Il policlinico sezione pratica anno 1933 ocr parte2

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Tl\i\USS. Rece1tl ,l dvan ces i 11 ,\ f'llrol ogy. Ed . 1.~. Cl1urr ill, Londo11, 1930.

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.BnE ,IER .

~fecl .

2~.

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SEZIONE PRATICA

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, ,,.ESTPH.\L .

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ARGOMENTI D'ATTUALITA Storia ed etiologia dell'influenza. (F . I-IoneR. \f edizinisch e VJi e.Ll , 7 geun. 1933). 1

La malattia a ca ra t ter i clit1ir.i poco definiti e cl1e forse ora è q u ella p iù largam ente diffu, a, prese il n om e ù. 'in/ liz e11zu n el 174.3 a cau. n delle cr eden za t ltr e ~a fo se d·ovu ta all 'influenza, all 'azion e del freddo e di ' 'icende atmos ferich e. Con le 1111)o r.an e.am·ente i francesi le davana il 11o m e di grippe. Du.rante la ·pande mia del.1 918-1 919 le fu date il n on1e di spagnuola p er ch è si credette ch e i p ri111i focolai ·i verificassero in Spagna , donde l)Oi l 'infez io ne si diffuse p er tutto il mondo. ·1a di fatto però ch e prin1a ch e in Spagna l 'l! pidern i.a si era già diffusa in America n e] gen11a io e febbrai o 1918 ed in Ci11 a n el m ar zo dello stes ·o a i1n o . La pandenl ia del 1918- 1919 fu un a dell e pii1 i111 pa rla nti ·per dil'ft1 ion e e o-ravità di ca~i . .. j ca lcola ch e n e fu co l11ita circa la m età del ge11ere uman o, en za ten er co11to dei ca i legge ri~simi o p assati ino ervati. Il car attere di gravità le fu conferito dall e complicazioni , di cui 1a più frequente fu la l) U1m onile. In America si ebbe la pul111 o nite l )l 7 % dei casi di in fezion e con una n 1ortalità deJ 25.5 % dei casi complicati con~ < l etta loca li zzazio11e. I / in flue nza n on è leg·a ta a clin1i e stagioni . 'f u l le le razze n e sono col pite co11 la medesim.a intensità , con le m edesime l'or1ne. La diffusione del! 'epidem ia è r apidissin1 a ed è favorita dal breve periodo d ' in cubazione ch e $L calcola duri solo p och e ·ore o al massim o qualch e gior no. Ciò in r elazion e al fatto ch e j l virus infettante ,,ien e as unto in forte con centrazion e e si n1 0 I ti.plica ra11iclam en te nel1'or o-anism o . Jl conlagin av' iene diretl an1e nl e da u om o a uo1n o . Il })ac illo del l'i11flu enzn è poco re~ i tente, fuori dell 'o rgani smo· n1u ore rapida1nen te. Il m ateriale infettivo viene en1esso dal 1n al.a to in siem e a lJ c o·occioline proiettate COJ1 In. t osse, con lo tar11t1to, con i so piri e a nch e con il parlar e e ' 'iene r o ì inspirato e deposita to sulle m iu cose dell ' uom o san o. Certan1ent e i I contagio è facilit~ I o da 11 'agglomerazion e n ei lca Lri . nelle riuni oni , nrlle .. r l1olr r n ell e cl1ie1

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(( IM POLICLINICO »

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se. Il contagio indiretto a mezzo di o"ggetti i11ft-tti, com e bicchieri, fazzoletti, ecc., è quasi senza importanza, e vien e del tutto esclusa la possibilità di tra missioni a grandi distanze a mezzo tlell'acqua o dell 'aria o di c ontagio intliretto a mezzo di anima li . In una grande epidemia è da ammettere ch e vi siano nun1erosi portatori di bacilli tra i sani. Un a g rande importanza per lo svilu,p po del contagio e sul decorso della malattia ha lo s lnto di resistenza dell 'organismo , ch·e dipende in g ran parte dall'ambiente di vita e sopratutto dalla co t1dizion e sociale. Valg ono al riguardo le segu enti cifre sulla 1nortalità per influenza a Bo1n b ay durante l'ultima g ra nde pa.ademiia. St1 1000 abitanti 1norirono il 61.6 %o nelle basse classi socia li indian e, il 18.9 %o tra g li indiani di classi superiori. il 19,2 %o tra i m aom et tani , il 9 %o tra i Paris, e solo l '8.3 %o tra gli F.uropei . . Sydenstricker in America n ella ste sa epi d emia del 1918 trovò ch e su 100.000 persone ammalarono il 25.2 % tra i b en estanti , il 27 .2 % tra in dividui di c lassi medie , il 32 % tra i poveri ed il 36.4 % tra i molto poveri. Prau snitz nell'epidemia di febbraio-maTzo del 1932 a Bresla,·ia notò che il contagio si rliffuse con g rande facilità e gravità nelle scuole frequentate da bambini le cui famig lie erano più colpite dalla disoccupazione. Non si può escludere che la malatti a con feri ca una ce rta immunità, son o in effetti rari i ca i di reinfezioni durante la stessa malattia . Ma certo essa non è permanente. Lichtenstein su 357 pazienti di infl11en za nel 1927 trovò che 149 aveYan o sofferto l'infezione dura nte la panden1ia 1918-1919. E n ei vari pazienti non fu notata alcuna differenza circa la m ortalità e le complicazioni in rapporto alla forma della pri ma malattia La quistione d ell 'etio.Jog·ia dell ,influen za n on è a n cora sicuramente risoluta. Più accreditata è 1'opinione di coloro ch e riconoscon o I 'agente' .pa1ogen o J1el b acillo di Pfeiffer. Numerose ricer ch e h anno stabilito ch e questo microrga rtisrt10 non è ubiquitario. Si trova sen1pre n ei. malati e spesso a n che n ei sani durant" le epi demie, e con la cessazione di queste cliventa sempre più raro a trovarsi. P er spiegare l'interdipendenza 1ra un 'epidemia e l '.altra si ammette ch e anr h e durante i periodi inte rvallari il bacillo di Pfei ffer sia presente e vivo quasi allo stato saprofito , p er assum ere p eriodicam ente ,rirulenza esaltata. I comuni animali da laboratorio non si ·prestano allo studio dell 'infezione grippal·e percbè n on vi sono suscettibili. Anche le scimmie nelle quali ]a malattia si manifesta s-pon tanea1nen te con form,e simili a quelle dell 'uom o non· si presta agli esperimenti. So110 state ripett1tamente provocate in fezioni sperimentali con culture di bacilli di Pfeiffer e- sono state ottenute forme morbose de] lt1tto ai1aloo-h e a quelle ch e si ossen ano n ella pratica comun e. 1

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Alcuni autori hanno ai1cl1e ottenute reazioni serologiche positive. 1\Ia i tratta di fatti non costanti a giudicare dai risultati n egativi avuti da altri autori. 80110 sLati fatti tentativi di immunizzazi-011e attiva mediante culture pure di bacil1i di Pfeiffer. Duval e Ilarris trovarono che la percentuale di n1orbosità è molto più bassa nei vaccinati. Stoltenberg vanta migliori risultati con un • • •• • • vaccino misto ottenuto con var11 m1crorgan1smi (pneumococchi , stafilococchi , baGilli di Pfeiffer, diplococchi , pneumobacillo , streptococchi). L 'importanza etiolo.gica del bacillo di Pfeiffer non è ge11e.r almente a1nn1e sa. Anche a1 curti at1tori si sono schierati decisamente contro . Sahli e•l altri a utori pe11sano ad un virus complesso, n el quale il bacillo dell'influenza riesce patogeno solo in quanto la sua azione è su s ~idiata ed esaltata da altri inicrorganismi. Altri ritengono che l'age11te etiologico dell'influenza appartenga ai virus u ltran1icroscopici. Di speciale importanza è il batterio p.n eumosintes <li PJitzl(y e Gate , i quali nel filtrato delle acque di lavaggio del cavo rinofaringeo di malati d 'influenza nelle prime 24-48 ore, trovarono un virus ch e iniettato nella trach e di conigli si mostra spiccatamente patogeno con febbre e inanifestazioni emorragiche ed edematose a carioo d ei polmoni. L 'infezione si può passare da coniglio a coniglio. Il virus è coltivabile ed allora al microscopio si presenta sotto iorn1a di cocco. È debolmente agglutinabile dal siero di malati, n ei quali per altro non è così facilmente dimostrcl bile com€ il bacillo di Pfeiffer. Corr1unque occorr9no altri studi -µer confermare l 'attendibilità di queste ricerche. L'etiologia dell.influen za, come s'è detto, è an cor:.\ non del tutto chia ra , anzi è anc ora oscura. Gli argoritenti che si portano pro e contro il bacillo di Jlfeiffer h~'-lnno tutti una certa importanza, ma i1on sono decisivi. La tendenza che ora ha più sostenitori è quella che ~1ttribuisce l 'influenza ad un 'infezione mista. Un virus specifico aprirebbe la via a vari germi secondari . che hanno molta parte n el determinare e condizionare le manifestazioni i11orbose. La varietà dei casi sia in rapporto alla gravit.l come al genere e l ocalizzazione delle complicazioui, co111e il decorEo delle epidem ie, darebbero ragio11 e a qt1esta opinione.

DR . In uao del prossimi aumerl daremo:

SEPSI MENINGOCOCCICA.

PREMENINGITIC~l

(Considerazioni cliniche)

Lezione del Prof. LUIGI PRETI, Direttore d ell'Istituto di Patologia Medica d ella R. Università di P&rma.


S~Zl Ol\ .E

SUNTI E RASSEGNE.

111\ATICA

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11ure lavorando in rr1odo vaJ'ido' non 1nc-Ontra

ufficienti resistenze, versa quindi il sang ue in urL ~ ~ tem~ ~ tubi troppo ampi. Infatti negli CIRCOLAZIONE. r~p~r1ment1 s1 vede diminuire la pressione quaa istantaneamente n el momento in cui ~:i Es enza e cura della debolezza circolato1·ia i11ietta la tossina nel! 'aorta dell '.animale. 111 nelle malattie infettive. tali condizioni il cuore batte più rapidamente '' ~· (J. ..\'\f~: P . Z<! nlraìhl. f . inn. l\1ed., n . .J7, per compen sa•r e le sfavorevoli condizioni cirI 93~). col~torie.,. Se la diminu.zione d el tono delle par eti vasal1 ~ux:ienta ancora fino ad oltrepassare \ cll-0 n\alaltie infe LlÌVli l 'or gani s1110 vie n e in un certo l1~te, ~ut~ l~ quantità di sangue -vaso da ostanz-c tossicl1e ch e ledono più o i1on basta .a riempire il sistema vasale dila·ta-to. 111eno tutte le cellule de ll 'organismo . La maa~ i or }>arte degli organi per lo più non pr~- Il sangue scorre in un serbatoio praticamente ·con finato : le differenze di pressione che in ~ent.1 j)erò dan.n i fit1.nzi or: alì 'C Yidenti 1 r.r ·~ni ea condizioni normali manten erono la circolazione t'u11zio n 0 di im,port.a n z.a vila le ri ent e i11 n1od o pari scono , si ha un~ ta i d ella circolazione. porti colare l 'azion e d elle so tanze toss ich e : la Nella cura delle mala ttie i11fetti ve in1portanc ircola.tione. 11 comportamento d ella c iTcol~\­ te è non permettere ch e il danno circolatorio .1 ion e è l 'elem e nto decisi, 0 per la oprav, i,. n·rri vi a tale punto. Farrmaci che agiscono sul ' eoza o per 1~ morte d ell 'org.anis1no co~piìlo c uo r e hanno uno scopo soltanto in primo tem<In r11alaltia infetliva. Fino a nou n1 olto te111 po fino a che un aument<!> della forza cardiaca J>O f~ i r•ten ev.a che il collas o circolato1·io l1a . p~r effetto u!1 miglfo.r e riempimento dei l'o se in rapporto con una ins uffic ient funzi onali lit d el c uo r e: in eguito s i è ricon osciuto· vasi ; 1n tale stadio però il pericolo ch e corre l 'or ganismo non è ancora gravissimo. Dal moche cl cholczza cardiaca e d(~bol ezza circo,latorla 1n1ento in cui minaccia la stasi invece o-li sti80110 <lue sindromi ciiverse , con quadri clinici mo~anti del ?uore non potranno più' Jovare; hc'n cli . li11ti . \ ell 'in ufficien z.a car:di:aca predominano· la l az1oue cardiaca, anche se aumentata a l massim o, non ha più e ffetto 1per chè il sangue non c ia nosi e la dispnea l e \ e11e on o tur2'irle · Ja· . ' , l>!'e to ne ve~osa au~entata, il fegat o ing ran- arriva più a l cuore in quantità sufficiente. In ta le tadio potrà attendersi qualch e risultato c.l1to. le a rte rie tese, il pol o n on em1pr e a cce. olo d~ fa rmac.i ch e riescan o a r estringere il ~ era to; .nel I 'insuffi cienza circolato ria predon1ina lilvecc il pallore c utaneo le vene cu uan ee son o letto c1rcolator10, ad aumentare cioè il tono delle p~reti ,,.a~li . Tra questi occupa il primo aPJ>enrt visibili, !a Lensio~e venosa è diminuita 1u~r1 c:ano la t~1n e fazione d el fegat o e g li ede: p osto 1 adrenalina; la sua azione si manifesta ,però sol tan.to in seguito a d iniezione endove111t, 1.l pol .. o e acceler a to, piccolo e molle; la pre~. to nc arteriosa è diminuita. elle malatti e nosa ed è ·r apidam.ente transitori.a. Più utili ono quindi le ostanze ad azione adrenalinica i~ft> lti' e. 1predomina il qt1a dro della insuffi e fetonina, efedrina, simpatolo, ecc.; è con si~ c 1r n1a circolatoria : questa è tata in un primo g~i.a bil ~ alternare i vari prepar.a ti. L ' .azione tol crnr>o attribuita alla parali i d el certtro vason tea d1 ques te sostanze (effi caci anche per os) rnolorio, più tardi alla paralisi del si. te111a ra11on si protrae m .a i o ltre poche ore: n ello staj)iJlare. Il metodo d ell'A. con sidera , più ch e il com - dio critico della malattia la so mministrazione non va quindi interrotta n eppure dur.ante la vo rt~ m ento della pression e del sangue, ]o s l;lnotte. Una analoga ma m.in·ore azione vaso1o d1 tono d ell e pareti arteriose. Con quest o trittoria eser cita anch e l 'alcool in dosi Ieg1t1e to<lo eali h a 1potuto dimostrar e ch e vari ~ co rrer e. sostanze tossiche generalmente con siderate co. Anche . la più . razionale ter aipia dell 'insuffi111 e Y(\leni capillari (ar senico, veronal ista111 ic1en.za ~1rcolaton.a n on rie ce p erò a salvare 11a , Mli di oro) non agiscono soltant~ sui caI utt1 ,gl1 ammalati di malattie infettive . Si f)illari ma molto più sul tono delle arteriole. rJe d ett e o tanze agiscono direttamente s ull~ l ratta infatti di una cura sintomatica che sontu: colatura d ell e pareti arteriose, infatti l 'e f- =-- t.enend~ la circolazione dà tempo 'all'orga111 mo di lottare contro l'infezion e. Se questa '3 fetlo n on canlbia se si esclude l'azion e d el sil~a l~ da rendere vana la lotta , il paziente dovrà bile1n.a nervoso autonomb per m ezzo di farma ci f1n1re per soccombere nonostante tutti o-Ji sforzi adatti. Identici iis ultati si ottennero con 1 ~ PoL~ITZER. to .. irte batterich e: tutte le tossine esamin.a te I erapeutici . clifl1i ~tuirono rapidamente il tono· delle pareti arte1·1ose. Questi risultati p ermettono d'i con - Elementi di diagnosi e di te1·apia dei disturbi cardiaci di 01·igine digestiva. cludere ch e il collasso tossico cl1e u ccide o-li a1r1m.al.ati. di malattie infe ttive è in rapporto c~n BAscouRET. Journal m édical français, u!1 r1l~sc1am~nto muscolare e quindi con una · (M.settembre 1932). ù1J a l f~z 1011 e d1 tutte le .arterie della grande cirrola1 1one. La diminuzione della pre sion e del L ' evoluzion'e d elle divers e manifesta.zioni è ~a ncru e n on dipende dunque da un dife tto de lg i~ di per sè cara tteri tica. Lun O'i dal trovare la forza de 1 cuore m ia dal fatto ch e il cuo re il ca.r att er e contir1uo d ei sintomi propri delle 1•

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.r-ardioipatie organiche, si lLa qui la discontin.uità ed U!DJ andame.n to capriccioso. Vi sono dei giorni, dei 1p1e riodi, i·n cui il p·a zienle 11011 a\rverlie nulla e poi imp.rovvi amente, duranre il r1poso o.d il sonno, si 11an·n o d ei paro sisn1i di durata variabil e e ch e ·Iìulla in ap1Jar e11za pu!Ò spiegar'e . Tale 1eivoluzion·e intern1ittentB seg·ue, grosso 1nodo, il ritmo di cert e f unzioni ghiandolari di s tati psicl1ic:i, ovvero è in dipenden1,a. di oscillazioni d el funzionamento dig·estivo. Si ha inoltre una specie di orario, sia nettam,ente post-pran.diale, sia in r a·p·p orto ·col nictemero (alla fi.ne della g io·r nata dopo il pasto d'e lla seira, nella .p rima parte d ell a notte, ovve ro al mattin.o a digiuno, specialn1e~te nei vag·otonici). Lai statica d el corpo ha pure grande im1portanza (effetto sedativo d el ·decubito su1Jino , di pnee di attitudi.ne) . Le nozioni di orario e di s tatica d el corpo diventano meno nette quando la malattia si ·p rolunga ed i dis turbi ·d ige tivi tendono alla cronicità o si .aggra·vano. C·on la ripetizione ~egli episo di, lo squilib,rio n eui'o-veg·etativo si a·ccentua e le condizioni per lai pToduzione dei disturbi cardiaci si moltiplicano; bastano lie" i occasioni ed i pazie·n ti finiscono talv·olta per esser·e continuamente torturati d alle lJalpitazioni o da vari ·d isturbi perdendo la q uiete e d il sonno. In tal caso questi pazienti p osano dare l 'impressione di cardiaci g ra,Yi, me)ntre inv.eice rr1anca ogn i egn o di lesion e. 1

spesso difficile m.ettere in evide11.za. i distrirbi digestivi, ch e rimango·n o n e ll 'ombra i1t È

confro11to di quelli cardiaci. Qui si rivela l 'abilità d el m edico .ne l r accogliere l 'anamnesi, tenendo presenti le va.rie cause che possono determinare tale sindrome : dispep sie , ptosi, ·coliti , più rara me11te lia colecis tite . V:a, sempre ricercata la pneumatosi gastrica ·e colica (che dà segni spesso tr.a nsitori) com e anche ogni cau sa di deglutizio.n e (tic, scialo rrea eccessiva, ch e sp esso è lln se.gno seoo ndario di dispepsie, di ptosi). lm1portante è il ricer care la ptosi, ch e può aver si anche in indiYiduj rhe si sono ingrassati e d in ·cui il cingo,lo add.omiin.a le rilasciato fa,v orisc e il ven tre J:>endulo.

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11 'elellrocardiografo . ~ i l1 a t1n ·a110r11aJi,l spesso transito ria, l 'e levazio11e d elJl ·onda 1· , ta lto cl1e non 11a va lore pror1ostico . fl g·iudizio de,re esser e i1iù ponderato e riserYato 11eg li indi vidui dopo la 1ci11quanti11a , in c ui c1ualcl1e lieve egno obbie ttivo può Lrovarsi. Jn1~)ortant e è il r eper1o del punto frerii co dolo1'oso localizzato al III-IV spaz io interco~ t aJ e a . . inis tra . dello ..iter.no . Raran1e11t e qu e~to clolore è ~ ubbi ettivo, mentre invece è deter1nin.at·o dalla pressione . loca le, r l1 e 11r.ovoca il n1ovi111ento di retTazione de l torace ed il ]raJ11e11to d el i11alato. l -n buon argo111en lo ,clini co è dato dal i errenio ri ervos o : l 'abji to ·del paziente, la s ua \ OlubiJità, ,g li a11~e ce die nti, l ~influen.za sem:pr e J1etta d elle emozioni , l ' esame delle funzio11i neuro-,regetati,-e e de i loro riflessi, Particolarmente in11p·ort.anti sono le rnodif1caziori.i clel polso: 1) Bradicardia 111 edia toi;()0 i) ulsa zioni) ])ÌÙ n1 arca ta in posiz ione supina , specialn1ente al n1attino, quasi a~sente la sera (indice dello .. tata va.g oton ico); 2) La tacl1icardia, più frequ ent e ~ 110-121) all 'e mozio11e ll srilat.:-1 d3ll·~. ,,isrtél ; J) llÒ s.a lire a 110140 J)er un lieve sforzo). Indica lo s tato sin1pati co t.orli ro· ed è spesso assoc iata -1.ll 'eretism o .ra rdiaco . Sen1pre predominante è 1' ins ta bilitA cle J J)Ol so. Elen1:ent o in111orta.nte è ancl1e 1'arittnia re~ pira.t oria., di orip:in e vaga le, che s i ri8contra ~pec ialn1 e11te co11 la bradicardia. TiJlti que . . li f;·-1Lti .. ono l ' eS'J)Tes~ i one d ello squilib·1'io o della ins tabilità n-euro-v·egetativa e costituiscon o ti·n compleS$O neuro-dige~t i vo, di cui le 1Co1npo n,e•nti si sovrappongono e si influen.za110: il problen1a di·Ye11 ta ancor.a più con1plicato se altri stati (n1enopat1sa , affat ica n1ento, din1agri1nento) od intos~ i cazio11i (ca ffè, th è, eoc.) si aggiungono per .accentuare ]o sqtiilibrio. }) i .

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L)

1

TER.\PT-l.

1

L'assenza di lesioni cardiache organiche è nno d ei l) Unti capitali dell'esame; essa fo1rnisce una maggiore garanzia per il m edico cl1e r"UÒ, in .ba.se ad €~Sa, as i1c:u1~are ch e si tratta di ·di sturbi inn.ocui , sopr.ait tutto se il pazien.t e è giovan e. Per evitare ogni confusion e, ·è bene però conoscere a lc une anomalie transitorie che !possono trovars i. All 'ascoltazio.n e, si avverte talora u·n eretismo cardia co, con battiti vibranti e talo·ra 'con lievi soffi alla punta. Altre ' 'alte, i to.ni son·o d eboli , reperto ch e p•uò alternarsi con qu·e·l lo· precedente, il che r estituisce un altro carattere di questi distt1r-

Il trattar.e qu>e . . ti n1ialati co.n dei rimedi cardia ci, od an cl1e con d ei sedativi 11ervo&i , siri-11i fi ca fare O'))era n tilla o tn tt ·al più lieve e transi t·oria . La questione primordiaJe con. is te, in,·ece, nel trattam·ento d ello s tato . dig·e tiYo. Non è il c.aso di ins is ter e 5ulla neces~ità di reg·olare l 'igie·n e a linùentare secondo i ·p ri·n cipì classici jstituendo un r egime ad.atto al si11 golo caso. Indicazio11i spec.iJa,l i sotto tale punto di vi sta e·sigono certe ae-rofagie pure che ;non dipendonq_ <l.a g astro-enter·opatie crani.ch e : cure locali delle gengiviti cJ1.e produc ono scialorr ea, .gua rig io.ne d el tic di inghiottim.e nto n1edia11te l 1t1so di u11 bocchin,o da fun1atore p er 1'uon1.o e di un nastro serrato a l collo per l.a don11a, allo scopo di eli 111i11are i n1ovimenti incoscienti di d€'g lutiiione: (ques1i mezzi pre$-en1


461

i'EZ IO'\E Pl\-\TlC .\

tano il i1eriLolo di ricl1ian1,are l \\lt e11zione d cl p<t1ie11t e e (li esagerare il tic - \·. d el r ed .). 1\oll'\ Olc è l ' utilità di portarp una cintura ~ 111ti·}) l O ... ÌCa, per gli indi,yidui CO ll era tro-entcroplo ... i ; es .. a ,-a HJ)pl ir a ta in dect1bito tipino , l' Ol ba ci11 0 1·ialza to e cl eve 1)r è11dere u11 larcro J:lllnlo <li appoggio sulle ossa ilja,che. L '.!\. in s i ~ t e particolarn1 ente stilla terapi.l n1edica111 en to ~1. la quale si riduce a J)Ochf m l' . <lica111e11ti , e cioè: 1) Il crtrbo,n e polverat o, di noternl c (11 ion(· a~sorbe nt e ed antifern1entati o: è indicato oa rti colar111e nte n ei ca_i di e11 lcri t e co n ree i fe lide e cliarroich e; inYece è poco emcace n ei , ·a~i di ~' tro fa g i<l pura , perct1è l ' ~ zo t o (jJttrodolto con l 'aria) è a sai .. car a111ente a orbi hile. È .. opratlt1Llo consio-liabil e il ··;t rJ·,on e atli, ·1to. :?) Il softo11ilrnln di hisn111.'n C·ffr" flOl f' 'oli 'nr1tatr!!i. J,'efretto 1)iù spi cca to -è quello '-rdali\O r)el dolore, d eg-li s pa$Jl1l e dell e 1' U.1. io11i ucr\ O!'e e circolatorie anorlllali , ll ei Yago lonici , con1e n ei ... i1npaticot o11i ci. Lo . i <l~ a ' <"'lit i !!ran1mi al !!io rn o. i11 clue ' 'olt e (u.na 11rezz'o ra 11ri111.t.1 cle i pa~ti nell e g·a, tra-e nt eriti do loro -e c o,n rifle ~::: i di, c r~ i) od i n Ire volle (quand o predo111ina la diarrea). f:o n que. . ta do ... c cli \ l' llli !!rn111n1i al g i0 rno, conti u uata per l U-20 a ior11i .al llle' e, il m eclica1urnto 11:• in oltrP u11 'azio11e le,,g-germ e-nte la . atiYa, ])er la sua azion e ant i ~ pa smodi ca . Tale 111 edi caz ione, lu11 g i dall 'esser e lo . i ,.n. è di <t~'O1n tn i 11nocl1 ità . :3) Tl coolin .1 J JO~:'ied e lo ~ t r:;. o eff Ptl o. o...pbb~ne in Q"r ad<> lnin or e; l a _na lJl'in cipa le 11 ti I i l ~t con i. te nel minor prezzo del bism t1l o . :-\ i<'•"' h r n 11ò :--o~t it t tir~ i in p'lrte nel r . f;O (pc•r i :2 0 od i .~ l -t.). I l trattamento d ello stato 1ie rvoso passa i11 ~<.1cu nd a lin ea e ,·a C'o n. iderato co1ne un 'll p11lc1n euto <l e Ila tera 11i.a clige. tiva. Olit r<' alle· rni ~n r·e di igiene (ripo o, soppre:, ione dell e cau'"'e di fati ca, ecc.) e di p~j.; o t r rn 1) i~. :--o no dH prender .. i in con. iderazion~ i ~eda ti ,. j : ,•aleriana , bromuri , g-a rden<i I a do~i fra7 inna tC' e . oprn t I utto ln })e llado1111a e l 'e~ rin a. La pri111a Lrova l 'indir·a.lion e ·1 cl o~i un fJO ' forti J1 ei <li turbi .a r r o1n pagn clt i cla ])radi ca rdi a. L 'e erin,a , i·n vc<c· . ' 'a ~o n11111ini ~ tra t a neg li .. tali di ecc ita zione ~ i 111 jJa li l'a: lfln tiagoni ~ t.'l del I ' a.d.ren alin.:1 lf'udr ~op ral tut1 0 a ca lt11 arc i fatti di ereti mo 'n'r<'ln re r cl n di.rninuirc la frequ enza del 1101~n. l A1 --na .n.zio nr r lettiv.a '\i r 11e r e.aliz za ta ~pe­ cial11,ente 11cll e ~ indron1i sola ri, in cui ridu c<.• ra11id a1u<.)11t c e ~i c 11ra m e n te i battiti e11J>iga ~t rici, lal,ol ta tanto ango. r io. i, oltre alle varn1 1 e di calor e, le ,·ertig i11i , le cri i di oppre._. ione, i di ... t n rbi ,,aso-111 ot ori dell e e~ tre­ n1 ità . l t i Ii . . o 11 o a1t r ,_ì i · .. a1i cl i r h i n i na , "' l}e•Ci al r11 en te il 'a l c ri a n~t o n ei e.asi di ereti s1110 ca rcliaco e ~01)ra ttutt o di aritn1ia. 1

0

1111 portante

è a11ch e il

trallame11to degli sta-

ti associati, i)er es., dei di turbi della menopa usa, del dirr1a crrin1 ento, della g r.a11de aste11ia, com e pure dello tato tiroideo o di · into sicaz ioni (tl1è, c.affè, eoc.) . Qualunque ia però il ])Olim orfismo della affezione, non i do,rrà i t ituire ubito una lerapia ·p olivalenLe, ma procedere per tappe, pecia lmente nei incom inciando dapprim1a, casi ,d ubbi , con la terapia bismutica 1Cl1:e, il più delle ,rolte. ridurrà .ad un 'e~ pre sion e semi ~1 ice un problema cl1e e111brava complicato. fil.

La pressione del sangue nell'asma bron· chiale. A1an.ch. nied . ll .sch. , n. 22, 1932). Il comporta111en Lo del la pre ion e san guiana 11ell 'a ma broncl1ia le nella pur nun1ero .. a I tteratura sull 'a ma non trova adeguata trat1az ione. Le opini oni de()'li ,\ . ch e di tale argo1n enl o i ..,01no, prec.edenlen11enle occu.p ati . 0 11 ·per di più contradditorie: g li uni parla110 J1 ii:>o to11i a gli a ~tri di iper ton ia, altri ancor a cli ' 'ala ri vari~a bili i·n alt.o e in ba o della presionei. Tale in u1ffi cien za degli Ludi ul dalo ]Jre . o rio n ell 'a rn.a bron chiale è tanto più d,a deprecar i, quando i ponaa n1enl e che i m ezzi cl1 e più effi cacem ente . ono po ti in opera f)er con1battcre l'acce . o a matico apparten gon o a i rn edi c.ar11 enti della . erie adrenalin ic:a ap pt111Lo J)efl' i loro effetti i n ~e n erale i1>erte11. . (.f .

GuTMANN,

I

JYl.

Orn non si deve iC'·Orre.re il ri·.. cl1io, u ando

Lali n tedicam enti n ell ' ig11oranza dello tata della nr e:sio.ne nel ~ i ngo l o, a m11nal a to, cl1e, a ccanto all a de iderata az ion e pasmo litica, altre azi011 i noc ive . i e. oli r l1i no· a r nrico di altri territori (1cll 'or ga ni f' n1 0. L'A. 11a : tudiato dal punto di vi·.. ta de·lla 1>re . . ione angu ig11a 300 A matic i, usando il n1 etodo asico lta tor io econdo Korotko,,,., facendo mi urazio ni ri1)elute, in ·1105izio11e , u:pina , f itori accesso. Ha avuto r ura di e·~r l nd er ei dalla sua ra ~ i ti ca gli 3n11n.alati ron g-rélvi complira nze, c1uali ca rdi op::\ ti e, nerro11atie, 1ul)er.rolosi. T dati , po .. ti a raffro11to r oi ' alo ri d i i11di, id uri norn1 ali di eQ't1,ale clà, n1 of: trano u na so.rprende11 te. crua i esa l tn ro rri .. 1)ondenza con cru e ti ultimi. ecrezione fatte"\ lJer. gu·elli rif.e,renti.· i él indi vidtti dai 50-n0 annt in su, l11u nlt i dei no1·1nn li . Specificando : valo,r i al di otto di 1.10 mm . cli m ercuri o ·n eeli ll·Ornini furon o l.r0\ .a1i in 12 1c.a~i , r;:i lori ~1 di . otto cli 1on nlm . nelle clonne in 6 casi : percentual e n. Valo ri .. 01)ra 150 mn1 . di mercuri o in 18 r a"i : percen ttia.le 6. T11 ron11)les .. o ~·g % degli ammala1i esan1inali mo!'traron o va lori pre. sorii n orn1a li in 1

1

/Jc1·iodo interaccr ssizale. f:iò ch e :"al] o nt a.n a dall a no.r ma in que ti ;1n1n1 alati è la labilità del .. isten1 a vasale : il ra-


t

462

u IL P OLICLlN ICO »

pido mutat e deiìa pressione sanguigna , I 'incostanza delle reazioni , e soprattutto il comp or tamento singolare di fronte allei sostan ze a dren ali.no-simili . Si' sa d ell '~·drena lina oh e in dosi terapeut~c.he piccole essa esplica un'azion.e difasica , può cio·è produ1r re tanto un abbassan1ento quanto un innalzamento della pre sione sa.11guig na; da tener presente a questo propo·sito lo stato ·di ipotonia secondaria , che porta talvolta, a·ddirittura al collasso , con·seg u.e nte all 'imtpiego di forti dos~ di ad.r.enalin ~ . Ora la quantità , n elle qua li 1 adrena lina ag1sce rispettivam ente n1e ll'uno o n ell 'altro sen so, sogaiacciono a forti variazioni in·divi·dua.li ed aniche n ello stesso individuo differiscono in momenti diversi . ell 'asma bron chia le per lo più· ''Si è trovata u1n a reazion e pressoria vagotonica. Ky li11 la trovò 38 volte su 40 casi dopo iniezio ni ·di 1 mmgr . di a drenalina sotto cute ; rilevò ltna caduta p rimar ia della pressione fin.o anch e a 25 mm. , g iamrn:ai un a umento primario La dose di 1 cc. di adrenalina , second·o il nostro A., n on è g ià da !co nsiderarsi come una piccola dose, ma al contrario come u11a dose en ormen ent e alta , -ed an1moni sce che appu·n to per l'impiego di cosiffatte dosi s~ sono osscr ' a te le più gravi ipotonie secon·dar1e con sinfo n1i inquietanti di tcollasso. Ad ovviare a queste irregolarità e a questi inco11ve11ienti n e·ll 'uso ,dei pr eparati a drenalinosimili l 'A. h a u sato <',on su ccesso un nu ovo prepa.r a to d etto Sympatol , che, p ur dif~erendo dall 'adrenalina soltanto per la p er,d1ta clel g.ruppo ossidrico in posizione ~·eta , ~'è din1 0: strato capace di combatter e 0'11 effett1 da nnos1 sopraddetti , di r egolarizza r ei il 1circolo , e . p ossie de ·per ·di p iù in ben più •scarsa misura d ell 'a drenalina Ja tendenza a produrre extrasist oli ventricolari. . Prescindendo da r.onsider azioni teori cl1e s t1 i rapJ)Orti fr a .a 111a br onchiale, pressione san auiO'n a e adrenalina , importantissimi per la ~t~cren esi dell ':accesso secondo la Scuola di Hering, non da tutti ammessi , per rimaner e n el can1po d ell 'esperie nza clini ca, è certo ch e l ':u,so di pr epara ti contenenti ad renalina è utile per ,combatter e l 'accesso a smiatioo e ch e d' ~l­ tro ca11to l'impiego· di questi porta con sè in gen erale UJil a umento ·della p r essio.n e sang uign a o comunque un ·disquilibrio presso ri~ , che rappresen tarn o un effetto dannoso con comitante e ine vitabile almen o per ora. L'.adrenalin.a è second·o l ' A.. particola r1ne nte • d a evita rsi a cau sa d eii su oi effetti tossicodege.nerativi ui fasci muisoola ri del cuo r e e sulla par ete dei ,·a i e a cau sa del suo contraccolpo .p arasimp!ltico. In ogni caso è opportuno n ell 'ammalato i11o·olo a ccertar si dello stato d ellta pression e del sangu e priffila ·di me tter e in o·p er a i provvedimemti atti a combatter e 1'accesso, e di sceO']ie.re fra q ue ti quello ch e appar e più adatto al ·singolo ammalato. M o r.1 NA.RI Tosi\.TTI .

LANNO

XL,

..

Nu~t.

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12 r

A.tfe~iòni tìsèéraii da trombosi arteriosa. (L.

A.

CoNNER .

Am erican Journal Medical

Sciences, n. 1, 1933). La patologia e la clinica hanno sufficientem ente definite le sindromi morbose determina te da. trombosi delle arterie del cuore e del cervello. Molto scarse in,1ece sono le nostre conosce11ze riguardo all'anaton1ia patologica ed alJa cli nica delle trombosi aretriose di altri organi (pancreas , milza , r eni, intestino , fegato , pulmoni). Non è dubbio cl1e le lesioni a rteriose (arteriosclerosi) ch e sono I' ol'igine d elJa trombosi cardiaca e cerebrale sono altrettanto frequenti 11egli altri organi. Se si tiene presente e.on quale frequenza , forse con quale costanza, i vasi r ena li p artecipa no al processo di sclerosi ge11e-· ra le dell 'albero arterioso , vien fatto di pen~a re· ch e tutte le arterie pen etranti n ei vari organi son o colpiti dalla s tessa lesione. In con segu enza si d eve ammette·r e che negli altri organi esisto110 le condizioni necessarie· p·er il determinarsi della trombosi. E gli infarti ch e s'incontrano a lle n ecr o copie provano in effetti come una ta le e' 'eni en za sia tutt'altr o c he rara. Ed allora conviene domandarsi p er ch è la diagnosi di trombosi degli a ltri organi si fa così rara.m ente o n on vien e fa tta del Lutto, m entre quell a del cuore si fa così facilmente. Tal fatto si deve innanzi tutto a ttribuire all.a circo·s tanza che la trom})osi delle coror1arie provoca frequenten1 ente morte improvvisa , e quindi la conferma della diagnosi si b.a })iù fJronlamente . D' altra parte il dolore e ccr1 i altri sintomi sono più patognomonici che per la trombosi di altri organi. L'elettroc,ardiogramma è di s olito cara tteristico, il cuore è p iù .accessibile all' esam e che consente il rilie vo di &inton1i peculiari, m entre g li altri orga ni non offro110 condizioni analoghe . La trombosi degli o rgan i addominali provoca m.olto pi ù ra ramente la m orte, e quindi m a n ca il controllo n ecroscopico. Mentre il dolor e e g li altri distt1rbi sono tutt 'altro_ c:h_e ca ratteristici e sono facilmente confond1b1J1 co u quelli pro~ocati da altre sindromi addon·1in a]i acute . Tuttavia n on può esservi dubbio che col pr ogr esso della scien za dia gno~ti~ca deve essere pos sibile fare l 'accert.am ento cl1n1co delle tro·m bosi \riscerali ~ da riten~re ch e alcuni sintomi ! com e 1a febbre e la leu cocitosi, dipendenti da lla r eazion e infiammatoria provocata dalla pr.esen za d e1.l,'infa r to , d~bban·o~ essere an:aJogh1 a qu el]~ prodotti da l1a trombosi coronaria: Mentre g!1 a ltri sintomi g en erali , lo shock , il 1pallore, 11 udor e il vomito l 'abbassamento della pre sione ~arann o 1neno pronunziati , in rel:izio11e nl f.atto ch e il cu or e è il centro della circola-


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1:2,,

SEZl O~E

"io11 e t-id i11 ~ùi1 g·ue11za la sua a lte1:azio11e i111 · pro' vi sa determina f.a t ti generali impon enti . Gli altri si11ton1i , co111e il dolor e ed i cli ... turbi funzionali .. . do' r ebber o esser e differ enti n ei var11 or gani. · Co111unque ~e nl b ra c h e 11er la dian·no ·i di t ro 111 bos i ' 'Ìsce ra le abbi.a grande i1r1port.a11za il fatt o c l1e il d o lo r e i ireced e di qualcl1e or a I 'inizio della febbre. P er q11el cl1 e ri g11arda i reni si può ·ospettare la trombo . . i quando in un individuo arte1 ios.clero tico si i11anifesta un dolor e al fian co seguito <la febbre. leu cocitosi ed ematuria . Ma se la diag n osi di tron1bosi di a lcuni oraani (re11i, i11il za ecc .) può riuscire probabile, cliffi colt à fo rse in .. orn1onta bili present.an o la ~ t essa diaan o.. , i p er a ltri or gani ch e. co111 e il fega to o i p oln1oni , h a11no una d oppia c ircolazio11e. o, com e la tiro ide e l 'uter o, h a 11110 u na circolazion e bila t e ra le. È ov, 'io ch e ii1 qu e ~ ti casi il defi cit c ircolatorio è ubito compen.. at o e n1a n ca quindi a ni apprezzabile alter azion e funzio1la le. a m en o ch e n on si tra tti <le1la tro111b o _i di una gr ossa a rteria. All o "'tato d ei fa tti ;n a11cano elem enti sicl1ri per ]a dia gn osi di tron1bosi vi scer ale . n1a n on t' dubbio ch e ('r ii s forzi combinati di a n a t omopatoloO'i e di clini ci riusciran no a d ar e al rio-uardo t111 util e urie11 !a1nent o. DR .

ORGANI DIGERENTI. ttl :-. ignifl.cato e sulla cura del 1neteoris1no e stati affini. (L. Bar.E

DOR FER.

Die tvle<l. Vi 'el t..

o ll . 1932).

TI r11cleori .. n10 con "' i ... te es'"'en zialmente

un r ie111 pi111cnto ecce ivo del tl1ho e 11 Lerico da pa r te di rrns cl1e in J10le \ Ole 11uan t ità J>er1n.an · ~o no n ell ' int e tin o. La ca usa di ciò è cla ri cercare 11 e lla n1aggior J>a rte d ei casi in 11n o s ta to di'"'])Cp l 1co dPl ra n a !e e nt erico. i di ~ li11guono due tipi di disp ep sia in te .. ti11.'t le ( "" ch m idt): la dispepsia putrefat tivo e la dispepsia f erm1entativa. P er quanto questa diti11zion t• ed a n cor p iù il 1neccani "'n·10 patogen etico e l1e eL ~a irrtplica, possan o e sere oggi con .. ider ate con1e teorich e. p u re n ella pratica (' sa J1t1ò es$er e u tile. La cli ~ J»ep ia 11utrefa ttiva si accon 1pagn a q u a~i co "tan tem ente acl una in .. u f fir i ente dige~ tion c d elle a lb t1mine; è possibil e in tali casi r 1 ~co ntra re nelle feci r esti di fi b r e mu scolari e cli te. s11to connettivo , le feci h anno r eazio11e alcali11c , od or e da putre fazion e; n ell 'urine è pr e .. e11te l 'inda can o. Nella disp ep sia ferm en tativa in vece le feci son o l)er lo più di color e g-ialla stro, presenta n o b ollicine di ari a, da nno r eaz io ne acida . Fen om eni fermentativi h anno luogo an ch e fi iol ogic.am ente n ell 'intestin o; e })asta una diet.a ricca in cellulosa per aumen ta rli : n1a quest o .au mento può essere accen i 11

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tu at i.:. ·i1110. e lluindi p a to logico se si vie11 e atl aggiunger e a l qua dro u11a di1ninuita ca1Xl cità digesti va ver so i carboidrati. <~ue ~ ta presen za di un 'ab11or1ne quanti1 à di ga 11ell 'intestino por la a lla sen azio11e s u biet tiva cara tteristica di ripien ezza a ddon1ina le. Questo s tato può a11cl1e da re 1na11ifestazio 11i o bie ttive, i11a gen era lmente i prodo tti d ella fer 1nen tazio11e o d ella putrefazi on e eccita:po I.a pe ·· ri si alti ca i11testi11ale ed i g a s tro,rano sfogo \:er so J.a via naturale (flatul en za). Qua11do ciò av vie11e i dis turbi ·ubie ltivi n on so110 111ai Lrop IJO .accentuati: lo diven g·on o i11, 1ece qua udo i g a~, i1er cause 1neccanich e o p e r uno spasn1.o. r ifle so, p r ovoca lo dall ' irritazio 11c d ell 'i11testi 110, 11011 posso110 esser e c1i1n inati : si h a a llo.r a la colica ventosaJ· i punti più dolor osi corri~ i}Ondo11 0 a quelli llei quali o·ià fi iologica n1en lc esi t e un certo re lring in1e11lo d ell 'intesti 110 (fle ura e1>-n tica e splenica). Da ricordar e c h e an ch e 11el d eco rso di u11, ca tarro cr onico d ell 'intestino o di una a chilia1 p an cr eatica ~i .può avere una aton ia seconda' ia. dell ' intestino ed una d eb olezza n1otoria di es o , cJ1e è r.ausa di n otevole m'e t eorismo . !\ncl• e in al c une sp ecia li forme di s titicl1ez1 a, i)er u na ecc es i va d ccon1po i zion e d el con Ic11 ulo i11lestin.alc i IJUÒ ave re 111 eleori n1 0 e· fl a Lule11ze , per quanto ciò n o11 sia fa tto fre-. q u e11te . 111 alc t1ne pe r on e poi con siderat e com e· nervose , 11on è p o si b ile rie on o cer e 1' o.r ig ine· cli ta li di turbi i1 è in 11na rlimin11'it.a capac ità di r iassorbimento intestin ale n è in disturb i d ella fe r111e11t.azi onc intestina le: è in dubbi o ch e si; tratt::l in tali cas i di una iper ecc itabilità d ella nl u colatura inte ti11a le da pa rte d e i gas ch e· com1tnem ente trovan i 11 ell 'i11t es ti11o : è car.at-. t eri ~ ti ca ]a n on fetidità rli que le fl atule11ze-

nervose. An a logame nte al ln eteori sm.o può a n ch e essere co11side rata pat ologica la presenza di aria~ in q uantità eccessiva r1el1 o st om .aco. Il m ecca -. J1ism o d'ing r esso di quest 'aria n ello stom aco per n1ezzo d ella deglutizion e è n o to ed è an -. cl1e fino a d u n certo p unto fi. iologico an zi nece ario alla r egolazi one della pressione n el -. I 'in t erno d ello st om aco : ma quando il fen o111e110 è esagera tam ente sviluppato si g iunge· al q u adro d ella aer ofagi a : il morbus r nctuo,-; us è u11a dell e forrrte sotto cui quest a si man i festa; q u ando cioè le contr.azioni gastri ch er ifles e sca cciano via a ttraver o il cardi a e lo esofngo l 'aria ch e er a s tata ])rin1 a ing hiottita: m a n on sempre ciò s i veri fi r a e all ora lo sto111aco p u ò dist ender ::;i fino a rend ere visibili i ~11oi li111iti s ulla p ar et e add·on1in ale. Gli aer ofagici son o con111n en 1ente con ider ati corn o isterici: m.a l'aer o fag·ia può an ch e· es~ere espr ession e di una mala ttia or ga1ùca d ell o s lo1naco a nzi è sp ecialmente frequeu ten ell 'ulcera d ella piccola cu rva tura . Fra · leco1111)li cazioni cl1e l a mala tti a i)o rta s.pes o con


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404

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IL l'UL ICLJ!\ ICO

~r soJ10 lla ro 11 ·i<lera re i di ·Lurbi rar<l iaci : ·i l) UÒ co~ì in stalla re la sinclro1ne !JCLslrocardiaca

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di ll ot11l1eld cl1e si i11a11il'c ... ta co11 es tra i · tali , e allacc lli -Lc11oc.a r<lici Ol' Jlurc se1111)Ji ce1tte11Le co11 ::-c 11 ~az i o 11i spiacevoli cli lJr e:-;; ·io11 e l >recor. diaJe. Pa ·..:a ndo ora alla tera11ia <li t1 L1esLi s tai i 111or bo ·i è 01)1)orLu110 con idera re, co111e qui, più c: l1e i11 altre 1110.lattie ... i.a 11eces ·aria un a tera pia c.a usale. Se la ricer ca della causa rr1orbosa e i ha cor1 dol Li alla co11~ 1 a lazione di una ste11osi intesti11aJe, la migliore terapia è rappr e·en I a La logica111 e11Le ùa L bisl uri del cl1irurgo . ~r a negli a llri casi in c ui è po · ·ibile u11 a terapia n1edicu, t1ue La sa r à rap1Jre ·enLata 1Jri11 ci1>al 111e11te Lla u11a cfie·ta op1)or tu11a , e cioi' l111a diela ricca di ele111e11Li nutritiYi 111a 1Jri va i >er t1t1unto è JJOs ... ibile di scorie. onde fa r i cl1e la c1ua11lilà di co11l e11ulo inle Li11ale . ·ia n1i11i111a: (j Ltin<li 11ienle ·il)i cont e1tenti cellulosa, n ie11 Le car11i cortl enenti te ·uLi co11nettiva li diffi c ili a dig·erir .. i, niente bibite riccl1 c cli acido carbo11i co. ~egli .atta ccl1i di co li ca la i1utri zio11c <lo,rreJ)be e.· ere rnome11Laneamente sospesa 01ldc 11011 at1ri1e11tare ]a ruassa stagnante n c ll ' i1l l e:::;ti no. La peristal li ca ·in test.in aJe }) U Ò es:-'erc c ·ercilata con del n1iele, ucr l1i di frull a e pt1rga11 ti ad azio11e })lan da. Con1e 111edicame11ti , mini111e t1uantiLà <li OJJpio 1)a1Javeri11a o a tropi11 a i>er corn battere lo ~pasn10 ir1.te tinale. \ el 111eteori ino post o1Je ratorio la cura d'aria caJda rie... ce pe o efficace. i può· lJro, .are a11cl\e co11 l ' Hor111onal , la pituitrina o la fì !'O. Lig1n in a. r\ncl1e i prelJarati stric11ici agi, co no ele, ar1do il tono della mu colatura inte-1i nale. T)er quanto riguarda jJ i11etcori ino stabilitosi sulla ba e di una infezione, specialmenLe il t ifo addo111 i11ale . 1.a clieta ha i1t1r>ortanza a ne hc n tagg·ior e : oggi però non si è più così a:-'. o luli..:li come una volta e nella dieta del tiro~o lJO gono an ch e e -.. ere con1pre e tJiccole q ua11tità (li lerrumi ·e di c.a rne. ~~ certo ii1fa tti ch e un a di eta latt ea Lretta porta l)LÙ fa cilm ente .all a costipazion e ed al 111eteori . . n1 0 cl1e una dieta mi ta. anche e qur .. t a r o11tiene una r e1ta quantità di "'Cari e . l..' elin1i11 azio ne ciel ga. può esser e adiuvata 111e . dia11l c u11a . onda rettale: la puntura. del cieco , In qual 9 è i)raticat a I1ella veterinaria. è trop po 11eri co lo. a perchè po a e . er e applicata n 11 't101110. ()u ando il 111 eteori rno è col leg.ato ad l111a in ~ u ffi cien za circolatoria, c1ues la princi1)a] rn en1e deve e~se re <'tirata: e co n1 e l 'in uffic ie11 zéJ r a rdi ara acrom1)agnata da n1 eleo ri mo si tro' a frequ ente111ente negli obe i) un a ct1ra di 1n.ng rn11te ba ·ata su u11a Lret ta di cla , riu ci1à pe~so efficace. Nelle forn1e di 111e1eori rr10 ch e ~0110 da far risalire a ral1 ~e nervose, spec1al nle11 Le ''agolonia , bt1oni ris ultnli . i h.ann t' C'O ll l 'atropin a e la f >aJ' HY€rÌJla . J,,a J1araffin.a 1

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12

con1e è 110Lo aiuta 111ecca11ica1t1e11le la eJi111inazione degli alimenti ingeriti . . Buo11 effeLto con cguono anche altri n 1t·1zi mecca11ici qu.ali il massaggio , l 'elel Lrizz\tzion e, le frizioni dell'addom e con tovaglie o c..on so la11ze Jieve11te11le irritanti (sapone ca11J'oralo) e I ' aiJJ>li cazio ne di ca Ido sull ' addoru e. ~ nece . ario i11o lt re tentare di n1odifica re la flora in te tinale: ·i può ottenere ciò in Jinr1 e ~0Ltopo n e11do i i)azien ti a giorni di dietn i11 lllO<lo, secondo la es1)ressio11e di ~1-orde11. da (\ l'fan1a re i batteri de l e ras. o. Riguardo poi alla cu ra dell a aerof<igia })i::-og na co11 iderare clic nella patogenesi di que~t o di tt1 rbo r ien tr.·1no i n gran parte i fattori l)SÌ<'l1ici . .,a rebbe OJ)po rluno chiarire ad og11i ae· rofago il 111ecca1li. n1 0 del fenomeno, in nlodo c lte egJi ~t e so po. sa controllarsi. È ulile anche i11 tali casi far portare al 111 u lato una cravatta circola.r e aderente al collo sub i to a] di otto dc 1 laringe. . el momento in cui il t>azie11t e in co11 ~ c i<tn1 en te tende a deg luLire del! '.aria, l<:t lari11ge i trova 9stacolala nel suo abba . sa·rne11 to e r icorderà al malato ell e e· gli Il.on deve i11 g·l1 i0Ltire. J-'a J). iooter.a pia ro1 111)leterà o p1)o rttu1 an 1c11te il trat.tan1ento.

G. L..\

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Criteri nuovi per la cura dell'ulcera e:astrica e duodenale. (.J.

B (>.\S.

Deul.~clte

i\leiifi=.

frli och e11scllrift .

1932 , n. 45). Più ch e per al Lra 111alatti a 1' efficacia d ell a cura delle ulceri ga""'triche e duodenali è in relazio11e alla precocità della diagnosi. Que;-;tn può e ere posta temrpestivamente sempre r he sia n o ben.e interpretati i sintomi iniziali . Al r ig uardo è a ten er i}re ·e11te che devo110 ritener: i come si.n I 0 1n i so 'l)e tt i di un 'ulcerazione, ia pure alJo stato di sen1plici erosioni. la I)iro i o tinata e ])ersistente, i dolori ~ot­ turni ·1)e ri odici. cl1e il pjù delle volte sono r1teDl1ti come fatti nel1roti ci . Tali fatti . devono porre ~ e1111p·r e su ll 'a,•vi .;o e con ig-liare la rirerra di altri '"' egni dia crn ostici . l!na ' Tolta acrerla La 1'e i. tenza del] 'ulcera i deve porre m ente ~e 11 z 'indugio alla cura che lHtò a,•ere COJJ i l rnnf' it ori e j)ermanenti. I pri111i si po . sono ottenere con le con1uni urc dieleticl1e e farmacologich e , ch e danno sempre b11oni ri l1ltati data la . tendencia ~Ila guari g·ione d el le 11lceri, ad ecrez1one, be11e l llteso, di quell e torpide. . . . Più difficili ad o t Le11er e sono ]e guar1g1·on1 permanenti. ossia l 'climinazione delle pos~ibi­ Jità delle r ecidive. Sta di fatto che n1ol te u lceri c]1e si cretlnll O sruarite non lo sono. Al riguardo la r a11icla scon1parsa dei dolori e dei disordini dispe1)tici deve considerar i più un danno che un 'Tantaggio , nel -senso che il -paziente il~uso se~t1e


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~ 1-:1. IOì\E

co1 1 1l1e110 r c.golarilà la c ura o la s111c tlc d el tutt o. co111111ette errori die tetic i e in1ili. Pe rln11lo , j)e r accertare la O'Ua rigio n e, o sia Ja ci< a l rizzaz ion e dell ' ulrer a IJiù ch e ulla , ro111parsa delle offere11zc ... ubiettive occorre ba ~a r. i u dal i più .:icuri ed inop1)ug nahil i . .\I rig uardo l 'esa1t1e radiolog'ico i1011 dà SC' llll) r e elen1 e11Li proba ti,i . e l 'e am e ga tro sco1)ico, cl1e certo darebbe la po... s1bilità di llll giudizio . ict1ro non può, n eJla fo rn1a attuale , e~~e rc J>raticato ~ i tematicam ente. L ' u11ico elern ento probativo di g uari g ione t' dato dalla . ro1n1)ar a definitiva delle e111orraµ-ie . ?\-fa qu e . . tc. pos. ono delermi11ar. i n cll r p ie( olc ero. ioni in quantità tal111 ent e t en1ii d<t si u !!!! i re a lle r icercl1e ordinari e. Da ciò la 11eces. ità di u 11 n1etodo cl1 e ' eli la }ll'e!'e11za nelle fec i di J)rodo.tli en1a1ici in qua11t il 1 e. tren1 a111e11tc })irrole. (.iò J) UÒ o tl e ner . i co n Ja ricr rra cl.ell a J)Orfi • r1n a . T..a J)r·olo-1porfi rina è lill a . ostan za cl1 e .. i tro\ f\ i1elle fec i a ncl1 e in indi Yidui norma li , quantn11qu e po .. a au111enlare n ell 'emorragif' del tu hv dig-erente. In vece la cleul ero po rfina , r hr <.· 11na ~o. la11za deriva la dal . angue . la . i ri scon. Lra ~o l o in casi di em orragie. I~'\ ricer ca delJ a d e utcropor n11a 11elle t'er i è· ìn1J)O rtante per ] '8 ccertam ento dia trnos li ro del1<.> ulce ri: 1) pC'rr l1 è e . ~ è po iti,·a ancl1 e qu.an flo lu Jliù c11. ibi Ii rcazionj della j)e ri os: idasi l'i..,u Jtano neg-,\tive: 2) perrhè c.. a 1)er1nan e po...,jf i\f\ ancl1c quando le altre ritornano n etta111ent e negat i, e; :3) per Ja di . ti11zion e. d ei ~ j11t o111i !!:tstriC' i di altra origin r da cruelli dipendenti da proce .. si ul rer a ti,·i ; +) })ercl1 è con senl r 1·arrerta1n en to precore rJell ' ul cera gasl rir :i n fluot1 n ale.

l J)erfczio11a 111c n Li de11 ' inda,g-ine diagn o. ti c~1 , l!a~l 1 o. copia. ri cerca dell a deu leroporfi11 n) <·ol\ ~c n tono di a ff er 1n ar e ch e le c urr alt ua1men te prati ca le ono troppo brevi . J ie r t1rr vrH.g-o no sm ef'. e <1ua11do il proce $0 di r ir atri1.zaz ion e n on . i ' an rora perfezionato . , i 11an110 co. 1 ra llivazioni della lesion e ch e . ono scn n tl) i.ate p er rer idive. I~a dieta è l 'elemento e en ziale dell a r ura . <Juell a : uggerit a da J..eube ri1nane . e1J1 pr0 la JlÌÙ ron, e11ienlc. E . a, comunql1e. deve c. . ere ~ti ffi r.i ent e p er num ero di calori e, povera di '-a le. n on irritante, ri cca d i v itam in e e d i grn~~i ill forn1a app ropriai.a e lenù ente ad al)l · a~ are Ja co.nce ntrazion e acida del su cco ga~l 1i co .

La cura alcali na 11on è

. o]Lanto . inl om~ ti rFi,

l11a cl imi n uendo la con ce n trazi o11 e .ari da met1r in a tt.o co ndi zioni favor e, oli per ]a gt1ari4 ion e dr lJ 'ul ccra. r t' r d in1inuire l' irritazion e e gli pa:;m i ~ i ri f;O l't (' r à eventualm ente agli e. tratti di bcll ado11 nn o a]l 'a lropin a. ."i h a tenden za ad abba11donare le r ure di }) j ll1UtO. I : ri poso r t111a c·ondizion e indi cutjbil e per i I 11rresso d ell a cura. 1

465

J>Hi\TlC.\

(JL1ando e i lano aùer enze, pc riga ·triti , o la uJ cc ra ·ia a nicchia o pe11eLrant e , le cure mied ica 1nen lo --e e fa rmacoloCYicbc la . . c ian o quasi ~e 111 1>re j J t en1 l)O cl1e trovan o. 1 ellt.\ forn1e ca ll o e i po 0110 avere probail i tt1 di ·ucces o ria Lli' an,d·O il proce ... so . i fa ~a n l)'u ina re l ' ulcera media11te a·1}p]ica7. ioni calde ro n ca tapJasn1 i, term o fori o di atermia e < o nle nt poran ea1ne11le i pr.a tièa la c ura die] 1

1cti ra,

farn1aro·logica e di riposo. fl 111elodo cl €• ll 'ali 1nen t.az io11e dir ~ t1a111 e11te u cl cluodc110 o i1 el ui g iuito a mezzo cli sonde no11 sembra 'iX>S .. a a e re larg·be .appli raz io11 i pra ti che. a hne110 J>e r ora. DR .

1.'eenica d'ano laterale a sperone epiploico. ( \ . !\l ' BEHT .

.Jonrn. c1t' CJ1..ir11rgie .

11 .

!5, 193 2).

illu ~ Lr.a

la tec11ica l1e da circa 1:2 a n n i u~a 1>e r g li a11i tetllJJOrane ì' o definiti vi del ro lon . [ vantaggi a rcbbero: un.a deri vaz io11e totale clell e feci , una f'a cil r e~rc ui'ione e chi t1-

]_,'_ .

Sltra. J >ref'e ri ~ce

il tra tt o iui zinle dt)I coJon lr.a!'- \ crso , fJO r ]a pre:e11za i11 q11esl o tra tto di e11iploo11 e per la lun (l'l1czza del . . u o 11 1e... o e quir1 cli .pe r la 11 tag·gior e mobili Là; coudizion i que 1e 1rrò l'l1e J)redt ... 1)on go no .a Jl 'e isrerazion e del1'a n ~a se tiue ta non 'ier1e be11 fi sala alla parrlc. J·:d ecro in brev e la tcr11ica rl1e n e]l 'ori!.!'in a lr è ~ !lu stra la cla be lle f'i O't1rc "'c l1ern ati,. hc : 1) Jn r j. ione d i 10 c n1. r l1 e dal margin e i 11 f erio rè del co. La lo. a II 'a 1t.ezza del l'estrem o ·,11Leri o re del IX . p. <le lro ... i d ir ige obliqua1ncn le in J)a~so ed a ll 'int ern o; i fa ci del m. g rantlc ob liquo 0110 lJara lleli a ll ' in ci~ i one cu l:l nrn, <Jl1elli del pi rrolo ob liquo e tra verso ~ 0 11 0 per1>endicolari e quindi va11 no di . sociali lungo il loiro ... e11.o; .rOJ)e rlo il i)eriton eo. \' ien e i11ciso econclo la clirezion e delJ.a ferita c11t.a.o ea, E' l)inza lo. è fi sa lo COil quallro l)Unl Ì ad X in ca lgut , agli a ngoli ed Ri lati iii ie111 0 a l pian o rr1usc0 Jare, la!'ci.a ndo lu11 gl1i i fili . c he do' ran n o gio are in appresf\o .a fi . . . arc l'a 11sa. :2) F.st eriorizzazior1e drll 'epiploon cui fa se qui lo i I rolon tr3_verso· si pr<t Ii ca un lieve ~c·0Jl an1e111 o colo-e pi1,Joico e qui11 (li l 'epiploo11 ~ i pa .. .. a per una pi ccola brecc ia del m.e ocolon , al di . otto del colon , cos tituPndo uno pero ne vi ente. j ) ·F i saz io·n e della corda epiploica co11 la r)arele , mediante j fili di m ezzo la eiati lun.g hi , 1) A{Jert ura de.1 co]on al tcrrrl o , varii ITT.orn i (}O·po s'è possibil e, pr alica11dola perpend ico l..'lrmen te all 'asse intestina le n eg·Ji ani ten111o ra ne.i ed il più ]ontano pos~ i]}i l e d.a llo . J)Crone. e l 'an o è d e finitivo, conviene aggiu11ger c • • una •111c1s1on e orizzo11tale lun go il tratto su• j)C1 t·iore. T ale lecnica vale ben e per i oggr t ti n1a gi·i , in cui l 'e1)ipl oon r po,ero di gra_so; quan-


486

cc IL POI.J CL l:'\'"I CO

<lo es~o è pesso , si può isolarne una ling·u etta -ci i 1a r.gl1ezza co nveniente, ir1 co rris11on (ie11z'-' 1lella futura breccia m e_ocolic.a. Il ]>roces o de critto l) UÒ e~sere e teso a l-

a·a no

iliaco s ini tro ; qt1i però, m .a ncando l 'epi1)loo n . . . i de,·e supptirc lllili zza11do le fra11~r i e epi pJoj cl1e einpre presenti in C Jttes lo tratto. . 1l. GH -\ - so .

Un nuovo metodo per la costruzio11e di un ano ai-tificiaie. (L.

SPr\- \ CII .

Br. Beit. z . Kliri. Chir. , 15G).

l.Jno d e i pro blemi più difficili d e lla c l1irur.o-ia è quel lo d ella co ~ tru z ione di 1111 auo artifi .c i.a,l e conti11ente . piYac h propo11e u11 111etod o ..c l1e , ah11eno sperin1ental1ne11tc ri olve c1u esto _problenla, traendo profitto d a una valvola e i. ~ t e nte 11ell 'a1Jpara lo i11te .. tinalc. la valvola ileo-

1J

l..\i\~O :\L, "\ L :\L. 12J

lo 11el 1)ri1110 i11e ~e. co111iJeusato larga111e11te tla u11 a u111e11lo di pe .. o s~tbi l itosi 11el secondu 111ese dal l 'interve11to. L ·A. conclude i>o11e11<lo la riserva deriva11Le c.lall 'e .. sere 4uesti s tudi soltanto sperin1enp . STEF..\:.\l?\I. t.ali .

NOTIZIA BIBLIOGRAFICA. G.

QUARTA..

Conie si · assiste un, 1rialato:"> Co1J1e

si soccor re un f er ito? Guida p1·atica per i11 fer111ieri ed infermiere . V ed izio11e. Cn ,-ol. i11-d0 di 319 pagg. cor1 112 fìg·ure. L. Pozzi ed. , R oma , 1933. Prezzo L. 18.

L'a.. ~ istenza infe r111iera è diventata una delle

più i111peri o~e 11ece · . . ilù non soltanto nella chirurg ia , ma a11che nella medicina n1oderna e, con1e l 'eser cizio di questa, si è affinata e con1plicata. Anc he l e g iuste esigenze d ei malati .c<?cale. 0110 oggi m aggio r1 c l1e un Len1po , sicch è la llicer cl1 e ·ul cada vere hanno di111 0~ trato cl1 e preparazione e la coltura del personale di assi la '~alv cla ileo- cecale è continente fin o a quan- ~ te.n za debbono corrisp ondere ai requisiti dei do .la pressio11e a11 'i1l terno d el c ieco non di - ten1pi m ·oderni. Basta correre i grossi fasciventa 111olt'o .elevata, e che co11 una n1ediocr e coli di « Nosokomeion » , la 11ota ri,·ista dedi<li te11sion e del cieco la valvola funzi o na ic u- cata al1e questioni ospeda·liere e vedere l 'ultira111e 11Le e bene. Ricer ch e sul l ' i11te ·tin o cli c a11i 1110 volume dei « Methods and problems of n1el1an11r1 conCer1nato cl1e un .riflusso dal c ieco dical edt1cation n, pubblicato dalla Rockefeller ncll 'ileo no11 è possibile fincl1è la pressione Fot111dation, tutto d edicato alle scuole per la .Jt el cieco non diventa n1o lto a lta. for111azion e d ell'infermiera, p er comprenderr Partendo da questi <lati SJ>i v.acl1 ha pensalo quanta i1t1portanza si dia alla formazione di ·di tra forn1are il cieco in un cc ricettacolo » di que lo perso11ale, dall'abilità e dalle doti del .feci cl1e :i ttraverso la val:vola i leo-cecale (sphinqu a le di1)endono i11 qualch e caso la salvez1a C' c ter ani). e qui11di attraverso g li ultimi 10 c n1 . c1111)rr il b en essere d ell 'inferm o . .di ileo (rec tum) comt1nichi con l ' ester110. Profes ~ io 11e non fac ile. bisog na r.iconoscerlo. In. allri tern1i11i egli propone la segt1ente o- e ch e e..,ige a datte qualità n1orali ed una seria perazio11e da eseguirsi in 2 t e111pi_ pTepar.azio11e. Le pri111e debbono essere innate. I T em•po: Altra verso un 'inci5io11e di ~IcBur­ Jna pos on o , ·enire e ·a l tate dall'insegnante e ·11 ey estrinsecazione del cieco e della parte didal medico. La preparazione vie11e fatta nelle : ·tale d ell 'i.leo. Appendicectou1ia. Sezione de lbuone scuole , ma deve es_ere integ rata da un ,J·ileo a a. O cm. dal cieco; innesto del m on con e l)u on manuale a c ui 1'i11 fern1 iera, oltre c he per 111rOS$i11lale sul cu l di sacco ceca le ; a bboccalo s tudio nel periodo d e lla "cuola , possa r ico rJ1 tento d el nloncone distale sull ' a11golo infer er e co·m e con siglio 11ell 'esercizio professionale. 1rio1re d ella ferita la:µ aratomica . A tali scopi ri ponde bene il 111anuale del II T en1po . Attraverso un 'incisione transver- prof. Quarta: Già l?. ste~S? f~tto eh~ h~ , raf!' ·ale poco sopra la spina iliaca, liberazione d elaiunto la quinta ed1z Lone indica la \-'1tal1ta dl'I 1·ascendente . ezione trasversale di questo e iibro e come esso risponda agli scopi che si pre.c l1iusura dei due n1onconi a fondo cieco. Chiufigge e sia tato a pprezzato da un largo }Jt1b~ura dell 'addome . blico pivach ha e eguito questa operazior1e i11 G Di · oiusta mole. esso s fugge da un lato alla ca11i. Lo s tudio radiologico dopo l 'interven- concisione eccessiva qua ~i sch eletrica dei pil·l o ha din1os trato ch e dopo 24 h. dall 'ingestiocoli n1anua·l i che debbono tralasciare molte n o11e , il paslo opaco si trovava complctam e11te zior1i di indubbia utilità 111entre, dall 'altro. i1el ricettacolo cecale e niente si era riversato . non .affatica la mente di chi legge con cogni i1 ell '.u.n sa ileale rappresentante il r etto . Lo zioni di secondaria importanza o con inutili ~. vu0Lame11to d el ricettacolo ft1 ottenuto g iordivag·azioni. Inoltr0, pur senza cadere in un 'ec11almente attraverso una sonda . d opo ran1111olces i va emplicità , ha uno s tile piano ed espo: li111enLo delle feci con acqua e g licerina ; lo n o la materia con c hiarezza in modo da far't !' ,-uotan1 e11 to co .. ì praticato n o11 o ffrì di fficoltll ben comprendere anche da persone dalla co~­ 'C' 1'A. })ensa po!'sa esser e fac il e an c l1e n ell ,uo tura limitata . i tratta di doti essenziali per 111110 quando si aves e cura di farlo qt1otidii111abri che hanno scopi d idattici e che trovian1 n SJliccate in questo volume del prof. Q~art~. n1ente . ~ella prima parte, sono e -poste le ozionl qe'lon s'ebbero 11egli a11imali di ~ turbi d ella 11erQJ,li sulle qualità e doveri di l1na buona 111~1 u Lri zion e . tran11e l ln 111odiro dimagra 111en -


. [.\NNO

XL,

~

12]

.i\I.

SEZIONE PRA'rlC.\

fermiera , sull 'a sistenza al malato in casa e n egli ospedali e sanatori. Seguono , nella seconda, gli elementi di anatomia e fisiologia del corp o

umano. r\mpia è la t erza parte, dedicata all e malattie nel campo medico ed alla loro cura. Cenni sulla causa delle malattie, sui microbi, sulla pulizia e disinfezione , sui n1ezzi di ·l otta contro le malattie infettive. Viene, jn seguito la trattazione del compito particolare dell 'infermiere, nell'assistenza ai malati e durante la visita medica, con indicazioni preci e e parti colareggiate di quanto deve fare l'infermiere. Le nozioni di pa toloo-ia medica rig uardano specialmente le malattie infettive, g li avvelenamenti , i soccorsi d'11rgenza in medicina, i i comprese anch e le le. ioni. da aa di combatti mento. 1D i grande intere e , specialmente OO'O'i ch e è tanto c urata l'assistenza all'infanzia, è la parte ad essa dedicata riguardante l'alimentazione dPl bambino , i principali disturbi ga .. tro-intestinali dei bam bini, I 'io-i ene gene rale infantil e e le. più comuni malattie infantili. Da ultimo, Z'assistenza ai malati chirurgici: ii trasporto, la preparazione del malato, della sala operatoria, le lesioni violente, le ferite, le fasciature, il massaggio. Segue un elenco dei tern1ini tecnici più comuni, con la loro spie • O'az1one. Nulla è quindi trascurato di quanto occorrr per ]a preparazione e la cultura di una buon:\ infermiera. Il libro è pertanto molto adatto per il medico che debba provvedere all'istruzione 1 di tale personale come per gli allievi , ed è an che assai utile per poter dare le opportune in ' dicazioni sull'assistenza ai malati, n elle famiglie. fil. 1

· ======================================== CBNNI BIBLIOGRAFICI. (•) Malattie infettive batteriche. Fase. 3° dell 'Epidemiologia generale e speciale, nel « Trattato italiano di I giene » di.retto dal Pro f. O. C:asagrandi . Un vol. in-8° di 8'±0 pag. con 9 tav. e 41 fig. in parte a colori. Unione tipografico editri ce Torino , 1932. Prezz1.) L. 100. L 'ampio volume del noto cc 1"'rattato » i l)resenta come uno dei più interessanti; dovuto a lla collaborazione di scienziati che delle singole malattie considerate hanno particola re e ben ricono ciuta competenza , esso sarà letto e consultato non soltanto dall ' ig·ienista , ma anche dal m e di co pratico, per il quale la c" att.'l conoscenza delle malattie infettive è una assoluta necessità. Ogni capitol o del volume costituisce una vera monografia sull'argomento su cui sarehbP opportuno fo rnire l)en più ampie informa~i

(1) Si prega d "jnviare due copie d ei ljbri di cie'-irlera l a r ecen 5ione.

C\1 i

467

zioni di c1uanto non si po .. ·a in una rcce11 .~ io­ ne generale del volume. Ci limitian10 quindi a darne il solo elen co, consig liando ,·iv.amer1te la lettura dell 'intero volume, che presenta in modo chiaro ed efficace le attuali n ozioni sull 1eziologia, l 'epidemiologia, la profil a si indi viduale delle malattie infettive batterj ch e. I piogeni (A. Alessandri11i). Tifo meningococcico e m eningococ,ceniia (G. Belle i -e O. Casagrandi). Jnf ezioni da pneumococco (IF. Pepeu). Influenza (G. Dess ). Pertosse (F . Valagu sa). Febbre ondulante (A. Ale sandrini). Infezioni tifose e paratifose (G. Sampietro). Dissenteria bacillare e Proteobacillosi (l\I. Gioseffi). Carbonchio, Botulismo, Affezioni aan.grenose gassose degli animali e dell'uorrto (G. Sampietro). Colera asiatico (G. Sanarelli). Peste bubbonica (P . \.a nalis) . A ctin o1nicosi e m1orva (1F . Sanfeli ce). T11b ercolosi ( . Jlvento). fil . f' .

L e liala-azar i.nfantil. \ Tol. in-&-o dì pagg. 80. G. Doin, Paris, 1933. :F r. 30. G1H1\ U n.

La n1on ogra6a, ch e fa parte della Collezione: cc La pratique medicale ilJustrée », offre una veduta d 'i11sieme dell 'intere sante argo mento della leishmaniosi nell'infanzia. I casi della malattia sono infatti più frequeriti di quanto n on embri, e di tanto in tanto se ne regi strano dei nuovi in località sino ad a llora ritenute indenn; Riu cirà dunque utile, sopratutto a l m edico pratico, avere a portata di mani un v0Iun1e no11 a n1pio, ma cionon ostante completo , dal quale si possano desumere tuttE. le notizie necessarie per una sollecita diagnosi ed una teM. F 1\l3ERI. rapia appropriata. A.

P1N~Lr,1.

La diagnosi biologica dell'echino-

coc.cosi. Un voi . ·in -8Q di 341 vag. Tip. G. ~a lli zzi , Sassari, 1932. Bt1 0~1 0

studio d 'insieme -ul p roblema , ch e interessa più partioolarmente alcune r egioni d'Italia, ma ch e è b en e r l1 e ia largame nte co no ciuto perchè, anzi , n elle località dove l 'ecl1inococcosi si presenta in casi sporadici , il problerna diagnostioo co1n11o rta la n ecessità di una n1ag.giore raffinatezza e di ·più completi 1r1etodi di ricerca. L'ampia mon·og rafia ci presenta lo tato att1lale della questione, quale l 'A. ha aputo dedurre con acume di critica da una vasta bibliografia e da Uila ricca serie di osservazioni personali accuratamente studiat·e; assai utile è anch e il confronto della ecriinococcosi umana con quella degli animali. L'A. dà soprattutto importanza all 'intradermoreaz ione ed a11 'eosinofili a ed investiga anche i m -e ccanismi di produzione dei fenomeni ch e si svolgono n ell 'organi ITI O dell 'o pite para · i tato . fil .


468

if: . G \Kl

«

IL POLICLINICO l>

J. lloussET e B. GouTBIER. L';inkylostoniosc. Un vol. in-8° gr. , di pag. 128, con 56 figure. E. : Ma8son e C., Parigi, 1932. ..Prezzo . f r. 3() . ·,

Gli l\.A. 11..1nno condotto un 'azione contro l ' anchiloslon1iasi sul bacino carbonifero della Loira. Per tal modo hanno potuto sperimen tare e .praticamente ' 1alutare i m etodi diagnos tici e profilattici e perfezionarli. I11 questo volume hanno raccolto, dalla letteratura , una .grande mole di dati e li ha11no integrati e lt1 meggiati con le proprie esperienze. Notian10 c l1e, p er la profilassi, gli AA. attribuisc·ono la ma sima importanza alla disinfestazion e <lei l}Ortatori. Il ' 'olume è bene illustrato.

L. ' ' ·

DIVAGAZIONI Medici sci· itto1·i. ì\-c LraLLa il l)rof. Bilan r ioni (Italia cJie scrive , o·enn. 1933), .accennando ai più cospicui esempi di inedici ch e, pur fra le preoccupa.z ioni dei doveri ,p1r()fessi011ali , non disdegnar ono ]e le tter e, trovan(lo anz i in e ~e un 'oasi di ser enità ed a n ch e Ja fan1a . · D.a ricordar i, fra i no . . tri a nti cl1i . il 11\cdi r, G . Fracastoro c he de _ rri ~ e i11 versi il « morbo gallico ». Autore di un i1oema fu a11ch e E . J enner, a c ui dobbian10 la scoperta del vacci110; poeta delizjo o f t t W eir-Motch ell, noto 11eurolog·o di Philacle l pl1ia e peccati poetic i g io,·anili commise H avelock E lli , n o lo per la ~ ua 'a .. ta opera in cui si rivela fin e p icologo cl ell e t ttic rioni essua li. \ -i furono medici ch e r.ag.giunsero la fama 1;01rte ~crittori ; fra es ~i 1\ . Céco' r cl1e, Tiell e su e commedie e n ei suoi dramrni a sf.ondo di i1tfi11ila Lristezza vib·ra di ta nta simpatia umana F. Schiller che fu chirurgo militare. J. l\.eat..,, uno d ei più d elica ti poeti inglesi, il ca11to r0 di l·~ ndi111i on e e clell 'u signolo , ave'a ottenuto il di ploma cli n1eclicina e ft1 ·allievo cl el noi o chi ru r?o . r.oo pPr. Nun1erosissimi son o in Francia i 1nedici lett erati (rece11tem ente si è pubb·l icata un 'antol ogia di n1edi ci-poeti), fra c ui uno d ei più noti il Dul1a111el, ma non. pochi anch e i n o_tri, gran parte d ei quali ce li ·vien e rivel.ando la cc Biblioteca clella g·enialità italia na » ch e il prof. P. Piccin ini l1a avuto la b ell a iniziativa di raccogliere. Fra i in edici moder11i ch e si disting u ono i1el ca1 np·O· delle lettere, i.I Bila·n cioni cita C. Tun1ia li , di.stinto psichiatra ch e ·c on i « Tetti rossi » (di cui a s110 t empo il nostro g iornale i è occu1)ato) fu il vincitore del premio letterario cc \ Tiareggio » e _t\ntonino Anil e, .l 'anatom ico <li Napoli autore ç{i versi. elevati (La Croce e 111 r o e. N uo, ,i . on etti r elig iosi , ecc.) 1

0

lAi\~O

XL,

Nu~r.

12]

in c ui 1'11,servazione scientifica è il motivo da cui si snoda la fanta~ia poetica, Ecco , per esem.pio, t1no d egli ·Lacli i della medusa:

« .. . sciolta i1i forma ni·tida che nuota: « s0itt il disco d'opale, che v,na lista cc <(

recinge d'un riflesso d'am etista; fiore che vien da primavera ·i gnota ».

f)el Jihro receute di u11 allro medico parl.a .Poi largar11ente il Bi1.ancioni: « La critica r11e clica n ell a s toria: Alessar1dro Magno », deJ p·r of. l\tl. Bertolotti, direttore dell 'Istituto· radiologico d ell ' lJ11iver ità cli Torino. In esso, la geniale fj g ura del g r a11cle capitano, solo en1uJata da Napoleone viene indagata dal punto di vista m edico da un pr•)fondo conoscitare d ella n1orfolc1gia ch e sa cogliere il significato a11che di un anomalo atteggiam(e nto statuario clic ad a l tri l) UÒ Sflml1rnre un.a licenza de11o scultore. Da lla ineditazione di un tal volume, si inLende come il m edico : ~e n on è tutto asservito a d inter essi materialis tic i ed ha coltivato quel germe filosofico ed u111anis tico che accon1pa.g·na l a formp.zione c ulturale, deve trovare un p·i ù largo respiro· dt quello che non sia dato dal suo lavoro quotidiano, quella ricchezza di espres ioni e tetich e e di sen sazioni artistich~ costituenti l a fi a ccola di t1n ideale, ch e cia scuno di noi può ma.n tenere vi,ra ce anch e n ell 'aduggiare d ella vila pratica del sanitario. ~Ia un .a.ltro ( l ast h11t 1101 least) medico scrittore, aggiungiam·o n o i, ed ~ lo stesso Bilancionj , nella sua infaticabile e n11olLc1)lite attività , o ffre un fulg ido esempio d el con1e lo studio severo di un ramo d ella scien za, raggiungendone le più alte cin1e, si possa u11ire con il culto d el bello n ell 'arte e n ella letter atura ; c ome si possa essere scienziato e, ad un terr1po, scrittore forbito ed efficace, vivificando, con un soffio di spirituali1à una specialità ch e p·u ò sembrare arid.a e limitata. Le numerose opere che testimoniano l 'a tti,,ità del Bilancioni con le critlore sono, fra le altre: « A buon cantar, buon chitarista ». « Veteris ves tig ia fla 111mae ». <( Sulle rive di Lete ». « La orclit à di Beetl1oven ». È lln error e, d el re~ to , il ritenere che vi possa essere un dissidio fra medicina e poesia, direi anzi fra scienza e poesia, chè non vi è gen Le dalla fantasia più sbrig liata dei matem a tici puri , i quali son o invece considerati generalmente come il rp rototipo d ella (( positività )) . Poesia è creazione e la medicina in genere e la clinica i~ specie ricl1iedon-0 qualità poetiche. !F in c he la no·stra cultura r esta un m-ero l)Todotto cer ebrale, ha valore limitato, è m etodica empirismo, cosa a rida; e aridi sono g li uomini ch e se n e appagano . Essa si completa e nolYilit.a solo quando ci riempie l'a nimo e acqui. tiamo, col enso integral e della nostra persona, la nostra umanità.


f ·\ :\":\"O

~L, Ntri1.

12]

S l~Z lONE

r\.ssur·g ere dal fatto nl.1n1lno, a lla portata di tutti, fino alla generalizzazione ed alle conseg·uenze che possono inizi,are un rivolgimento n1ondiale .è caratteristica del pen·siero geniale,

che deve però trovarsi in un i11dividuo d.al te1nperamento .poetico, senza il qual·e non vi sarabbero nè slancio , nè creazione fil.

ACCADEMIE, SOCIETÀ MEDICHE, CONfiRESSI Società Medieo-Chi1·urgica Veronese. Secl u1 a del 6 febbrajo 1933. ·

11rcsid ente : do tt. F. lJ EL AI N i. fJrof~

F.

n err.atmento clini co-slali$/ico deg li Islitttli Ospita/ieri di Jl erona nel d·ecenn io 192J-1DJ2. SOPRA -A.

Di. r t1ssio11e:

Prof: l\1.

})TOf.

ARTOi\f. -

-

rfONZIG

e prof.

ZAl\IIBELLI.

Noi e cli1iico-statistic lie relci-

live 1illa pr.ofilassi celtica. T>i~c u ssi o:ne:

prof.

VTANA.

Sulla malattia di Weil.

Do ll. D. Lo~Go. - L 'O. illustra un caso di spi~·ocl1elosi it.tero-en1orragico con tutta l a sir1to1na- · tologia caratteristica del ll1.orbo di V\Teil e co11 l)TOYa J)iologica :u c l tarue11te }Jositiva . Dallo studio del ricambio della bile e di tutti gli altri dal] inere1 1li il rica n1hio e1no,g lobinico~ studio eseguito i11 l utli i periodi della i11alattia, ;h.a otten.uto dati qua11titati' i dai quali ris ulta : 1) che nei periodi colertlico apirettico ~ di ricaduta febbrile il cologran1111a parl a per un ittero con parziale ingresso della bile J~el l 'intestino che aumenta progressivamente; il cologramma corrisponde in complesso a qua11to risulta dallo studio del ricambio delln bile nell iitlero infettivo benigno (ittero cn turrale) seconùo Ryss; 2) che verso la fine della ina]attit1 si rende palese una componente di iperemolisi. L 'O. accenna infine alla glico·suria comparsa verso l a Yentesima giornata di malattia, ricorda11do ]e osservazioni di Frt1g<1ni che per il primo l a de ·crisse com~ successione morbosa e come u110 dei egni di ;posurrenali smo. e qt1elle posteriori di Ki taoka secondo il quale la glicosuria èhe interYie11e tran sitorian1er1Le verso Ja fine della m alattict sarebbe dov11ta a ll 'al,hassnn1en lo di tor\o <lei siJupatico.

Jstopatologia nelle intossicazioni da nareot1si ed analgesici. Dott. E. Fcon1r 1. L 'O. ha provocato· nella cavia ir1tossjcazio11i sperimentali croniche rn,edial1te etere, cloroformio , novoc aina, percaina. Il diverso comportamento patogeno dei narcotici in confron lo agli analgesici è ri sultato evidente in i11ani~ra costante avendo riscontrato regolarme11te fatti dege11erativi dopo avvelena_n1ento· da narcotici e turbe circolatorie dopo avvelenamento da analgesici. I primi dovrar1no perciò essere pru<lentcro !:!n to 11sa ti in tutte le for1ne flogi stico-d eg·enerative del fegato, rene, mil za , i secondi do,·ranno essere evitati Jlej malati in is1ato })rofon{I am ente adi~a1n i co.

469

PH.ATlC.\

Secondamento idraulico secondo Monjon.

Dott. F. Po'.\:UNI. - L 'O., clo110 aver breve1ne11t e riYendicato la i1riorilà italiun·a del metodo, dice le ragioni del 111ngo a})bando110. Descritta mir1uta1nente l a tecnica e la i1\a11 ier a con cui si deter111i11a il distacco· d ella f)lacenta espo11e le indicazio11i e ~ va11tag·g-i della ~Iojon. Porta un contributo p~rsonale di 32 cas i dei quali ebbe soli sei ir1successi, con inorbililà e )nortalità zero. Enu11 .. eia. le partico lari èondizioni ~P.e ir:i questi casj lta11no reso vano i I sussidio. Si inostra fervente part1g'ia110 del metoclo, poichè riesce spesso a far 'fu ggire il s~condamento manuale che è considerato jl più grave intervento ostetrico. 'f erminu augurando ch e la Mojon al)t1i a quella larga djffusion e che merita, per la s11a ·i nocuità e prati cità. Cisti dell'utero. Dott. A. GALr.r. - L 'O. dopo .avei~ descritto

l.111

caso di (( leiomio1na ni:onocistico dell 'utero >> cl1c h a dato adito a dubl)i iliagl'1ostici n el corso dell 'i11terven te· operat ivo, fa alcl1r1e co·nsiderazio11i sulla diagnosi differenziale frn tutnori e gra,rida n 1.~1 ~id ucl d onie aperlo. . Discu ssio,n e: prof. V rANA. Si soI.ferma sulla d. d iff. tra tumori uteri11i od ovarici e gravidanza · <' cli11l.o .. tra co1ne a lnle d iag11osi si possa arrivare co11 accorg'ime11ti cli ,·er si e.la caso a caso. Un sus5idio 11otevole può e... sere i)Ortato dall 'esame rac!iogr1fico rlopo il 811 rnese di g·1avidaT1za; riferisce a ques Lo pro1)0 i to u11 oaso rece11:te di cisti der .. 111oide i1el quale la radiografia aveva }:>osto in evi~ d e1\ztt u11 i1 J)i ccola zo11a 0alcificata corrispondentè a llé caratterist.iche produzioni odontoicli proprie di ia:i tumori. Grandt va11taggi si possono trarre dalla diag11osi biologica e specialn1ente dalla prova di Friedl'rtau sulla cor~iglia c he è alla portata ancl1e del nledico pratico. I l Segretario: ~1. AnTOlVI. Pubbllcazloae di eccezloaale Interesse .

'' M'E DICAMENT A.'' (GUIDA TEORICO- PRATICA PER SANITARI)

É uscita la IV ediz'one notevolmente aumentata. Riportiamo qui appresso l' e lenco dei capitoli: PRIMO VOLUME : I. Tecnica Farmaceutica: 1) Nozioni generali; 2) Dei medicamenti; 3) Dell'ordin amento di una farmacia; 4) Arte di formulare; 5) Norme di farmacia pratica; 6) Norn1e di fannacia galenica; 7) Medicamenti iniettabili; 8) Farmacia omeopatica. ,. li. Materiale di Medicazione: ,. lll. Organoterapia e opoterapia. , I V . Vitamin e. ,. V . Sie,·oterapia. , VI. Vaccinoterapi.a. , VII. ltnmunoterapia aspecifica. - VIII. Terapia bacterica. , IX.' Vi·rus. , X. T e1·apia alimet1tare. - Xl. Dietetica e regimi alimentari. , XII. Nozioni di terapia fisica . , XII I. Acque minerali. , XIV. Disinfettanti e disinfezioni. - XV. A vvelenamenti. - XVJ. Soccorsi d' urgenza. - XVII. Note di veterinaria. , XVIII. Analisi chimica. - XIX. Le ricerche cliniche più comuni. - XX. Legislazione sanitaria. SECONDO VOLUME: I. Dizionn,·i o dei medicamenti. ,. li. TabeLLe deUe incompatibilità dei medicamenti. ,. II I. Bib liografia. , IV. l·11dice t erapeutico. , V . Indice generale. , V I. 1'ndice degli Autori.

Consta di due volumi di co.m pleesive pagg. XXXLT-2286, stampati in carta finissima, rilegati in tela. PreZ,zo J.J. 1 O O, J>iù le ,s pese vestali di s pedizione.

Per i nostl'i a.bbonati s<>le L. franco.

94,90, in porto

Inviare Va.glia a ll'Bditore LUIGI POZZI. Uffiruo P°' otale St1ccu.rsale diciotto. HOMA.


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II .. P OLICLINICO n

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E DIAGNOSTICA. Disturbi genito-urinari nella litiasi t1rinaria larvata dell'uomo. La Jitia i uri11aria la r' ata . i n1anifesta , t'econdo J. E. ì\Iarcel (J ourrial d e méd. de }Jaris, 7 lug lio 1932) llon già con l 'eliminazjo.n c di calcoli, !Da semplicem:ente ·con quella. d1 sabbia o di cristalli (fosfati, urato di sodio ossalato di calcio). Non sono rare inoltre le o servazioni di uretriti da emissione di cristalli, che ao-iscono sia direttan1ente , sia ris,·e 0 ·liaJldo un'infezione preesistente. Esi~tono i!1oltr~ delle uretriti dja tesiche: r eumatiche, diabetich e e specialme11te gottose. . . . . . . I disturbi uretro-ge111La l1 del la 11l1as1 urinaria larvata non s.on o freque nti. Si osserva110 più spesso nella clie11tel~ ag:iata ,·er~o i 4 0-50 a11ni, ma non sono rar1 ~u1 30 anni ed a 11ch e ·prima. . . . . . . . Si tratta i11 gen erale d1 1nd1v1clu1 del tipo artritioo (epatici, ~osti1;>ati , e~ze~atosi, reum.atizz,anti con ·'em1cran1e); elin11n.ano delle urine cari~he, spesso iperacide , in quantilù n1olto ridotta. Vi è un altro , eg110 abbastanza costante : i dolori alle reni l.a ncinanti e tenaci che il malato sente specialmente a l risveo-lio e ch e sono esacerbati dal viaggio in tre-o no o in auto. Questo sembra una cau sa occaioi1ale importante, t,anto che l 'A. ritiene che vi sia addirittura una prostatite d egli automobilisti. Nel tipo uretrale si ha una forma n1ista, che si sviluppa 10-12 giorni dopo il coito co!l una donna affetta da cervicite non gonococc1ca ed tma forma pura, indiipendente dal coito. A~l 'eame batterioscopico, flora banale n el primo caso , assente n·el secondo. Tale tipo si manifesta con un'uret~te discr~­ ta ch e ha delle crisi dolorose, quasi nevralgiche, accom1p agnata da una prostatite . ghiandolare seria che colpisce per la preco cità e spe' . . . cialmente per la sproporzione coi segni uretrali. Nel tipo genitale, si ha un 'im.porta11te prota tite senza manifestazioni uretrali in cui, oltre alla spermatorrea, all'eiaculazione pren1 ~­ tura, ad un certo grado di jmpotenza , colp~ ­ sce il priapismo , notturno, doloroso, ~on crisi parossistiche . Il malato deve a~z.ars1 ~ n?n si calma che quando, dopo molt1 s forzi . r1ece a svuotare la vescica. L'evoluzione di '-Jt1esti di~turb~ è l.u 11~~a . ~~­ pri cci osa, a sb alzi , con. le. r1a~ut1zzaz1 ? n1 ~01n : cidenti con crisi di el1n11naz1one ur111ana d~ cristalli , cioè con cambiamenti di regime, d1 temperatura , ecc. . Talvolta , quando l'in fi ainmazione continua, 1' uretra si infe tta e vi l)t1l lula un 'abbondante fl or n n1 icr ol) ic.a, fra cui tende n 1)redon1inare il colibacill o .

La diagnosi di questi di Lurbi è dilficile e si fa più ch e altro per eli1ni11azione. Può essere sospettata la vera natura di questi disturbi quando ve11ga evacuata della sabbi.a urinaria; più difficile è invece in caso di cristalluria e non tanto quando si tratti di fosfaturia (urin e lattescenti all'emissione che diventano lin1pide con l'aggiunta di .acido acetico) m a specialmente in caso di uricuria o di ossaluria. Ad ogni modo, è b e11e sospettare di ogni prostatite isolata o sproporzionata alla causa. È soprattutto n ecessario eliminare la blenorragia (esame microscopico eventual111ente d opo riattivazione, cultura dello sperma, ccc.). Si farà c1uindi 1'esame chimico delle urine e sp ecialmente n1ic r oscopico. n reperto di molti cristalli di acido urico o di ossalato dì calcio, di emaz ie (in pazienti che i1on 11anno subito tratta1n enti) sarà 1nolto sig nificati' o . Questi disturbi 0110 di origine chimica (irritazione da parte di sostanze elin1inate) , meccanica (creste vive dei cristalli) e diatesica (s tato di d ec.a dimento dei tessuti in individui a rica1nbio rallentato). La terapia deve avere an zitutto di rnira lo tato o-en erale p er combattere la litiasi fo sfatie ca , urica , ossa]ica : r egime , cure me d"icani entose, cure idromin erali. Come t erapia locale, la\ .atura <lell '~retra co~ .. oluzion i emollienti (m.alva, can1 om1lla) e d1 lanto in tanto di soluzio11i e.l i albumina to di argento a dosi deboli. Nei casi specialmente irritabili, applicazioni di lapis di ittiolo ed os._ ido di zinco. Utile la diatermia rettale d ella prostata. In qualche caso, hanno risposto b ene le ca11terizzazioni e lo scintillamento .attraverso il tubo uretro scop ico. fil. 1

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J"n, sintou1atolo~i:i gPnero1e <lolle 1nAlattie (lflllc l·ie urinarie nei baw bini. C. Alesio (La pediatria del med. pratico~ apr. 1932) osservia1 che tale sintoi:i~tolo~ia , ~­ sclusionei fatta per alcune deforrruta ~e1 genitali esterni, non è sempre molto chiara ..Le miala-ttie dei r eni degli ureteri e della vescica restano 51pesso ~,ascherate dall 'incerbezz.a d~i sintc n1i m entre tutto induoe a pensare a disturbi gastro- intes~ina~i . Il s?spetto ,di u11 ~affe­ zione dell·e vie ur1n1arrie deriva dall occas1onal ei reperto1 di sanguie o pus nel.l'urina op?l;1rre dall'odor€ particolare talora fetido delle l:lr u1e . . . . ,. stesse. L'esame dell ' ur1na nveste quindi un importanza eccezionale. 1) Pii1Jiai. Ta lvolta eviden·te (~iocchi e _grumi purule nti), altro \1 olte ~ileivab1le al n11croscopi-0. Può avere v.a lore ·d1ver~ e r~ra~ente sono sufficienti i uoi caratteri iper 1nd1carn e 1il J1TO"\-cn i enza .


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SEZJONE PR \TJ C.\

'2 /:'111alitria . l' uò e ~ ere evidenlc alla sola i'J H·t ione dell 'uri11n, oppure soltanto rilc'abil< e il microscojlio o con l 'esame chimico. J... 'i11l er1 retazio11e del sintoma è delle più vaghe. Tutte le nefropatie possono accompagnarsi a rpresenza di sa11g ue nelle urine. ei bambini, assumono ... pcciale importanza le ematurie che accompag nano il morbillo, la car lattina, lo scorbuto, la pertosse, la leuoemia e quelle legate ad un fattore ereditario (credo-sifilide). Tipiche sono le en1aturiei dei neo111a1ti, attribuite .ad un fattore settico, e qt1elle che accompagnano l 'emissione ·di sali urici nel lattante. L'ematuria 1la a11che in1iportanza rome scO'flO precoce ie caratteristico dellh tubercolosi renale infantilt', ... ~auita, in ordine di frequen7Al, da albuminuria continua od intermittente, da cistalaia e dolori alla minzione, da incon tinenza riflessa. ia·n che sotto forma di incon tinenza noltur11a etl infine da piuria. 3) La batteriti1·ia è caratterizzata dalla presenza ·di batteri nell'urina, senza cl1ei 1p er e!"si siano ia,lterate le vie urinarie; l 't1rina pub presentarsi molto torbida ad odore putrido l' enza pus. Nel] 'e. a1l1·c d0l l>an1bino, oltre a quello d r ll 'adclo,n1e, i porrà mente ai caratteri della min zione; indice importante può es ere l 'incon1ti11enza, che ta l,·olta può essere falsa (iscuriia paradossa). carsa importan za ha n ell'età infantile il dolore, ch ei difficilmente viene be11e local i11.-ato· si 1p uò peTò di tinguere quello uretnale, da quello vescicale e da quello renale . Un sintomo frequente è la febbre ch e può t· ~istere corno i1tauifestazione primaria di malat·tia o come segno d ' infezione econdari.a, o soltanto quale manifestazione di un deperimento organico dovuto a grave affezione de,.. ali organi urin ari. Frequenti sono il torporie e la sonnole11zn. dovuti a cause diverse: assorbimein Lo setti co duTiante g li stati febbrili, intossicaz ione urinosa, ovvero intossicazione uremica. L'acidosi e l'alcalosi possono comipletare questo quadro to_ ico. La ritenzione ureica frequentemen te deitcrmina ~tati convulsivi nei bambini: in que . . Li casi, l'odore urinoso dell'alito, la n~usea, il vomito, la dimint1ita diuresi sono segni palesi di uremia. Fra i sintomi indiretti, :sono da m enzionare i disturbi mentali ed alcun,e manifestaz ioni c11tanee. Molto importante ,è l'anamnes i 1personale o fam1ili.are (que.. t'ultima specialmente n ella diatesi urica ci nel rene policistico); si ten,g a p1·rsente che· molle infezioni degli orgia,n i uri11,a ri risalgono a malattie intestinali, a foruncoli . &d ascessi delle to n sille, a malattie infettive in generr . fil. 1

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TE~APIA.

Il trattamento incruento dei cosidetti gangli, degli igromi e di altre forn1azioni cistiche. A. Cernezzi (Gazz. Osp. e Cliniche, n. ±6, 13 nov. 1932), parle11do cl.alle e lJerienze di Erich Hiller che per primo introdusse il Clauden (estratto di. tessuto polmonare ricco di lrombochinasi e perciò attivante della coagulazione del sangue) n ella terapi.a ~ncruenta clegli igro1ni prerotulei, .applica di nuovo que·La terapia secondo la tecnica. d·e ll 'Erich. I casi l1.,attati furono: 10 gangJ i del polso, 4 igromi, 3 gozzi cistici colloidei di cui uno del volume di un grosso pllt:,onO. La tecnica fu la 1s eguente: svuotamento graduale della cavità e sostituzione con altrettanti eme. di Clauden introdotto per iniez ione. I risultati, tolto qualche lieve e pa seggero feroomeno irritatiwo, possono conisiderarsi l' uoni per gli igromi, otti1ni per i gozzi ed i g angli. Il n1eccanismo d'azione del Clauden sareb])c da ricercarsi non soltanto nell'azione coag·ulante di detta sostanza, ma anche in un 'influenza inibitrice che il Clauden eser c i-Lerebl)e su taluni mucoidi e colloidi, evitando così il loro acc11mulo. Pare accert.ato che il Clauden non e·s erciLj ui tessuti azione infiam.m atoria essudativa con reazione secondaria co nnettivale a carattere obliterativo, e che il più adatto 1suo campo d 'applicazione ove ma sin a è la sicurezza e la stabilità dei ri tll lati , r CO ti luito dai COidett i ((gangli ». GARBINI . 1

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L'uso dell'acacia. nella. cura dell'ecle1nu. Do1)0 1'o scrYazionc di Epstein del rapporto fra riduzione delle prot.eine del plasn1a ed edem.n non cardiaco e del valore, in queste condi zion i, della dieta ri ccn di proteine , que~ta d ieta è stata accettata rorne adatta, insieme alla restrizione del sale e dcll 'acqua e alla lrasfu sione di 'c311guc totale o di plasm•a , nella cura della nefrosi. Però alcuni casi continuano a mantener-.i cclcn1.alo'i nono~tante c1t1e ta dieta . \ . F. Hartmann, ~'1. J. E. enn, U. Nelson e A. ivi. Perley (Joiirn . of the Americ. Medie. J ss00., 28 gennaio 19~3) hanno curato queste forme ribelli aìla dieta coll a on1m ini strazio11e di acacia (ch e fu usata per la prima volta nel 1920 da Clausen ). L'acacia modifi ca la rp,r essione on cotica del siero (ch e è n .o rmalmente 3o-40 eme. di aoqua, e nei nefrotici 5-20 em e.), ma per fare _questo deve giungere ad una con centrazione del 2 % n,e] plasma. Se non compare diuresi dopo 24 ore, si deve ripetere la dose . La dose da darsi per iniezione è di 1 gr. di acacia per kg. di .pe~ o del malato. L'acacia comincia ad apparire nelle urine imm ccliatnmcntc dopo l'inie-


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zione e se ne elimina il 25 °fo nei pri111 i du e g iorni e il 60 % nei prin1i se tte. GIi .i\. fecero 27 iniezio11i di acacia in sei casi di nefrosi lilpoidea co11 ~ uccesso in cinque ca i. Nel caso in cui r i fu insuccesso fu fatta una sola iniezione. Buoni ri ulla li essi E.bbero ancl1e dall 'u o dell 'acacia n ell 'ed ema da cattiva nutrizione d el lattan te, se1npre scarso risultato ebbero nella n efrit e cronica e1n:o r-r:.g·ica.

R.

LU SENA .

Osservazioni sull'uso degli idroco.rpi e morruati per via ipodermica sul lupus vnlgaris. ir Leo11ard Rogers (Th e Rritish Medic. Journ., 14 gennaio 1933) fin tlal 1916 i e ra don1andato se g li stessi r i 11 ltali ch e si a' 1evano n ella leb bra d all 'olio d i cl1aul1noogra e di idrocarpo si potevano otten ere in malattia da altri germi acid·ore i tenti. Nel 1918 e n eg'li anni seguenti egli co1nunicò buoni risultati ottenuti n·e lla tuber colo . . i con idrocar1)ato di ~ odio e con m orruato cli . odio , ch e però van.n o usati con cautela n el] e forme poJ.m.onari , mentre sono · indicati in quelle de tte cllirurg·ich e, come dissero anche a ltri autori elle egli cita. Egli 11a cura lo con morruati e iclro2arpati un caso di lupus vulgaris. facendo ini ezioni intrad ermich e. In lln anno o ttenne la g uarigione e per questo r accoman da il suo metodo, di cui e .. p o11e det 1agli ata1nente la tecnica . Nell!l tessa r ivis ta S. L . \.111nn1ius e Cicel:Y \ \1ertl1er all riferiscono sull 'azione inibitrice dell 'alepol (cl1e è prevalen lem ente idrocarpalo di odio) sullo s,riluppo del b. d ella tl1bercol osi s u terreno all 'u ovo di Besre dka. In vitro 1'azione inibitric€ è n etta; le culture trattate con al epol non h anno ucciso dt1e cavje. I risultati non furon o altre ttanto dimo .. t rativi ~ui conigli , per ch è g li ai1i1n~li di con~rollo m ostra r on o la m ed esima r esisten za. Gl1 AA. co11si.gliano di ])ro,rare l 'alepo1 nei 'crsamen.ti ])leurici ch e accompagnan o la coli.a oterap1a i)n eumotoracica. R. L usENA. 1

Nella pn11;tura da vespe.

. 1Tli rcr (Ga.zz. Os.p. e Clin., 1

dic . 1932). l1a c urato un caso cori fenomeni gra, 1 i cli puntura di vespa alla ling ua m ediante l 'i11iezio n e di ± e me. di ornnadi na. Rapidamente diminuì la forte tu111efazione d ella metà sinistra delln lingl1a e scomparvero i intorni di angoscia e di offocazione. Il pazie11te acc11sò solo per qua lch e. te 1n po .ancoT.a cl ei dolori nevralg ici a1 collo ecl alla lingua . fil . Nell'eritema delle natiche dei piccoli bambini. Carr1biar e la biancheria non appena il ban1bi110 ha . . porcata. Usare una scrupolosa puli xia per la b·ia nch eria. A ciugare sempre accuratan1 en le la c11te. Passarvi sopra un,o strato di glicerolalo d ' amido e spolver are poi con talco.

MEDICINA SCIENTIFICA Il fattore istamina nell'anafilassi.

La di f f ei1-.enza d olla sin·d ro 1ue a!Ilafil:i l ti.ca nelle v.a1ie specie ·di animali indica la n ecessità a n che di trovare UJila diversa terapia. Questo, i1on sar ebbe necessario se si potesse di1nostl:are cl1e le varie sinlomatologle 11on . ono altro ch e variarnti qu,antitative di iurn medesi1no qoodro clini co ba· alo. rI'entativi i11 qu1esto senso · flll·ono fatti . C:osì si disse 1c.h e1 la ragio·n e per cui n ella cavia l 'a11afilassi prendei il tipo a '"'11Latioo è da ricercarsi 11 ella m iusco,l atma broinchi ale, ch e in que ti animali è sviluppatissima, e c.h e n el can e si ha riù spe o il tipo splancnico congestivo clell 'anafilassi per il g rande svilu.ppo delle ve11 e epatich e. vVatanabe (Th e J OU1'11 . oj the A m eric. 111edic. rlssoc. 1 11 g·iugno 1932) ha l 11dia to le d e,tern1inazioni q t1antilative d ella ·distribuzione topografi ca di .. osta[lze i taminosimili. Egli ha trovato cl"1e il polmono d ell a ca' ria contie11e 14,2 mg. i)er I< g. di istan1 ina . es trattibil e e .cl1~ la quantità id i i•s ta·mO.na polmonare aumenta d1 5 volte d.al 12° a l 20° g iorn·o ·d ella S€-nsihilizzazi o,n e al sie ro di cavallo, m entre n on c 'è aun1ooto parallelo d ell ' i. ta1n ina del .fegato. ~\Tei cani l 1istamina d el fegato è mg. ±±, 7 per Kg. mentre n el 1)oln1 one è 22,5; nello stato di sensibilizzazione; a·wmen1a l 'i . . tan1in a <lel fegato, mentre non aumenta quella ,d el polmon e. TJt1ran te la r l)nz ion e r\Dafi1attica l 'i$ta1n·in<t d ei tessuti dimi11ui·s0e enormemente nei due anima li , ma più :1H'ci a Imente n ella ca,~ ia e l 'istamina è imme sa in circol o. Ques ta iperistaminemia e ·plosiva è 1certo un fenor11 eno imrpo1·tante i1e11'an.a filassi.

R.

L usE-x.\.

Eosinofilia ed allergia.

H. Schlecht

(~1ed. l(li n.iik,

vol. 27 , i1 . .1G), itr ]Jase ad o serY.azioni cli11i ch e e uerin1enta li , r.onferma i rapporti intercorrenti fr~ l 'alJe:a ja e la d~cn:radazione parenteir1a1lc d ell a~bu1~11n~, cj ò ch e porta a comprend ere m eglio il . t anificat o fLmz ional e d e.gli eo inofili. Le g ra~ulazion i co inofile sar ebbero, no,n già clei lJrodotti pro,rcni enti ,d.a ll '.esteirno, m:a f?·1111atisi n·ell 'interno s'les o d ella cellula eos1nof11fl. ~on può neaar si che questa abbia La capa cità di a sume~e ed elaborar e i co1~i a lbum inoidi. Nell 'essud.a to p eritoneal e, come nei f01col.n i .al l ergici reatti,,i del .IP"O:l m!One, .ei d~l~a .f>e-11~ , l ~· ha osservato m o1lt1ss1m1 eos1n-0,fil1 in d1sfac1mento ch e eliminavano le loro granular.ioni; in qu.~lc'l1 e zon.a, q111c te sono copiosam·~ ~te riunite , in·dicando co . . ì cb e1 e se isono trL111z. . ?Jaite per 1 elaborazion e d elle a lbumin e e. tranee. Tal e reperto era special men te note,role nel la ipersen ibilità .a ] sa lvar~an, n el qua l caso, . i osserva,ra n elle parti di c ute più col11ite un disf.acim.en to .a m.asse d egli -eo. inofili , la pre1


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SBZ l ONJ.:: 11lt ·\ T ICA

senza di numerose granulazioni liber e e, i1el sangue, si nota,1a no molti eosinofili privi delle granulazioni. Quaindo il potere protettiYo degli eo inofi li fa llisce - come si osser, a nei casi mortali essi scompaiono quasi totalmente dal angue. Tenuto conto dei reperti di v. Mollendorf sulla forte reazione o idasica degli cosin ofili , si può ammettere ch e, in qu.e sti , •s i liberino delle sosta.n ze atti, r.e; r im .ane però d.a decidersi la questione se il fermento ossi·dante venga fornito dalle tes e gnaii1 ulazioni oppure dal cito 1p laisma en.d ocellulare. La questione ·d ell'origine 101cale degli eo inofili abbisogna lul lora cli a ] Lre p rove clinic h e e peri1nentali. fil. 1

IGIENE. Pronedimenti profilattici in nn centro indu trinle sorto in zona malarica grave. La possibilità di un'efficace lolla a11tima la· rica in un cc11tro industriale sorto in 1)ie1na zona mialarica c i è dimostrata da F . C:apocrro · ·i Guarna (Riv. rfi il1alariologia 111g lio-agosto 1932). Si traLta di un im pianto fatto s ul co n fi11r dell'Agro romano dalla Soc. prodotti cli i1n ic i di Nap·oii , per l 'e~ trazione d eJJ 'alluni in a <lall a leucite; vi affiuiva la mano d 'opera da i1ae~i 111alarici, tanto che, dei 2200 operai dcl 19:31 . il 40 % risultò malarico o proveniente da zone 111alariche. Tenuto conto dei nu111ero i ri. tag 11 i idrici della località era quindi da temer i che si svi] uppasse un 'intensa epidemia di malaria. L' . J'erta11to predispose un buon pjano di profila i um1ana e an tianofelica. La prima colil i tette essenzUaJmente nella profila i cl1i · ninica e 111ella cura en ergica dei malarici , poco poten·dosi oontare sulla <':.ur:a i11terepidemica a ca1t1~ n clcl continu o movimento della mano d'opera . Degna di particolare attetnzione fu la lotta antianofelica. Venne eseguito per un raggio di 3 Km. un accurato rilievo topogran1co del territorio, che venne poi diviso in 16 settori. La ~ uperfici e d ell e acque risul·tò, nel marzo, di rnq. 26.000, in agosto di 15.000. Alla lotta an ti1ar\ a le ,-ennero a cli bi ti 1 OJ) Crai, mentre a ltri due facevano la cattura delle alate; un altro u omo era deistinato a l traspor· to d ella nafta, fatto mediante un m1Ulo . Mediante le comuni pompe irroratrici (d ella capacità di circa 13 Kg . ciascuna), la nafta ' 'eniva jrrorata s11lle aCqlle, un· giorno ner ·ogn i settore, sicchè tutto il territorio v·emiva trat· tato ne111o spa1.io di 16 g i.orni ; in est~te, tale periorlo venn e abbreviato. Il lavoro della squadra di irroratori veniva . . orvegliato, con trollando anche 1'efTi cacia della lotta mediante la pesca d ell e larve. ' 1F1uiromo stabilite pareoc.hie stazioni di cat tura: 5 nel 1° chilom e tro. 12 11e] 2') e 27 nel :3°. L'intero g iro veniva completato in 4 g iorni. 0

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1'a1e cattura aveva ancl1c lo ·capo di controllare i11direttamente l'e ffica c ia della lol la autilarYale. La grafica delle ca tlurc <li111o~tra cl1e. ·ospe e le irrorazioni a] 1° ottobre, il numero d elle callure ~ alì da 2:23 rll 15 ~ette1n})re a 6 1 il l " ollobre, e<.i a 11-4-5 a 111 c l ~ J1oven1 l)rf\ . Le protezioni m.eccaniche ven 11e ro . al tua te con rete di allun1i11io. a 2U n1 ar!l •e per 1>ollice e ro11 filo ·di sezione di nim. 0,28. T:a.li reti furono montate s u telai di leg·:n o fi ssi ed ap1)licate a tutte le finestr e. Tutto le erttrate f ur·ono mu.n ite di due porte apribili a ll 'est er11 0. Le r eti d i alluminio si dimostrarono ottime per ridurre a l mi1n imo la 1p1e rdita di. lUJc.e e per la proprietà antiruggime. Per il fatto cl1ei esse so ~ no p iuttosto d elicate, vennero sosti t;urite nella rnetà inferiore delle porte con lamiera forata di a llu 111inio. I ris ultati furo110 realn1ente buoni. Sopra una popolazione n1edi:ai co1nplessiva di 1112 individui, di cui oltre 90 bambini, si sono osserva i i :olta11to 5! fa rine febbrili da malaria, di cui 40 con reperto microscop1co positivo (3. prirn iti vi e 37 r ecidi vi). Fra la po·p olazione fis sa , s i el)b·ero solta11to 6 casi , di cui 1 primitivo. A.11cl1e la po:polazione della campagna cir· C·O tante r isentì il benefic io d i tale lotta, con una dim.i nuzione not~ole nel n1umero d ellefcl1l1ri in confronto com I 'anno precedente. l.ia !'pe~a totale è tata di L. 239.00U. di c11i 170.000 per la ·protezione m eccanica, 51.000 per· la lotta antilarva] r e 18.000 per la ch i nina. Tenuto conto d elle condizioni di particolare gravità (zona di malaria in le11sa, afflusso di numeroso 1per anale i.11 g ran l>arte malari· co), i risultati sono realn1en1c . oddi fa ce11ti & di111 osLra110 , crediarr1 0 , I 'utilità di una Jotta polivalertte, se eseguita con c riteri i di larghezza e di J>ra li citò . fil. 1

V ARI A. Progressi neJJa tec11ica roentgenoJogica. Tt1 n a11zi al] 'Is tituto britnnnjco di radiologia il' <l olt. -. S. Finzi, radiologo del SL. Bartholome,,··.. Ho:j)ital, ha descritto l111 nuovo schermo florisco-1ii co, « flunrazzurro », a l>a e di solfato di zinco purissimo, che rl à un 'inten sa fl11orescenza azzurra e ch e riduce il tempo di esposizione, necessario. a produrre l a fluore cenza, ad 1/3 - 1/5 di quello necessario con tungstato di calcjo; l a differenziazione è ~olto migliore; . i può ora ottenere I.a ci11en1atografia diretta del torace con u11a conti-. llllilà quasi perfetta lra l e i1n tnagi ni successive. (cc .JJ. /\ . M. A.» , 7 ·gen . 1933) .

POSTA DEGLI ABBONATI. Al dott. I. N. : Il Journal of the Americart 1ltledi cal Associa-. fi ori ha sede in: North Dearborn

'treeL 535 , <: I1icago .Ill. , . U.d' .; è a .p eriodi cità cltin1a11ale; I '.abbonamento annl10 in1 porta doll. 7 ; un 11 t1n1ero separato 25 cen t. . P.

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llJ POLlCLlNJ CO

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NELLA VITA PROFESSIONALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI Al 1'1inistero delle Corporazioni. Ì'< ell 'ampio dibattito svoltosi all a Ca111era dei ùe1~.uta.ti sul bilancio del Ministero delle Corporaz1on1, hanno avuto parte i servizi di .assistenza di prevenzione e di p1eviden~a n el campo sanita~·io. Notevol~ un d iscorso dell 'on. Landi, il quale riJeva che e grande merito del llegime fascista aver conservato in piena efficienza gli ordina1nenti assicurativi e di previdenza, ciò che invece non è. avvenuto in qualche altro Paese, ove si è pers1i:io l?rospettata l 'opportunità di sospendere l 'appl1caz1on e delle assicurazioni sociali. Osserva che e p er o n ecessario operare una revisione delle organizzazioni di previdenza e assicurazione, eliminando le dispersioni e i dupli cati, unificando 0 coordinando le varie form e di as istenza e, soprattutto, orientando l 'assistenza tessa verso la categoria. In tal modo, difatti. la Gategoria contribuirebbe grandemente a diffondere la coscienza corporativa anche fra gli umili. CorLcludendo, ricorda il mo11ito del Duce ch e dal concetto di fila11tropia si deve passare a 'quello di assistenza . È convinto' che seguendo questo dettame si opererà serr1pre pii1 potentemente pe.r I 'avvenire della Nazione. L 'o11. Bognotti si occupa pJ.rtìcolar111e11te dell~ materja legisialiva che rego:a le assict1razioni contro gli infortuni sul lavoro. Si richiama alla di~cussi<.)ne svoltasi n ell 'ultima sessione del Consig lio nazionale delle Corporazioni e si dichiara lieto .:h.e ~l con<.etto di riunire tu lti i servizi pres. s" u1\ istituto parastatale trovi sempre maggiori con se1~si . Si ~ugura che la questione, di così viva atlualità , poosa esser e presto risolta adeguata1nente. Si occupa delle mutue aziendali e ritie11e che si debbano creare organismi d '11n 'efficienza lale da essere vivi ~ vitali e adalti realmente allo scopo per cui vengono creati . 11 sotto segretario alle Corpornzi.011i on. Biagi nel suo ampio discorso si è soffer1nato, tra l'altro sull 'attività e sui l avori svolti dal Consiglio Nazio~ n 3Je rlelle Cor1Jor azioni , e della legislazione rela l iYa agli infortuni sul lavoro e della revi sio11e delle lGggi sul lavoro . Ha annunziato prossimi i nuovi lesti unici del:e leggi del lavoro, ch e riguardano g li orari, la tutela delle madri ed il limite d 'età per l 'assunzione al lavoro dei fanciulli. ~· orfermandosi sulla politica sociale attuata da: llcgi1ne, il Sottosegretario n1ette in rilievo che una delle forme élssistenziali. ch e 11 a avuto maggiore este1\sione in questi ultimi t e1n pi , è quell a della mutualità n el campo del:e malalt ie. Accenna alla riforma de11 'assicl1razione infortuni, secondo il risultato della discu ssione al Consiglio Nazionale òelle Corporazioni e le cl1iare direttive date da:: Capo del Governo. (:Ome prin10 provvedimento, sarà attuata la riforn1a degli orga11i dell 'assicurazione, ch e verranno coordinati in un istituto unico, contemperando in esso, specie dal p11nto di vis ta tecnico, le esigenze delle singole categorie. Attuata questa riforma sar à n ecessario rivedere i sistemi di liquidazione e l 'oggetto del1 'assicurazione, in modo che l·\ riforma sia completa e risponda alle esigenze ..:ocia:i del Regime, sec-0ndo la dichiarazione XXIII <lpl la Carla del laYoro. 1

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Le opere igiE\niche compiute dal Regime. Discutendosi alla Camera il Bilancio dei Lavori Pubblici, S. I-~. Crollalanza ha dato un breve rias~~n t~ ùell 'attiv.ità . svolta nel campo delle opere igienich e eseguite in parte dalio Stato e in parte dai Ù)muni <..-On vari contributi . Il n urnero dei Comuni ai quali l 'Acquedotto Pugliese ha già fornito i'acqua è salito da 55 a 158 e le spese per i Javori eseguiti ammontano a 505 milioni. In complesso, nel decennio ben 2193 Comuni con iieci milioni di abitanti sono stati dotati di acquedotti o hanno visto assicurata dai lavori in corso la alim.entazio11e idrica, con una spesa già sostenuta o J1npeg11ala tli oltre un miliardo ed 800 milioni di lire. Sono state costruile o sono in corso di costruz~one f~gn~ture in . 3.57 . Comuni con una popolazione di c1r~a .2 IDJ 11on1 . e. 5~0 mi.~a abitanti per uria spesa d1 circa 280 11L1l10111, e rJsultano inoltre costruite altre opere igi enicl1e per circa 150 mi .. lioni. Questi risultati i1on si debbono soltanto alla larghezza di n1ezzi inessi a di&posizion e dal Regime, 1na anche, e principalmente, al clima storico creato dal:a Rivoluzion.e fascista, all 'ordine nuovo instaurato nello spirito e nelle cose, alla passione e.d alla volontà ch e caratterizzano la grande in1presa. 1

CONCORSI. Posn

VACANTI.

PLATAJ~I

(Caltanissetta). Scad. 10 mag.; età lim. 40 a.; L. 9000 e 5 quinquenni di L. 800; riduz. 12 %; se uff. san. L. 500. A CQ U AVIVA

ANz10. cv·edi RoMA). Scad. 20 apr. , L. 9500 e 5 quadrienni d ee.; elà lim. 40 a. BATJGNANO (GT'osse tai). Scad. 31 mar. ; etlt lim. 35 a.; L. 10.000 oltre c.-v. e L. 1000 indenn. complementare. BoLzANO. R. Prefetlura. - Scad. 30 apr., ore 18; uff. san. del capoluogo; L. 15.000 e 5 quadrienni dee.; oltre L. 2000 serv. att., titoli ed esami; doc. a 3 mesi da 27 feb .; età lim. 45 a. Chied. annunzi. BoRO~"'E (Nuo1'o) . Scad. 20 mag.; per due frazioni; L. 9500 oltre c. -v. L. 840; riduz. 19 %; tasa L. 50,10. CA~rPoL0 . GO "NlAGCioiu.~ ( l 1 en ezia) . A tutto il 30 apr.; L. 9000 e 5 quadrienni dee., se uff. san. L. 800~ c. -v., J). trasp. L. 1000-2500-3000-4000 ; ad dizion. L. 5 oltre i 1000 pov. e L. 10 oltre i 1500; deduz. 12 %; tassa L. 50; doc. a 3 mesi dal 30 gen . CARPINETO NORA (PescarOJ). Scad. 16 mag. ; L. 9000 e 4 quadrienni di L. 500, per u.ff. san . L. 500; riduz. 12 ~~ ; et à lim. 40 a.; tassa L. 50,10. CASTELMORRONE (Napoli) . Scad. 15 mag. : L. 9500 e 3 quadrienni dee., riduz. 12 %· età lim . 40 a., rloc. a 3 niesi. CATANIA. - Per tiloli ed esami. Pos to di Direttore del Consorzio ~Àn lil ubercolare di Catania. Stipendio ar1nuo L. 24.000 lorde; scadenza del conBASÉLICE

(Benevento) . -


• { ..\~!\O

XL,

~ U l\1 . l~]

EZIONE

corso ore dodici d el 12 i11ag g io 1933. Per c hia ri111enli rivolgersi alla Segr et eria del <Ànsorzio pres~o l ·Alnministrazionc Provil1ciale di Catania. ConoGNO (1llilano) . - P er titoli . Posto p er la .. c{'onda condotta inter11a . Scadenza 15 n1aggio 1933. Per le altre informazio11i chied er e avYiso cli con corso a lla Segr e teria d el Comu11e. ,Scad . 31 inag. , ore 18; per Casino Boario; L . 10.000 e 6 qui11que11ni d ee. oltre c . \:.; riduz . 12 ~o ; L. 2000 ))er m ezzo rc lcr c di trasp. ; e tà li11L 35 a .; tassa L. 50 ,10; d ee. a G n1 e~i dal 28 feb . DARFO (Brescia). -

Esc ALAPIANO (Nu o1'o) . -

~caù .

e c.-Y. se il titol are è coniugat o.

30

a pr.:

lJ. 79:20

F " ~ ANO (Brindisi) . cad . 24 111 ag.: L . 000 e 5 qu adrie1111i d ee. , L. 3000 ca,·a lc. : e t à lin1 . 40 n. SorrA A ( Cuneo) . Scad . 31 m ar .: L. 9000 oltre L. 500 uff. san ., inde n n. tra p . a ~c ­ conda d el inezzo; età lim. 40 a . .F n.\E OSA

G1ovE (Tern i) . - ,Scad . 31 m a r .: L . ~ 000 o l l re L. 600 serv. att., L. 500 se uff. sa11.; .3 quinque n ni d ee.

Amn1i11islretzion e Prcv in cialt•. -

Po$ lO d i Direttor e d ell a e zione medico -n1i<'rog rilfica rlc: Lal>0ratorio provj nciale di igie ne e prof il assi : ]ire 13.500 con tre aun1c11ti quadrien11 ali di L. 00 ciasr u110 sjno a r aggiungere L . 15.900 o ltrC" il st1pplem e11l o di se r vizio a ltiYo di an11u e L. 2 00, con u11 t Uct i1no to ta le di L. 18. 700, i11den11it à di c<tr oYiveri e co1llpa rtccipaz jo 11e utili . Rite11l1te e ri d uzioni com e p e r legge. Docu1nenti di c ui a ll 'art. rlel H. D . 16 ge11n a io J927 , n. 15-5. \ aglia òi L. 50 ,10. caclen za ore d odici d el 16 g iug n o 1933. Obbligo d e:la r e idenza fissa n el Capoluogo . Cbiar im e11li pre ·... o la Segr e teria Gen er a le. L ECCE.

1

Scad . 31 n1ar . 1... ~ 000 e 4 qu :idrie nni d ee., o lt r e L. .300 se uff. $H ri. : ridu z. 12 ~{,; e tà lim . 35 a.· t assa L . .50. :\IAN DAN1c 1

(Messincn). -

(Pa<lova). - Scarl . 10 a pr.: L. 9000 per 1000 i scritti , n<idiz ion ale L . .), .3 t flHl d ri C"n 11i der., I,. 800 trasp ., L. 600 e i.1ff . ga11. : c.-v. MA SSANZAGO

!\[1t. \ \'O. Co n si,qli o ~cad. 15 rn ag.; G as

d egl i Jsl iLu t i

os,Ji /ad ieri. -

is le1)ti co n fun z ioni di jntcrno; L. :5600 ollre L. ~60 ~ er,- . a lt. ; e t à li111. 35 n.; l a~~a L . 50. ftj,·o lger : i al Con "'ig lio. Yi a O p e<la1 e 5 . \[oi'\n~cA nOTTO

(.1 n co na). -

Scad. 30 a iorni d al 10 n1arzo, 21\ cond. (rurale) · e t à lim . 40 a. al 10 m ar .· doc. a 3 n1e i; L. 500 e 5 qu.'.ldrie nni dee., oltre c.-Y. e L . 1000-2000-3000 trasp .; riduz. 12 °~ : la .. a L. 50 ,10. cad. :30 ap r . ; Poc.G10 AN"'ll'fA (Ben e1Je nlo) . L ..)4:10 e 3 CJtli11q\1e nni fl ec . . inc1en11. cnYnl c.: e tà lil11 . 43 a. PRAGBLATO (T or; n o) . -

cad . 1.5 n1ng-.: T... 7$120

e quinquenni rlec., oltre L. 440 alloggio , T.. 440 lrfl 8-p., L. 440 se llff. san .· et à lin1 . 4.3 a . l)n c~EGLrr~ (11rescia.) . ~ior11 0 2.5 HprH e ] 933 è

Fin o al: e o re dic io l lo dcl a perto il roncor o per I i Ioli al po ·Lo cli lllcclico co11clotto <lel comt1ne di Precg li c l3a11do e chiarime 11ti p r e .. ·o In egr e teri a Con1 tp1,d c d i Pre eglie (Bre ei a).

·Ruo. (1\l ila no.) . Posto di Uffici al e an i l a.r io . Per li toli ed esan1i . Scad e n za 31 maggio 1933. Et à nl tt ~ ima 45, ~ ti pcn d io L . 14.000. Cin que al1111c1l-

475

PRATJ C.\

I 1 c1uadrie11na] i . Cn ro ' j, e ri s lalale. Inde nnità ser-

' i1io a ttivo L . :3000 . trasp orlo 1500 per motocic le lld o 3.300 per ut1lo111obile. Cò1npen si secondo tab ~ Il a. ~ tipendi e i•S' egni lordi d a riduzioni e l r a t lC' n u te di l egge. Ta a con cor so L . 50. Per e liia ri1l\e11 li riYolgc r::- i ~Iuni c: ipi o di Rho. l \tl)t.\ . Op er a Pia

uegli Ospizi AJariJli p er i fa11-

ci u ll i [Jove ri de lla Città e Prcn•in cia. -

Scad. 25 111aggio, ore 19; chirurg o i1egli Ospizi 111arini di ..\n z io; L. 6000 oltre L. 1200 serv. att .; riduz. 12 %. '4011 è fatto obbligo della reside n za i11 _.\nzio, ma: il chirurgo dovrà recarsi u l posto alm·e no una volt a la setti111 . ed og1ti q ualvol La ve11g a chiamato d 'lirge11zn d al Dire1tor e; c l~l li111 . 25-45 a. ; doc. a :3 1l1esi (}al 25 f ebbr. ; tassa L . 50 . Chied . a nnunzio. Jl iYolger si ali ' Ufficio· d 'A1nmi11is truz., Yia S . VinL'Cn1.o 32 (a11g olo Pia1za Trevi). Rov1co. Co1n,u11c. "'cad . 18 apr .. or e 17; 11a cond o tt a rurale; L. cOOO e 5 quadrienni dee ., oltre L 1900 serY. ntt., c. -,·., addi zion . L. 5 oltre i 1000 pov. l11a n on oltre L. 1000. per trasp . L. 1000-1500:JOOO ; ambula t . L ..:;oo; ridu z. 12 "o ; e là li111 . 45 a. S. \J .\RZA~O n1 "'. ~ Jl SEPPE ( Ta r ant o). - }\. tutto il 80 111a r .; L. 9240 g ià depurate d el 12 ~{, , oltre L. 440 uff. san .; e tà lim . 35 a .; tassa L. 50,10 ; \O li d i r _a n1i; doc. a 3 n1cs i dal 20 feb . "' A R ~tEDE

(T revilSo) . - Scad . 15 Jnag ., L. 9500 e 5 quinf1u en1li d ee ., oltre L. 500 uff . .~ a11 ., L. 400 a111bul a t ., L . 2500 motocicl etta o l .1. :3500 automob ., ncldi z io1i. L. 5 oìtre il 10 ~~ d ella p op olaz. ; riduz. J2 °o: e t à ]im . 40 a.: a '. logrrio p e r L . 700; l a~ a L . 50. .~ \R SI~ \

~ cad .

31 1na r .; L. 11 .000 e 1O 1>ienrti ventes., o l lrc L. 3000 cava le., c .-v . ; ridu z. 12 ~~ ; età li111. 40 a . ; La sa L . 50,10. , E'\ IGA (B r esci a) . Per liloli: condot ta tutta iu (F orl ì) . ·-

p ianu ra, abita nti 11 . 2520. 'Pe riod o di proYa an ~ n i 2: s lipe11dio L. 9000 ; i11d e11nità p er niezzo di l1 a ' p o1·Lo (a uto1uobile) L . 3000. As egn o ufficiale ~ é111ilario L. 600. 'l'ra ttc11ute di legge. Doc11menti d i rito cli data n o·11 n nle ri or c a Lre i11esi . Scad enza o re d odic i d el 20 aprile 1933 . l)ru: schia rimenti ri,·o Jger i a lla Segre teria d el Con1une. Casa San,/a de ll 1Annunzia.la. -

Co'11cor so assist e nt e m edi·co. raò . 10 frpr.: 1im. a . .35 : ·Lip . L. 3000. i11de1111it à ,-j Lto L. 2400; ainbedue g li agseg11i lordi di R . l\f. e del 1 %, o ltre l ' alloggio g r a tu i to in Os1)eclal c. Dl1rat n d e lln 1101nina di n 11n i due. .., tTL l\IONA.

Prov . . lnlilu ber co,zar e. caci. 1 apr. , or e 12 ; n1edico ca110 rc1)a rt o d el Sana lorio Anti tub. d i Gr o ll aglie; L. 1200 ol 1re L . 2400 inden11. Yettura; è co11sentilo i l l ibero eser cizio: rivo lger _i alla , egr e teri a ciel Co11 ·ur zio, p re so la \ n1n1ir1i tr . PruY. - Pa lazlo d egli ffj<' i. ' l'\H\:'\TO.

Co n su r ::io

1· 1 r.~l:G0 (Crern o11a) . -

end . 30 a_p r ., co11 Cu11i-

g 11a110; L 11.5000 })er 1000 po' cr i: a clcl izion ale L. 2 ..50 ; se l1ff. .., a11 . L . 2;500; a in b ula t. TJ. 600 : I r t15p. L. 3520. ·r10 1_1 0 1jE

(Alessa n.llria) . -

Per Litoli . S tipe ndio

u1111u o l . 'i'OOO , con quattro a utne11li qui11quen nali di u 11 d eci1110 con11)uta lo, ngli c l'fe lti dell a n1éd ura zio11 e del pri1110 a l1n1e nto, il period o di pro' a ch e 0 (li n1111i due. co n cli d ett a d i d l1e m esi pr itnil. Jnrlç n11ità cli nlloggio L. JOO nnuue: indennil à d i cav;1lca tura L. :2000 a nnue. "t ipendio e indC'nnit à _ooo sog!!c l1 i alla riclu1. ione del 12 % ~ ltlll' .1 ltre tra tl e111.1lc di lrf_Ygc . El à n1a s~ in1 a anni 45


• 47G

u li .. POLI CLINICO

sal'o ccrctio11i di legge. Scadenza ore dic ia e lle ciel 26 ai) riJ , 1933. l'er ulteriori no lizjc ui docun1c11tj eia prese11tarc, Jor o moclalitù. crc. 1 chjed er c il bando di con cor o alla 'Segre teria ·del Co111ur1e. 'f1u•:\'l ·o. Ospedale Civile « Elena di Savoia ». l'er li loli . 1>osto di primario d ella Di,·i ione Racliologica e lladium-1"'e rapica: assegno annuo :ire 7500 lord e, ridotte del 12 %; c ii1que au111 e11ti quadrien11ali del 10 %; eYentuale indei1nità caro-viYeri; compari ecipazione negli \ttili p er ct1re dozzinanti. Scadenza 20 n1aggio J 933. Per infor1nazio11i i i volger si alla Seg·reteri a. '1'1t1es1'E. Osp edali Comunali. D ire t lorc; lire 30.000 ollre L. 600 serv . atl . e L . 6000 a lloggio. Gn biennio di direttor e in o .~pedale clel Regn o on alme no 00 letti. 'f1\1POLI. Ospedale l''il Lo.rio Eman.uel e III. 11 baudo di con cor~ o al posto di clircltor e è s la lo re' oca lo. Avt.:erlenza. - Quando no n è allri1nen Li indi cato i concorsi si riferi scon o a co ndotte medi<.: ochirurg ic11 c, i compen si a ll o stipendio base. (:O"\"CO fi . f A

PRF. Cl.

Co n corso u E 17_rlicli »

La

C0- FA » Comp ag11iu Farmace\1lica S. A. ])r:111d i sce un f..:Oncor so in titol alo al r1ome di « Pao10 J~ hrlich » e riservato a tutti i Medici italiani, ('Oi segu en li te n1i : a) Il i~eos:i lvarsan n ella t erapia c!elln sifilide; b ) Il contributo d el Neosalvarsan \1 l:o <l iminuz ione della sifilide; e) Il Neosalvarsan nella terapia di inalattie non lue tiche. I con cor1 cn Li non p os ono mandar e pii.i <li un l avoro. Il co11 cor so è dotal o di: due primi premi di L. 4000, rad au110; cltic ~econdi premi rli L . 2500, cadauno ; d u e terzi J)r c n1i di L. 10001 cndauno. 11 termine ulilc per la pre entazion e dei lavori scad e il 31 dire11lbre 1933. l laYori dovranno esser e inviati , ru cco111 a11d ali e11za indicazione d el n orn e del mitle11lo. all a Ditta « CO-FA » Compag·nia Farinaceutira . A. (~Ci: ano, Piazza S. Agostino , l ); modalità. consue te. La Commissione aggiudicatrice del ço11cor so è così compo,s ta: p·r off. Giuseppe l\tlariani (Bnrij, l\ti ario 'l'ruffi (Padova), Giorgio Fal chi (Sass ari), clott. Giorgio Hanau (Milano). cc 1

Fondazione J.Juigi Devoto. È aper lo il co11 rorso p er il pren1io biennale inlcrnazionu le di I .. :o.ooo all 'autore di u11 laYoro , il qt1ale « :,1bbia portato un cor1lributo risolutivo st1 di un punto della p atologia d el l avoro)>. Sono iUl tmessi oltan to Ja,rori pubblica li dal 1° gennaio 1932 al 31 dice111bre 1933, in ling t1a italiana, fran~e , e. ilìgle ·e, spagnola o t eòesca; i con correnti . tranieri clovro11no unire t1n s1111to in italiano o l'ra n cese. Le 011erc C10Yrai10 e.... er e indirizzate al 11 . l s titt1 lo Lombardo di Scienze e Letl cr e 1 via Brera 2 , ~Ii l :-1 11 0, entro le ore 15 d el 31 dicem bre 193:3.

BonsE

DI ST U DIO.

lero <l ell '~~clu cazJon c lazionale 11a ban-d ilo J ue con corsi a otto bor e cli tu dio di p crfe1. iona111e11to presso un I s tituto uperior e nazionale e:d eslero, per l 'a11110 arrad emico 193.3-34; ~~a di e ~e è da conferirsi p er la F acoltà di med1c1na e (· 11 irurgia. Le norn1e el ci 1)anrli <li co n coT o sono contenute n C'lla u c;nzzr lt a l 'fficinle ,> , n. 50.

Tl

~fini

»

[r\ NNo XL,

Nu~r. 12 ~

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Il ])rof.

e rafi110 Belfanti, difettore dell 'Istituto ~ ierou::1~,àpjco Milanese, è s tato eletto membro de~1'Acc..ld emia 't edesca dei Naturalis ti, che è l a piit antica e r eputala accademia scientifica della Ger111ania. Ce n e compiacciamo con l 'illustre studioso . Il prof. Andrea Luppino è i1ominato, in esito u co11corso 1 di reltor e sanitario dell 'Ospedale S. Anlo11io in 'l'rapani.

11 µ1 or. sen. 1\.lessan.dro Luslig·. Sll proposta de . Capo del Gover110, è nomi11ato cavaliere di Gra11 Croce e decor a lo d el Gran Cordone dell 'Ordi11e dci SS. ~laurizio e Lazzaro. Il prof. con1111. Giovanni Or si, direttore dell 'Ufficio d 'jgiene e sani là del Comune dì Napoli, n1en1bro clel Con iglio Superiore cli Sanità, è n ominato caYaliere n ell 10rdine dei S . ~Iaurizio e Lazzaro.

NOTIZIE DIVERSE. Consiglio Nazionale delle Ricerche. Sì è adunato so llo la presidenza di Guglielmo Marconi ed ha preso in esame il programma di ricer che da svolgere nel 1933. Per i prob lemi d el! 'alimentazione di cui si occ upa l a speciale Commissione costituita pr~sso i: Comitato per l a biologia, il p·r ogramma per il 1933 comprende un vaslo campo di ricerche sperimentali inle e a favorire le conoscenze, che fanno assolulan1ente duetto, sulla composizione chimica, il valor e calorico e il contenuto vitaminico dei nostri a limenti abituali , su l m e tabolismo basale deg li italiani secondo l'età, il sesso e le condizioni ge11er ali di 'ila e sulla razione alimentare che sp e lt n ai bambini ed agli adulti, alle donne gesta11ti ed a lla ttanti, ai ~avoratori d 'ogni categoria. ai miJilari di terra, di mare e d ell 'aria, a coloro ch e fa11110 parte di varie oomunità, ecc. Il Co11titato per l a medicin~ proseguirà anche rp1es l ·a nno jl su o· vas to programma di r~cerch.e che sta svol ge11do sistematicamente da alcuni annJ. Si cco111e gli studi epidemiologici del tifo , hai1i10 d a to risultati tali che la Direzio11e gen er a, e della Sa11ità pubblica, avendoli conosciuti, ha deciso di applicarne i corollari profi~at~ici .nelle .st~s­ se zon e abita le doYe furono con1p1ut1 gli studi, in attesa ch e i conoscano i frutti delle pratiche applicazioni c ui provved~ ia Direzione , di Sanit~. ~i è riten uto di sospendere per quest ann o tali ricer ch e. Sara11no sviluppate i11vece quelle sul reumatis111 0, problem a ini.portante ch e si sta affrontando co11 nuovi i11dirizzi. 1\.l tret tan lo dicasi delle ricerch e s ull 'u so benefic-o dei sieri di convalescenti di malattie infettive diYer e, i1ell a cura e nell ~ profilassi delle 1nedesime. Gli s tudi 5o-ià eseguiti sull 'anchilostomiasi han110 m esso in 1uce da u11a parte l 'esi stenza di po~­ t at o1·i sa11i di anchilostoma , e dall 'altra l a poss1: b jJità' ch e le larve cli ques to possano pe~etrare !1~1 tessuti vcgeta:i, e dare quindi ad alcuni .ortaggi .11 Yalore di Yeicoli r1ell'infezione. Si è deciso p~rci~ cli proseguire tali ricer ch e, affidandole ad Istituti in regior1i differenti. . .. Si contin ueranno anche le ricerche f1s1co-patologich e sugl i a ll e li . pre so il Comitato Olimpion ico.


S~ZCONE

PRATICA

477

lllt!·t· il pro cg·ui111 cnlo d e ll a (le tle ri ccrcl1c, il prog1 ~1 11 una l·e r (1uc::i l 'anno comprende due argon1er1li 11uo' i. l.J110 si riferisce a~ lo s tudio dei rapporl i ch e i11 lcr r.edo110 tra alterazioni o see e parali ioidi, l 'altro rig·uarda i r eceutissimi ludi sulla etiologia della 111alaria, s tudi ch e fanno in lra veclcre 1 'esi tenza cli una for1na filtrabjle dci paras-

disl·u sio11e: « Co11g iunti,ili t:o llit;olari » ; 11e sar à re latore J\iiora \:. Il 21 a iug n o a ra1u10 luogo una vi ila alla città unive r ·itaria, u 1t:1 g ita all a cc Valltc aux Leup s >> e u 11 har1cl1e l lo n \ ' er aglia. RiY1J lgersi al segret ario ge nera le. doLL. Ren é Onfray, i.\Yeuue de l a ~Io l1P Pirque l G. ~aris Vile.

~i li

27° Congresso te<lesco di patologia.

SJ)ecifici.

La •' Giornntn del Fiore,, per l' assistenzn autitul>ercolnre. La Djrczjo 11e Ge11er al e di Su ultà l1u i11via to a tu t li i i>rcfe tli una circolare ch e dispone a11che p er <1ue L'a 11110 la celebrazione della cc g iornata del fiore L' d ella d o1>pia c roce>) e della 311 ca1npagn a <lel bollo chittdi-Je Ltera. La c.:irco ia re r "1cl:ol11<t11da di i.11le11 ·i fil'ure i inelodi di or" a 11i11a1 io u e e d ·azione, a ffi11 r hc\ la nuoYa ca1111lag 11 a '- l tl ~ '.) 111pre più pr ofi c ua per lu propaga ud tt a1tlilu h ' rcolare e p er la racco ' la d ei fondi .a beneficio d ell 'a si_tenza dei tuberco lo i po\ C: fJ.

La clala tli tl jJC rlura è fis ala u c lla ri corrcr1za della do n1c uica d ell e Palme (9 a1Jrile) , "ia per l a << g iornata cl l fiore e d el la doppia c roce n, ~ia p er !n c·a 1111Jag n a d cl bollo chiudi-le tter a; n1n q ue L'ul tin1a d ovr à e ·~e re JJl'ù ~ egu i ta fin o a l Id do1t1c nica 14 n1uggio. J_,'o rg·a n iizaziou c, ro 111e n ello scor o a 11110. ò affi.c:Jat a a ll a !rcderazio11e 11 aidonal e fasci8ta p er l a loll& l'•Jt1 lro 1u tubcrcolo::,i, e affin ch è la ina nifesla.zio tt e po. a r agcriunger e uria vera unità nazionale, il n1a lc rialP di p ropaganda d o' r à e ~e re fornito a i Co11 sor1i J)fO\ iJt<' icd i a ntitube rcolar i cl n·:la d c tlu Fe<lerai;ionc. La c ircolare rucco111tu1da infine clic di qua11lo precede ~ ia d ti la 11 olizi11 al ri J>Clli\ CJ (2ou sorzio .p r0Y i11 r i ~1lc an ti l u hercolare DYYertendo che le so1nu tr o ll é11ul1• i1t :::erruilo a lla celebraz io11 e della u g jorrnila d el f i0r e » d evon o e er e clestina te po ilJilu1 c11l t 1>er l ' H::-~i le n za dei tu}Jercolo i poveri.

'ongresso italiano di n1edicina legale generale o a ·sicurati,·a. .\ i g ior11 i J-4 g i 11g no avr à l uog·o i11 Ron1 a l a V tju.u io 1te d Pll '.\ orjilzio11.e ila liana cU i n edi ci11a lcg'td t\ ne ll 'l. tilul o di 11tedici!1a legal e cl elJ ' ( lHi\ Cr ~j lft. Il C..ou grc ·o ~ i ·,·olge otto gli au p ici della CJ.~~u \a1io11:de Inforluni , clell a Cas a Nazionale JJer le \ sic urazioni ociali, clell 'I stiluto azionale delle As it' uruzioni e d e l ... in<lacd t o 11azionale .fa~cj ,La dei medici . 111 quc li O'iorni , ad i1t\·ito dc l cr Con1i lato o r gard~za lore » p resi <Iulo rlal profe o r e a l' a lore O ltolc110'J1i, i è riu11ito il cc Con1ita lo di collalJora_7jo nc » c l1c l1:t Yola lo u n plau 50 al program1na d el C:o n g rcs~O C}113 per :a priUlG YO} la TÌU.ll i ce Ìll un ·con1uue lavoro u1edic i JeO'ali e ineclici cli a icura11oni e sa11ila ri . a llo copo (li faYorire le rj ccr cl1c ~r i e ntjJ'icl1 c c..h e ' al ga no u r endern e en1pre più •efJicacc il compi lo d e lla i11eciici11a n ell ' npplicazior1c delle ~egg i p en alj e sociali, di illu s trare e prec isarc i più itnpor l a nti problemi pra tic: i d ella m e·dicina legale d elle as icurazioni e di inle rcssar e a -qt1esti prob l e1n i il mag·g iore n urnero <li san ·i Lari a i qu al i ·0110 ;.· seg n ati dalla legisl azione fascis ta -rompi li medico-lega:i :empre p iù i111.porta n Li se-con cio il progra1n1na del la Car ta d el Lavoro.

46° Congre. so trance e tl'oftalmologin. ~t

La S()(·ie là F r a 11ce"'c d 'Oflaln1ologia i acl u 11 e rà Pttrigi n ei ~ i or11i 28 g ju g 110 e f:eguen ti . Tenia in

La Società te<le. ca rl i patologia s i U(lunerà dall '8 a l 10 git1gn o i11 L~o tock (lVIccklen1 burgo; . Sar an110 disc us~i i te111i : .;, l l gliorrta » (r elatoir e: prof. 1Je n.sc he r1 cli Stocc<.1ln1u; ; « L'ost eos arcoma )) (relalori : proff. Ol>e nctorfer cli Monaco e Ronjetzr1 y di Dorlu1und).

Convegno regionale sulla tuber colosi. Anzich è n ei g iorni 3 a 4 april e co111e è stato primieraruente anr1u11zialo, il (~011 vegno r egionale d e lla Sezione L azial e dell a FedPrazione Italiana \ azio n a le Fasci s ta per La Jol la co11 tro l a l ubercolo ·i, avrà luogo durante i gior11i 28 e 29 n1ar~ 1 11e ll 'Istituto cc Benito l\lu solini ,, a Porta Furba j11 Roma. Verraiµio 1)r c e nla te due r e lazioni: Prof. E. Morelli : « i le1natiz1nzio,n e dei Yari n1e lo<li di· terapia c l1irl1rg ica dell a tbc . polmon are u; Prof. A. On1odei-.7iori11i: te ~ ull 'as ociazione dell a frenicoexer e i a l pux . te r a p et1Lico » (nuova i11d-icaz ione cli1lica) . -."' i farà un a v i ·ita al nuovo f s lit u to cc- Benito ~lt1 ssoli11i )> ed a l '"' a rtatorio « Ce. nrc Battis ti n, i n Lorped oni a di spo·, iz ione dei cong re s isti. Per i11for1n al io n i ri\ olger si a l prof. Omoclc j-Zorini , T li tul o u Be nit o \1u ssolini », P orta J•' urJJa. Rotua .

A.s ociazione medico-chirurgica cntanese. ti cisorta in Cat a nia ' On regol are statuto, per jniziali a di ~1 l c u11 i profe o ri univer ... ilari. 1·.\ soc iazio u o n 1ed ico-cbirurg ica, p er 1n czzo della (1u ale ; vuole rendere palese l 'a tli\'ilù ~r itlntifira di queg lt l tituti uni,·er it ari . L ' j11teressamPnlo d Pll e .\utoril (t accad e1u1r h e fa be n e s perare nell a effi r ie 11 za di tale is tituz ione. La prirna seclula è . . Lula le n tila n ell 'Aula l\ll ag11 a d r lla f{. {iniversiti\ il g i.o r11 0 7 111 arzo. sotto l a p r e:--idc 11za d el J)r of. Focl er l11 prcs iclE.' dell a Facoltà di 111edic i11a 1 e C'On l 'u11l o r c ,'o le j11t er vr nlo d e i dire t1o ri d el le Clinic h e.

Corso complementare d'igiene. Avr}• Juogo n ell 'I liluto cl 'Ig ien e dell ' ·1ti Yer sità di B:tri. a p a rlire da : ;J ap rile, pe r la durata cli un Ji1n1e. tre, per aspi ra nti .ti po .. li cli carriera sanitaria, 110r1ne co11s uele; t u ~· a L. 300 t.,cla Yersare alla Ba n ca Co111111cr<'ia le ll nli ana. sed e d i Bari) .

Corso d'igiene scolastica. IL prjn10 ùel pi o::isin10 111e ·e di ruagg io a Yrit inizio a Gc no,·,1, n ella sode d c ll 'Is tituto U11iYersitario d 'I g ien e (in vi..! Be nectetlo À V), un corso mensile tcorico-prali to d ·ig1e 11c s<:olas l ica p er i laureati in Jn ed ici11a. Quan.ti tle idera110 jsc riversi d ovra11no presenta r e doma 11da

i11

carta semplice, indirizza la al di-

r etlore del sufliletto Istit11to d ' Ig iene. Poich è il numero d egli in .. cri t li 11011 può, p er tassa l1ve 1.ispos izio11i n1 ini s1eri ali. t1perare quell o di 20, le de rrLa11cl e vcrra11110 r eo-i.. trnt e iri ordin e di ar rivo.

Cor so di patologia esotica e tl i para . itologin me· dica. Ne.:I ls lil Lrlo d elle n1al a lti e na,·ali e tropicali di Amb urgo Yerrà le nul o t1n cor~o cl nl 2 o ttc•br e al


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l'Ul. I CL l ~ICO

[ANNO XL, Nu~r. 12:

»

Il collegio nazionale medico di Pisa. Annessi all:t R. Scuola Normale ,Superiore di Pisa. e con gli stessi regolamenti in vigore nella Scuola, sono stati istituiti in Pisa il Collegio di Studi CA>rporativi « B. Mussolini n e il Collegio Nazionale Medico. In questo Collegio sono accolti fi11ora quattordici lra studenti e perfezionandi della Facoltà n1edico-chirurgica 1 che beneficiano di borse di studio, assegnate da vari Enti e personalità. La borsa di studio della Scuola di Perfezioname11to in Pediatria, diretta dal prof. G. Fiore, è intitolata (come già riportammo) al n<>me della Fondazione cc Gio. e F.lli Buitoni di Sansepolcro » ed è dovuta all'atto munifico del suo presidente, dott. comm . Giovanni Buitoni, ben noto alla classe medica per le su e benemerenze civiche ed industriali.

16 dice111brc. I\is ullerà ùi co11fere11ze, ùi111oslrazioni ed ese1·cizi pratici sui segue11ti soggelti: cli11ica, eziol8gia, anatomia IJalologica, epid e~11iolo­ g ia profilassi delle rnalattie esotiche; introduzione 'allo s tudio dej protozoi patoge11i, d el] 'el,11i11tologia e dell 'e11lomologia medica, delle e}.Jizoozie, dell 'ispezio11e delle carni, dell 'igien e r1avale e tropicale. Il corso sarà tenuto dai proff. Fiillebor11, Gien1sa, Glage, IIecht, Martini, l\1ayer, ~lii lilcns, Nauck I Nochl, Pasch~n, Regenda11z, aeicl1e.no''' , Sanne1na11n 1 Son11enschein , Vogel , Weise. I parleciparili ol corso, purchè siano, 1ne<lici . pbtran11 0 a richiesta sostenere un esame fir1ale ed o·t1 ei1eré cosi un d iploma . Prospelti particolareggiati dietro richie ta. Si prega d 'i criversi non oltre una settimana prin1a dell'apertura d el corso e d 'inYiare la corrispo11de11z,a all '« I11 titnt filr Schifi- und Tropenkrankheiten », Bernard Nocht-Strasse 74, H amburg 4, Ger· • mania.

Centro oncologico a Genova •

Cor o di tisiologia infantile. i terrà d al 3 al 9 settembre n el « Prinzrege11tLuitpoJd -Ki11derheilst·atte », di Sch eidegg (Svezia) ; ol l.re ai nledici dell'Istituto, prenderanno parte all ' i11segna1nento i tiottori J esse11 e .Slociklin di Davos e il prof. Bucbner di Fribt1rgo (Svizzera); onorario 1Ylllrc l1i oro 8; gli ospili riceveranno un lraltamc11 lo coim pleto per 111. 4-4.,5 al g ior110. Rivolgers i al ctirettore rlell 'I stit11 to, Dr. T<uri Klare, Schcidegg, Allgau, Svezia. 1

Conferenze e prolusioni. L'o11 . prof. !\icolò Castellino 11a le11ulo il 6 corr., n ell 'aula della Prima Clinica l\led ica di NaJ)Oli la prolusione a~ suo corso ufficiale cli med ici~1a rlel l aYoro, in preseI1za del! 'Al lo Co n11nissario . 1~. Barato110, dcl preside d ella J)f OYinc in on . 1'lori<\(ITIÌ e di altre autorità e per sonalità . L'on. JJrof. l~u ge r1io ~1orelli ha tenuto il 10 corr. , tteL:a sede dell 'Is tituto Nazionale d elle Assicurazioni Soc1aJi in Roma, una co nferenza s ul lc111a : « Orga11iz1.azio11e a11titubercolare e assict1razioni sociali n . alla presenza di un d en so e scel lo .P ubLlico.

Por gli studi sulla tubercolosi. La « Fondazione Carlo Forlanini » fi11an ria ricercl1e scie ntifiche sulla tubercolosi, con sp eci ale 1 ig u ardo a quella polmonare. Si invitano gli sludiosi ilalia11i , ch e ne abbia110 in cor so o in progello, a ''oler11e comunicare l 'argo111en lo alla ed e d ella Fo11dazione entro il 30 g iugno 1933, docu1nenla11do la preparazione allo stt1dio propo lo e la 1Jossibililà di occuparsene in un Istituto , C<-!' u 11a <licl1iarazione del direttore sle so. La so1n111a dc' c.: ci ere intpiegata in materiale di lavoro., eventt1 a l1nen te in apparecchi ch e 11on siano quelli ch e dcY0110 esistere io ogni laboratorio dove si fan110 <li queste ricerch e, e in p er sonale t ecnjco ne<:essario al le ricer cl1e s tesse. La so11.11na sarà erog·a.ta 1netà dopo J'assegn azione, inetà all a fi11.e della ricerca, clo1)0, ·Ch e la Fondazione avrà ricevuta una r elazione s ul l avoro coinpiuto e l a cl ocumentazione. de le sp e e fa lle. Jella domanda va indica to il tempo pre · u1nil)iln1cnle necessario per svolger e lo studio propo to. Pre id e11 le. prof. Luigi Zoja; Yice-pre ici e11le: Oll. gra 11<1 . li rf. J\ll lo11io tefano Ben 11i ; co11siglieri: Jolt. i\ r hille Ali1.)randi , prof. ciolfo Ferratn. prof. Ferdinando ~ficb eli , l)rof. .\ cl1ill e . ~1onti , prof. t~ nrico 11.01lzn11i; segretar io: doll. Pino Sontarel li. 1

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Per invito del Ministro dell 'Interno è stato isti tuito a Genova , presso gli Ospedali Civili, un cc Centro per 1'accertament~. lo studio, la cura e la profilassi dei tumori maligni »; esso è diretto d a l1na commissione presieduta dal presidente degli Ospedali, gr. uff. dott. F. S. Mosso. Nell'Os·p edale Pammatone (via Balilla) è stata organizzata una ambulanza consultjva per l'esame dei casi di diffi cile diagnosi e di discutibile cond.o tta terapeuti<'{): l 'esame è affidato ad un Collegio lnedico. r11e. potrà an ch e ·p rovvedere al l'icovero nei vari Ospeclali. Al Centro Dledico di Ne'v Yorlr. È .. lato inJuguralo, al Centro medico di Ne,,· York. un 11u0Yo Ospeclale , desLinato all'oftalmologi~ .

Gli ar cl1ile lli a n1eri cani i sono ispirati alle in , tnllazion i d ella sal a operatoria d el dott. Le Mée n ell'Ospedale eck er-Enfants Malades di Parigi (padiglione costruito con fondi donati dall'americano (;cor ge Blumenthal) ; in particolare vi è un a sovrastruttuTa con llna cupola e specchi · inclir1ati r he p er111e1to·n o a numerosi studenti di seg1JirP tut tn l 'o nerazione; il sis·t en1a di ventil azione è ad nria s ieril i7.zata; l a te1nperatura del] 'aria è ten11 t n roslante in o,g11i stagione. •

Nuova Scuola di puericoltura a Parigi. Il 5 marzo è Lata inaugurata a Parigi una nuoYa cuoi a di puericultura al boulevard Brune (porte de ' ;annes) . Al a cerimonia inter,rennero il presidente della Repubblica ed i ministri d ell ,educazion e n azi.on ale e della sanità pubblica. La scuol.a OCC'11pa u11 grandioso edificio (di sei piani , ol lrc il sen1in terra to) . 1

Donazioni f' legn.ti. Il sig·. Antonio Crocet la, morto a Milano, ha legato tutto il suo patrimonio, ascende11te ad oltre u11 milione di lire, a qt1ell 'Ospeda:e Maggiore. La sig.a J(alherine Freel ha l eg·ato 86.59·1· dollnri pari ad oltre u11 milione e m -ezzo di lire it., alle' istituzioni di Ne'" York per il trattament o <lel can cro· incurabiJe. 1

1

Gli Ospedali Riuniti per Tommaso dP- Amicis. Il Con siglio di Amministrazione degli Osped:1I! Ri unili , aderendo ad un voto espresso da tutti t Sanitari e per 011or a re la m emoria de, grande ~Iaestro della Cli11ica Drrn10. ifil opatica Tommaso ne _..\micis, h n deliberalo di in titolare al suo noru , Ia sezjone Ocrmo~i rilopa t icn nell 'ospe<lale ò e1In


;.\~No

XL,

Nu ~t.

12]

479

Pace. J 11uovi reparti cli queslu seziol1 e sara11110 prossitna111ent e inaugurati insien1e al gabinetto rarliolerapico, ch e sor ge 11ell 'ospcd ale per 1nt1nifico (10110.

Nella stampo. sanitaria. Col 1933 è cambiato il corpo dirc lti' o ò ell 'u An\er1can ~Iedicine » : al clott. H. E . Le'" is, il quale tenne per moltissimi anni la carica di « ecli tor » (redattore capo) , subentra il dott. E. M. Kobler; questi avrà quale associato (vice-redattor e·) la <lotl.. ssa Ira S. Wile; quale « managing editor » (amministratore), subentra il clo ll. L. D. Redmay a G. H. Waetjen. Il programn1a d el p eriodico resta immutato.

li problema del rellDlatismo in Spagna. 1\.11:.t Facoltà m edica di fVIadrid , l ' H Ate11eo degli

i11t erni n ha organizzato un ciclo di confer en ze sul r et1matismo . La conferenza di chiusl1ra è st a l n tenuta d al dott. Pascu a. dire ttore gen er ale della anità pubblica, il quale h a preso in esarne gli a..p etti medico-sociali del problema; h a fatto speciale riferimento all'Inghilterra.

L'unificazione in Francio. della professione odontoiatrica. Per l 'unifi cazion e de lla pr ofessio11e odo11toialrlca in Fran cia si sono riuniti sotto la presic..J e11za d el ~llni s tro d eilla Pubblica Istru zion e, i raplJresenLa nli degli Slomatologi e i r appre ·entanti dei Chirughi d entisti con a capo il dott. Gior g io Vilain , presidente dell 'Associazione n ar.ion nle dei (Thirurghi çlentist i e presidente d ella Fed erazion e dentaria i11tern azionale. .A.lla riunion e erano an ch e presenti i d epula ti Cayrel , rYlarque l, 1 ill6, Vincent, il di.rettor e ge11erale d ell 'l s truzio11e superiore Cavalier e il ig. Roussy m e1nbro del Con siglio Superior e dell 'Is truzior>.e Pubblica. L 'accordo fra le due categorie è avve11l1Lo ad unanimità s ui seguenti punti : 1) '.a riforma d eg li studi d entari sarà integrata n el quadro gen er ale del progetto per la riforma degli studi di inedic ina , dei quali gli studi d entari costituiscono una spec ialilà; 2) l a specialità buccod entaria (stomatolo.g ia) è con siderata, a tutti gli effetti , com e una specialità della medicina. 1

1

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Esercizio dei medici stranieri in Germnnifi. La Lega m edica tedesca r ende n o to un nuo' o d ecr eto che di sciplina questo esercizio. Gli stranieri autorizzati ad esercitare in Ger1nania fruiscon o di tutti i diritti d ~ medici di n a..lionalità germa.11ica, salvo eh~ ~on posson o prest are la for o oper a nelle Casse malattie (mutue per i 'a sisten za ai malati delle assicurazioni sociali obbligatorie) . le quali presuppongono condizioni i1on soddisfa tte dai medici stranieri. Questi sor10 ~~o ttopo sti ai Lribunali medici d'onor e (d eontolog jci) ; ~a non possono essere elettori n è elegg'ibili ì11 d.e lti lribunali. Devono essere iscritti ad una Cam er a (Ordine) d ei medici ed accettarne gli s tatuti .

Agitazione alla Facoltà medica di Strasburgo. Vivaci incidenti hanno avuto, luo.g o alla Facoltà inedica di .Strasburgo, contro il professore di ull ll tomia chirurgica, Bellocq, il quale aveva difeso con impe gi10 la n omina di due capi di clinica n :>n provenienti dalla stessa Facoltà . il ch e è contrario alle tradizioni. (Essi provengon o ùallu Facoltà di P arigi e perciò sono considerati con1e . . 1') • " l r an1eri

1'1etlico centenario. Il 23 febbraio il Le11 . gen . m edico Luigi J\!Iontau aTi ha fes teggiato l111 ecolo cli vita, nella sua Parma, circondato dall 'affe tto dei fan1iliari e dalla riverenza di amici ecl am1niratorl . L 'illustre Yegliardo mantiene un corpo vegeto, i sensi integri ed una mente lucida, ch e p a rtecipa alla yjta d c1J 'oggi, come coro1l~ ario ~lì quella così a lungo vissuta e ùi cui egli non è offatto stanco. •

Agevolazioni ferroviarie per alcune stazioni ter· mali. Anche per ]a s tngione. estivo-in,·er11ale 1933, sa' ani10 ripclute , a vantaggio di I a l une stazio11i ter1t1ali, le 1nedesime agevolazioni con se ntile durante il 1932 11ei riguardi dei viaggiatori provenienti cl ali 'estero . I ribassi, in r ogione del 50 per cento ui big lietti di anda ta e ritorno. sono ammessi per i Yiaggia tori prove11ienti d all 'este~o che entrerann.o i11 Ita:i a ila uno d ei transiti Lerrestri ii1ternazio11ali diretti alle st azioni di Acqui, Saint-Vincent, Sal om aggiore, Chianciano, ~lontecatini Terme, S~ 11 Pellegrir10, Fiuggi, Aban o Terme, Levico e J-\ g11ano. Sia nel viaggio di andata che in quello <li ritorno ciascuna ferrn a ta intermedia non potrà SlJ per a re la ·:iurata di 24 or e. ~ prescritto u11 perioLlo mi11imo di p er1n un.en za n ella stazione t er 1nale fissato in dieci g iorni. •

Gli alberghi della Mendola e la loro trnsformazio11e in Sanatorio. Il g it1dice istruttore cav . Fonzi , d el Tribunale di ' Rom a, con recente se11ten za ha chiuso una verLe n za giudiziaria, ap er ta in seguitò a d enunzia del d o LL. E~rico Roseo, il quale era stato incaricato d a: fi11 an zier e Au gelo Pogliani di studiare e di a lluar e la trasforruazior1e ùegli alber g hi d ella ~Ie11clola i11 Sa11atori antituber colari . Il Pogliani era 110rlalor e di tutte le azioni d ella Società Alberghi de~la ~fendol a Insiem e al Pogliani, il dott. Roseo d en un ciò gli ex-amministratori e sindaci della Societ: prof. Nicola ,Sforza, Giacom o Battis telli, profes or Enea Cer è, prof. Alfredo Combe, avv. Gio' a n11i J\ifiragoli e Giuseppe San en go, e contro di e:ssi venne aperta una istruttoria per diverse impu Lazioni. L 'an1pia ed esauriente sentenza, dopo nver c-mp1am ente esan1i11a li i fatti , conclude col1 accettare le pro·poste del P. M. : per Pogliani, Cerè, Co1nbc, Miragoli e ~amengo dichiara estinta l'azio ne penale; p er il Battistelli e lo Sforza, la senLen za esclude qualsiasi azione criminosa e li assolve p er n o11 aver con1.mes·so i r eati loro attribuiti. 1i ~ 111oclo speciale, il cav. Fondi, esaminando - sia dal lato giuridico che da quello morale - la poizion e d el Battislelli, dice che l'istruttoria ne ha n1esso in luce l 'alta fig ura morale, ed asserisce che egli fu m osso da un purissimo intento sentimentnlc, tanlo da assun1ere an:che I 'impegno di contribuire alla impTesa umanitaria co11 somma non lieve.

Incrocio OOll'uomo COll la SCÌlllDlia. Ali 'assemblea d~ll 'Associazione americana p er i ! progresso delle scienze tenutasi ad Atlantic City, u11 biologo dilettante fece, ill 30 dicembre u. s .. la sorprendente dichiarazione che, nel Turchestan russo, erano in corso d elle esp erienze di ibridism o tra l'uomo e gli a11tropoidi. {Jlteriori notizie ha dato al riguardo il doll. Howell S. England , d ell 'Accademia del.:e Scienze d el ~fi chigan . .Egli ha informato che le ricerch e vengono eseguite d al d ott. Elia Ivanoff, specialist a i rt et fe<;ondazione artificiale ». L'incrocio vien e te r1ta lo tra l'uomo e il cimpanzè. L'lvanoff aveva

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IJ.. POL l t: LlN I CO

chies to, 111 e11tre era a Parigi , u11a so1uma di circa 500 .000 franchi per le spese; non essendo riusci lo a procurar seli, il Governo russo g'li ha facilita lo la ricer ca d el de11aro necessario, dopo di che, l 'Iva1101'.f si è trasferito nel Turchestan , con alcuni cimpanzè, p er intraprendere immediata1nente le ri cercl1e. 'l'e n1porn r1ean1e11 le egli. vive appartato dai centri scjentifici ai quali prepara una sorpresa. I ge11elj stj però credono ch e I 'orrenda mostruosità snrà inattuabile... • (Da « ~1[edici11a Ibera » 4 i11arzo 1933). 1

Il proJ:. UMJ3ER1,0 G.A.BBI , spe11tosi i1nprovvisamente il 6 marzo, era nato a Casteldidone (Cre111ona) il 29 apri :e 1860. Si era formato a Firenze i1ella scuola d el Federici , che lo volle assistente ed aiuto. Nominato all a cattedra rli clinica m edica di !\>fessina , vi ri1na e per vari anni; i11 .,egl1ito al disa. tro tellurico, ricevette per 8 an11i ospitalità nel1~ a Clinicn me<lica di Roma, diretta dal Baccelli, e Yi jmpart) quale co1nandato dal ~Iinistero •lella P. l . l 'in scg11aruento della n1 edicina tropicale. Poj ft1 chi(l1natu alla cattedra di Clinica m edi ca cli Par1na e n on se ne n'è più al:011ta11a to. Spetta al Gabb i il nle..rj lo di aver segnalato. nelJ 'Jtai~ i a m eridionale e nelle nostre Colonie, alcune 111alal Lie prop·rie dei paesi caldi : in particolare il kala-azar. È stato i l Gabbi ad im1)rimere imJ)ulso allo studio delle malattie tropicali e subtropicali . In rapporto con c1ues to ca1npo di ricerch e, egli ebbe a fo11dare, nel 1910, la « Società itali an a di rnefli r.i11a esotica ». La febbre ondulante è stata dal Gabbi i11qnadrata e clinican1ente ben definita. Il Gabbi ha pubblicato varie opere : u11a « ~e­ meio·l ica )) (manuale Hoep1i); le « Malattie tropicali e pestilenziali esotiche» (in 2 Yolumi) : un cc Trullalo di Patologia esotica )) . a .. egnalato a n cl10 il suo volum e di lezioni clinich e. Ha dato alla l urc 11umerose rr1e1norie . Sj è d edicato al giornalismo 1r1edico 1nilitante cd h a fondato Ynri period ie i d i Tncd i cina : il cc Segno » (1890), i 1 « Bo!'el-

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li )) (1907), l '« Archivio Lrimestrale delle malaltje Lropicali d ella Sicilia e ùella Calabria n. «Malaria e malattie dei pae~i ca ldi n \ 1909-1917) · attu almenle dirjgeva il cc Giornale di Clinica Medica ,, \dal 1920) ~ 1'« Archi' io F asci ta di Medicina polil ira n (dal 1927) . Molla parte della sua attiYità venne esplicata in con11nissio11i ed in mi ssioni di studio. Partecipò a) l a gt1erra libica quale me1nbro autorevGle della Comn1issione per lo studio e la difesa dell 'Ar·m ata da1le malattie esotiche e ricevette un e?comio solenne per l 'opera prestata in quell 'orr.as1one. Nella .gran?e guerra, i1ominato 1r1aggiore generalo mecl1co di -cu111plen1ento del 7° e del 9° Corpo cl'.Ari!1ata, fu a: fronte in zona d 'operazioni. Dalla Direzione Generale della Sanità Pubblica venne J)Oi incaricato di inissioni per lo studio dei foco1ai di malattie esotiche scoppiati nelle retrovie e per la difesa cont:ro di es i. Nel 1918 e nel 1919 tu ir1caricato d ello tudio d Qlla pandemia influenzale. Presiedette anche una l1iissione per lo studio dallé malatli e dominanti i1elle Coionie italiane del bacino del Mediterraneo ; una missione per lo studio della dengue in Grecia; w1a n1issione per 1? studio d~lle ~alattie in Eritrea , e di quest'ul~una pubblicò, i11 u_11 rjcco volun1e, il r~soconto. insienìe a i suoi collaboratori . Nlilitò nel partito liberale di destra fino a quai1~ oo passò i1el Fascismo; fu membro 'del Direttorio del Fascio di Parma e, per breve te1npo vice-segretario di quella Federazione. Venne eletto dep utato fascista nella XXVII legislatura e fatto· senatore il 2 marzo 1929. È rima . . lo operoso fino all'estremo. M. P.

È morto a Trieste, in età di 50 anni, il prof. SIL-

VIO CA~~STRINI , cultore degli studi neuropsichiatrici. Tra le sue pubblicazioni segnalian10 quelle r elative alla serniologia della p·aralisi infa·ntile ed a1la vita psichica dei neonati. R. M.

Indice alfabetico per materie. Alcool per via e11dovenosa irt alc une afzio1ti purulente polmo11ari . Pag. -!69 A11afilassi: il fattore is tar11i11n . . . . . )) 473 Ano arliI. : t ecnica . . . . . . . . . . -16:5. 466 1\ s111a bro11 ·l1iale : pressio11e u;- I eri osa \) 460 Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . 4u6. 467 Bor site cro11ica tbc. dell 'ileo·p soas. . . . . 469 Cuore: disturbi di origine digestivn n 459 Edenta: t1so dell 'acacia nella cura )) 472 J-:m orrag·ia cerebrale: patogenesi . . . )\ 452 Eosinofilia ed allergia . - . . . . . . . . )) 473 J~rite m a d elle 11atich e dei piccoli bambi11i : i1ell ' . . . . . . . . . . . . . 473 !1 Gartgli », ig·ro,n1i e altre for111azioni cj)) s tic11e : l rn tt aJ11e11to . . . . . . . . 472 f'rlo1nerl.1lo11efriti: glomerulo11ecrosi n el )l

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le -- . . . . . . . . . . . . . . . . Gh1co. io : prete ' a reazione s per ifictt . . J111'1 t1c11 za : s loTia ed etiolo·g ia . . . . . I 11 Los i ca1 j o n i rla i1arcotici e d a ana1gesi e i . . . " . . . . . . . . . . . . . .

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L1t iasi urinaria larvata: d isturbi genito• urm,

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Pag. 471 )) 473 .

Lupus vulgaris: trattamento . . . . ~ Malaria: profilassi in un centro industriale sorto in zona di . . . . . Malattia di -VV"'eil . . . . . . . . . . . . ~Ialattie infeLtjve: debolezza circolatoria t\i[edici scrittori . . . . . . . . . . . . . i\1eteorismo: significato e cura . . . . . Puntura da vespe: nella - . . . . . . . Rosso Co11go: comportamento paradosso Secondamen to idraulico secondo ~1onjon

Servizi,

igienic~sanitari

Sir1dro1ne addominale destra . . . . .. 1'ro111bosi arteriosa: affezioni viscerali con secutive . . . . . . . . . . . . . . Ulcera gastrica e duodenale: nuovi criteri per Ja Cl1ra . . . . . . . . . . . . TJtero : cisti . . . . . . . . . . . . . . . "\ti e urinarie : sintomatologia generale delle 111alattie delle - nei bambini . .

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Diritti di proprietà riservati. -

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Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati n.el Policlinico se non in seguito ad autoriz.zat.icme scritta dalla ,-edat.ione. E vietata la pubblicazione di sunti di essi senza cita.,ne la fonte.

A. Pozzi, resp .

C. FnuGONl, R ed. capo.

Ron1a - S tab. 'fipo-Lit. Armani di M. Courrier.


COLLANA

N. 41-42-43-44. E'

di imminente pubblicazione:

ROBERTO ALESSANDRI Dll'EITORE DELLA R. CLINICA CHIRlJR.GICA DELL ' UNIVERSITÀ DI ROMA

anuale di DEDICATO AL MAE "TRO IN OCCA IONE DEL XX

AN O DI

IN EGNAMENTO

DAGLI ALLIEVI

ASCOLI M. ROl\IA • BAGGIO G. CAGLIARI • BIANCHINI . RO l\ I A BRANCA"fl R. PARl\1A • CERMENATI A. TEBAi\10 • CHIASSERINI A. ROl\IA • CRALl'JZ S. ROl\TA • . DOMINICI L. PERUGIA - FERRERI G. PERUC TA • GHIRO V. HOl'\t A • GUS IO CATANIA • JURA V. R01\1A • LOZZI V. ROl\l A - MARINO Zl1CO c. ROJ\1A • MATRONOLA G. ROMA • MINGAZZINI E. ROl\1A • PACETTO G. RO!\tA • ALDONI P. R0 1\1A REDATTORI CAPO

G. BAGGIO

L. DOMINICI

DIRETTORE DELLA R. a.JNICA CHIRURG ICA DELL'UNIVERSITÀ DI CAGLIARI

DlnElTORE DELLA R. OJNICA CHIRURGICA DELL'U NIVERSITÀ DI PERUGIA

R. BRANCATI

S. GUSSIO

DLREITORE DEL R. 151 Il UTO DI PATOLOGIA CHIRURGICA DEU..'U NIVERSITÀ DJ PARMA

PROSPETTO VOLUME PRIMO.

1. Anestesie e anestetici - Dott V ~ GBtRoN. Roma . 2. Infezioni chirurgiche in generale e l•Jro cura : a cute · Dott. V. J U RA , RoILa ; croniche - Dott . V . .JURA. Roma. 3. Chirurgia delle parti m)lli degli arti : Pelle e noi annessi · Dott. O. PAcErro, R-Oillla ; ottocutaneo Dott. G. J>ACETTO, Rom_a.; Muscoli - Dott. T. LAuR!llNTI, Roma. ; T endi ni · Dott . G. PACETTO, Roma. 4. Chirurgia dei vasi sa nguigni - Dott. ' '· G R1 RON. Roma. 5. Chirurgia dei vasi linfatici e delle ghiandole linf~­ tiche - Dott. V. GBIRON, Roma. · 6. Chirurgia delle 11ssa : Generalità - Dott. 1>. \~ ALDONT. Roma; ~f ala.ttie ' i temj :.he d el lo scheletro . Dott .

Staccare

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DI Rl!ITORS DEL R. ISfIT UTO DI PATOLOG IA CHIRURGICA DELL'UNIVERSITÀ DI CATANIA

DELL'OPERA P. Y ALDO"lI, Ron:ia ; Ma l a ttie i11J'ia1un1atori c a c t1te e I t·roni ch e · Dott. ' '· J11RA . Roma; Tum<' ri e ma.Jattie

I

par a s it arie - Pro.f. Jl. BRANC.\TI , Par rr. a : Fratture :hl1 g t:11 e1·a le e in particol are · Dott. V . GarnoN. Roma. 7. Chirurg ia delle articolazioni : 1lalattie infiama:naitorie · Dott. Lozz1. Roma; Turmo ri - Dott. V. Lozzr, Roma ; Traumi dcli<.' arti colazio11i Pccctto le lussa· zion i - Dott. V. Lozz1. Ho ma : LP. ~ a.., ione i11 gen erale e i n p articolare · Do tt.. V. G u IRON. noma. : A11cl1ilosi e co ntTatti1rc - Dott . T. LAURENTI , l~~ n1a ; Malattie di crescen za - Dott. C'. ~1 AR I NO-Zuco. Homa. 8. Deformità c-ongenitc e acq•.tisit J deg li arti - Dott. C.

'r·

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~1A1t1No-Zuco ,

l~omn.

9. L·indagine radiologica in chirurg ia - DQtt . ..i. C' HINT , R-01ua.

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CEDOLA POSTALE DI COMMISSIONE LIBRARIA

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sottoscritta

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All'editore

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Sig. LUIGI POZZI

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(Giornale '' Il Policlinico ,,)

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ROM A

(106) VIA SISTINA, 14

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[ANNO

VOLUME SECONDO.

XL, Nul\t.

VOLUME TERZO.

PARTE PRJMA. 1. Ch~rurg!a dell 'orecchio - Prof. G. FERRRRI, Perugia. .2. Ch1rurg1a delle fosse e faringe nasali e cavità an· nesse - Prof. G. F ERRERI, P erugia. 3. Chirurgia del viso · Prof. S. Guss10 Catania 4. eh ~rurg!a dei mascellari. - Dott. G. MATRONOLA, ·Roma. 5. Ch1rurg1a della bocca, hngua e ghiandole salivari . Dott. M. ASCOLI, Pv0ma. E. Chirurgia della laringe e della faringe . Prof. G. FERRERt. P erugia .

PARTE SECONDA. '7. Chirurgia del c-ollo : Malfarmazioni congenite . Dott. P. VALDONJ, Roma; Mialattie infiaim matorie - Dott. P., VALDONI, Roma; Tu·m ori - Dott. P. 'VALDONI Ro ma 8. Chirurgia della tiroide e paratiroidi - Dott . :M:. AscO: LI, R oma. · 9. C·b~rurg~a della mammella - PrOf. R. BRANCATI, P a rma . 10. Ch1rurg1a del torace : Pareti toracich e - Dott. M. ASCOLI, Roma ; Mediast.ino e timo - ·D otto toiraoico Dott. M . ASCOLI, Ro111a; Esofago - Dott. M. ASCOLI, Rom.a; Pleura · Polmoni · Dott. M. ASCOLI, Rc):m a · Cuore, irericardio e ·grossi vasi - Dott. M. Ascot1'. R~ma; . Diaframma - Dotlt. M. A SCOLI, Roma. 11. Ch1rurg1a dell 'apparato genitale femminile - Dott. A. CERMENATI, Teram-0.

1. Chirurgia delle parti molli e delle ossa del orani1 Dott. A. OiuASSERINI , Rruna

2. Chirurgia del sistema nervoso centrale : Chirur1 del cervello · Dott. A. Cm ASSBRINI, Roma · Ohirurt del midollo spinale - Prof. L. DOMINICI 'Perugia 3. Chirurgia dei nervi !)eriterici e del simp'atioo - D~ A. C HIASSERINI, Roma.

4. Chirurgia della colonna vertebrale - Dot,t . S. 0BAU Roma. 5. Chirurgia del bacino - Dott. P . STEFANINI Roma 6. Chirurgia dell'apparato urinario : Reni 'e uret~ri Dott. E. MINGAZZINl, R-0ma; Vescica - Dott.. E. Mi GAZZI ISI, Roma; P..rostata - Dott. E. MINGAZZlN l e LOZZl, Roma; Uretra . Dott. V. LOZZI , Roma. 7. Chirurgia dell'apparato genitale maschile : Testi04 e deferente - Dott. G. MATRONOLA, Roma ; Vescichet s eminali - Dott. V. Lozzr, Roma; Pene - Dott. Lozz1, Roma. VOLUME QUARTO.

Chirurgia dell'addome : P areti addominali - Dott. VALDONI, Roma; Ernie - Prof. S. Guss10, Oatani1 Peritoneo ~ Prof. P . VALDO'N l , Roma; Fegato e , bilia rì • Prof. L. DOMINIO!, Perugia; P8.i111Creas - Do1 L. DOMINICI, Perugia; Milza · Dott. P. VALDONI, Rom Stomaco · Pro!. G. BAGGIO, C~gliari; Intestino teni e colon - Dott. P. VALDO N I , Roma; Appendice - Do1 PJ \ 7 ALDONt, Roma; R.etto e a no - Dott. P . V11aoo1 Roma. ,

Il M...l\.NUALE, stampato su ottin1a carta, si comporrà di quattro volumi di complessive 2800 pagine circa e sarà riccamenteJ illustrato con nitidissime figure, parecchie delle quali originali, in nero ed in tricromia .

AVVERTENZA Il prezzo complessivo di copertina dei quattro volumi a stampa compiuta sarà di circa Lire Trecento, da potersi pagare anche a rate mensili di Lire 25 ·ciascuna, ma ai più solleciti sottoscrittori che invieranno subito l'impegno scritto di acquisto accompagnato da un primo versamento di Lire 25, la intera opera 'Verrà ceduta in Italia per sole Lire 250. (*) (*) Per l'estero aumentare Il 10 % a causa delle maggiori spese postali occorrenti per la spedizione.

N .B. - Il numero delle oopie ammesse a tale agevolezza è limi tato a 500 ·ed il te rrnine utile pe1.. beneficiarne scadrà il 30 aprile 1933. 1

Roma, I J 1narzo r933-X I. Le prenotazioni dj acquisto, come sopra è spiegato, vanno inv iate all'Editore LUIGI POZZI, Via Sistina, 14 • RoMA. • \ # \ • , • • • • • , • • ' • ' • * ' ' ' " ' f t t • f' t • t l \ # \ l \ 1 \ l \ # \ l 'O l t #'.# \ l ' ' " l • l \ 1 \ 1 \ l \ l l l \ I

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Signor LU/O/ POZZI, editore -

ROMA

Ave11.do preso corws~nza del Prospetto di pubblicazione del MANUALE DI CHIRURGIA d1-·dicato al prof. ROBERTO A.LESSANDRI, com e trovasi qui sopra arinu,nziato, mi impegno di acquistare uria. delle prim e 500 copie dei quattro v olumi del predetto Manuale che concedete ai più solleciti sottoscrittori al prezzo di favore di L. 250 . Pertanto vi invio contemporaneamente il mio primo versamento impegnatii·o di L. 25 e mi obbligo di pagarvi le rimanenti L. 225 in nove rate men,sili di L. 25 ciascuna, col rimettervi ·ogni nz.ese mio Vaglia Postale .o Bancario di detto importo fino a/,la totale estinzione del debito. In mancanza del mio diretto versamento mensile, · vi riconosco iJ diritto di riscuotere da me l'importo della rata m ediante Tratta Postale aumentata delle occorrenti spese. Per qualsiasi controversia e per tutti gli effetti degli obblighi che derivano dal presente mio impegno, eleggo u mio domicilio in Roma presso u vostro Ufficio. (Residenza, data e indirizzo ben chiari) ·----------·---·--------· -----·--- --- --·-··-···- ·· ····-- ··----------------------- -----

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( Firma ben leggibile) .......................................... ................... .. {Luogo . e data di nascita) ........ ................... .....................

f Paternità )

... ... ......... .... .. ..... . ................. . .

( .................................................... )


ANNO XL

Roma, 27 Marzo 19:-13 • XI

Nnm. 13

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fondato nel 1893 dai p1·ofessori:

FRANCESCO DUR ANTE

GUIDO BACCELLI

SEZIONE .i:>RA.TICA REDATTORE CAPO: PROF.

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

= ================ = ========= =-==--====-:e-.:.:---·- - - . ·=-=-= - ===-=== .::.= ·

SOMMARIO. l.ez ioni: A. Gaebarrini : Tumore juxtamidollare a sede cervicale. Osservazioni oliniche : E. Loonbardi: Su d 'un caso d ' in· fe:>ta.zione da .Anguillula intestinale, in provincia di Napoli. Note di tecnica : G. Tarulli: Apparecchio per il dosa ggio specialmente di piccole quantità di glucosio nel1 e orine ed in altri liquidi organici. (Modificazione della formula di Pavy). l. 1 attualità m edi · a : C. B. Belli: Miosite acuta epidemica o morbo dl Bornholm. Sunti e rassegne : SISTEMA SCHELETRICO: E. Ma.rtin e R. Sa· rasin : Tre tipi di malattie ossee gener alizzate : malattia fibro cistica di Recklinghausen, oeteite deformante di Pagct e metastasi <>Ssee general izzate. - A. Camplglio : Osteite cis tica tubercolare disseminata .. - A. ~ R. Sartory e J. e M. Meyer: <Jont.ributo alJo studio delle sporotricos i <>Ssee. - I. JungbJuth : Nelle fratture del gomito. Lesioni del medjano. - Zemguylis: L'osteofitosi n elle metaetasi di epitelioma nello scheletro. CIRCOLAztONE : L. Langeron : Le iperten sioni arteriose parossis ti che. - N. C. Gilbert e G. K . Feun : Azione de lla digita le sul flusso delle coronarie. - B. Gold, W . Model e L . Price : A zioni combinate della eh inidina e della. digitale s ul cuore. - Sol Roy Rosenthal: ~rborizzazione di branca e blocco cardiaco <'OmpJet o.

- .MEDici NA DEL LAVORO : ..-\ . l'olicard: La silicosi polmonare ed i s uoi problemi attuali. Not izia bibliograi ica. - Cen n i b ibliog rafici. Divag azioni : ll. 'Wirth : L' igie ne degli animali dom estici n elle case private. Accad emie, Società Med iche, Cong re- si : Società. Napoletana di Chirurgia. - Accademia Pugliese d i Scien ze. Echi del 38° Congresso di Medicina Interna. Appunt i per il medico pratic'!» : ( ASISTJCA E TERAPIA : Emooromatosi e porpora. - Sindrome di Licb teim. - Terapia dell a porpora. emorragica. - 11 trattam ento d elJa porpora con trombopenia (m~rbo di Werlhof). - Il t1'1a.tta1niento dell'anemia perniciosa con estratt o epatico ioiettabilé. - Un raro caso di granu loma m aligno. 8El\:ti.:10TICA: La differenziazi one delle occlu sioni var scolari per iferiche s pas tiche dalle organiche in base a l comportamento della temperatnra della pelle in determinate condizioni ambientali. - MEDICINA SCIBN· TIF ICA : La superinfezio n e tuber cola re sperimentale. POSTA DEGLI A.BBON4\TI. - VARIA : Riduzione del prezzo del r a dium. Pol it ica sanit a r ia e g iu r is prude nza : G. Selvaggi : Contrnve r ie giuri<lich e . Ne lla vita professionale : Servizi igienico-sanitari. Concorsi. - Nomine, pr<>mozio ni ed onorificenze. Noti zi e d iv er sg, Ra "segna della s tampa med ica. t nd1ce al f abetico per m a teri e.

LEZIONI.

corso clinico post-operatorio e.i diranno ,s e, e fino a q ual punto, ·il nostro concetto diagn ostico sia stato fondato ed utile per la salute del paziente. Riassumo la storia clinica.

ISTITUTO DI

CLI NI CA ~fEDI CA

GENERALB DELLA R. UNIVERS ITÀ DI PADOVA diretto dal Prof. ANTONIO GASBARRINI.

T umore joxta1nid ollare a sede cer vicale. Lezio~E

CLINICA, del Prof. A. GAsBARn1N1 , raccolt!l dal dott. FR. CASANOVA, as istent e. L'infermo, qui pre::;ente, porta un 'affezione del sistem.a nervoso centrale, che m olto in teressa il m edico per le sue possibilità terapeuticl1e. In un recentissimo Congresso di Cl1irurgia (l\fadrid 1932) eminenti cl1irurgl1i ila. liani e stra ni eri hanno r ilevato la diffi coltà di porre la diagnosi di certezza della malattia, di cui pnrleren10 , malgrado i notevoli p rograssi della 8Cienza neurologica . Vi ~sporrò i rilievi e le varie ricerche cliniche, che ci hanno g uidato nel concetto dia. ano~ ti co e che ci permettono in piena tranqui llità di coscienza di sottoporre l 'i. ad un grave atto operato rio. L'esito di tale opera. zione, a cui vi invito di assistere, ed il de1

B. G. di a. 41, agricoJLo r e, provie11e da famiglia -,ann, ha tre frat elli : l11 l li in ol l irT1a sal ute. A 33 a. sposò donna sana, da cui ha avulo quattro figli ; 11na pri1na gravida n 7.a fu aJ1orl iva al quarto mese. '\fon ricorda di aver e so fferto mal otli e nella giovi11ezza. Ha fa tto la g u er ra i11 A ia l\Tln ore, contraend o febbri m al aric·h e ( J 91 1, ch e s i ripresenta rono, n1alg rudo cure chininiclte, p er circa 1 anno e mezzo e poi scomparvero definì Uvamen le. Uomo d i robus tezza s uperior e alla n or111a, si è sempre sottopos to a notevoli fil lir b c e s trapazzi fi sici, senza r isen tirn~~ alcuna conseguen za. Qua t tro anni fa ebbe :l soffrire di un dolore inLen so al braccio des tro, che ri lc11n e di natura nevralg ica; n on vi diede peso e n on fece cu r e; il dolore scon1parve spon lan eamen le n ell'anno se,g-u en te . Nel Genna io 1031 avvertì lieve sen so di astenia generale; nel mese seg11enle comparvero dolori :illa nuca, alle s palle, al bracc io sinistro , er ano do~ori pres~orhè con li nu i, gr avn ti vi, che ceòcva no talvolta soltanto dura nte il l avoro, particolarmente insi ste n li d uran le la notte . Anr he il ])raccio destro andava soggetto a dolori , ma in gr ado assai l ieve. Nell'Aprile ni dolori si aggiunse


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ci

I

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POLICLIL-XI CO

una certa ù iminuzio11e dj forza i1ella m a110 ~i11i ­ stra; erano colpili, ollrech è i inovimenti globali, anche e sopr alutt o quelli d ell e: si11gole dit a; que,. sto distur.ho a11dò se1npre più acce11tua11closi, accompag·n a to da una certa i11otrofia dei muscoli della mn110; (ln ch e la int1sC'oJatura del braccio si i11debolì, però i11 g r ado in i11or c e limjtatan1 ente a quell~ esl c11soria. Quasi co11te n1pora11eamc11te, a11ch e l 'art.o ir1feriore di sinistra cominciò ad i11debolirsi, sen za però ch e t ale perdita di forze fosse accompag11ata o precedt1ta da clo1orj o pares tesie. Questi disturbi furono g iudicati di natura r eumatica e, perciò riel 1931 l 'i11fermo, che poteva ancora cam1ni11are, 1na 8triscianrlo il J)iede si1iistro, si recò ad una c ura di fa11ghi per otto gior11i. Non rie ritrasse alcu11 giovamento, poichè i dolori alle r egioni d escriile con tinuaron o invariati e gli arti di sinistra divennero sen1pre più deboli . Inoltre, anche i1ell 'arto i11feriore d estro era comparso qualc.he formicolio assai molesto. Nell 1autunno d ell 'anno stesso l 'arto i11feriore di sinistra, ol trecl1è paretico, cominciò a dive11tar e rigido e ad opporre resistenza anche n ei 111ovin1c nti passivi. Nello st esso pc1·iodo (Nov<~mhrc) l 'arlo i11feriore destro divenne pure paretico e rigido. In hreve te1npo si manifestò a1irhe sti ps i ostjn a lo, con incontinenza. A metà Gennaio si aggiunsero tenesmo vescicale ed impotenza sess uale. L' arto superiore destro ri1nase inde11ne fino al Fcb1Jraio 1932, allorchè co1ninciò anch'esso ad in(lebolirsi; la parèsi, associa ta all 'alrofi a, ebbe inizio, com e n el lato si11istro, dalla mano (111ovimenti di flessione) e dalle ditt1 , per estendersi ai n1usco·l i d el braccio. Questa su ccessio11e 1norbosa cos lri11se l 'i11fermo a tenersi p er qra o parte del g"ior110 su di una poltrona e p oi. (lefinj tivamen te a Jet to }Jer 1'assoluta impossibilità di servirsi degli arti inferiori. Fn trasporla to rlrt i1oi l '8 Aprile 1932, cioè 19 giorni fa. Rendi an1oci conto prima dello stato obbiettivo attuale; acce11ner en10 poi alle variazio11 i avvenute durante la <legenza dell 'i. in Clinica. Esanie obbiettivo. È i11dividuo di s truttura sch eletrica r egolar e, i1t buono sla to di nutrizione e sanguificazìone; 11011 si pai~pano ghiandole n elle ,·arie sedi . Nulla cli patologico si ril eva all 'apparato respirato:r-io. Cu ore in sede e limiti nor1nali ; toni cardiaci n etti su tt1 tti i focolai. Arterie periferich e normali, l)Olso racli nle ritmico, frequen za 96 al m '; pressione arteriosa (on1erale d es tra) : Mx = 122, Mn = 72 mm. Hg. (Riva-Rocci). Nulla a carico dei visceri addomina: i. Sistema nervoso. Psich e, memoria, ideazion e, affettività nell 'i . appaio110 perfettamente normali . Non disturbi n el sonno. Motilità volontaria ed affettiva dei in u scoli mimici integra ; oculomozion e normale, se si eccettua una lieve deficienza nella ruotazione all 'esterno d ell 'occhio sinistro, che, risale però alla prima infa11zia e no11 ha quindi particolare valore. A r li. Trofismo. Al ol i lilà. A carico degli arti spiccano s ubilo alterazioni trofich e nella muscolaturn degli avambracci e delle m ani, assai spiccate bilateralmente, ma alquanto più evidenti a sinistra ch e a destra e n e.11 'avnmbraccio, più a carico della regione flesso ria cl1e di quella estensoria. Dime11ioni: braccio sinistro: 13 cm. sopra l 'olec r ano = 26 1/2 cm. ; braccio destro: 13 cm. sopra l 'olecrano :.: 28 cm. ; avambraccio sinistro; 9 cm . sotto l 'olecra110 = 24 1/2 cm.; avambraccio destro: 9 cm . sotto I 'olecr ano = 25 cm. In corrispor1denza delle mani, la maggiore i1Jotrofia colpj sce la faccia palmare; è sopratutto la

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lA.i\NO XL, NL~I. 13:

mano inis lra che si appalesa spia11ata e particolarme11te l 'e1ninenza tenar, tuttavia anche alla sua faccia dorsrile si dirnostra un certo grado di ipotrofi a d ei muscoli i11terossei e della muscolatura del pollice. A destra questi fatti sono parime11ti evidenti, se pure in grado minore. L 'a tteggiamento assunto dalle dita, quando l 'infermo vuole tenere la mano estesa, è di lieve flessione per ) 'anulare ed il mignolo di destra· le altre dita pure sono alquanto flesse, ma in' grado minore; le dita della mano sinistra vengono, invece, estese discretamente. Il pollice di destra è Jeggcr1n:erite addotto; a si11istra, invece, è in abduzione. Non sembra inolto alterato il trofismo dei muscoli del tronco e degli arti inferiori. Alterazioni del tono si osservano, sia a carico degli arti superiori, i11 cui è manifestamente din1inuito, che degli arti inferiori, ove, invece, spicca il notevole grado di ipertonia, che ostacola la esecuzione dei movimenti passivi, soprattutto a sinistra. La motilità volontaria degli arti superiori è 1'0tevolmente altergta, specie nei movimenti delle dit::t delle mani e degli avambracci; così, mentre sono possibili ~ movimenti dipendenti dal deltoide, dal gran dentato, dal sottospinoso, dal sottoscapolare, ~ono• alquanto indeboliti, soprattutto a sinistra, i movimenti del grande e piccolo pettorale, d el bicipite, ed assai })iù, del tricipite. I11oltre tutti i movimenti dell'avambraccio, dipendenti dal pronatore rotondo e quadrato, dal corto supinatore, dal gran palmare, cubitale posteriore, sono inolto indeboliti. Anch e l movimenti delle dita, tanto di flessione che di estensione, sono quasi imp ossibili a d estra e lilnitatamente soltanto sono possibili a sinistra; osserviamo in ciò una contraddizione con lo sLato di trofism o, ch e a destra è meglio conservato; ci sarà, tuttavia, di aiuto a spiegarla l 1esposizione che .fa:remo i11 seguito sul decor so clinico della malattia durante la permanenza dell 'ir1fermo in Clinica. Dinamometria alla mano destra : O; a.La mano sinistra ; 2 Agli arti inferiori è impossibile qualunque m ovimento volontario. SPns~bilil~ Al capo, nl collo cgni sensibilità è pronta, normale All 'arlo superiore destro pure ed al torace, tino circa all'altezza del manubrio stern~le, og11i sensibilità è integra. Normale pure qu ella d ella inano, della facci.a esterna del braccio, dell 'avan1braccio sinistro; invece, sulla faccia jnterna del braccio, in una limitata zona, e nel cavo ascelllre sinistro, 1a sensibilità, soprattutto tattile, è alquanto diminuita. Assai più netti sono i disturbi al tronco. Si rileva qui notevole ipoestesia tattile e dolorifica, a partire da circa 3-4 cm . al disopra dell'areola mammaria sinistra verso il basso. rfale zona di spiccata ipoestesia si continua pressoch è allo stesso livello anche posteriormente. A destra, invece, la sensibilità è normale, fino a tre dfta circa ~opra l'ombeljco, e poi subentra un a zon a ipoest esica, ch e comprer1de tutto il restante addome, sia anteriormente che pos leriorment ~ (v. fig. 1 e 2). Per quanto con cerne gli arti inferiori, dirò che quello di sinistra è tutto u11iformemente ipoestesico, come l'addome, il d estro, invece, ha la m~g­ giore ipoestesia nella parte superiore della coscia, anteriormente. e poi il ùisturbo diminuisce n ella faccia antero-interna della gamba; il piede e la faccia posteriore di tutto l'arto, come pure la regione sacrale e perineale, sono bilateralmente indenni da disturbi. In tutte le zone ipoestesiohe 'Suddette


[ 1\~No

XL, Nul\c. 13J

SEZIONJ~

'i è notevolissimo disturbo della sensibilità tern1ica, che si presen ta alterata anche unifor1nen1entc 11egli arti inferiori ed alla regione sacrale, c.:he, come abbian10 detto, è rispettata dagJi allri dis lurbi delle sensibilità. Uguale comportamento di1nostrano, sia Ja cnsibilità vibra toria che quella dolorifica. Normale il senso stereognostico degli orti superiori e di posizione. Non sembra altera to il senso barico agli arti inferiori; riesce, inoltre, difficile mettere in evidenza in questi ultimi ogni alterazione del senso di posizione, per lo s taio di paraplegia. Rifles,si. I riflessi iriclei alla I uce ed all 'accon10clazione bilateralmente presenti e norma 1i. Norm ale il riflesso masseterico.

F 1G.

1.

Sono d'ambo i lati provocabili i riflessi radiali, non così i tricipi tali ed i bicipitali. Non si provoca il cubito-pronalore. Riflessi addominali e cremasterici assen ti. Agli arti inferiori: adduttori presenti e vivaci bilateralmente, esaltati pure i r oll1lei e gli achillei; a sinistra, e talvolta anche a destra, facilmer1te si provoca il clono della rolul <~ e del piede. Eviden te d'ambo i lati il fenomeno d 1 Babin ki, che a sinistra dà luogo spesso al fenon1e110 del vcn taglio; pure evidenti i rillessi di difesa. All 'ingrc-sso dell 'i . nella Clinica lo stato di d eficienza motoria e ~ensitiva erano assai meno spiccati di ora, benchè siano inter cor si soltanto una quindicina di giorni. Nondimerto il dis t11rho di motililà a carico dell 'ar'to superiore di destra, essendo di data più recen le, non ha ancora permesso l 'installarsi di lt~a atrofia così spiccata, come a sinistra, ma la marcia del processo morboso è st ata a destra assai più rapid a cd h a condotto ad una deficienza funzionale, ormai più accentuata. Riassumendo ora i dati anamnestici ed obbiet-

Pl\ATlCA

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l ivi , risulta che il 11ostro 11>alato, proveniente eia fan1iglia sana, h a god uto }) uo11 a salute fino al 1931 (se si esclude un incid en te doloroso al braccio destro 11el 1928-1929) ; i11 tale epoca insorsero dolori a ll a 1ìuca, alle spalle ed al braccio sinistro. Nel giro di due, tre mesi, ai dolori si associa paresi ed atrofia della inano e poi dell'avambraccio sinistro; contemporaneamente insorge una paralisi del! 'arto inferiore sinistro con tutti i caratteri d el la paralisi "pastica. .i\ Ila fine dell 'anno, a]l 'emiparesi sinistra si aggiun gono disturbi genitali e 4'finlerici ed inizia l1na paresi spastica dell 'arto inferiore destro, che nel ~..,ebbraio dell'anno i11 corso i este~de altresi a q uc]J o superiore, co::;icchè

l"rc 2.

oggi l 'i1lfer1110, ancr1e per una contemporanea pare5i rtei 111 uscoli 1el dorso, è costretto all 'immobi.lità quasi assoluta. Esami di laboratorio : uri11e: normali; sangue: gl. r. 4.950.000, gl . b . 9300; ]inf. 17 %; 1non. 8 %; neutr. 72 %; eos. 2 %; bas. 1 %. R. di Wassermann ·ul siero del san gue e sul liquor negativa. La puntura lombare ci ha dato un liquiò o limpido, lievemente xantocromico, con alto contenuto album inico (3,50 %0, Bra nel berg), Nonne-Apelt, Pandy, Boveri: positive (+ ++). In contrapposto a questa iperalbu1ninosi sta un numero 0011 molto elevato di c;ellule (27,5 elementi per mmq., Nageotte) ; nel sedimento del liquor: 82 % di polio, 13 % di linf., 5 % di grossi mononl1cleali; non rare cellule endoteliali. Le reazioni coll oid ali (benzoino , oro) èi danno curve norrnnli.

Sulla base dei fatti rilevati si può dire che ci troviamo di fronte ad una malattia a d ecorso progressivo, senza rerriissione, che h a condotto ad un disturbo di motilità e di trcfismo in vasti territort muscolari, nonchè ad


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<e IL POLICLINICO

un netto, se 1p ur meno accentuato, disturbo di senso. La paraplegia spastica con tutti i segni dell 'automatisn10 midollare ci indica senz 'altro che la lesione colpisce il sistema n ervoso centrale ed ha gravemente comip romesso la via piramidale . L 'assenza di ogni compartecipazione dei nervi cranici ci fa ammettere una sede midollare del processo morboso. Quali sono dunqu.e le malattie che colpiscono il midollo, capaci di darci una tale sin drome paralitica? Innanzitutto la m alattia di Aran-Duchenne 1

od atrofia muscolare progressiva aeuta spinale. come sapete, una forn1a morbosa, che può iniziare a qualunque età e se1nbra prediligere individui, con1e il nostro , che abbiano sopportato notevoli fatiche fisiche. Comincia con atrofia dei I)iccoli 111uscoli della inano, la quale, ad un certo momento, assume, come Del nostro paziente, l 'aspetto della cosidetta «mano di .scimmia n; poi l'atrofia si estende ai muscoli d ell 'avambraccio , del braccio, e con grande lentezza a quelli d egli arti inferiori , infine ai muscoli inn ervati dal bulbo. Orbene, con facilità possiamo nel n ostro caso esclud ere tale n1alattia, ricordando che essa, anche quando è puramente spinale, non dà mai segni di compromissione p iramidale, e quindi, non esagerar.ione d ei riflessi n egli arti in feriori, non paraplegia spastica ; inoltre, l'atrofia muscolare n1ielopatica si .stabili sce n el primissimo stadio della malattia e non , come nel nostro infermo, dopo la instaurazione del disturbo di moto. Contro tale evenienza parla altresì la lesione delle vie se11sitive, denunciata precocemente dalla comparsa di dolori nei territori colpiti. J, 'esistenza di tali disturl)i delle sen sibilità ci permette anch e di escludere la sclerosi laÈ,

terale amiotrofica. Si potrebbe p iuttosto pensare ad una mielite o ad una sclerosi a placche. Qu anto a11a prima di quesle malattie, è da tener •presente ch e una lesione del midollo cerv i cale ci può dar ragion e sia della paraplegia ad evol uzione lenta e progressiva, sia dei disturbi delle sensibilità; m ·a devesi ricordare cl1e la mielite, affezione di regola trasversale, il più delle volte colpisce egualmente e contemporaneamente gli arti inferiori e non .s eparata1nente, come nel nostro caso. l\lancano , i11oltre, nella mielite i distu1 bi dolorosi radicolari , che nel nostro i. tennero , i nvece, a lungo il primo posto nel quadro morboso: essi valgono a differenziare la forma morbosa nel nostro i. , sopratutto dalla mielite sifilitica di Erb , d ~tta anche paralisi spinnle srnslica sifilitica; senza dire che i disturbi motort degli arti inferiori nella mielite di Erb .s ono in genere di n1edia intensità, moderati appaiono i rifl c~si di at1tomatisrno, e faciln1ente compartecipano i cen• • • • • • • tr1 nervosi super1or1; ·q ui , invece, non troviamo il sintoma di ArgylJ -Robertson; m an ca, infine. qualsiasi dato anarr!Ilestico e sierolo-

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[A NNO

XL, NuM. 13]

gioo (R ·. Wassermann negativa) in favore di una pregressa infezione luetica. Si tratta di una scler·Jsri a placche? Tale affezione, a sintomatologia quanto mai varia, può appalesarsi con un com plesso di segni, identico a quello del nostro paziente. È ti pica, infatt,i , deJla sclerosi a placc;he l 'insorgenza di paraparesi co11 'assenza dei riflessi addorr1inali e cremasterici. Ma ·benchè talvolta la sclerosi multipla possa, per la mancanza o silenziosità dei focolai encefalici, ripetere del Lutto il quadro di una mielite trasversa, vi sono dei dati nel nostro infer~o che ci perm ettono di escluder·e questa possibilità; anzitutto, la · sclerosi a placche si inizia per lo più con fenon1eni paretici, ma sopratutto atassici degli arti inferiori, a decorso lento; inoltre, in essa si hanno raramente segni di. autornatismo midollare e disturbi degli sfinteri; infine, pur potendo co n1 prendere l 'assenza di alcuni .sintomi fondam entali , come ad es. il nistagmo , il tremore intenzionale, l 'impallidimento della metà temporale ùella papilla ottica, parlano contro la sclerosi multipla la precoce in sor genza di fenom eni irritativi (parestesie, algie radicolari). Ci troviamo di fronte ad una siringomielia? Di solito essa si n1 ani festa con atrofia muscolar e e disturbi delle sensibilità a carico dei piccoli muscoli della mano, e poi gradual1r1ente dell '.avambraccio e del braccio. llicordiamo, pertanto, che questa malattia ùa un' evoluzione le11 tissima , ch e se pure può r ealizzare una pa rapleg ia spastica per interr uzione della via piran1 idale a li vello della lesion e, essa, peralt1 o, è lieve e tardiva, non mai, come nel nostro caso, quasi contemporanea al disturbo motore degli arti superiori; in une, la siri11 gomielia si accon1p::.gna a disturbi trofici muscolari inolto spiccati, ad alterazioni del trofì smo delle articolazioni e del1a cute, che qui mancano; il disturbo de]le sen sibiJ ità poi ri Q'11a rda prevalentemente il senso termico e dolorifico, 111en tre- nel nostro i. abbiaruo una lesio110 1pressochè ugu ale cli tutte le sen sibilità obbiettive. Escluse tutte queste possibilità, n on resta ch e p en$are ad una compressione midollare. Orbene, tale even icnza è giustificata dal quadro cljnico, ch e prese11ta il nostro infern 10. Se imm aginiamo una formazione patologica, che si svilu·ppi nel rachide ad una qualuuqtte al. tezza, dobb ian10 attenderci due spec ie di sintomi n1 orbosi: gli un i delern11n at i dal In lesion e delle radici e dei cenl ri midollari a Il 'altezza d ella lesione stessa, e g li al l ri a d ista11za di eS$1, per intrrruzi one dell e vie , che uniscono i ce ntri inferi ori al ce r vello. Quanto ai prin1i (signes lesionnels di Foix), essi precedono cronologica n1 ente gli altri e possono restare a lt1n g·o i so li, costitu endo la cosidetta « fa se alQ'ica o preparaplegica n. Le radic i posteriori lese si rivelano , infatti , con dolori lancinan ti, trafittivi, oppure continui, grava1

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[ANNO

XL, NuM. 13)

SEZIONE PRATICA

tivi, come nel nostro caso, estesi a tutto il territorio innervato dalla radice, e resistenti ad ogni tera pia. Ove la lesione si estenda all e radici ed alle corna anteriori del midollo , avremo, come nel nostro malato, la paresi e l'atrofia dei inuscoli dilJendenti, con nlodifìzioni dell 'eccitabilità elettrica, fino alla R .D. TI modo di distribuzione dei territori colpili dall 'a trofia muscolare e dai fenome11i irritativi di senso ha notevole importa11za per la diagnosi di sede I musco1i cl1e nel nostro i. appaioco ipotrofici e pareti ci bilateralmente, sono: quelli del braccio, dell avan1braccio, della mano; essi hanno la loro i.J111ervazione radicolare fra il quinto segmento cervica le ed il primo dor:ale. Identica localizzazione ci permette la descri1.ione dei d0lori dall 'infer1no sofferti in pa sa to (alla nuca, al braccio, sinistro). ~1a 4 ualche cosa di più possian10 dire: se la co rnpr~~sion e si esercita su l rigonfiamento cervicale, essa deve es ere più bas a del quinto seg111ento cerv icale, altrimen Li non riusciremmo a provocare il riflesso radiale , ch e ha il 5uo centro in Cs, n è deve intere sa re D1 D2, altrimenti avren1n10 con tutta probabilità una sindrome di CI.aud e Bernard-llorn er, per lesione del centro cilio-spinal e. Invece, piena mente si accorda con una lesione di C1 Ce l 'i11izio di atrofia e di paralisi nei muscoli della mano, l'assenza del riflesso cu biLo-pronatore (C1 Ce) e di quello tropicale (Ca C1), il successivo estendersi del] 'atrofia con paralisi ai m u coli dell'avambraccio e del braccio (Cs e C11). Passiamo ora ai sintomi sottolesionari: tSSi caratterizzano la seconda fase « paraplegica n della malattia. Nel nostro i. sono avvenuti in maniera tumultuosa ed ora esistono al comp]eto. Si tratta, come vedete, di una paraplegia spastica con esaltazione d ei riflessi tendinei, con tendenza alla contrattura in estensione. Ormai possiamo dire ch e la via pirarrtidale, prima a sinistra, poi a destra, è stata quasi totaln1ente interrotta . Identico effetto il processo morboso ba avuto s11 lla via sensitiva: ecco c'bsi l 'ipoestesia. ch e nel n ostro caso coinvolge tutte le sensibilità ... uperflciali e profonde; la zona ipoestesica compren de tutto l'arto inferiore sinistro, la parte su periore del destro, l 'addon1e; a destra risale fino a poco sopra l 'ombellico, a , ini tra giun ge fino al livello del manubrio ternale ed invade anche la regione ascellare; ono libere bilateralmente le r egioni sacrale e 1)erineale. Che cosa ci dicono questi disturbi della sensibilità? Ne vediamo il limite superiore a sinistra coincidere con la zona di distribuzione del secondo segmento dorsal e: questo limite del disturbo sen sitivo è più basso, dunque, di qu ella region e ch e i disturbi di moto ci perm ettono di individuare. Ma sa1p piamo che i territori cutan ei ricevono l'innervazione sen sitiva da più radici pinali, e perciò ]a sede della lesione (legge di Sherrington) deve ~tabi1

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lirsi circa due segmenti più in alto. Ed allQra, ecco che dalla seconda regione dorsale dobbiamo risalire all '8° segmento cervicale; ciò coincide con la sede precisata più sopra: La piccola estensione della compressione midollare, che ha leso, forse, una sola radice, fa i che non si trovi al di opra della zona ipoestesica una zona completamente anestetica di origiI1e radicolare , la quale ci permetterebbe di confermare la loca lizzazione esatta ed il Iato della Jesione. Un caso simile a questo voi lo trovate citato, ad es., dal Dejerine nella sua « Se1niologie des affections n erveuses » 1914 fig. 4.51-455, a pag·. 8U2: caso Sharanc) : si trattava di un uomo di 24 a., che a,1eva ricevuto una pallottola nella colo11na cervicale con compressione del VI seg111c11to cerYicale. Mancavano disturbi diretti radicolari della ensibili tà , 1na dal lato opposto alla em iplegia, e soltanto a partire clal III segmento dorsale. Nel nostro caso non abbiamo più una sindrorr1e di Bro,vn-Sequard, perchè la lesione h a g ià compromesso in 1naniera pressochè identico. le due vie piramidali; possiamo dire, però, che la via sen siti,1a di destra è più profondamente lesa di quella di sinistra: infatti, Je se11 ibilità i11 crocia'Le sono maggiorm ente con1pro1l1esse nelle aree cutanee di sinistra. tabilita così clinicamente l 'esistenza e la ·ede di una com pressione midollare , dobbia1110 ricercarne i segni anche nel liquor C.R. n i)r imo dato ci è fornito dalla pressione, otto cui il liquido fuoriesce; si ha, in genere. t1na i)ressione p iù ba.s sa che di norma e soprattutto ra·pidanJente discendente, dopo esttal'ione <li poca c1u.antilà di liquido. Nel nostro i. at)}}ian10 trovato una ·pressione circa normale (po i1.ione seduta: 35-45), che però si abba ~ ­ sava rapidamente, dopo estrazione di soli 12 cc. di liquido , fino a 10 (Claude). Altri insegnamenti importanti ci offre I 'esame cltirnico del li quor, che di.m.otitr.a t1n co:r1 tenuto albuminico nel liquor clella cisterna di 0.50 %0 , m entre nel liquor lombare troviam o il 2 %0. e a questa seconda cifra no11 pos iamo dare tutta ]a sua importanza, perchè il liquor lombare fuoriuscì lievemente misto a sangue: dobbiamo però con siderare che con una seconda p untt1ra ricava1n.m o un liquor puro, ma xantocromico ed a tasso di albumina di 3. 50 %o. Tl numero delle cellule fu di 27.5 , e cioè, relativamente scarso, rispetto all'altissimo content1to di albumina (accenno alla di sociazione a lbumino-citolog ica di Sjcard-'F oix). Nel liquor ottenuto con la seconda pt1ntura , xantocrom·ico, com e si è detto , le r eazioni di Nonne-Apelt e di !Baveri sono riuscite 1po,sitive; quest'ultimo .dato ci può orientare anch e ver so la natura tumorale della compressione. Infatti , come la xantocromia con coagulazione massiva del liquor è stata segnalata soprattutt.o nei tumori a sede bassa del midollo (sindrome del Froin), così I 'aumento del contenuto in globuline del liquor.


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lANNO XL1 Nu1'1. 13]

cc IL POLICLINICO »

associalo a povertà di cellule (si11drome di Nonne) sarebbe caratteristico dei tumori alti d el rachide, se oongiunto a xantocromia. Co11cludendo , l' esame del li·q uor ricorda la sindrome di Sicard-Foix e di Nonne, associata a lieve xantocron1ia e ad ipotensione n1anometrica. Tutti questi dati appoggia110 il pensiero di un.a compressione midollare e ci indirizzano, anche verso la natura tumorale di essa. Mettiamo, pertanto, da parte il dato probativo offerto dal laboratorio e cerchiamo di g iungere a determinare la natura della coni pressione col solo ragionan1ento clinico, ch e c i ha consentito di stabilirne con sicurezza Ja ede. Orbene, la forma morbosa , che comprime il midollo, può avere origine dalle vertebre, dalle meningi o dal midollo. Possiamo q11indi fpe11sare a l neoplasma ver-. tebrale, alla tubercolo i vertebrale, ad un '.arlrite delle vertebre cervicali , alla pachimenin-aite cervicale ipertrofica , alla m eningite sifilitica, alla cisti dell'aracnoide, all 'echinococco, e final1nente .ai tumori 1)rin1i.tivi extradurali , intradurali. i11tra1nidollari . Il carcinoma vertebrale è quasi sempre se,c ondario (mammella, prostata , tiroide); anch e il carcinoma lUetastatico delle vertebre esordisce per lo l>iù con un a fa e rad icola1g·ica . ma questa è caratterizzata cln dolori di un <i inten~it,à estrema , come non eb be il nostro i. Ma soprattutto dobbiamo ricordare che nella ·seconda fase, paraplegica, in progressione de] J)rocesso morboso, si sarebbe dovuto avere il .complesso dei segni clinici della invasione del corpo vertebrale (dolore alla percussion e delle .apofisi pin o e, cifo~i della colonna \ 1er1 ebrale) e soprattutto quelli radiologici (osteoporo i , -oppure iperostosi , oppure addensan1ento generante la vertebra « d, avorio )) , cosi detta di Sou·ques, ecc .). Aggiungiamo ch e l 'assenza di r ac hessia e di qualunql1e segno della sede primitiva del tumore ci fanno escludere il can ero ·vertebrale. l lna paraplegia da n?orbo di Pott ce1'vicale potrebbe darci ragione dei disturbi radicolari, quanto della paraplegia. Ma in tal caso non solo avremmo avuto un a fase iniziale a sint ontatologia yertebrale (rigidità della colonna , dolori 11ei l11ovimenti del co llo, ~ ll a })er cussione delle apofisi spinose) ma altresì i segni radiologici (fu sione dei dischi interYertebrali , fun aosità , deralcificazione della vertebra, ecc.). f~ tale sintomatologia dovrebbe essere ancora più evide11tr ogg j a progres ione avanzata d el proces o 111orboso . Escludiamo , dunque , anche la tubercolo~i, per la quale non avremmo nel nostro i . ,alcun appiglio anamnestico. Per la mancanza dei dati clinici e radiologici relativi scartia i11 0, altresì , la fo1'nia ipertrofica del.la osteo-artrite vertebrale, ch e , d 'altra parte, è assai rara . Siamo portati pure ad escludere la pachimeningite cervicale ipertrofica di Charcot , ch e p11ò dare , come n el nostro i. , dolori 1

a topografia radicolare, amiotrofie nel territorio dell'ulnare e del inediano; ma essa, in genere, rispetta il territorio del nervo radiale, ch e n el nostro caso, invece, è stato leso bilateraln1ente, e dà luogo al caratteristico atteggiamento della mano (da predicatore). D'altra parte, tale for~a morbosa, assai 1)oco frequen te , ha evoluzione n1olto lenta. Altre affezioni della dura, sole od associate a m .1.elite, di origine luetica (m en.ingomielite sifilitica), escludiamo in base ai dati, che ci hanno fatto ?cartare la mielit~ sifilitica, e, sopratutto, per i~ ~ep ?rto. con trar~o . del liquor. Contro la possib1l1ta d1 una cisti della lepto-meninge, doyuta a meningite sierosa circoscritta parlano il decorso, che n el nostro ca o è stato gradatamente progressivo, mentre nelle forn1e suddette ha sovente delle r en1issioni e l'in sorgenza , riferibile assai spesso a traumi od a frat ture. Per u11a cisti da echirtococco, infine, no11 abbiamo alc un dato proba Livo (negativa Ja intra der111oreazione del Casoni, non eosinofilia sanguigna). Escluse tutte que le fc>rJt te n ervose, per la i11aggior cparte .n on co111uni , dobbiamo pensare alla eventualità più f'requ ente: il neo-

plasma. .Tuxta od i1itramido lZare? L'evoluzione de] 1

tumo1·e juxtan1idollare comprende una prima fase (prepara1)le.gica od algica) di particolare importanza e che La a<l indicarci la primitiva azione com1p rin1ente del tumore sulle radici posteriori; questa fase cli dolori i11 genere precede la comparsa dei fenom eni amiotrofici . Nel i10 tro infermo abbiamo avuto due fa si ~olorose, Ja prima dell e quali, al braccio destro nel 1928, durò circa un anno. Attualmente nessun dato ci perme tte di attribuire questa ·prima fase dolorosa alla malattia, che ha colpito il nostro infermo. Jnfatti, non possiamo ora g iudica1e se a quel tempo esistes1Sero dei seg·ni (se vi furo110, certo lievissimi) di compromissione del inidollo. L 'ipotesi che tale prima fa e dolorosa fosse di natura radicolalgica , non deve però essere completamen te scartata . È l ' unico dato che ci faccia pon·e una riserva circa la pof'sibilità di origine extra durale, destra, del tumorr . La seconda fase doloro a s'inizia, come sapete, nel 1931, e si accompagna quasi subito ad atrofia ed a 1paralisi loca lizzata all'arto superiore sinistro , parimenti con rapida compromissione delle vi e piramidali, e paralisi spastica dell 'arto inferior e dello stesso lato. Ecco un altro fatto ch e non sempre esiste, ma che viene riferito come tipico dei tumori juxtamidollari: l'inizio del tumore . per lo più alquanto lateral e. è cau. a di disturbi di rnot.~ e1nilaterali; si verifica. cioè , una sindrome d1 em~sezion e inidollare. 1Forse in un primo ternpo i disturbi di senso (termi co, tattile,' d?lorifico) preval ero nel lato opposto all ern1paresi ; e voi apete ch e questa sindrome , dovuu.i 1

1


SEZ IONE 1' 1\ATl <.;A

all 'i11c rocio d elle fibre della sensibilità s u1Jerficia le al loro i11g r esso nel midollo , porta il nome di Brovvn-Sequard. Oggi non pos iamo dire di trovarci di fronte ad una tale sindrome; abhia1110 , infatti, una ipoestesia più spiccata e più alta a si111 tra (dove sono iniziali i disturbi di n1oto) ch e uou a destra. Ma al mo m ento attuale anche la parte destra è paralizzata; all 'arto inferiore la parapleg ia è assoluta . Siamo, du11que, orn1ai nel terzo stadio (o paraplegico). Ad ogni modo, i dist11rbi delle sensibilità n el n ostro caso 11a11n o av uto il decor o tipico dei tun1ori juxlam ido ll a ri : co1r1 parsi in basso ' Ono risaliti verso l 'a lto; la reg ione ~aeral e è ri111asta bilateraln1e11te inden11e da tali disturbi (rilievo questo as ai i1nportante, secondo Babinski e Jarko\v ·ki). A11ch e il tipo di paraplegia l1a le caratteri tiche delle paraplegie da neoplasma juxt<l1nidollare : sono, cioè, assai n1arcati i fenon1 eni d i automatisn10. edete, in fatti , cl1e lo timolo portato sugli arti inferiori conduce facilrnente ad una triplice retrazione; tali spasrr1 i di f] es ione in questi ultin1i giorni so110 s tati più fre quenti e ... ponta11ei . Sapete anch e qua le i111portanza abbia il poter stabilire il limite uperiore della zona c utanea , da c ui si JJOssono provoca re i riflessi di dj fesa; esso ci indica il lin1ite inferiore del tun1ore (Babins ki). Non possiamo sfruttare questo dato, perchè tale zona si a rresta, nel no~lro caso , all'altezza dell 'inguine, e perciò perde il suo significato. An che un tumore intramidollare potrebbe ... au~are una indrom e "' imil e. Tuttavia non è proprio <lei l u111ori i11 tranùdollari la ·p recocità tl cllct . indrorne dolorosa, nè il tipo così spicc.ataillente spastico della paraplegia , n è l 'i111pone11za d ei fenomeni di automatismo n1idollare; inoltre, spesso i tumori intramidollari danno una djssociazion e a tipo sirjngom ieli co de ll e sensibilità. lJt1 'altra domanda di notevoJe iru porta11za per il decorso post-operatorio è q ucl la d i stabilire, nel nostro caso; la sede inlrn- od extra durale. La solu zione di tale que ito, offre 11otevoli difficoltà, anzi , il più delle volte. petta soltanto a l chirurgo. Tenian10 pre, ent e cl1e irt genere i tumori intradurali ha11no u11a lin11 tata estension e. com e pare avven g a 11 0 1 nostro caso, in cui sono sicuramente compresi soltanto il settimo e l 'o ttavo segmento cervical e. D 'altra parte, i tumori extradurali comprimono il midollo solam ente a sviluppo a ssai inoltrato, opponendovisi la r esistenza offerta dalla guai1la d11rale, mentre , nel nostro caso, I 'insorgenza della paraplegia è stata ra1)ida, su bito dopo i fenomeni nevralgici . Oltre a ciò , Ilei tumori extradurali esiste una differenza di altezza notevole fra il limite superiore dell 'ane!'tesia assoluta (radicolare) ed il limite superiore della zo11a di provocazione d ei riflessi di difP~a (Babin ki) in rap11orto, sia all 'esten io1

r1 e più

vasta dei tun1ori exl r a111 idoJlari , sia a ll 'obliquità di decor so d elle radi ci nel ca11ale rachideo . Non abbiarr10 11el nostro caso nessuna zona di asso luta aue te ia: tale dato ci a11torizza a stabilire cl1e pocl1e (non più di <.lue) devono essere le radic i corn1presse; e que to è pure contrar io ad una sede extradurale de~ neoplasma. .on cludendo, la diagnosi da far i , deve e er e di Lu m o re j uxlnmidoJlare, probabilmente intraduralc, a svil upJ)O prevalentem ente laterale ali 'al Lczza d el ettir110 ed ottavo segmento cervira le d el 111idollo (corri-

Frr.. 3. ~ponden ti

all a

ses ta-set Lin1a

vertebra

cervi -

cale).

IJ risultato del radiodiag no .. tico al lipiodo1 ( li1)iodol pesante ini ettato nella cisterna magna , m ediante puntura otto-occipitale, s. Sicard e Forestier) è gi unto a completa conferma del nostro co11 cetto diagnostico : si è avuto un arresto d ella sostan za opaca p er circa m ezz Jora a ll 'altczza d ella se ... ta vertebnl cerYicale. L 'imrnagine L .L . dimos tra una nel la figura « a casco n d ella n1a sa lipiodolata (fìg. 3). Il margine i11feriore di qt1e ta zona di n rres to ha presentalo dell e spiccate anfrattu osità; dorsalmente, do·p o mezz'ora , u11 piccolo fi _ luzzo di liquido , prolungantesi On o a ll 'altezza della se ttima cervical e , dimostra il passaggio della sos tanza opara n ella parte i11feriore dello spazio sottodurale. Dopo 12 or e tutta la so:-\lanza opaca è 1pa s ata n ella r eginn e l ombare ( fig. 4) . Non . i è r iu ciii , n1nl ~r rndo accep1


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C<

IL POLICLINICO

tuata posizio11e di 'f rendelenburg d el pazien te, a ripro tar e in a llo il lipiodo l per d etern1inare il limite inferior e della compression e. Ecco, dunque, ch e i dati r adiologic i ci orientan o verso la forma extra1nidollare, di cui sarebbe tipica l 'im1nagine a cc ca sco » o a « cupola ». Posta la diagnos i, n e viene icuro il criterio terap eutico . Ci trovia mo di fronte nd u11 uomo , ch e abbandonato a sè od a cure semplice1rtente m edich e, si a vvia verso una fine letale, a scad e nza non lontana. L 'unica probabilità di salvarlo sta n e1l 'operazione.

»

[ANNO

XL, ~UM. 13.i.

sia e terea-inalalori<1. v ien e praticata la lami11ec tomia di C. VII e })Oi di C. VI. Già dopo l'estirpazione di VII C., si vede che a destra del sacco durale, ed in avanti, esis te tessuto patologico: dopo asportazio11e di ' ' l C., si 111etle bene in evidenza una formazione allunga ta, a superficie liscia, di colorjto ros~-p allicl o, b e11 circoscrit.la, la quale aderisce per breve tratto al bordo destro della dura e si affonda p oi later almente ed in basso. La consistc11za del t essuto p a tologico è fibrosa. Si reciùe a metà il tumore e si può così sollevarne la porzione n1ed ia!e. g rande co me una r1oce, e dis taccarla dal sacco durale; duran te il di s tacco, le m eningi si lacerano ad esce liquor in ahbo ndun.za. Esce anche u1ta radice lu11ga , Iliega l.tt acl an sa, che sembra libera e viene ripos i u, cl1i udendo il acco durale co n filo rl i catgut continuo. Il tumore h a la sua parte di u1aggior Yolun1c fra Ja VI e la ' 'II. Il pezzo esterno proceòe sotlo l a lamina, in parte dis lruttn cli VI e VII (soprallutlo di VII) e si porta in avanti ed i u b asso i11 forma digitat a, m en Lre va face11do8i più sottile e lermi11a in un cordone nervoso, gran. de co1ne una p e11na d'oca, che viene reci so. Residua 11n can a le imbutiforme, scava to ~o tto la lamina e nei muscoli profondi del collo, ch e è grande com e il po lJ ice. S u tura in un piano dei muscoli e delle apofisi spiuose. G u scio di gesso. Esame anaton10-islologi co (Prof. Oselladore). I l pezzo asp ortato co nRln rli dt1e segmenti, p1 odotlj d <t 1

t{f tliJfltll!

lo a l cl1iruro·o. T e11ian10 tuttavia pre ente ch e non serrupre il decor o d ell 'operazionr e quel lo po t-oper atorio ono favorevoli (le cifre di mortalità oper a torie son o anrora a. sai alte: 23 ~~ . ecor1<lo De Martcl , G,9 %, . econ clo Elsberg, 12,3 %, secondo Dominici), ricordando soprattutto ch e la sed e tut11 o rale più p eri colosa per I 'intervento è a1Jp11n Lo que11.a del nostro i. , per la vicinanza in11nedia ta d ei centri "in1patici; n elle prime 12 h d-opo un'operazione, a ppare11ten1ente oltirn a, compare spesso un a ccesso febbrile alli ·i1tto (±0°-41°) con ipotensione .arteriosa ed emorragie intestinali, che pos·sono co11dt1rre rapid.a mente a morte l'infermo. 1

L'intervento <'hirurgico f11 eseguilo dal prof. Fas iani il 10-6-1932. Dalla descrizione d el suo atto opera to rio t ogliarr10 i eguenti d ati : previa aneste-

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F1G. 4 .

l>a · ·e r e 1110, Ùl1nque, . . e rtz'a JLro lllle lo 111a la-

tagli o di bi s luri , 11er e igenza tecnica dell 'i11terve.t1to (fig. 5). _ el uo complesso, cioè, dopo gius tapposi zion e d ei due segm enti, ha una lunghezza massima di mm . 63 ed un a lar g h ezza di 22, per uno sp essore di 18. La forn1a è p ar agonabile a quella di un dito . però alqua nto rigonfio nella sua parte m edia. Una delle estre1nità termina assottigliata. La superficie non è regolare, 1Ti a presenta qua e là accenno a b ozzellature. Dalla parte media del pezzo si stacca un a appenrlirc gr a11de co111e u11 l apis, che, rima11endo libera in tutta 1a sua estensione, si allinea col p azzo st esso, fii rigenrlosi verso la parte assottigliata. Tale appe11d ice si id e11tif.ica facilmente per un fascio nervoso. La con sisten za è n ettamente fibrosa, ma no11 u11ifo rmc: infatti, Ja palpazione permette di apprezzare a live~lo d ella parte centrale più ingrossata un nodo profondo, di consistenza maggiore. ulle ezioni (fi g. 6) si os_e rva ovu11q11e una s truttura 11niforme, costit11it n rla o tanz~ fon<iau11


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SEZIONE PRATICA

•nentale fibrillare ; essa per lo più assume l'aspello di un intreccio irregolare; a tratti, invece, si presenta ordinala in fasci parall eli , costituiti da fiJJrille ad andatura ondulata, che ricordano l 'aspello delle sclero i isomorfe, in sede di degenerazione di fibre i1ervose. Notevole il polimorfismo degli e lemPnli cellulari: anzitutto colpjsce la presenza di cellule di 11atura nervosa, disposte un po' dovunque, ma isolate le une dalle altre; sono elementi .grandi, circondali da una capsula connettivale, .cioè con l'aspetto di cellule di un ganglio spinale. Altri grossi nuclei di forma allungata, a contorno .irregolare, sono disposti lungo i tralci ordina li cli J:ibrille, sopra ri corclate, e devono interpretarsi co.

FrG. 6. me e lcmen ti d e lla guja11u cli Sch,van . Aubonclantissimi sono gli ele n1enli linfociloirl i sparsi u11 po ' <lovu nque, ma Lenclc n li spesso a fa.r e al one a ttorno .ni vasi ed attorno alle re llt1le g nn g liari, di cui invadon o le caps ule, d ando cruasi I 'impressione di 11n processo di neuronofagia. Diagn.osi istopal ologica: neuroganglio, ,Sch\l\'an11 oma. Decorso post-operatorio. L'operazione ha avu~o ~ •n decorso ed un segu ilo ottimo. L 'infermo. g ià poche ore dopo, ha cominciato a mu?ve_re l 'ar to ~ uperiore ed inferiore di sinistra; il m1g l1oramenlo si è andato poi sempre uiù accentua11do . A 14 giorni di distanza daJl'intervento , si è otte11uta la quasi compl eta ripresa della forza n ell 'ar to inferiore e superiore cli sinistra. Anche all'arto sup~­ riore rlc5l ro l il n1oti lit à è JJuona , pur essendone limitata la forza muscolare. Normali tutti i movimenti del tronco. Son o scomparsi i c1ist11rhi d egli s finteri.

Per qu'ftr1Lo i·ig ua rda Je sensibilità obbiettive: a ~inis lra, il liir3.ite superiore della ipoes tesia tattile, ler1nit:.a, dolorifica si è sposla to verso il basso, in modo da gi 11ngere appena all 'ornl1ellico; a destra, la i1)ocstesia è a11cora fJitt ridotla, interessando solam ente l'arto inferiore.

*** L 'operazione ha confermato la diagnosi di natura, sede ed estensione del processo morboso. La conoscenza di quella prima manifestazione nevralgica isolata, cl1e precedette di quasi tre anni ogni altro disturQo, fece prendere in considerazione la possibilìttà di una sede destra, extradurale, del tumore, malgrado 1'ulteriore sviluppo del la sindrome parlasse per una sede sinistra , intradurale. Orbene, tale riserva si è dimostrata pienamente giustificata, ed è interessante rendersene ragione ora, sui dati offerti dal chirurgo. Il tumore è partito (ce lo dicono la sua zona di maggior sviluppo, la sua penetrazione sotto la lamina della VI e VII vertebra cervicale, il reperto istologico) dal g·anglio spinale detro, fra la VI e VII vertebra cervicale. Le prirne conseguenze del suo sviluppo si sono esplicate sicuramente sulla corrispondente .radice nervosa motoria e sensitiva; vi fu soltanLo una fase ·dolorosa a des tra; si tratta di quel dolore assai intenso al braccio, ch e tormentò per circa un anno (1H28) l 'infermo e che poi scomparve con1pletamente. Se, durante la discussione del caso, si disse di non avere dati sufficienti per mettere quel dolore iso. lato nel tempo (oltre due anni prima della paralisi) in r elazione col neoplasma, ora non vi può essere alcun dubbio su tale evenienza; innanzitutto, perchè non possiamo ammettere la distruzione di una radice nervosa sensi ti va ... enza una fase dolorosa, sia pur breve, in secor1do luogo, perchè possiamo benissimo spiegare come il neoplasma , dopo distrutta la radice nervosa, sviluppandosi da un lato sotto le la mine della VI e Vll cervicale e dall'altro negli spazi epidurali verso l 'alto e verso il bas o, abbia potuto compiere tale sviluppo in completa silenziosità di si11tomi midollari. ~ è, d'altra parte, la distruzione di una sola radice poteva dar luogo a disturbi obbiettivi delle sensibililà o della innervazione motoria. Distrutta l~ radice di d ~ tra, scompaiono ì dolori , ed il neoplasma procede nel suo sviluppo verso il foro di con iu gazione; assai più lenta è la sua progres ~ ione verso il midollo, ove la guaina durale, che, come è noto, costituisce una solidissima barri era, lo arresta. Qua.o do l'ulteriore progressione del tessuto n eoformato comincia a farsi sentire sulla dura , spingendola verso il mid ollo, questo non è più trattenuto a destra dalla radice distrutta e si la eia facilmente e gradualm ente spostare verso sinistra, fino a raggiun crere la dura del lato opposto, spingendola contro l'osso. A


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questo punto ' 'engono schiacciati fra l'osso da un lato ed il tumore dall'altro, il midollo e la radice nervosa di sinistra, che, come è noto, ha un decorso leggermente obliquo. I primi effetti di tale schiacciamento si fa ranno perciò risentire anzitutto sulle sezioni sinistre, ch e sono contro l'osso (più duro ed a salienza irregolare per la presenza di leggiere neoformazioni artritiche) che sulla sezio11e destra, la quale è compressa da un tumore non molle, ma m eno duro dell'osso ed esercitante la pressione lungo una zona abbastanza estesa. Ecco, quindi, che midollo e radice nervosa di sinistra (tessuti ugualmente delicati) sono compressi quasi contemporaneamente (in Febbraio 1931, infatti , insorgono i dolori, in aprile compare la paresi dell'arto superiore ed inferiore di sinistra). Viene così a cadere un dato, che ci serviva per supporre la sede intradurale, e cioè, la breve distanza di tempo fra fenomeni radicolalgici ed insorgenza della paralisi all 'arto inferiore. In questo periodo si ebbero , forse, disturbi delle sensibilità superfi ciali soltanto a destra (BrownSequard). Alla co1npressione dell a m·e tà sini stra del inidollo vediamo seguire quella del lato destro: infatti, nel Luglio cominciano delle trafitture (dolori cordonali) all'arto inferiore destro, nell'autunno prog·redisce la compressione e dà disturbi degli sfinteri· contemiporanea1ne11le, 1'interessamento del . fa cio piramidale di destra determina una paralisi spastica iniziale anche all'arto inferiore dello stesso lato . Infine, nel Febbraio u. s. , la compromissione delle corna grigie anteriori di de tra induce i fenomeni amiotrofici anche all'arto uperiore omolaterale, in assenza di ogni disturbo dolori fico, data la preesistente distruzion e della corrispondente radice nervo.s.a sensitiva. La lesione della sezion e midollare destra è stata assai più rapida (netto peggioramento in una quindicina di gior11i) ;· e ciò in rapporto al contatto diretto del tumore con la parte destra del midollo, previa invasione del la dura. Quest'11ltima constatazione ci rende conto anche del decorso post-operatorio: infatti, i disturbi motorl dell a metà ini tra del corpo, benchè di data a ~ sai 1più remota , n1a dovuti a semplice compressione, stanno già scomparendo; mentre, i11vece, persistono quelli dell 'arto superiore ed inferiore di destra , che pure sono di data più recente. Il caso clinico che abbiamo studiato , oltre ad essere importante per l 'atipica sindrome controlateral'e, <limo.s tra ancora una volta i grandi progressi conseguiti dalla moderna chirur gia del sistema ner, 0 o. Ma occorre, per ottenere brillanti risultati, che l'intervento avvenga al IJÌÙ presto possibile, donde la necessità della diagnosi precoce. 1

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OSSERVAZIONI CLINICHE. Istituto di Clinica Medica Generale e Semeiotica DELLA

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UN1VERSITÀ nr

diretto dal Prof.

N..\POLI

G1usEPPE ZAGARr.

Su d'un caso d'infestazione da A.ngnillula i11testinale, in provincia di Napoli per il dott . .ERMANNO LoMn~\RDI , assistente ordinat·i,). Avendo avuto l'opportu11ità e.ii studiare un caso di anguillul·osi in un uomo ricoverato nella nostra Clinica per note,1oli disturbi gastroenterici, mi .p are meriti di esser reso di pubblica ragione, sia per la diagnosi non fac ile in un primo tempo e sia per la sua rarità. Luigi B. , da .i\life (~apoli) , di anni 35, co11tadino. I ge11itori sono viYenti, il padre da poco tempo è stato ~olpito da emorragia cerebrale, la madre ~ sana; ha qu:\ttro fratel1i ed una sorella eh~ godono buona csall1te : t1n fratello è morto in guerra. Nato :1 termine, da !)Urlo fisiologico, fu allevato al seno materno. De11tir.ione, fonazione e deam bulazione in epoca normale. È stato sempre ben e n ell ' inf~u1zia e :1ell r· f.'.ln<:iullez.zn. A 19 anni soffrì di tifo, che ebbe lln decorso normale e, dopo una éonvalescenza piutto~to prolungata, il par. si ristabilì perfettame11 te e po tè riprendere le prop1 ie occupazioni. A 20 anni prestò servizio 111ilitore e co1ne fante comhattè nella zona di l\1onialcone ove fu ,;ol11il<J da fet•bri malariche. Praticb intense curt~ chiuiniche e si liberò dell 1affezione. Poi è stato sempre bene. Modico bevitore e fu~atore, non si è rt1ai contagiato di malattie Yeneree; nato il suo mestier~ si è esposto a cause reumatizzuJ1ti ed ha 1nanegQ'iato concime animale per la coltura dei Lerrc11i. A 24 anni ha preso moglie, tuttora vive11l~ e sana e da 'JUesta ha avuto 4 figliuoli che godono buona salute; la moglie ha avuto due aborti. Il paz. fa risalire l 'attuale malattia a circa due anni fa: egli che prjm.a appetiva e digeriva benissimo, cominciò ad avvertire senso di ripienezza gastrica dopo i pasti e pirosi. Per consiglio di un sanitario iece uso di sostanze alcaline, ma non ne ritrasse alcun giovamento; accusò stitichezza ostinata e dovè quindi ricorrere spesso a purganti. Con le feci emetteva sempre notevole quantità di muco. Spesso bastava un lieve errore dietetico. perchè i disturbi accennati si accentuassero di molto. Con l 'andar del tempo la nutrizione è scaduta notevolmente e s'è presentata una notevole a~emia. Il paziente non p11ò più attendere alle proprie occupazioni , accusa astenia e vertigini. Nor\ ha avuto, mai melena, nè vomito spontaneo; vedendo aggravarsi le: sue condizioni : specie l'astenia, l 'j r1appa lenza, i disturbi gastrici , h a chiesto· ricovero in Clinica. E. O. Individuo di cos tituzione scheletrica nor1nale; n1asse muscolari ipotrofiche ed ipotonirhe: pannicolo adiposo molto scarso; non si notano ghiandole apprezzabili, colorito intensamente pal-


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SEZIONE 1.,RATJ CA

liclo delle c ut e e d elle 111uco-sc Yisil>ili ; n on prcse11ta eden1i, la co11do lla p sichica è 11ormalc, p olso 80/85; re piro 20-22; te1nperalura fisiologica; }Jressione (\.Il J)at:l1011 : 111assima 110, minima 80). Apparecchio gastr<>-enlerico: l 'alito è fetido ; la lingua ~ecca, patinosa, le gengive molto pallide . Il paz. ha sempre la se11:sazione di secch ezza alla gola e di pirosi, sp ecie do1Jo i pas ti , con ripic11czza gastrica . L 'anorressia è nolevo1e. I, 'addome è lievemente tumido per meteorismo, non presenta marezza1nen to 'enoso; la cicatrice ombelicale infossata; non vi è liquido. Il fega to e l a t11il za sono nei lin1iti fisiolog ici; al torace non v 'è cla rilevare nulla di patologico ; suono chiaro e schielto, con mornlorio vescicolare . u t'1llo l 'a111lJito respiratorio. Il cu ore balt e i1el 5° spn zio i nt crco tale di ·i11istra, qualche di Lo in dentro della 111a111111illare. ·roni s u tu lti i Cocolai , il primo soffiante alla punta : rumore di trottola sul bu1bo d ella giugulare. ulla di obbiettivamente rileval>ile cla p arte del sistema nervoso; p erò il paz . è facilmente impressionabile, ~ol to l)r eorcttpa lo del suo tato ; h a sonno agitalo , 5offre di Ycrtigi11i e di notevole a ·te ni n. Esamt prat icat i :

l ri11 ~1, l lC- O IJecifico 1022, ( +15), assenza di al · bu1ni11a, g lucos io ed al lri el em~nti p a tologici; presenza in tracce di n1uco-pus. Siero-reuzio11e di Wasserm.a11n n egali' u. U~same clel succo gastrico: acido cloridrico lib ero gr. 0,40 %, acidit à totale gr. 0 ,50 %, acido l atlico assente, pig m enti biliari assenti , an gu e assente. Esame d el sa11g ue: corpu scoli r os i 2.:300.000, corpuscoli bianchi 8000, r apporto 1/2 7, crnoglobina 45, valore g lobulare 0,97. F ormula leucocitaria : granulocili -11cu trofili 70 %, basofili-eosin ofili 8 %; grandi e medi mononucleati 7 %, linfociti 15 %; n on s i riscontrano forme nucleate di corpuscoli r ossi ; vi è però notevole poichilocitosi ed anisocitosi . Esame d elle feci: scibale dure, di colorito nor111ale, co111mis le a notevole quantità di inuco; r eazione acida. Al microscopio : fibre vegetali , gocciole di grasso di varia grand ezza, granuli di a1nid,.0 1 fibre muscolari in d igestione, cellule da . faJdamento. La ricerca d el sangue occulto n elle feci è negativa. Non si notano uova di elminti, ma d egli elementi serpentiformi con l 'c tremità cefalica ch e fa rico noscere l'ap ertura orale, alla quale segue un rigonfiamento e poi I 'e òfago ris lretto con lo stomaco ed il canale intes tinale; si possono quindi individualizzare fa cilment e in lar' e di anguillula. Le altre prove eseguite s ul san g u e: coagulabilità , r e trazione d el coagulo, tempo di sanguinan1en lo, emolisi, n ormali. Esame r adiologico : sto1naco di forma e volume normale, a p ar eti lisce, indolenti, spos tabili ; p eristalsi piuttosto vivace; svuotamento regolare; bulbo duod e11ale }Jen riem pi lo, con n ettezza delle pareti.

I . a s indrome n oLata nel paz. è da rnettersi in ra1)porto all'.anguillulosi , o si deve riten ere per un reperto di sca rsa impo,r tanza e sem.p licerrten te concomila nte I 'aver riscontrato sempre nl1merose larve di anguillula n elle feci ?

L 'azione patoge11a <li li ue t,a 11011 è da tutti a1111nessa. Gras ·i e Paro11a, .poich è i11 numerosi ca~i da essi o e1 a Li, man cavano i disturbi iutestinali e la diarrea , e d 'altra parte 1'avevano riscontrala anc he alla sezione 11eJJ ' i11te ti110 di uomini ch e in ila 11011 avevano avuto alcun disturh-0 , finirono col dicl1iararla u11 innocu o comm.ensale, con1e ancl1e Giani ed Impò , cl1e avendo studiato il rica111bio in t1ua ban1bina <li 7 anni affetta da ~ngu i llulosi 1 lo trovarono nor111:ile. Ma Riva , p er primo, Jl CI l f5'~)2 , e poi '01isino, .... Testi , Askanazy e Kurlow, ch e n e descrissero diversi casi, attribuirono ad essa una netta azion e patogena chiare11don e il quad ro clinico . Nel nostro paz . , sia con un minuto esan1e obbiettivo , sia con ricerch e radiog·rafì ch e e di labor a torio no11 abbiamo r itrovato alcun dato lJer poterci spiegare i disturbi gastro-enterici e la rilevante anemia , all'infuori d ella presenza di larve di anguillula n elle feci: è da tenere anch e presente la discreta eosinofilia (8 %) ed il 11o te , ole dimag· ra n 1cnto. Or poichè tutti g li AA. cl1e ulteriormente si sono occupati di questo argornento annovera110 appunto tra i sintomi dell 'anguillulosi le turbe gastro-enteriche , l'eosinofilia e il dimagramento , siamo indotti ad amn1ettere quindi che nel n ostro paz. riscontra i la sindrome classica d 'anguillulosi, ed egli può essersi infestato , dato il suo n1esli er e di ·contadino , maneggiando con cime animale. f; noto che 1'infestazione può avvenire per via digestiva, come dimostrò Calandruccio nel 1890 con autoinfestazione, e per via d ern1ica come dimostrarono Mazzorc hi , Van Durn-ie e Loos. L'infestazione nel nostro paz ., r imonta assaj probabilmente a circa 2 anni or sono, quando incominciò ad accusare pirosi e ripienezza gastrica , specie dopo i pasti, con stipsi ostinata e notevole quantità di muco nelle feci. Ne segt1 ì i l dimag ramento e ] ' astenia.

* ** tabilita la diagnosi di an g uillulosi intestinale, i iniziò la cura con il Butolan e si somministrò infine al paz. un .purgante oleoso. Le larve in seguito alla cura si ridussero molto di numer·o, ma non scon1parvero d el tutto. P erò il paz. m~gliorò specie n ella nutrizione, e sentendosi be11e \'olle lasciare la Clinica. :È ritornato ripetutame11te all'osservazione: l 'anemia, avendo aggiunto alle cure antielmintiche quelle ferrug i11ose, n on è più cosi intena , tuttavia è sempre presente: corpuscoli rossi 3.200.000, bian chi 8, 100, rapporto 1/ 397; emo-


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globina 60; valore g lobulare 0.93. l ella forstretti, e spesso le due infestazioni sono ·assomula leucocitaria non si riscontrano variazi 0 11i ciate. apprezzabili. L 'Jiabitat di questo nematode è molto diffuLa iniglioria 11elJa nutri zion e e suJl.a era i so : in Europa, specialmente in l talia, come pusanguigna seguita alla cura ; conferma Ja diare in Germania, in Olanda e nel Belgio (in gnosi di anguillulosi. queste I"egioni è stata attribuita la disseminaDopo le ferventi ricerche sull 'elmintiasi i11 zione ai minatori italiani); in Africa : nella r eg·enere e sull 'a·nguillulosi in specie, fatte· verso gione dei Grandi Laghi, _nel Senegal. nella Liil 1890, da G. B. Grassi, Parona, Riva , Testi , beria, nella Guinea e nell'Egitto. Sonsino, Askanazy, Bavay, ecc. , si è avuto ·u u È stata · o~serva_ta anche nell'America de~ lungo .periodo fino a questi ultimi tempi, in Nord, come pure ed in maggiore estensione cui non fu segnalato alcun caso. nell'An1~rica del Sud. Pertanto mette conto di ricordare come l 'anÈ frequ·entissin1a nell'Indocina, nelle lFilip})ig·uillulosi fu descritta in Italia. per .la prima ne, nel Giappone e nel Siam. volta da G. B. Grassi ·e Parona nel 1879, ed in Recentemente sono stati ripresi in Italia gl i osser vazioni originali il prim·o stabilì l 'eterogo- studi sull 'anguillulosi specie ad opera della nia dell 'anguillula nella for111a libera o· fecale e Scuola di Franchini, e la 1F ranzoso ne ha denella forma parassitaria o intestinale. scritti 24 casi nella città di Bolog na· e provinLa forma parassitaria è rappresentata da ver- cia; 8 di essi studiati detta·g liatamente presenmi , che a completo sviluppo misurano da due tavano sintomi addominali riferentisi in special a tre mm. di lunghezza e 24 µ, di larghezza: il modo al colon. corpo più ristretto all 'inr1a11zi termina con un.a Ragazzi e Segre, della Clinica di Zoja, ne coda conica. L'esofago, lungo, cilindrico perdescrivono tre casi e notano in uno l'associacorre la parte anteriore del corpo e ad esso se- zione cancro-anguillulosi con de.c orso estremague I 'intestino che sbocca con l 'apertura anale mente grave e con un reperto di distruzione alla base della coda . ulcerativa imponente della parete anteriore delL'anguillula intestinale · depone le uova nello lo stomaco, reperto non comune e n-0n esclusispessore della 111ucosa intestinale, e qui per. . vamente riferibile al cancro, e che fece ritenere segmentazione si ha lo sviluppo di giovani larl'anguillula aver aggravato in modo molto nove, che prendono il nome di rabditoidi: sono tevole le condizioni del paz. lunghe da 20 a 30 µ. e larg h e da 13 a 16 µ.. Anche Famulari nel 1928 ne descrisse un Le larve nel monclo esterno possono avere caso in un uomo di 38 anni, che aveva abbonun'evoluzione diretta o partenogenica, ed una danti perdite emorroidarie e notevole astenia. Nel Meridionale d 'Italia solo un caso ne è indiretta. Per la prima le larve da rabditoidi si trasformano in strongiloidi , a stomaco cilin- stato descritto nel 1922 da Tramontano, in uno drico, molto l1111go: sono infettanti e, r aggiunt,o studente di medicina, il quale m·olto probabilil tubo digerente dell'uom,o, si trasformano di mente s'era infestato nel tampo di concentranuovo in femmine partogeniche. Con 1'evolu- mento di Mauthausen, trovandovisi prl.gioniero. zione indiretta le larve. rabditoidi emesse assieVi si notava modica anemia a tipo ipocromico (corpuscoli rossi 3.422 .000, bianchi 8.544, émome alle feci , danno origine a due vermi, uno maschio e l'altro femmina, che si copulano e globina 52 %, valore glohularf\ O. 75 %) con si ha quindi l'emissione di uova, le quali a loro lieve eosinofilia 9 %. Il caso che riporto è il secondo descritto nel volta dànno origine a larve rabditoidi e poi Meridionale d'Italia , ma mentre quello illustrastrongiloidi. Si credette ch e la differenza di temperatura to da Tramontano sembra che sia stato infeinfluenzasse il ciclo evolutivo, nel senso che stato dall 'anguillula a Mauthausen durante la la forma sessuata si avesse solo nei tropici , prigionia, da prigionieri di colore francesi, mentre l'altra nelle regioni temperate. l\ila il questo secondo ha origine locale nel suo paese Brumpt sostiene invece che le cause vere del- nativo (provincia di Napoli), donde il paz. non }'evoluzione dell'ovulo, nell'un senso o nell'al- s'era mai allontanato dal 1920. tro , ci sfuggono ancora. Il Normand, nel 18'76, scoprì a Tolone, nelle *** H.a dominato fino ad un'epoca del tutto refeci di soldati che tornavano dalla Cocincina , cente il concetto che questa affezione fosse mo}, con grave diarrea, una forma di questo nematode che fu poi descritta da Bavay: si attribui to rara , per lo più pro,p agata da individui che avevano vissuto nelle regioni tropicali; sembra erroneamente ad essa ]a malattia (diarrea della Cocin cina), m entre poi s'i1 dimostrato essere però che non sia così. I numerosi casi descritti prodotta da una m·o niliasi. I rapporti invece dalla if ranzoso in provin·cia di Bologna, due tr.a l 'anguillulosi e l'anchiloston1iasi sono più dei quali nati e vissuti in città, uno di quelli


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SEZIONE PRATICA

riportati da l\agazzi e 'egTe, ìn provincia di Milano, e quest 'ultimo eia me descritto, debbo110 far ritenere ch e si possa avere l ' in festazi·onc d ,anguill ula anch e nelle nostre r egioni , e che essa sia più diffusa di quanto comunemente si creda. Anche g li AA. ch e verso il 1890 si occu parono dell'argom ento, erano di questo avviso. Molte coliti, appendiciti, gastro-enteriti spesso mascherano infestazioni da a11guillula e l 'esame delle feci 1>raticato siste1r1aLicamente potrebbe svelarne la natura. La forma clini ca, con1e innanzi ho detto , è caratterizzata prevalentem.e nte da disturbi gastro-enterici , da dimagramento sempre notevo le, dall 'eosinofi}ja e spesso da notevo]e anemia . Quest'ultima è da mettersi in rapporto, oltre che a lle possibili p iccole ernon·ag ie provocate nell'intestino dall 'anguillula, an che a sostanze tossiche che si forma no (istamina, ti ramina) : d'altra parte il paras ita ledendo la muco~a intestinale può tra cinare con sè germi la cui presenza e le cui tossine non riescon o certo innocue per l'organismo . Per il dimagramento non tutti gli AA. sono d ·accordo n el darn e la spiegazione; però la maggior parte ritiene che l'assorbimento degli alimenti sia molto ostacolato dalle lesioni intestinali e che i prodotti del m et aboli smo de] verme riescano di per sè stessi cach ettizzanti. Non sempre si nota diarrea, cl1e dapprima si riteney·a uno dei segni classici dell 'anguillu1 osi: in due casi descritti da Rag:uzi e Segre, come in quello da 1ne riportato , vi era al contrario • • • st1.ps1 cronica. Golgi e Monti tud iarono anche le lesioni della mucosa intestinale che I 'ang uillula può produrre. Esse sono caratterizzate dal distacco dell'epitelio , dall 'alterazione dell 'epitelio della porzione superiore delle ghiandole di Lieberkiin , dalla in filtra zione leucocitaria tra la ljtUscularis mucosae ed il fondo cieco g hiandolare e dalla tumefazione dei follicoli s-01itari • Anch e Testi notò g ravi alterazioni della mucosa , delle ghiandole e dei linfatici intestinali. Dopo quanto precede, è lecito ammettere ch e con 8crupo1ose e sistematiche indagini si potrebbero ancora raccogliere non pochi casi e individualizzare focolai d 'infestazion e d 'anguillula , cosi come - i è fatto per l'anchilostomiasi. RIASSUNTO. L'A. descrive un caso d'infestazione d'anguillula intestinale con notev·oli disturbi gastro-enterici, della i1utrizione e della cra si sanguigna. L'infestazione era di origìne locale (provincia di Na.poli) : egli r r ede ch e indagini scrupolose, praticate sistematicamente, potrebbero velarn e ancora altri casi e ind1rrre ad in dividuali zzare focolai d'infestazione.

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NOTE DI TECNICA. Apparecchio per il dosaggio specialmente di piccole quantità di glucosio nelle orine ed in altri liquidi organici. Modificazione della formula di Pavy.

Pr.o f. doLl. Gr usEPPE 'l.ARULLt, o rdin. cli c-::himica n el 1\. Ist. Tecnico di Lecce.

Il Pavy suggerisce per il dosaggio specialm ente di piccole quantità di glucosio nelle orine, una fo1~n t1la a base -d i solfato Cuproammonico, che con sente la ridissoluzione del1'ossidulo di Rame nel liquido, il quale perciò rimane limpido ·durante l ,operazione e permette di osservare con molta chiarezza la fine del dosaggio, ch e si verifica nel momen to in ctii il colore azzurro scompare totaln1en te. P erò nel maggior nun1ero delle volte in conseg·uenza del risca1d.a mento, essendo il recipiente aperto e la superficie del liquido che bo11e abbastanza este, a , 1a n1aagior quantità dell 'Ammoniaca si volatilizza ben presto e i 'Ossidulo di Rame precipita intorbidando fortemente il liquido prima an cora del termine della titolazione, per cui l'operazione va perduta. Si aggiunga a questo inconveniente la formazione di t1n 'atmosfera irrespirabile, che non permette di sorvegliare e g uidare l 'andamento del] 'operazione stessa . Onde elin1inare questi inco11venienti ch e 1

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r en dono difficoltosa l 'applicazione del meto Il liquido che io adopero è costituito diverdo di Pavy, ho costruito un adatto apparec- samente da quello di Pavy, specialmente perchio ~per lo stesso reattivo, però da me conoh è non viene diluito; per cui es... endo di volt1venientemente modificato. Com e vedesi dalla m e minore, il recipiente è più piccolo, meno figura il r ecipiente aperto di Pavy, eh' è della estesa la superficie di ebollizione, e l'operacapac ità di circa 100 cc. e di largo diametro , r. zion1ei })iù rapida e meglio regolabile. sostituito da un tubo cilindrico di vetro dellil La maggior ,c oncentrazione del 1·eattivo non ca1)acità di 50 cc . , alto cm. 12, di diametro h a nessun a influenza contraria sul fenomen o stre tto e precisa1nente di cm. 2.5. L'orificio fon damentale della riduzione, anzi offre il ~ cl1iuso da un tappo di g·on1ma vantaggio di farlo bollire ad una temperatura con due fori: in uno dei quali un poco ·p iù el.evata e specialmente di f arglj si fa J)en·e trare l 'estremità infe- conservare la sua colorazione azzurra inten sa, riore di una piccola buretta del- per cui m eglio sono visibili i diver si gradi di l~t capacità di 10 cc. , di visi in attenuazione di quel colore, che vengono Yieri o decimi da sorpassar e l 'orificio ficandosi per le aggiunte s11ccessive de lle# picopposto di circa 1/2 cn1. : n el- cole quantità del liquido in esame, fino alla ! 'altro foro si fa pure pen etrare sua d ecolorazjone completa, ch e può avvenire u11a cann a di vetro lung a cm. 23 con l'aggunta di una so1a goccia. ciel di.ametro di cm. 0,50, da Si differisce ~,n cora il liquido da quello di ~·o rpa ssa re di un cm. l 'estr en1ità Pavy percl1è adopero del! 'Ammoniaca di P. S. opposta e n el cui 01·ificio supe- 0,943, per cui si ha u n 'ebollizione non tumul 5 riore pe11etra una baccJ1ettina di Luosa e più facilmente regolabile senza, come vetr o lur1g·.a cm. 4 d el diametro sopra dicevo, che l 'ossidulo precipiti. 7 di m1u . 3 ed avente l 'estremità Il reattivo è così costituito: in alto ingrossata in n1odo da j 8 Soluzione I: Solfato di Rame puro cristalpoter rin1an er e sosp e a nell 'inlizzato gr. 4,158-, acqua distillat a cc. 500; terno della parte superiore della Soluzione Il: Sale di Seign ette gr. 20,4, Poed .a.lzar si ovvero abbascanna IO tassa caustica gr. 20,4, Ammoniaca P. S. 0,943 ~1 rsi a g·ui ·a di valvola , a seconda d ell e variazioni di pres- gr. 300, Aoqua distillata q. b. p er fare 500 cc. 5 cc. della Soluz. I e 5 cc. della Soluz. II, $ion :\ interna del recipient e. In L I.al n-1od.o rim.a.11e fra la canna mescolati insie1ne, for1nano il r eattivo e sono ridotti esattamente d.a gr. 0,005 di glucosio e la l)accl1 ettin.a un piccolo spapuro. zio in cui penetrano quell e ipicData Ja sen sibilità del liquido Cuproammocole quantità di Am:n 1oniaca, che si s1)ri~·ionano dal fondo del 11ico l 'orina deve essere diluita in modo che frazioni di cc. fino a 10 cc., riducano i 10 cc. cilindro nel momento in cui b olle il reattivo, unitam ente a del rea ttivo : in altri termini l 'orina· diluita vapore acq11eo, il quale però fa- deve contenere da 1/2 all ' l cy~ di zucchero. Per ottenere questa diluizione, indispensabicilm e11te può conden-Earsi e le per un dosaggio esatto, si fa in principio quindi ridisciogliere l 'Amn10I una titolazione preliminare approssimativa con I 11iaca. g ia ccltè la ca, n na es teriorr n1ente è avvolta lung·o il suo le orine n on diluite, ovvero diluite al 1/5 se contenessero forti proporzioni di glucosio. pere.orso e p er un certo spes ... ore - - . - ... _ ... .. - --- --- ·--- ..----. -.--·.. -... .--..- ... .......... ... .... Messi n el tubo 5 cc. del liqt1ido I e 5 cc. del da f...c'lrta bih11la intrisa di a cqua .. -.......-. . - .. . .. ... . .. . fredda : per cui funzio na effica- liquido II, si chiude l 'orificio con il tappo che - -·-- ·-· - - ·: :::::::_-_· .. : '::"" :-..- ..-.. ·.. -. : .. .... - t - .. cemente da piccolo refri ger ante regge I.a piccola buretta ed il piccolo refrigeasrenden1 e . . rante, si ·pone l 'apparecchio su di un adatto In ·queste condizioni il realti"vo è post o sostegn o munito di una t ela metallica con aquasi totalmente fuori del con tatto dell 'aria , m ianto e si riscalda sul! 'inizio con una fiamla quale ha su di e so una certa influenza; e m.a comune e poi, non appena che appaiono l 'Ammoni.a ca n on i disperde p er chè in gra11 le prime bollicine, con una fiamma piccola parte ricade col l'acqua nell'interno del tubo , pr eferibilmente ad a1cool del diametro di cenper cui il reattivo con serva la sua costituzio- timetri 1 e dell'altezza di cm. 2,5 la cui punta deve la mbire la retina stessa : allora a goccia n e, rima11endovi. sc iolto l 'ossidulo fin·o .al term i11e dell 'operazion e, ch e dura pochi minuti a goccia si fa scender e il liq11ido dalla buret. . t.a, e' itando se1npre u n' e b r1] I izioue eccessiva: 11r1m1. 1

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XL, Nul\c. 13]

S J~ ZIONE

e i1on appena che il colore azzurro si attenua, -0ccorre andare più adag io nell'aggiunta del li quido, tenendo se1npre presente che una sola goccia può bastare per giungere alla fine del1'operazione, la qua le è data dal] a dec olora.zio11e del liquido, che in generale, specialmente con le orine diluite, addiviene bianco e solo qualche volta passa al gial]o verdino, c olore egualmente chiaro per stabilire il ter111 i11e ti e1 dosaggio. Finit.a l 'operazione, vien e ripetuta; avverten do di fare scendere questa volta d alla buretta tutto in una volla la n1aggior qua ntità di li<1uido occorso nel primo saggio , facendo bollire per alcuni secondi, ed in ultin1.o a ggiungendo le11tamente e a goccia a goccia le u1ti n1e fr.a zioni di cc. che occorrono p er il termi11e déll 'oper~zion e . Percl1è il ·processo rag giung·a u11a m aggiore esattezza è opportuno d efecare l e orine con uno dei vari metodi conosciuti: in questo c.aso però nei calcoli ul tcriori bisog n a ri cordar si d ei lin1ili i11 cui è. -0vvenuta la diluizion e. 1\io11 ,-i è ragione che il metodo d escritto, ch e d à buoni risultati , debba esser limitato a]Je orine: esso è co..,ì d elicato e sen sibile d a esse re u s.ato ancora, con ]e d ebite cautele, p er la ricerca de l gluco io n el an o-ue n el Jiquid o rachidi.an o ed iJll a ltri liquidi or gani ci.

RIASSUNTO. I,'•\

1llodificand o la formu la di Pavy proJJ01l e n ~1 r ampo clinico un suo appar ecchio p er il dosagg io esatto specialmente cli pi ccole qu.a n tità di g lucos io nell e orine ed a n t he n el sa11 gue, neJ liqui clo rar hirlian o ecl in a ltri liquidi •

or !{amc 1. Ricordiamo la Importante monografia:

Prof. LUICI ZOJA Direttore de11a R. Clinica Medica dell'Univ. di Milano

IL DIABETE · INDICE. -

PREMESSE. Ghiandole endocrine tono-vegetative e ri, cambio. C e ntri r egola tori del rica mbio. Siste m a nervoso e ricambio. R icambio e cos tituzione chimic ofis ica . - I. GLJC.OSU RJA NORMOGUCEMICA E IPBRGLlCBMICA: La glicemia. , Il. S OGLIA R6' NALE PER Il. GLUCOSIO. , Il[. IL GLUCOSIO NEL SANGUE. , IV. CAR, BONURIA DJSOSSlDATIVA. , V . C URVA GLICEMICA. , V l. R ICA MBIO 'BMOGLOBJ NJCO. , VI I. IL GLTC.OGENO NEL DIABETE. CHETONURJA . , VIII . .RAPPPORTI FRA SECREZIONE ESTERNA E SBCRE.ZIONE INTERNA DEL PAN• <:Rl!AS. , IX. lNSULI NORBSJSTENZA. , X. LE DlvtRSE FORME Dl DIABETE MEL, t.rro. • Xl. [PB~ENSTBILJTÀ ALL'INS ULINA. , Xl I. S ULLA INSULINA. , Xlii. C URA DIEJIETICA INSULINICA NEL DIABETE. , XIV. CRISI JPOGLICEMI, CHR. , XV. CURVA QRARIA DEL GLUCOSJO NEL SANGUE R NELLE URINE. , XVl. ALCU NE NOTE DI TERAPIA NELLB COMPLICAZIONI DEL DIABETE. • XVII. C U RA OilRURGLCA DEL DIABBTI!. , XVJ[l. Q UALCHB ALTRA CURA PER IL DIABETE: Il fegato. Sostanze ipog lice mizza nti . Acque mine· rali. , P ROPOSIZIONI RIASS U NTIVE.

1 5,

Volume di pag . 1 04. Pre zzo L. dizione. Per i nostd abbonati sole Inviare Vaglia a li ' e ditore cursale d ic iotto. ROMA.

LUIGI

L.

più le spese postali dj spe, 1 2, 7 5 in porto franco.

POZZ\. Ufficio

Pos t a l e

Sue·

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Jl llA'l'l CA

...

L'ATTUALITA MEDICA Miosite acuta epidemica o morbo di Born· holm.

cc;,

M.

BELLI.

Rinasc. m.e dica, n . 22 , 1932).

Si tratta di una cc nuova » malattia osservata di recente a Bornh·olm, p iccola isola danese del mar Baltico. Nell 'estate del 1930 il medico danese E. Sylvest villeggiando a Bornholm osservò alcuni casi , di cui due nella propria famiglia , di un 'affezione evidentemente contag iosa ed epidemica, ch e non ·p oteva rientrare in alcuno d egli schemi nosologici con·osciuti; l 'epiden1ia si rinnovò n ella s uccessiva stag ion e ed in due anni ne fur on o segnalati 6300 casi. Le ricerche storiche 1'lanno permesso di cons tatare che la 1nalattia era t..ata ~· ecolo scorso descritta con .._, ià nel 11on1i diversi, di pleurodinia , di pleurite secca , n·e vralg ia dia fra mma tica tr!ln sitoria , malattia feb h rile benigna di natura sconosciuta , ecc. Sy lve: l. l1a p ropost o di r lli arn.ar]a 1niosite a cuta epidemica . La malattia è di ra do preceduta J a 11Todromi (1nalesser e vag o); p er lo 11ÌÙ c ompare in m od o rep entin o co11 d olori . Que ti h ann·o sed e all 'epig·astrio e otto un o o i dl1 e lJo rcli costali od ai lombi , di rado alla nuca od a.ali arti . General1nente son o intensi e si pr esentano sotto forma di accessi cl1e durano d a più or e a uno o due g iorni. 1 in u sco li a ffetti appaion o tumefatti ,· di con ·i.. t en za più durn , e sono molto . ensibili alla pressione. I riflessi utanei delle r egioni inter e sa t·e sono a boliti. 11 mal8t o l1a i 1 viso co11 g·esto e i lagna di forte cefalea specialmente f1 on 1a le. La len1 pcra lura clttra n.te l 'a ccesso i inJiu l za a :~9-±0° e:. J.J a fcbl1re . i inizia con brividi o te r1nina co11 $Udor azion e IJer riaccendersi al 1>rincipio d el nt10,ro accesso d oloroso. Il polso segu e le variaz ioni delJ a te1n pera tura , il r espiro è su perfi ciale. Sulle ton i11e si rileva un leggero arrossimento. I.J a 1nilza è norn1ale : nessuna alterazione .a carico d ella cute, n è delle urine , n è d e l sangue , se si eccettui t1n li eve aum ento d el la ve lo ci tà di. sedimentazio11e dei globuli r ossi . In qualch e caso si ha vomito, diarrea , epistassi. Lo stadio acuto n·on supera una setti1na na , 1)er ò per p arecchio tem po gli sforzi muscola ri riescono dolorosi e l 'affezione lascia t1n'astenia di lunga durata . Tn qualch e caso si on·o avute ricadute. Complicazione 'QÌÙ frequente è la plet1rite secca , ch e risolve con l 'affez ion e m t1scolare, talora si ha ;pericardite , talora orchite. Esito benigno. In D.a nimarca furono d e11u11ciati ·q11attro m orti per complicazioni polmonari. Non si con oscono le alterazioni anatomo-patologi ch e. P er la diag nosi vale il criterio epidemiolog·ico , perchè è naturale ch e n ei casi isolati debba essere difficile. La malattia clini camente pre-' senta una certa somig lianza oon la febbre d ei tre .giorni ; in pratica. vi en e confusa con la pleu1


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u IL .POLICLINICO

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[ANNO

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Nur.1.

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DoPo aver esposto· per esteso tre ca~i c]i.nici t uno di osteosi pairatiroidea, uno di 1n. di Paget in individuo operato molti a11ni prima per cancro de l retto e uno di metastasi ossee gen&ralizzate, gli AA. si soffermano a discutere i caratteri differenziali di queste malattie. Clinicamente, n ei casi tipici, la distinzione fra n1. di Plec.l'"Jj11ghausen e m. di Paget è sem1plice. Il n1. di llecklinghausen è dei giovani, conduce in uno o due an.n i a ll ' impotenz~ e alla cachessia, i dolori lo·m h ari com irra·diazioni agli arti son o a troci, spesso si h anno fratture sponta.n ee, spesso si hanno calcoli renali. Nei casi m eno tipici si hann-0 a lterazioni somiglianti ali 'osteomalacia. Il m. di Pa.get colpisce individui nella seconda m età della vita . Il malato tollera abbastanz.a; be.ne i suoi dolori, la malattia ha decorso molto le nto, l 'ispessin1ento osseo predomina n el quadro, ]e fratture non sono frec1uen Li. M oNTELEONE. In tutt 'e d ue Y. ue Le malattie si ha•nno calcifi c~zioni metastatiche arteriose (specialmente aortiche), però 1mentre n ell 'osteosi paratiroidea c'è i.percaloe1nia, la calcemia è normale nel! 'osteite d eform.ante. SISTEMA SCHELETRICO. Le cisti solita1:ie ossee pt"l' lo· p iù .n on hanno Tre tipi di malattie ossee gene1·alizzate: nulla a che fare colle paratiroidi, me ntre ramalattia fibrocistica di Recklir1gbausen, ramente si tratta di form e localizzate di Reckosteite deformante di Paget e metastasi linghau en che guariscono col1a• paratiroidectomja. os~ee generalizzate. Radi·ologicam enLe, nella forma osteoporotica (E. MARTIN e R. S .i\.Rr'\SIN , Revue Médic. de la dell'osteosi paratiroidea il carattere predon1iSuisse Romande, 25 ottobre 1932). 11.a11Le è la rarefazione ossea, mentre .n ella forNel 1915 Schlagenhaufer ha 1p roposto la pa- m.ra. fibrocistica ci sono immagini cistich e con ratiroidectomia n ella malattia fibrocistica di tessuto pericìslico r.arefatto e spesso fratture pontanee. Nella m. di Paget la struttura osRecklin.g h .a usen e n e operò due casi ch e el)bero esito letale. Dieci an·n i dopo Mandi ripetè con sea ha subito· una trasformazio,n e con1pleta cl1e interessa la 111aggior 1p arte dello scheiletro con successo I 'intervento in un mal1a·to in cui un zo11e di r.a refazione ch e si a ltern.a no con zone inn·e sto di paratiroide aveva aggravato la madi aùdensamiento. Inoltre caratteristico è l'alattia. Da allara I· operazione è stata ripetuta un po' ·dappertutto , quasi sempre con ·e stirpa - spetto del cranio ch e è aumen tato di volume ed ha asoortto ovattato con integrità, fino ad zi one di un tumore rparatiroid eo. Collip nel 1925 h·a ;prodotto sperimental- cn periodo av~nzato della malattia, del mascellare inferiore. Il bacino si presenta « moscam~nte col suo paratormone iperoa·lcernia con vor11ito, diarrea e d emorragie e Jaffé ha pro- to », la colonna lombare presenta le vertebre dotto, collo $tesso estratt-0, nel porco il qua- cl1 e ricordano le cc vertebre d'avorio » delle metasta i o teoplastich e e della granulom:atosi, dro osseo dell'osteite fibrosa. L'ade.n oma paratiroideo -è causa della ma- con integrità delle articolazioni. Raramente si lattia di Recklinghausen, ch e Lièvre propone hanno cisti. La metastasi ossee possono essere di tipo di chiamare o teosi pa•r atiroidea. Ne•l m. di Paget non si ha adenoma pal"ati- osteoporotico e di tipo osteoplas.tico e di forma mista. roid eo e l 'estir.pazione di u.na o di due p araP er quanto r igu1a1rda il ID\etaholismo iriinetiroidi normali non ha influenza sulla mala ttia secondo Snapper. P erò istologicamente pre- rale, l 'ipercalcemia e la n egatività del bilancio senta fenome ni di osteoclasia che somigliano del calcio sono caratteristich e dell'osteosi paa quelli ·della m1alattia di Reckli.n.g hausen, m ia· ratiroidea, ch e però può anch ei presentarsi con calcemia normale (come pure può aversi iperpresenta anche femomeni di osteoplasia ch e in calcemia in r euma tismi cronici, il che ha inquella mancano. · Radiologicamente ci sono dei casi in cui la d-0tto Ofel e poi Lerich e a fare in questi casi differenziazione fra le due malattie non f fa- la paratiroidecton1 ia) . Anche il mieloma multiplo dà un bilancio del calcio n e.ga tivo. Nelle cile.

i·ite; e rrori diagnostici so110 possib ili con 1'appendicite e con la trichinosi. Il modo d 'insorgere, il decorso ac utissimo, la febbre e sovratutto la diffusione epidemica, dimostrano chiaramente c he si tratta di una malattia infettiva. Nell 'epidemia del 1931 moll ha trovato dei plasmodi t1el sangue di due malati, ma la scoperta non è stata confermata. Data ]a somig lianza con 1'influenza si può arguire che si tratti di u ·n virus filtrabile. J_,a Jnalattia predilige l 'età inferiore ai 15 anni; non ha predilezione per alcun sesso; sembra esser e circoscritta ai paesi freùdi. La m iosite è u11'affezio11e stagionale in quanto l'epidemia comincia alla fine della primavera, infierisce d11rante la stagione calda e cessa all 'entrata dell 'inverno. Il periodo d'incubazion e è di 2-4 giorni. I fatt i epiden1iologici fanno supporre ch e 1.a trasmissione del1'infezione avveng·a .per contagio d iretto dal malato o portatore sano o convalescente sano.

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SUNTI E RASSEGNE.


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SEZIONE PRATICA

i11cita::;La5i o.:,ee. p;t1ò e~se rf" i tfttalc l1e vo lta iperc.a l cen 1~ a, ma per lo t>iù si ha calce111ia nor11tale o bas.. a . perir11e.11 l-itl111en te, og11i proce, so cl1e dà acidosi dà a11n1e nto della calcemi.a,, l<: .: ioni os~ del t il.JO de ll 'o ~te i te fibrosa e qualcl1e volta ipertrofi<l I aratiroidea . L'ost eomialacia in' ece --i accompagna ad ipocalcemia. Nel rn. di Pa~ et la calcer11 i,a· è n o 1•1f1a lc o poco alta e i I rie a Ilìl)io cle l calcio è positivo. Mandi h a ·v eduto rlei ca . . i eccezio11ali (l j osteo i paratiroid ea e11 za bilan c io cal cico n ·.Q'a t ivo e -enza iperc.alci11ria. \ -ella n1 . fibr )_:- i...;tica e 'è ipofo$ fo rc 111ia ed it)e rfo,faturia. rr1a i ri ... ulta·ti d ei ,·a ri autori i11 pro110~ito ono t on cordanti.

Osteite ci t iea t uber colare disse111inat a. f_;\ . C\:\CPt1T10 . ._anta Corona, a. I . n . 2). \Tell .o ttollrt-· lfJ.) o viene rico, erato ·- · Pte11ato {li anni l 9 da Mantova per una tl1me fazione a c]e:'lra del 1f1a11ubri o J eJlo stern o ed t1,n 'altra nell '''lIII co -ta ~11lla 1nan1miillare. Dopo du e llle'-Ì di degenza il p . r~~giora , febbre a 38,8 e do lori lan c·inanti vagauti in tt1tte le parti d cl ·nr110. .. peci e al tor.ace. ì attivano le due ra r ,. . olte e co111 paiono raccolte fredde al la r egio 11e g lutea d . . a lla re~i one g1l1tea sin. , alla cru rr~ le . . , llel tr<lt to dorso lor11hare d ella colon 11a ' 'erleLrale. . · tlr1JJO-.t o ad e::-a111e r'lclioara fi co :-.i O~ er'a r10 n el bacino 11111nero -e zon e radio tra p<1re nti , ci ... ti ch e. a lct111e a limiti netti., in1i c ircolari od ovalar1. altre circondate da cer cine a dden sato, di..: sen1inate sui ·contorni d elle ~.li iliach e. La "Pina iliaca anteriore .. uperi ore clestra è erosa e da questa le_ion e l1a orig in e ti · ria raccolta ul1a recrior1e antera la,t erale del1'a n ca, com e clim(J. tra tin 'iniezione di sostanza radioopaca. Nurr1erosi altri proces i cog li . te ... i car a tteri .. i rilevano nel })o,r do uperio· 1 e d ell 'acetAbolo e .. u lla hranca i .. cl1io -p u bica di (le~tra e C\l1lJ ' i r hio cli . inistra . .\ltra zona chiara ovalare tt li111it i netti s11lla m etafisi fe111ora le i 11 ferrore de .. tra . Le Yarie ra cco Ite per ,· ui fu di111 0,trat o rc>l la in:i e1ione radiopa r a la deri, azion e f>~"'f':t dai focolai :'Oprade t.ti -.ono ~ tate tull e "-Ì:--tt·111atical11ente punte ed il pu ~ "tato inoculato nel iperi toneo di diver e cavie . Il reperto è tato po itiYo per Ja tuber colo i . TI 1)azie11te anùò . ernpre p€agiorando e m orì nel ndv. 1931 per cache sia. Que. ta mal~ttia rara , diffi cilrn ente d i agno ~ti­ cabile e ~al o dO}JO aiversi m esi dal SUO insorgere , l1a mantenuto anche in quest o ca.s o il carattere . ., olito della osteite tubercolare predili~endo il te sut o s pugnoso e pr esentandosi con Aspetto r i . 1ico. Tale d enùminazione di ci ~li per s imili ~teiti tt.>c . fu introdotta da Jiin ~li1~g (C eb er o titis ·tubercolo' a cystica multiplex). n1 :t · Flt-i~ chner propose 11 n on1e di ci:--toicl i nòn t rét1tandoc;i di ,,e rf' · c i~ti nel ~enso 1

a11alo111.0-patologico. TI cer c ine opaco ch e circonda le zone ch iare a li1r\iti non netti è pre ione cli d ifesa ùell org.anisrrw contro l '.age.n te ch e prov-0ca la d i truzione d ell 'osso. Sirr1ile reazione si osserva anch e talora nei tu111ori delle o .. sa perciò bisogna 11ella diagn osi differenziale ten er conto anche. d i ciò .

R.

CECCHI 1ELLI .

Contributo allo studio delle sporotricosi ossee• ( \ . e R. SARTORY e J. Mr:: YER e 1\f . i\IEYER. Ann.

l nst. Pasteur, XIJX, 1932 , n. 4). 'i tratta di l esioni che si 1)resentano sott o for111a di periosti ti• :;]JOrotricotiche, di gomrue o::-.. ee o <li asce i i11l rao"'"'ei o di o t eomieliti . porolricotich e, che si confondono con ]es i~)ni tu J')ercolari . Possono essere colpite le picco lt-, o~:--a delJe estremità sotto forma di oste i ~i epifi. ari e o di o teoartriti, accon1 pagnate da tumefa1ione e da colorazione violacea clelle dita . Si c -0110 cono anche delle ost eiti d elle pssa del c ranio , ch e s in1ulano l 'o . . Leilc ifi1 iti ca ter• • 11ar1a . L 'infezione ossea si ha per via e1r1a ti ca o d irettar11e11te attraverso focolai t11cerativi o gom1no.. i c u tanei. Gli A.~. riportano u11 a o ...... ervaz ioue che si riferi ~ce a<l un uor110 di 35 a. , il quale a sette a 1111i ebbe una affezio11e u tJpurati va di un dito della n1ano de tra g uarita i11 2-3 settimane. A 12 anni dolore al calcagno in11)rovvisamente, fel bre e segni di artrite tibio-tarsica; seguì inci~ione otto111alleolare . e di poi fi ... tolizzazione , eli111i11azione di sequestri . Ma le lesioni non guarirono che dopo un lungo Lrattamento locaJ e di iodoformio, iodio o lio. gomenolato applica ti localmente, con c ure eliotera.picl1e ~ fisiche prolungate . Di poi guarigione _perfetta c on fl1rtzio11e comp1et am cn te normale dell !arto. A 29 ann i circa o qualche anno dopo ascesso alla coscia destra , adenite al collo. A 34 anni, 20 anni circa dopo la g uarigione del I)ied e, eliminazione di picc·ole cb eggie osee. Dopo pochi mesi r ecidi,ra delle pregresse lesiuni al calca a no co n rnanife tazioni locali, r f1e ricl1iesero un r1 uovo intervento, col quale ~ i notò un a,'cesso con pus g iallo crèmoso , c 11tenente nu1nerosi o-ranuli. L ·esame 1.r1icro~c opi co din10 trò nei 111acrof.a ~ i d egli elementi a 11a,icella, ch e la cultura •pern1ise ·per ·un ras~it a sporotricotico patogeno per· gli animali, del ge ner e del RJiinoclacliun1. ' JURA. 1

pa-

Nelle fratt ure del goinito. Lesioni del me· diano. (l . J u~GBJ .UTlt . Z. Blalt f . Cliirrirgie,. 1931, 11. .) 1). .

' . " . L' A. rileva che tali le ioni no11 dipendono diretta1 11e11te clal la frattu'ra , qui11di non si h~n110 per un ·1 lP. io11 e dirr tt n drt .11nrt.f' d ell'os o rotto;

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C( l

L. P OLICLINICO

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in . cui la ·pressione n,0n aumenta così notevol 1r1ente , altre crisi ipertensive sono scoperte mar1ometrica1nente senza che il paziente avessea,Tvertito il minimo sintomo. Le crisi ipertensive &i aocompagnano qualche volta a sintomi di localizzazione. \ ' i son o così delle crisi ipertensive a manifestazioni prevalentem ente a.ddon1inali , cerebrali, cardiache, toracich e o polmo11ari dipendenti dalla malattia ch e ne ha provocato la comparsa. Le ipertension.i parossistiche: ver1gono da Donzelot distinte in 3 g ruppi a seconda ch e co1n·paion·o neJ corso di una malattia nota, in pazienti g ià affetti da ipertensione permanente, senza n essuna causa apP.arente (essenziali). Le malattie ch e più generalmente provocar10 crisi ipertensive sono: 11 saturnisn10, l' eclam1p ~ia , l'angina peotoris, l'edema acuto del polrr1one , le lesioni acute del vago, eoc. La colica da piombo <olla sua sinton1at-0J ogia a ddon1 ina1e, col suo polso a fil di ferro teso Sil rebbe strettamente legata all'ipertensione transitoria e scomparirebbe con lo scompariTe di questa . L'ence falopatia sa lurnina sar e])be in clirettorapporto con un 'ipertensione parossistica di g rado elevato. Espressioni di ipertensione parossistica di g rado crescente sa rebbero pure, secondo alr unr AA., l'albuminuria , la cefalea, l'eclampsia g ra''1dich e. Nell 'an gina pectoris l'iperten sion e parossistica qualch e volta pr~cede , qualch e ' r.olta accompagna il dolore. Diverse crisi dolorose: colica epatica , nefriLica, crisi tab etich e possono provocare delle cri si iperten siv·e. Quando le ipertensioni -parossistich e com11a ion o in caso d jperte nsione permanente esse possono essere causa di accidenti gravi in r apporto però con lo stato cardio vascolare del soggetto , ma per lo più esse non modifi c.an,o J·evoluzione generél le della n1alattia la qual e dipend-E' soprat Jtto dalla causa dell 'iperte11 ione permanente . I~e i pe rten sioni parossistiche dette cc esseu ziali » son o per lo più legate a specia li rarissimi tu1nori delle capsule surrenali , i « paragangliomi i> cl1e non sono quasi mai sospettati in vita e vengono scoperti all'autopsia. Il paragang l ioma determina il quadro più puro dell 'iper tensione parossistica, ma col ripetersi , gli accessi J.)rovocano alterazioni cardio-renali con i sintomii ch e ne conseguo1io e le complicazioni ch e conducono a 1norte i pazienti, ch e soltanto UL intervento chirurgico potrebbe salvarli . Ma la diag nosi del paraganglioma è diffi cile e può venire soltanto sospettata quando ra diografica1nen te dOJ)O un pneumo peritoneo si riesce a 1netter,e in evi denza un 'ombr8 n ella r eg-ione surrenale. La prog nosi delle ierte11sioni parossistiche è strettamente legata alla causa che le ha provocate: t1na ca usa inaccessibile alla t erapi ~ do-

ma si produco110 iirtvece per stira111ento o scuotimento del nervo ·e specialmente per la pressione do,ruta ai ' 'ersamenti sierosi e sanguigni delle parti molli, per il fatto che iJ n ervo sco'r re in certo modo fra due foglietti di fascia; ciò spiega la circostanza ch ·e nelle fratture del gomito molto più raram·errrte si hanno lesioni del radiale e .dell ' nlnare . I fenomeni da lesio1n ·i d.el n1ediano so110 genera lmente limitati ai flessori delle tre prin1e dita l n1.a non raramente colpiscono a.n ch e il ra1110 volare d·el nervo stesso, e non vengono di solito rilevati perchè l arto vien e tenuto in riposo. Le lesio.ni del m ediano si osservano in un ter zo ·dei casi . fil .

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L'osteofitosi nelle metastasi di epitelioma nello scheletro. ( ZEMGUYLIS. Z. f. l(fschwun g , 193 1). L ' A. ha raccolto un rilevante numero di ca i di metastasi ossee d.i epiteliomi g hiandolari (sopratutto deJla prostata e della mammella) jn cui si hanno all 'immagine radiologica e alle preparazioni anatorruche non tanto fatti rli decalcificazio11e e di distruzione ossea, quanto fatti neoformativi sopratutto sotto forma di osteofitosi ossee numerosissin1e dissemiin ate . La parte più colpita dell o schel etro è la colon11a ver tebrale . V. Gn1RON.

CIRCOLAZIONE. Le ipertensioni arteriose pa1·ossistiche. (L. L ..\.NGE RON. Journal d e Mé.d ecine de Paris, n. ±5, nov. 1932). Nell'ipertensione arteriosa paro sistica la Jìressione si eleva bruscamente ma transitoria rnente accompagnandosi a sintomi clinici particolari, clie scompaiono col rica dere br usco della i)ression e al suo valore ini zia le. Il quadro :più puro del! 'ipertensione ar Lerio a pa rossistica lo si ha nei casi di paraganglioma surrenale. In un soggetto g iovane senza cause apprezzabili fil sviluppa in pochi minuti u n quadro clinico impressionante: angoscia , pallor~ inten so, crampi ai polpacci e alle co cie , dolori violenti all'epigastrio ~eguiti da dolori t oracici intensi, da forte ,~efalea , dispnea, nausea e von1ito. Caratteristico è il notevo]e .aum ento della pressione ch e può raggiungere i 300 per J\1x e oscillare intorno a 140 per Mn . Al massimo dopo un'ora , la .;risi cessa bruscamente con vasodila tazione generalizzat.a , sudori l ) f Ofusi e la 1)ressione ritorna al suo v.a ]ore pri1nitivo. Quando però queste crisi con1 paior10 in soggetti dal sistema cardio -vascolare tarato esse 110.ssono provocare fatti gravissimi e anche mortali , quali le emo rragie cerebro n1eningee, l 'angina pectoris , l 'edema a cuto del polmone , e.cc. Non tt1tte le cri si d'ipert eJl~ione narossistica assum ono un carattere imponente. Ve n e sono

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SEZIONE PRATICA

-vrù fare te1nere l 'effetto deleterio delle crisi Ti-

petute sul sistema circolatorio, una causa benigna o curabile permette invece di presumere la scomparsa di questi accessi parossistici. R. GARBINI.

Azione della digitale sul ftnsso delle eo• ronar1e. (N. C. GILBERT e G. K. FEu N. Arch. of intern. Jtledic., n ovembre 1932). 1

Clinicamente n·on si può stabilire quale azio11~ abbia la digitale sul flusso delle coronarie. Le ricerche sperimentali di vari autori hanno ·dimostrato negli animali che la digitale è vasocostrittrice delle arterie coronarie. Bodo, usando il preparato cuore-polm·On·e , ha osservato u11 aumento del flusso coro11ario. Nel gatto vivente Boud non notò modificazioni del flusso co ronario, che invece è apparso aumentato sotto I ~azione della digitale nel gatto curarizz;ato dal Meyer. Nessuna modificazione videro Lak.ai ·e Laneyoshi nel gatto anestetizzato con dosi di digitale vicine a quelle terapeutiche. Gli li.A. si servirono dj cani , che osservava no anche per due ore consecutive prima di s omministrare la digitale. Essi videro, negli anin1ali di controllo, ch e il flusso ·coro11ar1,J è qu~lche volta in r apporto colla pressio11e .sanguigna e colla frequenza del polso. Su 25 cani ìn cui fu adoperata la preparazion e in .fo~·li e di digitale, il flusso coronario diminui 21 volte (di cui 12 volte senza nessun r apporto colla caduta della pressione n è colla diminuzione del ritmo cardiaco) e aumentò 4 volte in rapporto con aumento della press~one. Risultati certamente differenti essi ebbero con· un altro pre parato digitalico del commercio, e precisamente su 40 casi, in 5 ci fu aumento e in 5 diminuzione del flusso in rapporto con variazioni della pressione e della frequenza del polso mentre in un caso solo ci fu diminuzione senza rapporto con pression.e e frequenza , ma forse fu un errore d'osservazione perchè ripetute le prove collo stesso preparato i risultati furono identici alla prima seriP ·di esperimenti. Risultati analoghi ebbero gli AA. coll 'uabaina. La digitossina si ,è dimostrata meno efficace. Osservazioni fatte dopo vagotomia e dopo ntropinizzazione hanno mostrato ch e i preparati <ligitalici ha nno un 'azione sul vago. Da questi t>sperimenti appare evid·e nte ch e nel somministrare la digitale nei disturbi delle c oronarie bisogna essere cauti. R. LusENA.

Azioni combinate della chinidina e della digitale sul cuore. (H. GoLD , \V. MonEL e L. Pn1cE. Arch. of i·ntern,. Medie., novembre 1932). . Chinidina e digitale ha11nb alcune aziÒni comuni, mentre n e hanno altre ~ettamente op11oste. Clinicamente queste osseryazioni farm a-

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colog·iche han110 importa11za, perchè si adope .. ran·o spesso le due sostanze ·anche contem.poraneamente sullo stesso malato. Per questo gli AA. l1anno voluto occuparsene , facéndo osservazioni su cani . Essi videro che la Ghinidina in cani che hanno tachicardia ventriool.are da digitale ha azione diversa · second,o l'individuo e secon.d o l'intensità dell'avvelenamento da digitale e la dose di chinidina . Mentre nel cane normale la chinidina produce solo un'accelerazione sinusale, n el cane dig italizzato essa può .accelerare o rallentar.e la frequenza dei battiti, modificare il ritmo rendendo irregolare un ritmo regolare e viceversa , e provocare convulsioni tetanich e. Queste modificaztoni si producono attraverso rallentamento della tachicardia ventricolare, abolizione della tachicardia ventricolare, provocazione di un ritmo .n odale o ùi un ritmo lento idioventricolare o ristabilimento di un ritmo s inusale normale. Le modificazioni della regolarità o irregolar ità del ritmo non indicano se 11el mec_c anismo cardiaco si siano prodotte modificazioni dèsiderabili, il ch e si può v;edere solo coll'elettrocurdiogran1ma. Le dosi di chinino ch e son·o· innocue p,e:r il can e norrrtale anestetizzato possono produrre la morte per .arres.t o del ventricolo nel t ane digitalizzato. J.,'orecchietta (o il seno) diventa c·o&ì sensibile alla depressione da chinidina nel cane digitali zzate da potersi avere arresto dell 'orecchietta. Qu e3ti 1isultati dell 'u so della chinidina posson o aversi nel cane per doBi .anch e di 1/3 inferiori a quelle tossiche nell'uo1no, compaiono rr1-e no di un minuto dopo 1'iniezione endovenosa , sono di breve durata. Se le piccole dosi di chinidina non riescono a ridare un ritmo sinusale Ji.ormale, non riescono a farlo nemmeno le dosi a.Jte. La doppia vagoton1ia non n1odifica questi risultati. L'uso della chinidina per combattere la . tachicardia ventricolare da di g itale può essere pericoloso . · R. LusENA.

Arborizzazione di branea e blocco cardiaco completo. ("'oL .RoY RosENTHAL. Arch. of irit. f.1.edic•. , novembre 1932). Il fascio di His non ha, com~ si credeva , una funzion·e soltanto passiva. L 'impulso cardiaco parte dal nodo ;s enoauricolare e conduc.e alla vena cava superiore (fa.scio di Wenckebach), alla vena cava inferiore (fascio di Thorel) e alla mu·scolatura auricolare. Non è stata sicura1nente dimostrata l'esistenza di una comunicazione fra nodo senoauricolare e n·odo atrioventricolare. Il nodo atrioventricolare, posto alla base del setto auricolare, dà origine al fascio di His che decorre nella porzione mem. btanosa del setto intraventricolare e si divide poi in una branca sinistra (che a sua volta si


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suddivide in una porzio11e anteriore, una niediale e una posteriore, fino alle arborizzazioni minori) e i11 una branca destra che va al muscolo pa I)illare de lla tricuspide (e si suddivide in arborizzazioni minori). Ci sono comunicazioni fra le due orecchiette e i due ventricoli. Se c'è interruzione di una delle branche, lo stin1olo si trasmette attraverso la muscolatura che unisce le cavità, quindi un blocco della branca destra si manifesta e\ettrocardiograficamente con1e un levocardiogramma e viceversa quello del la branca sinistra come un destrocardiogra·m,ma. L 'A. 11a veduto un caso di blocco della bran, ca sinistra da aneurisma del seno di Valsalva i11 c ui fu fatta la diagnosi elel trocardiog·rafica di blocco e in cui l 'autopsia confermò l 'interruzione del fascio, un c.aso di sclerosi coronaria co11 tron1bosi d elle cor onarie e Ie . . ione dellGi branca sinistra con lesione anche d ella destra e in cui elettrocardiografi camente fu sospettata l'esist enza del blocco di bran ca. Egli d escri\1e anche un caso di blocco con1p1eto diagnosticato in vivo e in cui all 'autopsia si trovò una lesion e v icino alla biforcazione d el fascio (si trattava cli t1n ipertes,)) e due casi di blocco da proce. si infiammatori (uno di endocardite acuta e. u 110 cli n1iocarclite s ubacu la).

R. LusEN:\..

MEDICINA DEL LAVORO. La silicosi polmonare ed i suoi problemi attuai i. (1\.. PoLICARn. Joil rn. ~de 1\l éd. de Lyo11, 5 febbraio 1933).

La sili co i , prima a1)pannag·g io di qua lcl1e raro mestiere, ha subìto una estension e co11 ~ i­ derevole, i1on soltanto nelle miniere, corrie troppo spesso si cr-ede, n1a in una serie di altre industrie. Esser1do la silicosi una malattia professionale, sorge il problema m edico-leg·ale dell ' indenr1izzo. Occorre ·})er ciò diagnosticarla e bisogna. stabilire una relazione sicura di cau~a ad effetto fra il genere di lav·oro e la malattia. Il problema, che in principio sen1brava sen1 plice , si è dimostrato in realtà, infinitan1ente complicato. ll meccanismo d 'azione della . si~ lice è lungi dall'essere chiaro. La tuber colosi. s1 combina sempre con l ' intossic.azion~ professionale in condizioni ancora mal precisate. Sono questi i ]Jroblemi ch e ] '.t\. si è proposto di esa• minare. 1

CARATTERT GENE RALI DELLA SILICOSI -POLMONARE.

I. A nalorri.ia patologica. La lesione €Ssenziale della silicosi polmonare è il riodulo silicatico. È una formazione sferica od ovalare, di 1-2 mn1 . di dia1netro. che ha sede nel tessuto polmonare apparentemente sano od en~semato~o . ~l. nodulo contie11e delle piccole particelle d1 dice. Al-

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cuoi 11odu.li rappresentano una. co111binazio11e di silicosi e di tubercolo i: il loro centro può e~sere ca~e ifi ca to; e ·si possono contenere simulta11eamente delle particelle di silice e dei bacilli cl1 .K.och . So110 questi i noduii silico-tubercolari. 111 Lt11.a fa8e ulterio re dell 'affezion e ~i origi11a t111a filJro:si est en:i·va cle l 1:01111one. cl1t> deterrr1ir1a dei da turbi c.011sidere,·oli della circolazio11e i)ol1no1tare e de l c ircolo g·e11er.ale (a~j~ tolia terroi11ale). 1 Il nodulo silicatico nel periodo di stato . e la ~cl erosi densa ed este1tsi-v a riel periodo termiJ 1aie 1 a P1)reser1 la no le lesioni caratteristiche della malattia. II. Sinto11 iutologia. Il carattere clii1ico essenziale della silicosi pol1t1ouare risiede nel contrasto ·fra I ·'imu1agi11e radiografica d.e i polmoni ed il nun1ero piccolo dei di turbi funzionali c·onte1npora11eart1ente accusati dai ma]ati. Nelle pritne sue fas i , c h e f>0sso110 durare deg i anni, ia silicosi re ta funzional111e11te silen%10~3 o 111os lTa ~eg 11i ba11~ li . Solo la radiografia rende possibile la diagno i . Essendo i noduli silicei l)ÌCcolj . occorre, per 111etterli in evide11za. una eccel le11te radiografi a i~t antanea, eseguita 1)referibilme11te te11endo I 'a 1111)olla distante dal ~oggetto. Si arnmettono i fl. genera]e i tre stadi seguenti : _t\ l principio, in u110 5tadio di presilicosi~ si ha t1na accentuazione delle 01nbre ilari: legata all~1 sc]ero~i peribro11cl1ia le e J)erivascolare. Questo aspetto è ban<1le e di a lore di.ag11 o~ti co dubbio. Qua11do la l e.~ i o n e 11odulare si licotica è costi tuita s i osserva una immagine radiologica di tipo 1riilia1·e, '' a tem·p esta di neve » . In generale gli apici pol1nonari ~ono liberi o 1)oco int~­ ressati. 11 n1assin10 della densità dell~ depos1 zio11i ::ilicee . ., i trova nei lobi medi. 1-e l esion i so110 · se11l µre simn1etric l1e. Radi0logica1r1ente ci11este in1n1ag·ini si di8-lingu ono c·on difficoltà da r erte forme di tubercolosi. Nello stadio terrn.ina le, i os ervanb de] le ombre dense , simn-ietrich e, di aspetto ]}Seudo-tu111orale , a sed e prevalenle111en.te nel lob? me~io. in ,-icinanza delle ombre ilari . Il lobo mfer1ore è <Yencral1nerlle chiaro, di aspetto enfisen1.atoso. Quanto ai dis t ttrbi funzionali. essi sono . n~l J>rim cJ stadio nulli. La c.;ilicosi n on provoca irritazione d ei bronrl1i e si 'tal)ili. ce silenziosamente e ])rogressi,·arr1ente. Nel periodo di stato. l 'infern10 a~cusa so1t3:nto m1 po' di disi>ne.!l da forzo , un ·espetto!az10n e un 1)0 aum1entata m3: senza caratt~r1 .speciali Generalmente n on s1 ha febbre ne d1maO'ramento. All 'esame si constatan o solo segni 5 . di ei1fisema. Qltesta discorda11za fra l'.~!11ag1ne radiografica ed i segni fi sici è caratter1st1ca de1la silicosi. · Nel terzo r·eriodo : 1.a dispnea è assai acc~n­ tuata , mia ~uò ancora co11sentire i.l ]a,·oro, f1nch-è insorgono i disturbi circolatori che portano ~0 all'~sistolia. Lo stato generale è in quest o periodo gen e ralmente compromesso. 1

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SEZIONE PRATICA

1\ que tj i11to1ni si possono so vra1)porre i se.g·11i de11 'i11fezione bacillare, pratica1nente sem pre associati alla silicosi (em ottis i espe ttorazione bacillifera, ecc.). ' III. Diayrtosi. La diagnosi va po ta u i dati etiologici , ui dati radiologici e sulla concordanza fra que ti ultimi ed i segni fun zionali. c:iò ch e rend e ll10lto conlj)lica ta la diag n o i è la combinazione p ratican1ente costan te con la tuberco lo i, che , otto l 'influe11za della si li co. i. ~embra asst1mere lln an dam ento fil1rose, tor1)i" do. Non vi on o seg·ni cli int.o icaz ione , l 'e. i>ettorato è freq uente1n cnte privo cli ba cilli di Kocl1 . olo la lun ga os. ervazion e degli i11fermi ]"> ttò in qu e.. ti casi rari chi arire il d agno~ li c o .

T PHORLE~ tl

ATTUA.T,.l .

I. (:011clizioni eti ologich e d ellla JJ1·od1izio11e della silicosi. Per rnolto ten1po i è pen ... ato cl1 e l 'a ttitudine di una J)QJvere a dare la ili co i rose prn1)orzion ale a lla 4ua 11Li tà di silice da e sa con ten ut.a , enza a Ic una co11 iderazion e per ln f(>rma chin1ica d i dett.a . iJice. I lavori l1lteriori hanu <J di1110 tra to in esa tta questa opinion e. Que llo cl1e conta, n ella determinazione della j . Ji co. i , non è la quantità totale di sili r e. n\n ]a c1uan1.i tà di ilice Ji bera . .. otto f.orn1 a di quarzo (Si02) )ibero. La s.i]ice è straordin a ria n1ente a1)bondante in na tura , pa rlicolarn1en lc . a ll o forma '"ii ili ca ti. Ora . praticamen te, i sili ca ti i1011 rletc r111in "'no ~ il i co~ i. La qua 11Lità a lobale di ""' ilice cont enuta in una JJOlvrre 11011 dà dunc1ue a lct1na indir.az ione. TI o]o clemcn Lo etiologico da p rendere jn con icleraz ion e è la quantità d i . ili ce libera contenu ta nella polvere. l~e for111e min era logich e della ili ce ]ibera ono: il ql1arzo, la tridimite e 1.n c ri..: tol>a lile, 1·0pale, Ja calcedoi11a e la silice itrea. Sono c~u c tj 1r1ine1alj , e nor1 i silicati. ch e intervengono n ella genesi della siJicosi . I silicati po ssono, in cer te co~di~ioni,. provocare delle lesioni pol111onar i, ma d1 tipo differente (p. es. l 'asbe. tosi . proYo cata ùa11 'amianto). : Solo le polveri di dimen "'ioni molto p iccole sono nocive. Le particelle estremam en te fìn i restano più a lungo in sospen sione n ell 'arin r posson o penet1ar ~ fino al fondo dell 'alvcolo senza depo i1 ar i n elle vie bronchiali . l lna polvere <· tanto più dannosa quanto più è fìne, in entre le polveri g rosse possono facilm ente e ser e arre sta te dalle fo e nasali e dalle vie bron chi ali. ~'P.'1t ren1a fin ezza delle particelle può far apJ)ar1ro perfettan1ente chi:i.ra 1'aria deJl 'ambiente cli lavoro e r ende inutile an ch e le n ebl1lizzazionj ~i acqua. ch e sopprimono le ·particelle l)i1~1 g randi , no11 r1ocive, m entre ]ascian o sns ·i s1ere le particelle 1>iù fini. Si com1>rend e pertanto l 'estrem a diffi coltà della pro fil a si pratica e veramente effi cace della sili coRi, e si comprende anche quanto si.a diffi cile ~ l abilire qu ando un 'aria conte11enr e polveri con1in ci ad essere dannosa. 1

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Quo11tu al Len11)0 di ::>og·g·ior110 in ambiente 11ocivu n ece&iario percllè un soggetto diventi silica ti co, è difficile poterlo stabilire, dato che la com·par ::xt della ·ilicosi dipende non soltanto dalla durata del soggiorno, ma ancl1e dalla .li11ezza delle particelle e dal contenuto in ilice libera . Ha importa11za a11che il tipo di respirazione. Più sori·:> proior1<li i 1novi1n enti respiratori, più è g ra11<le Ja quantità di j)a rticelle ritenute, . mentre una respirazione rapida ma superfic1aJe prov-0ca u.n a ritenzion e più debole. Un lavoro intan 5o, ch e accelera i m ovimenti respiratori, favorisce la silicosi. E ugualmente favorendo la disp nea che possono agire i gas to sici ch e si Jnescolano alt 'aria i1npolverata, pecialn1e11le i vapori nitro i prove11ienti dagli esplosivi. Bisogna poi ten er conlo di un fattore indi viduale. È curioso osservare che alcuni soo-getti t:> ' dopo 10- 15-20 anni di vita nell a polver e silicea 11on presentano le ioni o solo lesioni silicee in~ fi111 e, 111entre a ltri , nelle l e~(' co11dizioni , l1ap11 0 (}elle lesioni accentuate. La natui'a di questo fattore individuale è ignota , ma alcu11i AA. pensa110 ch e la pre~enza di un~ inrpre,gnazioue bacillare debba avere una im 1,o rla11za favoreggiatrice. II. 1it.eccartisrrio patogenetico. Il problerna paLoge?1 r. t1co fo11damcnta lc della silicosi è quello del 111 odo d i form az ion e del n odulo silicatico. I .e particelle ili cer che arrivano nell 'alveolo cado110 sulle pareli e ·0 11<J inglobate dalle cellu-' Je fagocitarie. Le particelle ilicee sono tossiche 1>c r <1ue, te cellule cl1 e 'engono . dO·JJO nn ··erto tempo a morte. E que Lo, dal punto di vista patoge11etico , il fenomeno capita le. Le cellule, contenen Li le polveri , posson o accumularsi nell 'alveolo; si h a un a orta di alveoli te. J~ sse posso1\0 011clte g uadag·nare le vie broncJ1i~ •J i ed essere eliminate. Ma questo fenomeno s i rea lizza in g·raJ o n101 to debole per le cellule r.arich e d~ polveri silicee , pr.ecisamente .perchè la silice intossica prog ressivamente la cellula e 1)aralizza i s uoi m ovi1n "'nti an1eb oidi. Una parte i1n1>ortan te <ii qu este cellule penel ra nel te5$uto connetti vo del IlOlmone, ricco di linfatici e Yi determina delle trom bosi, attorn o nlle quali il conn ettivo reagisce con Ja forma zione di un g ran11lon1a . A poco a poco questi gra nulom i si clerotizzano . forn1an do i noduli "i ili r otici . È questo il m " rr~n i . . rr10 d i fo r1 nnzio11e della ili cosi pura. lr1 ~>rati ca, i)e rò , la silico. i i1ura sembra ch e ~,ia es:ren1ame:Qte rara . .l\TelJ a imr11ensa maggiora11za dei casi, se r1 on in tutti , i11terviene un fattor e supplementare, la tuberco losi . La silicosi polmonare è qt1asi cos tan temtntc t 111a reazione fra le polveri silicee e un polm one ch e 11a subito llna affezione b aci Ila re. Il f . Silicosi e ti1b ercolosi. Si è già detto de i cara tteri a natomo-pa lologici e clin ici della sili r o- t11berct1losi. li n~ qu isti one patogenetica <la


Cl

'L Onsiderare è la segue<1tc: Quaì'è l 'elem ento primitivo , la silice o il bacillo di Koch !1 Una risposta sicura non si è potuta dare. In generale la tuber colosi viene considerata Geme primitiva. La silice interverrebbe seconclariantente a m odificare l'andamento dell 'infe zione, nel senso di un allungan1ento della malattia e di una fibrosi delle lesioni . La presenza della si li.ce nel polmone favorisce senza alcun ùubbi( i processi di sclerosi . La silice porta dunque un aumer1to di resistenz.a locale, ma esclusivarr1ente una resistenza locale. I soggetti che re~pirano della silice vanno soggetti alle tubercolosi generalizzate n egli altri orga ni , mai però nel polmone. La possibilità di una silicosi primi ti va , cl1 e favorisca lo svilu1"}po di una tubercolosi. non f però completa1nente esclusa e alcune osservazio11i sperin1enlali e clinich e sembrano parlare i11 questo senso. Come agisce la silice rispetto alla tubercolosi ? Gli studi a questo riguardo hanno mes~o i11 ev1denza due fatti : 1° l'azione fa vorevole esercitata dalle particelle di silice sullo sviluppo del bacillo di Koch ; 2° il potere fìbrosante dell e particelle di silice. 1

IV. Evoluzione e prognosi della silicosi. L·r ' olt17.ione clinica di un caso di silicosi dipende dallo fo>viluppo più o meno rapido dei due fat tori , la tuber colo.si concomitante e la fibrosi. Il ·ilicotico muore sia per lo sviluppo della tubercolosi , sia per insufficienza cardiaca in rapport o •·on la sclerosi polmonare. Quando nessuna misura profilattica viene 111essa in opera, 1'e'·oluzione della fibrosi è rapida. Secondo Hustein, la morte sopravvien e ilei silicatici dai 50 ai 55 anni in media. Dal punto di ' ·ista profilattico è importante . apere se la silicosi oontinua a progredir_e dopo la cessazione del lavoro negli ambienti polverosi• • Bisog11a , a questo proposito , considerare che le parti sclerosate del polm-0ne lo sono definiti vam ente e ch e le lesioni fibrose sembra che continuino a ·p rogredire anc.h e dopo che il soggetto Jla abbandor1ato l'ambiente nocivo. La silice ~ bbandona il polmone con estrema lentezza e la sua azior1e fibr8nte può esercitarsi finchè è presente. Sembra però cl1e; a lungo andare , le µarti celle di silice possano abbandonare il polmone. Un 'altra parte, secondo Belt, pre11dcrebbe una forma chimicam ente inerte, quella di una silice colloidale 11on diffusibile che rimarrebbe b locca ta sul posto. In soggetti che avevano anteriormente subito una silicosi nodulare netta, e morti lungo tempo dopo la oessazione del lavoro nocivo, [Belt 11a osservato dei SBt,oni di guarigione e di arresto del processo &clerosan te. Con1unque sia, il solo rimedio possibile per una ~ili cosi in via di sviluppo , è l'allontanamento dall'atn1osfe1a impolverata.

c.

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tr. POT.IC'l.lXl CO n

TOSCANO .

XL,

~i. ~1.

1aJ

NO T IZIA BIBLIOGRAFICA. Prof. Dott. ARNOLFO CIAMPOLI~1. l l tra urna n ella

etiog.enesi d~lle m~lattie. (Rapporti oDinici e 1rieaico-leyaLi). Lwgi Pozzi, editore, Roma .

l>rezzo: in brochure: L. 52; rilegato in tela : L. 58.

. _11 nuovo e vol~inoso lavoro del Ciampolini, g·1a ben· noto rper il suo Jargo contributo al!J clinica e alla medicina legale del lavoro e dei ~uoi infortuni, è un libro ch,e in soli cinque grandi capitoli, densi e complessivi, tratta prima del concetto giuridico dell 'infortunio e dei suoi fattori causali e occasionali, e quindi del vasto campo della patologia medica e chirurgica in tutte le sue espressioni e localizzazioni, comprese quelle endocrine e n europsichich e, ::iotto la luce non sempre li1r1pida dell 'influenza del trauma. È. un libro c he può e <leve s uscitare un g1a11<le mteresse per il « senso clinico ond 'è per1~e~Lo > ' co~1e si esprime il 1F rugoni nella prefazione al libro stesso, per la ricchissima casistica che lo correda e perch è in casi difficili e incerti riesce di valida guida e di conforto a g·iudizi che più si avvicinano alla realtà e alla giustizia. l1J quindi e sopratutto un bel libro di consultazione, ove pw· se chi legge e 111uaga 11on possieda una cultura , una esperienza e specialn1ente una coscienza medico-legale, adde~ trata e adatta, vi trova tutti gli elementi pe1 formarsi tale coscienza e quelli clinici per applicarle; chiunque poi può dalla grande esperienza ~ell 'Autore trarre il massimo profitto, anche se non sempre partecipi alle sue opinioni e ai suoi convincimenti, di impronta spesso molto personale, e a cui lo stile, non di rado spiccatamente pole1nico, come nella complessa questione della « psiconevrosi traumatica » i11 g·enere e dell '« istero-traumatismo n in specie , aggiunge uno spiccato e colorito interesse. Il modo di pensare dell ' A. in forma esplicita e categorica non 1nanca di efficacia didattica ed è quanto mai apprezzabile quando egli, aù esempio, definisce il valore etiogenetico d el trauma n elle psicosi di natura endogena e costituzionale, e n e fissa i termini nei limiti di u11 fattore ch e « mobilizza » la sindr-0me, con1l· nella schizofrenia; forse il trauma può avere u11 significato maggiore, pur sempre occasionale o determinante nella psicosi maniaco-depressiva , ove 1'esaltazione o la depressione del tono affettivo può trovare più facili moventi nelle influenze psicogene del trauma stesso. 1F avorevolmente giudicando anche il tono im. perativo di alcuni giudizi in quanto plasma la individualità dell'Autore, e che sopratutto si nota dove mancano chiare connessio11i fra violenze fisiche e oonseguenze altrettanto fisiche, dove il mancante o non apparente somatismo de] sintomo incoraggia a divagazioni etiogenetiche e induzioni teoretiche. crediamo non er1


$F1.Jt)~B

rare affern1ando che il 1ibro del Ciampolini a tut~·oggi è ~'opera più. com~leta e più significativa che sia apparsa in Italia nel campo della patologia traumati ca ed infortunisti ca. Prof. G1t:•1.lL) ~IòcL 1i::.

CENNl BIBLIOGRAFICI. c1l Ponzio. 'fununle /Jrat :cv tfi En <i oc rin olo111 gia c~i1i ~c1tt. ol .. ' •• Ipofisi, l vol. di pag. 194 con 16 illustrazion1 nel testo . Opera Medica Italiana Editrice, Ro1na 1932. Prezzo L. 18,50.

M.\RtO

Questo terzo ,·olun1e del :Manuale cli Endocrino l ogia ~ per ragio11i editoriali e ce p~r prin1 0 alla . luce. Es~ costituisce una mo11ografia esau~iente, ~ o~ra. coerente ed organica. L A_. no11 si è l1n11tato a redigere, attraverso lo s~l1<? di una copio a bibliografia. u11 lavoro d1 agg1o~nan:iento, ma ha compiuto un origina !e coord1naz1one ed una feli ce .. intesi dei più 1n1·portanti dati sperimentali. In capitoli successivi tratta: anatomia e s''ilu P~?, 1?i?chin1ica e fisiologia , farmacologia dell iJX>f1si; da segnalare l 'esposizione delle i11 fluenze del lobo anteriore ulla funzione se . uale e delle correlazioni orn1onich e di esso come pure la trattazione delle tecn iche di €"e~ cuzione e del significato biolo rrico tlella rc>azio~e di Aschheii;n e Zond ek per la diag nosi bi<)log1ca della gravidanza. Seguono un capitolo di d.iagnostica ra?io~o~ica, oftalmologica e fun ziona le: uno di cl1n1ca , nel quale sono descritte ·tutte le ~indromi da disfuniione ipofi~ria: ltn_o d.i t~rapia , _dove ~ono svolte tanto le a1)pl1caz1on1 curative dei vari estratti ipofisari , quanto gli interventi chirurgici e radioterapici 1111 'ipofisi. l.,a bibliografia è accurata ed e te a. Oltre le citazioni ~ piè di pagina, c ·è in fondo al volume una guida bibliografica nella quale sono !·aggruppate per argomento e per aut-ore le cpiù 11nportanti pubblicazioni comparse dal 1 ~28 aJ 1° sem del 1932 ri g uard:inti l 'i11)o fisi. M. PACELL I . 1 •

e.

ÙAN.

L)angine de poitr;n.e. Editore Ma -

on, PArigi. Fr. 55.

Il libro che C . Lia11 ha compilato in colla borazione di i\. BJondel . G. Horet1. Marchal e H. W elti , costituisce una trattazione esaurient~ . ul1a co1n plessa qui stione de]J'ang;na pecto-

l'H \TJ C.\

505

Le a11gi11e cardiache p ossono essere :r iflesse, nevrosiche, tossiche. Per ciascuna forma ~0110 an1pia111ente de~critti gli elen1enti sinton1.atologici che cou~ e11tono un perfetto orie11tamento diagnostico. Uno "'peciale capitolo è ordi11ato alla c ura r on la descrizione e la i11dicazio11e specifica. dei varii 111etodi terapeuti ci: farmacolocrici, fi 0 :3Ìoterapici e chirurg ici. DR.

Jl. (:AlLLoux e ~l. L~1 . \~c. 1'ecli1ùiqu.e des préléve~erits darts la pratique clinique. Interprétation des rés ult.ats du Lcibo1'aloir e. l Tn vo J. in-16° di 209 ·tyag. con fig . N. Maloine ed . Paris, 1932. Prezzo fr. 25. Questo lavoro def'Y'li AA. ha lo sco iJ O di ricordare ai pratic i il 111odo più conveniente di prelevare i c.ampiou i destinati al la bora torio e cli lrarre una eone lu ione pratica dai ri ultati delle a11alisi. Scritlo i11 uno stile conciso, 1}8rmette di trovare ra1>iclan1ente 1'insegnamento utile.· La tecnica dei prelevamenti è esposta chiarame11te mettenclo in rilievo le co11dizioni esenziali di cui 1'inos ervanza può arrivare anch e a falsare i risultati di .analisi; per ogni ricerca , gli 1\.A. indicano anche il significato che si deve dare ai risultati . . ono traltati: uri ne , sangue, liqu idi cli pu11Lu1:a, pus, ulceri , sputi, essudati, co1ttenuto ga·tr1co e duode11a1e, sostanze fecali, oltre a lle n1icosi, al latte, a lle acque. Vi sono a11che- espo .. ti i più recenti metodi di esplorazione funzionale degli o rgani. In eguito , gli AA . da11n o un elenco dei 111ic roo rga i1i 1ni e dei para ~siti , con le n1a lattie cl1r provocano e , dn ultimo le ri ce rch e da laboratorio da co111piersi nelle diverse m.a lattie elencate. Il incdico pratico 11011 l ta ~E: 111pre llil 'iclea ·precisa delle ricerch e ch e possono essere utili nel caso concreto ed invia talora dei campioni di materiale in condizioni da e ·ere inutilizzabili (p. es. , non è raro veder giungere del angue in tubicini da sierorcazione per la ricerca del parassita malarico); di fronte ai ri~ultati. del laboratorio rima11e l) OÌ qualche volta imbarazzato, non essendo en1pre in grado di valutarne il significato. Il con1odo manuale degli AA. si 11resenta quindi cli grande utilità e dovrebbe tro,'n re po~ t o 11ella biblioteca di on- ni 111 cdi co. fil.

1

r1 .~ .

Dopo un'ampia dissertazione ul mecca11i . mo di produzione dell 'accesso. si procede allr classifiche delle varie forme di angor: c.ardio· arteriose, cardiache ) tossiche . Le angine cardio-arteriose possono assun1ere tre forme: comu11e, ac11ta febbrile. ad dom inale.

<;j

(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui ne~iòera la iecensione.

Procee<ìirigs oj the jifteerith Scandinavian Congress /or internal medicine. Supplemento I degli Acta medica Sca11din.ava , Un vol. in-8<> di !22 pag. con figg.

Il volume degli atti del XV Coi1gresso scandi11avo di medici1ta in·tern.a , tenutosi in Oslo nel 1931 , riunisce, oltre· 60 relazioni e comunicazioni fra cui citian10 : TI complesso basedo,,·iano di origine centrale (A. Josefson) La miocardite latente (J. Tillgren e S. Lindeberg). L 'emotti i. come sinton1a inizia le della sten-0si •


506

« IJ,

POLICLI~ICO Jl

n1itralica \ E. 'i\'.arburg). Tentativi di c ultura del bac illo Lubercolare dal san g ue (G. Kal1lmel er). li conlcnl1to clel li<111o r in ac ido c itri co (B . Ben11i). Il tra ttamento d el diab et e con die la ricca di carboidrati (0. Bang). Le r elazioni e comunicazioni ... 0110 r edatte in i11 g·lo e, Lede.co o fran ce e, s icch è Ja. let111ra 11 e è po sibile ancl1 e per chi non co no ce le Jing~e ca ndi nave. fil.

Ne ue deiitsche f(litiik diretta da G. e F . P r.nEn. Un vo l.

l(LEM-

in-4° di 798 pag .. con 204 fi g- .

ed u!14 Lav. a colori. Urban e Sch\\l·arzenberg . Bcrl111 . 1 0~2. Prezzo Jl~1. :~ o (ftil eg·alo 36).

Il I 1·a110

ve)] urne di questa opeTa a c ui c ollabo-

le più eminenti personalità scienti ficl1e

della Gcrn1ania e ch e si ' 1ien e dimostra ndo en1}Jr e l) ÌÙ rispondente ai fini di una buona cultllra d el 11ledico. c.:onti er1e 25 lavori cl1 c ·0 110 dfl con s iderarsi con1e delle ,·er e n1onografi e 111 ur 0 ·o tnento. Ne c itiamo alcuni. Ma.latti ~ d~lla pleura (0. Bruns). Vaiuolo e va ·cina zion e (Tf. A. Gin ). Polic il cn1ia (G. T\le1rLper er e P. Fleischmann). Atrofia rnuscolarc prog rc~. iva (H. Curschrr1ann) . Paralisi proo-rcs,iva (.J . Wag n er-Jauregg·) . P" icor>a ti<l e p icof;i (W . Grt1bJe). Pieliti e ]) ielo11e frit i ( . Jsaac e . P erlmiann). Rachitide (K. lluldschinsky). l'un1ori ciel midollo spinale (E. G·uttn1an11) . In c u r, a11 1cn li della colonn.a vertel>rale (G. Hoh1na1111). Scarlattina (U. Frj edem ann ·e A. EJkeJes). Schizo f-rer1ia (W. Gruble). ~ fa J atti e settich e (K . Bir1gold), ecc. La pubblicazione di questo vo l111l1e h a coin cio c on la ntorte di uno d e i direttori . F e1ix Klc11 q)crer, il q:uale . non b a potuto co. ì veder com1)iuta questa eccellente oper a. Egli, 11ei l)rimi anni d el secolo , aveva diretta unitam ente a v. T.Jeyde11 111t '·opera analoga cc La clinica tedesca a ll 'i11izio del secolo XX », cl1e aveva pure avuto o lli mo u ccesso. f il . 1

D I V A G A Z I O N I. L'igiene degli animali do1ne tici nelle ca e private. J..,, abi lt1din e di t ener e anin1a]i. don1 e ' ti c i (rf\.

ni , g atti, t1 ccelli) nelle case è abba lanza cli ffusa ; in qualch e ca o , se non i Cl1ra a ufncic nza l 'jg ien e di tali animali , n e po 0 110 d ori \ <l f C rlan11i a questi' stessi ed a ll '11omo. nitengo p er ciò util e riass11mer e i cor1sig·li ch e di\ in propo. ito D. V\Tirtl1 ( ll1 ien er I<lin. l11oclien s., 2 di rerr•bre 1932). È a nzitu tto e .c11 zia le una g rand e pulizia d ell'a11in1ale steso. I g atti ed i ca11i d ovrebbero ve nir ,pettinati e .. pazzolati g iorn aln1enie ; a i cani ~i darà og11 i set.ti111ana un b agn.o, il qu a le è co n~ i ~liabi lc anch e per i gatti , ebbe11e per qu e ti rl nima li. tenuto ·c onto d elle loro abitudini di p11lizia , e ~ o n o n ia proprio indi srlen~al1~l e; $Ì •

l'arà , col b agno , una buona saponata. La cura della p elle è di grande importanza anche perch è si allontanano in tal modo i .p ara sili e ~i evi tano malattie diverse trasmissibili (favo , trico ll zia, rog n.a). L' A. con ... ig Jia di lavarsi ·e1npre le n1ani dopo a ver toccato g li animali e di evitare ogni contatto inutile o troppo stretto (baci) . I cani sono spesso portatori di tenie , e l'A. consiglia di far loro annualm·ente la cura con un tenifugo . L'eliminazion e di tenie è di per sè schifosa e può avvenire anche nelle stesse stanz-e. Una del]e t enie d ei cani (il Dip) l idiizm caninum) può anche trasm e ttersi al l'uomo ; la di fesa contr o di essa si fa specialmente lottando contro i ·parassiti (la pulce può essere un agente trasmettitore). Nelle grandi città non yj è erio pericol-0 di trasmissione di echinococco . ch e è invece da t emer si pt>r i cani ch e vivono in cam1)agna od in vicina n za di macelle rie. L'alimentazio11e d egli ani111ali dev'essere sana , a11 ch c j)er evitar e ad e i disturbi gastro intc tin alj . :\Tell e ca e d ove ·i sventra d ella sel·va ggina o del 110Jl.an1e, s i tcng-a presente ch e le lepri ed i conigli sono osp~ti intermedi di tenie del can e (T. serrata e se,.ia.lis) e che la tubercolos i ed il colera d ei polli possono essere Lrasm essi al cane. C:ani e gatti po. sono infettarsi di tl1her colo i con 1' uso di latte infetto. I ca~i s i ~ondurran110. du e volte al g·ior110 , all 'a l)erto pe1 urinar e e defecare , per i gatti si porrà. in un detern1in a lo l)Unto della casa. una cassetta con sahbia , r h c an-drebbe pulita ad ogni • evacuaz1 on e. Cani e g atti debbon o aver e la loro cucc ia , che ogni se ltir1tana va pulit a a fondo , sb attuta ocl eventualmente Javata . Sempre riprove,role è l 'abitudine di tenere cani e gatti sul letto , pot end o fra l' ~l t ro. essi trn smPttere delle i11alatti e. P er q nanto riguarda g ]i u ccellj , s i baderà éld un ·estrema pulizia della o-abbia , in tutte le Slte parti. Si SJ)ar ger à sul pavimento de lla sabbia. cl1e va cambiata spesso; si de,1e dare agli lircelli la possibilità di fare d ei b agni , di acqua o di . abbia . Gli u ccelli posson o tra mettere dPg li acari , nonchè il favo o l e tricofi zie. t pure da tener 1)r esente cl1e gJi anima li . in ra._ e con malati di 1uberco1 o~i aperta . possono infettar i di tale malattia. L 'intro duzione di nl1ovi a nimali in una ca a dovrebbe essere· preceduta da un p eriod o di cruarantena , in 111odo ch e ]e eve ntuali malattie in inc ubaz ione p o sano s·vi.]upparsi. Per i pa p11agalli , è r on igliabil e nn.a contl1macia di tre • f'rtt1m. a ne. P er ogni rnalatLia d egli animali è })en e sentire il con sig·lio d el vet erinario. Sol)rattulto è da ri le, are che quelli ch e n on l1 anno pazienza, tempo e pa sione per g li an i- · 1 1l~ li non li ten gan o nffatto: ri. parrn ie ra11 1 1n sofferenze a questi e p ericoli a è fil . 1

0

1


lANNO XL, NuM. 13]

ACCADEMIE, ~OCIETA' MEDICHE, CONGRESSI Società Napoletana di Chirurgia. ,S eduta del 9 febbraio 1933.

Pre idente :

~rof.

L . ToRRACA.

Su di un caso di adenocistoma papillifero dell' ova io. G. C1ccoNARD1. - L 'O. riferisce su di un caso di adenocis to·m a papillifero dell 'ovaio, importante principalmenLe dal lato dj agnostico, p er gli errori d 'interpret:lzione cui det le luogo pri1na dell 'inLervento chirurg ico. Per parecchi anni I 'inferma fu considerata affet ta d a polisierosi.te tuber colare (versa mento pleurico d estro e p eriton eale) e poj guarito il ersamento pleurico, da peritonite tubercoJ ar e e c urata a lu11go co111e tale. Successivamenta fu visitata d all 'O. , il quale notò la presenza di una mas a alla palpazio11e profonda in corrispondenza del quaclrante inferiore destro del1'addome e la interpretò come tumore ovarico, m entre altri la ritennero tuber coloma. Propose l 'in terve11Lo chirurgico che eseguì nel dicembre 1928. L'esam e is tologico dimostrò tra ttarsi di ade11ocist om a. papillifero d ell 'ovaio. L'am1n ala la guarl dall'intervento e tuttora, a dist anza di oltre 4 an ni, è in perfe tte condizioni di salute. S. P1cc0Lr. 1\.mmette la possibilità ch e l 'inferma .sia stata affetta, oltre r h e da tu1nore ovarico, anche d a perito nite tuber col are. G. PASCALE . l~ib adisce il con cetto, anche in base alla sua larga esperienza, che nei tumori ovarici si può avere versamento plet1rjco . Si c.lomanda come m ai, a11ch e molto tempo pr1m:1 ch e il lumore fosse apprezzabile, i verificava un ver sam ento ascitico così abbon A.

507

SEZIONE PRATICA

ALHAIQUE.

dante. C. CJccoNARDI. Ringrazia e, al prof. Piccoli risponde ch e 11on rjtenne il ver samento di i1atura tubercolare oltre ch e per il fatto ch e tutte le indagi11i di labor a torio er an o contrarie alla tuber colosi, anche perchè il liquido, nor1 os tant e le cure in tense pra tica te, si riprodusse, e con rapidità sempre maggiore, cessando solo, completo me11te, e ser1za più riprodursi, dopo l 'a J)Ortazione d el tumore. Al prof. Pascale, che nel su o caso, il liquido pleurico non era in relazione col tumore, perchè esso fu nolato , e solo transitoriarn ente, 5 anni prima della co1npa.rsa del tumore st esso. Al prof. Alhaiqu e i11fine risp onde ch e, ar1ch e quando il tumore er a allo st ato iniziale e non apprezzabil e clinicamente. poteva n1anifest arsi co11 ascite, indice di r eazione della sier osa p eri tonea1c.

mi linfatici intraparietali, con «:UJ1lbia111ento di forma delle maglie che da poligonali divengono roioudeggianti. Queste alterazioni si riscontrano 11on solo a n1011t e del! 'os tacolo m a anche a valle di questo, sebbene ir1 gré:'.do rr1olto minore. Prendcr1do in con s iderazione l a dimostrata alterata cap acità di assorbimento esistente n ell 'occlusione intestinale e le alter:izioni anatomich e dimostrate <.lall 'O., aìleraz torLi ch e p e1metlono di pensare al1'esis lE.n za di una s Lasi linfa tic a, è lecito pres u mere che esista un r apporto di dipendenza tra i due fattori; nel ser1so ch e l 'alter ata cap acità di assorbin1ento può essere consiclerata una conseg u en za diretta delle alterazioo i anatomich e élelle vie linfa tich ~ intes tinali .

Ernie crurali consecutive ad operazioni radicali di ernia inguinale. A. GmoTTo. - L 'O. h a avuLo campo di osservare nell'Istituto di Patologia Chirurgi ca di Padova, diretto dal prof. 1'orraca un caso di ernia fem orala consecutiYa ad ernia inguinale operato in precedenza da :il Ll\) chjrurgo secondo il metodo di Bassi11i. f}t1r.st a 11uc va osser vazion e vien e a con fermare le esperie11ze sul cadavere e l e osservazio ni clinich e r ese i1ote d al Vallone, cioè che l 'applicazione inesatta del 1>rocesso Bassi11i , può dare origirle alla <.:0111par sa di u11 'ernia fe111orale. Il meccanis1no di tale co m plicazione va ricercato nel fatto ch e, nella ricostruzion e della parete posteriore del canale jng·uinnl e, nei punti di sutura vic11e i:1rPsa troppa s toffa (r iù di due o tre cm .) <lel triplice 3trato musl;olo-a11011evrotico, ·-con che l ·arcata del Poupart rimane stirata verso l 'alto. Si determina in tal modo un allargamento dell 'anello femorale. che · rapp rese11trrebbe appunto la condizione predisponente alla comparsa clell 'ernia femorale. Il ~egre tari o : F . B uoNol\10 LA Ros A .

Accade1nia Pugliese di Scienze. Seduta del 3 gennaio 1933. Presidente: Prof. G AIFAl\11.

1

Le alterazioni delle reti linfatiche intestinali nell ' occlu sione intestinale.

E.

REBUS1' ELLO . -

L 'O. _i è proposto di ricer-

care se ed i11 quale misuru si determinano n el1'occlu.sione intestinale alterazioni morfolo·g icb e della r ete linfatica delle pareti intestinali. A tall' f'copo, ottenuta nel coniglio una occlu sione intestinale, l 'O. t1a iniettato i linfatici secondo il m etodo Gerota. In base al ris1ilta ti dei suoi esper jmenti l 'O. conclude cl1e n ell 'occlusion e ir1testinale esiste u11 en orme aun1e11to di calibro elci ra-

Pro!.

BISCEGLIE. -

Sulla wlli ui là 11iitotica 1ielle

culture dei tessuti.

Prof.

SPADAFINA.

Capac ità evoluliva dei fi b·ro.

blasti.

Del diverticolo di Meckel e della sua perforazione. Prof. ·rnAVAGI.JN1. - - L 'O. accenna come in ques li ultimi Lempi a spiegare la patogen esi della perforazio11e del diverticolo di Meck el si sia caduti in quella che potremn10 chiamare una ,·era ip11osi della eterotopia della in u cosa gns lrica; illustra quindi co11 dimostrazioni microscopiche un caso clinico di p er forazion e del diverticolo di Meckel che mette in r apporto con fatti di diverticolite a tipo flemmo·n oso non avend o microscopicame11te riscontrati in nessun tralto del diverticolo aspetli dell a mu cosa che potessero ricordare la n1ucosa g as lrica.

Formazione cistica del collo femorale complicata a frattura. Prof. ·rn1NCHERA. - L 'O. r iferisce di un caso di voluminosa formazione cis ti-ca del femore destro . occupante tulto il collo e la m e tafi si superiore,


«

508

lf1 POLI CLINICO

co1nplicata da frattura completa cervico-trocanteric<.1, in un giovanetto di 9 anni. L 'infermo guari dopo circa 4 rnesi con ricalcificazione totale del1'ampia zona cistica e ripristino funzionale perfetto dell'arto, senza alcun intervento operativo, con sem1Jlice apparecchio a trazion e s u 11 'arto i11 abcl uzio•n e e rotazione interna.

Situazione nosolog ica delle encefalo- mieliti acute non suppurate. Prof. POPPI. - L 'O. ha osservato nello spazio di un anno quattordici casi di nevrassite acuta a eziologia ignota. Questi casi si posso110 disting·uere in due gruppi : 1) forme prevalenteme11te poliolrope (tipo polio1nelile); 2) forme prevalentemente leucotrope ( tipo sclerosi a placche). Il decor so è piuttosto acuto e l 'esito più frequer1te, la guarigione completa o co 11 difetto e qu alche Yolla la morte. La prognosi dipende dalla localizzazione e dalla estensione del processo. Il presentarsi di queste forme è stato nota lo in coincidenza di casi freschi di encefalite letargica. La relazion e di Sachs·Witebsky sul liquido cefalo- rachi· diano. l)o ll. REN.lET'l' I• - L 'O. espone i propri risultati otle11u li applicar1do la citochol su cento liqu(.lr. L ' uniformità della risposta avuta è stata assol•1l<l con quella data dalla rerllÌOne di Wassermann e con altre reaz. c1 i floccul:uione cell oidale. 1 'ù. rifC'ri sce alc une ntoòificazioni apportate nl la tecnicu della ci tochol ; la reaz. può farsi anch e u liquor H On :.:iL·o111pleldto : i risultati non p erdono della loro :,1)ec.:if1cilà ; a11zi acquistano in se11sibilità. Do ll.

SA

NICANDRO.

--

[Jolipepl i nemia e gravi-

cl anza.

Seduta del 27 gennaio 1933. Presidente: Prof. P.

GAIFAM1.

Contri buto alla conoscenza delle dissenterie miste (la '' coli amebo blastocistosi ,,). Prof. G. SANGIORGI • . L'O. , in base alla sua 1unga esperienza personale, afferma che fra le turbe intesi inali a carattere dissenleriforn1e occorrenti 11ell ' uo1no, siano da discrimanarsi quelle ostenu te dall 'Ent. coli e dalla Blastocystis h on1inis con un binomio eziologico per il quale propo11e il 1101ne di « Coliamebo-blastocislosi ». Aggiunge che oggin1ai il vecchio concetto di viventi banali sia per l 'Enl. coli ch e per la Blastocystis horui11is è da respingersi, mentre l 'esperienza dice che l 'assommar i d elle azioni patogene dell 'Entameba con quell e d el n1iceto (quest ' ultimo agisce probabil111e11lc con1e attivatore della prima) nel caso dell.1 loro simullanea presenza nell 'inteslino umano può portare a vere sindromi dissen leriche, resiste11 li al traLLamento, recidivanti, facilmente scambiabili con altre forme ad eziologia più quotala e discriminabili solo all 'esume nlicroscopico. Prof. G.

Sl\NGJORGI. -

ll gruppo brucellare nei

t erreni al tellurito.

Dolt. S. L1uno -

La cc Blaislocyslis homi 1iis » nel tubo digererite delle niosche e nell'ambiente.

Do tt .

. L1nno. -

Decista111ento delle amebe n el tubo dige r ente delle mosche.

»

lANNO

XL, NuM. 13]

Tricomonidi nell' uretra maschile. Dott. R. Al\IOIA. - L'O. segnala il r eperto interessante della 1100 comune localizzazione nell 'uretra maschile iel Tric. vaginalis, )·eperto che nella letteratura è p;- cceduto da appena quat tro casi. È ancora prematuro afferm.-1re se il 1,ric. vaginalis, rjlenuto dai più come patogeno nella su a sede naturale di parassitisn10 (vagina), lo sia al trettanto quando t rasmig·rando e l)el tramite d el coito passi rispettivamente 11ell 'uretra femminile e maschile. La durata dell'immunità nei colpiti da vaiuolo. Dotl. R. ATI' I MONELLJ. - L'O. ha sottoposto a vncci11azione jen11.eriana 94 soggetti colp iti da vaiuolo nell 'epidemia del 1919 ed ha ottenuto nel 20 % forma~ioni di pustola 01nbellicata e nel 16 % reazioue papt1lo vescicolare, in tutti gli altri ha notato o formazione di una piccola papula od asse11za di qualsiasi reazione. L 'O. pone il quesito se tutti i soggetti che barino presentato reazione vaccinale positiva avevano già perduta prima della vaccinazione l'immunità contro il vaiuolo oppure se il r ea llivo vaccinale non sia da considerarsi come espressione di allergia cu tanea. Imposta pertanto il problen1a sotto i vari aspetti, accennando a quelle ch e potrebbero essere le successive ricerche per l 'orj entamento verso u n a inlerpetrazione più precisa del fenomeno. Su Ila diffusione delle brucellosi in Provincia di Bari. Doll. F. MANGHISI. L'O . valendosi dei dati di un 'inchiesta condotta da Neri negli anni 19261928 e cli un 'inchiesta person.ale proietta sulla carta l a distribuzione geografica n ella provincia di Bari, delle brucel le i umane ecl animali, distribuzione che appare i11o lto diffusa e così consonante, sia pure nel settore 1nerirlionale, da far ribadire anche per queste regioni la consistenza dei fatti acquisiti dall'epidemiologia circa i rapporti d el le une co11 le a l lre. Saggi con~parativi su met odi italiani per il controllo batteriologico dell'acqua.

Dott. F.

MANGDI 1. -

A. ARM ENISE. - I l ve r de di malachite per color azione delle spore bacteric1ie. Apprezzamento ista.Jitaineo dellQJ reazio,1ie Citochol. I l "'egrelario: D. GARGASOLE.

Echi del 38° Congr esso di Medicina Interna. A muggior chiarimento di quanto il prof. A. Luz-

zatto ebbe a dire s ulla Relazione delle Epatiti, il riassunto pubblicato nel TI:. 49 (1932), Sez. Pratica. pag. 1919, 1 a. colonna, va così modificato: Data la scarsezza dei mezzi clinici e di laboratorio atti a differenziare un versa.1nento peritoneale con specifico spirochetico in soggetto sifilitico da un versamento per vero e proprio processo luetico, differenziazione p er la qt1ale la semplice R. \V. sul liquido peritoneale risul ta insufficiente , perchè quasi sempre positiva in en trambj i casi, l 'A. richiama 1'attenzione sul metodo consisten te nel praticare detta reazjone su diluizioni successive di licruido; p erch è n el caso di un versamento non spirochetico in soggetto sifilitico , la R. W. risulta positiva soltanto nella prima o nelle primissime provette; n el caso di Yersa111e11 Lo per processo 1uetico , la positività si mantiene ancJ1e a diluizioni pi-L1 cleYate. ..~. P.


XL,

{ANNO

Ntl ~(. 13]

SEZIONE PRATICA

509

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Eu1ocromatosi e porpora. Da quando Trai ier (18'71) ha rle --crill o il diabete mellito con m odificaz io ni d ella pig1nentazi-0ne so11-0 tati ·d e critti circa l 7f5 cn i di en1ocron1ato i. 1F ra i 153 casi s Ludiati co1nplet.an1en.t e i1el 9 % d ei casi c'era J>orporu o 11el () 0/o d ei ca i emorragie no111 c utaJ1 ee. Dut ca~i o ervarono ll. P. Stetson o H. W. Ferri. (.4rcJi. oj Interri. illedic ., ago to 1932) .ch e 11 r riferiscono ampiamente . D al pt1nt o di vista anatom ico i ~u e casi differ! co110 <la quelli noti .. olo }}e r la rntinima pigmentazion e .cutanea , m entre in tutti e due il pigment o cli e mo ~ id e rina ~ ra tliffu o an1piamente negli organi interni . Il pancrea in tutt 'e due i ca: i e r.a fibra. o, n1a n on c'e ra ialinizzaz ion e d el) i . . ole di Lan ge rl1 a n s . 11 diabet e no11 e ra g rave 111 ne un o ·<le i due ca . ., i . In tutt 'e due i casi c i (\rano manife laz ioni cutanee e .mJUcoso di scorbu to e in un caso qu e ti sintomi sco·m parvcro c on u11 tr.a.Ll-tl n1ento a.n tiscorbuti co . In un caso fu isolal o dal sangue, d opo la n1orte, uno treptococco emolitico o n ell 'altro caso fu isol a to d al fega to il b. s1)or o1g e no. La c irrosi pigmentaria del fegato è un fa ttore i111 portar1 Le J:>er lo sviluppo dell a po rpora . P erò n ei du e ca i d e critti dagli AA . e, (\ ra no (le(!" icmz a1in1cntari ch e forse h a11no J)f O \ Ocato le le ion i epatich e attraver~ o il m .a.11calo assorbim ento di sostanze protellric i de i ,,a i sanguigni cl1e probabilm ente so110 ·dovute a ll e 1

n.

vi tr11111inc • Sindron1~

T. t TSE'\' \ .

di Lichteim.

~011

è raro cJ1e lesioni n ervose, i11 J)al'Licolar 111odo di ti iJO degenerativo, s i a ssoGi110 a ir1 alattie del sangue. Ma sono rarj invece i ca s i di vera sindrome di Lichte im , in cui a lla Jesior1 e 1~ervo~ si associa anemia di ti1Jo iper cr u111i co. lnlrozzi (H aematologica, 1932 , f. III) n t• illustra un caso con a lla competenza. Egli n o ta fra l 'a ltro, ch e quas i con costa11za la corr11>a r. a di '<·gn i n c.tti di le: ion e n ervo ... a. i acco1111)aana a que lli di aggr avam ento d el] 'anen1ja , qua lunque 110 s ian o le ca use, d alla o pe11: jon c inop1>ort11na della t erapia, al sopravvenire d i 11.111a infez ion e intercorrente. Interessanlc anch e dal punto di ist a p1nt ic o, è il prol1lc11la dell 'in fuen za delJ a cpa tot cra1>ia su IJa s i11 d rom e n ervosa , problen1a in parte g iù tra tt al o 1iall 'A. (lla.ema.tologica, 1931). Nel e~ . o cl escritLo . rj cor11 1,ar i ed acce ntuatisi , d o1lo llDH brc>vo r emi ssione, i disturbi n ervosi, la t er.apia e1>a li ca ll OJl eul1c effetto , 11è su f!.ll f~ ti n r "t1lle 1nan i l'est Hz ioni a11emich e. La . into111aLolo~ ia n<· 1"o~a an r i , ricomparve 11r o1) rio a ct11a I

epatica inollrala , e nuJ J.a val e ad arr eslarue il rn pido progredire. L 'e:a11te d el Jiq llOr cc fal oracl1idiano. u el periodo d elle n1au.ife tazio11i n ervo e, no11 ha perm e so di constatare, com e ri ~u l la dalla letteratura essere abituale, Jnodificazioni notevoli. .. o lo la g licorachia è stata rj scontrata un ip-0' a lla. Circa il tipo de lla Jes ion e i1 er o ·a, 1'1\. classifi ca il caso s t.udj a to corrle forn1a 111ista , posterolaterale di s indro111e di Lichteim , perchè ai segni di lesion e d ei cordoni posteriori, si a sociavano quelli di lr: ionr dci la te ra li .

M.

COPPO.

Terapia della porporn emorrngica.

11. \V. Jones e L . T ocanlin (l ,l A. Lrl .A. : l-1 geunaio 1933) tendono a con siderare questa forrr1 a morbosa com e lt11a i11alattia costituzionale, in cui p erò lo tatli o ac uto è cat enato da una sostanza tos ica o to sinica ch e va a ledere le ·par eti d ei ca1)i11 ari . Bi ogna prendere i11 co11 ·iderazione la )JOS jJ)ilit à d ell a guarigio11e p o1tta11ea , e t en er prese11te ch e la trasfu sio11 e ha i11 i11olLi casi un '.azion e quasi specifica. lJor ap.prezzare gli cf folli della trasfusione è n ecessario misurare molto sp esso il t empo di er11orra(J'ia (il num ero (li p iastrine non ha arande importanza). Le tra fu sioni dovranno r~. ere di pi ccole quantità e frequenti: con esse ~ i ri esce mollo pe so ad abbreviare il tempo d i ernorragia e quindi a ritardare i fenomeni em o rragi ci . i con s iglierà l111a ' ri t a all 'aperto (o irradiazioni ultra violette), u11 a dieta ricca d i lJro teine e di vitamine, e i pre_criveranno ·pr epa rati di ferro . oltan,to quando i fenomeni en1.orragici fa tLi s i mrinacciosi , no11 permette ra 11110 di proseg ui re la cura medica , si rj con ·er à, previa trasfu ione, alla splen ccto,n1ia o ln eg·lio alla le g a t11ra della arteria ~pl e nica. 1

E.

e

\RT..1NFANT1 .

Il trattamento della porpora con tronabopenia ( mor· bo di W erlhof).

!lippe e Kocl1ma1111 (Ja/1 rl>ttcli d . K inderJie illi., ' rol. 136 , n. 5-6) 11ann o Lrovato molto g io,-au1ento con la rontgenterari~1 d ella milza: i otti en e un rapido e notevole aumento d elle piastrine nel angl1c circol:t11t e. ei oasi ch e talvolta s i hanno 11101to g ravi , pec ialme11 le con forti epistassi , nessuna a lt ra ter apia risul lu efficace. Invece 1'ap j)licazione dci r aggi X i1 ll n n1 i1za assi·c ura r np ida1ne11t e l emo tasi e cl ù il r apido aun1e111 0 dc i lro111hoc ili I~' irra diazione j fa all a di sla11 z<l di 30 cm . , r o11 u.11 filtro di ran1 c da 111n1. 0.5 ed uno d i a lll1n1i11io d a 1 n1111.: 11 0-1 O 1~. fil. 1

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510

«

llJ POLICLINICO

-- -

Il trattamento dell'anemia perniciosa con estratto epatico iniettabile.

Da quando si introdusse nel Lna ttamen to d ell 'anemia p eirniciosa, l 'epatoterarpia, molti ten la li vi sono stati fatti allo scopo di ottenere un preparato di fegato iniettabile. Il prof. Gansslen di Tubinga è riu scito ad ottenerne un o - il Ca111polo11 - ell e è 111olto usato i n Ge r1l 1-0 u i a . 1\1 urnay-Lyon (Edimburg M édical Journal, n1a ggio LD32), h a t:nattato con questo r~ro dottu (fial-0 da 2 cc. , inieizioni g iornaliere) \re casi g ravi di anemia perniciosa, un caso <li ~prue , ed u 11 ca o di anemia associata a diatesi emor. ra g1r.a . Ne i Lre casi di anemia perniciosa 0tte1111e uno sipicaato miglioramento con co rr is µt)n dente risposta reticolocitaria (massim1i di 17, 5 - 18 - 25 %). I ris11ltati ottenuti n e.gli altri due casi , un e di S}) ru e con quadro ematologico ·del t.utto eguale al qu adro dell'anemia perniciosa, a t.,011 acloridria, pure essendo buoni , non ·eguag lia~ono q u elli ottenuti n ei ca i di a n emia perni·ciosa; infa tti m.a ncò una n etta crisi reticolocitaria. Il Campolon fu sempre bene tollerato, le in iezioni intramusc,olari non produssero a1a i n è r eazio11e locale n è ge11erale. CoRELLI. 1

Un raro caso di granuloma maligno. Il gra11uloma maligno, per quanto accurata111enLe stu·diato, è tuttora oggetto di appassionalo dibattito, oltre ch e per la sua etiolog ia , non ancora definita, anch e per 1.a sua sintomatologia quanto mai multiforme e di interpretazione non sempre agevole, senza I 'esame istoloo-ico di una ghiandola lesa. V. De Bevn1a rdinis (Giornal e di Medicina ~I ilitare, agosto 1932) nei ·dà la prova illustrando utn caso d a lui osservato nell 'Ospedale militare di Roma ,e che per atipia di sintomi e di d ecorso e per la coesistenza di lesioni di natura sicuram ente t11beirco.l are r endeva partico larmente arduo il giudizio diagnosti<:o. 1\iientre l'esame clinico e radiologico: ple:_urite a sed in1 ento linfocitico, i caratteri delle adenopatie ilari e peri.l ari, l:a· m ancanza di febbre ondulante, di eosinofilia, di prurito ie;t1tan eo, di tu1m o·r e ·s pleni co ed il risultato della c utireazio•De fortem ente positiva, poteva rendeire sostenibil e l ' ipotesi della i1atura tubercolare delle tumefazioni ghiandolari -cl1e si osservavano alla reg·ion·e ascellare e sottocl.aveare destr.a1, d'altra parte i caratteri di esse, la spostabi.lità , l'integrità della cute •soprasta11te, il decorso a bbastanza rapido, la grave compromissionei dello stato gen erale facevan o orientare il giudizio diagnostico ,rer so il granuloma m 1aligno e il linfosarcon1a. Qui 1'A. con squisito acume diag-nostico e discrin1 inativo, deri,rn111e d;i lungo 1

1

l

»

[ANNO

XL, NuM. 13.i

Lirocin·i o e perfetta cono soonza delle sindromi in esame, procede ad un 'accura ta valutazione dei fatt i osservati ed esclude la linfosarco1natosi specialmente per il carattere dei linfomi non co~fl~ent~ e spo~tabili e per la presenza di ul,ceraz1oni c1rco,s cr1ttei, a d evoluzion e lenta .·u.1I.a regione oondrosternale ·destra ove secondaria~ente s'era diffusa la lesi~ne. Sia per esclusione ch e per la valutazione obiettiva d ei linfomi orienta quindi il giuidizio diagm.o stico verso il gran uloma1 m,a lig.Q.o, pu.r ammettendo la coesistmza di lesioni di natutra tubercolare. Ta.l e g iudizio trova conferma non discutibile nel riosul tato dell 'esame istologico di ooa ghiandola ascellare asiportata e che di m ostra la prese!lza di cellule. giganti. di Stemberg, caratteristich e del m. di Hodg krn. La manca·n za di sintomi caratteristici , la coesistenza di lesioni sicurarr1ente <li natura tubercolare, la presenza di partic·olari lesioni lir1fatich e alla r egione condrooostale destra dimostrano a sufficienza l 'im~ portanza e la eccezionalità del caso con grande perspicacia e cl1iarezza illustrato dall' A. Una breve e .chiara disamina delle; teorie c h e tuttora si contendono l'etiologia del granuloma maligno ed un' acct1rata espio sizione dellei lesioni istologiche ch e in esso si riscontrano in quadrano e comple~an·o lo studio d ell'ammalato , oggetto dell 'intere ante lavoro. 1

R.

D, ALESSANDRO.

SEMEIOTICA. La diJferenziazione delle occlusioni vascolari periferiche spastiche dalle organiche in base al comportamento della temperatura della pelle in de· terminate condizioni ambientali. Il m etodo pro1Joslo dagli A1\.. è basato :>UI funzionamento dei meccanismi regolatori della temperatura corpor ea, più !)recisam ente sul comportamento della temperatura cutanea in un ambiente molto ri ca ldato . F. A. Coller e vV. G. l\1addock (An1i. of Surgery, ott. 1932) ha d.a pprima preso in esame dei soggetti normali , in essi ottennero ten11p erature cutanee uniforn1emente alte intorno a 33°, livello normale di ,·asod ilatazione, quale è stato anche din1 0 tr.ato da a ltri ricer catori colla paralisi del simpatico, quale si può produrre con una anestesia locale o regionale. Hanno anche potuto 1)rovare come le estremità abbiano una parte importante, regolando con fenomeni di vaso co trizione o dilatazione la dispersione del calo re a seconda della temperatura dell 'ambiertte. In soggetti co11 lesioni organiche vascolari periferich e il livello di vasodiLa.tazione norn1ale non veniva rag·giunto. In 29 casi su 30 studia ti , la JJrova si è ùi111ostrata esatta , e in accordo con le altre pro,,e fu11zionali già noLe. Dopo simrpatecto111ia il co111portament o del-


(ANNO XI., Nt 'I. 13]

~ 1' 7.IONE

la t.e111peratur.a. cu tanea è n ormale nelle for1tte spastiche. L'esame è molto semplice e non necessitano strumenti speciali, ma solo un termometro e]ettriro. M. Ascor.1.

MEDICINA SCIENTIFICA. f,a operinfezione tubercolare S}lerimental<' .

ugli ~-! 1i1iales de l' lnstitut Pasteur (gennaio IH33), una i111portante memoria di A. Boquet suJ meccanismo della infez ione tubercolare sperimentale. L A. ha ·tudiato i diversi aspetti della superinfezione tubercolare di animali già tubercolosi, aspetti che variano secondo il perioùo di tem.po trascorso dalla prima infezione, secondo la natl1ra dei tessuti superir1fetti, e secondo la dose di germi r einoculata. Partendo da numerose osservazioni sperimentali il Boquet giunge a conclusioni di grande interesse sulle modalità di reazion e d el! 'organismo superinfetto. Nella cavia l 'ipersensibilità e I 'immunità sono facilmente dissociabili in t11tta la prima fase della tubercolosi sperimentale. L 'ipersensibilità raggiunge rapidamente la sua massima .intensità mentre l 'immunità progredisce lentamente: a poco a poco le lesioni di reinoculazione tendono a regredire sempre più rapidamente, dando meno risentimento dei gangli regionali, finchè reazioni a llergiche e reazioni immunitarie si con fondono in una lesione J)recoce, caratterizzata da necrosi e da guarigione spor1tanea, che corrisponde ad un fenomeno di Koch (reazione papu1o-necrotica che segue alla inoc ulazione in traderrn ica di bacilli morti in animali tubercolosi). Queste reazioni che si producono n el 1uogo della superinfezione intradermica o sottocutar.ea llanno l'effetto non soltanto di ostacolare la disseminazione n ell 'organisn10 dei germi reinoculati, ma anche di distruggerli in un periodo di tempo che è in rapporto inverso con quello trascorso dalla prin1a infezione. Ques ti fenomeni immunitari che consistono nel bloccaggio dei germi virulenti e nella ]imitazione del loro campo di azione, sernhrano essere il risultato non dell'intervento diretto di a nticorpi umorali , ma d ella messa in giuoco progressiva di tutti gli elementi fago citari, le cui proprietà fisiologiche vengono gradualmente modificate dall'infezione. Tali modificazioni funzionali delle cellule fagocitarie possono accompagnarsi ad un aumento delle loro proprietà litiche; n1n per imporlante cl1e sia, il processo di batteriolisi non rappresenta cl1e un aspetto secondario d ellEl reazioni dell'organismo tubercoloso alle superinfézioni. I diversi tessuti impiegano u11 tempo diversamente lungo a di venire refrattari al bacillo di Koch: quando il sottocutaneo cessa di reaÈ <tpparsa

1

511

Pl\\TIC.\

girE:) alle inoc ulazio1ti di prova, Ìa uperinfezi-one· testicolare produce ancora t1na lesione evolutiva che porta alla distruzion e completa dell'organo per sclerosi e ca eificaz ionc. Ciò dimostra che se la immunità conferita dalla infezione tubercolare è legata all'intervento di monociti di origine sanguigna e di elementi fagocitari dei tessuti, essa dipende 11on men·o $trella1t1e nte dall ' organizzazione i tologica d eg·Ji organi i11teressati. Questa constatazione del resto co rrisponde 1p erfettamente a ciò che si osserva n ella infezione umana, dove la evoluzione delle lesioni metastatiche dipende non soltanto dalla resistenza dell "organismo , 1na anche dalla loro

..:ede.

E.

r.AHLI NFANTI.

POSTA DEGLI ABBONATI. :\ 1 dott. B.

~I. ,

abb. n . 777 n:

Vedi Trattat o italiano rli Radiologia e inoltre la relazione di uvoli a l Congresso di Torino, 1930; e il libro di Lascl1i (edito rial (:appelli) in 2 vo lumi : La radiologia in otorinolangoiatria. 1 Mrr.ANI. 1 : .

VARIA ~ Riduzione del prezzo del radium. l p erfezionamc11ti t ecnici di estrazione del radiurr1 hnnrlo gi:\ portalo u11a riduzione marcatn nel prctzo di ques to metallo; si prevede ora che una riduzione ul leriore n o tevole verrà determiri ata dalla recente scoperta di nuovi giacimenti raGiferi nella regione dei laghi dei Grandi Orsi al Canaùà. Le spese di l avorazione sono venute riducendo5i alla metà; il tempo di lavorazio11e si è riclol lo da 3 in es i a 6 seLtinlane; la quan Lità di pcC'blenda da cui si ricava un grammo di radiun1 si è pure ebbassata, poich è il nliuerale vie11e orn sfrullato 1neg lio: con i procedi111enti del Ka· lauga, baslk110 10 tonr1ellatc di mineral e per otlertere 1 gram1no di radiurn, mentre un tempo se ne richiedevano 40 tonnellate. La « Gold-Mine » di Port-Hope (Ontario) applicherà gli stessi procedi n1en Li al minerale canadese. Nel 1926 un grammo di radium cos ta' a 2 inilio ui e 111eLzo di lire ; ora il prezzo si è abbassato ad 1 milione e si ridurrà nncora. La produzione attuale di radium in un a11110 sornma11do i quantitativi forniti da: Congo, Stati Uniti, Czecos1ovacchia, Maùugascar, llu ssia, .Port ogallo, Au stral ia e I nghiJlerra - è cti 1 chilogra1nn10 (clel Yalor e di un miliardo di 1ire); m e n lre n.el 1914 era s tata di appena g. 22,4; nel 1921 di g. 35,7; nel 1922 si fel·~ 11n sallo, a 205,9 g. (di cui 158,9 es tratti i11 •.\rrlerir a e 22,5 in Czecoslovacchia) ; fu allora che cominciò lo s fruttamento delle miniere del Cor1go (Kat a11ga), che delermi11ò un deciso incremento di produzio11e . •


512

« IL POLICLJNICO »

POLITICA SANITARIA E GlURlSPRUDENZA. CONTROVERSIE GIURIDICHE

II. • Licenzio.mento per ftne del periodo di prova dell'ufficiale sanitario e del medico condotto. caduto il biennio cli prova, il Prefetto pt1ò confermare ·tabiln1eute o licenziare l 1l1fficiale sanitario: ma il suo provvedimento deve essere rnotivato. Il Consiglio di Stalo, ez. va, con dccisiOllC 29 luglio 1932 n. 482, ba considerato che la motivazione deve essere congrua e . ufficiente, tale cioè da corrispondere allo scopo di gius tificazione del provYedimen to e tla rendere pos.. ibile il controllo giurisdizionale di 1egittim1ità. La n1otivazione è inefficace anch e se ne ri ulti con tradizione tra prem<>s e e conseguenze o se affermi fatti no11 ])fO vati e non vagliati, ch e 1Jossa110 offendere l 'onorabiliti .:el funzionario . L'ufficiale anitario è protetto. L'art. 2b' del testo unico delle Leggi sa11itarie obbliga ad un reg,olare procedimento istruttorio e a11a rnotivazione, la quale è geJ1eralmente discreta garanzia contro gli abu:;i. Diver :-;a è la condizione dei n1edici co11tlotti. .t\.lmeno due J11esi prin1a del termine (biennio) possono essere licenziati senza obbligo di motivazione. La g iurisprudenza in terpetra così eccessivamente la discrezionalità dell'atto, che quasi esclude, almeno in fatto , la sindacabililà della causa non espressa , ma con altri mezzi dimostrata. Questo è un problema 1nol to g rave, il quale deve esser e risoluto n-ell 'ir1teres e dell' ordinan1ento sanitario e della tranquillità dei 111edici condotti. Superate le difficoltà del c·oncorso , deliberata la nomina, si costituisce u11a ituaz1one di j111piego, alla qual e sono con nessi tanti interessi personali e di famiglia. Generalmente, i I m edico condotto ri11uncia ad altro impiego per n1iglior.are la condizione; sposta la sua famiglia , si forma una nuova base. Dopo circa dl1e anni, basta la volontà di un uomo, :per annientare questa itua zion e, con gravissimo danno. Questa volontà può agire senza motivi : ]) UÒ essere anche arbitraria; può risultare da erronei apprezzamenti o peggio. Il medico condotto non è, insomma, garantito e 1p rotetto contro le umane passioni e 11on infrequenti deviazioni. Un freno è n ecessario; il c·ontrollo deve e sere praticamente assicurato. Il rimedio è la mobivazione dell'atto. La legge del 1904 non la prescrisse, perchè en1brò che convenisse affidare alla prudente discr ezione clei Consigli comunali la valutazione della prova e fosse preferibile evitare il preg·iudizio di una motivazione gen eralmente da11nosa alla can·iera o nei f t1 turi con cor si. Ma l' esperienza è stata negativa, specialm e11te quando sono mancati altri controlli. Se il Prefetto è obbligato a m otivare la di1

nli sio11 e dell ' ufficiale sa11ilari-o, 1'er maggiore . . ' . ragione que ta garanzia ~ necessaria quando debba provvedere il Podestà: questa osserYazione è intuitiva; basta considerare la diversa posizione dei due organi. Frattanto, 1Jerò, è da augurare un te111peram1ento del rigore della giurisprudenza. Il licenziamento presupporte che il risult.ato della prova sia negativo: questa è la causa dell 'atto. Se risulti e sia dimostrato, co,n qualunque mezzo idon eo, che il Voclestà ha agito senza causa o per causa falsa (in senso g iuridico, si intende) il provvedimento è illegittimo. Astrattamente è così e non :-e ne discute. Ma le difficoltà sono pratiche e dipendono dai n1ezzi di prova. Se si ritenga che il vizio causale debba risultare dall'atto stesso, si rende possibile qualsiasi deviazione, percliè non vi sono uon1ini tanto irtgenui che confessino la mala volontà. In qualche caso è stato a1nmesso che sia illegittimo l'atto se contraddice a precedenti e recenti attestazioni della stessa .autorità: ma attestazioni amministrative e non semplici dichiarazioni. È troppo poco. Percbè negare, in genere, la idoneità di altrui n1ezzi di prova del vizio causale.~ Recentemente è stato esaminato questo caso: un medico condotto ave,•a prestato servizio lodevole, tale almeno riconosciuto dopo un anno; fu fatta una inchiesta circa il fun zionam ento della tesoreria, perchè il tesoriere, ch e era anche negoziante di gerteri alimentari, usava pagare gli stipendi parzialn1ente in i1atura. Il medico condotto fu interrogato e di sse ciò che a lui constava. Poco dopo fu licenziato per fine del periodo di prova . Non soltanto la precedente sia ip ure non r ecentissima .attestazione confermava I ' ottin10 risultato della prova, ma concordi e generali dichiarazioni di autorità ,e di persone responsabili ne face,rano esplicito riconoscimento. I rappresentanti del 1F ascio locale soggiungeYano che il licenziamento ingiustificato era stato determinato da quella inchiesta e dal risentimento che ne era derivato. Il ricorso fu re pinto dal Consiglio di Stato. con decisione 28 luglio 1932 h. 488, perchè dalla deliberazione non ri sultava alcun elemento e il provvedimento discrezionale era insindacabile. Intanto, quel m edico condotto ha J>erduto l'impiego, pur avendo fatto il suo dovere ed essendo gradito .a tutta la ·popolazione. Si perLsi al danno che ha risentito quella famiglia, all e difficoltà di trovare altro posto di lavoro. Tutti O'lj atti amministrativi dovrebbero essere motivati; e, in genere, la motivazione è prescritta. Non vi è ragione che permanga una eccezione per i medici condotti, sinchè si ritiene necessario ed utile un periodo di prova, che è molto discutibile, essendo s11fficien te il potere di licenziamento per giustific.ati n1otivi.


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SEZIONE

PRATICA

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NELLA VITA PROFESSIONALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI. I probl emi della anità p11bblica. Su relazio11e dell 'on. De Marli110 , è ~ tal o cusso alla Can1era d ei Deputati il bilan.cio Minislero dell'inter110. Sono stati esarninati, gli al lri , vari p·r oblen1i r elativi alla sanilà ed l 'assiste11za pubblica.

didel lra al-

L 'on . Ponno SAVOLD1 osserva ch e j provvedime11ti già approvali clalla Camera, relativi all 'O . N. Maternità ed Infanzia (vedi oltre), raggiungono due scopi: la semplificazione e ìa coordinazione dei servizi e quindi u11a più larga disponibilità di rne1zi :\Ssistenziali. Rileva che i laboratori proYincj ali d 'igienp e di profilassi funzionan o egr egiamente e iitien e che sarebbe opportuno affidn_re ad essi anche i servizi di rlis infezione in tutti i Comuni della proYincia.

L '011. CH1unco, a propo i lo d elle inod al i là dei co11corsi ospedalieri, stima soprattutto necessario che i giovani i quali debbono a11dare a posti di respo11sabilità nei pri1nariati , escano d a u1\a scu ola nella quale abbiano imparato ;l 1n e lodo, la conoscenza del malato e sappi a110 afiro11 lare g li atti operatori che si presentano quo ticlia11a111cn le a i chirurghi . Quanto alla conferma da parte dell 'a1n1ni ui s lrazione osp edaliera a due anni dalla nomina, osserva che il primario dovr ebb e essere g iudica lo n ell n sua capaci là tecnica d a u11a Commissione cl i tecnici, m agari pre. ieduli dal direttore dell 'O pedale . ,Segnala la necessità di disciplinare meglio In funzion e dei medici scolas tici e d egli ufficinli . anitari. Vorrebbe ch e il per 011c.d e i11fermiere fosse e111 pre diplomalo ed assicura to co ntro g l 'inforlu n i . Affronta })Oi il problema del cancro e segn al a l 'oper a dei centri antican cerosi di 'forino, Bologna , Milano. Il Governo ha fatto molto ; ma bi ognu aumentare le dotazioni di radium e stimol a re Jc ammi nistrazioni ospedaliere e i ren tri univcr s it a ri a cr eare nuovi centri p er l a di:ignosi e l a c ur<1; imporla di armonizzare l 'op era l el cl inico eh irurgo e quella del radiologo. Raccomand a uu a 111uggior e r accolta di dali s latistici. Ri conosce c h e I 1 Direzione gen erale di Sn nità prodiga il su o a i u I o a quanti i11tendono d edicarsi seriamente al lo , l u dio di t ali importanti problemi. Richiama l 'a lle11 lio11e s u di una s latj tica pubblicata in Franci:i circa la mir1or diffusione del cancro nelle zour vinicole. L 'ufficio internazionale del vino si è o ffrettato, in seguilo a ciò, a fare una grande pro paganda consig liando a bere il vino, come se qu c.· sto fosse un an lido to contro il can cr o. 'fermi11 11 riaffermando l 'in1portanza dello ~tudio dei 1ner / i più adatti per l a l o tta contro il t erribile 1nor}Jo .

g ia r e è il 11umero d egli e po li ad i11J'c1. io u c. 5, a11Laggio te mporan eo, c11e la ro 11qui la ta salubrità di terr e prima abbt..: ndo11 a le, ricompen ser à ben pres to ; ma impone fratla11lo lo s tudio e I 'n lluazione di uu servizio antimalarico che sin adeguato alle nuove csige11ze. La cifra s tanziala i11 bi1 uu cio , 2.600.000 l ire.. appare esig ua , an ch e se r iferita al bilancio t otal e dell a 1Sani1à, cbr. è modesto, di 34.560.000 l ire . Oltre a ques lo problerrla di carattere slretta111e1ite proi iJal li co e r. uralivo, tin allro si presenta e c ioè quello dell 'i11dennizzo dei colpiti . L'oratore cr ede ch e 11na soluzione possa trovarsi nel definire l a t \1 ::\ la ria quale « malattia d a inforlurtiO ·». L 'inde11nizzo deve assun1ere la forn1a di c ura obbligatoria e gra tuit a dei colpiti. 'fratta11do dell 'Oller a azio n ale 1\1. e I., rileva rl1e le modifich e t e tè appro' a te portano a sempliticare, rendere più econ o1n ir.i e pitt efficienti i ser' izi. Grande cura ò ovr A e sere riYol La alla pri111a i11fanzia. Per educare i bambi11i alla vita rurale, vorrebbe che gl 'Is'lituli }JriYati fossero obbligati a })Or larsi in campagn a. Racco1nanda che nella dis tribuzione dei fo11di siano preferite le provincie ]Jiù prolifich e e moralmente più s? ne, òve minore è lu proporzione degli illegittimi. Gli on. MARGHINOTTI e MAGGl l~log· ialtO la recenLi ssi1na riforma d ell 'O. ~. ~L. r. L 'on . Boi'4ACCINJ si occ upa dell 'jgiene d egli abit a ti. Le m alattie infettive son o alimentate dalle condizioni malsane degli a lloggi. e si vu ole d ar e sviluppo all 'increme11to demografico, è necessario fornire ai rur;;ili case colonich e sane. Il Governo potrebbe anch e obbligar e i proprietari a provvedere al r eslauro delle case esist enti, in conformità ai regolamenti di igiene. L '011. RoccA tratta dello s port i11 rapporto alla salute del popolo: occorre potenziar e sempr e l )ÌÙ I 'edu cazione fisica, per l 'irrobusti111ento della razza. •

Il so l loseg·r e tario di S Lato on. AnP1NAT1 1 in u11 documentato ecl r.fficace (1iscor sò, h a pTeso in esarne n1olti e vitali a rgomen li. Per ciò che rig u arda la difesa della salut e JJUbl)lica, I 'or ator e si riferì. ce ar1zilutto all a malar1a . È lie to di poter annunciare all 'on. Castellino che. pro1)rio i11 mattinala il Consiglio dei ~1 i11i s tri ha approvato ltn d isegno di legge ch e coor dina le disposizioni preesistenti per la lotta contro la malaria e definisce un a volla per e1npre quaudo l a malaria può e deve essere considèra ta infortunio e quando r10. Jella mortalità da malaria, i11 crucsti ultin1i anni , si è d ovuto lamentare u na cer ta recrudescenza. Ciò è p er ò dipeso sol lnnto <ln1l 'affiu enza di masse cospicue di l avor a tori Yer o l e Lerre già abbanL 'on . CASTELL1No co11s tata com e l a sa ld ezza o donale d alla vita e che il Regi1ne intende e vu..ole redimere nel tempo più breve e nel modo mil'effici enza dell a 11ostra organizzazione sa11 itario sia110 dimos lrot e dalla diminuz ione prog·r essi' u gliore: n el solo Agro Pontino si sono su ccedu ti 60.000 op erai. d ella mortalilà per nlala ttie infe ttive. Nota cli c la ll1alari a è i l tri st e r e taggio d elle campagn e in Del r esto, se ]a cifra assoluta dei colpili da macolte e la tuber colosi qt1ello delle c itlà vizinte. · laria è a11mentata, la percent11ale rispetto alla poRileva che il Regime h a assunto, quale mèla pro- p olazione si è notevol111 enle ridolta, la qual cosa pria, la bonifica integrale. fvla ogni operJ. cli J10 s la a dimostrare che l'opera risa natrice intrapr esa 11ifica porta con sè, fataln1ente , un 'iniziale recrltdal R egime n on solo 11on ha perduto terreno, ma descenza di malaria , perchè addensandosi le scl1ie - 11 e ha anzi g u adagnato. Nel centrv dell'Agro Ponre dei la vorat ori nelle località da risan are, mag i ino, che J1areva già dominio della morte, sorge 1


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« JL POLICLINICO »

oggi, fra l a a1n111irazione del n1ondo, il nuovo comune di Lilloria. Le condizioni sanitarie in genere 'sono ser1sibilme11te migliorate. Nessuna ma11ifestazione delle tipiche malattie epidemich e si è avuta a lamentare. .A.11 '011. Chiurco, che ha illustr.1to quanto il Regime h a già fatto e disposto per condurre a fondo la battaglja contro il can cro, assicura che la quantità di radium dispo11ibile in Italia è già di 9 .gran1m1.• La lotta contro la tt1bercolosi r-ontu1ua co11 sen1pre crescente i11ten sità. I decessi per tube1colosi nel Regno, da cinquantamila, che erano nel 1929, sono discesi a quarantacinquemila. Una vecchia questio11e sui m et odj di lotta co11tro la tuber colosi riaffioro. proprio in questi giorni: è bene insistere nelle costruzioni di sa11itari per ammalati già condannati, o non sarebbe m eg·.io deslinnre i m ezzi a provvidenze di car attere profilattico, quali il risan amento edilizio e la difesa dell'infanzia ~ ~la l 'esperienza in segna che non si possono cons iderare co11dannati. sen za rimedio i colpiti dal 1nale. ~1olti di essi infatti sono stati restituit i gu ariti alle loro farr1iglie. D 'alt ra p arte ben maggiori spese si dovrebbero affrontare per demolire le vecchie abitazioni malsan e, costruirne delle nuove, difendere i sani dai pericolosi contatti quotidiani con gli infermi. Nè ineno grave è l'aspetto psicologico e morale della questione, in r elazione alle complicazioni, sempre pen ose, spesso insuperabili, di ordine familiare e senti1r1entale, ch e si apporrebbero all 'allontanan1ento dei fanciulli sani d alle case fu nest a te dal male. Si ponga mente, poi, ch e se fossero sufficienti una casa piena di aria e di luce ed una buona alimen lazione per scongiurare questo male, non vedren1mo t anti infelici delle classi agiate cercare rifugio n elle fa1nose stazioni di cura. L 'O. richiama alcuni dati prospettatigli dall 'on. ì\lf orelli. Vero è ch e non si può seguire un criterio unilaterale. perch è si tratta di un problema di di·s tribuzione di mezzi e cli forze, che il Regime h a già feljcen1ente risolto mediante le or ga11izzazioni appositamente create e ch e s i migliorano ogni anno nei mezzi e n ell'attrezzatura. 11 Partito Nazionale Fascista, la Croce Rossa, l 10pera nazionale maternità e infanzia, quelle degli Invalidi e c~egli Orfar1i di guerra, crea110 ogni g iorno, in armonia fra di loro I:! sotto la guida appa ssionata e autorevol e della Direzio11e gen er ale di sa11ilà, una harrierél se1npre più solida contro l 'avanzata del male. L 'esecu zione del prog·ramma ch e fu t r acciato al mome11lo della promulgazjone dell a legge, si svolge così con rilmo assai più rapido , di quanto fu previsto. . Circa l 10pera ~1aternità e Infanzia, ricorda i due disegni di legge che Ja Camera ha appr ovato. L'attribuzione della presidenza delle Federazio11i provin ciali e dei Patronati comunali rispettivamente ai presidi della Provin cia e ai Poclestà, <lice lo spirito unitario ch e ha a11imato la riforma. I camerati Marghi notti e Maggi hanno opportunamente messo in luce qu esto aspetto di essa. Non crede che all e Provincie possa venirne sensibile aggravio; è invece con vinto che le spese generali potranno essere di molto diminuite e, corri spondentemente, aumentata i 'assistenza.

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Il camerata Castel lino vorrebbe ruralizzare l 'Opera Maternità e ·Infanzia, e a questo fine spostare dalla città alla campagna gli istituti di ricovero. Ritier1e ch e, per compiere la sua funzior1e altamente sociale, l 10per a debba unicam ente sostituirsi ai genitori ed avviare quei fanciulli ai lavori dell 'agricoltura o dell 'industria non appena abbiano raggiur1to I 'età stabilita dalla legge. In questo sen so concorda pienamente col r,amer;\fJ. Castellino. Fra le varie attività a carattere profilattico deve essere annoverato anche lo sport, al quale il Regime ha dato un imp.u lso decisivo. A proposito di Opere Pie e di Istituti di assistenza, fa prese11te a coloro che spesso parlano di co11ce11tramenti o di fusioni, quanto è avvenuto nel 1932, n on dissimile in questo, dagli anni precedenti. I lasciti e le elargizioni alle Opere Pie di carattere locale hanno raggi un lo la cifra di 112 milioni me11tre ai brefotrofi, che pure hanno fini così commoventi di umana pietà, ma sono provinciali, sono amuite poco più di 20 ID:ila lire. All 'Opera Nazionale per la Maternità e Infanzia la spontan ea carità d ei privati ha dato poco più di 200 mila lire. Questi squilibri si spiegano in cruanto la carità è u11 fatto sentimentale e perciò personale; e poichè og11i b en efattore sa che egli non potrà mai alleviare tutte le miserie tl•3~ mondo e neppure grac1 parte di esse, pensa alle più vicine, di modo che la carità si attenua, anzi si ina· ridisce, quanto più il suo cam po si estende ed estendendosi, si allontana da colui che dà. Ha cr eduto opportuno richia1nare l 'attenzione sopra questi dati di fatto per riconfermare quella che è la manifesta, decisa e più volte proclamata volontà del Governo, di non proeedere in questo campo ad accentramenti o fu~ioni pi nessun genere, che è poi il modo onesto e doveroso di rispeltare ~a sacra volontà dei testatori, ch e nessuno ha il diritto di violare o soltanto di deformare. L 'O. ha preso largamente in esame anch e la ~d tuazione demografica e il problema tlell~ salute inorale del popolo. Ha chiuso inneggianòo ad una Patria più grande e più felice. •

Per la maternità e l'infanzia. La Camera dei Depl1tati ha disc•1sso due disegni di legge con cernenti m odificazioni alle vigenti norme sul1 'ordinamento del servizio d'assistenza ai fanciulli illegittimi abbandonati od esposti al! 'abbandono e l 'aggiornamento -a il perfezionam ento della legge sull 'Opera Naz. Ma t~r11ità e Infanzia. Hanno parlato gli on. Marghi11otti. ~faggi, .Capri Cru ciani, il relatore l.eicht e il sottosegretario Arpinali, dopo di che i due di seg·ni di legge furon o approvati.

Provvedimenti per i dentisti. Il Consiglio dei Ministri h a appr0va!o un ~ise­ g no di legge recante norm~ pe.r I a s!st~maz1<?n.e giuridica di alcune categorie d1 .i en t1st1 prat1c1 Il provvedimento, giu sta una recente pron1essa fatta dal Governo Fascista alla Camera dei Deputati, reca norme transitorie ch è, p11re sen za ledere i principii informat ori dell'ordinamento l~­ gislativo sulla odontoiatri.a, co.nsentono . la r~vi­ sione di alcuni casi particolari, ap1Ja.rs1. lll er~te­ voli di riguardo per un doveroso senso d1 equità.


~ANNO

XL, Nu l\ C. 13)

SEZIO.NE PHA'l I C.\

Prol'vediwenti relativi alla, malaria. Il Consiglio dei ~Ii11i stri ha approvalo un progello di legge p er il coordinarnen to e la in lcgr nzione delle norn1 e dirette a di111intlire le cau (' della malaria. Cc n e occ uper emo n el prossi1no nu1nero.

Per l e a icurazioni contro gl'infortuni ul lavoro. Il Consig lio d ei Mi11is lri ha appro a to uno sch cn1a <li provved itnen lo per l'unificazione d egli Isti tuti d'assicurazione oLbligatoria con lro g l infortuni degli operai s ul la voro; uno sch ern a di pro' vedime nto per il coorrlinamento neg li organi anlministral ivi della C:ts a Nazionale p er l e Ass ic11 raz ioni ,Sor iali ; uno ~rhe1na cii d ecr eto ri g·uard a11tr le procure per g-1'infor1l1nati ul l avoro. Ne daremo ulteriori noti1jp nt>l prossimo n11mero . 1

CONCORSI. Po ' TI

VACANTI.

Aci S. ANTor-.10 (Catania) . -

,"'cad. :31 mag. ; L. 8000 e 4 qui11q u en ni d ee.; ri<lu z. 12 %; età 1in1. 35 a.; tassa L . !50, 10. AGRICENTO.

Os1Jedale Psi chiatrico Provin ciale . -

Scad. 19 apr. ; rli rettore; L. 18. 000 e 4 qu adrienni di L. 1500, vi t lo, alloggio ; quaòricnnio di S('l'\ j zjo in manicon1 io o cJin icl1e p sichiatrjcJ1e. AcnrGBNTO. - Per titoli ccl esami. Pos lo di Uf fi cinle Sani la ri o, s li pennio annu o L. 10.000 e 4 aurnen li qu 1dri ennaJi ò cl rlccj1no, al lord o d ell e rilen u Le cli legge e <li •fl1Plla ciel 12 %; èfocun1 cn li di ri lo in compe tente bollo e legalizza li. Ta sa di ammissione L . f50. Limite massimo di e tà anni 45 salvo eccezio11i di legge. Popolazion e: 28.677 abitan li. Eslen ion e territorial e 60 .000 etl ari. Scadenza 30 aprile 1933-XI. P er chiarimenti ri volger i alla Segreteria d el Co111une oppure alla R . Pref<'ltura di Agrigento . .\ !CONA. Osp edal e Psicltiatrico. - Scad . 15 a pr. ; medico di Sezione; L . 10 .000 e 5 quadrienni dee. oltre L. 1700 serv . alt.; riduz. 12 %; alloggio p er sonale, illum. , riscald. ; vit to nei g iorni di guardia; elà Jim. :315 a. ARAGONA (Agrigento) . - Posto di Ufficiale Sanitario, per titoli ed esami . Scadenza ore djcio lto del 30 aprile 1933. Stipendio annuo L. 7.000 lorù c e nu1nero quallro aun1enli quadriennali. Elà ma sima anni 45 s~ Ivo eccezioni d i legge. Assunzione serYizio entro 30 g iorni parteripazione di i1 0111in a . Per chiarime11lj rivolgersi alla Segret eria romu nale. BASÉLTCE (Ben evento) . - Scad. 20 apr. , L . 9500 e 5 quad rienni dee.; età lim. 40 a. 1

BENEVENTO . Amministrazione Provin.ciale. Per titoli ed esami. Posto di Assis tente d ella Sezione ~fed i co-Mi crografic a e posto di Assistente d ella Sezione Chimi ca del Laboratorio Prov jn ciale di Igiene e Profilassi, scadenza ore clonici <l el 22 giugno 1933-XI. Per chiarimenti rivolger si all a Segret eria Generale dell'Amminj strazione Provin ci::tle <li Benevento. B1voNA (Agr igenl.o). - l)er titoli ed e, ami, poli pen<lio s to <li Ufficial e Sanitario ciel Comune. iniziale L. 7000 nl lordo dell e trattenute di legge e della riduzione del 12 %. Detto stipenc.Jjo i' su scettibile di quattro aumenti quadrienn ali di nn

51.)

cleci1no. Età n1a si1na anni 45 salvo ercezio11 i cl i legge. La domanda ii1 cart a lega1e di L. 3 con la ricevuta d ella ta a ' 'cr sata di L. 50, do,~rà ]>ervenire alla R. Prcfellura di g rigen to non oltre le ore diciollo del 30 aprile 1933, ac-eom ])agna ta dai prescritti d ocum enti, 1'elenco dei rruali con le altre n1od a lità 1 possono desumersi d al bando di concorso cl n richied ersi alla predetta Il. Prefettura . R. Prefetlura. - Scad. 30 apr., ore 18; uff. san. del capoluogo ; L. 15.000 e 5 quadrienni <lec., ol lre L. 2000 '3erv . a lt. ; titoli ed e8Atni; doc . a 3 mesi da 27 feb .; e là lim. 45 a . Chied . an. B OLZANO.

11'tn z 10 .

BoRONE (tVu oro). - Scad. 20 tnag·.; per due frazjoui; L. 9500 ol1 re c. -v. L. 840; riduz. 12 %; tassa L . 50,10. e LT\NISSETT.\. Ospeda l e T1ill. Em. III. - Scad . 31 m ag.; concor so p er titoli ed esa111i al pos to di m edico di sezione (col titol o di m edici assistenti) ; as egno L. 3564; elà lim. 35 a . ; t a ·a L. 25. Rivolg-e r .. i Congr egaz. di Cari là. CARPINETo NoR.\ (Pescara). caci . 15 n1ag. ; L. 9000 e 4 qu adrienni di L . 50ù, p er uff. san . L. 500; riduz. 12 ~~ ; età lim . 40 a.; lassa L . 50,10. c ,, s T gLl\l ORRONE (Na1Joli). Scad. 15 n1ag. ; L. 9500 e 3 quadrienni d cc., rlduz . 12 %; et à lim . 40 a., <loc. a 3 i11esi. DAnFo (Rresci a.). -- end . 31 m ag . 1 ore 18 ; p er Casino Boario; L . 10.000 e 6 qui11quen11i dee . oltre c . " .; riti uz. 12 ?~ ; L. 2000 p er inezzo ('elere di t rasp . : eLA litn . 35 a.; Lasa r.. 50,10; doc . {l G 111esi dal 28 fel>. ~ SCALAPLANO (Nuoro) . ~ cncl. 30 apr.: L. 7920 e c .-v. se il titolare è coniugato . FAsANo (Brindisi) . - Scad . 24 m ag.; L . 8000 e 5 quadrienni d ee. , L . 3000 ca ,·a l c. ; e là lim. 40 a ~ L i\ CPE D1.TSA e Ll O:\A (A grig ent o). - Scad. 5 apr .; L . 8 00 al n e tto 12 'loi 4 quadrie11ni dee., L. 880 provvisorie uff. san ., aclcl izion a le J.J. 500 ogni 250 poveri in più di JOOO ; <'là li111. 3:3 a.; tassa L. 50. LECOE. Amniinislrazione P1 1ovi11.cial e. - Posto dì Dircllore d ella Sezione inedico-micr ogr ufic a de: Labor a Lorio provli1cia le cli ig ie1)C e profilassi: lire 13.500 con tre a un1e11 li quarlriennali di L . 800 ciascuno si110 a raggiung ere L . 15.900 ollre il supplem ento di servizio a lliYo di a11nue L . 2800, con un massimo tolale di · 1 ~. 1 . 700, ind e nnità di caroviveri e co1npar tecj p az ione u lili. Ritenute e riduzioni come per legge. Documenti di cui all 'art . S del H.. D. 16 ge11naio 1927, 11. 155. Vaglia di L. 50,10. Scaden za ore d odici d el 16 giugno 19~3. 01.>bligo de ~la reside11 za Ii sa 11 el Capoluog o. Ch1a~ rime11li presso la Segre teri a Ge11erale. LECCE. R . Prefcl l ura. Concorsi p er tito li ed esami, p er 22 posti di u fficial e Sanitario d ei Comuni di Alessano, Carmiano, Galatone, Levera110 . Martano, Melissano, Nociglia, Novoli, Parabita, Presicce, R acale, Ruffano, Salice Salentino, San Cesario di Lecce, S. P ietro i11 Lama, Taurisano, Taviano Trepuzzi, Tricase, 11 uglie, Ugento. Veg lie. S~adenza t ern1i11e presen tazio11e don'lande alla R . Prefettura d i Lecce ore dodici d el 30 apri le 1933. ~IASSANZAGO (Padova). Scad . 10 apr. ; L. 9000 per 1000 iscritti, addizionale L . 5, 5 qttadrienni dee., L . 800 trasp., L . 600 se l1ff . an.; c.-v.


òlu

(( 1J_,

POLICLINICO »

Con.siglio degli I si iluli O spi l ailieri. ... cad. 15 mag.; 6 assistenti con funzioni d i in terno; L . 5600 olt re L . 360 serv. a tt.; età lim. 35 a. ; ta$sa L . 50. Rivolger si al C.JOnsiglio, via Ospedale 5. ~[ONTECAROTTO (Ancona). Scad. 30 g iorni d al 10 marzo; 2"' con.d. (rurale); età lim. 40 a. a l 10 mar. ; doc. a 3 mesi; L. 8500 e 5 quadrie nni dee., oltre c. -v . e L . 1000-2000-3000 trasp .; riduz. 12 %; lassa L. 50, 10. ~Iu n ~zzANO C?uneo) . Scaà. 10 apr.; L . 7000 e 4 qu1nquenn1 d ee. oltre L. 1500 cavale. ; riduz. 12 %; età li m . 45 <l • OsoPPO (f./(li n e). Scad. 20 apr.; L. 8000 e (j (luadrien11i dee., oltre L. 500 serv. att. , c.-v., lire 1000 trasp., L. 1000 uff. san.; riduz. 12 %; età lim . 35 a. ; t assa JJ. 50. 'lILA:'iO.

0STIAI\ro (Cr e1nona). - Scad . 15 apr.; L. 11.000 e addizionali L . 2,50 e L. 3 oltre i 1000 e i 2000 JJOY., uff. an. L. 1000, inòennità trasp. dn fi ssar i , c.-Y.; ricluz. 12 ?~ . P oca10 SANNITA (Benevento) . Scad. 30 apr.; L ..)4!50 e 3 qu i11quenni ò er..; indcnn . ca' alc . ; età lim . 45 a. PONZANO ~1oi\ FERRATo (Alessandria) . Pos to di 111ecl iro co11do t lo. Stipendio L. 7000. Inden nità di iraSJ)Or lo L. 500. Ind ennità di ufficial e sn11i1 ari o L. 500 . I l tu tto sogge tto alla riduzion e clel 12 % e a lle rjlenule <li legge. Scaclenza 15 rnaggio 1933. P er altre inforn1azioni ri v-olger si alla Segre teri a co111unale cli Po1Lzano f\ifonferrato. PRAGET..ATO (Torino) . Scad. 15 111ag.; L . 7920 e c1uinque n ni dee., oltre L . 440 a llogg io, L. 440 trasr .. L. 440 se uff. san .; età lim . 45 a Pni.:f'EGLIE (Brescia). --=- Fino al:e ore diciotto del g iorno 25 élprile 1933 è aperto il con corso per tito li al posto di n1 eùico condotto del com11n e di Preeglie. J3ando e ch inrimen ti pres~o la ~egre t erin Comu11ale di Pre ~ egli e. Ruo (i\fi lano) . Posto rli l ffi c inl e :a1ii tario. Per tiloli ed esami . Scaden za 31 inaggio 1933. Età n 1a$sim a 45. Stipendio L . 14.000. Cinque aume n ti c1uadr ie1111ali. CaroviYeri s tatale. Inde nnità ser vizio altivo L. 8000, trasp ort o 1500 p er i.notoci cl e lta o 31300 p er auton1obile. Compensi secondo tabell a. S tipendi e assegni lordi da rid l1zjo nj e tra ttenule di legge . T assa con cor so L . .50. Pe r <' lliari1nen ti rivolger si ~I unici pio d i Rho. llot-1.\. Pio I stitut o di S. Spirito e Ospedali J~iu11ili . Scad. 1° apr.: 20 assist enti m edi co-cl1irurgh i, 2 olo-rino-lari11goiatrj 1 2 radiologi, 4 pa tolog i ; età lin1. 30 a. a l 16 febbr.; t~ssa L . 50. Rivolgersi ~Pgretrri n Generale. RovIGO. Cuniune. Scad. 18 apr., or e 17; 11a. <'O n do li a rurale; L. 8000 e 5 quadrien ni dee., ol lre L 1900 serv. ntt., c. -v., addizio n . L . 5 oltre i 1000 pov. lna n on oltre L. 1000, per trasp. L . 1000-15003000; ambt1la l . L. 500 ; riduz. 12 il ; et à lim. 45 a. • Alli\J E DE (TreuiJso) . Scad. 15 inag . , L . 9500 e 5 quincruen1ti d ee., oltre L. 500 uff. san. , L. 400 a1nbul11t., l.1. 2500 motocicletta o L . 3500 automob ., nddizio u . L. 5 oìtre il 10 % d ella popolaz. ; riduz . 12 %; e tà lim. 40 a.; a·:l oggio per L. 700 ; tassa L. 50. SPLMONA. Casa Santa dell'Annunziala. - Concorso assi stente m edico. Scad. 10 apr. ; lim . a. 35; s lip. L. 3000. indennità vitto L. 2400; ambedue !.Yli a segni I orci i cli R . Ì\I . e ciel 12 °~. oltre l 'a lloggio gratuito in Ospedale. Durata delln 11omina di a nni due.

lANNO XL ,

NtT1.f.

13]

'l'ARANTO. Con.sorzio Proo . Antitubercolare . Scad. 1 apr., or e 12; m edico capo reparto del Sa~atorio Antitub. di Grollaglie; L. 7200 oltre L. 2400 i~denn .. vettura ; è consen tito il libero esercizio; r1volg.er~1 alla ,Segr eteria del Consùrzio. presso la Ammin1str . Prov. - Palazzo degli Uffici. T1ccuGo (Cr e1nona}. ... ca<l . 30 apr.; con Cunig na110; L . 11 .5000 per 1000 poveri; addizionale L . 2,50; se uff. san . L. 2500; Ambulat. L. 600 ; trasp. L. 3520. 'fnEvi so. Ospedale Civile « Eletta di Savoia » . l'er titoli. Posto di primario clella Divisione Radiologica e lladium-Terapica: assegno annuo ~ire 75~0 l or~e, rid ot le del 12 %; cinque aumenti quadr1~nnal1 del 10 %; even~ual e ind ennità caro-viveri;. co~1par t ecip azione negli lt l il i i)er cure dozzi11anl1. Scad enza 20 maggio 1933. Per infor1nazioni rivolgersi alla Segreteri a. 'fntESTE. Ospedali Comunali. Direttore· lire 30.~00 ? llre _L . .600 serv . atl. e L . 6000 alloggio . Un biennio di direltor e i11 Ospecl al e d el Regno con almeno 800 letti. v.·ERCET.T.J. Os1>ellal1~ Afat1gior e. - Scad. 20 apr.; , eh J rurgo primario. Ri' ol ger s i segreteria. Av-,;er lenza. Quando norl è allrimenti indica to i concorsi si riferiscono a condolte medirochirurg iche, i compen si all o stipendio bn se. CoNcottsc

A PRE~lf I.

Fondazione « Alfon so Wassermann ».

L 'Associ ozio11e n1edica Italiana di Idroclima loLogia, Talassolog i a e Terapia fisica bandisce per l 'anno 1933 il concorso al premio « Alfonso Was~cr111an.n » i~tituito p er un trienn io per studi di tdrolog1a, clm1atologia, talassologi a e terapia fi sica. Il concorso è aperto fra l aureati in medicina e chirurg ia italian i , delle Isole Egee e Colonie ch e illuslrino il t ema scello dalla Giunta Esecutiva dell'Associazione, ch e per il 1933 è: « Influenza deJ clima sulla fisiopatolog ia umana, d~mostra ta da <1ual ch e ricerca sperim enlale di ordine chimicof isjco )>. Il premio è di L. 3000. Norme con su ete. I te1ni d i con corso devono essere f atti pervenire ii~ trip1ice copia dallilogr af at n entro il 30 m agg io 1934 al segrelario d e ll 1 Associazione prof. Celestino· Gozzj , via Pascoli 37, Milano.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

. 11 1Jrof. R?berlo Alessandri, clinico chirurgo d i Roma ~ d~ret tore della Sez.ione Chirurgica del nostro periodico, è s lalo nominalo socio onorario clel1 Accademia di ~1edi cina di New York. All 'illustre Maes tro i nostri vivi rallegramenti. 1

Il teu . gen. medico Luig i Franchi è nomin ato direttore gener ale d ella Sanità militare, al posto del ten . gen. Umberto Riva, raggiunto dagli indeclinabili limiti d'età n el pieno vigore fisico e inLellettuale. Al Riva , ch e p er più anni onorò il nos tro giornale d ella sua collaborazione, un affettuoso saluto. Al Franchi un benvenuto cordiale e molti aug urj . Il dott. prof. Periclf:' P ozzilli, docente di P atolog ia Medica n ell a R. {Jniversità di Roma, con motu proprio di S . M. il Re, è stato nomina to commendatore dell'Ordine nella Corona d'Italia. All 'apprezzato coll ega. i nostri cordiali rallegra1nen1j .


fANNO

XL,

NU!\-I.

13]

SEZ IONE PRATICA

NOTJZIE DIVERSE. 3° Cougres o Cnternazionale Ospedaliero. Come abbia1110 annunziato, è indetto dall "1\ s ociazione Internazionale Ospedaliera a Knocke sur I\fer (llelgio) nei giorni 28 giugno-3 lug lio. Vi sono invitate tutte le Amministrazioni, Associazioni, Istituzioni e per one che s'interessano alla costruzione, alla geslione. e in modo ge1,erale al progresso degli O pedali. In seguilo alla crisi 1nondiale, i compili dell'ospedale moderno sono venuti alla luce con ta1• ta evjdenza, che appare e1npre più n ecessario cl i scambiare le conosce11ze acql1istate ir1 questo can1po e di formulare princìpi generali applicabili i11 tutti i paesi. A tale scopo le dieci Ct-0mmissio11i pern1a11e11Li <li studio, i .. li lui lt' dall'Associazione In Lernazio nnl . presenteranno delle relazioni compil ate in base alla esperien1a <lei tecnici più competenti di tutli i • paesi. Que le 1 c lazio11 i per1r1ellera11no al Co11gre so cl i formulare non regole schemalicl1e, ma lince d irc ltive, che pos ono ervire dovunque nl lJrogres. o degli ospedali. Le dieci Co1nn1i ioni SYOlgono Ja ]oro attivilù 11ci segu e11li cam11i : 1) Costruzione; 2) Arredamento ed in s lalJazione tecni ca ; 3) Ammirtis lrnzion e e: geslione; 4) Cori t abilità; 5) Legisla zione e reg0Jame11 to a111mi ui s trativo; 6) Cure agli nmn1al ati ; 7) Alimenl.1 zio ne; 8) Per 011alc; 9) S talis li cu e nomenclalurr:; 10) R el uzioni esterne d ell 'O pen a]e. Le rcla1.ioni saranno pubblicate nel nu1n cro di april<' dcl J\ rosofromeion, che è l'organo uffi cia] (• <lella A'2- oc i azione In Lern 1zionale degli Ospedali (Ed itore ' '' · Kol1lhan'lmer di ,Stoccarda). Al Congrc o seguirà un v iaggio di studio in Olanda (4-9 luglio). che comprenderà la Yi sit a élllc istituzioni ospil aliere e nello stesso tempo la vi. ita delle città, dei mu sei e dell e 11cllezze nat11rali del paese. L 'iscrizione è aperta presso l 'Associazione Belga degli Osp ed ali i11 Bruxelles, rue cl e LjYOltT lì(' . 80. IJa quola dj iscrizio11e è di 2 dol1ari. I m e mbri della Associazione Inter11aziona]e degli Ospedali pagano una quota cli 5 dollari all ' anno, ch r. rlà l oro il diritto di parlecipare gratuitame11 te al Congresso e di ri cevere Nosolcomeion, rivista trimes trale edi La dall'Associazione. Si prega di indirizzare le domande e le comunicazioni relative alla materia tratta ta dal Congresso al dot1 . W. Alter, in Buchschlag, Ernst Ludwig1\.llee 2. Hcs en . G<:r1nania. Il progra1nma pnrtico1areggialo ed illustrato del Congresso sarà inviato ~ratuit amenle dal! 'Editore W. Kohlhammer, TJr banslr~1~ ~P 12-16, u ltgart , Germania . 14:° Congresso internazionale di oftaln10Jogin. Ricordiu1no che si terrà a l\iiaclrid dnl lG a 1 22 aprile. Il Comitato ituliano informa ch e sono s tate conrcs~e eccezionali ri<luzioni p er i trasporti; e allo scopo clj a~cvolare la più larga partecipazione, è -stato organizzato un viaggio dcill 'Italia. co11 cl11t' dj stinti itinerari. La pnrlecipazio11e è li}Jerri a tutti e le iscri zioni si ricevono alla sed e del Comitato. via Silvio Pellico 8, ~filano , il q ualc fornisce, a ri-chie la, informazioni e programmi .

()onferenza. internazionale s1tl gozzo. Una CÀ>m111is ion e per l o studio del gozzo nominatn <lal Servizio feclera le d ell .igier1e p11 hblic.1

517

della Svizzera, ha indetto t111a confere11za i11terna- · 1.iortal e sul gozzo, per i g iorni 10-12 agosto, a Berna. Sor10 stabiliti i segt1e11 li temi di relazione: « La iperliroidosi ». · relatori J o selin de Jongh (Oland~) , Holst (Norv~gia) , Plu111mer (S lati Uniti), Epp1 nger (German1a) , Pe~ celon (Fran cia) ; « La etiol?gia ~el ~ozzo.», re~ ato~i Pighini (Italia), ~fcCar­ r1son \Indie b.r1ta11n1ch c, ; « Lo struma maligno», relatori Dunh111 (l11g l1 il It•rra), Dc Quer' ain (Svizzera) .. I11?ltre t1n certo numero di perso11alità sono ~ I a le ir1Y1tate a prende re parte alle discussio11i dei tre temi. Per informazio11i ri,·oig ersi al prof. Giacorno Pig·l1ini. . Istituto P sichiatrico di San Lazzaro San l\[au rir.io (.Reggio En1iJia). '

3° Congresso italiano per la lotta contro il cancro. l\i cord~ alll O cl1e il 3v c:cJTI\eg110 Nazio11ale della

Lega Ital 1ana per l a lotta contro 11 cancro è indetto a Roma dal 21 al 23 aprile , . ollo i ·allo patronato cli S. ~1. la Regina, 11ei locali d cll 'I s tituto del Can·ro ed in coincidenza con l 'ina1tgurazione dell 'Istiluto stesso. È organizzalo a cura rlella Sezione romana; jl Comit.alo ordi11 ulore è presieduto dal prof ..R. Aless3:ndri; . 11e sono v.ice-presidenti i profc~sor1 R. Bast1anell1 e A. Busi; ~egrclario il prof. Giovnnni Pacetto, R. Clini ca Chirt1rg ica, Policlinico Um1Jerto I , Ron1a (27). A richi est a s 'in\ ia il })T Og ra111t11n.

Giornate dello studio biologico <lei cancro, . ~ i. l~rra n~o a Bord~au , dal 12 al 15 n1agg·io, per i111z1nl1\ a di un Com1la lo l)Os lo o lle· ln presiùenza d '0 11or~ di Ch. Richet e c.he compre11de il prof. Bot111J11ol (Bo rden11x). quale pre ide11le e il dotl _ c;ou,·ier quale cgrclario; tr~ i \i ce-presidenti è il prof . l elio Mori di 1 apoli . Per infor1nazioni rivoige1si al1a segr eteria, piace Ga111belta 30, BordealL"'< .

Congresso tedesco di actinologia. Si ad unerà a Berli110 i1ei g iorni 25 e 26 aprile; disc uterà il tema: « 1"erapio allinica della tubercolosi » (relatori: Bansch , Lipsia· Bu cn1rister e Loss'vitzer, St. Blasie11; Ber11ltardl, St . f\!Iorjtz; GuttJnan11 e Holfeder, Francoforte s. l\L; Hoffmann, Kouig· bcrg; J esi11ek, Giessen; Lomholl, Copenaghen; llollier, Leysin; Spiethoff e Za11gc , J ena; Stuhmel' e 'Vuch erpfe11ni11g, Munster).

ocietà Radio-nenro-cl1irurgica italiana. 11 Co11siglìo di ques ta Società h a deliberato il scgt1e11 te tema }JCr il Congresso Nazio11ale da te11ersi a i\1ilano 11el 1934: « Cri teri di indagine delle affezioni del neYr:.i se ·» ed ha non1i na Lo r elatori i proff. R. Bastia11 elli per la parle chjntrgica, Bertolotti per la radiologica , R<'. I a e Bo clii }Jer la 11eurolog ica. Per infor1nazioni rivolger s i all a eg·re leria (Paclova, Casella poslale 433).

Società Lombarda di Ostetricia e Gi1tecologia. fl u es ta Società, costituì lasi quale Sezione dell 'Accademja Medica Lon1barda, tenne la seduta inaug urale il 23 febbraio . r1ell 'anfite:itro della R. Cli: nica Ost etrico-Gi11ecologica « L. Mangiaga11i n della R . Università cli ~Iil n n o , alla presenza rlel presid c n lc c1ell'Accad em1a prof. Ba liui, d el r ettore dell 'UniYersità prof. Livini, d el preside della Facoltà ll\erl ira pl'of. Foà. Le rn rich e furono cosi asseg11 ate:


518

« lrJ POLICLINICO

presidente : E. Alfieri; vice-presidenle: G . _..\.cconci; consiglieri : G. G . Fossati, G. Dossen a, F . Clauser, Biancardi ; segr e tario: F. Vozza; vice-segretario : Buzzi ; cassier e: M. Baulino. Dopo i discor si <l 'occasione ven11ero falte sei comu11icazioni .

Pnewnothorax

artificiali~.

Il Bollettino p er l ·anno 1933 è di 1m111inente pu bb licalion e . I ignori Soci Italiani sono prep-ati di far p ervenire l a quo ta annuale di L. 15, ttll 'ufficio del Segretario generale: prof. Un1berto Carpi, via Alberlo da Giussano 18, Milano (126). Inoltre i signori Soci sono pregati di indicare all 'ufficio del Segre tariato: 1) le nuo\'e C\ e n Lu ali variazioni n ella lista d ei Medici e delle I stilttzior1i che pralicano il 1)11eun1otorace o l a chirurg ia polmo11are; 2) i nuovi 11i_e todi <li lecnica e i nuo\. i appara ti con cernenti la collassoter apia; 3) l e nuo''e eventuali pub blicazioni st1 lla col la so lera1)i n (1932) . Tt1lte quest e notizie ser' irnnn o per la pub hlicazi on e de l Bolle ttino 193:3.

La III <·n1npagua antitubercolar t>. La Feclcrazione Nazional e Ilalia111 fascista per la l olta con lro la tuber {.,oiosi h a già i1 . . i ziato unn inten sa propaganda pl'edisponPnrlo l a spE>djzio11e di oltre 4 milioni di let tere a tutti t; li c1 ili , is tituti, a tutte l e orga11izzazio11i di datori di laYoro e l avoratori, a tutta la cl asse io seg11a11te e le svaria le organizzazioni dipen d.c11ti e.l ai P artit o. La g r ande mar1ifestazi011e nYrà qt1es l ·a n11 0 un car a ttere s tre ttamente 11nitario e per rnggiuJ1 gerc pienamente, co1ne ha voluto il ~1ir1is tero cl eJl ·111terno1 questa vera u11i tà Naz ioo :lle. ti ·tto il 111ateriale di propaganda è stato fornito u1dcan1en tP dall a Fed c razio11e. Valenti artis ti son o stati chiam ati a collaborare. I11 modo p ar ticolare l a ctrnpag n a <lel 1933 ha i)er simbolo una campana croci ata. Oltre 6000 oratori propaganàis ti p <.•rl eranno in tulti i p aesi d 'Italia ; sono stati d esignati 92 ora ~ tori per i 92 capoluoghi di Provin-.;ia, scelti fra gli uon1ini più rappresen lativi n egli f.Variati campi delle attività delJo spirito, dell 'a rte, <le11 a scienza , della ·p olitica.

L'o1·ganizzazione sanitaria uell' Agro Pontino. Il Capo del Gover110 ha ricevuto l 'cnor~vole prof. l\1ar chiafava ed il sen . Cr em on esi <:on i quali si. è tralte11uto sulle or ga1tizza.1.ioni anitarie n el1'Agro Ponlino. Il sen . yfa rchiafava ha illus lrato u11 ord ine d cl giorno forn1ulato dalla sp eci ale Commissio 1.1c di alla consl1lenza per la v igilanza igien1co-saraitaria òi quelle p opol azioni ed h a p oi esposto q~ r1 to è stato fal lo d alla Croce Rossa Ilaliana, r h e h a istitl1ito in tutto quel territorio una fitta rf'tc3 di ce11tri sanitari d eslinati a vig ilare su ll e CC!t1di1)oni igien icl1 c della nuova Prov1 nc ia COillJ.Uistata dal F ascism o n11 'Italia. Il Capo d el Governo nel co1npiacersi del) 'oper a svolta ha d. nto l e linee gener::tli ])er c h è gli abit,111tj di Littoria e di Lutto l'Agro Pontirto nel campo ig ienico-sanitario siau o allo s tesso }jvello cel]e r eg ioni più progredite d'Italia.

Comitato internazionale sulle n1alattie cardiovasco· lari. In occasione d el 6° Co11gresso tedesco sulla circol azione tenutosi a "\V ilrzburg nei giorni 6 e 7 mar-

JJ

[~\.NNO

XL, NuM.

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7.o sotto l a presid c1t7a del prof. :\fagnus-_\lslebe11, i è aùu1l a lo, in 2a. sessione, il g iorno 7 n1arzo il t< Co111ilato scientiiico per l o s tudio e la lotta <'~n­ tro l e malattie d ella circolal ione », sotto la presider1za del <lott. C. Ha1.r1el. Von11e deciso, con J 'adesione dei rappresentanti e delegati di vari Stati di fond are u:c Comitato in ternazionale . ch e si ad~ne­ r à p er la prima vol ta nel 1934, verso la fi11e ùi giug no, a Bad-Nauhei1n , rtel « Ker ckhoff-Herzforschungs-Ins litut », <lire llo dal prof. F. ~I. Groedel . Per inforn1azioni rivolger si al « Wissenschafslichef1\omitee zur Erforschung und Bekampfu11g der Krei8la ufstoru ng er1 >,, Resic.tenzstrasse 32, DresdeitBlasewitz, Germania.

Lega francese contro il r e11mntismo. Si è adunata il 13 marzo: durante la mattinata ebbe luogo una dimostrazione clinica da parte del prof. Grenet nell 'Ospedalc Brc tonneau; dura11te il pon1eriggio si sYol e una sedu ta scie11tifi~a, al Mt1seo Sociale : venne discu sso il tema: cc La criso tcl'a pia nel tra ltamento d el reumati smo ».

La nnoTa sede del Sindacato medico di Milano. Il Sindacato m edico di Milan o e Provincia, ha in augura lo la ~ua 11uova ~ed e (i11 Piazza d el Du(l1110, 28). Col Sindacalo medico si accolgono anche l 'Ordine dei in edici e l ;Accad emia medico-lombarda. La cerimoni a ha a" u Lo Juog·o alJ a prese11za di S . .1\.. R. il Duca di Bergamo e di moltissime alte perso 11alilà . ~Ions. 'fredici died e la rituale· be11edizione ai locali e quindi il prof. comm. Ba slini prese l a parola salutando i convenuti e spiegando le r agioni d'indole pratica c h e avevano i11dotto le or ganizzazioni m ed ich e della città a riunirsi in una sola sed e, onde meg lio esplicare le loro funzioni di categoria a va11tt1ggio d ella scie11 za e della pratica profession ale. Disse d el fun zion amento delle· tre Sezioni di J\.Ied icina, d i Chirurgia e di Os tetricia, d elle riunioni p eriodich e degli in scritti . dell 'impulso ch e I 'or ganizzazione dà agli studi medici, con clud e11ùo con un a ug urio di se1npre m aggiore efficien za d ella a ttività professionale nell 'inquadramento del Regi1ue. Prese quindi l a parola il prof. Carlo li'oà, preside della Facollà di Medicin a della R. Univer sità cli Milano, per trattare il tema ufficiale: cc Metab olismo d el calcio in r apporto all e lesioni scheletriche ed alle ossificazioni eterologhe ». Seguì il prof. Donati. direttore nell a Clinica Chirurgica cl ella R . Un iversità di Nfil ano. ch e illustrò il tema rl al punto di vis ta cli11ico.

Centro medico nel Belgio. La Croce Rossa Belga 11a fondat o a \v-a lermaal Bortsfort un centro medico, ch e ha per compito l 'esame completo dei p azienti, l e visite dispensariali e l e visite agli scolari .

Assistenza ospedaliera assicurntivn negli Stati Uniti. Due ospedali di Fil adelfia, p or fro11teggiare le difficoltà economich e inerenti alla crisi, avevano organizzato un 'assis tenza in forma assi'curativa : gruppi di person e si assicuravano in blocco ed acquistavano così il diritto all 'assist e:uza ospedaliera. In seguito a proteste ciella ,Società Medica della Contea, h anno però desistilo. Un o rli d etti osped ali, lo Hah11erna11n , aveva acce ttato .500 iscrizioni , a 10 d ollari ciascun a l'anno :


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t·:ZlONin Pl\.\'l'l t:.\

l 'assicurazio11e h it fu111.jo11alo so lo dal 110' crubrc al 13 ge11naio. L'altro ospedale . il Germantown, aveYa accettato l 'assict1razione del personale di una grande Ditta indu~lriale, a 15 dollari per ogni iscritto; raa il Con sig lio amministrativo, in un 'adunanza tent1ln il 16 gennaio, ha a11nulla lo la decisione. La Società Medica della Con tea hu falto rilevare che la diifusione cli ques ta n1odaJilà di assisle11zu sarebbe di pregiudizjo ai n1erlici e di cl iceYole all 'assislenza ospedn liern, r l1c 'crrebhc co1nmcr cializzata.

La Croce Rossa Germanica. Dalla relazione, ora pubblicala, ~u11 'al Li' i là volta duran le l 'anno 1° aprile 1931-31 marzo 1932, risulta che la Società ha avuto alle su e clipendc11ze 9794 inier1nierc, cli cui 1100 in istituzioni proprie . 4900 in i lituziouj municipali , 70G in c li11ich e cd ambulatori universitari, 211 in o pedali cli ocielà mutue, 86 in cli11iche private, 197 ii1 111aternilà e case cli convalescenza, 243 in is tituzioni per l 'infa11zia, .569 in is tituzioni pubblich e di a .. ist en za, ecc. Ciuasi tu tle le inter1uiere della C. R. han110 seguìto ttn corso biennale (un anno in pii1 di quello ri<.:hieslo dalla legge). n cen tro lliù impor tante di formazione è la Scuola \ Verner, a Berlino. Se si tiene conto anche delle dame infermiere (circoli della B11011a nn1aritana), si va a 132.000 persone r.irca capaci de1l 'assis tenza, dis lribui Le i n 3358 sedi; il personale ausiliario è costilulto da 136.000 unità. Notevole è l 'altività S\Olla per ll pronto soccor so, in 6435 stazioni municipali e 23.505 s tazioni varie, idonee così all 'assislc11za rome al tra porlo d ei feriti e inalati, con 505 au lo-an1bulanze e 203 atnbu lanze a cavalli; inoltre 28.000 stazioni sono altrez late olo pe1 l r asporlo. in barelle e a1nbualnzc . Ve11ne prestala assisle11za a 2.300.000 persone. ~Io l te AssociaLio11i gareggiano cori la Socie tà della Croce Rossa e rendono ollimi servigi; molt(· sono a caraller e religioso.

Il bilancio dell'assi tenza pubblica a Pnrigi. 11 bildncio preventi\O pel 1933 dell '« Assistaucc PulJlique » di Parigi i1nµorta uno s tanziamento di 658.G62.517 Jranc:hi, ossia circa m ezzo n1iU urdo cli lire il . In pa rte ques ta somma verrà corrj sp os lu ìn rivalsa cfai ricover a li non indigenti; in p arlP verrà co perta dagli in troi li della tassa sugli spetta coli; iu buona par le verrà foruj la per conve11zionc rlaJ Comune La quota d cl Corn une fu di 163 milio11i nel 1925; è saJila a 345 n el 1932; e sicco1ne il valore dcl de11uro 11el frattempo è rimasto praticam en le iu variato, si è prodotto un i11 cre1nen lo fortissimo, di 211 per cento in 8 anni. InYece il 11ume1 o dei le lli è a umenla lo solo da 35.500 a 41.700, cioè di l i per ce11 lo. La maggiore spesa è dunque inerente al inaggiore costo deJl 'assistenza, che è quasi rarlclopJ)ia Lo. A sua vol La il 111 aggiore cos lo è delerrnjnalo d all 'orari<.1 di 8 ore e d alle vacanze annuali per le i11fcrmiere. d elle quali si è dovuto aumentare nlol lo il nun1ero ; nonchè dalle assicurar.ion i dcl personale. La giornata d 'ospedalizzozione viene orn a cost are circa 40 franchi al giorno. In m edia l 'ospednlizzazio11e d11ra a Parigi 27 g iorr1i mentre a Londra è di 24 , tl Brt1 xelles di 22, a New York di 15, ecc. La maggior durata è ascrivibile a difettosa organizzazion e: le sale operatorie sono quas i se mpre ingo1nhrale e perciò occorre un turno cJ 'a l lesa; le rice1·che di laboratorio (reaziorti, esami cli sangue, ecc. ) tardano sempre: così mol1

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Lo lc1111)0 ' a pure ciu pa lo. Il direttore dell 'assis te nza, dott. :Nioreau, 11ella 8Ua r el azione annuale , J)ropon e di rin1ediare n tale s tato di cose; per es. , gli operandi d 'ora i11 poi verrebbero accettati solo al 1nomento dell 'operaz ione; i pazienti verrebbero dimessi appena guariti: eventualmente inviati in case di convalescenza. RileYa cl1e occorrono senza m eno nuovi letti p er soddisfare le cresce11Li necessi là dell 'assis tenza.

Revoca di zone malariche. Con decreto 27 dice1nbrc . pubblicalo recenteanente sulla << Gazzetta Ufficial e », si è r evocala ;,l t;lassifica di zona malarica p er 10 comuni e 7 fra zioni del Lario e della Brianza (prov . di Como). Sono questi gli effetti della lotta ad oltranza inlrapresa dal llegime con lro l 'incoltura del suolo e contro l a malaria, atlraYcrso la g randiosa bo11ific& intP.f?'rale.

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Bibliografia Italiana. La Redazione della (( Bibliogr afi a Italiana », Se1.io11e ì\Iedicina - pttbbJicala a cura del Con siglio azionale delle Ricer che e col concorso della Rea le Accademia d'Italia - è s tata cos1 ricostituita: dott. Corrado 'fon1masi-Crt1ò eli, fl ire ltore ; dotl. Guido 'f egoni, r edattore capo; dottori Augu s to Carelli t Sofia Fcrro-Luzzi, redattori. Il dott. Tegor1i, della Sezione ~ledica, è stato incaricato di reggere j l servizio redazionale anche d elle allre bra11che bibliograliche (Scienze, Biologia, I11gegneria , Indu s trie . Difesa Nazionale, Agricoltura). Data la co1npe tenza e la fatti' ità del Tegoni, col quale ci cougratul iamo p er l 'in carico avulo, siamo sicuri ch e la << Bibliografia Italia n a », n elle sue varie bran che, sar à eflicierite e 11on subii à più ritardi di pubblicazione, tanto m aggiorme11 Le deprecabili per lavori di tal gener e , i11quantoch è l 'utilità r1e è in gran p arte co11diziona la dalla tempesli\·a publ)licazione . Per quel cl1e rigl1arda l a <<Bibliografia ~1 edica », essa, col 1933, ve u n e inizia la secondo una classificazione che la pratica s lessa bilJJiogr afica h a indica lo come razionale e più opporluna d elle classilicazion i applicale .neglj scor s i anni. Gli studiosi italiani cf ia 110 il loro appoggio a tali pubblicazioni d el Con ig io Nazjona1e d elle Ricerch e, l e quali pon go110 in evidenza con li11ua e valorizzano il contributo i1on indiffer e11te che gli Ilalia11i portano al progr esso del sapere.

Nella stampa snnitnria. La direzione d el << Gior11ale di Medicina ~fili t are » è s lata as unta d al ten. gen . 1ncd. Luigi Fra11chi, al p os lo del ten. ge1L. m ed. Umberto Riva, il quale h a l asciato l a direzione del g iornale, i11sieme alla direzio11e generale delJa Sani là mili tare, per rag ioni di età. Alla cari ca di r edattore capo è stato co11ferrna Lo iJ solerte prof. Virg inio De Ber11ardinis, che ha già dato prova di sap ere accoppiare, alle quali là òi s ludi oso ~ ~perin1en La tor e, c1uelle di g iornalista. Segnaliamo ai lettori << Sindaca lo e corporazione », organo ufficiale d el ?\1inistero d elle Corporazioni ; vi è docu1n e11tala la mol teµl ice attivi là del Regime nel can1po del lavoro e della previde11za ociale. Vi ha moJ la p arte l 'a l livi là n el dominio del! ' igiene, dell 'assislenza sanitaria, delle prevenzioni e delle assicl1razioni ; vi Eo no anche molle documentazioni relative agli Enti e agli Accordì

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u 1L ll(H. ICLINICù >>

i11ternal io11ali ; Yi ·i Lro,·a11 0 molle i11formaz1onJ r elative ai vari Paes i. L 'abbon am ento an11uo i111porta L. 58.50 per l 'Ita, lia, L. 130 per 1'Es tero; i numeri separati costa110 rispettivamente l.1. 10 e L. 20. Rivolger i n11 'Isti lt1t o Poli g r afico d e llo ' la to, Ro111a. Si è ini zia ta la pubblicazio11e degli « Archivo: do Hospital do Centenario» di Recife (E"rasile); il 1° fascicolo contiene 9 contributi originali e u11 articolo giubilare sul prof. J\. . Simoes Barboe. Redazio11e e amministrazione l1a11no sede presso l 'Ospedale, avenida Rosa e Silva 398, Recif~, Pernam·buco, Brasile. Sollo il titolo « Geneeskundige Blade n uit Belgie », col p atr o11ato della quasi totalità ciel corpo i11seg11a11te della Facollà medica di Ga11d, si r inizia ta la pubblicazione di un p eriodico n1edico in lingua fiamminga, la c ui opportuni là è stata d e terminata dall 'avere cc fiammin ghizza lo » l'Univer il à di Ga11d. Esso farà astrazione eia qualsiasi riuestionc p olitica e si occuper à u11ica111ente di problemi scie ntifici e tecnici. Ha lo scop o precipuo cl i mantenere i legami dell'_l\ln1a Mater con gli an li chi allievi . La lingua fiammi11ga, la quale già co11ta 11umerosi periodici di nledicina pubblicali in Olanda e nelle I11clie Olandesi, viene ad occuylare oggi un posto sempre più notevole i11 m edi cina e complica sempre più il problema, g ià così difficile per gli stud iosi, delle lingue. Si è iniziata !a pubLlicazio11e di u11 1Jeriodico intitola to « Dìabetes », a c ura dei dottori Frederich M. Allen di Ne''" York. Henry J. Joh11 di Cleveland e \VTillia1u D. Sansum di Santa Barbara (Californ1ia). È d esti11ato ai malati di diabe te; r eca articoli di volgarizzazione sulla dieta e s11lla cura farmaceutica, r ecen sioni di libri, noti i i e s11gl i ~ t.t1di rig uard anti i: diabete, lettere ai direttori. Ha11no n1odificato la p erio<iicità varie riYi slc: « La Pediatria » da bime11sile è divenuta mensile; e;osì pure il « No tiziario demografico »; <e The American J ournal of Cancer » d a bimestrale è divenuto mensil e; la cc Pre n sa Méd ica Argentina ,, da tri111 e11 sile è divenuta setti1nanale .

Sessione di libere docenze. Con ordinanza d el Ministero per 1'educazione nazional e in dat a 20 gennaio 1933 è stata indetta la sessione clell 'ann o in cor so per il con seguimento d ell 'abilitazione alla libera docenza; il termine per la presentazione d elle d om ande è fissato al 31 maggio, ma ai candidati ch e n e facciano espressa riser va ulla dolnanda è consentito d 'inYiare direttam ente le loro pubbicazioni ai componenti le singo1e Commissioni, fino al 31 agosto. Alla Scuola <li perfezionan1e11to in 111edicina del la· voro. lu ques ta Scuola hanno luogo nun1er ose confer enze affidate a personalità della 111edicina, su prohle mi attinenti alla medici11a del Javoro e alla m edic ina sociale. Di recente h anno avuLo luogo : una conferenza di S. Baglioni su « L a fati ca . n ei lavoratori manuali »; una di S. De Sanctis su cc La fatica n ei Javoratori intelle ttuali ». ,S ono annunziate le seguenti altre conferenze: S. Ottolenghi, '~ L.a personalità fisica e p sichica del laYoratorc » (per i I

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giorno 31 111urzo, a 01e 17.30) ; S. Serono, «Il fat tore sanitario nella Jlloderna organizzazione dPl lavoro >> (per il gior110 27 aprile, a <Jre 19). Per notizie rivolgersi alla Scuola (Policlinico del Lavoro, Lu11gote,·er e i11 Augusta 3, Roma).

Corso con11)lementare d'igiene pratica. Si terrà i1ella R. Università di Catania dal l "' ' aprile al 31 maggio, i>er .aspira11ti ufficiali sanitari; norme consuete: tassa L. 400 da corrispondere all 'Econontato della R. Università, oltr e gli eYentuali diritti di Segreteria. Corso di perfezionamento sul cancro. Dal 20 aprile al 5 maggio dalle ore 15 alle 18, nella R. Università di Bari si terrà un corso di esercitazioni sul cancro. Esso è gratuito e dà diritto a certificato di presenza. Fare domanda in carta libera alla Presidenza del Comitato locale per la lotta contro il can cro, R. Clinica Medica, allega11do certificato di laurea. Corsi di perfezionamento a Parigi. Un cor so di t ecnica ematologica e serologica avrà lt1ogo nel Lal>oratorio di Anatomia Patologica della F acoltà di Medicina di Parigi, a cura di E. Peyre, a partire dal 7 giug110 ; comprenderà 16 lezioni teoriche e tecniche, seguite da applicazioni pratiche; tassa fr . 250. Un corso sui di s turbi del ritmo cardiaco avrà luogo 11ell 'Ospedale Tenon , sotto la direzione di C. Lian , dal 15 al 25 maggio; alla chiusura del corso si farà un viaggio alle stazioni di Vittel, Contrexéville e Bains-les-Bains (25-28 maggio); tas~a fr . 250 p er il cor so. 150 per il vjaggio. Rivolger si alla F acol là cli 1\ife<l ir ina, rue de I 'Eco le d e l\ilédecine. Parj ' le. Confe1·enztt. Il prof. Riccardo Jorge, presid ente del Consiglio · Superiore d'Igiene del l)ortogallo e membro del1'Ufficio Internazionale d 'Igier1e, ha te11uto a Rabat ~1arocco francese) u11a conferenza sulla peste, con particolare riguardo alla diagnosi , all 'epidemiologia ed alla profilassi. Scambi culturali. Il professore d 'igie1te 111edica alla Facoltà di Buenos Aires, Leopoldo Bard, è stato invitat? a t~nere una serie di co11ferenze alla Facoltà medica di Madrid, durante i mesi di aprile e di maggjo. La d oltoress:i P aul i11 a Lui si, del~gata dell 'Urug uay alla Società delle Nazioni, ha tenuto in Spagna una conferenza sul tema «Abolizionismo e educazione sessuale». I ci1neli scieuti:H.ci italiani destinati all'Esposizione di Chicago. Il Capo del Governo si è reca~o a. visi.t~r~ la lezione di cimelii e clocur11ent1 sc1ent1fic1 che il Consiglio Nazio11ale delle Ricerche ha raccolto per l'Esposizione mondiale di Chica~o. Venne acco~1)ag nato dal sen. Marconi , Presidente del Consiglio stesso. . . La collezione comprende documentazioni dalla preistoria e dall'Era romana., fino all'epoca cor1tem poranea. . . Nella m edicina e fisiologia la materia è vast1s• srma.

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SEZ IONI:: PRATICA

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Verso l'Ordine dei Medici in Francia.

Studenti spagnoli di 1nedicina a Ro1un.

Il progetto di l egge che istituisce in !~rancia l'Ordine dei Medici è s lato approvato dalla Camera durante una seduta antimeridiana, alla quale partecipava un numero d el tutto esiguo di deputati. Il fatto ha costilulo una vera s orpresa per la classe medica. Il progetto incontra opposizione, perch è', a qua1lto si afferma. esso sLabilisce un vero antagonismo tra il Consiglio degli Ordini ed i Sindaca ti ; inoltre le norme codific ate contengono molte i1npreci::iio1ii cd alcune sanzioni cl1e sarebbero i11appH cabilL

,Sono stati a Ron1.a e ne hanno visitato gli Istituti scientifici e assistenziali 50 luareandi i11 m edicina dell 'Univer sità di Barcellona, accompagnati dai proff. Vitarell e Navarro. Hanno d epos to una corona d 'alloro sulla l apide che ricorda gli stud enti caduti in guerra. Hanno riceYuto cordiali accoglienze dai goliardi roma11i .

Restrizione nel numero di studenti dl medicina in

Germania. Il Ministero prussi:.i rto d ella Pubblica Istruzione ha emanato un decreto ch e autorizza, a titolo s peri1nentale. le Facol là inediche a li1nitar e il numero degli studenti ammessi negli istituti e n elle cliniche, e ciò allo scopo di prevenire il sopraffollamenlo, che riduce l 'efiicienza didattica. Gli istituti e le cliniche annun1iano in anticipo il numero massimo di studenti che sono i11 grado di accogliere, e una volta ragg iunto questo limite, p ossono respingere le domande in eccesso. Lo stesso sistema g iò vige eia alrt1ni :inni per la Scuola dentaria.

La morftno1nania in Germanin. Secondo un:i r elazione presentata dal do lt. H . Ha rne1 al l 'Uffi cio inlern.az ionale d 'ig iene pubblica la frequenza del morfinismo nella popolazione tedesca al di sopra d ei 20 anni è, p er ogni 10.000 persone, di 1,0 tra gli uomini e di O, 76 tra l e donne. La prevalenza del sesso maschile è in gran parte ascrivibile ai medici, tra i quali la frequenza d ei rnorfinomani nel 1920 fu cento volte di più che nel r es tante d ella popolazione. Par e che la diffusione della tossicomania in alcuni pic coli centri debba attribuirsi a medici ch e n e son o colpili e che determinano l a ~oro morbosa passio11e n ei clienti prescrivenrlo a d oltranza ini ezioni di morfina. Un problema deontologico in tema di alloggi. La Lega dei medici del comune di Berlino (Gross-Bcrliner Aerzlebund) ha formulato un volo, &econdo cui un medico non d eve and ar e ad occupare un appartamento già t enuto d a un collega, se n on h a ottenuto da qi1esti il con sen so preve11livo. Accade difatti ch e un medico riesca a fnrn e sloggiar e lln :\Jtro (p er es. offrendo al proprietario un fjtto più el evato), n e occupa il domi cilio e poi ne assorb e m olt a p arte dell a clientel a, la quale è abituata al posto o crede ch e si tratti di una successione in regola di un medico ad un altro, che ne ha la fiducia. La Lega adJi la l'abuso perchè, n ei limiti del possibile, sia infrenato. Il fallo ft esso di questo ri chiamo viene g iudicato un segno dei t empi ...

Insegnamento medico mediante la rndio. Nella Czecoslovacchia si s tanno or ganizza ndo d ei corsi d 'insegnamento ll.iedico mediante l a telefonia !ier1za fili. Il successo sarebbe assicurato in quanto ch e il 70 % dei m edici czechi po siede apparecchi riceventi radio .

I giornalisti medici francesi. L '« Associazione professionale dej giornalis ti 111edici francesi » ha tenuto la sua assen1blea gen erale, che ha ri11nova lo l'ufficio di presidenza per· il 1933; quale pres id ente è stato eletto J. Noir : quale segretario A. Garrigues. La « Cassa mutua p en sioni dei giornalisti m edici fra11 cesi » avrà pe1~ l 'a11no in corso alla presiden za G. P a ul-l\1onceau e quale segretario A. Bouland .

Per il prof. A. Czerny. Il 3° fascicolo di « La Pediatria » è d edicato

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on1aggio, al prof. Ad alberto Czerny, l 'illustre ' clinico p ediatr a dell 'Un iver sità di Berlino, ch e l ascia l 'insegn am ento per aYer e compiuto i 70 anni di e tà. Il fascicolo, di circa 250 p agine (un vero volume), contiene un articolo introduttivo d el prof J emn1a ed una serie òi 22 m<>morie; figuranotra gli autori i migliori nomi d ell a pediatria italinna . Il fascicolo r eca una hPlla fotogr afia de~ Maestro, che non appartiPn e solo alln Gern1ania .. ma a tutti i Paesi .

Onoranze al prof. Balli. AJ prof. Ruggero Balli, reLlore della l 'niversità di ~Iodena, è s tato offerto, dai preside11ti e vicepre identi ch e si son o su cceduti alla Direzione della Società Italian a di Radiologia Medica, una me<lagl ia d 'oro . ch e 11el recto r eca il sig illo della Unive r ilà di ~Iode11a e nel verso ricordo com e il prof . Balli sia il prin10 r adiologo che sia assurto. al I a carico di Rettore Mag11ifico. La m ed aglia gli è s tata con segnat a a Roma, in occasion e della XVI lliunione del Gruppo Centro m eridio11ale dell a . l.R.M. , d al prof. Ta11doja.

Borsa perpetua all'Università di Parma al non1e. di Un1berto Gabbi. Presso l 'Is lituto di Patologia Medica dell 'Univers i là di Parma il Retlore prof. Preti h a comm emora to i 1 sen. Umberto Ga])bi, d ando comunicazione della isliluzione di una ]Jorsa perpetua di lire 10.000 intestata al nome cl ello sco1nparso e designa la dal prof. Prassitele Piccinini ogni anno ad un laureando d ell 'Alen eo p ar1nen se ch e prese11terà una l aurea in elini ca merl ira.

Per il prof. Marinesco. ocie là r om ena di n eurologi a h a festeggiato il 70° anniversario d el prof. Marinesco. fondatore d ella neurologia romena. La

Eroisu1l. Narra110 i giornali quotidiani ch e durante il gravissimo disastro tellurico abbattutosi suJl a Califo1 nia meridionale, un chirurgo s tava operando, n el1'Ospedale di Los Angeles, allorchè è cadu la una parle d el fabbricato, sp ezzando i IiJi d ella luce; il sanit ario si è fa llo portare lampade portatili ed h a ull imato l'intervento.


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u IL POLlCLlNICO

Un cliente condannato.

XL, Nu~1. 13~

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Il <e Tribunale in Prima I stanza » di Caracas (\ •cnezuel a) è s lato i11vestito del seguente caso g iu(lizi ario. Un paziente operato p er affezione ossea reclamava dal chirurgo la restituzione dell '011orario g·ià corrisposto, i dannj e gl 'interessi , e&sendo ris ultato che il chirurgo stesso no11 aveva fatto r egis trare il suo diploma di l aurea 11ello Stato o,·e eser citava e non era sp ecialista in malat tie ossee; come pt1rc in consjo crazion e d el f at L{> ch e ~~interven to non aveva dato i risultati att esi . Il l 'ribu11ale ha dichiara lo ch e l a m a11cata registrazione d el diploma cost ituisce un 'infrazio ne all e Jeggi , la q11ale è snnzionabile ma n on interferisce con l a prerogativa di c urure; ch e l a ~pecializz azione non era necessaria; c h e il sanitario nor1 può mai garantire il su ccesso delle cure: gli or,orari compen sano le s u e p restazioni e non il riprjs tino dell a salute, l a qual e non può form ar e oggetto di im pegno contrattu al e, p er ch è tal e impegn o, sfu gge ai poteri dell 'uomo. Il paziente è s tat o r.ond·an11 ato agli onorari cd !t11e sp ese.

L'assassinio dei medici. Il dott. Gille h a m esso

. _\ ~No

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I aperto, d a pazienti incautamente dimessi in seg uito ad insi st e11ze <l ~i fainjgljari; questi medici ~ono accu sati p er l o più di tratten ere o di aver trattenuto ingius ta n1ente j ricoverati.

Il prof. Bruoapt colpito da febbre maculata delle Montngne l?occiose. Il prof. E. Drui:npt. direttore d el Laboratorio di parassitologia e della Scuola di malariologia della Facoltà · medica di Parigi, è stato colpito dalla te Rock y moutains spot terl fever » sulla quale egli s tava eseguc1ido delle ricer ch e, coordinate co11 altre di C. Nicolle . La malattia, appartenente al g ruppo del tifo esa11tem a tico, è trasmessa dalla r.ecca Dermacen tor venuslii s (come ebbe a dimostrar e Rick etls); è g r ave (la n1ortalità puo giungere al 75 %). Presumibiln1e11te l 'infezione venne co11 tratLa a ttraver so un dito punto da larve di u11 acar o europeo (Dermacen.lor reticiilatus) infettate; nvYero ferito n ell 'autoptizzar e llna cavia infettata . Ci ris·u lta ch e l 'illustr e studioso è ora fuori peril'Olo, ma in co11di z ion i <1 i for1e deholezz~ .

Corrigenda. -

rilievo l 'incr ement o, ch e viene d e lern:Linandosi, n el numero dj m edici <:\ssassinuti dai loro clien li . Le vittime possono di, rirlersi in varie categorie. Tn un gruppo rientrano i m edici accusati di aver e seguito cure da n nose: per l o più si tratta di chirurgi, i cui interventi , spesso praticati per compiacer1za eli in seguite a molte in sis tenze, in soggetti p sicopatici ch e aveva110 t en tato alLre cure, rlon h anth:> rimosso i disturbi accu sati . Tali furono i casi d ei pro.ff. Pozzi e Guinard. Un altro g ruppo è dato da medici d ell e assicurazioni e da peri ti leg·ali , ch e non in tenòono secon.dare i ten la Livi diretti a carpire delle indennità o d elle pensioni no n dov11t e . Jl gruppo più numeroso è cos tj tuito çla m edici p sichiatri , u cci si n egli i stituti c!li cura , con le armi più impensate, oppure ali11

Nel .fascicolo scor so, pag. 478, ultima n otizia, leggere : Osp ed ali Riuniti di Napoli.

ANNALI D'IGIENE. PURRT.JCA7.T<>NF. Mt-:NSTLE. &oonm;irio del N. 2 (Febbraio 1933) : Memorie originali : G. 8AN01oao1 : Il g ruppo brucella.re nei terreni al tell L1rito; F. D. REzzESI : Agglutinazione so matica ed ,1gglutinazione flagellare; A. PANAGIA: Osservazioni sullo svilup-po delle uova di 11 A scaris lumbri· coides n (L.). - Riviste generali : E. B ERTARE LLl : Rilievi e osservazioni intorno a ll'imbia n chimento delle farine cd into1·no ai cos id~tti met JdJ 11 ruig·lioran t i 11 delle fari ne e d ei li e"\"iti. - Recensioni : Micl'obi-01ogia. Mi·'"cell anea Rivista bibliofratioa. - Servi . i i gi ~ri i c o-sanitari : Nota di giu ri sprude nza. - Notizie. - Allegato. Abbo·namento pel 1938: Italia L. 60, Estero L. 1 001 ai nostri abbonati rispetti vamente L. 5 5 e L. 9 5. Per ottener.e quan to sopra rivolgersi direttamente a.ll 'edjtore LUIGI POZZl. via S istina 14. ROMA . -

Indice alfabetico per materie. Anerr1ia perniciosa: trat tam. con estratto Tperte11sioni arteriose pnrqssistiche . . . Pag. 500 epatico inie t tabile . . . . . . . . )) 508 Pag . 510 Liquido cef .-rach . : reazi one al citochol An.g uill ul o si in tes li nale . . . . . . )) 492 Miosite ac u La epiden1ica o m orbo di Bor nholm . . . . . . . . . . . . . . Anim;ili domestici: igien e u elle case )) 497 )) 506 Bibliog r afia . . . . . . . . . )) 507 504, 505 Occlusione intes tinale: is lopalologia . Brucellosi in prov . di Bari . . . . . )) 508 )) 510 Occlusioni vascolari p &rifer . : diag n osi )) 498 Cuore: azi o n e della dig·jtale . . . . . . )) 501 Ossa: malattie ge·n erali zzate . . . . . Ossa: sporo tr icosi . . . . . . . . . . . )) 499 -Cuore: azi oni comlJin ate ciel]a chinidina e ù el lu digitale . . . Os teite cisUca tul>ercol ar e d'i$seminala J) 499 )) 501 ·Cuore: b locco . . . . . . . . . . . . . . )) 501 Os teofilosi n elle m e tas tasi di epiteliomi )) 500 D isse n le rie 1n i ~ le . . . . . . . . . . . )) 500 }l 507 Ovaio: ad enocist oma p upillure . . .. D i,·er Ur olo di l\ler k el e su a perforazio11 e )) 507 Porpor e : t erapia . . . . . . . )) 509 Emocro n1 a tosi e p orpora . . . . )) 509 Rad Jum: riduzion e del prezzo . . . . . )) 511 . . . . . . Encefalo-tniel iti acute . . . . . . )) 512 )) :303 · Servizi igienic,o-sa11ilari Epa titi . .. . . ... ... .... . . Silicosi pol 1nonare e su oi })roblemi . . . )) 502 )) 508 Ernie crurali con secutive ad operazioni )) 509 Si11 drome di Lichtcim . . . . . . . . . r adi cal i di ernia inguinale . . . . . . )) 507 1~ ub erco losi : su per infezione sp erimen)) 511 Femo re : forn1a1.ionc cis tica del col lo 1al e . • • • . • • . . . · · · · · · · · co c11plicala a fra ttura . . . . . . . . . )) 507 Tumor e juxlamid ollare a sede cervicale )) 483 Ufficiale sanilario e medico-condollo: Glucosio: d osaggio specialni.ente cli picco I e qua n l i l à . . . . ·. . . . . . . . . l' 49:) licen ziam ento z;er fin e de l periodo di )) 513 -Gorr1ilo : frallt1re; l esioni del n. i11edia110 )) 499 pro va . . . · · · · · · · · · · -Granulo1na · malig no . .... .. .. . )l 503 )) 510 Uretra maschile: tricomonidi , . . Diritti di proprietà riservati. - N on è conse:ntita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinico se non in secuito a4 autorizzazione scritta dalla redazione. E vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citarne la fonte.

A. Pozzi, Jlesp .

C. FnuGONJ, Red. capo.

Roma - Stab. Tipo-Lit. Ar1nani di M. Courrìer.


ANNO XL

Roma, 3 Aprile 1933 · XI

Num. lei

'' '

fondato nel 1893 dai . professori:

GUIDO BAC.C-ELLI

''

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA

REDATTORE CAPO:

PROF.

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Note e contributi : U. Peratoner: L'epatoterapia n ell'anemia pernici-0sa delle gravide. Osservazioni cliniche : A. Moretti e M. Morellini : Le m eningiti acute linfocitarie e benigne. L'attualità medica : Bennhold : Problemi di (( trasporto ,, nell'organismo .vivente. Sunti a rassegne : SISTEMA NERVOSO: c . ..A.cha.rd ~ L'eredoatassia cerebellare ed i suoi raprporti con la paraplegia s.,pastica !familiare. - Mac Donald Critchley : Oonsiderazioni neurologiche sulla senilità.. - G. Bouche: Epilessia ed ipoglicemia. -- D. G. Dickerson: La cura chirurgica. della cefalea emi cranica. H . Kiimmel jr.: · Sulla forma.zione di valvola nella t rwpanazione decomp:ressiva. - ARTRITE: R. Simon e J. Weill: O;perazioni sulla regione delle para-t iroidi e reumatismo deformante. - L. Vernetti : Poliartrite aou ta iprimaria e bacillemia truJbercolare secondo Lowenstein. - L. G. Hruvopoulos e R. Burbank: Artrite atreptocoocica sperimentale. - Konig W.: Un nuovo unguento articolare per il trattwmento dell'artrite deformante. Notizia bibliografica. Cenni bibliografici. Divagazioni : P. E. Morrardt ! Regime crudo. Accademie, Sooietà Mediche, Congressi : Associazione

NaJI>oletana dei lYiedici e Naturalisti. - Accademia Pt1igliese di Scienze. - R. Accademia dei Fieiooritici di Siena. - Accademia Pist,-0iese « Filippo Pacini » , ocietà di Oult ura Medica Novarese. - Accademia delle Scienze Mediche e N a.turali di Ferrara. Appunti per il medico pratico : CASISTICA I!J TERAPIA : Sulla sorte del diabetico. - Un caso di coesistenza di diabete mellito e di diabete insipido. - Il tratt a mento del dirubete con. soluzioni oleose di insulina. - Ma.grezza ip-0fisaria e cure insuliniche. - Cura. del morbo di Addison oon estratto corticale di surrene. - Mor bo di Addison trattato con l'eetratto cortico-surrenale' i solato da Swing l e e R artman. - SE· MEIOTICA: Bacilluria escretoria e diruginQsi di tubercolosi .ren a le. - MEDICINA SCIENTIFICA: Raffronti fra respirazione nasale e boccale - La ca;pacità di assoribiimento delle mucose delle· vie resp iratorie. - Fc,srrA DEGLI ABBONATI. - VARJA. Nella vita profes-$ionale : Servizi igienioo-sanitari. Ins~gnrumento ~uperioTe . Oon cor si. Nomine. p.Tomozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice a Itabetico per materie.

NOTE E CONTRIBUTI.

quale fu dimessa dopq. 40 g·iorni di degenza co·r1 diag nosi di anemia grave in gravida malarica (gl. rossi 850.000, })ia11chi GOOO, Hb. 25, indice di colorazio11e 1,3. Anisocitosi, policro-m atofilia, qualche norfil:oblasto, non m ega lobl asti). L'esame del sangue per l a ricerca del parassita· malarico è stato replicatamente negativo. L 'inferma è migliorata con la sola c ura del riposo e co·n preparati di ferro. La contemporanea cura con piccole dosi di cinconina (15 gr. in totale) non ha n1odificato i dia111etri della milza. Parto e puerperio normale. In seg uito be11essere. Dal g·iugno 1930, primo 1nese di gravidanza, accusa astenia progredie11te, facile stanchezza, pal· lore che si accentua, dispepsia se1npre più intensa tino ad avere nausea per ogni cibo, vomito facile a<l ogrti ingestione di sosta11L.a a!i1ne11tare -sollda e liquida. Qual<'he decimo· di febbre, che non ha però mai misurato. Tale stato si aggrava al punto che l 'ir1ferma non si regge in piedi, ha avuto per due volte all 'i1nprovviso seg·ni di ane111ia cerebrale; ha facile affanno· cosicchè soli -pocl1i pass~ determina110 uno stato dispnoico intenso. Entra al reparto il 21 ottobre 1930 ~ si presenta profondamente dei)ole : si regge appena in piedi . La cute e le mucose sono pallidissime, esang·ui. Succulenza diffusa dei tessuti. Apiressia. Polso 104, titmico, molle. Non papillite nè glossite. Rumore si stolico dolce alla punta del cuore. Ru1nori d] trottola sui vasi del collo. Si palpa il fondo del· J' utero tre dila sopr:i il pt1be i11 a non si apprezza

tstìtuto di Semeiotica Medica della R. Università di Roma

diretta dal Prof. G.

BAsTIANELLr

L'epatoterapia nell'anemia perniciosa delle gravide. Dott. UGo

PEHATONER.

assistemte.

Mi sermbra di un.a certa utilità pratica illt1·trare tre casi di an-err1ia .p erniciosa in gravidaro.z a. d.a ooi studi.alti e .c he con la epato,t erapia soin o perventtti in br.eve alla guarigione completa, CAso I. - M. f\faria, di anni 43, casalinga. Negatìva l'anamnesi ereditaria ~ famigliare. :-Sposata ad uomo che h a sofferto di m,alaria, ha avuto 5 figli ~ due aborti nell tintervallo delle gravidanze. È amenq.rr:oica per gravidanza al 41) mese (giugno 1930). All'età di 27 anni (1914) h a av uto per la pri1na volta malaria ì cui accessi febbrili .si sono ripetutj nonostante 1~ cure, ad intervallo vario di tempo fino al 1926. Nel 1927, febbraio·, a causa di un nuovo periodo febbrile a tipo irregolare senza speciali caratteri e accompagnatosi ad lino stato anemico grave si è ricoverata, menlre er a g·ravida, all ~ Ospedale d al

1


«

524

IL P OLI CLlNJ CO

n è il soffio uLerino nè il b attito cardiaco fetale. Il fegato ch e in alto viene delimitato al 5° spazio sulla emiclaveare, si palpa in basso più di due dita dall'arco costale di consistenza at1111entata. La milza è pure i11g rossata: 7° spazio in allo sulla ascellar e inedia; i11 ba5so arriva all '01nbellicale trasversa ed è di consistenza m olto au1ne11tata. Gli esami di laboratorio confern1ano lo stato an emico grave con forte emolisi (notevole urobilinuria) : g l. rossi 600 .000 ; gl. bia11chi 6000; Hb. (Sahli) 14. Indice di colorazione 1,10. Piastrine 175.000. Emazie granulofilamentose 26 %. L 'esame inorfologico Jnette in evide11za : 1) per la formula leu cocitaria : n,eutrofilopenia (60 %) con li11focitosi r elativa (35 %) e qualche mielocito 11eutrofilo (2 %) ; 2) p er l a serie !'ossa : poichilocitosi ed anisocitosi (megalociti ipercromi-mic.rociti), anisocro1nia, discreto numero di eritrociti policroma lofil~ e di elementi immaturi della serie normale (eritroblasti ba ofili) ; più scarsi qu elli della serie embrionale (megaloblasti, basofili e policromatici). No tevole il reperto di normoblasti con nucleo in cariore si; i1u1nerosi quelli con corpuscoli di J olly multipli. Non para ssiti malarici i1eppure nei replicati esan1i effettuati in goccia spessa. R. W. negativa. Ricer ca dei parassiti intestinali nelle feci pure n egativa. Allo scopo di riprendere rapidam ente d al suo grave Lato J·a1nmalata e di m~tterla in condizioni di utilizzare la dieLa epatica altriment~ non, tollerata il 27 ottobre cd il 1° noven1bre si eseguiscono due trasfu sioni (li sangue di:rette, rispettivamente, di 250 e di 200 eme. Si ottiene u11 lieve migliora1nenlo del;o stato ge11erale ed una modificazione del r eperlo 01natico come risulta dal segu en1t· . prccl1 iel lo: I11dicc ReticoHb . coloraz. lociti Gl . b. G1. rossi Da la 31-X-30 7-XI-30 10-XI-30

850.000 950.000 950.000

4.000 4.000 5.000

20 20 20

1,17 1,05 1,05

50

%

6%

A disla11za però di 10 giorni dall 'ultima trasfu-

sio11e ogni su a :Jzion~ t er apeutica dovevasi considerare esaurita se alla stazionarietà quantfiativa degli eleme11ti si c,ppo~eva la notevolissima riduzione delle emazie granulofilamentose discese al disotlo della percentuale di partenza e la nessuna modificazione del quadro n1orfolgico e clinico. Si inizia perciò senz'altro la cura epatica so1nmi11istrando da 300 a 350 gr . di fegato di vitello fresco, poco arrostilo. Il r apido e i11eraviglioso risultato non tarda a manifestarsi: esso è testimoniato cl ui successivi esami di s angue : Data 14- I J5-XI 17-XI 18-XI 21-XI 27-XI 2-XII

Gior. clieLa epn t. 2a 3a.

Quantità feg. compl . gr. ))

6a. 7a

))

ioa

))

16ll

))

19a

))

))

450 750 1250 1550 2500 4150 4950

Gl . rossi 875.000 800.000 800.000 1.000.000 1.350.000 2.200.000 2.850.000

»

[ANNO XL, Nul\1. 14:

Il tumore di inilza si è ridotto quasi in totalità; le condizio11i generali sono buone e l 'i11ferma chiede di u scire dall 'ospedale. Pochi fenomeni sicuramente sono oggidì cost m eravigliosamente i11teressanti e così soprendenti come quello della comparsa in circolo della gra11dis_sima quantit~ di em azie con reazione granulof1l amentosa (fino al 65 %) già al terzo-quarto. giorno della dieta epatica e del contemporaneo im~ediato sen so di benessere, di risveglio dell 'appct1to, della scomparsa dell 'astenia, della vera rin ascita insomma di un organismo gravemente ammalato già nei primissimi giorni della cura e quando il numero dei gl . rossi ancora non accen.n a a salire. CAso II. - B. Teresa, di anni 22, casalinga. Anamnesi famigliare e remota negativa. Sposata ad uomo ch e sta bene, ha avuto due fig li ed è attualmente gra.vida al 7° m ese. Dal luglio 1919 mentre era gravida al secondo m ese Yiene presa da accessi febbrili preceduti d a brivido e seguiti da sudori profusi: tali eccessi si sono ripetuti dur ante 15 giorni con una intern1ittenza irregolare e si sono esauriti spon lan eamente, senza terapia. Da allora si è andato però stabilendo un progr essivo deperimento gen erale con profonda astenia. disappetenza, p allore ed in seguito facile affanno, parestesia alle dita dei piedj e delle m ani, qualch e volta appannam~nto passeggero della vista. Le è s tat a riscontrata splenom egalia e le fu prescritta cura chininica ch e l 'i11fer1na h a seguito per qualch e tempo senza miglioramento e ch e ha sospeso spontaneamente uvendo notate scarse perdite di sangu e dai genitali. Entra al reparto il 13 dicembre 1929. Preferisce il dec11 bj to semiortopnoico per la facile dispnea che l 'assale an ch e n ei semplici cambiamenti di posilione. Stato di profo1ida debolezza. Apiressia. Polso 100, inolle. Mucose acute eslrem am ente p allide che rendono più vivo il contrasto con le pigmentazioni gr avidiche cutanee. Edemi modici delJe gambe. Cuore un po ' spostato in alto e al1'esterno: rumore sistolico dolce. ,Si palpa il fondo del! 'utero tre dita sopra la cicatrice ombellicale, molle spost abilissimo : battito cardiaco fetale nel quadrante inferiore rleslro. Il fegato si delimita i11 al to aJ V spazio, si palpa in basso due dita dall 'arco lisC'io, a margine tagliente. La milza fortem ente t umefat la arriva in basso all'altezza della cresta iljaca. L 'esame del sangu e dà: gl . rossi 1.400.000; gl. bianchi 2000 ; Hb. (Sahli) 28. Indice di colorazio11e 1. Neg1i strisci : anisocitosi, poichilocitosi (notevole il numero di emazie ovalari, di m egalociti ipercromi); piastrinopcnia; policromatofilia; scarsi G I. 1).

Hb.

Indi ce coloraz.

6.000 7.500 6.500 5 .000 G.000 4.000 5 .000

18 18 18 19 25 35 50

1,02 1., 12 1,12 0,95 0,92 0,79 0 ,87

ReLicolociti 9% 30 % 65 % 65 % 58 % 23 %

(1)

(2) (3) (4) (5)

-·- - - ---=--

(1) Esam e morfologico immutato. -

(2) Policromatofilia più acce11lua ta. -

(3) Anisocitosi meno no tevole; ridotti i megalociti ipercromi. Eritroblasti scarsi; non m egaloblasti. - (4) Formula leuco-

cilaria n on modifica ta. Le alter azioni della serie rossa si ridt1cono all a sola aniso- e poichilocitosi e p olicromatofili a. - (5) Sosp eso il fegato da due giorni. Formula qt1asi nor1nale. Anisocilosi appena evide nte.


[Al\l\O :\L.

~l.. 'L

14}

525

SEZIONE PRATICA

1negalohlas li ba ofjli e policro1natici; scarsi eritrol>lasti ortocromatici . Formula leucocitaria con neutrofilopenia, linfocitosi relativa e presenza di <t1cuni inielociti neutrofili . La ricer ca del lJarassita n1alarico è stata sempre 11egativa. ~egativa la f{. , V. Si inizia la c ura di fegato di bue il 20-XIl-29 somministrandone 300 gr. giornalieri, poco arrostiti. No11 si tarda anche i11 questo casQ ad osserYare già al terzo gior110 d ella speciale dieta 1'imn1ediata i11eravigliosa risposta del midollo con la i~missione in circolo d~ numerosissime (50 %) emazie gra11ulofilamentose e con il miglioramento dello stato generai ~, della sanguinificazione e del1'appetito tanto che al nono giorno della sommini_trazio11e ( l\ gr. 2, 500 in totale di fegato) l 'inferma chje<l e u11 supplemento di vitto·. Già al 15° gior110 l 'esame ,Jel sa11g ue dà: gl. rossi 2.500.000; gl. bianchi 3000; Hb. 40; indice di colorazione 0,86. Sco1r1par e la megalocitosi, gli ele1nenti della ~erie nor1110 q .n 1egaloblastica mentre residua n10rtica anisocilosi e l)Oichilocitosi. Anche la formula le11coci taria è rilor11é\ta normale. 'fale stato di mi• gliorame11to ha ~ uhito in seguito una stasi quando l 'inferma \enne colpita da uQa n efrite emorragica act1ta ch e si risolse nello spazio di 15 giorni durante il puerperio dopo un parlo p erfettamente i1or1nale con feto vivente. La dieta epatica è stata ripresa e l 'infern1.a l'Onti11uando il suo miglioram ento è 11scit a dopo alcuni giorni quando i g lobuli rossi aveYa110 ripreso la loro ascesa (2. 750.000) .\nC'l1e iJ1 ques to !:econòo caso il tumore di mi1za =-- i l' 11o leYo ln1e11le riclo llo. C\ o Ili . - B. Grnz.iella, di a1111i 35, contadina. Genitori e fra telli inalarici. Tre figli godono buona sn Jute. ]?ebbri n1alariclte a 1; anni con recidive fino al 1929. Dal febbraio 1 9~30 - 20 giorni dopo l ' ultima 111cslru azione - (è g ravida al 7° mese) febbricol a irregolare incos tante: il chinino prescriltole per cura per 111ngo tempo non ha influito sul decorso rii tale febbre ch e è continuata n1entre si stabiliva rleperime11lo dello stato generale con astenia, di::-t1p1Jc te11za, i)aJlore n oteYole della cute e delle muC'O!"e, r o111ii 'l?li or ecchi : facile tachicardia dopo li ~'i sfor zi. L'8 agosto 1930 si ricovera all'Ospedale: ammala ta denntrila con facile disi;>nea; temper . 37°,1. l'oJ so 106, n1olle. Faccifi giallo-terrea con maschera gruvidi cti. Cute molto pallicla con succulenza difJu ~a. ~Iu cose e~a ng11i . ~on glossite. Qualch e rantolo a grosse b olle r1ella m e tà inferiore del torace. Cuore sol levato e spostato poco all 'esterno: run1ore sistolico lie,·e; seco11rlo tono normale. Fondo <lell 'utero un clito otto l 'ombellico. Fegato al 5° spario in alto: c1ual Lro clita sotto I 'ar cata cost ale in ha5 o; a n1argine tagliente liscio. Milza arriva quasi s ulla linea bi iliaca e in alto si delimita al 7° :::pazio su l! 'ascellar e media. L'esame en1atolog ico d ~t jJ reper to di un 'anemia inten sa (gl. rossi 1.150.000; gl. bianchi 5000; Hb. (Sahli) 18; indice di rolor rtzione O>78) con la seguente formula leucocil aria: neutro fili 79 %; basofili 1 %; linfociti 13 %; 1nononucleati 3 %; n1ielociti 4 %. Poichilocitosi e ani ocito.~i notevoli (megalocitosi); numerosi eri troblasti basofili policromatici, ortocromatici ecl t111azie co11 cor1)uscoli e.ii Jolly. Scarsi megaloblas ti. Emazie grant1loiìlamentose 30 %. Negativo 1'esame ripetuto c1el parassita malarico anche in goccia ~1>essa e col inetodo dell 'arricchimento. . i e_eguc la pt1ntura della milza tre giorni dopo

l 'ingresso e si esaminano gli strisci previa colorazione con May Grtim"•ald Giemsa: non tracce di pigmento malarico nè alct1n elemento di fagocitosi; marcata irtegalocitosi ipercromica; meno evidente poichilocitosi . Scarsi m egaloblasti nelle loro successive forme di evoluzione : da quelle basofile a quelle ortocrqmalich e. Taluni con il nucleo a struttura emocitoblastica. Numerosi elementi della serie erilroblastica; scarsi quelli della seri~ leucoblastica (per lo più mielociti neutrofili e eosinofili). Discreto reperto di plasID:aze1len; non piastrine. Molti linfociti. Nell'urina molta urobilin a. Dopo alcuni giorni d~ osservazione: durante i quali la febbre assume il tipo continuo remittente con massimi i1on oltre 38° e che non cede alle comuni cure, il 18 si dà inizio alla epatoterapia somministrando Ja 290 a 300 gr. pro die di feg ato di bue e aggiungendo un flaconcino di estratto di fegato (Exepa). Il giorno successivo si assiste alla 11ola immediata risposta alla cura, come reazione dell'organismo, attr averso l'aumento delle emazie g r unulofila1nentose ch e raggiungono il numero di 50 % e di 60 % al quarto giorno. La rn,ala la prova un senso di euforia i11credibile per la rapidità d cl mu tame11to; ritorna l 'appetito, la febbre cade del tutto corrispondendo le ultime oscillazioni al 2° giorno dall 'i11izio della cura. · Dopo solj 9 giorni (26-VIII-31) il reperto ematolog ico è il seguente: gl. rossi 2.050.000; gl. bianchi 4500; Hl>. 38; indice di colorazione 0,97; emazie granuloUlainentose 52 °~ . i~ scomparso ogni ele1ne11to r0sso nucleato. Attenuata la pochilo- ed anisocito s~ e l a formula emalolog·icn si è molto modificata. Dopo 13 giorni (1-IX-31) : Gl. rossi 2.400.000; gl. J)ianchi 5000; Hb. 40; indice di colorazione 0,83; emazie granulo-filamentose 18 %. L 'ammalata vuole uscire ii1 queste co11dizioni; ina le notizie avute sul suo con lo dopo 4 mesi confermano l 'ottimo risu1tato d ella cura. ,

Ho voluto ·dare questo contributo di esclusiva utilità pratica nel 1c.am,po della epatoterapia ed è mio desiderio di non varcare il limite della se1nplice con,statazione dei fatti sembra!Ildomi preruaturo an.che dopo i successi dell'epatotera pia ·n.elle varie forme di anemia perniciosa ogni interpr·etazio ne sia relativamente alla patoge11esi come al ineacanismo di azione del fegato. Desidero tuttavia nell 'argomento m.e ttere in1 rilievo alcuni fatti cl1e concer.nano la terapia epatica in genere. In accordo con le 1conclusioni derl Jan.e t M. Vaughan. confermo che la leuco1)enia può 1p erf ettamoote rimaner e invariata anche dopo la cura del fegato e avendone ottenuto il più insperato suocesso. Non ritengo per·ciò dover i dare all 'aumen.to di leucociti il valore di primo seg·no di sicuira reazio1_1e t.erapeu tica, nè alla leucopenia il valo·re di una prognosi sfavorevole, tanto più che la costante crisi normoblastica che seg·ue n eii primi giorni la cura potrebbe facilmente falsa.r e il contegg·io dei globuli b·ianchi. È invece 1certamente primi sin1.o segm.o dell'azione teT.arpeutica lo stra1

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626

« IL POLTCLlNJCO

bilian.te jn1mediato aumento delle ema zie gra nulof1lamen1tose .ed il 1nig lioramento subiettivo del m~ato. Non ho tra-cciato è vero, le ourve di Port'er W . B. e Hazelwood J . che tendono ~ climostrare c ome i reticolociti si trovino, in 1cifre ·m iassime Ì!I1 circolo solo per or.e brevissime ad intervalli di tem1Jo, n1a è oerto cl1e le nostre colorazioni vitali ripeitute in ore diver se ci hanno dato risultati presso,c h è sempre llbauali . An1cl1e .la scon1parsa d ell 'urobilina se è U!IlO dei primi segni (Seyderhelm), non è certamente uno dei primissimi e ci se:m.bra ch e questa distin:iionie possa avere il ,suo notevole valore n ·ei casi come appunto quelli illustrati nei quaJi la rapidità dell 'azio n e t eraipeutic.a è val utabile già a distanza di 48 ore. Utna constatazio11e che ipotrebbe avere Wl certo i11 teriesse n1a cl1e io r1on so in,t.erpretare rig·uard.a la non 1oorrisponden za n ei primi giorni di cura tra l'au mient o del1e 1emazie a r eazion e g.r:arn.u lo filam enitosa e quello dei g·l. r os. . i. 1

RIASSUNTO .

L 'A. illustra tre casi ·di anemia perniciosa in g rarvidanz.a guariti con la cuira del fegato. BIBLIOGR~t\FIA.

AcHARn ~ liAlVIBU RGER. Presse ~iédicale, n. 76, 1930. BLAND-GOLDSTEIN e F1RST. Surgery and Gynecolog·y and Obstetrics, g iugno 1930. BENs1s W. e GouTTAS A. Le Sang, 1930, n . 2 ; 1932, Il. 2. CARLES J . XX Congresso frane . di Medici11a. Montpellier, 1929. C ASTLE \ V . B. British med. Journ., 22-6-29. CRosETr1 L . Min. Med. a. IX, vol. I, n. 18, 1929. In. Accademia dei Fisiocritici. Siena, 14-12-28. DESCAMP P. N. Medicine Balt., 1928, n. 877. EwANs W . Lan cet , London 1929, n . 14. FERR~TA A. Haematologica I , 1920. Io. Le R1nopatie. vol . II . Soc. Editrice Libraria, 1923. In. Rassegn a Clirtico-scien tifica dell 'Ibi, maggio 1929, n. 5. FRONTICELLI . Bollett. ed atti dell Ace. Lancisiana di Roma 1928, vol . II-III . G IANNI G. Policlinico, Sez. Pratica, 1928, n. 43. lNTRozz1 P . Archivio di Patologia e clinica medica, 1929, n. 3. J~ET M. VAUGHAN . The Quartely Journal of Medicine, vol . XXIII, 1929-1930. LYoN E. K. The Journal of t)J.e American Ass. n . 1, 1929. Mrnor. Citato da JANET. PonTER W. B. e HAZEL,voon J. Arch . of int. med. 4, 502, 44, 1929. PEsER100 E. Soc. Med. chirurgica di Padova. SYDERHELl\I R. Klin. Woch. , 1928. ID. Deutsch med. Woch., 41, ottobre 1929. ScHILLING V. lbid ., 41, ottobre 1929. $cHULTEN H. Deut. Arch. f. Klin. Med. , 1932, Bd 172, fase. I. VILLA L . Haematologica, II, 1Q39. VAJDYA J . V. Ind. Med. Journ, 1928, 1. XIII, 247 . ZoLTAN LEITNElt. llaematologica, 1929, I. 1

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OSSERVAZIONI CLINICHE. OsPEDA.LE MAURIZIO

BurAT.. t Nr

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CESENA

SEZIONE MEDICA. diretta dal Prof. E. ~1oNDOLFo.

Le meningiti acute linfocitarie benigne. Dott. AGOSTINO MoRE'l"l'I, aiuto . Dott . MoROELLo MORELLI. r, assistente . Il term111e di 1neningite sierosa è stato introdotto alla fine del secolo scorso éd ha servito l)er lungo tempo ad imrlicare reazioni meningee della più svariata natura. Col Yolgere <leali anni il capitolo della patologia che ad esse si 1riferi-ce è stato oggetto di numie rosissime osser,razioni tendel1ti da un lato a separare le forme mo Dbose impropriam ente class.ifi~.ate co1n,eJ m en ing i ti, dall 'altro a ·disti:nig uere le IM• • • • n1~0"J.t1 sierose vere e proprie in due classi : quelle secondarie a stasi n1orbosi noti oppure pr~mritive, ma riferibili ad una causa etiologioa evidente , €J quel1e n on a venit i una etiologia dimostrabile. Il primo passo è stato compiuto con la derinizione di ·m 1emiingismo com e stato di soffer er1li8 a.e.Il ',en cefalo seicondario a molte malattie iniettive e decorremit e sen za ch e il liquor presenti alterazioni ·di tiipo infiamh1atorio. Denominato dai fran cesi (Hutinel, Nobécourt) cc r eazione .e11oefalo -meningea » e dai tedeschi (Matth e . Kirkheim Schroeder , ecc.) cc n1e11~ngo- en cefalism (; " il con cetto di meningismo è stato preci s.ato i11 Italia dal Fovn.ara il qi.1ale n el 1921 de:sc.rive11rlo un caso di meningi smo tifico, ossel;',rava come accanto ad alterazioni deii riflessi d& fare sicuramente an1m ettere una lesione localizzata all'en•cefalo vi fosse un liquor sotto tutt.i gli .aspetti normale. Più .t1airdi lo stesso A. in una comunicazione presentata all 'XI Congresso <li P ediatria precisava il oon cetto di menirng-is-mo come « :re.azione nervosa caratteTizzata anatomicamente da lesioni .spesso minime e solo istologiche a c.arieo della sostanza cer ebrale € •clinicament e da sintomi cerebrali passeggeri e leggeri con liquor nor1nal eJ » da d i·s tinguersi da quello di meiningite sierosa da assegnar-si alle cc rea·zio11i meningee con quadro clinico menirng itico più n etto e più sicuro e 1con alterazioni infiammatorie a carico del liquo,r (iperalbumin osi , iper citosi) » . · Occorre però rilevare com.e la definiziO'I1e di meningite sier-0sa quale è stata data dia} Fornara n on sia univ.ersalmente accettata. A1cu.ni (C laude, BuetteT, Di Ma rzio, Ajala, Pedrazzini, ecc.) usano lo stesso termine per quelle forme caratterizz.a.t e da i•pertein1sion e end.ocra1

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SBZIONE PRATICA

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nica per au111e11to del liquor, si111ula11Li il tumore cerebrale, e nelle quali il liquor non presenta alterazioni qualitati\·e. Per altri infine la stessa definizione vale per tutte le forme caratterizzate da quaclro c li:nico meningeo , da liquor i1)eJteso, cl1iaro , sia e:so alterato o m eno, presenti ciOL' aumemto delle cellule e dell'albumina oppur no. Ma un tale conceJt to basato soltanto sull'aumento di pressione del liquor non sembra logico, vene ndo in esso in cluse fOTme tra loro i11olto di,rerse tjuali le reazioni m1e11ingee acute a liquor con carattere infianunatOfrio e le ·siinllromi da iperten ... ion e endoc ranica con liquor aumentato di quarn tità , ma qualita tivamente normale. Per que::,te ultime forme, che dai vari AA. 11a11no rice' uto d enon1inazioni diverse (meni.n g iti _ierose c roniche, idrope cerebralr, idrocefal o a cqui it o interno idiopatico, ecc.) il Fo1iniara propone il lermiine di cc idrape cerebro-spinale ». Viene così ad essere netta.m ente isolala ln for111a inorbosa di c ui vogliamo intrattenerc i. Occorre ora disitirn.g uere tra meningi ti sierose acute }Jrimitive e secondarie. La disti11 zione è più apparerute che reale e deve esser e accettata soltanto in vista d ell 'irrtpossibilità in cui veni an10 pesso a trovarci di n tlribuirl' c1ueste form e a u11 'iru ~ noto. Tra le n1ening iti sierose acute ad elio logi.1 · nota vann o ricordale quelle dovute a sifilide congenita o acquisita, alla parotite, alla ~piro­ chetosi ittero-em o1Tagica, al reun1atism o articolare, .agli elminti, .a.Jl 'herpes, al saturnismo; 11on bisogna dim entiieare che ·si sono anc h e verificati casi di m. tubercolare (o di meningiti ierose in tuher co}o.tici ?) con esito in guari• g1one. ~la accainto a queste forme, pur r a r e, m a e.b e non la ... cjano dubbi circa l'agente patogeno r he le dcl ern1ina, ve ne sono altre di inte·r pretflzione ben l)iù difficile. I •n umerosi /\ . ch e ... j ... 0110 OCCllJ)a li d ell 'argomento han.n o dovuto forza la n1 11 te 1mm ettere ch e, e per qualcuno di q nesti casi può essere avanzata una i i •o le i etio log ica i)iù o m eno a ttendibil e, jq1 }Ja&e a 1C111 teri c] in ici ed epiden1iologici , p err altri ciò non è possibile, i11ancando qual_ia i da to util e n11amnc tico o di labo1ratorio . Da ciò discende la 11ece sità di una classificazio,n c a pa·r te e di una deinominazion,e che lasici in1r~re.f$iudioata la na tura di essi: <lomde· i terllliui di m e nin~ili . iero e primiti,re o di n1cningiti acute linfocita ri e benig ne. 1p er il particolare repf\rto citologico del liquid o c. r .e. Jler l 'esito , nella i11aggioranza clei ca-i . fa vore,,ole.

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Aiccenneren10 breYem·e nle alla sintomatolog ia clinica di questa affezione. e sono colpiti di olito soggetti giovani. Questo fiatto già rilevato dal Rist, non ba rice,ruto anc ora una spiegazione plau•s ibile. ·L'inizio è in genere acuto. L'ammalato• in pieno benessere, è colto da cefalea intensa. La febbre è di tipo conti'l1ll10, spesso ·di po1co sup·eriO'fe alla norma. Lo stato generale si aggrava ra1pidame11te: compare vomito , rigidità nucale, eg·no di I ernig, dermografismo. Il polso nel rperiodo ac uto è raro, l'addome a'lVallato; esis te fotofobia. Non raran1ente si riscontra un leggero d efi cit d ei 11ervi crani ci , ·pecialmente a carico d el} 'abducente, d ell 'oculomt> tore, d e} facci.a.le. TI ·ensorio resta p1~es -ocl1 è normale ; i pazie.11ti conservano anzi un a petto netta1nente in con,trasto con la g ravità dei si1ntomi m eningei . .A,.. n1algrado dell'inizio rapido e d ell 'imponen za d el quadro n1orbo~o, la n1alattia ha un d ecorso di solito breve; l 'esito ·di g·ran lunga 1·iù fiiequente, è la guarig ione. Gli esami culLurali , le p rove biolog·ich e attuia.te allo sco·p o di accertare l 'esiste;nza di un germe capace di dare origine a lla sinton1atologia descritta riecono 11egativi. Su questo da to e sul particolare reperto del liquido cefal o r acl1idiano si fonda la dia o-n osi. II liqu or fuoriesce alla puntura lombare .sotto pressione superiore taJ normale eJd è di aspetto limpido . L'esam e citologi1co dim o::-1ra una forte leu cocitosi costituita quasi C!.--rlu ivan1ente da linfociti (in media 150-200 elemeinti per mmc.). Notevole è pure l 'aumento dell 'alb un1ina e delle globuline. La reazione cli Pa11dy risulta positi,1a; qualche volta il li4uo r forma r eticolo, sebb,ein1e 1ciò non si osserrvi 11ella miaggioranz1a1 d ei ca i . e un comportan1ento particolare han•n o le r eazioni colloidali. Co1ne s'è d etto, la prognosi è fat1 sta. _l\.nche pontaneamente il grave quadro clirnico tende c. lla risoluzione in un J)C riodo di olito breve (, -IO aiorni). ono r aTi i casi descritti n ei C{uali la malattia si è protna,tta tper un p eriodo ~uperi ore o ha portato all ' esito letale. La puntura lombare ha in gen er e un 'azio11c bcne:,fica ~ulle condizio11i d ei pazienti: si atte11ua la rj o·idità nuCR le, . rom1)ar e ]1a, cefalea . . i può diTe anzi che in tal e p1ratica consista a ttualmente tutta la t e1~ap i a di ,co d esta affezioin,e. Nei casi a rpiù lu11,a o ·d ecorso all 'esan1e de.} liquor estratto llell e ~ u cce · ~ ive puntl1re lombari , si nota una din1i11u zion e1 progressi' ia d ei l infociti; eo·u.alment n1eno evidente cli,·iene la r€azion€ di PalTldy. .. u tutte le o -;ervazi oni riportate dai n u•m erosi _\ .t\. , 11on 1

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IL POLICIJI NI CO n

furono osservati ipro stumi: n o11 r>a. rali!'i, non alterazioni psichich e· o disturbi dovuti ad alte raziom1i dell 'encefalo.

* * * so.p ra come

Abbiamo ·detto la J1e1cessità di uua classificazione di qUJeste forme i11 un gruppo a pa1·te sia d ata, oltrechè dal quadro clinico caratteristico e da l particolar-e if'eperto ·del liquor , anche dal! ·assenza assoluta di g·erJ11i. Non son o tutta,-ia i11anca.ti i tentativi di à.1n,1e r:p retare que ti st at i m orbosi. com e dovuti ad affezioni note. C~tiamo, tra le più importan t1, la polion1ielite l 'en cefia.l ite, l 'infl uenza. Per qu.a·nto rig·ua!r da la polion1ielite, è notD -co1n ie il classi co con aetto ·di affeJzione localiz.za l.a esclusivamente al n1idollo spina1e e pre.cisame111Jte alle corna a11teriori con la conseguento e nota sintomatologiiai pa·r alitica, abb ia su1h ìto !n otevoli m odificazioni. E ' ormai dimostrato ohe la malattia di Heine-Medin può p resemtar.si co·n quadri clini1ci div-.e rsi e non facilmoote riconoscibili per la possibilità di localizzazioni, oltrecl1 è nel cervello , nei più di versi o,rga!Ili. Bastocà ricordare g li st.ati morbosi c1el 1ca, 10 faringeo, dell 'apparecchio r esspi11a;tocio e <ligier eJDte, precedenti l a comparsa de lla paralisi flaccida, o :r isoluti senz,a nessun altro segno morboso, m.ia da do,rersi riJporta1r:e in base a dati epidemiolQgici di indiscutibile ' al or e, alla malattia di Heine -Medin.. Ri1cor<liamo ancora J,e alterazioni d ei g-.angli li11fatici del ff>gato, d ella milza e la riproduzione d ella tipica sintomatologia ottenuta inocula ndo in ami1nali r ec ettivi lllila ·en1uls.ion,e ·di questi org·ani: tutti questi fatti stanno a dimostiia;re ch e la polion1eli tei deve essie re co.n siderata com~e una i1n fezione di tutto l 'organismK>. P er le più svariate maniLestazioni non aocompa.gnate da sintomi paralitici, g li AA. pongono il termine di cc forme abo:rttive » o « forme fruste » della malattia di H. ivl. Tra queste occupa ·Uin· posto in1portantissimo la metnmgite. Non ,è infrequ.ente infatti riscon1bnaire casi di meningite ad andamie nto b enigno n el corso di epidemli.e di poliom1elite. Co1sd 1p1ure fu lllotato .p iù volte in t1na stessa famiglia alcuni ammalare di forrn1e gravi con esito in paralisi, ed altri di mening·ite ad evoluzione rapida e con e ito di g·uarigiOlne. Sono particolarmente importanti i1n prop·osito i l avol'i degli AA. fran cesi concernenti I '·epidemia di poliomielite com·p arsa in Francia nel 1909. SpecialmJen.te Netter si schiera in favore d el] ' origine poliomielitica d elle mening ite sierose acuf.e.. Nel IR sec1t1ta d ell a 1

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oc iété Médicale ·de_ Hò1~ilau.-x di Parigi d el 1 nove mbTle 1910, egli riferì su 14 casi di stia o~~ervazione, n ei quali erano ra.pp1·e:sen.tate ·t utte le f.orme di passaggio tra le forn1.e di polio111ielite a inizio m eningeo -e1 le ... i11dromi meningee JYUre. E con Netter è tutta U1n1ai schiena di os ervatoci , quali Rienault , Daireause, Maury, Ch.ataignon , Tinel-·Gi:ry, Schreiber, ecc., i quali vengono a comprovare quanto aveva g ià StCiritto Pierre-M.a·t•ie i1el 1906, che <e un ceri n i11 nombre des d écé con idérés co1nme dus à la n1éningite , n e sont aulre cl1ose que des ca .. de paralysie infantil e. 111tSco11nue et dont l e~ lésions ont an1èn é tro.p r apiden1ent à la i11ort pour qu e le t.ableau clinic1ue. d e cette affer tion ait J) U e d éve 101)1)er ». Passando ora alla enioefalite eipidemica, diremo ch e è oTm .ai dim·o stnato co1ne in questa form!a morbosa la presenza di linfociti e un aumento dell 'albumiina nel liquor '3ia evenienza abbasta11za tirequente . X on b asta: sono stati o&s0rvati casi di encefalite a $intomatologia meningea predominante al punto cla esser coTufusi clinicamenite con l1a1 vera mening·ite. Così a·n1oh·e pe:r la encefalite rrio11 b astano attual111 ent e i lin1 iti e la d efinizion e ·p ri1nitiv.a . V'è a nzi cl1i 11a proposto il ter1nine di meningoen cefalite e pidemii ca e sostiene ch e in tutte le r~zicmi m eningee cli origine oscura è necc . ari,o -pe11sare .a ll 'encef.alite, ch e a n cor più trecruente1rte11te della po·liomielite sar ebbei 1ca.pace di dare orig·ine ad Ulil qua.dro clinico avente tutti i caratteri d ella men~ngite. La vera natura di queste foTme risulterebbe <la Ila preseri.za contemporanea di sin tomi , sia pur lievi. encefalici ;- quali 1sonnolenza e n1ioclonie , oppure, con1e per ]a ·polion1iielit e . cla crbteri esclusivamente epidemiologic i. Baster à r icordar e i I.avori di Bériel, Lépine , Dun1as, Adnot, Ro)r in 1Franciia1, di Stern , v. Economo, Siemerlim1g, Wi.eland. Licht,,-itz in GeTmania, di Ba.ssoe·: Barker. Cross. K ennedy ecc. jn America. In Italia si è particolarn11ent e occupato d ell ' argomento il Fornara in un la,roo~o l)t1hbli1cato n el 1926. In esso l'A. conclude,ra <( cli e nel gran capitolo della m ening'ite siero~a ~c11 l a ,,i è l)O to per un.a forrr1a m eningea dell 'encefalite epiden1 ica )) . La t1erza n1alattia d a .prender e i ri. co11::id<:'razione è co1r1e diceYan10 - l 'influenza. Complican ze llervose, quali 11si cosi : sindron1i neurasteniforn1i e perfi11q vere forme catalonicl1e si sono ' rerificate con una ·certa frequenza n ella pandemi.a d el 188'9-90, più raramente in quella del 1918-19. Ricordia mo in ])articolar modo i casi pubblicati recenten1ente dal Mon· dolfo. ~011 jnfreqt1entemente l 'influenza de-


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S EZIONE PRATICA

.corre con sint on1i prevalente.111ente i11eninaei .come cefalea , d elirio, von1ito . rigidità n~ca~ le, ecc. Queste sindromi , interpretate in u11 primo tempo co1ne cc m eningisn10 g rippale n o (( ps~udo-m eningiti influenzali », sono oggi .c?ns1derate come vere e proprie mening iti "1erose ad andame11to benigno. Il da to epidemiolog ico 11a, a11c h e per que ta forn1a, un Yalore indi scutibile.; con maggior e fac ilità si }>Otrà i1arlare di 111ening iti influenzali quandt) .ai segni mening·ei si associno d ati clinici di 11atura influenzale più evidente . ott o questo punto di vista sono inter essanti i casi d escritti da Silvestrini, n ei quali d opo un periodo di infiammazione catarrale d el naso e d elle vie ~e ree uperiori e co11l c1111Joranea1nente a fe11 0111eni bronco-pol1nonari si stabilì una sindrome men~ngea da considerarsi , in ba e ~l r ep erto .del 11ql1or, come m ening it e si er osa lin foc it.aria. <.a i analoghi ono sta ti d escritti r ecentem ente ·da Jenk"' e Radbi11 , P agani-Cesa, Gibben .. Da vis, Lawren ce, Toble r , 'Veile, Dufourt , f1 el1 , Wieland , D 'E l)ine, ecc. La <li am in a di <1ue te tre enliLà 111orLo::;e .a.ve11Li la possibilità di dare orig in e a d ide11 t1co cruadro m eningeo , ci porta a considerare la po sibilità di un eve11tuale n e ~ o etioloa5 ico tra di esse. A parte il fatt o ch e tanto l 'enc efa~ite ch e ]a polion1ielile e in 1ninor grad o ]a influenza co lpisco no di preferenza oaaetti O'io. ' d ·1 Ot> o Yan1 , e a r1 evare come nella controver a que"tione dell'e tiologia della poliomielite pre,,a l!.! a, a rl op era specialmente di i\ . :lm,e ric:lni , ]'opinione iche debbano e sere chi a mati in cau"a cr]i stJreptococchi e con1e alla tessa etiologia, ad opera degli s tessi AA. vengia attribuita anche l 'im1flue nza e l 'ooce fa lite . Citiam o fra tutte l e ri cer ch e di Roseno"v e Twone di ' Greeley, di Ma ther s. di Jakson , di H es.. rli 1

'Vheeler. llicor<ler&mo a nc or a com e recent e111ente Ektein , Ho singe'D e chlessinger, n el cor so di u11a piccola epidem ri a di mem.i ngite i.erosa siano riu citi ra d o ttenere, inocul.an·do n elle scin1rr1io il liquo r , le io•n i di .tipo encefalit ~co. Leioni .anal ogh e - di tipo enecefa liti co - furono pure d etermi1n.ate n elle cimn1i e dal li-quor di un poliomielitico. Gli AA. i doman1clano quindi se la m en ingite sie.irosa debba es·sere coosiderata una malattia cc 1s1ui 'OO'eneris n ' •o .co~e dovuta al supposto ,,irt1s d eJla . polio.m 1el1te e dell'encefulite. Circa i :riapporti tra poliomielite ed enc.eifalite, g li stessi AA. si d omam·dan -0 ancor.a se la poliomielite no1n possa esser e con ideT.ata co1ne una varian te (poli omielitica) d ell ' ~nce ­ 1

!alite.

529

Il problema esorbita dai limiti di questo 111od esto lavoro. Vogliamo solo rilevare la tenden·za odier11a di avvicinia,r e tre forme morbo.. e ave~t~ tutte le possibilità di creare un quadro clllillltco di n1enin.gite sier o a e per rilevare a ncora com e, secondo l 'opinione espressa da~· Ji A. citati, i ia ind·otti a m etter e sullo .. le o piano, accanto alla polion1i clite, all 'enl~e fal ile e a ll 'in.flue11z.a , an cl1e l1ai m eniilllgite sierosu co1ne for2a clini ca1Tle nte a sè stante ma avente con le 1vreccd e11Li U1ll irapporto sul 'qual e ancora nODt è •p ossib ile pronunciarsi d efinil iv.amen te , -0ppure a cr eare un 'entità morbosa c lioloaican1ente u11ica, ma a dive r a sintomatolog ia cliniciai (poli omielitLca, en cefalitica, influenzale, 111e1n i11g·itica a d ecor so, bemigno). Torn.an·d·o ora .alla m ening ite sierosa, r~pe­ l ia1no ch e e i'Il. n1o lti casi si hanno dati pro})at i' i c irca l 'agen te d eterminan te, talvolta que~to fugge con1pl etam~te . La s tessa 1 F ra!Illc iJru, cl1e ebbe in primo tempo i sostenitori più rn1u ia ti d ella natura poliomiielitica di que. la affezio11 e , n e ebbe a n ch e i1n1 s~O"Uito i più I r 11aci appositori. Il perido b eillico1è ·paTticolar111f'11t o fcconclo di o . . servazi.omi sull 'a·r gomen.t o . . o~ l Fiessinger e Fran çoi con1unicano casi di i11 eJn ingite a li4u o1r cl1iaro senza nessuna reJazio11e con la polion11eli te e, d 'altra parte:, sen,.a ca usa etiologioa. o microbica n ota. Cosi \ pert, Led ot1ix:, Meere m~nn, Nobèco u.rt , ecc. llercn tis .. in1i sono i casi di Gallotti in Italia 1 cl i or el e :\doue in Francia, di Yovano,ritch e l\. o~ ta Fedo r'OYitcl1 il!l! Yugo lavia, di Fornar.a, l\. 11a u eir. Rocl1, Barbicr , ecc. le1ritia partitcolarm.ente di e ere r icordata la J) iccola epidemia di m enin.g ite linfocitaria l1oni.g na os ervata da Ekstein n el 1930 a Dus~e lclo r f. "" i trattava in In tto di 13 casi. L 'esame c ulturale fu n ega tivo. In due e.a i l 'imoculazione d el liquo·1~ n elle cin1n1ie ri prodt1s&e la malattia. Ricordiamo anicora i 2± casi d i cbneider ' tLLtti ia1d esito favorevol e. In un lavoro aocur.aLi i1no, l 'A. i)a .. ~ a in rivista tutte le vnrie e tiologie abit t1al111enLe incrimin.ate (poliomielite , en cefalite. ecc.) sen za concludere in favor e d i al clllThe di es e e confermando la n ecessità di 1 nantenere per qt1este fo,mne la denominazio11 0 di « primitive » finc·h è I.a clinica e il laboratorio norn foirniranno ·dati ·eitiolog· ic i di sicuro ' 'alore . 1

* ** ·pe•r sommi

Rias u1n.to così, capi, l 'argon1enl <) cl1e ci interessa, 1i)(lssi1an10 a d esporre un 1ca. o di n1e11ing-it r linfocita·r ia b enig na di u o~ lra os-se1'\·azio11e.


530

n IL P OLt CLlNICO

»

[ANNO XL, Nul\r. 141

. P. Giuliana, di anni 13, da 'àiartora110 (Cesen a). Genitori vivi e sani : due fratelli godo110 ottima salute. Una sorella fu ricoverata in questo osp edale circa tt:e Jnesi fa per ~en~11gite cerebrospinal e e vi decedette dopo un brevissi1no periodo di degenza. La p. non ;Il.a avuto i comuni esa11te1ni infa11tili, .nè alcuna altra malatt~a degna di nota. Quindici giorni prima del} 'ingresso in ospedale ebbe un leggero attacco influenzale caratterizzato da corizza, cefalea e modica febbre. Tali fatti erano quasi completamente risoluti in quinta giorn ata, cQsicch è la p. aveva spQntaneamente lasciato il letto. Ad intervalli però - a quanto riferirono i famigliari - accu sava ancor a u11 po ' di cefalea. Il giorno precedente all 'ingresso, nel pomeriggio,, improvvisament~ fu colta da cefalea violenta, brivido e febbre ùlta. In serata le condizioni della malata, si aggravarono·: comparve vomito d apprima alimentare, poi di liquame biancastro, schiumoso in scarsa ~1ua11tità . Il giorn Q seguente p erdurando vomilo e ~fa­ lea, viene trasferita in ospedale. E. O. La n1. è di oostituzione r egol are e in buone condizioni di nutrizione. Giace in posizione supina, con le gambe flessP. I..o stat o generale è gr ave : p olso frequente (130) poco valido, ritmico, tende11za al sopore. Interrogata, la p . risponde però con esattezza alle domande. Rigidità evidente ;della ~uca e del rachid e. Pre.ssoch è normali i riflessi rotulei; assente il segno di Babinski, presente .il Ker11ig. Nessun disturbo della se11si.bililà t ermica o dolorifica, nè della 1notilità degli arti st1pe1·iori e i11feriori. L 'esarrte · dei 11ervi cranici mette in evide11za una ptosi della palpelJra superiore di sinistra e un leggero deficit del facciale dello stesso l ato. La motiJit~ dei bulbi oculari è nor1~ale. Le pupille sono di ampiezza norrnale, r eage11ti all a luce e all 'accomodazione. t emperatura 38,2. Negativo l'esame fi sico degli altri organi ~d apparati. Poco dopo l 'ingresso vie~e ~seguita una puntura lombare la qu ale dà esito a liquid o limpido, sotto pressiQ11e notevolmente superiore alla nor111a. All 'esame inicroscopico del seclime11to si riscontr a notevole r eazione cellulare (circa 15 elemeD:ti _,. tutti linfociti - per car~po ad im1nersione); ass~nza assoluta di ger~i. Esami~ato a distaRza di parecchie Qre il liquor non h a formato reticolo. Il giorno success~vo si nota deciso 111iglioramento nelle condizioni élella n1aJata. 11 se11sorio è divenuto lucido, è qua.si scomparsa la rigidità della nuca e del rachide, son o cessati i vomiti. Persiste n otevole t achicardia . Il m iglior amento prosegue nei giorni seguenti; in terza giornata di degen·za la t emperatura è ritornata alla i1orma e dei fatti obiettivi riscontrati ali 'ingresso 11on è rimasto che un lieve accen110 al Ker11ig. Il polso è ritornato di frequenza pressochè nor111ale (82 pulsazioni al minuto). In 14a. giornata di degenza (15a. di m alattia) Ja m. viene dimessa completa~ent.e gu arita. Anch e attualmente, a distanza di circa quattro m esi, gode perfettamente salute.

Alcooe b1revi conside1~azioni .s ul caso riferito. P eT il rapido decorso e il particolaTe r eperto deil liquor, il tru:>StT'o caso de"'' essere conisi1

d erato come .a1p partene11te al n·overo delle me· ningiti linfo,citarie benigne, delle quali abbiamo pa1rliaito so,pria. E ' da rilevaife 1come una sor ella ·della nost1·a malata fo·s se dece·d uta pochi mesi p1~ima per m eningite cerebT.O-spiliiale. Questo d ato anamnestico ci fece s ois pettarei in primo tempo che anche per la i1ostra paziente si trattasse di una forma analoga. L ' esan1e del li quor n on ci tolse subito il duh·b io :llnquantoohè è risaputo ch e m.el1e n1eningiti oeireb·r o-spinali il re;per.rto di m eningococchi nel liquor può con1parire a distarntZa di qualche gio,r no dal1'inizio dei siinto•nu n1.enitDgei; nè 1ru presenza pressochè esclusiva di linfociti nel liquoT era sufficiente ad escludere una forma meningococcica. Solo il ra.p[do attenuarsi della grave sintomatologia clinica indirizzò Ja diagnosi l)iuttosto verso una forn1a di meningite linfocitaria benigna. Per ciò 1cih e rig·ua.r da l 'etiologia è da tener presente ch e la n11alata aveva avut o un leggero attacco influen zale quindici gio1·ni prima; da esso Il-On e1'la, con ogni rpirobabilità, completam1emite g uarita , essemdole rimasta un po' di cefalea. Su1ccessivamein.t e si ebb e una venai localizzazione mem.ingea del vi1~us influenzale. Meningite linfocitaria quiJn1di da inifluenza, o , l)ÌÙ esattamen te, meningo-emcefalite influenza le .per la contemporanea con1parsa di ~ eg,nì indubbi di localizzazione cerebrale. La possibilità di una tale evenienza n el 1corso di una m eningite linfocitaria è già stata din1ostrata ,a mpiam ente. Cito per tutti il caso recente del Gallotti nel quale fu notato deficit nlotorio a carico d-011 'arto superiore ,sinistro e un segno di Bahins,k i pu.r e positivo ~ siin1i1s tra. Nessun ele1nento no·i potemmo ricavare che ci autori zzasse ad attr ibt1ire il caso di nostra o servazione a lle altre du e affezioni ch e con la influenza si con tendono 1'etiologia di questa forma moirbosa : l 'ienceffllit.e epidemica e la poliomielite . .J\.1c:cenneremo an ch e brevemenit e ad un secondo ca1S'0 ch e per i d.a,t i clinici è paragOIIlabile a quello su riferito. Trattavasi di un rtagazzo dodicentDe ricoverato n el nostro ospedale a un mese ciI1ca di distanza ,d al primo. Anch'esso quin·d ici g iorni prim,a dell 'mgresso in ospedale aveva presentato cefalea violenta e fehbTe a lta. Nei due g iorni segu enti tale sin,tomatologia sembr1ò attenuarsi; scom.p arve la febbre e diminuì la cefalea. enonchè due giorni prim~ ch e penrep.risse alla nostra qsservazione fu di n·uovo colto da cefalea cui s·egt1irono vo1nito «~ rig·idità m·t1cale. Inviato in ospedale presentava an cora un accenno al Kerrn.ig e alla rigidità della 11uca. Non ci fu possi1

1

1


\x~ o

ÀL, Nu r. 14]

SEZIONE PRATICA

i)ile i>ratic.a re la pu11lura lo n1ha.re es e ndo i a --iò oppo. ti i pa r enti lil~ vista delle mig liorale LOndizioni d el inalato. Il m edico c ura 11 te da 11oi interpellato c i inform.ò di aver ri centrat o i "'eg11i e ia .. ic i <li u11a 111ening·it e, da lui r it ruuta di 11a lura tuJ)ercolare. Dovendo nece .. sari-0.n1ente e '"'c luclerc tale dia:u 110 i in base al d-ecorso ra1)ido e all ' esito fa' or evole, no11 c i rimase, con1e più probabile, t.:l1e l'ipotesi di t1na m1eningite sierosa ben,ig na :\d etioloaia igJl o la. Già dicemn10 co rne no n "' i sia tal o lJO si bile accc rlare il n o ·tro . Of;J1elt <.) llia.g-no . . ~i co con l 'e a m e d el liqu id o ce fa lorachidiano. Non ci è e1nbrato fuor di l t100·0 citare a111" l10 que . . to econclo caso, clinicamente evide111e, ... ebbene rn1a1n cante dell e n ece arie ricerch <> di laboratorio, perch è e o co titui e una co nPe r111a a lla te "'i elle n on è ogai l'O ibile accertare in tutti i rea~ i l 'cit io logia di queste forme 1nening iticl1 e. Dobbi.an10 qui11di concludere col Brèlet ch e « a cca11lo all e reaz io·n i me ninge.e lin focit arie di nat llra Ln1on tubencol.a·r~ quali le i11cn ing iti sifilitich et, zosterianie erpetich e, polion1ielitich e, e n cefalitich e. influen zali , r e t~ :--ompro una n1e11i n o-itc linfoc il a ria actala cl i ll aJ lira indeter1nina la u.

IUAS UNTO. Dopo aver d efinito il concetto di 111en ingi te acu ta linfoc itaria ben igna ed espo ta la sintomatologia clinica di qu.esta affez ion e, g li AA . t>assano in 1rass~oma le varie form e morbose ~he 1se ne conten·d ono }'etiologia. Da ultimo riportano due casi o ervati nell ' Ospedale « M. Bufla,Iini n di Cesena, dei qu~­ li uno di n at'llùa iJn,flue nzale, l 'al Lro ad etiolog ia igm·ota.

Per la bibliografia sull 'argome11to rima11dia1no i lettori ali 'accuratissima monografia del FonNA RA: Le m eningiti sierose acute apparentenienl e 1~rimitive, n e La Clinic~ Perl1 a trica , fase. 9 , J 931. Vedansi inoltre:

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L'ATTUALITA MEDI A Problemi di ''trasporto,, nell'organis1no vivente. (BE~NHOLD.

Klin. Woch. , 50, 1932). l.Jn grandioso e complesso sistema di apporto e di eliminazione effettuantesi attraverso la fitti sima rete dei capillari sanguigni costituisce - dice l 'A. il substrato fondamentale della nutrizione e del ricambio delle cellule. Da u11 Jato le sostanze vitali ( dall 'ossige110 all 'acqua , ai sali , allo zucct1ero e ai lipoidi) debbono essere trasportate entro le cellule; dall'altro i prodotti del ricambio, esogeno ed endogeno, e i veleni di varia natura, devono esser11e eli111inaLi; inoltTe, ogni cellula deve rice\rere quanto le occorre per i s uoi bisogni e non di .p iù, e deve difendersi da tutto quello che è eccessivo o che potrebbe nuocerle; infine , una regolare distribuzione del circolo è indispen abile alla ripartizione uniforme del calore. L 'organis1no provvede con m ezzi diversi ad assicurare la continuità e la regolarità del circolo, C·Ondizione prima di tutti questi processi di trasporto: il cuore lancia nei vasi una massa sanguigna che si dirama nelle reti terminali , arteriolocapillari, ivi rallentandosi in modo da permettere un attivo processo di scambi con i tessuti :il volume mir1uto del cuore sinistro è assicurato e regolato dall'entità del reflusso venoso al cuore destro L'aum.ento della frequenza del ritmo·, e la ipertrofia del miocardio rappresentano i principali metodi di compenso con cui il cuo·r e as icura la regolarità del circolo: ma anche il fea-ato e a milza - capaci come sono d'immagazzinare quantità anche notevoli di san•

~ANNO

XL, Nul\I. 14_

gue - possono intervenire ed alleggerire il lavoro del cuore, tutte le volte che l 'apporto del sang°:e venoso nell'unità di tempo divenga eccessivo. Una più fi11e regolazione del circolo si os. serva nel can1po della muscolatura: quando u!l muscolo entra in attività, tutti i suoi capil lari .si a1Jr?no e ~ .dilatano (Krogh), la sua trroraz1one si n1olt1pl1ca, mentre altri or ()"ani ~ come la i11ilza o .altri gruppi inuscola1i in r1po~o -:- cedono parte del loro sangue, 011de fornire all 'orga110 in attività qu ell aume11to cli apporto di sa11gue che gli è necessario. 1Fattori ormo11ici regolano il circolo: I 'ad rer1alina e la pituitrina; e anche fattori chini ic~: l 'istami11a, l'acetilcolina, e il grado di reazione del sangue, l'acidosi avendo effetto vasodi~atatore.; j si. aggiung~no come importanti elementi d1 regolazione cellulare del circolo - l '.adenosina (Szent Georgy), e la IV sostan.za d1 Lange e Felix. N. d. R.]. Il sistema venoso 11a una parte importantisima nel r egola re l 'affiusso venoso al cuore: esso è soggetto a influenze centrali e locali . Anzitutto è stata din1o~trata la presenza di nervi veno1notori d 'origine simpatica : inoltre i sa cl1e l '?dren.ali11a, l 'acetilcolina e la pituilri11a. costr111gono Je vene. , che l'acidosi determina una ' e11oco.., Lriz.i one e 1·aJca losi una ve11<Jdilatazione. Lutto il contrario di quanto avvi e11e per le arterie; e elle infine, 'l>rohabilmente attra\'erso i co'"'iddetti « Blt1Ldruckzilg ler » o regolatori della pressio11e , le n1odi fì cazioni de 11 \ p1essione entro Ja carotide pro,·ocano modificazioni del calibro ' 'er1oso; l 'a11mento di costrizio11e venosa e vice' ersa. Le vene del sistema portale, dat,a anche la possibilità di un meccanismo di sbar1·amento (Mantreu e Pick) e quindi di accumulo di sa11 gue entro il fegato, i seni venosi della milza jvedi Barcroft. JV. d. R.], e il plesso sottopapìllare della cute (Wolll1eim) rappresentano altrettanti re,g olatori del circolo venoso e del1'affiusso al cuore: la stessa funzione p er il piccolo circolo hanno prQbahilmente le vene polmonari. Oltre questi, altri elementi possono influire sul circolo: momenti psichici, ripienezza del l'addome, attività del torchio addominale: che, attra,·er o modificazioni en1odinamicb e. possono turbare notevolmente il circolo . Dalla contemporanea presenza di questi fattori , possono nascere pericolose interferen·z e circolatorie: l 'ese rnpio più semplice è dato dal collasso che si verifica nel bagno caldo fatto poco dopo un pasto, e ch·e si spiega con l 'impossibilità dei va1si cutanei, dilatati per il calore, di contrarsi, co111e dovrebbero, per mantenere un'adatta IJr essione. nel territorio dello splancnico. Malgrado la .p resenza di questi ele111enti perturbatori - e grazie all 'intervento dei molteplici e attiyj m ezzi di compen so - il circolo si svolge con suffi cient e regolarità e assien1e 1


i_.\.-~o ~L . .~ ul\t.

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.. EZIONE PRATICA

la i1or111alità d ei proce ... si di trasporto . Per compre11der e meglio come questi si svolgano, ~ n ece ario fa r e una distinzione 11etta tra or_rani ituati n el circolo princi1)ale e organi iluati n el circolo acce. ~orio o secondario: i lJOln1on i e il fegato, ad es.. son o tra i primi; i reni tra i eco11di. Ora, il circolo si vo1gr co11 in1passibile regolarità da organo a orga110 e da te uto a tessuto: esso n on si dirige a 1Jre fere11 za ver so questo o quel g ruppo, n oJl jpr esenta corronti « dirette a tin o scopo », n1a olanlente ruota n el sen so uni co. ,·er.. o cui lo indirizza1to tntti i 1neccanis1n i e.l i regolazio11c flri1na indicati. ~fa allora come avviene ch e l e ='O- tan ze dann o e po an o essere e lin1inate, per es., dal fegato. sen za ch e si fermino prima in una d ell e reti capilla ri ch e esse h anno do,-uto attraversare, per g iungere sino a lui ? In qua le modo i ' a1·i or aani rire ,·on o ecl elir11i11auo le o .. t a1 ·ze ch e loro servon o .. e il sa11gue circolante. ' 'prima ch e a loro, le ba o fferte e 11 e l1a ricevute da tanti altri organi ? [n altre parol e - e qui è i} pu11to fon·d.J1nentale d el « problema d el trasporto >> - ch e rosa dà il su o-gel lo d·e lla specificità , d ella r egolazio11e ad lln fine. dell 'adattamento condizio nato , a code. ta u11iforme circolazion e d el sa n gu e~

l)er alcune bObtanze , il probl ema d el traJ>0rlo accenna a cl1i arir ~i: p er es. iper l 'ossi.gena . I JJolmo11i on o nel c ircolo principale, e que ta è una condizione fa,·or evole, a iacch è tlttto il . . anO'u e deve 1pa ar e per e"si : l 'o igeno r1el san gue è ciolto nel plasn1a nella proporzione da ll ' l ,3 % a ll'l ,5 %, per il r esto è labil1nenLe lega to all 'emogl obina e se n e libera n1an :nano ch e i tes-uti per i loro· bi ocrni a ~ . o r})o110 d al vl a m a ch e li attraversa l '-0ssige1to ivi disciolto: così tulte le cellule ~o n o ugualm ente provvi ste di ossigeno. I CY]Ol)uli rossi son o i veicoli d el trasporto d ell 'o igeno; r oton,d i, e perciò forniti cli una la rga superfi c ie di l<l rn bio. fac-i l11 te11 tr deformabili , essi son o particolarmente adatti a quc la lor o funzion e : Ja loro en1oglobina funziona d a d eporto cc intelligente » di 02, di cui fornisce a volt a a volta al plas1na quella quantità clu~ dalle esigenze locali d ei tessuti è ricl1iesta: dovunque, infatti la tensi one d el co~ è aurn enta la. e dovunque si a ccumuli acido lattico la dis ociazione d ell 'unione ossigenoen1o<Tlob·ina è favorita , e il riforn imento d ei te ·--liti arr1piamente assicurato. Lo . tcfo\. o si di ca d ell'eliminazion e dell'ani dride carbonica: I 'acido carb·onico h a un coeffi ciente d i assorbim ento 30 volte maggior e lli <1uell o d ell'ossigen o, e una velocità di diifusion e 15 volte più g rande: d'altra parte J'o . i dazione generosa del sangue è capace di elin1inar e da l san crt1e stesso la sua anid rid e carbonica, come appunto si verifica n el polmone: .an ch e per 1'anidride carboni ca, i g lobuli r o i d ebbono considerarsi come vettori , SP2Cie nella loro componente globulinica.

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Pure il trasporto d ell 'acqu a nell'organismo ... ; effettua in manier a ... imiile; un a parte si l ega a lle a lbumine d el siero, e una parte r esta libera n el sangue: tra le due frazioni regna un equilibrio co tante, cl1 e ri ente delle oscill a1.ion i d ella pressione anguigna, endovasale Qt1anto maggiore è questa pressione, tanto 1naggiore è l a quantità di acqua che viene r< pren1uta » dalle a lbun1·ine d el si er o, e circ·ola, libera , nel san g·ue: col diminuire della pres."ione sanguigna si può g iungere al punto r he es a discenda al disotto della p,r essione on cotica o delle albun1i11e. ed allora non solo i 'acq ua n o11 passa più da l sangue ai tessuti, Tna ne vien e attirata dai te suti n el sangue. Senza la fun zione di trasporto delle alburnine. com e cc veicoli >>, d ell 'acqua , questa si <liffonderebbe immedia tamente attraverso le pareti vasali. il cu ore pomperebbe a vuoto, i vasi collabirebber o: l e a lbumine, come si è detto, trasportano l 'acqua e la cedono o l 'assorbono a seconda del variare d ell 'eqt1ilibrio tra la loro pressione e quella del san gue. ·\ cca nlo a que te ~ o. tanze cc l1b·iqt1it.arie » ch e circolano dapertutto e di c ui tu tte le cellule l1al1no bisogno , ve ne so110 al t re (1per esempio le sostanze estr an.ee d 'orio-ine esogena o endo~·ena) le quali circolan o soltant o per giungere ·dno all 'org ano ch e d e,,e elimina rle . 11 circolo i11 è non è capace di tratten er e que te ostan1e, in n1odo che es~e non i arrestin-0 prima di esser e g iunte .al punto di bocco, e neppure le membrane cellulari sono capaci di eser citare una difesa così el ettiva. ~ certo dunque ch e l 'organismo d eve p orre in azi one un qualch e uo particolare m ecca!t i n10 di protezione: e in rea l tà, si è ''isto . ... perimentando con sostanze col oranti immes="e in circolo, ch e esse si fi ssan o imn1ediata1nente alle albumine d el siero , perdendo così ogni loro individualità fi sico-chimica; e diveJtendo i)articelle affatto inattive ed innocue delle a lbumine serich e stesse: ogni volta ch e crueste u ltime passano a li vello d el fegato vi cedono la loro parte colmata e quest.a, liberatasi dal suo legam e, v iene eliminata con la b ile : i sali biliari , modifi ca tori d elle tensioni .... uperfi.ciali, sembra no essere g li agenti d el di . tacco di questo legame. Avviene così ch e le a lbumine d el siero legando a sè i corpi coloran li Ji cc tra portino » cnza danno per t utto il circolo , solo ced endoli man mano che attraver san·o il te rritorio d el fegato : altre sostan ze si eliminano .attraverso il rene, probabilm énte perchè a 1ive1lo di questo organo si e ffe ttua la dissociazi one d el legam e con le albumine . Questo stesso fen o.m:eno s'è visto verincar si per la bilirubin a: ~i p iega così con1 e la bilirubina - la cui ori gi r1e extraepatica è da tutti ammessa - na ta dal reticolo endotelio , ad es. d el midollo , possa giungere , superando la r ete capillare d ell 'intestino , sino :tl fegato ed i'i e ·sere elim in ata: anch'essa è legata alle albumine ch e la cedono solo a livello d el punto di elim inazione: sia del tra1

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« l L f'OLICLLNICO »

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delle sosta1ìze colma te che di quelle > della bilirubina, sono r esponsabili le frazioni albuminich e del siero , mentre le globuliniche trasportano invece la colesterina e i corpi lipoidosolubili. Sulla natura del! 'unione tra albumine-g·Jobuline del siero e queste sostanze, abbiam10 poche notizie ancora : certamente si tratta di un legam e lasso, forse sul tipo di quello ch e lega alle alb·u mine l Jacqua (v. prima). Certo le albumine seriche appaiono particolarmente indica te a questa loro funzione <.li adsorbimento e di trasporto, data l 'en orme superficie complessiva che esse presentano (circa 140.000 qm. ) : e si intra,rede con1e le loro modificazioni possono indurre a gravi danni del trasporto dell e varie sostanze. Con queste nuove idee le albumine perdono il loro antico significato di « elemento nutritivo n per acquistare quello più com.p les o di cc elem ento di trasporto » : ed è probabile ch e le loro m odificazioni , ritenute patologich e. non siano che fenomeni di adattamento ai bisogni particolari dell'organismo. V.

SERRA.

SUNTI E RASSEGNE. SISTEMA NERVOSO. L'eredo-atassia cerebellare ed i suoi ra p· porti con la paraplegia spastica familia1·e. (C. AcHARD. Le Bulletin m édical, 1932. n. 50)

La patologia nervosa è particolarmente ricdi 111alattie er editarie : ma I 'eredità morbosa si n1anifesta in modo differente. Vi è l'eredità dissimilare che si fa sentire n ell 'etiolo~i a di malattie molto differ enti n egli ascendenti f: n ei discendenti. Vi è l 'eredità sin1ilare che agisce al contrario apportando n ei discendenti le stesse malattie che negli asoendenti. I; questa la er edità fa miliare od ovulare. Non è sempre facile determinare i caratteri propri della trasmissione ereditaria: Mendel ha cercato di definirli creando così i caratteri dominanti e i c<l ratteri recessivi ereditari. In fatto di malattie nervo e Je leggi di l\1endel sono state constatate dal Bateson nella cor ea ereditaria di Huntìng ton : si è potuto aggiungere l 'eredo-atassia cerebellare e la n evrite ipertrofica del tipo P. l\ilarie. 'F ra le malattie familiali del sistema nervoso importante è la par.apleg·ia spastica familiare che in t1na certa rrtaniera può forinare il nucleo di un gruppo import.ante di malattie famili.ali oon sindromi diverse a guisa di catene laterali ; talora però queste sin·d romi collaterali assumono un carattere primordiale onde la detern1inazione di familialità è spe "'~o difficile a stabilire. Cosi è din10 trato da un caso osservato in una donna di 37 anni n ella quale l 'esan1e clinico permette,·a di isolare tre

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[AN~o

XL , NuM. 14)

g ru11pi di fe11omer1i : in prima linea una sindro111e piramiclale, con paresi d egli arti e sinto1r1i spastici, contra ttura, esagerazione dei rifl essi tendin·ei clono del I)iede , ~interna di Babinski, irtcontinenza degli sfinteri (quest'ulti1110 sinton10 propriamente è un sinton1a di lesione n1idollare). 111 secondo luogo si i1otava una sindrome c·xtra-pira111idale con lentezza d ei mo,rimenti col fen on1·eno dell a r110.ta de11ta tu , con Inaschera faciale, p·arola le11ta e monoto11a . tendenza al pia11to spastico, tremore intenzio11ale, aritmia respiratoria; so110 tutti sirJtomi in prevalenza JJallirlali. Infine una sindrome psicl1ica rappresentata da un certo a rado di infantilismo. Intere sante è l'incl1iesta fan1iliar e : i non11 i materni, uno dei quali aveva avuto una rnala ttia nervosa mal precisata, con perdita della conoscen za, (A), avevano avuto ± figli; uno zio della malata, (1B), fu il più colpito , con ;p araJ)legia e trem·ore ed è morto a iU anni senza figli . L a n1adre della malata. (C) , ed una zia (D), sono state colpite, la zia a 29 anni da paralisi con rigidità. tremore, disturbi mtelletti' 'i: dei suoi 12 fig li, tre 0110 stati colpiti, una figlia, (H ), di 27 anni da crisi convulsive, un figlio di 35 anni, (G), da movimenti involontari del tron co in avanti ed indietro; una figlia d i 17 .anni, (l ), non mostra che l 'esagerazione dei riflessi rotulei ed achillei. La madre della m t.1lata, niorta in stato di alienazione, con paralisi cle.gli arti , con trisma , con tremore delle mani , l1a avuto tre figli di cui uno è il nostro malato, (E), ed u11 figlio , (F ), morto a 38 anni e colpito a 30 da paralisi, tremore, clis Lurbi n1entali. Così in questa famiglia -.! persone sono state colpite quasi come la nostra malata: la madre, un fratello, una zia, uno zio; si trovano , in agg·iunta, disturbi n ervosi in una cugina, in un nonno , in un 1cugino. Infine una cugina ha i riflessi a ccentuati, preludio forse della malattia ch e andrà a scoppiare ·verso i 30 anni. ~ ve r osin1ile che in tutti questi sog·getti è lo stesso principio, trasn1esso ereditariamente, che altera il sistema nervoso, localizzandosi un poco di fferenteme11te a seconda gli individui. Come può classificar si u11a tale osservazione? Fu Striimpell a dare n el 1880, e poi nel 1887, la prin1a descrizione della paraplegia spastica familiare osservata in due fratelli , con una autopsia. Poi ,·ennero le osservazioni di Reb, Soques, l\felot · t.t e Cantalarnessa, Raymond, ecc. La malattia i11izia generalmente fra gli 8 e i 15 anni, alla gtessa età press'a poco nei membri di una stessa famiglia (1nalattia famigliare omocroma). Si r distinto un tipo giovanile, iniziante a 15 anni: ed un tipo tardivo, verso i 30. Si conoscono casi tardi,1i (40-56 anni) e casi precoci ( I anno16 n1esi). t stato notato qualche volta pri111a dell'insorgere della paraplegia, una malattia alc uta , (C<!.!J· sa coadiuvante): vaiuolo , morbillo, od un trau111a. I ·primi ad essere notati sono i disturbi del-


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SEZIONE PRATICA

1·a11dalura: l.>e~a tltezza alle gambe, la 1na rcia si fa -ulle punte dei piedi, prende11do il tipo s1)aslico; a poco a poco la co11t rattura in fl es"io11e rende la marcia difficile. Ne l letto si con~tata la rigidità 111 usco lare, 1'esager azione dei rifles i tendinei , il clono, il Babinski. on o i ~into1n i ch e caratterizzano la tabe dor ale di t .l1arlt1L, sta to r1, orhoso che si deve oggidì con siderare più cl1e con1e una malattia sisten1atica de l 11lidollo , una si11dron1e di degenerazione dei fasci piramidali d el midollo consecutiva a lesioni di,·erse. In a lcu11i casi di paraplegia spa tica i ono vi "ti i s ntomi oltrepassare g li <irti i11feriori e raggiungere il tronco ed anch e g li a 1 ti s u 11eriori . Il viso è quasi se1n pre r ispar111iato, abbenchè vi iano state notate contrazio11i e tre111or e. In ge11cre g li sfinteri . 01lo ri peltati, nè ' 'i sono disturbi sensitivi e trofici. Talora ... i può ' 'eder e una lieve atrofia muscolare. L'inte lligen za di reo-ola è normale. La puntura Jon1bare i11 gen e re dà un liquido normal e. _ 1la si11drom.e di IJaraplegia spastica po ono a ~ ­ ~ociarsi allre i11dromi: sintomi di sclerosi a placcl1e, i11torni cerebello spastici , sintomi col'ei ci. llhci11 , cer cando di fare una cJassifica1io11e, di sting ue Je seguenti for1ne: l ina for111a J)Ura , limitata agli arti jnferiori; una forma con lesione degli arti superiori ; una fo rn1a con sir1tomi cerebellari; l1na con si11 ton1i bulbari; una con atrofia n1u colare; u11 a con sinlon1i di clero i a placche; una con di' leg ia ·pa tica. ~fa le forn1e .. i potrebl)er o 1no lti1)li carc 1>c rcl1 è c~js Lono ca i 11 el 111ezzo di di ~ turbi varjati. si1ni . esi s tono form e farniliari di trn.nsizio11e: Jendrassik n e disting ue 24. t Jlecessario ritenere questi complessi con1 e a l t ret tan le !Ilalattie cl1stin te? No di certo : 0110 t11)i clinic i la cui '"'au sa ci sfugge, e cara tte rizza ti daJia Joca li zzai' io 11e d ell e Je. io11j , i1011 {}a lla Jtalura d elle le~i-011i oi dobbiamo attualmente eon siderar e qu est e· malattie nervose familiali, torn e sindro111i anatomo- cliniche rispondenti ad un i11sien1e di intorni derivanti dalla m edesima localizzazio11e c]eJ1a le ione nervo a. Oue te si11dro1Hi 110 son o o ~~ c rvar i i olata111e11tc o,·,rero 111escolar si in gradi diver i sotto forr11a di . incl1om~ a _ociate numer ose. Così per quel ch e riguarda la })araplegia s1)a~l i ca, analon1ica1nente definita dalla degen era.zione piramidale 11inale, si può di ting ue re la ft .i·111 a :-:eli taria e fo rn1e a ocia tc nelle qua]i alla ·in clro1 n e ~pa . ti co-1Jaralitica . i a. ocia110 f1 a1nn1en L1 11iù o n1cno importanti d ella tabe di ·F riedreich , e.le Il ' a la sia cer ebella r e, d elle sin dromi bulbari , extra piramidali ecc. Le lesioni anatomo -1Jatolog ich e so110 so,rratutto degenerative e scler o;;;e: clerosi combinata dei fasci pita11 Liclal i, d el n1idollo, dei fasci cerebe11ari diretti , dei cordoni di Goll. L'inizio della lesione se1nhra avvenire a ll 'e tremità distale d ei n curomii, essendo la d egenerazione ascendente n el fa ·r io )Ji ramidale o discendente n e i fa . c i cer eJ~llari diretti e n ei cordoni di Goll. fa11 cando Je. io ni rr1cnin.2'ee e le ioni dell.a .. ostan zn gri ·

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g ia, r1ella m aggior parte dei casi ' 'enuti all 'aulopsja, non si possono fare ch e ipotesi sulla par oge11esi d elta sclerosi. Ques te lesioni nei casi 1)t1ri di paraplegia spastica familiale sono differ e u li per to1)ografia dalle lesioni delle altre due n1aJattie familiali frequ enti: malattia di l·., rietlreich ed cr edo-a tassia cereb el1are, essendo 11na scler osi combinata estesissima nel pri1 l10 caso, essendo invece la lesione spinale e liJ11ital a nel secondo. Nell 'eredo-atassia cerebellare, la atr ofia del cervelletto è Ja lesior1e forJ.àa~11entale , ]a scler osi m1 i dollare interessa special111ente i fasci di Go,.vers e Ja parte marginale del cordone laterale. Ancl1e i sir1tomi si distincruo no n ettart1ente n elle tre malattie: nella maJa Lti a di Friedreicl1 , al contrario della .p arap1e 0 ia ·pa tica , si osserva l 'atassia degli arti inferio ri , un ' a11datura t a belo-rerebellare, 1·abolizior1e d ei riflessi rotulei , J'assenza di clono spinale , 1 li vertigini , di 111ovi111enti coreici , di scolio i. Nell 'eredo-ata ia cer ebellare i sinton1i <.!i f ferenziali c·onsistono nel! ' incoordinazione cerebellare, nelle scosse corei l'ormi, n ella parola esplosiva, n el tremore d ell a te~ta , con rif]essi te11dinei 11ormali. Ma in alcune forme le sinclromi si associa11 0 ed a ll ora è più gil1sto dire c.;he i1on bisogna fare una diagnosi differenziale fra la paraplegia spastica e le altre due malatl ie fan1ilia li ; ma bisogna distinguere quanto spella a lla sindrorne piramidale e qua nto alle Hla1attie associate. La erede-atassia cerebellare )JOtrcb l)e :pertanto e ser e considerata come la tJaraplegia spastica, un centro di sindromi assoc ia te , ch e si aggrupperebbero a Jei d 'intorno coJ)le caten e laterali. Ed è importante ricordare cl1e i ·intorni del) 'atassia cer eb ellare possono c~~e re n1a~cherati da altri sintomi che predomi11ano e ch e in vita non sen1brano d erivare da leio11i <lel sis ten1a cer eb ellare. Malg rado ciò , 11el ca o caduto sotto la osservazior1e d ell 'Acl1a rd fu posta la d iagnos i di parapleg·ia spastica : al) '.autopsia :si ritrovò una <lege11erazione inte ressante sovra l utt.o le vie cer eb ellari in punti ])en de terr11in at i : contingen te spi110-cerebella re fiuo a l bulbo ir1ferior e) cellule d el Purki1.jc Jl cll a tota lità d el ce rvelle tto. La le ion e piramidale era n101to mi11ore di quel ch e Jo fa cessero sos1)ettare i ic1tomi clinic i. Vi er ano dunq 11 0 Je ioni ce re bell a ri e .pira 111idali, ma ques te 111e110 irn porta11t.i di quelle, m entre i sinton 1i t"' linici er ano più ])iran 1ida li c lt e cer el')ellar i. J\{ONTELEONE.

Considerazioni nen1·0Iogiche sulla senilità. ( MAc DoNALD C R1TCHLE'' .

Deutsclie JVI eri. Tl ·ach...

16 settembre 1932) . Il medico, il ·q uale ~i sia d edicato allo ·st udio d elle m alattie n er vose d ei ' 'ecchi , incontra i1ella su.a pratica qu o tidiana difficoltà di vari o gen er e. Le a lter azio ni .pat oloo-icb e d ella se11ilit à 11osson o manife ~ t ar i i 11 tutto il ca m po del i lem a n er vo. o ce11 l ra le e p eriferico, . . ì ch e la int on1atol og·ia r h e può d erivarne è sva riatis_


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cc IL

POLT CLl~ lCO

s i111a. 1\ è d '.allra parte i con Q11i fra sen escenza (satta) e ~e11iliLà (1)alologica ) sono così bene dis tintj da 1)0 1er ~ervire di c riterio al pratico ; sì cl1 c ,avv ie11 e pe. ~ o ch e un det erminato sintoma o ·egn o fisico è, a seconda del ragiona11 1ento personale d el medico , considerato fisiologi co o patologico. F. . i tono poi una serie di fen omen i che, an ormali durante la g iova n e età , pos"on-0 benis~ irt1 0 e e re considera ti normali durante la veccl1iaia: dond e la necessità di stabilire alcuni <le ler111inati con ce tti di fisiologia 11iù cl1e di pat o log·ia d ella senilità così come esi s te un.a fi siol og ia e pa tologia d el lattante. c:ertamente una gran parte de i disturbi 11e rYosi d ella vecrl1iaia sono dovuti , più che ad 11na malatti<.~ ,·era e propria d el s i tema ne rvoo , ad un a a lterazion e d ei Yasi san g uigni cer e- · bro-spinali , fatto c he r ende comprensibile la frequenza nei vecchi dj alcuni sintomi neuro]oo-ici ch e possono e . . sere considerati come normali , data la. età avanzata. Quali sono ques1i sintomi ? Per quanto riguarda l 'apparato motorio , le mf'nifestazioni più ·evidenti sono l 'incurvamento d el tronco, la rarità e lentezza dei m ·ovim enti , un certo g rado di rigidezza, mollezza n1 tlscolare generale , frequente m .an canza d el rifl esso d el tendine di Ac}1ille, con debolezz.a. deg li altrj rifl essi, talvolta presenza d e] segn o di Babinski. Accurate ricer ch e d ella sensibilità cutar1el dimostrano come questa si.a generalmen te di n1iot1ita specialmente .p er quanto rig uarda la en sibilità dolorifica: si è visto infatti con1 e i vecchi resistono a l dolor e degli i11ter venti 1neg li o ch e g li .adulti normali . È anr h e frequente una din1i11uzione d ella sensibilità v ibratoria. Alterazioni a carico della pupilla e d ei muscoli oculari son o nìeno n o te: è frequ ente Ja lentezza dei m ,o vimenti d ei globi oculari , ]a torpidità d ella reazione pupillare a lla luce ed alla a ccomodazione, che può giungere fino alla rig idità pupillare. Dal punto di vi ta puramen te neurologico, le àlterazioni dell.a psiche , che pos ono g iungere fino a lla demenza senile, sono i di s turbi ch e più frequentem e nte si in contrano n ellu età senile. L'eccitazione m enta le pre enile ( indrom1e di Pick e sindrome cli Al zheimer , pre biopenia) è di turbo più raro. Fra i di turbi d ell'apparato motorio troviamo un va to ga~uppo di paraplegie d.ella vecch,iaia. Qt1este presentan o un quadro clinico b en netto, basato su alterazioni an atomo-patolo g icJ1e, ch e pos,s ono aver sede in varii J)U.nti d el sis ten1a n ervoso , nella corteccia , nel midollo spinale , n ei nervi .periferici e n ei punti d 'union e fr.a. n er,rj e muscoli: alcu11e di queste 1esion1 son o di natura arterio cle rotica. m entr;e altre sono d a imputarsi a m ,odificazioni enili del neurone. 11ch e la paralisis agitans è da a lc uni autori consirlerata come alter.azion e involuti' ra cli un d e terminato sistema di neuroni. Malat-

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ti e del cer' e lletlo so110 ra l'e: è -::- talfl desc ritt ~ per ò u11.a ~ indro111e da alterazio11e del !)Onteoli Ye-cerve lletto. Fra le 111a11ifes lazio11i i1>er c inetic l1 e dell a enili tà so110 da co11:siderare la coreci enile e !a rara .. indro1ue clella atetosi senile. t da ricordare i11fi11e la e1Jilessia se1lile : per q11anto nella mag·o-ior parte di q uesli e.asi ... i<ln o fac iln1 e11 le ri co11tral)ili alter az io11i arterioscleroticl1 e dei Yasi cerebrali. pure in alcuni casi queste 1nanca110. · Con cludendo. la se11ilità del sistema nervo~o deve es~e re con siderata con1e u11 processo di ffu so a tutto il .. i:"tema cer ebro-spina le; 11otan .. d o però co1ne e"!"a ~i mani~esti , tanto nella vecchiaia fi _iologica ch e patolog ica . con alter azioni più accentuate a cari co d el i5-ten1a n ervoso extrapiramida](l. G. L.\. C..\,' A.. ~pilessia

ed ipoglicemia.

(G. Bou cHE. Le Scalipel, 21 ge1111. 1933). Allorch è si vide nell 'i.p oglice1nia sp erirt1en 1al111ente indotta , ad esem1pio, n e l coniglio, determinarsi una sindrome convulsiva . seguita da coma, alc uni c linic i furono 1e11ta ti ad i1n111aginare un 'interpre tazione analog·a dell ' epilessia umana. Ed in realtà o .. se rva11d o casi di c risi ipoglicemica. 11on si pt1ò a m e no di rile,-are tutti i caratteri cl1e essa 11a co11t u11i , opratutto n elle s ue manifestazioni corticali , co11 i 'acce o ro1niziale: assen ze, s ta to co1tfu... ionale con incoerenza, cri i n1aniacl1e e convul --ive. con caratteri tipi ci d 'inco c ien za ed a mne ia. ~la è veran1ente pos ibile di parla r e di rapporto patoger1etico ipoglicemi.n-e1)ilessia !, Si pu ò daTe u11a interpretazione e111oc l1imica · di tal ge11ere, del1'accesso comiziale P rell 'u on10 la cri ' i ipo O'licemic<t come variazione emocl1in1ica pt1ò e~ ' er e di due nature : o 1)ontar1ea , almeno aJ)parenternente. ed è rara evenie·n za , o provocata d a i11cauto uso di insulina , ed è la r egola. Orbene si de,,e tener p1e ente che l 'ipoglice-n1ia si.a n ell'uno cl1e nell 'altro caso. non è per nulla affatto a ccon1pag 11a ta obbligatoriame11te dalla sindrome ipog lice n1ica c li11ica. Il ch è ' 'uol dire cl1e 1·ipoglice1r1ia non è il . olo fattore etiologico d ei di ~ lurbi . cl1e si è . . o1i Li qualificare ipog·licen1ici. Infatti per quanto s i riferisce alle ipoglice1nie S/Jontanee, esse o son o toll erate senza alcun inconveniente, o danne) qualch e fe11omeno nervoso; ma il livello g lice1nico sotto il quale compaiono i disturbi , non è fisso i1en1n1eno i1e1lo stesso individuo. ·E l'osser,:-azione d elle c risi i·poglicemiche da insu.lina son1n1ini lrata in eccr:sso, ci h a inseo-nato cl1e i disturbi cosi detti ipog licemici, si producono talvolta all'infuori di ogni i11oglicernia . e ta lora a n cl1e j11 i1)erglicemia. re 'rien e. ch e n on sa rebbe arbitrario il conc luder e ch e l 'ipoglicen1i a con1e ta]e n-0n è la 1


. \ ~!

o

XL,

Nlll\l .

14]

S EZIONE PRATICA

.. ola c~usa d egli i11ciden Li , dire1110 c li11ic i, ch e vi ~j a ccor11pagnano. E a llora, qua le iinporta nza potre1no a ttribuire alla pura e sem p li·ce ipog licemia, tra i fa ttori ietiolog ici d egli accessi epilettic i µ Tale que ito si pone 1' A. rifer endo un caso, l 't1nico da lt1i osserva to tra m olti di m a l comi.z ialc . in cui a1la sindrortlre epiletti ca i associava t1 11a n ote·vole i poglice1nia (0,56 %o). L 'os. . ervazion e d el ca o, l' e p 0rirnenlo dura nte il trattam ento , di te rap ia an t iepilet tica clas. . ica, ed iperg licen1iz1..ante, p ongon o l 'A . in condizio11e di p ot er dire a utorevolmente ch e l 'ipo g licerr1ia in tal ca so , n on aveva pa rte alcun a ne lla gen esi de()"l i a ccidenti epilettici. Non sar ebbe cl1e un ec itante d ellr cellule ne r vose, g ià in altra via lese e p r o11t e a ri lJonder e in m od o particolarmente a ttivo. Essa p otrebbe dunqu e far .-coccare l 'a ccesso <epile ttico pur sen za aver i)arte diretta n ella "Su a etiologia . Converrà p r ciò evi tarla , com e I 'alcool la ...t ricnina, I 'iperpn ea e gli altri e cc itanti, capaci di su scitare la cri .i . 0

~[. COPP O.

La cura chirurgica della cefalea emic1·a• n1ca. .Jour1t. Ne rvo us an.d 1Wental JJi .-:ease' cren11aio 1933).

{l ).

G.

D1c K E RSO!\" .

)lalgrado i numer osi s tudi fa tti al rigua rdo l'etiop a togen esi dell 'emi crania riman e tuttora 1Joro chi ar a. "\ e lJ 'en1icr ania ti pica la cefa lea è di so I i to tJ J eceduta d a un 'aura isiva ch e pu ò durar e da pot;l1i n1inuti a m ezz' ora e più. Si tratta per lo più di llno scotoma . cin tillante ch e si al .. l a rga .~ta dala m ente Ono ad occ u:par e una m et à della r e tina . E o p uò col1Jire a mbo i campi vi" ~ i ' i. de. tra o sinistro, c1i .. alito n el]a J)arte con" tre> la terale a lla cefalea. Macl\f allin ritien e ch e nei : ing-0li casi sono a l ter a t e pa rti differ enti d el m eccanism o vi ivo. L 'emianopsia om oni 111 u co11 cotom a hila ter nle indi ca 11n 'alter azione d ella conduttiv ità n e lla parte r>osteriore a 1 c hiasma nelle vie vi i ve o nei rispettivi centri corticali . Di ·o li Lo lo scotom .fl comincia com e un lieve difetto prossim o al punto di fi , sa7.io n e d ella r e tina e si e.stende lentam ente ' er so l a 1p eriferia . Ciò indich erebbe la presen z~ di qual ch e alterazion e vasale n ella coTtec .. eia. La cefa lea è di ·solito u11ilat er ale . Spe o i pazienti d escri,1ono un a n etta linea di d emarcazion e c l1e, p as:;a fra Ja m~tà del cranio n el sen so anteropo terior e, com e limite tra la part e dolente e quella san a. ~tfolti localizzano il d o1or·e n ella r egione fro11tale sempre da un la t o . Sono r egi.stra ti ca ~ i di em~ crania bil ate-

rale.

J.Ja cefal ea h a inizio rapid o e au m e11ta g rad aLamente <l 'intensità.

537

!\Jcu11i paz ienti rie co110 a d alleviare il d olor e, almeno temporan ea111ente, n1edj ante la c on11Jr e ... sion e d ella ca rotide . C: iò tende a d i1110 tr ar e l 'esis tenza di alterazio11i della cir colazion·e n el campo della carotide e d elle a r te rie cerebrali. 8i tra tla d i uu o spasm o vasale d ella ciTcolazi·on e, cl1e per lo più si verifica 11 0 1 cen1ro visivo, n el centro d el lin g u ag·gio e ne i . ce1.1tri sen sitivi clc1la fa ccia e deg·li art i su rer1or1 . Qt1a11do si ten go110 p resenti l e r elazioni tra carotide , n ervi oculo111otori e l e fibre oftalmi c he riel t rigemii no si spiega com e i di sturbi vason1otori n el can1po di distribuzio11 e d~lla ca ro tide possan o d ar e an ch e 1'emic rania oftal" 1n ica co11 . . int orni d i par esi degli oculom otori. 111 q t tal1"l1e caso l 'aura e J1 ... orial e è localizza i a a lla faccia, a lla Jir1gt1a, a d una n1an o , ad 1111 bracc io , e ta l, o lt.a s i 11a an che an osmia I r~ 11si tor; ~ Tra i sinto1n i con con1it.anti o premunitorii van110 a n c}1e a n110 ver a ti qLtell i simi1a tic i. Clinica 111e 11 te s i h a t1n 'en1icr a nia bia11ra car a lterizzata d a p allor e d ella faccia. dimi11 uzìo11i d el] a per .. pira zi on e e tRl,roll a fl1idria..: i , ecl emi cr ania r o .. a ca ra tterizzat a cla con gestion e d el volto, lllio ... i. ipe ridrosi e lacrin1 az ion e. 111 qual ch e caso s i 11a ~ol o an of'mia tran si" to ria, pareste ia di n1età de lla fa cc ia e di una rr1an o e vomito, se11 za cefalea. .Sono· stati descritli ca si di e111icrania a tipo acldominale con att a chi sin1 ili a Cflle Ili d ella app er1dicite o a crisi tab e ti cl1e. Talvolta l 'accesso si limita ad un a ttacco cli ' ertigin c con e n1i an op ia ont oni111a, o ad u11 obnubila m ento p iù o m e110 a ccentu ato d ella coscienza . In og ni ca o tra u11 accesso e 1,altro lo stato del oggetto è norma le . Le ca ttse ch e scate11ano 1'accesso non sono n o te . Attualme11te si 11a t endenza a con sidera re l 'emic ra nia come una r eazione allergica. Com\J11que il fatto fisio-p a t.o]og·ico che sta alla ba. e · d ell a sindrome è un disordine vasom:o to re. Sembra ch e i intorni prodromic i iano provooa ti dallo s p a..:1110 dei vasi , e la cefalea alla successiva dilatazione d ei vas i st essi. Il cer vello è del tutto privo di sen sibilità : quindi la cefal ea n o11 rp uò esser e ch e l 'espressio11e di t1n 'eccitazio11 e eser cita la sulle m ening i , so·p r n t11tto sull a d11ra m adre. Quest a per .a.ltr.o p ar e cl1e sia ~en s il1il e solo in prossimità d ei vasi. La ce falea quindi arr l)bt\ p r odotta da u n i ng-orgo d ell e arterie 111eni 11g·ee. Partendo d a questi pr esupp o ti etiop atoge" n etici l 'A. è venuto alla con clusion e ch e la leg a tura d.e.11 'arteria m enin.g·ea m edia d ebba a" ve re un a favor evole i11flL1en za u 11 'emi r r ania . Egli lla p r a l icato lale tr nt la111ento in ette cn. i con b11 or1 ristil ta to. D R.


[Ai~No

« 1L P OLI CLINl CO »

Sulla formazione di valvola nella trapanazione deeompressiva. (H. I\:uMrvrEL

JR .

Zbl.

f . cliir., 11.

21 , 1932).

Malgrado i progressi r ealizz.ati nella diagnos i topografica d ei tumori cerebr a li, parecchi ca s i giungon o al tavolo operatoTio con una dia gno i di sede incerta . In questi casi è necessaria una larga apertura sia per a'rere un rpii1 largo campo di esplorazione, sia per permet tere un a radioterapia e una d ecompression e più e ffi cace. Sotto questo punto di vista la valvola di C11shing, a ttraverso un semp,l ice fibramento del m. te1nporale, aprpare lin1itata e insufficiente. . P erciò_l 'A. pTop~ne d.i praticar e u11 'a1111)i.a cr a111ecto1111a a base inferiore e lIU grande lemb o d urale a base uperior e. Quando i1011 si riesce a trovare i l tun1 or e si distacca lo sch eletro d alle parti molli del len1bo, si pre:pa.r a il muscolo e la fascia t e1npora1 e e se ne sutura il margine .. uperiorc col margine inferi.0Te1 del l emb o du rale. Viene così formata u11a valvola sufficien temente solida ed elastica : l 'elasticità vien e accr esciuta praticando dei piccoli tagli trasversali sulla fascia temporale. L ' A. ha adoperato questo m etodo in 15 casi fr a cui .a lcuni in co11di zioni assai g ravi: 5 mor~ t i. e n egli . altri rr_i.i~Iior~mento notevole, sper ialffi:ente in 5 casi in cu1 fu praticata la radioterapia. In nessun ca so fu osservata la· formazio11e di una ver a ernia cer eb rale.

G.

PA.CET1'0.

ARTRITI. Operazioni sulla regione delle pa1·ati1·oidi e 1·eu1natismo defor1nante. (l{ . Stl\10N e .T. v\1E tLL. /.Jresse Méd. lG n1a rzo 1932). ,

Spetta 1ad O:Pel di Pie tro.g·r.ado il inerito di a vere per prin10 tra ttat o con s uccesso •casi di Te~11n.atisn~o ,d.efo en1.ante n1ediante la paratiro1d€c lo1111a, parte·n do dal con cetto che in t1u esta cat egoria di inalati vi è tina a lterazione del ri.c.an1bio ·del calcio e d.ati i ra1)po rti noti tra. n:i e!-aboli,smo. calc ico o fi111zion e ·d e lle par at1ro1d1. Surces .. 1Ya rne 11te ancl1e LericlJ e aclottò tale 111ezzo ter apeu tico 11ella cura d el r eu ma tisrr10 de for1nante con risul tat o fav orevole. L'indic.azione ter.apeut ica veniva st.ab·ilita in base al tasso calce111i·co, ,~ l 'ope razion e veniva con si g liata solo in casi di ipercalcemi:a·. :F u oser,'ato successivam e·nte ch e e ffetti favor eivoli ,)e nivano co11seguiti a 11cl1e in casi in cui un accurato esam e istologico ·d e1l m ate ria le tolto con l ' operazio11e ave, 1a dii noslrato ch e 1'inter vc11to 11011 era stato e eguito sull e paratiroidi, bensì , dato il diffi c ile ri conosci1n ento a se111p lice vista di questo g·hia ndo Je in vivo, era oonsistito in l1t1 a se1111)li ce .a.sp ortazion·e di tessuto tiroideo o a volte anch e di teiss uto adiposo: in 1

XL, NuM.

14~

questi casi no11 poteva non colpire il pronto in.igliorame·nto cl1e cor1seguiva ad u11 inteirvento apparentemente così insig nifica nte. Ond 'è cl1e g li AA. pensarono di eseguire un semplice intervento sulla r-egione d elle pa1·atiroidi ma senza asportare tilè l e suppaste .p aratiroidi nè altri lembi di tessuto viciniore: ed eseguirono l 'inLeirvento (« si1nrulacro di paratirmdectomia n) s u due casi di reumatismo deformante che ven ... gono ampiarnente illus trati e s tudiati anche dal punto di vista ·del ric:a:rnbio d el calcio pri111a e dopo l'operazione: la 1calcemia era risultata normale e qui•n di per i·n terventi di questo gen ere l'indicazione non d eve essere stabilita solo dopo Ticonoscimento di un tasso calcemico e.Jevato sopra la norma: ciò mos.tra anche eh.e i. ieo·n cetti r ela tiv i ai rapporti tra i percaloemia e r e·umatismo d e.forma·n te tlevono subire qualch e rev~sione. I risultati terapeutici ottenuti n ei du e casi operati di solo· a pparente paratiroid ectomia sono stati favor evoli e g li AA. f'Ì limitano a segnalare questo singolare risullato e a con sigli.are un tale tipo di i·n tervento semplice e che 111011 presenta alcun inconvenien te e teb e è seguito da così buoni risultati enza dover ricorrere al mezzo di privare u ,n m a la to di 11na ghiandola endoc rin:a. tanto in1portante e le c ui fun zioni n on sono tuttora completan1e·n te conosciute. CH. 1

1

1

Poliartrite acuta p1·ima1·ia e baeille1nia tubercolare secondo Lowenstein. (L.

VERNETTI.

Riforma M edvca, 23 luglio 1932).

:È g ià a.n tica convinzion e, risalente ai pri-

mordi d ell 'era hatteriologica, ch e n ei sogg·etti in preda ad un 'infezione specifica tubercolar e si verifichino in modo incostante e fug·acemente dalle poussées baci1lemi ch e. Ma i meto·di ch e furo110 allora escogitati clai vari rice1·catori onde comprovare sperin1entalmeI1te q u est a con vinzione non diedero i risultati sperati ; nè i m etodi cli esa111e dire tto , n è la rioer ca culturaile del b. di KocJ1, ch e era cons idera ta sino a poco t em .p o fa co·m e vero virtuosisn1 o di tecnica : il m etodo biologico restava quindi il m ezzo diagmostico più sicuro se pu1r e il più lento ed i l meno sensibile. Oggi la ques tione d ella b ac.illemia tubeircolare è ritornata in onore : m e rito questo .di uno scien ziato ' riennese il quale si è in questi ultimi due anni imposto a lla atte nzior1 e di t11tlo il n1ondo con a ffermazioni , frutto di •UIIla serie siste1natica ·di ricerc h e sulla ooltiva bilità clel b. di Koch dal sangi1e, ch e possono· essere d efinite addirittura c om·e m ira bolanti. In gra.zi1a di un n1eLodo ·di cultura molto co mplesso J_,owenste·in a ffern1a infatti di essere riusc ito a d ottenere cultur·e di b. di I\.och dal san g·u e n on solo in tutte le varie forma di tbc . .anch e se non manifest e e silenti. cl in icfln1 ente, ina i·n . tutta una erie di n1.a latlie, ln c ui parentela icon la tub er colosi n on er a ~t a t a sinora neppure sospet1


1AN1'o ~L,

N1 J l\t.

14]

tata lon t.a11a1nen te. Egli affer1na i11 falli di a ve.re ottenuto emoculture positive per il b. di Koch in e.asi di corea, sclerosi a pliacch c, nevrite retro bulbare, demenza precoce, cl1izo fren ia, per cui egli ritiene non sia da esclude re la possibilità che l e malattie m e ntali abbiano non solo un siutbstrato luetico, ina anche tubercolare, a ccordandosi in. ciò icon la veccl1ia credenza della frequente coesistenza della tubercolo i con la pazzia. Ma ancora più importante è J 'affermazione, fatta d.al Lowens1 e in stesso, cl1 e. il tanto r1cercato germe d el r eumatis mo articolare a c uto non sia altro cl1e il gc r n1e di Koch che sarebbe presente in g ran qua11 tità e fa c ilm e nte isolabile nel sangue d ei r eu malici acuti . Anche qui la c osa non è d el tut to nuova se i pensa ch e già prima d ella fir1 r del secolo scor o Grocco e Poncet avevano isolato d.ai reum.ati..,n1i acuti la forma chiamattJ in eguito pseudo-reumatismo tub ercolare ili Grocco-Poncet . la dal LOwenst ein e dalla su a scuola il fatto è visto otto alLra 1uce: il P oncet amn1ette ich e e i ~ ta una poliartrite di o ri gine tuber coJ.arc d a distinguersi dal comun e reumati mo artico lare a cuto: il Lo'' cn s lein a llarga il co11 cetto di Poncet e sostiene che In 1nacrg·ìor j) U rLc d elJ e poliartriti s i d e})bo,n o con. iderare r ot11e di orio-ine tubercolare . Egli a ffer111a ch e ! ' insorgere d el r eu1 na Li ino --i pu ò pi egar e con la contemporane ità di Lre fatto ri : 1) bac illi di Koch; 2) p ern1.eabilità vasale; 3) allergia d e i tessuti; e ch e il r eu111 at i. mo articolare a.c1ut o d ebba essere con sidera to come una fase infia mmatoria-essu<lativa n el cor so di una reinfezione tubercolare. L 'in1porian za traordinaria d elle a ffern1azioni del Le_;,, em tein h a fatto si c h e in tutti i laborato ri dcl m o ndo fiorissero le ricer che di controllo: e qui fu la d elusione. Pocl1i, po1c l1i ssimi ricer catori poterono con ferrnare le esp erienze de]]' A. viennese. Si sarebbe potuto pensare ad errori n ella tecnica co si delicata ·di prelevamen.to e di preparazione d el terreno, qualora i ri u It a ti otten·uti n ei var i laboratori non fosser o s ta ti c osi concordemente ed accanitame nte n egativi. Anche le ri cer ch e d ell 'A. vengono a confermar ) 'opinion e della m aggio r parte dei ricercatori. ~li, lJ and o i te rreni consigliati da L o,ven stei11, l1a i)ra li ca lo l 'emocultura in 72 ca i di poliartrite, la n1aggior parte d ell e q11ali poliartriti i1rin1arie a cute: in n cs""' un o d ei 1ubi . cnd 11ati, n eppure ·dopo 5 setti1nane, si ebbe a n otiare, sia macro ch e micr0Sioopica m e11Le , <l 1cun. viluppo di germi. La tecnica e r a q11elJa descritta dal L o,ven st ei.n e scrupolosarruen tr osservata. ~om e allora s p·iega r ·i le affen~n1.az i o ni di uno scie11ziato di chi ara fama quale è il J,i)\''en te in ~ Va ri e son o le interpretaz ioni l) ro po'-I P. B ti. .. 0 11 11a affern1ato ,e.b e per dare irnportan1a p aln~ n on1o ni ca .al bacillo d elln tl)r . n r l1

1

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SEZIONE PRATICA

la gen esi deilla pol iartr it e, bisog11a a soluta111ente scartare tutti quei casi n ei quali e.si ~tc un a lesione specifica, c iò ch e il Lo,ven te in 11 on 11a fatto. fPotrebbe i11fatli tra tta rs i, e 011do quanlo h a a lfcr111ato il -..;er gent in un a d elle ultime sed·Llile d ell '.1 cad émie cle ll1 étieci1ie, di ~c ari cL e bac illari o cc .germi di o rtita » la cui csi ten za è orn1ai ben stabilita dalla clini ca · oppure, secondo l opinione di L éo11 Be rJt a r<l. espre.~~a 1le llia1 tessa seduta, di n11igr.azioni ]Jacille mich e i n tet1n i Lte11 ti, d avute al l 'esist on za d e1l b. cl I Koc.I1 nell 'org·anismo . E qu o to ~en1pre qu.a lora si a 111.ffiett.a cl1e i gern1i ottenuti da Li)'ven tetin n elle emocultru1re fosser o e ffettiva111 enle dei b. di Kocr1. - N. cfel R.l. L A. cre de inveoo ch e il Lov.1en·stein n on . i "ia ab ba tanza assicurato se i corpi acido-re~1 ~ Lenti ch e egli ricavava dalle uc culture fossero effetti,ramente d ei b. <li Koch . Il L . non piega infatti il mancato svluppo 111acto ~ copi­ co, a nch e dopo parecc11i mesi di perm.an enza in t ermostato in quei tubi n ei quali, a suo di re, e ist eva una enorm e quantità di bacilli diilo-no ticabili con1e b . di l orh 1nedi.ant e pre1)atat.i batteriosco1)ici dato ·o l qt1a1e 11 on è possi])ile averre la certezza ch e i tratti di bacilli viventi in cultura e capa1cj di moltipli car e :n.1è tani o n1eno esprime re u11 g i11dizio sulla natura d e i gern1i stessi. In sostan za il pro blema nell a 1)acille1nia tu IJer colare, tale quale è , rimane nella s ua pri111itiva oscurità: o la 1·icer ch e appa sion a te, pazienti e b en controllale er virann o a porlo ·u n g iorno in que lla liuce di r ealtà e di ce11:ezza, c h e è nffessità imrprescindibil e per la sr irnza medica. , G. L\ CAVA.

Artrite streptococeica . perimentale. (L. G. . HAYOPOU L OS e R. 'l ltiH13A NI< . .Jourrt. of Borie and Joint . Sur9ery, lug li o i n:~2). Gli AA. , inie lla11do d c.g li 8lrr.pt oroccl1i .artro- . tropi fermentati su 111a 1\11ite r d isola ti dal ·an g ue di pazienti a rtriti ci a fe bbrili, so110 riu sciti a produrre in co nig li d ell e l e ioni a r ticolari perfettamente imi li u quell e cl1e :- i ll'ova110 n elle a rlrili c ro ni ch e 11e ll 'uo11 10. E~~ i sono riusciti a cli1no~ trare q11es.ti 111 icrorg·anisn1i infe ttanti in I ntte le l ~ ... io r1i fa centi l)arle d el quadro dell e a rlro pa1ic C" ronir 11 e nlro fi che. Gli streptococchi furono I ro ' ali in ogni part e d ella sinoviale in cui e ra })Ossibil e scoprire lesioni .a natomicll e . r ll 'os o con1patlo 11on si trovaro110 .·Lrc11tococc l 1i, 111a lc.l progr es. ione d ell 'infezior1 e 11el les ut o o e~ si poteva seguire passo p er pa so al.I ravc r ~ o la Tcte vascolare mjdolJa r e ccJ ITn ve r ia na. Le articola 7 i 011 i nor111ali tudiatte co n le 1111110 fla11ea m en tr co11 lo steso me tod o, no n cletl cro r11ai ri, u lf n li positivi. Onde con1pleta re l o :--I 11ùio cl el quaclro n1or1


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« JL P OLJ CLJN JOO »

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boso , g li AA. ha11no recentemente st udiato lo stato dei tendini e dei muscoli in diretta con nession e di vicinanza con le articolazioni malate . Essi non ebbero a lcuna difficoltà a dimostrare la presen za ,di streptococchi in questi tendini in corrispondenza alla zona di proliferazione nucleare. 1 muscoli erano infiltrati estesa1n·ente da streptococchi in corrisponden za della loro g uaina. Lo studio compiuto h a convinto g li AA . ch e la progr ession e della malattiia avviene direttamente attraverso i vasi san g uig ni terminali , come in tt1tte le i11fezioni ematogene. A parte la specificità el ettiva artrotrop ica degli streptococchi u sa t i i11 c1ue::>ti eS1perin1e11ti , ancl1e altri organi , sp,ecialmente il fegato e il ren e, si 111ostrarono colpiti da a lter azio11i patologi ch e di natura tossica a carico d el loro parenchima. Gli streptococchi poteron o esser e cli1nostr ati n el tessuto cor1ne.ttiv o i11 ter]oi> ul are d el fegato e talvolta a n ch e n ei ' asi epatici . Questi fatti sarebb ero, qualora di1nostrati d a ricerch e di controllo, di gra11de importan za in quanto ·d.arebbero la certezza ch e I 'artrite c ronica reumatoide è m a la ttia fondarnenta]mente sistemi ca , e spiegh er ebbero le setticen1ie transi torie ch e occorrono ad intervalli , n e l corso ·dell a mal atti a. G. L A CAVA. 1

1

Un nuovo unguento articolare pe1" il trat· tamento dell'artrite deformante. (K ONIG W. Zbl. f. Cltit'. Jl. 32, 1932). I

La terapia dell 'artrite deformante non h a fotto molti progressi. Una ter apia cau sale è possibile quando vi sono corpi liberi articolari. La proteino-terapia e la t erapia iodica n on giovano n elle forme primitive, non in fian1matorie (ch e l 'A .. disting ue da quelle secondarie, i1!.fiamm.atorie). Un certo 111ig liora111ento si o tti ene con la .p roduzione di un versamento per J11ezzo di iniezioni di fen ol-canfora ripetute (l)aJr). L 'A . dopo a lcune ricer ch e speri men tali che g1i hanno dimostrato l 'innocuità del preparato , sia localm e nte che sull'intero organisn10 , ha adoperato nell tu on10 , iniettando lo nelle articolazioni malate , un preparato io,dico , lo iodenol, il qua]e contie11e il 36 ~lo di iodio i11 combinaz i o~e , 11a Yiscosità u g·u ale a quella del liquido articolare i1or1l1ale, è auto terile, for11isce onlbra radiografica e permane a lung·o n el cavo nrticolare (fino a 2 ann i e 1/2 in u11 caso) se1tza alterarsi n è scindersi . i.Finor a ha applicato questo tTatta111 e11to sola111ente al g inocchio. ·F a preced er e 1 anestesia d el cavo articolare con 10-12 cc. di novocaina al I /2 %. D o])O fatto u scire il liquido an e""1eti co, at traverso lo stesso .ago inietta i1 preparato: la prima ' 1 ol ta 1-2 cc. , risca ldato a 30°-40° JJer r l1è ia p iù fluido. Nei g iorni c;:eguenti compar e un ' c rsan1e11to articolare , din1 in uj sce i l dolore e il 1

1Jazie11te rammi11a meglio. Dopo alcuni g ior11i ·· i pratica la 2a iniezione e .. trae11clo 2-3 cc. di liquido .articolare e r eini ettandolo dopo averlo 1nescolato col prepar a lo p rer,ed enteme11te n1e so n ella siringa. Complessivan1ente l 'A. è arrivato a iniettare, in diverse sedute, fi110 a 20 cc. di iod·e nol. 11 trattamento può esser fatto am.b ulatoriamente. In 17 casi di artrite d efor1nante genuina pri1ni ti va così trattati ha a'1uto risultati eccellenti con guarigioni complete ch e s i 111anten go110 da a lcuni anni . Invece su 7 casi di artrite d efor1r1ante secondari.a ha uvuto 3 g uarig ioni e 4 n1ig li oram enti . G. P.-1 .CETTO .

NOTIZIA BIBLIOGRAFICA. G. LuYs. Traité ide la blenriorragie et cle ses

comp-eicartions. IV é·dition. Vol. di 68'6 p1J. con 235 fig ure ne<} testo e 4: tave>le a colo ri f110ri testo. G. Doin et ( .. ic, éditeur~ , ~)a­ ris, 19:12. 1

Il trattato d el Ll!.lys, che gli ·s t udiosi di ven·ereblogia ben conoscevano , si ripubblica o ra nella sua IV e dizione, comple tamente rifa tta per aggiunte e modificazioni, in veste Lipografica· corretta ed accul'ata, con numerose J ig ure n·e l testo e.id alcune tavole a ·colori fuor i · testo. . L 'opera è divisa in 1± capitoli: nel primo è svol ta sobria rnenit e I.a sto,r ia d ella bl enor ragi~• d a Mosè ai g iorni noistri, così da offrire al lettore un qua·d ro sintetico dell'evoluzione n ei concetti etiolog ici e t erapeutici in 11i.ater ia dalle idee oscure e •confuse ,dei p rimi terr1pi sino all e più recenti acquisizioni scientifich e. I capitoli successivi sono d edicati all 'an.atom ia dell'uretra e dei suoi annessi , a i p ericoli della b·l enorr.agia, alle cause di ques to processo ·ed allo studio d ell e uretriti non gonococcich e, a l! 'anatomia patologica, alla sintomatologia d elle uretriti blenorra.g ich e &d alla loro diag·n osi, ivi compresa 1 uretrosic opia e I.a ·relativa tecnica operatoria. Il X e l 'XI capitolo costituiscono la parte forse più importa·n te d ell 'opera, alm-e110 dal lato pratico. È in essi .an1pian1ente svolta la cura della blenorrag ia aouta e 'cronica con u11a esauriente dis.a·m ina di tutti i metodi antichi e reoonti, tra i quali ultimi i sieri ed i vaccini , la jon oterapia, la diatem1ia , la cl1emioterapia e d il trattamento en·dovenoso con i d er ivati acridini.ci . Va data qui lode all 'A. pe·r la erenità d ell e sue con clu sioni e per la sua ob·b ietti vità nel g iudicare questi più moderni sistemi di c ura sulla cui efficacia i è forse d.a r11olti , come spesso aicca de p er le cosei nuove, a lquanto esagerato. Nel ca1) itolo XIT è ·studiata la bleno r rag it'l n elle ·donne e nei baml)ini n1entre n el XTTJ 1

1

1


[ ANNO XJ.,,, NUJ.\l. 14]

sono prese i11 esa1r1 e le co1111)licazio11 i d el j) rOcesso blenorragico (con un t)aragra fo del J)r o f. Terrien per le complicazioni oculari ed un all ro del dott. Laubry per quelle cardiacl1e). L 'ultirrto capitolo jnfi·ne è ri erva lo alla lot1a . oci:ale contro la bl enorragia· ed .alla giu·r isprudenza in materia. Questa ultima parte, dovu l a ad un magistrat o, arà l elta con profitto anche in Italia ove le di ·1}0 izioni a11cite dal nuo,-o C.odice penale lta11no dato a questo ar·o-omento una l11aggiore ii1'J1>ortèrn7,oc:'\ medi co-le1

~ale. '-

Un indice analitico ed uno alfabetico per i11aleri.a completall:o l'opera il cui ' ':i.lore è a cc resciuto dalle numerose buone fig ure, i.11 parte originali, le quali contribui cono di moli.o a Ila 1nigliore inlell.O'enza d el testo. · Fra i nor1 J)Ochi lavori c itati n el corso della l1 (1 l Lazione carseggiano quel li di autori italiani : 1n.algr.aclo questa e d altr,e lacur1e, giustizia vuol e . i dica c l1e l'opera d e l Lu ys frt1tlo non di più o meno diligente compilazione, m.a di larga esperienza .personale e di profonda conoscenza d e l] 'argomento , incontrerà senza dubbio il fav ore dal pubbli co medico in genere e dagli stessi . pecialisti, i quali vi trove ranno larga mes'ie di utili c·ognizioni esposte con senso di <'rte e con quell'ordine e quella , direi , naturaleiza proprii di cl1i ,è veramente padrone cl ell-t P1::iteria e senza di cui, so.prattutto per le opere c ome queste con fini essenzi.a lm ente divulg.at i,ri , non ,rj ha spera nza di duraturo successo. V. MoNTESANO· 1

CBNNI BIBLIOGRAFICI. Der JVeg z.ur ration ellen. Th erar>i e. Hgg. v. A. l l11 ,•ol. in-8°, di JJ

183 , con 3:J fiO' . Edit.: G eo r~ Thi eme, Lip~ia , 193.3 . Prezzo M. 10,80. FRAE"N KE1, .

i tratta di un aruppo di con ferenze t.ent1te ·acl una ri u11ione orO'anizza ta dall ' l al 3 agost o 1932 in un ospedale di R eid ~l})e r cr, in c ui sono accolti 11azienti co lJ) iLi da 111alattie interrte allo stato c ron ico ~i1scettibili di terapia medi<'<\ men Lo --a . .\Ila riu11i or1 e lJ :-t llJlO r:arte ipat o far111a colog·i <' c lini ci. /\. Fraenkel. organ izza to re, traccia le li11 t'e· aenC'rali della terapia scientifica; P. Mart i nj I ratta delle prove Glinich e dei medic inali; ~0 110 po i pre i in esame, da va ri studiosi , a <'oppi e (un farm acologo e un interni t.a) : il m erc urio com e di11retico , la terapia digitalica , 1 in~ulina , La tiro.__ ·ina , il alvarsan (con il con•C·or~<J cli un serologo , Il. S<l chs), Ja vitamina D e l'epa loteraJ)ia. L. ""\T. 1

1\i!.

VrLLARET

et L.

5~1

SEZIONE PRATI CA

JusTI ~-BE SANço

et vo 1.

. Cliniqiie

thérapeutique hydro-climaliques . l Jn in-8° gr . di P. 256. Edit.: M.a sson & C.ie,

1932. Prezzo fr. 00. Oue. to volt1rne d à le indi ' azioni d elle cu r e i(lrorninerali e climatich e n ell e varie malattie :

tubercolosi mediche e cl1irurgiche, pneumopatie non tubercolari (enfisema , sclerosi polmonare, asma, ecc.), nefropatie, litiasi urinaria , epatopatie, liti<isi epatica, gastro-enteropatie, malattie della circolazione, reumatismi cronici, malattie c utanee e sifiliticl1e, ecc.; ii volum!6 si cl1iude con alc un e nozioni sulla talassoterapia. T dati ono preci i, Je indicazioni definite. Il volu1r1e ha per noi lo ._.vantaggio di riferirsi unicamente al] e stazioni id roclimatiche francesi.

A. P. A.

L'Année thérapeutique. 1932. Un vol. in-16° di 176 pag. Massone C:.ie, Paris, RAVINA.

1932. Prezzo 16 fr. Qu13sto Annuario terapeutico (cl1e è il VII della serie) è diventato parte importante della documentazio11e del medico, a cui apporta regolarmente ogni anno, in un succinto volume , il bilancio terapeutico del!' anno precedente e riassu1ne i più essenziali fatti nµovi pubblicati rtella stampa medica mondiale. Molti medicamenti nuovi e m·olte tecniche si offrono ogni anno al pratico, che ne ha talora J1otizia casuale nei giornali medici, ma spesso senza conoscere con precisione le indicazioni, g li e ffetti e 1'utilità nella pratica corrente. L' . espo11e Qt1i, <la un<i parte, le malattie ed i sintomi, dall 'altra i metodi terapeutici , con I 'aggiunta di alcune nuove medicazioni (in que$t 'anno , troviamo il n e1111JutaJ , l 'uso della pilocur1)i11a n ell ' influenza e nella riten zio11 e di 11..: rin a, del siero emolitico nelle malattie nervogel ecc.). f ,::l ronsu l tazi,one è an ch e r esa comoda da un buon indice per ordine alfabetico . fil. , . Jun1 E. La transjusion, du sarig 1de cadavre rì l'liomme. Un vo1. in-8° , di p. 150, con

:rrnfi ch e. Edit.: l\ifa~ on & C.ie; Parigi, 1933. Pre.zzo fr. 2±. Nel << Policlinico » venne g ià data notizja di q ue. lo procedi m en lo auclè1Ce e di cr eta n1ente lttarnh-ro , ideal o ed at tuato dal ch irurgo russo .Tudine. J/ A. ora fa la s toria dei propTi tentativi , ispirali al le ricer ch e sper imentali di l{arkoff; poi e. ]1011e, in più capilo lj, la tec11ica d e fìnitivn me._ a in opera: scelta dei cada veri ; tecnica del Mlasso; conservazione del sangue; reazione di Wasscrmann e accertn1n ento d ei g·rup111i sa11gt1ig·11i; I ecnica della tra sfusior1e ; dosaggio d el sangue; infine vengono esposti i risultati terapeutici conseguiti in casi · di anemie acute , shocks trau1natici, cancro, malattie ginecologiche, ecc. R certo che non· poche vite sono state salv~te; rna n o n si vede proprio la n ecessità di utilizzare il sangue di cadaveri , quando si ha a portata quell o di viventi. E no11 è a dire ch e i datori soffrano: lasciando all organis1no il tempo di ri cos tituirsi, il sa]asso se111hra avere, piuttosto, un 'azione benefica, il ch e darebbe · rag ione alla prati ca m~<li ca dei nostri 1naggiori. Tl ri ul tato più notevole delle ricerche delJ 'A . 1


cc ·1L POLICLINICO

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è fo r ~ e la prova della lung·a co11 ervabi J ità d el ::,a11a ue 1>rel ~,,ato (parecchie etlimane): i pu ò <lu11qu c te11e re u11a riserva di a11gue e utili z.i'a rla 11 ci !11on1enti del bi og110 . L. V.

TJ .

J(i1ider tirzhlicl1 e T ecJi1i ilr. G. ThìeLciJJz ig, 1933, MK. G.

B 1-:111teNn·r. 11te ,

\l co11tra·rio di c1ua nto \ per 1'adulto, non esi::- te, ne l la le tteratl1ra n1e <lica, un ·m anuale n el tJuale iano r accolti tutti i dati rig uardanti la lec11ica p edia lri ca . · pe ·so infatti il iuedico i trova n el! 'imbar azzo tJer ricer car e le indicazioni precise di piccoli i11terventi diagnostico- tera.fle utic i. da pral icar. i in g iovani soggetti. Il Yolume d el Behrendt colma quindi opporlu11a m ente una la c una, trattando lutti gli arao111enti di t ecni ca 1nedica ch e rig·uardano i ;ingoli or gani e s istemi del lattante e d el fa n ciullo e arricch endo J.a trattazion e sobria e ccmple ta co n n t11nero e il I u. trazion.i esplicati ve. l\ f . i'E A Il E R I • 1

DIVAGAZIONI Regime c1·ndo. l bisog ni alime11tari ,Jell .organ ismo son o l Gn g· i dall 'es~ c re 1)eTfelta111ente precisali. Le formule determ~nanti il fa bbisogno <li sosta.11ze azota le , gr~ssi, idrati cli carbonio , sali ed acqu a corrispondono in media a lle e ffettive e igenzc qua11titative d ell a 1t11tri1io11e, 1n:a ri~0 Jvon0 S•Jlo in parte jJ i; roblema1 della qualità d elle s 0slanze crae forrn<tno g li i ug redienti i1 er~essari d ei pa sti <l ell ' uorr10 . Tanto ciò è vero cl1e le ten·d cnz~ vegetarian e eJ a ni111ali on o cmpre in contesa, èd ambeclu e portano validi argon1en ti .a. sostegno delle ri ~ pettive tei. La pratica, prima ancora cl1e u sistessero le due o·p po te te11den ze, ha risolto il p r oblema i)er IJroprio conto e nel n1ig lior modo , con l 'eccleti 1no . _t\ c,on'1pli oare le cose. è intervenuta la do ttrin a d elle vitarnàne1, la cui importanza n cll 'a ttivalion e d ei processi nutritivi è fuo ri di ~· cu ·~ i on e e s i ' 'a sen1.pre pilì precisando. or . . c la ·d i~cu ssione stil comporLan1ent o d elle YiLam i ne in confronto d el calore. La magg ior par te d egli autrJri ril iene c l1 e le a lte tcrnl)erature, sopra f t11.to quelle occorrenti per la l eril izzaz ion e o J:\ C(•tt11r.a , di ~ lru.ggono le vil <:llT~ir1e conte1nute n egli el en1-0nti. Da ciò la nece.· it. ~t di .ad·o p erar·e una di et~'l con elementi d el t.ul lo () iparzialmente cr11rli . · L3J q t1estione interessa SOJ)ra tuLlo i ba111b i11i , in quanto l 'alimentazione ordinaria d e,gli ttclulti n ell a. società c i vil e è cos.ì com1ples a e ,·ari<J cla a~si c nra re il neceE: ario contenuto ,·i1 a111 inicc. Tuttavia sembr!\ cb e il regime crudo, a part e tal e questione. l1a J)er a ltri riflessi un'eff et ti,ra importanza pratica. i..;

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o ri gor 0$-0 con sente l ' uso esclusivo di vegetali e sopra tutto di frutta non cotte; trulla riccl1e di grasso : noci, ave lla.n e , olive; f1utta eccl1e : fichi, datteri, uva; la maggior p arte delle frutta fresche : banane, pc;sch e, pere , U\'a, a rnnc i , li111t)ni, ecc. e di l egun1i: car o Lo, cav<Jli, lattuga, '3 pin acj. Con que ti in.gredie t1ti sono state forn1ulatl' nur:rierose ricette .p er pietanze più o meno appetitose; sono state fatte anch e delle conces· sioni sia rig ua rdanti un leggero o breve risca ldanrento degli alimenti e ~ ' aggiunta ·di latte, di . c ren1e o di 1tova sotto form a di ma yonna1se. f'. E. ~forrardt (La Presse J1,f édical e, 28 111.agg io 1932), rileva corri e una simile alime nta zione,· a parte il uo r icco contenuto vitaminico, ha cara tteri c l1e possono r enderla utile in ·yari stati patolog ici. Innanzi tt1tto è pove ra di cloru r i, e come tale può riuscire vantaggiosa nell e condizioni n elle quali si richi eda appunto la d~lorura• z1one. È m olto ricca di sali min erali o sopra tutto dì sali di poLassio, ch e si o tituisce n el plama al sodio , e con corre così .alla disidrata zione provocata dal regime crudo le cui prol)riet à diuretiche sono . pes--o n otevoli. Il r egime determina una te.ndenza a ll'alcalosi , favorendo I ' elim inazio11e d elle valenze acide qua n·do qLJ'8Ste 11a rt110 te11de11za a produr~ i in ecces o. IJ'app orlo di idrati di carbon io C'(l e,·entual111e11te di g·ras i è pre~ o ch r ttu ell o o rdina r io; quel ch e difetta è _opra tutto il cont enuto di albt1m1ina . · 11 fatto rp ar.ados.c;;ale si è ch e la ricch ezza di a cqua n ei vegetali ·di111int1isce il bis~ono di ])evand e e rid1lCG cosi il co11tenuto a acqu.a nei tes uti. egli i11dividui sa11i il passagg io dal regime ordinar~o a quello crudo fa perdere di ${)lito c irca due chilogramm i di pe ... o per din1inuzione d 'acqua n ei te uti ed in n1odeste i)roporzioni a11cl1e di c loruro di odio. Queta dimi11 uzion e di pe o, c l1e è rapida, cessa JJer lo più i11 capo a tre g io rni. La . disidrata zione così Dllenuta <letern d na l lO ·D uovo sta·to -.li eq uilibri o a li,r0llo po11derale leggern1ente inferior e. (rli e ffetti qujndi d el r eginLe crud o sul peso cc}r.poreo non son o n1olto en sibili e no11 sono i)r og·r-e ssivi insi ten do n ella m ed esima· dieta. D 8llr.a rarte esso n o n rimane .a lungo an<.l al'e i<J1nocno . La quantità d egli a li1nen1i i11_g eriti e del le feci c-0n contenuto indigerito, J)rovocan o risp e ttiva m ertte . ·di. turbi dispeptici d a dilatazione rrastrica e alter azioni a carico clel colon. Oue~t i incc,n, eni e nti tJerò non diminuisoono i ' anlaggi c·11c i j)05 ono ottenere nel re....<' i 111 e l · r 11 elo . 1

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1


5(3

SEZIONE PRATI CA

}:~ · o

o bbliga aci un Ia,·oro di masticazior1e che con corre alJa pt1lizi.a dei danti e forse a 1la preserv.az ione rlel la carie. Nella stipsi è indi cato per ch è aum enta la 111as5a d ellei feci. ì\f'\ll.a c t1ra de lle <i.iarrce ha dato bt1011i r i ~ ullati il regin1 e c rudo co tituito c~clt1 ·ivan1 entc o qttH Si eia nit le ""'econdo Birch er-Beoner il regic11e crudo clin1i11t1isre Ja viscosità del sangue, e quindi t> C t>n~i ~ liabile in tntt c le forme d 'ip Tlens io11e. . ller l·~ i111 e r i V3 tltttg~ i ono co, 1 sen ihili da far j)e J1~arr ad un 'influen za ormonale dcl rmi nal a cl;1l re<l'i1n e. \ ~ I trattarnenl<> uegli ed e 111i e dell e idropi... ie di n!'ig-i11e cnrrliar.1 si utilizza cLa rn10ll o ... tP111po il regime di riduzione: la dieta lattea e più . pecialmente la cura di Kavell con i~tente nella on1I11 Ìi! i~l rtlzione di 150-200 gr. cli latte ..-;c r(\ rn~ to ()-, volt.e [tl g iorn o. Qtte ·ta die ta ha l 'inconveni ente di essere spesso n1a l f()Jlcrat•·t d.all 'inte. ·tino e di es ere tPoppo ri rcn i11 aCA{u a, clcH·uro di .od io e .proteinei. 1.. r r 11re di digiun o e di sete proposte da Voll1 nrcl "-•>TlO troppo dl1re a eg u i rs i . l·:in1c• r rileva cl1e i regi111i c rl1d i rn r di ante la loro azione sulle riserve di acque e di clorur<: di . odio ·ca tenano una di ttrc i di oli Lo al qu t1r to o a J c1uinlo g io rno, e cl1e una volla con1i11c ia la la n1 ol)i1 izzaz ione dei liquidi ir1 lcrio.itizial i u on ~ i a rresta fino .a tJUtél·nd0 e ... i non ~1: 11 0 co111plet.a1t1ent€ clirnin ati . La m 0cle ·i n1u n1ione favore,'ole risenton o g li org.a n i --o ltopo:--Li .all a :--.ta~ i . an~ 1Jig nn . Co9ì .jl . i :--Lema 1·nrù io\ a cola re s i trova :caricato i·n t 11 lto il . . 1

-.. 11

o 1n ' te rn e. ()u c~ t a

Leraflia dietetica non 11uò naturalTll<'!tl c o. Liluire i J)10di carn;en1.i . n11. prrp.a ra J'infer1t10 a ri entiro i ])uo11i ef fetti dc> ll e, di~itn li zzazion e. l~ l°f'< ' lli tt na loghi

i h él 1lno

nelle n efropa tie

acute o cr oni ch e . . rll 'ol)e ità il regim:e c1~udo dà not ' oli va nla~ g i , in quanto la detta c.:ondizione dipende da acc u1nulo 11011 ·olo di '' 1'3. ... ~ o nia an c l1r di 1u·c.1t1a . ~la n egli obesi più ch e iJ reginl e co 11Li 11uo è più efficace il << giorno » i>eriodico di di eta c·rucJa o di frulla, con1e consig lia ·\ oor1

dPn. I .. 'ag·g iu11la di preparali tiroidei r ende più <·I fi rare la c una. \ pi diabetici il r eO'ime cru·tlo è ·tato . pe :-.o ra(·rc>ntandatq . otto forn1.a di frutta in quan-

to il l'rutLo io è m eglio utilizzato del g luco~i o: 00 rd e11 t >r e c rive o 10-1 2 banane o l -5 kgr. di me le, ciliege o frag·ole. In a lcu11i ca. i il regime crudo ha consentito di ridurre ein ibilmente la c1ua11Lilà di i.n:-;ulin<t, il ch e, econdo Stnau , di pende dalla riduzion e di proteine e di calorie, il cl1 e aur ne.nta la tolleranza dei diabetici ' '81.'SO g li idrati cli carbonio . 1

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I~a ao t l a

è la ·1n1ala t tia per la quia:le è pit1 in clicalo il regime crudo ei ~ 0 1)ra tutto quello cl i frutta. In 0 11u11n l 'ob e ità, la ~ ti psi, la pletora, la go tta, e ·opra tutto le a ffez ion i caroiache e re nali e forse a11cl1e cerLci affezioni intestinali rome 1:1 diarre.a e l 'infantili ' 1n0 d i Herter , co titui scono condizioni li ' Il e qua1i il r egime c rud o ])iù o ffi,8Ilc> stretto l1 a w1 'influ011za vanta ggi o·~a p1,olung·ata o episodica. argo .

ACCADEMIE, SOCIETÀ MEDICHE, CONfiRESSI Associazione Napoletana dei Medici e Naturalisti . , erlu la òel ] 6 di r.en1br e J 932. Presidente: Prof. G.

P1ANE E.

Errori diagnostici e terapia dei miofibrom i D. ENEi\ . - Riferì ce cinq1te ca ·i di di ag11osi di 1niofihroma, osserYa ti n ell 'Os ped ale di 1~orre i\11 11u n z\ala1 controllati co11 l ' in te r er1to chirurg ico; <li m ostra come gli errori .~ i a n o i11evitabili, d a la l n itu azio11e IO{Jografica d egli organi 11ell a e cavazione. Indira le po8sibil ità di t ali err ori , c it ando lln a la rga ca i. tica . nn ch c dalla letter al11ra . i\1ette poi i11 evirte11za i d anni della roentue11ter apia i ei 111io fìbronti , sja ch e i lralli cli e rrori di diag no~ i . sia che , jJUr trattandosi di rn iofibron1a, coe i t an o 'umori o lesioni ann e ~ i ali , perialn1 e n I ci I i, o for 111e latenti di rar r i'11 0 111a ò ell ' u ler o . J>one il prol)len1 a d ei Yantaggi e• ·Yantaggi del la te rapia rad ia11 lr dei. miofibron:i i n confronto <1 l lra tta 1nenl o chirurg ico e lo cl1 ~cute ; con clu d e a t'fe rn1 and o ch e il problema d ella t erapia d ei m iofibron1 i <leve )n te nder si risoll.1to J1el sen o cl1e qur. la è <li co111pe tcn za chirurgica e che la terapi a rndi a flte Lr ova indicazion e sol o JLei casi in cui , 1>er affezio ni cortcomitan ti , l ' in lcr, e11lo chirurg-ic·o è con troinclicalo. l) i ~c us~ i or1 c : pro ff . P1A l\ E~E, .l A 'NgLLI , G u AnT r e · G. Prccr J:\u .

Contributo clinico sul valore della Rlintgenterapia ipofisaria nel diabete mellito: influenza delle irradiazioni sul ricambio idrocarbonato e sul quadro ematologico. N l ·' L·c.:c 1. - Dopo n' rr a1·cc n rtalo alle nozioni ,, ttun l i ' nll ,t Ii io terapi a d el diah ct e m ellito, . i sof.fer1na • t1l trattament o lloPn lgr.n cd jn particoÌc\r e s ulla roent.ge11ler api a d ella r egion e ipofi saria. Riferisce su quattro ca. i cli ni ahe le ni. e sul com ple so <li ricerch e eseguite per i1~cli vi~ u alizzar~. le forme c linich e e per la <le ternl1naz1one clell in t en sità d el! 'alterat o 'ricam hio iclrot arhona lo. Dop o il. ve r sotto po to g·l ,infermi nl'I a r oe1! tgen terapi a pro fonda ipofi s(\ ri a, me l ocl~ d el Bo ·ch1 1 conclu~e, i11 b ase ai ris ulta li o ltr n u I1 , cl1 e nell e form e d1allet ich r con si c ura esclu ·io ne di lesioni e disfunzion i cte ll 'ipofi i , l a racliotcra1)ia profonda di tale r egione non dà bt1or1i ri tLl t at i , perch è n ei casj s l udiati si ile tern1in ò un aggr aYan1cn to della st e a . indro111e. Riguardo al reperto e 1r t él tologico, h a o!'ser' u Lo, q ·u al e cffr ttn prc·' ale11te, eritropenia e iperle ucoci lo. ·i, co11 iper le11 '\ iOnP , c f'fe t li ch e r epu -


<t lL

POI~ ICLI X ICO

co11dizion ati <' Ila peculiare sede dell 'irradia7.ione e ch e assieme alt 'iperglicemia, già rilevata, costituiscono I 'espressione rlj una sindrome si1n})a lico-tonica, quale effetto <!-ell 'azio11e irradia11te &ul . istema nervoso vegetativo. S. l[t

Accademia P ugliese di Scienze. Seduta del 10 febbraio 1933. Presidente: prof. GAII"AMI. '

La sindrome renale nella cirrosi epatica.

Dolt. A. FERRANNINI. - L 'O. ha studiato il comportamento della funzione renale in quattro soggetti affetti da cirrosi epatica. Come metodo di ricerca egli si è servito delle comuni prove della diluizione della diuresi frazjo11ata e della concentrazione. Dai risultati ottenuti I 'O. crede di poter ritenere che nei cirrotici epatici esiste a11che una sindrome ren ale. L 'O. ha studtaio anche comparativamente l 'azion e dei diuretici renali diretti e dei diuretici m ercuriali su lle diuresi n ei cirrotici epatici ed· h a visto che mentre i diuretici renali diretti prodt1 oono un modico miglioramento di essa, i diuretici mercuriali invece producono un miglioramen to intenso .

Trattamento incruento delfa calcolosi dell' uretere . Prof. G. N 1s10. - L 'O. presenta 14 casi di calcolosi ureterale, trattati incruentemente . o meglio eridoscopicamente con esito felice, e conclude col raccomandare il trattamento incruento come quello da tenere se1upre o quasi, prima di decidere I 'intervento. Ciò 11aturalmente, quando le condizio11i del rene soprastante non siano compron1esse. Do! t . C. C ARRETTI - Le fibre elastiche del i ' Llle· ro gravido. ..S<

Prof. P. DEL BuoNo. .la<' .

Aspetti del do·rsum Il eg r et ari o.

R. A.ccade1nia dei F isiorri t iei in Siena . Seduta d~! 27 gen:qaio 1933. Presidente: Prof. B. LuNGHE1'TJ.

congenita del processo ver mifo r me. Dotl. BAu1ccr. - L'ù. 1iferisce sopra un caso di :a1)lasin dell 'appendice osservato in una donna di 32 artni , morta per tubercolosi polmonare. Il cieco poGhissimo sviluppato libero da aderenze o senza ispessimenti che potessero far pensare acl un processo flogistico pregresso, ~·ia pure in epoca 1nolto lo11t ana, era del tutto privo di appendice, della quale non si trovarono resti neppu1·e all 'esam e interno del cieco. L 'O. riferita l a letteratura esistente a riguardo, in base a con siderazioni <>J~briologiche ed anatomo-con1parative, distingue i casi di mancanza del1:appendice in aplasie ed in atrofie più o meno })recoci . Sul l' aplas ia

Su un ganglio- neuroma surrenale. Pro.f. LuNGHEITI (p . il prof. CoccHERI). L 'O., .a no1Qe Jel prof. CoccHEnI, comunica un 'osservazione di ga~glio-neuroma surrenale notevole per il fa tlo che si era manifestato in un individuo ch e morì con una forma simile al morbo di Addison e perchè il tumore, pur essendo situato in sen o 4dla . os lanza 1l1idol lare. i11 v1nva n ello spessore <i el•

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[ ANNO

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1-4:~

la capsula fibrosa ed all'esterno di questa nu1nerosi fasci rotondeggianti, fittamente intrecciati fra loro . Dal lato strutturale il tumore mostrò i11 gr a11 parle i cnratteri di un neurinoma.

Il r(lschiamento della ca vità uterina per la di1gn11si di carcinoma del corpo uterino . Dott. RoMA:."fIELLO. - L 'O. illustra un caso cli11ico di una donna di 41.> anni in cui tutto il quadro clinico, e l'esame macroscopico del prodott<J del raschiam ento òepo11evan0 p er il carcinoma de] corpo uterino, ed in cul solamente l'esame istolclgico mutò completame~te la diagnosi, la prognosi e la cura facendo rilev3re l'esistenza di residl1 i ovulari lungamente riten11ti . L'O. richiama perciò l 'attenzio~e sulla grand(" utilità del raschiamento diagnostico (contrari .1mente alle vedute di Faure) e s·u lla necessità dcl1'esame istologico del prodotto asportato. Prof. F. S PmITO. - l' acuoli ciliati cle ll 'epitelio lu bari co con r ecessi tu barici iTttracpi teliali? Il Seg retario : Prof. G. MAZZI~TTJ.

Accademia Medica, Pistoiese '' Filippo Paclni ''. Sedut a del J 8 febbraio 1933. Presiede il Prof.

CANTIERRI.

La malattia di Heine-Medin. Prof. G. F10RE. - Pre11de in esa1ne il ooncetl() odierno di poliomielite anteriore acuta come nlalattia infettiva specifica dovuta ad un 1)articolare virus di cui illustra i caratteri, probabilmente esistente con virl1lenza e morfologia Yaria. A queste varietà del virus polio1nielitico fan110 riscontro Yarietà nella clinica della polion1ielite anteriore «cuta: casi di diversa gravità fino alle torme abor tive, casi sporadici, talora concomitanti con forme febbrili banali tipo influen zale, tentativi epicl en1ici e gr avi epidemie in Clli si superano quelJ e barrie1·e di i1nmunità r elativa possedute ed aoqt1i, tate da buon nu1nero cli sogg·et ti . Mette in rilie' o i vari <lspetli. clinici e si ferma in particolar n1odo . ul la possibilità di meningiti sjerose e di ])aralisj del facciale da infezione poliomielitica ; ricorcla anr b.e le sinòromi coreiche, le sindromi atassiche acute, le fornie di parali si ascPnrlente e discendertte. I11si t e sulle forme aborlive o comu11que larva1e tlella 111alattia illustranrlon e la gr ande j111porlanza per lo studio epidemiologico della paralisi i11 fantile. Fa una di sam ina della casistica della sua clinica. Co11~jdera il problem a della diagnosi precoce di poliomielite anleriore ~c11 ta, pren d~ ~ i11 esame la sir1tomatologia del periodo prepara1111co Jnettendon e in rilievo. alcuni possibili propri car atteri e concludendo ch e l 'esame precoce del n1aJa to condotto çon inten zione, può condurci molto più ' spesso di quello ch e comunemente si crede alla diagnosi almeno di forte e fondato sospetto. Enuncia poi la sua convinzione che il virus P?l io1nielitico possa dare manifes_tazioni ùi m~lal~1a con ap1)arenza banale particolarmente n e1 l) I Ccoli bambini ed a livello ò e1) a mucosa respiratorj~ · e c]io-er eT1te; qt1esta possib]lità spiegherebbe la irn111u~ità così diffusa n ell 'aclulto e chiar irebbe molli punti oscuri nella epidemiologia della parali. i infantile . Co11si<1c·rando dunque ch e ] 'adulto è ir111nune perchè l1a superato felicemente uno o piit attacchi larva ti cli ma~atti a ~la virus po~iomie­ lit ico ll e deduce ch e il 1ero d1 san gue o il sa11-


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S EZI ON~

g ue di atl ulto d eve avere in sufficie nte misura il potere profilattico e cura tivo d el sier o di sangu e di convalescente . Basando~i su ques to con cetto propone di usare il siero di san gu e o anch e il ~angue intier o di és dulto (genitor i) come inezzo di J>rofi]assi e d i cura.

Mezzi moderni di terapia della poliomielite. Prof. ~[. J{AS PI . - Si soffer1na sulla ilnmunotera1>ia cor. siero di Pcttit o con sjcr o di convale!--<'e nle o <li adulto. :\mmette coi più ch e il iero cl i sang u e ili adulto può conten er e poteri n11tivir ali altrettanto attivi quanto quello di co11Yale~cente e ch e quindi sia d a r acco1nandar i n ella J>r atica corrente :-.n ch e p er r h è u11 più largo es1)e1·i111ento può d efinitivam Pnte st abilirne la r eale capacità ter ap eutica. L 'O. h a i1npiegato i1ei u oi casi sier o di san gue d ella i1tadre associal o o n o aJla r oen lge nter ar>ia, i11 u11a o ò ue i11iezior1i e11•lon1u colar i, sier o d i Pe l I i l , r aùio ler apia alla Bor clier. 11 trattan1 e11to è la lo fa tto in t t1lti precocem ente, ma sen1pre 11uanrlo si er a in izia lo lo lat o p ar ,\litico, jn ep oca c ioè in cui la J11aggior parte cl egli 00. r.on co rd a n el ric..:on oscere u11 'attiYi1 à flS ai n1inor e <le] sie ro. Di 24 oggetti l '0. ha (lltent1to i seg11enti rest1ltnli : J1ei conlro1li (10) tra cui i casi più legg<'ri, il 60 'lo cli esili sfa,·orevcli ; in q11elli tra ttati con r adioterapia o co11 ier o Pe tlit n essun efffl tto se11sibjle; in quelli tratt a ti con siero d ell~ 1n atlre, associato o n o all a r ad io ler l J)irt ( 10), il 62 °l cli esi ti favor evoli. L 'O. ritien e ch e l a i P.r o lerapia con angue matern o d ebba esser e t entat a in ogni ca o precoce di p oliomieli le, p er ch è oltre ad esser e innocu a, può (I soJ,·er e n ella t erapia della poliomielite ai due c biettivi ò.i arre 1ar e l 'esten sion e di un a fon na p rogr essiva, di mig lior ar e e t alora far r egr edire comple tam ent e una p arali i già costituita, purch è il tr attamento .. ia fatto pr ecoce1uente e il siero l11ietlato in d o~c nfficicn te.

Note statistico-cliniche ed epidemiologiche sulla malattia di Heine-Medin nella clinica pediatrica di Pisa du rante il decenn io 1923-1932.

PRATICA

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cr ar1ic i e con maggior Ireq uen za il n er vo facciale. In 13 m esi, in coincidenza con u n a r ecrudescenza d ell Jinfe7.ione poliomielilica, ba p otuto osservare 7 casi di paralisi di nervi cranici dei quali in 6 er a colpito il facciale ed in 1 l 'adducente. In tutti questi casi la manifestazione paralitica o era stata JJr eceduta d a u n periodo febbrile d i 3-4 giorni ocl era acuompagnata da segni denotanti u11 inter essam ento sia pur li eve del m idollo spinale. Non ritien e improbabile ch e in molti di quei casi di par :\lisi così detta reumatica essa sia in realtà prod olta dall 'azion e di un viru s n eurotropo e verosimilmente dal virus poli omielitico su l i1ucleo protuberanziale del faccial e. Posson o esister e casi sporadici di paralisi del faccial e di origine polio111ielitica. Accen na alla forma m e11ingitica e r iferisc~ t1n caso in cui 1'ini7.io fu a sindrome m en i11gitica, eguirono dolori viYaci e comparver o lievi fen omeni paretici agli arti i nferiori (partecir)nzio11e oltre ch e d elle meni11gi an ch e d elle radi ci spil lali post er iori e deJle cell ulP. d elle corna g r igie an1eriori : meningo-cellu lo-radico]il e). Il b a1nbino g u ar ì. In quell 'epoca in paesi vici11i si er an o verificati casi tipici di malatti a di Heine-Meòin . Prof. G. A. Dorr1. - Con corda n el conce1to di u 11a m olto maggiore esten sion e ciel campo clj ag11ostico d elle varie forme di 1nalattia poliomielitica. Contrariamente a qua11to si pratica a, si dichiar a prop en so alla imm-ediata p er quanto i1101lerat a, cura fi sica d ei fen o111eni p ar alitici . 111 b ase alla letter atura e a ris11lta li Jler son a1i co11siglia ] ' introduzion e in circolo cli inftni1esi1nali d osi rl i elemento raò.io (iniezioni d i ra di ogen o o cli raò.iop h an Sch ering) o la r ura gener ale con soluzioni cli em anazioni di radio e con1e1n p or an ea applicaz io11e di fanghi o di cn sc.in etti raò ium emanati . Prof. Gol\rBA. - Condiviòe i con cetti esp osti <lal relator e e l 'indirizzo t er apeutico rla questi propu gnato assegn anrlo imporlan za an cl1e all e cur e fi sich e. Pr of . C rJ l\tRo. - Riferisce cli n o11 aYer o! tenut o l>r illanti r isultati d alla cu ra Roent gen e d al me1odo Bor rlier .

Dott. V. SAGGESE. - I casi di c11i riferisce son 0w J 94 appartenenti alla p r ov. dj Pi sa e li1nitrofe. Dot1 . ~I . R OMAGNOLI . - Rif, risce un caso cl.i p aJ_,a n1alatti ~ ris nlt a pre~en te i11 Lutti gli aru1i con ralisi p eriferica de] facciale di origine po1nielia lternative cli r ecrudescen ze e di tregua: le cu lica. Nola i buoni risulta1i (li cure elettrich e tem:--pidi pii.1 el eva te corrisp ond on o al 1925, 1928, J)estivam ente , praticate. Ritiene ch e for se i risul J H32. Il p eriodo stagio11ale d i maggior e fregue11za tati d ella r oentgenterapia potrenher o essere magl'u q u ello d i p assaggio dall 'e~tate all 'autunno g ior i se si aumentasser o le òosi. 1se lte1n bTe e ottobre). Il sesso m aschile risultò Dott. S. MAGN I . - Dinìos tra l a fre(ruen za d ella colp it o n el 61,3 %: qu ello fe1111ninile n el 38, 7 ~{, . 1. 'età m agg·iormente co]pjta fu quP.lla d ei pri1ni malattia n el Pist oiese, .sen za car atter e epicle111ico e sen za p oter collegare un caso con l 'altro. Si (loquattro an n i e.l i vi ta (82 <t~), con un massimo l'lel n1 anda se la m alattia n on p ossa esser e l 'effe tto di l I e III sem estre (37 %) . Le forme clinich e della ll118 t o sin a speciale a car a l ter e neuro tropo ch e 1nalatti a furo110 per 1'80 % spinali, p er il 10 ~{, c-erl i }11icr organismi anch e fra quelli comuni p oJ1t1lho-protuber a11 ziali, p er l '8 % en cefalo-mieliticl1e, p er l 'l % ascenden t i a t ipo Landry, p er U.5 % trebber o acquistare la facolt à di secerner e J)er d a te condizioni locali o gener ali di an1bie11te a n1cni11gPe. Le località colpite d alla m al atti 'l ri l l Oi scon osciu1e. Ritien e · ch e al m an ifest arsi dell a ~· uard aYa u o p er il 22 % il Com11n e di Pis:,, per sin drom e concorrano corldiz·ionj SJ)eciali endogen e i I .51 ~& la i)r ovin cia, p er iJ 26 % province finiti n1e. dei soggetti colpiti (cos titt1zio11e, razza) o altre La diffusion e dell a m ala tti a ris11l lò più sp jccata itella zon a ~e lle11lr i oT1a1 e . . caglion at a lungo le pit1 cau se ch e provochino u11a p articolar e sensibilità soggettiva sp eci al m ente da p arte del sis1e.m _a ~er~ ro1l1uni 'ie cli Lraffico, con t end enza a presentar si voso. Ha sp erim en lato in qua]ch e caso le i111ez1on1 sot to for111a cli piccoli focolai di jnfezione in al• <1 i san a o e materno e gli è sembrato di aver11e solcune zo11e e 11or arli cam ente in n1ol te altre. lcci li : r eal i vant agg i. Ritie11 e oh e le eYcntuali Su alcune forme meno comuni '1 T1t it o in e d el sangu e m a ler110 non abbia110 azio11e sp ecifica, m a abbi ~ no azione gen erica co11 tro nella malattia di Heine- Medin. l)olt. A. GENT11.1. - Con r arità n1inore dj rrun.11- q u el cl nto virus m orbigf\n o ch e })r ovoca i fe110t.. . i creil a il Yiru ,, p olion1ieliti co colpisce i i1ervi 1ne ni ge11erali sotto form a di lluel la m alatt1 a acu-


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POLlCL l~ f ( ,(ì

la , Yirus 'Che solo in cerli da li casi e in . alcu11e SJ)eciali condizioni cnclogene d ei soggetti, ed esoge1le ambie11tali, acql1isterebbe, o meglio potrebbe acquistare, la facoltà di produrre quella certa speciale tossi11a capace rli ledere, spesso anche così profondamente, il sistema nervoso in via di sviluppo. È probabile che il sangue della madre possa anche avere un azio11e generica 1)rote1tiva sul sangue d el figlio. 1

ed·u La rlel 4 inarzo 1933. Presiede il prof. CANTIElU. Prof. C. CANTIERI e Dott. A. FoRLEO. - . JVole clirticlie ed epidemiologiclie sui prim.i casi di anchilostomiasi accertali nella provincia di Pistoia.

Il fondamento blastodermico della ipertensione essenziale. Dott. V. BAcc1. - J~spone un quadro d el tipo cos tituzionale a prevalen te vil uppo del te uto mesodermico che col procedere della vita darà luogo ad 1111 soggetto iperteso. Mostra come certe caratteristiche ch e si possono osservare in condizioni di vita sia fi iologica che patologica interessanti tessuti ed organi <li origine mesoclermica, possano prea1u1unziare la tendenza alla iperte11sione e~senziale e per co11verso come l a ipert. precoce111ente cons la la la possa fare presagire u110 s peciale sviluppo an aton1ico-funzio11ale di tali tessuti particolarmente n el1a parte connettivale con tutte le sue co11s~g-uenze in ordi11e agli esiti o i1 l cicatrici e scl erosi e c·i ò in pil't e d.iversi g·e11eri di infermità. Il Segrelario .

·società di Coltura Medica Novarese. Se.dut'l del 5 gennaio 1933. Preside11te: Prof. PAOLO PmTRA. La sindrome addominale destra. · })rof. O. C1POLL1No. - L 'O. t1 a lta delle si11dro1ni associate ùell .atld o111e destrv-. E p artigia r10 delia teoria del Leo lla che l 'appe11c.Licile cronica, la colecistite, l 'ulcera dello stomaco o duodenale dipe11dano sempre da u11a ai>per1dicite pregressa, primo movente cl cll 'incendio d e11 'addon1e deslro; che le dette :lffezio!1i seno se111pre a:5sociaie e legate fra di loro da un nesso patogenetico precio; ch e le esplorazioni parziali dell 'addome sono i1ocive ir1 qunn lo l asciano, n:on c t1rat e, alterazioni .non diagnosticate sempre, ma sempre presenti in altri organi; che il taglio mediano sopra-sotto 01nbellicale (associato· in caso di colecistectomia nn che al taglio laterale paracost.ale) è la incisio:ne la più accor1cia per l a d e lta esplorazior1 e dell '.addo1ne destro: che non devesi temere n è mag-· gjori aderenze per pochi centimetri in più di taglio laparato-m i co, n è sventrar1~ e11 Li, ·e I a rico · s lruzione delle })areti è faLta diligentemente. Presenta la propria casistica di un a11no di laparaLo1n1e per sir1dron1e dell 'addom e des lro, ed affern1a ch e in lutti i casi in cui si attenne all 'esplorazio11e d ell 'addome trovò documentalo quanto espo~ to, pe·r c ui ora è decisani.ente partig-iano, dj eletta totale esplorazione . Illus tra poi t111 caso di· S. A. D. tipica con app e11dic1te, pericolic.is tite, aderen ze da meso colon e del i11eso d ell 'a1)pendice con -cieco i n vertjto.

Il prof. B1ASCHETT1 <l 'acco·r d o col l 'O. st1i con <.:e l tj espressi , i11 sisle })articolarmenle sull 'opporlu11i Là d ell 'ap1Je11clicec tou1j a precoce, ai 1>ri111 i segni }Jatologici, qu ale unica JYl'Ofi] a . i di l111a l unga seTie

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NUl\l.

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<li affczio11i acldo111i11ali. È parliginno dell 'a1)pc11 dicecton1ia a caldo. Il dotl. CosTANT1N1 è pure d 'accordo col })ror. Cipollino rivendica11do però al Salieri il pri1110 co11cetto d ella sindrome dell 'addon1e destro , ch e egli chiamò sin Lonja del! 'addome destro. IL dott. CAN'rONE pur am1nettendo una sindro111e addomir1ale des tra ia presente come si debba 1ener distinta patogeneticamente l 'appendicile acuta dalla cronica, la quale ulti1na è freq\1eutc appanr1aggio dell a colite che è generalme11te alla base della sinrlrome addomir1ale des tra. Il prof. PIETRA 11on co11testa una sindrome del1'addon~e destro, 1na fa presente che le singole affezioni co1upone11 Li la le siudroJne, appendicite, cole<;istite ed ulcera gastro-duodenale possono s ussistere e d ecorrere con1p letanJe11te i11dipcnden lj . D 'altra parte la cosidetta sindro1ne di acldo111e cles lro s 'inquadra generalmente in un con1ples. o pa tologico più vaslo e precisa111en te l a coJile nel l a quale 11on sono infrequanli co111plicanze ap. pendicolari, con decorso di appendicite cro11ica, colecislitich e e gastriche co111e 1'0. stesso h a dimos trato. RilcYa (Iuindi il perico·l o del tra s porto di Lale con cezion e neJ campo cl1irur.gico co1ne metodjca <l 'i11 terve11to poichè a parte il g·rnYe trauma per l 'orgarlismo per la vas ta devastazione addon1inaJe, i dis turbi permangono spesso irnmulali cci a1H.: he agg·rava ti, come. comprova co11 esempi. Co-n cezione pertanto dan11osa nel ca1npo d el1·applicar.ion e pratica, non precisa1nenle adegua. la all a r eallà cli11ica, contrastante alle fi11aljlà rlell 'arte chirurgica, ciòè i l rigetto, per quanto è possibile, della funzion alitù organica, la limitazior1e al m,inimo del trauma operatorio. Il prof. FERRERO 11011 è d 'accordo coll '0. e Yuole si a1s lir1guano ~ casi di atfezio11i sen1plici <la quelli di affezioni comitate dell ' A. D., non . conclivide11do ir1oltre certe affermazioni del1'0. sul1 'c: Uopatog·enesi dell 'u] cera gastro--duode11ale (da aJfezione appendicolare) . Non ri1iene logico, come 1 '0. Yorrebhe, asportare organi (appendici) che 11on appaio110 i1.1acroscopicamente ammalati ed ju ge11erale pens,a che si debba i11tervenire solta11to in quegli organ i che presentano una sindrome n 1orbosa clinica dovendocisi basare non su u11a diag·n osi anatomica ma su una diagnosi anato1nofunzionale (Donati) . Pone in ril ievo il danno di estese laparatomie con interventi multipli ch e spesso più che alla guarigione portano ad un aggraYaI11ento delle condizioni. Riaffer1na la n ecess ità dello studio clinico dell 'aD1n1alato e cruindi di u11 a p erfetta tecnica in u11a chirurgia che porti il i11 i11i1110 cJa11110 ai tessuti ~d il inassimo ri~petto all 'ìnl egrj tà dei pazienti uffidati alJe cure <lel chirurgo. Ai ,·ari oratori ri spo11de il prof. CIPOLLINO. Dot t. D. CANTONE. - Preseritazio11e di casi. Impiego terapeutico dell 'alcool per via endovenosa in alcune affezioni purulente polmonari. Dott . G. BAitOFFlo e P. CROCE. - Gli 00. e }Jongo110 i risultati otte11uti con l 'in1pi cgo d ell .alcool ])er Yia endovenosa in 7 casi di affezjo11i p oJ1110nari purulente, da cui han110 avuto buo11i ri s ul Latj , e cor1cludono ch e l 'alcool può essere u11 rin1edio efficace, specie quando non ·esis tono gra' j co 1111Jlicanze, e che comun<Jue esso è sempre uu 1luo11 .. u ssidio terapeutico. l) jsc ussione : i>rof. IltAN CHETTI , prof. P1ETH.\.


·.\~~u

\ l., N 't. 14J

' EZIONE PRATJ GA

Di un curioso errore diagnostico in chirurg ia infortun istica. Prof. C. ~., . Bt-\NCET'r1. - L ·o. cita brc' c 111e 11 tc il ca~o òi un operaio il qt1ale lame11ta11do u11 trau1ua occorsogli pochi g iorni prj111<t e rcal111e11 te av' e nuto, che lo ha col1lilo alla r egione ingt1ino-crurale sinistra, pre .. c n lava u 11a tu1nefazio11e d e J ,·olume di t1n g ros .. o pug-110 co11 tutti i car a tte ri cli11ici e c n1eiolog ici <li u11 a11eurisma falso r etrova-ale acuto. All 'atto op er a liYo si coper ~ C) jn, ec:c una grossa tu1ncfuzion e cistica, di natura t uber colare, rta i11terprolarsi co1ne u na borsite cro11ica specifica clell 'ilco p "ons (as a i r a ra e di difficile ùiagnosi). Fa una llr e\ e cli -an1ina del caso di -c ulc11d o11e l a flaloge11e i , il rliagnostico, la rarità d el reperto co11fcr111a lo dall 'e ~u11e is tologico. Fa ril ~Y a rc come diffici le ia Ja ' aluta1Jone del trau111a in info rtunis tica e con1e occorra esser e cauti n cll 'i11tor1)rc la rc le tlffer111 azio11i dell ' infortuna i o, in1cl1e qua11do egli sia in pe rfe t la buona fed e co1ne 11el caso i1r e e11te.

Com portamento paradosso verso le prove del rosso Congo. ll roI. G:. F CAPUANJ. - Ilia u1nendo i ·nrgon1e11to riguardante Je pro'c a ])ase di iniezioni di ro ~o Co11go e i)r ecisan1e nt e la 1nisura della tnassa ·a11g ui g na e l 'e ·a111c d ella funzio11c g r a1lulo pessica d eJ · . Il . A., 1' t >. ripre11de i t1 ~ tudi o u11 fa tto g ià i11Lravis to da qu a lch e s tudioso e c ioè lu sco111pa rsa i111n1erliat a del col ore d el pla n1a ·a11 g uigno o la sua ricontpar a dopo u11 certo tcn1po. Que to fe1101neno è tale da gra\ en1e11 te m e1101uarc il Yalorc delle 1>ro' e s tes e e 111erjleYole p ert a nto di .. tudio. L 'O. hél trovato ch e il fe n omen o può e .. ere causalo d a fattori iner e nti all 'i11diYiduo e fa ttori iner e n li nI lo stato fi icocl1i111ico d ella ·u1uzione colorai1lc , a'Yen endo più facil111ent e allorquando le ri"er cl1c c·olloidali cli c ... a ·0110 Jliù pi ccole mc11tre clin1int1is'"' e ino a . . parirc ·oJl H t11a luraLio11e del coll o ide. Fattori i11diYiduali Ye11 c-0110 111es i in c,·id enza u ando jdentic he prcp t1razio11i i11 diYer i !ntUvirlui. Riferendo~ i a i)reced e11 ti suoi s ludi in IJr oposito, for11 i. re nlc u .n i :o.l·hi a rin1enti di let:11icn . J)o t t . U. ,F.CONDJ. i11u sile el1n oidal c co·n 'un11>li can za orbitaria . Disc ussio11e: d ott.• C. ConDL\LE. l l Se oretario .· L . FERR EJHL ~

Accademia delle Scienze Mediche e Na t111·a li di Fe1·rara. ..:eduta d cl 1:3 febJ)raio 1933. Prcsiclc11te: R.

1'Al\IBRO~l .

Metereolog ia e convulsione eclamptica puerperale. C. e GhAPPA vV. - Gli 00. riierisco11 0 ir1 tor110 n 346 casi di eclampsi a, studiati in ra1>porlo alle condizioni n1e te;reologiche cl ei g iorni 11ci fl uali I 'accesso è scoppiato. Dln1os trano: a) u11 r app orto evide n le Lra co n' ulsi:>11e e p erlurl>a1ne11 to della pressio11e baro1netrica ; b) escludono un r ap porto e tioge11c lj co colla 1emperatura a n1bic11te; e) rileYa 11 0 l 'i111porta nza ciel fat tore u1nidi là; d) tr0Ya110 un frequ c11tc ra1l po rlo colle p e rlurl>azioni d ello t at o elet trico clell 'a l1nosfera; e) risco11trano frequeu li s -in1a l 'assoc inzio11e più sYariata di parecch i ò ei fa tto ri precetlc1tti; f) intraYed o110 l 1i1nporla11la cl i M.E P.LET1'J

-

547

allrq a1.joi1i J)iù co111ple e e 111e110 n o le. quali i r aggi co ·111ici , di c ui a ppc 11a l, inizia lo lo ... tudi o: d al pu11to rli ,-jst a fi sico e biolog ico. ll laYoro è corred ato da la bel le e da g ra fich e di1110 · t rative d ei Yalori prc i itt e a111e. Di r u sio11e: C .\ , .\ T I , U CCI \ RDl , ~1 1 NEnn1 , 1 ' A:i\1:l\Hùi'it C ~f ERLCT~'I.

131G' .ozz1 C. - Infln cn::a cle llrr. alim C1itaziO rle aci<fa ; n a11i1,1al i erbi vo ri . Discu ssione : l\IERLETT1 1 C H1APPJN 1 e Bucc1Aunr.

Ulteriori considera~ioni intorno alla patogenesi delle n:e-. trorragie della pubertà. ' ; IGN .\ LI •.\.. L ·o. J11c lle in rilievo l 'i1nportun La e h e a s umo110 g li '"'quilibri delle correlazio ni I rofico-ft1nzionali fra utero e ovaio 11 el sorger e

P.

nello s,·ol ger si del fe11 on1eno Ir1estrual e. \11 'epoca puber e. })er p a rlicol ari te ndenze e r edi I a rie o p er jilfll1en ze n1orbo e, cl1e i esplica110 i1ell 'apparato ge11er a lo rc d opo la na ci ta, i due or gn11i , n1a j11 sp ecial 111odo l 'u ter o, po ono rise11lirr u110 '" lato di i11 ufficicn te Yiluppo organi co r ro n11)letarlo solo 11egli a1L11i s u scg ue n li . Cosiccb è, dalla n1a11canza di corrisponde11za fra trofi~ n10 uter ino e trofi ~n10 o,·arico, si potrà n. sistere ad un insie111e cli incertezze 11ii1 o ineno ll Olcvol i e durevoli rlcl lor o equ ilil)rio f u n zjo11ale, c11c p orter an110 al le . . inclro111i ca lan1cnia I i più Yari e: da l 1na i11iz iale oJ igon1en orrea a pol i111 c norreu, a ipe r111c11orrea e fl vere e proprie ell\Orrag ie atipic11c e ,·jceYersa. A que le u 1tj111·c nppnrlengo110 nppu11lo le co . . ì d ette 1nc lrorragic clclln pubertà. J)i . . c u s . . ione: 1 'A:\IBRO). t. li "'cg r el ari o: Do l l . E. C 11r.\PPINI . _..

Rammeatiamo l 'Interessante libro del

Dott. Prof. ODORICO VIANA Direttore della R. Scuola Ostetrica. di Verona.

La Blenorragia nella donna MANUALE AD USO DEI MEDICI E DECLI STUDENTI Prefazione del Prof. P. Lodovico Bosellini. Direttore della. R. Clinica Der mosifilo patica dell' Un iv . di Roma. Ecco con1e si esprime l'illus tre Olinico-Dermo-sitilogra.fo di Roma , nel pr esentare ui lettori, il libro de l prof. VIANA .

.... ..... Io n.on prenderò ad esa-niinare particolarme11 te le sin« gole parti e capitoli di questo bel libro di fi.3ion(lm i a itali a« 1ia, rhiaro, provvisto di belle illustrazioni ed accessibile a e tutti e che dovrà far parte della biblioteca, sia pure mode.e sta, di qualsiasi m edico, perch è ogtiwno nello scorrerlo ne • 'rileverà subito i pregi, facendo facil1nente tesoro del C'linte(< nuto. Vorrei soltanto che l' attenzione del lettore si fer mas « se più a lungo ~· ulle n otizie ben e aggi1J1-na te ehe l'A. dà sul « 11un to fonda11ien tale del proble·n ia dell'infezione blenorragira « e cioè quello dell'agente causale, della sua biologi a, dei mette zi pe>· diniostrarlo nell'aninialato, delle i nfezioni secondarie e che vi si associano ; i1i quan to , .iferito t uttociò all'apparat<> (' gen1·to-urinari.0 1 cotz sidtrato ntlla sita complicatissima ed e inacre.9sibile struttura' il lettore, r1p~to, si rendesse conto v del perrhè la blenorragia è tn alattia ribelle troppo spesso ai • 1nezzi di cura, di c1ti oggi si dispone , i V"i comprese certe de· e cantate cure fisiche alla 1noda diven.u te campo fecondo di e ir1nol)i{i speculazioni >. e Fatta questa coscienza il medico saprà g·iovare veramente e a1z che nella sua dolorosa intpoten~a, agli in fer1ni e di venterà (<infine, ciò che più, conta nell'oggi, il migliore prop agandis ta «per la lotta antivenerea >. e Roma, Settembre 1 9~0 prof. P. L . BOSELLINI Volume di pagg. XII-456, con 22 figure in nero intercalate nel testo e 7 su t r e tavole, a colori, fuori test-0. Prezzo L. 5 8, più le spese postali cli spedizione. P er i noetri abbonati, sole L. 53.25 in porto fra.neo. 1

Inviar e Va.glia a ll'Editor e L UIGI POZZI, Uffioio Poota.le. Succursale diciott-0, ROMA.


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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Sulla ., orte del diabetiro.

11 .

I~ . J ~ uttner

(D eutscJ1 c 11i ell. 11 .oc/i ., i1. 47,

1 -11-1932), dopo un ·decennio di p ratica di i n~uli11o l e ra1) i a

.applicata i11 clini ca, ritiene 011.portuno l rarre de Ile co11clL1sio11i e far e lo oi.1ponlu11e })l'ùpo~ t e s.ul ino do e sui li1niti di a1Jplicaz ion cli es ·a. Rileva a11zilutlo la 111ortalità IJCr dia bete r he, '"'eco11do la sua ta li tica, ri ul tn i11olto e le"\·ata (4 . 3 ~o) , e ciò me tte in r apporto 54pecia l1nente col fa tto cl1e i1101ti dia })ctic i ,·e11go110 po rtati i11 e lin icn quan clo g ià .. ono in coma di Q'raclo a ra11 za.to: difatti cli 21 c.l iabetic i decedt1ti 6 -era 110 i11 stato g ra' r di <:orna ed in 1 fl ln c.au ~ ~ p ri nei11 alc cl e Ila 111orl e fu l'apoplessia. l~ iJ1$uffir icr1za ca rdiaca , la t t1 ber colosi . Mett e J)Oi i11 r i lie,·o i ra1)1)o rt i fra i ,,arj dece1111i cl ~ ll~1 'il n e la i11ortalità per di abete: -0lta n.c~ i g·io,·ani (coefficiente la tubercolo·si), si .abba$.., a ..: u cres~ iv<tn1ent e fi11 0 .al decennio tra 40 e 50 a11n i : per poi salire di 11 uo,ro a rag'()·i un.ger e un a c1uot.a elevata i1 el dccen11i o f>0-6 0 n1111i , t· crui i1ei di~1b e t ic i la {'a u ~a princirale d ella 11tort e è l 'inst1f[ir ie11za L'ircolalo riil n el se nso 11it1 a111pio d-ella .parol,, : o_ser,'az ion e cl1 e tro' a co11fer.mla n elle .. ta ti ~ ti c h e degli A . a111erica1t i etl i11 quella del Lal)bé. cl1e dà una mortalitù 11ei ·dia betici del :?2 °o per m alattie dell 'a))pa rato circolatoTio . ~ i)ec i e a rterio:"c]rro. i . Pa .. sa qui11di a consiclerare l 'alta in1port a11za . . ocialc (lel tliab~te in qu anto ~ u 198 diabcrtici .. i e bl)ero 9G d eces -- i e dei 'iYe11t i 0 10 il 26 ,4 % con .. er' a' a la con11)l€ta capacità ]a,rorativa , lll entrP il 39,2 °~ {\l'a del tutto in caipace .al lavoro: tj ui fa rile, ar.e1 l 'i111porta1tzn d·ella terapia jnsuli11ica. i11 qua11to· co11 e"'sa il nt11nero d e~r 1i ind ividt1i co111r>letan1 ent.e r a1;ac i al lavoro è doppio di qi.1elli i1 on curati . P:ropo11e infine li e il tratta111r nlo insul inico cleve venire 1pral irato con norn1 e ])recise. onde possa olLe11ere n1 ag-gior e efficacia e perciò i cli.ab.e.t ir i de,·ono eS .. t' re al j)iù l)resto J)ossibile1 ricovera ti i11 lu oo-l1i di cur.a apr>o itan1ente a ttrezzati , 011dei tale tra ttam e11to, prerore111ente e bene a1)plica10, possa e_L)licare tutta 1.a sua az io11.e. L 'i11suli11o lerapia rH·aticata a n1 ezzo dell e ca·-.. e cli ~occ orso e di l)t1bbli ca ~s .. i tenm· non ap1)orta u11 ulile rontril)t1to n ella r11ra del di.a bete. in qu.a11t.o l 'at tu,a le or.gan izz.azione di tali e-111t i è d i feitto a. e send o la ~o mln1 in istrazio n r dell ' i11 ~ t1li11 a affidatia a 1p ersone r1 011 .. em l ) f' t'' co1n.J'C te11ti e pesso è fa tta i11 do"' j u periori .a q ucllr n ece. ~arie: cosi in a lct1ni cn. i i so1l1n1ini ~ tra n o in 3 iniez io11i 90 u11ità-in·_ ulina oll (\11en do r a1pidi, n on 'nece$sari nbbc'lssa1nPnti cl (\ll a Q"li cen1ia: 1n ~11tre con s·o t1nità . e_n.Lta111 (\ntr calcolate , . . i otti ene un a cnr' n ~11 di. otto· clr l1 n ='oglia Q li co511rica. ~

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:on elude cl1e la tera pia i11 ulinica nell 'epoca della vita , in cui i11i11.acciano oa rdiopatie e 1t1alattie vasali, · pecie l 'arterio cl erosi con le l:'Ue con eguenz€ ul i le111a n er oso centrale . ' ~ ul i11usc0Jo cardiaco e stille arterie prriferiche (ca11cr ena arteri oscleroti ca) purtroppo i1011 rie·~r<: ad cvii.are l 'e. ilo infnu t o . d cler111i11ato in c1uesti ca i dalle m.alalLie delJ 'ajJparato circola torio, . . u cui e . a i1 e~ nna uti lr influenza 11t1ò rs.plicare. 11 i11edico derve e ser e co11tento ·~e, allo stato ~ tluale delle n o tre conoscenze, rie ce ad otte· 11 ere che il uo diabetico, ottoposto a ten1po a cura a d1atta e ~az ion al e, raggit1ng.a i 50-HO anni , epoca in c ui altre inala,t tic, princ ipaln1ente quell e dell'apparato circolatorio , n e de· le rmina110 l 'e_ito letale. R. n '!\ LESSANDRO. Un caso di coesistenza di clinbete mellito e di tlin· bete insipido. Cn interessante caso di coe-i Lenza di que te

dtLe i11alattie viene d escritto da Jl. D. La,vrence e 1{. A. Melan·ce (Tlie La.ncel , 1t . 5707, 14 ge11n aio 1933). Gli A:\ . i11cli11a1Lo a con iderare tale co i11cidenza com e del tutto fortuita. i tratta di t1n uomo ch e a ve11ti sei anni , preentando a tenia, polidi1)sia. })Olifag ia , poliuria e g lico t1ria , intraprendeva una cura in_ ulinica. La dose insulinica in ~eguito do, eva essere continuan1ente au1nentata , perch è non più ufficie11te : essa influiva ì . . ulla g licosuri.a ma lasc iava i111m'Odi[icata la poliuria e la polidipsia . Il peso i)ecifico ancJ1 e duranLe la g lico uria i1011 sor1)a . . a,a inni 1007. Si sospettò allora il diabelc i11.. i1>ido. 011 i riu ~~cì a dimostrare al cur1.a lei:;io u e del la ipofisi 111a la somministrazio11e di estratto· ipofisario ritluceva n·otevol111ente la poliuria e la po lidip i.a. In seg uito i d11e ormoni ' ennero somministrati insie111e (anzi mescolali 11ella stessa siringa), _enza cl1e . .·i presenta: ·ero fenomeni di antago11ism o chi111.ico o f i io logico. E. C 1\RLlt\ F .-\ NTI . 1

Il trattan1ento del diabete con soluzioni oleose (li insulina.

Allo sco JJO di rallentare l 'assorbimento del· l 'i11s uli11 a , la cui ·o h1zion e .acquosa og·gi corre11te1ne11te a cloi)erata ha una durata ·di azione cl1e ùi regola non oltre1)3.ssa le otto ore, e di poter co ì evitare iniezioni multiple nelle 24 ore , si è p·e11.. ato di omn1in i. t:r.arla i11 soluzione oleosa. Leyto11 l1a sospe o I 'in ·ulina io olio di rici110 (GO l1nità per centi111eLro cubico) ottenenc.lo i1erò dci risultali dubbi . Bernardt e Straucl1 ed altt'i utilizzando un olvente complesso (olio di oliva, n1etacole terina , 1niricin.a. Il i)reparato è solido e i ciocrlie al calore al mo· 111ento dell 'u o) ot le1111ero anch'essi dei risultali l1oro netti ecl c.. Lre111a111ente incostanti .


{A~'o .\L, \

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SBZIO '" PJC\ 'rI CA

LaJJbé, Boulirt e Dattuo1:-- (l 're·.e .\L écl ic. , ~l gc1111aio 1933) ha11no p eri1l1entato i11 nume ro~ i ca~i di,·er8i preparati più o 111eno i1ni] i a1 })recedenti: e "'i 11anno ancora 0Lt c11uLo ri · t1lta li i11olto incerti e so ltaJll i11 due ca i favore, oli in co11[ronto con i 1Jre1)arati acqu o i . Que . . Li A . co11clt1dono cl1e ta le nuovo i11etodo <> ltre ad e ere doloro o n on si è dimo trato i1è più effi ca ce n è meglio so1)portabile del ec{: [1i o. e cl1e occorre quindi procedere ad ulteriori riccrcl1e r)ri 1n.a di poterlo ad esso sosti 'tui l'e. E. f.AttL1 FA. T1.

]lngre1za ipofisaria e c11re in nliniche. Il. LucJ..e (l(l. TiJ.'och .. 11 . 48. 1032) l'i r l1i an1n l;at ler1zio11 e u ce rlc forme di u1a.g rC'zza d 'ori g u1 e o. c ura e cl1 e rispondono as ai .. fa ''or e\roJm e11te all(\ Cl1re <l'ingra ' amento con i11 ulina . Tn que&li r«. i - sopratutto e i tratta di ·~o.11n e - . 'i })<' ~1 .. i a 11 ,i nterven lo d ella pre- ipo!'·1 . la cui fun zion e . ul m etabo li rrlo d i a rassi e nota , e cl1e - i11 taluni di que ti r a.. i - è stata trovata emJ->ojizza ta .La t ura _in$t1Ji11icn t' 1>e ri colo ~a . pcr\ hè qurst1 ~ogge tti l1an n o t111 ta so poro ele,rato cli {?'lucosio t1 e1 , angue r ircolante. e ri po11don o .. ubito con fenomeni di irog-li ren1i a; g iova i11, ·ere la . ornmini . . 1razio11 e di .prerlarati opoleraT>ir i di 10}10 .a n lr ri orc. , -. . ERn \. 'Cura del morbo di Addison con estratto cortical~ di urrene. .J. l . l{ogol'f (J ) 11r1L o/ flz e .·1meriG. 1lfe;clic. l .'\,' OC . . 1f5 oltol)re 19:32) 1ia c· uralo 11eu li ll ltin1i cint1u e aiini 62 ca .. i di n1. di \dcli ... 0 11 , alcuni co n e tratto co rti cale di .. l1rrene a ltri con al· tri tn etodi. \ eJ gru})})O dei 21 n1alati curati co11 e tratt o ·orti ca le . i c1Jbe 11011 solo mig]joramento dei i11tom i, m ·a specialmente prolungamento della vita, ma non guarigione. A praticare quc. 1'n cura l'A . è :":.tato indotto dalle o er vazioni S}Je1·i1 11erltali fatt e in ~ i eme a(;. N. Le,,arl, cl1l' l1é111 no dimo trato che la corteccia sl1rrenale t· la J)Orzioue indispen .__ éll)ile per ]a vita. Il m. di :.\.tlcli . on non dipe11de olo dalla manc anza dell 'o l'1none corticale, m a ~n cl1e dal di turhu 111etabolico ch e deriva da q ue ta mancanza . L 'c, tratto corti cale i dà per o~ , in 4-8 vo ll e a 1 g-iorno, in quantità che corrisponde a 2 a hiandole di hue, oppure 5-15 di per ora. L' descrive anche dettagli atamente il m rl odo di preparazione dell 'ci:;Lralto corticale. 1

* **

l 11 ca. o i11teres ant e riferiscon o J. G. MrCrìe, T. M. ~[ears e G. Millar (T11 e Briiis11

"'r · "A1efli~. Journ. , 1° olt.

i trattava di llilH 'Clo1l na giovane di 17 a . in rui la cur.:-'l con e trat to rort i cal e di urre11e fat La in Lermi Lten1 ern cn t r Pl' I' circa 4 nie. i 11a dato r11i gJioran1 ento n otevole. Però 1,esito i11 111ort e è. sopragaiunto ugt1<dr11t' n le. IJ'alllopsin lla din1ostrato notevolr (li1932).

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111i11uziou e di volu.111c elci clu c surreni, enza I uJJe reo lo i di que ~ii o raani , co11 cli. I inzion e di J fi cile a far.s i fra tessuto •corticale ei t essuto 111idollar e. on c'eran·o le ioni tubercolari 1t<"tJ•11ure i11 a l1Lri orga ni , c 'e ra il; c rpla~ i a ae neralr dell e gl1i.u111clol lir1f.a licl1e e tir-0ide picc..: ola. I tolog·icam1en.Le assen za di l c:1 u.Lo co rlir·1I<' ai •.. 'ttrrcni ; la oorteccia era sostituiLa da I P:-.stqto filJro o• g iovan o. ~ . I~e ' ). ir11p 0 11 , n ella sle ::ia rivista, dà le ~ l o ri e di 1q u atlro malati di rn. di A·ddison mig-1i ora Li i1oteY01mentc coli ' estratto corticale ~ urrcnal e; tre di que ti -eran o i·n gravi sime C'o ndizioni 'l )rima di in1iziare la cura, mentre [><)CO tern1Jo dopo potevano alzar i. Egli riferi:--cr ancl1e due casi letali (dei quali a:veva riferit o in 1)a saito) : uno di que ti , ch e stava ])c11ino e da un anno faceva ogn i g iorn.o u1na i niczione ·di 5 cc. di e tratto , morì rapidamente dopo aver . o j)e ~ o, .ad in . ap llt a del nledico. la c ura . J,a cura. clell 'Acldi on co n estra tto corticale di urren c i elevo co ns iderare comie una terapia so tiluliva .. imil e all ' in sl1lino1erapia nel cli nbetico. L ,iniez ione i può far,e 1per via enclo1l1u•s c-0lare o sottocutarnea o endoven·osa (la cn clo, enosa J>U·Ò dare :reazioni irr1 ili alle proLr in·icl1e). La do~e da ·usarsi va.ria da e.a o a ca=-o,; il più dell e volte.i la cura cJ.cvc esser e con tinu a la quolidiana1n ente per lIJt 1)eriodo i11del'i n i to. \'r i JJ.az ienrti elle ri , l)O ndono alla -cura tendono a . comparire i i11 Lom i d ella lnala ttia e• J)r eci an1 enl c : l 'aste11 ia, 1'l1nen1ia, la nau~·a . il von1 ito , il inghiozzo, la onnol en7.a, la ro tofobia, l' iper::-en ibililà a] freddo , 1)ig1nenla i' io 11 e c11tan ca, ecc . IJ'i,poo-1icem1ia, cl1-0 è co111u110 n el n1. di l\.ddi. on , mi.,g-]iora es a pure ce ll a •c ura , e q t1alc l1r \'Olta rnig·lio ra anr11e I ' ipo lon si·one . Gomr plM'C mig·li ora1no i di stu:r hi se.... uali (din1inuzi one della libidi1n.e, iml · CJl C' llZa , .n1r1enorrea), la tempr r.aiur.a (ch e neu li a<ldi. onian i è al cli so tt o cl r l normal e), il 11 ;1· La))oli n10 basale. È hen e continuare gli tudi u c1t1csto argo ru enito . Intanto . i pL1ò dire cl1e, ebbene prrYalaa la corteiccia, ancl1e, la tn idoll a urrcna le ha la sua parte n el d etern1inar e il m. di \ddison; p erò l ' in1tegrità funzi onal e della co r l ccia. è indi pe n ~a bil c .alla conser v.az ione d ell a vita. R. LusENA. 1

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1'lorbo tli Addison trattato con l'estratto cortico·

surrenale isolato da s,vingle· e Hartinan. T. Goffin (Le Scalpel , n. 46) riferj sce il c.aso di una bambina di 8 anni se1n1)re 1)iultosto bruna di pelle, ch e da 11n a11no s i 11:11nentava di a tenia ·e di anores ia e si J)i.gni ent<tva semprr cli più. Negli ultin1i ± m e i era dima grit~ di 2 K g. , n1angia,,a poro e . e11za ai)petito ; non g·ilLor ava più. La ])elle ~ i er<i 1nolto i curita e di' cnt1ta c1ua ~i l1era 11 ell e pa J.pehre in feri ori , alle a~crll e, sulla linea n1 ediana dell 'n ddome . Sul


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cc I l.. POLICLTN fC'O

palalo cl1i:izze ardèsiacl1e. Lria bia11ca del ergent. !\1Ialarado J'iniezione e I 'ingestione d i estratto tot~le di capsule surrenali lo Lato della malata s i aggra,rava: con1pariva diarrea. Si inizia il trat.ta1nento con e tratto cortico-. urrena1e mediante iniezioni intramuscolari , per 10 giorni boiornaliere e a <losi tìrogr e iYa111 er1te cre. sce11Li da 1 eme . fino 8. 3,5 cn1c . e s uccess1vam en te per oltre un m ese a g ior11i alterni fino a r ilor11aro a lla dose iniziale di 1 c111c. Già tlOJ)O 10 g iorn i dall 'inizio d ella cura la diarrea è ces ala, la bamibina è l>iù vivace, la t1a tinta è scl1iarita. Il rl 1ig liora111ento .aumen la u cc esivan1enl e. Do1)0 t 111 111e. e e 111czz-0 è con siderevole: l '<i11petito è ritor11aLo, i è avuto un aume11 Lo di oltre 1 K g·. cli peso, la 1pig111e ntazio11e è n o tevolmente dimin11ila, la stria bianca di ero-c11 t scompar sa, la ham bina è ri torn.ata vivace : i11,rece la pre ·siou e 11on i è gran ch e ffi 'Odi fì ca t a. r.onlrariamente all 'o1)inion e dei Clinic i a 111eric.ani Je iniezioni intran1uscolari ono ~ 1ale . . opp~rlate senza grandi sofferei:ize. e enza di turb i obiettivi o subiettivi . Il in1gl10ran1e11 lo è stato dei più n etti e precocissimo. L'A. spera in questo caso di esercitare con l 'etral to non una terapia di sostituzione, ma una tera1)ia d'eccitazi one e di reazione gl.andolare . 1

RuBEGNT.

SEMEIOTICA. Bacilluria escr etoria e <liagnosi di t 11bercolosi re· na.le. Per quanto i 111e lodi di indag in e 111icr o cop ica ab,b iano in questi ultimi a11~i fatt? ~ote­ vol i progressi , 1p i ù sicura .p er la d1agno"' l di ~u­ b er co1osi r enale rimane sempre la prova blolo<Yica l 'in-0culazion e cioè in. cavia d cli 'urina b , . so J)etta e 1) r eperto a~atom 1 co, d?po ~n periodo cli te111po cl1e oscilla sulle sei ett1mane , delle t ipiche alterazioni tubercolari. R ecentemente però alcuni autori hanno v~­ luto d iminuire l ' importanza sia de~ reperto microscopico nel sedimento d elle ur1~e ?h e. <l:e11~ prova bio]oO'ica, affermando ~he in rndr~1du1 portatori di lesioni t uber col ari, ma .con Integro l'apparato urinario , . i pos 0110 r~scontrare nel lo urine dei ])acilli di Kocl1 , bacilli ch e , per una ma o-aior permeabilità dell'epitelio r ena] e, \ierrcbbe r~ ad attra,rer arlo e ad esser qu indi elin1inati per le urine . .T. !\1Ienta n (British Medical Joizrnal, 26 novern l) re 1932) h a cercat o di r isolvere il proble• ma c~am inando microscopican1ente e a varie ri11)re e inoculando in ca,rie, le urine di 76 ma lat i di tu1bercolos i p olmon.a re , con presen za di l)ar illi nell'e. -cettorato. In un caso solo egli ha trovato, e cost.antem C'n Le il b acillo di K och .n elle urine: i.n quest o ~oagetto però l 'esarne ~l1im i co (l~l l e t1rine in l.ln prin10 tem:po negat1,·o, ha ~1mo~trat~ i n csa n1i successi'ri. tracce sempre più ev1den t1 di nlb11m ina. ed in esami d el ~ed im C'nto fatti in l lcri oclo pii1 a-Yanz::t l o . i ~~no. ri . c ~ntrati anc l1 r r ili ndri jalini e leuroc11t cli fal11 . 0

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t ANNO ~L,

NUl\f.

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L ·autore con clude afferrr1ando cl1e nessu11a p r ova egli può avere ch e reni senza alcuna leione specifica possano elimina re bacilli tub ercolari , m entre in casi come quello illustrato la bacilluria può essere il primo sinto1rto d i un fo colaio specifi co tubercolare. M. PoNs.

MEDICINA SCIENTIFICA Raffronti fra respirazione nasale e boccale. Son o n oti i vantaggi della respirazione nasaJe u que lla boccale. La prima è la via fi siolo g ica d ella respirazione ed ha l 'effetto di rise a 1dare e di um.idificare l 'aria che .a·n ·iva ai polrr1oni; il naso ha inoltre gran de irrl.lpOrtanza dal la l-0 funzionale della respirazione. Finora, però , n ess una ricer ca e ra stala f.a tta 11er vedere le clifferenze nel dispendio energe · tico che i possono avere 11ei due tipi di re i•irazione nei vari stati di riposo e di ]avoro . O. Muzio (Il l' alsalva, dic. 1932) 11a con1piuto una erie di e i)erimenti , in base a i quali arriva alJa con clusione ch e con la respirazione boccale i consuma 1neno en erg ia che con quella nasale · c iò ha anch e importa11za per la ricer ca clc l me t~boli1smo basale, in quanto ch e con g·li a11. 1par ecchi in cui si r e pira con la bocca, · il i11e· tabolismo risulta inferior e. Durante il lavoro , nella respirazione a nari ci a1perte, aumenta il numero delle_ P?lsazio11i, la frequenza del r espiro e la ''e!lt11azi o~e pol1 monare; analogamente, è maggiore 1 el1J:?1na zione della quantità di anidride carbonica ~ dell 'ossigen o assorb ito . Que ti fatti ci danno ragio11e del prevalerP del respiro boccale n ei lavori i~t~ns~ e. sforz<~­ ti. Il con si gli o di eseg uire eserc1z1 d1 ginnastica a bocca chiusa importa, da parte dell '-0rg·0· ni . mo , un maggiore con·sumo di energi~ , c.0!11lJen sato dai vantaggi comunemente attnbu~t1 a tale Jorma di respiro. fil. La capacità di assorbimento delle mucose delle vie respiratorie. In questi ultimi tempi , si 11ota ~a. tend~nza ad al1arO'are le possibilità di sornm1n1straz1one ~ . per via i1asale di vari~ sostanze, ~1a a scopo p~ofilattic o che terapeutico. Tale via , ben ~olle1a­ La facilm en te raggiungibile ha anche il van· taggio ch e certe sostanze ivi i.r:-i-·m e?se. detcrn1inano r ealmenle quelle mod 1ficaz1on1 ~o ­ r ali e generali ch e esplica110 quand? sono in: Lrodotte per vi.a sottocutanea . Non rtsulta pero ch e fin ora siano tati fatti deg li tudi per studiare la capacità di assorbimento delle v.arie sezioni delle ,rie respiratori e. Numerose ricerche in tal senso hanno fatto E. Liveriero e . Teneff (Il Valsalva, dic. 1932) i quali hanno o. ser va to. ch e la m.u co~ nasale ha un potere d1 .assorbim ento relativamente se.ar so il cl1e . i comprende pensando a lla ft1nzione fi iolocrica delle r.a, ·ità nasali , ch e è es'e11zialmente di dife a, di pt1rificazio;ne. . Nessun potere as~orhf'n te l)UÒ d1m ostrars1 1


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.-\N o XL,

Nu~t.

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SE ZIONE PRATI CA

J)er J.a l a ringe, la Lracl1ea ed i bronchi. Esso ~ invece massir110 ri el p olmone, ch e con I.a su a la rgl1i ~sinla superfici e in contatto con l 'ester n o e 1per la sottilissima e delicata m·e m~~an ~

cli c ui è ri,1 estito, offre le mig liori cond1 z1ont -i.:1er l 'assorbimento. Le so tanze m esse a contatto con la m u co a 11asal e, quindi , sono a ssorbite in piccola p.arte tla essa , inentre la mag gio r parte, evaporata o ,-ola tilizzata , segu e la corrente aere~ ed a :ri,ra ;1 rr}i alveoli polmona ri dove è assorbita. I r1sult~li ch e i o ttengono con la somministrazion e d i sostan ze p er la via n a ·aie sono dovuti più cl1e a ltro a ll 'assorbi1uento d a parte d egli al Yeoli p olmona ri. fil.

POSTA DEGLI ABBONATI. _\J dott . T . L . C. , Torino: Con l 'esame ofta lmosco1Ji co si può misurare • • • • • • la p r essione arteriosa r et1n1ca mm1m a e massima median te l 'cc Oplitalrrio-·dirtamom etro del •.lott. Bailliart ». (Ca .. a Gireaux, P a rig i). Tale 11r ession e a rterio a re tinica Ci:ninima e t11a ima) è in rapporto con la pr essione artel iosa gen era le (111inin1a e massima), e n orm·a l1uente l1a un va]or é di circa la m e tà di quello ~ene ra le, ciò p er ò 11on in m od o costan te. La pre s ione arteriosa retinica è ~fatti talor a tro:ppo elevata risp etto al~a . ~ress1on e ~en eral e; c1~ ~ i ha in fatti ne lle r etm1t1 en1orrag1ch e e n egli ~tati di irperen zione en<locra11ica . In alt ri casi in\·ece la pression e r etinica è troppo b a a ri petto alla p ressione sanguig na gen er a le , co ì a.d esempio n ell 'arterite obliter an te dell e arter ie r etinich e, in certe cor oiditi e n egli an et1rism i rlell 'arteria oftalmica. Su tale ar g omento esi tono par ecchie pubbli_azioni del d ot t. Ba illiart di P arig i (edizion e ~fasson). B . S. .~1

dolt . F . J. (T .) : Può ved er e : GAIFAMI: Le indicazioni attuali alla provocazione dell'aborto. Casa Editrice G. Bardi n oma . - COVA : L'aborto provocato fin Atti Soc. It. Os t . e Ginec. , Con g resso di Milano d el 1931). - l\il ALGOVATI : Il nuovo Codice penale ecc. in La Clin•ica Ostetrica 1932 ; nella Clinic~ Ostetrica tro ver à anch e altri accenni al tem a chiesto, ip. es. n el 1930 ci son o n o te di PESTA.LOZZA, GAIFAMI, ecc. A. P. 1

..\1 dott . L. R . da P . -- Abb . n . 5174 : Dal Con si O'l io d ei n1inistri è stato formula to u 11 diseg110 di legge cl1e 1 per r agio11i di equità, tende a sistemare la posizione cli a lcuni odontot ecnici , i quali a vevan o g ià dirit to nel 191_2 a far val ere i loro titoli , o di altri odon to tecnici ch e si trovano in condizi oni sp eciali , com e a d es. coloro che l1anno d·elle b enen1er en ze patriottich e. Il dis~110 a11<lrà alla Ca m er a ed al Sen ato ove potrà s ubìre eventuali m odifi che .

D. V.

V ARI A. La durata media della vita dei medici. Il « Progr è Méd.ical n d el lU dic. 193-2 porla ttn elenco di m edici celebri, con le j11dièazioni d el le età in cui son o morti . Quest e vanno da un 111ini1no di 31 a1111i per Bich at ad un m assim o d i 98 p e l' Lorda t ; no tiam o ch e Bag livi è morto a 38 anni , Laennec a 45, ydenban1 a 65 e così pure Ch ar cot , Malpighi a 66, K och a 67, Boer haave a 70, Harvey a 80, Ram azzini a 81 e cosi pure Virch ov,·, Cesal I) i11 0 a 8-!, Louis a Ei6, ~{or­ gag ni a 89, ecc. La m edia r isulta di 68 anni. La ·m edia d ei co1npon en-ti I 'attua le Accad en 1ia di Medicina di P arigi è di 65 anni e 5 m~si : Si tratta d i n1edie uotevoln1·e11te su per1or1 a quell e ge11er ali relnti,,e a lle grand) collettività; ma è d a co11sider ar e ch e le m edi e gen erali tenaono con to delle 111orti avvenute duraflte tutto lo viluppo, inentre i rnedic i ~.omin1cian o ~ morire d opo il diplo1na . .. ch e è il lor o atto di nascita. E p er quelli celebri si va sen sibil1nenLe oltre questo limite.. . ·D un·q u e la forte lon gevità denunzia la d alle inedie r elative ai med ici è solo a ppar ente. 1

La tolleranza dello stomaco per i co1·pi estranei. ell 'o peda le di Ta ntes si son o eseguite num er ose r adiografie di un o squilibrato , Francesco Condray . ch e aveva deciso di suicidarsi ingoia ndo tt1tti g·li oggetti ch e gli capitavano a porla ta di ma110. E se h ann o rivelato u n p iccolo Tnagazzino: u na lima da unghie, tre chiodi luncrhi 8 Offi1., tre pacCh Atti di aghi , UnO Specchie tda ta ca, u na cinquantina di spilli, una chia' 'e da scatole di sardin e, tu1a q11a rantina di bottoni , un tappo sm eri<Y]iato ... Lo ston1aco a veva l'es i lito b eni simo al sor p r endente espe1rin1ent o. Il Condray è stato poi sottoposto a gastrotom ia. Egli era s tato arrestato e condann ato a ::;ei m.esi per ap propriazione indebita e per m illan t.1 to cr edito, poich è aveva com piuto par ecchie truffe spacciandosi qua le nipote d ell 'ex presiden te de l Con si glio d ei ministri Lava i.

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PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. G. P1RANI. Primo quadriennio di attività (1928-32) d ell 'Istituto Vitt. Em . III per la pro-filassi e l a cura della tbc. - Tip. Sormani , Locco, 1932. l\tI. BARBÀRA. Cranio ~ costituzione. - Tip. Nicco1ai, Firenze, 1932. T . V. M.w c1. Corpo estran eo n el t u bo digerente d i un bambino. - Tip. Zerboni, Milano, 1932. A. SEGA La funzionalità ren ale n ei portatori d i affezioni tonsillari cr onich e. Bull. Scien ze Med., Bologna, 1932. E. DE DoNNo. La m at ernità di Melfi . - S. P .E.M., 1\ii ilan o, J 933. La vori Clinica Medica R .. Università Cat ani a, 1931 . V. P ETTù'liARI. Contributo alla conoscen za d ella tub ercolosi in or gani r efrattari: Ja tubercolosi d ell a mam.mella. - F. Vallardi, ~.filano, 1932.


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NELLA VITA PROFESSIONALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI P1·0Y\'ecli ut enti relati vi alla 1ualarin. Il c;o1 l iglio rlei 1\1ini~tri 11a approvato su propo~ La del Cauo <l el Governo, ~fir1istro d ell 'Interno , tl 11 di segno cli l egge i:>er il coordiname.nto e la i1• l cgrazione d elle norLne cl1rette a dj1ninuire le r au ·e d ella n1al arin. eco11d o l e s tatistiche, i morti pPr J 'cnò e111ia 1n ula r1 r a <l a 21.033 n el 18 7, . 0110 cc i a 4085 t!l'l 1922 e a 2781 n el J 930. La rid11 zione d ella inortali tà per mal a ria duran te il l\egirne 'Fascis ta (33 J)er cento), mal g rado il co11cor o rli circostanze c-l1 p AYr eJ)bcro potuto rtg gra' n rla opra tutto 1'aclrl e11same11to della n1a110 <1 'opera impi.e~a~a n ei Ya ti lavori di bonifica - è dovuta all e t en1pestive ecl o pportun e provvidenze governa tiYe (quali l a rjforrna dei ser,·izi sani1arj , l a o})bligatorielà degli inlerventi n11tianofeli ci l a riorganizzazion e. rl ei crvjzj an Li' . 111al arici , ecc.) Per continu ar e co11 rnaggiort) çoorclirl azione di cr iteri e di n 1czz i 1·azione avviata co11 cosl tan <ribil i risulta li , si r rilenulo 01>por l11no rj ved erc legi ]azione at t 11al e in n1a leria , fin or a framn1cn laria e ltcldivi a. tali scopi 111jra il disegno cl i legge, a1)pr0Yat o dnl <;on s igl io <l ei Minis tri , ta hilc11d o fra l 'al tro: 1) I 'is tituzione dei Comitati })Tovi11ciali nell e pr0Yi11cie dove e3i s tono zo11e n1alariche, per la lotl•l antimalarica. con :-;ecl e j)res ~ o le m1njnis lrazioni provin ciali; 2) la i10~ sihilil à di afficlnrc 1 'a, i. lc11za an1in1alclrica in alc.:l111e zone cli. lrrrilorio a sp eci al i r11ti. riconogciuli idon ei all o SCOJ)O, so tto la Yig ilanza tlel Minis tero dell 1lrLterno : 3) la forni tura g ratui1n del chinino e d ei rnedicinali su s5idiari, nonch è l'assistenza n1edi ca a domicilio o i11 oc:;ppdal n P. l a con1int1azion e rlella assi s ten za sanitaria per sei mesi Sl1 ccessivi a] g iorno della cPssazione d el l avoro, a11ch e quando i colpiti i porti no i11 zona diversa rl n q L1clla 1nal a rj ca; . 4) l a possiJ>ilità dj eslen<ll'Te, .n11c h c a car ~ co d ci privati , l 'nbl>ligo <lell a protezion e n1ecrn:i1~n d elle.: ab i Lazio11i e dei rico ,·cri dei lavoratori in zon~ malarica; . 5) la sis leniati ca appl :caz io n e degli int erYent1 antianofelici con p articol are ri!!uardo alle 7.0n e d1 territorio adiarenti a~li nggrcgati ur})ani. Co11 l o st esso provvedin1ento inol tre allo scopo di por lerrr.ine alle d~verge.nze sor1 e ne~l a giuri }1f\1dePza e 11eJla d1>L1rLna c1r ca l a quest1011e se la m~llaria costjtuisca infor tu n io sul l aYoto - n1cntre da un l at0, si esclude cl ni cfl s i rl 'irtfor tuni o l 'ev~n to dannoso d ori a 11 le d a j11fezionc ll'lalarica da1l'a ltro si in1pon go no agli imp·r esari di l avor/ n1Lt)hlici in zone rn a lari c11 e Lassati vi. oh-. .. bligld pel' la tn tel a \.l ella salute <lei l avo rat ori e si a ict1r :t, .:ie! cor..t~mpo, i11 caso di n1orl e pef feb}Jre pe1 njciosa, u11a speciale sovvenz.io11e a_ favore deali nYr11ti diritto: e rir· a;Leihe se il colp Lto l\on 0 sia Lato a sicur ato contro· gli infor tuni. . . I l provvedimento, mentre mjra ad un n1~gl10ran 1P11 lo cl ella salute pubblica in generale, r1donda , in n1o(l o })ar lirolare , a 11rnefi Gio dci ]n, ora-

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lori i1c i 1·0111pr en ori <li ])011ific" idraulica e di tra:-.rorn1nzio11e foncli ari a, ch e i este ndono a ol tre 5, n1ili o11i <li et lari di terreno. Pro''Ye tlin1e uti relntivi all e assicurazioui. ... ll propo$la del Ca po del Govern o, ~li ni lro delle Corporazioni, il Con s igli o rlei Ministri h a approvato uno sch en1a di provvedimento concer11en t e l 'unificazione ohbligatoria contro gli infortuni <l.egli O])erai u l l avoro. Con tal e proYYed imento si rli p one che l 'assicu1 azione infortuni deg li opPrai , arà dal 1° lug1io ]). v. eser eita ta escl11siva111P.n te (la11 a Cassa Nazio11 al e I nfor ll1ni r he , in r el azione al !)iù vasto co1nJ>ilo che le è ~ 1alo affi<l at o, as. 11me la denon1inuzio11c cli ·< I sfil 11'0 .\ n zionaic L••Js..;ista ]Jer l ' Assicur1t: io11e co ntro r;li inforluni sul lrn1oro ». Le a~ - i­ curazio11i }Jer ò <l egl i add etti all a naYigazione e [I }] a p esca n1aritti1na, in con siderazione d ella partir ol arità cli t ali r i. eh.i , continueranno ad es ere g e lite dagli attu (1li en ti m11t11i che saranno, tutl;1vin , coordinali r on l 'Is tituto . azjonale m ediante lJOr111e da s La])ilir'.'> i. I11oltre il R. Dc<'rr to da emal1nrsi su prop os ta ò el Capo d el Govc:rno e nel Ministro per le CorJJOr ilzioni, ch e d ar à all 'n1t11ale Cns a Nazion ale l1n i1u 0Yo or<lina n1en lo, contemplerà anche la is tituzione e i l funzio11a 111en to d i sezioni di cat egorjn per l a ges l ione <l e] l 'n :icu rHzion e òi quelle ind u s trie el1e ·aran n o d c lerniin t'l lr> con decr et o fte l i\Ii11i l ro d elle Cor1,or rlzioni, in modo che 1'n !-i c urazio1 1e ili ~ingoJi ·e t lori indu. triali, po - a e~­ .. ere a111n1 inL. lra la con tutta quella autono111ia dj ge -li one del ri rr hio, ch e sia con1patibile co11 il ra rat lere uni lé\rio <l<'l l 1Entc. l u(ine, i l inrl ac:. Lo obbligatorio iciliano per gli infortuni ·ul ]aYor o t1ellr m iniPre di zolfo, })Ur ronf inuando aci esser e re~ol a lo clél ll a speciale sua lerrisl az io11e, a d ecorrere dal J 0 gennaio 1934 ciiv:rrà una ezion e special e ò ell 'l s1ilu to Nazionale. Gli attuali Sinrl ara li volonta ri cli assi curazion e lllutua, e il loro Con orzio so ra11110 posti in liC[uicl azione col 1° lugl io p. v. con le n orme e le n1orlalità <la tal >ilir i con R. l)ecreto restando tultavja nel e si Yir t1-1 to, dalla data di pubJJlirazjon e , cli a ·1tn1cre n"lto ,·i contra l t i ft 'assicu ra7.ione . in aLa oO'e Lione d ell 'a . ic11 r:-izionr i11fortuni . o-riro1 tt1ra nrà t·on1pi11 t a (ancl1<• r1e1 lre Con111arti111e11 li nej q11 ali 0.,, n è n llu n.ln1e nle affidata al la Ca, sa Nazio11nlr. lnfor tt1ni) dalle Casse Mutue infortu ni a o-r iroli : i l fun zjonamP.11 Lo di questi cn li c1ovrà es~crc coordinato ron rruell o dell 'l stit u lo ·azion:ile . C0n tale })roYveclimento le dire tti~·e,. segnate d al Con si 0o-l io Nazionnl e delle Corporaz10111 e dal ·tto Ca po, J)Cr ltrJa .Jrga11ic<1 riforu1a · d c i1·nssicuralio1 1t> infortuni j11cominciano ad essere attuat e, l)er q ua1~ lo rig u ar(1n gli org·a11i de] l 1assic1Jraz1011e. l~n

eco11do se hrn1a dj JJrO' 'eciin1e11Lo riguarda il coordi11a Ll1e11 l ~ cleQ"l i or gan i au11ni11 i ~tra ti vi della Cassa Nalionale j1C'T l e _!\.ssjc11razion j Socia~i cl1e assume l a rlen omi nazione rl i « I .·li ln lo l'{az1onnTe /lascista d ella Pre1•irlen:=n • 'ociale >>. Irl relazione nll<' 1uoclificl1e apportale agli organi


[:\'.\'NO

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~t ~l.

14 J

~EZ IONE

lnre rr raYilà , ~ i a per il nt11n rro d elle p er. one colpite e 11er Jo sYiluppo di diff11 se epidemie, ia per le for1ne n1 orbo~e n1anifesl n Le i , sia per la fre<1t1enza cl ell e co1nplicazioni , allo copo di eYi tare t· fro11l cgginre eYe11lualità cli 1r1anife tazioni analoghr unr l1e i1\ It nlia, ha richi<ln1 a lo in m odo parti colare la <l l tenzion e de i Prefetti, degli uffi ciali ~a11i l ari e <li lltl li i rnedici in gen er e, su lla csatla e crupol o~ n osserY<lnza cl elle disp o izion i det1agli a la1nen le i 111 l)arli Ie n egli anni scor~ i i11 1n a-

a111111i1li s l rali' i d cl In Ca sa \a7.ionale 1\ sirurazio11i Sociali , allo ropo di 1neg lio coordi11 nr c le at tribuzioni e l a ro1n1)(\tr11 za. CJlte t 'E11 le at' u111c la d e11on1inaz io11e · t1dcl e lt a. pi\1 ro1n1)r c n .. i'n d el] r sue a ttuali funzionj e pi11 acl erente all"orni11(ln1ento d el Regin1e. E inollre data facol th al Gover1>0 cli ri11nirc in un tes to unico tulio il comples o (}ell e dj sµosizioni IC'g i la tiYe alLualrn e11 lc esi 1P.nti per lr di Yerse assic urazion i 80ciali, affinchò llUe. la 111ateria J)os ·a avere un a ·etto legislati' o u11ifor111 c e co11ç;otLO a i crit eri cl e ll a Carta rlel La\'oro.

Le ., procure,, llOr gli i u fortu11ati

~u1

Hl

leria. Il [i nis lero riH' co111 n11rla rli assicurare la 1nagg io r inler1 s ificazio11 e e peditezza dei servizi pubblici di jg ìen e e di l)rofilas i, 1 'effj cienza della a , is te n za nl eclica 0 farn1are.t1lica, la conti11uata ,-jcrilanra s ull e colle l li vit f\ ( r t1ole asilj , r onvitti pnbl)li ci i lituti cli ri coYer o, ca ... erme, ecc. ).

ln voro.

TI Co 11 ~i gli o dei 'I iui · tri l1a np J>rOYé\lo uno scJ1c111a òi d ecreto con tcn e11 le nor111c rig uarcl o a ll e pror t1re nu Lorjzza11 li ad e igere inden1li Ià 1)e r infortuni ttl la,oro. In matPr]a di i11forluni "ul lavoro si Yerifica110 ~pc~so pcculazioni Jiti ~·iose agevolate SO\Tatut lo d a ll < ])roc-urc ad e igcre , rila. ciate òall 1inforlu11 alo '' ,·oloro rhe. ;i,·,icin a lo ubito dopo il ini tralo, gJi d anno qua!chr ti sid1o con e osi interes i e poi. avulr1 la procura, i considPrano con1e gli \111 iri e Yeri cr edi tori _e orgun i zz~n o la lite a cui l 'j11lort una lo rimane qt1asi e traneo . ti; evidente il ])reg iu(li zio che clerivél da rp1 cs to stato cli co e all'infortun ato, il quale il pi\1 d ell e Yol te finisce co n 1'aJ)bandonare alla per so11a c he ha riceYuto la procura il uo cr c(lito, co11 len lanclosi dell 'anlicipo ch e ha rir.eY11lo. Si viene co .. ì a 111ascherare, .. o l lo la forn1a rl el rila cio cli })rorura arl esigere, lina ce sio11e dPl credilo per inò cn1ii7.1.0. Yi e la l<t e pressamenl e ,1~l l 'art. 16 d el testo uni co :31 gennaio 1904, T1. !51. ,\d ovviare a siffatti graYi in co11 ,·e1iient i e a 111aggiore tulel(t d ell'operaio. ?• ~ l ai o preclis poslo questo cl1ern a di ciecrrl o r ea le. ron il quale , i f\tabilisce, per gli infor1 nni 11e.11 'i11d u tria, unn cli~po izione analoga a ql1Plla contenut a n elJ 'ar1icolo 117 cl el r egolamen lo approvato con R . decreto 21 noYcmbre 1918, n . J 889, per 1'ass jc urn zio n e ohl) fi ga lori a contro gl ' ir1fortuni in agricoltura. Co1n <' <·no to, an ch e alle indennità tnbi]j lr }ie r C{Ue li inforltll\l 5j e let) Cle il diYiCIO Cl i CC ~io11 c Ra11cit o d all 'art. J6 del tes to uni co 31 gen-;:' 11aio 1904, n . 51. La inrl ennità (!ella . i1 l1azionc <le11 ' h1 fortuna lo n ell 'uno e ne11 'altro caso git1~ lifi ra pie11an1en1e, per gli ir1forluni . ul lavoro 11ell 'inrll1s l ria, li n n m ed e ini ::i cli sci plina g iuridica. ~ello . r h e111n J)roposto vien e p crl an lo . o~ l an1ialn1enl<.' ripe Lu ln l a n orma d ell'art. 117 cl cl citato regolnmcn lo 21 noYE>rn))re 1918, o titue11dosi per al tro :t i \.01nita to <li liquiil azio n e, c11e no11 e, i:-.lr per !!li inforlt1ni n ell ' in rll1 tria, il . egr eta rio de]J.'a or iaz ior1c ~i nel arale, il qua le, n ttesc le funzioni <li as i t cnza ch e rl eYe e pli car c, troYa~ i in g ran o di po lrr ror1lroll ar e la Yerirli<'il?t cirl lc circo. tanze cl1e lcgil l ini ano il ronferi1ncnlo d el1Jl"OC'1 I ra .

563

PH \TJ C \

,~ nccinazioni

a11titttbercolari.

Il \(i11i Iero de11 ·1n ler110 (Direzione Gen erale d ella . a11i là PublJ1irn ì 11a cli r am a to ai Prefetti e .\.1\ tori Ii\ a .. "i111ilat e llll a circolare i11 cui (· d etto: « Ln Yarc i11azione con tro la ll1ber colosi i11 iziat a i11 Jl a li a {i11 dal 1903 cos tituisce un m e1.lo profi ta l Lir o JneriteYole cli ogni co n idcr azion e , ch e hn rerenle1nc11le lroYa1o l 'i11cor aggiam enlo <lell 'o11. Con siglj o , uperiorc di , anità . Allo scopo <li pa s~are nnlln fase sperimentale, or a111ai supera la, alle npplicar.ioni praLir l1 e i1 ~1i11jstero h a inYilalo l a Feder azione nazio nale fa~ci la per ]a lo l t a contro ln l11ber colosi a svolgere una adegua la prOJl aga nd a fra i 1nedici e n el pubJ>lico, · tabi1 e11<1 0 cl ei 11rc1n i per i medici Yacciua lori. i lJr egan o l e EE. LL. rli invilare i Con sorzi J>rovinciali antitubercol ari a favorire ogni iniziali,·a al rigt1ardo. ricl1ian1n11do 1e rlisposizioni date con la circolar e del] '11 111aggio 1929, n . 20300~ 20 / 32030, u ll 't1 o di Yaccini con hacilli morti ch e po ono e <-'re liberamente adoperati e <li altri 'accj r1i , i l c·111 i111piego è perm e~ o sola1n ente in I~ litt1li e c li11icbe, na c ui si abbi ano garanzie

arlegu::t Ie. • ricbia ni ano ancl1e le dispo izioni ·irca la 1 Pgi. trazione e 1·1tltcrior e Yig il anza sui vaccinatj. Sara nn o gr adit e 11olizie in proposito. Pel 'fi 11i I ro f. to: _i\rpinriti ». Or(linauza di Sanità 1narittirna.

Le pr0Ye nie11Le da _i\.Jessanclria d'Egitto sono ~o ltopo le a Ile J11isure contro il vaiolo, prescritte d al! 'ordin an za di Snni tà inarillima n. 1 del 2 rrc1111 a io· J9ao. •

INSEGNAMENTO SUPERIORE . ..\.Ila Camera <lei Deputati.

"" u rcla.tion e dell 'on. Lnndo F crrelli , è sta lo discu::iso i L l>ilancio dell 'Educazione Nazior1ale.

Questo provYccl in1 cn lo è u11 n 11 0Yo indire cl clJa Yigile cura con c ui iJ G0Yer110 Fascista a t lcn cl e alla pro tez ione degli oper ai, e sovratu tto dj qttelJi ch e hanno m aggj0re })i ogno cl ell tl tutela cl el]o ~ lato l'Cr lro ,·rir~i in pnr licol ari ri si r e i lezzc cro1101nirhe .

L '011. C11runco ha, tra l 'altro, es presso il conce t to cl1e J 'i11se~11 a111 e nlo del le l)a lologie speciali 1ncdica e chirurgica d ebba e ~e re elevato. n1entre in qn n i tutti gl'is tiluti ogg i v'è deficienza di mC'1.zi clj laboratorio e di lltdin .

Proflla!o\Si tlell'inilnenza. Il \[i11i stero ci e1l'Tnt cr no, nella con iò cr azio11c ch e in alcuni Pnc i Jp 1r1a nifes lazio11i d el] 'infl n r 11L~l l1 an110 n s oni o u11 rarél ltere di partico-

L 'on CosT.-\i\IAG.\lA ha f a llo u11 'affcrmazio11e dj fede fascist a. ' 'orrebbe ch e fos5ero cli1ni11a ti d all ' i11srg·namento i professori d el pas .. a lo ) e con e si g l 'i n<lirizzi e i n-iet odi di un a c u l l ur n di t1na ci3


·56(

« lL

POJ.fCLl~ICO

, ·iltil llperale. Ha po ... to i11 rilieYo quanto oggi si pratica nella Spag11a. All e Co111missioni dei con cor i per roa leria e per si11g0Je cattedre, vorrebbe . e· liluite delle Co111n1issioni 11azionali per1nanenl i , per rami cli materia, co1T1post e eYentualmente -t'l n e h e di per sone estranee al corpo })fOfes ionale.

»

[ANNO

XL,

NUl\I.

14)

L 'assisten za scolastica h.t raggiunto n elle n ostre Università proporzion i e pe rfezion e di nonne cl1e non h anno altrove rico11tro . Gli pre1ne. sopr a tutto, di contestare 11el m odo più assoluto e r eciso le affermazioni d el tl1llo arbitrarie e generich e for1nulate dell'on. Orano e da qualch e altro camerata. L 'on. GuGLIEL~IOTI'I h a fatto })ttre una dichiaraVero è che l 'Universitlt è u110 dei luoghi in zione d 'intransigenza ed h a prospettato il problc- cui più a lungo si oppose all 'irrompere della Ri1na d ell.q fa scistizzazio11e i11legrale clella scu ola. Egli voluzione fascist a l 'ostacolo d elle resister1ze spiriterne c l1c il relatore sia st at o troppo otti1nista a tuali del i)assato, e c l1e c1ueste non sono forse nel tale r igt1nrdo . Il giuran1e11to J1011 è bastato o ca1nmondo uni,·ersitario del tutto e radicalmentf> vin bia rc osta11zialn1ente la n1entalità d ei firmatari te. Ma ~on è men vero ch e esse perman gon o tut ciel n1a11 ifeslo Croce . La solu zion e radicale consiste tora in ristrettissimi nttclei, sempre pi-L1 chiusi e nel collocamento a riposo d ei firmatari , sia pure isolati di fronte alla enorme magg ioranza di inseper mezzo di una legge spt~ciale. gnan ti titolari. di liberi docenti, di assistenti, ch e L 'on. 0 RANO crede ch e gli avver ari vad ano con pien ezza e con sapevolezza di fede hanno ac.leri to al Regime e ìealmen te lo servono, e che tutte lla ttuti sul loro s tesso terreno , abitt1anclo i profe ori fascisti ad agire come tali, i11 co nfro11to di · le Univer ità e tutte le Facoltà sono oggi in mano a Rettori e a Presidi di a11tica e provata fede fa quelli che non sentono Jo spirito nuovo di red en cista , nominati i11 pieno accordo col Segretario .zio11e. da cui l 'Università tarda acl essere pienan1ente vivificat a. Si rie hiecle t111a vigil an za con - clel Partito. L 'ort Guglielmolli 11a Yoluto ricordare un tritinua. ~ te cloct1n1c11to; m a se coloro ch e lo 11anno firmato appartengono all 'inseg11amento univer sitario, è per I.'011 . ERCOLE, ministro dell 'E. ::\. ba pronl1nzia1o 11 n ampio ed elevato d iscorso. Ne riportiamo averlo sconfessato, g it1ranclo fedeltà al Regime. 1argan1erJte l a p arte che si riferisce all 'insegnaOra, c hi ha 1'on:ore e la r esponsabilità di go11ncn to st1perior e. vernare in nome del Fascis1110 la scuola, ha volontà e mezzi sufficie11ti a punire e colpire senza riL'entità dello .. forzo <:011q)i ulo i11 qt10. li dieci an ni dal Regi111c per lo sviluppo e 1 'i11 c r~ 111e 11 t ( 1 g uardi e senza ritardi chiunque nella scuola o fuori tradisca la fed e giurata. ·dell 'istru zione si.1per ìore rist1lta non so]o cl nl r addoppio d ella ~pesa 11ei confron ti co1t i ·ultin10 eserl\la n on è lecito presupporre a priori in alcuno cizio an teriore all 'appl\cazione deUa riforma unila volontà del tradire, e bisogn a anche aver fede vp,rsitaria fascista, ma ancJ1e d all '0l tr'3 m ezzo m in ella virtù di a ltrazion e e di persuasione della n o· liardo speso in varie riprese du ra nte il d ecennio stra dottri11a, la qt1ale h a già. per il fascino della o impegnato tra lo Stato e gli E nti locali per verità ch e le è insito, con vertito a sè st essa troppi 1'incre1ue11to e la sisten1azion e cdilit in <lei singoli antichi avver sari, perch è non si debba ammettere la p ossibilità della conversion e piena e sincera al I s tituti universitari . Coronamento grandioso di quesla opera im- st10 contenuto teorico e ai postulati pratici in uomane sarà la mirabile Città universilaria ch e sta mini di superiore intelligenza e cul tura quali sono i professori d ell 'U niversità italiana. per sor gere in Ro1na. L'l Yerità è quella cl1e il ~1ini stro è lieto di Del crescente incren1ento e svil t1ppo raggiunto ·dai nostri I stituti superiori è già rJi per sè indizio aver sentito proclamare d al relatore: ch e an ch e ·sicuro 1'at1mento costante della Jor o popolazion e nell'univer sità italiana il Fascis1no è in marcia. scol astica, ìa quale fu , nel! 'ann o scolastico 1931-32, Dirà poi all'on . Cost ar11agna che il Regime fa·di be11 47. 180 iscritti. scista ~on ha alc un bisog no di attingere ai lumi Motivo cli alto co1npiaci111ento deve venirci da della d~mocratica repubblica di Spagna gli espe· dienti p er assicttrare o gar cntire n ell 'ambito delle un fen om en o, ch e è da qualch e tinno in atto: il crescente affluire di sludènti stranieri alle nostre Università l 'i1nper o delle proprie leggi e del proUniver sità, perchè esso è indizio sicuro dell'alto prio spirito. grado di prestig io. di cui godono oggi, mercè il Lo sorprende an ch e di const atare i11 un camefascismo, le università e le scienze italiane nel rata ch e n on è estraneo al m ondo universitario inondo. e a cui cordialmente augura di entrare in pieno a farne parte, una così profonrla d iffiden za verso Le nostre U11iversilà, e a capo di tutte quella i propri colleghi, da indurlo a chiedere che ad '<iella Capitale, si avviano decisam ente ad eser citare su larghi str ati d ella gioventù str anier a quel farssi si str a ppi il diritto, o,·u11que goduto. di esser chiamati a comporre le (;ommissioni dei concorsi scino d1 a ttrazione, ch e fu a lungo privilegio d ell e ltniversitari , quando i g iuclici non posso110, oggi, Univer sità t edesch e, francesi ed inglesi. esseTe ch e fascisti. Il ~Iinistro dichiara il ferino proposito di por ter1nine al m al vezzo d elle vacan ze abusive. Quan to all a liber a docenza, osserva che il pres tigio n e soffre, specialmente. in alcune Facoltà , _.. la uao del prossimi numeri daremo: per 1'eccessivo numero di chi non sempre per fi11alità esclusivam ente scientifich e, perviene a conENCEFALO·NEURO·MIELIT~ TIFICA. seguirla . Circa il problem a d egli aiuti (l assistenti univerLezione clinica del prof. C. FRucoNr. sitari , nota ch e la loro abn egazione nel servire Direttore della R. Clinica Medica dell'Università di Rornn l 'inseg11amento e l a scienza in condizioni econ omich e certo non risponde11ti all 'importanza e alla d ignità dell 'ufficio.. è degna di unanime plauso.


[ANNù XL, NuM. 14)

555

SEZION ~ PRATlCA

CON co ·Rs I.

Scaò . 30 apr., 5a. condotta rurale, L. 9000 e 10 bie11ni ' cntesimo, oltre asscg110 upplem ent:l r c· TJ. 930, a1n l>ul at. l ... 600> lra JJ. L. 2500. Cru~ CE T INO ( T' erct> lli ) . P osto di Ufficiale Salti Lario, ])Cr il Consor zio (~rescr11 t.i110-LamporoFo11lanel lo Po-Pal azzolo ' 'ercelles0 (abit. 11.176). ~ li1)endio L . 7000; ind ennità L . 4000; al netto d t'l 12 %. Dieci aun1c11li bien11ali . È con sentito il J ibero eser cizio professionale n el solo co111une di <..:resce11tino (abit. 5704). Tern1in c per la presentazione delle domand e alla R. Profe ltura di Ver relli , 15 n1aggio 1933. C .\RPI

PosTr VACANTI.

Aci S. ANTONJ O (Catania) . cad. 31 111ag.; L. 8000 e 4 quinquen11i d ee. · rirluz. 12 %; età l im . 35 a . ; tassa L . 50, 10. AGRIGENTO. Ospedale Psic hiatrico Prov in cial e. -

Scad . 19 apr.; direttore ; L. 18. 000 e 4 q11aclricn n i di L. 1500 ~ vill o, alloggio ; tlttnltro a 1111i di servjzio i11 manico111io o C" U11ic hc p icJ1iatricl1e. !\1edico òi sczio11c; IJ. 11.000 e 4 rp1ltrlrienni di L . 800, vjLto 11ci giorni <li g uardi a, alloggio. AGRTGEN1'0. P er liloJi ccl esa1ni. Pos lo di Ufficia.le Sanitario, sti11en di o annuo L . 10.000 e 4 au1nenti qu1drirnnali d cl rlccirno, al lordo d elle ritenute cli l egge e di quf>lla del 12 ~6; docu1ne11ti di rito in compe tente bollo e legalizzati. 'fas a cl i ammissione L . 50. Lin1ite rnas imo di e là anni 45 alvo eccezio n i <li legge. Popolazione: 2 .677 abitanti. Eslc11sione territoriale 60.000 e tt ari . Scadenza 30 aprile 1933-XI. Per chiarimenti rivolger i alla cgr cteria <lel Co111 une oppure alla Il . Prefct lt1ra di 1\.g rigcnlo. .\NCONA . Ospedale Psic11ialrico. Scad . 15 a1Jr .; 1neclico di czio n c; L . 10.000 e 5 quadrien11i d cc. oltre L . 1700 erv . a lt. · riduz. 12 %; alloggio personale, illunL , riscald .; vitto n ei gior11i di gu nr dia; elà lim . :35 a. ARAGONA (A grigento). P osto di Ufficiale a11 i lario, per ti lo li ed esan1i . Scadenza ore diciol lo del 30 aprile 1933. Stipendio annuo L. 7 .000 lorde e numero qua ttro aumenti quadrienn ali . Eln massima nnni 45 . alvo eccezio ni di legge . Assunzione servizio entro 30 giorn i partecipazione cli n o n1in a. Per chiarirne11 li riYolgcrs i alla ,Segretcrin com11nale. RE1zo. Co niune. cad. 22 giu gno ore J8 ; 4a. condotta di cam1)agna ; L . 8000 e 4 qu adrienni dcc. , oltre L. 3600 cavale., c.-Y.; riduz . 12 %; vo ti e. ami . JJec inli <' cli la.1J r en; età lim . 45 a.; rloc . :i () n1c i d al 22 mar. BENEVENTO. A 1n1ninist razi on e Provin.ciale. Per titoli ed csam i . P o lo di Assistente d ell n Sezione 1\1ledico-Microg r afica e posto di Assis lent<' d ell a Sezione Chimica d el Laboratorio Provin ciale di Igien e e Profil assi , scad en za ore dodici cl cl 22 giugno 1933-XI. Per cl1iarirnenti rivolgersi alla Segreteria Generale d ell 'A1111ninis trazio11e Provin ciale di Ben eYenlo. B 1VOJ'{ \ (,1g rig enfo) . Per titoli ecl esami, pos to di fficialc anit ario del Con1une. Li1)endio iniziale T.•. 7000 al lordo delle trattenute cli legge e della riduzione del 12 %. Detto s tipendio è , 11 scct tibile di qua ttro at1mcnti quadriennali cli u11 clecin10. Età n1 assi111a anni 45 salvo eccezioni di legge. La domand a in carla legal e di L. 3 con la ricevuta d ell a la sa ,·crsata di IJ. 50, dovrà J:>ervenire alla R. Pre fe ttura di Agrigen lo n on ol lre le ore d iciot lo d cl 30 aprile 1933, acco1n pagnata dai l)rescrilli d ocumenti, l 'elen co d c~ quali con l e al tre moda I i Là, posso110 desu1n cr s1 dal ))ando di con cor so d a richied er si J.ll a predet ta Jl . Prefc llura. f~ALl' \NJS SETT,\ . Ospedaf,, 11 i lt . Em. III. - Scacl : 31 ma o-.; co11cor so per Liloli ed esami al pos to d1 1ncdic; di sezion e (col li tol o di m edici assis lc11ti) ; assegno L. 3564; età lirn . 35 a.; t assa L . 25. Rivolgersi Con g rega1.. di Cari là. 1

F ARR.\

J...

(11Iod ena) . -

SoLJGo (Trevi so). 500 e indennità; rid\1z. 12

cad . 29 mag.;

DI

~1:. .

GE ~ovA-SA1'i1PIERDARENA. Ospeclali CJ1 i1; . - Scad. ao apr.; aiuto n eurologo; L . 5000 ridotte 12 %; 3 anni di l aurea; ta sa L . 50. (~hi c<lere condizioni nlla Segreteria (CJOr o Roma). 1

(àl i'lano). - Popolazio11e 2561 abitanti, di cui 953 11cl Capolt1ogo . .Stipen clio lire 10.600. Indennità l'ffi r iale a11i lario L. G20; L. 1000 JlCr ind ennità affillo an1b11la torio; L . 900 per mez70 cli traspo1to: è in corso delibera cl1e eleva que~ la indennità a L. 3500, ch e saranno corrisposte se ·'J>PJ'Ovate. Tali a cgni son o soggetti all e ritenute <li legge. Il con corso si chiuda col dì 15 magg·io 1933. Presentare i con su eti documenti con ·aglia di L. 50,10. GuARDAl\tIGLIO

R.

CJOncorsi per titoli ed e a1n i, per 22 pos li di u fficiale a11itario dei Comun i di Alessano, Carmia110, Gal atone, Levera110. T\1arla110, Melissano, Nocigli a, Novoli , Parabita, Pres icce, Racale. Ruffan o, Salice al entino, San Cesario di Lecce, S. Pie lro in La111a, Taurisano, 1'aYia110 1 Trepuzzi, Tricase, Tuglie, Ugento. Veglie. Scad en za t er111i11e prcsenta1.ion e don1ande alla R. Prefettura di Lecrc ore ciodici d el 30 apri- . le 1933. JfACERATA. Consorzio Prov in c . .4.rilitubercolare . • caci . 2 mag.; aiuto medico l1ell'Istitulo tuberc. <li \ ' illn {ontalbano; L. 6000 e 4 qun<lrienni <li T,. 1100, oltre L. 450 serv. ntt.; ri lenute di legge; \illo e alloggio o indenn. di L . 4000; tassa L. 50,10. L ECCE .

Pref eltiira. -

1\ii unuzzANo (Cuneo) . -

Scacl . J O apr.; L. 7000 e 4 quinque11ni dee. oltre L. 1500 cavale.; riduz. J 2 %; et à lirn. 45 a. Scad . 20 apr. ; l ,. 9000 e 4 quaclrjen11i dee., ol lre L. 900 in cl enn. n1alaria, L. 800 ~II. ~:tn., L. 4000 aut omobile; ridu z. 12 ~b ; età l1n1 . 25-40 a.; ta sa L . 50. Ons1:-nA (Pola). -

O OPPO ( Udine) . cad. 20 apr.; L. 8000 e 6 quudrien11i dee ., oltre L . 500 serv . atl ., c. -v., lire J 000 traSJ). , L . 1000 uff. san.· rj rluz. 12 %; età lim . 35 a.; lassa L. 50. (C re1nona). -- cad . J5 apt .; L. 11.000 e aclòizionali L . 2,50 e L . 3 ol lre i 1000 e i 2000 pov., tLff. san. L. 1000, inrlennità trasJ>. da fissu rsi, c.-v.; riduz. 12 ~b . OsTJA NO

o NloNFEBUATO (A lessan<lri a) . Pos lo di n1ed jco condo tto. Slipe11dio L. 7000. l11d en11ità dì lra~por t o L. 500. Inden11ità di uffi ci al e anitario L. 500. Il tutto , oggetto alla rid.u zion e del 12 % e a lle r j len11 le di ]eO'gc. Srad e11za 15 i11ag·gio 1933. Per altre i1tfor1nnzio11i riYolgersi alla egreteria con11111alc di Ponzano 1011ferrato. P ONZA


5'36

cc Il. PO l.I C Ll i\ I CO >>

l)os lo cli direttore cl ella sezione m edi ·o-n1 icr ografica del labor atori o provinciale di i giene e 11rofilassi . In base alle norme e condizioni stabilile co11 avviso del 31 gennaio 1932-X, so110 riape1 li i lermini per i l con corso al posto su indicalo , ind e tto con il .. ummcnzionato av,•iso e prorogato a Lc1upo ind eterrninato con altro successivo d el 31 lug·lio 1932-X. Gli interessati potran u o chieder e al la Segr e teria <lella Provincia copia d el premenzio r1a lo avviso 31 ..,ge nn a io 1932-X. P onRETrA TERME (Bo1logna) . Osp edal e Cos·t a. .\ tnllo 10 mag·g·io, fliretlore; titoli; doc. a 3 ll lc ~ i ' lal 22 nlar. ; L. 12.000 e partecipaz. 50-60~:; %; tas a L. 50,10. REALMO~TE (l1g1'iyfrit c) . Per ti loli ecl esami. Po lo di u fficiale Sani Lario. l·:tà massima anni 45. Li1.1entlio an11l10 l ordo L. 6000; ritenute di l egge e riduzione 12 %. Scadenza 15 maggio 1933. P er l'ltiarimenli riYolge1 sl J.lla St)grc?teria comun ale. PEHUGtA .

S.

1l1n1ni11istrazione Pro vin.ciale. -

.!\I CAXGELo

ne R ol\IAGNA

Al 20 apr. , ore 20 · medico a ist e11 le di e hiru rg·in: L . 2000 annue e partccipaz.; e tà lim . ~:) a.; doc. a 3 1nesi dal 20 n1ar.: erYi zi o entro l .) gg-. S. NrcOLA BARRocc1A (.4.ve llino) . Scacl. 30 n pr.; L. 6000 e 5 quadrienni d ee.; assegno tern po r a ileo uff. san .; età lim . 45 a . SAN'fHI.~ (Tl er ce l li). ~er titoli ecl esami. Pos to 1I i lJffì cial r '"" anilario per il Consor zio Santhià·rronzano \ r.-C,1risio. Ab1tanti 12.298, li pendio ·L. 16.000 Indennità L. 3.500, al nello d el 12 %. ì >icc i aun1en ti biennalj . È inibito il liber o eserc izio profes io11ale. Tern1ine p er 11resen1azion e do1nandc all a Prefettura ifi Ver celli: 15 maggio 1933. TRE\'JSO. Ospedal e Ci v ile cc Elena di Savoia» . l 'er titoli. Posto di primario della Divi sio11 e R adiologica e lladiuni-Terapica: assegn o annltO lire 7500 lorde, ridotte del 12 %; cinque aumenti quadrien11ali del 10 %; eventuale indennità caro-vi, ·eri; c.0111partecipazione n egli 11tili p er cure dozzi11anli. Scadenza 20 maggio 1933. Per jnfor\11azioni rivolger s i alla Segreteria. VENEZI A. Ospedali Civi l i. Medi co direttore; prorog·a a ore 17,30 dell>R aprile. VJ~Rn ETJ.. ~ . R. L)r efettura. Pos ti di Ufficiali ~a 11 i la ri p f r il C:)nsorzio <li Cresre n I ino e per il Consorzio di ."' a11 lhià. ' redi riSJJCllivi avvi si in tJues la rubri ca. v·r.ncr-:Lr.1. Os1Jetlal1! J\laggiore. cacl . 20 ap r .; e h i rurgo prin1ario. RiYol gersi ~Pgrc Ieri a . Quando non è allrime11 Li indicn to i con corsi si riferiscono a condotte m edicochirurg ich e, i con1pensi all o stipendio b ase. Avl:erl enza. -

A PRE'..\II.

c: on~o rz io anlil uber co lare della p r ov.

i·/i B r escia.

11 Con sorzio Antituber colare cli Brescia , allo sco]JO di poter disporre di <lati e di rilievi se~npr~ più prl'c is i st1ll a11damen to d ella I t1ber colos1 1te1 (;01nuni della Provincia e n ell 'inte nto <li p ot er "ernpre più efficacernen te adeguare i rimedi ai o-ravi danni arrecati alle popol a7.io11i più colpite <lul morbo •banclisce, entro il 1° n1aggio 1933 {ore 12 u'n con corso fra i medici con<io ll~ del l a l)rovin~i a per uno studio sul pro hJ e tnJ <.iell a tt1 h prrol o~ i 11el propri0 Co n1unc, e clt tso 11 CapoJ11ogo. < : i :t~run n n10 11ografi n. ch e non do' rìt nvere una 1

1

NU.l\[.

14]

es tens ione superiore a 20 vag·ine tli pro tocollo clatlilog rafate, dovrà lra llare e discutere le molteplici ragio ni di indole locale c he influiscono sul com. p ortam ento d ella infezione tub·~rcolare in genere e di quella polmonare in isp ecie n cll 'aniliito del proprio Con1unc, con sp eciale rigt1ardo alle abitazioni, ai fattori ambie11tali, economTci , sociali fa1nigliari, ecc. , prospettando i rim,~ùi pj1) pratici e più efficaci ch e a giudizio del sanitar10 dovrebbero o potrebber o essere adottati p er fronteggiare adeguatamente la d iffus ione. Per tale concorso so110 is lil11 ìli i $e?,>'lH:nli pre1ni : 1° Prerrtio: TJ. 2000 <tovt1te alla munificenza <i ell 'ill.mo sig. ca v. 11. F errari , n1edaglia d 'oro, oiferta dal Consi glio Prov inr inle d e11 b <·:1r1omia e cliploma; 2° Pre mio : L . 1000 e diploma; 3° Premio: n . 4 premi da L. 500 ciascuno e cliplomi. I signori med ici condotti potranno, p er ulter io ri informazioni , rivolgersi al sig. dott . Copella, Dispensario Antitubercol ar e (via Calatafi1ni 3, n resci a), in giorni i1on fes tivi, alle ore 15.

(Fo rli) . Ospedale Ci-

vi le. -

C0Ncons1

[ANNO XL,

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Sono nominati i eguenti dire ttori di Consorzi antitttl)ercolari: dotl. Paolo Spizzi per l a provincia cl '.ll Carnaro, prof. Bia11chi per l a provinci a di Lucca, dott. Valerio De Santis per In provincia di Rieti. Il col. 111ed. dotl. De Maria è norninato con1n11ssa rio straordinario d el Con sorzio antitubercolare· di

Bari. Sono insigni li dell a croce di cavaliere d ell 'Ordi11e d ei SS. Maurizio e L azzar o i t en enti colonnelli meclici Arturo l\fonaco, SilYio Ciarlo e Siro Fadda ed i maggiori medici Mnri110 ì\farinucci e Cesarr. Talen ti.

Utllhslmo ad egnl Medleo :

[I Diritto Pubblico Sanitario Periodico mensile di legislazione e giurisprudenza Direttori: On . dott. Aristide Carapelle, Co11sigliere di Stalo. A.vv. Giovanni Selvaggi, Esercente in Cassazione. Editori : Fratelli Pozzi - Roma I l Numero 3 (M ar~o 1933) con t iene il contributo ori· g·in ale : r\ . C ARAl) l~ LLE · Le specialità u1edicinali. Il cosl

detto '' comparaggio,, e la vendita dei campioni; A. BEl,L EJ: La denuncia degli aborti all'Ufficio di Stato civile;

NOTE

SINT l!;'l'ICHE. -

RASSEGNA DI GIURISPRUDENZA: Concorso; esclusi0ne; provvedimento impugnabi1 e. prova delle iscrizioni n ell'albo; equipollenti. Concorso; giudizio d ella commissione Concorso; diritto di agire; iscrizione n ell'aibo ; controllo della regolaTità dell'atto del Con si1glio dell'Ordine. Primario ospedaliero; concorso; assegnazione di punti. - Nomi~a del .se: condo .g raduato· motivaz ion e. Con co:rs1; term1n1 fissati a m esi· ésame dei titoli. - Concor si. invalidi di 1g11erra. - ' Con corso; costituzione della Commission e · giudizio conclusivo. - Ufificia1e san itario; è :ilmipiegato del Comune?; quest.ioui con~ern_en~i il. t rait· ta;mento economico; competenza. - R1du .zJon1 d1 condotta.; dispensa dal servizio; . LEGGI E ATTI DEL GOVERNO: Obbligatorietà d elle sputa cchiere illei local1 f:req uentati dal pubblico. 1

Prezzo di og11i numero SP.f>aralo, L. S- · N .B. - L'abbonamento a1 dodici Numeri del 1933 costa L. 3 6, ma agli aesoeiati al cc f,oliclinico ~ è concee~o per sole L. 3 O 1 che va~o in 9 ia~~ medi~~ V ~la~

Postale o Bancario, all'editore l.iu1g1 Pozzi, V1a. Sist1 · na 14. Homa. Al ricevimento •lella ~r~etta somma verranno snbitCI spediti tutti i Numeri finora pubbl;cati del l$l:J:l


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14)

SEZYO E

NO TIZIE DIVERSE. 1° Convegno ~11lla t ubercolo i o~teo-nrticola\r~. Pro1nosso cla ll Jl stilu to Elioterapico cc CocliYi]la » e_ . o.tto il pa trocinio d ell a F ed er azio11e 1 Jazion alc 1'.él-CL ta ro11lro l a lul:irr colo .. i , ebbe lu ogo a Cor tina cl JAmp0z1c . i1 e i gi orni 25-26 fel,brai o, u11 <·~11,~egno ili ti _iologi , cbirnrg i J ortop edi c i, ig ie1~1 L• , ecc . ~l1e si occ u pan o cle1la cura e dell 'as. 1s lenza sociale n el campo 1IPll a tuber colo·i. L 'or g_ar1izz.tzio11e c1 cl conYegno er ri 11 ffi rl ata A11a ez1011e ' ' e ne ta d ell a Pecl ~ ruz i onP. 1:s. o era <les li11 a l_o all~ lttber co lo i o leo-arli ro lar e. All 'ir1au g u r~z1on c ltd,e rYe nncr o il lJr Pfrl lo rti Bellu110 comn1. <Tazzer fl ~ ~ or. . JJr of . _l\IorPllj , i proff. 'Ianfredi, 9'as~a7r1n1 , _Bocch e tt1 ed altrP per onnlità; g )i i scr1t t1 r aggi un er o il numer o cl i 300. ... egr et ario <lel c~nYegno è ta1o il prof. 1\1o1on. R ag1oni di p azio ci in1p e<li scon o <li dare iJ r esocon to d ei l avori ; i JlO tri le ttori lo lroYer anno 11ei periodici sp ecializ1.n1i .

3° Congre . o oto·riuo-larin gologico latino. L·1

ociet à O lo-Rin o-Lari ngol ogica La lin a si arl un er~ a P arig i. d al. 2 l a l_ 26 lt1glio, sotto la pre i rle11_z~ onoraria cli .I u. l111 \ rod ri rt , e.·-111 jnistro di sa111la, e o tto la 11rP:-i<l0r1za effettiYa d el d ot t. H. Boltr geoi.. ·r en1a di rel '1zjo n c: « Le sordità n er .. vose ». c.011ferc 11 zc: '< La bronr.o-iniezio11c quale me loc~ o ~11 I r~ I l a 11~ e1 ti o » (pro!. Caliceti) · « ~Iani ­ fes la': u)nJ .a1i'l1 Q'ò al1 r l1e n Pll a pat ologia d ella . er ie em a tica 1Jit1n ca » <prof. F aire11t I titoli d e11 c ron1u n icazioni po ·s0 n n in,·in r i nll a egr ct r rj a fi11 0 a] 1° g i ug r10. :t ra n n o or ganizza te cl elle sedute opern lorie. 1'·: in p ro~ra n1 n1:i 1111 rice' in 1enlo in onore cl ej ro ng rc. ·is li ~ 1 rnn ieri . Le in clicazioni s ull e riduzioni ferroYi arie ar anno com11nica te dire ttam ente a i co11gressi 1i . Q11o te: 100 fr a11cl1i fr nncesi p er i <l o ttori in m erlicina: 215 p er l e per ~011c <lelle l or o fan1ig]j e. Ri Yo]ger . i al Dr. Ch a ,·n1111e, pl ace <l e Cord elicr , Lyon, Francia.

(-fiorua te ]ledi c·l1e di Bruxell es. La 13a. cssion e d cl lr e; ior11 ale 111eclicl1 c d i Bru:xe1le avrà Ju ogo dal 24 a l 2 g jug n o, o l io l 'alto P.atronato d ci ~ ovr nni cl el Belg io e so tto la pre~•cl e11 za cl el pr0f. ' nlère Corq . 1 In, o ri nrnn 110 precipuam ente d esti11 nti all a . il)licl r; trn i rel a tori fi.g1tra Truffi di ~a<l oYa. È jn prog r nnim a un 'e c11r~ 1011~ ad Osten da, o'~ aYr t! luogo l ' i11au gurazior1 ~ uffì r 1ale d el Palazzo rlelle Ter me. La quot a, òi l~ fr an chi , confPri re dir) tto, oltre ch e a1l 'iscr i~ 1 one, an ch e ali 'invito a lulte l e fc le (eccettua lo 11. ban ch etto, ch e i t Pr rà per so l l o~crizion e) e all a g1ornat a òi O ten<ln ( tren o SJ)CCial e, col azion e C'"curs i? :--1<' in lil li re, Lf.. l)an r h c1lo, <:011cer to). In : formazioni pre ·so il ~ e.!!r e tario gen eral e, Dr. Ren é Beckers, rue Belli ar rl 141, Br11:\ell c . Belgio.

Congressi u1 edici vnri. La Soci et à t ed esca p er ]a stori a d ell a 1ncd icina d elle scienze n a turali e della t ee nica si adunerà n ei g iorni 9 e 10 settembre a Grfurl; verranno r e ~ onoranz.e al fondat or e, prof. Sudhoff, di cui ~ara fostegg1a to l ' 0° con1pl ean no. GJi an11unzi d~ con1t1nicazioni vanno invjati , r ntro il 1° m ag~.1 0, al prof . Dieppen , UniYer si t:i I s-Str. 3 B, Berl1n . M 7. La Socie tà ted esca di J'isiolog ia i aduner à ad l n 11-bruck d al 6 :il 9 sette mbre ; per informazioni

PRATlCA

55'i

r i ,ol~~ rsi al prof. llruch r,

Pl1 y iologi ch es Insti1ul , . r h opfstrasse 41, Tnn shrtlck , Au s tria .

l ,a ,"' ociel à ted e· ·cn di 0.-Jl.-I.. , i aclunerà a J) r (H,cla il 3 giug 110; t en1 a: « a natomia normale e . p uloJogica d el l abirinto e suo significato cliI l l CO »; r elatori i proff. Nager (Zurigo) e Max ~le er (vVurzbl1rg}.

1.. n 3a. a semblea della ocic lù ted esca di 1nedicina e neurolog ia d ella Czecoslovacchia è stata i11d eLla . a Praga p er il lJrincipio di aprile, sotto la fJres1den za d el poof. Gamper. l 1n Con g r esso sl a,·o di m edicina si terrà a PozJ ta rt, jn Polonia, d al 10 al 15 settembre. Temi: j l gozzo; i g rupp i sanguig ni in m edicina legale .

Conferenze di . e1neiotica1 vest ibolare. i~ella Clinica Oto-Ril10-Laringoi a lrica d ella R . niver sità ·cli P erugia il prof. Gior g io Ferreri terr à <lal 3 al 5 g iug n o 1933-XI, t111 breve ciclo <li confer en ze, c-on dimostrazioni pratich e sul1·u Eo;;a n1e ru111. io11 a]e cle ll 'appara lo ves tihoiare ». 'fa .. a d 'i. r rj zion e L. 100. Scriver e all a Clinica <>to- r ino-laringoiatr ica di P erugia . 11 sanutor io Benito Mus. olini.

1•,ro i ryu ar anta sa11alori ch e il Ileg·i1ne con me' a' iglio!-.a proyyjdrn za va i stituendo in ogni r ef! iOrH' d 'lt alj a, q u el lo r h e ' intitola a « Benito j(u ·oJini n è i l pii1 'a: lo, il più completo e m ocl cr 110, d a c·c,m peler e p0r i I s110 perfetto atlrezzarncnto con i 1n igJi ori i li Lu Li <l el m on clo . Sorge " lto o1a jn p o izion e salu))erri1na n el quartier e Por lt1Pn e e risult a rti lln nucleo princi1)ale armo11 ico e g ran dio o di e ltc fabbricn li cos truiti i11 <I Prl iYio ~ u di t1r1·ar rH <li ben ven licinque ettar L L' T:-._ljl l ~l o <~ cn pace cli 1350 letti ecl avrà un cor1Jo :-:111d ar10 di 50 111 (ldic i, tra cui insig ni luminari dl' ll .1 _-.<'it-lnza , e sc1 rà di re tto d all 'on . Mor elli , così hc n en1cri I o d el l a lotta contro l a tuber colosi. Gli · i 11 fpr n1_ieri e as i lenti ~· cend erann o a 150. Il piazzai" cl acce · o !'arà in I 1lol a lo al For lanini, inve111 orr d e l J)neun10 lor ace. c11i sarà pure ii1nalza Lo Jic'r . o tt oscrizione in1C'rna zionnl e un 1nonumen Lo l1c con terr à le su e cen eri . La Ycd n la rt 'insiem e , 1·cH1 j g iardini , i vi ali, le scal ee, Je fo11la11e e i JH1dig lio ni, dig r adanti e lermina n I i in un a va·, f issin1 a e edra, sarà d e11c piit fn11la tich e. Completer anno il n\tcl eo prin r i1)aJc ò ell 'l stitul o, cl1e r appresenter à un a d e11 e oper e più g igan lr ·ch e d el Fascism o: m er avig1in él n r b c di tecnici . lranieri , a]tri fabbricati min ori per l 'alloggio d el <l ire tl or e, i serYi zi di nm mini !razion e e di e~o11 0111 at o, il disp en sario anti 1u l>er colar c, l 'Is lituto ci i nna lon1ia p a tologica. il pad iglion e p er le mal:tl. I iP. "e ltic-h e, l ':lllogi!?'io per g li s tudiosi stra 111 r r1 , ecc. I l avori sar anno con1])l e tati cn lr o l a prim aver a.

Ospedale per le inalattie infettive a Rou1a. l'lJ rn ollo avanza la la ~os truzion e d cl g r ande ospe-

d ;1 lc per le m al attie jn fe t ti ve a Ro1na, sulla via Po rlu en se. ~ono stati già compiuti n ove fabbri ca li comp rendenti l a direzionr e servizi varii, parie rl el p adiglion e conturnnc inlr e<l il p adiglione d ei n1al a li in osservazion tl. (J uesti la,·ori h anno co n1p orl a lo una spesa compl pss iYa cli circa dieci n1il ioni cl i lire. P: a t t ua lment e in cor o rli ro. lr uzion e il d eci-


558

«

li . POLTC.LTl\"'lCO n

Jl10 d ei fal>lJrj ca li a(liJ)iti alle n1alaltie infettive co111unl. Dura11te quest 'a11no Yerrà iniziata, e svolta in l>uo11a parlC', l 'in lallazione d egli impianti di ricalda 1nenlo e degli i1n1)iaJ1ti idraulico-sanitari nei di eci faol)ricati stessi. Si procederà inoltre alla co lruzionc· ùel fabbricato del1a Centrale termica Jler le caldaie cl ell 'impia11 to cli riscaldamento e i ier la l aYa11deria e disi1lfezionc. Sarà pure iniziata la costruzione del padiglione d e ll e « 111 al .i1tie infettive gravi ». Questi ]aYori sono fi11a11ziati })E>r l 'anno in corso n ell a 1l1j s11ra di circa tre milioni di lire e ~ara11no co1t1plelal1 nel prossi1no anno .

Il p1·imo ecliflcio del n1to,·o Os1>edale Dlngg·iore di Milano.

[1\NNO

°XL,

~"Gl\[.

14}

Di qui i 0Yra11i 0110 passati alla casa di riposo u Vittorio En1anuele III », inaugurata l'an110 scorso. Questa casa raccoglie i vecchi della nostra Colonia, che prima erano affidati ad un Istituto Internazionale.

Poliambulanza ferrol·iaria n Napoli. e.on ,~olenne ri.to fascista ha avuto luogo a ;-,apoli l 1nauguraz1one della Poliambulanza della H Sanitaria Arnaldo ì\Iussolini », emanazione del1'Istituto Nazionale delle Co1nunicazioni, alla presenza del Pri11cipe di Pien1onte e delle p·r incipalj autorità cittadine e gerarchie del Partito. Dopo la Lenedizione clei locali, impartita dal Cardinale .A.~calesi. il Principe di Piemonte, seg uìto clalle autorità, ha Yisitato i Yari reparti, rispondenti alle pit1 scru1)olosf' norme igieniche, i11trattenendo3i con i sanitari, che hanno illustrato i l f't1nzionan1ento delle macchine e degli apparecchi, costruiti in Italia, secondo gli ultimi detta111i d elln ~r.iP.nza . Quindi il co·rnn1. Recchi , presidente della cc Sanitaria Arnaldo !\Iussolini ». nel salone della dir ezione ha rJronunziato un breve discorso illu slrando gli ~copi e le provvirlenze che costitui.. cono il programma dell 'Istitu1ione.

Il Co11 ig lio rlegJi Istituli Ospilalieri di ~Iilano, cl 'accordo col J)odestà, ha deliberato cli d edicare ai fratelli gr. uff. :i\1ario Crespi, comm. Aldo e com1n. Vittorio, il primo erlifi cio 1neclico-chirurg~co, a ~ i11istra ò cl 11uovo OspedaJe Maggiore, per il quale i frat elli Cre~pi l1unno donalo nel 1929 cinque 1nilioni che, accresciuti di sem estre in emestre ùegli interessi capitalizzati , raggiungono c·ra i sette milioni. L'edificio sarà composto in parte di ci11que ed ir1 parte di ei piani fl1ori terra e comprenderà Il nuo,·o Policlinico e.li Frib11rg·o. un reparto di chirurgia ·drl1a capacità di 240 l e tti 14J stato creato un n11ovo ~randioso Policlini co e nel qtillle g li :lmmalati saranno clis lribuiti in · per la Scuola cli medicina presso l 'Università Alr1uattro piani; al primo ed al secondo piano avrà berto Lujg i a Fribt1rgo in Rrisgau (Germania) . 5ede la t er za Di,·isione C'hirt1rgica (120 letti in L a l?acoltà medica di Friburg-o è una delle più qt1attro ~ ezioni da 30 letli ciascu11 a) ; al terzo ed al quarto piano l a Di.visione ortopedica, distinta antich e della Germania e asstinse molto sviluppo al principio del secolo scorso, sotto il regno del in quattro ~ezioni co111e la precerlente; un altro grandu ca Luigi di Barlen. Il Policlinico ora eretto repar.to riguarda Ja medicina P.rl avrà la capacità ~ qt1asi ultimato; 11a s'iluppo jn superfice; risulta cli 240 l etti e in esso troveranno posto otto sezioni di numerosi corpi di fabbri ca , lretlamente colledi medicina in quattro piani, me11tre il quinto gati , a Jneandri. Con1pren<ie t1na clinica medica piano è riservato ai t11bercolotici ; vi sar à inoltre c·n una cl1ir\1rgi ca. ' ' i !"0'!10 att1.Ja te le istallazioni una sezio11e di ammalati paganti, con venti letti. e i troYa ti piit 111 orlerni e 11erfetti. L' Ospedale sanatoriale di A.rezzo. Ospedale per gli a fretti da ln1)1ts a Praga. Il 26 corr. è . tato olen11e1n r 1il c i11augt1ra lo acl È stata d ec i ~A a Praga la fondazione rli un ospc1\rczzo, (On l 'i1Lterve11to degli 011 orevoli Botlni e d ale per i rr1alati di lupus ; r.011lerrà 100 ]etti; le iv{o rél l i , dei proff. Il,·ento, \Il c11des, Severi ecc., ~pese si eleverar1110 a 7 i11ilioni di corone. Fin 'ora u11 g r a11òe o. pedalo sanatoriale li po , e ll e sor ge jn i luposi dr1 1a Czeco lovnrcbi a venivano curati con l ocalità alubre e ridente; ri ulla di un corpo risorse non . eJ11pre adal1e; a Yol le veni,-ano manJ)rin ciJlale e di ali ; misura ci rea 45.000 m c. in dati sino n Vienna. 'uo lo-pieno e copre una UJ)erJjcc cli 3500 inq. ; è caJ1ac" cli 3!50 ricoverati; è circondat o cla 3 e t lari Una sc11ol11 per infer1uiere ,.i!'itatri('i a IJouf>. cli lcrre11 0. La Cassa ·N azionale i)er le As i<·ura zioni SociaU 11a ·o tent1to, per la <'o l1 uzio nc , una i è iniLi a la .:l Lione la costruzione cli una Scu ola pe a · u1)rriorc a 10 n1ilio11i (li lire. per infer1niere Yi j la lrici, la quale sarà una delle 1~ 1igliori cl 'Europa. :È Lata pron10 a dalla Fonda.1ll'0~1)etlal(\ Italiano di Ales ·a udria tl' Eg·itto. zione Rockefeller, che all 't101)0 ha donato 4 miDura11t e Ja loro permanenza ad Ale sa11dria l!oni. di fTancl1i, n1e1tlre una ~ omma uguale è cl 'Egil lo i itù lri So,·rani si sono recati a vi sitare ~ l ata s lanziata 'lal GoYerno francese. Essa sorgerà l 'o. j)Ccialc italia110 u Benito ~{ussolini ». Questo i1t un terre1lo situalo tra l a Scuola di ~fedicina di O~J)eda1 e è seg11a lo nell 'albo d 'oro d ella Colonia c;rauche-Rlan che e il Giar<lino Botanico. ' "iene C011lt a li::u1a, cs"enclo frutto de.gli s [orzj d ei nostri con~ iderata co111e t1n con1ple111ento così degli Ospedali 1tazlo11ali. J\1onu111 c11to superbo d 'i tal i unità, è stato come d ella Facoltà J\Iedica. i11augttralo i1el 1923 e co11'1prenrl c padiglioni ali r('.lzzali ssi111i, secondo i pi1ì i110clcrni criteri della L'ospedale i•ei 11eg·r i n Xe'" York. lcc11ica $<.111 ilari a , con tL110 s ll1olo cli medi.ci. Da mollo len1po le organizzazioni negre di l\e'' L 'os1)edalr è e i la to come i11 odrl1o erl è preferi lo \ ork el evaYr1no d eJle prole te rclalive all'Ospe(lale indi. li11la111cn le• d:l Lutte le Colo11ic traniere, ol1Iarlem, destinato esclusiYa11JeJ1 le ai negri. Si Aftre c b ~ rl agJi e!riziani. [1\rmaY~ ch e , 11el recl11 la1nen Lo cl cl personale ~n­ I Sovrani , c ui sono stati }) rese u lali i medici e ld Lario. si faceva110 . J)e o 1>revalere ragioni p olilt• s u or e, . i 0110 offermati ad ai11111i r are il pa<litich e, inYc:ce cli far cadere l a .. celta sugli eleme11 li g lion.e rlella ninlernità, Yisitan1l o poi gli altri paI ecnici più idonei, e c110 l 'efii cie11za dell 'istituziod igliot d .


559

SEZIONE PUA1'ICA

11e ne soffriva. Le lamentele so110 s tate riconosciute giuste, tanto che nel 1930 il djreltore sanitario <lell 'Ospedale, dotl. Gref, decise di licenziare 25 medici. L '« Associazione ~azionale per la tutela <lellr. genti di colore » ha ora nominato una Commissione di medici, affidandole l 'incarico di compiere un'inchiesta assolutamPnte obbiettiva e di procedere alla riorganizzazione flel personale e dei ... ervizi. Tutti i medi<'i invitr.ti hanno accettato di far parte della Commissione, che l avora in piena intesa col direttore sanitario . Fondazione Ca tellino. l\e11 ·assemblea generale clell 'Ordine dei Sanitari •lj !'apoli e provincia , 1' 011. pre i clente prof. G. Sal,·i diede lettura <lella propost a <lel prof. P . Ca::-tellino di istituire duP borse di s tudio annuali 'li lire 1000 c iascuna, per laurea1i n ell 'Ateneo nar•oletano, oltre ad un:i biennale, pure di lire 1000, -. Jfidando il capitale di lire 50.000 all '.Amministraziorac· dell 'Ordine rlei anilari stessi. Secondo le rlispo izioni deJ fonrlAtore, il g iudi1io rlel concor o · lovrà essere devoluto a1 una Commi sione di due .-}inici e del presidente d e11 '0rrline dei anitari e le clue prim3 borsP, a paritn di condizioni di titolj curriculum di carriera uniYersitaria, valore delle rispettive tesi di laurea in clinica medica), dovran110 e t>re aggiudicate ai due laureati che siano figli <li medici, mentre al premio biennale potranno ... oJt ant o concorrer~ i figli dei medici rlella provin ia cli 1 apoli . Ela1·gizioni e legati. L ·o pedale degli In!ern1i di RicJla e l 'Ospedale di an Giovanni di Andorno s tanno per entrare in possesso di una vi toco:a predità, clispos ta in loro favore dal filantropo cav. geon1. Emilio l\foscia l\iatel, morto a Rosazza nel 1909. Questi, ch e g iit rlurante la s ua esi lenza aYeva beneficato le istituzioni pubbliche del uo p ae e, morendo lasciaYa rliver i lega li benefici e assegnaYa l 'u sufru l lo legli altri suoi beni ai nipoti precisando ch e la proprietà dei beni s tessi clovpva passar e a i pronipoti ed in rr1an canza rli e si, divisa in parti egt1ali fra i due ospedali predetti e il Comune di Rosazza. Poichè i nipoti ono d eccéfuti enza lasciare eredi , ad ognuno degli Enti innica li si calcola ch e potranno sp ettare circa 400.000 ljre. A P allanza l 'ing. Luigi Bau er. m or endo in età di 7 anni, h a legato la on1rr1a rli 100.000 lire all 'Osperlale Cast~lli e all .Orfan otrofio n1aschile, e h n dispo 1o ch e la sua villa , valutata 400.000 lire. passasse in propriet à fle11 'Tsti tuto dei 'err11i poveri dt?l!a città.

L'alimentazione dell'Esercito italiano. Il Governo nazionale, per svincolare, al m assimo, l 'economia italiana dalla soggezione dei mercati es teri, ha già emanato da tempo varie disposizioni tendenti a raggiungere tre scopi: rendere il \li tto sempre più variato e quindi più gradito a1 \)Olrl ato; dirrtinuire il più possibile il consumo d i quelle derrate che si debbono importare dall'es tero; contribuire allo sviluppo rlell 'economia nazio11a lr . Fra le misure prese per ottenere questi scopi vi è stata quella della sostitl1zione d ella carne per rlul'.' giorni alla settimana col mines tron~ P çol formaggio, ottenendo in tal modo, una ri dufione di importazjone rli circa 4000 tonn . di c&rnP con gela ta . i vengono coEi a consumare cir-

ca J.1. 000 q.li Ji formaggi da Laglio e circa 10.000 (1 . li di forn1aggi per cor1dime11to, i11 co111plesso un "OI\ umo di 25 .000 q . li . A~si

tenzn agli nlpini ti in Italia. Il Cl ul) Alpino Italiano s t3. organizza11clo un si-

di assistenza sanitaria in nlontagna. Un ap1'0 ito regol<Urienlo è stato approntnto dall 'on. Ma1taresi . In esso si s tabilisce eh" nei principali centri alpinistici si costituisca 11n servizio di assisteni'a, ~otto la sorveglianza della Sezione ciel Club, che clovrà provvf>dere al funiionamento. Questi posti ~aranno tenuti sotto il controllo della Commis!'ione nlerlica e del Comitato Sr.i entifico del Club 1\I pi n o. &lr111a

(

1

ontrollo . anitario dei '' p111)i]li tlell11 Xnzione ,,

in Francia. L 'Ufficio dipartimentale rlei « pupilli della Na/i on e » di Poitier, d 'intesa col Sindacato n1edico Jocale, b el organizzalo il controllo sa11itario obbligatorio cJi Lutti gli orf~ni di combattenti della Na1ione, fino all 'ctà di 18 anni, allo scopo di segnalar e i fleboli , ane1ni7.zati, minacciali o colpiti d n 1na latlie cl1 e n f:!ces. itano cure r li111atiche o J'in,io ir, nreventori o in 5an a torì . • A sicurazione contro gl'infortnui deg·li ~co1ari in

}'rancia• n 'ordinanza mirus leriale )l.a clispos lo in Franr ia la cr euzion'3 ili un a Commissione speciale per ~ tudiarc l 'orgar.izzazione e il funzion amento del1'a ~icura7ione contro ~l 'infort11ni d ella popolazioue col a ticu dc~li i ~ lill1ti tl 'in egn a1nento seconclario. J..,a Commi _ion e è costituita da delegati del Governo ,. da rappresent~nti designati dalle assot-iazioni d ei genitori <legli alun11i. }~~ nini IH~i

·oteC'ui('i degli

co 1~1ri

iu (' zpc•o"'Jo,-;l('·

·lrla. ·ono s tati organizzJ.li in Czec0 lovacchia gli esan1i ps ico tecnici degli a llie,ri <liploma li delle scuol e ·ccondarie, allo sco1)0 ili fn cili lare loro la scelta di una carriera, prirr1 a dell 'jscrizione nelle scuole uperiori .

. 'cambio di bambini fra JJtedi<·i di

nu~ioni direr~e.

Com e n e <lcn1n10 già notizia, nel ~ ettembre 1931 I '~\ . soriazione Professionale Inter11azionale dei Medici (A.P.I . ~1.) , su proposta presentata dal corrispondente n azionale d e1 Lussen1burgo, dottor cl1aet gen , prese in e5an1e un proo-etlo di scambio dei bambini di medici appartenenti ai 31 g ruppi nazionali che formano l ' . \. ssociazione. Lo <.cambio avrebbe come ~copi princi1lali di favorire le villegg jature dei piccoli in climi e luoghi indica li e di dar modo acl essi di perfezionarsi nella }jngua d el Paese cel lo; ciò con 1'obbligo delle sole spe e di viaggio, equiparandosi, n ello scambio, qu elle òi permanenza. Siccome lo ~cambio avvenn e n ell 'ambiente merlir o, jl soggiorno presenterebb e ogni garanzia; sarebbe inoltre preceduto da forTnalità obbligatorie, fra cui, principale, la risposta f\<1 un d ettaglia tissimo ques ti onario sull'ambiente m a teriale e morale desti nato ad accogliere il bam1>ino. Il progetto, con accluso questionario, di cui la " Presse ~1édicale » tlel 22 fPhhraio 1933 ha publJJi r.a to i d ett agli, è s tato presentato dall 'A.P .l .ltf.


560

cc J L POL ICT, J NJCO

a.i cliversi gr uppi i1azio11ali per J 'approvazione e per le modificazioni ch e cja8cuno di essi cr ederà di proporre . In ha. e alle rispost e d ei gruppi nazionali , n ell '8a. Sessione del Cons ig ljo Generale d elJ 'A.P. I. ~I ., che avrà l11ogo a T. . 011dra durante il ~e lle 1nbre 1933, si p o trà concretare il proge tto p er l111a soluzione d eflni ti va. Raccolta docun1entaria per l'Etoj posizioo~ di ( ' h i-

cago. Il nos tro Sovrano, accon1pag na lo da al lo autori tà e p er sonalità scientificl1e , ha visitalo l 'impo11ente 1 accolta di c-imeli e doc11menti che comprovano il contributo italiano al l) rog r esso d elle scienze, d estin ati all 'Esposiziorie di Chicago . La racco] lét, preparata dal Consig lio 'Nétzion ale del1e Ricer ch e, h a trovato temporan eam ente sede a Ro1na in p anig li oni presso piazza Adria n a . Vi è Ja r gamen te r appresenta t a la me<licin a.

I medici fa ci ti di Napoli alla lllostra della Rivoluzione. Il Comitato Provinciale di apoli della Confederazione Nazionale Sindacati Fascisti Professionisti ed Arli sti h a or ganizzato un 'a<lu11ata a nom a d ei profess ioni s ti ecl artisti òella Provjncia p er la vis i La alla Mos tra d ella Rivoluzione . Vi h anno p ar t ecipa Lo num erosi sanitari. Hanno avuto luogo v isite facoltative a Littoria e alle nuove Ol)Cre del Regime in Roma.

>'

c r eder e ch e qua ·j Ja 111elà dei 620 candidali abl 1ia tenta t o di frodare. Invece l 'inc hiesta venner is tret ta a 36 canif id a ti, <'ioè a 1 6 ~6 del totale· e di e~si 24 era110 I a li e c l usi in u11a o due prove: d1 1nodo ch e l a proporzione va rifeFita solo ad t1na minor a n za. La vas ta ripercussione si deve nl s uicidio di una d o llor essa lettrice (non candid ala, cou1 e er a la to e rrou ean1e11le affermato), la rruale .ora è 1 .s tat~ ricon osciuta esenle d a colpe. I risu1 tat1 d ell J11 cltr es l a dunque i1on inlaccn no l 'onor nl)ilità d el corJ)O . ai1ila rio parigir\ o.

Falso 111edico condaunnto. Alla Pre tura di Fire n ze è s la lo discu sso il processo contro Gabriele ~1>1ttina, di nr111i 39, da Barr afranca E 11na (Sicilia), truffatore clai molti nomi d elle c ui rocambolesch e gesta ebJ)e ad occuparsi lar gan1en te la stamJ)~t. I /av ven l uriero doveva rispondere di faZso in atto publ)lico e di essersi a rrogata l a q11a1ifica del titolo accad emico di dottore. Il pretore h a rj l en u to il .\ iattina responsabile d ei rea ti a cri I t ig-Ji, con I 'aggr avante de1la r ecidiYità, e I 'l1a co nd a nr1 ato a 22 m e i cli reclusion e e L . 5000 di rnt1lta .

Per la profilassi tl< l tra<·o1na e l ' igien e oculare. J)al 12 al 23 n n1 ile' i I pro f. Gaetfl n o Lodato, dir e ttore d ella R. Clini ca oculis tica di Palermo, t errà nei locali <lell a Cil i 11ira (O. prrlalo Concezione) 1

un corso òi lezioni '5 1111a profìlassi del tracoma e sull'ig ien e oc· ul tt rr, nr r i11 ~<'" ll H 11li ele1x1enlari e direttori cl 'is lituti di ed 11cazior1e e collettivjtà . •

Il bancl1etto dell'Unione Medica Latiua. Il 15 marzo, sotto la pres irl c11 za d el ministro Georges L eygu es, Ja « Umfia » ha fest eggia to a P arig i , n el palazzo d 'Orsey, il suo 20° a11niversario c,on u11 bé'tnc h etto, al quale h ann o parleci]Ja lo 3.30 p er one. V 'inter venn er o i rappreseuta nti diplomatici rlell e ~é'lzioni l atine; 1'Italia er a r a ppresentaln dal} 'ambascia tor e conte l)i g n atti Morano di Cu stoza. E r:i n o pure presen li lnolte clclle maggiori p ersona]ilà (lclla m edicina francese e molti uomini politici . P arlarono i proff. Richet e Bezan çon, il 1ninis lro Leygt1es, 1'arnbasciator e d el Brasile J)e Souza Oarltas, il presiòe11te Dartig u es, il segr e tari o generale Molinéry e il clott . R11ffi er per la Con1mission e òel l at ino . Segui t1n ball o or ganizza to d alla cc Giova n e Umfia ».

]ledici francesi in ItaJia. Sotto il patronato dell 'cc L" nione ~ledica Latina » il p er iodico « L 'Univers Médica l » or ganizza un viaggio di medici francesi in Jtalj a. Il dott. Dartig u es, preside nte d ell '{Tnione, i1orterà a Roma il saluto d ella l atinit~. Si rl aranno dei ricevimenli in onore degli ospiti, i quali si propongono di con oscere e app rezzar P, l e opere compiute in Italia durante g li ultimi anni. La partenza da Parigi avverrà il 9 ap rile. P er eventuali informazioni rivolgersi all '1rffìcio d e1l 'Umfi a, rue de l a Pom PP. 81, P aris XVIe; opp11re all ' ufflcio turi smo d e cc L 'Univer s Médical », rue Caumartin 24, Paris VJCie.

Il co uco r i;o f)(-\r l'interuato a Pnri 00 ì. In torno ag1i incide nti occor si al con cor so an n ull ato per n1eclici interni &gli osp~da~i di Pa!ig~, sono s ta te diffuse 1nolte esageraz1on1, su cu1 r1· eh i 1n1a I 'n 11 c>n zione H . Grenet n ell a « Gazett e ò es Hòpitau » Ciel 15 marzo. Per esempio, all a tribuna parl nmc11tar e il ministro di sanità ebbe a riferire r l1c il 46 % òeg li scritli d'esame p arlavano ·cg11i di ricono ci1nenlo : ciò porterebbe n fAr

Cam1>ag·nn

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antitnberC'olalrt~ .

'à-fentre ql1e lo n u n1 <1 ro 'n in ln acchina Yiene ir1a u g urata co11 g r a nd e ~0 J r n11i là, rl a S. l\f. la R eg ina, la ra11: 1)ag n él a n I i1 11herc0lnre. Ne daremo u1leriori notizie.

'B morto a Nnriol i il prof. C•.\RLO CCCCA , valente e apprezzalo o le lri co-gi 11 ccologo ; fondò e cliresse « La Rasseg·11a Gir1 ecologica », ch e ha avuto <liffusion e e c reòilo; eb])e 1>ur le a11che n ella vita pubblica, come con . i.f:I i0re c0 n111nale e provi11A. P . ci ale e com e cl e1) ula to. u11 acce so òi an g ina J1ec1oris il 22 marzo t' dececlu to il prof . Glll E PPJ~ PIANESE, m entre e ra al l a Yor o, n e11 'I lituto cli anatomia patologica d ell 'UniYer ilà cl i 1 ~ lJOli , cla lui diretto . Dell 'ill1Jstre ~cienii ato a' Pn1n10 occasione di dare la ~1i ogrn fì a cli rPcen te, ' J ua nrlo egli venne JJominato accacl P1nico tJ 'Jt nli a. Proprio negli scorsi ::dor11i nveYa commem or ato, all'Accarle n1ia (t 'J1 alia, il s u o predecessore, prof. i-\ n tonio Di onL i . Era n ato rt Civitunn\ ;, cl c l Sn unio nel 1854. 1\1. P. 111

Si è spen to i1npro,·v i.c:i nrnon te a Bologna, il 20 marzo, il }Jrof. Gir fl_,IO VAJ. . J!~NTI, or<lii1ario cli nnatomia umn na 11or1n DJr jn LJuella Universi là, uno d ei più s ti 1na1 i allievi d el Romiti. Era n ato a Siena iÌ 18 Jll!rlio 1860 e tnrLcva la cattedra da 35 anni. La s u r~ att ività scientifica. pregevole e varia, si svolse i n nl1m 0rose ricerch~ di anatomia macro- e microscopj ca e ili embriologia . Più ili 50 m emorie rimAngon c !ld !\t t ~s tare l a su a at lività di sturlios0 ~ssiòuo e t enace. P. I .


[h.i\O

il,

NUì\'l. 14]

SEZJONF. l'l\ATIOA

RASSEGNA. DELLA STAMPA. MEDICA. Jour11. .1 . M. A. , 12 1i.ov. -

G . IfuRn tANN e al . Diuresi e in ufficie1ua c' ardiaca . J . H. Do~ 1. Predizione del ses o. lJatliologica, 15 nov . . i\·lA1 AI. Eritrc1n ia acuta. ~forgagni

27 11ov. - ..~ . GA SBAnR1 ~ 1 e ~1 . R1coN1. I l i fles o di Pagarto-Heri11g 11egli i per lesi. l3rit. Ailed. J·ourrt. , 26 I} OY. J. C. G. DE01 .~­ GTl \l\f. Alte razioni d ci tess uti 11elle J11ala llie da vi rus (filtrabili) . - R. A. GREEvF.s . Alter azio11i d ell a refrazione dei i11ezzi oculari n ei diabe li<'l . Deut. Med. 1'Vocli ., 25 n ov. -- HoFF. Uren1ia ipoclore n1ica . - BunxAnoT. La l1 L1ova t er apia dei r e u 1na lismi: mobilizzazion e delle articol azioni irrigidite . Quart. Jourri. of !1 lecl. , o ll. - 1'. J. O' R E1r.,LY e J . RAc E. Os teite <lefor111a11Le. R . PLA'l'll . Focolai e ttici e nef r i le. - "'' . R . F . CoLu s. R eazioni cutanee nel r eu1natism o acuto. - A. M. C'..ooxs . Alcalos i dura nte la cura alcalin a delle ulcere pepticl1c. - T. I. BENNETI' e al . leatoTrea idiopatica . .\ilecl. J(lin.ik, 25 no,-. . . ~ON ENBI\U CB.1 1 problema (lelle tonsille. Prlorgagni, 30 olt. 1 G. BoEru. L 'uva e il g lucosio n elJ 'alimenlaz. e u ella terapia. Presse Méd ., 9 11o v. '\ . Fri~ · s 1 1' 0E n . La fun zione d arres to d ei fega lo. R ev. A1ed . de Bar ce l o1ia. e ll. - A. P1F..nY e )[ . CAsANovAs. ~Ionilie e m onilia si . - J . A. CoLLAzo e al. Ipofisi e n1etabo1i 1no de~li idrocarbona l i. R eu. Méd. Lal .-A m er., se1t. - L. Y l\1Az APPATHJÈ . Tratta111 . biologico clc lJ 'id at ido, i tnnana . J. W . ToBf As. Sindrome apico-cos to-,·er tebra l e rl olorosa.

561

1lnn.. ,[e 'A-l éd. , llOY . J . (~HALJr·:n e al. Diit eri ti in al ign 13 lnortali. Arch.. d e l 'lrist . P as l eu r cl '1\ lg ér; e, 3. AUBRY e D u I OLAnD. l\Ial aria c r oni ca . - H. FoLEY e al . Cutireazione alla tuber coli11a di Koch e al B-C-G. Journ. "ft'1éd . Frartç., oll. ·- Nt11neTo sull a clie-. tetica d ella seconda infa11zia. Prac tilio11 er1 dic. - Nun1ero sull 1 allergia e suJ ~ le ni.alattie n1en la]i e 11 er,~05c. D eul. 11fed. lrVoch. , 2 d ic. - Nu111ero sul fred .. d o e le 1nalattie. Riv . San. Si cil ., 15 i10Y. G... D1 GuGLIELl\10 . I. 'insufficien za di cuore e la sua ter apia. Prens..t Méd. Argent. , 30 ott. - C. BoNORJl'\O n AONDO. Pl acentografia . J)ifed. IVelt , 3 cli c . - W . BACil ~IANN. '"· NIETTEKll ETl\r . Le 1nal at lie d a p e rfriger azione. Sa1ig, 9. _,. F. M1 c HEL I e C. Do~r1~rc1 . Ittero ern oli lico congenito e fa m ili a r e co11 bilirubineJl) ia atj pitti. 1lnn . d ; Osl. e Gin . , 31 olt. S. C. Rus so. J>r oya cl ell 'alcool em i a provoca ta 11c' ll a graviclanza

fi .. iol ogi c~ . Nu lri l i on , 4. - Nt1mer o s ulle ·eq11el e d ell a col cc i. tec lomia . 11ferl . TtVe l t, 19 nov. G. LocKEl\fANN. ~1orl JO cli fiafr. Il più vivo. il più ricco. il più vario periodico italia.'lo d'igiene e n1edicina preventiva. di sanità pubbl ica e 1nedicina sociale . d i biologia gen erale a pplicata alla medicina . è rappresentato d a~ li Annali d'Igiene, la rga n1ent e diffusi e accreditati in Italia e a lrEstero. Chiedetene u n nu n1ero di saggio e vi sarà in viato gratis . Abbonamento a n n uo: Ita lia L. 60 1 E stero L . 100 : per gli a bbonat i al 11 Poticlin ico >) rispettiva mente L. 55 e L. 95· Indi, rizzare le r ich ieste a ll ' Editore Luigi Pozzi, Via S is tina . 14 , Roma . •

Indice alfabetico per materie. 1\lcool endoven a n el l..e a ffezionj polmonari purulente . . . . . . . . . . . . P ag . 547 )) 542 .t\ limenti crudi . . · . · · · · · · · · · · Anen1i .1 p ern iciosa cl ell e g r aYid e: O})ote)) 523 r a1)ia . . . . . . . . · · · · · · · · · Appe ndice vermiform e: n pl as ia con genj l e\

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Artrile d efor1nante: l11tgu ento . . . . Artrite streptocorricn speri111 en Lai <' . Bibliografia . . . . · . · · · · · Calcolosi cl ell 'u r~ l err: lrat lam . in -

cruento

. . · · · · · · · · · · · · · · Cefalea cmicr a 11icn : cura cllirurgica

Cervello : d ecomprcs~iu n e 11 ei t\1mori . Cirrosi epatica: si11r1rome r c11al e . . . . Diabete m ellito e in sipiòo coesis tenti . Diabe te in.: roentgenterapia ipofisar1 a . . . . . . . . · · · · · · · · · Diabe te m .: tra llfl1n . con oluzioni oleose d ' j n sulin a . . . . . . .

Diabetico : sorte

. . . · · · · · · · · Eclampsia puerpera le e 111eteorologia .

~pilessia

ed ipog1icemia . . . . . · · Eredo-atassia cer el:>ellare e st1oi rapportj con la p araplegia spas tica familiare Infortunistica: casistica . . . . . · · · · l n seg n.amento superi ore . · · · · ·

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1\(ag rezza iJ)Ofì aria e cure i n su li11iC'h e Pay . 549

:\Jal a llia <li He in e-~Ie(lin . . . . . . -vfcrlici · durata medi a ò 0lJa vi la . . l\1Ic11i11 g ili ac ute Jinfocilarie he11ig11e . \le lrorragje d ella pu]Jert à: pa logencl' i . -vlio fìbr on1i : .errori cl iag·n o .. lici e teraJ)Ìa ~~forho cl i Ad cliso11 : cura con es tra tto corlir al c cli surrene . . . · . . . . . Po li arlri l · <1C u la primari a e b acill e1n ia t li1·. . . . .. . . . .•.. . . . J{c pirazio11e n usale e b occale : raffro11 ti J{ctu11nlis1110 d efor1nante e Ofl er azion j n ell i:t r egione d eJle paratiroifli . . . . Jl ica1nbio or g a11 ico: i1roble11l i di « tra-

s porto >> •• • • • • • • • • • • • • • Jlosso (~on go: })rave d el - ; co111p orl a1r1e11to paradosso . . . . · · · · · · e rti li Là: con siderazioni i1e urologich e Se r1 1izi igieriico-sartitari . . . . .. . . 'Bin clro1ne adrlominal e rlestra . . . . . 'S lon1aco: t oll er a n za per i corpi est r an ei · ·t1rren e: g an g lio-neuro1na . . , . . . . . rl'U})er colosi re11ale: valore ò iag·n ostico d el la b acilluria . . . . . . . . . . . . Utero: diagn osi di cancro . . · . . · 1 \ ie respira toTie : eopacità di assorbi 1n .

Diritti di proprietà riservati. -

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Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Polic.li'1ico se n on in seguito ad 11utorit,tazione scritta àaUa ,-ed.azione. E vietata la 'f.>ubblicatione ài sunti di. essi sent a citan1e la fonte.

C. FnuGoNr, Red. capo.

A. Pozzi, r esp .

Rom a - Stab. 'fipo7Lit . Armani di M. Courrier .


002

« IL

POLI CLI NTCO n

(ANNo

XL, NuM.

Interessante pubblicazione per tutti ihdlstlntamente J Medici:

Prof. Dott. AUGUSTO FRANCHETTI

MEDICO PROVINClA.L E PRESSO L i\ DIREZIONE GENERA.LE DELLA SANITÀ P UBBLICA

Appunti .di legislazione per gli Ufficiali Sanitari

A ffin chè i lettor i possano r en der si con~o dell' in\eresse prat ico di quest o Manualet to,

l' Indice a lfab etico del le Materie :

· t' l ' J di r i p or iamo n ce del Capltoll '

I N DI CE DEI C A.PITOLI Pag.

...

.Al l ettore . . . . . . . I. - La figura gi~~idioa: dell'U!fificiale sanitario . . 11. - La. nomina degli ufficiali sanitari . . . . III. - L'abilitazione all'esercizio delle <Professioni sanitarie e affini . . IY. - La vigilanza s11ll'esercizio delle professioni sanitarie e affini . . V. - L'esercizio abusivo delle professioni sanitarie e la disciplina delle ~rti ausiliarie \~ I . - L'igiene del suolo e dell'abitato . . . . . . . \~ II. - L'aPIPr<>>VVigiona mento id1·ico . . . . . . . . . 'rIII. - La vigilianza sugli alimenti e bevande e sugli ogigetti di u so d omestico . . . . . . . . IX. - La vigilanza sanitaria d elle carni . . . . . . X. - La vigilanza sanitaria del latte . . . . . . . .XI. - La vig:ilanza igienica sugli alimenti {pesci. crostacei, m olluschi ; burro, grassi, olii. formaggi, ecc.) . . . . .

11 1

XII. -

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XIII. 10 16

23

X-IV. -

XV. -

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XVI. -

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74 XVIII. 84

Pag. La vigi 1-aD.JZ'a igienica sugli a.li'menti (cereali e loro derivati; legl1minose; f u nghi; zuccheri, ecc.) . . . . . . 93 La vigilam.1Za igieruca su.gli alimenti (conserve alimental'i, sciroppi, manmellate, ecc.). 101 La vigilan igi~nica sugli a limenti e le bevande (vino, birra, liquori, aceto) . . . . . 110 La vigil amiZ.a igie n ica sngli a limenti e le bevande (colonia li, drogilie, bibite, supplettil i; col<Xri nocivi) . . . . . 116 Le misure contro la diffusione delle malattie infettive (denunzi a ed accertamento dia.gnostico) . . . . . . . 123 ,Le misure contro la difn1sione delle malat tie infettiive (isolan1ento) . . . . . . . . 129 Le misure con.t1·0 la dif.fu-sione delle malattie irufettive (disinfezione) . . . . . . . . . 134

za

1

~~

Pag

La difesa con tro le malattie i nfettive nelle scttole . . . . . . . . . 13! XX. - La difesa contro le malattie in.fett esotiche 14: X..~I. - La difesa -contro le mail attie infettive (varicella, vaiuolo e vaiuoloide) . . . . . . . . . 151 XXII. - La difesa contro le malattie infett,ive (·m orbillo, scarlattina, ecc. ; difterite) . . . . . . . 15E XXID. - La difesa contr o le malatti e infettive (febbre tifoide ed a ltre infezioni intestinali) . . . 164 XXIV. - La difesa contro le malattie infettive (febbre mediterranea., meningite cerebrospinale, ooc.; irufluenza. febbre puerperal e) . . . . . . 17Cl XXV. - La 11>rofilassi delle mA.lattie sociali (malattie veneree) . . . . . . . . 176 XXVI. - Lai profi lassi delle malattie sociali (malaria) 181! X:XVlI. - La !Profilassi delle malattie sociali (tu berbercolosi) . . . . . . 18~ XXVIII. - La J>Olizia mortuaria . 194 Indice alfabetico delle materie . 199 XI X. -

rN D I e E D E L L E )I A. T ERI E Pag. Pag. Pa g. .Abitato (igiene dell'). 31 Dc:ng ue . . . . . . . 149 Latte . . . . . 74 Abitazioni . . . . . . 34 Denunzia aborti . 16 Latterie . . . . 79 Aborti (denunzia) . 16 De nunzia decessi . . 194 Lavatoi . . . . 55 Aceto . . . . . . . 114 Uenunzia malattie inLavoro notturno . . 9f Acque ·i mmonde . 34 fettive . . . . . . . 125 Legumi . . . . . . 94 A.equa p-0tabole . 4? Diagnosi (malattie inLiquori . . . . . 114 Agenzie balie . . 178 fetti,ve . . 128 Malar ia . . . . . . 181 .Alberghi (igiene) . 37 Difterite . . . . . . 160 Malattie esotich e 145 Alcool metilico . 121 Disinfeatione . . . . 13' Ma lattie infettive . 123 Alimenti · . · · · · 58 Disinfezione · · · · · 134 Malattie vener ee . 176 , ~i~p~nsari (antitub.). ii~ :&1.a.r garin a . . . . . . 87 Allat tam ento (notizi&\' sul1') · · · · · · · · 19~ rog e · · · · · · · · .Marmellate . . . . . 102 1 ~atossin.~ d.ift er ica · En-cefalite letargica . . 171 Mattatoi . . . . . . . 65 ti saru arie · · · · Encefalite postv~.ociMeccanJ.ci ortopedici. 28 .B aLiatico . . . . . . . . 177 nale . . . . . . . 156 Medicina (esereizio delBassa macelleria . . . 71 Erbaggi . . . . . 94 la) . . . . . . . . . 11 Beva nde . . . 58, 114, 118 Erniati . . . . . . . . 2l Medico condotto • . . 3 Birra . . . . . . . . 11~ Eser ciziio abusivo . . 23 Meningite cereb.~pin. B onif~ca (pi coola) 186 Esumazione . . . . . 19E epid. . . . . . . . . 171 18 3 Bon]f1ca .umana 4 M ie 1e 9 Farine . . . . . . . . . . .. ... . . 100 18 B r ef 0 t ro f 1 • · · · Farmacia . . . . . . 1li Moll usehi . . . . . . 85 86 Burro · · · · · · · · Febbre mediterranea . 170 Morbillo . . . . . . . 158 ·Caffè · . . . . . . . . 116 Febbre gialla . . 149 Morbo di Brill . . . . 150 Ca.rni . . . . . . . 65 Febbre puerper a l e . . 17· Moe.c he . . . . . . . 40 2 Ca.se (di cura) · · C Formaggio · · SE Odontoiatria. 13 Case (rurali) . . 36 Fr11tti . . 94 · · · · · · Cave di prestito . . 187 E,ungbi : : : : : : 9ç Odontot ecnici . . . . 27 Olio 90 Cent rali del latte. · · 80 Ga '''"'"''e (acque) 118 O : · · : · · · · : Cereal i 93 °',v.., • • r gan1zzaz1one s aniGhiaccio . . . . . . 119 ta · 1 Cimiteri 191 ria · . . . . . . . Chinino . . · 182 Graesi · · · · · · · · 8€ Osservazion e sanit a r ia 146 Cioccolato 11f I m mondezze . . . . . 42 Ostetricia . . . . 15, 18 Cisterne . 55 In d uetrie :inBalubri . 3~ Ott ie.i . . . . . . . 28 Golera 14C I nfermieri . . . . . . 2 ~ Pane . . . . . . . . . 94 Coloranti . . . . 120 I nfluenza . . . . . . 173 P anificazione . . 96 Concimaie . . . . 39 I numazione . . . . . 197 Parotite epidemica . . 160 Confetti . . . . . . 100 Involucri (per aliPasta, . .. . . . . . . . 94 Conserve . . 101 menti) · . . . . . . 119 Pensioni per gestanti 20 Contumacia . . 131 Isolamen to · . . . . 130 Pertosse . . . . . . . 159 9 Cosmetici . . . . . . 12 Laboratori (d'igiene) . 2 Pesca (prodotti della) 107 Crostacei . . . . . 85 Laboratori (di carne). 71 P~sci . . . . . . . . . 85 Volume, in formato tascabile, di pagg. VIJI-200, n itidamente stampato. Premo L . di spedizione. Per i nost ri abbonati sole L. 1 O, 6 O in p orto fran co.

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Peste . . . . . . . . . 1491 Piantonamen to . . . 1301 P oliomielite a nt. <Muta. 171 Polizia mor t u a.r.ia . . 194 Pozzi . . . . . . . . . 54 Presidi m edi.ci e ch irurgici . . . . . . . 21 P rofessioni sanitarie. 10 P ubbli cità sanitaria . 21 SC'.arlattina . . . . . 158 Scirop.pi . . . . . . 102 Scuole . . . . . . 44, 1391 Sepolture . . . . . 1971 Si fili de . . . . . . . . 177 Sorveglianza sanitar ia. 1461 Spiriti . . . . . . . . 114 Spu ta,cchriere . . . . . 191 Stalle . . . . . . . 43 Suolo (igif'Jle del) . . 32 S uppellettili . . . . 119 T hè . . . . . . . . . . 118 '.llifo esan tematico 150 Tifoide (febbr e) _ . 164 Tuberoolosi . . . 141. 1881 Uffi ciale swnitario . . 1 5 Uo...,a • 9i • . . . . . . . . . Vaccherie . . . . . . . 76 · \ì acc1nazione ant1'd1'f-· t eru-0a · . . . . . . 161 Vaccinazion e antitif ica . . . . . . . . . 167 Vaccinazione j ennerutna . . . . . 153 Vai uolo . . . 151 Va inoloi de . . . 151 ·v ar icella . . . . 151 Veteri naria . . . . . 14 Vino . . . . . 110 Zanzare malar iche . . 185 Zu-0chero . . . . . . . 100 1 2, più le S(J.leee poetali

Per otte n ere q uanto sopra inviare Vaglia all'editore LUICI POZZI, Ufficio PostaJe Suocursale diciot to, ROMA·


ANNO XL

Roma, 10 Aprile 1933 . XI

Nnm .. 15

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fondato nel 1893 dai professori :

GUIDO BAC.CELLI •

FRANCESCO DURANTE •

SEZIONS PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma J

SOMMARIO. Osservazioni cliniche : ·G. Fabri : OsseTvazioni sopra un caso di l ejshmaniosi ribelle alle cure e g·uarjto dopo aver superato una infezione tifica. Note e contributi : T . Silvestri : An cora a proposito di ruppendicite e t·n bercolosi. .L'attualità medica : W. Koll ath: Un tentat ivo di sistematica delle avitatmjnose. Sunti e rassegne: SINDROMI DOLOROSE : M. Castex: L·a loJnbaggine. - ORGAN I RESPIRATORI: J . A. Ryle: La 'prognosi ed il trattamento della polmon ite lobare. - S. T. Burrel : La diagnosi precoce del cancro del mediasti.no, del polmone e de11.a pleura. - A. Nicotra: Le linee ca pillari del ·polmone (riscontro a n atomico e istologico). Notiz ia bibliografica. - Cenni bibliografici. Divagazioni : S. Saluta: Ta.bagiSim-0 e funzioni dell'apparato digerente. Accademie, Società Mediche, Congressi : Federazi-0,n e Italiana Nazionale Fascista per la lotta contro l a Tubercolosi. - Società LolD.lbarda di Medicina. - Società. Medico-'Ohiìrurgica Bellunese.

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Appunti per il medico pratico : DALLA PRATI CA CORRENTE: L . Helman: L'iniezione intracardiaca di a drenalina. - CASISl'ICA E TERAPI A : Le f or•m e delle brucellosi umane. L'uso del batterjof~o nella febbre t ifoide. - Il t.rattamenr,o della poliomielite co·n trasfu sione sanguigna. - La p reven.zione della p olion1i elite. - Progn.o si e cura del tetano. - A ,p roposito di un nuovo trattamento dell'herpes zoster. - SEMEIOTICA : L'iniezione di morfina come m ezzo diagnostico ausiliare n el la dia,g.nosi delle mal attie addominali a cute. - MEDICINA SClENTIFlCA : Aller.g ia e bacillemia. - OiTca i rappo rti fra a llergia tubercolinica e i mmunità nella tubercolosi. - Contributo a llo stu,dio dei rapp orti tra infiam ·m azioni allengiche ed iniezione tubercolare: - Al lerg ia tt1bercol are e immunit à contro l a tubercolosi. POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA. Nella vita professionale : L'at tivit à i·gienico-sanitaria. - Insegnan.:.ento suiperiore. - Concorsi. - Nomine, !Promozioni ed .o norificenze. 1Notizie diverse. - Rassegna della stampa med ica. Indice alfabetico per materie. 1

Uno svegliarino ai ritardatari :

A gli abbo'l't ati che n on h anno effettua to ancora ·i l p aga 1nento del proprio abbonan,t en to a l '' Polic l i nico,, pel cor·re~ te 1933, ai q·t (ali, afftnch è la r i messa della dovutaci som 1na, ol t rechè p1·ù com oda f osse l oro riusci ta priv a d t' qual siasi t assa pastaie, inviammo espressamente il necessar,z."o Bollettino per versare l'importo al l Ufficio di Post a da accreditarsi 11e l nostr o Conto Cor r en te N. 1/5945, rinnoviamo vivissima L ' d .t P reghiera di non ·f rapporre ulteriore indu~io, nell'adempi mento dl tate dovere. e i ore

OSSERVAZIONI CLINICHE. OsPEDA.LE DI

S.

SPIRITO I N SAssIA - ROM.\

,.1

S. C ARLO BACCl Prim.a.rio : Prof. A. NAzARI. SALA

Osservazioni sopra un caso di leishmaniosi. ribelle alle cure e guarito dopo aver superato una infezione tifica. Dott.

GrusEPPE 1FABRI,

aiuto medico .

Il caso che desidero illustrare è di grande i11tetresse clinico. Riassumo innan zi t t1tto la storia della ba1nbi11a: Maria D. I ., di anni 6. Nulla a carico dell 'a11em11esi r emota e famigliare. La malattia ebhe inizio ai primi del d icen1bre 1924 con febbre irregolare, che ragg·iungeva alle volt e i 40°; su ccessivamente insieme alla febbre l a madre ebbe a n otare dep~rimento e pallore, che lentamente si sono accentuati nel decorso della malattia. Contemporaneamente l 'addon1e aumentava di vol11me. All 'esame obiettivo si n otava: Notevole denutrizione, scarso pan11icolo adiposo, cut e e mucose pallide, ipotonia muscolare. Il torace svasato alle basi, all 'ascoltazione alla base si11istra reperto di

rantoli e medie bolle, nel rimanente null a. Nulla a carico dell 'apparato cardio-vasco1are. La nostra attenzione era richiamata sull 'addome, che era fortemer1te 1au1n~ntato di volum.e, cadente sui fia11chi, r eticolo venoso appariscente; non si avvertiva presenza di liquido liber o. Fegato: margi11e superiore dell 'ottu sità assol t1ta alla 6a costola sulla emiclaveare, il m argine inferiore debordava di tre dita d all 'arco costale sull a emiclaveare J)rolu n g·at a, cli consist en za au m en tata, su perficie liscia. l\ililza : polo superiore alla 6a costola sul! 'ascellare media, limite anteriore all 'interno dell'emiclaveare, il polo inferiore alla cresta iliaca, consistenza aumentata, superficie liscia, in ci st1ra sul margine. In tali condizioni ven11e la bambina trasferita all '8° Padiglior1e clell 'Osp. Policlinico Umberlo l il 26 1naggio 1926 dall 'Istituto di Patologia l\iledica, ove l e era st ato pra ticato una ci.ira energica dj tartaro stibiato per via endovenosa fino a 4-5 ctgr . al giorno, (in tutto circa 80 ctgr . di tartar o stib iato). L 'esame di san gu e eseguito dava : globu li rossi 2.000.000, lib. 30. Valore globulare O, 75, globuli bianchi 4200 (11eutrofili 32, eosinofili 1, basofili 1, linfociti 56 , 1nonociti 8) ; morfologicamente a ca· rico della serie rossa : poichilocitosi, a11isocitosi. policromatofilia , qualch e megaloblasto. L esa1ne di st risci con poch e goccie di sang11e. 1


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p releYo lo m ediante la p11ntura della milza, dimo· trava il par assita di Leishman . Dopo qualch e giorno di degen za, venne iniziata u na serie di iniezioni endo1nuscolari di Trepol

[ANNO XL, NUl\[. 15)

tiYo pe:r il })ar assi la di Leishman. In seguito la Jn alata si aggravò r apidamente, la ling11a secca, in1paniat a e arrossala all a punta . Respiro 44. Polso 124.

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] (p er bambini); una iniezione ogni quarlo giorno e l e 11e vennero praticat~ 8. Le condizioni si mantennero st azion arie. In q11es to periodo la temperatt1ra n on r aggunse inai altj gr adi, il massim o 38°, ed ebbe caratter e i11t er1nittente. Le remissioni solevano essere irregolari e incost anti. lliporto qui la gr afi ca: s e g u. e ç,.,_u llc<e liiono Uwito

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Il 14 luglio in ~orse fel)bre alta a tipo continuo. Ju]la d i 11uovo obiettivam ente in primo t empo t ra1111e r iduzione di su on o al la b ase sinistr a con c-repitazion e inspiratoria. TJn nuovo esam e di sangue (prelevat o dalla puntura della milza) fu posi-

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:\L, Nul\1. 15]

SEZIONE PRATICA

leggere elevazioni febbrili che presentava pri111a che insorgesse il tifo. Le inucose avevano preso il -colorito forleme11le anemico, il fegato e l a milza si a11davano riducendo gradualn1 ente. Il mjglioramento fu progressivo e rapido. La ]Ja1nbi11a cominciò ad alzarsi, ad aiutare la m adre nelle facce nde domestiche e ad andare a scuola. Sono passati sei a11ni e in qu es to periodo 11011 ha sofferto di i11alattie deg11e di nota. Ora frequenta l a qui11ta elementare. È un a bambina diligente e la 111ae tra n e è molto -con te11 ta. Attualmente le condizioD;i gen erali sono buon e. L 'esa111e obiettivo completamente nor1nale. Addo111e di forma e volume normale tranne un a modica diastasi dei retti . Il fegato n ei limiti; la i 11jl za il cui polo superiore arriva alla IX cos lola, in basso ~i palpa, dura al tatto, un dito otto l 'ar ca Lu. L'esam e d el a11g u e dà: corpu coli 4.200.QOO,. Hb . 90. Leucoci1 i 7 .200 (la formtll a leucocitaria i1orn1ale).

Sian10 proprio a l pL1nto di ..:piegarci com e sia g uarita que la ba n1bina, ta11Lo resistente alla cura di lartaro ~iibiato, clalla prin1itiva ÌJlfezione. Un fa tto è certo, e ce lo dice 1,e a m e di sa11g ue e eguito due volte a di tan za con la .pu11 tura d ella n1ilza, ch e la b arnbina era tuttora af fetla da l ei hma niosi prima ch e si in fettase col l ifo e durante l 'infezion e tifosa. Qui con1inc ia l 'oscurilà e con l 'oscurità l ' i})Otesi . . i l)O frebbe pensare cl1e il tifo abbia condotto alla g u arig ion e per un .antagonis1no biologico tra bacillo di Eberth e il parassita di Leishman que to però n on è pro' a to. i a i11 vece ch e la fagocitosi 11el tifo è traordinaria m ente inte n ~a , e assume un grado con "'id,~re ' ole rispetto alle a ltre m a lattie in fettive come la febbre r ic·)rrente, il tifo e a11Lematico ecc. Lo stato in·itativo d elle cellule del reti colo d ella milza, cl1e si manifesta con moltiplicazion e cellula re e notevole attività fagocitaria, appartien e a lle reazioni gen era li d el tifo. Secondo Asch o (f, n el tifo i h a una r eazi one caratt eri tica dell'apparato r e ticolo-endo teliale, le cui cellule ve11gono eccit<ite alla fago·citosi i11 tutti .g li org.ani n ei quali il b acillo del tifo o i loro vel eni g iun gono in suffic iente concentrazion e. Tali or gani vengono rappre en tati dal si te111a linfa ti co d ell 'intestino, dalle g landole m esenterich e e dalla milza ch e son o precisa m ente le parti cb.e più reagiscono all 'infezion e tifi ca . D 'al lr.a par te n alla Leishr11aniosi , la ricer ca i11 icroscop ica d egli organi dimostra a 1terazio11i di tr1ttttura dipendenti d,all ' accumulo di para siti . La quantità dei par.assiti è variabile n ei s i11goli e.asi, n1a il d eposito pi·ù comune e 1più .abbonda nte t.r o·va i n egli elementi cellu-

565·

lari d ello s Lro111a reticolare degli organi linfatico-e1r1opoietici. Nel la milza tifosa ::;i J1a un sovraccarico d ei seni l 0 1t ce llule fag oc itanti e si notino numerose milosi d elle cellul e d el reticolo d ella p olpa. espressione di vrocess.i proliferativi. D 'altra pa rte n ella Leishmania J parassiti si trovan o in g ran quantità nei seni d ella inilza e le ce llule del reti colo d ella polpa per lo più rigonfie e conten en li parassiti. Si 1può per1sare, che n el m io caso sia av-ve11 uta un.a « r eazion e fagocita ria », ch e abbia 1Jerme so poi una co1ny>leta cc restitutio a d inlegru1n " · \ -i è lJO i u11 'allra ipo le i da far e. Nel caso presente si l1a avuto un rapido passaggio da Jla. len1per a lura n1odica, irregolar e, disordinata tanto per la i11te11sità , che per. le ore di appa rizione <lelle ascen sioni termich e, a un a ten11peratura n1olto elevata a tipo co11tin uo procl o tta dal tifo. Si po trebbe p e11 ar e che ques te a lle te1r1per.alure .ab}) ia110 ind otto profonde modificazioni nell 'o rg·ani n10 con con seguente g uarig io11 e d el la n1alata. Certo ch e le aJLe ten1 per a ture 11ann o la fu11 zion e di un r eale stin1olo curativo, funzione 111ultipla. che conlJ?rende l 'aumento di .a ttività d egli orga11i en1ato1>oietici (leucocitosi,ecc.), aum ento d ella produzione deg li anticorpi n ei mala ti d 'i11fezion e, una magg iore attività d el ricambio , u110 stimolo d ella fago,citosi ecc. La febbre pnò g uarire. (Ippoc rate, Raggi 1 '76) Le 1protein e et erogenee o i loro prodotti dis i11teg-r.a ti vi sono ager1t i lJarticolarmente atti a r11odi fi car e i cen lri nervosi termogen e tici e ter1n orego latori; si riconduce il m eccanismo patogene tico d ella febbre a quello di una cc into sicazione proteica >J. L 'organismo vien e m esso i.n is tato di modificata capacità r eatti,ra rispetto agli stin1 oli m or bosi e i11 e:::so si svolgono quei fenomeni di aun1en ,tla ta disi11t·egrazion e protei ca agevo l~ndo ]a distru zione d ei tessuti n ecro tici, la distruzione o eliminazio11a d ei ' 'eleni , ecc. lì principio fondan1entale d'iniettare sostanze estran ee all' organismo pe·r provocare una reazio11 e e matofebbrile (febbre , leucocitosi, ecc .) ris8le a i vecchi tentativi di c urar e tuber colosi con iniezion e di cinna1n.ato di sodio, e a certi Le11tativi di batterioter<lpia basati su pretesi antagonis ti per es. (tra b acillo del carbonchio e streptococco) . In questi ultim i anni sono stati con segnati i1un1erosi lavo1i •


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cc IL POLICTJlNTCO >)

~IoJti

son o oggi i mezzi piretoterapici cono . sciuti alla letter.atura: mezzi cl1imici, febbre iicorrente, sodoku, ecc. Accenno a lla larga applicazio1le della mala rioterapia (piretoterapia biologica) per la cura della paralisi pro·g·ressiva, e voglio ricordare le a1>plicazioni n1alario-Lera1)iche )11 alcune emopatie, quali le leucemie (Lucherini, Schupfer) e in altri campi (blenorragia, ecc.). Ho voluto citare le due ipotesi più verosi111ili, nelle quali naturalmente mi riserl)o di ritornare nella speranza cl1e io, trovando altri casi, e tutti coloro che vorranno tentare questa t erapia tifica sulla Leishmaniosi , possano dare un g iudizio definitivo. Intanto è mia intenzione praticare esperimenti in proposito .s u anim.ali (cani, conigli) per studiare sperimentalm·ente comportamento della Leishmaniosi a seguito della inoculazione del bacillo del tifo . Novembre, 1932-XI.

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RIP;.S· ~ UN'fO.

L 'A. present.a lln caso di leishmaniosi ribelle alle cure e g uarito do.po un 'infezione tifica, e si ripron1ette di studiare sperimentalme11te il comportamento della lei hn1aniosi a seguito della inoculazione del bacillo del tifo.

......

NOTE E CONTRIBUTI. '

Ancora a proposito di appendicite e tubercolosi. Pr:of. dott. T. SrLVESTRI già aiuto all 'Ist. di Patologia l\ile dica, Modena.

Landouzy era rin1asto colpito dalla frequenza con cui g li an1;n11alati di tuber colosi av.e vano rn1elle loro .anam11.esi una appendicectomia ;pregressa, ta·nto da petnsare che molte cl.elle .appendiciti .acute, ·di cui 1Cti sfug~ge la causa , fo S1Sero da riten ere di origine tuberco1.a.re, non però comie il riS!Ulltato di Uln.a _localizzazione deil germ.e, ibbene di una reaziornie }.ocale ad una: bacillosi gene·r.ale o .alla tub·ercolosi di un altro o rgano e apparato . Sulla scorta di una diligente, sistem.atica ed in1parziale osservazione clinica, io ho potuto mett e:re in rilieivo: I ) ch e s u 103 casi di ,appe ndicite, di cui 7 3 .operati già, 47 presentav.a no lesioni tubercolari (pleurite, orcl1iepicl idimite, osteoperio~ stiti) ossia 45, 6 %. D ei 49 casi eia noi se.o-u iti fin da ll'inizio , dalle p·r im ei manifestazioni, c1oè dall 'a•p1p oodicite, in 9 vi ffi'alil() lesioni tub.erco·lari, n·on ancora spente al m10m ento del1

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[ANNO XL, Nu~1. 15)

la .appendicecto111ia ; in 10 eran.o in oor o manifestazion1i attive Ko1cJ1ian·e; im, 7 sono seguile. (cc Rifor1na ì\1[edica », n. 2, l 920) ; 2) che su altri 13 casi ·di apip endicite, 9 i)r esentava·n o n·o te tubeircolari più o n1eno gravi, p eif cui in seno :a1lla Sooietà Medico-Cl1irurgica locale (Sed. 21 giugm-0 1921) io prresi posizione comit ro I.a forma, pseudo-tu,be·rcolare dell' appe1idicile cronir.a, tan Lo artificio amenLe intlividualizz,a ta da g li antori franc e.. i ; 3) ch e su 97 casi di appendicite osservati dal lu.g lio 1921 al 1925, per tre quarti operati al momento de ll 'esam·e, 51 presentavan-o lesiotubercolari varie, in m1atSsima pleuro1)0ln1o·n ari ; 8 avevano olo g·rave e redità tubercolare diretta e collaterale; 4 erano .affetti da splenorr1egalia, ch e si sarebbe stati portati a considerarli di natu.r.a tubercolare (in « Gazzetta de.g li Ospedali e delle Cl~niche », n.. 46, 192-0). QUJindi, a .p1a rte i 4 casi di spl enomegalia accenmati e g·li altri g ravemente tarati nei riguardi d,eJl 'eredità tub·etrcolare, boo 107 su 213 dei già ipazie·nti di a-ppendicit e delle mie statistiche , prese~1ta v.ano lesioni tubercolari più o meno g ravi, os. ·i.a il 50 % c irca . Il prof. Ott (in cc Riforma Medica », 1929), riferi ce su 18 osservazioni di .appendicite cronica d ' e1n.blée, che crede siano il risulLato di una :re1azi01n1e tossica looa1le .a d un.a baoillosa latente, localizzata in altro organo, b enchè le ricerch e anato·m o-istologicl1e e batteriologi: 1c·he delle appendiciti asportate da lui no,n lo autorizzimo ad ammetter.e tale natura, chè l 'appe1ndici te si p resentava com1e un1a flogo si cronica ba·n ale. Il b enessere, dopo l 'atto 01)8rativo, dice, che i m ta nifesta a breve scadienza dall 'appendiceic.to·m ia , si.a nelle con.dizioni g·e1I11erali ch e del tubo digerente, fanno giustamente pensare che i distL1rbi a ccusati .d.ai mal.ati .eralllo da, ricolleg·are allo stato appendicolare (app·e·n di.citi croniche, qu.alurn1que ne sia la natura). Data però, continua, 1c.h ei in 4 soltanto su.i 18, il b en.esser e si è m .antanuto, mentre in tutti g li altri , a distanza di 1-4 anJnii dall'app.e ndicectomia, semtpre però dopo un completo b enesser·e , si sono avute\.. localizzazio1n i varie di tuib ercolo i, è condotto ad 1a1m mettere ch e i casi di appendicite cronica d' emblée, da lui osserva ti , er.an-0 di natura tubercolare (tubercolosi infiammatoria sensu strictiori). Da l 1925 ad ogg i , il matariale raccolto da me al rigu·a rdo è di oltre 200 casi , fra i quali pa.recchi di quelli 1ch e n elle precedooti stat~­ ~ tiche erano ri ultati indenni da tubercolos1.

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(ANNO XL, NUl\I. 15J

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SEZIONE PRATICA

Ebbene, 131 di questi pre e111tJa,, rano ~v identi lesioni tub€1rcolari, co.. ì ch e la pro·p or zioile è salita al 6,6 %, cifra .a·ddirittu.r a impressionante, quando si pensa ch e n ei casi 1c.lassificati per inden ni, i10111 se1npre si è fatto teso.ro, per di vense circo st an.ue, di t utti i n1ezzi di Ì!Il·dagin e del caso, ch è ]a la tenza in fatto di tubeTcolosi è all 'ordine1 d el o-iorno. i aggiun~ai poi ch e iin questa no tra trattazio11e n on tro'Va!Ilo iposto la tubercolos i primitiva d ell 'appendice pelìc.hè, sebben e possa t)er un momento m en ti re le app are n ze di u na appendic ite comune, b e111 pre to entrano in scena sindromi ~be ci n1ettono . ull 'avviso circa la di&eonosi di n atura d ella mede in'la. 'F accio p uTe astrazione da qUieJle sindro·m i a1ppendi1colari, ch e in un d e term inato momen~ to d ella sua evoluzione ;può. prese;nta;re l a peritonite t uber colare acuta , non solo perchè di r ego la l'appendicite è sana , n1a perchè anch e fosse ·con1prom essa o emplicem ente infiammata, arebbe empre le a u cce ~ ivamente, secondariam ente; e noi r1on abbi amo di mira ch e 1'apperidicite co11iune ac uta primitiva, o I>er lo meno ritenuta tale. .A. i1e uno può sfu o-<rire J' in1porta;n.za di que sti fatti , importanza en1inen temente social e , se poco meno di tre qui11ti d egli appendiciLic i , da noi i:>resi in coniSiderazio n e, orno o de i tubercolosi in atto, o di,renteranno tali a J) ÌÙ o meno breve caden za. Don·d e sporn1ta1n,ea la d o1na11da: qual parte g iuo c.a la tubercolo. i nei n ostri appendicit.ici ? i tratt a cli p ura coin r.id enza , o fra l 'una e J'allra -e si to no rapporti etiopa.t ogenetici ? Dare ll!I1a ri ;posta defi·n ltiva .rigorosam em..te cien... tifi ca, c11e ·n o·n presti il fia n co .all a critica anche ·p iù l>enigna, è prob lema (1uanto mai ar duo" e, b1sogn.a ronfe . a1·lo, s uperiore a lle n ostra for ze. L 'a ppe;n-dic ite, infatti, coppia in un oggetto con le ·ioni tubercola1i in .atto: niente c i autorizza a ricoll egare que lla a quest e, essendo pacifico ch e rnon tutte le organ opatie in tubercolosi ono· iDe1cessariamen te d el]a stessa natura . L 'e,ren tuai.e rili e, 0 di una bacillemia Kochi ania., può e sere in fatti semplicem ente la espr es io·n e di uoo ba c i11 eanria di sortita1, di pa~. aggio; n è le ric erch e a n a tom o-isto logich e 1c i d.a nno, .an ch e n ei casi JJositivi , una sicurezza a ·saluta al rigu,ardo. Infa tti l 'evesntu,al e presen ~a di germi tubercolari n elle appendiciti asportate .n on indich e·· r ebbero ch e e i n e siano g li agenti in cau sa·, potendo essere, lo ripeto, semp•l icen1ente bacilli di sort·i ta, di passaggio , o rappresentar e un reperto a ccide·n tal e, ta nto è vero ch e il 1

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billcillo di Kocl1 è s tato trovato non di r.ado amic h e in organi sani . Dura nte (senior) poi, in uno stu.dio importanti imo, fa rileva.r e che è proprio n el cieco ed 1aippendice ch·e p iù s·pesso· la tuber colosi si mostra d e;l Lutto localizzata , m ein.ten,do, i car atteri , risp etto alla eco ~1cla di una infiammazion1e ordin1aria banal'e, e rispetto al primo di una neoplasia 1co mUJile. E d obbiamlO -c onfessar e ch e il concetto di l~11a t uber colosi infia111mal.nria sensu stricliort (tDwante, Grocco, P on ceit) va sempre .piiù g u ad.agnando t e;rrooo. Qui·n di , se la presenza di bacilli di K o1ch in una appendice infiammata illOn c i a utorizza· ad ammettere n ecessari a1neinte la · 1n·a t ura tub ercolar e, lia con~tataz ion e di un 'appendiciteoomutne n0011 esclude affatto tale natura. Se poi un 'apper1dicite si sviluppa i1n 1 individuo ich e a l mome nto d ell' attacco ri1s ulta immune d.a tuber colosi, n ·on p o s iamo .a rigore scien ti fi co escludelfe la presenza di qualch e fo co1aio l.atemte, n è le .r eazio ni bi ol 0;Qich e, ch e vanrn o p(er la maggi o r e, valgo110 a m e.glio il lu111 i11 a rc i a l pTopo ito, pecie nel periodo di v ita, 1oh e va dai 10 ai 40, età in cui l 'appe.11dic ile trova l a u1a, ]) ÌÙ fac ile esplicazio n e. Ma di fro nte a questei incertezze la Clinica si im1Jone e p1~e:n·d e tutti i suoi diritt i , e te-· Jte n•do conto d·el la 1 traordinaria frequenza con c ui la tubercolo i egue, aocom 1pagna, prece._ d e l ' appendicite esc.Jude an zitutto una pur.a coi-ncid en.za e conclude per un.a interdipendenza fra i du,e processi. Qua le? D elle di, eirse toorie etiopatogen eti1c.h e d èlla a•ppendicite nfe suna risponde per sè, tuttei pre, tano il fi1a'Il00 .alla critica . u due punti .però l 'accord o, n.o·n può mairuca r e: , 1) è car a tteri tico d ell a.ppendicite rcomune l 'insorg·e re acce suaJm,ente; 2) tutto porta a riten er e ch e fa ttori predi s1)<)neincti m er iti·n o u!n• posto importantissimo . Ona1 la tuber colo i prepara, costituisce il t erreno per l 'a·p pen·di cite n ei n ostri 1oosi , o può es ere a d U·f l tempo fatt or1"8 preparante e d eteirn1in ant e P Ne ll 'u lt im ,a n·ot a i1n n1ateria (1925) i o p1"es.i in co1n1 i<ler azione tu1tte e du1e le possibilità: ma per n on in correr e in inutili ri petizioni proced ia11l o con ordi11~ . Abbia1no vist o com e 111anifestazio,n i tubercola ri pr o·cedano, accon1pagnino , eguan o l 'ap1)e1ndjcite nlella prr opor zion e d el 57-58 % 1com·1)],essi v:am e1n1te d ei pazienti cadt1li :;:o tto 1.a 110stra osse.rvazione . 1

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R is ulta ip1u re dalle no tre stati s tich e co111e in 1/-! dei ca i l ap1)endicite precedette ogni i11anife Lazione tu·bJercola r e ril e' ''atbil e coi inezzi a nostra di posiz ione. Ora, la possibilità di scari1ch e iin.termittenti, i11 que ti malati, di bacilli di Koch (e qui1 n,.. di .a nche di tossine) ne l sangue, scarich e cl1e di regola tanno a denotar·e l'e is t enza di u·n fo colaio ir1 a ttività, ch e c lilil·ircamemite può ej sere latente, è o rn1ai pacifica, come è pac i fi c<) il _fat to ch e il fenomie no spesso si verifi ca in c oir1 cide11za di malattie infettive i·nter correnti, su:r111én1a,g e, traumi, .a busi d ella ta vol.a, ecc., e11e frequentem ente fig urano i1ell 'e t iologia de ll '.a1>pendicite. Tra .. portaL i dal circolo pos ono venire elin1i nati dai con1uni emuntori (fegato, r eni, inte tino, aJppendice.) senza produrre alc ulfia mall.1 i festaz ione patol ogi1ca, e i'n tali caivi vanno ..,otto la etich etta di bacilli di ortita; oppur.e i-ndova.rsi in quialcl1e org.a·n o dell 'econom~a: d ete·r mi1n.a ndovi la comparsa di u1n nuovo· fo cola io. di fatti 1)atologi ci , c ioè im1m e·d iati o tafld iv i. Sento· obbiettarm i: Corne pos ono determ inarsi tali scaricl1e ba.ciliari n ei ca i i1111 c ui l 'a1)J)e11 di c i~e ,precede qualuifique i11.anife. . taz ione cli11ica rilevabileP 1\1.a i1011 bi ogcri,a din1entioar e cl1e .ad una c erta età, tutti o quasi (95 %) alberahiar110 il baci ll o d i K o ch, non iSOlo, n1a cl1e i bacilli in di co r "o pos ono circolare i.ntermittente.m ente nel , a ng ue di individui ch e mai furon·o sospet ti ·di t uber colosi; lo dimos trano fra le al tre le ·OS ~ ervazioni di Netter, Ei ·elberg, Hort , ecc. , e la moderna infortU1n1i.stica. D 'altra parte 1s.i sa ~he l 'appendi1c1e : a) ·n 0 ·11 è sol o· u11 oi:rgamo linfae1n do teliale, rnJa: n1n aggr egat o di follicoli, un.a ver.a tonsill a addo111i'nale, agglomer.ato che raggiunge il n1a iino di val ore e di 1>otere funzionale pro• l)fl O rn.el periodo della vita, ell e l 'ap1)endicite prediliae; b) ch e l 'appendice non olo 11a un potere di dife a, di pro tezione in e11so lato, una fun ziO'nre esoretice di rp rimo ordine n ei l'lguafdi di prodotti di ri1cambio, to·ssin e, mi crorganisn1i ch e condivide col r.esto d ell 'intestino, ma d ev-e esseire riguardata com le la sezione iJn, -cui tale funzio·n e si esplii ca con m1aggiore intensità; e) ch e se l 'enter·otro·p ismo è proprietà ins ita l)er ·e ocellen1,,a nei bacilli d e1l gruppo tifi<'O, del col·era, d ella dissenteria bacill are, .anr 11 e i l b·a cillo ·di Ko·ch n1oerita cani.:id erazione a l r iguardo, se, dopo il ·poln1one e le. linfo1

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IL POLICLIN'fCO

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lANNo XL, NuM. 15]

o· landolE.~,

Ja n 1ucosa intestina l e segue subito in ordin e di }Jiredilezione per il medesin10 (Bollinger ed a ltri); d) ch e di fron·le a que ta funzione elimirn.atriice di ge1111i c ircolanti , eliminazione rapida, costia nte, l ',a;pipendice non si comporta comie semplice filtro, sibbe'Ile come or.g ano di difesa potenti .i m.a d ell 'econ omia, e 1n o·n è azzardato .p ensare ch e la ragion e d ella sua persis tein1za s,ia u11 icar11enle ·da .ricollegare a questo importantissimo uffi1c,}o, ch e co·m pe.n ser ebbe a io sa le m1al efatte d ella s ua topografia e r11orfo.Jo·g ia, che 1semhra-no congiurare in~1-eirn e per farn·e un organo tanto esposto a i malanni, ch e n001i i è esitato a proporre senz'altro l 'asportazion e sistematica i n a ttesa d ella tanto tramibazzata involuzione·, di c ui saremmo però sempre e solo all ' inizio. Da una parte, qu1indi, bacillenue tubercola ri illl.terrrruittenti da focolai. late1D1ti o palesi, o quali espre sio·n e di scariche di germi semp li1cemente di passa,ggio, n el sen so cioè di germi, che da qualunque porta entrati, ·e dalla prin1a tappa: nel grande bacino linfatico e linfadenoide , transi ta110 se11z 'altro nel sangue, e i11 tempo brev i ~~i1no, per es~éTe convogliati agli emuntori, ver ·o i quali banno n1aggior tropismo , maggior e èJetLività. Dall'altra urn. organo, 1'ap-pendice, che 11a verso i bacilli di Koch un potere di richian1-o, di attrazione pirccati s imo, di el ezion e, dire' mo COSl. Ora, ch e l 'ap1)e-n.dice pos..,a i1npunemen.t e compiere questo diuturno lavoro a vantaggio d·ell 'economia, è po~ ·ibil e fino a d un certo ·punto : che J)erò q ueste scariche, qu.alwn1q~e sia la loro p r oven ienz.a e sig11ificato, i1n. virtù del terre110 e di loro pr01prietà intrinsech e (quantità , virulenza de i geirn1i, ecc.) sian o capaci ·di determinare con,d izionj gem·erali e locali di imn1un ità, di allergia, dell 'una e d el1',al tra ir1s.ie1111e, è tr·oppo pacifico per insistervi ulteriormente. Ch e a questo punto una nuova scarica di materiali tuheric.ola.r i passi in circolo e rnoi potremo assis ter e a manifestazioni clinich e ed a natomi ch e differenti a secon da delle com1dizioni cui abb,i amo accenn ato. Se infatti l 'esito d ella b,aici]lemia tubercolar:e è sem.p re il .r isultato d ei rapporti fra po tere difensivo e l1ai forza di attacco d ei germi, è motorio 1puire come a seconda ·d ella prevalenza d ell' immunità , d ell 'allergia , d elle condizioni geneirali e locali si determinano d elle reazioni differ enti l 'una dall'altra . E p iù preci ~ amente se prevalgono i fenome1

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XL, Nul\11. 15J

SEZIONE PRATtCA

ni di in1111U1n1ità si l1 an110 n1a11ife laz ioni , reazio11i a caratte re produttivo; n el caso 1co11 l rario ... i sta bili con o più o me n o brutal111 ent e reaz io11i , allerazioni a carattere es udativo. e ti ella. prima maniera di reaz ione append icola re po ~ ·ia1110 ' edere il siibstratu.ni anaton1iro dcll .appendicite cronica d ' erriblée, ch e l) UÒ r estare tale o pre . . e11t are delle puussées di ria(' t1tizzazior1c; la seco11da co8litui . . ce e.. attan1 ente il quadro d Jl 'infiammazione rniel ..:enso più la lo della parola, del I, infiammazione jlerrinion osa sem[Jlicc; 1che può regredi re o g n•a rire senza la ciar traoce, qua dro ch e riJ>roduce precisan1ente lo studi o iniziale di ogn i a1)µendic ilc acuta (appendic it e fl en1m ono .. a . en11Jli ce). ~..,e il proc ... o non volge a guarigione ·t1ronta. in11n1ediata , entrano in scena di regola i gern1i 1co111uni •della fl ora i1 ~t e timiale (rara n1enle altri quivi con vocrlia ti a ttraver ... o il ~ an ­ g t1e), i qua li d·a que lo i11omento ne d oniina110 1 anda111er1to, J'e:ito. e ciò . ia per una ~ e11~ibilizzazi o 11e, per una valorizzazione loro, i a per un a i11in orata r eaz ion e, p er un a fa e d ' inil)izione d crJi elen1enti follicola ri i1n. fun zione <.lel proce ..... o fl emmonoso iniziale. ~la il primum movens, il fa ttore più in1JJOrta11 te del 1)rocc1. . o re.., ta ... e1111)re la serisibilizzazio1re dell'a pp endice e la reazione rrllergica successivrrJ· che per le raaion i dianzi ·vol te credo •n e] la magaioranza dei ca i ~ 1 ( no ~ 11e ­ c ifi che, di i1alura cioè tubercolare; ciò a]me110 i·n al tesa cl1e nuo' i lumi cr. venga n o a diradare un 1)0 il buio, che don1in a n el ra111po e tiolog ico e patoO'enelico dell 'a1)pendicite. C:l1e que ti proce i e- .. t1da1ivi, quali e'"' 1>r~.­ ~ i one di alJ ercria tubercolare, ia1n1 0 · u celtib i1i di un a g- ua ri crion e elini ca n on solo , n1a di tina re tritutio ad i•ntegriim assoJuta n on vi h a dubbio: il fat to è . ta to dirnostrato a-n ch e n ei riQ'uardi tleJI 'a j)pa rato respiratorio. Frugoni, com e è noto (il1irierva Medica, n . 8, 1929), a propo ito dello pseudoret1111ati. rn o tubercolare si m o_tra mollo ri er' ato circa il con cetto di tubercolosi infiammiatoria di G rocco, Poncet, Leriche , e sen,d o inclin e a credere cl1 e n ei ca i di pse udoreum.ati mo tubercolare, ad es. i t1~a tti di sog,g;etti nei quali una le'"' ione specifica attiva h a indotto runia en sihi1 ilà an zi una ipersen .. ibilità d i trettuale, articolare, e crea ta CO$} la po s~jb il i tà d i r e1a·g ire energicam ente, iperrerg ic.amente, a veleni batter; ci , don <le t)iù o 1neJlt) ricorrenti i11ovi Li tubercolari ac ut e, ·ubacute e cro11i ch e. I1nteso in questo seni o, quale m1odo di reazion e di ti•1)0 allerQico dell'organi . . mo ensi])ilizza to I.a t uberoolo... i infiammato ri a d ea li au1

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tori fra11ce i , rU(Jeto pre s'a i)oro Je ue parole, })Otrebbe co Lituire il terreno del reum.ali.. 111 0 tuber colare. I o pure n ell ' u l l i1n.a 11ota (1\.ppendicile e t ubercolosi ; Gazz. OsJJ. e Cli1t., 1 ~25) co ì D11io : cc E se a11cl1 e ven.i ··e di r110 trato ch e il bacillo di Kocl1 i limila a fa re da n1ordente , da sensibilizzatore vis <) vis di rnicrorg anisn1i lra portati all 'a1)1)endicE.1 per il circolo, o locali , il ri lie''·O clini1co mon perderehb·e a ffatt o della ua in11p ortanza, a 1n,mone·n·doci che i11 ogl11 i .a ppendicitico vi è ragione di sospettare Lt11 tuber colotico o un ca·ndida to alla tuberco1o i, eoc.. . . . n . Ma a questa le. i, cl1 e ve.de' a n el ba cillo di Koch emplicen1 ein•te il fa ttore. determin.ante il terren o d ell 'ar pendir it e, mi adattavo a mali11cuore, com e ulti111a natio, .. ebben e sen1pre lu i110'l1iera, E.1 ~ eindo convinto allora , come ade o, che cl es~o sia ad un te1npo la causa preparante e d etern1inante dcll appancticite, n el , en o dianzi accennato. Per rn1e, con11e dicevo a·n cl1e 1n el lavoro éilato, d.i fro nte all e b.att eri ern ie I\.ocl1i1ain e, diver e 011110 le ipo ibilità da prendersi in co11" iderazione : 1

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A) Difesa gen.erale e locale valida.

I ger111i ridotti di numero e ' 'irulenz.a sono convogliati ver o g li e111u11tori e qui11di anche all 'appendice, la qual e ade1npie a puntino al uo uffi cio senza ri etntir11e danno . 1

B) Difesa generale debole, difesa locale in siif-

fi ciente assolzitamen1te e relativamen1te. L 'appendice \ien e co lpita da tubercolo. i J) jù o n1·emo cl ass~ca, cl1 e b en j)resto si diffonde. 1

C:) Di/esa genercLle, sua specie locale esagera-

ta, acquisvta di regola attraverso a ripetizti altaccli i da parte dei germi di I<ooh . I1nmunità al lerg ica per lia1 quale, se per qua lunque rag ione a rriva1no attraver o il ciocolo ondate di b·arilli di Kocl1 e loro prodotti, i n1 ezz i di difesa entran o in c.eina con tale ra[)idilà ed abbonda11za da . . tro11care n el suo IIl..a.. cer e qualunqu e tentativo di form!azione di u·n focolaio, qui rudi solo flogosi~· flogosi intensa' a.. en za di tuh.ercoli, 1cl1è i germi ben. presto ven gono com ooq ue allon ta·n.a t.i, resi i·n nocui , di __ tru tti . Cl1e questo al Li s i 1110 c-0111.1)ito difensivo I)OS-a e ser oddi. fatto dall 'appendice di pre feren z.a fra gli e1nt11n tori tutti , no11 può tupire quand o :..:i ·p en a a Ila sua ~t ruttura a·n aton1ica: 111uco a prevalen le _ul re. . to dell 'organo; n el1

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cc I L POLI CLIN l CO »

la inuco a tale priepondera11za, 111assi1ne n el1'adul Lo, di follicoli da o ccuparlo quasi per inLeiro; di ·posizione speciale d ell 'epitelio di rive tin1cin1to, cl1 e è in con lal lo diretto coi follicoJi, da j)er1111etter e cl1e fra ce llula e cellula e la lor.a a·111c h e d entro l.a cellula s tesa, i form in o d ~o-li ' r>azi ripien i di leu cociti, cl1e con1unir a110 dirett amente col lume del vern1io a n1 ezzo di a l l.re tLa nti fo r ellini. ,\ c.01n.forto ·di questa t esi , a parte il fa tto os cr,1a t.o d alla g·ra·n 'd e i11ag·g ior a11za, ch e cioè 11ella p eritonite tuber r-ol ar e di r eo-ola l 'apJJendice è an a; a p arte 8' ca i da i11e osservati a l l a\ olo operatorio, rigu.a,r danti ig nare e ignor i11e, Ja par a tomizzate laro-amenLe, 5 p er .p eritonite l ubor oolare ascitica, Je a ltre J)er UJna i11drorn·e1 di occ.lu io·n e in te. tinale acuta, fra le c1ua li a1ncl1c la n100-lie di un 1c.ollega, n elle quali . . e11za eccezione solo l 'appendice risaltava pe r ]a u1a1 integrità fra tutti g li altri o rgani a ddon1irn ali , infarciti di tu bercoli , il p r o f. Ra zzaboni (in Riforma Medica, 1925, pag" 965 e ·segu elll ti), c i d escrive dt1 e rea i n1olto u gges~i vi, ch e obben e, com,e d eplora a n ch e l 'A., 111a1n·cl1ino ·d e l controllo a n atomoi1&tologico, i1on perdon o del loro valore, d ella loTo importanza. I n .entrambi i pazienti, affetti d a p erito11ite asciti1ca tuber cola r e, la:pa·rotomizzati a sco1)0 terapeuti co, l 'illus tre patologo-chirurg o cl i Pa1·ma, potè osservare c h e m entre il p eriton eo e tutti g li a ltri eo-m enti ·d ell 'intesti1110 eran·o 0 vraccarichi di tuber coli , l 'ap1)endi1ce a1)1}ariva ipertrofica, Bino rm emen~e ipertrofica e a ffa tto immune dia· n eoformazion.i tuber cola ri . L 'appendice nomi fu a portata , come era 1og· i·co, nl.a il Razzaboni non tituba, ed io son o con lui incondizionatameJ1 Le , a ricoll eO'are la ip·ert1 1ofia. .a11 ' azion e d e1l b.acillo di I\.och e a com1~ id e1rarie l'e ito, o~ tanzialmente diverso, clie i inteara, ripeto le ue i)arole, n elle b en note) le ioni d ella tuber colosi infiamn1atoria, in r1apporto a r eazio ni im 111unitarie ge•n erali e loca li quanto mai va1iabili , ~n1 str etto r appo rlo })erò 1con la ~ truttura a nato1ni c.a d el • verm10. ·a i a bbi amo accennato olo a d a l cun e l)()Ssibil ità della luinga sene di ·m ,o da lità di o ffesa e d·ife .. a nei confronti d el Jpacillo di K ocl1 e d appendi oe, ma f.ra queste qua le varietà! Qui·ndi ia1 lato ad urn1a .appendicite a1c.ut.a, potre1no assist ell"e a·d u na subacuta , cr oni ca ecc. P o o sbagliarmi , n1a mulatis mutandis c r~d o lo .. te so m eocaniis.mo, invoca to pe r la a l)])eindic ite, valga an ch e J)er il r eu1na ti . . n 1'0 o pse ud ore uirnatisn1.o t ubercol ar e. . o.1·vola ndo isu a]LlJ~ .ar.cro n11em l i di ordin r r 1in iro e biolog ico, fav o re oli a I la n a tura tu1

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NUl\f.

b encol1a.r e d ell 'appoodicite n ei malati, che abbian10 via via .p resi in considerazione, a1110 rispondere a·d una obbiezi one g ravissi1na in a1)parenza, che potreb·b e essermi fatta : Voi ·p arlate di tubercolosi infiammatoria ta11to a .p roposito dell ' appendicite ch e d el r eun1ali mo tubercolare, e poi con siderate que""ti prece si 1come UIDlél localizzazion e vera e propria d el b.acillo di K ocl1. Eppure è ormiaii pac ifico, con1€1 dalla m agg· ioranza d egli AA. ch e s i on.o ocicupa~i d ell 'a.r g o·m e11to, tali n1.ainà.i'e ta7.ioni siano .r itenute non qual i focola i tube r eo.lari, n1a la '"'en1 p li ce co11:_eg ue11z.a di una real iOme l ocale a·d una bacillo i generale o ad alt ri focola i latenti o ·pa·l e i a ed e l a più . va riata. cc D ell ei tossine, di1c,e Poncet , sono €laborate da l bacillo, i11 c.1ualunque punto dell 'orga11isn10, poi lanciaite n ella circolazione; esse Yeno-om10 a fi ar i u certe articolazioni 1)er prodwl'i 1esioni n elle quali manca il r ep erto o rdinario d el bac illo, ma 1c.h e on o tutta\' ia una manifestazione bac illare ». 01~a, a pa rte le numerose pro·ve speri1nentali riuscite n egative nei te1ntativi di rip rodu rre artriti tuberc olari, le quali vanno sen11)r e accettate col beneficio di inventario, io son o coi pochi ch e a fferm1ano esser e la tuber colosi infiamn1ato ria leaata ·strettan1ente a l bacillo m orto o vivo . E fin o a i)rova co11traria , 0110 d '01)inione 1ch e n on si possa n ega1·e ch e n elle forn1e s ubacute e cr onicJ1e ad es., qual che tubercolo i1011 abbia avuto il tempo ·di tra forma r si con11)l etan1ente, r endendo i irrj conoscibile al n1or11 en to dell'esam e anaton10-istologico; o ·ch e 11elle forn1e a cut-e di aprpiendicite, passate presti sin1 0 a l tavolo 01)efla1torio od .a11.atomioo, u11a ricerca diligem.te, sisten1atica diretta a q u e, to i·ntento, mro n po sa rilev.ar e qualch e bac illo di K oc.11 p iù o 111eno alte rato, destinato co1t1u11que a scon1parire l)e r Ii. i o per e liminazion e attraver ~o il lu1ne i11te ti.n ale. L ' osserv~z i on e clinica ·µ oi spassion ata di1110stra ch e le n1an-i fe tazioni in parola (appendicite, r eum.ati 1110 tube r cola·r e, p l eurite .. ier ofi . brinosa acuta , ecc.) si. pre ·e11ta110 spe i ·Lin ia i1n i11dividui ch e 11anno tu,t ta l '.a1)par em7)a dell a salute (forn1 e cl1 e p er c iò a to rto o n1eno di ci.amo p rin1iti ve) ; e a 11 cl1e qua ndo ~i vil u·ppano in r111a lati di tube:rcolosi, que ti di r1o rrn a toller ano be lle la loro m.alatti.a·, !Il!On ipre ·e n lano .. timn1ate ·di i1ntossicaz ion e; m entre le ba cil1en1ie in tali pazienti : on tut1t 'altro ch e r are. P er cl1 è poi negare al bacillo di Koch, ciò r l1 e si a n1m e tte per a ltri o-er1ni ? :'1)ecic' f)er la · ]>inla di A . a n1erica11i ~ i è or111 a i fall a .. trada la conYin zio11e ch e for i in 1

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SEZIONE PRATICA

fettiYi , specie tonsillari, dentari , ecc., posson farsi cau sa di una sen sibilizzazione specifica dell .org.anismo di fro11te a i ger1ni in fun zione e loro prodotti, nou elle di reazioni di tipo allergico da parte di quei tessuti , ver o i quali i ni.icrorgainìsmi hanno presentato, .p er condizi.ooi svariate, maggior tropismo. In que to con cetto, a mio 1avviso, ci diamo perfettamente rag ione del m eccanism o patogeinietico de1l'appendicitei .acuta c oim une n ei ca. i in cui il b. di l och no1n . ein tra in cau a. 111 ogni caso quindi •...1i tra tterebbe di foci , tubercolari o no , i quali preparcrebb.ero at.traverso a i11oclificazioni umora li ed i logene n on solo il terreno, ma provoch er eibb.ero addirittura l 'attacco ia:ppendicitico, a lm en·o n ella sua forma g ià tipica ; e di rimando quello del r eun1ati... n10 tubencolare, ecc. Que .. ta ensibilità generale, questi stati allergici di trettuali se di regoJa s pecifici , sarebbe contrario alle nozionri .più accr editate in .argom ento, ritenerli sempre assolutam ente e n ecessariametnte tali. cm pu.ò m eravigli1a1re quindi ch e su di un terreno preparato da stre ptococchi, pneumococ~bi ad es. non possa far da scoppio una bacillemia Kochiana e viceversa; e ch e strapazzi fi siici , aìim·e ntari , traumi siano capaci d ecrli stes i effetti, sia valorizzando g·ermi, sia mKlbilizzandoli ; o per a ltri m eccanismi, ch e è inutile elein care, 1tanto più ch e su di alcuni ancora 1'aic cordo non è raggiunto. Noi iabbiamo in vocata 1per il determinismo dell 'attacco tipico dell 'appendicite comune la necessità di uno stato allergi1co locale; da ciò al negare ch e lesioni infiammatorie semplici ulcerative, n ecro ti ch e dell'appendice avven.ir possano an ch e all 'infuori di questo corre m olto . Cr ediamo p erò 1ch.e fra questi stati patologici dell 'a.p pendice e l 'appendicite 1comune co1Tano gli stessi ·r apporti, per il quiadro clinico il decor so, gli esiti, ch e si riscontrano fra pn eumonite franca e pne umio nite, broncopneumonili acute para o poslinfettive, fra il p euòoreumatismo infettivo e le artriti infettive e orris·p0tn den.ti. ono poi convinto 1ch e la g ravità dell 'a1)perll·· di cite n ella ten era elà, il loro decorso anon1alo, che trae in inganno anch e clilflici ·p rovetti, r-;ia da ricollegarsi tal ·difettoso svilu·p po dei folliicoli , ch e scarsissimi mei primi a nni di vita . aumenta no poi di n11mero e di volum e m ari 111a110 I ' individuo cresce, alla defi cienza o m a nc.nnza d i quello \Stato allergico che dà l ' impro·n ta all 'a ttacco app endi1citico, 1e finalmente alla rapidità ·del decorso ·e .al precocissimo flallimen to della resistenza organica . 1

RIASSUNTO.

L'A. torna per la quarta volta s ui rapporti fra appendicite e tubercolosi, e rilevato c h e questa prec-ede, accompagna, segu e a quella i1el rapporto de] 58 % (oltre 400 casi studiati), conclude per una si1cura ~nterdipendenza fra l 'una e l 'al tria . La ,t uber colo ... i 1~1e qualche volta si limita a proparare il terren o a ll 'ap pendicite, di regola, seco11do l 'A., n ei casi da lui osservati è ad un tempo causa p reparante e determinante. il1utatis rriutandis l '.1\. . cr ede che avvenga lo "' te, so nel pseL1doreu1nati mo tubercolare, ecc. Agiscano il bacillo di Kocl1 o altri (1nei casi in cui quello non è in giuoco), il meccanismo patogeniet~co sarebb ei di r egola il seguente. !Fo. ci infettivi , tubercola ri o no, produrrebbero una ensibilizzazione gen erale speci (ì ca ed uno stato all ergico locale (.appendicola re) : a que lo punto l 'agent,e di cappio arrivando al ' 'ermio produ1ce l 'attacco .appendicol.a.r e. Quiesto istato allerg ico di r egola Sipecifico i1on è 1a1s .o lut.amente e n ecessaria1nein.te sempre tale. Co1n ciò non si esclude cl1e all 'infuori di queto i· appendici le possa verifi car si n elle forme più variate, ma seco11do l ' A. fra queste e l 'appendicite corr1unc i11tercorrono gli ste i rapporti, nei rig uardi del quadro cli11ico, decorso , esiti, ch e vedia1l10 esi tere fra pneumonite franca e bronco e i)n eurnonile para e metainfettiva , fra gli pscudoreurr1atismi infettivi e le artriti corrispondenti. 25 ottobre 1932. · 1

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R/oordJamo l'lmportaate pubbJJoaz/oae:

oott. E. FIORINI A..iuto nel Reparto Chirurgico dell'Osped. Civ. di Verona diretto dal prof. S. Spa.ngaro

L'APPENDICITE CRONICA STUDIO ANATOMO.PATOLOCICO E CLINICO (con 18 figure su tavole fuori testo). INDICE . - STORIA E DEFINIZIONE, pag. 7 a 10. - SIN· • TOMI, pag. 11 a 20. RADIOLOGIA DELL'APPENDIClTB CRONICA, pag . 21 a 30. DIAGNOSI DIPFERENZIALl!l, pag. 31 a 56. .APPENDICITE CRONI CA ED OCCLUSIONE INTESTINALE, pag. 57 a 59. APPENDICITE CRONI CA ED ERN IE, pag. 60 e 61. APPENDICITI f::RONICBE Al'PARDNTEMENTl!l O REALMENn A SINISTRA, pa.t:. 62-63. APPENDlCITE CRONICA El ALTERAZIONI DEL Sl STEl\tA NERVOSO, pag. 64 a. 68 APPENDl Cl fE CRONICA E TUBERCOLOSI POLMONARE, pag. 69 a 71. APPENDI CITE CRONICA E I NVAG INAZIO NE INTESTINALE, pag. 72-73. ANATOM IA PATOLOG ICA, pag. 74 a 94. LA OURA, pa.g. 95 a 100. BIBLIO<}RAFIA, pag. 101 a 117.

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lL POLI CLINTCO

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L'ATTUALITA MEDICA Un tentativo di siste1natica delle avita .. • • m1nos1. ('V. I\.oLLA'I·n. 111 ediz. f (lin1ik, 27 genn. 1933). L 'A. vorrebbe introdurre, in base aì suoi esperimenti eseguili su un mig·liaio di ratti , una divisione biologica delle avitaminosi invece di quella ad orientam·e nto chimico, insufficiente per g'li scopi r11edici. 11 punto di partenza per la divisione in due grandi gruppi sarebbe il comportamento della neoformazione e del consumo delle avitaminosi nell 'organisn10; il primo .g ruppo sarebbe caratterizzato da assenza di i1eoformazione fisio o patologica i1el sistemia scheletrico; il con sumo si svolge normalmente iperò in tempo più o meno rapi do; la cr·escita e la sostituzione cellulari manca110 in queste sindromi ch6 .l 'A. propone di chiamare cc malattie da carerua aJJlaslico-co;is antive ». Il secondo gruppo di malattie cc paraplastico-produ.tiive i, comprende le sindromi di neoformazione (p~r crescita o sostituzione negli organismi adulti) di tessuto patologico. Riguardo la difettosa neoforn1azione per la crescita o sosLiLuzione cellulare, v'è da osservare che essa è dovuta al fatto ch e permanendo il fattore 'p rincipale di essa che è una sostanza unica t ern1olabi]e analoga all '« auxina i> di I\.ogl, mancano dei fattori necessari per la maturazione e funzionalità cellular.e; questi sono rappresentati oltrechè dalle vitamine , anche dai prodotti di disintegrazione p1 oteica, a1ni11oncidi mi.n erali; notasi cl1e in queste si11dro1ni a11che il logoramento della cellula è patologico, altrimenti le formazioni difettose dovreb·b ero soggiacere al riassorb in1ento . Come base a11ato1l1ica d,el pri11cipio divisorio l 'A. si servì dell 1istio1)atologia della costola del ratto in crescita; i singoli processi cl1e si svolgono n ella cartilagiue di accrescimento specie i sinton1i di arresto o del compimento patologico della crescita stanno in intimo rapporto con fattori dieteti ci e coi quadri morbosi. Nella rr1ancanza dello stimolo alla crescita si viene ad un componimento della crescita con formazione di placche osseificantesi tra ]a cartilagine e la cavità midollare; questa ,placca si forn1a anche in mancanza di sa]i e vitamine, è dunque dovt1ta a fattori endogeni e la produzione di essa è da an11overarsi fra i fenom eni di cc ricostruzione i11terna » (formazione necessaria a spese di altri tessuti del corpo meno indispensabili). L 'a rresto e compimento patologico precoce (n ella sufficiente durata dell 'esperimento) dello sviluppo osseo sono caratteristiche per il gruppo delle sindronli aplastico-consuntive; aggiungendo però alla dieta-base (caseina ipurificata, amido di riso, sego) delle determinate sostanze chin1icl1e si creano, oltre ai sintomi 1

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[ANNo XL, NuM. 15]

i1on specifici, quelli specifici per i singoli quadri morbosi. Colla dieta base si ha il quadro della co11sunzione sen1plice con riassorbimento della cartilagine, distruzione del midollo, osteoporosi, fragilità della corticale; l aggiunta p. es. di acidi grassi non saturi e saponi provoca un quadro scorbutico, dell'ematina alcalina jl beriberi; la som·ministrazione in più della dieta scorbutigena di vitamina crist. B o di fosfato pr1m. di K. causa un quadro singolare di aplasia con superinvecchiamento dei tessuti; se invece vi si .aggitinge la miscela salina 185 con solfato di mag11esia e vitamina B, avremo dei sintor11i di pellagra. Anch e jl quadro ematico è caratteristico per il gruppo aplastico-consu11tivo: nelle 1p rime 3 forme manca la rig·enerazione delle emazie (scon1parsa di reticolocìti); il numero però di esse si inantiene costante come pure l 'emoglol>ina'. L'aggiunta della vitan1ina B1 e di fosfato potassico, prolunga la vita dei reticolociti. R degna di nota dunque la mancata distruzione delle emazie cl10 si rispecchia anche della diminuzione della secrezione biliare. In seguito l 'A. ril eva che oltre all 'impostazione nuova del probìema le sue ricerche ,-ersano nuova lul~e sull azione di alcune sostanze chimiche sulle malattie aplastiche da carenza; i processi cl1in1ici vengono alterati qualitativamente i11 esse; così nella consunzione l'organismo perde il potere riclucente, conservando solo quello ossidante; sarebbe poi interessante di approfondire lo studio del fatto che una dieta .più ricca provoca dei quadri più accentuati; la serie delle cinque sindromi riportate servirebbe da materiale, che potrebbe fornire dei dn ti inaspettati. Le malattie da carenza paraplastico-produttive per ora non possono essere inserite in u11 sistema a seconda le cause. La neoformazione dei tessuti che avviene in essi è dovuta a dei fattori diversi; a seconda di questi si posso110 distinguere <lue sottogruppi : nel primo il peso si mantiene costante, n1a il consumo è qualita.ti vamente alterato e le abbondanti neoformazioni si produco110 a spese di tessuti di in1portanza secondaria; per esso è caratteristica la forn1azione esuberante del tessuto os teoide . Nel secondo gruppo predomina il fattore che stimola una vera e propria crescita , con incremento ponderale. Le neoformazioni difettose sono molto più rilevanti. La natura chir11ica di que~to fatlore è sconosciuta; esso si tro, a nell 'orzo germogliato, nel lievito ed è termostabile. 111 alct1ni casi la sindro1ne si determinerebbe per ma1Jcanza di minerali e r1on di vitamine. La rachitide che appartiene al secondo gru ppo dovrebbe essere classificata nel primo sottogruppo, ma presenta alcuni sintomi del disturbo difettoso fibroso di crescita del secondo so ttogruppo; si 1produrrebbe dunque sul t erreno di due diverse entità n1orbose. 11 problema viene ancora complicato dal 1

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SEZIONE

fallo <lell 'azio11e della dieta precedente a quella di e perin1e11 lo; fe11omeno finora tra curato; le ricer cl1e d cll '!\ . din1ostrerebbero invece che, se anche la dieta $perin1en tale d elerrnina la cor111)ar ... a di formazioni difel tose, il gen er e di esse dipende dalla dieta precedente. L 'A. fa notare el1 e nelle sue o ... servazio11i 1nanca lo studio di I11olle vitamine: il fatto è dovuto alla non esistenza di u11a 111a11ife tazione cl1elelrica testi111or1io della ri'"' IJe l ti va carenza. Nelle deduzio11i rj g·uarélunti il econ tlo gruppo l ' ..\. ricono ce di e ser-i 1na11Len uto piuttosto sulle generali; bi ·ogna però ricordar i c he .. ia1110 ai pri1nordi; lo tudio i sto patolog ico, la collaborazione del cl1imi co, biologo e medico si può portare 111olto .più i11 là i1ello . l ud io i1nm e11;:;0 delle aYitan1inosi; per ora la clivisione in due gruppi secondo lo ch en1a proposto e la sepa razione delle alterazioni a seconda c h e iano <lovute alla c.ostru zion e o logoram ento difettosi , cj dà un certo ordine biologi co, i11vece di quello j)uramente descrit ~ t Ì''O, finora vigente. . Mr z.

SUNTI E RASSEGNE. SI DROMI DOLOROSE. La lombaggine. (ì\f. CA

Tl::X.

Al cdici1ia latina,

11.

56 , 1 n32).

La lorr1baggine , o lombodinin, è la d e ignazione generica d ei dolori cl1e compa iono ne]le parti nlolli delle regioni lombari ed i11 certe regio11i vicine, come la sacrale e la glutea. :\follo di c ussa n e è la causa, ammettendo alcuni il processo n1orboso nei muscoli, altri 11clle fa cie, aponeuro . . i, tend iui, altri nelle arLicolazioni vertebrali. An.alizz iamo prima del quadro clinico , la situazione anatomica. La regio11e so ffere11te è con1presa fra l'ulti1na costa e la cresta iliaca: ne sono tra ti, la pelle, il rel1ulare sottocutaneo ]a a poneurosi suverficiale, i ·p iani profondi o m .u scolari ir1 tre pia11i sovrapposti. 1 el primo si notano il gra11de dor ale, l'obliquo interno ed esterno, il trasverso e la aponeurosi lombar e; nel secondo il piccolo dentato postero-inferiore; nel terzo i piccoli muscoli interspinosi ed ir1tertrasversi e la iin portante massa carnosa costituita dal largo dorsale , ùal sacro lombare, tra sver so spinoso. La reg·jone è limitata all'indentro dalle doccie vertebrali , in basso dal legamento ileo lornbare, all'infu,ori dalla fascia lombare costituita dall'aponeurosi de] muscolo trasverso e sdoppiantesi in tre fogli cl1e limita110 due spal i: l 'anteriore ch e rinserra il quadrato d ei lombi ed il posteriore che ri11 erra i mu coli spina li. La regione lombare è petcorsa dai rami posteriori dei c inque nervi lombari, esterni ed interni; i suIJeriori . . i ramificano ne11 'inters tizio cellula1

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l~l'\..\ TI C.\

re ch e separ:i il largo dorsale dal sacro-lombare, gli inferiori penetrano nella massa co111une con l 'aggiunta di altri due nervi importanti : l 'ultimo inter costale e l 'ilio-ipogastrico. 1~ radiologia r ecente ha permesso di disli11guere du~ tipi c lin~ ci dcJl 'affezione, la lomb.aggine mu ... colare o miogena, e la lombaggine ossea o vertebrale. L 'etiopatogenesi dell'affezione è clon1i1tala dal la pvedi posizione co Liluzional e, talora ereditaria. Questa predisposizione costituzionale sp1iega come· la lon1 ba.g g·ine sia più frequente n ei picnosomi , 111en o nei normoson1i , i ara nei leptosomi. La attitudine i11orwsa è ancl1e subordinata al ge110 e fe11otipo. 11 fa ttore preci1)uo e tiologico è dato dalla infezione, non ta11to come i11fez ione acuta , qua11to come infezione c ronica focale. Parlando cli iJ1fezio11e croni ca fo ca le facciamo astrazione da qual iasi ua localizzazion e. Fra i fattori scatenanti d el lJaro~ i'"'n10 doloroso acuto occupa il primo po Lo l 1i111.provvisa perfrigerazione , e successiva111ente i movim enti bruchi , gli sforzi fi ici , professionali o no. Molti ammettono la i1tia lg ia lombare, da raffredd-a1ne11to , pura o asettica , però lJr evalgono coloro i quali ritengono trattar i di lina associazione d etern1inata dal raffreddamento o da un 'infezion e cronica riacutizzata per altri l 'orig in e è to11 ifetliva . l\ara nella puerizia, compare nell 'età adulta , au111en ta con la media età, diminue11do a inano a mano che si progredì ce verso la longevità . Prevale n el sesso ma colino. Discorda11ti sono le stati tich e sulla frequenza ripetli van1ente della lombaggi11e rr1iogena e - lJOnuilo-artrogena. La esteriorizzazione clinica dell affezione l)UÒ e ser preceduta o i1on, da una fase prodromica, fase che è più comune nell e forme recidivanti che nelle forme ad accessi solitarj o spazia li . Come J)rodromi sono da considera re una certa rig idità muscolare . lombo sacrale, 11ell 'inchinarsi o nel raddrizzar si , accon1pagnala o seguita da discreto dolore. Più co mune1r1ente si ha l'inizio brusco ed il :paziente è i1nmediatamente immobilizzato per l'acu tezza del dolore e per i fenomeni funzionali nel settore musc<llo-tendineo. Il dolore suole calmarsi e talora scomparire col riposo per ria pµarire od i11tcn sificarsi co11 qualsiasi n10vi111en to del cor1)0 1 co11 la tosse , con lo star11uto, ecc. Talora l 'acutizazion e notturna è tale da portare a ll 'inso11nia; talora possono accompagnarsi fenome11i accessori come febbricola, iperidrosi d ella regione lombo-sacrale, ling t1a saburrale , stato dispept) co, ecc. Il dolor e lon1bo &aerale , uni o bilaterale è di sede variabile, ora prevalendo nella regione glutea , ora 11ella regione costo-lombare, ora nell~ r egione iliaca, ora nella regione addominale. T.alora alla palpazione il dolore lombo sacrale è di lieve inten ·ità, talora il a llievo deterr11inato da certe posizioni è grande talora è nullo. 1


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<< Jl. POLICLINICO

Il dolore è r)iù circoscritto, più lin1itato 11elle forn1,e dette traun1aticl1e, più diffuso nelle for111e dette idiopatiche, r eun1atiche, osteo-artriti, riflesse, ecc. Obbiettivamente si trova, con freqlienza, dolore alla pressione delle apofisi spinose delle ultime ,,ertebre lombari e del sacro. I muscoli lombo sacrali sono contratti e dolorosi alla pressione. Tale stato anormal e dei muscoli è designato come posizione riflessa di difesa. Scht1del ha descritto un punto doloroso Teperibile con frequenza fra la spina iliaca postero-superior,e e l 'articolazione sacro iliaca c-o rrispondente all 'orifizio di uscita di un ran10 del secondo nervo sacrale destinato a l muscolo ~acro lombare. Esi&te a carico del tr-o nco una scoliosi più o meno pronunciata, a convessità verso il lato sano, nelle forme unilaterali; la colonna lon1bare è più o n1eno rig-i da, la lordosi lombare sussiste ·durante la esecuzione dei 1no,~1nenti, i muscoli paravertebrali predominano, i l semicerchio normale delle :ipofisi spinose nella inclinazione laterarale è sostituito da una retta lombare, SE\,oUita da un arco dorsale. La stazione eretta è dolorosa e difficile, il raddrizzarsi lento e doloroso. Da notare, senza i1er al Lro ch e questo sia la regola, ch e nell'evoluzione .clinica della lombaggine, suole -0sservarsi che quanto più violento è il parossismo ·doloroso, tanto più breve è la sua durata. La durata varia da. sei a dieci gior11i. Le forrne meno violente sogliono prolungarsi co11 n1olestie lievi, pronte ad esacerbarsi. Tale decorso .è la regol!l n ella lon1haggine recidivante con tendenza alla cronicità basata il più delle volte su alterazioni spendilo artritiche od artrosiche. Non vi è limite neLto fra forme acu te e croniche: queste possono essere la sequela di un episodio acuto od evoluzionare fin dall'inizio in form a subacuta o • cronica. I sintomi cardin ali della f 01ma cronica son o il dolore e la rigidità nelle masse muscolari o inserzioni tendinee sacro lombari che irnpediscono la maggior parte dei movimenti e specialmente la stazione eretta, partendo dalla seduta o !a flessione in avanti a gan1be es tese ~ La flessione forzata della testa dà luogo a dolore lombo-sacrale ch e provoca talvolta la fless~o·ne della gamba malata specie quando la lombaggine coesiste con la sciatica. Le esacerbazioni sono frequenti . Nelle forme recidivanti o croniche, quasi costantemente, si ritrov~no alla palpazione, i cosidetti nodù1i od ir1durimenti, od infiltrati nei muscoli, nelle fa scie, nei tendini. Questi noduli si localizzano con preferer1za nel qu.a drato dei lombi e nei componenti Ja massa muscolare spinale e spesso nella aponeurosi lombare. Nei casi gravi la fibrosite può invadere i muscoli , le aponeurosi , i tendini, il sottocutaneo, ]a pell e, da un lato Q da ambedt1e, e rivelarsi alla palpazione. I nodl1li indt1rati, i sottocutanei sono costituiti da tessuto fibro so mo1to denso, con peri ed 1

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endoarterite, ed i noduli periostei da tessuto fibroso eden1atoso con fibroblasti e neoformazioni va~co lari . Alcuni attribuiscon o ai n oduli un significa· to oltre che diagnostico, prognostico, di riserva, se a l massaggio tali infiltrati non regrediscono . La lon1bag·.gine r ecidivante cronica risponde frequ enten1ente ad affezioni viscerali addominali ·O pelviche (a ffezioni urinarie, dei genitali fe1nrr1ir1ili, s tipsi , appendicite, aneurisn1a a ddomina l·e) le quali con frequenza creano la lombaggine attenuata rifl essa od esagerano o sostengon o per meccanismo riflesso o tossico la lombaggine recj<livante cronica di origine osteoarticolare. 11 processo osteoarticolare eccezionalmente corrispor1de ad w1a etiologia luetica, o n eoplastica o bacillare, essendo questa tanto 11ella forr11.a infiar111natoria che nella forma degenerativa, prodotto od esponente· di una tossinfezione cronica a sede svariatissima nel1'organisrno. Anche i casi di lon1baggine cronica genuinamente traumatica o genuinamente statica , sotto for·n1a della cosidetta insuffi cienza vertebrale, richiedono l 'intervento di una tossinfezione. La lomb·aggine traumatica in senso stretto richiama la r·e sponsabiljtà infettiva, o perfrigerante, come co11causa di importanza for1damentale. La lomb.a.g gine cronica dovuta ad affezio11i vertebrali, locali, costituzionali, la sola diagnosticabile con ce1'tezza alla r adiografia, è rara i1ella statistica dell 'A., al punto da non poter notare a lcuna lomb.aggine cronica da spina bifida occulta , osteite dissecante sacro lombare, da nuclei cartilaginei di Schmool, da sacro acuto di Sch erle, da sacro arcuato o da sacro fisso. Al contrario figurano molti casi di lombagginj croniche t< ' 1 arietà J1umeriche ·> a livello de la colonna lombo-sacrale, e da lumbalizza1ione della prima sacrale, o dalla sacralizzazione della quinta lon1bare. Nell'uno o nell'altro caso più che l 'azione meccanica dell 'anorn1alit.à anatomica, fu il processo flogistioo o degenerativo, sovrapposto, la causa della. fenomenologia dolorosa lombo-sacrale, con molta frequenza subordinato ad una tossinfezione cronica. La spondilolistesi , n ei su oi due tipi , vera (eccezionale, con dislocazione della quinta lombJ.re al davanti del sacro), e falsa o prespondilolintesi (anomalia congenita accentuata da sforzi fisici) è stata irnputata con1e causa occasionale della lombaggine ossea. Sono frequenti, .a l contrario, le alterazioni degenerativo-deformanti (spondilo-a1·trosi) ed infiamn1atorie ancl1ilosanti (sponclilo-artriti) del! 'articolazion e lombo-sacrale... Secondo W .arner Ryer·· son , il dolore lombo-sacrale si deve molto frequentemente allo spostamento di articolazioni o meccanicamente deboli, o malate, o ambedue. Quando in un 'ar ticolazio11e meccanicame11te instabile, aggiunge Ryerson , si sovrappone l 'azione di un processo infiammatorio, il dolore e la restrizion·e d ella capacità sono ine-

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SEZJONJ:: PRATICA

vitabili. Il dolore in tali casi può essere brusco o lento, con irradiazioni agli sciatici, con intensità violenta, repentina o lenta e progressiva. Un certo numero ùi questi infermi sovrap})One alla fenomenologia lombo-sacrale, le manifestazioni vertebrali diffu se, sia isolate, sia associate a processi articolari identici nelle estren1ità, completanclo così il quadro clinico delle spondilosi o spondiliti tiJJO Bechere' v o Pierre Marie Strlirnpell. ~ ecce~ionale la osteoartrosi trofostatica so tto-ombelicale, sotto for1na di atrofia porosica delle vertebre 10111bari inferiori, associata alla sclerosi sacro-iliaca , del Lipo di I\.ienbocb , com e è frequente la SfJondiloartrite lombo- sacrale : in questo caso la obi0tiivazior1e radiografica è quasi costante e dalla sua i.n11porlanza cd esten si on e dipende In intensità, la variabilitàl la uni- ·O bilater alità delle manifestazioni clinich e. Partecipano qui , con relativa fr6quenza, le artico)azioni sacroiliache. La lomb·ag·gine secondaria ad affezioni addo1ninali o p el vi0he in nulla differen ziano la sintomatologia clinica dai precedE?nti quadri de lla lombaggine acuta recidivante, o croni ca. Se passiamo alla patogenesi del]a lon1baggi11e, molte teorie leggiamo. Le ipotesi di Le '"ellin e Jon es contemplano esclusivam ente un determinismo miogeno , a base fi siolog ica; Se nator interpretò la mialgia come neuralgia dei n ervi sen sitivi del muscolo; Sch1nidt l 'attribuì a disturbi delle radici posteriori ed a livello delle zone di di tribuzione nel midollo ; Goldsch eider e Lindstedt credono che l 'eccitazion e termica o dolorosa periferica origina un cam1p o iperalgesico di irradiazione intra midollare, dal quale n e viene una esaltazion e generale della sensibilità profonda e perciò dell a sensibliità muscolare che si proietta in tutte le zone controllate degli stessi segmenti midollari. Questo non esclude l 'eventuale intervento di disturbi vasomotori intramuscolari (Quincke), nè la genesi degli cc indurimenti muscolari e tendinei n )Jer disturbi di irri gazione sanguing na e linfatica. Per Schade la mialgia e dovuta ad un disturbo dell'equilibrio coJloidale dei muscoli (miogelosi). Curscbmann afferm1a che la teoria dello Scha de spiega b~ne l 'azio11e det~rminante del freddo e specia lm ente la improvvisa comparsa del dolore. Il deter · 1ninisri10 fisiopatogeneti co riflesso , ·del qu.ale è cenno anteriormente, è stato difeso da Lindstedt, il quale sostiené che Je affezioni vertebrali infiammatorie , i11fettive, neoplasti che, traumatiche, come quelle delle mening i, delle affezioni pelviche - m etro- salpingo-ovariti delle vie urinarie o digestive , emorroidi , epididimiti , prostatiti ecc. , oome pe1· le affezioni delJB estremità~ inferiori, fratture, artriti della rotula, piede piatto, varici ; alcune affezioni generali come la gotta, l'obesità, od infezioni, lu es, od intossicazio11i, alcool, sono etiogen eticbe important i p er la fciatica e per la lombagg ine, esse agirebbero a base di di sturbi

della statica e· della dinamica, attraverso ù11 determinismo riflesso, di n·eurom.ialgia riflessa, richiedendosi per la sua effettuazione la cc costituzione n euralgica o di ipereccitabilit à n ervosa n. 1'utti coloro i quali banno esperienza di lorr1b a.g·gini, sono c·oncordi nel fatto che, sebb·e ne si tratti cli una affezione che predilig·e le stag1oni fredde ed umide dell'anno, è sovratutto eminentemente sen sibile alle variazioni atm osfer1cb e. E la lombaggine fa parte delle ciclon osi o ciclonopatie di Frankenhauser , o delle m eteoropatie d.'. Cohn, n el gruppo delle affezio11i croniche reumatich e, ove proponderano. La situazione di un malato di lorrubaggine recidivante di fronte alle variazioni atmosferich e è di versa, ve n e souo di quelli ch e « predicono » uno o due giorni prirr1a la variazione , altri ch e I 'avvertono poche ore prima, altri cl1e ciò avvertono, ma senza che si avveri. Talora con l 'in iziarsi della variazione si ha la r emission e dei dolori. Gli studiosi del fatto, e co11 essi l 'A. , determinano come responsabili le oscillazioni della pressione, del grado igrom et rico, della temperatura, della direzione ed inte11sità dei venti: pur tuttavia tutti concludo110 ch e di esatto nulla si può osserval'e. Alcun e interpretazioni fondamentali veng ono di r ecente dalla scuola tedesca : precisamente quaJcl1e delucidazione ci viene dagli studi del fBjerkme e della sua scuola, sugli strati atmosferici (strati instabili dell 'atn1osfera) integrati dalla nozione dei corpi aerei . Di questi stra t i. dal punto di vista della m eteorolopatologia umana , sono stati studiati quelli che costituiscono la fronte ciclonica, anteriore o fredda, e posteriore, o calda , di una depressione. Le osservazioni tedesche provano ch·e bisogna r endeTe responsabili dello scatenam ento m orboso il passag·gio degli strati instabili atmosferici: i dolori reumatici m eteorotropi (iF eige1F reund-Rudd·er), gli accessi dolorosi reumatici sono sen za dubbio evidenziati dal passaggjo di un fronte , indifferentemente caldo o freddo. Rudder sostiene ch e le instabilità- atmosferiche non sono mai la causa delle affezio1·1i, ma la causa scate11ante ch e pone in evidenza od esteriorizza processi rn·orbosi preesis tenti, latenti ed in organis1ni predisp osti. Terapia: il profano combatte da lunghi anni lombaggini e dolori lombo-sacrali sospettando l 'intervento del fattore m eteorol ogico , con una serie di m ezzi e1npirici oggi mo1to suggestiYi. Così si ·va uso di avvolgimenti con tessuti di lana, flanella , seta, o con :pelli di animali , o con coll ane di ambra o di corpi a composizione fisica sirr1ile,, corpi al cui sfregam ento si produce elettricità. Adop era il volg o le cosidette moscl1e di ~li ­ lano, caustici di diverBi tipi , p·u nture di api , di vespe; revulsivi come la ignipuntura , le ventose. Tanto i revulsivi come ]a puntura dell e api provo can o reazioni infi ammatorie a carico del m esen chima i11tegrato dal sistema r.eticolo1

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cc l L POLICLINICO »

endoteliale, governato dal sistema vegetativo neurale, e tutte le reazioni infiamn1atorie agiscon o con fenomeni fìsic o-chirnici basati sul can1bio d e lle cariche elettriche. Massaggio e g innastica sono utilissimi, spe cie il massaggio a tipo vibratorio sui punti dolorosi. Il ca ldo, sia secco (bagni di aria-diatermia), sia umido, sia sotto forma di piretoterap ia, sono soccorsi preziosi ed utili. Sono però tutti soccorsi da con siderarsi 1)a lliati vi: non porteranno mai alla guarig ion e delle lombaggini osteoarticolari o reicidivanti. Per queste g li AA. moderni con sigliano unanimerr1ente la eli.minazione di ogni fo colaio di infezione cro n ica nei soggetti affetti da lombaggine: l 'effetto dipenderà dalla precocità dell>estirpa• z1on e. Fra i mezzi farmacologici vanno ricordati tutti i$"1i at1tinevraJg ici ed anti reu n1ati ci . Come complemento. della eliminazione dei fo,colai è di pratica corrente la ,,a ccinoterapia e l a proteinoterapia. Un ulti1no gruppo è dato dai chen1ioterapici locali: acido . a licilico , ioduro di sodio ecc. ; oltre a provocare un'azione analgesica, ques ti cor1)i motlificando il mezzo jo11ico locale, stim·olano il sistema vegeta tivo i1eurale e pongo110 in attività g li elementi d el n1esen chin1.a a ttivo. MoNTELEONE.

ORGANI RESPIRATORI . La p1·ognosi ed il trattamento della polmonite lobare. (J. A. RYLE. Th e La11cet, 18 febbr. 1933) . La polmonite è una malattia c h e inter essa en1l)re il medico pratico; la sua eziologia, le caratteristiche clinich·e, il decorso , l e com 1)licazioni sono ben note, ma l a terapia varia secondo le epocl1e ed è bene , di tanto. in tanto, il fare una revisione g·enerale d ei metodi in U 80 .

La scoperta di 1F rankel, d el pneumococco ha l.H3nsì stabilito l 'ag,e nte eziologico d ella malattia , ma no11 ha fatto fare un passo alla tera.p ia. Jn tempi più vicini., ]a differenziazion e dei diversi tipi di p11eu1nococco è stata di grande aiu to nella preparazione dei sieri specifici . Bisog11.a però riconoscer e cl1e il siiero antipneumococcico, sebben e preparato secondo accurati prin cipii scientifici non si è affatto im1)0s lo all 'attenzione g enera le come, p. es., la insu lina per il diabete. Vari·e sono Je ragioni di questa diffidenza: esso ri chiede u na ))articolare esperienza per la sua sommini strazione , costa m olto ,· h a una s1)ecificità limitata ed è inoltre difficil e stabilir e in qu.ale n1-isur a e sso ha agito nella malattia, tanto più che la polmonite ha un 'elevata percentuale di casi di g uarigione sponta11ea . Prima di decidere sul! 'utilità o meno di u11 a i11isu r a tera11eulica n ella polmonite , è quindi neces ario cons icler urne: 1

( ANNO

XL, Nu?\r. 15]

L_~ MOR'fALf'I.~ E LA PROGNOSI .

E noto cl1e la inorbosità e la ntortalità IJer pneun1onite variano d'anno in anno, da paese a paese, nonchè dall' e tà , dalle condizioni sociali del paziente, dalla su a costituzione individuale, dal tipo di microorg anismo che è in cau sa. Mollo eLevate, in confronto dell 'In g·l1ilterr a, son o la morbosità e la mortalità p er pneun1onile agli Stati Uniti, dove sono an ch e più numerosi i lavori sulla relativa sie. roterapia . In Inghilterra e Scozia, la n1ortalità o speda lier a per pneu1r1onite è del 10-20 %. All'ospedale Guy (statistiche di 9 anni terminanti il 1930) la rr1ortalità, fra i 13 ed i 75 anni , è ~tata del 16 ~;, ; 1/3 d elle morti si è avuto sopra i 50 anni; 11essun n1orto fra i 15 ed i 20. T er1uto conto cl1e i n1ala ti ospedalieri sono i più gravi e quelli in peg·g iori condizioni, si deve ritenere ch e, nella rJr.atica privata, la mortalità sia d el 10 % circa. Nell 'eser cito è d e1 10 % circa ; dt1rante la guerra fu in alcuni settori d el 10,5 %; ma i11 altri d el 26. 1 %, e n1agg iore in quelli ch e venivano trasportati da distanze considerevoli. Ag li Stati u11iti (st atistich e di Cecil), la mortalità varia : è più bassa n ella pratica privata , più a lta n egli ospedali di rango elevato e più al ta an cora in quelli a cui accorrono gli strati j)iù bassi. Così, all 'ospedale Ilock\!feller è d el 10 5 %, mentre in quello Bellevue del 35 ,8 %. !Fr a 422 casi non curati col sier o, Cecil trovò una mortalità d el 36 %, mentre fra 429 casi trattati col siero era del 28 %. Ad ogni modo , questa ultima cifra è qt1asi il do PJ) ÌO di quella dell '.osvedale Guy , di L on dra e dimostra ch e agli Stati Uniti la malattja l1a .asp etto più grave. Altre condi zio11i che influiscono sulla prognosi (oltre all'età giovanile ed all'ambiente favorevole) so no : la prese11za <li una malattia cronica o di alcoolisino , o di cianosi ; n on altrettanto sfavorevole è la ])Tesenza di d elirio e così pure l'estensione del processo pneun100

DlCO.

Una pressione bassa o ch e si va abbassando è un cattivo segno . Utili indicazioni prognosti che so110 d ate d al polso, dalla temper~tura. d.a l respiro; quanrlo si ha il parallelismo dei detti fen omeni, ov·v ero polso e respiro son o rari in confronto della temperatura , si possono avere buone sper anze; ma se il polso od il respiro aume11to di rr1olto pur con la discesa della temperatura, la prognosi si oscura. Una lingua b en im iita·- e la nutrizione ch e si n1antiene buona sono buoni indizi. Una ad egu ata risposta leu cocitica (circa 20.000) è considerata con1e favorevole , mentre l 'assenza di leu cocitosi è un seg·no sfavorevol e; le cifre interm edie va1mo messe in rapporto con i sintomi clinici. In una certa percerttuale d ei casi , l 'emocoltura è positiva per il pneumococco sui primi


[A~NO

XL,

NUl\[.

15]

SEZIONE PRATICA

stadii della malattia; ma a un a ccrescimento abbondante o la positività che persiste a malattia avanzata sono cattivi segni . La i)ericardite e la 111eningite, che indicano una etticen1ia, prea1111unziano u11 esito fatale. I"'a peritonite da pneumococco, più frequente nella età infantile, può esistere ancl1e senza pneun1onite; dà m ortalità a lta, ma si hann o anche guarigioni. È difficile dare un g·iudizio pronostico dci primi 3 g ior11i; tutti i inedici ha11no, de l res to, veduto guarire i casi apparerLtemente d isperati e morire qu elli a11parente1nente favorevoli. È ancl1e questa incertezza ch e trattie11e n1olti dall'uso d el siero.

L.\ ~ ebl> e11e

l ~H.\PJ \ ~ (!."{ SPECJFI C.\ .

1'o ...... cr,·aziuue J1on

i l)O sa C'lJrin1ere in ci fre, è certo che il trai tan1ento .. i 11 t on1ati co aiuta la O't1arjuione e ch e la buo11él o 'cattiva terapia i1uò addirittura dare la differenza fra la , rj ta e la i11orte. Pii1 cl1c altro hanno importanza u11a s l.a11za calda n1.a ben Yentilatu ed una buona assistenza i11fer1niera. Quest 'ulti111a de,·e so prattutto curare : il m a ... sin10 di sonno e di riposo con il minimo di turl)O, una nutrizion e adeguata e leggiera , la cura del la bocca e della }'elle , senza inuover e troppo il n1alato. la limitazione d elle vi ite , la somministrazione di ossi O'e110 e di n1edicamenli qua11do sono n ecessari. La quantità eJ il n1o<lo di disporre i cu cini variano secondo le esigenze ed i austi individuali. Di tanto in tanto, .. i faranno delle spugnature tiep irle. Dieta 1iquida o sen1iliquida: di sucr l1i di frutta , abbondanti bevande , con zucch ero o g lucosio . 0J11mi11i trazione frequente di stimolanti per via orale. soprattutto prin1a d ella cris i. L 'A. i1011 è favorev ole all 'u so di s timolanti J1er via i1>odermica, del tipo della stricnina o d el! ' ad r en a lin a. La digitale viene data ~eneralmen Le, n1a è a ~ sai dub})io cl1e essa abl)ia una qualche efficacia nel caso di una tachicardia regolar e o nei disturbi dovuti al1.a febbre od alla to iemia . L 'acqu avite è, ad un ten1po , un alimento ed \1110 s timola nte e la sua utilità in certi ca i ed a <'erti sta dii è O'en eralmente riconosciuta. La som1nini ·trazione continuata di ossig en o con. u11. ca tetere . ]Jer . ,~ia nasale è giu tificata ne1 casi con c1a11os1. Per il sonno , e il dolore n1an ca od è leggiero, bastano gen er a]n1ente le polveri del Dover con aspirina , cd jn dosi piccole, an ch e per i bambini. La n1orfina non va mai negata n egli adulti, ai prin1i stadii di malattia, qua11do iJ d olore e 1'inso n11ia so110 le princi1pali so fferen7.e. La d ose d a u sar si è di cg. 1 ,5; in qu antità min ori manca spesso il s uo e ffetto . Un cc pull-over » leggiero , di flanella od una scialle sopra la camicia da notte costitui scono una copertura sufficiente. Utili sono d ci legaeri catapla 1ni di }inseme o di antiflogi-

577

sti ne. Si veda an cì1e di risparn1iare al paziente la fa tica di esami troppo spesso ripe tuti.

LA

S I EROT.EHAPJA.

i u sa il siero di F elton che h a il vantaggio di es er e concentrato. Si e~igono però particolari precauzioni. Dall 'anamnesi , si deve cortoscer e se il paziente h a ricevuto altre iniezio11i di s ier o o se 11a offerto di asma, feb])r e da fieno od eczc1t1i. Si pratica poi una 1prov.a intradern1ica e co11giuntivale con siero di cava] ]o dilui1o al 1/10; se e11trambe queste prove sono n ega tive dopo 15 i11inuti, si iniettano 5 eme. di s ier o Felton per via endovena a. Do p o 1-2 ore, :-\C iì 1)azient e non ha avuto di turbi ùall ,iniezio ne , se n e pratica '1n 'alLra di 15-20 eme. e si co ntint1a ogni 2-3 ore fi110 a dare 100.000 uniLà (circa lOll eme.). La quantità di sier o da son1111inistrarsi nei giorni egu enti viene regolata da1le con dizioni d el 1)az ienlc. Alla fine . per prevenjre le ricad11te, i fanno ancora i-2 iniez ioni da 10 eme. Si con1preudo110 tut te le difficoltà di quel" ( O trattan1ento (c h e evidenten1ente non può e er e fatto ch e in osped ale) e ch e non sono rimos e n cn1111 eno di ·ta nzianclo le iniezioni ogni 8 ore. Anch e le r eazioni ùa iero non vengono d el tutlo eljn1ir1ate . Come è stato detto , la inorta1ità verrebbe così ridolta <lal 36 a l 28 %. La inaggiore riclu zi one si ha nc11e p11eun1-0niti d ate dal tipo J (dal 31.2 al 20.1 ~~) , rnentre rol tipo secon do (c11e è quello lJÌtì virulento), la riduzione i 11a dal 15,8 % al !0,5 <}'~ . Le condizioni n1igliorano con la :ommini... lrazione precoce ; per il ti.p o I, la riduzione .. i è av11ta ùal 26,8 all'll,7 % n ei casi trattati entro le pri1r1e 72 rJre . Non si hanno statisticl1e cl1e din1ostrino se le con1 plicazioni sono o noni infll1e1tzate d.a 1 s iero. L'\ rrr1strong e Jol1n on lo nega110. Ancl1e g li a11tori ::,cozzesi ed ing lesi con cordano ncllJ'a ffe11r1are ch e , L~on l 'u so del siero si ha una n1inore n1orLalità ed una p iù rapi . da defervesceuza; que::;ta, a dire vero, si oc..serYa anch e nei ca si i1on trattati col siero, J 11a in qt1el li traLLati sarebbe più frequcn le. J""a n1ortalità d ei ca.- i da Li po III e J\ Jltln Yiene influeuzata dall ' u ·o del iero F e!tP n , il ell e slo.rebhe a di1110 trure ch e que.~lo 1ton J1 a olt anto l 'azione di ur10 cc sl1 uc k » proteico . 1 '

DIFFICOT~T;\ I,R_-\.'fI CHE PE~ L' U O DEL S IERO.

I) Anzi Ll1tt.o la diag1tosi 111olto precoce. II n tedico rto:q. vie11e er11pre, clii amato s ul)ito , m a S}Jesso ])assauo ~-3 gior11i prima ch e ' 'enga c11iarr1alo o Gl1e la Lliagnosi sia certa ; lo sta})ilire poi il tipo di 1111eumococco ricl1iede ~e1npre 12-2± ore anch e se il labora torio è proJJrio a portata cli n1a110. Si le11ga poi presente cl1e 11on tutte le }Jl) l111on iti lobari sono date rlal pnel1mococ;c;o, anche se ad inizio improv,,i o, febbre elevata e sr)uto 1ugg ino .. o. Non è


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<C IL POLICLINICO

sempre facile la diagnosi con polmoniti influenzali o ~tre1) tucoccicl1e o con broncopol moniti mis te. Può esser e aI1che confuso con la polmonite il colìasso 1nassi vo associato con la ·bron chi Le . 2) Anche an1n1osse per quanto sopra tutte le conclizioni favorevo ]i, la so1r1m inistrazione endovenosa co:;ì freqttenterr1ente ripetuta non è agevole a farsi du.l n1edico prati co; essa, oltre al n1edi co, dis turba il .p aziente, che h a in' 'ece tanto bisog no di riposo e d i quiete. 3) Nei casi 11i yJazien ti d ella c lasse povera , è da discutersi se convenga continuare in casa il tratl.ame11to consueto o sottoporre il m·alato a l rischio del trasporto jn osped ale . T e11uto con Lo c l1e si 11a abbastan za frequ ente n1ente la g uarig ione &pontanra (4 vol te contro 1) e ci1e si ha 1 l'rob-a bilità s u 3 ch e si tratti di un tipo iuadatto, l ' A. non si sente affatto pro1ier1 so a sott<Jporre il n 1alato ad un rimeòio ùa so1nn1i11 i ~trarsi per via endoven osa d i fronte ad un vantaggio ind e ter1ninato, pure riconoscendo cl1e alcuni d ei casi trattati altrin1enti avrebbero a·vuto vantaggio dall a sier oterapia. In con1plesso, il pian o d 'attacco deve varia r e seco11do l 'individuo. )_,a sieroterapia v,a riservata al tratta1nento in ospedale; è controindicata, in linea 5enerale, nei bambini e n egli adolesce1lti , ir1 cui si h a più sp·esso la ~uari­ gione. Così pure urJn è a ffatto consig liabile in individui ch e abbiano qua lch e forma di allergi a, poicl1è è da dubitarsi ch e i possibili pericoli per u11a n10.lattia d a siero controbilancino i vanLag·g'i. Essa è inutile in adulti ch e rispondono b e11e fin dal pri11 cipio all 'infezione con un ' ele·vata leu cocitosi. Rin1an gono allora g li adulti ch e d.anuo qua] c he tintore fin dai primi stadii, per la r11ancar1za rli l eu cocitosi , per alcoolismo , ecc. l)er questi , si può ritener e giustifica ta la somrninìstrazion e precoce d el siero di Feltor1, continuando il trattam·ento se esso corrisponde a] tipo di pneumococco, n1eglio se del I ch e i1el II. A11cl1 e la consider azione d el costo non deve esser e trascurata e C08Ì pure d el trasporto in ospedale, con tutti i su oi perico li; ad og ni rr10do , tale trasporl.o va fatto entro l e prime 48 ore di n 1ala tli a. Può d ar si c l1e r1lteriori st.udii e progressi arr ivino a n1ocliticar e Lali con clusioni in riguardo all'effi cacia e co11,re11ienza d ella sieroterapia n elJ.a p0Jn1 011ite. fil.

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[ANNO XL, NuM. 15J

pressione d ella vena cava superiore o di una delle sue b ranche ; la quale provoca un ingrossam ento d elle ver1e superficiali d el collo, de11e bracci.a , d el petto e dell'addome. La pressione sulla trach ea produce una caratteristica tosse cavernosa , che spesso è il primo sin torna dell 'affezione , o accessi di stridore. Talvolta i sintomi inizia]i sono dovuti a lla pression e di un nervo: tosse parossis tica da irritazione del vago, disfonia d a paralisi del ricorrente, disu gu.aglianza pupillare da lesione del sin1patico. La dis pnea è di solito un sintom a tardivo ma talvolta può ·esser e precoce. L 'esist enza di uno o p iù dei sintomi su d etti d eve indurre a praticare ubito l 'esame radiolog ico. F atta la diag·n osi di tumore cori.viene fare quella di natura , praticando l' esame microscopico di eventuali g landt1le ingorgate al collo. Comunque è sempre consigliabil e l 'intervento chirurgico, perchè n el caso si tratti di cisti dermoidi o di fibroma si può così salvare la vita del paziente. I t11m·ori d el polmone p.o ssono rag·giungere un voJume consider evole sen za dare manifestazioni clinich e • Queste sono dovute alle seguenti compli cazioni: collasso polmonare da blocco di u n bronco, emottisi o sputi ematici, m etastasi in organi distanti, pleurite o versa1nento pleurico . suppurazione d et erminante febbre ed espettorato ·purule·n to. I sintomi dovuti a tali complicazioni sono sempre tardivi. Il neoplasma polmonare d e ve esser e sospettato ogni qual volta un individuo di mezza età presenta segni di affezione polmonq.re, specie se i segni ;.;tessi non sono quelli abituali . Quando una p untura esplorativa non d à esito a liquido e l 'ag·o penetra in una sostanza compatta, la p r esen za di un tumore è presso ch e certa. Un ' 'er sa1nen to contene11te san gu e in individui anziani n ella maggioranza d ei casi è dovuto a n eoplasma . Nel can cr o il versamentn contiene poch e cellule e principalmente endoteliali. Nello stadio iniziale però p r eval gono i linfociti. Sinton1i vaghi , come attaccl1i periodi ci di asma, dolori al petto o .ad una spalla , tosse secca persistente in un soggetto, specie se anziano, ch e precedentemente non aveva alcun La diagnosi precoce del cancro del media- sinto1na, d e,re ind11n·e in sospetto. l Tna malattia in1provvisa con tutti i caratteri stino, del polmone e della pleura. della polmonite non di r ado poi assume il qua(S. T. BuRREL. Practitioner. febbraio 1933) dro di un cancro di un bronco. E ciò perchè TI mediastino contien e orga11i funzionalmen- il tumore im•p rov,ri s.am en te blocca il bronco. Il te m olto importanti e perciò 10 svilup·p o di un conseau ent~ collasso del polmone provoca un.a tumore determin.a rapidamente la comparsa di reaziÒ~e feb·b rile d ando così la fenomenologia di. uria polmo11 ite. Ma la febbre scompare e sinto1ni d ovuti alla oompressione degli or g ani . . . l 'ottusità perm.ane. stessi. Talvolta accade ch e i tumori cer ehral1 o m i Le prime manifeRtazioni sono dovute alla


l ANNO

.\L, NUl\I . 15]

clollari . . ono n1etastasi di tun1ori poln1onari ig11orati. ~Ieno frequentemente la diag no i si fa i11 seguito alla comparsa di metastasi n el fegato ulla pelle. n elle glandole linfaticl1e e i1elle ossa . E ovvio ch e in tali casi l 'accertamento diag11ostico l1a u11 interesse puram ente a ccademico. La durata n1edia della vita dopo la · com parsa de i p1·imi sintomi del cancro del polmone è di sette mesi. raramente il paziente vive oltre i due an11i. Qt1ando i sintomi so.n o e permang·ono poco chia ri ed il soggetto sopravvive oltre 1'anno si può con quasi sicurezza escluder e il can cr o . Il ca11cr o confina to nel t essuto polmona re non provoca dolore, mentre in quello di un bronco si p uò aver e dolore p er risentim ento pl e urico . irritazione dei nervi . o trombo i di un a \1eu a. Ta lvolta si ha pires ·ia imi le a quel la della tuJ1er colo i. In og ni caso sospetto con,rien e praticar e l 'e an1e ra di oloo-ico ch e dà risultati conclu ivi. L·f'ndo teliom a d ella pleur~ n on è com u n e, n1a d e\'e e ~ er e aspettato ogni qual ,,olta il ve r .. a1nen to pleurico si riforma r apidamente d opo og·ni aspira zione . In principio si fa quasi se1111)r e diagn osi di tuber colosi m a t1n e]em enio differ e11zia l e è dato dal fatto ch e il ver am ento contiene cellule endoteliali invece di linfo<' ili, n on c h è da 1 fatto che quasi sempre è em a ti co. Per altro i segni clinici. e radiologici . on o qn(,l)i ùi un com u n e ver sam en te pleurico. La progn o i d ei tun1ori mali gni endotoracici è di.sperata . Con1unque l'oper azione esplor ativa è sempre con si aliabile ;per il caso ch e si t r a l.t i di 11n tumor e non rna1ign o. DR. 1

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Le linee capillari del polmone (ri cont1·0 anatomico ed istologico). f,;a Radiologia Medica, n ov. 1932). L ·i\ . per trarre il ver o sig nificato d ella linea cl 'on1bra esilissim a , capillare, visibile con una c erta frequen za n ei r adiogr ar11 rl1i dell 'appar ato r espiratorio a ll 'a ltezza d eJ] 'i11lerlobo su p . d es tro (e con id era ta da i più com e l 'imagine dell a pleura san a, d a ta luno invece d ella pleura m a la ta , o da qua lch e altro come proiezio 11e di uno d ei 1nar gini d ell 'interlob o) proced e a d un rigor oso cont1w ollo n euroscopico di que_ta ed a differ en za di qua nto aveva fatto anch e n el l 92b' n on lo lin1ita ali 'indagine m a cr osco j)ica 111a an ch e micro copica. Il co ntrollo n ecr oscopico e l 'esan1 e istolo a ico on o s tati e eg uiti dal 1p r o f. Ra daelli. 'ui r a diogramn1i di 30 cada veri la linea ca · pillar e cl estra superiore nel suo aspetto di · li11e.a esil e e rego]are è s ta ta trova ta 6 volte . E a è s tata ri contrata con la stessa p ercentuale e con le stesse caratteristich e icon og rafich e delle ra diografie sul vivente. La linea capillare non è quindi una formazion e eccesiva·m ente legata a condizioni di vita . ln tutti i 6 casi l 'A. riscontra d etta linea a lo n ell e radiogr a fie esegt1ite in situ , prima di (1\ .

1COT BA .

579

SEZION E PRAT1 CA

qualsiasi manipolazione, m entre essa scompare, dopo che siano stati alterati in qualsiasi modo i r.apporti tra i lobi polmonari (ciò che ci dice che essa è legata a condizioni di particolari rapporti tra il lobo m edio e s uperiore). Supposto ch e la linea capillare potesse esser d ovuta a ll 'accava lla m ento ad embrice dei due lobi in situ d entro la• gabbia toraci ca (e non p otendo con statar e ciò all'apertura del torace p er il collasso d el polmone) fu sperimentalm ente riprodotto con esito negativo . La più in1portante d eduzione è ch e la imagine della lin ea esili sima , controllata macro e lnicroscopicam ente, n on ha n1,ai corrispos to in a lcuno d ei casi s tudia ti a lesioni scl erotich e tiella pleura interlobare o a sinfisi d ei foglietti pleurici , n1a il .pia n o interlobare è s tato sem pr e trovat o completamente libero. Di conse •ruen za cade l 'ipotesi che la linea capillare sia l 'espression e di un processo pato1 ogico della pleura o d i form azio ni scler o tich e d elle p ar eti lor ac ich e oppure d ei inarg ini d ei lobi, r estan <l o in,·ece quella, g ià sostenuta da l Busi e a ccetta ta d alla m aggior parte d egli AA., 1'osses'" ion e cioè d ell 'ombra d ei fog lietti pleurici intcrlobari norm,ali presi d'infilata . L 'A. ha radi ografa to di pro filo un pezz.e tto di pl eura (3 x 1,5 cm .) n orrnale, fresca di u o mo , otten en <lo u n ' on1b r a corri par abile alla li11ea capil1a r e, e e già a tali dimen sioni la p leura pre a d ' infila ta o ffre le condizioni fisico -ra diogr a fic he , n o n è n eces ario in,ro car e l 'isp essimen to p leurico pa tologico 'Per la ge11esi d ella linea capillare. È evidente du nque ch e a foglietti pleurici i&pessi ti p er pro~essi fl c g istici o n eoplastici la Jinea capillare sarà più m ar cata. Difatti in que.. ti casi i t r ova ra diograficamente una linea as ai p iù d en ... a , sovente più spe sa ver so 1'ilo, potendo talvolta m ostra re segni di retrazione, mentre la linea ca.p illare ·è sempre esilissima , r egolare, più spessa latera l1n ente ch e m edia l m en t e, n on arriva ch e assai difficilmente o quasi m a i al contorno m edia le del polmone e ~ i m o tr a il più d elle \'olte co11cava in ba o i1 el ... uo estr em o later ale. M CAcE. Interessante per tutti I medici :

Le specialità medicinali. Il così detto ''comparaggio,, e la vendita dei campioni (ARISTIDE CARAPELLE ). La denuncia degli aborti all'Uffirio di . Stato civile (A. BEL LEI). sono i due argomenti tratt ati nel N. 3 (Marzo) del periodico " IL DIRITTO PUBBLICO SANITARIO ,, il quale contiene altresi una copiosa Rassegna di Giurisprudenza nonchè la rubri ca Leggi ed Atti del Governo.

Prezzo del urldetto n umero sep arato L. 5 N.B. - L'abbonamento a1 dodici Numeri del 1933 costa L . 3 6 1 ma agli aesociati al cc } 1olichlnioo » è conooeso per sole L. 3 O, che vanno in 9 iate, mediamte Va.glia Postale o Ba ncari<>, a.ll'A m•m inist r azione del u Diritto Pu b blico Sanitari<> ,, Via Sis tina 14, Rom a. Al r icevi· men to dell a predet ta s omma ve nranno Sll·bito spediti t u tti i Numer i finora pu bb1icati de l 1933.


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o

(C

fL POLICLINICO })

-NOTIZIA BIBLIOGRAFICA. G. rfALLAlll CO e R. PoLLl'TZEn. Lo sviluppo e la cresce11za clegli iridividui. Editori: Fratelli Bocc.a, Torino , Piccola Biblioteca di Scie11ze ~foderne, 1932. Vol. 111-8° di pag. 288, cor1 molte fig ure. L . 20. Cl1e cos'è la vita ? È la domanda assillante ch e 1'u o1no si è posta da secoli. Non pago delle risposte che gli venivano dalla religione, s ·è adoprato , specie nell 'età nostra, a cercare di flssa,r lo viso 11ell 'eterno mistero con l 'ausilio della scienza. I r11eravi;gliosi progressi ottenuti dalla chi111ica e da lla fi sica hanno fatto sorgere la presunzione che l 'uomo « sarebbe ri11scito a . piegare e chiarificare qualsiasi inister o dell '1111iver so : ,e fu l 'e1)oca del 1più assoluto inateriali 1no, in c ui si credeva che il vivo pot esse prove11ire· (e fosse orig inariamente pro' enuto) dal non vivo (la ge1ieraz,ione sponta.nea) e }Jar eva persino non troppo azzardata la speranza che l'uomo stesso sarebbe riuscito ad infonder e n ei suoi laboTatori con· procedi1nenti chù11ici i:>erfezio11ati il soffio vi tale alla m at eria in erle >) . Queste con sideraz1toni sono il punto di partenza d ·l1n libro ch e G. Tallarico e R. P o llitzer ha11no dedicato allo sviluppo e. alla crescenza degli individui. Noi non possiamo scien1ifican1ente accertare l'orig ine della forza vitale nè quindi riprodurla ad arte, ma possiam o studiare l' azion e che quella forza esplica sul]a inateria e le tras forrr1azioni che ne derivano . IFria es~ e la l)i.ù irnportant.e, la fondamentale, è data dallo svil11ppo degli individui. Con s tile piano e sen1plice gli AA. svoJgono tutto il complesso dottrinale portando soven te il riflesso cli rilievi e d1 indagini personali, speri111entali o cli11i ch e. I primi ca1)itoli trattane, di argomenti biologici capitali: la sostanza vivente; basi biolo-

yicJ1.e dell 'accre:;cirriento e dello sviluppo; le trasfor1nazioni eriergetiche della sostanza vivente; il terripo i1i biologia. I,articolarn1enLe inLer es ... artti i due ultimi ca.pitali , perchè coi11, ·olgo110 il p ro}Jlema della longevità e la con cezione fi losofi co-b·ì o1ogica del « tempo » . La econ ùa p.a rte tratta delle leggi gener.aJ i d·el_l 'arcr escirr1er1to e di quello· dell ' uo1110, dal la n a~c ita all'età aclulta : inter essanti nel prin10 capitolo ~ono le conside tazioni sui rapporti tra J<t rapidità delì accrescimento e la durata della ' j ta. La terza parLe, l a più a1npia, è dedicata ai fattori che influiscono sul] 'accrescimento e sullo sviluppo; ·è di vif,a in tre capitoli: la costituzio11e, l 'alin1entazio11e , !:ambiente. Ancl1e qui destarlo interesse ìe concezioni originali degli _i\ut ori rig uardo allo stlito biologico d ell ' alirrie11l o e ai ritrrii di cresc0nza. Leggendo il volun1e. di Tallarico e PoJJitzer Eo110 riandato c0l pe11siero agli anni g-iovanili l quando con gr anùe entusiasmo per gli studi scie11 l ifici , no11 a venclo trov-ato a11cora la mia via , n1i cliJetLa,,o di e&.:u rsioni n ei più vari 1

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campi del ::;apere biologico. E allora scrissi, per suggestione paterna dell'autore, il capitolo : Le età della vita e la morte per la Fisiologia dell'uomo di Luigi l.1ucianì : e vi in fusi tanta parte di rne, tanta baldanza di chi è ancora ignaro delI ' a111ara esperienza vissuta. In questo libro dei due illustri colleghi ritrovo Itumerosi spu11ti di quelle mie pagine. E vedo uscire (la questo volu111e l'asserto cbe co111e ogni orga1li~mo possiede· ritmi interni autoctoni, che danno ragione della vita, vecchiaia e n1orle, così deve intonarsi ai ritmi in1posli dall'anJbie11te e tin.isce .con l 'adattarvisi , pena il decadi1ntent0, i 111orbi , la morte prematura. Fenomeni vitali , forrr1a e costituzione del cor.p o s 'ar1nonizzano co11 le esigenze della te1nperatura, dello stato ìuminoso, della ca- _ rica elettrornagn·e.tica deIT'atmosfera; i ritmi interni si plasma110 su quelli ]ocali e di stagione. Specie durn11te la {ase dell'accrescimento, l 'influsso dell 'ar11bier1te è s~,i ccato , così da irr1pri111ersi sull'organismo. L 'i111portanza di un 'arn1011ia tra i ritmi del l'organismo e i periodi dell ' ambiente, la possibilità di fa·vorirla con u11 adatto tipo d'alimle11tazione e con u11a razionale applicazione di mezzi fisici e farmacologici, il pericolo di turbare l'euritmico dispiegarsi dell'edificio corporeo con cibi o con draglie o con terapia fisica non appropriata, sono gli argomenti sui quali Tallarico e Pollitztr insistono. L'uomo conserva nella 8Ua cornpa.g ine il ricordo di queste siritonie e vi rico1Te se deve ricostituire le sue forze : <! uesto è il sig·nificato del cc ritorno all' aria i1a tia )) , notano acuta111ente gli Autori, di c ui b eneficiano i deperiti, gli affetti da n1alattie cronic he , i convalescenti. l ìt1 ritn10 governa dunque le vicende d ella economia un1ana. Approfor1dirlo anche n_ei suoi r apporti con l 'esterno , sarà il còmpito della medici11a di domani. È facile intendere corr1e un giovirtelto di 14-16 anni possa andar~ incontro a sofferenze nlClrbose dovute a sforzi muscolari e la vori fati cosi , al! 'aria inquinata di gas ed esalazioni nocive delle fabbriche, a malattie po1monari per inalazioni di polvere, e sopratutto alla tubercolosi. L 'organismo durante la crisi pubere è disposto a turbe d el cuore per fatiche non adatte a quelle che può tol1 erare un iniocarclio in· via d'accrescimento, donde le so f fer er1ze del cuore ipertrofico di cr esce11.za, ch e p-r edispone a vizi cardiaci e a facili esaurirr1e1tli del centro circolatorio n e 11'età adulta. Tutta u11a serie di n1anifestazioni sta ai limiti tra la fisiologia e la patologia e ciò avviene in ogni <.:arr1po deJla medicina. Di tale argo1nento appassionante, ch e rappresenta lo svolgimento logico del problema disc usso dal rl'al1arico e Pollitze.r, tratta la mia recente opera « Sulle prin1 ~ linee di una patologia dell~ sviluppo n. E ta le è la ragione intima per cui un Oto-rino-laringoiatra si è permesso di legge1·e, di m editare e infine di recensire con pien a e aperta simpatia d'idee il libro dei dl1e colleghi . GUGLIELMO BTLANCTONT .


[ANNO

t:

XL,

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UM .

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CENNI BIBLIOGRAFICI . .

Lelirbuch der allgemei11e11 Pathologie und der z)ath,ologiscJien A riatomrie , STERNBERG.

begrtindeL ,~.on prof. H . RIBB EI{T. 2a. ediz. i1 voi. in-8-o g r. di p. XV-650, con 759 illustrazioni. Ed\t. IF. C. , V. Vogel , Be1'1in·o , 1933 . Prezzo : M. 39,80. Il classico trattato di Ribberl., cl1e va11la la g loria di numer o e edizioni , è tato riplasn1ato e aggiornato da . . ter11berg, per 1netterlo in grado di rispor1dere ai nuovi bisogni didattici , pur maotenendo11e la dispo "' izione .gen erale e le direttive originarie: ne è ri ultata un 'opera nuova, di cui si pubblica ora la 2a. edizion e. Una ·p ri1na parte espoi) e le nozioni essenziali di patoloaia gen er ale (eziologia , patogenesi, guarigione, i111n1 unità); una seconda parte concern e i processi patologici generali (a lterazio11i regressive , disturbi di nutrizion e flogosi , p rolifer azioni, malforn1azioni) ; una terza parte , la più estesa, prende in e "'ame i p r oces i patologici dei singoli or gan i e isten1i. Un indice d ettag liato delle materi e a.g,evo la ]e ri cer ch e. Le numrerose fioaure sono c osì di1110 trati,·e, cl1e parlano di 'J>ef e stesse. A. P.

Af.

Précis de Chhmie Physiologique. -Cndecim a edizione. in collaboraz. di A. Arthus. ù n vol. in-16°, di P. 522, con 111 figure e 5 tav. a color i. Edit.: Masson & C. ie, ARTHU .

Parigi, 1932. Prezzo fr. 55 ; iilegato in tela , fr. 65. Questa nuova edizione di un libro qua ~i classico è stata allestita, da l fisiol ogo d el1'Univer ità di Losanna , in collaborazione del prof. André Arthu .. , libero d ocente nella ste sa Universit à . Notiamo cl1e vi è stata seguita la i1uova non1e11clatura, in ~ pecie per i ~li cidi e i lip idi; ch e vi ..,ono state i11 tradotte 11uo,•e nozioni , iu SJlecie per gli ormoni e Je vitamine, i11entr e alc u1te nozioni ineno util i ono st at e ome e, onde n1antenere al ri a .~ unto la su.a brevità e sn ell ezza . . ei s uoi 23 ca1)itoli tratta: le n1aterie minerali, le soluzioni , i lipidi , i g licidi , i :Protidi , l~ diastasi , g li en zimoidi , i va ri liquidi e tes ut1 dell 'org.ar1ismo con particola re rig uaTdo a Jle ..,ecr ezioni (succhi diger enti , urina, latte, ecc.) L. V. ed a l .san gu e; gli a lin1enti .

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SEZIONE PRATICA

Zoologie Biologique. Due volumi in-8°, J). XXl-223 , con 130 fi g ., e di J). 186, con 168 fig ure. Editori: Gauthier-Villars & C.ie (sr d .). Prezzi: fr. 45 e fr. 50. R .'\BAU O.

Per solito la zoologia s' intende {'Ome sernplice tudio morfolog ico; l ' A. J1a il m erito di con ider arla anch e sotto gli aspetti fi siologici , f ar::endo un esame con1parato delle funzioni organioh e, il che g iova a completare e lun1ieggia 1·e l e conoscenze di a11atomia cor1J parata . Il nome prescelto di zoologia « biologica » n on è p erò molto felice, poi1cl1è la zoolog·ia non p u ò essere che biologica. J.1 lavoro è diviso Ìll tre cparti: 1) J110rfologia

ge11erale; 2) fenou1e11i ser1so rio-n 10Lori ed ecologia (rappoTti con l 'a1nbiente); 3) fenomeni di nutrizione (digestio11e, r espirazion e, circolazione, ricambio , funzionamento gen er ale clell'organismo). Le prime due parti com1pongo110 il 1° volume; la 3a paTte occ u~'>a il 2° volu1ne. L. "'l. 1

G. v. BERGMANN. Jrti1iktio1ielle Palliologie. U 11 vol. in-8° di 425 pag. , con 74 fi g·. J. S1)ri11ger1 Berlin 1932. Prezzo RM . 1 ,6U. Il titolo di pat.olog'ia funzionale corris pond e sostanzialme nte a quello di fisio logia i)atologica (cr eato d a Krehl) il quale contie11e u11 a contraddizione in term i11i, i11 quanto c l1e il fiti iolog ico è, di per sè, ollposto al patologico. In una serie di 18 capitoli , l 'A., cl1 e l.· Dirett·o re della II Clinica universitaria di Berlino , tratta alcuni d ei più significativi i)r o bler11i cl1e si possono preser1t.are in rr1edicina , da lt11 l)UJ1lo di vista fo11dam er1Lal111ente clinic o, es~e 11do ba sato sull'osservazio11e di malati , ma tenendo sempre presenti i due ])ri11cipii solo a1)1)a. rentemente opposti della cau salità (1'orig i11e) e te l.eologico (lo scopo) . L 'anato1nia funzionale d el colon ed i su o i grandi movimenti , quali ci sono rive lati dal fluoroscopio , offrono a ll 'A. l 'occasione di sv iluppar e l 'argom€nto delle discin esie, della coJite n1ucosa, la patologia dell'appendic e. Due capitoli sono dedicati allo s tomaco (anomali d~ posizione, ulceri , la gastrite, il cardiospasm o) a cui seguono quelli sul pancreas, suJle vie biliari , sul fegato, sull ' i11ua1n111azion e e l '<\ ller gia , sui problemi del ricambio, sul morbo di Basedow. Sono poi con siderati l 'ipertonia, i d isturbi locali di circolazione, il compenso e lo scompen so nel c ircolo: i I i tema nervoso viscerale. Ne.l cap itolo s ulla ri forn1a della tli agno, i , si accenna . . pecia l111ente alle diagno ·i ch e .. i pongono t roppo spes. o i11 i)raLica e di ct1i i d eYe i11vecc diffid ar e. A lJarte, son o trattate Je r erilJrocl1e infJueJ1ze d e i iJfOl:es i psichici e cli quelli cor por ei , 110.n c hè i n1 eccani n1i rego latori per l 'adatLame11Lo a l J11o ndo esterno ed interno . Da ultimo , u11 ca1)ito lo d ' indole a s tra tta ·u1l 'indirizzo da d ar e a lla scien za della n al ura ed alla clini ca . Il libr·o 11a ji11pro11ta picca tarn er1te l'e r. ona le dell 'A. e d ella sua scuola e ra·p11re .. ent a u11 i11dirizzo d ella n1edicina cl1e tien e con Le> essenzialm ente d ella funzione d ell 'or gano clte vien e turbata dalla n 1a Jattia. fil. ,\ . DuRUPT . L 'i1itérferoniétrie e11 clin i <1u e. Volu111e di j)(lgg. 2ù±. G. Doin , Pari ..;, lU:):J . Fr.::: . 28. 111 tl uesto bre e libro il DLtl'll!Jt, g· i ~t J)e11 noto n ei no .. l ri 1abo rat.ori pe r j I st10 a ur ~o 111a11ualetto di microcl1i111 ica espo11e il J11 etodo ch e , inau.g\ 1rat o da Hirscl1 circa ' renti anni fa) i propone di velar e e <li do ar e i fer111e11ti JJI~ote tti i ~ tudiati da Abderhalden . 1)er rriezzo di un pr eci o m e1oclo ottico . Dopo uria br e'vc introduzion e ch e chiarisce le ba.. , i l" eoric11e del 111et od o, 1'A. tratta co11 pa rola fnc ile e c'l1i ar a 1

1


582

« JL POLICLINICO »

la tecnica dell 'uso d ell 'apparecchio e del! 'andamento della ricerca. Una buona m età del libro è infine dedicata alle applicazioni clinich e del m etodo . Esso si presta assai allo tu dio fin e delle funzioni endocrine e p ermette di approfondire l 'indagine ai fenomeni di in terdipendenza e di compen sazion e gl1i andolar i. A~ ch e in pareccl1i punti oscuri della dia gn ostica gen erale dellf', sindromi interne il m etodo pu ò portare chiarimento oggi si ]asciano appena intravedere le su e possibili, applicazio11i al campo delle malattie infettive . 11 m etodo è certo d elicato e può solo es ere aggr edito da chi abbia pratica di laboratorio : il libretto del Durup t sarà ottima guida a chi vorrà incamminarsi su questa via . Punnu. H. ·1\ouv1ÈRE. Anat omie hurriaine <.iescriptive et lopograpliique, 3a. ediz . i11 due vol . io-8° di complessive 1800 pagg. e 1000 figure. ~fas­ on & C. Faris, 1932. Fr. 375 . Il brilla11te su ccesso di q uesto nlag nifico Tra ttato fra11cese di Anatomia Um ana non solo in !F rancia rr1a anche all' estero , dove certamente non mancano opere del genere, ' 'iene t e....tin1oniato dal rapido su cceder i dell e su e edi• • z1on1 . A brevissima distanza dalla 2a., i11 [atti , viene ora l)resenla ta la 3a edizion e. arriccl1ita di b e11 120 [igure e di circa altrettante pagi11e. Lé principa11 m odificazioni apportate rig·u ardan o sopra lutto l 'apparato circolatorio, il si stema nervoso vegetativo , il si teina linfatico, ]a plan cn ologia. Nulla è modificato per ò per c1uanto rig uarda il pian o gen€r nle d ell 'opera , ch è anzi esso i11antiene quella r l1iarezza , se1n1,licità ed elega11za di descrizio11e. cl1e sono n ella realtà i veri pregi di questo Trai Lato . Dcg·n a di n1en zione i11fine è anr hP lfl J'lar te jconografica, ch e curata in i11odo in . . Uf)er a t)i] e, e om ple la deg11a m ente la par te de:.;c.. rit tiva. A . P. Ricordiamo l ' lateressaate pubblloazloae :

Prof. BRUNO BELLUCCI AI UTO

NELL' ISTIT UTO Dl RADIOLOGIA E T ERAPIA D!LLA R. UNIVERSITÀ Dl P ERUG IA .

FISICA

Lesioni da Elettricità (con speciale riguardo alle lesioni prodotte da apparecchi elettromedicali) {Con 4 figure intercalate nel testo). INDICE DEL VOLUME : CAP. I. Meccanismo di produzione delle lesioni da eletfricità atmosferica . CAP. Il. Meccanismo di produzione delle lesioni da elettricità generata a scopo indu· striale o domes tico. CAP. 111. Meccanis mo di produzione delle lesioni da elettricità generata da apparecchi elettrome· dicali. - CAP. IV. Fattori che re ndono va riabili gli effetti dell'elettricità s ull'organismo. - CAP. V . Les ioni che l'elettricità produce nell'orga nismo. CAP. VI. Cause della morte da elettricità. - CAP. VII. Terapia delle vittime degli accidenti da elett'-'"icità. CAr. VIII. Prevenziòne degli accidenti da elettricità. - CAP. IX. La questione delle responsabilità negli accidenti da elettricità. - APPENDICE : Sulla possibilità che le onde h ertziane radiotelefoniche e radiotelegrafi che producano effetti dan!'losi sull'organismo. Volume in 16•, di pagine 168, nitidam ente sta mpato su carta uso m ano. Prezzo L. 1 2 più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 1 O, 6 O in porto franco. Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI. Ufficio Postale Suc• cursale diciotto, ROMA.

~ANNO

XL, Nu M. 15)

D I V A G A Z I O N I.

Tabagismo rente. (S.

~

,\L U 'l'A.

funzioni dell'apparato digeIl il1 orgagni , 8 gennaio 1~3 3 ).

L 'A. riassume breve111ente i risultati dei lavori e delle osservazio1•i concernenti l 'infJue11za del tabacco e della ni cotina sulla fun zione dell 'apparato digerente. Studi recenti di Leh111ann l1anno stabilito cJ1e n el fu111 0 di tabacco, oltre alla 11icoti11a son o contenuti altrj composti: la nicoteina I~ nicotellina e la nicotamm~na ' e cl1e I' azi~11e . tossica del fu1no non si deve attribuire alla sola nicotina , ma a tutti i •Costituenti Seco11do lo s tesso A., n el tabacco si trovano 'anch e pi ccolissime quantità di acido malico nitrico ossali~o e citri.co, ol~re a basi co1ne picolina : collid1na, met1lan1m1na, nonch è acido cia11idrico -Ossido di carhDnio, ai11moniaca e a ltre so t anz~ azotate . Inoltre Dixon ha rilevato che il fun1 0 prodotto dalla com·b ustione di ~ ostanze ' 'el1etali 0 compreso il taba cco, contj e11c piridil)..a o deri~ vati piridinici, che esercitano un'azion e irritante sulle mucose con cui vengono a contatto ; ed ~a C?ncluso che queste sostanze , e n on già la n1co t1na , 0110 respon sabili dei fen on1eni di irritazion e delle fauci e della li11g ua, d ella t osse m attutina e della -c on giuntivite cui vann o particolarmen te soggetti i fum atori di -igarett e. Secondo Dixon , il fum o di un sicraro contie0 n e ·p iù ni co tina di 12-18 sigarette; la icraretla però è più da11no ~ a per i prod otti di combustion e della carta; la pipa è m en o dannosa del igaro , perch è i prodotti di disti] lazio11e in parte si fi ssan o n ella can11 uccia. L 'abuso di fu1110 è cosiderato g·en eraln1e11te c·ome cau sa predispo11ét1te di varie for111e mo1:b ose del ca,ro orale. I denti ing iallisco110 e son o p iù facilmente soggetti alla carie e alla caduta , ~ cari co della n1ucosa buccale e fari11g·ea compaion o di r egola fatti in fiamma lori IJiù o men o inten si . E n ota poi l 'importan za etio1)atogen etica del fumo sulla gen esi del can cro dei fu matori . Quanto all 'azione battericida del fu1110 di tabacco, essa n on può prati cam ente e:3ser pr e a i11 con iderazion e. Sin da ll 'inizio l' uso del fumo può es ere causa di disturbi gastrici più o m ecn o intensi . !Fra questi h anno parti colare importanza i di Lurbi tardivi, ch e si ins~diano subdolan1e11te so110 di nlag·gior g ra vità dei disturbi acuti e diffi cil1ne11te curabili. Per quan to rig uarda la motilità ga Lrica, Ja nicotina deterrr1i11a uri a int ensa atti,-azioRe della p eristalsi, accom pag11ata con frequenza da \·on1ito, per via rifle sa. ~avarger, a questo rig uardo, suggerisce ai fum·a tori delle n or111e per evitare i di turbi gastrici. Non bi~ogn erebb e 1

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[.\1\NO

XL, Nu l\r. 15)

583

SEZIONE PRATICA

i11ai fun1are a <ligi uno; facendo sì cl1e la nicotina e gli altri costituenti tossici agiscano u llo stomaco p ieno , si evita la perdita dell 'appetito e si utilizza I 'azione antidotica di a limenti e bevande conte11enti tannino (vino r o o, ca ffè, tè). L ' uso rnoderato del fumo s ti1nola in molti fu n1 a tori la peristal i in te tinalc e ll ue ·ta azio11c coi11 cide con quella della nico tina ch e però a g ra11di dosi, oltre alla inappete11za, provoca dolori epig astrici diarrea o stitj c bezza. La diarrea costituisce una delle pri111e inanife tazior1i dell 'intolleranza dell 'or.ga11i 1110 al l'u11to di ta bac o. ell 'uomo è frequente sopratu l Lo n egli operai da poco amm e si n elle rr1anil'at ture dei ta bacchi e nei ft1matori n ovizi . . n elle la pern1a11enza un po ' prolungala in un a sala d o,re n1olti individui fumano µuò d cter111inare in soggetti predi posti l 'emission e di due o tre cari.che liquide . Le opinioni sono ancora n1olto discordi riguard o l'influenza che esercita il tabacco sulla :5ecrezione salivare. In generale il fu1110 di tal ,a eco deprime l 'azio11 e proteolitic;ll e an1iilulitica d ella saliva , per opera dell' aumentata presen za 11ella sa . . liva dei fumatori di tabacco di solfoc1a11ur1. L 'influenza del l'un10 sulla secrezio11e g·astrica i esplicherebbe a ttraverso un 'azione o ·tacola trice; ma su questo punto le ricer ch e n on so110 con cordan ti . .b.,eno111eni dispeptici on o stati opratutto os ervati negli individui cl1e fu 11 1a 11 0 a digiuno e i11 quelli ch e degluti con o il 1

ru1n o.

.1\.ll erazi oni epatich e nel cor ~ o dell 'jntos ica zione tabagica sperim entale on o ·tate de critte da molti autori . .. ell 'avvelen1n1 e11to cronico, oltre a fatti degenerativi, sono stati o ervati lJroces i di sclero i attorno alla ven a porta, ai canalicoli e alle a.rteriole, poi agli ·11azi di Kier11an; non raramente si è osservata n eoforu1·az ione di nuovi canali coli biliari; . . i l1a così una vera cirrosi anulare ~perilobulare. co11 lenden1.a a lJa diffusione n el ìobulo steL·o. Le nozioni acquisite sulla i11ergia e11e e ist e l ra Ja funzion e d elle g hiandole salivari e il panc rea chiariscon o in parte la !)a logene i di alct1ni di turbi gastro-in Lestina li dei fumatori. carse notizie si hanno sul comporta1nento del ricambio dei g lu,c idi nei fumatori. Recentemente Stern a' rébbe messo in evidenza un a crlico uria alir11enlare provocata dall'abuso di sirrarette ma i1on ha alcun aldo fondam ento ] 'opinione di questo autore ulla n atura tabag ica di alcune form e di diabete per ]e. ioni del fegato. In con clu sjon e, le 11-0stre conosce11ze sulla infl11enza del fur110 <li tabacco n elle fun zioni d cll 'apparato diger e1Lte sono a ncora inco1nplete, e la patogen e i di m olti dei di turbi o .. er' ali n ei fun1atori non è ._ufficien Ler1 ten te u ffraga la da l! 'e pe rim e11to . (~ .

T OSCANO.

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Federazione Italiana Nazionale Fascista per la lotta cont ro la Tube1·colosi. Sezione Regionale. del J"'nzio. Seduta del 21 febbraio 1933. Presiede l 'on. prof. E. MonELL1 . Si procede alla 11omina del Con sig lio direttivo per j} 1933, che risulta confermato nelle persone di : prof. C. Frugoni . presidente onorario ; prof. E Morelli, preside11te; prof. A. Omodei-Zori ni delegato regionale. Il prof. ì\Ionm.L1 JJropone di elevare a due i pos ti di vice-presid ente, la proposta viene accolta all'unanimità. Rest ano cosi non1inati : prof. G. Mendes, vice-presidente; prof. G . Bilancioni, vice-presidente. Vengono pure confermati i fiduciari provinciali : prof. C. Benedetti per Roma ; prof. V. Lamma per Frosino11e: dott . ~l er­ lani per Viterbo. 1

Sopra un bacillo capace di associazione stabile col mi· cobatterio della fl;lbercolosi " Bacillus tubercolophil us ,, n. s. PuNTONr V. e FAVIA lJ. Gli 00., "ludiando lo tipile tubercolare uman o avirulen to 'l'. P., ha11no potuto costatare che lo sp eciale asp etto umido e pialt-0 delle culture st1 patata di tale ceppo è in relazione alla presenza di un b acillo <'11e da molti anni vive in esso in associazione. Liberando il T. P. dal suo associn lo le culture riprendono l 'aspetlo secco e mammellonato che è> tipico d ei bb. tubercolari. Per o t le11er e lo scopo r specialmente indica to il passaggio attraverso le cavie , sul quale il bacillo ass,ociato vien e d istrutto. Il b acillo associato, c h e g li 00. hanno denominato bacillus colopliilus, è un bacillo Gram-n egativo, e non acido-resistente, trasportabile, straor dinariamente polimorfo n ella su a associazione col b . di Koch e cap ace di produrre spore. lVIa le caratteristiche cul turali e particolar1nente l 'estrem a sua gr acilità e fragilità sui terreni ordinari lo discostano dagli sporigeni noti . La J)r esenza del b acillo di Koch e l 'agg·j un la di tuber colin a ai terreni colturali, facjlitano n otevolm en le le stie culture. Allo stato vegetativo h a u11a l>revissin1a sopravvivenza nelle culture. Invece n ell ' associazio~e col b. di Koch ed in alcune culture ove ferma spore, può sopravvivere m olti inesi e re1tiste1·e ad en ergich e azion i fi sich e e chimiche. Il suo potere p alogeno è nullo. L 'associazione col b. di Koch è a vantaggio del b. tubercolofilo ch e sfrutta la presenza ed i prodotli del b. di Koch s tesso; n1 cn tre il b . di Koch sembra piuttos to sopportare che trarre utile d al b . tuber colofilo. Culturalmente e 1norfologicai11en le il T. P. 11011 sembra aver st•bito variazioni s tabili e be11 r ilevabili in seguito all 'associ:'lzion e col b. tubercolofilo . Ma il fatto che il T. P . è divent1to avirulento in maniera stabile e definitiva, i1111)011e il quesito se lale mutazione l)iologica i1on ia d a .riferire ad un 'azione esercitata dal b . tuhercolofilo . Gli 00. hanno perciò ten lato l 'associazione del b . tubercQlofilo con parecchi ce1)pi tt1bercolari, umani, b ovini ed aviari. L 'associazione si è verificata più o m eno facilmente con re1)1)i. ed è


« JL POLICLINlGO »

[_\NNO

XL,

N°UM.

15]

pressioni r~a~ometriche bilaterali che prirna erano invece notevolmente differenti . Si è pensato in un pri1no tempo acl u110 spostamento del mediastino superiore, ~venie~za ptirò non · confermata dalla osservazione clinica e radiologica. Si sospetta allora l 'intervento di u11a abnor1ne comunicazioni fra le due sacche pneu11iotoraIl prof. MoRELLI rileva i 'importa11za della comu- cic'h e attraverso una fistola mediastinica formanicazione svolta e la possibilità di eventuali aptasi e.n tro preg:r:esse aderenz~ tra i due fog·lietti plicazior1i terapeutiche. pleurici, così da evitare l 'insorg~nza di u11 enfisema mediastinico. Note di tecnica sul pnx bilaterale {su di un dispositivo .Per accertare il presupposto, si procedette a diverse prove che diedero la di1~ostrazione precisa per la mi.surazione della pressione endopleurica condella anomalia. In una prima ricerca si portò Ja temporanea bilaterale). pressione nella piccola sacca pneumotoracica siniA. 0MODEI-ZORINI. - L 'O. discute brevemente i stra a + 20; metten<.lo in comunicazio11e la sacca vari metodi in uso per la condotta del pnx bilapneumotoraciea controlaterale con la at1nosfera s.i terale, soffermandosi sulla utilità di misurare la osservò la caduta rapida della pressione anche pressione manometrica contemporanea delle due nella sacca di si11istra con valori n1a11ometrici sacch~ pneumotoracicl1e allo scopo di co,n trollare medi oscillanti attorno allo O. Lo s1esso fe11omeno come già in precedentì ricerche del Parodi e del avve~iv a inversa11do le parti. Mazzetti, il comporta~ento del n1ediastino. L 'O. Inoltre si è introdotto a forza ! 'ossigeno i1el pnx nei casi di p~x iniziati pressochè contemporanea- · sinistro e si è nello stesso tempo avvicir1ato all 'ago ment~ per lesio~i bilaterali si111m~triche , procede inserito nella sacca destra e comunicante con 1'ea rifornimenti dista~ziati di 5-7 giorni introdusterno un b~stoncino di carbone acceso. La dimocendo il gas nella stessa seduta sia a destra che a strazione del rapido passaggio del! 'ossigeno a trasinistra nella quantità voluta dal carattere cli11icoverso le due cavità ve11iva data dal can1biamento radiologico delle lesion~ esistenti. cli colore della punta rovente del carboncino che Si serve di un particolare dispositivo, collegato dal rosso passava al bianco. coll 'apparecchio da pr1x Nlorelli, composto da un Il fenomer10 si è potuto osservare per dÌversi ritubo di vetro ad ipsiloq che porta al centro un fornimenti successivi, dopo di che scomparve prorubinetto a tre vie, di cui l'una resta in rapporto babilme~te in rapporto con la progressiva ridu, con l'app.a17ecchio Morelli e le altre due, mediante zione volumetrica ·del ·p11x sinistro che si svuotava tubi di gomma e dl1e aghi dello stesso calibro: i1el destro ed il conseguente spostamento dei suoi con le due cavità pleuriche. Gli aghi sono muniti rappox:ti col mediastino. di mandrino calibrato a becco di flauto che vien At.tual1nente il pnx sinistro è abbandonato. tolto dopo la pu~tura. L 'amn1alata è stata operata cli frenicoexeresi siGira~do il rubinetto a tre vie si può rnettere ranistra . pidamente in comunicazione ora una sacca pneuDiscu ssione ~loRELLI . 1notoracica ora I 'altra col ina11orr1elro e il palloncino d 'aria e procedere all'introduzione del gas. Sulla conoscenza di un non raro inizio di pleurite pneuVe11gono notate le pressiOil;i iniziali bilaterali, le motor,acica. pressioni controlaterali dopo i singoli rifornimenti e le pressioni finali. La qualità di gas introdotta TORELLI G. L 'O. illustra un })articolare inizio è misurata mediante un siringone da 200 cc. di pleurite che si osserva special1nente i1ei J)nx a Discussio1ie : BrLANCIONI, ~1oHEJ...LI, l\IIENDES, Srlobo inferiore espanso. Alla visione radioscopica si GNORELLI. ha una sf11matura del contorno diafran1n1atico, sfumatura che durante Ja inspirazione si porta Su di un caso di comunicazione tra le due cavttà pleuverso l 'esterno senza- tuttavia raggiunger e il seno complemer~tare che ri111ar1e sempre trasparente;. riche intervenuta nel corso di un pnx bilaterale $ifacendo inclinare il paziei1te dal lato del pnx permultaneo. mane il livello liquido che sporge, co1ne un cuA. 0M00Er-ZoR1N1 e A. D1 NATALE . - Gli 00. 11eo, dal contorno diaframn1atico ed è sorn1ontato illustra~o un c&so (che .ritengono urµco nella letda una piccola stria opaca che rapprese11ta il literatura medica) d.i un 'abnorme e temporanea mite polmon.are della sacca idroaerea; 111ettendo il perforazione 1ra le due sacche pneumotoraciche. paziente in decubito laterale si ha sempre la forSi tratta di u11a ragazza entrata in Istituto nel 1nazione del livello. giugi10 1932, g·ià portatrice di un doppio pneumoCon le proiezioni oblique si è potuto constatare che il sen e complementare è sempre trasparente, il torace par ziale sup~riore iniziato in altro Istituto. Le lesioni polmo11ari erano rappresentate da una reperto descritto corrisponde ad una piccola r actbc. ulcerofibrosa del lobo superiore sinistro di colta liquida compresa tra il""diafran11na ~ la faccia inferiore del polmone ed in tale regione manorigi11e antica e di UI\ infiltrato recente, tipo lobite superiore destra , con si111ìsi pleurica nella tenuta da aderenze mentre il seno cos to-diafran1matico è libero. Nessu~ altro segno, se i1on quello metà inferiore. radiologico era presente. L 'evoluzione fu varia ma Le pressioni manometriche en clopleuricbe erailt genere si eb~be tendenz,a ad invadere la grande n o positive a si~istra, negative a destra. cavità. L 'O. mostra infine numerosi radiogrammi Procedendo con I.a tecn ica e con l 'ap·p arecchio presi jn varie proiezioni e posizioni,· e conclud e suddescritto a rifornimenti settimanali bilaterali affermando che la ricerca dei piccoli versamenti co11temporanei, si è potuto rilevare verso la fine i11 pn:x non va limitata al seno èostodiafram111adi agosto la tendenza ad :una eguaglianza delle fallita con uno soltanto. I ceppi associati danno su patata gl~cerinata culture umide e piatte co~ me quelle del T P. associato, ma per ora non s1 sono ~anifestati sicuri· segni di atte~uazione. Su tal~ argorrJento· gli 00. si riservano di riferire a suo tempo.


SEZIONE

licò, nla b e 11sì estesa poln1onare.

l\iloNALDI V. -

~ttentan1ente

a tutta la base

Prese 11lazion e di casi di toracopla-

stica a1itero-laterale.

Discu ssion e : MonELL11 Asnuzz1N1 1 MoNALDI. Il Segreta1rio : OMoDEr-ZoRINI"

Società Lombarda di Medicina. ··ectuta del 24 feblJr(lio 1933.

H:-t pre~o In parola il prof. C. LuccH1N1 parlando su (< Contributo clinico e sperirne11tale allo studio rl ell'anen1ia perniciosa». suscitando un 'interessant e di.. cus~iOJ\e alla qu~ale h anno preso p arte i professori FERRAT.\, CA1lP1 1 FoRNARTO ed il dott. ZARDJ. Indi il dott. G. l\.. 0RTELLI comunicò sulla cc P a togenesi dell'ulcera 1ubercolare dello stomaco». Seguì il d ott. R. corri DouGLAS ch e riferì sulle « Modificazioni pre~sorie e del quadro ematico-morfologico e volumetrico degli individui ipertesi in seguito al salas o >). Da ultimo il prof. A. ARRIGONr diede rel azio11e cl ei suoi interessanti s lt1(li suJla et Pneu 1noconiosi <la bario )> proiettando un 'interessantissin1 a serie di r adiog rafie. Il Segreta1·io: R . corri DoucLA .

Società Medico-Chirurgica Bellunese. eduta del 4 gennaio 1933. Pre id enza: prof. Doll. G. LrsE. Conferenza .

P1IIB1 .

Sulla cl li rurgia. del cuor e. -

La importanza clinica della spina bifida occulta. Prof. ~f . L -\P[!:NN \ . L'O . prenòe lo spunto dall 'o ser,·azio ne di alcuni casi di spina bifida occ ulta studi ati radiologicamente, p er discutere brevemente il valore clinico dell 'alterazione con genita verte1Jra1e. Ri<:h iama jnnan zi lutto l 'attenzione sopra le p eudo-schis i vertelJr a]j , notando ch e l a mancata saldatura d ell 'arco può osservarsi an ch e nell 'età i11 fantile avanzata , fino al 12° anno, rappresentando quindi solo un rito.rtlo di ossif'icazione. Aggiunge inoltre che talune malattie legale in qnal cb e 1nodo a ll n schisi sacrale o lombar e , com e l 'enuresi n otturno d ei bambini o deg li adulti , insorgo110 spesso per altri fattori occasionali, più frequentemente p sichici, m en lre la malformazion e vertebrale è congenita. Osserva infin e ch e mentre non può negarsi un rapporto di coincidenza abbastanza frequente fra l e schisi vertehrali . e la lu 11 e rrtanifestazioni m orbose del sistema uri11ario n on è ancora affatto dimostrato un r ap potto di ca usalità o di stretta interdipenden za. 1

L'anestesia locale nella riduzione delle fratture. Prof . G. P1rm1 . - L'O . ba da qual ch e t em po adotta to l a riduzione in anestesia locale (1netod o che va col nome di Bohler), come regola generale, ch e comporta del r es lo varie eccezioni (fratture del baci no, del rachide, fratture esposte. fratture a pelle infetta, ecc.). Egli ha u sato per I 'anestesia una soluzione di percnina all '1 per mille, ch e ha due vantaggi : quello di essere in con1mercio in fiale chiuse e quello di avere un 'azione ~he sj protrae per al cur1e ore.

PRATICA

585

Rece11teme11te so no stati dall 'O. così trattate 16 [ratture : 9 del polso, 5 della gamba, 1 clell 'omer o e 1 d el femore. Le dosi di anestetico usate furon o le segu enti : n elle fratture rlel polso 10 cc . a li vello d el radio e 5 a livello dell 'ulna; n elle fratture della ga1nba 20 oc . a livello d ella tibia. e 10 a li vello del peron e . Nelle fratture dell 'omero 20 cc., nella fra ttura d el femore 30 cc. Nej bambini fu rono ridotte, proporzionalmente , le dosi. Il Yantaggio principale di tale metodo consiste itella possibilità della riduzion e ambulatoria delle fratlure. L 'O. no11 ha osservato alcun inconveniente dal suo u so.

Un caso di febbre esantematica estiva. Doll . O. BERTOLOTII. - T.'O. riferisce un caso òi febbre esantematica estiva, che sarebbe il primo osservato n el B~llunese; esso però concerne un giovane che proveniva cl a altra regione e c h e ammalò p ochi g iorni dopo arrivato. ·Ne coglie occasion e p er d escrivere il quadro clinico di tale affezjor1e e tracciarne i dati diagnosticj differenziali , rj spetto alle altre n'lalattie affini.

Peritonite biliare mortale da penetrazione di ascaride nel dotto di Wirsung. Dott. P . Aì\tADORI . - L'O. parla di una donna di 56 anni cl1e vien e inviata in osped.ale in gravi co11d izioni con diagnosi dl peritonite da perforazione iniziatasi il giorno precedente. Tale diagnosi appare verosimile in rapporto al quadro se1neiotico. Con stat anèlo il m aximum d el dolore nel quad rant e inferiore d estro, l 'intervento si inizia con l a esplorazione dell a fossa iliaca destra ; al] 'incisione del periton eo fuoriesce un fiotto di liquido n e ttament,e biliare; nulla a carico d ell 'appendice che si asp orta . Poich è I 'ammalata si aggrava r apidamente si colloca un tubo di drenaggio e si sutura l a ferita operatoria. Si ebbe morte poche or e dopo l 'intervento. L 'autopsia dimos trò una peritonite biliare diffusa: non alterazioni apprezzabil i d el fegato e de lla cistifellea. Aperto il d t1oden o si constata che il dotto cistico è p ervio, ma ad un tratto cessa il flus. o ru bile d all a p apiJl a di Vat.er e compare l 'estremità di un ascaride ; si sezion a i 1 pancreas ch e pare a11mentato di volume, e il suo dotto è occupal o p er qu asi tutta la stia lunghezza dall'ascaride; il tessuto pancreatico intorno al canale appare alterato (focol ai infia1n1natori a tipo neCT01tico) per lo spes. ore di circa m ezzo centimetro; il ch e al] 'O. sembra parlare per la penetrazion e cl ell 'ascaride in vilam. Egli pen sa ch e l 'ascaride ct etermin ando con J estremità I 'occlusione della papilla di Valer, abbia provocato il reflusso del s ucco p an r reatj co n ell a cistifell ea, r endendone ros1 p ermcaJ) il e l a pare le alla ])il e. 1

Il SegretOJ." io: G. LocATELLI. la uao del prossimi aumerl pubblicheremo :

SINDROME BA.NTIANA l)A PROBABILE 'fROMBOFLEBITE

SPLENO-PORTALE

Lezione clinica del Prof.

CARLO GAMNA

Diretto1·e della Clinica Medica della R. Universit.à ili Siena..


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586

[ANNO XL,

Nu~r.

15J

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. DALLA PRATICA CORRENTE. L'iniezione intracardiaca di adrenalina. L. HELMAN, eh i rt1rgo al! 'Ospedale Israelita di Galatz (Romania). 1

Con 1 esan1e corretto del malato ci mettiamo - con qualche approssimazione - al riparo dalle orprese allor ch e si tratta di sottoporlo ad un intervento chirurgico; però, in ciò che riguarda la sorp,r esa di una sincope anestesica, sia1no comipiletamente disarmati. L 'apparizione di una simile sincope, sfugge ai 11ostri n1etodi di indagine e di prevenzione. In quanto rig uarda la loro cura, i mezzi finora conosciu ti - i11 moltissimi casi - non hap.no dato il ri .. ultato atteso. 1F ino a qu.alche anno fa, il massaggio del cuore era r itenuto il mezzo estremo da tentare, quantlo tutti gli altri .mezzi erano falliti e tutto sen1brava perduto. Questo metodo, fondato sulle esperienze di Schiff e Hoke (1874) ha r eso un su,c cesso tem1poraneo a Tuffier nel 1898. A parte il fatto che i successi sono in assai piccola proporzione - secondo Pieri, dei 76 casi pubblicati, furono solo 26 di reani.m azione il m etodo h a grandi svantaggi. Quando operiamo all 'infuori dell'addome, per massare il cuore. bisognerebbe scoprirlo , sia mediante la resezione del .piastrone costale per il massaggio diretto, sia laparotomizz.ando per massarlo sotto , cioè attraverso il diafra1nma. Questo fatto richiede un jntervento in più, ciò che sicuram ente aum1enta di molto il traumatismo già esistente Oltre a ciò le manovre che si fanno sopra il .cuore sono legate certe volte di reali pericoli. Così sono state descritte lesioni delle fibre muscolari e anch·e pericarditi purulenti (Wrede) con seguiti molto gravi. Le difficoltà di questo metodo, e l'incertezza dei suoi risu]tati, hanno imposto la ricerca di un altro mezz,o ch e fosse più facile come tecnica e più ricco in buoni risultati. Alla fisiologia spetta il m erito di aver mostrato il cammino da seguire Vedremo - in breve - l'intera catena delle ricerch e 8eguite, ch e hanno imposto- -il metodo, oggi alla portata di tutti, dell'iniezione intracarcliaca di adrenalina. Scl1afftsr e Olivier, nel 1894:, hanno sco.p erto nella ghia11dola soprarenale una sostanza , la quale iniettata nel circolo produce ipertensione. Gottlieb (1896) ha constatato che le iniezioni intra,·enose con g li estratti soprarenali produ-

cono reanimazioni nei conigli in sincope cloroformica. Più tardi, nel 1901, Takamin e Adrich hanno isolato questa sostanza : era l 'ad.renalina. Nel 1905 Winter riprende le esperienze sui co11igli intossicati cori clorofor1r1io, che reanirr1a con iniezioni di adr.enalina, questa volta intra cardiache. · Le prime ricerche sull'uomo sono state fatte da Vander Velden nel 1910 e Szubinsky nel 1915 , senza alcun risultato. Zuntz nel 1919 ha avuto il primo successo nel caso di una donna di 56 anni ch e aveva avuto una sincope_cardiaca durante l'anestesia col miscuglio Schleich. Il metodo fu poi tentato in Germania e in America per essere ,p oi - dopo i lavori di Toupet e Petit Dutai1lis (1923) - introdotto a11che in !F rancia. Sono i11numer-evoli i lav·ori fatti opra l 'adrenalina e le esperienze fatte sugli anin1ali hanno aperto nuovi orizzonti nelle applicazioni all'uomo. Cher encev,rsky, IFlorentin e Lesbouyries h anno dimostrato che le iniezioni intracardiacl1e fatte n el cane con diverse sostanze, sono inoffensive, anche se fatte 2 volte al giorno con1e hanno fatto loro, senza p1,odurre qualche seria lesione, o emopericardio. Gli autori tedeschi credono che l 'adrenalina eccita n el cuore il sistema ganglionare e s1)ecialn1en te le terminazioni simi>atiche. Henschen propone di fare l'iniezion·e nel n1uscolo cardiaco e non nel ventriculo. Petzetakis raccomanda - nell 'uo1no - la dose di u11 quarto di milligrammo di adrenalina, intracardiaca, per una volta e preferibilmente diluito con siero fisiologico. Le grandi dosi producono una sopr.aeccitazione del cuore, con rapida riviviscenza; però rapidamente anche si ha la spos . . at·ezza del inioc.a rdio ed il cuore si arresta definitivamente. Bisogna guardarsi di non ferire le zone pericolose del cuore stesso, e anche gli org·ani importanti in vicinanza del cuore. Secondo Hensch en le zone .pericolose del cuor e sarebbero : 1) la parete int€rventricolare ed interauricalare; 2) il fascio di His-Tawara; 3) Ja base dell orecchietta destra; ±) la scissura anteriore; 5) il posto di sbocco delle vene cave; 6) i vasi coronari. Inoltre - pei rapporti di vicinanza - bisogna guardarsi dall'arteria m a mmaria interna e dalla pleura. 1


L.t\NNO

XL,

NUl\I.

15]

SEZIONE PRATICA

P er non leder e la r11a111111aria inLerna, \ ' ogtToupet raccomanda di far l 'iniezione sul margine dello sterno, n el 4° spazio intercostale. In ciò che riguarda la pleura, Rodi ---: studiando i rapporti tra il cuore e la ·parete stern o -costale h a trovato ch e olo in 10 per cento d ei casi, ci possiam·o guardare dalla pleura, a n ch e se ci teniamo sul n1argine sternale. egli e11 fì se111a Losi lfl cosa diviene ancora più dillìcil e, e perciò è stata proposta la via sottoxifoidiana. flodi crede, cl1e punzonando i1el ±0 o nel 5° i.x.tzio interco tale, sul n1arcri n e si11 i tro d ello sterno, arriviamo certamente nel ' 'entricolo destro. Qualche autore crede·va cl1c Ja })Untura d el1'orecchietta fosse pericolosa. L'osservazion e di Raul e Cuny dimo. tra il co11Lrario. Questi autori avevano fatto ad un malato in sin co.p e anestesica sei iniezion i di a drenalina intra cardiache: Il malato si rimette per soccombere - dopo qualche g iorno - ad una pneumonia destra. Alla n ecroscopia , fu trovato n ell 'orecchietta la traccia di una d elle sei ini ezioni intracardiach e . La morte del malato proveni va dalla pneumonia , essendo intervenuta qualch e g iorno dopo le iniezioni. Quando bi ogna fare que ta iniezione~ Più presto la si fa -- da l momento dell 'arresto del cuore e più sicuro arà l' effetto (llensch en , H ari sch, Z"\veit, Toupet) . Secondo Lian , l 'iniezione non d ev'essere fatta più tardi dei sei minuti dal momento d ell 'arre to del cuore . . Secondo Sand, bastano tre minuti di non irrigazion e san guigna n el cervello , perch è que~to presenti disturbi cellt1lari d egen erativi. IBatelli cr ed e ·ch e i centri n ervosi non SO·P portano un 'anemia che duri più di 10 minuti. Tutti g li autori sono d 'accordo ch e l'iniezione d ev'essere fatta nei primi 5 minuti da ll 'ar resto del c uore. Si raccomanda inoltre di fare al n1alato I 'intero arsenale tonicardiaco, I 'azione dell'adrenalina essendo passeggera. Guthman insiste sull'associazione adrenalinastrofantina, Ja strofantina sostenendo più a lun ao l'e ffetto d ell'a drenalina. L 'e-perien za d egli autori ha dimostrato come si posson·o ripetere le iniezioni di adrenalina intracardiaca - quando le circostanze esigono - senza alcun inconveniente. Ab·b iamo visto sopra il caso di Raul e Cuny, i quali avevano fatto fino a 6 iniezioni ad un loro malato per rianimarlo . Si può fare 1/ 2-1 cc. in una volta ed all 'occorrenza si possono ripetere le dosi. Il metodo è tato a1)plicato nelle sincopi di tutte le anestesie; è stato però combattuto in ciò che rig uarda il cloroformio.

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Nel 1910 un laringoiatra ing lese, '.Blumenfeld, attirò l 'attenzione sui g ravi disturbi che present.a110 i ir1a lati narcotizzati con clorofor111io, ai quali - opera11do n el naso ---: le si fa l 'i cl1emia l ocale co11 aclre11ali11a. Le esperienze di Levy hanno dir110 trato ch e jniettando l 'adrenalina Itelle vene, n ei car1i cloro formizzati, il •Cttore si arresta rr1olto presto. In .p rincipio si constata tachicardia con iperten jone , dopo di c l1e segue fLbrillazione ed arresto definitivo. Questo fen omeno è stato chi a m ato da Still111un kes (( Sincope adrenalino-clorof.ormica ». Pelzetakis e Clu·zet, nelle loro ricer che hanno dimostrato quanto è nocivo il cloroformio per il cuore. Per questi autori la fibrillazi·one ventricolare i1ell 'int.ossicazio11e cloroforn1 ica è equivalente co11 la morte delinit iva. Garrelon e Pa scalis hanno dimostrato che per ammazzare un ca11e c loroformizzato , con l 'adrenalina , bisogna adoperare una do e trenta volte più piccola della dose di adrenalina necessaria ad un cane normale. I ric·ercatori cr edono che 1 adrenalina se11sibilizza l 'or ganism.o e così l' azione tossica d el c loroformio diventa più intensa. D 'altra parte la tiroide mette in libertà un ormo11e che fa ì ch e g li scambi cardiaci siano più intensi, e co ì il cuore rice,re più sangu e e anch e più cloroformio. L 'adrenalina provocan do una vaso-costrizione polmonare, viene spinto verso il cuor e sangue ricc·o in cloroformio. Nello ste so tempo l 'adrena lina dilatando le coronarie questo fatto è anch e lui causa dell 'arrivo di quantità di a110"ue n1aggiore a l c uore, d11nque cloroforn1io di più (Garelon-Pascalis) . Questi autori sono contro l ' in1piego dell 'adrenalina nella sin cope cloro formica secondaria, e la r accomand an o solo in quella .p rimitiva. Es i sostengono che la sincope prin1itiva è dovuta ad un fenomeno di inibizione, e quella secondaria all 'in tossicazi·one cloro formica. Riprendendo nelle loro esp~ri en ze sui cani , il m etodo di Dastre, essi hanno iniettato. avanti l 'anestes!a cloro formica, 1-2 miJligr. di atropin a. Questi abolendo 1'.azione del vago - iniLitore del cuore - hanno sempre .avuto dei buoni risultati nelle loro e }Jerienze. Nell 'uomo, la d ose n ecessaria di atropina è troppo g r and e per essere utile, e p er questo il metodo è inutilizzabile. La sincope adrenalino-cloro formi ca esi ste n ell 'uom.o . solo nei casi quando si o.pera nella ca,rità n asale. Così ~ioulonquet e Luch etti h anno comunica to un caso i11ortale. Operando sul setto nasale otto ane~te~ia con cloroformio - avevano fa tto i sch em ia locale con adrenalina. Ln

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(( II. POLICLINrco ))

[ANNO XL, NuM. 15}

Oltre a ciò, Tournade crede che cc l 'intossicausa di questa sincope si deve n1ettere in relazione con un grande assorbin1ento di adre- cazione lieve esagera l 'attitudine del cuore per 11ali11a, dato cl1e le fosse nasali sono ricca- la fibrillazione i11 segt1ito all 'ir1iezione di adremente vascolarizzate. Si citano sei casi mortali nalina; e per contro nell'intossicazione proper sincope adrenalin·o-cloro formica (Levy, fonda avviene un fenomeno contrario l 'eccitabilità viene ridotta ». Wilson, Cardie, Depree). All 'infuori dei c3.si di operazione nella caRiassumendo, dopo ricerche minuziose, vità nasale, contrariamente al parere di Gare- l 'A. crede che cc l 'eccesso di cloroformio .pro1011 e Pa calis, l'esperienza ha dimostrato che tegge bene contro la fibrillazione ventricolare si può utilizzare l 'adrenalina intracardiaca an- definitiva ». ch e nella sincope cloroformica secondaria. Cito È stata osservala un 'altra incompatibilità il caso di Micl1on il quale in una sincop·e clo- tra la sparteina e l 'adrenalina. l!"'ernand Mercier , roformica so·p ravvenuta dieci minuti dopo I 'i- in una ·comunicazione fatta all 'Accademia di nizio de11 'aneste ia ha avuto una riviviscenza Scienze di Parigi, attirò l 'attenzione sopra quedefinitiva con 1 cc. di adrenalina intracardiaca. sto fatto. Inie ttando ad un cane sparteina e poi Cosi, sono anche i casi di Barbier , I\.hater, Ma- intravena adreuali11a si ha l1na sincope defithieu, in fa, ore al principio di utilizzare il me- nitiva. La sparteina sensibilizzerebbe il miotodo ·in quaJsiasi sincope anestesica. cardio per l 'adrenalina . Però nell 'uomo non La sola eccezione è quando si opera nelle si osserva questa incompatibilità. Il metodo dell .iniezione adrenalinica intrafosse nasali sotto anestesia cloroformica , quando non bisogna fare ischemia locale con adrecardiaca ha dato risultati soddisfacenti anche n elle sincopi c he non teng·ono dell 'anestesia. nalj na. Recenlemente, alla Società nazionale di chiCosì Valenti ha pubblicato il caso di un giorurgia di Parigi, 1'ournade (dj t\.lger) ]1.a fatto vane avvelenato con 13 g r. di chinino il quale una comunicazione delle più interessanti, la ha , clue ore dopo, ur1a grave sincope cardiaca. quale è un nuovo contributo allo studio della L' A. ha iniettato adrenalina intracardiaca a 4 sincope cloroformica. Questo Autore - in colcm. dallo sterno sopra la 5~ costola ed il malaborazion e co i suoi allievi l\ilalrt1ejac e Djot1rlato ritornò in sè. Bonanno ha pubblicato un caso di sincope no - ha intrapreso una serie di esperienze sui grave sopravvenuta durante un pneumotorace; cani p er vedere la differenza di r eazione all 'afacendo una prima iniezione ebbe un rinvenidrenali11a nelle due forme di sincope cloroformento temporaneo per averne poi uno definimica: prin:1iti,·a \di inizio) e secondaria. Essi sono riusciti a produrre nei cani uno tivo con una seconda iniezione. Il m .etod·o ha dato buoni risultati anche nei stato analogo alla sinco.p e d 'inizio, quella per inibizione, ed hanno constatato ch e quasi in poppanti. Così Bliedung ha rianimato un poppante che ebbe una sincope cloroformica, inieltutti i 1casi l 'adrenaliua provocava la fibrilla, tando due decimi di oc. di adrenalina intracarzione ventricolare. Nella sinc·ope secondaria - per in tossicadiaca. Guen.i ot, facendo ad un poppante, che aveva zion e miocardica co11 clorofor111io - essi ha11accessi di cianosi, una transfusione con sangue no constatato che l 'iniezione di adrenalina all'occorre11za ripetuta 5-6 volte - produce si- J11aterno, con1batt.è ]a g rave si11cope sopravvenuta , con adrenalina intracardiaca. curamente la riviviscenza, specialmente qt1anGaripuy e Meriel iniettano adrenalina nelle do è associata col massaggio cardia co. Il fatto pare paradossale come proprio nella sincope biancl1e dei n eo11ati co11 buoni risultati , quando altri mezzi falli scono. sin cope grave per intossicazion e massiva, 1'aDi solito iniettano , nel 5° spazio intercostale, clrenalina salva l 'anin)a]e e no11 J1roduce la fia metà distan za fra la lir1ra mam1nillare e la librillazio11e ventricolare. nea mediana. La lesione dei polmoni si escluSecondo Tournade la spiegazione sta in quede in queste circostanze essendo essi schiacsti due fatti : da uria parte la sin cope adrenaciati • lino-cloroformica non si produce quando l'aAbbi.a1no più sopra detto che il metodo è stadrenalina viene iniettata lentamente - in a lmeno cinque minuti - e d'altra parte lo stato to utilizzato ne]Je sir1co]JÌ dj tutti gli aneste• • di n ~ fì ssia si 01)1101)e alla sincope ad r.enalino · Sl Cl. Così è il caso di 'i\ralaversky di un ban1bino cloroformica. con sincope secondaria dopo etere-cloroformio; Questo fatto è stato so ttolin eato ancl1e da Leiniezione fatta 5 minuti dopo l 'arresto del cuore vy, cioè che u11 cane intossicato profondan1ente con buo.n risultato , n1entre gli a]tri mezzi fallicon cloroforn'lio si trova in u1lo stato di .asfìs ia rono: si fece anche lobelina intracardiaca senche lo protegge contro la sincope adrenalinoza effetto. cloroforn1ica. 1


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SEZIONE Pll..\TICA

Johnson pubblica il caso di un ba111bi110 ùi tre anni con una sincope iniziale per K e Jc11 , riani1 nato con I 'adrenalina intracardiaca. I più sorpre11denti risl1l tati 11a dato q ue ·to 111etodo n ella ·i11ro_p e cle]la r achiane tesia. I!: il caso di ricordare il parere di Cotte di Lyon c he nella R.A. la sincope si produce di solito quando si can1 bia bruscam ente i J mala t o dalla posizion e di Tre11delenburg n ella IJO ' izione orizzontale. Eg li chia111a il cc 20° n1inu to d ell 'a11e "le ·ia », il periodo critico per ch è in que to Lc1111)0 , i 1)roduce, di solito, la sincope. Paoli , Salen e lmbert h anno con1l111icnto u1t .caso di sincope aneste ica n el qua le 11a11 no fatto il controllo della t en ... ione arteria le a l Pa~ l1o n. ~e l

rnom ento d ella sincope l 'ago rimase im111obile per mos trar e, 5' d opo l ' iniezione di a dre11alina , un aun1ento della n1as i111a da 9 a 20, per poi diminuire a , e venire al n o r1na ]c in qualch e ora. urnen tando il 11umer o dei casi 1pu bblicati ·i è potuto SaJ:>e re se questo m etodo di COJìlbattere le sincopi anestesicl1e non lascia ne] malato qualch e sequela. Crile comunica il caso di un malato il quale 24: o re dopo ! 'iniezione, ebbe con fu ... ion e m entale . Bauman , Frenzel , hanno osservalo in qua lcl1e ca o agitazion e, i1Je rtermia , contrazioni epilettiformi. na paziente di <i r een e, rianima ta con il n1assaggio cardiaco oon1binato con adrenalin a, ebbe p er 20 g iorni uno stato di apatia . Petit Dutaillis crede che questi fenon1eni sono dovuti all'isch e mia dei centri nervosi e non a ll 'azion e dell'adrenalina. Tra le compli cazioni di ordin e locale, so110 s tate d escritte l'e nfì se111a ot.tocutaneo, prccaTdiaco, d ovuto a ll a iiuntura d el polmone. Il mio caso ·personale - l 'o ervaz i on e de I quale ri as umo più giù - ha pre. . enta lo un enfisema sottocutaneo ch e d 'altronde venne ria sorl) ito in qu a lcl1e g iorno. Il metodo d ell ' iniezione intracardiaca co11 adrenalina è il m ezzo che d à i più numer osi risultali , allorquartdo gli altri m ezzi falli cono. Cook fa cendo ad una donna colerica una cesarea, per combattere una sincope grave, g li fece il massaggi·o diretto del cu ore tran,sdia frammatico senza a lcun effetto. Solo coll 'adre nalina la paziente rivien e in sè per soccomber e più tardi per la sua m a lattia. Frizzera facendo una colecistectom ia sotto rachian es te._ ia, la n1alata ha una inco1>e g rave ch e non cede a l massagg io del cu ore m a solo a )} 'adrenalina . Il caso cli Bloch il quale per un a

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an1pulazione della mian1n1ella fece l 'anestesia r acl1idea con sc urocaina -caffeina viene citato n ella letteratura come un in u ccesso del m etod o con adrenalina. L 'ammalata ave11do una si11 cope g ra,re nort rivien e in sè dopo l 'iniezio11e intra cardiaca di adre11alina m a solo d opo un 'iuiezione intrarac l1idea di caffeina . L ' A. cr ede cl1 e con la caf fei11a a\·eva ueutralizza to - in pos to - l ' effetto nocivo d ell 'a11estesico. Q11 es to caso non è - secondo n1e - be11e scelto per dimi11uire il valore clel m e todo e~1)os l.o, per i] f.a tto che I ' aneLe i a rachidea superiore è un i11etodo pericolo o ed eccezio11almente, perciò, adoper ato . Il caso di Bloch è dunque un ca o sp eciale e 11011 cr ed o ch e possa din1inuire il valore d el i11e loùo utilizzato in tante ciro ta11ze con risul1a ti così soddis[acen ti . Prima di finire mi i:>crn1ctto di riassumere l 'o ... servazioue d el n1alalo a l qu.a le )10 somminitrato un'iniezione di a drenalin a intracardiaca a causa d el la inr.ope cl1e e ])Le per l 'an este ia racl1idea. i tratta del sig.

M. R., di anni 60, di Focsanj ,

il quLtle enlra n el servizio chir\1rgicale dell 'ospe<lale I raelita di GaJat z per oper ar si di un 'ernia inguinale. Dall 'esame generale risulta un a broncl1ile cronica con enfisem a. Il 7 giugno 1930 vien e op erato sotto anest e i a racl1i clea bassa, con 0,10 ce11tigr. novocaina e 1/4 di clgr. adrenalina. L 'an e le ia è perfetta, l 'operazio11e decorre n ormalme11 Le. Durante l 'intervento i osserva ch e il malato cade in sonnolenza; il pol o è aritmico, senza ten sio11e. Gli i somministrano tonici cardiaci e finita l 'operazion e, è rimandato a lclto dove si continua con i cardiotonici. Dopo m ezz'ora il suo stato è disperato; il polso n on si pcr cepj sce più, il riflesso corneo è abolito, solo cli quando in quando un 111ovimento respiratorio. Senza perder tempo gli facc io un 'iniezione intracardiaca <li adre11ali11a 1 11el quarto spazio i11tercostctle sul margine s tern ale. Quand o tutto s~m­ brava perduto, il m alato si rimette co111p1etame11Le e pian ])iano tu tlo ri entra n el norn1ale. Il giorno nopo, si con statò un enfisem a sottocutaneo n ella regione precordiale cl1e p oscia si riassorbì. Dopo 14 giorni dall 'i11tervento, esce dati 'ospedale completam ent e g uari lo. L 'osservazion e del 01ala lo, ch a qt1i abbi amo riassunta, ci dimostra cl1e si trattava di una sincop e grave, la qu ale non cccle lte ch e all 'acirenalina intracardiaca.

Questo m etodo ha d a to risultati inattesi in casi nei qualj i ·m a lati prese ntavano tutti i seg·rli della m orte e dove Lutti gli altri t11ezzi fa llirono • Tutti coloro ch e h.a n110 pratica to il Inetodo l1anno sempre avuto l 1im1)re ·sion e certa di aver ricl1iamato in vita d ei morti. 1f"'ino ad ora è il n·te todo ch e nelle sincopi gravi d elle an estesie ha dato i più r apidi risultati con la maggior e percentuale di g uarig ioni de finitive.

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TL P OLICLTl\"ICO

È un metodo facile, alla portata di ognuno,

l 1unico s tru 1nento necessario essendo una sir inga ed Ull ago da pu11tura lon1bare. Questi devo110 seni pre trovarsi I1ella ... ala cli operazione per esser e alla portata di ma110 al ]) i ogno , il n1eloclo della rivivi "cenza per l 'in jezione intracarcliaca di adrenalina n on da11clo risultati cl1e a lo qua11do viene applicato in ma..,sima 5-6 n1 irtuti dall 'arresto ùel cuore.

RIASSUNTO L'iniezione intracardi.aca di adrenalirta a lJ a do e di 1/2-1 cc. n el q uarto spazio i1tter co:5 tal e sul marg·ine sternale costituisce un ottimo me7.zo - alla portata ùi ogni m edico - per con1battere le incopi gravi delle anestesie , coll a "ola condizione di essere fatta al massin10 5-6 n1inuti dall 'arre to del cu ore. BIBI.IOGRAFI A.

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'v.


[.A.NNO ,,,, XL, Nun-r. 15]

CASISTICA E TERAPIA.

Le forme delle brucellosi uinane. J. Jullien (JJresse ll1éd. , 11 gen11aio 1933) rileva che l 'infezione semplice da Brucelle (B . ~Ieiilensis o B. Abortus Bang) sembra benigna lLell 'uomo come lo è r1ell 'anirr1aJe, e prende vari aspetti. Le forme occulte comprendono tutti i }Jortatori di germi in apparenza sani, ed i soggetti delle re,gioni sedi di ende111ia di cui le reazioni sierologicl1e e allergich e p er la melitense sono positive. Le forme febbrili ambula torie o benigne g uariucono sponta1team ente n ello spazio di al· cune settin1ane e sono facil1nente influen zate da qualunqt1e tera 11ia antinfettiva o dai vaccini ~pecifici o dagli autovaccini. Le forme resistenti della malattia (circa il 60 % dei casi) prendono sovratutto i oggetti di età o debilitati, cl1e vivono in cattive condizioni igienich e. L 'infezione da Brucellae sembra preparare il terreno a ger1ni infettivi sopraggiunti , che da11no alla fisionomia di queste infezioni un polimorfisn10 estremo. !Fra queste forrue bisogna distinguere: le in· fezioni brucella-tubercolari evolutive (forme polmonari .acute ra,p idamente evolutive, farine meningee , forru e osteo-articolari); le infezioni brucella-tubercolari croniche; le associazioni colibacillari, streptococciche, pneumococcicl1e, Lafilococcich e, tifi cl1e, inalarich e e probabilmente da 'ri.rus neurotropo (neuromelitococcia di Rogier). Sopratutto frequente è l 'associazione con un germe diplostreptococcico, di cui l ' A. ha studiato la batteriologia, le reazioni alle iniezioni intradermiche e gli effetti curativi sotto forma di stock-vaccini polivalenti. C. TosCANO. L'uso del batteriofago nella febbre tifoide. I. Ptutschko e M. I . Melnik (Miinch. m.ed . llloc.riens., 19 agosto 1932) hanno usato il bat1e~ofago (indicano anche il modo di preparazion e) in 69 casi di febbre tifoide; in 52 per os, in 17 sottocute . Non hanno osser,·ato una n etta azione di arresto sulla malattia. Spesso, 48-72 ore dopo la somministrazione la temperatura si abbassa, talora dopo un rialzo iniziale di 0°,3-0°,8. Indipendentemente dall'abbassamento della temperatura, si osserva un reale miglioramento nel benessere del malato Sono state osservate ie seguenti reazioni : diarree, ricomparsa di roseole, aumentata secr ezione di sudore. Tali reazioni sono più freque11ti e .p iù evidenti con la somministrazione sottocute. Vi sono casi , se pure non 11umerosi , in cui il batteriofago non ha din1ostrato nessuna azione 11è per bocca n è sottocute. Tale mancanza di azione è più frequente n ella somministrazione per bocca. È desiderabi]e ch e continuino ]e osservazioni su ll azione del batteriofago nella tifoide. J

fil.

591

SEZIONE PR:\.TJC.\

Il tratta1nento <lella poliomielite con trasfusione • snngu1gna.

La Lerapia della polio1r1ielite con piccole o i11 edie dosi di siero di co11valescenti ha orrr1ai parecchi fautori . Essa però ha sempre il difetLo .di richied~re un cer.t o tempo per la preparazione del siero; fra altro le dosi applicate i1on sono su Cficienti riel 1p eriodo manifesto della n1alaltia, quando cioè è g ià evidente la sindron1e nteni11g·ea, eu cefaliti ca o mielitica. In questo periodo (n el quale di solito viene fatta la diagnosi e praticata la cura) occorrono d osi irtg·enli di an titossiua. Ora SchotL111uller (D eutsclie ll1 ediz. Vfì ochenschrift, 13 ger1n. 1933) preconizza a questo scopo I ' uso della trasfusione sanguigna; il daLore, a parte le solite itorme, dov.rebbe essere uno che da 2-6 anni l1a subito un attacco di l1oliornjeli te od almeno abbi.1 convissuto con u11 malato. Il sangu e intero indubbiamente c?ntiene ~egl~ im1!1uncorp,~ in quantità mag giore che il s1et o; inoltre s1 avrebbe il vantagg io di trattamento e1tdovenoso, con seguente111ente più rapido (event. può essere adoperato sang ue citratalo intTamuscolarmente). Le difficoltà pratich.e serubra110 considerevoli , ma un organizzazione (co111e per i centri di tras fusion~) a~eguata potrebbe facilmente supe~arl e ; l A: r1u~cl p ..es. a trov~re ad Amburgo 3-4 daton un1versal1 occorrenti; mediante opportuni collegam enti è sempre sicuro di potere in 20-30 mu1uti averli a disposizione. In base a qualcl1e caso già trattato colla trasfu io11e Scl1otln1iiller crede di poter affermar e la g rande utilità del suo r11etodo terapeu t ico ; la q·uauti tà di sang1.1e da i11iettare variereb· b e da 500-1200 cc. n ell 'adulto; n ei h·an1bini si regoli in modo che la quantità introdotta non superi il 10-20 % del sangue tolale dell 'infermo. S. MINz. '

f

La prevenzione della poliomielite.

. 'F lexner (Brit. med. Journ., 28 gennaio 1933) riassume breve111ente lo stato attuale delle nostre conoscenze sui problemi di immunità presentati dalla poliomielite acuta . È ormai univer saln1ente riconosciuto che la malattia è d.ata da un'infezione primaria delle ,·ie respiratorie, abbastanza frequente, e, solo in rari 1c asi e in parLicolari cìrcosta11 ze si 11a una localizzazion e se.c ondaria n ei centri n er •

VOSI.

Questo sp1cga come numerosi siano i por· Latori dell 'infezione, mentre più rari sono i casi di m ·a latti.a, e con1e il sa11gue degli adulti presenti spiccate proprietà antivirus. Il problema çhe l 'Autor e, col Le,yis, si è proposto è come si possa .artificialmente aun1entare questa irnmunità naturale in persone malate , o particolarmente esposte a lla m~lattia. Studiando la poliomielite sperirn entale delle scimmie, hanno visto cl1e il siero di .animali con,ralescenti pote,ra inattivare il virus in vitro .

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592

<< JL POLI CLI~ J 00

Iniettando que to siero direttameute n ella teca cranica di animali 111alati , la forn1a mor~o ­ sa veniva troncata o n1itig·ata 1 se l 'iniezione di siero immune ver1i va fatta ne lle 24 ore succesive ali 'in (ezio11e, altri111enti ri1naneva sen za tisultato. Restava a climostrare se il siero i111rr1\1n e umano aveva le stesse proprietà n ell 'uomo; da n1olti era n ega lo ch e avesse alcuna effi cacia. Flexner n el 1H31-32 duran te due e1)iden1i e di poliomielite ha sisten1aticarr1 e1lte cercato di irn1nu11izzare migliaia di bambini con quantità inassive (30 cc.) di siero di adulti. Le statistich e, per quanto non si possa ad esse dare ' '.alore assoluto sembrerebbero dimostrare che questa imm~izzazione sia realn1ente stala di qualche efficacia. . . EJ questo però 11rt n1etodo cli lotta ch e diffi cilmente potrà essere Ùniversal111e11te applicato : ci sta quindi attua.l1nente ce.r can,d o u11 1r1etodo per avere un ,,irus attenuato , tale da poter ottenere senza p ericoli una immunità attiva n el bam·b ini, cosa questa ch e farà com piere un passo gigant esco n ella lolla ·p er la prevenzione della poliomielite. M. P oNs. Prognosi e cura tlel tetano.

Non tutto è stato risolto n è definito i1ei rig u ardi della infezione t etanica . E ciò che più importa, è proprio la .parte praticamente più 11tile, quella n1eno definitiva n el quadro nosografico della n1alattia. Etiolog·ia , patogenesi, sintomatolog·ia e ' ra rietà cliniche, tutti concetti precisi e descrizioni definitive, cla ssiche ormai. ì\1a quanto alla cura , opinio11i divers~ , rin1e,1i num erosissi1l1i a cl enotare la poca s10urc1zd delle n ostre nozioni in proposito. Un r1otevole contributo alla co1)o&cen za del · problen1a pratico cura del tetano 11a recato il Bozzi, r ecentemente (L'Ospedale Nlaggiore, n. 4 , 1932) sulla scorta .di. una larga casistica, trecentoventi ammalatJ. Le conclu ioni cui g iunge l 'A. , d opo unn opportuna m essa a punto dell'argom ento , sono le ·segu enti. .t'\ nzi.t11tl o, l 'infezio11e tetanica, t 1 nu \1 clta sca tenata, si deve considerar,e cume i1npossibile a g·u arirsi in circa la m età dei casi. Il siero an ch e opportuname11te usato, n o11 ri ult.a offrire molti vantaggi, sebbe11e debba rimanere a b a e della cura. I recenti tentativi , che tendono ad accrescerne la efficacia, sono quindi giustificati : fra ques ti in pri111a linea il siero purifi cato preconizzato da ~1arti.n e l 'anatossina di Ran1on. Nel car11po della profilassi, lusinghieri i risultati ott enuti da Ramon e Zoeller, con una v<iccinazione da loro proposta . Per la prognosi, la durata dell'incubazione resta· an cora il criterio migliore . M. COPPO.

)>

[ A.NNO

XL,

NU?\l.

15)

A proposito (li un nuovo trattamento dell'herpes zoster.

Camescasse per il pri1no ha osservato iJ poi ere c urativo del vaccino antista fìlococcico sulla zo na. l\iI. Craps (Le Scalpel, 14. gennaio 1933) ha esperimentato questo metodo in un gran 11umero di casi (72 casi). In ·p rincipio l 'A. ha applicato la posologia uLilizzata da Ca mescasse, cioè il vaccino era iniettato a dose crescente, da u11 quarto di cc. a due cc. Una più 111nga pratica ha dimostrato però all '1\.. cl1e una dose di 1/ 2 cc., iniettata a due giorni di interva llo, per via sottocutanea, in vicinan:ta degli elementi eruttivi o a livello del le rar11i.fi.cazioni nervose interessate, era suffi ciente per ottenere i risultati desiderati. Nessun altro trattamento deve essere contemporaneamie nte eseg uito. In genere son.o sufficienti tre iniezioni J)er ottenere la caduta delle croste; la• durata ir1assirr1a del trattamento fu di dieci • g1orn1. L'evoluzione nor111al e della malattia è i11fluenzala n1olto favorevolmente e la sua dur ata riclotta i11 media di m et à n ei casi che reagiscono molto b ene. Il miglioramento subiettivo prodotto dall 'azione analgesica del trattamento è precoce e r11anifesto . Il dolore è calmato o anche soppresso spesso nelle 48' ore che ~egu·ono alla pri.m#l iniezione. L 'efficacia sul dolor~ è però tanto più evidente quanto più l 'eruzione è di data r ecente. D 'altra parte iJ metodo i1on ha azione alcuna sulle r1evra.lgie consect1ti, re ad a ntiche zone guarite spon ta11eamente. Quanto al modo d 'azione# del metodo 1'A., basand·osi sulle sue osservazioni cliniche, pensa che il vaccino antistafilococcico agisca dir ettarr1ente sull 'agente causale della zona e, in più, modifichi lo stato locale sì che i germi d'infezione JJanale diventano incapaci di svilu,p1p arsi o, aìmeno, sono ostacolati nel loro C. ToscANO. sviluppo .

SEMEIOTICA. L'iniezione di n1orftna come mezzo diagnostico ausiliare nella diagnosi delle 1nalattie addominali ac11te.

L 'iniezione di morfina (1-2 cc. per via sottocu Lanea oppure, secondo Hildebrandt, 0,0075 cc. per ~,;ia endovenosa) produce un rilasciamento completo della parete addominale, lascia ndo t·ensibile alla pressione solam ente la reg·ione dove ha sede l'organo malato. Così, n ei casi di peritonite gener-9.lizzata in cui 1p ér le r1otizie anamn,e stiche imprecise e p·e r i dati scarsi rilevabili all 'E. O., non è possibile una diagnosi precisa del focolaio morbos:o p~ìmiti­ ' 'O, l 'iniezione di morfma permette d1 orientarsi verso un determinato organo e di aggredirlo direttamente , evitando di far diverse incisioni e di praticare stiramenti e manovre dannose nella cavità peritoneale.


LANNO

XL,

NUì\I.

15)

SEZIONE PRATI CA

Siebner (Zb l. Cliir., n . 30, 1932) riporta due cosi assai din1ostrativi: :ina peritonite diffu a d~ appendicite ·p erforata, ch e era lata confusa clinicain ente con una perforazione gastrica, e una rottura Lra un1a tica del tenue, ch e simulava clinicamente una rottura clel rene, poterono essere esattamente diagn osticate e opportu11an1eJ1te trattate. G. PACETTO.

MEDICINA SCIENTIFICA. Allergia e bacilleJnia. . econùo E. Lo,ven tein ( VJlien. J\. lin . ili och., n. 39, 1932) una reazione positiva alla tubercolina sarebbe sempre legata alla persistenza di tessuto tubercolare nel} 'organismo. Le reazioni locali intense provoca:te sia nell 'animale ch e n ell 'uomo da r einfezioni tubercolari, so110 in rapporto con uno stato di allergia verso tossine batteriche • Tutti i batteri ch e elaborano to iu e provoca110 uno tato di a llergia; questi batteri n on penetrano n el sangu e e n o11 determinano setticemia, perch è l'organi mo se n e difend e appunto con le r eazioni local i reattive. Invece quei batteri ch e n on sono sicurame11te tossigeni, provocano facilmente 1:.l setticemia mentre m a n cano le reazioni locali. Il bacillo tubercolare provoca uno stato di al · lèr gia per mezzo delle su e t ossine : questa allergia si oppone alla ulteriore invasione dello organis1no e specialmente alla generalizzazione dell ' infezione. In questi casi può a n ch e esistere una bacillemia, i germi si comportan o però allora più com e saprofiti ch e com e patogeni ; la al lergia verso la tubercolina è a llora sempre mollo accentuata . A queste sindrom i l 'autore a ttribuisce, oltre .alla tubercolosi dell 'adulto, anch e la poliartrite acuta e l'a ma bronchiale dell'adulto. Se invece l 'organism o nel cui sangue circo1a110 i bacilli di I\..och n o n si trova in stato di allergia, i .b acilli si mostra no fortemente patogeni: si tratta allora di setticem ia tubercolare. La malattia più tipira di questo gruppo è la tubercolosi mi liare: lo autore vi comprende a n ch e la demenza precoce, la corea e la poliartrite infantile. PoLLITZER. Circa i rapporti fra allergia tubercolinica e iJun1unità nella tubercolosi. L 'all ergia è una reazione, non confondjbi]e con l 'an afilassi, rivelatrice di uno stato d 'infezion e. Persiste, una volta instauratasi, fino a cyuando dura la sin1biosi bacillo-cellul are cl1 e 1'h a determinata , e solo transjtoriamente può essere mascherata per i11o]teplici cau se (altra allergia (rosolia, pertosse, grippe) intossicaz ioni varie, irradiazioni ultraviolette sulla pelle, ecc.), ma tosto ri·compare non appena cessa l 'influenza di questi fn ttori. Essa è esclusi, amente un segno avverlitore d'infezione bacillare in senso generico, senza alcun ra pporto con la benignità o gravità della infezione, nè con l 'estensione delle lesioni. Allergia. è solo r eazione d'infezione, e n on 1

1

593

d ' imm unità; nessun rapporto esiste fra essa e ~tato in11nunitario. Seco ndo A. Calmette (Alt~ nales 1st. Pasteur , 1932, settembre, n. 3) in u11 solo caso la sua presenza pu ò esser con siderata co1ne segno indiretto di immunità, e questo quando reazione allergica compaia nel neonato che, vaccinato con 1BCG, sia stato sempre rigorosamente al riparo da ogni possibilità di contagio. In tal caso la sua presenza è indice certo cl1e i bacilli del vaccino, privi di ogni virulenza, si 0110 icuramente molLiplicati n egli orga11i li11fati ci del bamb,ino, ch e hanno creato dei tubercoli elen1entari , determinando così quello stato di vre111unizio11e ch e renderà inoffensi·ve le successive infezioni da germi virulen ti . DE ANTONI. Contributo allo studio dei rapporti tra inflamn1azioni allergiche ed infezione tubercolare. l\.lopstock, Pagel e Guggenheim (l{lin. Wochenschr. , N. -1:4:, 1932) r ile ano che i tessuti dell'organismo reagiscono .a.Ila reinfezione da ba1cilli di l och in un modo del tutto diverso da quello in cui avevan o reagito a lla prilll.la infezione. Le differenze consistono .p rincipalmente n ell a tumultuosa reazione locale al punto d' ingresso della reinfezione, e n ella .n·otevole ir11munità ch e oppone }'organi m o al germe rcinfett.a11te. Questa imn1unità dell 'org.a·nismo è in·dipendente eppur.e è in rapporto con la tu1nultuosa reazione locale? I pareri in proposito ono ancora discordi, g li autori cercano di risolvere la questione con rice rcl1e sperimentali : essi studiano se r t.azioni locali aspecifiche, imili per aspetto e decorso a quelJ e d eter.m·i na te da una reinfezione tubercolare, modifichino in rr1odo ev idente il decorso dell 'in fezione tuber colare primitiva, inoculata i1el focolaio ·della reazione. E sì sono riusciti a provoca re reazioni del genere desiderato , iniettando dell '.atossile di.azotato (O, 1 cc. soluzione 1 per cen to) a cavie pr,e venlivamente sensibilizzate c on iniezioni della stessa sostan za. I ba cilli tubercolari vennero inic:Ltati in dosi piccole (due milionesimi d i mg.) e in dosi grandi (2/ 100 mg. ); in alcuni animali m·escolali con l 'atossile , i11 allri, successivan1ente, in pieno focolaio reattivo . L 'infezion e tubericolare non venne 111 n essun caso modifi cata nel suo decorso dalla contemporanea reazione locale a·n afi lattica: il decorso er.a, iden tico a quello che si o tteneva nelle cavie controllo, non sensibilizzate e iniettate con bacilli tubercolari soli , o commisti co·n la soluzione di atossile. Reazioni locali anafilattich e dello stesso genere di quella provocata dalla reinfezione tub,ercolare, non r iescono quindi affatto a modifi·care il potere patogeno del bacillo di J(och iniettato nei tessuti sede della reazio11 e·. PoLLITZER. Allergia tubercolare e immunità contro la to ber· colosi. I. Hei·m beck (JJresse i11 edicole, 6 aprile 1932) dalle esperienze di vaccinazioni fatte fin dal


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.POLICLI NICO

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gennaio 1927, sulle infermiere del! 'Ospedale li Oslo, h-a potuto. g ioo1gere .a·l le segu enti con clusioni: SembTa il va:ccino BCG possa conferire una difesa contro la tubercolosi qua·n·do provochi la reazione <li Pirquet. Se la r eazion e di Pirquet, e cioè I 'allergia, n on è provocata dal BCG, non 1si può parlare di vaccinaziOfI1e effettiv.a , nè ·d ' immunizzazion e cootro l 'infezione tubercolare . La ' raocinazione .J3CG contro la tubèr col osi con siste perciò rn1el via1ccinare ed eventua11r1ente ripe ter e la vaccinazione fin o a NEBVI. pro voca re l 'allergia. 1

1

P-OST A DEGLI ABBONATI. .

Guarigione della sifilide. -- Al dott. L. C. da T. : La sifilid-e può g uarire : ciasc u110 di noi conosce casi di luetici con discer1denza sana , arrivati alla più tarda età in condizioni fisiche e ni.entali più che soddj sfa centi. Così pure i casi di r ein fezion e sict1ru111enle accerlu.ti e di cui si conoscevano esempi anche prima degli arsenobenzoli e del bismuto, sono un.a pr ova indubbia d ella b"uaribilità di questa malattia . Il g iudizio di guarigion e peraltro n on può farsi in base a criteri u11ila terali , ma solo quando concorrar10 e1en1cnti diver si di cui ness uno, preso isolatamente, h a valore assoluto (data della infezione, la quale non deve mai cor1siderarsi guarila I'Ti1na di 4 o 5 anni almen o; irttensità e d uraLa delle cure fatte; assenza di ogni manifestazion e da almeno due anni; siero-diagnosi ripetutamente 11egativa a11 cl1e dopo riattivazione , praticata a molta distanza dall 'ultimo ciclo di cura; eventualmente esam e n egativo del liquor; esa1ne clinico n ega tivo d ei visceri aorta l e del sistema nervoso). Il con corso di tutti questi elementi ci autorizza a parlare di g uarig ione clinica, il che praticamente si traduce nel permettere al malato di sposarsi e di procreare : an ch e in questi casi però la prudenza con siglierebbe di non perdere di ,rista il sogg·c Lto i] quale farà b en e a non din1enticare n1(:\.i la sofferta i11fezione e, pure n ello stato del più co111pleto benessere, ad attenersi a certe norme igienich e gen erali (modico uso del vino e d el laLacco, astensione dai liquori, da eccessi e strapazzi di ogni genere). In conclusione non è un .p aradosso l 'affermar e ch e sia più facile g uarire della sifilid.e ch e 11on aver e la certezza assoluta d ella su a guariV. MoNTESANO. gione .

r

T rattamerito dell 'alopeoia areata. -

All 'abb.

n. 10503-3:

Le incertezze ch e r egn ano Slllla origine del1'area Celsi , di cui è ora u11ani1nemente esclt1sa la natura rpar.assitaria , non consenton o di fissare norn1e terapeu tiche costanti con tro gli agenti d ella dern1ato i e;h e rin1ar1g·on o ancora oscuri

[ANNO

l)

(~ndocrin opatie,

XL, NuM. 15)

lues, alterazio11i del m etabo-

lismo basale). Recenter11 ente (Ivlei11eri) si è insistito sulla p0ssibilità che l'area Celsi rappresenti tal volta una endo·crinid e sifllitica (lesioni cutanee det et1ni11atesi atLraverso lesioni sifilitiche di qualcl1e glandola endpcfina) ed è stato desc~· itto qu~l che caso associato a sir1dromi endocrine (distrofia adiposo-genitale) nel quale la cura specifica g iovò per l 'una e l'altra f<>r111a . Qo <:.l:>ti fa Lti devono indurci ad u1t esaT11e ruetoclic() e rriinuzioso d ej n1ulati , caso per caso, r1ell''intento di scoprire qualcl1e dat0 ch e ci metta $1111a s i.rada per una diagnosi etiologica e per I.a cura r ela tiva. Localm e11te rendono buoni servig i, salvo naturalmente le for111e universali, quelle così rlette maligne ecc., la por11ata cadi ca dei fra n cesi (olio di Cade, vaseliua, lanoli na : afia), le frizioni con preparati liquidi a base di sostan ze irritanti, p. es . : 'fint.ura di capsico gr. 20. Ti11tura di veratro ( · . . t an a g r. 5 . Gl icer1na n eu ra \ Acido salicilico gr. 1-3. Alcool a 90° gr. 70.

Nei casi più ribelli si pt1ò ricorrere ai raggi ultravioletti (lampada d i Krom ayer ). Va da sè cl1e l 'area Celsi propriamente detta (cc pela de » dei fran cesi) 11on dev essere confusa con le forrr1e peladoidi (pse11do-area tricolìtica, pseudoarea di Brocq con esi.to i1t atrofja dei tratti di cute colpiti, ecc.). V. l\1oNTESANO. 1

Al dott . S. Leone , da Carloforte: Con sulti: I. Krehl. Fisiologia patologica. F . Val lardi , Milan·o. G. Issoglio: Cliiniica degli alimenti. Unione tip.-ed., Torino. Ed anch-e : il II volume della Thérapeutique m édicale. Alim ents, m édica1nents, edito da Masson, Parig i. fil. .

VARIA ~ Segre·t o e discrezione. Osserva il Siècle "f\1 édical (15 novembre 1932), ch e la legge punisce la violazion e del segreto profession ale, salv8 il caso in cui la legge stessa n on la ordini. ~{a al di là dei testi legali, vi sono sempre d ell e 1eg·gi non codificate; ad esempio, vi è una forma di segreto ch e non si JJ UÒ codifi care : più propriamente, è la discrezioric professionale. - · Ch e un giovine studer1te, desideroso di brillare, espon ga deg·li aforismi sull e r esponsabilità dei mariti in certe affezioni delle mogli, o divaghi sui sospetti di aborto clandestino , è an1tnissibile. Ma il n1edico sperimentato sa qua li d ram·mi può cagionare q11alch e facile rivelazion e e sa controllarsi n el pari.are, sa astenersi da rilievi troppo precisi. Non bisogn erebbe din1enticare qu.este regole.


[ANNO

XL, Nul\t. 15]

SEZIONE PRATl C \

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NELLA VITA P R O F ·E S S I O N A L E. L'ATTIVITÀ IGIENICO-SANITARIA.

rJer ambulatorio, caro-viveri, se dovuto, il tutto

soggello alle riduzioni di legge e del 12 %. ScaLe opere igieniche al enato del Regno. <1enza 30 aprile 1933. Documenti di rito. Chiedere chiarime11 li ali 'Uffi cio Comunale. Oj sc u tendo j il bilancio dei Lavori Pubblici, il ~linislro on. Di Crollalanza ha rilevato cl1e dovunBu scATE (Milano) . - Scad. 31 mag.; L . 10.500 rrue ) 'a ttività d el l{egiine ha portato un miglioridotte 12 %, 5 guadrienni d ee., se uff. san. L . 400 rament') alla vi la civil e delle popolazioni con la e addizion. L. l :)0 p er ogni 1000 abit. oltre il pricostruzione di acquedotti i quali orn1ai assicurano mo migliaio; età lim . 35 a. l 'ali111.entazione idrica di 10 milioni di italiani. CADELBosco n1 SoPRA (R eggio Em .). - Scad. 10 Per l 'acquedotto pugliese n essun altro Governo g iu. ; 2a. cond.; L. 8000 e 5 quadrier1ni dee., oltre aYeva fatto quello che ha fatto il Governo fascis ta; L . 1000 serv. att., c.-v ., L. 3000 cavallo od autoi . tratta di un ·op era che ormai volge al suo ter1nobile, L. 500 arn1. farm.; ridu z. 12 %; età lim . n11ne. Le maggiori cure ono state date dal Governo 40 a.; t assa L. 50. C .\RPJ (!tfodena) . Scaò. 30 apr ., 5a. condotta alla costruzione di altri acquedotti e si è fatto rural e, L . 9000 e 10 bienni ventesimo, oltre as111olti sin10 in tutte le regioni . segno supplementar e L . 930, a1nl>ulat. L . 600, Non è p erò ancora lutto, perchè i bisogni cr etrasp . L . 2500. . scono con la elevazione della vita sociale. La malP,ria degli acquedol ti troverà una n1aggior disciCASTANA (Pavia). rad . 30 apr.; L . 13.000 e 5 plina con l 'avvenuto concentramento n el Miniquadrienni d ee., oltre c. -v .; riduz. 12 %; età lin1. s tero dei Lavori Pubblici di tutte l e nltività per 40 a . ; tassa L. 50. . Ja loro costruzione. CRESCENTTNO ( Ver ce lli) . - Posto di Ufficiale SaPur nelle attuali difficoltà sono s tati concessi nitario, p er il Con sorzio CrescP.nt.ino-Lamporonotevoli contributi agli Istituti per le Case PoFonlane tto Po-Pal azzolo Vercellese (abit. 11.176) . polari. Però, anche in questa r11aleria bj sogna ragStipendio L . 7000 ; indennità L . 4000; al netto giungere una maggior disciplir1a. A tal fine ha del 12 %. Dieci aurne11li biennali. B con sentito il ordinato una riunione, presso il ~{i11istero, dei libero esercizio professionale n el solo comune di cl iri genti dei ,·ari Istituti delle Case Popolari , Cr escentino (abit. 5704). Tern1ine p er la presenper assicurare un ordinamento tecnico ed ammiLazione delle domand e alla R. Prefettura di Ver ni lra li vo fra i ' ari Enti. celli, 15 maggio 1933. Questi sono gli aspetti più salienti d ell'oper a EsINo LARIO (Co1n o '· - Condotta con1odissima, ch e viene svolgendo il Ministero dei LL. PP. n el campo dell 'igien e. La situazione non è facile p er - ndatta p er persona anziana. Stipendio L. 10.000. Documenti di rito. ~ cad en za 20 aprile 1933. chè, m entre bi ogna contenere le spese, non si possono trascurare esigenze sociali e tecnich e di FARRr\ ni SoLTGO (Treviso). Scad . 29 mag. ; 50mma importanza. L . 8500 e indennità; riduz. 12 %. FATJGLIA (Pisa.). cad. 25 mag.; la. cond.; lire 9000 e 3 quadrj ennj ct er;., oltre c.-v.; L . 3500 per INSEGNAMENTO SUPERIORE. automobile (obbliga tori a) ; et à lim. 35 a .; tassa Daremo n el pros. imo num ero un riassunto della L . 50,10. !liscu ssione, t e11t1 la i al Senato del Regno, sul biFoccr '· Ammiriisl r azion.e Pro11iriciale. - P er til<tnc.io d ell 'E. 1 • , p er quanto riguarda l'insegnat oli ed esami, p er i segu enti postj vacanti presso rr1ento superiore. l a . ez ion.e 'NCedico-Microg rafica d el Labo1 atorio provinciale di ig ien e e profila i : a) pos to di coadiu l or~: stipendio an11uo di L. 14.000, oltre i11denni tà di servizio a ttivo in L . 1400; b) p osto di PosTt VACANTI. a i s tente: stipe11dio annuo di L . 12.000, o1tre APOLLOSA (B en evento) . - Scad . 23 111 ag.; L. 000 l 'ind e11ni Là di er v jzio attivo in L . 1200. Il tutto da ridurre del 12 %; 5 quadrie11ni dee.; e là li1n . aJ lordo <l ell~ ridu zione del 12 % di çui al R. D. L . 35 a.; tassa L . 50. 20 noverr1bre, n. 1491 e con diriLI o a quattro quarlriennj . Scadenza ore ,iodici d el 1!1 giu g no AREzzo. Comune. - Scad. 22 giugno, ore 18; 1933. Jlichieder e il bando di con corso a11 a egr e4a condotta di campagr1a; L. 8000 e 4 quadrienni t eria d ell 'Ammini trazion e provi11ciale. d ee., oltre L. 3600 cavale . , c.-v.; riduz . 12 %; voti esami speciali e di laurea; età lim . 45 a.; d oc. GENOVA-SAMPIERDARENA. Ospedali Civi li . Scad. a 6 mesi dal 22 m ar. 30 apr.; aiuto n eurologo ; L. 5000 ridotte 12 %; A SCOLI PICENO. Am1ninistraz. Provi1i c. Scaèt. 3 anni di laurea; lassa L . 50 . Chiedere con clizioni 25 apr.; direttore e coadiutore della Sez. ined .olla Segreteria (Corso Roma). 1nic:rogr. del Laborat. prov. d'igiene e profilassi; GuARDAi\iJJG1.1u (Nltlano). - Popolazione 2561 ahi~ stipendi L. 13.500 e L,, 10.500; età li1n . 45 e 35 a.; tanti , di cui 953 n el Capol"t1ogo . .Stipendio lire })er i due posli serv. att. L. 1000, 5 qu adrienni 10.500. Indennità Ufficiale Sanitario L . 625; L. 1000 ù ec., c. -v.; titoli ed esami. J>er indennità affitto ambulatorio; L . 900 per n1 ezBo.RCOSATOLO (Brescia) . - Scad. 15 g iu .; 2° r e10 di traspo1 to : è in cor so deliber a ch e eleva que}Ja rlo; L. 10.000 e 6 quadrienni d ee., oltre L. 500 s ta indennità a L . 3500, che saranno corrispos1e se t1asp ., L . 500 arr1bulat. , c. -v. approvate. 'fali assegni sono soggetti a ll e rite11 ute di legge. Il con cor so si chiude col dì 15 m ngBRONI :.Pa1Jia). - Posto di medico clljrurgo per la . econda condotta . Stipendio an11uo L . 10.000 ; g io 1933. Presentare i consueti d ocume11 ti co11 vaglia di L. 50,10. cinque au 1ne11 lj quadriennali d el d eci 1110. L . 300

CONCORSI.


596

H IL

Pf1L1CLINlCO ))

,Scad. 22 g iu., ore 12; L. 6000 e 4 q11 adrie11ni dee .; tassa L. 50,10; d o·r . n 3 m esi dal 22 mar .; età lim. 35 a.; serv. entro 15 gg. L1voRNo. Ufficio Municip. d'igiene. - Scad. 10 1nag.; direttore; L. 18.300 e 3 quadrienni fino a L . 21. 000 oltre L. 2700 inde1t11. servizio; riduz. 12 %; clivieto libera professione. lVIAoERATA. Consorzio Provinc . Antitubercolare. Scad. 2 mag. ; aiuto medjco nell'Istituto tuberc . (]i Villa Montalbano; L. 6000 e 4 qu adrienni di L. 1100, oltre L. 450 serv. att. ; ritenute di legge; vitto e alloggio o lndenn. di L. 4000; tassa L. 50,10. l'v1ALLES VENOSTA (Bolzano). - · Scad. 30 apr. ; L. 7. 500 e addizionale L. 6 oltre il 20 % della popolazione; 5 quadrienni dee.; c.-v . ; L . 750 uff. san .; L. 1800-3000 trasp.; riduz. 12 %; alloggio gratuito compreso locale p er ambulatorio . lvIANOPPELLO (Chieti) . - Scad. 15 g iu.; L. 8000 e 5 quadrienni dee. , oltre L. 1000-2500-3000 t rasp .; t nssa L . 50 . L10N1

(Avelli1Lo) . -

Scad . 3 mag.; consorzio con Maccast orno; L. 11.500 e 5 quadrienni dee., oltre t . 3500 indenn. vettura, L. 700 uff' . sari.; decurtaz. .1 2 %; età l i1n. 35 a. MELETI (Nlilano) . -

MoDF.NA.

Con sorzio Prov inc. Antituber colare. -

Scad. 15 magg-jo ; vice-direttore e ai11Lo del d.i sp enf;ario di Modena, L. 7000.: medico dirigente del di~pensario di Cas telfran co Emilìa, L. 5000 ; n1edici dirigen ti i disp en sari rli Finale En1ilia , Mirandola., Sassuolo e Formigine, L. 3000 ciascuno; inrl ennità ,·arie. Chied. annt1nzio. NioNTEBEIJ.UNA. Osp ecl ale Civile cc <.;arretta ». Scad . 20 1nag.; primario chirurgo; L. 10.000 non au111entabili , senza c.-v.; età lim. 40 a. ; 5 anni di ser vizio pratico in ospedale o clinj ca unjver s i tari a. Chied . condizioni . ~loRrcoNE (Ro1na) . Scad. 15 g iu .; L. 8976 agli a mmogliatj e l •. 9659 ai celibi , 5 quadrie11ni d ee., L. 352 uff. san .; età lim. 45 a. Chi ed er e an11unzio. NAPOLI. Ospedali Riuniti. Scad . 6 m aggio,. ore 14; ventuno posti di assistenti e quattordici rli assis tenti n1eclici generici; bando vi sibil è presso la Segreteria. 0RSERA (Pola ). - Scad. 20 apr.; L . 9000 e 4 qua<lrienni d ee., oltre TJ . 900 indenn. n1alaria , L. 800 uff. san., L. 4000 automobile; riduz. 12 %; età lim. 25-40 a.; tassa L. 50. PANIGALE (P erug ia) . - Scad. 30 g iu ., or e 18 ; ia. cond . · L. 7000 e 3 sessenni clec. oltre L. 600 serv. at t ., L . 500-2000-4000 trasp., c. -v. , L. 500 se uff. s~n . ; r irluz. 12 %; direz. Civico Ospedale; e l:ì lim. 35 a.; tassa L . 50,10; d oc. a 3 mesi dal 15 n\ar. PEGOGNAGA (Mantova) . Scad. 20 m ag. ; lire 7040 e 5 quadrienni dee., oltre L . 1019,15 c. -v. , L . 2200 lrasp ., L. 440 ambulat.; ridt1z . 12 %· età Ji1n . 35 a.; t assa L. 50)10. PERUGIA. A mministrazione Prov inciale. - Posto di direttore della sezione m edico-rnicrografica del lab oratorio provinciale di igiene e profilassi. In base alle norme e condizio11i stabilite con avviso del 31 gennaio 1932-X, sono riaperti i termini per il con corso al posto su indicato, ind etto con il su1nmenzionato avviso e prorogat o a t e111po indeterruinato con altro successivo del 31 luglio 1932-X. Gli inter essati potranno chìe'd er e alla Segreteria dell a Provincia copia d el premenzior1ato avviso 31 gennaio 1932-X.

PoRRETT~

[ ANNO

TER1\1E

(Bologna) . Ospedale Costa. -

A tutto 10 m aggio, dire ttore; titoli ; doc. a 3 mesi rlal 22 mar. ; L . 12.000 e partecipaz. 50-6085 %; tassa L. 50, 10. REALMO!\TH (1J grige:ritc-). - Per titoli ed esami. Posto di Ufficiale Sani Lario. Età massima anni 45. Stipendio annuo lordo L. 6000; ritenute di legge e riduzione 12 %. Scaden za 15 maggio i933. Per chiarimenti rivolger 51 -.illii Segreteria comunale. RoMA . !Ylinistero dell e Co rriuni cazioni (Ferrovie cle llo Stato). ----=- Concorso per titoli ai seguenti posti di ~iedico di riparlo: Alassio, Vado Ligt1re (Genova) ; Lecco I , Seregno (l\ilila110); Serravezza (Pisa); I sernia II, Velletri I (Roma) ; Montalto Rose (Taranto); Sobborgo Cristo, Sommariva del Bosco (l 'orino). Inviare domanda e richiedere informaziorii ai rispettjvi Isp ettora Li San~tari (indicati fra p arentesi). Scad enza ore 17 d el 1° maggio. · Rol\fA. Pio I stitut o di . Spirito e Ospedali Riuniti. Scad. 15 mag .; tre aiuti addetti ai Gabinetti patologici e due agli Istituti Radiologici ed Elettroterapici . Rivolgersi Segreteria Generale. RoNsEcco ( Ver ce lli). - Per titoli, posto di Mecijco-Conùotto Ufficiale .Sanitario. Stipendio lordo L. 8500, caro-viveri, inrle11Rità bicicletta; il tutto da ridursi d el 12 %. Popolazione 1924. Poveri 174 Termine utile present azion e docl1menti ore 12 del giorno 30 aprile 1933. S. ANATOLIA n1 NAa.co (P erugia). -- Scad. 31 mag.; 2"' condotta consorziale ; L. 9000 e 5 quadrienni dee., oltre L . 600 serv. alt., indenn . cavalcat. sino a L. 4(',()0, c.-v.; età li1n. 35 a. S. ARCANGELO Dl Rol\IAGNA (Forll) . Ospedale Civ ile. Al 20 apr., ore 20 ; rr1edico assistente di chirurgia; L. 2000 annue e partecipaz.; età Iim . 35 a. ; doc. a 3 1nesi dal 20 n1ar .; servizio entro 15 gg. S. BARTOLOl\IIEo IN CALDO (Benevento). - Scad. 20 giu .; L. 6000 e 5 quadrienni d ee., ritenute e.li legge; età li1n. 35 a. S. GIORGIO LA BoLARA (Benevento). - Scàd. 16 giu.; L. 6000 e 5 quadrienni dee.; se uff. san . L. 500; ritenute di legge; età lim. 40 a. S. MARGHERITA LIGURE (Genov a). Scad . 15 mag. ; L. 7200; aclùizionaJe L. 500 oltre. i 1000 pov. ; trasp. L. 300-600-1400-3000 ; età lim . 35 a.; tassa L. 50. Scad. 30 S. NICOLA BARROCCIA (.4vellino). apr. ; L. 6000 e 5 quadrienni dee.; assegno temporaneo uff. san.; età lim. 45 a. SANTH1.~ ( Verce l l i ). Per titoli ed esami. Posto di Ufficialè ,Sanitario p er il Consorzio SanthiàJ 'ronzano V.-C;1risio. Abitanti 12.298, Stipendio L . 16.000 Indennità L. 3.500, al netto del l~ %. Dieci aumenti biennali. È inibito il libero esercizio professionale. Termine per presentazione dornande alla Prefettura di Vercelli: 15 maggio 1933. TORCHIARA (Salerno). - Scad. 31 mag.; L. 7000 e 4 quadrien,ni d ee., oltre L. 3000 . cavale. V ENEzu. Ospedali Civili. Medico direttore ; proroga a ore 17 ,30 dell '8 aprile. VERCELL?;. R . Prefettura. Posti di u ·f ficiali Sanitari per il Con sorzio di Crescentino e per il Consorzio rli Santhià. ' redi rispettivi avvisi in questa ruhrica. VIGEVANO (Pavia). Os[Jedale degli Infermi. Stipendio L . 8000. lnde.t11ùlà di ser vizio attivo L. 2000. Caro-viveri, se clovulo. Docurr1 enti cli rjlo. •

XL, Nul\r. 15]


[ ANNù

XL,

U l\C.

15)

SEZ J f\~~

•,.ag lia di L . so,10. Scade11za ao Lt1aggio 1933. Per ii1formazioni rivolger si alla Segr et eri a d ell 'Osp ed ale. A v~erte n za. - Quando no11 è allrimen ti indicato i concorsi si riferiscono a condol te medicochirurgiche, i compen si allo stipendio b ase. Cu~ con s c A P REl\III.

Premi Pag lian.i . f; ap e rlo jl IV con cor so ai premi d ell a Fo11 cl azio11e te Luigi Pag lia11i », i stituita presso l a R. l ln iver sità ù i Torino, coi fondi r accolti m ediante -sottoscrizione J)r on1os a d a apposito Comita to p er le on or anze al prof. Lt1i g i Pag liani, i11 occasion e <1el ~ u o cir1quantenni o di laurea, ed er e l la in Ent e m o t·ale con R . Decr et o 21 ott o])r e 1922, nu m er o 23:50, p er l 'aggiudicazion e di un pre mio dj .L ;)()()() lorde e di altri minor-i , coi r edditi di J)011iJ>iJi , e di m ed aglie di b en e.m Pr en za ad ap part eiten li al p er on ale tecnico n ei serYizi pubblici ig ie11ico-sanitari d ello '"" t a t o. ò elle Pro' incie e d ei Co111t111i , o d egli Is tituti di igien e u11iver sitarl, ch e .. i sian o di!' tinti p er ~ lt1òi , pubblicazioni , proget1 i ed e ecu zioni cli oper e, o fo11dazioni di i lit u zion i, IP quali a bbiano efficacem ent e contri l )uito. o pos an o effi cacen1 ente contr ib uire al risan an1ento d egli an1bienti , ocì all a lor o J)r eser,·azion e d a m ala lli e infe ttive e diffusive. Gli n piranti d evon o prese11tare, all a egr e teria d e1l ' l lniver silà di r['orino, l e d om ande in carta l>ollat a d a L . 3, <lirette a~ Rettor e, in siem e con i d ocu111enli comproYanti i l oTo titoli , legalizza li ò alJ " a utorità compe tenti , entro il 30 a prile d el corrente ann o. A n orm a d ell 'art . 3 d ell o t&Lt1to <lell{1 Fonrla1io n e p otranno p ure esser e fa I le, en tro <le tto t ermine, prop o. te dj a seg11azion e cli Jlr e1u i d a p arte di E nti pubblici a favor e ò e l per ~011:1 le acld e t lo a i loro ser vizi i g ienico-san i lar i. Anch e l a Commi ion e esamina trice p otrà, di su a i1tizi ativa, con un a m aggior an za di qu a ttro voti stt c inque, prenòer e in con s id er az io11 e pre1nian<l t n on con correnti o n on prop osti . l' remio Darl;ng. Il Corriita to il 'Ig ien e d ella Societ à d elle Nazioni h a L ti tui lo ur1 a « F ondazione Darlin g >>, ò es tin n IA ad asscp-11 ar e tin a m e<laglia e 1000 fran chi svizzeri agli autori di studi originali still a m aJ a ri ~. I m embri d el Comitato d'Ig ien e e d ell a Co1111Tli ss ~nr1 e m al ariologica d ella ,S . d . N. e l e Direzioni gen er ali cli Sanità pubblica p ossono d e· sig n are le p er s0n e ch e g iudichino pii1 m eri tevo1i dPl pren1io.

NOMINE, PROMOZIONI EO ONORIFICENZE. rSono n omi11a li i proff.: Alfredo Coppola, di cli riicn <l ell e 1nal a llie m entali e n ervo e a Jessin a; De Li i Lion ello , cli clinica n europatica e p sichi a1r ica a Caglia ri ; ~J a rio Olivo Olivier o. cli i to1ogia ed ernhriol ogia gen e rale a Bolog na . Il 11r o f. Eg idio Men egh etti, ordinario di farm acologia a P al ermo, è s tato chiamat o a P ad ova. Il prof. Carlo ' ' er cesi , ordinario òj clinica os tetrica e g inecol ogica a assarj , è st at o chian1 o to a 'Pale1·1no. Il rlo t l. .i\ dolfo Avrceclo è nomina to J)r esicl en le clel l ' \ .~or ja7.ion e Oclon tologi ca Ar gentin a. Il <l otl . Ji'r an cisco Belgerì P nomin a to p re icle11t c ,l <:>ll a oc ie tà Argrr1tin a cli Oftalmologia.

P ll \TI CA

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NOTIZIE DIVERSE. Onoranze al Prof. Roberto Aie audri. Il 12 aprile, alle 10 a. m ., 11ell 'Aul a delle lezio1li d ella R . Clinica Chirurg ica al P oliclinico verrà fe t eggia lo il XX X anno di insegn am ento d el prof. l\. t\.les a ndri. ell a fau st a ricorr e11za olc n11i 011or an ze verr an110 trib uta le al Maes I r o. Il Comj la lo ordinator e è compos to d ei pro ff . Do111inic i, Chiasserini e Ascoli. È s tat a conia la una m ecla g Jia cominemorativa , (li cui il primo esen1plar e ' rerrà prese1ita lo al prof. Al e:ssa11clri in sie1ne con la primti co1>ia d el Trat1c. lo di Chirurg ia d a lui dire tto e a lui d edi ca t (} d ai su o i allievi e al 11un1 ero unico d el « P olicl i11ico » Seziori e Cbirt1rg ica, co11ten ente scritti in s uo on or e. La ser a verr [l ten u to ltn ban ch etto al 'Granct Ho tel . rJ p ro f. Alessanclri . . a li g i');an i ir1·0 n el 1902 alla (·a tl cdrc1 d i P atologia pec iale ch irurg ica d ell 'l~11 i­ \'C r ~ it à <li Ro1na, leu n e quP lo po ·to f111 0 al 1919 q u a 11do fu ch iam;t lo ct all a Facolt à a u cced er e a l r>rof . D ura nte nell 'i11 egn am en lo d ell a Clin i ca ch ir urg ica. La Yast a esperie n za r l i1ii ra tl a lui accu · n1ula l:-i d urante l a su a lu11ga carri er a <li primarie. ò egli O ped ali cli R om a, t111it a con un a profond a r ullura e l a p erfetla con o:sce11 za d elle più n1od er11e ques tion i d ella cl1 irurgja c U11jca e s peri1n er.l · 'tale, 11anno fatto <fj Jui t1J1 cli11i co sommo . Il su~ in. egn ;.t menlo, ch e ri vel a j] ·s,10 p en sier o se1npre logicarnente ad er ente alla r ealtà cl ei fa tti, h a se· g ui lo l a dire lti va co lan te di educar e i g iovani a1 ragion am ento solidam ente b asa lo su i d ati p ositivì cli n ici , an ~ tomici e sen1eio li r i. La d efer en za, il ri .. pe llo e l 'affe tto d a ct1j d a ogn i p arte è circoncia lo, te. lirno nj an o d ella su a ,·it a pe a per il saper e e p er 1' u ma r1ilà. « Il P oliclinico » ch e s i g lori a cl i avere il p rof. Ale a n clri dire t tor e ciel la ~ e1 io n e Ch irurg ica, form ttla per il i\;faes tro i YO l i e g li a ugi.1rì pi i1 ferYidi .

3a Campagna antitubercolare. Le lnanifes tazioni n azio11 a li a ntituber colari d el! 'anno XI h an110 avuto la lo ro solenn e inaug urazior1e il 28 t11arzo, al Reale 'l'entro d ell 'Opera, con l ' intervento di S. M. l a Regina . 11 'featro era s l raordinariam ente g re mit o; i n ot ava un a m assa irnpon e11te ·ai autorit à e di J)er son aliLà. L 'on . P aolucci , presidente d ell a Fed er azione Nazion a le F ascis ta p er l a lo t la con lro la tuber colosi (la q u ale h a p r om osso e o rgani zza lo la campagna), d opo aver rir1f2'r azifl lo la ovr a n a, d ocu 1ne n lò lo sviluppo della Jo ll a a11lituber colar e in Italia, so l to l 'im pulso ciel l\egjn1e e ciel t10 Duce e o li o l 'egi cl a d ella ani là . l 1'ece valer e la n eces· ~ i I à rl i i11 ten siOcar e q u e la ~ra nrli osa azion e, p er s tra ppare alla tube rcolo i le ll e .5 0.000 vittime a ltuali . Il se11. Mar cian o t enn e p oi u11 eleva to rliscorso, in cui, ò op o aver e rivolto 1111 alu1o al P aolucci , h.a tra tteggia lo l a fig ura d el rn ~ilçil o ed h a ricordalo co1ne l a m al a ttia n on ris par111i n essu11 a cl asse e colpisca an che g li eletti (l oll 'um anità. Ha ])Oi i11u s trato tre d e1'l'a 1n i fo11cl a1ne11 tali della ciel ie r11 a tisiologi a: l a ti si n on si trasmette er editariam ente; l 'ir1fezion e 11 011 s ig rdfira malat ti a ; la 1na la ttia n on si g nifica cond ann a. Ha post o in evi<l e11za j con tributi d egli s tudi osi i1 a li ani , in p ar i icola re cl i Forlanin i e d i (ar agli an o, erl h a p r ospe l ta l o le inolt epli r i r i, or e J>re lnhilit e clal Go-


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If. P OL1CLI N1CO

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[i\.NNO

XL,

Nu~r.

15]

Yer110 fascist a, c ui è n ecessar io d Ar e, d a p arte di tu Lti, u11 concor so, m at eriale e sovra tut to spirituale. eguì un programma in u sicale, sotto la direzione clel n1aes tro ~rfari11uzzi ; 11e faceva p arte l 'ese<"l.11.ion e s tr umentale e cor ale d ell '« Inno della d opJ.:ia c roce », su p ar ole di Zu cca e in u sica <li Zan donai .

Coloro ch e desiderano frequentarlo sono inYilati ad indirizzare le domande alla Direzione della Clinica l\il edica d ella R. Univer sità, viale Bened etto XV, Gen ova. Alla tinc d el cor so sarà rilasciato un attestato di frequen za.

Il Cap o d el G0Yer1 to h a r ice'ru Lo a P a1azzo ' ' enezia il Con siglio Dire l tivo d ella Federa zion e Ilalia11a Nazion ale F ascis la p er la lotta contro l a tub er colosi, l e r appresen Lanzo d elle Sezio11i, i Presicl on ti e i Dire ttori dei Consor zi Provincjali Anti tuber col ari. Alla riunio11e er an o presenti circa a u ece11lo dirige11ti delle or ga11izzazioni d ell a }, ed er azion e, fra i qual i molte illus tri p er sonalità n el campo d ella scierLza m edica i11 Italia. Dop o un niscor o d ell 'on . Paolucci, il Duce ha ri p osto contpiacendosi p er l 'op er a eseguita e i1np arlendo dire tli' e p er l'azione d a svol ger e n el1' nno XI. LP par ole d el Cap o del Go,-erno h anno d ato l t1ogo ad impon enti ovazioni .

t a lo fonda lo a izza , dall 'Ur1iver si t à cli ..\.ix~1arseille, so tto il nome di Ce11tro Univer sitario l\1editerraneo, un Istituto che dal punto di Yista scien t ifico dipender à da quattro Università . Scopo del Centro Universitario l\'Iediterra11eo è di coor<linar e e sviluppare i diver si corsi e l e confer enze d 'insegnam ento superiore p er gli stranieri che si ten gor10 a _ izza, e ch e in avveirire saranno indirizzati più sp eci alm ente ver so le questioni di indole 1nlernazionale e mediterran ea . Per le conferenze si ricorrer à al p er sonale d ell .Univer il à di Aix-~1arseill e o ad allre p er son alità a1ta1n ente qualificate.

Per la prop aga nda anlituber col ar e so110 s tate nJle. tiLe, a cura d ella F eder azion e, cinque cinematogr a fie, su gges liYe e pi ltorich e, efficaci e di1nos tratiYe (dai titoli: « Campan e a s torno », cc TBC. », cc Antiurr1 », cc Decalogo antituber col ar e: cartoni ani.1,na ti », « Doppia Croce »). 'E sse ver · r anno lar gam ente proiettale.

Cor o internazionale di c11ltura n1edica. La Fondazione Tomarkin terrà il 5° Cor so i11 ternazionale di alla cultura n1edica a l. Moritz, d al 13 a] 27 agost o. Sar a11no prese particolarmente ir1 co u ·icler azion e: le m a lattie a ller gicl1e (asma, pollino"i , a ller gia alin1e11lar eJ; l e malattie d el san g u e ( p ecialmente 1a le ucemia) ; l a clim a tologia , la fi sio- e l 'idroter apj a; i r eun1alisn1i e le ar1riti : le m ala Llie <iel ricambio; inoltre si terranno confero11zo liher e varie. I d oce11ti son o una cinq uaì1t in a, di Lutte le p arti d 'Europa ; p er l 'Itali a: I . . a o, U. Carpi , D . Cesa- Bia11chi , A. F erra ta, F . ì\iiich eli, F. Li vini, E. Berl ar elli , C. Foà. Tassa ò 'iscrizione : fran chi svizzeri GO. Per il programn1a d e ttagliato d el corso e le ri cluzioni ferroviarie, Jc e cursi oni, le visite , i tra ttenin1enti , le co11dizioni <li soggiorn o, rivolger si a l la « Fo11cl azion e 'l'om arkin », "" egre teria Ca. ell a Po. tale 128 , Locarno, v1zzer a.

Cor o co1u1)le1nentare d'igiene pratica. Si terrà pre so la R . u niver sità di Parma, a p ar tire cl al 1° maggio, p er l a durat a di un bimestre; 1assa L . 350 p er l 'iscrizion e e la frequen za, L. 50 per co11lributo di laboratorio ; inod ali là con su e te.

Cor o di fl iopatologia della crescenza. Il l ') 1naggio avrà inizio n elJ 'I ti l u1 o Biolipologico Ortogen e tico d ella R . niver sit à di Ge110Ya, sotto la direzione d el })rof. Nicola Pe11de, un corso di cc Fisjo1)atolog'ia dell a cr escen za e di ortogen e, i 01n a t ica e p si chica )> p er educatori, m edici cola lici e nledici d ell 'Op er a Nazion ale Balilla. Le leljoni .. ar anno l enu te d a l prof. 1'-iario Barbàr a p er la fisiopa tologia d ella cr escenza son1a li ca, e d al prof. G. Viòoni p er la fi siop atologia d ella cr esce nza p ichica. Il cor o avr à l a durata cli un m e .. c.

Cent1·0 uniYersitario mediterraneo. È

Congresso tede co di medicina interna. La Socie tà ted esca di medicina inler11a i adurter à a Wiesb aden d al 18 àl 21 aprile. L 'orazione i11aug urale sar à teuuta da L . Lichtwitz, di Berlino . Rel aziùni : Pa tologia d egli eritrociti e dell 'emogloùin a (H. Fisch er , di Mon aco ; H . Kam.rner er , di ì\II011aco; H.. Seyderhcm, di Fran coforte sul ì\lleno); cc Il problema dei surreni » (E . LaC]Ueur, di r\msterdam); « I rr1etalli pesanti n ei J:>rocessi fisiologici e patologici » (W. Heubner, di .Berlino; X. Zan gger , di Zurigo; P . Martini , di Bonn ; H . Elnhcl en , di A1nburgo) .

Giornate ortopediche di Parigi. So1)0 a11nunzia le p er i gi or11i 17 e 18 luglio; gli antimerigg i ar anno des li11a li a serlule oper atorie; i pomeriggi a presentazioni di n1alati. Son o organizzate d a ll a « Socié lé française d 'orthop edJe '» di cui è presidente il prof. Mathieu, seg·r etario ge11er ale il prof . Roch er . La seduta inaugurale avrà luogo a n ·o p ed a le Cochin (ore 9).

Nella stampa sanitaria. È co1ni11ciat.a !a puhhli cazio11e de « Gl 'Incurabili » (continuazione cl egli <( Annali Cli11ici del] 'Ospedale rlegl 'Incurabili »), })e.riodico di n1 edici-

na, chirurg ja, sp eciali Là , igìe11e e Yita osped aliera, i11 grande formato . Vi collahorano i sanitari degli Ospedali Rit1nili rii Napoli; direttor e ne è il prof. ll affaele Cin1mino; r eclattore-cApo il prof. Guglielmo Scala. Il prim o fa scicolo, doppio (gennaio-febbraio), contien e 10 co111 ribu li origin ali (di cu i du e storici), r ecen sioni n oli zie varie; è copio a n1ente illustrato. L 'abbon a m e nto imporla L. 40 per I 'Italia, L . 60 p er l 'e lc ro : un fascicol o separa to L. .5. Un cordiale b e11ve nu lo. 1

••• l\ el J)erioctico « osokomei on » è s tata ora accolta l a ling ua italiar1 a, in aggiun La alla francese, alla ingl ese ed alla Ledesca; con ciò la redazio11e (ne riporlian10 le parole) « r end e omaggio al glorioso p assato d ell 'Ospedale italiano ed al J)r esente splendido risveglio del Paese ch e noi tutti a1n iarn o e n el quale a n ch e n el campo scientifi r o-1nertico annoveri an1 0 t nn ti illl1stri valori n. Con1 'è i1oto , Noso lfo m ei on, è la pii1 import ante ri vista rlestinata all a tecnica òsped alier a ; è édita cl n W . Kohlhan1mer cli toccard <l.


[Al'\.NO XL,

NLTl\[.

15)

SEZIONE PRATICA

È t1sci lo il prin10 nu111ero clel cc

J ourn al b elge

de g astro-entér ologie » pubblic ato d ai do ttori Georg e .. Brohée, Léon Dau111erie e J oseph Massio 11 ; accoglier à lavori d 'internis ti, chirl1rgi r adiologi, an a to1110-J)a lologi , biochimici , n el campo d ella SJ)ecial1tà, ecl i r esocor1ti della Società belga di gastro-en ler ologia , se n e pubblich er anno 10 numeri l 'an110. L 'abbon am ento importa 60 fra11chi ])e]gi per l 'interno, 75 p er I 'Unione Postale. 1

Il cinematografo a medico.

ervizio dell' insegnanaento

Nell 'Ospedale an1ericano òi Parigi l1a avuto luogo 11na J)roi ezion e di cin e1natografie didattiche, fa tta d al d o ll. J . M. Le ~1tSe , laringologo d cll 'osp eclale e n1embro d ell a Con1missione con ul ti va d el cj11e1na al ~Iinis lero fran cPse òell 'Educazion e Nazio11ale. Le p ellicole proiettate rigu ard avan o i segt1enti soggett i : la b ron coscopia, 1'appendiceclo1J1ia. l 'oper azion e p er can cr o d el sen o (cinem at ogr afia sonor a) ; fu anch e proiettata un a p ellicola re tro p e tli Ya di D0yen (189 ).

. ciopero di tudenti medici in Romania. ~e ll e

uni' er sità d ella Romania hanno avuto luo · go clegli sciop eri di st11<lenti in m edicina e in diritto. E .. i son o stati determinati dalle tasse e d agli csa111i . Per ciò ch e riguarda gli esami deg1i stu<lenti di J11edicina, in n ess1Jn 'altra Nazione ques1i C' n e d evon o sost en er e un cos) esuber ante num er o : ul1r~ una cinquantin a. Qu el eh 'è p eggio: si trat tn <li e ami 1.1 conoscenz~ t eoriche, ch e di 1raggon o clall ·acqui lar e le con o. cenze pratich e n ece sarie per 1'e er cizio profession ale: il sis tem a è clean o <lell a Cina. Quasi tutte le richieste degli studenti on o st at e accolte; in p a rticolar e si sono soppressi gli E> .. an1i <li 1°~ 2°, 3° e 4° il ott or at o e r es ta un esam e unico di clo ltor a1o, ch e nuò sos tener si oltanlo • cl opc aver ultim é\ lo i sei anni ni s tudio; esso com J)ren cle 4 m a terie : clinica rr1edica, clinica chirurf.d ca, an at on1ia p atologica e m edicina OJ>er a toria.

Divieto

(]i

regiRtrazione di medicinali.

Il Mini ler o dell 'Interno ha stabilito di n egarr la r egis trazione a tutti i preparati m edi cam ~ntosi ch e vanno sotto il nom e di « olio di ricino in polYer e >> (jn cui l 'olio di ricino si è ricon osciuto assente, o presen le solo in tracce, saponificato e divenuto ina ttivo). Al rig uardo il ~1ini stero h a d isposto ch e entro la fi11 e d el m ese di n1 aggio la vendita di questi prod otti dovrà cessar e.

Nuove ta azioni sulle specialità farmaceoticla e in Germania. Su prop osta del Con siglio F ed erale Germ ani co, presiedu lo d al Mi1tj s tro dell 'Interno, è st abilita su nuove b asi l a tassazion e delle specialità farmaccu tich e 11er il J 933, allo scopo cli contemper ar e m eglio gl 'inter essi d el! 'industria farmaceutica e le esigen ze d el fi sco. P~r le sp ecialità il cui prezzo di vendita non eccede un m ar co-oro , è fi ssato un aumento ò el 64 nl 70 % d ell e t asse, ri spetto al 1932; p er quelle il Clti prezzo sorpassa m ar chi 2,50 , invece, è fi ssal a una òiminuzion e dal 50 al 60 %; per quelle ch e 11ann o un prezzo intermedio, le tasse rim an gon o

59 9

in varia le. La d ecision e minist eria le prevecle, inoltre, una diminuzio11e rl all 'l al 3 % sulle Lasse dei })r odotti per i farmacis ti forni lori d elle Casse d 'asicurazion e se la lor o cifra d 'affari no11 sorpassa 15 1nila ni.ar chi 1'anno. La nuova- legge s tabili. ce una rj<luzion e d ell 1or a rio in cui il farn1acis ta b a diri t lo a una t ariffa upple1nentare (tassa n ol tt1rna), e cioè dalle 22 alle 7, an zich è d alle 20 alle 8, co rn e ])rim a.

I prodotti medicinali in Etio1>ia. L.'Etiopia assorbe uno di scr e ta qua11tità cli meci.icinal i es teri: di questi il 65 % proviene dalla Germania, il 25 % dalla Francia; l 1I11ghilterra e gli Stati Uniti d 'America n e danno il 7 %. Rimane lln 3 % ch e è d ato qué\ si p er i11 ler o d al l'Italia .

La '' fe ta del pérdono ,, a ]liln no. el salone dell 'Archivio ù ell .Osp ed a1e ~Iaggiore d i ~lilano si è tenuta la lradi l ion ale cerimonia d ella « Festa d el Perdon o », per far e la relazio11e u ll 'altività d egli I li tu ti Ospi lalieri dl1rante I 'ultimo ]Jiennio e p er Ja premiazion e d egli infermieri inaggiormente distintisi . Er an o presenti mons . 1'r edici , il prefetto Fornaciari , il sen . Cornaggia, l 'on . Paleari ed altre autorità. Dopo la lettura d ella relazione, fatta dal presid ente d egli Istituti Ospi talieri, avv. Della ~orta , si procedette alla con segna d ei premi (diplomi e libretti di risparmio).

Commemorazione di Angu to !lurri. ell 'Aula ~lagna della Biblio leca dell 'A teneo b ologn e e si è sYolta con solennità un a commemor~zione di _i\.ugu sto l\1urri. Partecipar on o alla cer im onia ]e principali autorità cilladi11e, il corpo accad e1n ico al con1ple to, illustri cicnziati venuti cla molle citt à d 'Itali a, una foll n cl i m eclici , stud enti e invitati. Il d iscor o com1ne111or atiYo fu pron u n zia to d al sen . prof. Giacinto Vi ola, il quale 11a esaminato i prjncipii clire l l ivi e il niet odo d 'incgn am ento clir1ico d el gr ande Maestro, m ettendo i11 rilievo l 'atti.tud j n e di Au gt1s to ì\fttrri alla for111 nz1on e d ei m edici pra tici.

Cl1h·urgo reintegrato. Il dott. l\i[arcille , capo clel Rer vizio cli chirurgia (primario chirurgo) n ell 'Ospizio cli Ivry (dipendente d all 'Assisten za Pubblica di P arigi) aveva ott enuto l 'asp e ttativa, il 23 dicembre 1921 , per m o livi di salute. Nel 1927 chiese di esser e r eintegra to, essen do venuti m en o i motivi ch e lo avevan o fa llo allontan ar e d al servizio, ed in virti1 d el Regolam ento, ch e all 'art. 53, p ar agr . 2 , fa obbligo all 'Assistenza Pubblica di riassumer e i capi d i servizio osp ed alier o, risp e ttandon e il r u olo di anzianità quando si er ano d ovuti allont an ar e p er m otjvi di salute, e ciò sen za far question e di t empo. La rlomanda era appogO'ia ta d al Sindacato dei Chirurgi d egli osp ed ali di P arigi . Il direttor e dell 'Assist enza rifiutò di aderire, appoggiandosi ad un p ar er e d,el Minist ero di Sanità. Adduceva due motivi: il dott. Mar ci]l e non aveva prestato ch e un servizio intermittente anch e prima d ell'asp ettati:. va; ed essendo trascor si m ol Li anni, si er ano cr eate nuove situazioni, co11 nuovi interessi, che non pot evano essere lesi . Egli trascurò di far accer t ar e lo stato di salute clel Mar cil1 e e con d ecision e clel 21 dicembre 1927 n ominò un nuovo cap o servizio , il dott. OQkinczyc ; con decision e ulterior e, •


GOO

« JL POLICLJNlCO »

del 26 di cembre 1927, rigeltò la do111a11da del ciott. ~1arc ille. Da ciò un 'azifJne giudizjaria, svoltasi al Consiglio di Sta lo, Sezione del Cont enzioso, la quale con sentenza del 4 inarzo 1933 h a dato pien.a ragio·n e al ~Iarcille ed ha art11ullato le due decisioni predell e dell'Assistenza Pubbìica, che è stata anche con(lan.nata a tutte le spese.

Condanna di un chir1LI·go. La Cor·t e d 'Appello di Torino h a giu clica lo - in seguito a decisio11 e d ella Corte di Cassazio11e u11a causa intentata contro il prof. Tomma o Busaccl1i, d ell ' Ospedale Maggiore di Cremona, ctagli eredi d i un pazie11 Le, Eugenio ~1ig1ioli, deceduto nel 1926 clopo un interve11to chi rurgico ubìto 11ell 'Osp edale ~lagg-iore di Milano p er J'a portazione di una pinza ch e il B11sacchi aveva ar1tecetlenteme11te din1e11ticato 11ell 'eseguire u11a gastroc11teros lomia. ~ s tata a111n1essu l a r es11011sahilità del cl1iru1·go, pur contene11cl0Ja nei lin1i ti della colpa cortlrattuale. Delitto di contagio venereo. 11 Tribunale della ProYincia di rfucuma11 i11 Argentina ha conda111tato a 4 anni di prigione un individuo ch e, sape11dosi infetto di blenorragia, h a avuto rapporti sessuali con un a don.na, contagiandola. Nel] 'Argentina non vi ge una legge che preYeda esplicitam~nte il delitto di contagio venereo ; ma il Tribunale ha applicato l 'art. 202 d el Coclice Penale, così concepito: « Sarà punito da 3 a 15 anni di reclusi one o di prj gione chiunque pro pagherà ad altri una malattia dannosa e co11tagiosa » : h a dt1nque assimil ato il delitto ad tl?l attentato contro la ::;alu te puJ)blica. La decisione è s ta la favorevo1mente commentata nei gior11ali medici. Premi di natalità e di nuzialità. Si è accesa in Itali a una nobile gara per pro111uover e la i1u1iaii là e Ja natalità; vengono assegnali premi so ll o Y& rie forme. \i partecipano cornuni ecl altri En tL L ·o. N. ~I. I . ha s tanziato la somma di 2 i11ilioni, per circa 7500 prt?rni da assegnare clurante il 1933 a madri 11ubili cll.e si sposa110; durante il 1932 venne g jà ciesti na ta, allo st esso scopo, l a som1na di u11 milion e, TJer 3000 premi.

Concerto medico. Il 27 n1arzo ebbe luogo a Boma , nel grande salone della Confederazion e · generale dell 'industria (Foro Ita lico 21), u11 concerlo vocal e e strun1entale deJla Sezione di Ro1na drll '« Associ azione MeèHci Musicisti Italiani ». I proventi so110 sta tj clevolu ti al Sinclacato Meclico Fascista clella Provi11cia di Roma, p er l a sottoscrizione p errnanente a favore d el n1eclico bi sog11oso. Si son o prodotti i dottori : Accettclla, Acqua, Pioli, Pipern >, Roland.i, Russi e l a si g·. n a ~1agri, l aurea11da in medicina.

1Iortale epidemia di ro olia a bordo di ltn va· • po1·e giapponese. I g iornali quotidiarli recano da Durban , in data 2,9 1narzo: Oltre 20 persone, tra cui parecchi bambini, sono 111orte di rosolia, mentre alt r e 150 sono tl.1 ttora sofferenti per tale malaLLia a bordo del piroscafo g iapponese {{ Rio Janeiro Maru n, g iunto ieri in questo porto. Il « Rio Jan eiro !\1aru », che è dir~lto al B~asile , reca a bordo circa 1200 en 1igranti g·1appo11es1.

(.A.NNo XL, Nu~1. 15}

RASSEGNA. DELLA. ST.!MPA. ME'OICA.. Paris JVléd., 19 11ov. - Numero sulla medicina sociale e la medie. legale. Gaz. d. llop ., - 16 nov. Nun,1ero sui Lun1ori cerebrali.

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[.A.NNO

XL,

N Ul\l.

15)

601

SEZI ONE PnATJCA

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cluali1à costituzionale in cl1irurgia. Practilio11er, gen. - R. Mo~Y ·FLE'rcHER. Influenza. - C. BLACLAND LEVICK. Bronchite act1ta. - C. W . BucKLEY. F ibrosile e r el1m a tismo in u scolare. Edin,b. Med. J ou rn ., gen . - D . K . H ENDER SON. L 'alcoolismo cron. e su o trattam. fl.tfed. J( linik , 1 gen . - C. voN OORDEN. Patologia funzionale e t er api a del clialJet e. ang, 1. - J . C nAL IEn e al. L 'agr anulocitosi . Wi en. A r ch. J{ l in. M ed., 20 dic. - H . FRITS CHOsteosc1erosi gen e ra)i zzat a. J. BL6cn. Azione clell 'i11sulina e d e1lo zu cch ero sulla ch etonemi a <lcgl i epatici . - F. FALTITSCllEK e D. ScHERF. Parasistoli. - E. RosENTHAL. Quadri morbosi a evolu zion e parall ela. Diagriost. e Tecn . di Lab. , 25 olt . - L . J AOCBIA Diagnosj dell e afCez. ep a tich e me(liante la crisi emoclasjca. iVie n . Klin. Woch., 6 gen . - HA MBUn GER. Infezi one e m al attia ; all er g ia e immu11ità. l\;fun ch . Med. M' och., 6 gen. - F. ì\ft.JLLER. Sul reumatismo. Lancel, 7 gen. - La n1 oderna ro11 cezione d elle n efriti. Forze San. , 15 dic. - C. CASSANO. Diabet e insipido e ricambio iclr o-salino intermedio. Brit. Med. J ourn ., 14 gen . - L. BoHGERS e al. Idnocarpati e morrhuati nel tra tla111e nlo d el lupus vu lgari ~; azione sul bacillo tbc . Paris 1"\iféd., 14 gen. ~ P .-J. BRASLA'i\.SKY L~ febbre d ella trincee i11 t empo di pace. Ann. d 'Ig. , dic. - L. GRASSI. Il latte d a p oter si con sumare crudo. A r ch. Iri t ern. M ed., dic. - F. ~:f . BACKEMANN11 de tir10 degli asm atici cc guariti >>. - P. SnAl\IDAUGH . Azotemia da ipoten sione arterjosa. M_ \~ETHERBY. L 'artrile cronica.

Indice alfabetico per materie. Adrenalina: iniezione i11lracardiaca . Pag. 586 Allergia e tuber col osi . . . . . . . » 593 Alopecia ar eata: tra Llame11 lo . . . . . » 594 Appendicite e tn.bercolosi . . . . . . . . » 566 Avitaminosi: tentaljvo cli sist ematica » 572 :Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . 580, 581 Brucell osi umane . . . . . . . . . . . . n 591 l~anero d el medias liuo, d e] }JOlrnon e e d ella pleura: diag n osi p1·ecoce . . >) 578 Febbre .esantematica es tiva . . . . . . . )> 585 Febbre tifoide: u so del b atteriofago . >> 591 Fratt11re : riduzione: anestesia locale . » 585 » 592 Herpes zoster: trattamento . . . . . . . Leishmanios i ribelle alle cure gl.1arita d opo infezion e tifica . . . . . . . . . » 563 Lo111baggine . . . . . . . . . . . . . . » 573 ~lalatLie addominaJi acute: iniezionl di inorfina come m ezzo diagnostico ausiliare . . . . . . . . . . . . . . . . . » 59·2 Diritti di proprietà riservati.

Opere igieriiche ., . . . . . . . . . . . . Pag. 595 Peritonite })iliare mortale e.la pen e1razione di ascaride n el rlot lo 'li 'i\' irsu11 g . . . . . . . ' . . . . . . . . . . P 0Jion1ielite: preve11zion e . . . . . . . P o1io111ieli te: tratt am. cori trasfu sione sangu1g n a . . . . . . . . . . . . . . . P olmon e: li1tee capillnri ; risco1Ytro aJ1aton1ico ecl i stologi co . . . . . . . . Polmor1ite lobare: prog n osj e lratlaru . . Sifilid e· g u aribil it à . . . . . . . . . . Spin. a b ifida occul ta: in1porlanza cli-

n1ca

. . . . . . . . . · . · · · · ·

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'f alJagi 1no e funzioni dell 'apparn t o di-

ger ente

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'l'et a1to : prognosi e cura . . . . l 'uber col osi : com1rni cazioni ar1 e

. •

~

Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Po li clinico se non in seguito aà autorizzazione scritta dalla redat,wne. E vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citarne la fonte.

C.

FRUGON1,

A. Pozzi, Resp .

Red . capo. Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani d i M. Courrier .

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« JL POLICLINICO »

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[ANNO ~L, NuM.

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Pubblicazioni di eccezionale importanza: In seg·t1ito ad una speciale ageYolezza~ pott1ta ottene1·e dalla n<.>11tra Amministrazione a favore deg·li abbonati al « Policljnjco », siamo in g1~ado di ·o ffrire le due seguenti magistrali opere del Prof. Dm SANCYI'IS) con le speciali facilizzazioni più sotto annunziate.

SANTE DE SANCTIS

DIRETTOR.E DELLA R. CLINICA NEURO-PSICIDATI~ ICA DELLA R. UNIVERSITÀ DI ROMA -

NEUROPSICHIATRIA Patologia e

INFANTILE

Diagnostica

È opera del tutto originale per architettura e struttura. In. essa l'età evolutiva viene considerata da tutti i

punti di v ista: pediatrico, neurologico, psicologico, psichiatrico e sociaJ.e. Opera dichiarata, da parte dei com· petenti, insostituibile <la qualsiasi altro Trattato di lingua italiana o straniera, che si occupi di pediatria o di rieuro psichiatria infa11.tile. L' Opera, infatti, è considerat:a libro di testo in varie Università straniere, per es. Buenos Ayres e Mosca. Qztest' opera che rappresenta niolti anni di studi scie11,tifici e di pratica ne1tropsichiatrica da parte dell' A., è di quelle, la cui lettura è capace di elevare rapidamente il patrimonio culturale del medico e di f•o rmargli la 11ie1italità più adatta. per comprendere, valutare e risolvere i problemi del giorno riguardanti l'infanzia e, in ge· 1iere, l' età mi1iore. Volume in-8°, di circa 1000 pagine, con 129 figure nel testo, rilegato in tela. Prezzo L. 140, più le spese postali di spedizione. Ai nostri abbonati, che però debbono inviare l'importo esclusivamente all'Amministra· zione « del Policlinico>), Via Sistinrt, N. 14, Roma, l'opera è ceduta in Italia per sole L. 95 in porto franco. P er l 'estero bisogna aggiungere L. 25 occorrenti p er le maggiori spese postali di spedizione.

dello stesso illustre prof. DE SANCTJS:

PSICOLOGIA SPERIMENT AJ-"'E È l ' unico Trattato italiarLo di psicologia moderna; e moderna v11,ol dire che i problemi psicologici in essa

sono stitdiati coi m etodi delle scienze, e non col metodo dialettico. Basta tale considerazio1ie perchè quest'opera possa dichiararsi necessaria per i medici neur-0logi e psic1iiatri e per ogni 11erso1ia che ami la coltura. Ricchi di una ordin.ata bibliografia, aggior11.ati per ogrz.i questione clie. viene in essi trattata, i due volumi di quest'opera possono andare 11.elle mani di og1ii m edico che voglia ;are oggetto di ricerca sè stesso e le per~one del proprio ambiente. Ma u1ia speciale prese1itazio1z.e merita il secondo volume intitolato P sicologia applicata. In questo volume difatti sono trattati esau,rie11.tem e1z.te la psicologia applicata all'educazione, al lavoro e alla criminalità ... Ma v i si oontengono accerini preziosi anche alla psicologia dell'Arte ·e a quelle che gli a1iti.c1z.i, e ormai anche i moderni, chiamano Psicologia m edica. Due volumi in-8° (il 1° del 1929 e il 2° del 1930) di complessive pagg. XX-880, rilegati in tela. Prezzo eomplessi vo L. 140 più le spese postali di spedizione . Ai nostri abbonati, che però debbono inviàre l'importo . esclusivame1ite all'Amministrazione del « Policlinico », Via Sistina, 14, Roma, l'opera è ceduta in Italia per sole L. 95, in porto franco. P er l'estero bisogna aggiungere L. 25 occ,orrenti per le maggiori spese postali cli spedizione raccomandata.

Ricordiamo anche la importante pubblicazione:

Dott. Prof. GIUSEPPE CALLIGARIS

docente di Neuropatologia nella R. Univer1ità di Roma

La fabbrica dei sentimenti sul corpo dell'uomo · «Anima humana est tota in toto corpore et In qualibet ejus parte ..• ~. Scolastici.

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70 .

Altre interessanti pubblicazioni dello stesso Prof. CALLIGARIS:

le [atene lineari del [OfPO e dello spirito

(ed. 1928)

Volume 1n-S 0 , di pagine 62, ooo 6 figure nel testo. Prezzo L. 12. Pe1· i nostri abbonati sole L. 10,90 in porto fr a n-00.

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Roma, 17 Aprile 1933 • XI

ANNO XL

Nnm. 16

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fondato nel 1893, dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA. &

REDATTORE CAPO: PROF .

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Lezioni : L . Preti : Sepsi meningoco ccica prementngitica. Considerazioni cl ini ohe. Lavori orig inali : A. Sebastiani : Il comportamento della glicemia n ella cura del diabete oon insulina. Osservazioni cliniche : M. Pia:-za: Ascesso della pa,,rete a ddominale da perit onite pneumococcica incistata. Sunti e rassegne : S EMElOTICA: C. N e'vman : Le varie fol'llD.e di convulsioni. - J. liENDERSON: Le varie forme di coma. - RENI E VIE U BINAJtlE : Delli11ger Ba.rney e Ross Mintz : Infa,rto ren a le. - R . E. Powell e Prit chard : P eriarterite nodosa : un. c a so interessante il rene. - H. L . Cecil : La ipr evenzione di gravi reazion i con segu enti a pielogra,mirr:i e ad oper azi oni sul rene. - E . Davis e A. Sachs: Epitelioma pTimitivo dell'uretere. Notizia bibli·o grafica. - Cenni bibliografici. Divagazioni : La fisiologia della circolazione ()erebrale. Accademie, Società Mediche, Congressi : R. Accademia delle Scienze Medico-Chirurgiche di Napol i. - Società Lombarda di Medicina. - Accu,demia Medico-

Fisjca Fiorentina• - Società di Coltura Medica Novarese. Appunti per il medico pratico : CASI STI CA E 'l'ERAP JA : Influenza della tempe-ratura 61Ulle crisi di asma. Ter apia dell'asn1a. - L a stanza priva di allergeni in ca sa del m a l ato. - L turt ica ria. - Eczema ed allergia. - L'u so de ll'istamina nella cura del prurito. Il trattamento desensibilizzante nelle artriti cr oniche. - TECN ICA RADIOLOGICA : Un caso di vescichetta biliare doppia diagnosticata radiologicamen te - La cola ngiogr a fia dura nte le oper a zioni sulle vie· biliari. Colecistografia orale fr·a.ziona t a. - MED ICJNA SCIENTIFICA : Recenti ricerche sulla funzione su1·renale - VARIA. P.oliti ca sanitaria e giurisprudenza: G. Selvaggi : Controver sie giuridiche. Nella vita professionale : Insegnamento superiOTe. Servizi igienico-c;anitari. - Concorsi. - Nomine, promozioni e d onorificenze Notizie diverse. · Rasseg na della stampa medioa. Indice alfabetico per mat erie.

LEZIONI.

ogni 2-3 g iorni, d ella durata di 5-6 ore, preceduti d a b irividi e seguiti da su dore. Pare che o·b bicttivan1e11te non sia stato rilevato n ull'altro al1'infnori di un a lieve ipofo11esi alla base posteriore d el tor ace rli sinistra . . ella seconda quindicina di ottobre la febl)re cessa, il paziente sembra g uarito avverte solta11to un sen so di ottundin1ento al capo e viene inviato in licen za di convalescenza. Ma dal 31 ottobre cominciano a ripresentar si g li accessi febbrili di breve durata (3-4 ore) 111a con iper termia fino a 40° e più, accessi, r h r. spesso si ripet evano 2 volte ~ella stessa giorn ata . Dopo pochi giorni accu sa cefalea intensa e di tanto in tap to presenta convulsioni con perdi I a <l ella coscienza ed iperter~ia . Nello spazio di 1-2 giorni il inalato si riprende; la t emperatu ra torna alla norrr1a . Fra un accesso e l 'altro l 'am1n alalo gode di relativo benesser e, h a appetito: soltanto accu sa modica J>esantezza al capo e cefalea. Ho occasione di vedere il p azien te so t.to uno di ques ti attacchi e, rilevan rlo cospicua iperton~? dei Jnuscoli d ella nuca e degli arti, pratico la puntura lombare, ch e dà esito a liqu ido purulento, fuoruscente a forte pression e. Esso contiene num erosi polinucleati assai alterati ed un diplococco Gramnegativo. Al cessare d ell ' attacco i parenti portano I 'ammal ato in clinica, il ch e avviene il 20 novembre. .1\.11 'entrata in clinica il paziente è prostrato; accu sa p alpitazioni cardiac;h.e; peso al capo e ce-

~sti tuto

di Patologia Mediea del la R. Università di Parma.

Sepsi meningoccica premèningi ti ca. Considerazioni cliniche •

per il prof.

LTJ I GI PRETI,

direttore .

F. Renzo di anni 21, celibe , agricoltore, d a Soragna. Nulla di notevole nel gentilizio. È figlio unico cli padre e madre viventi e sani. Niente da rilevare nei preced enti anamnestici remoti, non essendo mai il p aziente caduto malato. Trovavasi sotto le armi quando ai primi di agosto cominciò <Id avvertire malessere generale, fa cile ~tanca])ilità, cefalea, spesso nausea e vomito, temperature ora s11bfebbrili, ora febbrili , precedute da brividi e pii.1 tardi fa cile car diopalmo e òolori alla base posteriore del tor:ace di sinistra . Entrato all'ospedale mil itare ed essendogli stato riscontra lo i segni fisici di versamento pleurico a sinistra con una ptln tura esplorativa furono eslratti una cing11antina di cc . di liqt1ido avente i caratteri , stando a q\1anto riferisce l 'infermo, di essudato. Per tutto il m ese di set tembre la febbre piuttosto ulla per sis tette man cando solo rari giorJ1i, e restando tutta )a giornata con oscillazioni tra 3~ 0 e 39°. Nella prima quindicina di otl ohr~ l a febbre si fece i n ter mittente con accessi

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falea; n11lla di speciale all 1alvo ed alla minzione. Obbiettivan1ente si nota: coscienza integra per quanto il sen sorio sia alquanto ottuso; decubito indifferente; espressione del volto sofferente. Impalcatura sch eletrica regolare; articolazioni mobili ed indolenti ; masse muscolari ipotonich e ed ipotrofich e. Pannicolo adiposo un po' ridotto. Cute un po' pallida. ,S i palpa qualch e linfoglandola picc.ola, mobile, indolente alle regioni inguinali. T. 36,5. P. 74 ritn1ico valido u guale.R. 18. Il capo è mobile nei movimenti di lateralità, poco n ei nlovimenti di fl essione, ch e son o incom-

[ANNO XL~

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lL POLICLINICO

NuM. 16)

caratteri di\rersi di quello che si avverte sul focolaio rli 11scoltazione della mitrale. .i\.ddome, fegato, stomaco ed i11testino nulla di notevole. Milza ingrandita; il ~argine superiore all '8a. costola sulla ascellare posteriore; quello anteriore all 'asçellare anteriore; il polo inferiore si palpa di consistenza aumentata all'arcata costale n elle inspirazioni. Riflessi tendinei esagerati; clono del piede presente; non Babinski. Sen sibilità tattile e termica conservate; esagerata quella dolorifica. Kernig dirnoslrabile in posizio11e seduta e supina.

DATA

Olomo di malattia

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Olorno di m1l1ttla

pleti e d olorosi. Globi oculari mobili, pupille t1guali e reagenti alla luce ed all'accomodazione. Nulla di speciale rilievo al cavo orale ed al collo, se si eccettua, come già dissi , un certo inceppam ento dei ~uscoli flessori della nuca . All'apparato respiratorio: respiro simmetrico; nessun pu:a to doloroso; fremito vocale t attile dirninuito al la b ase posteriore sinistra; ipofonesi da due i}ita trasver se dal} 'angolo della scapola in basso a sinistra ; sulla zona ipofonetica respiro indebolito. Cuore: ì 'itto si palpa e si delimita in corrispo~denza del 5° spazio intercostale sull 1emiclaveare; il margine st1periore arriva alla terza costola sulla parasternale; il margine destro deborda di un cm . dalla marginale destra dello stern o. All 'ascoltazione si avverte un soffio a carattere 1nusicale che copre il 1° tono alla punta; sui focolai della base, specie su quello aortico, si ascolta pure un soffio sistolico più breve, ch e ha 1

Nelle orine nulla di notevole tranne un velo di albumina di tanto in t anto. Sierodiagnosi di Wassermann e di_ Meinicke negative. 21-XI. Rachicentesi: liquido uscente a forte pressione, torbido. Nel sedin1ento numerosi polinucleati con protop1as1na in stato di degenerazione più o meno marcata. Non si riscontrano forme batteriche. Con la coltura in agar-sangue si sviluppano colonie grigie violacee, costituite da diplococchi Gram-negativi, agglt1tinabili al titolo massimo dal siero agglutinante il meningococco tipo 3°; in brodo-ascite dopo 36 ore di termostato si forma alla superficie una pellicola costituita da cocchi aventi caratteri dei preceder1ti. 21-XI. Emocoltura durante un rialzo termico: in brodo-gl11cosato ed in agar-ascite: ris11ltato ne· gativo . In Liquoid: J.. iquoicl all '1 % cc. I e san gue del malato cc. 3; dopo 24 ore trapianto in agar-sangue: risultalo negativo . Dopo 64 ore 2°


[ANNO XL, NUJ>.1. 16]

SEZIONE PRATICA

trapianlo: sviluppo rigoglioso in 20 ore in agarsangue di colonie rilevate, rotondeggianti, grigia· stre, piuttoslo opache. Dopo 100 ore viene separato il plasma dai globuli e vengono seminate ansate di globu~i in agar-sangue: si ha sviluppo rigoglioso e rapido (14 ore) di colonie coi caratteri macroscopici delle precedenti. Le colonie così ottenute erano èostituite da diplococchi Gram-negativi ed agglutinati dal siero di sangue del paziente 1 :200 ed agglutinati al titolo massimo dal siero agglutinanl~ il meningococco tipo 3°. 28-XI. Una puntura esplorativa alla base posteriore sinistra del torace dà esito a liquido citrino, torbido. Densità 1020. Rivalta positivo. Nel sedimento numerosi polinucleati, pochi linfociti e scarse cellule endoteliali. La coltura in brodoascite resta negativa; con la coltura in Liquoid si ottiene lo svilt1ppo di cocchi disposti a diplococchi Gram-negatlvi, agglutinabili al titolo massi· mo dal siero agglutinante il meningococco tipo 3°. Durante la degenza in clinica si assiste ad una ripetizione dì accessi febbrili con elevazioni termiche, come si vede dalla tabella termometrica rjpor.t ata, ricostruita, per il tempo passato in famiglia, dai dati gentilmente forniti dal medico curante, anche superiori a 40°, preceduti da brividi J1on intensi e seguiti hon sempre da modica sudorazione. Talora gli accessi febbrili durano da poche ore a 13-14 ~re ~ si ·ripetono quasi ogni giorno senza punti.1alità di orario nella comparsa: qualch rl volta anche 2 volte nella stessa gior11ata. Tra un accesso e l'altro la temperatura talora si abbassa alla norma ed anche più. In questi momenti di apiressia il malato gode una relativa euforia. Durante la piressia, tran11e che un modico gr:tdo di cefalea, òi agitazione ed insonnia, nessun altra molestia viene denu11ziata dal paziente: nessuna eruzione cutanea all'infuori di manifestazioni diffuse di orticaria, che per essere compar se dopo 3 iniezioni endorachidee di siero antimeningococeico fu messa in rapporto al siero . Malgrado gli accessi febbrili lo stato generale permane buono, l'appetito è conservato. I rumori endocarditici rilevati al! 'ingresso in ,clinica subiscono modificazioni presentandosi ora più aspri ora più dolci. Il pol.so resta relativamente raro anche nel parossismo febbrile. I sintomi di ipertbnia muscolare non sono esacerbati da]la temperatura, anzi talora non sono quasi rilevabili e cosi pure la cefalea non ha relazion~ coi rialzi febbrili. Alle volte però l'ipertonia muscolare e la cefalea si accentuano notevolmente. Il 2 dicembre i sintomi meningei sono del tutto scomparsi e dal 4 dicembre la temperatura nor1 oltrepassa più la norma. Da questa data le condizioni del paziente sono e restano ottime; tanto che il 17 dicembre viene dimesso. L'ultima rachicentesi (7-XII) mostra che la pressione endorachidea non è più aumentata, che il ljquido è limpido , però contiene ancora qualche polinucleato. . Il trattamento terapeutico consistette in iniezioni endorachidee di siero antimeningococcico (3 iniezioni) previa sottrazione di liquido fino all<l fuoruscita di esso a goccia a goccia. ·Dopo la f erza iniezione , essendo comparso prurito ed orticaria diffusa, dubitando che queste manifestazioni potessero essere in relazione al siero, fu sospesa la sieroterapia endorachidea ed in sua vece furono praticate ini ezioni endovenose di urotropina.

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Dopo pochi giorD:i di soggiorno in famiglia il paziente fu ripreso improvvisamente da intensa agitazione, da rigidità dei muscoli della nuca ~ <legli arti, da ipertermia. Il polso si mantenne sempre rarq, poi si fece freq11ente ed il 28 dice1nbre avvenne l'esito letale. Alla rachicentesi praticata qualche giorno prima dalla 1~0,rte si constatò au;mento della pressione endorachidea, liquido fortemente torbido, presenza di m eningococchi.

La forma morbosa se poteva. presentare dif~ ficoltà diagnostiche, come le ha in realtà presentate, ·prima della comp1a rsa dei segni di flogosi meningea, divenne i11 vece assai chiara dopo la comparsa di que::;ti ed ancor più dopo gli esami batteriologici praticatì. E qui debbo dire che la doct1mentazione batteriologica è stata facilitata dall 'appli.cazione · di un nuovo metodo di e1no- e di essudato-cultura di gran ,·alore escogitato nel n1io Istituto, dietro 1nio suggerimento, dai miei valenti collaboratori prof: Massa e dott. Battistini. Detto metodo consiste nell'aggiungere 3-4 cc. di S{lllgue o di altro liquido del malato ad 1 cc. di una soluzione acquosa di Liquoid, il quale, scomplementando il ,sangue od i liquidi organici ed annullando il potere battericida dei medesimi, li r eude ottimi terreni colturali 1per i gern1i in essi eventualmente contenuti tanto che è possibile poi dimostrarli, o mediante trapianto su terreno solido, o mediante esame diretto, allestendo cioè un preparato batterioscopico t:on qualche ansata del mestruo Grazie a questo metodo fu possibile din10trare nel sangue, nel liquiqo cefalora chidiano e r1ell 'essudato pleurico un germe, che con i me~ todi usuali non fu possibile mettere in evidenza nel sangue e nell'essudato pleurico e che con la semplioe batterioscopia (forse perchè scarsamente presente) :r;ion venne d.ato di rilevare. Detto germe, sicuramente in causa perchè agglutinabile dal siero del malato, per le sue caratteristiche morfologiche (diplococco):tir1toriali (Gram-negativo), fu ritenuto appartenere al gruppo dei m eningococchi e per essere agglutinato al massimo titolo dal siero agglutinante il meningococco tipo 3°, deve esser-e ri- · tenuto quale meningococco tipo 3°. Ciò ha permesso di stabilire che tutta la sintomatologia iniziatasi ai prim~ di ago-sto e con tinuata quasi ininterrottamente, sotto diversi aspetti, con altern3:tive di peggioran1enti e di remissioni fino ali' esito letale, avvenu.to. il 28' dicembre è stata opera di un unioo germe e· precisamente del meningococco tipo 3°. Stando cosi le cose vien fatto di con1pren. dere che vi fu un quadro iniziale di setticei;niai rr1eningococcica un quadro finale di meningitecerebro-spinale fulminante e fra i due un pe-


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riodo interm,edio, durante il quale prevaleva -0ra Ja sindrome della setticemia ora quella della nteningite. l\1a forse anche nel quadro iniziale setticerrtico la meningococcemia non era pura perchè erano i)resenti alcuni sintomi, come la cefalea, la nausea, il v·o·m ito, che i1ulla hanno a che fare con la setticemia vera e propria, mentre invece ·possono deporre nel nostro caso per una reazione m eningea, cosicch è è lecito pensare ad una meningococcemia mista, cioè ad una setticemia e ad una meningite insieme. E questa supposizione è confortata da osservazioni di altri autori, dalle quali è risultato che la meningococcemia premeningitica non è 1nai pura, il che potei io pure con·· fermare jn un lavoro sulla meningite cerehroEpinale pubblicato nel 1918. La meningococoemia nel n·ostro malato ha presentato il tipo pseudo malarico per la febbre .a carattere intermittente, ad a ccessi biquotidiani o quotidiani preceduti da brividi, seguiti da senso di calore e quindi anche l'immissione in circolo di germi deve essere stato intermittentew Ora ciò. può far pensare che il meningococco siasi insediato in qualche parte dell'organismo a costituire un focus primario, cioè una infezione focale primaria, dal la quale di tanto in tanto passava in circolo dando luogo a rialzi termici. A questo punto vien fatto di chiederci se la meningite è secondaria all'infezione primaria od alla meningococcemia; in altre parole se il ineningococco ·è pervenuto alle meningi direttan1ente· dall'infezione focale, oppure se esso sia passato dall 'infezione focale al sangue, e da qi1esto alle meningi. Un tempo si riteneva che il meningococco dal rino-faringe arrivasse alle meningi o per propagazione ·d iretta attraverso la lamina cribrosa dell'etmoide o per vie linfatiche, essendo stato dimostrato una c·omunicazione fra fosse nasali e spazi sottoaracnoidei per il tramite degli spazi linfatici perinervosi o perivascolari. Ma questa ipotesi patogenetica fu messa da parte quando osservazioni cliniche, susseguitesi numerose, hanno dimostrato che nella meningite cerebro-spinal,e è quasi sen1pre possibile rilevare per mezzo dell 'emocoltura il meni11gococco nel sangue. Così per spiegare simile reperto fu sostenuto che il meningococco dal rinofaringe passasse nel sangue e di qui 1per chemiotassi o per trofismo venisse attirato sulle meningi. Ad avvalorare poi questa supposizio11e vi contribuirono anche gli studi di Rosenow sull.a ele:ttivilà specifica dei germi p'Cr determinati organi o tessuti. In realtà però questa supposta elettività dei germi è ancora da din1ostrare e p er quanto riguarda in modo par1

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tico-l are il cosidetto trofismo del me1J1ingococco !l'er ]e meningi non esiste ancora il minimo dato sperimentale cl1e lo possa sostenere, anzi vi sarebbero reperti .contrari ad esso, desunti dal fatto che iniezioni endovenose di colture di meningo.cocchi nelle scimmie non hanno mai dato luogo a flogosi meningee (!Flexner ed Ancoro; Dehré e Lemaire). · Quindi che la meningi te sia secondaria alla setticemia in tutti i casi di meningite cerebrospinale è tutt 'altro che dimostrata e se per qualche caso può arnmettersi una tale interdipendenza, per molti altri non può essere sostenuta. E fra questi casi è da annoverarsi il presente. Infatti non è possibile sostenere, come è avvenuto nel nostro paziente, che la setticemia possa dar segni di flogosi meningea e che nel decorso della malattia abbiano a prevalere ora i sintomi dell 'una ora i sintom.i del1'altra e che avvenuta la guarigione di entrambe ad un dato momento abbiano ad esplodere improvvisamente i sintomi della meningite. È mai possibile ~be la supposta elettività del meningococco per le m·e ningi abbia ad esplicarsi in m·odo così discontinuo? Non sarebbe più logico e più plausibile am·m ettere che il 1neningococco .abbia costituito un 'infezione focale in una zona, dalla quale possa ora diffondersi alle meningi ora immettersi nei sangue? Questa supposizione renderebbe ragione della setticemia a gettata ed anche della meningite a ripetizione. Ora la zona, sede dell'infezione focale, in ·grado di dar luogo, contemporaneamente od alternativamente, alla setticemia ed alla meningite potrebbe essere la regione sottoaracnoidea, ove il meningococco viene a trovarsi a contatto con le m •e ningi e nello stesso tempo coi vasi venosi, di cui la regione è riccamente provvista. Qui i germi sono in grado di produrre l'infiammazione delle meningi ed in pari tempo interessare i vasi, come anche di produrre una flebite, che estendendosi può produrre una flogosi meningea. Ed a produrre la infezione focale sottoaracnoidea basta .pensare alla possibilità che ha il germe di arrivarvi per mezzo delle vie li11fatiche dalla sua sede naturale cioè dal rinofaringe. Che tutto ciò possa rappresentare anzichè una semplice ipotesi un fatto reale è provato dal fatto che le lesioni iniziali della meningite risiedono nella regione della base, a livello del lago linfatico del clliasn1a e delle vicinanze dell 'ipofisi~

Possiamo quindi concludere che il meningococco dal rinofaringe è passato alla regione sottoaracnoide.a ove stabilita un 'infezione focale primaria, per la posizione anatomica, ha avuto la .p ossibilità di dar luogo a due sindromi di-


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SEZIONE PRATICA

meningococcemie a tre tipi clinici fondamentali, e cioè: un tipo pu~purico; un tipo pseuqQ malarico; un tipo tifoideo. La caratteristica del primo tipo, sia esso ful -· minante od acuto o s ubacuto - a seconda della durata - è rappresentato da manifestazioni purpuriche e da ipertermia, e può arrivare all'esito letale od alla guarigione col quadro della mening ite, e, nei casi fulminanti, senza presentare aJcun sintomo rr1.enin·geo. Il secondo tipo o 1p seudo malarico è così de11ominato per la febbre a tipo intermittente, la quale ricorda quella ch,e vien dato di osservare nella malaria. Ogni accesso febbrile è preceduto da brividi e seguito da sudore; g_li accessi pos ono essere quotidi.a11i, biquotidiani, talora a giorni alterni con cefalea, nausea, ed anche vomito. Sintomi satelliti, non · però obbligati, sarebbero : dolori articolari, eruzioni •Cutanee come macule, papule, vescicole, m·a cchie purEd ora qualche considerazione sulla meninpuree. Questo stato può durare anche oltre 90 gococcen1ia premeningitica o meglio sullo sta- giorni e può guarire ed in tal caso gli accessi to m·orhoso con sindrome prevalentemente set- febbrili si esauriscono gradatamente (meningococcemia pura) o •può, evenienza più frequenticemica ' rerificatasi nel nostro paziente. Che possa precedere una sepsi meningococ-· te, sboccare in una meningite cerebrospinale cica alla meningite cerebrospinale è ormai una per lo più mortale (meningococcemia mista e ' 'ecchia aoquisizio·n e. Anch 'io nel 1917 J1ella solo apparentemente pura). Durante l,.ev·o1uzionota sopra ricordata riguardante uno studio ne di questa forma si possono osservare localizsulla meningite cerebrospinale feci rilevare ch e z.azioni del germ e ai più svariati organi o tessuti come all'endocardio, all'occhio, al testicomolte volte la meningite è preceduta <la una lo, ecc. setticen1ia nlening·ococcica. Il terzo tipo o tifoideo è cosi chiamato perchè Warfied e W arker nel 1903 illustrarono il prin10 caso di meningococcemia pur.a, una f or- ricorda nel modo di insorgere e nel decorso , alma cioè nella quale il germe ha circolato nel meno iniziale, il tifo addominale; se non che sangue senza localizzarsi mai nelle n1 eningi , a l 'esame culturale del sangue oppure l'esame questa osservazione altre ne seguirono di me- del liquido cefalo-rachidiano al comparire dei ningococcemia senza meningite; in questi casi sintomi meningei, rilevando la presenza del il meningooocco tutt 'al più può ins-ediarsi in meningoc·occo, dimostra 1che la natura della qualche altro organo o tessuto come articolazio- form·a è dovuta a questo e non ai bacilli del tifo. ni , endo e pericardio, pleura, testicolo, ecc. Nel nostro caso la meningococcemia, verifi(Veratti, Pontano e Trenti, Massa, ecc.). Furono anche descritte sepsi meningooocciche a de- catasi nel periodo che va dai primi di agosto ai primi di novembre ha tutte le caratteristiche corso protratto, dai francesi denominate e< forme prolungate cachetizzanti n e dai tedeschi della sepsi meningoco,ccica tipo pseudo malarico per la febbre a tipo intermittente, per la cc forme lente della sepsi m,e ningococcica » (·F riedémann e Deicher, Deyche, ecc.). Queste milza grossa, probabilmente non pura, ma miforme, che non sboccano mai nella meningite, sta, cioè con concomitante reazione meningea probabiln1ente hanno una genesi diversa dalle per le manifestazioni in allora assai modeste sepsi meningococciche miste e forse per queste come la cefalea, la nausea ed il vomito. Durante quest·o stato due focolài secondari si può concedere che il meningococco sia penetrato direttamente nel sangue senza dar luo- si sono costituiti: al1 'endocardio ed alla .p leugo all'infezione fo:cale primaria sottoaracnoidea, ra sinistra. Nessun dubbio che queste localizod abbia costituito un focus primario in locali- zazioni siano avvenute per dato e fatto rlella tà che non l1a diretti c·ontatti con l'asse cere- setticemia perchè esse sono proprie della settibro spinale. cemia, in quanto i germi passando nel sangue dal focus primario (spazio sottoaracnoirlef>) per 111 questi ultimi tempi numerose osservazioni riguardanti le sepsi meningococciche pu- essere eliminati, possono insediarsi in qualche re e miste furono con segnate alla letteratura e organo e qui dar luogo ad un processo flogidalla disamina di esse è possibile condurre le stico. stinte e cioè alla mening·ococcemia ed alla meningite. Questa constatazione benchè derivi dall 'osservazione di un sol caso permette di formulare un vasto giudizio nei riguardi della patogenesi della meningite cerebrospinale e cioè che la localizzazione del germe sulle meningi anzichè dipendere da uno stato settico oostituitosi preGedentemente alla flogosi meningea possa ritenersi dovuto alla infezione focale impiantatasi negli spazi sottoaracnoidei, alla quale deve far caJJO con ogni probabilità la stessa setti. cern ia. E questa conclu ione non ha soltanto portata teoretica m.a anche pratica poichè da essa deriva che anche nei casi di a1p parente meningococcemia pura, la sieroterapia deve essere praticata nel canale raichidiano ·per avere le maggiori probabilità curative.

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({ lL P OLI CLINl CO ))

La localizzazione ali ' endocardio ha inter essalo g li orifizi mitralico ed aortico, come fanno fede i soffi in primo tempo sui focol1i di aErollazione della rnilrale e dell 'aorta. Cl1e la localizzazione endocardica, avvenuta printa deJI ·en :trat,a in clinica, sia dovuta al ·m eningococco in c au a, lo din1ostra il fatto ch e il processo endocardico era an cora in evoluzior1e q11a11do il malato entrò nel nostro Istituto e Giò poss1an10 dire per le variazioni a oui andarono i11cor1 tro i fenom eni acustici durante il tempo della nostra · · o servazione e quindi r ecente e sotto il dominio dell a setticemia di cui abbian10 dimostrato la natura. fvla oltre all'endocardio, un altro foco la io secondario si è stabilito alla pleura sinistra. Al1'inizio della m a lattia quando il malato era ospite dell'ospedale militare fu prati cata una puntura esplorativa al cavo pleurico di sinistra, la quale diede esito a circa 50 cc. di liquido , di cui non conoscia mo i caratteri. Se le cose fossero rimaste a questo punto certamente non avremmo elementi sicuramente probativi per ritenere il processo pleutjco quale focolaio sec·ondario, cioè sostenuto dal germe della setticemia in atto, ma, come abbiamo precedentemente detto, all'entrata del paziente n el nostro Istituto una puntura esplorativa alla b ase del torace di sinistra ci diede pochi cc. di liquido , ch e col procedimento culturale al Liquoid, ci permi e di a.vere lo sviluppo del gern1e e di poterlo così identificare per il n1eningococco tipo 3° dello stesso tiipo cioè di quello isolato dal sangue. Quale dei due focolai secondari - endocar ditico e p leurico - ~ia più anzia110 non è possibile dire, m a d 'altra part~ ciò per noi ha poca importanza; importante è di essere in grado, in base a sicura doc un1eniazione batteriologica di dire ch e entrambi sono manifestazioni di uno stes o a cren t e e cioè del meningococco ti po 3°. A questo punto qualcuno potrebbe obbiettare ch e la meningococcemia e la meningite, anzichè dall "infezione focale primaria costituitasi alla ba e ottoaracnoidale, dipe11dessero dal processo endocarditico e cioè ch e dall 'endocardio fossero lanciati emboli micotici n el torrente circolatorio ed alle meningi. Contro questa obbiezione depongono· vari ordini di fatti. In prir110 luogo ch e la setticemia causata dall 'endocardite n on assume mai il tipo pseudopalustre, in quanto ch e la febbre non è n1ai intem1ittente, come è stata nel n ostro caso, n 1a irr~golare e tutt'al più remittente. In secontio luc1go poi appare poco ,·erosimile che l 'endocardite possa dare luogo a ripetute flogosi meningee e t11 eno ch e meno alla meningite fu lrn.ina11te ter1ninale. Questa •p er il modo impr\)Vv1so ed irìl ])011ente con cui si è 111anifestata, trova una più logica 1

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spiegazione n el fatto cl1e essa sia stata scatenata da un 'infezione focale insediatasi in una Jocalità, che ha rapp0rti diretti con le meningi, come quella sottoaracnoidaie. Dopo tutto quanto fu esp<>::>to si può (·o.rtcludere ch e nel nostro malato la genesi d ella forma morbosa ·p iù acce.ttabile, e che riesce a dar ragione di tutta la sinto111atologia, sia stata la segu ente: passaggio del meningococco per il tramite dei linfatici dal rino fari11ge :lgJi spazi sottoaracnoidei della base a for111are lln fo cus • prima rio. Da questo è derivata la setticernia meningococcica mista ·cioè contemporaneamente una reazione meningea cd una sepsi meningococcica vera e propria; la m eningococciemia ha provocato l 'endocardite e la pleurite meningococcica. Ed infine qua.ndo e sepsi e meningite sembravano guarite, dal focus sottoaracnoidea si è scaten ata la ,m eningite fulminante terminale. PlIASSUNTO. L 'A. , dallo studio di un caso di sepsi meningococcica premeningitica a tipo pseudopalustre terminato con la sindro1ne di una violenta m eningite cerebrospinale, deduce che la sepsi e la m eningite hanno avuto il loro pu.n to di partenza dall'infezione focale stabilitasi negli spazi linfatici sottoaracnoidei della base per opèra del n1eningococco tipo 3°, pervenuto dal rino faringe. Trae pertanto la con clusione ch e la meningite susseguente alla se1)si m eningococcica sia di.pen dente anzi1ch è da questa , dall 'infezione focale stabilitasi n egli spazi sottoaracnoidei. Pertanto la sieroterapia deve essere fatta, anche nelle forme di sepsi n1eningococcica, n ello speco rachidiano per distrugger e l 'infezione focale. BIBLlOGRA FIA. DoPTER. L 'infection méningococcique. DAUGE. Thèse de Paris, 1821. PORTRET. Ill.id., 1912. FRIBDl\fANN e SEJFFERT. Deut med.

Woch., 30 apri-

Je 192p .

End,ocardite ricorrente e sepsi meningococcica. Giornale di clinica medica, 20 gennaio 1928. f 'RIEDI\1"AN1' e DEICHER. tìeber die lente Forme der Meningokokkensepsis. Del1t. med. Woch ., n ov. 1926, n . 18. PRETI . La meningite cerebrospinale epidemica. L '~i\.ttualità m edica. A. VIII. P ONTANO e TnENTI. La setticoemia meningococcica. Il Policlinico, Sez. Med., 1922, n. 1. VEnATTI. Sopra un caso d i setticemia meningococcica con esantema petecchiale. Boll. Soc. Med., Pavia , 1919 D E SAVERGNE. Sémeiologi1 '3 des septicémies médica, les. Congresso francese di Medicina, Parigi, 1927. MtiLLER. Zur J(enntnnis der Menigokokkeninfektion. J(lin ..Woch, 26 dicembre 1931. MASSA.


{ANNO

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XL, NuM. 16]

AVORI ORIGINALI. OSPEDALE DEL

PADIGLIONE ((

LITTORIO

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CESALPfNO )) .

Il comportamento della glicemia nella cura del diabete con insulina. Dott. A. SEBASTIA-~ I , primario n1edic o e docente i1ella Pt. Università. Si compie ormai un decennio dalla memorabile scoperta di Banting e Best, i quali, iatro.ducendo nella terapia l 'estratto degli isolotti di Lang~erha11s, arrecarono un incalcolabile aiuto .all 'umanità soff'8rente. Chi scrive queste note è .stato tra i primi ad ad·operare l 'ìnsulina in Italia, in quanto ne potè disporre anche prima .che essa fosse in commercio; pubblicò un primo riassunto di osservazioni .p ersonali nel 1924- (5), e da allora ha avuto occasione di trattare centinaia di casi . Del resto l'uso di questo -0rmone è entrato oggi cosi . largamente n ella pratica corrente, che si può dire che non v 'è medico che non Q.e abbia esp erienza personale-. Naturalmente è necessario .adoperare l 'insulina .con un certo discernimento , di cui non è qui il c aso di parlare, data la vastissima l etteratura in proposito. Oltre al trattame nto della tossiemia diab etica , del coma , (« di diabete non si deve morire » io direi , parafrasando il titolo di un manuale ostetrico uscito parecchi .anni or son o) , mi sembra che i vantaggi , enormi , che si traggono dalla c ura insulinica sono essenzialmente due : la possibilità di nutrire con adeguato a1):1porti di calorie il diabetico, e 1.a possibilità di vincere più facilm,ente l e complicazioni tutt 'altro che rare n ei diabetici, infezioni e suppura ~ zioni, compresi gli eventuali necessari interventi chirurgici per malattie con oomitanti . L 'introduzione dell 'insulina ha anch e pern1esso di afferrare meglio il complicato giuoco del m etabolismi0 d ei carboidrati nell 'organi·smo. Come è noto il g lucosio proveniente · dai -cibi (dal 100 % dei carboidrati , dal 58 % delle proteine e dal 10 % .d ei grassi) arrivando n el torrente circolatorio n e f.a alzare il livello glic emico: questo fatto a sua volta d etermina da una parte l 'immagazzinamento di glicogeno nel fegato e dall 'altra la combustione n e i muscoli (oltre a una formazione di g licogeno p ure n ei muscoli , m .a assai meno im;p·o rtante) , i quali due meccanismi tendono di nu·ovo ad abbassare il livello dello zucchero n el sangue. Ove questo non avven~a com e n el diabete , ch e, con Va11 Slyke, si può d e finire « uno stato in cui la massima. capacità di comb·ustione d ei carboidrati è ridott~ al disotto della norma », la g licemia se1

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SEZIONE PRATICA

g uita a salire e, c·on1e un vaso che è troppo pieno, trabocca attraverso i r eni determin.a ndo la g licosuria , tanto più che anche l 'altro processo di immarg .azzinare il glicogeno è n el diabetico a lterato. L 'insulin.a f.acilita la combustione muscolare e t ende quindi ad abbassare la glioemia . Purtroppo da tutto questo non possiamo affermare che il diabete sia solo o .s ia sen1pre determinato da una alterazione delle isole di Lan ~ gerh.ans: ed è ancora incerto se il disordine funzionale che costituisce il diabete mellito costituisca una unità patologica. 1

* * * accertato

Resta comunque il fatto che l 'insu 1. lina deterrr1ina un abbassamento de lla g licemia, tanto rp iù evidente nel diabetico in cui quella si presenta ab_n ormemente alta. E da quanto ho detto sopra è comunemente ammesso che il miglioram·e nto che si ha nel diabetico per I.a cura insulinica ocmsiste ed è la conseguenza di questa diminuzione del tasso gJi,cemico. 1,utti i trattati e tutte le .pubblicazioni abbondano di curve g licemiche, le quali studiano l 'effetto ora per ora (o mezz 'ora per mezz'ora) della iniezione di insulina. Ma nella g rande maggioranza questo studio .è limitato a lla osservazione d elle ore ch e seguono alla iniezione. Pochissirr1i accenni ho trovato sull 'andamento de lla g licemia durante la cura, ciò che mi sembra di un certo interesse : poich è, se l'effetto immediato è b en noto , im1porta conoscere se si può ot·t~ ­ nere, oltr,e .alla scomparsa della glicosuria, un abbassamento della g licemia a digiuno, il che può aver valore specialmente per il chirurg o. In altri termini imip·o rta conoscere se appena passata l 'azione dell'in sulina ciò che avvi·ene come è noto in poche ore - si può sperare, con un trattamento insulinico prolungato , di n1anten ere ancora il livello g licemico piuttosto basso. A priorti questa possibilità dovrebbe esistere, per ch è è n·orto che col trattamento insulinico aumenta notevolm.ente I.a tolleranza agli idrati di carbonio, ciò che indica che il meccanismo di combustione di questi , m esso, p er cosi dire, a riposo, o per lo m eno non spinto al suo massim·o sfruttamento , per m ezzo dell.'insulina , è ca:pace di riacquistare energia. Ora , come ho detto sopra, scarsi accenni si trovano su questo punto n ella l etteratura , pur così vasta , d el diabete e d·e lla su a cura insulinica. Joslin nel suo trattato (3) dice solo che essendo il p·e riodo di massima influ·en za· esercitata dall 'insuJina sulla percentuale g licemica di otto ore, le glicemie più .a lte dovr ebb ero trovar~1 prin1a d ella colazione d el m attino·; m ·entre fu 11na .g-radita sorpresa l 'ap·p rendere che in una &erie di 53 diabetici tr.a ttati per 63 g·jorni 1


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IL POLICLINICO

con insulina la n1edia delle g li cemie del n1attino era scesa da 2,4 prima dell'insulina a 1, 9 alla fine di questo periodo, nonostante le diete p iù alte istituite. John n el 1924 (1) pubblica 9 casi in cui l 'andan1ento della g licemia è seguito e rappresentato in graficl1e. Da queste risulta ch e lo zuccher·o del sangue ·è riportato rapidamente al normale o vicino a questo in 5 casi, m entre in altri il ritorno fu assai più lento e non com pleto, spesso oscillante. Ma I ' es1perienza di John è assai più vasta e nel 1928 poteva pubblicare uno studio statistico di 2000 casi di di.abeti-ci (2). In questo egli fa notare ch e nel diabetico a digiuno e sotto cura di insulina si 11anno notevoli oscillazioni nel tasso g licemico, ch e varia talvolta da 1,24 a 2,06: tali fluttuazioni non so·n o la regola e tuttavia n·on sono rare; di solito il diabetico risponde 1prontamente al trattamento con insulina , e, se questo è portato avanti con cura , lo zucchero del sangue presto ·O tardi cadrà e rimarrà a un livello basso. Non sono però citati casi e cifre a sostegno di questa affern1azione. · Perters e Van Slyke nel loro r ec2 1~tè t rattato ( 4) con statano come, prima dell 'introd11zion e del! 'insulina , era viva la discussione tra coJ.oTo ch e pensnvano cl1e l 'eliminazione dell a glicosuria cc era il goal '> della cura del diabetico, e quelli che insiste,ran o ch e i doveva far di tutto per 1nantenere la glicemja a dig iuno n ei limiti normali; ma tutti i pr.a tici riconoscev.a no ch e l 'ottener e il secondo scopo r·icl1i·~de­ va addirittura un eroismo da 1p arte del paziente, n1entre poi non è dim.ostrato che un.a mod erata ipergli cen1ia sia deleteria al} 'organismo. Dopo l 'introduzione dell 'insulina Peters e Van Syl<e afferro.ano essere anoora T!l!J tl'J fari I ~ lnar1• te11ere lo zuccl1ero del sangue i1el periodo dopo l 'assorhin1ento entro limiti normali: per ave~e questo al mattino a digiuno occorrerebbe o una sommirLi trazione d'in sulina a metà della notte, o una forte dl)Se alla . era col pericolo di uno shock ipoglicemico. Gli AA. però non da nr10 cifre in proposito n è ci rife1·iscon·o sulla loro esperienza. 1

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** Nello scor o anno ho trattato n el mio reparto circa 4.0 diabetici, ma di ressi uria metà p·e r rag ioni varie si trattennero poco· in ospedale, e quindi non poterono esser ,o ggetto di osser,razione prolungata. Limito quindi le mie con siderazioni a 20 casL Di ogni malato appe11a entrato si determina la tolleranza .agli idrati di carbonio, la glicemiaJ la curva g licen1ica dopo la somministra-

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zione sperimentale di glt1cosio, e infine, in base a r)e:So, altezza ed età il qua11titati, 0 di calorie necessarie al soggBtto in metabolis1no basale, secondo le tavole di Du [Bois e Du IBois. In possesso di qt1esti dati si stabilisce per il soggetto una dieta che contenga la dovuta proJ>Orzione in proteine g·rassi e carboidrati. Ogni .giorno , n.aturalmente, il vitto introdotto 'riene pesato , i11 n"Lodo da con-0sce re la quantità percentuale dei tre elementi e quindi le calorie, si raccoglie I 'urina delle 24 ore, se ne determina l'eventuale glicosuria percentuale e quindi delle ventiquattro ore, e alla visita del mattino in base alle cifre suddette, che sono state già segnate dagli assistenti per il giorno pre.cedente su una .apposita scheda per diabetici (di cui n ella mia pubblicazion-e già ·citata detti il modello), si stabilisce l ' alim,e ntazione e il dosag gio di insulina. L 'obbiettivo che ci siamo finora proposti è il prim10 dei due elencati da Van Slyke, cioè ottenere e m.a nten·e re l ' urina assolutamente rpriva di zu cch erç (e, si inte11de, di acetone). Attenendosi a queste regole si vede, come è b·en noto, che la tolleranza . va gradatamente aumentando, sicchè è possibile aun1entare la dieta e diminuire la dose di insulina , pur mantenendo sempre la .a.glicosuria. Contemporanea1nente pariscono i fenomeni caratteristici del diabete e il soggetto, come si controlla c:on frequenti determinazioni , guadag.I}.a per lo .' . p1u in peso. Nell'anno decorso· ho voluto seguire a intervalli più o meno regolari l 'a11damento della g licemia a digiuno. È difficile, senza esser noioso, riferire sui risultati di qD;esta osservazior1e : ho costruito quindi una tabella che dà in for.m a grafica questÌ dati (vedi tavole). Per essere completa questa tabella avrebbe dovuto ·contener e anch e la quantità di proteine, grassi , carboidrati introdotti, la dose di insulina g iornaliera, l 'andamento del peso ecc.: ma ne sar ebbe risultato un grafico cosl c·omplicato ch e son sicuro quasi 11essuno lo avrebbe seguito. Mi ·sono lin1itato quindi a raippresentare in essa i risultati della glicemia p0sti a intervalli corrispondenti ·ai giorni trascorsi tra l 'una e . l 'altra . Occorre tener presente che il mio soopo eTa questo: dato il trattamento del diabete come è abitualmente praticato, cioè con lo scopo di mantenere l'uTina priva di zucchero e migliorar.e le condizioni del soggetto con l'alimentazione più ricca possibile e con la minor ·quantità possibile di insulina, \1edere quale è l 'andamento dello zucchero nel sangue in un periodo del giorno , quale è la mattina a dig iuno , in cui certamente l 'effetto immediato del] 'ultima iniezione di insulina praticata è 1


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SEZIONE PRATICA

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C< JL POLICLINICO

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cl1e l1a visto scomparire i segni dj debolezza sco1nparso, e quindi studiare l ' effetto sullo zucch ero del sang·ue, a digiuno e a di~tanza inentale e fi sica, che non gli pern1ette\·ano più dalla iniezione, di un trattan1ento insuli11ic·o il suo lavoro , cl1e si è visto aumentare di peso, e con lma cuTva pro.g·ressiva, d·a K g . 51 a 1p1r olungat9 . ./.\lla base delle curve è indicata (in propor- · Kg. ~O , che Ila visto dileguati tutti gli altri zione) la quantità di insulina quotidiana che 'sintorni accessori del diabete. Io non ,ma. se11to di tirare una conclt1 sione veniva somministrata nel periodo in cui veniva presa 1a glicemia. Come si vede questa da qu·esta statistica ancora scarsa, i11a credo di quantità varia note,r-0lme11te da caso a caso: si . poter rilevare i seguenti punti: ripete che per unica .· indicazione al dosaggio 1) la cura insulin.ica refrafita, doJI!inata della insulina abbiamo preso il mantenere la esclusivamente dal concetto di 111antenere l'urina · priva di .zucchero, non ottiene parallelaurina priva di zuccl1ero ed è ben noto ch e la suscettibilità a 11 'effetto dell 'insulina è assai va- mente un costante abbassamento del tasso gli• cem1co ; riabile. n ei -vari oggetti, in rapporto probabilrr1ente col grado di n1.alattia. · 2) d 'altro 'lato con tale metodo si ottiene La durata di osservazione, c-01ne è indicato s~mpre uno spiccato n1ig·lioramento cli11ico; nelle grafiche. , è stata da un m.assir1i0: di 285 3) esisterebbe dunque una assenza di pagiorni a un n1inimo di 10 , ·m .a ad eccezione rallelismo tra andamento clinico e altezza del degli ultimi tre casi · tutti gli altri sono stati tasso glicemico a digiuno? seguiti per pi11 di 50 giorni. Qt1anto al numero 4) è necessaria . una dose assai più forte di delle glice1nie prattoate in· ogni caso, esso pll- i11sulina per ottenere lo scopo suddetta~ re risulta dalla tabella ed è variato da t1n iniQuest'ultimo punto potrebbe forse avere ni1110 di 3. a u11 massirrto di 14. una im.p·.o rtanza nell'uso dell'ins.u lina ìn chiOra , se noi esaminiamo queste curve, \7 e- rurgia. D·e·b·bo di.re che la n1ia esperienza perdiamo che in tutte l 'istituire· la cura l1a· prosonale - che non è scarsa, come 110 dBtto, dotto un abbassam·e nto del tasso glicemico, anche in questo campo - sarebbe per t1na ri111a non possiam,o .affatto affermare che la cura sposta negativa. Tutti i nun1erosi casi cl1e mi dietetico-insulinica sia riuscita a n1anteneie sono stati affidati dai chirurgi perchè diabetici qt1esto abbass,1n1ento. Lo si vede persistere in bisognosj di operazione, son-0 stati da me tratalcuni, ma n ella grande mag·gioranza. dei casi tati col metodo abituale, se11za preoccupar1ni si 11a una tendenza a rielevarsi , la quale in al- della glicemia, ~ tutti - nessu110 escluso cuni, c·ome il caso 1, il caso 3, il caso 5, è net- hanno avuto un esito ottim·o. tissirr1a. In altri casi non si è avuto nemme110 l 'abbassamento iniziale e, attraverso a oscillaRIASSUNTO. zioni, si può dire cl1e la grafica mantiene un andamento orizzontale. Tipico è il caso segnaSono riportati i risultati di frequenti esan1i to al n. 4, che è stato ma11tenuto in osserva- di sangue per il tasso .glicer11ic.o in 20 diabetici zion·e per circa sei mesi, e alla dimissione , cioè trattati con insulina e seguiti per lungQ pe.riodo alla fine della nostra cura, a:veva lo stesso tas- di tempo·; e si .constata che sebbene tutti ft1rono so glicemico che all'ingresso. È b e11sì vero che rapidamente ridotti alla aglic-o suria e mante·~n questo ·caso siamo scesi da 84 unità ·di innuti in queste condizioni1 la glicernia 11on sesulina quotidiane a 16, sen1pre seguendo il guì un parallelo corso discendente. criterio più volte esposto (nell 'ultim·o periodo Ron1a, febbraio 1933-XI. abbiamo leggermente rialzato la dose, da 8\ a 16 , appunto allo scopo di ottei1ere un abbas~a­ BIBLIOGRAFIA. mento . della. glicemia). 1\fa in questo sogg·etto, (1) JonN J . H . Jnsulirt i1i tlie tretmen.t of., d ia become in tutti g li · altri, .a bbiamo ·Otte11t1to e tes. Medicai Jo. and Record March , 0, 1924. mantenuto il consueto miglioramento clinico (2ì In. Diabetes. A statisticu1 study of two. thou(talvolta quasi sp·e ttacolare, come è a tutti no. sand cases. .i\rchives of internal Meclici11e, to) rappresentato dalla sco1nparsa della poliuAtlgust, 1928. (3) JosL1N E. P. The treatment ·of diab~tes melli'ria , fame, set·e, dal miglioramento delle c·ontus. Ne'v: York, 1923. dizioni gener.ali, del peso ecc. Non è possibile (4) P ~TERS J. P. and VAN SYKE D. D. Quantita.t ive e. sarebbe superfltlO riferire la storia clinica di ciinicatl chemislry. London, 1931. tutti i casi, m .a valga per tt1tti questo già citato ~5) SEBASTI~Nr A. Il trattamen,to del diabete con caso 4: si tr.atta di un professio11ista, un i11gel'insulina. Il Policli11ico, ,Sez. Prat. , 27 ottobre 1924. gnere , ch e è stato scrupolosamente alla cura , 1

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OSSERVAZIONI CLINICHE. · 111 P .\ D. Pri111ario Dott. A. DE F,\BJ.

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Ascesso della pa1·ete addominale da peritonite pneumococcica incistata. Dolt . ~JA

613

SEZlONE PRATICA

LIO P1.\ZZ.-\ ,

assistente.

Il caso capitalo a lla 11ostra osservazio110 durante il servizio al III Pa diglione di Chirurgia al Policlinico Umberto I, e ch e è oggetto di t1uesta uota, c r edo .. ia 111eritevole di e 8er e coJ10sciuto, sia perch è richiama ancora una volta I 'attenzione sopra un 'affezione ch e ha già una larga bibliografi.a, n1a ch e for e non è ufficie11temenle considerata e tenuta presente dal n1edico pratico, sia anche perch è, p er alcune particolarità clinich e e di decorso , i di1r1ostra piutto'"' to raro in confronto a lle desc rizioni eia '"'Sich e della peritonite. Dal 1 95 , da quando cioè il Bozzolo e .poi il l)ieulafoy har1no descritto come forma patologica a sè la peri1onile pne un1ococcica 1 le osservazioni . u tal e n1alAtt1 a si son o andate inan 111ano moJtiplicando, ta11to ch e ne l 1929 Matl1ieu e Davinot pote' ano raccoglierne n ella let1eratura 325 ca i. ~la certamente l 'affezio11e ' 'a ancor oggi pesso n1i ·co110 ciuta ~ ia cla una Jlarte per la difficoltà d ella diag nosi per olito di probabilità , e ch e può essere r esa certa oltanto dagli e .. ami balleriologici , ia a11cora per il fatto c l1e il in<:'dico pratico scar amenle volere la sua attenzione ed il suo ragiona m ento diagno~tico a d una affezione che a torto con sidera come una rarità. Clinici sperim entati come il Salzer ne pongono un rapporto di frequenz a con l 'appendicite di 1 a 17 , m a anche volendo adottare il rapporto di 1 a 22 portato da altri A."1. (Ma tl1ieu , Auros ea u), c i troviamo i11rianzi a c ifre di frequenza infinitamente maggiori a quelle che comunemente non si ano offerte dalla pratica. Segno questo ch e molte peritoniti pneumococciche rimangono indiagnosticate, a lm e110 per il riguardo etiologico se non per la dia · gnosi generica di peritonite. L 'errore o l 'omissione avrebbero poca importanza se co stituissero soltanto un perfezionamento di diag no i . mn acquistano invece valore di primo ordine se si pensi che essi incidono sfavorevolm ente sul] 'indicazione terapeutica ed operatoria chi) in questo gruppo di peritoniti h a una ~ sono ­ mia del tutto particolare . La larga esperienza infatti ormai acquisita in materia e le numerose ... tati tich e op eratorie offerte dai ' a ri chi1

rurgi, ha11no s tabilito cl1e la 1nortaJità gra,·a con cifre superiori al 90 % negli interYenti 1)raticati precocen1ente, n1e11tre e..,sa si })fe - e11ta assai più ridotta nelle operazioni ritardate. Di qui il precetto ch e l 'intervento quando I~ diagnosi di peritonite pneun1ococcica sia ben fondatamente accertata , debb a e ~ sere procra Li11a ta, contrariam ente a quanto ~i fa in tutte l e altre peritoniti acut e, e possibilmen te s.i 110 a qt1,a ndo l 'i11fezione peritoneale si è circoscritta e incistata . La paz . , di cui alla presente n o ta, si è pre~ entata alla n o . . tra osservazione nella nottata tra il 20 e il ·21 setten1bre 1932. 1

.1 1ta111 11 esi. ~ Donna dj ai1ni 41 . ~Iestru ata a

13 anni ; le m estru azioni in seguilo so110 _tate se1npre r~golari per ritn10, qualità e qua11tità. Coniugata, ha avuto o tto g r aYid a11ze co11do tte a ler111ine. Nessu11 aborto. Circa } 'anamnesi re1nota riferisce di aver sofferto se tte anni or . . ono di lebbre m al arica della quale si curò i11te n an1ente e cl1c r1011 i è più riprese11la ta i1egli a11ni . egu e11ti. Quattro anni or sono 11a sofferto pol1no11i te cl1e g uarì i11 pochi gior11i se11za la sciare po ~ tt1n1i apprezzabili. Da tre an11i avverte nlJ})ond an le l acri111nzi ò11e d all 'occhio inistro. Face11(lo 11res ione al e.li ... otto d ell 'angolo inter110 clell 'occhio n o ta la co111parsa it1 corrispondenza cli esso di piccole quantità di pus. Circa la m ala ttia attu ale la i)az. riferi~ce che 20 giorni or son o, in pieno bene ... ere. è ~ t ata coll)ita da brivido intenso nl qt1élle ·eguì i1ri111edialam ente elevazione febbrile ch e raggiu11 . . e ben presto i 40°. AYvertiYa inol tre dolori diffusi a: l 'addon1e, più intensi i11 corrispo11de11za d ei c1uadranti inferiori. I d olori ~ lcs i erauo acco111pag nati cla vo1nito persi tente ed in or g·e nte dopo l 'ingestione di anche piccole quantità di liquid o. "in cl all 'inizio della rnalattia 1'alvo è divenuto diarroico con numerose scaric11c cl1e durante il pri1110 gior110 hanno r aggiunto il 11umero di 15-1 . Le d eiezioni e rano jn gran parte acquose, legger111en..: te vercla tre. Nei giorni seguenti all 'inizio ~e conrlizioni d ella paziente son o rin1aste pres occh è in1n1utate, e si eccettui un progressivo decacliment o delle condizioni gen erali . Ha persistilo la 1 febbre con car e remittenze ~ aggirantesi se1111)re intorllO ai 390; hanno persistit o iJ vornito e la di arrea, a111be<lue però meno frequen ti ; ha11110 conli11uato nd es er~ p resenti i clolori addominali . Dopo cir ca -10 giorni rJall 'inizio le con<lizio11i della paz. h an..; 11 0 cominciato prog ressi' a111 e11te a i11igliorare. Il vomito è q11asi scomparso, Ja diarrea si è ridotta a 4-5 carich e giornaliere, 111 entre la febbre h a preso tipo più picca lam en te remillente scend enclo 11 ~ ino a 37 p il mattino e risalendo Ja sera non oltrepassando però i 38° 5. I d oJori a<ldo111inali dirninuiti rl 'inten sità, si eran o c ircoscritti qttasi del l ul1 o alla m e tà inferiore tl ell 'add om e. Al Ì6° gior110 cli m alAttia e cioè 4. giorni J1rim a clell 'i11gresso perdura1tdo la sin ton1atologja su d e critta, l a paz. l1a 1:iota to n ella p or zione aùclon1in alc con1presa fra l 'on1belico e il pube e in corrispondenza dell a lin ea mediana, lo stabilirsi e il r endersi eYi<lente cli un a tumefazion e pi aneggian le ricoperta rla


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cute a rrossa ta, di con sis te11za piutto lo dura , dole nte · ia s ponta11ea1nente c he alla palpazio11e. La tun)efozione stessa i1ei giorni seguenti si è a11data facendo 1nan mano pii1 evide11te e rilevata stille reg·ioni circosta~li, si~o a prendere i caratteri pre, se11 li a L m o1nento del! 'ingresso. Durnntc tutto r~ d ecor so, la paz. l1a avvertito profonci a a11oressia. La 111i11zio11e si è 1nantenut a r egol ar e con1e freque n za, no n :Jccon1pagnata da bruciore, con emissi 911e d~ llrine u11 po ' torbide e rossastre. E. O. Condizi o11i generali di nutrizione sensibil2ne11Le ·cadute. Colorito della ct1te e d elle mu cose vi ibili 1)allLdo. Pannicolo adiposo assai scarso . Muscoli flaccidi e ipotonici. Ling u a impania1 a ma t1n1id a. Pol~o rit111ico. piccolo, far il111e11te depressibile. • Freq Hen za il O. 'l'e n1per atura 3 °. La 1)alpebra inferiore e ! ·an golo i11terno del1·ocrhio ~ini tro appaio110 tumefalli ed iper emici . Co11 la prc ione fuoriesce d al p11nt.o lacri1n ale i11feriore una }Jiccolissima qu a ntità di pu . Torace: .\})ici poln1on ari <l 'n l11 piezza e sede norJ)lal i . Bn si b ene mobili. Alla p erc u ssione suono J)Oln1n11are ' U tutto l a1nbi lo. Al! 'ascoltazione 111t1rn1 ure vescicolare ovunqt1e. Cuore: ei lin1iti. 1'oni norma:i. Non ru111ori tt orYg i u n li . Adrlonic: Piuttos to g'lo1Jo o, a pareti flaccide, co11 evide11 ti strie gravidir11e, be11e mobili con le escursioni respiralorje. Tral t ahil e, indolente in tutti i quadranl i fuorch è 11ella r egione compresa fra il pube ed ti n a li1tea trasver sale tirala due dita circa al di otto d ell '0111bellico, ove si n ota la prese n za di u11a tu1nefazione a salsicciotto, ma pia11egginnt e •' poco rileYata sulle regioni circostanti , ricop erta da c tite arro sala in s pecial modo al diopra nel })Ube. Alln l)alpazion e si n o ta at1111ento d ell a temperat11ra locale e si r1ota l 'adere11za della cute ai piani sottosla nli . La tumefazione tessa i dimostra a SUJ)erficie li eia, di con si te11za p astosa i1eltamente fluttu ant e, non sp-0stabile, non riducibile, discret ara.en Le dolente, a limiti indis ti11ti che si perdono e si confondono nei tessuti circo tanti isp essiti, ~ i evem ente ede1natosi e forn1anti qt1asi un pias trone all ' intorno . Spingenòo p erò la p alpazione al cliso tto della t11mefazione e n ella p or zione inferior e rli essa, si riesce in })arte a circoscriverla e i J1a l 'impressione ch e essa si approfondi lungo la linea medi ana fra i I11u scoli retti . Facendo con11 arre i r1111~coli r etti stessi, la lun1efazion e non si • rirluce di voll1me. Ferrato e n1il za nei limiti . Esnme ginecologico. Utero normal e p er for111a, volume, <'onsistenza e posizione. Fornici 1a1era1i e pos teriore liberi. Fornice anteriore di consi len za un i>o' pa~losa e modicamente dolente. An11es.si n on si p alpano. l~sam e dell e urine: as en za cli elem enti patologici. Esam e del sa.1igv.e : 28.000 leu cocjti con una perce11tuale n ella formula di polinucleati neotrofili d ell '80 %. 1

base ad una n1e110 aLLe11t.a e rigorosa interpretazio ne dei d,a ti offerti dall 'anam11e i m a ancor più dall'esame obbiettivo , la diag nosi J)iù probativa ch e si sarebbe potuto porre sare.l)be stata quell a cli a ce o della parete ad111

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dom1i11aJe. 111a i dati de11 'a11a111ne i, accuratame11te , -alutal i era110 tali <la indirizzare alla giu ta diag·nos i. L 'i11izio repenti110 della malattia con lebbre ele,ata, i dolori addon1inali. il vomito JJer .. i ~te11te, la diarrea freq uentissin1a, il for111arsi successivan1ente di una 1·acc.,olla nella · r egione con1presa fra il . pube e l 'ombellico. erano tt1t ti elen1en li ch e facevano fond.atan1{\nte pe11sare ad u11a peritonite p11eun1ococcica secondariame11 Le incistatasi . ancbC' ' se alcu11i dati no11 s 'accordavano compleLa111ente con il quad1 o e con il decorso della peritonite pneumococcica. i trattava i11 fatti di t1na paziente che aveva g·ià raggiunto i 4:1 anni e noi sa1Jpia1110 cl1e la frequenza della peritonite ipneun1ococcica di111inuisce di g ra11 lttnga col crescere dell 'età. L 'esame obbiettivo inoltre face, a rjJe, are che l 'apertura spontanea dell 'a ce~ o si sarebbe prodotta al diso1)ra d e] l)uhe, là dove la cute a1)pariva più tesa ed arrossata, e 11on aJl 'on11b ellico, sede d 'elezione n elle i)eriL011iti pneumococcich e e ch e nel nostro caso in, ece non era ì11tere.ssato arresta11do i Ja tl1mefazione alquanto al disol Lo di esso. i\fa tali dati cli fallo, se pur potevano suscit·are qual clle dt1bbio , avevano valore tutt'altro cl1e a soluto . Il 20 setten1bre 1932 viene pertanto praticato l:inte n ento co11 <liaO'no j di lleritonite p11eumococcica in cistata. 1

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_,\ 11e te ·ia locale clor o-e li]ira. Taglio 1011gitudinale n1eclinno soltoombellicale. I11r 1sa la parete si òà e ilo ad una abbondante raccol la extra peritoneale di pus den so, verdastre, i11odoro co1n111islo ad essud ato Iil>rinoso. La cavilà as~esst1ale,' d'ogni parte b en delin1ita la, di111ostra so.~ tanto 11 el suo angolo i11feriore, al ò.i~O· pra del pt1be, la presenza di un tramite cl1e estrinecancto i n1 di dielro d E:. L pube stes~o, s 'approfonda n el cavo p eritoneale . Si zaffn a1l1pi an1ente 1a cavità e si abbocca un pic{'olo zaf(u n el tran1ile inferiore. . 1 L esnn1e l>atteriolog·ico del ))US })releva lo sler1lm ente all 1a l lo de,l 1incisio11e, clin1ostra l 'esclusi' n prese11za di cocchi extra cellul ari la11ceolati , n fiamma di canclela , appaiati a due o due e. in al: cune fig ure appaiati in maniera da toccarsi per i loro es tremi affilati. · Mediante colorazion e cli pochi secondi con viole tto di ge11ziana ren icata e rapida d ecolorazioue con alcool assoluto i cliplocorchi ha11no assunto un colorito violett~-scuro, di111ostrandosi circond ati da u11a capsula di color viole tta-chiaro. Col metodo· del Gramm i diplococchi si sono dimotra Li g ra11.1.]Jositivi . Le ricer r lte b a tteriologiche ci hanno permesso pèrtGinto di dimostrare con sic~rezza la preseni~ esclusiva di tipici p11eumococrh1, ~onf~rn1.ando la cliagnosi di peritonite p11eumococc1ca, inc!stata . Nell'ulteriore p eriodo di degenza la paz1e11te. h~ avt1to sino alla d ecima g iornata scarse elevaz1on1 febbrili quotidia11e (37 ,2-37 ,5). La caYità asces?uale clopo un ]Jr e,-e periodo di ahl)onda11le secrezione.


615

SEZIONE PRATICA

n11dò rapida111ente detergendosi e col111aJ1dosi tanto

che iI1 setti~a gior11ata furono tolti gli zaffi e la ferita fu n1edicata a piatto. In iga giornata la f)az. lasciava il reparto co1npletam~nte guarita. L 'esito della peritonite ·pneumococcica diffusa in peritonite circoscritta e · in incistamento, 0 tutt >altro ch e i11solito, anzi , secondo l 'opinione ormai generalmente am111essa, le peiitoniti pneun1ococci che c ircoscritte sono sempre secondarie, pr-e cedute da una .peritonite diffusa della quale rap1Jre entano , n ei casi più favorevoli, una f.a sc finale ch e n1ig liora a sai la prognosi. Disgraziata111ente però tale esito 11011 costituisce la r eg·ola, elevatissin1a essen clo la mortalità nella fase di peritonite diffu&a. Ma anche nella fase di incistan1ento, la i11ortalità, pur e sendo .assai minore in confronto di quella dell e forn1 e diffuse, resta sempre relati,·a1nente elevata tenendo ancl1e tonto clell 'i11tervento opera.torio ch e in queste forn1e ,·iene qua ... i sern,p re praticato (33 % in 22 casi di Rohr; 33 % in 18 casi di No,1 é-Josl'erand) . Tali percentuali varia110 però a lquanto se noi considerian10 1'età d ei pazienti. Vediamo infatti che lo tes o Rohr porta una mortalità del 10 % in 66 casi di peritonite circoscritta in ban1bini (7 % Jen e 11 su 33 casi ; 10 % Michaut ll 22 casi). Riunendo tali dati e mettendoli in rapporto col fatto che l 'esito in incis ta1nento è di g ran lunga pi.ù frequente nei fanciulli , t·roviamo che la prognosi è assai µiù evera per g li adulti che non per i bambini. Nel nostro caso invece, 1JU1~ trattandosi di un.a donna di ±1 anni , noi abbiamo avuto un decorso ed un esito assolutamente favorevoli, e tale fatto noi crediamo di poter mettere i11 rapporto con a lcuni • dati particolar1nente caratteristici al nostro caso. ~oi vediamo infatti che nell'assoluta mag~ioranza dei ca i di peritonite pneumococcica

i nristata. la up1Jurazione vi ene a· delimitarsi nella regione compresa fra il pube e l'ombellico , sulla linea medi.an,a, formando una racrolta a tontatto della parete addomina le ante1·iore, cl1e è d elimitata all 'in11a11zi dal peri101100 i)arietale, 111 basso dag·Ii organi d el picr olo bacino. ai lél li dal colon ascendente e discendente , i11 alto dal col on tras,rerso , posteriormente dal grande epiploon ch e si distende al dinanzi. dell'intestino tenue che ricopre ecl isola da tutte le parti (Bréchot e Nové-Jos~erand) . La raccolta cioè, pur es~endo da ogni pa rte delin1itata , è ~empre intraperitoneale. In que~te condizioni, se non si procede all 'intervento ~ l'e-voluzione dell'ascesso e la fistoJizzazio11e spontanea di esso attraverso la p~­ rete addominale, .p articolarn1ente all 'ombeJli-

co, o i1el]e cavità J1aturali (vaCYiria , vescica}, si co1111Jio110 lentan1ente i11 un periodo che va1 ia eia :30-4:0 giorni sin.o, a 4.- m-esi. 111 un periodo così prol u11gato la morte è evenienza facile, ia per lo stato di cachessia al quale ,.a incontro il paziente, sia ancorai per le possibili complicazioni dovute a l pneumococco (broncopolmonite, pleurite, pericardite, nefrite). T.ali con1plicazio11i rendo11 0 problemati co l 'esito ancl1e quando l 'intervento vie11e praticato, poich è esso per solito si effettua tardi' a111ente, quando la raccolta si è sicur.amentr circo· scritta, se non si vuol correre il rischio ancor l1ÌÙ grave di intervenire su aderenze a11cora imperfettarr1ente formate , col pericolo cli dar luogo ad una nuo,ra. peritonite diffusa. Nel n o tro caso invece l'evoluzione s'è com · piuta in maniera ben di,re1"·a. L'infezione pneun1ococcica infatti, fatta i rapidamente s trada al.traverso il perito11eo in un pu11 to decli,re, e cioè al disopra d el pube (come è dimostrato d al tramite rinven11to all'intervento). si è poi rapidamente estrinsecata a l di fuori del peritoneo stesso, formando una raccolta nello spessore della parete acldominale, g ià ben evide nte in 2011- g iornata, quando l 'ammalata è capitata sotto a lla nostra osservazione e simulante 1)erfctta111e·n te 'U n ascesso d ella parete a ddominale . Durante 1' intervento non si è creduto op, portuno a1)profondire l'indag ine p er stabilire i rapporti assuntj dal tramite nelJa cavità peritoneale, e questo per evitare il pericolo di ledere qualche organo o di sorpassare qualche aderenza , ma certamente il tran1ite stesso dove,1a essere orn1ai separato dalla cavità peritoneale libera , da ttna b~ rriera di aderenze neoform.ate, così ch e p,u r non essendo esatta per il criterio patogenetico la designazione l i .ascesso della parete, come tale si è com.p ortata la raccolta a i fini terapeuticj. È ba . . l-ata infatti l 'incisione dell a parete con svl1otamento della raccolta , per portare rapidame nte alla guarig·ione. Que ta form,a di incistamento periferica ed assai localizzato d el pus della pe1vitonite pneumococcica, a ll 'esame della letteratura sull'argomento ap,p are i11 ' erità assai rara. OYé Josserand ne riferisce tre casi : uno nel quale il pus s'era raccolto n ella parte superiore clella coscia simulando un 'osteomielite clell 'osso iliaco; un altro nel qualei il pus s'era raccolto nella ·r egi one prevescicale, ed un terzo infine ne l quale il pus s'era raccolto ne11a regione epatica simulando un ascesso della p,a~ete addominal e. ..i\.]tro ascesso della parete addon1ina]e da 1


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616

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IL P OLICLINICO

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l .i\.NNo

XL, NuM. 16]

BIBLIOGRAFIA. perito11ile pneumococcica viene descritto nella tesi di Bension Entier. Anch e in questo caso BENs1ox EN1'1En. Péritonile à p11eumococques. 1'11èè })asta lfl la semp1ice incisio11e della· parete se, Ger1èYe, 1921. per portare rapidan1ente a lla guarigione. BRÉCHOT et ì\ovf-J ossEnAND . Périlonil es à pneu1110cocques. Journal de <'birurgie, n . 4, ottobre 1931. 'Per quel che riguarda du11que la nostra os. Périlortilc à pneu11iococques. Clin. servazione, abbiamo inizio e decorso del tutto DmULAFOY l\led. de l 'H6tel Dicu, 1837. Ton1e I, i sa leçor1, tipici con dolori .addominali, febbre, vo1nito e p. 396 . • dia rrea , ma esito in ascesso della parete addo- H AGEpOn N. Peritonili pneumococciche. Brun 's Beitrage z. Klin. Chir., 1925. 111i11ale assolutamente atipico ed i11solito. KnAFFT . Périioni te à pneumococqu es . Comunicaei confronti della patog·enesi , il nostro zio11e al XXXI Co11gr esso francese di Chirurgia, ca o n on ci ha offerto alcun d.a.to di fatto siParigi, ottobre 1922. curo . Muta è lJanamnesi per quel ch e riguar- L ENORi\I/\NT e t L EOÈNE. Les péritonites à pn.eurnococques. Revue de Gy néc. et de Chir., a. 1905, da affezioni acute precedenti I 'in.sorgere della L~, pag. 225. n1.alattia (angina-polmonite), 11egativo l 'esame Pucc.u"'lELLr. Pe ritonili acute, 1924. olJbiettivo a carico dei vari organi e apparati , Rossr e F u:;,\IAGALLI. Peritoniti acuie. Relazione 39<> Congre so Soc. !tal. Chirurgica, Roma, 1932. negati''O I 'esame ginecologico e si eccettui la lieve dolenzia e pastosità del fornice anteriore '''oLFso~. Uber P11 eumokokken p er itonilis . Zent. f. Clt. , n. 46, 1930. del la vagina e ch e de,·e n1eltersi in rapporto co11 il proces o infiammatorio in atto n elll parete addon1inale e a l disopra del p ube. La paz. 11on i)resentava di patologico ch e una daSEMEIOTICA. crioc istite ali ' occhio sinistr o prese11 te ormai d a tr·e anni. Dato che il piccolo focolaio· settico Le varie forme di convulsioni. era libera111ente comunicante con l 'esterno e (C . NE\VlVtAN. Practitioner, marzo 1933). qtli11di sotto po ~ to ad og·ni possibilità di inqui Le convulsioni ra.lJpresentano uno dei più na1nento , a bbian10 creduto del tutto superfluo procedere all 'esam e batteriologico e culturale impressionan ti co111ple si sintomatologici delle malattie. Ma ir1 l'ealtà esse h anno un signidel ·pt1s da es o segregato. Non po siamo però fi cato IJrog·no tico variabile. Te hanno uno in1in ogni modo escludere la po ... ibilità di con- portan te quando i verificano durante la n1a... ider.are la dacriocistite in atto come punto di turità, ad eccezio11e del! 'epilessia che, n1algrado il pregiudizio llopolare, non è malattia co. 1 11a1tenza dell 'infezione perito11eale. Con c ludendo, se n oi prendiamo in esame le grave. In gen ere le con,ruJ sioni infantili n on so110 di verse vie d'invasione che , ·engono chi amate pericolose e de Lano poch e preoccupazioni. La i 11 causa per l 'insorgere della perito11ite pneun1orte dei ba1'l.•·bi11i in con vulsioni ora figura 111ococcica. pos... ìamo fare JJer il nostro caso nei certificati rnolto meno cl1e pe1· lp passato. le s.egue11ti con siderazioni: Ciò si deve alla graude dirninuzione deJ rae l1e Ja via ·(r.a11s-dia fra 1111natica p·u ò e ·ser e chitismo e della me11ingite tubercolar'8, di cui es "'lt1:-;a per l 'asse.nza · cli coesi te11ti le ·ioni le convulsion i rappresentano l'accidente termi11ale. ipleuro -poln1onari; Le cau se di co nvu] io11i durante l 'infanzin ch e la via g·enitale , pu r non poten clo es e~ sono le segue11 tj : . re esclusa , è discutibile per l'integrità degli 1) i filide congenita. Le convulsioni si organi o-enitali; J:iallilo olo n elle form e gravi ed hanno unn ch e la via intestinale è dubbia e sendo fenon1e11ologia imponente e colpiscono i ban1bini nei prim i O'i orni di vita. La diagnosi etioa.11cl1e negata da .alcuni At~ . log ica è facile percl1è i in tomi dell'affezione ~e ta la ' ri<\ em a tica che noi crediamo più proba})i] e nel nostro caso, sia ch e i pen ... i co- sono em1)r e ril evanti: e an ten1a , epato-splen on1egalia. cla·t i a11a1nnestici . . 111 e punto di J)artenza alla dacrioci tite, sia cl1 e 2) Forr11e enteriche acco111pagnate da di ari pe11-i ad un pneun1ococco presente nel san- r ea e von1ito, sr,ecie al] ' ini zio delle forme acute • g·ue e fi ssatosi n el peritoneo dopo essere pene- e g r.a,'1,. trato i11 circolo attraverso la 1Jocca od il na o3) Tutte le pires5ie, n elle quali la convulsione può rapprese11tare ciò che è il. brivid? furinge, dei quali è ospite a bituale. ·p er gli adulti. l ,e rnalat1 ie nelle quali I 'accidente si verifi ca l.1 iù frequentemente sono la RIASSU T O. • pul111onite Jobare, la to11 illite e la pielite . 4-) Rachitismo, pecie nei ba.mbini di u~ L 'A. descri,-e un caso di })eritonite pneun10- anno e n1ezzo a tre anni . I ~egn1 della rachicocci ~a incistata con esito in asce so dell~ pntide non on o ·empre e,·id~11 ti e bisogna perrete addo1nin.ale . ciò ricercarli. 1~rf\ e i i più comu.ni sono il

SUNTI E RASSEGNE.


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SEZIONE PRATICA

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pallore. le costole a r osario, l 'ingrossaruen to deJl'addome, l 'ernia 01nbelicale. G) J\ileningite1, specie n egli stadii tardivi di quella tubercolare. . 6) Dentizione, fin1osi, vern1i ed a ltri fatti l)an ali. 7) Tetania, cl1e solo raramen te è causa di c.;011 vul.. ioni generali zzate. Le con,·ulsioni n egli adulti 11anno u11 sig·11i(icato molto più g rave che nel! 'infanzia . Possono es'"'er e divise in due gru ppi a seco11da della conser,·azione o non della cosci en za durante l 'a ttacco . I,a cos.-cie11za i1on è perduta solo: 1) n ell 'avYeleuame11to da stricnina e sostanze affi11i; 2) 1tell 'epilessia jac ~.. oniana; 3) nel lelano e 4) n el la tetania. L'avvele11an1ento stricnico è di facile diagnosi p er cl1è: 1) le convulsioni ono provocate da ogni ecci tazione esterna; 2) lo stadio clonico })recede quello tonico, a l contrario di quel che si ' 'erifica nelle c onvulsioni e1)i] ettiformi; 3) durante g li intervalli tra g li accessi la mascella ·i rilascia. al contrario di quel che avviene nel tetano. L 'epi les- ia jack oniana è caratterizzata dal pr~re . . so ·regolare dello spasmo, ch e abitualmeitle è li111jtato acl ru1a d eterm inata parte del

"iso una convulsione. Alcu11i fatti son1atici (a11isocoria, rigidità pupillare, disugu aglianza d ei rifles i , ecc .) cQ.e ·i rilevano dopo l 'attacco, chiarisco110 la diagnosi. 7) I teria, n ella quale ]e convulsio11i non 11anno la caratteristjca d elle scosse che si 11anno riel} 'epilessia. I movime nti sono più disordinati ed incor11posti. Spesso l 'i11coscienza è lJiù apparente che re.a le. D el resto è un accidente ch e va di v·enta11do sempre più raro . 8) in lro111e di l\'1enière , che produce c on,·ulsio11i :poco apf>aren Le u1enle. Si tratta di mo\•in1 enti v iole11 li di raddrizzam ento provocati dalla vertigine. 9) I poglicer11ia, i1ella c1uale le con vulsio11i sono dovute all 'eccesso di ins ulina o a tl,ln1ore d el pancreas. L 'ascesso è sempre prece- . , duto da senso di d ebolezza e stanchezza, sudorazione, disordinj vi ·i,·i e con1a. È interes ante il fatto ch e vice versa il coma diabetico non è acco1n·pag 11ato da con\rulsion i. 10) Ecla1l1p .. ia gravidica, nella qu.a le le convulsior1i di rado ·i verificano senza segni J)remoniLori quali la cefalea, le nausee, i vo111iti , i dolori addorr1i11ali , g li edemi, l a1bu1ninuria. L 'accesso ra ·som ,i glia a quello epilettico. i ripete dopo breve intervallo , ed è per se s tesso p èri coloso. DR. 1

COrJ K>. I~e con,·u lsioni

t etanicl1e sono caratterizzat e dai fatti seguenti: 1) sono sempre precedute i1er qt1alc h e giorno da rigidità nucale e trisn1.a ; :?) le convulsioni rasso1niglia110 a quelle del1·avvelenamenlo s tricnico, me.110 ch e per la persiste11za d cl trisr11a; 3) la ten11)eratura è au111entata . ~elle co11vulsiooi da a ltre cause la coscienza ])UÒ e~sere più o 1ueno obnubilata o annullata d e l tul·to. Le cau se di co11vulsio11i nelle quali si ha il disturbo d ello stato di coscienza sono le segueuti: l ) epilessia, la c ui diag110 .. i deve essere 1p osta . . olo dopo elin1inazione di tutte le altre cause cunvulsi,•anti. Di solito prima della coi11parsa delle classich e convulsioni si hanno accessi di piccolo male . L'accesso non è pericolosa. a n1eno clte non prenda la forma cli stato epilettico. che è costituito da lla successione di acce ::;i :->ube.ntranti . 2) La 1nalatlia di ..,tokes- dam , molto rara, clie è caratterizzata da cessazione o estre1na lentezza del polso, coma, convulsioni per lo più delle parti superiori del corpo , ir1Len so pallore cl1e volge s ubito a cianosi . :3) Avvelenamenti da cocaina, alcool e pion1»0. 1) Emorragie cerebralj , n elle quali le con\•ul ~ioni sorto tran itorie e sono acco1npagnate da corna. conges tione del volto, paralisi. 5) l -rer11ia , 11ella quale le convulsioni sono quasi se.1r11)re precedute da anoressia, cefalea, nausea, ,-omito , secch ezza della lingua e coma con a ttacchi di asrr1a. 6) Paralisi progressiva, che può rin1anere ì gnoC'a ta fi110 a quando no11 compare d'improv-

Le va1·ie forme di coma. (J.

HENDERSON.

Practition er, marzo 1933).

S 'inte11de per con1a lo sta lo d 'incoscie11za cl1e non può es ere rimosso con i mezzi ordin ari. l)uò essere provocato da molte cause, di cui le 111ir1cipali sono : traumi cefa li ci av,relena1ne11ti) epilessia, uremia diabete, acidosi , affezioni cer ebrali (emorrag ia tro1nbos i, embolia, ascesso, meningiti, encefaliti). Il coma traumatico è di fa cile diagnosi in quanto esso segu e i111n1ediatamente i traun1i d el capo. Talvolta appare dopo qu alch e tempo iu rapporto ad e r11orragie endoc,ranicl1e tardive, ed allora la diagnosi si basa, ol tre che sull 'elernen-· to anamnestico, s·ui caratteri sintomatologici cl1e sono .eguali a quelli del coma emorrag ico: Tra g li ~tati co111alosi da veleni esogeni son o praticamente importa.nt i quelli da al cool e <la • oppio. Il coma alcoolico raramente è con1pleto e profondo ed è possibile ten·er desto il paziente in qualche rnodo , specie quando Je pupille, ch e sono sempre eguali, appaiono dilatate. Il r e piro è profondo ma non stertoroso, e I.a tempera tura è s ubnorn1ale. L 'alito è alcoolico. La fa ccia è di olito cong·esta, spe so un po' cianotica, più rarament~, verso la fase terminale , pallida. ll .po] o è piuttosto frequente, pieno e vibrato , J)er diventare poi piccolo e d ebole. Il conia. da oppio si stabilisce ge11e raln1ente a poco a poco ed è preceduto da una profonda sonnolenza. La fa.ccia è pallida, la respirazione e(l il polso so1to l enti, le pupille sono co11tratte spesso p11ntiforn1i . La temperatura· è norn1ale o · subnormale. Talvolta l 'alito ha il caratteri tico 1


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« IL POLICLlNICO' »

odor e d ella drog a, se questa è stata presa per bocca o fun1a La . i\.ncl1e negli stati con1atosi d efer:h.1iriati da altre sosta·n ze narcoticlie o irritariti 1'alito può aver e l 'odore d·el tossic o. Il conia o·ss.icarboriico si diagnostica in base a lle circostanze n elle quali è trovato il paziente. 111 quest.i casi il fatto più caratteristico è la cianosi e n elle forme avan zate il colore rosso ciliegia della p elle. Il conia epilettico, che segu e all'accesso convulsivo, di solito è di br·eve durata , ed è di facile diagnosi . Il caratter e dell.a convulsione, la lingua ferita, le labbra spor ch e di sang u·e e di bava , Ja faccia congesta , il r espiro profondo , spesso st ertoroso , sono i11 gene r e el em enti suffi cienti. Gli arti so110 rilasc,iati m.a non para• · lizz.ati . ~ Lo stato. epilettico è caratterizzato da coma p er sistente e ,con vulsioni suLentranti . È p er lo pjù' accon1pag11ato d a forte piressia e da notevole aun1en to d ella frequen za d el polso e d el • r espiro. . Il coma isterico è sp esso preceduto da altre manifestazioni istericl1e . In r ealtà non ·si tratta di un vero coma m a di uno stato sonnan1b·olico catalettico. Si ve1~ifi ca per lo più in giovani d on11e, e di·ver1ta sempre più raro 'corri.e la convulsione i st erica. L' espressione mimic a è m olto caratteristica dando l 'im1)r essione di uno stato d ' incoscienza in parte r eale ed in p a.rte \rolo11tario. La fac cia è arrossata ma non cianotica , il l)Ol_so è i1ormale, il r espiro può esser e irregolare 1na 11on stertoroso . Le }JupiJle so110 egu ali e n1obili, g li occhi rima11gono a_p erti con i bulbi . ri,;olti in alto. Si tTat t a inso111n1a di un com a cl1e si differ en zia i1etta1nente d agli altri ::; tati co1natosi , e cl1e i11 fondo non è c oma. Il com a iiremico pu ò 11r esentarsi improvvi• • • • sart1ente e senza s111tom1 1pr·e mun1tor1 , n1a quasi sempre è preceduto da prodron1i : ce fa le.a per sistente , abb a Lti111e11to prog·ressivo, i1ausee o \romi.ti , scosse. n1uscolari ed a11che co11vulsioni . La r espirazione è a tiJJO Clie)rn e-Stok es . La diagnosi è fa cile in base all ',esa m ei deJl e urine ·e d el fon clo o culare. · Il conia idiabetico si s tabilisce gr.ad-0tan1e11te ecl è i)receduto da cefal ea , aster1ia , an or essia o vomito , fa1r1e d ' aria . La r espirazion e J~llÒ es~ere lenta e profonda , e. n ei casi a cuti superfi ci ale e freque11te con p olso r·a 1)ido e d el)ol e. L 'alito 11a odore di frut ta. Ln diag nosi è co11fermata d all ' esan1e d eìle urì11e el1 e rileva la 1?r ese11za cli g·lucosio e di acetone. _ È be11e ten èr prese11te che d11rante il trattan1ento insulinico la riduzione d el trattan1e11lo g lic e111ico oltre u11 certo li111 ite può provocare dist urbi vari cl1e vann o fino al con ia , il q11ale n on si differ en zia d a quello diabetico. Da ciò la ·i)ossibilità di errori fata li. Il conia ·a1Jo plefti c.o 11a caratteri com1111i qualunc.1 ue si a la lesione causal e : ,en1bolia , t.ro111bosi o en1orragi.a cer ebrale . Si ha cle,riazione co11iu.g ata degli o.ccl1i, an isocoria, 111iosi o mid r iasi , r igidit à pupillar e. I .. a fa ccia di solito è

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congesta , il polso è pie.no, la pressione d i solito alta ~ la respirazione può esse·r e affrettata e ru1norosa o del ti1Jo Che) ne-Stokes. La ten1pera tura è normale o subnorrnale. Di solito c ' è la paralisi o paresi della fa ccia o di un arto d alla parte opposta alla lesione. Il coma da 'eniorragia m .e ningea si ha :in 8eg·ui Lo a d u11 tra u1na cefalico, e si stabilisce a poco a poc o dopo un, i)eriodo di latenza . Nel coma da emorrrag·ie del ponte sì 11a par alisi bilaterale o crociata, nùosi n1.arcata , n otevole • • • iperp1ress1a. Nell·e emor r ag·ie c.erebellari il co·n1a p u ò essere incompleto ed è i)r eceduto e seguito d ai caratteristici tlist. u1~bi da lesioni d el cer velletto (a~assj a , vomito , vertig'i11i , nis tag·mo ; ecc.). P er quel cli-e rig·11arda la diag r1osj differ enzia le tra l 'apoplessia· en1bolica, trombotica ed e~orrag·i ca ':a notato cl1e non senlpre si pu ò s1nt omatolog1ca1nente precisare la 11atur a del]a lesione . Non mancan o tuttavia ele111ent i cli differenziazione. Nell 'embolia l'accidente è il più irr1prov-viso e dran1matico e 110.n è preceduto da altri disturbi cer ebrali. Pie-r. lo più si h a in intli,rid.l1i affetti da vizi valvolari, da e111docardit e o da semip,Jice d ebolezza cardi.a ca. Nella trombosi invece di solito la condizion e si stabilisc.e g r adatamente, è i11gravescen t e. Ne sono colpiti prevale11te1nente soggetti sifilitici an ch e g iovani e si stabilis.c e anl'l1e n ella· .calma completa , n el sonno. L 'apoplessia e1norra.gi ca si verifica di solito irt i11dividui predisposti dall 'arteriosclerosi o dall 'ì perte nsio11e .associate o non ad affezi on e renale cronica , e per lo più in 's eguito ad emozioni , o sfor zi. Quantunque l 'emorrag1.a possa verific.a rsi in tutte le parti del cervello . tutta' 'ia _la parte colpi ta di J:>referenza è quella capsular e. Nei casi dul)bi , ·e qt1ando occorre 1>effettiva diagn osi esatta d ella natura d ella lesi on e, si ri1correr à alla puntura 10111bare, cl1 e solo n el caso di en1orra.g ia darà esito a liquor e1rlat.ico. 1

DR.

RENI E VIE URINARIE. Infarto ren.a le. e llos s· .1VI1 NTZ . Tl_1e Journ,.ar o/ th e Am. J11ect. riss., 7 ge11naio 19:33). Gli AA. riassu1110110 l 'argon1er1to ricorda nd o : che l 'infarto r en.ale ricorre n ei clue sessi. i11 og·ni età e più SJ)ecial:d1 en~e fra 30 ·e 50 a nni: DELLINGER B ,.,t RNEY

(1

ch e S})esso si presenta con feb))re, sintorni uroJog'ici, nause~ vomito, dolo1~e (ch e l)UÒ inter pretar si come segno d 'infarto co1npleto); che l 'urina è normale in 1/3 dei casi; cl1e la diag nosi è difficile i11 ra pporto a molte. altre a ffezioni addon1inali acl1te .. 1\.d · og11i ·m-odo ])isogna te11er l)r esente la possibilità di un infar to d el re11e, tanto più se l'ammalato soffre di en,docardite con ipertrofia e dilatazione d el cu ore e a rteriosclerosi est esa. Bisog·n a rj cord('1 re che og11i settioemia gra,1e può dare ir1farti e ch e sp esso i ,·asi del r en e sono sede di tro11t b i. )

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SEZIONE PRATICA

La pregno i dipende 11011 dall ,infarto in sè, ma dall e ~m,a lattie cl1e l 'J1anno prodotto: è quindi quasi sem11re s favor evole. l ,a cura, se la diagnosi è certa , consiste n ella uefreclon1ia o i1ella Cl1ra del le condizioni cl1e hanno provocato l 'i11farto. Uli A. c1uindi con1unicano 5 casi d 'in[arti re11.ali controllati con l '::\ t1to psia: Il caso 1° rig uarda una donna soffer ente da an11i di flebite di an1b.e due le gan1be ed attualm ente dell a gamba sin. e di ·vivo dolore n el fian co d. dove si pa11Ja un a rnassa ch e viene a ttribuita ad un asce so p erirena le. i fa una decapsul.azione che mo tra il rene d . di g rand ezza n1età del norn1ale e con aderen ze per cui si fa dia gno i d ' infarto ci el rene . Dopo un bre' issimo iuiglioramenlo a cau sa di un collasso poJ111011are d. viene e. eguit a una n efrectomia , dopo la quale 1 in . orgenza <li broncopolr11oni Le ed e111pien1a portano a morte la paz. All 'autopsia si riscontra broncopolmonite cl . ed am1.. i~t cavità empien1atica; trombosi dei va i di a111bedue le gambe del le art·eri e iliach e, del) a ,-er1a ca,'a inf. fìn o al! .impianto d ella vena renale cli sin. , dei vasi p elvici e delle vene ovarich e. Il sisten1a ,~asco1 a rc del rene appare invaso da infarti e al i11icroscopio si n ota con1pleta degenerazio11e di tutti i tubuli e glomeruli . Dal cu ore i1l. "i può coltivare lo Streµt ococcus viridnn s e dall 'en1piema lo stre1)tococco emolitico. Il caso 2° riguarcla un a doi1na con dolore al1'emitorace d., vo111ilo, emottisi , dispnea e improvvi o dolore al lon1bo d . Un a laparotomia e plorati,ra mo tra a umento di vol. del rene d. La paz. n1uore dopo 9 .giorni e ali 'autopsia si ti contra : endocardite e a ortite valvolare ulcerativa. 111en ingite puru len t.a. emorr agia parenchimatosa dei polmoni e infarto del rene d . Il caso 3° rigu arda una do1Jna sofferente di debolezza. di pnea, eùc111a e gan gr en a dell e gan1 be. \Tenuta a m orte . all 'auto1)sia si ri ela: irtfarto incompleto clel r en e d. e infarto con1})leto del rene in. All 'e a1ne batteriologico si co]tiva lo str e1) tococco. Il ca o -b0 riguarda u11 u o1no con poliuria 1 à ispnea afasia, emiplegia d., e<le111a ge11 er alizza to, a1t orc'3 ~ia, vom ito e fo rt i, ro tanti d olori nel quadrante irtf. d . de11 'addo111e. Ve11uto a m orle do1>0 5 giorni, l 'au topsia rileva infarti multirili d el ren e sin . e r ene d. quasi t otaln lenle infarcito. Il caso 5° riguar<la t111 u omo caduto da un carro che J>resenta ema turia, shoch e mu ~re dovo 8 gior11i . L ·at1top::,ia dimostra g·ros~o i11farlo del r en e cl. e Lron1bo~ i di tutti i vasi del si11i tro. ScA:NnURRA.

Periarterite nodosa: un caso inte1·essante il rene. ( l{ . E. PowELr_, e PRTTCH ARD. 1'lie British, .Toiirn . of Urol., n . 4 , vol . I\1 diGen1bre 1932) .

L ' A. fa osservar e con1e siano pochi i casi pubblica li di periarterjlc n odosa, interessanti il

rene, essendo pesso questi confusi con alt re forme patologicl1e: entaturia essenziale , r1efrite e1norragica unilaterale, ecc. L'affezione ser1tbra di natura i11fettiva , dovuta pro·b abilmente ad un virus filtrabile. Pare infatti ch e negli animali i siano avute delle forme epidemiche e cl1e ]' ini ezione di saugue di persone affette di arterite n odosa .abbia ca-u sato in essi le tipich e alterazioni anatorr10-patologicbe. L 'art erite nod osa 1JUÒ verificarsi in qualsiasi età. Gruber riferisce un caso in un bambino di 2 n1esi e n1ezzo e uu altro in un uom-0 di 7 a. Più frequente fra i 30 e i 50 anni. Quattro vol te pi.ù frequ-e11t e n elle donne ch e n egli u o• • m1n1. Il quadro generale della tnalattia è quell o di una sepsi. Si può r11a11i festa r e co11 segni lo·cali e gen er ali , le ioni ·vase,,olari , noduli dolorosi: dolori articolari acuti, en1aturi e, çilbumi11uria, funzion e r er1ale lesa, ecc. A volte la sintomatolog ia son1ig·lia a quella del m orbo di Addison. Spesso si ha un collasso improvviso dov11to ad ernorragia. L 'esame del san g ue all 'inizio della malattia mostra una rilevante leucocitosi con freque11te eosinofilia. La Reaz. vVasserm an11 è i1egativa. Ta le affezione è stata erroneamer1te interpreta ta corr1e morbo di vVerlhof, tifo, tbc. miliare, polimiosite, a rterioscler osi con sclerosi r or1ale polineurite, ecc.; ina più frequen.temente vien e diagnosticata per n efril e emorragica. La difficoltà della diagnosi è dovut a alla manicanza di i11t.omi caratteristici . Anaton10-ipato]ogicamente si ha una lesi on e delle arterie. specie le più piccole, ]imitata n1agg iorn1ente aJla n1edia e all 'elastica. Si distin guono 4 s tadi: 1

I 0 stadio dege11erati vo i11izia le;

2° 3°

»

»

~ el

n

acuto infi an1111atorio; di g ranulazio11e; finale o di guarigione.

t erzo stadio può avvenire Ja rottura di un an eurisma o di arterie per cui si l1a il quadro clinico <li m1 'aner11ia acuta. Gli stadi fin.ali <lifferiscorto a seconda degli org1ani colpiti: si può a vere rene contratto, cicatrice sul fegato, atro fia surren ale, ulcerazioni , ecc. La malaLtja può durare da 2 a 4 an11i. IA prognosi g·en eralr11e11te è ir1fa u sta ; la 111orte qua ~i sernpre avviene i)er rottura di arterie o di an eurismi. L '.i\.. illustra un caso <li u11 u on10 di anni 50 cl1e aveva avuto dolori all 'er11iscroto sin. · e rip etute en1aturie, r>er cui fu p raticata la n efrectomi a. All' esam e istologico del r ene i so110 mo ~ tra­ te le alterazioni analo111icl1e caratteristicl1e dei va i ren ali, specie delle arterie di medio calibro. Il paz. è guari to, n1a 11a a\ruto una n1iosite acuta dt1rante ]a co.nvaJ r.scenza. ._. Sc.<\iYDURR.A..


« lL POLIOLIN l CO »

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La prevenzione di gravi i·eazioni con~e­ guenti a pielogrammi e ad operazioni sul i·ene. (HowARD L. CECIL. TJi e Jaurnal of th e A nierican Nledical Association, 12 novembre 1932). Da quando si è con1 preso ch e una pressione intrapelvica ecce~ente ~ , 20 mmc. di m ercu~io è pericolosa e che con l a~mento del~a press10: ne il pericolo si accresce in pro porz1on e quasi o-eometrica, si son potute preve11iTe molte rea~ioni su sseguenti a pielogrammi. L ' A. consLata ch e in questi ultimi tempi i decessi in seguito a pielog rafie sono divenuti n1olto rari , pur tuttavia r eazioni gravi se ne presentano ancora specie in casi di infezioni acute quando la pelvi è di grandezza normale o inf~riore alla n ormale. Dopo i lavori di Himman e Lea-Brovvn sul Peflusso pielovenoso, pare provato ch e una pressione eccess~va ent:o ~a pelvi r enale rompe la mucosa, cosi ch e il l~­ ql1ido si vers~ nel sis:ema venoso. Se q~esto liquido è tossico, puo financo determinare la n-:!orte. Data Ja discordanza delle op1inioni intorno al g r ado d ella pressione limite, pare opportun o tener e la pressio11e al disotto dei 20 n1mc. di mercurio. Com1u n,q ue l'ini ezione nella pelvi renale non dovrebbe mai determinare dolore. Pericolosissima ·è la ipert en sion e del rene, tanto più quando si tratta di reni molto infetti. Anche se le soluzioni pielografich e possono esser e iniettate impunemente in forti dosi per via endovenosa, non è provato ch e un ' urina c arica di b atteri sia altrettanto innocua. N-ella maggior 1>arte d ei casi i 'infezione entra in circolo per la r ottura di un calice. Non si può provare ch e così avven ga lna è logico supporlo. V 'è un altro caso pratico di reflusso pielovenoso , jl qua le ci consiglia la massima pr eca u zion,e nelle operazioni di reni pionefrotici , specie se tubercolari. Non si può ne.gare cb e malgrado le più g ran di 11r ecauzioni, in m1olti casi non si può i1l1pedire 1'infezione. Si su ole, per prevenire l 'infezion e della vescica legare l ' uretere e quindi estirpar e il r ene. Ciò facendo però, se la pelvi contiene del pus e si eser cita una forte trazione sul rene, la pression e intrapelvica viene grand &mente aumentata e n e può risulw r e la rottur a di un calice entro una vena (reflu sso pielovenoso). Questa rottura causa naturalment e l 'infezione del san gu e ch e è gravissima e spesso fa tale. L 'A. cita P'Oi jl dott. George Walter , il quale scon siglia lo schiacciamento del rene. Egli consig·lia un a incisio11e .addon1i11ale, la legatura e la sezione dei vasi , avendo cura cli lasciar attorno ad essi 11na quan tità sufficiente di tessu to , cosicch è vengan o legati an ch e i vasi linfatici. Cosi le vie di comunicazione ch e collegan o il re1le coll 'org·anisn10 \ engon o chiuse. e il pericolo di infezione ch e si avrebbe spremendo d e.I materiale attraverso i vasi vien e eliminato. 1

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[ANNO À'L, NuM. 16J

L 'A. passa quindi in rapida rassegna le osservazioni di Kelly e Burnam e di I!:ans Wildbols sui casi di tubercolosi miliare conseguenti atl operazioni renali, osservazioni che dovrebb ero muovere i ricercatori -a llo studio della ca u sa di quei fenomeni e della loro preven• z1one. Se non si sono avute un maggior numero di setticemie e tub er colosi miliari non lo si deve a pre\"'enzioni prese, rna bensi al fatto che la pelvi non ·è p erfettamente tesa sotto la pression e del m at eriale infetto e che la trazione non accresce la pressiorle al punto da_ . determinare la rottura. lnoltre si sa cl1e poch e volte i baci.Ili tubercolari sono presenti nel rene e difatti la loro ricerca n elle urine raramente è positiva, anch e quando il rene ,è sicuramente tuber colotico • L 'A. riporta poi tre casi suoi , due di sett]cen1ia da bacterium coli e uno di tubercolosi dovuti al suo giudizio all 'aver trascurato il r eflusso pielovenoso. I primi due casi vennero a guarigione grazie ad opportuni interventi mentre il terzo fini con la morte per tubercolosi miliare dovuta ad una eccessiva pressione intrapelvica causata dalle diffiooltà operatorie. . L 'A. consiglia di vuotare la pelvi renale di tutto il conten11to mediante un ago od un catetere introdotto attraverso una piccola incision e nell 'uretere, a mo11le della legatura , prin1a ch e ven ga fatta la n e.frectomia. A t.al proposito descrive la tecnica per proceder e allo svuotamento del pus o dell'urina contenuti nella pelvi r ena le evitando lo scolo di essi in campo operatorio e prevenendo così la possibilità di un reflusso pielovenoso. Ancl1e in caso di calc·oli che ostruiscono I 'uretere bisogn a prima di rimuover e l'ostacol~ sv;iotar~ la p elvi dell'urina e del pus contenuti pr1n1a dt proceder e alle manov~e sul rene stesso , per la pielotomia o la n efrectomia. ScANDURRA.

Epitelioma primitivo dell'uretere. (E . D AVIs e A. SAcHs. Jorirn. of the A m. t.1ed . Ass., 20 g iug110 1931).

Gli AA. riportano un caso di un uomo ii 80 anni che si lagna va di qua lche po ' di febbre ·e jrritazion e vescicale e che un anno 1p ri111a avev1a avuto crisi passeggere di ematuria, m entre gli esami urologici avevano rilevato ·Solo una modica ostruzione prostatica e un uretere ~ gramma aveva fatto sospettare un difetto fli riempim·ento a l disotto della cr esta iliaca . Dopo ciraa un anno s'erano avute febbri fin o a 40° minzioni frequenti e con bruciore e ' ' legger,e en1aturie che persistettero con vari~ intensità fino .alla osserv,azion,e da parte degli AA., epoca in cui si riscontrava: modic a ipertrofia prostatica senza ristagno vescicale, modica pi11ria, temperatura 37°,&'; a lla cistoscopi'l (dopo ematuria abbondante) dall 'uretere d. urina chiara; col cateteri smo dell ' uretere sin . 1


tANNo XL, Nul\r. lo]

urina chiara quando ili catetere r aggiungeva j] bacin etto, e subito dopo getti sanguinolenti dall'uretere, ritirando il catetere fino al 3° inf. urina sanguinolenta fuoriuscente dal catetere stesso . L 'esame dei reni non dimostrava niente di patologico; nessuna ombra sospetta nell e regioni renale e uretera le; ureterogramma d. normale, mentre l 'ureterogramma sin. mostra un n etto d_ifetto di riempimento quanto una oliva a livello della 1n vertebra sacrale e al disopra lieve dilatazio11e. Diagnosticato un tumore ureterale sin. , si consiglia va la nefrectomia e l 'ureterectomia completa, ma l 'accettazione veniva prorogata. Dopo un mese, e per la dur.ata di due g iorni, insorgevano brividi, elevazione della temperatura· a 40°,5, dolore acuto sul fianco sin. , pro_trazione estrema, cianosi, polso rapido e caduta della .pre sion e. Il cateterismo ureterale sin. dava urina ematica, cellule di pus e bacilli. Segui,,a un abbassamento di temper atura; dopo 5 giorni con anestesia al protossido di azoto si pratica la n efrectomia sin. Poich è il rene e il bacinetto apparivano macroscopicamente e microscopicamente normali e il ma lato pe r un anno non aveva j)tesentato alcun intorno, si i)roroga,ra a terrtpo indetern1inato l '11reterectomia. Un ureterogramma fatto tre me i do po l 'in tervento, mostr.ava il difetto di riempimento notato prima. Una cistosco1Jia eseguita 10 n1e;-;i dopo l ' operazio11e fece ·vedere getti . pa . . 1nodici di sangue dall 'orificio dell'uretere nefrectomizzato. L' ureterectomia, con anestesia rachidea , mostrò un uretere normale tranne che all'unione del 3° m edio con l 'inf. in cui si notava un rigonfiiam,e nto fusiforme quanto un 'oliva. Alla sezione si vedeva il tumore fi ssato p er un sottile peduncolo alla }Jarete post. e al disotto di esso un gruppo di piccole m etastasi. Istologicamente il tumore, originantesi dal la mucosa ureterale, era un epitelioma ia cellule quam ose papillari romie q1J elle che R'incontrano nella ' rescica o nel b acin etto. Le ca1·iocinesi erano 111olto rare. 1

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SEZIONE PRATICA

ScA

DURRA.

RammeaUsmo le segueatJ Importanti pubb//caz/onl:

L'ESAME DELLA FUNZIONE RENALE CON I MODERNI METODI DI INDAGINE. (Prof. G. RAI~[OLDI) .

Prefazione del prof. RoBEaTo A:4E SSANDRI . Volume di pagine VIII-247, con varie figure nel testo. Prezzo L. 30. Per i nostri abbonati sole lire 27 ,75. MANUALl'TA CISTOSCOPICHE. (Dott. G. M. G1uL1AN1) ad u.so clei medici pratici. Prefazione del

prof. AMBROGIO FE.RRJ\RI. Volume di pagg. VIII-79, con 58 figure in n ero e a colori i1el testo. Prezzo L. 15. Per i nostri abbonati sole L. 13,75. I nvia.re Vaglia all'Editor e LUIGI POZZI. Ufficio P oE\tale Suooursa.Je diciotto. ROMA.

NOTIZIA BIBLIOGRAFICA. J. S. Cov1sA (e collaboratori). Modernos estudios sobre Dermosifiliogirafia. Madrid, editore J. Morata , MCMXXXII, pp. 312, con 2b' figure. Prezzo : P e . 20. Il !Presente volume è frutto dell'attività scientifica svolta du~ante il precedente anno accademico nella Clinica dermatologica di Madrid e nel reparto ospedaliero di S. Giovanni di Dio da parte del prof. Covisa e di un g ruppo di suoi collaboratori. Una trentina di lavori all 'incirca si su sseguono nei quali sono trattati i più svariati arg omenti di der1nosifilologia, alcuni d indole clinica e terapeutica vera e propria, altri maggiormente rivolti a ricerche sperimentali e di laboratorio. Di notevole interesse ci sembra la prima serie di m emorie: sulla morfologia delle malattie precancerose intese in senso molto , forse troppo, lato e dall ' A. prof. Covisa suddivise jn dermatosi attinich e (xeroderma pig1l1ento o, radiodermiti , ecc.) : nevi: dermatosi n1eccaniche (cicatrici, leu coplasie e traumati~ 111i secondarii, certi para siti quali agen ti di stati precancerosi come quelli che accompag·11er ebbero la bilarziosi vescicale, ecc.); d·er1natosi chimiche (ipercheratosi arsenicale, azion e di sostanz·ei coloranti sulla pelle, ecc., quelle pro\1 ocate i11 cerLe professioni o mestieri da l ca tTam e.. lJaraffina, ecc. : precancer experim ental, d ell 'A.); sull'istiologia dei processi precan cerosi; sulle forme ;superficiali clegli e1)itelj on1i cutanei; ulla radioterapia de] cancro della p elle, forniti tutti di più o meno ampia documentazione bibliografica in cui non sono dimenticati gli autori italiani. A questo primo gruppo omog eneo di lavori seguono, nel campo derm.atologico, illustrazioni di ca i clinici 11on comuni (epitelioma da raggi X su lupus eritematoso; miomi cutan ei, un caso di cistj idatidee mi1Jtiple, prob abilmente primitive, del sottocutaneo; orticari o rla freddo ; pitiriasi rubra infantile, ecc.); studi d'insieme sulla patogenesi e trattamento della tubercolosi cutanea, :sui rnoderni m·e todi di cura della lebbra; rirer cl1e ed ·esperimenti sulla intradermoreazione in derm o ifilografia , sulla 11eazione allergica a lla tricofitina nei leprosi con una nota preventiva ui risultati terapeutici , sul metabolismo ba ale n ell'area Celsi e nell'acne , sulla cura delle p iodern1iti col batteriofago, sul trattamento fisiotera pico de lle n eurodermiti, sul comportamento g lobulare e la formula leu c·ocitaria n el tra ttamre nto con raggi X; sulla cura dell a prurigine con l 'irra diazione della milza, ecc. Non m en o largamente sfruttato è il campo della sifilologia e venereologia con })uoni la·vori sulla .sifi lid e polmonare, sulla m·odifi cazione del l1 qu1d0 cefalora chidiano nella malarizzazione, sui risultati sperimentali e clinici della c11r.a i11tradermica nella sifilide, sulla jodot er.apia endovenosa ad alte dosi in sifilogra1


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<< IL P OLJ CLI NI CO

fi a; sulla reazio11e di 1\tuller modificata (~1. B. R. Il) nella siero-diagn.osi della sifilide; sulla diagnosi biologica della blen orrag'ia; sul trattamento ~ecifico intradermico della epididim ite gonococcica; sull'estio1nene e su oi rapJJOrti col sifiloma anor·ettale del Fournier. · Questa r apida enumerazione dei lav·ori più interessanti contenuti n el volume, ai quali è giustizia riconoscere in genere rigore di m etodo e mo·dernità di ' 1 edute, può dare una idea approssimativa della sua importanza come raccolta di notevoli contributi alle nostre con·oscenze di d ermatolog ia e sifilolo.g·ia. Ad essa ag giungono pregio 1'edizione corretta, se pure modesta all'apparenza , e le fig ure ch e illu strano il testo . V. MoNTESANO.

CBNNl BIBLIOGRAFICI. O. U1·'l,.REnuzz1. Trattato di Patologia Chirurgica Generale e Sµeciale. Vol. I. Un volume .d i pag. '724 con 8 tavole policr ome e 345 fig ure i n 1)arte a colori. Editore U .T .E .T. , 1933 . L. 85 . Come 1'Uffreduzzi accen11a 11ella pr·efazione, il contenuto del Trattato ch e og·gi pubblica è for111ato colla materia del suo corso di insegnamento, da 20 anni a questa parte .. Ciò vuol dire, per una m ente chiara e ordin.a t a con1e quella dell 'Uffreduzzi, scrivere ed esporr e da . Maestro sorretto da una esperienza didattica n·on c omune, controllando, si può dire capitolo •p er capitolo, l'efficienza dell'illustrai ione, adattando lo volgin1ento alla minore · o r11aggiore complessità dell 'argon1ento, semp)ifi cando ìa trattazion·e ed evitand·o di ]asciar e zone d 'omb ra nello scibile di chi impara sul libro non dando niente per già acquisito. 1~e vien e così una armonia n ella esrposjzione e una chiarezza quale di solito non siamo abituati a incon trare. In questo pirimo volume a un capitolo in c ui sono esposte le dottrin e sulle i11Eezioni , • • • • • • su1 tumori in· ge11ere e sui ra pport1 tra teoria della r o tituzione e patoloo-ia cl1irurgica, fa seg uito la trattazione sulle ma.Jattie e i tum·ori delle ossa e delle articolazioni e alla fine del volt1me la . patolog ia chirurgica degli organi del] a circolazione • l\ questo primo volume ci auguriamo \Tengano rapidamente a seguire i volumi successivi in 1J1odo da colm,a re una lacuna importa11te nell 'insegname11to della patologia speciale chir1J_rgica in Italia, cui ora da più parti si tende a provvedere: l 'Uffr.eduzzi l)er ora precede, e anch.e per questo gli va data ampia lode. R. ALESSANDRI. 1

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L . lJRBANI. Statistica c.liriica ed operatoria. Un volume in-4° gr. di pag. l b'5 . Editore Marsili , Orvieto. L 'A. si limita soltanto a riferire la su a atti' 1it à chirurg ica in u11 ar1no di primariato agli Ospeda li Riu11iti di Ron1a. '• /

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[ANNO XL, Nul\1. 16J

Espone i casi con stile elegante, conciso , e con vero obiettivismo. Nurr1erose fotografi e dei pazienti, dei p ezzi anatom4ci, e delle radiografi e più interessanti , rendono ancora più viva e dinamica l'opera, il cui pregio è pure quello di essere generica. In essa ir1fatti sono toccati tutti i campi della chirurg ia, ·co11:1presa la n,eurologica, la estetica , la ortopedica, in cui l 'A. dimostr a speciale competenza. Non sono traséurati poi n eppure i cosidetti piccoli i11terv:en ti., m entre a testimoniare la valentia del chirurgo e. l 'arditezza, figurano due « antetora.co-entero. . esofagoplastiche » per stenosi cicatriziali , con esito felice. Bene trattato1, per quanto succintan1ente è il capitolo delJa preparazione del malato , dell 'an estesia e delle complicanze dell 'operato. L a chiara esposizione sulla organizzazion e della sala op eratoria , è la prima nota di tecnica, a cui ne seguono tante altre, e tanto più interessan Li, quanto più - atte11tamente si legge 1, opera e quanto })ÌÙ chirurgico e critico è l 'animo del lettore. Considerazioni clinicl1e con cise ma argute, con1pletano molti d ei casi riportati . R. GRASSO. G. PoRTMANN. 1 raité de T echnique Opératoire Oto-rhino-laryngologiqu·e . Vol. di 8'66 pag. co11 467 fi.g . Ed. Masson, Paris. 1

In questo trattato Por tn1ann espone la tecnica classica e quella sua p·e rsonale degli interventi della specialità; nessuno dei m etodi chifurgici più moderni è trascurato , pur n on essendo dimenticate le oper.azioni più banali. P·er ciascun intervento il m etodo d 'esposizion e è sempre uguale: definizion e, indicazioni, controindicazioni, preparazione del malato, an est esia, strumentari , tecnica (illuminazione, posizione del chirurgo e degli aiuti , preparazione del campo operato1io) e infine l'intervento . Di questo sono descritti i vari tempi successi vi, ciascuno dei quali è illustrato da un.a figura molto dimostrativa. Sono ricordati gli incidenti e le complicazioni operatorie , gli accidenti precoci e tardivi post-operatori, le cure post-operatorie. I con sigli pratici più minuziosi , la ricca iconog·rafia e la sistematica esposizione. spoglia di tutto ciò ch e non sia utile e pratico , sono le caratteristich e che distinguono questo trattato e n e fanno apprezzare la r eale utilità. M. SJLVAGNJ.

H. P. CH,-\TELIER. Jn.itiation aiix examens courants de la gorge, du riez <fl des oreilles. Volume di 324 pag. , 152 fi g. Ed. Masson, Paris. Frs. 50. Il titolo del volum·e definisce già di per sè i limiti e gli scopi cb e l ;A. si è in111osti: iniziare cioè lo stude11te , lo specializzand o agli


(1\~No

XL, Nul\>r. 16]

esa1ni d elle vie aeree superiori e dell 'o recchio, indicando, con tutti i dettagli, la tec11ica e la se111eiologia principal e. Tali dettagli sono le caratteri tiçhe di questo manu.ale, in quanto essenzialmente pratici, ·p recisi e n1inuziosi, sì che riescono di una chiara efficacia e utilità. Due capitoli principali dividono la trattazione : 1'uno concerne i con sigli generali per g li esami otorinolaringologici e l 'altro particolari a ciascun metodo di esame; do1')0 precisata infine la tecnica di questi, l 'A. segnala brevem ente i diversi aspetti ch e possono assumere le regioni sottoposte all'esame. Il volt1me è corredato da numerose figure che lo rendono .ancora più utilmente dim ostra M. StL\rAGNt. tivo. l;..

Beitrtige zar Jlil und- tind K ieferchirurgie. Un ' rol. in-sa. di 117 pag. , con 128 fig. G. Thieme; Leipzig, 1932. Prezzo _.\.XHAUSEN.

RM. 12,60. ~ questo 1)82° fasc.icolo di un grosso trattato di odontoiatria (Deut ch e Zal1nl1 eilkunde); iniziato da A. e J . Wittel ed attualn1 ente diretto cla O. Walkl1off, tr.attato ch e si pubblica per n1011ografie r edatte da i)ccialisti. Il prof. Axliausen porta qui il contributo del suo la,roro di cl1irurgia della bocca e delle mascelle, a ]l'O. jledale della Charité di Berlino , dove per tale branca è de tin.ato fin dal 1930 un appo ito padiglione. In e o, nel primo anno di eserciz~o, ~i accolsero 448' malati , su cui vennero e .. egu1te 352 grandi operazioni riguardanti il sist ema clentario , la cavità orale, la chirurgia dei ma~ce llari la pl.astica del viso , del naso, ecc. Descrizio11e accurata del malato, della tecnica operativa, dei risultati , eccell enti fotografie cli prima e dopo l 'operazione dimostranti la g uarig ione ed i l ri1)ri ti110 di fi.so11on1ie euril 1niche. fil. 1

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SEZIONE PRATICA

L. LEaouRG. Nlanuel de dessin deritaire . III ed. Un vol. in-16°, di 104 pag. BouLANn e

Masson e C.ie, Paris, 1932. Prezzo 15 fr. copo di questo manuale essenzialmente pratico è quello di familiarizzare lo studioso di dentistica con il disegno anatomico de.ntario , il modellamento e la plastica che si esigono all'esame . Il disegno, di fatto, addestra la mano e tutti conoscon-0 l 'importanza del lavor') manuale in odontotecnica; e so inizia ai problemi dell'estetica e porta quindi un valid'J con tributo alla protesi ed all 'ortodontia. Il disegno, 001ne viene applicato dagli AA . ha inoltre grande importanza percbè aiuta a comprendere e ad interpetrare la radiografia, ch e .èJ essa pure un metodo di proiezione. Il volume è stato com.p ilato soprattutto per 1a preparazione agli esami di odontotecni co . ma è utile per chiunque si occupi di tale materia. Molto · chiare e sig nifi cative 1e figure

di eg·nate a tratti, nelle quali tutta l 'a11atomi:l clentaria viene ad e ~sere passata in rivista in n1 odo i) r eciso e chiaro. fil. Bollettirio della Accademia m edica Pistoiese « Filip[JO Pacini » . An1to V. Un vol . in-8·0 di

168 pag . Tip. A. Paci11otti. Pistoia. Ii.innovando le tradizioni della « Scuola inedico-chirurgica pistoiese » che ebbe vita ri gogliosa per circa due ecoli e venne soppressa ' 'erso la metà del secolo scorso per dare impulso a quella fiorentina , il Prof. C. Cantieri 11a fatto dell ' Accade111ia pistoie e, che si intitola al i10111 e o-Iorio o di Filippo Pacini, un centro di studii e di atti, 1 ità scientifica. Ce lo atte tana questi e< Bolle ttini » (di cui questo è il V della serie) ch e si \'e11 gono pubblicando annualmente e che co ote11gono studii preg,evo]i di notevole importa11za pr.atica e scientifi ca. Ne citiamo alcu11i contenuti nel presente volum·e : La solfoterapia d el diab·ete m ellito (C. Cantieri). La aalaLtoforite e Je sue con segu enze ~ull 'allattamento (S. Mag1ti). L'opera del medi co contro g1i ao·gr e.._ ivi cl1in1ici in gu erra (L. Ca1)ecchi). Il tratLan1ento medico delle ·par~ li­ si infantili (P. Palag i). Di ipareochi alt1i ]a,rori , pure presentati al1' ccademia e pub])licati in altri periodici, tro' ' ian10 qui il sunlo . Da t1ltim o, un ricco ed· interessante notiziario. fil. _... Importante pubblicazione: ROBERTO DIR.ETTORE DEL.LA

R.

a.INJCA

ALESSANDRI

CHIRURGICA DELL'UNIVERSITÀ

DI

ROMA

MANUALE Df CHIRURGIA OPERA D'EDTCAT:\ AL MAESTRO NBL SUO XXX AJ\'NO DI INSEGNAMENTO DAGLI

ALLIEYl

ASCOLI M. ROMA SAGGIO G . CAGUARJ BIANCHINI A. ROMA BRANCA TI R. PARMA CERMENA TI A. TERAMO CHlASSERlNI A. ROMA : - CRAINZ S. ROMA DOMINlCl L . PsRuctA FERRERI G. PERUGIA - GHIRON v. ROMA - Gus, 510 S. CATANIA - JURA V. ROMA LOZZ I V. ROMA MA, TRONOLA G. ROMA - MINGAZZINI E. ROMA - PACETTO G . ROMA VALDONl P. ROMA

Si è pubblicato ii v olume :

CHIRURGIA DELL'ADDOME (con 326 illustrazioni di cui 16 a co]ori) REDATIA

DA:

Prof. SAGGIO GINO, Direttore della R. Clinica Chjrurgica de), l'Università di Cagliari; Prof. DOM INI CI LEONARDO. Dir~ttore della R . . Clinica Chi, rurgica dell'Università cli Perugia ; Prof. GUSSIO SEBASTIANO, Direttore del R. Istituto di Pato, logia Chirurgica dell'Università di Catania; Dott. V ALDONI PIETRO, Aiuto nella R. Clinica Chirurgica dell'Università di Roma, Libero docente di Patolog ia Chirur, r.1ca. Clinica Chirurgica e Medicina Operatoria. Volume di pagg. XII •j50, in carta patinata. Prezzo della intera opera in quattro volurni, rilegati in piena tela, L. 3 O O. Per l' esteY:> aumentare L. 5 O pey le maggiori, spese postali occorrenti per la spedizion e raccomattdata. .... Daj soli abbonati a l « Policlinico l > l'in1porto di L. 300 può essere pagato con un primo versamento di L. 2 5 e con l'impegno scritto di pagare le rimanenti L. 2 7 5 a rate mensili di L. 2 5 ciascuna fino al saldo.

Inviare preuotazioni e V aglia di acquisto alla nostra Amr11i'1i, straticme e per essa alL' editore L U IGI Pozzi, Via Sistina, 14 , Roma.


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te JL POLICLINICO

DIVAGAZIONI

La fisiologia della circolazione cereb1·ale. La fi iologia della circolazion e cerei>rale quantunque sia st ata ogge tto di s tudi numer osi ed accurati presenta an cora punti oscuri. E un problema di alto in ter esse p er ch è si ricollega alla cono cen za del m eccanismo di alcurLi sta ti psico fi ici , nonch è di svariate condizioni i)a tologich e. Una d e11e pa rticolarità della sang uificazione d ell 'en cefa lo con iste n el fatto che essa si svolge in u n a sca tola a pareti rigide, ine ten sibil e ~ cl1e è co tiluita n on so]o da lle os a cranich e, 111,a da quella 111embrana dura , fibrosa ch e è la dura i11adr e. L 'aipp orto di an gu e arterioso produce un au1nenLo della massa en cefa lica ch e n on può e ere compen sata se n on da una corrisp on dente fuoriu cita dal cranio di san gue venoso e cli li quido cefa10-r acl1idia n o . Mosso mi ·e in eviden za le pulsazioni sin cron e delle carotidi jnLerne e delle giugulari . L ' usciLa del sang u e venoso corrisponde esatta.m 1ente all 'arrivo d el sang u e arterioso n el cervello . Rich ct e Quecken stedt dimostrarono con un o peciale disp ositivo ch e ad og ni apporto di sa11g u e arterioso nel cerve1lo corrisp onde un d eflu ... o del liquido cefalo-rachidian o da l cranio n el r.achide , deflusso ch e aumen ta qua ndo i ostacola la circolazion e ven osa endocranica , comprim endo le due giugulari. 11 deflusso di sangue venoso e di liquor n on compen sa com pletam ente l 'apporto di sang ue arlerioso. Ad ogni sistole arteriosa si h a una est)an ion e del cervello, cui segue una contrazion e pr ogressiva con la diastole. Analogam en t e l 'c p irazion e determ ina un aumento di volu1T1e d ell en cefalo, e l ,in spirazion e una diminu1

z10 11e .

A11cora più complesse e ancor m en o de finite ono le condizioni v,a somotorie della circola zio11e cerebTale. Ir1nan zi tu tto è .a rileva r e com e sia an cora in certa 1 esisten za di un 'innervazion e dei vasi cer ebrali . I da ti istologici e fi siologici son o al ri guardo tutt 'altro ch e conclu sivi. La n1aggior an za dei ricercatori non è riuscita mai a m etter e in evidenza fihre n ervose in vatSi cerebrali pur avendo adoperato tutti i m et odi di colorazione. Solo Stohr r ecenten1ente m ediante l 'impregna zione argentica ottenne dei risultati positivi , ch e on o sta ti poi contra ddetti. D 'altra parte le sostan ze sirnpatotonich e non pr ovocan o alcuna reazione vasale 11el cervello: l '.a drenalina e· l 'efedrina n o11 determina no co trizione delle arterie cerebrali. Ed allor a si è pensato ch e le reaz ioni dei vasi cerebrali ad alcu11i stimoli m eccanici , elettrici , 1

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[:\~NO

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XL,

NUl\l.

16)

termici , cl1irnici (l 'acetilcolina ad es .) sia l 'effetto di un 'eccitazione diretta delle fibre muscolari della parete vasale. Mentre alcuni autori a mmettono che l 'inn er v.azione esiste olo p er i grossi tronchi del1::. . base e che vada esaurendosi con le successive ra mificazioni. Il ch e importerebbe che la eccitazione nervosa sarebbe risentita dall 'ultime ramifica.zioni vasali 11on direttamente, ma per contracoolpo. Sta di fatto che la clinica dimostra con1e i vasi cerebrali hanno uria propria motilità. Le sindromi da spasm1i vasali cerebrali sono ora .abbastanza definite. E questo dato di fatto è confermato dalla chirurgia attra verso i rilievi fatti nei craniotrapanati , e dall 'oftalmol ogia attraver so gli e ami del fondo oculare. La circolazion e cerebra le subisce m odificazioni in diverse condizioni fisiologich e. Non è dubbio ch e la stazione verticale determina un min or e afflusso di san gue al cervello, ch e se n on è ri sentito dai sani, si manifeta clinicam ente n egli anemici e nei convalescenti con vertigini, disturbi visivi, p alpitazioni e rpersino deliquii. L 'esperienza fisiolog·ica (Rich et e Salathé) ha da to r agione del m,eccanismo di forn1azion e di questi fenomeni, che sono essenzialmente lega ti .all 'anemia cerebrale improvvisa. Viceversa la p osizione orizzontale o a testa in g iù produce di turbi congestizii: cefalea . ron zii, arrossam en to della faccia . Questi fe11omeni son o dovuti .a11 'ap1Jorto di sang·ue al cervello. In effetti il pol o cer ebrale si fa più forte e i vasi en cefalici si dilatano . È sta to n otato che n el sonno il p olso cer ebrale diventa deb ole e la superficie corticomening ea dive11ta pallida . Da que ti fatti si dedusse ch e il onno era una consegu en za del1'an err1ia cerebra le . Attualmente si dà a questo fatto il semplice valore di un con co mita11te o dell 'effetto del sonno . Sotto 1'influen za dell '.attività intellettuale la J)UlsaYio11e delln carotide interna aumenta sen sibilmente, 11 ch e sta a dimostrare che il coro del sangue n elle sue branch e termina li di' en La più faeile. L i1p er emia cerehràle aumenta p roporzion.a.l mente all'intensità dell 'a tten. z1one. Per quel ch e rigua rda l'influenza delle en10zioni sulla circolazione cerebrale è a ricordare ch e l'viosso sostenne l 'opinione ch e la paura determina una vasodilatazione dei vasi cerebrali ed una vasocostrizione di quelli periferici. La maggiore irrigazione del cervello J.o renderebb e più pronto e più abile n ella reazione difen• s1va. Gli studi su questo argomento sono stati ripresi, ma gli autori ch e se ne sono occupati n on con cordano tutti n elle conclusioni. Adunque il m eccani n10 della circolazione 1

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[~'t!SO

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Nu ~r .

16]

SEZIONE

cerebrale presenta tuttora incognite con ider evoli . ·ruttavi.a la sua importan za sulle funzio11i dell en cefalo deve essere r ilevante. La clinica insegna ch e fa tti isch emici o congestizii di portata limita la iper intensità , diffusione e durala provoca110 disordini sensitivi e motor i più o n1eno per i t en ti . Da ciò si pu ò legittimamente infer ir e cl1e le modificazioni dell 'appo rto totale d e' ono {)r ovocare variazioni i1ella ca1)acità intellettiva ed an che nella condotta . 1

arg o .

ACCADEMIE, SOCIETÀ MEDICHE, CONfiRESSI R. Accademia delle Scienze Medico-Chi1--nrgiche di Napoli. eduta ciel 29 dicembre 1932. Presidente : Prof. G . BoEnJ.

Periviscerite addominale destra e rivendicazione patogenetica. Contributo della Scuola Napoletana allo studio di queste affezioni. G. CASTRONovo. - L 'O. fa presente la frequenza di t ale forma morbosa, l a cui p a togen esi è stata d a lungo tempo illustr ata dalla Scu ola Napolet an a, fin d a quan do tr ent'anni fa Boeri mise b en e in lu ce perimentalme11le la grande m obilità difen siva epiploo-om entale ed in seguilo si soffermò sulle periviscerili in gen ere e su quelle sottoepat ich e e protozoarie am ebiasiche in particolare. e illu tr1 lre casi , scelt i fra i mol Li d a lui osserYati . f\e d escri ve le vicende, ora ad origine sott oepa lica con d iffu ion e peritiflocolitica, or a a ]Junto d 'i11sor gen za appendicitico e su ccessiva diffu ion e pericolecj ~ litica e peri-piloro-du od en a le, e richiama su oi p receden ti s tudi ch e illus lra r10 i r ap porti funzion ali, a b ase d ella p a togen esi di queste forn1e. In eletti s ludi egli h a addita to ripetuta n1ente P. sost enuto l 'interdipenden za di alc11ne affet io11i infiamm a torie d egli organi d elJ 'addom e destro e spiega to la loro genesi m er cè i vin coli funzionali, umor ali, vascolari e p eriton eali e le d iver se vie d'ixus e r enixus dei germi causali , le quali, in par ticolar e n el lavor o sulle perivisceriti 5ottoepatìch e ecl in quello su11'epiJ>loo-appendicite re trograd a, son o in inulamente ad ditate e de cril te. Do1)0 lunga disan1ina d el contributi di altri AA., con clude affer man do ch e esiste interdipen d en za, i1on solo funzion ale, m a protettiva ed altresl ])a togen eti ca tro gli organi viscer ali di d es Lr a d e~ l 'a<ldo1ne 1 m essi sotto lo s tesso u sber go d ella sierosa p eritoneale; d a ciò le frequenti t appe, sia ))rossime sia lontan e, di affezioni in r apporto con locaJi p eri visceri ti dovunque esse sor gan o quali consegu en ze d 'infezioni p artenti di solit o d alla irtucosa più vicina. (J1.1este varie m igr azioni di germi e su ccessioni n1orbose sogliorio effettuarsi secondo qual r.uno dei ll'e ineccanismi pa log·ene lici su cui da inolt i a i1ni ] 10 . h a in sistito, e cioè le correnti vascol ari e JiI1fatich e p er corse d ai microrganis1ni, e quelle altre umor ali ch e si muovono in superficie, in nr11tor1ia con il m oLililar si delle difese della sie1 osa p eriton eale, djfese ch e sorio an ch e m eccanich e locali, fino ali 'accorrere d ei lembi m obili o!.n e11tali ed epiplojci dove rrtaggiore è il pericolo, 1

1

625

PRATI OA

11011 altrimen ti di qua n lo Boeri otle1t11e speriment aln1enle s ugli animali . Non può quindi n egarsi agli AA. della Scu ola Nap ole tana la p r iorità di a ver ricl1iamato da gran t empo l 'attenzione su quest e forme clinich e visce1 ilich e e per1visceri L1c.hc d el la to des tro d ell'addo1ne a localizzazi o11i rr1ulliple e s ul loro m eccanisr110 <li produzion e, ch e rispecchia an ch e quello ch e si va dimos trando sulla propulsione e retr opulsion e d elle cellule b lasto1r1atose rispetto al senso delle correnti san guig n e e linfatiche . 'futto ciò, se rig·u ard a alcuni particolari storici e patogen e tici i11lorno a ques lo vas to e 11u ovo caJJilolo delle peri visceri li, n on i11erLom a il v~lore d elle ricer<;h e di al Lri 1\ A. 1 ign ari d elle indagin i della Scuula Napoletana e tuttavia con vergenti nelle ~ tesse c.onclusionì . È rnerito di Leot ta di aver r lchian1a lo 1'atte'u zion e s ulle stesse interdipenclcnze fu11zionali e pa toge11eticlLe, fornendo una vasta docunLentazione clinica, r ad iologica ed oper a toria ecl add i tando contemp or aneam ente la gra1lde vi.1 esplor ativa e curatiYa di quest e comples. e affezioni. Tuttavia un p iccolo d1vario pat oge1tc li"o se1Jara le vedulc d e ll 'O. d a quelle ùi Leot1a, ~i! ca 1 eYen t u ali là frequ ente, secondo Leott(J , J; ell e- l)eriviscer iti du oden ali e gastrich e, di clet er ' nin are ulcer azio11i de l la inucosa corrisp onde1tte. Le osservazioni, fa tte cl a L('otta, ch e in alcuni .:;asi e islu110 lesJ0111 d ella sietosa e d ella muscolare, a 1 t1 uco~r; i1ttegr a 1 n011 <le11on gono in modo assoluto per questa gen0si, .~3;:;;~~1.d o };ln cor a assai varia e diha l l u tl l 'etiologia d ell 'u lcer a gas lrica e duoden ale, 1nentre si stima più pro leLLivo ch e aggressivo I ' ufficio d ella sier osa risp etto ai visceri ch e veste; I an i o p iù ch e si con osce .)0 11 quanta facilità l e le ioni ulcer atiYe di ques ti tratti possarto andare sogge tte a riepiteljzzazioni , i n pien o accordo con le treg ue ch e si r egistran o n elle su ccessioni d ei fat ti morbosi d el! 'addom e des tro, su lle quali ancl1e di r ecente h a assai insistito P aolucci. ·c on il q u ale l 'O. con cord a a pien o n el pruden te govern o delle ad eren ze p erivisceritich e, non solo per c:l1è q uP; le si rifor man o spesso in n1isu ra anch e p iù ,·a La, ma an ch e per n on trascurare la parte che pu ò assumer e, n egli inter venti sbr igliativi e muLilanti, il m icrobism o la tente; la quale u ltima consider azion e spiega, in qu alch e caso, l 'insucces o op er atorio an ch e n elle m ani più esperte ed n.11cl1e in condizioni appar entem ente buone dell 'i nfermo. Seduta d el 28 gen11aio 1933. Presidente :

~rof. G. B OERI.

Chemoterapia della tubercolosi polmonare. G. CrccoNARDI. - L 'O. esp on e u na n1odificazion e cl ell 'aurot er apia della t u l>ercolosi, già da lui at tua la da ol tr e d iec i ann i, con si, te11 lc jn una aggiunta d i urea al prep ar ato d a iniett are. L 'O. (ld oper a il Triphal , ch e scioglie in una soluzion e d i urea al 20 %. Gli è st ato così p ossibile tra ttar e ammalati di lb c., oltr e ch e polmonar e (in fa se iniziale e n elle forn1e produttive), anch e dell e sierose e delle ghiandole, otten endo n ot evoli vantaggi. Inoltre si è ser vito di t al m etodo an ch e com e cura su ssidiaria o collater ale n egli inter ven t i collassoter apici e nelle cure san atoriali. Alcuni casi di gu ar igion e clinica perman gono da ol tre sette ann i. L 'O. pen sa ch e allo st a lo attuale l 'au rot er apia, e 111eglio an cora l 'at1ro-ureo ler apia, abbia acqui-


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(C

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POLICLJNIOO ))

s tato un p osto di diritto - sebb en e di secondo orcline - n ella cura della tubercol osi polmonare.

Ricerche sperimentali sulla patogenesi dell ' infezione tetanica. R. PALMA. - L 'O. nell 'intraprendere le ricerche

'

è partito dall 'osservazione clinica di una portatrice di b. d el tetano, nella quale è riuscito ad isolare il germe d a due accessi sottocuta11ei di origine ematogena. Egli si è proposto di ricercare le condizioni che possono fa,vorire la local izzazione periferica dei b . del tetano iniettati da soli o in unione con. altri g·ern1i (st afilococco, b . col i) direttamente nel circolo sanguigno. A tale scopo n egli animali provocava un ascesso chimico m ediante iniezione di olio essenzial e di trementina nei muscoli di una delle cosce. In base ai risultati dei suoi esperi1nenti l 'O. conclud e che l a presenza nell 'organismo di un fo<'olaio ascessuale può agire <la fi ssatore dei b . del tetano liberamente circolanti, ch e al trimenti sarebbero inoffen sivi ; e che vi sono lesioni anatomiche (ascessi chimici) che ha11no il potere di fi ssar e i germi liberamente circolanti nel sangue, ma 110Ìl sono capaci di richiamare in situ i batteri (b.. d el tetano) esis le11ti allo stato l ate11te n eg li organi interni .

Società Lomba1·d-a di

Medi cin~.

Seduta clel 10 marzo 1933. Preside11te: Prof.

L u 1G1

ZoJA.

Sul valore della determinazione del pH del succo gastrico per la dtagnosi di ulcera duodenale. G. C. ToRar. - Pa1·le11do da studi di Kauftheil e Porg·es i quali ven11ero alì.a conclusione ch e il ris contro di un 'iperacidità è un inezzo prezioso p er la diagnosi di ulcer a duodenale, l 'O. studiando 324 .casi è giunto alla con clt1sio11e ch e la ti eterrr1ina·· .Yione del pH i1el su cco ga~trico dopo pasto di prova rli Evvald-Boas, qt1ando sja u g u ale all 'l-1,2, è .p robativo per u lcera cluod_e 11al e; urt'acidità nor1nale o subnormal e r e11d e inverosimile la presen .za di un ' ulcera atliva e non con1plicata . Un 'acidità .i1ormal e od una subaciclilà ir1 casi rad.iologicamente sicuri di uls?.r a duocl e11ale rende evid·.:!nte i1 sos petto di una ~ le r:.0s i . D.iscu::;::;iotle: FoRNARIO, FoÀ, F ERRATA, GREPPI, 20JA .

!L'azione diuretica de1 11ormone tiroideo nella cirrosi epa· tica con ascite. G . PELLEGR1Nr~ - Si è so111n1inist.r ata sostanza tiroidea e ti.r0xina a soggetti 11ormali e cirroti ci epatici con ascite. Nei sogge lti nor1uali i11 rapporto ·Con tale i11ter vento si è n-ia11ifcstato un au n1ento ·della p ercer1tu ale d ella sieroalbu1Tl.ir1a e della pressione colloido-os1notica, 11on è stata. evidente in tutti i casi un 'azione su1la d iuresi. Nei cirrotici .epatici non gravi si è verificato pure un aumento n otevole della sieroalbu1nina e della pressione colloido-o·s mot~ca. Nei cirrotici n1olto gravi t ali azioni sono invece manca le con1pletamente. Viene prospettato l 'interesse t erapeutico e teorico di tali r eperti; si p on e il proble1na d el! 'interesse di tali fatti p er g·iudicare d ello st ato funzion ale del fe.g·ato. Discu ssi on e: Zo.rA, F'ol.

[ANNO XLJ

NUl\{.

16]

Trombosi interatriale e meccanismi rari di embolia. G. SUPINO. - Riferisce il caso di un ì11dividuo di 58 anni, in cui la diagn osi clinica era di infarto pol1nonarc e di emiplegia sinistra. All 'autopsia fu confer1nata la diagnosi clinica, ritrovandosi nel cervello 11n vasto focolaio di ra1nmollimento isGhemico 1.lel cer1tro semiovale destro interessante i nuclei d ella base e della sostanza grigia della regione rolandica. Esisteva anche apertura del forarne ovale n el setto interatriale del c uore altraverso il quale passava un grosso tro1nbo sporgente nei due atrii 1 e perciò si spiegava i l meccanismo della rara emboli a . ·

Studi sulla circolazione

encefali~a.

COLOMBI e SACCHI. - Coll 'i11iezione di adrenalina 11ella carotide la pressione del liquor dimostra un il1iziale aumento che precede quello della femorale ; in secondo tempo parallelamente a questo si ha un nuovo innalzamento della pressione del liquor. Le prove con i farmaci vasoélila1:atori hanJlO costan t en1e11te dimostrato una dilatazione attiva d ei vasi cerebrali . Le soluzioni ipertoniche introdotte endovena determinano un 'ipotensione arteriosa che si accompagna ad un lieve ed iniziale abbassajnento d ella pressione de1 liquor cui segue un ati1nento 11etto d i non lunga durata; la pressione stessa poi raggiunge valori inferiori a q11elli di partenza . Discu ssione : ZoJA , DoNATI.

Casi di intolleranza per idrati di carbonio o di anafilassi per il calcio 1 GILARDONI. - Riferisce di due casi trattati dap~ pri1l1a con iniezioni en(lomuscolari di gluconato di calcio e poi GOn iniezioni endovenose del medesiJllO preparato con insor gen za di crisi di brivido seg uito da febbre alta , cefalea e defervesce11za con febbre alta. Esprime l 'idea che si tratti di fenon1eni simili a crisi anafilatticl1e .

Studi sulla glicoregolazione. Il. Glicoregolazione e meta· bolismo dei carboidrati negli ipertiroidei. GERBI,. - L 'O. giunge alla co11clu sìor1e che l 'ipertiroideo ba metabolismo d egli idrati di carbonio normale m entre ha accentuate al terazio11i del m eccanismo glicoregol atore ; per questo e non per quello l a sua glicemia r aggiu11ge valori alti e talora si ha glicosu ria. Ques te e no11 q u ello vengono influe11zati da interventj terapeutici m edici, fisici, chirt1rgici, portati sulla t iroicle. Discu ssione : BERGANII, F oÀ, ZorA, GREPPI.

Rapporto globuli rossi-stroma e stato di attività erjtropoietica. PAOLAZZI e CoLANGIULI. - to stron1a mostra un comportamento cp e m erita l 'i11teresse di uno studio ·sistem atico. Il rapporto tra globu li rossi e str0111i n elle solu zioni ipotoniche ha grande i1nportanza come indice dell 'attività eritropoietica e seg·u e di pari passo l 'andamento d ell 'eritropoiesi e del l 'emolisi, essendo un ottimo aiuto per giudicar e rli questi due opposti processi poic)lè nelle so1u zioni ipotoniche gli stromi dei globuli r ossi vecchi vengono d isciolti inentre ri111a1lgono quelli dei globuli rossi giovani . Discl1ssione: FoÀ, GREPPI . Il. Seg retario .


[A:\'~O

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~L~r.

16]

SEZIONE PRATICA

Aecademia Medico-Fisica Fiorentina. Si3duta d el

l~

Società di Coltura Medica Novarese.

gennaio 1933.

Osservazioni sopra un caso di discondroplasia . Dott. L. G1 NTINI. - Un ca o di cl i ·co11clropla ia (111orbo cli Ollier) seguito per tre a11ni con secu1iYi clal giorno d el u o inizio ad ogg i viene presentalo dal! 'O. con doc11mentazio11e radiografica cò islolog jca. ~ i ricord an o le princi1)ali caratteris tiche <.lella forn1a n1orbo a ed alcu11e con ider azioni cli inclole clinica cui . i pre la l 'e ·an10 dcl raso.

Sugli effett i immediat i della paratiroidectomia nel mo1 bo di Buerger e nella endoarterite diabetica. Prof. P . BA ~ T.\ 1 e Prof. G. C. DoGLIOTTJ. - Gli 00. ha11110 fat lo pra licar e l a paratiroideclomia parziale in due ca i di n1 . cli Buerger e in u11 caso cli endoarle rite diabetica , nei quali avevano prececle11teme1lte dimostrato un a ei1 . ibile iperca1 ce111ia P .. posla1ne11 lo in1pa lir ' {011ic u c1cJ ra pi.lor lo J, ( :~. Gli effe lli jmntediati so110 s tali l a cad uta d ella ipercalce111ic1 e l a scompar sa d el dolore. 1'1ettendo t1uest 'ulti1110 fatto in rappor to co11 l a caclula d el1a calcemi a i11l erpre lano il fatt o 11el ~eguen 1 e rn odo: la aun1enlala funzio11e paratiroidea })Ort a all a iper calc~mia l a quale s timol ando il i1upatico, provoca Yasocos lrj zione. Un al tro fcrl tore vasocos lri ltivo <\ rappre el1 la lo dall a i1Jeraclren a linen1 i a provocata ug u alment e cla11a Li1nol azione ~ in11)a lica rlo' uta nlla iper ca lremi a . ~el ca o d ell a encloar terile diab etica g li O. uppongono ch e e is la ai1lagoni mo funziona le tra pa11c ren e para ti roiò j . ecluta d el l 6 febbraio 1833.

Contributo allo stud io della cosidetta ' ·mammella sangu inante , .• Dot l . T . GRECO. L 'O. ritiene anzitullo cl1e n on i <l ebba conli11uar e a p ar l ar e di cc man1m ella ang uinan te », giacch è molte e Yarie sono l e affezioni d ell a man1n1ell a, nelle quali tale it11 om a 11uò ri con trar si . E pone quindi lo s tat o allua]e d cll 'ar gom ento e p orta il contributo person al e di <lue casi. Conclud e infine ch e, d i fronte al sangui 11amento di una mammella, esclu se l e forme ecce1ionali ch e possan o produrle, si debba p ensare nl « _tun1 ore vegetante intracanicolare », (secondo Lecè11e), com e l a cau a p iù frequen le di e o. Ta1e forma 111orbosa n eve essere con sidera la come una 1nal attia precan cerosa; tuttavia l 'op erazi on e r adicale sar à i11clicala olo quando il d ecorso, lo st ato gen erale, i caratteri d ella tumefazione e sp ecialn1en.t e l a r eazione gangliare, facciano realmente sosp ettare la malignità in atto d el processo. Negli altri casi sar à possibil e invece l 'operazione con serYativa, alvo il control lo òi un esame i s tologico con1pleto ed accurato.

Sindrome allucinatorio-eclamptica in corso di chetosi diabetica. Prof. A. TERZA. 1. - L 'O. r iferì ce il caso di una flo11n3 di 51 anni entrata in O~pedale con crisi co11vulsiYe ge11er al jzzate e con fenomeni di allu<'i11azio.ri P.. GJicosuria no1('vol e, ipergljcemia e acelon1Jria r jch ie er o u11 pronto interve11 lo in propo:- i to. La in u l i1101er apia fece r egreclire con1pl et an1enle il quarlro n1orboso. Il . egretario: P. ~1 CCOL1~1.

627

Seduta del 2 febbraio 1933. Presidente: Prof. PAOLO P1ETn '· Sul trattamento delle lus. clel semilun ar e del carpo.

Dolt. \ -.

sazioni

GALLINA. -

Disct1ssione : Proif.

AR~tAN T .

Considerazioni sulla cura delle artriti gonococciche. Prof. P. A. ~lEI);ERI. - L ·o. p arla della n ecesità cli c urare localmente l 'a fiezione b len orragica ll <' i casi complica ti di ar lrilo gonococcica . Il prof. F ERR EHO aL·ca11lo all a cura locale, insiste ulla n ecessj tà ch e precorcm cn le Yen ga i stituita la trazion e a !)C i s ull 'articol azione colpila, l a qual trazione corregge l a posizio11e difetto a di flessione e caln1a rapidan1ent e i clolori .

Il prof. ~\1c\IA:\1 chiede. qunle sia l 'idea' dell 'O. sulla Roe11tge11 ler a1)ia precoce, a piccole dosi (con la t ecnica del :\Iilani). P er son almen te ne ha trattati solo t rt:! casi, dt ct1i due co11 ri sulta lo ottin10. Il prof P1ETHA crede c lic il nlig lior lri.1 lla1uento dell 'artrite gon ococcica ia quello ch e deri,ra dal1' associ ~zione dei Yari inetodi Ler ape u ti ci: ct1re local i, trazio n e a pesi , ct1rc gen erali mediche, Yaccin azione , ecc. J)Oich è L'ar tri te gonococcica è app un to espre ione rl e !J n cliffu ione di un proces o locale in fe tti vo.

11 J)fof.

ricor L1n le di cu s ioni circa la 11atura del! 'artrit e go11ococcica co11 siderata d a Yari a utori com e doYula ad a~ 'OC i azio ne d el gonococco con a ltri germi . CAP UANI

La funzionalità gastrica nei vecch i. Dott.ri D. CANTONE e P. CnocE. - Gli 00. h anno ... tudja t o il co1npor tame11to della secrezione gastrica p er mezzo del sond ag!?io prolunga lo a rligiu110 e d eJl 'es lrAzio11 e frazio11a la della col azio11e cli E'Yald i11 52 individui ~26 uo111ini e 26 ùon11e) cl ai 60 ai 90 anni ch e no11 J)resen lavau o alcu11 di ... turbo a carico dello t o111 aco . I risultati o t te11u l i h a11110 d in1 0 -Lra lo cl1e 11ei Ye~rhi e is te un a le n de11za all 'nchilia (29 % dei casi) ecl all 'ipocl or iclr ia (25 ~6 d ei ca i) che è t anto pil.1 freq11er1te q 1nJn lo pi1 1 avanza la è l 'el à d ei sog·ge l li ecl 13 i11d ip enclen le d al sesso, da 11'arteriosclero i ed anch e d all 'u so di beYande alcoolich e. Ril(> 11gono p ertanto ch e la cau "'a cli que ta d eIi cie11za cli fn1 1zionalitll sia d a ri cer<" ar~ i i1ell .inYOluzio11e ... e11l le dell .or g·a110 . La reazione di Sciarra nella paratisi progressiva.

Do ll . L. c:.<\a 1TT0. ·- 1. . ·o. esperimenta l a reaz io11e cli ciarra 11cll a paruli i progr essiva lr0Ya11dola pesso posiliYa l à dove ]a R . Wa ermann riulla 1tega tiYa . R i tiene ch e la R. Sciarra sia asso1u lu111eo te . . p ecifi ca per la l ue e ch e il u o responso sia p ecialr11e11 te in1porl a n le nelle for111e di lue con scarsa reazione dife11 iva d ell 'or ga11is1no e 11e llc forme cosiclett e cc quaternarie ». l l Segretar;o: Dott. Lu 1GI FERRERO . la uao del prossimi aumerl pubblicheremo :

IL PB.INCIPIO TELEOLOGICO NATURALE ~EL P ROCESSO DI RJPARA.ZIONE DELLE FRATTUB.E Prol11si on e d el Prof. R . B RANCATI Direttore clelPI tituto di Patolo~ia hirurgica della R. Cni ve r:;:;1tà di Parnn.1.


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« IL J>OLI OLJl\ J CO

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[ANNO XL, NuM. 16)

APPUNTI PER ·1L MEDICO PRATICO.· CASISTICA E TERAPIA. Influenza della teinperatura sulle crisi di asma.

Pasteur Va lJ ery-Radot e C. Mauric (Presse n1 édicale d'Egypte, 1 gerun. 1932) studiando l 'influ e nz,a, d ella temperatura sulle cri si di asn1a d ell 'a,dulto 11anno trovato cl1e al1cuni so110 indiffer enti alla ip1ertenm1ia provooata; altri , invece, ,,i Teagiscono, p. es. , co·n sco mparsa delle crisi qu.and o la temperatura r agg·iung·e i 38°. Quia:lu1nque s.ia la cau sa ·p er c ui agisce l ipeirtermia, i s uoi effetti non possono es er e dlu·ratu ri 1cl1e se tale ipertern1ia è mantenuta da una causa naturale, mentre invece quella provocata non ha ch e un effetto transitorio. Tanto l 'u1na che l altra, però, a rrestano n ella n1agaior parte dei casi le c risi di asrr1a subenlra11ti; occorre p erò ch e si raggiunga un certo g rado termico, variabil e secondo l ' indifil. viduo. Terapia dell'asina. 1

1

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l T1La vera g u a ri~· ione d ell 'asma

è assai dubbio cl1e l)OS ... a effettuar si , anch e se il J)azie1tte è rima to 1:>er molto t en1po senza sintomi asma•

llCI .

D i 1074 casi curati molti anni fa , solo 131' a1)1Jaiono oagi veramen te g uariti: e cioè, sol tanto il 12 ~o . Percl1è - si domanda 1\{. Rackemann (The Arclt. of inlcrn. "Aledic., n. 6, ,·ol . 50, 1932) la c ura è co ~ ì difficile, i risl1ltati cosi scarsi ? Percl1è 1'alleraia è persistente: e I 'organ ismo allergico non soltanto è capace cli reagire in modo speciale, r11a è capace di sen sibilizzarsi per nt1ove sostanze, quando le vecchie sia n o state individuate ed eliminate. Le inusiti - e in genere i « foci n infettivi - l1anno certamente in1portan za note·v ole, n1a non assoluta , nel sen so ch e la loro rimozione non ~ 11ecessarian1ente cau sa di g u arig·ione , e questa, vicever sa, può otten ersi, pur resla11do attivi i focolai di infezione. È dt1nque nel combattere la « capacità di sen .. ibili zzarsi » dei tessuti , c h e ri iede Ja difficoltà e il eo-reto della cura dell asma. 1

V.

SERRA .

La stanza priva di allergeni in casa del malato.

M. I. Gut 1nann (i\1iinch. fvlecl.

l1~·oclt. 1

3 feb-

braio 19:33) rileva con1·e assai spesso accada ch e indi,,id ui affetti da forn1 e allergicl1 e (asma bro11cl1iale, poJliuosi, emic rania, ecc.) resisten ti a qua l .. ia, i trattarn ento pecjfico o aspecifiC?, i din10 Lri110 assai avvantaggiati dal sogg 1or110 i 1~ a111bienti privi di allergeni. Se ciò talora è J)OS ibile 0Ltene1·e .con la permanenza in località adatte (n1ontagna ad es.) e talora soltanto co11 1,allontanan1ento dal luogo solito cli 'ita . as a i spesso le condizioni contin genti i111pedi .. cono al n1ala.to di abhandonare il st10

ambiente. Si è cercato allora di crear e nella stessa. abitazio~e d el 111ala to un locale nel quale egli po a v1,~ere aln1e110 t110Jte ore d el g io rno al ripar o delle cause noci' e, I requisiti a c ui tale locale - ch e sar à adattato a stanza da le tto d el r11alato - d eve risponder e, sono i seg·ue11 Li : esso deve essere asciutto al m assiJ t10 possi])ile : scegl ieremo 9uindi I.a stanza p iù riparata della casa, non irr1porta se piocola; il n1obilio e le s uppellettili saranno il più sernplici ])OSsibile: il pavimento sar à coperto di li11ole11m, le par eti prive di carta e imbiancate a calce, il letto sar à di ferro: le coperte di lana e i n1aterassi di Kapok - nei quali sarà stata provata la mancanza di allerg:eni - sara?no accuratamente 1)uliti ogni settimana. Il r1scalda111cn to sarà o ttimo , possibil~ente centrale o con stufa este rna, e ogni settimana per qualcl1e ora la sta11za sar à fortem ente riscaldato ir1 n1odo da privare tutti gli oggetti dell'u1ni<lità , allo scopo di impedire la vegetazione di fil t1f fe ch e sor10 tra i principali produttori di all ergeni. · Il problema più diffi<.;ile è qt1ello di provved ere la s tanza di a ria priva di polvere: t1n ventilatore spingerà ar ia filtrata i1e Jla sta11za sotto una modi.ca J)res .. io11e, in i11od o da impedire la penetrazione attraverso le fessure della porta o d elle finestre di aria inquinata dall 'esterno. Cominciano ora ad e er e messi in commer ci o alcuni apparecchi atti a fornire all'aria di tali ambienti un giu .. to grado di un1idità. Come si vede tale adattamento di un a stanza a locale pri,-o ùi allergeni non è cosa eccessivamente difficile 11è costo a : assai spesso co11 questo m etoclo s i o l terranno ottin1i ris ultati . PUDDU .

L'urticaria. La cute i1orn1,a le, osser''a ' V'. N. Goldsmitl1 (Practitio11 er marzo 1932), reagisce alla strofinazione corl r o ore locale i)iù o meno inten so; ise al r os ore si unisce gonfiore del la cute si 11a l 'urticaria factitia o dermognaifisn10. La t e sa reazione si può avere J:>er soffio di aria, per un pizzi1c-0tto, per grattamento, per freddo, .p er a1)plicazione ·di corrente faradica o galvani e.a. La Tisposta allo stimolo è triplice : a) dilatazione dei 1piccoli va i ct1tanei loc:a,l i; b) dilatazione d ei va1si vicini per riflesso nervoso; e) a umentata perm e,a bilità vasale, per c.ui ede1na o ponfo. Seco11do Le"''j ~ qt1esta triplice risposta è d ovuta ad u11 fluido diffusibile ch e d eriva dalJe cellule dan11eggiate ed è molto probabile cl1e questa sostan za .. ia I 'istamina. L urtic.aria è uno d ei modi ,di reagi1re ad ·una data sostanza per la quale c '~ ipersensibilità., per cb è qt1e ta ste sa o ~ La11za può d<tre o urti caria . o eczen1a o as rna. La 1nanife~tazione clinica diversa di.pende in parte dal punto di penetrazion.e d ella ~ o .. lanza nell'organismo e in parte dall incl i Yi çl uo colpi lo. 1

1


[.\ Nl\1 >

\

L, ì\ l

i\l.

16]

r~) te11cle11za a ll'urticaria è spc

o fan1iliarc. L t1 rlicaria può esser e prodotta eia ca u~e f i· iclu~ lrau111at~c.l1 e· 1 ch e agiscono loca l1nct1le o dlt fL)r111.a z ionie di reazioni ·ad ~1nligenc-anti cor­ po . 111 ll ue L'ultimo caso si l)Ossono avere ca u~ e · \.aria ti s ~ im e, a lin1ent.ari n1edica111cnto... c, i11felti , e. _\ ' olle .. i fornia per antiae11c eco11dnriv . c l1e a ... u.a volt1a è elin11inato co Jle t1rin c sollù for111a di proteasi (teo·r ia di Ori cl). L 'ac idi tà del ~ LldOre può essere cauis a di Urticaria. Per li\ :c.uira, si cm:cl1erà di disintos icare il inal.a to co 11 dieta lattea iper un a set ti111a11.a . 111 ~\l cuni ca, i (1). e . , urticaria dopo eserc izio fisico) '0110 t1tili g li a lcalini. I.11 a ltri è tl ti lo il 1u rnina 1. L'attacco acut o si co1nbalte coli ' adreoali 11a. col! 'efedrina, colla pituitri11a e coll 'estratto tiroideo. . . e si rie . . ce .a indi,iduare l 'antige ne, basta e li rninarlo per guarire. '"" i può te11tare I 'autoemoterapia; n1a ... e dopo 3--! ini e1ioni .non c'è g iovamento, è in11tile conti 11uJ1rt' . _\ll ri 1n€zzi terapeutic i . . on o le i 11 ie zitltti lli la t t , di peptone, di tio. ol fato tli ~odio, di .g-luicon.a to di calcio. R. L usEI'..\. 1

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I

629

SEZlONE PRATICA

Eczen1a ed allergia. . . t)l lo il nome di eczema son o rao·f!·ru1) ()U 'l e un a i11 fin i Lit cli a ffezioni c utanee diverse, 11e lle qttali tutta' ia i ri contra unru caratte ri ~ tica. le.:io1n ei c1)ider1110-de.rmi ca, e cioè la spon g ia . i del corpo 111 uco o di ~Ialpighi. Da q11e ~ ta <li 1)e11é1ont1 I>oi 10 le.. ioni "'econdarie ch e .. i rilrovant) 11cllc diffe re11ti forme. Con ser,·an«.lo quindi a lla })arola eczema un io-nifica to llUrai1te11t<.\ 1111orfologico, ogni proce .. o di eczenializzaLio ne può rientrare llle l c1uadro fo ndam ent.1 le. Da u11 pu11to di vi t.a et iologico, l 'eclc111a sarebl>e l 'e::.pre ione di una suscettibilità spec iale (lell 'oro-anismo, e in particolare della I)CI lei, i11 J·apporto iad una causa e ·Lerna od inter11;1 ù et cir1111i1nan te l 'eczen1atizzaz ion.e . Tra le cau e locali, E. Pezza (La. Pedif1fria, n . 2 o-e11naio 1932) ne distingue di natura r11i crot)ÌCH r1>iococchi) e micosica, e s i tratta allora, Jler lo p iù , degli eczemi seborroici, a co nf~gt1razione c ircinniarta, e ,di alc uni eczemi po-.; ti rl1 f>et igi noidi. ,\ cat1sa locale sono da riferirsi .anc11e ce rte for1ne traum~tiche, quali se ne Yedono n ei latta11ti, }ler irritazione da feci od urine, per grattt).mento, per irritanti cJ?.imici (saponi aliCa lir1i). J)e r agenti fisici o meteoric i. Tra le cause geneJrali ·primegg·ia110 quelle che agi cono per via digestivia1, e le più import.'111ti son o C}lUJelbe legate a ll 'allattamento, per qtLa11t10 non sia ben conosciuto qu.a ]e elemie nto deil latte riesca nocivo , e a i di·~ tu.rbi dell 'aprXl1:ato digere.n te, durante i quali penetr&no dall'intestino sostanze tossich e, .. OJ)ratutto prof e ic he. Nei lattanti eczematosi possono poi es ere n1 e~ ~ i in evidenza disturbi diversi, co tituenti il terreno per 1'affezione, e . tra qt1 e ti , a lcune òi ~f•Jn7 i L°)ni organ iche . $pecie de.gli organi en-

docrrno-simpatici, nonch è ·tali di speciale sensibilità cutanei.ai. Ciò preme . . ~o, l'eczema non '"'arebbe altro che una reazione cutanea, di 11atura allergica, detern1inata dal contatto d ecrli antigeni .con i corris1Jondenti a 11licor1Ji c ~ i · tcrtti nelle cellu] e e fissati nell 'epidern1ide. Ta le ' ' eduta è poagiata u ' na,ri fatli tra i q uali la coesis ten za n ello stesso soggett o di a ltre manifestazioni a llergich e, l a possibilità di praticare una d esens ibilizzazione , l 'esiste11za di intra d ermo-reaz ioni pecifich e, la dimotrazione di ainti:corpi n el siero ,del paziente. La t,er.a·pia dell'eczen1a i g iov.a quindi d el tratla111ento loca le, con le u suali soluzioni e l)OIUale, n1·a opra t utto è ,,olta a combattere l 'ab11orn1e ... ensibilità clel n1alato, usa·n do i metodi conosc iuti di desen ibilizzazione specifica e non specifica, e non trasc urando le regole a lin1entairi n ecessarie a coadiu,·are · tale ultin1.o processo. La ricer ca delle eventua li n1odificazioni del t.erreno conisig lierà in.fine la cura !8.1datta per le di funzioni or.ganiche e d endocrine e istenti , i~an·tmentand o come n o n di rad-0 ia in cau sa l 'er edolue. M. 1FABERI . 1

L'uso dell'istamina nella cura del prurito. A. C. Tru, lene o B. J\I. Bank (Th e Journ. of th.r> ,!meric. J)f edic. Assoc . .J: fe})braio 1933) hanno sorr1ministrato l 'istan1 i na ad un am1nalato di u1 ticaria con prurito inten o ch e durava da 3 seltin1ane e in cui l 'adrenalina , l 'efedrina e il caJcio erano s tati inutili. La prin1a iniezione di O,:>O mgr. di istamina fece comparire in 20 ' i1 · prurito. che ricomparve 18 ore dopo. Una "econda iniezione fece comparire di 11uovo il prurito. Si continuò la so111n1ini trazione di istan1inu dt1e ' olte al g iorno per ci11que giorni; il prurito non rico.m pane 1)iù e tre 111esi dopo l 'an1111a la to stava a11cora b ene. . Fu data l 'i. tamina a malati con prurito a cco1npagnato o no da urticarja. escludend o casi di angina pectoris, e di insufficienza miocardica. In tutti i casi n1eno uno ci fu mjgliora · mento notevole e guarigione ciel p rurito. Non siamo in grado per ora di piegare il meccanismo di azione dell 'i tam ina nella cura del prurito . R. LusE~.'\. 1

Il trattamento . desen ibilizznnte nelle artriti ero· nicl1e.

I. e. Small (J OUJ1'n. Am. Ili ed . Ass.' 17 setle111bre 1932) ri le,ra c he la ba ·e u cui poggia questo trattamento è ipotetica, il che n on tog'li e ch e il tr.a tta·mento possa essere efficace. 'i presume cioè ch e g li artritici si.a no in uno s Lato di ipersensibilità. Qucsta ipersen sibilità d ei loro tessuti sarebbe acqui . . ila attra,crerso i11ultipli contatti , con qual ·l1 e ..,ostanza estra11ea; n ?l caso deJla art1 ile tal e ~os t anza estra11ea sarebbe fornita da un fo colaio ettico, stabilito j nell 'org·anisn10, i11 c ui a,-rebbe pro,-ocato in seguito a ul o-i11oculazion i . Jl lrattainento con ... is te i11 i11iez ioni sottocu-


630

H

IL POI.. I OLINJ CO »

tanee di piccole dosi di un estratto salino di uno treptococco. I vaccini ottenuti da queste) g·ern1e sono inf.a tti troppo tossi ci perchè li ~i possa usare. Il dosag·gio con e tratto salino dà buoni risultati solo co11 dosi· così picc·ole c h e possono sembrare a prima ' 'is ta assolutan1ente insufficienti : ma si è vi s to che solo con quest e dosi si ottiene il maggior numero di buoni risultati. Un i perdo agg·io moderato cagi ona pronte e sfavorevoli reazioni: un iperdosa.g·gi o accentua to invece, e ciò può sen1brare un 1para.dosso, dà luogo a d una reazione ritardata, che appare dopo 2 o 3 giorni e ch e può, se n on riC·o nosci u ta e la dose corretta , condurre a fenomeni g ravi. Non si p u ò adottare uno sch en1.a prestabilito d elle dosi da i11iettare, i 11 q uanto l 'iniezione tessa puo provocar e l a riattivazione d el focolaio settico e causare ulteriori .a uto-inocul azioni. L 'indice opsonico ser,re di controllo a l dosag·g·io. L 'azione cutrativa n on è d ovuta al contenuto in eteroprotein.a d ell 'antig·ene ini ettato, bensì probab il111ente alla presenza di IJOlisaccaridi })atteric i privi di proprietà sen ibilizzanti ma 11onper ta11to capa ci di ridurre u11a ipe1~sensihi lità preesisten Le . G . LA CAVA . 1

TECNICA RADIOLOGICA. Un caso di vescichetta biliare doppia diagnosticata radiologicamente. Le a noma li e congenite d ella vescich etta biliare so110 assai rare nell 'uomo, n1 en lre sono abbastanza frequenti negli animali. La apla : :i ia o irpoplasi;a d ella vescich etta è infatti fre quente in a l.c uni a11imali (cavallo , asino, el efante , ca nJ.1nello), n1entre in altri animali è 111ol to J_..iù freqt1ente la sua duplici tà. Nell'uo1110 t a li an on1.a lie ono a ai r are. Boyden su 4000 au topsie l 'h a trovata sol o una volta . · Esistono n ella letteratura pochissimi casi (27 i11 tutto) di vescicola biliare doppia, ma j11 qua ·i tutti i tr.atta di r eperti operatori o di a utopsia . D opo la scoper ta della colecistog rn fi a furo 11? diacrnosticati solo tre casi di vescicola dop·p1a. Coracl1an e Fig·uerasJFaixat (Revista de Cir urgi a de Bar cel on.a, n. 22, 1932) ne riferi scono un quarto eh 'essi hanno potuto diag·nosticare con la colecis tog·r afia. i tratta, .a di una d onn.a. di 30 art11i, senza }Jr ecedenti la q11ale durante un allatan1ento a,re, 1a corr1i11ciato a offrire di intensa costipazione con dolori a ll a fossa ili.aca d e tra . D opo lJna cri-i j11ten sa cori nausea e diarrea si era prese11 tata a11 '0~1Jedale. QuiYi fu fatta cliagn osi di append icite e con sig liata. cura J11 edica. D opo se i an11 i la 1J'· si è rip resentata accu·s·an do que la Yo LL.a dolori so ttoepatici . 11 'e. <). pre5ent,ava uria Lum e fazione infrae1.Jatica a l)ordi li ... ci p er cui i pensò a un I>Tocesso i11fian1n1,a torio d ella c i tifell ea. F u eseguita al l ora UJlU col er istogra Ci.a pre,ria introcl uzio11e 1

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fANNO

~L . NtJM.

'16]

p e r via o ral e di tetraiodofenolftalein a. Dopo 15 ore fu eseg·uita la prima lastra che dimostrava chiara 111ente la presenza di due vescic l1ette biliari di u guale forma e volun1e. Sia il rien1;pimento cl1e lo s'ruotamento provocato con I 'ingestione dì un tuo1·lo d ,uovo, si effetua, a normalmente., com.ple tandosi quest 'ultirr10 circa 60 minuti dopo, i11 entrambe le vescich ette . F ll: confern1ata la diagnosi di ap11endicite cron1ca. Le due ' 1 esci cole si contraevano simult;anean1e11t.e e sinerg icamente. Il dotto cistico era unico alla sua origine bifareandosi verso la m et à d el SUO tragit to• Questo reperto di .ais soluta nor1nalità delle due vescicole è una condizion e ,-eram.ente eccezio'J1.ale quasi 111ai osservata i1ei ca i pubblicati n ei quali si trattava quasi sempre di vescichette patologich e. Gli AA. fa11no notare infine ch e clei 28 casi pubblicati di ' escichette bili.ari dop p ie, solo in un caso si trattava di un uon1 o e d in 27 si tratta,ra di donne, il c·h e li porta ad amme tter e ch e l 'anomali a collgeni - • ta i 11 par ola è n1olto l)iù frequente i1 ella don11a che i1ell ' L 1on10. A. CALCAGNI. 1

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La colangiografla dura.nte le operazioni sulle vie biliari. · La e.sp e rie11za LjUOLidiana dimos tra ell e la colecistite, oltre a coesi Le1·e con l111 a Jitiasi d el C·Oledoco, si .a ccomrpagna sp esso a 1 ~iccole 111odificazioni ana tomich e e funzio11a li del) 'alber o biliare. Tanto che rnentre i1elJ A 111aggio.ranza dei e.a si la estir.p1azio·n e d ella ' escic.h etta dà e lfett ivo ,ra11taggio agli operati , tuttavia esì._.Le llll certo numero di es i ch e c.011tinua a soffrite di crisi dolorose epatich e a ccoru1pagnate o ilo da febl•re o itterizia . Di tali cli:-:. turl;i son o sta.t e spesso incolpate le ade1~enzc po..,toperatorie,. nl.'.l se11za dubbio in molti .ca~ i s.i 1ratta cli ca lcoli d e l co led oco, o di una p.lncreatite acuta , subacuta o cronica, o di uno s tato a11a torr1it"o e fu.n zi o11llle ch e l'.aìVori:s ca la :' ta ~i biliare . La scarsa sicurezza d ei metodi di e vlor azione durante 1 .atto operativo son o in gran parte r eSJJOn sabili di tal i sequele. 1

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~Iirizzi (Socieda.s de Li'irugia

de Buenos Aires"

5 o ttobre 1932) richiama per ciò I 'a ttenzione sulla. n1ag·gi or si curezza cl1e offre la colan·g iog·r a fi a dura nte .l'a tto operatorio .:~esso l >t:r deter111ri11ar e la effe,tti,1a prese11za di u11 ostacolo no11cl1è il g·rado di ca(Pacità funzi o11,ale del1'albero bili-3.re. I &uoi risultati si basano su un 'tota.l e di "70 casi. La 1ecnic,a u sata claJl 'A. è la se,gu e11le: quanùo la ' resci cola llOU è molto alter.ala _i rratica in essa pre,ria .aspirazione d el suo contenuto, un.a i11iez. di lipioclol . Qu.a:ndo la ,,escicola preser1ta alterazio11i anaton1 ich e o vaste ader enze ] 'ini ezioJ)e 5i può fare cli retta1nente 11el cistico accuratam ente i .. o.Jato. Quando il calibro de l cistico è dila Iato la i11 iezio11e cii Jipioclol (10 cc.) si f.arà 111edi<l11te


(A~i'u \L. ~t:i\L 16]

631

SEZIONE PRATICA

u11a

Nelatou il1trodottu llel ci Lico . . Lesso . ~fat ­ ta i 'iniez ione p er m ezzo di apparecchio radio-

n.n i111a li a<lrenalecto1nizza ti ed è modifj ca ta anc h 'essa cla somministrazione di eslra tto corti-

gra fi co colleg'ato al letto operatorio si eseguo110 de.Ile radiografie ch e vengono subito svilupJJa le. in n1a niera ch e l 'operatore con la g uida del c lìc. l1è radiogTafico d ecide la condotta da seg·u1re, caso per ca o. T ..1le 111etodo })ennetle di rico11 oscer e: J ) i disordi11i l'unziona]i. dell 'albero bi]iare: :? ) le panc reatiti t en o5ai1li; :1.1 le odditi; · ±) I~ Ii tia s i cl el c o Ied oeo . C. .1sl . il c l1irurgo è in gra do di ese cruire quel1"inler vento ch e più g li embra a1)1)ropria t o a seconcl.a de lla lesione ri. contrata : semplice co .. lec is tec lo111ia. accompa o·n a ta o n o da dre11agg io d ~l lt:> vie })ilia ri , duoden oto111 ia con papil1ot on1 ia i1 ell e s te110 i del \Vir ~ ung o i1egli st ait i s1)a~ li L· i <l0llo s finte re di Ocldi coledocot on1ia i1ella liLia"'i coledocic.a. A. CALCAG NI .

cale.

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(!olecistografta orale frazionata. \ i'e~~ e 11 (Deu t. Al ed. TVoch. . 5 fel)braio lfl:j:l ) e 1>011e d ell e 1·icerch e ·sull a coleci logr afi a 1;ero r<1le frazio n a ta cons is le.nte ne lla on1· 111i11is trazione di 2 gr. di Jo dotetr.aig·no ' t i)er 0 Yo lte in 12 ore. 11 1ne todo come sicurezza di riusc ita segu e a poca di ' ta;n.z a quello intra,renoso. Lo s upe ra per la mancan~a di periicolo dì I ro1nbo i , di sl1oc k . per l 'a en za di influenza cla J)arte cii a ffezio11i 'icine . spec. d el cana le .gastroenterico e 1pc r la n1 a11canza di immagin i collaterali . Inollre le prove fun zionali n on din11ostra.no al -·u11 d a nno della funzion e eipatica; danino r h e pu1ò a n cl1e com prometter e la riuscita del colecis tog r ani.n1a . IJa som111ini tr.azione in s1)eciali conting·en ze pt1ò a nc l1e e ··ser fa tta n el modo segue nte. on1-'" n1in·i s t razione di ± gr, di Oraltetr agn ost una i1ri1\1a volta, quindi e la coleici s tografia ri~tt·lta 11eo-ativa seconda om1ninistrazione n1a ~iYa la ~era del g iorno d el col ecistoa ramn1a. M. ToRR1or.r.

· MEDICINA.

SCIENTIFICA

Recenti ricerelte sulla funzione surrenale. f 11 Ull articolo r edattoria le del Journ. Oj th e A n?eric. . .\ledJic. Assoc. (28 ge11naio 1933) i rileva ch e lo studio s1)erimental e inten sivo cl ella fu11 zion e surrenale ba aggiunto una prova d el g ran de aiuto ch e O']i esperimenti su animali posson o dare alla medicina clini.ca. La dimostrazione cl1e l ' asportazione d ell a cortercia d à una sintomatologia simile a quella d el m. di Ad di-. son è servita alla t erapia di qu esta m alattia . L 'adrenalectomia dà un difetto n el m e tabolismo dei carboidrati ch e è corretto dalla somministrazione di sostanza corticale . Secondo Silvette g li es tratti corti cali aumentano Ja g licolisi in p1 esertza di san g ue d efibrinato n ornlale in vitro d a 25 a 12!5 %a ] disopra di qt1anto su ccede nei co11trolli . L ·a.-teni a d el m . di 1\ ddi ~on si h a anch e n egli

Britton e i suoi collaborato ri h anno s tudi ato l ,e ffett o d ell 'estratto cortico-adrena linico su]l 'erlergia dei cani cl1e corrono e trovarono ch e l 'e11ergia aurr1e11tava arLche al disopra deJ 100 % (con una m edia d el 90 %) dopo 10-15 giorni µall 'inizio delle ini eziorti . L'in uffi cien za surrena] e produce aumento clelle c11 1.a zie (µro b a bil1n ente per i1erdita di liquido dal sar1g·ue) diminuzion e d ei leu cociti (, i)ec ia lmente d ei n eutrofili) con linfocitosi relativa , tutte al lerazio11i ch e scompaiono cogli e~ tratti surrenali. I ri cercatori dell ' l11i,·er;.;ità cli ' '" ir.ginia pensa110 , a questo IJr oposito, c he l 'agrHnulocito . . i j)OSSa riten er si una forma d 'irlSll [fici e11z.a Sllrrenale. R. LusE~A. 1

VARIA. Infortuni da fuoco. Le s la tis ticl1e uflìciali dànno i1ell 'I11gl1iltel'1 a 1-±70 n1orti da fuoco dura nte il 1931. Il maggior nun1 ero d 'infortl111i letali si è a' u to tra 1 e 5 anni , per imprudenze varie . Tra glt adul ti una d elle cau se più con111ni d ' infortu11i e di morti è clata dalla l)en zi11a più special1r1ente dalla b enzina u sata .per sn1acchia r e= Perciò il Go, ·erno ha diran1 a to una circolare a11l 111onilrice, la quale n e completa un 'altra g ià em essa n el 1928. Si sono avuti casi d el tutto in1 pr eYedi.bili ; per e eJnpio: una d o1111a si era 111essa a sn1a cchiare in un g iardino; i-na l 'od or e del] a be11zin a la fece svenire ; cadendo, u r lò il r ec ipiente, ch e i versò ·u di lei ; accor~e la fi gli a, cl1e trascinò la madre a casa ; ma pas ando p r esso la cu c i11a, tutt , e due preser o fuoco e n e inorirono. 1\.ll ro e empio: una donna si er a messa a sm accl1iare in una camer a adiacente alla c u c ina; m a i vapori , giunti i11 c uc ina , s 'infiamn1arono e la fiamma fece ritorno alla camera accanto, u ccid·e ndo la donna. . Un 'inchiesta condotta a Londra - p rovocata da un infortul1io letale p er incendio di b en zina m e11 lre veniva lav:ato un vestito , lo11tano da ogni fian1ma - ha di1n o trato clte la b en zina 11uò incendi ar si spontaueam en te. a llorch è si la "\lan o toffe cli seta. Ciò accade percl1 è n ello . fregam ento d ella seta, si volge d ell 'elettricità, 1.a quale può dare origine a scintille minim e ma b,a ste,roli a p rovocare l'ir1certdio o l 'esplosion e della b enzina. Si raccom a11da p erc iò di e\itare Jo s tro finamento delle stoffe i11trise di b enzina ; conviene imn1·er.g·erle per inter o n ella b enzina , a ll aperto o in ùn a rnbien te aperto, ìontano d a fi amm e ·& dove n_on si. d evono i11a 11ovTar e inter ruttori di corrente elettrica .agitarle con un bastone e poi metterle ad asciug are , non in un ambiente chiuso (ove posson o con centrarsi i vapori) , rria all 'aperto (ov·e i vapori sono subito disper si). (Dagli cc An11 . d 'Ig . », alleg·ato a ] n . 2, 1933). 1

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POLICLJ~ J CO

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[...-\ NNO XL, NtrM. 16]

SANITARIA E .GlUR.ISPRU.DENZA.rJ CONTROVERSIE GIURIDICHE

r1anzi all 'autorità g'iuridica no11 era propo11ìbi1e. . III. • Responsabilità e danno risarcibile nel caso ~i discuteva ancl1e d. ei li111iti d·ed risarci111endi risoluzione di 1in i·àpporto di impiego costi· to del danno Le Sezioni · Unite l1anno dichiarato propo11it11ito nell'interesse di due enti. bile l 'azione e. co1npetente l 'autorità giudi ziaLe sez ioni unite e la 1a Sezione civile della ria , perch è cc oggetto del giudizio è I.a (}on1anCorte di Cassazione, con due senten ze i11 data da di rj sar ci111'e.nto dei çla11ni, come co11$eguen·5 dic·embre 193 2, n. 3684 e 3685, 11anno deci- za degli atti illegittimi compiuti dal1 ' A1nn1iniso, agli effetti della competenza e dei li1niti strazio11e dell' ospedale e titolo inoppugnabile del risarcin1ento del da11no , un caso a lquanto per t ale azion e è la d ecisione del g·iudice amdelicato. Le risoluzioni ch e ne risultano sono 1ninistr.a tivo, ch e h.a diGhiarato la illegit timità interessanti , dai punto di vista di m assima. degJi atti , in qu.a nto da.g·li atti stessi deTivi la Sinteticamente, la contestazione si prese11tava lesion e della utilità di un soggetto g'iuridico, cosi. il quale, come IJerciò viene abilitato dalla leg11 prof. !Boari era stato r1on1.in.ato « chirurgo ge a r eagirvi, provocando il sindacato giurisdi. dell 'os,p·e dale e· di città », con d eliber.azio11e del zion ale di legittimità, c·osì 11a il diritto di aveCon siglio comunale. Erà -stipendiato dal Co- re riparato il danno , quando la, illegittimità mune; l 'amministrazione dell 'ospedale corri- d ell'atto ch e lo cagiona è riconosciuta )) . spondeva una picco]a indennità. Dopo cirLa domanda er a, quindi, proponibile. Ma, ca ve11ti anni, il rap po_rto di impie.g o fu ri- sog·giung·e la se11te·n za n. 368'4, an cl1e se fosse soluto: I' os.pedale decise di svincolarsi dal- stato n ecessario acèertare la esisten za del ra·p 1'accordo col Com u11e e nominò un a ltro chi- porto di in1pie.g o, la C·o1·te n 0n a.v rebbe dovuto rurgo; visto questo riordinam ento·, il Con1une giudicarne . Q·uesto esan1e·, per altro , i1on era licen ziò il prof. !Boari. Il Consiglio di Stato in nece~sario perch è, sia pure r.appo1to a_cçesso s . g. annullò le deliberazioni dei due enti, per rio di prestazjoJ1e di .servizio, c'era una relaillegittimità. Ma quéste decisioni non furono zione gÌ uridica, che era fonte di utilità econoeseguite. · 1nicl1e e l 'ospedale n on ·p oteva risolverla 111e11 prof. Boari cl1iese al ,.fribunale la condan- gittir11aJnen te . Essendo stato an11ullato dal na del Comune e dell'ospedale a l risarcir11e11to Consig lio di Stato l 'atto ch e p.rivava iJ J):rofesdei danni: sti.p:e ndi arretrati; perdite accesso - sore Boari di queste utilità patrimoniali, l'orie, specialm.e nt e ·per le prestazioni remu11erate spedale · doveva riSipDnderne. . Qt1ali i limiti del riconoscime11to? È questo dagli infermi 11on poveri ricoverati n ell 'ospedale. Il Tribu11ale condannò l 'uno e l 'altro en- l 'og·.getto ' dell 'altra sentenza n. 368.5. Trattante al pagamento di un.a certa somma. · dosi di responsabilità ch e deriva da atti a111miLa Corte di Appello , però, ritenne ch e l 'O- 11istrativi illeg·iLtin1i , cioè per colpa e:xt racon spedale non partecipasse al rap,p orto di im · t rattuale, l 'en te rjspo11de, in gen ere, di quei piego , non avendo deliberato ]a nomina , e si danni c11e son o derivati dal pro1)rio atto, ahgio·vasse f>er altro titolo dell ' opera del chirur- bian·o un nesso di causa nell '01)erato c.on tra go assunto dal Co,111un e, il quale perciò era . ius. Sono com1p resi fra i danni risarc ib~l i gli obblig·ato a rispondere del danno , ma li111ita- stipendi , le indennità ed anche le conse.g.l1€.r1ze tamente alla perdita degli stipenfli. . delie niancate lìrestar.ioni agli abbien ti . « Se In Cassazione il {~ onfl~tto si presentava così: tali prestazioni, entro l'ospedale, .era1-,o per il prof. Boari diceva cl1e la Corte di Appello . norn1e inter11e o altrimenti fornit.e dal· Boari , non poteva giudicare della esistenz~ del rap- ed egli ne ' 1e11iva perciò privato .p er effet:t.o del pòrto di impieg·o, essendo devoluta alla giu - · p rovvedime11to ille,gittimo ch e g1i · L·oglieva il risdizione am1ninistrativa questa com peten za , cler, izio chirurg ico , ri sentendo per questo· un e doveva invece lin1itarsi a conoscere delle danno per cessati lucri , non può dt1bitarsi che consegu enze patrimoniali degli atti illeg·ittimi n 'era dovuto a lui da.Il' ospedale il risarci1r1endé] Corr1u.ne e dell 'Qspedaie, ann11llati dal Con- to , 1percl)è tali danni sono una con seg t1enza siglio di Stato; soggiungeva che , in ipotesi 1 la in1n1·e diata e diret ta del1 'atto illegittim o delrelazione gi11ridica, avente per oggetto presta- l'ente ». Nè tale diritto può ve11ir m eno p er il fatto zion~ di servizio chirurg ico n el! 'interesse dei du·e enti , ·era certa: er.a , anzi , il presup1posto cl1e, privato del servizio , egli abbandonò la sedell'azion e g ià amn1essa dal Con siglio di Stato de, essendo anche quest.o dipeso dall atto ile la ba.se dellJinteresse ch e aveva legittin1ato legittimo compiuto n e' suoi confroJ1ti. Sono il ricorso al fln e dell 'annullamento d eg·li atti d.a escludere, invece , le ripercu ssioni sulJ :eserche avevano violato quella compl essa relazione cizio professionale esterno, p erch è non vi è << un n esso di cau salità sict1ro ed effet 1ivo >>' obb.Jigatoria. L ' Ospedale opponeva ch,e, n on risultando espressamen te d.a lle decisioni de] Con- ch e i)ossa riferire il danno per ntenomàta att.isig lio di Stato la esistenza del rapporto di iir1- ' rità professionale all 'atto d"eJ Ii.cenziamento ])iego, era n ecessario g·iuclicarne , l 'azione in.- det erminato da riforn1a orga11ica. 1

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(*) La pr.e sente rnhrica è affidata a ll'avv .

GIOVANN I SELVAGGI

esercente jn CMaazi one,

c 0ne.

legale ·d el ne'Stro perìodi00t


SEZIONE P RATICA

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NELLA VITA PR O FESSIONAL E. INSEGNAMENTO SUPERIORE. In sede di bilancio. ~ s ln lo cliscu . . o al

en a lo d el llegno il bi lan cio azio11al e, su r elazion e d ell 'on .

rlell 'Educazion e 1'orraca. . Dia111~ un s unto della di eu ssion e p er q11 anto ri[lette l 111 segn -lm enl o ctelJa m edi ci11a . Il . cn . G1ono \ ì\O riaffern1a la n ece. i Là di r afforlar e g li s tudi 1nedic i. Si preoccupa clell 'insegn an 1e1tto de ll 'an n tomia : e. i te il p er icolo r b e in al cune Un ive r ità l 'in seg11 a111en lo ia ridot Lo ad un semplice in carico; si au g ura ch e im 111edia lan1ent e . i pro vve<l a ad evi tar e tale IJO ib ile ia ltt1 r a. i 1·allegr a che ia ~ l a to impedi to cli o l len erc l 'abili tazione all 'e er c izio profession ale n1cùico, sen za aYer . oslen1t1 0 gli esan1i speci ali 11 alcun e 111at erie rl 'or <li ne 11rinci1)ale 1 ch e er an .. o lituite d a tl ltre rii rTlino r r ilieYo. In i le percl1 è tra laurea e<l e a n1c tli lat o in ter cecl a il per iod o cli un anno o al1ne110 di sei 111esi, duranle il qu al e i neo-me~ dici sia110 tenu li a pre tar erYi zio n e i g r a11di osp edali. Qu al 'è ogg i, I 'e am e di t a to i ridt1ce ad una form alità. Lnn1 en la il m ol liplicarsi d ell e sp e<'iali tà in sed e t111iver itari a; e Ja1nc1da an r l1 e la J)leto r a d elle lil)er e c.locen ze. Il sen . )1A.i: F RO~ t rileva i danni ch e clerivan o d a lla libertà di scelta d elle m at erie di ·tudio, la ci ala a n cor :'\ agli lurlenli univer sitari . V i on o st a ti g iova11i cl1c h anno con segùito Ja l aurea in m edi<'i11a sen za aver frequentato i cor i <li an at omia. Il minis tro pred ecessor e d ell 'attuale aveva prom es~o cli porre ri n1erl io a t ale situazio n e. Cl1ied e al 1ninis tro rp.1al i lll i ure intend e at1uar c. Il en . '[ \HAGLJA1'0 ricon o ce ch e il (~overr1 0 n o n o tante Je tret tezze d el l>ilan cio, h a n ot evolmente n1ig lior a lo l 'a llrez.7.am enlo scientifico d egli isti1u I i uni' cr si I nr1 e, con lH ca Lruzio11 e <lell a nuova città uni,·er il ari a cl .i Rom a, l1a <lato u11 a sintesi cloqu c11 te del d esid er io di cos l i Lui r e lJ n centro di ~ ludi n on ir 1fe r iore a q\1elli cl1e esi s to no n el le n a1.io ni pii1 progr edite. ·rutto c·iò en za quel con cor ~c. <le i ci t taclini abbi enti c11e si veri fi ca in altri paesi, sp ecin1me11 lE> n ell 'America d e] ror rl . L.1menla p erò ch e n on si si a an cora riusciti a d ar e al corpo in egn ante d ell e l1niver i là un a co•.cien za scientifica n azion aìe. È an cor a trOJ)PO enlit o il bisogn o cli e altar e quanto vi.e11 e d all 'es ter o e di mi scono ~c;ere qu a11to si fa d a n oi ; ciò è in an titesi coli 'essen za rl el F ascism o ch e è c u 11 o òi quanto può avyalor are ecl affermare n el rHon<lo l a p otPn za cr ea l1·ice clc11 .in te11et to it ali an o. Ciò 11t1oce non solo al clecor o 1na alt 'inter esse d el P aese, per r hè l 'ossequi o a tutto quan to è str a 1tier o, p ecial n1ente l1 el L·arnpo d egli stucli di n1e<licin a, r eca eom e con segt1e nza ttrLa irragion eYole e p ortazion e d i rl an aro \ I H1i an o . Per m11 ta re ra<l icalmente qt1e · lo incl ir izzo si p o1r ebbe fo r se agire 111 sist em a d i n omjn a d ei professori . I n1ini s tri cl ell 'eclu cnzio11e 11azion al e cl1e si son o seguiti n egli ultimi ollo a1111i b an110 g ià variat o per hPn qua I lro voJ le il m od o in cu i 1e Com1uis.. io11i aggil1djca lrici dei concor si d oYevan o es er forn1at e. l~vi :l en t e n1 en Le es .. i cer cavan o cl i eY i I are cl1e si cos tit\1i sser o or ga11i 1ui m on op olizzél lori rl ell e

ca lledre uniYer silaric. 011 ci ano riuscil i e noll ci riusciranno fi11 ch è si u er an n o i 111clocl i at1t1a li. Sar p,l ,be il ca o cli Lor11are al metodo cl i !1on1i1:1a a t tu.at ? déll ena lore Gentile nel periodo 1n ct11 fu m.1111 lro, ll1e lod o draro11ia110 e fasci st a ch e urtò J11ol ti jnler c i costitui ti , e ch e sco1npar~ ' e con la sco111par a rl el min i · tro. D'allora si è lori ta li ai prov,·ecU111 e r1Li d e1no-liher ali. Ved a l 1at· l~ a l e l!liIL~Stro ..,~ è il caso rl i p ersis lere 11ei presenti s1. le1n1 . . No11 ?h 1ede pro11tn rj sposta. Prega il n1irt l tro <11 ?ons 1~er~re J)en e Ja q ues tion e, e di prov,·ecl ere pot fa c1s t1 can 1e11te. H icor cla co111e quar ail L'a 11ni fa, es ·e11<lo n1i11ist ro (j u~clo Baccelli, il i " te in a dei gru ppi u11iYer sitari é1rb1 Lr i delle ca lled re er a in pien o igore. Valen .. d o i d i una facoltà ch e Ja l egge di allor a gli conc:ede\ a, il mini lro Baccelli n.on1inò d ireltam ent e nl cuni· professori ~cel li tra i liberi docenti. Qu esta no min a su sci tò cri licl1e e po len1ich e; 1na quei prore ori t enn er0 11\o l to on or evolment e le lor o cat ted rc. Oggi a u11 mini s tro d el! 'educazion e n azion ale n on sar ebbe p o sibile u n atto così en er g ico per ch è, ca a incredibile, n el Regime fascist a l 'aro· 111ir1istrazion e delJ 'i s truzion e superiore è priva di 'luella libertà ch e h anno a.ltre amn1lnistrazioni d el lo lato. L 'i11con ,·eniente l am entat o n on rigu arda il valore scientific.) di tanti g r andi n1aes lri, ma d eriva <la i tua1ioni p sichicl1e iner en t i alla n atura uman a. & n a turale ch e n ella lunga comun ion e di stu ... ai il m aestro contragga con i suoi di scep oli vincoli p irituali talor a più forti di quelli d el san g u e. Si d eve impedire ch e questi vincoli prevalgon o sulla g ius tizia. i d eve inol tre impedire ch e n elle no-. s tre u11iver silà si p erpe tuino i11dirizzi p esso n on con,·enienli al d ecor o italiano . L'orator e segn ala quindi un i11con,'enien te g ià la n1enlat c lo scor so anno, per il qual e non è stato pre o éllcun proYvedime nto. I l aurea li in m edicina son o am111essj ali 'esam e di Stat o p er 1'Hhilitazione all 'c~e rci zi o clella profession e, sen za cJ1e sia trascorEo il te mpo n ecessario per un conYe11iente ad .. d estra1ncr1 t.o pratico. I l laureato in giuri spruden za d eve far e una pra tica cli cinque anni ; quello in n1eciicina, nessuna. Nè vale osser var e ch e il laureat o i11 111edicina fa p er due an11i istrl1zion e pratica n elle clinich e, ia per ch è, in realtà, n on di ra<io quest o perioci o i ridt1ce ad ot lo m esi , si a per chè Ja Iegge sull 'is truzion e superiore opportu n a1ne11te dis tingue l 'istruzion e scientifica d a quella p ra t jca, dimodoch è i ·esam e di St at o a urne u11 car a tter e sp eciale e ce5 a di es er e u11a fun zion e uni ver si tari a. L 'abilitazion e all 'eser cizio d ella })r O-fe sion e m edica n on rientra n ella con1peten za d el ~finis lero d t311 'Educazion e azion ale, 111a i11 quella d e] ~1inist ero dell 'Intern o, <la cui ùi1Jende ogni· })f a tica attinente all a pubblica sanità. Sen za giunge1·e, quindi, all 'i 11lervallo di ci11que an11i, e sen za es tender e la durata d egl i s tudi , si p o lrebbe fare j i1 1nod o da tripJicar e i l te·m1Jo, og·g i troppo limitat o, d ectirél to agli s tudi di ap plicazio11e, clin1i 11u enclo il tempo dedica lo ag·Ji s tudi prop edeutici , com e è st a to g ià fa l to p er l a facoltà di scienze. In tal n1od o g li tucli m edici Yer rebber o or ga11izzati con r riteri r ealistici. Q uesta riform a, ad ogni m od o, n on dovreb be essere affidata a co1nmis .. ioni esclusivan1ent e accacl c 111ich e e n on sar ebhe ei a e elud ere l ' i<l ea d i far·


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sorgere cuoJe d i np1)Jicazio1te v er g li s lu<li n1edici. l~i ogna cioè ch e lo zel o per il progresso della scienza n on [acc:ia dime11tjcafe c h e co111pito dell 'inseg 11a111en lo è di occuparsi della scie11za con.dita, e 11on di qt1el Ja co ridenlla. e11 'or g·anizzazione degli s tudi dell a facoltà mecl ica s 'è ruarrita la n ozio11e tlella parte ch e spe tta agli insegriamenti applicati. In Itali a sj può con...,eguire l a laurea in m eaicj11a senza aYer superato le proYe clinich e. I giovarti , appena superato l 'esame di :1])ili tazio11e, si cla1l110 al] 'esercizio professionale se1iza esservi pre11arali: chi ne soffre è 1' urnanit~. 11 Du.ce ha sempre clin1ostrato di a' ere ~01n1r1a111 e n.te a cuore la salute degli i ta]iani; inr ece dalle JlOti l re università escono i giova11i J11eno ~ldatli ad a tluaTe il proposilo d el Capo cl el notro Cr0Yrr110. 7

L '011 Bn.l lZ J parla · degli in co11Ye11ie11li che deri,·arto dalla res iden za di aJcl1ni profe $Ori ft1ori della sede universitaria .

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IL POLICLINICO ))

Il 111inistro clell 'Edu cazione i1azionale on. EncoLE ricorda ch e già nell'altro ra1110 del Parlamento ha illu s trat o l e co11quist e r ealizzale dal Regime du1 é'l n le dieci a11ni in O€fni ordine cli scuole. Prencle a llo della soddisfazio11e co11 cui il relalore ha co11s tatato l'aumento di oltre 70 milioni nella previsione della spesa. Tale aumento è infa lti cloc un1ento e prova tangibile d el cospicuo -sforzo cl1e il Fascismo 11a 8oste11u to e continuerà a . os le11ere a favo re della scuola. Il bilancio della .SJ)esa ò el i\>1ini stero f.lell 'Educazio11e nazionale, che nel pri1110 a11no del Governo fasci sta era di 900 n1ilioni , è salito a 1700 inilioni; è s tato cioè quasi r ad(lop1)iato. In ques lo cospicuo sforzo è d a scor ... ger e un:\ delle pi-L1 alte e durature benemerenze clel Regi1ne Yerso la civiltà e l a potenza della P a tri a. Poco ha da aggiungere a quanto 11a detto nel1·a1tro ramo d el Parlamento riguar<lo all 'istruzione superiore. Il coronamento della grandiosa ope·ta Yolta nell'ultimo decennio a favore d elle Uni,·ers ità, spesso trasformate e rir1novate 1 sta p er avverarsi con la costruzione della città universitaria ln Roma. Durante il d ecennio è stato possibile bandire nu ·1 nerosi con<:or si , e dal 1923 in poi sono sta ti no111inati in media 60 nuovi J)rofessori all 1anno. Eventuali abusi rel aLivi alla reside11za verranno cont ~nuti .

_ ei rig uardi d elle dotazioni dei gabi11e lti, be11ch è i possa con statare un sensibile miglioramento, non può negarsi che esistano arlcora 11otevoli deficienze . Tanto più degna di plauso '~ la copia dei risultati ch e in ogni campo del1e discipline sperin1entali sono stati ottenuti, per l 'ab11egazione e la ])assione deg1i insegnanti e del corpo assistente. . Il Mi11istro osserva poi che se Inalgr ado l '~l~ezza clelle sue t r adizioni e le b e11emerenze d eg·l1 inseg n an ti, l 1Università italiana solfre qua e là di qualche disagio, e n on esercita sui giovani u~a p er~etta efficaci a forn1ativa , il rr1otivo va ricercato ii.ella mancan.za di quella coor<linazi(•nc e con creta unità didattica che si propo11cva la rifor1na uni,·er sitaria. Solo quando tu tle ì e facoltà si serviran· no dei mezzi che la leg·ge loro fcrnisce p er garantire il coordinamento e la recj proca integrazione deO'l i inseg namenti, potrà dirsi realizzata la rifor111: universitaria del 192~. L'oratore dichiara che la ua op er a è direlta a(l ottenere ch e ciò avvenga al pill pre~ lo po sibile.

XL, Nul\1. 16]

In tal n1odo verranno a11<.,hù elirni1tati alcuni de· gli inc0nveniertti m essi iii. luce dai se11atori ì\i[a,·ag1iano e Giorda110, e si vedrà ancl1e avviato a riprender e il suo antico }Jrestigio l 'is lituto di libera docenza. Ai senatori i\il[;raglia110, Giorda110 e !\Ianfroni che hanTto tratta lo il problema clella libertà di scelta delle materie e dei suoi riflessi nei rapporti del1'esame di Stato per l'esercizio professionale, risponde ch e occorre dis tinguere la finalità puramente scie11tifica della laurea dal valore professionale clell 'esa111e di Stato. In ge11erale le critiche si riferiscono all 'Esa1ne di Stato. Egli si r ipromette di riprendere in esame la ques1io11e dopo l 'e1na11azione del prossimo t esto 11nico, e d'accordo col ministro della giustizia. Anche la 11ecessità, espressa dai SC;11atori ~iara­ gliano e Giordano, di far jnter cedere un t en1po sufficiente d L nrat1ca fra la laurea e l 'esan1c di . late' })er i 111ccJici, n1erila cli essere ~tuciiata.

SERVIZI IGIENICO-SANITARI Ci riserviamo di dare n el prossin10 numero, per clo,-ere di cro11aca, l 'amp ja discu ssione avvenl1ta al Senato d el Reg·110 sull 'azio11e ig ie11ico-sanitaria del Regime .

CONCORSI. P OSTI VACANTI .

Scad. 7 g·iu. , ore 7; u11 posto pel capoluogo ; elà lim . 40 a. al 5 apr. ; doc. a 2 mesi; serv. entro 15 gg.; tassa L. 50,10; stip . L . 7040 già decurtalo del 12 %, 5 ql1adrienni dee., c.-v., L. 1320 tras1). ALEssANDRIA. Co risorzio Proviriciale Antituber colare . - Scad. 15 giu., ore 17 ; direttore del Consorzio e del Disp ensario ProY. A11 t itub. di Alessandria; età lim . 45 a.; doc. a 3 ntcsi dal 27 mar.; L. 24.000 oltre L . 3000 serv. att. ; ò eduz. 12 %; indennità trasferta e diarie. Titol i ed esami. Chiedere àn.nunzio. Rivolgersi alla Segreteria (Palazzo del Governo) . APOLLOSA (Benevento). - Scad. 23 n>ag.; L. 8000 da ridurre d~l 12 %; 5 quadritn1ni dee.; età lim. 35 a.; tassa L. 50. AREzzo. Comune. - Scad. 22 giugno, ore 18; 4a condotta di campagna ; L. 8000 e 4 quadrienni dee. , oltre L.. 3600 cavale., c. -v.; riduz. 12 %; voti esami speciali e di laurea ; età lim. 45 a.; doc. a 6 mesi dal 22 mar. AscoLr PICENO. A1nministraz. Provinc. - Scad. 25 apr.; direttore e coadiutor~ ?ella Sez. !lled:1nicrogr . del Labora t . prov. d 1g1ene e profilassi ; st ipendi L. 13 .~00 e L. 10.500; eià lim . 45 e ~5 a.! per i due pos ti serv. att. L . 1000, 5 quadr1enn1 d ee., c.-v .; titoli ed esami. BAGNOLO PIEMONTE (C uneo). Scad. 25 gen. ; condotta sud· L. 8000 e 4 quinquen11i dee., oltre L. 4000 trasp.; riduz. 12 %; richiedesi servizio in altri comuni o assistente d'ospedale; tassa L. 50. BORGOSATOLLO (Brescia) . . Scad. 15 giu.; 2° reparto; L. 10.000 e 6 quadr_ienni ~ec., oltre L. 500 trasp., L. 500 arrlbulat. , c. -v. BnoN1 (Pavia) . - Posto di medico chirurgo per la seconda condotta. Stipendio annuo L . 10.000; cinque au1nenti quadriennali del decimo. L. 300 AcIREA!iE (Ca.tania). -


[ANNO XL,

N Ul\>(.

16]

SEZIONE PRATICA

per ambulatorio, caro-viveri, se do\"Uto, il tutto soggetto alle riduzioni di legge e del 12 %. Scadenza 30 aprile 1933. Documenti di rito. Chiedere schiarimenti all ' Ufficio Comunale. Bu scATE (Alilano) . - Scad. 31 mag .; L. 10.500 ridotte 12 %, 5 quadrienni dee. , se uff. san. L. 400 e addizion. L . l 50 p er ogni 1000 abit. oltre il primo migliaio ; età lim. 35 a. CADELBosco DI SoPRA (R eggio Em .). - Scad . 10 giu.; 2a. cond.; L. 8000 e 5 quadrienni dee., oltre L. 1000 serv. att. , c. -v., L . 3000 cavallo od auto1nobile, L. 500 arm . farro. ; riduz . 12 %; età lim. 40 a.; tassa L . 50. CASTANA (Pavia). - Scad. 30 apr.; L. 13.000 e 5 quadrienni dee . , oltre c.-v.; riduz. 12 %; età lim. 40 a . ; tassa L. 50. CH1 ET1. A mministrazi on e Provincia le . A tutto il 31 m aggio 1933 sono ap erti i con cor si, p er ti 1oli ed esa1ni1 ai posti di coadiutore e assist ente d ella Sezione Medico-Micrografica del Lab or atorio Provinciale d 'Ig ien e e Profilassi di Chieti, con Io s tipendio i1tlziale risp e ttivam e11 te di L . 12.000 e L . 11.000 ; l 'indennità di servizio a ttivo, risp ettivamente di L . 2000 e L . 1500 e l 'indennità caroviveriJ soggetti alla riduzione del 12 % ed alle ritenute d 'obbligo; oltre il 10 ~~ dei proveitti p er ricer ch e ed an alisi , previa ridu zione d el 12 %. I con correnti, di et à non superior e ai 35 anni alla d ata d el presente avviso, salvo il disp osto òell 'art . 42 del R. D . 30 settc1nbre 1922, n. 1290, dovranno presentar e domanda, cor red a la dei doc·u menti di cui a.11 'art. 8 del R . D. 16 genn aio 1927, n . 155, n on ch è tutti gli al l rj l itoli scientifici e èli carrier a eh.e si riten esse di produrre . Le prove di esam e si svol ger anno secondo il progr amma e le norme stabilite d al ~Iinistero d ell 'I11terno , in luogo e giorn i ch e sar anno comunicati agli inter essati. I concorrenti saranno giuclicati d alla Commissione di cui all'art . 5 d el cita to R . D. 16 gen n aio 1927 ed in conforn1ità dell 'art . 12 d ello st esso d ecr e to . Per schiarimenti ri,·olg er si alla Segr eteria d ell 'Amministrazion e Provinciale di Chieti. CONSELVE (Padova) . - Scad . 29 apr.; 1° r ep arto; L. 9000 oltre c.-v. , L. BOOO lrasp . , L. 600 ambul at . ecc.; d epurazion e 12 %. CoRcTIIANO ( Viterbo). --.. Scad. GO giorni dal 31 mar. ; L. 10.500 e 5 quadrieuni d ee., oltre c.-v., L . 400 se uff. san .; et à lim . 25-40 a.; t assa lire 50,10 ; doc. a 3 m esi d al 31 m ar . CoaREGG10 (R eggio Em .). - Scac.l . 24 giu.; 3° rep arto; L. 8000 oltre L. 3000 trasp ., L . 500 ambul at ., c.-v. , riduz. 12 %, 5 qua(lrienni dee., addizion . L. q oltre i 1200 p ov.; et à lim. 4.0 a.; t assa L . 50,10. CRESCENTINO (Ve1'ce lli). - Fino alle ore 18 del 10 maggio 1933-XI è aperto il concorso p er titoli al pos to di m edico-chirurgo dell a seconda condotta, con obbligo di r esiden za n ell 'abitato di S. Genuario. Et à m assim a anni 40, salvo eccezioni di l egge. Stipendio lordo L. 8000 con diritto a 10 aumenti biennali del ventesi1no . Indennità di trasporto ed accesso.rie. P er chiarirnenti rjvolger si all 'Ufficio di Segreteria. EST.No LAn10 (Como). - Condotta comodissima, adatta per pers.ona anziana. Stipen.dio L . 10.000 . Docum enti di rito . Scadenza 20 aprile 1933. FAt.TGLIA (Pisa.). - Scad. 25 mag. ; ia. cond .; lire 9000 e 3 quadrienni d ee., oltre c.-v.; L. 3500 per automobile (obbligatoria) ; età lim. 35 a . ; tassa L . 50,10.

635

FoGGI·\ . A mminislralio1ie Pro11irtci al e. - P er titoli ed esami , p er i seguenti posti vacanti presso la Sezion.e Medico-Micrografica d el Labo1 atorio provincial e di igien e e profilassi : a) posto di coadiutor0 : stipendio annuo di L. 14. 000, oltre ind ennità di servizio a llivo in L. 1400; b) posto di assist ente: stipendio annuo di L . 12.000, oltre i 'indennità di ser vizio attivo in L . 1200. Il tutto al l ordo tlell3. riduzione del 12 % di cui al R. D. L. 20 n overr1bre, n . 1491 e con diritto a quattro qua1rienni. Scadenza ore dodici del 15 giugno 1933. llichied ere il bando di concorso alla Segr et eria dell 'Amministrazione provinciale. FossoMBRONE (Pesar o) . - Condolla p er l a frazi on e cli Isola di .F an o, con obbligo di r esidenza n ella frazione st essa ch e dista 9 Km. dal capoluogo . Stipendio L . 8000 oltre l 'indennltà di caval catura in L . 3000 annue e l 'indennil ò. caro-viveri secondo inisura e te utpo c.01ue ad altri dipend e1ìli comunali. 'futli i prede tti assegni sono soggetti alle ritenute di l eg·ge e alla rjduzione d e} 12 %. Do1nanda e d oc ume11ti, il cui elenco e mo<lalità p osson o d esumer si d al b ando di concorso d a richied er sj alla Segr e leria cl el Con1une di Fossombron e, debbon o p er venire alla Segr eteria pred etta entro il 31 maggio 19;IB. GALLARATE. Osp edal e Ci vico S. A n ton io A bal e (Ci,rco lo Osp edalier o). Scatl . 15 1nag., ore 16; ta sa L . 50; età lim. 40 a . al 7 in ar .; doc. a 3 m esi ; s tip. L . 11 .000 e comparlecj p az.; è viet ato il cumulo degli impieghi. LAl\IPono ( Ver celli ) . - · Per titoJj ; p ost o di m e<lico condotto comunale. Stioenuio L. 8000. Ind ennità m ezzi di trasp orto L. 750 p er bici cletta, L. 1800 p er motocicl etta. Caro vi veri coniug ali . Retribuzioni soggette a rid1tzio11e d el 12 %. Preentazi on e d ei docume11ti er1lro or e diciotto d el 9 m aggi o 1933. Per informazjoni rivol ger si all 'Ufl icio comunale. L10N1 (Avelliri o). ,Scad. 22 giu., ore 12; L. 6000 e 4 qt1adrie1mi dee. ; tassa L. 50,10; dor.. a 3 mesi dal 22 mar. ; età lim. 35 a. ; serv . entro 15 gg. L1vonNo. Ufficio Municip . d'Igiene , - Scad. 10 1nag. ; direttore; L. 18 .300 e 3 quadrienni fino a L . 21 .000 oltre L . 2700 indeun. servizio ; riduz . 12 %; divieto libera profession e. MALLEs VENOSTA (Bolzano). Scad . 30 apr. ; L. 7.500 e addizionale L. 6 oltre il 20 % della popolazione; 5 quadrienni dee.; c .-v.; L . 750 uff. san.; L. 1800-3000 trasp. ; riduz. 12 %; alloggio gratuito compreso locale p er ambulatorio. MANOPPELLO (Chieti) . - Scad. 15 giu .; L. 8000 e 5 quadrienni dee . , oltre L. 1000-2500-3000 t rasp.; t assa L . 50. MET.ETI (Milan o) . - Scad . 3 n1ag.; consorzio con Maccastorno; L . 11.500 e 5 quadrienni dee., oltre L . 3500 indenn . vettura, L . 700 uff. san. ; decurtaz. 12 %; età lim. 35 a. MonENA. Consorzio Provin c. Antituberco lare. - · Scad . 15 maggio; :vice-direttore e aiuto del dispenf.ario di Modena, L. 7000 .: medico dirigente del di~pensario di Cast elfranco Emilia, L. 5000; medici dirigenti i dispen sari di Finale E1mlia, Mirandola, Sassuolo e Formigine, L. 3000 ciascuno ; in<lennità varie. Chied. annunzio . M ONTEBELLUNA.

Osp edal e Ci vile << Carretta ». -

Scad . 20 m ag. ; primario chirurgo; L . 10.000 non aumentabili, senza c .-v. ; età lim. 40 a .; 5 anni di servizio pratico in osp edale o clinica universitaria. Chied. condizioni .


636

« IL POLI CLINI CO

Mou1coNE (Ronia). - Scaù. 15 giu. ; L. 8976 agli ammog liati e L. 9659 ai celibi, 5 quadrienni dee., L. 352 ufi. san.; età lim . 45 a. Chi~dere an11unzio. NAPOLI. Ospedali Riuniti. Scad. 6 maggio, . ore 14; ventuno posti di assistenti e quattordici di assis tenti medici generici; bando visibile presso la Segreteria. PANIGALE (Perugia). - Scad. 30 gi"u., ore 18 ; ia cond.; L. 7000 e 3 sessenni dee., oltre L. 600 serv. att., L . 500-2000-4000 trasp. , G. -v., L. 500 se uff. s~n. ; rirluz. 12 %; direz. Civico Ospedale; et:J. lini. 36 a.; Lassa L. 50,10; doc. a 3 mesi dal 15 _nlar. PEGOGNAGA (Mantova). Scad. 20 mag.; lire 7040 e 5 quadrienni dee., oltre L. 1019, 15 c.-v., L. 2200 trasp., L. 440 ambulat.; riduz. 12 %; età Jim. 35 a.; tassa L. 50, 10. PIACENZA. ·Ospedale Civile . - Scad. 15 inag. ; primario d el reparto di m erlicina; L . 7000 soggette a riduz. 12 %; compartecipaz.; età lim. 45 a.; lipera doc. i11 clinica o in patol. medica e sei anni di 1° assist e nte o aiuto effettivo in grandi Ospedali o R . Cliniche universitarie; tassa L. 50. RoMA. Ministero delle Co1nunicazioni (Ferrovie dello Stato). - Concorso per titoli ai segu enti posti di Medico di riparto : Alassio,· Vado Ligure (Genova); Lecco I, Seregno (Milano) ; Serravezza (Pisa) ; Isernia II, Velletri I (Roma) ; Montalto Rose ('raranto); Sobborg·o Cristo, Sommariva del Bosco (l'orino). Inviare domanda e richiedere informaziorli ai rispettivi Ispettorati Sanitari (indicati fra parentesi). Scadenza ore 17 , del 1° maggio. RoMA. Pio I stituto di S. Spirito e Ospedali Riuniti. Scad . 15 mag.; tre aiuti addetti ai Gabinetti p atologici e due agli Istituti Radiologici ed Elettroterapici. Rivolger si Segreteria Generale. RoNsEcco (Vercelli) . - Per titoli, posto di Meclico-Conddtto Ufficiale ,Sani Lario. Stipendio lordo L. 8500, caro-viveri, inde11nità bicicletta; i] tutto da ridursi d el 12 %, Popolazione 1924. Poveri 174. Termine utile presentazione docl1menti ore 12 del giorno 30 aprile 1933. SALERNO. - Per titoli ed esami . Posto di direttore d el Consorzio e del Dispensario Provinciale Antitubercolare. Diploma professionale di medico chirurgo cons'3guito da al1ne110 due anni. Stipendio da L. 18 .000 a L. 22.000. Supplemento di servizio attivo L. 4000, lordi d el 12 % e di ogni altra ritenuta. Età massima ai1n1 45, salvo eccezioni di legge. Scade'lZa 3 luglio 1933. S. ANATOLIA n1 NARCO (P erugia) . - - Scad . 31 mag.; 2,. condotta consorziale; L. 9000 e 5 quadrienni dee., oltre L. 600 serv. att., indenn. cavalcat. sino a L. 4000, c.-v.; età li1n. 36 a. S. BARTOLOMEO IN CALDO (Benevento) . - Scad . 20 ·giu. ; L . 6000 e 5 quadrienni d ee. , ritenute di legge; età lim. 35 a. S. GIORGIO LA MoLARA (B eneverilo). - Scad. 16 · giu.; L. 6000 e 5 quadrienni dee.; se uff. san. L. 500; ritenute di legge; età lim . 40 a. S. MARGHERITA LIGURE ( Genova). Scad. 15 mag. ; L. 7200; addizionale L. 500 oltre i 1000 pov.; trasp. L. 300-600-1400-3000; età lim. 35 a. ; tassa L. 50. TORCHIARA (Salerno). - Scad. 31 mag.; L. 7000 e 4 quadrjenni dee. , oltre L. 3000 cavale. VEDELAGO (Trevi so) . - Stipendio L. 8000. I11dennità m ezzo trasporlo e car o-viverj. Dooun1enti di

J>

[ANNO

XL; NuM. lG}

1 it o.

Scaden za 15 rr1aggio. Per chiarin1e11li rivolger si Segre teria l\ilunicipale. . VrcENzA . Osp edale Civile . - Al 31 n1ag. , ore 18; m edico primario in dermosifilopatica; L. 4500 annue n on su scettibili di aum.ento; partecipaz.; età lim. 45 a. al 31 m ag.; tassa L . 50,10; doc. a 3 mesi d al 21 m ar zo. Chied . a vvlso. VrGEVANo (:Pavia). Ospedale d egli Infermi. Posto

di Primario

della

Sezione

di

Medicina.

Stipendio L. 8000. Inde1111ità di servizio attivo L. 2000. Caro-viveri, se dovuto. Docun1enti -ai rito. Vaglia di L. 50, 10. Scade1tza 30 .u1aggio 1933. Per informazioni rivolgersi alla Segreteria dell 'Ospedale. Av?;er/.enza. Quando no11 è altrimenti indicato i concorsi si riferiscono a condotte medico· chjrurgiche, i compensi allo stipendio base. C ONCORSI A

PREMl .

Concorso m edico-lett erario. La Rivigta (< Nicia », diretta dal dott. N. Ben-

uati, banifisce un concorso a premi per un laYOro sul tema: « Medici poeti e letterati in Italia n. Il concorso, al quale potranno prendere parte,. oltrechè i medici, artche chiunque sia citl&dino italiano, è dotato di L. 2000 di premi. I lavori, in doJ>pia copia dattilografata, con ampiezza da ur1 n1inimo cli dieci pagine ad un massi1no di cento, dovranno inviarsi raccomandati alla direzione no.n più tardi del 30 novembre. Modalità <:onsuete.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Il <lott. Guido Pagliano è ' nominato Capo del Servizio Sanitario d elle F errovie di Stato, in sostituzione del dott. Fra11cesco Marlirano, ch e ha ]asciato il posto per aver raggiunto i limiti di età. Al dolt. Martirano, ben noto per i suoi contributi originali e fondamentali nel campo della malaria , diamo un saluto affettuoso, auguranpo che egli torni a dedicare la sua esperienza e la sua intelligenza, ancora in pieno vigore, agli studi ~cie n tifici . Al suo successore, che h a già avuto n1odo di Car apprezzare le sue doti d ·i11telligenza e di equilibrio nell'organizzazione d el servizio sar1itario ferroviario, il quale ora, n ella sua complessità, è uno dei più perfetti, diamo il nostro cordiale ben· ,-enuto. li Capo del Governo, ~finistro per ìe Corporazio11i, ha nominato l 'on. F'ilippo Pe11navaria Presidente della Cassa Nazionale per l 'assicurazione malattie degli addetti al co1nmercio. La dott. ssa Clelia Lollini è nominata <lirettrice del Consorzio antitubercolare di ~lassa.

11 dott. William H. Park, direttore dei laboratori dell'Ufficio d'igiene di New York, è non1inato professore di medicina preventiva all 'Università di 'e"v 1·ork e annesso Ospedale Bellevue. Questa cattedra è intitolata a Hermann M. Biggs e viene ora occupata per la 11rima volta. E stata istituita in me111oria d el dott. Bigg s, da an1ici ed estimatori , con il concorso della vedova, dei figli e della Fond azione ~Iilbank. Il Park aveva già un insegnamento di batteriologia e igie11e alla stessa Univer sità. Egli era stato collaboratore d el Biggs quando qttes ti fu direttore c.legli s tessi Laboratori e quando Biggs passò uf· ficiale sanitario di New York.


[ANNO

XL,

NUf\-C.

16]

NOTIZIE DIVERSE. Le solenni onoranze al prof. R. A.le audri. Con larghissimo intervento di aulorità di anitari, di allievi, di es lima tori, rnen tre ~esto numero va in macchina si svolgono le cerimo11ie in onore de~ prof. Rober.to Alessantlri, delle quali demmo già u11 annu11z10. Ci riservian10 òi riferirne nel prossin10 numero.

. La campagna contro la tubercolosi. La Federazione Nazio11ale Fascista per la lo lta c?i:itro .la lube7colosi con1unica che le prime not~1e .g iunte rivelano come i11 t11tte le regioni d Italia la III Can1pagna Nazionale Anlilubercolare si è iniziala in un clima di cosi fervido e11lusiasmo da superare di gran lunga quello degli anni precedenti. La Campagna azionale Antituber colare si è iniziala con l'offerta della campana crociata e d el franco~olJo antitubercolare a S. M. la Regina ed a S. E. il Capo del Governo. L 'offerta è stata fatta anche . a lutti i Mini Lri e Sottosegretari , al Segretario del Parli lo, alle alte cariche dello Sta lo ed ali~ per~o11alità più rappresentative del Regime. L incarico è lato dato alla delegata dei Fa ci femminili di Ro1na Bianca Pja di Savoia, coadiuv~ta ~a un gruppo di signorine dei vari Gruppi r1onal1. Cerimonie co11generi si sono svolte nei singoli <'apoluoghi del Regno . S. . Pio XI ha ricevuto un gruppo di signore e b ened elt ) i si1nb0Ji della carupagi1a. ~Iolti se11alori, d eputali al Parlan1e11to , vescovi ' . em~nen~i a.vvocati, letterali, giornalisti, professori uruvers1tar1 ecc., aderendo al desiderio della Fe<l~razione banno le11ulo i discor si inaugurali, su scitando ovunque ondate di entusiasmo e viva d evozione al Regime. Gli oratori medici c irca seimila, hanno poi illu trato al popolo l e necessità urgenti della difesa contro la tubercolosi nel] 'evitare il contagio ai bambini e nell'aumentare le proprie resistenze organiche. ~ da segnalare la ceri1nouia inaugurale a Napoli, n~l Real e ·reatro .S. Carlo, per la presenza delle LL. AA. Reali i Principi di Piemonte e la Duchessa d 'Aos I a. La classe magis l.raJ e, la stampa, il Clero, i Combattenti, il Dopol avoro, le Coniederazioni d ei datori di lavoro e dei lavoratori, tutte le organizzazioni del Partito , hanno gareggiato n el prodigare aiuti ai singoli Con sorzi antitubercolari fino a raggiungere una vera e propria mobilitazione di volontà e <li m ezzi su tutto il fronte nazionale. 1

La Federazione azionale Italiana per la lolla contro la tubercolosi comunica che il Pontefice in quest 'anno giubilare, · in occasio11e d ella Giornata del fiore e d ella doppia croce, le 11a fatto giungere u 11 significa tivo telegramma, a cura di Monsignor Caccia-Dominioni. La Preside11za della Federazione ha ringraziato Sua Santi tà p er I 'altissima i1r1porlanza spirituale e la benefic.-1 infJuenza ch e avrà Ja sua Augusta, paterna be11ed izione. È uscilo il primo nun1ero del giornale illustrato

Campane a stormo, edito clalla Féderazione

azionale Fascjsta per la lotta contro la tuber colosi, in occasione della t erza Campagna n azionale, jn eleI

637

SEZIONE PRATICA

ganlissinta veste editorjale, i11 un pie, ~anciato al pubblico italiano per ricordare a lutti e a ciascuno il di contribuire alla lotta contro la

n1jlione di cogratuitamente, proprio dovere tuber colosi.

La Presidenza d ella f 'ederazione h a diramato un o Lli1no « Decalogo per la campag11a antitubercoJ ~re », .il quale è sta to largamente riprodotto nei g1ornal1 .

Congresso internazionale contro il cancro. Dal 25 al 30 ottobre si terrà a Madrid un congresso internazionale per la lotta scientifica e sociale contro il cancro ; sarà presiedu lo dal dott. S. Recasens, decano della Facol Là i11edica. I. lavori verranno ripartili in due sezioni : scien1ifica e sociale. Nell a prima sezione sono iscritti i temi: Biologia della cellula cancerosa; Diagnosi precoce del cancro; Trattamento del cancro· Tumori del sistema nervoso. ella seconda s:rione sono iscritti i temi : Cancro professionale· Statistica del cancro; Organizzazione della lotta 'contro il can cro; Profilassi del cancro. Inoltre sono in prog~arrll"!1a 5 conferenze, sui soggetti seguenti : Organ1zzaz1one della lotta sociale contro il can cro· Concezione istologica della malignità tlei tumori· 'Nuovi orientamenti nella terapia del cancro; Pos;ibilità terapeutiche del radium ; Risultali della chirurD'ia e della curieterapia nel cancro dell'utero. Per l 'Italia sara~no relatori : Carozzi Fichera Gallenga. LiJ?gue ~1fficiali saranno: il f;ancese, l 'lnglese, l 'ital1ano, lo spagnolo e il tedesco. I tesli delle relazioni devono giungere non oltre il 1° luglio ed i tes ti delle comunicazioni (in doppio e e111plare) non oltre il 1° agosto, affjn ch è possan o essere stampati e di~tribuiti ai congre sisti all 'jnizjo dei la' ori. Al Congresso sarà unita una n1ostra che avrà un doppio carattere: scientifico e com1nerciale. Quota d 'iscrizione: 50 pesete oro (10 dollari americani) per i membri ; me là pe r le persone di fa1niglia. Rivolgersi al segret ario ge11era le, Dom Julio Bejarano, Atocha 104, Madrid.

iso ()ongresso internazionale di neurologia. La cc Société de Neurologie » di Parigi 11a indetto la 13a. riunione neurolog ica in ternazio11ale annuale per i giorni 30 e 31 n1aggio, a Parigi, n ei locali rlel1a Salpétrière (boulevard de l 'Hòpit aJ 47) . Temi: « Le meningiti sierose cerebrali e spinali » ed « Esplorazione delle cavità cerebrali m ediante iniezioni d 'aria ». Relatori del primo tema aranno: Claude di Parigi, .Boschi di I•'err ara, Barré di Straburgo e, per la parte chirurgica, l>etit-Dutaillis di Parigi. Relatore del secondo t~n1a sarà Clovis Vincent, con la collaborazion e di Davicl e Puech pe:r la ventricolografia, di Berdet e della signorina Rappoporl per l'encefalografia per via lombare. Le comu11icazioni possono riguardare solo i te1ni di relazione. Rivolgersi al segretario generale, Dr. Crou zon, a venue rl 'Iéna 70-bis, Paris 16e. · La Società terrà un 'adunanza orcli11ari a il 1° giugno, presso la sede della « Société d e Cl1irurgie » (rue de la ,Seine 12). 1

Alla Società italiana di p iel1iatria. Il 12 marzo ebbe luogo in Bologna , in una sala d el palazzo delJa Provin cia, gen tilm e11le con cessa, ,


' 638

•< IL POLI CL I ~ I CO

»

tANNO XL, NuM. 16}

.

I

ttna riunio11e del Con sjglio di Presiclenza della Società ItaJian:i di Psichiatria. Erano presenti i colleghi Alberti, Baroncini , Cappelletti, Donagg~o , D 'Ormea, Padovani, Pini e Tambroui. Avevano giustifica to ! 'assenza i .collegl1i Ar1lonini, Boschi, ~le­ dea, Montesano e Sciutli. Il presidente prof . Donuggio comme~or.a il p~of. G. C. Ferrari, r eçentemente, tra moltiss1mo rim pian to, m an ca to in Bologna. Svol~·e qui11di le comunicazioni della Presiden za, dando notizia ai colleghi di quanto h a fatto per la riduzione delle spese per la s tampa degli Alti d el XIX Con gr esso; per ottenere ch e al più presto sia nuova1nente cos tituita la Commissione p er il riesame del nuovo Progetto di Legge e di Regolamento sui Manicomi e su gli Alienati; p er otten ere che l 'esame di Clinica neuropsichiatrica sia incluso r1ella serie degli esami obbligatori p er poter adire all 'esame di stato· per ottenere che un n1embro specializzato in psichiatria sia aècolto nei Consigli Provinciali dell 'Opera Nazion ale Maternità e l11fanzia, dato il conLributo che egli può portare a ciò che si riferisce all 'opera di assistenza morale e sociale, ·ch'è nei propositi dell 'O. N. stessa. Riconosciuta la necessità che nel Regolamento della Società Ital. di Psichia tria, già presentato al1'esam e dei soci e che sarà discu sso e approvato nel prossimo congresso, siano aggiunte 11orme ch e r egolino la pubblicazione 11egli Atti d ella Società del: le r elazioni e delle comunicazioni presentate dai c:on g ressisli, viene approva la, dopo discu ssione in merito, la formula seguente : cc l Congressisti ha11no ·d iritto alla pubblicazione gratuita n egli Alli del Congresso dei loro contributi p er 16 pagine di ~tampa; le p agine in più, come pure i clichés, e le tabel1 e non incluse n el t esto , sono a carico dei congressisti . Le comunicazioni devono essere con~egnate p <3r la'pubblicazione n egli Atti non appena presentate e svolte, ed eccezio11aln1ente entro il ter1nine massimo di due inesi ». Vien e deciso che il XX Congresso dell a Società Italiana di Psi chiatria abbia luogo in Siena dal 1° al 4 ottobre c. a. I terr1i restano fissati come segu e: 1° « La diagnosi delle cer ebropatie nella pr~­ n1issima infanzia » , r elntore prof. dott. Balduzz1; 2° v DecoTso ed esito dell a P sicas tenia », relatore prof. Puca: 3° << Le nuove realizzazioni dell 'assist enza ospj tfiliera psichiatrica all 'estero )), r elatore prof. l\tianzoni. . . Viene deciso ch e il termine di prescntaz1one dei l avori con correnti ai due premi b anditi lo scor so anno dalla Società Italian a di P sichiatria sia prorogato al 30 agosto p. v. Vier1e J)reso atto con comJ)iacen za •lella comunicazione preventiva fatta dal Prof. D 'Ormea ch e assai probabil1ne11te al prossimo Co11gressc <li Siena saranno banditi dalla Società Esecutori di Pie Disposizioni - la quale, com 'è noto amministra l 'Ospedale Psichiatri~o di Siena _:____ due nU'JVi concorsi a pre111jo tra i soci d~la Società Italian a di Psichiatria.

Nella stampa sanitaria. « L 'Osp edale P sichiatrico », rivista di psichiatria, neurologia e scienze affir1i 1 a p eriodicità trimestr ale viene pubblicata da M. Scil1ti, direttore del1'0sp~dale Psichiatrico « L. Bianchi » di Napoli. Il primo fascicolo reca una serie di 7 n1emorie e nu1nerose r ecensioni e autoriassunti; risulta di 150 pagine, ed è ricco di tavole. . . . Gli uffici hanno sede in Napoli , via Cesare Battisti 4; l 'abbonamento annuo imi1orta L. 80 per l 'Ita 1ia, L. 130 per l 'Estero. ·

Lotta antitubercolare nel Trentino. Sulla colli11a di Mesiano, che don1ina la città di Trento, si s ta costruendo u11 gran(lioso ospedale san atoriale. Esso cons ta di un edifizio unico a due piani, oltre il pianterreno e il sotterraneo; il fabbrica to è diviso in òue corpi laterali, collegati da un corpo centrale. I lavori saranno ultimati entro l 'anno. Si potran110 ospitare 250 arumalati, per la massima parte in cam~rate co11 sei letti. I. la~ori importer anno compless.1va1nenle la spesa d1 circa 1 milioni. Alla provincia di Trento sarà assegnata Ja prefer enza nell 'ospi Lalilà dei malati. La provincia può anche <lisJ)orre del centro sanatoriale rli Arco, con 1200 letti , noncl1 è di notevoli r eparti sanatoriali negli ospedali di Borgo Valsugana di Arco di Trento ecc. Per i ban1bini dai 4 ai 14 ' anni è s~rto un ottìt110 preve11torio a Miralago, il quale offre ricovero p~r 150 ~a1~1bini di am~o f ~essi. Per allontanare clatle fa1111gl1e tubercolotiche i b ambini fino ai 4 an11i, so110 sorte, i1lfine, altre· istituzioni, come il Nido del Littorio e l 'Opera di assistenza all'Italia r edenta , che completano la· g rande crociata benefica voluta dal Regime contro la tubercolosi.

N11ovi leprosari. A.d iniziativa del pro.f. A. Serra, c h e è uno dei" più reputati cultori degli studi s~11 a . lebbra, il leprosario di Cagliari è stato trasferito ~n al~ra sed~ , e completam en te rimodernato ; con s1ste in padiglioni Docker per i malati .eil in. u~a costru~ zione muraria per i locali <li n1ec1) caz1one e di ~ervizio ~ per la cappella, il lt1tto aggraziato da rJiu~)le e in aroena })<,sir.ione, sul pendio di un colle. Il Cnnsiglio cJell 'Assi sten7~ Pl1 bblica portoghese ha proposto al <loverno l 'acquisto di un vaste> t er1en(' n ella provincia di Caminha per l 'impian· to cli un Leprosario, il qiiale sar à . istituito sul Lipo di Colonia a,gr ir.oln e po trà. OSJ?1tare da. duecento a trecento malati, da scegl1ers1 lra quei lebbrosi rhe siano aL.cora in co11rlizioni da poter l avorare. Questo Leprosario sarà organizzato sul tipo di quello di Fontilles, in ,S pagna, che è con~iderato rom<' tnodello <lei genere. La campagna contro la lebbra orga11izzata nel Giappone, ha avuto un successo p~eno ; gli st~ssi m etodi vengono ora te_n tali nella Corea, ove s1 è costituita t111 'Associazione per la lotla contro la lebbra con sede a Ghosen; essa ha in programma la' costruzione di un leprosario capace di duemila posti. Nel! 'Equarlor so110 stDti stanziati i fondi pe,r la is lituzi (n1 c rli un nuovo leprosario a Gt1ayaquel.

Assistenza ai cancerosi nel Canadà. Il Governo della Provincia di Ontario, in cooperazione con la « Queen's Universit~ » di King~ton , ha stabilito di aprire, in questa città, un Ist1t~to per la cura del cancro. ·L 'Ospeclale G~n~rale fo~: 11irà venti letti ed il trattamento dei r1coverat1, il Governo acquisterà una dotazione di radiu~ ; st provvederà anche ad un i1npiru1to radiologico efficiente ; A.Itri due istituti conoeneri verranno pure organizzati, secondo un pr;gramma elaborato da una sp eciale Commissione.


[ANNO

XL,

Nu~r.

16]

SEZIONE PRATICA

Elargizioni e legati. ll sig. Frederich Baues oclm1idt, di Baltimora, 11a lega~ 1.735.000 d olla ri p er gli ospedali e Je ~per~ . ca~1ta~evoli della cillà , cui aveva già elargito 2 m1l1on1 d1 dollari dura11te gli ultin1i giorni della sua vita (si tratta complessiva1nente di 70 milioni di lire italiane).

Fondazione '' Lady Tata ,,. Questa fo11dazione ve11?e creata n ell 'aprj Je 1932, <..on un legato d el compi anto Sir Dornbji 'l'ala di Bombay, in ricordo della moglie Lad y 1~a La, allo scopo di pro1nuovere le ricerche sulle malattie del sangtie e più specialrn ente sulla l eu cemia. Verranno assegnate dell~ borse di s tudio, di cui 1 / 5 sarà r~servato a tudio i indù e le altre p otranno <:onfer1r i a s tudio i di qualsiasi 11azionalità. 1 el giugr10 1933 verra nno a segnate 4 borse, da 400 lire blerline ciascuna (circa 25.000 lire it.), a studio i di <]Ual ias i nazionali Là ; ogni borsa arà valida per un anno, a partire dal 1° ottobre 1933 : potrà essere rinnovata per 3 anni co11 ecutivi . Le domande dovranno pervenire enlro il 30 aprile al prof. A. Vacha, Calvin trasse 27, Bcrlin ' '' 40 Germania. '

L'Opera. Naiionale Balilla. Discutendosi al Se1)alo del llegno il bilancjo delI 'educazio;1e nazionale, il sen. Gia n ha addi tato éllla ricor10 cenza d egli italiar1i l 'O. -. B. , ch e egli ha clefinilo una delle più geniali cr eazio11i del Regime e di cui h a illus trato la vasta e multiforme attività. Ha rilevalo lra l 'allro ch e i Balill a diYentano presto enlus ia ti d ell 'igiene e n e diffondono l 'an1ore n elle loro fa111iglie. I11oltre le schier e clei Balilla e delle Piccole ilalia11e sono in iate ogni é•nno a irrobustirsi n elle colonie marine e montane: è uno speltacolo che esalta ed inorgoglisce. La i1uova campag na au LilubercoJare promossa dal Duce può vantare n ell 'O. . B. il più valido appoggio. Di somma importanza è anche il rin 11ovam ento morale operato dall 'O. r. B. Il sen . Antona Traversj si è associato; ma ha stimato doveroso di lriJJu tare anaJoga lode alle educa Lrici cl elle Giovani i laliane. Il minis tro Ercole, a s·u a volta, ha rilevato che 1·o. N. B. è oggi base essenziale e incrollabile del nostro organismo scol astico.

Alla Clinica odontoiatrica di Roma. Alla fine d el cor so pratico di1nostrativo di odontoiatria d 'urgenza e profjJ<tssi odontoiatrica per 1nedici condotti, svoltosi presso la -Clinica od on toiatrica di Roma, uno ù cgli iscriLLi ha rivolto al direttore d ella Scuola, on. prof. Amedeo Perna, un caloroso saluto di commiato manifestando a nome dei colleghi , il compiacimento per la ri11scita del cor so. Il prof. Perna ha vivamente ringraziato ; quindi h ~ tenuto l a lezione di c}liusura sulla jgiene e profilassi odontoiatrica individuale e sociale.

639

presentanti a.ella l\•Ion.~ rchia. La villa era gjà celeb re p er ch è in essa 11rso eia ~folina aveva scritto .I t. u o capol aYoro « Don Jua11 )>. Di recente il Mara11or1 è s tato insig11ito del dotlorato h onoris causa d cll 'Università cli Pario-i ti0 tolo ambitissimo dagli Ludiosi . · , , voI te gli son o s lale offerte alle cariche po..p·iu l1l1cl~ e; m a egli ha rifiuta to, deciso a consacrarsi per intero ai suoi s ludi scie11tifici . li. cor so di en_docrinologia ch e egli tiene all 'Uni' er 1tà d1 Maclr1d è e1npre affollatissimo.

Vittima del dovere. Di un a setticemia co11 lra lla nell 'esecruire un inlervenlo chirurgico è i11 orto, il 23 ~1arzo nella Cli11ica chirurgica di lrasburgo, il dott. , André Bock el, inca~icato d el corso di urologia in quella Fac.ol t~ medie~ e caJ)O er~izio (prim ario) di urol ogia 1n quell Ospedale Civile. Il Governo lo ha citato all'Ordine del Giorno della azione ed ha· conferito a1l a sua m etnori a un 'alta d ecorazione cf e11a Legìon d 'Onore .

Un infermier e italiano premiato in Francia. L 'infermier e valdostano tefano Gou lhier di anni 56, occupato presso l 'Ospizio Civile di Ro~enfeld n ella }ì'rancia se ttentrionale, g ià in si 0o-nito di me~ dagl ia d 'onore d ell 'assislenza pubblica fran cese per . pir~ lo di ~acrificio e al Li di coraggio di1nostrati n ell a~e11 lp1m~nto cl cl 110 dovere, h a donato più volte il proprio sangue . Per un t1l lin10 episodio di 0 ener o o altruismo, è ta lo or a propo lo p er la medaglia <I 'oro.

Proce o per internamento in un o pedale. ·n agricoltore di Sarzay (Francia), certo C. AlaJJe lile, nvPva citato giudiziari amente il suo 1nedico, rlo ll. Barbadault, p er ch è ques ti, aver1clolo trovato in u 'l a crisi d emenziale acuta, lo aveva fatto inlerr1 ar e p er dieci g iorni nell 'Ospedale di Chatre ch e accoglie malati comuni e n1entali; aveva citat~ anch e il sindaco, Gillet , i] quale ve lo aveva acr.01npag nato, e l 'amn1inis lrazìone ospedaliera, per ìn lernamenlo arbitrario. Chiedeva cent omila franchi a titolo di ri sar cim ento. Il Tribunale civile di Chàtre l o h a condannato ir1vece a corrispondere 2000 franchi all 'Ospedale, per « abuso di citazione », e 4000 fran chi al medico, costituitosi p arte civile; ha 111esso clel tutto fuori di causa il sindaco. Contro questa se11lenza l 'agente ha interposto appello. La Corte di Bourges ha confermato la sentenza, salvo che ha condannato an che il medico a corrisponèlere 4000 franchi al cliente, p er infrazione d el segreto professionale, ave11do egli pubblica to due l ettere d el cliente stesso; p er tal modo si è avuta equipollenza di d anni llal le <lue parti. Da ta la condanna infli l la al n1e<lico, gli è s tata adrlossata an che una parte <lelle spese processuali, ch e sono state così riJ)arlj le: un sesto a ca rico del 1nedi co, cinque ses ti a carico d ell a .Parte agente.

'~

Il dott. Maranon. Nella Spagna co11lem1>oranea G. !vlarafio11 è con sideralo una delle fig ure di maggior rili evo . A lui in gran parte si a ttribuisce il merito di aver ottenuto ch e la rivoluzione polilica si compi .. se senza effusione di san gu e. Nella su a villa di Toledo venne firmato 1'atto di riconoscimento dell a Repubblica, da parte dei rap-

È. morto il dott. J. ~fEJIAS , direttore dell 'lsti.-

tu lo di Terapeutica biologica di ~1adrid , n oto sovratulto per i su oi viaggi inlorno al mondo, per vi a aer ea; ha scritto un libro sul! 'aviazion e.


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(( IL

POLICLIN reo ))

[A.~o

XL, NuM. 16J

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA.

Miinch. Med . Woch., 20 gen. O. FoERSTEn L?tta contro il dolore. - J. KuHLNAU e W. STEPP: Amer. Journ. Med. Se. , gen. H. Z. GIFFIN Vitamine ed ormoni. e al. Cura dell 'eritrocitemia vera. - S. G. STE- . I<lin. Woch., 21 gen. - K. J. ANsELMINo e F. ~· ART. Eosjnofilia familjare. D . RIEs~lfAN. Crisi HoFFMANN. Sostanze protettrici antitiroidee nel vascolari. - H. S. NEwcoMER. Tempo e dosaggio s?ngue e ne~ t~ssu~i. - W . ScHERINGER. Iperfunnella terapia della sifilide. - C. M. CARPENTER e zione della t1ro1de in gravidanza. C. C. McRAE. La febbre ondulante . Journ. A. M~ A._, 7 gen.-:-- A .. G. K1NG . Eclampsia Presse Méd . , 11 gen. J. JULLIEN. Le forme senza convul s1on1 con esito i11 a1)oplessia ceredella brucellosi un1ana. brale. - Id. , 17 gen. H. BLOTNER. Effetti del} 'in~~nch . Med. Woc'li., 13 gen . T. GoTT. Ra- sulina sui magri. - H. W . .ToNES e L. TocANTIUS. ch1t1smo cerebrale e deme11za rachit.i ca. Trattam. della purpura emorrag. Minerva Med., 6 gen. G. GnERA.RDINI e M. Presse Méd., 21 gen. - M. LABnÉ. Trattam. del BRASI. Chetogenesi ed insufficienza epatica . . diabete con insulina oleosa. Rev . de Méd., dic. - A. BESSE1\1ANS. Forme diParis Méd., 21 gen . - Num. di dermatologia. verse e potere patogeno dell 'agente eziologico delArch. M(ljl. App. Dig. ecc.; dic. - E. ProT, DA la sifilide. SILvA LEAL. Perivisceriti. Presse Méd., 18 gen. i\.. PoLrcARD. Silicosi Riv. San. Sic., 1 gen . - L. ANTOGNETTI. Regolaz. polmonare . ~ell 'equilibrio osmotico del sangue. Scalpel, 21 gen. - G . BoucHE. Epilessia ed ipoArch. de l 'lnst. Pasleur, geri. G . RAMON e glicemia. P. NÉLIS. Valore antigeno dell'anatossina. Gaz . . d. Hop., 21 gen. - R. BENoN. Il delirio. A r ch. Méd.-Chir. de l 'App. Resp., 5. - L. DE Lancet, 21 gen. M. CRtTCHERY e F. F. FERWINTER e J. SEBRECHTS . . Trattam. chirurg. della GUSON. Emicrania. - C. R. RossrTER. Ipertensione. tbc. polm. Folia Med ., 15 dic. - V. IluoNGIORNO. Alcalosi Journ. de Méd. de Lyort, 20 gen. - J. PAVIOT e sindromi alcalosiche. ArcJi . It. di Chir., 1. - F. REDI ... Calicectasie e al. Le artropatie proteiniche, in particolare d 'origine alimentare. renali. ~ R. PAZZAGLI e G. Luc.l\.RELLI. Ricerche Journ. Nerv. a. Ment. Dis., gen. __,. D. G. D1sperimentali sull 'immobilizzazione chirurgica del CKEusoN. Trattam. chirurgico dell'en1icrania. torace. Pathologica, 15 gen . - D. D'ANTONA. Siero antiDeut. Med ..Woch., 20 gen. - llERZFEr.n e FRIEdifter. - G. DoLFINI. Eterotopia del midollo osseo DER. La catechina della tiroide. SP1ITA. La chinel polmone. nina nell'influenza. Minerva Med., 13 gen. - C. FRUGONI e E. PEBull. Ac. de Méd., 17 gen. - L. DrNET. La riaSERrco. Reumatismo e tbc. nirnaz. del centro res:piratorio. '

Indice alfabetico . per materie. Addome des tro: p eriviscerite . . . . . . Pa.g. 625 Allergeni: stanza priva di - in casa d el )) 628 malato . . . · · · · · · · · · · · · ,-\.nafilassi da gluconalo di calcio . . . . )) 626 Artriti croniche: trattamento desenzfbilizzante . . . . . . . . . . . . . . )) 629 Artriti gonococciche: cura . . . . . . . )) 627 ..-\.scesso della parete addominale da peritonite pneumococcica incistata . . . )) 613 Asm a : influen.za della tcn1peratura sulle crisi . . . . . . . . . . . . . . ì> 628 ,-\.sma : t era piu . . . . . . . . . . . . . )) 628 Bibliografia . . . . . . . . . . . . . 621, 622 624, 626 Cervello: fisiologia. della c~ rcolazìone Cirrosi epatica con ascite: azione diuretica dall'astratto tiroideo . . . . . . )) 626 Colangiografia durante l e operazioni . )) 630 sulle vie biliari . . ,• . . . . Coma : forme . . . . . . . . . . . )) 617 Convulsioni : forme . . . . . . . . )) 616 Diabete: comportamen Lo della gli cernia )) 609 nella cura con insulina . . . . . . . . )) 627 Diabete: endoarterite: paratiroidecton1ia Diabete : sindroll\e allucinatorio-eclamp-

. .

))

627

Eczema ed allergia . . . . . . . . . . . Glicoregolazior:j : studi . . . . . . . . .

)) ))

629 626

tica

. . . . . . . . . . . . . . .

Globuli rossi : studi . . . . . . Pag. G26 • )) Infortuni da fuoco . . . . 631 )) Insegnamento superiore . . . 633 Licenziamento : danno risarcibile . . )) 632 )) f\1ammella sanguinante . . . . . . . 627 )) Morbo di Buerger : paraliroideclomia 627 )) ~orbq di Ollier (discondroplasia) . . . . 627 Pielogrammi: prevenzione di gravi rea)) zioni consecutive . . . . . . . . . . . 620 )) Prurito: cura con i5tan1i11a . . . . . . . 629 Reazione di Sciarra nelle paralisi pro• )) gress1ve . . . . . . . . . . . . . . . 627 )) Rene : infarto . . . . . . . . . . . . . . 618 )) Rene : periarteri te nodosa . . . . . . . . 619 Rene : prevenzione di gravi reazioni consecutive a operazioni sul - . . . . » 620 )) Sepsi gonococcica premeningitica . . . 603 )) Surreni : ft1n.zi0ni . . . . . . . . . . . . 631 Trombosi interatriale e lnecca11isn1i rari )) di embolia . . . . . . . . . . . . . . 626 625 Tubercolosi polmonare : chemoterapia . )) 626 Ulcera duodenale: diagnosi . . . . . . )) 620 Uretere: epitelioma primitivo . . . . . )) ·urticaria . . . . . . . . -. . . . . . . · 628 )) 627 Vecchi: funzionalità gasLrica . . . . . . Vescichetta biliare doppia diagnosticata )) 630 radiolog'icamente . . . . . . " · · · )~

. Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinioo se non '" seguito ad autorizzatione scritta dalla redazione. E vietata la pubblicazione di sunti cli essi senz~ citarne la fonte. Diritti di proprietà riservati. -

A. Pozzi, resp .

C. FRUGONT, Rerl: capo-_ .

Roma - Stab. 'fipo-Lit. Armani di M. Courrier.


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Bocca

INDICE SISTEMATICO. - BOCCA: Sviluppo storico delle oonoscenze di p.atc.logia della bocca. - Profilassi. - Esame. della bocca. - Patologia generale. - Malattie della bocca : La.bbxa. Gengive. Denti. Mascella;ri. Lingua . . Sto·. matiti. Glandole salivari. FARINGE : Sviluppo storieo delle conoscen'ze su le malattie della fa r inge. · PrelimiDa ri di anat omia e di fisiologia della f a ringe. Preliminar i di patclogia generale della faringe. - Esame. della faringe. - Sintomatologia generale. - Profilassi e tera·pia generale delle m alattie della faringe. - Vizi di oonformaziione. - Lesioni del palato molle (velo, ugola e piJaetri). · Corpi estranei. - Patologia dell'anello di Waldeyer - Tonsille palatine. - Tonsilla faringea.. _ Tonsilla linguale . • Malattie della faringe propr iamente. detta. - Lesioni n ervose della faninge - Tumo ri della fa.ringe. - Chirurgia della faringe. TIMO. - . GLANDOLA TIROIDE.

Volume in-8°, di pagg. VIII-339 con 234 figure nel testo. P rezzo L . 4 5, più l e spese postali di spedizi one. Per i nostri abbonati sole L. 41 ,9 O in por to f ran co .

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CEDOLA POSTALE DI COMMISSIONE LIBRARIA

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sottosnritta e cbiusa in busta affrancata con 50 centesimi

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Spazio a disposizione del mittente per altre sue eventuali comunicazioni.

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All'editore

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. Sig.·LUIGI

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(Giornale '' Il Policlinico ,,}

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voLt:JME 2° (Parte 11).

[ANNO XL,

NU1\1.

16)

Laringe - Trachea - Esofago

INDICE SISTEMATICO. - LARINGE: Sviluppo e,t orioo delle conoocenze di L a r ingologia. - Parte Cenerale : Svi· luppo della l a ringe. PreLim.i nari di amatoimia e fisiologia della lairinge. Preliminari d·i patologia generale della l aringe. Es,a me della l aringe. Profilaesi e tera'J)da generale della la.rin.ge. - Parte Speoiale : EPIGDOTTIDE: Malattie della epiglottide. · LARINGE: Ma:lformazioni, asimmetrie, spost a menti, torsioni della l&· r inge. Prolasso dei vent ricoli . Laringocele. Stenosi della laringe. Turbe di cireolo della l aringe. Edema della laringe. Lar.ingiti acute : primitive, secon.da..rie, croniche semplici. Flogosi del pericondrio e delle ca.rtilaginìi. Laringiti cronich e s;pecifiche. Forme tuber-0olari. Forme sifilitiche. Farnie di altra in.atura (lepra, scleroma. micosi. ecc.). Corpi estranei della l ari1I1ge. Tratuni della laringe, Leeioni di eenso e di moto della laringe Malattie della vooe parlata e cantata. Tumori della laringe. Chirurgia della la,ringe. - TRACHEA E BRONCHI. - ESOFAGO.

Volume in-8°, di pagg. VIII-592, nitidamente stampato, con 404 figure nel testo. Prezzo L. 6 8, più le spese postali di spedizione. Per gli abbonati al « P'o liclinico >), sole L. 6 O in porto franco.

VOLUME 30

Orecehio

INDICE SISTEMATICO. - PREFAZIONE. - Parte Cenerate. Sviiluppo stor-i-00 delle oonoecenze di etologia. Preliminari di anatomia dell'oreochio. Prelimin·a ri di fisiologia dell'orecchio. Patologia gelllerale dell'orecohia. Sintomatolog.ia generale. Esame dell'orecchi<>. Esam e funzionale dell 'udito. E.sami di l aboratorio più in u so nella pratica otologiea. P r ofilassi e terapia gen erale dell'orecchio. - Parte Speciale : Malattie del padiglione. Malattie del condotto uditivo esterno. Malattie della membrana t impanica. Malattie della tuba. Malattie della cassa. Traumi. Infiammazioni. Complicanze de11.e otiti medi e purulente. Flogoei oroo.iohe specifiche del· l'orecohio. Tumori. Malattie dell'or eoobri.o interna. Turbe di circolo. Infiammazioni del labirinto. Malattie • del n ervo e dei centri a custioi. Interventi chirurgici. Malattie p•r ofeesional.i e medicina legale. Sol"domutismo.

Volume in-8°, di pagg. VIIl-568, nitidamente stampato, con 312 figure nel testo. Prezzo L. 6 5, più le spese postali di spedizione. 'P er gli abbonati al « Policlinico », sole L. 6 O in porto franco.

A.V-VERTENZA

Questa classica Opera originale Italiana, oltrechè alle eondizlonl d'acquisto~ a contanti, qui sopra annunziate, si può ottenere anche mediante pagamento del complessivo importo di L. 236 frazionato come segue: · Con un primo versamento di L. 36 contemporaneamente alla richiesta d'acquisto e con pagamento delle residuali 200 Lire tn 10 rate mensili di L. 20 ciascuna, salvo beninteso l'aumento delle occorrenti spese nel caso che le dieci rate debbano essere riscOBse per mezzo di Tratta Postale mensile.

Tanto i Vaglia per l'acquisto a contanti, quanto le richieste a pagamento frazionato, vanno indi.. rizzate all'Editore LUIGI POZZI - Via Sistina, 14 - ROMA. '

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Stacosre • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • -..

Signor LUIOI POZZI, editore -

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ROMA

Avendo preso conoscenza delle condizioni per l'acquisto del MANUAI. E DI OTO-RINOLARINGOIATRIA, del prof. GUGLIELMO BI,LANCIONI, da potersi ottenere median·t e pagamento rateale, mi ~mpegno di acquistare una copia dei tre volumi che costituiscono detto Manuale che quindi mi farete pervenire subito . . P ertanto v i inv io contemporaneamente il mio primo versam e11.to impegnativo di L. 36 e mi obbligo di pagarv i le rimanenti L. 200 in dieci -rate mensili di L. 20 ciascuna, col rimettervi ogni m ese mio relativ o Vaglia o versando le L. 20 nel v ostro Conto Corrente Postale N. 1/5945. fino, cioè, alla totale esti1izione del debito. In mancanza del 1nio diretto pagamento m ensile, vi rico1iosco iJ, .diritto di riscuotere da me l'importo della rata mediante Tratta Postale aumentata di L~ 3 per le occorrenti spese. Per qualsiasi controver..sia e . per tutti _gli effetti degli obblighi che derivano dal presente mio impegno, eleggo il mio domièilio in Roma presso il vostro Ufficio. (Residenza, data e indirizzo ben -chiari)

(Firma ben leggi, bile) ....... _... .... .. _... .... _................ .. .... .. ... .. .... .. ... (Paternità) .(Luogo e data di nasciro) ..... ....... ...... __ . ... . ... ... ... .. ... .. ... ..... •

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Anno XL

Sezione Pratica N. 17

Roma, 24 Aprile 1933-Xl

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PERIODICO DI MEDICINA CHJRURGIA E IGIENE I COLLANA

MANUALI DEL '' POLICLINICO,,

N. 41-42-43-44

SI è iniziata la · pubblicazione:

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ROBERTO ALESSANDRI

MANUALE

DI

DIRETTORE DELLA B. CLIN I CA CHIRURGICA DELL'UNI VERSITÀ DI ROMJ\

CHIRURGIA

OPERA DEDICATA AL MAESTRO NEL SUO XXX ANNO DI

ASCOLI M. ....\.

INSEGNA~IENTO

DAGLI ALLIEVI

BAGGIO G. CAGLIARI - BIANCHINI A. ROMA - BRANCATI R. PARMA - CERMENATI TEROJO CHIASSERINI A. ROMA - CRAINZ s. BOMA - DOMINICI L. PERUGIA - FERRERI G. PERUGI.\ GHIRON V. ROMA - GUSSIO s. CATANIA - JURA V. ROMA ~ LOZZI V. ROMA MA TRONOLA G. ROMA - ~IINGAZZINI E. ROMA - PACETTO G. ROl\iA - VALDONI p. ROMA ROMA -

Il MAN"'().ALr}, atamjlntf> su ottima c-artu, sj c01n11orrà <li quattro volumi elegantemente rilegati in tela, di complessive 2800 pagine circa eJ sarà riccan1ente illustrato con nitidissime figu:re, pa1·ecchie delle qual i originali, in nero eù in tric1·omia. Si è pubblicato il volume :

Chirurgia dell'addome (con 326 illustrazioni di cui 16

a

colori)

REDATTA DA:

Prof. Prof. Prof. Dott.

BAGGIO GINO, Direttore della R. Clinica Chirurgica dell'Università di Cagliari; DOMINICI LEONARDO, Direttore della R. Clinica Chirurgica dell'Università di P erugia ; GUSSIO SEBASTIANO, Direttore del R. I stituto di Patologia Chirurgica dell'Università di Catania; VALDONI PIETRO, Aiuto nella R. Clinica Chirurgica dell'Università di Roma, Libero docente di Patologia Chirurgica, Clinica Chirurgica e Medicina Operatoria. Volume di pagg. XII-750, in carta patinata.

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Prezzo della inte ra opera in quattro volumi, rilegati in piena tela, L. 3 O O. Per l'estero aumentare L . 5 O per le maggiori s pese postali occorreriti per la spedizion e raccoman.data. IS Dai S<>li abbonati al « Policlinico » l'in1porto di L. 300 può essere pagato con un primo versamento di L. 2 5 e con l 'impegno scritto di pagare le rimanenti L. 2 7 5 a rate mensili di L. 2 5 ciascuna fino al saldo. 111,viare pre1iotazioni e Vaglia di acqu,isto alla 1iostra A 1ri1ni11istrazio11 e e per essa all'editore Lu1G1 . Pozzi, V i 11 Sistina, 14 - Rt0 ma, •

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Da inviare : sottoscritta. · e chiusa in busta affrancata con 50 centesimi

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Sig. LUIGI POZZI (Giornale '' Il Policlinico ,,)

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PROSPETTO DELL'OPERA. VOLUME PRIMO.

PARTE SECONDA.

1. Anestesie e anestetici - Dott. V, GllIRON, R.oma. 2. Infezioni chirurgiche in generale e loro cura: acut~ - Dott. V. JURA, R-0D.&a; croniche - Dott. V. JURA, Roma. . 3. Chirurgia delle parti molli degli arti : Pelle e suoi annessi - Dott. G. PACETTO, Roma ; Sottocuta neo D-0tt. G. PACETTO, Roana ; Muscoli - Dott. T. L AURENTI, l tom a; Tendini - Dott. G. PACETTO, Roma. 4. Chirurgia dei vasi sanguigni - Dott. V. GBIRON, Roma. 5. Chirurgia dei vasi linfatici e delle ghiandole linfa· ticho ·- Dott. V . GBIRON, Roma. • 6. Chirurgia delle ossa : Generalità - Dott. P . VALDONI, Roma; Malattie sistemicihe d ello scheletro - Dott. P. VALDONI, Roma: Malattie irufia;mmat orie a cu te e croniche - Dot t. V. JURA . Roma ; Tumori e malattie paN\.ssita,.rie - Prof. R. BRANCATI, Parma ; Fra tture in generale e i n particolare - Dott. V .. GBIRON, Roma. 7. Chirurgia delle articolazioni : Malattie infiarnrma.torie - Dott. V . .Lozz1, Roma; Tw:nori - Dott. V. Lozz1, Roma; Traum:j delle articolazioni eccetto le lussa· zioni - Dott. V. Lozz1, Roma; liussazione in genera.le e in parlicolare - Dott. V. GHlRON, Roma; Anchilosi e oontrattl.lil'e - Dott. T . LAURENTI, Roma; Mal attie di crescenza - Dott. C. MARINo-Zuco , Roma. a. Deformità congenite e acquisite degli arti - Dott. O. ' MARINO-ZUCO, Roma. 9. L'indagine radiologica in chirurgia - Dott. A. BIAN· CBINJ, Roma.

7. Chirurgia del collo : Ma>lformazioni congenite - Dott. P . VALDONI, Roma; Malattie infia.rmmatorie - Dott P. VALDONI, Roma; Tumori - Dott. P. VALDONI Roma.· 8. Chirurgia della tiroide e paratiro~di - Dott. :M:. AscO:

VOLUME SECONDO. PARTE FR·IMA. 1. Chirurgia dell 'orecchio - Prof. G. F ERRERl, Perugia. 2. Chirurgia delle fosse e faringe nasali e cavità annesse - Prof. G. FERRERJ, Perugia. 3. Chirurgia d~I viso - Prof. S~ Guss10, Catania. 4. Chirurgia dei mascellari - Dott. G. MATRONOLA, Roma.

5. Chirurgia della bocca, lingua e ghiandole salivari Dot.t. M . ASCOLI, Rom a.

6. Chirurgia della taringe e della faringe - Prof. G.

Roma. 9. Cb!rurg!a della mammella - Prat. R. BRANCA.TI, Parma.. 10. Ch1rurg1a del torace: Pareti toraciche - Dott. M ASCOLI, Roma ; Mediastino e timo - Dotto toracico : Ll,

Dott. M. ASCOLI, .Roma; Esofago • Dott. M. ASCOLI, Roma; Pleura - Polmoni - Dott . M ASCOLI Roma.. Cuore, pe~icardio e grossi vasi - Dott. M.' AscoL1: R?ma;. D1afra.rnrna - Dott. M. ASCOLI, Roma. 11. Chrr~rg1a dell 'apparato genitale t49fuminile - Dott. A. CERl\tENATI, Teramo.

VOLUME 'fERZO. 1. Chirurgia delle parti molli e delle ossa del cra11io . Dott. A. ClltASSERINI, Roma...

2. Ch'irurgia del sistema nervoso centrale : ChirUTgi~ del ce!vello - Dott. A. Om.AsSERINI. Roma; Ohirurgja. del midollo spinale - Prof. L. DOMINICI. Permgia. 3. Chirurgia dei nervi periferici e del simpatico .., Dott. A . CHIASSERINI, Roma. 4. C~~rurgia della tolonna vertebrale - Dott. s. ORAlNZ, n.uma. 5. Chirurgia del bacino - Dott. P . STEFANINI, Roma. 6. Chirurgia dell 'apparato urinario : Reni e ureteri • Dott. E. :MINGAZZINI, Roma; Vescica - Dott. E. MrNGAZZINI, Roma; Prostata - Dott. E. MING~ZINI e V. Lozzt, Roma; Uretra - Dott. V. Lozz1. R.oma. 7. Chirurgia dell'apparato genitale maschile : Testicoli e deferente - Dott. G. MATRONOLA, Roma; Vescichette seminali - Dott . V. Lozzi, Roma; Pene - Dott. V. Lozz1, Roma.

VOLUME QUARTO. Chirurgia dell'addome : P .areti addominali - Dott. P.

VALDON I, Roma; Ernie - Prof. s. GUSSIO, Catania; Peritoneo - Prof. P. VALDONI, Roma ; Feg::i to e vie biliari - Prof. L . DOMINICI, .Perugia; Pa.niCreas - Dott. L. DoMJNICI, Perugia: Milza - Dott. P. VALDON 1, l~ oma : Stomaco - Pro!. G. BAGGIO, Cagliari; Intestino tenu& e colon - Dott. P. VALDONI, Roma; Aippendice - Dott. P .. VALDONI, Roma; Ret to e ano . Dott. P . VALDONl,.

Roma.

FRRRERI, Perugia.

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Staccare . . . . • . . • . . . . . . . . . . . . . . . . • . . . . . . . . . . . •

Signor LUIO/ POZZI, editore -

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ROMA

Avendo preso corioscenza del Prospetto di pz1,bblicazione del MANUALE DI CHIRURGIA dedicato al prof. ROBERTO ALESSANDRI, co1n.e trovasi qu.i sopra aririunziato, nii impegno dì acqu.istare una copia della i1ttera opera al prezzo di Lire Trecento da potersi pagare, quale abbo1iato al « P.oliclinico », a rate mensili di Lire: Venticinque ognuna. Pertanto vi inv io conten1poraneamente il mio primo versamento inipegn.ativo di L. 25 e 111.i obbligo di pagaT'vi le rimanenti 1.J . 275 in ztndici rate m.ensili di. L. 2.S ciasc1ina, col rimettervi og1ii niese mio Vaglia Postale o Ban.cario di detto importo fino alla totale esti11zione del debit·a. In mancanza del mio diretto versam.en.to m ensile, vi riconosco il diritto cl:i riscuotere <la nt e l'importo della rata mediante Tratta Postale aumeritata delle occorrer.,,ti spese. Per qualsiasi controversia e per tu.tti gli effetti degli obblighi che derivano dal presente mio impegn.o, eleggo il n1io domicilio in. Roma, presso il vostro Ufficio. ( Residenza, à.ata e indirizzo ben chiari)

(Firma ben le&:,uibile) ....... -· ...... ·····- .... _. ··-·· _..... -····_.................. _. (Luogo e data di nascita) ........................................ --· ·······

(Paternità)

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ANNO XL

Roma., 24: Aprile 1933 · XI

.Num. 17

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fondato nel 1893 dai protessori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE C APO: P RoP.

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Note e co nt ribu t i : D. Lo Bianco : Note u alcuni casi di ifehlJre esanten1atica mediterranea. (Dermoti fo benigno e ti-ço ùnd~ruico) . Osservazion i cli niche : C. Trinchera : Con sideraiioni su di un caso di fot'ma.zion e cistica del collo fem orale <'omplicata. a frattura. (Nota. clinica). Tecnica di tabi>ratorio : M. Pergola : U lteriori perfez ionamenti di tecnica per la ricerca batterioscopica e cult u rale del B. difterico con particolare r iguardo a. 11uo' e forme di cult,u.ra d i arricchimento (Oligo e )ficr<>cliltura).

Sunti e rassegne : DERMOSI F lLOGRAFIA: J . S. Covisa e A. Naivarro Martin : Oura intraclermica della sifilide. - A. Gissella : L'acridinot.era.pia nell'infezione go11Q· ooccica maschile. - L. P é1·in: L' h erpe recidivant e. ANGUE B ORGAN I E~tOPOIETI C J : G. Lescber e D. Hub·h h : Anemia apla:stica idioPatica. - J . Ohalier, J . F. Martin , H. Naussac: ull'agranulioitosi. - L. de Gennes e Lat1dat: 'Ri ~ultati lonte.ni di una splenectomia pe-r ittero emolit ico. - E. Scbliephake e H. Probst: Milza e gove rno del cloro. Cenni bibliografici. Divagazioni : H . "Rolleston: Camhiamenti di caratte1·e delle ntalattie.

NOTE E CONTRIBUTI. Ro1'-tA. Direttore: Ten . color1n . medico A. MoNAco. OsPEnALE MILITARE n1

Note so alenni casi di f"ebbre esantematica mediter1·anea. (Dermotilo benigno estivo endemico). •

Capitano med ico DOMENICO Lo <:a po r eparto Infettivi.

BIAN CO,

Neg li ultin1i annj l 'attenzion e degli studi o i è stata richja m.ata sul] e segnalazioni sempre p iù frequenti ·:!i speciali febbri a tipo esantematico . manifé}stantesi in diverse regioni d el m9ndo, le quali dirr1ostrano tutte u11a spiccata affinità tra loro ed una rassomiglianza col quadro de;l tifo esantematico classico. Lì1L1 ita11don1i alle forme de critte i1el bacino del :Mediterraneo n e riasst1 mo, per magg:ior compren sione, le principali osservazioni, secondo i ' rari Autori c11i esse risalgono. Con or e Brucl1 a Tunj si nel 1910 osservarono dall 'aprile al setten1bre una speciale febbre papulosa (fièvr e bo11tonn.euse) in iziantesi con brividi ed e1evai1one di tem.p eratura a 39°-40°. La

Accademie, Società Mediche, Congressi : Società Medi eoAccademia Pugliese di Ohirurgic-a di Ca ta nia. oien ze. - Società Medico-Ohim..ugica Veneziana. Società Medico-Chirurgica Calabr ese. - Società Lombarda di Chirurgia. Appunti per il medico pratico : DALLA PRATICA CORRENTE: G. Cardinali : Occlusione intestinale da calcolo bilia r e ~ eguita da rimo,z ione ed espulsione spontan ea del calcolo. - O AS I STI CA E TERAPI A : Sintomi n ervosi consecut ivi a perdite di sangue. - Osservazioni s ull'etiologia. e la s intomatologia della sclerosi disseminata. Emiplegia t r a n sitoria d a nicotina. - L >esoftalmo nei t umori i ntra,oranici. - Il siiilgh iozzo in chirurgia. Contributo a lla terapia della sciatica. Sul sig nificato fisiologico e fairmacologioo della colina. - Sull'intos,·icazion.e da fosfat o orto-cresilico presente in a lcuni medicinali - M ED ICINA SCI ENTIFI CA: Vitamina D cristallina. _. POSTA DEGLI ABBONATI. - V ARIA. Nella vita professionale : I MAESTRI : Prof. R. Alessan dr i . Conferi- Servizi i gienico-sanitari. - Concor si. menti di preini. Notizie di verse. Rassegna della stampa medi ca. Indice alfabetico per materie.

febbre è acco111pagnata da dolori agli arti ed alla schiena e talora da diarrea . L 'eruzion e si 111anifesta al seco11do , terzo g iorno, a tipo mac t1lo-papuloso ( b outon) : da principio discr eta, inc·omincia dall 'addo1ne e raggiunge grad.a ta111ente la faccJa , il dorso e g li arti fino alle pal111e delle mani ed alle viante dei piedi. Lingua iJ11paniata, ete notevole urine scarse stato generale buono, durata 12-15 giorni, g u arigione rapida. Il Falcioni nel 1920 descrive una forn1a affin e agli eri te1ni polim orlì e ad a lcune .p orpore, ch e si 1na nifesta in primavera e n ei m esi caldi, caratterizzata da eruzion·e ch·e compare al 3°-4° giorno di malattia e co11 sistente per lo più in papule ben rile~rate diffuse p er tutto i] corpo. Tali papule , comparirebbero alla pressione digitale ma lasrier,e·bb.er o scor gere talora una lievissima ·pigr11~·nta zion e brunastra pur non diventando mai emorragiche. La temperatura a lta, dapp rim.a continua, })Oi remittente. fini sce per lisi o cri i protratta; la lingt1a è saburrale; v 'è dolenzia alle artioolazioni ed alle rr1asse m.u scolari. Lo stato generale buo110. La malattia term ina in una quin dicina di g iorni. 1


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<1 IL POLICLL,ICO »

Il Carducci n el 1920 richian1ava i ·atte11zione ·u una i11alatlia di cui Iin dal 1910 ave,'a osservato in Roma alcuni casi e ch e per es ere essenzialmente caratterizzata da febbre e da eruzione, de11or11inava febbre eruttiva. Di e sa i occupò in una 111onografia il do tt. Ce ari aggiungendo anche un 'osservazione perso11ale, ed il Filippella nel 1923 ne riferiva altri 3 casi. Al CarJiu cci va il inerito d aver e .p er primo in l talia richiarnata l 'attenzione su tale malattia e di averla minuziosamente descritta. Egli si11 d 'allora la separava n etta111ente dal tifo esanten1atico e ne stabiliva i caratteri differenziali. In data del tutto recente il Carducci riesan1in.a la questione tra febbre erutti,ra , tifo esante:matico, e morbo di Brill. Egli rileva ch e nel tifo petecchiale è eccezionale ch e l 'esantema i1on diventi emorragico, mentre è eccezionale cl1e taJe diventi nella febbre eruttiva, ch e nel Lifo esantematico la faccia è ri parmiata e l 'eruzione si smorza col ce sare d ella febbre , e p er lo p iù dà desquan1azione, al contrari o di q ua11to su cced e n ella febbre eruttiva . 1Fa rile' 'are ch e n el tifo p etecchiale n on è stata n1ai riscontrata l 'escara nerastra (tache noire) cl1e qualche volta si è trovata n ei casi di febbre eruttiva. Infine la gra,·ità e la co11tagiosità del I 1 l'o r~a nte mati c o la dj fferenzierebbero netta111e11te dalla febbre eruttiva. Per il morbo di Brill. il dato differ en ziale più importante con la febbre eruttiva , sarebbe fornito secondo il Carducci dal la b oratorio, in quanto ch e in q uest ' ultima n on -i areb:Oe riusci ti a riprodurre l 'infezione nelle cavie, contrariamente a ciò ch e succede sia n el m 1orbo di Brill come i1el tifo esan tematico . A11che in base a quest 'asserzione, pur contrasta11te con le. probative esperienze di Reitano e !Boncinelli più otto citate, con chiude p er la indipenden za delle malattie pur amn1ettendo ch e i virus, tuttora ig n orati di esse , possano origi nariamente aver avuto cc qualche cosa » di comune. Boinet e Piéri riferiscono n el 1927. su una speciale epidemia di f3Santema infettivo di n atura indeterminata, osservatasi dal 1924 in poi nel litorale mediterran eo e sp ecialmente nella region e Marsig liese, donde i n omi di febbre esanteinatica m1edit.erranea e di febb-re di Mars iglia. Tale ma lattia si ,·eri fi ca nei mesi da aprile ad agosto , isolatamente, in quartieri di' 'ersi , e r aran1ente si a1nmala110 ~}i t1 per so11e della stessa casa o della stessa famig lia . L 'agente patogeno scono. ciuto. così pt1re il ,·ettore: la r eazione di vVeil-Felix sem pre negativa. 111 i7.io br11sco, cefalea , febbre eleYa ta contint1a. stato sabt1rra le delle ,·ie diQ'erenti . talvolta diar.... rea. 1 3° g iorno eruzione ch e s' inizia agli arti 1

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i11ieriori e p oi a l tronco, all 'a ddon1e, agli arti s uperiori : al collo, a lla nuca, alla faccia . Eruzione con1po .. ta da maculo-papule leggermente rileva te di colorito roseo , poi violaceo che scompaiono alla pressione, 1nai petecchie. La eruzione dura u11a settimana poi va scompa rendo. Abbastanza frequenti sinton'li ner,·o i (delirio, tren1ori , K ernig, tris1na). Durata tota1e d ella n1alattia da 15 a 20 giorni. Spesso si è trovata u11a ·p iccola escara nerastra (tache noire) in regioni del corpo diverse, escara ch e si accom1p ag·n a spesso ad un ganglio voluminoso e d olen te n el territorio inter essato e ch e verosimil11-iente ra1)pre... enta un fatto reaLtivo al punto d 'inoculazion e. Per la diversit à d ell 'esantema , per l 'asse11za di pidocchi e dello stato tifoso, per la n1ancanza o rarità clell 'iniezione congiuntivale, per la 11egatività della -w-eil-Felix, ·p er la n1ancanza di contagiosità, tale forn1a esantematica va dagli Autori distin1a dal Lifo esantematico e dal n1orbo di Brill . Successivan1ente (1928) gli stessi ~.\.utori trova rono n egli ambienti ir1 c ui vivevano i malati di febbre esantematica nun1erose zecch e ed osservaron o che la puntura di tali malati da parte di _p idocclli e la successiva puntura di altri individui 11011 produce,ra effetti patologici. D. e I . Oln1er nel 1927 identificano alla febbre esantematica mediterranea la febbre di l\larsiglia e la fiè vre boutoririeuse e trovano spesso positiva fino a diluizioni 1 500 la "'+l./eilFelix . ino allo ra n egata. Allo tesso modo nel 1923 Maxcy e Havens avevan o tro\rato pos itiva la reazio11e di WeilFelix 11el n1orbo dì Brill. D. e I. Olmer in f)ast alle loro esperienze pur am,n 1ettendo ch e n ella febbre esantematica n1edi terran ea l'agglutinaz ione pel Pro teux x· 19 è tardiva ed a titolo basso, consicleran o quella con1e . ., tretta111ente affi11 e al rnorbo cli Brill ed · al tifo esanten1atico, ed avan zano l 'ipotesi che in tutte le forme esanten1atich e tifosimili descritte nei vari paesi , si tratti di- uno stesso virus cl1e può acqui~tare proprietà nuove variando di serbatoio e d1 agente di tra ~missione. Netter (ì 927) riporta al morbo di Brill la malattia di l\ila!'siglia. Questi Autori (Ol1ner , Netter) in seguito (1932) identifican o la febbre esanten1atica del litorale alla febbre bottonosa n1a ri\'edendo le loro precedenti opinioni pensano ·ch e essa deve differenziarsi dal tifo esanten1at ico e dal m orbo di Brill . Pecori n el 1929 in una interessan te comunicaz ion e ritien e ch e le forn1e descritte da.gli Autori italiani e frn11ce.. i iano ostanzia lmente identiche e parla di cc dern1otifo estivo n o11 difft1 ibile » sostene11do a11ch e I 'i dentità di


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SEZl ONE PRATICA

LfUesta forn1a col i11orbo di Brill oggi ritenuto .r•er consenso generale una forma attenuata di tifo esa11te111atico, un tifo esa11tematico ben igno. 11 Pecori riporta il confronto con i casi leggeri di tifo e at1te111atico, ed i11siste s ul fatlo che anche in alcuni casi di febbre eruttiva si può tro,·are lo stato stuporoso che è classico 11el tifo esa11 ten1atico . Il decorso e la sintomatologia sono per il P ecori sfumature di uno stesso quadro cl1e ba al vertice il tifo esanten1atico e .poi il n1 orbo di Brill, al quale si identi fi cherebbe la febbre eruttiva . Egli o serva ch e le differ enze c linich e invocate n on -ono tali da pennettere una di stinzione netta tra le due forn1e: anch e nel tifo esantematico e n el Brill , la eruzione presenta sempre t1n lieve rialzo: la tra ~ for111azione IJetecchiale m entre non è costante n el tifo esantematico , $i può osser vare an cl1e nella febbre eruttiva. I reperti i stologici e le piccole macchi e brun iccia che nella febbre eruttiva residuano d opo la malattia , sono espr e sioni di fenomeno e n1orragico. I caratteri i tologici delle lesioni ' ascolari (e11dotelite d e quamati a e proliferati,·a e peri ,·asco lari I e i1odulare) sal, 0 pi ccole di fferenze di g rado , sono u guali nel tifo esantematico e nella febbre eruttiva o servata in Roma . Non di rado nel tifo esan ten1atico è tata os ervata 1·eruzione al viso, e d ' altra parte n ella febbre eruttiva non manca se pur i11 lieYe g rado I 'iperemia congiunti,rale. La Weil-tFelix è positiva in g r a11 numero di casi. speci e se _i ha c ura di pra ticarla tardiYa mente o addirittura in con va le cenza, e di sperimenta rla più volte u sando di, ersi stipiti di Proteu . Il Pecari ric l1ia111a a11cl1 'eg·li l'attenzione sulla non contagio ... ità della n1alattia, sull 'assenza del pidoccl1io , sul la pre enza in m olti rasi sia sull ' am.malato ch e nell 'an1biente, di zecche, !:> Ulla con .... latazio11e. però 11on freque11te, di una lesion e necrotica cutanea id entica a qu ella ( tache noire) d escritta dai francesi nella fi èvre bouton.neuse e nella febbre di J\1arsig li a. Il carattere _tagionale d ella febbre esa11ten1a tica m editerranea è p er il P ecari altro dato ·pr o bativo a ll ' ipote..,i della trasmissione da parte de lle zecch e, µoi ch è appu1tlo dal maggio a l1·ol tobre fi dato trovare le zecch e ui cani. Infine il Pecori ricorda11do ch e J.e larve e le n infe d ell e zecche si attaccano faciJm e11te ai piccoli mamn1iferi , mentre le zecch e adulte si trcvan o sui .gro~~i. a ffacc ia J ' ir>ote~i ch e il t opo possa esser :,erba t.oio comune per ]a febbre eruttiva. pel nl orbo di Brill e pel dern1otifo ' 'er o, e cl1e il viru .p ossa es-er si attenuato o modificato n el pa s>; aggio a ttra\'er so un ospite ina datto e diverso econd o i climi ed i pae~i . 1

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una r ecent e pubblicazio11e (1932) il Pecori ribadisoe le s ue argon1entazioni ed afferma che « la speciale for1t1a esantematica estiva che si osserva sul litora le mediterraneo (e anche in Italia) causala da punture di zecche del cane (R h.ip,icepfia.las sartgain.eris) i11fette, cc dev ' essere riferita all'azione d 'un virus derivante da quello d el tifo esanterr1atico classico, modificato ed attenuato attraverso un ospite inadatto: donde !a s ua b eni gnità. La poca diffusibilità, l 'assenza di contagiosità di questa , come delle altre forme, sono la cor1seguenza della non facile evenienza che l 'artropode ' 'ettore punga l'uomo . Il caratter e s tag ionale è in r elazione col ciclo di vita di detto artropode ». · Blanc e Can1inopetros nel marzo scorso, hanno pubblicato i risultati delle loro ricerche sulla malattia che si osserva in Grecia, ide ntica a lla fi èvre bolitortn.euse osservata a Tunisi , e riferiscono ' ulla sua a ccertata trasmissibilità perimentale ali ' uomo ed agli anin1ali di laboratorio a mezzo d el] 'inoculazione della comune zecca del cane il Rhipicepha.lus sanguineus. II Blanc fa notare ch e le zecche virulente erano quelle captate non n ell e località interne de lla Grecia ma nelJ e località marittime e portuali ove pr ecisamente sono più frequenti i topi ai quali il Rliipiceplialus può anche attaccarsi. Gli stessi Autori negano al cane ogni valore quale serbatoio cli \1irus affermando che la zecca è ,p er sè stessa vettor e e serbatoio natura le del viro. cl1e può an che trasmettere in via ereditaria alla prole. P. Durand din10 tra la costante possibilità di o tten ere con a ccor gimenti speciali, positiva la r eaz ione di " ' eil-'F elix n ella stessa malattia e Durand e Laigre l empre in que to corrente anno , accertano la en sibilità di alcuni roditori a l \ iru della fe ])bre bottono a di Tunisi e danno la prova sperimentale ch e 1a cosidetta febbre esa11tematica di ~Iarsiglia immunizza contro la febbre bottonosa di Tunisi . Importanti constatazi o11i hanno fatto recentemente Reitano e Boncinelli. Essi sperime ntando nella febbre esantematica di Roma han110 trovato la ~Teil-F eli x positiva nei cani del suburbio in u11a di cr eta percentuale dei casi (19 %) ciò ch e i11duce a ritenere ch e i cani n on solo sian o s uscettibili di infezioni latenti ma ,po . . sano eventualmente rappresentare uno dei erl)atoi di ' 'irus della febbre e antematica; col i1ro dotto di triturazione delle zecch e del cane so no riusc iti a JJro,'ocare n ell ' uomo la malattia tipi8a d ando co11 ci ò l 'inoppug n.a bile prova ch e la zecca d ei cani (Rhipicephaliis sariguineus) è l'agente trasm ettitore deJla febbre esanle111al ica cli Ro11ta. I-Ia11 dimostrato altresì ch e la cavia ed il r atto albino. inoc ulati con prodotti ' 'irulenti 111

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Il.. P OLl CLlN f ùO ))

possono serbare il Yiru nel loro cer·vello, in assenza di sintemi mDrbosi (infezione ina,ppa1·ente). Al 3° passaggio, in seguito a inoculazione di cervello di cavia h an riprodotto la malattia all'uo,1no col s uo quadro tipico. Infine con il prodotto di triturazione delle zeccl1e e con il sangue del cane, hanno potuto determinare n egli anim ali di laboratorio alterazioni varie, specie a carico del cervello e dei testicoli, e nell 'uomo. una infezione larvata ch e si m anifesta solo con la positività della W eillFelix.

[ANNO

XL , Nu l\-r. 17]

pa u1~ po ' al diso tto dell 'arca ta costale a margine arrot ond ato. Nei primi gior ni, pollachi uria. L ·esante1na è appar so al 4° gi orno di m alatt ia: è prevalente1uen te papuliforme. Si no tano però n u1nerosi ele1nenti m aculari, di c ui alcu11i appena rilevati, e più n un1erosi elem e11ti pa pulosi della g r a11dezza da un acino di miglio ad una len ticchia, rotondeggianti, di colorito rosso-scuro la inaggior parte, altri di colorito roseo, ch e scompaio110 alla pressio~e, molto ra vvicinati tra loro ina non. con fluenti. L 'esan terr1a è diffuso a tut to il tron co è pi1ì fitto agli arti, scar si elem e11ti si riscontr~no allct faccia, specie alla fronte, e qualcuno anch e .l lle p al111e d elle 111ani ed alle piante dei piedi no11 è pruriginoso. _ ei gior 11i seg uent i si nota' la tra sforn1azione di alcune macu~e in papule e di altre in petecchie. L'eruzione si m antiene niù .a ~ungo ~egli arti inferiori, m entre n el tronco sin dal 10° giorno di d~genz a (13° di malattia), com i11cia a sbiadire; m an in ano le papule s·appiattiscon o e scon1paion o. Al 20~ giorno d i degen za si n ota desquam aziOI"l:e furfuracea. Resiclua110 m olt o a lungo sino a co11valescen za avanza tissi111a, macchie bruniccia poi giallastre ch e sono ancora visibili all 'a lto della dimission e dal! 'ospedale 4

* ** Nel setten1bre u . s. son o capitati alla mia osser\1azione n el reparto Infettivi di questo Ospedale tr~ casi di febbre esantematica di cui breve111ente riassumo il diario clinico . CAso I. - M. F ., di a11ni 25, agente di P . S. Entra il 2 settembre al 2° r ep arto Medicina d a dove il ~ settembre viene trasferito al reparto Infettivi. Negativa l 'anamnesi personale e familiare. · Riferisce ch e il 30 agosto u. se. notava malessere generale ast enia, anorressia, febbre. Per tali disturbi fu rico,verato all 'infermeria del corpo . Al 4° giorno p er u11 esantema sopraggiunto, per la febbre alta e per 1'aggr.aivarsi delle condizioni gen er ali venne tr asferito, in ospedale, Prest ava servilio al canile d ella Scuola Tecnica di Polizia •Scientifica ed era addetto alla pulizia dei cani che albergavano inolti ectoparassiti (zecch e); ammette di esser e st ato punto con molta probabilità. Dur~n te la degenza si sono osservati i seguenti sintom i: febbre : ·durante i primi 9 giorni di degenza si inantien e tra i 39° ~ 40° con. lievi r emissioni inat tutine ; n ei giorni successivi la temper atura subisce da prima forti re1nissioni mattutine e poi gr adat ament e decresce sino a ch e al 15° giorn o di Gleg·enza (18° di m alattia) è apirettico (lisi r apida). Polso ritmico, frequente, corris·p ondente alla t emper atura, alql.ianto ipo teso. St at o gener ale piuttosto grave durante i primi 9 gior11:i di degenza . Sen sorio ottuso, a volte delirio n elle or e ser ali e notturne, cefalea. Iperemia co~giunti vale inten sa, sp ecie bulbare, ch e persiste durante tutta la durata del periodo febbrile e svanisce m an m an o in convalescen za. Al 1° giorno di dege11za diarrea, poi stitich ezza; l 'alvo si regol arizza a p artire dal 12° giorno di degen za. La Ji11gu a è impaniata, arros~ata ai margini e alla punta, asciutta per i primi 9 giorni di degen.za, poi si fa umid a e si depitelizza. Al 6° giorno di degen za (9° di malattia) epis tassi, al 9° giorno cefalea violenta, p enosa. Sin dai }Jrimi giorni vien e accu sato dolore agli arti infer jori ed alle articol azioni delle gambe. Al 7° gior110 di rlegenza 1 an1malato accu sa vivo dolore alle articolazion i dei gomi ti e r adiocarpich e. I dolori diffusi agli arti ven gono accu sati an ch e al 1'inizio della co11valescenza e con pii1 i1ìsistenza .. i precisa allora un dol ore alle articolazioni scapolo-o tuerali. L 'esam e degli or ga11i interni riesce negativo, tranne lieve tun1ore d i mjlza ch e si p al1

(18-X-1932) .

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ì\elle uri11e Lracce d 'albu1n iua. L 'em ocultura ri1~etuta111e11te n egativa. ~egativa l 'agglutinazione per tifo e p aratifi. Positiva la W eil-Felix al 17° gior no d i n1alat · tia al titolo 1/320 col ceppo X 19. Felix; al 290 giorno dall 'ini1:io della m al attia, in piena convalescenza, la W eil-Felix è J:>ositiva al ti tolo cli 1/40 col ceppo Berna. II. - R. A., di anni 23, age11te d i P. S. En t ra il 5 se ttembre al l " r epar to n 1edicina, da dove 1 8 settembre viene trasferito al rep arto i11fettiYi . Neg·ativa l 'ana11~nesi personale e fa1u iliar e. lliferisce ch e il 1° setten1bre u . s. fu colpito il1 pieno benessere, da ast enia, dolen zia a tutte le articolazioni, forte cefalea e febbre ch e iniziò se11za JJr i,·iclo. Ri cover ato all 'infermeria del corpo , dopo 4 g·ior11i di dege11za ve11iva trasferito i11 ospedale. Durante la degenza all 'infer1n er ia la feb bre si è g r adata111en te elevata sino ad u11 n1assi1110 d i 39°, ed al 3° giorno di 111alattia co1n parve esanten1a cl1e presto si diffuse per tutto il corpo. Prest ava servizio al canile della Scuol a Tecnica di Polizia ed er a addetto alla pulizi a di a1cu 11i cani ch e albergavan o nun1erosi ectoparassiti (zecch e) : an1m ette che sia sta to nlol to probabil111e11te 1)u11lo. Dura11.te l a dege11za si sono osservati i segu e11li _i11to111i. Febbre: durante i prinri tre g ior11i di degenza tra i 38,3 e 39,6, con ret1)issioni n1attutine piuttosto an1pie; D:ei s ucce iYi tre giorni la ten1perattira decr esce e subisce forti re1nissioni 111attutine, sino a cl1e al ì 0 giorno di degenza (11° di m al attia) è apirettico (crisi protratta). Polso i1or1nale nei su oi car atteri , con frequenza cor rispo11dente alla temper at t1ra. ta.to ge11er ale buo110 1 se11sorio sveglio. l\011 . Ì})er en:iia co11giunlivale, lieve iper emia fari11gea 11ei prin1i g iorni . Alvo stitico. Lingua imJ)ania la, 1egger111e1l te arros a ta ai margini. Nei }Jri1ni gior1li di 1nalattia cefalea e dolori alle arti: coiazio11i ed alle ure. q t1esti vengono acc usati a11c 11e all 'i11izio della co11 valescenza. C ASO

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S EZTONE PR.\ TICA

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L 'esa111e degli o rg·ani i u ler11i è 11ega livo, solo l a 111ilza .., i palpa a ll 'ar cata co .. lale . L ·e ·ante111a ,-. co111par o al 3° giorno di i11 al a ttia : è con1pos to (Li ele111e11l1 l)apt1lo i b en ril cYa lj , rolo11c.leggianti cl i colorilo ro eo, d all e di111 e1tsio1ù 111edie di una le11ticchia, ch e compaiono alla pression e, ch e cos tellar10, 11011 fittamente, il lro t1co e specie g li arti j11ferio ri . ~el tronco le p apule prevalgon o s ul l a c ute (lell "acldo111e , agli a rti inferiori n ella superficie e len . ori a. Qualc h e papula è pre e11te al la fronle ed alle g ua11ce . Alle p aln1e d elle inani cd alle pian lc clei piedi s i t1o ta110 a lcu11i ele111e11ti 111aculosi. l .. 'eruzione j111pallidisce r apida111e.11t e .appiat le11dosi e r esiduar1do inacch'ie lenticolari bruniccie. Già a l l '11° g iorno di 1nal a ttia è r aro trovare ancor a crualch e ele1nc11 Lo papuloso, e que ·to solo agli arli juferiori. _ 0 11 è stata cons latat a al <: u11a p e lcccl1ia, 11è è s ta. la apprezzat a d esquaniazione. Le i nacchie brunicc ie di entan o in con valesce n za g iallas tre e l enta1nente sbiadì con o se111 pre l)iù e co n1 e n el ca o preced ente son o a11cora visibili all 'a llo d ella su a dimis io11e d a ll 'o p ed al e (l -1.-1932) . L ·e ame delle urine è lato i1ega li' o. L ·em ocul l ura 11egativa. ~ega liY a l 'agglulit1azio n e p er ljfo e paralifi . Posiliva la Weil-Felix ul 14° giorno di mala llia .ai tilolo di 1/320 col ceppo X 19 Felix, al 27° g iorr10 d all 'inizio d ella inal~ttli a , i11 pier1a co 11vale.scenzo, Jn ' Veil-Fcli '< è nuovam e11le positiva al ti tolo 1/320 C'Ol ceppo K.

lorabililà alle articolalio11i scapolo-om er ali. L 'esa nte1na è a1)1)arso al a0 gior110 di inalattia; è pre\- ale11tem en te papulifor111e, di colorito roseo e .. con1pare alla p1·essio11e 11011 è pruriginoso . Gl i e lC'111enti so1~0 abbastanza r avvicinati tra d i loro, a tlisposizio11e irregolar e, d ella gran cl ezza d a u 11 nc i110 di miglio ad una lenticchia, rolo11deggianti. L 'e an len1a è d iffuso in lutto il tro11co ed agli nrli , sp ecie agli inferiori e 11ella superficie este11oria, quivi h a un colorito p,i ù acceso. Qualche ele111e11to papuloso n ot asi alla fronte. car se m acule, di cui alcttil e r1on sco1npaio110 i11ter an1.ente alla prcssio,D;e, i11a ul eguito di questa si apprezza b e1t evide nte t111 _t lieve soffusione em a tica . Alle palme ed alle piante qualch e r a ro, non b en n etto, ele111e11lo i11aculo o. Col cad~re della febl)r e l 'esante111a comi11cia a impallidire (11°-16° giorno di m ala lt ia). Al 24° g ior110 dall 'i11izio della m al attia si 11 ola d esquam azione furfuracea. Residuano p er p ar ecc hio le111po a11cor a. e son o a ncor a visibili a1l 'a tto de ll a (li111issio11e cla ll 'o ped ale (1 - ~- 1932) i11acchie bru11iccie poi gialla lre . 2'elle urine tracce cl 'a lbumi11a. Em ocultura i1egaliva . ega tiva l 'ag g luli11azione p er tifo e p ar a tifi . . egativa la V\' eill-Felix al 12° g iorno d i n1a la lli a ·0 11 l t1tti i ceppi adoper ati; al 2:)-> gior1to d a l l ' j nizio cl ella 1nalattia, in convalesce11za, la V\reil-l"cU\. è positiva al tilolo di 1/640 co l ceppo K .

CA o III . _,. ~I . B., d i anni 28, age11te di P . Entra il 6 settc111bre al 1° r ep arto inedici11a d a ettembre vi en e lrasferilo al r ep arto ind ove l ' fettivi. Nel 'an amnesi p erson ale e fa nliliar e nulla <.li n o levole. Iliferisce ch e il 3 e lte1nbre u. se . i1o la\ a malesser e gen er ale, cainlea, d olor e a tutte le arlicol alion i specie a quelle degli arti inferiori ed alle s ure, febbre. Ricover a lo all 'infer111eria d el corpo, Ja febbre ch e d appri1na super ava cli p oco i 37°, _i elevò preslo tra i 3go e 39,5. Al 3° g iorno <li n1a la ltia compar ve esa1tle1ua, e p er l 'aggr avar i <lclle <'on dizioni gen erali, YC t1ne lrasferi to all 'ospetlale. J)r estava ser vizio al ca11ile della cuol a 1,ecn\ ca di ~olizia ed era adde llo al l a pulizia dei cani . [litie11e molto probabile di e ser e stato punlo d a c1uaJ<: u110 (lei nun1erosi ec lop aras iti ch e alber gava 110 s ui ca11i d a lui tenuti in cu stoaia. l) uraD;te l a dege11za si è osservato: febbre: dur an le i prin1i 8 g iorni di cl egenza si 1nantenuta tr a i 39° e i 40°, co n lievi r emissioni m a ttutine, n ei g io rni u ccessivi la lemperatura subisce d ap prin 1a forti remissioni m a ttuti11e e p oi gr ad at ar11cr1tc decr c ce, ino a ch e, al 13° g iorno di ùeg e 111.a (16° di n1ala llia), è apirellico (lisi r a1Jicl a). Polso bradicardico rispe llo alla t emperalura, lcg.ger1nen le d icr o lo , ritmico, alquanto ipo teso. Durante i primi giorni s tato generale piullos lo g ra, .e, lie' e Lupore, sonni agitati, forte cefalea rer11ilte rltc al m a ttino, lieve iper emia congittntiva le; alvo os tin a tamente stitico, lingua impani ata, oaseiu I la, leg·germente arro,s sata ai margini ed alla ifJu·111 ln , farin ge iperemico, addome leggermente 11t1e toorico; al torace qualch e r antolo e più numcro!'li r on cl1i e s ibili ; milza palpabile n elle profonde ~n s pirazio11L L 'infermo l amenta sempre d olori ~ll e g il111 tt1re, sp ecie agli arti inferiori, e sen so di for 111icol io a lle dita ed alle mani. I d ol ori agli arti vc 11go 110 accusati nD;ch e all 'inizio d ella con vale~<·P 11 za , e co n J) iù insis ter\r.a si precisn allor a, d o-

tità dei sinton1i capitali, m a una diversa g radazione di essi ed un diver o eguito di i11ton1i acce sori ch e spiegano co1ne il 1° ca o sia sta to n1olto g rave, m eno g rave il 3° e.a o, m ite il 2° 'fra i sinton1i capitali , la febbre 111 tutti e 3 i ca i ascende rapidamente 1na n o11 bru ca111ente, ha un periodo di sta lo, c1ue ·to è dive rso n ella durata e n ella inte11 ·ità, corr i "' ponden Le1nente allo stato più o me110 g ra e; decresce poi per crisi protratta o li. i rapida, corri spondc11te n1ente alla g ravità del decor ·o precedente. ln tutti e tre i casi si 1101a110 dolori articola ri , ce falea, stato saburrale d elle vie digerenti co11 titich ezza: n el I 0 ca o diarrea al 1° o'iorno, cui eguì stitich ezza. I fenomeni nervosi: stato l{'lo·aer11tente lupor oso , en orio ottu o delirio, agitazione, e così pure 1' i11eren1ia delle congiuntive, on o presenli 11ei due ca ·i g ra \i. lit q uesti casi si presentano a n ch e intorni acce ori: e1-1istassi, lieYe bron chite, ipoten io11e arteriosa. Il pol . . o n el 3° caso è stato bradicardico. lega-ern1e11te dic roto. egli a ltri due invece, era in eg ual ra pporto alla I e111.p eratura . In tutti e tre i casi lieve tu1n ore di n1il za, ta11to n1agg iore qua11Lo p iù gra i er a no i ~ inl o1ni i11fetti,i . T-n tutti e tre. i casi e anlen1 a c l1e co111par e al 3°--1° giorn o e cl1e bi~cli .. ce co1\ lo scomparire de ll a fel1l)r e. L 'esa nl e n1.a i .pr ese11ta sos lan zialutenlc ide11Lico : le li evi differen ze ~ei tre casi. sia i1ella n1o rfolo cria clic 11el 11u111ero e co lore deo·li elem e11ti .. ono d a ril)OTta rs i a g raclnz ioni ù ' i11te 11 ~ it à . ~ pre ,·n l ~ nt ~ 111 rn 1 e 11a1)~ 1i-

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Da1l ' c ~ an1e di questi tre casi si n ota un 'iden-


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lL POLl CLINlGO

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[.i\.NNO XL, Nu l\1. 17 J

for111e, n1a si i1ota110 a11che macule e· petecchie, Così non sen1bra esatto asserire che nelle e queste tanto più numerose quanto più grave febpri in questi:one l 'esan~ema non abbia casi presenta il quadro morboso . Anche il nume- rattere emorragico o lo abbia solo eccezionalro ed il colore degli elementi i11 questi tre casi, 1nente, e non \Ti sia desquamazione, e fare di è in rapporto alla gravità di essi: numerosissi- questi dati negativi altrettante note differenmi e di color rosso scuro nel I 0 caso, rosso ziali col tifo esanternatico e col morbo di Brill . pallido e non molto numerosi nel 2°. La dispo- I casi suddescritti, gli esami istologici pratisizione dell 'esante1na è uguale in tutti e tre i cati da alcuni AA. , le macchie bruniccie e poi casi: prevale alle su.perfici estensorie degli arti giallastre costantemente rilevate come residuo in.feriori. All'esantema residuano macchie bru- dell'esantema, smentiscono quell 'asserto. niccie poi giallastre, evìdente espressione di Così pure fenomeni nervosi, fatti congestizi fe11omeno e1norragioo, e tali macchie sono tan- delle congiuntive, ipotensione arteriosa, fatti to più persistenti. quanto più rosso era il colo- bronchiali epistassi ecc., sono stati presenti rito dell'esantema e corrispondentemente quan- nei miei casi e tar1to frequentemente sono stato più grave il decorso della malattia. Nei due ti da ·altri rilevati da poter essere invocati più casi più gravi si notò desquamazione. La du- comie dati di con[orto alla tesi dell'identità rata della malattia nel I 0 caso fu di 18' giorni, clinica di questo gru.ppo di febbri col morbo nel 2° 11 giorni, nel 3° 16 giorni; corrisponde di Brill e dell 'affinità col tifo esantematico! a ciò la diversa gravità del decorso: nei primi che come da ti differenziali con queste a f fe• • due casi la w.eil-~.,elix cb·e non fu potuta prati- z10n1. care .precocemente, risultò positiva a malattia In effetti in tutte queste malattie si risconavanzata ed in convalescenza, sperimentandola trano sempre, con1e sintomi capitali , la febbre con numerosi stipiti di Proteus (X 19 IF elix; X 2 alta continua per circa due settimane, fenom e1F elix - Berna - Siria - Kingsbury). Nel 3° caso ni nervosi vari ed esantema maculo-papuloso negativa an cora al 12° giorno di malattia , spesso petecchiale. Nel dec·o rso delle varie mapositiva in convalescenza. In nessuno dei tre lattie questi sintomi presen tana diver sa in ten'"' icasi fu possibile constatare la cc tache-noire n, tà·, come div,e rsa intensità presentano anche n ei o cor11unque lesioni cutanee riferibili a puntura diversi casi della stessa malattia. ~ logico ammettere che queste variazi oni d'intensità posd'inoculazione. Tutti e tre i casi si ebbero quasi contempora- sono essere in ra.p porlo a variazioni di virulenn eam ente (dal 30 agosto al 3 settembre) al ca- za di uno stesso virus. Le coorti di sintomi acnile della Scuola Tecnica di Polizia, in persone cessori elencati dai vari AA. nelle singole maaddette alla pulizia di cani cl1e albergavano lattie, ad un'attenta critica perdono il valore nun1erosi ectoparassiti (zecche). di sintomi differenziali. In tJUanto alle differenziazioni che si voglioDa tale di a1nin a sorge e\riden.le l 'id.enti- no stabilire su criteri sierologici in base all'altà di questa febbre eruttiva osservata in l\oma legata n egatività de]la Weil-Felix nelle malatco11 la fièvre boutonneuse, la febbre di Marsi- tie in quistione, è ,d a osservare che detta reaglia, la febbre esantematica -Osservate in tutto zione non sarebbe per alcuni specifica e tale da il bacino del Medite.rraneo. L'identità clinica assicurare dei criteri assoluti di diff.erenziaziodi queste febbri , cl1e sarebbero tutte da rag- ne, in quanto che in essa il Proteo è un semg ruppare sotto la denominazione co1nune più plice testimon·e non patog-eno. La r eazione sacomprensiva di cc 1::lermotijo benigno estivo en- rebbe o un fenomeno di para-agglutinazione, o de1nico », è evidente anche oon il morbo di sarebbe dovuta semplicemente ad un aumento Brill , nè si vede quali n etti caratteri differen- delle aggJutinine normali, per altri infin e saziali potrebbero separare questo da quelle . rebbe testimone d'una infezione mista: da \rlSi è c reduto da alcuni AA. ,d i pnter porre a rus esan te m.a tico con infezione secondaria da carattere differenziale tra le varie malattie e- proteo. La W eil-!Felix è stata trovata positiva santematiche in quistione e tra queste e il tifo (sia pure eccezional111 ente) in casi di febbri tiesanten1atico attenuato , la morfologia ed il co- foide, paratifoide e ricorrente. Jore e la disposizione dell 'esantema , ma altri Ma a parte questa considerazione , le ricer che AA. negan·o a tali dati un valore differenziale degli ultimi anni hanno rivelato che , contraed i tre casi capitati alla mia osservazione con- riamente a quanto da molti si riteneva , essa è fermerebbero quest 'ultimo modo di vedere. .p ositiva nelle form.e morbose su ricordate, Infatti come si è detto , i caratteri dell'esante- purchè sia vagliata oon diversi stipiti di Proteo ma erano nei casi riportati , sostanzialmente e in diversi periodi della malattia. In di più quando si operi con accorgimenti identici e le lievi differenze da attribuirsi a graspeciaJi (separazione delle « O formen » dalle dazioni d'intensità. 1

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H fo r111en

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ed e liminazione di que te) si può cori. relativa sicurezza assegnare alla \~Feil-Fe­ lix un valore assoluto, specifico . 111 tal rr1odo J\eitano, elin1i11ando col calore l e cig·lia (H formen) dal corpo batterico (O forn1en ) del Proteu s, ha avuto p ositiva la W eil-.b, elix n ella febbre eruttiva di Ron1a , e altri ricercatori (F elix) in altre delle . . u ricordate forn1e m orbo e . Quindi in definitiva le prove sierologich e più cl1e allontana r e ri po rter eb:bero qlleste farro€ morbo~ e al tifo esa11tem at ico con la so la dj fferenza d ella tardività della r eazion e e d el titolo gen er a l111ente ba ... o. L 'e1)idemiolog ia di qu e te malallie è n ella sua più attiva fase di tud~o e p erta11lo i criteri di differ en ziazion e ch e si vog lion o i)orre Sl l quella base son o allo talo attuale incerti. Infa tt i è vero ch e il ' 1ettor e delle epidemi e di tifo esantemati co .. torico è sen1p·r e il pidocchio m entre n ell e form e morbose in quistion e son o state accertate co m e agenti vettori le zeccl1e, n1a queste differ en ze di modalità di tras mission e se piegano la mancanza di diffu ibilità d elle infezioni tifo imili in quan lo il pidoccl1i o dei Ye~ ti ti , contraria111ente a 11a zecca ca11in a , è para sita obbligato d ell'uon10, non infirman o il .. o .. 1)etto ch e i I , -irus 1Jossa esser e t1ni co. m e11 tre diversi p ossono es ere i serbatoi ed i , -etta ri d el virus s tesso (P ecari). L 'a &se11 za d el pidocchio dei ' '·e stiti non può a,-er dunque valore differ enzial e n ei rig uardi d el virus, come non n e P ·UÒ aver e la compa r sa s taaion ale che per il tifo esantemat ico è in ver nale mentre per le altre forme n1,orbose in quistion e è O'en er alm ente estiva . Nen1n1 en o n el n1orb o di Brill la cui comparsa è estiva, .. on o sta ti osserva ti p idocr.l1i . e u]la ide11tità d el tifo pe tecchiale con il n1orbo cli BriJl n on è p iù cla di e ut er e dopo le ·pr ove di nder son ·e Goldl)el'ger e poi di Maxcy cl1e -col ang u e di m alat o di tifo esantematico inocularon o una scin1111.ia già tra ttata col sang u e cli mala to di 111orbo di Brill e ,·icever sa, e l 'anim ale r e ist ett e se-n1p r e ali.a ~econda inoculazion e dim-0str.ando d 'aver acqu.ist at o con la J)rima l1n 'immunità a11ch e in rispe tto al vir·us ~u cce . ~ ivam ent e i n iettato. La comparsa s tagion ale è in r a1:y:porto a l vet t or E? e n on al virus . Incert o è p oi ogni criteri o differ en ziale ch e si vog lia p orre in r elazio ne .ai serbat oi d el viI l lS, n on essendo an cor a b e11 accertato se nel tifo e. rt11t em.a ti co, come n el Brill , clebba consid er ar si. l 'uom o ram e u11ico serbatoio. e n ella febbre e antenJ atica s0Jan1en te il can e . Da n1ol ti au1 ori ven gon o sospettati i r oditori come sorgente comun e d 'infezion e. Tro ppo incerto i11fìne è .an cora lo ~tt1dio sulla ·p resen za o n1en o d ell e Ricke tsie p er p oter se rvire da base differ en zia le . Si pt1ò dire tutu

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SE ZIONE PRATICA

tavia ch e in tutte le i11fezioni del gruppo tifo esanten1a tico le 1-licketsie so110 in quistio11e. Questi pochi accem1i b a ... tano a far consid er a re clte an cl1e i c rite ri epide111iolog ici , allo s tat o attuale non son o ~uffi cienti a differenziar e le varie forme morbose tifosim.ili compreso il i11orbo di Brill, ch e tutt 'al più possono servirv a di Lingu er e quest_e dal tifo esante 111atico cla ssico p er la diver sa comparsa stagion a le e p er il diver so vettore. Di stinzione quest a avvalorata d alla clamorosità d ei sinton1 i c linici che impongono alla m alattia un di,rer so dec orso ed una diver sa prog nosi e dall a 1)recocità ed alto titolo d elle .prove si er olo.g-ich e n el tifo classico. Dis Li11zione, 111.a non assoluta separazione , p oicli.è l 1identità dei sinton1i clinici e sierolo g ici è b en distin g·ui bile IJUr attraverso la cli''er sa inten sità. Allo stato attuale 1>u11ica n etla . ep ar azion e embra e ser e sola n1en te a carico d ell 'agente vetlor e, e ciò d à ragione d ella divTer a com1)arsa stagionale e presumibiJ n1er1te d ella att enl1azi on e d el virus orig inariam ente identico. Tali con cetti h an110 r ecentem ente rice, 1uto ~a 11zion e al 1° Con gr esso internazion al e d 'ig ien e n1editcrra11ea (2:1: setten1bre 1932), oYe a con clu ion e cl ella discu ssion e relati,ra .ali.a febl)r e « b otton osa » si è affermato che essa e tutte le for111 e similiari d ebbon o ri·p ortarsi al .grlll)LJO tifo esanten1ati co. RIASSUNTO. Pre11d endo sp11n Lo da tre ca i ca pilati ott o la su a osservazion e l '_;\ utore fa una brev,e di ..,an1 i 11 a d elle febbri a t.i1)0 erutti,ro tifosin1ili os ervate d a circa un ventennio n el b a cino i11edi terran eo . Dalla r assegn a critica sull 'arcron1ento e d al quadro clinico osser, rat o n ei casi person.a li, soro-e evidente, secondo l 'Autor e , l'identità ù ell a febbre eruttiva di Ron1a con la fièv re boiilonn.erise , la feb·b re di ~!ar­ si.glia, la febbre esantem atica m editerran ea. L 'identità di que~ t e febbri ch e secondo l 'Autor e , in con1unità di vedute col P ecori , sar ebl')er o tut t e d a raggruppar e sotto la d en o1n ina. zion e con1une , più comprensiva di « dermot if o benigno estivo enidem,i co » è evid~nte ancl1e con il morbo cli Brill cl1e sarebbe la forma m orbosa più vicina al tifo esantematico clas sico n el cui ambito è da riportar e in defi11iti,·a tutto q11est o g rup·p o di'" febbri. BIBLIOGRA.F IA. e C Al\JJ1 o P g TROS. Ar cl1 . In s1. Past eur cle Tunis, i11ar zo 1932. 130 1NET e J . Prf nr. Bull. cle I 'Acarl . de m édicin e. 4 ott . 1927 ; La Pré se ~ [édi c ale, 31 ott . 1928. BRucn . Arch . In st . Past e11r d e Tunis, ag·osto 1914 .

B LANC


650

<< lL POLI CLIN JCO

BURNET. La Présse ~1Iédicale,, 1928. CARnucc1. Rivista Ospedaliera, 1920, 11 . 9-10; PolicliQico, Sez. Prat., 1932, IL 42. CAVALLETTI. Rivista Ospedaliera, 1929, n. 7. CESARI. Casa Ed. Giuseppe Cesari, Ascoli Piceno, 1921. CoNOR e Bnucu. Bulletin, de Pathologie Esotique, 1910. DuRAND e LAIGRET. Arch. lns l. Past eur d e Tunis, marzo 1932. FALCIONI. Policlinico, Sez. Prat. , 1920, n. 13. FILIPPELLA. Ibid 1923. LA TERZA. Ann. di Med . n avale e colo11iale, lnag·gio giugna 1929. NÉTTER. Bull. de l 'Acad. de Médicine, 28 gennaio 1918; 19 luglio 1927. 0Ll'ltEu. Ibid., 19 luglio., 1927; La ~r~sse 1'f~dical , 5 nov. 1927; P aris Médical , 1928 ; Annali d'Igiene, 1929, n. 1; Policl., 1Sez. Prat. , 1932, n. 35. P ECORI. Annali d 'Igiene, 1929, n. 1; Policl., :3ez. Prat., 1932, n . 35. PLA ZY, MARQON e CARBONJ. Bull. de l 'Acad. de f\1é· dicine, 15 nov . 1927. REITANO e BoNOINELLI. Policlinico, Sez. Prat. 1932, n . 36. SAI\n>mmo. An11ali d 'Ig iene, 1919-20.

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'-\~NO

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~l .'.\J.

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conservativo (raschiamento della cavità e tr8 1p ianto autoplastico); riservando l '.attesa soltanto , co1ne di.ce il ·F orni ch e sintetizza le opi11ioni prevalenti, alle cisti picco]e indolori, le quali subiranno ripetutamente controllo clinico e radiogr~fico. Ed infatti nel nostro infermo , che presentava appunto frattura completa in sede di formazione cistica molto voluminosa, sarebbe stato praticato un tale in· tervento se i famigliari non si fossero decisamente opposti. Riferisco brevemente la storia clinica. M . •i.\.nlo11io, di a11ni 9, da Bari; entra di urgenza in Clinica per il nostro Pronto Soccorso, il 18 ottobre 1931, per probabile frattura d el femore d estro al terzo superiore. Nulla di notevole nel gentilizio, n è i11 Yia col-

\

OSSERVAZIONI CLINICHE. I S TITUTO DI CLINICA CHIRURGICA GENERALE DELLA

diretto

R. dal

U NIVERSITÀ DI BARI

Prof.

c.

RIGHETTI.

Considerazioni su di un caso di formazione cistica del collo femorale complicata a f1·attnra.

f

(Nota clinica).

Doti

c. .\RMELO TRli'JCHERA ,

1o assist ente e d oc.

La letteratura sulle cosidette cisti delle os a lungh·e (cisti, pseu.d o-cisti) è certamente molto abbondante, ciò 11011 di n1eno , co1ne si. rileva dalla recente relazione del Forni ottobra 1931 - , che ha m esso egregiamente a punto quanto a llo stato .a,ttuale si conosce ·dell 'argomento, non poche lacune tuttora esistono sovratutto sulla loro etiopatogen esi. Il caso qui riportato però non ha valore a tale rig11ardo , tanto p iù che non è corredato da l reperto istologico , mentre a buon diritto può rivestire un · 1qualche interesse dal lato della terapia, dove per altro maggiore è l 'accordo , perchè l 'ottimo esito da esso conseguito non convalida la tendenza che si va affermando n el trattamento di queste forme morboseA Com 'è noto, l 'indirizzo terapeutico che ora, in linea di massima , raccoglie i maggiori consen si n elle cisti ossee, specialm.ente se voluminose e complicat e da fra'ttura, si basa qu.asi semp1·e sull'intervento operatorio, per lo pi1ì

F io. l. - ~C. AntoT1io, a r111i 9. (21 ot tobre 19:31: da;ta tiella, trattura~.

la terale, 11è asce11d e11 le . .Nato a t er1nine da parto fisiol ogico. La n1adrc elJbe 4 gravida11ze regolarj , n ec:su 11 n ~h orto . Den Uzione e d ea11lbulazion e in tempo n ot1nale. Ha mai soffer.to malattia degna di n ota. L'infermo riferisce di essere caduto ine11lre i11 pie110 JJenessere giuocava con altri coeta1)ei perch è spinto violentemer1te· in avanti d a t1no di questi. Il p . accu sò subito dolore non molto inLeuso i11 corrispondenza della radice della coscia destra ed in1possihilità a rialzarsi da solo per impotenzél 1


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~ L \I .

17 J

EZIONE PRATTC.\

fu111.io1lc\l~

con1ple la dell ·arlo i11fe rior e d e .. Lro. !~g li dice che da qual ch e 111e e, sp ecial111ente nella cor a o })Ìt1 ancora Hei al li a, -,·erl iva dolore piutto to n1odico al la region e ingui110-cru ral c di d e~tra, che gli ca usava 1111 òiscreto g rado cl i zoppican1e11 lo. Nulla l ' in fern10 ba avu lo n1ai a notare all 'a111.idel ta ecl e dolorifica, nè a Itro particolare di s turbo general e o locale (febbre, ecc.). Il piccolo i nfer n1 0, n di re della n1aclre, 110n h n su bilo alcun Jl1 u lan1 c n lo nello sta lo generale. Esame obief I i1 lo. Co11forn1azione e sviluppo gerlera le normali , ~ la t o rJi 11utrizion e b u o110, appara to cheletrico o rigin ariamente regoJare, masse

651

i11o·~tr,ata precede11tc1ne11le, si ri lP'a una frattur:i con1ple ta del tipo cer\·ico- lrocanteri ra (vedj fi-

g ura 1) con evide11te inca tro del moncone uperiore co tituito dalla parte di la l e d el collo fe1nor ale n el n""\assiccio lroca11 terico. Ciò spiega i fatti obbie lti,·a1nente o serva li della rotazione estern a di modico grado dell'arto e d ella mobilità prnc ternaturale p oco inarca la ; m entre la frnltura in ede di osso n o11 n ormale g iu tifi ca il dato sul>icLliYo d el òolore l enue locale . niro segn o ques to invero che avrebbe potuto far os1)ettare la frattura patol ogica, jnsieme al cr i ler io <ii e trema

I

..........__'---·---'-'-----

J~1c.;.

~r ..i\.ulonio , an11i

9. (18 genn aio 1932 :

1•' 1t: :J. - ~I . _\.nLoni o, anni 9. (27 setle111bre 19:32: u11 ti i ci mesi rlop,o la f ral I ura) .

111t1scolari toniche e trofiche. pa11nico lo adiposo . cur o . . ulla i rileYa a carico dei Yari orgnn i ed ap1,ara li del torace e cl ell 'addon1e. ' Esame locai~ [.. ':irto i11feriore di des lra pre. e11l a. lieve rolazione e ler11a , cor ciamenlo cli 4 centi1t1etri a carico del fc n1ore destro, impote n1.a fun1.iona le con1 pleta, nei 1novi n1e11ti passi' i dolore non 1nol lo rilevante però ' i11 corrispo1ldenla della regione inguine-crurale. t dolente anche la pre sione sul gran trocnn lere, dolorabilità cl1c si ac<'C ll tua nei movimen Li passivi di ro Lazio ne cl cll ';1 r to. Non r urnore di scr icchiolio, non ccchin1osi . Gu tc <li aspe t to norm nJe st1 lullo l 'a rn])ito, non particolare svilt1ppo cl el reticolo Yen oso. L'esruric radiolo gico d cl feinore cle~ Lro in po- L-:ionr a 1 1 t ero- po~ler i o re e 1a tero-1at era1e fa rilevare cl1c l 'an11)io trn tlo ro tituito da tu tto il collo e la 111etafi i superiore, è notevol111e11te au n1enta to <li volume i11 tolo a contorno irregolare, cl i a pel to ri I iro con co n rn n1erazioni , per la })r e enza di areolè chiare, di varia for111a e grandezza, circocrit tP da el l i cli tesst1to o, seo i1iì1 denso. Nell'ambito cli tale for1rtnzione, passata del tulto

r aril .it dell e f1 cill11rc dc l collo fernorale i1ei ra-

2. -

Ire n1esi <l opo la .frnll ura).

gnt I J.

Co11 l a diag11o!>i di fral lura del co11o fen1orale i11 sed e di probabile ci I j o~sca, vie11c proposto un lralta111ento cruento cl1'è decisarne11le rifiutato dai parenti. li'1 1 nllora applicalo un nppareccl1i o a lrazio11e sul! 'arto iuan te11uto j 11 abduzione e rola1,io11e i11le r11 n. Dopo circa qt1altro 111esi il P. riprese g r adual111c11le a cammin ar e (v. fig. 2) . I.,' i11fer1no Yc nne così 1dimesso il J2 febbraio 19~2, con iglia11dogli di far si rivedere. Più volte infa Lti è tornat o, e g ià gt1alche inese più tardi la d eam bt1 lnz"ione si corn piva in modo qt1asi normale. Il 27 f:e ltembre 1932, a circa un a nno di distanza rl nlla :fratlura. il ragazzo è i11 o tli1ne condizioni di n u tritione e angl1ifi cazione, as ai migliori ch e all 'epoca del ricovero in Clinica. La deambulazione <' perfet tn, i1es un grélclo <li zoppicamento rilevabile. I m 0Yin1en ti a l I iYi e passivi dell 'arlo inferiore cli d estra tutti J)O _ i]) ili e completj. Nessuna bench è mi11in1a d olorabililà in sede d ella pre;gressa frattura. La co ..r in di Gle_ tra pre en ta un 1


652

c1 IL POLlCLl N ICO

accorciamento cli 1/2 ce.n l. appena ri f)e llo a quella del~' altro lato. Dalla radiografia in tale data risuJ la u110 spicca lo addensa111e11to uniforPle di tt1lta la zona cistica, dato indubbiameI"l;te dal processo cli ricalcificazion e. È be11e evidente anch e la cartilagine dj coniug·azio11e superiore, il ch e assjcura l 'ulteriore accrescimento del femore. (v. fig . 3) . Durante il lung·o periodo di d egenza in Clinica il p. non e bbe m ai feJ)bre sia pur lieve . Più volte venne pralicato pu11tura esplorativa nella formazion e cis tica con ago grosso. (Juesto vi p en etrava senza ecce siva difficoltà e 11011 si percepiva la se11sazione di es·s ere in una cavità Iibera. Si è se111pre estratto scar 8-o liqujdo siero--ematico, ch e no11 h a inai dato luogo a sviluppo di al~un germe, ed all 'esame microscopico risultava co&tituito da emazie e da scar si, voluminosi eleID:enti poli11ucleati . La r eazior1e di Wa ssern1ann, anche previa riattivazio11e, è risullat:;i i1eg·ativa. Negativa pure la cu, tireazione co11 tubercolin a alla V. Pirquet. .

Dal com.p lesso sintom.aitologico e clinico, dall 'età gio,-ane del P. m a sopratutto dal decorso clinico con esito in guarig ione in cosi breve t e1npo i)er giunta , e dai succesf:: Ì vi aspetti T.adiografi ci r egistrati nel nostro infermo, si può con sufficiente certezza, malgrado la mancanza del reperto istologico, confern1are la diagnosi iniziale di cisti voluminosa meta-epifisaria superiore del femore destro , est esa a tutto il collo e complicata da frattura completa cervico-trocanterica con incuneamento dei monconi. Ritengo pertanto superfluo dilungarrni sulla diagnosi differenziale con tutte le .altre form e morbose che colpi cono lo scheletro (sarcon1a, osteomielite, osteite t .b. c ., ecl1inococco, ecc.), confondibili con le affezioni cistichet in parola. Come pure sor volo sulJ a etio o·e1Je$i di queste tuttora incerta e sulle notizie torico-compi] a ti ve iner enti ri11ortate e discusse in manier a con1pleta dal 1F o rni. Lo scopo della presente nota è limitato, com e di si, soltanto a qualche considerazione di indole terapeutica. Ho dianzi acce11nato come per la g rande mag gioranza degli Autori, la cura delle cisti ossee debba es er e eminentemente chirurgica , sia })Ure con interventi molto economici e conserv.ativi, sebbene non manchino osserv.azioni anche numerose di g u arigione spontanea . Il 1ForD:-i opportunamente distingue anzitutto per il trattam,ento l 'e, ren ien za ch e la cisti sia o no . com.p licata da frattura , rilevando --ch e 1a frattura può portare a g u arigione e consolidazio11e della cisti; e lo stesso Putti citato dal Forni, fin dal 1912 poneva il problema se fo sse sempre n ecessaria una cur<t chirurgica dell e cisti ossee. Le osservazioni p er ò di guarigione definiti,ra di frattura in sede di cisti sono in,rero piuttosto rare e si riferiscono per 1

1

1

»

altro a cisti piccole, n1entre so110 assai più frequenti i casi di guarigione temporanea con su ccessiva evoluzione della cavità cistica e riproduzione di fratture ·s pesso anche più volte ripetute. Il che, come ben s'intende, dà luogo ad accorciarnento e defor111ità, disturbi cQ.e, secondo alcuni AA . (Putti, Giupponi), sono appunto cospicui quando non sono stati pratica ti in terv·e n ti. · In definitiv.a, secondo il !F orni, per la cura delle cisti complicate da frattura ~arehbe particolarmente indicato l'intervento operativo nei casi in cui iper l 'ampiezza considerevole della . ' . . cavrta s1 ritenga che la neoformazione ossea non sia sufficiente a coln1.a.rla di nuovo tessuto. !F autore addirittura estremista della cura chirurgica si è dipoi dichiarato il Ducham1) in un recentissi1no lavoro sull' cc evoluzione delle cisti essenziali delle ossa >J, affermando ch e, se11.za alcuna riserva, cc tutte le cisti ossee

debbono essere operate, in special modo se oomplicatf. da frattura, giacch è, non l>isoo·n a

. ' eredere - come egli di.ce - alla 'rirtù 'Ocup1u rativa d ella frattura in una cisti ossea €Ssenziale, e 1)ensare che questa frattura possa dis1)ensare dall ' 011erazion e ». Con1e si vede, se preminente è ormai la indicazione ,a ll 'intervento economico e conservativo nelle cisti ossee in genere, l 'accordo per esso è con11p leto ql1.ando si tratti specialmente di cisti an1pie e complicate da frattura, per ovviare sopratutto a postumi con deformità ed accorciamento. Ora, i'.)er tornare al nostro caso, si è constatato che malgrado in esso ci f0ssero tutte le condizioni in cui più è ra ccon1andato il tratta:.. m ento operativo , si è ottenuto guarigione completa e deftnitiva , tanto anatomica che fun zionale -senza verun accorciamento o deformit~ con la semplice trazione a pesi in i)osizione corretta, i11 un tempo di poco maggiore :t quello di solito ricl1iesto p er la consolidazione n ella stessa 1 sede di frattura non patologica. Nel nostro infermo anzi all 'ampiezza davvero co11siderevole della forn1.azion e cistica occupante I.a m etafisi superiore e tutto il collo femorale complicata da frattura con .accorciamento e spostamento complesso dei monconi. si aggiung·eva un altro fattore importante inerente la sede della frattura, importantissima per la statica , dove un.a. con solidazione per poco incompleta avrebbe reso impossibil e la deambulazione ed assai più fa cile l 'evenienza di n u,o ve fratture. L'esito ,·eran1ente ideale per quanto insperato riportato d.al nostro infermo, .ad 011ta di tali condizioni .. favore,·oli alla guarigione spon-


~EZJONE

ta11ea, sarebbe verosi111ilmente dovuto allo stato anatomico della cis ti costituita n o1l da un 'unica enor1ne ca ' ità, 111.a d.a i1um erosc concamerazioni , con1e è da pre u111ere dal . . uo a .. petto radiografico; talch è .. i può real111ente dire i11 questo ca ... o ch e la frattura .abbia g uarito la cisti (Forni). Dal caso riferito non i pos ono certo trarre generalizzazioni , però ·esso incluce a ritenere che n elle formazioni cistich e, con1 plica Le da frattura , in cui si a bbi.a rag ione per credere ch e i tratti realn1ente di cisti vera o pseudocisti di natura infiammatoria, si.ai con sigli abil e contraria111ent c all 'e clusivismo · opera tori o afferma to da taluni Autori - soprassedere all 'inter,·e11to chirurgico. Que to ancl1e qua ndo la le ione è molto este'a ed è ituata in t1n punto molto delica to per la statica, perch è infatti n el mio caso la ci ti sen za e er este. i i111a era tutta, ia voluminosa e occupava tutta la metafisi superiore ed il collo fen1orale . Ciò llonostante i è avu to perfetta guari gion e anatomica e funzional e con completa ri1)araz ion e della cavità, cosi da IJO ter escludere la evenienza di r ec idive o ref r a t l ari e in · i t o . 1

U TO. L '_.\. ri fe ri --ce un ca . . o di volum ino .. a forma zione c i-tica del femore destro occu pante tutto il collo e la metafì i uperiore, complicata da frattura co1111)Jeta r,ervico-troca nterica in un ragazzo di 9 a 11ni. I..'infermo g uarì dop-0 circa 4 m-e i co11 r ecalcifì cazione totale deJl 'a n1pia 1ona ci tica e riprìstirio fun zionale completo, ~enza alcurt ir1 ter,Ye11to 01perativo, con semplice aJ)pareccJ1j o a trazion e ull 'arto in abd11zione e rotazione interna .

ulle cosidelle cisti solit arie rl ella li-

bia. La Chir . Org. ?\Iovi111. , fase. 4-5, 1925. In. Ost eit e citcosc ritta riel femo r e era pa. . .ali/ o B . Arcb. ltal . Chir., fa c. 4, 1925. CrAccrA . Tu 1nori n1alig1ii delle ossa. ;\rch . cli Orto-

p edia, vol . XLIII. CrAcc1A, P TTT,

ZA lVIPA, Col\i1P1GL10

Comu r elazione del

NionA

CA.

n iraz ioni ir1er enti al t ema di F ORNI cit. D ucBAMP P. De l'evolution cles J( i sles cssentiel s des os. Revue d 'Orthopédie, fase. 5 , 1932, png . .57 . FonN1 (1) . Le ci sti (p seudo-cisti) d ell e ossa La1ighe.

Te ma di r elaz ione al XXII Cong r e so Ital . Ortopedia, Mil ano, ottobre 1931. Archivio cii Or to,p e-

dia, 1932. R1cEV1..TO. Cisti ossea del femore di orig i11e i nfiani-

1nat oria probabiln1 en1le

Riv.

c<>nseculiva a t r auma.

anil . • icilia11a, 19, ottobre 1932.

lavoro d el Fofu~• i rirnan<l a J)er J)ÌÙ e le e 11 o l i1je l)ibliogr afich e. 11 1 ..\1

...

TECNICA DI LA BORA TOR IO. D1 REZ IONE

GENERALE

L ...\BORATORI O

DI

DEL.I.,\

IvI1c RoGRAFIA

S..\ NITÀ Pu BBDI CA E

BATTERIOLOGIA

direlto dal prof. R . MAGGIOR.\.-VERGANO

Ulteriori perfezionamenti di tecnica per la ricerca batterioscopica e culturale del B. difterico con particolare rigua1·do a nuove fo1·me di cultui·a di a1·1·icchimento (Oligo- e Micro-enltol'·a). Prof. ~I . P E R GO L.i\ I ·pettore Gen erale Batteriologo.

La fa se di recrude'"'cenza, in cui presso molLi Paesi è da più ann i la difterite, ci r ende con to del perse, er ante interessam ento degli studi o"' i i1 ei riguardi di ques1.a m.a lattia, e, per q uanlo rientra 11el campo di attività del La])oratorio dell a quale qui intendiamo esc i u .. i v.a1nente occuparci a iustifica i suggerime11 ti via via avanzati per agevolare ed accelerare la ivicerca e la dim·o strazione del B. di Loffler n egli svariati casi ch e r ichiedon o 1'o_l.Jera del batteriologo . Per la difterite, infatti, a l pari ch e per le m~latli'e contagio e in ge11ere, la profilassi - . ebben e a11cJ1 e oggi i incardini sulla classica trj ade fon<lan1 entale : denunzia, isolame nto, disinfezione - è andata p erfezion.an - ' do i con nuove esigenze , ch e, per esser e soddifatte , impongono compiti, dei quali quelli di esclu siva pertin en za del Laboratorio sono prin cipal111ente: a) ricer care il B. di Loffler n el m a teriale d 'indagine prelevato cl.agli individui denuncia ti come pre u111ibilm ente a ffetti da procesi difterici: il ch e co .. titui ce l 'a'ccertamento 1

diagnostico;

BIBLIOGR1\FIA .

CEuc \RELLI.

653

PRATl CA

b) identificare i i1ortatori tra gli individui cl1e hanno avuto od J1a11no contatto con p azie11ti di difterit e, per procurar di evitare ch e, r in1anendo mi cono ciuli , si facciano facil mente propaga tori della n1al.atti.a·; e) ripetere periodican1ent e la ricer ca de] !B. d ifterico n·e i soo-geLti di c ui in a) e b), per ten erli - finch è ri ultino porta tori e i1 e sia il ca o - sotto opportuna orveglian za ; d) riconoscere l 'im1p·u labilità di i)resunti fo miti e veicoli vi ve11 ti o inani111.at i del vi rus, onde provvedere a renderli inattivi. Que ti compiti , cl1e rientr.a.no tutti tra le 111i . ure p,r ofilatti cl1e dirette contro la causa efficiente dell 'infezion e, si con1pe11diano, in t1ltima analisi, n e1la ricerca del B. difterico o' ' un q u e se ne ospe tti la i)r esen za; ricerca, JJer c ui i1ece . . ita110 sempre indagini b.atterio-


65.J

«

J I..

POLlCLlNI CO

sco1)icl1e e sz;esso ancl1e indagini culturali. Perciò qu alu11que reale miglioramen to apportato ai metodi di colorazion e e di cultura non 1)o trù n1anC<1.re di indiscutibile in11)ortanza. JNn AGl 'X I

B _-\.TTER IOSCOPICHE.

Co nsistono n ell 'esame di i)r eJJarati convenientemrente colorati, per riconoscer vi il !B. difterico dai granuli metacromatici , da lle sue c.a ratteristicl1e inorfo logiche più salienti (forn1e coryneb atterich e, cioè a fu so, a clava , a ma11ubrio, econdo la sede dei rigonfiarr1e11ti; di ll1ng hezza variabile; talvolta incurvate e con eventt1ali ran1ificazioni) e da ll 'aggruppame11Lo dei suoi elem enti (a T , a ' ' , a L , a Y, a palizzata, a dita di mano diYuricate, a d an11na - i jntrecciati) (1). (j H \ X LI

l\ f ET.\ CHO-" l .\TJ C I .

])er la dimos trazion e dei g ranuli inetacromaticj n o11 ... i h a nulla di i1uovo da riferire, p er ch è il m e lodo migliore è an c•Jra quello d ella colo r azi on e ridotta., da 1110 su ggerito fino da ~ 1923 e co ì quali fica lo IJer esservi a bolj ta, come n on n ecessaria, l a col or azio11e di fo11do. Per co1nodilà c.le l le ltore rip orlo ques lo i11etodo, eh~ , m olto soll eti lo ud eseguir i , con1pr ende i seguen ti tempi : 1) 'fratla1ne11t o a freddo d c l })fe pnralo, l)er 10-1.J second i o più , col bleu di m e lil e11 e acetico d i Nej5scr (2). Larare con acqua. 2) Trallam e11 to p er 10-15 eco1idi 1·0JJ a o] u zio11e iod o-iodurata <li Lugol , 3; . Lava re con acqua, asciugar e del icata111e1tl e co11 carLa bibl:lla, od a i11odico calore sull n fi a1nma , ed csa1ni11nr e . · r~ue to m c lodo è appli ~ ab ile a 1'.J reparali ùi qualia i prove11ien za: ca111pioni dei i11a teriali so ·p etti di conlener t! il B. difterico, cul lure di isol nn1ento, cultur e di arriccl1i111e11to, culture pure cl i B. difterico" Allcs UI i per s trL.ci a1n e u lo s u porl nog·getti , i J)repara U, d opo essiccati, i fi san o alla fiamma e se provc;11gono d a culture di arricchimento si t rattano con a~cool etili co ordi11a1 io o con inisce la di alcool ed etere a11 ap arti allo scopo di djgrassare il 111alerial e e farlo ad erire pit1 alda1ne111 e al vetrir10, c ,·i laudo co._ i cl1e, p er le n1anovre de1l a colorazio ne. in gra11 parte ... i dis taccl1i e ,·ada p er dut o. 1\.11 zi p er OY,·iare an cl1e ineglio a tale it1co11- -- --·. (1) Si trasc ura11 0 qui altr e inòag·ini })a l lerioscopicl1e ir1dica le !)iù per studiare il comportamen to a i>arlicolari n1e todi cli colo razione , eh.e j ,·eri e

propri car atteri n1orfol og·ici. (2) Bleu di m etilene (Grublcr ), g·r. l ; Alcool eli 1ico a 96°, em e. 20; Arido aceti·co g·Jaciale, cn1c. 50 ; Ar qt1 n clis tillata . c111c . 950. Sciogliere i 1: bleu di t11etjl en e n ell 'alcool ed aggiunger e l 'acido acetico e l 'acqu a. (3) 1~ q11ella s le sa ch e ser,·e i)er i l Gra1u: Iodio 111c lalloi.deo , g r. 1 ; Torluro po t a . . sico , gr. 2 ; Acqua di s l illata , <Cm c. 300. Sci oglier e lo ioduro i1 e ll 'acql1a ed aggil111gere lo iodio , agitando di t anto in tn11to finc h~ an <'h e ques to è co11lple lnn1e11le rli~c i ol t o.

»

[r\ xxo XL, ~U:\L 17]

Ye11ienLe, si abbia 1>avverlenza di lasciare essiccare b ene i preparati si a pri111a che do·p o il tratlan1e11 lo co11 a~cool od al cool-e tere, di farYi agire per breve t e1npc · - non più cli 15 econdi - il bleiI di \ eisser ed il Lugol, e di asciugare i preparati n1ede~ i111i all 'aria oò a i11odico calore sulla fi a 111111él . i11Yece elle co11 carta lJib ula . All 'osservazion e n1icroscopica, sul fondo incolor o o giallastro del ])r ep ara lo e sul co~orito grigiocener e, con sfun1atura Yerdastra, dei corpi i11icrobici risaltano inolto 11ettamente i granuli metacro1natici tjnti i r1 nero~ il cl1e favori sce il riconoscjmento - e quindi il reperto - d el B. dift erico , tanto pi'l1 cl1 e per l111es to contras to di col ori si p ossono alles lire prepara li r el ativa1ne11te spessi , usufruendo così di quan tit à piuttost o abbond<:.nti del m a terial e iu esa111e. CARATI'Enr l\1onFoLOG1c.:1 E AGGnuPI'Al\IE~To.

Qualch e miglior a111 e nlo, con1e altrove ho gi à s uccintament e riferì lo (4). 110 ap1lorlato all a coJorazion e dei pre1)aral i })Ìt1 {Jarticolar1nent e des tinali a lJ o studio dei caral Ieri 111orfolo·gici e clell 'ugg ruppame11to dei n1icr o rgu nis1ni . Si può r icorrere n11c l1c 1)er la1c scopo alla color azione ridotta, i11a q ue ta non Yi si presta co ì bene come p er l a dimos trazione della sost anza mct.acromatica, p er ch è ti nge pit1Llos lo debolmente i corpi b atleri ci. La sua efficien za j 11 pro1Josilo poi è alquanto meno·n 1ala pure dal f ai lo che i granuli 1netacromalici - i quali, assu1ncndo in seguito a detta colorazio11e un a tinta 11er a, picch erebbero mollo n e ttamente ul fo11do del prc1)arato, di colorito chiar o, e farebber o qui ndi co11cenlrar e l 'att e11zione d ell 'os er,·alor c s tlg·li elen1enti 1nicrobici ch e li contengono - n o n ::-i ri con tra110 ahbonda11ti in Lutti gli tipili d i B. difteri co. i1è iu quelli cl1e 11e sono proYYi ti ri ullan o cost anl e111ente pre e i1lj itei lor o si11goli el c111c11 li : p er ciò g li clem e.11ti che ne sono p r ivi è facile si soltrag·ga110 in gTan parte, se n on i11 to talità, al loro profi cu o apprezza1I1ent o. n ·altra parte le soluzioni co'ora nti (fucsina Ziehl, YioJe tto di gen 1.;ia11a, bleu di LOffler, eoc.) che pjù co111un p11le n le i :11>plica n o n ell a ordinaria pratica di Jaboratorio p er s tudiare la n1orfologiu dei batteri , n el 11os tro ca. . o i1on soddisfa110 pie11am ente p er ch è, ol Lre n 111ascl1er are ceTte p articol arità strutlurali del B. d if teri co, tingon o t roppo intensament~ sopralutlo nei prep ai-a li da cultura di arricchim ento - i ~ n1a teriale alnorfo ch e costituisce il fo11do d el prep arato, t1 etti pertanto i n1i crorganismi n o11 spiccano bene per rleii cien za di adegu ato contrasto. P er riparar e a que ti fattori n egativi e valorizzar e al massimo grado l 'incl agi1 te bat t erioscopica. h o ricer<;ato, a complen1e11lo de'la colorazione ridolta, altre color azioni, ch e fo s~ero atte a dimostnare tutti i B. diflc. ric i indipendentemente d al loro eventuale contenulo in gra11uli metacro1natici , e, nel t en11Jo st es o, lasr iando incol or o o solo lievem ente col or at o il fondo rlel preparato se al· lestito da culture cli arricchimento - ch e, sp e, cialnte:nte so tto le 11uove forme di cui tratterem o in eguito, tnerita110 la pii1 a n1pia utilizz~zione i 11 1

(4) ~I .

P ou,. un pliis grand emploi rl.e la cu lture d e11ricliissen1en l du bacille diphl ér1que en cc Si er o-Uovo-Te1lurito >> (S . U. T. ) liquirle. Bollettino d ella Sezio11e ltalia11a clel1 a Soci<:>tà Internazional e cii 1\f icrohiologia. 1930. P ER COLA. 1


[.t\:\l\t> ~L,

Nul\1. 17 J

SEZIONE PRATICA

pl'O})O::-i lo

- · rende ...... ero più agevole l 'osser"azione dei battei i i11 ge11erc l)O ti per co11tra to j11 inaggior rilie' o. A tali esige11ze soddisfa già abbasla11za bene il hl eu di n1eti lene ncfll.ico di Neisser ·u sato da solo, cl1e conferisce colorito bleu cupo alla sos lanza 111et acro111atica o col orito azzurro ai corpi b l tterici; n1a meglio ancora vi corrispondono le seguenti soluzioni col oranti, che h o prescello tra le molteplici sperin1ent at e, perchè, pur conver1ienlen1ent e diluite onde ovviare all 'eccessiva colorazione d e l fonclo, 1.·o n servano elevat a affinità elelliva per gli elemertl i fjgurati (hnlteri e cellule), ai quali d a11110 perciò particolare risalto (5). a) Tio11ina f enica la: Soluzione alcoolica alura cli lio nina. c o1c. 10; ... oluzion e acquo a di acido fenico all 'l -2 %, cn1t . 100. Fil tra re per carta. Si t lS:\ diluita a 1/5 (= 20 %) in acqua cli tillata: la dilt1j1ione i co11 serva inalterata per lu11go le111po. b Liquido di Houx : oluzio11e A: Violello di dalia. ~r. 1: Alcool et ilico a 90°, c111c. 10; equa tli -tillat". eme. 90 . Soluzio11c B: Verde di metile, gr. l; 1\lcool e tilico a 90°. em e. 10 ; 1\ cqua distillata , cn1r. 90. Si 1a ~c ia110 depositare le due solu zjoni p er 24 ore, ~ i filtrano qt1indi per carta separala1ne11Le e si t1tc::,colu110 i1ella proporz ione di 1 pnrlo di A ) e 2 cli B . e 11e usa l a di] uizion c acq uosa a 1/50 (-= 2 ~6) , cl1e i allesti!;Ce di volta in volta al m om ento di "' er' ir.:e11e. o si tiene g ià pronta ag"'i u11gendovi i~ 10 °o di alcool è lilico ordinario, il quale Ja rende 111cglio e più a lu11g0 co1i.servabile. e Lic1iiiclo di G i e1n sa, di L eishmann , di A-1ayGrii.llu•ald. Corrispondono b ene per il n o Lro scopo ancl1r' queste soluzioni ~oloranti , ch e ordin ari<ln1e n tt> ... j utilizzano per i preparati di :saugue. TI Jjriuido di Gien1sa i usa , come <li nor1na , diluito 11ello proporzion e di una goccia per ogni cm r. di acqua dis lil1ala, o più esalla1ncnte cli

1120 \ = 5 '70). ~ello

stesso modo, per maggior co1noclj là e e111plicità. conviene vnlersi clel liquido di I.. ei: hn1an n r di ql1ello di May-Grunwald, ricorrc11do cioè a ll a lor o soluzione acquosa al 5 %, a11zicl1è seguire le mod alit à prescrjtte per i preparali di sangu e. Per le diluizioni di questi Jjquidi col ora11 li vale ql1an lo si è detto opra . a proposito òel l iqu iclo òi Roux. Dei rolori indica li sono da preferirsi t io 11 i n n e

c5)

Gi~t altre volte ho fntLa prescnle la conve-

nienza di ricorrere a so lu zioni coloranti m olto più diluile di quanto si trova indicato , per ottenere colorazioni più fini e delicate, che l asciano meglio apprelzare parlico~arità morfologiche e trutturali <li alcuni microrgani mi e nel nostro caso del B. òiftcrir o. Così, p er l a dimostrazione d ei g r nnu]i nle trtrron1a tici si consiglia di praticare l a colorazior1e di contrasto con solu1jone di vesuvi1 1a 1/500, o di c ri ~ oi clina 1/300. Io, invece, per evi Lnre cl1e qt1e. ti colori , sovra1lponendosi a quello dei gr:J· nuli 1net acromatici , li fa cciano app arire m eno al>bo n•l anti di quanto realmente sono, h o su gge· rito, quando si voglia praticare l 'appo ita colorazione di fondo, della quale, del resto, i può fare .t n1eno, di u sare detti colori a di111izione de · cupl a . e r ioè ri petli,·nrnente a 1/5000 e J/3000.

655

(;iemsa, perch è assicurano più costante1uente il buon esito della colorazione. I preparati, allestiti e fissati come per la colorazio11e ridotta, si trattano con queste soluzioni coloro.nti a caldo, preferibilmen le in t ermostato per 10-20 minuti, oppure sulla microfiamma fino a sviluppo di vapori per ltna o due volte, dopo di ch e, si l avano con acqua, si asciugano e si esa. 1ninano. Non è vantaggioso il su ccessivo Lraltan1enlo con liquido di Lugol . A differenza ,d el materiale a1norfo gli elementi [igurali i11:- g·enere e specialme11te i batleri assu1nono colorazione nilida ed intensa, spiccando 1nolto n ettamente sul fondo del preparato gian11nai troppo colorato. Soltanto nei punli più spessi i riscontra infatti una tinta roseo-cerulea, che però fa sempr e n oteYo le contras lo con quella asun ta dai microrganisrL1i, me11tre 11el resto del preparato il fondo rimane incoloro o quasi. Anche con queste soluzioni coloranti, come colla co!orazione ridotta, possiamo quindi u sufruire, p er l 'indagine batterioscopica, di quantità relativamenle abbondanti di t11ateriale ; possibilità di non poco conto, perchè, agevola11do il r eperto d el B. <lifterico sopratutto nei preparati allestiti direlta 1nenle dal caID:pione in esame ed in quelli delle culture d i arricchimenlo, contribuisce ad accelerare il responso· nei casi ad esito positivo. I11 questi preparati il B. clifterico, al pari d eg:i a llri microrganismi, viene messo in evidenza in l ulti i suoi el ementi: vi appare perciò più abbond nn le che nei p rep ara i i so ttoposti alla col or azione ridotta. Vi mo Lra i n oi tre - specialmente se si . on o usa ti l a lionina od il Gien1sa - una certa differ enziazione, in quarLlo la sostanza metacromalica assume colorito bleu-cupo ed il corpo b atterico, colorito azzurro con sfumatura rosea. Ciò ris ulta particol arn1e11l e evident e nei preparati di e u L.ture pure, allestì le in substrati a base di g iallo d'uovo, siero di sangue, gli cerina e glucosio, ubs trati ch e sono i più adatli alla abbond ante produzione di sostanza 1ne tacro~ati ca so llo forma <i i g ranuli o di blocchi irregol ari (secondo 1'età d \lle culture) riprorlucenli col loro insieme la sago1na de~ germe, quando il corpo di questo non è più apprezzabile. Spesso il B. difterico nei su oi ele1nenti lung hi o 111edi e più r aramente in quelli corli presenta rtspelto granuloso od a strie: è l a cosiddetta striai ura a zeb r a, dovuta all a colorazione discontinua, till 'alternarsi cioè di tratti intensamente color ati e cli tratti lievemente col orati od incolori. lre che n ei singoli · B. difterici, una certa diffe renziazione si può avere anche tra le diver se s1>ec ic batteriche, le quali - di preferenza, al solito , colla tionina e col Giemsa - n on assumon o Lu LLe l a m edesin1.a in lensi tà e t onalità di colore, be n sì una tinta variabil e dal rosa al bleu cupo, con gradazioni intermedie: ne risulta perta11to un i 11leressante policromalismo, ch e pure contribui~ce ad ag·evolare n el 11nstro caso il reperto del B. diflerico. Prescindendo dalle sue forme lunghe e ntedie, già di per se stesse facilmente riconoscibili , r ichiamiamo qui l 'att enzione sui suoi elem eitl i corti, e tra questi in modo particolare su quelli non esili, ma piuttosto g rossi , provvi li di rigo11fin1nenti p er lo µili t errni11ali , riu 11iti a pa1i11n lél ecl ahbn. t rinza caratt eris tici, p ercl1 è ol lre a n10 -trarsi in parte di f orma v ibrionica, cioè più o 111en o incurYn ta, a.. umono, a differ enza cl elle

o:


« IL

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[ANNO

P OLICLl Nl OO })

XL,

N Ui\'I .

17]

fo r111e bacillari di altre Sipecie microbicl1e, colorito bleu cupo unjform e quasi fosser o iotalmente costituiti, a seco11dn d~l substrato di loro provenienza, da sostan za 111et acromatica, o •la protoplasma add~ns ato. Isolati od .ag·gruppati , <J'llusto colorito li por1e in notevole rilievo· sopratutto quando Iì011 essen do n:~olto abb o~danti, tanto più se.n sibille è il con trasto cogli altri microrganis~i e col fondo del prepar ato. Essi inoltre i1011 inancan o di importan za dal pun t o di vista diagn <:>stico, perch è n on so110· rari a r iscontrar si ar1ch e nei m at erfal i a dif te r i co 1nodifi cato, e quindi proprio in quelli, per i quali ;meno agevole sar ebbe l 'ap·p rezza/ m ento bat terio,scopico d~l loro co11te.D:uto microbico specifico. Le differ enziazio·n i cui si è accennato r appresentafl:O I 'optimum d ella colorazione, non difficile a raggiungersi qua1ì do le sost anze colora n t i - alla si faccian o diluizio11e per ci ascuna indicata agire per un conve11ie11te periodo di tempo. Ma 11elle. eventuali deviazioni d all 'optimum, è prefer i])ile ch e la color azion e pecchi per eccesso an zich è per difet toJ poich è n el prun o caso , pur esser1do· i11en o acce11t u at o o i)erfìno· m an cante il policro?Tiatism o del prepar ato , i n1icr org·anismi s·p icch er anno sempre b ene sul fondo m agari u n po' più colorato; i1el secofl:do, invece, tut ti i costitu enti del prep arato saranno più debol~nènte tiil:ti e per ·conseg·ue11za a11ch e i n1icrorganismi avr anno n1i11ore risalto, oi1de più disagevole e più affaticante ne sarà l 'o·s servazion e. Final1rtente, in confronto alla color azio11e ridott a - ch e è piuttosto labile s~ no11 si agg·it1nge un t erzo t empo, consi st ente i1el trattare i J)reparati con soluzione m olto· diluita <li crisoidina (almen o 1/3000) o di vesu vina (al1neno 1/5000) - la colorétzicn e con tionir1a, liqui(lo di Rou x, di Gi em sa, di Leishn1ann , cli ~1 ay-Grunwald è più st abil e e perciò i prepar ati la r on servai10 più a lun go irtalter ata. 1

B:

1

I NDAGI NI

CULTURAL I

La serie dei substrati sugg·eriti per la ricerca culturale del B. difterico v.a continuamente .accrescendosi. · Univer salmente preferito per molto ten11)0 è stato il ben n oto e classicQ siero di Loffler . Ma la larga esperienza che si è avuto occasione di farne, m entre ha permesso di apprez z.arne meglio i preg·i, non ha mancato di . din1ostrarnei pure le deficienze, il riparar e alle quali è stata I.a r.agioné precipua di tutti i m ezzi di ·cultura via via proposti p·e r sostituirlo. Reali vantaggi sul siero di Loffler, però, si sono raggi11nti soltanto coll 'uso del t ellu rito potassico, ch e a qualunqe substrato lo contenga in proporzione ad.a tta conferisce, sebben e in g r.ado diver so a seconda degli altri con11)onenti, una vera e propria eletti,1ità per il I3. difterico, dovuta ,essenzialmente al fatto che detto g erme tollera il tellurito in dose più elevata di tante altre specie batteri, ch e concomitan ti, e per eff.etto di esso lascia apprezzare m olto ineglio, nei substrati s,oJidi-

fic.a li, le caratteristiche n1acr osc0:pich e delle sue colonie. Perciò tutti i terreni ela borati da ormai oltre un decennio, compTesi i più r ecenti, sono a pp·u nto pr ovvisti di tellurito potassico. Tra essi rientra il « Siero-Uovo-T ellurito >> (S.U.T.) (6) da m e proposto fin. dal 1918 : solidificat o serve per la cultura di isolamento, lasciato liquido , co111e ho suggerito n el 1921 , serve per la cultura di arricchimento, particola rn1 e11te indicata ogni c:iualvolta il i11ateriale in esa111e conteng·a i11 scarsa o scarsissima quantità il B. difterico. E ciò all 'atto pratico c.ap,i ta di fr·e quente, perch è, dati i compiti sopra accennati co·m e co,n tributo del Labor.at0rio alla profilassi a ntidifterica , di solito sono più n un1erosi i casi in cui le ind.ag'ini verto.n o su mia teriali limitatamente invasi dal germ e, ch e n on il contrario. Tale circostanza sembr.a n on si.a stata tenuta i1el debito conto d,a gJi Autori che più di r eoe11t e h anno elaborato, terreni, l)To,rvisti ben.sì di tellurit o, m.a ch e essendo a base di ag.ar, (G) Ne r iassumo brevemente l a cost ituzio·n e e la

p,r ep ar azione : Gialli d 'uo·vo, n . 1; .Siero di sangu e em e . 50 ; Soluzione di cloruro sodico al 0,80 %, em e. 50. Tellurito potass,ico, gr. 0,02, cioè: em e. l della sol: uzione al 2 %, ovver o em e. 2 della soluzio n e all 'l 9b. Il tellw·ito vi si trova così i1ella prop orzion e cl i circa 1/6000. Per portarlo alla p ro porzion e di 1/5000, ch e t ende il substrato a11ch e pil.ì elettivo, si oper a nel seguente ino·d o: i11 u11 cili11d ro g r aduato, od in un r ecipie11te qualsiasi t ar a to a 100 cn1c., si raccolgono torlo e t ellurito , vi si aggiungo110 50 em e. di siero e si porta la massa a 100 c1n-c . con soluzion e di clort1ro sodico, che sar à evidentem ente in quant ità iuinore di 50 em e.; opp·u re, tor~o e t ellurito si porlano al volume di 100 em e. con n1iscel a a p arti u g uali di siero e S<Y1uzione di ielo·r uro sodico. Il subst r at o· così allestito, l asciato liquido serve per ~e c11lt ure di arricchime11to, solidificato in piast ra od n becco di flauto in tubi, 111edia11te riscald amento , per un'ora a ·90o C., ser ve per le çulture cl 'isol an~ento-. Ricordo cl1e nel S. U. T. solidificato le colonie del B. cl it terico: dopo 12-15 0 r e di perman e11za della cu ltura i11 t er111ostato, ap·paio110 piuttosto piccole , r oton<le, a i11argi11e regolar e, convesse, n ettamente rile'7at e a cupol<t , lucenLi, u.n1ide, di co:orito g rigio. ' o men o scuro e g i.am1nai. nere; certere p1u a 20-24 ore di sviluppo r aggiungono dimensio11.i m aggioTi ed assu1nono colorito n ero-p·lumbeo, scuro alla parte centrale p-iù sp essa (nucl eo; , clùaro alla !)arte periferica più sottile (alone); a 36 or e ed oltre hanno colorito n er o inte11so. I11. principio ]e col onie difterich e son o sempre rilev.lte a cupoi' a, m a ( 011 'ulteriore sviluppo e sp eèìalu1e11 te quando, trova11dosi abbas ta:nza di ~ ta~­ ziate l 'una dall 'altra , h ;in no cair1po d1 a111pl1ars1, si 1110.stran o appj att ite e .co stitt1ite da st rat.ificazio11i co11centrich e . 1

1

-


L."-1."iTNO XL, NUi\1. 17]

e quindi da usaTsi oJidificati, h an11 0 tutti il difetto fondamentale di non poter i u tilizz.are per l~ ' era e r:)ropria ct11Lura di arricchin1enlo , cl1e richiede iI1vece terreni liquidi. D'altra parte, anch e nei soli riguardi della cultura di isola1nento , questi nuovi terreni sono inferiori ,al S.U . T. solidificato, come particolar1nente din10.. , trano le indagini con1parative istituite con materiali a scarso contenuto di B . difterici: al .U.T. dtinqu e, per m olte-

plici ragioni, cleve d.arsi ancora la ]Jrefereriza. Ciò pren1esso, pa so a riferire g li a ccorgim enti tecnici atti a p erfezionare 1'u so di detto terren o, allo scopo di agevolare ed accelerare L3i ricerca. c ulturale d el B . difterico, con1e già . altrove 110 "u ccinta1nente riferito (7). Cù·L1 11 n.,

01 I SOLA .ì\I EXTO .

far e e dire ttam enle d al ca1npione d e l i11 esar11e e d alla r ultura cli arriccl1i111enlo : qu.1nt o dire1no Yale i11differ en tem ente p er l 'un ca o e per l 'allro. Quaìch e esp ediente è .1pplicabile alla cultura cli i olnn1er1to qL1ando il .S. U. T ., an zich è in piast re, ''ien e olidificato a b ecco di flau lo i11 tubi e ris ulta p e.rciò provYi sto di una certa quantità di liquido e.li co11cle11sazio11 e. Quivi a ll 'a tto d ella sen1i11a, ch e .. i fa p er stri cia111ento, lla san o i111ma n cabilmente dei B. difterici ch e, al pt1ri d i qu elli rin1asti d epoita ti s ulla .: uperficie d el ul).. lra lo, colla per111 a11é11za dell a cul Lura in termo Lato si 111olti plica110, ]tiù o Ulen o , n atural111e11te, a eco11da d ell a qua11lità ch e inizialm ente ve n e è ca11ita ta. Dalla· m oltiplicazion e ch e h a lt1ogo n e11 ·uno e i1e ll 'altro sito si può l1 ar p r ofitto p er il nos tro scopo in duplice modo: 1) ricer cando il B. difterico gi à non n1olte ore (6- -10) dopo ~a emiua, r.n ediante 1'esan1e di prepar a li colorati, allestiti con qualch e an sat a d el liqui.do cli conden sazione, stri cia1a ulla su1)erficie rle1 su]Js tra to, a11ch e se c1uesto - com e pc so si Yerifica fu1 0 a 12-15 or e di per1nan en za d el :a c11llura i11 termostato - non 1no t ra sviluppo b a lterico m acroscopicamente apprezzabile; 21 procurando di intcn ific-ar e lo sviluppo del B . <l if lerico col diffondere - i11ect ianle ad egl1ati inovi111e11li d el t11ÌJO o coll 'an sa cli pla tino - il liquido di coi1densazion e sulla superficie d ell a ct1Jturo, ch e dopo tale m an ovr a si rilnctte rà i11 Lern10t ato fi110 al g ior no su ccessivo. 'f alYolta n ella cu l tura cli isolo111e11lo il B. diflcrico capita in cosl !)Och e u11it ù da 11011. ri ullarvi reperibil e entro un giorno d alla se1nina, n o110s tai1le gJ i accorg i1nenti t ecnici indicati. Non m an ch er à t u ttavia di di1110 trarvisi pi(1 t ardivam ente. ripe tendo 1n11gnri iu diffn sio11e del liquido di con.den saziou e s ul~u su perficie d cl inezzo nutri tiYo e te11e1tdo la cultura in ter,m osta to an cor a p er 1-2 ... i

J) UÒ 111 ~ teri al e

(7)

~1 . P E RGOLA.

657

S.EZlONE PRATI CA

Procédés l echnìques potir accé-

lérer et f acilfter la r ech er ch e d u. B . d'i p h tériq ue i.la11s les cul tures er.. vS;ero-Uovoi..Tellurito» ( .U.T).

Roll et.ti r10 d ella Sezion e [La lian a dell a SocicLà Inter nazio tlale cli l\i!icr o bi ologia, 19~2.

g ic·111i. l\il a se 11eppure così operando l'esito sar à posilivo, n e d ovre1110 dedurre : a) ch e 11on si sono apportati n cìla cultura n1ed e ima B. clifterici, o se vi so110 capita ti n on er a110 i11 g r ado d i vil upparsi, i11 caso di se111i11a dir e lta d el ca111pion e in . esame; b ) cl1e il catnpione i11 esame non conten eva affa tto B. difterici , o p er io n1e110 nou n e co11 ten eva ca pac i d i sviluppar si, - e qui11di è u gu alm ente g iustificato il r esp on so negativo - in caso d i s:e111in a cl alla s ua cull ttr a di arricchimento convenienle1ne11te uti ~izza l a. J\.llro esp eclie11te })er accr escere il quantitativo di B. difterici ch e d alla cultura in S. U. T. solid ificato r ~ ultasse scar so r e la tivam e11te a quello d ei batteri co11comitanti 1 con ist e i1el ver sar e nel tubo s te so qualch e em e. di b r odo comu11e o di brodo 1Vl arti11 e rin1e ttere la cultura in tern1ost a to almeno ii n o ttl g iorno su cce ' ivo: face ndo allora p re1)ar a Li d al ))fO(lo, si riscontra, sp esso, notevole prevaler1za del B . difterico, ch e pt1ò dimostrarvisi an ch e quasi in cultura pura. CULTtiRA DI ARRI OORil\IENTO.

Può ottuar si co lìe segue.n ti var ie mod alità : a) ~Ietodo classico. Così qualificabile, p er ch è an alogo al p j"l1 n oto e tipico esempio cli c ultura di arriccbin1enlo q u ale è Lfuello d el vibron e colerigen o in acqua p eptonizza ta, è il primo metodo ch e ho propost o fino d al 1921. Con siste 11el fa1·e l a cu l tura in una (1ua11tità di S. l ". T. liqt1ido piuttost o abbonda n le risp e tto alla m assa di mater iale d.a se1ni11arvi. 111 circost a11ze favo revoli si rie ... ce a dimost rar vi il B. d ift erico all 'ind agine batterioscopica dir e l ta, o col p assaggio in . U. T. solidificat o, già d opo t 1n gior110 di svilu p po ocl an ch e m en o . Ma di ... olito, affi11ch è il ger1ne vi si r enda apprezza].)ile, 11ecial1n e11te i11ediante l 'esame di preparati colorati , occorre prolu11gar e p er b en oltre u11 g iorn o la pcrn1a11en za della cu ltura in tern'l.os tato . Per non, ritardare l 'eventuale r ep erto p ositivo più del t empo s tr e ttam ente necessario -caso per ca~ o, fi11 d a quando h o prop os to quest o m et od o di cul l ur a 110 avvertito di n on ecceder e u ella quan ti tà nè d i st1J1strat o 11t1tritivo (S . l T. T. liquido), n è d i liqt1itlo (brod o o soluzione fis iologica) in cui i1er q u Jlsiasi ragio11e si fosse voluto o d ovu lo en1ul ion are il n1a leriale i 11 esaine IJrima di semi11arlo, per ch è t ale e~nulsio11e sarebbe poi p assata tu t ta qua11t« a far p arte J ella cult tira di arricch i111e11to. A11zi 1 pe r evitar e più ictlr a111ente l 'eccessivo vo lt1111e di detta cultura, h o su ggerito di allestirla i11L111erge11clo e11z ·altro i1el S. U. T . liquido il tamp on e - quando, co1ne sp esso avviene, a questo s1 ricorre - cou c ui i è p r eleva to il n1ateriale sop et to rl i co11ten er e il B. ùiflerico . Con1unque, il v olun1e della cultura di ar r icc himento, ch e allestita secondo i] m etodo cla sico è sempre di u11a certa entità, costituisce già di p er sè, i1tdipen(ler1t e1nenl e ,·l al numer o di B. difterici ch e vi capitan o, u n a cau sa di ritardo nella dimo · strazione de~ gern1e, il quale, a p arità clelle altre condizioni, per ragg·iunger e uno villtppo suffici~nte a r e ndervisi apprezzabile batterioscopioomente (preparati color ati) , o cultural111ente (p ass(iggio in S. U. T. solidificato) d eYe r irhieclere, co1ne è ovvio comprender e, un te1n p o tanto pii.1 lt1ngo


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JL POLI CLINI J O »

q uanto n1aggior e è la massa di liquid o in cui h a da clislri buirsi . E poich è non è i11 nos tra fa~oltà di jnflu ire oltre certi li111iti n è sul quantita tivo di B. difterici ch e ca1Jitano n ella c ultura, i1è sulla inlensilà e r apidità de•~ la lor o n1oltiplicazione 1 ho procura to di m odificare l a quantità di S. U. 1~. liqltido cla u sar i, escogitando le seg uenti altre n10dalilà di cultura d i arricchi1ne11to. b) Oliyocullu ra. Co11sis le n el prop orzion are J) i ù atlegua ta 111ente il m ezzo nutritivo alla massa d cl n1ateriaJe cli se1n111a, i11 inodo d a elimi11are og n i i11ulilc eccesso del prin10 rispetto al:a seco11d a. L"oligoc uJJ .. ··~ è preferi})ile al i11e lodo classico, p er ch è i11en lre i ·esi to ne è u g u almente - ed a11cl1e p1ù - a ttendibile, r end e più agevole e sollecito il r eperto d el B. cliilerico, ch e ri1nane concen trato in un Yolume minor e di liquido. _\.Il 'alto pratico, in. gen~rale, per al lestire l ·oljgocultura bas ta introdurre in un a con1une provett a lerilizzata c1n c. 1-1,5 di S. U. 1~. liquido ed einulzio11arYi, se p ossibile, al tri111enti i1n111ergervi in blocco il m a teriale in esame. Quando qL1esto è stato ])releYa to col ta111pone ecl il liq•Jido di arrir.chimento n e è tutto assorbi to o i1 e r es idua solo qualch e goccia, ch e colla perma11 c 11za de~la cultura in termostato si essiccherebbe ollecita111 c11Le 1 se n e aggiunge ollro 1/2-1 c1nc. e vi i r1gita cli nuovo il tampo11e g·ià ri1nas ton e impreg·rl:t to; se invece n e residua al1nen o u11 1nezzo c1nc. 11on i1e occorra alcuna ulteriore aggiunta. Il B. dif1erico vi si sviluppa b eni simo, di soli lo _ollo la forn1a più caratteri stica di elementi n1ecli o lung hi, isol ati o più })esso riu11iti a piccoli a111111a i , n1e111re il color e clel~a c ultura, prin\a 1Jru110 e poi nero - indizio 1uacr oscopico della 11101tiplicazione b atterica - si d iffonde b en pres to a t utto il liquido ed al i11ateriale se1n inatovi . e ) i11icroc ullura. È analoga all a oligocultura, d el:a quale ha all 'incirca i inedesin1i vantaggi, ma se ne cliffere11z ia, p er ch è riclu ce anch e maggior111ente, e })f OJJrio al la mini111a ql1antilà stretta111e11 lc n ecessari a, 11 m ezzo nutritiYo ch e richied e. 1\. d ifferen za però dell'oligoct1ltura, ch e si può él pplicar e a qualsiasi n1ateriale e con1unque prelevat o, la n1icrocl1ltura si pres ta so·l tanto p er in at eriali preleYa li col tan1pon e, co n sisle11do appun to i1el:a moltiplicazione del B. difterico in sit o, cioè 11el tampo11e nledesimo. L 'arricchin1ento sotto forma di microcultura si h a g ià 111e ttendo in termostato il t an1 pone - i11troclollo di !luovo nel tubo cl1e lo co11 ten eva dO}lO aYerYi alle tila l a cultura di iso la111e11lo n el . U. T. sol idifica lo a l)ecco di fl auto in provette, pere 11è per la 111.oltiplicazion e d el B. difterico sono s ufficie11li le 111inime tracce di principii nutriti vi e di te:lurito, ch e col liquido di conden sazione e i)er ~ o triscia111en to sulla su1)erfjcie del s ubs trato ]Ja sa110 ad in1bevere il tampone. ~Ia è preferibile in1be, erlo a1)posi ta1nen le con S.YJ.'f. liquido, in qu a11to allora l a in icr ocultl1ra è appli cabile pure ai t an1poni previa111e11te utilizzati p er l a cultura cli 1solan1e11to i11 piastre anzichè in tubi. Nel:a sua esse11za più tipica la microcultura consis te n el Yer sar e cautamente sul tampone, S.U.T. liq uido 11ella quantità che vi può essere trattenut a - u11a d iecina di gocce di solito b as tan o en z3 Ye11irne riemessa p er eccesso n e1)pt1re u11a goccia, 011de no11 disperdere n essuno d ei B. difterici eYe11 l ualn1en te presenti. Ciò fa llo si introduce •

[ANNO XL, NuM. 17]

di nuovo il tampo11 e i1el proprio tubo e lo si mette in tern1ostato, ove, occorrendo, può rimanere ari ch e per qualch e g ior1to senza essiccarsi. Il B. difterico vi as urne in gen er ale, come nella cultura in S. U. ·r. solidificato, forma corta o media, r aramente lunga. Lo SYi:uppo b a tterico 11ella inicroc ultura si manifes ta con imbru11imento e u ccessivo annerimento del tampone medesimo, n on l>erò in modo unifor1T1e, bensì a zon e, laddove cioè era rin1asto dep.osi~ato 1~ materiale :i.u icrobico : so110 questi j pur1l1 di elez1or1e, ch e da11no il maggiore affidamen to p er la ricerca batterioscopica del B. difterico. Quando i t an1poni i11 esan1e son o in numero limitato, si può adottare p er la tuicrocultura il sis tema di in1pregn nrli col S.U.1'. liquido versatovi a gocce. ~1a quando son o piuttosto numerosi, per evitare l 'eccessivo disp e11dio di tempo che tale inanovra richiederebbe, convie11c seguire modalità di esecuzione più sollecita, con1e per esempio: ver sar e in vetri da or ologio, od in cap sule Petri, o su portaogge tti, il ,S.U.T. liquido s uddiviso in tante porzioni da circa 1/2 c111c. l 1un a quanti son o i t amponi ; ed inumidito ciascu110 di questi rispetlivame11le i11 u11a d i quelle ricollocarlo i1el proprio tubo e m etterlo i11 termostato. In pra t1ca })er ò - qualora il prelevarnento sia st ato eseguito col t a mpon e - anzichè limitar si al la · sola oligocullura od alla sola microcultt1ra, co nvier1e allestirle simultaneame11te ambedue n ello st esso t°l'bo, facendo così quell a che può dirsi d) Oligoniicrocu ltura, particolarmente indicat a quando il 111ateriale d'indagine, come non di rado si Yerifica, è 1110llo scarso, perch è permette di utilizzarlo tutto qua11to . Del resto, trattandosi di tamponi, nel~ 'allestire l 'oligocultura si fa g ià an çh e la micr ocultura, perch è da un lat o si h a il S. U. T. liquido in cui si è seminato il 111a teriale in esame (oligocl1ltura), dal1'altro il tampone rimasto i1nbevuto del mezzo nutritivo (I11ic rocu~ lura) : per aYere l 'oligomicr ocullur a non si ha dunque che da sis temare n el medesimo tubo anch e il t ampone, coll'estremità i1nmersa nel liquido c ulturale oppure sollevata alquaL1to al di sopra di esso a seco11da che si vog lia, o 11on, st abilire il r eciproco contatto. Ques to i11etodo è il più r acco1n an rl abile, perchè offre la m aggior semplicità e sollecitudine n ell 'elaborazion e d ei inateriali, ~n1peg11a il minor numero di tubi e r allenta il prosciugamento dell 'oligo- e della n1icrocul tura, dovuto alla loro p ermanenza i11 termostato. ì\Iolto più Ya11taggiosamente della c ultura di arricchimento secondo il n1et odo classico, l 'oligo- e la micr ocultura. separate o con1miste, si prestano: 1°) alla r icer ca precoce \cioè dopo 6-12 ore di SYiluppo) dcl B. difterico mediante: a) le i nrlagin i b at lerioscopiche dirette, b ) il !)assaggio in S. U. T. solidificato; 2°) alla prova biologica, ch e serve ad indagare la \irulenza d ello s tipite ,j ifterico rinvenuto, emulsio11a11dole ·- co1ne allo st esso scopo si può fare colle culture brute in S.U.T. solidificato - dopo s ufficie11te sviluppo, in 1-2 crr1c. di brodo, a prefere11za ch e di soluzion e fisiologica, da inocularsi tu tto p er via sottocutan ea agli animali da esperin1e11to (cavia) ; 3°) all 'isola111ento del B. difterico in cultura l)Ura, se questa occorre per l 'u :t eriore s tudio dello stipite . 1


[ANNO XL, Nul\1. 17]

I 1netodi di colorazion e di cui si è traltato , agevolando il riconoscimento e p er con seguenza il rep erto del B. difterico n ei preparati micr oscopici , rendon o più pr oficua la ricerca batterioscopica del germe, pra ticata sia direttamente dal campione dei m at eria li in esa111e, sia d ella cultura di arricchimento, sopra tutto se a ttuata sotto form a di oli go1n icr ocultura. La n1aggiore effi cien za di que t 'ultima h a notevole interesse an ch e dal punto di vista p ratico, per ch è, a l puro scopo di accertamento diagn ostico, o, più gen ericam ente, di dimostrazione del B. difterico, p ermette di sem plificar e e sveltire il lavoro di labora torio, r en · den do n on dico inutile, ma n on indispen sabile la prima semina in S. U . T. solidificato, quella cioè ch e si su ol praticarv i direttam ente dal cam pion e in esam e. Qualora questo, infatti , abbia un contenuto b atterico specifico sufficiente a dar e esito positivo in· detta semina, ove, com e è facile com1p render e, n on è possibile far p assare tutti i B. difterici da l ma te· ri.ale in cui si trovano, tanto più sicuram ente lo dar à n elJ 'oligomicr ocultura di arricchimen to , n ella qt1ale, ven endo invece totalmente u ti lizzato il ma teriale medesimo, n essuno dei B . difterici vivi e vi tali presen ti riman e sottratto a l p rocesso di m oltiplicazione. Ciò si- . gnifica in altre parole ch e, n el caso con sidera to, la cultura in s.u.r. liquido (oligomicro cultura) dà imman cabilmente esito positivo, ogniqualvolta tale lo dar ebbe quella in S.U .T. solidificat o, m en tr e n on sem pre si verifica 11 contrario . Per con seguenza, e sp ecia lmente con m at eriali ~ scar so contenuto di B. difterici, il lor o r ep erto sarà m olto meglio assicurato d alla oligomicr ocultura di arricchim ento, ch e n on dall a cultura diretta di i solam ento . Qua lor a per ta nto le circostan ze impo,n esser o di lim itarsi esclusivam ente a d una sola di dette culture, si dovrebbe preferire la prima a lla seconda, p erch è il risul tato, qua lunque fosse , n e sarebbe più a ttendibile. C.on ciò n on s'intende m en om are o disconoscer e il valore della cultura di i sola m ento, alla quale, anzi, talvolta sp etta importan za assolutamente decisiva .p er il r esponso : si a llude all a semina, in S.U.T. solidificato , da pr ecedente cultura di a rricchim ento. An che questa semina praticata i11 second o tempo si può tuttavia omett er e - come di solito si fa, per esigen ze di tem po e di lavor o, n ella ordin aria pra tica di la b ora torio ___, quando, essendosi già ottenuto esito p o itivo dall 'arricchin1ento, appare superfluo con,1alidarl o 1

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SEZIONE PRATICA

con i criteri dc ·umibili dalle caratleristich e ma croscopich e delle colonie difterich e, p,r ima di em etter e il r e..,pon so definitivo. l\1a in tutti gli altri casi detta semina è indispen sabile p er conferir e la debita a ttendibilità a l respon so medesimo, ch e, se n egativo, n on sarebbe pienamen te g iu tificato , qualora fosse emesso soltanto in b ase a ll 'esito, delle indagi11i ba tteri osco pich e eseguite dalla cultura di arricchim,ento: n on è da escluder si infa tti ---. secondo qua nto appunto i11segna l 'esperienza --. che e se falliscan o n el rivelar e il B. difterico, m er1tre vi riesce b enis in10 la semina a bbondante di della cultura, n el .U .T. solidificato. In conclusione, per la com piutezza d elle indagini e per la n1a ima attendibilità del loro e ito, con vien e ... ebben e, com e si è visto , non sia sempre a olu tamente necessario consociare i vantaggi ch e ri sp ettivam ente offron o la cultura di isolam ento e quella di arr icchin1en to, le qua li cogli espedienti di tecnica ch e .abbiamo su ggeriti r iescono a farci rintracciare il B. difterico, a n ch e quando altrimenti, per la su a scar sità, sar ebbe molto probabile passasse inosser,·ato. Pur p r escinden do da l discutere qui l 'importan za da a ttribuirsi al suo r eperto n ei vari casi in cui r i ulti scarso, n on pos iamo esimerci frattanto dal rilevare ch e ad og11i m odo n on arà m ai inutile rinvenire il germ e, dovunq11'3 si annidi. 1

RIASSUNTO. i r iferiscono espedien ti di t ecnica a tti a favorire il r eperto del B. difterico : 1) alle indagini b atterioscopich e, m ediante : a) la colorazio11e ridotta, ch e riman e ancora quell a prefer ibile per metter e in eviden za i g ra nu li p1etacromatici , b ) l ' uso di soluzioni colora nti - di cui 5i citan o quelle di tionina, di Roux, di Giem sa, di Leisl1m ann , di l\Iay-Griln"vald particolarn1ente a datte, a conveniente diluizion e, a far apprezzar e le car atteri tich e morfologich e dei batteri in gener e, e ciò, per quanto si riferisce a l B. difterico, indipendénten1en te dal suo eventuale contenu to in gran uli n1etacro matici ; 2) a lle indagini culturali , m edian te : a) la cultura di isolamento in Siero-UovoTellurito (S.U .T.) solidificato, b) la cultura di arriccl1im entc in S.U .T . liquido, sotto le nuove forme - ideate dal1'Autor e - di oligocul'tura! e di microcultura da allestirsi preferib ilmente associate (oligo-

m icrocultura).


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660

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POLI CLI ~l CO

SUNTI E RASSEGNE. DERMOSIFILOGRAFIA. Cu1·a intrade1·mica della sifilide. (J. ·. Cov1s "\ e A. NAVARRO l\IARTIN. 1locler11 os estudios sobre Derniosiflliografla. J1adrid, ~IC.:i\I II, l\Ior at a 1 editore) . Gli AA . prendono le 1110 se d agli s tudi di Le,adit i e Jan1.a ,11-0u cl1i ul po ter e rialtiYa11te d egli e tratti di fegato fre..,co sopra .alcuni con1po ti arse11icali (atoxil) e d a quelli analo a l1 i di a' 'arro 1\larli11 i)er lo t o a r:olo. La tr~ for n1azione in prodotti .,, I)irillicidi in vitr o di o tanze cl1 e non lo sono normaln1e11Le. p er l ' a zione cli estratti frescl1i di certi organi è s ta ta in eguito profo11da111e11te tudiata da Le: vaditi e icolau i quali di111o"'tr arono ch e 1 derivati bisn1u tici si compor tan o ri pe tto a que Li e tratti di organi in nlodo identico a qu elli arseni cali. Altri autori hanno t entato di din1 0 trare ch e il 111 etab olismo ti ssulare, si:>eci.a ln1e11 Le i1ei ri.gu a rdi d elle fu11zioni o sidanti e riduttrir i è lega to intimamente alla presenza di un compe to g lt1ta111ico-ci ti11ico d ett? g1u~ at i o 11 e. Tn ul: teriori tudii Levaditi ed i suo1 coll ab or atori avrebber o cor1fern1at o ch e la tra forn1azion e in tripa11oxi.l e bi n1oxil d ei co1111)0 ti arseni cali e bi mu tic i arebbe i11 r elazio11e diretta con il co11tenulo in g lutatione d e.g li organ i po ... ti in contatto con questi medicamenti . Gli organi più r iccl1i di g luta tion e .. arebbero le cap ... u ]e surren ali il fegato il cer,·ello e la cute: scaro invee~ n e s~rebbe il con tenuto n ei mu scoli . e n el san g u e (1). Se que to con cetto fo- e esatto, prat1ca111enl.e l 'introduzione d ei r11edj ca111 enti anti ifilitici ].)er la ,ria d ei n1uscoli e del san gt1e sa. rebb,e la n1eno indicata , p o ... to cl1e n è gli uni n è 1'altro sono capaci di riattivar e in modo aJJl)r ezzabile i m edicamen.ti stessi. , . La cute, invece, p er il su o content1to 1n glutation e rarppresenterebbe da questo la to l' or gan o più adatto . iD 'altro canto la p elle b a un J)O tere generico . di dife a . . ul quale n o.n può cader e alcun dubbio e basti . ci tar e , ~ a te?: ria di H o ffmann sulla esofirassi e al 1nfin1t1 lavori ch e confermano da ogni parte l 'im portan za d ella p elle n ella produzione d ei fen on1en i d 'i111n1unità. E poich è 1'azione riattiYante d ella pelle è già dimo trata in t erap·e uti ca biologica (superiorità di azione d ella tuber colina introdotta p er via d ermica su quella introdotta !Per via 1

Cfr. su que ·to argo1nento p er ciò che riguarcla ln c n te i lnvori Itali f\ ni di CA STELLINO P. G. , l)er1nosi filo~ra fo , 1930, 8: CRo TI, Giornale Italian o di Derrt1atologia e Siiilologia, 1930, V; SANNICANDRO, (l l

Id. icl ., 1930, IV. (N. del R .) .

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[Al'INO

XL, ~l.·~1. 17]

i1)odern1ica) era d a riten er e ch·e dovesse ma, 11ifestar~i anch e di fronte ai medican1enti di ordine chimico. u queste ba i g li AA. han110 intrapreso una "'erie di ricer che p erim entali e cliniche che ono riassunte in questo lavoro. Dai protocolli d elle esperienze praticate :suJ coniglio risulta ch e dosi normalmente inefficaci di n eo- a], ar a11 ( -eo ICI) e di tartrol)i1nutato sodico e po las . . ico avrebbero dato la "'con1par sa d ell e pirocl1et e tanto dal sifilo111a te ·t icolare qua11to dalle lesioni prodotte dalla spirocheta cuniculi. Pur restando compro,·ata l ' esaltazione d ell 'azio11e teraipeutica dell 'arsenico e del bis111uto. peraltro lo sca r so nun1ero di animali so ttoposti ad esperimenti ed il breve t en1po trascor so obbligano a fare delle rierve sui risultati conseguiti. Lo stesso dicasi p er le ricerche d 'indole clinica. Le d osi infraterapeuticl1e impiegate per 'ia il1tradern1ica l1 a nno cert o u11 'azione favor evole contro le n1anife tazioni attive della sifilide seconda ria. In tre casi trattati con 25 iniezioni intrad ermich e di neo ICI (due decin1i d ella soluzione co111merci.al e) hanno n1odifi cato i sintomi d ol orosi , e le manifestazioni cutanee se pure con ra1)idità ed intensità inferiore di m o lto a ciò ch e $i ottiene col 11eoalvar san p er via endòvenosa. l Tn caso di g omina d ello s terno-cleido mastoideo in cui fu u sato contemporaneamente il trattan1ento intrad ern1ico con arsenobenzolo e co11 t artrobi~ 111t1 La t o di . o di o e 11otassio 'Ten11e n1o dificato n ot e,·oln1e11 te con la scomparsa d ella tumefazione n1uscolare e d ella lin1itazion e d ei m o, 1imenti d el collo . In un altro infern10 con .sifilide pigm entaria e r eazione si erologica + + + + lo ste. o tra ttamento ri11scì a n1odifì car e la R. in d eboln1ente positiva. In complesso l e esperien ze d egli AA. n on consentono co ·n clu ioni d e fi11itiv·e : si può solo a ffermara ch e 1'az ion e t erapeutica di n1inime dosi di As e di Bi viene es.altat a quando I 'introduzione n e è fatta per via d ermica otten endo. i dei ri .. t1lta li c lte no11 si a,·r ebbero se le stesse dosi fo ... e ro introdotte per le vie comunem ente u sate n el trattamento d ella lue. Gli AA. si propongono di continuare le . lor.o ricer che allo scopo di verifi care qual.e si.a ~l massim·o r endin1 ento ch e può ottenersi dai rimedi anti ifiliti ci sommini strati per ,-ia dermica ed in dosi tali da esclud ere rpossibili inconvenienti. V. MoNTESANO .

L'acridinoterapia nell'infezione gonocoecica maschile. (i\. G1 ssELT.A . 1l ]) erniosi filografo, ge11n . 1933).

Le ricer che inere11ti al problerua chemiote-rapico della i11fe~ion~ ~onoc.occ1ca l1an11tj ~n­ teressato ii1 que l1 ult1n1i anni una lunga scb1era di studiosi.


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XL,

~Ui\r.

17)

SEZIONE

1F ra le varie so:::itanze proposte e sperin1e1.tate quella che finora ha dimostrato <li pos~e. ~ere un'azione tera1)eutica più favorl~ rul,~ . è stata J'acri dina con i

uoi deri,1ati. L '_i\. riferisce i risultati ottenuti su 60 casi curati e studiati nella clinica Dermosifilopatica di Genova, con la acridi11oterapia . Su questi 60 casi, 31 guarirono con1pletamen Le, 23 a.Pl)arvero notevo1rl1en le 111igli o rati , 111entre. tn 6 casi J'acridinoterapia 11 0 11 ebbe alc u11a efficac ~a. La percentuale di guarigio11i è du11que del 57 '}~. Dalle s ue os ervazio11i I":\ . irae alcune cor1clu io11i: e-gli non crede di dover dar ragion e a coloro i quali vorrebbero 11cgare ai deri ati a·ridin ici qualsia ·j valore terapeuti co 11elle affezioni ])]enorragiclte, i11a n en1u1 eno è COil ~ue lli i quali afferrt1a110 ch e µl' e "so gli 0 ·11edaliz1.ali è regola as ·olula che Ja su la Lera}Jia en dovc11osa sia sufficien le a ottene re ]a gt1a rigioue: purtro1Jpo iufatti n emn1eno qu e to iuez.zo ra1Jprc enta uit 'arma infalli},jle 11ella lo tta contro l 'infezio11 e g·onococcica, poict1 è ·i po son o v·eri(icare anc he co11 e so degli i11 ucce si com pleti . L'acr edi11 0Lera1}ia ùe e co rr1unqu () e er e . e11111re Le11 tata n ell e forme u retr.a li acute e cro1ticl1e e n elle for1r1e complicate, OJJl)ort1111aIJ1 e u te a .. ·oc- iata a cure loca]i h land e con r>err1 l a Il cra11alo e rµrol urcro)o. u ti]i :-;~ i rno è anche a sociare alla cura acridi11i ea Ja cura -vaccinicll e so pratutto la p:r0Lei11otet'apia , alternando le sucldelte i11iez ioni ir1 111 0(10 da e'ritare re:tzioni ger1erali tro111lo ,·iol e11te. [ (] i turlJi prod otti ùal i11e(li 'arnen Lo so110, qnar1do s i verjfica110 , lra11sitnri e di )Jl'C\ e en tità. L 'acritlir1oterapia po i no1t serJtpre rie ce a cl evitare l 'in8org·e1i.za di co rnpJi ca uze rr1a ciò 1>uò interpretar i corne un i11ùi re dcll 'altività del 111edica1l1ento. il (1unle rie ·ce a ridestare focolai late11ti, rneLLcridoli in tal rrrodo in ev iden za e perciò nella po. ibili tà d i e ~ ~e re radi calr11er1te guarj tj Or(·orre dunqu e che l 'acridjn oler.apia sia usa ta co11 i.11t ellige r1za e di..cern irnen to se si \ O~Jiono oLLenere da e a i n1 igJi ori ri s ul ta~i terapeuti ci . G. LA CAVA.

L'herpes recidivante. Pq.ri s Médiccnl. 21 gennaio 1933).

(JJ. ·pÉRJ N.

. i de ig11a so tto il nome di Her pes r ecidi\8 rtte propriarner1Le de t1o , un herpes cJ1 e i 1nanifc. ta periodica rnente, senza ca u a .apparer1te, ~O fJfa un territori o pre so a poco fi s o. Questa d~ Onizione esclude gli h erpes secondari o provocali , ch e non sono r ecjdivanti ch e in a p[Jare11za, e le pou.c;sées successi ve di b erpe ir1 argenti. ne11o ste so soggetto in territori 0

divPr~.i.

Quan d o l 'eruzione si ri1Jrodu ce costantemente s ul terrilor jo cli 11110 Ri e. so n er vo, essa prende j} non1e di eruzione zosterijor1ne, indrome cu11 1plessa di cui le r elazioni con lo zona sono

PI~ATICA

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i11costa11 ti e cl1e le prove di laboratorio per111-e.ttono di considerare n ella rr1aggioranza dei ca ·i c.0 111e u11a form.a particolar e d1 11erpes recidi va11te a to1iog ra fia nervosa. Gli elen1e11LI dell ' h er1Jes recidivante sono quelli dell 'her.LJeS La11a le, dal quale differisco110 solo per la i·ipetizione a poussées. Spesso a1111u11ziata <la di:;turbi funzionali (prurito-bruc;iore, etc.) la poussée e rpetica inizia con una 1r1acchia erite111alosa lirnitata, leggermente ede11iatosa, sulla quale appaiono rapidamente d elJo ve cjcole 111iJiaricJ1c ttaspar enti , della g ra11dezza di una tes la di spillo, in n u1n ero da 2-3 a parecct1ie diecine. Le ve cicale più spesso si raggru1Jpano , il ioro contenuto, pri1r1a cl1iaro, si f'a opaco, poi i ro111pono , m ettendo a 11udo delle .ero io1ù ro ee o grigio-giallastre, e::;sudanti, <li cui il contorno riproduce il policiclismo irLizia le delle vescicole. Dopo alcu111 giorni le ' e. cicoJe diven tana secch e, si forma u11a c. ro t.a g ialla o n era stra, che fini sce per cadere Ja. cja11 <..i o u11a i11accl1ia r ossa, ct1e poi scoru 1•vre tienza lascia r e cicatrice. l .g·a r1g li JiJtfalici sono gcneralJ11e11 Le inden11 j ; la dura la deJJ e le ioni ·vari a da una a due settim.ar1e. IJ01p o u11 certo tem110 una nuova 1;oussée ·i riproduce nelJ a tes a r egior1e con caralleris licl1e icl en Li cl \e. E ciò ·i ripete period ica1nen te, ogni 1u c ~ e, ogni due n1esi, og11i sei lJJe ' i , o co11 inter,raJli più Ju11g Li . Bi og11a notare che, pur limitandosi costa11le tJ Len te i11 u1ta regio11e <leLern1ir1ata, I 'herpes. 11 on h a e 11 t1)re una sede fìso.; a : .. 1Jc::;so la i1uova TJOussée i . po:ta di quaJcl1e n1i l limetro o di qt1alcl 1e ceri l i111etro cl.alla . ede della poussée jJrccetlente., cor11 e se c1ue · L' ultin1a a\ 1esse pro<lc>lto una vera im111L111ità loca le passeggera. J) 'a Itra parte, .:i fJO~:o no produrre delle poi1 s.t.:ées erutt ive frus te, c.:l1e p o - ono alt er11ar i n ello s te . o soggetlo co11 le poussées €rutti,re frn 1lcli e. L ·11cr1Jes r ec idiva11l e si accompag11a spesso a d i~Lu:rhi della ~ ~nsi ])il ità ]oca le (fJrurito , bruciore), La lor a a dolori llevr algici a dis t.a11za, co11tinui o i)aros. is Lici, ct1 e po son o a11cb e precedere d i ' 'a ri g·iorr1i l 'eruzione o fJersis tere <lOJJO J~ guarigione dell e le ioni cutanee. I dj:turbi i1ervosi lJO. 0110 m anifestarsi a l dr fuori di ogni eruzio11e. e rea lizzar e dell e (orin e di her1Jes atipico, cl1e taJora si alternano con del le {Joussées erpetich e fra r1ch e, talora TapjJresen t.ano delle sequele cì ell'herpes. . Ai ·ir1to1r1i funzionali si associano talora n el territorio dell 'l1erpes dei fenom·en i n ervos i di ordi11e obiettivo (iJ)er·estes ia, parestesia , ecc.) e dei disturbi vaso-rr1 otori (arrossamento, ed e1r1a, elevazione di temperatt1ra locale. ecc.). L ' 11 erpe~ rec;jcli van le non è du11que ur1 a sinrJrorne JJura111e11te cutan·ea; le ma.nifestazioni I1curo-lrofìcl1e concon1ita rtt.i , talora predomina1tti , a ttestan o l 'irr1portanza d el si sl en1a n e.r ''n1'o n el la sua pro du zione. · IJ·1111 portan7a del . i ~ tema i1 ervo o è a11cora

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<t J L POLJCLll\'.ICO

<litt•t u~ Lra la

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dalle i11odificazioni del liquido cefalo-racl1idia no n el corso d elle pou ssées er1>e' ic Jl C ( reazio11e linfocitaria). l ·int o111i gen eraii fann o ge11eraln1cr1le difeLLo; ~i .lJUÒ talora o'""servare u110 stato febbrile co11 cefalea, s La11cl1ezza, anoreb::> ia, ccc . J."c co111 plicazio11i sono rare e con i ·to110 11e11 'i11fczio11c cco11c.laria deg·li e1e111enli. f\ig uardo alla sede , l 'herpes r ecidi,a11Le 11a u1la 111arca la •1>r ed ilezione per certe l'egioni , clic ~011 o i11 orci iii e Ji freque11za, gli organi ge11iLa Ii , Ja facc i.n, l.a l1aLica, Ja b occa , le 1na11 i e le dita . L111i- o bi la leral e. secondo· i casi, es::,o r1 or1 1>re11clc in g·ei1 eral e che una bOJa r egio11e a ll a ' 'olla , j ria J) UÒ t>rescntare anch e loca lizzazio11i lllUlLi pJ e. L 'l.ter1)c · r ecidiva11le degli org-a11i gc nit.a Ji i..· pit'1 fret1ue11le n ell 'uon10, e i1uò !Jrodursi i11 e~ uil o a relazioni sessuali, polendo e ~· e re il pt111 Io di i)arten za di un ' ulcera dura o ùi ul.ce ri l11olli. \'ella don11a ab1l11al1ner1lc r ealizza l 'J1er1)es ca lan1 e11iale, cl1 e co u11Jarc piì1 o n1e110 r co-o larme1\LC n ei 1)eriodi n1e trt1aJi . 1 ~ 'l1e1:1pe recidivant e ùella faccia è ]>iù frec1uc nle r1ei banl bi 11i e n ei giova ui e in i.zia gc11eraJ111 eu Lc ]a n o i 1e. C)ucllo clella n.atica è i11 vece più l'r eque11Lo n og·l i ndu11i e sp·esso precede la sciatic;a. L 'l1crpc · rccidiva11te buccale ~ i osserva 1>arli.co larn1 cnt.c 11 ci vecchi sifilitici e -ombra favoril o dR ll'a i' ione J>l'<)lu11gala del 111 ercurio. J../ 11 erJ >e~ rcc icli\ an lr de lle i11an i e clelle dita ru1111>arc sul Lcrritol'i u di u1to o cli 11ar ccc hi i1 ervi cd a p1>arli cne al .gru1 >po deJl e eru zio11i zo -- Lcril'o r111i . I.a lliag 11o!)i tlcJl 'h erpe · r ecidi,a11l c i.\ i11 gc11cralc fa cile. Occorre di ·ti11g ucrl l) clag li 11crp e:-:. secondari rl1e si ri j)l'oùuco110 i11 un a r egion e . oll o l'azione cli cau e provoca lrici e'ide11Li (irril uzinni Joral i , tl'aun1i, ecc.). NclJa zona i <lolo ri :--011 0 i11 ge11crale i)ilì YÌ\ i e l'11ni JntcraJiLn r ros Lan Le. Ji'c tiolog· ia ·è co1111)lessa . 'i os crva ug ual1n cnlo i1ei du~ sessi ed in og1ti età. 1.Jc sue loca Ii 1.zaz io11i però ' arian o seco nd o i I e ·so e l 'c là. l ./ J1crpe . . della faccia si o::; ·e rva . op1atutlo nei ~ ogge tti o- io, a nì , l 'h crpe gc11i lale n ell ' t1 on10, l 'l1erpe (le1la coscia n egli aclulti dei -clu r · c~s i , ere. E. so 11on è cli11ican1en te conlagioso. en1bra talYolla favorit o da cau.._ e Jocal i (rari c clentari a, ·oLil e, uretrite, prostatite , ecc.) e generali (obesi lù, go tta. n e fri t.e, affezioni n ervo e, i fili de act1t1i ·ita o er editaria) . La n ozione r ccen te1r1 enl e. a ·ci11i . i.1 a d ell a i11 0c t1lal)ilit à della sierosità e111etj ca , perm ette di .a t.tril)t1ire all'h erpes r ecidiv.an te e all 'l1erpes pror>r ia1l1 011le delta u11.a i)a1og·cn esi identica. L 'h e.rpe · è dovuto ad u11 viru s filtrabi le che pos~ i c dc delle n m11ità or.a ùer 111 olropc ora n eur otrope di inten ità variabil,e. Il ,,irt1 erpetico sj av,ricina al ' rirus dell 'e11 r efa]il c lelaraica, dal quale differisce per una I11i11orc '1ffinità n et1rotropa ccl una pi~ spicca ta a mnil il dern1 0tropa. 1

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l ANNO XL, Nul\L 17]

Le aflinilà 'ariabili del ' irt1s ir1fluiscono verosiruilmenle sulle n1anife"' tazio11 i cliniche. Il predominio dell 'affinità neurotro1)a spiega i fe110111eni n ervo ... i (en1icra11iel. dolori , pareste:::,ie, ecc.) ch e son o co ~ ì frequen ti n ell'herpes recidi,-an te· il predomi11 ia de Il ' affinità dern1otropa S]:Jiega le e ruzÌOllÌ COil [lue11li "' enza sintomi ller. YOSl.

L 'esaltazior1e cJella ' irulenza er1)etica ì1l periodi detern1i11ati 11011 è veros imiln1ente che u110 degli effetti de crilti da Mi lia-n so llo il no11te di biotropis1no ch e h.a u n.' importanza considerevole sulla produzione dei feno1nen i detti di idiosin crasia. La dcpre sio11e dello stato ge .. i1 erale e la di1n i11 uzione dcJ lc rea~ i oni difen si' e ha11no r1aLur.a lme11Le un 'irnportanza adiu' 'ante più o m e 110 i1nporlar1tc. La localizzaz io11e co la11 lc i11 un territorio li111ilato può es~ere co11 iderata co1ne una n1anif e ·tazion e del 1nicroùismo lai enle. E ·ister ebbero poi ùei !>Orla i ori di gerr11i, caJ)aci di di · en1 i11are con la a] i va l 'infezione. Il trattan1e11Lo dcll 't1 cr pes recidiva11te spesso fallisce. Co11 vic11c, qua11do un rr1 elodo non dà risu ltati, pl'ovarn e un ali ro, se nza lasciarsi E\coraggiare d al caratlc rc rib e]le dell 'a ffezione. Du r.ant e la pou.ssée co t1vien.e non irritare le lesio11i. Le poniate e le 111 crli r atnre umide sono cla1111ose. (~ i ~ i cor1 lc11Lcri't cli aJ)l)licare delle 11o lveri in ertj , par licoJ;1r11 1e11l c delJ a pot ere di Lalco. Le n1 ctli ca lure all 'alcool a 90° o all 'alcool ca11foral o, i lorra111 cnti con nilrato d 'a rge nlo l % po:~o n (> rc· nd crc dei erYigi. l'no dei migliori lopir i è I'alcoo J iodato 1 °/o, cl1e è in ge nerale J)cn tolleral o. i pu ò ricorrere alla radioLer aJ>Ìa. portando le a1)r>licazio11i non solLa11Lo sulla r egio11 e 111 ala ta . u1a an ch e sui ner'i periferici o ::;11lle rad ir i. I ra ugi ulLravioletti 1 le i11edicazioni dcsc11sibiJiz7.a11Li co11 l 'autoen1otera1)ia e con l 'au Lo~ i ero tera pia 0110 tate impieQ·aLe. con risultali vnri <1b ili. In fin e iJ trattamenu to speci fi co (r11e1·c11rio o bi ·rnu lo) 11a dato in cerLi ca i ri ulla li favore o li . sia 1»er azion e dir etta . udi un lerrcn o .- irìl il ico, sia per azione e terolera1)ica. Tl tra l l an 1en l.o deve n aturalmente essere com J)letn Lo con la ri cerca e ]a rimozio11e clelle cat1se locali o ge11crali ch e l}O~sono fa , orire la con111arsa dell 'h erpes. C. Tosc..\~O . 1

1

SANGUE E ORGANI

EMOPOIETICI ~

Anemia aplastica idiopatica. (G. LEspHER e D. Il uBHH. The Lancet: 4- febbraio 1933).

L'aplasia del midollo osseo è t1na con.dizione speciale per c1Ji il m idollo ~tesso divent~ in capace di produrre g li elementi corpuscolat1 del san gue . Qu e Lo talo di solito è prodo.tlo d a <rvvelenan1enli (benzolo), o da eccessiva esposizione ai ragg i X, o da parti col ~ri forme di an emia , o da tun1ori o da leucemia. In al-


[A'\='-0 XL, NL~l. 17]

.c uni casi ·però nessu110 di questi fattori può .esser e in,1 oca to com e ugenle cau sale : si d.eve .allora parlare di ap la ~ i a primitiva, di an ernia aplastica idiopatica . Questa insorge di soJilo in Ì ll div id ui g io va11i e può avere decorso a c utissimo, ovver o an·c t1e. g·razic a parli cola ri ::;u ssidi terapcuLici , IJrOlt1ngarsi l)Cf alcuni an11i. 11 qua dro cli1 tico è que ll o d i t1 11a i11le11 ~a u n e 111ia. L 'esar11e d el a11gu c di111 0 ... tra u11 11 u1ner o di g·lob u1i r o'"' i di uu inilio11e, o ir1 eno , con u11 ta~ ·o emog loJ)iniro 11orn i a ie; cl in1 i11ui Li ii1 n1i-sura n otevole i g t a11ulociti , jJer ciò si avrà una linfocito i r e la ti, a; agp-i rantc i · ui 70.000 il i1u1ner o delle l)iastrine (:::;e sce11dc JJÌÙ ir1 b a ·o .-si ·IJOtrar1no avere mauife lazioni en1 orragicl1e). · N ull a di r>alologico di111 ostra110 le arie l'eazio11i ·u l san g ue. l\1 entrc di facile dia an osi j)UÒ essere una for111a di aplasia prin1ili,1a ell e i presenti con un quadro cli11ico com1)le Lo, a volte ~i j)llÒ correre jl lJericolo di e .. er fuorvia ti n e l g iudizio diag n o ... Lico . Gli ;,\ A. h a111to av uto rn od o di seg uire .J ca ~ i cli aJ1 ern ia a plasl ica idio1)alir<1., e ri chiama110 J' atten zio11e ul qu adro clinico ario da essi l>re:er1lal o : si l Jll Ò tal,·oJLn a \- cre ani so e l1oicl1ilor ito. i co111e n ell 'anem ia 'JJe1"r1icjosa, così an ·cl1e ·intorni di rigcner aiion c rnidollar e : rnau ca 1)er ò sen1pr e la g lo it e, l 'acl1ilia. e i sinton1i dell 'crnoli i . ti pici doll 'a11em1ia di Bi crrner. .i\.ltre ' 'olle a n co ra J) t'j n 1a d ei g lol)u]i r os ·i dirninui co110 le fJÌ<J...: lri1i e, e all o ra si 11an oo i11au ife tazioni e111orragic he tali da far pen --ar e a~d 1111a 1Jo r1Jora ei11 o rragica , o i gran111 ociti , e, se ,,i è qualch e lieve flogo i tonsillare co nrou1itan te si fJCnser n ad una angina agr anulocitica. Il d ecor so ulteriore de)] 'affezione 1>er<> in hreve lJOr le r à .(l ]]a diau nosi esatta. Più diffi cile .sarà confondere con una leucc1u ia .a leucem ica o l1na •an en1ia e n1 ol itica. La pregno. i d ell 'an en1ia .aplaslica idio:pa1Jca è natural rr1ente g rave: I.a durata d cli 'affe_zion e è in rapporto con la quantità di ni idollo o seo cl1e rim ane an cora fun zionante. La terapia deve na lura ln1 c ute cer care soll.a11to di ritardare il JJÌÙ possilYile l 'esito fatale. Di ~carso o n essun g jovamento son o i pre{)a ra ti epatic i , o <li ferro, arsen ico . QLtalch e ri sultalo si è otten ulo c on iniezioni -di adrenalina, e, specialmen.t e le trasfusioni san g u,g n e pratica te a intervalli m ·o lto ra vvicir1 a ti (15 g iorni a I m ese) , b.anno in qualche caso ,permesso di veder sopravvivere anch e per al cuni anni j} paziente. M. PoNs . 1

Sull'ag1·anulocitosi. (J.

C HALIER,

J. 1F.

MARTIN,

663

SEZIONE PRATI CA

H. NAuSsAc. Le Sang,

1, 1933).

1.0 studio, ch e fa seguito a qu ello, clinico pre·ced ent.emente r ecen sito, ha un a ndamento a tipo di rassegna sintetica, contien e però a lcuni ·Contributi org inali . Il r eperto aut optico d el ca -

..;o osservalo dagJi At\. ., se, per la r11a11canza d el r ej)orto d el midollo osseo, n or1 con sente osservazioni di ordine patolog ico , è inter essan te cor1tc di1uostrazion e istologica d ell '·en orme i11vasiou e batterica . A1111l1assi batterici , i11 fatti , vengo 110 d c ~ critli i1 ei r e11i, n elle capsule urrenali e n e lla 111ilza. Gli At\ . h an1t0 tentato a11cl1e u ria ri1)rodu-. rione s1)eri1n e n tale d el qua dro in a11imali , meclia11te :inoculazio11e d,oJlo streptococco isolato d al 111ala lo . L 'inoculazio11 e in cavia 11a d a to risulta li co1n1Jle lan1en te n egativi . Ripetute ino cu lazioni i 11 co11ig·lio l1anno pro d·o tto invece una sei) i m ortale d ecor ·a con forte granulopenia; i)er ò gli AA. ricono cono di e· er b eu lontani da lla ' 1'.e r a ag ra11ulocitosi non fosse a ltro per il qt1 0. ù ro j ·to]ogico m idolla re ch e dim ostrò una b an a le r eazion e inieloide qual e si osserva abit u a ln1 ente n el la sep i. E inter e ·sante i11fìn e il co11cet to di agra nuloci tosi ch e g li Ar-\ . e p ri111ono a con clusione d ella loro r asseg.n a critica . Per essi, infatti, « J'ag r anul ocitosi è una scom parsa brusca e co1n 1Jle ta d ei leu cociti, ma sopr attutto una sco1 t1t)ar sa radical e e assoluta di tulta la fi sioJoO'ia rrranuloci tica l> . ToRRTOLI. 1

1

Risultati lontani di una splenectomia per ittero emolitico. El~oluzione

della lipoiden1ia •

Bnll . et J\1ém. de la .~o c . nTéd . des H op . de Paris, 14 nov. 1932).

(L .

n B (] rn, NES e LAUDAT .

Gli l\.A. hanno avuto la possibilità di seguire rper cir ca sei anni un soggetto splenectomizza to p er ittero en1olitìco congenito. Dopo l 'inlervento ·i ebbe un rapido n1ig liora mento del] ' a 11e n1 ia, un aun1ento della resi sten.z a g·lobula re, c h e do1Jo essersi fi ssata rapidamente su cifre nole,ro]n1e1tt e più bas e di quell e iniziali, lc11 tarnente poi arrivò a cifr e n or1nali . La c0Jc ·leri11a, n1ol lo a bba" ata (0.60) 11rima del l'inter"'el1-lo, au111e o tò d oJJO 1'a tto operativo .a g· r . 1.15, per r aggiungere ne] corso di un anno gr. 1·32 , d o110 due anni g r. 1.50, dopo sei an11i g r. 2.45 . La cifr~ dei lipoidi t otali d el ~ i ro si el evò i1el]o stesso tempo da gr . 2.25 a g r . 5 . 20. i\1a questa cifra i1orn1a]e fu presto oltr epassata, ·e dopo 6 .anni da lla splenectomia si trovò un La .. so di I i1)oidi del iero di g r. 7. 54. L'amn1.alato p er circa due anni , })er qu.anto apparenten1ente n orma le, n o11 poteva esser e co11sidera to gu arito. Og ni ,a ffati can1en to o infezion e intercorrent e d etermin.av.a la compars~ di un leg.g er o ubiLLer o alle clere e di una lJioussée anemica, che però n on er a .accompa,g11aLa empre d a u n.a r ecruclesrc11za di fragilità globulare. Su ccessivamente .p erò il ben,e·ssere d el soggetto si stabi1iz7.ò, T11 algrad o si fosse assoggettato ad un.a. viLo. ruùc e fati cosa e, d op o 5 a nni, cominciò .a presentare d elle cris i


664

<< IL POLICLJNICO ))

di ittero fran co, colurico, co11 colorazio11e d elle feci e con i caratteri d ell ittero litia sico . Alla radiografia e all 'esam.e delle fec i non fur on o p er ò trova ti egni di ·p resen za di calcoli. Gli AA. richiamanQ l 'attenzion e sul]' aume11 · to d ella colesterina e d,ei lipoidi totali del siero consta tati dopo la splenec tomia. L 'osservazione d egli AA. dimo .. tra i11 modo quasi sp eri111entale l 'in contestabile .azione della splen ectomia sul meccanismo r egolat ore d el tasso lipoideo del san gu e, tasso ch·e i trova modifi cato già il giorno dopo l'intervento e continu~ per sei anni a d aument.are le~tamente ma regolarm ent e fino a c ifre patologiche. Contrariamente alle con clusio11i di Abelous € oula , secondo cui e i , terebbe un potere col e terogenico della milza , l 'o sserv.azione degli AA. tenderebbe a dim o t rare ch e esiste una secrezio11e ch e regola ed abbassa il ta ._o d ei lipoidi d el san g u e. C. Tosc,\ NO .

Milza e governo del clor·o. und H. PRo B ST. J(li11,i scl1.e lv·ochensclirijt, i1. ±5, 5 11ov . 193 2) .

(E.

c n1..1E PHAKE

Ricer ch e nur11erose, dili gentem e nte condotte, a llo scopo d 'indagare e tabilire· una fun zion·e ormonica d ella milza , non hanno porta to contributi s ic uri alla . oluzione d el problem a ed i ri ulta ti ottenuti son o g iu stamente giudi cati ·c on scetticismo , p er qua11to da qua i tutti sia tato riconosciuto cl1e alla SJ)len ectomia seguono disturbi d el ricambio e d el i tema n ervo o ' 'egetativo, disturbi cl1e si dilegu a n o in eguito alla somm:inis tr8·z ion e di e t r a lto splenico. Gli AA. , p arte:qdo dai ri ult a ti d ell e ricer cl1e di S·cblie1)hake e Kron sohn sull 'az ion e Tegolatrice d ella ecr ezion e g.a ~ tri­ ca di un estratt o . J)lenico , il Prospl en , il quale a ])J:>a~ .'\ il ,ra lor e acjdo i1 egl 'iper acidi , l 'inn al za r1 ei s ub.ac idi e n o11 influen za i n ormoacidi , .a ffrontan.o J.a quistione fondamental e sull 'inflt1 en za cl e ll o ·tes o estratto ul i11ovime nt o d el c lo ro n el . an.g u e e n ell 'urina , e c iò a nch e a.Il o ·capo di ]Jortar luce sui ri ultati d elle ricer cl1e preced enli , in quanto indubl)iam ente la ecr ezio ne d ell 'acido cloridrico n ello stomaco è in di penden za d el m ovim ento d el cloro in tutto 1'orO'ani. ino. Certam ente più ch e nel . a n 1 ue , arebbe ·. t.a t o imJ)Ortante l o studi o d elle a riazioni d el clor o n ei tessuti , in ra lJpo rlo all a .. ecr ezione d el] '.acido cloridrico, in q u anto i te . uti ·posson o immaga·zzinar e n otevole quan tità di cloro e poi cederlo lentaniente, m entre le ·variazioni del c'lor o n el san gu e non p o son o andar e oltre certi limiti. Il rn eccani.smo r egolatore d el cloro n el sangt1e no n è b en con osciuto, evidentern e nte non è d i nat ura 11er vo a, rr1.a endocrin n e in prim a li nea è d a m et ter e l 'o rm one iµ o fisario e t iro ideo a d .azion e ~n tagoni La .a ]l 'ormon e splen ico. 1

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~lT~r.

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Gli 1\~. 1)r~tiicarono ~icerche su 40 soggetti (~ t~dent1. sa111 ed al?un1 ammialati leggeri) cl1e tl1v1sero in 3 gruppi secondo il diverso modo. come v~niva con.dotta la ricerca : nel prin10 gruppo i soggetti er.ano tenuti a digiuno ed a l etto; olo ogni ora riceveva.110 100 cc . di tè precedente erano tati son1mir1i strati 300 cn1c. di tè, 3 bi ~cotti ed un uovo rnolle; nel terzo g~· uppo infine. furon.o som111ini slrati gr. 5 sale da ~ucill~ ed in alcunil il Prospl€n era iniettato i)r1m.a, in altri dopo 5 ' dal carico cli cloruro. Le detern1inazioni del cloro furo110port.ate sull'urina, u l sa11.gue ed in pareccl1 i ul succo gas trico . Nonostante chiare differ en ze individuali, nei primi 2 g ruppi in O'enera le si con t a ta va d o po I ' iniezione di Pro~p] en un.a dimi11uzione d ell 'eliminazione del cloro p er l 'urina ed aum ento d el cloro nel sangu e, econdo cur e non e m pre simmetriche perqu.anto op110 te: n ell ' urina dopo or e 2 1/2 il c lor o er a din1inuito di g r. 0,38 e nel san a ue la differe11za in sen o opposto era di m gr.'O 61> i)er cento. l el g ruppo i11 cui il Pro .. 1)le11 fu inietta lo o ~opo ? prim.ar d el carico di 5 g r. di sale da c u cina , il contenuto 111 cloro d e l san.a u e fu div·e rsamente influenzalo e preci same;te nel primo caso il carico di cloro non i11fluen zava sen sibilmente {la 1cloruremi.a cl1e .aume11ta Ya solo do.po ore 2-1/ 2, m entre se l 'iniezio ne €ra i1raticata prima d el carico J.a cloruren1~a i1ri111a disce ndeva e poi ritornava alla nor111a. Que._,to dive rBo compo1vta m ento dipende' a secondo g li Al\ . e\Y identem e11te d a lla corri spond ente fase di a zione della sostanza splenica, fe1101nen o ch e sotto )'az ione d ella stessa sotan za si verifica p er il d eco rso d ella g licemi a ·e p er le a lterazioni d elle proteine d el siero . Dalle c urve riporta le ri s ulta ch e l 'assorbim ento e 1'assimil.azio 110 d el cloro d ecorron o· in modo determinato e i congegnano con le f~s i di .az ione del Prosplen. Risulta .p ertanto· ch e il rica1ntbio d,el cloruro di sodio del sang u e e d ei t es u ti , com e ancl1e la secr ezior1e cloridrica d ello . tom.aico son o influenzate da l Pro plen , i)er qu.anto in n1 od o indi,ridualn1ent e diver so. Gli A/\. con cludon o ch e l'orm one spl·e n ico de termina ritenzio11e di cloro in tutto il co rp o; n el sang u e tal e a umento è esponente del] 'alterato ricambio tra clor o d el sangue e d ei tessuti, il c ui po ter e di ritenzione aum enta per una m agg·ior e c apacità di immagazzinam ento sotto 1' azion e d el Prosplen, di con .. eg uenza abba am ento d ei cl oruri i1ell 'urina . Nonost.an.te quest e tipich e r eazioni cl1e il' Prosp len eser cita sul ricambio del cloro, so n o i1ec·essarj e ulteri ori ricer ch e l~er chia rire· pa r ecchi punti oscuri <lell 'im1Jortante a rgom c11 to etl in ciò g li AA. concordano, riten e11clo la nota d a essi pubblicata solo com e i1ota preliminare . R. n ' Ar,EssANnRo.

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[ANNO XL, Nul\1. 17)

SEZJONE PRATIC1\

CB N Nl BIBLIOGRAl'' I C I. G.

Atlante di cliirurgia dello· st on1aco, dedica to al prof. R. LE s .A 'DRI 11ella ricorEG1n1.

re11za d el XXX anno d 'in'"'egna111ent o . Eleganten1e11te rilegato. Ca a Edit r . L. Pozzi, Ror11a , 1933. Prezzo L. 30. È una 111agnifi ca edizion e con le to n1olto breve e qua i esclusivan1ente di illu trazione d elle fig ure cl1e rap1)re... entano la parte pri11ci1)ale d el Ja,·oro, quasi tutte orig inali , ch e in XXX tavole disegnate sotto la direzi o11e del 1)rof. Egidi con grand e precisio11e e riproclolle n1ira bi l111ente in fototipia d al D anesi, <li11 t o~ trano la di tribuzion e dei ner,·i . ensiti'i d elJa i)are te anteriore d ell 'addo111e, }Jer 1'anet e ia rerrio11ale , la di po izion e d eo li o n1e11l i e del i11e ·ocolo11, il d ecorso e i rap1101ti (le i va ~i sanguig-ni dello .., ton1aco e d el duode110, e illu tra110 a sai chiaramente i ,·ari n1odi delle uture ga ~ triche e ga ... tro-intestina li, la e ect1zione d ella gastro ton1ia alla ' itzel, la pJat ica pilorica alla Ran1msted , e alla Finney, la ()'a "lrocnlero tomia po teriore trans111e ocolicab' la aastrot omia , e in ,·arie ta,-o]e i diver i e tipi di r e-ezion e g~ trica ~lla Bi 11.rotl~ I e a lla Bi llrotl1 JJ la tec111ca dell ane -1e ·1~ v1sceral e e ' . . l 'esplorazion e delle pa r e li a11 ter1 ore e posteriore dello lo1naco, g li accorgin1enti in ca ... o di ulcere i)e11elranti e le arie mod a lità di .ebecuzione d elle uture , con fi gure 111ollo cl11are , e infine Je complesse r e ezio11i p er ulcer e pe1)ticl1e po toper a torie e la gastrect o111ia to tale. L 'atl an te. cl1e <limo tra nell 'A. una padro11a11za completa della tecnica oper~ l o r.ia per le v~­ rie affez ioni d ello s tomaco, . . ara d1 g rande utilità n on ol o per il cl1irurgo pri11cipiante, i11a anch e p er il pro,·e tto; e n1erita d~ a'1 ere ~ araa diffusione fra gli apera tori e fra i docenl1 per I 'i11 egna111ento d el] a cl1irurgia ga trica . R. A.

E. Lrnx. /( rebsverbreila rig,

J( rebsbekampf un g,

J(rebsverhiitii11g . U n voi. in-8'0 di pag . 252. J. I!. Lal1m ann . l\1iinch en 1932. Prezzo Ri\1. 5 (Rileg . G,:jO). L ' A. esamina n el suo insieme la quc tionc clel can cr o rilevando ch e esso t ende ad au1r1enla re nonostante gli infini~i ri~edi propo t~ con tro di esso. Anch e la ch1rurg1a h a orn1a1 ra€!g iunto il massimo di quanto poteva dare (l 'A. è un .noto cl1irurgo di Danzi ca). La st~ssa lott.a sociale che si viene fa cendo non ragg iunge nulta ti m oJto brilla nli ; in Ger1nania dove essa è in vigore da un trentina d'anni , la m ortalità per can cr o è cresciuta, d~l 7~.al 11 9 per 100. 000. Anche le ricer che sc1ent1fiche a ppr~ ­ dano a poco e la prop~g~nda tr·OJ2PO. spi11t~ fin isce per creare degl~ ipocond:1ac1, anzich è scoprire precocemente 1 cancerosi. Il problema del can cro , osserva l 'A., ~ molto più intricato di quanto 1,? fan~o ~1ten ere quelli che lo ridu cono ad un intoss1caz1one da catram e o da arsenico . La genesi è forse da riferirsi al complesso d ella nostra civilizzazio -

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n e, . i)ecialn1en te al]' alimentazione tr·oppo raffinata e d en.a turala, in certo modo artificiosa, ai varii t ossici che continuan1ente si a ssorbono. È soprattutto in questo senso ch e vanno diretti i no tri sforzi. Alla fin e l' A. sintetizza in 10 c·omanda1nenti le regole per proteggersi dal can cro, ch e corrispondono essen zialmente alle r egole di una vita ig ienica. fi l .

l stituto Nazional e Viltorio Emanuele lii per lo .'ì tuclio e la cu.ra del cancro. (i\.filan o). Vol. IV, 19:32. Veramente ragguard evol·e è s ta ta ] 'attività di questo Istituto n el quarto anno d 'esercizio: oltre 1000 infermi ricover a ti , con più di 46 .000 degenze; oltre 900 pazienti presentatisi all'a1nbulatorio. Notevole il lavoro de lle varie Sezioni: inedica chirurgica gener ale, ginecologica, radiologica, anato1110-patologica e biolog ica. Ma o ltre a quello prati co, è quanto n1ai degno di nota il contributo scientifico d elle varie sezioni , di cui troviamo la documentazione nella seri e dei 34 lavori pubblicati s u rivist e italiane ed estere e qui raccol ti in un bel volume. ~ on è pos ibi1 e ci tarli luLti; a ccenniamo a i eg ue11ti: La pubblicazione d 'in sieme d el Direttore Prof. Fich era sui cc Fattori inte rni n ello sviluppo dei tumori ed o dierni saggi di t erap ia b iologica » (un volume di oltre 200 1p agine, con 21 g rafi ci ed 84 m .icrofo togra fie). Una serie di lavori d el Prof. Rondoni riguardanti essen zial111e11 le la proteoIT: i . U.n va Lo ].avaro di . Ratti $Ull e lesioni da radiazi oni ; a ltri di G. Maglia "ulle erosioni de1la porti o , di . 1\1ontani11i (J{eazioni linfoghiandolari nei distretti sede di can c ro), ecc. fil. .

Die Curie-R oe1itgentf1 erapie bosartiy cr Frauenleiden. Vol. di pagg. 122 con 78 • 1MoN.

fi a ure. Thie1ne, editor e, Lipsia 19.33 . l\iiarchi 13,20. La monografia di Simon - della Clinica Ginecologi ca di Vienna - corredata di b elle figure n1elte a giorno tutti i vari punti d ella curie e r oentgen terapi :t dei tumori malig11i d egli org ani genitali femn1inili . Singoli capitoli tr.a tta110 della cura d el · car cinoma d ella \rulva , della vagina, del collo d el] 'uter o, d el corpo del} 'utero. A questi capitoli ch e occupano circa un a metà del libro (da 50 a 118 pag. ) preced e una parte generale sulle indicazioni e controindicazioni della cura, s ulla t ecnica e sui fondamenti della curie e roentgenterapi a e sull 'az io11e delle radi.azioni in gen er e. In pi.ccola n1ole l 'ar gom ento è trattato in rnodo completo e il ìibro si raccor11anda al radiologo terapista che avrà sotto mano una monografia corr1p!eta sull 'argo1n·en to. E. l\{ILANI . ~·. SAN FELICE.

La cura del cancro e •del sarcoma con la cancrocidùna. Un val . in-8°, di

pag. 105. Nistri-Lischi edd., Pisa , 1932. Sono note le vedute d el Sanfelice. sui blasto· miceti neoformanti . Con l 'isolamento di altri


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IL POLICLlNI CO

blasL01n iceti a caratteri morfologici e culturali del tuLLo simili, ma isolati dall 1an1biente ester110 (BJ . paraneoformanti), egJi ottien e la can crocidina, ch e con i te in una ·o pension e di una cultura di tali b1.asto1niceti tuttora viventi; se ne praticano iniezioni endovenose (non meno di 60) ai malati con carcinomi o sar comi. In questa pubblicazione , 1'A. riferisce su oltre 50 casi osservati da lui stesso o d.a medici a cui aveva inviato il preparato. 1F ra tali casi , si sono avuti dei risultati ' 'eram ente sorp rendenti di malati con diagnosi accertata anch e istologicamente, in 1c ui la g uarigione risale orinai a parecchi anni (7 in un caso di sar coma ge11cr ivale, 4 in un sar coma del sacco lacrimale ed in casi di can cri della mammella e c·osì via). La cura va iniziata al ])iù pre to ed il prof. Sa11felice invi.a il preparato a quanti g lielo richieJ.onc per n1alati cl1e i trovino n elle condi1io11i ' 'oltLte. fil.

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[ANNO XL,

NUl\f.

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7.ion e del busto, all 1esercjzio fisico e alle migliorate condizioni di vita. Negli ultimi 80 anni il reun1atisn10 acuto non presenta p iù com e complicazione la polmonite. Gli stati gottosi sono diventati più rari, Ja sifilide per certi aspetti è m eno grave ch e nei secoli precedenti, 1'appendi·c ite è più frequente, meno frequenti sono la cirrosi epatica, la polmonite. Il can cro 1primiti, 0 del polmone è diventato più raro com e pure più rare sono le cisti da echinococco . R. LusENA. 1

~OCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Società Medico-Chirurgica di Catania.

ACCADEMIE,

Acluna11za del 7 marzo 19'33.

La cura delle brucellosi. Prof. G. D1 GuaL1 E~10. - Con l 'i11lroduzione del vaccino an limeli.tense per via endove11osa si è potuta ottenere, in 30 ca i trattati , cos tantem ente la g uarigione completa e definitiva dopo 3, 4 o 5 i11ie· zioni. D I '.!A G A Z I O N I. L 0 . con siglia di co1ninciar e la cura con 2 in.iedi prova (1,2 milioni di germi), .d estinate a Cambiamenti di carattere delle malattie. 2ioni saggiare la r eattività individuale, e di continuarla con le iniezioni efficaci ( capa9i cioè di provocare ( HuMPHRY RoLLESTON. Tlie Bri·lish 'ftl ed. Journ. , t1na r eazione febbrile cli alme110 30° C.) a dosi ]Jr o25 marzo 19313). · gr essivamente cr escen li, in modo che le diverse yd enham b a sostenuto cl1e le malattie acute r eazioni siano di inle11si là quasi uguale. L'intervallo tra Je iniezioni sar à di 3-4 gior11i in prinh anno variazioni stagion ali , con ondate misu- cipio e di 7-8 in seguito. Per completare la cura rabili a mesi, mentre altri (Bennet, f\{arkham) convien e e eguire, rl opo il totale sfebbramen to, n egar o no que te variazioni. altre due iniezioni. In n essun caso si sono dovuti C:ertamen te n ell 'ammetter e dei ca111biamenti lam entare inconvenienti, nea11che n egli ammalati n el carattere d elle malattie bi ogn a anch e te .. curati ambuJ atoriamenle, per cui si può parlare n er con to della maggior facilità ch e i ha oggi di as olu ta innocuità e di sicura efficacia della n el fare alcune diagnosi . Così la trombosi del- vaccinoter apia endovenosa dell'infezion e brucellare. le cor on arie appar e più frequ en te dal 1926 Sulle perforazioni inavvertite della cistifellea. ad ora. G. M uscATELLO. - Presen la un p aziente rli 56 I 1 cr quanto riguarda le malattie infettive, la anni, ch e aveva soffer to n ella giovinezza il tifo, a scarlattina , il va iolo ha nno certamente ca1nbia- 38 anni un lieve ittero febbrile passeggiero, a 48 to caratter e n egli ultimi dieci anni. Il vaiolo, anni una affezione febbri1e con dolore alla base torace e(l essuclato })l eurico; e ch e mai aveva per esempio, ha preso un decorso estremamente del accusato una sindrome dolorosa ch e richiamasse b eni O'n o. l 'att en zione u una affezione delle vie biliari ; si el cambiamento di cara ttere delle malattie m anifestò un ascesso p eri e sottocondrale in cor1 interve11gono certamente fattori interni all or- 1·ispondenza dell 8a., 911 e 1011. cos ta des tra, a decor so gani m o (costituzionali) ed e terni (agenti fisi- subacuto, n el quale ascesso all 'operazione si troci , tossici , strapazzi , ecc.). Così , per esempio, varono due grossi calcoli biliari, senza che l 'ascesduran te la gu erra si ebbero modifi cazioni in so avesse alcuna comunicazione con la cistifellea. alc une malattie: diminuzione delle malattie do- Evidentemente i calcoli, forse con secutivi al tifo, avevano prodotto ulcerazione e p erforazione silenvute ad ecce i dietetici , diminuzion e dell 'al- ziosa della cistifell ea, con conseguente formazione coolismo , dell 'obesità., dell 'appendicite, de.lla di ascesso subfrenico guarito spontaneamente, acoleci tite, del diabete fu osservatP. in Russia. scesso ch e si riformò dopo 8 anni con decorso subaIn Germa nia diminuirono il dia b ete, l 'arterio- cu to pel ridestarsi dell 'attività microbica latente. sclerosi e la pancreatite acuta . Brucellosi da " paramelitensis ,,. Ancl1e le m 1igliorate. condizioni di ig iene hanProf. G. SonGE. - L'O. riferisce su due casi di no ridotto notevolmente le malattie infettive e la mortalità infanti le, 11anno prolungato la du- forme infe ttive con sierodiagr1osi r1egativa per Br ucella m elitensis e Bru ce lla aborl qs e positiva per rata m edia della vita. Brucella p aramelitensis R e S. (rispettivamente a E aminando alcune malattie in particolare, 1 :450 e a 1 :600). In uno dei due casi i~ ~asso ag: la clorosi. dal pri11cipio del secolo è quasi scom - glutininico del siero fu vi sto ~ccrescers1. 1!1 esami parsa e il suo posto è stato occupato dall 'an e- su ccessivi · l 'altro aveva tutto I a,spetto cl1n1co della mia acloridrica semplice delle donn e di m ezza tipica febbre ondu1ante, e tale diagnosi era conetà; que ta con1parsa i attribuisce all 'aboli- fortata d a tutti i criteri, non escluso quello pro1

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[ANNO XL, Nu:r..1. 17]

SEZIONE

fessionale (capraio) . L 'en1ocultura in entrambi fu negativa; co111u nque 1'0 . riliene ch e, n1algrado la facil e aggl utinabilità dei ceppi di par amelil ensis ~a si~ri asp~cifici , n ei casi del genere i l r eperto s1erod1agnost1co possa consjderarsi come <locument azio11e è tiol ogica, enza soverchio scetticis1n o.

L'ematopoiesi nel rene del neonato luetico. A. GIORDANO -

Lo s tudio istopatol ogico del rene ii1 rlieci n eonati co11 lue conge11ita precoce ha p erinesso all 'A. di preci sar e la natura d ei focolai a carattere e111a topoie tico della cortecci a sopratutto p er la. illus trazione d ei m egacariociti non mai prima cl 'ora descritti in questa singol ar e fun zione d el 111esen chima renale. La discu ssion e sul significato de lla ematopoiesi così evidente d el r en e dell 'eredol uetico porta al1a con clusione c;h e essa sta a r appre entare u11a funzio11e vicaria11Le d el m esen chin1a gen er ico d el r ene d a te le graYi l esi oni indotte d all a lue con grave con1promissione sopratutto deg·li organi e1natopoietici ( midollo osseo, fegalo, 1nilza). I focolai e111a topoietici d el r en e nel n eona lo lue tico pur ii.011 po tendosi con siderare (sopratutto 1>er l a int erpret azione suddetta) come esclusivi. della lue congenita precoce e quindi patognomonici , 11an no ti.1ttavia un grande valore diagnostico p er il fatto ch e proprio nella sifilide congenita si lro' a 110 co lanleme11te. Il Segretario.

Società Lombarda di Cbi1·urgia. Seduta d el 17 febbraio 1933. Presidente : Prof. ~L\RIO DoNATI.

A proposito di complicazioni polmonari post-operatorie. G n oTC1Ln. _ , L 'O. riferisce su 10 casi di bro11copc1!n10 11 i l e po~ l -opern l o 1 ia cli c: ui riporla i d ocu Jne.t:.L1 radiolog ici ed an a lon10-i slolog ici ; 5 di que s ti casi, sono stati seguili da gu arigion e, 5 cla <'i lo l etal e. Riferi sce inoltre su di un caso cli Jine umotor ace insorto acutamente d u r ante 1 ane~ lesia e seguito da rapida guarigione. L 0 . fa osservare com e il collasso massivo del polmon e sia un.a complicazione post-operatoria molto r ara e ch e di solito il quadro delle complicazioni poln1onari post-op eratorie assume l 'aspetto clinico e ra<liologico cl ei i)rocessì bronco-pneumonici acu Li . l) iscute ampiam ente il problema etio-patogenico e si dimostra favorevole ai prin cipi generali della t ~oria d ella ipoventilazione polmonare. Discu ssione: PEnoNr, FERRATA , DONATI, RoToLo. 1

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Resezione gastro-duodenale per ulcus duodeni e due anni dopo ileo-colectomia (m. 1,40 di ileo e tutto il colon) per tumor. · S . LussANA.- Viene presentato un soggetto che h a subito in un prjmo in terYento resezione gastro-duodenale ampia per ulcus d u odeni. Due anni clopo presenta processo infiltrativo (linfogranulo1 1na) invadente il cieco-ascen d ent e con ectasia d al to g rado dell 'ileo-terminale ed , a m onte di ques ta, altra zona d i infiltrazione ulcerosa su ll 'ileo a n1. 1,10 della valvola. Un secondo intervento asporta m. 1,40 di ileo ed il colon d estro fi no a inetà del trasverso, t er1ninando (di necessità) con una ileo-sigmoidòstomia ed u na colostomia epigastrica del moncone sinistro del trasverso. Dopo t re m esi vien e eseguita l 'emicolectontia sinistra clel col on r i mas to esclu so, n el quale il contenuto intes linale reflu iva ·o r istagnava. L'operato , a nove mesi d all 'operazione, sta bene, è au mentalo 8 kg. di peso, ha bl1on a sanguificazione. Seguono considerazi oni sulle i ndicazioni ai

PRATICA

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vari interven ti , su l la n atura d ella forma 111orbosa su provvedimenti tecn ici su ggeriti dalle circo~ stanze. Discu ssion e: F ERRATA , DoNATI, LussANA. Lu sSANA S. - Risultali che può dar e la plastica 1na1n1naria (prosentazione di oper ata).

L'urografia discendente e la diagnosi precoce della tubercolosi renale chirurgica. G. 13. - L 'O. riferisce su 80 casi, nei quali h a pratica to I 'urografia discendente per accertar e l a tuber colosi r enale; conclude ch e questo m ezzo diagnostico non riesce a r iprodu rre sulla Las tra le le i oni 1nor.fologich e minime d ell a tub er col osi inizial e. Questo compito r esta affidato sempre ai vecchi esami s trumentali e di laboratorio, ch e riposano p erò sulla n ecessità di una con1unicazione anato1nica tra focol aio e vie escretorie. Ad ogni modo p erò, l 'urografia discendente anch e con sid erat a co1ne sen1plice m ezzo di orien~ tamento associato allo studio della sintomatologia ~linica, all'esame del! 'orina gl obale, ha notevole in1portanza, perchè rileva e localizza il processo tubercolare renale, specialmente se prog redj to, e n.e su ggerj sce l 'indicazione t er apeutica. Pure non riuscendo a s la]) ilire l 'unilat er alità della forma e~'ita ~eTò, n ei .èasi n ei quali non si riesce a pra~ t1cnr e 11 ca leter1smo uret erale , la necessità di una cloppia Jo1nbo lom in esplor a tiva , alla quale qualche ,-ol ta si doveva r icorr er e in v assato. L ·urog r afia serve in ques ti casi a diu1ostrare se esi s tono dt;e reni e, associata con la cos tante, se ri l 1n.eno un.o di questi ft1n ziona. l l Segretario: ~rof. E. ErronRE. L AB 10

A.ccade1nia Pugliese di Scienze. Seduta cl el 10 marzo 1933. Presicl e11le : Prof. PAOLO G~AIFAl\lJ .

Ph, riserva alcalina ed equilibrio del sangue. Dott. A. lVI:CLm.r,A. - L 'O. riportandosi a su e preceden l i ricerch e sul r apJ>orto albumine-globuline 11eJla patogenesi del! 'edema cardiaco, P.a voluto ricer car e se I1ei casi ii1 cui f l Ph e la riserva alca lina fossero ahLassati1 ·vi fosser o anche i11odificazioni cl el dello r apporto . Di 15 a 1n111al a ti afie tti da varie malattie esan1 inati clall 'A. 10 })t·esen taYano Ph e riser va alcalin a al di sotto del la norma, contempor anea1n ente l e alJ)un1i11e del siero cli sangu e erano diminuite e le gl obuli11e aun1e11tate. In tre individui sani h a provocato I 'acidosi inedia11te som mi11is trazion e per os cli solu zio11e cli acido fosforico. Ha egualmen te olte11uli in quest i sogget:ti inversione dell 'equilibrio proteico. Richiama l 'atten zione su ll 'importa11za d el fegato n ell 'equ ilibrio acido-basico e su lle eventuali al Lerazioni che n e potrebbero d erivare n el la fun zion e cli gt1est 'or gano n el ricambio p:roteico.

· Contributo clinico allo studio della maturità precoce. Dott. ssa L . Bu0Nv1No. - L 'O. riferisce di due casi (una r agazza a 9 anni ell un r agazzo a 7) di in aturità precoce, esa1ninandon e l a ricca e varia sintomatologia, l a con1pl essa patogenesi e la eziolog ia oscura; dim os tra con1e l a for1na inor})osa non sia esclusiva del sesso fem1ninile ; e per questo, co1ne anch e p3r il compl esso car att ere morfologico e per la int ima essenza d ell a ni.al attia, ritiene più proprio parl are di maturità precoce (Alfredo Ferrannin i) anzi ch e di n1atronis1no J)r ecoce (P ende).


cc IL P OLI CLIN ICO »

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Esperienze cliniche con la " piretamina di Centanni ~, . Prof . PoPP1 U. - La pirelamina u sata p er via endo' e no a non dà inconvenienti e produce r eazioni lern1i che ele,·ate. Il eg retario: Prof. DONATO GARGASOLE.

Società Medico-Chi1·u1·gica Veneziana. Seduta d el 20 febbraio 1933. Presid en za: Prof. G. B . Fiocco.

Sulla gastroscopia. l.>rof. F. BRUNETTI. -= Riassunta la s toria del 1netodo, l 'O. dimos tra l 'u l timo stru1nenlari o flessibile di Wolf-Schindler, ch e r a1)presenla il massi1110 di p erfezion e costruttiva e di sicurezza; pen sa quindi possibile la volgarizzazione della gas troscopia in Italia, dove è pressoch è ignorata. Il nuo,-o gastroscopio elin1ina il p ericolo di p erforazioni, è cli semplice introduzione come p er una so11cla ga l rica eè a111 plia 11ote' ol111entc il cainJ)O di vi._ i])i1ità. Descritta la t ecnica della scopia l'O . n e r p on e indicazioni e controindicazioni e si dimos lra persu aso della utilità del nuovo m e todo, non solo per chiarire problemi di fisiopatologia gastrica, ma per esplorare e seguire de visu le l esioni . Circa ai r apporti tra gastroscopia .e gli altri m ezzi di indagine ga lrica r recle ch e c1uesto l)t1ò servir e di completamento e di controllo agli altri. Per la questione di con1p et enza, ch e è secondaria, ricorda ch e in Ger1nania la g!l.stroscopia è di dominio dei n1edici, ch e in l taliu se ne so1to occu1Ht li 111 1 O. R. L. il Torrigiani e un chirurgo il Dotti , ch e d 'altra p arte 5e111bra logico se n e occupino g li (). R. L . p er la co1n1)eten za d elle m an ovre esofago})roncoscopiche e la conoscenza d elle lesioni delle m u rose profonde. Gli ascessi freddi del torace. Prof. D. DE FRANCESCO. - Gli ascessi freddi d el torace hanno orig ine frequente dagli s tra ti d ella pare le (costole, s lerno, gangli e pleura) ; altre vol te orig inano dalla colo11na so l to forma rl i ascessi r l1e scendon o lungo le costole oppure si svolgono n el mediaslino e attraYerso g li sp azi int ercost~]i cliven gon o sottoci.1tanei. Una categorin più import an te di ascessi freddi ch e appaior10 all 'esterno è co li luita d alla caseificazion e dei gangli profondi clel inedia Lin o an teriore o pos leriorc. La infezione cl i questi con1e degli ascessi p o ttici 11ecessita l a loro apertura fin d entro il 111edi astino attraverso 1a resezione dell e costole e d elle ap ofisi trasver se. Dott. C. C1cERT. - Ulceri gastric1ie e duodenali cor1 eTnorragia. Trattamento chiuso della tubercolosi articolare aperta. Dotl. G. Mocc1A. - L'O ., dopo aver accenna to le ricer cl1e ch e in collaborazione col dott. Lolli e col prof. Magni h a iniziato p er dimostrare quali morlificazioni avven gono dal lato batteriologico e biologico nella secr ezior1e d ei seni fi s tolosi n elle varie fasi d ella cura, riporta la statis tica di 30 ammnl qli d i form e articolari g ravj aperte eil infette, cura le col m e todo del Solieri . In più dell a m et à dei casi si ebbe la g u arig ione in un perioòo di len1po da sei mesi ad un an no; negli altri ad eccezione di dt1e o tre si ebbe notevole migliorarn ertlo. Dotl. E. B1noL1. - Fistola gastrodigiunocolica in ga, l roenterostomizzato. Dol l. . GABRJELLJ. - Indicaziorti e risu ltati della rleri1 azione biliare. Il ·egretario: Dott. A. VANNI. 1

( ANNO

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Nu~r.

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Societ à Medico-Chirurgica Calabrese. (Sezione Cosent ina). Seduta d el 18 febbraio 1933. Presidente: Prof. R . FALCONE. All 'inizi o del l a sedula, il prof. FALCONE presenta un ordine d el giorno ùel prof. Santoro, il quale propone di dedicar e la prossin·La seduta all o svolgi111.ento d el ten1a « appendici te » affidandone le parti a vari .relatori . Il prof. FALCONE pro1)one di cos lringerne la t1 at tazione i11 inanier a co1L 011a agli scopi cu i tende la societ à: cc appenrlicile nella pratica m edico-

ch.irurgica ». L 'asse1nblea approva. Dott. Sui\ri\L\.IHA. Descrive un caso inleres~ante fl al punto cli vj s Ln di&gnostico, poich è mentre i dati cli11jc 1 e le inùagi11i relative faceYano pe11sai·e ad u11 ascesso epatico - il d ecor so ulterior e fece rilevare trattarsi i11vece di una pion efr·osi destra.

Sei casi d' invaginazione intestinale (rilievi diagnost ici e patogenetici). Dott. 1l. Rono'l'À. - L ·o., dopo avere m i11ular.1enl~ cl escriLto sei ca si cl 'invag inazione i11tes tinale, operali nell 'O })erlale Civjle, sia d al pl111to di vista del l 'anda n1e11lo evolutivo della forn1a inorbosa, sia nei riguardi d el r ep erto operatorio, . 'intra ttiene attraver o u11 l ar go corred o di cognizioni clinich e e cli riferin1enti bibliografici ull 'argon1ento a tracciar e i quaclri tipici della inalatti a nell'infanzia e r1ell 'adulto, pas~ando in ra seg na tutte l e forn1e morbo e cl1e possono n1e11tirla e cercando di trarre criteri precisi di orienlam enlo p er una diagnosi e un intervc11lo precoce. L 'O. ~i rliffonde, sopratutto, a s tuciic? re a m pia111ente l 'importa11te sindr ome adclominale dal punto di Yista an a lomoJ;atolC'gico, t ac?.ndo clclle notevoli eonsiderazio11i rii car attere patoge11c!ico. e m e ttendo in rapporto i casi cl a lui descri1li con la pericolite di Jackso11. Atrofia e dimagramento infantile curati con l'insulina. Prof. ~11 ASI. - Riferisce su 35 ca5i. Fa un 'ampia disan1ina .Jell 'alterato rican1bi o degli atrofici, 1T1eitenclo in ril ieYo il criterio d el qt1oziente energetico e clel mel aLol i n10 basale per la d1 agnosi rli ritarrl ato rica111b io nell 'at rofi n infantile. Consiglia nei din1 agr.1n1enli ·d a cau e ignote e n ell 'atrofia la cura j11 ulinicn.

Riflessi e sviluppi della vaccinoterapia regionale. Prof. SANTouo. - L 'O. 111ett e in l u ce i riflessi biologici ch e que lo 111eloclo di terapia h a avuto per la gi11ecologifl conten1poranea ch e, da~ semplicis1no se111ei ol ogico, è p assata allo studio batteriolog ico pii.1 accur ato di ogni si11gola forma morbosa . Riportando una larga casistica, n1ette in rili~ro l e nuove apolicazio11i della V. R. nella profilassi e c ura nelle infezioni puerperali, nella profilassi chirurgica - pri1na di ogni intervento ginecologico, laparoton1iro o vaginale - preconiz: zando per l a V. R . 1'uso degli au~o-vaccini e dc1 vaccini li izzati col n1etocl o Caron1a. Infin e, il rlott . Lo P\ .. o tra tta di un raro caso rli mielite trasver a po · t-111orl>illosa , gu arita sen za postun1i. I l . cg re f,ario: Dotl. M. CARBONE.


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SEZJONE PRATI CA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. DALLA PRATICA CORRENTE. Occlusione intestinale da calcolo biliare seguita da rimozione ed espulsione spontanea del calcolo per il dott. G1No CARDINALI, it1e dico chirurgo in Sanseverino Marche. ~

noto che l'occlusione inte ... tinale <la calcoli biliari è mala ttia non estrer11amente r ara, come clalle stati tich e del Leichten stei11 del 1876, d el Cour,roisier del 1890, dell 'Her1nann del 1904:, dei Leriche e Cotte del 1908', dell 'Hille del 1925, del Monùor del 1930, del Gibson, del "\ì'\Tortmann del Berr1ard , del Pinardi , Bagozzi, ì\1argarucci ed altri; n1a fortunatamente poco frequente. Dioo fortunata111ente, i:)er ch è, secondo le più interessanti statistich e, ha purtroppo, s'intervenga o no , una alta percentuale di mortalità. Riguardo al trattamento, alcuni AA. optano per ~uello 111edico al! 'inizio, co11 ri erYa di ricorrere all 'intervento chiruro-ico come exLr e1na ratio . .A. d esen1pio P apin regi lra n ella su a casistica una mortalità de] -!O % fra i soggetti non operati e del 55 % fra quelJi operati. Anch e le casi tiche di Wagner dànno ri pettivamente il 47 % ed il 60 % di mortalità. La maggior parte degli AA. è tutta, ia propen sa al i 'intervento cl1irurgico precoce. ed an ch e io mi recluto tra questi , non ostante il caso cl1e descriverò or ora e nel quale si potè riSJ)armiare alla paziente un atto operativo. 1

Sig nora P. C., di anni 44, coniuga ta con qu attro fi gli, resid ente in Sanseverino (~!arche) , am111al ata presso il proprio domicilio dal 6 (lice1nbrc 1926 in poi. A riamnesi r em ola : i comuni esante111i d ell 'i11f;:u1zia, mestruazjoni a 13 an11i e di poi sempre regolari, quattro g raviòanze normali con figli robu ti e sa~i, n1ai malattie deg ne di i1ot o, i1on lue, 11on tbc. manifesta n è in lei e nè in elementi d ella famiglia. Nel 1910 comincianp i primi sintomi d ella malatti a òel fegato sotto forma di una çolica con localizzazjone all 'ipoconùrio destro ed ingr ossamento a ~lla cistifellea ch e raggiunge il Yolume di un m edio limon e. F a l n cur a di Chja11 ciano se11za alcun risultato benefico. Durante 1'inverno del ì924 p oi, ha r.olicb e frequenti con eJjn1 inazione di numerosi calcoli pi ccolissimi. Anamnesi recente: chiamt1to al capezzale della paziente il 6 dicembre 1926, la trovo in preda a dolori violen Li p er u11a ciel le soli te colich e biliari . Esa.m e obiel livo: Torace: nulla di anormale salvo di1ninuzione dell 'es.p an sione ba sale ò el polmone destro fl ·~ausa d ell ingrossan1e.n to del fegato. Cuore: nei Umiti. \ cVd,ome globoso, non segni. di ver sam ento licr11i clo. 1,lilza nei li1niti . Fegato ingrandito, duro, d oler1te alla palpazione , debord;1nte di circa qu attro dita trasverse dal1'arcata costale. · 1

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Cislif ellia grossa quanto un grosso lin1one, do-

le n.ti ssim a alla palpazione anch e l eggerissin1a. 1'e mper atara 37°,8. Esame delle u ri 11e : albunli11a e zu cch ero assenti , urea 17 %o, numerosissimi pigmenti biliari ,. nel _edi111e11to· qualch e leucocito, cellule di sfalda111ento, urati. Feci acolich e. Pelle e mucose i11le11 ame11 te itteriche. Diagnosi: coljca bilj arc da calcoli. l :u r a: il ro 11siglio cl i un a l Lo operativo vie11e respinto <lalla pazien le ; somn1inistro allora del Pa11topò11 })er iniezioni , urotropina per bocca, con siglio u11 ])agno generale cald o, I 'applicazione con tinua cli una borsa di acqua calda in situ , ecl un clis tere con aC<Jlla qttasi fredd a. Per qt1attro giorni, con intervalli cli leggero miglioram ento,. i sus eg uono crisi dolorose cl1e nbba ltono forle1l1e11 te la paziente cr eando preoccupazioni in n1e e 11ei famigliari, i 'Jltali co1ninciano a l)ropender e. per I 'intervento chirl1rgico. La mattina dell '11 dicembre l a pazicnte 1 i11c•ntre rlopo un b agn o caldo era in gabine'l to p er defecare, h a la se t1 clzion e di un dolore acutissi1no diverso dai solili , nl1'ipocondrio d estro, e, d opo una sen sazione di ri111esc0Jan1ento addomjnale, espelle d all 'in testino una 1nassa di circa una ve11tina di inedii e g rossi calcoli biliari. Ne su ssegue l 'i1nmediata cessazio11e dei soliti. dolori e un senso di benessere conforta lo d alla g ioia d ell 'cven lo in atteso. Per due g iorni l 'ammalata segui l fL a s tar bene ed h a frequenti scarich e diarroich e inlensame11Le ~olorate. A1Lch c le ori11 e cJiYengono se1npre inen o itlerj cl1e. Ua J)rt lpazion c jl fegato è ridotto di volume i11eno do len1e I:! la ci ti fellia è rid o ttissima d al volun1e prj111itjYo. Dal 13 al 16 dicembre n on vi so no }) iù cl efecazio11i e l 'r11n1nala La co1ni11cia a se11tire qualch e clolore addominale vago e sen za sede fis a. Il g ior110 17, al] 'i1n provviso il dolore divien e intenso, i11sopporta])ile e si. localizza 11ella regione ileo-cecale. Contemporaneam ente l 'alvo già chiuso alle m at erie fecali lo fljvien e an cl1e iJer i ga , e appare vomito ch e si ripete frequ e11lem en te il 18 e il 19, ·il 20 poi esso assume odore fecaloid e. In quest o giorno il quadro diven la estrema1nente serio e preocc1.1pa11te. Condizio11i gener ali g ravi. Polso frequente e piccolo . Ling·ua pati11osa ina umida. Respiro dispnoico. Se11sorio i11tegro. 1 emperatura 37°,2. Addome globoso, t ot aln1ente o s11011ta11eamente dolen te, ina specialrne11te in corrispondenza della regione ileo-cecale. Alla l)alpazione in. questo purLlo, si i1ota una tumefazione dura a contorni quasi 11etti. Da tutto il d ecor so clinico dal p·r imo giorno di mia osservazione a que l 111omento, s'in1ponr la (Uagnosi di occlusio11 e intestinale da qualche calcolo biliare n o11 ancora espulso; diagnosi che vie11e confernìata d al prof. Capogrossi allora docente di Palologia l\!Iedi ca presso· l 'Università di Camerino, ch1 an1ato jn consulenza. Ci decidiamo s11lJito a passare la pazie11te al r hirt1rgo per l'intervento . Dopo qualch e ora però, e proprio quando l 'an11nalata doYeYa essere trasportata .i.n ospedale, in seguito ad l 111 dolore acutissjn10 si se11te sco1n parjre la tun1efazione fino allora esistente n el] a r egione ileo-cecale, e si 11a, subito doJJO, lln 'abbondante emissione di g·ns e si n otano le an se intestinali anim~ te da movin1enti peristaltici . Dop o circa dt1e ore la paziente sente il bisogno di d efecare e con sorpresa emette un grosso calcolo biliare t1nita1nente a feci san g·l1inolente. Desistiar•10 dall 'idea 1

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J L P OLICLINICO

<lell 'intervento operatiYo , ~ da allor a la paziente Ya sernpre tnigliorando fino a gu arire completan1 e 11te sen za più dist11rbi s i110 ud oggi, com e da 1totizie lest è p ervenutemi da Ancona, sua odierna re'li cle11z.a . Il calcolo em e o è cli forma irregolarn1ente cili11drica, a superficie li scia, di colorito giallobruno, di con sistenza dura. L 'aspetto è quello d'un calcolo di colesterina: pi gmento, calce. Le d in1en sioni sono di c1n. 1,7 secondo il n1aggior a se e di cm. 1,4 ~econdo 1'asse trasverso.

Il caso or ora descritto si p.resta a varie deduzioni ch e io solamente a ccenno. Anzitutto, per quale meccani smo si sia avuta la repentina migrazione d ei calcoli dalla cis tifellea a lla via inte ~tina le , quando erano rimasti in s itu tanti ann i con le n ote consegu enze. Probabilme11 te per la formazione di una fistola diretta o indiretta ch e potrà essere stata o una fi_tola coleci sto-duodenal e o coJecisto-dig iunale o colecisto-gastr1ca o colecisto-colica. Quale ia stato poi il meccanismo d ell 'occlusion e in te Li nale da calcolo; o il volum e del ca lcolo con az ione così puramente meccanica , od os tacoJ i a n orn1ali allog·ati nel! 'intestino stesso, quali s te11osi i)r eesi stenti , ing·inocchiam enti da b-riglie , a deren ze, di, erticoJi , ec c ., oppure un semplice ileo-spastico stimolato d alla ·presenza del calcolo, come forse si potrebbe a maggi or ragion e propendere, dato il n on eccessivo volume d el calcolo e dato ch e preced en ten1en te se n e ·erano eliminati molti in m a a. La pubblicazio11e d el mio caso h a il p uro scopo di ·portare tin n1·od esto contributo casistico in un campo n on eccessiva1nente trattato , e n e sono s tato i11vogliato a farlo , legger1do l 'interes anti.., sima pubblicazione in proposito d el dott. E. Ruggieri d ell a Regia Univer sità di Par111a , apparsa 11el n . 9 del 1932 d ella Rasseg na me11sile di Biologia , Clinica e Terap ia « Athe11a », e dalla quale h o tratto le indicazioni ui i)r eced enti autori. 7

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RIASSUNTO.

L 'A. h a descritt.o il presente caso , capitato n ella sua IJra tica i) rofes ~ ionale e potuto seguire e co ntroll ar e crupolosamente, allo scopo di portare un a mode ta moderazion e a lla te11denza a ll ' 1nterYento ch irurgico n el 100 % d ei ca i . come 111olti a uLorevoli At\ . vor rebber o asten er e, te11uto con Lo d ell 'alta per oentuale d 'ins uccessi op·erativi e d elle g·ra11di sorprese ch e qualcl1e , ,o ll a la .a tura riser va , come n el caso d e critto .

CASISTICA E TERAPIA. Sinton1i nervosi consecntivi a perdite <li sangue. R . ' 'rorn1s (Journ . d e Criirury., n . 2, l !-133) fa rilevare clte in generale l 'er11 orragiJ da sola r1on cau a turbe ner,·ose; queste ~ i osserYa110 invece in soggetti tar ati in ~e rruil o ad al)bon-

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d anti perdite di sa11g ue. Ciù prova riscontro in veterinaria, osserrandos i )e cecità post-emorrag i,cbe- nei cavalli a111r11alati, malandati , n1en~re. n e. v~n·n o ese1~t~ i cavalli ben portanti d egli ist1tut1 s1er oterap1c1. L ' A. non ha a . is tilo a <l alc11n risentimento n_er,roso_ negli i11fo_rtunati di strada. anche dopo r1le~ant1 e~orrag1e., perchè trattavasi di soggetti robus ti e sani, n1entre cortvulsioni delirio, allucinazioni , paresi , ha riscontrato' neo-li a1teriosclerotici , cirrotici , e co1nunque portator i di gravi lesioni v iscerali , i11 seguito a n1odeste p erdite cli sa11gue. La r ever sibilità d ei disturbi in seguito a trasfusio.n e di : angue 11a conferr11ato l 'idea patogenetica. . ~a p~i . vi" Lo, an ch e con esperienze, ch e g li incidenti insorgono con fre quen za maggiore se si aggiu11ge l 'azion e di un ane tetico. Sostien e e dir11oslra poi come g li incidenti nervosi ch e seguono a ll 'aJI.acciatura dei gr ossi vasi del capo, so110 prevalentemente a base furlzio11ale e r ever sibili sotto l 'azion e di t1na buona trasfusion e, purch è tc1n pesti va. R. GRASSO. Osservazioni sull'etiologia e la sintomatologia della sclerosi d issein i nata. econdo W. J. Adic (1lhe British Itf edic. J ournal, 3 dicembre l 932J la sclerosi disseminata è, dopo la ifilide, Ja r11alattia più frequente deI .sisten1a nervoso. Fattori etiologici. Le statistiche non confermano quello che si c redeva, che cioè la malattia fosse più frequente negli agricoltori , nei lavoratori d el legno, d el ferro , e n elle persone ch e avevano continuo contatto coll'acqua. Gli uomini sono più colpiti d elle donn e secondo alcuni, mentre nella statistica d,e ll 'autore le donne erano il 58 %. La causa è completamente ignota. Inizio e siritomi precoci: un te111po la malattia era caratterizzata .da nistagmo , tremore intenzionale e parola scandita. Oggi si ammette ch e questi SBt,oni possano anche mancare. L 'inizio è subdolo , a meno che non si voglia ammettere come improvviso perchè un giorno ci si accorge che c'è un fatto anormale. La malattia può cominciar e con senso di debolezza agli arti , o con dis turbi oculari transitori (ambliopia, diplopia , ecc.), disturbi transitori sensitivi o m otori ag li arti, o oon vertig ine o con parestesie di metà della faccia. Ci sono sempr e remissioni più o meno lunghe di questi sintomi iniziali. L'età più colpita è fra i 20 e i 30 anni; la meno colpita fra 50 e 60. L 'età più bassa in cui la malattia fu osservata è di 12 anni. La durata d e]Ja mala ttj a varia d a pocl1i mesi a 2030 anni. Sintomi poco frequenti sono la perdita d el senso di posizione, l'inizio con con,'Ulsioni o con attacchi apoplettiformi. Rare sono le form e con disturbi ,restilìolari e vestibolopiramidalj. 1F requente invece è la vertigine., che può an che essere qualch e volta il solo sintoma. fFrer1u ente è .pure il vomito. Si può a,rere tic dolo-


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EZrONE PllATJ C.\

roso della facc ia : in u.n o di questi ca i fu osservata un1 placca sclerotica sul po11te all 'e11lrata d el trig emino. Alcuni pazienti hanno la se11sazio n c co<111 c di 11na scossa e letlrica cl1e l)a. ~i 1)er il coJl o . Altro sintoma poco comune è il dolore al collo e alla porzione alta d el dorso nel d eglutire. Si11to1ni oculari. Il nistagmo è certo frequentissi1110 e la '"' ua pre. en za suggerisce subito 1a diagnosi di s clerosi disseminata, ma no11 è sintonia co t ante. l,,req11·ente sintorna i1liziale è anche la diplopia che può precedere di ]1arec chi anni gli altri sin tomi. Su 11 ·"' ca i g li \ \ . ' ' ider o la n eurjte r etrobulbare in 41 . Quest a mianifestazione può ])r eceder e tutte le altre di p och e ettima n e o di parecchi anni . Caratteri ... ticb e della n eurjte r etrol1u l])ar e _0110 : l 'ini zio acu1 o, la lornli zza7io 11t· u11 11 ·1ter a le. lo scoto1na rc n l raJc e la t eud en za alla g uari g io ne. La d efi cien za ,,i ivn è ra 1)icla. rna n on i111pr0Yvi a e p er lo più r aggiunrre il massin10 i11 qualch e ora o tutt'al più in u110 o due g io r11i . I.a guarig io n e con1 ii1cia dopo l1na o <lue cl li m a11 e e si completa ir1 due n1 esi al massimo. La frccr11 enza d ella i1 eurite retrob11lbare o r ilJa dnl 20 a11'80 %. secondo le varie stali sti cl1e. ~

R.

J JUSEN.\ .

l~ 1uiplegia

t1·11nsitorin. cln nicotinn . Glj efle lt1 d el tal)acco e, sp e "'ia lr11enle, clelle .. io-ar e i te ono 1no il e j}li ci. Azione sui vasi (angina p ec toris, claudicazione intermittente, ipertonia, tacl1icardi a , ecc.); sull 'appa ra I o diger ente (uJ cer~· gaslric.a. colite ~ ecc.); ulle g l1i nndole c.n<loc.:ri ne <tiroid e, o rgani genit ali). F . Kulb · (/(li n ll ' och ens. e Presse rriédicale, 19 111ar zo 10321 ' i ag-~1nn ge i !'int orni cer ehrali. Ripo rla 4 osse1·, a7 ion·i di 11a1e i o pa r alisi centrale. con disturbi d ella parola . Tn n essuno d ei casi esistevarto affezio11 i organi ch e de] cuore o dei vasj. e; sclero ~i multiple , OJ)pt1re ... ifìlid e. La linfocitosi , osservata in tutti 4 i ca i , il forte aun1ento d e l n1 Cl la ])olismo (in 3 casi), com e J)ure il mig lioram ent o avuto i11 seguito all a cessazione d el tabacro dimostrano che alla ni cotina ... i d o vevano i ~intorni os er \ atj . Di fatt o se si fo ... se trattato di nrteri osr.l erosi. n o1l si avreb he n,·1110 migliora1n ento. fìl . T~'e

El -.. J >r r~

oftaln10 nei tumori intracrnuici.

D yk6 (Surg., Gj1 n. a. Obst ., clic . 1932) l1ann o ri contrat o l 'e.oftal111 0 i11 15 ca i su R07 di tumori intracran1• r •1. Per Ja l11agg·io r parte si trattava di fibrobla~ l on1 i delle m eningi , ma anche per altri neop] a ,n1i i ebbe l o ~t e so segno, an ch e per 111et a. la i cranich e di tum ori di. altre parti del co rpo e 1per an~ i o m.i \ en o._ i e e traven o ... i. La tJrotru. io11e del l)tllbo oculare può ri n1anere per ino] ti tl n 11 i i 1 solo inton1.a evident e (in n1olti 111ala1i ,. 'era pure un 'iperostosi rra11ira) . , pe ~ 'O l 'e o ft a ln10 \ clovuto a p erforazi o11e .R ar e

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<leJ ltu1 lore n ell 'orbjta, ad i lJes i111e11lo d ella 1)a r ele o rbitaria , a est e11 ion e d e l tu111ore altraver o u na feso.; ura orbit ale in g·ra11d ita o a u111ento d ella pres ion e sulla [os a cranica 1n ed ia tra n1e ~ a direlt,a1nen Le a LI ra, rer o all a fe s ura orbita le t111erior e. · o n s i p o tè n1ai di1110 tr.ar e cl1e J 'e oftaln10 t111ila le r.ale fo se d ovuto a compre ion e d el seJlO ca' er11oso (lella Yen a ofta lmica e a la i ,-eJl o:a . \ 1 GnrRoN.

Il singl1iozzo in cl1irurgia. (:. 1\11.ayo (Sarg. , Gyn. a. Obsl. , dic. 1932) ric or cla co r11e tale sir1Lo1110 appaia n o11 r.ar a 111e11t e 11eg li o p erati di svariat e a ffez io ni , costituendo u11 incon veu1 e11te di n o11 Ira c w·a bil e e11tità , e tal, olt a una cau sa di so ffer en ze g raYi per i pa7ie uti. J>uò esser dovula a ·va rie cause , cl1in1ich e , i1er vcse, meccanicl1e , 111.a ~opra tull o infetti' e . T./ J\ . i è trovato ])en e con i· u o di sieri (e'-. : . iero a11tidif1 eric o, m.a .. opratut1 o con la ~o luz ion e di g lo bulin e a111 ie11cefalilich e) . L 'u o di .. ecla ti Yi è utile _olo n ell e for1ne li evi, n elle a ltre l'a lli ·re sen11Jre a l lo copo . Jei casi rib elli ~i l) llÒ ri<~or1~erc al la freni coex:e re~ i.

V.

GHIRON .

Cont1·ibuto alla terapia della sciatica. \ ic 11e •p orta to da :\ . Loe,,· (f'. l edizi1iiscl1e l{linik, 3 fe bb. 1933); ·econdo lui l 'iscl1ia lg ia a caratter e radicolare cosl freq uenle n egli sports111a 11s e conJ u11que i1ei soggetti , la colon11a verle])ra le d ei qua li è esp o ... ta .a piccoli traumi , ar eb be d ovuta a processi p erio titici a carico d ella colonna e d ei fo ri in ter,'erle brali ; c·ome con eg·uenza di e s i i avr ebbe la prop agazione dell 'i11fia rnn1azione a i Le:· uli circo tanti; que·ta cau er ebbe ancl1 e un a la i p ei plessi vascolari cl1e circondano Je ra di ci n ervose ancora a vv ilu1p1)at e dal le l>r op aggini d~' Ila dura madre. L ' A. , avendo casu.almente o sservato un immedia Lo mig·li-ora111ento d ell 'iscl1ialgia radicolare clopo un a IJuntura lom1b ar e h a pensato est ender e il trattam ento d el genere ad altri casi ana loo·lu, e h a po tuto constatare d ei risultati addirittura sori.:1renden ti ( en1pre n elle forme r a di colari; . Eg-li sca rta l ' jpote i ch e la puntura lom,bare a~irebbc o lo d ecomprime11d·o , inquantoch è il miglioran1en to d o vrebbe es~e re ola tran silorio; d a ll 'altra pari e i1on v 'è iperpression e precede11le. La attrazion e d el liquor agisce prob~biln1ente mig li-ora11do le co11clizioni locali d e] circolo e s lim 0 Ja 11 clo i 1)ro ce ._ ~i di ri1)arazion e nelle g uaine della d l1ra . Comunque sia, al m1edico pratico viene prese ntata u11a nuova arma per comb.attere l 'iscl1ialg ia essenziale nella sua form.a radicolare. 1

S. MrNz. S11l igniflcnto fisiologico e farmacologico clelln co· linn. I . ..'c11iibel (1lliiricl1 . 1ller1 . ll .och .. 11 . 5. 1933) }JOrla t1n nuovo contributo .alle ri cer cl1e, sem11re così intere8sa11ti , ~ulla naturu e. ul signifi ca lo d e11 'aceti1coli11a : la ...g-rande a tliYità di •


fi

(1ueslu 80:::-ta11za e la sua p1·e~c 11 za i11 lutli <Y} i or cra11i e i l es~ uti, inducono a rite1l c rla u11 eon11)on e11le i1 or111ale d ell 'or rra11isn10 e un or111011e para itt1palic:o. La s ua i1oca r e .. i::, Lcnza di fro11l e agli a lcalini e all' es tera i d el a11gue fa i)e11sa re cl1e - nel nos tro co rpo e ·sa ia ~ c i sa, 111cr cò parLicolari attiYità regolatrici ner, o~ o u111orali , da uno s lalo ùi co111bi11azione labile, e J10sta i11 libertà: u que to p11nto r eg 11a a11cora l 'i11certezza. Quel cJ1e è corto, è che essa ag·i"' ce }Jn ra Jiz:1.a ud o le Ler111i11azioni dei nervi rnotori, ed eccitando quelle d el siste11ta 1paras im11atir o , e ch e la t1a azio11 e , si11ergica a qt1ella d e1l ' i. ta1nina e a11 Lag·o11i ·La a quella d ell ' adre1ta liu a, è di g ra11de i1nLJOrta11 za per ]a r ecrolaz io11 c cJ el r irolo . (V . le ricer ch e di D a le - n. <f. /~. ) . L 'acct ilcoli11a è considerata oggi co111e un cc vele110 11otenziale n, capace di agire i11 en o da1111 oso qua11do u11a grande qtta11tità se i1e acr t1n111li i1ei l e ' uti o circoli n el sangu e. D 'al tra parte - in certi casi - co111e 1'iperlc u:-;io11e, la di111i11uzione dell ' a lt i,ilà i111 e .. tinalc ere. lecito ritenere che i ab bia llll cleficit di ace l il c0Ji11a circolante : ]a ua so mn1j11is ~r:l7.ion e r i c~ce all ora assai utile . V . . EHBA.

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Sull'intossicazione (}a fosfato orto-cresiJjco presente in alcuni n1edicinali. rIl un a eduta d elJ )(( Acadén1ie d e Méd er ine )) di Fran cia ( v. Bull. del 31 genn. 1933) 1. Tiffc11 eau 11a segnalato la frequente falsificazio11c d ell ' apiolo (1nedicam ento en1n1enagogo) c on fo... faLo orto -cr esilico , col quale vie11e ab1i.. iva1ne 11 te ·o Lituit a l 'essenza di prczze111olo cl1e d,o vrebbe servire alla preparazione d ell 'apiolo . I 11r ide11 Li provocati dal fo~fato orto-cresilico si ,rerifì carono già parecchi anni addi etro in Am erica, dove con esso veniva falsifi cata 1'essenza di zen zero des tinata alla preparazione di a cq11aYite. Essi con sistono nell 'insorge11za di una polin el1rite tipica; alcuni casi di questa sono tati risco11lrati dopo l 'uso di a.piolo in Germa. i1ia , Olanda , Jug oslavia, da quando le fabbrich e di medicinali si servono di e senzc co111 merciali. L 'A. propone l 'inclusione d ell 'a piolo n ell 'elenco delle sostanze veleno e (coi rispettivi provvedimenti); fa notare inoltre ch e com po ti orto-ere ilic i sono contenuti an che n ei fo fati e for e nei carbonati di creosoto , così frequentemente applicati nella terapia; 1'uso dunque di queste sostanze dovrebbe l1ure e er e sorvegli ato e disciplinato. MrNz. 1

l.!\.1\xo XL, Nul\r. l 7J

« IL P OL1 0 LlNICO n

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Poichè i pro clolti dcll 'irra<liazione dello sterolo sono solo i11 parte rappresenlati da "Yitan1ina D ci si è do111andato se l 'azione d ell .ergosterolo sia dovula alla vita111i11a ( i11 i11odo da l)Otersi parlare di un 'i pervilan1i110 i) . Fra i num er o"' i ricerca Lori, il ' '7 i11daus di GotLingen lia isolato uria sostanza cris tallina che ritiene s ia ila1uina D. perch è 11a jJotere antiracl1itico ch e non hanno le altre c1uattro sostanze cri.. talline che si son poLute isolare (e precisaJ!1enLe la lum1i terina , la lacl1i~t e ri11a e la suprasterina I e II). La vita1ni11a D cri t.a llin.a cli 'Vix1daus è i1otevolmente stabile, i1on è i11 odific.ata dall 'ossigeno. Un millig rart11no equ ivale almeno a +0.000 unità antirac hiLich e i11ler11azio11ali. econrlo Winda us e Lutlringl1au · la vita1nina D pura non è priva di los icità. La do e di n1g. 0,075 uguale a 3000 u11ità D i11ternazionaJi, è tossica ;per il topo, n1e11lre la tachisterina. che certamente non l1a azio11c a11t iracl1itica, è r11olto )) LÙ tos ica. Tutte queste ricercl1e rap1)resentano certo un 11o tevole }Jrog r esso n el ca1n1)0 delle ricer ch e scientifich e . (The J ou.r1t of tli e 11me rie . .~1 ed i c. A ssoc.iat., 11 febbraio IH33). · R. LusENA.

POST A DEGLI ABBONATI. L'ura della l abe. - \Il 'ab}). n. 9272 : Le ria lti' az io11i dell e c ri""i tabetiche do1oro e i1el cor :.-·o d el lrallan1 e11to antiluetico si ' erifican o di .. olilo quando si adopeTano do~ i troppo eJe ,at e di 1pre1)arati di mercurio , bi~n1 uto o arse11ico. È IJer r iò convenie1tle al lc11er ··i alle dosi meciie iniziando la cura · 0 111 pre co11 do i IJiccole. È bene ancl1 e in ciascun periodo curativo altern.a re i medica111enLi, fa cendo prin1a u11a serie di i11iezionj d i sali 1\1er curiali, IJOi u11a erie di ar senob·e11 zoli , ed infi11e una f'erie di preparati bis111ulici . Tali cure bei1 co ndo lle }Jro' oca110 di ~ol ito u11 arresto d ello svilup110 o per lo meno un rallenta1nento i1ell a e' olu7io11e della n1alattia , spesso con la scompar&t dei disturbi subietti'i, iu i pecie de lle crisi d oloroEe, la cui ce sazio11e i)er altro i1011 è i11di ce di g uarigio11e. 1

DR.

VARIA ~

MEDICINA SCIENTIFICA.

Rimedio caucasico.

Vitamina D cristallina. La più i111porta11te , se non l 'unica sostanza, · 11e assume azione antiracl1itica dopo esposizio11c a i ragai ultravioletti è l 'ergo lerolo , co111poto cri lallizzabile ch e .p uò esser e ottenuto in abl1onclanza e i11 stato di g r ande purezza. e n e 11a co~ì il ,·io Lerolo , ch e se non è ide ntico al la vita111 i11a D ha un 'azione miglia ia di volte più forte cl ell 'olio di fegat o di n1 erlu zzo, cl1e è il protlo tl o naturale a11tirachitico più altiYo.

I contadini caucasici a bordo d el Mar Nero u sano rien1pire con 1ncduse <lei recipienti di leg110, nei quali si co1111) ie una macerazio11e dei delicati an1111ali; il prodolto viene poi e~posto al sole; diluito , costitui sce un apprezzato rivul"' ivo; è con idc rato sovrano contro il reun1atisn10. ~aturaln1 enle . è ri cco c.lclln so .. tanza urticante propria d ell e in e du~e e delle attinie (Brux. _JJ éd. , 20 11ov. 19=32).


f.\:\''\ O \L, Nc·~1 . 17]

~F.llO:\J•

G73 .

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NELLA VITA PROFESSIONALE. I MAESTRI

J~ ra 11 0 j)rese11 li a11 co·r a i IJri111ari LeYi-Bianchini l.\ oce1:a;1 Bruni \ .\a1Joli), Cara' a i1 i (~iacerata) ,

P er il prof. Roberto Ales andri. Il 12 corren le, 11elJ ·aula della R. Cli11ica CI1irurgica a l Poli clini1·0 L'111berlo I , han11 0 avt1to luogo le a11ntu11ia le on ora11 zc al }JroJ. l=toJ)erto Ales a11clri in oern~ i o 11 e tlel uo XX\ a n .n o cli i11 eg1tan1e11to ch ir·u rg ico 1tella li.. U11ive r i l n di J{o111a. Era1Lo J)re e11 ti ... J~. il se11. Gentile, jl n\arc11ese ~a1.1~0 11i ir1 rappre e nl an,za <~i . A. il Prin cipe Cl1lg1 . Gran ì\[aes lro <l ell Ordine òi Jal ln, jl Preside d e ll a Facol lù, })l'Of. Bt1 .. i an r h c in r np1)re. . en la11la d el Re ll or e ~ . E. Rocco, il gen . l·~ranchi , <lirett or e ge11. d e lla ani là ~Ii1itare, iJ ge11 . Falso, direl tore ge11 . d ell a ~ a 11ilà l\lilitar e \fari l l iJna, i I ge11 . IJe Plato, ronJaucl:tnle l' ·ffi c io an ilari o d ella ~l . \ . . ~ ., il gC'n . C.acc ia, i l i11nggiort' Z udd u. 1

t.aucc1 (A?cona), Cerme11at1 (1'er a1110), Chiarolanza (~apol1) , Dura11te (Genova), Gucci ( . Gimig11ano), Marinacci (Chieti),. :Niosi (Pisa), ala (Viterbo), col ari (Civitavecchia), brozzi (Fano) rrrogu (Orviet o). ' 'fra i i1u1nerosi n1edic i di Ro111a abbja1110 notato i proff. Bonano111e, Gall enga, l\!Iingnzzi11i, Rain1oldi ; le nde ioni dei profC. J\rca11geli , 1\ rlo111 di S. .\ g11e e, Gosio , 0111odei-Zorini P agli a110, cap o del cr' izio a11ilar10 d ell e l;-errovi.e dello la to P edico Pa. ni , dell 'on. Cl1it1rco cli ie11a, G io ia '1a, ere. f\ell 'a11la ono pre e11li a11cora nu1n erosissilni 111ecl ic i cl i cui ci fugge Jl n om e chie(lendo venia dcll 'on1i s io11e; n1ol tis i111 i Lffic iali i nedici d el) ' J~ e rc ilo, , d ella l\fnrina e d e lla I. \ ·. . 1 ., gli a i u li e g li a i ten1 i <l e Ile Clir1ich e e degl i Osped nli . 11u111erosi Lt1den li. Ha nno telegrafa lo adere 11do . E. il \Ii11 i lro del1'Ecf urazione ::\azio11a lc e il djretlor e ge 11er ale gr. \lrf. J:' ra ·cl1er elli . E. eYe ri , acca(len1i co d 'Italia, S. E. 1.-ed ele , il ~.? 11 .' Cr cn1 011e i. })re .id e11 lc d ella (;rocc Ro sa Italiana , il J.lrof. Gjglioli per l '1\ ssocia zior1e l7'a ·ci.. la clell a S<' uoln, i pro ff. Bn ile e r1 ve11to <l ell n J) irezion e generale <li an i l tl , i ge11 er ali Riva e Ilo , j11i. i proff. Harln1an11 \ Pa rig i), )?a ure (Parigi ), Fo rg u e ( \lo11l pelJi er), Lerjrhe ( tra hurgo), Ro1>i11en u ( Parjgi ì , Cl1eva u (Parigi), Co tanlini (Alg·cri 1, .\.u' ray ( ~arigi ) , Coracl1an (Bnrcell o11a) . Da11iel t13lH·a re l I, Perrier ( {~ine,~ra) , ' ''"o ic iech oYsk)· l \ a r. nY in 11rau f'r (1\111bt1rgo), Blun1 ( ie11na) j_j ic h le11berg (Berli n o), Ei. el l)e rg (Vienna), 1-oung l G la go,v), Iurasz (Poz11 a11 ), ~racca (At ene). Dalle l niYer .. i là italiane l1a11no ln andalo la loro fervida acl<'!'ionr j prof f. Bc11 li Yoglio ( a a ri), Bol affio (\locle11aJ Bologn c~ i ( ien a), Burci (Fjre11ze), Caagrnucli (P adova) , Ca ll eri11a (Gen ova), Ceccarelli (Ra ri l, Cle1nenti (Ca lnnia), D 'Agata (ì\l c .... i11 a), De (~i:l c l a 11 0 ( ~élJJoli) , Di ~fnrzio (Bolog·na), F asiani ( Pa<lo' a), Fect elj (~[od e .1aì , F errarini (l)i a), Fiori ( locl enri ). For11i (Bol og n a), Fra11co (Bar i), (;aifa1ni (Rnri ì, , c n . G·a lti (Firen ze), Gentili (l) i, a) , Lasio (\Cil an o), Lo Ca c io (Paclo' a), ì\Ioro11e (Pavia) l\[or1>u rgo (Torino), on . ~\[u .. rale]lo (Caln11ia) Pa.rlavec cl1j o (Paler1110), Pa r ale (\"apoli ), Pc1>cre (i\filano). Poggi (Bologi1a) Pol in1 an li (Pert1gia), Preti (Par111a ), Purpt1ra (~ale rrn o i , Razzal)oni (Par1n a), Rig h elli (Bari), Tadd i (l)i ~ a) , 1·a11 i11i (P avja ) . Tiberti ("' iena), 1'orraca ( apoli); i ])rinìari r\ nzi lo l li (Livornoì, Ba li an e11i P. (. . Giova1111i. ' 'aldn r110), Boari ( fi'crrarn ), Calabr e. e (Bolog11r\J, Ca,·i11n (Firenze), <~i o lol a ( smara). Colt1cci (Tivoli), Di Paola ( . . .\ gala ), Ferretti (Civita Cn lell a11a) , Gardin i (Ilolog·n a). • en . Giordano (1\-e11ezia ). Gr azia ni (Zara), Tacohelli l ~ a1Joli ) , Luse1i.a (Genova), Marlon e ( uli11a), l\1io1ti (Folig·n o) , ratali (Cl1i e li ), 1 ob ili ( r gen1 aì . Po to lscl111jg· (Vicenz n), Ravasi11i (1'rics le), Sa11tor o (Cose 11za), SoJaro (Bu s1o .i\rsi zio). olieri (Forlì). toppa to (F irenze), 'f a11ò oja (Nn1)oli), Vig 11olo (Lucca). A Yc\·a110 aderito a11cora la Socie tà It aliana di Cl1irt1rgia, la Società Jla]j nn a rli l 'r ologia, la or ie là t edesca di Urologia , la ocie là l1erl i11ese di l Jr olog·i'1., l n , ocieth Polnrr a <li Cl1i rl1 rg·i n. 1

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er izi n1e 1ici clell 'Areonau lica , il o l. apolita110, dire llor c di anità ~Iilit are, il t en . col . l\Ionaco, diret lo re <le i l 'Os1)edale ~!ili Lare, 1 011. i\Iorelli, }>residente <l ei i11d acato ~Iedico Fascista, I 'on. Fioretti, }Jr e .. id eo te dell 'Ordin e d ei l\Iedici di Ron1a, il g r . uff. S . E. p1no, pre id en te degli 00 . RR. <li Ro111a e il gr. uff. Cor elli, egrclario gen erale, il er1 Jl. Ba liane] li, pre iden Le clell 'Is titulo <lel Ca 11cro, il o-r. ufL ~!es ea, Comn1is ario d cll 'Is liluto d e l (;an cr o, il dott. Pastore i11 rapJ)l'Csenlanza <lei l)rof. Pecori, capo dell 'Uffic io d 'Igien e del Governa torato, il Podes tà Corcl elli di Civitavecchi a. Dell a F acoltà cli J{on1a abbj an10 n o tal o i l)roif . .\.manlea , Baglioni . (;. Ba .. Ii a n elli , DiJa11r joui , Bon a11ni . Ru i, Dtt11 n \ ecloYa, Della \ ·all e, Frugo11i , sen . ~Iarchi afaYa, l)L lolen ghi , P e r ez , on . P er11a. sen . Pe lalozza. Ponla110 , sen . '"'a11arelli S1)o]verini , ...·o tti, er11oni , Zeri; avevano ati crilo i proff. Ale san(lrini, Bo ~e llini , Cast ellani, J)e ,."' a11ctis, o,·io. Ponzo, Pt1n lo11i. · J~rano pre en li a u ror a i seguenti dirc l Lori di I ti Lu li cl i Clinica e Pa lologia Chirurgjca: Grégoire (Parig i J, Baggio (Cao-Ji ari) Bra11cati (l)ar111a ), ns l ig l ioni (l\.Iilano ), Do111inir.i (P erug ia ), J)on a ti (~l i­ l a110 J, 1"ic h er a (Pa' ia l, Leo lla (Pnlern1 0), ì\Jar og11a ( assnri), Pul:t.lt (Cag li ari; , Slro1Jeni (Toriu o), Tu sini (Genova), (lffredt1zzi (1'orino), il dolt. lt uggeri in rapprese11lanln di . E. on. Paolucc i (Bologna ), il ti ot1. Gorn ez cln Cos ta in r tq)prcse11tanza clcl prof. Gen til (Li . . bonn 1. Prese11Le an ch il prof. aJJa ti11i , (liretlore d ell él Cli 11ica )Ieòica rl i a . . ari. Gli O p ecl ali Riuniti cli Ro111 a erano rappresent a li, oltre cl1e dal JJr e id ent e, S. E. pan o, <lal egretario gen er ale p,r. uff. Corelli e d ai priJ11ari )Jroff. R . Ba tj a11elli , Ca r(lucci , Chias eri11i De o • Fabi , l~gidi , 'f . F erretU, Galli , Lugli. Iar gart1cci. P:1rla per pri1110 il l)rof. 1)01niniri a 110111e clegli ~Iarino-Zu co, ~Ial ro11ol a, Iicheli, _.\.. ~fil a rti, ::\anllie' i del prof . .:\l essandri e legge u nn lel lera ili7ari , rha11i . per i

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IL POLI CL l N 100

Yia la cl al prof. Fr a11ce&co Du ranle il quale si ad dolor a elle le su e condizioni cli salute n on gli co11sen tan o di prender parte attj va ai .festeggia-: nle11li in onore d el su o au1ato allieYo. Il p r of. Busi, Pr esid e d ella F acol là di Roma, }J01 ge i rall egra111e11lì p i L1 YiYi , facendo au guri entiti per 1'avYer1ir e. Ricorda l 'attività didat tica e quella scientifica del prof. Alessa11dri, le quali h an110 valso a procurar gli il conforto di numer ose amicizie e il plau so e il consen so più unanimi. Ricorda la t ta at tiYilà i11 g·uerra, la m edaglia d'argento gu ad agn a ta co11 iJ coraggio <.l i1nos trato in m omenti d ifficili, la su a salda fede fascist a . Il gen . F r an chi , con vigor osa par ola, si soffer1na a illus~rare i m eriti del prof . Alessandri acquis tati n ella g r ande guer·r a e il contributo diut urno ch e cl à al perfezi onamento scientifico degli t1fficiali i11edjci . Il gen . De Plat o ricorda la d edizion e all 'insegnam en lo e la consulen za assidua alla ~lilizia e si associa con Jer vi.cl e ·parole ai fes leggiamen ti. Il sen. ~estalozza, decano d ella F acoltà di Rom a, r ieYoca con simpa tich e e affettuose p arole la figu ra di Uomo e di ~1Iaes lro, au gur an <lo ancor a m ol ti anni cli attività fecond a, an ch e a nome d egli os le trici e g inecologi i taliani . Il prof. Baggio porge il suo saluto quale allievo del p rof. Dt1rante e d el prof . Alessanc;lri e lo ringr azia per la liber alità con la quale lo h a accolto e }Jer I 'ospi talità scientif ica gen er osa e p roficua , senza res trizioni. accordat a. Gli è gr adito di associar e con r ever enza di allievo e con affett o di fi g lio i nom i cli F r an cesco Durante e di Rob erto _A.lessandr i in questo attaccamento alle sane traclizio11i . A proposito del « Ì\fanuale di Chir urgia » cl1e gli allievi oggi. offr on o al loro Ivlaestro, dice : « L :oper:i ch e esce oggi sot to jl nome di Alessanrlri e per i tipi di quell 'eclitore, il con1m. Pozzi , che è deposit ario clelle prim e con quist e chir urgiche lan ciate d a Ron1a a i J) ÌÙ rem oti angoli d ella penisola e clelle isole su lle pagine dell 'ora vecchio e p ur scn1pre nu oyo, P oliclini co, è la più eloq u ente t estimonian za della produ ltiva op erosità c:P,e su ll e traclizion i germoglia. (( Gi11dich erann o gli altri del .. uo valore scientifico e diclattico; io l 'apprezzo allamer1te n el su o Yalore cl1e vorrei dire senti.me 11Lalc ed affettivo , come frtLtto di coll aborazi on e di u na Scuola - la Scuol a Rom ana - n ell a quale le vecchi e ener gie 1 godono d i Yed ersi associat e le nuo e; e l 'addito ai giovani tu diosi perch è sappi ano e pen sino che clalla parola del ~1aestro (sia qu Hlc si vuole la Scuola) essi non acq uisiscorto la nozione, ma i l pegno cla c u st odire, accrescer e e Lran1and are ai Yen turi perch è sia ar ra cl i con linuità nel] 'etern a con quis la d el Sap er e. « :Niae tro, a Voi jl felice pri ,·ilegi.o di proseguire ser enamert le nella fecond a esplicazione d elle m olt e attiYi là cl1e ancor Vi ri man gon o; a i1oi il duro compito di vegliar e perch è la fi amma l un1inosamen le acces.:i non si spenga n. Il p r of. E girli pTesen ta a l p r of. Alessandri la prima copia di un 11ellissjmo a tla11te sulla r esezione gas trica, che a Lt1i d edica qu ale rj cordo d egli anni pa sati co111e aiut o, l'rj1na nel p adiglion e da Lu i rli rc tto e r1oi r1eJla C1in ica Chi.rurg ica e ricorda i tr a l ti salienti cl ella Sua figu ra m orale, mP,ttendo in luce la profonda on est à e si n cerità di tutte le :-;ue azion i. ll prof. Cl1iasserini r ievoca la figt1ra del prof. Alessandri quale primario per t1n venter111io al

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llI p adig'lio11e a l PolicJi11ico e ! 'indirizzo cientifico e inn o,-ator e ch e Egli sep pe i11 fon<ler e 11ei suoi _ . collaboratori . II se~ . R .. Bastiane1li, a i101ue d ella fan1iglia ospedalier a d1 Rom a, porge al fest eggiato le felici tazioni più vive ; ricorda il lung o periodo di app ar~enen.za agli Ospedali e i m eriti didat tici e profess1on al1 d el prof. Alessandri e co11 c u ore d i amico si associa alle onoranze Il prof . Manfredo Ascoli, a n o111e d egli aiuti e clegli assistenti p ella Clinica, ricorda qt1ar1to g li allievi di ogg i e quelli di ieri g ià saliti in cattedra universitaria o dirigenti r ep arti osp edalierj , debbono al loro Maestro di cui lumeggia la passion e all 'insegn amento e l 'entusiasm o clella ricerca. Prese11ta al prof . Alessandri il primo volume del iVIanuale cli Chirurgia che gli allievi dedicano al loro Maestro in segn o di affettuosa ammirazione e di infinita ricon oscen zct, com e pttre una r accolta di scr ilti di chirurgi ita liani e stranieri pubblicati in u o onore in un nu1ner o u nico d e I l Polic{inico e . u11a 1neclagJia d 'oro c:on1n1e n1ora li ' a de1J;i fau sta r1 cor Tenza. Infin e h anno p orta lo il loro aluto gli stud enli italiani e stranieri con com1nosse parole.

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La ceri1n onia si chiude con le seguenti parole d el p·r of. Alessandri: « Io vi son o estrem am ente gl'a lo cli esservi , ro]uti dis turbare p er una circos tan za, che solo l 'affe lto de1 n1iei allievi h a elevalo al grado di cerimonia. « Son o tren.t'anni (purtropp o!) d 'i nseg11amento, anzi vanno oggi r apidamente ver so i 31 . poichè io iniziai il m io cor so uffi ciale di Patologia chir urgica nel novembre 1902, nell 'Istitu to Chirurgico allora in Via Garibaldi , e n ei due a11ni pr ecerJenti 1900-901 e 1901-902 e})bi l 'incarjco ufficiale dell 'insegn amen to d ell 'Or topedia. (< Tr ent 'an n i e pj\1 cii a t liv i tà cliò attica e OJ)eratori a, spesa nel rniglior mod o ch e mi è stato po.s~ibil e, allo scopo cli edu car e e guidare le gen erazioni su ccessive cli st.ucl en ti alla con oscen zn e ai principii dell a ch i r t1rg i:t, seguendo le n or111e chiare e sempre aderenti al pTogr esso scientifico e tecnico d ella Scu ola Roman a. « E in pri mo lu ogo p ern1 e l te temi cli ricord<ire qui i n1iei Maes lri d ell a F acoltà di Uon1a, p u r lroppo nella inaggior p arte oggi scom p arsj , n1a di cui rappr esentan te ancor vivo e vegeto, n ell a pien ezza cl elle su e ntt ivi Là 1nent ali e i 11 cui io li 1n1persono tu t ti , è j ] Yeneran do p rof. Mar chi afava, e so· p r att u tti il m io p r eced essor e e diret to "Ji aestro, Fr ancesco Duran le, an ch 'egli t uttor a ,-jyen1e e sano di corpo e di men te, ch e n on poten do per lie,,i di.s lurbi attuali sobbarc.ar si al lungo viaggio. m i h a scritto u na n obil is->ima e affettuosissima lettera. Egli, si può dire, d op o il h reYe per iod o in cui Cos tan z:) Mazzoni resse la Cli11ir a Chiru r g itfl r1ella rinnovata Univer sità cii Rom a i tali ana, è stato il r estaltrat or e e il fo ndat or e dell a Chirurgia n el nostr o Aten eo, l\llaestro di tutti n oi, spirito lucido ed educato a princ ipii sever am ente s~i?ntifici , c~­ pisaldi l'anatomia p a tologica e la f1s10-patolog1a sp erimentale, ch e cos liluiscon o la ~ase ve~?n1 en­ te solida di qualunque branca n1ed1ca e p1 t1 sp eC'ialn1ente d ella chirtlrgia; e oltre a ci ò, anima cl'artis ta e m ente lar ga l a t·i11a e spi cca tan1ent~ italian a, in terventista fer ven te n ella g u erra nazion al e cu i portò il contribt1 ·to rlella su a alta esp eri~nza e faut or e sj 11 d all 'in izio cl el r in novam en to ' spirituale d el F ascism o. 1


[Ax~o

XL, Nul\r. 17]

S EZIONE PllATICA

A lui d ebb o più SJ)ecial111 e11Le l 'educazione della n1ente a lla rigida ricerca patologica e clinica e debbo anche l 'edu cazion e del cuore alla bo11tà e alla tolleran.la ,·erso le sofferen ze dei poveri malati, cui noi cerchiamo di ridare la salute e la vita coi mezzi dolorosi del ferro chirurgico. « E oltre al s uo i11segr1a11.1e1rlo cli11ico debbo a11~ che. ricordar~ la Scu~la di esperienza e di applicazione degli Ospedali di Ron1a, cui ini onoro di aver appartenuto per molti anni , e da cui ho tratto una som1na di miglioran1enli <'Ul lurali e. t ecnici di cui sento tutta l'importanza e ch e mi . ' impongono di rammentare i tanti valorosi colleghi, con molti dei quali 110 avuto ed ho vincoli di affettuosa amicizia, che da tempo e tuttora tengono alta in Italia e nel mo11do la fama della Scuola chirurgica di Roma; ne avemnlo una prova lumin~sa durante la grande guerra, quando la proveruenza dalla Clinica e dagli Ospedali di Roma era anche pei giovanissimi chirurO"hi titolo 0 di affidamento e di preferenza. « Io non a,-rei voJuto che i miei allievj festeggiassero questa ricorrenza, che è importante solo per me e forse per loro. « e l 1927, al compiere d el 25° anno d 'inseg11a mento che è la · data abituale di fes teggiamento, rifiu tai di cedere nl loro proposito~ n1a essi hanno saputo ora vincere la mia opposizione, preparando un Trattalo di Chirurgia della Scuola . Jon ho più avuto la forza di resistere: la mancanza in Italia , rtopo quello flel Durante, di un Trattato ùi Chi rurgia, che potesse sostituire i vari rnan'L1ali stra· 11ieri trad otti , cui gli slt1clenli e i chirurghi son o cos tre tti di ricor rer e, era una lacuna cl a tutti cleplorala. Ora <la pii'1 p arti ~e llC prurne ttono di l\uo·vi , e alcuni ll anno g ià i11i1.iato la pubb11 cnzione. H o cr edt1lo fosse compito d overoso e degn o del rinn ova to spir j lo n a1.ion ole la con l11ilnzion e <li u11 Trattato, ch e riassumesse le conoscen 7.e chir11rgich e odiern:J con speciale r igu ard o ai contributi italiani , e rispecchiando l 'irLdiri zzo e l 'in seg11 an1ento d ellci Sct1ola rom an a: e jJ p ro posito n1esso in atto d ai miei a]}jevi, antichi e aLtuali , gj à proYelti e an cor giovani , mi è p ar so qua11lo òi 1nep-lio io potessi fl es id er ar e, un d over e <lirei d a mia parte, a n r l1 ~ J)er l 'occa ion e e lo Li111olo ior n i lo loro p er sinte tizzare cog11iziorli for se an cora sl(>gale, ed io li rjng r azio di aver t enuto fecl e a q ues to programma di lavoro ea accetto la dedica che e&si mi fanno cl el loro sfor zo, ch e fa loro onore, e ch e sprro riu scjrà 1Jlile ai nostri s tud enti, e mi auguro a n ch e a quelli d ell e al lre niversj I;'1 d 'Italia. « Uno sp eciale ringr azian1en lo debbo, oltre cl1 e ai miei aiuti, dottori Ascoli e Valdoni , ch e l1anno curato la r eda7.ione d ei Yolumi, ancl1c al b en em erito Editore Luig i Pozzi, ch e nulla l1a risparmiat o perchè 1'opera riuscisse p erfe tta dal lato tipografico e per la ri cch e.zza e la buona esecuzione delJe figure che la corred an o . E ringrazio anche e dj tutto cuore, i colleghi illus tri , italiani e stranieri , cl1e hanno voluto, in \ln nur11ero, che mi riem pirebbe d'orgoglio, se non fossi certo ch e devo solo alla lo ro cortese b en evol e11za questo alto ono~ r e, contribuire ad un supplemento sp eciale d el Policlinico ch e r acchiude i nomi più celebrati <l ella chirurgia n os lra e mondiale. (< Non crediat~ , l '1 10 già detto , che ciò m 'insuper bisca. Per mia fortuna, bo cercato sempre di manten ere un equilibrio mentale, che mi salvasse dalle in fa ll1azioni e dalle d epressioni ; e prego Iddio, r he nli. salYi ancora, d eclinand o I 'età, dalle pos<e

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sibili nlalacie fisiche e 111e11 tali. Se11to che i1011 ho più il vigore degli anni passati e l 'atti,'ità va fatal1nente sce1nando. F'inch è potrò, continuerò 11ell 'opera che ho sempre (}edicata all 'istruzione e ali 'educazione dei giovani, studenti e allievi li~to se potrò vedere ancora, oltre quelli, che co~ piena J)r epurazione sono già sull e cattedre o in post~ pre1ninenti di chirurghi osp ecl alierj , altri ru1cora, che sono oggi già matu.ri o lo saranno b~n presto e 1)ro11 ti a conti11t1are la tra<lizione gloriosa della Scuola clinica ed ospedaliera di Roma_ . « Questo sarà il 111iglior premio di ogni mia fatica, questo è 1'au gt1rio che io rivolgo ai giovani, per il sempre maggior progresso della nostra scienza chirurgica, per la gloria sempre più alta della nostra diletta Italia ! >>. La ceri111onia, veram ente impone11le e commovente , h a climostrato l 'an1mirazione e la stima ch e il prof. Alessandri ha saputo d es tar e con le su e doli d i di(l a tta , di medico e di uomo, nonchè l'affetto della famiglia chirurgica italiana e straniera })er e.bi cosi d egna111ente rappresent a la Chirurgia Italiana ed h a creato un lar go stuolo cli allievi , dei quali molti, da cattedre univer sitarie e d a r eparti o pedalieri, continu ar o la gloriosa traclizion e d ella Sct1ola Romana.

SERVIZI IGIENICO-SANITARI. 11 bilancio del lllinistero dell'Interno. s lato discusso al en at o del Regno . su r ela7.ion e dell 'on . Bevio11e. Per buona p ar te la discu ssion e r iguardò i ser vizi igienici e di assist enza m edica. L 'on . NIARAGL T.\ o rj con oscc qu anto i11 u11 clcce11nio il Regime fascis ta h a .fai Lo p er l a difesa dellà r azza. Ricorda I 'assis ten za all 'infan zia e alla m at er n ità e le op er e igie11ich c com p it1le, in p articolar e g li acqued otti. Tra i pr0Yvedi11Jenti in lesi ad elevar e la p ot en za fisica d ella r azza, in1porlan t issin1j so110 I 'istituzione d ei Balilla le or gar1izzazioni fen1minili e le misure p er la d i ffusione clegli eser cizi sportivi. Si tratt a òi ttn n u ovo indirizr.o destin ato a portar e uu offi o rigener at or e n ella r azza jtaliana. Ma, per b en conL1nuare nell a via d el co n11)leto ri an am e11 to, il Govern o h a bisogno che . ia b en e or ganizza la quella milizia sanit aria, che è co Lilui ta d ai m edici condotti . Essi sono ancora in a ltesa d ella p rom es a riforrr1 fl delle pen sioni. ~ i er a annuncia to l 1a u1ne11to n elle pensioni ma tu l t o è r j m a lo a11 o .e; f.a t u quo. Occupandosi d ell a lo lla contro la tul1er colosi, ricord a il contrib11to r e o d alla Cas a de lle ssic urar.ioni alla lotta a ttuando la legge s ulla assicurazion e obbliga loria ch e, dice 1'or atore, è n ecessario es lendere ai maes tri ed agli impiegati . Richiam tt 1 'attenzion e d el Governo sui Con sorzi antituber colari. Es i cl ovrebbero istrujre le n1asse sul le c ause d elle n1<datU e tuber colari e sui provve(li1nenti adatti p er co1nbatter le. Ogni Con. or zio quindi dovrebbe aver e a su a <li sp osizione t1n corpo di pTopag andisti tecnici r eclt1t a ti tra i acerdoti , i m aestri, i n1edici condott i . Si occupa clella scelta d ei diretl ori 1nerlici d ei Con sor zi . S 'in trattiene quin di ui 111ezzi scie11tifici di loti a au spicando e.h o le ri er ve (\o ttrinali n on n e r ilarclino gli svilt ippi. RileYa ch e il Governo h a in questj giorni cliran1a to ttna circolare ai PreÈ

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« IL POLICLINI CO

fe tli J)er la vaccinazione co11tro la tubercolosi ; l'O. pre('onizza l 'estensjor1e obbligatoria di tale pratica , co11 i vaccini m orli, sicuran1 en le innocui. È sicuro che il Duce vi11cerà ancl1e questa batt aglia per il b an e della stirpe e della umanità. L 'on. GuAccE~o rileva che il Go,rer110 Fascista flt tun u11 vasto }Jrogratn111a ilupostato su solide ]Ja i )Jiologiche e sociali. Parte ùnportantissi1na di ques to progran1ma è Ja lotta co11 tro la tubercolosi . Ritien e opportuno accennare alla tubercolo i . osteo-articolare. I Co11sorzi si preoccupano S}JecJalmente dcelle fornie polmonari. Ma anche le forTlle osteo-tubercolari d egenerano spesso i11 JJOl1T1011ari, divenendo quindi contag iose e ai mal ati di tuber colosi ossea non sono sufficienti i c?111 u11i ospedali ave11do essi bisogno di cure spe c1ali e cli particolar i m e todi p er il riadattamento a l lavoro durante il lungo periodo di degenza . Co11clucle fa cendo voti perchè siano emana1e (li po jzioni inte e ad instat1r&re parità cli tratta111ento nell 'assist er.. za d ei tubercolotici e perchè qt1ell; articolari siano assis liti in luoghi di cura si)eC' j a lizzat i. Il en . G10RDANO pre1nelle un vivo elogio alla J)er picu a r elazione d el sen . n evione. Il Governo Fasci La, cJie h a disciplj11ato il servizio di con <_lol la, d ovrebbe eliminare alcuni inconvenienti c11e i rileva110 ir1 qt1e.Llo ospecl :iliero. Osserva ch e -<liYerse sono le i1or1ne per l 'assunzione dei me<lici e questa diversità genera confusione. Si occ u1)t1. d egli esan1i di con cor so e rileva che i me<lici a ~ sunti in ser vizio, n o11 p osso110 eser citar e la ]oro profession e fuori d el! 'ospedale e l 'ammi11is trazion e osp edaliera spesso incan1era per buona par te i proven1i dei primari. Si dovrebbe dare n1aggior e elasticità alla orga11izzazione ospedaliera, permettendo ch e i m edici tlegli ospedali mi11ori j)Ossano far e carriera e passare negli ospedali 1)1aggiori. Desider erebbe ch e i rne<ljci prestassero ~ervizio n ei- grandi osp ed ali , <love si possono stucliar e le n1al attie ch e non se111pre accade di poter seg·uìre nelle cli11iche privat e. Esamina la deli<'ata questione d ei gabine tti r adiologici e radiog rafici e cl e lle rela tive specializzazioni mediche.

.Il

})aganda: o~serva cl1e ~l1neno 11elle provii1cie ven ete da .lui b en conosc.1ute, quest'opera di }lropaganda viene svolta ass1duan1e11te. Risponde a1l.che a~ sen. Gl!-ac?ero e rileva che sempre nelle 1 i1edes1n1e prov1nc1e le .forme osteo-artico1 ari sorto oggetto di cure continue ec_L i11cessa11ti e cl1e Venezia può vantare un ospedale perfettan1ente attr ezzato a questo scopo. Come già affermò in Senato due anni or sono, si dovrebbe giun O'ere ad una semplificazione dei Consorzi an titub~rcolari

pro,~inciali.

L 'on. MARCKrAFAVA si soffer111a sul disegno di legge in stato ancora di relazione, dal titolo: cc Modifjcazioni di aggiorname1rlo e perfezio11ame:ito alla leg·ge sull '01Jera Nazionale per la prot e~1?ne della ~Iat.erni ~à e d ell ·Infanzia )) . La pri1n1t1va legge cost1tulr1ce di quest 'opera, di cui il promotore fu J 'on. Fe(lerzo:ni, parlava di « Protezione ed assisten za della ~Iaternità e clell 'Infanzia ». Nell 'attuale cli eg110 di legge vorrebbe che non fosse soppr essa la parola « assistenza n, perch è l'assistenza ha un significato di attività materiale che è consegt1enza deJ pri11cipio morale racchiuso nella parola << protezio11e ». Dato il vnlore alt issimo del1 'assiste11za n1aterna esprin1e la propria soddisfazion e per il provvedimento adottato nel supplem ento d elia legge sulla Ma ter11ità ed Infanzia: il rjrovero delle puerpere quando I 'alloggio nel <:fuale vivono non corrisponda alle co11dizioni igien ich e che si richiedono ù1 si1nili circostanze. E se è opportuno il rjcovero delle puerpere in buona salule, ta11 lo pi11 n eces, ario si dimostr~ quello tlelle gestanti a111n1alate special1nente cli tl1bercolosi. È ques I a u11a iniziativa tutta italiarta che t orna a benefi cio del Paese perchè i figli di 11.-iadri tubercolose possano, m ed ianLe cure opportune, crescere sani e for ti. È fayorevole al di vie to delle beva11de alcoolicl1e negli jstituti di educazione e di is truzione. Conclude affermando cl1e la leg·ge per la protezione della ~Iaternità e rlell 'Infan zia è una delle }Jiù pure gloriP; d el F a cis1r10 .

L 'on. PEsTALozzA lod a la r e lazio11e. ftj corrl a com e la legg~ sulla Maternilà e Infanzia ft1 raccon1a11L 'on. MESSEDAGLTA rileva cl1e i due disegni di data al Senato dal sen. Marchiafava, 011ore e vanto della scien za ital) ana . legge con cernenti l 'Opera Nazion. ale per la MaRileva cl1~ le parole « protezjone n e e< assiter n ità 6 l 'Infanzia e la assis tenza ai figli illegit1im i ed abba11dona ti, le quali si co111plet ano a vi- ' st en z::i. >> risp ondono a due co11cetti · cl1e si com])letano I 'un l'altro. L assisten za sanitaria alla cend a, affidano alle Amministrazioni provincial1 l 'assistenza d ella pri1na infanzia, un 'opera cioè che 1nadre protegge il ba111.bino dalle malatt ie che -cl eYe esser e esplica la con uniformità cli criteri e ])Ossono ininacciarlo. Opportuni n1l1la1r1enti sono .cli condotta. Si avrebbe una notevole riduzione stati introdotti nel islema ct1rativo delle gestanti tubercolose · ma non basta curarle; bisogna pendi pes~, demandando alla provin cia an che l 'amsare anche alla sorte d el nascituro. 111it1is lrazion e d ei Brefotrofi. Le Aln1nj11istrazioni RileY.l l 'importanza del ricovero delle gestanti pr oYinciali posson o esser e cen tro a11che di altr~ ·er vizi or a affidati ai Comuni. A questo propo- malate e t ermina augurandosi ch e la provvida 5ito l 'O . ricorda di aYere g ià accennato più volte azio1ìe del Governo riesca semr>re più a migliorare 1'efij cienza d ell 'Opera. alla propost·l di fare passare d ai Con1u11i alle Pro ' rincie l 'assistenza sanitaria . L 'abbinan1e11 to della L 'on. P1no_trr rileva che il diseg·no cli legge sulcarica di ufficiale sanitario e di m edjco condotto 1'0. N. Maternità e Infanzia segna un notevole può ,c r ear e inconvenienti, laddove le Provi11ce po- perfezionamento specie n.ei riguardi tecnici ed trebbero or ganizzare le cond ot le sanit arie con criamministrativi. Circa l 'assistenza ai figli illegitteri inigliori. e di sporre di un perso11ale che da tin1i ritien~ che dovrebbe essere trasferita g rapiù vaste p ossibilità di carrier a sarebbe stimolato dualmente alle Provincie e ai Co111uni. a n1igliorarsi. Gli ufficiali sanitari. p otrebbero esL 'on. BEVIONE, r ela tore, ri11gr azia gli oratori d el -sere islituiti per g rt1ppi di Comuni. Nella sua qualilà di presiden te cli un Con sorzio contributo portato alla discu ssione. Circa il voto provinciale antilubercolare risponde al sen . lVIa- del se1ì. Maragliano per un n1iglioramento della ragliano , il quale h a lamentato ch e n on esista situazion e finanziaria d ei medici condotti , t1on presso i Con sor zi t1 na ben disposta opera di pro- essendo possibile accoglierlo in ques to mon1ento, 1

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SF1.IO"lE Pl\AT!C.\

.. uggcriscc al Gover110 di ~ l udiare se 11o n 1 JJOs:;a risolvere iJ problen1a a tlra, cr so for111c a.. .. ict1ra li' c. 1\l sen. Guaccero, ch e i è o ccupalo d ell 'a · js t cr~za ai tu b cr colotici o ~ ~co-artj co l arj, i potrebbe obbiettare ch e i tube rco1otici p olmon ari rapprese11ta110 u11 pericol o m ollo più grave p er I 'in ro1umi1 à d ei ci l lad i11 i e ch e ad essi , quindi , bi ~o­ gna pensar e per i)rim i nell .at lu ale p eriodo <li scarsezza di 111czzi . .i\I c n . Giordano i potrebJJe o ' servare c h e la u a proposta di a vocar e gli os1)edali allo ,Stato potrebbe inaridire la sor gente d ella filantropia privata . Fa, f(nindl , alcune o ~ ervazio11i cjr ca lei dj c u ssionc ' Volla i i11 n-ic rito al nuovo di eg110 di legge J)er l 'O. N. Maternità ed Infan zia e <'on cl11ò e cl1r i 110 tri fig li vedranno r ea liz1azioni cl1c "t1per cran110 Je nos tre più accese spera nze.

Il o l tosegre turio o n . J\RPINATI r>o11 rjpe le r i'1 quan to l1a d etto nel] 'altro r amo rlcl Parl amen to. La relazione d el sen . Bevione offTe u11 quadro co111pl c to d ell 'ammini trazion e. In e ·sa i è j11to r i in un erro re di .. ta1111)a: i o n fa tti salire gli a1n111alali di l ebbra n el no lro pae ~e a tren1ila , inen lrc on o trecento e forse m en o. Tali 111ala ti per . o li lo ono d ci rimpa triati d a l o n La11 c 1rg ioni ò ovc contra se -o l a ma1altia . Jlingrazia g li oratori p er le paroJe di elogio ri' ol te al p er so n al e del Minist ero d ell 'interno, lod e hrn m erital l per Je co11tin11e prove <li abn cga1ione e di a ttivit à di c11i esso rlà proYa q11 o lirlianamcnltl . Il . en. Ma r aglia n o , d oi-lo aver ricono ciuto le a-r and i b en em e ren ze d el Governo n ell a lott a con tro le! tul)cr colosi , Yorrellb e c h e i in len sificél ssc i 'a l livi tà d ei co n sorzi a nlitubercolarj ai quali vorrebbe aggrega1e mili zie volontarie per l a prop ae-andr e p er J ·accerta mcn to rl ei focolai d 'infczio11e. Ma il sen . ~1e ·erlagJi a ha g ià ri sp o lo clic qt1esta milizia e ... i te e fun1 ion a. ed i con sorzi J>rovinciali b anno es teso la Joro opera ancl1c n ei più piccoli JJ~es i . Il sen. M ~tragliano h a chi esto l 'ohbliga lorictà della vaccin '.llion c antjtube rco lare, 1na il Go' crno n on riticn" pos. i bil e · imporla ai cittadini poir h {I a nrora , n ello stesso campo (}e1la sci enza sp eri111r 11tale, n o n sono <li ssipati comple la rn cn1 c i dul>bi sull a \J a opporlunjtà. Il GoYerno h a p er ò favorito in tu t ti i rr1ocli la ' nccinazione volontarj a . e i può affermare <'llP in questa lotl1 contro la luher rolosi g raniti pn i ~o n o st a ti faltj . '1olti co1nuni n o11 i ono ancora potuti for 1\irc di acq u en otti , ma , com e h a n1e ~ o in evid e11ra i] . e n . '1' aragli ano, l'opera d el Reg-in1c ès ta ltl vernn1 en le prodi g iosa in que lo can1po. J\l lre tlan lo 11 0n può dirsi p er l a co t.ruzione di fo0'11ature, n1a qu e la op er a sar à continuata co n immutato fervore in J>Ccie p er la lotta co11tro l a tifoidea. Dal 188i al 1930 i casi di m ort e p er ti foidea on o <liminujli d e11 '81 p er cento. Non i è.• rit enut o di r ender e obblig alori a l a vaccinn zion c a 11 t.ilifoid ea p erchè ques to gen er e éli vaccin azion e comporla spessa il disagio di 11na vera d egenz<t . Con ò ecr e to 2 Clicembre 1926 cicll o s tes o Capo cl cl Governo, tal e obbli gat ori et à p erò è ta hilita p er le ca t egorie <li p er son e c11 e m aggiorn1c ntc si lrova no e pos te al contagio . Di più i prefct ti hanno facoltà di r endere obbli gatoria que~ t a Yrtcr in azion e quand o l e circo t~n ze n e rli1110lrin o la OJ)portunità. Ì\1a il GoYern o i1 011 cr ed e

cl1e . ia il caso cli r e nd ere i1i\'1 laro-a tale obbJie ga lor1 età. Il ·ert. &uaccer o 11a acce1111 u lo all .opportunil~· di i li luire sp ecial i OSj)ed ali })C r la cura rlei m a la li di tuber colo i o Leo-articolare. Osser,·a ch e i 1nalali di tubercolo i osleo-arlicolar e so110 assi~ s tili a parità di condizio ni, co n1e i n1 ala ti Cli ttLb er colosi polmonar e. lnol tre J 'Jt aJia è g jà i11 pos~ e o di pregevoli i litu li p er tali n1alat lie e sarà c ura d c l Regim 0 aumentarli . Pre en tem ente è in cor o una r eYisione generale di I ali i stituti, e ~i · ta11110 facendo studi p er provved er e i dispe11sari. cli 111ezzi atti alla diag nosi e alla cura d ella tullorcolosi osteo-articolare. Il se ~ . Giordano h a chi esto cl1e siano u11ificali j r ego la1nenti interni d elle singole an1111inistra7. ioll i o pitaliere. È 'accordo riel rite11er c che si d oYr à addivenire ad una unificazion e, l a quale 11011 polrà non t en er conlo ù ellc diver se possibili là fina11ziarie d ell e varie a1n111inistrazio11i. Crede anche cl1e si possa procedere ad una inig lior e ripartizion e cl ei co1npen si p er l e 01>erazioni chirurgic h e, m 1 si d ovr à sen1prc le11er pre ente c he il pa1ri111onio dato dalla ))en cfi cenza a favore d ei poveri ò erc andare vcran1e1L te ai po,·c r i. Dell 'u o degli a pparecchi radioterapici e rarlioJogici ar à conveniente parl a r e i:>iù ampiame11te q uanrl o ~ tl rà present a t o l 'a pposito d ecr eto di l egge. 1\. ic ura fin cl 'or a ch e il <li egno di legge YuoJc impedire ch e i labo1·u lori privati si trasfor01in o in ho lleg11 e di b as5a sp eculazione . Il en. ~Iess~daglia ha parla lo della provincializzazion e d ei ser ' izi sani lari . Gli darà la s te sa 1 i 1>os la c h e g·ià d e tte tre a11 11 i fa sullo s lesso a rgom ento . Nei provvedimenti prop osti il sen . Mesedag li~ ved~ elimin ati alcu11i i11co11Ye11ienti , che <li fallo sarebbero n1olliplicati. Non è d 'accordo n el rite nere ch e il n1edico condotto sar ebbe spinto a i>erfezionare la propria collura, quando aJJe .. e di p o ter ottenere una co11dotta nug liore con Ja ola for za della propri a volontà. on d obbiamo toccar e l 'ordinam ento ch e disci; J>li 11a 1·a sunzione <lei m edici co11clot li . Un m edico c he ottien e una conrlotla con un con corso bandito a p})Ositamente , vi avrà empre inaggiore au lori là di chi abbia o ttenuto qu ella condotta i11 segui lo nel un semplice trasferirn cnto burocratico. nr eb))c a n ch e inoppor tuno trasferire all e pro,·in c.: ie i J>refotrofi ch e hann o ra r a ll ere tli b en eficenza . Ciò cos tituirebl)e una v iolazione della YOlontà dei benefattori ch e li volevano au lononli. Il .. en . Piro11 ti si è giust a1nent e preoccupa lo d ell ·aggra' io ch e verrebbe alle 1>rovincie ed ai rom unj e Lutti O'}i a isliLi a sp e. c dell 'Opera ~r fl lern i t à e Infanzi a d ove er o g r aYare, si a pt1re j)er la Jo ro quota parte, ~,1 i bilanci . Ma a ciò Ya rl a la l •na interpre l az ione co n forme ai d esider1 cli lulli : p e1ta ni con1t1ni ed alle provinci e soltanto l 'on e r e rcl a liYo agli j ll egilli1ni rico11osciuti dalla ll1 ad rc e aJnmes i all 'assis le11za d opo l 'emanazion e ò ell a l egge r ela liva, con diritto, inoltre, di ri' aL a p er (lue t erzi L 'aggravio, òunqL1e, è as~n i 1i rrri ta1 o. Il sc11 . Nfarcl1iafava 11a tril'>11 tat a t1na alta ed a n1 bi la lod e alla legge clic modifica 1'ordiname11 l o d ell'Oper a ~fa l erniln e J11f::l 11 zia . Egli no11 h a na:::co · to qual ch e trepidazione p er l'omissione, n el titolo, òe1la p a rol a cc assis lcn zn ». ~1a t ale 0111is: ion e è puram ente ca u a]e e i1 on l1a alcuna pori a la pratica . TI sen . P est alozza ha espr esso il d e. iderio ch e i fi 11nnzian1enti sian o assicura li con l 'i11tero get~

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u IL P OLl CLl JCO »

tilo d ell .itJl!)O li.l u i celib i. ~ra l e & a 11cl1e jJ clesi·c1crio del GoYer no. ch e 1101i n 1a11t h erà cli clare sernpre t111 co11 lribu lo ad egu at o a l ]) isog·n o. As ic ura cl1e 1'0p er a ~la t er11ità e 111 fa11zia è sollo l a co la 11le Yigilan za ciel Duce e d e l i\linis1ero d a Lui presieduto. Il 1i u0Yo cli .. eg no cl i l eg·ge i1011 111ira cl1e a uliJ izzar e m eglio i n1ezzi dispo11iùili e a di1ui n u ir e le sp e_e! p er co11ferire a que la i Liluz io n e tL11a i11aggiore 11ellczza più cor r i l)On d ent e ai }Jisog11i d ella , -ila inocf crn a. . Cl1iu<le e ·a ll a nd o 1·u11ilà 111or nlc cl e l pOj)Olo ila l1a110, " o l11t.a ecl all t1a la cl al Ji'a.. c is1110. •

L'a~sieur az i oue c•outro l e 1ua l nttif' t'rofessio unli. Presso il ~[i11i · tera delle Cor1Jor azio11i i è.• riu-

11ila, il 10 a1Jr . so tto la pre id e1iza d el o li o ·e,g r e tario 01i. Biagi, la ez ion e d e i Con ig lio i1a1ior1ale delle Corpor azioni p er t ·i11clu tr ja ed h a cli c u ~ o il cliseg110 cli r egol a rn r ut o 1Je r 1·assicurazio11e ob1J1iga to ria ro11lro l e 111 al a t I ie profes io11aJi . 0110 .. ta li e a1ni11ati e, in alcu11j punti , ein e11·d a ti alct1ni a rti coli cl el proy,·eclinl enlo. Htt11110 d a to luogo a })it t a1upia (liscu io11e la ques tion e ·cle l ca111po cli applicazione, qu e ll a de lla e tc11 io11 c d ell 'a.., icura.lio11e agli op er a i cl1e pur n o11 e endo adde tti al le l avor azio11i preYi ti cl nl l\ . D. 13 n1ng g io 1929 ~ ia no e po ti al p ericolo cli inlos icazi o11i per effe tt o clelle lavorazioni te e, qu ell n del riscl1io ge11erico e sp ecifico. ecc. Ce 11 e occuperem o in 11n pros .. in.lo 11 un1 ero. •

CONCORSI.

POSTI VACANTI.

1\.crREALE (Cat a n ia) . cacl . 'i g iu ., or e 7.; u11 J lO lo i)el capoluogo ; et à lim. 40 a. al 5 apr.; cloc. 'l 2 1nesi ; serv. entro 15 gg. · la sa L. 50,10 : s lip . L . 7040 g i à d ecurtat o d el 12 %, 5 quadrienni d ee., c.-Y., L . 1320 traSJ). · AGG I e ( :iet .<;rt ri I. - Scad. ~5 1nng·.; l it coodo l la : L . 8096 o ltre L. 2200 cav. , L. O arllt. far11L, lire 704 tifL . . a n .: 2a co11rloll a: L . 976 o Jlre L . 2200 ~cn Yal c., L . O arn1 . far111 . L . 176 uff. sa11 . P er le due co11clo tte rite11ute di legge; et à U111. 35 a .; i crizio n e al 11 . .N. F .; tas5a L. 50. ALESSANDnrA . ( ;on sorzi o Provin.ciet.l e A nli/'ub ercolcire. - Scacl . 15 g iu., oìe 17; dire llore d el Con. sorzio e d el Di pe11sario Pro,-. 1\1lli Lub . di Alessanrlrio; et à li111. 45 a.; doc. a 3 i11e i rlal 27 i11ar .; L. 24.000 o ltre L . 3000 ser'v. a lt. ; d edu z. 12 %; ìnrle11nità trasferta e diarie. Titoli . erl e~::in~1 . Chied er e a n11t1nl io . RiYolger s i alla egr e lcria t P alazzo d el Governo). ALE s A:xon1A (Egilt o) . Corisi g li o Quar a1i l enario. È. aperto il con corso a due J)O ·ti cli n1edi ci nel . erv izio quar a n le11ario. I ca11clid a li rlevono es ere r egolarn1en le diplomati d a u11 a Jì'acoltà 1nedica eu rOJ)ea o d all o lato: et à 25-40 a nni ; re lri])u zion e L . E. 40 j l i11 e e, 'aun1entabil i n 48: per eventt1ale ervi1. io 11 o lturno L . E. 10 111en s ili : divieto <ii eser cjzio liber ·). 1"'iloli . 1\n1l o <li prova, dopo jJ quale i I itolari d0Yran110 esser e in g rado di ·es1)le lar e le for 1n nli ln d el srrvizio i11 tre ling u e : fra •1cese , in g·le e e arabo. RiYolg Pr i al President e d el Con s ig lio Qt1 ar antenario, ,\.l e . a nclria, J~gitlo. . cacl . 1° g iua 110 . call . 25 gen .; BAci".oLo Pt E:\COXTE (Cu n eo i . ~ondo tta st1d ; L . 8000 e 4 quinqt1e1111i dee., oltre L . 4000 trasp .: ridu z 12 ~{;, : ri r hiecl esi servi zio in altri con1un i o a i te nt a lo ct 'os pecl u lc; tn... n L . 50.

r11n111inislra:-. Prot 1i11 c. -

Scad. 30 giu. , or e 12 ; Lito li ed e a1n i; coadi u lore delJa Sez. ~Ied . ­ ~Iicrograf. d el Labora l. prov . cl .ig ien e e profilassi; L . 16.000 e 2 qt1adrie11ni di L. l 000, o] lre L. 4000 serY. att. ; ri<luz. 12 /o ; e1r10J un1e11 Lo proventi analisi ; tassa L. 50 ; d oc. a 3 1u c~ i dal 1° apr. B.\H.l.

B E.:NEVENTO. A 'n1ninislrazi orie Prov i11 ciale . Il Co11u11i sario lraorcli11ario i11 cla la 10 corrente nprile, i11for1n a cl1e il con cor. o p11bblico, ba11rlilo con aY 1is0 22 1narzo 1933, per un pos lo di Assi s le1tte presso Ja ez io ne Chirr1ica e p er u11 pos to dj Assi s tente pre so la ,Sezior1e l\iJc<l ico-l\-1icrograficn ciel LalJ01 alor i0 ))rovi uciaJe di Igiene e Profilassi di Re11even lo è re vocalo . CASTELNuovo Do Bos co (A l essartclria) . - l)er lit ali . Posto cl i rn edico co11cl o l lo co1nu11ale. Scadc11za or e dicia e lle d e l giorno !30 giug no 1933. Per i11formazionj ri volger si all 'U ffi cio Co1nunaJe. C HIETI. Am1ninistra zi on e Prov i11 c;ial e. 31 mag gio 1933 sono a1)erli j concorsi,

A tutto

il per titoli ed esami, ai posti di coadiù lore e assi s lenle clella Sezion e Medico-Microg rafica del Laboratorio Provinciale d 'Ig ien e e Profilassi di Chietj , con lo s tipendio i11iziale risp e ltivarnenle di L. 12.000 C' L. 11.000; I 'indenni là di servizio attivo, rispettivam ente di L . 2000 e L . 1500 e l'indennità caroviveri, soggel ti aJla riduzione ò el 12 % ed alle rit~nute d 'obbligo ; o ltre il 10 ~6 dei prove11 ti per ricerche ed anali si, previa riduzione del 12 %. I concorrenli , cl i e lù no11 superiore ai 35 a1111i alla cla ta clel pre et1l e nvviso (7 aprile 1933), salvo il òi S])Os lo d ell ·a rl . 42 d el R. D. 30 e lt. ] 922, n . 1290, dovranno pre enlare domanò n, corredata d ei d ocumenti di cui a ll 'art. 8 d el Il . D. 16 gennaio1927 , n. 155, n on ch è lutti g li al lri li Lo l i scientifici e di carrier a cl1e si riten esse di 1Jrodt1rre . Le prove di esame si svolgeranno seco11do il programma e le norme s tabili le cl al ~Iin1 s l ero d ell 'I11terno, in luogo e g ior11i ch e sar a i1no comur1icati agli inter essali. I con correnti sar arino g iudicali d [ùla Commissione di c ui all 'arl . 5 del c;i lato n. D . 16 genn aio 1927 ed in conformità ò ell 'art. 12 dello st esso d ecreto . Per scl1i arimenti ri ''olger si alla Segreteria d ell 'Amminis lrazione Provinc iale di Chieti. CoNSELVE (Padova). - Scad. 29 npr . · 1° reparto; L . 9000 oltre c .-v., L. 3000 lrasp ., 1.. 600 a1nbt11n1 . er.c. ; d ept1razione 12 %. CoRCHIANo ( Tl ilerb o) . - Sca<l . 60 giorni dal 31 m ar . : L . 10.500. e 5 quadrier111i d ee. , oltre c. -v., L . 400 se uff. san . ; e tà lim. 25-40 a. ; tassa lire 50,10: doc. a 3 m esi dal 31 mar . CoRREGc10 (R eg g i o Em .) . - Scad . 24 giu. ; 3° r eparto; L. 8000 oltre L. 3000 lrasp . , L. 500 ambul a t. , c. -v ., ridttz. 12 %, 5 quadrie11ni dee., adclizion . L. 5 olt re; i 1200 po,·.; et à lin1 . 40 a .; t assa L. 50,10. F nRLi . Co ncor so J)Cr li lo U ccl esa1ni al po lo di ~Iedico-Dire ltore del c.:011sor zio e d el Disp e11 ario Provi11ri:\ lc Anti t t1bercolare di Forlì. · Scad en za or e àir i ase tle del 31 inag g io 1933-XI. Stiper1clio ri 1111t10 L. 20.000 auinentabile cli uri decin10 per t;inqye trujnquenni . Supplen1 co lo di servjzio a t.tivo L . 4000. Ri<luzjone del 12 96 e ritenute con1e J>er legge. J~ là 111 a si1na a1111i 45, s. e. l. Don1anòa, tlocume11ti di rito, diplom n e prove di esami, c-o rne al bar1<l o di concorso, cl a richieder si alla Seg r e teria d e l Con or zio. 'fa~ a cli concorso di lire 50,10 . f: inibi la Ja profes ion e liber a, salvo la priva t a co11sule11za 11e llu specialit à . t\ pari tà di m erito,


[ANNO

XL, l\ f Ji\l. 17:

prefer e n 1.c e precedenze co1ne p er l egge, ngl i ave11ti cliritlo. Dura la d ell a nomina: un quinq uen11io con taci Lo ri11110' o come al regola111en lo e ca1>itolato, es le11 ibili 11ella egreleria <lel Co11 or1,io. Fosso~rBRONE (Pesaro). Condotta per l a frazione di Isol a cli Fano, con obbligo di re idenza nella frazione stessa ch e òista 9 Km. dal capoluogo. Stipendio L. 000 oltre 1'iudennità di cavalcatura in L. 3000 annue e l 'indennità caro-viveri secondo misura e te1npo co111e ad altri dipendenti comunali . Tulti i prede tti assegni sono soggetti alle ritenute di legge e alla riduzione del 12 %. Domanda e d ocume11li, il cui el en co e modalità possono desumersi dal bando di concorso da ricl1iedersi alla Segreteria del Con1une di Fossombrone, debbono pervenire alla Segreteria predetta entro il 31 maggio 1933.

G..\LLARATE. Ospedale Civico '"' . Anlo11io Abale (Circolo Ospedaliero). '"'cacl. 15 inag., ore 16; t assa L. 50; e tà lim. 40 a. al 7 mar.; doc. a 3 mesi; slip. L. 11 .000 e con1partecipaz.; è vietalo il cu1nulo degli impiegl1i. L\~rPORo

( J'ercelli) . - · Per titoli · posto di ine-

clico condollo comunale. Stipendio L. 8000. Indennità mezzi di trasporlo L. 750 per bici clel la, L . 1 00 per n10Locicletla. Caro ,;veri ai coniugali. Retribuzioni oggette a rid1tzione del 12 %. Presentazione dei docume11ti eritro ore cliciotto del 9 maggio 1933. Per inforn1azioni rivolgersi all 1Ufficio comu11al c. l\i1.\~ro1AD .\ (Nuo r o) . Concor o alJ a co1tdo lla m edica di que lo Con1u n e, co11 Jo ~ tipe11cl i o cli L. 500 oltre L. 1000 per l fficiaJe ·a11itario, con le rictuzio11i di Jegg.?. Do111ancla e doc u1nenli di ri lo do,·ra1111 0 per,en irc a ll a egrelcria d el Cornu11e di ~la111oiada n o n o ltre le ore 19 clel 15 giugno 1933. ~IoncoNG10R1 (Cagliari). ~ Ca(l. 10 m ag. ; L . 9000 oltre L. 500 uff. an., c.-v. P1.\CENZA. Ospedale Civile. Scad . 15 lnag.; primario clel reparto di meòici11a; L. 7000 soggette a ri<luz. 12 %; compartecipaz.; età lim. 45 a.; libera doc. in clinica o in patol. medica e sei anni cli 1° as i Le n le o a i11 lo effettivo · in gr andi Ospccl ali o fl . Clinich e universitarie; tassa L. 50. Ro~1A.

Minislero delle Co rn.unicazioni (llerrovie clello Stato). ---r Con corso per titoli ai segu en li po-

sti di ~1edico di riparlo: Alassio, Vado Lip-urr (Genova) ; Lecco I , Seregno (ivlilano); Serravezza (Pisa) ; Isernia II, Velletri I (Roma; ; Montalto Rose (Taranto); Sobborgo Cristo, Sommariva del Bosco t1'orino). Invia1e domanda e richiedere informaz io1ai ai rispettivi I spettor ati Sanitari (indica li fra pnrentesi). cadenza ore 17 del 1° maggio . .\LER o. Per titoli ed esami. Posto di direttore del Consorzio e dcl Dispensario Provinciale Antitubercolare. Diploma professionale di medico <'hirurgo con~~guito da al1ne1to due anni. Stipendio da L. 18.000 a L . 22.000. Supplemento di servizio attivo L . 4000, l ordi del 12 % e ùi ogni al lra ritenuta. E tà massima a11n1 45, salvo eccezioni di legge. Scade(lza 3 luglio 1933.

,S. G1ovANN1

Zo11u i11di1-strinle a circa 8 chil ometri d a Verona. A lutt o il 31 1naggio 1933 re la aper to il cor1cor. o al po lo rne<lico del secon ·lo riparlo. P er inforn1azjoll i ed av,·i o rivolger i alla egreteria del Con1u11c i11Yiando franrohol lo J)er rispo la. Ta a <li concor~o L . -30, 20. L u PA·roTo .

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8EZLONE PH.\TI C.\

(Veron,a) . -

\' Eo1~LAG0

Stipc11ctio L. 8000. lliden11ilà i11ezzo trasporlo e. caro-viveri. Docun1enti di 1 ilo . cadenza 15 n1aggio. Per chiari111e11li rivolger i egreteria ~f unicipale. \ ' 1cE -zA . Ospedale Civile. Al 31 n1ag., ore 18; 111cdico prin1ario in dermo iiilopatica; L. 4500 an11ue non su sce ttibili di aumento; parlecipaz.; età Jin1. 45 a. al 31 mag.; lassu L . 50,10; doc. a 3 mesi dal 21 1narzo. Chied. avviso. (Treviso) . -

' ' 1Gl.'.."V.\No (Pavia) . ()s1>e<iale ed l slilu li a1i 11essi. J}; a1)er lo presso l 10 p ecfnle cli Vigeva110 jJ concorso, 11er li lo li ecl esa1ni , al pos lo di i\IJ ellico JJri1nar io <(ella Sezio ri ~ di Nl edici1ia.

Le islanze di a11lmissionc al co1tcor so, s tese su carla (la bollo tla L. 3, fir n1ale dal con corrente e 1>orlanli l 'indicazio11e d e! la pa I er11j l il e domicilio, (lo,·ranno pervenire <.d l'1\n1mi1ti l1 azio11e dell 'Ospedale - Ufficio Segreteria - ent r o sessarila giorni rl<tlla e/ala (31 marzo 1933) del 1>r esenl e avviso, cor1cda le dai eguerlli docun1e11ti , 1) ur essi reclatti ~ u co1npele11Le carla cJa bollo e deùila111ente legaJi1,za ti : 1.,) , .ag1ia Po tale cli L. :;0,10 i11testata al 'fe oriere dell 'Os1)edale « Cn a cl i Ri parmio di ' igevano », quale La a di amrnissio11e al concor so; 2°) Certificalo di i1ascila, clal quale risulti che l 'a: pirante non h a oltrepa salo, a lla dala del 31 marzo 1933, gli an.n i 40, sai' o Je eccezioni di legge. I essun limite di e là. è pre critt o per il concorrente in ervizio pre ·so Publ>li<:h e Amministra7.Ì01Li civili o militari d ello StaLo, d elle Provincie, clei Com u11i e delle Op ere Pie; 3°) Certificato di lJt101 ta condo tta mora le, civile e J)O] i ti ca, rilasciato 1 taJ Podestà di e ia cu110 dei Co nn1ni di residenza 11ell 'ultimo triennio; 4°) Cer tifica lo penale generaJe del Ca ellario Giudiziario; :3°) Certificalo di sa 11a e robu ta cos ti l uzione fi sica e di e enzione da <lifetli fi ici atli a 111enon1are od i 1npedire l 'eser·izio dell1 profe ione; 6°) Certiiicalo di cittadinanza italiana: 7°' Lato di famiglia ; 0 ) Stato di <1rvizio militare o clicl1i arazione cli esito di leva; 9"; Certificato di i. crizio11e ad un ()i:dine Provincia Le <li ~ledici del Regno ; 10°) Cer li fica to di iscri7.io n c al Sindaca to Fascista , n11i tari ; 11°) Diploma cli laurea in medicina e chir11raia. ·011 egui to, da 1"1 b11cno 5 anni, pres o una T11iversità del Regno, i11 o riginale od in copia attlen I ica n o tarile; 12°) Cerljficato · rilasciato da 1la Segrc l eri a deJl 'Univer~it à , n el qLtale siano ripar lati i voti consegt1iti Jtel le s ingole materie. Saranno li Loli cli preferenza: JO) J)jp)Offif\ di )ibera cf OCenza lTI (:l j n ica ffiedj ca ge ne rale oppure in Pa lolog in speciale medica. clij11o: l rR I iYa; 11°) Cer lif'1calo co1npr0Ya111e di aYer prc la to erYizio -pratico di 111etiirina in una delle egt1en li for1ne, d a con idf'rar. . i in orrline di gra<lua loria: a) er,'izio c ff~t I ivo pre lato per aln1eno lr c anni corne ~Iecljro Pri1Tiario in un Ospedale co11 non meno di 100 le i I i (e c l u i i cronici), doYe i l ])O lo ia s ta lo con crruilo irt seg·uito a regolare c:oncor o; b) ser,·i zjo 0ffe l Livo pres talo p er almeuo ,) anni quale Aiuto o ·. i. tc11l c ( non ,·olon lario, JJOn s lraordinario, JLOn onorario) dj Cli11i ca Medica i11 una tLlversilà: e) ser i7. io e ffe ttivo pres talo p er aJ1ne110 5 anni quale Ait1 lo n1 edico o Assisten·te 111edico (1lon vo1on l ari o, non s traordin ario, 11on 011orario) in un g r a nd e Ospedal e. Al pos to è a1111csso il seg·uente trall n1nc11to eco11omi<;o: Sti[Jeri.dio iniziale: L. . 000 nnnue, au n1 er1tabili di t1n vc11tesirno ogni biennio e per 10 bienni; Inden11ilà cli servizio attivo: L. 2000 annue: Indenni là ,/; caroviveri, se do1 ula; il tullo o tto deduzione <l cl 12 °o e delle r il en1 ll r cli lrgo-e. Le rlomancl e 1


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I i;:, POT,JCJ.,INJC() ))

[ANNO XL, NU.l\L 17J

sforni te a11cJ1e cli u110 solo (iei doct1menli sopra rione dei pro:t)le1ni, tuttora molto discu ssi, riguar(le.. , critti si con sidererai1no corr1e no11 prese11tate. danti la educazione fisica della donna, bandisce I co11rorr enti potr an110 inoitre allegare alla do1nan- fra i m edici italiani un concorso sui due seguenti rla tutti queg-Ii altri titoli accademici, scientifici temi: 1) « L 'educazione fisica g·iovanile nei rape di carrie rrl di cui fossero in possesso e che riteporti con l 'igiene >); 2) cc Quali criteri e quali li11 essero utile, n el proprio i11teresse, di produrre, 1niti debbono adottarsi per 1 'educazione fisica della donna n . ten uto presente ch e le pubbJicazioni dovranno essere present a te in tre ese1nplari ciascu r1a , a ~tarx1Ten endo presente che, per il mirabile impulso pa. I certificati di cui ai nt1meri 3-4-5-6-7 dovran- , dato dal Governo Nazionale con :multiple reali zno esser e rii data non anteriore di tre m esi a zazioni, l 'Italia è ora al primo posto per quanto q11ella del pres•3nte avviso (31 n1arzo 1933) . Saranno riguarda l 'educazione fisica, e che è bene favoosservate le pre.ced e11ze stabilite dalle vigenti leggi rire lo sviluppo ulteriore anche degli studi inea favore dei nlinorati di g·uerra, dei decorati ed ex dici in questo campo, il prof. P. Piccinini h a ofcomb&.tte11ti. La p artecipazione al co11corso implica, ferto per questo con corso L. 4.000 da dividere in da parte del con corrente, la irnplici ta accettazione premi eguali, intitolati rispettivamente Piccìni11i<li tutte le condizioni alle quali la nomina deve in- Borron1eo e Piccinini-Zoja, che verranno assetender si sog·getta, e precisame11te, oltre alle dispo- gnati da una Commissione nominata dalla Presizioni contenute nel presente bando, anche delle sidenza della Re~le Società Italiana d'Igiene. norme previste dal vigente Regolamento Sanitario I lavori dovranno essere r edatti in forma ac{' fli quelle altre norme ch e dovessero in seguito cessibile a qualsiasi persona, anche se non particolarmente versata n elle discipline mediche e legaln1ente adottarsi in aggiunta od a modifica del Regolamento st esso. L 'Amrninistrazione si ri- b iologicl1e, non dovra11no superare le 20 facciate a stampa del giornale dell.a Società (corrisponden serva la facoltà di prolungare il termine di duti a circa 20 facciate dattilografate formato prorata d el . concorso e, a suo giudizio i11sindacabi1 e, tocollo) e dovranno pervenire non oltr~ il 31 otanch e di ripeterlo, qualora non si fosser o presentobre 1933 alla sede della Società i11 via Ospedale ta l.i aspira1lti abbastanza qualificati per il posto. L 'eletto si intenderà decaduto da og11i diritto, fn n. 3, alla quale potranno chiedersi gli eve11tuali rapporto all 'impiego conferitogli, se non parteci- scl1iarjm . enti . llerà all 'Amministrazione la sua acce"l t azion e entro Il Co1nitat o Org·anizza tore d el 6° Con.gresso in10 giorni d i lla notifica dell'avvenuta nomina e se non assumerà il servizio nel t ermine di giorni 30 tern.azi onale sugli infortuni e le malattie del laclalla 11otificC1 stessa. L'eletto dovrà fissar e e te- vo;·o, indetto a Bruxelles per il 1935, ha aperto un con corso fra medici di tutti i Paesi , sul t eina : nere la r esidenza in Vigevano, e, m e11tre avrà diritto di esercitare liberamente la propria professio- <<Valore dello stato anteriore sull 'app rezzamento delle consegu en ze di un infortunio sul lavoro )). .ne, non potrà impiantar e o àiriger e clinich e prj' 'ate, 11è assumere qualsiasi altro ufficio in com- Il prernio, di fr. 1000 svizzeri, verrà assegnato in patibile con quello di Sanitario OSJ)itali er o ed in occasione del Con.gr esso. I lavori dovranno p ervenire non oltre il 31 dicembre 1934 al segretario r ontrasto cogli interessi dell 'Opera Pia. Per infor1nazioni rivolger 8i alla Segr et eria del L·nogo Pio ger1erale, Dr. Yersin , rue de la Monnaie, Genève, Svizzera. i i 1 igevano. 1

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I concorsi a posti vacanti vengono da noi annunziati, dì regola, due volte. Per avere una con oscenza complet a di quelli prossimi a scacler e, occorre consultar e i fas('icoli precedenti. Qu a11do non è altrime11ti indicato i concor si si :riferiscono a condot te n1edico-chirurgich e, i compen si all o stipendio base. AvvERTENZ.\.

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CoNCORSI A PRElVlI.

Premio Riberi. La n ealc Accademia di Medicina di Torino apre il cortccir~o al· XV premio Ril)cri di L. 20.000 (meno l a t.LJ&$a di J11a11 01norta). Possono· co11correre i lavori f.i cientifici di argome1J.to appartenente alle d iscipli11e inedir l1e in gen er e per venuti all 'Accad e111j rt entro il 31 clic. 1934 e tali ch e s~ino un import ante i1rogresso nel ran10 d ello scibile cui cese, inglese o tedesca; se i ]avori sono st ampati , scritti a 1nacchina, in lin g ua italiana, latina, francese, ing·l ese e tedesca; se i lavori sono stan1patj , rtltr.sti deY0110 ei:;ser e editi flopo il 1927. Chiedere condizioni. RiYol gersi al seg·retario gen erale, prof. L. Bobbio. R ea le Società Italian.a d 'Igien e. La Reale Società Italian a d'Igiene, nell 'inte11to di favorire lo stttdio d ella educazione fisica nei 'rapporti con l 'igie11e e parti<:olar111ente la solu-

L 'Associa,zione 1Vledica Italiana di I dro.Z.ogia, Climatologia e 1'er(J;pia Fisica bandisce un . concorso pe.r . t esi di laurea discu sse nelle sedute di esan1.i cli laurea nel 1933, illustranti con ricerche s1)erin1entali qualch e pu_n to ·saliente dell 'i? rologia, cli matologìa, talassoterapia e t er apia fisica. VerrannG> assegnati du e premi di L. 1000 ciascuno. Le t esi , i11 duplice co1p ia dattilografata~ do~vran110 p ervenire, entro il 30 nove1nbre 1933, al segretario dell 'Associazione, prof. Celestir10 Gozzi, via Pascoli 37 , l\ifil ano. CONFERIMENTI DI PREMI.

Il premio « Cam er0n J> d ell 'Università di Edimburgo è stato assegna~o ai coniugi Dick, per i loro studi sull'eziologia e la cura della scarlatt ina. . 11 prem io viene conferilo a11nualmente a chi, n el corso dell 'ultimo quinquennio, abbia fatto realizzare i inaggiori progressi nel campo terapeutico; consisìe in una somma di 200 sterline (13.000 lire al cambio attuale) . Dei due asseg·natari, il dott. George F. Dick è professore di medicina (clinica inedica) e direttore d el qipartimento (istitutoì omonimo n el1'Univer sità di Chicago; la sig .ra Gladys H. Dick appartien e all 'I stituto J ohn l\1cCornick. per le maJa tlie infelti,e, della stessa cjtià.


S EZIONE PR.\TI CA

NOTJZIE DIVERSE. 2-.!• Congre so italiano delle cienze. La XXII Riunione della Società Italiana per il Progre o delle Scienze sarà tenuta a Bari , n ella IJri111a n1età del prossimo ottobre. Il Con1italo ordinatore è presiedu to da S. E. Di Crollalanza, Ministro dei Lavori Pubblici. La Giunta e ecutiva è presiedula dal prof. Maria11i Giuseppe 1 r e ttore dell a R . Università « Benito l\1It1 solini »; ne è segretario il prof. ~aldoni ,\le sandro, direttore dell'Istiluto di Farmacologi a d ella s tessa Università. I lavori d ella Riunione di Bari si svolger anno! con1e di r egola, in una settimana , di cui u11 gior110 sar à dedicato alle escursioni . Dop o l a chiu~t1ra d el Convegn o, an cora uno o due giorni p otranno d edicarsi ad altre escursio11i. I r apporti sar anno trentaquattro in tulto, di c ui u110 co tituirà il discorso inau gur ale della ~'\II Riunion e; quindici saranno i r apporti gen er ali e diciotto i rapporti di classe . Per tulle le informazioni che rigu ard an o la Riunione di Bari e p er le iscrizioni al Convegn o. i soci d o,·r anno rivolger si esclusivamen le alla et)'reteria Gen er ale d el O>mitato ordinator e della \\.II Riunion e, I stituto di F armacologia d ella R. Univer . i là " Benito Mussolini » 1 Bari . ~

"' otto l a presidenza di S. E. il Mihis lro Di Cr ollalanza e con l'intervento di S. E. il Prefetto Perez, i è adunato, n ella sed e municipale di Bari , il Comitato ordina tor e d ella Riunione. Esso h n f1eferito ad una Giunta esecutiva, pre ieduta dal Rettor e Magnifico prof. Mariani, l 'elab orazionc <lello , ch em a d el progr amma d el Con gr esso. 210 Congre. o della . ocietà italiana di O!ì;tetri<·ia e ginecologia. t inde l lo a Bari p e r i giorni 2 e 30 se l lc111 br . i ricord a cl1e i temi di r elazion e pres1fl hil it i son o i -..eguenli : 1° t< Celiot omie vaginali »; 2° cc L 'or 111on e ovarico », affida ti rispett)vam e11 le ai soci : ])r of . Berllno (Padova) e prof. Acconci (Pavia). Rivolger si al segretario della Società, prof. Ce·are Mich el1 , via Settembre 68, Rom a (27).

2° Congresso nazionale di medicina dello ·port. Si t errà a Bologn a dal 20 al 22 maggio 1 sotto la presidenza d ell 'on . Arpinati 1 sottosegr et ari o agli Interni e presidente del C.O .N. I . Il Congresso è indetto dalla Fed er azion e Italia r1a Medici degli Sportivi. Sar anno trattati i seguenti t emi : « Funzion e ren ale n ello sp ort » , r el atore il prof. Aiello di Milan o; « L 'alimentazione nello sport », r ela tor e il prof. Del Gu erra di Pisa; « L 'allen am ento sp or tivo », r ela tore il do tt . Poggi-Longoslravi di Milano. 70 Congresso france e di oto-neuro-oftalu1ologia.

A Limoges dal 2 al 4 giugno si svolgerà il VII CA>ngresso d elle Società Francesi di Oto-n eurooftalmologia, sotto l a presiden za d el prof. Du ver ger . Il tema gen er ale u le fami cefalich e » sar à tra1t ato d ai proff. Reb a tlu , Dechaume e Bonne t (di Lion e). I m embri d ella ocietà Italiana Oto-neuro-oftal1

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in o.logit:a son o s la li irtYiLa li corl e .. e111e11te a p ar~~.t: LJ)~re al Congre o. Chi d esicler asse ader ir e al1 til ' 1to polr~ ri~olger i p er eh iarimenti e p er o llen ere le r1duz1oni ferroviarie sulle linee france i al Dr. Aug. Tournay, Ll rtte aint-Lazar e )la ri (9e) . '

1° Cong1·esso tede "co dei 1uedi<'i cntt.olici. . .È ~onvocato a Colonia, p er il 13 e 14 111aggio , J l primo congresso d ei medici e nat tiralisti cattolici t edeschi . Si occuperà d elle conseo-u e11ze d ella crisi dello spirito umano n ell a medi~ina e nelle :cier1ze naturali. Saran110 tratta li i t e1ni seguenti : « La svolta nel pensier o medico e 11a l uralista del1'ora presente »; « Anima e corpo »; « Valore d el1 ~ µ1o sofia per le scjen ze naturali e 1Jer la m ecl1c1na .»; « L 'etica d el 1nedico cri tian o »; et La p e .. J1e lraz1one d el p en sier o bolscevico nel mondo intellettuale d ei m edici ». Il con gr e so i chiuder à e?"? una_ fest a in on or e di . Alberto l\lagn o, il j) iU ge111ale n aturali la d el n1edio evo. / ~~"' ""<]

Congre~~o interregionale di rndiolog·i a Gen_,m~. Per iniziativa della Socie là italian a (li Radiologia m edica si è te~uto a Gen ova 1 il 10 aprile, il racluno lombardo-l1gure-piem on tese cli r adiolog ia. Il con vegno 1 organizza1o d al prof . Al essandro V. a llebona 1 ha iniziato i suoi lavori, sotto la pre. iclen za d el prof. Vittorio Maragliano, n elle sale d el P adiglione di terapia fisica « Salvatore Somm ari va )), n ella città osp ed alier a di Sa11 lVIartino ; e ran o presenti eminenti , ll1dios i cli radiologia clella Lombardia, del Pie tnon le e d ella Liguria, noncl1è n umerosi r apprc e11la11 li di altri centri uni,·er ' ilar i. L a sedut a . i :-. n1)crl a con una alloCU.lio ne d el })r of . Tu ini e con un saluto rivolto a i con gre isti dal IJr of . l\Iosso, presidente degli O ~ peda li CiYili. i è inizia la qui ndi la discu ssio11e ulJe cc p roiezion i integr a i i >>, cioè .. u gli sch ermi e i m ezzi p i ù idon ei p er J)r o legger e efficacemente i r adiologi d alle em an azioni deJ r ad io. A quest a tli cu sion e h anno p artecipa lo, fr a altri , gli ingegn eri ~ugno-Vanoni e Ba ... i di Milano e l 'ing. fi'ra nke ·di Amburgo . Nel pomeriggio, d opo u11 a rnir1uziosa visita a Lutti i padiglioni d ella cit tà osp edalier a di S~n ifartino, i con g ressis ti si son o riuniti per udire u nn trentina di com t1nicazioni . Propaganda antitubercolare iu Italia. La Confeder azion e Gen er a te Fascis la dell 'In dus lria a seguito di pren1ure voi le d aJl 'On .le Mini. ler o dell e O>rporazioni, con1t1n ica ch e la Feder azion e Narior1 ale F asci ta per la lotta contro la tt1 llercolosi , alio scop o d i inl en ifica r e l 'oper a di propag.1nda nella gran m a . . a ci el pubblico italian o , h a po lo in vertdita al prezzo di L. 5 d ei cartelli con Lro Jo sputo e la b e -ten11nia. Qu es ti cartelli sono ~ La li predisposti ai en si dell 'art. 161 d el Regola111ento Ge11era]e ., unit ario, il quale prescrive che i11 lutti i locali freq1.1enlati d al J)t1bl1lico d eve esser e scril to in ntodo ovici ento il divie to di sputar~ j)Cr terra . I proven ti rlclJ a vendita sar a nn o destirla ti alla lo ll a contro la tuber colos i. La si temazione del Policlinico cli Per11gia. el Minist er o dei lavori pubblici, alla presen za , d el ~lini tro , è stata firn1a ta la Con ven zion e ch e is titt1i ce il Con or zio per la sis te111azio11e e il com -


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u li, POL I CLINICO »

J)le ln111 c11lo d el P olicli11ico « ì\1011lel u ce » di Perugia. La "pesa co1nples'" iYa è preyj la in lire .000.000 ripartita tra l o ta lo ed i vari Enti int ere~ ali. . Al ~ a firma ono interYenuti il prefetto d ella proY111c1<1 gr. uff Carpani , il egr e lario feder ale co111n1. Bonu cci, il comn1. Builon i pel con1un e di Per ugia, il prof. Domi11ici per l ' n i Yer. i là e i rtt])}Jre e11ta nti d ei Ministeri d ei LL. 1>1>., d elle li'i11anze e dell "Interno, dell a Co11gregazione di Cari I à e d ella Cassa di Risparmio .

All'Università di Presbi1rgo. '

Presso l 'U11iversità di Presburg·o o Bra I i. la a, in Czecoslovacchia, sono s tate ultin1a1e la Cli11ica p edia trica e l a Clinica delle malattie infe ttive, il cui i111por to si è el evato a 10 inilioni cli corone.

Al n110Yo O"pedale Maggiore di ltlila no. . Co111 'è i1oto, il Consiglio deg1 i J li lu li OspitaJ1eri cli Milano ha prep arato un piano finanziario })er 1'erige11do O pedale al fJli ale h a11110 concor so con notevole finanziamento il Co111un e, la ProYincia e l a Cassa di Risparmio d elle ProYin ce Lombard e. Il co to della grandiosa opera è' 1>rc' i to in 60.000.000 di lire circa . Natural1rlen le, per g iunger e nlla co111pleta r ealizzazione di tutta l 'opera, gli T Li tu li ospitalieri fanno assegnam en Lo , com e p er il })assalo, an che sulla n1unifi ce 11r.a d ei cit1adini. L'Osped al e sorgerà fra Affori e Niguarda. I l avori h anno già avuto inizio p er i gruppi dei padiglioni di sinistra e di d estra. Il Con siglio ha deliberato di d edicar e ed inti_lo]ar e alla co111pianta benefattrice signor a Emilia Gatti Ca t oldi 1'edificio medico-chirurgico di detra cl el costrl1en io Ospedale, così come h a in titol a lo 1 edificio di sinistra al n ome dei fra telli Cr e pi , com e a su o t empo ampiamente fu de tto. L "edificio Gatti Castoldi sar à cos tituito d a sei piani, compreso quello rialzato, di cui 1'ulli1no p er le ct1re elioterapiche (salvo l a parte intermedia, fra ver ~ ale, di collegam ento, in tre piani) . Con t errà lina divisione di chirurg ia generale ed una division e ortopedica (240 ·1etti), due divisioni mediche (240 l etti) ed un r eparto di amrnalati solventi. in proprio ; avrà la I un.ghezza di 150 m etrj n ella parte adibita alle for1ne chirurg ich e, di 126 m e tri in quella adibita alle forme m edich e e cli 50 m etri n el braccio trasversal e di collegamento . I progettjsti d ell'edificio, curando 1a parte architettonica. si ono ispira1i al con cetto tradjzionale d ella 111onumentalità d ei nostri nosocon1i , senza ecced er e n ell 'altezza per n on arr ecar e dann o ai vari servizi . La facciata sar à in pietra viva d el Car so co11 appropriate intonaca1ure. Con la realizzazione degli edifj ci cli s inj tra e di d e tra p o tranno essere sistem ati 1000 letti . Oltre a ques ti grandiosi p adi glio11i verranno successivamente costruiti altrj caseggia ti , n cj quali trover anno posto 500 nuovi let1i. Si sgombrerann o così. 1500 l etti dall 'antica cc Ca' granda », la qual e sarà occupata e a1111ninistrn tn i11 parte dal Comune di Milano e servirà pure cli secl e aJ Rettorato della R . l Tni,rersi tà.

Nuovi auatori in Francia. ~

in costruzione a~vanzata, n ell a fo1es la cli Artoi . \1n « sana» , doYulo al Diparli111ento delle « Bo11tl1es-ctu-Rhòn e » : con1pren<ler à t1n r eparto J11a~ rl1il e cli 200 pos ti , uno fe111n1in il e cli 120 p osti

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ed un piccolo r eparto a paga111c11lo ; esso sarà uno d ei più perfetti sanatori . Compre11de, oltre alla sala operatoria., un ga~in~ t lo di o lo-rino-] aringologia ed uno d1 odo11lo1a tr1a. D1 po11e di un parco in11nenso, es teso 75 et tari . Il 2 luglio Yerrà inaug uralo, d al prPsid ente de11a llepubblica france e, Ali>ert Lel>run, il sanatorioq p edale di Tiller oyes, ch e di ~po11 c di 154 letti e'l è.· cost ato 5 inilio11i cli franclLi; sorge su cli una collina p~o~si1n~ a Besançor1. Lo s tesso giorno, nel1~ stesso JJ1pa rl1111 c11to, il J.Jebrun deporrà la prin1a pietra 'd el sanatorio d eJ « G e11evrii:~r », che sorgerà a Villier-le-Lac, a 950 m etri d'altitudine, e sarà cal)ace cli l~O 111 0la li (111e là uomir1i e rr1età donne); e preventJYa la }Jer esso JéJ s11esa di 6 milioni di fra1tcill. . Il Consiglio 111u11icipn.le di Bor<leaux si è aggi11rJ1cato, per 1.210.000 franchi , u11 sa11atorio di grande Jusso, costruito da una societ à privata, la qua1e è· andat a in fallin1en lo. Il sanatorio è cap ace di 200 l etti . "0r ge a Hnus-Le ,1eque, non rnolto lontano cJal san atorio « Xavier Arnozan » . Da tempo era in pr ogetto l 'ingrandimento di quest'ultimo sanalor~o, per altri 200 letti ; ma non si era potuta racc·ogliere l a son1n1a preventivata. di circa 8 milioni e m ezzo di fran cl1i; ora il proble m a è stato risolto indirettan1ente.

Per un i·iordin~1111e11to degli • mania.

~tudi

medici in f:jer-

Com'è noto, in Germania il corso degli studi n1.edici è diYi o in semestri, tra i quali sono intercalate l e Yacanze e ti ve e le vacanze invernali. Durante le ultime vacan ze estive il g ranclioso o p edale Virch o,,- di Berlino ha organizzato dei corsi pratici per .. ludenti , i quali veniYano addetti ·•i \'ari servi1i e prendeva110 parte a1le discu ssioni 1 " ei casi clinici. Il su ccesso d ell 'iniziativa è stat o così com p1e I o. el1e ~ i è JJen a lo cl j gen eralizzare il . i tema, organizzando dei cor si es tivi per stucl en ti in tutt i g li OS[Jecl ali , a c1tra ci ej primari. 11 prorrett_o è ora in via di elaborazione.

Penu1·ia di 111edici dell'l11gJ1ilterra.

11ell'E~ercito

e nella lllarina

Al Congresso d el] 'Assoc iazione iVIedica Britannica ~enne posta in rilievo la p enuria di medici di car"iera nell 'E ercito e nella Marina da guerra, eviden temenie 1)er cJ1(• .. j offro110 loro co11dizioni decisan1ente inferiori a quelle che sog·liono consegujrsi n ella ]Jratica privata, anche 1noclesta. Così 1'a1nn1iraglio 1nedico Thomas r ese noto che, n1entre i quadri d ella Marina comportano 402 ufficiali medic i di carriera, eflettivan1e11te ve ne sono soltanto 325 e r es ta110 scop erti 77 posti. Ciò si d eve alla r etribuzione car sa, alla l entezza della carriera ed al 11en ionainento il quale avviene a 50 anni , con una re tribuzione del tutto insuffici ente. Jnenlre si è an cor a n ella pien ezza della capacità l avorativa, 111a non più jn g r ado ili forinarsi lIDa nuo,.a posizion e : l 'anda1a in p en sione si riso],re in un disastro. II maggiore gener ale Hannay prospettò una sii u az ione sim i 1e p er i inedici dell'Esercito; fece anch e pre en le ch e molti ufficiali m edici compiono C'per a a ltam e11te SJ)eci alizzat a, non valutata come lale. Il Congresso volò un ordine del g iorno per rir hiamare l 'attenzione d elle autorità competenti sulla neces i tà di proYvedere.


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~l.' .i\l.

17 J

SFZ tONE Pll \TJ G \

Contro i grttppi })O]itici <lei me<lici in Gernaauia. ~ella grande a · ociazio11e 111 etlica

indacale della (iern1a11ia delta u Deulsc.:her i\.erzle11,·cr ·j11bund », ·ui è- collegala la Lega Harl1nann, c h e : i occupa di proble n1i s tret t a n1cnte eco1101nici 1 i è empre i111p cdita qual ia i a1io1 1e o dire lliva poli lica 1 allo copo di 1c11er e con11)a lti i m edici della Ge rtn a11ja n el! 'affrontare e risolvere i J) roble111i prol'e ion ali . Un gruppo di m eclici soci alisti , p er ò, ave'a cr ea to di recente u11 'orgar1izzazio n c sp eciale, jn , er10 all a lega· l 'e cr111)io fu seguilo cla u11 g ruppo di nazional- ocinli s li ; ullirn am ente a11dnva costituendosi anche u11 grupvo di catt olici. li una reccn te eclu ta il dire ttorio d e lla D. A. V . i dichiarò alJar111alo <li Lalc s i Luazio11e ed an1n1onì c l1e · j andava YCr o il disgr ega111enlo o l a parali i ; m olti oratori appoggiarono ta1e t esi , lumeggiando il pri11ci1>io c11e còmpito jfipale del n1edjco è di i)r e I are aiuto a chi sofire, n on cli preYal ersi d ell a u a influe11za per fare clella politica. Ri ultalo: . i è roslituita una « L ega con lro la Iornlazi o11 c cl i g rltJ)pi p olitici nella ])rofe ion e m etlica » ... : n011 p er J1u1la Ja Gern1ania è chiamala il paese d ell e L egh e ...

Frodi e irregolaritit nel campo asticurntiYo agli . ' tati Uniti. Innanzi al Con ·ig Uo medico òi 1e \v York, funzionante da 'fri1'una le collegiale, si è svolta un 'azione disciplinare inte11 tata da una Societ à mutua contro il cl olt. Wil1iam H. Walker e contro altri 4 111 cclic i, i quali avevano p e rcepito d all a "' oc ie là, nel corso cli 4 anni , la son1ma dj 216.000 d o llari, pari a 4 i11il ioni di lire it ., g iudicata cc<'e iva; es i inol lrc era110 indiziati di frodi n el ca1npo deg li inforl uni . È risultato che il d oll. W alker , il qua le n on a1>partien e all a Ca u, desig nava i 4 m edic i p er !e 'i s ite ad a icurati . E e i moltiplicavnno jn ini ura iperbolica; co ì per una ferita err1plice ad un gon1ito, ven11ero eseguite 62 vi il e; e p er una ferita ad ur\ dito , 64 ' 'isite. Ogni Yi ila er a co1npen sat a con 2 dollari e a domicili o rlel m edìco e con 3-5 d oll ari se a domicilio de l pazi ente. IJ dott. WaJker ri ceveva una p er ce n1 ualr ulle son1111e corri po t e dalln c:assa, sino al 30 %. I fatti i1on sono s lnli co11 Les la li dai cinque m e clici , i cru ali hanno })er ò dimos tralo di essere in Jlienu regola ; i l rl o l l. \i\ìalker 11a ·o t e nuto ch e le omme rla lui !le rcelle non lo erano a li.tolo di proy,·jgio11 e, 11·n rruale con11)en o rli lavori eseguiti per i r olleghj . Il Consiglio l1a trovalo ch e, leO'a l1nente, n o11 v'era luogo a proced er e.

Biblioteca di pellicole radiograflcl1e. Vie11 e publicata dalla Casa Ma son, o tt o la dir ezione di H. Béclèr e e P . Porcher. Ogni p ellicol a co1nprend e 10 immagini eriali , di formal o adatto p er c inema lografi ; p11ò essere proiettata con qualunque i11gra11òimen to od an ch e esaminala con Ja l enle. i presta b eni simo a scopi didattici. La biblioteca comolela risul lerà ò i 44 serie; sono pu,blllirn1e fin 'ora 21 ser ie. Ogni ·serie comprende 3 pellicole di 10 in1rnag i11i. La pjccolezza d c l fo rma1o ha reso pos iJJil e la mod e razion e d e l 1>rezzo: og11 i serie cos la 25 Cra11c11i (ol lrc l e spi ~ e <li tra ~ porto) . Chieclere il pro p e lto ; rivolger si a ~fn on & C.ie, })Ottl eYard a inlGermnin 12(\, Pari s \ ·l e, Fran c ia . '

683

111ceu<lio in un 1nanicon1io. g r aYe i11ccndi o è scoppi a lo il l~~ corr. i1el 111anicon1io fen1111inil e di Be la nia , a Brecht , vicino ad :i\.11~·er ~a (Be lg io). Il fu oco è di va111pato in u11 pact1gl1one dOY 0 i lroYa\ a n o raccol lc oltre cento 1nalale e i è rapicia111 e11 le l)IOJ)aga to cli, trugO'endo p ar le clell 'ospizio. Le p o' er e d o1111c :'ono tate a s tento alYate. Un-1 u ora fra11 ce e l)Ure internata fra le d em en li i è 111cs n <t griclnÌ·e: e< La colpa ~ 111i a n e, prin1 a ch e ~ i potes .. c i11l er,·enire per inipcrlirg liel o, i 11rccir>ita Yn fra le fin111m e . L1L

Co1Lfereuza di Voro110 Il' a. S. Rern o. Il doli . prof. Voron o ff , 1>er i11vi to d el dolt. l\ilangn 11icl lo, Segretari o F'ccl cr a le cli 1111 peria, h a tenuto n el 1'eatro d cl a. i110 \It111icinale di . Ren10 11na conferenza a beneficio clellè opere a - si st enziali d ella pro,·incia t1l: « Prohl e1n a clel ringiovani111ento ». L a confe r rnza è . t n l a jJ1 ter cal at a da proic1.ioni. La r1irezione del C~n . i n o h a offC'r l o st1b i lo clopo u11 riceYimen to all e nt1 lor] là p oliticll c pre ... enti e 11 a fatto d on o allo ~c i e11 z ia l o di u 11 artistico

ln·on 10.

t udio del raff1·edclore co1nnn<' • I.a c uola !\Ieclica d ell . l' ni, er~i l f~ cl i Californi a :i .. nn Francisco ha i11 cor . o u110 ~ tudio ui fat1

lori d el r a ffreddore co111unc. In una c amera ove t rova110 pos to c o111 o(l a1 n e11 lr c i nqtt r 11er, 011e si })O son o far variare la 1e111pera lt1ra e l '111t1idità en I ro 1in1iti e tremi r 1)er lt1ng·h i i1eri od i. Soggetti colpiti di r ecen le ei a raffredd ore Yc11gono me si nella can1era p er 4-!5 g iorni in ~ieme a soggelti nuoYi . Tra i fat lori J)O .. il)ili 11 on Yengono con id er a ti lo trapa1zo e ()'li ecce.:si ali1 nen tari. Le r icer ch e ono condotte dal profe .. sor e di clinica 111 eclic.i ' '' · J . Kerr e dall ' ai~1to .T . H. La11ge11.

E1>icle1uia naYale. L 'ep i<le n1ia .. Yil u111)n I as i a borclo rli 11n piroscafo g iappo n e e, della quaì e n el fa ~c. ] 5. p. 600, rlemn1 0 llll é\ 11olizia trnl In dni O'ior11 ali quo li<lia11i 1 rig unrrln,·a il 1norhillo

Cinquantesimo anno cli lattrea . J n1 eclj ci la11reu li n Nn1)oli 11 cl 1 83 ch e clesidern1to riunirsi J)Cr fes tegg ia r e il loro cinquanlesin10 a1tno cl i laurea, on o prega li cl i rivolgersi per gli opporl uni a ccordi al d o t I. Or e" te <lj G iacomo in· r urrol a l\far ira n a, o al rlo tt . Lui ~ i De anctis. in • . Panfilo d 'Ocre (1\quil a).

lnfortttni di . auitari. TI dott. Toto, m edico co11<l o l lo cli l\1] gliarino' \ ogl1era), è Lato d eru])~ l o <lc1l 'i11genle onìilla cl i 250 n1ila lire, in titoli .

01torificenza britannicii all'ou. Jlussolini per la protezione degli nnin1ali. Il Capo ò.el G0Yer110 Italia110 l1a acce ttato una mectaglj a cl ·urge11lo cl1c l a 1 ocie là Real e cli Lo11dra l)er ln pro lezion c d eg li n nin1ali g li ha conferito. La l etter a dell on . l\111 $~ nlini così con cll1òe: « 11 ri~petto l)er la Yi la d egl i ani111ali è \1n n de11e più n.ohili caratteri ti cl1e cli un "Paese ccl il Yostro Paec è rerla m en te clegn o d elle u e crran<li t raclizioni. n n cl1e a Cft1eslo ri g u a r cl o ».


<684

« IL. POLICLINICO »

RASSEGNA DELLA. ST.!.MPA MEUICA. Brux.-1Vlécl. -

l Iediche del 1932.

Nu111ero speciale sulle Giornate

}'Io~'bo di ~aff. 1og1a d el r1can1bio.

· . ~Vien. J(liri. Wocli. ,

I

27 g·e11. -

A ssi\'IANN

'1:i g·en. -

BtIBIHMANN.

al. BoA s. La porfirina n ella pato-

Wocli.,

XL, NUJ\I. 17]

Speri1nentale, V-VI. - G. FAVILLI e N. CASSUTO. Pot~re batte~icida di animali normali e trattan 1e11 _ to iperterm1zzante. C. C 10N1. Lipoctieresi polmonare. . ~iv .. di Cl ._ P ed., gen. A. GEN TILl. Malattia cli He1ne-lVIed1n; forme alte. . Rinas.c . . Med. , 1 gen. A. CHILLÀ. Rara forn1 a <lt emo1st1oblastosi leucemica . . Riv ._ di Cl. Ped., gen. A. G ENT1u. Malattia d1 He111e-l\iledin; forme alte. .Rinas.c . . NI ~d., 1 gen. A. CllILLÀ. Rara for111 a d1 emo1st1oblastosi leucemica. Gazz. d . Osp. e d. Cltn., 22 g·en. - vV. GALLI L 'ormone cardiaco. · Paris Nléd. ~ 4 feb. Numero di radiolog ia. Gaz. d. Hop. , 1 feb. - P. LmillBOULLET. L 'inflt1enza n ei picco1i bambini. J\tlinerva Nled., 3 feb. - D. GroRDANO. Colecistiti calco~ose i11 donne già operale di appendicectomia . l( lin. Woch .., 4 feb. - F. LANGE, K. FBLIX. Sostanze r egolatrici del cuore e ipertonia. Munch. Med. Wocft., 3 feb. - O. GoETZE. Mecca11ica dello stomaco. . J? eut. Med . Woch., 3 feb. - RETTER. Azione spec1f1ca d elle onde ultra-corte. Journ. 1'Vléd. Franç., gen. Nu111ero stil latte nel trattam . delle malattie. 'fr!ediz . .Welt , 4 feb . - CunscHl\iIANN. Il sudore. Revu e de Chir., gen. - - R . LERICHE e A. JuNG. Operazioni paratiroidee in affezioni varie. Presse Méd., 4 feb. - C. AUBERTIN e al. Angio1natosi emorragica familiale. - I. NASSE e al . SetLice1nia gonococcica pura. · Nlediz. Klinik , 3 feb. - L. Mor...L. Azioni atmosferiche e climatiche sull 'organismo infantile. P. HEGEDus . Galattosuria alimentare.

1

D eut. Nled.

[ ANNO

e

Er-

.rori diag nostici in endocrinologia . Klin. lll' ocJi. , 28 gen. - '\V. R. HEss. Il son110. ·- S. Dr~rarcH e H . S CH\VIECK. Il IJroblema del ·clolore n ell 'angina p . 'Nlunch. 1VIed. Woch~ , 27 gen. E. K. FREY. La padutin. Presse Méd., 28 ge11. -· ~I. LoEPER e al . Ipercrine1nia e ritenzione renale. J_ourn . .A.. M. A., 21 gen. E. C. GILCREEST. Rotture e stira1uenti di muscoli e tendini negli arti inf. - C. G. Gnur.EE. Osteomielodisplasia. R. S. MoRRrs e al. Trattam. d ell 'anemia perniciosa. Proc. R. Soc. iVI ed. , gen. - Dit:icu ss. su: patogen esi delle nefriti; trattan1. rlella tron1bosi del seno lat. - Casistica . Gazz. cl. OsJJ-. e d. Cl. , 15 g·en. - L. LAzZARINI . L appendicite 11ei vecchi . - - 1\.. SosTEGNr. Peritonite p11eun1ococcica. Prac11:lioner, feb. - Nun1ero sui tumori nla:Jig·ni . Presse Méd. , 1 feb. - C. LrAN e C. ZAì\1P1R . Rapporti quasi cos tanti tra p·r ess. arter. inedia e min 1n1a. J ournal dos Clinicos, 15 g·en. A. Aì\IORINN. P eriartrite cr o11ica d ella spalla. Sp erimeri tale, V-,71 . - G. FA VILLI e N. CAsst rTo. Potere b·atteri cid a di ani111ali n orn1ali e a trattamento iperter1ni zzante. G. C10N r. Lipodieresi pol1nonare.

Indice alfabetico per materie. Ag·r ant1loci tosi . . . . . . . . . . . . Pag. 663 ALESSANDRI R . . . . . . . . . . . . . . )) 673 )) Anemia aplastica idiopatica . . . . . 662 )) Ascessi freddi del torace . . . . . . . . 668 Bacillo difterico : ricerca batterioscopica )) e colturale . . . . . . . . . . . . . . 653 )) Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . 665 )) -·i3ile: derivazioni: indicazioni e risultati 667 )) Ble1iorragia maschile: ac.ridinolerapia . 660 )) - Brucellosi : cura . . . . . . . . . . . . . 666 )) Bru cellosi da parameiitensis . . . . . . 666 Calcolo biliar e causa di occlt1sione inte)) stinale ; espulsione spont. . . . . . . . 669 )) Cistifellea: perforazioni inavvertite . . . 666 Colina: significato fisiologico e farma)) 672 cologico . . . . . . . · · · · · · · · ·)) En1atopoiesi del r ene in n eonato .. . . 666 )) ·Emiplegia transitoria da nicotina . . . . 671 )) Emorragie: sintomi nervosi consecutivi 670 )) 'Esoftalmo n ei tumori in tracranici . . . 671 )) · Febbre esantematica mediterranea . . . 643 Femore: formazione cistica del collo )) complicata a frattura . . . . . . . 650 )) Gastroscopia . . . . . . . . . . . . . . . 668 )) ' lierpes. recidivante . . . . . . . . . . . . 661

Insulina nella cura dell 'atrofia e del dimagram. infantile . . . . . . . . . P ag. Intossicazione da fosfato orto-cresilico in alcuni medicinali . . . . . . . . . )) Invaginazione intestinale . . . . . . . . )) Ittero emolitico : splenectomia: risultati lontani . . . . . . . . . . . . . . . . )) lVIalattie: cambiamenti di caratteri . . )) J\tl aturità precoce . . . . . . . . . . . . . )) 1\IIilza e governo del cloro . . . . . . . )) Operazioni chirurgiche : compJjcazioni polmonari . . . . . . . . . . . . . . )) Piretoterapia . . . . . . . . . . . . . . )) Resezione gastro-duodenale e ileo-coloto~nia a distanza . . - . . . . )) San gue : ricerche . . . . . . . . . . . . )) ..::;scia .., . . . t1ca : ter.a pia . . . . . . . . . . . . . )) }) .Sclerosi dissen1. : ' etiologia e sintomat. Se r v izi igienico-sanit,q.r,i .a l Senato

1

"Sifilide: oura intradeFmica . . Singhiozzo in chirurg ia . . . . Tabe: cura . . . . . . . . . . . . 1'ubercolosi art. aperta: trattam. Urografia discendente . . . . . . Vaccinoterapia regionale . . . . Vitamina D cristallina . . . . .

. .

. . . . . . . . . . . . chiuso . . . . . . . . . . . .

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. Di·ritti di proprietà riservati. - Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinico se non in seguito ad autoriaazione scritta dalla reda.Zione. E vietata la p-ubbucazione ' di sut>ti di essi senza ci.tame la fonte.

A. Pozzi, Resp.

C. FRUGONr, Red. capo.

Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. C&u-rrier.


ANNO XL

Nnm. 18

Roma, 1 Maggio 1933 • XI

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fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI SEZIONE

FRANCESCO DURANTE

PRATICA

,

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medièo di Roma

SOMMARIO. Prolusioni : R. Brancat i: I l princ1pto teleologico n nt.ura.le uel processo di riparazione delle fratture. 'Osservazioni cliniche : M. Tri•p odi : Sul morbo di Banti. Riviste : A. Filippini : La dieta a d alto contenuto di cal'boidrati nel dia.bete. Sunti e rassegne : ALLERGIA : Oh. Ri.chet e Fr. Saint-Giron s: Anafilassi d a latte. - K . Hansen : Alcuni dati ~ul trattam ento desen sibilizzante della febbre da fieno. - B. Z. Rapp31Port, 'l1ell Nelson e W. H . Welker : Efitetto della filtrazione dell'aria. nella febbre da fieno ~ nell'asma da pollini. J . O. Muesio-Faurnier, C. .-·éoane, iF. Rocca e J. C. Barzant ini : L'asma di origine idatidea. - RENI E VIE URlNARl E: T. Padilla e R. Dass.e u : Nomencl atura e cr iterio diagnostico delle malattie del rene. - H. Elia.a : La dieta n elle malattie r enali. - J . .Aibrabam: La ritenzione acuta di urina. MISCELLANEA : G. Hanau: La m a l attia di Feer. Brindeau e Lantuéjoul : Considerazioni sul vomito in-coerciJbile delle gra"Vide. 'Notizia bibliografica. - Cenni bibliografici.

Accademie, Società Mediche, Congressi : Società l iombarda di Chirurgia. - Società Piemontese d 'Igiene. Società. Medico-Oh i ru.rgioa di Catani a. - Società Medico-C hir urgica Bergamasca. Appunti per il medico pratico : C ASISTlCA E TERAPIA : Linfosar coma e leu cemia acuta . - L 'anemia reumatica. - Sull' runemi a perniciosa. - La t er a.pia dell'anemia perniciosa con estratti epatici iniettaibili. - 8EME'IOT1CA : Reaizione cutanea nei malati di fegato. MEDI· CINA SCIENTIFICA : Fisiopatologia .m esocefaloipof isaria . RUBRICA DELL' UFFICIALE SANITARIO : A. Franchetti: La vaccinazione ant idifterica. POSTA DEGLI ABBO NATI. VARIA.

Nella vita professionale : L. B a lda ssari: Sull'ordina.mento de.ll'.assistenza oepitaliera. - Servizi igienicosanitari. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

'

dei n1alati ch e costituiscono il r egn o ove traPROLUSIONI scorriamo gran parte delle nostre ore.. .E così i monumenti rappresentano auch 'essi una ragioIstituto di Patologia Chirurgica della R. Università di Parma 11e di dolore n el distacco quando corrispondo110 Direttore : R. BRANCA TI. a gioielli d 'arte. Rivedo all 'uscire del portone Il principio teleologico naturale nel pro- di Santa Maria d·ella S·c ala, come in un sogno: il Duomo di Siena j)Ì-eno d 'incanto al bel chiacesso di riparazione delle fratture(*). ro di luna e la Piazza del Campo quando attra'ignore, Ma.gnifico Rettore, Illustri coble- versavo la fanta Lica spian ata tra la !Fonte gaia e la torre del Ma11gia. E con tali ricordi vicenleghi, tudenli c-arissimi, ùe di uomini e lavori d 'artisti , ch e oercaro,n o Quando ci allontanian10 da una sede Uni- ·in ogni angolo di fermare le bellezze de.Il' arte, \·ersitaria che ci ha te11uto a battesimo, sentia- s i susseguono n ella mia m ente, destandovi un incitamento alla ricerca del bello n ella nostra mo il peso della dipartita con1e nell'allontanarci dalla famiglia che ci ha allevati. Così n,el arte, ch e i11ira aIJa i}erfetta con servazione dellasciare la dolce Siena sento n el mio animo un 1' uomo. Questo sen o di dolore per l 'allontanarn1i da sen so di dolore com e quando mi allontanai da un ambiente cosi caro è mitigato dall'entrare Ron1a, ove avevo compiuto la preparazione alla {:attedra. E questo sentimento è dovuto allo in qu esta Università, nuova per n1e, ma vetusta di uomini e cose, in questa antica Atene ::;,taccarsi da Maestri e da Colleghi carissimti, fra i quali i giovani della vita universitaria tro- clell 'Italia, cl1e ha saputo conservare gelosamenvano una ·p arola di conforto nel quotidiano suc- te il culto degli studi universitari , consacrato ceder si delle vicende della carriera. Ma è do- ormai da secoli. Ed il distacco è attutito dal ' uto ancora allo taccarsi dalle cose che ci cir- · ritrovare qui Giovanni Razzaboni , il carissimo <.ondano, dagli stru111enti , dai libri, dalle sale <.\m ico col quale ho diviso le ansie dei con cor8i universitari e Luigi Preti , Rettore magnifico, (et) Prolusione al corso di Patologia chirurg.ica la cui figura si ricollega alla memoria del mio nella R. Università di Parma (anno 1932-33). caro fratello Antonio ch e gli fu con1pagno af-


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POLlCLli~I

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fettuoso i1el periodo della g u erra inondiale . A loro io esprirr10 Ja mia gratitudi11e per aver111i segn alato i1el copTire questa cattedra . Rin o-r azio il prof. Gallenga 1p er le b elle parole conbcui inì 11a prese11tato mentre in,rio il ·n1io r ever ente salt1to al preside prof. Decio e a tutti i colleghi .ch,e l1ann0 voluto onorarmi una11in1i d·ella lor o fiducia e "'impatia . . , e11to an cora forte il dovere di ricb ia111are alla an 1ente Francesco Durante, Roberto Alessandri e Ga·e tano Fichera che, della Scuola ron1ana vivificatori, mi furono maestri affettuosi nello. stu~io· del.lei discipline cl1irurg·ic]1e. A loro il n110 affettuoso pen siero e rivel'tenLe saluto. . ~ing·razio le Autorità e i co l leghi cl1e col loro 1nterv~nto h ann o accresciuto 1'orgog1io di quest a n11a nuova sisten1azione di carriera ed invio un cordiale saluto agli stude11ti ch e percorrera1mo con me questo aspro senti er o dell 'ineg11am ento. È tutta una len ta ed ar111onica e,·olu-

zion e che rispo11de a quell a legge gen erale ch e presiede a ·1utti i processi di riparazione del nostro organi smo , ognuno dei quali è stimolato e diretto da u11 principio teleologico, insorge cioè per un preciso scopo e mira a conseg11ire quel fine bene determina to e perfetta1nente ed utilme11te proporzio1)at o ai bisogni funzionali (G1ovAN 1 P EREZ. L eziorti di Patologia C11irrirgica.).

-

111 una discontinuità ossea per quanto n1inima, fatta anche artificialmente con strumenti affilati per osteotomia, o per esperimento neg li animali di laboratorio , si verifi can o subito dei fenom·eni distruttivi a carico dell~ parti molli , del p eriostio , dell 'o,s so, del midollo, dei vasi sanguigni. Ed avren10 in con seguenza n el focolaio di frattura cosi determi11ato zone emor1agich e, frammenti ossei distaccati , brandelli di parti 1nolli in n·e crobìosi. Se si tratta d ella lesione di -continuo di un osso lungo , in corrispondenza della sua diafisi , avren10 trombosi d ei vasi che decorrono n ei canali aversia11i prossimi alla rima di frattura e fenomeni regressivi con n ecr osi delle cellule ossee per alterazioni nutritive consecutive. I monconi fratturati ci mostrano al microscopio delle dentellature ove corrisponde la scomparsa d elle ]amelle ossee, 1nentre. la rispettiva cellula ossea, impiccolita e retratta , rimane allo stato libero, fu0ri della sua cella di p rote2ione. Vicino a questi punti in regressione vediamo gli speciali ele1nenti polinucleati, i così de tti osteoclast.i di Kollich er ai quali \1 i~n e attribuita l a ft1n zio11e di sciogliere, er odere, le lamelle ossee, for111a11dovi, là dove J;osso cade in necrobiosi , u11a insenatura speciale, la lacuna di Hauschip. Ad un esam e più attento vediamo ch e questi ..,p eciali elementi polin u cleati , i quali si trovano abbondanti verso il midollo , rappresentano isole di sostanza pJas1nati ca , nelle quali vanno a p render e iposto 1

0

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re·~ idui

ùi J11as~e cr o111aLinicl1e . Quesle dappri1na so110 art1massate cli ordinala 111ente cd in seg uito si dispo11g·on o a cl1muli. a TO etla, n gemma , in n1odo da .acquj Lare ] 'a i1eilo tlj e1e1nenti i111 ili ai m egacariociti. Ra1Jt)r esenterel)bero co ì il incizio di parti ce llulari di ele111enti o sei o midollari r aduti i11 Jlecrobio._ i cl1e " en gon o ad esser e vitalizzate. costitue11do deg li speciali ele1nenti. Alla loro for111azione po concorrere ancl1e i fra111111e nti in r~re sono . ' s1one di parti 11101Ji . ('.o~ i ccl1 è .. er11bra ch e da11 a Jl~tura v.eng·a ri u~i]j zzato tut1o c1ua11to è p ossil11Je. D·a 1 rotta1n1, com e i~er Ja ricostituzi o ne della materia, ' 'ie11e 1icon1 JJOst o tin corpo cellul~re di cui ·vedian10 abJ)on tla re questo prirno rper1odo d ella riparazio11e di 11na lesi on e ossea. Un 'altra parte <li detrito cellular e, tutto ql1anto iimane di in servibile, vien e inglobato d ai primi e lem enti inabili t)er,,e nuti n el pu11to fratturato. dotati di sq t1isita propri età fag·ori lnria. ono questi g li ·elem enti più importanti nella estrinsecazione del processo di riparazione e quindi dobbiamto seguirli fin d alle loro sorgent.i. Essi h anno spiccata la fa coltà gr a nulo1)ess1ca per sostanz.e di carica elettrica negati,ra, per cui ci è dato seg nirl i a 1 microscopio fra i tessuti anche sen 7.a nessu11 'altra colqrazione, essendo m essi in eviden za dai g·ranuli da loro ing·lobati. Questi elemen ti. cl1r sono colorabili intra vitam co11 colori per ja]i . detti istiobla. ti n ella loro fa e Jjniziale ed i ti ociti in quella più matura e JYiù freque11te ad osser var "i, po seggono fun zioni ' 'arie ed in1portanti, con1e vedremo . I11 u11 i)rin1 0 te1r1po una parte cli tali ·ele n1enti esplica eminentem ente una fu11 zione fagocitaria , ing lob a11d o i r rsidu i re]lulari ch e non sono stati utiliz1,abili ed all ontanandoli dal luogo di frattura. Ques ta sarebbe una funzione. secondaria, dicia1no tJuasi un1il0, rivolta· all'allontanamento dei fran1 1Tienti di rifiuto, ma certo .an ch e essa utile, for se con un ripristino integrale del m a terial e incorporato. fBen più alte funzioni a questo elem ento SOllO' devolute. Da dove l1a inLanto origine? La sor._ g·ente è varia e noi possiamo ,·edere i primi e1e1nenti grossi, rotondi, con un nu cleo be11 ' risjbile e colorabile, con protopla . . ma carico di gra·nuli sp ecifici di color e assunli intra vitam , uscire dalla periferia dei vasi , dall 'int er stizio dei fasci muscolari , dal sarcolemm a dal arcoplasma, dal tessuto g ra ssoso , (}al cellulare sottocutaneo, dal n1idollo osseo, dai canali aversiani, dal periostio, per ricordare tutti i l·essuti che 1possono aver ra1)porto co11 l 'osso , nla poi possono trarre le loro orig·ini lonta110, in organì che ne sono ricchi con1e la milza, il feg·ato , il polmone. Dalle ])arti 1110111 circostanti all 'osso e specialmente clai n1usco li , i pr1mitivi elementi, già divenuti a lquanlo più adulti , istiociti, si aggruppano a fasci e, dis1accando fibra da fibr.a, tessuto da te~uto , si dirigono ·verso il focolaio di frattura. ·F ormano d ei veri e propri torrenti cellulari, 111e ravig liosi a ' ede r f- i. the 1


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XL, Ì\l. \t. l R)

S ~Z I ONE

pO ~ sia1110

di ' li11g uer e 11eLLa111e11le ver la colora.zione })eci fi ca e . . eo-uire m entre i dir i cron o da pw1 ti }Jiù o 111eno lo11tani ' er o il luogo di f1 attura . Prima di rarrO'iunger e l 'Of'. o l1na O'ran 'P.art~ <li e . . i ' e11gono ad aroma . . ar i n el per1ost10. Qu esta tu11i ca ])en d efinita , for111ala n ello tato di ripo o da 4_ualch e strato di elem enti fu ~ati . in1iJi a i fibroblasti , è di, er1tata in que to momento di . . p e ore notevolmente più grande p er l 'aocu1nruJar i a strati d egli elem enti istioc iLari. Que ti di·ventano alqua11to I)iù evoJ.uti ~ llunga11do i , i11 modo da di,renire qua si fusat1 , pur con ervando se111pre la proprietà g ranuloJJe "' ica. l ello s trato più i)r o fondo <li que"ta luni a perio tale co ì ispe ita, Yedian10 intanto cl1 e a )i e]e111enli istiocitari i tra for1nano: arq ui ~t ano forn1a ovalar e, poi r oto11cla, ~i in rran cli C0110, iJ }oro JJl'Otopla n1a ·i fà < . J1iaro e r irronda un i1uc leo ' 'esri co]o o , come in una ca~). ula , l)Crdendo mano n1.ano i gra11 ul i di colore !'peci fi co. Solo in fasi di tran .. izio11 e fra g li eJe1ne11ti istiocitari e que ti nuo' i e)Pr11 e.nti !'i po'"' on o scor ger e r e idui dej g ra11uli di color e vitale ch e ci indj cano r1 elta1n ente l 'orig i11e i s tiocitaria d elle nuove cellule. Que t e rappre. entano i primiti,ri elem enti del te . uto cartiJao-ineo, detti precondroblasti e co11drobla ti. <\ .. eronda ch e la m etapla ia deJ1'e le111ento i tiocit ario è ap1Jen R accenn ata. o g ià b e11 d e finita . (Jtit>. to te~ - ulo ·ondroblastico ' a a d e1Jor:--i su I le Ja 111ine estern e d ei monconi o ei in n1odo da fo1·n1are un m anicotto fusato di cui Q"li estren1i di ~ tali ,·anno d egr adando e Ja 1)arte oentrale più g rossa p en etra fra i n1onconi o~sei fratturati e allontanali , cioè nell a rima di fratlura. ~la alla c ostituzione di un tes uto in1ile con rorro110 a11co ra i ca n a li a'•er iani d elle lamine fra tturat e e d il n1idollo osseo circo tante a l focolaio di frattura. Con lo ·!esso processo di m etapla. ia e1ern e·n ti istiocitari pro,renj·enti dal p eritelio dei va ~ j d ei canali aver i ani , o dal midollo e sp ecial1n ente dal rpunto in cui ques to confina con la lamina interna d el cilindro osseo. si forma d el te ...... uto condroblastico. Così che i due capi o · ei f ratLurati ~ j trovano in tal rnod o aldati l ' un l' altro da un t essuto di neofor111azion e di cui ci dà n etta l 'idea l 'esem pio di due c ilindri ch e intinti nella cer alacca fu a e i)oi m e~ i a contatto l'uno contro l'altro on o co par .. i di quest a maleria n ella fa rcia e terna. ne l punto di combaci amento e n el1'interno. Que la fase prin1itiva condroblas tica J)U Ò e~~ere tar1 lo lun ga da osser var si n ei periodi ulteriori dell 'evoluzio11e d el tessuto di ri paraz io t1e, o t a11to breYe da non esser e p er cepibile dalla no ~ t ra osservazione pas ando rapida nlenl e all a fa ·e ulterior e, la quale d el r esto si può pre. en ta r e ·enza quella intern1e dia condrobla ti ca. Gli elen1enti istiocitari infatti pos~ono clar Juogo a lla costituzione di an e vasali ca pillari i11torno all e t1uali si forn1ano d ei manicotti rellul ari cl ov11ti alla ipr olifer azion e d e1

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Pl\A'flCA

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g li Le i e leme11Li. Quivi si differen ziano cellule da IJrima o,·oidali e picco le. ))O i grandi e r o tonde, '"'on l1n lluc leo ,.e r icolo o, le quali i circondeno r a1)jdamente di una sostanza inter cellulare stratiO ca ta , n" u1n endo nell 'insie1ne t1n aspetto di te .. ut.o o~ · eo i)rirnitivo, d etto i)erciò te ~ u I o preo leob la tic o ed o t eobla~ti co. Que to i di ~])On e a travate, ad isole inl ran1ezzate irre 0 ·olarm e11Le da ' a~ i Ci1J>i1lari circondati da elen1en li e111brion a li clie co titui~ o no le lacune 1l1idoJJa ri pri111itive. All'insie1ne di questa for 1n.az io11e ist o logica si dà il 11orr1e di t e ut o o ·teo id e. 0 1Lr·e. cl1 c in n1odo co l ra.1)ido, du 1n c La1)la~ ia diretta d e ll 'elen1ento i liocitario, il te ... u to o teide può aver e orig ine da l te ' ULO con <lrobla tico. Quando questo fcn o111eu o i ini1.ia ,·edia1no comparire in ~en o a l tess uto co11drobla tico, ch e finor.a n e è ta lo pri o , dci ca1)ill.ari . E i o rg·on o qua e lit '-l1 s lanzia ti l ' u110 clall 'altro, in n1odo d a 1 appr e entare dei ce ntri germin a li e.lai quali parte la trasfor1n azion e. lla formazione di q ue: ti ''<l i ca1)illari prin1itivi cr ediamo ch e po ·an o conco rre re ,lue 111odalità: con ]a pri-ma l 'elem ento i liocitari o d iretl a1n en t e a sumerebbe la fornla di e r1dotelio ed in ci ò sa r ebbe favorito da ll a ·ua i1atura di origine; co11 la econda l 'elcn1 e11Lo condrobl.a tico, indiret· Lamente per t1na Lra formazion e a naplastica ar chbe caparr, cli ritornare al lo 1ato di i stioc i lo e quindi all o . Iato cli elem ento potenziale 1nesen chimale. -e]l'una o n ell 'a11ra po ibilitA è certo ch e l 'evolt1zion e d el te ul o condrobla~ti1co in o . . LeohJa, tico h a per centro un vaso . anguigno ca pillare di ctù in u11 territorio -e 11 e possono rintracciar e w1 nun1 ero vario. Inlor110 a .questi ' 'a i ono 'i ~ibili elementj i. 1iocitari allo '"' lato auror a prin1il ivo a i quali si aggiun aon o n1 ano mano gli elernenti ch e I)TOvengon o dalla tra "forn1azione d ei condrobla · ti . Questi si dist acca no gli uni d a o·Ji altyj , a cquis tano una m ag·g·ior c ~·randezza 11el i1l1c]eo e poi i coprono d ella . ostanza in ler c elJt1 lare lamelJare, dispon endos i a for111 are d·e l1·e Lra,·ate , delle i ole di tes uto o Leol1la::; lico. Qur. te Lravate .. i ammas~nno intorno a l va o prin11tj,ro ch e : i va a n cora arri rr h ndo 'erso l 'e t erno di ele1nenti istiocitari cd an ch e midolla ri , fin o a r.ostituire un a ca ,, j là 111idollare 1)ri rnjtiva. In ta l modo . i forma ancora il ca ratteristico te~uto o teoide. Que ta seconda 111odalità di for1nazione del tes ulo o~ le oide differirebbe d alla prin1a per ch è inte rcede n ella t1a formazione la fa e di tes uto co11droblasti co. fa e ch e n on po iamo escludere r 11 e avvenga an ch e n e11a m elaplasia diretta del! 'istiocito poi cl1è può e "e re tanto breve da non esser e da noi p·e rcetti])ile al microscopio . · Da ·q uesto insieme di focola i di proliferazione si è forma t o un pezzo di tes uto nuovo . d etto callo, di c ui una parte .. i chian1erà callo 1Jerio t ale o periferico , una parte callo inter stiziale o intern1edio ed una callo midollare o interno. A seconda dello posla1n ento d ei mon 1


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e< IL POLICLIN I CO >>

coni ossei queste parti di callo varieranno di estensione, avendosi i1ei casi senza, o con poco allontanamento, u11a · n1odica parte di quello midollare, una scarsa di quello intermedio, ed una abbo:ç.dante del callo periferico. Quando lo spostamento è forte la quantità di t essuto condroblastico .e d osteoide è i11 proporzione maggiore e vi conc orrono le tre sorge11ti in maniera proporzio11ale. Intanto a questçl produzione di tessuto di riparazione si dà il i1ome di callo provvisorio. Questa denominazione irtdica per se stessa che il tessuto for1nato dall 'organisn10 ha solo per il m om ento un fine, quello di mettere a contatto i frammenti ossei ·e saldarli in bloc.co . 1: una saldatura provvisoria fatta rapidamente per dare un primo assetto, •Co1ne u11 'oper.a sbozzata, senza rifinitura. A tale ·processo di riparazione hanno contribuito le parti costitu·errti lo scheletro e i tessuti parostali, senza. poter escludere ch e vi partecipino anche org·ani lontani, ricchi di quegli ·elementi ch e r appresentano il fatt0r--e principale del proc-esso di riparazione. È bello i)ensare com·e questo fenorneno proliferativo .avvenga automaticam1ente con una precisione m eravigliosa , co1ne guidata da una idea che ne tracci.a l 'azione. Possiamo ammettere che esso si compia !Per l 'intercessione di stimoli che si dipartono dal focolaio di frattura ed agiscono su detierminati elem enti capaci di rispondere a~ essi, dando luogo ad una im111ensa proliferazione di tessuti vari , adatti alla funzione di .s ostegno; ma è anche vero che, per qua nto sia dàto a i1oi di constatare obbiettivamente il fatto , non conosciamo la vera essenza per cui il fenomeno proliferativo specifico avvenga in una rr1aniera così . precisa, così b en definita. Ed a questo p ur1to dobbiamo ri"·o~gere il 11ostro pensiero ai fen.o m·eni dell a i1atura di cui è pie110 il nostro orga11ismo. In un osso spongioso, o in un o Eso breve la saldatura non .a vrebbe a lcuna importauza estetica e potrebb e bastare così conìe è stata ·abbozzata; ma in una diafisi , ch·e deve sostenere alle volte tutto il peso del corpo e ch e deve dare a questo la sua linea estetica, la natura pensa a riportare tutto al normale. Quando il callo si è trasformato in tessuto osteoide, pur rimanendo ancora qualche nucleo di tessuto condroblastico, il midollo è diventato povero di elementi istio.citari e di cellule giganti , il periostio è diminuito nel suo fort·e spessore acquistato , g li interstizi dei muscoli presentano scarsi elementi istiocitari, com e se fosse venuto m eno da parte del focolaio di frattura la richiesta degli elem·enti speciali . Ed ecco che in questo secondo periodo si inizia nel callo una fase n1irabile di r egressione. In corrispondenza del tratto di callo oontrale, callo midollare, :vediamo che, gli spazi midollari primitivi, costituiti come abbiamo detto da un vaso circondato da istiociti con qualche elem1ento midollare, si in_g randiscono, non sol<) per rrlaggiore ~urger.e del . vaso, ma specia]1

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[ANNo XL, Nui\ir. 18]

1nente. j)er aun1e11to degli elementi i>eriv;u..; ali cl1e vanno così a formare dei punti mid<)lla1·i \eri e propri, provvisti ancl1e di megacariocit:i.. Le t rabecole ossee ch e stanno all'intorno subiscono invece. un processo di regressione, o n1eglio di m etaplasia anaplastica . Tali trabecole in a l1cuni punti presentano ancora cellule os~ee b·en distinguibili, con un contorno ben i1etto della cellula, ina nella maggior parte questo contorno è scomparso, cosicchè· si vede u.n a sostanza intercellulare uniforme, senza alcuna suddivisione; i nuclei di qu·e ste cellule sono rimpiccoliti e diventati di forn1a fusata e vanno a~ ammassarsi alla periferia della trabecola ossea dove, confinaudo con il tessuto midollare di neoformazione, si confondono con gli elemienti di questo. Con la regressione di consider·evoli parti di queste t.rabecole ossee i i ·tessuto· osteoide vien,e a trasformarsi in un tessuto midollare, dove si vedono immerse delle isole osse~ l e quali in qualch e punto sono divenute talmente lontane le une dalle a ltre da ])Otersi ·c onsiderare come un resiquo del test:uto osteoide primitivo. Al limite di queste iso! t~ in regressione, dove si accl1mulano le cellule: fusate od ovoidali che dalla trasfo·r mazione dell1e. cellule oss·ee provengo~o, si vedono ricon1 parire numerosi ~stiocitì ch e riprendono la caratteristica colorazione dei granuli elettronegativi. Sembra chiaro veà ere come questi e]eraer1ti che provengono da una trasformazione d ell'elemento enilirionale, I 'istiocita, e che llanno acquistato una config·l1razione sp·e cifica di .cellula 0011droblastica od ;osteoblastica e quin.d i una funzione speoialé di maggiore resi~tenza 1)erder1do (1uel]a primitiva granulopessica, ritornino ad uno· stato en1brional>e perdendo ]a configurazione e la funzione specifica e ri.aoquistando la figurazione e la funzione pri1nitiva. Gli spazi n1idollari si ir1grandiscono . ' . . . . sempre p1u e s1 n1ettono ·1n connessione con i <lue cilind1'i di midollo praesistenti; le trabecole ossee r eg·r.e discono e scompaiono e così il 1tlid0llo si è tutto ricostituito con la sua caratteri~tica con1posizione di midollo funzionante. Gli istiociti ch e in esso si trovano prov~ng·ono in g ran parte dalla regressione degli osteobla!'1.ti i quali ritorna110 così al loro stato primitivo quando la funzior1e a _ cui e-rano chiamati è finita . Ben altrimenti .a vviene in corrispondenza del · lrallo cli callo interm edio , o interstiziale. Qui,ri il tessuto osteoide, ch e ha la caratteristica d i presentare i suoi 1elementi con disposizione. disordinata comincia a farci notare dapprima un certo ' orientamie nto delle cellule specifiche secondo la lunghezza della diafisi . E da u11 i)eriodo di transizione, in cui gli elem·enti ossei sono ancora disposti tortuosamente, passiamo ad un altro in cui ·essi sono disposti i11 fila parallela intorno ai vasi , orientandosi tut!i in modo armonico. Le cellule del tessuto osteo1de diventano più adulte perdendo l'aspetto di osteoblasti .ed avvcinandosi a quello della cel-

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{.i\.NXO XL, ~U:\I. 18)

SEZIONE PRATIC..\

Jula o sea definiti' a e s1 ricovro110 di la111elJe (. alcaree orientate tutte in un dato senso. Intorno a questi nuclei, ove il tessuto osteoide si va trasformando in tessuto osseo, vediamo u11a grande quantità di osteoblasti che provengono da trasformazione degli elen1enti della ca'ità midollare pri111itiva, ricca di istiociti e }Jrovvìsta del va o sanguigno cent1·ale. Dag li ele111enti istiocitari ve11gono .p rodotti ancora nuo' 'i osteoblasti i quali , depositandosi intorno a l 11ucleo dj tessuto osseo, lo· ingrandisco110 sempre più. Ne conseg·ue che la. lacu11a midollare primiti a si va sen11Jre più restringe11do IJer lo accumularsi degli osteoblasti i quali n1ano 1naJLO finiscono per obliterare lo spazio IJrimitivo. e:on la germinazione eccentrica degli eleme 11ti i"tiocitari le varie trabecole os ee t- i incontra110 fra di loro e si fondono inostrandoci an cora nei ]Junti di unione g li ultimi osteobla .. ti giovani , <•ppena abbozzati. Quando l e travate di os o :--0110 i11g rossate e sostituiscono tutta la lacuna 111idollare, il vaso dell'antica lacuna pri111itiva ~i rim1>i ocoli ce note' ol111ente e rin1a11e nell a ~11a po izione caratteris tica a form ar e il \'aso d cl canale di Havers. ~la non tutti i 'a i dell e lacune midollari primitive rimango110 , poicl1è una gra11 parte di essi, ridotti ad u11 e il i in10 lume delin1itato da poche cellule endo teliali , sco1npaio110 completamente, essendo il loro po~ to occupato da elementi ossei ch e si ao-giungono alle rimanenti per forn1are i I t e uto lJiù compatto. Così in questo punto vediamo ch e 1,on solo sono utilizzati tutti g1i elem enti che facevano parte d el tes uto osteoide già forma to , 11ta ancora nuo,1i osteoblasti \'e11gon o provveduti dag li istiociti. Questi nuovi elem enti ch e ::- i aggiungono vengono a riempire g li pazi rr1idollari del 1essuto osteoide il quale acquista Jn.aggiore aldezza. Esso in tal punto a sume 1'a, petto di tessuto osseo, senza lacune midollari, cioè di tessuto osseo con1patto, capace di :-.opperire alJ a funzione di sostegno nella ma11iera più icura. In tal punlo non avvien e qua11to abbiamo visto nel callo midollare, anzi as~is liamo ad un con solidamento del tessuto che Yiene a costituire un callo osseo definitivo . Anc he }Jer questo fenon1eno ch e viene da I1oi obbiettivamente rilevato e per il quale in ' ochia1no u110 stimolo funzionale, capace cli richiedere non solo una ulteriore forn1azione di tcs uto o teoide ma anche la trasformazione di que'"'to iu tessuto os eo compatto, dobbia1110 i11vocar e ancora la natura ch e ha dotato il n o._ lro organismo di co·sì con1plessi e delicati poteri di r egolazione. !Finalm ente nel callo periferico assistiamo , con un quadro di metaplaf: ia anaplasti·c a, alla r egressione del t es uto o. teoide, co111e per il callo midollare. I tioi ele1nenti diventano fu ~ ati , la osta11za inter ce11t1lare . compare e la cellula libera, diventata simile all 'i tiocita, ritorna ad an1massarsi n e11a tunica periostale, ritornata ri cca di elementi e111brionali . Da qui una parte di questi , che J1a11no riar qui tata la proprietà o-r anulopessica ,

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si orientano verso le parli molli e , riguadagnando l 'interstizio mu scolare, ritorn,ano ai punti di pro enienza primiti a. (~ on la midollizzazio11e della parte di callo centrale, con la ossificazione di quella interstiziale, con la fibrificazione di quell a periostale vediamo ]a ricostituzio11e esatta dell 'osso nella n1aniera più perfetta, tanto da non potersi più trovare traccia della le ione. Tutti gli elementi inobilitati nella prima fase, che possiamo racchiudere in un unico li po, l 'istioblasto, so110 stati utilizzati fino alla differenziazione massi111a di elementi. ossei e cruesti 1)oi tra formati con una precisione tale ch e noi possiamo definire al n1icro copio quale sarà Ja parte del callo ch e ricostituirà i tre punti, midollo, lami11a , periostio. La natura ha n1obilitato in ecce o gli elen1e11ti e co truito in eccesso il tes: :iuto i)rovvisoriamente adatto alla contenzion e dei monconi ed essa st essa pensa alla smobiJitazione, facendo tornare og·ni ele111ento al suo "la to 1)rimordia1 e, lasciando n el punto sede di lesione soltanto quelli ch e so110 richiesti dalla fun zione. La ricostituzione del canale midollar e, delle la1nine ossee i11t ern1edie, della tur.ica periostale che possian1 0 seguire passo a pa o rappresenta per 11oi u11 feno111eno meravio-lioso. Esso ci fa amn1eLlere ch e n elle manife tazioni della natura e iste un principio teleoloaico, un fin e preciso da raggiungere per il qua le es a dispone armo11ica1uenle di tutti i suoi inezzi. el caso in e an1 e un ele1nento u11ico a ·urne delle fisonorr1ie speciali a seconda la funzion e cui è chiamato e ritorna infine al suo punto di origine dopo a ' er rive tito aneli-e 1nomenti di eleva ta differ enziazione. Sembra di ' ede r e in q ue Lo s' olge r . . i di fenon1 eni naturali l 'epi odio d ella 'ita del vecchio romano L1le ritorna alla quiete del campicello quar1do g li vien meno la fu11zion·e che l 'avea cbiarnato alle più alte caricl1e dello Stato. Ma alle volte la natura è da noi con trastata ed an che tratta in inganno. Quando i frant111-en Li ossei non vengono g·iusL'appo ti e 'i rin1a11e una o-ra·n de rin1 a di fra ttura, quando r elano fra i capi g rossi p ezzi di tessuti rtecrotici da dissolver ei, alJ ora il lavoro di ver1ta n·. olto J)ÌÙ lung·o, J) ÌÙ difficile, ed alle volte rj chiede degli anni prima ch e venga con1pleLG1lfl la rico tituzion e. Qualch e 'olta l 'i11tervento nostro, appo11 endo delle pia ~tre di co11tenzione al] ' i11Lor110 dei pezzi o ei fratturati fa sì che la D <ltura non può raggiunger e il focolaio da tutt e le parti di mobilitazio11 e e<l in tal caso il laorìo del tessuto midoll are cd inter stizial e de l1'osso diventa enorn1 e, n1 e11tre quello periferico . embra da1Jpri11la disorie11tato. Sj 11a infatti in tal caso una produzion e di tessuto a ~ t eojd e, non più rivolta ver, o 1'osso , ina ver, o le parti m'Olli. Ma an J1e questa racchiude uno scopo del processo natu1·ale il quale tende a raggiungere l 'identico tentativo di produzion e di tessuto o . . teoide cl1 e ' 'iene dal rapo oppos lo e ch e si mantiene a11cl1 'e . . so all 'estern o


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IL POL fCLlNI CO

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lANNO XL, .'.\ l.;)[. 1 J

de l corpo e ·Lra11eo. E così 'edia1110 questi due g licolisi di,'en la poi a11aerobica e i ca111bia in t e11lalivi raggiu11g·er e lo scopo qua11do si a - cellula ferment o , carattere ch e viene riprod otto 'era la formazioue di un c ili 11 dro di tessuto 11elle cellule figli e; possiamo sperimentare l'aost.eoid e cl1 e co111pr·ende i1·el s u o ir1terno , come zione d~'li ~cidi g1·assi formatisi dallo sdo1)ir1 una 1cap s ula , tutto il focolaio di frattm·a ed piamenLo di li1)oidi , i quali precipitando i l calil corp o ·e'" trar1eo da noi ,µo lo µer la coarta- ei o . agireh ·b ero ·em pre co litued o u n terre110 zione. In c1ue t.o caso però il laYorio cl1e 1'or- o1igocalcico . Con il ca1nbia m ento dell 'ambie11ga11ism o 11a fallo è , -er amente g r ande ed il callo Le pos ian10 11Jen are ch·e avven ga il cambiaacqui sta delle dimen ·ioni ' 'a rie fino a delle Jltento d ella cellula la qua le n on è p iù l a norinalforrr1azior1i c h e, per quanto i11ostruose. son o 111ale cellula della rigenerazione , n1a quella delancor.a spiegabili con un fine ch e g·uida il prola cr escenza forzata, ch e a noi si a ppal esa co11 cesso i1aturale. :Nia anch e in t al ca so i l processo un ricambi o fortem«~·nte variato. Basta pe11sa re p•r olifer ati o si arresta quando la natura ha ch e ·essa a cc1ui ta la propriet à di sci11der e lo ra.g·g·iunto j l su o scopo. eJlo ste so modo con zucch ero il1 acido lattico in u11a maniera qua.cui in una le ione di continuo ch e colpisce J.a drup la delle cellule norrr1ali , per a111metter e p elle, anche. quando per l 'esten ione della per- cl1e il suo complesso chimico è note,-olmente n1odificato e con esso è m utata l 'attività enerdita noi poniamo a rtificialn1e11Le d e ll e isole di epitelio, la proliferazione si arr·e ta nel n1omen- g·etica. Dalle culture in vitro sappiamo ch e queto i11 cui tutta la superfici e è ri tornata ad avela attività en ergeti ca è posseclt1ta , oltre cl1e re la sua protezion·e epid ermica , vediamo ch e da i le ucociLi e macrofagi , d agli istiociti , i qt1ali la l!roliferazio11e os"' ea si a rresta quar1do la con- son o capaci cli trasformare i11 acido lattico il tin11ità dell 'os o fratturato è ri Labilila. La pro- 56-58 % dello zu cch ero ambie11te, di acquistare lif.erazio11e s i arrest erà p·erchè manch erann o ]e cioè la facoltà di vivere in gran parte a spese soslan ze cl1e i producono i1el focolaio e ch e della fer1nentazion e. P os ian10 vedere in somser von o d a 'limo]o alla di,ri i one cellulare, perm a e valuiare il mon1e11t o in ' ui l 'el en1ento cellulare i1ormale i camibia in elen-l·ento abnorch è si è ragg·iunlo un equilibrio cellulare ch e rr1e, ma l 'essen za e d il rneccan i. nto per cui è corri:;1)onde a11e correlazioni organjch e n orm1a li , n1a è rner avigli oso vede r e ch e questo av- nvvenula que ta trasfor1nazi.one la 11atura ce li ' 1ie11e per \ irtù di un autogover110 che rientra tiene ancora cela ti e la- nos lra 111e.n te corre a1la n ell-e Jeo-gi della na tura. ricer ca d ei più svariati fattori fra i quali quel li Ben aJLro a11cora avvjen e in. cerli indiviclui tl fo11dan1en Lo naturale h a11no il 'JJiù largo adne i quali il proc esso cli n1obilizzazione, e di dentella to. Così cr ediamo c l1e nell 'interno d el1'i .. liocito d eve es ere avvenut a u11 'alterazione p r olifer,azior1e 11on si arresLa più. Per a lterazio11i , dician1 0 r1oi , di org·a1li inter11i cl1e in - che l o sottrae all e i11fl11e11ze regolatrici esteriori le quali ten<lo110 ad i11 fre11are tutte le proter1)retian10 com e d eputati ad infrenare le prolifer azio11 i o ice . ersa c h e tm perturbam e11to liferazioni , o d i allri ch e u11a funzione stimo11ell' equilibrio d elle forze organich e r egolatrici lante e erc ilano su i processi. di rigen erazi one l ' arribiente or ganico si m uta e quell 'armonica ge1ter-a li rapp1·eseuli il p rimuml nioveris dell 'a lri ·pondenza fra te uto e fun zione ~ i a ltera, ·u - terazione cellulare. E i1ascc cosi u11 ·ele1nenlo a11a reo i de , se11za b entrandovi I ' a11archia oellul ar e. L 'eleme11to 1µ1r imitivo c o ì , emplice e d operoso, inquadrato legg·i ri.aturali e di relazione e quindi se11 za 11elle legg~i d ella n.a tura b enign a , divel)ta anar- princi1)io t eleologico dal quale viene forma to u11 tesst1to ab11orm e. Questo potrà present are cl1ico e di sarmonico. Esso non obbedisce p iù alle leggi di rip·a razioue fisiologica e si abban- a t1cora i1ella ~ ua con1pagine i condroblasti e g li d ona alle p iù frena le i)r olifer azioni. Il pro- o. teoblasti , rna non essendo la prolifera1ione cesso per cui l 'el emento cellular e da fisiolo- infr ena la dalle armonich e connessior1i orgaoj cl1e si ha una suddivjsione infinita e t i f<)rgico d\v ien e patologico possiamo .an ch e seg·uirlo g rado a grado con osserv.azioni istolo- 11i.a un n eo1llasma, un co11dro111a, .'.)d e~teorrta. Ed a1tcor c1uando l 'elemento printiti. vo n o11 gic h e chimi1ch e , fisiche , n1a 1,essenza precisa ci ~ fugge. Possia 1110 dire ch e in questa trasfor- è capac-e cli rag.g iungere più la su a fa ~e d i ll1 a "' 1nazione è favorito da u11 a n1biente speciale ch e sima e'•oluzion e con l a diffe renziazio ne coJ1dro noi pos ia m o a iutare co11 un cambiamento od osteobla tjca , ma si arresta ad t1110 staùir1 d ello pH c h e IJuò ele ar i. ver o 1 al calinità , embrio1tale della su a v ita, ec-co che produce 11.n con un ca mbiam ento n-e lla t en sione d ella su a tumore a 1.i,110 em·bri onale. il sarcoma. co11 tutte le su e va riet à. inembra11a ceJlular·e la quale diventa più perAssistia11lo così ad un i)r ocesso proliferativo 111eabile all a idrolisi e f.avorisce i processi di divi ione nuc leare, con un a ume11t.o d ei feno- che: n on rientra più ·nelle armonj ch e leggi n ameni di os idazione d e] glucosidi da pal·t e del - l urali ma cad ei n ella di armon i.a e 11ell 'a narla cellula , co11 u11a i11aggiore pro\1\rista di o- chia 'costi tu endo u11 les uLo 11eoplastico. 111 stanze Jirpoidi . Po ian10 an·cora valu tare I 'azio- C[tlesto manca il p1wi11'cipi? t eleolo~ico, lo ~co.r10 n e. energetica d el potassio ionico capace di sti- preciso d ella su a pro~uz1on e ~d ~nv ec~ ~1 • ~u ­ 1nolare le pro li ferazioni cellul ari e quel la Ji tict1 scire utile e proporzionato a1 b1sogt1 1 funziod el cal c io ionico ch e a quella si oppone nella nali ' diventa inutile e nocivo , fino ad. nJJpOrbio log·ia de lJ a ce.lll1la; Ja o ligo-oss idasi p er cui tare la In orte de ll 'oTgan ismo . I due processi pro liferati,,i son o tuttj e due la rr-llula da P'l)rima a da ttata~i ad una vita di 1

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EZIONE PRATI CA

tjo\ uli a 1''11lo ci org1t1ùci che prese.n IHno i11 comune la o ri o-ine e ~ en zi =t le p rirniti \a natural e 111 lln r lernenlo ir1a differiscon o l du e i1ature <lelle ll ua 1i la J) rÌ1l1 a è h e11i.gna e la seconda n"'la lig11:\. Questa, ri petto al mondo , pt1ò parago1 1n r ·.. i a(L \111 g-ro ,ia lio di anin1ali ' di co ·e ~e 111a lcgg i. . . n1a fin e, J.o·ye pre,ralc i I . i ngolo ~goi-.. 1t1 0 iC' Ja ÌCO'O"e d el più forte, cl1 e portano ~tl di ssolvi1n enl o cd alla inortc tlco-li esseri ; quella ad Ltn a ·ociclà uma11a illtll1a dral a da lla cli ._ ci plina e dà lle leg.g·i per c ui -i rag·g·iunge lo sco1)0 clico della 'ita, ~ o n l 'arn 1011j ca r elaz ion e d eg li s ·eri cl1e l.a co tiLc1iscon o ·C che il sn 111 ino Poeta ùcCini .. ce cc l 'orclin e i1a turalr u: ~

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J

. .. l.c co e Iulle t1uan le 11a11n 'ordi11c lra l oro; e que lo è for1na r l1e J 'uni ,·cr ·o a Dio fa simig li a nte . t PARAD ., Canlo I).

OSSERVAZIONI CLINICHE. Ospedale Policlinico Umberto I in Roma - IV Padiglione. P r i 111 ari o : 1)ro f.

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Mrr..A ì\ r .

Sul mo1· bo di Banti j)C r

il <Joll .

1\1ARIO TRIP O DI ,

a iu to.

LL) in certezze nurnero . . e Lra Je tiuali .ancoru ~ i dil>allc la cla ::,ifi cazione defi11iti va delle cirro,i e dell e iudron1i epato ple11icl1e, il ca rat Lere JJ fO\\ i:-;.ori o cl1e dopo tanti a11 ni d e e a11<;0ra a~:,cg1t u rsi a g ran parte de ll e 1naJattie co1 1tJJre~e nel O'ruppo proteifor111c cieli a ne111ie pJenon1egalicl1e, ci induce a ·pu l>bli carc u11 ca,<J di i11dro1ne di Banti ch e vcr le ue carat teri ·LicJ1 c clinich e e per la ua e olu zion e c1·ed iurn o sia d egn o di un c~rto i11 Ier e_ e. \l. ' ·era , lolefoui : la , nulJjle, di a u11i 34. Gc1ltiljzio H$S CJ I u Lan1c n le i1egati,·o; non ha sofforlo i coJLlu.u i ~sa11te111i d ell 'i1tfanzia. All 'elit di 12 anni sofi'rì di 111odj r i d oJori nll '1poco ndrio cJe lro, ac<·on1pag na li da \ Ol•1ilo ]Jiliare e dH tjr Lt a ubilt crica cl eltJ ,~ u t.e, e scrnbra d a febbre a g rnndi o:cill azioni. Su qu e ta infermità l 'a111111a lnta non sa <~a re u 1:•gg io ri d cllagl i . llicorda o lo c h e g l1arì con1plel i' 1111.?H le dopo circa <I ue me i di ura . 'le ... tru(1t.l a ] 2 ri n n i, le i11estruazioni ~o n o c111}Jre ~ la Lr regolari JlCr ritn10, quali Lii e tJuanli l tt. _\.ll 'i11fuqri di 'JualcJ1e movimento .fe bbril e in ;·a11por10, <'CCrad :J l 'i11fe rm n, ad epi odi jnflu c n la1i. e di un l eggero grado di an en1ia . d el r es to ben so1Jporlato, d:t la 11 L<' rlall 'epoca cl ell a u a 111é\ ll1 l Lia epatica, 11 a gocl" Io fj n o a 11 a prese11t e u1aJa li in di rct a ·nJ u te ed 110. sen1prc l a orato , ·chhc n c p es e \'Olte con grave ta n c h ezr.::t. Ln rnnl a llia a ltttale si sarel)h e ini ziala circa dieci g ior11i or son o co·11 forle sen so di s tanc·h e1za, poco :.rçpeti Lu, lossc secc:1 e in s i st e ute e Jegger o movi1nc 11lo febbrjl c. l~'inf.erma ha nondi1nc n o con Li nun to n lnYo ror c f h1 0 nel ie ri, <yu ~ rido per I ' in ~ o r ­ gen za cl i un forte brivido di freddo, eguito d a feL hrc a l la è la la costrelta a i11et1er ·i a l e tto . Cù11 I 'cl e' rir i d cll.t ff"bbre e l '~ggravar i d c] lo . tn lo 1

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gc11er ale è insorto lcgg-ero d olore alla base d ell 'e1n 1toracc dest ro e d ell 'ipocondrjo dello stesso ìato cd un se:Qso di p e o e di tumidezza a ·tutto l 'ad dome. L 'infer111a enlr a in o spedale il 14-XI-1931 pe r ques ti di l1.1rl•J 1 on h a 1nai a bitato ìn loc-9. . Jil:'t mal:-lricJ1 c J'Jsarn.c ubiel li co . .:\ LJCLLo sofferente .. t u Lo generale diocreto. Co, tiluzio ne ~cheletrica r.orn1 al~ . ~lLlri z ione Lt1011a con partn.ico io :icliposo discr et nn\e nte a1>bond a.11te ed unif.orru~n\cnte distribuito. \l l e n1usco.l [1ri disr.r e t'lrn e11Le lo11ich e . Colorito c~ell a cute pallido, g i allognolo'. Mucose visibili pallide. Sclere legg·er1nenlo pig n1entate in g iallo verso i fvrnici Lin gt1a tnnicl:l , impati11ata. Dc1t t.at11ra sana. Micropoliadc11i a l a lcro-cervicale e ing uinale. Leggeri ed e1ui JJr ctihinl i . 1'emper a tt1ra ubfebbrile \37°,8) . ulla a carico d eJ s i~ le111a iLervo o e dell 'appara lo circol atorio ~~ si eccettua un soffio dolce si: lolico ul cu ore, u dibile . u Lulti i focolai. Polso a 86, rit1nico con pressione di 115-75 al R. Rocci · nl torace egni d1 i11odico ver same11to all a ba... e d c. tra, Yer ·am e11lo ch e ri ulla costiluilo, alla punl 11ra e ploraliYa, tla liquido lin1picl o citrino. Addome : ~Iodica111enle ingrandito in Lutti i su oi cl i:.nnelri e leggern1e n le svasato ai fian chi. Cical ricc 01nbelical e sp o tata jn b asso e Jeggermente s1Jianala. Non reticolo venoso appariscente. Ottusità , j)Os labile ai Jianchi con zon a di timpanismo al cc11tro. Se~so a1Jp e.11a a11prezzabile di .fiotto. Nessun d o lore alla pres ior1e . 1\lilza forlen1 c11 le i1lg·ra11rl i ta: jn allo essa arriva al re spazio inter costale, in basso gi un ge a due di la lrasverse sopra l a cr e~1. 1 iliaca . La ~u a u11erficic è liscia, i I.Qargini otl 11 i , la con i t en za dura elas ticn. R n1obiJe con i •HO' in te nti d el r e piro ed è assoluta m ente insensiIJ ile alla pressione. Il fegato non appar e ingranclilo. Il ~uo margi11c uperiorc è nei lirniti 11or1nal i , n on . i apprezza alla palpazion e J l uo marg ine inferiore, sia ch e L'i11fc rma r espiri tranquill a o che facci a profo11cl e i11 pirazio ui . L 'alvo è stittico. La ininzione norn1ale. Le uTi11 ' ~ 011 0 scarse: conle11go uo poca urobilina no11 ' J' ig 1nen t i r1è sali biliari. rt l iqui{lo e~ lratto d al la p le t1ra d estra ha i caru LI e rj di u u. trasudn Lo. La febbre ch e aveva ri1nesso dopo i1 · suo ingr es o in osp ed ale, l'i nlc a 40° a l 2° giorno di dege n za. prece(lt1la d a inlc11 ·o bri vido di freddo. La cute e le sclere a su1nono con le mporaneamente un <·o lorilo fra n cnrue11Le illerico e le urin e contengo rto abb o11dante urobilinn e scar si pigmenti e ali biliari. Coles le ri11emia 2 ,15 %0. Le feci rimango110 colorate. L ·e am e d el sa n g l1e dà il eguen le reperto : Gl. rossi 2.900.000, Hb (al Sahli) 80. Valore gloJlu larc 1,37. GJ. JJia11chi 12.000. L 'esa111e inorfolog ico mette in eYidenza n1odica a nisocitosi , leggera policromalo filia , qualch e relicolocito, qualche uor1noblasla, non microc iti a palla, normale il nun1ero delle piastrine. Neutrofili 89 %; eosinofili I %; linfociti 6 %; n:\Onociti 2 %; m etamielociti 2 ~~ . R esis tenza g lobulare 0 ,48-0 ,:36 s11l sangue tolnle, sull e emazie deplasm a ti zzate 0 ,48-0 ,38. Tempo di en1orragia e di coagulazione norr11ale . Feno111c no del l accio n eg·a tiYo. R. di J. van den Bergh : i nel irelta inco1npleta . Emosiderina assente nelle o rine. Sangue assente n elle feci . R. W . negativa . La t en1peratura dopo essersi 1na nle11uta p er pocl1c ore a 40° ri1nette compl e la n1cntc cl opo un


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u IL POLICLINICO

gior110, rimanendo i11 seguilo al disotlo di 37° per tutto il decorso dell a malattia. Il versamento addominale ch e era aumenlato col sopravvenire de1la febbre , diminuisce grad alament~ fino a scomparire quasi del tutto verso la fine della 3a settima11a di degenza. Anche il tumore dj inilza gradalame11te si riduce fi110 a c irca i 2/3 del volume pri1nilivo }Jer ri1na11ere di poi slazionario. L 'ittero con tempora11camenle ... i colora, residuando infine una ti11la subitterica della cule e delle sclere. .i\.11 ch e jl ver an1e11to pleurico si ria sorbe, nlenl r~ per sist e l1n certo grado, d.i su cculenza della cute, specialme11Le evidente sulle reg. pretib.jo li . Con il ridursi del Yers~ento addominale, l 'a(ldo111e esse11do diYenuto più trattabile, si rie cc a palpare 1'ala sinistra del fegato che deborda di crualch e dilo sott o l'arco, il suo margine è t agliente, au mentalo di consistenza, non irregolare, indolente, i11obile con i movimenti c.lel respiro. La ~ uperficie del fegato, per quanto lo co n scn I e l a u ::t limita la esten ion e, non appare irregolare 11è gr anulosa. L 'i11fer1na per quarl:to m igliorala è sempre forlen1ent e :lebole, pallida giallognola e sofferente di Yagl1i e d·iffusi dolori addominali, ch e talvolta si localizzano alla metà sini stra dell 'addome. L 'al o è sempre stitti co, salvo talvolta dopo i pasti quando , ~n coinciden za dell 'aecentuar si dei dolori, e111ette feci liquide di nessuno aspetto s peci ale. Un nuovo esame di sa11gue eseguilo il 26-XI-1~31 , dà: Gl . rossi 3.400.000. Gl. bianchi 9200. IIJJ 80. V. globulare 1,17. La ricerca di parassiti e di emorragie occulte i1elle feci riesce sempre n egativa. Urobili11 a empre 1) re ent e i 11 discreta q11anlità n el le urine, pig1nenti e sali biliari assen Lj . Esa1ne del an gu e del 17-XII-1931: ·Gli. ro i 3. 200.000. Gl. bi an chi 4800. Hh 60. V. gl . 0,93. Hc isle11 za globulare 0,44-0,36. Esame del sangue del 22-XII-1931 : Gl . ro si 3.370.000. Gl. bian chi 3699. Hb 66. V. g1. 1. E. del Sélngue del 1-I-1932: c;t. ro , i 3.300.000. Gl . bianchi 4400. HJJ 56. V. gl . 0.80. li'or1uula leucocitaria: n eutrofili 77 %; eosinofili 4 %; basofili 1 %; linfociii 18 <}'~, mielociti 4 ~6 ; 1nela1l1 ielocit i 2 %; lll0110C.ili 3 %. . Essertel o n"l iglioralc le concliziouj g·en erali cl cll 'i11ferma, ri1naneJJdo tazionario il tumore cf j 111 ilza e 1a Lin ta 11bil terica e nel con cetto cl1c ' j tratlava di u11 111. <li Ba11ti al 3° tadio , i co11siglia ì ' in tcrYen to operatorio })er splen ectomia, rl1e viene acr eltu lo d:-iìl ' infern1a ed esegui lo il 10-l-1932 (prof. Puccinelli). All 'apertura del cavo addomin ale i rinYien e scarsa qua11tità di liquido lil)ero, gro ~o lumor e cli l11il za pri,Yo cl 'nclercnze , fega to a lrofico (1'a lrofia colpisce prevalenleme11le il lobo ,S.) di colorito g iallo zaffer ano, a superfi cie u11ifor111cn1entc co. parsa di piccole granulaz ion i. Le Yene splenich e r1on appaiono LLirgicle, n1 a ·olo l egger 1ne11tc j pes ile. Splrnectomia. E:a1ne <lel1 a n1ilzrl : Pe ~o 980 g r . CttJ) nl ~ rt1go a e in alcuni p,u11ti forte1ne11te ispessita . Al taglio si presenta di colorito rosso uniform e, la polpa è co mpa lta e legg·er1n ent e untuosa a1 t atlo. Es. istologico (prof. Nazari) : Sclerosi con n e l livale fibrosa dell a capsula, delle trabecole e clell n .,ostanza della polpa. Scomparsa d i gran numero di folli coli. Degl i esi5tenti alcuni ono atrofi ci , altri si prese11 tan o come picC'oli noduli rotondegg ia11 ti co till1iti cl a tessuto co11nellivo, in lieve

[ANNo XL, Nu~r. l ~.

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fa e di degenera" ioJ1e jal i11a . . Gli cleme11li propri deUa polpa sple1tica so110 assai ridotti e in alcu1tr..: zon~ s~

nota la loro totale scomparsa. Non si scorge deposito di pign1ento nè r eazione macrofagic;i . Segni di legger a endoflebite dei grossi tronchi Yenosi dell 'ilo. Diagnosi a11alomica: milza fibroadenica di tipo Banti. Il decorso p ost-operatorio è o ltimo. La feri ta g ua~isce p er prima i11 lOa. giornata. Le condizioni generali sono buone. L 'inferma riacquista g radatamente le forze. L 'addo1ne è soffice: non esi ste traccia di versarnc11lo. La cute e le mucose riacqu is tano il loro colorilo normale. Esame del sa11gue del 27-1-1932 : Globuli r os i 4,630. 000. Gl. bi a11chi 6300 , Hb 62. V. gl . 0,69. L 'inferma viene dimessa il 24-11-1932, solo p eri t endo della sindrome clinica preoperatoria i leggeri dolori addominali e le crisi di diarrea po~ tp~andiale, ch e però si attenuano e poi scompaio110 del tutto dO!)O una cura di estral Li epatici. Dopo sei mesi scompaiono an ch e i leggeri ede111i pretibiali e si r egolarizzano le mestruazioni, m ercè una cu ra di e tratti ovarjci. ()ggi, a distanza qua i di un. an110 dall 'in Lerve11to opera torio, I "inferma può dirsi clinican1ente g11arita. 1

Riassumendo , i1eJJa 11ostra in fern1a si an11u11ziava in1pJ·ovvisa111ente, con scarsissimi seg11i precursori , del . resto molto banali (aste11ia, inappetenza, ecc.), una si11drome costituita da gr-0sso tumore splenico, febbr e, subitter-0, ascite e modica anemia caratterizzata da din1i11u zione dei globuli ros -i, v.a lore globulare aJ <lì sopra dell ' unità con scarse alterazioni morfoJ1 ·giche a tipo pernicioso e i11odica leu cocito i con neutro Olia relativa. uJla nei .prec€den I i anamn estici e I1e pote ... se far stabilire con e al Lezza la data d'insorgenza del tumore di n1 ilza , il quale tuttavia per ]a ua noteYole grandezza do, reva, con ogni presunzione, esser -i iniziato n 1olto tempo prin1a dell 'insorge11i'a dell'attua] e malattia. ulla i1e lla toria e all 'esam e de ll 'inferJua cl1e deponesse µe r u110 stato di m ala!tia dipendente da lues, m alaria , tubercolosi, alcoolismo. L 'inferma portatrice inconsapevole di un tumor e di 1nilza cr onico, ad evoluzione certamente leuti ' i111a, e di una Jeggera anemia. del resto quas i perfettamente sopportata , -i ammala ad u11 certo punto improvvisamente e con1e amn1ala la acuta vien e portata in osi 1edale. Al pri1no esan1e la milza , n1olto gros a~ dura, giunge a due dita tra er se sopra la crest.a iliaca, essa si riduce in seguito g radatamen 1e, c·ol ce are della febbre e col <liminuiredell 'ittero e de11 'ascite, fino a due terzi de] uo volume primitivo. Scartata l 'ipotesi , assolut a· m ente insoste nibile di un tumore di milza acuto ( tifo , . . epsi. malaria , ecr.) in qua]e sin drome poteva e er e inqt1adrata la splenon1egalia cronica p resentata dalla r1 o~ tra i11ferma~ La pJenon1ega li a doYe,ra cioè con ider.arsi pri-


SEZIONE PRATICA

mitiva oppure secondaria a le io11i ei)aticl1e o -sang uigne ~

L 'ipotesi di una leucen1ia n1ieloide o linfoide (di quest 'ultin1a ]a forma splenomegalica pura) i.~ote ,-a essere facilmente scartata per l 'asse11za di seg11i en1atologici . Nè si .poteva pensare ad t1na 1nielosi o linfoadenosi aleucemica data la pre enza di ittero e di as_c ite assolutamente estra11 ei a quest e forme morbo e. Più difficile era eliminare l 'ipotesi di una malattia di Hod crkin a 1)redominanza splenica . Ma la n1a n ca11za di eosinofilia, di prurit·o, la pre . . enza di ittero e di a ci te e il deeor o ulteriore non parlaYano in favore di quest'ulti·m a form a morbosa. J)iù log ica i presentav.a la do111anda se non si a' esse piuttosto a ch e fare co11 una sindi'<>me spleno-epatica. P er la cirrosi e1)atica splenori1 egalica deponevano infatti l 'ittero e l 'a cite, l'anemia, e l'impossibilità cli a1)pr ezz.are a l di sotto dell 'arco costale il margine inferiore del fegato . Ma riusciva strano come la s i.ndrome si fo.. ,.. e tabilita quasi acuta111ell1e , che n o11 fosse stat a preceduta da disturbi di.. peptici n è da altri segni di stasi portale (gastrorragie, enterorragie, emorroidi) e come alla .., ua base mancas..::e qualsiasi fattore eziologico capa e di produrre cirrosi (etilismo , lues in tossicazioni. ecc.). D'altra 1parte il tumore ~plenico sorpassa,~a i limiti di grandezza comunem ente r:-t,:r~Iiunti dal le milze cirrotiche, sia pure da quelle f-0r1l:1 e descritte come varietà iperspl enon1 egali ch~. ( '. omunque l'ipotesi di una cirrosi iper plenon1ezalica fu lungamen te prospettata. Po teva int anto discutersi se p<>te,·a o no trat tar... i di un 'anemia pernicio. a a forn1a "'l)}e110n1egali ca tipo Bignarni-Striimpell . Ma a11ch e in tali forme di anemia peirniciosa la n1ilza 11on raggiunge mai volumi cosi c,on side revoli e cl 'a ltra pa.rte, per quanto il valore g lobular e ._ i f Of'se. nel periodo più acuto della m alattia, n1 a11 tenulo al di sopra del] 'unità , la for111ula en1:l t ira ritornava presto senza alcu11a terapia sp,er ifi ca al ti110 di un 'an emia secondaria. Esi. teva inoltre leu cocitosi in luogo di leu copenia. Scartata l'anen1 ia pe1niciosa, delle ~indromi plenicl1e pl11~e 11on rirrlanevano a discuteTe cl1e i tumori delJa milza e le infiammazioni cronich e di es. n. Dato i ca ratteri della tumefazione spleni ca, liscia , a contorni regolari, indolente, i tumori (can cro , cisti d ermoidi o idat icl1e) J)Oteva110 venire facilmente scartati , come fa ci1 n1 eJ1 te era110 da scartarsi ancl1e iJ n1. di Ga11cl1er e. di Nien1an -Pick. La sifilide er ed itnrin o acqui..ita per la rnan canza di altre le" ioni lt1eticl1e. di ei)at-0111eg·a li a concomitante e 1)er la n egatiYità delle reazioni sier ologiche , anda,ra i)tlre senz 'altro elimin.ata , così 11ure la 1na1

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laria , la tubercolosi , il Kala-azar, la bilia rzosi per la 111anc~nz a, i11 fa,·ore di quest 'ultime, di ogni concomitanza clinica o commemorativo anam= n estico ch e n e rendesse ·plausibile la di• cu ss1one. Dovevamo infine don1andarci e no1t si trattava di un ittero emolitico, di una splenomegalia tro mboflebitica primitiva o di una anemia plenica. Un ittero em olitico si rendeva plausibile per il quadl'o generale della ma lattia (seb· bene il lu111ore di milza esorbitasse di molto dal volum1e comunen1ente raggiunto dalle 1nilze emolitiche), per l 'an emia e il valore globula re relativamente a umentato , per la leggera 1·eazione 1r1ieloide del san g ue e per la reaz . di Van den Berg h positiva indiretta·. Ma in favore di u11 ittero e1nolitico congenito o .acquisito nettamente si opponeva la r esistenza g lobulare ripetutamente trovata nor1nale, anzi leggermente aumentata (come accade n egli itteri da ostruzion,e), sia s ul sangue totale ch e sulle emazie deplasmatizzate e i segni di iperten sione portale (ascite) presenti n ella nostra a n1malata. L 'inizio brusca, il forte tu·m ore di i11ilza e il suo successivo decrescere, la febbre, l'ascite avrebber·o trovato facile spiegazione nell'ipotesi di una. tromboflebite prin1itiva della splenica, con diffu ione alla porta (a cite) se a tutti questi segni si fosse aggiun ta una gastro- o ente- · rorragia, complicazione t utt ' altro ch e obbligatoria n1a 11ecessaria n el i10 tro caso .p er giustificare la regressione del tumore splenico. Non restava allora ch e di accettare la diagnosi di a n e n1ia sple11ica . Ma quale varietà di anemia splenica~ ~ n oto con1e sotto il nome di anemia splenica vanno comprese numerose malattie ch e non 11ann o di comune fra . loro che la SJ)lenomegalia e l 'anemia , feno1r1eni da cui è caratterizzata u11a t)arte almen·o della loro evoluzione. I fran cesi dist ing uono quattro ' 'arietà di anemie sple11icb e : 1) l 'a11en1ia spJ c11ica ' 'era che n on terniina inai con cirrosi epatica; 2) l a splenomegalia en1olitica, ' 'er o caput mortuu·m delle ane111i ~ splenicl1e 1 come si esprinJ e Aubertin , cl1e è caratterizzata da un quadro di spleno:. megalia e di anemia perniciosa a car attere fatalmente progressivo; 3) la rr1a1attia di Banti; !) le nlicosi della milza o s1Jlen·omegalie siderotiche di Ga1nna . Per quanto non tutti gli AA. sono d 'accordo nell'accettare il tern1ine di an,e mia splenica, compor tando tale n ome una confusione inevitabile tra malattie di patogenesi ed anatomia tutt'affatlo differenti, p ure, a scopo didattico e forse pii'1 terapeutico, noi r.rediamo sia l1tile di n1anten erlo. Infatti in questo genere di anemie , qualunque sia la ' 'arietà cl1e venga poi con sta-


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tata al ta,·olo operatorio, la 1Jle11ectomia è quasi serr11Jre indicata. Ora, poLendo n·o i scarlare i1ella nostra inferma una rrlicosi della milza ed un 'an emia emolitica pura per la corrtpartecipazione evident e del feg·.ato al processo morboso, dovevamo noi ammettere un m. di Banti al 3° stadio oppure ritornare al c·oncetto di cirrosi epatica ipersple11omegalica? Invero della malattia di Banti al ·3., stadio prese11ta va la nostra inferma i segni 1p1rincii1ali: tun1ore di milza duro , anerr1ia, ascite e fegato ridotto di volume. Ma oltre apparire stro.JlO com e il 2° periodo avesse potuto dec orrere in rnaniera così silenziosa , come spiegare la febbre, l 'ittero, la rapida comparsa dell 'ascite e ]a sua r egressione e sopratutto la form 11la leu cocitaria del tutto 1Jifferente da quella del m. di Banti P D 'altra parte come ammettere una cirro ,i epatica ipersplenomegalica giunta alla u a fase atrofica senza che l'inferma fosse scaduta n el suo stato generale e avesse mai presentato il più piccolo segno dispeptico? Nell 'incertezza noi preferimmo inclinare verso la diagnosi di anemia splenica in genere e in particolare per il m. di !Santi e proponemmo l'atto operatorio. Il risultato dell'atto oper,a torio, la biop . . ia e J',evoluzione poi confern1arono la diagnosi di 111 . di Banti. 1

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** Qual i deduzioni possiamo ora trarre dal quadro cli11ico ed anatomico esposto~ È n oto come da buona parte di studiosi , svecialmente stranieri , è me sa in dubbio l'individu,a Jità a11aton1ica e clinica del m. di Banti. Ep1)iJ1 ger e Rossle (per non citare che gli AA. più recenti e più autorevoli) farebbero rientrare il morbo di Ba11ti, insieme con le c.irrosi pig111entarie, nel grup]JO delle cirr·osi splenomegaliche , ca~·atterizzate da cospicuo tumore di milza e dal fatto cl1e in esse le lesioni epati ~l1 e ~arebb ero secondarie a quell e splenicl1e. DelJ e tre form delle cirrosi plenomegalicJ1e di Eppinger, una Dccom pagnata da ittero, l'al· tra da anemia talvolta a tipo pernicioso, la terza no1t accorr1pagnata da ittero o accompagnata da ittero lieve più si avvicinerebbe per le caratteri . Lich e cliniche ed anatomiche al 10. di Banti. L '_I\. ritiene anzi che m·olti dei casi che vanno nella letteratura con la denominazione di m. di Banti in realtà appartengono alla 3a forma in parola: per i rimanenti casi (appaTte· ne11ti sempre a questa 3a forma) Epping·e r ne giusti Oca la separazione, anzitutto perchè la fibroadenia non corrisponde esattamente a quella d escritla da Banti e poi perch è (nei suoi casi aln1 eno) la malattia si sarebbe iniziata ~empre 0

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con disturhì i11lestinali a sin I on1aL01og·ia di i ttero catarrale. Interessante è ch e la splenectomia anche in queste forme di cirrosi, se fatta temipestivar11er1te, può arrestare o ritardare. secondo gli AA. , il decorso della malattia. Queste idee di Eppinger non hanno però incontrato il consenso generale. Nell 'ultin1 0 Congresso <li Medicina Interna (1032) il D 'An1ato si dichiarava non fa-vorevole al concetto degli AA. tedescl1i, ritenendo t1·oppo limitato il gruppo da essi così circoscritto di malattie epato-lienali .in confronto delle cirrosi epatiche propriamente dette , dove anche la miilza partecipa conte1nporaneamente e non secondariamente al processo cirrogeno. Per il D'Amato non è comunque da applicarsi al m . di Banti lo stesso c·oncetto ra portuale che lega tra di loro le lesioni dei. vari organi sia nelle cirrosi epatiche che nelle cirrosi ipersplenomegaliche. Nel m. di Banti esiste tra splenomegali-l e cirrosi epatica un rapporto dr precessione ch e non esiste nelle altre f orn1e di cirrosi, sia che ]a causa rf1orbosa in queste ultime si svolga. a preferenza sul tessuto epiteli~le del fegato, c.ome avviene nelle cirrosi co muni , sia ch e si svolga nel tessuto reticoloendoteliale, come accade nelle cirrosi ipersplenomeg·aliche. Per g li AA. tedeschi al contrario le cirrosi ipersplenomegaliche e più in generale le affezioni e pato-lienali, alle quali il m . di Banti certan1ente appartiene , debbono essere considerate come affezioni sistemiche r eticoloendoteliali da separarsi nettamente, per ]a loro patogenesi, dalle cirrosi epatìche in senso stretto . Ciò premesso, vediam.o se dalla storia della nostra inferma possa ricavarsi un · qualche filo logic·o che. ci dia spiegazione degli episodi da cui fu caratterizzata la sua malattia. Se noi esaminiamo dappresso la storia dell'inferma vedia~o che l'unico dato che segnerebbe l 'inizio probabile dell'affezione è r.a.p presentato dall 'episodio doloroso a sede ipocondrica destra 1 seguito da vomito e subittero verificatosi. all'età di 12 anni. Poichè di calcolosi non }Jotev.a trattarsi dato il dec·orso p iuttosto lungo dell 'affezione (due mesi) e l'ittero che se di calcolo si fosse trattato, sarebbe stato più intenso e si sarebbe certamente accompagnato ad una pili imponente sintomatologia dolorosa , nè di colecistite, poicbè male ci spiegheren1mo l l 'ittero , bisogna ammettere che l 'infern1a am!llalò allora di llQ processo di epatite acuta di orig ine infettiva . Sembra (dalla storia) che questo episorlio segnasse l'inizio del qua~r·o ane· mico , da cui l 'inferma 11on doveva più liberarsi e che culminò poi col quadro morboso che abbiamo descritto. Ora è noto che la cirrosi epatica può decorrere talvolta anche a lun-

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go fino ai suoi u]timi stadi muta o qua ~ i di ... intorni, e che le caratteristiche istologiche della milza cirrotica, come ha per primo dimostrato Oestreicb, non corrispondono a quelle di una milza da stasi, ma ad un processo di iperplasia della polpa, rilevabile fin dai primi stadi della malattia. Poichè il processo splenico, così concepito, deve in certo moqo considerarsi autonomo nel suo sviluppo rispetto a quello epatico, nulla vieta di supporre che la causa della n1a1attia cirrogena possa colpire in primo tempo in modo preminente la milza. In questo caso, ove si ammetLa che la malattia epatica decorra in maniera in o1itamente cronica e subdola, il tumore splenico passerà in primo piano as urgendo a malattia primaria, fino a che i primi segni clinici non tradiranno la sofferenza epatica. Ma per accettare questa ipotesi do,rremmo ammettere nella nostra inferma una continuità di malattia tra l'episodio epatico sopravvenuto all 'età di 12 anni e la cirrosi atrofica del fegato constatata all'atto operatorio. Ciò che non crediamo sopratutto per il lunghissimo tempo intercorso (22 anni) tra l'una e l'altra affezione. È i11verosimile infatti pensare ad una cirrosi epatica che per 22 anni, in un organismo in piena attività di sviluppo, si sia svolta silenziosa e senza il più piccolo segno di insufficienza epatica e di stasi portale. Si potrebbe tutt'al più amn1ettere , sempre con una certa riserva, dato il lungo tempo in· tercorso, c..he l'agente infettivo che diede luogo al primo episodio di epatite abbia potuto per una semplice successione morbosa localizzarsi poi 11ella milza segnando l'inizio della malattia splenica caduta dopo 22 anni sotto la nostra • osservazione. Come allora interpretare l'episodio ittero, febbre, ascite presentato dalla nostra inferma al suo ingresso ali' o pedale? Se l'episodio non poteva ascriver i a . i ntomo di una cirrosi epatica rimasta fino allora latente, dato anche iJ suo ra·p ido apparire e il suo dileguarsi nello spazio di pochi giorni, quale poteva esser dunque la &ua origine? Scartata la possibilità di una tromboflebite primitiva della splenica per le ragioni già dette nella discussione diagnostica e per la presenza nel caso nostro di ittero, com plicanza molto rara ed episodio qua i ter minale nel corso delle tromboflebi ti primi ti ve del I.a splenica, ·potevamo attribuire la febbre , l'ittero, l'ascite ad una tromboflebite splenoportale complicante la splenomegalia Bantiana? Per quanto l'ascite sia stata posta dal Banti tra i fenomeni del terzo periodo e come tale attribuita alla cirrosi del fegato pure il so]o fatto 1

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di una trombosi complicante della splenica e della porta non potrebbe fare escludere il m. di Banti. se si ammette che un trombo può impiantarsi secondariamente su di una parete vasale già alterata da un processo flogistico sclerotizzante. E nella m. di Banti, come è noto, è molto frequente la endoflebite sclerotica cronica della splenica. Lo Ziegler infatti ammette, per spiegare le asci ti che insorgono prima che il m. di Ba11ti g·iunga alJ.o stadio della cirrosi epatica (opinione questa espressa dal Senator, ma basata sui dati esclusivamente clinici) che sulla parete della vena porta e splenica o-ià colpita dal!' endo flebite sclerotizzante, come si osserva nel m . di Banti, .possano depositarsi dei trombi, donde la stasi nel circolo portale e l'ascite più o meno volun1in·osa a seconda del grado di ostruzione dei vasi splenici e portali : ascite che può in seguito regredire e scomparire per la organizzazione e cicatrizzazione dei trombi. In favore di questa ipotesi starebbe nel caso nostro il ridursi n·otevole del tumore di milza contemporaneamente all'attenuarsi dell'ittero e al riassorbirsi dell'ascite. Ma a parte il fatto della mancanza di gastro- e di en terorragie atte a spiegarci la riduzione del tumore di milza , invero considerevole di fronte ad un'ascite sì modica , com e con ciliare con que La ipotesi il quadro cn1atologico speciale ·p re entato dalla nostra inferma e l 'ittero? È noto che nella splenon1eO'alia tro1nboflebitica il quadro anemico è a tipo cloroti co con 1el1copenia qualch e volta considerevolis ima (anche sotto i 2000) e frequente 1infocito ... i relati vn (Frugoni). Il contrario si a vYera,·a nella no ... tra in ferma: anemia cioè a tipo pernicioso , con leucocitosi e neutrofllia relativa. L 'anemia 1)erd eva poi i suoi caratteri di pernicio. ità e la leucocitosi cedeva il Posto alla leucopenia (come si ha nel m . di B~nti ) a mano a l11ano che il quadro acuto si dileguava e che l 'ittero e l'ascite si attenuavano. L'ittero d'altra ip arte era, nel ca o nostro , del tipo òegli itteri di origine epa tira, itt ero primitivamente dissociato e ucres ivamente totale, cioè con ritenzio·n e in circolo di sali biliari pigmenti· e colesterina. Se l'ittero era dt1nque di origine epatica , perchè attribuire all'ascite altra origine? È noto infatti , sopratutto per g1i tudi di Abrami e Wallich, che alJ 'ascite dei cirrotici non si attribuisce oggi una genesi esclusivamente meccanica , ma che l'ascite, come gli edemi, sono anche una diretta conseguenza dell'alterata funzione della cellula epatica che regola , allo stato norn1ale, il m etabolismo dell'acqua. Ne deriva ch e l'ascite, come l'itte ro, può inserirsi nel corso di 11na cirrosi 1

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pur T•OO ra1)presentando una tappa evolutiva di questo , ma solo un episodio di epatite parenchi matosa susceLLibile di arresto e di regressione. Noel Fies inger, Albot e Thiébaut sottolinea.n o la fre4 uen za di queste poussées di epatiti parenchimatose nel corso delle cirrosi volgari e c·oncludono dicendo che l 'ittero sempre, l'ascite qualch e volta, gli edemi sovente, sono delle complica?; ioni e non dei sintomi della c~rro i. Così interpretando i fatti, noi pensiamo che un incendio improvviso, ad insorgenza epatica e scatenata da un ign·oto age11te tossico o infettivo, abbia a un certo punto n ella nostra inferma a1)erto la scena al quadro n1orboso ch e anda,1a da lunghissimi anni silenziosamente svolg·end0si : che a questo episodio epatico abbia imn1ediatan1ente seguito una reazione diffu.sa del sisten1a reticolo-endotelio , g·ià colpito dal processo morboso, donde un ulteriore incrrandimento della milza ed un quadro ematologico a tipo di anemia ~1 erniciosa. Questa interpretazione trova un appogQ"io n elle teorie di Ascl1off e della sua scuola, per cui il m . di Banti de,'e essere incluso tra le malattie sistemicl1e dell'apparato reticolo-endoteliale, insiem e con la cirrosi ordin.aria del fegato, n el·ia quale il l)r ocesso 1norbo. . o epatico e quell o splenico sono ver·osimilm ente da concepire con1e malattia identica d eterminata da lln coro11n e agente. Il sistema reti colo-e11doteliale arcbb e cjoè in qu·e ste m alattie l 'orga110 sistematicam ente leso, comunque la causa morbosa , rada primitivamente ed esclus ivan1ente a locali7zarsi su l 'una o l'altra delle sti e sezioni. Ton dis imile , fonda1nentalmente , cr edi.an10 , sia la concezione di Cesa Bianchi , se si toglie il suo dissenso ·per ciò cl1e riguarda le cirrosi epati ct1e con1uni che non i)ossono e non debbono , secondo questo A. , esser e co1n1)rese nel capitolo delle malattif. epato- lienali . malattie queste ultirne sist ernatich e dell 'apparato reticolo-endotelial e. a cui a1ppartengono i tre tipi fondamentali delle anemie splenomeg~lli che rappresentate dal) ' anemia 1)erniciosa, dall 'ittero emolitico e dalle cirrosi splenomegalich e, alle qualj ultime certamente appartie11e a11cl1e il m . di Banti. CoJne questo A. ha affermato la frequente osser azione in 1Jratica di forme di transizione tra itteri emolitici cronici e an emie perni ciose a ti1'.J o ·B ìer111er e itteri emolitici e cirrocii splenon1ega li cl1e, non è impossibile elle a11ch e forme di tran sizione esistano tra cirrosi sp]enomeg alicl1e, J11 . di Bartti ed anemia perniciosa. Anr l1e Jl·Oi p1·opendi an1 0 p er i1na con cezio11e unica patogenetica di queste varie forme n1orbose e credian10 ch e le m alatti e fa centi p arte del gruppo delle anernie sp lenomegalich e rapJ)re9'entino forse un 'unica affez ione di11endent e da

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molteplici cause note o ancora ignote, a sintomatologia varia a seconda dell'agente etiologioo e a seconda che questo agente si localizzi primitivamente ed elettivamente sul sistema reticolo-endotelio dell'uno o dell'altro organo facente parte di questo sistema (milza, fegato,. ghiandole linfatiche, midollo osseo). L 'i11dividualità nosografica del m. di !Banti non ·p u0 tuttavia essere sco5~ da questa concezione_ Se pt1Te la sclerosi fibroadenica non è una lesione specifica del m!. di Banti ·e il suo d.ecorso clinico può essere rr1entito da altre rrtalattie (varietà sema ittero delle cirròsi spleIl<\f'r1eg aJic,he di Eppinger, splenomegalia tromhoflebitica, sifilide epatosplenica) resta di fatto ehe i~, sur.cess.ione morbosa quale fu tracciata dal Banti non è comune ad altre malattie e che la processione delle lesio11i spleniche sulle epatiche .è resa evidente dall'esito favorevole della splenectomia, più che non . st1cceda per le cirrosi ipersplenorrtegaliche di Eppinger , dove i risultati so110 tutto ra incerti e contradittori. RIASSUNTO.

L'l\. espone un caso di m . Banti, discute11done i sinto1ni e soffermando i bre,-emente su alcune particolarità cliniche e sulla patogenesi delle sindron1i a ti.po Bantiano. BIBLIOGRAFIA.

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RIVISTE. La dieta ad alto contenuto di carboidrati nel diabete.

11ei casi di tolleranza nli11in1a per gJi id rati di ca rbonio. J.. a scoperta dell .insuli11a ba permesso una i11aggiore liberalità nella dieta e 111an ma110 si è fatta strada la con,rinzio11e dell 'utilità di una diela a largo contenuto di carboidrati, che si avvicini a quella normale in cui questi sono in quantità almeno doppia e tripla di quella rispettiva delle proleine e dei grassi. L 'adozìo11e di tal e Li po di diela è resa più agevole in quanto cl1 e l 'osservazio11e ha dimostrato anzitutto ,ch e il fabbisogno di insulina r1on € str ettamente proporzionale alla quantità di idrati di carbonio nia cJ1e di1r1inuisce (relaLivan1ente) co11 l 'aumento di questi. Sicch è se, nel limite di 15-20 unità , è necessaria un 'unità di insulina per il n1etabolismo di 1 grammo di idrati di carbonio, l ' aggiunta di altre 10 11nità è u fficiente per 30 gran1mi di carboidrati e, pel' ult eriori 30 g ra1l1111i ne bastano anche n1e110 . Inolt.re, in proare o di tempo , Ja tolleranza ' 'jene generalwe11le aumentando, icchè la quantità di insulina cpuò e sere ridotta. P. e~ . . G. 'on Leb insk)1 (1) ne riporta di,,er .. e o serva.z ioni i11 persone di ol tre 50 anni. In una donna co11 tolleranza dj 70-100 grammi di idrati di carbonio, ch e ab bi ognava di 20 unità di in u]ina questa potè essere grada tan1ente abolita, dopo l ' uso di una dieta nii ta. In un 'altra , per cui erano i1ecessarie 60 unità al giorno, la ...i ridusse dapprima a 4.0, poi a 20 ed infine i abolì del tutto ommini trandone s0Jta11to nei giorni i11 cui la paziente faceva quaJ cl1e li eve travizio. 1

La questione del 1i1po di dieta da aùottarsi 11el diabete è sempre Lata della ma ~ima iniportanza. Soltanto, però, quando si è tenuto trettamente conto dei principi della fi sio]orria e oprattutto in base agli esperimenti di \.11cll ui cani spancreatizzaLi, 'è arrivati a ·tabilire una dieta su basi scientifiche, che è stata ed è tuttora di grande aiuto nel trattamento del diabete. È noto in che cosa consista il metodo di AlJen: tenere il •paziente a digiuno a sola dieta idrica fino a sco m j)ar a totale della O'] ico uria; saggiare poi la tollera11za agli idrati di carbonio , in comin ciando con pi ccole quantità ed aumentando O't~adatamen Le fino alla ricom1)arsa della glico uria ; n1antenere poi la dieta leggermente a l di otto dei limiti raggiunti, bilan ciandola in n1odo da fornire un adeguato nume ro di calo1 ie. È però neces ·a rio evitare di ragcriungere il numero adatto di ca lo rie mediante un' eccessiva quantità di grassi , tenendo presente ]a pittoresca e pre... ione di Naun y·n che i arassi bruciano al ft1oco degli idrati cli carbonio. Ci si potrebbe pertanto r egolare secondo la formula di Woodyatt, in cui i rapporti fra i g ra . i (G), i carboidrati (C) ed i proteici (P) -000 espressi p da : G = e X - - . Grosso modo, per 1 di e, 2 1,5 di P e 3 di G. Anche con questa proporzione, però, si corre il rischio della chetosi, per e,ritare la quale è necessario che la quantità dei ca rboidrati sia almeno l1guale a quella dei g rassi. Tale dieta è inoltre inadatta per i bambini ed i11 a ppJi cabiJ e

, , \ 1 T GGI DELL.·\ DIETA CO,~ 1\IOLTI C.\RBOJDRATI.

La dieta a(l ele,-ato co11tenuto in carboidrati offre diversi vantaggi : 1) i evita anzitutto il pericolo del] a cl1etosi e quindi del co111a. 2) Sì diminui, cc la quantità di pro1eine, il cl1e è utile, sia p ercl1ò un a certa proporzione di queste può can1biars i i11 grasso e quindi contrilJuire alla produzion e di ch eto ·i , sia perch è la dieta ad alto contenuto proteico favorisce l 'elevamento della pres... ione .. an O'uigna e 1'arteriosclerosi; 1'uno e 1'altra ono anche favoriti dal1'aumento di cole terina nel sangue, connesso con una dieta ri cca di g ra ssi. 3) i dà al diabetico lln altro tono di vita , re I ituendolo a d un vitto quasi normale, simile a quell o dei fan1i gli ari , enza costringerlo ad ingerire una di ela 11iù o meno monotona e 1)e so poco grad ita e . . i rendono Jneno frec1uenti i sotterfugi a cui spesso egli ri corre per concede r i dei cibi dj suo g u sto. 4) Si possono così omm injstrare ·più faci1111e n I.e vitamine e sostanze minerali entrambi co titue1)1.i importa,n ti di rui b i; og·11a tener conto . JJecialni.ente n ell e d iete impost e. Freie Dia/ bei rn Eruiachsenen<liabetiker. ~r ecl . Kl ini·k , 31 l11arzo 1933. (1)


698

»

<1 1L POLICLl.NICO

Secondo le osservazioni di Bang (1), la ridlYlione della quantità di carboidrati porta, oltre che a chetonuria, ad urobilinuria. La dieta ad alto contenuto in carboidrati avrebbe quindi anche un buon effetto sulle funzioni epatiche, il che può sembrare paradossale perchè il fegato viene in tal modo soggetto ad u11 maggior lavoro. Ma si può pensare che l 'insulina prepari tali principi alimentari ad un tale stadio che il carico del fegato ne venga anzi ad essere diminuito, in quanto che la riduzione dei grassi ha indubbiam,e nte u11 effetto favorevole. L 'argomento è stato largamente discusso al Congresso in c ui Bang ha fatto la sua relazione. 6) La concomitanza di un processo nefritico è abbastanza freque.nte nel diabete che si manifesta dopo la cinquantina . È un fatto a cui gli studiosi che si sono oocupati del diabete hanno rivolta finora scarsa altenzione e ohe invece pone spesso il medico in un grave imbarazzo, poichè sare bbe necessario tener molto bassa la razione proteica per la nefrite e limitare la quantità di carboidrati per il diabete. Il dilemma può risol,rersi usando ìa dieta ad alto contenuto di carboidrati. 7) N,el diabete dei bambini e dei giovani , tale dieta diventa una neoessità per potere sopperire alle richieste di un organismo in via di accrescimento . 5)

LE

MODALITÀ DI ESECUZIONE .

Il con cetto di fornire una dieta ad alto contenuto in carboidrati non deve essere preso tanto alla lettera da fornirne un eccesso; è quindi consigliabile di tenersi al disotto di 300 grammi e, possibilmente, accontentarsi di 150200. Il problema è più difficile in popolazioni ch e, come la nostra , sono abituate ad un largo uso di tali alimenti ; ma il diabetico deve tenersi in m enile cl1e, nonostante i vantaggi che le nuove scoperte e vedute gli portano, sono pur sen1pre nece sarie per lui deJle lirr1itazioni nel1'alimentazione. Soprattutto da evitare è l 'uso di do lei e di zucchero. S. C. Dyke (2) consiglia di essere, sul principio, piuttosto larghi nella somn1inistrazione di insulina: 100 e più unità al giorno , in 4: volte, o più spesso se vi è minaccia di coma. La quantità \'aria evidentemente secondo lo stato in cui si trova il diabetico all 'inizio della cura. , e la glice mia è del 3/ 1000 od oltre, si daran110 al mattino 40 unità, al mezzogiorno 10 f•d alla sera 20, aumentandole se necessario e lenendo presente che la dose d·el mattino sia la più elevata e quella del mezzodì la minima. Si continua fino a ch e la glicemia sia normale e la glicosuria sia scomparsa, mantenendo sempre la quantità dei carboidrati sui 100 grammi. Si aumenteranno in seguito le calorie a 2000 ed i carboidrati a 125-150 grammi al giorno. 1

(1) Acta medica scandinava, suppl. I , 1932. Resoco11to del XV Congresso scandinavo di Medicina. (2) Increased carbohydrate in the treatment of diabetes niellilus. The Lancet, 7 maggio 1932.

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NUl.\1.

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Dopo un certo ten1po, può co1nparire qualcl1e segno cli ipoglicemia il che costituisce un buon segno; in tale evenienza il paziente terrà a portata di mano qualche pezzetto di zucchero da 1nger1re non appena avverte qualche segno di tal fatta. Si può allora incorniciare a ridurre la quantità di insulina, dapprima diminuendo e poi sopprimendo la iniezione del mezzogiorno. Quando si è arrivati a 40 unità o meno, la si può dare in una sola ' olta al inattino, consig·liando al paziente di p1ren.d ere in tale occasione 10-1-0 grammi di carboidrati (1/ 4 di litro di latte, od una fetta di pane od un centinaio di gramn1i di frutta). A questo periodo, si deve consigliare al paziente (che all 'inizio della cura è bene tenere in letto con una dieta di 1000-1200 calorie) ad esplicare la massima attività possibile e si eleverà il contenuto delle calorie a 2000-2200 per gli individui che eserc.i tano professioni sede11tarie ed a cifre più elevate per i lavoratori manuali. L. Zoia (1) consiglia di porre il diabetico alla ru eta libera , con 35 calorie e non oltre gr. O, 75 di proteina, per kg. di peso. Si somministrano poi l 'insulina, partendo da 5-20 unità al giorno fino ad arrivare quasi alla aglicosuria, mantenendosi stazionari per 2-3 giorni e riducendo (od eventualmente aumentando) poi cautamente l 'insuiina stessa. Una particolare attenzione nel regolare la scelta dei vari alirnenti va rivolta anche alla reazione dell'urina che per alcuni, come W. Sansum (2) dovrebbe essere addirittura alcalina al tornasole, secondo altri, come p. es. Ph. Bayer (3), neutra o quasi. La dieta che dà urine acide pro,rocherebbe anche altri sintomi, quali minzione frequente e dolorosa, dispepsia acida , cefalee biliose, ecc.; inoltre i cibi che danno ceneri acide tendono a produrre ipertonia. È da osservarsi però che non si devono trascurar.e le attitudini generiche della .specie un1ana. Gli erbivori eliminano urine alcaline, mentre i carnivori le emettono acide; quelle dell 'uomo, che è onnivoro, dovranno avere una certa acidità che S. C. Dyke ( Zoe. cit. ) vorrebbe con un pH non inferiore a 5,5. Del re to, per il diabetico non è tanto l 'acidità globale ch e può essere pericolosa, quanto queJla specifica dovuta ai corpi chetonici. Ad ogni modo, è bene conoscere quali sono i cibi che danno ceneri acide od alcaline in modo da sapersi regolare nella dieta, tanto più che ve ne sono di quelli i quali, pure avendo sapore acido (aran ci , limoni) danno invece cen eri alcaline. •

l

1

(1) Il Diabete. Relazione al XXXVII Congresso di Medicina Interna . L. Pozzi, ed., Roma, 1931 . (2) T r eatment of Diabetes mellitus. London, 1930. (3) R ecent advartces i1i lhe diagnosis and treatnie n t of diabetes m eblitus. South African Medi cai Journal, 28 gennaio 1933.


(Ax~o

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~Ul\I .

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Dia1110 qui un elen co (preso d a l lavoro di J3ayer) dei ,·ari cibi , riuniti secondo la reazio11e delle loro cen eri . .4..linienti a ceneri neutre: Burro, crema , zucch er o, tapioca, la~d o, farina d i g ranoturco pre1)a rata . Alimenti a ceneri acide. Pane, cer eali in ge11ere , biscotti , uova, merluzzo , carne di bue, cli vitello, di pollo, di maiale, di coniglio, fa1·ina di avena, pis lacchi , riso, iprugne. •.J. lirn1enti a cerieri alcaline. Mandorle, m ele, banane, fav.a, fagioli e legumi in genere, rape, cavoli, carote, cavolfiori , sedano, ribes , limoni, aran ci , pesche, patate, uva passa , navoni , J4tte. \~i sono poi delle diete, pure a conten uto in carboidrati abba tanza elevato che possono darsi a n ch e sen za i11sulina o quasi. Tale è cruella propo tn da L. M. Rabinowitch (1), ch e consiste essenzialmente nel ridurre al minimo i grassi (50-55 gran1n1i al g iorno) ed anche i i,roteici e nel! 'abbondare invece in frutta e vegetali ed ancl1e in pane. La riferisco nei princi1)ali parlico lari . È così Lomposta: 1) Un solo uovo a colazior1e. 2) Proibizione di prosciutto (bacon), carni e • • pe c1 g rassi. 3) Quantità di burro limitata a 10 grammi per pasto. 4) Mezzo bicc1Lier e (circa 120 eme.) di latte a d ogni pasto. 5) Carn e (n1olto magra!) o pesce in quantità di n on oltre 45 g r ammi , a colazione od a pranzo. o ) Frutta o verdure al 5-10-15 per cento di car})oiclrati: tutte permesse, sia per la piccola qua11tità di carboidrati contenuti in esse in co11fronto con la quantità totale della dieta , sia perch è quelle a l 15 per · ce11to risultano da analisi recenti co ì rare che , varia11do la som111inistrazione d ell e diver se frutta o verdure si C' ' il a sempre un eccesso. 7) Il resto de lla dieta è costituito dal pane, di cui le quantità ' 'aria no a seconda d e lle esif! e11ze calorich e individua li , da 9 a 12 o più fette di pane; ognuna di esse contiene circa 1 o·rammi di carboidrati, 3 di proteina e 0,5 di g rasso e corrispo11de a 70 ca lorie. \'el caso ch e il fabbisogno calorico sia di oltre le 1800 calorie, sarebbe necessaria un ' eccessiva quantità di pane, che invece può essere sostituito da frutta o vegetali al 20 % di t a rboidrati, com e patate o banane o mi11e tre di cerea li. Tale d ie ta, osserva Rabinowi tch , è 1pratica])i]e anche senza uso di insulina; se questa si rende n eoessaria, le dosi e la fre quenza di somm i11istrazione ... on o minori ch e con la dieta ge rter almente u -.: ata. O. Porges e D . Adler b erg (1) d ànno pure ( 1) I-Iigh carb oh ycl rate-low calory d iet in diabe-

te· 1n ellilus. Can acli an Med . Assoc. Journ., rif. in Jot1rn . ..\mer. t\iled .

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SEZIONE PUATJ CA

soc., 22 noY. 1930, vol. 95.

i11dicaz ioni pratich e u que te diete con scar ... a quantità di g rassi, di tinguendone due tipi: quello per malati leggeri en za in ulina e quel1i per casi di media gr avità o rrravi. Riporto le quantità d eter1nina te dag li AA. i)er i primi : 1) i1ei grassi , 250-300 gram111i di car.n e, 3-6 uova, 100 gr. di for1naggio magr o, 200 gr. di pane o pasta, 1/ 8 di lilro di la tte , burro gram111 i 0,30; 2) IJer individui i11 talo normale di nutrizione : carne g r . 200, 3-4 uova , 50-S'O gr . di formaggio mag ro , 1·5 0-200 gr. di pane o p asta, 40-70 gr. di burro. 125-250 eme. di latte. In e ntrambi i ca i , ottenuta la scomparsa del·10 zucchero dal! 'urina , si sostitui co110 gradatamente le protei11e con i carboidrati (verdure, frutta) fino al limite di tolleranza. Nil sub sole novi, del r esto, cl1è diete analogh e sono state usate anch e n ei tempi preinsulinici , come quella a b ase di avena (Haferlcur di Naunyn) o addirittura di maccheroni. Risulta, in co1nples o, cl1e la dieta del diabetico non. si presenta più con le ferree restrizioni di un tempo; specia lmente con una giudiziosa applicazione dell 'insulina , il diabetico 1>u ò pertanto esser m esso ad un vitto norrr1ale o quasi , pu r ch è sottoposto ad una cura ben diretta e tenuto in osservazione. A. F1J, lPPI:'\T. (1) Die praktisch e Durchfiihrung der Er11iihrung des Zuckerkranken mit fettarmen Kostformen nebst Anweisungen f iir die Diatkuche. Urba11 e

chwarzenber g, Berlin, 1929. Una rivista sull 'argom cn lo (JJe lraitenient du diabète sucré par un r égime pau vr e en graisses) hanno pubblicato gli stes ;i .A. . i11 Presse Médi-

11 marzo 1933, riportando diversi e empi molt o dimostrativi .

rale,

_..

Nuo vissime pubbllcazl oal:

Oott. Prof. CUIOO ECIDI

Doce nte di Patologia Chirurg ica nel la R. Università Ch i1·urgo Primario n egli Ospedali di Roma

Atlante di Chirurgia dello Stomaco in XXX Tavole contenenti 59 n itidi ssi1ne figure in Foto· tit>ia, con testo esplicativo del le medesim e in separato quinterno. Il tutto è racchi uso in a r tistica cus t odia di tela. PT'ezzo L. 3 O pii1 le speae postali di s pedizione, ma ai soli abbonati al 11 Polic lin ico 11 è ceduto per Lire 2 5 , 9 O in porto franco. AVVERTENZA. Tutti coloro ch e ci invieranno detto importo en t r o il corrente m ese, ,potranno, con l 'aggi unta di sole L. 4 O, ricevere, ins ieme al suddetto. gli a ltri due At lanti dello stesso prof. Eg id i ch e costano cornplessive L . 6 O e cioè: ATLANTE SCHEMATICO DI PUNTI E 1NODI CHIRUR· CI CI, com.post o di XX'' Ta.vole, contenent i 66 nitidi "sime

figure, in elegante a lbum. Prezzo L. 3 O. TRATTAMENTO DELLE LESIONI CRANIO·CEREBR A· LI TRAUMATICHE . ( Escluse quelle da arm a da fuoc.o). Atlan t e dimostrativo composto di XXX Tavol e conten enti 62 figure e i·elative spiegazioni, con 12 pagine

di premessa, in a lbum rilegaito a lla bodoniana . Prezzo L. 30. I nviare va.glia all'editore JJuigi Pozzi, Ufficio P o-;tale nccur~ a1e diciotto. Ro111 a.


iOO

<( JL POLICLL~JCO

SUNTI E RASSEGNE. ALLERGIA. Anafilassi da latte. (CH. l\ 1cn.t::T .E'1Ls e FR. S..\I~T-G 1Ross. J 0 11 r1i. 1l1f érl. Franç., ge1111a io 1933) .

I si11tomi a nafilaLLici , quale ch e sia la i1alu~a del.l 'antige~e, sono. in gen erale e111pre g'l1 Lessi. Ma 1 anafiJassi da latte ha caratleristi.ch~ P!lrtic?~ari; I~, Sl1a fi:eque!1za nei prim i anni d1 vita, l 1ntensita degli a ccide11ti i11 cerli casi i1ei lattanti e anche n ei bainbini Ja faciJità relati,·a della sua riproduzion e speri111 entale, d anno al! 'anafilassi da latte una indi,·i cluaJità ch e non hanno g li s tati anafìlattici do,ruti ad a ltri antigeni. Qua11do un soggetto n on digerisce il latte , si deve con sider are trattarsi di u110 stato anafilattic~? A questo quesito è impossibile rispondere in m od o a soluto. ·È certo ch e, e .certi ca. i dipendono da anafilassi, a lcuni i11convenienti, p. es. la })e antezza dopo i pa · ti o la costipazio n e ono di natura differ ente. La na~ura d el latte e il t erreno del soggetto ana fila ll1zzato n1eritano di essere studiati con quaJcl1e d ettag lio. La frequ e11za d ell 'anafila si da latte è considerevole. È discu sso se esista anafilassi per il latte crudo com e per il latte bollito . L a ntige11e a nafilattico è quasi sempre il latte di vacca. La nozion e d el t e rreno è capitale. I ban1bini sen1brano più frequente ar1afi)attizzati. Il fatt.o s i ~ piega faciJmer1te, dato che i barr1b i11i con t1mano più latt e deg li a dulti e d 'altra })arte .. e 1'adulto c rede (li n1al sopportare il latte cessa <li prenderr1c. ' :Nel ban1biI10 è c lassico ammetter e ch e il lattante n e sia j)articolarmente affetto , n1a ciò non sen1bra a.g li AA. evidente. Nel latta1lte gli accidenti sono più gravi ma n1en o frequenti che dai due ai cir1que anni. L arta filas i da latte può essere er editaria o, senza e sere ereditaria , congenita . L 'anafilassi acqui ita è i)erò più frequ ente. Le i11odalità di es a 0110 1>erò n1olto Yariabili. Quando Ja n1adre ~i nutre co11 molto latte di vacca, può l 'al1erge11e d el la lle tli vacca passare p er la ahianclola ma1t11naria della donna. Ma più frequentemente il }11ecca uisn10 è diverso. I ba1nbini , a lla 11ascita, prima ch e la secr e1.i on e la ttea d ella nlatlre i sia stabilita ' sono nutri ti con la tte di vacca. Poi, dopo alc11ni mes i di al Ja LLa111ento materno, ono rim e si a latte di · vacca, p er 11 quale s i sono anafi lattizzati . Gli 1\A . riten gono che , se questi m ecc.anisrni l1a11 n o in1po rt.anza , la sen sibilizzazione, di regola , s i verifi ca per un pasto troppo c opioso o per le. ioni in testina li ch e perm ettono un asc;orJ1i in e11to n1ass ivo di un J:ittr insuffi cienten1en Le t1·a forn1ato. L 'a1la fila .. si cla latte si può pre.entare sotto 'arie for1n e: In g rande :lna fil a .. i , la l)icrola 1

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:\ u~r.

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anafi.lassi. le anafi lassi dis ociate e l 'anafilassi cron1ca . L~ g ran?e a~afilassi è appannaggio dell 'infanz1a . ,.Gli a?c1denti sco ppiano n1olto presto dopo l 1ng~st1~ne del latte di vacca (da u11o a. ~re,nta m1n.ut1) e. sono !anto più gra,·i qua11to p1u e corto il periodo di incubazione. Il bam~ino. di.viene molto ·p allido, con tendenza a lle 11pot1m1e e alla sincope, raffreddamento delle estremità, vomiti frequenti, diarree abbondanti, urticaria o eritema e taJora febbre elevata. Più rara111ente si 11a11no all'inizio convulsioni. L 'insiem e è allarr11anLc e ]a n1orte può interYenire in collasso. La. piccola aJlafilassi, molto più frequeute, si ma111fest~ con g.l~ stes$i si~tomi d ella gr a11de a~afilass1 , ·Ina p1u atlenuat1. Dopo ogni i11 aest1011e, talora a dosi minirne di latte di vac~a il soggetto presenta dei dist~rhi digesti\i. del: le eruzioni , più raram ente as ma tosse sp~ 1110dica , ittero. ' L ~evoluz~one è variabile. Talora od og 11i in~ gestione d1 }alt.e, i disturbi si aggravauo, talora , a forza. di ripetersi , questi disturbi possono detern1mare inappetenza, anemia, ecc. Nelle anafilassi dissociate le manifestazioni ana.f ilatti cb e si presentano isolate; la loro ori· gine anafilattica i1on è e'ridente e de,1e e .. ere ricer cata e dinlostrata. Al prin10 post o. fra questi accidenti bi sog1la n1 e lt ere l 'asma. l 'urticaria e l 'edema di Quinc ke, poi l 'emiér a11ia alcuni ecze1ni , alcune porpore, alcune ga ... tro: en teriti e a ltri sinto mi digestivi. :\fell'a n a filas i c ronica l 'origine analì lal tica JJon è sempre facile a n1ett er e in eviden za. Si Lral ta sopratt1tto di latla11ti ch e, alimentati con latte di vacca , e ~ enza pre ent ar e disturJJi dige tivi e' 1identi , din1ag ra110 I i 11r l1è 11011 si 1110difica il loro r egim e e ad ogni tentativo di rialimentazione con la Lte di vacca. i tratta in son1n1a di bam1bini r l1e sopportano n1al e il l~tte e ch e migli orano solo quando il latte v1e11 e ~O J ) l) re so. I 111ezzi diagn ostici che p erm ettono di l)l'O,·arc che una sindrorr1e o un sintoma dato è cau a to da anafi lassi sono syariati. Per poter parlare di a nafilassi da latte occorre innanzi tulto ch e il la lte ia di quaJi tà irreprensibile e ~ia om1ni11i ·tra lo convenicnten1ente. :E: poi n ece sario , al di fuori dell 'anafilassi cronica : I ) che g li a ccidenti si manife tino immediataniente dopo l 'ingestione d e] la tte; 2) che essi non i siano prodotti a lla pri111a ingeslio11e del latte. (con ri serva per la possibilità di una anafìla s i ereditaria) ; 3) che essi si manifestino ad ogni nuovo tentativo di abituare il sogg·etto a ll 'alimento p er il quale è sensibilizzato . Quanto ai n1etodi biologici di indagine, !e cutireazioni, praticate con latte puro o diluito o con ca eina . lac talbumina . lactoglobulina , ])urro d anno rL ultati molto incostanti ; le intradermo-reazioni sono ugualmente infide e po ... on o dare in co11,re11 i enti; le i11 irz io11 i ~o tt o ­ cuta11ee . purchè pr8ti catP a d osi molto d el)oli


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1'°U!'(.

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701.

SEZIONE PRATICA

<5 gocce disciolte in mezzo centimetro cubo di

:Siero artificiale) possono essere utili: se il sog;getto no11 è sensibilizzalo, la reazione è nulla o tardiva e leggera, in caso contrario rapidamente si ha febbre, pallore, abbattimento, vomiti, diarrea, tendenza al collasso e arrossamento locale con edema doloroso; la reazione di Prausnitz Kustner (iniezione nel derma di un !Soggetto sano <li 1-2 decimi di cc. di siero sospetto e iniezione nello stesso punto, dopo 24 -ere, di una traccia di antigene corrispondente; ]a reazione positiva si manifesta dopo 30' con .eritema, edema e talora orticaria; è necessario praticare una reazione di controllo con il siero -di un soggetto non sensibilizzato) ha dato ri:Sultati eccellenti; la ricerca dell'anafilassi pas-siv.a frequenten1ente falli sce. · Data l'importanza che ha il )atte per il bambino, non si può sopprimerlo dall alimenta:zione senza prima aver tentato l 'impiego dei metodi di trattamento dell'anafilassi. Il trattan1ento dello shock anafilattico è unicamente sintomatico: adrenalina, caffeina, olio .etero-canforato, bagni tiepidi, dieta idrica asoluta per 24 ore. La rialimenlazione sarà cauta, utilizzando latte di donna o di asina o an-<.:he di ca.p ra. La desensjbilizzazione· potrà esser e realizzata -per vie differenti: ·per via digestiva , facendo ingerire de.I latte di vacca a dosi i1tfime (da 1/10 di goccia a 1-2 gocce in dieci giorni, poi .aumentando molto più lentamente); per via ·sottocutanea (iniezione sottocutanea di latte a -dosi proaressive, fin o ad ottenere una reazione; meno di 24 ore dopo il soggetto tollera il latte ingerito); per via intradermica (iniezioni ~ntradermiche di latte, in serie di 10-12); con metodi indiretti (somministrazione di succo :g astrico, di estratto di .estratto . . .pancreatico, . . . epatico autoemoterapia, autos1eroterap1a, 1n1ezione di sangue laccato, di ipo olfito di sodio o ·di magnesio , opoterapia tiroidea o irp·ofi aria, -atropina, gardenal , adrenalina , raggi ultravioletti). C. ToscANo .

_1.lc11ni dati sul trattamento desensibiliz· zante della febbre da fieno. ·(K. HANSE . Deutsche l\1ediz. Woch. , 10 febbraio 1933) L' A. rende noti i risultati avuti i nel 1932 col1'ap·p licazione terapeutica del l 'estratto pollinico ·da lui composto (cc Helisen »); esso rappresenta un estratto combinato misto di molte specie che -si sono dimostrate patog-e ne; ad esse quest 'anno veniva aggiunta anche la Segala Cereale con un ulteriore m•i glioramento d ei risultati terapeutici ; su 316 e.asi trattati si ebbero 28 % di .g uarigioni complete, 42 di note,role migliora~ mento, 20 di discr eto migliorame11to. 10 % sen7.a effetto; 111a anche in quest 'ultinli si osservò -scomparsa di cri.si asmatiche p~e<.~edentemente -esistenti in qualcuno.

L 'A. non ha potuto costatare direttamente se il successo maggiore non sia semplicemente dovuto a fattori atmosferici che provocano la diminuzione della quantità di polline nell'atmosfera , non avendo g li strumenti occorrenti per la 1nisurazione di questa (esistenti in America); indirettamente però ha potùto rilevare che l 'andamento generale della febbre · da fieno era analogo a quello degli anni precedenti. Egli rileva inoltre che la spiegazio-ne della variabile intensità dei sintomi di singoli. malati nelle identiche co.n.d'ìzioni atmosferiche deve cercarsi nelle n10.d ificazioni della disposizione individuale ; vi ha un.a gran parte anche la • • esposizione. · Gli insuccessi ancora r elativamente frequenti sono da attribuirsi a presenza di altri antigéni non ancora identificati (ne è la dimostrazione la miglioria ottenuta con aggiuta della Segala); oltre alle polline altri componenti dell 'aero.plancton come polvere delle case, delle crine, della farina fungono spesso da antigeni accessori. 'Torna opportuno rilevare però che la desensibilizzazione specifica esplica sovente a:n-ch e un 'azione non specifica proteggendo contro gli antigeni accessori talvolta non identificabili. Il trattamento essendo profilattico dev'essere concluso della fioritura delle graminacee (verso il 20-V); visto ch e l 'efficacia è spesso funzione della durata e dell'altezza de1la dose raggiunta b raccomandato l'inizio precoce della · cura fra il 1° febbraio fino al 1° aprile. Le controindicazioni e in convenienti della cura desensibilizzante sono scarsi; essa può essere applicata anche ai bambini (con dosi proporzionalmente ridotte); per evitare le reazioni ch e talvolta ·possono g iungere fino -allo choc (del resto senza conseguenze patologiche) ci si attenga ad a umento graduale delle dosi ; non si pratichi l 'iniezione nelle donne in premestruo (3-4 giorni) che rappresenta un periodo di ipersensibilità; nella gravidanza il choc poi rappresenta un' e,repienza pericolosa per il feto (edema placentare). Sembra che la desensibilizzazione sia poco efficace nei veccl1i ; l 'A. però in un uomo di 70 au.ni ha potuto ottenere una guarigion-e completa. L'azione della cura supera difficilmente un an.n o · va perciò ripetuta annualmente. S. M!Nz. 1

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Effetto della filtrazione dell'aria nella febbre da fieno e nell'asma da p_o llini. (!B. Z.

e W. H. the Americ. M·edic_ Assoc., 28 maggio 1932). Il primo lavoro sulla filtrazione dell'aria è qu ello di Storm Van _.L~uwe11 ( 192~) cl~e d~ scrive dellei camere libere da « m1asm1 » m cui ·si pompa.va dell 'aTia filtrata. I risuil tati erano ottimi, perchè alcuni mala ti era.n o rn?tevolmante sollevati e altri completamente liberati dall'asma solo· passarndo la notte in una RAPPAPORT , TELL WELKER. The Journ. of

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NELSON


','02

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[Ax~o

IL POLICLINICO »

camera così preparata. L 'anno seguente Leopolds studiò degli asmatici che, oltre a servirsi di u·na camera libera da miasmi, erano ivi tenuti sotto controllo e regplazjo..I, }e1 della ten1peratura e dell 'umidità. Ma queste camere erano troppo costose per entra re 11ella pratica oorrente. Coh en, nel 1926, 1927 e 1928, de cris e apparecchi filtranti più se~pli1 c i e che si potevano a.p plicare alla camera d el paziente e U·Il nuovo filtro fu pure descritto n el 1930 da Pehkin ·e Beck. Gli AA. di qu,e sto ~rticolo n e hanno ado1)erato uno fatto costruire da loro in modo da permettere qootidianamente il cambiamento d el filtro. La conta dei pollini nell 'aria ha dimostralo n elle camere 1con aria filtrata una scarsissima quantità di pollini rispetto all 'aria estern.a. e precisa1nente nella camera filtrata c'era dal 9±,5 al 99 % di mieno ch e nell'aria esterna . Furono esaminati 105 casi di asma, ognuno per 7 giorni soli, durante i quali i pazienti entravano nella camera la era r>er u cir11e la mattina segue nte alle 10. '1erano 35 malati di febbre da fi eno di tipo .a utunn.ale, non complicata . Nell'83,2 % d ei casi 1ci fu sco·mparsa .d.ei sintomi in una media di 3 ore e mezza; nel 7 ,5 % nessun miglioramento; inel 13,9 % ci furono attacchi notturni di febbre da fieno. La maggior durata d ella malattia nei pazienti n1essi in queste camere fu osservata nel periodo in cui magg ior.e è la quantità dei pollini nel! 'atmosfera esterna. In 10 malati che avevano febbre da fi eno e a smia., la scon1parsa dei sintomi fu ottenuta in rnedia in ore. 1,20 di ·permanenza nella cam era; ed alcuni di questi malati ebbero anche forli ssimi atta·cchi di asma durante la notte, quin-cli propTio duTante la loro per111,a nenza n ella camera. !Furono esaminati 21 ammalati di asma da pollini; due se nei andarono dopo · una sola notle non aveindo notato alcu11 miglioramento. Gli altri furono osservati per 2-7 giorri i, rima nendo continuamente nella camera. I11 du,e ca i si ·dovette ricorrere all 'adrenali·n a per sette g iorni; n egli altri dopo qu·alche g iorno (2 o più) l 'adrer1ali-na non era più necessaria. L,asma i è dimostrata meno violenta nei gi orni di pioggia e nei g iorni seguenti, q.u~n,­ di c'è un rapp·orto netto fra asma ed un11d1ta d ell ,aria. SoJo ir1 ·due casi scomrJarvero completamente 1',espirazio·ne prolungata e i sibili e non si ebbero attacchi asmatici n elle 24 oire successive alla dimissione dalla camera . 4 dei pazienti ch e era110 rimessi dall'attacco asmatico ma prese·ntavano a nrc ora sibili ebbero un attacco ·da 1/2-1 ora dopo aver la ciato la ca m er.a. Queste osservazioni concorda.n o con quelle

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XL, Nui\1. 18fi

di Cohen, nel e11 o cl1e la pern1anenza nella camera con aria filtrala è più efficace nella febbre da fieno che nell'asma da pollini. R. LusEN.\.

L'asma •li origine idatidea. C. SÉOA·N E, F. RocCA e J. C. BARZANTINI. Arch. Méd.-Chir. d~ l ' app. respiratoire, 1932, n. 4).

(J. C.

Muss10-FouRNIER,

Dopo i classici lavo·ri di Chauffard e. della1 su.a scuola, nessuno orrr1ai più ignora 1,esistenza di feno m eni anafilattici nel corso di una malattia idatidea. L,orticaria, di origine· anafilattica, è infatti uno dei fenomeni più frequenti n el corso di questa affezione. Gli AA. riferiscono su di alcuni casi cl.inici, dallo studio critico dei quali risalta evidente 1,esistenza di raipporti dirmti fra fenomeni asmatici e intossicazione idatidea. In un ca o si trattava di una paziente di ±3 an ni, e11trata in o pedaJe per fenomieni parkinsoniani post-encefalitici e per tubercolo.si polmonare. D'1mprovviso , dt1rante la degenza, la paziente è colpita da vivo dolore al1'ipocondrio destro, irradiant.esi all'epigastrio> accompag.n ato da nausea e da fortei dispnea di tipo espiratorio, con tutti i caratteri di un att.acco asmatico, anche all'ascoltazione. Subito dopo tutto il corpo si copre di orticar~a· e infine appare un edema di Quincke , localizzato al mento, a lle labbra e alla lingua. Tutto questo quadro clinico dura appena. venti minuti e sparisce senza a]cun interv·e·n to. terapeutico. Persi. te soltanto un vivo dolore in corrispondenza della regione vescicolare e una. leggera t umefazione del lobo destro del fe,gato. Dopo 12 ore i ha elevazione febb rile sino a 38,5 che dura 24 ore. La paziente ritornò ar suo stato 1n ormale dopo 4·8 ore. La reazion·e ·d i Casoni er,a intensamente positiva e l'e1same del sangu e. dava 8.000 leucociti col 20 % ·d i c·osino fili. La radiogr.afia del' fegato dimostrò un'on1,bra della gro sezza dr un uovo 1ail disopr.a della vescich etta biliare. Si fece diagnosi di c.isti i-da ti de, diagnosi cheil reperto operatorio confermò. In questo caso l 'e i tenza di una indron1Pasmatica, la c ui natura anafilattica è confermata dalla coesi tenza di un edema di Quin~ cke e dal l 'orticaria ' non può essere disc.u.ssa• ; . e tanto rm!e110 può e .~,. erlo la causale· tossica. idatidea. Il fatto è poi confern1alo ·d al decorso ulteri,o re . della paziente•: O·p er.ata g ià da circa trea1n ni, no·n ]1a più avuto manife tazioni asn1atiche, l 'eosinofilia è sparita .dJa,] quadro san,Q11ign oi) la Casoni è ne.2"ativa. .::> ' . • (Sulla sensibilità e fedeltà di questa reazione sono molte ormai le voci concordi , anche straniere, per quanto .n e deformfno il nomein Casso11i, com e fanno gli AA. - N. d. R. ) . 1

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[ANNO XL, Nt:l\I. 18j

u11 altro caso si t rat.ta,·a di una n1,a1lata ieli 35 anni, che da tre anini soffriva g iornal111ente di crisi intense di di-p11ea espiratoria, .accompagnata da rantoli bronchiali c he non lasciava.n o a lcun dubbio sulla diiagnosi di -asma tipi co. Gli arccs i erano domati in1me.diat.amente Con UJla iniezione di aare11alina. ParecchieJ volte, 1poi, la paziente aYeva offerto di intense poussées di urticaria: un piccolo -versamento pleurale de .. tro con la puntura diede esito a }i (1u ido 1ai Rivalta positiva. Durante la .degeinza in ospedale la J)azien le ebl)e una vo·mica, seguita poi da abbondante espett-0razionc purulenta. L :e_a111e radioscopico rlim\ostrò .un ·0n1bra arrotondata nel ce.ntro del ·lJOlmone destro: nella parte in..l1eTio1~e \dell'ombra un livello liquide fece lJensarc .ad t1nA cisti idatide parzialmente . ., ,·uotatasi per la vo1nica. L ' inte1·vento opetlativo din'lo... trò la pre enza .nella regione rmiedia del polmone de tro di una ci li idatide 'oluminosa, con contenuto purulento. Fu. svuotata la cisti: il ·decorso po ... t ·oi)erai.oriv fu normale e dopo tre mesi la rpaziente era guarita non avendo più sofferto di cri ·i asn~ati cl1 e . l Jn terzo caso . riauarda una sig nora la qua 11.c presentò una sindro1r1e asn1at ica qualche ora dopo un intervento operativo per cisti <idatide polmonare. i t11aittava di una 1>az iente di 45 anni, c h e non aveva n1ai sofferto di asma e che sette or e ùopo l 'evacuazione opera liv a -della cisti, fu colta rla forte disp11e::., .con febbre a 39 gradi. I caratteri della di ... pnoo erat)O quelli tipici d ell 'a ma e fu in fatti sufficie11te I 'iniezione di t1n 1nilli,gr. di adre11alina p<?rchè tutto rj e utra · a 11ella calm1a. Poco dopo i n1ani festò una forte ed in tensa orticaria. In seguito la paziente non ebbe più alcuna manifestazione as1natica n è orti.cariform·e. La reazione di C:a, 011i·, praticala })rima delJ 'operazione, era sta la così i ntenf'a che aveva prodotto un eden1a orticarioide iestendentesi dal 1Jun to di inoc ulazione sull 'avambraccio fino ali.a 1nano. L'intensità della r eazione di1110 ·tra l 'estre·ma sensibilità dell 'organismo verso la tossina idatidea e spiega I 'apparizione della sindrome a matica e dell 'orticaria quali fenomeni anafilattici della stes a origine. Per quale meccanismo la ci ' Li idatidea 11a prodotto la dispnea asmatica~ La neoforma·zione cistica ha agito per via di un atto riflesso o per un meccanismo anafilattico? La ·esistenza nei tre n1alati d ell'orticaria, alla ·quale si aggiunge nel ·primo caso un edema -di Quincke al viso , dimostra eloquentemente l'intervento del secondo meccanismo. Ma ci · i può domandare : perchè n el corso di una Jnalatti.1 par,a ssitaria così frequente l'attacco -.a matico non è osservato più fTequentem ente ~ ,./\ questa domantla gli .~:\. tentano di rispon111

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SEZIONE PRATICA

dere notando anzitutto come a11che l 'urticaria, i cui rapporti con la intossicazione idati~ea ono indiscutibili, i1on è sen1pre osservato 1n questi pazienti. E ' probabile, e"' i dicono, e lle il n'leccan1sn10 produttore della sindrome a nlalica sia b en più compli cato di qt1ol lo cl1e g·enera la manifestazione cutane.a . })inanzi ad una tale spiegazio ne vien fatto di pensare a qua.n to ha autorevol111e11te àetto Oévé : « Noi sian110 be.n 101rt,1 ni d i\l t'()flosoer e a fo•n,d o il d e,terr11inisn'lo d·ella .an.afil<rssi: q ue ta s i presenta · ·0n1e llil feno111r,110 sorretto da leggi incostanti e misteriose, e, per quanto l 'applicazione del ~ uo principio alle 111anifestazioni tossi-idatidee rappresenti un progresso nella conoscenza di questi sino-olari fenomeni , noi dob,b ian10 riconoscere eh~ attualmente non possiamo piegare perchè un individuo presenti -d ei disturbi dopo la pur1tura o l '-0perazi-0ne su un 't. cisti ancora intatta, mentre un altro re5ta indenne malgrado le punture mlOlte volte i)raticate nè perchè l'uno J)re enta semplicemente una poussée benigna di urticaria, mentre l 'a ltro cade preda a fenomeni di estrema gravità )) . G. LA CAVA.

RENI E VIE URINARIE. Nomenelatnrà e criterio diagnostico delle malattie del rene. (T. PADILLA e R. DAssEu . La Se1riana Médica, 5 genn. 1933). La terminolog ia in1propria o eccessiva è stata empre un o taco lo al lo studio ed al prog resso scientifico. l ino stes .. o fenomeno, chiamato differentem ente da di' er i osservatori, ri·ulla più difficile ad essere ri conosciuto da un ter zo. Gli An1erica11i , a dire il ' 'ero, sono stati i primi a· ·cercare di contrastare a questo ma1vezzo, pubblicando delle tavole diag nostiche, ch e sono della massin1a utilità clinica. Esse infatti, oltr~ ad esser e un ottirno promemoria, obbligano il medico ad una diagnosj completa , specificando la causa (diagnosi etiologica) la lesione prodotta (diagn osi anatomica) e il 1nodo col quale essa disturl)a il regolare funzionan1ento organico (diao·n osi fisio-patologica) de terminando così la capacità funzionale. D 'altra parte, dovendosi seguire sempre un medesimo criterio diag nostico, esse facilitano molto la classificazione e l'inquadramento dei quadri clinici. Gli AA. presentano t1na c]assificazione delle malattie renale, basata su]Jo sch eroa di Weiss , seguendo i criteri di V0Jl1ard e 1Fal1r. Naturalmente queste tabel1e possono essere n1odificate di pari p::tsso con le 11uove cognizioni di patologia fì iopatologia e metodi di diag nosi.


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IL POLICLINICO »

che sia possibile, il germe (Eberlh , strepto, pneumococcq, ecc.); . 2) l ntossicazionie esogen a (tossi11e minerali, ' 'egetali , animali); :3) Intossicazione endogena (endocrinopatie, Basedow, costipazione cronica, diabete, gotta , gravidanz:t. ecc.); 4) Spirochetosi (sifilide, ittero emorragico); 5) Malattia sistemica (ipertensione arterio~a, arteri o-sc),erosi , emopatie, ecc.); 6) Parassitarie (idatidosi, amebiasi, filariosi, attinomicosi); 7) Traumatismi; 8) In sufficienza cardiaca; 9) costituzionale; 1O) Sconosciuta. B)

DI..\GNOSI ANATOMICA .

Congestione (attiva o passiva); 2) Nefrite glomerulare: a) diffusa acuta, suhacuta , latente, cron ica con fibrosi ; b) focale, embolica o infettiva con suppurazione del tessuto interstizi ale; 3) Degenerazione (n efrosi) : necrosi tubular e, lipoidea e grassa, an1iloidosi; 4) N efros eilerosi: a) prim itiva arteriosclerotica (rene grinzo genuino e r ene senile); b) secondaria per arlerite necrotizzante o per n efrite glomerulare diffusa cronica (rene grinzo seco11dario); 5) l rtfarto: a) trombosi arteriosa o venosa; b) embolia; c) corticale bilaterale ; 6) Ascessi; 7) Tub ercolos'i miliare o ulcero-caseosa; 8) Sifi lide : a,) gomma circoscritta; . b) infiltrazione gommosa diffusa ; c) n efrite sclero-gommosa; ren e cc ficelé »; 9) Tum1ori; 10) Cisti; 11) Litiasi; 12) R~ne policistico; 13) Ptosi renale; 14) Rene ectopi~; 15) Perinefrite; 16) Pieli.te; 17) I ~ron efrosi; 18) Pionefrosi_ ; 19) Occlusione ureterica. 1)

C)

DIAGNOSI F I SIOPATOLOGICA.

1) A7iuricn; 2) Oliguria; 3) Poliu~·ia; .4) lpostenuria; 5) I sostenuria; 6) Alb11:minuria,. c'?n o s0nzai cilindruria; 7) Ematuria; 8) Pitiria; 9) Emoglobinruria; 10) Lipu~ia; 11) Lipoiduria~ 12) Glicosuria; 13) Fosfaturia; 14) EderY!'a; 15) Riten.zione· clorurata; 16) lpocloruremia; 17)

Jpoproteinemi.a; 1~) Azotemia.; .19) :tminoacidemia; 20) Uricemia; 21) Creattninernia.; 22~ Colesterinernia · 23) Calcernia; 24) Ph sarigUJigno; 25) Riserva 'alcalina; 26) A nerrii.a; 27) R_etinite; 28) Emorragie retiniche; 29) 11iodesopsia (mosch e ' olanti); 1

XL, NuM.

isn

30) Uremia cli1iica:

A) DIAGNOSI E 'rIOLOGI CA.

1) Infezione batterica (specificando, serr1pre

(ANNo

a) latente; b) a tipo digesti,·o; e) a tipo respiratorio; cl) a tipo nervoso psichico; e) con1a; 31) Pseudouremia psico-nervosa o encejalOpatica da ipertensione: convulsioni, cefalea,. amaurosi allucinazioni, paralisi e paresi tran-sitorie, afasie transitorie, emiianopsia; 32) Colica reno-ureterale; 33) Lombalgia, cronica o parossistica destrfb o sinistra. D)

CAPACITÀ FUNZI ONALE.

1) R ene suffi ciente; 2) Insufficienza renale relativa : a) perdita de1la concentrazione con buo--

na diluizione; b ) •perdita della diluizione con buon ~ concentrazione : cause extrarenali, rene da stasi, nefrosi; 3) Insufficienza renale totale. E) MALATTIA RENALE POSSIBILE: soggetti con sintomi e segni riferibili al rene, in base ai~ quali non è però possibile stabilire diag;nosi, certa di malattia renale. F ) MALATTIA RENALE POTENZIALE : soggetti sen.ub malattia renale appare11te, ma che conviene'rigilare, in quanto hanno nell'anamnesi fattori etiologici di malattia renale. Alcune malattie del rene nieritano però un<Y sch ema a parte. Tali sono: La 11efrit e glom erulare diffusa di cui si possono distinguere vari tipi: a) acuta: etiologia: infettiva (streptococchi, ecc.) o da intossicazione; lesioni: glomerulari diffu .;e con degenerazione tubulare consecutiva ; sintomatologia: oliguria, segni di lesione renale attiva quali: albumina, emazie, cilindri g ranulosi ; iJ?erten sion e,. ~dema. ri~~­ zione azotata ; evoluzione: guar1g1one, cron1c1-· tà o morte; · b) subacuta: el iologia : co1ne la precedente; lesioni: stati anor1nal1 della forrna acuta, degenerazione tubular~ accentu~ta, grosso r~ne bianco; sintom•a tolog1a : un tipo emorragico con ematuria, oliguria, densità. fissa intorno ai 1010, ar1emia a tipo secondario, e auni.ei:tt°' progressivo dell 'azoto ne] sangue, e? ~ tipo. edemigeno o · nefrotico c~n al~um1nur1~ ed edemi notevoli ed ipoproteinem1a ; evoluzione: miglioramento, cronicità o m orte; . . c) laten.te : etiologia : come .sopra; les10~1 :.piocoli fo colai di glomerulite.; s1nton1atolog1a :· no11 iperten1:;ione. non ~n~uffic1e:r:i-za renal~, ~ma­ turia e albuminuria minime ; esito : guarig1oner riact1tizzazione, cr onicità ; . d) cronica: etiologia: come sopra; .lesioni: sta ti aYanzati delle form~ pre~edent1 con fibrosi ren e grinzo econdar10; s1ntomatolo1


IANNO XL,

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705

SEZIONE PRATICA

gia: ipertensione arteriosa, ritenzione azot ata , anemiia , ederna , alterazioni retiniche; esito: morte per uremia , o i11sufficienza cardiaca o en1orragia (me ning ea, en cefalica o ence falum eningea). La nef11ite glon1 erulare focale si presenta so tto due forme : a) glom erulare : etiologia: e ndocardite ulcerosa, stati infettivi, settioemie; lesioni: n odulo di occlusione ' 'ascolare embolica ; sintornatologia : e maturia se11za edemi , senza ipertensione; esito: dipende dalla n1ala ttia causale ; b) interstiziale : etiologia: n1alattie infettive, setticemie; lesioni: suppurazion e del tessuto interstiziale; sintomalologia : 11on caratteristica , oliguria, anuria ; esito : in r elazion e alla malattia cau ale. Le nefrosi son o manifestazioni renali di tati gen erali o di intossicazioni: di ti11guiarr10 ' a ri tipi : a) chimica da in to sicazion e end ogen a (bic loruro di Hg. ); con n ecrosi dell .epitelio tubulare; n ella sintom a tologia oliguria anuria , alburrtiinuria, rite n zion e azotata; esito : g uarigion e, miglioramento o morte; b) gravidica da tossemia g ravidi.c a, con degen erazion e dell 'epitelio tubul are e tal \"O]ta g Jo1nerulite; i1 ella sinto1natologia album in uria , edem a, iperten sione, con,-ul sioni , alterazioni r etinich e; evoluzione come la precede11te; c) ,lipoidea: h a origine in un distu rbo rr1etabolico gen er alizzato ( ifilide? age nte i ()'no lo~); lesioni : degen erazion e o infiltrazione Jipoidea dell 'epilelio tubula re; nella sin tornatologia : albuminur ia li1p oiduria, edemi accen tu ati , ipoproteinemia , inver sion e del quozie nte serinaglobulina, ipercole terinemia; esito : miglioram ento o m orte per m alattia intercorr ente. L ' amiloi,dosi ricon osce con1 e ca u a Je suppu1·a zioni cronich e, intossicazioni endogene , diabete ; lesioni : degen erazione arni]oide dei g Jom eruli , vasi a fferenti efferenti e interlobul ari ; sinto1natologia: albuminuri.a, edem a, epatosplen omegalia , diarrea, riten zion e del r o ·o Con go; evoluzione: pr ogressiva, pa .~ ~ng~ j o a ll a ne frite o sclero i r en ale o g11arig ion e. Le nefrosclerosi posson o essere dovu te a: ipertensione essenziale : si n ota allora . c]er osi delle arteriole a ffer enti del ren e (r en e g rir110 primitivo), con o senza occlusior1e necrotizzante di essa; sintomatologia: senza in ufficien za r en ale (iperten sione b enigna), con insufficien za re n ale (sindrome uguale a quella della n efrite gl omer~lare cr onica), oppure sindrome clinica del} 'iperten sione m ali gna con insuffi cien za ventricolar e sinistra , uremi a clinj ca e cttimica; arteriosclerosi : sc lerosi e ater om asia dei gros i vasi r en ali (r ene se11ile); sin tomatologia : poliuria , ipostenuri a discreta . In am1b ed ue 1,e..,ito è sfav orevole : la m orte si h a iper i n uffi cien za cardiaca, o apople ia o u rem ia. G. IAA CAVA .

. La dieta nelle malattie renali. -· (H. ELIAS. Wiener h-liJnische JY 0clle1is., 10 marzo 1933).

. ~ calco.losi renale è fino ad un certo punto influenzabile dalla djeta. Si deve a nzitutto evi-tare I 'introduzione di corpi da cui derivino prodotti di scissione ch e , eliminandosi con l'u:. . r1na,.prov~ch~no la f~rm8:zi.one calcoli. Quando si tratti di calcolL ur1c1, evitare nella dieta ,gli ~rg·ani. i11terni , i legumi maturi, i piccoli p esci (a cciughe, sardell e) in modo da i11trod urre la qua·n tità minirr1a di nucleine. Nei calc~Ji ~ssaljci , ~011 0 d~ ev!tare i vegetali ricchi d1 acido o ·salJ co (sp1nac1, acetoselJa, r ap e, rabarbaro), n on ch è ii cacao ecl i ficl1i . Si dovr à inoltre curar e po ibilmente ch e le ...o~ tan ze n e ~ essari e all 'orga ni sm o, com e la calce, n on crista llizzino i1el ren e, ma siano elimin a te con le feci ; iò ch e si o ttien e con una dieta alcalinizzante o co n la . 01nrn i11i trazione di a]ra]i . Inoltre va fa vorila la solubilizzazion e delle sostanze che po ·on o forma re i calcoli m ediante l'abbondante introduzion e di acqu~ · pe 1~ 1 calcoli più ::solubili in acidi (fosfati alc~lini) si vedrà di acidificn.re l 'urina con la dieta carn ea o la somministrazion e di cloruro d 'amn10ni o o di acido clorjtlrico; vicever sa , per i cale? li d~ acido ur~co, i provveder à per un 'alcali 1111..zaz1one mediante carbon a to di litio. Nelle nefriti acute, Lutti i sintomi ch e posa no essere pericolosi i)er i] paziente ven gon o favorevolmen te influen1..aLi dalla fam e e dalla ete; con tale mezzo, si ab ba sa ]a pression e 11ei vasi e nei capillari e si m odifica lo speccl1io sang uign o dell 'albumina, sicch è la cor1·ente degli umori i dirige dai tessuti verso i vasi ; il sang ue si fa più fluido ed i reni p os. on o secernere n1 aggio re qua11tità di liquido . . i .assiste così al fen om en o ch e il paziente ch e u.r1ma aveva sete , b eveva ed e ra anurico o qua• 1, dopo 1 ~ attrazion e di liquidi e di alimenti t 11o rl h a più ele ed in comincia ad eliminare I 'urin a. In tal m odo i eviLan o ai1ch e pericoli per il circolo ch e è o tLoposto a min or lavoro. 'i ovvia così an ch e a l i)ericolo cl ella riten zion e azo ta la, poich è 1'azo ten1 ia . co11 la c\1I'a di fa111e, i en ~ ridotta al n 1i nin10 possibile, tanto1>iù c11e, con il ri labilir i della diuresi, vengono eliminati a n ch e i re idu i azotati. A11ch e i con1pon en ti eclampLic i della n efri te ac u La vengono favorevolmente influenzati dalla c ura di fam e e di se te; con lln più scar so riemJ>irnento dei vasi n on i h ann o più il crampo vasale n è l 'ede111a cer ebrale. Inoltre, an.ch e i g lomeruli i11fiam111a ti si svuotano più facilrrtente e si ristab ilisoe la diuresi. i tien e il 1paziente per 2-3 g iorJ1i a minime qu antità di liquido (caffè n er o, tè, su cco di lam poni in t utto m en o di 200 em e .); si può in . eguito aumentare fin o a 500 g . con purée d ~ pa tate, di riso, di en1olino. Qt1e ta d ieta stre ttamente pri,r!l di cloru r i e cli a1hu1n ina pu ò es-

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« IL POLICLJNJCO n ·

sere intermezzatl da trg ualj qu.antità di frutta o di marmellate. In 8-10 g iorni , l 'azolo r·esiduo viene ricondotto ai valori normali , scon1paiono .g li edemi ed il circolo lavora bene; si può poi pa sare ad una dieta ipoclorurata ~enza car11e, ma più variata (insa late, fruttà di ogni pecie, leg umi, per 1000-1200 gra1nmi). Si può a llora tentare la somn1inistrazione di albumina animale, b.a dando bene ch e l 'azoto residuo ed i fenomeni nefritici non subiscano influenze sfavorevoli. ·D opo 2-3 ·Settimane , si ad passerà allH dieta con carne, evenlualn1ente • un tipo di die ta di Gerson-Hermannsdorfer. Se Ja 11efrile non guarisce e passa allo sta.to cronico, la lim.i tazione dell 'albu1nina non 11a più scopo. Si può mantenere in equilibrio per. anni il paziente somministrando 150 grammi di carne al giorno ed intercalando dei giorni ad insalate, frutta, legumi. Le maggiori difficoltà si hanno quando intervengono disturbi di circolo , si eleva l 'azoto residuo e si hanno eventualmente clegli ede111i . Allora si de,,e lin1itarc la somministrazio11e di azoto , diminuire i cloruri ed il ·odio e badare ad introdurre ben poca acqua, in n1odo che gli edemi scompaiono , ma darne in quantilà suffici·e11te perche le scorie, anche se la capacità di concentrazione del r en e è diminuita , si possano ugualmente eliminare. Diverso traltame11to esige Ja n.efrosi , rhe n on è lin 'infiammazione, ma una degenerazione. Si hanno in essa forti ed emi e si eli1;1i11ano g randi quantità di albumina. Si limiterà, in essa, la quantità di cloruro di :'\odio e di acq 11a , ma si daranno forti qua ntità di albumina, per c ompensare le p·e rdite. fil .

La i·itenzione acuta di urina. (J.

AsRAHAM.

Pract.i lio11er, inarr.o 1933).

La ritenzion"8 acuta di urina può dipendere da <lue cause : impedimento al flusso dell 'J.Jrina attraverso l 'uretra , perdita delle forze e pulsi ve del muscolo vescicale. 11 primo modo si verifica n·el1e seguenti condizioni: uretrite acuta, rotlura dell'uretra , steno i dell ' ur.e tra, occlusione da corpi estranei, ipertrofia prostatica, ritenzione post-operatoria. Nell 'uretrit0 acuta l 'ostacolo al passaggio dell ' urina si ha quando l 'uretra anteriore diventa fortem ente edematosa. Ciò si verifica specia]m1e nte nella blenorragia sia in conseguenza del processo infiammatorio infettivo , sia in seguito .all 'applicazione di pote11ti antisettici per la .cura abortiva dell'affezione. In queste condizioni un bag no caldo ristabilisce la minzione. 1~ ca8o d'insuccesso è probabile che la riten:zione sia dovuta a spasmo de] compressore ed in tal caso gioverà l'applicazione di suppositori a base di morfina e belladonna. In circo·s tanze eccezionali :nep1Jure questo giova ed allora bisogn a ricorrere al cat et ere che costituì,

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sce un serio pericolo, iI1 quanto diffonde l'infezione all'uretra posteriore. Nella rottura dell'uretra la rite11zione costituis~e .un f~nom~no protettivo, anzi bisogna co11!"" sigl1are il paziente a non mingere. Lo svuota.. mento della vescica deve essere fatto a mezzo di catetere, preferibilmente m etallico, e quando questo non possa essere appJicato bisogna ricorrere alla puntura sopra(pubica della vescica. La stenosi uretrale è una causa molto comune della ritenzione acuta. Spesso essa è pro' 'ocata dal fatto che i pazienti di antica stenosi .tenta.no di vincerla con l 'applicazior1e di sostanze !rritanti o di. catéieri ·tr.oppo grandi, si determ 1na allora a livello della stenosi un eden:a che impedisce del tutto il passaggio dell 'urina. Il trattamento consiste in un bagno caldo per rimuovere la ,c ongestione uretrale e lo spasmo, ed eventualmente nell'applicazione di suppositori a base di morfina e di belladonna. Successivamente si faranno applicazio11j di cateteri per la graduale dilatazione deJla stenosi cominciando sempre dai più piccoli e progredendo l1entamente. Nei oasi invincibili si dovrà ricorr ere alla puntura soprapubica della vescica. La ritenzione acuta da corpi estranei è generalmente prodotta dall 'incuneamento nell 'uretra prostatica o anche anteriore di piccoli calcoli vescicali. Può anche essere prodotta dal1'applicazione di un tumore vescicale pedu1lcolato sull 'uretra posteriore, o anche da]Ja p enetrazione nel l 'uretra di coaguli provenienti da emorragia profusa della parete vescical e. La ritenzione è lì per li facilmente vinta da] cateterisn10, ma naturalmente conviene poi rimuo' 'ere la . causa dell 'occlusione. L •ingrossamt:nto della prostata. è la causa più frequente di ritenzione di urina specie nell'età avanzata. La diagnosi si fa in base all,anamnesi ed all 'esame rettale. Talvolta però questo non inette in evidenza alcun ingrossamento della prostata; bisogna allora pensare all 'ipertroiia del cosi detto lobo medio , il che può rilevarsi con la cistoscopia. Le prime cure da tentarsi sono quelle su indicate: bagn.o caldo, surppositori caln1anti e decongestionanti. Quindi si ricorre al cateterisn10, che in considerazione dell 'età dei pazienti deve essere praticato come se si trattasse di una grande operazione. Bisogna curare l'asepsi la più rigorosa, e procurare di non danneggiare l 'uretra. !Bisogna adoperare un catetere non rigido, elastico e ricorrere a quello metallico solo in caso d'insuccesso. In ogni caso lo svuotamento deve essere praticato lentamente per evitare il collasso della vescica ed emorragie, che possono essere deter1ninate dal troppo rapido abbassamento della !Pressione end.ovescicale. Deve essere tenuto presente che trattandosi di individui vecchi e con lesioni renali quasi sempre si ha urina residua e non di rado anche cistite. Conviene quindi dopo Io svuotament10 1


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SEZ101'iE PllATl CA

della vescica consig liare il più assoluto ripo o, fare applicazioni di bottiglie calde sommini~tra1 e eccitanti e disinfetta11ti vescical i. È 11eces~ario i11oltre n1ante11ere a per1nanenza il catetere per qualche giorno. La rit1~nzion.e post-operatoria suole talvolta verificarsi in seguito ad interventi sul] ' ano, sullo e roto, sui canali ing uinali o ull 'appendice. 'en1b1 a dovuta a spasn10 del co1npre sor e delJ 'uretra, che nel 90 % dei casi si rilascia entro le 48' ore. An che quando non c'è pericolo di rottura della vescica è opportuno i >raticare il cateterismo per dare sollievo al pazi ente. Ma se e o è praticato conviene poi ripeterlo più ' 'o lle prima che le minzioni ritorr1ino norrnali. La ritenziom e acuta ,da paralisi o atonia vescicale i ha in seguilo a traumati n1i agenti sul 111ido:Jo spi.n ale e ulle relative ' 'ie n ervose. Se s i tratta di fa tti sen1plicemente co n1moti, i la ritenzione può scomparire anche en za che si è ricor o al cateter e, ma l 'uso di que .. to di,ren t a indi pen .. abile e conli11uo quando si tratti di leioni permanenti, a m eno che alla ritenzion e 11011 ·ucceda l 'incontinen za con1 e su ole accad er e. l el ca . . o i traLti di en1plice atonia vescica le il cateterismo ha tra l 'altro I 'effe tto dj ridare il to110 al muscolo vescicale e quindi di in etterlo iu condizion e di a solvere la sua funzione. 1

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DR.

MISCELLANEA. La maJattia di Feer. (G. liA NAU. Ga.zz. clegli Osp. e delle Cli11. , 16 o ltobr e 1932). Be11chè g ià d escri tta .ja el ter 11el 1911 1.~ 01 non le di cc trofod ermato11euro i », la rr1alattia <li Eeer porta a buon diritto que to nome perc hè fu il Foor ch e n e died e per pri1no una descrizione de ttaglia ta . La malattia colpisce, a parte poc he eccezion i, i lattanti e i piccoli baznbj Lti. <~ b e po8sa colpire anche g li adulti appar e l'er or~ as.sai dubbio. La malattia, oltre cl1e a l) 'eta, è legata alle lagioni ; la maggior parte dei cai cad e tra dicembre e maggio. Di regola comincia in modo subacuto , di rado acutamente; n ei suoi inizi è o cura e per nulla caratteritica. La madre si accorge che il bambino si va facendo stanco, è piagnucoloso, scontroso ,· talvolta si h anno .anche gra,·i . perturba. m enti psicosici a carattere d epr essivo, interrotti t-alvolta da reazioni affettive di dif-esa . L 'anoressia è quasi invincibile, l 'espressione a1Jatica e scontrosa. Già precocer111cnte si fa palese una spiccata flaccidezza d ella musco ] ~. tura, cheJ in principio rc11de il n'lala to sempl1-cemente pigro, ma poi J)UO r e nd e rg li imp 0~­ ibil e di andare attorno e di sed er e, sì da s1111ular e una paralisi genuina. Tra i sintomi di diret t.a con stat azion e obi et-

ti va s tanno in prima lin ea le n1.a nirest:.tzioni lla parte d ella pelle e de ll e mucose. Già precocemente si hann o udo razioni profuse. lndiµ e11denteme nte dalla temperatura e~ter na o dal lavoro :eoq)oreo, la pelle di tutl\) il corpo è quasi sempre ricoperta di sudorB ed in pari tempo è lassa, succulenta, spiccatamente macerata ai lati fl essori e alle stllperfici interne delle mani e dei piedi. Si sviluppano e antemi a tipo miliare o dermatosi pruriginose. Ne 1~isultano lesi·oni da grattamento, che per la scarsa resistenza di tutto l 'organismo si infettano secondariamente d:ando luogo a pus tole, ascessi, flemmoni e d erm a titi infetti ve. Sono particolarmente colpiti le mani ed i piedi, perchè qui ai sintomi udde lti si agg iunge una acrocian-o si dolorosa n ettamente d elirmtitata. Questa manifestazioni .p osso·n o progredire ad onta di tutte le cure, fino a.Ila gangrena d elle dita o co mbinarsi a gravi. disordini tro fici, processi ulcerativi , ecc. CompleLan o il quadro alterazioni ung ueali imili a quelle post-scarlattinose e la ca dula dei peli. Non m en o imponemti sono le manifestazio~ 11i delle mucose, soprattutto de lla b occa e deJ1'occhio. Alla bocca, piorrea alveolare, processi im.fiamm.atori ed ul cerazioni d ella muco.sa delle guancie e d elle gen give, talvolta anch e della ling ua ; tutti i d enti po 0110 cader e. Agli occhi i manifesta can g i untivite e fo tofobia . Le g ravi manifestazioni trofi che si accompag nano a spi ccati disordi11i ensitivi; ad e . a lle mani si può g ill!Dgere sin o all ,:anestesia completa. l on ogni paziente presenta tutti i f'en o111eni u d escritti , contempor meam ente o n e} d ecoro d ella malattia. ono invece presenti con grand e r egolarità fenom eni da parLe del istema circolatorio, ·cioè l 'aumento d ell a pre sion e :sanguigna e la tachicardia. Si tro a·n o· n ei piccoli b1ambini pre io ni di 130, 1-J.0 mHn. di llg., frequenza di 1polso fin o a 200. n intornio a liente, ch e manca rara1nente, è la enorme ipotonia d ella mu colatura. I pazienti non pos ono più camminar e e star ritti , oppure presentano nei g radi minori una spiccata lor,dosi. Per lo più i rifle .. i tendinei lD On son o· provocabili. Altri sintomi, n on costanti, po. . ono essere particolarmente spiccati. :Forte salivazione, .dolori di ventre a tipo oolico, :convulsioni ton1coclonich e movimenti cor eici , lati oporosi ,. ' . . . spa.smi, accessi di dispnea e vomito, s1~ton:l tutti 1che fanno intend,er ei corm1e la mala ttia sia stata considerata come un a forma p.articolare di en cefalite. Feer aveva con ider ata favorevole la prognosi; ma in seguito essa apparve sotto luce1 ~ne­ no b enio-na . In primo luogo, data la mas ~ 1n1a r e isten~a <li que t i oggetti, le infezioni i~te~·­ correnti trovan o facile la vita. Ma .anch e ind11


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p e11den te111enLe dalle possibili 111a latlie i11te rcorrenti,- ci son·o dei casi n ei qua li la lt1alattia prog redi ...ce inesorabilmente a d onta di ogr1i tentativo t erapeutico e conduce a lla rnorte. La m ialattia, se· l 'eisito è favorevole, è di lunga du1iata; a lc uni mesi, ançh e un· a nno. . Ri.guardo a lla etiologia, la maggio1· parle d egli AA. t en·de ad ammettere un.a genesi i1lfettiv~ , ma la sede di . questa presunta in.fez ion e variamente localizzata e resta v.aa.a. n.e vie . b Altri pensano ·c h e si tratti di una malattia da carenza . Data I 'oscurità dell 'miopatogenesi , la c ura non può essere ch e sintomatica. Si dovrà el11pre fare un tentativo con l 'atropina a dosi nor1 troppo p iccole. Il Kell er dà di regola ai picc oli bambim:i 3 volte a] g iorno 3 gocce di una soluzione 0,01: 10. L 'effetto n·e . è vario; ta lvo1 ·ta indubbiamente favorevoliei, specie sui s11<i-0ri. Si è anche tentata 1'ergotamin.a sottocute. La scuola fra-ncese raccomanda l 'acetilcolina. Jntenniamente si può dare an ch e il aalcio. I bag ni sono b en e a ccetti ai malati; se ·n.e posron,o fare un paio a l g iorno, a lternativam ente ·di permanganato e di corteccia di quercia, .aggiungendo pure mia.n iluvii ch e eser:citano .ancl1e t1n 'azion e analgesica. Gli AA. 1am ericani hanno cons ig lia to una tel'apia an L1nfettiva; vaccinica (con germi colt ivati -dai procef':i t>urulenti), triplafavina , terap ia salicilica. La dieta a rà ricca di vila111ine . . e...·. T OSCA. Q.

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di v~rse g?iandol~ ~ndocri.ne, l 'insufficienza epat19a,. I appendicite cronica. l 'aerofagia , Ja ptosi v~scerale sono state invocate come causa de~erm~nante e i risultati terapeutici ottenuti dai. v~r1 AA. hanno confern1ato a ciascuno di essi I. ~sattezza della diagnosi di patogenicità: r~a c10 ch e dava buoni risultati ad uno non .rispondeva agli altri. ' ~li. AA. hain·n ? g~à esposto in loro· precedenti la' o ri le pr.opr1 e idee sulla questione : ma i loro . ?onoett1 ~0110 .stp.ti male interpretati ed è p erc10 che essi des1dera110 ritornarvi n1ettendo b~;ie a punto la questione . Sono idee v.ecchie· g1a ·e sposte Qa antichi clinici, n1a che tuttavi~ conservano. ancora tutta· la loro im1porta11za. . Conle prima cosa è necessario ben deli111itare il ~nce~to ~i vomito gravidico, elimin ando lutti quei casi n ei quali , in una donna incinta a ffetta da von1 iti g ravi , l 'esame dimostrerà la presenza di una malattia, causa del vomito: can cro dello ston1aco , tabe, meningite tbc., tumore del ce~vello, ecc. Gli errori di diagnosi ...ono .frequenti : ogni donna inci·n ta che vomiti è s ubito dichiara~a affelta da von1ito g ravidico. - . ella stessa n1an1era, non possono essere considerate cor11e affette da vomito g ravidico alcune donne le quali,. all 'inizio della gravidanza presentano una sindrome grave caratteri zzata da forte din1agramento , iscuria , polso J)iù o :meno frequ·ente, sùbittero e qualch,e raro vomito .. Ques.ta. indron1e, ch e risponde forse ad i..1na 11t. ·uff1c1e11za epatica acuta, si distingue daI~a, Ln.drom~ .del ' ·?n1ito incoercibile per la r~r1L a de1 vo1;111t1 stessi, cl1e passano al secondo 1)1a11u 11elJ a s111Lomatologia. Bisogna poi sem;p re Conside1·azioni snl vomito incoercibile del· cer care con cura di eliminare , cosa non sem~ le gravide. pre facile, le esageratrici e le simulatrici cl1e non sono così r are e cl1e n on si saprebbe ~ome { BRINDEAU e LA NTUÉJ OU L. La Presse l'J1 édicale, g ua1'ire da ·u na n1alattia da cui esse non sono 25 gennaio 1933). a ffe1Le. Un fatto stra110 do1n jJ1a la questione del voIn })l'esenza dunque di una doi1na gravida, Jn ilo incoer cibil e delJ.e g ravide; n el periodo afl.'etta da vomito , il primo t empo sarà costiprecedente la g11erra esso era la cau sa.. più fretu Lt~ ~ a un esame il più accurato e completo quente degli aborti terapeutici . Attua lmente è pos 1b11e. Anche se la diag nosi è evidente, & €cceziona le ch e si sia obbliga li a ricorrere oppo rtu110 prolung·ar e l 'esame, onde sempr~ a ll 'interruz io11.e della g ravidan za i)er g u arire J)iù co11quistar e la fiducia della malata e del .q ue ti vomiti detti in.c oer cibili . suo entourage sì cl1e il trattamento cl1e sarà Ogg i i r1fatti le forme g r avi col quadro cli- J)rop osto venga accettato anch e se ·esso imporJtico clas. ico della gr avida , mag ra, con vomiti l erà dei 1p rovvedimenti penosi: è perciò che è incessanti , polso rapido, sono quasi scomparse necessario che l 'esame sia· completo e la diae le forme medie e b,e nign e son o molto più gn osi appaia alla m alata e ai fam1iliari sicura frequenti . e il trattamento necessario. Ogni errore di Si può ammettere una evoluzione della ma- ])Sicot-erapia da principio comprometterà per latlia ? Se ciò è possibile per le malattie a causa sem p re l 'esito della cura. È inutile di metter e microbica non, vi è alc·u n punto di appoggio troppa en,er gia negli incoraggiamenti prodigati per amm etterla nel vomito gravidico, che maalla j)aziente: una gran de dolcezza dà invece lattia micr obica sicuramen te non è. <lei risultati brillanti. :EJ pericoloso il prometteSi potrebbe allora mettere in ca usa un pro- r e una guarigione rapid.a : più opportuno far g resso n ella terapia: m ·a esiste questo progres- credere ch e si u seranno mezzi terapeutici sem-. so? Si conosce forse oggi m eglio Ja patogen esi pr.e più potenti. Prese queste precauzioni , qual 'è ]a condotta della forma morbosa ? Non pare: certo le teorie non mancano, ma la lor o stessa molteplicità da seguire ? Sin dall 'inizio, l 'isolan1ento della parla contro il loro valore . L'insuffi cienza di paziente : isolamento assoluto , in clinica o al~·

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SEZJONE PRATICA

l 'ospedalc: 11011 ac "'ettare vie di 111ezzo : 11ioote infern1iera , 11iente Yi ite, niente corrispondenza. l ·n tale i ~o la1ll e 1llo sar à difficilmente accettato se n o11 si pi ega ch e esso sarà brevissin10: infatti n ella rrtaggior parte d ei ca i bastano pocl1i a ior11i d .i ola 1l1e11to per o tte11er e la guarigione: la do n11a i a la ta non ' 1 omità più, a ccetta di b er e e di n1ia11g iare, e può ritornare a casa. Spe so ques to ritorno fa riapparire il vomito , ma bas ta un 11uovo isola m en t.o per ottenere la guarigione d e finitiva . Se la g ,u arigio11e 11on si ottie ne co ì n1iracoJosan1ente il tratta1nento sarà })Ul'a111e11te sinton1atico: r ettoclisi o flebocli..,i onde combattere lo stato di di idratazion e, e' acu azionc intesti11ale con purg<\nti caln1éll1ti d e l ·i ~tein a n ervoso 011de o ttenere il riposo durante la n otte . Con1e r egola r i in qua11to alla dieta ~ Non vi è una r eaola as oluta. e si h a a ch e fare co11 una donna d ocile e fiduciosa si può tenta r e di o ttenere d a e .. a t111 te ntativo di a Jin1en lazio11e in1n1edialo. ~e no , è opportun o piegare a lla )llalata clic .. i a ttuer à un p eriodo prepara torio di un paio di g iorni , in cui i ca1111erà il u o siste1na n ervoso e in cui la si r eidrater à, prima di amminis trare il m edicamento imiportante. Il primo alimento sarà cos tituito da u1ta pa11pa cli farina di g rano , con o sen za la tt e, ch e si dirà contenere il m e dican1e11to : es ~ a , ·errà inghiottita in piccole quantità, r esta11do la paziente coricat a ul dorso m entre il medico decan ta le qualità d e l1 'immaginario medi can1ento. 'futti i r agionan1enti saranno buoni per di~trarre l 'atte nzion e d ella paziente, Ja qua le con ·La ter à to to, con sorpresa, ch e lo stomaco tie11 e l 'ali111e11to. 'e e ~ sa è presa d a n au ee, bisogna impedire i] von1ito con piccoli a ccor gi .. menti: , ·ietar e a lla malata di sed er si sul Jet to, farle fare d egli ampi movin1enti respira tori. l ,' in11Jo rla nlc è di es ~ e rJe vi cino e di cc rag ionarla n co11 1)azic nza. Nella n1aggior parte dei ca ·i, si o Lti en e così , sin o dal primo giorno, l 'i11gestio11 e r egolare di 1piccoli pas ti cl1e saranno ben p re to r egoJati secon do il gu t o della n1alala . Tutti i p iccoli e pedienti d el1a psicoterapia ~ aran11 0 buoni per rare accettar e quo li pa ·ti : è Ja n1entalità tessa della donna cl1e guida il 111edico . uperato questo ·p rimo periodo la· ina la ta andr à da sola ,-er so la g u arig jone: il solo fattu importante sarà quello di lasciare pre · o la d onna , totalm ente eparata da] suo ambie nte, u.n a infermiera paziente che veg lierà su di essa e la fa r à b ere e n1angia r e r egolarm ent e. Pi'ù o m en o r apidan1ente la malata riprenderà fidu cia e si alime11lerà spontan eam e nte . 'falvolta si ve<lranno su ssister e uno o due vomiti giornalieri , ~a per lo _più si trat~a di vo .. mito biliare e n o n a lim entare : ma ciò ch e è scampar o è il vom ito incessante la impo ibili tà di al in1en t.a r "' i : i 1 ' '01nito incoer cibile; il fenom eno vera n1ente gra,·e è g uarito . Qt1est a e ffi cacia evi d ente d ella J) icoteraJlia 11e11a cura d ei von1 i ti g ra,-idici , d eve dun1

que far considerare queste do1111c come isteri ch e~ Gli A_i\.. no11 ann o ris po11der e a questa domanda . Certo si è cl1e n1 e11lre 111olte di quete donne h anno le stim111ate neuropatich e a l1re . . ono all 'apparenza p erfe ttan1 ente nor~aJi . ~eco11do g li .A.A. i vomiti incoercibili sono n on una malattia p uramente n evropatica bensì la tipica associazione morbosa i tera-org anica . La tendenza en1etizzante d ella donna incinta 11a ceri ai11,e nte una b ase orga11ica, ch e può esser e 'aria . econdo i casi: mra perch è questa t encle11za prenda u11 indirizzo di gravità è n ecessal'io c h e intervenga un elemento d 'ordine mor ale. La condotta ter apeutica è quir1di quella di ri cercar e le « spine irritative » po ~ .. i bili curanclo 11ello ste o tempo g li effetti secondari d ei ' on1iti (disidratazion e , anuria). Poco vale cred~ re a lla ,rirtù specifi ca di que to o quel 111ed1 can1ento data la non cono"'cen za di una patogen e i e a lta . L 'importante è di g uarire que.., ti n1alati e l 'esperienza mo tra ch e, p er vie differ enti , e ciò non è n1 en c uri o o , ci arrivano tutti . G• L A \_..A ,,.. 'A '· •

NOTIZIA BIBLIOGRAFICA. M. A

LucACER. Le pneumotorax bilatér al simulta11 é. Voi. i11-1 6° di pagg. 100. Ma on & C. , Paris, 1932. 1F rs. 22. COLI-M.

La pre.ge"-ol e n1onografia d egli AA . si presta ad im.p ortanti con siderazioni d 'ordine pratico e dottrinale. La collasso-terapia })ilaterale è a11co ra a llo s tudio , trattandosi di intervento cl1e do,·rà c onsiderarsi riservato ad ammalati ch e ~ o ]t anl o in Istituti b en e attrezzati potranno b enefic iare di tala m etodo curativo , e per i quali , da peculiarità e localizzazioni d elle lesioni ])Oln1onar i, unitamente a r eazioni individuali di dire a e: di resisten1a organica , vie11e indicata sia in corso di pneumotorace unilatera le, sia fin dall 1i11izio , la. creaz jo11e di pn eu111otorace bilaterale. Dal punto di vi la })ratico spellava all 'illustr e clinico di Palermo , ch e oltre 20 anni fa si fe ce iniziatore di tale intervento, di m ettere a punto Ja d elicata que tione d ell e indicaz ioni curati~e , e ~f . A coli in collaborazione coJ uo aiuto Luca cer, in questa espo"' izione, fatt a con quel seuso di equilibrio . ano e co cie11zioso, ch e caratterizza i cr eatori di vura marca ita liana , n e llo esporre l 'origine, ] e indie.azioni , l e contr oindicazioni, la t ecnica dc l u o metodo , l1a voluto an cora una vol ta no11 es. er e frainteso e di pro J)O. ito n1etter si contro la pos ibilità d i t é11denza a gen.e ralizzazion i. La paternità del r11etodo ·n o11 l1 a fatto velo alla 111ente d el su o Aut.ore, 1)er il quale il ]) X. bil . im . non è ch e un a figliazione ad un ulteriore sviluppo d ell a geniale scoperta di Carl o forla11ini , il cui non1e resta i11dL olubiln1ente legato a qualsia i J)r ocedin-iento di collasso-te• 1 ap la . I con ce tti d ottri11ari cli pa rt e11za sono oppor-


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PO LTCJ. l ~ l f.0

iu11amer1le prefissa ti dagli AA. Quello dell 'in1rnobilizzazione del polmone malato <leve essere sostituito da quello dell 'imn1obilizzazione del tessuto malato: condizione indispen abile per un intervento bilaterale è la cono~cenza di una capacità respiratoria suf ficientc , premesso ch e occorre con siderare l 'apparato t·espiratorio come sistema dotato di possibilità funzionali ben definite e nel quale un meccanismo estren1a1nente sensibile di autogoverno mantiene , n elle sue molte plici possibil ità di compensazione , un coeffi ciente costante di ventilazione, malgrado la limitazion e della superficie respiratoria : occorre, quindi ch e prima e durante la cura si sia completamente edotti sulle funzioni respiratorie e circolatorie, con 1'ausilio di tutti i mezzi di cui la Clinica dispone. Le indicazioni sono rappresentate dalla nece ~ sità di intervenire con un px. bilaterale quando una detern1inata pressione endopl€urica , variabile col fattore individuale, possa uperare i vantaggi che un px. mono-laterale può recare lesioni a contro-laterali per cui ne po sa d erivare una diffusione del processo. Ta le è l 'indicazione di scelta oltre i casi m eno frequenti di px. bilaterale emostatico, per empien1i, px. profilattico, post-part11m, lobiti recenti, ecc . Le .c ontroindicazioni sono rappresentate oltre che dalle forme granulich e, da quelle fortemente tossiemiche e diffusibili , dalla labilità del1'apparato cardio-vascolare, da lle localizzazioni extrapolmonari, eccettuate le forme laringee lievi e le m etastasi ossee poco estese . La tecnica, per la quale occorre a ' 'ere presente l'individualità del caso, sarà uguale a quella per l 'installazione di un px. semplice nel caso di intervento in portatore di px. monolaterale, salvo un 'attenzione particolare al grado del collasso allo scopo di scongiurare una anossiemia più o meno grave. Circa l 'istituzion e di un px. simultaneo di inizio occorre che ~ ia preso in con siderazione il momento dei due interventi , l~ quantità di gas da immettere (ch e dovrà essere aspirato spontaneamente), le pressioni da raggiungere , ch e dovranno avere nei due lati valori u gualmente negativi , o tutt 'al più molto vicini allo zero (optimum), la fr~­ quenza dei rifornimenti: curati in r11odo particolare l 'os ervazione clinica ed il controllo radiologico e funzionale. TI volum e da considerarsi testo indispensa})i le 1per g li ~pecialisti , utile corredo soientifico pe r la c ultura di un m edico moderno, è corred a lo da una estesissima e aggior11ata bibliografia ull'argom ento ed illustrato da riproduzioni ra diografiche m i0lto interessanti . .seg~ e u.n 'appe11dice su l px. controlaterale pr1n1ar1~, ~i:ter: vento ancl1e questo proposto <lalla gen1.a l1ta d~ u110 degli autori (M. Ascoli) il qua~ e. p en sò d1 praticare un px. con·trola~er~le pr~1)1 1t1:·0 , quando un px. omolater ale sia 1rre~l1zza J) 1 le per la pre enza di forti aderenze pleur1cl1 e. Doti . G. 13. i\R r.E~ 1·1 ~ \ (P aclo, a). 1

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[A~No

XL, Nul\t. 18]

CENNl BIBLIOGRAFICI. (• ) G.

Les fonderrie1its pll)'Siques et physiologiqu es du nlétabolisme de base. Un voi . in- ~"° di 186 pag. J. B. Bai]Jière, Paris, 1932. L-\.NIEz.

L no studio critico ba ato esseuzia ln1ente sulle leggi della fi ica ha portato J'A. a riconoscere diverse inesattezze n ei metodi attuali di calcolo ])er la d etermin flzione del metabolismo basale, j)er cui son o lJroposte diverse modificazioni. Le c ritich e si a1)puntano specia lm·ente al sisten1a di determin are la superficie ed al rapporto delle calorie con questa . I fatti non so110 così sem11lici come apparirebl>ero dalle note formule t) e,ggi della superficie) per cui il rapporto fra calorie emanate e superficie costituisce una CO· : Lante . L 'A. vi irttroduce un altro elemento - il fatLore intensivo - cioè le calorie prodotte per unità di fJeso e di tem1po e inodifica, in conseg uen za, le formule. Stabilita poi l 'esi""' tenza in u11 punto sirtgolare termico, corrispondente al punto di n eutralità tern1ica, dimostra ch e la legg·e della superficie l1a un 'approssimazione sufficiente quando si confrontano le varie specie fra loro e nei punti ~ingolari termici . n1a è inesatta n el confronto di individui della stessa specie . Propon.e quindi, per lo studio della termogen esi umana, un nuovo rapporto da cui è esclu~a la superficie, ma si tien e conto soltanto del peso e dell 'a ltezza e di un coefficiente che ·varia in senso inverso dell 'indice di obesità. Per quanto riguarda la tecnica delle determi11azioni, l 'A. 11a osservato che l 'applicazione della mascl1era provoca un notevole disturbo re~1)iratorio c l1e diventa minimo. dopo ~-10 n1i11 uti-; soltanto col metodo osc1llo1netr1co proposto dall 'A. stesso, si può ~ tabilire il m omento ottimo p er la raccolta del gas. Altri rilievi sono fatti dall 'A. sul calcolo dell'ossigeno fissato e sul confronto dei due metaLolismi . Delle o..,ser vazioni e delle critiche del1' .\.. sn rà bene ten er conto quando si proceda a queste deler11tinazioni cl1 e hanno ora sì larga applicazione. A. F1LIPP1,1. ~r . M ARTINY,

H. PRETE1' e A. BERì\ È. La specificité biologique. Un vol. in-? 0 di 211 pag. l\ilasson et C. ie, Pari , 1932. Prezzo 35 fr.

Gli AA. con siderano parlicolarn1ente i feno111eni dei rapporti fra antige11e ed anticor})O, dell 'an afil assi e dell 'i111munità, alla luce delle n u.ove ,,edut e ulla costitt1zione della materia , 8ccennandrJ ,ancJ1e ai J.1Unti essenziali di q~ este. Dalla con1posizione dell 'atomo , fatto d1 elettroni , i quali , a lor.o volta , sono un a~gl?n1e­ rato di corpuscoli di eter e , dai fenon1en1 d1. depolimerizzazione. di diluizione .de~la ~~ter1a e di jonizzazionc. dedticono la cl11m1ca fi sica del· (1) Si prega rl 'inviare due copie d ei libri rli si de~irle rn la 1 ece nsion c.

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~ lii


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SEZCONE PRATICA

1'a1tLigene e giungono allo studio dell 'anticorpo .specifico, dimostrando che nel complesso di questo vi è una parte di quello. Di notevole interesse è il capitolo sull'immunità e gli stati infettivi. 11 problerr1a viene studiato schen1atican1enle co11 una tipica malattia infettiva , la polmonite, ed allargato poi ad altre malattie, arrivando alla conc lusione che il c iclo e,·o1utivo è imperniato sulla specificità biolog·ica integrale; ciclo chiuso nelle malattie imJnunizzanti e d arp erto in quelle in cui si producono dei fatti allergici (tubercolosi, sifilide). Diverse premesse teoriche e sperimentali portano, nella parte dedicata alla terapia, a riconoscere i fondamenti scientifici della omeopatia di cui le leggi si inspirano al grande principio di « risonanza », base elementare di ogni accord o· vibratorio molecolare o cosmico. In appendice, sono date alcune nozioni di chimica fisica. Libro ch e fa pensare e meditare . fil. J

L. J. HENDERSON. Blut, seine Pathologie und Ph)'Siologie. Traduzione tedesca di M. T ENVo1. in-8° di •pagg. 287. Steinkopff, Dresden u. Leipzig, 1932. RM. 30. NENBAUM .

~ recentemente comparsa l'edizione tedesca

del libro di H end erson, accresciuta di un nuovo capitolo ris1>etto alla precedente an1ericana. L' A. in ql1esta opera veramente originale, considera da un punto di vista unitario le proprietà fisicochimiche e la composizione del sangue: vengono stabiliti rapporti tra i vari componenti chimici. il potere di assorbimento per l 'ossigeltO e l 'anidride carbonica, l 'equilibrio acidobasico, g li scambi tra cellule e plasma; questi componenti e questi equilibri vengono raggruppati in un tutto armonico con una rappresentazione nornro grafica dove i singoli valori non sono più entità isolate, ma vengono con cepiti come interdipendenti e tra loro in reciproco rapporto, in guisa da dare un quadro d 'insieme del complesso siste1na ematico. L' A. espone poi in una sin~eti ?a conce~ione _il rapporto di tale sistema con il ciclo resp1rator10 e con gli adattamenti circolatori nell 'in~ividuo normale in stato di riposo e di lavoro e in condizione di malattia. Il ]a,1 oro di Henderson rappresenta veramen1e un prezio o contributo a quel] ' opera di sintesi che solo oggi comincia· a de linearsi nel campo biologico. Punnu .

1\1.

M etalli e metalloidi non comuni n,egli organismi. Un vol. in-8° d~ ~65 pag. Edizioni di « Fisiolog ia e m ed1c1n.a », Roma , 19.i2. Prezzo L. 35. ~i è ve11uta, in questi ultirni t~mpi, ricor1o;;cendo la notevole frequenza, a1lz1 la costanza con cui si trovano normal1ne11te nell'organismo degli elementi cl1e ad esso s.i rite~evano d el tutto estranei o, perlomeno, fin qui poc~ considerati. Hanno portato a tale scoperta i raffinamenti dei metodi microchimici di anali~i , non ch è ! 'applicazione dello spettroscopio a J\11TOLO.

tal g·enere di ricer ch e. 1·ali reperLi sono di notevole importanza per il significato da attribuire ai diversi elementi nella fisiologia, nella pato logia e, forse anche, nella terapia. Basti penf.are ai rapporti dello jodio con la tiroide ed a lla funzione d el boro , ch e agirebbe al pari delle vitamine. Ben malagevole sarebbe pelò per lo studioso nvere una qualche nozione di tali studi che per Jo più so110 sparsi in riviste specializzate e non a facile portata di mano . Noi dobbiamo quindi essere ;g rati al prof. Mitolo che si è sobbarcato alla non lieve fatica di raccogliere da una vastissima letteratu'r a le 'nozioni che si hanno ·attualmente in argomento e di 1presentarle in forma organica. Egli tratta dapprima l'origine, la presenza e la distribuzione dei metalli e metalloidi negli organismi, occupandosi poi largamen te d el loro significato biologico. Da ultimo, d escrive minutamente i m etodi analitici da u sar si per tali ricer che. Libro denso di fatti , chiaramente esposti con ordine logico e che riassume tutto quanto oggi si conosce su questo argomento, del quale sono prevedibili n el futuro più ampi sviluppi. fil.

CuA UL -ADAM . Die Schleimhaut des Verdauunigskan.als. Vol. I , in-8'0. l Trba.n & Schwarzenberg, Berlino. È un bellissimo volume di 229 pagine cor-

redato da 219 illustr azioni e da una molto ricca bibliografia. Si può dire un trattato completo ed aggiornato, ch e ha per iscopo la dimostraz~one dell'utilità del m etodo della compressione dosata e dell'esame delle pliche nell'indagine radiolog·ica dell'apparato digerente. Dopo una larga e dettagliata esposizione della tecnica ; g li AA. passano ad una minuta di .. samina degli aspetti radiologici .d ei casi normali (resa necessaria dal bisogn·o di n1ettere a fuoco i diversi aspetti che può offrire un nuovo metodo nella tema che qualche immagine normale &ia valutata come patologica) . Quindi trattano delle varie affezioni dell 'esofago, dello stomaco del duodeno , del colon, nelle quali il m etodo dà i risultati più soddisfacenti. Molto interessante è fra gli altri il capitolo riguardante le gastriti ipertrofich e e<l atrofiche; e anche quello riguardante le alterazioni della mucosa n elle gastr o-enteroanastomosi con o senza riproduzioni d'ulcerazione a l neo-_ stoma. Vari radiogram.1n1i poi son o messi in rapporto con i pezzi anatomici e ·O peratori, ·p er la .qual cosa si può facilmente comprendere a quali alterazioni anatomiche c·o rris·pondano le diverse figure. È un testo di pura specialità radiologica; però il medico colto certamente .avrà piac~re di conoscere fino a quale grado d1 finezza diagnostica. possa giungere un 'indagine radioloQ"\ca condotta con la tecnica più corretta. GASTONE

1\ifELDOI.ESI.

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l< IL

POLICLINICO »

ACCADEMIE, SOCIETÀ MEDICHE, CONfiRESSI Società Lombarda di Chirurgia. Seduta d el 3 m ar zo 1933. Presidente : Prof. MARIO DoNATI . Discu ssione sul verbale della seduta precedente: FoRNAn10, ZoJA, RoToLo, MAJOCCHI, DoNATI, l\iloRo1'E, L A SIO.

Rossi F. - Cis li da ecli in.ococco de l r en e. Discu ssio11e : LAs10, AscoL1, SOLARO, Bossi F .

Volvolo intermittente dello stomaco. C1occA. - L 'O. espone un caso da lui ritenuto tipico di volvolo parziale intermittente dello stomaco a rotazione organo assiale. Dopo aver considerato questa nuova forma dal punto di vista della recente bibliografia egli passa alla patogenesi di una esagerazione della torsione fisiologica dello stomaco. Considera il volvolo intermittente come l1:n 'entità clinica b en definita in rapporto alla sua sintomatologia così caratteris lica . Per quanto riguarda la cura, se non vi sono immediate mi~acce di . complican ze, egli ritiene che si possa, in un primo tempo, espletare una opportuna terapia medica prima di un eventuale intervento chirurgico . il quale consis ter ebbe in una gastroenterostomia transm esocolica posteriore su ansa cori n. Discussione: Rossi F , MuccHI, ZoJA, DE FRANCIsc1, C1occA. E TTORRE E . Su cli urta nuo1Ja staff a per la

clistribuito jn Torir10 inclucono l 'O. a ritenere cessaria l 'aclozione di provvedimenti adeguali.

i1e-

Significato e ricerca del B. coli nel latte. . D~t!. U. ArcBELBURG. - L 'O. espo11e il diver so sigmficato ch e asstlille la presenza del b. coli 11el latte comu:iie, nel latte pastorizzato e in quello da r onsumars1 cru.do. ~er qt1anto riguarda il controllo batteriologico del latte comune, l 'O. ritiene che la ricerca e titolazioi1e del b. coli no11 abbia sove~chia. imf!ortanza e sia da preferirsi il conLeg~~o ;m~crolJ1co c~e si eseg uisce più rapidame11te e. p1u facilmente. Nel latte pastorizzato, invece, la r-1cerca del b. coli come controllo è molto consigliabile, perch è ques to germe di solito muore q~an~o riln~i1ga esposto per 30' alla temperatura di 62 ,5. Cosi pure nel la tte da consumarsi cruclo b.isogna pre tendere che i ge.rmi d el gruppo coli siano contenuti in numero bassissimo. L 'O. ha eseguito la ricer ca e titolazione del b . coli su campioni prelevati iu varie latterie cli Torino, u sando i i11etodi <' sta11dards » americani. n ~· ~oli è ri sultato sempre presente, in numero var1ab1le d a 100 a 1.000.000 per cc.; 11ella maggior ~nza dei casi 100.000 per cc. Questi germi sono risultati tutti di prove11ieriza fecale.

Sezione dell'Associazione Italiana Fascista per l'Igiene.

Considerazioni sull' acidità attuale del latte. Dott. P. MAsoEno. - L'O. riferisce sui vari m etodi p er d eterminare l'acidità attuale tlel latte. Egli si è servito dei m etodi di Michaelis e del1'alcool-alizarina . Dall 'esam e di alc11ne centi11aia di campioni di latte dest!~ato al consumo in Tori no, l 'O. h a potuto stah1lire ch e ur1a gra11 parte tlj essi prese11tava l.In pH maggiore ùi 6,8 o I:tJinore di 6,4, ci ò ch e è indizio di insalubrità, conferrr1ata dall 'alto num ero di germi per cc. , e dall 'esito d elle proYe reduttasimetrica e catalasbnetrica. 111 c.onclu:: ;ione, la deter1ninazio11e dell 'acidità at tuale (lel latte con i metodi d escrittj è suffjcien te111ente esatta e più semplice e rapida sia d el conteggio microbico e le1Jcocitario, sia delle proYe clelltt reduttasi e della catalasi .

Seduta d el 5 1uarzo 1933. Presi<len le : Prof. A. BoRMANS.

Dott. E. S ATTA. - A zion e niicrobicirla del vapore atqueo sotto pressiorte sul latle.

Conteggio microbico e streptocochi del latte. Dott. u. BoFFA. - L 'O. nelle su e ricerche sulla carica batterica d el latte co11suma lo in Torino h a adottato l 'esame colturale, su piastre d 'agar semplice, e quello microscopico diretto secondo Breed. I . risultati ottenuti hanno dimostrato nella maggior p a rte d ei campioni un t asso batterico medio &uperiore al milione per cc., v-ariante da un minimo di 77.000 a un massimo . di 24.000.000 di germi per cc . col m etodo colturale, e tra 120.000 e 37 .000.000 col conteggio cliretto . L 'O. ritiene ch e l 'esame microscopico diretto sia d a preferire a quello colturale, perch è più rapido e non meno preci so. Nella ricercu degli streptococchi l 'O. si è ser\~to dell 'agar fegato sec. Huddleson, agg iunto di v1oletto rli genziana e di san g:u e di bue. Tutti i ca1npioni di la tte esamin ati conten e,rano streptococchi emolitici in numero variabile da 700 a 9000 per cc., accompagn ati tutti d a un rjl evante numero di leucociti. L'el evata cari ca batterica e la pl'esenza di s1Teplococchi r iscontrate ahitualmente n el latte

Latte e tubercolosi umana. Dott. P. Dor.uo. - L :in1portanza che può assun1ere il latte, proveniente da bovine infette cli tubercolosi, co1rte fonte cU tale infezione nell 'uo1no, è sicurame11te provata per la tubercolosi i1 . . fantile . Dalle statistich e risulta infatti l 'eleYa la frequenza d el ceppo bovino nella tbc. ghiand olare, ossea e meningea dell ,uo1110 al disotto dei 15 anni. Il latte può inoltre essere 111[1.}ttato con bacilli tubercolari di tipo umano dal personale addetto a1la mungilura o allo sn1ercio di es&o, quando si a colpito da forme:· di tJlc aperta. I principi che ssc. l'O. devono presieder e alla lotta ~onlro questa fo11tl3 dell'infezione tubercolare SOT1.0 : }J pasteurizzazione d el latte alimentare, del · la panna e del latte des tin~tto alla produzion e di formaggi e latlicini; 2) lubercolinoreazione d el bestia1ne a1n1en•: u11a volta all 'anr10; i11tradermoreazione a Ll a tl1hercolina ogni sei mesi; 3) eli1nina:: rione d elle vacche i1uette , 4, visita periodica del 1:er sonale addetto all'i11duslria del latte. Il Seqretario : P~of C. F. CEnR1.- TJ.

t r azione sc h eletrica a filo.

[ANNO XL, Nl:'~r . 18~

PETTINA RT V. - Co11trib u to al trattanienlo d elle fratture con la trazi on e a filo . l l . egrelcrrio: J)r oJ. E. J; T'I'ORRE.

Società Piemontese d'Igiene.


'.A.:'.\:'.\o \L,

Nu~c.

'

18 .

Società lledico·Chiru1·gica di Catania. Adunanza del 18 marzo 1933.

Profilassi e cura detia paralisi progressiva. Esiti lonfe ni della malarioterapia. Prof. 'l. M. BuscA1No. - Le re1nissio11i o lle11ule,

1

11el cor so della paralis i progressiva , con il tratta111ento malarico, s'attenuano rapida1ne n te con 1'andar degli anni . T11 attesa di « rin1edi » più efficaci co1Llro la ele tta 1nalattia occorre, per la profilassi c.l ell n (t sifilide nerYosa » in senso l ato, poleriz;are l a cttra dei sifili tici assqci ando al trattamen lo specifico la sulfopiretoterapia.

tnvaginazione cronica iieo-ceco-colica da adenocarcinoma del ceco. Emicolectomia destra. Guarigione persistente a 4 anni di distanza. · J.>rof. G. Zt-Mr . - Infermo di 30 anni. Per t1n an110 e mezzo dolore alla fossa iliaca de tra cor1 })aro .. i ·mi p eristaltici ogni 5-6 ore eguiti da emi sion e di sangue rosso. Pr~senza di u1ta i>iccola tumefalione alla fo sa iliaca d estra d a ll 'i11izio d ei disturbi. Entrn irt Clinica ir t co11clizioni di proI011da an emia e di g raYe d eperin1e11to. Gro .. a lun1efazione all'ipocondrio de tro. L ·e ... an1e radiolog ico co1lferma la diagnosi cli11ica di inYaginazione cronica ileo-ceco-colica d a prob abile t11111ore. Il 20 agosto 1929 emicol ectomia destra con ileotra verso-stomia isopcristaltica latero-later ale ali ·unione d el terzo destro col terzo medio d el colon , in immedia ta vicinanza d ei cul di sacco intestinali Decorso po t-op erativo normale . Reperto an a tomo-patologico: intu u.scezione ileo-ceco-colica; tumor e <le1la te ta dell 'intu su"ceplo. Diagito i i lologica : a<l en ora rcin on1n d el ceco co11 111e ta . lasi g land olari . L 'infern10 r apid am ente riacq11ist a il pie110 vigore ·e le p erfette fun zioni intestinali. \"iene pres ,n ta lo alla .Socielà a ~.l a n11i cli distan za perfeltamen te g u arito . L esa1ne r adiologico, eseguito pocl1i g iorni fa, confer1na il Jtormale funziona111e11to della stomia e rivel a la prese11za <li una gro sa <lilata%ione d el n1oncone prossini ale del colon, che ha asst1nto la forma e 1'asp etto cii un m ep-aceco. Do t I . G.

G .\CITA · 1. dell'esofago. DE

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SEZJOl E PO .\ TT CA

Su <li u n caso di ul ce r a

se1nplice Quadri anatomici dell'ipertrofia prostatica e lesioni testicolari. Dott. G . DE GAETANI . - L 'O. basandosi sullo s tufljo istopatologico di pros tate ipertrofich e e d ei r elativi testicoli di r 11te le varie teorie etiopa logenetiche d cll 'iperlrofi a prostatica rifere1ldosi specialmente a quelle ch e ammettono un certo r apporto tra es a e ìe ghianclole sen1inali. Il Segretario.

Società Medico-Chirurgica Bergamasca. edu la ò el 18 febbraio 1933. Pre~iede: Prof. P . D'ALESSAJ." fDRO , presidente.

Alcuni casi dimostrativi a sostegno della pref•renza per la resezione gastro-duodenale nella cura dell"ulcera ga· strica. Prof. L A:":A. - - L 'O. presenta alcunj ca i ch e oltre il 111aggior va lore terapeutico della gastro-

duodeno-resezione, dimos lra1lo l 'opporlunità del1'intervento operatorio n ei casi ch e con il trattamento medico non g u arisco110 dopo 6-12 mesi p er prevenire le gravi con eguenzc d ell ' ulcera e sopra tutto l a can cerizzazione . u 33 resezio11i l 'O . h a trovato 5 casi di ulcera ca11cerizzata (contro11o istologico). Percentuale d el 15 %, certan1ente co ì ri lta perchè il nu1nero delle resezioni è piccolo ed i casi venuti. al tavolo opera to rio son o stati gravi, :iva11za li .

Riparazione operatoria di gravi esiti di inadeguato trattamento di frattura del femare. Prof. LussANA. - L 'O. })resenta un operaio che aYeva riportato una fra ttura chiu " a quattro fra1nn1anti del femore <lestro al terzo m edio. Cu r a lo inadeguatamente, presentaYo a 11golatura di G0° a vertice esterno al t erzo m edio della coscia; ginocchio rigido ; gamba accor ciat a di cm . 11,5 per accavallamento e devi azione l ateral e. Mediani<' i11terventi di cui il pri1110 ricompose l'asta fe111orale, il seco nd o portò ttn aulol rapia11to cli tibia d ell 'altro lato di cm . 10-12 a ri emnire u 11 intervallo fra i monconi , il sogge ll o è- presentato ro11 arto a forma 11ormale, accorciato sol o di cm. 5, callo lien conformato, g inoe<;hio con 1novimenti a ttivi di flession e oltre i 90° e d eambu1azione b11ona. Disc ussione: GALl\Iozz1, CASTELLI, D 'ALESSANDRO . Seduta del 15 marzo 1933. Pre jede: Prof. D'ALE SANDR O, presidente. Do tt. 1na

B us ACCA. -

Su di un caso di cisto-adeno-

della ghiartclola lacri1na le. Sintomi neurotici e psichici da traumi cranici.

Dott. ZrLOCCHI . L 'O. ulla g uid a clella propria esperienza di psichia lra e neurologo, discute l 'essenza clinica d elle n eurosi posttraumatiche nei rig uardi d ella simulazion e, del pronostico, del fattore costituzionale, con cludendo ch e spesso i s intomi subbieltivi e p sichici sono originati d a le ioni organich e ed anche quando le manifestazioni nervose siano di pura orjgine p sichica, dero110 essere considerati come rist1lta1tte cli n1odificazioni anato1no-fisiologiche. Discus_sion ~: PoLETTI , CASTELLI, D'ALESSANDRO, , . JTERBI.

Com e sintesi della discussione ftt votato il seg uente O . d. g. : « La Soc. Med .-Chir . Bergamasca, riten endo di1nostra to d all 'e perienza che l 'insorgenza dei sintomi di lesioni orga11iche, consecu tive a traumi cranici può esser e più o m eno tar<1iva, fa Yoti ch e la prescrizion e sia p ortata da due , 1 cinque anni ».

Meningiti purulente acute. Loro cura. Prof. M1NELL1. - L 'O. descrive un g ruppo di n1 . p . a . cadute sotto la sua osservazione negli ultimi tempi, nelle quali il liquor aveva carattere nettamente granulocitico mn non conteneva germi sicuramente dim os trabili n elle varie cult t1re eseguite. La cura di queste meningiti s ulla cui patogen esi e n atura non è p er ora possibile pronunciari, n o n h a dato risultati n1ediante iniezioni enclorachidee di siero a11timeningococcico, mentre in tutti i casi si è ottenuta la g uarigione senza postu111i co11 l 'nscesso d a fi . . sazion e. ll Seg retario: Dol t . CASTF.LLJ. 1


714

<e l L P OLICLINICO

»

[ANNO

~L,

Nt::1\J . 18j

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA.

Linfosarcoma e leucemia acuta. La interessantissima nota di K. Kato e A. Brunschwig (Arch. of int. Medie. , voi. 51 , 1, 1H33 non soltanto riguarda il problema ematologico del rapporto tra i dl:le fenomeni rnorbosi ma ha un particolare significato pratico e terapeutico. E.sso riferisce i11fatti due casi presentatisi con aqenopatie siste1natich e, esterne o mediastiniche, in cl:li la · biopsia permise di fare con certezza diagnosi di linfosarcoma: questi malati furono , naturalmente, irradiati e con beneficio immediato ; ma l'uno e l 'altro, pochi giorni dopo, cominciarono a presentare il quàdro clinico di una leucen1ia linfatica che decorre a<:.utamen te ed ebb·e esito m ortale : l 'autopsia confermò la diagnosi. Ora questi due casi, m entre da un lato se1nbrano confermare in modo evidente l 'opinione , or·m·ai sostenuta da molti Autori, che cioè il linfosarcoma e la leucenlia linfatica non siano che stadii diversi di uno stesso processo, fanno dal! 'altro nascere il quesito se la Roentgenterapia debba considerarsi responsabile di codesta particolare evoluzione del quadro morboso. V. SERRA.. L'anemia reumatica. L'esistenza de1l 'anemia reumatica è quasi universaJ.mente 'ammessa, do.po le ricerche di Hayen1 ·e di Malassez, anche se si tratta in generale di .un sintoma di secondo or·d ine, la cui importanza ed il cui significato vennero successivamente variamente considerati. AJ,cuni casi sono però veramente suggestivi in questo senso e Meerssemann, IFriess e Lemaistre (Bu:.ll. Soc. 1\1éd. d es Hopitaux d e Paris, 8 luglio 1932). rie illustrano quattro. Il prim o si rifer isc_e ad un malato ch e, dopo due attacchi di poliartrite reumatica acuta , rimase modicamente anemico, e clte, attraverso un trattamento salicilico, guarì della sua anem~ a. L'etiologia reumatica non sembra contestabile: .si trattava secondo g ]i AA. di una forma anemica prol11ngata di malattia di Bouillaud. N~li altri tre casi, la sindron1e anemica si costitul parallelamente a quella articolare, e, ciò che veramente sembrò avere un significato, fu la fortunata e rapida azione terapeutica del salicilato, su tutti i sintomi, che avevano invece resistito ad un trattamento puramente ematologico. Gli AA. ne deducono che, àlmeno per certe an emie febbrili cTiptogenetiche, l'etiologia reumatica deve essere pensata, ricercata , ed eventualmente trattata con salicilici. Già Hayem aveva affermato, ch e non si può non ammettere in pratica ch e esistano lesioni reumatiche a]J 'infuori di qualsiasi lesio11e articolare. M. COPPO.

Sull'anemia perniciosa. B. Straudell (Acta Medica Scandinavica Supplemento XL) prende occasione dall o studio completo di 117 casi di anemia per11icio·a capitati sotto la sua osser,1azion e nella Clinica del prof. Holrr1gren, per fare della malattia una rivista co:rnpleta ed aggiornata con le ultime ricerche. Trattando della si11tort1atologia disc:tite così i sintomi locali e ge11erali, quelli a carico del siste1na nervoso centrale e quelli cardiaci , le alterazioni del fu7ùdas oculi, gli edemi, i sintomi urinari e quelli digestivi compresavi l 'achilia gastrica caratteristica. Riferisce del metodo di trattamento usato e dei risultati ottenuti , · disoute i casi a lungo decorso (ar1cbe 7 anni) e del corso della malattia dopo il primo tr-attan1ento ospedaliero . Viene •poi a discutere i rapporti e la diag nosi differenziale fra anemia perniciosa e anemia da botriocefalo, quelli fra cancro dello ston1aco e anemia perniciosa , fra anemia perniciosa e. ulceri o resezioni intestinali. In ultimo parl.a: delle relazioni fra lues, tubercolosi e ane1nia perniciosa. Il lavoro, che è una vera monografia sull 'argomento, appare veramente utile sia per lo studioso ch e per il medico pratico. G.

LA CA'""·

La terapia dell'anemia perniciosa con estratti epa· tici iniettabili. . Meyer Richter e l vi (Arch. oj Internal il'Iedecine, ottobre 1932) 11anno tentato con un preparato di fegato di cavallo da loro stessi elaborato (estratto epatico iu alcool assoluto, essicato e poi sciolto in acqua distillata in modo da farne una soluzione isotonica , e taJe che 1 cc. di soluzione equivalesse a gr. 10 di fe,gato). Dopo aver p1·ima controllato su animali che il prodotto non avesse proprietà tossiche , ·essi lo hanno provato su un gruppo di 13 malati di an.e mia perniciosa progressiva i quali non erano mai stati, o da tempo non erano più, sottoposti ad alcuna terapia specifica. In nessun caso l'iniezione, nè per via intramuscolare, nè per via en.dovenosa , ha dato fenomeni di in tolleranza. Tutti i pazienti sono stati sottoposti acl iniezioni ·q uotidiane per un la·sso di tempo osci1.lante tra 6 e 8 settimane, dopo il quale p.eriodo i malati erano clinicam·e nte guariti. Durante il trattamento il quadro ematol·ogico è stato studiato quasi quotidianamente, e si è notato un aumento medio quotidiano di 48-57 .000 eritrociti mentre l 'aumento del tasso ernoglobinico era del 0,70-0,99. Nessun inconveniente si è verificato nean che con le iniezioni endovenose, qualora però queste fossero fatte con la dovuta lentezza (1 e.e. di liquido a minuto), chè altrimenti si aveva una rapida, transitoria caduta della pressione arteriosa. M. Poxs.


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SEMEIOTICA. Reazione cutanea nei malati di f egnto.

Credia mo cl1e la breve n ota preventiYa di Scboch (J(lin .. Woch., 10 dic. 1932) circa 1.~ din10 trazione di una ipeDsen sibilità cu tane:i della cute degli epatopazienti all 'istamin a m e· riti la n1assima atten zione; questo Autore h a visto che i malati di fegato reagiscon o con la nota triplica. reazione di Le,vis (arrossam en Lo loca]e, arrossan1ento periferico ad a lon e e forma zion e di pomfo) all 'introduzion e cutanea , per via elettrosm otica, di dosi di istamina 1U volte minori di quelle capaci di dar ques la reazione 11ella norn1ale : chi 11a eguito le interessanti ricerche fatte in questi ultimi anni ~ul tono dei ,.a i cutanei e sull 'orientamento vegetativo della cute nei malati di fega to , com prenderà l 'importanza delle osservazioni dello choch e le nuove via che aprono ad ulteriori ricerche. V. SERRA.

MEDICINA SCIENTIFICA. Fisiopatologia mesocefalo-ipofisaria. G. Cam pailla (Gior1iale di Psicliiatria e di .1Veu.r ologia , f.asc. II e III, 1932) i occu1)a i11 lln 1>ri1m o tempo ùcll anatomia e della struttura dell 'irpofisi non ch è d ella ba e <li en cefalica, riportando le più r ecenti cognizioni di citoaricbi tettonica di questa region e. L ' A. poi espone e s tudia una serie di ve dute, che sono ap poggiate da lla ricca ca.s istica della cuoJa ferrarese, alla quale servono felicemente di guida e direttiva clinica; trattando, del m eccanismo della secr ezione ipofisaria egli propendr ad ass8t,an.are ~ solo lobo anteriore fun zione . ecretoria e interpreta le infiltrazioni epitelia li nella ipostipofisi com e propagini d cl lobo a11leriore1 : i segni d egenerativi ch e queste cellul e epiteliali spesso m ostrano sarebbero immagin i di olocrinia . In l>a&e alle profonde vedute d i Gley. 1 A. n ega ch e dall 'azion e di un estratto si possa dedurre la funzion e di un org a1no ei, richiamando g li tStudi di V.alenti sulla scissione a tomiica delle sostanze chimich e, pensa che il secreto ipofisario, .p assando dal lobo a nteriore a quello posteriore, suddiviso e frazionato, vi ~ uh i..ca un a dina mizzazion e ch e lo r enda atto a tonificare i .centri m1esocefalici soprastanti. Si spiega così com e l 'estra tto di lobo posteriore possa produrre azioni farmacologiche ch e n on si ottengon o da l lobo anteriore, an corch è la p rovenienza r emota di ql1egli estratti sia pure dal lobo anteriore. Sono quindi passati in rassegn a i val'i problemi di fi siopatologia mesocef.alo- ipofisaria , me taboli m o idrosalino, metaboli 1no dei 1carboirlrati , m:etaholism o dei grassi , azion e sul1'appara to aenital e, sull ei funzio11 i psichich e, ecc . fino a gli ultim·i capitoli più m oderni , come quelli sui r arpporti tra ipofisi ed epil essia r l't1lla r egolazione della crasi san.gt1igna. 1

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• EZI O.NE l?llATJ CA

Circa l 'ipo tersi da altri e111e a di u11'origine dell 'a cron1egalia d.a .ad en omi aicidofili , l'A. crede che questa ipote i no,n valga a piegare i casi di acro1negalia, sen za adenomi m a con altri tumori distrutti vi dell 'ipofisi e i casi di ade,nomi a cidofili sen z.a, a cromegalia . P ertanto, co·n fon n ci alle vedute dell a Scuola , l 'A. ritiene ch e l 'acrom egalia debba essere la ri sultante di tre fattori variam ente combinati o pr epondera nti l 'un o sull 'altro: una iperplaja endocrinica osteogenetica dell 'ipofisi , un distur bo· da deficit del centro m eso cefalico inibitore (r egolatore) d ella cr·escei:nza ossea e visce1.,ail e, una suscettibilità morbigena delle parti ossee e viscerali a r iselil tire particolarmente la in Ouen za di dette a lterazioni endocrini1ch e e imrpaticl1 e. A. P. 1

RUBRICA DELL' UFFICIALE SANITARIO Ln vaccinllzione antidifterica.

Circa due a nni fa, illustrando in questa rubrica (1) la pr ofilas --i della difterite, accenn arr1m o al contributo che g li uffi ciali anitari posa no e debbono portare all 'a;pplicazion c della vaccinazione ant.idjfterica. Sembra or a opportuno ritornare sull 'argom ento, per e porre le pi ù recenti acquisizioni scientifiche e pratiche in meri Lo a questo importante m etodo di profilassi i111munitaria, sulla scorta dell 'inter esgante comunicazione : « Le vaccin azioni antidiftericl1e in Italia durante l'anno 1931 » fatta dal prof. R. Maggiora Vergano al ongresso . nazion ale della Società Italiana di Pediatria , in J)erugia, nel settembre 1932 (2). el 1930 le vaccinazioni eseguite in Italia fu rono oltre 80 mila , delle quali la m aggior parte (oltre 60 mila) per via ipodermica , le altre per via nasal e, e pochissime per via per cu tanea; distribui le in 4.3 provincie ed in 135 comuni . Le complicanze, di n on gr ave entità . non furono superiori al 5 %. cl 193 1 furono fatte circa 163 1n ila Yaccinazioni di cui oltre 120 mila per via ipodermica , le r jm anenti per via n asale , tranne poche centinaia per via percu tanea la pra ti ca fu applicata in 76 provincie e in 582 comuni ; furono rare e lievi le com plican ze. J ca i di difterite fra i vaccinati furono seu11alaLi in numer o di 148 (0,09 %) ed ebbero generalmente decorso benigno, eccettuati alcuni pochi insorti durante o subito dopo la vaccin azion e, quando presumibilmente I 'immunità .n on si era ancora stabilita in m odo completo. (1) Policl ., Sez. pr.at ., n . 5, 2 febbr . 1931. (2) Boll. dell a Soc. it. di Ped ., a. I, fa se. 6, 1932.


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H J L POLl CLI:\ I CO »

l.om e è n oto, una lin1ita ta p er ce11tua le di colp iti fra i vaccinati si può a ver e an ch e n elle vaccinazioni contro altre m a la ttie infettive , e n on infirma il valore d el m e tod o p er la pro filassi d elle collettività infantili . La maggior parte delle ' 'accin azioni fu e""'eg uita infa tti in tali oolle ttività (asili , sc uole: colo11ie, istituti di ricover o, ecc.). In occasion e di alct1ni focolai ·epidemici di difterite, la pra tica fu adottata anch e per l 'inter a popolazio n e infa ntile di un centro abitato , otte nend·o rap idamente l 'estinzione del focola io . Questi pocl1i dati sembran o suffi cienti a din1ostrar e i progressi d el m e tod o di ' raccina zion e antidifterica di Ran1on , il cui imipiego è r a ddoppiat o n e l secondo a n110 d ell a Sl,la applicazione, e testimonian o d el favore incontra to J1e lla c la e medica e n elle fa1niglie d a tale 111i .. ura p r o fila ttica , c h e sola m ente in casi limit a ti è s tata resa obbligatoria con pr o, vedimento d ell 'autorità sanitaria . Oltre a questi confortanl i ri ull a ti ottenuti in Italia, p ossiamo anch e ricorda re i con sen si , ·a favor e d ella vaccinazion e antidifterica, espressi in importanti riunioni scientifi ch e e tecnich e . C:osl n el III Congresso Nazio na le di Micr ob iologia (Milano, aprile 1931) fu approvato un -0 rcline d el g iorno ch e, m entre plaudiva all 'ope ra SYolta dalla Direzione gen er ale d ell a anità p u bblica indirizzata a lla diffusion e clella pra tica d ella vaccinazion e antidifterica a m ezzo d e]l 'a11at ossina di Ra m on , faceva voti per ch è t ale metod o va ccinale venisse gen era lizzato con le O))})Ortune gar a nzie atte a volgarizzare il pi\1 po. sibile quest o utilissimo m ezzo di d i fe a 1)reve1tLi va contro l 'infezione difterica. \nch e la Commissione internazion ale per lo studio della vaccinazione antidifterica e a ntiscarla ttinosa , n ella riunione di J..,ondra (git1a n o 193 1), approvò, fra le altre, alcune con .elusi oni fondate sui ·se·g u enti p unti: la vaccinazione contro la difterite pr oduce ·una dim inuzione con sider evole della m ortalità .e clella m'Orbilità fra i b am b ini vaccina ti in ,co11dizioni opportune e con vaccini effi caci ; l e r eazioni qualch e volta osser vate d opo l 'i ni ezione di vaccini antidifterici n on son o tern il)ili e n on d evono ostacola r e la p r op aganda i11 favor e d ella vaccinazion e d ei b ambini , con11 1 re~i i tu bercolotici, n è in1 pedire l 'uso di ,·acc in i molto attivi ; l'anatossina è il più efficace di t utti o-li antig·eni sinora studiati con1p arativam ente , e die' 'e e sere r accomandata; ]a via d 'introduzione raccon1andata è quella ~ot tocut a n ea , riservando la via 11asale ai casi in cui n on è p ossibile l 'impiego d ell a p rima; la vaccinazione d e, re com pr en dere tre inie.zio11i; si l)UÒ spera r e ch e ne ll 'a' ' Yen ire i ·uso di 1

un a11Ligen o lJiù a ttivo pern1etterà di ridurre le iniezioni a due o m eglio ad una sola; g li inte r\ al li r acco111andati fra le ,·arie iniezioni ~ono di tre ~e tti1nane fra la prima e la seconda ed a lmeno due _e tlin1an e fra la 'econda e la ter za; la vaccinazion e ~ raccon1andabile n el i)e. r iodo prescola r e, a partire dalla fine d el pri. i110 anno ; i b arn bini non vaccinati in questo periodo, lo sara nno n el primo anno di frequenza alla scuola ; è raccor1ta 11da bi] e esigere dai ricoverati e dal per son ale clelle colle ttività infantili un certificato di subita vaccinazion e o di reazione di Schick n-e gativa; la vaccinazio n e è raccon1anda ta per le infern1ier e e per il per a na le di ser vizio di ospe. d a Ji , a ili , dis1Je nsari , ·a na tori, scuole, ecc .. e p er il per son ale 1nedic-0 degli ospedali; la vacc inazion e è raccom a ndabile, in period o di epiden1ia, sui b an1bini ch e sono stati in conta tto con a n1n1ala ti ; 1ton si ha m otivo di rite n ere cl1e esi la u11a fase n egati, a . In Francia co11 d ecr eto del 21 dicembre 1931 è stata r esa obbligat oria la vaccin_azi-0ne antidifterica Jlell 'arma ta in tutti i militari recetl i,,.i (p ro,-a di cl1ick) rte ll e g uarnigioni, co11centram enti di trui)pe, n elle forze na,·a li , ecc ., ove la difterite si m a ni festa allo stato en clemico o sotto forma ep idemica. Nel Ca11to1te di Gine\ ra è stata resa obbligatoria la vaccinazione antidifterica per tutti gli alunni d elle cu ole infantili e prin1arie . A i)r opo ·it o <le ll 'obbl igatoriet à della vaccina zione è inter e'"'_ ante riportare il par er e a pprovato dal Con sig lio Su1)erior e di Sa nità 11e11 ·adunanza rl el 30 giuo-110 1932 : cc Il Consigli o Superiore di Sanità, lieto di rilevare co111e la vaccinazione contro la difterite col m etodo d ell 'a na tossi11a Ramon abbia avuto in Italia n egli ultimi due anni una la rga applicazione, cl1e n e conferma la pien a efficacia p la ude al] ' ope ra s' ·olta dalla Direzion e di Sanità, appr0Ya11d one le direttive intese a cr eare u na coscienza pl1bbli ca sempre più fa,·or e,-ole alla di ffusione di de l lo n1et odo p r o fil a ttico. E d esprime il par er e: Cl1e n elle attua li condizioni n on sembra cvnsig·li abile il d ar e a tale vaccinazione un cara ttere di obbliga toriet à gene ra le, tenuto conto sia d ella situazione epid emiologica del n ostro paese, dove l 'infez ion e difterica, se pure persistente non acoenna comie altrove ad assumer e una sen sibile recrudescen za, e sia delle difficoltà di ordine pratico tuttor a iner enti all'ap1)li cazion e del metodo te . o, c1u ali la 11ece sità di una triplice inoculazion e, il period o di tem po all 'uopo occ<'~ t'enl e, il costo d el Yaccin o . 7

1

I


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sgz10NE l>HATlCA

Che , d'aJtro11de , è ~e ntpre dato all ':-\utoritù ~unitaria

POSTA DEGLI ABBONATI. dott. . C. Z. , cla e:.:

di i)oter re11tlere obbliga tori a la vaccinazio11e in continaenze particolari quando, .\1 cioè ... i tratti di focolai che accennino a clive11111 tesi generale 11011 è ntai JJO · ·ibiJe atte~lare tare epide111ici, o ch e ri,'elino tino -tato di pcr- dopo tre m esi ch e u11a do1t11a abbia aYuto t111 ... isten Le e11den1ici tà. al1orto di poche set ti1r1a1l e e 11e111meno dei i)riCl1e in,'ece come nor111a ia con siglial)i le di 1ni 111esi. _ on ·n e re tan o tracce id entificabili proseguire nell'indirizzo di atti,'a propa rra11 da co11 certezza: il ritorn o dell 'apparato genitale adottato fin ora clalln Direzione di a11ità , con a lla norma è co1111)iul o in pocltc ~etti111ane. /J. g. le seguenti racconlandazioni : • a) d 'intensifirnre i i11 ezzi di })e nc.l rai ion e ,\ Jl 'abJ) . D. J.0.4.J:8' : nei co11fron.ti di quelle regioni ~ dove il i11 ctodo Non 111i consta cl1c ~ i ano lali J)Ltl>blicati didella yaccinazione ri t1lt a poco diffu so. o addizio11ari medici italia no- Lede co e viceversa, più rittura non applicato; rcce11ti di quello da lei già cor1osciuto. Uno dei b) di diffondere sen111re più l 'adozio1le dci dizionari (non q;>erò m edico) più recente è quelmetodi batteriologici nell'accerta111 c11to d r i lo d<'l n1etodo di De Ly le (Ca anova ed . Toriportatori, soprat11t to l)Cr qua11to ri!!uarcla lri no), ch e porta ancl1e ur1 dizionarietto di termini profilassi nelle scuole; tecnic i. e) di prendere opportuni accordi. ol tre c h e 'f rallasi purtroppo di una lacuna della nostra co11 l 'Opera azional e )fa ler11ilù e Tnfa11zia. al- lei leratura scienti fi ca, cl1e i riper cu ote poi n ei tre ì con I 'Opera 1 azionale Balilla per ttn 'azio- 1to11 rari errori di traduzione cl1e si leggono 11c con1.u11e fa, orc,·ole al la 111aggiore diffu sione ~pe ~ o e cl1e sono ùov11ti, oltre cl1e alla scar sa cultura od alla n o11curanw di qualcl1e traduttiella vacc inazio11e . . te sa 1>. ,\.ncl1e lu oc ict:\ lla]ia11a di Pe<liaLria, nel ri - 1ore, alla rr1ancan za di t1n dizio11a rio cl1e dei r eco rdato Co11veg110 azionale di Perugia , <led i - lat.ivi vocaboli tec11ici dia i ] })reciso corrispor1c.Len te italiano . fil. cato a l problema ùella pro fila._,si e della tera pi.ti '"'pecific.a della difterite, chit1dc,ra u11 orclin c deJ .\11 'abb. n. 2±9:1:: gior110 "t1l tema clel co11,·egn o co11 queste 11nOltre .ai noti trattali di Jo ·Ji11 (Lea e .l!'ebi g·e1~ rt1 l P : editori) e di w . ~11 ~ unt ('frea ln Cilt or Diabete ' u .. . plaude all 'opera ·, oJta clalla Direzio11 c ge11eralc della a11ità r>uhblira Jlei ri rrua rdi del- t11e llitu . . , London , 193U) f:>UÒ con ultare i ::en·ue11ti libri : H. Chaba11ier , ~I. Leherl e C. la Jn·opaaa11dn 1Jer la 111a ~::tg ior clil'l'u~i o11 e <lclla LoJ)o-On ell. Ph~· iopal l1 o l o~ i e et l rait en1ent du "accinazione antidifterica; consig lia i11fìJll' di diabètc sucré. ~la 011, Pari , F r . 50. L. Zoja. <.Jarc ·ampio ='viluppo a1le ,·acci11azio11i a11 Litlifl <.' - 11 cliabe te. L. Pozzi, llo11ta. H. cl1'' ab. H) giène riche a m ezzo tlcll ' ~natos ... ina ùi Jlan 1011 co 111 c· el di élétique du diabéLiq ue. G. Doin , Paris , nlezzo profì]attico attuau11e11te 1)iù effi cace per 12 fr. 1\1. i1 Yestri Lapcnna. (:orn e ~ i deve ali1nontare il diabe tico. I.iibreria di cier1ze e let1~ dife a contro la difterite ». fil. rn COJl idr ra.zion c dell 'esteso im1p iego che giò tere , Roma. L. 5. i fa del vaccino a1tlidj ft erico, i è ricon o ciu1 n l 'opportunità cli aa ra nLire al publ1lico l 'effi caVARIA. cia e l 'innocuità dei preparali i11es i iu con1n 1erc io a tnle ~ro po. ·\ ciò si è pro,·vedu to con La pletora 1nedicn. in Europa. Decreto 1t1ini ~ Lerial e clel 10 ge11naio lfl32, 11u J~ ' l fficio Inler11azio11 alc d el I.. a,oro (B . I . T. ) mero 488', ch e h a ottoposlo a co11trollo di . la- pubblica il eguen le qnaclro r e la l i\O alla ple tor a to preventivo obl)li gatorio l 'anato ... ~ in a cl i l't r - 1n cdica ir1 Europa: . r1ca. Numero . d 'abita n ti Numero Da quanto è . tato espo ... to si i1uò dunque co11 Popolazione di inedici per ogni ~.AZIONI medico icurezza con cludere cl1 e la ,~a cc inazi one an tinghilterra 53. 769 822 44.186.638 difterica, col melotlo dell 'anatossi11a , ha orrl1 a i 1No1-vegia 1.500 1.06'1 1.600.000 hrillan tcn1 cntc• super alo l« fa se ... peri1r1 en tale, e rtali a 34.350 1.218 41.860.000 3.234 1.231 Rvizzera 3.980.000 che 1nerita di essere attuata su ,ra ta ~c a l a U1,1gheria 1.290 6.742 8. 700.000 1.110.000 1.326 837 e con piena Oducia rla lle at1I ori1 H. pre11oste alla Estotlia . 1.344 47 .000 Ge1·u1ania. 63. 180.000 difesa sanitaria della popolazion e, e ch e r iò Dau i111aroa 1.469' 3.600.000 ?..450 1.509 40.743.251 27 .000 Francia . cJev~ \ rt ler( 0f)l'altJ1 10 r er l \,Q]ftlìOÌ tl1ifiOl'i, 1.543 Olanda . . 4.876 7.526.097 dove pesso ]e defi cienze dei 1)11bbJi<. i ~ervi z i Lussemiburgo 1.556 180 280.000 2.344 . 7 .500.000 3.200 d 'igie11e re11dono diffi cile e preca ri a la ola a1>- ._Belgio 2.200 2.744 vezia 6.036.118 3.059 t.700 5.200.000 pJica1ionc dell e ordin ;1rie t11isure profllatticll e. Bulgaria . 3.322 1

1

1

.;.~ . FRA ' CJIE 1..fl.

Polonia . . Jugo la,·ia

29.249.000 13.200.000

8.804 3.700

3.56&


'il8

<i

IL

POLrCLlNICO »

NELLA VITA PROFESSIONALE. Sull'ordinamento dell'assistenza ospitaliera JJ'o rg-a11izzazione deJl ' a::.~ i :::- L e11 za n eali OSJ ledali è !"e111pre argo111en lo cli slu cli o e di scu~~ io11c, 11011 J) UÒ e'""'sere a m eno cl ala I 'i111porta11za ocrnora pii1 \'a ta de11a funzi onr cl1c a ta]i jsti tuli è nl'fidata e cl1~ pl'en1e re11tle.rc c1l1JJr e 1)iù ])ro11 La , rs lc a, ·efficace, 1ne111 re i u1 C'Z1- i : 0110 in .propo rzione sc.ar ·j . Occorre tu1 ordi11a1uc11to cl1e {.o rris1>o ntla i11 lulli i gr.acli a i fini e.l i u11 ·et\ i7io co 1111>1cto di assi ten za soc ial e e 11011 : :; ia ecc ivam e nlc co to'"'o; per c1uesto i in11)011e il oordina111 cnt o della [unzione clegli o~µcda li l)er deter111i11ati territori allt) ::.co po di ot le11ere il rendin1 e11lo mig liore e ]li ù ccono111i co . cl1e i ~ piri pie11a fiducia alle 1101\o lazioni . Di qt1 e.. lo argon1ento eLbj ad occu1>a r111 i fi110 d.al 191H ecl ancl1e su questo g ior11alr nrl 192-t , e di cu --~ i on i e proposte no11 111a11 caron o. Ora è do. tener prese11le la r ircol<are e.lei l\li11i~ Lro clcll 'Interno dell 'ag'os to 31 el• c s la bilisce 111o lto J)rov ida1ne11te dt1e prin ci11)i i1n1>orta11ti: c)i clliara n on attuabile Ja ·oppre. ~ io1l e dei lJicLO li os peda li e pre11de i11 e ... an1 e la co n, <' ni en za di u11a fe clerazio11e Lra g·li Enti o~ pilali c ri e.li t1n a J)ro' in ia o di più Pro\ri11,c ie ecl i11vila i Prefetti ad rsa111ina rne 1·opportt1n it à. a reb})e di g rand e i11L e re ~ e che questo fo .. ~ e fatto con ollerilt1diu e e la rgl1ezza di ,·edute, cla ta 1a n cccs~ ilà di ri1)a rar e a deficicitze , ch e j11 111o lte parti ) Je r · i ~ t o n o. ed i \a11la g~.ri dal lat o sa11il ari() ed . econo1111< o. Il fond a111eulo de\ e ~ e 1111>re e sere l 'oro·an iz..zazione c..01npleta dell 'o pedale dcl capoluogo cli Proviu c ia , in n1odo cl1e Lutti i $ervizi vi abl)iano 1'effi cie11za ch e ~i ri clriede. Occorre vi .. ian o Ull Direttore sanitario. cl1e ad essi esclu ~i ''a n1 en l e i; re ieda e Primari di ri conosciuto ,alor ; cl1e ·vi ru11zioru11 0 ri11arli per tull e le ~1)eciaJil ù, gab inetti ben dolatj per le cure fi ich e, laboratori per 1e ricercl1e di bacteriologia di r l1j111ica, cuola per il p er . 011ale di a iLenza cJ1e tanto intere..... a ele' are. E nece ario ' 'i Lro,·ino tnezzi di cura adatta ia com e ri co' crati cl1e ambulatoria1l1en te tL1tti g li infer111i che pro,·cngono dalla Pro' incia per il n ece ario i11 I er vento di speciali ~ ti o p 0r i11di pensabili ri cercl1c di.agno tich e o pe r ]e di mroltà del ca o. Ne i 111edesimi ospedali 11oi i g·iova.n i laureat i .n vran11 0 ce1rtro adatto di Lu elio e cl i vratica. Cli Ot-ij)edali n1inori spar~i ·pe r In f>ro i11cia ~0 110 da de .. I in a re .al rico,·ero <lei 11 ìH Ja li ac uti di Jll dici11a e di c11irurg·ia ed a i ca i di ostetricia r d i11olL1 e all a cura degli i11fern1i ùi 111a lat ti e i11felli\ e per allon tanarli ra1)illn11te11t e dall'an1bie111 e d o111 e~ ti co. Per i tt1berl ola t ic i è be11e Yi ~ inn o i ~ tiluli : 1)er iali . i11111a11 r an za do,rran110 i1\ 1

1

que ·ti ce1lt ri it1inori esser' i reparti adatti }Jer e si . e in og11i caso fa (1 ·uopo vi trovino rico' 'ero prov,-i ori o. Occorre l)llre cl1e fu11zioni110 pres ·o tutti g·li 0~1>c dal i ser' izi ben organizza1 i ])eT cure an1bulatorie. I11olt.re è nere ·sario cl1c Ja c ura pre so g li o pedali sia opporlLn1a1n en te collegata con qt1ella a domic ilio. co . . ì da integrarsi a vicenda . I cronici ed i co11 .aJe .. cen ti i1011 debbono ri111anere. ii-egli os1;rda li di acu l i .p er ovvi.e ragio11i , 1na vanno 1·icoveru li i 11 i ' liluti speciali a preferenza in campagna. clo,-e le condizioni di a111biente so110 fa,·ore , oli ed il costo è più lin1iLalo; la spesa 11aturalrnente farebbe carico aoJi Enti cl1e 1)er legge 'i .:orto Le11 u li. ~ da studiare an che cli oc upare tali degc11t i in adatti laYori, }JOrtando ad e. . i cl i::.lraziollc e qt1alche beneficio, co111e pure ]Jer l 'J·: 11 te. Ogni os1)edale a11ch c j)Ìcculo dovrebbe poi servire co111e centro di educazione igienica; a tal fine Lt1tto il 1Jer~o 11al c u1)eriore e suballer110 clo rebbe clare oprra cose ie11ziosa, portando contributo a for111are e vi illPJ)are i1el i:>opolo quella cosc ienza ig·ie11 ica c l1r farà realizzare tanti b en e fi cii in oa11i ca n1po . La soppres · io11e di 0... 1.>eda li n ei centri minori di popolazio11 e 1100 è· n111n1i .. ~ ibile che come eccezione. i ,-antagO'i cli c es ... i danno ne rendono la funzion e ::-l' rnprc benefi ca alle popolazioni ugrico le. i I cui i11crernc111 o ,.a g·il1sla111en le i11 )gni m odo fa, orito. Occorre poi ·ia fa c ilitalo il trasferimento dei Jl1alati cla u11 o pedale a<l t111 altro, quando co11dizio11i speciali ad es. cli11laticl1 e1 e anche fami ~ gliari lo ri cl1i edo110; a tale t1opo sarà necessario L'accordo ancli e Lra o l)<'<iali di diverse Pro. . \ lll Cl e .

Non i11i11orc iin porta11 za 11a la federazior1e. ed il relativo coordinan1e11to di ervizi degli i tituti ospitalieri ch e e~ i I ono i11 una n1edesima ~ cit là. ~ 011 co11 viene cl1e f L111 zionino in n1oc.lo tra lor0 del tult o slegat o. avendo spese n1aggiori. 111e11tre 1·oro-a11izl'Atzione dell 'assistenza ch e è fun1,ion e soc iale - no11 è razionalmenl~ ordi11a t :1. _l\.11 rora è cla ri11eterc i J 'olo ch e ,~engano en1auate di posizio11i legis lative sugli ospedali al fine di stabilire le linee gc.nerali per la federazio11e e re11der11e. i11i o-Ji ore e meglio ordinato il r·u112iona1t1e11to sollo clirezio11e tec11ic~ co1n1)etente e vig'ile , e per la i)arte sanitaria e per <1uella eco11omica. Co ' Ì so110 pure da disci12li11are, come da tempo s i cl1i ede. le condizioni di non1ina e di ,carriera del personale tecnico e dj 4uello subalterno, in n1odo che i abbiano attraver"'•> con cor.. i tull e le garanzie di competenza. di al tiYilà . di ze lo per il be11e dei malati . Prof. Lt:rr.1 Bl\r.n \S .. \ HJ (GenoYa - Pegli).


SE7. 10

CONCORSI. POSTI VACANTI.

cad. ~5 1nag.; l a condoll \t · L. 8096 oltre L. 2200 caY. , L . 880 arm. iar111 ., ljre 104 uf[. an. ; 2a co11dotla: L. 8976 oltre L. 220t. caYalc., L. 8 O arm. farn1. , L. 176 uff. san. P er le rlue condotte rite11ule di legge; età Jin1 . 35 a. , i~crizionc a l .P. Ì\. F. ; tas<>a L. 60. _\ GGtl

(

assari).

(Egitto) . Corisiglio Qitar a1tlertario. E. aperto il concorso a due po~ti di n1edici nel

_.\.LESSA Dl\IA

-

ervizio quara11tc11ario. 1 candidati clevono essere regolarmente diplomati da una Facoltà n1edica europea o dallo ::Slalo; el!J_ 25-40 anni; retribuzione L. E. 40 il mese, aumentabili a 48; per eventuale servizio notturno L. E. 10 mensili ; divieto di e ercizio liber·.). Titoli. _1'\nno di pro' a, dopo il quale i titolari dovranno essere in grado di espletare ~e formalità del ser,izio in tre lingue: francese, inglese e arabo. Rivolgersi al P1 e i(!enle del Consiglio Quarantenario, Alessandria, Egitto. Scad. 1° giugno. B.\RI. Am1ninislraz. Pro uinc. cad. 30 giu., ore 12; titoli ed esa1ni; coadiutore della ez. ~led.­ )licrograf. del Laborat. prov . d 'igiene e profilas i ; 1.. 16.000 e 2 quadrienni di L. lUOO, oltre L . 4000 s~1~,._ alt.; riduz. 12 'Yo ; e1nolumento pro enti anal1s1; tassa L. 50; doc. a 3 n1e5i dal 1° apr. A 1nmi riis trazione. Provinciale. 11 Co111m~ssario SLraorclin~rio in dala 10 apriJc BENEVENTO

1933, 1°:for1na cl1e il co11cor so puJ)bJico, bandi lo con av .11 <> 22 marzo 19:33, per un pos to di Assi"~ente. pre ·o la ·ezione Chimica e per un posto d1 •.\ss1stenle pres o la , ezione ì\Ierli co -~Iicrografica del Labo1 a lori..> Provinciale di Igierte e Profil a i ili Beneven lo è revocalo. BnIN01 1. R. Pref ellura. - ~er ti lo] i ed esa1l1i . Po... li di L fficiale ·anitario di Fasano, ~1e agne e Oria. ti1>e11rtio ri p e tlivamente L. iOOO, L . 5000, L . 5000 al lordo delle rilenule e riduzioni di l egge, con 5 aument i quadriennali del deci1r10. Ne · una lj111itazio1te clell 'eser cizio profes ionale. Limi le di etù anni 45, sa lvo quanto è dispo8lo d all 'a rt. 8 d el R. f). 29-11-1925, rt. 2266. Docu1nenli di rj lo e ti lo li alla R. Prefettura di Bri11d isi 11 01t più t ardi d el 30 g iugno 1933 (XI). Bl.· SCA

(C u1teo). -

Scad . 15 mag., ore 1 ; L . 8000

oggette a riduz. 12 %. CA~cPoncrA o

(Lucca). cade11za 31 n1aggio; L . 9000 e .5 qui11quen1ù d ee., oltre L. 2000 tra })., L . 700 e u.ff. ·an., L. 1900 quota J11obile e co11iuga to, L. 200 carceri mandamentali. CAse1 GEROLA (Pavia) . cad. 16 n1ag., L . 11.000 e. 5 quadrienni dee., oltre L . 300 ambulal; e là

lun . 40 a.

Do • Bosco (Alessandria). - Per ti toli. Posto di medico condotto comunale. caden za OTe diciassette del giorno 30 giugno 1933. Per informazionj rivolger si al] ' Ufficio Co1nunale. CASTELNUOVO

Col\ito. Os1Jedale Psichiatrico . - Scacl. 10 111ag . ; lnedjco prj rnario e 1nedico di sezione; ris1>etti' . L. 12,000 e L. 11,000, o1Lre L. 1500 e L . 1200 er . a lt .; c.-v.; ritenute di legge. Titoli ed e an1L F .\SANO . -

(\ ed j Bnr

DI sr) .

Concorso per titoli ed esa111i al po lo di ~[edico-Direltore del Consorzio e del Dispe11 ario Provinc i ~ le Antitubercolare cli Forlì . caden za F oRLi. -

719

E PRATICA <.. re

clicia_e lte d el 31 n1agg·io 1983-XI . Slipe11dio éll'111uo L. 20.000 a un1c11ta bile clj ur1 decin10 per rinqt1e quincp1e1111i . ' upplen1c n lo di servizio atl ivo L . 4000. Riduzion e d el 12 ~~ e rjtenute come J>er legge. Elà m a ima anni 45, . e. l . Domanda, <locu111cnli di rilo. diploma e prove di esami, <'on1e a l JJa rtdo di concor so, d a richi ed e r si al1a Seg reteria ò el Con or zio. 'fa a cli concor so di lire 50,10. E jnibita la profe sion c libe ra, salvo Ja privata 0011 u lenza n ella sp ecialità . 1\ pari là di merito, preferen ze e preced en ze come per legge, agli aventi diritto. Dura la d ella 11omilta: un quinquen11io con tacito rinnovo come aJ r egola1rten to e capitolalo, es tensibili nella Segrelcria dcl Consorzio. FoRLì. R . Prefcltu r a. - 1>er li loli e(l e ·a111i. Pos to <li ufficial e sanit ario 1>er Cesenatico. ~ tj1)endio a11nuo Lord o di ricc h . i11 oh . L. 9000 o l lre la indennit à cli caro-YiYeri. ""'c ade111.a 31 n1a crgio 1933. L F.CCO (Co n10) . 1\I ;31 inag., ore 1 , 5a. COll<lolla ; titoli eò esarni ; L. 9000 ollre L. 3000 trasp. , a<L<Lizio11ale L . 2,.50 og11i p o' ero i11 più di 1400; riduzio ni e trall en t1Le di legge; e là lim. 35 a.; 2 an11i di laurea, 1 anno cli a ·· is le utalo elietli'o i11 cli11 . i11ed . opj)ure 2 i11 o ped ale; doc. a 3 me i <lai 10 apr. ~lACEtL\TA.

Co ngreyazio1tc <li (:urilù. - È dispoltil>ile, r1ell 'Ospeda le civico di ~lacera la , amrr1ini~ lra to d alla Oon g regazi o11 c di Cari là, il posto di ns i leu te 111eclico ·Ili l'Ltrgico provvisorio. Limite cli e t à an11i 30. Per cl1inri111c11li g li int er essati pol ranno r i' o lg~r i alla Con g r egazio11c cl i Carità. NIAMOIAD\ (Nuoro) . - Concor ·o al la co11clotta medica di ques to Comune, con 10 · Lipe11clio ùi L. 8500 oltre L. 1000 per Cfficiale ·a11ilario, con le riduzio1ti di legg2. Domanda e cloc umer1ti di rilo do' ranno pervenire alla egr c lcria d el Comune di ~l amo iada n oJ1 ol lre Je ore 19 d el 15 g iug no 1933. t ' ·edi Bn1 ~ 01 1; . ~IonGONGIORI (Cagliari) . ~ <;acl. 10 i11ag . ; L . 9000 ol trc L . 500 uff. san., c.-v.

l\lE

AGXE. -

OnrA~

(Vecli Bn1r 0 1 ~ 'J· ll1i::T1. R . Prefettura. I~ aperlo il co11corso, j)C r tiloli ed esan1i , al 1>0R lo di Uffic iale S~nitari~ d el Comune di Riel i cl1e con tu u1Hl 1Jopolaz1one di 32.004 abilanti ed uuu. c · Le u. ion e di l\111q. 287,477. Lo ~lipe11clio iniziale è cli L . 9000 (.11ove111ila) an11ue, oggello alla ridu zione. (lel 12 ~o e alle rite11ule di l{. ~l . e Ca · a Pe ns1011e, co1ne l)er leg~e, pacra))il e a dodice i n1 i l>O · t ici1>a li , au111entabile di u11 decin10 per og11i quaclrien11io e l?er cinque c1 t1adrienni co1t ecu liv i a pa~lir~ dal g 1.or110 dell~ con egui la stabili là . Il a111 t.ar10 . 1101n1~alo. a,·ra a11cora dirillo acl u11a indenn 1là d1 carov1' eri nella te a trii ura conce a agli a llri i111piegali di- • pe11de nli clal Con1une, e fino a qua11do arà agli s le si corrjspo la. L 'Ufficia le Sanit ario del Comune d ovrà esercitare lulle Je al lri buzi oni labilite clalle Leggi e RR. Decreti , quel le d e lcr111inate dallo speciale regolan1e 11t o :.;i.i11i la r io co1n u11aI: e ~e~ oolamenlo orgar1ico clel 1JorsoJ1 aJe e degli uffici i1)enclenli daJ Co111 u11e, i1oncJ1è Lu Lle q ue~le ?~e i1t avvenire polrarttlo es ·ere a seg1tale all uffici.o ei a nuove clispos izio ni Jegi Jalive P regola111entar1. Gli a pira11li clo,c:a1111 0 fa r pc r\('nire allé~ ll. Prefcllt1ra di Rieli no11 o ltre le ore 12 d el g iorno 16 rr ittg110 1933, la clOllHllldit corredala clai cfocumenti so l toi11clica ti, Le i i11 cl c hi la cart a b ollata e legalizza I i a nor111a cii l ef?·p-c>: 1) <:erlili r al o di na~rita ;

d

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<1 I C POLrCLINI CO

2) Cer ti.fica lo <li ci I Ladi11a11za italiana; 3) Certificalo di no11 aYer s ubìto co11dan11e penali per i titoli i11dicatì r1el1 '!lr1. 25 del 1'. U. della legge Co111u11ale e Provincjale approvato con R . D. 4 febbraio 1915, n. 148, sal vo la condanna sia stata seguita cla :riabilitazione o da amnistia ; 4) Certjficato cli buo11a condotta Inora1e e politica; 5) Dip loma di abili Lazjone all'esercizio della professio11e di medico-chirurgo in origin ale o in copia notarile, O· diploma in origi11ale o copia notarjle, di laure:t in medicina e chirurgia, conseguita entro il 31 dicembre 1924 o e11 lro il 31 dicembr e 1925 da coloro cl1e si trovassero nella con clizione prevista dal R. D. 31 dicembre 1923, n . 2909; 6) Certifica lo cl i aver adempiut o agli obblighi cli leva ; 7 ) Certific:\to di sana e robusta costituzione fiica e di idoneità fisica all 'eser cizio d ella carica. I certi fi cati di cui ai N.ri 3, 4 e 7 d ebbono essere <li dala i1on a11teriore a tre mesi da quella dell 'apertura del presente <'Oncor so (odierna). Ogni co11corrente allegh erà, poi , alla domanda , i titolj scientifici e di carri era che cr ederà utile nel proprio interesse di produrre, · descrivendo] i in un elenco in due orjginali, dei quali uno rimarrà u11ito agli atti ea il secondo gli sarà restituito con dichiarazior1e cli rj cevuta. I concorren li non dovranno aver sl1perata alla d.ata ci el presente bando l 'età di an11i 45 salvo il disposto dell'art. 42 del R. D. 30 settembre 1922, n. 1290 e quello clel1'art. 1 del R. D . L. 23 1narzo 19'33, n. 227 . Ai termini d ell'art. 26 d el R. D. 30 dicembre 1923, n. 2889 e dell 'art. 1 del n. D. 12 g iung·o 1923, 11. 1437, sono ese:-i trtti dal ]i.mite di età: a) i medic1 provinciali ed i rnedici provinciali aggiunti, i CJUali abbiano pre ta to, p er alm eno ci anni, servizio effettivo ne11 'Amministrazione sanitaria de] Regno; b) coloro che alla data n el presen ·te bando di concorso, pres tin o servizio in u11 Comun e o Co11sor zio, neUa qualità di Ufficiale Sanitario, con non1i na biennale o clefinitiva, o cii impiegato di ruolo presso Uffici d 'Igiene e presso r eparli medico-micrografici dei laboratori cli 'igilanza igienica ; e) coloro ch e alla data del presente bando di concorso, a])])iano prestato tre a11ni cli ininterrot to serYizio i11 11no stesso Comune o Consorzio, nella qualità di Ufficiale Sanitario, a seguito di regol are nomina prefettizia anche provvisoria. Gli esami consisteranno in due prove scritte, in due prove pratiche e in una prova orale, secondo i programmi e le norme generali stabilite con decreto 6 febbraio 1926 d el Ministero del] 'Interno, pttbl)li cato nel Bollettino Ufficiale delle di sposizioni del ~1inistero cl ell 'Interno 1-2 gennaio 1926, e ai sensi dell'art. 3 cl el R. D. 29 nove1nbre 19·25, n . 2266. A parità <li 1nerilo saranno applicate le preferenze s tabilite dalle vigentj disposi zioni di legge. La nomina sarà fatta J>er un biennio di prova a t erm ini dell'art. 18 del Testo Unico delle leg-gi sanitarie 1° agosto 1907, n. 636 e dell ~ art. 2 d el R. D. 25 noven1bre .1925, n. 2266. Tl vincitore ciel concorso ch e non a'•rà assu11to servizio entro i ~O giorni rlalla clata di comunicazion e della no1niné\. si inlendnrh rinunciatario , salvo il caso di legitti1no irnpedj 111ento rlebi tan1ente comprovato. J con corre n ti sarnn110 preay,·jsa1i in t empo t1tile circa i. giorni e la serle nella quale gli esami si svolgeranno. A tale scopo è 11 ecessario che nelle òomonde essi indichino il loro ree api to preciso. Rie l i , li 14 aprile 1933 - XI. .s. GIOVANNI LUPATOTO (Verorta). . Zo11a indulrinle a circa 8 cl1ilomelri cla ' cron a. A tutto il 31 n1a ggio 1933 re~ l a :q1crto il r oncor o al posto 1

»

[AxNo XL,

Nu~1.

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1nedico del secondo riparto. Per informazio1d ed avviso rivolgersi alla Segreteria del Comu11e inviando francobollo per risposta. Tassa cli co11 cor~o L. 50,20.

.

Stipendio L. 8000. Tnder111ità mezzo lras1)orto e caro-viveri. TJocu111en ti di rito. Scadenza 15 maggio. Per chiarimenti ri' olger sl Segreteria Municipale. VEDELAGO

(Treviso) . -

VrGEVANo (Pavia) . Ospedale ecl I stituti annessi. È aperlo presso l'Osp edale di Vigeva110 i] concorso, }ler liloli ed esami, al poslo di ~Iedico prin1ario d ella Sezione di Medicina, scade11za 30 n1.aggio 1938. 1'utte Je condizioni [.>ono pub))licate per este.·o i1el })receclen1e n. 17. ZARA. Alnministrazione Provincicile. Per titoli ed esami. Concorso al pos to di Direttore clella Sezione Medico-Micrografica del Laboratorio 11ro'inciale di igiene e profilassi. Stipendio HnJlllO lordo L. 12.500. Aumenti quadriennali del clecin10. Riduzione del 12 % a sensi dell'art. 3 del R. D. L. 20 novembre 19'30, 11. 1491. Età n1n s._ iinn 45 anni. Documenti di rito e titoli scientific i e di . carriera che i concorrenti crederanno ulili. Scarlenza ore dodici d el gior110 10 giugno 1933-XI. Per chiarimen li rivolgersi alla ,Segreteria de11 '_i\m1ninist razion c Provinciale cli Zara. AVVERTENZA. - Quanclo non è altrimenti jnrlicato i concorsi si riferiscono a con<lotte medico-cl1jrurg iche, i compep i allo s Lipenclio base.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE . Il prof. Luis Morqu io, cn Lledratico (profe sore ordinario) di pediatria a l\tfontevideo, è no1ninalo 1nembro associato stran ier o d ell 'Accademia cli ~Je­ dicina di Parigi, onore cor1ferito solo ai n1nssi1ni espone1tli clell a medicina mondiale. Il ifotl. Nicanor Palacios Costa è nomi11nlo professore di ostetricia alla Facoltà di scienze 111e<licl1e di Buen.os Aires. _...

Nuova Importante M oaogrslls : o ott. CIOVANN I LIONETTI

Specialista in De1~mosjfilopatia, Medico ordinario rl ei Dispens ari Dermosifilopatici del GovernatoTato cli Ro. ma, Medico Visitatoire della R. Prefettura di Roxna.

La malattia di Recl<linghausen (NEURO F IBROMATOSI )

con X f igu.re in sei Tavole fuori testo Prefazione del prof. ADOLFO GALIMBERTI Direttore del Dispensarjo Dermosifilopatico del Governatorato di Roma Indice-Sommario :

DEDICA. , PREFAZIONE. , I NTROD\JZ!ONE. STATO AlTUALE DELLE NOSTRE CONOSCENZE: Sinonimie.

PARTE I : Lo • Storia. • Quad'Yo clinico. , Sintomatologia. • Cotn.plicazioni: Turbe nervose localizzate. • Turbe intellettuali. • Turbe scheletriche. , Turbe glandolari. , Turbe diverse e ma lformazioni varie. ... Forme cliniche . • Etiologia e patogenesi. • Diagnostictl. , Istologia e anatomia patologica. , Profilassi. • Terapia. p ARTE Il : STUDIO CLIN ICO ED JSTO·ANATOMO•PATOLOGICO (CoNTRI· suTo PERSONALE): Sto·ria clinica: Esame obiett·ivo. • Costitu· zione e stato di nutrizione. • Ricerche clinico-diagnostiche. Prove sperimetitali. • Di-scussioni sul caso clinico. • Riassitnto . -

BmuoGRAFJA.

Volume in-8° di pagg. v1n·72, nitida•m e11te s tampato, con X figure in sei Tavole fu-01·i testo. Prezzo L. 1 2 più le s pese po~tali di &pedizione. PeT gli aibbona.ti a l 11 Policlinico 11 sole L. 1 O, 5 O in porto fra.neo . Inviare va.glia all'edit.ore Luig i P ozzi, Ufficio Po~tale s nccur ale diciotto. RoruRi.


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ShZI Or E PRATJ CA

NOTIZIE DIVERSE. L'I tituto uperiore di Odontoiatria '' George Ea tman ,,. 11 21 apriJe il Cap o d el Go' eru o si è r eca lo, <.l u -

ra11le la inal li1tata, a visitare il nuovo Istituto u p eriore cli Odontoiatria « Geor ge l ~astman n. Lo accompag11avan o 1'on . Arpina ti , sottosegre tario di ... i ato agli interni, i ·on . Starace, segretario del Partito, e altre p er on alità. Il Duce ven11e ricc' u lo cl al1 on . prof. An1ecleo Perna, dire ttore d ell 'Is lit u lo, e d a l dott. H . ~· . Burkl1arl ch e il defu11 lo Eas tman nominò suo r appresentante. Dopo gli 0111aggi dei m embri del Con siglio di amministra.7io11e d ell ' I. tiluto e ò ei 111 edici, Egli l1a compiuto u 11 giro minl1zio o clei n1agnifici l ocali , eguì lo d alle autorità. La Yis ila .. i è con clusa n el sa1on c <lestin a to all a odontoiatria con er va1iva , ch e co litui ce l a p arte più originale e a r andiosa dell 'e<lifil io. Il clott . Burkhart, interrogato i11 inglese d al Duce, h a dichiar ato ch e 1'Istituto cui il prof. Pern a e l 'archite tto Foschini h anno d a to l a loro atli,·n op er a direttiva ed organizzativa è il più bello ed il più p erfetlo del m ondo. 1

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~ell a ser a ta ebbe luogo la cerimoni a ufiici al e rle l J 'inau g urazione, alla presenza d el ì\!Iinistro d el-

1·Educazion e azionale on . Ercole, d ell 'Ambascia1ore d egli tati Uniti S. E. Garret , d el d ott . Burkh<1rt, clel prof. PPrn a e dell 'inter o CA>n siglio d i ~nun1inistrazion e, di sen atori, d eputati , direttori dPlle clinich e di Rom a , gen er ali medici e d egli '" ton1 atologi p artecipanti al XX Con gr esso stom atologico italian o. lati 'Cn i ti 11a d at o le tL 'Ambascia tor e <i egli t ura di un rne aggi o del Pre..,idente Roose' elt il qt1al e espri1nc il su o inter essam ento p er l 'impre. n .rl1e « r affor zer à m aggiormente i saldi Jegamj tl i a111j c izi ~ ch e uniscono i due p op oli degli St ati l 11i ti d 'America e rlell 'Italia ». "'u ccessivam enl e il do ll. Burkl1art illustra i fini cui mira l 'is1ituzion e voluta d al gr ande filantropo H111erican o ed esalta l a coop er azione d a ta dal Cap o rl el Govern o italiano alla r ealizzazion e d ell 'ini zi niiYn. Un p articolar e el ogio tributa al Perna, ch r t·r.11 l a u a esp erien za sciel'!tifica e il su o spirito cl i it1iziativa d à sicuro affidam ento di assolver e il 1lifficile còmpito direttivo affid atogli. Il dire ttor e della Clinica, prof. Perno , ril eva, lrn 1·a1tro, ch e al disopra della r ealizzazion e pratica <lell 'op er a, esiste un fattor e spirituale ch e quasi la idealizza e la sublima, r appresentat o d al vint>ol o di solidariet à uman a ch e vien e a strin ger si l 1 (I i]· popol o am erican o e quello italiano . Pfl rla d a ultimo il prof. Lippo, presidente della Fed erazi on e loma tologica Italiana, il quale offre •111 'on . P erna una targa a ricordo. L 'inau g urazion e si chiude con lo scoprimento <l i un bus to in bronzo <ii Giorgio E astman .

l"'lstituto ''Regina Elena,, per lo studio e la cn1·a del cancro. Il 21 aprile, alla presen za di S. ~I. la Regina, ~ono stati inaug urati l'Is tituto cc Regina Elena », tier lo studio e la cura d cl can cro ed , insiem e, il TTI CA>nvegn o n azion ale della Lega Itali an a p er l n lo lla contro il ca1tcr o. '

La ftegi11a è st a ta riceYula d all '011. Arpinati, che r appresentava il Gover110, dal Prefetto Montuori, clal gr . uff. prof. Mes. ea, R. co1nn1issario del! 'I litulo, dal sen. Bas li an elli, direttore clell 'Is tilt1lo, cla1 prof . .AJessanrJri, presidente d el ConYegn o, d ai inembri d el Co1n itat o d 'on or e, d al conte D 'Ancora in rappresentanza d el Governa tor e, d al e11. prof. Lustig, presidente d ell a Lega italiana ]Jer la l o tta con lro il can cr o e d a i11 0 J Le altre autorità. . E l\Iessea 11a rin g·r az ia lo la ·o,rl111 a e le aulorilà. inter venute ecl h a au s1>ica to clic l a ci en za 1neèlica possa sen1pre piit p erfezion ar si n ei mezzi ])er la lotta contro i L t erribile fl ag·E>ll o. Il prof . Alessandr i. com e presidente d el Cong·r esso, 11a rilevato la n ecessità di or ga1tizzar e una lo tta effi cace coni ro jl m ale ccl b a m e.. o in evid enza il ca1nmino già p er cor . . o <l alla Lega j lalian a c;on tro il cancro . Il e11. Bastian elli 11a esp os lo u11 co111ple lo progr am1na di lavor o dell 'I lituto, inspira lo ad intenclimenli upe riori . Il prof. Pelczar, cl ell ' lJ11ive rsi là cl i ,,.ilno, a n o1n e d ell a Lega pol acca contro j l can cro e cli tutti i colleghi stra11.ieri h a esprc so ferYidi D.ltgurì . L 'on. Arpinati, d op o aver rivol Lo un omaggi<? reYerenl e a S. l\L l a Regin a cd aYcr salutato i pron1o tori d el co11Yegno e i con g r essis ti, h a affer111ato ch e l a lott a g r a 11d e, n obile, gen erosa da essi inLraprcs1 è in ttrtt o d eg·na d e l tea1po Iì ostro e llegli ideali di pace cl1e si levano cla Ilon1 a. L 'on. Arpinati si è l)Oi d etto certo cl1e i ·op er a clei convenuti troverà n ell 'Is tituto, pro tetto d al n om e dell a Regina cl 'ItaUa, i 111ezzi ed i su ssidi più n1od ernj p er Je s11e lotle e p er lo su e conquist e, e varrà a ten ere sempre viYa l a fed e contro il d ol or e e a ridar e la sp er an za e la Yi la a quanti , offron o n el present e e trepidan o p er l 'avvenire. Con que lo au gurio 1'on . Arpi11a li 11a t erminato clicl1iilr ando ap erto, nel nome Au gu s to di S. 1'I . il Re, il terzo congresso della Lega co11tro il cancro e l 'I titùt J Uegi11a Elen a. P oi . ì\tI . la Regina h a visi ta lo alctllli locali rlell 'I titu l o e d ell a Mos tra, ann e~ ~ a al Con vegn o, di appar ecchi scjentifici e di op er e sul can cro . Nei giorni su ccessivi si è svolto il convegno, seco11do il progr Hn1n1 a d a noi g ià an11unziato. In u n prossimo nun1 ero ne cl a rcrnn t1n breve r eso, conto . 1

Alla. Reale Acca,len1ia tl'ltalia. IL Capo del GoYer no, accompagn alo d al

~egre­

lar io del P artito, si è r eca lo all ' ccade1n ia d 'Ita.o: Ji a, riceYuto d al p re iden le sen . l\Iar coni, dai m em })ri d el Con siglio Accad emico e d al nuovo accade1nico card. Gasp ar ri e ossequi at o d agli accademici intervenuti in quasi t otalità . Il Duce ha visitato i locali dell 'Accad en1ia e si ~ compiaciuto della rinomanza ch e questa h a acquistato . Alla au g·u s la pre~ enza de i Princ ipi cli Pien1on te e con l 'intervento del presjdente d ell 'Accademia sen . Mar coni, del ministro d ell 'Educazion e Nazional e on . Ercole e di altre altissime autorità, è stata t enuta in Campidogli o l 'adunan za gen er al e d ell 'Accad emia p er il co11ferimento clei p r em i « Mt1ssolini », del « Corrjer e clella Ser a n e d 'i ncoraggia1nento. Dopo il saluto d el Governator~ principe Boncompagni Ludovisi e un discorso d1 Mar coni vennero l ette Je r e lnzioni per l 'assegna ' pre1ni. zion e d ei


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PO I , I C: Lfl'\ I CO

(~ ougroH~o

iutcrnaziounlc di pediatria. ~· j ac.lun cr it a Lor1dra dal 20 nl 2~ Luglj o, so llo Ja prcs i<l crtzn lcl }Jrof. G. l•'. Slill . Po::- ·ono c·ser n1cnlhri ci el co11g res o i n1 c1nJn·i di u11a or ielà rico 11 o:c iula di rnedj ci11a, a ro ncli zio11 c di es ere J t o n 1 i n a I i d a I Co n l i l a l o i 1a z i o 11 a Ie . Sara 11no in cli ·cu io11c i . cg uculi lc1ni : cc \alura dell 'allerg ia e con1JJito di quc ·la 11 ell c n1 alallie dei ba1nhi1li n (rela tori llcln1ht1rg·' r di 'ic1111a, Pél1u cli t,io nc, 1\.rno lcl llicJ1 di T~ n lliin ora) ; u JJrol'il n si delle 1nala ttj e do\ ul e a l lat te» (re1a lori Al lnri a di 'l'orjn o, l~c au cU Bcrli11 0 1 Lr rrJJ0 11llct di J»arig i, Pc ll crso11 di SLocoo1111aJ. .I ,<' relazio ni J1011 do,·oll o sorpa8, ar e 5000 1)ar o le; og 11i reln lor e disr>orrà di non oltre 20 1ni11uti. 8011 0 an1111c ·eco111u11icazio11i Jjbcre, elle i1011 cl c.•, o no ~orp a · .. arc JfJOO 1>a ro lc e })t'r le (]llaJi i di ~!-lc? r c uli i1o lraJ1110 di~ po rrc di no n ollre 15 J11inul i. Il lc ·lo delle relazio ni e delle co n1t1nicaz ioni <l e' <' e sere i11,ialo cru anto J>rin)n e Jlon oJlre il 2:3 tnug·g·io al ~egre1ario, Dr . Lconarii J?o11d al · JJarl 'y ~ lrce l GJ , J,on d o1t W . 1., J11 <r hillerra. Lin g u e nl'fi cia] j Ro110 : il fra11resc, l 'i11f!lcse e il lrdcsco. 11 rcsoco11to cl ej la,ori ' " rri\ i11Yialo ai congrc.si. li che, all 'a llo clcJl'i ·crizio11(l, versan o la so1nn1a cli 10 scclli11i ; cs::-o . arà J>os lo in con11ner cio al 1n·c1zo cli 1 . terlin u. 'l'e ·ori "rc i' il Dr. H11gl1 l'J1ur~Ji cl<l. Jl (~0 1 nitnto ilali an o è prcsjcduto dal i>r of. (; . B. Al lnrin, dirc tl ot e cl ell n <1l ini ra JJCdi a tri ca delln Il . l Tni\'Cl'Ril ì1 èli 'l'orin o. 1

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140 ùongreRRO interuaziouule di oftnl1uologin. ,' i è YOl lo n Inclrid da l 16 al 22 aprile ; vi ha parleciprt lo an c h e l 'IlaljH con 11u111crosi 111 cnici . Il Co11 gre . o è la to ufficiah11<' n te iJ1 fll1g urat o 11 giorno cl i P a:;gua cl al Pre ·id ent<' llcll a Repubblica . J~. Zan1ora ; f)uindi j] prrsid c1tl e dell a Delegazione Jt nlinn a, J)rof. 0Yio , h a Le11tLlo 1111 applau cl i t o di scor o, qu ale ra1Jpre~cnlantc <lel Go' erno Tt nli a110 e clrlla Socic tti Tlaiinna di Oftnl111ologia, i11n eggia11clo al la Patria ed ;tlla . r icn za. Jl 11rof. Ovio ha parlal o in li11 g ua spag11ola ed l1a oli c11u lo vivo su cce ~ so fra i cong res is li . Uni t f1111cn le ai proff. ,~ og t di 7.nrigo e Arruga cli Barc<'l lo11a, l1 n , ,•oll o ·una rclazi o11 0 . t1l cli s lncro della retina. Dar en1 0 11ll r ri o ri noti zie <l cl"l i1\lporlnnt c Cong·rcsso. 1

390 (!ougrcsso italinuo 'li ruetlioiun iuteru;\. TI "\'X.Xl\ Co11gresso d ella Socielil Ttnlia11 H di f\1eclicina J11lcr11n avrà luogo a Pnvin , nell 'o tl o])r C cl(ll rorrf'n1 e a11n o. l lc1ni <li rc' lnzion e al] 'ordin e rll'l g iorno . 0110: l J « L 't1r('11lin H, rrlat or c il proC. Ferruccio r hU})fer; 2) « Le il1fezio11i forf\li ,,, relatori i proff. Marcello L11 , e11:1 r ' rirgilio Cl1i11i ; 3) « Le m al a ttie nn Je... ione delle para i iroi<li » (ten1a jn coml111e <'on la orjet;1 Tt ali nn a cli Cl1irl1raia), r ela tore èli parie 1nedirc.1 il prof. l1 ielro i lo, r ela tore di pnrlc cl1irur1-! icn il prof. ~far i o Do11 a U; 4) u Le p leuropa ti e nell 'E.err il o n, rrl:-tlore il n1a gg ior e mc<liro do li . ]{nffnclc n 'A.lessn11d ro. l)r esidrt1l e clel Comj tato or <li11 a lore è i I prof. Adolfo Ferratn 1 clirc l Lore d0lla lt . C:lini rn 1\lfcrli ca <1i Pn,·in.

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(!ougr(\s~o

stonaatologico itnlinno. i <' tenu to a Ro1na, dal 18 al 21 a1)ril c, 1)r01no o rlnll :\ Fcclcrnzione s lo n1atologica e da qt1clla o<lontoinlricn <1 'Jl alia . L;.i scd11la in ::rus.rt1rc=tlo si è S\'Oll n nell 'At1ln Tn-

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gna cl ell . 11 i' crsj là cli llo n1a, alla JJresenza di alle n u Lorj là e per 011ali là. Har1no pa1 Jato 1·on. A111edeo Perntl , pre id e11te cle l Co111ilalo nazio11ale esec ul~,-o, dire Ltore della Clinica odontoiatrica della 1~. UniYer it1 di lloma; il prof. B . De Vecchis, pre-• s1rlente del Co111j La lo ordinatore; il comm. Gioia, segr etario delJ s ociazione U11itaria Culturale slo111ato-odo11 lologica, il prof. G. \ illain, preside11 le della ~ederazione Dentaria I11ler11azionale; il dot t. .I oach1n, a n om e dell 'A sociazione dei dentisti del Belgio ; )1 dolt. Ganz, a non1e della Società dei d enlist~ ce~oslovacc~1 ; il dolL. St?rk, a nome degli r.•donto1at:1 t edescl11 e d elle Ca1n1ce Brune; il dott. Bttrckardl , ])C r gli slo1na lologi arnericani e la loro Federazione; il clotl. ' 'la tos, per gli odonloia1ri del Dodeca n u e o; i l f)rof. \ alclhillig, a nome dei <l entisti d el Lu . en1burgo; il doll. ' 1 an Hassell, rappre entard e j <len ti Li dell 'Olanda; il dott . ':.i c~ , a noine degli tonlal9logi svizzeri ; il dott . Gutt1erez, a no111 e <lei <lenl1sli tu11isini; il prof. . ch,vart z, a Ho111e dei rappresentanti ungheresi ; u1i. rappresc11lante dei den ti sti arabi dell 'Africa. J, 'on . Euge11io ~[orelli porge j l saluto del Sindac;alo ~[edj co Naz jonale e riYolge parole di caldo enc on1jo 3:11 'o~ . Perna; 1'011. Rocco, rettore magnifico cf cll Un1Yers1là , rern j] al u lo clell 'Alma Mater. La cerin1011ia si volge e i cl1iude tra applau i ,·iyi. i111i ::tll Tlalia e al Ca po dcl GoYcrno. I JaYori sono lali a ttivi e J'>roficui. Vennero di~c.; us$e varie r elazjoni, dei proff. 1'roccia, Friso11,. !\1Iaurel e W eiJ , PPrna, R. Ottolenglti, De Vecchi s e Torelli, ecc.; furono J)r esenl a te 137 con1unicazioni, tra c11i parecchie di I ranieri. Fu proiettata una ci11em.l log rafia del prof. ape t. Il Congresso i è conclt1 o il 21 aprile, co11 l ·in.augurazio11c dell 'Jslitu to . uperiore di Odontoiatria « Giorgio Enslman », cli ct1i ahbia1no cl:tto 11otizia. 1

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.

Un a nu111ero a rappresenlanza <li stom atologi cd oclontoiatri guid a ti cl all '011 . pror. Perna, insieine con t1n gruJ)po cli meélici Ye11t1li cla Rochester con n capo il doll. Carlucci , i è retata a èeporre corone presso Ja 'fo111ba del fvfi1ile Ig11oto e alla Capl'ell a vo tiva d ei Caduli fasc is ti. Quindi 1a st1ddetta rappresen lanza è stata ri~ cevuta da S. E. Slarace al <[uale 1 on. Perna 11a rivolto parole di cald o salu lo e rli devozione. S. E. larace 11a risposto ri11 gr az ianòo ed ha poi int rallenul o i ,i .. it alori in C'ordi~le colloquio. 1

Congr e!ilso uaziouale veterinario. I11rletto <lal i11d aca lo 11azionale fascista veteriJlari , si è 1e11u Lo a Jloma, dal 20 al 22 aprile, il pri1110 Ra<l :1 no scjenlifico-ct1l ll1rale della Ca te. gor1a. Alla . ole111le i11auguralion<>, lenu tasi ri ell 'A t1la i\fagua d ell a .. apienza, inler,ennero alte autorità; parlarono 1'on. Boclrero, pre idcnte della Co11feder azione nazionale sindaca i i fascisti professioni~ ti ed nrli · ti ; il co1111n . Bj sa nti per il Ministero clell 'intern o; . E. De BJ:tsi p er il Consiglio Nazionale ci elle IliceJ;che; l 'on. Corelli per il Sindacato nazionale m edico; il prof. La11franchi 1 co111n1issario del indacat o 11azion ale velerinario. Ven n e ripeluta1ne11 le e caloro. an1C'nte inneggiato al Fascismo e al Duce. Sono tati trattati nl1111erosi tem i, alcuni clei quali inlere. sano davvicjno la medicina uma11n, come ]e hrl1cello i , I 'ispezione annonaria e Ja lolla contro la luhc rrolo~ ] . 1


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EZ IO E PRA'fJC \

La

So~ietii

di chit·urgia della bocca.

C11a ra1)pre~e11 ta11za della ocielik. co1npo la dcl 11re ide11 te prof. \ rlotta. ciel egretario prof. Cor1.tdi, del co11 ·iglicre prof. Ca 101)igljo, dei proff. Beretta e Piperno e clei d a l tori "ec1e ti e Biondi , ha av11l) l 'alto 0 11 or c rti e5 er e ri re,ula clal Duce. il gior110 8 aprile , a Palazzo \ ·e11eLit1. Il prof ....\rlolta ha pronu11ziato u11 indirizzo d i omaggio, in cui 11a lu111egg ialo Je alle f111alit à clella stomatologia e le b c1tc111ere11ze d el Regirne al rig11arcl o; ha poi porl o al J)uce t111 a n1edaglia cl 'or o e u11a perga111 c11:l eh . . reca Jc fir111 e dei 600 oci no11chr u1>a copLt a rlis l icn111c11te rilegata deJla l a a1111a Ln nella Ri Yis t·1 della ociet à. L 'on. l\fu ssoli11i ha dic l1iara lo di gradire l ,i11clirii'7.0 e il do110; ha d c l t o di vpd er.) co11 J)iacerc lo ~ viluppo della Società e di apprcz1arc i l J)ropo .. ito cli anelare incontro al JlOpolo, c l1e 11 a fJi ~ og110 de11 ·opera degli p ecialisti della ]Jocca; l1a nffer111alo ch e la Jegge l fi ottobre 1924. 11 . 1755, ri ponde ai Suoi convin r imenti r no11 sarà tocca ta· 5i è augurato cl1e l11l li i m edici , riconoscano l 'in1port<\11za d ell e malattie dell a bocca, co111e egli 11a fa llo g uicl a to clall J int11i1ionr: ha as .. icurato eh > ... e~uirà con ... 1n11>é1tia l 'op era drlla .. ociet à.

ConYeguo 1lord·nu1ericil110 .. ul

i·enn1ati~1no.

Il 22 1narzo la ocielà )led1ca di Chicago h n di , c11 "o il prol>lcn1a ciel l eumatismo ; furono prc~e11ta t c tre rel azio ni : eziologia e patologifl del reu nlat i.s1110 poliarl icolare acuto ; cla s ·ificazione ed eziologia cleJJ 1 urlri lr c ron ic~: t eray1if1 fL icn d eJJ 'nrlrite cro11 ica. Corso <li 1>erfeziounu1euto. Dal 19 O'iug n o rtl 2 luglio. ~O lla a] i a u picì d ell a Facoltà n1cdica <le ll ·l 11 iYe1sit à cli PariO'i , i terrà 11eì I ' p edale \ rrker ttn cor o di p erfeziona1nento dire tto cial 11r of. '' '""1rice \ 1 illar e t , ulla tera pi a m crlica e iclroJogica d e lle i11a1a1tie r en ali , va cola ri ed lu11orali-, cgc t·tli, c; eguirà un viaggio al]a s la rione rli E,·in n . Ta . a d'i cri1ione 200 fra11chi . P er inforn1azio11 i ri' 0 lgc•1 i nl u Lahora Loirc cl 'hydrologie et dc c l in1 alologic lhé rn p eu Licrue cl e l a Fact1 l tr de Médcci n e n, Parigi.

o d 'i11,aliclità letale. L ' ls tjL1Jl o ha llUrL' c1ca lo una Cli11ica del LaYoro, in cui ... i ncce11 trc1dnno i servizi p e r la .1iagno i ed il lrall fln1enlo rlcl1e malatti e, cl ell e lesioni e degli in for lt1ni professionali e l1e:- i riadattamenti funziona li. 1.'I Lilt1lo ha acqui lato il sana Lario della Crocr Ros a , n ella A' re11ida <le la Egl esia de . Pa u l o, OYe l ru' er~ sede la Cli11ica. Il dott. 1\ . Oller, d ireltore d ell 'I tituto di ricducazio11e ])rofes_io n nlr degli i11Yalidi del lavoro, è s tato i101ninalo dirrl I or e dr lln Cli11ira !'tes a.

Giubileo tlel prof. d ' A..rsonvn,J. .Per i1tiziatiYa d ella « Tte 11 aissa11 ce Fran çaise. n,. c1ti il .Pre ~ iòe11lc deJ]a Re11ubblica h a accordato l 'all o pnlro nnto. si pre1>nra la celebrazione de] g iubileo del prof. d '.A.rso11.val, u cre sore di C1aud io Bernarcl al Collegio di Frn n cia ( orbo11a) . Di r ercnle egli ha d ovuto l a ciarc 1 alto po lo p eF Ji1nili d 'el;\ e gli è ~ uccedulo <.a rlo :\'icol1e. La reri1nonia a vrà luogo alln fin e cli 1naggio, 11el g r a111e anfiteatro òalla orhona, co11 I 'intervento cli alte personalità ò ella ci e11za e cleJl a poli l icn. _\i Yenera11do cie11zia to verr~1 offerta t1na 1nedaglia ap}JO ~ itam ente con in ta. 1

In memoria di P. Tei i er. Il 26 n1arzo nell 'Ospedalc CJaudio Ber11ard di Jlarig i Yc1111e scoperta u n n Lerga co111n1 e111orativa cl cl prof. Paolo Teissier. La cerimo11ia ve1111e presic(ltt la rl a l rel Lore dell '{Tniver sità, C harlé I y. Il discor o co n1n1emorativo vennr pron u11 zia lo dal 11rof. Le111ie1·re, su ccessore d el Teissier 11lla cattedra <li cli11ica l elle n1 a la l li e i11fe lliYe.

Pro medici iSI·aeliti della Ger1uania. Lal .) <liramalo in Fran c ia un appello co11tro le 'iolenze e le mi ure di p er ccuzio11e a ttuate in Ger111anja 11ei rig11ardi degli ebrej e i11 particolare d e i 111erl ici ebrei. H an110 dato l 'arlesione generosa numero e j)er onalit à, tra le quali Richrl, Roux, C:aln1e lte, H ayem, E111. Serge n t, ouques, Mathiet11 ecc. Le ade ioni vengo11 0 raccol te rlal Dr. Gcorge. LéYy, ru e cl 'Anjou 75, ])ari .. \ "Tlr. È

Una città colpita dalla rabbia.

La '' Giornata !ledica ,., di . Milano. A.Ila Fiera di Mila110, con l 'intervenlo di nu-

I g iornali reca110 da A tene c h e la c i1tà rli Candia, 11ell 'i ol a di Creta , è funestata da moltissimi

n1erosi anit arì , ha a Yu lo luogo il 22 april e Ja Giornata m edi ca organizza ta dal gr. uff. prof. P. Piccinini. L'on . E. ~Iore1li . . egrctario del Si11da calo naziona1c d ei i11eòici , Ye11ne ricevu lo òal g r . uff. Granelli , 'ice-pre icl ente d ella Fiera , e dn alte p er onali lt1. La co n1iti,·a ha isitato parecchi padiglioni e l a n10 tra cl ella c himica. P oi gl 'i11t er Yenu I i Si ·ono Ì'ÌllDÌli itl Ulla Sala; t enner o Òi ..,COfSÌ d 'occa ione il 11rof . Piccinini e l 'on. ~10relli; <lopo, il p1·of . Bcrri intrattenne i co nvenu li . uj m edic i mu , ir i, li e i rl o ll ori Ren11ali e ig urini , ui n1edici le tterali.

casi di rabbia. ,Sebbene pareccl1ie centi11ai a di cani siano t ati u ccisi , TI \.! restano però molti che, co1 pj li clal inorbo, aggredì cono repentina niente i pa ~ a 11ti. Oltre i cani , sono colpiti molti altri ai1i1nali do111estici: gatti, capre, p ecor e, bovini. Il primo caso nell 'uomo venne accer talo poco più di due 111e i or ono, ma n o n Yi i prestò sover-eh ia attenzione : pres lo la n1alntlia i è diffusa. 'fra i colpiti è il veterinario d ella Prefe t tt1ra, rin1 as lo 'i ttin1a del dovere.

La nltova Un iversità di Lo1Ldra. • TI 26 n1n.r1.o i so ra11i cl 'Inghilterra hanno prci:;e n ~ iato l a po ·a clella r1rir11a pietra d ei nuovi (\di f'izi dell 'Univer s i là <li Ln11 clra.

Una Clinica del lavoro a lladrid. L 'I lituto azionale rl ella Pre,i.d enza di Madrid 11a fondalo una Ca ' a ~azionale di ,Soccorso con tro gl 'inforluni clell .i11clu stri a, p r r i ca i di morte

Triste fine di

l1n

professor(\ ung l1er e e.

Tl prof. I1nre Basch , dire tt ore d clln CJi11 ica der111alologica dell 'l Jniversità di Bt1clape t e g ià diret1ore d ell 'O pedale di San to lcfa11 0 cle11 a st essa città, nccu a'Ta da qualch e len1po difficoltil di re~ spiro e sen sazioni moles te al I o rare. ... i fece esaJn inare cl a alcuni c olleghi , i quali lo ra icurano: ma egli ospettò un.a bt1gi a 1)ic losa e Yo]le sincerars i . e risse al l)rof. Fin I er er , di \ ·ienna , dal qu ale 11 011 era per onalmen le cono ciut o, annunlin 11d ogli l ·j11, ·io cii un cliente : })O i ~i )lrese11 tò, co-

'


724

cc IL POLICLINICO »

n1e se fosse il cliente. La risposta venne indirizzata per lettera al Basch, il quale apprese cli e ser e aIJ'etto da u11 cancro polmonare e ch e g·I i sj da vano circa due n1esi di vita. Egli volle 111c t ter e in prat ica un 'azione svolta nella cinerr1atografia cc Gra11d Hotel ». 1\'Ientre aveva condotto fino allor a una ita .111olto morigerata e d edita allo studio, prese a fre-quentare i locali di lusso ed a consumare chan1pag n e e liquori, p er <t bruciare » l 'ultimo tratto d ell a sua vita, con1e dichiaraYa agli a111ici. È morto pr11na cle]l 'epoca prevista. Era stato un o ltimo i11 seg nante ; aveva pubblica lo moltissime men1oric e :fatto numerosi allievi C'li valore.

Infl·azione di cont1·atto fi·a dite sauitari. Il dott. Breton, propriet ario e direttore cli una casa di salute a Bergerat (Francia), tiplllava con t tn chirurgo, dott. Gallais, un contratto in virtù d el quale accordava a questi' l 'esclusività delle ope1azioni chirurgich e n ella su a ca a cli alt1te; ma 11oi lasciava ch e a11ch e altr i chirurgi operas"ero ; clonde una causa. Innanzi al Tribunale civile il Bre1on sost enn e che il contratto non era valido, perch è contrario al principio della libera scelta del sartitario da p arte dei malati. Il 'l'ribunale però b a cleciso ch e il contratto riguardava uno s tabilimen:1o privato: il dott. Breton era libero di ricevere i clienti ch e intendevano farsi operare d al chirurgo acldetto alla Casa e di rifiutare gli altri, salvo casi cli forza maggiore; p ertanto il co11 Lratto era valid o e i l Breton doveva al co llega u11 'indennità di n1ille franchi p er ogni contravvenzione all a clau f'ola principale del contratto. Il Breton si è appellato; il patrocinio ne è stato accettato dal prof. l~erron, decano della Facoltà di cliritto di Bordeau x.

Attività non medica dei medici. . ei locali d ell 'Accademia Medica d i Roch est er si è tenuta, il 2 e il 3 marzo, una mos tra di lavori compiuti d a medici a titolo di diversivo dal! 'attività professionale. Vi figuravano molti quadri (all~t1ni dei quali consider ati ver e opere d 'arte), moltissime fotografie, lavori in legno ecl in metallo . La 111ostra accoglieva anch e varie collezioni : ltina di ··violini eseguiti da <:Iue medici di Batavia; una di

(ANNO XL, NUi\1. 18]

pesci tropicali e orie11 lali ; altre cl i })ianle medicicinali, di s tampe, d i co11ii a11ticl1i, d j }Jis tole, di campane, di ornamenti d ·oro, ecc.

Per la liinitazione delle e. perienze negli aniniail in Germania. Il gruppo parlamentare d ei nazionali-socialisti della Dieta prussiana P.a proposto la soppressione integrale della coside tta « vivisezione »; le infrazioni sarebbero punite. Un 'eccezione verrebbe fatta soltanto per tre istituti scientifici , i quali p erò sarebbero sotto il cont roUo rigoroso dello St at o per la durata delle ricerch e scientifiche richiedenti ] a « vivisezione >>.

Rivista di Jlalariologia Pubblioa.zione bimestrale. olll/Dlario del N. 1, 1933 : Memorie originali : A. MISSIROLI. L. W . HAOKETT e E. ~!ARTINI : Le razze di A nopJieles maculipennis e la loro importanza nella distribuzione della mala r ia. in alcune r egioni d'Euroi>a (1 tav. a colori. 6 .gira.fiche, 4 fi.g1ure). - C. STRIO l<l.AND a. D. R. ROY. 1Yialaria1 infection of the gut of A ·nop1iele. step71ensi (3 tav.. 1 .gr a.f.). G. GIEMSA. l1tuùe coona>arative d 'échantillons de totaquina, de qui ni11e et d'bydroquinine (1 f ig.). - A. GROOTHOFF a. 'I'. A . HEN.RY : The preparat.ion a nd sta;nd ardisation of t otaiqtrina. - A. DE BENE DETTI: Di un m etodo per rendere pra tica.meJ1 te insomm ergibili l e po1ve1·i m enstru e per l o spandimento del verde di Parigi. P. DE MURO : S11lle diverse razze di A noph e-l r.• 1na.cul1:p enn·is nell'Ag.r o Pontino (1 gra,f.). li. P. FROES : Malaria comat-0sa. - A . PANAGIA : I p.a.rassiti della mal·aria filt l'a no attraver so le cn Il· dele porose? - Relazioni : A. PALADINO-BLANDINI : Ordin31m ento e primi ris ulta.ti della lotta antiano· f elica in Calabria (15 figure, 16 g r afich e). Note pratiche : G. GIGLIOLI: Le reticelle di alluminio nellu J)rofilassi inecoa11ica. - Recensioni (Patolog ia - Cli· nica - Terapia e farm acologia - P arassitologi.a - En· tomologi.a - Epidemiologia e profilassi generale Geografia ana.larica e ca1111pagne antimalariche). Atti · ufficiali e parlamentari. - Notizie. - Sommari. Il f ascicolo consta di 264 pagine. Abbonamento annuo : Italia L. 40. Estero L. 75: per i nostri :ibbonati L. 35 e 65 rispettivamente; un numero separato: Italia L. 1O. Estero L. 15.

Jnv.i are Vaglia all'editore LUIGI POZZI • Ufficio Poetale Suocmireale diciotto - ROMA.

Indice alfabetico per materie. \nafilas i da latte . . . . . . . . . . . .\ nemia per11iciosa e suo tra tta1n .. . . .\nen1ia r eumatica . . . . . . . . •. . \ sma di origine idatid ea . . . . . . .

. Pag. 700 )) . 714 )) . 714 (( . 702

718 Bibliografia . . . . . . - · · · · · · - 709, 710 )) Ceco: adenocarch1on1a : intervento . . . 713 l ssi st en za ospedaliera: or di11an1en to

.

Tliabete: diet a acl alto contenuto di car boidrat i . . . . . . . . . . · · · · · · lj'ebb·r e da fieno e asma da polli11i: filtrazione dell 'aria . . . - . . · - · · · · Febbre da fieno : trattam. desen sibilizzante . . . . . Fegato: malati di - : reazio11 e cutanea Femore: fratture: trattamento di esiti Fratture: riparazione: principio natt1rale t eleologico . . . . - · · · - - · · · · e

))

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697 701

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701 715 713

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685

)) ))

Ipofisi. e m esocefalo: f isiopatologia . - . Pag . 716 )) 712 Latte : varia . . . . . . . . . . . . . . . )) 714 Leu ce1nia acuta e linfo arcoma . . . . \1alattia di Feer . . . . . . - . . . . . . n 707 )) 691 !\II orbo di Ban ti . . . . . - . · · . · - · )) 713 Meningiti purule11te acut e: cur a . )) 713 Paralisi pr. : profilassi e cura . . . . . . )) 713 Prostata: ipertrofia ; les ioni testicolari )) 705 Reni: dieta nelle malattie . . . - . . Reni : n on1encJatura e criterio diagnosti)) 703 co delle malattie . . . . . . . . . . . . )) 712 Sto1naco: volvolo intern1itLente . . . . )) 713 ·rraumi cr anici : sintomi n euJ·otici . · )} 713 Ulcera gastrica : cura cl1irurgica . - )) 706 Urina : ritenzione acu la . . . · .. · . · · )) 715 Vaccinazione antidifterica . . · · · · · · )) 708 Vomito incoercibile d elJ e gravide . · · . se non sn

Non è consentita la ristampa Ili lavori pubbl$cat~ n el Policlinico .autonztatione seri~ dalla ,.edatione. E vietata la pubblicazjone c1' s·u nti di es-si senza citarne la fonte.

Diritti di proprietà riservati. -

A. Pe>zz1, resp.

C. FaucoN1, Red. capo.

Roma - Sta.b. Tipo.Lit. Armani di M. Courrier.

r


ANNO XL

''

Roma, 8 Maggio 1933 . XI

Num. 19·

..

fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

''

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRA.TIOA REDATTORE CAPO: PROF.

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Note e contributi : V. de Antoni : La. diagnosi batterio-logica della tubercolosi mediante inoculazione sottodurale nella cavia. Riviste sintetiche : E. Ruggieri: Tratta,mento chirurgico delle ipericarcliti acute e croniche. Osservazioni cliniche : V. Scaffi~i jun. : Degenerazione amiloide del fegato secondaria ad a scesso an1ebico. Sunti e rassegne : ALIMENTAZIONE E NUTRIZIONE: G. Sta.rk: L'alimentazione come causa di malattia. - G·. Gallerani : Il riso nell'alimentazione. - G. Boeri : L 'uva e il glucosio nell'alimentazione e nella terapia. V. Moriquand: Le sindrami di inassimilazione. ENDOCRINOLOGIA: G. Stiimpke: P elle e s istema endocrino. - A. Wemer e W. D. Collier: L'effetto delle iniezioni di u Theelin n sulla donna castrata. - R. Siegler: I sali di calcio e loro modificazioni per mezzo dell'ormone paratiroideo. Cenni bibliog rafici. Accademie, Società Mediche, Congressi : Convegno Regionale della Società La.zia.le della F. I. N. F. contro la tubercolosi. - Società Lombarda di Medicina. - Accademia Medico-Fisica Fiorentina. Società Medico-Ohirurgica di Catania. - · Società Medico-Ohi-

NOTE E CONTRIBUTI·. lsTr·ruro DELLA

DI CLINICA

R.

Msn1CA GENERALE

UNIVERS ITÀ DI

Direttore: Prof. C.

ROMA.

FRUGONI.

La ·diagnosi batteriologica della tube1·colosi mediante inoculazione sottodurale nella cavia. Dott. VITTORIO de

ANTONI.

Molto si è discusso· e molto si discute se sia prefer ibile il metodo culturale o quello d'inoc ul azion e in cavia per la diagnosi di natura tubercolare di un dato prodotto patologico. Ciascuno dei due metodi ha fautori ed oppositori; ·è certo che ql1ello d'inoculazione in cavia ci permette di sfuggir(f più fa cilmente alle G.ifficoltà costituite dalla presenza di germi bana li in molti dei prodotti patologici da esaminare. 1\Ia pruno e i)ri11cipale inconveniente del J11etodo d'inoculazione in cavia è il lungo temipo cl1e richi.ede: occorrono in media circa 4-6 settimane perchè in esito positivo la malattia tubercolare della cavia si r ende manife--

ruvgica di Paivia. - R. Accademia dei Fisiocritici di Siena. Appunti per il medico pratico : CASISTI CA: Polmonite da ·aspirazione di grru:!si. - L'ascesso polmonare consecutivo alla tonsill ectomia. - Pneumoto1'ace spontaneo bilaterale l'ecidivante. - I denti dei tubercolotici. - L 'epistassi come malattia. - TERAPIA : Trattamento delle setticemie con le iniezioni endovenose di alcool. - La teraipia jodica del raffreddore. - Gli effetti della cura antiparassitaria nell'acne rosacea. - Sulla roe ntgt>nteraipia della m eniugite tm1bercolare. - Morruato di sodio nella cura delle vene varicose. - Ef fe.tti dell'acido acetilsalicilico. - SEMEIOTICA : Un nuovo m etodo per la determinazione del tempo di coagulazione del sangue. - MEDICINA SCI ENTIFI C.\ : Sulla natura della malattia di Raynaud. - POS'l'A DEGLI ABBONATI.

-

VARIA.

Politica sanitaria e giurisprudenia: G. Selvaggi: Controversie .g iuridiche. - Risposte a quesiti per questioni di massima. Nella vita professionale : Servizi igienico-sanitari. Con cor si. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

ta; ed ancora .più ter11po perchè in esito negativo si possa -e scludere che la cavia. non di' 'errà tubercolosa. AlJo scopo di rendere più breve il tempo di osservazione, furo110 proposti diversi artifi ci tecnici , basati alcuni sulla possibilità di poter rilevare l 'i11fezione nella cavia in uno . ladio ancora precoce della ma.lattia, prim a che lesioni gros olane si rendano manifeste; sulla possibilità gli al tri di poter accelerare il decorso della tubercolosi nella cavia o danneggiando la sua re iste11z.a naturale verso la infezione, o scegliendo per l'inoculazione vie che più rapidamente della sottocutanea portino allo jnstaurarsi della malattia. Fra i primi sono da ricordare la. ricerca istologica di nlterazio11i anatomopatologiche specifiche nelle linfogl1iandole vicine al luogo d 'iniezio n e, la ricerca b,a tterioscopica del bacillo negli organi che · pi1ì precocemente am1nala1to le prove t11bercoliniche .sulla cavia i)er mettere in evidenza reazioni allergiche verso le tossine tubercolari ancora in periodo di latenza della malattia. Fra i secondi, !,iniezione del materiale sospetto nel so ttocutaneu ingt1inale pre,.- i.a con1

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IL POLICLINICO

tusion e delle linfoghiandole viciniori a lla sede di inoculazione (Bloch); la sottoposizion e della cavia a dieta di car en za (Guarnieri) o ad iniezioni di sostanze tendenti a bloccar e il reticolo endotelio (Trypanblau-Prati); la diretta inoculazione del materiale nel peritoneo, nel fegato, o nella milza (Oppenheimer), intra gang liare (Lutz, Knorr e 1Friedrich, inni), o intradermica, proposta già da iBurnet e Mantoux per l 'ori11a, ed estesa r ecentemente da Barone ancl1e ai liquidi pleurici ed escreati. In qu.e ti ultimi a nni un nuovo m et odo è stato propo lo da un batteriologo an1ericano , il F eldman, con sistente nell 'iniezion e del materiale so petto intracerebralmente. el campo della tubercolosi sperimentale l 'u o della via intracer ebrale per infettare artificia lm ente l 'animale non è nuovo. Già Calmette ha osservalo come il \1 irus tubercolare introdotto per ' 'ia postorbitale ind11ca m eningite mortale in 2-3 settimane . Barbacci nel 1902 nel coniglio, Redaelli nel 1929 n el cane, si sono serviti dell 'inocolazione ir1 piena massa cer ebrale per lo studio del tuberc olo solita rio del cer\1ello; l\ilan"'ari~g 11el 1912 si servì della via intracer ebrale per provocare m eningite n ella cavia, Shope e Le\vis nel 1929 col medesimo metodo otte11nero il passaggio della malattia in n ove su ccessivi animali. Del resto , oltre ch e p er la tubercolosi, la via er1docranica è stata utilizzata come è n oto, anch a per lo studio di altre infezioni. In una estesa serie di ricer ch e preliminari il Feldman osservò come l 'iniezione di cultura di b acilli tubercolari sospesi in soluzione fisologica uccida per via intracerebrale la cavia n el I 00 % dei casi in u11 tempo medio di tre settimane, a differenza delle 6- 7 ch e occorrono se l 'inoculazione si fa per via endoperit oneale. Le lesioni sono quasi esclusivamente n elle meningi , solo di rado n ella sostanza cerebrale (infiltrazione monocitaria pelrivascolare). La diagnosi di positività veniva a ffermata dal reperto di bacilli tubercolari in strisci di cervello o nelle sezioni. Da r ilevarsi 1poi che con tquesto sistema ta nto le cavie com e i cani erano passibili di infezione anch e con ceppi di tubercolosi aviaria, verso la quale si dimostrano r efrattari se iniettati per le ~ie u suali. .Dopo questo lavoro preliminare 1F eldm.an cercò di applicar e il m etodo nella pra tica clinica, per la diagnosi di materiale so petto. Dai risultati di un esteso numero di prove (211) da tF eldn1an eseguite in collaborazione con Magath, con orine, sputi , essudati pleurici, materi.ale osseo e a rti colare, il m etodo , n el confronto di quelli endoperitoneale e sot-

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[ANNo XL, Nurt1. 19]

Locutaneo, si dimostrò anche qui più rap ido, n1a però di minor sensibilità (casi negati·vi • altrimenti positivi) degli ultimi due. La tecnica dagli AA. usata è semplice : l 'orina, ad esempio, veniva centrifugata , il sedimento veniva ripreso in un cc. dell.a stessa orina, e diluito con cc. 4 di soluzione fisiologica. Di questa miscela cc. 2 venivano iniettati sottoc ute, cc. 2 endoperiton eo, cc. 0,25 intracer ebralmente. La minor se11sibilità del m etodo intracerebrale n el confronto degli u suali sarebbe solo appar ente .e non r eale, perch è per esso nel computo dei casi negativi vengono compresi anch e qµ elli (e \.SODO ,abbastanza numerosi} n ei quali le cavie inoculate intracerebralmente vennero a morte o subito o n ei p rimissin11i g iorni dopo l 'inoculazione o per il traun1a ste so, o per infezion e banale, e n elle quali perciò l 'infezione t ubercolare non ave,,a avuto il tempo di manifestar si . In a ltri più rari casi poi in cui la cavia inocula ta endocerebralmen te sopravvisse sen za prendere tu.b ercolosi, m ,entre la pre entarono que lle di controllo in oculate endoperiton eo o sottocute, la negatività sarebbe stata dovuta a l fatto ch e il materiale in esa1ne era poverissimo di bacilli , tanto da non presentarne in quell a esigua quantità (cc. 0,25) ch e viene iniettata nel cervello, e .presentarne invece n ella quantità 8 volte m aggiore (cc. 2) ch e è possibile iniettare per le altre vie. Da notare ch e con la tecnica usata da F eldn1an il materiale da iniettare vien e molto diluito ( 1 + 4 in soluzion e fisiolo• gica). Avendo avuto g ià tempo prima che i due citati AA. pubblicassero l'esito delle loro prove, gentile comunic.azio11e privata degli esperimenti in corso, provai a nch 'io sistematicam ente il m etodo n ei ca i ch e si presentavano allo esame in laboratorio, in parallélo con i m etodi u suali sott.ocuta11eo ing uinale ed endo peritoneale. Dopo le prime prove, visto il g ran nun1ero di cavie ch e mi veniv.ano a morte o subito per lesione meccanica, od entro i primi giorni , specie con gli escr eati , per infezione da germi banali, cercai cli llt.ilizzare altra t ecnica ch e, pur servendosi sempre della via nervosà, sperim1entalmente ottima per sensibiliLài e rapidità di decor so della infezione, desse· un trauma ·p iù fa cilmente sopportabile, perm ettesse eventualmente l 'iniezione di maggior qt1antità di materiale, evitasse, per quanto po~ sibile, infezioni associate. A tale scopo iniettati sottodura a11zich è nello spessore della m.ass~ cerebrale, diluendo il materiale solo quel tanto ch e lo rendesse sufficientemente •


[ •.\NNO

XL,

N U l\1.

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SEZIONE PRATICA

fluido per es er raccolto in siringa ed iniettato, trattai i n1ateriali inquinati prima di inocularli con acido solforico, con sistem a analogo a quello usato con ottimi risultati da Lang per la emina in terreno di Hohn. La tecnica da me usata è la seguente : Per la prep ar azion e d el m a le riale d a esaminare: Se n1ateriali praticam ente privi di germi associa li (liquor , es udati, orine da <.:alc lerisn10 prive di ger1n i b an ali) sen1pUce cen lrifugazione (m ' 15 a 3500-4000 g iri) . Se materiali i11qui11ati : per l 'escrea to : lrnlt am ento di esso con soluzione d i acido solforico al 10 ~{, (escr eat o cc. 2, soluzion e di acido solforico cc. 8) faci:litando la compl e ta e r apida dis oluzionc d ello sputo triluran do p ri111a ii1 111or luio con p oca soluzion e acida e 1.>or lanùo poi a volun1e, o, e l 'escr eato non è 1nolto den o, inediante e11er g ico ri1ncscola1nento i11 n1alraccio co11 p erli11e di vetro. Con p ipett a si Ycr a })Oi l n 1n iscela in tu bo d a centrifuga s leriie badando di no n imbra ttar e con e sa le p ar e li, e dopo q u alcl1e t c1npo di con.ta tto i centrifuga. 'f e1npo comples ivo di <:onta lto d el i11ateriale con ~a soluzio11e acida 1n ' SO. Cc11 lrifugalo e gett a to i l liquid o ovras l a11~ t e, ridisc iolgo nella st es.sa provetta il sedime11t o co11 soluzion e fi ·iologica s terile, i1e u tr a I izzo con soda alla carta al lorno ole, rice11t r ifugo e r accolgo il sedirncnto ·011 p oca so,:u zion e fi siologica sterile. Per l 1o rina co n flor a b atter ic:a a ~ ociala: ce11tr ifugazion e preli1n inar e e lratt am en lo con soluzion e di acido o lforico d el sedin1e n lo com e per l 'escr ea lo . Per i ·in oculazion e del m at er iale: llaccol la del ce ntrifuga lo con la minima quanlilà d i soluzion e fi io logica steri~e necessaria a r end erlo su fficien · teinent e fl uido per essere raccolto in iri nga ed inie llato. La ca ,·ia da i11ocular e ' ien e fis a la con dor o in alto in. appar ecchio da co11te r1zio11e clte lasci libera la calot ta cr anica, e narco tizza la con etere. Previa rasa tura dei p eli e somm aria disin fezio11 e con alcool iod a lo, si in cide la c ule cli la to alla linea median a, ver.so l 'occipite, per un a lt1n g h ezza di quasi 2 centim etri ; si scopre ]a calotta e n1edianle trap an o a piccola coron a si incide profoncl am en le l 'osso . Co n la punla del b is lu ri poi insint 1at a i1ell a fessura s1 fa saltar e il picculo disco osseo. Con l 'ago d ell a siringa carica de~ l n sospen sione d el m a teriale sosp e tto si a ttraver sa co11 direzion e obliqua dall 'avanti all 'indietro la meninge ch e appar e n el fondo d ello orif icio cli trap an azion e, e cerca11do di m a t1len er e l 'estremità dell 'ago subilo al d i so tto di essa sen za affondar e n e lla m a sa cer ebrale, si iniettan o cc. 0,25-0,35 della sosp en sion e tessa. Sutura d ei tessuti m olli con due pt1nli m etallici , disinfezion e <'On alcool iod a lo, m edicazion e al collodio. iel com plesso questa tecnica opera toria è u gu ale a quella cl assica u sa la n el coui gf io p er I 'inoculazio11e d el vir u s r abico, di facile e r apida attuazion e quand o u110 abbi a fa lta una b reve pratica. Insiem e .alle prove con m a terlale sosp etto, 110 eseguito i11 un primo t empo un a serie di prov·~ ch e chiamerò ar lificia1i p er saggiar e l a sensibilità e la precocità d el m e todo . Sor10 p artito cioè da m a teriale micr oscopicam ente positivo p er il b a· cillo di Koch (escr eato e pu s d a ascesso freddo) ed h o fatto di quest a diluizioni progr essive p er r ad doppiam ento p er cer car e di t rovar1ni n elle ir1asin1e dil u.izion i in con d izioni u gu a.:i a quelle di 11ogativi là microscopica n ella prat ica. Col sedi1

727

1ne11to delle varie di l uizio11i h o eseg uito iniezion.c in cavie, compar ativa1nenle so tloclura1nadrc, c11doperi to11eo, so tlocute all 'ir1g u in e, previa contusion e in queste ultime d elle linfoghiandole distrettuali . el complesso tulle e tre le Yie p rese in con sider azion e si son o d imostrat e di u guéll~e sen sibilità: i è av u to alla pari svilu}Jp o ùi lesioni tuber colari in lulle le cavie, con1unque inoculate. Rig uardo al tem110 occorrente per la prova, le cavie i11ocula le so llodura sono venute a n1or1 e dop o un nun1er o di giorni variabile d a 10 a 22 d alla inoculazione, in un p eriodo di temp o p er cio i11. cui con g li altri comuni m e Lodi la di agr1osi i1on p o teva esser p os ta [lltcor a con sicu rezza. La ca,ia inoculat a so llod u ra con m ateriale p ositivo si rime tte r apidame11te d al trauma oper atorio, e n ei p ri1nissimi g ior11i su ccessivi n on precnl a a lcu11 rlj turbo. Si h a poi u na progr essiva cli111i t1u zione d i peso, e g ià ltn paio di g iorni pri1na dell a rr1orte so110 p esso evidenti p ar alisi agli ar t i e rigidi Là pu p illa re alla luce. All a r1ecr oscopia, aperta la !lcalQl:a cranica, i vasi lnen i ngei appa ion o inie tta ti , all a base del cer vello appar e u no scar o, t e.nue essud a to gelatinoso, J) i anc a~ lro. Da esso si esegu on o con l 'ansa degli s trisci : l a diag110 i di p ositivit à viene p ost a dal reperto micr oscopico in essi di b acilli tuber colari, ch e di solito i r ilrova110 d i cr e tan1 er1le abbon da11ti , a p iccoli a111 m assi . Le lesioni ist ologich e ch e si r isco ntran o n el cervello sono qua si esclusivam e11te a carico d elle m e ningi . L 'aracn oide presenta una cli ffusa infiltrazion e di elem en ti a tipo n1on ocitario in n1ezzo a cui i n otan o numer osi tu bercol i, facilmente ricon o ci bili p er l 'esi len za d i una piccola zon a di i1ecr o i centrale. E si son o costitu i ti prevalenten1ente d a elc1ne11li cli tipo epilelioide, in m ezzo a cui si nota110 qua e là d ei polin u cleati n eutrofi li. Nei tubc~colj n on si lr ova110 cellule g iganti (asse11za o gr and e r arilà di cellule giganti è stata 1to tata (Schu pfer ) anch e n ella m ening ite t uber colare uman a). Jelle sezioni i tologich e si ritrovano scar si b acill1 di Koch . Degli or gan i ]ontan i, quelli più facilme11te col piti son o in ordine di d ecrescen za milza e fegato, più rar am ente i p olmoni. Tali lesioni p erò sono r ar e, prob abilrnente per il r apido decor so dell 'infezione, e, quando i ritrovan o, di scar sa entità.

Delle cavie trattate con m ateriale positivo a diluizioni scalari (13), una è morta dopo 4 giorni dall 'inocul azione, probabilmente per infezione secondariia, in essa la ricer ca del bacillo di Koch è stata negativa. In tut te le altre g li strisci allestiti dalla base del cervello hanno presentato r eperto positivo. Da notarsi che i10 11 e"'iste un rapporto proJJorzionale fra il più o m eno rapido manifestar si della m eningite n ella cavia e la diluiz ion<E~, e quindi qua ntjtà , del virus iniettato, n è, com e è già sta to os ervato da Daddi per I 'in oculazione sottocutan ea, fra diluiziion e e g ravità ed esten sion e delle lesioni. Le prove da m e eseguit e con materiale sospetto un1ano, n egativo all 'esame microscopico diretto, som mario ~; cr ora solo ad una ventina (4 liquor , 6 orine, 5 escrea ti , 2 e uda ti

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C(

POLICLI~l.CO

IL

(uno pleurico, Y.no peritoneale) , 1 pus da fistola anale, 2 campioni di sangue da malati di tubercolosi n1iliare). Per il sangue, inoculazione del sedimento preparato secondo la tecnica di Lovenstein per 1'allestimento delle culture). D.a questi nlateriali ho avuta conc-0rdanza di risultati nelle 3 prove sottodurale, endoperitoneale e sottocl1ta11ea (esito positivo in 2 liquors, 1 orin.a , 1 escreato) cor1 un ten1po medio per la prova sottodur.ale di circa una ventina di giorni. Devo notare p·e rò cl1e per due dei mia teriali soç;petti presi in esam<:: e trovati alla prova sottocutanea negativi (1 orina, 1 escreato), la prova per ,1ia sottod11:r.ale mi è riuscita nulla per la morte deg'li animali per infezione banale nei primi .due giorni <l.all 'inoculazione. Il reperto di infezion·e tuber~ola.re non è stato po ssibile per tale campione di escreato av,e rlo !leanche dalla cavia inoculata endoperitonealmente, perch.è anche questa è morta d 'infezione banale nei primi giorni dopo l'iniezione. 'f .a le pericolo, non sem1)re evitabile che la cavia venga a morire di meningite da germi han.a li prima che la eventuale infezione tubercolare abbia avt1to il tempo di manifestarsi, è, mi sem·bra, la ·p rincipale obbiezione che può ' 'enir mossa al metodo. Elemento prirno invece ad esso favorevole è la rapidità di risultato. Altro vantaggio poi che il metodo dovrebbe presentare nei .confronti · degli usuali (non ho avuto ancora occasione di poter~o ipraticam·ente sperimentare) deriva dalla dimostrata possibilità 0Feldman) di indurre meningite nella cavia anche con ceppi di tubercolosi aviaria. Nella pratica d·e gli accertamenti diagnostici si annoverano casi in cui m.ateriali negativi alla prova della inoculazione in cavia ) sono positivi alla prova culturale. Secondo a lcuni (Lowenstein, Hryntshak) questa divergenza di risultati si spie.gherebbe col fatto che nei casi in questio11e l 'infezione sarebbe sostenuta da bacilli di tuberc.o losi aviaria, · non patogeni, od assai sca:rsarnente, per la cavia, se ino·c ulata per le vie usuali. Ora con la inoculazione sottodurale, data. la tparticolare sensib,ilità, tale divergenza V·erosirD:ilmente non dovrebb·e sussistere: con essa d·ovrebbero essere docun1entabili anche quelle forme di tubercolosi nell ' uomo ,eventualmente sostenute da ceppii di origine aviaria. 1

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Concludendo, nei confronti degli altri comuni metodi di accertamento diagnostico mediante inoculazio·n e nell';animale, il metodo sottodurale presenta vantaggi e svantaggi.

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NUl\1.

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Benc.fiè per gli sva11tag·gi (pericolo sopratutto di perdere qualche volta la cavia nel corso della prova) no11 sia consig·lia.bile la sua completa s-0·s tituzione ai comu11i metodi, per i vantag.g i ·che presenta (rapidità di risultati, sensibilità) il suo uso collateralmente ai metodi uSltali mi sembra consigliabile e di reale utilità. RIASSUNTO. L 'iniezione di materiale tuberco1are endocranio, sottoduram.a dre, provc·c a nella cavia una meningite specifiGa i11ortale in circa 10-20 . . g1orn1. Si è utilizzata tale via d 'inoculazione in cavi.a a . scorJ-O clinico, per la diagnosi di materiale sospetto. Trapanazion.e del cranio in nar· cosi eterea in corrispondenza di un parietale, iniezione ·del materiale sospetto sottoduramadre , Slltur.a dei tessuti molli, medicazione al collodio. La diag·nosi di positività viene posta d.a l rep·e rto di b. di Koch i.n strisci esegui ti dalla base del cervello. I prodotti patologici inquinati da germi .a ssociati vengono prima dell 'iniezione trattati con acido solforico diluito. Il metodo, pur non e8sendo in via assoluta privo di qu.alsi.asi inconveniente (perico lo a volte di morte prerr1atura della cavia per infezione. sec·o ndaria), sembra utilme-wte usabile collateralm-ente agli u_suali, dati i vantaggi che offre il rapido risultato e sensibilità. 1

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BIBLIOGRAFIA .

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[ANNO

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NUl\f.

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RIVISTE SINTETICHE lstitute di Clinica Chirurgica della R. Università di Bologna Direttore : On. prof. l{AFF.t\ELE PA0Lucc1.

Trattamento chirurgico delle perica1·diti acute e croniche. Do tt .

ETTORE

729

SEZlONE PRATICA

R uGGruru , assistente .

La cl1irurg ia d el p ericardio , sebben e da ' rario tempo preco11izzata in n1alattie svariale, 11on è di applicazione n1olto frequente. Ciò è dovuto a lla rela tiva rarità di a ffezioni ch e ian o giu Liziabili con un intervento chirurgico, alle difficoltà diagn ostich e presen tate dalle di,·er e n1anifest.azioni morbose, alle controindicazioni operatorie ch e spe so lo stato gen erale dei m ala ti in1pone, alle difficoltà della tecnica dinan zi a ll e quali si a 1Testa l 'iniziativa di molti chirurgi. Prin1:i di entrar e n ell 'esp osizion e dell 'argom ento, poniam oci una domanda: il peri cardio con e11te i11a n ovre chirurg iche po rtate sui su oi foglietti P In a]lri term.ini , quale entità e quale e ten sion e l>O 0110 raggiunger e ir1ter venti ul pericardio, enza con1promettere la funzion e del cu ore e la vita? La i nci iou e del JJericardio, in ge11ere, 11011 porta a d alcuna con eguenza danno a , per quanto tal' olta sia eguita da manife lazion i impressiona11ti. pe so son o state n ota te delle aritm ie in o rte ubito dopo la pericardioto11tia . In un ca ~ o di Harrigan il cu ore i arr e ~ Lò addirittura, m a riprese a b attere dopo ch e il chirurgo lo ebbe stimolato con le dita. Questi fen om eni trovano un a1npio ri contro 11ell 'esperirr1ento. Chiar ola n za , D ' Ag.ata, 1Felix h an n o n o tato ch e dura nte la presa ed il taglio del pericard io i h a una r;;ipida caduta della pr e ion e, una aritmia mani fesLa, e talora un arresto del cuore. A questi incon ve11ienti si p uò o ' riar e co11 facilità, cocain izzando pr eventivamen te il pericardio prima del tacrlio, come 11a nn o d in10strato , tra gli altri , ~,lint nell 'u om o, D'i\ aa ta n egli animali. La r e ezion e del pericardio , ancl1e e le a, è ])OS ibile. Da tutti g·li .!\./\.. che l 'h ann o pra ticata , sia clinicam ente ch e sp erin1entalm ente, è stato o ~ er va t0 ch e essa è imm edi atamente seguita da una dil aiazione del ventricolo cl1 e st a al di otto del segm ento r esecato. Que ta dilatazion e è p iù m.a11i festa a carico del ventricolo destro , evider1tem ente a cau a dell a ua })ar ete più so ttile. Ciò n1alg rado, la pericar-

diecton1ia l) UÒ essere fa tta senza danno .p er la vita. Essa però è seguita, a distanza, da aderenie cardiopericardich e, r.ardiopolmo nari , cardiotoracich e. li; na turale ch e si avranno d anni immediati di. b en diversa g ravità , se n ella resezione sar anno stati lesi g li or gani al pericardio ader enti: primi fra tutti i g rossi vasi e gli atrii, quindi i seni pleurici ed i n er vi frenici. Sul p ericardio , d.unqu e, entro certi lin1iti , ed entro C·e rti criteri pruden zWili d~i quali non è possibile prescindere) p ossono essere eseguiti interventi chirurgici , ch e vanno dalla i11cisi0Ite alla· rimozione di tra tti più o 1nen o estesi.

è 1nalattia ch e si osser vi frequentem ente. Predilige i barn1bini, e nel m aggior numero dei casi, insorge per infezion e pn eumococcica , nel corso o nella con valescen za di una polmonite. Può ma n ifestar si an ch e dopo il m orbillo, dopo la scarlattina, dopo il reu1na li m o articolar e acuto, dopo un.a semplice an g i11a; pu ò esser e una manifestazion e setticemi ca. ~ una malattia estrem am ente grave, ch e n ecessaria·m ente richiede - una volta pos ta la tliagnosi - u11 sollecito inter vento c.hirurgic0 cl1e apra al pus , raccolto nel sacco p ericardico, una via di deflusso al1'esterno. Il n on inter verl to sig nifica la morte o, n ella m igliore delle ipo tesi , u11a g uarigi on e con formazion e di in ecl1 ie, ch e o tacolerann o fortemente il lavor o del ct1or e e la circolazion e. Gli interventi pratira ti dai chirurg i sono la 1Jericardiocente_i e la i)ericardiotomia. P ERI CARDITE ACUTA PU RULENTA. -

Pericardioce1itesi. -

~' i

OD

e egui ce i11troducendo un tre-quarti .a ttraverso punt i diver si della region e 1)r ecordiale. Punto di scelta è il 6° s11azi.o intercostale sinistro, subito al di fuori dello sterno. Ma lo strum ento può a11che es5ér e i11 trodotto nel 5° o n el 4° spazio sinistro sulla linea n1argino- ler11a le. Gan1berini in un .. uo r.aso l1a eseguito una p untura e p lora tiv.a 11e] 6° s}Jazio di d es tra, per ch è i dati semeiologici a' 'evan o perme ... .. o di t..abilire ch e il ver sarnenlo é.t'' eva OJpin to il sacco pericardico o1tre la margino-sternale de lra. Appen a l 'ago h a oltrepa .. a to il margine st ern ale lo si fa o bliquare medialmen te, rasent e alla par ete posterior e dello stern o . Raggiunta la linea mediana di quest'osso, lo i approfonda dall '.avanti all ' indiP,tro ~ ed un p o' ver so il b1asso . Marfan , Blechmanr1 , 'Fèvre ecc. co11sigliano una via epig astriotoracic.a : introdurre I 'ago subito al di sotto della a1Jo fi si xifoide, sulla linea m edian.a; spingerlo in alt o per 5-6 cn1: , rasentando la i)arete po terior e della xifoide stessa , ed ol trepassando le fibre di in er zione del diafr a1n 111a allo sterno .


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730

IL POLICLINICO

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[ANNO

XL, NuM. 19]

DieulafO)Y, Baccelli, Terrier hanno rp roposto can:po operatorio, dando il v.antaggio di una altre varie vie di introduzior1e, all ',e sterno dei visione sugli organi che più sono es1\0sti a lev.asi m.amm1ari. 1\1a questi sistemi sono assolu- sioni: pleura e vasi man1mari. tamente da b.a ndire nelle pericarditi purulente, L'incisione dei tessuti molli viene fatta seper la quasi sicura eventualità .di le·d ere le condo linee verticali, e secondo linee trasver~al i. I chirurgi hanno eseguito or questa, or pleure. In og·ni caso il paz. deve star·e in· posizio11e quella incisione, a isecond<l dei casi, o delle preferenze iperson.ali. semiseduta. Ma la ])eric.a rdiocentesi, ancl1e se ripetuta oler1do fare incisioni verticali, si taglian-0 più volte, non l1a v.alore curativo: non assicura .i tessuti molli lungo la margino-sternale siniun rlrenaggio alla raccolta p·urulenta, non la stra o po-co all'esterno di essa (da uno a 5 cm .), vuota mai complet.1mente, non impedisce la per una lungl1ezza varia: dalla V alla VI cartiformazione delle aderenze. Essa, d 'altra parte, l1agin& costale, o· dalla IV alla VII. 'I tessuti inè i>'i ena di pericoli: l'introduzione del tre- . cisi si scollan.o, a destra e a sinistra, fino a scoquarti cl1(r viene f.atta alla cieca, espone alla prire il piano costale. Qt1inrli si disinserisco·nO possibilità di pungere il miocardio , la qual cosa dallo sterno, u11a (per lo piu la ·v) o diverse è assai facile, qualora la .r accolta si.a posteriore cartilagini costali (IV, V, VI), secondo le nee sping·a in avanti il cuore. Ciò significa pro- cessi tà richieste dal c.aso; si rovesciano all'esterpagare ~.J muscolo cardiaco o anche alla cavità no e si fratturano per un tr.atto di 4-5 cm. Ciò fatto, s i jncidono i muscoli intercostali, proendocardica, l 'infezione. Espone inoltre alla eventualità di i)erforare la p·l eura ·e l 'arteria prio sul margine dello sterno; e si distaccano le inserzioni del triangolare, dalla faccia posteman1m~ria ir1terna. Oggi, perciò, nessun chirurgo ò partigiano di questa pr.atica . Rlose e rioTe ùell'o(sso. A questo punto, per via smu.ssa, Strauss, n ella statistica da essi raccolta notano 1preferibilm·ente col dito , si sposta àll 'infuoTi il ch e la ·p11ntura ripetuta del pericardio dà una seno plet1rico sinist1~0, dopo averlo un.c inato . esigua percentuale di guarigioni: solo il 10,4 %· sulla linea mediana. Si scopre così il pericarGa-mberi11i .asserisce ch e n on dà m.ai esiti sod- dio, lo si incide largamente e lo si drena. Quedisfacenti. La pericardiocentesi, p·e rtanto, deve sto metod.o è su.g gerito da Delorme. Ne1 caso di incisione trasversale, si fa un tarappresentare, .al rp.assimo, lln mezzo di ricerca seimeiologica, e va eseguita immediatamente gl io a ll 'altezza della 6a costola, che parta dalla linea medi.ana e si sping·a a sinistra per una prirt1a dell'intervento. diecina di centimetri. Scoperta la costola, si Peria1Lrdioto1nia. - Questa operazione si fa reseca la ca rtilagi11e sul bordo sternale, la si nelle seg·uenti maniere; lussa in fuori e la si frattura. Si incidono gli 1) P ericardiotomia. irifercostale. Incisione , intercostali;. si disinserisce il triangolare. Inlungo uno sp·a zio intercost.ale sinistro , della trodotto, poi, il dito, dietrQ lo stern-o, si scosta cute, sottocutane.A::>, pi.ano muscolare;. Divarica- all'esterno il cul di sacco pleurico. Si raggiunge mento, ·in .a lto ·e in basso, delle due costole li- così il pericardio e lo si apre. È questa la tecnimitanti; scopertura del p.ericardio, incisione, ca consigliata ·da J(ocher. dre11aggio·. Lo spazio intercostale scelto per Questi metodi possono essere ipresi comie tipo , l'intervento, varia secondo l 'entità d·el versa- ma è evidente. che la condotta può variare · caso mento: Siewers e Bol1m ll.a,n no inciso lungo il per ca.so. Se, per es., si ritiene opportuna una 3° sipazi,o; Wert, Desa11lt, Bronn·er ecc. 'lungo breccia piit ,a mpia, si p11ò resecare, insieme con il 4°; Romero sul 5°; Des.ault sul 6°. le cartilagini costali, un segmento· di sterno Anche la pericardjoto1nia per via intercosta- (Voynitch, Dura1i.d, ecc.); oppure si possono le, p·u r essendo 1neno incerta della peri- resecare le co-stole in maggiore estensione; op· cardiocentesi, è pericolosa ed insufficiente. pure se ne IJosso110 abbattere in numero 1nagPericolosa, perchè espone con grande facilità .g'iorè di una o di due. In casi particolari la .all ''a pertura della pleura; insufficiente, perc,b è peric~rdiotornia è stata fatta a destra dello sternon permette un buon drenaggio. Attualmente 110 (G.a111l)e.r ini in prin10 te1r1po; Dickinson). · Quel che imiporta rr1assiman1ente è il cercare non è più eseguita. di ri&pettare le plel1re, ed i · vasi mammari. 2) P'ericardiotomia con, resezione costale. È 1' op•erazione maggiorm~nte praticata. La rese- L'apertura della pleura sinistra è molto perico.zione di · una o più costole : alla quale talvolta losa, non tanto per il pneumot0r.ace, al quale si è aggiunta quella di seg1nenti ·&ternali, oltre si può fino ad un cetto 1iiunto ovvi.are con u.n a .che p ermettere un 'apertura più ampia del pe- pro·n ta sutura, ql1anto, per la quasi fatale proricardio, co'n sente anche una luce maggiore del pagazione del processo infettivo alla sua cavità.

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[ANNO XL, NuM. 19]

SEZIONE PRATICA

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buona rego1a sut11rare alla cute i len1bi de] 1)eric.ardio inciso, p er evitare un passaggio di l)U'"' n el 111edia. lino. Q11esta sutura si può fa re ad i11ci ·ione av ent1ta; o anche prima dell 'i11ci. . io11e sle sa.

Pericardiotoniìa per via epigastricai extra1)eritoneale . È , questa, l 'op erazione preconiz3)

zata da Larrey fin dal 1798 . Trascurata ingiu-

stan1ente dai cl1irurgi, ed anche tuttora poco llraticata, è stata tuttavia rimessa in onore assai r ccE>ntemente da Blechm·a nn , Lécèn e, Ra1l1oncl, Weill-Spire, Marfan , Klose e Strauss, F èvre, Benhamou e Goi1tard. L·operazione di Larrey ha il ' rantaggio di fare a n1eno della r e ezione costale, e di pern1ettere 1'in ci.... ione più declive del perioardio. Ha d 'altra parte lo svantaggio di richiedere la di inserzione di alcuni fa sci del diaframma, la dissezione di alcune fibre del n1uscolo retto; ed espone al pericolo tii ledere il peritoneo e la pleura . La Lecnica è la eguente : incisione trasver sale lungo il bordo inferiore della VII costola ~inist.ra, dalla linea mediana a 5-8· cm. all 'esterno; incisione d ella pagina anteriore della g uaina dcl retto e nelle fibre muscolari ottostanti; legatura della mammaria. .J\rrivati alla pagina posteriore della guaina aponeurotica ci si arresti, perch è ad essa è aderente il p eritoneo . Si i11troduca a llor.ai un dito sotto la 'ilI costola: e si di stacchino i fa ci del dia fran1n1a ch e vi sono inseriti ; dopo di ch e, ron una valva, si sollevi la costola stessa. Con uno trumento smusso o con un dito , si scolli il triangolare dello sterno, lavorando immediatam ente a ri<losso della faccia posteriore dell 'os .. o. i sposti a ll 'esterno il muscolo così s.c ollato : con esso, si sposterà anche il cul di sacco pleurico. Ciò fatto, si cade su un te suto g rassoso ch e ta subilo al daYanti del pericardio. . 'fibra to que.. to te s uto , si raggiunge il pericardio , cl1e i riconosce dal suo aspetto fibroso e dai ba1titi cardiaci. Si incida , si vuoti e si dreni. econdo Jaboul ay, ::Benbamou e Goinard, inYece di quella trasversale; sarebbe preferibile un 'inci io11e longitudinal e mediana, seguita dalla disin erzione della VII cartilagine sinistr.a dallo ster110. Si avrebbe così l 'agio di evitare la legatura dei -vasi mamn1ari. Que te., in breve, le operazioni che si fann o sul pericardio i11 caso di pericardite purulenta. L ' intervento va eseguito lJreferibilmente in aneste. ia locale, a paziente semi-seduto. Dopo 1'intervento J ~ jnfer1no deve conservare qu esta p o-

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izione, e deve es ... ere sostenuto con opportune cure medich e. Questioni clte h anno suscitato qua lch e discu sione sono state: quella della qualità del drenaggio , e quella clella opportunità di lavare la cavità pericardica aperta. Circa il drenaggio t.11Lti i chirt1rgi sono d'accordo nel praticarlo. J\lcuni però preferiscono adoperare i tubi di gomma e sostengo110 ch e gli zaffi di garza predispongono .a lla formazione di sinechie (Klose, Kamace, Pool, Albrecht). Altri, al contrario, sostengono 1'utilità di sottili drenaggi di garza, ed affermano che i tubi ledono il n1iocardio e n-e in1pediscono il lavo ro (Harrigan, Rhoeles, ecc.). Altri ancora (Alexander) con . . igliano sia i tubi che 1a gar za, e adoperan o ottili striscia di caoutchou , affermando di trarne grandi vantaggi. Quest'ultimo sistema sembra .i l migliore, perchè la qualità del drenaggio non dà pericolo di aderenze, e la sua entità non dà pericolo di lesioni del cuore. Qualcuno, tuttavia, come Gamberini, ha usato nello stesso ir1dividuo, sia l 'uno che l 'altro tipo di drenaggio, ritraendo grande utilità, e enza alcun danno. ~ da ricordare che, per asol vere al suo compito , il drenaggio deve stare in buona rp osizione; e quindi, spesso, deve esere passato anche dietro il cuore . Circa il lavaggio, le opinioni sono egualmente divise . Alcuni dichiarano che il lavaggio con soluzione fisiologica tiepida, con acqua bollita , o con liquido di Dakin, è vantaggioso perch è dà una buona detersione (•B ronne, Térrier, l lo e e tra u ss, ecc.). Altri lo riten gono su.pere non addirittura dannoso (Soulifluo, goux, ecc.). In realtà la ragione è dall 'una e dall, altra parte, poich,è il lavaggio è inutile quando lo scolo pur11lento si compie regolarmente e senza intralci, può invece essere ricl1ie to quando la p ersi, ten z.a. di cenci e di i->seudo-n1em1brane marlti11e attiva la supipurazione. Il miglior sistema di lavaggio è quello fatto con due tubi: uno di afflusso, l 'altro di deflusso. Abbiamo esposto così , per sommi capi, i criteri gen erali della pericardiotomia per pericardite purulenta. La letteratura non ne registra molti casi. Alexander, nel 1928, ha raccolto una statistica ch e n e con1prende 126 , con 71 g uarig ioni e 55 decessi. Nella strag rande n1aggioranza di questi casi la via seguita è stata quella anteriore, toracica . JF èvre, nel 1930, è riu cito a trovare i11 t11tta la lette:natura 7 casi operati per via epigastrica sottocostale, ai quali 11e ha aggiunti 3 personali. Degli individui operati in questa maniera, 7 sono g uariti , 3 sono n1orti entro 6 g iorni dall 'intervento.


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JL POLICLINICO >>

on è c1a discutere sull 'opportunità o m eno dell 'inter vento , perchè la m a la ttia è tale da richiedere n essu11 'altra c ura ch e quella chirur· g ica . l\1a qual 'è l 'op erazion e da preferire? quale è J 'operazion e ch e dà i mig liori vantaggi , ed i m inori danni ? Secondo le statistich e di Klose e trau ss la pericardiotomi a p er via intercota le dà una p er centua le di guarigioni d el 37 %; la ;p ericardio tomia con resezione costale dà gua. rigioni n el 56, 7 % dei casi. Secondo i da ti di ~"'.évre, or ora riferiti, I 'intervento eseg·uito secondo la tecnica di Larrey assicu·ra il su ccesso n el 70 % dei casi. Sem'bra dunque, da queste cifre, ch e una prefer·enza debba esser.e data alla · pericardioLomia eseguita per via epigastrio- sottocosta le.

Una parola va fatta sul1a p ericardite purulenla incistata, ch e è stata si)ecia1mente oggetto di _studio da parte di Klose e Stra uss. Secondo qu esti AA., la condotta da seguire dev 'essere quel la ch e si tiene nella pericardite diffusa. L 'obbiettivo della t erapi.a. chirurg·ica si deve pr oporre di scoprire la limitata saccoccia puruJen La, e poi di inciderla e drenarla. Ma g li AA. con siderano a n ch e l 'opportunità, in certi casi, di resecare la sacco ccia purulenta: - n aturalm ente se è di n on grandi dim.en sioni - e di p rocedere poi a cl uua pe-ricardiop]astica . P E RI CARDITE SIEROSA.. -

È una n1ala ttia ch e

si cu ra quasi esclu ~ivamente, e c on buoni van taggi , co r1 su ssidi n1edici, o 1al p iù con peri· cardiocenLesi ripetute. l\fa qua lch e chirurgo a ffer1na di avere ottenuto soddisfacenti risultati con ]a teraip1ia cl1irur gica, in certi casi ad anda n1ento cronico , di natura t ubercolia·re o di n atura reuma tica. Jacob, Gibsou, Delornte, Mign on, Bressot, per es., consigliano di proceder e alla pericar dio tomia, c h e deve essere seguita, dop o la fuoriu ci ta total e del liquido, dalla chiusuria del pericardio e degli strati SUJ)erficiali, se11za alcun dren aggio . Jacob dice di a ' rer e con seguito d ei successi , facendo un 'ampia pericardi o tomia, e p rocedendo poi alla sutura dei p~t3 ni superficia li, senza chiusura del pericardio.. Il liquido di n uova produzion e sar ebbe assorbito da i tess uti m.olli circostanti. Singol.ar e è il procedimento di Law en. L'A. h a costruito una comunicazior1e, una vera fi tola tria p ericardio e pleura sinistra, determi n.ando cosi un drenaggio perman en te a l liquido di eventuale formazion e. ono g iustificati questi interventi ? Se la siero a pericardica è le a in i11aniera da dar e u na con ti11ua essudazion e, essi n on h.anno ch e un

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NUl\'1.

limitato va lo1·e p alliativo, e sono lontani dal risolvere la m a lattia. 't perciò logico ricorrere ad una operazione i cui pericoli sono sproporzionati all 'effetto ? La maggioranza degli AA. sostie11e, in quest e forme , l 'opportunità della astensione chirurgica, e dà le sue prefe1 enze alla pericardiocentesi. S1N.Fis1 P E RICARDICA. - In questa den·o111inazione generica vengono compresi tanto i casi nei quali il pericardio ha assunto ia.derenze con la parete t oracica e con gli organi circostanti. quanto i casi n ei quali le aderenze si sono stabilite tra un foglietto e l 'altro del p ericardio, per un qualsiasi processo m.orboso. Nell 'unia circostanza e n ell 'altra il lavoro del cuore vien e compromesso. Ma , n el caso di a derenze peri ca rdio-parietali, n el caso cioè di una m ediastin o-pericardite adesiva, l 'o.staoolo a l lavoro del cu ore 1provien e da impedimenti extra-1)ericar dici; m entre, n el caso di a der en ze fr a i due foglietti pericardici , il lavoro del cuore è impedito da un ostacolo· risiede11te intrinsecamente nel 1)ericardio. Per cui, se un fine unico l 'inter vento chirurg ico · gi pro,p one, quello cioè di rimuover e gli ostacoli ch e si oppongono al n ormale lavoro del cu or e, è evidente ch e a l va ria r e della lesione ana torr1ica deve corrispondere una varietà diversa di -0perazion e. Non sem pre a questo concetto si sono a ttenuti i chirurgi , e forse a ciò si deve l 'ir1successo dell 'interYento, registrato numrerose volte . Distinguiam o dunque : sinfisi p ericardio-p ariet ali, e sinfisi peri u1rdi che vere . MEDIASTINO-PERir.A RDITE ADESIVA. - In questa m alattia il si11to1no ip1iù caratt~ristico è quello della r etrazion e sistolica della r egione precordiale. Esso i11dica chi aram·ente ch e, i1ella contrazione sist olica, il cuor e tira a sè la paret e toracica , cui è .aderente per le sinechie, n1a in dica altresì che il n1ioc.ardio compie 11n la,-or o m oltiplicato, sforzar1.dosi di vincere l 'ostacolo ra1}presentato dalla rigidità del piastrqn e stern o-condro-costale. ~ La sistole cardiaca quindi , ch e è fortem ente compron1essa . A lungo a nda· r e, in questo suo lavoro spossante, il miocardio p erderà le eneTgie di contrazione e cederà .sfinito. Si stabilirà così L'insufficien za cardiaca, con il corteo di sintomi cl1e le è caratteristico. In queste considerazioni Bra u er , nel 1901 , prop ose di alleggerire il lavoro del cuore, alleviandolo da un eccesso di fatica; ipr op ose cioè di liber are la r egion e precor diale dalla su a 1)art e ossea e di tram11tarla in una p arete m olle e m orbida' , ch e n on desse difficoltà alla contrazione cardiaca. Nell 'a n110 successi, 0 feçe 01)er ar e 1

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SEZIONE PRATJCA

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eia Peler-e11 e i111011 3 ·uoi malati ch e, dall 'i11fi1t d a allora i pareri sono stati discordi. Poynter\ ento , trassero g rande giovamento , accp1c ton e Trotter, Koenig, Lerich e, Torraca, tanto . . ." così la toracecto1n·i a precordiale alla Brauer per 11om1nare i p1u autorevoli, reputano inu. . ' i111propr1an1ente chia111ata cc cardiolisi » dallo tile una resezione extraperiostea. Kiittner, Mote~ o ideatore e da vari chirurgi. ri on ~d altri, invece, sono di opinione opposta. Operazione di Brauer. Consiste praticamente La verità è ch e nei casi in cui è stata eseguita iielia rin1ozione di un certo numero di costole una resezione sottoperiostea, ben raramente si e delle loro cartilag ini , ed eventual1nente di è osservata la rigenerazione costale. Ma quel ::,egmenti dello ster110. Indicazioni operatorie cl1e più importa è che, se essa si è verificata, sono: le buone c ondizioni genera li de ll 'amma- non è stata mai .con1pleta, e non ha comprola to; ed il rientran1ento sistolico della parete m e so il miglioramento che .con l'operazione ch e, oltre ad essere un segno· diag11ostico di i era conseguito (Torraca). Questo insegnerebprimissimo ordine, cor11 e abbia1110 g ià detto , bero i casi di Kuttner, di Morison, di Sohaefer, denota una validità ancora notevole del mio- tli Gignet, di Com·m ont-Gardeau e Arnaud. cardio. t assol11tan1ente necessario che il priD 'a ltro canto, Lerich e afferma c he una rigemo movente della malattia sia del tutto spento. 11erazione costale può aversi anc he se sia stata ... pecialn1ente se si tratta di reumatismo artico~ e.guita l 'asportazione totale d el periostio. lare acuto. Nelle forme tubercolari occorrerà Di fronte a questi fatti , allora, perchè fare bene vagliare l 'opportunità dell 'intervento, poi uri.a r esezione extraperiostea? Un intervento di ch è è proprio in tali casi che si sono avuti i rilal genere, oltre ch e portare ad un prolunga·ultati meno favorevoli. Se è conclamata l 'in1nento d el te1npo di opsrazione, è notevolmente uftirienza del miocardio , è inutile intervenire. più difficoltoso e 1pericoloso de lla semplice reLe· affezioni valvolari eventualmente concomi~ezione sotto1)erios tea. ·'\J'on v' è chi non veda. la11ti , 11on costituisco110 controindicazione se ' infatti, come l 'isolame nto d elle costole dal]e ~ano b en compensate. i11serzioni muscolari, e dalla pleura sottostante, L 'intervento è stato la tto, dalla magg ior parrenda lunga e delicata la esecuzione, ed espon te dei chirurgi , in narcosi generale; poch e volte <ra a non desiderabili lesioni pleuriche. Oggi. in anestesia locale . j)erciò, la tendenza moderna è quella di proPer la resezione co tale, ch e deve e ere amced er e alla 1Sem1p lice r esezione sottoperiostea, pia, è n ecessaria un 'an1pia fine tra a ttraverso i cl1c è più facile, meno dannosa, e molto più tessuti molli . Perciò: n ella quasi totalità dei ra1)ida. ca-:i, ~i sono incise le ·parti superfici.ali seconQualche chirurgo, non riten endo sufficiente do un la rgo lembo a cerniera esterna. Pochi i la rimozione di a lcune costole sol tanto , ha releu1bi a base superiore , sottoclavicolare (Beck. ·eca to .anch e segmenti di sterno (Simon, <.oryllo e Portocalé) . De1het, p er eseguire la resezione di 3 costol e, ha fatto 3 incisioni in Th ornburn , Délagenière). Questi ultimi due, a1\zi , 11anno creduto opportuno di far consiste:1 spazi intercos tali diversi. Scollato accuratare l 'inteTvento n ella doppia r esezior1e di due 111 ente il lembo, lo si ribatte sulla sua cerniera. cartil agini costali, tanto a destra quanto a siC.iò fatto , si resecano le costole in numero van.i lra, e n ell '.asportazione d el corrispondente rio. Generalmente è sufficiente la rimozione di --egmento sternale intermedio. :1 costole, tra la II e l ''\'JIT. La maggioranza d ei Comunque ia , .abbattuta la piastra ossea, ed cltirurg i i è tenuta fra la III e la I. Qua] cu110 l1 a asportalo 2 sole c os tole; qualche altro ne ~seguita un'en1ostasi accurata , si ribatte il lembo e lo si sutura com pletamente. Qualcuno, 11a asportate 4. Ma il numero delle costole da a l)batlere è suggerito dalla valutazione d ell 'am- per misura prudenziale, con ig lia di lasciare 11iezza di mobilità cui deve g iungere la parete un sottile drenaggio in catgut n ell'angolo infero- interno d ella ferita o per.a tori a. Terminata toracica, per r ender e più facile il lavoro d el cuore. Questo criterio sarà va levole an che per così I ' oper azione, il rr1ala to è ten11to in posil 'e tensione d ella resezione, che generalmente zion e semi eduta e vien e sostenuto con carva dall 'articolazion e condro- sternale, alla linea diotonici. Qua li i risult.ati di ques ta terapia P Secondo nscellare anteriore • Una questione tuttoTa rr1olto di cussa è quel- la s t.alisti ca di Len ormant , ch e con1prende 112 L-t ~ e la r e ezione costale debba es er e sottope- ca i, si hanno 6 morti n ella prima settin1.ana (m ortalità operatoria del 5 ,3 %). Di 65 operati 1 iostea o extrapcrio tea. Bra u er, da parte su.a, racco111andò di abba ttere il •perio tio n ella sua seguiti p er un periodo sufficientemente lungo , 22 sono morti nel primo a11no, 12 sono morti to talit à, i)er impedire una rigen erazione ossea tra il 18° mese ed il 5° anno. Negli altri casi si che frti... trer eb}) gli scopi d ell 'oper.azione. IVI a 1


u I L P OL l C LJ ~ 1CO

è avuto u11 111ig li or an1en to 1>iù o 111e110 IJronunzia to .

Frenicecton1ia. J\folto r ecentem e11te (1925) d a a uerbrucl1 è sla t a p r o1)0 ta, in d eter111i11a Li ca i d i adere11ze pericardio-pa rietali , la frenicoexere . . i . Qu esla 01Jer azion e lr o, a la u a g iu tifi cazio11e q u a11do i tra tti di a d er en ze fra rperi ca r cli o e d ia fr.am 111,a , la qual cosa d eve esser e stabilita . . pecia lm ente da lla r a diolog ia . in o ad or a (Le11 orn1ant), l 'op erazio11e è tata e eguiLa solo ± volte, e se111bra cori buon ri ulta to. 111 du e ca ... i è .., ta t a i)r a ticata la exer e i d el n er vo, negli altri clue si è r i corso a lla con gelazion e e alla a lcooli zzazion e . 1

ella ·infi ~ i ver a del pericardio, caratterizza la d a i"11 ccl1ie tra i due foglietli , si con1pr e nde di leggeri , come 1'operazione d i Brauer n on potr ebbe aver e ne un e ffetto b en e fico, in qua nto la rimozion e della 1par ete o.. ea precordiale n on a llevier eb be in a lcun 111o do il lavoro clel c u or e. In q u,e st a f or111 a 1J1o rb·o a , n on la sis tole, i11a è più cl1e a ]tro la di as t~le ad esser e os tacola la , p er cl1 è le ad erenze pericardich e i111pedi con o al cu or e una e ffi cace e pan ione. Quin di , ~ e ci si i1r opo11e di li bera r e il cu or e dagli o tacoli cl1e n e lim ·i tano l 'a tlività, occor r e distru gger e le a d eren ze cl1e lo circondano. econdo il gr a d o e l 'e ten si o ne d ella sinfisi, di,rer se saranno l e operazioni. Ci p ar e su perfluo accenna r e che la sintom a tologia è principalmente que lla d ella ta . . i .circola toria gen er a le; e ch e le indicazioni a ll 'inter vento son o date d allo t at a gen era le d ei m a lati , e da una sufficiente en erg ia del m iocardio . I NFI I \'ERA DE L PBHICA. l\DIO. -

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Operazione di T~I eill-Delorm e (cardiolisi ertdopericardica). Con siste n·ella apertur.a d el J)Cricardio e n ella distruzione d elle a d er e11ze e11 do vericardich e. Aperto il t or ace i r aggiunge il pericardio, lo si solleva con u n a 1)i11za, i11 un p unto d ove ciò sia p ossibile, e lo si incide. ..\ttraverso l 'occhiello , p er via sn1u ... a, si scolla l ' u n foglietto da ll 'altro , p er la nla sin1a p o ib ile e~ t cnsione . Poscia si sutura il pericardio . e i richiude il tor ace. Que ... to i1l ter vento ch e pre ... u ppo11e la presenza di a deren ze li111itat e o di a d er enze r ece11ti , e quindi ] ~ p er1nan en za di u11 pian o di corri1n erlLO tr1 i due fo.g lietti , è i1otevoln1ente più <liffiro1to o di quello di Hra u cr , co1ne b en si con1pre11dc, e alqua 1tto più pericoloso. E ~ o d'altra l)il rte n on a sicura ri~ul ta ti d e finiti,i , ii1 (1ua11to cl1e non prese rva dalla rico ... lituzione delle ader enze di t r utte. Sen1 bra a11zi ch e la r i1)r oduzio11e d elle sin ech ie lo;: ia fatale, co111e •

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[,\ ì\00 ~L, .\t --'l . 19j

11anno os ~ e rva to ])egor ce, JJelbet , Guleke, cù a ltri. Operazion.e di RP-hn . (Resezione parziale cf tj! pericardio pa·rietale). P er ov via re alla riJ_Jroduzion e d ell e sinechie R11en , appoggia to d a l\.lo ' e, Sau erbruc l1 , Gulekc, 11a LJro1Joslo la re~c­ zion e di w1 lar go tra tto del foglie llo i)arie lale p e ric1rdico, seguil a o no cla u11 innesto adi1Joso o aponeuro tico . L 'as portazio n e d el p eTicardio Via, fa tta 11ella nlaggiore es ten sion e, possibiln1ente ·p er tutta .la fa ccia a11Leriore d el c uore. i)eir a .ssic urar e a questo un reale sollievo. Anch e questo i1tlerve1tto per ò p resuppone ltll pian o di e ] ivage Ira i du e foglietti pe ricardici.

Operazio1ie cli l/ ol/1ard e Sclimieden.. (JJe ricardiectomia totale o decorticazione del cuore).

t

tata dagli A . preco11izza ta 11el ca o cl1e Ja _fusion e tra i due fog lietti ia Le11ace ed intpossibile a vincer si. Co11siste 11ella d ecorticazion e ' rer a e j)f 01Jria (}el c uor e. c:on le forbici si agg r edisce Ja ga uga fibrosa, dura e r esistente .. ch e avvolg·e il 111iocardio , e Ja i as1Jorta fi11 dove è •1)-0ssibile. La d ecorticazion e va spi11La fin o a raggiunger e il n1u ~col o cardiaco, e a de11uda rlo . i inizia questa liberazion e a livello d e l ventrico lo ini tro, cl1 e 11a le par eli più s11e e e p iù r e is te11 ti; e la i continua co11 somma pruden za fi110 al ' entricolo d estro. La scopertura di questo e p on e a d una dilatazio11e acuta , e d a lacerazioui 111iocardicl1e, r ese più facili da lla o ttigliezza d ell a par e te. Impassibile è la d ecorticazion e d egli a trii , la cui par ete so ttile sar ebbe fa ta ln1en te lacer ata. È SUI>erfluo <lire c h e il l)l'imo len11po di c;i.a-

cuna di qu·eist e tre operazioni consiste nella scopertura d el c uore, ottenuta con incisioni a lerribo, e con la rin1ozione di egn1e nti ossei più o n1eno es tesi . Quali i ri ulla li di questi di, ersi inter~ enL i ~ Riportia1110 i da li st a tistici di Lenormant , c l1e ono i più r ecenti . L 'operazione di Delorm e è s ta ta eseg uita 6 volte, per a d eren ze r ecenti o per a d erenze a ntich e limitate, con 5 su cces i ed un insu ccesso; è stata praticata due volte p er a der enze veccl1i e ed estese, con insu ccesso in entrambi i casi . L'operazion e dj R ehn ~ eseguila 12 volte, l1a dato 2 n1orti operatorie, 4 morti precoci, 3 inig lioramenti seguiti solo p er pochi m esi , un ri ultato null o . L 'op er aziotl e di ... ch n1 ieden è stat.a pra tica ta .J.7 volte . on o da r egi ... tra r e 12 n1orti oper a torie (25 ,5 %), ed 8 ritorti e11Lro il pri1110 anno. u 18 indi f jrlui ... eguiti lJer due a nni , son o da se-


[A ,:"O XL , Nt <t. 19]

EZIONE l'R .\TlCA

g nalare ~oll :i11 lo 111J ris ul la lo 11eg·a Li' o ed u11a I1 1orle. In conclubio11e, 11elle sinfisi del per ica rdi o, e. c lu~e la freJJi rec to11lia, l '<11)erazio11e di Delor111e e c1t1eJla cli l\ eJ11 1, c l1e tr0Ya110 scar ' e g iu ~lifica1io11 i . Ja e h irurgia dispone d ella toraceclo111 ia I>reco rc.lia Jc al la Brauer e della deco rtirazione del cuore alla ~.cl1111ieden. j>e1l .- ia1110 c lic l' uno e l 'altro, di que Li i11Ler ' 'e1tli . ab])ia indi cazioni "'ufiicie ntem ente p reci, e. E pe11si,a 1110 a11ch e ch e, come ,a ccade in tanti a Jtri ca 11 1111i battuti dalla c hirurg ia, la }Jrogno. i !JO~l- c•peratoria }JO sa inigliorare quanclo l'i11ter,e11to ' enga JJra ticato precoceme11lc. c1uando c io(> le I e~ i o11i iano tali da 1100 r endere trot'l)O tJeri colo::-.~t l 'operazione, e no11 abbia110 co1111)ro111e !:--O le forze di resi'"' tenza dcl r11ioca rdio e le ( 011diLio11i aenerali del] 'a111111alalo.

735

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ro.,

1


,

736

«

]J r~co ròiule JJer sinfisi ~Iédica le, 2o ge 11naio

IL POLlCLINICO

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WILL1AMSON .

OSSERVAZIONI CLINICHE. Istituto di Clinica Medica della R. Università di Napoli . diretto dal Prof. G. ZAGARI.

Degenerazione amiloide del fegato seconda1·ia ad ascesso amebico. Vrrro R10 Sc.i \FFTDI

junior, interno.

L 'an1ebiasi del fegato si manifesta di solito con raccolte a tipo ascessuale, talvolta assai cospicue , ch e n elle form e latenti, fruste, larvate, a decorso cronico potrebbero, unitamente all 'alterazione del ricambio n1ateriale causata dalla epatite) realizzare co11dizioni favorevoli alla insorgenza di tu10 stato di amiloidosi. La descrizione di casi di aT11iloidosi secondaria ad ascesso an1ebico è assai scarsa nella lettera tura, e dalla ricerca bibliografica sull 'argomento, sebbene largame11te com!p iuta, mi risulta un solo caso descritto da Ménétrier e Brodin (1). Nell.a nostra Clini.ca è occorso il caso di un individuo con lesione epatica ch e fu diagnof'iicata come ang·iocolite lenta, in oui l 'asce -o a1nebico costituì un reperto di autopsia. La degenerazione amiloid e, dimostrata dalle reazioni specia li e dagli esami isLologici in quasi tutto il feg.ato, non aveva, con1e sarà detto, altro momento eziologico che il processo necrotico-colliquati,-o causato dalla ameba histolytica nel fegato . Riporto il caso sia nello studio clinico che an.a tomo-patologico. Raffaele T., di anni 33, d a Afragola, carrettiere . Niente n el gentilizio ; nella an amnesi per sonale remota t1na bron chite iniziata in forma acuta a (1) ~1É~ÉTR1 ER e

B RODIN.

Soc. Méd . des Hòp ., 1912.

(AN:NO :\L. l\u~r. 19J

»

20 anni e passata su ccessivan1ente allo stato ero-

• nico. Anamnesi prossima: L 'attuale ni.alattia esordì tre mesi fa. In tale epoca il paziente, dopo il lavoro, fu colto da febbre alta preceduta da brivido . Conten1poraneamente divenne giallo e le orine si fecero scure. Non avvertì alcun dolore. La febbre che rimetteva la mattina saliva alla sera fino a 39°,5: ..durò circa una settimana, dopo di che si attenuarono tali disturbi, il colorito tornò normale e il paziente si rimise al lavoro. Senonchè 15 giorni or sono fu colto di nuovo da febbre a 39° e da forte tosse. Non si fece giallo e le orine rimasero di colore normale. La febbre continuò a tipo remittente. Viene ricoverat o in Clinica.

condotta psichica normale. Facies normale. Decubito indifferente. Lieve tinta sub-itterica della cute e delle sclere. Condizioni generali di nutrizione piuttosto decadute; panni colo adiposo scarso, masse muscolari ipotrofiche ed ipotoniche. Costitt1zione scheletrica regolare. Nelle regioni latero-cervicali ed inguinali, piccole linfoghiandole spostabili ed indolenti . All 'ispezione del! 'addome si osserva che la regione epigastrica e le regioni ipocondriache sono riievate, la cicatrice ombelicale pianeggiante, lieYemente tese le due regioni iliache. Non reticolo venoso, non smagliature cutanee. Alla palpazio11e superficiale, l'addome è tratt,abile e non dolente in alcun punto. II fegato è ingrandito nella totalità; il limite inferiore a destra ò sulla ascellare anteriore prolu11gata a due dita al di sotto d ell 'arcata costale; sulla emiclaveare prolung ata al punto d 'incrocio con la ombelicale trasversa; sulla x:ifo-pubica un dito al di sopra della cicatrice dell 'ombelico; a sinistra sulla parasternale un rlito al di sopra d ella ombelicale trasYersa e s11lla emiclaveare un <lito al di sotto dell 'arcata costale. Il margine superiore è delimitato con la percussione nei seguenti confini : sulla ascellare meàia di destra al margine superiore della sa costola: sulla ascellare anteriore al margine superiore della 7a; sulla emiclav~are al marg~ine superiore della 6a. e sulla parasternale d estra al margine superiore della 5a. costola. Il margine inferiore è un po ' sn1ussato e presenta due incisure: una all 'esterno della parasternale destra, l 'altra sulla xifo-ombelicale. La superficie è liscia, la consistenza uniforme1I1ente duro-elastica su tutta la superficie palpabile. Non esistono punti di minor r esistenza. LieYe dolenzia diffusa alla palpazione profonda senza alcuna circoscrizione di dolorabilità . La milza è palpabile al di sotto della arcata costale durante le profonde inspirazioni. Il polo inferiore è di consistenza aumentata. Il limite superiore sulla ascellare media è al margine superiore della s a. costola. Nel cavo addominale non vi è liquido . All'apparato respiratorio, i segni della bron9hite cronica; a quello cardio-vasc0lare i1ulla d a rilevare all 'infuori del polso a pressione bassa e un poco frequente. Esami di laboratorio: Urin e giallo-limpide, di peso specifico 1020, r eazione acida. Albumina tracce. Urobilina presente . Nel .sedi1nento qualche cilindro ialino e cellule di sfaldame11lo. Esa1ne

obbiettivo:


[AN~o

XL, NuJ'. ·. 19J

SEZ I01 E PRATICA

Esan1e del angue: globuli rossi 5.520.000; globuli bia11chi 6.200. Formula leucocitaria: polinucleati neutrofili 76 %, cosinofili 1 %, basofili 2 ~'o , linfociti 16 %, monociti 2 ~~ . Emoglobina 86. Valore globulare 9.5. Resistenza globulare normale. Reazione di ~rassermann negativa. Reazione di Hij1nans-v. d. Eerg negali' a. l~iepiloga1ldo,

ci troviamo in presenza di un individuo cl1e non ha nulla di notevole nel gentilizio e nella anamnesi personale remota; bronchitico cronico, discreto bevitore; risultato della reazione di Wassermann neg·ativo. Possiamo affermare che la malattia di cui ci occupiamo esordi con sintomi di una ang iocolite , durata 11ella fa e acuta cir ca una etti mana, ..,intorni che lentamente scomparvero; che dopo un periodo cli circa due me i si è ripetuta la febbre a tipo remittent~, senza che comparis e ti1lla itterica. Inoltre a ll 'esame delle orine nul1a i è trovato ch e indi casse notevol r alterazione della funzionalità renale. I/esamr rl€l angue escludeva leucocitosi , anemia , variazioni patologiche della formula Jeu cocilaria. Infine all'esame obbiettivo si è trovata una discreta srplenon1egalia e il fegato fortemente ingrandito nella totalità , a superfi cie liscia , bordo leggermente smu o, con i ten1n aumentata. Orientando la nostra diagnosi su questi dati - ed eliminando senz'altro l 1ittero emolitico Yenne e elusa llna forma di epatosplenom egalia luetica con ittero. basandoci sulla nega ti, ·ità dei precedenti anamne tici e della reazione di Wassermann. Questi stessi dati e i] reperto semeiolo!rico di un fegato che non era deformato mammellonato ci allontanarono ' dalla diagno i. di epatite sclerogommosa. L'inizio .ac11to della m ·a lattia , il decorso clini co, la con comitante splenom·e galia , l'assenza di dolori , di di l't11rbi a carico d ell'apparato diger ente e .anche la levigatezza d ella superficie del] 'or.gana ono dati da eliminare qua l~ia i forma di n eop]a ia del fegato. i pre. enta,'ano ora al nostro qu esito rliagnostico Je cirrosi ipertrofi ch e. ~on possiamo avvicinare la affezione del n o. . lro pazi(\nte alla cirrosi ipertrofica tipo HanotGilbert; a11che in questa esiste epato e s·plenomegalia , ma la superfici e del fegato è finemente granu lare , è pre ente 1'ascite e manca di solito I 'ittero. Que li dati differenziali uniti all 'osservazio11e di u11 tumore di milza che , nel nostro caso, ~e è l)a]pabile non è per altro enorme, elimi11ano Ja cirro i plenome.galica di Eppinger i1ella c1ualc inoltre è quasi sempre ' i ibile uJ1 r el i colo ve110~0 colla te rale. 1

737

_i\.11çhe la for111a itterica (biliare) di questa ·Cirrosi di Eppinger va respinta. Nè si potrebbe pen are ad una cirrosi secondaria a stasi biliare, perchè nei precedenti d el 110 tro paziente manca' ano fatti che ricordas.. ero la colelitia i e u11 co n ecutivo stato cro11ico di stasi biliare. Restano così la cirrosi di Hanot e le cosi dette cirrosi angiocoliticl1 e. A quadro i11orboso com1p1leto una diagno i diffe renziale fra ques te d·u e forn1e è r·eal111c11 le impossibile perchè e se presentano g li stes i sintomi: fegato gros:o , indurito , poco dolente, a superficie liscia , 1nilza ingrandita, febbre intermittente, ittero cronico accentuantesi n ei periodi febbrili, . anen11a. Pe rò risalendo alle mani festazio11i inizili.li d ella malattia si può riconoscere ch e l 'alterazione ep,atica primitiva è stata un processo di angiocolite. L 'inf.ezione del sistema biliare a decorso crortico pro\•ocberebbe uno .., tato irritativo del con11elli\10 il quale reagirelJbe iperplasizzandosi, onde la epatomegalia. lliune11do quest e forme di un grup1)0 a p·a rte - epatiti interstiziali i pertroOche angiocolitiche - è possibile lasciare al m orbo di Han ot il valore nosologico , seb·b ene li eve1nente modificato , che ad esso volle a ttribuire questo A., ed includere in tale malattia le forme di epal ite inter stiziale ipertrofica con ittero gra' e, 111a co n mancanza di affezione infiammatoria a carico del sistema biliare. ' ' enendo al nos tro caso e collegando le varie fasi dell' affezione , noi abbiamo ritenuto che ]a angiocolite con cui esordi la malattia, dopo lln periodo di acuzie, si sia evoluta cronica111ente in maniera subdola fino alla presente ripresa febbrile ; che in qu esto periodo di temJ)O si sia svolta una iperpla ia r eattiva del c~n11etlivo che abbia condotto alla epatomegalia; h e la milza sia stata coinvolta in questo stato J11orboso ed eccitata a n1odificarsi nelle sue c,ondizioni anatomi ch e e f1111 1ionali o in dipenclenzG\ direlta d e1la le. io11e epat ica , o indiretLa miente . .\bbian10 insomn1a avuta la co11vinzione di trovarci di fro11te ad una fo r111a di angiocolite lr n la ch e abbia condolto a t1110 stato di iperlrofi.a d el fegato. Il nostro giudizio diag L10 tico no11 è stato ostacolato dall 'a senza cli dn itterò co11.clamato i i1 quosto secondo pe riod o, 1pcrcl1iè è ri saputo cl1 e l 'ittero nelle angiocoliti è della intensità pi Lt varia e può anch e n1a11car c e ch e 1nanca <lei tutto e per111a11entemente in .alc une form e L11e ~ono ' per ciò d ette a11 itteriche .


73

<' IL POLICLINI OO >>

Noi 1Jo11e 111n10 1Jer ci ò la diag 110... i di epatite i11 Le r ~ t iziale ipertrofi ca an giocolitica. })opo r1ua lLro g iorni di deg·e11za i11 Clinica, è ~ccruil o 1'exitus . ' f udio analo1no-palologico. -

Rep erlo n ecr oscopico: 1\d e re n ze apicali cle l la pic ura j ni tra; lieve cica lrice a Il 'apice d el p oln1one si11is tro ; 11ell 'a lbero bro n c hial e l e lesion i della bro11chile cr onica. ~ [ ioca rdio, endoc:tr clio, e(l aorta se1iza aJlerazio11i riJc, a bili . .\fil za n1odica1ne11le i11gra11cljla, co11 cap sula i 1>0. 'ila, l)O lpa diffl ue11te al Laglio, folli c;oli li11fa l ic j e lrabecole 110 11 chiaran1e11 le v i ~:dbjlL "' loma co, i11le li110 Le11ue e colo11 1Jerfel la n1 c n I e 11or 1na l i. Aj re11i, nefrosi al pri1i10 s tacUo. J1 ega lo : co pic11a ipertrofi a d e ll 'or ga110 ch e pesa g r . 4200; con si sle11za au1nE1n la t a 1 superficie liscia, bordo s1nus o. Nel lob o destro, ce11tra l1r1ent e e Yerso Ja r egion e p os terior e, si lroYa una cavi Là asce s u a le, g r a nde quanlo urt a ran c io, piena di pu cr e1110 o bruna lro , lin1ilata da t1na sp essa zo11a <li te ~ ulo conne l li,-o fibroso. _ - \lla s uperfic ie di Laglio si apprclza u1\a certa luce11tezza del Lessulo sezion a lo e i riscontrano note"oli aJlerazi oni: i lobuli aJJl)ari co n o O' unque ipertrofi c i e spiccano p er l a loro Li11 ln g rigiastra; piccol e cl1i azze. cl i co1111e ltivo in a1c uJlj punli si osti lui co110 al pare n chiin a. 1\ carico cl e lla ci s lifell ca . i rileva c h e e a conlie11e bile fort e111 e11le corJ>u scol a ta, ch e Je l)are li sono ed e n1 a lo e ecl ispes ite fi110 a raggiunger e 5 J11111., lcl n1ucosa inlen sa111entp, jperernica. Ci .. lico e col ed oco .. o n o eden1alosi ed ipe r emi ci, ma p ervii. 1\ull .:lllro di n ot eYoJe. J-: .. a111c is l Jlog ico: I1"'ttro110 prcleva lj p ezzetti di fega to d a Ya rie zone d e ll 'organo , fi $il li i11 forn1aJina1 inclusi in paraffina. Le sezioni so110 st ale col or a le co11 e111atossilina-eosina, col 111 c loòo di v. Gie on e con l e colorazioni sp eciali p er l 'an1iloidc. 1\ll .esan1e i lolog ico l ' aspetto pred o n1ina11 le era <la lo da t1na mas a di sost anza nn1orfa di spos la till o rno a i sinusoidi intra-lohulari e ch e sos lilui'a qua i d el l utlo il p arenchima epatico. Le r eazioni sp ec i fi cl1e e le col orazioni m e lacrou1a I icb e di1no._ Lr nr on o trattars i di am iloid e . Infa tti l a r eazion e iodi ca d e tte l a tjnta ros o-111oga n o dell e zo11 e ò ege11e r n le; l 'aggiunta di acido solforico provocò il v ir aggio d al rosso al verdastro; il Yeròe di metile e il Yio le llo di ge11ziana, l a sairani11a , il bleu po] ic ron10 1 d e l le r o l e car a tteristich e colorazioni iu et acr ort1a lich e d ell 'amiloide. , la}) j] ila a nzitutto J ' esis tenza dell a d ege11 erazio1l e an1ilo ide espo11go d apprin1 a l 'aspe l t o ò elle zo n e d oYe l a s truttura d el fegato è n1egJio con er va la; dopo, di quelle in cui il proces o <lege11 erali ,·o è p a r zial e; in terzo luogo, di qu ell e doYe Ja d egen era zio11 e è pressoch è compl e la, ed infine descriYerò com e i presentano la parete d ella raccolta a. ce tta le e la reg ione di fegato ad es a c ircotan le. l ) 1e ll e zo11e meg lio co11servale è rilevabil e u11a ipe rpla ia di lutto il co11nettivo 1 la quale è pii1 t1ccer1luata n egli spr.zi porto-})i)iari. Qu es ti ve11g·o 110 a cost ituire d ei centri d 'iperpl a ia, dai quali p arlo110 fasc i di fibre ch e decorron o fra i Jo})uli ; Al cuni di que ti fasci so110 così svilu}) p a li da compre11de r e in un ·uni ca banda connelliYa pii1 zon e g·li 011ia11e. Tt1ollre d a questi centri di con11e lli vizzazion e si } lacca11 0 in a lc uni punti delle gitl a lc cli delica te fil)r e r l1c con1pe11e trano p er ])reYe tra i lo i Jo1Jt1Ji

1 ol anclo g li ele n1e n li parencl1i 1na 1L per c ui le tr;1Ya le di Ile111ac k assun1ono qua e l~ l ·aspel lo di pseuclo-tt1buJi biliari . Ai;i ch e il reticolo co111teltivo i11tralobulare è 11ol e, oln1e nle ' jlt1P1>a lo: so110 iH~alli chi ~ ran1 e 1~ l e , .j ibili ]e fibrill e- rpertrofich e ed 11Jer1Jlas l1c h e s1a Ira Je traYa te, ·in a i1che 1ra le sin gol e cellule che le con1pong0Ho . Tra i fasci con11eltiYali i o er' a l 111a lie ve iufil trazione di el eme11 li par' i celJu lari . Questi fatti a carico d ~l con o e tli\ O si ri, er])era110 sul pare11chi111a in du e J11odi: i11 t1110 più g rossolano provoca11do d eforn1azio11 e ·le i lobuli che ,·e~gono compressi dai più gro, i fasci connetti' a li ; r1ell 'altro piiJ fin·~ p er cbè le fibrille intralobulari separano e s trozzano le cellule epa l ich e. An che in ques te zo 11è m egl io con erYate ~ rilcYab.ile_ ne~l 'ir1terno d ei lobu lj d e posi lo cli os la11za a in1lo1de in forn1a cli orle lto p erica1)iJlare e cli piccoli ammassi a1norfi . Negli spazi di Kierna11 i YH i sau g ui 0a1ii sono 11?~n1ali nelle loro lrullure i lo logicl1e; i canali11i b111ari. p~esenlano epiteli d ege11era li e sfaldal i, sc1e r os1 f1brosa delle pareli e n o te di perianaiocolite produttiYa. t':> 2) ell e zon e i11 c ui la dege n C' r azio11e è parziale si vedono alla periferia clei lobuli e anche attor110 a q~al~he Ye~a centrolobul are, cellul e parenchi1nal1 g1~ atrofizzate e. varia111eu le cl cg·e11erate; llHl non vi è completa disorganizzazione della ar chit ettura clei lo})uli, g iaccl1è si jr1 lraYc<l e ancora Ja cl isposizione delle Lravat e. Residuano, in alcuni pun li, rel luJ e della porzio .. n e periferica dei lobulj , isola1e romple lan1e11te d a fibrille conne tliYe. Ove è co11servato i11arr&ior 11t10 n1er o cli r ellul e è b e11 o sPrY~bile l n r e te i11 lerrellulare d elle fibrill e iperpJas1irl1 e ecl ipertrofiche. ,egli SJJazi dj Kjerr·an la co11nel LiYizzazio11e 11011 è così evidente co111e n e i territori il e cril1i preced e11te111e11te, e son 1 b e11 vi sibili i fa tti cli ano-io5 coli le e peri a ngiocoli te . 3) elle zone ove i ·ami lo iclo i è pii1 i u tensa - e "011 0 l e pii1 freque11 Li - il fall o pii1 caratteristico è cos tituito dalla pre e n .la cli a])]Jond a 11tissi1ni bloccl1i di ostan za amorfa ed on 1ogenea, cl1e d à le ca· r~ lteris li che r eazio11i d ell ·arniloide, clisposla nel l intern o dei lobuli in 1noclo r r-u ljato. segt1e11do g r ossolanam en te la direz io11e d ell e 1raYate <li Jte111 aclc. I bloccl1i d elJ 'amiloide ·011 0 al lt111ga ti e fu ~ i in i e~11e i11 1nodo cla cos tituire qu asi u11 co1111)J e~ ~ o pless1for111e attraversat o da i1t1n1erosi cri1Jrj corris1)ondert ti ai si11usoidi epa tic i i11 torno a ) quali la sostanza i è cli spos ta. rf ra le maglie costituite d a i ])]Occhi della SO la n za ~ 111iloid e si 'e<.10110 le SU})ersli I i cellltle epa tjc:lie con1presse, allunga te, con proto1Jlas1na scar .. o, cli SJ)Oste in mono eia assu n1 e re J ·a petto cli }).. euclocanalicoli biliari. Gli sp azi porla, p ecialn1eJ1 lP le11e n clo co11lo cl el1 'iperpl asia cl1e qurs li pre e itlan o n e lle zo11e <li t ess u lo b e11 co11 erYa lo, sono enorn1e1n e11le riclot I i: residu a infatti solo scar so connetti' o fibrill are perivascol ar e. 111 alc11 ni pu11 li ba11cl e di Lessulo ..:01111 e ttivo1 pii1 o meno ricco cl i fil)robla s li ecl e leme11 li cli essudazio11e, so110 g itta te fra u110 s1)azio l>orlohiliare e l 'altro, in 111odo cla c irrosrrjvere il lobulo epatico. Tra le magli e co11nel li' ali di t ali ba11cle so110 visibili a lcu .1c celi ul e epa lirl1e <i elle l)arli affallo periferi che delle traYate, i ol a le Lra i f a ci connet tivali , e in J)red a a fe11o n1 e11i dege11erativ1 più o n1e110 graY i. Ili a lc une sez io11i i vas i veno i clegli spazi cli Ki er11 n11 prc .. e11lano fa lli di degenerazione a111 ilo icl e.


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SHZIO P. PHA1'1 CA

4 1 l ll H ' ed u Ia cl 'i u icn1e cl ella zon a a ·cc . u nlc 1110. lrn cl1e la r a,ilh è circo11da ta da un o s1>c .o ~ lra l o cli rca1io 11c ro1111 etli,·ale for111 alo. i i1t l111a region l' di tcs$u lo 11on a11ror a a ttacca lo <l nll 'rnni loiclo:--i. ~ c l In pa rt e di CegH to cl1e circo nda la zo11a di rca1. io11c ro n11 ctli, ale d el irnita11le l a ca\ilà a ~rc.­ ,ualc i lo buli ~0 11 0 ron1pre.• i ed 3])pi alliU . IJa 111a.,n di rea1.io nc ro11 11 e tti, ale 11a una chiara lrnlluru filn·o-ccllul a rc e pre e11la r1u111er o i ' a elli11i dilat a li e pi eni di ~ n n g u (' . i-\ lct111e relltd e epatiche i ola te d a l co n11 c ltivo n eofor111a lo 11a1111 0 a .• n11t o l ' as pc lto cli n corn 11 nlini bi li ari. t1 qu e l a lrn rnn fi ]1ro-rc llul a rr <lifl'11. a ri snlt a110 gli 1>az i i->orlo-biJi ar i 11 ci quali il ro 1111 c lli' o i1)erplrl. t:ico n1 eno giova1te alJhra<'ria ro n u11 anello di fn ~ce lli i do lli biliari 11ri1nili' i e 11 eoforrn ali , e ron t 111 a for1nazion c l ) i\1 \ n,:, l it, irrcgol nrtn cnl c ro11centrj<'a , lutt o l 'aggrega lo Ya cola re aug uil'ero e l>il inre. J) ifft1 ~ a i11fiJlr11 1io11e J>ar,ice llt1la re; g li el e111 e11li cli i11fillra1.io11 e .ono i11 qualc h e 1>u1il o rarrol U in ncc unl \di 1olo11 rl egginnli. I.. a 11arle J) ÌÙ inl er11n d e ll a 1on a ro1111 c lli, ale cl cli111ilanl e Ja r accolta <· ro r1ual :1 da

~rn rse

fibrill e di connclliYo g i0Ya11e, cla fi1Jrob1a li , cln te .. ul o epa lico 11 err olico e tl a una qu.111til t't t•no r111 e di cc•llul • 111ig ra lri ci. J11 rru sto le .. 11to degeneralo ecl i111'iJt rn l o si vc<1011 0 le an1 chc hi. lo ly lir h e . i tra tt a di forrn e p ic(,Ol c C' hc dalle 1nisurc 11licron1 e lrir l1c r is\1ltn110 cli c irca Ye11li n1i cro11 <li di a n1e lro. La di vi. ion e in c n clop la. 1na cd ccl o plas11 1a, ~cJ >­ lic 11 c 11 0 11 • ia n 0l l 1, ·" npprezzaJ)iJ c; il pro 101>Jusn1 0 è grantilare con Yncuoli . Il 11u r leo <.., in po izio11 c <·e ntral e: cs.·o in al: t111 c 4:"lllle1Je r li1nilalO ei a UJl:l tll e 1ll) Jf (IJ1 A ll llrlcare C la c ronHtlin n c\ rnccolla re nlra1Jne11le i11 l llt a1n1n a .. o. In ,ti Ire a n1r lle e-.. .. u si J>re ei1ta in fa ·e <li cl e1n o li 1ione: infn lli il ra ri OJJl \ls n1 <1 h a una lrullura r c li<'Olarc con c ronl a l ina acld c11 a la in piccoli an 11nas. i 11 e1la por1.ionc ncrife ricél cli e ·, o; Jt el cc nlro <· 'i 1' i )) il e u n e·e 11 I rio lo ( f i g 1l r a , .

11 f'rga to d o r1oi s tudia lo prese nt a quill cU una l c~ i o nc prcclornirlante raJ )preser1LaLa da]l 'a111ilo id osi cd lLn ascesso an1 eh iro clas .) co tr i ~• iJl a tt o da c1uaJ ·he Lempo co111e .. i J) UÒ dedurre (la ll a rcazi o11e co11nettivale rl1 e lo d cli 111il a. Ma v' J1a di t>iù: le alteraz ioni ang ioco]i ti cl1c e p(' l'i a ng ioco lili ch e, l 'i.perpla ia del ro11J1 r t1i, o deg li s pa1. i del Kiernan e d ell a tra in a .co nn ctli, nle inlra-lobti lare co n i ca ra tt eri dc1

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. crit li, ci lyivela110 ell e 11receder1t r111 ente al procc~ ·o dege11erati' o era in al Io i11 qtie -to fegato n11cl1c u11a C'JHltit e inl er~1i 1. ia l e iµe rtrofica da :1 ng ioroli Le. D~

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<1uanlo è e J>Oslo nclJo ~ tudi o r li11ico ed a11alo1 110-1)atologico ri ulta cl1 e le.. ioni fonda1non la li quali l 'a ·ccs.o a1u cbi co e Ja degenerazio11e a111iloide rj co n I ra te <.ll Lavo lo a11ato1nico, non furono affal t.o pro~1 )e l la le nella no trn di.ag n o~ i .

l{iporla11doc-i all a . to ria cli1lica, ap1>are ve1a1 1tenle diffi c il e, ::;e i1 on del Lt1Llo in1pos ibile, diag·110 Li.care i1cl 11os lro .caso l'epa ti te amebica :-. nppural a e 1'a111iloido. i . \ull a v 'era i11falli r J1 r po t e ~ e far pen sare é\(l u11 a ·c e'"' ~o a n1eJ)ico. -o n dico della i11anca11 za d i 1)r egre. se a ffez ioni enteri ·l1e, poich è u c1ue le bi ogna <lare un ,,alore 111olto relati' o - co111e di111o~ lra 110 i nun1 ero . . i ca i di asce "'O a111ebico cJini ra1T1 enlo prin1ario - n1 a cl clJ a 111an ca11za cli ~egn i cJinir i : a sen za di dolo re ·ia locale cJ1e irradi a lo, ia spontan eo ch e J,ro, ocalo, di ing·r.a11dim e11ti circoscritti deforn1C1nLi il rega lo, di {'dc111a dci te suli in corri~ po nd e11za dell 'aia e1)a li ca, di leucocitosi . Unico ·into111 0 i11 r a1)1,o rt o a ll 'a cc~ o amebico. la febbre, cl1e poteva ] H~'rÒ ben pico-a r . . i con 1·am111is, io11e dell 'a ng·ioroli te lent a. In oltre e i~ l e 'a 11el 110 ·t.ro ca:-;o t111 Luni or e di 111ilza che nppa ri' a coll egato < ou I<\ le: io ne epatica. \Il ·aulOJ>.. ia, i11 :-\ecru il o a ll 'i11 as1)e lla lo r eperl o <l cll e raccoJ te cli li po a ·cc· uale con i carati r ri dc:criLLj i)iù 01>ra, ci oriC' n La111n10 ver .. o la l'orn1a ar11ebica del I'.asce. so er>a li co. Nelle condi zioni del n ostro µaz ic1ll e due erano le cau se e ltc a\ rebbero polLtl o <letcrn1inare Ja raccolta H :-;ce~s u alc: l 'ar1g ior0 Ji1 c e la a111e.b ia si . L '.a110-iocolite. rca l1n enle e i Lente n el i1ostro l'a. o, ' a carta la 11ercl1 r g fi asce ... i ch e in que:- 1,l l ll a la1Lia ~ i j)Osso no i)roclurre ono piccoli, 11u 111cro. i e diffu. i in lullo l 'organo. t: J 'a mebia i invece c he dù , n ella maggioranza dei ca i, a ce ~ ·i epali i con i caratteri anal<>llli ci di quelli da iio i ritrovali . ._ ebb e11e n1an< a. ~ero da li ana11111e. Lic i ed anatomici cl1e ri1.ort a .. "ero a]Ja di ·sc11lcri a 0111cbj ra, ul ' 'alare elci ctua li o r ora ho d etto, . i pc11 ò che nel no:-. lro ca_o i tra ll assc di a~ cC ' f-ìO amebico. Il sue' r.Rs i,·o reperto di an1 chc i11 ez io11i i tologiche dell a J)aret e dell a ra ro ll a co11f'e r1n ò qu esta no~ tra

sup1posi.zio11e. AI1cl1e La d egene r az io n e u111 .i Ioide cl1e era l a le ion e l)r edonùo a11t e. qu ella ch e costituiva la

1la. e delJ q intoma lo logia prc~c nla la dal nostro 1>azie11l e quando ,·e11n e R 11 'o ::;crvazione, non C' ra di facile dia()'nosi. È br n ''ero r l1c la degr11r razione a111il oid e reali z1a ro ndizio11i simili


740

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IL POL[CLINICO ))

a ql1elle da noi Tiscontrate; però nel i1ostro soggetto la sintomatologia generale non faceva pensare a~ una ami]oidosi sia per il rapido decor so d ella malattia, ~ia per la n egatività del] 'esan1 e delle orine, sia infine perch è non era dimos trabile alcuna delle cause note ch e co111u11e11•1ente producono questa degenerazione. Ch e il processo degenerativo fosse localizzato o gen eralizzato , non posso affermare: p erò l 'esame delle orine, l'osservazione macroscopica degli org.a ni e in ispecie della milza, fanno 1Jro1>en.cl'3 re p er una forma localizzata. Concludendo: n el nostro caso vari proces i patologici ~i sono svolti n el fegato: I ' angiocolite lenta , 1'ame biasi suppurata , la degen erazione a1n iloide . Se il processo ch e per primo si è svo1lo sia s la Lo l 'angiocolite lenta, affezione a d ecorso cronico, o 1'amebiasi, che decorse cronican1ente e ubdolamente, non può dirsi. Certo è che la degen erazione amiloide, comparsa secondaria111e11te , è stato il processo morboso che si è J1e LLan1 e·n te sovrapposto ai preoedenti. \1o le11do infine ricercare nel nostro caso i 1 111ort1ento eziologico della degenerazione, i10tian10 cl1e m1ancano in modo assoluto le affezioni ch e veng ono comunemente riconosciute come cau se della a miloidosi (tub·er colosi , s ifì lide, malar ia , leu cemia , processi su ppurati\ri cronici). Unica lesi on e ' erso la quale indirizzare l 'a lte11zi on e è la raccolta n ecrotica colliqua tiva del fega Lo . Questa, favorita dall'altera zion e locale e del ricambio cau~ata dall 'angiocoli1 e lenta , avrebbe ra1p1p resentata con tutta probabilità la causa dell 'insorgen za del processo degen erativo . Ammettendo ciò bisogn a ri conoscere un decorso r elativamente rapido nella evoluzione de] processo de.gen erativo., m a , a prescinder e dal fatto ch e noi n on cono ciamo i 1ir11iti dello sviluppo delle reazioni morbose n ell'org anismo , la degen erazion e riscontrata n el nostro caso no11 può attribuirsi ad altro fattore cl1e non sia quello dell'ascesso amebico che doveva essere in atto da tempo. l\ili p·a re dunque che è pro1)rio ed essenzia1Jnente n el] ' d.Scesso epatico amebico ch e debba individt1a rsi , n el caso de8critto , il fattore cau~ale d e.Jla :legen erazìon e a:m~loid·e riscontrata. 1

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Ptlt\ SSUNTO. Caso di deg·enerazione amiloide del fegato associata ad ascesso amebico a decorso latente. Per 1'asse11za di og·ni a ltro fattore eziolog·ico de Jl 'amiloidosi , se n e attribuisce Ja cau sa alla l acco]la n ecroti co-colliquati va provocata dalla ameba h ystoli tica nel fegat o.

[ANNO

XL, Nu~r . 19]

SUNTI E RASSEGNE. ALIMENTAZIONE E NUTRIZIOKE.

L'alimentazione come causa di malattia. (G.

STARK.

Medizinische Tll elt, 29 ottobre 1932).

L 'alimentazione ha lo s~opo ed il compito di mantenere l'organismo in un determinato stato plastico ed energetico, e perciò deve essere quantitati van1enle e qualit.ativ.au1ente .adatta. Lo stato norm ale è variamente deter1ninato e definito nelle varie età, regioni, stagioni , co11dizioni sociali, razze e nei due sessi, e perciò l 'alimentazione deve an che essa variare en lro limiti molto ampi i11 rapporto alle su dette condizioni. L ' alimentazione de·ve essere calorican1ente proporzionata ai bisogni dell 'organisn10 e deve co11te11ere determinate quantità di albun1ine, carboidrati , grassi, sali, aoqua, nonch è ·vita• mine. Inoltre gli alim e11Lj devono essere preparai i in modo da favorire la loro digeribilità. In relazion e a quest'ultim 0 punLo è da osser vare che gli alir11enti possono presentare forme e qt1alità diverse: liquida, a poltiglia, compat ta ; fredda , calda , scottante; cruda, più o i11 eno cotta, seccata , arrostolata; sem,p lice o più o m eno complicata; cornrnista o non a sostanze appetitose o stucchevoli; tpiù o n1eno ricca dt • scorie. Quando gli alimenti non sono adatti per ciascuno dei punti sopra indicati i::ossono riuscire dannosi ed essere causa di ere e propri e malattie. Quando il loro contenuto i1on è adatto per numero di calorie, ossia per quantità, si l) O.. ono ~vere le malattie da i1p.o- ed iperalime11tazione, dal deµ erin1cnto fino a11a polisarcia~ malattie gen erali e m alattie org·aniche. Le con seauenze dell'alimentazione quantitativamente in~datte possono essere la di1ninuzione à ella sostanza corporea in un caso , l ' eccessivo deposito di materiale in un altro con tendenza alle alterazioni g rasso-degen erative degli organi,. l 'insufficienza o l'eccesso dell 'a·pporto en erge.tico. Spinta fino aJl 'ultimo limite l 'ipo- o l '~per­ alin1entazione può condurre alla cachessia e alla morte p er fam e o .all'infiltrazione grassosa di organi importanti, alla morte per insufiìcien za del n1iocardio i11 degen erazio11e grassa. Ma senza dubbio in tutto ciò ha importanza anche la co·stituzione:, il potere autoregolatoTe dell 'a limentazione e del ricambio material e, cl1e normalmente agisce come elemento co1n1>ensatore. P er ciò , SOJ>ratut~o ~er il ~aso della iperalim,entazione, le alteraz1on1 orga:°1ch e e-generali si stabiliscono solo quando esistono condizioni co ti Luzionali che rendono I 'organism o incapace a corregger e o a re:1d ~re 1neno ~a11 nosa l 'alimentazion e quant1tat1vamente in adatta. Le alterazioni nutritive dipendenti da un 'aJi n1entazione unilat erale ono an cora più fre1

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LANNO

XL, Nu

i.

19]

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SEZIONE PRATICA

quenli. Si 11anno ii1nanzi tutto i1ei bambini, n ei quali lg ià piccoli spostamenti del con tenuto di grasso nel latte dan110 occasione ad affezioni gastro-intestinali e a disturbi del rican1bio. Negli adt1lti l 'alimentazione iper azo tala con corre a deterr11inare alterazioni reumati che e quando sia anche ricca di sali favorisce lo sviluppo della diatesi urica e della gotta. La dieta ricca di carboidrati può provocare lesioni epatiche e la glico uria alimentare. Anche 1'abbondante ingestion e di acqua è dannosa in quanto sovraccarica la circolazione, co111e spesso si osserva nei forti bevitori di birra nei quali al danno meccanico provocato dall 'aumento dell 'acqua nell 'organisn10 si aggiunge quello tossico dovuto all 'alcool . Ch e l 'alimentazione auantitativan1e11te deficiente è dannosa , è un fatto ben noto da temIJO . La riduzion e oltre un detern1inato minimun1 del con tenuto di albumina negli ali m enti pro,Toca disturbi gravi, tra i quali il più noto è l 'edema da fame osservato largan1ente durante la grande g u erra. L 'iperalirnentazion e ·pura da carboidrati è molto rara in qua11to la maggior parte degli alimenti comuni è ricca di tali sostanze. r ,o s t P.SS0 può dirsi p er la deficienza di grassi in quanto l 'organismo ,p uò per molto tempo utilizzare i propri depositi di tali corpi. La deficie11za di ac(1ua concluce al prosciugament o dei tessuti , i11a . i Lra lta cli una condizione che si Yerifica raramer1te. . nche raro è 1'impoverim ento dell'organismo in sali da deficienza negli alim enti , perchè questi n e sono in crenere se1npre ben forniti. Una tale deficienza può e~!-ere risentita e condurre a disturbi da care11za di sali ed all'o teoma1 acia solo in i)articolari condizioni nelle quali l 'organi mo richiede u11a maggiore quantità di tali sostanze , durante lo sviluppo e la gravidanza. Sono be11 noti gli stati ;patologici consecutivi alla deficien za di vitamine. Il più importante de.ali elementi qualitativi d egli alimen ti è la lor o digeribilità. Si sono già accennate le condizioni che banno importanza a l riguardo. La consis ten za degli alimenti, liquida , a poltiglia , con1patta, <leve ' "ariare a econdo le età. In genere può dir5i che i1el prirno periodo della vita la dieta deve essere liquida, d.eve di,·entare gradatamente più com•patta e ritnanere più o n1eno tale fino alla età matura , }Jer a ~ ·t1111ere una co11sisten za a poltiglia nella ,~ecc l1i a ia. Comunque a parte i di turbi ch e i l )O sono avere nell'infanzia da a limenti non liquidi, la consistenza di cibi raram ente è causa d i vere e proprie n1alattie. Viceversa j 1 fattore te111peratura ba spesso molta im1Jor tar1za come cau sa di m·alattia. Le bevande fredde com e i cibi ghiacciati provocano spesso catarri gastrici e I 'ingestione di alimenti troppo caldi è con iderata come un elemento det erminante del! 'ulcera e del cancro dello sto1naco . nalogamente I 'u so esclusi,,o di ali•

i11enti crudi è s.pes o cau a di al~razioni gastro-in testina li. La nalura dei co1111)011en ti dell 'alin1entazione ha ~aturalmenle la ... ua in1i.;ortanza, in qua11 lo Yl sono ingredie11ti dei cibi ch e adopera~i in dosi ecces ive o ancl1e i11 piccole dosi continuate produco110 effetti tos ici ; tale è il caso ùel caffè, clel tè, del! 'alcool e dei condin1e11 Li eccitanti . . Le ricer ch e di Pa,vlo\v hanno dirr1ostrato f1no a qual punto la nausea e l 'appetito agiscan o nel render e proficua o dannosa l 'alin~entazione. Cibi per se stessi innocui possono diventare dannosi se presi mal volentièri o add.1rittura con nausea. Il n1angiare con appetito aum enta il potere nutritivo degli a limenti. L 'alimentazione d eficiente di scorie, come è di solito quella raffinata, è spesso causa di malattie. Essa è una cau sa frequente di stitichezza. Viceversa I '.alimentazione troppo ricca di scorie, come è il caso della dieta vegetariana. ? cruda provoca spesso catarri gastro enter1c1. Devesi an,c he ten er presente ch e vi sono condizioni dipendepti da altri apparati cl1e influiscono sull 'appetito e sulla ca.p acità di assimilazione del t ubo digerente. Così il vivere i11 ambienti doVie l 'ossig·e110 è scarso d etermina stati an emici che provocano una riduzione dell 'appetito , sen za parlare delle concomitanti alterazioni a carico dell'apparato gastro-enterico ch e diminuiscono Ja sua capacità di digestione ed assimilazione. Così alcuni ,·eleni voluttuari come la morfina e la cocaina, riducono il senso dell'appetito ed an che per ta]e senso, oltre ch e per la loro azion e diretta Eul sistema nervoso e sul ricambio generale, danneggiano l'organismo. Tra i veleni stessi il ·più comunemente adoperato è la nicotina , la cui azione anoressica è ben nota. Tutti sanno che una sigaretta calma la

fame. La vita sedentaria deter1nina una diminuzione dei bisog ni nutriti vi organici e la natura ha pro,Tveduto con un sistema di autoregolarizzazione abbassando in tali condizioni la sensazione dell'appetito. Solo in casi patologici il riposo non dim inuisce l'appetito: si b a allora un accumulo di g rasso che a sua volta induce al riposo. Si stabilisce così un circolo vizioso che ha perniciose con seguenze per le sue riper cussioni sulla circolazione. DR.

Il i·iso nell'alin1entazione. (G. GALLERANI. Gaizz. lfegli Osp. e 1delle Clin., 5 febbraio 1933).

L'A. , profondamente co11vinto della necessità di intensificare la propaganda di q u esto prezioso cereale che, largamente u sato da alcune popolazioni , fisicame11te e l)Sicl1icamente fi orenti , è trascurato n ella alimentazion e di altre regioni , specialmente n1eridionali , dimostra cientificamente con1e co11 l 'impiego più este-


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so del riso si l'aggiungano alte Jì11ali tà non solo fi sio logicl1e, igienich e, ma ancl1e economiche e patriottiche. fu un tem.p o sost enuto che il riso ha assai scarso valore nutriti, 0. Ciò è contrario alla ' er1la' . l{elativamente a l contenuto di sostanze prot eicl1e e plastiche un r iso ottin10 arriva alla 1p er ce11 Luale di 7, 30 o/o, quindi pressochè uguale a quella del J)ane i11tegraJe e superiore a quelJ a del pane bianco . ì\1a è della n1.assima importanza ricordare che è a111iscientifico tener calcolo della sola quantit à ciel proteicle, giaccb è necessita lJor n1-enle a11cl1e alla sua qualità , alla ~ua costituzione cl1i111ica . Orbene, si è trovato nel riso, accanto a piccole quantità di album·i na e globulina, co111e n1assa princip·a le, un IJroteide chiamato Ol') zen ina, ch e contiene in ab·b ondanza li sina, ar o-iri11a e i tidina , co n acido g lutaminico e il 2 % di triptofa110. Ed è noto che il triptofano è i1ccessario ~er l'attività normale dei protoplasmi e ·c11e la lisina è essenziale per la crescita elci g·iovani animali. Il ,·alore biologico del riso è alti sìn10 rispetto a quello del frun1enlo e del g r anturco e questo sia perchè le proleine del r iso so110 più affini n.ei loro ami11oacidi alle proteine dell'uomo, sia per la facile digeribilità d el riso , maggiore ohe per gli alLrj cer eali. Del riso viene complessivamente assorbito· il 96 %. RelaLiva111ente agli idrati di carbonio, il riso n e è riccllis iruo, contenendone dal 77 all '82 ~~ . N·on ,r'l1a dunque -chi non veda quale ricca sorgente di bene fisiologico possa essere il ri o per il ]a,·oratore. È da ·r;ensare ai gravi da11ni dei cibi ricchi di proteidi e poveri di idra ti di carbonio e g rassi , a ·causa dei quali si .producono fatali intossicazioni. Usando il ri§'o, si r agg·iung·e facilmente la quota della termodinan1ogen esi sen za g l 'inconvenienti g ravissi1ni ucldetti , il ch e h a importanza igienico fisiologica i11estimabile. D.a cruanto si ·è detto, risulta ch e il riso ha llDH .. peciale indicazione negli stati uricemici e gotto i. Il riso è quasi del tutto pri,ro di cellulosa ed è ])e 1:1~n lo alimento ideale per i so fferenti 4i e11ter1l 1. I-lelativan1ente ai grassi , ch e si prenda il riso o il pane o la pasta, i grassi devono essere sem1_Jre e in ogni caso ag·giunti, ricorrendo ad altre sostan ze. Il riso contiene noteyo]i quantità di anidride fosforica, e o.g nuno conosce la grande importanza delle sos tan ze fo sforate alimentari. L 'a111 erica110 Jose1J11 \Vasbi11g'lon Hall riferisce coI11'e all a ali111entazior1e dej Giapponesi , costit uita di ])e -ce e ri so, alin1enti ch e contengono grandi c1 uanlit à di fosforo , ~i debba attri'buir-e precipua111ente Ja fo rte i1atalità di quel IJOpolo. l{igu ardo alle altre sostanze min er ali 1 devono e.... ere ri cordati il calcio, il magnesio e il i>o la s~io. i1011 solo n ella loro quantità n1a an-

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ch e nel loro rapporto . Riguardo al potassio, elemento eccitante, il riso n1ondato ne ha meno c he g·li altri elen1enti me11zionati; può dirsi dunque che il riso modera la &overchia eccitazione determinata p. es. dal vitto carneo. E il riso contiene i1 ferro, il silicio eccitante la formazione dei connettivi , il rame, lo zinco. Lo zi11co accompagna la vitan1ina B antineuritica e parteciperebbe agli scambi organici. I sali di zinco si comportano come le ossidasi e le perossidasi . Il riso integrale, no11 mondato , oontiene anche le vitamine della famiglia B, cioè le antineuritiche. In genere il riso si unisce ed ammannisce con altri cibi ch e sono ricchi di vitamine , come il burro ed altri grassi animali di secrezione, le uoYa, la verdura, e specialn1ente il pomodoro, sovrano vitaminico. Il riso è ricco inoltre di vitamina E o vitasterina di :F unk o vitamina della fecondità È da notare 1poi che il riso soggiorna nello stomaco, senza gravame, il 1empo ideale per sottostare rapidamente alle necessarie trasformazioni. Se il tempo della digestione del riso è un 'ora, quello della pasta è di tre ore, per cui di questa_si sente l)iù a lungo il peso. Il riso inoltre è provvido vettore di liquidi; assorbe due volte di brodo , di acqua, di latte. Calma la sete e provoca abbondante secrezione di saliva. Il riso è ottimo alimento per la gioventù, è prezioso nelle malattie e specialmente nelle convalescenze delle ma]attie infettive, nelle affezioni dello stomaco (iposecrezione e stati ulcerativi), nelle disappetenze ostinate, nelle enteriti , nelle colemie famigliari, nelle malattie renali, epatiche, cardiache, nelle manifestazioni artritiche, nella gotta, n egli stati legati a perturbamenti de.gli organi a secrezione interna , nell ' arteriosclerosi, i11 alc une affezioni della pelle. Non· bisog na dimenticare che fin dai tempi più lontani l ' uom'o ne fa uso , e questo è un argomento di fatto la cui importanza è straordinaria e ineccepibile. Concludendo, a chi accampa contro l'uso del riso il slllpposto scarso potere nutriente si risponde che oggi la scienza dimostra che ciò è calunnioso. C. ToscANO.

L'uva e il glucosio nell'alimentazione e nella terapia. (G. Bo.ERI. Il Morgagni, 30 ottobre 1932). Comp1osizion.e dell'uva.. L'uva matura, oltre al glucosio e 1all'acqua, contiene molte altre sos tanze, in proporzioni alquanto di,,,erse secondo l 'epoca della maturazione e sopratutto a seconda ch e se ne analizzi la ipolpa o la buccia. Vanno ricordate le sostanze proteiche (1-2 %), lipoidi , acidi org.a·n ici, sostanze n1Ì.Ilerali (fosforo , ferro , n1anganese , silicio) potassio, calcio , inagnesio, sodio), fern1enti, ' ritamine, aromi, sost anze coloranti, ecc.


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Ma il componente i)rincipale deil l'uva è certamente il g1ucosio, contenuto nel~a propor zione da 15 a 35 %. Il valore alim entare dell 'uva risulta })er ciò dalla considerazione cl1e, ai fini d ell 'ene1rgia muscolare e d ella produzione di c~lore , un chilogramn10 di uva, contene ndo circa 200 gr. di gluco. io, forni ce circa 80·0 calorie, qu.a nto iapprossimati,~an1 entei n e forniscon o un chilogramm10 e 200 gr. di patate, oppure 300 gr. di pane o di pasta o 387 g r. di carn e o 1105 gr. di latte. Con ciò naturalmente non si vuole d edur r e che all 'equivalenza termodinamica corrisponda 1'equiva lenza biochimica.

Propq·ietà fisiologiclie. del glucosio.

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im-

portJan te con sider ar e cl1e tutti gli a limenti iclrocarbonati sono , com e il g lu cosio, d ei saccaridi, ma più com1Jlessi (poli saccar idi) , i quali, p er esser e utilizzati nell 'organi smo, debbono essere dig-eriti ed essere trasformali in g lucosio . Il glucosio è perciò una d elle pochissin1e1 sostanze alin11entari ch e, per esser e .a ssorbite e utilizzate n ell 'organisrrllO, non hanno bisogn o di essere digerite o comunque elaborate n el tubo gastroenterico. Il glucosio non l ascia quindi residui, con sente l a m1assima utilizzazione e non richiede lavoro dige5tivo. ' Il glucosio, oltre a 11rovved er e all e esigenze n orn1ali d ella macchin a a nimale in t utte le su e mani fe Lazionj ·d el movimento , d el calore, ecc. dispiega anch e molteplici azioni, dinamogene, ton ogene, sui n11u "'coli e sul cunre , sulla pressi one, oltre ad un ' azio11e lassati, a e disintossicante, come è s ta lo din1ostra to d allo Zagari . 1

Applicazione del gli1cosio nella •terapia. Deriva da quanto è stato d etto, l 'applicazione prezio.s.a d el g luco io p·e r la cura d ella ma gr ezza, del d eperim ento organico, d elle m ala ttie consunti,1e, delle anemie, d egli €Saurimenti, d elle con·ya}escenze, d ella tuber colosi e d ea-li stati detti erron ean1ente pretubercolari, dell a senilità precoce o esagerata. La facile digeribilità ·d el glu co::.io, e per e s o d ell 'uva 1 assenza di re-sidui in d e tta dio-estio11e, la i)r o1)rietà la ssati·va, r endono preziosa 1' uva n el la cura de1lle a ffezioni .gastroenterich e (dispepsia, ~ toni.p in testinale). La s ua azi on e sullà funzione. r enal e sugge ri ce la cura d ell ' uva n ell e n efriti. L 'azion e sulla diuresi , d ovuta , ol Lre ch e al glucosio; anch e all 'alto contenuto in sa li di p otassio, la indica n ell a c ura d-ell e into icazioni . Il contenuto d ell 'uva in vit amine, a ci di org anici , fermenti, la consiglia in molte m ra lattie di carenza. Anco:r;a più d egna di interesse ri esce I 'indie.azione curativ.a d el g lu cosi o e dell 'uva n elle mlalattie d el g ruppo artritico e particolarmente n ello stesso diabete. L 'u va , come 1e altre. frutta, mo·difica in senso a lcalo ico l 'ec1l1ilibrio acido b.a sico del san g u e; cl 'a1tra p arte l 'uva contiene, oltre al g lucosio, a11ch ei il le~· ulo si o , in quantità tanto n1aggi or e quanto più è progredita la m aturazion e ed è n ota la maggiore toll er anza d ei ·diabetici per il le-

vulosio; oltr·e a ciò la cura d ell 'uva, t endendo a d aumentar e la riserv1a alcalina ·del sang u e, può favorire l 'assi1nilazione del glucosio , essendo dimostra to ch e la dieta .a lcalinizz.a nte rende rrli anim1ali più seinsibili all ' a zione ·de l}'insulina. l\1elocchi fece osservare ch e lo zuccl1ero d i u va è un fattor e modificante favorevoln1 ente la g licogen esi e cl1e i ferme11ti d·ell 'u va, ·data la loro azione ossidante, accelerano i r allenta ti processi d el ricambio n1.at eriale. È dunque g iustifica ta l a indicazion e d ell 'u va n egli artrit ici e n ei diabetici, indicazio11e cl1e a i)rin1a ·vista sembrer eibbe assurda. Bi ocrn a ancor a ricord1are la cura che di r ec·ente ... i è proposta p er l e asteni e d el m iocardio mediante l a somministr.azion e di g lucosi o e di insulina . E finalm ente d e;ve essere pre.sa in seria considerazione la benefica azione ch e la pratica va larg.a mente r egis trando dalla somm i nistnazione di g lucosio n elle infezioni. 1

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Tecnica e modalità della

t~rapia

glucosata.

Quando n on sia possibile la somministrazione d ell ' uva, bisogna ricorrere a l g lucosio. Quando non sia possibile l a somministrazione per via orale., alla ~poderrmoclisi è da preferire le iniezioni r ettali di soluzion.e g lucosata, che eser citano la tessa azione fi siolog ica e teraJ)eutica , preferibilmente per m ezzo di una sonda r etlalet nel trag itto d ella qual e sia interca1ato un piccolo contagocce in m odo da far d efluire il liquido goccia a goccia. Si possono con qu esto m eto d o introdurre a n che parecchi litri d ella soluzi one g lucosata , i quali veng ono assorbiti completamente , cosa questa ch e n on può dirsi per le numletrose e complicat e miscel e comunen1ente rprescritte per l'alin1entazion e r ettal e. In fatti tali miscele richied on o, p er essere assorbite dall'intestino retto o d al sig1n a , d i es -ere anzitutto digerite, €d il lratto su d etto d el tu])o di.g erent e non p os iecl c, n è an.a tomian m1ente n è funziorlalmenle. Ja possib.i lit à di e.,er citar e funzioni diges li,re. Ln r ettocli j g lucosa1a , p iù . en11)lic0 ·e più p r a Li ca d ella i pod er1n1oclisi , è .a nche più util e :1Jer cl1è n ella rettoclisi il g·l11 cosio, in,rece di \Ter .. ar si dire lta n1ente in circolo, d onde iper glice1n1i a e o·li c o~u ria , ·vi ene 11rin1.a opportun a1nc11te tra ttc11uLo cd ·elabor.ato n el fe.g1ato . L 'J\.. n1ette infin e in evid en za l 'opportunità, cl ell a can1pagna cl1e a ttua lmente si svolg·e i)er diffond-er e ed aun1 ein tare lar ()'am ente il consu·m lO dell 'uva da parte deg·li individui sani, r er i quali 1p·uò costituire un a lim ento igi enico e' prezioso. C. Tos cA ro .

Le sind1·01ni di inassimilazione. (G. ì\iloRIQUAND. Bull. Ac. de r.tJédecine, seduta 31 g enn. 1933). L ' A. divide le sindromi di inassimilaziorie in alcune g randi categorie; esisterebbe I'inas similazione generale, specialmente fr equente nei bambini; quasi in tutti i casi di questa la cau sa


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dovrebbe ricercarsi nel fegaLo. i\Ie11tre però nell'inassimilazione del J.attante (ch e porta spesso all 'atrepsia) non si risc·ontrano alterazio11i epatiche vere e proprie, ma solo uno stato di chondrion1a epatico, l 'infante inassimilante presenta i segni del piccolo epatism.o : intolleranza per alcuni alimenti, riflessi cholemici sulla cute, feci g rosse e malodora]J.ti ecc. Son·o questi i bambini del tÌJ)O artritico, gli cc inadatti ubani u sen sibili a cambia1nenti m eteorologici , ch e si avvantaggi.ano dalla cura climatica ed epatica. Per i .p rimi invece il rimedio più prezioso sarebbe il latte umano. V 'è p oi la sindrome di ina.ssimilazione verso alcuni alimenti speciali: a questa l ' A. riporta il rachitism ,o, nel quale il calcio n on viene assin1ila Lo; spesso ad esso si associa l 'inassimilazione fosforata. Accanto a questa inassimilazione quantitativa, la quale si rivela con assenza di crescita ponderale ed in altezza, vi è anche l 'iriassimilazione qualitativa, la quale cr ea degli organisn1i pseudo floridi e squilibrati; in questa le sindromi relative posson·o comparire bruscamenLe ed il n1edico deve rilevarle precocem .en te . Lo studio d i queste diver se sindromi è ancora ai uoi prin1i fJas ·i ; n1a il can1po di esse è vasto; ;per or.a le conosciamo solo nel bambino , ma esist ono anche nell 'adulto , e se anche non sono rilevabili faciln:1 ente, debbono a·vere una im_portanza non trascurabile. S. ~f1Nz.

ENDOCRINOLOGIA. Pelle e sistema endocrino. (G. STuMPKE. Die Aledizi11ische lifl elt, n. 52, 193 2). Ch e le glandule endocrine abbiano una 110t evole influ enza sulle condizioni della pelle è din1ostrata da alcuni g randi quadri clinici, ch e evidentemente sono determinati da un disturbo di u11a o l' iù g landule a secr ezione interna . Sono al riguardo esempi molto significativi lo stato della p elle n el mixede.ma ed il particolar e color e della cute n el morbo di Addison . E vanno anche ricordati l 'acne volgare ch e è in relazio·n e ·Con lo sviluppo sessuale e le affezioni cutanee (eczema , psoriasis, erpes, forun colosi, impetico) cl1e talvolta èom1paiono nel cor so della g ravidan za. Di recente è 1stata avanzata la ipotesi che anch e alcune anomalie dello strato corneo , come l 'ittiosi , po sa essere in rapporto con disfun zioni E.ndocrine. La forn1azione dei nei è sp esso in relazione con processi infetti\ri dell 'apparato ·endocrino , la ifiljde, ad ese1npio, specie cong·enita. :È an ch e verosimile cl1e la stessa origine abbia11 o alcun e alterazioni delle un g·hie, se si tien conto cl1e esse sono particolarmente freque11ti n,elle p soria.'i , i cui rap1Jorti co11 un d isencl ocrinis1110 so110 spe so e\ ide11ti . 1

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Le anomalie dei peli, l 'iper- e l 'ipotricosi, sembrano i11 rapporto con disfunzione surren ale. I disturbi \raso-motori legati a squilibri del vagosimpatico, i cui rapporti con il sistema endocrino so110 noti, si accornpagna110 ad alterazioni cutanee spesso n1olto imponenti (iperidrosi, pallore, cianosi , i11odificazioni termiche). Le r ecenLi ricerche hanno messo in evidenza come 1'eczema sia . prevalentemente, se non esclusivamente, un'affezione allergica. Tuttavia nella maggioranza dei casi si nota la pres.e11za di stigmate neurovegetative che fan:n o pensare ad un rapporto 1p er lo meno indir etto con il sistema endocrino . Questo rapporto è più evidente e più diretto p er la p soriasi , in quanto in questa malattia spe o si incontrano disturbi di gla ndule endocrine. La controprova si ha nel fatto che tal volta da derrr1atosi 111ig·liora con l 'adatta opoterapia. . Alcuni pirooessi ulcerativi , l'ulcera erpetiforme, e.d altre d ern1atiti possono prese11tarsi o aggravarsi in occasione del periodo mestruale, i1 ch e prova la loro correlazione con la disfunzione ovarica . Anche in questi casi il criterio terapeutico è presso che decisivo. Le ~lan dule che 1più frequentemente sono alterate nelle affezioni cutanee, e che quindi sembrano collegate con la patogenesi delle dermato i stesse, so·n o le tiroidi, le genitali e le surrenali. Non è senza importanza il fatto che in alcun e affezioni d el rican1bio ch e notoriamente son o in rapporto a di endocrinismo , come il cliab ete, la ping uedine, la gotta, siano molto frequen Li le der111ati~i. Riconosciuta la cau sa della dermatite la cura è relativamente fa cile. Bisog·na son1ministrare gli estratti o n1eglio preparazioni frescl1e di quella o quelle glandole l.a cui funzione risulta deficiente. Occorre 1sopra tutto cl1e ]a cuTa sia praticata con esattezra e costa11za , do·v endo avere in genere una lunga durata. · · S1Je3so insien1e con il miglior.amento della n1al.attia cuta11ea -si constaterà quello dello stato gen erale e di disturbi con comitanti (iperidrosi : cefalea, disordini g astr o-enterici , asma) . La cura opolerapica sarà integTata dalle cure m edicamentose s opra tutto a base di zolfo per via inter11a, dalle pomate esterne diverse a seconda dei casi, eventualmente dalle irradiazioni con raggi ultravioletti. Dn.

L'effetto delle iniezioni di ''Theelin,, sulla donna castrata. (A : WEMER e W. D. COLLIER . Jcurnal Am:. MedAssoc., 4 marzo 1933). Nu111 erosi autori 11anno sperimentato l 'azion e ch e gli estratti , sia o'rarici in toto, sia di corpo luteo , sia di folli colo o di pla.coota hann o sl1lla attività de]] ' appara Lo gcn1tale delle


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scir11n1ie e dei ratti e ha11no con corden1ente te d:.-t .una teta~a, c omJ_Jlicata cla u11a grave forcon Lata to ch e tale at lività ,-iene timolata e !11a di de:mat1te. L esame n ej a ng ue del calcio ch e in certi casi si arri,ra perfino ad anticipare in to to da un contenuto n ormale, invece si osla maturità dell 1apparato genitale stesso. erva un rapporto alterato fra le varie forme Più rece11ti sono g li tudi dei rapporti fra pecie per la forn1a colloidaJe, quasi scomparfunzio11 e del lobo anteriore de11 'ipofisi e ciclo sa. Poi~h è la terapia ll a ta i11 un primo tempo mestruale, studi che ono valsi a dimostrare ha lasciato qua·s i invaria te le condizioni della cl1e l 'ormone i1)ofi aria è indispensabile al paziente si pensa di accoppiarla ad u11a terapia compin1ento della funzione n1estruale. In queorrrtonale (paratiroidea) ed infatti con un ra1,.isti ultimi tempi poi si è riusciti a preparare do miglioramento si è vi sto anche un ritor110 un nuovo ormone 0varico cc theelin n, il quale, al normal~ del rapporto fra le varie forme, ed s1)erimentato st1Jl e scimmie, è riuscito a ripro- il calcio colloidale, che e ra scomparso, si osdt1rre in modo completo il meccanismo della serva di nuovo nel sangue. Dimessa la donna . . ' 111e truazione. g uarita s1 e potuto ancor maggiormente ~tuInteressante era perciò poter sperimentare, dia r e l 'influenza degli ormoni paratiroidei in "ulla donna ovariectorr1izzata. l 'azion e di queu.n secondo mom ento quando la •paziente si è '"' to 11uovo ormone. ripresentata, percl1è di nuovo a111mala ta ~d -in una forma molto più grave e ciò perch è aveva Gli 1\.A. ono riusciti ad ottenere la col laborazione di ci11que donne castrate, le quali han- trascurato prendere a d on1i ci]io le tavolette prescrittele. L 'esame del calcio n el sangue dà no con entito a sottoporsi a tutte le indagini necessarie per un razionale con troll o d egli g li identici risultati della prima volta: calcio in toto quasi normale , disquilibrio fra le varie e perimenti . forme con quasi scomparsa del calcio colloi:\.d esse 0110 tate ... amministra te quotidiad ale. La cura paratiroidea dà di nuovo ottimi nan1ente, p er via ipodermica, da 200 o 400 unità ratto. di cc tl1eelin », e durante j 1 decor so del- ris ultati. Gli ormoni para tiroidei sono d estinati 1'esperimento a varie riprese si ono praticati a mantenere ~ostante il rapporto fra le varie forme. Si è anche osservato ch e a principio l 'inprelevamenti di endometrio per osservarne le flu enza degli ormoni è di breve durata , appena modificazioni istologiche . due ore, ma dopo somministrazion e prolungaIn tutte queste donn e, in cui si avevan o evide11 ti egni di atrofia dei seni e dell 'apparato ta l 'equilibrio è più dura turo fin o a raggiungere dopo un certo tempo un equilibrio stabile. geni ta le, si è osserva to, fin dalle prime iniezioni, un ritorno allo stato normale sia delle Questo fatto è importante 11cn solo dal lato pratico ma anche dal lato biologico, poich è noi ghiandole mammarie, che della mucosa genipo iamo darci rag ion e dea-li coppi improvtale; l 'endometrio ha assunto l 'aspetto della vi i di convulsioni eclampticl1c in donne che mucosa uterina n el periodo pren1 estruale; si è non p r esentano alcut1 sintomo premonitore, avuto un gemi zio sanguig no dall 'utero in tutto rivolgendo la nostra attenzione a lle paratiroidi, ug uale per qualità e quantità al flu sso m ela cui secrezione interna , molto influen zabile truale, accompagnato dei sintomj subie ttivi )JC r diverse cause, può portar,e un rapido dic he le do11ne pre entano nel periodo cJtamesquilibrio nelle varie forme d i sali di calcio e niale. determinare cosi dci quadri convulsivi. Inoltre i si-ntomi di ipovarisrno, durante la G. ZA CCARO. so111ministrazione di cc tbeelin » scompaiono , e to r11a a ripresentarsi , con caratteri del tutto norma li , la libidine. Ricordiamo la lateressaate Moaografla : Ir1 nessun caso si sono avuti disturbi , n è looott. VITTORIO CHIRON cali nè aen erali, cl1e si potessero mettere in Assistente v. nella R. Clinioa. Chirurgica. di Roma rapporto col medicamento introdotto. , L'importanza delle paratiroidi ~1. P o s. secondo le odierne vedute 1

I sai i di calcio e loro modificazioni pe1· mezzo dell'o1·mone paratiroideo. (P'-- PIECLER. Jlilortat. 1932).

f.

Gebur. 1i.nd Gyn., v. 93 ,

Tre sono le forme principali dei sali di calcio nel sangue : calcio ionizzato, bicarbonato di calcio, calcio colloidale. Un alter ato rapl)Orto fra quest e tre forme produce 11ell ' organismo gravi disturbi , anche quando il tasso del calcio in toto non è variato. Una donna operata b en due volte i)er struma, dopo di,·ersi anni dal secondo intervento , è colta impr0Yvisan1en-

Ecco un Sunto dell'Indice sistematico: CENNI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA DELLE PARATIRCIDI. PATOLOGIA • CHI RURGICA DEILE PARATIROIDI. LA SINDROME DA DEFICIT PARATIROIDEO NEGLI OPB.RATI DI GOZZO E SUO TRAITAMENTO CURATIVO. LE PARA• TIROIDI NEU.S MALATnB DEU..B OSSA. L B PARATIROIDI NELLE INFE• ZIONI E NELLE REAZIONI IMMU NITARIE. CONCLU SIONI. LETTE• RATURA.

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« IL POLICL IN I CO »

CENNI BIBLIOGRAFI Cl.

l 1l

Diagn.ostic radiologique de la tuberculase pulmonaire au début. Vo-

STE PHANI

e

M .l.\RCRAL .

lume di 250 pag ine. Maloine éd ., 1932. Frs. 40. ~ un libro scritto con grande cura , con grande p onderazione; documentato da numerosissime illustrazioni (più di 90), che deve esser considerato ed apprezzato da chi si occupa di tisiolog·ia e di r.adiologia. Non sen.za una vera preparazione, quale si può già valutar e dai precedenti loro lavori , gli AA. hanno voluto affrontare il problema di dim ostrare in qual misura l 'esame radiologico possa servirci ad una diagnosi d 'un processo tu b er colar,e al suo inizio, 11ei e.asi, quindi , di maggiore .difficoltà e responsabilità. Essi , molto giustamente all 'inizio del loro lavoro , insistono per ben 48 pagine sulle condizioni di tecnica necessarie per poter ci fornire degli elementi sicuri e p·e rfetti sopratutto r adiogr afici sui quali fondare il proprio g iudizio diagnostico. Chi infatti ha pratica cli radiogrammi polm1o nari sa q uale differen za di . dettaglio, quale ricch ezza di particolari può dare la teleradiografia a 2 metri o 2,50, a posa bre,1i sima da 2/ 100 a 5/ 100 di econdo rispetto ai comuni ra diogr am111i polmonari anche ben posati ed ·estetican1ente belli . In una bre\re r ecen sione n on ci si può addentrare in maggiori dettag li su questo campo , tanto più che ciò rientra nel dominio d una specialità. Certo è però che chi vuole ten ersi al corrente dei progr essi della tecn ica radiologica polmro nare: dei suoi risultati ed anche delle sue difficoltà legg erà con vivo interesse questa prima parte del libro di Stephani e di Marchal.- Ottima cosa a me sembra poi sopratutto aver voluto insistere con numerose dimo" strazion i sull 'utilità degli esami radiologici in • serie. Buoni sono i capitoli dove g li autori esaminano g li aspetti del polmone normale e i lim iti fra il i1ormale e il p.atolog·ico nell im·m agine radiologica polmonare. :È però grave peccato r.,he in queste trattazioni gli AA. ch e pur sono stati così scrupolosi , abbiano dimostrato di trascurare completamente i risultati degli studi radiolog ici italiani , e sopratutto quelli dell e scu ole di Busi e cli Maragliano. Cir ca l 'ultima parte, ch e si .potrebbe chian1are conclusiva del lavoro, si può non con-d ividere un certo spirito nuovo (forse troppo . - come dire ? - futurista) degli AA. di ' 1oler cioè evitare il 'PiÌÙ possibile qualsiasi int erpr etaz ion e ana tomo-pa tologica dei vari processi . Troppe volte , infatti, in passato, si sono con1messi nel campo della radiologia errori gravissimi per non voler ten,er conto dell 'anatomia pa tologica. P erò la trattazione dell e diverse forme (con1

1

1

(1) Si prega d 'jnviare due copie dei libri di cui si desider a la r ecen sjone.

[.A.NNO

XL,

NUl\1.

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de11san ti, nodulari e diffuse) è così ampia e bene aggiornata, è così precisa nei dettagli ch e può riuscire di vera utilità anche allo specialista, anche al radiologo consumato . Il libro conclude con un'affermazione, alla quale tutti , credo , possiamo sottoscrivere: che cioè nella diagnosi e n el pr·ognostico delle forme polmonari all'inizio 1 indagine radiologica non deve esser considerata ch e come un tempo n ell 'insie:rne dell esame. Tempo spesso di n otevole importanz.a , ma sen1pre non tale da diminuire quella de.g li altri ·m etodi d'indagine. 1

1

GASTONE

T.

MELDOLESI.

Der Wert der Roentgenuntersuchu1ig in der Lungendiagnostik. Nord t edt editore. D ALE.

Collana degli Acta Radiologica , supplemento x' rI, Stoccolma 1933. Corone svedesi 10.

La monografia dell 'Lt\.. vuole portare un contributo alla questione d ella interpretazione del radiogramma del polmon e nel senso anatomopatologico: i11terpretazio11e difficile e solo in parte po sibile nel raffronto dei dati clinici radiologici e necroscopici. L'A. da u n lato n el vivo ha studiato la com · posizione e la mo~iucazione dell 'il o dopo iniezione di abrodil e dall 'altro ha studiato nei cadaveri i] comportamento degli interlob1 mediante iniezion e di past a di !Beck e ha cercato nel cadavere di imv iegar e la sterografia insufflando il polmone. Iniettando 90 cc. di u11a soluzione di abrodil al 4-0 % l 'A. ha veduto rinforzato il disegno ·polmo11are portando un contributo ulterior e alla questione della g enesi vasal~ dell'ilo. Dal co11f ronto dei reperti stereografici l' A. sostiene ch e è djfficiJ e all 'infuori della forma miliar e di porre una diagnosi specifjca di tubercolosi e anc}1e più difficile di porre una diagn osi differ enziale di qualità delle lesioni quasi sempre nli ste. Num erose figure e radiogrammi rendono più ricca la rrtonografia c11e studia lar gan1ente (sempre n el cadavere) ] a questione del focolaio prin1ario e la g'enesi di molti errori n ella interpretazione delle ombre n el r adiogramma. E. MILA.NI .

L.

D.

Les coura.nts de h.a.ute fréquen ce en, gynécolog.i e. Ecl. ~1as­ LAQU ERRIÈRE e

L ÉoNARu.

son. Parigi, 1933. Frs. 18. È u·n \ volumetto, della collezione di medicina e chirurgia pratica , dove in brevi pagine (138) sono riassunti il doltrinale e la pratica della alta frequenza in g i11ecologia. D'Arsonval, ben, noto come il valorizzatore di ta1e tipo di terapia, prer11ette una su ccosa prefazione per r ivendicare alla sua Francia il n1erito di aver cr eato l 'elettroterapia ginecologica per oper.a di Tripier e di Apostoli e loda g li autori del libro per l 'esposizione non solo, ma anche per lo spirito ch e li ba diretti n el non limitarsi alla sola diatermia . All a lode del D 'Arso11,1 al non vale aggiunger e parola. Noi clirerno solo che l 'esposizion e


SEZIONE PRATICA

è, come al solito, chiara , facile; aggiu11 0-eren10 che sono pa ·sati in rivi "'ta tuth i vari ca1)itoli della patologia ginecologica in cui le correnli ad alta frequenza possano gioYare; i)er l 'edizio11e 'orrem1110 olo rilevare ch e, trattandosi di un libro gi11ecol ogico, la figura 4 , doYe i cura u11 i1 omo, è fu o ri posto .. . (~Ia b en di p iù ne sono ~ fu gcrite i1 ello toeckel, n el ca1)it olo della tera1)ia fì ica ... ): del resto è con1rl1endev0Je con1e en11p re quell a della g rande ca . . a 1\1asson).

p. g.

'r·

Il.\x.. 'EE 1EN . IJ.ll!1e1neine itnd SzJezi elle ElekfrocJ1irurgie. Berlino, 1932 .

Lo ~ viluppo a unto oggi dall a eleLlrocl1irurgia, IJecialm ente in Germania fa se11tire il bisog 110 di un ' 01>era cl1e in ie111e ai princìpi u cui ·i basa il m elodo, indichi chiaramente la tec11ir a e preci i le indicazioni , ri epilogando que llo cl1e finora è stato fatto in llue to campo e c1uelJo cl1e i può tentare. Ii ]ibro di eemens, nella bel la ve te tipografica di pri11ger di 'B erli110, r aggiunge acv}Junlo questi scopi. una parte g·en erale è dedicata all a Loriu , alle ba i fisich,e della elettrochirurg ia , all o sltt1111 ent ario, alla tecnica gen erale. La parte speciale riguarda le possibilità della eletlrochirurgia nei vari can1pi della cl1irurgia: emostasi, operazioni su organi parenchimalo ~i , operazioni su tessuti infelti , ecc. Un ,.a to capitolo interessa il can1po d ei tumori maliQ"ni , nel quale la elettrochirrurgia l) UÒ dare Q"randi imi aiuti. '-' Il capitolo fin ale, curato dal dottor Otto Scl1u rck è dedicato alla elettrochirurgia dei tumori maligni associata alla radioterapia. Nell 'opera sono ri J_Jortate numerose ricerch e sperimentali e n1olti casi clinici occorsi n ell a clinica chirurgica di Monaco diretta da Lexer. Il libro di Seernens si pu ò considerare come l'oper a più completa in tema di elettroch irurgia apparsa finora. È corredato di più ch e 300 figure e e di un 'amplissima bibliografia . p . STEFANI NI.

Le specia lità medici nali. Il così detto ''compar aggio,, e l a veD di ta dei campi oni (ARISTIDE CARAPELLE). La denunci a degli abor t i a ll'Uffieio di Stato ci v i l e (A. "BELLEI). sono i due argomenti trattati nel N. 3 (Marzo) del per iodico " IL DIRITTO PU~BLICO SANITARI~ ,,. il 9uale contiene altresi u n a cop10sa Rassegna d1 G1ur1sprudenza nonchè la rubrica leggi ed Atti del Governo. Prezzo del suddetto numero separato L. 5 N.B . - L'abbonamento a1 dodioi Numeri del 1933 costa L. 3 6 1 ma. agli associati a l « Policld!nico ,, è con-0eeso per sole L. 30, che vanno in9iate,. mediam.te V~lia Postale o B a ncario, all'Amministrazione del D~r1tt? P ubblico Sa nitario,, Via Sistina 14, Roma. Al r1cev1m ento della predetta somma verranno subito pediti tutti i Numeri finora pubblica ti d el 1933. ci

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ACCADEMIE, 50CIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Convegno Regionale della Sezione Laziale

della F. I. N. F. cont1·0 la Tubercolosi. Istit uto Benito Mussolini. Porla Furba 28-29 marzo 1933. Il convegno si è in au g uralo alla presenza di circa 200 medici t isio logi e di numerosi clinici delle 111agg·iori università i Laliane· tra i qu ali abbiam o 11ola li i sen. lVIaragliano e l)es lalozza, l 'ori. prof . Paolucci ed i proff. Al essar1dri, Busi, Frugoni , Ma11fred i, Fasiani, Bilancio11i, Leo lta , De Vecch i, ' 'ercesi, Ien1lna, Dalla Valle, Spolverini, Ilvento, l{edaelli, "1endes, Carpi, Cos lantini, ecc., nel tealro del an atorio di Porla Furba della Cassa Na1ionale per le Assicurazioni Sociali (Istituto Benito "Iussolini). Presiede il prof. FnuGONI ch e apre la seduta rivolgendo parole ùi commosso ricordo alla m emoria di Carlo Forlanini. La }Jrima relazione rig uarda11te il tema: Sistematizzazione dei vari metorii di l erazJia chirurgica c1ella tb c. polmonare, è s lata svolta cl all'on. prof. .l\1o nELLI EUGENIO.

Pre1nes5e alcune nozioni fon,dame11tali di fisio111eccanica i)olm onare, secondo i concetti di Forlanini, I 'illu s tre O. p assa in r assegr1a tutti i metodi cl1irurgici già in u so e quelli ir1 istl1dio per la ler apia d ella tbc. poln1onare. Accenn:i alla r esezione delle ad cr er1 ze col metodo di J acobeus, alla frenicoexer csi d a lui u sata tra i primi, e di cui prende in particolare considerazion e il m eccanism o d'azione, per soffermarsi più a lungo sul metodo di alcoolizzazione dei nervi int ercos tali (proposto da lui stesso al Congresso di . Padova n el 1926 ed attuato in Ita lia per primo da Leotta e da altri tisiologi) ; a proposi lo di questo ultimo intervento precisa le indicazio ni ed illustra i risultati ch e si possono otte11ere. Allo scopo di ott enere, in cerli casi , una com pleta immobilità d ell 'emilorace colpito propone anch e ai chirurghi il n1elodo d ella infibulazione fra le varie coste n el punto corri sµonciente alle alter azion i polmonari od es teso a tullo l 'emitorace. Pflssa quindi a parlare d e11 'apicolisi: ricordando la polemica ~Ìlsort a tra il su o ai u lo Ornod ei Zorini e Marjo Redaelli di Mil ano sul1 a opporlunilà di intro(lur1 e 1 m en o il piombaggio paraffinico nei casi di caverne isolate dell 'apicc, conferm ando che n elle casis tiche di Porta Furba si è avuto un buon I isulta to an ch e con la semplice apicolisi in malati cort lesioni circoscritte, fibro-ul cerose dell 'apice a tendenza retrattile. Presenta pure un caso clinico gu arito di una lesione apicale m ediante apico lisi ecl applicazione extrapleurica di un palloncin o d 'aria. Tratta quindi ampiarr1ente lutto il problema d ella toracoplastica pon endo in luce gli importanti studi di Mori.alai che ha ricercato n ei soggetti sani e nei portatori di lesioni tu})ercolari le linee fon damentali di movim enti toraco~pol m onari sulle quali propone di agire per in terrorn pere in ques Lo punto il cingolo costale. Dimostr a come n egli é!a. così operati si assis ta non solo ad una riduzione del movimento normale, ma spesso anche ad un 'inversione del movimento stesso analogamente a quanto succede nei movimenti par adossi da par alisi del di:lframma (Kimbock tor acico).


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«

IL

POLICLIKICO »

}Jropon e quindi che a compleme11Lo del nuovo a LLo opera torio si proceda ai1che sis Lem a tica1nen te a togli.ere i] periostio in modo che i monconi costali rima11gano àistanziati e si formi sul1'emitorace una specie di velario di compensazione (Toracop lastica elastica).

Presentazione di casi operati con apicolisi semplfce. A. 0MonEr-ZoR1N1. - L 'O. riassume rapidamenle Ja cronistoria dell 'apicolisi semplice ricordando cl1e fin dal suo scritto del] 'aprile 1932 i1el proporre ai chirurghi il metodo operativo, si fosse già posta l 'obiezione di una distensione tardiva delle caver11e inizialmente collabìte, come l 'intervento dovesse limi tarsi ai casi di lesioni fibro-ulcerose cirscri Lle apicali a spontanea tendenza retrattile ostacolata dalla sinfisi pleurica. In questi casi basta sovente lo scollamento dell'apice per via extrapleurica perchè si ottenga la guarigione per cicatrice. Pensa cll.!3 il meccarusmo d 'azione oltre che di natura fi siomeccanica sia anche istopatologica nel senso di una riattivazione dei processi plastici riparativi pleuro-polmonari frequenti ad osservarsi 11e1le lesioni apicali anche spontaneamente. Illustra infine i risultati ottenuti su una ventina di casi così operati nell'Istituto B. Mussolini dai proff. Alessandri e M. Ascoli co11 successo con1pleto, meccanico e clinico, i11 un terzo dei casi stessi, con miglioramento e riduzione, di caverne jn un altro terzo, e con esito i1ullo nei rim anenti. In nessuno di essi si ebbero diffusioni bronco-pneumoniche o di focolai acinosi che talora si osservano in seguito a pior11baggio paraffinico. Presenta ammalati e radiografie dimostrative. Prime osservazioni sulla toracoplastica antero-laterale. V. MoNALD1. - Ringrazia il suo Maestro E. Mor elli di esser si compiaciuto di porre all'O. d. g . il nuovo m13todo. Presenta 14 casi operati nell'Istituto n el settembre 1932 e il marzo 1933. L'atto operativo è costituito da tre interve11ti: frenicoex:eresi e scalenotomia anteriore, resezione delle cosle dalla IV all'VIII per tratti di 6-8 cm., seguendo la linea di massima azione statica e dinan1ica, resezione delle coste III e Il, seguendo sempre la predetta linea, e scollamento extrap1eurico apico-sottoapicale . Il decorso della linea operativa e l'ampiezza della resezione costale è stata indicata di volta in volta al chirurgo, sulla stregua di precedenti ricerche tendenti a stabilire le oosidette dominanti che a differenza dello individuo normale possono subìre nei casi patologici delle modificazioni in rapporto alle lesioni e a precedenti interventi. Fatti alcuni rilievi tecnici passa ad esporre le osservazioni cliniche e funzionali riportando per queste ultim e le conclusioni dei suoi collaboratori Torelli per la parte radiologica, Sisti per la grandezza ventilazione e gas respiratori, Stegmayer e Cati per ]a meccanica respiratoria, Besta per le funzioni cardiocircolatorie. Dopo l'esposizione dei risultati delle ricerche e111alologiche e dei rilievi clinici generali (peso, temperatura, espettorato), presenta gli ammal ati e di alcuni illustra con proiezioni le rnodificazioni cliniche, funzionali e racl iologiche eseguite all'intervento. Ne decluce cl1e con tale metoào condotto con criteri rigorosi , oltre acl aversi un minimo trauma operatorio, si possono evitare quasi del tutto com-

[ANNO XL, NuM. 19)

plica11ze dannose, non si dà luogo a turbe funzionali e quel che piu co1tta si può creare un ril)OSo pressochè con1pleto del polmorte e una noleYole clet en1ione omogenea anche nel riposo respiratorio. Il suo meccanismo d 'azio11e ha le stesse basi fisiomeccaniche clel pnt. e rappresenta il corollario pratico della dottri11a di Morelli sul trauma respiratorio.

Tecnica della toracoplastica antero-laterale. M: AscoLc - Premessi alcur1i rilievi sulla toracoplastica posteriore passa ad esporre dettagliata1nente il comportamento tecnico dei vari tempi del 11uovo metodo, soffermandosi particolarmente sul1.'asportazione del periostio a livello dei tratti di coste resecate e sui· metodi di a11estesia usati. Per quanto riguarda la linea operatoria, il numero e la estensione delle coste da resecare egli ha seguito in ogni caso direttive impartitegli di volta in volt:i da ~Ionalcli. Concludendo dice di essere in grad0 di affermare che il trauma operativo è 1ninimo e non ha avuto a lamentare complicanze di qualche entità. Alla discussione prendono parte PA0Lucc1, FASIANI, LEOTT.\., S1GNORELL1, REDAELLI, ai quali tut1i risponde esaurientemente il Relatore. Alla seconda seduta venne presentata la relai'ione cli Omodei Zorini: Associazione tra pnx e fre-

nicoexeresi. Nuova, indicazione clinica.

L ·o. tratta rapidamente dell'opportunità di associare ìn determinati casi la frenicoexeresi al pnx quando questo, pur essendo esteso, sia insufficiente ad ottenere il collasso completo di caverne mantenute beanti da aderenze pleuriche. Egli traccia le principali indicazioni cliniche nei casi se· guenti: 1) aderenze estese pleuro-diaframmatiche con caverne parailari o basilari; 2) fimbria diaframmalica che rnantiene beant e una caverna nella stessa sede del caso precedente; 3) pnx in abbandono.. quando il polmone è ipo-estensibile e si temono riattivazioni di focolai ; 4) infine mette in particolare evidenza una indicazione clinica da lui specialmente studiata e non presa in considerazio11e dagli AA. precedenti e cioè il caso di una caverna apicale con pnx antera-laterale e aderenze contemporanee dell'apice e del diaframma. In queste contingenze il polmone con1presso verso il mediastino funge da corda traente ch e ribatte sulla caverna apicale i movimenti del diaframma; paralizzando questo muscolo, si ottiene, nei casi favorevoli, un forte innalzamento diafram111atico ed una detensione della region3 apicale che risente molto meglio l'azione collassante clel gas pnx. I malati così _trattati nell'Istituto Mussolini sor10 42; vengono presentate le radiografie di alcuni casi più dimostrativi.

La frenicoexeresi in pnx terapeutico. Meccanismo d'azione dei riue interventi associati. V. MoNALDI e

B. BESTA. -

Segu e una comnnicazione sullo stesso argomento di ,S.

l\fOREI.I.I ,

Il PRESIDE-~TE, riassume la discussione e passa ad al tre co1nunicazioni che vengono svolte da : R. , -ERcEst (Frenicoexeresi in g·raYidanza) ; G. CERl.TTTI (Il òotTIO ple11rico e la sua esatta interpreta-


[Al\~O

\.L, Nu 1'1 . l HJ

zio ne radiografica); c.;. ScoRPATI (Su Ile lc11d c cli dcl] e e11cefalili d ell e psico icl1e a d 'cor so acuto e· FJei c h11cr) ; R. BonTOLOTII (Su due ca i di g u arj- .. en za r ep erti di tipo uppt1ra livo. gio11e .. po11la11ea di carYerne tbc. ); prof . G. B1LA ·Di cu ssion e : P E P E llE, ZoJA, (;g A- B 1 \ ~CRI , FonxAr 101'1 (Il Jaringe e le g la ndole linfatich ~ 111còj auro , CERESOLr. s linicb e). ~11 qt1e l 'ultin1a con1unicazio11e prcn clo• no la J)arola i proff. "'PoLvER1~1 e CosTANTJNI: . I~ Sindrome cronica splenopriva e compenso reticolo-isf ioti111a 1a ro111u n ira1io11 c cli C. PINEDI, sulle n 11l1 nr1 citario. fr edd e. 1. CELLJNA. --=- Tratta iJ caso di u11 u o111.o di 33. cgu e ltl , j,. it.1 al g r a11dioso Ts liluto Mu, o lini a1111i Yc11ulo a m orte per itnfJ011cnti e111a le111esi d a ch e i .. la co ~ tru encl 0 , 11lla colli11a di ~1on leYcr ro t t.ura di varici dell 'eso fago, e i1el quale 20 an1ù nc per co ni o d ell a l~ . \ .1\ . ... e al an a lori o ~ · 1)rin1 a era stata praticat a u11a plen ect on1ia con la. Ba t tis ti cl clla C. l{. l . doYc si volgono le co1Tiu111diagno i di forma Ba11 Lian a i11 llri1110 stadio o di cazi oni d0i .:-oci I . l FTn1N (La fre11icoexer esi n ell 'c~ pl cr1,orncgali a Luber coJarc. T_, 'esam e inicroscopico nlo t.ti i) ; G . DE G1nni\ 1\ 10 (' eloc il.à di cclj111 r nta7.ione d elle c n1 azic i1 ei rjfo rr1imenti di p11x); O. PBN- ' clcJ fega to di1no lrò t1r1 'inlJJOn cr1Lc e diffusa ipcrpla::;ia del sis tema r e ticolo- i Liocilarlo, tale da far 'IAGN.<\ (L '011rl 1 cli r eag'Ì])ilità rlel fen on1e110 cutireazion e dura11 lc la t nllcrcolino lcrapia ). Do110 brevi j )C l1 are ad un con1pe11so vcr o Ja funzion e d ella n1il za asp orta ta. i1ch e n elJ e g hia11cl 0Je liniatich e J•a r ol e d el prof. '11~'\' nE~ cl1e r icorrla. l~ J>ri111~ t a 1~­ e i leva lo s les o processo ]Je11 cl1è i11a ch erato cla J.1e dell a Jo lt co11tro ln lt1ber colos1 !11 .Tt a!1a. r~ ­ fa l ti di fibrosi n10Jto c,·id cn le. Co t11c con clusione ' e11dicand o i in ·'riti dC'lla C. R.I . e cl e1 p 1on1 er1 , il i l)UÒ p e11 are ch e n el ca .. o ri Ceri Lo. a di stan za tli i1r e, id«:11le, 011. J)r o L :\[or elli. chiud e il con veg110 ri, olcrc11do a lt1lti u n r i11ar a1i::i111e11 to C'<l u 11 ~al ul o 20 a n11i cl all 'ablazion e <lelJ ~l n1 illa, il compe11 ~o­ rn 11zio na le a que l a è cl a lo, in ' in q u asi e clusiYaDllg'l'~ale })Cl' llt l O\ COllCftli .., te 11el Cl\ lll}10 <l<.'ll a li- dal i Le1na r eljcolo-j · tiocil arjo d cl fega to ch e con..:iologia. feri ·ce a l les u lo C'J>a lico un a"!J ' l lo ch e ricord a .\ ·. B. Le relazio11i <.' le co1111111it·a1 io n i sa ra n110 <ruello splenico (d iJ atazion e d c i capillari ep a tiracroltt in 1111 ' ol u n1c a cu ra <lel la .. 'zion C' TJn1.inlr cj, ecc.), d el quale as u1na ai1 ch c Je Yarie funzioni 1 tlc l1 a F .I. .J•. J)Cr Ja lo1l a co11tro la 1t1bercolo~i , v~­ ( l'agor.it aria, em oca lcr e lica). ()uo li ri ~ult ati co11l1u1H? clic ·arà i nvia to a tutti i soci e n o-1 i nfl 0r0n l1 . fcr1r1erehbcr o a11cl1e p e r l ·uon1 0 quelli ch e so110 11 De/(' yato R eoionale: .A.. . Oi\1onE1-.Zun1 ·1. j ri ' u lla li ottenuti 11egJi a nitllnli . plcn ec lomizzn ti . ' f) isc us ·io n e: CESA-BJ A r.111 , l)EPEn1~, DONATI, Zo.1A .. 1

3

Società Lomba1·da di lledicinM. Sedut a rlel 24 nlarzo 1933.

Sulla cura dell' ulcera gastrica col benzoato di sodio. Ca-

sistica clinica. L '() .. clOJ)O aYere 1Jre111c . o ttn a cl1iara in t e:,i dell e 'arie teorie 1)aloge11e1ir h c. dcll 'u Jcer 1 §!as lri1' a r <lt1odena le. espone ]n teori a clc ltica cioè g uc>ll n che. lene11rlo co11 lo di.. tu lle l<' 1eorie e. po-. t ..\ J>ropc n dc pr.r l a rnoll epl 1r 1là d ell r cau. e p a logr n c l ir l1r tlell<' l1lcer azio11i gas i ro-c111?~ c­ nali. D l qu r?s to roncc t lo ~ j ri. nl e nl I ~ n1 0~1 ep.l1 c 1 l~ rlelle cure ])r op os tr , a1)pu11to J)er I 111cff1 cac1a <11 alr u ne o cl i tutte in qualrl1e caso a pa logcoe i 1>jù com J)lessa. Espon e quir1di la sua casis ti ca, tra l lat a ror\ le iniez i ) ni òi b e11zoato Cli odio a] 25 %. I lu si11ghi eri ci ~ ulta li olten t1U (11 casi faYor cvoli s t~ 12 tratta li ) co:- lilui ..,cono l i n pron1ettente t enl a l1 vo; 11aturnln1en I , b i og-n a te11ere p rese11Lc ch e la li ri~ul t a ti Ycngon o i11 par ie infirn1at i dal d ecorso ( n1 in rn lcn1e11le croni co e clinico dell '11 lrc r a ga. 11 ir a. D i ~ c u sio11c: Cr-~ \-Hr \ 'c11r, ETTonnc R \ZZ ' ,o, PF.\ .

,, < c 111' J. -

Blocco clinostatico e morte improvvisa. 'f.

i lratla di 11n i11d ivi<.luo iperle:--o , ,,.Jico urico, a rt e ri o 'l'le r o lico di 57 anni i l C \ LABRESJ . -

qu a le })re e11taYa u11 i1 n1Jol'Lan lc ra llen la111en to clellr J)Ul azion i p assando d al la po izio11e er ett a ac1ue11 a supina. Dop o u11 ·élcc, urala esposizion e d ei I1 arciali elettro-cardiogr afici , J 'C). ri1eYa ch e ci si l ro' a cli fron te ad u n d islurho cl i con ci u zionc a 111a11ife lazione quasi c .. clu i' a1ncn le clinos la1ica, c·oH1par o spont an eam e11 I<• ed in<l iJ, •nclcnte11i.c11 le rtall ' u . o dI farmaci i11 1111 u on10 i11 cl i) nbb asta n la rt\i\ ll t:a la e presen tante Lurbe JJaJcsi clcl ricam b io. ~ i <lo' eva a m1neltcr c una le ·io11 e a11n lon1ica d el' fa cio di conduzione od un rlj sLurbo p11ram e11te Cu11 i i o i1ale? Arnberlu <' le iyJo l<>.~ i Ye11go110 vag]ia le o l 't) . decid e per un a sc leros i n1i ocn rdica d i orig·i11e· art erioscler otica . D is l11r])o a J1r og n o!'i a ·sai gr nYc ( I 'n111111 alato è n1o r lo l)Oi in11)r o' Yi. ru11e11 le ir t js lrad a) .

Zo.1A. Il Scr; relario. D o l l. R. Sco1~r1

Di-.c u . . io11 e: Fo\ ,

~ll l)l)ttra li,·c clcl 11eY ras~e è all .Òròin c cl el g iorno <' c iò pe r i11 c rj lo d e ll a co,per la <~ i 01~ Ec~n omo

ch e ci J1a f'a 11 o con o ·re re l ei1 rcfa l 1te eJHd cm1ca. Il cliffr,r e11ziamen lo ò ellc l'orJl1 c c11ccfa1i ti ch e n o11 pl.tò c"_.c re affid a lo alla . ola clin ica n è aJl a ola ai1 a lon1 ia i1atologicn. n co111pi lo J)erlar\ lo. rj11 H1 11r: ~1~a­ l i1 Lar c llcl 111o d o pit1 fine e ... Jlr<'~ n1d1 ~n .1 n l)os:;;1b1le i q t1ndri en cefali tici ia d al ~:llo c l 1 n1~0 c l.1c . <la <111c llo an a lon1 0-J>fl lologiro. L d e~crJ Y~ 111 f111 ~ qua tlro casi cl1('. per Je 11ole cl1n1r he e<l 1 re perti di labora torio, po ·so110 YCnire agg regali alla ·la se

q..

1

1,

DoùGLA~ ...

Accademia Medico-Fisica Fio1·entina.

rcnc. ZoJ \.

Contributo clinico allo studio delfe encefaliti psicosiche acute non suppurate. I·:. ~Iou ELJ..l. - Il te ni a d ell e i11fezio11i nc u le l lOJl

GOSTO

, C:'du la clC'l 2;3 n1 a r 10 19:3;3. Presi òenla: l)rof. l). n \ ST \ l. l)ol I. \ . RoNCATo e d ol l. C. PA .\. - Considera.-ion i <11 i alorno-cliriiclie su di nn pnrticolare caso il i 111or bo di .A ddison, <la atrofi a su rren ale (con rli1 1 1 o~ lr nz i one di pTef ar a ti).

La eliminazione del rosso neutro e i suoi rapporti con la prova istaminica nella diagnosi delle affezioni ga -

striche. 'l. c. ~[J -E BVJ 1 e <l oLL. 1\ . l3TLLT. - È · ta ta sltld iii In. ncll 'uo1110 l a r li n1in nz ionc dcl rosso-neu tr o i ni r l Lato encloYena , n ei uoi r ap por ti con la pro' a i ~ l :i n1 in i ca, p er l a Ya lt1 taz io11c clel] a ft1nzionalità ga:-- lr icn. Ln in lrorlu 1.io11c cndo, c110. a de] r o o-


750

t<

Lf, POJ,fCLINlOO

1tet1 l ro è perfe Lla1\1e11 le i111tocua erl i 11 rlolore. Non (,· , lato tro,·a to t111 a soluto rappor to tra Lernpo <lj elj1nin nz io11e e valori (lj aciclilil cli HCJ liber o. (7e11er aJ111 en le t' " la lo i1ot'llo un 11linor le1n1)() di e lin1i11 az ione iie ll e forn1e t1lcer a live d ell o to1naco efl u11 a i1Htn ciU11a tli eli111ir1 az io u c 11 ei proce si iteo pl a li ci. 11 batteriofago nella cura· delle affezioni acute da stafilococco. Do tl. l\J. L E\·1. - L 'O . b u \1 .. a lo il 1H1 ll erjofago ~o u o llini l rj s ulla li 11el tratla111e nl o cl i 50 casi ù i s uppu raz ioni acttl e l ocalizzate (asces i, fl e1111noni, -é111 tra r i, i11a liti , acl e11ili st1p1)·u rate, etc. ) . Avverte11r.e pra·li ch e JJer o ttenere i 1nìg liori si.1 cce i da 1nle n1 c toc1 0 <li. cura razjon ale.

Pneumotorace da sifilide gommosa del polmone. Do l l. F . FERR XTI . - \ -ic11e riferi lo lln ca o <li , ifil id e del JJ01 1no11e cou1pJi cala co11 u11 ])11euJ11o lorare j)Onlan eo. L 'interesse del ca o è ra ppre ~ e1 11a lo, oltre ch e dalle difficoltà cliag no ti ch:e fir1ch è 11011 j aggi u11ga a11ch e il cr i teri o ex jt1 van li))u , sopra I u l lo dalla es lre111 a r ari l n d ella co111plicazio11 e <'tti l[t lu9 poln1onare ha <la to lt1og·o. Cri pneu r11ol orace sponla11eo si trova r egi ... tra to solo <lue voll e n ell a l etler a lura come co n1plica11za clella lue )J01rn o nare, ed era doYu to alla for1n azio11e cli ascesin1pia11ta t isi J1 el 1)ar ench i1:na po1111 0 11ure. 'el caso riferito , J)Oicl1è una sin1ile eve11ienza ern cl a escluder e, rat1sa del p11eut11o lor nce erario ulli ca111 e11le le lesioni jn <lo lte clnlla sifi li d e.

si

second ari a111 cnte

ecl lita del 30

Prof. !\ . TEnz \ X I .

ITIATZO -

e 5-6 t'l jJTil e 193;3.

Rela:ion e <l

8tl l

Ca rcino1na

<le /l o .. t onia':o. P atol ogia e (; lini ca )>.

I Sey relarii : Proff. L . P1ccm e P.

Società

Medico-Chi1~u1·gica

~1 cco1 JNJ.

di Catania.

, eclul a d c] 1° apri]e 1933. TJre. icl c11le: fJrof. F. 1\ . FoDEHÀ.

Diagnosi e terapia della dacriocistite dei neonati. J>rof. B. ALAJì\ r o. - L 'O. rjchian1a l 'atte11 zio11e ·elci n1edj ci pratici Sltlla n ecessjtà cli u11a e a lla e precoce òi ag110 i <l ell.i l< dacr)oci Ii le clei i1eon a li » (i111 proµrj a n1e1l le r l1ìam a la spesso clacriocis tite ~0 11 ge ni ta), per p r oYYeclere presto ad tuia r azionale ed effi cace t er aJ)ia r l1e seco11do l 'es1)erien za per son ale cle ll 'O. cl eYe co11si lere )11 I11assaggio e pre n1j lura ]Jicruol icl in11a d ella regio11e l acrin1ale accoJJpia ta a n 1ed ira t urn clel sacco congiu11tiYale co11 p o111 a ta a11·o pl ocl1ina ecl argirol o; as lenenclo ... i <la og11i 111 a1to,-rn di so11d agg 10 delle Yi e lacrimali, <liffir ile i1on sen1pre i1111ocua . Ta le n1-etodo porta co. t nn t e n1e11l e a ll a gu arig·io nc òell 'affez]o11c , ed offre il vantag g io <li })O lerc es ere alla portata (l ei n1eclici flratir1 so ll o la c t1i os er Yazion e cart o no prs o 111olti casi <lel ge11cre. Contributo alla conoscenza delle cisti dell 'epiglottide. Prof. P . CAncò. - Le cisti cl ell 'epig·lo tti cle s o110 re la I i varn ert le r are. 1\11rora ]>ii1 rare c111elJ e co11 flin1 e1t io11i µiù g·r o se fli uu a ciUeg ia, sp ec in1me11te poi se occu.pan o l a fo n g·lo so-epig lo lti ca. Nella g r u11<le n1ag·giora11za. dei ca i i trai la cl.i r is ti d a ril e111.ionc, 111 a so110 s tati d esc rilli a11r l1e diver si cn. i di c i ... li ro11 g·e11ile. Il ca. o d e cril lo ci a]J'O. e f' l11di nlo , in rl nl pu11lo di vi$lil clinico ch e unat o-

»

[AN~o XL, 1\'ul\r. 19]

1110-p a tologico, ri g u a rda t1t1a cis Li da ritenzione a larga base, g ro sa q ua11 to u11a p iccola i1oce, della fo sa glo o-epiglotlica, cis ti tlella quale fu escis~ a tu t La lu 1>arele lil)era, d opo di ch e ,-e1111e rauler.izza lo il re ir1 uo . ì\011 s i ebbe riproduzione.

Diverticoli vescicali e schisi sacro· lombari. Prof. F . GRECO. - Comu11ica lre rasj dj cliYerlico li ve cica li i ql1 a li 1101t prese11ta,·a110 alcun o la colo 1)eriferico a l clefl usso dt>ll 'uri11a, e d 'altro ra n lo 110 11 aveva110 i1es una <l elle carat lerislir l1e <lei rlive rU co li couge nil i. 'fulli e Lre i sogg·e t li 1>rese1tla va no u11a rachj chi ... i sacro-lom])are. L 'O. lJn a11closi aitcl1e su osservazio11i di a ltri, crede ch e la 111alfor1nazio11e vertebrale possa provocare d egli s p a 11 1i dell e v ie escr e tri c i age11cto coi ne un o larolo rueccanico e au1ner1t ar1rlo lo sforzo i unzioriale rlella ve ~ r icn . L ·o. en1e l Le J 'ipole i ch e a liYello della schi~i sat·ro-Jomba r e po sa11 0 esistere delle formazio11i legan1e11 tose cicatri ziali ch e co n1pri111ano j} cul rli sacco dural e provocando òist urlJj ft1nzionali delle vi'e l1ri11arie e c re lr ici. Sulla classificazione delle neoplasie epatoceJlulari con • • crrros1. ])o l L. F . l\1uscATELLO. - L'O. s tudia due casi di adeno111i ep a locellula ri in feg·a lo cirrotico ed uno di carcino111a scirroso epatocellulare; prende I 'occasione di rived ere la sistemat jca di qu esti tumori so rferma11cl o i sulla diagnos ti ca differenziale fra g li eder•ti nlultipli e i cnrc i110111i in fegato cir-

r otico.

Contributo allo studio della tubercolosi laringea. E. GrtrPFRTDA. - Dalle su e ricerche I 'O. è in d o t lo ad affermare cl1 <' esis te ur1a tbc. latente del lari r1ge rj ·co11 trabile 11 cl 90 % dei casi di laringi 111acroscopicd11te11 Le sa11e cli 1be. poln1.onari. Queste lesio11j l a ten Ii 0 110 11101 to fre qt1ente111ente localiLza le i11 l'Orrisponden za ct elle sedi linfoidi (iel la1 inge. Da l le ricer ch e d elJ 'O . sembra ris11Jtare pert a11 lo corne il ])acillo tbc. a ltecchisca pii1 o meno precocen1e11 te i11 quasi tutle ie laringi di tbc. polm . : i11 taluni it1dividui però le lesioni asst1mono decorso l a ten le e res tano lu11g·a111ente localizza le in corrisp onde11 za d elle sedi linfoidi . Sulla l>ase di t1e JJrecerl e11 ti ricerche e dei reperti osservalj l 'O. è i11dollo ad a rn ru e t lere ch e il diverso viluppo rlel le uto linfoide laringeo g iuocbi un ruolo i111portante st1I decorso e sull 'att eggiamento r li11 ice delle 1esio11i tbc. del lari11ge. L'amebiasi in chirurgia. Do t t. G . F1 ~ocoH1ARO-A i\rA~Tr.\. - L 'O. dallo stucl io <li al cu11i casi clinici di i11dividui affetti d 'ulcer a ga tri ra, ap1Je11dicil e e contemporaneamente cl 'a111ebiasi ir1testin a le, co11c lt1de cl1e essendo posf;ibili t ali associazioni nello s tesso soggetto, spesso l ;1 s in Lo1n a t olog ia eli11 ica ò e lle affezioni in parol a può indu r re acl errori ding·nostici, specie nei rig uardi tra a tn ebiasi a sindron1 e gastrica ed ulcera gas trica . t...on sig lj a i n tulli i casi sospetti, un esarr1 e a11ch e ripe tu lo d ell e feci perch è coesistendo 1'anle bia i, l a c ura specifica cli es .. a è cli valido ailr Lo alla c ura chirurg ica. Aden on1a di lobo 1ria1nniario acl'e . ori o in soggett o già porl alore rii carcinoma al.la 1nam 1nella ·in i lra e lli /ibron1alosi cis tica papillare a quel la de l r a. I l ~ eg rei ar;o: Pro! . (~ . n1 l\IAcoo.

A. GoRGOl\\E. -


SP.Z l ONB PRATI CA

Società Medico·Chirurgica di P;rvia. ed u la <lel 24 febbraio 19~~:3. Pre id c n le: Prof. A. FERn.\T . Ulteriori ricerche sperimentali sul tracoma. li'. BoRDONARO. - L ·o. i11 una i1uova eric cli ri cercttc i lologicl1 e ulle alleruzio n i ci el 1·c11i Lelio eo n g iunliva le i11 ca i di lraco111a e di ble11orrea clei 11eo 11a li 11011 go11ococcica, ecl in i1td i' idu i a11 i, rico n tern1n quant o lt<l e pres o i11 un ~ u o precede111c la, oro, rile11e11do cl1e il r e perlo d egli <e inclus i » cli HaJbers tacd ler e Provazek non 11a ig nificato s1>ecifi co, 111a è <l a n1e ller i i11 r apporlo con uno s tato irrilalivo ·roui co d e lla con g i1toli a. L ·o., con Li11ua11do le ricer che ball erioloeticl1e .. t1 altri qual lro ca i cli traco111a, op1>orltuH1111 e111 e scelti , è riti cito a coltivare clalJa co11g iu11li' a di tre di e i u11 gerrne ide11 tico a quello ch e egli le o aYe' a polulo i ola re prececlen tem e11 le iu ru i co11sin1ili; di e o e cli a lc:uni ceppi cli bacteri uni gra11 ulo.'\is aYu li d al L\• Ler 111 liluL di Lo ndra e d all 'I tiluto Rocl1felJcr cli Ne,v-Yortk, l'O . on un :1 lunga erie di 1>rove - Lttdia le proprie tà ct1llurali , biochi11lich e e ierologic h e, e clai ri u l lai i o l lent1 U 'ier1e acl affer111ar e l 'ide1l lilà. Coll 'in ocula7jo11 e d el ger1ne 11ella co11g iu11 li ' n cle lla scin1n1ia i1o ra è riu cito a provocar e alcull n l e~ i on e.

Da l con11)l e o <le i dati r acco1ti 1'0. rili e11e di i1 0 11 aver 1>ro' e .. ufficieu I i }Jer e pri1n c r e un g iu di 1. io ui rapporti ra n a li lra iJ bac t eriurn granul osi s ecl il lraco nn\. la I ipemia nelle splenomegalie. :\I. G .\Y\ZZE1'l1. L ·o., dopo aYcr ria tuito i

1>erin1 e11La li , <·Ji nic i e analo1110-palologici cl1 c cleJJO n gon o per u11 ·influenza e er c.: j tata dalla inilzn uJ n1e laboli 1110 cle i li1)oidi , riporla e òiscule i ri ul la Li d elle proprie r icer ch e ul co111 portament o <leJla liperni a e relative frazioni i11 indrom i s1)lc110111egaliche di varia origine e i1alura: i11 n1olt e cli la li forn1 e inorl>oRe e i le iperlipe1nia co11 inocl i ficazion i d e lle ' arie frazioni. Dal con1porlan1en lo <li <rue le <li fro n lc a l la co11lrazion e ple11ica d a ad re nalina ed a Ynri :tllri faltori (grad o di a11 e1ni:i, <>n1 oli sj, condi zioni d cl fegato, ecc. ), l 'O. è ind o Llo n rileHer c ch e la i11iJ za inlervenga, con 1neccani 'S n1 0 u11ror co no~c i u to, n e lJ a regolazione dell 'equi libri o li po id eo dell 'organi mo .

cl a li

Su alcune applicazioni cliniche della reazione ponfoide da istamina. Dott. G. FERHAHJ . - - L 'O. ha u at o in .. variali <'n i Ja reaz ione c u la n ea cla istamina per ,·e lar e e cìi ·ti11guere Je iperhiliruhinemie da le ·io11 e CJ)a li cn o <l n e1noli i . l ' rél c nlcune cl eduzjon i dall a e ecu zione clelJa di azorf'nz ion e ul ponfo i .. ln111in ico e della rea zio n e di Brug" c h . T sa la reazione i tarni 1iiea })e r o serv:.re la cliffu ione in c ircolo dei colori ch e comu ne111cn le ven gono acloi1era I i per l a 111i ura d ella 1néi a di angue. .I'\ . F rESCHJ e L . B r:L·rnAl\tF.TTr. -

Rice r ch e sul clii1nisrr10 cardiaco. r111, Ricerclie cornpa,rali1 e sulla con1 /)0.'\i zi one c11 i rn.i ca delle vari e parl; riel cuore . Il , eg rela.rio: Dott. L 10 1 B1A CHJ.

R. Accademia dei Fisiocritici ili Siena. edu ta clel 24 fel)braio 1933. Prof. Ti . LtrNC B E'rr1, presidente. Prof. G. A. Cn11rRco. - Slu di s11lla circola:ionc /Joln1011are co l t on o-/Jsa tiroscozJio . al't 1i oli . •

751

Contributo allo studio della struttura norn.ale e patologtc1 dell'arteria meningea media. \ . (;1\x~ru.1.i. L 'O. con1u11i ca i prin1i risultali di ri ccrcl1e i tcn1a licl1e cl1 egli ha inj zi at e 11 c 11 · 1~ 1i1uto cli ,\ 11al on1i n P alo log·ica, ltlJa lr111tt1rn 11 or11lal e e sull e al te raz ioni n1orbo e d e lle arterie d e]J(l dura 111 e11i11gr e in p arLj colnr n1odo cl ella 1ne11i11gca i11e<l ia. Co111e ris ultali i11l c rcs~ anli clal la to i1orn1ale, ac1·a 11 Io a fa t li cl1e per ora ri. u l La110 ni e no evidenti, J ·o. c·o n1 u11ica I 'e i le nza allorno a ll n parle pit1 hn s. a dell a 111e11ingea n1 ecli a e al torno all e ve11e C'L1c la fi a11ch egginn o, cii u n a cerln qu ar1 1.il à di con11 c l Li vo n10J lo l as o nel qu ale si vedo110 inol Lo spesso i11fi ltrazioni cfj re ll ul c Jin fociloicfj con qualche poi i 1norfo e qualrhc co.-i n ofil o. J)n l pu11t o di 'i 1<1 palologico l 'O. ha potuto o. er' a re Ja l ti cl i degc110razion c 11111 cj n oi de della n1eclia , .. J)icca ti fe11 on1 e11i d 'i11filtraz io11e calcarea di que. ln Lu11ica r e peribili pec ialn1 ent e i1egli indi,'iclni di età piu ll o lo ava11za1a, infi11e proliferaz io ne c ircoscrilla d ell 'inlin1a. J11 un ca o parlico larn1en Le t ale i)roJiferazione i11ti1nnl e i pre elllAYa n ni 111arcala e con di poizion e particolare g i acch ~ 1 'i J)e i111 e11 lo, lungi da l p rc>sc11 lnrs i ro n1 e ltna pro tru sion e cl el tessut o pro lifer a lo Yer . . o il l un1 e clell 'arteria , . i pingeva ' Pr ~ o In par e te e. terna cl e l Ya . o, q un. i facendo r r11i n n e ll a n1 cdia . c:olor azi one v itale del sislen er l'Oso sott o l ' i11/lue11za cli age nti chimici e

J>o l 1. 1\ . 11?((

ROSTA

. -

fi.'\ici .

Rachianestesia alla percaina. Uo lt . ~IA C L<\ . - L 'O . illu tr~ i ri ·ult nli ottenuti n e ll a clini ca cli ie na ulla rachi a11es lesia alla pert ai11a praticata con la tecnica d el <) narella su 72 int e rven ti gjnecologici. Affe rn 1a ch e g l ' il1 co11Yen ie11t i sono J)iù lievi e l11eno frequenL i di q ueJl i ch e i verifi cano con a1..,. lre o lanze, cl1e i I buo11 cs i lo con l a per caina è qua. i co~ lanle , e che l a dura ta dc ll ·an es lesia "ien ]')ro l ra l la J)er Yari e or e. r.. ·o. fn 11o lare in.olt re <·h.c per la rcgolarjtà d ei 1i~ ult a li e per eYit ar e probnhili jn cjd c nli , è })uona 1 cgoJa pra l i care ini ezio ni prcve11 ti ve cl i scopol an1iun-rr1orCin a e di el'edr i11 u. Basi teoriche e prime ricerche per attuare con urina di donna gravida su trapianti ovarici endo- oculari una reazione biologica della gravidanza. Pro f. PrnrTo. Ra .. audo i ull r ric:er che di Schoc llel e )Jarhec C? "ull e r i<crrhe cli \'e·u111a11, i quali con la taro110 ch e trapian li cli frammenti cli u l ro nell a can1er n n11ler iorc del] 'occl1 io del conig lio 1110. lra110 e \'id e nli n1odificazioni in rapporto al r ir lo e. Lrale, i ·o. 11a })en a lo cli a llt1are una rea1io11 e hiologira dell a g ravid anza con l trin a di donna g rnvi<ln u tra11i an li ovarici e nd o-ocul ari . Atlua lnle nle egli pre. en la d ei co nig]j g iù operati da l :..1npo con 1rapia11ti e1t<lo-oculari, n ei quali pern1 ru1 e vive il trn1) inn lo s ie so. La presen Lf! 11a se111pl it·c n1 en le il valor e cl i u11a no tn provcn tjvn. e d1 1111a ipo tes i <l i l avoro, e l 'O. si ripron1 etl e <li fa re 1illeriori co n1u1lir azioni. Il '~1 nt ag·g i o rl el 1ne lodo , ar el)b e c1uel lo <I i avere a dispo izio11e d eg li n11in1ati cos1 oper al i, n ei qt1ali sa rel>b e· possibile prn t ica re un a reaz io11e a ,.i ion e clire lla, reario11e ch e po trel>1Je e . ere 11rnljca la n1oltiss irn e vol te sul lo . l e.. o anin1 nle, cl a to lo s1)ecia1c n1cccn nj sn10 di ~ " " ovulazion e. Il e[J r elario: Prof. ~ l \7 7.ETTJ.


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JL POLICLJNI CO

[A.t~NO

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO . •

CASISTICA. Poln1onite da aspi1·azione di grassi. .10 1111 \~T . Pierson (Journ . .14m. J11ed. Ass. , 1 o t L. 1932) riporta il caso di un bambino aì q\1ale era no . . tate so111111jnistraLe per i11olte sc i Li1na1l e, gocce di olio a scopo t erapeutico. Dop o qual cl1e tempo· vennero riscontrate setll eiolog·icam ente v-ast e aree di ipofo nesi, sul- · ] e qu<1li i .a_colla Ya110 g ruppi di r,a ntoli, tanto da far sosp ettare una polmonite. I risulta li dell 'esame r.a diolog·ico mio stra rono invece vaste zon e di fibrosi e indirizzaron.o invece ver o il ·s ospetto di tubercolo i poln1on ar e. Durante circa 10 m esi q t1.est o stato di cose r illla ~ e pressocl1è in,ra riato , fin ch è una otite 111eùia con1pli ca ta 1co11 m ast oidite e m ening it e ... lrep tococcic.a p ortò a morte il paziente. .i\.ll '~utop ...ia fu ri11venuto un vast o processo di fibrificazioh e in ambedue i p olmoni , special111e11te va to n el sinistro , ove il processo laciava sca r ...a qua n tità di p.a rcn chirrta norn1,ale. TuLt.o qu esto tessuto conten eva t1n mater iale g· ra ~so clu: dette le rea7. joni dell 'olio di lletroli o. M. ToRRIOLI. 1

L'ascesso poln1onn.re consectttivo alln tonsillectomia. Z. De D\'vor zak (Il Tf alsalva, lug1io 1932) ricl1ia111a I 'atten zion e su ques ta complicazion e elle ~ i ha talvolta dopo I.a t on sill ecto·mia , talYo l.ta erron eam ente interpreta la con1 e polmo11 it e o co11gesti on e p olmonar e e ch e embra r ece11tci11ent e aun1cntata di freqt1en za. I sintomi si n1anifestano gen er.alme11te 8-10 giorni d opo 1'i11ter,re11to e f:or e p er que to , spesso , n on ' 'e11g ono ,colleg·ati i due fatti. TI m eccanism o p er cui si svil11ippa ta] e acc ide11talità è rap1)r esen "k1to ·s econdo .alcuni dal1'a . . p,ir.azione di 1n ateriale infetto , secondo altri cla en1bolism o . In gen er e, si può ritenere che Q·li individui con r ece nti infezioni tonsillari ..... o co11 form e .a·c ute delle vie respiratorie siano ~1oco a datti p er superare felicem ente la tonsillectorni a . ~[a si è ved11to svil11pp arsi l 'a cesso µ0 1111011.a.r e an cl1e in individui in eccellenti con (lizio ni ge11erali , m alg·rado l e p recau zioni pre.. f'. la clili g·en za dell 'esan1 e 1 preYe11tivo e l 'accurata a si . . Lenz..a posto11erat oria . i t r11g"a pr e.. c11t e, a d og ni modo , cl1e la to nsill ec lo111in deve es~ eTe ri111anda ta in ogni caso cli rr1alattia ac11t.a o Sl1bacuta delle vie re~ p i ratori c; per pre,renire l 'assorbimento del 1natc ri alr $e llir o . son o J1ecessarie : r)re1:>arazione dr l n1alato ,a11 'o-i.1er azione, celerità dell 'intervo 11Lo, aspirazio ne del san gu e e delle secr ezioni , 1l1.ini1no di an este ia. L 'ascc . . so l)Ol111011are è n1c no fr ec1ue11te c1t1ando la t o11sill ect on1ia è i1r a li ca tn 11\ nn estesia locale, r l1e in g·en er e no11 in(lcboli scc il riflesso della to~se . I./ a .. ces o poln1on aTe ~ sen1pr e u11 'f\ ffezion e .g-raYe, ron 1profrn o~i ri ~erYa ta (111ortalil à 20-50

i)er cento), per cui tale complicazione della LonsiJlectomia, per quanto rara, va con ogni cura evitata . La mortalità potrebbe diminuire se l 'esame radiologico ed il trattamento bronco copico ' renissero attuati alla comparsa clei primi si111,omi . fil.

Pneumotorace spontaneo bilaterale recidiv,1nte. Trattandosi di malattia 1 ara è interessante il caso descritto dal Durez (Le So,alpel, n . 23, 85° anno). Un tre11ta cinquenne si porta a co11st1Jt.are il medico perchè insidiosamente è stato colpito da oppressione, da una diecina di gior11i,. di dispnea , senza dol ore alcuno . :Non to~­ se, non espettora , non ha f ebbre, nè sembra ch e abbia fatto alcuno sforzo. Obiettivan1e11te timpanismo all 'emitorace destro con silenzio respiratorio. Radiograficamiente pneumotorace spontar.teo destro , completo . Dopo quindici giorni comparsa di liquido ch e ricopre la cu·p ola diaframmati ca : non febbre. Dopo sette settimane il polmone si è riespanso normalm ente. L'esame clinico dop-0 la scomparsa del1'idropneumotorace non fa notare anon1alie respiratoTie nei due campi polmonari e la. r e diog·rafia mostra un pol1non e perfetto . Neg·ativa costantemente la ricer ca del bacillo di J(och e le r eazioni al} 'antigene tubercolare di Besr edka. A distanza di due, an11i , identica sintoma to~ logia però a si11istra, ed alla radiografia si co11~ stata un pn eumotorace sinistro completo. Riassorbime nto in qt1attro ~ettiman e sen za forn1a~ zi:one di liquido. 1Dopo sei m esi, n11ovo J>neumotorace spontar1eo a destra, con ri.assorbimento in sei setti n1ane, senza formazion e di 1iquido. Dopo altri • nove mesi , nuovo pneu1notorace &pontaneo a si11istra con riassorb imento in quattro setti ~ mane Tre m esi dopo, nuovo pneum,otorace spontaneo a destra , riassorl)ito in sette settimane, con forn1azion e, ·n ella t er za setti1r1ana. di li<.Jui~ do n el fon do pleurico . In tre anni e mezzo dunque, questo pazien te l1a a vuto a cinque riprese un pneumotorace s pontaneo, alternati,ra111 enle a destra ed a ini~ tra. Non si tratta di pneumotorace da sforzo in un m ala to ch e d'altra ;parte e_ercita una 1irofession e sedentaria (è impiegato), n è si può .. I abili re un r a1Jporto con uno sforzo psichico; i1è si è rr1ostrata inia.i alcu11a immagine polmonare patologica. Ciascun caso di pneun1otorace pontaneo , pone sempre il probl ema della ~)a­ togenesi di u11a cosi curi.osa affezione , ma in questq caso i1on pu ò non pen sarsi ad una malforn1azion€ ~natomica rleì J)O]moni . 1

MoNTELEONE .

I denti (lei tubercolotici. Da R obin in poi i a sic11ra ch e la tube rcolo .. i eYolt1tiYa i a ~o cia a den1i11eralizzazion e e>


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Nu~r

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SEZIONE PRATICA

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clopo IF e ~rier , si aggiu11ge c h e i tubercolosi Quindi: trattan1ento locale , 111a a llo s tesso l1.a~1no. dei denti cattivi, perch è sono dei decalten1po, ricer car e le cau e e fare. di con eguenc tf1cat1; . nesEuno, fino a questi ultimi anni za, il tratt an1ento gen er ale. fil. o "ava discutere tali proposizioni perchè e ~ sembravano dover essere vere. ' TERAPIA. ~osì. A.n?rea Breton (Gaz. d. H op., 7 gen.n aio 193~) in1z1a una sua brillante rivista generale ' Trattamento delle settice1nie con le iniezioni endo· venose di alcool. su!l arg<?mento, e dopo una rapida ras eana biI ~uoni ri.sultat.i o ltenuti co11 l 'in1piego terabl1_ografica, passa a dirci i risultati di ~na inp~ut1co dell. alcool p er via endovenosa n ei casi cl~1.esta. da lui p~rs?nalmente condotta, per stab1l1re 1 rapporti intercorrenti tra tubercolosi <l1 suppurazione bron co -pol1nonare 11a11no i11dotto a studiar«~ l 'effetto dell 'al cooi nel trattae dentatura. 1ue nto de lle settice111ie. In breve: i tisiologi si rifiutano , quasi co.nec0ndo M. Hamburger e C uérin (Presse cordemen te di accettare come. reali le relazioni descritte da IFerrier, tra tubercolosi d ecal- 1'1.ed., 8 marzo 1933) le iniez ioni endoven osf' cifi~ioni dell 'organismo e cari e dentale. dt alcool sono indica te ola i1elle forme seTrent an?i fa , nessuno dubitava d ella frequen- ver-e . di infezione gene!"ale e qua11do tutte le abitua li_ cure sono rima le en za ri ultato. La la ecceziona lmente grande d ella carie 11ei tutecnica è semplice. La diluizione abitualmenbercolosi, oggi pochi ammettono che la carie te : celta è d el 33 ~~ ; la quantità è variabile e di cui può soffrire anche un ammalato di tu: 0 "~1lla d a alcuni centi111etri c ubi a 200 cc. P er bercolosi, abbia qua lch e relazione co11 I 'infecvttar e . la coagulazione d el san g ue 11ella sirinz io~e tuber colare. La tubercolosi tutt ' al più faga, bisogna guardarsi d all 'a 1)irar e . In oani ' or1sce, com e qualsiasi altra malattia c ronica m odo ,. ~ buona pra tica pa raffi narc prima 1·~o-o cachettizzante, I ' insorgere della carie abba ·- e la. s1r1nga. R necessario iJ1ieLL.ar e le11ta n1ente. ando il to110 vitale e la resistenza organica di t1b1to il malato accusa un d olor e lun0o'o la tutto l'organismo. Q11esto soltanto , secondo vena , e sp esso localizza questa se11sazi on e verso l 'A., potrebbe ritenersi sicuramente e clefiniti- la spalla; il dolore però, per pe110 o ch e sia vamente provato. ~{ . CoPPO. scompar e dopo qua lci1e istante. Le altre n1ani~ festazioni (r ossore d ella faccia udori euforia L'epistassi come malattia. ' solo e' si i11iet-' l a I ora anch e so11no), con1paiono ta t111a do e mas i va di a lcool . . ~econdo F. Bo lo t (rif. in J0urn. des prahiGli accid en ti sono di due ordin i : il d olore ciens, 7 gennaio 1933) l 'epistassi non proviene cl1e n el 5 % dei ca ... i dai turbinati; essa è pro- -e . la trombosi. i è g·ià detto del do lor€ immedot.ta nella macchia vascolare nell '85 % dei cl1ato, ma esso può persi lere, es ere tardivo casi , nel 5 % sul pavimento delle fosse nasali e durare uno o due giorni. La trombosi n on l).ro.v?~a ~lcun ~n~onveni~nLe, eccetto l ' im·p ose nell 'altro 5 % a lla parte posteriore del setto. tb1l1ta d1 ser'\rirs1 ulter1orn1ente i)er le inieL 'epistassi si manifesta con la stessa freque11za nell'uomo ch e n ella donna ' occasionata , in zio11i d ella vena 111a la ta. . E di buona r egola applicar e qtiesta 111edicaun caso da disturbi epatici , nell'altro da di·turbi cardio-vascolari. È più fre quente prima z1on e al momento d el brivido. I due elementi <lei 25 anni e d opo i 40. La si riscontra sopra- di controllo ch e permetto110 di seg·uirne il ritutto n egli alcoolisti (60 % d ei casi) come an- . ult~t? so~o : la febbr e cl1e, in g enerale, cad e cl1e in certe diatesi (artritismo) che vi pre<li- 1:n l1s14 e I emocultu ra, ch e divien e negativa. ~i posson o i1nmaginare n u1ner o"" e i potesi p er S}Jongono; tale predisposizione può essere erespiegare le proprietà favorevoli del] ·alcool: pod itaria o consecutiva a tare acquisite. tere battericida, potere di esaltazione dei 1nezzj L 'epis tassi grave n on è un semplice sintoma, difensivi dell 'organis1110 , affinità dell alcool 1na è una ver a u1alatLia, u11 'entità morbosa che per i tessuti. Gli A . segnalano la proprietà ~i jnnesta sopra un'affezion e causale ed evolve linfagoga d ell 'alcool come un elemento che ·ciclicame11te per proprio conto , con una sin - non può essere estra11eo alla st1a azione fa,rotomatologia e delle particolarità rilevabili a lr evole n ella lotta contro le setticemie. 1'esame di labor atorio. La sindrome emorra~'alcool merita, in con clusione , ui1 posto di g ica dell'epistassi avrebbe molte connessioni ])rimo piano IJer combattere una setticemia con la sindrome emogenica e la diatesi artri- g·r.ave, qualunque sia il germe isolato, purchè lj ca . sia u sato in tempo, prima però della comparsa L 'epistassi è spesso scatenata da un 'a.ffezionc dei segni di g rave deficit organi co. O'enerale oau sale ch e provoca disturbi n euroC. Tosc.~No. ~rr.. orali e particolarmen·t e dalla d eficien za epaLa terapia jotlica del raffreddore. J Jca, di cui una d elle manifestazioni principali L. Haymann (~1 ii ncJi. 11ied. vVocher:is ., 19 t' il disturbo d ella crasi san g uign a. Ma inter' en gono - ed importanti - d~i fenomeni car- ago lo 1932) h a ottenuto sui primi tempi ch e dio-vascolari associa ti spesso a disturbi n euro- ha applicato tale terapia dei buoni risultati: il 25 '}~ dei pazienti r eag-i va abbastanza bene. il u1norali e san a uigni. 1

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IL P OLl CLl.Xl CU >)

iJ 43 % j)er i1ulla. La ·oJuzione l 1 ~a l a è s lala la ·eguente : jodio puro t<Y. 10; joduro di i10 L a~ io g. l ; acqu a dist. g. l U. (~011 l 'a11<lar del ten1·p o , però, l 'oLLi111i 1110 s i è pi ull o~ l o li111i ta to, face ndo: i .. lra<la iJ con ce tt o cl1 e 'i so110 i11di,ridui a c ui lo jo<l io fa be11c, r11 cnlre agi ce .p oco o pu11to in aJt.ri . t\n cJ1 c 1' uso lJro fila Ltico di que ta ~o luzi o11 e jocl ojodura la a i prin1i accenni del raffreddore in J)er.:ono -J1e i v~nno parlico l.a r1nente og·gelte ' 'iene an la La 111olto cla taluni , ma è diffi c il e il climo: Lrare cl1e, in i11ancanza di tale lera1)ia il ra frreddore llOll si sar ebbe sviluppalo. l\r1nlogl1c o en ·azioni posso110 far · i per Ja l'arin g·iLc. 1Di fronte alle os er vazioni di Fin] r 11c og11i a ngina fo lli colare e lacun ar e vien e o- uarila i11 :2-3 giorni con que La terapia, cJ;e C\' i Lerebl)c a11cJ1e OO'ni con1pli ·azione , 1'A. ri 111a11c ce LLi co. 'Cn effetto di ral gen ere arehlle L1 opJJO bello ... e fo ~ se reale. · ftl . :Jo

% co:ì così ,

Gli effetti della cura autiparu 8itaria nell'acne rosacea . Per crua11l o ia stata orinai da va ri an11i di-

11t1os lrala la prese11za co.. , ta11te di i1u111 c r·o~ i De11 1odex folli c uloru111 i1elle pu t.ole di acn e rosacea , 1nolli a ut ori continua110 a11cora a i1c garc cl1e a detli l)ar a .. si.ti sia do' ul a questa fo r111 a 111orl>o ·a, a f fer111a11do cl1e il De1uodex è t111 ospile a bilua le della pell e. a11 cJte qua11tlo la jJelle ... Le...... a i1 on è a ffetta da a lcu11 llr oce!"lso 111o rboso. yre ~ e 'i\.. P. Anderson (J oiLrnal 11ni. 1\1ed. A ssoc. -1 111ar zo 1033) ria~s un1 0 11 0 le loro oser\'azioni r li.11i ch e su 77 ca i di arne r osacea. I11 luLLi qu e.. ti 1)azie11ti le J)U!:'to le l1ann o cosla11Le n1en le di i11 o~ trat o la presenza di 11u111cro·i.. , i r11i Den1odex. olLOJ)OS li qu e ti i11alali a lle ure. co11 le co1nuni po1nate anti1)arassit.arie (pomata anti~cabJ) i c a , ung uento da11e ~ e), e ab·iluatili a Jl ' uso ge1t ero~o del apone (1'acr1e rosacea si T11a11ife... la di l>r efer enza t1el esso fem11lini] e r l1 e u a J>Oco i I sa1)011e per t enia cli rovi11ar i la pelle) si è 'i. lo ur1 rapido e costante r11igliora1ncnto della intor11atologia i11orbosa , e u11a ronlc1nporanea 110Le' oli, i111a dimi11uzio11e d ei De111odex. Per c1uesti fatti . gli autori s i rileng·ono a ut orizzali 11cl ·o ·Lenere la 11alura J >a ra~s il a ri a della n1a la llia. l\1. PoN. 1

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Sulla roentgenterapia della meningite tu bcrcolare. Se ne occu pa A. ~!oggi (Riv. rii Clin.. l' ediatrica, feJJi}) raio 1933) . Z. ' ' · Boka., .parl cnd o da] Jlrin ci I>io e11 e n ella 111e11i11 o·ite Lubercolar e non '. Lan to la lnalattia tt1berco la rr ge11eral e, q uar1 Lo la lcs ioue endocranica (jnfia111rr1a7.ionc e au-

1nc11to di j)res ·ione) che porta a 111 orle l 'a1nr11alal o, l1 n rropo to l 'a1)J)]icazione dell a rocnt rrent era pi H pro fonda , i.nter,re nen do 1)r ccoren1 c11 te e co n clo~i 1110 Ito forti. : in n1 Pdia 162 l '' .. 4 M . , co n l'illri di 0 ,25 di zinco e di 2-=~ 11l1n . di allu1nini o, 1:30-200 Pt. , con 3-i c111 . di di~tanza fnc·ale.

Eg·li ri1Jorta 5 ca:::i di ~r . 1'. cli11ican1e11te e b~' tleriologican1e11 Le arcerlati e trattati in tal 111odo. Le ap1Jlicazio11i 'ei1i' a110 fatte a gior11i a l terni o ucce i i, co11 ca1111Jo di irradiazio11e a Il 'occipite, alla 11uca e a lle reg ioni parietali; le a.pplicazioni . , 0110 La te da tre a cinque l'er og11i ca ~o . I1l tull i e cinque i casi egli ho ol ie11uto ]a guarigio11e i11 u11 I e111 j)O oscilla11te ira 13 e 30 gior11i dal! 'ini zio della i11alaLtia. L 'A. ha e perir11 011Lalo i) 11 1etodo di Bokay i11 3 casi , con risuJt..RLo n ega tivo. Le applicazioni, uon solo no11 l1anr10 j)Orlato alla guarigione, i11a non 11an110 dato il 11ti11i111 0 effetto ancl1 e lransilorio , r1on il i11i11in1 0 rallentamento i1el decorso fatale dell a n1 a latl ia; a11zi in un ca ~o .. i ebbe l 'in11)ressionc che i I (lecor -o venisse a1·celerato. C. TosCANO. Morruato di sodio nella cura delle Tene varicose.

La prima inlroduzione a ~co110 tro!11bosa11 le di o ta11ze chi1nic li e nei 'asi anguigni fLl fat . ta dal l )ravaz n el 1 ·51 colle i11i ezioni di t l'"·! ruro di fen ·o n egli a neuri. 11ti. Più r ec;e11terrteu.te 11u111ero-e sosta11ze fu ro110 i11 Lrodotte ;n elle vene per curare le varici . Il morruato di sodio, cl1e fu u&ato p&r i1 1Jri1t1a volla 11el 1930 alla clinica l\fayo, i>re.;én ta, ~e.condo F. L. Sn1ilh (The .Toiir11. o/ th<> /lr> ~eric . 1\f edic . . :4 ssoc., 10 dice111bre 1 ~~12) notev;:,li vantaggi suJle soluzioni di r l1i11i110 e di de8tro. io. La -oluzione da ado]Jerare 'a dal 3 al b %, in c1uantiLà da 2.. 6 cc. per i11i ezi.011e (eccezionaln1ente i può adOJ)Crare u11a soluzione al 10 %). I~ ' . j1a falto J) ÌÙ di -!OtJU i11iezioni e soltanto in 3 casi ebl1e n todica reaz ion ~ locale, per cui egli consiglia questa o]uzione con1 e la migliore. R. LDSENA. Effetti dell'aci<lo acetii. nlicilico.

A sp·irina e acicLo rtcetilsa.licilicoi. -

~1enlre

] 'aspiri11a è acido aceli lsn licili co , non tutto l 'a cido acetilsalicili co può essere designato co111e aspirina , nom e-n1archio d~o _it~to ed ai):,,. l)artenente alla (~ a~a Bayer . Qu1nd1 il nome ~1 a J)Ìri11.a.. da i1oi u:;a lo ii ell 'indice per n1ater1e del fase. 9 allo .. copo di re11der e più faciln1ent e compren.., ibil e e più rapida la d~signazio~~· ,.a corretto r on1e ci è ~ l ato fatto r1le·yare. (,1ò ' sarà aradito al Ja <: 0111pagnia Farn1aceutica Co-fa S. A., Conce ~i on a ria della Ba~· e r. n1e11-tre re tia1110 lu i11 ga Li per la cura scru1Jolosa con ClJ i il no .. tro g ior11al e \·ien e letto, a11cl1e n ell 'indice.

SEMEIC>TICA. Un nuovo inetodo per la deter111inazione del ten1po di coagulazione del sangue. Se ne occupa Golln o\\r (Zbl. inn . 'A / ed. , I~ gennaio 1933). La deLcr111inazione d~l tempo d1

coa oa-ulazione del , anno·ue l1a note,~o]e m1portanza 1. . tra le ,rarie ricercl1e clinicl1e. e n10 t1. sono i m e" . todi ch e si u ano a tale .. ropo, tutti pero pa s1])i]i di critich e nun1 erose , . J1ecia ln1 ente per que l


755

Sl • /IONB PHATlCA

L'he riu:uarùa la (li' e r~ità dell e 1·oncli1io11i in ,·u i 'vi eIle a lro ,ars i il saJl <rt1e rispetto alle rond11ioni fi:-.iolog icl1 e, e "-011ra tlt1llo r)e r la grande })a tt e cl1e è la ~c iala qt1a ·i ... e1l1pr al fa ttor e soggetti' o di a pJ>rezza111en tu. Tali i11co11' en ie11ti cerca in 11a1te di elin1i11arc un 111 elodo prOJ)O lo o r1r1 a i da tenlpo da .Jen-o ro'' e . . nl quale si basa un p ie·< olo a p1)arecc l1io pos to a~$aÌ di recente i11 cc>n1n1err io. Tal e a ppnrccc 11 io per1r1ett e di e cg uire Ja d clcrn1in at.ione all a lei n J1era l ura dcl r<) rjlO de ll 'i11dividuo in c. . a111e; l ' i1)izio della coa.gu Jazio11e r r e "'O a.:sa i evide11te CO Jl Ull 'ell1plicc arti fìc io di l(\c ni ca e la d etern1in azio11e d ll n fì11 c della coag·ulaz io11e e del tu t Lo i11d i pendente dall 'ap1])fCi'7.H t11 enl o dello ~1 1 e ri111 e1 1lalo rc, :l\e11dosi fl ~a Jl (' l t1l on 1e11 Lo i11 <'ll i la colon11 a di 'a11g ue è rc~a Laut o so fj cJa da resi... tcrc ~e n zH defor1l1ar. i aù u nn · preti~ioue rra. !'O ~ a clel r t ll i na1

ta e co~lant e. Per 111el10 di tale UJ)j>are ·chio una n1in in1a quan tità di ~anguc è f-u ffi ciente r>er 1'c:-;a111c p ' O])t:.

MEDICINA SCIENTIFICA. Sulla natura <lelln u1nlattia di Ray11nu'1. li . 1~el ·i cl1 e e I~ . F o11tni11 e tLa Presse ~I St/. , u. 102 , 932) rilo rn a110 .. t1ll' aro·orJ1cnl o; (· l 1ri ·1 ga11Cl're11a a n o- i o~ pa , li ra pura1n e11Le va::,on1o t1 ic · où è esprPs~ i oue di u11a a rt erit e~ (.;}i .\ .\ . ri ro rda110 co111e i11enlre il l ~P~ 111t1<l Je a'e'a <la to un 'oriai11e 'a='o111otri ce, \.ut 'H i t ece11Li la fa11110 ~e co 11d a ri a ad una artcriolitc pcril erira ob lit era nt e, e c iò in })ase a ll e aì lerJ1 i•)t1 i 'ascola ri ri. conlra le su 111a leriale d ·a111pu la1io11 e. Per ]oro <tticsli refcrt i 11on l1anno \<Jlorc (. ...,_ :--er1do. i a' uli su 111a leria le rl1 olto a'a ri a to (\d i 11 ga11grena a'a nza la; lo ludio o. . cillo111e tri co di 'ari ca, i li dicl1iara fautori dell 'a11Lica Leo ri a della 11euros i ' a ·oco trilti,,a, e della inn crvaz.1one p eriferica auto1101na dei vasi . La va . O<'O~lr i z i o n e rifl cs~ a a l caldo ed al freddo s i 11rodt1 cc 11n:·1u alm e1lte a11cl1 e do110 .. ezion e del n1 j cloll o, o dei 11ervi ·pi11ali o dei nervi in1pa l.i i , ~pie~ando rµerr hè gli 01)era li per i11orbo di ){. a11cl1e d OJ)O eslese sin11>alicec to1n ie, r e tana . c11~ ibiJi all 'azio11c de] freddo. Ritengono quincli cl1e 11el R. la neurosi 11a sede periferica, arlC'riolare, co11le indi ca la ca1)illaro co pia, e CJUÌlldi Je opera1 ioni ·u] si111 µalico ganali arc e i1rriarleri o. o i>os ·0110 111i a ]i orare n1a no11 guarire la ~ i11dro111 e . R. GR.t\S o.

POSTA 'DEGLI ABBONATI. Al dott . G. Prce,s enti, da Vicopisano : [l Congresso n1 edico-peda,g ogico di Mi lano (1930) è stato tenuto ciOtto g li aus1)ici dell 'U ffi cio di Igiene di quella citt~. Provi a ri volgersi a l j) l'Of. C. . Ragazzi, C:apo di qL1ell ' l 1fTI cio, od al l)rof. 1\lberti11i , ch e Yi è Capo del er' i1,io i11edico-scolasti co. fil .

· VARIA _ Le t·acoltà umane sconosci11te. Il cc <:on1 ité de la Ligue d e l 'e11seigne111e11i n htt ten ut o a Tou rf:., il 22 dicerr1})re. una .. edu ta tt Il a quale il dot l . .lacc1 ues ~Iét adj er f ce un a co nferenla ·ul tenia: cc Le facoJlà u111a11e ·corio"c iule ». Egli rico rd ò le o. ~ e r, azi oni u l cosi tlett o n1agne ti ·1110 a11in1a lc, sul la tele1)atia, . u I la raJ)do111a11zia . Sian10 di fron le a falli che auto ri zza110 la do111an da : e... i Lo n o nc ll ' uon10 dell e fa coltà ~ro1 1 o:r iut e o 111eg li.o poco ro 11 o~l· iul c e disci1il inabili ~1 Con' i e11e fare dell e rircrcl1 c al rig uardo, poi' h è dobbia1110 1)res11111ere cl1 e il ca ni po dello ... e n o~ciu t o i11 lutti i ra111i dell o ~ c i}) i] e è ancora i111111e11so. Difatti le co pert e .: i ~o no us~ ~ecru i Le con ri t1110 accr Jera to e ::-e ne con 11liono 111cessa 11len1e11te. L 'oratore 11a rile, a lo cl1e a lcun e "'COJ)erLe r ee enti , arebbero ;-;tal e i1l11)re edibili e, anzi, sar ebbero pa r e del tutt o as ~urde a , cie n ziati di lltt &ecolo cor .. o e an che tiiù 11rossi 1l1i a noi. C:o ì la radio; così i raggi È dunqu e j}OS. i.b ile r h c i-; i ri e, ra a ::;coprire anc }1e 11uove fa ~o]tà l)~ i c hi c 11 e ed a do11tin arle . ( « \11n. d 'Ig. n all eo-a to al n. 3, 111 arzo 1933).

Alluminio e salute. ."' u qt1e lo argo rn en lo è richiar11ata 1'alteni'Ì<Jne in u11 url itolo r diloriale in 1' ll e Brif. Jfecl. Jc,u rn . del 1 i11arzo 1H:33. L ' J ~ tituto ~lellon per rirercl1e indu triali l1a ded icato un 11un1ero del ~uo boll ettino a quc la qt1e Lio11 e tratta11do del1'azione degli ali1n en ti , del m ateriale bi ologico e delle . ostanze chin1iche sull 'all umillio, degli a l)Ct Li fi . iolog1ci e farn1aco logici e dei p rob]eTl ll 111 ecli ci inerenti a ll ' uso di utensili in allt1. . n11n 10. l)er quanto r ig uarda i l contenuto di a Jlu111ini o 11 ei vegetali e t1elle frutta, da ricer cl1e di Wi11ter e -Bird e di Berlrar1d e I...e ,, . ri .. t1 lt a ch e le ca rote r o11tengo110 22 ])a rti J er i11ilione di a llun1inio. L 'allu111ini o è certa111enle contenuto in tl1ll e le ,-erd11re ro 111u11i . L'allt1n1i11i o. pe r qt1ello clic rig11arda la to~ ­ icit à. ~ 'erta111e11te i11nocu o con1 e jl ferro.

R.

LusEN.\.

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. A. ro

EGA. La veJocità ili i }1 ri111a e dopo il

ecli111cnt az ion c d ei glo])uli snlas o in vnri . Ia.I i inor-

bosi ed in rapporto Dd alc un,o co1Hlizio ni fi sicochin1ic' be d el sa11g uc . ·- Fh 1ll . cicn zc l\fcd ich e,

Bolocrn n, 1932. C.

OHTAL r.

L'eu11t1 co idi ~ 1n o .

-

1'ip. Failli , Roma,

1932 . El Lra1arn e11to quirnrg ico ciel ca11cer dél r er to. - Tip. L1ri:-ite1 ,""nragoza, 1932. ({ . e 1\ . , - \ CC \R EZZA. Parn~i tologia rl in ica clcl pa-lttdi. n10 pernicioso. -- Bueno t\ire... , 1932.

V.

Pr-:11tN .\ Rr .


.756

C(

IL POLICLINICO

»

[ANNO XL, Nuàr. 19]

POLITICA SANITARIA. E GIURISPRUDENZA.<*) CONTROVERSIE GIURIDICHE

.prt"' l'eren za e 111otlifi ca la g raduatoria di ineri to , i11dica11d o il m oti' o . f ) F a. i11f111e, una rclazio11e riassunli,-a del procedil11en to e d el gi tt(lizio, la quale completa i i11goli ve rbali. Qt1es t i ono in og'I1i caso n ece5sa ri e d-evo110 riprodurre g·li atti co111p iuti. È forma , è ' 'e·r o: 111a è c1ualche cosa. U 11 rio rdi t1a1ne11t.o è 11ece sar io; esporren\0 1 i11 altra oc ca'" ion e, i l ri ultato delle nostre e:::;perienze, le 4. ua li , pur controllate da u11 o~ ­ serva t orio g iuridico, 11011 sono trascurabili . Attra-ver o ta11ti verbali , esaminati in questi ultimi anni , abbia1110 vi to ch e il procedimento dei concorsi si svolge co11 e cce s~ i,ra libertà di forme e di criteri e pratican1ente è n1ezzo no11 idoneo allo covo. La 11on1in a diretta espone almen o la r espon 5abilità d ell 'amn1inistratore! Il concorso è certament e il 111ezzo migliore di selezion e, 1>urch è sia l>erò ben condotto e, al111e110, b en r eg·o la to. Se i10, erve soltanto a d ar111t1llare la r es1)011 ·a bilità della scelta.

IV. • I verbali delle commissioni giudicatrici dei concorsi. Generalmente la validità d el risulta to di u11 con cor so dipende. .. dalla formazio11e dej verbal i e dalla r elazione conclusiva. Essenùo am1niesso oltanto i l controllo di legittimitd, per violazione di legge ed eccesso d i ·potere, e non essendo certamente }Jossibile Ull g iticl izi o di r evisione in sede giurisllizionale, l1a 1nol la in1porta11za l<t forma. Purtroppo gli annt1llamenti ono frequenti , per , -izio del procednnento. E a n1inererr10 comp iutan1ente questo d elicati.. , simo e difficile argomento . ch e è s tato oggetto di a cute osservazioni da altro punto di vi sta, in ques to periodico. Vogliamo ora segnalare alcun e reg·ole, risul'f.anti dalla giurispr11den za del Consig lio di ' La to. a) L a Con1missione può invitar e i co11 corr enti a re.g··olarizz.are atti , in sufficienti p er il RISPOSTE A QUESITI PER QUESTIONI DI MASSIMA. bollo o n on legal izzati. b) Qualora sia richiest o un d eter1ninato 27° D ottor .-!. . L . -~ La ind ennità p er mezzi d i doc11m·e nto per accertare una condizione, un Lrasp orto è at tribuita dal Con1ur1e in rapporto agli requisito al fi11e de11 ·a1nmissione, il con cor - obblighi normali della co~dotta, cioè alla assir ente non .può esser e escluso e, p ur non e - s lenza g r a tl1ita ~ i pove ri , sal va diversa disposiziosend·o ~tato esibito il documento formale l1r e11e dcl capitol a to scrilto , la condizione o il r equi ito risulti d n Il inedico condollo è Le11uto a })r estare assiste11atti e quiva lenti ; è n eces ari.a , in somma , ]a za agli abbienti per corrispe ttiYi risultati dalle prova di un fatto , di un titolo. di u n o stato, s peciali tab el1e appruYa LP ò a l Prefetto, sentito il ma non è indispen sabile cl1e i] mezzo di pro - Con sialio Provinciale anitario . Egli deve, quinva sia soltanto quello indicat o nell'av,1 i..,o d e] òi, attenersi :ille tariffe p er l a Cltra agli abbien l i. co11cor "o. I'urchè, si intende, la diver sa dimoLa riduzione del 12 '% è s tata s tabilita in r apporto s trazion e for1nale assicuri con equivalente cer allo stipen<lio e, quindj , 1101t e' applicabile ai co111t ezza . Così , per es. , nel caso della iscri zione p e11 si dovuti dag·li ahbie ul i i11 b ase alle tariffe 11011'.alb o, d el titolo professi onale , clella c il tn- già approva te dal l) re te tlo, i11 qt1a11 lo n on sia r10 rlinunza italiana ecc. state modificat e. e) Le Commissioni, prima di p r oced er e 28° Dotlar G. B. S . -- Il corrispPllivo di L. 5 per nJl' esan1e d ei titoli , devon o stabilire. in ogni ·caso·, criteri direttivii della valutazione , divi - ogni p over o eo111p rcso u r l I .Plen co oltre u11 certo Ji1nite , è p arte dello s t i}JCLtd io, e . quindi, è sogd endo i titoli in cat egorie e a ttribuen do. preferibiln1e11te. a ciascuna di e ..... e t1 11 'alore getto, come que · to, alla riduzione del 12 %. . -on vi è dispo · i zio ne ~i i legge ch e, indipende11astratto mediante indici numerici . D evon o poj e lencare tutti i titoli per valutarli l raggruppan - t emente dallo e1e11co dei poveri, obblighi il m edico doli, in rapporto alle categorie corri ponde11ti . condotto a prestar e assis te11za g r atuita ai figli ild) L 'appr ezramento di eia cun gruppo deve legittimi . Se poveri, deYono essere compresi n el esser e espresso con ' 'oti . La dis tinzione dei ti- 1 'elen co e quinòi llevo110 esser e consider ati agli t oli, la formazione delle categorie e la distrieffetti del trattan1e11to economico proporzionato al buzione a stratta d ei voti , d eve esser e fatta con 11umero delle persone a venti cliritto a11 ·assis le11zu criterio prud.ente, in r elazione allo sc·opo d el gratuita. con corso, ed evitandd · sproporzioni. Conviene considerare poche categ orie: due, tre al mas N B. - Ai quesiti dP-gli abbon.ati si r isp orid.e, simo. Generalm.ente : titoli di carrier a e attiin ogni caso, diretta1nente , per letter a. I qu_esiti vità profe ionale · titoli di studio. devono essere inviati, in busta, accompagnati dal e) Accertato il v.alore, come è 1pos ibile in francobollo p er la risposta e sempre indirizzati im questa d elicatissima funzione , la Comn1issione ..oersonalmente alla R.edazione del « Policlinico » • via Sistina 14 , Roma. forma la c . d. graduatoria di m erito. A parità L<~ risposte ai quesiti ch e 1iori richiedono esan1e di co11d izioni . esamina i titoli di benenLerenza di tllti o sp eciali indagin i , sono gratuite. militare, d em ografica ecc. . c ioè le cau se di

e•) La pre

ente rubrica è affidata all'a.VT.

G toVANNl SELVAGGI

eserce nte in Cf\..IS6azio ne, c-0ns. legR.le del n ostro periodioo


f•.\NNO XL, NuM. 19]

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SEZIONE PRATICA

.NELLA VITA PROFESSIONALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI

~e i rig uardi d elle malattie indennizzabili non si.

vuol l asciare nei sing oli casi al g iudizio delle Il regolamento ltlle a sicurazioni per le malattie p arti l a loro d et erminazion e ; p er ciò di fronte alla formulazione g en erica adottat a d alle tabelle alleprofessionali. ga le al R. D. i stitutivo dell 'assicurazione, con la. Co1ne abbiamo annunziato, presso il ~Iinistero frase « intossi cazi one (d a piombo, n1er curio, fodelle Corporazioni si è riunita la Corporazion e s foro, bian co, ecc.) con le con segu en ze dirette dii dell 'indus tria, presieduta da S. E. Biag i. I ale intossicazione » si sono precisa te in un'altra. Tra gli argomenti posti all 'ordine d el gior110 tabella annessa al regolamen I o, le forme c]inich~ e di cui la Corporazione ha iniziato l'esame , è il ch e si riconoscono ufficialm er1 te con1 e ri sarcibiliregolamento p er l 'a sicurazione obblig atoria con La invalidità pr~sum eva la m al atti a precedentetro le malatti e profe5sionali . 111en te indennizzata . La ques tion e d el maggior I principii fissati in materia dal d ecr eto la cui terr1po clinico p er diagn os ticar e l a. m al attia pro: attuazione preved er à il regol am ento in discu s io fe .. ionale ed i r ela tivi accerlam en t1 , sono trattati n e, sono a grandi linee i seguenti: dal r egolamento . Inoltre il r egolam ento risolve i1 La nuova assicurazion e, secondo il sis tem a d a probl em a d el carico fra g li Jglituti assi c~ratori .d ee a ad o tta lo, si fonda sulle st esse basi g iuridich e g li on eri d erivanti d al pagan1 enlo d elle inòenn1tà; di quelle p er g li infortuni sul laYor o e h a riguarJ)reci a ch e l 'obbligo rlella cura cui è tenuto I 'o: d o, n el limite d el campo di applicazion e di quep era io, comprend e pure 1'obbligo d i sotto~ors1 s ta, a d e terminate l avorazioni indicat e in un 'apa Ila vi ita di controllo e preved e ] 'approvazione p o ita t a b ella in r a pporto ad alcune n1ala ttie di cla p a rle d el ~1ini ler o d elle Corpora~ioni . d elle cui posson o e er e cau sa. pa rl icolari condizioni d el co11 tra I lo di ass1cu.raQue ta p arle sar à tratta ta e disciplinata n ei 1 io r1i ])er le m al attie profe ~ i on ali e <l ell e tanffe primi due articoli <lel d ecr e to. cl e i contributi r el ativi. Il clecr et o clovrebbe constare di 22 articoli, alla Fis a, poi, l e modal ità p er la d enu11cia previloro volta completa li da una tabella dove son o la t- la dall 'art. 12 d el R. D. , d elle l avorazioni sogsativamente indicate l e malattie ind ennizzabili gette all 'obblig o d ell'assic urazion e e prescri ve l 'ob(cau sate d a va rii tipi di intossicazione). Lo spirito hl igo p er i datori cli l avor ? C?n maestranze o~u­ d el r egolam ento è di prender e in con ider azion e i · p a te in p arte n elle l avor az 10?1 s.ogge lte. a~ ass1curi chi prof e sion a li solo p er le elen cat e l avor a1 az ioni di annotare p er Lu t ll g li op er ai l a lavorazioni e quando cor corran o le conr:lizioni p er l 'asr io11e cui sono soggetti . sicurazion e infortt1ni . Il rischio si vuole ia risarCon di p osizione sp ecial e esso preYed e, in r elacito con pre lazioni il cui on er e vien e sost enuto zion e al big0an o ch e i avrà di p eriti p articolard ai d a tori di l avor o m ediante un a11mento d el pren1en te competenti in r.a o rii controver sie giudimio o contributo p er l 'assicurazion e infortuni . ziali la formazion e pres o Je Corli d 'Appello di P er la disciplina d ell 'assi curazion e i fa gen er a.luno' speciale elen co di m edici speci alisti in m edim ente riferimento alla l eg ge T . U. 31 genn aio ci11 a d el l aYor o e d ell 'obbligo cli n ominar e fra 1904 su gli infortuni , adot t ando, p er ò, alcune 1110que ti m edici , i p eriti s tes i . Da tal ~ elen :-o d eb:difich e in r el azion e aJle particolari esigen ze ine}Jon o, in oltre, esser e celti crli arbitr i, amichevoli r enti al funzion Am en t o d ell 'assi curazione st es a con1po i tori. e a lla opportuni là di accogliere per ~anto è p o. sibile alcuni principii affermatisi univer salmente n el campo d elle assicurazioni sociali . Tra questi sono compresi i periodi <ii carenza. Posn VACANTI. Per l 'indenni tà e inabilità t emporanea , il p eriod o Yien e el evat o a 10 g iorni, mentre il 111inimo di Bnmni's1. R. Pref ettura. - P er titoli ed esami. ina bilità perman en le indennizzabile è p orta to cl al P os ti di Ufficiale Sanitario di F asan o, Mesagne e R al 20 p er cento. Inoltre si san cì ce 1'~sclu sio:ie O ria . Stipendio ri sp ettivam ente ~ · 7~00! ~ · 5000, cli ogni p ossibilità di p agam ento ò ell e 1ndenn1tà L . 5000 al lordo d elle rilenute e r1rlu z1on1 d1 legge, in capitali in caso di inabilità per1n a~ ente parcon 5 aumenti qu adriennali d el d ecim o . . Ne.ssun~ ziale n on inferior e al 50 n er cento; 1 amme tte limitazion e d ell 'eser cizio professior1 ale . Limite di il riconoscin1en to d el dirftto alla i11clennità in e là anni 45, salvo quanlo è disp os to d ~Jl '~rt . . 8 caso di ricaduta o qu ando l a m ala,lti a si verific11i d el R . D. 29-11-1925, n. 2266. Docu~e?t1 di r1~0 entro un d et erminat o t empo rl all a cessazion e d el e Li lo li alla R. Prefettura di Brinù1s1 non pi~ l aYor o e si fis a I 'obbligo p er 1'operaio amm al a lo t ardi d el 30 giug no 1933 (XI). cli ottost ar e alle cure; si s tabilisce la d ecorren za, BRUGH ERIO (Milan o). .Scad . 30 m ag.; 2a. cond.; (] alla m anifes tazion e d ella inalattia , d el t ermine I.... 9000 oltre L. 3080 autom ob .; e tà lim . 45 a . cli t1n anno p er la prescrizione d ell'azion e p er conseguire 1'ind enni là. BRUSSON (Aosta) . Scad . 30 g iu .; consorzio ; Il r egolamento provvede a normalizzar e. 1'i stiL. 8800 e 10 bienni ventes., ol tre L . 3080 tra?p., tuto d ella r evi sion e e si indica110 le formalità p er L . 704 uff. san.; da ridurre cl eJ 12 %; et à lim. l a s tipulazione d ell'assicurazione e p er l e d enun40 a.; t assa L. 50. zie i1ecessarie d a p arte d ei datori di l avor o. Es o BuscA (Cuneo). - Scad. 15 m ag., or e 18; L . 8000 infin e afferma il principio dell 'esclusion e. d al] 'a - sogget te a riduz. 12 %. icurazion e Cl e1le n1ala tlie m anifest at esi prima cl el CAl\rPORGIANo (Lu cca) . Scad en za 31 m aggio; l a u a entra ta in vigor e o n ei sei m esi su cre si Yi . L . 9000 e 5 quinquenni d ee., oltre L .. 2000 trasp . 1 11 r egol a m en lo vu ole d elimitare si a p er quan lo L. 700 se uff. san. , L. 1900 quo la ~11ob1l e se coniu rig u ar<l a le p er on e, si a p er quant.o con ?er~ e l e gat o, L. 200 carceri m andam entali . nlala l t ie indenni zza1Jili, il campo di apph caz1on e.

CONCORSI.


« IL POLICLINICO »

758

CASEI GEnOLA (Pavia) . - Scad. 16 n1ag., L. 11.000 e 5 quadrienni dee., oltre L. 300 ambulat; età lim . 40 a. Col\ro. Ospedale Psichiatrico. - Scad. 15 n1ag.; m edico primario e medico di sezione; rispettiv. L. 12,000 e L. 11,000, oltre L . 1500 e L . 1200 serv. alt.; c.-v.; ritenute di legge. ritoli ed esami.

[ANNo XL, NuM. 19]

quattro quinquenni, oltre indennità di cavalcatura in L. 1500 annue pure al lordo. La don1anda in carta bollata di L. 3, insieme ai prescritti documenti il cui elen co e modalità potranno desumersi dal nuoYo bando di con corso da richiedersi alla Segreteria Comunale di Ramacca, dovranno pervenire alla Segreteria predetta non oltre le ore diciotto del 24 luglio 1933. ~IETI. R. Prefettura. È aperto il concorso, per titoli ed esami, al posto di Ufficiale Sanitario del Comune di Rieti. Scadenza ore 12 del 16 giugno 1933. Tutte le condizioni sono pubblicate per esteso nel precedente N. 18. RovIGo. Co·n sorzio Prov. Antituberc. - Scad . 30 giu.; direttore del Consorzio e del Dispensario Prov.; L. 20. 000 ol lre L. 1500 ind enn. carica; età lim. 45 a.; titoli ed esami ; divieto libero eserc. fatta eccezione della con sulenza specifica in luogo. SPEZZANO (Alban ese) . - Scad. 45 giorni dal 10 aprile; L. 6500 lorde 12 %; età lim. 45 a.; tassa L. 50; doc. a 3 m esi .

FASANO. - (Vedi BRINDISI). Fonl\tAZZA (Novara). Per titoli. Concorso al posto p er la condotta medica d el Comune di Formazza. Essa P,a la superfice di Kmq. 15. tutto in montagna. La popolazione è di abitanti N. 659. Scadenza 31 maggio 1933 . .Stipendio per servizio del m edico condotto L. 10.000, più L. ·5 p er ogni povero ammesso alla cura gratuita in più di trenta. I poveri inscritti n ell 'elenco attuale sono N. 20. Indennità di alloggio L . l. 50Q . Indennità di tras p or lo L. 3.500. Indennità- di ambulatorio L . 150. Indennità caro-viveri di Legge 1 • 338. Lo stipendio e le indennità vanno soggetti alla ritenuta del 12 % a n orma di legge. Le domande in bollo da L. 3 d evono essere corr ed ate dai segu enti doTRAPANI. Consorzio Provinciale Antitubercolare. c umenti, stesi su competente carta d a bollo e d e- Per titoli ed esami. Concorso al posto di Dibitamente legalizzati: 1) ricevuta d el paga1nento rettore Tecnico-Sanitario del Consorzio, Direttore della tassa di concorso di L. 50,05; 2) cer1ificato d el Dispensario Provinciale. Stipendio annuo lire di nascita; 3) certificato di cittadinanza italiana ; 16.000, oltre una indennità di servizio attivo in 4) certificato penale ; 5) certificato di buona conL. 5500 e la indennità di carica in L. 4000. Lo dotta ; 6) certificato medico di san a e robusta costipendio e le indennità sono soggette alle ritestitt1zione; 7) certificato di stato di famiglia; 8) dinute di legge e alla riduzione del 12 %. È inibito plom a di laurea in medicina e chirurgia in oriil libero esercizio della professione di medico chiginale o in copia notarile ; 9) tutti gli altri docu- . rurgo; è consentita solo la privata consulenza nei m enti e titoli d'interesse d el concorrente e fra di limiti stabiliti dal Regolamento organico. È inol· essi que,li comprovanti il servizio militare pretre vietato di accettare qualsiasi incarico per constato. I documenti di cui ai 'N. 4, 5 e 6 saranno to di privati o di altre Amministrazioni ed Enti. di d ata non anteriore a tre mesi dalla data del - :E1 fatto obbligo d ella r esidenza nel Capoluogo delpresente avviso (1° maggio 1933). II medico nomi- la Provincia dove ha sede il Consorzio. La domannato dovrà assumere servizio en tro un m ese dalla da in carta da bollo di L. 3 corredata dai pre• nomina . scritti documenti l 'ele11co dei quali con tutte Je occorrenti modalità possono desumersi dal bando FRANCOLISE (Napo li ). - Scad. 20 g iu .; L . 9500 di concorso da richied er si alla Segreteria del Cone 4 quadrienni dee., oltre indenn . cavale. ; età sorzio, debbono pervenire non oltre le ore diciotto lim. 40 a.; tassa L. 50. del 30 giugno 1933 al Presjùente del Consorzio GIUMARRA. - ·( Vedi RAMACCA). Antitubercolare (Palazzo della Provincia), Trapani. LEcco (Como). - Al 31 mag., ore 18, 5a condotta; titoli ed esami; L. 9000 oltre L. 3000 trasp., addizionale L. 2,50 ogni povero in più di 1400; riduzioni e trattenute di legge ; età lim. 35 a.; 2 anni di laurea, 1 anno di assistentato effettivo in clin. m ed . oppure 2 in osp edale; doc. a 3 mesi dal 10 apr. MACERATA. Congregazione di Carit à. - È disponibile, nell 'Ospedale civico di Macer ata, amministrato dalla Congregazione di Carità, il posto di assistente m edico chirurgico provvisorio. Limite di età anni 30. Per chiarimenti gli interessati potranno rivolgersi alla Congregazione di Carità. . MESAGNE. - (Vedi BRINDISI). OnIA~

-

(Vedi BRINn1s1) .

ZARA. Amministrazione Provinciale. - Per titoli ed esami. Concorso al posto di Direttore della Sezione Medico-Micrografica del Laboratorio provinciale di igiene e profilassi. Stipendio annuo lordo L. 12.500. Aumenti quadriennali del decimo. Riduzione del 12 % a sensi dell'art. 3 del R . D. L. 20 novembre 1930, n. 1491. Età massima 45 anni. Documenti di rito e titoli scientifici e di carriera che i con correnti crederanno utili. Scadenza ore doclici d el gior110 10 giugno 1933-XI. Per chiarimenti rivolgersi alla ,S egreteria dell 'Amministrazione Provinciale di Zara. AVVERTENZA. - Quando non è altrimenti indicato i concorsi si riferiscono a condotte medico-chirurgiche, i compensi allo stipenùio base.

I

Un1NE. - Scad. 15 lug .; L. 8000 e 6 quaclrienni dee ., oltre L. 500 serv. att., L . 3000 cavallo o automob.; c.-v.; riduz . 12 %. Chiedere bando . RAl\'IACCA (Catania). - . Per titoli. Posto per la condotta m edica della frazione Giumarra. Il termine di scadenza del concorso stabilito pel 31 marzo è stato, con bando del 24 aprile, prorogato di novanta giorni. Stipendio annuo iniziale di L. 10.000 a lordo delle ritenute di l egge aumentabile di un decimo p er ogni qui11quennio e per PAVIA n1

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. L 'Università di Parigi ha conferito il dottorato honoris causa al prof. Harvey Cushing, reputato neurochirurgo, e al prof. Franz Vohlard, ~linic~ medico di Francoforte sul Meno noto per 1 suQ1 studi sulla patologia r enale. Il dott. Vittorio Lam111a , in segt1ito a concorso per titoli ed esami, è sta to nominato medicoclirettore del Consorzio pro' inciale antitt1hercolare


[.\~~o

XL, Nu l\r. 19)

NOTJZIE DIVERSE.

di Fro inon e. Ci con g r a tuliam o viYan1e11le con 1·esirnio collega. Il prof. Aurelio Fiori-Ra lti, con sp ecial e m otu. proprio di S. M. il Re, è t ato r ecentem ente no1ninalo Commend a tor e n ell 'Ordine d ella Cor ona d'Italia. Al Yaloroso collega e dis tinto profe ioni la j pii1 cordiali rallegram enti d e cc Il Policli11ico ». 11 l)rof . Sante Soli eri, chirurgo primario d el1'0specl ale ~1orgagni irt Forlì, su propos ta di S. E . il Minis tro d ell 'Interno, è stato nominato Grande Ufficiale d ella Corona d 'Italia p er b en em er enze profe~ ionali e scie11Lifich e. R allegr a11lcnti se11liti nll 'i11 ig11e chirurgo. L:i ocie là la 111ed aglia n1ith p er i glia n on er a

Sved ese <li Oft almologia h a conferito d 'oro Gulls lrand al prof . Priestley su o i s tudi' s ul glaucon 1a. La m ecl apiù ta ta a segn a ta d al 1922.

Al dotl. Torwald Madsen , direttore d ell 'I tituto Statale sier ologico cli Copenaghen, è s tata conferita la m ed aglia Bt1ch an a n , p er i su oi l a" ori sull 'in1nTnni t à, sp ecialn1enl e in r apporto al ier o a11 li<lifterico. La 111ecl aglia D ar\vin p er ricer ch e s ulla gen etica, è tnta conferita al dott. C. E. Corren s, dir el tore clell 'I s lituto Imperatore Gugliel rno p er la 1Jiologia d i Ber lino-Dahlen1 . Il prof . H a11s Eppinger , direttor e d ella Clinica m edica di Colonia, è n omi11a lo direttor e d ell a l ' Clinica m edica di Vienna . Il prof . Friedrich Kocb di B alle è n o1ninat o direl lor e d ella clinica ost e lrica d e11 ·o p ecl ale ~l ar ­ tino Lutero a Berlin o.

_.. U&llllllmo ad •PI Medleo:

Il Diritto Pubblico Sanitario Periodico mensile di legislazione e giurisprudenza Direttori: On . dolt. AristidA Carapelle, Consigliere di Stato. Avv. Giovan~i Selvaggi, Esercente in Cassazione. Editori: Fratelli Pozzi -

759

SEZIONE PRATICA

Roma

Il numero 4 (Aprile 1933) contiene:

V. LAMMA. - Baliatico mer cenario a distanza e pro.filassi antitubercolare. NOTE SINT11JTICHE. - I problemi della sanità pubblica nella discussione sul bilancio dell' Interno alla Camera ed al Senato. Rassegna di giurisprudenza : Atti a.mmini strativi ; a n· nu lla mento d ' ufficio ; farm acia . - L abora t or i comun a li d i I g ien e e Profilassi ; pers ona le; cont r ov er s ie compet enza G. P . A . - Co11corso: pUJbhlicitì j ns uf fioi ente; :rev o ca. - S ilenzio d ell' amm inistrazi one; p ossib ilità di ricor s o contro l'at to negativo. - Su ccesaione t1·a enti. - Riduzio n e di due cond·otte ad un a ; licen ziamento di uno dei s anit ari.

Prezzo d el sud cl et t o numero sep ar ato L . 5 N.B. - L ' a b bonamento a i dodici Numeri d el 1933 costa L. 3 6, m~ agli a ssociat i al (( Policlinico 11 è concesso per sole L. 3 O, ch e vann o inviate, m ed iante Vaglia Postale o Bancario , a ll'Amministra zion e d el o Dirit to Pubbl ico San itario u , Via Sistin·a 14, Roma. Al r icevi· m en t o d el la pred etta sOOD/Ill a ver.ranno s u bito s pedi ti tut ti i Numeri .finora ,p ubblicati d el 1933.

M11seo torico nazionale dell'Arte sanitaria. La Commission e esecutiva d ell 'Is litulo Storico It a lian o d ell 'Ar te Sanilaria, presieduta dal prof. G u g lielmo Bilanci oni, h a Labililo di t en er e la ceri1nonia i11au g ura1e d el l\iu co s torico n azional e dell 'arle sanitaria il g iorno 11 m aggio (alle ore 10;30) n ei locali cl e1 iu eo Le o (Arcisp ed ale di S. pirilo in Rom a) .

Giornata della ltladre e del Faucil1llo.

La « Gazze tta Uffi ciale » clel 26 aprile ha publllico.lo l 'importa11tissin1a Legge co11 cer11e n Le l 'agg ior11am enlo ed il p erfez io n an1en1 0 d ell 'Op er a Nazion al e ~[a ternità e Infan t ia. ln t ale occasion e il Ca po del Gover110 h a <lira n1a to u11a circol ar e a tu l I i i Pre idi de1le Pro" i11c ie . i quali avr anno la r e po n abilità della direzio ne dell 'Op er a s tessa 11e l le i11gole Provincie. Il Cap o del Governo ha s ta bil ito ch e d 'ora i1111an t i l11Lli i premi d 'indole d em ogr afica (nuzi alità, i1ai alil à , prol e numeroa , ere. ) si ano di tri b uj ti il 24 dicen1bre cli ogni a nno, g iorna ta i1azion ale ch e ar à dedicn la « alla :\ladre e al Fan ci11llo ».

2° Cougr e o internazionale di eltirurg ia orto· 1>ediea. Corne nl>})iamo a11n un.zia lo , l a Soc1età internazio n n le di cl1irurg ia ortop edica terrà il su o 2° ·congrc so a Lo ndra d al 19 al 22 lug lio, sotto la preid e nza d el prof. ové-J o , era11d òi Lio11e. Temi pr i11cipali : « Il m eccani sn10 d ei m ov in1 enti articolari in gen er e», r el a lori : von Bayer (Germania ), Dell a ' ' ed oYa (Italia), ch erb ( Yizzer a) ; « Il tr n tla rRento delle o t eiti tuber col ari », r elatori: E rlac h er (Austria) , ~1[affci (Bel gi o), Hender son ( la li lli li d 'Am erica), 1 orrel (Fran ci a) . Sono a nime,, e con1unicazioni u len1i vari . egr et ario gen er ale: Dr. Delch ef, ru e Mo11loyer 34, Bruxelle , Belg io.

Un convegt10 s11l e.au cro negli Stati Uniti. Si è Lenulo d al 19 al 21 april e in On1ada, sotto g li a u s1Jjci d ella Scuola ~(eclica rt ell 'Univer sj tà di Creig h lon. Il d o lt. C. Geschickler di Dal Limora riferì u11e « distrofie ossee n; il d o ll. J . C. Bloodgoocl d ell a st e ' sa cjt t à t enn e una confer en za su u Ciò ch e ogni m edico d eve sap er e inlorno al canc ro ». P er gli atli d el con vegn o r ivolger i al Dr . .Tam es F . Kell y, Cr ei ghton ~1cm o ri al , I . J oseph Hospit al , On1 ah a, ' ebrask a , . U. d 'A. Per l e onoranze al 1>rof. A.l e sandri.

Nel la

« Gazette d es Hòpi Lau

», n . 29, 12 aprile

1983. il clo lt. ~[. Auvray , preside11te d el 39° Congre o di Chirurgi a fran ce e, jn occasi on e il ei fe· s leggiam enti fatti al prof . Alessa11dri p er j} suo r a11no di insegnamento, ricorcia ]a p artecipazion e d el Cli11ico di Rom a ai lavori d ella Società fran cese di Chirurgia fin d a1 1906 ecl enun1era i vari ar gom enti da lui trattati e i contributi port a I i alle discu ssioni, « dimostrando un a. erucli zio11e e lesa, uno spirito critico en1in en te, sen za affern1<l r e m ai al cuna co a ch e n on fos e h a at a sui ri oli a li d ella c;u a g ra nde e p erien z!\ p er on :lle J> . L 'Au vr ay conclude il u o arti colo au spicando c11e 1'esempio d at o d al prof . .I\ l e nndri , eh e d a


760

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« lL POLICLINICO »

ventisette anni è ospite assiduo dei Congre i della Società francese di Chirurgia, venga seguito da un numero sempre maggiore di colleghi italiani. Essi saranno certi di ricevere l 'accoglie11za più cordiale. cc Il nostro desiderio più caro è di contribuire, n ella misura ch e p otremo, a r endere sempre più s tretti i rapporti ch e la nostr a a1nata patria ha con la grande nazione italiana ». Apprezziamo i sentimenti così cordialmente ed efficacemente espressi d all 'Auvray e li condividiamo appieno, fiduciosi ch e i rapporti culturali e intellettuali tra le due n azioni n eo-latine si r enderanno sempre più stretti, per il bene comune e n ell 'interesse della scien za e dell 'um anità . Anch e altri periodici francesi di n1edicina h anno avt1to parole molto lusinghier e ed amich eYoli per il nostro g r ande chirurgo e per l 'Italia.

Corsi complementari e di perfezionamento. Dal 29 maggio al 4 giugno prossimo nella Clinica 1\-Iedica della R. Università di Bari si t errà un corso g ratuito di r evisione ecl aggiornamen t o in m edicina interna per medici pratici . Oltre alla presentazione ed allo esame dei mal a ti più importanti, aranno fatte esercitazioni di t ecnica per iniezioni endovenose, prelevamen li varii di sangue, pneumotorace, puntura lombare ecl iniezion i endorachidee, trasfusione d el sa n gue, e alne ai1tropometrico, ecc., e sarann o parti colarm ertte tratta ti i segu enti argomenli: 1) Pirolerapia; 2) Compenso delle cardiopatie; 3) Cirro i e loro cura; 4) Cura moderna de1 diabele; fl'· Cura dell e emorragie; 6) Reumatismo. A coloro cl1e avranno assiduamente freqt1entato il cor o, sarà rilasciato un cer tificato. Inviare domanda corredata dal certifica lo di laurea o documento equipollente alla Direzione dell a Clinica l\fedica della R. Univer ità di Bari . Un cor so complementare d 'igien e pratica per aspiranti ufficiali a11itari è annunzia lo presso l 'Is tituto d'igiene della R . Università di Padova a partire dal 15 rr1aggio, per la durata di un bimestr e; modalità con su ete; tassa di L. 000,.,0, da versar~ alla Cassa dell '&01101nato dell 'Uni versità. Un cor so di cultt1ra in malariologia per medici si svolgerà nell 'Istituto d 'Igiene della R. Università di Padova dal 1° a1 30 giugno; verrà integrato con l 'oper a dell 'I ·tituto autonomo per la lotta contro la malaria nelle tre Venezie. Tassa L. 400,50, da versare alla Cassa dell'Università. Un cor so di perfezionan1ento su alcuni m etodi moderni di diagnosi e di trattam ento dell e tubercolosi mediche e chirurgiche e di alcune affezioni delle vie r espiratorie è organizzato presso la Facoltà di l\1edi cina di Strasburgo, dal 21 giugno al 1° lt1glio; t assa 300 fran chi ; il numero di uditori è limitato. Per il programma e per informazioni rivolgersi al Dr. Vau ch er, quai Fink"viller 8, Strasbo:urg, Francia. Un corso ull a patologia inte tinale sarà t enuto dal Dr. José Lentini, presso la cattedra di p atologia chirurgica rli Barcellona, a partire dal 12 git1gno e per la durata di 12 lezioni; tassa 25 peete; riYolger i all a~ Facu1rlad de l\1e(iicina (Secretaria).

[AN~o

XL,

Nt;)t.

19]

Nella stampa medica. The Medico-Legal and Criminological Revie"· » sarà pubblicat a, a cura della « Medico-Legal Society » di Londra, con periodicità trimestrale, al posto delle cc 1,ransaction s >> ch e prima vedeYano la luce annualmente; r edattori-capi ne so110 il dott. Gerald Slot e 1'avv. Everard Dickson . La rivis ta è edita dalla Casa Bailliere, Tindall & Cox (Henriette Strett 8, Covent Garden, Londo11 W . «

c.

2).

Officina Farmace11tica della Croce Rossa Italiana. Il ·~residente generale della Associazion e ha disposto ch e sia intensificata l 'attività industriale della Officina Farmaceutica della C. R. I ., non solo al fine di ottener e maggiori risultati economici, m a anche p er potenziarla in quanto riguarda la su a a ttrezzatura, in modo da r enderla utile an che agli altri or ganismi st atali, parastatali, proYinciali, comunali, ecc. R stato istituito inoltre uno speciale reparto ch e dovrà curar e lo s ludio e la gr aduale pratica attuazione di ricerche e programmi , intesi a promuoYere un originale ed organico sviluppo scien tifico ed industriale dell 'Officina stessa. È stato stabilito ch e a titolo di esperimento fosse affidata al prof. comm. ì\Iuzio Pazzi l 'istituzion e dello speciale Riparto come <e Sezione ricerche e sviluppo ».

La Croce Rossa Cine e. Il Corpo Legislativo o << Yuan n della Repubblica Cines~ h a approvato una regolazione (l egge) rig u ard ante l'Associazione della Croce Rossa Cin ese. L 'organizzazione è posta alla diretta dipendenza del Ministero delJ 'Interno; m~ vi h anno ing-erenza ispettiYa i mini steri della Guerra, della ~·larina e degli Esteri. Il ~1ini stero dell 'Interno dirige le operazioni della Croce Rossa in casi di cala1nità (come le rarestiP); i ministeri della Guerra e della Marina in t empi di guerra; il ministero degli Esteri per le azioni all 'estero (tra gli emigrati cinesi). ...

Dispensario antitnbercolare a Bengasi. I cittadinj di Benvasi, per onorare il Sovrano in occasione della sua vjsitn , h anno raccolto la so1nma necessaria per istituire un Dispensario antitubercolare, ch e sarà intitolato al Suo augusto nome.

Dispensario bucco-dentale al Guatemala. Con decreto del presidente della Repubblica di Guatemala, è creata una Clinica (dispensario) d'igiene bucco-dentale scolastica n ella capitale; il personale è così composto: due dentisti, due aiutan li, un ufficiale d'ordine, due inservienti. Il Ser vizio funzionerà come « Scu ola di odontologia» annessa alla Facoltà di scienze m ediche e potrà valersi delle inst allazioni rlella stessa Facoltà.

Assegni della Fondazione Volta. A seguito del con corso bandito n ello scorso gennaio e su proposta nell a Classe delle Scienze fisich e matematich e e natt1rali, la Fondazione Volta , istituita presso la Reale Acca de1nia <l'Italia dalla Associazion~ G'3n er ale Italiana Edison di Elettricità , ha conferit o otto assegni rli entità varia, da 16 a 4 mila lire ciascuno, p er Yiaggi e b orse rli studio all 'estero a favor e di vari professori.


[.t\~.'."o

XL, N·c:M. 19]

SEZIONE PRATICA

Htt n segnato inoltre 10.000 lire al prof. Sabato

\i'isco, dell'Univer ità di Roma, p er esplorazioni biologich e nelle isole i taliane d ell 'Egeo, e lire 6.500 al prof. Mario Betti d el! 'Università di Bologna, p er comple tare gli studi sulle acqu e min erali d el 'Trentino e d ella provincia di Bolzano.

EJai·gizioni e legati. Il d o tt. Bruno 1\Iigu el Rodrig u ez, inorto r ecer1te111e11 te a Burgos, h a lega to all a d epulazione provinciale 500.000 p eset e (830.000 lire it.) , de tinate agli ospedali e ospizi provinciali. Il clott. Halley Stewart Trt1st h a d onato la son1111a di 1000 st erline (66.600 lire it.; all 'Ospedale pel ca11cro di Londr a, affinch è vengano rimesse al d olt. ~Iawson, d ell 'Universilà Victoria di l\11anche ter , il quale sta ~. egu endo d elle ricer ch e sul1'eziologia d ei tumori maligni .

••• L ·opera Pia Nazionale di assis ten za p er orfani <li anitari, ch e h a sede in Perugia, l1a ricevuto lét 01nma di L. 10.000 dal prof. gr . uif. Prassitele Piccirtini, ch e 1'ha de tinata alla costituzione di ttn fondo d estinato acl onorare la m emoria d el uo compianto gen itore prof. Massi1no.

Quanto spende la Russia per la salute 1rubblica. Nel 1932 l'Unione dei So,'"ieti h a sp eso 1. 975.000. 000 di rubli p er i servizi d 'ig ie11e e a i ... te11za medica, m enlre n el 1913 ultima ann a l<l clell 'imper o czarista, la sp esa era stata solo di 12 .000.000 di rubli: la spesa dunque è aun1en t ~ ta n ei rapporti di 1:15. L a cura d ella salute pubblica vien e con sider ata con1e uno d ei compiti più. i1nportan I i d ell 'Unione. 'el 1913 i dispensari furono vi ita li da 23 mi1ioni di p azienti; or a sono ido11ei a compiere 365.000.000 di visite. \ elle fabbri ch e sovie tiche son o s la le organizza te più di 5000 stazioni sanitarrie per il pronto soccor o . ~ell e singole repubbliche dell 'Unione la salute pubblica è particolarmente curata. In alcune risu lta Ja sp esa ad dirittura centl1plicat a. Si son o m oltipli cati gli ospedali, i d ispensari, le m a ternità, i sanatori ecc., m entre prima della rivoluzione sp esso mancavano. Ques te sono le no tizi e uffici a1i . 1

I medici della Germania. Il numero dei m edici del Reich , comprese la Sarr e e Danzica, alla fine del 19:32 risultava di 52.518,. di cui 340fi d onne . La p iù alta proporzione di m edic i si l1a n e1lo Stato di As~i a , co11 10 m eitici ogni 10.000 abitan U; segu e il Baden , con 9.2.

I medici nel Giappone. S(>condo d ati l1focja]j, all .inizjo de] 1932 si con tavano n el Giapp~ne 49.681 m edici ; alla {ine d eli 'an11.o erano ridotti a 48. 098, qt1ale rist1l tato d ella can1pagna contro la pletora (grazie all a quale i nuovi d ipl omati non compen sano le morti). All'inizio del '32 si contavano, più esattamente, 45.581 cc clinici », ossia medici addetti alla cura • <l ei malati (quindi esclusi i laboratoristi, gli uffi ciali d 'igien e ecc.); alla fine dell'anno erano ri(l o lti a 44.889. La d en sità d ei cc clinici » risulta di 7 ,07 ogni 10.000 abitan li . La d en sità aumenta

761

con sider evolme11te n ei grandi centri · una recente d isposizione, ch e obbliga i n eo-diplomati a far P!a tica n egli ospedali, ha aggravato questa situazion~, au1nentando così il disagio d ei m edici n el1~ c1Ltà, mentre· n elle campagne si avverte deficienza.

Quanto costa l'insegnau1ento medico .in Francia. Secondo dati raccolti nel « J ournal A. rvI . A. » (1° apr. 1 ~33) , il costo degli stu di m edici -

dal1'in g resso nel liceo fino alla l aurea - è Yalutabile in un minimo d.i 116.385 franchi di cui 4000. c~rca per l e t~sse scolastich e; bi sog11~ aggiunger vi in larga n11 sura il primo t'[Ui11quen11io di _IJra ti ca, in cui per solito i reddi Li non coprono le spe e; qualor a voglia consegu ir si una posizion e un po' superior e alla media e sosten ere o-li esa1ni per gli osped ali (inler110, cap o di cli~i­ ca, ecc.), la durat a del curricu l u m post-univer sit ario va incirca triplicata e le sp ese risultano molto mag giori prima ch e si possa cominciare a co1npen sarle. Gli studenti ch e non hanno risor se di fa1niglia sp esso si ad atta110 a varì m estieri: non è raro che studenti in m edicina faccian o da auti ti o d a « masch er e » d i t ea tro e rli ci11ematografo.

Centenario dell'Accademia di Medici11a di Saragozza. L ' Accademia di Mecli cina di Sarag ozza ha celebrato il centenario d ell a su a fondazione. Il discoro commemora tivo fu pronunziato dal -dott. Mariscal, ch e, oltre ad e sere un m edico di valore, ~ an ch e p oet a e torico, fil osofo ed erudito. Egli mise in evidenza l 'azion e svolt a dall 'Accad emia n el! 'innalzare il livello e il prestigio d ella professione Jnedica in Sp agn a : ad esempio, prima i professori di medici na erAno r etrjbl1iti m eno dei lJrofe sori di al tre facol tà, in con sider azione degli altri introiti profes ionali ; un te1npo i inedici non potevano esser e 1ieputati n è elettori , presuppo11end o ch e le carich e politich e li avr ebbero dis l.ralli dalla profession e.

In 1nemoria di L11igi Concetti. DurRnte il prossimo anno si svolgerà in Roma, 11ella R . Clinica Pediatrica Universitaria, il XV Congr esso italiano di Pediatria. Compiranno allora 45 anni dacch è a Padova Luigi Concetti propon eva di fondare una Società italiana di Pediatria e ili indire un primo Con gresso italiano di Pedia lria: con gr esso ch e fu tenuto in Rom a l 'anno segl1en t e. L 'opera di Luigi Con ce tti, cl1e si J) U Ò considerare con1 e il « milliarium aureum » d al guale p artì lo sviluppo d ell a predetta Societ à, sar à comm emora ta in modo solenne n ella sed e s tessa dove si è massimamente svol ta. Perch è sor ga un r i cordo p erenne di riconoscenza d ei p ediatri italiani in quell'Ist ituto ch e fu cl a lui voluto e id eato, è d overoso ch e con corrano tutte le forze pediatrich e jtalian e. A tale scopo, il presidente della ,Società Italian a cli Pediatria, pr0f. G. B. AJl aria, e il rlirett or e della R . Clinica Pedi atrica di Roma , prof. L . M. Spolverini, h anr10 rivolto viva preghi er a a tutti i pedia1ri d'Italia P.d a tutti color o cb e, seb))en e non perliatri, furono Su oi allievi , amnlirat ori, amici di voler inviare il loro con tributo per sonale entro il 31 maggio al prof. Lui ~i So olverinj (R . Clinica Pedia trica Univer sitaria, Policlinico, Roma).


762

« I r, POLICLINICO »

In 1nentoria di R. J ones. $ i è coslituito un Comi tato per 011orare Ja men~oria di ir Robert J one , in rico110 cin1en lo d ei servizi r e i all a c pjrurgia, dei b e11e.fici r ecati ad un grancli ssimo numero di pazie11li e d ell 'attività svolta d ura11te la g rande g u erra . \ rerrà costituito un F ondo ch e ne rech er à il n om e. Una circolare d el Con1i la lo proclama il J on es cc il più grande chirurgo ortoped1co di tu t ti i t e111pi » (ciò prova ch e l 'iperbole non viene d egn a la nei Paesi anglo-sassoni). La circolar e reca l e firn1 e di Lord Derby' e minis lrò d ella gt1erra , di ir arir1g presidente d e l « Iloyal Coll ege of St1rgeon s », di Lord Moynihan, di Pu Lli, d ei !vl ayo, ecc.

v''

I

In memoria di un medico condotto. Sottocl1iesr\ capoluogo .d ella Val 'fal eggi o (Bergam o), è s ta.La inaug urala 11na lapide in me111ori a d el compia11to dott. Alfon o Zampe lli, ch e ])er ol l r e u11 quarantennio dedi cò ] 'op er a ua, di Yero apo Lola lo, a quei m on La11ari. .i\lla comn10Yent e cerin1onia a sis teYa il fi g lio, n1edico di Saronno . A

1

Confe1·euza. 11 prof. Brogsitter , aiu lo alla Cl in i ca m edica gen er ale dell 'Ospedale ,St.-1-led,Yig a Berlin o, h a Lenuto a Gand (Belgio), p er in ilo cii quella Società Reale di I\1edjcina, u11 a conicr e11za su Ile lesi oni a11a lo1nich e e microscopich e u el reumatismo croni co.

I })Ortieri e la cam1>agna antituber colare. Co1ne vada intesa la campagna antituber col are e sopr a tutto quale sia l 'oper a ch e i medici si att e11do110 dall a cla se d ei port ieri - per l a difesa dei propri figli e di quelli d egli inquilini - è st ato d el lo co 11 chiara, precisa e fervida par ol a dall 'on. Eu genio Mor elli , segre tario d el Sindacato n azionale fasci la clei m eclici, nel a lone ò ei indacali d el l 'indu tria in l{on1a . L 'occa ione gli el 'h a offerta la ceri1nonia per l a co11--egna delle n1ecl agJie cl 'argen to e d ei diplomi a i porti eri che si dis tinsero n ell a precedente campagna antitub er colar e .

Crociera '' Bruxelles-llédical ,, Conco urs n1 é<lical. La J VTTI cr ociera cc Bruxell es-~fédical » - << Concours-1\Tédical » si effettuer à dal 5 al 29 agost o prossimo, a bordo d el pirosca.fo << Fot1ca uld » (15.000 lo11nell a le, 152 m elri), della Compagnia d egli « Chargeur Réunis », piro cafo clel quale tutte le cabine ono estern e (cioè d anno ul mare) : il su o a rred a1nen lo ecl i Yasti pon Li, n e fanno il tipo perfetto del pirosca.fo d a cr ociera. L 'itiner ario Yenne stabili lo dall 'illus tre esplorat or e p olar e Co111andanle Barone de (;erlacb e, che accompagn er à i viaggiatori. Co1npre11de la visita d ei principali Fiordi della Norvegia, tre giorni allo pitzber gen , una punta Yer so la banchisa, due g iorni in Isl arlda, uno sca!o alle I sol e F eroe ed u1 to calo alle Isole Oreadi. Por lo di partenza e di ri tor110 : Dunkerque. Prezzo applicabile ai dottori in m edicin a eò. alle loro famiglie (ascend enti, discenò e11li e coll aterali) : 1 a cl asse: da 3250 franchi fran cesi per p ersona (al cor so d el cambio d el 10 aprHe. c ir ca lire italiane 2500) ; 2a cl asse: ò.a 1975 fran chi fran cesi p er per sona (al cor so d el carnbio d el 10 aprile, circa lire italiane 1520). Le p er on e es tran ee al corpo m edico sono am111 e e, su raccomandazione scritta nel lor o m edico di fa111igli a 1 con u11a tariffa leggermen te superiore.

[ANNO

XL, Nul\r. 19]

Escursioni facol tative n egli scali, al prezzo complessivo di 600 fran chi francesi . In ragione delle condizioni particolarmente vanlaggiose n elle quali si effettuerà il viaggio, i med ici ch e h anno intenzion e di prendervi parte, sono pregati di farlo sapere al più presto possibile, b en inteso senza alcun impegno d a parte loro. Per l a destinazione d ei pòsti sarà tenuto conLo d ell 'ordine d 'arrivo d elle domande. Per tutt~ le i11formazioni complementari, rivolgersi all a Sezione d ei Viaggi di « Bruxelles~Iéclical )), 29 Bld. Adolphe Max, Bruxelles (Belgio) . Un opuscolo d ettagliato d el viaggio, ed il piano cl el piroscafo, sar anno inviali gratuita111ente cl ietro richiesta. « Bruxelles-Médical » sar à sp ecialmente felice di Yeder e numerosi medi ci i talia11i aggiunger si ai loro colleghi b elgi, n ellA certezza ch e la loro pre, enza a bordo n on potrà ch e contribuire a retri11gere ancora i lègami d 'amicizia, g ià t anto saldi fr.:i l 'Italia ecl il Bel gio .

Roentgencinematografte onore. Sono s tate allestite a Berlino, d a Heinz Grosse, nella Scu ol a Superiore di Musica; i rumori fisiologici e patologici del cuore son o s lati inteu ifica ti sen za dis torsione, col p r ocedi111ento del dott. .J acob son . Le cinem atografi e eseguite r enùono i n1ovi111en~ ti e i su oni sincr onizzati del cu or e di un atleta in riposo e m entre la ora e di una malata d 'insufficienza aortica. . ono con siderate utilissin1e p er l 'i11segnamento della semiotica.

Le esperienze '' in Yivo ,,. La Società Anlivivi sez ionista di P alermo h a offerto in dono a ll 'Is lilulo di fisiol ogia di questa città un a ppar ecchio cinematografico. Con1e h a dichiaralo il prof. go Lombro o in un discor so riJ)Ortato - nella. p arle essen ziale - sul cc Pensiero Sanitario », il dono vu ol esser e il simbolo di un fortuna1o forzo d.i avvi cinamento e di coroprenione r eciproca, tra coloro ch e vorrebbero e' itare le soffer en ze ag]i animali e gli studiòsi ch e sono costr etti ad infliggerle ; e ciò nel sen so ch e i primi riconoscor10 come l e esperienze in vivo sono indip en sabiJi per i progressi della biologia e della n1edicina, inen tre i econdi sentono il dovere n1orale di ridurle al ininimo. Crediamo che questa intesa sia effettiva1nente possibile tra Ie due ten d enze e ch e e sa egnerà un progresso deci ivo.

Il 10 aprile, dopo breve malattia, si è spento a Zurigo, ove dirigeva la Clinica Dermosifilopal ica, il prof . BRU O BLOCH, uno dei più illustri rlermalologi europei . Gl i avevano dato fama i suoi studi fonrtamentali sull a genesi del pigm e11to cu taneo, sui tumori sp erimentali da catrame, sulle d ermatomicosi e su lla alle rgia cuta11ea. Il suo Istituto , dotato di l arghissimi m ezzi, era frequentato rla giovani di ogni n azion e attratti dall a rinomanza del grande Maestro. Recentemente, chi amato a diriger e la Cli11ica di Berlino, aveva rifiutato l 'onoriiica designazione per n on abbandonar e l 'Is tituto che aveva creato e gli studi prediletti. La m ort e h a tronca to immatura1nente l a sua fecond a a ltività di studioso. l'rf. T.


f..\NNO XL,

NUJ\il.

19]

SEZIONE PRATIOA

RASSEGNA. DEJ,J,A STA.M.PA. MEDICA.. ì\.1iinch. M ed. WocJi., 10 feb . L. , .. KREBL. Le basi della terapia. Deut. Med . lVoch ., 10 feb. - Sc HIF!<' e al. Gruppi sanguigni . Arcli. Urug . de Nl ed .. ecc. , gen. - A . GAV.A e M. AsTIARAZAN. La reazione di Casoni. Arch. ln tern. Med., gen . - L. TARR. Emoglobinemia da nitralo ammo11ico. - J . B. YouMANS e al. Edema endemico nutritivo. -- S. B ELLBT. ulriz. del miocardio. Med. J{ linik , 10 feb. - O. R1EssER. I problemi clella prescriz. d ei medicinali. L ancet, 11 feb . - W. 'fnOTTER. De n1inimis. 'A-1or gagni, 8 gen. S. SALUTA. Tabagismo e ~unzioni dell 'appar ato digerente. Rif. A1 ed., 11 feb. - . L. PRETI. Anemie a plastich e semplici : eritto- e piastrino-p enich e. J!JFien.. Klin. Woch., 17 feb. - HAl\ IBURGER,. In fezione e m alattia, aller gia e immunità. Studium, 1 feb. - L . ToRRACA. La chirurgia nei primi trent 'anni del secolo xx. Accad. Med., 15 gen . N. PENDE. Femminilimo eunucoide, diabete mellito e diabete insipid o al ternati. D eut. M ed ..Woch.. , 17 feb . - ScHENERT. Le ricer ch e chimiche sulle vitamine. K EBRER. I .e cosidette en cefalopati e traumati ch e. 1

-T

Riv. San . Sici1l., 1 feb . -

763

A. Bus1Nco. Fonti

vecchie e fonti nuove. Aied. L aliria, gerL - J. F. TEL10 ~·I -ufioz . Anat _ p ai. del reun1atismo. A r ch. lYialad ,. AJJp. D ig. ecc., ge11. - CHAUTRIOT11 problema ter ape utico d ella l a1ubliasi . - D. S1M1cc e al . Eliminaz. della creati11inir1a p er lo ston1aco nell e n efriti . Scalpel , 18 gen. - L . VAN BoGAEn·r. Le angiom a tosi n euro-cutanee. Paris Méd. , 18 feb. - N·umero sull 'appar. r espiratorio. - 1'. _i\.LAJOUANINE. Le cifosi dei vecchi. - L. LAEDERICH e al. For1na cutan ea ulcerosa d ella linfogran ulon1a tosi n1alig11a. Gaz, d. I-16p., 15 feh . - ll. LEVENT. I principi gener ali d ell 'interferomelria . Jour nal A. l\if. .4.., 4 feb. - A. CARLTON e B. MBANKS. L 'u so dell 'is tamina n el prurito. - E . PI\ ILGOHE ~ Trattam . dell 'occlusio11e acuta d elle coronarie. H . E. HYl\fAN e S. HrnscHFELD. Iniezioni e11dovenose lente. Prled. Pais. Gal., 31 gen . - C. GAncIA DE CosA. Atebrina-plasn1ochina n ell a inal aria. Minerva 'All ecl., 17 feb . - P. BASTAI e G. C. DoGLIOTTJ ~ Osteosi p aratiroidea. I nclian Jl,. Med. Res., gen. - R. K NO\<vLES e al. Studi sulla malaria. __,. J . A. S1NTON. Simulidi indiani. ~ S. D . S. GREVEL. Fi saz. del co1nplem_ 11ella r abbi a.

Indice alfabetico per materie. Acido acetil-salicilico : effe lli . . . . . Pag. 754 Acne rosacea: cura antiparassitaria . . )) 754 Alimentazione come cau a di malallia )) 740 Alimentazione: il riso nell ' - . . . . . )) 741 .A.limentazione : l 'u va e il glucosio 11ell ' - e nella t er apia . . . . . . )) 742 Alluminio e salute . . . . . . )) 755 • . . )) 750 Am ebiasi in chirurgi a . . Arteria meningea media . . )) 751 Ascesso pol monare con secull vo alla t o11sillect o mia . . . . . . . . . . . . . . )) 752 Assicuraa:ione per le malattie profession ali: r egolamen,lo . . . . . . . . . . . )) 757 Batt eriofagot erapia delle affezioni acute . : . . . . . . s Lafilococciche )) 750 Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . )) 746 ç is ti d ell'epig l ottide . . . . . . . . . . . )) 750 Con corsi: i verbali delle com1nission,i giudicatrici . . . . . . . . . . . )) 756 Dacriocistite dei n eo11a ti . . . . . . . . )) 750 Denti d ei t uber colotici . . . . . . . . . )) 752 Encefaliti psicosiche acu te non suppu-

ra te

. . . . . .

. . . . . . .

. .

))

749

Epistassi come malattia . . . . . . . Facoltà umane sconosciute . . . . F egat o cirrotico: neopl asie . . . . . F egato: degenerazione amiloide seconrl aria ad ascesso am ebico . . . . . . Giurisprudenza: quesiti di m assima . . Gravidanza: reazione biologica nuova . Istamina : . applicazioni . . . . . . . . . Malattia di Raynaud : natura . . . . Meningit3 tubercol are: roentge11terapia Morte improvvi sa e b locco clinostatico .

))

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))

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))

750

Ormon e oYarico : azion e n ella do1111 a castrata . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. Ormone p aratiroideo: azio11e sui sali di calcio . . . . . . . . . . . . . . . . . )) Pelle e sistema endocrino . . . . . . . )) Pericarcliti acute e cronich e: lratta111. e l1iru rg ico . . . . . . . . . . . . . . . )) Pneumotorace da s ifilide gommosa del polmone . . . . . . . . . . . . . . . . )) Pneumotorace spontaneo bilaterale recidivante . . . . . . . . . . . . . . . . )) Polmoni te cla aspirazione di g r assi .. )) Rachianestesia alla perca1na . . . . . )) R affrecld or e: terapia iodica . . . . . )) San gu e: nuovo m etod o per l a deter11li nazione del t empo di coagul azion e . . )) Setticemie: trattam. con iniezioni endovenose di alcool . . . . . . . . . . . )) Sindromi di inassimilazione . . . . . . )) Splenecto1n ]a: sindrome cronica con sec utiva e compenso r eticolo-ì st.iocitario )) Splenomegalie: lipemia . . . . . . . )) )) S tom aco : esame funzionale . . . . . . . Tracoma: ricer ch e . . . . . . . . . . . . )) Tubercolosi : diagnosi. b at teriologica m ediante inoculaz. sottodurale n Pila cavia )) Tubercolosi l aringea . . . . . . . . . . Tuber col osi : relazioni e co111u11icaz. varie )) Ulcera gastrica : cura con b ertzoato di sodio . . . . . . . . . . . . .. . · · · )) Vene varicose: cura con 1norruato di sodio . . . . . . . . . . . . . . . . . )) Vescica: div~rticoli ; . schisi sacro-lon1bar e coesi stente . . . . . . . . . . . . . . )) I

)) )) )) 749,

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Diritti di proprietà riservati. -: Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinioo se non in seguito aà a11eoriztatione scritta àalla reàati.one. E vietata la pubblicatione di sunti di essi senta citarne la fonte.

C. FnuaoN1, Red. capo.

A. Pozzi, Resp. Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Cou·r rier.

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« IL POLICLINICO »

[ANNO

XL, NuM. 19

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COLLANA I)EL ''VALSALVA,, fon.data e diretta da G UGLIEf_, MO BILANCIONI PROFESSORE D~ CLINICA OTO•RINO·LARINGOIATRICA DELLA R. UNIVERSITÀ DI ROMA

Risulterà di una serie di lavori monografici, anche su argomenti circoscritti, riguardanti l'Anatomia ma~roscopica e microscopica, normale e patol-0gica, la Fisiologia, la Patologia e la Clinica, la Profilassi e la Te.rapia nel campo della moderna oto-rino-laringologia compresa la Fonetica Bi-0logica e la Storia d ella Specialità. Oltre il volume del prof. •ono pubbllc:ati:

a.

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B.

J4a vita e : Re~herches

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l'opera di Alfonso Corti

sur l'organe de l'ouie des mammifères par le marquis Alphonse C?orti, Proemio d e l Prof. GUGLIE LMO BILANCIONI

Volu1ne in-8° gr ande, stampato su carta patinata, di pagine 132, con 17 figure e due tav<>le a colori. Prezzo L. 2 2 più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati L. 1 9, 7 5 in porto franco. Ne sono in elahorazione diversi altri, uno dei qu ali "Struttura del bulbo olfattorio degli anima li macrosma tic.I ,. scritto ila F. Ron1GH1:s:no è di prossima pubblicazione. Per ricevere quanto sopra, inviare vaglia postale o chèQue bancario all'editore LU IGI POUI , Via Sistina, 14 - ROMA


Roma, 15 Maggio 1933 ·XI

ANNO XL

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Num. 20 '

......

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fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE

CAPO:

P ROF.

CESARE FRUGONI

Clinico M edic o di Roma

SOMMARIO. l ezioni : D. Taddei: Epididimite cronica. non tuberco· lare. N ~t e e_ oontributl : _ I . Nuv,? li: Esoiago-broncoscopia e sua i ~po~·tan_za: d1aguost1ca e terapeutica. O sserv~ z1on1 . chn1ohe : F. Nico: Emocromatosi e mor1bo d1 . ~ddison_. (ùontrib uto clinico). l a ttu a h t~ med1oa · A. Calmette: Sulla vaiocinazione preventiva della tubercolosi con il B. C. G. sommini trato per via boccale negli adolescenti e negli adulti non allengici. Sunti e rasseg ne : ORGANJ DIGERENTI: Go s et e Loewi: tomaco biloculare per ulcera. - P. Harvier e R. De Brun : La stenosi pilorica da ipertrofia muecola.Te nell'adulto. - Jaime Vignoli: La ptosi gastrica e la sua ripercussione duodenale. - N.EUROLOGIA E PSICHIATRIA : A. Plicz : Diagnosi differenziale delle più frequenti malattie mentali con speciale ri1?uardo alla p~ 1·alisi progressiva. G. Mouriquaud, M. Bernbe1m e J. Boucomont : L'encefalite acuta n ella polmonite inrfan.tile. - D. Lo Bianco: Su alcuni casi di meningite cerebro-spi nale epidemica. - F. Samerbruch e R. Thiele : Due tumori del rachide intrS1midollari operati con successi. - INFEZIONI VARIE : G. Norsa : Sul kala-azar. - E. Lévy-Solal: Il trattan1ento dell'infanzia puel'perale. - H . Yu, P. H. e K. F. Ohen: Una reazione cutanea di suecettibilità. al coler a.

Di vagazioni : L. Binet: La riani mazione. Cenni bibliografici. Aooade.m.ie , So~ietà M'ed iche, Congress i : Accademia Lanc1s~ana di Ro111 a. Società di Coltura Medica. Novarese. - Società di Scienze 11ediche di Coneglia·D O e Vittorio. Appun.t i per il medico p rat ico : NOTE PRATICHE : G. 1Iaras p1n: Sull'accerta,mento di guarigione della ble· nol'l'aig1a: - SEMEIOTICA : Il significato terapeutico· prognostico del r eperto sierologico n ella lues. - CAs t s~1c~: Epilessia e narcolessia a ssociate con iperinsul1n1smo. - La forma na1'colettica dell'ipoglicemia. - Il sonno come occasione di .m a lattia. - TERAPIA: Il trattam ento della difterite maligna col siero e col neoealvarsan. - L'uso di siero umano fresco nella meningite da m eningooocco. - La pleurite f ebbricola.re cronica; sua oura con a ntigene m etilico. MEDICINA SCIENTIFI CA: Azione del r odio colloidale nelle peritoniti sperimen tali. - AFORISMI : Aforismi sulla t ubercolosi. - VARlA : L <l. terapia col veleno delle aipi. Ne lla vita professionale : Servizi igienico-sanitari. Cronaca del movimento -professionale. - Con corsi. Nomine, promozioni ed onorificenze. .Notizie diverse. Rassegna della stampa med ica. Indi ce alfabetico per materie.

LEZIONI.

poler arri,rare ad una conclu ione diag110-tica fornitaci dai reperti. a11alomo-patoloaici e, pecialmente, istologico dell'epididimo. r l1e ho asportato ieri co11 l 1i11tervenlo 01)eratorio. di cui avevo precisato l 'i11dicazione.

Cr.1'WIC..\ C mRU RGJ e \ nEr.T,.\

R. -NIVE lt rr .\ n1 f>1 s \ .

Epididimite c1·onica non tube1·cola1·e (*). Prof. ·D . T \DUE I , dirett ore.

11 caso che sla1u anc vi pre e11lo , din10 .. tra com e sia talora difficile o impo ibile definire c linicamente la na tura di alcune affezioni i11fiamrr1atorie s11b-acute o croniche d ell ·epididin10 . Plicordate cl1e 11ella lezione scorsa ho presentato un an1n1alato con una tumefazione a cari co dell'epididin10 d estro. I11 ba ~ e ai da ti clinici dell'affezione e al r~erto clinico e radiologico del torace, sebbene la diagnosi i dovesse svolgere ver o una epididi1nite tubercolare, vi feci però notare com e fo sse impossibile una diagnosi : ic ura nel caso jn parola per l 'a en za di alcuni ..,i11 lorr1i i111portanti . Credo opp0rtuno ricordare i d.aLi più importanti della . . toria clinica e dell ,e~ame obbiettivo per poterli rivalutare con una critica serena; e per (1) LeLione cli11ica tenuta il giorno 23 gennaio

1933 e raccolta dal dott. VrNCENzo CoNSIGLIO, assistente.

R. E., di anr1i 44, d a Pisa, manovale asserisce c l1e circa 2 mesi or so110 avvertì ix1 corrispondenza dell ·en1iscroto destro, durante uno sforzo abituale al suo lavoro, un dolore a carattere trafittiro, che durò solo pochi minuti. Da quell'epoca l 1infern10 h a sempre avvertito nella sede surriferita una sensazione molesta contin ua a tipo gravalivo, intervallata .carao1ente da dolore trafittivo. L 'infermo i- rimasto wlpito dal fatto che fin dall'inizio· dei primi disturbi sopranotati l 'emiscroto destro è andato lentamente aumenta11do di volume fino a raggiungere n ell 'epoca attuale la grandezza e la forma di una pera di rnodiche dim en sioni. Non sono riferite modificaz joni dei teg u111enti allo stesso livello . ~o n fu i11ai curalo il rilievo della cu r va termica. Due g·iorni prima di essere accolto in Clinica il paziente chiese il consiglio di un sanitario . il quale praticò una puntt1ra della vagin ale propria d el t esticolo d estro, evacuando pochi cc. di liquido lin1pido, paragonato dal} 'infermo all'urina, sia J)er il colore, sia per l ·a .. petto. Il pazien le non h a accusato altri disturbi. La funzione urinaria è s lat a sempre normale. Ne 11 'anamnesi patolog·ic:n re111 o l a c.l el i10 • tro i11a1


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u lL POLlCC.J~ICO

lato risulta per due volte un 'affezione pol111onare sub-acuta: la prima nel 1924 con esito in guarigione dopo circa 3 mesi di ma:a ttia ; la seconda nel 1925, della quale il paziente g uarì dopo circa 4 mesi . Durante questi periodi di malattia furono praticate nu1nerose iniezioni sottocuta11 ee (prob..abilmente di olio canforato) in varie parti del corpo. Dopo circa 2 anni d alla prima manifestazio11e pol111onare, il malato notò in alcuni dei punti, o,·e furo110 eseguite le iniezioni, la co1npar sa di intu111escenze a lento accrescime1l to. Tali tt1mefazi.oni , i11 un primo tempo di <:onsistenza dura, sono diventate successivamente di consjsten zn teso-elastica; due di esse, situate rispettivamente alla regior1e laterale della coscia destra e al po~­ paccio sinistro, si sono ulcer ate spontanca1nente quindici giorni prima dell 'ingre5so i11 Clini~a, er11ette11do un materiale di aspetto purulcn lo; ir1 segui lo si sono avviate alla guarigione senza cure partico~ari.

Nulla di notevole nel! 'anamnesi familiare. .Noi abbiamo osservato, esamina11do la regione scrotale, ch e l ·emiscroto destro era della grandezza di u11 uovo di gallina, a consistenza elasticofluttua11 lc, con tra11slucidità evide11te. Con la palpazione del testicolo destro si apprezzava una tumefazio11e posteriore, evidentemente a carico del l 'epididi1110. grossa come un pollice, abbracciante il didir110 a guisa di un casco di cimiero, dura, bernoccolut a, dole11te, non aderente ai pjani superficiali e i1on fluttua1rte. Il fu11icolo era ingrossato rispetto a quello de:l 'altro lato;· il deferente era ben ì ingrossato inferiormente, 111 a non presentava alcun ispessimento a corona di rosario. Co11 I 'esplorazione rettale si apprezzava una prostata di volume e forma normali; le vescicole se111i11ali non erano palpabili. Il nos tro malato presentava nelle sligma1e rac11i ticl1e. Infin e dimostrava essere lJ11 tubercolotico, ia per i dati anamnestici, sin per i dati obbiettiYi cli11iri e radio~ogici. La reazio11e cli \Vassermann è tata negativa.

Ora cercl1ia1110 di coordinare e ' 'alutar e i clati obbie ttivi: :\ ca ri co d e ll 'en1i ~croto deslro ris ultava u11a n1inim.a raccolta di liquido nella vaginale propria: sj doveva escludere un en1,atocele per la po ili vità della diafanoscopia e un idrocl?Ale primitivo )Jer il n1odico volume e per la scarsa ten sione del liquido, tanto ch e si riusciva con lrl pressione digitale a raggiun g·ere la resistenza del teslicolo; quindi ci trovavamo di fronta ad un idrocele sirtlomatico: conseguenza d i una affezione el)ididim o-testicolare. In quant o a questa ultima ~isognava senz'altro escludere un lun11ore primitivo del didinio, dato cl1 e i11 tal c a o non si sarebbe apprezzato }'epididimo chiacciato s ul te Li colo ; era da esclt1dere anr he un t1imore dell' epi<jidimo . . ia per l 'c11orrtle rarità, sia p er cl1è ] 'epididimo in que. to ca o . . i apprezzava, d i ffusam cnte ingrossato Ci trovavamo di fronte ad una affezione dell 'epididirrto di natura infiarnmat oria con idrocele intoniatico; 11on si poteva dire con certezza se il didimo fosse integro o cointer essato n el processo infiam1natorio. Tl deferente era ingro .. sato: po le,ramo quindi a minettere ch e ci fosse una deferentite. però senza vescicolile, nè prostatite, per la negatività dei

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·~\xl\o XL, :\l. 'L 201

daLi obbiettivi all 'esplorazio11e rettale e dell 'esam e delle urine. Dall'iusie111e di questi dati scaturi,·a la diag11osi di epididi1nite sub-acuta o crortica con del erentite; ma la difficoltà speciale ir1 questo caso consisteva nel d eterminare la natura. _V_oi sap_ete ch e ~11 gran ~umero di epididin1rr t1 cron1cl1e, ~11z1 la 1nass1ma parte di esse è di Ilalura tubercolare : eppure una volta s~ venti a ll 'incirca si è visto che queste epididirr1iti, s upposte tubercolari , non lo sono , ia perchè l'esame is tologico dell'organo am1nalato n·on mette in evidenza la caratteristica struttura tubercolare, sia perchè con l 'esame batteriologico si sono potuti isolare i germi più svariali , tl'<l i quali il bacteriurn coli, il bacillo di Ebertl1, il diplococco di Fraenkel, il micrococco. m~litens.e, alcuni sporomiceti ed altri germi; v1 faccio notare però ch e un grandi simo numero di casi queste epididimiti pseudo-tubercola1·i sono la fì] ococciche. ccanto a que te form e con etiologia nota , ' 'e ne ono altre, i11 cui non si è tpotuto mettere in ·e vide nza a lcu11 germe : per queste ultime. chian1iate epi"did1,mitì- aspecifbche, 0110 state invoca te le cau se più varie, fra cui i tra un1i g li eccessi venerei e l 'iper e1l1ia d ell 'or ga110, ecc. Infin e vi 0110 le cp ididin1iti sub-ac ute e cronicl1e dovute i1on al J)ariJ lo di Koch, be11~ì alle to. ine di esso : queste for111e '1 en~ro110 ron1,unen1c11te deno111inate col ter111i11e in1proprio cli epi;dJidi111iti tu bercolrt ri infiammatorie, 1ne11lre credo più O'ÌU:--.lo cl1e . i dia loro il 110111e .

I

cli epi didimiti I ossi-1,u be rcola ri n 011 bacillari. La tuLercoJosi del} 'epididimo è un ~ affezio11 e n1olto frequent e, la quale colpisce soggetti adulti in co11dizio11i generali deperite. quanto indi-vidt1i in co11dizioni floride. Generaln1ente la lesta de1l 'e1)ididi1no rappresenta la clas ica sede, i11 cui s'ist.ttuisce a ll 'inizio il nodulo tuberc ola r e; ma non è raro osservare talvolta (l elle lesioni s1>ecifich e iniziali alla coda dell 'epididi1nu. La lesio n e primitjva dell 'organo è accompa4 nata quasi en111re da un 111odico ,·ersamento di liquido ieroso nell~ vaginale. In quanto alla patogenesi , vi sono parecchie teorie che cerca110 cli spiegare quale sia la ' ·ia, per cui il bacillo di T{ocl1 , co1ne del re'"' to g li aJtri germi nelle forn1e r1on t11bercolari , può giungere ali' epididimo : l) Alcuni ~A,..A. ( \ierneuil , ecc.) anJmettono l;i vi.'\ t1retro-deferenziale; però qu esta teoria ,-(ene difficilmente at;cett ata, tanto p iù che non è stata din1ostrata sperimentalmente. 2) Guyon e, specialmente, Legueu a ffer1r1ano che il processo tuberco]are si localizza p~imitiva111ente n ella .p rostata e nelle vescichet· te se1nin ali , e quindi g uadagna l 'epididimo per la via deferenziale. Questa teoria. se p uò valere per un certo numero di casi , non vale i1er tutti , perch è spesso si osservano localizzazioni prin1itive dell 'epididin10, senza alcuna c.;c;mpartecipazione della proc;tata; anzi ' 'edian10 cl1 e dall'epididimo il processo si diffonde


- ~~'\ o .\ L, \L ' ' · ::!OJ

SEZIONE PH .\TJ C \

seco11ùariarne t1te al d efer e11te e alle vescicole r111inali. Non esiste dim ostrazione spe ri111 ent&.Je: c liDican1ente poi è da notare la rarità della .l:JI"l1Statile tubercolare i solata o p1'in1itiva; e la rC:;gressi0ne delle lesioni prostato-vescico lari dof)O epididimecto1nia parlano piuttosto per la secondarietà d elle lesj oni stesse. 3) La possibilità di diffus ion e del processo kocl1ia110 da orga11i \i ici11i al te ti colo per la via linfatica è, se ammissibile, e ccezionale ed io bel po tuto ossen rare ciò u11.a sola volta in una tubercolosi de; sac co erniario in u11 soggetto affetto da perito11ite tuber colare. · ±) ln,;ece la via che meglio spiega i fatti clinici ed anaton1ici rimane sempre la "'ang uigna, dimostrata clinicamente e sperin1entalmente, per quanto non sia facile stabilire p er quali rag ioni circolatorie l'epididimo favorisca l "arresto e l 'a ttecchimento di germi, fa cile in' ece a capire ad es. n ei va i t ermina li justaepifisari d ell ' adolesce11te per la d etern1inazione dell 'osteomielite puru] enta, n ell e ossa spong iose o n elle af fezio11i j)ecificl1e o 110 d el r ene. In qua 11to all 'evoluzione del processo specificc ceTtamente ricorrlate ch e le nodosi td epididimarie ulterior1nente o guariscono oor.. una s1-·ecie di ir1 cistamento fibroso , oppure ~i ran1molliscon o; in tal caso il processo infiltrativo &i estende verso lo scroto , che viene ad aderire a ll 'epididimo ; quindi in questo punto la cute ~ ·. a rrossa, s i assotti g lia e si ulcera , cr ea11d o delle fi~ Lole tuber colari, attraverso le quali i vnotauo g li ascessi freddi. Le lesioni peci fiche, in un prin10 terr1po loc alizzate a Jl 'epidi dimo, in seguito si diffondono al corpo di lligmorc.1, al defere nte, alle ve5ci cole seminali erl alla prostata: il d e ferente presenta d elle ] esioni i1odulari , disco11tinue, m.oniliformi , JJar agona bili ad u11 a cor on a di r osari o; talvolta presenta delJ e le. ioni continue d ecr escenti d'intensità da tl 1 epididimo ver so le vescich ette ; queste ultime si presentano tumefatte , co1ne se fossero iniettate con sego o cera; la {Jrostata di venta volu1ninosa e a superficie bitor zoluta p er nodosità jrregolari , dure o ram1nollite. IntaL1to faccio n o tare ch e tutte l e a ltre infia1n n 1azioni subacute e croniche non tuber C(•lari po~sono ripetere i caratteri passati rapidamienle in r assegna a proposito d ella tuber colosi epididim aria; IJer (J due sono i punti di cui ci si va le per differ e11 ziare con molta probabilità le affezioni p e11dot uber colari d el] 'epidi dim o: 1) lo stato del cor1dotto deferente. Sebben e i1J. alc un e forrn e s porotrico tich e sia p ossibile rilevar e clelle lesioni n odulari discontinue a cor on a dj r osario, è f.Cc ezionale n e]]a d eferenti te specifica riscontrare un semplice ing r ossam ento , p rivo di n odosità ; 2) i caratteri delle vescicole se1ninali , che nella tuber colosi si pTe·sentano ingrossate, dure, b ernoccolute e con una seusazione caratteri stica , c·ome se l e cavità vpsci colari fossero state iniettate di segn. L'inizio a cuto o sub-acuto nelle epididi1niti

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J1u a lGUll valor e lJe r escluclel'e l ' evtr~ tuale natura Lub,ercolare di e::;se, IJer cl1 è si può avere occasio11e di osser,·a rne alcune specifich e a d ecorso 11ertino ac u tissin10 : ciò è possibile risco11trare quando n ell 'a n a1r1n esi vi ,è un pregres~o traumatismo occasionale, che o ha rivelato una rr1alattia latente 0 ha favorito lo S\'ilup}X i d el ba cillo di K,och circolante nel sangue. · La conco1r1ita11 za di lesioni polmona ri ha 111olta in1portanza, percl1è cos tituisce un dato , che ci fa proper1der e più per una affezi one tuberc ol3re, che per l1n 'altra · epp ure questo non si avvera sempre, e con1e esen1pi·o potrei citare il n o tro paziente. Data la enorme frequen za della tubercolosi poln1onare, può darsi ch e si al1bia i11 un tubercoloso poJ111onare un 'affezio11e epididin1aria da altri ge r11li , d ei quali n1ag ari la tossierr1ia specifica ha favorito colle modificali oni d el le difese g enerali l 'a ttecchim en to. <~uindi, nel caso che si esamini un soggetto, i:1 cui si sospetti, d.a vanti ad una affezion e epiclidimaria, la natura tuber colare, il poter dimostrare altre locaJi2zazioni sp ecifich e, oltre quelle epididimarie , h a una certa importanza, ina n o11 ass ol11ta, n ella soluzion e d el probl ema diagno tico etiologico . Non bisogna din1e11ticare ne l n ostro n1a]a to le tum efa zioni sottocutanee, compar se n ei })Unti , in cui furono pratica te d elle in iezioni neg·li anni 1924 e 1925 : le d etl e i11 tumescenze r1·0 11 i)o tevano esser e altro eh e d egli ela ion1i, dei quali due anche suppur a ti ; q11esto 11a un certo valore p er la risoluzion<.: d el pro blen1a di agn osti co : infatti il ten ere p re ·ente in CJUesti casi l 'esistenza di altre a ffezjo11i, o ltre la tuber cola re , pu·ò talvolta avere v.a lor-e per elir11in a re eventuali errori nella dia g u osi clinica . In caso di dubbio diagnos tico la spern1oculLura avreb be for se acqui tato UD D certa irr1portan za; rr1a 11011 di r acl o è i1eg·a tiva ; anch e l ' esaJfl(· ci tologico d el liquido contenuto n ella vag ina le nvrebbe potuto aver e il suo valor e, p er ch è i.t.' caso di tuber uolosi ~i possono tro·var e linfociti , n1entre nelle forme p eudo-tuber colari solo d ei leucociti i)oli11ucleari: eppure ci ò non si verifica sempre , d at o cl1e qu alch e volta anch e 11elle secon (le sono stati r e1)erl a ti soJtan to dei linfociti . In conclusione pos~i am o dire cl1e, all 'infuori cli quei casi di tuber colosi ep ididir11aria con ascessi , fi stole o localizzazioni secondarie . si è costr e tti a lascìare sp esso in sospeso la diagn·o·si di epididimite t11ber colare. Nel n ostro caso ir1 fatti vur propendendo p ri1na d ell 'i11tervento chiru rgico per uon tuber colosi epididimaria , lasciamnto la diag11osi di certezza in sospeso , sia ·p·e1 la rnancanza d elle nodosità a coro11 a di r ose.r io a ca rico d el defer ente , ·s ia per l 'assen za della vescicolite, sia per ]a presen za d eg·li ela• • 101111. I eri h o oper ato il paziente in morfi oetero r1ar cosi. Dapprima h o eseguito l ' esci ssion e ellittica di un elaioma in imminente suppurazio11e, a d er ente alla cute ed all 'ar;on evrosi sottost ante. In un secondo t em po h o p r a tica to u n ' i11-

i10 11


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ti

•1r. P OLICLi:\T"I CO l >

cision e verticale del I ' emiscr oto d e tr o , h o eslrinsecato il testicolo dallo scroto ed in fin e 110 aper to la vaginale , d ando esito a 20 cc . di liquido ciLrino , e l'ho estirpata . Quindi 110 escisS1.' I ' ejJ1didimo assieme al cor po d 'Hig m or o e a lla por zio11e fu11ico lare d el d e fer ente. D opo a ' er il v\'icinato con un punto ùi . u tura i ma r g ini del la ca' ità residua al! 'asportazione del C<' fj )O rl >I-Iig1noro , ho suturato infine la cute. Voi osservata n e l p ezzo asportat o ch e l 'epididimo ha lo bpessore di un dito pollice e ch e si c o11tinua con una g rossa ina ssa in corrispond en za clell 'antro cl ' Hig·n1.or o : Si ved e cl1e esso è costit uito <ia un tessuto duro, on1ogen eo, lar-

[.\~xo

XL ,

~Ul\I. 20~

di tubulo epididim.a r io; i11 a l lre i11 Yece ' 'i è u11 discr eto numer o di lul)uli ertasici , in c ui delle cellule ei)ile liali ùi rive time nto per sistono solo le basali , r11e ntre quelle a pennacchio sono cadute in disfacime11to n ecrobioti co nel centro del lume cana licola re (fig. 1). Sparsa nel tessuto ora d escritto, si osserva qualche isola più o meno estesa di tessuto in disfaci1nento necr ol)iotico, in seno alle quali ,,1 sono nun1erose travate conne Ltivali in d egenorazioue jalina (fig . 1). Assenza completa di cellule giganti. Dal tessuto di g·ranulazione ricco in cellule si passa g radatamente in un tessuto connettivo fibri I lar e, ricco in cellule e con

F1c. 1. -

Epididi1no: tessuto co11ne ltivo neoformalo; in b asso, una est esa zo11a di te "ut o in d isfaci1nento n ecrobiotico: in alto e a sinisLr a, sezioni del can ale epicli di111ario ectasico . \Zeis · : x 40;.

d f,.ceo , senza a lc un nodulo a1Jpt ezzabile in d eg e11erazione c.aseosa. Il deferente alqua nto ing r ossato ir1 corrisponde11za della sua por zione p1'ossi1niale all 'e1Jididin10 è di aspetto normale n ella sua 1larte alta. Se g uarda te i :p reparati i tologici (1) d el pezzo a portato, osserver e te com e la s trut tura ,·arii n elle diver se pa rti d ell 'epididimo, n el corp o d 'Ifig n1·or o e n el condotto de ferer1te: quest~ diversità strutturale si spiega col differente gr ado di e\ro1uzion e d el r;r ocesso in fi an1rr1atorio. Ir1 a lcune zon e de11 'epididimo e n el corpo tl ' llign1or o :µ r e,ra le u11 tessuto connettiv·o , car a tterizzato cla u11a r icch ezza di fibroblasti e di li11focili , d a fibri]J e l}r ecollagen e e coll agene , dn poch e plasmacellule . d.a r arissimi leucociti e cla pareccl1i vasellini neoformati. In alcune d elle ~udd ette zone n o11 si trova più alcl111 r e.. iduo Alcuni pezzi dell 'epididimo, del corpo d 'Higmoro . del deferente e dell 'elaiom a son o stat i fissa li in alcool assoluto e in formalina. e quindi color ati con em atossilina-eosina e col metodo di 7 ' an Gieson . (Istologia eseguita dal dott. CoNs1(1)

GL10) .

2. Epididi1110: connettivo fibrRlare giovan e; al centro e in b asso verso sinistra, residui di tubuli . (Zeiss: x 40).

F1G.

nun1er osi vasi i1eqfo r111ati : 11el uddetto conne ttivo , inter secato varia111ente da grossi fasci fibrosi si vede quulcl1e residuo di tubulo epididimario (fig . 2). In altre zone dell ~ epididimlo rr1anca completa111ente; si osserva invece un connettivo fibrillare lasso , in cui vi sono rari cana · licoli discr e tame11te con ervati e con leggera r eazion e linfocitaria a ll'intorno (fig . 3). A carico del co11dotto defer ente si J1a una discreta fibrosi perican alicolar e, ch e diminuisce grada tan1ente fino a scom parire d el tutto nella parte funicolar e alta . L 'epitelio ·deferenziale è molto b en con servato ; il connettivo perican alicolare h a i caratteri d el tessuto fibrillare lasso e quello peride fer enziale preser1ta n ella porzione testicola r e e n ella funi colare h{lssa una discreta infiltrazion e linfocitari.a (fig. 4). L 'elaion1a si dimostra costituito da tessuto fibroso , che c irconda d elle g occiole colorabili col Sudan III, e nel quale è qua e là più o n1eno intenso un evidente processo infiammatorio di alto g r ad o. È ~tato eseguito a n che l esam e batteriosco pi co sui tessuti , colorati col m e todo di Nicolle e col m etodo di Grani . risultando n egativo per 1=epididin10 e il de feren te , m entre n e]l 'elai on1a sono stati reperta ti rari cocchi g r am-positi,-i , 1

'


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SLLZIONE PRATICA

d~

cui alcuni isolati ed altri disordinatan1ente raggruppati in 3-4 elementi. Recentemente so1lo co111p ar~ i :3ull 'ar go111e11to t1n ]a,roro di Bolog·n esi e lledi (193 2), ed uno , in particolar modo completo , di Cirio (1933). I primi hanno cer cato cli districar e un po ' la matassa n ella class i Ocazio11e d elle epididimiti croniche e sub-acute non specifi ch e : es i confer1nano, dopo aver riportato otto o ei·vazioni personali, accanto alle ez:;idid~miti croniclie specifiche comuni (tuber colari, blen orrag icl1e e sifilitiche) , l 'esi tenza di epididimitj co11 caratteri clinici qua i del tutto identici all e prime, cl en o11 tin a t1do le epididin1ili cro;1 icl1e n.s7Jeci[i-

ciati , e quella uretro-d eferenziale n ella quasi totalità delle infezioni go11ococcich e vere e proprie (Oppenheim , Lo" nei casi , in cui non è inter essa lo il deferente, r esta la via linfatica , attraverso la rete sottornucosa. 1) Epzdidzrriite cronica da stafilococco : questo germe può agire, nella genesi di un ' affeziono epididim.a ria cronica, i solatamente, oltre ch e in associazione; lo stafilococco è ritenuto quale r eS])On sa bile di tutte le epididim~ti fibrose, di cui sfugge spesso la causa, ap-p·a rse al seguito di stafilococcer11ie attenuate (D0rn). In quanto alle vie d ' infezio11e i può distinguer e u11a via e1na tog e11a , un a Yia cliscendente renale, 1

);

l' '

F iG . 3. - Fibrosi dell 'epididimo : in alto a sinistra, tre sezioni del canale epididimario ben conservato. (.Zeiss : x 40).

4. - Porzio11e testicolare d el deferente : fi bro i perica11alicolare. (Zeiss: x 40).

F1G.

un a ' ia a "'end·ente urelraJ e ed un.a via i}r ostatoen1ina le. 5) Epididi1nite cr o nica cl a bacterium coli: bisogna di "'ting u er e le epi<lidim~tì colibacillari miste che '3i hanno comunemente nel corso della blenorragia, dalle epididimiti colibacillari sempbici, meno coni.uni e chirurg icam ente più inter essanti . Le i11odalità di sviluppo d ell'infezione epididimaria non differiscono di molto d a qu elle ch e sono state indicate i1e)le forme s tafilococciche; per lo più si ' rerifica l 'arrivo del bac terium coli all 'uretra posteriore ed alla pro tata e di qui la diffu sion e a11 'epjdidin10 per Yia c annli cofl are o per via linfa tica. 6) Epididimite cronica sporotricotica : n ella lr t tera Lura sono stati riportati a-çpena q uin.dici casi. La porta d'entra ta del germe n ell 'org anism o è costituita o da soluzioni di continuo dello .r el1 e e delle n1ucose o da l passaggio attraverso la mucosa gastro-enterica : la diffu si o ne avviene per via ematogena. L ' epiclidimite spo rotricolica si p rese11ta in soggetti aventi n1anifestazioni s.p oro trj cotich e mu1tip1 e , però Thever:.ard (1922) ba osservato un esen1pio di epidid imite qu.ale manifestazione monosintomatica (}i sru1 rotricosi. NelJ e epididimiti ulcerate bi. ogna ~ospett are una m icosi alm eno nell a m.età dei casj (Moore). 1

ch e, da disti11g uer si in determinate, e I 'eziol ogi a è n ota , ed indeterminate, se l 'ez iologia è an cor a scon o ciuta . Il Cirio clistir1g ue le epididimiti cronich e i11 tubercolarit sifilitich e, gonorroich e, stafilococcich e colibacillari, porolricoticl1e e in quelle di natura indeterrni 11ata: 1) Epididirnite tul>ercolare: ' la più frequeute. 2) Epididiniite cronica sifilitica: è molto rara , sia nella forma fl orida , sia qtlando si presenta fin dall'inizio con caratteri spiccati di . .' cr on1c1ta. ?,). Epididimite cronica gonorroica : non è fr& le più comuni ; insorge in segt1ito ad infezioni gonorroiche e si manifesta con caratteri eJinici svariati. Tale polimorfi "mo è in rapportt• ai differenti germi che sono s~ati i solati in questa affezione : infatti in una piccola percentuale di epididirriiti fu riscontrate, il gonococco', mentre per il rimanente furono iden tificati g li streptococchi in piccole catenelle , lo stafiJ ococco, il coliba c illo , l 'enler ococco (Hartmann , Lecèn e, Esmonet , Lavenant); qual ch e rara ' 'olta rlon fu repe rtato alcun g erme. In quanto a lle vie di p r opaaa zione i p11ò mettere quella sangui a na , quando agiscono i . ud d etti ()'ermi asso-

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IL

POL ICLJ ~J CO >1

I) Epididin1ite croriica di natura irtdelermi1iula: questo gruppo vanLa u11a casistica nun1er c.sa. Vi figura no epididimiti, ch e sen1brano le ])iù a dalte a . irt1ulare la Luber colo . . i , da ct1i ,-engono differenziate con il norrte di epididimiti crortic.1ie aspecifiche (Elsenberg, Dorn), oppure come cron,iche semplici (Pliga11or, I rreda); alc un e, in cui la natura infiammatoria resta fuori di og11i discussion e, prendono il no1ne di epididiniiti infetbive (Bonnet): Christmas a lal pro I>O ilo emette l 'ipotesi cl1e i g ern1i , distrulti rapidarn ente d.a co11dizioni sfavorevoli di vita, sarebbero os tituiti n ella loro azione p·a togen.a dalle tossine ri1naste attive e capaci di agire t1i tessuti. Infine appartengono a qu esto gruppo le e7Jididimiti fibros e (Schmiede11. r h,varz), in c ui riesce arèluo dec idere sul la ' 'era essenza d el prore o. Questa classific azione del Cirio è quella c h e n1i embra oggi la più a ccettabile. 1 el nostro caso il reperto istolog ico dimos tra cl1ia 1·an1ente u11a epi<Udimite cronica iperplastica con. def ere1itite e peridef er eritif e. Riguardo alla 11atura dell'affezione si dovrebbe propendere per un'eventuale forma aspecifica i11deterrriinata., sebbene il solo esame batteriosco1)ico ·ia insufficiente nel voler d-are un giudizio s ulla TJa tura dei proce si in fiamma tori.i • 11· genere. J,,e forrn e pseudo-tt1bercolari <lell 'cpididim o re tano di solito limitate a que t 'or gan o e alla parte extra-addominale del deferent e e p oso no .guarire per fibrosi d ell 'epididimo. Ma ancl1e llel1 a tuber colosi d ell'epididimo. pure in presenza di fistoliz zazione, si può taJ,ro]ta \ Teri fi care la g uarigione clinica , pontanea o m....edian te cure jodicl1e elioterauiche , ecc. p er fibrosi <lell 'oro-a110: perciò n ell e forn1e tuber colari non bi sOO'Jla n1ai fa r e '11hito una prognosi infaus ta ; n el maggior numero dei casi p,11rtropl)O la diffusione è quasi costante al di cl im o ed anch e al1 ' altro epididimo. La c ura in ambedue le fo rrrte 0 identica. TJ traLtan1e11to chirurg ico de,re esser e conservativo e ron si .. -1e l1 ell a eoididi1n,o-d e fcr entecton1ia . Sl' e i$ lono lesioni d el corpo d 'Iligmoro , si può as1)o rta re anch e questo; se è lesa u11a parte de] didin1 0. lo i l)UÒ aspor tare parzialn1en le e suturare l 'albuginea. Que to trattan1 ento ha lo scopo di conservare la secrezione interna del te Lic olo . .'\nc11e i11 cago di fì Lolizzazioni ne lle form e tubercolari si può ottenere la g uarigion e con un interven to quanto lJÌÙ co11 crvativo sia l)Ossibil e. La enlicastrazione invee.e è una operazione cl1e i1on si deve praticare ch e in ,·ia eccezio11 a le. percb è si è visto che più frequenten1 entc , in seguito, ammala I 'al tro testicolo. Il ca o, che ,,i ho illus trato, dim o .. lra ancora una volta l 'importanz-a che n ella determ i11 azion e della na tura d elle epididimiti c ronicl1 e non fu "' e e non ul cerate ha l 'esplorazi on e d el d e fer e11t e e d elle ' 'escicoJe L 'assen7a del r rperlo n1 011iliforrl1e o a cor on.a di rosario d el 1

deferente e dell'ingrossamento delle vescicole co11 la . ensazione di vescicole co111e inie tlat e con serro. 1'a sen za di lesioni specifiche urinarie (tubercolari, gonococciche) sono i dati che più degli altri hanno valore per dubitare d ella 11atura lt1ber colare ancl1e se l 'affezion e si svolge in un individuo con lesioni tubercolari lontane (polmoni, gl1jandole). Sulle ùi1licoltà della diagnosi de lla tubercolosi epididi1no-testi1colare nelle form e ad eYoluzione acuta (torsior1e d el testicolo , trauma), nelle {orme dette ipertrofiche (ematocele, neoplasma), sulla importanza dell ' esame urologico per stabilire se la lesio11e epididimo-deferentovescicolare sia cor1segu e nte ad una tubercolosi renale, sulle difficoltà diagnostiche dell'insorgenza di uria tuber colosi genitale al seguito di una blenorrag ia vi 110 già intrattenuto in altre lezioni; qui n1i li1r1ito a ricordar,·ele , sia lJer dirnostrare come spesso, accanto a casi banali ( forme a~cessuali, fistolizzate, ecc.), si tro' inu delle difficoltà talora insormontabili nel prohler11a diagnostico etio-patogenetico di quete affezioni , i.a ]Jer . la})ilirne, non d ico in rr1odo asi..:oluto , la natt1ra , ma anche solo per disting·uere le forme d ovute al bacillo di Koch o alle. s~e tossin e cla quell1e. dovute ad altri gorr111 .

NOTE E CONTRIBUTI. OSPEDALI

RR.

DI ROMA -

. SPIRITO IN SASSIA.

Prin1nri o cl1irurgo : 1)r o f. G.

Ea1DI.

Esofago-broncoscopia e sua impo1~tanza diagnostica e terapeutica. Do ll . l i'\ ·ocENZO NuvoLI, aiut o. L 'esofago, data la ua i)roronda ituazione ecl i suoi ten1ibili rapporti analomic i, sfugge al1 a semeioLica ed alla terapia cl1irtrrgica. La diagn os i quindi d elle s ue affezioni viene a ffidata in •1Jarle ai inlon1i funzionali con i quali e ·se ~i prese11la110 e, ii1 parle, a i . . into1ni r adiologic i ; i primi ra1Jpre..,entati da: disfagia , c he può e ser0 g radual e e progre iva , rigi1rgiti in1n1edia ti o tardivi con assenza di succl1i ga tric i e c l1e aY\ ei1gor10 sen za i1au ea e senztl s~orzo, fetore dell'alito ia d ovuto alla IJutrefazio11e d ei c ibi ri .. Lag·nanti a l di sopr a d el}'affezione occludente il lun1e esofageo, sia d ovuto a I la n ecro i di porzioni di un tumore ulcerato; i secondi sono rappresen tati da vizi di forma e di g·randezza d ell' esofago n1essi in e,·idenza dalle modifi cazio ni che , a .. sum·e uu IJato opaco d eglutito. I ,-izi di fo rn1a ci i manifc Lano come n1odificazio11i d elle ct1rYe esofage e ch e pos 0110 e~­ er e aun1enlalc o di111inuile; sono gli . 110. ta-


[AiX~ O

\ L,

~ t:i\ t.

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SEZI01 E PRATICA

nìenti d ell 'e o ra go p er .a f fezloni estrinseche ad esso, ch e producon o t a li deformità. I yizi di grandezza .. ono r appresentati invece da r e ~ tring im c~1ti ed ect.a ie, forma zioni di nicchie e lacu11e; queste ultime però mai così b ene evidenti come per lo ston1aco da permettere una diag1t osi eti0logica del r estring im ento , esofageo. Dall 'esan1 e r adiologico quindi se possian10 con e . . a tteiza diagno ticare una compre ion e, una tenosi o lln 'ec tasia sia essa tota] e o di verticolare~ e ~a ·~e.de IJr ecisa di una a ffeziort e, no11 possian10 '.:on Rltre ttHnta sicurezza a ffermarne la ca usa. Il ca te teri m o eso[ag·eo n1edia11te o itd e n101li h a })erduto ·)gni ~ u a importanza diagno tic.a dopo J'eyent o d ell 'e am-e coi raggi . Se YOglian1 ') cruindi adempie re al Il O tro còn1pilo diagno tico dobbiamo a ffidarci all 'esofag·oscopia; con essa .possiamo mettere in evide11za re tr1ng im e11ti , ectc1sie, spasmi , di·verti coli , l)Olipi, tun1ori , ulcer azioni , siano esse doYute a tbc. o a ~ifìlide o a cancri ed in ca... i du])biosj a portare con una pinza emportepiècc u11 llezzetto della super fi ci e ulcerata e farn e la biov ia . · La d iacr no i co ì viene accertata in rig uardo alla se d e e alla natura d el male. Duranle la n1ia pratica cl1irurgica ho avu to occa . . i one di fare 31 esofago. c,opie di c ui venti per acrertan1enti di a~no. tici , d ei qua li n ove per ca11cr o clell ' esofago, 1r e per r estring imenti cicatriziali. otlo per tbc. eso fa aea. In un ca .. o il canc ro esof.ageo era in etastati co di un can cro d el collo uterino curato radio logicamente e apparPntemente guarito. All 'e o faO'osco1)ia l 'epitelioma eso fageo . i mostra con diJ!erenti aspetti a ~econda del periodo in 1ui la n ostra osservazione h a luogo. 111 un lJrim0 JJeriodo m aggiorrnen te diffi c il e .per ln diagno&i es o si manifesta con1e u na tt1n1 e faz io ne r.h e r estringe più o meno il lun1,e d ell 'esofago 'l ~econda della sua grandezza. In quatt r o casi da m e osser,rati si tratta,,a di forn1e infìltra tive ch e solo second a ri amen te hann o . clrlto l'uJ c..erazio11e cancer osa. La . . ed è cli essi era nel seg111ento i11ferior e dell' esofago fra il r e trinO'in1 c rito aortico e quello di a framma tico; ciò concorda ron le asserzioni di Lothej. sen e con la s tatistica di Sauerbru cl1 ch e riporta il 75 % ~ ci tun1 ori dell 'eso fago a carico del segn·1e11t o \11ferior e. La ~un1e fa7.i ·J 11e r1uò occupare un a d elle 1)nr el i e o fa~ree LOm e uno d ei du e margini· in uno ùe i quat.tro ca i occupava i.l m ar g ine destro; a secor1dn d ell a 11a rete o d el m a rff1ne c he e8sa occupa il lun1e e ofageo è spost a to dalla 11art e oppo ta . Ln t un1 efazion e nei casi osser-

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vati i1on s uper a .a la g randezza di una 11oce; la muco a ad essa sovrastante era di un colorito un po più p a !lido d ella mucosa san a e i11entre nelle porzioni dell 'esofago sovrast anti al turo.ore I 'introduzione d el tubo e ofago copico n el procedere spingeva avanti .a l sùo 111arg i11e u11 o r letto di n1ucosa normale come e quest a scorresse un po ' s ulla sottomucosa; ii1 corri... ponde nza d ella tur11efazione la mucosa è rig id a for se per ad er enze col tum·ore sottosta11te. Lo s.pecillo esofageo rileva serr1pre che la tum efazione è di consiste11za dura, e non sposta . bile. In un ca so prossin10 ad uloerar si, come una econda eso fagoscopia conferma dopo 20 g iorni , il tumore era ricoperto di un essudato anio o, ch e e si cer cava di asportare con u no s tuello questo si estraeva leggerm ente insang ui11ato. In un altr-0 caso più avan zato di epitelior11a , la tume fazion e situata sen1pre n el egmento inf. d ell 'esofa go aveva un diam·etro lon gitudi1~ale di cm. 5. Tale 111 isurazione ri u ltò da lla g r aduazione d el tubo esofagoscopico; man mano ch e ques to ;progrediva d etta tun1efazi one cl1e in alto er.a solo a carico d ella parete anteri ore , invadeva i n1arcrini clestro e sini tro o l)l ù di.. t alm ente an cl1e la pa rete po~teriore d el 1'esofago, cosicch è t utta la circo11fe1~e nza di que·to era invasa d al tu111or e; il passagg io fra parte n1alata e parte sana era egnato da u11 retring imento anulaTe , duro , fibroso , a n1arai1)e quasi t agliente, ·ch e olo l'allun gamento rl el tubo n. 2 riusciva a uperar e producendo uno ~ catto accompagnato d.a un rumo r e cupo. Sotto tale restrin o- imento l 'esplorazion·e prog rediva liber amente fin o in r)rossimità d el cardias. el econdo periodo dell 'evolL1zion e de l ca11cro eso fageo, e cioè n el periodo ulcero o, 1 e5ofagoscopia mostra l 'ulcera can cerosa con tutti i su oi caratteri clin ici. per cui è faciln1e11te riconoscibile. Difficoltà diagn o ti ch e possono ·orgere in caso di ulcu s sim plex, a ffezion e rar issima , ch e è con comitante a ulceri d ello st o111.aco, e ch e, com e risulta dall'esofagoscopia, non risiede su un tumor e; od in ca so di sifilide e ofagea, anch 'essa rara l ocalizzazione d el la sifilide. Ri veg·lierà il so petto , l 'an.am11esi , e del r esto l 'asportazion e di t1n piccolo pezzo del 1nargine d,ell 'ulcer azio ne d ar à Ja certezza sul 1'origine d el} ',a ffezione. La tbc. esofagea invece è sempre foc iln1e11te riconoscibile data l'insorgenza della su a localizzazion e sem1pre seco11daria a que ll a polmo nare laringea e faringea. Nel laringe coe. isto110 le n·ote car a tteristich e della tbc .: infiltrazioni e ulcer azioni de11e aTilen oidi e d ella r egio ne inte rariteno'de.a, ulcerazioni dell e cord e. e ,·er sione d el Ye t1 tricolo di I\1org·ag·11i , ecc . ecc. Nel farin ge


772

« IL POLICLINICO »

si notano i punti g iallastri di Trelat risultanti da lla degenerazione caseosa di più tubercoli ele111entari; e g ià in qualch e .p unto, di preferenza la parete posteriore del faringe e talvolta il Yelo pendulo, ~i nota Ja formazione di ulce. r i a tampo· con bordi g ia llastri risultanti dalla fu ... ion e di detti punti di Tr~lat. Durante il mio servizio a l Sanatorio otto volte 110 avuto l 'occasione di notare in tali mala ti, ir1ecliante J'eso fagoscopia, il diffond er si di talj lesioni faringee e laring·ee, all e parti i11iziali dell ' esofago d ove 1'asp e tto d el1 fl lesio11e è del tutto analog·o a quello de l faringe . In tre casi di restring imenti esofagei da caustici l 'esofagosco.pia mostra,ra già nell'ipofari11ae la presenza di cicatrici biancastre stellale. Tali cicatrici di,1enivano più numerose e irrigidi,rano la m iu cosa ch e in loro corrispondenza diveniva liscia lucente, fra le cica ~ trici la n1ucosa, in uno dei casi, invece di essere oome n egli altri due di aspetto normale , pre~entava d elle granulazioni polipose rossatre e fa cilm ente san g uinantj ; in alcuni punti tali granulazioni divenivano così grandi , da acquis tare una forma poliposa, occludere quasi il lume esofageo e produrre una vera esofagite produttiva iperplastica. Nei tre casi da me osservati il restring imento e o fa aeo non era di forma anulare, come viene per lo .p iù descritto , ma era dato da sinechie de lla parete ant. con la post. dell'esofago: quand o tale sinechia si produce su uno d ei 1nargin i esofagei il lume vien e spostato verso il margine opposto; in un caso la sinechia era mediana e a guisa di biopsia divideva il lum e eso fageo in una parte d estra e una sinistra ; fa ciln1ente si J)Otè sezion are tale aderenza cicatrizia le e ristabilire le condizioni norma li . Meclia nte l 'esoifa.g·oscopia in questi casi , facilmente si pt1ò , sotto il controllo de lla vista, 1>rocederc al cateterismo esofageo e quindi a una g raduale dilatazione. Le altre esofagoscopie (in n. di 6) da me fatte tutte a scopo curativo! cinque ft1rono per corpi estr anei ed una per ascesso perie ofageo .

* ** La tecnica da me usata è la seguente: Anestesia. - Iniezione di up ctgr. di mor _ f~na mezz'ora prima dell 'indagine, poi pennellature del velo pendulo del faringe della base d ella lingt1a e dell'ipofaringe con soluzione di cocain a al 10 % in n11mero tale da impi egare almeno 80 ctgr. o un .gr. di cocaina. Il p . deve perdere assolutamente i riflessi faringei ed esofagei . La pratica m i ha istruito sul modo di fare l 'ane tesi a: essa sarà perfetta quando il p . cn1nincia ad a'rere u11 acceler amen to del pol-

f_i\NNO

XL,

.Nu~r.

20!

so fino a B0-100 pulsazioni al minuto, e diviene verborroico. Infatti il p. comincia a pre11dere vivo interesse alla ri cer ca e domanda quanto durerà l 'intervento, quale istrume11to si adopera, come verrà fatta l 'illuminazione dell'esofago, ecc. ecc. Potrei quasi a ffermar e, mi si permetta l 'espressione matematica, che l 'acceleramento del polso e la verborrea stanno all 'anestesia c·ocaini ca come il riflesso corneale e la miosi stanno ali' anestesia eterea. Posizione del paziente. - Molti preferiscÒno la posizione di Rose : tale posizione a me 1)are svantaggiosa sia per il p. sia per l'operatore. Al paziente essa proc ura una forte con. g estione d ella testa e del collo, in sopportabile a lung o; esso discende dal letto con gli occhi congesti e iniettati .accusu11do d olore n on indifferente alla nuca e Lal,1olta anche vertigini.; nella <letta posizion e di Rose, inoltre, i movi111enti di flessione d ella te ta , necessari a ch e l ·csofagoscopia proceda dall'esofago cordiale in quello toracico, son o fati cosi per il p., ch e J1on riesc·e a tenere a lungo }a testa in flessione perchè ben presto si s tan ca. Queste considePazioni mi hann o fatto abbandonare completa111ente 1a posizion e di Ro e per a dottarne un 'altra che può esser e d.ata a 1 p. in qualunque ambiente, col solo mezzo di fortuna ra1)pre~entato da una comun~ sedia da ta,·ola. Il p. vien e fatto sedere a cavalcioni sulla se dia con la spalliera di questa fra le coscie , il petto appoggia to alla ~palli era , la testa fortemente estesa è affidata ad un assistente pronto a fletterla un po' , quando l 'operatore lo r i chieda. ... L'esofagoscopio, da m e u sato e preferito per q uanto un po ' a11tico, è I 'esofag o trac h eo-bronCt)Scopio di Bruning; esso, a me pare. rispond e a tutte le esigenze rlell 'indagine senza averi.) n essuno svantaggio. I_, 'introduzione d ell 'esofagoscopio , come il suo progredire, d ebbono essere sempre sotto il controllo della vista; la manovra con1e seml)re. è di destrezza e non di forza. La scelta del tubo de,r'es ere parago11ata a1l ' età e a lla tag lia del p. L'introduzione d el tubo , come ho g ià detto fi.tta sotto il controllo della vista, dev'essere an ch e come per un intubatore laringeo sotto la g uida d el dito indice sin ., che uncina la base della lingua e se 1p uò anche l'epig lottide; e s1·ostando queste in a vanti fa spazio al p rogredire d el tubo; la testa del p. dev 'essere forte1nen te estesa così da porre il margine dell 'arcata d e11ta ria sup. e 1'orifi cio sup. d ell'esofago EU una stessa li11 ea retta. Non appena è sorpas$ato il restringi111 e11to superiore cricoideo dell 'esofago , se si continuasse l 'introduzione r]eJ 1


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SEZIOl'fE PRATICA

tubo i1elJa s tessa 1Josjzione della testa del p. e r1ella s te ·sa direz ion e o si· produrrebbe una laCf>razione d ella parete anteriore d e11 ·esofago o i I I ubo, 1nalgrado i nostri sforzi, 11on rius0ireb-

be a J1rogredire oltre. <:iò è dovuto al f.atlo cl1e in corri pondenza à Ella cricoide la normaJe lordosi cervicale, accentuata dalla forte esten sione del capo , comincia a cambiarsi nella i1orn1ale cifosi d el -dorso, cifosi ch e è seguìta dall 'esofago; co11 tin.uando qt1indi ] 'introduzione d ell 'eso fago sco l)jo a tes ta forLomente de flessa, esso non .potrebbe prog r edire oltre se non producendo dann i non lievi . tF Jettendo la testa invece quan to è 1teces ario per dimi11uire l 'a ccentuata lordosi cervicale l 'esofagoscopio senza a lcuna dif'f icoltà imbocch erà I' esofa O'O torucico , ch e potrà J1er correre in tutta la sti a lu11gh ezza. fìno .a l re'>tringimento diaframmatic o e quindi raag iu11ger e il cardias . Nell'esofago toracico si nota110 due pul a7.ioni ch e si tra inettono al manico dell 'e8o fa.q o copio, una fJul sazione sup. aortica, una inf-

cardiaca. Seg uendo tale tecnica h o potuto estrarre con facilif à corpi e Lranei rappresenta ti da pezzi d i 1)rotesi d e11taria, m or1e ta da 50 cent. , frammen t i ossei deglutiti, ecc. ecc.

1·e a t\le e ndo co1)ico 111i fecer o pe11sare all 'nscesso J'Criosofag·eo, e a tLraverso il tubo esofngoscopico co1l u1t u.11ci no Laglie1l Ie i11cisi la pare le della lell lLe fazion e. St1bito un fiollo di pus !e lido llti j ugon1brò ]a vision e ~ rie1n1>ì in }Jarte jl tubo di 13ru11i11g . AppeL1a i11ciso l 'asce so la p . polè i11geriI·e \111 po ' d 'acqua. 1 ei due giorni segue11ti conli11t1ò a spt1tare pus; la febbre cadd e e l 'alimentazio11e coi Jiquidi si co1npl senza pro ocar e dolor e. 111 teTza g ior11 nla con un conato di vomito· l a p. es1)ulse uno slecco di rosmarino lungo cm. 2 1/2 e del diame tro e.li poco p iù di un mm. Lo stecco di rosn:a.arino conlenulo n ell a pietanza e degluti Lo aveva punto l 1esofago e rimasto tlello spessore delle s11e pare ti aveva d<!tcrminnlo l 'ascesso, i11c1~0 questo, ~ ra stato <) uindi espulso i11sie1ne al pus. L 'i1t1port n11za del ca_o a · 1ne pare g rn11<l e, l 'apcrl ura d eJl 'a cesso per vie i1aturali è di jndubb·io vantaggio su lla via ester n a , ch e oltre a l asciar e cicatrici deturpanti 11on è scevra di p ericoJi tra i quali la per1narlenza di fis to·1e. I1nportante a m e pare anch e il fallo che il corpo · es traneo sia tornato all'esterno segl1endo u11 cammi11 0 jnve.rso a cruello p er cor so. Ciò può ist1·ui re ch e 11egli ascessi perie. ofagei da corpi e tranei bast a · 1'in r i ·ion e òi cssj: Ja ricercn d el corpo c~tra11eo, è inu l il e quanto cl ifficol Losa; esso sarà espulso -rom e un corpo e Iratleo di quoJttnquo altro organo a LLrave1· o l 'in ci sione dell 'ascesso ri a esso deter1nin a lo.

l -11a sola ' 'olta e bbi occa ion e di fare un a Lracl1eo-bron coscopia. , i Lra l lava di

ban1L>ino , ll. U., di an ni 7, ch e 11 c·l fnre un o t arJl11to ten e11 clo 11na spilla in boera . 1·aYeva a .. 1>ira ta. o t toposlo ad esame radiograu1L

lli1 caso l'lle 11\e ril a esser e r'icord a lo è il egu e11Le: (-r1u ig.ra nel Lttangiare clell 1ahbacchio al Iorn o avvertì improvvi nm ente \111 <iolore brusco retroslerr1 ale; cla qu el i11on1ento non fu più possibile alcuna inge tione di cibo. Ad ogni t enta tivo d i degluLjzion e il dolore si riproduceva con gli s tessi cara tteri d el primo momento. Il gior110 segu ente an<·l1e i liq•1idi no11 potevano essere ingeriti. La sera co·r nparve febbre al ta e disfonia. [11 3a. giornat a dall 'e1>isodio iniziale . quando fui -ch i an1ato a soccorrer e la p. l 'esame obbiettivo er a jJ egu ente: Decubilo ortopr1oico, dispnea rumorosa, polso fregu. ma vario, Iieve ci anosi delle l abbra, disfagia, abbondante aljvazio11e; l a hase del collo si presentava tumefatta tnaggiormente a sin . ch e a cl. , l a pelle p erò (ii colorito 11ormale. Nel f'u rin .ge nulla . L 1 e an1e l ari11go copico 111ostrava lieve ede1na ~ lelle ariter1oidi e della r egi o11e interaritenoidea, la <·ord a vocale sin . immobile in posizione m edia fra adduzior1e e abduzione. Qu alunque t entativo rti deglutizione er a subilo eg uito da rigurgito e accompagn ato da forte dolor e, ch e la p. r iferiya dietro il manub:çio sternale. SLando cosi le cose, si procedette all 'esofagoscoIJia cl1e mostrò : a cent. 25 dall'arcata dentaria , :-;up·. un,a tt1mefn.zio11e della parete ant. dell 'esoFra. 1. Cago grossa qu ant o una su sina ; la mucosa ch e la l'Opriva di colorito rosso carlatto er a solcata d a fi co la pil ln a ppnr iva nel l)ron co ~ i1 t. o·p ra l ·0111 ' e ne ectasiche, j} lt1me esofa g·eo ridotto a una r1bra cardiaca ro11 la tesla volta i11 l>asso, la pt1nta 111a obliqua dall 'avD nti all 'indietro e d a d . a si11. I:introduzion e del tu]Jo esofagoscopio oltre t al e j11 allo (fig. 1) . . ,. n 1Jarn.bitl0 11011 aveva 11e sun ò1sturbo all .lllf nmefazio n~ era assolutamen te v)etat o d al forte r11 ori cl i un a lo se fTeque11te e stizzo a a colpi ecdol ore ch e provocava. L 'andnmen to della m ala ttia, t·l1.i . Vis i a l\\ poca tirg·enza ciel caso ac;cet tai in j I _u o insorgere rapido, l a romp ar a della febbre, o-sp eclale il p iccolo paziente e rimar1dai l a ricerca J'aspetto della t u111efazio11e esofag·ea r ilevalo ro11


774

u IL

P O L I C L L\. I CO

broucoscopica dopo aver pre lalo le c; urc d c l ra o atl un perforato gastrico, ch e a n1io a ''iso ave'a i11aggior bisogno di aiuto. Dopo circd due ore qui11cli clall 'inLlaginc radiologica co111pi11 ta iui acc i11 i al i ·e · Lraz iouc del l ;1 S}lilla dal bro11co i11. del J>icrolo.

»

, \ '\' NO

.\.L,

~l.T l\1.

20]

difficoltà ri ·pc llo a qu ella J>cr jt11boccare il J1ro11co cl. poich è il l.>ro 11ro sin . s i allo11Lana dalla Lrachea for111<tnclo u11 n11 1rolo "cli hi f'orcazio11e n1eno o tLu o del bro11co d.; i11falli il bronco d. fa col piano 111 edja110 un a1tgolo nperto i11 J)as o di 25°-30°, il i111 tro i11,·ecc fa c·o11 Jo le~so pia110 un a11golo di

J

F IG. 2. U ai la s lcssa lec11ica g ià Je ~c~ illa per 1·c!:-iofago copia, omett endo pe.rò l 'i11iezio11c di J11o rfi11 a e 11on u ando più di 15 ctgr . di coca in a alln 8 l es~a oluzio11 e clel 10 ?~ . l ;sni il tu})o 1 >ro1 1 co~copj c:o 11ll1l1 . 4.

virca 40°-4.3°; i11 allri lcr1 nini i11c11 lre l ·obliqui là c.lt' f hro 11c0 cl estro <.• 1110 1l o pro11 u11 c ia l a e quasi 'cri i<'<ile, ttuella del si11 i-.,Lro (• 1ni11ore e te11de ad a',·ic i11ar ' i alla linea orizl on lale. ])er imboccare il hro11co in i · Lro tJlli 11di è nece~-

FrG. 3. P er sor1>assare lo g lottide :c nza d an11e raj ,1re le corde vocali scel i il mon1e11to in c ui il tJa111b111 0 co111piva t1na inspirazione, i1er cor ·i col Lul)O lt1lla la trachea; arrivato alla u JJifor c azione , in1boccai il bronco sin. Tale inanoYra è di una cerl:i

sario rj corre re aò un artificio analogo a quello che opra abbian10 ci t a lo p e r irnboccare l 'e~ofago toracico e cioè m e n lrc prr lal c 111an0Yra è necessario dimi11uire la Jordo!'\ i cervi cale .flettcndc la te.. la , per i 11e1.io nnre iJ hro nro inistro è necessa-


775

EZIONE PRATICA

rio piegare il tronco verso ~ inislra in inodo da cambiare la 'direzione orizzo11tale del IJronco st esEo avvicinandola per quanto più è possibile alla

OSSERVAZIONI CLINICHEl sTITi:..r·ro

verticale. . .Ritorn ando al no lro caso ~ e eguii la bro11cosco Ilja sinistra, ma p er qua11.to cercassi con massima attenzione per tl1tta l a lunghezza del bron~o (circa c1n. 1,50) non m i lt1 possibile ri11ve11ire la spill:a aspira1 a. Condussi quindi nuovamente il piccol o p. ad u11 nuovo esa1ne ;·adiografico e trovai ch e, dur ante l 'attesa p er l 'i~fitervento, l a pill a dal bron co in. er~ pa~sa ta n~l d. ~fi g. 2). Un v~ol ento colpo qi t~s~e 1 aveva resp111La ln trach ea di dove per gra -

DELLA

Emoc1~omatosi

FR.\

RI1\SSUNTO. L 'A. fa r elazione di 31 esofagoscopie e di una broncoscopia r ifer endo le norme di an est esia e di tecnica e soffermandosi sui var.i a . netti d ell e varie le ioni. · Accenna alla n ecessità d ella imm edi ata e trazion>e d ei c orpi estranei d elle vie aere~ clopo l'esame radiografico. Nel prossimi numeri pubblicheremo:

SUL TRATTAMENTO DI DUE CASI DI A.PPEN· DICITE GIÀ. PRESENTATI IN ALTRE LEZIONI BAGGIO

Direttore della Clinjca Chirurgica della R. Università ùi Caglia.rj I

LEOTTA

Direttore dell'Istituto di Clinica Chirurg ica della R. Università di Palermo.

of. LurGI

PRE TI.

e morbo di Addison.

TCEsro Nico, allie,·o inter110.

Nel 1882 Ha1.o l e Chauffard descrissero una

Questo ca o insegna : 1) che la ricerca broncosco pi.ca dev 'essere fatta subito dopo I 'indag ine e la localizzazione radiografica del corpo estraneo : altrime11ti si corre il rischio di cercarlo ove es o più non esiste; 2) -ch e l ' ind agine bron coscopica d ev'essert>- completa come lutti gli altri esami e ch e r1on si deve esplorare un bronco alla volta. Se io, pur non avendo trovato lo pi llo n el bronco sin. come Ja radiografia n1i su ggeriva cl; ricercare, avessi esplorato ancl1 e il d estro, forse sar ei riuscito nel} 'estrazione. Nel caso particolare però ~la dre Natura ha f<ltto n1eglio e lJiù presto.

Lezione clinica del Prof. N.

l) I

p ARMA

DI

( Contribut~ clinico).

era caduta nel bronco d. dove era rim asta, J11antcnendo pur sen1pre l a tessa po·s izion e ch e aveva i1el bro11co sin. (:ioè con la testa i11 bas o e la pt1nta in alto. Mi accingevo ad ltna nt1ova ricerca broncoscopica a d . quando per un pii1 violento insulto di tosse il piccolo p . en1ise po11laneamente lo spillo (fig. 3).

LA SINDROJIE A.DDOMINA.LE DESTRA.

U NlYERSITÀ

diretto dal

Y1tà

Lezione clinica del Prof. G.

R

n1 PATO LOGI A M EDI CA

·"

forma m orbosa caratterizzata d a una triade sintomatica consistente in pigmentazio11e cutan ea e delle mucose cirrosi epatica e di abete. A ~uesta sindro1ne gli .\A. die dero il n ome di diabete bronzino. Più tardi furono· p ubblicate o servazioni clinich e d el ge11ere e ru osservato ch e talvolta si possono aver e d e11e forme fruste per m an canza di uno dei tre si11tomi fonda1nenta li. Studi più r ecenti d escrivono la forma inorbosa col non1 e di e111ocron1atosi. È questa una m a Jattja i11 olto rara . L >eziolog ia non è suffi cientemente conosciuta. Alcuni autori ritengono l 'alcool come una d elle princ ipali cause, ma , in molti casi , q uesto fattore non risulta. Al Lavolo anaton1ico iJ feg·a to a.p par e ipertr·Ofico, di colorito rosso scuro , con la superficie liscia e la consjstenza Jie, 1erttente aumentata. I s tologicam ente si nota una n otevol e produzione di conne ttivo scleroti co. c:nratteristica è Ja presenza di granuli di i)ig n1enlo ferruginoso di colorito rosso bru110 d etto <e rubig ina n da u scb er e Lapicque , in CTltrante l e c ellule epatiche , le. cellule stellate di I<.upfer ' e ' talvolta , le travate connettivali. La milza si presenta an ch ' essa lievemente aumc11tata di volume, sclerotica . ricca di macrofag i contenenti granuli cli rubigina. Anche il pancreas si presenta a iterato con segni di sclerosi perilobulare e degenerazione degli elementi parenchin1al i, acce11tuata n egli isolotti de] Langerhans. Nello strato basale dell 'epidermide, si riscontra una grande quantità di .p igmento, detto m elanina, privo di ferro e contenente zolfo, ch e, secondo l 'Angeli, d eriverebbe da conden sazione e ossidazione di nuclei pirrolici. Per quanti studi siano stati fatti sul processo patogenetico della cirrosi pigmentaria, pur tuttavia esso si presenta ancora intricato. A spiegare l'enor:me infiltra2ione del fegato e d egli altri organi ' riscerali da parte di un pigmento ferruginoso di probabile origine ematica, si è avanzata l'ipotesi di un 'intensificazione dei p·r ocessi emolitic i com e si potrebbe dedurre 4alle lesioni splen ich e ch e si riscontra-


« IL POLI CLINICO ))

no. Si è però visto che l 'e111olisi non è di g rado tantu ele,rato da poter da sola spiegare 1'inO.ltrazio11e pigmentaria . Hanot e Chauffard rite11gono che la causa prin1a d ell 'emocr.o mato i di1)ende da u11 a urnento de ll 'atti\rità d el feg·alo, c he fabbrich erebbe e riterrebbe maggior quantità di pigmento; altri in' ece riten gono che l 'alterazione epati ca consista in un difetto di eliminazi one di pigmento ch e verrebbe a d epositar i in g rande qua ntità 11egli organi. Occhioni sostiene invece cl1e l 'alterato ricambio del ferro di.p ende dalla milza. Sono 5tate fatte ir1 proposito nur11erose esperienze inietta1l do sali di ferro in anin1ali precedentemente splen ectomizza ti , dalle quali è risultato ch e non si ha rnai un forte accumulo di ferro n el fegato, come si nota nell'emocromatosi , per c ui n on si può attribuire tutta la causa del diabete bronzino soltanto alla milza. Si è cercato di spiegare il diabete con una in suffi cienza g lico.g enetica del fegato e in s ufficien za degli isolotti d el Lan gerha n s . L'infiltrazio11e melanotica d ella c ute , è attri buita ad un processo di iperemolisi , ch e mette in libertà notevole quantità di emoglobina da cu i par~ abbia origine l a m ela ni11a. L'insorgenza è variabil e. A volte. sebbene r ara111ente , è Ja pigmentazione bruno ardesiaca della cute, più spicca ta al volto , a l dorso e alle mani , ch e colpisce il pazien te. Altre volte son o i èli sturbi digestivi e un lie,,e senso di peo a ll 'ipocon clri o d estro , che insorgon o i)ef prima . Obbietti,1amente si nota meJanodermìa più spiccata nelle regioni sopra descritte: raramente sono coJpite le mucose della ling ua e d elle g uan ce. L 'addome si presenta gen eralmente n1eteorico; talvo1ta replezione rlelle ven e sottocutanee e ascite. Il fegato il .p iù d ell e volte è ipertro fico, a superficie liscia e consisten za lievem enté aumentata. La milza appare poco aumentata di volume. Molti ~i son o preoccupati di differenziare questa forma morbosa dal morbo di Addison. il quale pure h a co111e caratteri~t i che ]a Jnelanodern1ia. i a11dò in cer ca quindi di segni c li 11ic i e di dati di laboratorio su i cruali ba . . are tina diagn osi differen ziale. Fu trovato infa tti ch e i] morbo di Addison o rdinaria1nente presenta melanodermia, ipotensione arteriosa, ipog li cemia . au mento della tolleran za verso gli idrati. di carbo11 io . Però, anrhe n el morbo di Addison ""'ono . tati d escritti. d ci casi fru:sti. n ei quali m an ca, ·é\ o l 'ipoglicemia, o l 'ipopressionel o la diminuita 1olleranza ' rer o gli idrati di carbonio ; costante ~ e1npre però il sinton10 melanodermia. Da quanto si è detto si d educe facilmente quanto riesca spesso diffici1e il formulare un a dia ano~i preci sa.

[ANNO XL, Nul\r. 20]

Recenlen1e11te il D'''orak , i11 un caso di e1110c romatosi attentan1ente studiato , ha potuto osservar e un tasso elevalo di colesterina nel sa11g ue, e ritien e che questo sia u11 segno di grandi ssima importanza differenziale. È noto infatti ch e nel morbo di Addison si ha invece costantemente una dir11inuzione d el tasso colesterinico d el san g ue. L'opinione è stata ancora recen te1nen te condivisa da Schnitter, il qt1ale pure ritien e cl1e il tasso colesterinico sia forse l 'u11ico seg110 di valore c linico, per la differ enziazion e d ell'ernocromatosi dalle altre malatti e pigmentarie. Un caso d el genere è occorso di osservare nella nostra Clinica. e JJer consiglio del mio rlirettore mi propo11go di illustrare. 1

F . Anita, di anni 43, massaia , maritata con prole, da La11gl1ira110. Il padre è nlorto a 53 anni di malattia di cuore. La madre è vivente e sana. Cn frat ello morì in tenera età per cau se, ch e la paziente non sa precisare. Ha una sorella vivente e san a. Ebb e alla ttamento materno ; n ormali i primi atti fisiologici; mestruò a 14 anni e d allora le mes l ru:i7.ion i furono se1npre regolari per qualità, <J. uar1Utà ed intercorrenza. Sposatasi a 20 anni con un u omo apparente· 111ente sano, ebbe 4 gravidanze tutte condotte re· golar~ente a termin e. Da piccola , offerse spesso di to11silliti. A 33 ann i fu oper ata cl i i11a ... ti t e de tra. A 38 anni fu rico · Yerata in cli11ica gi necologica 1)er abbondanti perdite sanguig n e clai genitali , e fu curata con dia· lern1ia nl igliora11done alquanto. Cinque nlesi or sono, n el luglio del 1932, la paziente notò la con1parsa di i11acchie di colorito bruno sulle la])bra e sulla lingua: le gen give i fe cero dolenti e i clenti incisivi superiori comin· ciarono a frallurarsl per ini11ime cause; sete ir1lensa. All "entrata i11 cli11ica la paziente presentava: Jl.orn1ale costituzione scheletrica; nulla a carico clelle articolazioni ; n1asse muscolari poco sviluppate; scarso pan·n icolo adiposo; n1odico ingrossan1enlo delle linfog hia11dole inguinali ; cute di colorito 1Jro11zino diffuso a tutto il corpo, maggiormente apprezzabile al volto, alle areole mammarie, sul· la superficie dorsale delle mani. Degne di nota so110 alcune placch e di colorito bruno ardesiaco, di grandezza variabile, da un grano di miglio ad Lln sen1e di lenticchia, ch e si osservano sulla superficie dorsale della liJ.1g u a e sulla mucosa delf e g u ance. ~ulla alle to11sille e al •mesofaringe; nulla di n o· tevole a carico dell'apparecchio respiratorio. Il cuore è nei limiti fisiologici : toni ritmici, puri. su tutli i focolai d 'ascoltazione. Nulla degno di nota a oarico dell'addome, il m argi~e inferiore del fegato non si palpa sotto l 'arco cost ale sul prolungamento dell 'emiclaveare. Su· perior111ente alla percussione arriva alla quinta costa sull 'emiclaveare; consist enza lieveme11te aumentata. La milza i1on si palpa sotto l 'arco costale; percussoria1nente, il polo superiore arriva all'ottava cost a sull 'ascellare posteriore; anteriorme11 te giunge all 'ascellare n1edia. E ame urina: reaz. acida; dens. 1024; alb. assen. 1


[ANl\"O XL, ~"Gl\I. 20)

SEZIONE PRATICA

te : urob . ns ~ e11le; pig. biliari as ~enli ; sedi111ento : cellule pj a lle di sfaldamento. E:,a111e ~ a11gue: gl. rossi 4,000.000 ; gl . bi an chi 7000 ; for111ula leu cocitaria : n e utr. 68; eo . 1 ; Unf. 25 ; g randi monon . 6. Reazio11e Wasserma11n : n ega liYa ; c ulireazion e: po iliYa (+ +); blli1ubinemia indiretta: 0,2 unit à; dire lla a .e11le (fly. \ Tan Der1 Bcr g).

Nel nostro caso , il modo d ' insorgere della malattia, con pign1 entazione cutanea , astenia , inappetenza e dolori al la r egio11e lombare , ci faceva p ensare cl1 e ... i tra ttasse di u11 morbo di Addison. Allo scopo di cl1iarire ]a diagnosi, sian10 ricorsi ad altri esanù . L 'esam e r adiografico delle capsule surrenali , non n1i e in rili evo alcun segno patologico, co111e per es. segni di calcifi cazion e ch e n1olto spe . o . . i ri ... contran o n el m orbo di Addison . :\bbiamo aJlor a i)r eso in con id erazione i] com portam e11to della a Jice111ia e d ell a loller a11 Ul della pa1iente ver so gli idrati di carbonio. La g licen1i.a a clig iun o era di o-r . 1,28- 1,30 %o ; qui11di esisteva a di g iu110 una moderata iperglicen1ia. Questo d a to oià co111inr iava a d e1Jorre çontro u11a for111a di morbo di Addi 011 il quale d eco1,·e, com e i a. ro 11 j.poglicemia . Inoltre, tablita la glicen1ia a digiuno, a bbiam,o sommini trato g r. 1 di g luco io ]Jer kg. di peso, ed a bbiamo vi ... to c11e la g lice111ia dopo mezz'ora i eleva Ya a gr. 2 15 % o; do1)0 un 'ora diminuiva a a r. 1 ,85 %o; do po due or e a gr. 1,15 %o ; va lore pressoch è n orn1a ]e . Le urine esa1ninate dopo la om11lini trazio n e di glucosio, presenta,ran o tracce evide nti di zucchero. Questa ricer ca di1no ~ tra ch e e isteva n ella notra paziente u11a dimint1ita tolleranza verso g Ji idr:1 ti di carboni o , perch è, ii1 conclizioni norm1ali , la ~ 0 111n1ini strazi.on e di g r . 1 di glucosio per kg . di p e o , u on d e tern1ina r11 a i eli111inazione di g luco io con l ' urina. Tutto ciò i11 duceva ad esclt1dere il i11 orbo di Addison nell a n o ·tra ]Ja ziente, poi ch è nell 'addi onian o ~i 11a quasi .~empre t1n a um ento d ella toll er :ln za 11er gli idra ti di carbonio. E r Ju o il m orbo di .~d­ dison pen am1110 all 'e1nocromato i , n ella quale si ha una diminuzione delJa toll era n za ,·er so g li idr.1ti di ca rbonio. Praso in co11 iderazior1e il com porta1n ento della pre ione a rteri osa, abbian10 potut o osservare che es a .~ i manteneva intorno ai 120125 mm. di H g'., valori, con1 'è facil e co11 tatar e, r>iutto to alti p er })Oter pensare ad un mor})o di Addison , e in seo-uito .a sommini trazion e di adrenalina e di preparati corticali tal e ,p resion e r ago·iun aeva i 145 run1. di Hg. Abbiamo voluto provare il com11ortam ento della pression e arteriosa in segtrito a iniezione

777

di ista111ina . È J10 Lo cl1e i ·iniezion e di 112 mgr .. di istamina d etern1ina un modesto abbassam e11to della pressio11e a rteriosa 11egli i11dividui norn1ali, m entre i1e l morbo di Addison l 'abba sam e11to è cospic uo d a i)r odurre talvolta uno tato di collasso da ipopre .. ione. Nella n otra paziente la prova h a d ato i ri ~ ultati cl1e qui riporto : Pres ~jo11e 1·ist a111ina: Pre sione 1·ista n1ina: Pre sione 1·istan1in a: Pre io11e

arteriosa ~lx. J) l'in1a d ella p,r o a del .. 145 1nm. Hg. a rteriosa ~Ix . 2 i11 . nopo la prova d el135 m1n. Hg. arteriosa Mx. 4 n1 · d opo la prova del135 mm . Hg. arterio a ~Ix . 1/4 d 'ora d opo la pro' a clcll .is lamina: 135 i11111 . Hg.

Co1ne si , -ed e d a i da ti ~op ra r ipo rta ti . la IJre ·ione arterio -a d ella i10 tra paziente, ha subìto una modesti ... . ima climinuzio11e d opo l 'iniezio11e di n1g r . 1 di istan1ina. Ancl1e q ue ta prova, du11que , d eponeva contro il 1norbo di i\ddiso11, avvalo rando empre più la 11ostra ipate j cl1 e si I ra ll as. e di em ocromato ~i.. 1\l)biamo infine preso j n con iderazione il tas::;o cole terinico fl el ~ an gue , ch e, come h o già detto , ba 11n g ran cle Yalore n el differenziare iJ n1orbo di Aùdi 011 d all 'emocr omato i. el i)rimo si ha i poco le. . I erine111·ia, 11el second o si 11a invece iper cole leri11 e111ia. In diverse d eter111inazio11i di cole ...terina ul ·an g u e d ella n o.,, tra IJazie11te, in g iorni di,·e r~ i , il tasso cole ·terinico i è t11 a nife tato quasi il d pµi o d e] 11orma le, r aggi u11ge11do 111n1g. 190200 %. Que to da to c.1ui11di ci faceva e eludere il morbo di Addi 011 e porl a' a ur1 contributo d ecisi vo p er orienta rc i ver o un 'e1nocr on1atosi.

La nostra paziente da circa c i11q ue m esi h a comi11ciato a osservare la co111 p ar ... a di chiazze di colo r bru110 arde. iaco ~ ulJ a lin g ua e sulla i11uco a d elle o·uan ce, n 1en l re conl en11)ora11eamente la cute del volto e di alcune pa rti de l corp o assumeva un colorito bru11 0 tend ente a l bronzino • Gli. esami di laboratorio l1anno n1es o in evide11za u11a m odica e costa11te iperg·Ji cen1ia, una di1n inuzi0n e 11ote,r0Je d ell a tolleranza ver so o-li idrati di c.arbonio , e una J)r e ... sio11e arteriosa nei limiti fi siolog ici. Dopo un ' iniezio11e di 111g·r . J di i la rn1i11a, la p r es ione arteriosa non ha subìto notevole variazion e (mm. 10 di llg·. in n1edia ). TI ta so coleste ri1li co 11el ~ angu e è quasi i] doppio del n orn1al e. D ni d a ti ri.portati noi ~ian1 0 indotti a porre. la diag nosi cli em ocron1 a losi , no11 . a11cor a in


77

<e JL POLICL IXJCO

i sla to c on c la111a to. 1Jercl1è ri e l i1ostro caso non è ancor a cor111)ar 50 il diabe te; i1t1r esi stendo però segni prc111unitori. quali l 'iperglicc1nia, la dimi11uita tollera1lza \'erso g li iclrat! di carbonio . BIBLIOGRAFIA.

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. \Lì\I ET'r rt,

Presse -~l ét1 ., 11 marzo 1933).

Il lL1etodo di Cal111 e tte per la vaccinazio11e d ei ba111bini n o11 a11cora i11 fe tti da tuber colosi, è e11trato rap idan1ente 11ella pratica, non sola111e11t e in Francia, 1na anche in n1olti altri pae i. Era i1nporta nte cer care di e tend er e i b en e fic i di ques ta . 01nmi11is trazior1e ai soggetti di diversa età ch e, essendo sfug.g iti a lle occa ioni di contagio nel corso della loro prima e i Len za , rischia vario di trovarsi in presen za di una org·ente d i contagio nu11 previs ta. Na tu ralm ente non si possono cor1siderare vaccinabili ch e i sogge lti apparente1ne11te indenni d a ogni le ione tubercolare an che occulta e non aller g ic i, cioè 11on reagenti alla tubercolina. Tale in1m111nizzaz ior1e è stata r eal izzata da numer osi pediatri, co11 il 111etodo delle ir1iezioni sottoc utanee o intra d ern1iche, ma la vaccinazion e per iniezio11e è sempre diffic ilrl1 e11le accetta ta dalle fan1iglie, cosicch è imporla\'a di stabilire se il BC:G som1ni11istrato per via bucc ale i 11 tutte le età conserva la sua -e ffi cacia preventiva . E sendo im1los ~ jbile eseguire ricer cl1 e di queslo gen ere i11 Europa. dove l 'infezior1e t11 bercolare è quasi ger1erale e dove, nell '·e tà aclt1lta, quasi la totalità dei soggetti reag iscor10 a lla tubercolina . 0 110 s tate e ·eguile es1)erienze nel1'Africa equatoriale , dove si tro\'a an cora una grande n1aggioranza di nor1 al lergici. A Bazzaville 14.9 soggetti sono stati ,·a ccinati })er via bucrale. Tre r11esi dopo 82. cioè il 55 °fo, reagiva110 alla tubercoli11a. I.a ])l'O•p orzione dei Yaccinati per ,-ia bt1ccale diYenuti al-

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lergic i i11 tre i11esi, era d el 10 % s uperiore a quella d ei \ accinati per v ia "' ot loc ulanea in una e perienza a11teri or e del 193 1. I 63 non reage11ti, furono \acr inati di 11uo'o co11 ingestione d elle s tese dosi . Tre n1esi dOJ)O 16 di essi reag ivano positivamente a lla tubercoli11a. !11 .tt~lt? , su 149 vaccinati per via buccale. 98: c1oe il G5,8 %, J1ar1no 1r1anifestato il loro s tato ~i irr1111unità , dopo 3 rnesi per 82 e dopo 6 mesi per 16. Q~esto rist1l~ato di111ostra che sarà possibile vacci nare _µra t1canle11 le i sogge tti d i razza nera , non reagenti a lla tubercolina , facendo loro assorbire sia la s tessa ùose di BCG che si dà ai neonati , cioè ~ cer1Ligr. in tre irtgestioni, sia una sola dose d1 5 o 10 centigr . Quest 'ultin1a dose ed ancl1e dosi più forti, fino ad 1 gr., son o perfetta1nente inofferlsive. Niente dunque si oppone a c l1e questo rr1c todo sia im1piegato per allergizzare in Europa ed in An1erica i ban1bir1i di età da frequentare le scuole, fra i quali i non al lergici sono fortunatamenle ancora assai numerosi , ed ancl1e i soggetti di origine rurale, non a llergici , cl1e affiuiscono nelle citt.à. Ma una delle appl icaz ioni più utili e che bisognerebbe imrnediata111ente considerare, è quella che si potrebbe fare al personale dei servizi ospedalieri, agli inferrnier i chiamati a ser\1ire nei anatori, o 11c i servjzi di tuber colosi, e agli studenti in rr1cdicina. Esperienze in questo sen so sono state eseg uite in Norvegia sin dal 1927 con ottimi risultati, cosi cch è è da ritenere ch e la larga app licazione del n1etodo i)ossa an cl1 e in questo campo salvare d elle vite umane . fra le più preziose dal punto di vi ta sociale. .. C. ToscA ·o. 1

laleressaaUsslms Moaogral/s :

Prof. LU ICI IPOLVERIN I Di r ettore della. Clin . P edia.t r ica della &. Univ. di Roma

Le recenti acquisizioni della scienza sulla alimentazione della prima infanzia. Con

presentazione del

Prof. Sen. E. MARCHI AFA VA

Lettera del Prof. E. Marchiafava. P ag. 3 e 4 Indice. Pag. 5 e 6. - Introduzione. Pag. 7 a 10. - Cap. 1: La digestione e l'uso delle sostanze amidacee nei primi 1nesi di 'Lita. Pag. 11 a 18. - Cap. IC : La patogenesi e la cura delle comuni dispepsie da latte di donna e di 'l'acca. Pag . 19 a 28. - Cap. CII: Gli studi di. firi.1;0-chi1nica colloi dale del latte ed i loro riflessi 'Tiella pratica alirnentare in· fantile. P ag. 29 a 4~. - Cap . IV: L' azione etttrofica degli alimenti i rradiati. Pag. 48 a 61.

SOMMARI O -

Volume in-8 di pa gin e 64. Prezr.o L. 1 O più le epeee postali di è pedizione . P er i noetri abbona.ti sol• L. 8, 5 O in porto franco. I nvia.r e Va glia. a ll'Editore LUIGI POZZI . Ufficio &tale Succursale diciotto. ROMA.

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SUNTI E RASSEGNE.

lull a \ia es a è ·La La ri sco nlrnla dagJi AA. n ella 1)r oporzion e del 10 %. Cir.ca la po~.~ ibililà di rico no cer e questo daORGANI DIGERENTI. I n pr1111 a dell 111Lcr,·enl o o pera ti' o 11on esistono ~rgu i e: erti , a11cl1 e iJ ri ·on 08cimento oper atoto111aco biloc11Ja1·e per nlce1·a. ri o t\ cl iffi cile. \{{ossET e LOE\\I . J>resse rriérl . , 11. 11 , 1D33J. l) al i di 1})l'C~ u11 zi o n c ~0110 coslituiti da una Gli A . ri1)ort a llL) le con clu ion.i di u110 ' lu- slor i,a ?re_ve e da c. . tl 111 i rad iogr a fì ci rivelanti <lio di +2 a111111alati di slon1aco l)iloculare I er ul cc raz10111 Jargl1c 2 c rn. t· più . Tutt avia errori t1lcera ga ~ lri a opera li :tlla Cli ni ca chirurg i(·,t · i11 que Lo can11>0 · a no a ll 'o rdi11 e del giorno . C>·perazi,011e e· ro ulro lli a lun ga . cacle11za. Si d eJJu nalj H5 1rièrc dal ]H21 al1031. Etiologia . \.es o. 1.ia slcno i 111cdi o-g·a .. Lri ca r 'iOt10 H\Ul e s u -J 2 o pera li 11 <luc rn o rti 01)eralorie : {li .Q'r an Ju11g·a più frequente 11ella do11n a IH· 1111 t: p~ r }lOl111 onil.e in 1:3 giorn a ta tin a per emItell 't1011to tl 4.2 ca ·i, .J-0 eran o o , liluiti d[. l>o l1n u1 r1 ona g 1orn a la. f)ei ~O .. o ,,ravvi suti (ln1111 e e 2 oli da uo111i11i. F a llo qu es to ln11t u lUta t' 1no1lu tlo110 1Jar cccl1i anni 1)er peritonite p iù ri111a rcl1 c,·o] e iu <Jtta nto è ben di1110. Lral o lubcrcoJa re; u11 'altra pa recchi n 1e. i dopo lo inl crvento in ·eguito a c ri i a~ n1a ti c l1e; un 'al{'.}1e l' uìccra m edio-ga._ lri ca è piutlo to lill a a l'fezio11c del .. e . o n1 't"c hil e cl1 c del .. es o fr 111 - 1r·a J1 011 h a ri -.: ]JOS lo. 37 o pera li ~0110 sta li seo-ui 1i fin o al 1932. r:o n11)1e. si,a n1c11te 11on tene~do m in il e. .. j11to111alo lo!ria. t 11 0Le,·olc la lun un C\ t)lu - 1·o nl o cl ell 'a tlo o pera tori o che è talo salvo due 1ion ~ dell a ~ii ~la LLi a u lrcro~a eh ha 'r re ecllJl <> e ·asi ros l i lt1ilo da un ir1 Le rvenlo di derivazione ln ])1loculaz1one: S ll 39 a111 1na la ti ~u avcva110 ~ i so11 0 avute 28' 0 ·unri o·iuni e !) in i.; ucces i . Queu11a toria ll1ng-a da più di di ec i anni e preci- ~ ti tiltinti . on o ~ l a li ca usa ti cinque vo1te dal. _ an1 enle 21 cla })lÙ di crui11dici ar111i: 12 da J1ilJ 1·e, olu zion e dell ' ulcera. un f\ volta da un 'ulce'Cli venti a11ni: 5 da {Jiù di tren ta n11ni · fr;i qnr- ra l 1Cpli ·a, due Yo lle d a Lras forrnaz ioni neo.. te u]Lin1e cin qu e. vi rra t1na ~ t o ri a ùi tr 1tl.atrc plasli clle; in un ca o ]a n-1orte è sopravvenuJ;a anni , u11n di tren la ·ei , e u11a di <Jttara11t ar inqu c J>a rccc hi lne i dOJ)O ] '01>cr a7. io11e senza ch e f-'i :-; in poll1to prc i arn c le ra t• ~r . anni ! l)eJle 28 g ua rioio1ti : l pr r. i ~ L o11 0 da più di Trt• amu1ala li a \ cvan o una : lori a r eJati Ya 111enle l1re ' e da c1ue a ci1l q11e anni . Tn u11 0 di cinque a11ni e 10 cla più Ji 9 a n11i. Pr r c1ua11 lo ~ i rifer j, cr alla nal urn dell 'interque::,ti in cui la Lori.a n on OI1J)A . ava du e 0 1111i l 'u lcera volun1i11 0 .. a n on polè e. sere rescra- YC' ~1to sono ... ta le e!'tlguil c 1:) ga~ lroe11Lsro Lo111Le; 9J ga tro-ga tra~ Lo11li c; G o-a Lroplastich e l :i e l'inferma n1orì dlte anni dopo con eg11i di tra.::. for111a1ion e n C'Ol)l a~ ti ca. , i d c' e dunqtte ;-;olr o r·o1n bin a le con C'. c i .. ione dell 'ulcera : :! re:;rz ton i rra .. Lri cl1 e. diffidare (li l1n a stori a b reYc. r.J<' 13 ga tro-c n tero lon 1ie sono slat e fatte per Ana ton1ia pa tologica. La ten o i . i fo rm n n lr cn tli ,·e condi zioni .ge nerali \lel m alato e per li,1 cll.~ ~ e ll 'ulce ra della piccola c11r' a lura o ])Oco }Jlu in all o. cau a della u n . il uazionc a l- l ' i1r1po~ i})i]ità di poter fa re n causa <lelle conl r0~ t on1i a. 1 O sono ta questa biloculazion e potrcbl)c pa. sar c in o. - clizion i loca li t1na aast ro-ga~ • servai a se non la ricerca sim o r: pre. sa 1ncn tr a . l a l <' po teriori e 3 anl cr iori . Qne ·t ' 11ltime so110 state fatt e percl1è a<lr renze dell a faccia posini. t ra so tto le false cost e. Si viene a costit uire un.a ta ca cardiaca i. o- sLerio re delJ o ·torn aco no n ha11 110 per111esso la tn. n co11l enut o alta1n ente acid o; una . per ir l!na ga tra enleroston1ia po terior e. 10 -ttm11-talati 11ann o po tuto es er e .. eg·uiti. T d el pr0cesso ch e a \ vi en e in una ga. trocn t.crori . u lt nti son o G guarigioni e ·1 in ~ u cccs~i: due tomi a difettosa con esclu. ion e pilorica o,re . r per una CJt1alunq11e ragion e, ~ lre tt ezza cl lla tl ovuti all 'evo luzion e dell ' ulcera , una delle l)occa .a n a~ to n1 0 Li r a , ra tliva direz ion e dcll 'an. n q lta li è sta ta bcue p er sei nn11 i e J)ùi nvendo aefferente e con segu ente "1a i . i co tilui re t1na \ ttl o nuova111e1ll c dislurbi è sta ta opera ta di iperacidit à 11on n eutra lizzata, i trovan o riunite re. ez ion e larga con ottim o esito ; in un terzo 1·a. o . i è n1an1fe lata un 't11cer a pepti ca ch e ha le condizioni per lo viluppo di un 'u lcera nnnslomotica. Queste c-ondizioni piegh crcl)b rro ln dovttl o esser e tratta ta m edia nt e a u1pia r eseziofrequen :1.a deIl 'in fi a rr1mazion e sp esso os ·ervat .n rtc ; nel quarlo caso i è man ife. la to un cancr o a livello della ta ca $uperiore e l 'e~i lenza d i 11•0, r nnn i do po una ga. lro-tl11 le ro:' lon1ia anteuna serie di ulcere a livello del In . leno i . Tn J'l o I'(.'. Le 21 gastro-era trosto111 i 11~11110 costituito Ja lln decim<) (lei loro --a~ i gli AA . h anno o ~. ervato l 'e ·i:-- lenza di un a econtla ttlcera 1)ilor i- operazion e di . celta tutte le voJt.e cl1 e è stato {)a o dt1odcn DJc. ro 11~ tatato un l)il oro 1)ervi o e purc l1(· vi fosse 80110 sL.-1le . l)e o o. ._ er' ate briglie epiploich r n bbastanza stoffa u lla par eie an teriore <:\elle incrocia11t i la farcia a11leriore d ello ston1aco cl1 1e sacc11e sì da 1)o ter fare delle stom ie abbasta nza a1l1p ie. Es e ha n no dato J 5 g uarigioni e fi ~~an I i!'i a livello dell 'ulrer a es, r con tribn i. co.J. i11su cce&si. Questi son o av,·rn11ti in u11 caso n o ad aggravare la ~teno~i . per stenosi deJJ a bocca ana. ton 10tica ; in un alP er c1unnt o ri g uarda ]a can c(l rizzazio11 e di q t1este ulcere es a de,'e ritenf·r-.. i n on co~ i fre- tro per ~a contint1azio11e del pre ce o t1lceraq11en I e co1r1e ' 'oglio110 le stalL ti r l1e a111 cri r an r ti' o nrro 11t pagnato da ("n1 orrag ic ; un 'altra pe1~


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dege11erazio11c neo1)lastic<.1 e l ' ulli11 10 caso è lJlorLo, e1tza poter IJreci~are co111c, u11 a11110 dopo l 'operazione. Le sei gaslroplasticl1e so110 · tale falle Llualtro ' olte isola Le· due volte accorn paguate ad escissione tlell ' ulcera. Ci11que 01Jerali ·ta u110 lJene da p iù di Lre anni ir1 uno no11 i è avuto 11e ~ u11 llJigliorarr>ento. -on è lala notata ùiffcre11za fra -i casi i11 cui è. tata e tirpala l 'ulcera e queJjj in cui ciò non è stato fatto. Que t '01Jorazio11e è !JOSsi bile quando l ' ulcera è accessibile e i I tess uto cica trizi.a Je non ò Lro1)µ0 ab])o11ua11Lc o Ja tenosi è ~0 111 ·plicente11te I i nct1.i·e. Le due resez ioni gas triche, u11a a11ularc e t111a gas l rec lo111 ia ~ eco 11do Fin Lerer, han110 da lo ambedue u11a g uarigione co111pleta. So no l~te fatte inoltre due ga trector11ie e.... co11clarie in due an1rr1alati cl1 e 11 c> 11 era110 Lati migliorati da una ga ·trenlero. to1t1ia 110 leriore e questi amn1a lati so110 au cl1 'e i g uarili. lndicazio11i operatorie. Irt base ai r1 ~ ullali ottenuti g li A. scl1e1natizza no i11 tal n1otlo le indicazio11i OJ1eratorie: 1) BilociJazione dovuta ad uìcera piccola acr,essi bile n1obile o poco ctderen Le n1e.diogas l.rica in in alalo in buone co11dizio11i generali: ft ga:5treclom ia ò indicata. 'e il r11.a lato è in condizio11i g·c ueraJ.i gravi la gaslro-gastrosto1nia sarà la J)iù benigna di tt1ll e Je OjJerazioni di derivazio11e JJ·Urch è vi ia ~l1 l'ficie11te -Loffa sulla parei.e a nteriore delle due la. cl1e da poter fa:r:e una .. Lo1nia Jarga. lit alcune circostanze ben definite 11lcera ~ i­ t ual a a11teriormente, stenosi ] i 11eare, ]a ga trop la, lica con o enza e cis ione d el] 't1lcera può •• e ~ ere ut11e. La gastro-enterostomia della ta ca uperiorc non sarà fatta ch e come ultin1a ratio i11 ca o di lesione pilorica concomila11te. 2) Biloculazione antica con ul cerf'l callo a o Leso i11durim en Lo, g ran cratere, occo1·r0 i11 questi casi a JJortarla; la gastrec ton1i.a se il mala! o è i11 con dizioni ge11era li di srrcte è anco·r:a l 'operazio11e di scelta. La ga tro-gastrostom 1a 1lUÒ rer1dere ancora qualch e ervig10 mettendo la la ca ·uperiore a ri1)oso e fa c1l1tar1do la rcsez1011e il, econdo tempo. Concludendo g li AA. con. iglia110 ]a •ra l reclon1ia larO'a in lt1lti i casi di ul ce re 111edioga Lricl1e con biloculazione sia110 piccole siano ulcere grandi callose purch l le co11dizioni gc11erali e locali lo permettano. e ]o lato oeneral e non lo ]Je r111 ette o se l 'u lcera è in::icce. ihil e i dovrà ricorrere alla ga " l ro-g·a .. tro~ l om ia ch e è il 1niglio re dei Inetodi di deri vazione. B . 1>,\ (~e 1 •

La stenosi pilorica da iperti·ofla 1nuscola1·e nell'adulto. (P. HARVIER e R. DE BRuN. Paris ,1/éd. , 25 fc1Jbraio 1933). Da c1uando è nota la Le110 i pilorica i i)e rtrofica dei latta11ti è anim e ~ o com e una veri tà di1noslratu cJ1e an ch e 11 ell 'adt1lto ogn i te-

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LAl\NO

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nosi ipertrofica debba e sere di origine co11~e­ nita. :È questo , ·eco11do gli AA., un errore. in quanto esisL0110 di,·er e varietà di stenosi ÌJ 'ertrofiche d ell 'adulto. Per distinguerle le u11e· dalle altre l 'e a111e macroscopico non è su fficiente, solo l 'istologia 1può servire di criterio. Le caratteri ticl1e essenzia li della s tenosi i11fa11Lile, con1e risultano dai casi g ià pubblica li e da una os ervaz ione degli AA., consisl ouo 11ella integrità della muco a e della sotto111 ucosa che non è sede di alcu11a J>roli ferazione tli tessuto fibro so, ipertrofia della mill scolare, julegrità della sierosa e del la soLtosierosa. :\lacroscopicamenle, ipertrofia regolarm ente ciJ i11drica e anulare. Questi caratteri ono indispe11 abili perch ~ : i possa parla re di stenosi co11genita e permel l 0 110 di di sti11g·ucrc ql1e. l a forma di stenosi da altre in cui ::;i co11sLala ipertrofia e sclerosi clclla otton1ucosa e deJJ a sotlosierosa , cioè 11na sclero i Ì})ertrofica della regio11e pilorica. La steno i i}Jertrofica del piloro dell 'ad u]to d i o ervazio 11e eccezionale, comprende dunt1ue due for1nc. la clero i i])ertrofica del fJiloro e la teno ·i da i]Jerlro fi a 111u co lare, a raraltere co11ge11 i1 o. L 'identità istologica fra la s Lec1osi da iperl ru-· ria n1uscolare conge nita dell'adulto e qu<::lla del neonato fa11no IJensare ch e si tratti de IJa tessa affezio11e. ~la , quando La si constata 11 cll adulto , l 'affezio11 e si è costituita in età aYC1 J1zala oppure ri111011ta all 'i11 fanzia e si è solo risvegliata tardivan1 en te do1)0 u11 lungo periodo di latenza? AJ cu11 e particolarità , rilevabili nC'll 'a11amne i degli infern1i , f.anno propendere piuttosto ' rer o questa secor1da ipotesi. Quanto alla frequenza della stenosi co11ge11 ila, essa è for e 1l1.agg·iore cli c1uanto non faccia supporre ]a ecc,pzionale rariLà delle osser,1azioni. Probabilmente un certo nun1ero di tali Lenosi, in ragione della po ·ibile lunga 1ate11 za, passano inosservate. L' affezion e er11bra prcdilig-ere il sesso J~11 11ninile contrar iam ente a ciò ch e si verific a ' i)er i lattanti. I prin1i di l urbi com paiono in età variabil e, più spesso a 11 'ctà media t.lella vita. fra i -lO ed i 60 anni, e l 'ini zio J>J.lÒ verifica r i in p iena ~ a ]u1 e ap parente, , enza alcun di. turbo dige t.i vo an leccde11te. lcune ' rolte ] 'inizio reale r l)recedttLO da una dispepsia di apparen za banale. 1Dal n10111 e11to i11 cui l'affezione si manifeta chiara1nente, e ~. a evo lve in modo irri111ediabilme11 le progres i vo , senza remi ssioni . in un periodo corto (3-G 111esi in gen erale , talora fin o a 2 anni). Si presein La110 segni gastrici , 1·appresent.ati d ~ l111a recrudescenza di una dispepsia g ià osi "tente, e segni di denutrjzione rapida ch e porta110 alla r.ac]1e ia e impongono l 'i11ter venlo. :E: que to il segn o don1inante del1'affezione, e ~endo tutti gli altri segni che possono pr esen tar i (pcsanlrzza gastrica, :o111iti alin1enlari) inco ta11 li e non n1olto SfHCca ti. Jl so11daggio craslrico dà O'eneraJ 111 en le u11a


[.t\ i\'.NO

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Tl:i\I.

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piccola quanlità di liqu ido contenen le t alora r esidui alim~ent ari riconoscibili ; altre volte dà forti · quantità di liquiclo con nurnerosi residui a lin1entari. L 'esame chimico dimostra talora assenza di H Cl libero e presen za di sang u e, ciò ch e contribuisce ad accentuare l 'analogia con il ca11cro. L 'esame radiologico din10 tra u11 r e"tringi mento uniforn1e e re.gol.are ·del piloro, ch e prende un aspetto tubulare p,e r una lungh ezza di 2-4 cm .; l'atropina non modifica questa immagine. Questo aspetto del piloro non è però facile a mettere in evidenza; qualche volta n on si ' ' ede ch e mettendo I 'infermo in ])Osizione declive e scon1pare in posjzio11e verticale. L 'intervento chirurgico b a un 'efficacia irr1mediata e definitiva qualunque sia il procedimento operatorio ad ottato: piloreclom.i a , g·astro-enterostomia o t)ilorotomia lonaitudinale. Quali siano le ragion i per le quali I 'affezion e. dopo lunga latenza, assurr1a l 'andamento evolutivo descritto, 11oi non sapl)iamo , da lo ch e a questo mutamento n el decorso non corri ponde alc una ' 'ariazione dei caratteri anatomici della lesione. C. ToscANO. 1

La ptosi gastrica e la sua duodenal e. (JAIME V1GNOLI. El Dia

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SEZIONE PLL\ T JC ..\

r.t édico,

1~i percussione

gennaio 1933).

1\l oody, Van Nuy e Chamberlain , esaminando 600 giovani studenti, eh~ non avevano mai presentato alcun disturbo gastro-intestinale, hanno trovato che il limite inferiore dello stomaco, in posizione ortostatica del} 'individuo , è in media a 2 1/ 2 cm. al di sotto della linea bicrestoiliaca, per i maschi, e da 4 a 7 nelle femmine. Si conLesta loro, però , ch e que~ta statistica non è giu sta, perchè fatta su individui in via di sviluppo e non già adulti. Per l 'A. questi limiti sono già indice di ptosi gastrica. Egli studjando accuratamente 153 gastroptosici ha osservato che questi pazienti soffri,1ano non ])er la ptosi ma per la ripercussione d11odenale di cui erano affetti, e ch e li costringeva a chieder e ricovero a11 'ospeda le. Secondo 1'A. , i disturbi duodenali dipendo110 in gran parLe dallo stato di fissità e dalla, ·situazione elevata d el duodeno. Rimanendo fis-sa la l a porzione del duodeno , il bulbo, attratto dal peso dello stomaco ptosico, prende una direzione verticale, parallela alla 2a. porzione -duodenale e con ciò risulta 11na accentuazione <lel cc ge11u su perius » ch e resta fissd a livello della la-2a. lombare; questa an ormalità provoca difficoltà n el transito, col tempo sopravviene una stasi bulbare e in s~CTUito la parete della l a porzione atonica si lascia dilatare; la sta-si provoca una duodenite, prima tappa verso l'ulcera duod en a]e. Il dolore nella reg ione duo.denale o 1'indagine radiologica della permanenza. prolungata della sostanza opaca nel bul -

bo ci indirizza sulla diag·nosi. Dalla duodenite si può passare poi alla periduodenite. Quando poi l 'angolo duode110-digiunale \ Treitz) corlserva la sua posizione anatomica normale , si ha una dilatazione ab11orm e del duodeno al diso1p ra del <e genu inferius n, per chiusura di questo angolo', con stasi totale d el duodeno , cefalea, albuminuria ,e stati di de• pressione. Infine si può avere l'inversione duodenale , conseguente all 1ing randimento esagerato del duodeno. Trascinato dal piloro il bulbo disoende collocandosj al di sotto dell 'angolo duodeno-digiuna le; cosi il transito nella 2a. porzione si fa dal basso all 'alto. I mportante è perciò una diagnosi precoce onde adottare una terapia profilattica ch e molto spesso d?t buoni risultati e ch e con siste nel contenere 10 stomaco ptosico con una fascia addominale, diatermia , e sopralin1entazione 1>er aumen tare il grasso intraddomina le. Come inclicazione operatoria si con siglia I ' operazione di Parthes, cioè la ga t ropessia. NUN ZIO DI PAOLA.

NEUROLOGIA E PSICHIATRIA . Diagnosi differenziale delle più f1·equenti malattie mentali con speciale riguardo alla pa1·alisi progressiva. (A. PL1cz. Wiener J(liri. n1arzo 1933).

'Jlll 0 chenschrift , 10 1

Lo stadio prodron1ico della paralisi progressiva offre un quadro di neurastenia: irr itabilità difficoltà di pensiero , disposi zione depressiv~ , disturbi del sor1no, cefalea talora a tipo di emicrania. Sospelta , in questo stadio, è la mancanza di una netta eziolog·ia per la neµrastenia (strapazzi, convalescenza da n1alattie gravi, costituzione neuropatica, ecc .), e, per l 'emicr ania , la mancanza di questa nell 'anamnesi precedente. Per quanto riguarda I '-esame, si ha: reperto umorale completo (reazione di Wassermann positi,ra nel siero e nel liquor , p leocitosi, aurnento di albumina e di globulina, curva tipica delle reazioni colloidali); quasi se1npre modificazioni della pupilla (anisocoria , deformazione, diminuzione o scomparsa della reazione alla luce, mentre è conservata quella alla converge11a ed all 'accon1odazione). Da questo stato prodrornico ,· si passa a quello iniziale caratterizzato da aggravamento nelle sbadatag·gini e della diminuzio~e d~l.la 1nen10ria i abb·a ssamento della facolta cr1t1ca, mancanza della coscienza della malattia, abn orme stanchezza ottu sità degli affetti , contrastante con esplosioni non contenute di irritabilità; occasionalmente, segni di e~cjtazion~ mania9~ (mania di scialar e, bramosie .se~s~ali) , col<?r1~1 sempre più da segni caratter1st1c1 demenz1al1 .

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782

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POLICLINl CO

Ai segni organ ici so1)ra accennati, si aggiungo110 caratteristici disturbi della parola e dello scritto , disturbi di coordinazione nel campo della psicomotilità. Talora, g ià in questi primi stadi , si hanno attaccl1i aip·o plettiformi ch e rapidamente retrocedono, attacchi epilettici del tipo jacksoniano. Le cefalee son o frattanto cessate. Nella demenza senile, soffre n1aggiormer1te la capacità di imprin1ere nella m em-0ria più ch e quella di riprodurre, siccb.è la memoria dei fatti e delle persone di un tempo lontano rim·ane integra, mentre quelli r ecenti vengono rapidan1ente dimenticati. Si arriva a falsifi cazioni di ogni specie dei ricordi. I malati sono suggestionabili. Nella vi ta affettiva, aumento ai irritab ilità, egoisn10, ipocondria, perdita del sentimen to altruistico. Non raran1ente cambiamenti in peggio del carattere, specialmente in consegu·enz!l di un risveglio senile della libido, con j)rog·etti di n1atrimoni sconvenienti, attentati a bambini, delirio di gelosia. Tali cambiamenti di carattere si l1anno già ad un periodo in cui si trovano soltanto tracce dei difetti intellettuali . D.a l punto di vista or ganico, sspesso si h a con1binazione di modi ficazioni arteriosclerotiche, più , tardi geron toxon , cute giallognola, atrofica , ecc. J>erò non vi è parallelismo fra camb·iarnenti son1atici e psichici . Nel linguago·io, vi sono per lo più disturbi amnesici-afasici ed uso di vocaboli pleonastici in luogo dei sosta11liv i , assenti. Lo stadio precoce delle niodificazioni cerebrali arteriosclerotiche si presenta ug ualn1ente con sintomi di neurastenia , per la quale come n el caso della paralisi progressiva, n1anca l 'el en1ento eziolog·ico, s iccl1è si è giustificato il sospetto di un p iù profo11do disturbo cerebrale. All 'opposto della paralisi •progr essiva , però, si ha .. pes o la sensazione di .r11alattia, talora a tipo nettan1ente ipocondriaco . I disturbi della me1noria costituiscono u11a caratteristica , come per la dem·enza sen ile. Non raram ente si 11anno quadri de1)res ivo-melanconici ch e però, per la n1ancanza di antecedenti attacchi ma niaco-depres ivi e per la I)iù facile influenzabilità, si distinguono dalla vera melanconia .. Dal punto di vista neurologico-somatico , si l1anno quasi costa11ti cefalee che aumentano con gli sforzi del torchio addominale; inoltre vertigini o fenomeni emilatcrali di ogni specie dei rifles i , permanenti o ad accessi o disturbi af.a ici , ecc. Spesso, rna non sempre, ipertonia e rene gr inza arteriosclerotico. I1 eazioni 1pl1pillari per lo più presenti , r11a u11ifor1nemente diminuite nella rapidi tà e nell 'ampiezza delle escursioni , per quanto riguarda quelle alla luce ed alla convergenza. Gli stadi precoci della pararioia l1anno un tarattere ipocondriaco-11eurastenico . Non raran1ente questi individui mostrano una preferen1.a i1er certe attività b en lontane dalle loro abit udi11i m entali e profess1011ali , cioè per la me1

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[ANNO XL, NuM. 20]

riva alla diffidenza ed alla sospe ttosità; ogni avvenimento o fatto innoce11te viene interpetrato in sen so ostile. I malati si riten gono beffeggiati, osservati , seguiti, calun·niati; sospettano di un dato individuo co111e il promotore di ogni sorta di ipersecuzioni ; gradatamente, la cerchia dei su pposti nemici si allarga e si arriva ad un delirio di persecuzione sistematizzato. Man cano tipich e modificazioni organiche. Le schizofr enie (demenza precoce) si mostrano molto diverse allo stadio iniziale. Non manca mai un ottundimento tlella sfera affettiva ch e si esplica in una serie di casi, con quadri di pazzia morale, ripulsione al lavoro , perdita di ogni senso di ritenutezza, brutalità, bassi impulsi che vengo110 appagati senza ritegno. Questi g iovani si mostrano solitari e senza amici. In questo· stadio, le capacità intellettuali non mostrano ancora gravi difetti. In alcw1i casi, invece, sono intaccate anche le fa coltà intellettuali; g li sco]ari che eran o un tempo fra i migliori, diventano ottusi, p erdono ogni interesse per gli studi o per le preferenze di un tempo. Talvolta, sono degli stati ipocondriaco-neurastenici ch e rendono tali pazienti incapaei di lavorare e di godere la compagnia; spesso i timori ipocondriaci toccano la sfera sessu ale. La sf.era affettiva è straordinarian1ente vuota , superficiale, ottusa; spesso vi è una caratteristica spropor zione fra il contenuto immaginativo e l 'esteriorizzazione degli affetti . In altri casi , vi sono un rinforzo ed una deformazione di certe particolarità dell 'età pubere, nel sen so di un 'impertinente opposizione al1'autorità, un modo manierato di parlar.e e di comportarsi , un dilettar1lismo infantile per tutte le arti 1possibili se11za curarsi di acquistare le cognizioni tecnieb e, l 'occuparsi di filosofia, di spiritismo , di astrologia, ecc. Talvolta, delle azioni senza senso a tipo di raptus; ma sempre di i1uovo , la freddezza ,del sentimento. Occasionalm·ente idee convergenti come n ella paranoia, sen sazione di essere influenzato da ipnosi, telepatia, ecc. Cefalee tormentose senza ch e s·e ne ricon osca la causa sono frequentissime negli stadi 1)recoci della schizofrenia. Non raramente positivo il seg110 di Ch vostek e così pure quello di Dagnini-Aschner. In rari casi, attacchi e·pi] et.tif ormi od · isterici , talora fenomeni di irri tazione meningea od accessi psicotici acuti. Nei primi stadi dell a gelosia alcoolica (paranoia alcoolica) le tipicl1 e ideo di gelosia si h ann o solia.p.to durante g li stati di ebbrezza; ma esse svaniscono con la sottrazione del tossico. Nei singoli attacc}1i della psicosi maniacodepressiva, le modifi cazioni ip sichich e vengono non raramente precedute da disturbi della nutrizione, ch e si manifestano con notevole perdita di peso mentre il paziente non modifica la sua alimentazione. In con1·plesso, però, nelle p iù importanti forn1e psichiatrich e n on si hanno caratteristici o durevoli stadi iniziali come


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HZlONE PRAT1CA

tafi ica, l 'occultis1110, ecc. Rapida nl énte

i araccade per la parali si progressi,ra , la d em enza se11ile .ed ·arteria clcrotica la para11oia e la cl1izofren 1a cl1e on o ben e caratterizzati e riconosc ibili precocem e11te . fil.

L'encefalite acuta nella polmonite infan· ti le.

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~ uar1g1one d ella J_Jo )1n o nit c. Es"i consi ste,~ano

in uno ~ tato di conlrfl llura i11te rn1itt ente d eo-Ii arti d el lato d estro. i tra lta a di una contr~t­ tura di origine extrapiramidale. . ~ ' al~eg~i~n1ent o d egli <.l r ti ubi ce d elle mod~[1 caz1on1 inc~ a11ti , la n1 a 110 prende l'attegn1a111en to d ella 111a11 0 o le lrica, i riflessi sono 11orn1a ]i e il Bab jn ki a e11t.e , n o11 esiston o dolo ri pontanei n è di. turl) i en i Li vi obiettivi. L'e am e oculare è 11cga ti vo ed i11 p·articol,are J1 on ri,1ela emian ops ia. Tre mesi dopo J 'i11 izio d ell a polmonite , u·n nuovo focolaio pneun1011 ico i manifesta ed i inton1i n ervo i -.; uhi con o una forte r ecrudescen za , n1a d op o qualch e g iorn o mig liorano e re tano su cce - i''a111e11Le s taz iona ri . In que ti ca i .., i può pr eci ar e il punto di i)arlen za d ei di .. turbi , localizzandolo ne lla r ea io11e Lalamica o I)iutto ~ to talam o-oftalmica. In a enza d i intom at ologia n1eningea , non , i p os ono spieo-ar e i di turbi n er vo i descritti e Ilon amme ttendo un focolai o d i en cefalite r l1e aveva leso , n el pri1110 ca o la vja piran1idale ed extrapiramidaJe (en1 ip leg·ia p iramidale ed en'litr emore), n·cl seco11do la r egione talamica e so tt ota},an1ica (em iconlra lll1ra e ·trap1iran1idale con mano Lalami rct). C. T osc..\.NO. 1

(G. · :rv1oun1QUANn, M. IBERNHEIM e J. BoucoMONT. f>r esse A1éd. , 8· febbraio 1933). La qu e. tio11e d elle encefaliti ac ute i11fa11tili J1on u1)purati' c. co titui ce un ca1Jitolo relati~ ' a111 ente nuovo della m edicina d el b ainbino . ParLi co l.arn1e n le car o è t ato fin or a il con tributo di ricer cl1e ugli a ccidenti n ervosi cl1e 0 1J~~\'\ C' 11 ~on o in corso di affezioni p oln1on ari d ell 1nfa11z1a, bron copolmonite e p oln1onite. Si è c l1e l 'e11 ce fa lit e p o t-})n eu rnonica co titui ce ur1 accide11te poco frequente ul bambino. Bi ?a11a eli111inar e. dal quadro d ell 'en cefa]ite pro pr1an1 enle d e tta, le r eazioni cer ebra li e cer ebro-111cnin gee co ì frequente m ente co n tatabili 11e l . cor o della polmonite infa11tile, nonch è. quei segni di localizzazi one, epiJe .ia jak1.;on iana, 1nonoplegia o emiplegia, te tin1 oni di un i11tcr e sa111 en lo più profondo ma di durara e ffimera. ' Co ì ri tre tto il can1po, l e o ser,razio ni di ,·er a en cefa Ji le acuta n ella polmonite infantile son o estremamente rare . Gli . n e riportan o du e riferente i a b ambini, n egli anteced enti d ei qua li n on i tro va Ya a lcun accidente n er vo o; e si pre ent a r o n o una p olmonite, in eguito a l1a q~a le c? n~parvero . d elle manifest azioni en1i1)Iegi cl1e d1 tipo pec1ale . In n essuno d ei du e ca i furo110 o servati a ccidenti con vul i' ' i, parali i d egli arti o 1Jarali i oculari , sintomi che potevano far ()en are ad una complica zio11 e en cefaliti ca para- 1>'neumonica. Solo sei g iorni dopo la de ferve. cec11 za un ca "O , dopo due et.t.im an e e m ezza n cll 'a]tro, si notò che g li arti di un lato po tevan o c ...er e 111os'"'i .a fati ca ed er an o a nimati da m o, .in1ent i a n or111a li . In un o d ei ca. i l 'en1iplegia irtizi ò . libdola 1nenle co ri un po' di diffi colt à nel ra111111in ar c e sopra tutto ron trer11or e d ell 'ava n1l)raccio e della 111a n o . l ln nt e e IJÌÙ t a rdi i di s turbi 1)ar etic i ~o n o lazi on ari , n1 a i rifl es i . fin o a llor a 11o rmali , ·i e ager an o dal lato en11ipl egico. i11 entre il trcn1or e i fa n1 en o m anife Lo. L 'e\roluzio n e sen1bra accenn ar e alla at1,a r igione quar1d o, c inque mesi rlopo la con1par ·a d ei primi sinLon1i r1ervosi , ta t en1peratura i eleva bru came nte a 40°, l' emi1)leg ia ::;ub isce una r ecrudescen za marcata , il lrc111orc ·i gc11er ali zza e, n e l cor o di due g ior11i , il b a111bino n1uor e in uno s ta to di ag itazio1te esLren1.a . 'e11za dubbi o un a nuova poiissée di e11 c€ fali1 e è ·Lala la causa d ell'evoluzione fa tale. Nell 'allro ca o , i disturbi n en ·osi i in t allar on o l)r ogr e. i'ran1 ente 20 g iorni circa do p o la

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Su alcuni casi di 1neningite cerebro-spinale epidemica. (D . Lo BLANCO. Riforma J\ledi ca, n. 6, 1933).

L' A. , ch e h a avuto occa ion e di o -er,rare e c urar e due casi d ella m alatlia in adulti , cog lie l 'occasione p er far e una breve r assegn a d elle u Jti 111.e vedt1te ch e u di essa og.gi si hanno ed espone alcu n e orig inali con cezioni sulla patogc11e -i e terD pia <lei la 111a la t.Li a tes ~ a . Dal punto di vista della paLogcn esi 1 A. cr ed e cl1e nelle r et:t(live d ell a J\1. e:. 'f>. e piden1ìca il pun.to d i parler1za de11.a 11uo a i11 v.a i.on '3 microbica ] JO · a ricer carsi IJell o . p é1ZLO ef>idurale. In q uanto µoi alla t cr a11ia eo-Ji cr ed e ch e a ccanto alla i: recocità ed a ll 'u. o d el si ero preferi biln1c11 te 0111ologo d ebba r se re on id er at o come elem ento fa orevoln1en l e coadiu,'ante la i I i tu zione etl il n lan Le11 inten Lo di un utile dren a o f(i O dcl liqui clo ce fa lo-racl1iclia110 dalJo ... pazio ubaracnoideo a ll o pazio epidurale . Quivi è pre un1ibile che la Ji eYe a ra duale infian1mazion e concorra ad esalt ar e le provviden ze im 1nunitarie, p on endo for s 'an ch e la possibilità d i un 'autovaccinazion e. T ale dren aggio può e er e fa cilita to dall 'uso di .g·rossi at,;l1i, d:~ l l ' inLro cln z io n e di essi sen1])r e jr\ tur110· allo sle ·so p,unLo "Cl i11 lin ea sagitta le, d al rn«.'l.n.Lerti 1non lo di e ._i in sili1 l>er qua lcl1e rr1i1iu lo . r\ll o s tat o a ll ualc f1 el ci Llll lo pre111uturo ìJen~n re.. a d 1111 }) l oce di n1 en lo e I 1i r ur~icn (fi..: Lolizrazion e); I)iù r a dicale e . ic uro per l 'i tituzion e è· il l11a 11t e 11iu 1e~ 1 1 0 cli tale drenaggi o. 1

G. LA C..\ 'rA .


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• <e IL P OLICLINI CO

Due tumori del 1·achide intramidollari operati con successi.

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[A NNO

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l'iale tinta tii p orc~ltana e eh~ nell 'adulto è m.asch erata da una pig mentazione bronzina, p uò arrjva re fi110 a 2 milioni di globuli rossi, (F. A ERsRucn e ]{. TmEL E . .4cta Chir. Scand. , con un V . G. sempre sotto l'unità. La formuvo l. LX XfI). la leucocitaria presenta una progressiva atteMenlre sono or n1ai inolto nt1n1erosi i casi nuazionf del numero dei polinucleari. Numerose sono le prove di laboratorio di di tum ori extra-111idolla ri del i11idollo spipresunzione che vanno dalla formolo leucon ale oper a ti con p ien o su cce so , è r aro cl1e gelificazione, alle reazioni di Brahmachari e si a bhian o tumori intramidolla ri trattati cl1irurg ica1n ente sen za lesioni più o m eno e tese Chopra e Supta ~ fino all 'introdermoreazio,n e d el inidollo ed è an ch·e per ciò ch e gli i11.ter- con estratti alcalini di leishmania, che secondo "\"enti son o m en o frequenti. Gli AA . riportano Montenegro sarebbe positiva nell '80 % dei casi . Le prove di certezza basate sul1 a constata due ca i : uno di una ragazzina di 13 an11i ch e aveva una cisti dermoide del midollo sul trat- zion e del p arassita si hanno sopratutto dalla to dor sale e ch e gua rì completan1ente, l 'altro puntura del la · milza. L~ ricerca del parassita il ca o di un uom o di 31 anni con un glioma n el sangue circ<.)lante richiede molta paziendiffuso del midollo cer vicale in cui si eb be un za p erchè la leishmania è in esso rara , mentre può considerarsi preziosa la cultura deJ gra n de ·n igiiorame n to . Narry )N€al e Nicolle Gli Ar\.. dann o grande in1porLanza all 'u so ~angue sul terreno ' d ella m ielog rafia fatta in tempo utile e da cui (N. N. N.). il chirurgo 1pu ò tra rre indicazioni ad a ffretta~a cu;a .di •pr~va con i sali d 'ar1 timoni o per i ~r1llant1 risultati ch e dà è queìla che a ,rolte si re l 'intervento prima ch e i l tu n1 ore a bbia proimpon e su t.utti i m ezzi d 'indagine. dotto da11ni irrepar a bili. V. GHIRON. . Gli effetti terap~utici variano secondo il periodo della. malattia, s,e condo 1'intensità della INFEZIONI VARIE. cura e il prodotto u sato, secondo fattori indiSul kala-azar. viduali di sensibilità e di resistenza generalm ente imprevedibili. (G. ORSA. Gazzetta degli Osped. e delle Cli. Si i:otrà parla re di g uarigione solo quando niclie, 30 ottobre 1932). si avra una netta e progressiva regressione di La mala ttia colpisce sopratutto i b ambini tutta la sintomatologia, clinica, e quando lo al di opra di un anno , non è eccezionale nei stato generale dell 'infermo sarà avviato verso fanciulli e n egli adulti , è priv~legio delle perso~ la norma . n e ch e p osseggon o un giardino, una casa d1 Oltre i comuni fatti di intolleranza (anorescampag na presso la città (Giraud). sia, vomito, diarrea) possiamo avere nette conNi colle con i su oi lavori ci ha dimostrato ch e troindicazioni .alla cura (cach essie , insufficienil cane deve essere sempre riguardato come un ·za e pato-renale, porpora) che vengono a volte importante serbatoio del .virus , tut.tavia p~r . la super.ate con piccoli$ ime dosi sostenute da c utra smissione della malatt1a 1 esperienza c1 in- r e adjt1vanti (nucleinati, vaccini, ascessi). La segna ch e il contatto con il cane non è. neces: splenectomia quando non è giustifi~ta da insario; che anzi in alcuni soggetti non v1 è m .a1 t ?lleranze indoro.abili è sempre .da considerarstato alcun contatto con i cani. si come un m ezzo molto inferiore alla cura OO'gi è stata m essa in luce l 'importanza del- a ntin1onia le. R. GARBINI. le z~ccl1e ch e i)erò possono essere il veicolo della leishma niosi da. cane a cane. Il tratta.1nento dell'infezione puerperale. Com e il virus penetra nell 'uomo? La via orale n on è certo la più frequente, perohè le fe- (E. LÉvY-SOLAL. Presse ili éd. , 15 n1arzo 1933). ci dei m alati e dei cani infetti contengono mol~ 'A. , espon endo un 1r1etodo terapeutico da to di rado i parassiti. La via cutanea è r ar a , lu1 con su ccesso sperin1 entato n ella infezione bisogn a quindi p en sare ch e le due vie, cuta- puerperale, si occupa p revalentem ente dell 'inn ea ,e digestiva , sia no utilizzate dal virus a se- fezione an cora localizza ta all 'utero e all'inizio conda dei casi. dello stato setticemico, e considera un trattaClinicam ente si ha che la leishmaniosi vi- m ento locale ed u·n o gen erale. scera le in og ni età ed in og ni suo as1p etto si diPer quanto rig ua rda il trattam ento local e, stingue per l 'evolt1zione di un'a nemia spleno- Lévy-Solal ricorre alla medicazione con file,p atomegalica febbrile con leu copenia e in- trato anti streptococcico alla !Besredka , ottenenver sion e della formola leucocitaria. do risultati costantem entee favorevoli nelle meL ' inizio del periodo febbrile è irregola ri ssi- dicazioni preventive (praticate cioè subito domo 11el ba n1binc, a tipo pre, 1a lentemente on · po espletato il 1)arto in ca i di distocia , di m adul ante n ell'açiulto . Nulla di particolare l1a ld novre intra uterine, di secondam enti artificiali), spl en om egali a che predomina qu.asi sen1pro e risultati as ai buoni in casi trattati nei pri~ull 'epatom egali<t ch e appare tardivam ente. mi 4 giorni tlopo il parto, all'inizio dei prin1i L 'ane1ni:.t cl1 e conferisce al b am b ino la sr,e- simi segni dell ' infe zi one. 1


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XL, Nu :\r. 20J

SEZIONE PRATICA

Per quanto rig uarda la tecnica, la m edicazione deve e ere abbondante e rico1Jrire tutta ]a uperficie uterina; i filtrati sar.a11no ottenuti da colture cli gerrr1i ricavati da malate profondan1 ente infette; le colture saranno frequenten1ente rinnovate. Com e trattamento gen erale dell 'infezione puer perale, l 'A., ista l 'efficacia incerta e incostante dei nletodi classici (ch en1io-schok e vacrino-tera1Jia), ha Leutato ·1a via della trasfusion e sanguig'n a semplice, dell 1immu110 trasfu sion e e del "" i ero di convalescen Le. La tra fu ione ' e111plice è indicala n elle forme subacute cach ettizzanti evolventi in soggetti defedati e in alcuni casi con g rave an cn1izzazio11e r apidamente progredien Le. L 'immuno-trasfusione, eseguita co11 iniezio11i endovenose di sangue di oggetti vacc111ali con ' 'accini antistreptococcici o tte·nut1 da ceppi di infezione p uerperale acutis in1a , ha (lato buoni r i ultati , in particolare nei ca i Lrattati P!ecocemente dal quinto al dodicesimo giorno di malattia (11! % di insu cce si). Le stati ticl1 e din10 lrano che tale µrecocità di intervento è a solutan1et1te r1eoessaria p er il su ccesso de1la terapia. P er quanto rig uarda i donatori, 1'A. ha ricorso dapprin1a a rapide vaccinazioni (in 4: g iorni) di soggetti i1uovi, poi si è ser,·ito di do11atori organizzati che venivano i tematicamente vac;cinati ogni 15 g ior11i e ri,·acci 11ati 6 ore pri111a della trasfusione. Per quanto rig uarda 1'indicazion e al trattamento . esso sar à fatto non appena si avrà una en1ocollura positi, a (e111ocoltura ch e pralicl1eren10 al pri1110 in orgere di un brivido dopo il parto). e l 'emocoltura rimane n egativa , ci indicherà l intervento una rispost a n egativa ad una in trader1noreazione allo streptococco; fin ch è la intraderrno - ch e ripeteremo ogni 2 giorn i - sarà invece positiva , essa dimostrerà che l ' organi m o possiede sufficie11ti poteri difensivi e non sarà necessaria l 'i111m uno- tras fu . s1one. Il trattamento con siero di convalescente è quello che h a dato all A. i m igliori ri sultati , i11a è purtrorJPO diffi cile a n1etter e in pratica per la rarità dei donatori. P unnu. 1

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luto controllare queste ricerch e ed iapplicarle p e1r quanto era possibile praticarr1ente. Le lor-o ricerch e ban·n o conferma lo la presen za di una sostanza tossica n el filtrato di brodoculture giovani di vibrione colerico ed hanno s tabilito che la sua produzione è dipendente dall uso di un mezzo alcalino. Se nel brodo però è presente del g lucosio, l 'alcalinità della brodocultura viene rapida·mente ridotta e non si ha la produzion e d ella sostanza tossica. Que"' la sostanza ha un1a: discreta term1ostabilità ed una b assa tossicità, essendo 5 cc. la dose letale n1 inima per ilna cavia di 250 g r. Delle reazioni cutan ee furono fa tte C·OD queta sostanza su 91 volontari. Di 28' individui precedentemente vaccinati, 27 di eder o risultato negativo; di 63 non vaccinati 60 diedero reazione cu~oo positiva. Inoltre conigli immu11izzati con filtrati tossici e vaccinati con vaccino ucciso al calore mostrarono tutti reazione cutanea negativa. Questi risultati •portano g li AA· a concludere che la reazione cutanea da loro proposta può mostrarsi utile per stabilire la presenza o m eno di immunità negli individui vaccinati col vaccino comune. E :siccomie tra g li individui da loro studiati, alcuni vi erano i quali erano stati vaccina ti due o tre anni prima e ciò n onostante presentavano reazione negativa , ciò può sio-nifiqare ch e 1 immunità 'provocata dalla com~e vaccinazione anticolerica dura di più di quanto comunemente si creda. tudi ulteriori potranno confermare il r eale ' 'alore di questa prova cutanea sia com e metodo di assaggio della su scettibilità individuale al colera che come metodo di controllo della durata della immunità prodotta dalla vaccinazione anticolerica. ~ noto che il n1etodo ha g ià. fatto le su e prove n~lla difteri.te e ~ella tubercolosi, p·er quanto riguarda, r1spett1van1ente, la dimostrazione di uno stato d'imrr1unità o di aller gia . Probabilm ente esso comporta delle applicazioni anch e in a ltr e malattie infettive; onde m erita di fissare la nostra attenzione indipendente1nente dal valore che può a s umer e n el colera. 1

1

G.

L A CAVA.

Una reazione cutanea di suscettibilità al .... Importante pubblicazione:

eole1~a.

Chirlese 1Yl ed.

oott. AZECLIO FILIPPINI Dirugente il Reparto di Igiene applicata nell'Istituto sperimenta.le delle 1''.F. S.S. in Roma.

F u il Pfeiffer ad iniziare gli Ludi sulla sostanza tossica ottenuta dal vibrione C·olerico , lab ilendo che rntentre i filtrati ·di brodocult11re giovani di vibrioni .enano solo lievem ente los_ich e, le culture -u agar di vibrioni accuratamente u ccisi, in iettate nelle cavie anch e in piccole quantità, n e provocavano la morte. .~Itri autori con tinuaron·o le ri cerch e del Pfeiffer, confermando I opinione da questi e})res a ch e cioè la tossina colerica fo se princi palm ente una endotossina. Gli AA. h anno vo-

Prontuario dell'igienista

(H. Yu, P. H. e K. :B,. Jotirn., agosto 1932).

1

C H EN.

Pretaziocne del Prof. Cl USEPPE SANA RELL I Direttore del R. l&tJituto d'Igiene dell'Univ. di Roma. Manua.le oomip.ilato oon criteri em,j.nentemente pratici ad uso dei mediai condotti, degli uifioi.a.li sanitari e di tutti i ftmziona.r.i addetti a.lla vigilanza. i gienica.. Un volume in-8, dd J)ag XVI-564, stampato s u carta di lusso, in nitidissimi t ipi tipografi.ci e l'ilegato artisticamente d.n tutta teta, oon isorizion.i eul piano e suJ dorso. Pre7ao L . 5 2. Per i nostri abbonati sole L . 4 8, 5 O franco di porto.

InviaTe Vaglia. all'ed·i tore LUIGI POZZI, Ufficio Postale SuU\: Ursale dit'iotto. ROMA.


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<< IL P OLI CLINICO

D I 'J AGA Z I O N I.

La 1·ianima.zione. Il ]Jroble tf\a della rianimazione è più che n1ai a ll ' ordir1e del giorno. L 'argon1e11to è stato diffu amente tra;iato in un arti colo di L. Binet,. 1)rofe sor e di fi iolog ia a Parigi, co·m .p ar o nella Presse 1Jédicale \1933, i1. 15). La tecnica fì iol ogica - en-li crive - con sente di riattivare i movin1e11 t.i cardiaci e res1)iratori , al cui arresto in u I ti ma analisi si d eve la n1orte . Le classicl1e e perienze di I ul iabko pro,·ano cl1e i }JO .. 0110 d elern1in are battili rit111ici in un cu ore di coniglio e di u ccelli n1 edi a11te la circolazione di siero fi siol ogico caldo ed o igenato. Jell ' uo1110 i 0110 avuti ii ultat i ana1ogl1i . Tra i 111e todi cl1e sono tati te ntati IJer riattivare il cuore ' 'anno ricordati i l massaggio del c uore , l 'aspirazio11 e ed i11iezion e ritmica di sangue in una delle ca \-ità del c u or e immobile, l 'ini ezione intracardiaca di adrenalina o d 'atropina , l 'eccitazion e dei uervi acceleratori. È noto 1come fr.an1n1e11ti di cuore d ell 'e1nbrione di pollo coltivati ase l ticam e·nte u pJan1a coagulato , po ti in stufa e nutri li con u cco embrionario possono conlinuare a vi ll1p1)ar i ed a battere per settin1ane. Quando que le contrazion i ono ce ate e le culture ia11 0 ol o di 2·1 -48 ore i può riatti,·arle 111·ediante a ddi zio11e di iero Lock e-l\i11ger . Lo t e so iero non ha alcuna .azione u cullu re più veccl1ie, ch e 'riceYer a p o ..,on o e · er e riattivate ancl1 e e ia110 di 5-6 g iorr1i co11 1' ao-g iu11ta di e tratto d e1l 'orecchietta de tra (region e sinusal e). Ciò de p o rre bb ~ in favore d ell 'e isten za in qu e to e tratto d elle cosi delle o tanze a ttive di D en1oor , dell 'or111one c.ardiaco <li Haberlandt, d elle auto111atine di z,vaarder11alter. D 'a ltra parte il cuore deJla lumaca i olato da11'organi . . n10 e arrestato i11etlian le into .. icazio11e clor oformica può es er e riattivato i11 etliante aggiunta di caffeina o di canfor a al liquido nutritivo. 1\1a la n1orl e ol tre che d a ll 'arre to del cu or e 11UÒ e· er e tlet er1ni11ata dall 'inibizione d el centro re ~p iratorio , d el nodo vitale degli anti chi. Lo .., tudio fì iologico d egli annegati , d eali in' e Liti dall' ele ttricità , le ricer ch e sugli a ccide11ti dell 'an este ia gen er a le ('in cop e respiratoria tossica) e d e11a rachianeste ia (intossicazione d el centro r e })Ìratorio da sostanze introdo LLe nel cavo r achideq), di casi d 'intossi cazione (paralisi d ifter ica) o cli con1pression·e (tumori) d el centro r espiratorio c i app ren c.l ono ch e a lcu11i accidenti n1 ortali ·ono dovuti ad una par ali i d el bullJo. 111 orrni ca. o di a rresto r eSJ)Ìratorio convien e subito praticare la respirazio11e artificiale cl1c l1a il ,·a11 taggio n on so lo di lo ttare con tro I' a-

»

[ANNo XL, NuA1. 20]

fissia dovut.a a lla cessazione della ventilazione polmonare, n1a anche di eccitare il centro r espiratori o bu lbare mediante un meccanis1no riflesso. Alla r espirazione artifi ciale si può associare l 'inalazione di una rr1escolanza gassosa di ossigeno ed anidride carbonica (100: 10), la quale ultima ha la proprietà di eccitare fortem ente il centro respiratorio . 1\ila questo può essere eccitato ancl1e da .agenti farma codinamici. Gli ·esperi1nen li fatti s u conig li , i] cui ce11tro r espiratorio era stato d epr esso con la morfina, h anno fatto ril evare i bt1011i effetti della lobelina, d ella ca nfora , dell 'exetone, del pentametil.ene tetrazol somr11i11i trati per \ ia ipod ermica. Le esperienze fatte u i J)e ci sono molto d imo trative a l rig uardo . Alc uni e emr>luri di Gobiu s Iota sono posti in una va ca corJt ene11te 200 em e. d ' acqua di n1are per IJe ce. i aggiunge una piccola quantità di acqu a di n1are clorofor1n izzata a saturazione. Rapidan1en te i pe ci l)erdono l 'equilibrio, girano s u sè stessi. Dopo 15-25 minuti si l1a paralisi r espiraloria. Quindi i pesc i sono distribuiti in due vasch e l 'una cort ac qua d i mare sen1plice, l 'altra con a cqt1a di rt1are caffeinata (gr . O. 50 per litro). Gli animali della JJrin1a va ca rimangono inerti l m entre quelli della econda dopo 1-3 1ninuti ri•prendo110 a respirare e sopravvi,·ono e dopo 5-10 rr1i11uti sono rin1e si in acqua di n1are sem11li ce . ltri esperim enli sor10 stati fatti con l 'elettrocu zione. e ' i fa attraver are da una corr ente elettrica (110 volt ) l 'acqua di mare in una vara conten e11te la tes a speci e di pesci, si contata cb e que ti rin1an g·ono cori cati sul dorso, con una r e.. i)ira7ÌOQe prog·r e . iva1nente sen1pre ]) ÌÙ debole fì11 0 ad arresto. S·e invece i pesci s ubito dopo l 'elettrocuzio11 e ono l)O tj i11 a cqua di mare caffeinata al econdo n1i11uto , riprendono il loro equilibrio dopo cinqu·e minuti e rin1 essi in acqua di n1are en1plice opra,.,vivono . Esperienze fatl e su pesci nei quali l 'att ività cardiaca può essere c ontrollata n1ediante una finestra precordiale dimostrano ch e 1' elettrocu zione non 11a a lc una azio11e sul cuore e ch e quindi l a morte è dovuta unicamente a lla parali i r e r1iratoria. Altre e perienze fatte su tele i alate dello s tes o ])esce consentono di di1no trare 1'azion e eletti va della caffe ina sul centro r espiratorio paralizzato. Il probl ema d ella rianimazione non è u11 p-roblema vuo1;o di sen so o pur amente . teori e~ . 1\iledici e chirurg i possono forse applicare ls tematicamente un trattamento razionale neJ mon1ento n el quale è d j f fì ci] e dire se il Ilazie11te è ancora con i vivi o è con i morti. l\ron c'è nulla da perdere e qualche co a da guadagnare. 1

argo .

-


(.\xNo XL, l

Ul\r.

20J

EZIONE PRATICA

CBNNl BIBLIOGRA F ICI. (1) F. P. \TTI. Di alcuni as1Jel fi della patologia ostetrico-girleco·logica al lavolo anatomico. \ ,-o l . di i>ag. 203. C:atania, Officina Grafi ca l\loderna, 1932. Il Palli 11a avu to t111.a buo11a idea: pro fi Ltare de11 ·enorme n1atcriale di autop"" ia del! 'I stituto anatomo1)atolog ico rli ~1ilano , e portar,ri l 'act1lo suo spirito indagatore di o tetrico-ginecolog:o. È. un campo di ricerca cl1e può essere fertile d1 aroma tramen ti cljni c i utili. In que ti ultimii. anni si ono pubblica le già varie ~ tal istiche cliniche intor110 aJle cau e di rr1orle ])er le lesioni ginecologiche, per malattie o con1plicazion i della inaternità (}:{orna , Milano) : e ne ono venuti già orienta1l1er1ti i11tere santi profilattici e t erapeutici sociali. Il m etodo eguito dal Patti può completar e i dati de lle ri cer cl1e cliniche, ins ien1e in leQTandosi . (erto i rilie,·i che g li sono tati possibili sono i Lrt1tti,·i e crià in altra --ede (cc La Clir1ica O te trica » 1932) ho segnalato fra altro i ca. i di r o ltura uterina asinto111atica, di emorraaie da lacerazioni in parti forzati, i casi di n1orte per anemia da g ravidanza extrauterina, ecc. La discussione anatomo-clini ca è sen1pre vivace, talora perfino esuberante perchè non conclusi,ra ... , ma attesta sen1pre d ella cultura del1, . e della sua volonterosa fatica; forse sarebbe convenuto un JJÌÙ profondo esame, una elaborazione m eno affrettata; ma g ià con1e è, la raccolta permette a chi leage di trarre utili an1maestram·e nti clinici. Con la preparazione acqui la La il P at I i ~ ) O­ trebbe ora darci un saggio di patologio osi etrico-ginecologica regionale, ripetendo quel tiI)O di indag inj n ella t1a Sicilia: ' 'ero r r 11e le condizioni assistenziali sono molto diver . e e che molto differ e11te cl eve esser e, creclo, Ja l l<'Tcentuale delle autopsi.e cl1e lì s i po son o condurre (se io sto a qu ello cl1 e vedo in Pu g Ji a ... ), ma può esser ch e m ' i11 gann i e allora i I Pa I ti ce lo dimostrerà pre ·to con u11a nu9va monografia. p. g.

M.

H1RS CH.

~1

Ne lJ a trattazion e no11 vi · ecce o di citazioni di. tecn!che; i p arti colari e i dettagli anche n11nor interesse sono curati in modo da e'ritare le sorprese a chi . . . si accinge a eseguire oali inseg nament1 t eor1 c1. .Crediamo di poter con sig liare il libro del I~1r cl1 co1T1e quello cl1e ragaiunge lo scopo pref1 . . o. V ALDONI.

ai

L.

(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di d esicierra la recensione.

~ ui

L es suppurati o·ns gangrenetises. du poamon. U 11 voi. di 90 pagine , 1933. Pari , J .-B . Balli ère et fil . J3ÉRNARD e P E LLissrER.

Il problema d elle

u l'l)urazioni polmonari, d ella loro classi ficazione, de] la lor o etiolog ia, d ella loro tera pia è all 'ordine d el giorno d ella ... c ienza medica: pur tuttav ia la p iù g·rande ind eci ione clinica, nosogr~ fi ca e terapeutica r ea nano n el ca1npo discus ... o. I numero i e proa r e sivi contributi , -ann o diradando le oscurità ed ogni apporto , an cl1 e e n on ha il sapore d e lla novità, è ben acco llo dagli tudiosi delJ 'arQ'Onìento. .... Ne l ' rolumetto in esan1e. I3érnard e Pellis ier, distinguono Je supJ)urazioni gan g renose poln1onari (s'intende e clu sion fatta per la form·a in c ui ipOssa entra re in g iuoco il b acillo di 1\.och), in asce i gangreno i del polmone (acessi gangr en a i solitari ed ascessi con gang r en a polmonare collaterale), :n ga11grene puln1onari diffuse (acute e ubacute), gangrene poln1onari colla tera li dilatazi oni bròn cl1iali. Di ciascun tipo ne individu'\lizzano, con l'aiuto clell a en1ioloaia fi s ica, e11 i r11 ica, radiologica , 1'entilà c li11ica, ne de criYo n o . 1 an dan1ento, ne indicano la terapia. L a gran d e es1)e ri en za cli ni ca in ar aon1ento deg li :\ . , r onfermata dall e ~ tati '"' Liche per onaJi rico rdnt c Hel Ja,·or o, pern1ette di giungere a con idcrazioni clini co-tera11eutiche cl1e ben potrebbero riten er si norn1e for1da111entali 1Jer il ·pratico c ui Jl libretto è inùirizzato eù a l quale n o r1 potrà non riu scire utile . I\{o. TELEONE.

L. I

INDBEHG-R. l\JoNOD.

Les abcès du poiz111on.

Un vol. di 325 pag. con molte figl1re . I\Iasson et C.ie, édit. , Par1s.

Praktih·um ·der h·leinen Chirurgie.

Vol. di pag. 243. Edit. J . pringer , Berlino, 1933. R ·f. 12 . IJ n1anuale è sta to critto con l 'intenzion e d1 offrire a l m edico pratico quelle nozioni chirur~icl1e eh e sono indispensabili p er 1'esecuzione di piccoli interventi , di riduzione e contenzione di fratture , di m edica ture , ecc., cioè di tutte cruel le ma11 ovr e cJ1 e il m e dico pratico da è s tesso può eseguire ser1za ricorr ere all 'opera del cl1irurgo. L 'an estesia sia o-enerale cl1e local e è trattata estesamente, cosi la cura di alcune fratture , la c ura d ei fl emmoni e dei p·a terecci , la tecnica de l'le punture evacuative, ecc.

787

Il Kindberg riprende Pel trattato qui e11unc iato, l 'argorr1en to ch emalizzato in un ,-olu1r1etto , e aurito oran1ai , delle u attt1alilà m edicl1e ». Con I 'au ilio del I\lonod, a ltro cl inicn J11a n on medico, chirurgo, e del Soulas, oto · rino -larin gologo, svolge ora in modo completo 1 argomento al quale ha cla molti anni dedicato og11i su a attività. Il soggetto essendo oltrernod o vasto, g li AA. lo limitan o eliminando anzitutto i co ' ide l Li asce ... si pie111 ici, n ·1 ul ti1)li , picco]i , .asinton1atici , e cor-i pure g li asces i dovuti a trau1na diretto, penetrante. ono a11ch e elin1inati gli ascessi d el jJOln1011e, dominio del I:in fanzia. Pre1nesse alcun e gen er alità storicl1e, discutono in un ·primo capitolo l 'anatomia patologica de crivendo 1'a ... cesso sem1)li ce, 1'a cesso mol1


7,

(( lL POLICLl.t'lICO "

teplice, l 'ascesso areolare, la caverna gangrenosa, 1'ascesso bronchiettasico. In su·ccessivo capitolo trattano dell'etiologia siano gli ascessi primitivi o secondari, la batteriologia (discutendo l'importanza dei microbi piogeni, del pneumobacillo, dell'ameba, delle spirochete). La clinica dell'ascesso è minutamente analizzata si.a nei riguardi dell'inizio che delle evoluzioni o delle con1plicazioni. Nella parte riferentesi alla diagnosi viene pos ta i11 palrl1are evidenza la importanza degli esami al lipoidoJ, deJla broncoscopia, e la discuti tibilità della puntura esplorativa. Notata la evoluzione naturale degli ascessi abbandonati alla loro sorte, g li AA. si intrattengono a lung·o u la cura medica, con i vaccini, i sieri, gli arsenicali. ecc .. broncosc-0pia e chirurgia. Di ciascun metodo precisano le particolari indicazioni. Come con clusione sottolineano la quasi impotenza , esclusion fatta per l 'ascesso dissenterico dei mezzi medici e la n ecessità di ben orientarsi, nella supposizione di u11 ascesso del polmone, dopo un breve periodo di tentativi medici , verso l 'in tervento. Un ascesso del polmone resistente ai medicamenti, non gu aribile precooemente, è un 'affezione estremamente g rave, nella cui trattazione devesi richiedere la collaborazione del medico, del chirurgo, del radiologo , del broncoscopista. Questa collaborazione varrà a far sostenere al medico il peso della diagnosi e della progno&i di una malattia per la quale è utile una certa audacia.

..

MoNTELEONE.

I. D. G. S1 ~PRA PJ T . 1'raite1nent des cavernes p1ilmonaires tuberculeuses. G. Doin , édit. , Paris, 1Fr. 18'.

'

Altra interessante monografia della collezione pratica diretta dal Sergent. Nell 'introduzione gli AA. - noti tisiologi di Montana - rias. sumono le nozioni più importanti d 'indole generale sulle forme u lcerose della tubercolosj ed in particolare sulle caverne tuberc·olari , delle quali discutono la genesi e la localizzazione, nonchè il valore prognostico. Successivamente vieue descritta l'evoluzione clinica delle caverne stesse, l'evoluzione delle caverne piccole e i11edie, uniche o multiple, antiche o recenti; uno speciale capitolo è dedicato alle caverne gig anti. Questo capitolo termina con la descrizione dei grandi fibrotoraci spontanei , processi naturali di stabilizzazione della tubercolosi pol monare. La seconda parte del lavoro, basata u lla ·osservazione di 167 casi di tubercolosi cavitaria trattati a Montana negli ultimi dieci a11ni, descrive i dive.\Si metodi cli cura adottati, dalla cura sanatoriale, di altitudine, propriamente detta , alla cura con i sali di oro, al benzoato di ra1ne al calcio . Speciali paragrafi sono dedi cati alle cure delle caverne con il pneumotorace unilaterale (precoce o tardiv-0), bilaterale simultaneo , precoce o tardivo I, 'opeta i chi11ùe co11 uno studio comparativo

[ANNO

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Nu~1.

20j

dei ca;::;j ca vi Lari tra l Lati co t1 cure clim<.ticl1e con o seu za pneun1otorace artificiale. Come conclusione g li AA. affermano cl1e anche se lo stato generale del malato è soddisfacente e praticamente stabilizzato, il m edico non dovrà ritenersi soddisfatto se le cavità non sono chiuse: alla loro cicatrizzazione deve tendere lo sforzo della medicina posta in opera. MoNTELEONE.

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Accademia Lancisiana di Roma. Seduta del 9 febbraio 1933.

L'anestesia locale dell' utero nelle revisioni e nei raschiamenti. Dott. G. l\iirRAN DA. - L 'O. definisce la r evisione uterina una operazione oste trica nella ca"ità del1'utero e sulla sua tunica mucosa in tre evenienze: come cura degli aborti (revisione uterina digitostrumentale), nel secondan1ento inco1npleto per asportare residui placentari e nel puerperio in caso di emorragia o di infezione (revisione u terina manuale). Accenn.1 alla dilatazione rapida e al raschiamento del canale cervjcale. Dice che in generale per queste operazioni non si u sa anestesia, e che infatti per la re,-isione uterina nel 2° e nel 3° caso è inulile. ~la che per la revisione nel primo caso, per il raschiamento e specie per la dilatazione rapida del canale cervicale, che a vol la deve precedere, bisogna fare 1'anestesia. Ricorda la innervazione degli organi geni tali femminili. Discute delle quattro for1ne di anestesia che sono state descritte (anestesia generale, rachianestesia, anes tesia epidurale, anestesia del ganglio di Frankenhause~) e ritiene che l 'an estesia che egli adopera, cioè l 'anes tesia locale dell 'uter o per infiltrazione del tessuto del collo, sia la più pratica per le revisioni u terine digito-strumentali co1ne cura degli aborti , per i raschiamenti e per la dilatazione rapida del canale cervicale. Tecnica. Messe le valve vaginali, si afférra il collo dell 'u Lero con una pinza ad uncini. Si toglie l a valva anteriore, si affida ad un assistente quella posteriore, e per il inon1en lo la pinza. Impugnata una siringa Pravaz da 10 cn1c. munita di un ago da puntura lombare, si riprende con la sinist ra la pinza e si tira dolcemente in modo da tenere dis teso il collo dell 'utero. Si infigge l'ago nello spessore del margine libero del labbro anteriore del segmento interYaginale del collo, o muso cli tinca, e penetrando lentamente in profondità fino a 2-3 crrl., cioè ne] segm e11to sopravaginale, si va iniettando l 'a11este tico. Poi si fa una seconda iniezione a qualcl1c millimetro dj distanza dalla precedente. Infine si fanno due iniezioni nella parte posteriore del collo uterino penetrando attraverso il margine distale del labbro posteriore del segmentp intervaginale. Ogni volta si iniettano 4-5 eme. di novocaina al 0,50 ~{,, complessivamente 15-20 eme. L 'O. riferisce alcuni casi in cui l1a adoperata tale anestesia.


rAN'\O \L,

l)oll. .\ .

~l.J ~I

2CJ

'EZJONE PRATl CA

I ]Jarass ili clr lla 1n alaria fi li ra n o atlra ve r.c;o l e ca ride l e por ose? (Co111unical ) \ N AGIA . -

zio11e già ria unta i1el fase. 9, pag. 354).

L'autoemoterapia nelle infezioni Eberthiane. Do lt. \ . P .ANAGI A. - L 'O. d op o aYer p arla to ~ ul 1necca11i · 1110 d 'azion e d ella pro lci110 Ler apia i11 gener e e cle lJ 'autoe1nolcr apia in p articolar e, e J)OJle i ri tilta li ot tenuli in 28 pazie11 li con i11fczio11e t ifica, lra llnti con gue to m e todo di cura. I ri ult a ti "On o la ti buoni in 18 casi , n1cdiocri i11 6 ca ·i , n o11 apprezzabili i11 4 casi di cui u11 inst1ccesso. l)o11e i11 rilievo i va11taggi di qu est a terapia e con c lud e c}1c i ri ulla li, per qua nt o 11 011 i11ol to l>ri ll a11 Li, incor aggia11 0 ad est e11d er c 1' u o dell 'autoc111 oter apia; con iglia d 'i1liziar e la cura a l })Tinc ij)io rlella m ala ttia e d i continuar e con i11ie1.io11i ra,,icin a lc. H a ludia lo j11 al cu11i ca ' i l e reazioni u111or a li d el sa11gt1e, egu encio il rom))Or tan1e11l o ciel le aggluti11i11 e in ca o cli trallal1l c n to aulo-e nlotcrapico, ar gon1 ento di cui si occuperà in 8eguito.

Restringimento congenito dell'uretra maschile . Do t t. E. OVENA. - L ·o. pre~c11l a u11 g jo , an c cli 1 ai1ni d a lt1i oper a lo 11eJ selle1n bre 1931 11er r e, lri11gimen lo c.:onge11ilo egn1e11t ario cilin(lrico dcl1' u relra caver110 a ( por zi on e p eri11ea le) e <leJl ' t1retra n1 e1nbra11osa. Dall 'nn a111ncsi ch e egli riporta r i tJl la c he il llt1z ie11le sin d alla 1ia .. cita l1 a a ' u lo clisuria e p ollachiuri a sia diurna clic no llur11 a (il paz. er a co · tretto ad urinar e og ni due or e; la emi ion e d el] 'urina i effettuaYa O'occia a goccia e con a r an<i e sforzo, tan to ch e il pazie11 le er a <'Olre t lo a po r ~ i , p e r }Joler co1np ic rc la n1inzion c, in po i;do11e acco eia la rom e n el l 'a l Io dell a òcfccazione). A 5 anni è la lo oper ato cli fi m o i , sc111.a rica,-ar c dall 'in ter\ en to alcl1n ben efi cio: as en 1.a nell ~an amn c i di qualsiasi lesion e u retrale fl ogis tica o 1rnuma lica. Con il cate1eri s1110 <l ell 'uretra si apprczzaYa l a e isten za e Ja SC'rl e èle] seg111 cn lo d i tale ri lre lf o in corrisp onden zn <lella po17 io11 c perineale èl ell 'ure lra caYernosa. Il re lrin gin1cnlo r i. ultaYa in1pcrYi o a11ch e al ca le lcri . 1110 comJliuto con l e l)it1 sottili niinu gie. l1 o opera ti vo. E lcre-narco i, 11er etroto1ni a ester na perin eale e sezio11 e d ell a por zion e ri Ir e1t n, lt111 ga n1 ezzo centim e tro, cilinèlri ra, <li co1 1~ i . l<• n za JieYen1 en l e a11menla la, di asJ1el to n orn1 al e. J111 merlia I a111 en l e a n1onle d el r esl ring-in1 ento u retra òi ca libro e aspe tto n or male. Il cn le teris 1no ò cll a rc ~ t a11t e por zio11c pro in1alc <l ella ure tr a riesce in1po il>il e p er 1a presen za •li t111 11uovo re lringimento in corri.,po ndenza de l1 'l1r tra 111 cn1h rano.. a, im1)er,·io alle n1i11ug·ie Jlii1 so ttili . i prorcrl r perciò all a ci 1o ton1ia .. oprapubica. Vescica conten e nte circa 250 c111c. òi l1ri1\a lieven1enle lorl)icla con lra lo mu scolar e li evem ente ispe i lo. Ca let erisn10 r e l rogr a<lo c1 e11 'l1rctrn e-on Béniqt1é. L 'ure tra pro, tatica è p erYi n. L 'u rc lra me111bran o a è in1perYi.a. Incision e perin eal e An t er o-po lcrior c n1eò iann termi n an Ie lln cc11 tin1 e1r o al <laYanti dell 'a110 e sezione d ell '1tretrn 111 en1 ln·ano a e ci cll 'c trem o prossimal e <lell 'urc lra ca crno. a. Ap1)licazio11i cl i , 011rl e òj Nélal on rl all a YC c i{'" all ~ t1rclroto111in peri11 cale p o teriore. Dren aggio ve cica le o prAp11bico con so1i<la cli Pezzcr . Q11i11<li u retrec lon1ia to tale clcl egm enl o di stale ri, lr e tl o dell 't1re l r a ra ' ern o a l >Cri n eale ecl t1retrorrnfin ci r col~ re. Dopo !10 o-ior11i . j toglie l n ' 011da <li Néla lo11

d nll a ure lros lon1i a perinea le p os terio r e e in secolldo lc111p o l a sond a di l)czzer d alla vescica. Ch it1 ~ L1ra r apida d ei tra ini ti peri ncale ed ipogas trico. (;ttarigione. La mi11zion e i effettua r egolarm e11le qnattro o cin que YOl le al O'iorn o en za sforzo e co11 gc llo normal e. La p er vie tà ci eli 'ur etra è controllat a prima d el la dimi iò n e cl ell 'i11fermo d all 'Osp edale con passaggio di Béniqué. A cli t an za cli un anno r <lue mesi per islc la gu arigion e an a lomjca e fu11t ion ale clell 'infermo.

Seduta d el 9 m ar zo 1933 .

La osteoartrite suppurativa puerperale della sinfisi pubica .. Dol i. E. FRONTJCELLI. - La os teo-arlrit e suppu r a li' a della in fi i pub jca pt1ò presenta r ·i ta n lo in <rra' ict an za ch e dop o jl parto. Essa co li tuisce un a cYe11icn za r a ra, da n on confonder si con locali zza1.ioni p ar am elrali clic ~ i e Lrin ecan o ver so i ·i nr1a11zi o con fl e1n 1uon i pri n1i ti v i dello sp azio di Re lziu . · Ten endo conto cl1e i linfa lici e le Yen e della clitoride si p ortan o in u11 })lesso linfatico e ven oso. 1>cri infisario, s i c red e po sibile un 'origine linfatica e flebitica de lla n1a la ttia , èt a l)rim ili Ye localiz7.az ion i settich e puerper ali 11ell a region e cli loridea, o · cr va le in lu l li i ca i de cri lli d a ll 'O. ~fanifest a­ zio11i e lliccm iclic po on o acco1n p ag11ar e l a fl ogosi 1)urule1Lla d cJl 'a11fiarLros i ])ubi ca . La cli tlg110 i o] lrc ch e u l r e1lerlo rad jografico, i ])asa ull 'a un1ent a lo :>pc or e clell a sinfi i , sulla dole nzia qui i ln , . tilla im po ten za fu nzion ale co1npl Pla . 1~ ,·ac ua ta

la r nccol la pu ru le11 La con ad a l la i n cis io11e e drena la opp orlu11a1nente la cavi tà asce . ualc, ·i h a faci le e co111plcta g uarigione enza ])i. o a n o di ricorrere a cu ce l1iaiamento o r esezion e de i ra pi o.. ci ma lati . 1 o li. C. CoEN. 11ido al 11 nieRe. Do l l. E.

I~o ll u ra

ri i u l e10 bicorne g r a-

ovE. A. -

Co nlribu l o al l'uso de l le solu· zi oni iper ton i ch e di cl oruro cl i soriio nelle occlu si oni i nt est i nali e 1tel l e per1:ton.i l i. li Seyrelari o: .:\ . n'AvACK.

Società di Colt111·a Me<lica Novarese. Sedu la ò el 2 1nar zo 1933. Pre id en te : Prof. PAOLO P1ETUA. Prof. P ..

P JETRA. -

_J p r opo."il o di si 11dr om e ad-

<lo n1i 11ale deslra. Preserilazione di caso. I) j CllSSion e: prof. F ERRERO.

Sopra alcune presunte alterazioni del sangue dei radio· logi. l)r of . G. F ·. CA PUANJ. - Dop o aver t r a lteggi a la la ·n o ri a d egli ludi rig u nrcta nli le n\oòifi c:-izior1j <li <.: a ra I lere J)a tologico el ci lcut:oci li sjn nel nu cleo (' hc n el pro toplasm a, l 'O. " Of lop on e n pa1 ticolarè i ll <l.tg ine le g ra n t11 azion i d i l\ f 01n m seJ1 ricer cando c,·c r.l u ali r apporti cli id enti ci1 à e di con cordan za con i g r nn11l i . uda nofili. ro1 1 q upll i nrrun 0Ji l i , ro n qu ellj riicgeli , <1i'm os lrnn do ch e }) lll' esist en110 u11 cert o parnll elisn1 0 nel co11111ort a1nento di a lc uni di essi n o n e is te l)erò jfl e11tità a sol t1la "' r ncio essi un significalo d jfferente. 1

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7DO

(_.\~:.\O

(( I L POLlCl.I · 1co ))

"el angue dei radiologici le g ranulazioni cli 1\aegeli sono en1pre assenti, i11enlrc quelle di ~Io1n1nsen co1111)aiono solo però i11 quei soggetti r he sono portn lo ri rli les ioni da rag·gi X (radjo, 1crn1i li ). J_.a ricerca d i lal i alterazioni morfologiche dei leu coci ti rappre cnla quindi un metodo di i11cl ngi ne })r ezio o per la clinica, percl1è può dare ri su Ilati pos itivi , Yclando l a presenza rl i to" icosi Jalcnti prima di ogni altro n)elodo d i in cl agine :" Ì A clinica che di Jnhoralori o.

Come si concepisce oggi l'eczema. Prof. P. A. Mr.:1NERI. Espo11c breve111cnlc Jr n1 oder11e Yedule l:i ulla natura dcJl 'eczer11a , le cru nJi vorrebbero consi<lerare ques ta rtcrn1nlo i come 11n particolare lato allergico della cu te.

l.e iniezioni endorachidee di bismuto a scopo piretogeno per la cura della paralisi progressiva. Oolt. T.1. CABITTO. - L 'O. riti ene ch e 1'azio11c lcTapeu lica della malarioterapin nella parali i J)l'Og re iva sia se111plicemente data <l all 'eJeyazionc clj tc111peratura che renderebbe ni1'1 facile ai medicnn1cnti di vincer e la barriera e111a lo-encefaJica e c h e ecciterebhe l e ecrezion i <l ell a tiroid e e del1 ' ipofisi deter1ninando quin<li unn reazion e difensi ,-n altiv.:J. del] 'orga r1ismo . elle formo mai curate rilien e cl1e sia utile introdurre nel] 'or ganismo sostanze curative ch e verr·nnno poi mobilitate durante La reazione febbri] e. f.; qu inrli è util e introdurre 11el cavo rachideo preparali bi mutic i ch e pur es. endo attivi antisifiJitiri non danno reazioni <I i aggravamen lo conlr s1>eL o uccede i11Yece con i preparati ar enicali. ~gli h a u sa lo il << flj s1nu t h oidol » oltenendo eleva te reazioni febbrili ~in1ìli n quelle d at e òa1Ja 11la laria. l)ol I. 1\ . ' ''ELLt. - . ulla rlior1nosi <> .c:ulla cttra rlc>lla. sifilirl e n er vosa. l) iscus, ione: Proff. ~IErNEru , PIBTRA, dott. GA'I l ITTO.

I l Segretario: Dott. L . FBRREno.

Società di Scienze Mediche di ùonegliano e Vittorio. eclu l ..t del 7 n1.arzo 1933 Prt· iC'cle il Prof.

CoLETTI .

Prof. 1'n,\ ~ I ON'I'J i\ l . - In via un co1}tn1osso saln lo .alla 1n em oria del J>rof. A. AJttrri.

Reinterventi per ulcera gastro-duodenale. l)rof. DE G1noNcoL1. Dopo aver vagliato le leorie che si conlendon:> il camJ)O sulle cau se di .ulcera gaslro-duodenale e de llo degli i11convenienti più o meno tardivi dei ga Lro-en Lero-stomizr.a ti (rigurgito, circolo vizioso, in,·agin'amen lo del .. le anse e 1a pii1 leruibile q·u ar1 tt111que non freqt1entissi1na ulcer a peptica) esprin1e il suo con,c·ello sull ' ulili là pra li ca di int cr ven ire coll a ga.s l re~ lon1ia reseca ndo ampiament e. Presenta due pezzi anato1nici di r ioper ati nel primo dei quali che aveva subito g ià tre atti ope1 al ivi (gastroe11terostomia po leriorc ed anteriore, .('11 lcro-entero ana tomosi alla Bra\1n) dovette reinlerYenire per en1a lemesi, e nel econdo (già ga~ I ro-r n lero-ston1iz1a lo) r eint ervcnne per ulcera

XL,

~"lrl\1 .

201

pe1>tica in via di perfora? ione i ~ titt1i la i nella f-i lo1nia . Asportalo in enlramhi il g·rovjg1io <lelle anse ar.:.as lomottch e co11 ampia re ezion c gastrica e rico~ lruzione seco11do Bill1·0 Ll1 II-J>otya nel primo, Billroth II-Roux 11el eco1\do. polè i11 en tramb i con s tatare dopo sei mesi, as ien)c alla cessazione delle soffer enze, aumento di 1>e. o e col co11trollo raqiologico buona co11 te11 il>ili là d e l 111oncor1e gas trico. Alla re ezio11e ch e dà il 90 circa per cento di gt1arigione a confronto della g . e. ch e cl à solo il G5 %, è oggi favorevole la maggior parte d ei chirurg hi , pur a1n1nesso cl1e non si possa ancora parlare di risultati remoti cll<' diverranno di pubbl ica ragione dopo ll1ngo J a"' ~o <li t e11Jpo dall 'in1ervento. l)ot t. TOl\IASI. - Co nsiderazioni su 5 casi di ulcr ra duodenale pe1'/orata i1l libera cavità perito-

neale.

lìo ll. B

RONI. -

La via acldoniino-peri1leale nella

cu ra clliru rf1ica riel carcinon;(l del retto. Elementi di diagnosi per un probabile caso di infarto miocardico. Prof. TRAl\IIONTINI. - L ·o.. ulla scorta dei dati clinici rilevati in t111 su o an 1111Al a to setta ntenne cl1e senza preced enti n è luetici 11è d i ipertensione, incolto d a violento dolore precordiale a lu11ga durata presen tava lieve jpertrofia del v. s., qualche extra i lo ie, Ioni cardi aci in1puri e sticcessivo fregamento pericardico, acco111pagnato d a modica febbre , cui seguirono crisi di convulsioni generalizzate con pause respiratorie e morte ~ pone i L quesito se si possa pro" pel Lare in tal caso la diagnosi di infarlo miocardico. Vagliate l e probabilità diagnostiche e s-cartata la vera an gina pectoris per la lunga durata dell 'a t~ lacco doloroso, le fa1 e angine o nevrosi ch e o riflesse, l a pericardite r eu1n atica, e brightica (p er la 1nancanza di a lbuminuria e di ipertensione) di-· scute sull a diagno i discrimina tiva tra i 'infarto n1iocardico, la in uffici e11za Yentricolare acu La, l 'arterite d elle coron arie e la tro1nbosi cardiaca; e viene alla conci u sione che p er la diagnosi cii in . . farlo miocardico è di grande valore il dolore ali 'inizio brusco e òi lunga durala, la caduta d ella pressione ar terio a, I 'alterazione del ritmo, la monica febbre e l 'istituirsi su ccessivo della pericarrlile locali zzata. La ricerca clinica deve però essere affianca ta alle prove di laboratorio, specialmente dalla valutazione esa1ta d ell e a Iterazioni e1ettrocardiografic11e. Il Seg retario : Dott. P. F ABR1s. _.. Rammentiamo a ttltti i m edici pratici l'ifl teressante pubblicazione :

Prof. Dott. MARIO FLAMINI

Docente di Clinie a Pediia.trica. nella. R- Un.ivereità Direttore del Brefotrofio Provinoi·a.le di Roma..

MANUALE

DI PEDIATRIA. PR:A.TI CA Terza. edizione a.ooura.ta.men.te riv&duta e notevolmente

aimpliat:a. . Un volume in-8•, di pa.gg. XII-452 nitida.mente et&mpa.to su earta. eemipiatinata., oon 118 figure intere.a.late nel testo. Prezzo L. 5 5, più le spese posta.li di spedi· zione. Per i noetri abbona.ti eole L. 5 O, in porto fra.noo

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Invia.re Vaglia all'editore LUIGI POZZI. Uffioio Posta.le Succursale dic iotto. ROMA..


SE ZIONE PRATICA

791

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. •

NOTE R.

PRATICHE

C r..1 NI Ct\ D E RMOSIFILOP1-\ .TI C1\

nr R ol\tcA

Direttore : Prof. P. L. Bo SE LLI NI

Snll ~acce1·tamento di gna1·igione della ble1torragia. D otl . G10Rc: ro

Ì\'f ARASPI N,

as. , o).

_·\ l J.Jri11cipio dello scorso anno il mio ~l aes tro. Prof. BoselJi11i, allo copo di inten ifì carc il ~ e r­ vizio di profilassi ven er ea h a creduto 01)portuno di i tituire in Cli11ica un am1bulatorio di accerta111ento di guarig io11e delle m alattie ven eree con ... JJecia le rig uardo alla gon ococcia. Gli individui p re i i11 esame 11a r1no rago·iu 11lo durante I 'anno la cifra di 90. ~.\.n1 111 essi agli esa1rti sono La ti oltanto qu ei soggetti il cui stato presente ci ha fa tto u1>p orre di essere di fro11tc a for1n e latenti o ap1)arenlem ente spente. I pazienti si p resenta a n o ~ pontanean1ente o \·eni' an o 111 "ia ti per corltrolJ o dai n o ~ t ri le si an1bulatori celtic i. I n1etodi d 'i11tlagin e ·eguiti on o ta li quelli d ettati da l rt oslro ~1aes lro e ch e n oi pre entian10 n el segu en le ordin e: 1) a namnesi · 2) i pezio11e; 3) pal1Jazion e; ±) esam e d elle vie uri11.arie; 5) 111icr oscopia; 6) riatLivazione bioloaica; 7) deviazione del co mplem ento; 8) riattivaz ion e c;hin1ica; 9) pern1a tocultura; 10) controlli microscopici ulteriori . 1) Aria1n1n esi. - Abbiarno dato la 1nass in1 a i111portanz.a all 'interrogatorio dell 'an1ma la to lJerch è un interrogatorio condotto ben e \'eia gli antecedenti ven erei fa cendoci con o cere il numero di uretriti pregress.e, la lor o na tura gon ococcica o m e110, la loro durata , le compli cazioni opravvenute , i differenti trattamenti e~e­ .f!uiti. Ja loro dura ta ed i risultati ottenuti. _ ei n o tri 90 ca i presi in esame ri ultavan o : 12 già a ffetti da e1)ididimite; 7 da pro lati te; 3 da restring im ento uretrale; risultò altre ì ch e })arecchi dei pazienti avevano seguite le cure econdo il co11sig1io be1tevolo e accente del olito amico (l)le11orrij gico lui pure) od avevano eseg·uite quelle cure dettate dalle non mai abbastanza deprecate illu ioni di falsa assicurazion e di g uarigione pronta ed indolore cl1e si legge ancora e empre nelle quarte pag ine dei g iornali; risultò infine che altri pure avendo seguito cure m etodicl1e ave vano per un periodo più o meno lungo ad esser e sofferenti di disturbi obbiettivi e subbietti vi e ciò a cat1sa della V

1)rofe"'sion e ricl1ieùe11te .;; t ra1)azzj fìs ici (auti .. t i, ciclisti , carnerieri , ecc. ) . 2) Ispezione. .on l ' i ~11ez i o 11 e a bb ia1110 esH111inato lo '"' ta lo de] 1Jre1)u1.io. del g lande. lo sl nto del fren u lo, le even tuali a110111alie ro11genit e (e1)i .. padia , ipos1)atlia , fì n1t1;:. i. falso 1r1eato. i11 cato bisetto, ca11 ali para urcl ra li , ecc .). Infa tti abbiau10 ri , co111rato: .-; i110, l)adie, 1 falso i11ea lo. 1 111 eato l1i:'elto. 3) Pa lp azi o11e. - IAi pa lpazio11e oltre il co111rollo tattile delle osse r' az io11i pii1 ... 011ra fat1e n1etteva in evide11za (s1)rc111itt1ra) le eventu nl i ~ecrezi o ni . lo stato dell ' uretra pe11 ie11a , qt1ell o de i corpi cavern o"'i. le ' ensaz io11i l) ÌÙ o 111e110 i)ron u 11ciate i11 i)u11ti d i, ersi , lo sla lo clei te Licoli. del dotto deferente ltc l tratt o acce sibile e da ulli1no del peri11eo . L 'esploraz io11e della p ro~ t a t a e del! vescicl1elLe e111i11ali l 'abJ)ia1110 i11tr<1t1resa i1 ell a prova di ' Volbarst . -!) Esarrie delle ba ·se vie i1ri1iarie. - Per gli e ai11i dello Lato della it1uco -a urelrale ed a 1111essi. esclude11do q uelli en c.loscopjci. autori diYer .. i h an110 '"' uggeri to ' a ri r11elodi , n1a i i1iù ono per la p rova tlei c.lur ]) i 'cl1i eri (11rova di 1-110111pson) . ~e lla nostra l~ li11ica . co rlie 1n egJio rispo11c.le11te, i p ratica la proYa e.lei q ua ttro bicchieri . Co11si -te 11ell 'islilJ are i1eì l ·t1re lra a11leriore {. -10 cc. di . ., olt1zio11e H.. iolog·ica tiepida. cl1e si r a r coo·Jie, do110 t1n Ittat:o.c ag·gio uretrale fa tto dallo e ter110 i11 tt11 1° bicc h il>re. Que ta ra ' colta porla on sè tutt a Ju -ou111l a deo-li e.. cr eti dell ' w·etra a11teriore. c l 2° bicr l1 iel'e Yie11c raccolta la i11inzio11e lolalt' de lle t1rine cl1e tra 1)orta110 cori sè tutt a la 'l~ro dt1z io u e esc i-etrice dell 't1retra posterior e. a nn e-si gbia11c.lolari e ves icn. L 'int orbidam ent o dell e uriJ.1e viene ~ e 111 1 1r c interpr eta to a m ez7.o ri cerch e cl1in1i 11e 1)e r C'~c l udere l 'eYeni enza cl1 e l 'i11torbida111e11Lo po :::a e:sere dovu Lo a fos fati , t1rati , carbonati. i 1)rocede i11eclia11Le caleleri'"'n10 alla re1)lezio11c della Ye cica con olt1zione fi iologica tiep ida ino alla se11sazio11e di pien o da i)arle del pazicnle. Poi sfil ato il calelere cl1e. per a,rer eser citala una compres::.-:io11e sulla n1u co a uretraJe ha det erminato la ruoriu cita clegli annesi del loro conte11uto si fa err1 etlere t1n a parte cl ella soluzione fisiologica 11el 3° biccl1iere. i procede fìna1menle all 'es plorazion e .dell a prostata e spremitura di e~ a 11011ch è a quella delle vescich et.te serrt inali , Lraendo il giudizio ri11ortato digita ln1 ent e .. ullo ~ t a to di del ti ann e ~ .. i : ,-olun1e, for111n, co n, i:"tenza. dolorabi-


7~J2

«

JL 11 0L ICLIX ICO n

Jjt~ . Ciò fa llo ~ i fa en1etl er e i1el 1° biccl1i cr e il

resto d ella soluzion e fi sio1ogica. \'ei i10 ... Lri ·pazienti l 'esa111e d ella pr o tata c i l1a dato i '" egue11ti reperti: Prosta ta i11olto in g r os ata :\ . 37; }) l'O'"' tata 111odica1nente ing r os ·a la -. 13; 1ll'O ta la 11or1na]e N. 40.

Lu pro, a cli ' N"olbars t è :3 ta la p ra t ira La u 78 1

inùi' idui con i ··eg·ue11ti risultati:

1° biccl1j("re : Positi,-i per l)l'e cn za di fìla m e 11 t i N. t 7; Nega ti vi N. 31 · 2° bi rcltie re: Positivi i1er J)re e1lza di fìJ an1c11 Li • . 3 ; Negativi N. -tO· 3° biccl1ier e : Positi,·i i1er prese11za ù i fì lit 1nen Li . 3 ; Nega ti, i !\. 1 ·; 1

0

biccl1ier c: P os iti,·i }Jer pre e11 za di fì] a111e n Li _ . 6 : ~ eg-ati,·i ~ . 13. '-' -1-

111 dt1c casi i1011 re1111ero eseguite le i>ro vP dcl 0 3° e -!: bi ccl1 i er e percl1è i soggetti prc ~ en la, 1a1lo 11n fo rlc r e ~ tri11 gin1ento cl1e c i in1 p edì il cateteri i110. Cl1iara ri ·uJLa dallo s1Jeccl1ie tlo l 'a lta pcrce11tt1aJ e di 1)r ese11za di fìlan1e11ti nel 3° biccl1 ie r c d o vuta . co111e b en si con1pr ende, a lla e pres io11c d ea-li a n11e. s i g l1iandolari provocata d a l r.a te l er e . 5) .li icroscozJia. - La r acco]la cle lla ec rez inne ure lra le, qua11do er a prese11Le , n on cl1 è Ja srdin1 e11tazion e 0 Lte11uta n ei quattro hicc11ie ri ono ~ tale e a1l1i11a te i11icr oscopi am e11te co11 il inetodo d el Gra111. Dirò ubito cl1e quest e ri cer ch e haH110 ù a lo in 54 dei 90 ca i presi i11 esa1ne r esp on o pos itivo i1er il gon ococco di n1odo ch e le ulte riori ri ce rc lte ve11ivano p er essi 5.f casi abban do11a te .

G) Riattivazio1ie a n1e:.zo vaccin,o. - S·ui 3G ca i rimasti abbjar110 praticata la r iatti,1az io11 c vacci11ica. Ci ~ia1no i)er que "la servito d el vacc in o an tigo11ococcico '.Bru ch ettini ch e abbi arr1 0 in1me .. o ]}er via e11don1uscolar e alJ o co po cli e vitare r eazio ni l1ru::;cJ1e ed inle11 e l'l e i po. "'0110 a ' ere co ri quella endo,~e11 0 a . Tn talt1ni rasi abbian10 conte111pora11ea n1 e nle r icor ... o a11cl1e ai vecchi n1etodi di ·p r ovocazion e, ql1<1 li in gesti o ne cli birra, coito . tra1)azzi cor • l)O re1 ecc. T11 qua i Lu l Li i casi con l 'i11iez ion e di va cc iJl t ) abbiian10 aY uto reazio11 i foca le , Joca Je ed a voll a gen eral e . (:i s ja1110 occ npati , come 11e11 ~ i co1npre11dc, d{'ll a r eaz ion e focal e rappre ent·ata dalla ria1)pari zio11e tli un ~ ec reto l)er lo 1)iù .. cnr so al T11ea t o uri 11.a ri o . T a le se ' reto al)ùia1110 esa111i11a Io 111ic1·0 ,copica1l1en Ie co11 il risultato che in 16 ca . . i ci è stato po,~ i b il c d i ri1roYare il go11ococco.

[ANNO XL, Nul\ir. 20J

7) Deviazione del co1rtplen1einto. - Come ri~uJta dalla Je tteratura que to m e todo di ricer ca, ~ tudiato per la 1pri1na volta da i\fiiller, Oppen~ h ei111 e Bruck , r.appre e11ta un upple111e11toa dalto ed a volte prezioso a JJ e ricer che c liniche e batteriologich e, per ciò abbiamo cr eduto opportuno di servircene per il nostro scopo di i11dagini.

La reazior1e è s tata eseguita sui restanti 20 ca-. si d.al prof. Spicca con i seguenti risultati: D. C. : + in 6 casi . D. C. : - in 14 casi. 1\lle 6 reazioni positive le ulteriori ricercl1e el) ÌÙ preci ... amente la riattivazio11e chimica, di cui si dirà . banno dato rag ione in quanto la pre en za d el o-on ococco i è potuta mettere iii eYidenza. La spermatoc ultura in 2 casi <lei 6 a D. e:. -r è s tata egual1nente po itiva. 8) Riattivazione clii1n,i ca. Ques to esa11te consiste in i ti]Jazi1)11e di so Lanze chimiche in soluzione n ell 'uretra. IlJa .. chko propone la soluzion e di Lugol; Schaffe r l 'argentamina al 0,3 %; Neisser il s ublin1ato all 1 l :20.ÒOO o al] ' l :10.000 0 ppure J'o icianuro di Hg. a l1' 1 :5.000; Oppenhein1 il nitrato d 'argento al 2 % oppure una oluzion e di solfato di ran1e a l n- 07o1 · Nel nostro An1bulatorio di accertamento abbiamo intro dotto ]e chi zze tt.ature di nitrato di argento a d o e ba .. a (O, 10 ~~) allo scopo di n on le d er e i les'"' uti in i11 od o brutale mediante concentrazioni fort i. L e provocazion i da n oi eseg· uite in questo rr10do l1anno corri posto em pre allo scopo i11 quanto con esse siamo riu sc iti se1npre ad 01 te11er e dopo uno- due-I.re g·iorni il n1ateTiale i1ecessario p er le indagini mi croscopiche-. Su 20 casi , i11 6 , e ch e corrispondono alle 6 reazioni di deviazion e del conlplemento, abbian10 potuto co11 la rialtivazion e chimica mettere ii1 e'riden za il aon ococco. 9) Spermatocultura. Lilizzata per la •µ ri111a ,-olta d a Guepin . ver1ne introdotta in venereologia d a Lebr eton con1e i11 ezzo 1t1igliore per i11ettere in e' riden z.a il gonococco in uretriti cr o11ich e ad esam e rr1icroscopi co e batteriolog ico i1 egativ·i. 1 \ ari n1 e tod i ono stati s t1ccessiva1n e n te 1)reco11izzati , ma noi abbiamo creduto op1)ortuno in riguardo a d ette colture di proced ere con varianti di una certa imr>ortanza. Lo sperma, previa sc rupolosa pulizia d ei g·enìlali e delle n1ani dap1Jrima con saponate caJde t p oi con sublin1alo ed in fl11e con alcool a 90° > ve11iva racco lto in ca•p uJa P etri , J)recedente1ne11 te ri ca ldata i11 lern10 tato p er 20-30 n1 • 1


:AN~O

XL,

NUì)l.

20]

793

SEZI ONE PRATICA

.circa, allo scopo di ii11pedire la coagulazione e ·di non ledere la vitalità del gonococco . _ on abbiamo creduto opportuno di distribuire lo sperma in tubi di brodo-ascite p er poi passarlo in terreni solidi (ag ar-ascite) , come sugg·eriscono alcuni autori, p er ch è ci è sembrato che il gonococco in tali t erre11i n on trovi l 'ambiente più favor evole allo sv iluppo, sen za dire p oi che se altri germi sussis lono n ello SJ)erm a .associati al gonococco que ti , rien e in breve ten1po da essi sopraffatto . Per ciò, pr el evato il liquido spern1 a tico da lla .scatola P etri veniva in :r1iccola quantità ur1j for n1 emente s teso su t erreni solidi e iJr ecisam enLe s u .agar-ascite e su terren o di Giscard , ch e ii1 i1r eced en za er a110 s ta ti controllati n el la lor o b ontà con se n1in a di gonococchi d a c ul t t1re pur e e istenl i in Clinica. I tubi (3 di c i.ascu t1 terren o per ogni esa1ne) ,·e11Ì\ ano presi all ' att o d ell 'esame dal lerrr10:stato r egola to a 37° e clove e ra no sta ti }JOsti prin1a p er circa 20-30 r11· Ve nivan o i tubi r a1)idamente riposti , dopo la sen1ina , in t errr1ostato, d apprima in p osizio ne ori zzontal e e poi verti.calmente, p er esser e 11Jr esi in esam e d o po l -2+-36-±8 or e e n on più al di là per ch è il gon ococco i sviluppa o entro questi lermini , anzi p er es-er e più n el vero, eritro I '-24 or e o non più. Le colonie sospette veni van o pr e e in consi.de razione nel sen so ch e da esse si p relevava una 111inima quantità e si facevan o d ei p r epa ra ti mi·cr oscopici al Gra n1. e i germi p er la rnorfoloQ'ia e la colo razion e r assomigliavano ai gon ococchi n o i n e ricer cava m o I 'identifi cazion e m ed iante ricer ch e biolog ic he (d eviazione d el con11.1 l emen to) , le sole cl1e ci })Ot evan o dire in n1a11iera in equi,Tocabile ch e tra ttava i o n on di gonococco. Così 01)erando a bbia mo do vuto con sta ta r e ecl a sociarsi a d a ltri A., cor11'e Jan e t, Deb a in s eLi a ltri , i qua li r es1pingon o le proporzioni otle11ute da Lebret on (80 % di positività) inquantocl1 ò u 16 sp ern1 oculture n o i abbian1 0 avuto 5 ri ·uJ tati p ositivi e cioè il 45,5 di p o itività. 10) Con,tro·lli m icroscopici. - S'intende ch e i controlli micr oscopici costituiscono un tutto in tegrale con le a ltre ricer ch e d elle quali , direi <1uasi , son.o il cor ollario insiem e sempre alle j) ro,re biologich e. 1

1

%

* ** Con1e risulta d a qua11to si è riferito le ricer c l1e eseguite n el! ' An1bulatorio di accert amento d i cruarigion e in tituito n ella Clinica Der1nosifilop~tica di PtoJ11a h a11110 dato pien a r agio11e . all e

i)ar ole d el 1\i[aestro cl1e dico 110 cc . . •il g iudizio rin1a r1e sen1pre di sola J)r ob abilit à, la qua le si avvicina ta11to più all 'as olt1to qua11to m egli o le prove e gli e a1r1i , 0n o s ta ti eseguiti )) . In 79 p·a zienti infa tti su 90 cl1e clini camente sembra va n o gu a riti dall 'infezion e blenorragica, attraver so g li esa111i di c ui s i è d e llo. si è potuto riuscire .a r.ne Lter e i11 evidenza il gon ococco . Le cure riprese a eco1tda d el c.a so, le o er vazioni su ccessive ,potranno co11durre alla g uarigion e ed a t ogliere d alla circolazion e un num.ero 11011 indiffer en te di individui cl1e sino allora consider ati e con sider a11dosi guariti avrebb er o continuato n ella diffusion e di u11a jnfezione ch e è b en e ch e il pro fan o sappia di quale entità sia , potendo , oltre alle lesioni più o m en o a ravi degli orga11i urinari e genitali (il go11oc~cco 11a aperto il vasto can1 po d ella ginecolo.gia) arrivar e a dar luogo a n1a nifestazioni cu tanee (esante n1i bollosi ed en1orragici , ipercl1 era tosi , orticaria , e rite111i ecc.) ; ad affezi o11i d ei vasi san g uig·ni e li11fatic i. ; a co111plicazioni a carico d ell 'a pparal o i11otorio (a rtrite ao11orroica, osi eop a tic corne p eriostiti , osteo-p eriostit i i1)ertro fich e, osleomieli li acute blen o rrag·ic l1e , · i11io ~ i t i , te no ii1oviti , b ors iti) ; .fatti a carico d el c uor e (miocardite , p ericardite e segna tarr1e11te l 'endocardile); quelli a carico del "" i.:lem a nervoso e lle d alle sen1plici nel1rosi (is teria , i11ela 11 cor1ia, ipoco11dria) posson o a ndar e fiu10 a i p i ù gr avi fen o111e11i cer ebra li, com e en1iplegie d etermi11ate o ÙH en1b olie d el gern1e s11i vasi cer ebra li o da endocardilt> g·o11ococcica i11alig11a, 1Jo lio u1·e1ite. n-ie11ing·oruielile, 111ielite p er il diffon d ers i de] g o11ocorco 11elle Jl1 e11ingi e i1el li qu or; ra t ti infin e a carico d egli or ?·a11i di se~1 ·o, s1Jecia]n1er1te d ell 'a1Jparato d e lla vist a (co11g1t1ntivi ti , iriti , oftaJ111 il i. ceci là) . P e r con clude r e se il 1n edico cosciente va cau' . to n el a iudicar e d ella g u a rigi o11e d ella blen orragia e ~i serve n on di par ole, ma d ei in~zz~ d ei qua li n oi <•b.bia1110 fatto u11 ele11co e vag l1at1 n el ]oro r eale va lor e , j l ch e ci l1a condotto ver so la con ider azio11e ch e nor1 son o suffici e11ti se i olat a111ente presi n1entre pratica ti i11sie1ne b e11 s i coa diuvano e con i ri ·t1llati di cui si è d etto, po trà far opera ' 'er a111enle di cc b t1on Jnc dico u. 1

1

Tndi ca ti i ' 'arj 111e tod i tli a ccer la11le11lo d i o·u a ri 'bcrio11e d ella ble11or rao·ia , l 'f\ .. fa • r i] e,• ,a r.e 'b cl1e d a e s i s i l)OS~o110 t'ra rre s1c ur1 cr1l et·1. L1ua 11c10 ono 11ra 1ica li i~o 1~ i o l~tan1e11 t e. i11a in ie.n ie, i1er r ht\ i rit't1l ta t1 " t coa dt t1,~a 11 0.


794

e< TL r OLlCLINICO

Il significato terapeutico-progno "tico del reperto sierologico nella Ines. ~, .

13er11stei11 ~ D ciit . .~led. l!Jl och ., 1. 1933 ) co11[ro1.1 Laudo i ri sul tatj ottenuti- in inig li aia di ~1a l ~ ti. con la ~·eazio n_e di \ iVas ern1a11n , e quell L ù 1 flocculaz1011 e (J\.ahn , ~Itill er e Meinicke), J~a . trovato più di 100 ~a si in cui esse eran o IJ0~1t1 ve, i1:e11Lre 13: Il. v\ . era i1egati,;a: di questi 100 casi , solo il 2,26 % erano di na tura a. s p~cifi ca , .111 ei1~re il fattore dell ' « a p ecifi1cità » .-al1, 1a, 11e1 casi a sola P1.. \V. po itiva , si11 0 al 29 %. ' la i11oltre i1otato cl1e n el 77 % dei casi in c ui le sole reazioni di flocculazione erano posil ive i trattava ùi lu es b isogno a di cura : e ch e il 26 % delle infezioni lJrimari e ha dato una risposta ~ositiYa soltanto con le reazioni colloidali. È. dunque e' ridente cf1 e il risu1ta1 o di queste 11a importanza i1011 soltanto da un p unto di Yita diag no tico, n1a a11che proo-nostico e terapeutico. V. SERRA .

CASISTICA. Epilessia e narcolessia associate con iperinsulini· smo. · -~{ ecl .

.A.ssoc., 4 feb-

braio 1933) riferisce su 3 ca i di epiles ia ed uno di i1ar colessia associa ti ad iperinsulinismo; in essi , la gli ce1nia . da 0.6 per 1000 sali\'a a O,~ ~ 1, 1 dopo 1'ingestione di 100 g rammi di

g·lllCOSiO . Tale osser,'azio11e fa intraveder e u11 po sibile rappo rt o fra l 'epilessia e la narcolessia. da un la to, e l 'ipersecr€zio11e dell e isole del pancr eas. dall 'alLro. arebbe }Jerta11to oppo1~tuno il fare delle ri cerch e sulla glice111ia e la tolleran za a] destrosio, i1ei pazie11ti con attacchi rioorre1lti d i incoscie11za, co11 o sen z.a convulsioni . L 'iperinsulinis1no (co111e l 'ipertiroidisn10) i troverebbe prevale11te111ente in giovani adu lti ed andrebbe considerato con1e u11a ' era rnalattia del pancreas. r1011 diver san1.e nte da1l 1'i ·poinsu1inis1no (diabete mellito). L 'esis tenza di un tipo di e1)iles i ~ connes ·a o dovuta ad iperinsulinisn10 fun zionale fa i11traveder e la possibilit à di trattare alcuni casi di e1)ilessia con una dieta o.pportuna in modo da mantenere la glicemia ad u11 livello superiore a quell o i11 cui possono r11anifestar i le con vulsioni ipoglicemi cl1e. I bron1uri po"" so110 frenare le co11vul ioni epi lettich e associate .all 'ip erinsuli nismo mediante l 'inibizione della secrezione di in su)ina , in. modo da mante11ere la gliceruia ad un livello ~u­ periore a quello in cui si h ann o le con,rulsioni. In tali casi , però, i bromuri non sono con sigliab ili per i dannosi effetti del hromis1n o: m eglio ,,ale ricorrere ai pre1)arati barbiturici , a lla b elladonna, all 'efedrina , u11itame11 le al] a ùièta adatta.

(ANNo

XL, Nul\I. 20J

. È .poss~b~Ie cl1e, .i11 al~uni casi di eE!lessia con

SEMEIOTICA.

S. Harri (J ou rn. _,.1mcr.

>)

1perins ul1n1smo , siano 111 causa degli adeno1ni . tlel pancreas, per cui in qualch e caso può essere• n1esso in d iscussio11 e un inter,1ento chirurg 1co. fil .. La forma narcolettica dell'ipoglicemia. G. ~1arinesco , E. tFaçon, A , Bruch e A .. Paunceso-Podeano (A 1in. de Médecine , febbr. 1933) riportano il caso di un individuo di -± 7 anni, di con for111azione acromegaloide co11 ·pressione arteriosa un po ' elevata , senza disturbi viscerali o r1eurologi ci, salvo degli a ccessi cli Sl~11nole~za (che arriva al sonno profondo)> provocati da n1ancanza o ritardo dell'alimentazione. L 'accesso si i11izia con u11a difficoltà progre -si,,a nell' esecuzio11e dei r11ovjmenti e con sonnolenza; dopo 15-20 rr1i11uti, il n1alato è agitato ha dei treri1ori ritrr1ici degli arti e sudori abbondanti. Il polso è a 60. Dopo 30 minuti , dorme a bbasta11zn profon dan1ente. Avvicinaudo allora ur10 s1)icr.l1io <l 'aran cia alle labbra , egli ] 'inghiottisce avidame11te. Dopo aver n1a11 g iato a sazietà, l 'intellige11za ridiventa lucida, cessa la trasi:1ir~zi one e l' individuo s~ mostra del tutto normale. 1D urante l 'a.ccesso , 'si h a una g licemia di 0 ,5 per 1000. Le c•1rve della glicemia dopo l ' in8 e" lione di g·lucosio dimostrano ch e la funzio11(• interna del pancreas è norn1ale; la normalit à di q uella ester11a è dimostrata dall'esame coprolog ico. L ' asse11za dei disturbi del tono ' rascolare e inuscolare fa altresì elin1inare l 'esistenza di un ' in ufficienza s urrenale. La radiologia cranica dimostra un allargamento della sella turcica, da interpretarsi come segno di iperplasia ipofisaria. Gli AA., rifere11dosi in p·a rte al]e idee di Sal1non, secondo cui I 'ipofisi ha grande im1)ort.anza n ella fi siologin del sonno, ritengono cl1e in questo i11dividuo, la corr1parsa brusca di uno . tato di ipoglicerrlia si faccia sentire sull 'ipo~ fi si . Questa , pure trovan<loòi in stato di ipofunzion e, tenta di r eagire per ristabilire l 'equili brio glicemico turbato, rr1·edianbe un 'abbondanie secrezione preipofisaria la quale conterrebbe, seco11do Zondek, <lel bromo. Si spiegherebbero Cl1SÌ lo stato di sonnolenza del n1ala to osservato , no11ch è forse anch e i così detti stati con1atosi ipoglicerrtici e la loro con1parsa e scomparsa rapida sotto forma di accessi. fil. Il sonno coine occasione di malattia. A. Campani (Gazz. deyli Osp. e delle Clin. , 5 1narzo 1933) richia1na l 'attenzion·e sulla importan za ch e può a ver e il sonno come occasion e di malattie, specie r,e umatiche, n el sen so di un affievolamento ch e si verifica , durante le ove di riposo n otturno , di alcune difese organich e co·n tro le cause n ocive (gioco dei ' 'ason1otori come difesa ·cor1tro il raffre ddamento n elle prime ore del giorno, riflessi tracheali e


I ANNO ÀL ,

. ' t~ ~l.

20J

795

::. l~ZJONE PllATICA

broncl1in Ii co11t rc1 la l)0r1etrazio11e <li so ·ta11ze estr anee. ecc. ) . Riti en e pertanto utile ch e si insi t.a u a lcune prati r h e 1)rofiJatti ch e (to1:lelle serale d.ella bocca e d ell e prin1e ic res piratorie, u .. o di pi ccole do~ i di sa lici li c i da pre11 de rC' J)rima di coricar si quanùo si sia i11corsi i11 u11a ca t1sa di s tra1)azzo), cl1e posso110 ridurre di 11101to e , 1)esso oppri111ere i i)erico li d ell 'in erzia fi iologica 11ott11r11a. C. ToscA~o.

TERAPIA. O trattan1ento <lella difterite n1aligna col siero e col neosalvarsan.

E. Gla1zer (J\11 on.atsscli. f. Kilnd erh,ei I k. e 11,.ienc~r klin . J J.1 ocJie1ts. 3 febbraio 1933) l1a l rat lato co11 ta le terapia 44 e.asi . n e.gli a nni 19291931. Di,ride i ca 'i in -± O"Tuppi : 1) Difleritc i11aligna , con tutti i sin lo11ù (p "'eudo1l1e111bra 11e , e d ema , foelor ex or e) con lieve n efrosi e ' en za co11t1ponenle en1orragico (15 casi). 2) Fornl c più gra' i con lie,;e tend en za emorragica e fr agilità ,rasale (13 casi). 3) 1f orm e gravissime , con in1ponen li em o rragie e tromhopenia di a :t o grado (13 casi). 4) ~loril J011di (3 ca i). ~, u lnes o ir1 01)era il trattame nto egue11te . 'i er o antidifterico ad a l to titolo : 100. 000200. 000 unità imr11uuizzanti (ultin1 a n1 ente, doi n1inori) ; d o .. i più elevate furo n o u sate nei di turbi circola tori po l-difter ici e 11ell e parali.. i post-diftericl1e. Inoltre, iniezio11i c11do, ·en ose di n eosal a1"·an co11 15-30 cg. a l criorno , fino ad una quan t ità total e d i g . 1-1 .5. Le p et1dom e111brane n errotic11e nella cavità orale ' "e n11ero asportate con pinzet1 e e forbici , ]a,rando p~­ r ecchie volte al g iorno la bocca con ac qua os ...1ge11ata. c:on1e tratta1nento gener ale, cardiazol per os fir10 a r i t or~re 1·att~vità c~rdia ~a e. so~1~ ministrazio11e d i a l1111entaz1one r tcca 1n 11po1d t (4 r o i d 'uovo al giorno). I morti furon o : 2 p er il primo g rt111po , 2 per il secondo , 3 •per il t erzo e 3 per il q 11arto. Poich è la nlortalità di queste forn1 e di d ifterite viene ca lcolata sul 60 o/c>, se ne deduce r lte il tratta111 e11to h a avut o un buon su cccf;._ O.

fì l . L'uso di iero umano fresco nella meningite da • men1ngococco.

J. Bunim e F. \\rie

\Jour1ial ;J. A1. 11.. 21 gennaio 1933) descrivono un caso di meningi~e cer ebr o- iJinale in cui la t era1)ia' con ant.1siero aveva sì prodotto un n etto m iglioran1e1lto t;]i·n ico ma i1on una t erilizzazione d el liqt1ido cefalo-ra chidiano . Si pensò allora di inie t t are endor.achidealn1e11te siero fresco umano normale, S8t,oUÌto da una d ose addizionale di ier o : il risultato fu prontissir110 perch è il liquido cefalo-ra chidiano divenne quasi im n1 ed iatam ente t erile. La proporzione è di 5 •CC. di i ero fr~sco umano con 15 cc. di i.ero an timenin gococc1co.

G. LA CA' '..\ . •

La pleurite febbricolare cronica: sua c1u·a co11 l' an· tigene metilico.

Ch . 1\1antot1x (La /)resse Jll éd ., 18

lf)33) riferisce di aver e adoperalo o r111ai d.a cinqt1e nnni - e con i più lus i11gJ1ieri r i ultati - 1'an -. I ig·en e tubercolare i11eti] ico di ·Ògre e Boquet (Istituto P ast e ur) 11eJla c ura di cruelle for111e t'ebbricol.ari cronich e e resistenti alle co n1u11 i terapi e, 10he d ecorro110 co11 1n odic l1c el e~ azioni t ermich e, Sl.iminuzio11e d el p e o , a teJ11a , a senza di tosse e di espettorazione, e 11eg·.atività d ell 1 esan1e radiolocrico d.el pol1uo11e se se ne esclude la IJre enza· di ·icn tr ic j }Jlet1rir hc d 'an ti ca data. La somn1inis lrazio1l e d e ll 'a11 tì <re11,ez tbc. è t ata praticata col com un e n1et od o progressivo e d è s lata sempre b en toll erata. g·eJ111 .

V.

E RR.\.

MEDICINA SCIENTIFICA. Azione del rodio colloidale 11ellc peritoniti speri-. mentali. P er la s ua truttur.a e 1)er J'ada tta111e11 lo fìJ ogenetico la sierosa perito11eale si presenta i11olto agguerrita contro le infezioni esogen e cd e ndogene a cui è esr1osta ·ia per la u a e Le11·ion e ch e per g li org ani ch e ricopr e. P erò, ad 011La d i que La su a r esistenza contro le in fe- . zio11i , n on empre riesce a vincerle, onde la nece ~ i Là d i escogjtare 111ezzi adatti a rinforza re, esa]tare e coadiuva re que ti poter i cle l'en-

ion_ali . Diver i ono s ta li i n1 ezzi proposti r cl u sati fì n o a d ogg i 1 e solo da p o00 è en lrato 11e 11.a praLi ca r..hirurg ir a e rn edi ca l ' u ~ o d ei m etaJli colloida li . P erò i l pericolo a cui e pone 1 t1 o dei n1etalli colJoidali (lo choc colloidocla ico), s11ecie e ·i pensa ch e e ~ si vengon o u sati i)er lo più in o rganisn1i gi ~L i11d éholiti dalle i11f~z~on~ da co1nbattere, 11a fatto ' or o·er e la n eces ita d1 t1sare co lloidi cl1e avesser o i vantaggi dei metalli colloida li, n1a ch e per la lor o omo 0 ·en eità d i sosp en sio11e a ttu ti sser o o a ddir i ttura elim i11assero d e tto J>ericolo. iF. Di Primio (Riv. l lal. cli T erapia, 11. 10 , 1932) h a esrperin1en tato su un g ran nurr1ero di coni gli e con quattro tipi. diver si di_ es perin1 ~11ti (inoc ulazione e ndoper1t.on.eale d1 B. colt e di tre1Jtococco ; · ferita di "Un 'an sa in te t i11a le con versame11to ·di material e fecale, p ulizia e . sutura intestin ale; ferita inte tin ale d a ]Junta e tagli o abbandonata a sè s ~c sa; e clusio11e dj un tratto di colon ed anastomosi colo-coli ca t erm)no-termina le) : il Rodio colloiùale (Lantol), d educendo dai risultati avuti ch e, jl Rodio ag·i ce efficacem ente sia diretta111ente sui batteri p er m ezzo d elle m icelle, sia stimolando ed e al tando i poteri n att1rali di difesa d el 'Peritoneo (iperleucocitosi), e ch ·e· inoltre il Rodio agisce r11olto meglio quando i pot~ri di dife a or.ganica n o n siano sta ti bloccati dal rapido inva- , dere della infezio11e.


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« 1L POJJl GLlNICO »

Sarà perciò buona Lec11ica l ' uso gener oso d el colloide i)ri1na dell 'i11terve11to og·ni qualvolta esistono possibilità di ir1quina1nento del periton eo per condizio11i i11erenti alla infermità per ct1i si intervien e (interventi a caldo).

A. Pozz1 ~

AFORISM·I. Afo1·ismi sulla tubercolosi. Per non trascurar.e la radioscopia n ecessaria, :se ne devono f.are n1olte di inutili. Un 'emottisi costituisce un 'indicazione assoluta per l 'esame radioscopico. La pleurite secca è m·olto più rara di quanto .generalme nte si crede. La diagnosi di febbTe tifoide va sempre verifi cata da l laboratorio . Non si deve atte11dere ·i.a caduta della febbre per fare l 'esame radio·scopico di u11 f.e.bbricita11te sosp etto. Per quànto rig·uarda il trattam ento , il riposo è il fattore essenziale di g·uarig ione ed il pneu·motorace costituisce il mig liore d ei riposi; non :si d·e ve cr edere però che la realizzazione di un pri:eun1otorace sia ser11.pre s ufficiente per mettere in reale riposo il polmo11e, spesso le aderenze · lo impediscono. Il pneumotorace è effi cace ·soltanto nelle l esioni recenti ; è inutile continuarlo se, dopo tre mesi, il malato espettora an cora dei b·acilli. Un tratta1n ento cl1e lascia persistere dei bacilli n e1g·li sputi ·è da con siderarsi com e insuffic j ente; lo si deve abbandonare o completare . I sali d 'oro costituiscono la cosa mig liore e • peggiore. :È meglio esser e bene sorveg liati in un c]in1a mediocre ch·e esser e abba11donati a sè stessi in uno eccellente. Ogni medicamento ch e non fa d el bene ad un tubercol oso, g li fa del m al e. La sovralimentazione è l 'ultimo flagello inflitto al tubercoloso. (P. Perrin, in Jorirn. des praticiens, 28 genn . l 933). . fil.

POSTA DEGLI ABBONATI. Al dott. S. S. da B. : L 'in1pieg·o parenterale di estratto e.p atico è i11olto p iù attivo cl1e la son1ministrazior1e di fegato per os. L 'effi cacia attribuita ai preparati dalle singole C.a se varia note.volment·e. Non si possono dare indicazioni preci se circa le d osi ; con vien e affidarsi alla r eg·ola · di m ante11ere la quantità di emazie costa11ten1ente al diso·p ra di 5 n1ilio11i per n1n1c . (in gen ere basta l 'estratto di 25 g. di fegato a d intervalli di una s·ettimana, oppure qua11titativi Il1 ag·gio ri ad intervalli maggiori). A. P.

Al d ott . A. R. da R. : Sug·geria1110 : <e Consultazior1i di Clinica, Dieteti ca e Terapia I11fantile del prof. F. Val a.g·u ssu e « Ma11uale di Pe~iatria Pratica » del prof. lVl. F lami11i . l 'un.o e l 'altro ·editi dalla Casa L. Pozzi . Ro111a. ]V[. P.

[ANNO

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NlìJ.\ I.

20J

VARIA. La te1·apia col veleno delle api. I ,e osservazioni ·fatte sui buo11i risultati ottenuti 1ne dia11te la puntura d elle api in certe 1nala ttie h a indo tto ad isolare il veleno e ad usarlo sistematicame11te. L 'isolamento del veleno è stato fatto da Langer da 12 . 000 pungiglio,ni estratti insien1e con la vescichetta del veleno e n1essi in alcool a 96°. Si filt1·ano ·e si polve'.!'izzano, estraendoli poi con acqua; l 'estratto viene poi precipitato eon alcool a 96° e lavato con alcool assoluto ed etere. Si ottiene così t111 a sostanza lam·ellare ch·e non è 1priva di albumina e cl1e viene ulteriorm·ente purificata sciogliendola dapprima in acc1ua distillata d ebol1nente acidificata con acido acetico e poi ag·giungendo ammoniaca con centrata; con successive precipitazioni ·e disciogli1nenti, si ottiene la sostanza attiva priva di albumina e di cen eri , ch e Langer ritien e sia una l1ase orga11ica·. Ricercl1e cl1in1iche più fini h a compit1to Flury , il quale h<:) caratterizzato tale sostanza come una combinazion e complessa contenente lecitina ed una parte basica; essa costituirebbe una forr11 a di passag·gio fra le sapotossine di origine animale (veleno dei serpe11ti) ed i vele ni del gruppo della canLaridi11a. Tale veleno . pTovoca d ol ori acuti ed in1ìa1nmazione. Al pu11to di iniezione si ha una ·necrosi dei tessuti con i1peren1ia collaterale ed edema. Iniettato per via endovenosa, in alta concen trazion·e, provoca contrazioni cloniche che diventà.no poi ge11erali e si accoµi·p agn.ano a trisma ed a nistag·n10; la n1orte avviene per cessazione del · respiro. Notevole è anche l 'azione emolitica, a n aloga a quella del veleno dei serpenti. Nell 'uorr10 , in seguito a puntura di api e di calabroni , si sono avuti anche gravi fenomeni da parte del sisten1a nervoso cent.rale: sveni1nento, d eJiri , sonr1olenza; sono citati anche casi di r11orte, i11 cui è entrato probàbiln1ente il fattor e dell 'idiosincrasia. · Vi sono ai1ch e individui più o meno immuni, cl1e non riser1tono , o soltanto scaTsamente, l 'azione del velen o. Con tale veler10 si sono allestite delle pr·e par azioni da ·u sarsi in ter apia, le quali sono prive di proprietà emolitich e. Si usanò 1p er iniezio11i i11tracut ar1'ee e sembrano soprattutto utili nel trattamento delle sciatiche , d elle neuralgie e delle mialgie; migliorarnenti · si ottengono anch e n elle poliartriti. In g·enerale, specialme11te p er qt1este ulti111e. 1'uso è p iù indicato n elle forn1 e tor r>ide. quasi senza reazion i. ·w . F ehlow (Derit. m.ed. lVoc heris . , anno 58, n. 9) riporta diversi casi curati con tale metodo e conclud·e ch e esso è sen za pericolo, purch è si eliminino i rasi ch e. alla iniezio11e di prova p~esentano de11 'idiosincrasia e si g·radui la ct1ra a seconda d-e l ti po reazionale dell 'i ndividl10. fil . •

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SEZIONE PRA'flCA

NELLA VITA PROFESSIONALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI. L'eftleienza delle Casse Mutl1e Malattie i>er gli • operai. In relazione ai principii fissa ti dalla cc Carta del Lavoro » per la costituzione delle Casse l\lutue Malattia col contributo degli i111prenditori e dei prestatori d 'opera, il Ministro delle C'A>rporazioni ha compiuto un 'indagine sulle realizzazio11i compiutesi in questo campo da parte delle Associazio11i Sindacali nell 'industria. I risultati della indagine sono esposti i11 uno studio, pubblicalo dalla rivista « Sindacalo e C'A>rporazione », suJl 'efficienza raggiunta al 31 dicem bre 1932 dalle Casse Mt1tue Malattia e sui risultati economici e finanziari della loro gestione nel 19'31 . Alla fine del dice1nbre ultimo scorso gli e11Li mutualistici dell 'industria ris ul lavano ormai trasformati quasi tutti in enti a contribuzione ed a1nministrazione pari tetiche e comprendevano 1474 l\Iutue aziendali , 114 interaziendali e 287 J)rofessionali, rispe ttivam ente con 502. 71 , 203.043 e 588.114 iscritti. A queste cifre, ch e rappresentano co111plessivamente un total e di 1885 enti inutui con 1 .293. 875 iscritti occorre aggiungere quelle relative a quattro enti a caratter e nazionale p er l 'i11dustria della stampa, per i dipend enti delle Aziende private del gas, per gli orchestrali e p er gli artisti lirici , ch e elevano il numero degli enti a 1889 e quello de· gli inscritti a 1.356. 375. Particolare rilievo assumono i <i at i concernenti i risultati di gestione per il 1931 delle n1utue aziendali interaziendali e professionali i quali danno all 'entrata, per contributi dei datori ni lavoro L . 21 .993.548,50, per contributi dei lavoratori L . 23.334.972,35, per altri cespiti L. 5.129.841 , con un totale di L. 50.450.366,85, e a]] 'u sc ita per ussidi di malattia e di puerperio L . 24.430.848,87 , per sussidi di decesso L . 689.457,fl5, per ~onor~ri ai sanitari L. 5.872.610,41, per 'peda]1tà lire 544.604, 74, per m edicinali L. 1.863.216,33 e pe~ ~ ltri titoli L . 8. 704.875,88, con un tola]e rl1 1

L. 41 .124.613,88.

L 'indagine ha anche accertato i ])rogr es i r ealizzati nel campo mutualistico in agricolt11ra, .oYe al dicembre scorso si avevano 11 mutue con circa 140.000 inscritti e h a dato infin e interessanti notizie complementari sul! 'efficienza raggiunta dal movimento mutualistico per l'assistenza malattie dai prestatori d 1op 3ra nel commercio e nei trasporti.

Provvedimenti per la categoria dei "' dentisti pra· tici ''. Il Capo del Governo h a presentato ~Il a Cai:iera i] disegno di 1egge con cernente la s1stemaz1one giuridica di alcune categorie di dentisti pratici. Il provvedimento è stato coRcretato in modo da escludere, a priori , qualsiasi carattere di sanatoria generale, che non si addirebbe allo stile fascista improntato al più rigido sen so della legalità e della giustizia. Si tratta soltanto di una <e r e,ision e di ca .. i infljviduali » o sorretti da un fondamento giuridico (diritti quesiti no? ric?no~ sciuti dal legisla tor e òel t ern.po) o mer1tevol1 c11 con siderazione so lto il profilo dell 'equità p erchè cos tituiscono d e i fatti atq'lt isitiYi su1)cri ori alle se 111l'1.i . .: i cc n21: e! I.o liY e )) . . •

Con il provvedi111ento viene concessa entro il 30 dicembre 1934, in seguito aò una prova di esami, l abilitazione all 'esercizio della odontoiatria e protesi dentari& a coloro che, sprovvisti di laurea in m edicina e chirurgia, si trovino in una delle seguenti condizioni : di avere, all 'entrata in vigore della legge 31 marzo 1912, esercitato, personal1nente e notoriamente, l 'odontoiatria; di aver prestato servizio di odontoiatra, durante Ja guerra libica o quella clel 1915-18, nel Regio esercito, 11ella Regia n1arlna od in corpi assimilati, sebbene non fossero abilitati all 'esercizio dell 'odontoiatria; dj r1on a,·er conseguito l 'abilitazione al i 'eser cizio della professione a norma della l egge 23 giugno 1927, quantunque, alla sua entrata in vigore fossero in possesso dei requisiti per coneguirÌa · di n on aver conseguito l 'abilitazione professionaie per non avere ancora ottenuto , ali 'entrala in vigore della legge, la cittadinanza italiana, quantunque in possesso de.gli altri r~qui­ siti; di non aver con seguito, n elle stesse circostanze, l 'abilitazione, percbè indipendentemente dalla cittadinanza non si trovavano, all'entrata ' . in vigore della legge, in possesso della conces~10ne per odontotecnico di cui alle ordinanze 1914, del cessato Impero 1\ustriaco ; di aver esercitato, per onalmente e ·notoriamente, l'odontoiatria nel cessato Stato libero di Fiume, quantunque sprovvi ti d ell 'autorizzazione del Capo del Governo di detto Stato o dell'abilitazione rilasciata dal Minist ero dell'Interno di Budapest. La prov~ di idoneitÀ sarà. ~ ::t ta presso, le Re~ie TJniversità designate rla l ~1I1n1 tero dell Educaz10nc Nazionale.

Cronaca del movimento professionale. 50 Congresso e 30 Con iglio del Sindacato Nazio· nale Fascista dei 1'1edici. . E. il Capo del Governo ha prorogalo fino al 28 ottobre la chiu sura della Mostra della Rivoluzior1è Fascista. Il Direttorio del Sindacato Nazionale Medico h a stim ato perciò convenie11te di prorogare al mese di oltobre il Congresso già annunziato per i giorni 21-22 n1aggio. In tal n1odo esso potrà coin~ide~e con la riunione del Consiglio Nazionale del Sindacato Nazionale Fascis ta dei , . . . Medici. Il Congre~so avrà ci;:..,1 niagg1ore p r?parazione anche nel campo c:i t lurale. Saranno svolte !e seguentj re]azio11i: 1) Il problen1a del1 a 11atalità i1l Itali ~; 2) Il clanno del rlin1agramento eccessivo dL'lla <lonn:i; 3) Valore t erapeutico delle acque sulfuree; 4) Il probl ema della s larupa medica.

I•

lnteressant•t pubblicazione:

Dott. Pr'>f. A. ROMACNA MANOIA D<>oente di Neuropa tQlogi& nella R. Università .dd Roma

I disturbi de! sonno e loro cura Prelazione del Prof.

~fOVANNI

MINCAZZINI Un volume jn-8°. di pag-i'Qe ViZ-t96, .nitid&1mente stam. pato su caJrta semi.patinata. QOD 12 u.;-:!'"e nel tiesto ed

una. riusoitieeima illustrazione .sulla ~pert1u~. Ip, commerci o L. 1 8, più le epese d1 eped.iz1one poeta.1.'-· Per i nostri abbonati sole L . 1 6, 2 5 in -porto franco. Jn vinre vag-lia. all'edi tore Lu igi Pozzi, 'Uffi cio P o-,tale .. l1CCU:!.'~a:~ di:iotto, Tioma.

'

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7D8

«

JJ,

POLICLINICO »

CONCORSI. POSTI VACANTI.

.\ CNADELLO (Cr en1ona). Scad. 15 lug.; lire 11.000 e aclclizionali di L . 2,50 e L. 3 sopra il pri1no e il econdo migliaio di poveri ; c.-v.; lrasp. L . 1500; ambulat. L. 300. ATELLA

se

~enni

(1Vapoli). -

Scad. 30 g iu. ; L. 9500 e due

d ee.

BnuGHBRIO (Milan.o). - Scad. 30 n1ug.; 2a conci.; L. 9000 oltre L .. 3080 al1tomob.; età 1im. 45 a. Bnus soN (Aosta) . Scad. 30 giu.; consorzio; L . 800 e 10 bienni ventes., oltre L . 3080 trasp ., L . 704 uff. san.; da ridurre del 12 %; età lim. 40 a.; tassa L. 50. CAMUGNANO (Bolog ria). Scad . 31 rr1ag.; 2a. cond. ; L. 9800 e 5 quadrienni d ee., o l lre c. -Y. e L . 3000 trasp., L. 500 ambulat.; riclu z. 12 %; e tà lin1. 40 a.; tassa L. 50. cad . 17 lug.; oculista capo del 3° reparlo clini ca oftaln1ica d el dipend ent e Ospedal e; L . 800 annue; età lin1. 40 a. peciali ta nel r amo oftalmico. C .\P"GA

(iV apoli ). Co ngregaz. di Carilà. -

Scad. 31 1nng.; con ChiupJJa110; rivolgersi Segret. com. C >\RRÈ ( Vicenza) . -

CASELLE (T orino) . Scad. 30 g·iu .; con sorzio Caselle 1~orines e-Borgaro; L . 8000 e a11111enti periodici fin o ~, 1 m assimo rli L . 4000 cl opo 20 an11i <li servizio ; trasp. L . 1400 ; llfI. sa.11. IJ. 750. Scad. 30 g iu .; L . 9000 a~­ n1e 11tabili ; riduz. 12 %; et à 1im. 40 a.; La .. a 11r e 50,10. Ci:: ·010 ( avona) . -

Fon~IAZZA

Per titoli. Concorso al pos to p er la condotta medica del Comune di Form azza. Essa ha la superfice di Kmq. 15 tutto in montagna. La p opolazione è .di a~itanti . ~5~ . Scaden za 31 maggio 1933. St1pend 10 per serv1z10 del m edico condotto L. 10.000, più L. 5 per ogni pover o ammesso alla cu·ra gratuita in più di trenta. I })Overi inscritti n ell 'elenco attuale s.ono .. 20. Indennità di alloggio L. 1.500. Indennità rl1 lrasporlo L. 3.500. Indennità di ambulatorio L . . 150. Indennilà caro-viveri di Legge N. 338. Lo stipendio e le indennità vanno soggetti alla ritenuta <lel 12 % a norn1.a di legge. Le domande in bollo da L. 3 d evono essere corredate dai segu enti do<: umenti , tesi su compe tente carta' da bollo e debitamente leO'alizzati: 1) ricevuta del pagamento d ella t a a con corso di L. 50,05; 2) cerlificato di n ascita; 3) certificato di cittadin anza italiana ; 4) certificato penale; 5) certificato di buona condot ta; 6) certificato medico di sal'_l a e :o~u st a c~­ s ti luzion e; 7) certifica lo di stato d1 fam1gl1a; 8) d~­ ploma di l aurea in medicina e chirurgia in orig inal e o in copia n otarile; 9) tutti g li altri docu: menti e titoli d'interesse del concorrente e fra d1 -essi quelli comprovanti il servizio 1nilitare prestato. I n ocumenti di cui ai ·N. 4, 5 e 6 saranno ·di data non anteriore a tre mesi ùalla data del presente avviso (1° maggio 1933). Il medico nomin ato ò ovr à assumere servizio entro un 1nese clal]a • nom1na. (Novara) . -

ai

FR \ NCOLtSE (Napoli ). Scad. 20 g iu .; L. 9500 -e 4 quaclrienni dee., oltre indenn . caval e.; et à •im . 40 n.; tassa L . 50. G1u)rARRA. -

(Vedi RAl\L\CCA~ .

~ A~No XL, Nu~r. 20 ~

F1REi~ZE. Sp edale '. Giovanni di Dio. - Scad. 15 g iu. , ore 16; as i le11te chirurgo; L. 5000 oltre L . 1200 indenn. g u ardia, c .-v. , compartecipaz. ; ritenute e riduzioni di legge; età lim. 30 a.; laur ea da Il)n oltre 5 a11n i ; ctoc. a 3 mesi ; non1inn biennale ; titoli. i\fACERATA. Conso r zio Prou. Antitubercolare. - Dovendosi apportare alct1ne varianti ai GapiLulati di servizio, i concorsi ba11diti rispettivamente cor.a avvisi 15 e 18 marzo 1933, n. 153 e 11 . 543, per la nomina d el Medico Aiuto dell 'Is titu Lo di ct~ra di Villa Montalba110 in 1\ifacerata, no11chè d r Jle Assistenti Sanitarie Visitatrici pei Dispe11sari di ~lacerata, Matelica e Ci11goli, so110 r<'vo,~ati. ì\ilacerata, 20 aprile 1933-XI. l\il oNTEDORo (Caltart i ssetla) . - A tutto il 14 lug.; con Bonpensiere; L. 14.000 oltre L. 1500 cavale. e L. 500 uff. san .; d ecurlaz. 12 %; età lim. 40 a.

~1IoN1A. Comune. c:td . 30 g iu.; 3a condotta esterna (per Ja frazione di . Fruttuoso); docum enti di rito obbljgalori; tassa L. 50. NuoRo • .A.mminislrazione Provinciale. - Co11 deliberazione del 18 aprile u . s ., il termine per l a presentazione d elle domande e dei doc11menti p er il concor so al posto cli coadiutore della Sezione ~1edico-Micrografica d ei Labora tori Provinciali di Igiene e Profilassi, è prorogalo alle ore diciotto d el giorr10 15 giug110 1933-XI. SI i pendio L. 14.000. I11dennità di servizio attivo L. 2.000. Cinque aun1e11ti quadriennali d el d ecimo. ~er le altre norn1e rivolgersi alla Segreteria Provinciale di Nuoro. Scad. 15 lug.; L. 8000 e 6 quadrienni dee., oltre L . 500 serv. att. , L. 8000 cavallo o automob .; c .-v.; riduz. 12 ~~ . Chiedere bando. PAVIA DI UnrNE. -

RAlVIACCA (Catania) . P er titoli. Posto per la condotta medica d ella frazione Giumarra. Il terrnine di scader1za del concorso stabilito pel 31 inarzo è stato, con bando del 24 aprile, prorogato di novanta giorni. Stipendio annuo iniziale di L . 10.000 a lordo delle ritenute di legge aumentabile di un d ecimo p er ogni quinquennio e per quattro quinquenni, oltre inde11nità di cavalcatura in L. 1500 annue pure al lordo. La don1anda in carta bollata di L. 3, i11sieme ai prescritti documenti il cui el en co e modalità potranno desum er si dal nuovo bando di concorso da richiedersi alla Segreteria Com unale rli Ramacca , dovranno p ervenire alla Segreteria predetta non oltre le ore diciotto del 24 lug lio 1933. Ro~1A. Atlinislero delle Co n1unicazioni (F errovi e

Con cor i per titoli ai segue11ti posti di Medico di riparl o: Pe cara III (Ancona) ; Portomaggiore, Massalo rnbarda (Bologna) ; Lentini II (Catania) ; Monta1 e Agliana (Firenze) ; i\1igna11ego (Genova) ; Sesto Cal end e, Pontecurone, Luino, Lonato (Milano); Vinchiaturo , Maddaloni Inferiore, l\!Iinturno, Avellino II (Napoli); Cefalù II , Caltanisse tta IJI, Castelvetrano III (Palermo) ; Noceto, Massa, Giuncarico (Pisa); Capranica, Grotte S. Stefano, Attigliano, Gallese, Civitavecchia IV, Roccaraso (Ron1a) ; Lancenigo (Venezia) . Inviare doman(la e richled ere informazioni ai rispettivi I spe ttorati Sanitari (indicati fra parentesi). Scad enza ore 17 d el 10 giugno 1933 ·X1. RovrGo. Consorzio Prov. Anlituberc. - Scad . 30 g iu .; direttore del Con sorzio e d el Dis~en sari? Pro,._; L . 20.000 oltre L. 1500 inòenn. carica; et<l dello Stato). -


[ ANi\O ~L , ~Ul\l .

20,

799

SEZIONE PRATICA

Iin1. 4.j a.; titol i ed esami; divieto libero eserc. fatta eccezione d ella co11sulenza specifica in luogo. SPEZZ<\XO (Albanese) . - Scad. 45 giorni dal 10 aprile; L. 6500 lorde 12 %; età lim . 45 a.; tassa L. 50; doc. a 3 mesi.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE ...

Consorzio Provincia le Antitubercolare. - Per titoli ed esan1i. Concorso al posto di Direttore Tecnico-Sanitario del Consorzio, Direttore del Di pensario Provinciale. Stipendio an11uo lire 16.000, oltre una indennità di servizio attivo in L. 5500 e la indennità di carica in L. 4000. Lo stipendio e l e indennità sono soggette alle ritenute di legge e alla r iduzione del 12 %. È inibito il libero eser cizio d ella professione di m edico chirurgo: è con sentita olo la priva ta consulen za 11ei limiti s tabiliti dal Regolamento organico. È inoltre vietato di accettare qualsiasi incarico per conto di privati o di altre Amministrazioni ed Enti. È fatto obbligo d e11a r esidenza nel Capoluogo d ella Pro,·incia dove ha sede il Consorzio. La domanda in carta d a bolJo di L. 3 corredata d ai prescritti documenti l 'eleL1co dei quali con tutte le occorrenti modalità possono d esumersi d al bando di concorso da richieder si alla Segreteria del Consor zio, debbono pervenire non oltre l e ore diciotto d el 30 giugno 1933 al Presiù ente del Consorzio Antitul>ercolar e (Pal azzo d ella Provincia), Trapani . TnEnozro (Forlì ) . rad. 31 111 ag.; co ndol la di Levan1 e: L. 11 .000 e 10 hien11 i ven Ies., L. 12502500 tra ·p.; riduz. 12 %; età lim . 35 a.; Ln sa L. 50.

Co11 OYrano motu prOJJrio è ~ la la co11feri la la comme11da dell 'Ordi11e della Coron a d 'Italia al J) rof. France co Gal di , orc.li11ario di Clinica m eclica general e nella 1{. l.Jniver j tà di Pisa; al dott . Giulio Lega, inedico d ella Ca1nera. dci Deputati; al d o l l. Pietro l\ili tò, co11siglier e delegalo-d irel t ore d e1la . A. Comp ag n ia Far111acei..rl ica (Co-fa) d1. Mila no . Ai tre ins ig ni i i d ell 'al I a 011oriiicen za i 110 tri rallegran1enti.

TRAPA);I .

AvvEnTENZA . - Quando non è altrimenti inòicato i con corsi si riferisc·Jn o a condot te m edi co-cl1irurg ich e, i compen si allo stipenc.lio lJase. CoxcoR:-; r \

PRE:\11.

Prernio Lombroso. A11rbe nel correnl'.~ anno 1933 l 'An11ui11i Lrazione <lell '<e Arcl1iYio di Antropologia Cri111inale e :\Iedici11a Legale » apre un concorso, per un JaYoro u argomenti di Antropologia Crimi11ale, al pre111 io ir1 tit ol alo a Cesare Lombroso. Il premio è <li L. 1000. Il con : or .. o i chiuderà al 31 diceml:lre 1933. I cor1corr er1lj potranno tratlarc qual sia. i argon1en lo d i _Antropol ogia criminale e in c1ua)si.a i formn: monografie , studi anatomici , fi. iol ogici , p icolog-ici. espo ilio11e ed illus trazione cli casi criminétli , biografie clj cr i1ninali, elab or azionP di dati ~ t a lis li ci e i1nili . Il Ja, oro o i lavori prem_iati cl1e non fossero ancora lampati aranno pubblicali nell 'u Archivio » e r e terar1no di proprielà clella Ca a Bocca. I in cino cri Il i aranno indirizzati alla direzion e dell '« Archi, -io »; e, ove i1on siano firmali , debbono e ·ere conlraddi tinti da un motto riportato u una 1>u ~ la cl1it1sa in cui sarà il nome dell'Autore. Il ])rernio clel concorso pel 1926 fu as egnato al dott. Giulio 1~ului, nire ltore d elle Carceri Giudiziarie cli Cagli ari }Jel Sll O l avor o ui cc Segregati )>. Il premjo pel 1927 al prof. Mariano Ruiz Fun es, di (]jr i tto penn le nell 'Università rli Murcia (Spagna ) ·pel su o l avoro su i 1·apporti Lra cc Endocrinol ogia e Criminalità )>. Jl premio per l 'anno l 928 al d ot t . Isr ael Cast el l an os cli Cuba p er l a st1a opera (( La delinquenza femmi11ile in Cuba ». Il premio d ell 'an n o 1929 fu assegnato al d o lt. prof. Benigno Di Tl111io cli Rom a per l a Slta OJJC ra: cc JJa co titt1zion ~ cl elinquenziale )).

Il prof. Piero \ -ar e1111 a, (loce11le di 11euroloo-iu alla R . Uni,·er ilà di Jla, ia, è i10111i11ato 111èll.1bro s trani e ro della ·oci e là cl i pato logjo comparata cli Parig i .

I L d ot t. Ler en oullel, i)rofe or e di c1111ica della pri1n a infanzia all a l7acol là l\1l edica di Parigi, è ele lto n1embro titol ar e d eJl ' ccademia di ~Iedi­ cina di Parigi.

Il prof. Bre111er , aclcl e llo all a clinica di nii11l er in ~lonaco di Baviera, è 1101ni11ato clirellore d elln clini ca medica dell 'O pedale Eli sabella a Berli110. Il tloll. lCarl -lieinrich Bauer, professore di chirurgia a Gol Unga, è cl1ia 11'1alo a ll 'Università cli Bre lavia. Il tlolt. vVilhel1n Con1berg, traordinario di oftal1nologia ~ Berl ino, è chiaul a lo quale ordinario al l ' niver ilà di Ros lock. Il dott. Ran161t l·~ . llibcyro è 1101ui11 a to preside11 Le d ell 'Accacle111 ia i\azio11 a le cl i l edicina cli Li111a.

NOTIZIE DIVERSE. Commissione iuter1aazio nale l)er lo malaria.

~tndi o

<lella

Dal 24 al 27 aprile si è riu11ila a GinevTa, presso la ocietà deJJe 1\azioni , la Co111111issione per lo s ludjo e,lell a i11alaria. 1Sor10 ir1lervenuti: G. Balia11elli, Cantacuzè11e, Ciuca, Chrislopl1ers, H acketl, J a111es, Lu lrario 1>rc:sitle1l lc, wlissiroli, Noch t, Oltole11g hi, Pan1pana segretario, i ) j llaluga, Ed. Sergen l, Slanlon, ~-elJ e 11 grebel , Wulso11 e vVen yon. Era110 all 'ordi11c clel gio rno: l ) La Lerapi a d ella 1nalaria ; 2) L 'abilazio11e e l a n1alaria; 3) La malaria dei delta ; 4) E a 1nc d ella ca11d idatura al premio clella l~on<lazio11e Darli11g; 5 ) Q u e lioni diverse. Su citarono J)arlicolarc i11ler es e il rapporto r edatto da Jame ull a Lera1>ia cleJl a 111alaria e quellq redatto da Christopher e l\Iis 1rol i sulJ 'abilazione e la malaria.

140 Congres o i nternaz ionale di oftal111olog·ia. Co1ne ne de1nmo g ià n otizia, si è volto a ~ Iarlricl con ] 'intervento dei p iù ·celebri oculi s li di tulti i Pac i . Largo con lribul o h anno portato g·li ilaliani . Due argom enti f11rono ogg·etio di relnz io11i e cli ampi dibatlit i: la l t1 ber colosi d ell 'occh io e il dis tacco d ella retina. Sulla tuber<:olosi ocul are riferì i l prof. RaYerd in o . Sul clistacco della r e ti11a, oltre il prof. Ovio, dell " nivcrs it à cl i Ro111a, delegalo ttfficiale e rela Lor e, pH r larono i proff. ~1J azza11tini, Di Marzio, Sabb adi t1i 1 tra1npelli , RaYerdino. Cara1nnzza , Spinelli, pec iale-Picci cl1 ~. Il i)rof. Di \[nrzio. cl ircti ore cl<:>ll n Cli11ica cli Bo-


800

« lL P OLICLINICl· »

[ ANNO

XL,

~U~L

20.i.

logn a, accon1pag11a11d o la di ·cu ssio11e co11 i11ag11ilic b e proiezio11i, recò il risult a lo di due n1et odi op era tivi sul dis tacco d ella r eti11a, enumerando i su cce_~i ottenuti con e .. i lo ai g uarigion e e dimos lra11do con1 e il d i tacco della r eti11a ia guaribile sol1 an lo con l 'oper azio11 e e m er cè u11 i1r onto interYe11to op er a tori o. La p er centuale d elle gu arirrio11i, al dire <l el Qj ~Iarzi o, Clu a11clo l 'i 11 lervcnto è ollecito, Ya cl al 60 all '80 p er cento. til tracom a e argo111enti varii p arlar ono i 1)roff. I\ ua la, Galeazzj e Gallenga. Oe t ò l 'inl e resse d ei convenu li u11 ine ~ aggi o cl i l~an1on y Cajal.

prcsentan za cli S. E. S lar nce e nu1:ner ose altre JJer onalità. Il Sovra no 11a tagliato il nas lro tricolore ch e chiudeYa l 'ingresso e, seg uito d agli invitati , è enlra lo n ell a sala centrale, oYe il podest à di Siracu sa g r. uff. Stran o g li h a porlo il saluto d evoto e festan t :~ dell a citlà, m ettend o in rilie,-o la n1iJ abile ca1npagna ch e svoJge contro la tuber colosi il Governo fascis ta. Parlar ono poi l 'on. .Solmi e l 'or1 . Bottai . ch e inncggiar or1 0 al Re ecl al Duce, supren10 anima tore dell a J)atl.aglia anliluber col are.

.A.11 'Esp osiziorie Scientifico-I11clus tria le, cl1e h a aYt1to luogo n ella sed e d el Congr c so, fra i 11umerosi esp ositori es teri h a p artecipa to il Lab or a torio ""p ecializzato F él rmaco-Oftalmico Ilalia1i.o di Napoli ro1\ i1na ricca inos tra d ei propri « Tubi Lux». l;-ra i prodotti espos ti, er ano quelli rig u ardanti 1·<l 11 l iYiruster apia in oculi tica n1 et ocio di cura l1rn I icarn en1e n l lua lo cl a elett o I s li Lu lo.

L 'on . Bot tai , presidente della Cassa :\azio11ale p er le Assicurar.joni Sociali, allo scopo di ren cler si conto, cliretta1nente, di co1ne si volgono alla p eriferia i complessi ervizi ch e n el ca1npo d ella previdenza sociale le leggi affidano all 'Istituto da lui presieduto, h a iniziato una serie di 'isite alle sedi provinciali ed agli t a})i]imenti dipen denti. Dovunque l 'on. Bott ai h a apprezzato l 'org anizzazione sana tori ale cr ea ta dalla Cassa ed l1a preso cont atto con i rlirigen li i erYi7.i clell 'Istituto e con i rlirige11ti delle associazioni sjnclacali .

1o Congre o internazionale

11ll'ins11fficieuza re-

nale. Co111e abbiam o annunziato, è in d el lo a Evian ller i g iorni 18-20 settembre; sa rà presieduto dal pro f. Le n1ierre e n e saranno vice-presicl enti i proff. Loeper e Pierry, segr etario gen er ale il rlott. Etien11c Bernard. ,Sono g ià annunziate m oltissime co1nu nicazioni . Per informazioni scr1vere a : « Secrélaria t. du Congr ès d e l'In uffisan ce Rén ale », ru e d e Lon nre 21 , P ari s.

2t>• Congre" o degli anatomici. Dall '11 al 13 1naggio si è t enuta a Lisb ona Ja 26a riunion e d ell '« Associazion e d egli an ato111ici »; all 'or ga11izzazion e h anno molto contribuito i proff. 1 ' ilhen a Da Cos ta e Rap o o . Ai laYori h anno preo 111olta par le gli an atomici fran cesi , s pagn oli e p ortogl1esi. I ° Congres o france e di terapin. e abbiamo già d at o l 'annun zio n el fase. 9 ; la da ta è d efinitivam ente fissata p er i giorni 23-25 o1lobre. Il con g r esso è p os to sotto 1'alto p atron a lo d el Presid ente d ~lla Repubblica, il qt1ale i11 ter verrà alla seduta i11au gurale. Presidente è il ])rof . f\1aurice Loeper; tra i r elat ori è il prof. DeYoto. on o ammesse comunicazio11i s11i Leinì di r elazion e e comu1ii razioni libere, n ei li r11iti con sen ti I i d alla rlura ta d elle sedute. Ln ql1o l a rl 'i crizion e è st abilita in 100 fran chi p er i n1en'lbri titola ri , 501 per i m embri a sociati e gli tl1den t t in m edicina. Per le isrrizioni ri volger i al t e orj er e, Dr. G . Doin, place d e l 'Odéon 8, Pari ~ (6e) ; p er quanto rigu arcl n le r e1azior1i e le romunicazion i, rivolger si al segr e tario Dr . G. LeYen , r l1c d e Tél1ér an 24, Paris (8e).

L'O pe(Jitle sanatoriale di Siracusa. S.

~I .

il Re r edt1ce dal suo viaggio in Ciren aica , si è> o ffer111 a to R iracu sa, ove h a inau gurat o l 'os ped alc sa11atoriale. Ad accoglier e il Re all 'in g r e. so d ell 'J p edal e er an o il otto egr et ario <ii ~ ln to on . Soln1i , l 'on . Bottai , ]1r e, iclen te dell a Criss.1 n azion ale p er le assicurflzi.on i sociali , co n i élirigenli <lella Cassa stessa, l 'on . 11r of . E11 genio ~f orelli . il sep-ret:lrio fPél t>r ale aYY . l 'r o. i n r ap-

I sanatori della Cassa Assic11razioni Sociali •

'Nuovi servizi igienici e a . isteuziali nella P1·0·· vincia di Ron1a. Il Rettorato ~rovinci ale di Roma si è r iunitosotto la presidenza di Do11 Piero Colon11a cl1e ha riferito sull'inaugurazion e clel nuovo I tituto « Principi di Piem onte » p er fan ciulli cleficienti, il quale già funziona r egolarn1 ente. Ha di p oi rilevato cl1e, per effetto clella legge 13 aprile 1933-XI, n . 298, i presidi sar anno pro simam ente cliiam ati all a presidenza dell e F ecler azioni proYinciali d ell 'Oper a p er la p r otezion e d ella Mat ernità e d el] 'Infan zia, J11entre a1 . egr et ari d elle provincie, coacliuYa li d al person ale d egli uffici provinciali , sar à affida ta la ge .. lione degli uffici della Fed erazione stessa. Dop o varie d eliberazioni, il Rettorato h a discu sso sull 'iniziativa di or ganizzare un r azionale servizio antiadenoideo n ei paesi della provincia. Tale serYizio j inqunclra n ell 'op cra di assis tenza sanit aria e sociale ch e volge la provincia - particolar1nerite a vantaggio d ell'infan zia - e potrà esser e affrontato con una sp esa non rileYa11 le, a1)poggianèl 0Jo all a r et e disp en sariale e di con sultorii, già esistente. del Con sor zio Ant.it t1l)crcolare e ci ell 'Ammini . t razjo ne proYin<'iale. 1

Situazione degli os1ledali in Ronta-qia. I m edici d e lla Ron1a nia h anno più volte r ichiam a to l 'attenzion e del proprio Governo sulla situazi on e disastrosa d egli osp ed ali, determin at asi a m oti,-o della crisi econ omica. Di tale situazion e si è fatto portavoce, a ) Parl a1nento, I 'on. Hudit, i cui rilievi rigu arda n o u11a zon a m a son o validi p er t utta la Nazion e. In alcuni osp edali rla 6 m esi non si corrispond e' a no pii1 gli stipenclj a]le inferrnier e e d a 9 m esi agli in1piegati; n on Yerlivan o p agati i for11 i torj , <li i11ocl o cl1c n on . i ri11 sciva più ad avere n è rr1edicil1ali n è alimenti. ...\ncl1e l'on . Lupu h a r ecalo, alla tribun a parla111entar e, d ei fatti impressio:r. élntj : in m nssimC1. ;'qrte i 300 osp ed ali di coP~ea eò i 1620 cli p en sari regi o11~ 1 i non er an o pi1·, funzion anti ; la anità p u ])])lica er a di Yenuta, per co3ì <lire, ine&ist cnte. Il mini tro d ella sanità, on . .T oani te~cu. 11a ricono ciuto <>satti i r ilicYi: egli h a fatto 11n giro


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SEZ IO E PRATJ CA

'Cl 'i .. IJe1ione ed l1a lroYa lo ospedali o' e i pazienli erano privi di bia1tch eria, di n1edicinali, di a si.sten za di og ni conforto. Ha fatto prese11 le al Cons iglio (lei :\li11i... lri la terrihìle situazion e di 64 ospedali cli La to e di 229 ospedali provi11ciali ed J1a chie3 lo 60 milioni di lei sull 'introito clella tas~a per g l~ piriti, 111a ne ha ottenu lo solo 10. 111 a lcune zon e le condilioni igieniche sono (( le p egg io ri cl1e p o sano ini.111aginarsi ». Il 1ninis lro spera 11el le Jo t l ~ri e, i cui introiti sono destinali all a sanità publ)lica . H a dichiarato: « Non v 'è oggi n ella Nazione un ]Jroblema più serio d elle cl e plor evol i co ndizioni d ell a sanità pu1Jblicn n. Elargizioni e l egnti. II L'tt\'. Enrico Del ~lar. decec.lulo a Bologna , l1a J e~r Lo 50.000 lire all 'I tituto ·azio11a le \ i Il . [111. l ll pe.:- Jo s lt1rlio e la cura d el r<4 n rro. di 'ì\filano. I co11giunti d el co1ll})in11to prof. Gio' a11ni .\oera, che fu un valoroso ed apprezzato neuropa lol ogo a Péllerrno, su }Jro1Josta del di lui f iglio in g. Ignazio, co11 genero, o lancio e ge to 1n u11 ific:o, h anno dotato l 'Ospizio ~farino della cil là di un co111plelo impi anto elet troterapico e della bibliot eca el1e appartenner o all 'illustre sanilnri o. In occa ion e della ca111pagna a ntilubC'r col arc il Banco cli apoli h n eroga lo 60 .000 lire n favore <l el Consorzi ') antit11ber col are della Provi11 cia . 1 {

onfereuze di fonetica biologica. ~ella

eco11cla decade di m aggio, per iniziati' a del prof. G. Bilun cioni, nella Clini.ca O loiatrica della l{ . Univer sità da lui diretta, l a do tt.a ..\uguste J ellinek terrà un ciclo di conferenze di Fonetica biologica . L 'oratrice, aiuto d el nolo foniatra di , .ienn1 prof. Froschels, tratter à della p icofisiologid e della fisio-patologia clel linguaggio infantile, dell ·audin1u tismo e della sua terapia, de i disturbi dell a mt1 icalità, d ell a psico1 o~ia (lel ca11 t ante. Inoltre ell a lcrr à una dettagliata relazione s ulle condizioni a lluali òelle I stituzi oni logo11ed iche viennesi ed europee.

Onoranze ttl prof. Noraro. Il gran cl e cl1irurgo sen . prof . Gi aco1110 lì'ilipf)O r\ovaro h~ compi ulo in questi giorni il s uo i10vantesimo compl ea11no ed in t al e occasione è ta1o as ai fe. tecrgia to. Il 2 corr., a Diano Marina , o' e egli ri. iede, u11 corteo di ciLtatlini i è r ecato ad acclan1arJo. O sequiato dal podestà Federico LoEetti-Bodoni , dal egretario politico dott. a~ualo e dJ a llre au lorilà, il ~Jaestro riceveva poi un omaggio che lo con11110Yeva profonda111ente: l a 'isita di numerosi di"cep oli, partiti si e.la ogni parte d 'llalia. II gr. uff. prof. l\1osso, p1·esidenle d egli O pedali di Gen ova, porgeYa al sen. Novaro il saluto e l 'augurio, n o11 solo a no1ne <li tutti i chirurghi e medici presenti , ma anche di tutti coloro ch e er an o sta li impossibilitati ad intervc11ire. IJ festego'iato r ispondeva con lucid a e co111mossa cloque~za. affermando che tale rnanifestazione di affetto er~ per luj il più bel pre111io riserbato n11 a sua vita cl i insegnan1ento. Ebbe poi luogo una col azione in 011ore <le i~ 'il lust;·e veglinrdo, svoltasi in un 'atmosfera cord tale e affettuosa. Fra gl 'intervenuti cr a110 il ])refe1 Lo

801

di I111peria avv. gr . ufl'. Giovan11i ~!aria I'or111ic;a, il seri . prof. Davide G1o rda u o di , .e11ezia, il prof. Badano, direttore degli Ospedali ge11ovesi, i proff . \"illorio J\Iaraglia110, (;aetano 'i ale, Pira , Giuclice, Rolla, Obe:r:ti, Drago, Luigi Dura11te , Segale , Casabo11a, Vign olo, Cardinale, 1\ g 11()li, ecc. Alla fine, il prof. l) urante legg·eva numer ose adesioni e l 1ordine d e] g iorno volato i1el Con gresso anilario d el 28 april e, i11 cui vengo110 poste nel clovuto rilievo le benemeren ze acquj :-si le cl al sen. i\ov~1ro , e la col azione si chiudeva bl'inrlando alla sa]u le d el festeggiato, glori a d ella cl11rurg ia itaUarta. Si so .10 poi avuti nurnerosi a ltri arrivi di personalità chirurgicl1 c e mediche iluliane e un allro b an ch s tto è s ta io or gan izzato i11 or1ore del se11atorc , rin11ovando i le dimoslrazi o11i di simpatia e d i deferenza ve r o I 'illustre scienziato. Da ogni p arte della peni ola son o per' enl.1 tj a r enti 11ai a t elegran1n1i e l e ttere a\1g urali . 1

Onore agli .. cienziati in Ru sin. Il cc Comitato Esec"..ltiYo Ce11 lrale P a11-Ru so)) h a decret ato il grado di « lavoratori 011orari della , cienza » - ch e pare ia il l)iù alto ufficialn1ente conseguibile - a sci medici: prof. Alexis I. AbrjkosoY, p er i su oi s lt1di di palo1ogia, e prof. Aleris W. Marty110,•, p er l a st1a emi11en Le a ttj vità chiruro-ica e didattica , t t1 t l 'e due appar len en .ti al Primo lituto lVIedico d i Mosca; prof. Ivan I . Grekov, del Secondo Istituto Medi co <li Len ing·rado, per avere for1nat o m olti allievj di valore cie11tifico in chirurgia; prof. Wladimir T. Wojachek, dell'Accad emia Medica Militare, JJer le su e ricerche in otori110-laringol ogi a; prof. N. Bourden.ko, per i s uoi . ludi scientifici di neuropatologia e per l'attività didattica; prof. Basil B. Cramer. per le sl1e opere di neuropatologia . E iste un'allra di ::. linzione alla , i11a riserYata \1 pochissimi : è quella cli sci e11 z~ato !flOn~ial e, ~he impone del ri J)C l to ancl1e se i des1gnat1 111anife~tan o convi11cin1 enl i politici 11011 graditi al Governo .

I

(1ou~nltazioui

me<licllP tt'lefoniche iu lugl1ilterra.

Il minis tro ingle e d elle ])os i e 11 a cl ifft1so per radio u11 avviso cosl con cepito: « Il telefono vi fa ris1Jarrt1iare 111olt i qua llri11i per. visite. 111edich e 11011 n ecessarie. In caso di 11Hd nL l1a, cb1an1ate al telefono il vostro 111edico e in pocl1i minuti saprete quello clte dovete fnre , senza ricorrere alla spesa i n tilile clella visita ». L 'avviso· h a sollevalo vive prole te n ella classe medica. la quale deplora con1e un ufficio statale, a scopo pubblicitario, anzio11i il dep~orato meLodo delle con ultazio11i medich e a distan za ed il principio del lavoro profes io11ale non r etribuit o. Opportunan1ente la LeO'a dei 1nedici lede clii h a t abilito ch e le con ·t1llazioni inedich e J)er telefono debb an o essere tariffate con1e visite n ormali. Un altro mezzo (life11s ivo con sist e nel dichiarare, per telefono . ch e in gen er e, le con sultazi?ni n1edir11e n on son o possibili sen zn 1'esn 1ne cl 1retto del p aziente.

ultazioue radiotelefonicn iu in are. l.:na con sultazione per radio i è svolta

( 1011.

~ra il vapore cc Pier Luigi », sal~ato da Napoli. e d1re!l~

a Bengasi, e l a Capitaneria del porto d1 Catania, la consultazione è stai a data dal dott. ~fartorana:


02

(( lL

POLICLT_~r ·.::o

bord o del Ya}Jore H Cil Là di l 'rie Le» a ttracca to 1tcl porto ; dt1e ore dopo i annu11zia' a cl1e jJ 111n ln lo era fuori })ericolo. i.t

Viaggio 1uedico. La u F 6clér a tion ~Iédicale, 1'J1er111ale e t Clin1al iq ue d e P yr éuées », ha orga11 iz1ato un J)r ogr amn1a di ,-jaggi a lle CeYe1me, ai Piren ei e a lla cos la orientale clelJ a F ra n cia, òura11 lc i g ior11j 20 ago.. to - 10 ettembr e. Il Yiaggio è p osto sol lo jl pat ro1ta lo cl elle due Facoltà l\1cd icl1e di Bordeaux e di ~Io11 I pe lli er. Esso si svol ger à in 4 p arti, p er eia c u11a clelJ e qua li l a quo la Yaria 1ra 1000 e 1500 f ra11cl1i ; si può ad erire ad og11.i sezlo11e separatarn ertte e corri p ond ere l a ql1o ln r ela tiva i11 r a ie n1e n ili di 200 a 300 francl1 i. Chied er e il programma cl eLlagli aLo, rivolgendosi <1: ecré la ria l cl es ' royage CéYenn es-PyrénéesOcéan, La ~[alou (Hér ault), Franci a.

Gravi in cidenti dovuti a difettosa vacciuaiione antidifterica. I quotidia ni h a n 110 d ato llotjzia d ei g ravi inciclcn li , a n cl'\e inor lali , occor si per Je Yaccinazjoni a 1t licli{leric h e, in llnica òo e, con 1 'anato ina lln111011 n o n co111pl etan1en le clisintoss)cata , forni tn cl all 'Is litnlo ieroterapico cli \Tapoli. i 0110 Yeri fi ca I i Yari inc iden li e Ira i ban1bini lrallnl i , nlc u11i ono inorti. Purtro ppo, In lori a dell a 1necl icjnn l1a sp esso regi tra lo disgra zie congen erj, sovratutto allorchè s i 0 proccd\1 Lo a ll 'attt1azione l >f [l li ra Cl i nuovi m etodi curatiYi e profilattici. Fa lli rlel lutto analoghi a quelli oggi lamenta i i ~i Yerificarono, anni or ono, in vari p aesi , al lorch è i applicò in Ya ta scala, per 1e prim e Yol le, l a Ya rcin azion e contr o l n difterite n1e<lian le l a nota n1iscela tossina-antit ossina (A.-T. ) cl e l Bcl1rin g. .\ nc.he allor a i ebbero a d eJ)lorar e vari d ecessi , ])err h è non sc1111)r e le d o. i rli t os in a er a110 st a i e st1 fficien lemen1 e nen Lralizzn le cl al iero. E. (l olo ro o ch e i I progre o cl ell a 111edicina debba non di rad o co1nportare cl e ll e Yi l tim e, ò oYute, tn lYolta . o n n egli gen ze o a errori ocl a tri ti in eYi labili fa l alit ?l. \fo n 11 Il im e v ilt in1e n e son o t alora g·li s tessj . tuclios i. E ]1rin1ia1t10 la ~pernnza cl1 e j)OSsn n o n on ri 111t are re po n ah il i lf\ di r e tte a carico ciel prof. Terni , <lirel lorc d ell 'Is lit11lo , rl1e ba così n lli vo pa sat o di l avoro. E pri111iéln1 0, al tresì , l'augurio r l1e i penosi inciclent i oòie rn i n on abbian o a(f i111J>re sionare il p t1l) blico, a danno d elle vacc: inazio11i an ti<lifterir l1e, le q t1ali h an n o orméli fat1o brill anten1ente, l e l oro nroYe in ogni paese ò el monclo ciYi1 e, con irn n1e11. i e in contest abili uccessi.

Per or<li11e òi . E. il Capo cle1 G-o' erno l 'opern cli assi lenza morale e maleria1c ai colpili ed all e lo ro fan1iglie è st a ta organi zza la p er son aln1en1e cl a i Prefetti. Le condizioni d ell a lna sin1a par ie d ei rr1ala tj so no m olto nligliorate. Non si sono verifica li nt1ovi cnsi e l)Oi ch è è decor so o st a per d ecorrer e qnasi per lutU i vnrcin a1i il periodo n orr11ale cl i inrl1l1azio11e, si p11ò sp erare ch e il clol or oso fenomerio non si est e nda. L'iufortnni~uao

negli Stati Uniti.

TI GoYerun lorc <lell o Stat o di \ e,, 1·ork, Leh1na 11 ,

l

é\TCYa u o n1inato una co1111ni. ·ion e con1pos la

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XL,

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cli cljeci i11edici , i11cli cati clall '.\ ccademia cli i11edicina e.li \Te\v York e ci alla , oc ie tà ~ledica d ello tato, 1>er prc11dere in e a1ne gli abusi medici r cla tiYi all 'appJic:izionc d elle leggi s n g li infortuni e ::-ulle mala tti e d el lavoro . È sta ta })rese11 la ta unn relazione, c l1 e r acco1nar1 (la, lra I 'altro: la soppression e delle ocie là e d elle Case <li ct1ra aventi per scopo m:inire ' lo ] o fruttam e n lo d egli i11fortuni ; Ja compilazione di u11a lista cli m edici au lorizza ti a ])res tare l a loro a iRlen za; l a creazi on e dj un con1ilalo p er 1·esa111c d ei r eclarnL

P1·odotti radife1·i fraudolenti. L a << H an1:burger Aerztckan1n1er », Camera d ei i\ifedici di A111burgo, ha ricl1iamato l 'a tlenzione d ei m ed ici e del pul)blico s uJ fallo che Yengono posti in comn1e r cio prod otti e ap parecchi radiferi fraudolenti , come: compres e tli r adiunì. acque radioattive, e n1 an az ioni di r adium ecc., ch e non possono fare i miracoli pron1es i a prezzi eJeYal i imi ; an1i on o privi cli a7.ioni terapeutiche erl a volt e pericolosi.

L'epidemia di tifoide di Pracchia. La II ezio1te p e11ale della Cort e di Ca azione 11a eman a to la decisione ul ri cor~o prod otto dal! 'alberga tore 1'orel Io Cappellini di l)raccltia contro la se11 ten za d elJ a Cor te d 1\.ppello cli Firenze, c h e lo conda11nava a 6 anni <li r eclusione per omiciclio colposo aggravato, p er avere cau sato la morte di 16 p er son e e la mala ttia di altre 70, im1

n1e ttendo acqua inquinat a l1 ella nota fonte « L a Fredda » , ch e provocò una cpide n1ia di tifo. Il ricorso Yenn e cli c usso d agli aYvoca li Arturo Rocco e Giammaria Cornici , i quali sost enner o la tesr rlell 'es tin zione d eJl 'azione penale. La Corte h a accollo qt1e ta te i.

Per la sterilizzazione degli

iuad~itti

in Gerniania•

La cc Deutsche 1\ er zlever einl>n11d » in as ocia zione con la « H a rlm annbl1nd », ba aYanzato una p eti zion e al Minis tero Fe<lerale ò ell 'interno, perch è venga pro111 ossa 1lna l egge feòerale ch e autorizzi l a Lerili7.zazi o11e p er scop i eugenici. Oggi questa è punita cl all a legge; YerreJJbe p er111essa se v'è il consenso d ella p er son a o di chi ne h a la tut ela git1riclj ca, s11 J)ar ere òi co1111ni ssioni region ali .

Un medico <lra1n1nnt1trgo. XoteYoli so110 i u ccessi Lea lrnli c h e il clo lt . Alfredo ì\Iusca lello ha consegujto; <li r ecen te il su o il lto unico « Il cameri er e cl i f\.jnherly » raJ)presenl alo d all \ compagnia Ninrhi è tat o applauditis-

Di una e llicen1ia stafilococcica è morto a 42 ~n1ni il lJrof . .JEA. H UTINEL, fig lio del re1)u talo peclialra. Questi conta a llt1 a ln1en te 86 an11i; ayeva u11 altro fi glio, cl1e è n1orto in g u err a.

Il prof. <·on11n . ALFRE DO

P~RLA,

primario nel ì\ [anico111io Crir.n inal e di 1\ rer a e direttore del a11a torio rli Dugenta, è ... la lo in~·es li to rla un tra111 a ~apoli ; è n1or to me11lre ' e n1Ya trasportalo. nll ·os1Jednle <l e j Pell egri11i . ~I.

P.


l ANNO

XL,

NUl\'.l .

2U I

SEZIONE PR<\TJCA

RASSEGNA DELLA STillPA MEDI CA. Pathologica, 15 J'e}). -

C. N1NN1. Devia.z. del co11tple111. nella tbc. con antigene metilico tbc. wled. Welt, 25 feb. - Numero sull influenza. Journ. de Aiféd. de Bordeaux, 20 feb. - 0RAJSON. Con1e fare e interpre tare un esan1e d 'urine. 1 Gaa. d . H6p., 22 feb . N. H. MoNORAUX. Le mucine. Arch. di Patol. e Cl. 1\tfed., ùic. A. DALLA ' ' OLTA. Mielosj n1egaloblastica pseudoaplastica. Rev. de Méd., gen . - Numero sulle coli L·i. Nutrition, 6. - Re oc. del Corlgresso inter11az. sulla litiasi bil . Brasil Med. , 28 gen. C. L11\rA . Bacillo proteu XL e tifo esantem . - 4 feb. B. C. DE ouu ARA J O. Il bacillo della lebbra è filtrabile ? Prensa Méd. Arg., 18 gen. A. H . RoFFO. t101o e can cro. Jornal dos Clfni cos, 30 gen. - C. FRAGA. L educazione medi ca e lo spirito scientifico in clinica medica. Journ. de ~Iéd. d e Lyon, 20 feb. - Numero <li medicina infantile. Paris Méd., 25 feb . - C. LIAN e N. A. Br.o DEL. L 'ipolensione arteriosa ortostatica. Cl. CJiirurg ., gen. - .A. TADDEI. (i·alattocele. N. CIRILLO. R ad iografi a uroJogica intraoperatoria. Bull. Méd., 25 feb. - Numero di urolog ia. Lancet, 25 feb. - A. STANLEY GRJFFJTH. Tisi polm. <la b arilli ])ovini. - J. \IV. OnR. T..e·ucemi<l 1nonoc itica. J ourn.., A. Jl. ·A., 11 feb. - Nun1ero raclioJogico. 1

l 1~· oc li. , 24 l'eb. G. A. R osT. 11 prob1erna dell 'ecze111a. - S. J. l 'ANNRAUSER , L. AscROFF. Pellagra e disturbi endocri11i. Proc. R. Soc. Nled. , feb. - Discussioni ui ragg i X Jlell a diagnosi e n el lrattan1en lo <lell 'osteoarlri te e sul! 'er edità. Gi(1rn. lt . di Nlalal lie 1'5so1. ecc., 28 feb. - G, CAs·raoNuovo. BuJ)bone clin1atico e · for1r1 e a11alogh e. Mediz. Klini1c, 24 feb. - Referendum sulla diGilale. - C. v. oonnEN, K. STOLTr.:. Diet a libera 11el diabete. l~iv. di Pato l. e c·z,. d. Tu berc., 28 fe]). - S. C1l\~J N0. Alcoolizzaz. ])ilaterale d P.i ner,1i intercostali 11 el Lrattam . della tl)c . ~tìnerua Med., 24 feb . - (~. Dol\lr1N1CT. L 'inst1ffici('nza funzionale del fegato. Ann,, de l Inst. Pasteu r , feb. - G. SANARELLI ~ A. I tES SANDRINI. I protogeni del vir:u I uhercolnre . - E L oEWENSTEIN. Emocol Lura cl el virus tuber\'O]are. - C. LEV.\DJTr e nl . Nnove ri cerche c:11Jla f ifil i<le. 11 liiricli. 1\rJed.

1

Problemi medici d'attualità :

A . ALESSANDRINI e M. PACELLI

Un pericolo sociale : le brucellosi Prefazione del prof. A.

ILVENTO.

vice-dir~ttore

generale delta Sanità Pubblica. Un volume in-8° di pp. 184. con 10 illustrazioni e 1 tavola~ Edizione degli « Annali d'Igiene >'. Prezzo L. 2 4. Per gli ;ibbonati al <t Policl inico » sore L . 20.

Indice alfabetico per materie. _\pj : ,-ele110 <lelle - j n terapia . . . . Pog . 796 :\u loemoterapia nelle jnfezio11i ehertl1iane . . . . . · · · · · · · · · · · · 789 Bibliog rafia . . . . . . . . . . . . . . . )) 787 )) Blenorragia: accerta111e11 lo <lj g uarigion,e 791 )l Col era: reazione cutanea cJj Sll cettibili là 785 Cronaca del rno11in1Pnlo profession ale . )) 797 Cuore: probabile infar1 o . . . . ._ . · 790 Difteri le ma1ignrt: lrAt l a111. ro 11 s1cro e )) neo alvarséln . . . . . . . . . . . · 795 ))

1

Eczema : T1 a tura . . . . . . · · · · · · · Emocron1ato i e morbo di Addison . .

Encefali le acu La nella J>olmoni te jn{et11tl. le . . . . . . · · · · · · · · · · · · '8 pididimite cronica 11on tubor co]fl re . · Epile sia e n arcolessia assoc1ate ro11 jperinsulismo . . · - · · · · · · · · · · · Esofago-hro11coscopia e ua in1porta11za (1iagnos tica e terapeu I ica . . . · . · · Infezione puerJJeral e: tratla1nen l o . · ·

))

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790 775

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783 766

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Kala-azar

. . . . . · · · · · · · · · · · Malattie m entali più frequenti : fliagn. diff. con p eriale rig,1arclo alln para-

))

lisi 11. . . · · · · · · · · · · · · · · Ieningite c. - p. epiden1ica . . .. · · · Meningi le: uso cli siero umano lresro ~arrol es ia n ell 'ipoglicemia . · · · · · 0 t eo-artri1e suppur~ I i v~ puerper a lP de]]a sinfi c;i pubi ca . · · · · · · · · ·

)) l)

))

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770 784 784 781 783 795 794 789

Parali i pr.: iniezioni endorél cbiciee di l>isrnu to . . . . . . . . . · · · · · · · Pag. 790 P eritoniti sp erin1 enJa li: azio ne d el rorlio colloidale . . . . . . . . . . . . . )) 795 Pleurite febbricolare cronica; cura con antjge ne Lbc. metilico . . . . - . . . )) 79.5 Radiologi : pre. unte alternzion i ciel sa11)) 789 g-u e . · . · · · · · · · · · · l \in n il n azione <. . . . . . . . · · · • )) 786 Servizi igienico-sartitari . . . . . . . · )) 797 Sifilide: sig nificato teral)eutico-1Jrog 110s lico 1iel reperto sierol ogico . " . . . )) 794 Son110 con1e occasione di malattia . . . )) 796 . t e110 i pilori ca ila ipertrofia muscolare n ell 'arlulto . . . . . . . . . . . . )) 780 S lo1naco biloct1lcire per ulcera . . . · . )) 779 Stomaco: ptosi e ua riper c11ssion e ul )) 781 cl11oden o . . . . . . · · · · · · · · · · 1'uhercolosi: afori m i . . . . . · · · · )) 796 ·rumori <lel rachirlc jntra111 id ollari OJ)el'a l J• . . . . . . • • • • • • • • • • • • )) ì 84Ulcera ga5lro-du od.enale: r ei11terventi . )) 790 Ure i r~ n1a chi le: r e trin g 1111e11 lo co11genl·1 0 . . . . . . . . . . . . . . . . . . )) 78Q U Iero· re,isionj e raschjar~1enti; an este)) 788sifl locale . . . . . · · · · · · · · · · \ ' nccinoprofila ssi anti.tt1ber colare di aclo)) 778. Iescenti e adt1 l li . . . . . . · · ·

Oi·r itti di p roprie t à r iserva ti. - Non è consentita la ristampa. di lavori pubblica~ nel Policli11 ioo se non autoritt,azione scnttQ dalla Yedazione. E vietata la pubblicazione di sunti di essi senza cita,-ne la fonte .

'11

seguito ad

A Pozzi , res p

C. FRUGONI, Red . capo. Roma · Stab. Tipo-Lit. Armani di

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CourriPr

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t' II, PO'.LICLl~I CO

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[ANNO

XL,

~ U~l. 20~

Nuovissima pubblicazione:

Dott. Prof. GUIDO EGIDI

DocentCeh.di Patoplo.gia ~hirur ~ic a nella. R. Università , u·urgo rimano neg i spedal1 di Roma

1 0

ATLANTE DI CHIRURGIA DELLO STOMACO in XXX Tavole contenenti 59 nitidissiine figure in Foto ti pia, con testo esplicativo delle medesime in separato quinterno. Il tutto è racchiuso in artistica custodia di tela. Prezzo L. 3 5 più le spese postali di spedizione, ma ai soli abbonati al « Policlinico » è ceduto per L. 30 in porto franco. AvvEHTENzA. - Tutti coloro che ci invieranno subito detto importo , potranno, con l'aggiunta di sole L. 40, ricevere, insieme al suddetto, gli altri due Atlanti dello stesso prof. EGIDI che costano complessive L. 60 e cioè:

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A !tre recenti importanti pubblicazioni chirurgiche : Dott. Prof. MAURIZIO BUFALINI

FISIOPATOLOGIA

AIUTO

NELLA

R.

CLINICA

CHIRUBGJCA

DELL'UNIVERSITÀ DI PISA

DELL'OPERATO

Prefazion e del prof. DOI\IENICO TA.DDEI Eccone l'Indice Somniario: .Prefazione, pag. V • Intr<>duzione, pag. 1x . • CAr. I. Il fondamento fisiopatologico della resistenza del malato al· l'intervento chirurgico, pa,g. 1 a 16 - CAP. II. Il sangue nell'operato, pag. 17 a 38 . CAP. III. Fisiopatologia della circolazione nell'operato, pag. 39 a 60 - CAP. IV. Fisiopatologia della respirazione nell'operato, pag. 61 a 76 · CAP. V. La termoregolazi<>ne nell'operato, pag. 77 a 92 · CAP. VI. La ensibilità · dolorifica viscerale nell'intervento chirurgico, pag. 93 a 110 · CAP. VII. L'eccitabilità muscolare n.e ll'operato, pag. 111 a 118 CAP. VIII. Fisiopatologia dell'apparato urinario nell'operato, pag. 119 a 132 . CAP. IX. Di alcuni fattori del cc trauma operatorio » nell'intervento laparotomico, pag. 133 a 142 - CAP. X. 'ba motilità intestinale nel lapa· rotomizzato, pag. 143 a 156 - CAP. XI. Fisiopatologia dello stomaco operato, pag. 157 a 176 - CAP. XII. Fisio· patologia dell'intestino operato, pag. 177 a 194 - CAP. XIII. Fisiopatologia delle vie di escrezione biliare dopo interventi sulle medesime, pag. 195 a 212 · CAP. XIV. Fisiopatologia della splenectomia, pag. 213 a 220 - CAP. XV. Fisiopatologia dell' operato sul torace, pag. 221 a 232 • CAP. XVI. Fisiopatologia dell'ope· rato sul cranio e sul rachide, pag. 233 a 240 · CAP. XVTI .. Fisiopatologia della chirn.rgia del simpatico, pag. 241 a 254 - CAP. XVIII. Fisiopatologia dell'operato sugli arti, pag. 255 a 266 - Indice, pag. 267. Volume in-8°, di pagg. XVI-280, nitidamente stampato in carta distinta. Prezzo L. 30 più le spese postali di spedizione. P er i nostri abbonati sole L. 2 7, 6 O in porto franco.

nJNI Dott• E • Flo K

.A.iuto nel Rep.arto Ohirurgioo dell 'O~pedale Civile di ·verona diretto dal prof. Saverio Spangaro

La Chirurgia dell'Intestino Ileo-Terminale ( C O N T R I B U T I ).

INDICE. -

Prefazi one. - Ca.p. I. CENNI DI ANATOMIA, FISIOLOGIA ED EMBRIOLOGIA DELL'NTESTlNO ILEO-TERMINALE Ana· tomia normale. Fisiologia. Meccanisimo d 'azion e della valvola ileo-cecale. Sviluppo embriologie<>. - Cap. II. La DIAGNOSI DELLE AFFEZION I DELL'ILEO TERMINALE. Anamnesi. Sintomatologia, ecc. Radiologia. - Cap. III. LE ANOMALIE DI SVILUPPO DELL'INTESTINO ILEO·TERl\llNALE. Viz i di forma. Ade1'enze e membrane. I diverticoli. Classificazione. Le diverticoliti. Occlusioni intestin ali da diverticolo di Meckel. Ulcera peptica, perforante d el diverticolo di Mec kel. Il divertioolo di Meckel nelle ernie. I t umori del divertioolo di Meckel. CISTI CONCENITE. Enterocisti Cisti de rmoidi. Stenosi e d i nterruzioni congenite. Cap. IV. STENOSI, OCCLUSIONI, STROzzAMENTI DELL' INTESTINO ILEO-TERMINALE. Cause stenosanti ed occludenti. Sintomi e cura delle stenosi s emplici. Sintomi e cura dellé occlusioni ') strozzament i. - Ca.a>. V . LE INVAGINAzlONI DELL'ILEO TERMINALE NEL GROSSO INTESTINO. Etio logia e Patogenesi. Sintomi. Radiologia dell'invaginazione ileo-cec<>-colica. Cura. - Oap. VI. LE NEOFORMAztONJ A CARICO DELL' INTESTINO ILEO·TERM INALE. TUMORI. Tumori benigni e cisti acquisite. 'i1umori maligni. Sarcon1i. Carcinomi. Linfog ranu· Jo ma malign-0. 'l'ub4}rcolosi :iiperplastica. Aotinomicosi. Cap. VII. ULCERAzIONr DELL'INTESTINO ILEO-TERMINALE E LESIONI DA TRAUM I. Ulcerazioni. Sintomi e diagnosi. L esioni d a traumi. BIBLIOCRAFIA. Volume in-So grande, di pagine 246, nitidamente stam\pato su carta uso mano-macchina, con numerose figure ·sch ematich e n el ·testo e molte fuori testo, stampate in carta patinat,a. P.rezzo L" 2 4, ·p iù l e spese postali di spedizione. Per i n-0-etri abbonati, s<>le L . 2 1 , 6 O tn ·p orto fran co.

Si è or ora pubblicato :

PROF. RICCARDO VERSAR

I

Direttore dall'Istituto di Anatomia Umana Normale Descrittiva e Topografica della R. Università di Roma.

Guida Pratica per Esercizi di Ànatom.ia Topografica ~econcla

edizione n.ccu1·a tamente riveduta e notevolmente ampliata.

Volume in-16°, di pagg. XVI-308, nitidamente stampato su carta patinata, con 72 figure in nero ed in tri· cromia, intercalate n el testo. Prezzo L. 40 più l e spese postali di spedizione . P er gli abbonati al « Policlinico» ~ ole L. 3 7 ,50 porto franco. Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia all'editorè LUICI POZZI, Ufficio Postale Succursale diciotto, ROMA.


Roma, 22 Maggio 1933 · XI

ANNO XL

'' fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

Num. 21

''

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: PROF.

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Lezioni : C. Garmna: Sin.dromc bantiana da proba.bile tromboflebite spleno-porta) e. Osservazioni cliniche : G. Rizzo: Le invaiginazioni di i.ma haustra del cieco. Note e contributi : P. Timpano: Di alcune rare com plicazioni dell'a11dhilostomiasi. Sunti e rassegne : ITTDRJ : U. A. Flood, D. Segal, B. :'po.ok e R. F. Loeb : La. diagnosi differenziale de ll'itterizia. - C. Ba.caloglu, M. Enaohescho e C. Gheorghiu : Ittero ein-0litioo congenito. Tentativo di trattamento con i lipoidi. - DIABETE: O. v. Noorden : Patologia e terapia funzionale del dirubete. - A. Adlersbe1~g e O. Porges : Il trattamento del dia,bete mellito con un regiane povero di grassi. - SINDROMI ADDOMINALI : W. H. C. Romains: Sindromi a ddominali acute. - Sénèque e Gosset : Le indicazioni operatorie nella. sindrome addominale acuta nel corso della. P-Ol"pora. - MEDICINA DEL LAVORO : A. Polica.rd : Su la patogenes i della silicosi polmonare. Modo di formazione del nodulo silicotico. Cenni bibliografioi. Accademie, SOcietà Mediche, Congressi : R . Accademia Medica di Roma. - Società Medico-Chirurgica Veneziana. Società :?Yledi co-Chirnrgica Ca.labrese.

LEZIONI. f~r,INICA M.En1cA DEL LA.

P\.

UNIVERsrr.A n1 SIENA

Sindrome bantiana da probabile trombo.O.e bi te spleno-portale. l . EztON.E CLINICA del Dirett. prof. CART... o GAMNA raccolta dal dott. A ~TON IO ARCHI , aiuto vol. Vi invito oggi ad e aminare con me un caso difficile, ma interessante proprio per le difficoltà che presenta la sua in lerpretazione : e se anche tutte queste non potre1no superare sarà

nondimeno l'occa ione per una discll sion<' istruttiva che vi dimo . . trerà quale laboriosa discrimi11azione i1111Jougo110 certe situazioni morbose per arrivare alla diag nosi . Si tratta di un uomo di 51 an110. Per essere brevi vi dirò subito che la sua anamnesi familiare è r1egativa, mentre n e i suoi precedenti personali figurano durante I 'infanzia il morbillo e la parotite, decorsi senza reliquati. Ha partecipato con reparti combattenti alla guerra mondiale, godendo sempre di buona salute. A 27 anni sposò una <lonna tutt'ora viva e sana, ch e ha avuto t re gravidanze: la prima interrotta per aborto al secon<lo mese , mentre 1e nltre due sono state condotte

Appunti per il medico pratico : UASISlfICA E TERAPIA: La forn1aziou e dei caloo.li di ossalati. - Un caso di tumore renale con febl»'e come unico sintoma. - Rott.ura tra u1natica del rene in un caso d'a;genesia ren a.le unilaterale. - Sulla conoscen~a dell'ureterocele. - Sulla poli,uria not·t urn·a dei .prostatici. - Sru un caso di ureterorrafia con risultato ottimo controllaito dopo 25 anni. - Il tratta.mento dietetico della ·pjelite. - Tentativi di cuTa delle colibaoillurie. MED ICINA SCIENTIFICA: Sull'ormone ematopoietico nell'a nemia perniciosa. - La leucemia da benzolo nell 'uomo e nel topo bianco. - VARIA : Everett S. Lain : Lesioni elettro.galvaniche d.e lla cavità orale prodotte da denti metallici. Politica sanitaria e giurisprudenza : G. Selvaggi: Risposte a quesiti per qruestio11i di. m assima. Nella vita professionale : MEDICINA SOCl.i\LE: A. Fra.niehetti: Le nuove norme per la bonifica integrale. Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. •Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

n ler111ine, r i figli sono vivi e sani, come noi s les i abbìa1110 potuto constatare. · Da circa 10 anni il nostro p. ha presentato saltuari disturbi del! 'apparato digerente, con sistenti h1 dolori addo1ninali seguiti da scariche diarroiC' ll.e : pare ch e queste abbiano negli ultimi tempi presentato qt1alche volla cara tteri tali da ritenerle commiste a sangue, ma su questo punto che, come vedrete, avrebbe per noi un grande interesse, non abbiamo potuto avere informazioni sicure. Tali di s turbi duravano da qualche ora a qualche giorno, quasi sempre ~n rapporto a disordini alimen1ari . Nc11 ·es la te cle l 1932 egli h a cominciato a l a111 e 11 tare senso di progressiva astenia. Nell'ottobre v; fu un nuovo e più importante episodio morboso nddominalP con i consueti caratteri su descritti: in_ questo tempo l'addome ha cominciato a tumefars i, e comparvero anche edemi agli arti inferiori , Renza cb e il p. sappia dirci quale dei due fenon1e ni abbia preceduto. Da allora l'astenia è ancora 1\umentata, accompagnandosi a perdita dell 'appe1ito e a dimagramento. J_,a diuresi è diminuita , senza che le urine abbiano mai assunto un colore 11bnorme, m entre I 'alvo si manteneva stitico, ad eccezione dei· periodi sopra segn alati . L'a. nega qualsiasi malattia venerea, come pure nbuso di alcoolici (mai oltre m ezzo litro di vino nl giorno) : non è fumatore. Entra in Clinica il 15 novembre del 1932 per con siglio ò el st10 nierl i<"'o curante.


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Vi dirò on1 1Dariamente quanlo i1oi r iscontram- è però troppo giusl.o che voi mi chiediate suhiton10 al suo ingresso. Si lralta, come vec.le le anche i11for1nazioni sullo stato del sa11gu e, e, come eleora, di urt individuo nùcroso111i co, p er ò co11 sYi- 111ento fondamentale deJla uiagnostjca di un tale luppo armonico, ben proporzionato del corpo: so- c.omplesso, ve lo riferisco subito. L'esa1ne numela1nente i genitali esterni, come pure i caratteri rico dimostrava all "i11gresso i11 Clinica due mesi sessuali secondari', ci app~iono alquanto involuti. or sono, 2.735.000 globuli rossi, con Hb . 46 (l\èoplan) e valore globulare =- 0,85. I globuli bia11chi Si nota i11 particolare inodo una sensibile rarefazione dei peli della b arba e di quelli delle ascelle erano 2800 di cui 55 neutrofili; 1 eosinofilo, 41 linfociti e 3 mo11ociti. GJi eri lrociti erano poco, e del pube, mentre i testicoli ha11no un , -o]ume manifesta1nente ridotto: l 'ana1nnesi d.e l p. però . colorabili al centro di conformazione in compleso regolare, carsa esse11do l 'anisocito ~j : rari i ci assicura della loro precedente completa efficien1)oichilociti. Scarsi pure i globuli rossi co1l sostanza f unzionale . . 1.a granulo-filamentosa, e un po' basso i] numero Vi è un pallore intenso e diffuso a tulta la cute <lelle piaslrine (190.000 per mmc.) . Un 'a11emia di e alle mucose visibili . Il viso h a la cute un poco pastosa e rugosa, e ur1 aspetto fi sso e ìn e ·1,>r es- grado notevole dunque, a tipo secondario, con leucopenia, li11focilosi rela li va , e leggera piaslrisivo che ricorda un poco quello dei mixedematosi. • I1open1a. Al collo non rilievi notevoli all 'init1ori di una micropoliadenopatia. In sintesi dw1quc ci trovia1no di fror1te ad' ll torace, come vedete, è conico, con base piutun uomo di n1ezza età che prese11ta 11ote di tosto larga, angolo epigastrico ottuso, ed escursioni respiratorie brevi. Le basi sono quasi im- ipoe,rolutisn10, a11emia di grado noteYole, comobili: vi è smorzato il su ono plessico, scarsjssimo spicua splenom.egalia , versarnento libero nelil r espiro e fortemente d_irnin"t1ito il fre111ito vocale 1'addome , reticolo veno o sottocutaneo ai fiantattile. Tali fatti sono evide11temente in rapporto chi. Questi gli elem·e nti esse11r,ia li del quadro con le condizioni dell 'addome. La regione precorclinico attuale, e voi vedet e subito che i precliale è sfmmetrica con la corrispondente destra: cedenti anam1I1estici del p. r1on sono tali da itto clella punta cardiaca nel V spazio intercostale darcen e enz ' altro una evide11te giusti fi cazione. sulla linea emiclaveare: area di ottusità in limiti normali. Si a colta un soffio sistolico sia alla Provia1noci quindi a discrin1inar]o n1ettendo a: punta che alla base, con tutti i caratteri del sof- J)rofitto i11o lt e i1ozio11i di pa tologia che voi g ià possedete, perchè altra volta c e ne siamo ocfio funzionale: la pressione arteriosa è diminuita • cup·ati., ed altre ch e qui cadrà a propo ~ito cl1e (~Ix 105, Mn 75). L addo1ne si presenta espanso, a forrna batraio ' i ricordì. ciana; co11 le consuete inanovre vi si dimostra preE pri111a di Lutto è opJ)Ottu110 cl1e, di fronte senza di una discreta quan,tità òi liquid o libero. a un comiplesso inorboso con1 e quello che preSulle regioni laterali si disegna un reticolo vesenta il nostro a. ci domandian10 se si possa noso sottoct1ta1 1eo, ch e invece è asse11te intorno alriconoscer e a l fondo etiologico e a11atomo-pa1'ombelico. Il feg a to arriva in alto alla sesta costa, tologico del quadro n1orboso una infezione od nlentre il suo margine inferiore non è mai stato una en1opatia. Per quanto riguarda le infebene apprezzabile , nemmeno dopo le paracentesi. zioni 11on è il caso cl1·e discutj.a.1110 cli forme Si avverte invece una grossa milza che deborda Dcute · quali il tifo addominale e la febbre .n1econ s11perficie aura e liscia dall'arcata ipoco11tiriaca sinistra fino ad arrivare all'o1nbelicale trasverliLen e, anche se si ,,olesse pensare per un mosa : in alto essa raggiunge il se tlimo spazio i11tern1 e11to di tr o,·arsi davanti a lino stadio subacostale, occupa11do anche parte dell'area di 1,raucuto di esse : basti dire ch e l 'a. non 11a e non be. Si palpa ul bordo m edial e cli essa, un a diebbe i111a i feb,b re, o almeno mai tale da. a vver.. s linta e profonda incis11ra. Non. si <leslano dolori lirne la presenza , 111entre in tali 111alattie tutto alla palpazione. . J)UÒ sfuggire, n1a non la febbre i11 "Ìstente e Gli arti i11ieriori si mostrano oggi in çond izioni spesso elevata. · normali , lna, al m omento d ell'ingre so i11 Clinica, Riguardo alle forme più proprian1ente crovi si notava un discreto edema peri-malleolare. f!icl1e, tra quelle ch e è il caso di prendere in Nessun rilievo importante a carico del sis te111a nervoso: sensibiljtà , motilità e riflessj tutti con- i') articolare considerazione c'è J.a tubercolosi servati, gli u lti111 i t1n po ' tor-pidi. così detta orim itiva della milza . Si tratta di Riguardo al decorso , vi dirò cl1e nei rlue mesi forme assai rare, molto spesso diagnosticate i11 cui iJ p. è rimasto sotto la nostra osservazio"Olo al tavolo a11atomico, e che _olo in appane, esso è sen'lpre stato apiretico, e che la tume- . renza sono primitive, i11 quanto si accom111afazione dell'addome, assai notevole al principio, .g·11a110 a lesioni, sia pure n1eno a1)1)ari centi , si è andata se11sibilmente riducendo mentre scomdi a ltri organi (polmoni, linfoghi artdole). Nesparivano gli ecl emi degli arti . _.\.11'infuori di quesuna affezione l ubercolare noi riscontriamo ste variazionj le condi ~ioni del JJ. sono, naJl 'ingresso in Clini ca, press 'a poco stazio11arje, e non c;on l 'indagine più minuziosa ne] nostro caso: e poi , a che 1c osa dovremmo attribuire un 'ascjè mai intervenuto - notate be11e - nessuno di quegli epj sod i ch e, in casi cli ques ta s11ecie, hante così abbondan1 e cl1e 111ai i è acco1111)agnata 110, come voi sapete, tanto significat o, come maa febbre ? Non certo a una peritonit e Luberconifestazio11i emorragicl1e del canal e digerente. Di lare, anche per i caratteri , su cui torneremo altri particolari , come delle numerose ri cerche di più avanti , del liquido estratto dall 'addom e. laboralorio che abbiamo eseguito, vi dirò man Nè un reperto e1natologico co1ne q uello rife111ano 1 m entre ragioneremo sul caso, per utilizri,to è proprio di qu.esto splenomega 1ie tuberY.arli dire ttamente nella sua discussione. colar i, che lasciano spesso poco al terato il sa11Con t1n quadro sintomatico di questo genere, 1

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, CZl ONE PRATICA

g uc . o 1Jr oduco11 0 1al' o lta u11a sin o-oJar e i11J-era lo}) ulia. l.1 1t 'altra i11fezione cr o11 ica ,.a pre'"'a in n1ag·~i o re co11 ideraz io11e e cioè la malaria. ~on 'do bbi an1 o i11a i d i111en ti care c h e n el territorio de1Ia 110 tra pro, 'in cia casi , sia pure 11on tanto frec1uenti, (li ta le n1alattia si vanno incontrando , co:r1e pure do bbia1no ricordare ch e 11 p. 11a })restato ervizio n1ililare durante la guerra. Turta,Tia u11a i11fezio11e come quella n1alarica è lro1)J)O llota a tutti p erchè possa sfuggire a l ricordo di e h i 11e è s ta1o affetto . P er c1uanto rig uarda lo s tato attua le. a})biar110 ben sì n el Jlostro a. u11 i11te11so 11allor e, 1r1a n on quel colorito terreo J>ro1)rio de Ila 111ala1ia cro11ica: ab]Jia1 no le uCOJ)enia i11a 11on 1no11ocilo.. , i . Ad ogni buon conto la })iù n1i11uta e pazi ente ri cerca d ei paras. iti ll1a larici 11a se1t1rpre a' uto esito 11ega ti,·o. D 'allra parte qui no11 è . ., olo d el tull ao re di n 1i lza ch e si dev·e cer care la ragion e , 111a .a11cl1e di tutta la restante si1tt on1atologia in c ui una parte essenziale, accanto a lla ... ple11on1 a, l1a1 . eo-a)i . . 1n o })Ure l 'asc it e e la graYe anei111a 1pocr on11ca. E c1ue to con1plesso, 11ella fo r 111a i11 cui qui 8i pre e nta , non può Jll tli e ere il prodotto cli11ico di 11na se mplice infezion e malarica. ì\fa un 'a li ra e li o logia infetLi,1a voi n1i propon ete e11za duhhi o cli di sc uter e : la ifilitica. i\bbiamo i1tfatti veduto in ien1e quante volte una . pl en o m egt1li a i ronica "ia c._ pone11te cli u11a infez ione luetica. 1\Ia que La po ·jbilità. che e on vengo con voi e ~ ere a ·so1 utar1).ente necesario esamina re l a~rio un momento da 11arte per ri1prenderla in e ... an1e fra poco , q,uando potre1110 \7a ler c i di a ltri dati cl1e dovren]O ora <tccert.are ~ u] inala lo. e <lO])O che avrem o esclu ~c a ltre in11Jo rta11Li a ffezioni cl1 e 11 on po i amo Lrnl'c urar f' n ella d iscrirn i11az ione di a o·nostica. Tra qt1e ~ L e, con1 e 'i 110 dett o, sono alcune err1opati e in c ui la p1eno1n egalia è uno d ei ~ inton1i µ iù frcqn e11ti e r aratl eri s li c i. Di fro nte a i prece(l eul i a11a1t1 r1 ~ tic i clc] o o!'t ro p., caratterizzati d a a t en 1a e re ce r1 te, J)allore i)rogre~ sivo -0 epi. odi d o'lor osi a ddo1r1 i11a li ·i può pensare, e non .. en1.il ragio11e, all 'a11e11Jia per11 ic io a, a c ui i r ece rtti progre i d ella terapia hanno o r1nai to lto il Lermiu c di proa re ... s i a. Anche n ell 'anemia ~Je rnicio a si può avere tum 10 1e di milza: esso però non è co tante . .. e n1ai , anzi , è p iutto ... to raro. Appunto per quef- 1,a : ua rarità e ·p er i differ enti aspetti con cui e so si 1)r esen ta o accompagna g li altri ·i11ton1i l}iù caratteri. ti ci d ella malattia in qu e_tion e, ,ri ono a lcuni a utori ( triimpell. P.ende) che 11anno voluto dis Linte delle varietà . J)]e11on1 egali ch e d e11 'an1en1ia perni ciosa. È inter e Ba11te ricord.ar e un a 11ota a nato1nica di quef1i lu1 t1ori di n1 ilza, e c ioè una i11etaJ)]a'"'ia 111ie lo ide, la lvolta diffusa, altre vo1te f\ foro lai: fa lt o cl1e può ro11siderar i una nota caratteristica, in quanl o è c1t1.a i se1111Jre preLente , con inl en ità vari ·:i , i1ell 'a11e111ia p ernic io. a, co m e ir) tesso 110 po tu to Ja r (Yarnente con . tatare, e 1

no n soltanto i1ella n1ilza , mà anche 11el fegato , e ~ell1e g hiar1dole linfatich e , in particolare 111odo 1n quelle a .: Lrutlura così d etta emolinfa tica .. Il fe11omeno , in "'Osta11za, fa parte di quel ritorno al tipo emb rio11 ale dei tessuti e1nolJOi eti ci , caratteri i ico di ques ta n 1ulat1ia . Si tratta dunque, in fondo , di differenze di g rado r l1e non sembrano tnli da g iustificare nuo"e s udr]i-vi. . ioni pat.onon1a tic l1e. De.I resto , sebbene un certo au111e 11to deJlla milza, a.Imeno ana~omic~me11te . ~f.•prezzab.jl e, ~sista sempre lJ ell anem1a pern1c1o:a, esso ragg1ru1ge difficil111ente ~ e dime n ioni di quella d el n ostro p., ( h e a rrt \ra, com e vi bo d e tto, alla ombelicale trasver a . . 1\fa 11on oc;corre spendere 111olte parole per d1111ostrar.e come . ia d a scartare il conc·e tto di t1n~ a11e mia pernicio a a voi : ~ he quest.a mala ttia h e11 cono cete per a ltre din1ostrazioni c he ,·e ne h o fatto . 1\1a11 ca11 0 in ve.r ità persino le :11anife tazio11i esteriori di que ... ta forn1a di nn en1ia . L'a. è pa1Jido , i11a la sua cute non ha i l .: ar=itteristico colore - cer a vecchia - nè 1)0 a oipr a un sottocuta11 eo r elativamente ricco di g r a o , com e ~ pe so ... i r i co11lra nel] 'anemia perniciosa. i\tia1tca qua1 ... i é\~i segn o della cosi elet ta glossite a trofica di Hunter: non vi è infat ti 11 1 ~ i tal o b~uciore li€ ]la lin g ua , n è noi ora ved1a n1 0 at1~o f1 a de lle 11apilJe Jinguali. Nello ~ tat o e111at o lo uico J o i ri .~ c:o ntriarr10 di1ninuzi(>~c d~l 11 u.u1 ero dei g lob uJi rossi e dei g lob uli b1au ch1 , corr1e pure din1inuzione de] contenuto en1og·Iobi11i co ~ ot ale, fenon1e11i che si riscontra110 anch e ne ll ',1ne mia p ernici osa. Ma qu e .. L.i va lori si co111bi11 ano qui tra loro 11 el 11todo proprio a lle a ne1nie eco11darie a ~oi_ ben n,ot o. e cioè con va lor e g lobulare inter iore a ]l unità e senza quel fenomeno caratl eri ~L i co d ell 'a11emia i>erni c io a. la macroci1o ·i i per cr onica con de ' i.azione a de tra d ella forn1ula eritrocitor11 etrica. Qui vediamo soll-a11to tale for1J1ula un 1.JOCO all a rgata com e in quasi lutte le an en1ie, p er ]a com1parsa di qua lc l1e elem.ento p iù g rande e di altri p iù pie< oli d elle mi ure estrer11 e 110fllla1i. e' è b ensì la leu copenia con Jinfoc ito i relativa e c'è u11a r erta diminuzione deJJ e, J>ia s trine, ma voi sapete ch e questi fatti , se si verificano nell 'anerll ia i)ernicio a, non ono affaLto pec uliari di l{Uesta forn1a , ma si o erva110 · anche in altre rnalattie, specialm ente se ·ple11on1egalich e cro11ich e. Manca inftn e d ell 'anenua perniciosa un e:-:.altarnento del J~i ca1nL i o emoglobinico per esagerata emolisi: qui i11fatti il ~asso hilirubi11en1ico si è sempr e n1anlenuto nella n orma ,· com e l1n dimostrato Ja re-azione di Hyrnans van den Ber g h, più volte, ripetuta, e anch e i valori d ella uro bilina dell e urine e della b,ilina recale 11on oltrepas a11 0 i lin1iti nòrrr1aJi. Un a splenomega lia è S}Jesso il fenon1 eno più aµl)ari . cente di u11a leu cemia , specialmente <lelle n11ielosi leu c,en1j ch e e d elle più rare mielosi .ale ucemich e. ~fa faren10 prest o ad escludere Jeu cerni e e p. eudoleu ce1nie dalla nostra 1

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« IL POLICLINICO

discussione se co11sideriamo il già riferito reperto en1atologico, ch e n è quar1titativamente rl!è qualitativan1ente m ostra segni anche solo sospetti di leu cemi·a e di subleucemia , e 1 assenza di qualunque carattere sistematico della affezion e. In ~atti l 'esam e del sangue ch e noi abbiamo tante volte eseguito nel n ostro caso ci ha sempr e dimostratò una costante leuco1p enia: ma anche tenendo conto della possibilità cl1e una nlielo- od una linfo,a denosi non si accompagni ad aume11to nurnie rico nel sangue ,circolante deg·li elementi ma turi del tessuto midollare e linfatico, è raro che non si osservi in circolo qualch e forn1a immatura dell }u11.a o dell 'altra serie, cl1e noi non abbiamo mai riscontrato nelle nostre ricercl1e . Un dato meno attendibile per escluçlere le leucemie è quello della presenza dell 'ascite e degli eden1i . Per quanto di rado , tali fenomeni possono comparir.e negli stadi tardivi di gravi emopatie , espressione deìla più profo11da discrasia, cui si aggiungono g]i e ffetti della insufficienza cardiaca. Un'altra forn1a di splenon1egalia che qui con viene ricordare è l 'ittero emolitico costituzionale : interessante forrna di cui vi ho più volte fatto mren zio11e, e che spero potervi dimostrare presto, essendo capitata sotto I.a nostra osservazione tutta ~na fan1i.g·Jia affetta da questa malattia. Essa è, com e vedrete , una ma1attia a carattere ereditario , fan1i gliare, e già questo dato la fa escludere n·el nostro caso perchè noi conosciamo i f~·li di questo paziente, e in essi non si ha11no segni di ittero emolitico. Questi seg·r1i vere stigmate caratt·e·r istiche - son o rappre8e11tate, oltre ch e dalla splenomegalia e dall 'ittero (un ittero tipico color ,caffè latte, colore quindi assai dis~imile da quello del nostro ammalato), da alcune particolari proprietà dei globuli rossi , e precisamente ·dalla diminuzio11e della resistenza globulare alla con centrazione di ~na soluzionè salina (cloruro ~i sodio) a cui normalmente non si verifica emolisi, e dalla presenza di un numero più o m e110 rilevante di globuli si11golarmente piccoli e rotondi , a forma di pall:i e densi di emoglobina (n1iorociti ipercromici). La ricerca di tali sintomi. riesce n el nostro caso del tutto negativa. Nell'ittero emolitico poi si rile·vano, secondo il non1e, i segr1i di una esag·erata emolisi con conseguente aumento del ricambio e111oglobinico; segni ch e noi abbiam o già veduto n1ancare n el nostro pazie11 te. E qui ancora potremo invocare certe forme più rare di splenomegalia, che io vi ricordo di sfuggita, soltanto per farvi comprender e come nell 'interpTetazio11e dì un :..: aso ,:ome il nostro molte nozioni co11viene avere presenti, perchè quanto più si conosce questo campo della patologia, tanto più faoile riuscirà di ide·n tificare le molteplici forme ch e vi sono comprese. ~ perciò ch e non . manco di ricordar:vi il morbo d~ Gauch er .e quello di Niemann-P1ck. Entrambi 1

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sono prodotti da particolari alleraz.io11i del ricambio: e caratterizzati da clue ordini di feno111e11i: da una parte. una iperplasia del te.s suto r eticolo-endoteliale non localizzata alla sola milz.a ma diffusa an cl1e al feg·ato, alle linfoghiandole, al tin10, al midollo osseo, ecc. : dall 'altra JJarte una impregnazione delle cellule di talt\ sistema con speciali e varie iniscele di sostanze lipoidee cl1e conferiscono atl esse 1111 aspett o caratteristico. Per il mio rbo di Gauch er si tratta di uno sfingogalactoside, la cherasina, n1entre 1)er il morbo di Nien1ann-Pick si tratta di miscele lipoid,e e piuttosto co111plesse. Queste malattie hanr10 carattere costituzionale, familiare,, e si presentano perciò spesso già i1ell 'infanzia, o alme110, se son o •..i' ate riscontrate n ell 'adulto, si può far risalire la loro evoluzione già all 'età infantile. Le note sintomatiche I)iù caratteristiche son o 1per amb edu,e , oltre il ri\relarsi in più membri della stessa famiglia , t1n colorito ocraceo-bronzino della cute, e una cospicua spleno-epatomegalia. Importante sussidio diagnostico è la puntura della i11ilz.a ch e ]Jern1ette di riconoscere sullo striscio la prese11za dei suddetti tip ici elementi cellulari. Dopo quanto vi ho detto , no11 è certo il caso di sospettare che il n ostro a . sia affetto da una di queste forme. Per· cui dof)biamo concludere, per la discussione già fatta, che nè una infezione cronica di natura nota nè una di quelle forn1re morbose che si raccolgono nel gruppo delle affezioni dell 'a1)parato emopoietico è alla b.a se del com1plesso morboso presentato dal no~ tro am malato. 1

* ** Passia1110 ora a co11siderar e tale corr1plesso da t111 altro punto di vis la, quell o che l) UÒ sembrare realmente il più ovvio : ch e si tratti cioè di trna ci1~rosi spleno1negalica in periodo asciti co. Voi conoscete oramai ben.e la patologia delle cirrosi ed anch e le principali forme clinich e di esse, ch e più ,rolte Ììo avuto occasione di di111ostro.r vi . Senza ,p erciò richia111arvene ora i sinton1i e g1i aspetti, il che esigerebbe tToppo lu11ghi discor si , io forn1ulo qui sempliceme11te il quesito : c: è nel 11ostro ·caso una cirrosi d:el fegato? Il quesito ~ sosta11ziale: provia1noci dunque a risolverlo. . Ne.I no.stro paziente vi sono 5>enza dubbio alcuni sintor11i generici di questa n1alaltia: il decorso costante111ente apiretico, la comparsa lenta ·e progressiva dell 'ascite s-eig·uita , a quanto sembra, da edemi agli arti inferiori, la presenza di un reticolo venoso sulle pareti later,a li dell'addom e, infine· la sploo.1om egalia , sia pure di g rado ·Cospicuo com e n el nostro caso, sono tutti sinton1i che si ]asciano spiegare am·m1ettendo uria cirrosi epatica. Nè da questa diagnosi discordano i caratteri del liquido estratto con la parac·e ntesi, che si presenta con1e un tipico trasudato: P . S. 1010, alb~mina 8' %~ , reazione di Ri"\-alta neg·ati va, sed1n1ento c-0st1tuito da scarsi e]em·e nti morfologici del sangue


[~i\~xo ~ L, Nu ~r.

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e da celìule di sfa lda111c11lo d ella si er osa peritoneale. E nemmen o dobbiamo dimenticare cl1e il p. ba l 'impres ion e di aver e riscontrato p resenza di sangue n elle scaricl1e diarroiche ch e 11a avuto qua lch e te1npo fa. ~fa accanto a questi dati , en za i qua li d el regto 110P.. avrebbe sen 5o in1postare qui il problema de lla esisten za o 111en o di una cirrosi n oi abbia1no fatlo :;ull a . altre constataz1011i c l1e getla110 sulla diagn osi di cirrosi d ei forti clubbi. Pri111a di tutto l 'assenza assoluta , n ei preced enti del} 'a., di u11 faltore cirrogen o di natt1ra nota : no11 alcoo lism o , n on sifilid-e n è J.>er d ati an ar1111e ti ci 11è per segni attua li. com11r esa la reazi on e di \ Vasser111 an n , ri u c ita qui <'?lnf>l e t~n1ente negativa ai1cl1 e clopo pro,·e cli i·1a tt1Ya.m.1>n e. Queste con s LaUazjor1i n on sono dec i 8i~1 e, l?er~hè 'inco ntran o cirro ... i epatich e itcl et iolog1a i gn ota, n1a so110 n o11din1en o importan ti . '"'eco11cio fa lto cl1e ci col1)i .. ce s ubito , e ricorcia t.e l 'in 1·p ortan za cl1e g i;l insi en1e a bbiamo do,·u to r 1con oscerg lì come espression e di alter a r.ion e diffu$a, g lobale d·el feg·a to: manca del tutto 11el 11ostro a. l 'urobilinur ia : e 1'esperienz~ ci dice. cl1e 11e]J u ci rrosi a' ra n zat a, ci oè in 1Jer 1od o asc1t1co co111e sar ebbe questa, tale feno111en o 11on man ca mai. . Inoltre abbian1 0 ·pure il dato ch e an ch e dopo liber a to I 'addom e d al li c1uido media nte paracentesi (ciò ch e a bbiar110 già dovuto fare al c~ne Yolte) e re .. asi }Jer ci ò ·i et esa e d er; r e .. 8il:11]e la pare te aclclomina le, m ai si so110 potute r ile, ar e le car a tleri - ticl1e note di un bordo e1

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})atico cirrotico. E a n ch e l!-C l'i ri,·olg iamo alla ricel'ca dell e c1ua Jit à fu nzion a li di qt1e to fegato , n oi i1on faccia 1110 c1t1ei ri Ji eYi c be 11otrem mo attenderci in un caso di cirr osi avan zata . l .e i)r ove d ella funzi o1la lità epa tica J1 ~ 11 n o infatti d in1ostr a10 Itel nostr o f:> . ch e tale fun zio n•tliLà si di costa a ai d i lJoco da11a n or111&. citerò olta11lo la pr o,-a di carico del gal attosio r b e ... i fa , come r icorda te J eter u \ inanù o la u·}jce r11ia a d igiun o, e ipo i face11do iu gerire g 1. -!O C:i d etta sostanza, di cui do1)0 si r icerca l a i)resen za n el an g u e e la elin1inazione urin aria col m etod o or ario. La c urYa g lir e111i ca i1el caso n ostro è apparsa soltan Lo leg,fte r111 en te tJr olu11gata , i11 qua11t o 0110 occorse t re or e ·per raggiu11ger e il valor e di parten za. D el tutto n egativa si può dire sia r iu cita invece la elin1 in azion e d el J?:ala lto .. io con le urine : i11fatti solo u n g r ammo ~-le è stato en1esso in tre or e, n1e11 tre, per parlar e cu positi,·ità di <letta l)ro, 1a , occorre ne \ren gano elim ina ti per lo r:1eno tre o r1uat tr o gr am n1i. Nella ci rl·o. i si osser,ra in gen~ re . per e ffetto dell 'altera ta fur1zionalilà c1)atica , aut11 ento d el pi gn1 ento l)jliare nella bil e, e d ella bili11a delle feci : fatti ch e i11an ca110 d el tutto n el i1ostro a1nn1 ala to . E cosi fann o difetto in esso i segni d i un ittero lat ente, non essendosi 1na i riscontra to in r ipetu ti esami au n1enlo d ella bilirubina n el i er o d i . ., an g ue . U 11 altro seg110 infi-

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SEZI ONE PRATICA

per c1ua11Lo di ·valor e 11on d el tutto assoluto, 111a n ca n el} 'esam e em atolog ico d el nostro p., e e. io~ la d e vi azion e a d estra d ell a formula eritrocito1netrica, cioè un certo grado di eritroJ 11acr ocitosi , ch e, con1e fu dapprima dimostrato dalla n ostra scu ola e ora è confermato da a utori s tra nieri , si manifesta spesso in lesioni in ten se e sopr atutto diffuse, totalitarie del feg a to . . Dobbiamo dunque con·cludere cl1e n el nostro <.:aso una cirrosi epatica non si a ccerta: e ques to è un p unto importante , a nzi capital e nella in ter pr etazi on e di questo caso, per ch è ci con·ente di pre11d er e faciln1ente posizion e riguardo a qua lch e a ltro con cetto diag11ostico ch e ora si avan za Jl ella discussione.

l le,

* ** Primo fra tutti quello cui già abbia mo a ccen n ato , cl1e ~j tratti cioè di una affezion·e di 11atura si filitica: questo con1plesso di spleno1negalia, an en1ia , ascite in un soggetto somaticamente ipoevoluto ci aveva, se ricordate, subito indotto in questo pen sier o . In quali for111e a n a to1110-clinich e di ifilide viscerale p otrebbe esse r~e incor so il n ostro paziente? . La infezion e luetica sia con genita ch e acqui~ Ll.a l1 a, si direbbe, u11a speciale pre dilezione per gli orga11i ipoco11clr iaci , fegato e rr1ilza, r l1e 111ol to pesso a nzi n e ' 'en gon o colpiti conten1poran eamente. ~oi dis l i11 guia1T10 <lue qu~dri •.lna to,m .o-cìini ci p rincipali di lue s1>len o-ep atica: la sifilide d el fega to tJr o priarnente d·e tta n ella form a gon11110 a o sclero-gon1n1osa di - h epar lobatum - e Ja epatite i111 er sti zia le cr onica a tipo cirrotico, ambedue accon1 pagna te d a splenomeg a lia cr onica. Le due for111e tal volta possono esser e com b ina te n ello tesso caso, a'·endosi allor a gon1n1e e cicatrici contem poraneam ente. Di esse forse i tratta n el n ostro paziente? Eccovi gli e lem en ti per g·iudic.ar11e: il fega to 11on è certo in gr andito n è d efor1nato da insen atu r e o sp orge nze a1).LJrezzabili all a palpa zione co1ne avvien e i1ella prin1a forma : d 'altra parte 11on è cirro tico con1e or ora abbia n10 veduto. Esan1i11i a1no a d ogni i11od o i p r ecede1lti ana 111nestici l)er ciò ch e ri g uarda una infezione lue tica, con1e pure co11siderian10 se n el d ecor so c linico d el i1ostro a111111alato \ Ì è qualch e dato c l1e fa cc ia pe11s.are a una sifilide sia congenita r l1e acquj ita. le qua li d 'altro11de, pe r quan to r iguar<la il fegato ·e ]a m ilza , 1 a ssono condurre a l l11e<lesin10 ordi11e di lesioni .,natomiche. Comi11ci.amo da lla farina co11genita. I l .padre clel p . è morto vecchio in seg·uito a ictus cere br ale, cl1e può an ch e venire d et erminato da "lesioni lue Liche, d ell e arterie en cefa liche (pi ccoli an euri 111i, endoarterite) , n1a all 'età in cui è a,--yenuta la sua m orte, cioè a 75 anni , è in JJre\1alen za d et erminato d a lesioni arteriosclero tich e, ch e l1anno n etto sopravvent o su quelJe. sifilitich e. La m adre è n1orta a 60 anni per 1


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« J L P OLJCLl XJCO »

n1a lallia acul.a dell 'appara lo re l'ira Lor io. l~=--:--i n on ha11u o a' u to aborti: d ll7i g li allri due J ra1elli del J>. godo110 buo11 a ~a lute. Accanto a que Li da ti 11ega tiYi dell 'a na1111le"'i familiare, noi non ritroYiam o i1el caso J1ostro 11essu11a delle stig111ate d ella sifilide ·011 o·e11ita tra cui rilorda te le 11ote lesioni del! ' oreccl1io interno. d ella cor11ea e dei de11Li. cl1 e Hutcl1in on h a riunito nel la 11ota triade. ~\11 cl1 e la n1icro on1ia c he in lui ._ i ri:'contra n o11 11a certo caratteri La li da ' 'enire <tlt ribuita a 11ua tara lu etica. [1 i). e elude n el n1odo t1it1 assol11to di e~ · e r ~ i J11ui co11tag·ialo di 111 alatLie ve11eree. 'ua 111ofr1ie ti.a esordito con u11 abo1'lo al .. econdo in e:;e. ma bi ogna au dare cauti n ell 'a ltril)uire senz 'altro un 'origine ifilitica a og11i ep isodi o di queto gen er e. Ciò pecialment e ·e. con1e 11el ca o n o tro, tale aborto è isolato, n on seguit o da altri aborti o da parti prerr1alurj. I due fi gli vivenli del p. on o sani e be11 svi1u1)pati , a11cl1e es i qui11di ... e11za 11e.. su11 secrn o di sifi)i(lc congenita. Ma anch e diverse 11ole cJi n ich e 11e I decorso della n1alattia "' ta11no contro a lla ipotesi di u11a infezione luetica. Abitu aln1ente la sifilide spleno-epatica i a ccom1)ag11a a u11a 1ebbri cola ora remittent e, orà inl er111ittente, cl1e i11 gene~e scon1pare dopo co11 tratla1l1e11to :' ntiJuetico. Il no tro iJ. i1011 h a inai a Yulo febl)re. Il liquido a cilico. cl1e si i1uò osser,·are i1el cor so dell a .. ifilide .. ple110-e1}ati ca po, siede q ua lcl1e cara ttere e "' udati zio , lJreYalen tP111e11te una linfocito ·i; qu i in vece i1oi a bbia1110 tro' ato .. ola111c11te :car i globuli r o, si. rari Jeucoc i Li e elementj di fald an1e11t o peril o11eale. llti1t10 e no11 i11jr1ore :J rg·o n1 ento co11tro Ja sifilide è la n egati' 'ilà dellft reazioT\e di ,,-a"'sern1 C1 nn e delle ._ue e9 uivalen li .an ch e clopo lenta l iyj cli riattivazione. Nes u1 , fonda111 e1110 11a qui11di il -os1)etto clic la sindron1c cli ct1i "'ian1 0 i11 11reser1za abbia i1ntura luetica. 1

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* ** Prendian1 Q a llora a co11, iclera re u11 'altra inlerpretazio11e : coclest.a associazion e di ...1JJen omegalia cronica ed an e111ia a t ~ J)O clorotico. con leuco1,eni a e linl'oc itos i r ela liYa, cl1e si svilupp,a en za a pprezzab iJ e giu tifi cazio11e e tiolog·ica con in Ler, rento eco11da rio di a ...cile, in' 'i la .a pen are a quella forn1 a 111orLo a cl1e proprio in crue Li elen1enti l1 a le ~u e 111a11ife... tazio11i cara tt eri tiche, ,·oglio dire i l 111orbo di Banti . L 'ipa te i è certan1ent e ugge~ liYa. e i1oi te · i l 'abbiamo rpr e a ii1 . . eria con ·iderazion e. Di ta le n1alattia i di stingt1ono. seco11do la de crizion e di Ban.t i , tre .. tadi , cl1e a ' 'oi ... o n o certame11te n oti: u11 1)ri111 0 i1eriodo assa i 1ungo ch e dura dai 3 ai 10- 15 a n11i . co11 tu11tefazione le11ta e i)rogre ... iva de lla r11ilza e co11 l 'i11 ... la nrar i cli un o tato anen1 ico a tiJ)O cloroti co (co11 leucopenia e li11 foc ilO$ Ì relati' a): ùJl . eco11do i)eriodo i11l er111 edi o ii1 cui , as.. ie111e a ll 'acce11luar --i dc i .. in lon 1i ~ u ri cordati. i11izia no le l e~i o n i epa1

[1\.\ . o \.L. ~Li\t. 21 ]

i11 rrenere t;On epa to111ega l ia : un terzo e<l u ltin10 ... tadio in cui .. i i11an ifes la in tutti i t'uoi into111i una cirro i epatica conclan1ata clcl tipo atrofico e co1111)are l ·a cit e. '·i tratlerebhe, secondo 12 ·011cezio11e di Banti. e.li una af fe7io11e ].Jr i111 ili' a della n1ilza, co11 le ioni caratteri stich e (fibroa<l e11ia), dalla Cjllale d eri,rerebbero al fcgalo ·o-- L.a uze irri l ~1nti , .j rroge11e. c11e Yi i11ducon o 1er1lan1ente e secondariame11te la lra::;formazio11e cirrotica. Es ... enziale, g ià n ell 'affer111azione del Banti, 1·a se11za di ogni i1010 fa LLore etiologico di cirro i o di infezioni (aJcoolismo , sifìlide. n·1alaria occ .) .·he aJt eri11 0 ·n otorian1enle i I fega Lo , as enza •·l1e verifì cl1ia1l10 an cl1e per il n o ... tro a111malato. ,.f roppo lu11go sarebbe ri cordarYi le gr a,ri co11lro,rersie a rL1i la con cezion e ··lefi11ita e conlras$egnata daI non1e d el g rande patologo fi oren tino h a ùato orig in e. fvlolti , utori sia fra11cesi ch e t ede clli n e l1a11110 n egato l 'autono111ia r)erch è m e11tre il Ba11ti un 1n1r1teva rigo ro~an1ente alla ... ua <lia g11 u i olt a nt o i ca i a et iologia scono . . ciuta . e .. i la con. ideraYano e 1)re~~ i o1 1e })arli colare di i11l ezioni e i11to "sicazioni Ù.Ì\erse c~ ifilide , 11lalaria, a lcooli nio). ".È stat o così introdotto il t ern1i11e di « s i11dro1ne ba11tia11a » i)er in dicare c1uel con11)Je o ch e Ba11ti a YE'\ o de"crj l lo, e tti i ricono. ceva una fi f; i01l o111 ia carat teris ti ca, n1a n o11 un ·at1tono1r11a 11 0 . ografica . t: ~OJ) ra lull o J'accerlan1e11to se111pre J) ÌÙ fi11e e •pe rfez ionato cleJJa i11fezio 11e 1uet ira C]le 11a din1inuito ]} JtUI11 ero dei Ca i cJ1e }Ja=" aY8ll0 con1e i11orbo di Ba n li : e<l è certo cl1e, a dctcr111inare an r l1e a11a ton1ica111en te ci11 e, ta .. indron1e. la .. i fili de è tra gli age11ti j den t ifì cabili. quello J)ÌÙ freq ue11te. onde il rl on1ini o deLJ e . ., pleu on1egalie cror1icl1e Jueticl1e e delJ a lue e1)ato- J)lenica ·i è e.. lP, o n el can1po diagnostico a danno del 111orbo di Banti genui110. Tt1lt a,·ia. ...e ci i al tie11e e ... a lt amente alla co11cezio11e ed ai limiti co11 c ui l 'A. ha definit o il l11orbo cl1 e })O rta il "' lto n ome, e sopratutto r Jla carat teri Lica ucce~s io11e ùei fatti , al criterio etioloo-ico 11eg·a tivo . a l tipico reperto an ato1110-istologico della n1 iJza, ed infine a11 ·i11)J)Ortant e 111ri n ci11io de1la 1)rin1iti, ità della le.. ioJ1e ~ i)le11 ica. onde il cor~o della n1alattia ,·ie11e interrotl o da una t e1111Je ... Liva asportazione della n1ilza. dobl)iamo co11venire ch e casi i i11co11lrano, ebbe11e no11 freque11ti in cui i11 a11i fe. tazio·n i cl in icl1e e deco r.. o co rri~po1ldo 11 0 a lla de.. crizio11e di Banti. E raL)1 > re~ er1lar1do e::, · i u11a figur a co ·ì t111itaria e ti p ica di m alattia i1on assegnabile a J)atogene i nota , non si può fare di meg lio cl1e r accoO'Ji erg]i otto il tito lo di 111orbo di 1Ban ti, e ciò an cl1e se. con1e Jo te so A. 11a pre,recluto , ref-'la compito, ed è g ià ~. l at o u11a co11q ui ~ ta i)arzia Je deJla analisi di.ag110... tica , differen ziar e e di ·taccare da code,· to g ruppo tul io ciò c l1e l)O"' ~a e~~ere meglio defi 11ito per la ... t1a origine e per la "ua natura . l.Jt1esto è ciò cl1e credo og("i di •JJOler,·i clire d al 11unto òi 'i ~ la pratico ~ulla c1t1esti oue co111JtJes.;;a delle .. i11 dromi ba11 l ia11<:1 . l it:l1e.

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1


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S E ZIONE PRATI CA

l}iù volte io 110 a ,-u to occas io11e clj 08ser,'are dì lJUe.. ti ca~i cl1e pos ~ ian1 0 clire , pe r i11tender-ci1 di ' 'ero inorbo di Bant.i , ai1 ch e qui a Siena , <l o ve n e 110 J)r esenti due ch e seguo da più a1111i ; u11 0 di e~ .. i. i1 otate b e11e. una donna ch e l1a or a 4 7 ar1r1i , era g ià stat a O'iuclica la u11a ' 'e ntina di .t111ni fa d3 l Ba11ti .. tes . o , per Ja ... ple11on1egalia c lic e ~ sa 1)ortava e porta tuttora : e d il decorso )1 a real111 erìt:e --eguilo c1uello

viluppo cara tteris licantent e le11lo cl1e Banli as ·eg1la va a i s uoi ca i, fi110 :\ sboccare in Ltna c irrosi ep a ti ca oggi i11 ·tadio l''a11zato ecl ascitico. _la ritorniar110 al 110. . Lro a1111nalalo . i p u ò dire c l1e tutte le m llnifestazio11i più tip ich e deJ ni orbo di Ba11Li qt1i . . 0110 presenti : la splenoru caali1 g ro sa e dur~. cl1e esi t e d a t e111po, l 'a11 e u1i a .ch e è pToprio de l I Ìf) O cli quella cl1 e s i os~e rv a i1el m orbo di Ba 11Li, iJ tut to vilup pa to:i . opra un te·r ren o a bnor1u e con car a lteri di llJOe' o lutism o (r1o ta la freque11te coi11c iden za <li i11fa11tili..,1110 con que ~ t a 111alaLtia). ~1a i1l quale ·ta di o ~i Lrover ebbe i I 110 I ro pazienle? on certo 11el pi·imo n è 11e l secondo v e r la prese nza d ell 'ascit e, e r>re~si o11 e di una fase n1 olto }Jiù a vanza ta . el te rzo ~ t a di o du11c1ue, qu ell o d ella cirrosi co11c]a n·1a ta e d ella co1i.. egu e11tr s la,- - i porta le? E cco ch e qui d ob bian10 arre.J.ar c i <la Yanti a una difficoltà i1on ... u1Jer abil e, '"e ' og li am o ri condurre il nostro ca~ o alla tip ica u cce io1to di fa lli del i11orbo di Banti . P oicb è qt1i - g i;l l 'abbia1no rilevato - cirro . . i epatica n o11 e' è. Dobbia mo du11que rinun ciare. al concetto di u11 \ er o m orbo di Ba nti . E allora? llora 'i dirò r l1e il 111t1ltiforn1e aru ppo d elle sple n o111eg,ali e c r oni ch e. la cui co no. ce11za si è m .o lto arri ccl1ita r1egli ulti1ni l e n11)i , ci u ggeri ce a n co ra nllre e' ent L1a lit à.

* ** E Lra e ... e vi in ' il o a fi , ar e l 'attenzione su (fuell e pl en om ega li e cl1 e s i d et er111inano p er lro1n })o flebite d ei vaf.i ven o~ i d ella 111 i lza. A1l ro ca1)iloio co.111·p le.-so ed o~c uro d e lJ a p a tolog ia p leni ca , ma ch e io vi en1plificl1er ò con uria n ozion e fonda1ne ntale : ch e una plenomegalia cronic a può d e ter111inarsi in eguito ad o cclusione trombotica (tromboflebite) d ella ven a splenj ca o di un o o più dei suoi rami d ' orig in e. La tra m b o i , . . e n on vi è una occa io11e d eterminante (tra u111a, i11f'ezione) a cui sia pos.. ibilc riferirla diretta111ente , i produ e di solito in modo sil en zioso , n1a.g ari inavvertito, e il primo sintomo, che r esta rper lungo t e111po unico o almeno pr edo111i11.a nte d ella inala ttia , f1 il tumor e di i11ilza ... e non è un a ematen1esi improvvisa qual e con1pare, com e vi dirò a vanti n el co r. o d ella rn alatti a . L'a ltra manifestazione c h e prest o segu e. pur i~ tituendosi Jentan1 ente, è una anemia ch e r agg iu1\ cre g radi notevoli ed l1a i car a t leri di an ernia e:condaria, ipocron1ica , con leu cop enia e J in foci tos i r elati,ra . Qu e.~to ._ ta t o di co .. e rip rodu r e e~a l ta 111 en1 e ln prim a fa .. e d e l n1orbo di Banli , e n on è clinica-

'

1nente differ en ziabile d a questo. Ciò n on v uol dire cl• e rn . di Ban ti e sp leno111eg,a lia trombo flebitica sia11 0, com e h a p en sato qua l cuno (v\' arl l1in), da ide11tificarsi: a·n zi è p,er l 'appu11t o il r ico110 ... c i1n en~o di questi casi, insiem e a 4 Ltello d·e ll e forme di ifilid·e splenica e spl e110CJ)atica e di altri c ui accenneremo in seg uito, cl1e ha co ntribuito a d imli1 u ire il nt1111ero <lelle diag n osi di vero m orbo di Banti. In altre 11aro le la sindrorn e clini ca b antiana co111prende u11 a ca is tica p-0li111orfa 1 in cui sifilide i1l e11ica e l>le c1o m egalia trombo -flebitica ha11110 u11a p a rte i1o te\ ole, ma non tulta. Nè ci scn1bra u11 l)r ogr esso in questo can1.p o la conce ~ ·io1ie uu ila ria ùi vV'"0111 \:vili, secondo cui una ~eri e di age11ti n oci,,i da rineggia il fegato , la ven.a r>orta e la milza ed a eco11da ch e J'u110 d le alt re ' e11g·a110 _più colpil e, i d e tern1i ner a11no r linican1 ente i fe1ton1eni d el1a cirrosi epatica , o d e lla scler osi d ell a ve11a p orta o i11 fin ~ d el 111orbo di Banti. Ma qui importa ricordar e cl1 e p r opagandosi , ro ine ha Le11den za a far e, Ja trombo i dalla ' e11a ·pl e11ica a l tron co d ella ena porta , ques ta l) UÒ ·,·e11ire i)ure ad occluder si: e d ecco la con11parsa di una a"cite Labile indipcndenteJlle11t c da crualunque lesion e d el fegato . \"o i ved e te faciln1e11te ch e ciò cui abbiamo a · ·i._ ti I o n el n ostro an1m .a lat o i può sovrap1.J:.>Orrc 1t1olto b en e a u11a tale su cce s ione di fa lli. assai pitì vero i111iln1ente l 'abbian10 vedut o - cl1 e 11on n el d ecor so di t1n n1orbo di Ba nli . J\' 01t vi i11 er avig li e indar110 cer chiamo le e at1se di un fatto co i impon ente e, s tarei per dire. co~1 o-r o sola n o com e quello d ella tromb osi di u11 gr os o va so ven o ... o: rnolte cose sal'c bber o da dirsi a questo proposito , m a vi basti sa!Jer e , a t ogliervi que Lo ·en so di meravig·lia, l1e n ella Je tter a tura abbast an za ricca di quesln ca is tica, la i11 aggio1·a nza d ei ca i s fug~ ge a t1n a etiolog ia n ota e d et ermin abil e. l Jna µart e iu1po rtante d evo110 qui avere, a 1ni o av,·i o , les ioni ct1e insor gon o 11eJ]a mil za e si pro 1>a,g a110 in forma di e11doflebite lungo la sua r a11alizza zi on e veri osa , oppure si det e r111i11an o eco nd o n lc uui co1n e Epp-i11 ger e Hirscl1feld ]1an110 dirn o ~t ra lo, auch e n cl tron co d ella vena li e11ale J)r e8so il , uo 8bocco 11ell a p orl a. 1~ qui nit ora JJUÒ en Lrare in ca usa l 'infezion e lueti ca. La . . plc11ornega1ia è so t enuta, s i capisce fa c ilr11ente, dalla s tasi cr oni,ca ch e si 1)roduce 11 "lla milza, a cui segu e un aurnento d ell a polpa co11 i p e ., ·ime nto de l r eticolo e atrofia d ei fol1ico]i Linfa tici . Freque1lter1l ente ,,i si riscontra no , nla no11 ono carulleristic i di que t u fo r111 a, dei l'ocol a i di sclerosi :ialina clel tessuto , con i11 lpregnazio11 c s ider o ti ca , co1n e io ebbi ad iìlus lra re in divc.r se sple11ome o·a]ie croni ch e , focola i cl1r . i ' 'ed o110 ulla s uperfi cie di sezione e so tto lit ca p. nla spleni ca in forn1a di cl1iazze color fogli a di tabacco : tali lrsion_i $O no 11ot e 11ella lettera tura ron il no1ne. d i n odu1i di Ga nd y-Ga11111a. I ..a Q."e nes i e il s ig11ifìcn lo di tali n o1


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[AN.e o XL,

u lL POLICLINICO ))

duli furono oggetto deg li ulti111i ten1pi di 11u111erose discussioni e ricerche. ~Ii limiterò qui a dir,,i ch e nel caso speciale della splenomeg·alia lromboflebitica i1on sarebbe ancora facile pro11unciarsi se debban o con s iderarsi soltanto fenomeni secondari, o se non abbiano in,1ece parte det ern1ina11te , corr1uoque siansi prodotti, nella insorgenza della trombosi. Ciò cl1e è certo è ch e non basta la so la stasi a pro,·ocarne la com1p1a rsa. Un dato che alcuni autori tedeschi (Kleinschn1idt , Opitz, Rosentl1al) considerano caratLeristico deJla trombosi splenica è la tro111 hocitopenia . Ma n on mi sembra , a dire il vero, ?he a questo dato si possa a tlribuire grande imJ_Jortanza . Qui noi abbian10 u11 nun1ero di j) ia trine n el sangu e appe11a subn orr1tale (193.500 col m etodo di Fonio , 190.000 col ni etodo di Aynaud). Eccoci dunque arrivati a un concetto diag·no, tico cl1e . applicato allo svolgersi dei fatti nel nostro caso , ne dà una spiegazio11e abbastanza persu.asiva : splenomegalia Lron1boflebitica con 8uccessiva piletrom·b osi. Il ridursi , che si è osservato in questo ultimo tempo , dell'ascite conte111poranea111ente. aJ la comparsa di un reticolo 1 ' enoso sottocutaneo del tipo com.pensativo del circolo portale, m entre conferma la nostra interpretazione, ci fa assistere a quegli adatta1n enti deJla circolazione venosa che seguono alla occlusione della ' rena-porta co111e pure al difficoltato transito del sangue attraverso il fegato n ella cjrrosi epatica . Ma nei casi come il nostro può, a differen za cl1e in quest 'ultima l11alattia , determinarsi pure, i11 secondo tempo , t1n ripristic10 del normale percorso della corrente ang uigna per una canalizzazione della 1nassa trombotica, fatto cl1e si verifica abbastan za facilmente, e che io ho osservato non rare volte all'autopsia. L 'ingorgo dei circoli suppletivi a quello portale è anche apprezzabile n el caso nostro attraverso una inclagine radiologica irtdiretta che , studiando in seriografie con 1p asto opaco e gommoso la forma del lume esofageo, mette in rilievo nel suo t erzo i11feriore l 'esisten za di sporgenze longitudinali riferibili a varici esofagee. E un altro dato ~roglio a11cor riferirvi cl1e apparliene alle caratteristich e dei l ur1101·i splenici troni boflebitici : ,è quello cli.e Greppi e Villa b an110 m.e sso in e-vide11za, din1 ostra11do ch e queste tumefazioni della milza, dovute sopratutto a disturbi circolatori, i riducono note,rolmente di volun1e dopo l 'i11iez ion e sottocutanea nell 'ammalato di un m1ngr. di adrenalina o di cinque ctg r. di efeto11ina. Pro,1a ch e constatazioni successive an che r adiologich e (Klages) , han·no confer1nato , pur non raippresentando essa un criterio deci ivo n è esclusivo , perch è può riuscil'e positiva anch e in tu1nori splenici di altra natura allorchè siano particolarm ente ricchi di sangue (forme i11fettive, .tubercolosi della milza) : e a ad ogni moùo può costi.tuire un t1tile u ssidio diagnostico.

Nu~r.

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Nel caso llOslro }'.i11iezione di un cc. di adre ... nalina al n1il lesin10 ba precisamente prodotto una ten1poran e.a e:nsibile riduzio11e del volume della milza. .Ma a confer1nare la diagnosi di tromboflebite spleL1ica o spl,e noportale sarebbe importantissima un 'altra manifestazione che presto o Lardi in queste co11dizio11i fa la sua comparsa e cioè la gastrorragia con ematemesi e melena. Tali gastrorragie hanno luogo in ·generale nel c ors~ di ULL1 poussée flehitica profonda, e sono s~u~te, a quanto afferma il Frugoni, da un Lr1pl1 ce ordine di fenomeni: febbre, diminuzione di v0Jun1re delJa milza e tran~dtoria ascite. Nel caso no ·tro gastrorragie non sono ancora avvenute, o n1eglio no11 so110 state sicuramente accertate, perch è quanto l 'a. ha raccontato lascia qualche dubbio che in quelle scariche diarroich e che· sono intervenute a più riprese in q.ue ti uJ ti111i tempi senza rag ione plausibile, sia stato em esso d,el sangl1e; egli infatti descrive le feci di quelle scariche come scure. Così stando le cose quella che noi avanziamo per spiegare il n ostro caso è sopratutto una interpretazione , rr1a la più logica ed aderente al]a realtà dei fatti , così da invitare a formulare una àiagnosi almeno di probabilità, che potrebheesser e così posta : sindrome ba11tiana da probabile trombo-fleb·i te spleno-portale. Ma dobbiamo ancora prendere in considerazione p er un momento un 'altra possibilità , una sindrome piuttosto rara, che è dovuta a una occlusione parziale o totale delle vene sovrae patiche. Questa occlusione può essere dovuta a una arplasia congenita di dette vene, e allora essa si rivela subito alla nascita con i sintomi ch e fra poco vi ricorderò. U11 po' meno di rado si tratta in vece di una stenosi, a cui più tardi si aggiunge un processo trombotico; oppure, n ei ca i di indubbia origine acquisita post-natale, abbia1no a che fare con una trom._ bofJ.ebite dell·e sovra·e patich e che riconosce come causa processi tossi-ù1fettivi , massin10 tra questi la sifilide . Le fo1me "ongeni te di aplasia delle sovraepatiche sono molto rare: in conseguenza dì t-ale aplasia si l1a una stasi sia nel fegato ch e in tutto il sistema tributario della porta , con. ascite cospicua e splenomegalia. Delle forn1e congenite è proprio il pern1a11ere pervia la vena ombelicale ch e ancora non si è obliterata : per consegu enza, diventando essa la più pronta via suppletiva della corrente sanguigna verso i circoli della parete addominale , si instaura un in1ponente reticolo venoso peri-ombelicale, con caratteristico caput Medusae. Cruveilhier e Bau1ngarten hanno fatto di questo comples o un quadro morboso autonomo caratterizzato, oltre ch e dai sintomi su descritti , anche da una anemia a tipo secondario , con leu copenia e linfocitosi. Giustamente Bastai lo accomuna con le indromi di aplasia e di ostruzione delle vene sovrae patiche , osservando cl1e la stasi intraepatica , portale e ombelicale) eh-e 1


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SEZIONE PRATICA

nei casi congeniti si verifica fìn o dalla , ·ita intrauterina , p e rsistendo d o1lo la 11ascita , rapprosenta essa ste sa la causa d el p ern1aner e d ella 'ena ombelicale, attra, erso la quale s i compie il de flusso d e l san g ue p ortale dal fegato verso le vene epigaslric;J1e. Si compre11de cl1e, e tale s indro1r\e i istituisce lun go tempo do1)0 la nascita , il caput ~1edusae sarà a ai Il1 eno viluppato, JJOle11do a volte e ser e a ppena p er cettibile , i11entre pred o111ineranno le alLre iuanife tazio11i d el c ircolo collateral e ch e si è andato d eterrnirlando 1~resso a })QCO con i medesin1i caratteri cl1e si os er,-an o n ella comune cirro i epatic a. J\lfolti ~ intorni presentati da l n o tro p. p osso110 inqt1adrar. i in un quaclro 111o rbo o co ì d efinit o . E cioè l ' i tituir i 1enlo e g r adu alo d ella fenon1 enolog ia , e poi l ' ascite, il ircolo venoso collaterale, la splenon1eaalia, i cara tt eri ste ~ i d ell 'an emia ch e egli pre enta . Ancl1e qui p erò , se c... aminiamo più da vicirLo que Li ... i11 tomi , tra ' ia n10 JJiù di una • n ot a• di ·cardante. • Pure n on volendo dare ecce i'ra in111ortanza ~11 ' a ..,cnza di u11 circolo collaterale i1eriombelicale p er ]e ra crioni cl1e sopra ' ' i 110 e. l)O~ to trovi a n10 du e alt.ri fatti ch e ci iportano a e .. r luder c una st eno i d elle ·ovraepati ch c. Uno di c1uest1 è dat o dalla tende11za sp ontanea d ell ' a c ite a diminuire d 'inten sjtà . sen za ch e essa abbia m1i raggiunto un grado co l rilevante com e sarebbe da aspeltarsi in quest a forrn ~ 1norbosa n ella qual e, qu ando il ,-er a111cnt o ~ d ­ d omina le comincia. tende i1L i"" tcnlem e11te a ri p rodur i , anch e con grande r apidità. D 'altra 1>arle, e que to ha lln 'impo rtan ~a b en m ago iore n oi n el n o ·tro J>. n o11 trov ta m o ch e b en ~Car eani di le ione d el feaat O. Te}la Sten osi d elle sovr aepatich e si det ermina , com e è ov' 'io u :1a t a5i d'alto g rado in questo or gano e p er questa e p er cl1 è :per lo pi? s.i tratt a fo_n {lamentalmente di n1alformazlon1 con genite d ell'apparato vascolar e defluente. dal ~egato! va ri e alter.az ioni d ella struttura 1s tolog1ca dt q uest 'ul Limo, ch e so1:-o ~tate anal.izzate e i!lterprelate d a imporlanL1 ricer ch e d1 Van zet~1 .. Quanto abbi an10 rilevato n el n o ~ tro p . c1 di.ce - se b e n ricordate - ch e un ostacolo a l c1r-colo rportale c'è, m a n o11 a livell o delle ven~ sovraepaticb e p er 1'assen za quasi ..c?mpl eta d1 ~egni di soffer en za del fegato, b en s1 invece lungo il tron co d ell a ve11a p ort.a. Ed ora si p o trebbero e am1nar e ancor a a ltre forme m orbose ch e si presentano sotto l 'a petto piuttos to gen erico di sindromi banti.a11 e : tr.a esse un grup po di splenomegalie cr on 1ch e primitive di r ecente con osce11 za, ·non contrassegnate ch e da lla presen za di quei fo colai .sc1e: r osiderotic j (n oduli di Gandy-Gamna) e dl. cu~ v! ho fatto cenno p rin1 a e d a vari e alleraz1on1 s ui generis d ell a p olpa splenica ch e sembran o cr eare un sub lrat o p arLico]armente ada tto al1'insor 0aen z::i d ei focola i s le i. In q ue te forn1e alcune scuol e francesi , di Pa rig i (P. E. W eil , Gr egoire , Flandrin, ecc.) e di Algeri ( anta, 1

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Pinoy, Gruny, _l\.rdin D cltcil , Ilaynaud), seg uit~ d a p~recchi autori d 'og·ni paese , a''r ebber o t1conosc1uto, p er un a n on esa lta inter11r elazione d ell e pred e tt e le io11j , delle micosi primitive d ella milza. . Jl tr~ ttare di queste f ur111 e sarebbe portarvi inna11 z1 una ·folla cli a rd L1e que tioni cliniche , ])a.togenetich e, i, t oge uetich c, n elle quali io no,n 11l1 a vventuro })e rcl1è tro ppo sp eciali e p erch è, a' 'e11do al lor o Ludio co11tribuito anch e per ro111batter e l ' i11terpre t,azione n1ico tica d ei suddetti autori, con una discussion e ch e si è ailargata a lla cer chia di n1olti ricercatori e si € chiusa favorevolr11e11te alla i1ostra scuola con il tramonto orar11ai qu.asi co111pleto d ella concezion e di n1icosi plcnica, po trei essere tratto a troppo lunga dig ressio11e . Un acoenno a qu est e Corn1 c er a tutta via do' e ro"'o p er cltè io n o11 ]JO l r ei d el tutto e eluder e c h e il caso presente a bbia a rientrare tra esse, cl1e ono oggi , n el g ruppo d elle "indromi b an Lian e, an cor a un punto a sai oscuro, e sono le l)iù difficili a identificare cli11ic amente. Ciò '!ncl1e p er cl1è, co111e h o so1Jra ricordato parland ovi della l)]en om egalia Lrornbo fleLiLica, non è r a ro ch e p rima o poi i as oci110 a queste splenomegalie d ei proce ·si trombo tici d elle ven e li en ali ed an c11e d ella µorla: tali casi h o ' edt1to io ste so, e n e hanno riferito p arecchi a ltri autori t r a di rtoi De Vecchi , i o-n or elli e Lu e11a. È ingola r e e degn o di e .. ser e so ttolineato din11an zi al n ostro caso, il fa lto cl1e codeste splen on1egalie cr oJ1ich e co11 proce ~ i spleno- e pile lrombo tici si tro,-an o n on di r ad o in soggetti ipoplasici , preci an1ente com e è il nostro ]). ed an ch e con svilt1p 1)0 insufficiente d elle ghiandole genitali . Naegeli int erp,r eta questo fatto com e un ,e ffc llo d ella iper ]Jlenia instaurala i n ell 'et à O'iovanile. -el n ostro a . troviamo in realtà i testicoli in sen sibil e g·rado di atrofia e. come a ve te v edl1l.o, una m a nifesta d eficien za dei car a tteri se ·u ali sec0ndari . :t vero ch e egli h a a vuto due fig li , n1a ol tr e venti anni or sono , e di poi la funzion e genit ale è r apidan1ente scaduta fino all 'attua le in1p ot en za assoluta . Ba ta que.. la con stu tazio11e a fì ~ . . a re una d a tn all 'inizio d e Ila n tala tt ia f1 È difficile a dir i . m a è certo . cl1 ) quando questi a1n11talati cad on o so tto la no Lra o.-servazior1 e di a lito essi parlan o 1a lor o i)le no111egn 1ia da 111olto tempo : q uj11di n o11 è fuori lnocro, n e l ca o n o. tro , fa r : la ri alire a c1L1c ll 1eJ)OCa, con1 c ve de le, a sa l lont an a. .

* ** Ed ora occupiamoti un n1ome11t o d ella p r oa nos i e d ell a tera1pia da a jJplicar si al nostro 1)azien1e. La pr ogn osi , vi ùico ch iar an 1ente , no1t pu ò fa re a men o di risentire d c]l ' jn certezza in cui ... i diba l te la clia g·ltosi . ~la . accel lata que ll a ch e rilenia1t10 più esa lta, d i tromboflebite sple-


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'814 i10 -1)o r~a] el

lfJ P OLl CLii\"lCO

essa risulta senz ·altro alquanto seYera , non fo e altro per la minaccia che incombe su questi ammalati di una e1norrag·ia grave o m ortale e del pro1)agarsi della trombosi ad altri tron chi venosi cl1e n on sono così facilmente soccorsi, co111e quelli già colpiti, ua ll 'i tituirsi di circoli collaterali , in special modo alle vene mesenteriche. Inoltre è comune a questi casi un progressi' o lento aggravarsi dell 'anemia e l 'incorrere i11 uno stato cachettico, con1e già si acre11na 11el nostro infermo. La terapia potrebbe limitarsi a suggerire quei 111ezzi m edicamentosi e dietetici con cui si cer ca di favorire l 'e111opoie::;i e di migliorare le condizioni generali , come pure a l'icordare il LrattJ1nenlo delle eventua]i err1orragie, se non i diba ttesse per ques ti casi la qu estione del1'intervento chirurg ico n ella forn1a di splen ectomia semrplice o as ociata a omentopessia ~econdo la proposta di Tansi11i e Morone. Vi rìirò s ubilo fche Ja splenec tomia, sebbene possa logicamente giustificar si n ell 'intento di evitare una clelle più g ravi minaccie, e cioè il propagarsi ulteriore della tro1nbosi nel distretto spenoporlale e l 'insediarsi di quello stato anemico progressivo del t i po ba11Liano cui abbiamo accennato , non può a J11eno di essere, in queste condiz ioni, u11a operazione ruffi cil e e piena di 1i chi, da lin1itarsi a casi ecceziònali . P er un intervento di questo gen ere si è data Jnolt1 importanza da autori r ecenti al contenuto di piastrine del sangue, avuto riguardo al pericolo dell'ulteriore estendersi della trombosi dopo l 'operazione. Rosenthal vorrebbe disting uere un morbo di Ba11ti (qui morbo di Banti è u sa lo con quella estensione del termine che 11oi non accettiamo, e significa propriamente ~indrome bantiana) con basso numero di piastrine - trombocitopenico - e questo sarebbe suscettibile di splenectomia con buoni risultati, ed un tipo trombocitem-ico, con numero di pias trine normale o leggerrnente subnormale che, all 'oppo to, sarebbe minacciato dalla trombosi post-operatoria. Lo stesso punto di vista ha illustrato Ii. Ewans in un lavoro su 19 casi studia ti. l\ila , come vi ho g ià detto a proposito della diagn osi , que ti .criteri sono p er più ragioni 111olto limitatamente attendibi li, e 11on è prudente affidarsi ad essi 1per una d ecision e così delic La E anch e in un rece11tissi1no Javoro ing lese dedicalo all 'ar,gomen Lo - s1Jlcnectomia e t. ron1bo .. i - di A. Graba1n ~ry ce e M. D. Man ch (The Lancel, dicen1.br e 1932) l· dimos trata la fragilità di questo criterio di guida. Per tutto questo io non esito a escludere la s1)len ecton1ia per il caso nostro , precisame11te 1Jercl1è dell 'interven to non $Ìamo in grado di n1i urare i pericoli nè di ripromeLLerci un su ccesso ch e valga il rischio di affro11Lare i per icoli tessi. •

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[ANNO

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Nt:~I.

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OSSERVAZIONI CLINICHE. Ospedale del Littorio in Roma - Padiglione Morgagni. , Chirurgo pri1nario: prof. C.

ANT0Nucc1.

Le invaginazioni di una haustra del cieco per il dott.

G10 VA"f 11

Rizzo, chirurgo-aiuto_

La definizio11 e data chiarisce bene la nlalattia: invaginazion,e cioè di un 'haustra del cieco dentr.:> il cieco stesso. :È questa u11 a varietà particolare di invagi.11azione, certamente m!()lto rara e poco conosciuta, a11cor più rara. di quel cl1e non sia la invaginazione cecale e ]a invaginazione tiflocolica . Nei trattati classici e n elle relazioni ai congr essi di chirurgia nort si trova neanche n1enzionala, eppure, come meglio si vedrà appresso , essa 11a la sua i1nporta11za chir urgica , sicchè non è inutile stabilirne, per quanto è possibile, Je modalità ez iologicl1e ed anatomo-cliniche, nonch è il suo trattamento. Credo pereiò opportuno di contribu ire con queste bre-vi note alla conoscenza ed alla trattazione dell'argomento. F~ M. l\.yjovsky di Pre burgo il primo che nel 1929 ha osservato questa curiosa affezjone: in un t1omo di 53 anni operato con diagnosi di appendicite acuta eg1i trovò un invaginazione de lla parete later.a.le del cieco , tra la tenia .anteriore e la postero-laterale, in corrispondenza della 3a. haustra: e pensò che causa dell ' invaginazione doveva essere stato un processo infiltrante della parete cecale in seguito .ad ossiuri, in un ceco dilatato e con lungo meso: e eg uì una resezione del ceco ed una ileo-tra .. ' 1er$ostomia latero laterale : guarig ione. Quindi nel 1931 è apparsa sul Zbl. Cliir. un 'altra osserv,a zione simiJe di Max I\.okler sotto il titolo: « un caso di invaginazione parziale del cieco » : una donna di 60 anni , con passato di stitichezza e vago senso di oppressione a] ventre, ammalò un mattino improvvisamente con dolori .alla fossa iliaca destra, vomito, melena, melena che si ripetè nuovamente la sera: quindi si aggiunsero aumento di volume del1'.addome ed arresto delle materie e dei gas : esaminata due giorni dopo l'iniezione degli accidenti, si riscontrò una tumefazione dolente, gross;.1 quanto un pugno, nella regione del cjeco . All ' o,pera~ione, eseguita per sospetto di invaginazione, si Lrovò un ceco che nella sua parte la terale era li,rido ed infiltrato: la sua seconda h.a1istra era invagina.ta tra ,la tenia onle1'iol'e e la tenia po:tero-laterale, e la prima e la terza hau -tra $i mostra vano ispessite: il tutto ag· iva come un tumore ed impediva il p as aggio delle materie: il ceco era molto mobile, ma


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XL, NuM. 21 ]

SEZIONE PRATICA

era patologico nella sua parte mediale. Date le condizioni gravi della malata si eseguì µna ileo-tr.a1sversoston1ia latero -lat~rale, si dre11ò l 'addome e si su turò parzia lmente la ferita: gu.arigione. Le cau se <lella in vaginazio11e rimasero, secondo l 'autore, ingnote: l'esame radiologico; un inese e sei mesi dopo 1'operazione, non mise in evidenza n essuna alter.azione della pa. rete cecale. Que.;.to è qua11Lo fi110 ad oggi è staLo scritto e reso noto. A me è occoJ:sa l 'occasione di osservare e st udiare due casi di tale affezione, e prima di pronu11ziare qualcl1e parola di commerl lo, de ... idero esporre la. storia dei malati. JJOU

os~ER\Al'JO~E

I . - Orl. GioYanni, di anni 34, bracciante. Entra to in Ospedale il 17 aprile 1931, uscito il 29-' ' -1931. Nulla d'in1portante nel gentilizio ; a 27 anni 1nalaria durata 15 mesi. Il lti aprile 1931 verso le ore 8 del mattino, h a avvertito dolori nella fossa iliaca deslra, che, iniziatosi piano pian o, h anno ben presto raggiunto una note ole intensilà, ed a ssunto a detta del P. il tipo di cra1npi: di poi vomilo e febbre (38°,5), arresto delle feci e d~i gas; il 17 aprile chiede ricovero in Osp edale. E. O. Condjzioni ge11erali buo11e ; li11gua un1ida; sislen1i scheletrico; muscolare e linfoghiandolare normali; pupille uguali e r eagenti. Polso frequente (100) 1 ma valido e ritmico. Torace, cuore: nulla rli notevole. Addo11ie : tumido, nel quadrante i11feriore destro dolore e modica difesa; 11ellame11te dolenti i punti di l\[ac Burney, di I.a r1z, di ~Iorris, di Monro, di Sonnemburg; presente il segno di Rovsing; si h n la ser1sazione di palpare una tum efazione grossa quanlo un uovo, a limiti indistinti, dolentissima. Ricerche speciali: esa1ne d elle urine: alb . tra cce minime; zucchero as ente; sed. negativo; vVassermann n egativa. Operazione il 17 ai)rile 1931 (il giorno dopo I 'inizio de Il 'affezione): rachinastesia tu tocai11ica -positiva. 'fagli o di Mac Burney. Aperto il peritoneo fuoriesce piccola qt1anlità di l jquido siero-emorragico. Si eslrinseca il cieco il quale è fortemente tumefatto e di color cianotico, prnvvisto di un meso e abbastanza mobile: 1a su a seconda l1au stra è i11vaginata a dito· di guanto P. come strozzala dalle due benderelle anteriore e dorso-laterale ch e l a circoscrivono : I 'appendice, il tenue e l 'angolo ileo-colico sono normali. · È necessario sezionar e l a benderella anteriore per clisinv::iginare l 'haustra strozJ.at a, e siccome essa è molto infiltrata e presenta numerose m acchie emorragiche e un colore livido sospetto ch e non si modificano, malgrado la protèzione con compresse imbibite òi solt1zione fi siologica calda. si affonda nel cieco con suture alla Lamber t: fi ssar.ione d el ceco al peritoneo parietale con punti di catgut: appendicectomia. Si lascia un piccolo stuello di garza iodofornlica nell a fossa iliaca e si chiude quAsi totalmente la ferita. Guarigione. Esnme is lolog1 co dell 'appendice: nessuna altera-

zione.

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Esa111e radiologico del tubo digerente (un mese dopo I'<, perazjon e): Pasto opaco: s1o·m aco, p·i loro, duodeno e tenue normali ; ceco spastico e deformat o; asc~ndente e trasver so a tipo spas tico. Clisma opaco: dolicocolon iliaco; trasver so lu11go; rtScendente au ment ato cli colibro ,· ceco deformato e contratto, n on sp ost abile n ei cambiamenti di posizione. .conclusioni raJdiologiche : ceco fisso; stato spastico d el ceco e d el colon: dolicocolon. Os EUVAZlONE Il. - L. G ., di an ni 26, cont adino. Nul] a neJ gen tilizio; nega lues e m alattie veneree; entrato in Ospedale il giorno 4-XII-1932, u scito il giorno fi-I-1933. · Il 26 novembre 1932, in pieno benessere, è colto da dolori fortissimi, ch e, da1Jprima dillusi a tutto l 'addo1ne, si localizzarono di poi n ella fossa iliaca destra; non vomito nè febbre; anoressia; alvo stitico (in 7 giorni il paziente h a evacuato due sole volte e molto scar sam ente); persistendo i dolori chiede ricovero jn Osped ale il giorno 4-XII-1932. E . O. Condizioni generali buone. Lingu a umida ; polso l.ln po' frequente (90), pieno, ritn1ico. Torace, t;uore : nulla cli notevole. Addon1e: meteorico, dolente n el quadrante inferiore d estro d ove si paJpa u11a tumefazione grossa quanto un pugno, dolente, non p astosa, che con la dolce pressione provoca un rumore di gorgoglio. Presenti i segni di A'Iac Burney, di Lanz, di Morris, di Monro, di Sonnemburg·, di Rovsing. Ricerche; speciali: esam e delle urin e : alb . assente; zucch ero assente; sedin1ento n egativo ; Wasserman negativa. Operazione il 5-Xll-1932 (8 giorni dopo l 'inizio· dell 'affezione). Rachianestesia tutocainica positiva. Taglio di Mac Burney. Si lrova n ella parte alta d ella fo ssa iliaca una tumefazione g rossa quanto un pugno, formata dal ceco en orme·m ente disteso· e .di colore rosso vinoso : il ceco è molto mobile e· provvisto di un meso; la sua haustra b asilare destra è invaginat a a dito di gu anto e strozzata dalle due t enie ar1teriore e posterolaterale ch e la circoscrivono; l'ileo e lo sbocco ileo-cecale sono norrnali: l 'append ice, unita da qualch e m embr ana velamentosa all'ultima parte dell 'ileo non presenta n essun segno di flogosi B necessario sezio nare

la tenia longitudinale anterio1'e per disinvaginare l'haustra invaginatR e strozzata, che con gl i impacchi di soluzione fisiologica calda riprende il suo colorito normale, pur restando sempre molto infiltrata: si fi ssa il ceco al p<'Jritoneo parietale con punti in calgut. Si lascia una striscia d1 garza iodoformica nel lrl fossa iliaca e si chiude quasi toLalmente la ferita; guarigione. L 'infermo lascia l 'Ospedale j} giorno 5-1-1933. Esame _istologico d ell 'appendice : nessuna altera-

zione. Esame radiologico de l tubo digerente: pasto opaco)· rie1npi1nento dello stomaco regolare; piloro e lluocleno nor1nali : passaggio per il tenue regolare con nnse 11on dilatate e ch e si vuotano normal1nen le; ceco sepnrato d ell 'ascendente per una contrazione circol are ch e corrisponde allo sfintere di Busi: esso· è deforn1ato e ricorda una immagine a trifoglio, perchè il fou do è quasi isolato da due intacchi laterali. Angolo destro e trasverso a tipo


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<< IL POLJ CLINI CO

spastico, con 11austra irregolari per altezza, for1na e dimensioni . Clisrna opa·~o: Disten sione norI11ale dell 'ampolla; dolicocolorL iliaco con doppia an sa a festone: trasver so lungo e di calibro au1ne11tato; grosso ascendenle con angolo duplica lo. In posizione s11pina il ceco appne coperto dal g rosso ascendente, ma in posizione prona esso si scopre, e si nota ch e il clisma ha superato la valYola cd ha riempito l 'ultin1a ansa dell'ileo; il ceco appare deformato, poco ·: lispie.gato, contratto; la su a parete estern a è rigid a, quasi rettilinea, i1on spost abile coi cambiar11enti di posizione, ed in corrispo11de11za ad esse, poro sopra il fond o 1 esis te un pie-colo difetto di :.ien1pimento. 1

Co nclusio ni radiolog iche: fissazione del ceco;

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sufficie11za d<>lla valvola cli Varolio; scarsa dispiegabilità del fondo cecale; stato .spaslico del ceco e rle l colon; dolicocolon . STUDIO SINTETICO.

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La malattia è stata definila dai due autorevoli autori che l 'hanno .p recedentemente osservata, in vaginazione parziale del ceco. In r ealtà si tratta di invaginazione parziale, ma con t ale espres ione potrebbe an che intendersi l 'inv.ag·inazio11e di tutto il fondo cecale, m er1tre ch e nel caso in ispecie l 'invagina to è costituito solo da una piccola e particolare parte del ceco, da una sola h a ustra cioè. ~1i sembrerebbe sicch è più logico, più completo e più preciso . parlare di invaginazione di un 'haustra del ceco, espressione for e più lunga, ma di certo più esatta, e cl1e richiama suhito alla mente l 'entità anatomica della lesione. L'affezione i dichia ra col quadro di un a sindrome del quadrante inferiore destro, abba._.tanza simile ad una sindro111e appendicolare. In pien o b enesser e un giovar1e od un adulto vien colto da. dolori improvv isi e di solito intensi, esclusivi o prevalenti n ella fo ssa iliaca destra: spes o vi si .aggiu11ge vomito ed arresto delle materie e dei gas : talora anch e febbre o m elena . La diagnosi di appendicite s'impone anche perchè sono presenti tulti i punti dolorosi ritenuti caratteristici àell 'a1Jpendicite. Tuttavia, affinando la clinica, si può mettere in eviden za qualch e segno differenziale : la difesa manca od è poco accenutata nella invaginazion e, manca pure spesso la febbre, m entre invece si percepisce nella r egione della fo ssa iliaca una tumefazione dolente, ben diversa dal piastrone che si è soliti palpare nella appe11dicite conclamata con peri-.app·endicite. Qualche differenza vi è an ch e nella intensità e n el tipo del do lo re : dolori forti a tipo di crampi nella invaginazione, dolori continui con esacerbazioni nella appendicite. ~fa si tratta di sfumature, che, sebbene importanti, in pratica possono non esser rilevabili -0 sfuggire, e difatti nei casi

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[ANNO XL, Nul\r. 21]

osser,-a ti, solo una volta l 'invaginazione fu sospettata, e ciò perch è ' 'i era stata melena; le altre volte si operò con diagnosi di appendicite, e la ' 'era lesione fu constatata solo a ventre aperto . A dire il vero ancl1 'io nel secondo caso da me o ser vato sospetLai l 'invaginazione, m a forse, ipiù cl1e i segni clinici, perch è di già ave,·o cono ciuto l 'affezione la quale per le sue fini particolarità aveva destalo il mio interesse . Ed aggiun go ch e contrariamente a quel c~e av.vi·en e per le altre varietà più frequenti di invaginazione , la malattia non predilige i pjccoli bambini : i quattro casi osservati riguar<lano tutti la 111edia, o la gioYane o la inoltrata età . Le cau e re_ta no ancora poco chiare. J(yjo"' .ski parla ' 'ag·amen te di ur1 proce so infiltrante della parete cecale, senza per altro ben precisare, ma dà sopratutto importanza alla mobilità ed alla dila.tazione del ceco . Kohler non riuscì a dare alcuna spiegazione sufficiente. Io credo che anche qui valgano i concetti generali cl1e r egolano l 'invaginazione in genere. È ormai i1oto cl1e i1el meccanismo di ogni in' 'aginazione si possono rlistinguere due tempi; l 'atto inizi.ale, l 'inizio cioè dell 'invaginazion e, e la sua ulteriore progressio11e. Il m ecca11i ...mo di IJrogressione è quasi unanin1en1ente attribuito al la attività peristaltica del cilindro esterno in,'ag in ante, la cui n1uscolatura, stimolata dall'invaginato, tende a farlo progredire come succede per il conten ulo intestinale ordinario o i)er un corpo estraneo. 1 on 'ri è invece perfetto accordo circa il meccanismo dell 'atto inizi ale: gli u11i lo considerano costituito da un fattore meccanico puro e se1nplice (pesantezza dell 'ansa per proprio peso o per materie fecali conter1ute , prese11za di un tumore, di un corpo estr.a.n eo, di un di verticelo, ecc, . speciali condizior1i di posizione, differenza di calibro fra due anse intestinali vicine, ecc.): gli altri, e sono i più, lo credono dovuto ad una alterazione del ton o e della normale attività cont.ratt.ile della parete intestinale (s1)asmo o contr.azione di un segmento intestinale, associato a rilasciamento del segmento vicino), ed assegnano alle condizioni meccanich e dianzi accennate soltanto il valore di cause predisponenti locali. Qualche v.alore inoltre posso110 aver e, nel meccanismo dell'invaginazione. alcune cause predisponenti generali (ad es. : squilibrio di innervazione per iper- od ip·o'tonia degli apparati nervosi della vita vegetativa), nonchè tutte quelle influen ze esterne che .agicono determinando squilibrio od esagerezione nell 'attività motoria dell 'inlestino, quali g li influssi psichici (rpaura , stato di angoscia, ecc.), i traum1i (scuotimenti del corpo, colpi sul-


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l 'addom,e , sforzi della n1uscolatura addomin:ile, ecc.) , atti operativi, ecc;. Rifere11do111i ora a i -miei due m.a.lati ricordo che ali 'operazione, si riscontrò un ceco r11obile e con lungo meso , e n essun altro fatto patolog·ico eYidente, atto a spiegare 1'invag inazione (non tu111ori , non diverticoli , non corpi estranei, 11on membrane pericolicl1e, ecc.) e ch e l'appe11dice fu trovata n orn1al e ai1che all 'esame is tologico . D 'altra parte l 'esame radi-010gico d el tubo digerente, e eguito d.a ll 'illustre prof. ~Iilani, ha n'lesso in rilievo un dolicocolon ed uno ~ lato spa tico del caso e del colon. E quindi seducente pensare ch e una contrazione spa tica localizzata in un ceco inobile sia stala il priniuni movens, abbia cioè determinato l ' in,'aginazione delJa parte contratta d entro il lu11te locale stes o, in segt1ito a cl1e, per i conseguenti di turbi di .circolo nell 'invaginato e per il suo consecutivo am1 ien lo di volum e, l e due tenie circoscrivenli abbian o agito come due corde strozzanti , esager.ando ancor più le lesioni e nell 'i11vagin ato e n ella re tante parte del ceco. Questa spiegazion e chiara e molto sobria. a n1e emb ra la sola c}1e possa .azzardarsj , qualor.a si ' rogliano tenere in giu sto conto i dati rileva ti al tavolo di operazione e quelli suggerili dallo tudio clinico e radiologico d ei malati : e contribuisce inoltre validamente a din1os trare quanta parte goda n ella patogene i di ciualunque .a ltra invaginazione l 'alterazione d ella normale attività cont~"attile della parete i n Lestinale. Può 1'invaginazione di un 'l1austra del cieco evolve1e e dive11tare una invagi11azione cecale completa, od una invaginazione cecocolica? Cioè a· di re, l 'invaginazione di h a ustra d el cieco è una varie tà a sè di invagin.azi-o ne, OJ)pure ra11}pre ·enta l ' j11i zio dì una inv<:ig in.a zione cecocolica P Sebbene in teoria. questa progressione può sem1brare possibile, da quel che n1i è capitato di o ervare i o cre<io che l 'invaginazione di un 'h-austra d el cieco :;.ia una n1alattia a sè , e non possa .evolvere in altra varietà di invaginazione: l 'haust.ra invaginata è bene e pre to s trozzata dalle dt1e ten ie anterior e e postero -la terale, e :] ual unque st1a l1lteriore progressione viene quindi acl essere frus tata . Nei miei due pazienti i tentativi di d isi11vaginazione rimasero vani fiI). ch è non fu sezionata tr:asversalm ente la })enderella an terjoreJ e solo allora , dopo aver liberato lo strozzamer1to, la disinv.aginazione divenne possibile.

* ** Circa la cura io so110 partig·iano del tratta.n1e11to m i11imo. K·y iovski eseguì una r esezione

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817

SEZIONE PRATICA

d el cieco: K ohler uria iJeo-trasver sostomia latero-laterale. Io cr edo sia sufficiente la disinvagazione, se essa riesce, previa sempre la sezione d ella b end erella longitudinale anteriore, oppure l 'affondamento dell 'inv.a.ginato con sutura alla Lan1bert, quando la <lisinvaginazione non è attuabile od è pericolosa, oppure quando si hanno grandi dubbi sulla integrità anato1nica d ello invag inato stesso : è h·ene inoltre com.p letare l 'intervento con u.n a ciecopessia, eseguita scrupolosamente a livell-0 di cia.&cuna haustra, per.ch è, co1n·e più su si disse, la m o bilità del cieco è un E.attore cau sale di · non trascura bile importan za . Le an,astomosi e le r esezioni sono, a mio avviso, da tiser"1are ai casi gravi , in cui, non solo non è possibile disinvaginare, ina è .seriamente compromessa la vitalità di tutto il cieco. Con questa breve r elazione pen so così di aver dato un quadro schernatico, ma collllpletamente riassuntivo, di una affezion e erte fino ad oggi era quasi sconosciuta. Se lo studio d elle osser vazi-0ni , an cora po·co i1u1l1er ose non permette di trarre conclusioni precise circa qualche punto oscur o della sua patologia., esse son o tuttavia suffici enti ,a dln1ostrare l 'individua lità clinica della malattia: e la mia fati ca sarà ad u ura compen sa.ta ·o a c iò avrà contribuito , sia j)Ure in forn1a modestissin1a. ~

RIAS TJ_TTO. L A. illustra due casi di i11v·aginazione di 1

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un haustra del cieco da lui o ervati , ed a proposito di essi fa uno studio sinteti co de ll 'afferione, finora poco conosciuta: insiste sopratu tto nel dimo trare l 'individualità clinica d el la malattia , e l1el tracciar e la condotta ter apeutica appropria la. BIBLIOGRAFIA. I

ì\l.

l(YJOVSKr.

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« JL POLICLINICO »

NOTE E CONTRIBUTI. I S TITUT O Di..\GNOSTICO DI RE GG IO C ALABRIA.

l>i alcune 1·are complicazioni dell'anchilostomiasi per il dott. P.

TIM PA NO.

Dal 192 1 \'ad o s tudiando dal IJunto di vista epidemiologico e cliruco l 'an chilostornjasi nella proyincia di Pteg.g io CaJabrj a . Le osservazioni fatte fino al settembre del J 927 le 110 riassunte iI1 un.a comunfcazion e al Il Con g re o di Medicina e Igi en e Coloniale ter1utosi a Rom a n ell 'ott obre del 27 e le h o prosegui te ininterrottam ente n egli anni successivi. Co ì m i è ta to possibile n on solo di determin are i prin1i focolai d 'infestazion e, la distribu7.ion e della malattia, il m odo di diffondersi dalle p rim1e località infestate alle carnpagn e e ai paesi vicini e lon tani , i danni econ omici e socia li e l 'applicazion e dei più r ecenti m etodi curativi e pro fil at tici , ma an ch e di osservar e alcune delle comrplicazioni provocate dell 'anchilostomiasi, ch e mi sembrano m eri~evoli di rili evo. L 'an chiloston1iasi con1e è 11o to , è capaoe di d etern1ina re di turbi vari a carico dell 'appar ato r espiratorio, dell 'app arato digerente, del sistema n er voso, del sistema cardio-vascolare , d el1' apparato r en ale, del sang u e, della cute, ecc. Sulla patoge11esi di tali disturbi n on tutti gli nulori sono d'accordo, diverse essendo le opin ior1i circa il m odo di agire d egli an chilostomi. Loeb e Smith ritengon o ch e gJi an ch ilostomi , fissandosi sulla m u cosa intestina le, provochino ·Piccolissime emorragie, r e e più facili d ella secrezione anticoag ulant e de]J,e glandole cefali ch e. Garin , Roussett e Gont.hier con s ider an o l 'an chilostoma com1e un ver o em atofago e credono an ch 'essi ch e la sostanza secr eta dalle g la 11dole cefalich e agevoli la fuoriuscita di sang ue dai punti della mucosa dove si fi ssa. La m olteplicità e la durata di queste piccole em or r agie ar ebbero la causa dell 'an emia. Al essan drin i ritien e ch e le g landole cervicali dell 'anch ilostoma sccreghlno una sostan za ch e h a potere emolitico. Lussan a è d 'avviso ch e il parassita eserciti un'azion e t assie.a, rperch è le urine dei p ortatori hann o dim ostr ato di avere azion e anemi zzante. Loo s cr ede cl1 e la secr ezione delle g1ando1e ce faliche d·eg·li ai1cl1ilostomi al)bia n o11 olo az ion e e1n olitica ma an ch e azione tos• sica. Garin , Rou eLt e Gonthi er 11ann o fondato il loro con cetto patogenico sulle r eazioni per la ricerca del an gue nelle feci . ch e ono sp esso po itive e sui r eperti ematolog·ici , come la com1

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parsa di globuli rossi granulosi, la diminuzione del valore globulare, la scarsa modificazione della resistenza globulare, la non costante e non sempre spiccata eosinofilia, che sono sufficienti a din1ostrare come l 'anemia sia una semplice an emia da action spoliatrice del)' anchilostoma e n on un 'anemia a tipo pernicioso, simile a quella ch e tBard ha d escritto 11ella infestazione da botriocefalo . Le sindromi cl1e ha avuto occasione di osservare non solo destano interesse dal punto di vista clinico , ma g,e ttano un po' di luce sulla pat<?gen esi dell 'anemia da anchilostomi. 1) Stato cach et lico e spa~ mo del piloro simulanti u n Tteoplasma. - Il caso rig u arda un contadino di 65 anni d a. Gioiosa wI., che è s tato studiato n el nostro I stituto d al do tt. i\IIan giola e pubblicato nel Policlinico, Sez. Prat., 1931. Sebbene i segni clinici ( t at o cach ettjco, vomito , d olor e e sen so di resisten za all 'epiga trico) e i seg11i r adiologici (svuo t an1en to ritarda to, irregolarità e difetto di riem pimen to) aves er o indotto diver si medici ad amm et ter e l 'esisten za di un n eopl asm a g astrico, I 'esam e del1 e feci e la cura col te tracloruro di carbonio svelarono la ver a ed unjca cau sa clella sindrom e accennat a e l 'jnfermo gt1arL

2) A n em ia grave e n efrit e. - L. T. , di anni 17, cl a Reggio CalaJ)ri a. Sta lo gen er ale assai scad ente, rolorito <le113. cute e mt1cose subitterico, edema gen eralizza to, fegato e 1nilza aumentati di volu111e. Urine scar se : albumina gr . 0,60, traccie di ])ilirubina, cilindri jalini, g r anulosi ed epiteliali. r ari globuli r ossi .

F u da a ltri diagn ostica ta un 'anemia perniciosa ipocr omica in base all 'e . . ame del sang ue. L 'esam e delle feci dimostrò la .presenza di nu1ner ose u ova di an cl1ilostoma . Con la cura specifica - tetrac1oruro di carboni o - g uarì del1'a11emia ,e della 11efrite. 3) Paralisi ascen den t e. - B. A., di anni 18, d a S. Sper ato. Da circa due an11i soffriva di anemia r. dispepsia. Un giorno si accor se di non poter e 1nu0Yer a b en e il piede cles lro, dopo un paio di g·iornì an chE.: il l)ied e sini stro, poi tutte e due le g·ambe. Dopo ollo g ior11i n on poteva muovere il b r accio sinis tro. L'ex direttor e del l 'Osped ale Psicl1j a tr] co, prof. Ciarla prescrisse una cura anliluetica. Nessun risultat~ . La par alisi d elle gam be e d el braccio sin istro conti nu ò per più di un m ese. Esame del ~angue : gl. r . 2.975. 000, gl . b . 12.400, emoglobina 45. Eosinofili 21 %. Anisocj tosi, poichilocitosi , nnisocr omia. vVesserman n egativa. Urine: traccie di <llbumina e di uroeritrina. F eci: n1olte uova di an chilost om a e r ar e u ova di tricocefalo. Cura: t etraclorLLTO di carbonio, preparnti di calcio e preparati ern a1opoietici. La p azie11te gu arì della par a1isi dopo 28 g iorni . 4) Glicostiria. - A. S., di anni 23, da Pru nell ~. Da un anno è oligoemica. Ha fatto molte cure r1c.ostituenti sen za alcun va11laggio. Da un m ese h a 111olta set e, u r ina abl)ond antem ente e si sente m olto debole. E . s.: gl . r . 3.24.0.000, g1. b . 6.800, em o-


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SEZ10NE PRATICA

globina 55 %, eosinofi1i 17 %, inolli n-iacrociti e nticrociti, parecchi poic11ilociti, anisocromia. Esaine urine: D. 1035, glucosio 21 %, assenza di acetone e di acido aceto-acetico. Esame feci: molte uova di anchilostoma. Somminis trazione di 4 capsule di tetracloruro di carbonio , seguita, dopo due ore, da un pur~anle di solfato di magnesia . Scomparsa d ella glicos uria i11 pochi giorni e sensibile migliorame11lo nello s lalo generale. Si ripresent a dopo 7 m esi: urina nor1nale, stato generale buono . 5) Ittero febb rile. - S. F ., çli anni 20 da Archi (Reggio). Da c irca un ai-1110 si lagna di debolezza generale, di p esantezza allo stomaco ed ha poco ~ppet~t?. Da un mese e i11ezzo è sopravve~uta l 1tter1z1a ~011 febbre leggera e irregolare. Tale sindrome non si è modificata con la <li eta opportuna nè con i colagoghi e i lassalivi. · 11 'c . o. sj presenta assai d e perita , con tjnta itterica diffusa. Il fegato è discr e tan1en te i11grossato e dolen te. Esame d el san gue: g l . r. 3.645.000, gl . h . 7100 emoglobina 40 %, eosinofili Il %. Urine: traccie di a.Thun1ina., pigmenti bjli_a ri, qualch e cilindro jal1no. F eci: molte u oYa di a11chilos toma d . Cura: t~tracl oret1lene in cap ule gelatinose, purgante d1 solfa lo di sodi o, iniezioni di cloru ro di calcio. Dopo t1n m ese gu arigio11 e compl et a.

6) Tachicardia. - F. G., di an1ù 28, cla Arangea (Reggio). Da cinque 111esi si lagna di s tanch ezza gen~ra.le e-.di r on i ii all~ . or~cc.;hie . Da una quindicina d1 g iorni accu a palp1ta z1oni e se11so cli oppressione al torace. È mollo pall1<la, pul azio11i 130. Per lre giorni viene tenuta in osservazion e. A dig)uno e doJJO i pasti la frequenza delle pulsazioni va da un rninimo di 95 a un n1assin10 di 135. Toni cardiaci d eboli. Temperatura 36, 4. E8arne del sang u e : gl . r. 3.370.000, gl. b . 6890, eosinofili 9 % urine normali. F eci: u ova di an cbj lostoma e di tri: cocefalo. Somminis trazione di Letraclore til ene. Dop o 5 giorni il numero d c] le pulsazioni sce11cle a 80 e rl o1Jo <lieci a 65.

n ella malaria, 11ella difterite, nel tifo , ecc. Inoltre, p er l 'entità stessa d elle sindromi sopraciLate, è lecito ammettere che l'anemia non sia dovuta alle piccole emorragie, o per lo meno non soltanto alle piccole e morrag ie , ma anch e, e sopratutto, all 'azione tossica ed emolitica d elle sostanz·e secr ete dai parassiti. La ricer ca d el sangue nelle feci eseguita in 1nol ti imi casi con le r eazioni più sen sibili n on ~empre ha dato risultato positi,;o nè en1pre proporzionato al numero d egli an chilostomi espulsi. In altri casi le piccole perdite di sangu e avrebber o poLuto esser e co1n pe11sate · dalle c;o tanti cure ricostitue11ti ed e111atopoietich e praticale d ag1i ammala ti , tanto più ch e vi sono autori i qu.a li cr edono ch e qualch e volta la sola ct1ra ematopoietica riesca a vincere l ' an emia e a con1.batter~ ì 'infestazione da anchiloston1i , senza ch e ' i sia bisogno di ricon·ere alle · cure unti1)aTas itarie , m entre vi sono casi in cui la gravità d ell 'an en1ia non è in r apporto proporzionale con la quantità degli ancl1ilostomi nè con la durala dell'infestazione. Sono appur1Lo questi i casi in cui l 'anern ia non può esser~ spiegata con le piccole perdite cli san g ue ma ibhene con l 'azior1 e tossica ed e111olitica delle sostanze secr e te dag li anc11i10lon1i , sostain ze c,t1e di continuo p,a s ano ne] c irco1o sang uigno, ed inoltre con lo stato disp epti co, di c ui molti amma lati so ffrono , e ch e ]Juò r en der e incompl eta la dig estion e e agevolare 1.a formazione di tossine emro litich e. La r ura col te tracloruro di c..:arbonio purissi~ in10 in capsule gel atinose, elimin,a ndo al ten11>0 s tesso dai pasti i grassi, g li acidi e gli alcool:Lci , seguìta , a econda del casi, da alc11ne iniezioni di cloru ro di calcio , ch e sembra eviti110 gli eventuali fen omeni tossici , è stata , come i è vis to , · ben toller ata ed efficace. Il tetr ac lor etil ene, seguito da un purgante di solfato di . . od io , si è dimostrato p ure attivissim<J e scevro d 'inconvenienti. No11 ho adoperato il cl oroformio preconizzato da Alessandrini e cl i c ui in a lcuni casi h o rpott1to co11statare 1'in·clisc utibile effica cia , 1Jer cl1è associa to all 'olio di ricino , come ordinarian1ente si somministra, riesce s1)esso sgrade,role e, d'altra parte, non si è sempre si curi della b ontà del far1naco, oipr a tutto n egli am bi enti rurali. 1

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Le sindromi che h o breveme11te d escritto, p.er il m .o d o come si son o svolte1, p er la mancanza di altre malattie , come lu es o n1alaria , e per la loro comparsa in seguito alla cura spec ifica, non l)OS ono essere considerate come sem1)lici coinciden ze o come successioni morlJose sviluppatesi in individui già predisposti a c ausa d el lo ro stato particolare, ma come com])licazioni ch e hanno una evidente connessione c linica con l'infestazione da anchilostomi. L 'oligoem ia, la d eb olezza gen erale e la denutrizio.n e, se possono e ere invocate come una condizione l)redi . pon ente per spiegare l 'insorgenza di fatti a carico d el sisten1a n ervoso , d ei reni , d el fegato , ecc., non posson o essere consideRIASSUNTO . rate come la causa diretta. Bisogna , du11que, ammetter e l'esistenza di sostanze tossich e proL 'A. , n ello studia re 1'artcl1ilostomiasi n ella dotte d all'a11chilostoma , sostanze ch e, fissanclosi i1ei vari tessuti od organi, sono capaci di prov. di lleggio Cal . da l 1921 a og,O'i , l1a potuto detern1inare delle alterazioni emléltiche, circo- osser var e d elle rare corri j)licazioni a carico d ellatorie e ecretorie più o meno prof onde e du- . lo s tomaco, del fega to , d el c uor e, d el sistema rature, .a nalogam·ente a q11anto può verificarsi 11er''O o e del ricambio e Je l1a illustrate, rile•

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« IL

POLI CLINI CO »

Ya11ùo al Len1po st es o la g rand e in1portanza d ell 'azion e to . . sica ed e molitica d elle sostanze secr ete dagJ i an chilostomi e l 'influenza della dis fun zione g astro-intestinale in confronto d el1'azione d ov uta alle }Jiccol e emorragie prodotte dagli s tessi IJa r as iti , ed inoltre la toll eranza d el tetracloruro di carbonio e d el tetrac loretilen e, 01n n1inis tra li in ca p~ ule gelatinose, n ei rigu ardi d ello s to111aco, d el fega Lo e d ei r eni.

RASSEG~E. ITTERI.

SUNTI E

La diagnosi differenziale dell'itte1·izia. (C. A. FLOOD , D. SEGAL, B. SPOCK e n. F . LoBB. Amer. Journ. Aled: Sciences, marzo 1933). L ' itterizia è un sintonia di parecchie m a lattie. Il riconoscimento dell ' affezion e d et ermin anLe n on è semp.te facile , ed i m etodi di la b or a torio fir1ora escog itati n on si sono m osLrati . ufficienti. P er il mon1 ento è m eglio affidars i agli elementi forniti dall 'esan1 e clinico. Gli AA ., allo scopo di stabilire quali datj pos ono concorrere alla diag nosi esatta , hanno studiato 235 casi di itterizia dei quali 81 dovuti a form e cata rrali, 15 a d avvelenan1 ento ar . . enicale, 17 a d atrofia g ia ll a acuta d el fega t o, 30 a can cr o del pancr eas, 9 a ca n cro d el d o tto bilia re, 10 a cancro d ella c is lifellea , 7 a can cr o prin1ario d el fegato , 66 a calcolosi biliare. I casi son o s ta ti divisi in tre gruppi: 1) itter o catarrale; a y,·ele11amento ar enicale; a tro fi a g·ialla a cuta; 2) can cri ; 3) cal colo i. Gli elem enti forniti da que te osservazioni on o s ta ti così riassunti: Età. Ha mo lta importanza per la dia g n o ~ i differ en ziale . L'itter o pronu11 ciato in individui g iovanj è di solito di origine catarrale. Anche l '.atrofia gialla a cuta si verifica p er lo 1più i11 individui g iovani , rna più frequ e11tem e nte ver so la maturità. 7 ' ice,rer a l 'itter o d a calcolo o ca n cro si verifi ca n ell' ·o % d ei ca si in OO'ge tli con et à s uperior e a ±0 anni . Sesso. L 'ittero catarrale è più freqt1ente i1 ei n1a chi , l 'atrofi a g ialla ac uta più n elle donne. Il can cr o d ella cis tifellea è più frequente n ell e d o11ne (71 %), 111entre il can cr o primitivo d el fegat o e d el d o tt o biliare è più freqt1 ente n ei n1 a chi . La calcolosi bilia r e è ]) ÌÙ frequ ente n elle d onne (71 %). Grado <1ell ' itterizia. 11 ca.I1 c ro d e l pan cr eas, d ella cistifellea e d el dotto biliare dù u11 'itterizia moder a ta, e t alvolta inten sa. Nel cancro p ri1n itivo I 'ittero è legg·ero o an cl1 e ma11 ca11te. ella calcolosi l 'ittero è m olto ' 'a riabil e. 1\ltr etta nto l)UÒ dirs i d ella for ma catarrale. Di1ratn dcll'illerizia. Nell e form e cat a rrali e nell 'atrofìa cria lla acuta l 'it t er o dura di olito i11en o di due se tlin1ane. Nel gruppo d el can 1

[A.i'\No XL, Nu~r. 21]

ero ~a ~n~ dura~a nlolto più 111nga. Nella calcolosi e inler1n1ttente e di varia intensità . Questa intermitLen za e variabilità deve far propendere se1npre ])iù p er le ca]colosi cl1e i)er il cancro. Sintom1i iniziali. Nel! 'ittero catarrale e nelJa atrofia gialla acuta sono molto variabili ma int eress~ti in co.~fr~nto di quelli degli altri g ruppi. Per lo v1u s1 ha i1ausea o vomito malessere, itterizia, dolore epigastrico, anor~ssia. . el gruppo .de~ 1arci11oma invece il primo s1ntoma è cos t1 tl11to 11ella m età dei casi da u11 dolore nella parte superiore d ell 'addon1e. AJtro sintorna precoce è l'ittero , n1 eno frequ ente~ ente I.a n1alattia s 'inizia c on d ebolezza e i)rur1to. Nella calc olosi il prin cipale sinton1a iniziale è il dolor e. D~lore addominale. Il dolore o un vago senso d1 pena è i)re~enL~ in tutt~ e tre i gruppi. Ne lla m età dei casi <lel primo g ruppo i l d ol? r e è frequente e localizzato alla tparte superio re d ell 'addon1e. Esso ha in ten ità variabile: può esser e m olto forte o limitar i ad un ,-a 0O'o enso di ID·a lessere. el cancro è frequente n el 65 % dei ca i. el cancro d el pancr eas e d el dotto biliare è p·e~sistente , lancinante, localizzato all 'epigas tr10. Nel ca.nero della cis tifellea è a fitte a mo · di crampo. Que] lo prir11i ti vo d el fecrat~ è pe1~ lo più un doJor e ottuso . b 11 dolore n ella cal colo i biliare è presente n el 97 ~o d ei casi. È inten o, accession ale, localizzato all'epig a strio ed all 'i})OCon<lrio d estro con irra diazione al d or o ed alla palla . Pru1_-ito. Nelle forn1 e d el primo gruppo manca ab1tualn1ente, è moder a lo quando è pre ~nte. Nel can cr o n 1an ca so lo in qu ello 1)rimit1vo d el fegato. ~·!an ca n ei du e t erzi d ei casi di calco lo si . Diminuzione lli peso. Ma 11ca n el prin10 gru11p o . È sen sibil e e 11rogr essivo n el can cTo . . \1. elle calcolosi è interrni ttc11te, Jegata ai concomitanti disturbi dig·erenti. Astertia. l\tfanca di solito n ell 'ittero catarral e, n ell ' atro fia e n ell'avYelenam ento arsenicale. È a bitualmente p r e ent e Ilel cancr o. l\Ianca n ei ca si di calcolosi . Prodromi delle vie respiratorie. el 25 ~·~ de i casi d 'itter o catarrale si l1a al l'inizio infezion e d elle vie a eree superi ori. Febbre. Quasi sempre pre enle n ell e forn1 e d el primo g ruppo . 1\bilual1n enle assente n el cancro d el ])ancr eas, i)r e ente n elle altre loca lizzazioni d el can cr o e n ella calcolosi.

Dolenzia alla pression.e della regio11e epatica. Pres ente n ella m et à dei casi d el primo grupp o, in un terzo d ei casi di calcolosi assent~ nel cancro tranne cl1e in qu ello pri rn i tivo d el fegato. lngrossan1enlo clel fegato. Pre ente in tutti i casi. Ingrossa111ento d ella ni ilza. La n1ilza è pal1Jabile n el 25 ·% d e i ca i d 'itte ro catarral e. r1on si palpa in tutti o·l i allri casi. 1


[ANNO

XL,

Nu~T.

21 J

lng1'ossamento debla cistifellea. La cistife l1 ea è qua i sempre ing rossata in tutte le form e di itt eri. ~fa que to ing rossar11ento si rileva clinica111ente qua. i e... c lu ivan1en le, e neppure ... e 1npre. nelle calcolos i. Ascite. È rara. i ri contra solo in pocl1i casi di c.a ncro e si deve alla coesistenza di c irro i. Diabete. È pre ente solo nel can cro dcl panc rea . Costitui ce u11 11otevole au rlio per Ja dia• g11os1. Acne. Spes ·o presente nelle forn1 c del ])rirtto grt1p1po, assente nel can cro e n·e lle calcolo i . Urobilina nelle feci. La. presen za di urobi'J in.a n elle feci è variabile negli itteri de l pri11lo g rupJ)O e 11e lle calcolo i , ir1anca en11)re nel cu nr,r o d el pancreas, della c istifellea e <lel clo t lo ])i I i are , è ro k'lnlP nE>I ca n c ro d el fega to. f)n.

Ittero emolitico congenito. Tentativo di · trattamento con i I ipoidi. (C .

1B~cA1.oor.u,

Le Sang ,

JI

11.

?\1. l :

821

SEZIONE PRATl CA

-\CHE

co e t~.

(;HEOH<: 111

3, lD33).

...'Cf' Otldo g li AA. la fragilità glolJu lare r il pri1n ttrn niove1is di tutti i di turbi ri sco11 tra Li nell 1 ittero e 111olitico, inalattia del g lo bul o roi;so e non d e lla milza. Contraria1nente poi alJa ipote i di Wi<lal , cl1 e uppone u11 agente e ·trr110 al g lobulo rosso, ch'8 i fi sa s u di esso <' lo rende più fragile, gli AA. pe11 . ano cl1e s i t ratti di una debolezza co11gcnita dell 'emazia, c h e arriva in circo lo e11za a vere la ~ua co, ti t u1 io11e normale. J,e ragioni <li c1ue~[o 111odo cli ' edere . a no inultiple. Anzi lt1 tto la fragilità g lobulare. Jlr lla maggior parte dei ca i , per i. te dopo l a . plen ecton1 ia. Inoltre auch e l a microcito i , di c ui I 'importanza non è itata ~ bba ·tanza c~r1s.id e­ rata e che sembra essere in ra1pporto in t1 n10 con la costituzione anormale del g lobulo ro. so, non .è influen zata dalla s1Jlen ectornia . Nel sang ue cl i questi mala ti poi- si co11 lata sempre un abha sa111e11to del t.a8so di col e terina , segna la lo per la prirna volta da Chauffard e Grigaut , ed è noto che la cole. lerina protegge le emazie contro 1'azione emolitica de11a snpon ina e con tro l e enlo1isine batteriche. ln base a que~l 13 ·onsider.tzion i a li Ai\. l1anno e5perin1 e t1tato, in un c~1so di ittero e111olitico congc11ito, g-li effetti ù clla ·0 1nm in istrazione cli lipoidi. Per circa 111) me e l 'in(ern10 rice,ette g r. 0.04 di cloridrato di colin a, fJOi per 15 giorni ar1 cor a gr. O.Ofi-0,30 di colesterina (soluzione i11 oli o di ulj v.a al 5 ~{>) . Lo Lato generale dell 'i11fer111 0 sul)l una J1 etta tras forma zione: il pallore, la tan cl1 cz1.a scotnparvor o , il num er o d elle emaz ie passò cJa 3. ,100.000 a 4.460.000, con un proporzional e aumento dell 'en1oglobina, at1mentò la cole teri r1a nel angue . i JJigrr1enli biliari nel sa11g ue s i ridu . er o ~d t1n terzo <lel loro tnsso ini zial e, •

• •

cliu1inuirono i nlicroc iti ed i conpi di Yol]y. Solo Ja resistenza g lobulare n o11 fu modific.ata. La splenomegalia ed i dolori ch e l 'infer1110 di tempo in tempo accusava all 'ipoco11drio si11i. lro, indus .. ero g li A t\.. a fare plenectou1izza re J'infermo. I11 seguito a que to intervento, la r e is i.enza glòbulare , senza ritornare nor1na le, passò da O, 72 (/G u 0,52 %. Le altre caratteristiche del san gue: colesterin a, pigmenti bilia ri rirr1asero n ei 1irr1iti ottenuti con i 1ìr>oidi . Ma d opo 11 g iorni dall opera7. ione, malgrado il i1umero d elle emazie fosse aume11tato a 6.600.000, la microcitosi er a più accentuata di quanto non fo sse prir11a d el1a somm·i nistrazio 11e di colesterina , ed i corpi di Yolly si trov.avano nella proporzion e dj 4000 per mn1 c. C> ltre a ciò , la re. i Lcn1a g lobulare, aumentata i1nmediatamente dopo l ' intervento, com i11 ciò a diminuire ed in r11 c-no di un anno pa ·ò da 0,52 a 0.:>6 %. Dunque i ~eo-ni ca ral le ristici dell'ittero .e1nolitico : fragilità .g lo bulare, mic rocitosi. ipocole lerineruia sono influenzati in limiti poco te i dalla .. plcr1 ec lo 1niu. e, dopo la splenecto1nia , la res iste11za d cil e c n1 azie a um enta, . è da o · ervare ch e un tal e aurn cnto si verifica sempre dopo l 'a ·portazione cleJla rnilza, anche se l 'interv€nt9 è i1r1 post<J da un accidente fortuit01 o da a1tre affezioni. 'i può dire con Chauffard cl1e la spl en ec ton1ia, se so vpri me l 'azione emoliti ca dell 'organo, no11 µuò i11fluenzare la campo. izione del globulo ro · o. IL fatto ch e la co liu.a e Ja colesterina , mentre l1anno ridotto l 'anen1ia, o la bilirubinemia e Ja rnicrocitosi ed h anno ~urr1e11tato la colesterin emia , non h~n110 i11fluenzato la resistenza g lobulare, dirr1ostra cl1e que, te sostanze devono a. . . ociarsi ad a l t ri corpi ch e noi non conoscia1no, perchè }JO a110 agire ull a resistenza delle emazi e. In base a que te considerazioni , al1 'ittero emolitico d ev.e essere ra vvici-nata un.'altra rr1alattia: la poli g lob11li a o Jnala ttia di Vaquez. Co1ne manifestazioni clinich e le due n1alattìe son o situate ai due poli ovpo. ti , ma la patoc.renesi , pur così diffe rente, di esse deve essere riportata ad un vizio ùi co tituzione del globulo rosso. Nell'ittero en1olitjco il g lobulo ro ... o non possiede la qua1l I i Là di sostanze necesaria ad impedire 1'emoJi ·i e agerata, nella poliglobulia ne contiene in quantità eccessiva. na tale con cezio11e non escl ude l ' importanza deg·li organi sanguign i (milza, midollo ~s­ seo) , nei disturbi morbosi di queste m·alatt1e. . La loro patogen es1. non puo' e ere univoca, sopratutto per quanto riguarda l 'ittero emo~itico, nel quale le Jesjo11 i spll'.ll i ch e sono man1feste. Ma . olo una composizioJ1 e di fcLLosa del globulo rosso può spiegar e la rnaggio r parte dei sintomi caratteristici <lel le n10 la li i.e con s iderate. c. TOSCANO. 1


8~2

U JL

POLI CLI ICO »

DIABETE.

J.l g licentia ~Li1t1o l:lndo la scis ·io11e del crlico-

Patologia e terapia funzionale del diabete. (C. V. l 93J' .

CORDE~ . trledizin,. l\li1iil\, ll .

1, 2 e 3,

La ano111a lia del rican1bio c l1e d à I uogo a l diab ete consis te i11 u11a iperproduzion e di g lu co. io, e r10 11 , co11te d a n iolli si riteneva, in una i11ca pacità dei te- ·uLi di os ida re taJe o tanza. I11 co11dizior1i · n o r111ali l 'orn1one d ell 'apparato in s ula r e d e l panc reas inibi _ce la trasforn1az ione d el g licogeno e1)a tico in g lucosio : nel diabetico, ven endo a 111anca r e que t a azio11e inibi toria , . i 11.a una e~age rata trasformazione di g Jirogen o. Vari ar g omenti parlano d ec i amente per .que ta co rLcezione . Così n ell 'i1)oglicemia d e term i11ata dall 'in ·ulina, vediamo la 1)erico lo a sindron1e ina11ife&ta r i nonostante un impon ente accucnulo di glicoge110 n elle cellule epatich e, e I 'iniezio n e di in ttlina er a stata p r eceduta da un petiodo <li a limentazione ricca <fi idrati di ca rbonio. Evide11te1nente in ques ti ca i l 'in t1lir1a inie ttata cc blocca n il g licoge110 ed in11)edisce cl1e il a11gu e vi possa attinger e lo zu cch er o c l1e g li n1anca . È n o lo c h e I 'attività n1u col~re rie ce a diminuire la g lico t1ria dei dia b etic i. Il con s u1t10 di zu cch ero en1atico ch e in tal caso si produce r ende 11ece .. aria la comrpo .. i zione d e l cr licogen o: per ciò durante }'attività muscolare si ricl1ied e m en-0 orn1one panc rea tico c h e inibi$Ca la scission e del g licogeno . elle forme crraYi di diabete inYece, l 'at tività muscolare è d a nno a, perchè non e i Lendo J)iù una corrisponde11za Ira lo stimolo a lla produzione e l a. p r oduzio11e le~ a d ello zucch ero, le e igen ze d1 zuccl1 er o da parte d e i lTtu co li in atti ità provoca no una p roduzion e e ager ala ch e oltrepassa di rr1ollo l 'effetti,-o bisogno. Pure 1'a tti vità n1u cola r e è una terapia funzi·onale molto utile n e l d iabete: è utile a n ch e nei casi g r avi , l1urc hè e .~a venga raz jonal1n ente dosata, Diabetic i tra tta ti con J'insulina , se costretti daJla loro profe ... .., io rie ad intensa attività 111uscolare 1 po son o i)r e... e11lar e persino stati ipoglicem~ci: l ' insuli11a blocca il g licogeno di m ·odo ch e non -si posso110 co111pensare l e p erdite di zu cch er o dal sanaue necessarie a oddisfar e ai bisogni dei m u oli attivi. Questi s tessi pazienti, con la stessa a li mentazione e le medesime dosi di insuìina, a ri1)oso n on presenta n o ipoglicemia . Si d eve tener conto di ciò nella cura d ei diabetici ch e ritornano alla loro attività, se questa c omporta un inten~o lavoro muscolare: si diminuiranno allora le dosi di insulina, sorveg lia ndo la c urva glicemica. L'azione favorevole eser citata dall 'a ttività mu.scolare n el diabet e contrasta dec isan11ente con la teoria della non ossidazione del g lucosio: :p erchè allora l'attività dei muscoli dovrebb e sempre r appr esentare un aggravio per l'apparato insulare, richiedendosi una maggior qua ntità di insulina per l 'ipotetica agevolazione della ossidazione d el g lucosio. Tutti i co1nponenti a limentari fann o aumentare 1

[ANNO XL, Nt. ~L 21 J

ge.1to : difatti ~ i CSJ)lican o la loro azione glice1111zza11to Sj)ec1a ln1 e n le se pa ::;a110 per il feg·ato. L 'inge ti o ne di idrati di rarbo11io è seguita da lill :1 uuten t o di zu cch ero 1r1aggiore di quanto co.r ri . . 1)onder ebbe alla quantità te a ingerita , ev1tlenlen1 e11Le !Jer !..lna azione s timolante dan11.o ~a eser ci Lata dallo zuccJ1ero stesso. Introducendo n ell 'orga11i ·n10 d ello ì'ucchero senzà che q u esto pa- .. i per il fegato , -t; li effetti glice1nizi'an ti sono -r11ollo inir1ori: cosi n ell 'iniezione endo·venosa, e· oosì 11ella introduzione rettale di ~o luz ioni g lucosa le, n eli 'ultimo caso g li effetti g lice u1izzanti on o ridotti a ln1eno del 50 %, spesso ancl1e d eJ 70-80 %. SulJa g licosuria d ei diabetici i11fluisc0no le <.,011dizioni più diver e : la suddivisione del cibo dur_a nte la a ioruata, lo stato d elle glandole enclocr1ne, e rn ozioni p . ichich e, n1alattie ir1tercorrenli . E ccitazione ed eccitabilità dell 'ap1)arato e;patico .glico- for111alor e ono sogg·etle, oltra che alla influenza tra loro antagonis tica dei si·ten1i cr omalfme ed i11s ulare, anch e all 'azione d egli ormoni tiroidei ,ed ipo fisari . (~osì le ipertireosi peggiorano il ricambio diabe tico : questo n1i glio1~a in seg uito a quegli interventi ch e influi scono favorevoJ01ente s ulla ipertireosi (p . es. interventi operativi o· irradiazioni d el gozzo ba edowiano). Abbastanza frequente è anch e 1'a ociazio11e d ell 'acrom egalia co11 il diabe te. Le malattie febbrili a 11r11e11tano la formazi one dell o zu cch ero dal g licogeno : questa azione favore' o]e n on i martifesta, se durante lo stato febbrile en gono 111olto JimiLati i grassi e le prote in e d eli 'ali111ento. Per risparmiare lavoro a l feg·ato è necessario iimri tare a l massin10 la ::,01n n1ini trazione d el grasso ai diabetici arn1L1:1la ti di malattie infettive: procedendo cosi si o tte11 gon o tal volta o ttin1i risultati an che in diab etici tubercolo i con febbre e leva la. Un 'emozione psic hica può d e terminare in un non diab etico uria g licosuria transitoria: nel diabetico qualsiasi traurna psichico pe,ggiora faciln1enle la situazione d el rica·1n bio. In tale senso il cosiddetto diabete cc 11euro-traumatico » si deve con.siderare u11a forma fino allora latente di diabe te, re a 111anifesta o aggr~''ata cor11unque dal trauma : il trauma non p uò però mai provocare un diabete , e di questo si deve tener conto in questioni di indennizzo. Una forma d el tutto speciale è il diabete aglicosurico-iperg licemico : per lo più si tratta di diabete comune, trasformatosi poi in questa forma speciale in seguito a progressiva arteriosclerosi o raggrinzarr1ento renale. 'f utte le oompli cazioni ed i pericoli del diab ete comiUDe si osservano anche i11 questa forma; in questi casi è preferibile non ricorrere a ll 'insulina, si ottengono nuoni risultati da una dieta ricca di :p roteine e <li idrati di carbonio , ma molto povera di grasso e di sale (al massimo 40 gr. ài g rasso). ~ b en e intercalare ogni tanto d ei g iorni in c ui si danno soltanto erbaggi ed idrati di carbonio.

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XL,

[ANNO

~c~r.

21 J

823

SEZIONE PRATJ CA

L 'esan1e della g lice n1ia è tr1olto imporLa11te 11ei cosidetti ca si lie vi di diab et e in cui la. g licos uria è scar&a , va riabjle, e può scomparire d eJ tutto p er g iorni , se ttin1 a11e e anch e 1r1esi senza cl1e si sia adotla ta t111a di eta pa rti colar ntente rig orosa. È 11ec essario riconoscer e a tempo que ti casi, p er e vita r e il peggioramento progre ·si, 0: l 'esan1e d ella glice1nia a dig iuno ha una utilità 1 ela ti va, m o lto più importanle è J·esa111e à elia curva g licemica_ dopo prova di ca1·ico, m eglio di tutto p er m ezzo clellù so1rlrnini · strazion e fraziona ta di pa11e. Un prin10 esa m e d ella g licemia ien e fa Lto a clig i un o, d opu ch e ii pazien le fin d.alle or e l ! d el g iorno p r eccd e11le n on h a ricevuto idrati di carbonio r11a soJta nto thè amaro i11 a lata l erbaggi con JJOco g rasso e 1-2 11ova . ubit.o d op o questo e a n1 e il paziente rice ,·e 25 gr , di p an e bia n co; q uindi . 1d i11tervalli di un 'ora, 50. l)Oi 75 , infine 100 g r. di p a n e. L 'esam e d ella g licemia i:;i pr a tica I , 2 , 3, 4, 5, 6 or e dopo il primo IJa ~ to di pane; durante tutla la i)rova il p aziente d eve s tare sdra ia to , evi ta ndo i m ovime11ti mus< o )tlri. .\bb.1s la11 z~1 . : pe 80 qu e to esam e di1n ostra c ur ve g licer11ich e n orn1 ali in b a -Ylbini o g ic , •uni g licosurici ; i ep erlo favorevole ch e a r agio n e 1può far sp er ar e in una guari g ion e spo·u 1an ea, ch e ])er ò 110 11 esclude la possibilità di t1n nggr avam en to su cce ivo e anch e di una tras[o r1 nazion e in ver o diabete . Questi r e perti favorevoli d o p o r>r ove di cari co si osservan o p r eva lentem ente i1egli individui g iovani , molto più di ra d o a l di là d ella qua rantina; n e d obbiam o conc ludere ch e buon a pHrte di quei casi d e finiti 11ei g iovani co n1 e e< diabe te re11ale » ~ i Lrasfo r111ino con l 'avan zar e d ell 'e tà i11 dia b e te ·vero, per quanto p er lo più Jegg·er o. Nelle g lico uri e li evi e an ,c or a intermittenti le p r o,'e di carico ... pe ·o d ann o un risultato cl1e devia d a l n or111ale e si avvi ci·n a d eci an1ente al diab e tico, rn.enlre )a g'lice niia a dig iuno è an co r a n orma le . 0110 ca i a11cc ra leg geri , rr1a i11 clii una a pp ropria ta terap ia d eve cer care di i rnpedire la possibilità di p eggio rarn ento. L 'esam e d elle c urve g licemich e è m olto impo rtante n ei casi dicl1iara ti d i d iab e te, s pecialmente in quelli t r attati co n l 'i11su lina . I di ab e tici no11 lr.a tt ati, presentan o, purch è s i man le11ga la s tes a dieta e la s tessa dis tribuzion e d ei pas ti , uua curva g licen1ica ch e 11a i suoi 111inim,i ed i suo i m a s irr1i ch e si ripet on o sem pre a lle stesse or e d ella g iornata . Ab..ba s ta nza favor e voli sono quei casi in cui il minimo ca de ver ·o il m ezzog iorn o. Nor1 di r a do il m assin10 d ella glicemia si presenta la m attina a dig iuno , e coincide con il minin1 0 d ella g licosu ria . Nei di.ab,e tici c ura ti con l 'in u]ina , le curve glice111icl1e ci indicano quale s ia in og ni s ing olo caso la mig li o re dis tribuzion e d elle dosi di insulina 11el cor so clella giorna ta. Così p . es. ll ei diab eti ci g ravi , cui a cau sa d ella t enden za all 'ace ton emia si d eve rl are una quanLiL,ì forte di idrati di ·carbonio (140-180 g r. di p an e a l g iorno) si osservano una fortissim a glicem ia a dig iuno , d op o n otti sen za in su lina , e 1

una inten sa g licos uria n elle prime 1-2 .ore do])O la prin1a colazio11e . Glicemia e .o]icosuria i·esi: L,0110. ten acemente all 1 in ~ ulina: in questi ca 1 e utile n o11 dare a ffatto insulina la mattin a , ed iniettarla invece al 11101nento della cc rei~ te1t za mi·n irr1a )) , vri111 à d ella . econda colazior1e e d el pra n zo . Co n l andar d el tempo si ve.d e ~pesso diminuire , se si rp er si t e n ella d e tl~ di str~~zi on e d ell 'ir1sulina , anch e la glice1111a a dig iun o. I n questi casi g r ayi simi è indi 'JJen sabile inter caJare se ttiman alm ente un gio r110 di 'Oli idrati di carbonio (circa 18024-0 gr . pan e bia11co) con 5-b· pi ccole d osi di in ... ulina . D op o a lcune setti111an e, . i riesce p er lo p iù a 1T1ig·liora r e la situazion e d e] rica1nbio , ta11to da po ter ritornare a l proc edimt.!nto u s ua10 d ell 'insulino terapia . La abnorme scissio11e del g licoge110 che dà o rigine all a i perg licemia dia b et ica , avvien e principalmente 11el fega lo. Le cellule epatich e d el rliab etico 11 on so 110 in g rado di a d emp·i ere a l triplice uffic io r ichiesto lor o da una dieta co- i11un e : ri ca111bio n o r111a le d ello zu cch er o-glicogen o. elab or azion e d egli a minoacid) ~ :-;.c 1 :-;~ i· it1e d egl i a cidi g ra i . È n ece .. ario a ll eva r e il feg a to <la ur10 o da ll 'a ltro di questi com piti , ver1inrn o a llor a rr1igliorare il ricambio· del diabet ico . i o ttien e ques to con il co idetto <e sis te- • n1a clei <lue eler11e nti nutriti,ri u . ~1 tenia ch e ~ .: egli e com e p ri11cipali com pon er1ti dell a dieta g iorna lier a: 1) o proteine + g r assi; 2) 01•pur e idra ti di carboni o + grassi ; :J) o in fi1te idr::iti di carbo nio + prot eine. J i11iglj ori r isulta ti si o ttenner o con la dieta JJO er a di g r a si: la tollera nza p er g li idrati di ca rbonio aumenta a llor a almeno d el 50 %. Au1nen ta a n ch e di m olto la tollera n za pe r le protei · J1e , icch è riesce possi b ile somn1init: trar e , ~QT} «u111ienti gr a duali , fin o a 250-300 g r. di carne al g iorn o (p eso d ella carn e cotta) ser1za cl1e au1Y1entino in m isura a p pr ezzabile n è la glicosu ria n è la glic emia. La dieta p over a di g r asso i isti tuisce d opo una g io rn a ta di di a iu110 e d opo aln1en o a ltr i tre g io r1l i J i die ta del tutto p riva di errasse, in c ui si da 11110 er naggi freschi e()00- 1000 g r . di frutta . Q'u jndi aggiunta di carn e m.olto m ag r a , poi di idrati di ca rbonio magr i (cer eali ). Circa una se Ltin1an a d opo il gi orno di d iaiuno si in izia u 11a lentamente p r ogr essiva ~gaiunta di gr asso , fin o atl un m assimo di 40-60· g r . Ado Ltando questo sis tem a di ali1111e ntazion e, si cer ca di fare a m en o d·ell insulina, an ch e n ei dia l)e lici abit ua ti a lle in iezioni ; n atural1nente que to n -0n è sempr e po ibile , spesso p er ò si rj e, ce a inant·en er e sen za in sulina a.gli cosurici e sen za ace tonu r ia , p er m esi ed an ch e per anni d ei cliab etici ab it ua ti a 40-60 uintà di i11sulin a al g io r no. N'ei prim i ten1pi di tale cura on o inevit a bili d elle p erdite di p eso, ed è b en e avvertir e di qu6stu i p·a z1enti. In t t1Lti i cas t è assolutarn e11le n ece · liTio e·vitar e l 'a cetonuri.a . P er l o p iù si ottien e qt1e lo ·e i rie ce a far e assor b ir e ed 11Lili zza re idr a li di ca rbon io in quan tità 1

1

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824

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P OLICLJ NI CO

~·orr i SJ)0 1tdo11l c

a 100- 120 g r . di pane bianco; se que to i1on è po sibile sen za ] 'insulina , se ne i 11ie t teranno le quantità nece ...:'arie. l'er lo più è consigliabile far toìlerare d o ·i an cora p iù alte , senza oppure con l'ausilio dell 'insulina: en za ma i oltrepa::,sar e p~rò un m assimo di 120 gr. d ·idra li di carbonio (200 g r. di pane bianco). J_,a dieLa p overa <li grasso n on s i d eve prolrarr e troppo a lungo, senza intervallare g iornate in cui s i dà il grasso in maggiore quantità . Perc iò fin dalla seco11da o terza settima11a di cura , si ir1tercaler à' 1-2 volte la settimana una g i or nata ricca di g rasso (circa 100 gr. e più) in cui ~ i son1111inistra oltre a qu,esto un solo altro co m1)011ente alimentare, cioè abbondan ti l>roteidi opj)ure a.b bondanti idrati di carbonio ; 0 11pure s i danno solo erbaggi, uova e g rasso n ella quantil ù Lolale di 100- 140 gr. (± u ova a l g iorno).

R.

PoLLITZER.

11 t ratta1nento del diabete mellito con un r egime pove1 0 di grassi. 9

( 1\ . Ani.E"SBERG e

marzo 1933).

..

O.

P oRGES.

/Jresse

~1 éd .,

11

"

Gli At\ . l1an110 f)Oluto di111ostr a r e, 8i 11 dal 1922, iC.i he l 'azione più favorevole s11lla lolle ra 11za dcg·li idrati di carbor110 è in gen eral e daLa d agli s tc ' Si idrati di carbonio , vengono poi le i)r0Lei11e, m entre le g randi quantità di grassi abl)a a110 la tollera11 za p er {:rli idrati di ca rbonio. Qu e lo co111porla n1e11t0 re la lo :-.l c~~u quando si faccia uso di ins uli11a . Gli AA . furono pertanto indotti a l ral lare il diabe te con u11 regi1ne ricco di idra ti di c;arbo11io e povero di g ra ·,·i . La 1)a rt e d elle lJroLeine n el reg in1e è i1orma lc ; qt1ando gli idra ti di ca rbo ni o ~0 1 10 rnal Lolle1·aLi o in ce rt e for111 c di obesità, la parte delle protei11 c è aur11 c11lata. Studia nd o un g·ran nu1u.er o di dia b etici gli /\A . h anno potuto co11s latare .ch e qu est o r cgjrrlc r icco di idrati di c arb·onio e povero di g·r ass i porta a lungo a11dare a d un mig li ora111ento durevole ù ella toller.an za idrocarbo11ata ccl .agi. e.e meglio d i tutti g li altri r eo-i1ni. Le forme di r egin1e s tabilite <lag·li .'\ \ . J>c r le varie cat egorie di i11a]ati son o l e cgu cn I i : 1

1)

Per i diabelici legg eri senza insulina: a) For1nula dietetica per i niala!i obesi. -

La razio r1e co1! i 1,r ende in r11e<lia 120-l 50 g r. cl i albumine o p iù. 50-1 5U gr. di irlrali di ca r bonio , 20-50 gr. di g r assi . Il valore n utri tivo è di 1200-1800 calorie; si tratla dunque di ur1a ÌJJOalin1enW.zione. Ottenuto il risultato voluto , s i rimpiazza una parte d elle 'f~ ru t eine con · idrati di carbonio , ch e il m alato sopporta se11 za g licos l1ri a; s i a G·gìungo110 a11cl1e, ci rea 20-30 g r . di g rassi ed cven.tualn1ente a n cora 1)r otein e, in mod o cl1e iJ valore I1utri tivo corrÌ SJ>Ond.a a lla razi on e nli n1 e ntarc n ecessaria . b) Fo r mula dietetica per il l.ralf arne1i l o dei

diabeti ·legg e1'i in stalo di n.utri;:ione normale. - Il rapporto di proteine :idrati di carbonio di1>e nde d alla t ollera11za <lel caso. Si coin incra

»

[ANNO XL, Nu~1. 21]

di solito co n 100-IGO g r . ai J)l'Ol e111e e 5u-200 O'f. di idrati cli carbonio. La yua11lità d ei arass~ è di 40-80 g r ., il valore i1utrilivo corrispo~de appena alla razìor1e normale (1800-2200 calorie). qua~do. le uri11e so110 diventate aglicosuricl{e s1 r1mp1azzano le proteine con idrati di carbonio fino al li1uite di toller a n za . 2) Tra.tta111 cnto c1ei idiabeti 1ne<li e gravi con

insulina: ~) F or11i l1la di.eteliCll

f:J t3 1'

i 1nalati obesi. -

Corr1S1ponde alla formula 1) con la sola differenza ch e si utili zza in più d ell'inst1lina i1e]la qua11tità n ecesi!aria. l)opo il passaggio a i reaime d e fìnitivo , si può ccssa;·e la sorr1minist~a­ zion e deil 'ins uli11a se il malato tollera da 75 a 100 .gr . di prot eine, 50-70 gr. di idrati di carboruo , oppure più proteine sen za g Jicosuria imporlante. Altri111en ti si continua con l ' insulina e con una razione pi ù ricc a i11 idrati di carbonio (lJ0-300 gr.) definitivan1ente. b) F crrnula per i diabetici in istato di 1iulrizione 1t or1rtale. - Il r eg111 ie còntien e 60- 100 g r. di 1)r oteine, poco g·ras o; il r esto della razione a lin1enla r e n ecessaria è rappresentato dagli idrati di ca rbonio, cosi ccl1 è si sornministra110 d.a 150 a 300 gr . di idrati di carbonio per g iorno. . e) Forniiila dielelica per i ni alati ip oalin1e1ttati (diab ete con denutriziorte) . - 11 r egi111c contie11c 60-100 g r. di pro loi11e. 80-100 g r . di g rassi al 1na ~s in1 0. il rc~ lo de lla razione si co11ìpo11e di iùral i di carbo1tio D110 ad una quantità g lobale di 2500-3500 calorie. Le formule die lcticlte rivortate provocano un 111ig·liora111e11lo d el la lo lleranza idrocarbonata variabile co11 gli individui. I di a Letici all'ini zio r eagiscono i11olto 11cnc a t1ue lo r egin1e e i arriva in que ti casi a ris tabilire una tolleranza quasi norn1alc. 11 r egime è ben tollerato ed è accettato , ,olenLier i dai 111al.a ti. Il regir11e non è p iù caro cJogli a ll.ri . La quantità di insulina r1ecessaria p er i cns i traLtati co11 questa sostanza è a ll 'inizio inagg·iore cl1e per il regime povero in idrati di r-a rbo11io. Dopo qualche te mpo però s i arriYa a di1l1inuire la dose di insulina . In m olti diabetici la dose di inst1lina è la stcs ~ a ch e co11 un regi111 e ricco in g rassi e povero in idrati di carbonio . C. TosCANO. 1

'

-~

SINDR.OMI . ADDOMINALI. Sindromi addominali acute. (W. II. C. Ilo

1A'\I S .

l'raclilioner, 1narzo 1933).

La dia.g nosi differenziale d c1Je sindromi addominali a c ute ha un 'i111portanza capitale in qua nto si tratta di stabilire : 1) se si tratta di affezione degli orgn11 i addornina li p,e r la quale è 11ecessario l 'inlervento chirurg ico; 2) se la malattia può esser e trattata con cura m edica; 3) se i s intomi addon1in ali sono dovuti ad affezioni cli altri orga11i e sisle111i . Nel primo g ruppo ono co mprese affezioni di vario gener e : appendicit e acula, peritonite , sal-


TANNO . XL , N U .\ l .

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825:'

SEZIONJ!J P:flATICA

pingite, pan creatite, colecistite; 1perforazione di somi? liant e ar qu·ello delle COlil.Uni colich e ... Pe-. ulceri g:a s tricl1·e o duodenali, ulceri s tercoracee, r ò : _ paziente ha spes&o an ch-e. vomito., m~ tea . .· ulceri tifose; e1norragie da gestazioni ecto11i.che; rismo e aumento della frequenza d el polso,, rotture di cisti ova rich e; lesioni traumatiche; t emperatura alta~ diarrea: cou . feci mucos.e. All~ torsioni di cis titi ovarich e o d ella cis tifellea; ed pressione si 1provoca: dolore p·er tutto· l 'addorp.e,: infine l e differ enti forr11e di occlusione intestitalvolta più. intenso n e lla r egione cecale. Se nale. p er error e si i11tervif}n·e chirug i camente s i trova Nel secondo g ruppo sono compr ese varie for-: 1'appendice a rFossata corl1e n el tifG. , Nel la colica biliare il cl.olore è localizzato alm e di colich e i11tes.tinali , ren ali , epatich e, la .costipazione sen1plice, even t u al1nente la pie lite, 1'ipocondrio d estro con diffusione all 'epigaI 'i11fluen za addo111ir1aJe, la p eri tonite tifosa e s trio , al dorso e sp ecialn1e11te alla r egione scap ola r e. P erta11to lo 8Can1bio con l 1app-e ndicite è ltuber colare. difficil'e e tutto si ri<luc.e a d ecider e se si ' tratTra le affezio11i di altri or ga11i e siste1ni ch e J)Ossono pro vocare sint orr1i a ddominali acuti ta di u:p.a colica sen1plice, ch·e .si calrna con la vanno ricordati la polrr1or1ite, speci e ne i bamL.. n1or fina , o di una colecistite acuta, per la qu:ale bini , il pne urnotorace sp or1taneo , la tro1nbosi può esser e n ecessaria l 'oper a zione . Nella celica renale il dolore è localizzato al .coronaria, le crisi g·astrich e d ella tabe, . l 'uren1ia ) a ffezioni r eu111aticl1 e ed ar teri oscler otich e, do rso sotto le ulti1ne cvstole con diffusione in t orno ed in b asso f1no a ll 'inguine, al testi· la l:;or por a di H enoch , il diab e.Le. In ogni caso di sir1dro m e a ddo1ninale acu ta colo, alla cosci.a. Il p azie11te n on vomita ma , .convien e i111tanzi tutto escluder e che non si e m ette una g ran quan t ità di gas. La 0iolica intestinale è car atterizzata da un do.t ra tti (li uria di q u este llltime a ffez ioni. In molti casi di polmonite e di pleurite, spe- lor e addomina le violento, sin1ile a quello 'dato .cie di plet1rite dia fra1nrnatica, e più frequente- dall 'occlusion e. Non c'è peris talsi visibile e l 'inn1ente n ei b a111bi11i , il d olor e è riferito ali ' a d- testino è p iù collassat o ch e clisteso . I.11 tutte le coliche il dolore ha il medesimo .dome. Si Lratta d j un d olor e spon tan eo diffuso , ch e 11011 si riesce mai a ]oc alizzar e ancl1 e 1.i po ed induce il paziente a muoversi , ed a .con la pr es ione p r o fonda. La p aret e addomi ~ contorcer si. Così ch e è ir11por ta·n te sap ere se il n ale sembra rig ida, 111.a in effet ti n on si tratta n ia .fato se n e st a tra nquillo o si agita : n el pri- · .di u11a ver a rigiùità in qu an to ' dura nte i movi- m io caso si tratta di ur1 'affezione infian11r1aton1enti r espira tor i si h a un rila Giamen to m u- ria, n el secondo di u1ia colica . Le crisi tabetiche son o car a tterizza te da dolo~cola re. Nella fase i11izia le ·vi può esser e. vo1nito. La le tnper a tu r a è n1ol to più alla ch e n elle sir1- r i d i estr ema violen za e da vo1niti incoer cibili. I ..a temperatura, il polso ri1r1a11g ono normali . <lrorn~ &ddomi r1<ili acute. L ' esan1e del torar:e .co11sente di. far e la diagn osi esatt a, in q uan lo i La diag.nosi si fa in ÌJase all 'esarr1e n eurolog·ico :segni d ella •p olmo11ite i1on tar dano a con1pé-l - e de l liquido cefa lo-rachidiano . Convie11e tutt(lvia t en ere p resen te cl1e t a, 1olta le crisi .g·astri.r 1re. Talvolta l ' u r e1riia so11 1iglia in tomalo log ica- oh-0 costit uiscon o u no d ei sintomi iniziali della men fe a ll occl11sione iu testina le. Si b a vo111ito tab e, qua ndo i riflessi n on sono ancor a a lter.a ti . dapp rim~ alim entare e poi b ili.are e ter coraLa tro·m bosi e l' enibolia coronaria provoca110 .ceo; 1'addome è rr1eteorico; si h a flat11len za e .stip i osi i n a ta, no11cl1è dolori addomin ali a t i- lo cop r1io d i 1111a in(lrome simile a quella J>O cra n11>iforrne; i l soggetto r)r esent a u n o s tato d e lle più violen te affezioni a ddominali acute: t ossico . Sp esso la di.ag11osi sì può fare solo in dolore n ella p·a rte su p er ior e d ell 'a ddom e, polso r .1pido . , col1n so e von1ito. Lo stat o gen erale d el ba e all 'esame de lle uri1le e dell 'azot em ia. ·11 tifo p u ò iniziarsi con dolori .a d do1x1inali pazien te, l 'eslren1a sua debol ezza depon g·ono vaghi, ch e talvol ta si Jocalizzan o al q u adr an te per l 'accidente coron ario. Il pneu,motorace SfJ011lan eo r assomig lia ·sini nferi ore ..d el l'addome, in r e1azi one al f.at lo cl1 e il cieco e l 'app endice sono le prim.e JJar ti ùeJ- t o1r1aLologicam ente Gtl l ' ulcera perforata, e co1' intestino cl1e s 'i11fiam rr1.an o. Spesso si p u è1 rne itl q ue ta il do lore è localizzato n ella p arte .aver e un d ecor so febbrile, e ]ìOsson o verifi car si s uperiore dell 'addom e e d è m olto forte . L 'esan1e d el torace co11sen te di fare l a dia a ltri fa tti , n au see e vo1111ti , tali da rendere il gnosi esal ta . .quadro simile a quello d ell_'appendicite acuta. Con vien·e i11 ogni modo t e11er p resen te ch e n el L 'appendicite acuta è la p iù frequente affetifo la cefalea è più co1nu n e ed inten sa. L'inizio zione a ddorr1inale di natura infiamrr1at oria . Il ·d el t ifo è talvolta così sim.ile al q uadro d el- sintom a car atteris tico è costituito dal d olore all'appendicite d a jndurre se nz'altro a ll 'oper azio- la p r essionè sull 'ari.pe11dice, m .a convien e rin e. Si trova allora l'appendice un po' arrossat a, cordare ch e q u est a p llÒ esser e situata più in a lm a ·non più di quel ch e lo sia il pro sirr10 in- . to o più in. b asso d ella su a p·osi zion e n orm ale , ·testino. Si tr,atta d ella con1partecipazionc d·e l- ed esser e palp.a ta solo d al retto. Oltre a ciò v~è 1' appendice a li ' en te rite tifosa. dolor e sp on tan eo , p iù o ·n1eno localizzato, voL 'influeriza addoniina,le è caratterizzata da mito e febbre , q u antunq u e questa possa a n cl1e un dolore dell 'addom e a cara tter e accession a le., m,an care. Altro segno cara tteristico è la rigidi-

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JL POLICLINICO

tà muscolare locale. Nei vecchi e negli obesi la rigidità ed il dolore alla pre ione sono m e110 evidenti , e talvolta anche l 'ipertermia e l 'alterazione de l polso. Conviene ancl1e tener presente che in questi ir1dividui le sindromi addominali a cute hanno ser11pre u11a gravità mag~ g iore di quella che appare. La colecistite acuta provoca vomito e dolore inten si , notevole ipertermia e tachicardia. Di solito la cistifellea si palpa dura e dolente. Nella p·a ncrea lite acuta la fenomenologia è m 1olto imponente: febbre alta, tachicardia notevole, meteorisn10 e rigidità in corrispondenza d el pancreas . La sinto1natologia è spesso simile a quella d ell 'occlu ione in testinale. Segni caratteristi ci sono il colore livido, bluastro d el .paziente, la r eazion e diastasica, la reazione pupillare di Loewi. La salpingite acuta n elle clonne giovani può somigliare molto all 'appendicite . In arr1bedt1e c'è dolore alla pressione e rigidità muscolare, ipertermia e tachicardia . P er ò n ella salpingite ci sono di olito precedenti di n1estruazioni irrecrolari e '.t' mrofu e, di urinazione bruciante. La o • lin g ua è pulita . Con1u11qu-e in e.a o dubhio è indi pensabile l 'e ame ginecologico. Nell 'occlusiorie intestinale il vomito ed il dolore sono insist enti. Di solito no.n c '·è rigidità 111u colare ed il dolore a lla pressione è diffu ·o u tutto l 'addome. U n eg no caratteristico è co tituito dalla peri tal i vi ibile. L 'ernia slrozzata è dol ente, dura, irriducibile, senza impulso. Il volvulo è caratterizzato dall 'enorme distensione del color1 . La sintomatologia dell 'inlussuscezione so: mia lia a quella d ell' enterite e d ella porpora d1 He~och. Ma la palpazione de lla massa caratteristica toglie ogni dubbio. La pe1jorazione di u1t ' ulc:~ra gastrica o duodenale è caratterizzata dalla manifestazione improvvisa e dal! 'intenso dolore urente. Il 12aziente è in istato di collasso col polso debolissimo. L 'addom e è teso e dolente, i muscoli sono duri e contra ti. Alla percu s ione il suono timpanico indi ca la presenza di gas nella ca' 'ità addon1ina le. La rottiira di i111a gest2zione ectopica, ch e di solito si veri fi C<'l al secondo o terzo mese di gravidanza, provoca un'emorragia interna c on uri quadro i11ton1atologico simil e a quell? .delle sindron1i addop1inali a cute. La cond1z1on e si inizia con un d olore violento improvviso, collasso, pallore intenso, irrequietezza, polso progressivarr1ente sernpre più d ebol e. f\1an ca Ja ri.cridità ed il d olore è diffuso p t\ r tutto l 'a ddome. La torsione delle cisti ovari ~ h e può spesso e ser e scambiata con un ascesso a1ppendi colare. ~la questo di a lito si sv il~ppa a p~~o .a poco, quando i sinton1 i gen erali ono n-1a in atto , 1nentre il tu111 or e d ella cis ti è presente fino d.al prin10 mon1 ento . E n1entr e l 'ascesso appendi-

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[A_, '\O XL,

X-c~r.

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colare alla paJ1)azione appare ru' ido, duro, non spostab1lc i ier a derenze, la c.;isti è levigata, più o ruer10 sferi ca, mobilissima.

DR.

Le indicazioni operatorie nella sindromeaddominale acuta nel corso della porpora.. (SÉNÈQUE e GossET.

Presse 1\1éd., 1-!

clic. 1932).

Nel c·orso d elJa porpora emorragica sono relativamente freque11ti d elle si11dromi addominali acute che dànno adito a molta inc·e rtezza sia per ciò che riguarda la di.ag nosi sia per quanto Tiguarda la indicazione operatoria. Per b en comprendere la loro in sor o-enza occ orre tener pre ente che conter11.poraneamente ·O consecutivan1ent e o precedendo l 'eruzione cutanea, la porpora si 1nanifesta egu.almente a: livello dell 'ir1 testino, sia soLlo forma di n1ac- · chie disseminate sotto il 1peritoneo parietal e, la sottosierosa intestinale, la mucosa , sia sotto· forma di \'eri ematomi confluenti. Come le 1naccl1i e cuta11ee le 11lacchie inte. Li11ali possono subìre una evoluzione necrotica efar capo ad una perforazione. L 'ematoma conflu ente può palparsi dall 'e terno e dar luogo ad una conf11sione diagn·ostica con una invaginazione , oprpure esser e esso ste · o il punto di pa rtenza di una invag inazione ch e lung i dall 'aver e la tenden za a ridursi se non si intervien e a tempo può portare ad una perforazione. Non solo mia per rendere JlÌÙ difficile il com})Ìto diagnostico si deve ten er presente ch e la manifestazione addomin1le n· ... u ò ess.e re solo et:trinsecazione di una porpora e morragica. Si" t 1a tta allora d ella 1porpora addominale d ella qua] e se l1e conoscono nove ca i , pubblicati in qtie ti ultimi anni. La sindrom e è costituita da tre sintomi fond am entali: dolori , vomiti e m elena . Con opportuno ,iiscernim-ento e mettendo i sintomti in rapporto c on i fatti anatomo-patologici si l)O~­ sono distinguere quattro tipi: 1) Una sindrome addominale dolorosa tipica non complicata. In un a1111nalato in cui e~istono i sintomi di un.a porpora emorragica· in atto, dolori articolari , eruzion e emorrag ir.a; compaiono un g iorno im1p rovvisamente dei dolori addon1inali a tipo ,colico, talora intensissimi che aumentano sempr·e più m entre intanto si stabilisce il vomito dapprima alin1entare, poi biliare, in segujto talora porraceo, o con qualche striatura <li sangu e. Contemporaneamente il n1alato va di corpo dapprimlB. olido , in seg uito mucosi Là iniste a san gu e talora della vera m ,e.Jena. L'esarn9 fi ico dell'addome non rivela niente di caratteri tico. Ap.p ena un po ' di dolore provocato con la palpazione n ella r egione periombellicale o n ella fossa iliaca d estra. ;F ebbre a 3&'0; pol o intorno a lOO. Assai spesso iper l eu cocitosi con polinurleo i. Con di eta opportuIl .:i oppio , bors.a di ghiaccio tutto scompare. Se1

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1\ N No X L' N l ~l . 2 L]

SEZION E PRATI CA

nonch è n ei g ior11i seguenti la r ecidiva è la re.gola e sono s tati osservati fino a 5, 6, 10 attacc hi di questo gen er e d opodich è la malattia evo}' e' a - 1>on ta11ea111enle \ er o la .. ruaricrio ne. Te11endo conto di q ue t i ~ in torni la diag-110 i en1brer ebbe no n prestarsi ad er ror e . Ma spes o la .-01 uzion e emorragica ch e p otrebbe m etter ci s ulla s trada è tra ura la o n on p uò e ere m e sa in eviden za p er cl1è o è g ià sco m parsa o n on è ancora avvenuta onde e1·rore dia a n o ·tic o pe o con una appendic ite o con un a i nvaain az io11e e d operaz ion e d ' urgen za . 16 i11 t.crven I i f tiro n o fatti con diag n o ·i erra ta e n ei qua li , 111eno in u110 in cui fu fa tta u11 a ileo Lo111ia, l 'i11Ler' ento i lin1itò a d una . e1111)lice e plorazio11e la c ia11 .do incerti ul con legn o da ten er e a n c h e a d .addom e a1)erto . 4 di questi a1n n1alati 01Jer a ti ni.oriron o e d uno ce rtam ente p er l'aggravar i d ella pori)or a tes a, d egli a ltr i tre 11on fu fatt a a utop ia. ro11 potr ebbero in que ti e sere pegaiora te le le ioni a ddom inali ? on i are bbe o ttenuto qu alc h e vant~gg i o in ca o cli qua lch e em a to1na troppo accentua lo a p r a ti car e una r e ezione, un a est e riorizzazio ne, u11n .a n astomo i ~ II) indrom e a ddominale d oloro a e por.p a r a 1perilo11eale di tipo appendicola r e. 10 volte si è inte rvenuti con quest o error e en za ch e n1ai l 'inter vento abbia J)rovocato aggr ava m e nto d e l dec·o r o d ella porpor a. l\ll a i è , ·era m ente :sbaglia t o oppure i tra ttava di appendic iLi purf'Uric h e? Le piccole p etecchie ri contra te s ul1 'ap pendi ce n on e mbrano g iu tifi car e questa ·diagn osi.

III) indrom e a ddo min a le d olor o a p urp u rica e invaginazion e intestinale. Basta p en a r e .a lla triad e sinto ma tica fondam en tale della p or r1or a a ddominale, e alla p ossibilità c h e un em at 0m .a s ia p er ce ttibile a lla p alpazio ne p er compi ender e quanto questo error e ia facile . 18 -volte si pal·p.a va un tumore addomir1ale sui 145 -casi esa11tina ti . 18 volle s i è inter venuli. In soli '8 casi i è riscontra ta invaginazion e. rep pure l 'esam e r a di o -copico c ol clis ter e di ba rio p u ò e~ er e di sicuro accer ta m ento p er ch è sp esso la invaginazion e è ileale. I V) Sindrom e a ddomina le d o lor osa a cuta , p ur1)t1rica e perforazion e intestinale. Su 145 •Casi 8 ammalati muoiono di perforaz ion e di un emato m a n el cor o di una po r pora a ddominale. Un solo caso di perfor azion e d el tenue -curato con resezion e è il solo g t1a rito. Rias umendo la s tatistica stabilita dagli AA. Su 14-5 casi , 105 certamente benig ni , n on son o s tati op era ti con 13 morti, ossia il 12, I di m or talità. 40 casi fra i quali 15 fra invag in azioni ·e perforazioni sono stati operati con 10 m orti , •o ssia il 20 % di mortalità. Concludendo questi eleme nti n on p erm ettono fino ad ora di tra rre d ati sic uri sia p er qua n to rig uarda la diagn o i , sia per quanto rig ua r d a 1' indi cazio ne OJ)eratoria n ei ca i di porpora -em orragica addomina le. B P AGGT.

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MEDICINA DEL LAVORO . Su la patogenesi della silicosi polmonare. Modo di formazione del nodulo silicotico. (A. P oLICARD . Presse Méclic., 18 gennaio 1933) . Il p roblem a pat olog ic o d e lJ e pneun1oconiosi i comipe:r_idia n e l bila n cio tra la quantità di pol\ e re r esprrata e quella e limina ta dai bronchi o da lle vie linfatic he . 'e l 'ina la zione è forte P'er la g rande proporzion e di particelle n ell '. atmosfera , o p er la 1unga durata d el I 'inala ~ i o ne ____,. e l 'eliminazion e ca r sa, i a r à a ccu1nulo d elle particelle co11 lesioni con ecutive. Q ~es t~ lesioni ara nno tanto più i11ten se quanto n111nor1 saranno s tat e le reazioni irritative . . ~ra, per la loro estren1 a fin ezza le p articelle ~ ~~1cee °:on irrita n o i bron c hi , e ven gono p ere 10 r e-p inte en za ecce . ivo fa tidio. olo una ])iccola p a rte vien e a d a d erire a l n1uc o bronl1ia le ~ (.luind~ elimi11ata, 1r1e11tre la m ag g ior j)arle g iunge f1no agli a lveoli. Quivi le particelle ven gon o r a pidamente inglobat e d ai fa aociti ch e diventa n o allor a le cosidette cc cell~le da polvere » . A con tatto d ei su cchi ti s u lari la f-i Ji ce an1dra viene tra forrna ta irn silice colÌoid a le solubile, la qua Je a lter a il p rotoplasm a ce~lulare, 1per c iò le « cel I u le d n p o lver e n appa to~o . m orte, con1e p ie trifica te, incapaci di lt ulol1s1. Que te cellul e 1n11n1m ifica te . i elin1i11a n o m olto ca r. a n1e nl e r olla linfa e accumula ndosi , fo rman o dei ta pp i ch e blocca n o le vie Ji n faticl1e. L 'eli:a:iinazio ne d el le particell e silicee . ta n to bron chia le ch e linfa tica, è dunque minima e se d 'altra p arte l ' ina lazion e è note vole , si com]Jre nde cl1e l 'entità d elle le ioni con s~ct1tive ' a rà rilevante . Le cellule ca ric l1e di p arti celle silicee hanno lend.en za . ad accumular i n egli alv,e oli e ad agg lul1 na rs1, forma ndo a poco a poco d egli amm a ssi, i quali , irrita11do i etti interalveola ri , p rovor-an o la pro lifer azion e degli elementi conn ettivali m on onucleati (istioc iti). Questi p en etra no n ell 'a mmasso di cc cellu1 e da p olvere n e vann o a forr1l a re il gra nul om a s iliceo il quà le subisce u·n 'evoluzion e sclero tica e a poco a poco i <'O~ tiluisce i l n o dulo ·ilico tico 11Jol1non a re. I noduli silica ti c i ri ul tan o dunque da lla sclerosi dei g ranulo n1i silicei . · Lo sviluppo d ell a . iJico .. i è favorito dal blocco delle via linfa tich e, os truite d agli a m1massi di cc cellule d a p olve re '' silicea mummificate. Alla . tasi 1in fa tica egue la scler osi perilinfatica , e le vie linfa tich e essendo sopr a tutto perih ro n chia li e peri,rasco lari , la scler osi si proJ>aiga alla p eriavventizia dei bron chi e d ei vasi de terminando l ''a petto retico la to d ell 'imma g ine r a diog ra fica d el p oln1011e. Nello sviluppo d ella silico i polmon ar e e n ella for1nazione d ei n oduli intervien e indubbiamente un fa ttore individua le p oich è vi sono d ei oggetti ch e pur sottoposti a inten se cari•

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ch e silicee n on presentano alcun intorno di 5ilicosi . . polmonare, a n ch e d opo a11ni di inala.z10n1. . Questo fattore pr€disponente, secondo l 'ipotesi più gener almente ammessa, sar ebbe rappresentato dall' impregnazione tuber colare . P er Ja Jnaggior parte d egli autori j noduli silicotjci 11on &ar ebbero se non ·d.e lle sclerosi di origi11e •tubercolare sviluppate intorno ad an1n1as~i di po lv~ri silicee. Le ç~lluJe alter ate dalla silice c ostituiscono UI). buo11 terreno di coltura per il b, di Koch. Speri1ne11talmente il risveglio della tub~rcol osi p er mezzo d elle 1polveri silicee si p r odu ce n el 73 % d ei casi. La silice a' rebbe s ulla tubercolosi una dupli1 ce azione: ne favorisce lo svilu1Jpo, 111a le imprime anch e un 'evoluzion e sclero a, ch e da l punto d i \ ista clinico, rapprese11ta la guarì• gione. La ilicosi sar ebbe una t11ber colosi poln1 0nare di venuta fibro . . a sotto 1'influ en za e a livello delle particelle si 1icee . Il n odulo silicotic.o sar ebbe dunqu e u11a lesion e bacillar e sviluppatasi a Ji ''elio di un ammasso di polver e silicea e di ve n11t a fibrosa sotto la sua i11fluenza. . 11. GAR BI NI . 1

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CBNN I

BIBLIOGRAFICI.

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Précis de Pathologie Médicale ( ~f aladie du sang et des horganes h ématopol.eliques. Maladi es des reiris). Vol . \' , III E dizione. i\1asson & C., Pari s, 1932 . •F rs·. 70. La prima parte di questo volu111e que11a rig u ardante }e malattie d el sangue, è oper a di E. W eil e M. Bloch , e gli AA. anch e in que ta nuova edizione, pur avendo m a11tenuto nella trattazione un carattere strettamente didatti co, n on 11anno tralasci.alo alcuna d elle conoscen ze necessarie· riguardanti il sar1 gu e e g ii organi ematopoietici. Lo studio d elle varie malattie è preceduto da una rapida esposizione sulla fi siolog ia d el sangue n orma1e, sulla formazio11 e d eg·li elem enti figurati nell'adulto , sulla istologia e fi siologia normale d egli or gani ematopoietici, nonch è la forn1azio11 e e1r1brionaria di tutti questi ele1n enti . Indipend entemente dall 'interesse teorico ch e offre lo studio d el sangue di per 8e stesso. son o me se b ene in evidenza le modifìcazi011i patologicl1e d el sang u e in intirna correlazion e con le . modificazioni patologiche d egli organi. A Pasteur Vallery-Radot invece è dovuta la Il parte d el volume, la Patologia Ren ale, che d ella inedic ina è forse la ·p arte ch e in questi ultimi ~nni si è rr1aggionnente tras forn1ata. Medici e chimici hanno seguito infatti minuziosam ente le modificazioni urr1orali i1e 1 cor so del m. di Brig ht, e lo studio d el1 e affezioni r e11ali è stato orientatq in un sen so comp]etamente nuovo d alle ricer ch e fisico- chimich e. 1

(1) Si prega d ·inviare due copie dei libri di cui si desidera la recen sione.

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In questa nuova edizion e J>asteur \ allery-l~a­ d ot ha cer cato di coordinare i differenti lavori , ì da orientare meglio i clinici. In particolar modo n el capitolo d elle n efriti , Egli , pur co11servando la classificazione di Widal , espone i ]avori recenti sulla patogenesi d ell 'edema e dell 'iperten sion e, sulla ritenzione clorurata secca l 'acidosi , l 'ipoclore111ia, le ne frosi. , · L'esplorazione delle funzio11i renali -0ccu1)a un intero capitolo , che m,ancava nelle prece<lenti edizioni. Nel complesso quindi il volume riesce oltremodo interessante per chi voglia ten,e rsi al corrente dei progressi più importanti della m edici·n a realizzati in qu esta materia. A. P.

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E . PERITI. Le itterizie. Vol. in-8° . di . paO'g. 170: Casa Editrice Milani. Padova, 1933, L~ 20. In questo lavoro m onog rafico l'A. espone in m od o chiaro le questioni p rincipali ch e riguardano la patologia e la clinica d elle itterizie. D~ffusam en ~e è trattata la parte fisiologica pec1e quella in rapporto con la funzion e d ella cistifellea e co11 la biligen esi. Costituiscono capitoli .a è : l 'esame radiologico, il sondaggio duod e11 aJe, e il sistema reticolo-endotelia l1e. La J>arte speciale è d ed !ca la a lla CJinica e in tre capitoli principali: itteri da stasi , itteri em olitici e itteri tossici e infetti vi, sono es1)osle Jc· principali sindro1ni itterich e e con speciale diffusione l 'A. tratta i sintom i e la diagnosi diffet enziale d ella calcolo i biliare, d elle pancreatitr e d ei tumori pancr eatici. Pure n on schier andosi d ecisamente, l 'A. ~ i di!nostra µiù fa vor evoJP. a lla teoria aJ1epato-cellulare della biligenes i. La dottrina e Ja pratica 1rovan o in questa m oIlografia armoni co ·viluppo ed essa può d estar e inter esse tanto al 111cdico pratico ch e a chi des1rleri conoscer e in sintes i tutte le quistioni scientificb ·e, ch e n el campo d elle itterizie l1a nno· tanto appassionato la mente d ei rioer catori. A. P. B . Bu ssoN. Propl1 yla:ve urtd Th erapie der Jn-

fekbionskran.k lieiten, und I cliosynikrasieri mit spezifisclien und unspezifischen Mitteln. Un vol. in-8°. di 23 7 pag. J. Springer , ed ., Wien ,. 1932. Prezzo R~f. 18,50. 'fema m olto attraente questo della profilas""i e ter apia delle malattie infettive e d elle idiosincrasi e su c ui si vengon o continuamente apportando nuove osservazioni , nuovi fatti che in parte modifican o le vecchie idee e lasciano· intraved ere nuovi orizzonti per la terapia. L 'A., cl1e è direttore d elJ 'Uffi c.io di controllo· nel1 'I stituto ier o ter ai.;·ic.;o di ·vie11na, aveva già in una preced ente p ubblicazione del 1924 trattato in parte tale arg omento che, in questa seconda edizione d el tutto rinnovata esamina sistematicamente e con maggiore ampiezza, tenend o conto delle •più recer1ti acquisizioni in materia. 1


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SEZI ONE PRATICA

Il volume è diviso in quattro parti : 1) ,·a ccinazion i e batteriolerapia con i vaccini ; 2) i eroprofilas i e sieroterapia; 3) malattie idio in crasic l1e e loro terapia ; 4) terapia modifi catrice ed aumento di r esistenza con1e m ezzi aspecifi ci ; terapia aspecifi ca. Di ogni metodo , vengono esa1ninati il modo di az ion e e gli effetti , accennando a tutte le a11r>licazioni . Ma ormai si può dire che la sier o- e vaccin o- terap ia ha n110 dato tutto il po sibile, m entre Ja mag·gi or e atterrzion,e si rivolge oggi alla terapia aspecifi ca, fra cui , p. es., la 1nalarioterapia h a avuto cosi b-ril18 nti su rce ... i. È 1p er que .. lo cl1e con grande intere e si legge il r oJa ti vo ca pitolo n el li bro dell 'A., ch e di tt1tte l e que .. tio11i trattate fa un 'e p o izione cl1iara e completa . fì l .

H . ,c11'' a. Ilygiène et diététiqu e dii diabétique. Un vo1. in-1 6°, di 128 pag. G. Doin , Pari , 1932. Prezzo: 12 fr . .Se i p iccolo volu111e di Sch'' ab, Lrovia1110 1nolle n ozioni e molti consigli cl1e ri e con o preziosi l)er rruidare la vita d el diabeli co. DapJ)rima il tr<:1tlan1 ento dietetico con e en z.a in l l lina , ar o-om ento d ell a massima imJ)Ortan za trattato c on s t1ffi ci ente largh ezza; IJOi le comp1ir a zioni e le malattie eventua lm en te a ocia te, Je cure idrom iner.ali e l 'ig ien e <lel dj abeti co; qua lcl1 e indicazione sulle prin cipali ricer ch e a naliti r l1e, t1i possibili s11rrogati d ell o zu c ch ero. Da l1ltin10 parecchie ricette culinarie e mo lte tabe 11e ulla composizione d ei vari ali n1en ti. Il lil1ro h él lln carattere en1in entemrntr pratico, dà ron .;;igli ed indirizzi ter apeutic i preci$i e ri ponrl c n n1olte questioni ria uarda nli il di abeti co, c h e spesso il inedico i propone e alle qua li n on em pre p11ò dare fa cilm ente un ,ad eguata ri . ]Josta. Tn tutto, I 'A. inanti en e il giusto m ezzo, a li en o d all e esagerazioni , ch e son o ~em J)r e contra rie al buon senso e n oci ve all o fil. s tesso paziente.

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di iperfunzionamento da aden on1a eù o ani medico p r atico d eve con oscern e la loro sln to1natologia , perc h è taJi m a lati cr ua riscono con 1'a portazion e chirurgi ca })r ecoce del tumore g hiandola re causale. C ?nte~poraneam eute in virtù d ei progressi r eal1zzat1 n ella pre11arazione degli ormoni l opoterapia si è perfez ion ata , sì ch e presente~ inente si h anno sosl.an ze chin1icamente ben definite, ad azion e co~tan te, an ch e a dosi infì ni tesimali . La rapidità di evoluzion e di qu esti studi non è. p~rò facile a d esser e seg uila , data la numerosissima letteratura cl1e i11 ogni paese si va producendo. Questo volun1e con J'.a er riassunto i11 poch e pag ine l.uLti i })r oo-1e si r ea li zzati r ece11ten1ente n el. d?n1i11io de lJ 'endoc rinologia, ra 1)p~esenta qu1nd1 .. e11 za d ubbio quanto di rl1egl10 può e 8ere d e ider a lo d a clii intenda e .. ere posto a g ior110 in arcron1ento. 1\. Pozzr.

G. DREYFUS- ÉE. L es slérols irracliés en thérapeiit ique. J. B. Baillièr e, P a ri , 1933 . .Frs. 6.

Tu tto quanto si sa sug li sler oli , è riassunto ne ll e u1Len zioni dell 'a utore, i11 qu est o fasci co]o di una cinqua ntina di pagin e, cui .è data però lJa rt~ preva len l~ allo Ludio pratico degli s teroli ._ te'" 1 come e ffi ca ce mezzo 1erapeutico. I.a n1 ateria è tralla la da ll' . econdo l 'ordine . eO'u e11te: d o1)0 brevi cenni ~ t oric i . eguono alr une notizie ulia na tura d el principio antira c hiti o, notizie ch err1a ticl1c, in c u i ... ono racr o lli .. oltanto i dati e senziali e ch e portano l 'au tor e a · concludere. cl1e la ostanza attiva è una impurità ]eaa ta aJ co le ·tero lo. 1 on ono cital e dal] 'al1 lore le r ecenti ricerr l1c di v\'"indau e al t ri (193 1) ch e avr ebbero co11dot to all"i olan1 e nto d e lla Yila mi11 a D p w·a, in c ri ta lli (ca lcifer olo). ucce sivamente I '1\ . si occ upa d ell e n1od.alità d el controll o biolo.g ico d ell 'ergo ·t er ol0> irradialo, e del prob le n1a clel ra chitisn10 sperimental e. R. RrvoIRE. Les acquisitions nouvelles de l' endoegu e una d escri zion e dci vari n1 ezzi di somcrinologie. , ,-ol. in-8° di pagg. 180. l\ifasso1l & 111ini trazione d ell a Yita1ni11 a ·D , ed un cenno C., Pari s, 1H32. 'Frs. 26 . t1lla sua azione n ell 'organ isn1 0, cenno fugace I"'e r ire r cl1e sperin1entali e clini ch e n el cam- e poco adatto a d ar e a l lettore q11alcl1e chiara 110 clelJ 'e1ldoc rin ologia sono ·ta te in ques ti u] - 11ozion e in propo i to . ' Tì en e po i la pa rle e senzi.ale del lavoro e Limi anni co ì numero e e così frulLuo e di in seg11ar11enti , r l1 e rnoJte nozioni anch e or1nai cioè l'esposizion e clell e indicazioni cliniche per cla ir l1e ull a n ioloo·ia e su lla pato logia d ell e u11a Lerapia a ba e cli "t ero li . L 'A. cita a ques to pro po ito il r acl1itisn10 r ghia ndole endocrine hanno co n eguentem ente dovu to ·uhi r e interpre tazioni in par te o in Lut- Jle lle su e ''a1~i e ma11i fes Laz ioni infa ntili e tardive; le al terazioni d entari e; la g ravidanza; la to d i,rerse. La r onoscen za esa tta delle propri età fì sioJo- ~ 1)a m ofilia ; l 'osteornalac i<t e <l n itre forme morgich e degJi orm o n i ba i1erm esso infatti cli i11- . b ose, in cui forse l 'e~perj e117.a d e11 ' u o terapeuI.ravved er e il qu adro clinico cl1e sar ebbe capace 1ico di st eroli non è a ncor a t a]111 ente .completa, di r ealizzare J' i·J)Ofun zione o l 'iperfu n zion e cl el- da pern1,e tt ere di trar11 e de ll e co11 cl11sioni affer1' orga110 secr etore e cosi tracci.a t.a ln via a Ile 1nalive o n egati,re. ricer ch e cli·n ich e nuove i11dro1r1i endoc r in e Tali l 'an emia pernicio a e le i11dron1i em orrag ich e, tali Je ulcer e torpid e in gen er ale. Così .. ono . late potute individualizzare. Parlicolarn1ente i111portanti so110 le indro111i l 'A. affern1a ch e nu lla .. i può a ncor dire ul-


830

«

l'uso d egli steroli nella terapia della tuberco-losi. Seguono bre,·i notizie sull 'azione tossica deg li steroli , che I ' A. ritiene essere .facilmente evitabile con u11a opportuna posolog ia e 11on tale da far limitare . l'uso terapeutico di tali preparati. Chiude il lavoro un riassunto delle dosi terapeutich e d ell 'olio d i fegato di merluzzo e dell 'ergoster olo irradiato da prescriversi nelle varie forme morbose ciLaLe sopra. M. COPPO.

A.

[ANKo XL, Nul'ir. 21 )

IL POLICLlNTCO »

111 edicina italica. Un vol . iri-8° di 174 p~g. Edito a c ura della Riv. di Terapia moderna e di med. IJrati.ca, MiJano. Prezzo FERRANNI NI .

lirei 15. È ber1 nota la b ella inizia ti,ra d el prof. P . Pic-

c inini cl1e, n el 1928, indisse un concor so nai ionale pe: lavori e s tudi sulle rivendicazioni scientificl1e ir1edicl1e italiane e, nel 1931, un Cong r estio sull 'argon1ento. JJal molto materiale p r esentato in tali occasioni e da quello pers onaln1ente raccolto , i] prof. A. :F errannini ha tratto quest o libro , cl1e è tutto un omaggio .alla genialità ita liana, d ai vecchi n1 eclici crotoniati ai più i11oderni dell'og·gi. Nei 46 capitoli , ·è illus Lrato il \'alido contributo che il pensiero e l 'osser,razione d ei n ostri connazionali hanno portato n ei vari car11pi della scienza medica, dall 'a11aL011tia a ll.a ,clinica, dal labor atorio alla medicina sociale e tutto con equa11imità di g iudizio, com e si può rilevare a proposito d el morbo di Flaiani-Ba sed o\v in cui è n1essa in g iusta luce la parte che ebb ero i du e scienziati i1ell'isolare q u esta entità clinica. Un 'osse rvazione. Il Sanarelli , a proposito delta tubercolosi , l1a fatto qualche cosa di più ch e estendere n el caIDJ)O della tuber colosi cc la differenz,a fra inotbilità e m ortalità » . H a in1postato i l pro])l ema essenzialmente suJ] '.ereùo-immunità tuhercolnre q uando non si p.arlava ch e di eredo~ disposizione ed ha dato tutto un r1uovo orienta111ento alti 1profil assi. n paradosso di ieri c ostituisce oggi un 'idea cl1e tutti accettano senza por rnente a chi ne fu il g·eniale assertore. Il lib·r o i vende a totale beneficio d egli orfani d ei 111edici caduti in guerra. Chi lo a cquista, oltre a dotare la propria biblioteca di un libro ch e è m otivo di soddisfazione per ogni jtaliano , compie anch e un'oper a b e11efica. fil. Prof. RICCARDO VERSARI Dir ettore d ell'Istitu t o dl Anat omia Umana Normale Descrittiva e Top ografica d ella R. Università cli Roma

Guida Pratica per Esercizi di Anatomia Topografica Seconda edizione accuratam ente rivedùta e n otevolmente a.mpliata. Volume in-160, di p ag.g. XVI-308, n itidam ente stampato su carta patinata, con 72 figure in nero ed in tricromia, int~rcalate nel testo. Prezzo L. 4 O !Più le spese postali di spedizione. Per gli abbonaJti a l « P olicUni co w sole L. 3 7, 5 O in porto franco. Inviare vaglia all'editore L11igi Pozzi, Officio P ostale succursal ~ d ici otto. Roma.

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI R. Accademia Medica di Roma. Seduta del 25 febbraio 1933. Presidente: S. BAGLIONI.

Osservazioni cliniche sull'atrofia muscolare progressiva. Prof. Grno MELDOLESI. - L'O. ha studiato 16 casi di atrofia muscolare progressi\'a. In essi l 'esam e sistematico della muscolatura striala, secondo il sistema da lui proposto in precedenti ricer che, 11a dato una concordanza di tipici reperti. L 'esame del metabolismo basale, della sella turcica, della tolleranza agli idrati di carbonio, della sen sibilità adrenalinica, del R .O.C. non hanno portato a rivelare particolari comportamenti. L 'esame cronassimetrico della muscolatura ha dimostrato costantemente ·r eazione miopatica tipica n ei muscoli estensori sia del tronco che degli arti, anche in casi nei quali questi non apparivano clinicamente alterati. Tali alterazioni si riscontrarono anche in parenti e in consangui11ei apparentemen~e sani , sia n ei casi tipicamente famigliari, ch e in quelli di a . m . p. apparentemente isolati. Questo fatto dà valore al carattere di fami gljarità n ei casi di a . m. p . L 'O. interpreta t ali reperti cronassimelric.i, con1e segni di una labilità costit u zionale famigliare della muscolatura , predispon ente all 'insorgere del processo. Modificazioni dell ' immagine radiologica della vena azygos . negli scompensi in circolo. Proff. GASTONE e Grno !vIELDOL.ESI. - Gli 00. han10 studiato le variazioni di forma e di ampiezza dell'ombra radiologica della vena azygos n elle diverse condizioni funzionali del circolo e 11an110 potuto mettere in evidenza variazioni not evoli di essa negli stati di scompenso con iperfensione venosa di origine centrale (cardiaca) : l'ombra della v. azygos appare invece non alterata n ei casi dove la ipertensione venosa vede la ~ua origine in condizioni funzionali a sede periferièa. Avitam inosi B e mattina nei piccioni e nei ratti albini. Prof. A. GALA~11N1. - L 'O. ha som1ninistrato a ratti in accrescimento una dieta contenente lie,~ito di birra come sorgente del fattore B. I ratti 11on crescevano, p ercl1è il lievito era privo del fattore B 4. Nel ratto controllo che cresceva, la cleficienza era probabilmente colmata per opera cl ella flora batterica intestinale. La maltina Merk con1p1etava il lievito di birra per i ratti e impediva le manifestazioni beriberiche nei piccioni, n'la non la p erdita di peso e la morte. Essa conteneva i fattori B 1 e B 4: era priva del fattore B 5: conteneva inoltre un altro fattore da meglio identificare. Il beri·heri sperimentale in rapporto alla qualità dell'alimento elaborato. Dott. A. BAGLIONI. - L 0 . riferisce i risultati cli sue ricerche eseguite su colombi alimentati con diete prive di fattore B e costituite, oltre che dal riso brillato, da soli carboidrati (amido di riso), da sole proteine (caseina, .albume di u<?vo, g·elatina), da soli grassi (b1.trro di latte) e da diete variamente combinate con le suddette sostanze, in diverse proporzioni. Adottando criteri opportuni (metodo del quoziente beriberico di G. Amantea) giunge a con 1


[ANNO XL, NuM. 21 ]

831

SEZIONE PRATICA I

c luclere. che diete ricclte di carboidrati favori scono l 'in orgere d el beri-beri sperimentale, il quale, però, co1npare egu almente anche con diete esclusive di proteine e di g r as L Pertan to 1 anzj cl1è p arlare di un 'azione protettiva esercitata dai protidi e dai lipidi , nei riguardl d el beri-beri sperirne11tale, si devono ammettere gradi e modalità di comportamen to diverso del fattore B, a seconda ch e si utilizzino alimentazioni esclusive o di carboidrati o di grassi o di sostanze proteiche. Discu ssione: prof. G. A1v1ANTEA.

Contributo alla conoscenza della colecistite incrostata (cistifellea di porcellana). Doll. N. ~IoLINARr. - L 'O. riferisce di un caso di col ecistite incrostala , e , in base al r eperto anatomìco, ritiene d i poter con cludere che Ja calcificazione p arietale d ell a colecisti sia dovuta a processo flogi s tico croni'co ed emorragjco i11Lra11arietale.

Sulla reazione di Kahn . Prof. E. TRENTI. - L 'O. dal confronto d ei risultati ottenuti con la reazione di "\t\Tassermann e con l a reazione di Kahn, sia coi sieri n on so l loposti ad alcun trattame11to , sia con sieri filtr ati per m embran a di collodio, ritiene ch e il fc11·da1nen lo clelle due reazioni non sia 1Jenli•)01 rhe ia r eazioni.! di Kahn no11 possa sos ti lui re ql1ella di \Vasst!rmann, ma che debbano entram})e le reazioni essere con t emporan eamen te impiegat e. Discu ssjonc,: prof. G1un1cEANDREA. Il Segreta.rio : G. A?.iANT EA.

Società Lombarda di Medicina. Seduta del 7 april e 1933.

Risultati a distanza della tonsillectomia in alcune affezioni della medicina interna. ~.\.. 1\.RRIGONI , C. CossALI e "'' · 0R'l'IIMANN. Glj 00. j 11 b ase alla accurata '1isd1nina d ei rj s nl tati <la loro co11 eguiti ed agli el en1enti critici espos ti sono di aYY.iso ch e l a t on silleclo111ia possa troYare la sua i11cli cazion e n ella cura delle affezioni reu mat icJ1e; però n on i11lendono con ci ò aifer 111ar e cl1 e es a rappre enti una t erapia di elezi one. È certo p erò che cli fronte ai casi ribelli alla t erapia SJ?ecifica la tonsillect omia pup ancora essere esegu1ta con qualcl1e sp eranza <li s uccesso. Nonostante i ri ~ sulta1i quasi sem,pre n egat ivi dag li 00. osservati nel tra ttamento delle forme nefritich e, esprimono an cor a l 'opinione ch e l a tonsi llecto1nia de~ba es~ ser e praticata in ques te forn1e sen1precl1è s1 t ratti fii affezi oni acute o subacute.

Trombosi autoctona della vena

asc~llare.

C. SALARIS. - Dopo avere esposto e discu sso ampiament e .un caso di quest a rara affezion e capitata alla su a osservazione, l 'O. giunge alle seguenti conclusioni: p er Jo s tabilir si cle ll ~entità morbosa in qu rstione sono necessari: a) .un fatto~e d~a~e­ sico, r appresentato da una particolare d1spos1z10ne individuale alla coagul abil i tfl abnorme d el sa11gue, come starebbero a dimos trarl o Ja estrema rarità della malattia ed i reperti ottenuti n ello studi') d el suo caso; b) una l esion e anche minim~ élegli endoteli d ell a vena ascell a r~ e vasi ~fflu~nt1 il che potrebbe spiegar e l a esclusiva local1zzaz1one del processo morboso in quest a sede; e) uno sforzo inteso in senso l ato, ch e rappresenterebbe ]a ca~sa occasionale 11elle d eterminazjo11i d ella lrom])osi stessa.

La prova del rosa bengala nei cardiopazienti. G. R ocCHl:'ll . - Le ricerche condo tte dimostra110 come i1ello. g rande maggioran za degli individui affetti da cardiopn.lie esis te t1na les ione d elle caJ)acilù ft1nziona li clel fegat o. Deg·11a di particolare rilievo appare la po sibilità di 1uet lerc in evidenza tale n1j11ora ln ft111 zjo11alitù epa Lica in co11dizione di perfe tL.) comperl so circol atori o ed jn casi di l esione Yalvol. ··e relativa1nente r ecente o decorsa inavverlila. J_,a con s tatazion e di tale m inor ata atli,·ità f u11 zio nalc di 1.ln o rgano la n Lo i1upor la11le n ell 'econon1i1 ct e11 1organismo, cljmos lra infatti con1e, a11cl1e là d ove r1t11J a far ebbe sospettare clinica1Tte11lc l 'esi s ten za di lesioni viscerali extracardiache, s i vadano progres~iva1nente creando, in con seguen za (l elln jn suffjc·ie11za valvolare, delle condizi.)11i di alter ato ricamJ)io ch e p ossono interYcnire in t ernpi u cces ivi con1e el e111enti concausali n ella evoluzione clel 'li s lurbo circolatorio e 11ell a genes i clello sco tn 1)en so cli cir col o.

Infarto del mioeardio e sintomatologia addominale. i\I. CALABR E I . - In questa i11ter e sante comunicazione l 'O. descrive un caso di infar to d el mio· l'ardio capitat o all a su a osservazione e n el quale I 'a tipia d ella inlo.n1atologia era cos U Luita da un q.uadro n e tla111ente «dd o rninal e simul ante un acld on1e acuto Sl1l tipo d ell a perforazione ga tro-cluocl en al c d a ulcer a o d el l a pancreatite acu ta. L 'accu ralo rilievo d ella sl11ton1aLolog ia e la di scu ssione di es a port ò alla gius ta fliagnosi confermata dal re1)erto al.1topli co. 'ella disc·uss ion e riporla anche un caso cli l rombo i dell ' arteria mesenterica dove t1no tato anginoso tipico es_islcnle da t empo poteva far p e11sare alla p ossibilità di uri in far to del rn iocardio 1 1nentre il d ecor so e l a sin ton1alologia orientarono il n1 ed ico ver so 1'csatto cri lerio diag 110 I ico. I l Segretario: Dr. R. Scorrr DotrGL.'-\S .

Società Medico-Chirurgica Veneziana. · Se(luta del 20 e 27 n1arzo 1933. Pre irte111n : prof. G B. F1occo. Pro f. P1Enr.

~ O ligod en d r orna

de l lobo frori -

1ale.

Sui polipi del cuore. Prof. A. F Annn1s. - L'O. prende lo spunto dalla cl im o lrazio11e cli dtLe casi presso ch e identici di J)Seudoro ixomi peduncolati d ell 'atrio si11i stro d el c uore per ri r hian1are 1'a llenzione sulla monotipia d ei cosidetti 1umori prin1ilivi d el l 'endocardio, morlolipia ch e s i p al esa n ella sede 1 nella forma e nella s truttura. Qt1est o ripet e rsi di car at teri tipici i11duce a rico11oscer e t1na forrna patologica be11 individuata cl1 e I 'O. propon e di chiamare « polipo endocardico >) . P er co11siclcrazioni patogen e tiche e di i stopatolog ia flifferenziale, noncJ1è p er la presenza di g ruppi cellulari analoghi ai neoformativi nell 'endocardio dell 'ar ea sottoovalar e di numerosi cuori sani a t ale scop o esaminati , 1'O. esclud e ch e i polipi siano d ei trombi in or ganizzazione e propende a co11si.derarli con1e n eoformazioni su scettibili di accr escer si per ap1)osizion e. Prof. F.

BnUNETTI . -

Larin geclon1ie tola li e par-

e NTJLENA. -

Con t ributo alla t eoria uni-

ziali.

Prof . A.

taria. zo na-varicella.


832

t< l L

POLICLINICO »

La resistenza capillare. Dott. G. D \LLA ToRRE e 1-l. Dus o. - Gli 00. dallo studio di numeroso n1ateriaJe concludono ch e la r esistenza capillare Yaria non solo fra territori lonta11i , 1na a11che fra p u nti della cute vicinis imi; })Unti vici ni a resistenza capillare eguale cliversifican o p er il numero cli pe tecchie ottenibili con egt1ale aspirazione. Influenzano la variazione clella r esis len z l capillare lo sp essor e, la tensione e ] 'ad eren za della cute ai piani so llo tanti. Nella rea ione d el gomito h anno visto cl1e la resist enza capillare minima è in corrisponcle11za del punto di incrocio d el la linea di fl essione con la lin ea mediana clella faccia an ter1ore.

Ricostruzione di tre articolazioni anchilosate in un caso di spondilosi rizomeiica. Prof. F . D ELITALA. - . L 'O. presen ta un caso di a11chilo'"'i e lese alla colonna Yerlebrale, anche, ginocchia, a. tibio- tar sich e e dita con d eformità d elle an cl1e e d ei piedi; in tre anni distanziando gli i11lerYenli h a pra l icato l 'artroplastica delle anche e cli un g in occhio e ha corre tto il cattivo atteggiamento d ~i piedi e d elle dita. Il paziente oggi flett e es tende, adduce, abduce, ru o ta le cosce sul ])ac i11 0 ; sta seduto, si muoYe, ta in piedi p er cir e en za d olore; il ginocchi o si fl e tte e si est encl e per 500. 1

Contributo alla patogenesi delle idronefrosi remittenti.

..

Prof. G . FonNr. - L 'O. i llu s tra cinque casi di iclronefrosi r en1i Ltenti da lui osservati e studiati nella clinica di Bologna e in cui fu riscontrala un 'anomalia d el peduncolo Ya colar e; prende spt1nto d a que ti p er trattare rlella patogen esi di 1al i forme e p er riaffermare 1'in1 portan za n el} 'e ame pieloarafico. Dott. G. PLACITELLI. -

r.on trib ufo alla co11Qsce n-

za riei tun1or i primitivi rlell'intesti110 La

tenue.

rad ioterapia dell' idrosadenite.

Do lt. E. B1oor..1. - L 'O. dop o brevi dati torici riporta l 'o servazione personal e basa La su 22 casi di idro actenite trattati in tulti gli stadi di evoluzione <lel processo. I rìs u1tati ottenuti son o s tati ])rill an li con al massimo 3 appl icazioni d j raggi Ron tgen. La tecn ica u sata è q u ~ll a p:ess 'a . poco propos ta dai vnri AA.; le serlule d1 lanz1a le di una d iecina di giornj . L 'O. con clud e accennando alle opinioni em e e c irca il m eccanismo d'azion e dei raggi X.

Rara associazione di sintomi in una cerebropatia infanti le Prof. L . l\1AGNr. - L 'O. prend end o spunto da u11a b an1bina çon rara sindron1e nervosa inter essante la sfera p sichica, il si t em a n èrvoso e muscolare, espon e alcune consid er azio11i eti~pa togen e t ich e ulle cer ebropati e infantili cotl gen1 te. Il Segrel ari o: Doll. A. VANNI .

Società Medico-Chirurgica Ca1abrese. (Sezione Cosent ina). •

Sedt1 ta del 18 febbraio 1933. Pre idenle: Prof. F.\LCONE. Dol t. '"' ul\I l\I4'RJA . De crive un caso inler es.. ante cial pu11to di Yista diagn~st.i co, P?ich è l11e11lre i clali cl ini ci e le incl ag·1n1 r elative facc-

(ANNO XL, NU)II. 21)

,·ano pensare ad un ascesso epatico ~ i l decorso ulteriore fece rilevare trattarsi inYece di una pio-

nefrosi destra.

Sei casi d'invaginazione intestinale (rilievi diagnostici e patogenetici). Dott. R. RonoTÀ. - L 'O. - dopo aYere minutamente descritto sei casi d'invaginazione intestinale, sia dal punto di vista dell'andamento evolutivo della forma morbosa, sia nei r iguardi del reper to operatorio - s'intrattiene, attr averso u n largo corredo di cognizioni clin ich e e di riferimenti b ib liografici sull 'ar gom ento, a tracciar e i quadri atipici della malattia nell 'infanzia e nel1'adulto, passando in rassegna tutte le forme morbose che possono mentirla e cercando d i trarre criteri precisi di orientan1ento per una diag nosi ed un intervento precoci . L 'O. si diffonde a studiare an1piamente l 'irnportante sindrome addominale dal punto di vis La anatomo-patologico, facendo delle notevoli considerazioni di carattere patogenetico, e mettendo in rapporto i casi da lui descritti con la pericoli te di J ackson. Prof. ~11sA SI. -

Riferisce su 95 casi di atrofia

e dimagramento infantile curati con l'insulina. Fa un 'ampia disamina dell'alterato r icambio de-

gli atrofici, mett~ndo in rilievo il criterio del q u oziente ener ge lico e del metaboli smo basale per la diagnosi di ritardato r icambio n el}'atrofia infantile. Consiglia n ei djmagra1nenti da cause ignote e n ell 'atrofiu la cura insulinica.

..

\i. h<.f~ ~. \.......:•· e.11 ~~ ~ .

. ::;:. : .-- -J

Riflessi e sviluppi della vaccinoteripia reg-;oòàre. Prof. SANTono. - L 'O. m ette in luce i riflessi biologici ch e ques to metodo di lerapia ba avuto

per la ginecologia co11tempor ar1ea che, ~al semplicismo sem eiologico. è passa ta all o studio ])atteriologico più accurato dj ogn i s i11gola forma morbosa. Riporlanclo una larga casis tica, mette in. rili~vo le nuove applicazioni della V. R: nella profila.ss1 ~ cura d elle infezioni puerperali, nella profilassi chir urgica prima cli ogru intervento ginecologico, laparatomico o vaginale, . p~econiz.za11do. ~er. _la V . R. l 'uso rlegli autovacc1n1 e d ei vaccini 11s1zzati col m e toclo Caronia. Infine, il d ott . Lo PA sso tratla di un raro caso di mielite trasver sa p ost-morbillosa, guarita senza postu1ni. Il Segretario : do l t. ì\I. CARBO~E-

DOVERI MORALI DEGLI ÀBBONATI : 1) Diffondere il « Policlinico )) tra i colleghi, facen~ dolo conoscere ed apprettare e procurando nuovi associati. 2) Provvedere al pagamento della quota dov uta al .. l'Atnministraz ione, senza farsi sollecitare. 3) L 'importo d'abbonamento va inviato preferibiltnen_te m~diante V aglia Postale o con A ssegno Banca~io . Può an.che essere in.viato versando la.· relativa somma all'Uffic1'0 di Posta per il. c;;onto _Corrente Postale N. 1I 5945 dell'editore Luigi. Pozzi ... Roma. 4) Coloro che preferiscono aspettare daU' An'nninistr~ zione la T ratta Postale, te"!gano presente che questa aumenterà di L. 5 l'importo dovuto, per le v arie tasse postali e altre spese che la stessa comporta.


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21 ]

SE ZIONE PRATICA

833

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. La formazione dei calcoli di ossalati.

H. C. Gram (Acta m edica scaridinava, 1 ~32 ,

III-VI) h<:t studiato c inque gen er azioni di

fa e.

una fami g lia in c ui i calcoli urinari erario ir1olto frequenti; all 'analisi , tali calcoli risultarono c omposti di ossala to di calcio. Il prcs·e ntar s i di ta li ca lcoli n elJ a stessa fa111ig lia indi ca ch e Ja disposi zion e aJJ.a loro for111azion e co ... tituisce una domina nte er edit.1rin , che }Jer ò s i p re entava quasi e c lusivarr1 ente nei n1 a clii . L 'A. n on ritien e di p o ter gencr ali z1are i risultati d ella sua osser vazion e, a ffer!n and o ch e I.a for1nazion e di calcoli e ige sem pre una di po izion e er editaria e ch e il tipo d el! 'ereditari età - se esi te - sia se1npre lo ste so. Il suo studio comporta inter essanti rilievi pratici . La form zion e d e i calcoli ( fa lla astrazion e de] fa ttore er editari o) serabbe dovuta a i seg tienti fatt ori : 1) ecce ~ o dell e o tanze cl1e fo rmano il calc o lo ; 2) n1 an ca n za o d eficien za d ei così d etti coll oidi pro lc ltivi , ch e t en gon o in soluzion e le o . . ta11ze con Lenu Le nell 'u r ina sovr asa tura la; 3) p r ecipilazion e di ostanze organ ich e , ch e formano lo cc ch el etro » d el ca lcolo . Per qua nto ri g ua rda il p rir110 fa t tore, l ' urina ' a empre con ider at a com e ovr asaturata se la si con s idera com e una em p lice s oluzione acq t10 a; n on vi è, p er ò , du b b io cl1e il g r a d o di . . a turazio n e h a una cer ta irn porta nza. 4.) Ai fa ttori sopra accennati , vann o agg iu11ti an ch e la riten zione urin a ria in vescjca e gli aum enti p eriodic i dell a con centrazion e . urina ria , cJ1c eleva n o la soprasa turaz ion e. Qu este due ultim e condizioni , di per sè n on p or tan o a lla f ormiazion e di calcoli . L 'a n a]i i d ci calcoli asportati con I 'operazi on e od em essi pontan eam ente è di g ra nd e imp ortan 1,a p er d ecidere se s i tratta d ell 'inf]uen za d elJa ecr ezion e, ovver o della m a n can za dei · colloidi di protezion e. Nei 5 casi d ella famig lia osservata dall 'A. si tra tta\'a sempre di calcoli di os ala to di calc io; soltanto in uno vi er an o d egli urati ; se n on si ammette l'azione di colloidi pro tettivi , si deve p en sar e .ad un 'ossaluri a er edi La ria , ch e n on è d·imostrabile. D 'altra p·a rte, l'o&saluria t empor an ea endogen a od alim entare non provoca probabilm en te la form~zione di ca lcoli. Se p er ò esistono c ondizi o t1i per cui l'urina è p erma n entem ente o frequ enl Pm ente sovrasaturata con sostanze a d atte, vi è g r ande p r obabilità ch e coin cidend o a ltre condi zioni si abbia l a formazion e di un r1ucleo, il qu al e si ri,re]er à d op o anni di continua sovrapposizion e d ell e d ett e sostan ze. n a condizion e importante p er d et erminar e 1

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' . . un eccess1Ya con cen1 raz1011e è da la d alla scar sa in troduzi on e di liquidi . 111 du e ca"i d ell 'A., l 'elim·inazion e di abJ)ia e di JJiccoli calcoli s i ebbe d op o Yiaggi in tren o ed in auto, d 'estate, con scar a o punta introc.luzion e di liquidi . n a buon a r egola profila ttica p er g li indi,idui appartenenti a fan1ig lie soggette a calcoli è quindi qu.e lla di b ere abbo11d.antern ente special- · n1 e11te d '·e st at e, in modo da aver e sempre l 'urina abbast an za di luita . fil.

Un caso di tumore renale con febbre come uni@o sintoma. Eina r Ljunggr een (1'11.e Brilis/1 Jorirn al of U r olo y y . ett en1bre 1932) ricorda con1e ~ia st ato I rael ch e per prin1 0 nel 1911 o serYò che la febbre po te,·a es ere $in torna <li tun1or e r e11ale, i1on olo m a cl1e pote' a ancl1e ra1)11resen tar e ller molto ten1110 l 'unico in ton1a c lin ico m a nifesto di tu111or e r e11a Je . A ta l t1op o ricorda un caso p er sonale in c ui , lJUr m an can d o i tre sintomi cardjna li (em a turia , cl olor e e tm11efazi 011e) ed es"'en do del tlll to 11eg·ativi l ' esam e d ell e urine e la ci toscopia, la p rc en za di uria m odica febbre ch e da ta va d a l)iù di tre mesi e l 'aver con st atat o r a diog r a fi cam en te il ren e si n i lro ing ra ndito ]o mi . . er o in ·o ·p e t to indirizzan clolo verso la dia CYn osi di ed e d e11a lesion e e d ell a p r obab ile n atura. E eg uite d elle J:;jeloarafie per via a cenden te e per via endoven osa 1>otè e ser e fa tta la dia g n o i di t umor e re nale a i11i .. t ra per cui si pr·oced ette alla nefrectomia. T rattavasi di un ip er11e froma del r en e sinistro. L 'A. , discu ssa l ' importa11za elci segni pielograflci p er la diagn osi di tumor e r ena le si fern1a a dire sulla o-en es i d ella fe))])re in detti casi ricon oscendo vari fattori cau sali: p1eliti , pielon efriti ecc. con comitanti . Nel ca so riferito l 'A,. i1on avendo potut·o .a ccertar e la causa della febbre pen sa possa esser e s tata d eterminata d<l 1 riassorbimento di pr odotti t ossici d el t ess uto tumoral e. S cAND U RRA . Rottura traumatica del rene in t1n caso d'agenesia renale unilaterale. E. '..Bratts trom (A cla Cliirurg;ca Scandinavica, \70l. LXXI , f . I -VI) illustra un caso di r ottura traunìatica sot toculan ea del r en e S. con agen esia d el r en e .D . e in cui p ra ticò una n efrect omia imn1edia ta .p er l 'em orragia minacciante. La p. m orì in quarta g iorna ta . L 'A. fa rilevar e ch e in que te lesioni ch e comportano u11 pericolo di morte p er en1 orragia, il chirurgo è spesso costre tto a d in ter-venire ra pidam ente sen za aver e il t em1Jo di assict1rar si se esiste l 'altro r en e1 e se qu esto è b en fun zion ante. Consjg )ia inoltre, in caso di estese leioni traumatich e del r en e S. , di esaminare em pr e du r an te l 'oper a zion e la milza . Secondo I ' A. il caso da lu i illustr at o di lei o n e trauma tica di u·n r en e unico sar ebbe il t erzo della letter a tura. G . GE NT ILE. •


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« lJ_, POLICLINIQO »

Sulla conoscenza dell'nreterocele. J. Hell s lrom (Acta Chir. ca1icl., vo1. LX.1 I) riferi ce 7 ~asi d i ureterocele, di cui u110 di sua os ervaz1one. Quattro di .ques~i casi si a ccompagnavano ad urete re doIJI)IO; cinque a calcolosi rena-ureteral e, e ei ad infezione delle vie urinari e. .Nella m ·a ggioranza d ei casi e..,i t eva una dilata zione con siderevole delle vie urinarie uperiori ed in particolare dell 'urelere. L 'A. porta d egli argo1nenti a favore dell 'ipoLesi ch e l 'ureterocele e la dilatazion e a monte di questo, non siano dovuti solamente all 'e ffetto . mecc~ni c.o eserci~a.to dalla s Le11osi degli orifi c1 vesc1ca J1 ureter1c1, n1a cl1e Len osi ureterocele. e dilatazione ureterale sia110 Lutl~ oricrib nate 1n .un te111vo P.er rnal forn1a 7. io 11c co n gen ita. La ·1nlornalolog1a fu varia: dis turbi c istopielic i o ematuria, o dolori r enali o vere coli che con e11li ione di calcoli. La d iag·11osi . i fece a mezzo d ella c istoscopia e della urografia discendente endoven osa ch e oltre al l 'ureterocele svela"a lo s tato di tutto il sistema urin:J.rio. In 5 casi il tr.a ttamen to usai.o fu la elettrocoag ulazione endovescicale, n1en tre i11 1 caso si pro ccd e tt~ a ll 'escission e dell 'u releroce]c per via so.p r.a pub11ca . L'A. stima ch e l 'imp iego endovescica1e d el1' a lta frequenza è il i11etodo di scel La . Ques to trattamento ha liberato g li ammalati dai lor o dolori ed ha causato 1'es1)u]si011 e dei ca1coli ureterali, n1a è riuscito soltanto in un caso a fate sco1nparire I 'infezione d elle vie uri11arie. In 3 casi ha visto comparire dopo l 'eJettrocoagulazione dell 'ureterocele u11 11etto refJusso vesc ica-ure terale. R. GnAsso. 1

Sulla poliuria notturna dei prostatici. . A. R. l~lfvi1 tg (Acta Cliir. Scand., vol. LXXI) r1co~'cl a cor11e la nicturia , n el periodo d ella ritenz1one, ·è espressi one di una poliuria di com]Jenso , seco ndaria al basso po lere di con oentraziorle d el r e11 e. 1\iJa pri111a d el periodo d ell e disten ione o del residuo vescicale, vi .è spesso poliuria notturna e qnc ·1a riron o ce a ltre cau e. Pll:ò e ser riflessa, per azione ecci tant e sulla fun z 1~ne r e na le, da parte d el turnare prostatico; può dt1pendcre da] n1ig Jioramento d el c ircolo ve110 o r enale, per il decubito orizzontale e d il son110. R. GRAsso . Su uo cn o di ureterorrafia con risultato ottin10 cont rollato <lopo 26 anni. W. Forssel l (Act. Chir. Scand ., voi. LXXI) 11a n e 1907, sezio naLo , i1el cor so di u11a miomecton1ia de 11 'ut ero, l '11r0ter e sinistro . L ' t1 rct erorrufia fu eseguila ir1vagi11ando il n1oncor1 e suip etiore n ell ' i11 fezio11e (111etodo }>oggi-D' A.ntonaMayo Robsor1), previa c8cis ione delln r11u cosa d el tra t Lo ve cica le ( inoclif. N oble). Il de corso po t-opera torio l11 regolare e n on i ebbe fi stola t1rinosa. Il cateierismo d egli uret eri praticato il 26 agosto 1919 e l 'e a1ne del1e urine

(ANNO

X.L, 1\t:i\I. 21)

il 19 agosto 1920 i1on dimostrarono alcuna differenza tra i due lati. Una pielografia ascendente 11ei 1920 ed una urografia d~scendente a ll 'uroselectan ~ nel 1932 non .d~mos Lraron~ alcun ingrandimento nel rene s inistro, nè dilatazione del b acinetto e d ell 'uretere. Condizio11i generali ottime .

R.

GRASSO.

Il trattan1ento dietetico della pielite.

A. V. Knack .CF?rtsc/-iritte der Therapie, 1932 , n. 15) cons1gl1a la somministrazion-e di zu cc.h ero (250 ,g. per 4-8 giorni , poi '100) in tè (da I 1. ad 1 e 1/2 od in s11cchi di frutta. In eg.uito, som.minis~razione di pappe, fino ad arr1,1are ad una dieta di carboidrati ipoclorurata e da questa a lla dieta di risparmio delle nefriti ipoproteica ed ipoclorurata. .I~ questo modo s i sono avute guarigioni della p1el1te senza u so di ineclicamenti · il trattamento 'ri~ne abbreviato di 3-4 gior~i. I risultati sono stati ottenuti sopra un largo materi ale di 383 casi. A quanto se111br.a la frequenza d elle pieliti è aumentata in ques ti ultimi anni. L' A. rileva l ' irr1·p ortanza d ella diag nosi differenziale dalla g lomerulo-nefrite, d a farsi no11 soltanto con 1'esam e d ella pressi o r1 e e l e ricerche chimiche sul saUigu e, m a anche cori la prova d ella funzio·nalità r ena le. fil. 1

Tentativi di cura delle colibacillnrie. . A. Cassuto (Riforma Aledica, n. 1, 1933), rifer endosi a ricerche precedenti, con le quali a-yeva dimostrato che l ' uso dell 'urotropina, per 1a endovenosa, da sè so]a non era sufficiente per la cura delle colibacillurie, propone in tali casi la somministrazione di piccole dosi di n cosalvarsan, associandolo o non a ll 'urotropina. A. dimostrazione di ciò riferisce che avendo so ttoposto tre gru ppi di malati, g li uni al trattamento con sole iniezior1i endo venose di urotro1pina , l 'altro ·Con iniezioni di neosalvarsan ed u rotropina ed il terzo con sole iniezioni di neosalvarsan, g li amma lati che più ebbero a trarre rapido e valevole beneficio furono proprio quelli d ella terza serie. Le forme febbrili , con tale trattamento , cedono rapidamente . Al contrario risultati n egativi ottenne sia con cure prolungate di vaccini per via orale ed intramuscola r e sia con fi ltrati per instillazione alla Thompson Walker. Si è servito in tali ca i de] neosalvarsan o del sulfarsenol per via e11clomuscolare , facendo una serie di 4 iniezioni da 6 ct g . e 3 o 4 di 12 ctg. alla distanza di 4-5 giorni l 'una dall'altra. Ques to trattamento curativo, a distanza di un mese, può essere ripetuto senza danno alcuno. A tale trattamento l 'A. associò, quasi sempre, una cu ra di ins tillazioni ca I ma n ti in vescica o, se n ecessario , anch e n ella pe1vi , a base di olio gontenolato o mugolio a l 10-15 % o olio guaiaco]ato al 5 %. Questo trattam ento terapeutico, adottato nella cura delle pieliti e cistiti, certamente origi1

'

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[ANNO

:\L,

NUI'I .

21 J

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SEZIONE PRATICA

nate dal bacterium coli, l 'esperie11za 11a. din1ostrato che è il metodo ipiù rapido e di non dubbia effi cacia. AnnEss1.

MEDICINA SCIENTIFICA. Sull'ormone ematopoietico nell'anemia pernicios3 . Partendo dal presupposto, emésso da 11arp e Castle, che lo s tomaco normale secerne 11na sostanza norma li1zatrice (lella funz ione cn1atopoietj ca, S. Morris , L. ""chiff, H. F oulger , L. fl ich, E. Sherman (Brit. 1'1et1.. Jour1i., 10 dicembre 1932) sono riusciti ad ottenere; concentrando colla distillazione nel ' 'uoto del su cco gastrico normale , una sostanza, ch e, son1ministrata con iniezioni endomuscola ri , si è dimostrata 1nolto effi cace nella cura dell 'anemia per11iciosa. Questa sost.anza si può ottenere dai ucchi ga trici di anin1ali orrinivori, carni ori ed erb ivori. I risultati ottenuli presentano di' er si punti di rilievo: la piccola quan Lità del materiale iniettalo; la lunga durata della reticulocitosi e la ufficienza di una sola iniezion e. A tale ostanza, gli A. hanno dato il nome di .4.ddi sin a. E. CARLI NFANTI . La leuce1nia da benzolo nell'uon10 e nel topo bia nco. Mentre è universalmente noto ch e il Lenzo]o esercita un'azione leucocitolitica cosicch è lo si è proposto da te1npo per la e ura delle leu cemie, a molti riu scirà nuovo il sapere ch e O. Lignac (J(lirt. l'l/ och. , 3-1033) ha •potuto indurr in alcuni topi bianchi un ql1adro ematolo aicamenle e i tolooicamente identificabile per Jeucemia, mediante l ' iniezione settimanale di piccole quantità di benzolo (0,001 cc. di benzo]o in 0,1 cc. di olio d ·oliva). ' Que Li risultati - ch e l 'A. &i ripro1n eLLe di riprendere ed estendere - han110 grande inter es e n on soltanto per le pos ibilj tà cl1e apron o di riprodurre una leuce mia per via sperirn entale ma anche perch è rivelano u1l nuovo pericolo a cui sono esposti i lavoratori del ]Jenzolo. V. SERRA.

POSTA DEGLI ABBONAT I. T ossicità dell'allumiri io. -

Al dolt.

~I.

P.

da R.: È oltremodo improl)abile che l 'allurr1i11io degli uLensili e delle s toviglie da cu cina, passando nei cibi, ia dan11oso . L 'alluminio rappresenta uno degli ele1nenti più diffusi in natura (per es. l'argilla è idrosilicato d 'allurnina idra to); quasi tutti i cibi n e conter1gono in condizioni naturali; p er es. Lehmann ne h a trovato 2.48 mg. per ogni kg. di pomidoro crudi; ten endo gli s tessi pon1iùoro per 18 ore in una pentola d 'alluminio con eme. 20 di acido a oelico e g. 20 di cloruro sodico, i quali facilitano la soluzion e del nletallo, il contenuto di questo aumenta a mg. 2.GO, cioè appena di mg. 0.12. Non vi è ùunque alcun motivo plausibile per dare l 'ostraci mo ai recipienti ed a11e posate d'alluminio. A. P .

VARIA ~ Lesioni elett1·ogalvaniehe della cavità or ale pr odot te da dent i metalli ci. Everett S. Lain (Journ. of the Americ. Med. Associat., 11 inarzo 1933) riferisce su 300 cai tudiati. Esperimenti ripetuti hanno dimostrato che la saliva umra na , acida, alcalina o n eutra, è un o tlin10 elettrolite, attraverso il quale gli elettroni n1etallici circolano 1ibera1nente da un ,eletlropotenzialità più alta ad una più ba a. Nella bocca cl1e contiene apparecchi di protesi si costi t ui ce una vera batteria galvanica e g li · scambi continui di elettroni IJossono, dopo un certo tempo, rendersi manife ti con alterazioni subiettive ed obJJ-iettive. Obbietti, ameute si }J UÒ avere decolorazione , erosion e, disintegrazione delle piombature e delle corone e uno spo tam en to degli a1Jparecchi di protesi, e inoltre Lo ma I i le ac uta o cronica, ero ioni e ulcerazioni della n1ucosa orale. Si possono anche formare delle leucopla chie e a volte anche pigmentazione m etallica delle membrane mucose. Subiettivamente : sapo re r11 eLall ico o salato, se11 az.ione di b ruc iore ai n1arg ini e alla punta della lin g ua , sen so di secch ezza a lla gola. Nell '80 % dei casi c'è au1n·e nto della salivazione. Se ci isono due apparecchi di protesi di metalli di,1 ersi cl1e vengo110 a contatto fra loro , i ha nevralg ia o an ch e u110 sh ock elettrico . I cementi ch e contengono per centuale elevata di zinco sono elettropositivi rig uardo all 'oro e possono dare disturbi. Pochi d ei si11Lomi subiettivi sono continui, ma a volte persiston o dando cc nervosismo », s tomatite, indigestio11i , 1perdita di peso. In alcuni casi si possono anche avere alterazioni del sangue, e dei reni e leucoplachie che possono diventare malign e. Prima di diag nosticar e queste lesioni e lettrocralva11i cl1e bi oo-na lJO ter escludere le anemie, la lues, il lich en planus, il lupus. L 'inten ità della corrente eleLtrica e i suoi p ericoli dipendono da] la superfì cie totale o dal volume dei melalli di ~ · i1nili , da variazioni chi1nich e della saliva, dal la re ·i Lenza dei t essuti, dalla di tanza fra gli a11)parecchi di protesi ,. dalla durata di permane·n za della protesi in b occa, dalla posizion e relati va dei due m etalli. Le re islenze elettri c}1 e trovate dall 'autore SQno state di 10-30 ohms. Dopo una rapida rassegna della leLterat.ura in proposito , sono citati deltagliatarnente al. . cun1 cast. La c ura consiste i1e]Ja rirr1ozion e degli apparecchi di protesi c he devon o e er e sostituiti da a ]Lri co11 n1 ctalli di u g ual e elettropotenzialiLà (si h a così 56, l % di guari g ione completa, 32,8 % di miglioran1 ento e 11 ,1 % di n on miglioramento). R. LusENA. 1

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« IL POLICLINICO »

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[AN1'o ).."L, NuM. 21]

POLITICA SAl\lITARIA E GIURISPRUDENZA.<*) Ri poste a quesiti per qo.estioni di massima. 29° D o ttor P . !ltl . - La istituzion e e 1'eser cizio <li a mbulatori e istituti di cura sono r egolati dalla legge 23 giugno 1927 n . 1070 e dal decreto 6 dicembre 1928 n . 1312. Salvo quanto è disposto nel titolo III, capo II, del T. U., d elle leggi di P . S., .6 n ovembre 1926. L 'i11ler essato deve farne d omanda corredata d a dichiarazione scritta d el medico che assumerà la d irezion e d ell 'istituto. Tale dichiarazion e d eve es.sere con lrofirm~ta d al richiedente e vidimata d al Podes tà . Il Prefetto, se11tito il m edico provinciale .e previ gli accertamenti d el caso, provvede con <lecre to, il quale deve con ten ere le prescrizioni OJ)porlu11e . I contra,-ventori a ques te norme so110 puniti con l 'arresto fino a dt1e m esi o con l 'an1 m enda da L. 5000 a L . 10.000. Il Prefetto può inol lre ordinare la chiusura dell 'ambulatorio, d el1'is li Lu Lo di cura, ecc. La i Li tuzion e e 1'esercizio di un armadio farmaceutico possono essere disposti d al Prefetto qu alora i1 e accerti discrezion aln1en le l a n ecessità e lél lJ tilità. In gen er e, l a direzione d el] 'arm~dio è .affidat a al n1edico condotto . •

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300 Dottor F . C. - Il servizio in terj11aJe, seguito sen za interruzione dalla n omina in base a con-corso, è efficace, per espressa disposizion e di legge, agli effetti d~l p eriodo di prova e d ella s tabilità. l\1a da questa regola non si può d esumere <'he il serYizio interinale sia valutabile anche agli effe tti d egli aumenti periodici . La disposizione lirnilata al periodo di prova, p er uno scopo sp eciale, non può esser e estesa ad altri r apporti e a situa. 7.ioni n on an aloghe. Gli aumenti periodici n on sono s tabiliti dalla legge ma quando sono attribuiti risultano e son.o disciplinati dal regolamento locale o dal capitolato. Se questo stabilisce la de-correnza d alla d ata della nomì11a definitiva , non è dubbio ch e il ser vizio interinale n on sia valut abile. Si può riten ere Yalido anc11e que to periodo soltanto se la di sposizione ch e r egola gli aumenti p eri odici con sideri efficace tutlo il se r vizi o pre:.: lato . È una question e d a risolver e raso p er caso , in lerpret ando le norme ch e regolan o gli aumenti . Agli effetti di essi, non è cla con sjderare la ipote i d el riscatt o d el ser vizio prest a to in zon a di oper azion e. Piuttosto è da esarninare se risultino campagne di guerra, sicch è lei pos a chied er e che t ale servizio militare ia valutato in aumento alla an zianità utile e quindi in r apporto al trattamento econ o tnico, a norma <lell 'art . 43 clel R. D. 30 settem.bre 1922 , n. 1920, -est eso agli en U locali. Agli impiegati cl1 e, du rante la gu erra 1915-1918, abbi ano prestato con buon a condotta servizio in reparti combattenti , in quali tà a; militari o assimil ati , il tempo trascor so nei r eparti suddetti è corr1putato in aumento all a anzianità util e. Generaln1en le, qt1csl a di<•>La presente rubrica è affidata a ll' a.vv.

sp.osizione è stata applicat a anche agli effetti deg li aumenti periodici. 31° D otto r P . A. e ali 'ufficiale sanitario non è vietato I 'esercizio professionale, è da ritenere che non vi sia inco1npa l ibili là con la funzione di medico di tino slahilime11to termale, sia pure appartenente al Comune s tesso. 32° Dottor P . G. -

Il Comune può modificare il capitolato, sal vi per·ò i diritti acquisiti, i ·quali genera1mente con sis tono n ella stabilità dell 'impiego e nella irriducibiljtà d ello stipendio: ma anche questa limitazione è intesa in sen so non assoluto: La deliberazione ch e inodifica il capitolato non è perfetta sino a quando non sia approvata dal] 'autorità tutoria. Il trasferimento, in base al nuovo capitolato non ancora approvato, sar ebbe certamente illegittimo. Questò punto è fuori di discussione. Poichè, n el caso con creto, ciascuna condotta è per sè stante, e le nomine sono deliber a le in rapporto alle sing·ole co11dotte 1 le quali hanno una certa autono1nia, è da ritenere che il Co1nune non possa attribuirsi 11 potere di trasferire per· sua iniziativa il 1nedico condotto da una ad altra condotta, senza la volontà di esso. Può farsi la ipotesi di un rior<linamento delle circoscrizioni p er causa amministrativa e n ell 'interesse del servizio: in tal caso, si potrebbe an1m etlere la even tualità di un trasferimento che sia p erò giustificato da esigenze obbiettiYe e non si risolva in una lesione dello st ato di diritto senza adeguat a causa di pubblico inter esse. Il titolare d ell a condotta potrebbe ricorrere alla G. P . A. in sed e g iurisdizionale n el termine di giorni trenta dal provvedimento, per vio1azion.e di legge ed eccesso di potere. L 'amnistia estingue il reato ma non preclude 1·esercizio d ella azione disciplinare. Astr attamente, quindi, il Podes là l1a il potere d.i iniziare tale procedimento, m a per fatli con cre ti e specifici. EgJi deve fare 1)reli111inarmente una indagine per ac cerlare se, e tinta l 'azion e penale nel corso della istruttoria per effetto della amnistia, al medico condotto. possano esser e seriamente attribuiti fatti r he siano disciplinarmente p erseguibili. Non basta l a possibilità astratta : per doYere d 'ufficio e cli probità amministrativa il Podestà deYe assicurarsi d ella serietà in con creto. Se Lei sar à riassunto in ser vizio, avr à diritto allo stipendio e agli a~segni che Le sar ebbero stati corrisposti se n on fosse st élt o sospeso. B. Ai qu.esifi rlenli abbonati si risponde, in ogni caso , diref.ta1n en f e. p>er lettera. I quesiti devono esser e in v iati, in bu sta, accompagnat.i dal francobollo p er l a ri sp os ta e sempre indirizzati im.n ersonalmenfe n1la Redazi one del « Policlinico ». vl.a Sistina 14 , R oma. Lr rispo.c;f e ai q11Psifi che n on richi edono esame rii ùlti o speciali indagini , sono gratuite.

GIOVANNI SELVAGGI

N

esercente in Oa&Sazione, eone. leg.Jl,le <lel nostro periodico


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SEZIONE PRATICA

NELLA VITA PROFESSIONALE. MEDICl~A

µe1.t clici · o~ere di bo n ifìcaz jo11c cli lag hi, stan-n1 , paludi e terre paludose o defi cienti di Le nuove norme s~olo; di . consoli~ame1l lo di dune e piantagione cl1 alberi fr.ang1vento; OJJere di proY,-ista di per la bonifica integrale. a ~ q~a. potabile per le popolazioni rurali; opere La Gaz~etta Uf/i.cialc i1. 79, del -! a1)ril e 1933, d1 d ifesa dalle acque e di provvista ed utilizza11a pubblicalo il 1l. decreto 13 febbraio 1933 , n. 215 , col quale sono state approvate le 1tu.ovg zio11c agricola di esse; le cabine di trasfor111anorme per la bon.i{lca irtlegrcile; tali 11orr11e rap- i'. io11c e le linee di distribuzione d,ell 'en er o-ia pre entano una co1npleta elaborazio11e della ele ~trica. -p~r gli ~si ag·ricoli , e le opere st~a­ cla l1, ed1l1z1e o d1 a lt r a .11alura d 'i11l.eresse coi~l})Ortan te len-ge u l]a bonifica integrale e i11 er1la no perc iò u11a breve illu trazione, opra- 111u11-e del c.0111pren o rio; la riunion e di piÒ a1>pezzan1ent1 , anc l1e di proprietari di. ver si in tt1t lo n ei ri g ua rdi 'a11itari. con e11ienti u11ità fo11ùiarie. ' \"el titolo I delle n orn1e è stabilito ell e a lla Basta que ~ ta e11u11terazior10 ad illu trare la bonifì ca integrale si proYvede iper ... copi di pub' ~\ ·til à del con ce tto di Lonifìca i11tegrale e a l>li co i11tere ~ e, n1ediante opere di b o11i fì r a e di 1nig liora111enlo fondiario. P er opere cli bo- d11110 trare ~ 0~1~ (l u ~s ta ragg iu11ga il ... uo scopo 11ifìca ~i i11t 11do no lJUelle con11liute in base acl al tra' er o 1 ut1J1zzaz1011e di tutti i m ezzi atti .a u11 J>iano gcn c r~1J e di 1.avori e di atti ità coor- protlurre la valorizzazio11e social e ed econodinate, . . 011 rile' a11ti vantaggi ig ienici , de1no- 1 nica completa dei terreni. . La cl~s ifi.cazio11e dei con1pre_n ori di boO'raO ci , cco11omi ci e ·ociali, in comprcn ori in ct1i ricado110 lao-hj , lagni, paludi e terro palu- n1fì c.a d1 1pr1111a categoria è fatta con leo-ge 0 dose o costituiti da terrerti n1ontani dissestati. t1uelJ a di seco11da co11 d ecr et o reale. Pe;, nei riguardi idrogeologici o forestali , ovvero da eia ~ cu11 con1prensorio de' '° essere r edatto u11 terre11i c.ste1Jsi,ran1e11te ulilizzali ip er gr.a" i 1Jia11 0 g:en eral ~ di bo11ifì ca co nte11 ent e il pì'ocause d 'ordi11e fi sico o sociale e su cettibili , (}'e t Lo d1 mas~1n1~ delle o pere di competenza . rimosse queste di una radicale tra for1n azio11 e s la l~ l e e le ~1re tt1 v~ dell a co·nsegue11te tra for111az1on e agricola , 111 r1ua11 tu n ecessari e a readell 'ordinam ento tJrodutt.i,·o. Le oper e di i11igl1oramento fo11diari o . 0 11 <> li zzare i fini d ella bo11 in ca ed a ,·alutarne i quelle cl1e i con1pio110 a ,·antaggio di un o o pre umibili ris ultati :icon ontiici e d 'altra n apiù fondi , i11dipe11denlcn1ente da un pi ano nc- tura . P er i comprer1sori ricadenti in zone m alaricl1e il pia n o devo lJre' eclere l '.adozion e dei nerale di ho11ifìca . inezzi 11ece ~a ri ad i1111)cclire Ja diffu ·ion e tlella Appare evidente, dalla esatta dcfiniz io11e de11 111ala ri a e d a pro lego-e re cla e :;a i la voratori 01lere di ])oni(ìca , ch e l 'antico concetto, il qt1 alc adibiti alle oper e. .., conf'iderava que te over e essen zial111 en le co1n,c dirette al di ciplin n1l1e11to del rcgim~ idra uli c(> . Jla rticolari 11orn1 e di Cij)linano la ripartidi una data zon a , è stato orn1ai superato , o c he z101,1e cle l! e ~pe~ e i)er le 01Jer e di bo11ifica . la l)oniO ca ra1)1Jr e e11ta qualch e cosa di m olto 1\l I e~cc uz L0 11 e dL q uclle cli com1p,e ten za stata]e 1~ rov \rc d e . il :N1i11j l.cro clc ll 'ag ricoltura e dell e ])iù completo , e di Yeramente iritegrale, iJt l o rc~ le .d tre lta1~1e 11L~ o per conce 'io11e a co11quanto mira a lra ·f or111are, per cosl dire, la co11fìgltrazior1e del LerriLorio , sia in pia nt1ra :o r~ 1 d1 :pro1?r1etar1, a JJroprietari o ad altri cl1e in n1ontag11a, a Jlo ·copo di 1ago·iun gr rc, e11t1 (pro ,1nc1c, ·o n111ni , ecc.). . l)i · 1~0 izion i di caratt ere <riuridico. am111icolla delt a trasfor111.azio11e, alte fi11ali l à di cara ttere economico , de111ografico, sanitario e '"o- 11.1:-- Ir.a t1\ 0 e fina11zia ri o reg·0Jai10 la ma i1ute11i', toil e delle opere. c:ri~ co 1111~ i 1te, come pl1re la ciale. Il tilo lo Tf lralla <le lle bo11ifìcll e, indi can - < 0 1 111)~e ~ n1aler1 a della r1con1posizio11e delle propr1ela fran1111en La le, <t ua1Jdo e ..,a ri "'ulli i1 edone la r ia ili c..a1 iouc in comprensori cli bonifi ca di J>rirtla e di ecouda cateaoria . ono <li <'e. ~a ri a ai fini della ))u nifica . E ~ tatuit o I 'obpri rn a ca tegoria quelli ch e hanno un.a rrr a11- b lig·o J>c r i 11rop rietari di e eg·uire, co]J 'eye11de in1porlanza , SJJecialruente ai fini della co- l ua lc ~ u ... sidio dello ' La lo, le oper e tli inter es e loni zzazione, e c}l!e r icr1iedono opere g rave- 1·ari ico la re dci pro pri fondi, cl1e siano n ecesn1 cn te oner o ·e per i prc.1prietari i·n tere ati ; UJJ- ::;n ri o ai fini udd etli e 11011 r icnlrino fra quelle di co1n.pel.en za s tatale. J)a rt cn.O"on o alla seconda categoria Ln t l.i gJi altri. t\n c!1e in~i pe11 d~ 11 1 en1 ente da t1n piano gene. ci co1rlprcn sori di ])onifì ca sono di co1n pc- ra lr d1 bo t11fica (tit o lo fil ) }JO, sono e ser e ~ t1~­ tenza dello . Lato, in ql1a1110 n ecessarie a i fìn i sidiate , o agevolale con Jl1Ul.ui da llo Stato, le o per e di .. is le111azio11 c idra uli ca. o idrauli cogeJ1 crali della bo nilì ca , le ~ egu e11ti o pere: opere di ri111bo chi111ento di correl io11e dci n::r raria ; (ftiel1e di ri cerca, provvi sta e utilizza tron chi 111011la11i dei c.:or i d 'acqua , di ri11 al- i' io11c ~i acque ~\ ~co po aa ri colo o potabile; la dan1 ento e i. len1azio11e idra u1ico-a()'raria dell e C'O:-\lrt1z1011 e o r1a tt an1c11lo di ·traLle o Lelefe-

SOCIALE

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lL POLICLINICO

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rir h o f>O(lr rali o inlcrpotlerali . o <li fabbl'ica ti o borgate rurali ; i di ·~ oda111c 11ti co11 111ezzi

n1eccan ici od e ·plo ·i,·i; la lrasfor1na zione elettri ca dell 'en ergia motrice delJ e idrovor('; il m ig liora111ento fondiario di pa col i mo11tani; le piantagioni; i maccl1inari ]e li11ee per en erg ia eletlrj ca per u so agricolo, ecc. pecialc inter esse ani tario })re. . e11Lano le disposizioni del titolo IV, ·ui 1a vo ri e g·Jj inter' 'enti ant iano felici , av1)Ji cab ili in lutle le zone ·di chi a ra te malari ch e. E · e riguardano i lavori <li i.·te rnazio11e di coli e opJ>re'"'sio11 e di ri.sla°'n i d 'acqua; quelli di di erl10 e di it1anu 't e11zione di raccolte idric he; g·li i11 lcrvc11ti anti.anofe lici n elle acque sco1)e rle, di re tti alla eli111 inaz ione delle condizioni cl1e tendono a deter1nin are ocl aggravare le cau e di n1a1arj cità. T a l i la' ori, coin piuti nei ·0111pre11. ori di bonifi ca dur.a111 e 1'e ec uzione delle opere di ron1petcnza clel lo .. tato , ,on o co11sidera Li come .cor11plc111c11t[l ri <li es e e ~o ll o1po ti al medei1no regime giuridico. Quelli compiuti a bo11irìca ulli111at a, po so110 e8.._e re a ... u11Li dallo . Lato, n1a son o a cari co dei })ro1)ri etari di terr eni, ~ ia IJure con e\er1tuale sus ·idio tal.a]e. Ap1)rova to i] progetto di 1)011ifi ca , i udclett i lavori ed interve I1ti acq u i:: ; Ia110 i e a ra ltcri del le o per e di pu])blica uLjlilà. c:hiu11que, i1ell 'esccuzio11e di lavori µubbli ci 'O l )l'Ì\ a ti , l)l'oduce esra vaz ionj ùi terreno è 1e11ulo a provYedere, a ~ua cura e SJ)ese, alle . Oj)ere di co ln1atur.a e .. colo delle e ·cav.azioni '" le ·e. i110 a quando t ~ li oper e n on siano e eg u i te o . e i ano inat I ua bili , è fa tto obbligo di pro, vedere, nei pre ·i dell 'abitato, ai lavori ed .aaJi i11terventi arttianofeli ci in con formità dello i . . truzioni da en1a11a rsi dal Mi11istero dell 'l11terno. Da tale obbligo può derogar sj olo quando , su parere del n1edico provinciale, le condizioni locali ne e eludono la necessità. I1l ·ca o di inaderr111ie11za i l prefetto provvede d 't1fficio a spese d·ell 'i11 aden11)ie11tc. Sono stabilite penalità per cl1i alteri o pregiudichi ]o stato di fa tto cr ea lo dall 'e ect1zio11 e dei la ori e degli interventi di piccola Lo11ifìca. Da] :Nlini tero del! 'Interno saranno cor.icessi assegn i per sLL1di e ricer cl1 e sul! 'azione antia1lofelica; contributi per corsi leorico-pratici 1per la preJ.>arazio11e di per anale e perto diret LiYo ed at1... i I iario; 1>re1ui per il per 011ale sa11itario ·cl1 e '"' i ia l)nrticolarn1e11te -· egn alato 11ell azione an li-a nofel ica. t\11alog hi premi saranno con ce ~ i dal fin istero dell 'agricoltura e delle foreste per i l per.. onale di bo11ifì ca e per i proprietari. T ti Lol i u cce ivi ri g u.ardano i cori "'or zi di bonifica i11tegral e., quelli di luigliora1r1ento fortdia rio, le disposizio11 i fin a11ziari e su Il a con-ce ione di i11utui e di co n tribul i 11 e]le s pe. e pe r opere di ,bo11ifìca, le e .. enzioni n·cali . ed a llre di ,1>0 ,izion i ,·arie. c11e i1 0·11 l1re.. e1 ll ano l)a rti colare inlere ·se dal lnto . a11itari(J. 1

1

t\ .

F~ \ NC JIETTI. •

[ANNO

XL, Nu~r. 21 ]

CONCORSI. i'OSTl VACANTI .

Scad. 15 lug.; lire 11.000 e addizionali dj L . 2,50 e L. 3 sopr a il pri1no e jl secondo mjg lia jo cli poYeri ; c. -v. ; trasp. L. 1500; '1mbulat. L. 300. 1\.GNADELLO

(C r e1no n a).

Col 30 giugno 1933 cucle iJ con cor so, bandito il 1° maggio corren le per Ja terza Co11d o lla ~t edi ca di qtLes1o Com1111e co111 prend ent~ t errilorio e Con1une di · Vall 'Alta P Frazion i Ollreserjo. Lipendio r esidenziale L. 8000. c inque quinquenni, mezzi di tra porlo L . 2000, spesa ambulatorio L. 500, salYo rilenu le e ridu 7.ione 12 %. Docu1nenli di rito. Per chlarimen li r ivolger si all a egre leria Comun al e. ALBINO

( B er ga1no). -

.i\L ES. AN DUIA .

An1111inistrazior1e

}Jrovi1tciale.

-

Co11co r so p er li Lo li e< l esam i al p ost o di roadi111ore cl ella ezione Medico-Mi<'rografi ca del Labora1or io Pl'ovinciaJc di Igiene e Profilassi . t ipencl io L . 14.000 elevaJJile a L . 16.000 e inclen11ità di scr' izio attivo L. 2500, riduzione 12 %. Il termine di scaclenza è prorogalo nl 31 lug li o 1933-XI. ANCONA. Ospeda.l e Ci uil e Umberto I. Fino alJe o re diciotto lel 20 lug lio 1933 è aperto il con corso j)er titoli al po Lo di r hirurgo prin1ai-io dirigente ùi llno dei due riparti di cl1irt1rg ia. Per la ri<-l1ie~ la di inforrr1azi oni e della copia ci el La11do ri\olgersl all 'Uffi cjo di Amn1ini s lrazior1e d ell 'Osp edaJc. ANz10. Ospizi Nlal'ini . - Scad . 25 mag.; chirurgo; L. GOOO oltre asseg"lo uppl ement . L. 1200, il t u1 lo l ordo . RiYolger si alla sed e dell 'Op era Pia , '1a a11 , .. in cen zo 22, J{o1na. cad. 30 m ag.; L. 8800 e 5 qu aclrie1111i clec. 1 se uff. an. L. 500, tra p . L. 3000, a111buln t. L . 500, c. -, . ATELLA (JVapoli). Scacl. 30 g iu .; L. 9500 e due sessenni d ee . Av1u.Lr o. A n11ninisfraz101ie P r o1lin.ciale. Per 1itoli ecl e a1ni . Dìre l tore della Sezione ~ledico1\II icrogra fi ca de l Lal>ora torio Provinci ale d ' ig iene e li p endio , i11dennilll servizio attivo, pr ofila. i. pari a quelli Labili ti p el g rado VIII, gruppi A e .B, degli 1mpiegali dello Sta lo. se11z 1 altra agg iu11ta. Elà Jim . ann i 45. cad enza or e 12 del 10 agos to 1933. Chied ere chiarin1en li al Segretari o Generale d ell 'Arnn1i nis lrazione. CA!\1UGNANO ( Bologna). Scad . 31 mag. ; 2a cond . ; L. 9800 e 5 quadrj enni dee., ollre c.-v. e L. 3000 trasp., L . 500 ambul a t. : ri<luz . 12 %; et à lirn. 40 a.; t assa L . 50 . CAPUA (lV apoli ). Co ngregaz. di Carità . - Scad. 17 lug. ; oculis ta capo del 3° reparlo clinica oftal1nica d el dipendent e Osp ed ale; L. 800 annue; età I in1. 40 a. .., p.e cialista nel ran10 oftalmico. C .\RRÈ ( T' ic enza). cad. 31 mag.; con Chiuppano; rivolgersi Segret . com. • CAs·ELJ.,E (Torino) . Scacl . 30 giu . : con sorzio Case11e Torinese-Borgaro; L. 8000 e a11menti p eriodici fino :: 1 m a:_js,i m o di L. 4000 dopo 20 anni di ser vizio ; lrasp. L . 1400; uff. san. L . 750. CAs1·FiBELLINo (Ancoria). - Per titoli . Scadenza ' e11lj giug110 J 933 - XI. P eri ocl o di prova 2 anni co11 di delta sei n1e i pri 1na. S1 ipe11dio annuo L. 9000 su scetti1>ili <li r i11que at.11ncnli quadrien n ali del decimo cle llo .. tipendio o ltre ] 'indennità ca ro viveri a no rn1a di l eggP e sp clovu la. Stipen.i\.ncELATo ( Bologn a). -


[.\:\:.\ o XL, N

r. 2J ]

S l~ ZI O

cijo ec.l i11de 111.li ln so110 soggetti alla riel t1zio 11 e de l 12 °-o. E lù n1a ·"in1 a a11ni 40 salvo eccezion i di lecr.ge. Jnct e11nitù ca, a lc. L. 3000 e il "'a11i la ri o abbia i1 t proprio 11 .. 0 l 'autom ohile o ca' aJ lo: L. 2000 .se JH'O\\j lo cli l11o tocicl e lla, L . 1000 ·e cli })jc icle l la. \ ell "is la 11za jl cou cor re11le cl o' rà dicl1iar~ re cl ·~cce l t ~1re il Capitolato i n ro1 so d ·aIJJlf O\ az1on "' UJle r1 orf'. 1\ . t1nzion e erYi 1,;io ei1tro u11 m e e cla ll.1 p nrlccipazior1 e d i i10111in n. La do n1 and a d o' r.'t e .. .. e ·e correrla la del cer ti fh·a to d ell a Fe{ler azio!"' e Jl ro' i11riale comprovan te i cri zion e a l P ar ti lo raz iortale Ji"a c is la, n o11 ch l• degli nll ri d ocu111euti cil1li n e l Ro lle t lino Nnz ion <ll e d e i. Con<:or. i co1t av,'e rle1tza c he quelli ai J1un1 crj 2-3-4-7 d 0Yr a1u10 e ·sere i11 cl a la i1011 an ter ior e a lrc 1nesi clal 1° 1n nggio 1 9:~3. Pe r c liiari1i.1r1 1li ri , o J o-er~j ;:tll n. egr e I::>rj a <.~o n1 l1 ua Ie. C .\ STET~FI D non t \ ncon nL Per tiloli. J>o:-.lo de ll a prin1 a <'0 1Hl o l la n1edica pre,-a]e11len1e n te ch iru r f/ ica con d ir elio11e Osp ed ale Ci' il e. '"'cadcn1,;a tred ic i g il1g 11 0 1933. tipen d io in iziale L. \,; 000 co1t ~ _au 1~ 1 e 11li qu ad r ie11na1i . A eg110 cli L. 3000, JH'r D1rcz1011 c l)ed a le. Indennità n1e1zi clj Lra por to: L. 3000 e co11 caYal1o o a uton1obi le; L . 2000, . e con 111o lor ic1e tla; L. 1000, . _ e con b icic lcl la. 111dc11 n ~ t it t ~ n11>oro 11ea e· ar o' iver1, come per gli a Il r i i n1p1egn IL Del le so111n1e 0110 ogge l le alla riclt1 1. io11 e d el 12 ~o e nllc r itenule legali. Per cl1iarin1 e11Li 1ivolger si a lJ a ~eg re l er i n ro11111n (l lC' di Cas lelfiò arcl o (A nco na J. CA:iTELNUovo BoH 1roA (1l les:;a11 d r iflJ. lì'j n o o 1~ 11 t ~ il 2 g iL1g 110 1933-XI è aper 1o i] ro11 rorso, per t1 lol1 , !li JlO lo cli 111edico coud o ll o. Sli1>r11dio L . 7000. I nde1111 i là ffi.cia Je Sani larjo L . .100. Jl \cle1111i Ill di tra. por to L . 500 al lord o cl eJl e ril c11l1l <l i legge e d ell a r icl u1.ione del 12 e.o . Per ~cll i ari111e11li r i,·o lgers i all a ·egreleria Co111l1n;d e. CE.~G 10 (

cad. 30 g iu.; L . 9000 au me11tabili ; rjdu1 . 12 %; età Jirlt. .io a . : La a li re 50, 10. C.o'l-'CCJilù (f 'e rrar u 1. Per titoli , co11rorso prr la l\ Cond o tt a (Jrazione di (7it1 eJJJle1 co11 re i <le11za i1t ·. G i u 'e ppe. ,caclc11 za ore d od ir i dcl 25 g iug no 193:3, Xl . UJ>e nrlio éin11i.10 lord o Li re J0 .000 . As cg110 co1n1)le1ne11 lar e J,J. 8000, per i I t e n1po i:rt c ui verr à corri post o Hgli in) JJiegati d cl Co1uuue. Inc'l e11nitll di caY[dca lura L . 3500. JI lutt o sogge l lo all a riduzion e clel 12 per <'c11lo. CiJ1 que au1ne11li qu adrj e1111 ali d i un d ecin10 d e llo Up e11(lio in iz i:tl e, n on compu la lo. agli eflel ti cl e ll a Jnal urvz io111'\ d e] Jlrin10 aum en lo. il })eri od o di proYa. Età l na im a anni 35 a l g ior no rr1aggio 1933, al vo eccezio11i <li l egge. Docu1n e11ti cl i rilo. As u11zio n e er,·izio en tro Yen ti g iorni dA l la part ecipazion e, $O li o pe1ta rlj deca<len za. Ri!-.er' a d i sot loporre i ro11corre n I i , a11ch e se e' enlual 111en le n o111ina li, ad a ppo i La visit a m edica per arcerl Ar e l a san a co tilur ion e e l 'irlo11 ejt à ii ica. <:hi arim e nli all 1 .·egr e teria Cornu11 ale. F1nENZE. Speciale S. C i o1·anni di D i o. Scad . 15 g iu ., or e 16; a sis le11t e r,hirurgo ; L . 5000 oltre L . 1200 ind enn . gu ardia, c .-v . , compartecjpaz. ; rite11u te e rid·u zio11i di legge; età lini . 30 a .; lau r ea da n )11 oltre 5 ann i ; doc . a 3 n1 esi ; n o1nina hie1111ale; titoli. ~L.\ CERATA.

avono). -

Co nsorz io Prov. A rililu bercolare. - DoYendosi apportar e alcune Yarianti a1 Capi Lol ati di ervizio, i con corsi b anditi risp e tti va n1e11 le cori ayvisi 15 e 18 marzo 1933, n . 153 e 11. 543, per la n omina d el ~feòico Aiuto d ell 'Is titulo di cera d i Villa Monlalba 110 in ~1acerata, no1lch è d <>llc

E

PJ\ATJ CA

8:.39

is tenli Sa1lil~ri e Vi s it a trici p ei l)ispe11sari d i Macerata , l\1Iat el1ca e Cingoli , soito r~' vv•~a ti . ì'vJacer a La, 20 aprile 1933-XI. lrL.·\ o. ~onsig l io </egli l slil u t i O.pi la lie r i. · cacl_. 22 ?"1t 1., ore I G; due a~ i te 11Li n·1ed ici inte rni pe~ il a11a torio \ il l. Ent. TIT pre ·o Garbag 1ta le ~fil ane e; L . 6100 oltre I... 1500 re, idenza 1... 1~ ogni g u ardia, 'ili o, al loggio ecc.: r itenute; e là l1m .. 35 a .; clor. a un 1nc . . c cl all ' 11lag.: titoli cd e a1111 ; e r,·. e11lro 20 gp:. Cl1i ecler e a nnt111 zio. J\

. ~ (o. T ALl3AI o DI ELl CO A (1\[css ill a). cacl . 21 g 1u. ;. L . 8000 oli re l .. 2000 cava le.; ridul. 12 %; e t;\ Jun . 35 a. al 2 tnag·. ; 1n:ssa L . 50 . wi oNlA . Comune. Sc 1d . 30 g iu .; 3a condotta es ler11a (per Ja frazion e dj S. Jt'rul lu oso)· docu m enti di rito obbliga lori ; la sa L . 50. ' _niovc _L~GU R1~ (Al~ssa_1 irlrit'l) . - Con cor ' o al p o Lo cli .Utc1ale an1tar10 d el Co1nune. S lipe11dio L. 12.000. Indennil it aree sorie seco1u lo leo-o-e. Scacl en La· or e dicia sette d el 31 Ju o-Jio 1903. P~~ schia' i1nenti ri,·olger i a ll a l\ . J>r; fe l lt1 rn di Alessan1

dria.

~ 1.10Ro . A m n1in isl r azi on c Provi11cial e. - Co11 d~ ­ liber azio1:e d el 1 aprile u . s., i I lermine p er l a pre enlazJon e d ell e d omand e e d ei d oc u111enti p er 1l co11cor. o al p ost o di coadiu Iore d ella Sezione ~Iedico-Micrografica dei Laborator i Provinciali di Igie n e e Profi lassi , è proroga Lo all e or e diciotto (l e! g iorno 15 g iug110 1933- ' I . I ipe11d io L . 14.000. Ind e11nitù di servizio altivo L . 2.000 . Cinque au1nc11ti quadriennali del cl eci1no . P er le altre norn1c rivo lger si alla egre leri a Provinciale di Nuoro. ()v.\D\ (. ll e.~sa 11rl ria) . Per til oli ed e~ a 111i . Po!-- I O di ufficiale anit ~ ri o. lipe ndj o a1111uo L . 6000 lo rd o r i le 11ule e riduzion e di legae. 'fre au1u e11 li qu adriennali L . 00. racle11za or e clic i a~, e tte d el 31 l ttg lio 1933-XI . Per r hi a riin e11li ri, olger .. i alJa :egre teria ·omun ale. PE e \I\.\ . P er li lol i cd e a n1 i. l)os to cli coa<liul ore cl elJ a Sezion e ~[cdi co-~Iicrografi ra d el La)Jor a Iorio proY. cl 'igie11 e e cl i profi Jas j . I cl ocu111e11t i ri r hi c._ li j)er 1·a n1mi sio11e so110 qu elli indicat i 1 Le i 1{. 1). l 6 ger1na io 1927 , 11. 1255. I ro ncorrenti <l o r anno, inoltre, inviare lo 01nma <li L . 50,10, per Ias. a c]j co11cor so, n1 eòi a11le va g·I in -ir1testato al Cns icre i)r ovin c iale. AJ J>Os lo precl el l o è al lribui to lo s ti1lendio cli L . 10.000, su sce l li1)i] e cli quattro a un1enti quadrien11 a] i di L. 800 ciasc un o, la i11rlc11 ni tll dj erYi zio atti\ O, in L. 2000 a111111 e e la ro inleres enza u 1 proven lo dell e in dagin i, di ii1l e re ~e p r iYa to, in r agion e d e l 12 p er cento. 111 nggiu11la (lei prec it a ti as egni ar à corrj"p o la la incl e nnità cli car o-Yiveri , n ell a misura e con le n1 ocl a li tà g ià i11 ,·igor e p er g li in1piegali d ello ~ ta l o. Lo tipend io e gli a cg n i . .. 0110 sogge tti :t ll a ricluzio11 e d el 12 % ecl alle rit e nut e })er R . l\IoJ>i le e Ca sa di Prev iden za COJ)l e per legge. n ter llli 11e util e per la pre e n I azio n e d ell e d o111ai1de <I.i a·m mi sion e scade a 11 e ore d ic ia 1l 11ove d el 30 g i u g 110 1933, Xl. Per n otizie e cl1iarin1 e n li rivolger. i all a Segrc leria (le11 'Am n1in is trazio1le pro,rincia lc cli P escara. POTENZA~ A m111i n,i sl ra zi on e Proi1i11 ei a le. Per 1it ol i ed esam i . J.>os to di J)ire lt or t> de11n ezio11 e Meclico-1\riicrog r afi ca cl e l I.. ahor a tori o l)r oviI1ci aJe d 'Ig ie u e e Profil a si . Scnd c11za or e dic io tto <lel 15 lug lio 1933 (Xn. lipe11d io inizial e L . 16.000, aun1enlabile a L . 17. 00, oll re ad un a inden11ilà di ~er' izio al tiYo <li L . 3.680 annt1 e. c;li a . eg11i so110 sogge Il i alla ridu zion e d el 12 °;) <' a 11 0 ri te11u te


40

H

IL

POLICLJ~ICO

olJblignl o ri c. Elà n1iJ1in1a 21 an11 i, 1n a i1na 45 , sa i' o eccezio11i cli c ui al i ·art. 9 del R. D. 16-I-1927 , n. 155 (cc Gazz. Uff. », 22-Il-1927, n. 43). Docun1en li e tit oli di tl1dio i11di ca li all 'arl. 8 d el su citato ll . Decreto. 'fassa di con cor so L. 50. Prove <li e a111i cconrlo i program111i e le 11or111e gerterali cli cui al Decrelo g. maggio 1927 cl el ~ljnis lcro dell 'I11 terno. Periodo di prova anni due. Assunzione di ervizi o en tro trenta g iorni d all a partecipazione di i1omina so Lto p ena di decadeI)za. 1\ ccellazione , Pcl og 11i effetto di l egge, clel R cgol a111c11to p er il Laboratorio, di quello or ganico p er gJi uffici proYinciél li e d elle eventuali 1nod ifich e ch e pos a n o in seguil o esservi introdotte. Per chj arin1 en ti riYolger ... i all a ... egre leri a dell 'J'\1 nmini ·trazione Provi11c ia l e. Rr~c ro

CAL-\nn1A. Ospedale Psichiatri co Provinc. cacl . 20 g iu .; 2 medici di Sezione; e là Jim . 35 ( 40) a.; L. 14. 000 aumentabili ~ L. 16. 700 i~ 12 anni, oltre L . 3000 . erY. a tt.; r1duz . 12 %. R1volger i Ammin is traz. ProYinc. Ro~IA.

1\Cin.isler o delle Comunicazioni (F errovie dello Stat o). - Concor si per titoli ai seguer1ti po-

s ti di Medico cii riparto: Pescara JII (Ancon a) ; Portomaggiore, Massalombarda (Bolog11a) ; Lenti11i II (Cat a nia) ; Montale Ag liana (Firenze) ; Mign~­ nego (Genova); s~sto Cal e~d e, . P ontecur on e, Lui~ no, Lona lo (Milano); V 1n ch1aturo, Ma ~1 cl al on1 Inferiore, Minturno, Avellino II (Napoli) ; Cefalù II Caltanissetta III, Castelve lrano III (P alermo) :' Noceto, Massa, Giuncarico (Pisa) ; Capranica. Grotte 8. Stefano , Atti g liano . Gall~se, Civitav~cchia IV . R occar aso (Rom a); L ancen1go (Ve11 ez ia). Inv ia r e doman d a. e ri ~hj e~l e~e i:nfo~ma­ zioni ai rispettivi Isp ettorati San1tar1 (1nd1cat1 fra par ent esi). cadenza or e 17 d el 10 g iug no 1933 ·Xl. TnEnozro (.b,orlì). - Scad. 31 mag.; condotta di Levante; L . 11.000 e 10 bienni ventes.. L. 12502000 trasp.; riduz. 12 %; età lim. 35 a.; t assa L. 50 . ,~ ERCELLI.

Ospedale Maggiore . -

Scaò . 26 giu ., or e 18; direttore medico e 4 prjmari , p er l e Se.: zioni mediche , ostetr.-ginec., r acliofi sioterHpica e rlern1ocel li ca. AvvERTENZA. - Quando non è al trim e nti indi ca1o i con cor si si riferi scuno a con<iotle m còico-chirurgic b e, i compen si allo stipenclio b ase.

NOMINE', PROMOZIONI ED ONORIFICFNZE. L'Uffi cio òi Presid enza d ella .R . Accaci emin ò elle Scienze Merli co-Chirt1rgicbe di Napoli è s tato cosi costi t\1i lo p er il bie nnio 1933-34: presidente sen. GioYanni Pascale ; vice-nr esiò ent e prof. Cesar e Colucci ; segr e lario nrof. P aol o SgoJ)bo : vice-segretario prof. Rocco J emm a; t esorier e prof. Gaetan o Jappelli. La Co n1n1j s. ione internazional e n'al ariologica prC.''O l a oc ie tà delle Na~ioni h a con[erito al clo Lt . . P . .Tan1es il premio an11uale d1 F onda1io11e Darling. con istente in una medaglja d'or~ e 1000 franchi svizzeri da assegnare a11'autor e d e1 mio-liori contril)u1i rer~ ti all o stl1rlio d ell a rnalaria t' cluran le l ' ul thYl o quinquenn io.

Su propo ' la cli . . E. il Ca1Jo d el

(~ o' cr~o ..

il prof.

Gioro-io Ferreri Dir~ttore inc. d elln Cl1n1 ca Ot or i no~ari11 rroloai~a flell a R . UniYers i l rt cli P cr11 g ia , è s la lo 11on1 in°a Lo com111endatore 11rll 'Oréline della Cor o 11a d 'It a lia. Al Yaloro o pro fc~~orc. coll aboratore nel u PoJj cJinico », e primian1 0 i I 110 I r o cordiale compiac i1T1en lo.

»

[ANNO

XL' J~Ul\I . 21 '

NOTIZIE DIVERSE. I l Museo torico dell'arte anitaria in Ron1a. L 'Istitu lo Storico Italiano dell'Arte Sanitaria cli cui è presidente il prof. Guglielmo Bilancio11i, illustre laringologo di aJt a fama scientifica - èstato inaugurato l '11 maggio nella ,Sala Alessandrina dell 'Ospedale di S. Spirito, gremita di i11lervenuti fra cui il Principe Boncompagni LucloYi i , GoYern a tore di Roma; il gr. uff. Spano, preiden le d egli Ospedali Riuniti di Roma; i sen. Bastianelli, Giordano, Pes lalozza, Sanarelli; l 'on . i\ilo1elli, segretario del indacato Medico; il gr. uff. Basile, clire ttore ge11. della Sanità Pubblica; il J)rof . Pecori, direttore dell 'Ufficio d 'Igiene d el GoYernat orato; il con te dott. Quirico e il con te Guerrieri della R eal Casa, e altre personalità . Dopo un discorso del prof. Bilanci oni che l1a fatt o la s1oria del Museo e d el cammino attraYerso cui es v ha potuto esser e ordinato ed ha illustrato l 'in1portan za del materiale r accolto. il prof. Capparoni ha guidato tutti gli intervenuti nella visita delle varie sale d el Museo, ch e egli ha illustrato con grande dottrin a. L'Istituto St orico Italiano d el! 'Arte Sanitaria ved e r ealizzata una su a antica aspirazione con l 'istituzione di questo Museo, ch e trova d eg·na sed e nell'arciospedale di S. Spirito in Sassia, co._ Lruito a Ro1na nel 1204 ; Museo cl1e costituisce con il su o m aterial e una docume11tazione d el }Jr o-g r esso d el pensiero sci'3ntifico, altr aver so i secoli, tanto n ella medicina, quanto n ell a farmacia e 11ell 'arte veterinaria .

40 Congre o ital iano di . toria della medicinn. In occasione d ell 'inaugurazione clel Museo '" torico n azionale dell 'arte sanitaria, l a Società italiana di storia delle scien ze mediche e naturali 11a tenuto il IV Congresso nazionale a Roma, durante i g iorni 11 e 12 maggio, nei locali d el PoJiclinico Umberto I. Vi sono intervenuti en1inenti studiosi di ogni parte c1 'Italia. Il discorso cli apertura è stato tenuto d al ~e11. DaYide Giordano. Seguirono interessanti relazioni e comunicazionj .

1o Congresso di 1nedicin a leg·ale gen erale e cli medicina l egal e delle as ic1trazi oni. Con1e Qià è stato pubblicato nel n. 12, dal l " al 4 aiuo-n~ sarà tenuto a Ron1a il Congres o di

Medici~1a

Legal e Generale e di i\1erlicina Legale clelle Assicurazioni. Il Comita t o orclinatore è presieduto dal l)fOf. . Ottolenghi . . . . Importanti rel azioni u temi r1g~ardant1 pro-. b l emi di atlualità saranno svolte dai proff. Ottol enghi, Giannini, Romanelli , Latles, Cazza1uga, Falco Di 'Tullio, Viola, Ni colelti. Il Conaresso i presenta della più alta i111port anza sci~ntifica e sociale ed è stato già onpralodelle adesioni n umerosi Enti . Il Congresso sar à i11aug urato il 1° giu g n o p. Y. n ell 'Aula Mao-na d ell a R . Universi tà rli Ron1a e l e sedute . aran~o Lenute nel l ocali d ell 'I stitu to di Medici11a Lerral e della R. U11iversità di Ro111 a, e (lue sedute speciali avran n o luogo presso l 'Islitu lo 1 azionale delle A sicurazioni e presso l 'Ospedale Sanatoriale cc Benito ~1Iu solini » <li Porta _F~rba, in occasione di una visila cl1e i co~1gress1 l1 f~1 ann o a questo importante .snna_tori? ch e co. t 1:tuisce uno dei più moderni I .. trhLlJ sanat or1a lL cl 'Ital ia.

ai


1-o\~Nu ~ L. Nu

1.

21 J

SEZt ONR PRATICA

~ei loca li d ell 'I tilulo (li Medicina Legale sarà

te11uta u 11rt ~Io.. Lra di a1J parecchi, cirn cli tavole .;.'T a fi c 11 e . 1 co11 crrè i li polra11no u t1fruire di speciali fa('ilit azioni ; i organizzan o visite e g ite. Le ade ioni a congressi ti (L . 30) e a soci ad e1 e11li (L. 15 per i 11on medici) i ricevono J)re~so Ja Seg re teria del Con gresso, vja ~farco ~Iing11 c ttj 1 ì, Roma. Per qual ia i cl1ictri1uenlo o p er prenolazio ne <li alloggi rivolger i alla Seg·reteria o alle Age11z.ic (;hiari e Sommariva di Roma, ~ lil ano, Gen ova , ~apoli , F ire n re. 1

Giornate Mediche di Bruxelles. _\ cotnplemento di notizie già dale, aggit1n g ian10 cl1e la « Socié té Nationale d e Cl1emin de Fer Belge >> accorderà una riduzion e clel 35 ~o --till e tari ffe ordinarie , ai possessori d ella les era ti la ... cia ta dal segr e tario gen er ale del con vegno; <cue La conces ione sar à Yalida dal 12 giugno a l ·~ luglio, per qualunque treno ; al ritorn o è cor1 ~enti to un p er corso diver so da quello di andata. Il « Con1ilé d e Direction des Grands Ré. a t1x Frnn( ais » ha concesso il rilorno gratuito, sa lYo il 15 % ili tassa; non è p er ò con sentito l 'uso di treni r apidi ed espressi ed il percorso dev'essere irl en l ico all 'anda ta e al ritorno. La conferenza ir1aug urale d el convcg110 1 affj<lata al prof. Charles Saroléa, dell 'Uni er sil à di Edimburgo, con cernerà il tema : cc Il 111e d ico e la n1edicina n ella le tt er atura contemporanea ». Un 'e posizione internazionale di arti e di cienze applica te alla m edicina , chirurgia , farmacia ed i!!ien e sanil aria, verrà organizzata n ei locali del1· niYer ità liber a per i giorni 25-27 g iugno ; il 1)1 inis tro d ell indu tria e d el lavoro, Van I sacker, ne ha accettalo l 'alto patronato. E ammessa l 'en 1rata in fran chigi a doganale di apparecchi e prodotti d es tinati a questa Mo tra. . ettimana 01edica Jladovaua. Con1e abbiamo g ià annunzialo, il ind acato Provinci ale Fascista rvledico di Padova, in accordo con la Facoltà medico-chirurgica, or ganizza anche quest'anno la << Settimana Medica P adovana », p er <l ar modo ai colleghi ch e vivono lontani d ai cen tri di alta cultura di aggiornare le loro cogni1ioni su qualcuno dei più importanti problemi i[ella medicina. Le lezioni e le conferenze verran110 t enute, dal 4 all '11 giu g no , second o t1n va to 1>rogramma, ch e s'invia a richiesta . Le iscrizioP.i devono perYenire al Sindaca lo prerletto, ,·ia Carlo Cassan 5, entro il 28 maggio , ac,,,-ompagnate dalla tassa di iscrizione di L. 10. I partecipanti p otranno u sufruire d ei ri])a i ferroviari (50 %) con cessi da tutte le s tazioni d el Regno in occasione della Fiera Campionaria <l i Padova ed avran .10 diritto ad una tessera di li> ber a circolazione ui trams elettrici urbani e ~ubt1rb an i e di ing resso gratuito ai Musei e Mo11umenli cillad i11i p er la durata della cc Sctti inana . ,, Gli iscritti ch e lo desiderassero , potranno prentlere i pasti alla « Mensa Universitaria » aJJ e s tesse condizioni falle agli s tudenti. Rivolgendosi - J1 on oltre il 26 maggio - al « Gruppo Alberghi n J)resso il Gr and Hòlel di Padova, si potranno preno tar e, a nticipando almeno l 'importo di una giorna ta, can1ere a prezzi cli favore .

841

:\ coloro cl1e avra11110 freqt1e11Lalo reg·olarn1• .nte le lezioni della cc .Sel lin1a11 a » verrà Liì a~ ~ i lto 11n c:erl ificato. 1 (

ouvegno idrologico:

R s lato indetto per i l 4 g il1g 110 a Fiugg'i. 'copo cl el ConYegn o è di illu lrare agli s ludenti In ureandi l 'imporl an za delle acq u e 111ineraJi e d iffo1t<ler e la conosce11za clej 1nolteplic.i problen1i na/ LOnali , cie11tifi ci, ter ap eutici della idrol ogia. Il con vegno avrà luogo presso Je Fonti di Fiuggi e sar ar1no illustrati vari ar gomen ti ; S. E. Nicola Parra,·a1 to, Accademi<'o d 'Ilalia , dire llore dell Ist ituto c himico d ella R . 'U11jver ·it à di Ro1l1 a, tratterà de « L'importanza n azionale delle acqu e minerali »; il prof. Ce ar e Frugoni, dire ttore d ella Clinica m edica della R. Universi là cli Ro111 a, dei « Problemi . cienlifici di idrologia »; il prof. Alc sio Nazari, mect.ico pri1nario degli O p ed ali di Roma direttor e :-.anilario delle Fonti di F iuggi, de .« Le acque di Fiuggi. e il loro valore ter ap eutico ». L 'i crizione è riservat a ai laurean d i in medicina, in chimica e in farmacia . L 'iscrizione si riceve presso l a Soc. An. Fiuggi (Al1licolana), piazza della Pi lolla 3. La quota di i crizione è di L. 20 quale r ontribulo per Je pese cli viaggio . Partenza d a [loma, piazza de1 la Pilotla , a ore 7,50. Le iscrizioni sj ricevono fino al 25 maggio. 1

1

Società italiana di biologin Ml•eri1neu tnle. Il 10 aprile Yenne in au g u1 ala la .Sezione della \~enezia Giuli a n ella sala della biblioteca delJ'Ospedale Regina Elena di Trieste. Vi h anno f 3rleripato l ar gamente m edi ci e naturalisti; vi era l'appresentato il Sindacalo r egionale chimici. Il pre idente della. Sezion e, prof. G. Revoltella, svol~ e il con cetio ch e l 'at1 u ale indirizzo degli studi porla empre più a far considerare la medicina com e un ran10 d e lle scien ze biologich e; tale indirizzo è ovra tutto prome ttente in clinica. Da ciò la ragione precipua del nuovo centro di s tudi. ParJn rono poi i proff. R ava ini e ~farziani. Infine il preside n te d ella Società, prof. flerl j Lzk a , intervenulo da '"f orino, dichiar ò cos ti tui la la Sezion e. Esaltò la tradizione naturalista tries li11 a, d a Ciamician a antorio . Espo e le r icerch e iJ1trapr ese a Trieste so l to la sua direzione sulla fisjologia d el! 'uomo al 1nare, da un gruppo di suoi collaboratori ed allievi : ricer ch e varie e complesse, ma ora dovute i11l errompere p er d eficienza di m ezzi . Seguirono pregevoli con111nicazi oni.

Il problema delle clinicl1e uniYer itarie di Firenze. Il Capo d el Governo l1a ricevuto il Prefetto, il egre tario Fed erale, il Pode tà, il Preside della Provincia e il Re ttore del! 'Università di Firenze, cl1e gli h anno sottopo lo alcuni probl en1i con cern enti quelle Clinich e universi tarie.

All'Ospedale italiano di Lon(lra1. Il 15 marzo il Duca e 1a Ducl1e sn di York, accompagnati dal] 'an1bascin Lor e cl 'ILaJi a, J1anno visitato l 'Ospedale Itali an o cf j Londra, i11at1gurando un letto d edica to all a m em oria d el cornpia11lo am])asciatore Bordonaro, già j)Te~ id e nl c on or ario dell ·o p eclale. Qu e lo, sorto n el 18 4 p er ge11erosa inizia tiva <le i com1n. G. B. Ortelli , cli Lecco, solo nel 1900 polè 1nat1g urare la ecle att ual e, diven endo b en


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H

IL POLT CLJ 1CO

pres lo lrJ i p ili 111odcrn i e Jl1egJjo nllrezza li osp erl !l li lo n d ine .. i . E .. so è aperto a ll1lt c ]e rl a r.io n ali1A ; e j11ia lli il 50 ~b d egli a1n1r\alnli 0110 c j t tacli 11i h r it an11ic i, ch e Yi trovan o la inig liol c asis t en za m edi ca e r l1irurg ic a . Ricovera annualmen1 e i11circa 700 i1111111nlnl i i11lerni e r egistra incirca J 4. 000 visite n el Sll O a u1bl1la lorio; Ja second a c ifra ' er r à 1nol1 o a umc r1l at a n ell 'av·v en i re, in qu alll o fu nziona or a a n ch e un arnbula lorio p er ban1bi11 i. sort o ad iniziali' a ed a s p ese d el l~ascio italia no d i Lor1dra e d el <1uale già cl e1nn10 11otizia . La faina acquistat a r ecen le111e11te rl alJ 'O p ed ale è rl ovl1 I a mo] to a ll 'op era d el se11. Ca s tel] ani, del rlott . Nlan zoccbi e <lell 'i11 :er o Corpo a 11i Lario, in rui fi g urn110 r e1)ut nli s p ec ia li ti e l 'i liluzio n e fa i11ol lo 01l.or e al n o1ne 1la] i a110.

Scuola medica post -universitaria

n

Londra.

~lalgrad o

»

[ANNo XL, Nu i.\r. 21}

Una prolusione <li Sileno Fabbri. 1\. vendo il Si11clac !l to pro' irlciale ò e lle os le tricl1e

rlella JJr ovinci a cli ~1il a1) 0 or g·anizzato un ciclo di cortfer e11ze d a ten er si n ell 'Aul a l\1agna degli I stitulj Clinici di p erfezio11a m ento ogni martedì e g .i ove dì n el })Om erigg io, l 'avv . Sileno Fabbri , l 'il-

1u s lre Co1n1n i sRrio d ell 'Associazione 1 azi o11ale pro l\il a lernità e Infanzia, h a i11iziato il Cor so con u11a prolusione giovedì 4 inag·gio, parlando nel $alone d ei Sinclacati profe ssionìsti e ar t is ti a'"'col1a lissin10 e applaudito d al folto u cli torio .

Per l't1niflcazione degli istituti d'assict1ra?.ione contro gli infortuni. J~ st a ta cJj t ribuita alla Cnn1era d ei Depu lati la relazione d el Capo d el Gover11 0 a] disegno di legge rig u ardante l ' u1tific azione d egli I s tituti per l 'assic urazioJ1 e obbli g atoria contro gl 'infortuni negli o perai s ul l avo ro .

le st1e 12 scu ole di lnedjci11a ed i uoi · numer osi ssimi osp ertaJi Londra i10 11 ave va an.cora una scuol a lneclica })O t-u n iYersi lari a: ~ol o i11 alcu11i piccoli o p ed ali i t e11 e vano il ei cor si ci i r eYision e, d 'in legr azio11e 1 cli perfezion a1nento e di sp ecializzazio11e. Dop o tre a1111i d i la b or jo e lra I la li,·e, si è or a organizza la tin a sc u ol a 111edi c n J)OS l-lt11i' er it(lria , << British Pos t-Gr adu a te Jiospi ta 1 a 11d Ni eòical Sch ool n, a H a m1ner s111itl1, nell 'o' es t cl i Londra. Si lrf\ l ta di \ l n ospecl al e J11unj cipn le, <lipe11d ente dal cc Lo11do11 Cot1nt y C-0t1n r il », oppor ll1na111er1te ing r a11dil o, 1ra ·for1'rlnto e a rricchito. Il Governo, in vista d ell "in11)orl a11za d ell 'inizi a tiva , aveva el a15or at o un })iano p er t1n ro11lributo corrj vondenle a circa 25 milioni cli lire i I., di cui n1 e l à for11ito

Istituto antirabbico abolito.

d al Governo s lesso e n1e t à d a altri E11li; 111a p oi , a <:a u d ell a cri i , il pi a110 fina11 7.iari o ve11ne ristre tlo; Ja caduta cl ell a Lerlin a lta fini Lo col p ortare una r i<luzion e 1nolt o 11 o te,rol e. Co1nu11que, l a scuola-osp ed a le è ot ti 1nanlen te atlrezza la, i:icra di labora tori e di sp on e cli uri p er son al e Lrel lo . Vi si m a11deranno sp ecial11lent e i casi pji1 rli ffi cili a

Il presjde d ell a provin cia di Vero n a co11 t la tai1fl o ch e l a r a bbia è quas i con1plela111e1r le sco111p~ rsa , h a d el)ber at o di dare all 'l s lituto a11lirabbico una cliYersa des tinazion e. Alla cura dei casi rli r abbia ch e d ovesser o eventualn1e11 le ,rerifi ca1si i provvecl er à n ei r eparti d e]l 'ospe(l al e o n e lle clini che prossimiori.

diag11osti car e ecl a c urare. Il f\1u11ici1>io co·n corre lar gamen te Jle1la spesa, i11 vist a rlei Ya nl n.ggi cl1e Ja salt1te pubblica I rarrà da un a n'l agg ior e cffi -

È morlo. i1nprovvisa111e11te a ,~ien11a, i11 c1à di

cie11za <lei m edici .

Nell'Università di New York. L 'I lituto cl i b a ll criologia e ig ien e ci cli ' i1iYersità di Nevv York (co11 Collegio ) 1ecljco òell 'Ospedale Be ll evu e), è s tato scisso ir1 clt1e I s tj tuti : l 'uno cli b a l teriol ogia, l 'altro di lnedi r i11a pre"·e11ti v{t; O l lO affièl n ti risp e llivan1 e111 e ai ]Jroi~ . Her1nann ~1 . Bi ggs e K. Cieor ge F a lk. In vece 1'Istituto èli t er aoi a è t a to aggregat o all 'Is1iltlto cli cli11i ca m edièa, ina con catteclra a è!, nffi cl ata al pro f. amu e l A. Bro,v11.

Don azioni e legati. Con R . D. 11 . 1 2 d el 2 febbra io 1933 , l a ll. Arca d e rnia d elle Scie n ze i11edicl1e cli Pule r1no è a u torizzala ad accel lare il l ega to clj L. !30 .000 , dis1)0sto a su o fav.)r e cl al con1pi a 11to prof. L or en zo ~11an­ nino, per i tituire presso l a s udd e tta Ac:ad e111i ~ il H pre mio Lor en zo l\ifa n nino )>, eta ~ 0 11fer 1 re og ni t r e a 11ni p er fo nror . . o trll n1 edici sir i1in11i al miglior l avoro di pa lologin e cli11ira clcrn 1osifilo-

p a lira. L 'O pecl al c <li Bil on lo 11n ricevuto l a ~o n1n1 a di L. 45.000 d a ll a fa 111igJj a d el compia11t o d o l t . F err a r o . di r.t1i . i è voluto J)er t a l rn odo o norare l n • n1e1nor1a.

li suburbio di Roma i·isauato dalla 111alaria. Con d ecreto d eJl '8 m ag g io è r evoca la la classifiC<\zione n elle zo11e m al arich e clel vas to t erritorio el1e attornia I ' rhe, esteso 12.000 e lt ar i e su l q t1ale Yi,·ono 30.000 abit anLi . .È quest a una con seg·o.en za d ell 'int e11 sa Oj)er a di b o11ifica p er seguila dal Govern o l' azior1 ale, a ffidata a1 l\I1nis ter o rl eJl 'Agricoltura , e fficacemente fiancl1eggia lo d all azjone igienico-sanitaria del Governa torato di Ro n1 a, azione ten acem en Le co11dotta <l ai d ottori prof . P ecori ed Escal ar .

56 anni, il p ed ia tra LEOPOLD 1'1011. Er a 11ato a Praga; d a giova11e si er a d eclica to all a chin1ica medica; i1on1jn a lo d a Eb s lein assis tente n ell a Clinica pediatrica di Praga, fu poi chiamat o d a Esch erich in quell a <li Vienna, ove pres lo si distinse e gli Ju affid a la l a d ir ezio11e d ell 'Oper a ltn periale per ]a tutela d elle inaclri e d ei bambini . Organizzò in tulta l 'Au s lri a un numer o gr andissin10 di con sullorì m at erni e p er Je cure pre-n atali · prol11osse a nch e i con alescien zi ari per b a1nbi11i . Fu un a1)0lolo d ell 'alla ttam ento al sen o. Te11n e ins ta11cabiln1e11le d ei corsi e delle co11fer e n ze per D] éHlri e pubblicò al cuni libri di propagand a tra c ui ebbe l ar ghissi1na diffusione il cc I\1:erkbu ch fi.ir Muller >~. Nel campo sci entifico si occu pò di Yari ar g·o1l1 ent1 , Ira Clii il nervosismo d ei bambini, il rapporto tra cli111a e inal a t1i e d el! 'infan zi a, l 'a1ime11 tazio11e in fa11lile, l a pat ol ogia e la cura de11o s p asm o 1)ilori co , ecc. F . i\I . f~

morto ill età d1 73 an11i a Berlin o il 11ro.f. 0 1"f 0 LUBARSCH. u110 dei più r eput a li ana 101110pa tologi, alli evo 1Jr edjle l1 o di Vircl1 o'v st1ll '.1 o~~1erìrn <lel qu ale egli s u cced ette n el_ 1~17 . ~a.sc1a p1~ dj 200 n1em orie ed a lcu11i tra t.tat 1. D1r1gC'vé'\ 11 cc \ ·ir cl10\v 's Ar cl1iv >> .


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XL,

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21 J

~ EZ l O~E

RASSEGNA. DELLA. S'I.,AMPA. MEDICA. 1\ \1n1ero u i soccor i d ·1Jrge11z:l n ella pra licu ge11er al e. A nn.. d i M ed. !Van. e <.:ol., ge11.-J'clJ. DonrA. li ~flue iue d el i letn a d t (; old111a11 o S. R. B. ulla produzio 11 ~ d egli a 11 Li corpi. Et!irib ..l\tlerl ... J onrn ., rn nr . - NunJ er o sulla tbc. Praclili o11er , 111ar. -

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Gio r1 1. di TJal t. e l1nn1u11ol. ,

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l? Al\1u-

e al . J)j ffcre117.iazio11 e fra (t Bru <'clla al1ortu s » e u B. rr1elil e11, is ». - P. GIA 1. I11fez ion e cnd ogcn 'l e Jocal izznzio ni O\ltl ari . Aiediz. ltV~ ll ., 4 n1 11 r . - 11' . 1 Tll ~C}J . La <li :1 g11o ~ i ele ttrocardiogr afica. - A. GF.RON.NB. T cU turbi 11er , 0~1 d el cu or e. Paris l\Iéd., 4 111ar. - ~u111cr o cl i d er1110 ifiloL \ll1

Jogia. .Tou rn . d . Preti ., 4 rn nr. N. P' n~ . s 1~GF.I\ . Le l'l il1cl rom i in ulinich c. ) Ol11'1tll.l .4. 1\t(. 1 ., 1 fel). <)A t\Dll E RG. l)cgen er a-.?:. epa to-lenlir·ola rc. - H . E. Tn 1fo\ H e J~ . C. REr NOLD . Ga11gren a a11 afil at Iic-a. .-4. rch. f . . eh .- ii. Tr .-H.vg., 111ar . - D. G BL!\fI o. Azion 3 del calor e '\1lla b iol ogjfi e ogc11 a c.J c·i

,r.

pl nsmod:. ,irun ch . ~ferl . l-Voc h . 3 tl1A r . -

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al .

Fo toter api a. Rci1ue 1Veu rol., fell. - L. " \ ~ n ocAERT. ~fa 11 ife. tazj orti nervo e d ttra n Ie le 111al:1 I I ic er\1tti,·c. Presse i\1érl ., 1 111a r . \RH r\ 1\tJ r al . Vagotoni a iperten sion e arterio!"a. 4 11 n. rii Ost . e Gin .. 2 fe h . - - -:\1. :\11z1 . Ilira n.1J)io c111oglobi11ico i11 :rr av i<l . F. D 'Enr.1'fJA. Place11t a n1 a tcrna e plélrent a fclo lc. urg., Gyn . rt. Ob.'\ f .. l:) feb . - llcsor. elci 22° . Con gr es O clilli{'O del t: oll cgio n 1r1el'ÌCll fl O nei r hi <'

r urghi.

Pl\A1'1C.\

843

J)l i n er va ~l ed., 8 l ll a r. -

C. 'foscA~o. lper cl1e lo-

n c1nin e disfu11zior1 e ep a tica . .'1 rclt. per le Se. Aierl ., f eb . - P. llA V'EN A. r\.zioni de l l 'o si do cU lor io. Rii . ri i Cl. Peri., feb. - D. ì\loac1. 11ocnlo-en lcJ a pi a d ella n1cni11g i le thc . b Deu /.. Med. liV och., JO 111 ar. - - J.i: 1c RJtOLTz. InLo lle ra11ze ter ape u li ch e. B En G\VAl .L. rvrorbo di W eil.

,

n1ar. - l~ . 1~ 1-:i'\'~Ali D I~ ~ J\ Ctinon!.io~ i ~ 11 0-re ttal e prim i li' a. - J-1 . 1IA~rn1 ucEn e GuÉ~

Prcs"e 1\:féd.,

l 'r a tlam . n ell e e tli ce1nic <' 011 j11iez io11i e11òovenosr, ci 'alcool. ùazz. d. OS/). e d. Clii i. 5 n1ar. - 1\ . CAMP ANI. Il so 1111 0 ro m e occasione d i 111al a tt ja. 1 fi n. l1f och .•, 4 i11ar . l \.hNDALL. J3nl leri fil trabili Presse Nl éd., 11 m ar . - 1\. . CALl\I ETT G. Vaccinaz. con 13. C. G. n egli a <lolescenli e n eg·li adulti. L ;•ncel , 11 m ar. - W . .1 . (; n1FF1TTs e O. L . \', lll N.

·ELO\Y. Disin ·u liui 1110. . e1nanrc Niélf., 16 feh . H. <~ . Fr::tutAH 1 e 1'. PJNEHO. Erni a jnler ·o la1e. .J . () 1tc: \ Z e a J. Il n1a le. Paris Méd., 11 m ar . - R .-1-I. ~1fAHTI N e P . H \L-

l)E \ \11!.2.

nno . ccifl e11 ti n ella r acb ia11 c•s te ia. 1\f erliz .. W el t, ] 1 mar . 8. '[ ELZEH. Diabet e

e

Tn fl ue 11 za 11el bambino. i\rch . il fal. A p p. D i g. ecc., fel> . - CHATRl OT. E1)atile ac ula J)rin1 ili,ra cl n Ja1nhlin . - l{oci-:n. Insuffic ie n za epa li ca clu r a11le l i ltrl'o em olitico.

i11 ixed en1a.

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ENGEL

1

\ 1n er . J ou r n. Jfecl. .' c., 111ar . -

!4"'. T<ENNEDY.

Tnfcz io11i foca li e i t e111a 11 cr,·o o. \ . E. R-cgSELI ,. Effe lli della p olYer e cli ten1e11to td l avor ai or i. C. . Fr...oon e aJ. Oiagn osi cl i f'fer en ziale . cle ll 'itl er o. - ,~. GnAYRTPr~ e I-I . R . •8PHAc1 1E. Bl occo . del f(l sc io a tri o-ve11t--r·irol arc .

Indice alfabetico per mater·ie. \ nchilo to1niasj : ra re ro ntp]icaz jo11i Ptt!J. An einirl ])e r11 i eio a: orn1one ern n Iopo ie-

18

1i CO . . . . . . . . . . . . . . . . . . \ trofia i11u :cola r e J)r ogre s.i, n: o. ser' a-

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c:l5

zioni cli11ic 11c . . . . . . J\ v it n n1i11 0 i B e n1alli11 .1 Bcri-l; eri sp cri111e11l nle ...

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30 30 30

Boriifica i n te.q ra l e: n 11u1•e nor1ne

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Calcoli urin nri di o !'f\l nti

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33

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Bibliogr afia

. . . . . .

. ..

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. . . . . (;apillari : r e i len zn . . . . . . . . . (;arrliopazie1tli : prova clcl r o a bc ngnla r~rebro pa t ia infa11liJe congcnj la . f~ol ecisti inr ro t a ta . . . . . . . . Colibacill u ri e: Lentnli \ j di cura Cuor e: i11frtrlo; . inlqu1 ;l lologia add o1l1i -

nale

. . . . . . . . . . . . . . . . .

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Cu ore: p oliJ) i . . . . . . . . . . . . . . Diabete: patologi:l e l ernpi a fun zion ali J)iabele: tra ll a n1 . r'O l1 Ull r egime pover o di g r a si . . . . . . . . . . . . . . . FeJ;bre ron1e \1ni co . inl o1no di ln11tor c r e nale . . . . . . . . . . . . . . . . .

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<;iurisprudenza.

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sani l arici:

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TnYaginaz ion e i11le lin a l e: rili e,·i clj ngno ti ci e p a toge11eti ci . . . . . . . . f>ng , c:32 )) 14 I nvaginazioni di u n a h nus lrr:t cl el c ieco Ttt cr izin: di agn o ~ i rliffer . . . . . . . . . )) 820 ]It ero e molitico ro n genil o: tenl a1i Yo cli tr atl an1 . con lipo idi. . . . . )) 821 r,Jcu ce1n ia <l a l;e11 zolo . . . )) 835 l)ic lit c: lra tl a n1 . <1iet el1ro . . 834 Pros l n ti ci : J)Olit1ria i1o l lurn a >' 834 )l

J{e<lz io n e di l(<t l111

. . .

. .

llen c unila lcr a lc: ro llt1r11 Lraun 1a li ca Sili eosi polmon ar e: 1)a loge11e i . . . . indron1e adc1 0111 iu nle acu ta n eJ cor o <l c ll n porporn: in clicazio11j oper atorie . i11 clro1ne b nn l ia11 n <l a pro])é\]) ile tro1nhofJ ehi te s pJ eno- porl al e . . . . . indrorn i adcl o rnin nli acul e . . . S pollfl il os i ri zon1 e li ra: rico tru z. cli nr1iro lflz io11i an cl1ilosa1e .. .. .. . 1·on. ill ec lomia jn a lcu11e a l'fez io11 i d ell n lllCrlir in a iJ1 tern a . . . . . . . . . l lre lororr afia: ri s ul ta lo cl opo 25 n11 n i . lJre toroccle . . . . . . . . . .. . . \ arrin oter a1)ia r eg io11ale . . . . . , -c n n a coll a re: lrombos i nut oc toua . , . e1H1 az y O'os: i m n1 agi11e r acl iolog ica negl i scompen i circolatori . . . . . .

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• di proprietà riservati. - Non è consentita la ristampa ài lav ori pubblicati nel Policlinico se non in

""' oritzo,zione scritta dalla Ye~i<>ne. E vietata la pubblicazione ài sunti cli essi sent a citarne la fonte.

C. Fnu coN1. Red . capo.

A. Pozzr. Hesp •

Roma - Stab. Tipo-Lit. Artn::i n i di

~f .

Co11rrier .


« IL POLICLINICO

844

[ANNo

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XL, NuM. 2

Nuova importante monografia:

Dott. GIOVANNI LIONETTI Speciali ta in Dern1osifilopatia - Medico ordinario dei Dispensari Dermosifilopatici d el Governatorato di Ri>nia Medico Visitatore della R. Prefettura di Roma

Là malattia di Recklinghausen (Neurofibromatosi) •

Prefazione del prof. ADOLFO GALIMBERTI Direttore del Dispensario Der1nosifilop.atico del Governatorato di Roma ' Riportia1no un primo giudizio espresso dalla sta111 pa medica sul libro del dotl. L10NETTI: « Una delle nialattie 11.ostra.11e più. curiose ed i1npre ssion,anti è certo qziella descritta per la prima volta ·« 1iel 1813 dall'italian.o G. B. MoNT~GGlA, e poi bene individuata e riguardata quale entità morbosa auton-0ma « dal tedesco F. D. RECKLINGHAUSEN 1iel 1882. Questa malatt.ia, che ci si presetita sotto forma di tumoreui « fibrosi multipli dei nervi, è n'l Dlto rara; pu.rtuttavia ha destato vivo i1iteresse ed è perciò che l'attuale mo. (( rio grafia del L~ONETTI è destinata a ricliianiare larga m ente l' atterizione. Il LIONETTI, già noto al pubblico <1.. medico per altri suoi lavori ( i 11ostri lettori ricorderanno u1i suo studio su.l ca11.cro ), raccoglie e riordina <1 tutte le nostre conosce11.ze sulla neurofibromatosi multipla e reca u.n con.tributo perso11.ale allo studio della <1 rnalattia, i1i quanto egli descrive esaurie11.temente un caso clinico occ·o rso alla sua osserv azione e lo correda « di esa1ni radiografici ed istologici. « La Casa Pozzi, sempre v igile e solerte riell'accogliere quanto si produce di riotevole in. Italia 1iel campo <t 111edico , ha assunto la pzl>bblicazione del pregevole la voro ». ( Da « Annali d 'Igiene>), 1933 ). A. •B . 1 ' olume in-8° cli pagg. v111-72, 11itid anle11 te s larr1pa lo con X figure ju sei Tavole fuori testo. !)rezzo L. 1 2 più le spese poslali di spedizio1te. "Per g li abbona li al e< Po1icljnico sole L. 10,50 1

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. Docente di Clinica Dermosifilopatica nella R. Università di Roma.

Dott. prof. VINCENZO MONTESANO

Manuale di n1alattie cutanee ad uso dei medici prafici e degfi studenti Opera in due Volumi di complessive pagg. XXVll'-780, con 76 figure nel testo. Vol. 1° di pagg. XVI-348, nitidamente stampato con 32 figure nel t esto. Prezzo L. 5 O, più le spese postali di spedizione. P er gli abbonati al <l Policlinico >), . sole L. 40, 40 in porto franco. Vol. 11° di pagg. XII-432, nitidamente stampato, con 44 figure nel testo . ·P rezzo L. 6 O, più le spese postali di spedizione. -P~r gli abbonati al (l Policlinico >>, sole L. 5 O, 5 O in porto franc,o.

Prof. ODORICO VIANA

DIRETTORE DELLA R. scuo1,A osTETRioA Dl vERoNA

liA BllENOR~AGIA NEllltA DONN -A Manuale ad uso dei · medici e degli studenti (co11 22 fig ure in nero in ter calate n el testo e i su

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Prefazione del Prof. P. LODOVICO BOSELLINI Dir~tt-0re

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Per ott&nere quanto sopra inviare vaglia all'editore LU ICI POZZI, Ufficio Postale Succursale diciotto, ROMA


no

sezione Pratica N. 22

Roma, 29 Maggio 1933-XI

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PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE COLLANA MANUALI DEL ''POLICLINICO,, N. 41-42-43-44 •

llr' Si

è iniziata la pubblicazione:

, ROBERTO ALESSANDRI

MANUALE

DIRETTORE DELLA R. CLINICA CHIRURGICA

DI

DELL' U NIVERSITÀ DI

ROM~

CHIRURGIA

OPERA DE DICATA AL MAESTRO NEL SUO XXX ANNO DI INSEGNAJ\IENTO DAGLI ALLIEVI

ASCOLI M. A. T6BA~JO -

BAGGIO G. CAGLIARI - BIANCHINI A. ROMA - BRANCATI R. PARMA - CERMENATI CHIASSERINI A. ROMA - CRAINZ s. BOMA - DOMINICI L. PERUGU - FERRERI G. PEBUGlà GHIRON V. ROMA - GUSSIO s. CATANIA - JURA V. ROMA .-. LOZZI V. ROMA MATRONOLA G. ROMA - MINGAZZINI E. ROMA - PAçETTO G. BOMA - VALDONI P. ROMA BOMA -

... Ègiàpubblicatoilvo1ume:

Chirurgia dell'addome

REDATTA DA:

I.

o

Prof. Prof. Prof. Dott.

BAGGIO GINO, Direttore della R. Clinica Chirurgica dell'Università di Cagliari; DOMINICI LEONARDO, Direttore della R. Clinica Chirurgica dell'Università di Perugia; GUSSIO SEBASTIANO, Direttore del R. Istituto di Patologia Chirurgica dell'Università di Catania; VALDONI PIETRO, Aiuto nella R. Clinica Chirurgica dell'Università di Roma, Libero docente di Pato· logia Chirurgica, Clinica Chirurgica e Medicina Operatoria. Volume di pagg. XII-750, in carta patinata, con 326 illustrazioni di cui 16 a colori.

È di prossima · pubblicazione il volume che tratta: CHIRURGIA DELLE PARTI MOLLI E DELLE OSSA DEL CRANIO; ID. ' DEL SISTEMA NERVOSO CENTRALE ; ID. DEI NERVI PERIFERICI E DEL SIMPATICO; ID. DELLA COLONNA VERTEBRALE; ID. DEL BACINO; ID. DELL'APPARATO URINARIO; ID. DELL'APPARATO GENITALE MASCHILE, redatta da A. CHIASSERINI, L. DOMINICI, S. CRAINZ, P. STEFANINI, E. MINGAZZINI, V. LOZZI, G. MATRONOLA. j

Prezzo di sottoscrizione per la intera opera in quattro volumi, rilegati in piena tela, L. 300. Per l'estero aumentare L. 50 per le maggiori spese postali occorrenti per la spedizione raccomandata. _. Dai soli abbonati al « Policlinico » il suddetto prezzo di sottoscrizione (L. 300) può essere pagato con un _primo versamento di L. 2 5 e con l'impegno écritto di pagare le rimanenti L. 2 7 5 a !'ate mensili di L. 2 5 cia· senna fino al saldo. A'Vt'ertenza. - A stampa ultimata il prezzo dell·opera potrà essere aumentato in relazione alla mole raggiunta dai singoli volumj ; ma per coloro che avranno già sottoscritto l'acquisto e versato regolarmente le stabilite rate mensili per il convenuto prezzo di Lire • Trecento. questo resterà invariato.

Inviare prenotazioni e V aglia di acquisto alla nostra Amministrazione e per essa all' editore Via Sistina, 14 • R-oma,

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Signor LUIOI POZZI, editore -

ROMA

1

Avendo preso conoscenza del Prospetto di pubblicazione del MANUALE DI CHIRURGIA dcdicàto al prof. RoBEBTO ALESSANDRI, come trovasi qui sopra annunziato, mi impegno di acquistare una copia della intera o pera al prezzo di Lire Trecento da potersi pagare, quale ab· bonato al « P.oliclinico », a rate mensili di Lire Venticinque ognuna. Pertanto vi invio contemporaneamente il mio primo versamento impepativo di L. 25 e mi obbligo di pagarvi le rimanenti L. 275 in undici rate mensili di L. 25 ciascuna, col rimettervi ogni mese mio Vaglia Postale o Bancario di detto importo fino alla totale estinzione del debitJo. In mancanza del mio diretto versamento menaile, vi riconosco il diritto di riscuotere da me l'import.o della rata mediante Tratta Postale aumentata delle occorrenti . spese. Per qualsiasi controversia e per tutti gli effetti degli obblighi che derivano dal presente mio impegno, eleggo il mio domicilio in Roma, presso il vostro Ufficio. (Residenza, data e indirizzo ben chiari) •

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(Firma ben leggibile) ..................... ·········.············ ·---~·-··············· (Paternità) ................... ····· ····-~··· (Luogo e data di nascita) ..................................................

( ............................ .......................... )


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PROSPET,..l ""'O

IL POLICLINI CO >>

(AN.No XL, NuM. 2

DELL'OPERA

VOLUME PRIMO.

PARTE SEOOND.A..

1. Anestesie e anestetici - Dott. V .. 'GBJBoN, Roma. 0 • Infezioni ohirurglohe in &enerale e loro cura : acru.tie • Dott. V. JURA, Roma; croniche - Dott. V. JnA, Roma. }. Chirurgia delle parti molli degli arti : Pelle e noi annessi - Dott. G. PACE'ITO, I«:m>a. ; Sottocutaneo Dott. G. i!>ACBTTO, Roana; Muscoli - Dott. T. L\uRBNTI, Roma; Tendini • Dott. G. PACBTTO, Roma. 4. Chirurgia dei vasi sanguigni • Dott., V. GBIRON, Roma. 6. Chirurgia dei vasi linfatici e delle ghiandole linfa· tiche - Dott. V. GBIRON, Roma. '· Chirurgia delle ossa : Generalità - Dott. P. VALDONJ, Roma; Malattie sistemiche dello scheletro - Dott. P. VALDONI, Roma; Malattie irufi&1mm81torie acute e oroni-ohe - Dott. V. JURA. Roma; Tumori e malattie par.a.ssitarie - PrOf. R. BRANCATI, Parma.; Fratture in genera.le e in particola-re - Dott. V. GBIRON, Roma. 7. Chirurgia delle articolazioni : Malattie infiamme.torie - Dott. V. Lozz1, Roma; Tumori • Dott. V. Lozz1, Roma.; Traumi delle articolazioni eccetto le lussazioni - Dott. V. Lozz1, Roma; Lussazione in generad.e e in particola.re - Dott V. GHIRON, Roma.; Anchilosi e oontratture - Dott. T. LAURENTI, Roma; Malattie di crescenza - Dott. C. MARINO-Zuco, Roma. 8. Deformità congenite e acquisite degli arti - Dott. C. MARINO-Zuco, Roma. 9. L'; ndagine radiologica in chirurgia • Dott. A. BIANCHINI, Roma.

7. Chirurgia del oollo: Malformazioni oongenite • Dott. P. VALDONI, Rama; M.a.lattie infiammatorie - Dot~ P . VALDONI, Roma; Tumori - Dott. P. VALDONI Roma' 8. Chirurgia della tiroide e paratiroidi - Dott. :M:. AscO: LI, Roma. 9. Cbirurgia della mammella - PrOf. R. BRANCATI Parma. 10. Chirurgia del torace : Pareti toraciche - Dott. M ASCOLI, Roma ; Mediastin o e timo - Dotto toracico : Dott. M . ASCOLI, .Roma; Esofago - Dott. M. ASCOLI, Roma; Pl~ura : Polmoni . • Dott. 14. AscOLI, Roma.; Cuore, pe~1card10 e grossi vasi - l:>ott. M. ASCOLI, R?ma; _D1a.fra.mma - Dott. M. ASCOLl, Roma. 11. Ch1rurg1a dell' apparato senitale femminile - Dott. A . CERMl!lNATl, Teramo.

VOLUME SECONDO. PART E FMMA.

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1. Chirurgia deJl ' orecchio - Prof. G. FERRERI, Perugia. I.. Chirurgia delle fosse e faringe nasali e cavità an· nasse - Prof. G. FERRERt, Perugia. 3. Chirurgia del viso - Prof. 8- Guss10, Catania. 4. Ch irurgia dei mascellari - Dott. G. MATRONOLA, Roma. 5. Chirurgia della bocca, lingua e ghiandole salivari Dott. M. ASCOLI, Roma. 6. Chirurgia della laringe e della faringe - Prof. G. FERRERI, Perugia.

VOLUME TERZO. 1. Chirurgia delle parti molli e delle ossa del cranio • Dott. A. OllIASSBBINI, IW1na. 2. Chirurgia del sistema nervoso centrale : Chirurrgia del cervello - Dott. A. CHIASSERINI, Roma· Chirurgia d~l midollo S'Pinale - Prof. L. DOM INICI, , Perugia. 3. Chirurgia dei nervi periferici e del simpatico - Dott. A. CHlASSERINI, Roma. 4. Chirurgia della f}Olonna vertebrale - Dott. S. CRAINZ, Roma. 5. Chirurgia del bacino - Dott. P . 8TEPAN1Nr, Roma. 6. Chirurgia delPapparato urinario : Reni e ureteri Dott. E . .MlNGAZZlNt, Roma; Vescica - Dott. E. MINGAZZINI, Roma; Prostata - Dott. E. MINGAZZINI e V. Lozz1, Roma; Uretra - Dott. V. Lozz1, Roma. 7. Chirurgia dell ' apparato genitale maschile : Testicoli e deferente - Dott. G. MATRO'NOLA, Roma; Vescichette seminali • Dott. V. Lozz1, Roma; Pene - Dott. V. L<>zz1, Roma.

VOLUME QUARTO. Chirurgia dell 'addome : P areti addominali - Dott. P. VALDONI, Roma; Ernie - Prof. S. Guss10, Catania; Peritoneo - Prof. P. VALDONI, Roma; Fegato e vie biliari - Prof. L. DOMINICI, Perugia; Pa.nereas - Dott. L. DOMJNICI, Perugia; Milza - Dott. P . VALDONI, Roma.; Stomaco - Prof. G. BAGGIO, Cagliari; Intestino tenue e colon · Dott. P . VALDONI, Roma ; A-ppendjoe - Dott. p,, VALDONI, Roma; Retto e ano - Dott. P. VALDONJ, Roma.

IL MANUALE, stampato su ottima carta, si con1porrà di quattro volumi el egantem ente rilegati in tela, di compl essive 2800 pagine circa e sarà riccamente illustrato con nitidissime figure, parecchie delle quali originali, in n ero ed in tricromia.

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Sig. LUIGI POZZI

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(Giornale '' Il Policlinico ,,)

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ROM A

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VIA SISTINA, 14


Roma, 29 Maggio 1933 · XI

ANNO XL

Num. 22

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fondato nel 1893 dai professori :

GUIDO BACCELLI

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FRANCESCO DURANTE

SEZION.e PRA..TICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Lavori originali : G. Migneco: Sul valore pratico di u na nuova (prova di funzionalità epatica. Note e contributi : F. Seòast:iani: Considerazioni e ri· lievi s tt speciali comportamenti sierologici e clinici della sifilide. Osservazioni cliniche : A. Cester: Fjùromioma libero nel cavo peritoneale. - P. Benini : ~u di un caso di lipoma intrMDuscolare. Sunti e rassegne : T1s1otoGIA: J . Valtis, G. Paissea.u e F. van Deinse: C-olture inapparenti ed effimere d el virus tubercolare. - F. Arloing e A. Dufourt: Riflessioni sul ciclo dell'infezione t ubercolare umana. S. Cimino: Risultati a distanza dell'alcoolizzazione bilaterale dei nervi intercostali nel trattamento curativo della tubercolosi polmonare. - A. Llorena : Sul trattamento della disfagia nei tubercolotici la.rin.go-polmonari. - FEGA'!O E VIE BILIARI: H. Dufouir: . u alcun e condizioni favorevoli e sfavorevoli alla produzi010e di calcoli biliari. - M. Roger : I pigmenti biliari ottenuti col sondRggio duodenale. La loro im!J>OTtanza n ella diagnosi delle col ecistiti. - H. L . Poppar: Sulla patogenesi della pancreatite acuta e della peritonite da perforazione della colecisti.

Divagazioni culturali : C. Orta.li : La l ingua latina al TII Congresso di Studii Romani. Notizia bibliografica. - Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : R. Accademia Medica di Rom a. - Società Nap<>letana cli (.,hirurg a.. - Società Lombarda d i Ohirul'lgia. - Reale Accademia di Medicina di Torino. - Società Medico-Chirurgica di Padova. - Società Medico-Chirurgica di Catania. Appunti per il medico pratiC1> : CASI STICA E TERAPIA: Allergia nell'ulcera duodenale: frequenza e significato dell'ipersensibilità alimentare. - Tubercolosi duodenale. - Una forma gastralgica ricorrente con afte boccale dovuta a malaria. - Pilorospasmo nel lattante. - Nell'entevocolite acuta dei bambini. - Oriteri di scelta degli interventi chirurgici per l'ulcera duodenale. - IGIENE SOCIALE: L'anchilostom iasi n el Co~une di Firenze. METHCI NA SCIENTIFICA: E·f fetti iuerperistaltioi elettrogra..fici. ~ Nella vita professionale : Con corsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. 1Notizle diverse. Indice alfabetico per ma terie.

LAVORI ORIGINALI.

ria di tutti i tentativi n è di espor11 e i r isultati , che sono noti a tutti . In conclusione, si può dire che nessuna deJle innumerevoli prove fin 'oggi proposte, considerata isolatamente, rie pende a llo scopo di S\ 7elare in tutti i casi una deficienza funzional e del fegato. In gen ere, molte delle prove proiposte ed entrate nell a pratica i dimostrano sufficienti a dare risultati apprezzabili n ei valori medi di o-rup1p i di casi : e nel caso singolo, quando si insista ad esplorare la funzionalità epatica da t utti i lati , vale a dire servendosi di tt1tti i metodi più attendibili , il difetto funzionale riesce in g ran 1:>arte dei casi più o meno appariscente. Ma la prova ideale, quella cioè a cui ricor rere con la certezza di un risultato preciso ed univoco in ogni .c aso di le$ione epatica per ap·purare la compassione funzio·n.ale dell 'organo , non esist e finora. Ciò dipende, com 'è . ovvio, dalla g rande compl essità funzionale del fegato 1 e dalla gr ande ricch ezza di co nnessioni funzionali esistenti fra e o e gli altri organi dell'eco• i1om1a. Tn que te · condizio11i , ogni nuo vo tentativo 11ti: a11 t c a ll a r icerca di lnetodi di esplorazione

CLI 'I CJ\ ~lEDICA DI

diretta dal Prof.

G10VANNI

C..\TANIA

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GucLI ELl\10.

Sul valore pratico di una nuova p1·ova di funzionalità epatica. Doti.

G ,.\ .ET..\NO 1"110NECO,

assistente volontario .

e dal lato 1norfologico la diagnostica d elle affezioni epatiche non sembra dover aspettare grandi p rogressi, non è cosi per quanto riguarda la e 1)lorazione funr,i.onale dell'organo. E sì ch e mollo s1)esso, di fronte ad un fegato leso, il quesito più interessante non è quello relativo al tipo e a ll 'aspetto anatomico della lesione, ma q u ello, ben p iù ricco di riflessi pron ostici e terapeutici, r·e lativo al g ra do di cr11nprornissione che la lesione ha ind otto nelle molteplici funzioni dell'organo. Per queste condizioni, la ricerca ed il collaudo delle cosidette prove di funzionalità epatica impegn a da molto tempo la patologia sperimentale e la clini ca. Non è qui il caso di fare la sto-


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« IL P OLICLINICO

»

[ANNO

XL, NuM. 22]

funzionale capaci di dare risultati migliori me- studiata e proposta da Althausen coi suoi colrita la massima attenzione. laboratori consiste nel somministrare, di matPt:€centemente (1930) Althausen, Gunther, La- tina a digiuno ·e dopo una prima detern1inagen e Kerr fecero rinascere le speranze, propo- zione del tasso glicemico, 20 unità di insulina nendo una « prova modificata di tolleranza al per iniezione, e, 20 minuti dopo_, 50 gr. di gluglucosio n la quale .s econdo i ri cer catori elimi- cosio in 500 d'acqua per os, e successivamente nerebbe almeno una delle due obiezioni princi- . ancora u.n1 litro d'acqua. Dopo ciò, si ripete. la pali che vengono mosse ai metodi di esplora- glicemia, dopo mezz'ora, un'ora, due ore, tre zione della funzione glicogenetica del fegato, or.e (dall'ingestione del glucosio). qu·ella . cioè relativa al fatto che gli scarti ineNei soggetti senza segni di affezioni epati.ch,e, renti al disturbo funzionale appaiono con suf- gli AA. osservarono curve glicemiche la cui caficiente evidenza soltanto nei valori medi di ratteristica era rappresentata da una fase ascengruppi di casi, mentre in casi singoli possono dente durante la prima ora (in media circa il sfuggire. 35 % di aumento) a cui fa seguito una seconda ta prova aveva ta:nto maggiore importanza e fase più lentan-iente decres0€inte, per la quale sembrava tanto più suggestiva in quanto in verso la terza ora il tasso glicemico ritorna presquesti ultimi tempi risultati sperimentali ed so a poco al valore iniziale. osservazioni cliniche si sono accordati nell 'asse1F ra gli ep·a topazienti gli AA. registrarono due gnare alla glicogenesi epatica importanza e fun- tipi di curva: uno (tipo irpoglicemico) in cui si zioni dapprima insospettate: è stato visto, per ebbe una caduta ininterrotta del tasso gliceesempio, che anche la funzione antitossica del mico p·e r tutta la durata della prova; l'altro fegato è strettamente legata al contenuto in gli- (tipo iper-ipoglic-emico) in cui qu esta. caduta fu preceduta da una fase iperglicemica più o cogeno del par·enchima epatico. Althausen e Kerr (1), saggiando la tolleranza meno elevata e più o meno durevole. all'insulina in un caso di emocromatosi (con In entrambi i tipi, e questo secondo gli AA. diabete e cirrosi del fegato) avevano visto che è il fatto che caratterizza la risposta degli epal 'apporto di piccole dosi dell 'ormone pancrea- tici alla prova, la fase discendente della curva tico era s~auito da grandi oscillazioni del tasso oltrepassò notevolmen Le il valore iniziale, tanto glicemico e avevano interpretato il fenomeno eh~ in molti dei casi si ebbero disturbi da iporiconducendolo ad una marcata comip romissio- glicemia. l.1a conclusione degli AA. fu c.h e l 'ipoglicene del potere glicogenetico e glicogenolitico del f.egato, per effetto della cirrosi. Da questa os- mia terminale , nelle condizioni della prova, diservazione scaturiva ovvia la ricerca di un me- mostrebbe una disfunzione epatica. La linea todo capace di svelare, nelle varie malattie epa- di divisione fra i risultati norn1ali, cioè 11<·,ga tich·e, gradi minori di tale deficienza funzio- tivi, e i risultati patologici, cioè positivi, stanale. rebb-e i1n torno a 70 mgr. di glucosio %Recentemente, Morawitz e Mancke (6), che Inoltre, gli AA. furono guidati alla ricerca della loro prova dalle osservazioni di Klein e eseguirono la p rova in 15 individui a ricambio Lang (2) i quali avevano visto seguire, in epato- normale e in 11 casi di cirrosi epatica incipienpazienti, oscillazioni abnormalmente ampie del- te, con.cluseì o che nei normaJi la differenza fra la glicemia alla somministrazione simultanea il tasso glicemico iniziale e il termi11ale non sudi glucosio e di grandi quantità d'acqua; e da pera i 20 mgr. di glucosio %, mentre n-egli epaquelle di Klein (3), che vide che l'aggiunta di tici essa va oltre i 40 mgr. Questi AA., però, insulina rende più evidenti tali oscillazioni del riportano soltanto i valorj medi r~istrati nelle tasso glicemico. D'altra parte l'intervento del loro osservazioni. Per quanto riguarda l'interpretazione teorica fegato nel metabolismo dell 'acqua è ben documentato da numerose osservazioni (4), dalle an- della proiVa, Althausen e i suoi collaboratori tiche di L. Ferrannini (1903), il quale dimostrò :avanzarono una ipotesi fondata sul concetto eche in tutte le malattie del fegato la diuresi è spTesso da I\..lein (1. c.) che nelle malattie del compromessa, alle recenti di Pozzi (5), che stu-- fegato si ha un rallentamento della attività me· diò il valore pratico della prova dell'acqua nel- tabolica della cellula epatica. L 'insulirn a somministrata al principio della la di%onostica funzionale del fegato : è ovvio però che anche i risultati di questa prova (in prova, l 'idremia provocata dall'ingestione <li linea di massima, nelle ricerche del Pozzi, fa- acqua, fors·e anche la diminuzione del contenuvorevoli) sono utilizzabili unicamente negli epa- to in glicogeno del fegato, si accorderebbero n el produrre un abbassarn·e nto del tasso 5licetici a funzione renale perfettamente integra. Nella sua elaborazione defi,n itiva, la prova mico che negli individui normali sarebbe com1

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SEZIONE PRATICA

pensato dall 'apporto di glucosio , che verrebbe metabolizzato con ve locità sufficiente. Neg li epatici, invece, questo meccanismo di compenso non si effettuer ebbe tempestivamente, per il rallentamento dell 'attività metabolica del parenchimia . Altre teorie, enunciate da Klein, valorizzano sp ecialmente l 'idratazione d el fegato , la diminuzione d ella « g licemina » che manterrebbe uno stato di ipoglicemia latente, ecc.

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Ho cer cato di farmi un 'idea d el valore clinico di questa « prova n1odificata di tolleranza al glucosio » (che se m ai sarebbe m eglio chiam ar e « prova c ombinata di tolleranza a]} 'insulina ») utilizzando il mat eriale osped alizzato i11 • Clinica. P er la tecnioo mi son o stre ttam ente attenuto a quella suggerita d agli AA ., che del r esto è estremamente sem1plice. Di mattina, d opo circa 12 or e di digiuno , ai soggetti in esame, d opo un prin10 p r eJevam ento di sangue per il d osaggio d el tasso g li cemico iniziale, veniva pra tica ta un 'inie zion e ipodermica di 20 unità di insulina (~feis ter-Lucius) , alle ore 8,40. All e 9 somn1i11is tra\ o 50 gr . di glucosio (puro per analisi) sciolto in 500 gr. d 'acqua; su ccessivamen te , entro le 9, 10, il soggetto in esame ingeriva ancora un litro di a cqua. In gen ere, i pazienti si prestano m olto mal volentieri a ques ta enorme e brusca ingestion e di liquido, tanto ch e è ben e p r esenziarla p er evitar e sotterfug i. Ad ogni m odo , non furon o m ai osservati disturbi riferibili all 'acqua somministra ta. Alle or e 9,30, alle 10, alle 11 e a lle 12 venivano praticati gli altri prelevamenti del sang ue p er il dosaggio della glicemia. P er tutta la durata d ella prova i pazienti vennero tenuti a d igiuno (anch e idrico) e a letto. Il dosaggio d ella g licemia venne semipr e eseguito sul plasma, col micrometodo di Bang. La pr ecision e · d el m eto do, dal punto di vista dell'esattezza d elle soluzioni , veniva ogni volta controll ata di fronte a soluzioni g lucosio puro, titola te pola rimetricam en te : in questi dosaggi di con t r ol• • • • • lo n on furono m ai reg1strat1 scarti super1or1 a + 0,05 %. Ho eseguito la prova in 34 soggetti , fra cui 9 sani , 13 ammalati di fegato , 8 ammala ti di af. fezioni varie, senza lesioni epati.che, 4 diab etici. I risultati sono stati ne ttamente contrari al1' uti~ità pratica del metodo. A suffrag io di questa con clusion e n egativa non è n ecessario r iport ar e tutti i protocolli delle prove eseguite. Mi limito, quindi, an che per brevi tà , a ri por tar e i tr acciati di 6 individui n ormali (Tav . I). e di 6 pazienti a ffetti da lesion i epatich e diffu e di vario tipo (Tav. 11).

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I 6 soggetti n or1na li di cui riporto le curve g licemiche erano: 1) I . R., r agazza di 22 anni, nubile, cameriera, sen za preced enti m or bosi er editari, n è per sonali , R. W . n egativa, urine n egative. Attualn1ente in condizioni di perfetta salute. 2) F . A., di anni 31, m ecca11ico, celibe, scarl a ttina n el! 'infan zia, R. vV. i1egativa, urine n egative. Attualmente perfellam ente sa110 . 3) R. B., di anni 15, sartina, puber e, nubile,

sen za preced enli m orbosi er editari, n è personali. R . W . n egativa, urine n egative. 111 perfe tta salute. 4) F . ,S., di anni 28, autista, ammogliat o. Nulla n egli ascendenti ; tifo n ella infa11zia ; un fi glio sa 11i sim o. R. W . n egativa. Uri11e n egative. In perfe tta salute . 5) L. G., di an n i 23, s tudente di m edicina, celi be. A11amnesi n egativa. R. W . n egativa. Urine n egative. In perfe tta salute. 6) R. ~I. , di anni 32, casalinga, sp osat a. Nulla 11ell 'an amnesi, tre figli viventi e sani. R. vV. n egativa, urine n egative. In perfe tta salute.

In questi soggetti , esaminati prima d ella p roYa, l 'esam e fi sico d el fegato , integr a to dalla radioscopia, er a stat o p erfettamente n.egativo. on vi era n o s tati preced enti ·m o rbosi n otevoli ; in atto n on vi e r a n e sun di t urbo ; Je d onne erano lontane da l ·periodo m e truale. Le u rine n on conten evano urobilina ed era·n o n or1nali an ch e per contenuto ureico. Tu ttavia tre di essi (i c11un1eri 1, 3, 5) p r esen - . tarano curve di tipo n ettam ente cc epatico », n el sen so di Altha u sen e C.; in essi caduta de l tasso glicemico fu rispettivam ente di 67-46-35 mgr . % a lla 3a. or a ; in tutti e tre la glicemia andò a l disotto di 50 m gr. %; n el n . 3 comparve ro per sino d ei disturbi da ipoglicemia che richie er o un inler,rent.o irr1me diato e dieder o qua lch e appr en ion e. I 6 ani m alati di fegato di cui ri lJorto i tracc ia I i er an o : 1° (Curya n . 8). M. B., di anni 4 7. A 11giocolil e cr onica (cirrosi b iliar e). Ittero per sistenle; p igmen ti biliari e urobilin a n elle urine; Hijman s Y . d . Ber g p osi li va dirett a ed i11dire l la; n on asci le. Prova d ella glicosuria alim entar e positiva. 2° (Cur va n . 9). S. ~. , di an11i 48, ca alin ga, sp osata, lues coniugale. Epalile lu etica, iper trofica con splen om egalia; aor t ite lue lica con insufficien za valvolare n on scompen sat a. Non ittero , n on ascite. Hijman s v. d . Ber g positiva indire tta ; urobilin u ria; R . W . + . on glico u r ia. 3° (Curva n . 10) . C. A., di ar1ni 18, s tudente. S len o insufficien za mitralica (da pregresso reu malism o) in scompen so cr onico. F egat o da stasi cronica. Subitlero. Hijman s v. d . Ber g posi UYa inni r e lta ,· u r obilin u r ia m arca la e contint1n; ascite d i tipo portal e.


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t< IL POLICLINICO

4° (Curva n. 11). T. A., di anni 40. Epatite lu etica sclerogommosa in fase atrofica, co11 ittero e

ascite. Hijmans v. d . Berg positiva diretta ed indir etta; coluria e urobilinuria. Prova della glicosuria alimen lare positiva. 5° (Curva n. 12). B. G., di anni 53. Cirrosi epatica atrofica di Laennec con ascite e versamento pleurico d. Hijman s v. d. Berg positiva incliretta; urobilinuria persistente. Cach essia. 6° (Curva n. 13). Cirrosi epatica luetica in fase

ipertrofica con splenomegalia; aortite; ascite. Hijmans v. d. Berg positiva indiretta; urobilinuria persistente. Prova della glicosuria alime11tare positiva.

Per riassumere, si trattava in tutti questi casi di lesioni epatiche diffuse ed avanzate, in 4 con a cite portale, in tre con ittero, in tutti con iperbilirubinemia (Hijmans v. d. '.Berg indiretta positiva) e urobilinuria persistente. In quanti di questi ammalati la prova di Althausen diede risultato positivo P (v. Tav. II). Nel n. 8, in cui la caduta del tasso glicemico fu di 53 mgr. %, e si ebbero disturbi ipoglicemici, e n el n. 9, in cui la caduta fu di 146 mgr. %: in questo caso, però, l 'elevato valore glicemico iniziale (gr. 2,10 %) rende perplessi, secondo un 'avvertenza dello stesso Althausen, nella valutazione del risultato d ella prova. Il n . 10 sta, si potrebbe dire, ai limiti superiori della norma, con una caduta di 43 mgr. %; il n. 13, che dà una curva somigliante a quelle « epatiche » di tipo iper-ipoglicemico de critte dagli AA., in realtà deve considerarsi come n egativo, in quanto la .caduta della glice111ia si limita a 32 mgr. %. l\Ia vi è di più: i n. Il e 12, che rappresentano le cu.rve delle due lesioni epatich·e più gravi e più avanzate del g ruppo, danno risultati perfettamente negativi (ipoglicemia, rispettivamente , di 31 e 22 mgr. %). Confrontando fra loro le curve dei valori medi otte11uti nel gruppo normali (grafico 7) e nel gruppo epatici (grafi co 14) effettivamie nte si rinviene una differenza quantitativa, in quanto l 'abbassamento medio della g licemia è di 38 n1gr. fra i normali , di 53 fra gli epatici. Però in questo modo la prova di Althausen non risponde affatto al suo scopo principale, cl1e era appunto quello di sottrarsi a questa obiezione, che limita moltissimo il valore pratico delle varie prove di funzionalità epatica: senza dire che se si .toglie dal gruppo epatopazienti il tracciato n. 9, che a rigore secondo Althausen dovrebbe togliersi per il troppo ele"ato tasso g licemico iniziale, anche la differenza tra i valori medi si perde, discendendo la caduta della glicemia fra gli epatici a 36 m g r. % (rispetto a 38 fra i norn1ali).

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Ad ogni modo, il fatto gro~solano che emerge dai miei risultati, e ch e autorizza a concludere 1per lo scarso valore pratico della prova di Althausen, è c h e curve g li cemiche di « tipo epatico » si possono registrare in soggetti normali, mentre per con tro curve di tipo normale posson J registrarsi in ammalati di lesioni epatiche clinicamente ed anaton1icamente estreme. D 'altronde, anch e cc a priori » l 'esame dei risultati otte11uti dagli stessi Althausen , Gunther, Lagen e I(err quà e là lascia scarsamente convinti. Secondo tali risultati , per esempio, in 5 casi di « cirrosi tossica » la prova ebbe risultato negativo , secondo gli AA. perchè in queste forme nel fegato si ha , e anatomicamente si constata, la proliferazione di elementi cellulari funzionanti; ed in 7 casi di lesioni circoscritte del fegato (metastasi can cerigne, cisti da echinococco) invece, la prova risultò positiva. Ora, lasciando da parte le meLastasi cancerigne, in cui la tossicosi cancerosa, per sè, può alterare la cellula epatica , nel caso delle cisti da echir1ococco, all'infuori dall 'intervento di comrplicazioni suppurative, è ben noto che non si hann o mai disturbi funzionali del fegato. Nè il fatto ch e gli AA. tro, arono la loro pro' 'a con cordante con quel1a del rosa bengala n el S' 1 % dei loro casi può avere g rande valore, sia 1>erchè tale calcolo fu fatto con troppe esclu~ioni , sia perchè la prova del rosa bengala esplora !a funzione di elin1inazione de,l fegato , ch e non è certamente paragonabile con le funzioni J11etabolich e. 1

RIASSUNTO.

L:A. s tudiò 1'utilità pratica della « prova m odificata di tolleranza al glucosio » p roposta per lo studio della funzionalità epatica da Althausen, Gunther , Lagen e l\.err , e riporta le curve g·licemich e ottenute in 6 individui normali e in 6 ammalati di fegato. I risultati ottenuti e descr itti autorizzano una con clusion e negativa , in quanto fra gli individui normali furono registrate curve di « tipo epatico », e fra gli epa topazienti curve di tipo normale. La differenza quantitativa descritta dagli AA .. i11vece, risulta nelle curve ottenute coi valori 111edi dei• due gruppi di casi studiati. 1

BIBLIOGRAFIA. (1) (2) (3) (4)

ALTHAUSEJ.11 e KEnn. Endocrinology, 11, 377, 927. KLi:;;IN e L ANG. M. m . ,v., 1926, p . 187. KLEIN. M. K ., 1925, pag. 1116. FERRANNINI L. Atti del 36° Congr. della Soc. Ital . di Med. Inter., 1928; MoL1TOR u. P1cx.

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SEZIONE PRAT1CA

NOTE E CONTRIBUTI.

n1ulLipli (da 2 a b' lesioni concomitanti), 2 lo• calizzazioni al meato uretrale, 5 forme a tipo LABOR.t\.TORIO D'IGIENE E DI PROF ILASSI cangrenoso nonchè molti sifilomi cc atipici, ia DELLA PROVINCIA DI AREZZO. carattere pseudo erpetico o nettamente ulcerativo ». Direttore: Prof. GrusEPPE- IFICAI. Riferiva poi di avere anche osservato 3 it· . Considerazioni e rilievi su spfciali com-. teri precoci, una nefrite acuta, alcune para· portamenti sierologici e clinici della lisi periferiche e tanti altri casi di massimo interesse che si prestano a v.a rie con sideraziosifilid~. • ni rese note nel lavoro già pubblicato nel Dott. FRANCESCO SE.B..\STIANI, Dermosifllvgrafo (anno V, n. 1, genn. 1930). specialista dennosifilografo. Anche Radaeli, Nardi e Bernardi hanno osservato di recente vere e proprie ati•pie sifiliSi è pen ato sino a qualche anno fa, ch e tiche. la sifilide in Italia e all'estero fosse per estinHo voluto far precedere alla illustrazione di guersi. E non sono m,ancate pubblicazioni e 22 casi che ' 1errò OTa espo11endo, le riferite statistiche da parte di insigni s ifilografi con le considerazioni che illuminano il medico praquali si pose in rilievo la grandi sima dimi- tico, il sifilogr.afo, come la sifilide da qualnuzione dei contagi nei confronti del subito che tempo, e mol to più spesso di quello che dopo guerra e la graduale discesa di anno l.Jl non si pensi, abbia in molti casi sensibil · anno della infezione, sino a doversi ritenere , mente modificato la. sua fisonom.i a clinica ed secondo qualche ricercatore, ormai rara l'os- assunto una virulenta considerevole. servazione di sifilomi iniziali, nonchè di maLe m ie prime osservazioni si riferiscono a due nifestazioni del periodo secondario. Il feno- i)azienti ricoverati qualche mese fa in ospedale, meno veniva spiegato con l 'uso corrente de- perchè affetti da si1ìlon1a cangrenoso della re. g li arsenobenzoli per via endovenosa, capaci gione inferiore dell'a sta. La .sintomatologia di r endere asintomaLico il paziente dopo po- clinica era confermata dall,esame sierologico chissime iniezioni, con la rigorosa profilassi, (essendo risultata nettamente ·positiva la R. W.) con I 'istituzione di sale celtiche , di dispen- nonch è dal criterio terapeutico. Mia per quan• sar1, ecc. . Lo i due soggetti fossero subito ricorsi alle Si è anche parlato di modificazioni del virus nostre cure e d ' emùlé si fosse iniziato la tee del terreno. Senonchè mentre da parte à i rapia d 'assalto con arsenobenzoli per via endomolti cultori delle discipline venereologiche e venosa, la malattia presentò caratteri d'estresifilograficbe si osserva va con profonda soddi- ma gravità. Insorse la fébbre ohe durò · circa sfazione il risultato della lotta intrapresa con- una diecina di giorni e si ebbe in tutti e due tro la grave affezione con le armi a lle quali la perforazione d,ell 'uretra tanto che nella ho pocanzi accennato, Nicolas, Bizzard , Jean- minzione, l 'orina usciva part~ dal meato ureselme ed altri annunciavano di aver costa- trale, parte dalla 1perforazione costituitasi nella stato come la grande diminuzione dei casi di sede d'impianto del sifiloma iniziale. Dopo sifilide, osservata dal 1921 al 1924 anche in circa due mesi di degenza in ospedale e di Fra noia, dovesse considerarsi una breve pa - cura intensiva rr1isLa con Neosalvarsan e bismuto, i luetici furono dimessi residuando in rentesi e di non facile spiegaz ione. I casi di sifilide recente infatti osservati nel- loco una vasta cicatrice che in uno fini per 1'0spedale dcl ·. I,ouis di Parigi n el 192&' determinare un vero ostacolo per la com.p leta superavano quelli del 1920, forse anno di mas- erezione. Poco dopo le suaccenn,a te osservaziosima ascesa registrata in 1Francia ! Quasi con- ni si presentava al mio ambulatorio privato temporaneamente Piccardi, Gallia, M,a rtino, una signora, luetica da appena un anno, ch e Verrotti , Gravàgna riscontravano anche in accusava delle turbe dispeptiche, J?.Onchè dei Italia la nuova ripresa d€ll 'infezione sifilitica, violenti dolori alla regione epigastrica, dolori come pure tale osservazione faceva il Cappelli che insorgevano in determinate ore e che non nel 1930 e Bertaccini nel 1931. · · avevano subito nessun miglioramento nè da Il Cappelli aggiungeva inoltre interessanti un rigoroso regime dietetico, nè dalle comuni rilievi fatti in r ecenti i11fezioni sifiliti che dal cure. L'esame radiografìco dell'apparato gastropunto di vista clinico. Osservava l 'autore co- intestinale non aveva messo in evidenza nulla me su 67 sifilomi iniziali aveva riscontrato 6 di patolog ico, ma era invece risultata nettalocalizzazioni extra-genitali , 6 sifilomi genita li mente positi,ra la reazione Wassermal)n, inda-

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gine fa lla eseguire per a' e re a \'Uto la paziente due aborti al terzo mese. ~\.1J 'esa n1 e obiettivo n on i era110 riscontraL ' a lterazioni d egne di rilievo, a carico d ei vari ap1>ara ti . I11trapresa la c ura specifica que t.l d ette risullati orprendenti: i dolori cessar ono dopo le }Jri111 e iniezioni di bismuto, e co1 t g ra11(le ce leri Là tutta la fe11ome11ol ogia scomparve. .. Nel lu 0 ·1io 1932 poteva o. erv.a r e ·un g· iovanc orologia io, di anni 24, cl1e lu etico r ecente ir1sieme acl un esantema pa11'ulo-pustoloso pre· senta\ a an ch e un 'albuminuria (2 %0), 1a cui totale -co n1parsa si ebbe col trattamento spe· c ifi co. L11 'a ltra o · ·er vazion e c l1e merita una pcciale co11. . iderazion e si riferisce a 10 pazienti curati dur.ante il mese di e ttembre 1932, 1 quali , contagiati da s ifilid e da una stessa donn a, hanno presentato u11a intomatologia un po ' particolare. I prin1i tre soggetti ch e ri cl1ian1aron o la n1ia attcnzio11 e riferiva11 0 ch e dopo 12 o 13 giorni d all 'ultin10 coito avuto con una m edesima donna , era co n1parsa loro secr ezion e al solco b,a]ano prepuziaJe accon1pagnata da. ed ema ·d el }Jr epuzio non ch è da in ten so d olor e tanto ch e, e sendo poi sopra.gg iunta la fimosi , erano lati d'l1rgenza inv ia li all 'ospedale. Obi et ti,rat11e11le si osserva,,a : fimosi com pl eta, ed e111a d el prepuzio, ecr ez ion e gi.allastra. Qualcl1e giorno d opo visitavo a l ~io ambulatorio due a iovani i quali j)r esen lavano la identi ca . inl omatologia d ei ca i preced enti : fimo.,,i , balano postite, e soggettivamente a cc u avano forte dolore alle r egio11i mal a te. Da:1'a namnesi potei sapere la fonte d el con tag it) e trattandos i di una prostituta questa venr1c ricoverata al reparto celtico d ell 'ospedale. Alla pazient e fu riscontrata n ella regio n e 1Je rianale. in t1na p iega di un a cculo en1orroidario J)rO p iciente, una papula sifilitica, rotondegaiante, u lcerosa. Altri 5 soggetti ch e ca p itarono sotto la mia osservazion e alla distan za di 3 o 4 g iorni d agli ultimi e con l a identica storia 1per la fonte di contagio , incubazione, into111atologia , mi fecero pensare ch e tale evoluz ion e de11 'a ffezione ifiliti ca, era d ovuta sen za clubbio, ad un'associaz ione fu so-spirjl lare. n o11 ch è u qualche altro gern1e volgare a sed e abitual e nella mucosa r ettal e. L 'esan1e microscopico degli es udat i ha lan o prep uziali dei mal.a ti presi in esame h a posto in eviden za (esame a fre co con il para})oloide , preparati colorati con il Fontan d. 1

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JL POLICLINICO

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1'ribondea u, co11 la fu r ... inu carbolica , ecc. ) forn1 e nettamente interpretabili come cc treponema p.allidun1 n e form e spirillari ad on · dulazioni arnpie, irregolari , come in alcun e spiroch ete huccali. Accanto .a queste erano n11merosi g ro i elementi fu siformi ed ele111enti cocci formi e diplococciformi. :È lecito ritenere ch e c i siamo trovati di fronte a vere ·e proprie associazioni microbiche che spieg·ano la sintomatolog ia clini ca. L'ultim,a osserv1azio1le i riferisce ad u11n {Jrostituta ricoverata tuttora in osped.a le la qua le 1)r e . . entò una classica m eningite sifilitica acuta: rigidità della nuca, segno di Kering, ventre a barca. Pratic.a ta la puntura 101nbarc i ebhe1 la r eazio11 e di Wassermann nel liquor ne ttamente positiva . La cura con frizioni mercuriali a l tenuò la intoma tologia con molta rapidità e a l tualme11te la paziente è quasi ristabilita. Anch e dalla e· ·1)0 1zio11c sia pur sommari3 dei casi capitali a lla n1ia osservazione in pochi mesi, ma, a m~Q parere tutti inter essanti , si viene sem .p re più ,a confermare quanto è g ià stato detto Lla n1olti ricer catori: che la sifilide 11011 ... ia affatto morente o in via di scom· parire e ch e le cause su questa ripresa non d eb bono ricer ca r. i "'olo o n ell 'aum ento d ella protituzione clande tina, n ell 'uso limitato d eg li a rseno benzoli, n ella diminuita profilassi <) in altri fatto ri contingen tali , ma debbono tro' 'are la loro piegazione i1ell 'a ccentuata virulenza dello piroch et a , pesso arseno' mercuro re... i tenle , n ei d ecor i a tipici non sempre facilmente di~g n osticabili a ll 'inizio, e n ella peciale prcdilez io11 e della ltles verso g li organi in terni. Il Cappelli circa tre anni fa jn lina conferenza sulla evoluzione storica d ella sifilide, ad un cert o p unto cosi si esprimeva: cc Non cr edo di andare err.a to prospettando cc la supposizione ch e forse ci troviamo ad una cc svolta d ella evoluzione della sifilide, che forcc se co111incia 1111 'era clinjca la qua le merita cc tutta la nostra più fine, 1più accurata atte11• cc z1on e n. Le osserYazioni così frequenti. di sifilografi, m edici pratici ch e portano il loro contributo su manifestazioni luetich e a tipiche diagno sticate qualche volta solo per la coesistenza di altre le·sioni concomitanti o per sussidi con esami ierolog ici , bacteriologici d evono ri ch~a ­ mare t t1tta la no tra attenzione per indagare le ca u se reali di questi nuovi comportan1enti nel · la rifioritura d ell 'infezion e sifilitica.


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SEZIONE PRATICA

Non si erra affermando « nuovi co111porta1ne~li n cl1e si m .anifestan o anch e con s traordinaria frequenza n ei responsi sierologic i e bac teriologi ci. Nel Laboratorio d 'lgi-en e e Profil assi di Arezzo, ch e p er essere provinc iale co titui ce un centro importantissimo d 'o servazione e dove si eseguono centinaia d'i reazio 11i di Wa ~ erm<inn ogni ai1no non ch è altrettà nte reazioni di flo cculazione, g ià da qu.a lclt.~ temipo si era con sta tato la frequ ente discot · d anza tra sintomatolog ia clinica e siero r ea zion e, sia nel sang u e con1e nel liquor dei lu etici. Spesse vo lte di fro11te a paz ienti con classich e manife~ tazioni ifilitich e in periodo seco11d a rio es~e11do si avula I.a R. W . muta è stato r i1)etuto l 'esame can1biand-0 gli a11tigeni , m a si è avuto il medesimo risultato n egativo . Il fatto certamente non nuovo n on avrebbe richiamato l'attenzione se i fosse verificato con q11ella rara percentualità g ià cognita a si· filogra fi e ...i erologi e per il qual e son o tate invocate diverse teorie (mancanza di an ticor1:i i specifici, ecc.). Ma quando un tale risultato. co"'ì discord ante si veri fica con certa frec1uer1 · za, qt1ando in a]tri ca i: capitati in uno stess0 periodo. l<t R. W. 11a dato in \'ece JJrecocissimamen te risultati n et tam e nte po itivi , vierte d a d-0n1.an clar si il perchè di questo com 1porta · mento così frequentemente contradit.torio tra ierologia a clinica , tra periodo d 'incubazione a manifest azioni . Tre con statazioni importanti , già rilevate anch e da a ltri a11tori, e prese in considerazio11e .all 'inizio d el lavoro, possono esser e addotte per spiegare, almeno parzi.a]mente , ta]e comportamento e preci amente: la -J:>ecia le viru len za dell o spiroch eta 1'at i pi a cli 11ica, l 'or ga11otr opi n10. La speciale virulenza d ell 'infezion e sifilitica. a ttualmente dimo tra ta. i, può riportarsi .a va rie cause: Anzitutto può e sere. n el ci cl o biologico d ello spiroch ete, il corr espettivo di quanto è ben noto per al tri elem enti del mondo mi croscopico. Vi sono recrudescenze d ella ,,ir u l en za del germe, ad e en1pi o d ella malaria messe in evidenza d.al Celli in numerosi. sim i lavori ch e si poss.an o verificare a dista11za d i pochi anni. Non vi è alcun motivo ch e a tale Jegge s i so ttragga lo spiroch ete, ch e , infine, l1 a dimostrato tale tendenza p ur quando era ig 11orato: si ricordino ,ad esempio le osservazioni lonta ne d el P ellizzari . Vi è poi la possibilità di ' 'ariazioni di ' 'iru .. lenza d el ger1ne leg·ate a i nuovi si stemi di c t1 ra ed al pp.bult1m diver so che l 'ospite o ffre 1

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al trepon em a oggi cl1e la rgh e applicazion,i sie-

rologiche, inim umibologiolie, li an cam.biato lo stato umorale di grain parte della umanità. D 'altra parte di fronte ad una malattia ch e per eccellenza dà variazioni umor'a li , si può ecludere con1e sopra a ccennato ch e ]e largamente diffuse c ure sieroterapich e, v.accinote• rapi cl1 e, ecc. ecc. applicate a tante malattie, n on abbiano modifica to i n1 eccanismi immt1nitari e n el caso p eciale il meccanismo di prodt1zione di quegli anticorpi che indiscuti bilrr1 ente sorJo la barriera i)rim1a apposta al virus luetico. Que to indipendentemente _da l contributo ch e ii\ Lai sen so può portare la cura precoce, forse en1 plice mirag·g·io ver so il quale r)er lu11ghi anni cor '-'e la sifiloiatria. E non potremm o a n ch e invocare la minor r esisten za d ell 'organis1no d ella gener.azione attualmente pr e .. a di n1ira dalla infezione, mi r1a to spe. so d agli ef (etti d ei disagi della. vita cli trincea , dell e 1nalattie ivi contratte, da ll e privaz io ni d e l periodo b ellico dalla vita cer to m en o mori gera ta (a lcoo1i.. mo ad esempio) che i s ubiti g uadagni instituirono ovunque ,. 11e]] e classi popolari particola rm ente, neg li ultimi .anni di g uerra e nel d o1)oguerrn, fin o a lla cri si econorni ca inondi.a le? P er quanto rigu.a rda la diffusione maggiore, oltre l 'accr esciuta virulen za , come sopra g iutificata , num er ose ca usali si ·prospettano. La n1 aggior rilassa tezza <lei co turni , gli entu ia m i per le nuo,re c ure , credute il toccasan a, applica te in suffìcie1iteme1ite o impropriamente, il con1mercial is1110 e 11 trato 11ella J)ra tica dell e r eaz ioni diagno ~tic11e e la fede cieca sulla a"" senza d 'infezion e per u11 reperto n egativo affern1ato , non posso no e ... ~c re altre cause di u n au111 en to di contagi ? L 'atipia-clinica può an cl1 e rise11tire di tutte le i11nun1 eri cau se ch e i po on o invocare per le variazioni n ella v irulenza ; 1na non va dimenticata , for se, ancl1e la sede d ella infezione cl1e apr e spesso l 'adito .ancl1e a germi d i natura ben diver sa d ello spirocl1ete, capaci di prepar are u n terre1io n on co1nu11e . l\1el1 a ca i sti ca si è parlato sp es, o di localizzazioni anali , ora li , ecc . J\IIa q ue . :le apertur e naturali son f o col ai pos ... ibili di o·er1ni ben diversi e capaci di e ffetti differ enti d a quelli del virus luetico : e l '<issoc iazione batterica non può portare ad effetti inusitati . a localizzazioni in organi lontarl i a s pec iali r e1)erti clinic i, sierologici, i stopatologici ? L ' orga,no·tropism.o può ricercare g ià nelle con side raz ioni or ora fatte una sua causale, co-


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IL POLICLI.NIOO >l

me .può ricer carne sulle induzioni accennate per intendere l 'accrescer si della virulenza. Ma tutte le cause di ordine socia le (infra lim ento della razza cui oggi fort~natamente e mirabilmente si reagisce) e di ordine epidemiologico (diffusione di ma lattie acute e croniche interessanti vari visceri), il diffondersi d 'intossicazioni (alcool ad esempio) capaci di portare la loro potenza nociva su organi d eterminati, l 'uso speciale di m ezzi terapeutici non indifferenti per altri org.a ni (teni ad esempio) e così di seg uito non possono spinger ci a cercare 1.a causa dell 'organotropismo osservato ir1 alcuno dei locus m1inoris resistentiae creati da tali condizioni morbigene ? Però, .per addivenire ad una eone] usione ch e evidentemente non potrà essere altra che di ordine generale, riteniamo che il problema, che è l 'oggetto di questa nota, debba essere con sidera to e studiato da un punto di vista più alto, di biolog ia generale. Già Celli, in uno degli ultimi la\ ori da lui J)Ubblicati scriveva: « Sempre più si studia e c;i ristudia l'azione patogena dei germi nei suoi diver si rapporti con l 'organismo colpito, e cioè sotto le varie forme di refrettarietà od imm\1nità, di ipersen sibilità od anafilassi, di virulenza o tossicità n elle sue risp ettive fa si della attenuazione fin o a ll'estinzione e dell'esaltazione fino alla i·p ervirulenza od ipertossicità. tF u però finora trascurato lo studio di un 'altra proprietà analoga , non m eno fondam entale e secondo me non meno intrinseca degli stessi germi morbigeni , qual 'è la loro azione patogena non individuale ma collettiva, non cioè su di un organismo o individuo, ma su di una a.g glomerazione di individui od anima li della stessa specie ». Ogni episodio epidemico fu con siderato quod numerum dei colpiti, quod Zocum , quod tempus. E n ei primi del 500 Girolamo Fracastoro scriveva ch e : « Primum illud mirum vider non debet no · vos a tque insolitos morhos certis temporibtts apparere, n on quidem d ela tos ab una r egione ad aliam, sed suis causis exortos . Hic idem morbus interibit e t extinguatur; mox etiam et nepotibus nostris rursus videndus r enascetur, quemadmodum et pr.aeteritis aetatibus visum a majoribus nostris fuis se credendum est, d e quo n on pauca inditia etiam nunc sunt » . Si delinea quindi fin d.a l 500 una mirabile intuizione n ell 'andamento ciclico d elle malattie infettive, andamenti periodici che richiamarono l 'atte11zione dei m edit i sin da ll 'epoch e p iù r emote. (In qt1esto argon1ento n el sopra-

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citato lavoro del Celli, si potrà trovare una es tesa bibliografia alla quale rimandiamo quan ti abbiano desiderio di approfondirlo. Annali d 'Igiene Sperimentale (1913). Anzi a proposito della sifilide, malattia che ci interessa, ci piace riportare a titolo di conclusione quanto lo stesso iF racastoro scriveva nel 1500. " cc Hunc tamen morbum (gallicum) nostro orbi adeo novum f.amiliarissimum, tamen certis regionihus ferunt qui peri hispanas navigationes novum mundum comperere, uhi vel plurimum abundat ea contagio non secus ac illa domestica apud nos scabies ». La sifilide trasportata dunque dall'America in Europa infierì per circa un trentennio: s1 ebbe infatti una prima e grave epidemia sul finire del Secolo xv e sul cominciare del xvi secolo. Ma già verso il 1550 Antonio Brasavo1a scriveva: Nlorbus gallicus est in declinatione universali ed anzi credeva che scomparisse. Ma giustamente il Fracastoro non divideva qu esto ottimismo. Le malattie infettive vanno soggette alla legge universale del ritmo (Celli) e presentano nel loro decorso cicli ·p eriodici. Secondo Celli per spiegare tali cicli non basta invocare le immunità, le predisposizioni organich e ereditarie, naturali o acquisite, le con dizioni di t empo e di luogo, quelle economicosociali, ecc. cc La ragione intima deve ricercarsi in altre, cc purtroppo oscure, leggi di biologia generale, cc che regolano le meravigliose proprietà biolo« giche del1 microcomo dei germi .p atogeni neJ cc quale è insita la causa prima delle variazioni cc epidemiolog·ich e e cliniche della lues ». Gli studi recenti n elle n1ulazioni batteriche, se potranno essere applicati (an che al treponema pallid11m, forse apporteranno luce in questo oscuro inte·ressantissimo problema.

RIAS 'CNTO . L ' A., illustrando son1mariamente 22 casi di sifilide in soggetti capitati sotto ]a sua osser,'azione, n e trae argon1 ento, data la tipicità morfologica, la non comune sintornatologia clinica, la non frequente localizzazione, per esporre in una breve nota alcune con siderazioni d 'indole generale. Discute sulle cause probabili della particolare virulenza dello s1Jirochete e dell 'organotropismo, e mette inoltre in rilievo alcuni discordanti responsi tra sierologia e clinica nei casi in parola , con cludendo come oggi la lues abbia in molti casi totalmente cambiato la sua fisionomia .


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SEZIONE P,RATTCA

OSSERVAZIONI CLINICHE. . OSPEDALE CIVILE ELENA DI SAVOI.i\. - TREVISO.

tond eggian te, a superficie berno<;coluta, di conisle11za car11osa uniforme , mobile cosi da poter esser e indifferen len1ente sospinto in ~uttj . i quadranti ad dominali. Organi ipocondriaci e s to111acc ptosici. Ptosi renale bilaterale. . Esame ginecologico : genitali es terni di pluri1

DIVISIONE CHIRURGI CA.

diretta dal Prof. D.

CALZ1\ v ARA.

Fibromioma libero nel cavo peritoneale.

para.

Pro1:nsso genitale di secondo grado con cistocele predominante. Dott. ALDO CESTER, aiuto. L'utero è i11grossalo, di co11siste nza assai n1olle, 1)000 dolente, annessi normali, prolassati nel DouR notorio cl1e fibro1niomi svilu1)patisi da glas. Non si riesce a m ettere in evidenza connesvariati organi addorn inali possono, per tor- sioni del tuni.ore coll 'apparato ge11itale. . Esame delle urine: n egativo. sione e rottura del peduncolo, cader e liberi nel Esame del sangue: Emometria al Fleisch 35 %; cavo p eritoneale. globuli rossi 2.300.000 ; ~~obuli bianchi 7000. ForIn tal caso essi possono cadere in necrosi to- tnula leu cocitaria : n ormale. tale, oppure no, a seconda che sì sono in preL 'esame radiologico del tubo digere11te dimocedenza costituite delle vie secondarie supple- stra che il tumore non è in diretto rapporto coltive di ' 'ascolarizzazione fra essi e gli organi i 'intestino, però esso sposta il cèco fort emente a destra ed il traverso in alto. . . . . v1cm1or1. Vien e opertila il 4-7-1930 in anestesia inorfioTale seconda evenienza, per quanto ricor- e terea ben tollerata. data n ei trattati, in realtà si presenta assai di L~paroton:ia media11a sottombellical e. Aperto i ] rado. L'esame della lettera tura r elati,ra n e di- peritoneo, s1 es trae una voluminosa m assa tumor ale, grande come una grossa testa di adulto in mostra la scarsissima freqt1enza . parte adere11te, per briglie fibro se al colon 'traIn ogni caso tali tumori danno luocro a no- sverso ed al sigma. Una sotlile e' lunga brigliéll tevoli e quasi insormontabili difficoltà dia- unisce il tumore al fondo d ell 'utero. La superfici~ - gnostiche , e la stessa biopsia operatoria non d ella inassa tumorale si presenta percorsa da vasi riesce sempre .ad orientarci sulla loro natura turgidi e serpiginosi, in parte pu: santi che si conlinuano con quelli, pure forte111ente' dilatati ed origine; natura ed origine ch e solo possono ~lel ~ra11cle . e11ipJoon il quale, con la sua porzion~ ,·enire poi spiegate dagli ulteriori esami isto- 111fer1ore : s1 stende a ricoprire il polo superiore ~ parte della facci a anterio-re d el tumore. Le aderenpatologici. ze .col c~lon e coll 'utero sembra110 sprovviste di ~on sarà qundi !priva d'inter esse l 'esposivas~ . Sezionate le aderen ze epip ~oiche ed i pedun zione di un caso di tal genere presentatosi in coli vasali fra coppie di Kocher, si estirpa il t umore. que la di visione chirurgica nel lu glio 1930. Segue peritoneizzazione delle superfici viscer ali ed 01n~nta~i. cruentate ; sutura a strati r.fe11e pareti 13. G., di anni 46, da Povegliano, entrata il oddom1nal1 in catg ut, affro11tame11to d ei lembi cu13-7-1930, contadina, coniugata. ta11ei con se ta ed agraphes. Nulla., . al gentilizio. Sviluppo p sichico e somatico Decor so l)()St -opera torio norn1aJe. Esce g u arita llOIIna.1. Mestruazioni iniziat e a 14 anni, sempre rego- il 24-8-1930. E~ame anaLomo-patol6gtco. rf ratta si di un lari in seguito. ,-oluminoso tumore solido di forrr.a irregolarmente Non inalatlie pregresse degne di nola. Da un anno la paziente notò l 'addome tume- ovoid <l!:e, lungo secondo il diametro massimo cenf ar si lentamente e progressivame11te se11za accu- · Li1nelri 28 e del massimo spessore di centin1esare alcun dolore; le mestruazioni si sono fatte t~i 20. Ha su.i:erficie ~ernoccoluta, di aspetto grigio rossastro, in taluni punti rosso-violaceo. La sul)iù Irequen ti e co1npaiono og11i 10-12 giorni e p~rfici.e del tl1~or~ è pe~corsa da un fitto groviglio talmente abbondanti d a ridurre l 'an1malata ad d1 ,,as1, alc um dei quali oltrepassano il calibro di uno st ato di profonda anemia e di S}Jicca ta d enuun centimetro, tortuosi, turgidi, qu a e là varicosi Lrizione. ch e dànno quasi l 'impressione di un caput Me~ Alvo stitlico. Minzione regolare. Non feJ1bre. E. O. ,S oggetto di costituzione sch ele trica n or- du sae (v. fi g. 1) . l 'ali vasi JJreve11gono dal grande omento il quale male. Cute g iallastra, mucose visibili pa.~ lide . P anni- i1t numerosi punti si addossa ed aderisce str ettam ente ai~ tun1ore. colo adiposo scarso. Ma sse muscolari ipoto11ich e ed Il tumore pre11de cor1nessioni ptincipalmente ipotrofiche. Polso ritmico , piccolo, frecruente. col gr ande epiploon ch e lo ricopre per quasi tutta 'femperatura 36,5-36,8. la su a faccia anteriore ed il polo, superiore; in Capo, collo , torace : nulla di notevole .. Addome: globoso, notevoln1ente sollevat o i11 cor- basso ed a <iestra è collega lo da una fimbria conn e ttiva al legam e11to largo destro, in vicinanza d elrispondenza delle regioni meso- ed ipogastrica da una intumescen za rotondeggiante che visibilmente . la porzione istmica della tuba corrisponde11te, ed ai~la faccia post eriore del] 'utero. Tale fimbria però si sposta durante i movimenti respirator·i. ~.i\.ll a palpazione si con stata la presen za di un è assai sottile e scarsamente vascol arizzata. La irLumore intraperitonale indolente, ind olorabile, rorAzion e d el tumore appare quindi esclusjvagrosso quanto una testa di ad ulto, (li forma r o- n1en tE> d 0Yt1 ta ai Ya si dell 'epiploon aderente . •


5G

« IL P OLICL IN ICO »

Il lu1nore è <li co11sistenza carnosa, 01nogen eél ; il suo peso è di kg. 2,850. ulla superficie di L1glio si J)rC cn l a rjve lito dél

[ANNO

XL,

~UM.

22)

i prelevano per I 'esame istologico frammenti

d el tumore n elle varie zone. E sarne i stologico. Osservando i preparati al-

lo

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11

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7 •

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FIG .

1. •

tina capsula fibro a, <lello pe ore Yariabile da 1 a 3 mil:imitri; al di sotto della cap ula si i1ota uno trato cl 'aspetto tipicarnente fi l)ro111a lo o, e Yerso

..

le liti coi con1uni m etodi a piccolo ingrandimento e procedendo dal] 'est erno si constata come la inasa ia fornita di una capsula di aspetto lamellare,

FrG. 2. il ce11tro

ossen~a c11e 1 accan to 11e esi~ tono al tre di

a zone cli a petto compatto, aspetto 11er rotico, g ialJo-ro o, facilmente di g regahilj . i

poli tratificata, di spessore discreto. Tale cap sula itl alcuni punti si continua verso l 'interno, co11 una ottil e zona di connettivo areolare ri<Xo di


. •\~NO ~ L, NUl\L.

22]

S8Z JONF. PRATI CA

::,pazi linfa tici in' a. i da cc11 ul e <l 'infillrazio11c f log istica1 i11 a: tri punti l a cap ula ~ i conti1lu n clirc lla1nente con l a n1a: a ci el I u111or e. Qua e là, s ubito o tto l a cap ula , s i nol a110 pure s travasi di sar1gue, più o iue110 grandi, di data r ece11te, cos titt1iti da globuli ro ~ i ])e11 co n servati . 1\ll 'es ler1to l a n1assa tur11orale è co lilt1ita e senzia ln1ente da 1'<1 celti di fibrocellt1le 111u col ari liscie ir1lrecciant csi fra loro i11 varia gtli sa e <l a esili tralci con11e ttiYi , a lt erna nti i a 11umero. i ·pn zi linfa tici fi ural i, n ei qu ali i i1otano scarsi clementi di i11filtrnz ione, p er lo p iù linfociti, scarsi ·simi polinuc lea li n eutrofili e ceJlule pla m a li che. Proced endo n cll 'o servaz io11e vcr o il 111ez7.o, 'a aumen Lar1clo la con i. le11 za d ell a n eopla i a, cioè si ha una <lit11inuzionc <lell c fes. \1re 1i11 fnlich e r ,·a colari, e ron co111 ilanlc a uni c nt o cle l t e · ut o n1iotna toso (v. fig. 2) . Parflll elnme11te a que t ' ul t i1110 au m en l a nnchc

857

nll éi for1nazio11 e di lra,·asj ro .. pic ui 1 cli data n on rece nte, qua i cap ul ati , i n11icchia ti cioè a tutto . pessor e n ell a 111a · a i1 co pla ~ lica, allri i11,·ece -son o d iffusi tra i fa c i. All 'i nter110 di qu e t e zo11e souvi in numero co~ pi ruo cellul e pigmentifcre , grosse, roto11d eggian l i , con nume rose g r anul azioni prolopla ... m atich e . ,'ono pure presenti , ai:l ' i11torr10 e d entro, cellule cl 'infil Irazion e, i11ai però riu n i Ie a g ruppetti. Vi sorto sparsi qua e là anch e ari globuli rossi , ul<' uni be11 co11ser,·a ti , a ltri jn 'in cli degen er nzione. Sull a morfologia cell u l a re 11copl as lica è <la os:-,ervare prin1a rli tutto un certo g raclo di tu111efazione torbida d egli elementi nelle zon e cer1tra1i , caratterizzat o d a d ifficol 1à tin I ori ali. Non molto eviden li fa lli di ' ac u olizzazione nucleare stanno a dimostrare la differen za di questi elem enti. I nuc;lci , pecie mli. co lar i , no11 si pre~cn lano più ron la forma él llun ua tn ovoicl nl0 car at

il con11c lli, o, p er c ui 11ot1. si h a pit1 un i11treccio <li ole fibre mu colari , m a una form a mi la, fibron1io n1alo a. "0110 fa ce lti m u colari e conne lLi vi c h e h e 11 s i differ enzian o tra di l or o colle color azic ni. metacrornaljc h e, intrecciantisi in vflria gui. a nella part e maggiore della i11assn lu1norale, l asciando qua e là tra di loro piccole fc sure o sp azi occupati da sostan za amorfa. Qui il tess uto è di cr e tanicn le· irroralo da vasi sanguigni A parc lc bc11 coslru l la, vi sono spari pochi clem enti d 'in filtrazione parvicellulare e qualch e Jocol aje t to c1norr agico . Verso il centro de~ tur11or e inYccc 1'u pelto va 111odificandosi p er l'esistenza d1 fat ti i1ecr obioli ci. L a difficoltà del circolo, e c1uindi d el la 11utrizio11e si fa cntire qui più ch e altrove; si os cr Yan o vas te zone di em orragie pregresse, ro1ne pt1re e ntri di ran1molli1n ento n ecrotico (fig. 3). Tra i fasci ~i vanno da prim~ delimi Lando fes ure linfatic l1e ampie, 111en tre p er si ston o i vasi in piccola quantità, eò elemcn ti cl 'infiltrazione pi\1 nl1 merosi ch e in a·: tri pur1ti . i arriYa ju. alcune zone

Le ris tica, m a ,~ono n co nlorni Cuu1uli , indcc i i, a l1.:uni globo j , altri torli , ·emprc .. car ai11e11le tin~ ihili . Qu es li fatti , indici <ii r egrcs io11e, non so110 invece apprezzabili Ilel le. zone periferich e e 111.Crliane del tun1ore, là ove le cell u le ~ono 1Je11 con fornlnle e e n za n essun car atter e cli atipia ch e po. sa far sospe ltar e una forma n eo1 > l a ~ lira mali g na inizi ale. l)a tutti i cla li suddesr rj lti e1r1cr gc quin di ch i ara 1nente l a <liagno i is tologica cli fibro1uio1na.

dove deve l'i tener i or t·o il fi bro111ion11a in esame? Dato ch e i fibro111iorn i i11 tr.adtlo1tiinaJi , 11 e]Ja loro 111aggioran za, vrovengo110 dal] 't1lero e dato ch e i fibrom iom i liberi , di l'ego la, son o de i tl11nori otto i er o i origi11<1 riarn e i1 lC' i)eduncolati , 11ei quali è av-venuta la Lor io11e e r otl u ra del i1edu11 c0lo, ·en1bra di poter ritenere e lle .a11ch e i I Ilo ·tro abbia un 'eguale origin e. )) .a.


«

858

IL POLICLINICO ))

Tanto più che si sono riscontrale alcune brig lie connettive e fibrose rhe univano il tumore all'apparato genitale (legamento largo) . In via subordinata si potrebbe anche pen_arc a d uno :,viluppo del fibromioma da parte dell'epiploon , e specialmente dai vasi di esso, ma la situazione delle connessioni fra tumore ed epiploon e precisamente il fatto che l 'epiploon aderiva al tumore col suo lembo inferiore libero, disposizione che si rileva costantemente in tutti i casi nei quali l 'aderenza fra tumore ed epiploon è secondaria, ci fa ritenere più pr-0habile che il tumore si si.a sviluppato a carico di una porzione qualunque dell 'arpparato genitale e che, divenuto libero ool cavo .p eritoneale, si sieno stabilite delle connessioni vascolari tra esso e l 'epiploon così da assicurarne, almeno parzialmente, la nutrizione. •

RIASSUNTO. L'A. descrive un caso di fibromion1a libero nel ca vo peritoneale, nutrito di aderenze epiploiche , ch e egli ritiene come un fibromio1na uterino originariamente sottosieroso, staccatosi secondariam ente per torsione e rottura del peduncolo. Fa notare la rarità dei casi con sirn.i li e le difficoltà diagnostiche che essi presentano. HIBLIOG RAFIA . I. ARl\CElCH . Seltene Myome. (Wie11). Archiv . Klin. Chir., 160, 674, 619, 1930. Rif. Zentralblatt ftir Chir., n . 11, pag. 692~ 1931. BAnBAccr. I tumori. Vallardi, Milano, 1915, p. 221. FAU RE J . e SrnEDEY. Traité de Gynécologie, Paris, Doin, 1923. KELLER . L 'élrang lerrtent des f~'bromes pédicules. Bulletin de la Société d'Obstetrique et de Ginéco~ogie de Paris, n. 7, luglio 1928. LuccHESE G. Fibromi oma uterino staccato dall'ori-

gine e nutrito da aderenze alle anse int estinali. Clinica Ostetrica, n. 1, 1933. (Contiene un indice bibliografico di 24 voci). S. MARSALF.K. E.ctrauterine Fibromjome . Bratislav. Iek. Listy , 1929, n. 1. Rif. in Zentralblat ftir

Gyn·acologie, 1930, n. 44. PATEL et DEN1s Nécrobiose des fibromes utérines. Gyn écologie et Obstétrique, n. 3, 1928, pag. 161. OsPED1-\ LI

'

RruNITI

DI

Direttore: Prof. A.

VOLTERRA. MIROT.LI.

Sn di nn caso di lipoma. intramuscolare Dott.

P1ERO BENINI .

La r elativa ra1ità dei lipomi ir1tramuscolari n1i 11a spinto a pubblicare un caso capitato sotto la mia osser vazion e, di lipoma incluso fra le fibr~ del m. g ra nde obliquo. Nella letteratura noi n e tro"\j a 1110 cilati pochi in1i casi e q11esto numero diventa ancor

[ANNO

XL,

NU1'-I.

221

più esiguo se fra qu e ti casi veniamo a distinguere i lipomi che si formano nello spessore d ei muscoli, e quindi ' reramente intramuscolari, d a quelli che si sviluppano fra un mll1~colo e l 'altro o fra i diversi capi di un muscolo e che dovrebbero chiamarsi intermuscolari e quindi tolti dal]a statistica degli intramuscolari. Infatti, oltre alla sede, differente è anche l'origine ch·e negli inter1nuscolari è data dal grasso interposlo fra i muscoli, mentre negli intramuscolari è dovuta alle cellule adipose del perin1isio. Le localizzazioni più frequenti dei lipomi i11tr'1musc0Jari sono n el qt1adricipite femorale e nella lingua: t appun Lo delJa ling ua iJ primo lipoma intramu8colare descritto nella letteratura dal ~Iaisonneuve verso la metà del secolo xix . Si pensa che questo organo sia maggiormente colpito perchè fra i suoi fasci muscolari si trova maggior quantità di grasso cl1e negli altl'i muscoli. Seguono, in ordine di frequenza le localizzazioni nel sartorio e nel gran pettorale. Ho trovato •Citato u11 caso di localizzazione nel muscolo grande dorsale e uno in un m1u ~colo del braccio, credo che questo che io vengo a d escrivere sia il primo lipoma intramuscolare citato del grande obliquo . Riguardo a l 'etiologia b en poco si può dire: qualche volta sembra che traumatismi ripetuti abbiano favorito lo sviluppo di un lipoma. Marchison a1nrnette l ' ereditarietà, ma dato il gran numero di ·questa forma tumorale non si può dire se questa ipotesi possa regger&. J.n generale l 'etiologia dei lipomi ci è ignota_ Maria B., anni 56, da Volterra. Nell 'anamnesi d 'interessante 11on troviamo che un rene mobile conseguente ad un parto. Da circa due mesi la paziente avvertiva una dolenzia in corrispondenza delle ultime coste di destra suJ 1'ascellare inedia. F attasi vedere da un Sanitario, questi risc.o ntrò u11a tumefazione della grandezza di un piccolouovo di gallina e dispose per l 'inYio in ospedale. All 'E. O. si trova una donna in buone condizioni generali senza alterazioni apprezzabili a carico dei vari apparati. Non ghiandole apprezzabili nelle comuni stazioni linfatich e. Buono stato di sanguificazione. 1'e1nperalura n ormale. In una zona compr esa fra l 'ascellare ant. e quella post. e fra la IX e 1'XI vertebra dell 'emitorace di destra, presenta un intun1escenza di una grossezza di un piccolo uovo di gallina non dolente alla p alpazione. Sulla intum. la cute e il so llocute sono solleYabili in pliche. La intumesc. è spost ahil;e sia in en o verticale ch e in sen so an lero-po tenore. Ess~ h 'l una superficie apparen le111ente li scia


[AN.NO \ L ,

NtTl\f .

22]

SEZI ONE Pl\ATJ C.\

e u !la co n .. i. lc11 7a pilli Los lo 1lt1ra 1>er <1ua n lo 11 011 lapiclca.

' on è po sibilc I11e l lere in e' 'ide11za il fc110111c110 d e lla faccia piana po Leriore. Invita11c1 0 1a l11 ala la ,1 co nlrarre il in . g rande obliquo, il lu1n or c i fis. a e non è pi1'1 po ihile i1nprimer e al n1ed esi n1 0 i 1110,i1ner1l i di t; Ui era dola lo n 111nscoli ri lasciali . Per avvalo ·are i I so p etto in orlo da Il 'csri111e obl>ie tl ivo Jocalc del la cven Luale e ist en za di un tum o re lipoma to 0 1 .. i 1>en sò di ricorrer e all 'esa1ne radio. CO))ico d apprin1a, e poi a LJ ueJlo rnd iogr afico col quale si dimostrò che esis teva al di fttori d cl jJia110 cos lalc, ed al cli o llo d ei pia11i upcrficiali de ll a bà e d ella r egione t or a ·ica la lcrale d rs lrn , 11 na for111 azio11c n~Ll amente visibile u L radiog r u n1111 n ch e . i conlraddisting u eva <lai pi nni circo lan I i p er urta n taggiore lrasparcnzn. , -ista sul r adiogran11na, qu e la zon a cli n1aO'gior tra parcn1n , .. i , l ncleva dalla IX all a \I co la

in clu T11

859

l'orn1a i1eo11Ia lica ben delinlitala, che non dava d i ~ Lurbi

quindi faciln1e11Le b en igna. Ora. l 'esa111e radiogra[ico dirr1ostrante i lintiti ne lti e la n1aagior lrasparenza della mas a rispetto al t e ~ . . u to i11 u~co1 a re ch e la circonda ci portava a J1f:•n . . ar e che La] e tumore benigno' l'o e un li1 01na J)er cl1è l éi 1e reperto è proprio <lei 1ipon1i. :rvc.anca\ ario co111c ele1nenti di certezza per t1n.n fo1111a li1Jomatosa : il segno della faccia pia11a lJOsteriore descritLo dal Tacldei e la percezio11e d ella lobulazione. Per ò, siccome questi segni valgo110 oltanto per i lipon1i del sotto' ntan eo, la ]oro inancanza non poteva infirn1a r e la nostra cljaanosi d i li poma intramuscola re. Ed in fatti il reperto chirurgico fu questo : 1

1

éL

ba ~e

a c1uesla sintomaLoJogia , prima di

arrivare acl una di~g11 osi , era nece . . ario stabij i re la cde di qt1e t a tt1mef.azione, e ciò è stato facile. 11 ])O l.cr ·ol1 cvare ]a cute e il ottocuta11eo in fJlicl1 c ~opra la .ma sa , la spo lab ilità di essa ir1 I utli i sen si, m entre i m,u coli erano ril.a~r i aLi e la sua fissità , durante le con trazioni mu colari, ci assicuravano r h e q ue ta I t1n1 efazion e era endomuscolare. f:he non avesse connes~ioni col p iano osseo ci era indicato clalla sua sposLabilità. tabilita la cdc endomuscolare della tu111efazione. pri111a di pensare ad un caso, cl1e ab])iamo dello mol to raro di 1ipoma intran1u. colare, era do vero o escludere altre affezioni frequenti ch e potevano in qualch e m odo a ffacc iar i al nostro criterio diagnosti co. La ua mancanza di connessioni col pia110 . clteleLrico e clu de·va che l 'affezione fo e d 'o ri. u• 11' r o ea . Si arebbe potuto pen. are a raccolte Jiquid e <lovt1le a formazioni cistich e, frequenti nei n1t1 ~co J i, come quelle da echinococco o da cisticerco, 111a l 'e ame radi~o-rafico che in tali ca~ i mostra una n1.a a di m•a ggiore opacità, ci fa c. eludere tale ipote i perchè nel radiogramma , al nostro caso, ci fa veder e che tal e n1a a è rappresentata da una zona più chiara dei te . uti ch e I.a c ircond a no. Abbi.an10 potuto e eludere un a affezione ghiando],ar e, percl1 è in tale sede non vi sono ghiandol e. Anch e una !P1rohabile forma specifica muscol ar~ si poteva escludere, perch è si sarebbe do' uto rintracciare come avvien,e quasi sempre, qualcl1e precedente tubercolare e si sarebbe dovuto avere un reperto radiologico molto differente da quello ottenuto. No11 rirnane,-a quindi cl1 e pen are ad una

Operaz. : I11 e leronarco i (1)rof. Mirolli). l11ci io ne lt1n go il 1nargi n e inferiore d ella X co~ la, r l1e dal] 'a cell are pos teriore va all 'ascellare n11teriore, d ella etile , èt ell a tel a so ttocutanea, della fn::;r ia aponeuro li ca e el ci Inu col o obliquo d ell 'acldo1ne. , i trova n ello sp e sore d elle fibre n1uscolari d cl 1nuscolo obliquo es ter110 cloll 'addome una tu1nofazione rotondeggia11 te forni La di un buon pj a11 0 cl i scollan1ento cl1e i enuclea con facilità . . u lu ra a punti s lacca li in u11 unico strato de] Hl u colo e clel la ap on eurosi st1perficiale con cat gt1t r clella c t1 le co11 agrafe . 11 J1ezzo estirpato dell a g ranclezza di un piccolo 110,·o di gallin a è co Li Lu i Lo rla un lipoma poco loJ>ul a lo, forni lo in lulla la ua superficie d a una cn p ul a o ttile. Guarig. per ])rima .

TO.

L '.\ . illustra tu1 ca o di li1Joma intran1uscolnr

dcl 111u colo o-ra11cle obliquo. BIDLIO(;l{AFJA.

ecc. Préci s <le i Pal h o l ogie Ch i rurgicale. Il P olicli11ico, 'ez. Chirur ., XXXIII, f. 8 . \(on1c0Nr. Ibid . - :\~III . Dull e LUns e ~Ié 1noires d e la ocié lé del (~hirt1rg i e de Mar seil1 e, toro . VI, n. 5, n1aggio 1932. B EGOUI N, 13UFALINI.

Rammentiatn o ai lettori le seguenti interessanti monografie: Prof.

ATTILIO

OMODEl-ZORINI

Aiuto nell 'I titut.o e Benito ~Iu ssolin i » Clinicu d ella Tubercolosi e ùe lle :\!ala t.tie dell' n ppnrato respiratorio

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AL T I '

Gli l\A. e~1)on g·ono i risu ltati delle loro ricerch e eseguité in un caso di endocardite reum a l ica . Il sang ue circo lante, preleva lo a l pazie11te ·011 pu11lura veno a, è stato t rattato seco11do il 111elodo di Lo' en stein e colti' ato u tubi di terren o all 'uovo-a paragin a. I ra cl1ian1e11ti de lla uperfi cic del n1 ezzo })ra licati durante le prin1e se ttin1ane dopo la e1nina, on o ri ~ul ­ la li en1 pre n ega tivi ; m a al 4 0° o-i orno il prodott o del ra .. cl1ia111ento p ermi e di scoprire d elle colonie 1nic roscopich e di bacilli acido-resisten.ti , eh.e fin o allora 1zon si erano sviluppate in colo11ie · m ac roscopicamente visibili. [J .p rodotto del ra chiam en.to bacillifero ven11e in parte se rninato in tubi di terre110 di Lo,venstein , che rimasero sterili . e i11 part e in or ulalo otloct1te a 2 cavie. L na di que te ca, rie, .. acrificata dopo 121 g iorni , all 'autop ia n on mo trò n e una lesio11e 111acro copican1e nte visibile e d i su oi gan g li n on contenevan o bacilli di Koch . L 'altra cavia. m orta di m ala ttia inter corre11 te do1)0 250 g iorn i , n on pre entò cl1e un a a<len o pa tia ca eo a dei gang li otto-epatici e trach eo-bro11 chiali; n ei cui slri"' c i ~i J)Oleron o, })erò, n1ellere i11 e' riden za rari bacilli di Koch . Que ti o-ang li bacilliferi vennero ÌJ) parte sen1inati Lt terre110 di Low en t ei11 ch e rimase sterile, in parte inoculati a 2 cavi e, venute a m orLe u11a d opo 11 , l 'altra dopo 12 g·iorni, ))er n1alattia jntercorrente. All 'auto11 ia della ca,•ia m orta dopo 11 gior ni , i risco11trò una leggera i1pert rofia dei ga11a}i ingui11a li e. otto-lombari n1a en za bacilli ac ido-re i"Lenti. La semina dei gangli u terren o di Lo,ven t ein dette, però, liiogo allo svilup1p o di bacilli di Koch ravvicinabili a quelli c l1e i i'"'olan o da animali tra ttat i con u]traYi r t1-- tuber colar e. L 'inoculazione ottocute dei gan gli in 2 cavie provocò in que ti a11imali una ti pica infezion e tuber colar e con p re en za di bacilli di Koch n egli strisci degli or aa.n i . ;.\ ll 'autop ia della cavia morta dopo 12 gior11i . n on 'e1111c ri con Lrat a a]curia les ion e lnbr r colar e : as en za di bacilli di Koch i1egli strisci d ei gan ali . emi1ia. dei gangli su t erren.o di Loivenstei11, sterile. Gli or gani di questo ani n1a le furo110 inietta ti in 2 cavie. na n1orì dopo 5 ine i e mezzo sen za pre entare la ben ch è m in in1a le ione tubercolare : a" e11za di baci]li negli tri ci dei gan gli: terili le culture

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ti ~t ~5,, e11 ~t e iu . L ·a llra. ::--Hc ril'i <a ta dopo 7 n1e1, 1n }Jer fe tlo ~ l a to di. ~a lul e. 1 re~e nt ò un gro so pacrl1ell o ù 1 ~a n g li trac heo- bro11cl1ia li. duri

e non ca . . eosi , conten enti bac illi di ]\_och . In co11c: lu s io11e : dal ·a ng ue di u1l fan ciullo a ffe tto dn endoca rdite re ~1n a li ca, gli autori f>O teron o 1n e-ll ere in eYidenza un Yirus tuberro lare. cl1e. !'-e111 in a lo ~ u terre no di L5,,-en t ein. ~ i ,·iJ up J)Ò co11 ca ra ti e ri ~ ti c l1 e biologicl1e de1 I ulto }Jarticolari . Que ·to re1)erlo colli111 a co 11 q l.1a11to è stato $Aperin1ent a lr1i enl c din 1os trato da Sa11arelli e A. Alessa11drini u e. ll a loro recente pubblicazic11e suJl 'ullra ,iru · lttberco lare (..J.n 11ales de L' l nst . P ast eur , febbr. 1 93~3; J n n. cl'l y .. n1a rzo 1933). Quesli .\ \ . 11anr10 i11fa lli o::.::.er, ato che le prin1e fa~ i evo]uti' e dell 'ultraviru. tubercolar e sono cara tterizzate oltrech·è da un deboJe })Otere i)a toae110 a11c he (la u11a g rande fragiliLit biologica. Le i)rir11e c ullure de ll e fo r1n e i11i ziali e ' 'i:'ibili de:iYa le dall 't1l tra ,iru"' (> « protogeni t ubercola.J'l » - co n1·c~~ i Ji l1 a11no denorr1inati ~o n o diffi cj I i ad ot t.ener. i . I11 alct111i r asi, a1la relli e AJ es ~a11 drini se11li11ando . . t1 terreno .a ll 'u ovo il liquido deJJa loggia e "'terna dei Joro dut>li c: i sacchetti di collodi o, ri cco i11 protoge ni , dOJ)O 35 , 37 e 4 7 t?"iorni di i11cubazion e in ter1110 La to. h anno potu to os_erva re la compar .. a di culture tuber colari !i1)icl1e. co tituil e da bacilli ch e, dapprima parz1aln1ente ac ido-re i lenti . 11a11no in seguito acqui tata tota lm enle 1'acido-l'es islenza . Ma gen er a lmente, co111e San arelli e Ale ....andrini . h an110 con .. la lalo. le . emi11e restano steri li; op1)ure ·i l1anno ri ultati pa rziali o , p er 1neglio dire. effin1 eri . consi tenti in ciò: cl1 e 11ei terre11i ali ' uovo. "en1inati 15-30 gior.n i p ri 111a, con iero i tà ri cca in protogeni tuber colari si po on o otte11ere dell e n1icro-culture invisibili ad occhi o 11udo, la cui esistenza è ri,rel a t ~l sola1l1enle dall 'esa me lni croscopico cl1e 1110 tra n el rascl1ia111ento della superficie del Lerren o. la IJresen za di bacilli , più o meno nun1er o i, isolali o ragCYru1>µa li in a11t1llassi gen €'raJmente n o11 acido-re · i ~ tenti in pri n 10 ten1po. ~fa que to interes . . ante re1>erlo r esta sen za seguito. perch è i tra1)ianti u 11uo,·i mezzi rimangono . . terili. Que"' te mi cro-culture tuber colari , inapJ)arenli ed effin1ere, ..,com·paiono in J)Ochi giorni . In luogo di acc rescer si. regrediscon o e n es una traccia di bacilli. o solo eccezionalmente. ... i può m ettere i11 eYidenza n ei J)r epar.ati m jcro co11ici . anarelli e Alessandrini ha nn o dimostrato an cora cl1e le culture derivate dall 'ultraviru. I uber colar.e n1ostrano da 1)prin1 a una 'rirulen za assai deb ole · con1e pure J'in oc ulazi one n e1la cavia di sier o ità conten ente J)rotogeni tuber co- lari provoca, in gen era le , un pr ocesso morbo o mortale, ma ad andamento cronico , cara tt erizzato da alteraz ioni a natomich e di n aturn i11fiamr11atoria o caseoaena. dalla a_senza di 1

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[.\ NNO XL,

Nu~r.

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gra11ulo1t1i Luberco}ari 'isibili ma " 0 11 prese11za .. 1)e$SO di b·n.cilli ac ido-r esi te11Li i1egli organi . c:o11 1>assaggi ucce si,,i da ca' ia a ca ia ~i !)UÒ oll 11ere in q11esti ani1nali l 'infezio.n e tubercolare cla ... si ca. È i11 utile in . . i"' tere ·.. ulla i111 pori a11za dei Te•perti ~ca t tiri ti <la <1u c..., te i11dag·ini, cl1e appor-· Iano 11 uo' a luce su d i 011 prolJ ler11a 4 ua11to 111a i c. 0111ple. so e dibattuto. Le 11ost re at tuali 0 11 o:;cc11 ze ~u l 'i ru , tubercolar e ll ei ~l1oi diver . . i staùì di e]e1nenti filtra[)ili, di cc 1)rotou.e11i » e di fo r11te bacill ari, oltre a pern1etterc i di ~ta)) ilire i1ellan1 e11te l 'e i:"Le11 za di u11 ciclo evolu tivo 11ella bio logia del l)ac illo di Kocl1 , ci con senlo110 ancl1e di re11derci rag io11 della i1at ura tubercolare di cer1 e forn1e J1torbo -e sulla cui eti ologia si era del tutto all 'o:;;ruro. :\ . Pozz1.

Riflessioni sol ciclo dell'infezione tobe1·· colare nmana. e .\ . DL·Fo ce n1bre 1fJ32J.

(F.

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SP.ZlONE PRATI CA

:\R LOJ'\ <;

HT .

Presse i\16d ., 14 di-

viru s tubercolare filtrabil e. La sua iniporla1i;:,a 1z ella ercclilfì tub ercolare e nel deter11iinisnio clei 11roeiessi anat orriici e ctlinici bacillari. Po<' o dopo ch e f.a l111ett e, , .aJl is, Negre 1) l l

e Boc1uel forni aoo la JJrova r lie J1 e ll<1 fc111mina <leJla ca ' ia i11 ae tazion e l 't1ltra-vil'u tubercolare ra capace di tra er are Ja p lace11ta lJer dare orig i11e 11ei r a11g li delle ca' ie neonat e a bacilli acido-res i'"'te11ti , g li A . pote, ano dimost rare la tra~111i ·ion e dell 'ultra-,ri ru · dalla rnadre a l fi g lio ancl1 e n ella - ilecie u1nana, e amm ettevano cl1e la 1norte di certi lattanti , nati da 111adre tubercolosa e deceduti i11 eguito a :-.i11<lro111e di clcnt1trizione l )rog re~si' a i·n e plicabi le, pote se r i"u ltare da lla presen za de1I 'ultra-vi ru_ n el ]oro or aa nismo. In ve1·ità. però , di fronte alla gra11de frequ enza cli que ta forrna di eredità , e a . dal punto di visla clinico o-enerale ~ en1bra poco inquietante. La c linica in fatti dimo tra ch e . l 'immensa maggioranza •iei ba1nbi11i na ti da madre tubercolo:--a e separa ti tia 1la loro n1adre dalla n ascita no11 di vengono tuber colosi. Non<liu1eno, è opp-0rtuno do111andarsi qt1ale in1porlanza abb ia per I 'o rg·an i, T110 d·i que . . ti bambini 1·ultra --virus. Il te111po di "opr.a, 1 jvenza e la virul en za delle for11t e rìllrab il1 del bacj]]o tuber colare sono poco cor1osci11ti e ,1ariabili. Gli AA. hanno diJlt·ostra to che l'ultra-virus, per quanto cagioni qua ... i sem1)re de]Je le ioni mi11im e, non ca eose, consi tenti in una semplice ipertrofia crang lion are curabile . l) (J sono eccezionalmente, in modo .. pontaneo o µer pa saggi su ccessivi da cavia a cavia, acqui Lare la proprietà di creare delle lesio11i ca eose ban ali. D'altra parte le ini ezioni preventive di u]traviru n or1na]e agli ani1nali è sembrato agli A/\ . ch e procurasse , alrrieno ir1 certi ca . . i , 1111 ac1

cresci1nen to di resistenza piuttosto ch e una senibilizzazione. Tutto considerato , non sernbra per tanto che l 'eredità dovuta ad ultra-virus predisponga a d un a surinfez·i one tubercolare. Gli AA. h a11n-0 a n zi una impressione sperimentale · e clinica ir1ver sa. Quanto a sapere se il virus filtrabil e si con·er,ri indefinitan1ente n el isten1a linfatico, bisogna riconoscere, senza n egarla sistematica-· i1 ten Le, ch e que ta possibilità non è pro, ata. 011 ·en1bra pertanto agli AA. giu stificato insegn.are ch e è il virus invi ibile ch e, ri veglian dosi nella ua a Ltività e tra formando i in bacilli dotati di proprietà pat·og~en e, provoca lo ::;viluppo , ia durante i ' infanzia , sia più tardi, ùi lesioni evolutive. 2) Le tappe evolutive G t ella lub ercolosi. R 110to ch e _lJer Ranke la tuber co lo· i al suo inizio è· costituita da un cc complesso primario » fo rmalo da una lesione di it1oculazio11e e da ll 'adenor>atia atelJite. E durante la econda m età del periodo di prin1a infezion e ch e si ' ede ordinariamente svilupparsj la sindrome della tifobacillosi legata per g li AA. non ad una lesione, ma ad uno stato setticemico, come pen ava Landouzy. È ugualmente ver. . o qu e ~ L 'epoc a, e quando si proll1ng a i] periodo secondario , che· ... i a i ·te alla comparsa di le ioni pneumoni ch e· ad evoluzione lenta e curabile, a punto di partenza dai gangli o dalle lesioni di inoculazione, lesio11i ch e vengono design ate con il nome di epitubercolosi e ch e gli AA. chi am ano spl'ertopn eu1noniti tuberc;olari. Nel corso della pri111a infezione r1o n si vedono ch e proce ·si cenge tivi e granulie. La prima infezione co11 e1)itubercolosi g uarisce, se· condo le staListic he person a li degli AA. , iu 8-~ ca i " U 10, n1a guari. . ce ben più spesso e si ti en e conto di tutte le infezioni misc·onosciu te e lDrvate. Quanòo l'infezion e tubercolare proseg ue il suo cammi110 , sj arriva allo stadio seconda rio di Ranke, periodo di i.persen sibilità d eJl 'or ganism o al virus tubercolare , in cui si h anno leion i a <listar1za (sier ose. ossee, articolazioni . ecc.). 'i vedono ancora in questo stadio delle pou,ssées polmona ri cl1e l1a·n no g ià n1inore tenden za al ri assorbimento spontaneo. Questo secondo ·periodo porla poco a IJoco ad una tappa di im1nunità relativa , duran1e Ja q ua le, a misura ch e l 'individuo a,1anza n egli anni , i i1uovi focolai tubercolari l1ann o sempre più tendenza a restare locali zzati . Si costituisce così il periodo terziario del ciclo. Non c 'è dt1bbio cl1e la con cezione di Rartke costituisca solo uno schemia , al quale ogni n1alato .impri1ne una n ota personale. Quanto· alla durata di . . ciasc . ur1 perio·d o essa è 11ei sin goli casi assai varia. 3) R elazioni fr<L le tappe evolutive della tu1

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lJ ercolosi e la variabilità m.orf01logica del virus tubercolare. Se si prende un caso tipo di in fe;1, ione tul'>ercolare, di attività m edia , due fa Lli P!incj pali.

i n otano


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\( IL P OLICLINICO »

1) Le pri111e lesior1i pol111onari so110 di tipo co11ges tizio, spontaneamente r eg re i' e e c urabili. 2) Le lesioni ulteriori te11do110 ~ cn1pr.c più ad e' olvere verso il tipo fibro-caseo o e verso J;t ca verna. :\ 011 si può d 'altra parte n o11 notare cl1e, i11an 1l1a110 che le lesio11i si allontana110 dall 'inizio clelJ ' i;1fezio11e, esse diventano se111pre più ricche di bacilli acido-resistenti. P er spiegare questi fatti , Cal1nette amJ11ette cl1e i I bacillo scoperto da Koch rappresenti so.Jo t1no degli stadi di evoluzione e una forma di resistenza del virus tubercolare. Eg1i pror>one di distinguere un gruppo di af fez io11i tubercolari dipendenti dall 'ultra-virus , caratterizzate dal! 'assenza o dalla rarità deìle (orn1e n or1nali acido-resistenti, ed un gruppo di tuber colosi in cui queste forme sono costante1nenlc e fa cil 1nenLe rintracciabili. Quest ' ul ti1no g ruppo evol,.e secondo il tipo cronico m entre il prinlo assu1n c quasi sempre un decorso acuto. Caln1ie Lte ha anche proposto il ter111ine di g ranui emia prebacillare per designare le ma11ifestazioni tuber.c olari di cui sarebbe responsabile in prima linea l'ultra-virus. Per Sergent. i differenti aspetti r11orfologici del virus tubercolare si m escolano d'u rante 1:evoluzione della tubercolosi timana , per cui l!I1 oggetto infestato da bacilli può avere lesio111 o inanifestazioni cliniche do, 1 ute ia al bacillo adulto , sia all ' ultra-virus. Vi è associazio11e o ucces ione delle due forme, secondo i ca i. Sergent animette anche ch e ]e le ioni fo]licola ri siano opera del bacillo e le le ioni pneu1noniche opera dell 'ultra-virus . Reg11a in que to campo a11cora n10Jla i11cerlezza. Gli AA. ritengono, con Ser O'ent, Arnaud, I\.ouril l~)' e Benda, che vi ·ia una ta1)pa antebacilJare virulenta nel corso dell 'evouzione della tl1hercolosi poln1onare. Que ta tappa deve an cl1e più o meno trovarsi nella maggior parte delle lesioni tubercolari acute, caseo e o no , ina i1on è necessario che essa sia provocata unic.a111e11te dalla infezione da ultra-virus . Bisogna ritenere che l ' agente della Luberc.olo i prende il suo aspetto classico quando invecchia ed ha bisogno di rivestire un 'attitudine di difesa , di lottare contro le fun zioni anLin1i cr obich e del terreno ambiente . Il peri odo virulento , che precede la con1.par a dell e forme bacillari acido-resistenti , è per gli AA. otto la dipendenza del bacillo cian ofilo , non acido-r esist ente, difficile a me ttere ii1 evid enza. Il termine « periodo an1ebacillare >>, proposto da Sergent, è più propriamente, secondo gli AA. , un cc periodo ante-ba cillo-resistente ». L 'esperimento ha del resto verifì cato in questi ultimi anni la presenza di bacilli non acidoresistenti nelle lesioni specifi ch e tubercolari. · A. Ch. Hollande e M.me Holla11de, iniettando nei conigli dei bacilli virulenti , h a11n o egt1ito il ciclo evolutivo dei microbi nell 'interno delle 1

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[ANNO XL, NuM. 22]

cellul e dei follicoli tubercolari. Il prin10 ·tacJio è costituito da un g ranulo basofilo n1olto fin e c l1e si divid e i11 di1Jlococco . Poi i due o·ralluli f o rn1ati ~i s i al lon Lana no 1'uno da 11 'altro ~·csta11do uniti da un filamento tenue. Il filan1ento si • • • • 1spess1... ce; p r1ma c1anofilo, esso si carica in seg uito di g ranuli inizialmente non acido-re is tenti , cl1e acquistano ulteriorn1ente la r esiste1Jz:t. a~li acidi. ~egue infine il quarto stadio cost1tu1to dal bacillo acido-resistente di Koch co11 j suoi o-ranuli. Adattandosi, in forme variabili, al terreno che. 1n~La secondo Je epoche un1orali dell 'ospiLe , il virus tubercolare realizza il ciclo complica to della Luberc·o losi umana. 1

C.

TOSCANO.

Risultati a distanza dell'alcoolizzazione bilaterale dei nervi intercostali nel t1·attamento eurativo della tubercolosi poi· monare. (S. C1M1No. Rivista <li [Jat. e Cli n. della Tub ercolosi , 28 febbraio 1933). L 'A. dopo aver passato in rassegna critica i vari 111 etodi di trattamento chirurgico della tbc. polmonare, facendo notare come una buona parte di essi abbiano limitato il loro campo d 'az ion e alle sole forme con lesioni unilaterali,_ forme ch e è raro i11 co11trare nella pratica, viene a parlare del metodo proposto dal Leot~ n el 192.G e con si tente 11el paralizzare med1an te r esezione o mediante alcoolizzazio11e i n ervi inlercostali da un lato dal 2° all '8° inclu o. ' Varie ragioni l1an110 indotto il Leotta ad abba.n donare la resezione u11ilaterale e ad adottare invece l 'alcoolizzazione bilaterale (dal 3° al 4°), e fra que"' te la co11siderazione che le lesioni polmonari sono il più frequentemente bilaterali e cl1e mediante il riposo bilaterale del polmone non è i11terrotto l'equilibrio statico e funzionale del m ediastino e la funzione r es1>iratoria i adatla 1nolto più facilmente alle mt1tate con dizioni dinamiche . Quello dei disturbi ft1nzionali consecutivi è infatti il maggiore appunto da fare a tuLLi i metodi di collassoterapia, specialmente alla toracoplastica. L 'alcoolizzazione bilaterale invece, dà sì un 'immobilizzazione di minore estensione ma questa è costante ·n ei due poln1oni, è m eglio toll erata , e agisce curativamente con maggiore efficacia , perchè evita il jlottem ent mediastinico. Le controindicazioni di questo metodo sono segnate soltanto dall e forme rapidamente evolutive o notevolmente estese, dalle forme fibrose sclerotizzanti. progressive, con forti ripercu ssioni sulle fu11 zionalità respiratorie , sul piccolo circo lo e sul cuore destro; dalla tubereolosi miliare; dalle condizioni di grave decadimento dello stato gen erale. La vasta diffusior1e del processo può conse11tire che le parti sane del pare11chima offran o una suffl cien te •


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SEZ IO E PllATI CA

' Uperficie di c11tiJai ioue, indica la tla lla ca1>arità vitale. L 'alcoolizzazio11c ll i la terale L.ro va la ~ua prcc i~a i11dicazionc i11 tulle (1uclle for111e di tbc. p0Jn1onare in cui sarebbe indi cato il pnx, ed in cui que Lo 11on è attuabil e. Per il r e ' LO, l 'alcoolizzazio11e bila ter ale J1a la più tipica e ,fa la apJlli azio11e 11ei ca ·i di tubercolo i pol111011are bilal e ra l ~. qualu11que .. ia la forn1a ana to1t1ica e c lini ca dcl p,roces o poich è tutte Je forn1,e si nvvantao-gia110 d cl ri J)OSO J)Oln1onarc e della riduzio11c del c,. ra ve trau111a inspi ra t.or io d ell a rosse. . . ·i polrebl)c ol>i cttarc, cli c il 111e todo della alcoolizzazione bilaterale, provoca tina ·11iccola i1nmohilizzazion e senza colla o e cl1e ciò s ia a sca11ilo dell 'effi cacia curativa di detto n1ctodo . Oggi però si ammette da m olti AA. ch e n el nlccca n i... n10 di azione della rolla - oterapia jl ripo o del polmone ba in1porl anza pri11 cirpa1e, di ce rto "llf)eriore a quella della compre ione. Bu11 h a sostenuto cl1e a·n r h e i)rocessi polnl o11ari ca ,itari po .. 0110 a ndare in contro a auarig io r1e mercr i] olo rÌ J)O ~ o, enza co n1prcssion c. Oue ta com1)re.. sio ne ri .~ u lla l)O i di clt1l)l)ia e ffi r.a r ia ~e i pen ·a r l1c le vecchi e cavcrn-e 11anno pnrcl i sclcroti cll c e non facilrn cnt c co111 pres ihili. parte la dimo. trazio1le ch e, anrl1 e col pnx, l 'imn1ohilit?t non è 111ai assolut a ll1entre invece ri .. ulta h r 11 cfi ca la "ert1pli ce ri clt1zion{\ della lllotilità e della ten ione inspirato ria dcl polmone. u cu i . i fo11da. c:o1l1 c è l1 olo, il pn. ipo len ~i ,ro di A~roli. Prima di esporre i risultati ol tenuti it1 cdianlc l 'alcooli zzazio ne bilaterale nella C:li ni ra chirurgica di Palermo ! l ' . ri cord a con1 c una buo na lec11irn (<li ct1i ricorda le nor1n c) s ia n cces. aria n Il a h11ona riuscittt di e "o. ~o no ~tal i tratt ati con tal e m etodo circa duecento malati dell e più varie forme di tubC'rcolosi polmonare: J'A. prende in con ider azion c Roltanto 5,1 ca i in cui il trattamento potè e ere a1Jp li ra to in m odo completo e la relativa osservaz ione J1a potnl o esser e protraila da quattro m~ si a due ann i. Dallo tudio dei casi tra ttati ri ulta com e l'immobili zzazione di un emitorace e delle d11e metà. ottenuta con la paralisi dei m•1scoli della parete lor acica, ò as olutamcnte ben tollerata dagli in fermi , emprech è, beni11 te. o, n on si t1si l 'alcooli zzazione n ell e for m e r apidarncntc evolt1tive.: Je quali con troindi ra110 cit1e lo metodo, com e qualt1nque procedi-men to coll asso terapico . Di t1n altro fatt o bisog na tener conto e cioè della eccessiva va tit?\ dr i processi dj struttivi , la qu a le. a nch e se n on si accotnpng nR a en-ni gen er ali di una evoluzione fl orid a del male, h a .11crò già rond ot.to l'organi . 1n.o, per cosi dire, al li rriitc delle s11e esio-enze organicl1e, com 'è ril evat o dalla facil e insorgen za di disturhi moltepli ci cd int cn ~i (dispnea , tachicardia, ecc.) a]la più li eve farira. na tale punto di vi sta arà h ene accer ta re il limite m a sim o di toll eranza con la mi-

~ uraz io 11c

<lella ca pa c il ~ vita le. Jn li11en <li rn a ~s 1n1 a, 1l o11 Ya nn o n e1t1n1 c 110 tra llate le form e fibro~c p rorr rcs~ i' e .. c lero I izzanti t1t1ando i accu11tr>agna110 ad enfi ·cn1a ·ti 'alt o O"rado e ch e i ri fle tlo110 in lll odo 11otevo lc sull a fu11zio11alità respira toria, "UI })icco lo circolo e .. u] cuore c1e ~ tro . Dura1tlc il Lralla 111c11 lo 11011 ·i son doY uli n1ai ' la1ttcnlare incidenti o- ra' i. I l do lor€, con la caral Leri ~ tj ca irradi ai' ione anteriore è ben sopport ato e pa eggc ro. L il1111tobilizzaz ione torar ica 11011 1provoca <li turbi respira lori notevoli e iton detern1i11a . nel re piro €upn oico, comipc11 ::; i a llraver ·o J'i11t cr, c11to delle 111as e n1u:5Colari a u"iliari e. .\i o11 i è i11ai ' ' Ì:'la sta bilirsi n olevole in uffiien za çartliaca. a nc hc i 11 i ll di r ic.lt1i n ei quali il lungo decor o de l ma le avcYa pro,-ocato un a ccrta n1eiopragia ca rcli aca. ~ el periodo imn1etliat~ n1e11 l~ s ~cce:~ ~' o a l lrall D11lr11to ""peso le r11a111 fe taz1on i cl1n 1cl1r cle I la n1alat lia sembra110 agcrra var i : a u1 ne11La la Los e, l 'espettorato si fa i1iù copioLo, la le111per<=•L11ra più alta . Tali fo1101nen i, che del re.. Lo si po::;so uo o servare in tulle ~e applicazio ni co lla'"' ·otera1)ich e, ono e~ spre ·· ·to11e e con segue11za del! ' a vve11 uta immobil i1zazione polmo11arc: i11,·ece di allarmare devo1to e '"' ere ' alutali co n1 c ·en 11i utili , ai quali succede. tlo1po c irea un a o clue ~ e t Lin1ane, la la ~ e d i 111igli ora1u c11lt1 proo·rc sivo. Fra le riperc;u '~ i o ni più in1 111ed ia le del trattan1ento va rico rdata Ja bcnefi a i11fltl euza sulle emottisi. Più di u11 ca o, i 11 cui lale con1plicazione non era slala domin ata co11 i co111uni sus idi terapeutici i è i111111ecli atan1e11lc gio,rato del tratta111enlo r apidan1e11le ldli111ato. Ocr!!i. 11el1 a Clini ca di Palern10, l'alcoolizzazio11c J)i la tcral c è utilizza la e e1n·pr e con uccesso, 11el tra lLa n1e1tlo di t1rgenza delle en1otLi i. 1 ri:-; u lla li a di ... lan za dell ' inter ve11to ·0110 )11co raggianli e co111paion o dopo u11a o due etLin1ane, in qu a l ·l1c ca o do110 un 111e -e dal trattamento I.Ja di111int1zione clell a lo ·:e è en1pre n otevo le· l'e peltora lo. cli~ dapp rinc ipio si era fatto J)LÙ CO J)io~o, i ridt1ce l1oi proo-res iYamente c.J i q ua11ti tà, e no11 di raclo. do1)0 alcu11i mesi, 1to11 pre .. e11ta più bacilli d i l'-ocl1. La ten1peral11ra ·i a bba sa e O'l'ada la111cnte si va a ttenuando lo staio to ien1ico; au1nenta il peso cor])Orco , ln ig·liorano le condi zio11i o·en€ra1i. Negli i11cli' idui trattati , la pri111a riper cussion e a car ico dell 'apparato re ' pira lorio , è la d in1i11uzio11e più o n1c 110 inarcata de] n1urn1t1re vescico lat e : c iò ii1di ca l 'effct.to t1Li le della cura e la cli111 inu zion e della ' c11Lilazio11e pol111onare. I11 '"' egt1 ito i 111od ifi ca110 O'radata111e11te i procc . _ i catarrali dc i l)roucl1i : 11ci casi ne i quali si l\ detcm iin a lo 1111 11ctt o orjcn lan1ento della malattia ' er O la o·ua rig iOl'l e, oltre al 111igli ora111ento dell o .. lato acne rale, all a con1par a della febbre e della to se, si a1)1)rezzano i11odifi•

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(( IL POLJ CLh

cazio11i lll 01Lo in111ort.a1rli a ca rj ro de l ·JJroce o at1 a L0111ico, c11e ' 'olge con lcnlezza, 111 a dec i a111e11Le 'c rso J 'e voluzione fibrosc lcrosa. I 5-! e.asi di tubercolo i po ln1 011are bilaterale. cli cui riferi e l ' . erano lulli ca ·i g·ra,i , per lo ·ta ta tt \ anzati · · i1110 della ll1a la lti a e per la 'asla e ·t e11 ·io11e del i)roce "' ... o. In due dei casi tratlati il ])roce ··o m orboso 11011 pa rve a ffa LLo influenza to e do1)0 circa u11 lll C, e i ebbe riacce11..,ion e acuta del n1aJ e: i11 l{Uattro la n1ala Ltia ebbe u11 a os ta n1 a poi lH'Og rcdì ra1Jida n1e11l e : in undici rna la t.i a ncora vive nti , tlon fu 110La lo a lcun l)e ne fi c io e\rid cr1Le. ~ egJi a ltri in, ere l'n lcoo li zzaz io11 e bil uleralc ha dato ris u lta li J1 ote,0Ji: at1111 en lo dc l pe. o corporeo . cli111int1zione della to ·se. de11 'e. . 1)etlorato. della febbre fj110 .alla scor11 1)a r, a di qu c~t e 11ri11ci1>a1i i11anif'e~Lazioni clinich e delJ<i inalalti H. Due ter zi cli ques ti a1nn1 alati o no di,renlét li aba cilliferi . I n1igliora111 euti i ... ono e1111·rc ·riù acce ntuati con 1·a ndar del tem1)0 , specie a llo rcl1è s i è J>O lut o procedere ad lill a eco11da . . cd a ncl1c ad una terza serie di a lcoo li zza1.10Il1. ( :0111pl e~s i van1e 11te st1 :J t indi' idui , trattati co n l 'alcoo li zzaz ione biJa terale, 37 (G8 %) son o in ig·l i ora I i o guariti : Saue rbrucl1 dà il 57 '1{,. t\ ]exander il 58 % fra x11ig li o ra Li ·e g uariti ron la toraco1)la. fi ca; il ,·antagaio è a tutto favore dell 'alcooli zzazion e specialn1enle e f' i pe11 a r ll C' q 11 0~ 1 o non è ll u 1netodo n1 utila 11te e il torace J>UÒ, in ·eguit o a d es o. ritornare 11orma le. ~ . . uperl'luo dire che anch e dall'al cooli zzaz ion e n o11 bi ogna pretendere di pitì di qu anto dan110 i 1>1·oces'"' i cli collas!'ofcra-pia polmo11are: ra me qt1esti es~o 11on è tin n1ezzo di cura dirett a dalla tl)c . poln1011a re, i11a dn J'i1n111 e11.o benefic io di que l riposo fun zion ale del po l1none . n1alato. r l1 e è condizio11e fondam entale perch è po. ano ro rnpier . . i i noti proce i di gu ari ~ i o11e a li,rell o d ei forola i t.11bercolari . (;. LA CAVt\.

Sul trattamento della disfagia nei tobei· colotici laringo-polmonari. ( . Lr...ott E\ \ . I... a rn e(li~ina ib era. 1n:3:3, 11 . 7U~ ) . La di~fagi a si pre ·enl a 11 ella lt1ber c0 Jo ... i la1 in gea prcpon derala ru ent e e udati va e, t enuto Lo11l o c li 0. ~a l' o rari s, in1 e eccez io11i , la lubero losi J>O ln 1o na re precede la loca]izzazit)ne laringea. })isog·11a ag ire anzi l t1lto pro fi la l Lica111c11te. cc rca11do di e' ilare la lubercolizzaz io11e del la' in ge in og·11i tub ercol o~o J)Qln1011are. s ia per 'ia ·anguig 11a c he per n1ezzo deg li s j)uli ba cilliferi . A r iò inira la Lras fornlaz io11 c de)J a for1na da aperta in r biLt~a cou la sopprc sionc della to ·se r cl e ll ' c~ pellorato ancl1e 11 ei ca i di , ero11daria loca lizzaz ion e 11el la ringe r on la ro ll a, . o Lcra P'ia , ro IJ a~so t erapia r hc Ovel ·k:v a ffern1a cos tituire il r11ezzo i)ro filallico J)iù effi care contro la co1npa r a della tbc . laringea. Localrr1ente i raccon1n11 clerà u11 relali\'o sil e11 zio l)C r cvi-

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22)..

lare cl1e i co11li11ui 111ovi1rtenti dolJe corde edel lari11 ge i1ella s ua part e pos teriore (cl1e si l)jega ad or o-a uetto tluranLe la fonazion e) fa,·ori cano la comparsa di erosioni n elle quali si inne. . ta il bacillo. ~ ia c lt e si a1nn1 etLa anche la localiz1azio11e pe r 'ia ~a11 guign a. PreYeoti' an1ente . . ara 110 utili ad og-ni luberro lo o ·polverizzazioni a lra li11e o leg·ge rn1 cnte a11t i ~etti che otJra la i11t1co~a la ri i1gea, ccl C\ e11tua hn e11te l1na prudente· eli oterap ia. La dis fagia dei LubercoJo i del laringe, svelata daI pa~ ag·g·io degli a] i111e11ti sopra u11<i superrice infia111111ata ed t1lcerata , i presenta nelle le~ i o 11i del lt})O e~S lldalL\• O C di localizzazione alta a I i' e Il o dell 'e1J ig·lotlide e 11ella r egione arite11 0 idea: q ucsta dis fag· ia è j)recoce quando la loca l izzazio11c i11izia le è all a e compare tardi, a1Hcnte, 4.uando. e::;~endo la localizzazione ba~­ !'èl (corde voca li e spazio i11Lerariten oideo) vi è :--o lo di . . fo11ia e dolore a ) i)arlare, ed allorcl1 è e c nt1)ar e il dolore a lla deg lutizione vuoJ di 1e cl te la le ione si r eslc a in alto: di fagia irrnd ia La fin :> a ll 'orecr hi o dal ra1no auricolare del \é'\ o-o, clo lo l'e e~ace rba 11Les i nella deglutizione dei liquidi più c l1e d(\i alidi, e particolarn1en te tie ll a sa li va , do11de poi chè' jl 1p aziente no11 in ~ h iottendoJa la acc un1u la i 11 bocca, la continua c·1r1is ion e a l 'ester110. Talora, . e J 'infiltraz io11ecl ell 'e1Jig·Jott ide è i11ten. . a, i l1a una defi c i ent~ ft1n zion e di c1t1e$ IO opercolo, la in gestion e ~ i acco111paan a co11 acces i cli lo se e i11olesta off'ocaz io11e. le c1t1a li ro . . e in llno con Ja dol oro~a d is fagia , influi:'co no ~ uJl a ripugnanza eù a'\ er .; : ion e ve r~o i cibi , do11de i11 su fli cien le uli 111en tazione . e prog· re~ . i' a cac b e ~ ~ i a. l u tra tl an1en to. a lnle110 i1alliati\ o, di questo ~ iuto r11 ·1 è j)err iò obbli g·aLorio. \Tei ca~ i di cli ~ fa 0 ia non abba La11za inten . . a, })O!'\:' i,a mo ricorrere all a cocaina ed ai suoi deri~ \ali , stovaina , novocaina , ai1estesin a, percaina .. tul ocain a, T11 orfioa , analgosina orLoformio, soli c<.l a .. soc ia li fra cli loro ovve ro con adrenalina , rro r1tenolo. benzoa to o boraLo di sodi o, tannino, acido feni co, acido latti co. Que te ostanze i J>Osso110 far g·iur1g·ere alla la ri11ge sia con l 'aiut o dcl n1edico (i til l<lz ioni , })e11nellature), sia a ll t(\zzo dello st e ~ so n1alalo (IJOl,rerizzazioni . i11'ttffl azio11 i). Per ]e i . . ti11az ioni , il 111edico si ser' i rà di u110 ·1)ecch io e di u11a i rin aa lari11gea, aclcl izionaudo al le elet te . o ·1anze un ecci.p ie11 te oleoso. !.'ia o li o i>uro di o li\ a, sia olio di ·vaselJi11a ~teril c, e Ja i lill azio11e si farà senza trau111atismo J)er la laringe, rnan.ovrando lentan1enle e con dolcezza. Po so no i detti farmaci appliCèl r~i per penn ell a i ure la rin g·ee, ma bisogna rie ordar i ch e tal n1anovra l}UÒ favorir,e la di ~se111 i naz io11e 1ari11 ara, ecl è bene ri ervarl a per 1'a1)plicaz io11e di acido ]al Li co u ulcerazioni ch e ~ i voglio110 far ci ca t ri zzarc, previa anestesia i. I i llata ro l co11Lro lJ o dell o pecchio laringeo . l ..' i11fermo 11uò farsi aJ)plicazioni locali con poi' crizzazio11i a ,·a1)orc, o con insufflazioni di pol' eri analQ·esicl1 e. reali zzata a11ch e da un farni1

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SEZTO E PR \TI C.\

Iia re dell 'i11fer1110, 011 as1Jirazione e ercitata soJ1ra. Ull tubo di Leduc o E cat , l)ieno della pol' ere; 4ualunque ia il n1odo di appli cazione, le " ostanze s i so1n1ni11istrera n1t o un di eci minuti pri111a dei pa ·ti. le1npo --u(fi cie.nte per per1netterc t1na a11este·ia di clurala 11lile alla <lerrluti.zio11e dei pasti. '\el galva11ocaulerio , pre,·ia a11e ~ te i a , so pra i11 filtrazioni e d uJ cerazio11i a causa del la 11a azione di trul t i,ra e cle rogena, abbian·10 u11 ])UOll 11 tetotlo 1)er trattar dei disfa o· i ci poich·è fa\ orisce fa f>roduzio11c di le Sllti co11n ettivi, ~pet ie e , i u!:>a a l ros .. o b ia11 co, cl1 e aumenta la reazion e del le ... suto conn etti Yo gioYane: fare J>U11lure profonde "etli111a11 al1r1e11te. È controin<licato "e e ~ i t e febbre a 3 °. ~ 011 ~ian10 parligia11i deJl 'eli oteTapia e fololcra·pia, co111e dei rag cri u)tra,1io]etti , per la r eaz io11e forte genPrale e l 1enant e111a 1ari11geo cl1e detern1in ano. La fo1oteraµia locale si r ealizza con le 1a111pade di quarzo, acl arco, o a n1 er curio· è preferibi le ]a lampada ad arco, i cui carboni , jmi:>r egna ti di sa li m etal li ci e co11 disposi ti,-o r efrigei·ante, da·nn o Juogo alla rifl r~ .. io11e con J)e r J ti o n1etallico fi11 0 al JO l)er ce nt o dei rao-g i ultra' iolettl cl1e ad e ..... o giungono. Fra la eli o e la fototerapia preferjan10 la pri 111a : an1bedue costituiscono il complen1 ento della esci "' ione, e galYn11ocau..,tica e le sue in cli razion i a no la infillr<lzione e la ulcerazio11e 111olt o e te. e. "'e la di. fa gja è nJo llo r ·te .. a Ti co rrere a]Ja ali111entazione blanda , fredda . ge l ati11 o~a, rinun ziando agl j ali111e.nLi liquidi . L-a inge . . tione sar à fa tta con il tronco curvo in a' a n ti e la testa in e:'len. ione; ·e Ja le. ione è localizzata nel bordo libero de11 'epig- lotl ide, è i11clic-c1 la la e1)iglottides tomia per via orale. sia co n Jn 1Ji11za o co11 1·a11 _a gal vani ca o fredda. La r oe11 lge11 teraipia 1ocale a dosi deboli , è in studio; ha a7.Ìone di~ truttiva ul b-a ri lJo, di truo·ge le cellule tubercolari , esi tendo le cellule <J' iga nti , determinan do la proliferazio11c del te sul o co11nettivo. Le radiazioni locali hanno azio ne ar1aJgesjca ed alle' iano la di fagia. È utile Ja aJcoolizzazione del lari ng-eo superiore, con. igl ia]Jile d 'an1bo i lati: l 'analge ia otte11uta co ì , dura u11 n1ezzo mese, e d alla ua sco1n1Jar. a ~ i }J UÒ ri1)etere l 'operazio11e. Abbian10 os ervato che l 'ef l'etto favore' ole diminuisce 111 eia cun a ripetizione. La neuTOtomi.a o resezion e del Jari11geo su periore è un 11rocedimento di eccezione, cJ1 e n o11 si dovrà realizzare in J)eriod i a vnnza li. Durante, ha l}I'OJJOsto la i111paticcclon1.ia bul})a re o iuxla bulbare carotidia11a e l 'ablazione d el ple so retrocarotideo di Haller, operazione cl1e dovrebbe ostituire la la ~ si ca n eurotomia dalo che influirebbe ulla ei1 ibilità dolorosa ~e 11z~ alterare le al tre en ib ilità. Po1ta questa operazione ad una ÌJJer e111ia attiva di tutta la n1ucosa da un o a tre n1 esj . atte1111ando i feno111eni dolorosi -e sco111µarendo le ulcerazio11i. Però I 'azione è rpassegger a e ric11iede un interYe11to chirurg ico delicato in oggetti già denuI

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lri li. \ g·g·iu.D.ge re111 0 1·az.i o11e d ella djatermia chirurg,ic.a ia otto for111a di folgorazione ch e di elettrocoag·ulazion e, col ·vantaggio Sll ll a ga1Ya 11ocaustica di i1on produrre fumo. l\Tel lJeriodo tern1 inale, q t1anclo Ja disfagia è alroce po ianlo ri correre ai cli leri alimentari pi·ù r h e a lJn . o nda e ·ofiag·ea ·i nlrodotta da I le itarici ; ricorrere ai n ar co tici a<.l alt e do.. i. .Rias ·um e11do pel 111edico pr.ati co dei procedi11l e n Li ricordati i11Le re ~ ~ ano: le i. tillazioni , le insu ff lazion.i, Je polve rizzaz ioni ana l ge ~ iche richiede11ti solo uno speccl1 io fron la le, e laringeo, una iri11ga la ringea, od u11 LuJ)o di Leduc, e un 1>olver izza lore a vapo re; la eli ot erapia co11 semJ>li ce 1)ecchio 111 etallico. Può anch e il medico faniiJi arizzarRi con l'alcoo lizzazjone d el nervo, OJJerazione en1plj cL: i1na e cl1 e ricl1i ede olo n11a irin ga da 2 re. 1\t[olLo util e si ~ nlostr.a to l1C r a pplicazione ]orale. l 'oli o di ch auln1oogra r h(l 111 igliorerebbe i11 111odo duraturo la disfagia, ~ n rl1e que. lo aJJJ>li cato per i tillazioni.

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TELEONE.

FEGATO E VIE BILIARI. Su alcune condizioni favorevoli e sfavore•

voli alla produzione di calcoli biliari.

(li. J)ltFOt.T n. ./011rn. de ll1éll. de Paris, 24 uo-

vembre 1 ~32). 1) L 'l~. , riferendo i .ai calcoli neJJa con1poizionc d e i c1uali e11tra la cole ·terina, senza ' oler diminuire il va lore delle cau .. c i11u lLi pie i11vocate per la produzione deJJa litiai biliare , r icl1i am a l 'atten zion e u uno stato patolog·ico delle pareti dell e vie biliari , la for111azio11 e cioè di 'Par eccl1ie logge, v'e ri divertico li dei ca11ali t' pali co e ci ti co, logge che cli''<'11 ta110 centro di forJl1azione dei calcoli bi1iari, in comuni cazione diretta e Jarga con il lurn e delle vie biliari. Ques ti diverticoli conte11gono de i calco li sfaccettati , i quali ad un certo punto abl)a11tlo·n ano la ni cchia in cui si . ono forn1ati. ' i Lratta <li lesionj acqui ite, dipendenti da proces. i i11fì.ammatori ubac uti o, in certi ca: i , di un a ln an ifeslazio11 e s ifilitica . I,a for1na sfaccettata dei calcoli è do--vuta: l)t·ecisamen·t e a l fa tto ch e il calcolo' si è for· 111aLo i11 u1:ia di que . . te logge, ch e ricevono· la }Jres ione degli organi addominali. La pres ione reciproca dci calcoli inclusi ne1la cole'c isti,. causa . pe so invocata per spieg,are 1'a petto .~ faccettato dei calcoli, 11or1 potrel'Jb·e spie o-are questo a ~ peLLo qua·n do la colecisti co ntien~ ~o lo tre o quattro calcoli e mancan o le condizio·n i perc bè i verifichi pressione fra i calcoli. La po sibilità della forma:zione dei calcoli in que te lo,.o-ge, de e in citare il chirurgo a ricercarle co11 l ·es1)lorazione dei canali ep.atici ed aiu ta a co1111)rendere. in certi asi , la ricomparsa di n u·ovo colicl1e epatiche dopo coleci. Lect.on1ia e n1a1grado I'in ler vento, la fogaia iniziale ern statu lasr ia ra in posro. 1


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POLJ Cl. l ~ T CO

2) Se esi ... t o110 d elle lesioni locali e li n1itate cap aci di faYorire la forn1azione d ei caJ coli biliari , s i posso110 riscontrare delle condizioni umo rali ... favorevo ]i a questa formazione . L '.\.. ha .g·ià nel 1931 ricl1ian1ato l 'atte11zione sul fallo cl1e l 'a lcool , preso a forti do i e i11 n1odo conti11l10 b e11cl1è led.a il fegato , i oppone al la precipitazio11e della cole terina. Que~ l o fa ll o è aYvulorato dalle statisticl1e. e11za potere ap1)rofondire le ragioni dire,tte o indirett e di quest'azione dell 'alcool , l 'A. p en a cl1e non si tratti di u11a sempli ce dimi11uzio11c d ella coles terina 11el ... angue, i11a di un au11 c11Lo della so ll ilJiliLù di e, a i11 j)r e ·e11za dell 'alcool . C. Tos c,\ 0 . 1

I pigmenti bilia1·i ottenuti col sondaggio duodenale. La 101·0 i1npo1·tanza nella

diagnosi delle colecistiti. (~J. R oGER. ] 933).

La Presse 111 éclicale, 1 J ge1111aio

L '1\ . clo~a la c1t1a11tità di bilirubiu a e cli urobilin.a co11l e11uta i1ellu bil e _.\. e B: 1) in oggeLti i11d c11 n i tla lesio11i epa to-b iliari; 2) j1l og·g·etti affell i da colecistite; stabilisce 1poi i r,a jJ porti <.' is lc nl i tra questi due IJig111enti r1 ei ca ~ i norn1ali ed i11 quelli patologi ci . P er il do~aggi o d ella bilirulJina 1'1\ . J)referi. . ce iJ 111e tod o di flooper e Wl1i1)J>l c, co11slderando lo l)iù e al lo (11 ql1 eJlo di H . \ 'a11 d e11 Berg li. La ci ua11tità di urobili11a ,,ien e s tabilita do._ ando La11to il cr o111og·en o cl1e il p ig n1e11lo. Dalle ·ue o servazioni l 'A . d educe cl1e nei .. ocraetl i 11or111 ali Ja bile ,-e c irolare B d eve cont en er e a11ne110 2 volte più bilirubina della bile canali co1a re A. , poichè in eguito al! 'a ~ ,orbi111ie11t o di a cqua attra,-er ..,o alJa inuco"a ' 'escicolare ve11 g·o110 concentrati gli ele111e11t i lJOCO; diffll ibili d ella b·i le come la bilirubi11a. l.1 'urobilina i11vece, a\·enùo un g ra11de poter e di dif fu . . io11e, viene in parte a sorbito dalla 111u co a vescicolare. P er ci ò la bil e B I)UÒ conten er e una quantità di urobilin a u g ua le e qual· cl1e volta a11cl1e inferior e alla bile A . Comun que 11ella bile B l 'au111ento di urobilina risp e t10 a lla bile A è inferiore a ll 'au1nento di biliru})ìna. Il r apporto aun1en to bilirubina/au1ne11to urobilina è dunque norn1a]n1ente "empre su periore a ll ' t1nità e o cill a tra 1,1± e 5. P er contro n ei soggetti affetti da colecistite J'urobilina vescicolar e è con idere,-o l111e11te a u111enta ta , p oich è oltre a ll 'urobilina normal1nen t e prove11iente dalla s ter cobili11a si ha, in seguito a i f ei1on1eni infettivi , tras formazione della bilirubina vescicolar e t essa in urobilina. Ora siccon1e l 'urob,ilina così prodotta supera la quantit à di l1robilina ch e vie11e a'" orbita dalla parete vescicolare ne risulta ch e il rapporto aumento bilirubin a / aumento urobili11a diventa inferiore all 'unità e oscilla tra 0,85-0 ,37. Que ta cle,-iazione dalla 11orn1a si accentua 11oi quando l '<llter azio11e d ella ci ~ tifellea è tale ,

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da ii11pedire i ·a orbi111cn lo cli a cql1a . .La con·cr1trazione d ella bile vic11e così a inancarc e Ja bilirubi11a d ell<J bile B 1)t1ò dive11ire proporzio11alme11te g uale a qu r lla della bile A. Bisogna p erò ricordare ch e perc11è queste dedu zioni acqu istino ' 'alorc clinico i risultati d ebbono essere i1etti e ch e è utile inoltre ripetere i ·011daggi per avere Ja confern1a di questi rin l tati . I\. GARBINI.

S11lla patogenesi della panc1·eatite acuta e della peritonite da perforazione del la colecisti. (fl. L. PoPPER. 1/ellizin,ische /(linik , 11. LO, 1932). 1\n cora oggi è J)OCo c l1iara I 'e tio logia d ell a })HJl Cr ea lile acu la. l)c r u•na i; a rt c d ei casi i a1111m etle con1e cali "a u11 , azio11e batterica, ma l ler la maggi·Or part e delle fol'm e 1acute si rp ensa al i 'azi one d e1llo s le .. so ... t11cco pa11cr eatico atl i vato . È di n1os t ra lo cl1 e vari fa ttori possono rendere a ttiva la Lrip. in a e fra ess i, facen-d o a !razione d all a e11 Leroc i1na i , i più importanti 0110 la bil e, ..,pec ie e in[e tta, i germi solj , i i)r odotti d i cl i ·fia.c i1n11ento cellulare ecc. N 011 si conosce co·11 icurezza p erò in ch e modo In l>il e possa ' re11ire n contatto col succo pancr eatico e se U[la condizione anatomica qualei può esser e lo sbocco co111une dei due dotti , può facilitare l 'ipote . . i di u11a possibile comun1cazi one fra essi, tuttavia la di1nostrazione <le lla i111por tanza di que La di ·po izione 1100. è anco ra . ., bat{1 data . l\lo lti A1\. (Ma11n, Giorda110) 11egano que•.. la in1~)orlanza, 1na la possibilità cli co1nl1nicaz io11e fra i due dotti è stata da.la anche in vivo da .Popper che nel 20 % d elle bili estratte dalla cis tifellea al tavolo 01:>eratorio riu ··cì a di111ostrare la p r e ein za di fermenti .p ancreatic i (tripsina, diastasi ecc.). Poichè il passaggio no11 poteva essere avvenuto segue11do la via sang·uigna o linfatica, bisogna amrr1e ttere che per g iu11gere r1ella coleci sti il su cc-0 pancreatico abbi.a dovuto risalire il coledoco dal tratto i11 co1nu1ne esis tente presso lo . l)occo. È dimostrato inoltre ch e i fermen ti i)an cr eatici, così attivati dalla bile, non alterano le vie biliari nè il fegato: non è esatta CLuindi l 'opinio11e di col oro ch e attribui cono la perforazione d ella coleci sti co11 iperitonite !'eicondaria, all .azio11e e elusiva dfei fierrrt-e11t i pan cr eatici esistenti in quei casi nella bile: . eto·n -d o Popper la misce1la bile-tripsina può oondurre .alla p erforazione della colecisti solo se vi si unisce il fattore stasi biliare. Basandosi su un ' espenrien.za personale <li 14 •casi operati di pancreatite acuta, Pop~e : o ... ti ene che il tr-0vare i ferme nti pancreat1c t n ella bile d ella colecisti d eve farc i considerare l 'amin1al1ato esposto al pericolo della pancr eatite : tale reperto dice che i canali escretori fra di l oro comunicano e ch e con1e il succo pa11creati co può a scendere nelle viei biliari. 1

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SEZ IONE PRATICA

altrettanto può accader e ch e la bil e si i11stra·di n el dollo di Wir ung . Naturalm ente il ;non trovare fermenti pan cr e1atici n ella coleci li n on esclude ch e n on ipossa esi tere comunicazio11e fra i dotti stessi . Ma contro l 'i1potesi patogen etìca ora . ricordata a propo ito d elle pan creatiti a c ute, la il fatto cl1e nella g ra ndis ima maggioran za d ei casi venut i all 'autopsia n on fu trova to il dotto Wirsungia no tinto di bile ch e n ei casi positivi invece lascia distin.g ue re n ettJamente le tracce ·d el suo passaggio : ciò sta contro ] 'a ffermazion e d ell a frequooza con cui la bile entra n el rneccanism o di a ttivazione del secr eto pan creatico risaleindo il .. uo d otto escr etore : in questi casi allor a si pu ò an1rmettere ch e l 'attivazion e n on avve11.g a n el pan crea~ m a b en ì nelle vie b iliari , da dove sen za n1escolar i con la bile il ecreto pan creatico può ri .. alire il Wirs ungiano; questa econda possibilità e sendo verosim ile da to ch e si sa e er e n ecessarie qµantit à n1inime di otanza attivan te com e pure di fermenti a tti va nti per ch è si possa g iungere alla teaton ecro ' i . Con cludendo, si può dire ch e in una p iccola parte dei casi di pan•cr eatite 1acuta 1'attivazion e del secreto pancreatico avvien e per o·pera di bile risalita lungo il Wir ung ia n o; nella maggior parte dei casi si g iun.cre alla pancreatit e ac uta in con seguen za di t1n 'ia,ttivazion e del secr eto pan cr eatico che avvie11e n elle vie b iliari sen za a fflu sso di bile n el pancrea ; in un altro piccolo num er o òi casi .bi og11a an1 m etter e a ltri m om enti patogen etici i11 OO'nuno tutta,·ia influendo n o tevolmente le alterazion i del deflus o delle due secrezioni. E. ANTONI -\ZZJ.

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sam en te sopra un terren o di pratich e iniziative. Il sen . pr of. Millosevich , P residente della Sezion e cienti fica del Congresso, è stato il r elatore dell 'i1nportan te t em a; egli h a con cluso. propon endo la corr1pilazion e di diz io11arii delle varie scien ze, i quali accolgan o la traduzio11e la tina dei rispetti vi termi11i scientifici . Il p rof. Bagli o·n i ha a n alizzate le difficoltà dell 'impresa, ed l1a racco1nandato di abbanclonare l 'idea di una riform a radicale ab initio, m a di pr ocedere per gra di ten endo conto specialmen te delle di Yerse condizioni intellettuali e mora li dei singoli .p opoli. L 'on . prof. ~,l orel1i , egretario azion ale del indacato Me dico, d opo aver determinate le dirett~,·e ~e]] 'a tt ività 111ecli ca, la quale de,·e coord1nars1 con quella de1l 'Istituto di Studii Roma·ni per dar presto all 'I talia il lessico italia n o-latino della n1edicina. ha annun ziato di aYer dato ordine cl1e i collab ora tori del gior11ale ufficiale del Sindacato Le Forze an,itarie l1niscan o ai lor o articoli un breve riassunto, il li uale sarà dall 'Uffi cio di Redazion e tradotto in latino. È questo il prim o risultato positivo ch e si deve all 'autorevole intervento del Se0·r etari o Nazion ale. Ha p resa per ul timo la parola il prof. C. Ort ali, il quale da varii anni h a riportata all 'on or e della ribalta la vexata quaestio della r etaurazion e del latino, con1e Jiu gua m edica l1niversale; e d in questo stesso g iornale h a J)l1bblicat o n el 1927 u11 lavor o riassun tiYo dal titolo: Il cc lati110 » lingua ujficiaie della Scienza l\1edica. Egli 11a Sf)ecia Jmen te insistito sul fatto ch e la diversità di pr onunzia del latino presso i popoli m oderni n on può co tituire - secondo 1'obbiezion e di alcuni Con o-r essi. ti - un ostacolo al 1p rogresso del1a ri forn1a. E lo <limo tra · il fatto ch e il clero cattoli co ha DIVAGAZIONI CULTURALI potuto da secoli, mercè l 'uso della ling u a maLa. lingua latina al III Congresso dre, tabilire e man ten ere un a corrisponden za perfetta fra i suoi n1e1nbri, che ono r eclutati di Stndii Romani. fra le più diver se naziv11a]it,;1, Egli h a propoIn questo Con gresso, tenutosi in R om a .aJJa ._ la la compilazionè di un lexico, il quale racfine di aprile u . s., si è ampia m ente tra ttalo colga i vocab oli e le frasi d 'u so comune e perun argom ento ch e tanto interessa la cultura metta nei rapporti ordin arii la corrisponden dei paesi civili: la resur r ezion e del latino al- za fra gente di li11gua diversa, senza di che ] 'alto ufficio di ling ua in Lernazion ale. non è pos ibile dar vita .a r apporti culturali. È da n otar e ch e dei numerosi Con gre · i t j . c. OR.TALI . - appartenen ti sia a l campo letterario sia al . Ram•n e11tiamo ai Lettori le segue11ti interessanti mo11 ografie: cam po scientifico - i quali h an :io presa j)arProf. ANTONIO CASBARRINI te alla discussion e, n essuno è sta to decisamenD irettore della R . Clin ica 1ifedica delrUn iv. di P adoYa te contrario ad un ritorno a ll 'antico. Ciò è seco u 14 collaborazione del prof. G. Cherardini, aiuto. g n o che la bab ele delle lingue m odern e - ch e Pancreatite acuta e cronicn, pecialmente n ella pubblica stampa e n ei Co11- ( ron molt e fi gure nel t est o e due tavole a colori fuori testo). g ressi Internazionali in1pedisce agli scrittori e Volu1ne di pagg. 300. P rezzo L. 30, più le spese postali ai disserenti di comprender si ·e quindi r e11de ùi spedizione. P er i nostri abbonati sole L. 2 5, 9 O in nulla l 'effi cacia pratica dei ,r apporti diretti fra porto fra nco. Prof. LUIGI ZOJA gente di diver sa favella - h a orma i ingen eraDirettore dell a R . Clinica l\fedica dell 'Univ. di l\Iilano ta n ella 111eute delle person e colte la nece ità Il diabete di una soluzione rag ion evole ed ada ttata all e Volume di pagg. 104. P rezzo L. 1 5, più le spe e postali esigen ze dei t e1npi. di pedizione. Per i nostri abbonati sole L. 1 2, 7 5 in P er quanto riguarda la scienza m edica , i d i- porto fran co. versi oratori si son o sfor zati di u scire dal can1I nviare v ·-aglia ali.Editor e Ll' IOI POZZI, Ufficio P ostale ·uc:cursale diciotto, R0:\1A. p o t eori co delle discussioni per avviar i deci-


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« IL POLICLINICO ))

NOTIZIA BIBLIOGRAFICA. O.

B ELLUCCI.

Ciirc ed inden.71izzi 11 ei loro ra.p-

7Jorti col rischio i1ifortuni e col rischio 1na-

lattie. Parte I : Cure ed iJ1den,nizzi n ella riparazio ne 1del cla1i n o da irifortunio del la,v oro. U11 vol. in-8"': di JJag. 173. Ptoroa , Tip. Art ero, 19 3 3. L. 8. :\ clii , in t empi b e11 pitì difficilì e 11011 certo ii1 inezzo al consenso dei i)iù, ha fer1nam ente O"len ut o ch e l 'i11dennizzo no11 può riassun1ere nè rappresentare l a riparazione di un infortu11io , fa davvero l)iace.re constatare com e un u o1110 dell :autorità e della cor11pet enza del dott. Bellucci scriva ch e l 'ii1fortunio « invest e t utta la personalità del l avoratore - personalità fi·ica, .personalità psichica, per sonalità economica - , onde illogica ,e rr1anch evole appare la ri1)arazione di questa , quando siano trascurate le altre facce del con1plesso poliedro », e procla111i ch e « la n orn1,a legislativa dovrà porre la l'iparazion e de.I danno 11el corpo allo stesso li\.ello d ella riparazione del danno econoilllCO ». E non m eno }Jiacere fa u11 altro con senso rig u ardante l ' estensio11e delle cure: cc Provveduto alle prim e cure ir11mediate, occorre pensare alle cure u ccessive: cam,p o vastissimo, di cui si avr ebbe una visione parziale, se si pensasse alle sole chirurg·iel1e ,, . Io avevo detto che bisogna arrivare fino alla protesi ed a lla rieducazion e profes ionale. Bellucci è d accordo. L 'indennizzo n on è .. ufficiente i11 sè e iper sè a coprir le esigenze cl1e4 l 'infortunio crea nei rig uardi del proble111a della ri1)arazion,e, e non è neppure il provvedin1ento principale, per quanto sia stato il prir110 per data , giacch è la })rima idea di fro11te ad un danno è naturalme,n te quella del risar cimento pecuniario: il fatto più interessante però è empre !,integrità fi ica del lavora tore. Questo concetto svolge magistra] 1l1e11te ed applica n ella prima parte di crue ta nuo,ra i n leressan tissima pubblicazione l' ottimo dott. Bellucci, che studia il servizio d elle tCurei succe . . ì ve da ogni lato e col particolare sen so i)ratico che gli vien e da l11nga iJ luminata esperienza .. Molto opportun amente dal verificarsi dell 'infortt1nio egli ' uol poi trarre occasione p er uno ~t udi o comJJleto della personalità dell 'infortu11ato ·IJer fa,~orirne il n1iglieran·1ento fisico e nor111ale. « Tutta la salule fisica del soggetto in e ame dev' essere in quell 'occasione so ttopost a ad indagin e - scrive Bellucci - : r>er ch è tutto il stto carattere , le ue te11den ze, le sue doti specificlie, le "ue i11ancllevolezze;, le su e I.a cune ci pas ... ano in quel momento davanti : ed allora sian10 proprio n oi , 111edici infortunisti , ch e compiamo la r e,risio11e del prezioso organismo cl1e ci viene affidato, col 1·isuJtato di valorizzare r sl in1are u11 da11no stabilizzato e m erite,:o]e di ir1de1inizzo ch e ci offre ai1che e soprattutto il destro di coprire u11a i11al attia latente od a•ppe11a i11iziata ... i ; di n1 ettere in evidenza una ta1

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ra neurologica od um,o r.a1e; di intra'' ''edere una inada_ttabilità a detern1iJ.1ate lavorazioni, col risultato pratico di poter dare ali 'azienda, presso cui il lavoratore ritornerà ad e:::;plicare la sua attività, consigli pratici sulla sua migliore utilizzaz.ion~, pel suo più largo rendimento, a ' 'antagg10 d1 se stesso, del suo datore dì lavoro e de1la intera collettività >> . Verrebbe così i1101to opportunarnente ad utilizzarsi l 'orga11i zzazion e· sanitaria infortunis tica curativa per g li scopi d~lla sele.zi?ne professio11ale , / )er avviare ed applicare ogni lavoratore a que genere di lavoro che biologican1ente più gli con viene: ed inv.ero la selezione dei lavoratori, attraverso l'orientamento professionale, mira pure alla prevenzione degl ' infortu11ii sul lavoro. Il compito curativo così si salda perfettan1ente con quello 1preventivo in ttn con cetto · unitario , che, sopra tutto 11el ca mpo assicurativo , dovrebb 'essere assolutan1ente insciJ.1dibile. Giustamente Bellucci scrive: cc La l~gge sugl 'infortuni non deve li11litarsi a i1ormalizzar e un opposto giuoco d 'interessi, ma, come tutte le leggi sociali, dev.e n1irare alla co11servazione ed al ra fforzamento della stirpe attraverso il perfezionamento del! 'individuo e di tutti i differenti aspetii della sua i)ersonalità fisica e psichica » . L 'interessante e precisa trattazione per quanto riguarda gl 'infortuni1, cui è dedicato questo primo volum e, ci fa a11siosan1er1te aspettare il secondo , che sarà . dedicato all 'assicurazione contro le malattie professionali Ja tubercolosi e le malattie in generale c.ampo più difficile e nuovo rispetto a quello degl 'infortuni , per il quale si è già costituita un'esperienza più ch e trentennale. L U I GI F ERRANNTNJ.

OBNNI BIBLIOGRAFICI. (1) La m edicina sociale. Av·viamento. IV edizion e . Un vol . in-8° di 203 pag. A. ~fo­ r ano ,ed. Napoli , 193 3. Prezzo L. 12.

G.

TROPEANO,.

r\ tutti è nota la fervida attivit.à del prof. TroJ)ean o, n on soltanto p,e r il periodico \e La m edicina sociale », che egli ha fondato e pubblica da 20 .anni, non solo per le sue numerose e b elle pubblicazioni, ma anche perch è, b en ]ungi dal lin1itarsi al campo teorico delle questioni, si è dimostrato sag,a ce iniziatore di provvide istiLuzioni, fra cui specialmente l 'Asilo di Marechiaro, per i fanciulli abbandonati, che si intitola a suo nome. Vero pioniere della m edicina sociale in tempi jn cui questa scienza era coltivata da pocl1i, egli porta in questo su o libro con la stessa fed e e l 'entusiasmo del neofita il contributo della su.a vasta esperienza e della sua coltura. Stabilisce i limiti ed il prog ramn1a della m edicina sociale portando esempi concreti di applicazioni (1) Si prega d'inviare due copje dei libri di cui si desidera la recensione. I


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SEZIONE PRATI CA

(111alattie del lavoro , il1a]aria, tuber colo i), add entrando i n el 'l)roblema dell'emi g razione, mo, trando i r apporti della patologia e della mic robiologia con Ja 1nedicina ocia le, indica11do , da ultimo, quali inter essi avviano ad e . . a il m edico ch e, nella \rl ione del futuro , modifica la ua mi io11e, a llaraando la t1a 01)c ra i1el can1po social e. Le vaste oper·e cl1e si sono ve11ule recentemente compiendo in Italia nell a r11edicir1a sociale sono in g ran parte una realizzazion e dell e direttive ch e 1'1\.. 11ersegue da an11i con qt1esto s uo libro. fil.

II. e K. ALEXANVEH. Die Arbeitsbehandlu1ig zur R eform der Lun ge1tlleilstiitte1i. 1n vo]. in-8'0 di 100 pag., con 44 fìg . G. Thieme, Leipzig, 1932 . Prèzzo: RM. 5 . La terapia col lavoro è dive11 la la u11 coroll ario rli g rande utilità nel trattamento ar1atorial e ~ po t-sanatoriale. Iniziata da Rollier a Leysin per i pazienti di tubercolosi o teo-arlicolare, ,·enne ir1 seguito applica ta anche a quelli con tubercolo i polmonare ed è ora la rgamente a1Jplicata specialr11enle in sanatori o la·ndesi e • • s v1zzer1. Non è a credere cl1e il concetto ormai generalmente accettalo sia di agevole ap1)licazione. Difficoltà di ogni ge ner e si parano inn anzi : a dattamento e gra dazione del lavoro econdo lo tato del pazie11te, ·celta del genere di lavoro, organizzazione delle vendite, pagamer1lo , -ecc., per c ui se l 'o rganizzazione non è perfetta, il tentativo è d e Lin ato a fallire. Il prof. Il . Alexander, che è dire i tore del anatorio di 1\ gra pre o Lug<lno, porla qui u11itamen le all 'economo l . i.\ lexander il contributo della propria esperienza esam inando lar gamente soprattutto il IJroLlema del l'organ izzazione e della pralira esecuzione dell a terapia di lavoro nei sanalori popo lari ed in (rue11i delle e ia ·si m·e di e, e ·te11dendosi ·pecia11nenlc . ul1'organizzazione di quello di Agra il quale 11a, fra l 'altro, un riparto di lavo ri di traduzione, di dise()'no e pittura (schizz i, carlelJ on i-réc]am e arti ·tici , ecc.). Accen11a, da ulLim o, all 'as-istenza po t-sanatoriale ed all 'organizzazio11e della terapia di l avoro in tutti i sanatori olandesi , svizzeri e tedescl1i, il Lutto effi cacen1ente illu trato da belle fotografie . Clii si occupa di questo argornen , t o, ed in gen ere, di assistenza sociale, troverà in que to libro una bt1ona g uida per le quetioni studiale. fil . H . H E n :x11E IMER. Gru1 idriss d er Sportm eltizi1t f il.r Aerzte und Stu1diereri,de. U11 vol . in -8'0 di 192, 1)a.g ., Con 45 fi g. G. Tl1i e1ne, Lei 1,zig. 1933. Prezzo: lll\I. 10.50. 1

Il culto dello sport va sen1pre p iù diffond e11dosi. Si potrebbe an ch e osservare cl1e si esagera, specialme11te per talune attività, ma c'è il

ca o di l ,assa re 1>e r r etrivi e per IJO Itroni. i\ cl ogni modo, è serrtpre be11e a ccettare quello cl1e il tempo in cui vivia1no ci porta es1)licando in os o la n ostra a ttività. Ed un ' 'aslo ru n1•1Jo si offre n ello sport al m edico anch e se q ue ti è g uardato spesso con una ce rta diffider1za dagli portivi lJuri: la eli1ninazione ùegli i1u,da lti, Ja scelta del genere di port seco11do il Li po cos lilu ziona le, l'allenau11ento, ecc. Anch e iu Italia l 'int.ere sa 1nento a I nLte queste questi oni va c resce·n do , come lo ha anch e dimostrato iI Con gresso dei n1edici portivi tenutosi ]o corso anno. n buo11 ma11ua ]e in cui possiamo tro,rare le n ozioni es enziali dell.a medi cina dello sport è quc "to del p rof. llerxl1 eimer, direttore del Con ultorio sportivo alla TI Clini ca n1edica delJa cc l.h arité n di 1Berlino. E ·o pone dapprin1a le basi Osiologicl1e, studiando gli ef fel li a el lavoro sug li organi e ]e fu·nzioni , sia in1n1ediali ch e lontan i . E un ' 'aslo capitolo di fi io-patologia del lavoro e dello forzo, ch e va tudiato acc ura tamente se si vuole poi arrivar e a con clusioni pratich e. eguono le osservazioni clini che, l 'esan1e dello sportivo, i -consig li da darsi secondo Je diverse età e le varie rnafatti-e l 'igien e generale dello sporti vo e Je influ enze eser citate ul i·e11ditnento da sostanze di' ersè (zu cchero , caffè, alcool , ecc.), da fattori fì..: ici (fra cui un buo n capitolo su l massagaio) e da quelli 1)sichici; sarebbe stato desiderabile un più ampio . viluppo su questi ulti111i ct1e h anno tanta i1111)orl.anza ul successo. II libro, ·evid entemente, è materia to di una la rga e perienza , pur te11endo conto di una copio. a letteratura in argon1e11to ed è crill o con enso di prati cil<Ì. fil.

1'ra.bajos de la Catedra de Seniiologia.. Un vol . in-8° di 6±±

Il o

P IT:\ L NAcroN,\L nE (;Li NI CAs.

pag. con fig. Buen os Aires. Edizio11i di 111a na Jnedica », 1933.

cc

Se-

, ono riu·n iti in que ~ 1 o Ji l>ro i la rori dell a Cattedra di semeiologia d 11 'l Tn i ''er. i t à di Buenos ire , diretta dal l 'rof. T. Padilla . Tale . cuoia 11a molte . ezioni : ca rdiologia, lttalattie degli apparati re. piratorio, digere11te. 11er\ oso , elci fega to e vi e bi1iari , labora tori , oltre a nt11nero i speciali ti (o l'ta]mologja. dcr111ato logia. g i11ecologia, ecc.) e cl i1no ' lra, co11 la raccolta <li queste 33 •1)rege ' o li n 1c 111orie, tutte dovute al personale d ella ~ cuola, una noteYole attivi tà ~cien tifica. Precede una conferenza i·naug uraJe tletlo ste. . so direLLore, ch e con ·iclera la sen1eiot.i ca <li ieri, d i o.agi e di do111ani ; quest 'u !ltima, cg·li Ja prevede es enzialmente preventiva, ci or di ret l'a a roalier e i segni ini ziali di predis1)0..: izio11e alle inalattie. Anche i] r11etodo d 'i11scgna J11en to ' ra 1nodifi cato: n on più soltanto lo tudio del cc ca. o interessante i> s<:elto e poi internato i11 o i)edale, n1a quello dell 'i11 fern10 di an1bttla tori o 1


870

cc JL POLI CLINICO »

col d olore vago, il lieve disturbo; è tutla u11<l trasformazione della coscienza profe ionale e del pubblico che e-gli intravede per il futuro e che darà certamente buoni frutti. Una gran parte delle n1emorie riguarda la cardiologia; altre traltano il raorbo di Frankel l'ipertiroidismo , la linite plastica, ecc., tutt~ un insiem e che può essere letto e con u1tato con interesse. f ìl.

Pr~f. G .. PENSO. 1·egetarismo o creo/agi a~ Considerazioni di un par assitologo. Il Segretario: G. A~IANTEA.

Società Napoletana di Chirurgia.

R.. Accademia Medica di Roma.

Seduta del 6 marzo l 933.

eduta del 25 marzo 1933.

Pre id<' nte: Prof Lu 1G1 ToRRACA.

Ulteriore contributo alla embolectomia della arteria polmonare. Prof. P. VALDONI. - L 'O. riferisce di un secoi:ido caso di operazione di Trende1enburg, in cui furono asportati dal ramo clestro dell 'arteria P.ol~onare un embolo l ungo 40 cm., da· quello s1n1stro uno lungo 28 cm. Il cuore della paziente cessò di battere all'i nizio dell 'estrazione dell 'embolo. L'embolia si ìntziò improvvisamente, 10 minuti prima dell 'intervenlo, in una paziente ricoverata e operata 15 giorni prima per perforazione d ell 'esofago cervicale da un osso di agnello.

Indicazioni cliniche e primi risultati dell'apicolisi semplice nelle caverne isolate dell'apice polmonare. Prof. A. Ol\1onE1-ZoR1NI. - L'O ., richiamandosi alla sua proposta dell'aprile 1932 (« Lotta contro la Tubercolosi », 11. 4, 1932) di praticare lln 'apicolisi semplice senza piombaggio nei casi di tuh~rcolosi , fibroulcerosa e circoscritta dell'apice, riafferma i suoi concetti precisando le indicazioni cliniche ed esponendo i primi risultati su 17 casi, dei quali 11 nettamente indicati per l 'interYento e gli altri meno. 'fra i primi: 7 risultati completi (chiusura delle caverne ed espettorato negativo), 3 incompleti (miglioramento generale e riduzione, ma n :>n elisione delle cavità), e uno òubbio (persistenza di una cavità detersa). Prof. M. AscoL1. -

Tecnica dell'apicolisi .

Dott. V. MoNALDI. -

Esame funzional e e meccanismo di azione dell'apicolisi semplice.

Norme per l'associazione tossina-siero nella profilassi della difterite.

erva il suo ,·alore Yacci11ante, se il siero curatiY<> è inoculato 24 ore dopo. L 'O. dà piegaz ione dei Ienon1eni osservati e trae da~le ~ue e~pe.rienze la norma nella profilassi anatoss~ser1ca d1 inoculare prima l'anatossina e dopo 24 ore il siero. Solo così si può trarre vantaggio dall 'associazio11e del vaccino e del siero: alla protezione serica seg ue la rlifesa anatossica.

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Presidente : S. BAGLIONI.

..

[ANNO XL, Nuì\1. 22)

Prof. T. PONTANO. ~ L 'O. riferi sce i risultati di su e esperienze i11 animale, che gli permettono di fissare alcune norme da seguire nell'associazione ll el siero e dell'anatossina, nel]a profilassi della difterite, in determinate contingenze . Egli ha messo in evidenza sperimentalmente ch e 1'azione vaccinante dell 'anatossi11a è annullata , se precede o si accompagna all 1iniezio11e di ana tossina quella del siero antidifterico. Il siero antidifterico perde la sua proprietà protettiva, solo se le quantità di siero sono le mininie infe ltive, altrimenti l a conserva anche di fronte a granrli dosi <li anatossin rt, contempor aneament e o succe iYamente ini e ttata. L'anatossina inYece con -

. F.

Forma:ioni cistiche a sede pelvzca in donne i ste1 eclor11izza le. SPIRITO.

-

Sopra alcune formazioni cistiche del setto retto·vag ina fe. D. Rossi. - In una donna IlJ>Fira di 40 anni sottoposta ad intervento cli colpoperineoplastic~ per lacerazione perineale antica da parto, I 'O., durante lo sdoppiamento del setto retto-vaO'ina1e b . h a rinvenuto un gruppo di tre tumoretti cistici de!la ~randezza e forma di piccoli p iselli dissem1nat1, senza un ordine preciso nel connettivo della parte più bassa del setto r~tto-vagina1e Al1'esame istologico le pareti cistiche r isulta.rono costituite da u11a la1nina di conneltiYo fibroso tappezzata all ' ~~terno, da un tipico epitelio pavimentoso stratificato. Il contenuto era costituito da una sostanza sin1ile a sebo. L'interesse del caso esposto dall '0 . deriva, in conclusione: 1) dalla m~ltepl!~ità d elle piccole cisti; 2) dalla loro localizzaz1one nello spessore del connettivo del setto retto-vaginale, senza rapporti <.liretti nè con la parete vaginale, nè co11 la parete rettale, per cui devono essere classificate come cisti del setto retto-vaginale; 3) dal raro mecca11isrr10 genetico che I 'O., ir: base a molteplici considerazioni sopratutto in base ai caratteri istologici eò ist~chimici delle formazioni, riferisce ad t1na inclusione traumatica (antica lacerazione <la parto) di elementi cutanei. M. GroRDANO. -

Co rilribulo alla cliagn.osi rarliologica dell'ulcera extta-bulbare del dÙode1to.

Seduta del 6 aprile 1933.

Sugli osteomi del seno frontale. .i\.. D1 ConE. - Si tratta di un giovane 22e11ne, al quale quattro anni or sono fu ·diagnosticato clinican1e11te e radio]ogicamente un voluminoso osteoma del seno froniale destro, con invasione orbitaria. Dopo tre an1 li il tu1norc deformava il Yiso dell'infermo, spos tava il bulbo ocuJare in basso ed all 'esterno, con limitazione dei movimenti, ptosi completa della palpebra superiore, riduzione del visus a 6/JO e diplopia crociata. Fu operato nel giugno 1932. Il tun1ore venne accu1·atamente isolato meòja11te demolizione di tutta la parete anteriore del seno, ma non fu assolutamente possibile ottenere la sua mobilizzazione e la sua estrazio11e in toto. Il tetto dell 'or])ita e la parete profonda dcl seno erano ust1rate e il tumore era a contolt o della <lura. Il punto d 'in1-


,f ANNo .\L, Nu i\r. 22J

SEZ JONE PHATICA

pianto era l 'angolo ester110 della regione sopra.orbitaria (ove il paziente all'età di nove an 11i a veva avuto un trauma) e vi erano solide aderenze .con la parete profonda del seno. Furono asportali 48 grammi del tumore eburneo e per gravi ragioni di t::sletica o di prudenza ne fu lasciata una JistarelJa a protezione della sottostante dura. Gua- rigione per primam. Brillante risultato estetico. L'esame istologico l1a confermalo la diagnosi di -Osteoma. L'O. accenna alla rarità degli osteo1ni dei seni cranio-facciali (più frequenti nei seni .frontali, meno nelle cellule etmoidali, rari 11ell 'antro d'Higmoro, rarissimi nel seno sfe11oidaJe: in tutto 150 casi finora regjstrati nella le ltera .. tura) e ne disct1 le la patogenesi. Nel suo caso, pur ammettendo come necessario fattore predisponen1e la teoria embrionale di Vircl1ow e Arnold , ritiene che l'elemento traumatico possa aver agito come una causa determinante l 'insorgenza deJ1'atipica proliferar.ione ossea, di c ui di scu le la <liagnosi e la r elativa c ura chirurgica.

871

Società Lombarda di Chi1·urgia • Seduta del 31 marzo 1933. Presidenza: Prof. MARIO DONATI.

Tubercolosi centrale a tipo di fibroma nel mascellare inferiore. L. LAzzARINI. - L 'O. d escrive una fornta rnolto rara e molto interessa11te d1 uri.a proliierJzione tu])ercolare centrale del mascellare inferiore, overtte l 'aspetto istologico di un fibron1a. Discussione: PEPEnE, CASTIGLIONI, DONATI. F. DE

Su lla associazione della sifilide con il canc r o dell'esofago . Pres entazione di un caso. FRANCESCO. -

Di cuss ione:

~ASINr,

CASTrGLtONI, PERONI,

C.OMEL,

DONATI~

S. LussANA. -.,. Coste disarticolate in interventi fli toraco-resezione p ost eriore.

N. CAPnTOLI. -

La mediasti notomia longif udiuale anl erior-superio r e nei lun1ori toracici non su scet f ibi li di Pxeresi.

Succe11ioni e concomitanze morbose negli organi addo· . minal i. S. Sc1GLIANO. - L'O. critica la concezion e del Leotta sulle cc sindrom i associa te dell 'addorne d es tro » e cerca di spiegare la discordanza esislc11 tc tra gli autori sul la fTequenza di tali sindromi . L'O., i11 base ad alcuni casi della sua pratica pri~yala, crede che ques ta discordanza debba ricer~a rs i nella interpre tazione, che ciascun autore dà a llo svolgimer•to dei fatti clinici, che capitano alla ua o ervazione. Egli crede ch e in materi a di malattie pluriviscerali d ell 'addome, ch e rappre cn tano l 'eccezione e non la regola, si d ebba piult o lo p a rlare di « su ccessio11i morbo e», di malattie c ioè ch e colpiscono due o più org<1ni in tempi di"ersi relativamente ali 'osservazion e clinica o ad un primo inlerve n lo chirurgico, e di u concomitanze morbose », di malattie cioè i11 atto in più <>rgani dc1l 'addome al mon1ento dc11 'osservazione e dell 'interven lo. E tali cc success~o ni » e <1 concomitanze » secondo l 'O. - possono essere lega te dallo s tesso nesso anatomo-patologico e patogenetico, ma non è escluso ch e esse non possano essere uccidentali e de1·ivanli da momenti etiologici e patogen e tici diversi. L'O. in s ist e poi ch e di front e ad un mal a to addominal e lo s tudio clinico sopratutto e l e ricer che di laboratorio, sagg iamente u sa te senza pericolosi se1nplicism i, facili a derivare dalla concezione del Leolta valgano nella 1naggioranza dei casi ad indicare I 'or gano malato, e c h e ad addome aperto - sen za precon cetti e senza la guida di formul e assolu tis tich e - ma col più pacato e sereno apprezzamento d el campo che si esplora, il chirurgo possa e del)ha, caso per caso, intuire se, oltre l 'or gano 1nalato, sia o pur no necessario esplorare aJtri campi, alla ricerca di altri oTgani compromessi e ciò, in luogo dell 'esplorazione sis tematica ùi tu Lti g li orga11 i (l ell 'addome destro, conseguenza J>THtica della con cezione del Leotta. Su due casi di m etastasi Clirc~­ n oniaf osa del le ossa. C:on.c:irle1'azion; clinicJ1e. Il Segretario: F. Bu0No~10 LA RossA. A. ALHAIQUE. -

Discu ssione: DONATI, CASTIGLIONL

l\I. CmJ,INA. -

Presentazion e di un caso di tuniore in sede. sottomascellare con e11orme diffusione metastatica pleurica . Dimostrazion.e di pezzi anatomici.

Discussione: DoNATI,

PEPERE,

CALVIL'iI,

BILELLO.

Sulla cura dell 'anca a scatto. E. ErroRRE. - L'O. presenta una giovane ballerina operata con un n1etodo personale per eliminare 1'anca a sca tto di cui era affetta e che 1'aveva obbligata atl abbandonare la scena. Dopo aver discusso dell'etiopatogenesi della forma, che può dipendere da varie cau se, l 'O. insiste sull 'abnorme lassezza delle inserzioni del tendine dalla parte alta d el grande gluteo ulla bender ella, che i può manifes tare in seguilo a trau1ni o, più spesso, in seguito ad eccessi funzionali abituali, sopratutto nel perio(lo d e ll 'adolcsce11za. Il metodo consiste nell 'incidere posteriorn1en te al gran trocantere la fascia, fissare la parte al La del tendine del grande gluteo e del vas lo lalerale al periostio sottostante e quindi su turare l a fascja sovrapposta in modo da raccorciarla e rafforzarla. Seduta del 13 aprile 1933. Discussioni sul verbale della sed uta precedente: .BILELLO, CASTIGLIONI, M JOCCHI.

Di un semplice dispositivo atto ad assicurare la sterilità del cateterismo ureterale . R . AscoL1. - L 'O. propone un sen1plicissimo cli positivo con sist en te in un sacchetto di tela, di forma tubolare, sterilizzalo, avente lo scopo di i olare dall 'ambiente esterno settico la parte di ca te tere ureterale che duranle la cis toscopia rimane fuori dal cistoscopio. Discussione: CoLOl\IBANO, DoNATl. Le varianti cromatiche delle ecchimosi e le loro ragioni fisico-anatomiche. L . MoNCALVI. - L 'O. partendo da osservazioni e co ncetti già esposti in preceòenli lavori circa la cianosi generale e locale, analizza le condizioni

..


, 72

« IL POLICLINICO »

Jj jco-:-. lrullurali ch e de ter11l111 él n o il Yario col ore d elle ecrl1in10 i. Raccoglie j11 un prosJ>etto ~ ino l­ lico l e diYe r e forme clinich e e ana tomiche delle cccl1imos i co1 risp ettjyo substrato a11atomo-fisico ii1 base a r ui distingue: 1) col orazi oni ematicb~ (ros e, g inlJe, brune); 2) colorazioni strutturali (azz urre, \'erdi) ; 3) colorazion i rni te (Yerdi , violacee). Arce11na da ultimo all a que Lione ottica r ela tiYa a l fenomeno generale della cianosi nel cam110 fisico, clinico e biol ogico, qu estione che si co1npendia 11el trasparire azzurro rl ei fondi scuri attraver o ad un n1ezzo acron1a tjco ubtrasparente. Di scu ssione: DONATI Presentazi one <li un caso di tu rnore in sed e sottomasce lla r e co n, enorme diffu sione rnetasta t :ca pleurica . II Par te: R ep erl o isl o . patologico.

i'\·C.

CELLI NA. -

Di r n . sio11 e · Do ATI. R . ZA ~OL1 . L e ari r odesi e:r / raarl i co l ari 11 ella Lnbe1·co losi rl el piede. Di r 11 s ione:

C ATTANEO ,

PERUSSIA , DoN,\TJ .

. PALAZZI~ -

Linee diretli11 c modern e 7Jerlia d entof acciale.

orto-

Di cu ~ io11c: DoNATI.

G. P.

i1 1

Valutazion e de lla funzionalità epatica. 1l1edi(1Jn l e la determinazi one cl ella ch eton e1nia adr e1talinica. Ù>GGT.

-

Discu ssion e: Do1 ATI Il Segretario.

Reale ..lccademia di Medicina di Torino. erlul a d ell 11 febbraio 1933. Prcs irl e11te: Prof. O. UFFREDUzz1.

Fratture indirette della base del V metatarso. Prof. L. BAI. - E spone q11al lro casi in cui l e fra lture inter essavano l a tt1bcr o it à e che all 'inizio erano passate inosserva te. Con Lutta prubabi1i là la frat t11ra era do,\1ta nd un a bru sca ~onlra­ zione d e l t er1dine cl el cort o p eron eo lA Leralc. rri.eiltre il pied e si 1rovava in Ynris1no. Due d ei paz. presen tavano pied e cavo adél o llo, i1egli allri esis teva rilnssamen ·l o ln u scolar e e lega 1ne11Loso. \ tenn ero tra tt ati con breve p eri od o di in1mob1li1:,L1.\zion e i11 apparecchio gessato.

Esiti di osteosintesi cruenta in fratture praticamente interessanti. Prof. F . R1 \ !CRETTI . - Espone j risultati di 13 interYenli , 1te i qt1a]i Yenne u a1o di preferen za il filo m et al lico, enza dare però l 'os lracism o ai ·t:jli di se ta , a placch e m etallich e, vi li , uncini. La trazio11e te1nporanea al l etto oper a torjo venne fa lla . ull 'appa rercl1io dell 'Angeli . La 1r azione direLla s ullo .. cli el e lro fu fatta con l 'applicazio11e d el filo Il1elallico a 1nezzo d ello strumento di J\irscbner . I risultali clinici e funzjon ali sono s ta lj in tutti i casi sortdi farenti.

...

Dott. G.

Un caso eccezionale di lesi on e ci·a nica da proiettile a salve . CANAVERO.

-

Ulcera duodenale perforata operata alla 100 ora. Dott . G. CANAVERO. - Fu fatta enterotomia sul tenue ed allra sul colon trasverso. Suturate que.. le aper ll1re, fu possibile i p ezionare i vari organi;

[ANNo XL, NuM. 221

fu trovala l a perforazio11e ulla faccia anteriore della Pr:ima porzione d cl duodeno; sutura cle11 a perforazione; un lemho di epiploon è fissa lo sopra per rinforzo; ga tro-en t ero-anas tomosi tra11, mesocolica pos teriore; accurata p11lizia del cavo· sutura; guarig ion e. ,. Seduta d cl 17 marzo 1933. Pres iden Le : Prof. V ANZETTI. Prof.

Relazione su lla degradazione delle l ecitine con speci ale riguardo ai f e1'menti del panc reas ~ Br!.LFANTr.

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Prof. C. DEssv. -

R elazion e intorrio ad una coagu lazion e del plasma sanguigno presente nel pancreas.

Reperto elettrocardiografico in caso di morte da sincop• cardiaca. Dott. PENATI. Una car<liopatica in stalo di scompenso venne a morte i11lprovvisamente mentre si proced eva all 'esame elettrocariliografico : i tracciati precedenti alla morte cli11ica rivelano una oscillazione ritmica d ell a curva di frequen za 165-170. I tracciati immediatame11te seguenti alla morta clinica rivelano una tipica fibrillazione ,·entricolare. Da questo r ep erto si potrebbe ritenere che l a più gran parte forse dei casi di morte cardiaca improvvisa sono dovuti ali 'i stituirs i di una fibrillazione ventricolare. A lla fibri ll azione ventricolare può precedere uno ladio car at terizzato da ltn r eperto elettrocardiografico di tipo intermedjo tra quello di una tachisi stolia ventricolare e quello d ella fibrillazione Yentricol ar e.

La prova di carico con galattosio nelle anemie con particolare rig.uardo alla anemia perniciosa progressiva. Prof. MonAccmNr e Dott. HATTJ STI NI. - Gli 00. hanno con st 1tato ch e l a gal att osnria in questi ulliml casi è stata negatiYa ed escludono ch e la mancata gal atlosuria proYoca ta dipenda dal rene, perchè non si trovò neanch e una vera galattosemia. Ritengono ch e questo fatto dipenda d a una inodificazione qualitativa e quantitativa d el ricambio di questo mon'Jsaccaride, in stretto rapporto colla attività epatica, certamente alterata in questa malattia. VrLLATA .

Società lledico-Chirnrgica di Padova. Serluta del 20 gen11aio 1933. Presidente: Prof.

~IA1uo

TRUFFI.

Presentazione di un'operata per tumore della fossa cere• bella re. Prof. G. 1\!. FASIAN I e Dolt. G . TANFANI. - Viene presentata un'ammalata operata da circa due m esi di un tumore originatç> dalle meningi, situato sotto il tentorium , a lato del! 'emisfero cerebellare sin.istro. La p aziente, ch e erp da alcuni mesi n ella impossibili1 à di sostenersi e di camminare, p11ò ora liberamente muoversi senza aiuto . Gli altri sin tomi di ipertensione endocr anica e di deficit cerebellare sono in parte scomparsi, in parte diminuiti . 1


(AN o

XL, Nul\ir. 22]

SEZIONE PRATICA

Microdissezioni di spermatozoi. Prof. G . TERNI. I risultati delle esperiertze di microdi=' ezione e di microraggiopu11lura dimo lrano sopratutto che: 1) il centrosoma non rappresenta come i riteneva il centro d el 1novimento della coda; 2) l 'orlo della membran a ondulante pos iede struttura fibrillare ed è Ja vera e ola sede del movimento; 3) l 'orlo stesso è contrattile co1ne un flagello, con capacità di contraz~one .ancl1e p~rziale e discontinua e con capacità d1 corlduz1or1e dello stimolo anche ar1tifromica; 4) l 'orlo (o flagello) possiede una forma ondulata permanente, cioè elasticamente oltre ohe r ineticamen te mantenuta: si tratta cioè di una Yer;, trutlura elastica funzionale, ch e tuttavia pcrmet le i I propagarsi del movimento vibratile.

Esperienze di localizzazione di spirochete pallide circolanti. J>rof. G. TRUFFI. - L 'O., ri chiam~ndo i ai riultati ottenuti con i dermatomiceti is tituisce analoghe ricerche con lA spirocheta pallida . Cioè riopo iniezione endoYenosa di materiale spiroch e1ico da ceppo Truffi, determina traumi corneali e d el testicolo e vede 1nanifestarsi la localizzazione luetica nei pun li traumatizzati in una forte percentuale . I controlli non hanno presentato le tesse l esioni metastatiche e gli stessi animali in esperime11 to nei quali il trauma era sta to circoscritto ad un sol lato, non hanno presentalo lesioni ch e sul lato traumatizzato, integri rimanendo l 'ocrhio e il testicolo del lato opposto. In analogja con quanto è avvenuto per i dermatomiceti , I 'O. conclude che non azioni tropiche o cbemiotassiche guidano queste speciali localizzazioni, ma piu I tosto fenom eni di organorecettiYi tà. Dott.

Concentrazione ;i(rogenionica .~ upe rfi c iale clel cuoio capelluto. PrETRO

Prof. A.

CRnUrrI.

CHIATELIJNO. -

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Sulle modificazioni rlel-

la derm oreazi on e all'istamina in ammalati operali rl; r1r1nglieclomia. Il Segretario: Dotl. BALRl .

Società Medico-Chirurgica di Catania. edula d eJ 29 aprile 1933.

Di un particolare segno dell' epiplocele crurale aderente o strozzato. Pro f. r,. L1No. - L 'O . illustra un dato da lui ri co11 lrato n egli epiploceli crurali aòeren li o strozzali . Esso con is te ·n un dolore cl1c il pa1ienle prova sulla tumefazione erniaria con irra<liazione 'erso l 'addome, e che si provoca con il porre lr'lsver salmente sull'addome Ja mano dal n1argi11e u1 n ar e al disotto d el colon trasverso e spinger e que to cranialmente. In caso 1>osi tivo questo dato può servire a far porre l a diagnosi di epiplocele s trozzato in alcuni casi a sinclro1ne addominale muta, simulanti altre affezioni della regione crural ~ .

Su trenta biopsie epatiche. Prof. G. LINO . - L 'O. riferisce sulle al lerazioni epa tiche da lui rj scontrate con il m e todo biopsico in 23 ca i di col ecistopatie e in 7 casi di al tre affezioni addominali. Qua i cos tanten1en le ha riscontrato lesioni pn-

873

r?nchi.matose e i11 l?r s lizinli. Le }Jri111e Yan110 dal r1gonf1amento torbido a lla degen erazione grassa, le seconde da minimi focolai infiltrativi rotondocellulari, alla fibrosi d egli p azi portali e iperplasi a dello stroma. Le alterazioni parenchilnal o~e mn11cano o soi10 minime nei casi opera li in anestesia locale le l esioni interstiziali a volle ma11cano in alc~ <.,1si di .cole~istopatia, 1nentrc l>er altro ~ i rinvengono 11e 1 casi controllo con a l trc affezioni addon'linali .

Nuovo contributo al rapporto tra ittiosi volgare e sifilide · congenita. Prof. G. LANTEnc. - L 'O. ha seguito 2 nuovi casi clinici, in cui l a coes is tenza d ell 'ittiosi volgare con la eredo-lue gli con entono di confermare le considerazioni formu1at e n ella precedente J10ta. In questi due casi tra ltanòosi di fratelli che prese11tano una eredo-luo cl i econda generazione, la dermatosi assume il I i po fa111iliare . Ritiene l 'O. che anche in qu ti infermi la ifilide con geni la di origine paterna (infatti il genitore presenttl varie alterazioni organiche, umorali e distr0ficite), abbia agito sul tegumento cutaneo, in m,>do indiretto, attraver o lesioni d el si. te111 a endocrino~ E a tale concetlo lo hanno gt1iclnto le risposte delle pro ve farmaco-dinamiche e opo terapiche eseguite. Ciò non pertanto sembra 1>iù appropriata all 'O. l a definizione di : « Ittiosi eredo-luetica », doYendosi riserbare l 'altra di <( encl oc rinopatia luetica », quando Ja disfunzione endocrina risulti i11 forma evidente. 11 trattamento mercuriale attuato in questi infern1i è servilo a migliorare sollecitamente l a der1nato i, cl1 e ri lier1e possa ulteriormen le avYa11taggiarsi, tcnu lo conto della singolare sensibilità dimostrata all a t erapia cau sale. 0

Considerazioni sui tumori del midollo osseo (mieloma e e reticol-o-sarcomi ). Dott. G. DE GAETA NI . - L 'O. dc .. criYe dal plinto di vist:t anatomo-pa lo logico ltn caso di mieloma e un ca o di r e licolo-sarcon1a difierenziato del midollo osseo (tumore di E\ving) rilevando com e in base all e più rerenti Yeifute e all e cognizioni moderne u lla em a topoi esi n1iclollare, tali tumori non possona e sere con1pletan1ente disgiunti; essi infatti sono fra cl i loro l egati co1ne quelle form e che derivano da 1111 unjco ele1nento prin1ord i3.le capace di orien laz ion e i11 uno o pii1 sen si diver si. Il mieloma è un a n eoplasia derivata d ag]i elementi e mois l iol)las tici già orientati nel sen so mieloide , m en Lre le diver se forme di sarcoma di E"ving sono bla. Lo1ni originati dalle stesse cellule emocitobla ticl1e orienta le verso le di ver e forme cellulari ò e1 sistc1nn r eticolo-endoteliale . Dott. A. CAPONNErro . Trfl r·;ata posi zione del ganglio cer vi ca l e inferi ore riel sin1palico.

Su di un caso di osteo periostite mastoidea luetica consecutiva a suppurazione timpanica acuta. Dott. S. BAnBERA . L 'O. es1Jòne un caso di os teoperiostite mastoidea luetica con secutiva a suppurazione timpani ca acuta osservato in una donna di 48 anni. La lesione mastoidea non mo~ s trava alcun carattere.' speciale d a far pensare allà lue, essa si presentava cotn e t1n empie1na mastoideo manifesto di n a tura piogen a. La diagnosi si (· potuta stabilire in seguit o all a c ura antiluetica. Il Segretario: G. Di MAcco.

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874

cc IL POLICLII'\ICO

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO.· CASISTICA E TERAPIA. .Allergia nell'ulcera duodenale: frequenza e signift· cato dell'ipersensibilità alimentare.

R. A. Kem e S. G. Stewart (Tli e Journal of A llergy, n ovemb·re 193 1, n. 1) ri~eriscono un ca o in cui 1'aller.g ia poteva rappresentare un fattore etiologico d·ell 'ulcera duodenale. Si traLtava ·di un giovane di 35 an ni, sofferente fin da barnbino, ch e avieva avuto a 28 anni perforazione di un 'ulcera che fu curata colla cauterizzazione e 1a,ffond.amento dell 'ulcer.a e e.olla gastroenterostomia po·s teriore. Un anno d opo e bbe una p1e11·forazionc ·di ul cera digiunale, ch e fu cauterizza ta e af{o11data. Operato a Tubercolosi duodenale. · 33 an·n,i pel sospetto di U·n a t erza perfo,razione, Mattews e DeJancy (Arohives of Surgery, difu trovi.a:ta un 'uloera di un 'ansa digi·u nale clt e si era p erforata in \J..Il 'altra ansa . Da allo•r a il cembre 1932) riportano un caso di occlusio11e p. «~ra sta to .a dieta che n on g li p1·ocurava di- duod enale dovuta a tubercolosi iperplastica del duodeno. Istologicamente il pezzo asportato s turbi . presentava notevoli rassomiglianze con un linIn questo p. c'era un. Tapporto fra sommifosarcoma cosicchè solo con studio accurato si nistrazione di alcuni cibi e sintomi; egli aveva una sto·r ia di urtica.r ia e nella sUJa1 famigl ia potè giungere alla dia.g11osi. La paziente presenesis teva eczema. 1F urono fatte r eazioni cutanee; tava an ch e altre localizzazioni tubercola ri . Dala lc une di,edero reazionie positiva e di qu·este la lett eratur.a l 'A. hl raccolto 123 ca.si di tuuna pa1rte ·dava, se presa per bocca , i distu·rbi b ercolosi duodenale. Di alcuni di questi 1 A. ha di cui si lamentava il paziente. e' erano poi dubbi circa la lÒro diagnosi cl1e era stara avanzata per la presenza cli focolai tubercolari in a ltri ~1lim•enti ch e mentre provocavano i di.altre parti del corpo, ma sen za controllo sulla sturbi rnon davano Teazione cutanea. lesione dt1odenale. La p ossibilità cl1e l 'allerg ia sia causa di ulLa tubercolosi duodenale può essere a tipo cera p·e pti1ca è sLata va.r iamente contemplata uloer.ativo, a tipo cicatriziale e finalmente a nella letteratura. D err1el, nel 1923, I 'interpretò · tipo iperplastico . Questa è la più rara d~lle come un fenom eno di ana filassi locale. Svy e tubercolosi duodenali ed è appunto a tale tipo Shapixo, nel 1925, prqdussero n ei conigli. lech e appartiene il caso descritto . L intervento ioni s omig li!alllti .all 'uloera p eptica iniettando chirurgico n ei casi in c ui è possibil e è l'unico siero eterogeneo pel quale gli animali erano trattamento indicato. V. GHIRoN. g ià stati sen sibilizzati . Alessio e poi \, allone. ripeterono que ti esperin1enti con risultati un Una forma gastralgico. ricorrente con afte boccale po' di\r.er i. dovuta a malaria. Gli AA . volletro studiare dal pmrto ·di vista F ra i casi di sindromi insolite da malaria è d ell 'a-llergia 32 e.asi di ulcera duodenale (in 20 degno di n ota quello presentato da Spiro Pesola diagn osi fu ancl1e accertata all 1intervento , poulus (A r ch . f. Scliiff ..u. Tr?pe n-11)1 ~., febm1entr.e n egli a ltri 12 la diagn osi clinica e ra - braio 1933). Si trattava d1 un giovane, il quale diologica appariva certa). Colle cutireazioni con durante 3 anni ha .prese11tato degli attacchi vioes t,ra tti di ia1limenti fu trovata .aJ lergi.a nel 40 % lenti di gastralg ia, prolungantesi per 8-12 giord ei casi, il ch e rap·p resenta una percentuale ·n i; essi erano preceduLi di 2-3 giorni .da comst1periorte a lla n-0rmale. Eosinofilia fu ti:ovata parsa di afte boccale ed accomp agnat1 da febin due malati, ·di cui uno era anch e asmabre alta; n essun rimedio riusciva a calmare le tiico. crisi dolorose; tutte le ricerche di laboratorio oll anto iu pochi casi gli Al\. poterono sot- e rano costantemente n egative (anche quella toporre il malato a dieta priva dell e sostandel plasmodio); siccome però nella ~toria fig uze che provocavano r eazione cut.anea e rava la malaria, all 'i11izio fu tentata la cura sucoessiv.a,m ente a die ta fornita di queste so- chininica sebben e n on troppo sisten1atica ed stan.ze. In alcuni ammalati (4) I 'u so di queste inten sa; i•n seguito se n e desistette visto I ' efsostan ze provocava dolore e malessere, m,e ntre fetto quasi nullo. Le molteplici c ure ulteriori in 13 questo non si verificava. In un g ruppo furono vane e d il malato andò peggiorando n el di sei am1m alati dal cui vitto erano stat e e·li- suo stato gen erale; si pensò perfino all 'appe~­ dicite cronica , rr1a l 'i11 tervento operatorio riminate le sostanze per .le quali c'era jpersen simase senza risultato. bilità si e bbe \Scomparsa dei in.tomi. 1

In sei ammalati ci fu recidiva del} 'ulcera dopo ! 'operazione; in 3 di .essi c'erano fenomeni di al1ergia 1p ersonale e in 3 di allergia f.amiliar e; n essuno ave:va eosi11ofilia; uno solo poteva prendere le sostanze per cui c'era ipersen, sibilità sen za avere dolore. l~ ertam.en tie sol-0 una parte d-el.J,e ul cere duodenali è di origine allergica. L'argGm ento inerita ·di essere ampiaim.ente studiato. Le cutireazioni non sono sufficienti per ammettere un 'a·l lergi.a alimentarie; .alle cu'lifle.azioni bisog na aggiungere le prove coi vari cibi. Il riconoscer e un .fiattore alle·r gico nel) 'uLoeta ·duodena·le h a importan za an,c h e dal lato terapeuR. LusENA . tico. •

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SEZlONE PBATICA

L 'A. ritentò la cura chininica, questa volta però intensa e prolungata; l'effetto fu lento, 111a manifesto; gli attacchi ulteriori si atten.u arono gradu.:ilmente; dopo 6 mesi il malato po tè dirsi guarito. Quanto alla sindrome gastralgica (dolori al l'epigastrio 1propagantisi a tutto l 'addo1ne) questa venne già descritta nella malaria; la sua patogenesi rimane però oscura: Wiener la spiega con formazioni di ulcerazioni, altri (Cardan1atis) credono trattarsi di un peggioran1ento di una malatticl gastrica preesistente. La letteratura non menziona l 'afte malarica esclusi i casi dovuti alla cachessia. Secondo 1'A. nel caso in esame l'accesso malarico rappresentava un fattore predisponente; tanto più che l 'infermo andava soggetto all 'afte anche in tenera età; un fenomeno analogo si osserva pure 11elle altre malattie infettive acute o cronich e che .preparano il terreno alla comparsa delle eruzioni st1lla mucosa buccale. S. l\II1Nz. 4

Pilorospasmo nel lattante. ln una lezione clinica G. Caronia (La Pediatria, f. 3, 1 marzo 1933) precisa i caratteri del pilorospasmo nel lattante. Si trattava, nel suo caso, di un ban1bino molto denutrito, con espressione intensamente sofferente , il quale, messo al seno materno, dopo poche suzioni, con segni di sofferenza aun1entata, emetteva il latte a getto, e solo in parte coagulato. L 'addome avvallato, poco trattabile, poneva in evidenza all'epigastrio una tumefazione che si spostava spontaneamente, per la presenza di onde peristaltiche, ed era palpabile in forn1a di una massa ·ffiQlle grande quanto u·n a mandorla. Il vomito, costitue11te il sintomo fondarn entale, non poteva essere co11siderato di origine esofagea n è i11testinale, nè del tipo di quelli episodici che accon1pag11ano le m.alattie acute. Si trattava dunque di un vomito in rapporto ad anomalia gastrica, e nel lattante se n e distinguono di tre tipi: il vomito abituale, la ruminazione e il pilorospasrno. Forse trattasi di anelli di una stessa catena ; comunque, escluso il '\·omito abituale, nel quale le condizioni generali non sono per solito alterate e, sopratutto, non si hanno fenomeni obiettivi sulla regione epigastrica, ed esclusa la ruminazione che ha egualmente sinton1atolo·g ia diversa, jc he insorge dopo il secondo trim estr e, non restava che a pensare · al pilorospasmo. Di questi se ne distinguono una forma semplice ed una con ipertrofia piloricaJ la quale è però assai rara ne.i nostri paesi e mostra un tumore di contrazione di consistenza assai dura , quasi cartilaginea. Il sondaggio gastrico dimostrò presenza di stasi gastrica, non oltrepassante la quarta or~, e la radioscopia mise in evidenza il passaggio saltuario di piccole quantità di pasto oltre il

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piloro , corne appu11to si verifica nel pilorospasmo semplice. Il substrato della sindron1e sarebbe nella costituzione neuropatica del lattante, ma tra le cause della predisposizione si troverebbe spesso l 'eredolues. Dal punto di vista terapeutico fu regolata l'alimentazione, da11do una poppata di 10-12 minuti ogni tre ore, riattaccando al seno dopo il vomito; si cercò di attenuare lo spasmo somministrando dosi opportune di atropina, bromuri, e polveri alcaline e inerti; si curò infine l'eredità luetica con preparati mercuriali. Dopo un mese si ebbe la guarigione completa. M. !FABERI. Nell'enterocolite acuta dei bambini. Babonneix (Gaz. Hopilaux, 15 sett. 1932) consiglia quanto segue: 1) Applicare, di giorno, sul ventre delle oompresse umide e calde, da sostituire, di notte ~ con una falda di cotone asciutto. 2) Se non vi sono dolori di ventre, dare al mattin0, a digiuno, un cucchiaino di olio di . . r1c1no. 3) Nei giorni seguenti, e per una se tti1nana, far prendere, un 'ora prima dei due pasti principali , un cucchiaio della soluzione di Bourget:

'F osfato di sodio . . cg. 50 Solfato di sodio . . g. 1 Bicarbonato di sodio . g. 1,50 Acqua distillata q. b. per eme. 250 4) Tenere il bambino a letto; fargli bere per tutto il periodo acuto (24 ore al massimo~ degli infusi caldi (tè leggero, tiglio) e poi del brodo :magro. Tentare in seguito le puree leggere, la pasta ootta a lungo nell'acqua salata a cui si aggiunge, al momento di farla mangiare, un po' di burro fresco·, oppure delle marrr1ellate ben passate . Se tali alimenti sono be11 tollerati, aggiungervi, dopo 2-3 giorni, delle uova al guscio, affogate o strapazzate, un po' di carne arrosto od ai ferri, dei pesci magri in bianco, 1c on un po' di limone al momento di servirli. Il latte va proibito salvo che per preparare le purées. fil. Criteri di scelta degli interventi chirurgici per ulcera duodenale. W. Walters (Ann. of Surgery, agosto 1932) pone a confronto i reperti anatomici degli stomaci e duodeni resecati per u. d. nelle clinich e tedesche e nella Mayo Clinic. Mentre nei pTimi, come ha messo in evidenza specialmente Konjetzny è qu,asi c-0stante una gastrite ulcerosa dell 'antro con atrofia ·O ipertrofia della mucosa - nei pezzi della Mayo Clinic tale reperto è eccezionale. 1Bìsogna concludere che la patologia e la biologia dell 'u. d. è diversa nei due tpaesi , il


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« IL POLICLINICO n

trattamento quindi diff~rirà anche es~o. Si spiega pure l 'alta percentuale di insucce,s si ,e di ulcere peptiche che a causa della gastrite si h anno dop·o oper.a zioni conservative quali la g. e. e la piloropl.astica con escissioni del1'ulcer.a ; e come questi interventi diano buoni risultati in America. In questo paese le operazioni conservative a11zidette sono seguite da recidive dell 'ulcera n el 2,5 % dei casi; probabiln1ente sono quelli che si acc omp~gnano a catarri cronici g.a:strici. Del resto anche in altri campi d·ella 1p at0Jogia si osserv,a no diffe r enze fra ur:i paese e un altro,. così nei gozzi tossici , nei calcoli urinari, nelle emb·o lie postoperatorie. L 'A. cr ede che si debba coll 'ausilio della radiologia e .colla palpazio11e durante l 'intervento cercare di distirrguere i casi con gastrite dell 'antro da quelli di semplice u. d. senza lesioni gastriche e reg·olarsi ir1 conseguenza nella sc·elta dell'intervento. M. AscoLI.

IGIENE SOCIALE. L'anchilostomiasi nel Comune di Firenze. I. Gorrieri (L'Igiene moderna, aprile 1933), dopo un br:eve accenno alla diffusione mondiale dell'anchilostomiasi, ha messo in evide·n za come questa Infestazione sia assai estesa anche in Italia, soffermandosi a studiare particolarmente un focolaio di anchilostomiasi in una zona rurale compresa nel territorio comunal,e di !F irenze, in cui le Autorità com.p etenti già da ·m olti anni co·n ducono una lotta difficile e ininterrotta. L'A. analizza le cause che alirr1entano questo focolaio endemico e for1nula le seguenti proposte per una lotta razionale : 1) Assicurarsi ufficialn1ente che il malato, o i malati , vengano curati con rapidità e con mezzi di provata azio11e disinfestante mezzi che potrebbero anche essere forniti dal Comune stesso o dallo Stato o dalla Provincia. . 2) Estendere la ricerca delle u.o va del parassita a tutti gli abitanti delle case, coloniche o no, prossimiori a que lle dove l 'anc11iloston1iasi si è verificata. 3) Rendere obbligatorio, almeno nei due anni sucoessivi alla denuncia e alla cura di uno o più casi, l'esame delle feci ·non solo di coloro che albergarono il verme, rr1a a11che di tutti gli altri conviventi, onde control]are se il focolaio morboso è realmente spento o i1on si mantiene inv·e ce con forme subdole non rilevabili clinica1nente; la quale ultima circostanza s pieg·h erebbe il ri pete;rsi quasi .ciclico, a distanza di poco tempo, della infestazione nelle stesse famiglie e nelle stesse località in precedenza col pi le. 4) L"esame delle feci dovrebbe a ogni rr1odo essere fatto eseguire sempre e ogni volta un paio di mesi prima del cambio di ebitazione (b en si comprende pe1· i casi sopra delti), cam-

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bio di abit.a zione da denunciare all ' lfficio d'Igiene non meno di tre i11es i }Jrima che si ef~ettui, onde poter provvedere a sottoporre a intensa cura eventuali portatori de] parassita per ovviare con ciò alla diffusione dell'infesta~ zion·e. A. p.

MEDICINA SCIENTIFICA. Effetti iperperistaltici elettrograflci. L 'elettrogastrografia diretta è stata fatta da Alvarez e da Alvarez e 1\ilahoney col galvanometro di d 'Arsonval nei gatti; g li elettrcgran1mi corrispondono ai meccanog·r.ammi presi contemporaneamente. Alvarez n,e l 1922 ottenn e l 'elettrogr.afia in una don11a vecchia ed emaciata ch e aveva peristalsi visibile mette11do gli elettrodi sulla parete addominale n1a nor1 riuscì ad ottenere risultati i1n perso1;e muscolç>se. I. Harrison Tumpeer, aiutato per la parte tecnica da Bessie Pl1ilips (The Am.eric. Jourri. of the Jl!ledic. Scienoes, dicen1bre 193~), .p en1s ando che I.a peristalsi visibile ch e accom·pagna . I.a · stenosi pilorica ipertrofica visibile si sarebbe !J:>Testata a reg'istraz~·oni elettro.o-rafiche, ne st1:1diò due casi, e a questi aggiun°se la elettrograf1a della peri1stalsi intestinale in un caso di me.g.a colon. Per quanto riguarda la peristalsi gastric.a furono confermate le osserv.azioni di Alvarez. Il Tum peer ha osservato in un elettrocardiogramm~ delle modificazioni cl1e si possono •solo spiegare con un 'iperperis.talsi intestinale sopraggiunta mentre il paziente era sottoposto alla elettrocardiografia. Questo è un campo di studi nuovo in elettrocardiografia e merita ulteriori indagini. R . LusENA. 1

Ricordiamo l'imporlaate pubblicazione :

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Prof. LEONARDO DOMINICI DlRElTORE

DELl.A

CLINICA CHIRURGICA DELLA R.

UNIV:ERSlTÀ

Dl PERUGJA

Compendio di ~emeiotica Chirurgica Seconda editione aggiornata e notevolmente ampliata con 216 figu.Ye in ne'l'o ed in tricromia inte-rcalate nel testo

(con Prefaz. d el Prof. Roberto Alessandri alla 1" ediz. ) Ri-t>o-rtiamo l' Indice sistematico del volume: Introduzione~ PA~T~ I. Esan:-e Clinico. Cap. I. Anamnesi. Cap. II. Esa.m e obbi ?ttivo setnplice generale. Cap. III. Id. obbiettivo semplice locale. Cap. IV. Id. obbiettivo semplice locale delle varie 1Yegioni e dei vari organi. Cap. V. Id. obbiettiv<> con metodi spe'Yime-ntali. C~p. \TI. Id. d?lla funzion f dei vari 01·gan~. PAR'fE I I. Esami d1 Laboratorio. Cap. I. Esame delle unne. Cap. 11. Id. ael sangue. · Cap. Ili. Id. del liquido cefalb-rachid1aino. Cap. IV. Id . del succo gastrico. Cap. V. ld. del succo duodenal.e. Cap. VI. ~d. de~le f~ci. Cap. VII. Id. d ell'espetto1·ato a scopo diagnostico in chirurgia. Cap. VII I. Punture esplorative. Biopsie. Opera.zioni espLo-rative. Indice alfabetico. Volume in,8°, di pagg.. XVI-468. nitidamente stampato in carta americana, con 216 figure in Qero ed in tricromia intercalate nel testo. Prezzo J.,. 5 6, più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. di potto.

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SEZIONE PRATICA

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NELLA VITA PROFESSIONALE. CONCORSI. Posn

VACANTI.

ACQUA\'J VA ( i en a). -

Vedi MoNTEPULCIANO. A GRIGENTO. A1n m i n . Prov. èad . 23 giu .; ass i,.t ~nte alla Sez. m ecl. -microgr . d el Laboral. prov. d igien e e prof.; L . 9400 aumenLabili a 11.500 in 3 quadrienni, oltre L . 700 serv . a tt . e c. -v. ; e tà lim. 35 a. ctl 10 m ag.; tassa L . 50. ALBINO \_B er gam o). - Col 30 giug110 1933 scad e il con cor so, b andito il 1° m aggio corrente per l a terza Condo1ta ~fedi ca di quest o Comune com prcndent~ t erritorio ex C9n 1une di Vall 'Alta e Frazioni Oltre erio. tipendio r esiden ziale L . 8000 , cinque quinquenni , m ezzi di trasporto L . 2000, spe ~a ambulat orio L . 500, salvo rit enu le e riduzion e 12 %. Docu1nenli di rito . Per schiarimenti rivolger i all a egr e teria Comunale . ALESSANDRIA. A rnm i n i strazi on e l ' r ovinciale. Con cor o p er titoli ed esami al p os to d i coadiutor e d ella Sezion e. Medico-Micr ogr afi ca <lel Lab or atorio Provinciale di Ig ien e e Profil assi. Stip endio L. 14. 000 el evabile a L . 16.000 e inden11ilà di ser vizjo a ttivo L. 2500, riduzione 12 %. Il termine di scaden za è prorogato al 31 luglio 1933-XI. ALESSANDRI\. R . Prefe tt u r a .. cad . 31 lug ., or e 17; uff. an . d i Ovad a; L . GOOO e 3 quadrienni di L . 00; riduz. Chiedere a1tn unzio. ANCONA. Osp edale Civil e U mberto I . - Fino alle ore dicio tto d el 20 lug lio 1933 è ap erlo il con cor so per titoli al posto di chirurgo prin1 a1·jo dirigente <li uno d ei due riparti di chirurgi a. Per la richie... ta di informazioni e della co'Pia del ban do r ivol ger si al! 'Ufficio cli Amministrazion e dell 'Osp ed al e. AVELLINO. A rn m i n istra::tone Provinci al e. - Per ti loli ed esami. Dì re llor e d ella Sezio11e Medicoi\1icr ogr afica d el Lab or a lorio Provinciale d 'ig jen e e profil assi . Stipenrlio , ind ennità ser vizio attivo, pari a quelli s tabiliti p el grado VIII, gruppi A e B, d egli impiegati d ello Stato, se11z 'altra agg iunta. E tà lim . anni 45. Scaden za or e 12 d el 10 agosto 1933. Chied er e chiarimenti al Segr etario Gen er ale d el] ' Amm in is lrazion e. BEnC.\i\IO. A 1nmin. P r ov - 1Scad. 15 lug.; a i s tenti n elle ezioni med .-micr ogr af. e chim .; L . 10.000 e 10 scatti biennali di L . 450 , oltre L. 2500 ser v. a l t. 10 ~~ proventi ; riduz. 12 %; e là lim. 35 a.; ta s a J... 50, 10. CAPRAROLA (Vi t erbo). Post o per l a secon da condotta. Stipendio annuo L . 9500 ed assegni p er cura p overi oltre i n1ille. Car o-viveri com e altri impiegali . Scad en za 31 luglio 1933. Per chiarim enti rivol ger si alla egr e teria d el Comun e. CAPRINO BERGAMASCO (B ergam o). - Scacl . 31 lug.; e1à lim . 40 a.; t assa L. 50; doc. a 3 m esi dal 25 apr. ; s tip . L . 6.500 e addizionali di L . 5 e cli L. 2 p er ciascun iscritto, duplice elen co; L . 500 p er uff. san . fino a 2000 abit. e addizion al e L . 0, 10 per ogni abitante in più ; L . 400 ambulat .; c.-v. CAnl\È ( Vicen za) . - Scad . 31 mag .; con Chiuppano; rivol ger si Segr et. com . CASTELBELLINO (Ancona) . - Per tjto1i. Scad en za venti giugno 1933 - XI . Periodo di prova 2 anni con clisd etta sei m esi prima. Stipendio annuo

L . 9000 suscetli])ili cli ci11que. attmcn li quadrienn ali del decimo dello s lipendio oltre l 'indennità car o viveri a norn1a di leggP e se d oYuta . Stipendio ed inde nn i là son o soggc lti all a riduzione del 12 %. E lò m as ima anni 40 salvo eccezioni di legge. Indennità cavale. L . 3000 se il ani tario abbia in proprio 1so l 'automobile o cavallo: L. 2000 se provvist o di m o toci cl etta, L . 1000 se di bicicle tta. Nell 'is tan za il co11corre11te dovrà dichiar are d 'accettar e il Capitola lo in cor so d 'approvazion e SuperiorP,. Asst1n zione er vizio entro u11 m ese d all.t p ar tecipazion e di no1nina. La domand a d ovr.'t esse··e correda La del cerlifi"ato d ella Fed er azior-e ProvincjaJe comprovante iscrizion e al P ar tito lazi on ale Fascis ta, n o11ch è degli altri documenti cit.:tti n el Bolle ttino azionnl e d ei Concor si cort a vverlen za ch e quelli ai nu111eri 2-3-4-7 dovranno esser e in da ta n on anteri or e a tre mesi dal 1° m aggio 1933. Per chi ar i m en li rivolgersi alla Segr e taria Co111un ale. 1

CASTELFIDARDo (Ancon a) . - Per titoli. Pos to d ella p rima condotta n1edica preval enlem en le chiru r gica con direzion e Ospedale Civile. Scadenza lredicj g iugn o 1933. S tipendio inizi ale L. 8000 con 5 _au~1enti quaclriennali . Assegno di L. 3000, per Direzione Osp ed ale. Indennità n1ezzi di trasporto: L . 3000 se. con cavallo o a utomobile; L . 2000, se con nlot oc1cle tta; L . 1000, se con bicicl e lta. Indenn~ là t ~mporD nea car oviveri , com e p er gli altri imp 1egat1. Dette omm e on o sogge l te alla riduzione d.el 12 %. e alle ritenute legali . Per schiarjm enti 1 ivol ger s t alla ,Segr eteria co1nuna le di Castelfi<lnr do (Ancona). C.\ TELNUOVO BORl\l JDA (A lesscutdr iaj . ~ Fino a l~tl~ il 28 g iugn o 1933-XI è aperto il co11cor so, per l1to11, al p osto di m edico condotlo. Stipendio L . 7000. Indennità Uffi cia le Sanitario I... 500. Indennità d i trasp orto L . 500 al l ordo delle ritenute rli l egge e dell a riduzione del 12 %. Per schiarim enti riYol ger si alla egr eleri a Con1u11ale . CASTELSARDO (S(t.ssar i ). - Scaò . 15 giu. , ore 18; con sor zi o; per Tergu ; L. 9240 e 5 quadrienni dee., ol Lre L . 1584 uff. san . e L . 2200 cavale.; retribuzioni già cl ecurtale d el 12 %; e tà lim . 35 a. ; tasa L . .SO; d oc. a 3 m e i . Iscrizion e P . N. F. Cnrc ro (Savo11a). Jin1. 4.0 a.

cad. 30 giu .; L . 9000; età

Scad . 25 g iu. ; L . 9000 oltre L . 3000 cavallo, L . 600 uff. sa11. , alloggio gr atuito; riduzion e . CoLL10

(Bresci a). -

Col\tAccm o (F errar a) . - Per t iloJi , co11cor so per l a IV Condotta (frazion e di S. Giuse1Jp eJ con resid en za in S. Giuseppe. cad en za or e d odici del 25 giug n o 1933, XI . Sti pendio an11uo lordo Lire 10.000. Assegno complem entar e L . 3000, per il t empo irt cui verrà corrisposto agli impiegati del Comun e . Indennità di cavalca t11ra L . 3500. Il tutt o soggetto alla riduzion e del 12 p er cento. Cinque aumenti quad r ienn ali di un decimo dello stip endio iniziale, n on com pula't o, agli effetti della 1naturazion13 del pr imo aumento il periodo di prova. E tà m assim a anni 35 al g iorno 8 maggio 1933, salvo eccezioni di legge. Docun1er1ti di rito. Assunzione servizio entro venti g iorni d all a partecipazion e, so lto p en a di d ecad en za. Riser va di sottop orr e i con correnti, a11ch e se eventualmente


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cc IL POLICLINICO »

nominati, ad apposita visita n1edica per accertare la sana costituzione e 1'ido11ei:tà fisica . Chiarimenti all=l Segreteria Comunale. CoMo. Consorzio Provinciale Antitubercolare. Scad. 15 1ug. , ore 18; direttore del Consorzio; lire 21.000 e 3 trienni dee., oltre L. 3000 indenn. carica quale direttore del Dispensario; riduz. 12 %; nomina e conferme quinquennali; titoli ed esami ; età lim. 45 a.; doc. a 3 mesi dal 30 apr. Esercizio professionale limitato. Chied. annunzio. FIRENZE. R. Arcispedale di S. Maria Nuova e Stabilinienti Riuniti. - Scad. 30 giu., ore 17; aiuto chir11rgo; età lim . 35 a.; L. 7050 da decurtarsi del 12 %, c.-v. e altre indennità regolamentari; tassa L. 50; doc. a 3 mesi dal 20 mag. Nomina e conferma biennali. Per le altre condizioni chiedere annunzio alla Segreteria. FoGGIA. Aniministr. Prov. - Scad. 15 giu.; coadiutore e assistente ne] Laborat. prov. d 'igiene e profilassi; stipendi L. 14.000 e L. 12.000, oltre L. 1400 e L. 1200 serv. att.; titoli ed esami; età 1im. 35 a. Rivolgersi Segreteria. FnosINONE. A mministraz. Prov. - Scad. 30 giu.; coacliutJre nella Sez. Med. -lVIicrograf. del Laborat. Prov. d 'Igiene e Profilassi; L. 11.000 oltre 20 % serv. att., 10 bienni 5 %; riduz. 12 %; età lim . 35 a.; tassa L. · 25. LEcco (Como) . - Al 10 luglio, ore 18; medico comunale aggiunto; L. 9000 oltre L. 3000 trasp.; c.-v.; età lim. 45 a. ; doc. a 3 mesi clal 12 mag.; titoli ed esami (proYe praliche di clinica i11ed. e di clinica pediatr. , even luali esami di laborat., due prove scritte, una prova orale) . Chied ere an. nunzio. MILANO. Consiglio degli Istituti Ospitalieri. Scad. 22 giu., ore 16; due assistenti medici interni per il Sanatorio Vitt. Em. III presso Garbagnate Milanese ; L. 6100 oltre L. 1500 residenza , L. 10 ogni guardia, vitto, alloggio ecc.; ritenute; età lim. 35 a.; doc. a un lnese dall '8 mag.; titoli ed esami; serv. entro 20 gg. Chiedere annunzio. MoNTALBANO DI ELICONA (1'if essina). - Scad. 21 giu.; L. 8000 oltre L. 2000 cavale.; riduz. 12 %; età lim. 35 a. al 2 mag. ; tassa L. 50. MoNTEDORO (Ca ltanissetta) . __....,. r\. tutto il 14 lug.; con Bonpensiere; L. 14.000 oltre L. 1500 cavale. e L. 500 uff. san.; decurtaz. 12 %; età lim . ;10 a. MoNTEPULCIAI\·o (S iena) . - Per titoli. Posto di condotta medico-cbirurgi~a per la .frazione di Acquaviva. Stipendio L. 7500, otto aumenti. tr~en: . nali, indennità cavalcatura L. 8000 e carov1ver1 d1 legge; tt1tto da_ ri~ursi del 1_2 %. Sca~enza di_ciotto agosto 19:33. R1ch1eclere avviso alla ::Segreteria comunale di Montepulciano. NovAnA . Amministraziorie Proviriciale. - A tutto il 30 luglio 1933 è aperto il concorso per titoli scientifici e pratici per i seguenti posti presso l ' Istituto Provinciale per l 'Infanzia «Principi di Piemonte n, in Novara: a; Direttore sanitario, stipendio annuo L. 15.000, più L .. 2000 per i.nd~n­ nità mezzo di trasporto; b; Assistente san1tar10, stipendio annuo L. 8500 pi'? 1... 1000. pe~ i~dennit~ mezzo di trasporto. Per inforn1az1on1 r1volgers1 alla Segreteria dell 'Amminislrazione Provinciale di ovara. Novr L1GURB (Alessandria). - Co11corso al posto di Ufficiàle Sanitario del Comune. Stipendio L. 12.000. Indennità accessorie seco11do legge. Sca-

[ANNo XL, NuM. 22]

deni;a· ore diciassette del 31 luglio 1933. Per schiarimenti rivolgersi alla R. Prefettura di Alessandria. OVADA (Alessandr ia). - Per titoli ed esami. Posto di ufficiale sanit1rio. Stipendio annuo L. 6000 lordo ritenute e riduzione di legge. Tre aumenti qt1adriennali L.. 800. Scadenza ore diciassette del 31 luglio 1933-XI. Per chiarimenti rivolgersi alla Segreteria comunale. PESCARA. - Per titoli ed esami. Posto di coadiutore della Sezione Medico-Micrografica del Laboratorio prov. d'igiene e di profilassj. I documenti richiesti per 1'ammissione sor10 quelli indicati nel R. D. 16 gennaio 1927, n. 1255. I concorrenti dovranno, inoltre, inviare la sornma di L. 50,10 per tassa di concor so, mediante vaglia intestato al Cassiere provinciale. Al posto predetto è attribuito lo stipendio di L. 10.000, suscettibile di quattro aumenti quadriennali di L. 800 ciascuno, la indennità di servizio attivo, in L. 2000 ann,1e, e la cointeressenza sul provento delle inùagini, di in· ter~sse privato, in ragione del 12 per cento. In aggiunta dei precitati assegni sarà corrisposta la indennità di caro-viveri, nella misura e con !~ inoclalità già ir1 vigore per gli impiegati dello Stato. Lo stipendio e gli assegni, sono soggetti alla riduzione del 12 % ed alle rite11ute per R. Mobile e Cassa di Previdenza come per legge. Il termine utile per la presen Lazio11e delle domande di ammissione scade alle ore diciannove del 30 giugno 1933, XI. Per notizie e schlarimenli rivolgersi alla Segreteria dell 'Amminis trazjone provinciale di Pescara. P1sA. RR. O.<:pedali Riuniti di Sarita Chiara. -

'Tre posti di merlico-chir. assistente. Concorso per titoli ed esami. Stip. annuo L. 4000 oltre le indennità caro-viveri a norma di legge e la indennità cli servizio attivo di L. 1100 il tutto, al lordo delle prescritte ritenute e della riduzione del 12 %. Le non1ine avranno la durala di due anni. Le domande di ammissione al concorso, in bollo competente, accompagnate clai prescritti documenti 1 i 'elenco dei quali con le rispettive 1l1odalità ed altre notizie (limiti <li età, ecc.), possono desumersi dal! 'avviso di concorso 20 maggio 1933 da richiedersi alla Segreteria generale uell 'Ospedale, debbono pervenire alla predetta Segreteria generale non più tardi delle ore diciotto del 22 giugno 1933-XI.

POTENZA " Ani1ninistrazione Prov i1i ciule . - Per titoli ed esami. Posto di Direttore della Sezione 1V1edico-Micrografica del Laboratorio Provinciale d 'Igiene e Profilassi. Scadenza ore diciotto del 15 luglio 1933 (Xl). Stipendio iniziale L. 16.000, aumentabile a L. 17.800, oltre ad una indennità di servizio attivo di L. 3.630 annue. Gli assegni sono soggetti alla riduzione del 12 % e alle ritenute obbligatorie. Età minima 21 anni, massima 45, salvo eccezjoni di cui all'art. 9 del R. D. 16-I-1927, n. 155 (« Gazz. Uff. >>, 22-11-1927, n. 43). Documenti e titoli di studio indicati all 'art. 8 del su citato R. Decreto. Tassa di concorso L. 50. Prove di esami secondo i programmi e le norme generali di cui al Decreto 9 maggio 1927 del !vlinistero del1'Interno. Periodo di prova anni due. Assunzione di servizio entro trenta giorni dalla partecipazione di nomina sotto pena di decadenza. 1\ccettazione, ad ogni effetto di legge, del Regolamento per il Laboratorio, di quell o organico per gl i uffici proYinciali e delle eventuali modifiche che possano


[A~NO

.XL, N'Ul\I. 22 ]

SEZIONE

in seguito esservi inlrodolle . !Jer chiari 11l e11 li rivolgersi alla Segreteria dell '1\mminislrazione 1) 1 ovinciale. REGGIO CALABRIA. Amministrazione provin ciale. - Concorso, per titoli scientifici e pratici, a dl1e posti di medico di sezione dell 'Ospedale Psicl1iatrico Provinciale di Reggio Calabria. Età richiesta: niinima di anni 21 ; massi1na di anni 35, prorogata a 40 anni per gli ex combattenti; per i dipe11denti da al tre f\mministrazioni provinciali non sarà tenuto co11to dei limiti di età. Da esibire, entro il 20 giu g110 }). v., ol tre i consueti docu1l1en.ti di rito, titoli e docun1enti atti a con1provare la con1petenza tecni ~a acquistata per studi speciali con1piuti o per servizi prestati in Manicorni o Cliniche psichiatriche, ai sensi e per gli effetti dell 'art. 21 del regolamento 16 agosto 1909, n . 615. tipendio a11nuo: L. 14.400, aumentabile a L. 15.000 dopo quattro anni di ervizio, a L. 15.900 dopo olto onni, ed a L. 16. 700 dopo dodic i anni; L . 3000 al1'anno per supplemento di servizio attivo. 'fu lte le competenze ono soggelte alla riduzione del 12 ~6 . Per maggiori chiarimenti rivolger i all '1\n1ministrazione provir\ciale di Reggio Calabria . SARNO ( alerno) . Scad. 15 lug., ore 14; 2a. cond.; L. 6000 e 4 quadrienni dee., oltre L . 1500 caYalc.; età lim. 45 d. al 5 mag. ; doc . a 3 mesi ; tassa L. 50. SAVIGNO (Bologna) . - ,Scad. 15 lug.; con Monte San Pietro; L . 9800 oltre L . 3000 cavale.; c.-v. SETTJl\to TAVAGNAsco (Aosta) . - Scad. 31 lug.; consorzio; L . 9000 oltre addizional e poveri L. 500, uff. an. L . 800, inden. trasp.; 10 aumenti ventesimo; età lim. 35 a.; riduz. 12 %. SUTRIO (Udine) . - Scad. 20 giu.; con CerciYento; L. 11.000 oltre L. 600 serY. att., L . 1000 \tff. san., L. 3000 trasp.; riduz . 12 ~{, ; tassa L. 50,50. TALl\IASSONS (Udine). - .Scad. 23 lug. ; L. 8000 oltre L. 500 serv. att., c.-v., L. 800 se uff. an., L . 2640 trasp., 6 quadrienni dee.; età lim . 40 a. VAGLIO LucANO (Potenza}. - Scad. 31 lug lio· L. 7000 e 6 quadrienni dodicesimo; riduz . 12 %· età lim. 40 a.; tassa L. 50. VENTOTENE (Napoli) . Scad. 19 g iu . · L. 9500 oltre L 500 se uff. san., cventualn1ente in carico Colonia di confinati; riduz. 12 ~{,; età lim. 40 a.; tassa L . 50, 15. VERCELLI . Ospedale Maggiore. Scad. 26 giu., ore 18; direttore medico e 4 primari, per le Sezioni mediche, ostetr .-ginec., radiofisioterapica e dermoceltica. VOGHERA (Pavia) . Ospizio Provinciale degli Esposti e I stituto di Maternità. - Scad. 20 giu . ; medico chirurgo primario; L . 5000 e indenn . c.-Y. se consentita; rid11z. e ritenute di legge; età lin1 . 45 a.; tassa L. 50. Rivolgersi Segreteria dell 'l s lituto, via Torino, 7. AVVERTENZA. - Quando non è altrimenti incf ica lo i con cor si si riferiscuno a condotte medjco-chirurgiche, i compensi allo stipendio base. CONCORSI

A PREMI .

Fondazi one Luigi Concetti. Giusta lo Statuto della Fondazione « Luigi Concetti >1 è aperto il concorso nazionale al prernio di L. 2000 da assegnarsi alla n1igliore monog rafia riguardante studi pediatrici pubblicata nel bie11nio 1932-33.

PRATICA

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Al premio possono concorrere monografie stampate o dattilografate non presenlate a<l altro concor o. Coloro che inlendo110 prendere parte al concorso devono rivolgere la loro domanda, accomp.agnata da tre copie d elle monografie, alla pre1denza della Società Italiana di Pediatria (corso Bramante 29, Torino) non più tardi del 31 dicembre 1933-XI. , Il premio sarà assegn alo entro il 1934. Concorso « Lui{Ji Sabbalanr ».

In relazion e all 'a vviso dj concor so del 31 maggio 1932-X riguardante il co11corso « Luigi Sabbatani » bandito per donazione della ltalmerck S. A. Milano, l a Commissione g iudi ca lrice h a ritenuto di prorogare il termi11e })er la presentazione d ei lavori al 30 settembre 1933-XI. Questa proroga va considerata come ter111ine a solulamente definitivo.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Il prof. icola Longo, direttore dell'Ospedale dei Pellegrini di lapoli, è nominato, con Sovrano motu proprio, grande ufficiale nell'Ordine della Corona d 'Italia . Il prof. Guido Becch erie, cliret lore dell 'Ospedale civile di Castiglione òelle S tiviere, con Sovrano motu proprio, è nomin a lo ufficiale n ello stesso Orcline. Il dott. Pietro Buoncrisliano di Napoli, su propos ta del Capo del Governo, è nominato cavaliere nello stesso Ordine. 1\.i tre distinti sanitari i cordiali rallegramenti cle « Il Policlinico » . La Commissione g iudicatrice del concorso al posto di direttore d el Consorzio Antitubercolare di Brindisi ha dichiaralo idoneo al conferime11to delle funzioni clirettive il doll. Socrate Martucci di Clavica da l\1e agne. La Direzione General e della pan ità Pubblica ha assegnato al prof. Egisto Moretti , nocente di clinica oculistica a Catania, una borsa di studio per ricer che sul can cro da espletarsi presso le Univers ità di 'V ienna e di Parigi. Il col . med. F . l\IIartoglio, direttore dell 'Ospedale ~Iilitare di Padova, è nominato direttore di Sanità Militare del Corpo d 'armala di Udine. Il col. med. Tecce, direttore di Sanità del CorpG d'armata di Bari, è noivinato presidente sostituto del O>llegio Medico legale presso il Ministero della Guerra. A coprire il posto vacante è destinato il col . med. R. Ciauri.

Il ten. col. med. R. Landriani , dell'Ospedale Militare di Milano, è nominalo capo dell'ufficio di Sanità del Comando Militare della Sardegna e direttore d ell'Ospedale di Cagliari.

I t en enti colonnelli U. Simula, S. Briguglio, V. 1\ ccorini, S. Colitti sono nominati rispettivam ente direttori degli Ospedali Militari di Trento, Messina, Verona e Padova. Il prof. R. Proust è nominalo titolare di tecnica chirurgica a Parigi. II prof. G. Jannelli è incaricato dell'irtsegnamento di medicina operaloria a ·apoli.


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NOTIZIE DIVERSE. 4° Congresso internazionale di radiologia. Avrà_ luogo a Zurigo òal 24_ al 31 luglio , sotto la presidenza del prof. Hans R . Schin z. Nelle sedute plenarie verranno trattati g li argo1nenti: Radiodiag nosi . d ei . tun1ori delle ossa; Vasografia ; Aspetto rad1olog1·~0 dello sviluppo della t11bercolosi polmonare; R adiot erapia del cancro u Lerino · Radio lerapia d el can cro d ella cavità or ale e del faringe ; Radiogenetica ; fiadiazioni mitogenelich e; Analisi d ella struttura cri talliri.a; Il problem a del1'uJ?-ificazi?ne d el dosaggio i11 roentge11terapia e curiet erap1a ; R aggi gamma duri, raggi cosn1ici e raggi d 'origine te~restre ; Le onde corte in t er apia. ~noltre sono previ ste le sezioni segu enti: Roentgendiagnos i; Radioter apia ; Radiobiologi a; R adiofisica e t ecnica; Elettrol ogia ecl Elioterapia. Durante il cong r esso sarà or ganizzata una m o tra. P er quanto rig uarda la mostra rivolger si all 'Ing. Str elin, 1Cilchberg-Zuric h ; per tutto il r est o al segretario gen erale, Dr. H. E. Walther, Gloriastrasse 14, Zuri ch.

2° Congre so internazionale <li cliirurgia ortopedica.

'

Ricordian10 ch e il prossin10 Con g r es o dell a Società Internazionale di Ortopedia si t errà a Londra dal 19 al 22 luglio ; saranno discu ssi i seguenti t emi: 1° « Ivlecca ni sm o gen eral e delle articol azioni »; 2° cc Trattamento della coxj Le ». L 'Italia ha un olo r elatore, il prof. F . Delit ala di Venezia, })e r il primo tema. Non vi è quota cl 'iscrizione, P sendo il Congresso riservat o ai so] i ocj. Delegato i taliano presso il Comitato internazio11ale è il prof. Vittorio Pu t li , direttore d ella R. Clinica ortopedica di Bolog na . Segretario gen eral e è il Dr. Delc h ef, rue I\1ontoyer 34, Br1rxelle , Belgio.

23° Cong·resso italiano <lelle scienze. Presiecluti dall 'on. baron e Bla11c, si so110 adunati in Ptoma il Consig lio diret1ivo e il Comitato sci entifi co d ella Società ilaljana p er il progresso delle Scien ze. È stato ap1)rova lo lo sche111a del programma scientifico d ella XX.III Riunione che la Società terrà a Bari, nel prossimo ot tobre; il discorso inau g urale sarà pronu11ciato dal vice presidente Dante De Blasi , i\ ccad e111ico d'Italia . Prossima1ne11 te sarà pubblica to il 1)r ogram1na d ell a . . r1un1on e.

1 o Congresso czeco-slovacco di cardiologia. È ind ett o dalla ,Società czeco-slovacca di cardio-

log i a , a Praga, durante i gior11i 2-4 giu gno (Pentecos te), sotto 1'alto 1)atronato clel l)r esidente della Ilepubblica T . . G. i\ l asaryk e so lto l a presi clenza effetti va cl el prof. V . Libesk y. Il con g r es o tratterà, in t esi gener al e, del n1io<::ardio: fisjolog·i a, patologia, t erapia; tra i relatori è C. Pezzi di Milano. Sono in p r ogram111a fe le ecl esc11rsioni. Quota: J{c. 100' }Jer g lj aderen ti, I\.c. 50 per gli associati. La segr e leria avrà sed e, fino al 31 n1aggio al Policljnico, Myskikova 7, Praha II; poi all 'Istituto di Fjsiol ogia e Istologia d ella Facol t il Jneclica , Alberlov 4, Praha II. 1

Cong·resso te(lesco di medicina. Dal 19 al 22 april e congresso della Società na, otto l a presiden za J( i el . Il congresso si è

i è svolto a "'7 iesbaden il t ed esca di medicina interdel prof. ,Schittenhelm di occupa to in primo tempo

[A~NO

XL,

NUNI.

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d el problema delle razze in Germania reso di attu alità dalle misure contro g li ebrei. rela tori e i congressi sti f?-rol?-o un.animi n el rendere omaggio alle p er son alità i sraelite della 1nedicina tedesca come Ehrlich , VVassermann, 11inko,vski, Neisser: Baumgarten, Uhlenhu th, Sachs e molti altri. Poi vennero presi in esame i temi d 'ordi11e scientifico e ~ecn) co : . la. patologia delle emazie, il problema rl.e1 s~ren1.' il compito d ei metalli pesanti in fis1olog1a e in patologia.

I

57° Congre · o tedesco di cl1irurgia. . l~. Congresso dell~ Socie tà tedesca di chirurgia s t e l ~nuto a Be rlino dal 15 al 18 aprile sotto l a pres1d ~nza .de~ prof .. W. Ropkc di Bar111eJ1 -V\' upperlhal. f em1 d Lscu ss1: shock operalorio e il problema d ei narcotici, trattame11to delle fratture f~rite .d el g ir1occhio, ttattamenlo clùrurgico e ra~ d1olog1co d el cancro. Vennero eseguite interessanti dimostrazioni cliniche e proiezjoni cinemaLog·r aiicl1e. Per il 1934 è s tato ele tto presid ente il prof. Kirschner di Tubinga.

A..sse11tblea di professori e a. si tenti uuiversitari. Il 14 mag·g io i è te11u ta a rrori110, 11ella Casa d el Littorio , l 'assemblea dell 'Associazione fascista professori e assistenli univer si Lari , so tto la presidenza del prof. Vezio Orazi, fiduciario nazionale cl ell 'Associazi on e. V 'in lervenne il mi11istro Ercol e. Furon o l e tte l e rela zioni d el prof. Neri p er i profes orj e dell 'in~. Lapidari p er gli assistenti·· t enne 1 poi u n discor so il prof. Orazi. lnYita ti cl'4 1 segr e tario del PaTtito, on. Starace, a l)resenziar e il rapporto d elle Gerarchie in occasione d ella grande rassegn a d el Fascismo subalpino al Teatro R egio, vi si r ecarono in i11assa, presentj i rettori d 't1niver sità e capi d'istituti d'istruzio11e superiore, con alla t es ta il minis tro on. Ercol e; furono accolti da applausi e salutati da un , ·j brantc e cordiale discor so d e11 'on. Star ace.

Consiglio Nazionale delle Ricerche. o li o l a presiden za di Gu glielmo ~Iarconi il Dir e tlorio del Co11siglio Jazionale delle Ricer che, ha tenuto la sua riunione p eriodica. Il Direttorio h a preso conoscenza con compiacini.ento òella r elazione faYorevol e presentata dalla Con1missione d a esso n ominata, CO!llposta del senatore Viola presidente, e dei proff. Rondoni e Zoja, p er l 'esan1e della priorità d el prof. Pietro C"s lell in o 11 ella c ura d elle a nern ie colla opoterapia e pali ca. La. r elazione sarà pubblicata nella Rivi sta del COl)Si glio (( La Ricerca Scie n lific.a n . Il Direttorio h a esa111inalo p oi alc11ne questioni r elatiYe a ricer che in cor so.

Nella stampa n1edica. Si è iniziata l a pubblicazione del cc Nuntius ra· diologicus », da noi già annunziato, che recensisce in lingua italia na tutti i l avori pubblicati n el campo della racliolog ia m edj ca, li riordina in Se· zioni , li lu1n eggi a con rilievi critici , li correda di s unti jn latino; in l atino ed italian o è anche l 'introduzione, c he spiega l e fin alità del periodico . Del1'inizi ativa ci compiacciamo col direltore A. Busi e cot1 la r edazione . L 'abboname nto imporla L . 60 p er I 'I talia e Colonie, L. 70 per 1'Estero. Rivolgersi al segretario di redazione e direttore r esponsabile, dott . Aldo Lardi11elli, Is ti Luto di Rad iol ogia, RR. S1)edali , Siena.


(ANNO

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N Ui\l.

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SEZIONE PRATl CA

All'Ospedale di Caltagirone. Il 6 n1aggio furono inaugurate tre sale clel- · 1·o pedale Civico U111berto I di Caltagirone, rispettiYamente dedica le alla me1noria del prof. Gc ualdo Cle1nenti, alla memoria dei germani Rocco e Grazia di Martino, che furono grandi filanlropi , e al nome del d ott. Luigi Cariì~ al quale sp etta il nleri to principale di aver messo in efficienza q u esto nosocon1io. Erano presenti molle autorj là e nun1erosi invitati . Il Vescovo, mons. Bargiggia, tenne t1na breve allocuzione e benedisse le sale. Parlaro110 poi il presidente della Con.gregazione di Carità avv. Benenati, e il prof. Lino ; il prof. Reale, fiduciario della Croce Rossa, tenne il discor so ufficial e, srnagliante i1ella forma e pregevole nel co11lenulo . Infine pronunziò pocl1e e comn1osse parole di rjngrazian1ento il dott. comm . Luig i Carfì, alla cui opera benefica ed illuminata 1nolto d eYe la citt à di Caltagirone.

Un grande o pedale in

Rus~ ia.

i è in procinto di costruire uno dei più ara11di o pedali d ell ' U. R. . e del mondo, a Vor111e11go; ri ul tcrà d1 37 edifizi che sor geranno ti cli un 'a rea cli 90 et tari : una Yera ci ttà . Potrà ospitare 2500 n1ala li. Verranno attu a te 1e norme più moderne clella tecnica ospedaliera. La cu cin a e la lavanderia saranno centralizza te. Gli edifi zi ar anrto circonda li d a vas ti parchi e fontane. Già sono ultimali l 'edifizio per l 'ammi11istrazio11 e e i p adiglioni chirurgici.

Il bicentenario della coperta dell'o . igeuo. La cc Royal ociely » ha celebra lo il })ic·en tenario rlella na cita <li .To ei)h Pric lle y, coprilore dell'osige110 Il Prie lle era cloltore i11 teologia ; Ludio~ o appa siona to cl i fisica e di chi1nica, egli coprì I 'o · ige110 p er ca ·o, face11do agir e i ra o-ai ·oJari, conce11lrnli per roezzo di una lente, ·u11 ·o ido 1nercurico . La ::-coperta gli Yalse u11 a Q"I·ancle riputazi o11c. 1' ulla,ia egli ve11ne per egu ila lo p er le sue idee cli libert à, ch e lo avevano i11dotlo a simpalizzare con la rivoluzione francese; la sua casa venne lJr uc iala la fanatici ed egl i clo,·ette rjfug iar i a Lo11clra e p oi migrare a FiJ acl elfia, ove fu coln1n lo d1 011 ori . Finì tranquillan1en Le i suoi giorni in lt.n a p icco la fattoria di ca1npag na. Favorevole alla teoria del flogist o, fu un avversario scientifi co irriducibile di Lavoj sjer , anche que Li vi t tin1a d e] et lari mo.

In memoria <li

Lejar~.

Col lcgl1i , an tici e allieYi del compia11 lo prof. F6lix Lejar , cle idero i cli onorarne la meinorla, h a nno aYu lo il pensiero di farne riprodurre l 1effigie in un medaglione, c h e verrà appo lo nell'Ospedale aint-Antoinc di Parigi , in occasione del prossimo Congres o france e cli chirurgia; u11a copia integ rale del medaglione sarà offer,ta al paese natale d el Lejars, Unvérre. L 1esecuzione è affidata al dott. Paul Rich er , m em])ro onorario d ella scuola rlelle Belle Arti di Parigi. È s tata aperta u11a sottoscrizione. Chi so ttoscrive per 100 franchi, riceverà una m eclaglia riproducente il medaglione. Rivolger i al tesorier e, Georges Ma~son éditeur, boulevar cl Sai11 l-Germain 120, ~aris VJe (Conto corren t e p os tale: Paris 599) .

Medici

trauieri in Italia.

Dal 14 al 30 settembr e aYr à luogo il 10° vi aggio medico « ~ord-Sud » alle stazioni iclron1inerali, cli matich e e balneari d 'Italia organizzato d all 'E. I'"f ,

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con la collaborazione llel i11clacato Nazionale Facista dei Medici. Il viaggio s 'i11izierà a Venezia e(l avrà termine a Ron1a. a ranno visitate le segu enti località: Lido di \ ·en ezia, Cortina d'Ampezzo, Car ezza, ~!erano, Mol,·en o, Gardone Riviera e Lago di Garda, Ron cegno, Levico-Ve triolo, Salsomaggiore, l\1onteca Lini, Acque Albule, Lido di Roma . Il viaggio , diretto dal prof. Guido Ruata, sarà effettuato jn treni sp eciali di prima cl asse ed in servizi di autobus. Il prezzo di iscrizior1e an1monla a L. 1500. I medici potranno farsi accompagnare da ·u n membro clel1 a loro famjgJja alle stesse condizioni, ~'ino alla concorre11za di un terzo degli iscritti. Per informazioni e per le iscrizion i ri,,olgersi all 'ENIT, vi 1 Marghera 2, Ro1na.

Infortuni terapeutici. In seguito ad un 'applicazione diater1nica al braccio di un paziente, eseguita dal dott. Bizot, <li Beaune (Francia), si era d e terminata una gra,·e scottatura, seguita rapidamente d a tetano e da morte; d 'onde una cau sa intentata dalla vedova, Marta Estella Lebrun, contro il medico. Questi non contestava i fatti , xna attribuiva l 'infezione a infrazione delle norme da lui dettate, poich è il paziente non si era allenulo a riposo rigoroso. La signora Lebrun affer111ava invece che il riposo più assoluto era s tato osservato. Il Tribun.ale Civile di Beaune affidò la p erizia al prof. Bérard , de1la Facoltà m edica di Lione. Il perito aveva concluso per il rigetto del la do1nand a di d anni. Il Tribunale d ecise invece di am1netlere la Lebrun a provare il suo asserto, in contra(littorio. Contro questa sentenza si è appellato il Bizot; ma la Corte d'appello di Digione l1a confermato la sentenza e condannato il nlt>clico alle sp ese d e] giudizio di appello e ad un 'an1mend a.

Attenti ai certificati. La XV Sezione d el 'fr1hunale di !\1ilano ha conrlann ato il dott. ' ' ince11zo Menni a 20 giorni, accordando la condizion ale e Ja non iscri zion e, per t1n certificato di compiacenza rilasciato a certo Carl o Maino. Questi lo produsse alla Corte d 'App ello, ove avrebbe èl ov11 Lo comparire p er un giudizio in 2a istanza riflettente una condanna a 3 an ni di reclusione p er bancarotta fraud olenta. Il Me11ni certificava un ·influenza con febbre alta e l 'in1possibilità di lasciar e il le i lo ; in a questa circo tanza risult0 falsa. Il r.1ai110 è st ato pure condannato a 20 giorni.

250 anniversario di laurea. Tutti i medici laureati n ell a R. Università di Pn' ia nel 1908 sono i11vi ta l i a trovarsi, l '11 giug no p. v., alle or e 10,30, dava11 li al nuovo Policli nico S. Matteo p er festeggiare il 25° anniversario cli laurea. ~arteciperanno alla riunione i proff. DeYo to, Clivio, Tansini, l\ilantegazza, l\1onti. Inviare s ubito adesioni al dott . .R. Be ltn1ann , viale l\1onte un to 10, Milano.

Una produzione teat1·ale medica. Un gruppo di m edici e s tudenti in m edicina di Parigi rappresenterà il 9 giugno una produzion e intitolata « La Revu e des aclualités m édicales », col con corso della orc h es lra m edica. La rappresent azion e della rivi s ta avr à luogo nella sala Adyar (aYenue Rapp 35). Gl 'introi Li sara nno devoluti alla Ferlerazione degli Slud enli in ~1edici11a (F.E.M. ).


882

u IL POLICLlNICO

No tizie brevi. Il _4° Congresso romeno di chirurgia, ostetricia e ginecologia è in~etto dal 18 al 20 giugno in ' Bucarest. Segretario generale: Dr. Savulesco cc Ma. ' ternìtatea » J oseana, Colone! l\ilihail Ghica 5 Bucù.resti 44, Romania. ' La Commissione d'Igiene pubblica, della « Manchester Corporatior1 » in Inghilterra ha deciso che d'ora in avanti · il limite d'età per 'i medici ed i farmacisti negli ospedali municipali sia di 60 anni.

Per ordine del Commissario della Federazione germanica in Sassonia, è stata dissolta l'Unione dei medici socialisti di Dresda. Il farmacista dott. Taddeo Valli di Precotto, nello scendere da un tram.,.a Milano, venn.e investito e travolto da una motocicletta; trasportato al1'0spedale Maggior~, vi giunse moriboRdo, . per la frattura della base del cranio. Le infermiere dell 'lstituto di Puericoltura. di Oviedo ha11110 attuato improvvisamente lo sciopera. per protestare contro una punizione inflitta ad un.a. corr1pagna; i lattanti hanno dovuto essere nssistiti dai medici. Le scioperanti so110 state immediatamente licenziate, provvedendosi alla sostituzione. , Il prof. E. Loewenstein, dell'Istituto Sieroterapico Statale di Vienna, in seguito ad invito della Scuola Nazionalt ~i Sanità di Madrid, ha tenuto

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lANNO

XL,

NUl\f.

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in detta scuola una conferenza su « La profilassi delle malattie infettive: tubercolosi, difterite, tifoide e malaria ». Erano annunzi1ate altre conferenze. '

Il prof. Gaetano Fichera ha tenuto a Bucarest innanzi ad un pubblico d4 tnedici, alcune cònfe: renze sul cancro, molto apprezzate ed applaudite.

Il 14 maggio la. « Maternity Center Association >> l1a tenuto, negli Stati Uniti, la sua 13~ campagna · per le madri. Il miliardario canadese C. Miller, morto nel 1926 aveva istituito un premio per la donna di cui si' fosse accertata la maggiore prolificit_à. A quanto informa il « Siècle Médical », il premio è stato assegnato ali 'italiana C. Bagnolo; esso ammonta a sei milioni e mezzo di lire. Il 22 aprile è andato in riposo per limiti d'età il prof. Seb·à stian Recasens y Girol, direttore della clinica ginecologica e decano della Facoltà medica di rviadrid. morto a Montevideo in età di 77 anni il prof. ALBERICO ISOLA, che per 40 anni ave:va insegnato oftalmoJogia i1. quella Università; era nato in Italia · Si era ritirato volontariamente dalla cattedra. Aveva acquistato 1arghissima e salda estima• z1one. .È.

Indice alfabetico per materie. Anca a scatto: cura . . . . . . . . . . . Pag. 871 Anchilostomiasi nel comune di Firenze )) 877 Anemie : studi . . . . . . . . . . . . . . )) 872 Arteria polmonare: embolectomia . . . >) 870 Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . )) 868 Calcoli biliari : prod uzior1e . . . . . . . )) 865 Cateterismo ureterale: per la sterilità del - . . . . . . . . . . . . . . . . . )) 871 Cisti del setto retto-vaginale . . . . . . )) 870 Colecisti: perforazioni; pancreatite e peritonite consecutive . . . . . . . . . . )) 866 Colecistiti; diagnosi; importanza dei pig~ menti biliari ottenuti col sondaggio duodenale . . . . . . . . . . . . . . . )) 866 Difterite: associazione tossino-siero nella )) 870 profilassi . ~ . . , . . . . . · · · · ;· · · · Ecchimosi: varianti cromatiche . . . . )) 876 Elettrogastrografia: effetti iperperistaltl·c·1 . . • • • . • . . • . . • . • . . . • )) 876 )) 875 Enterocolite acuta dei bambini: trattam. Epi.plooele- crura.le .aderente e str.ozzato.: )) 873 segno . . . . . . . • · . · · · · · · · Fegato : biopsie . . . . . . . . . . . . . )) 873 Fegato: valore di una nuova prova funzionale . . . . . . . . . . . . . . . . . )) 845 Fibromioma libero ne] cavo peritoneale )) 855 Fratture indirette della base del 5° metatarso . . . . . . . . . . . . . . . . . )) 872 Fratture: osteosintesi cruenta . . . : . )) 872 Lingua latina al III Congresso di studi rorrtani• . . . . . . . . . . . . . . . . )) 867 Lipoma intramuscolare . . . . . . . . . )) 858 Diritti di proprietà riservati. - Non è consentita

Malaria causa di gastralgia ricorrente cot1 afti boccali . . . . . . . . . . . . Pag.. 874 Morte da sincope cardiaca: reperto radiografico . . . . . . . . . . . . . . >> 872 Organi addominali: successioni e concomitanze morbose . . . . . . . . . . . » 871 Osteo-periostite mastoidea luetica . . . » 873 Pilorospasmo nel lattante . . . . . . . » 876 Seno frontale: osteomi . . . . . . . . . » 870 Sifilide congenita e ittiosi volgare : rapporti . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 873 Sifilide: speciali comportamenti sierologici e clinici . . . . . . . . . . . . . » 851 Spermatozoi: microdissezioni . . . . . . » 873 Spirochete pallide circolanti: .esperie!lie di localizzazione . . . . . . . . . . . . » 873 Tubercolosi: colture inapparenti ed effimere del virus . . . . . . . . . . . . » 860 Tubercolosi polm.: alco~lizzazione dei nn. intercostali . . . . . . . . . . . . · » 862 J'ubercolosi polm. : apicolisi semplice per caverne isolate dell 'ap·i ce . . . . » 870 Tubercolosi: sviluppo nell'uomo . . . . >) 861 '.fubercolotici laringo-polmonari: trattamento della disfagia . . . .. . . . . . » 864 Tumore della fossa cerebellare operato » 872 Tumori del midollo osseo . . . . . . . » 873 Ulcera duodenale: criteri di scelta degli interventi chirurgici . . . . . . . . . . » 874 Ulcera duodenale: fattore allergicò , . . » 874 Ulcera duodenale perforata operata alla iooa ora . . . . . . . . . . . . . . . . » 872 .

la nstampa di lavori pubblicati nel Policli11ioo autori~azione scritu dalla Yeàazione. E vietata la pubblica%icme di sunti di essi senza citaYne la fonte.

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A Pozzi, resp.

C. FnuGoN1, Red. capo. Roma · Stab. 'fipo-Lit. ArrnRni di !\I. Courrier·

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Roma,

ANNO XL

o Giugno 1933 · XI

Num. 23

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·fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: PROF. CESARE

FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO.

Lavori originali: G. I zar e O. Caizzone: In suliua, lecit ina, colesterina e ricambio idrocarl>onato. Note e contributi: A. Cassnto: Contributo alla terapia coj ·ali di magnesio in chirurgia nrinnria, e a lcuni dettagli nella preparazione degli oper audi. Osservazioni cliniche: G. La Cava: D ermatite da bagno al l'aperto o « derma.titis bullosa striata pratensis » di Qp. penheiln. Tecnica di laboratorio: G. Denes : La diagnosi microscopica della infezione data dal bacillo Bordet·Oeogou (pertosse). Sunti e rassegne: ALLERGI A : F. Saint Girons: L'all ergia in medìcioa. - D. Ad lesberg e L. Forschner: Sulla coesistenza della rinite vasomotoria con alterazioni della digestione. )1. Gau·Jher e ~I. Albeaux·Fernet: Conceiioni patogenetiche e tr attamenti attua.li dell'asma. SECREZION I INTERNE ; A. Ra vina: Il trattamento dell'emofili a con estratto ovarico. - S. J. Tannhauser e L. Aschoff: P ell agra ed alte· razioni endocrine. - J. D. Camp., R. G. Bali e C. H . Greene: Calcificazione delle gh iandole su rrenali nel m. di Addison. 0BGi\NI DI MOVIMENTO: PaaR : Una nuova. malattia dello scheletro. - E. L. GHcreest: Rotture e strappi di rnuscoli e tendini delle estremità inferiori. - Vau der Beken: Tumori a mieloplassi delle gua ine tendinee.

Notizia bibliografica. - Cenni bibliografici. Discussioni importanti: L. V. de "\VesselO'\\': Sulla patogenesi della nefrite con riguardo a ll a sua cur~1.. Ar.cademia, Società Mediche, Congressi: Società Lombarda di i\1edièi na. Reale Accademia di Medicina di Torino. Società Medico-Chirurgica di Padova. Società MedicoChirurgi ~a di Bologna. - Accademia Pugliese di Scienze. - Società Medico·Cbirur gica Veneziana. - Società MedicoCbirurgica di I Modena. Appunti per il medico pratico: C ASISTICA E TERAPIA : Chilangioma cistico mult iloculare dell'intestino tenue. - Intossicazione saturuina e ulcera dello stomaco. - Contri buto alla chirul·gia del cancro del colon. - Il significato dell'anacidità delJo stomaco e di una t erapia sostitutiva efficiente. N01'.E DI TECNICA CBlRU RGlCA : La somministrazione di gluco io e insulina nelle narcosi prolungate. - MEDI CI NA SCI EN T I FICA : Sulle cause dell' ipertrofia splenica nella cirrosi al cooJlca. - POSTA DEGLI ABDONATI. - VARIA: :rvr. Roch: Il· veleL10 di ape nel trattamento delle sciatiche. Nella vita professionale: La. Casa di riposo del medico. Conl!orsi. - Nomine, pro mozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Rassegna delta stampa medica. Indice alfabetico per materie.

LAVORI ORIGINALI.

colesterina questa azione di esal tazione del tasso g licemico nel soggetto norrr1ale. Era naturale abbinare a questi studi il fattore insulina ricercando l 'influenza ch e la biopla tina, la leciti na e Ja colest erina spiegavano ~ul la ua azione ipoglicemizzante. Di q ue t 3 ricer ch e, inizi.ate sin dal 1929 fu già da Lo u11 primo sag.g-io dall ' assistente Paler à (3), ch e p ubblicava n el 1932 in Riforma m ea;ca i ri u l lati d i alcune 03Servazioni . Noi vogliarrto qui or.a riassum er e e precisare l 'efficacia di q uesto sin erg isn10 ch e già n ei lavori di 'urànyi e Szalai [(4) (1930)], di Jacchia [(5) (1932)], di v. Gerlòczy [(6) (1930)], di Skouge e Schrumpf [(7) (1932)] , di Jacchia [(8) (1933)] trova con esperienze n el coniglio e n el1'uomo larga messe di co11fern1e. Lun g i pertanto dall 'invocare qt1estioni di priorit~ noi riconosciar110 ad altri il merito di ~ vere prima della no. lra scuola resi di pubblica r.agione i risultati di indagini analoghe a quelle ch e da tanto tempo ci occupan o. Ci pren1e l)E-l'Ò solo di n1eltere i11 g ius ta luce il fatto ch e cla ben due anni n oi lavoriamo con ur1 com-

CLI~I C.\ MEDI CA GENERALE DELLA

R.

UNIVE RSITÀ DI MESSl NA.

Insulina, lecitina, colesterina e ricambio idrocarbonato. Prof. Gurno IzAR, direttore. DoLt. GIACOMO C.\rzzo -E , a .. istente vol . Da più di 4 anni i per. egue n e)J a 110 tra Clinica un importante problema: esaltare l 'azione dell'insulina riducendo nel contem1po al 111inimo i pericoli di feno111e·ni ipogli cemici. Lo spunto a queste indagin i fu dato ad uno di noi (1) dall 'osservazione ch e la bioplastina , introdo~ta p er via paren terale, provoca nel sog.getto sano un costante e cospicuo aum ento d el t asso g licemico m entre n el diabetico non modjfica che in modo trascurab ile il contenuto i11 glucosio del sangue. Un'analisi ulteriore eseguita, dall 'assistente Costantino (2) dirr1 ostrò ch e fra i vari componenti della bioplasti1ta spetta in gran parte alla 1


884

<< IL POLICLL'l'\I CO

p lesso di insulina ·t lecitina + colesterina .p1·eparato secondo le nostre istruzioni dal collega Zanoni di Milan o . Noi siamo cioè u sciti da t en1po dal periodo sperimentale e da ben due anni iamo in pie no periodo prati co. Da due anni i1ella nostra Clinica è corrente l 't1so di questo c..omplesso nei casi n ei quali appare utile in luogo della sola insulina.

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Quali sono questi casi P Quali i van ta.g·g·i di questo abbinamento della colesterina e della lecitina all'or1none attivo insulina ? Dallo studio dei nostri protocolli e dalle conclusioni a cui son giun Li Jacchia e Polerà in Italia, Surànyi e Szalai , v. Gerlòczy i:Jt ·l i.ng b eria , S~ouge e Schrumpf in Norvegia risulta ch e l 'addizione di lecitina e colesterina all'insulina : 1) n e aumenta in modo spiccato il potére i poglice111izzante; 2) ne prolunga l Jazione al di là dei limiti di tem·p o noti; 3) protegge e preser,ra contro i n oti fenon1eni cli11ici di ipoglicemia; 4) determina una rapida scomparsa della cl1etonemia quando coesiste con l'iperglicemia . Da queste acquisizioni sperin1entali b ene accertate e largamente confermate è f.acile giung·ere a delle conclusioni per la loro applicazion·e pratica ch e trovaron o larghe conferme in vari anni di esperienza del metodo n elJa nostra clinica. Non ricorreren10 certo all 'u so di questo compl·esso n ei diabetici e.o n tasso glice111i.co non n1olto elevato, ch è in questi casi si verrebbe a frustrare uno dei più imiportanti momenti che sorgono dall 'azione sinergica dei lipoidi con l 'insulina , vog·liamo dire l 'esaltazione del potere ipog lic-emizzante, sebbene anch e in questi casi la cita ta azione protettiva contro i fenon1e11i ipoglicem ici ci metta al riparo da ogni sorpresa. Ma adopereremo il con1plesso sinergico sia r1 ei diabetici ad alto tasso glitc emico sia in quei diab,e tici che pur mostrando un basso tasso glicemico presentano fen on1 eni di acidosi. È propl'io in questi casi , quando cioè siano in atto processi di autofagi.a , che il comp·l esso siner gico spiega in pien o la sua efficacia, sia riportando il tasso glicemico a lla norma, si.a facendo r.essare la sindrome ch·eton·emi ca. Vi è an:cora un a ltro gru ppo di diabetici nei q11ali è indica to il com plesso sinergico : quei cJ iab·etici ch e i mostrano insensibili o poco sen sibili all'azione della sola insulina. Noi potre111mo a questo riguardo citare t1na lunga seri e di casi , tutti con esito favorevole n el sen so cennato: ce n e dispensa l.a con cordanza dei ri-

»

[ANNo XL, Nuu. 23j

sultati da i1oi ottenuti con quelli già resi noti da altri autori . Per concludere. l 'uso del composto sinergico trova la sua applicazione i11 tutti i casi di diabete, fatta eccezione forse per i casi lievi o di n1edia g ravità a tasso glicemico basso.

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Se per altro le pro·ve cliniche largamente. istituite di1nostrano i granài benefici cl1e si traggono dall 'associazione della insulina alla lecitin a e colesterina, riesce per ora difficile spiegarne in pieno il meccanisn10 di azione. Solo ricordando le spiccat e p1..oprietà catalizzatrici sul ricambio organi.co delle miscele di lecitina e colesterin.a post e in luce da Cruto (9), Barchiesi (10), Piovan,o (11) e l 'esito di r ecenti ricerch e del Jacchia (8), ch e m ette i11 evidenza u11a maggior combustione degli idrati di carb·o nio con risparmio dei processi ossidativi e conseg uente abbassamento del metabolismo basale, e confortando questi dati sperimentaJi con lo piccato miglioramer1to dello stato gene rale e l 'aumento di i1eso presentato dai nostri sogge tti , i può a111111etLere ch e l'abbinamento de lla lecitina e. colesterina all'insulina valga a orientare 1'organismo diab·e tico · verso una più r azion ale utilizzazione e combustione delle fO. . tan ze idrocarbonate, ed una mi gliore utilizzazione del glucosio da parte deJle cellule co11 con temporanea n eutralizzazione di quelle so, tanze spasmogen e ch e secondo le ve.dute più rece.nti son o la ca11sa dei fenomeni clinici di i 1>orrlicemia . ... '

RIASS1.TNTO. Gli AA. richian1andosi a precedenti ricerclle e sull<l base cli ltna larga esperienza clinica illustrano i va·n taggi dell 'associazione delJ .insu lina alla colesterina e lecitina cercando di , i1iegarne il ir1ecca11ismo di azione. BIBLIOGR1\ FIA.

\

(1) IzAR

e

n . 19.

CosTANTINO .

Riforma

medica,

1929, ~

\2 l CosT \ XTllio. l:;-i iologin e medicina , 1931, n. 1. t:3) PoLERÀ. Riforn1 a m edica, 1932, n. 17. . (4) SuuANYr e SzALAI. Klinìsche Wochenschr1ft, 1930 , 11. 46 . . (5) JACCHJA. Minerva medica, 1932, n. 7. Giornale m edico dell 'Alto Adige, 1932,. Jasc. 12. . (6) v. GEnr.òczY. Orvosi h etilap, ~930. . (7) S.KOt:"GE e ,SCHRUMPF. Zeitschr1ft f. K11n . Med., 1932 vo] . 120. (8 1 JACCH I A. Minerva m edica, 1933, n. 6 ; Giornale n-iedico d ell 'Alto Adige, 1933, fase. I . ( 9) c: n.tiTO. Bi oc11i n1ica e ler. sperim., 1929, n. 5, e 1930, n. 2. (10) BARCHI ESI . Rass. di cl in . e ter . e se. affini, 1928, n. 4. (11) P1ovANO. l b id ., 1929, n . 4.

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[ANNO XL,

Nul\>I. 23]

S EZIONE PRATlCA

NOTE E CONTRIBUTI. PoLICLINr co

G. B.

M oRGAGNI DI R oM A.

Contributo alla te1·apia coi sali di magnesio in chirurgia urina1·ia, e alcuni detta· gli nella p.reparuzione degli operandi. Prof. AuGu s To CAssuTo, urol ogo . TJr1 opéré d c i1éphrectomie n e doit plus mourir par insuffisan ce ré11 ale ». :\ LRAl\R ~~. (Explor ation des tt . • .

f on clio n s r én a fes).

Da alcuni an n i

iam o venuti '"'aggian do la bontà d ei diversi n1etodi e medicam e nti su g li oper andi , al fine di p1·eser var e q ue ti ul tim i , con una più corret ta p r erJarazion e. specia lrn ente da ll 'insuffici en za r en a le. Così ch e oggi possiam o dire di aver e isten1a tizza to , miglicir an dole in b ase .alla più acc urata e .. perien za , le cure d a applicare ai n ostri infermi in procinto di subìre op erazi oni chirurg ich e di una certa entità. In gen er e, l a durata norm ale d ella prepa razion e a un inter ve11t o, salvo natu ralmente i casi di pericalam i1t 1111ora, o quelli cl1e p er r agioni specia li e . e m p r e gra yj d evon o invece esser e protra tti più a lungo o"' cilla fra i tre e gli otto g iorni. È mat urata in n oi la con ' izion e ch e ba e precip ua di ogni cura pre-oper at oria d ebba e .. ser e un 'attenta dig italizzazi on e del paz iente . Somn1inistriam o ordinariam ente q11a ttro g r am mi di in fuso di foo-lie di dj g itale in 250-300 g r ammi di acqt1a , d a prender _i epicr aticam ente in 48' or e . ucce~ i,·e. in mod o cl1e questa dose sia term inatf! di prend ere al m attino d ella vi gilia d ell 'operazion e; si ottie11e così di la sciar e tonificato il c uore. m a almeno per 24 or e in riposo, prima di doverlo tornare a stim olare con eccitanti il g iorn o in cui il pazi ent e sarà oper at o . Un cli ster e evacuati,·o alla g licerina o con acqu a sapon a ta vien e "' omministrato l a ser a • prima . J~ mattina d ell 'operazione circa du·e ore p rima, vien e anch e si tem aticam ente eseguita un 'ipoderm oclisi di 250 gram mi di sier o g lucosato isotonico al 5 %· Questi son o p r ovvedi menti d 'indole gen er ale ch e applichiam o or mai di con su eto per sino ai casi di media gr a,rità, mai tra lasciand oli i11 ispeci e n ei t u mori e n ei pro tatici . Non sar à fuori di luogo passat e in r as ean a , sia p ur bre,;em en te, l e principali conclizionj per cui . i malati ci fanno so i)etta r e una gra' 'ità p r ognostica circa I 'interven to ch e son o chi am ati a subìre e i m ezzi cli cui a t utt'oggi di ]Joni13n10 l)er as icurarcen e. 1

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La cr on1oci loscopia col car111i1lio cerul eo di Joseph e Voelcker (1 ct g. per endoven a), resta sen1pr e p·er noi n on già un inetod o di progn osi op era toria, r11a certam ente il p rim.o, più se111plice e p r ecip uo m ezzo di orientamento fw.1zion a le, d.a. anteporTe al cateterisn10 urete. I'l CO.

An cor oggi , infatti , crediamo di d over r estar e fedeli a quanto scri,1evan10 an11i or sono i11 un o dei n ost1i prim i contributi allo studio d el la funzione r ena le : contrari cioè a voler trarre da cateterism10 ureterico nozioni d 'indol e funzion a]e (I). Esso è infatti un n1etodo antifi siologico di esplor azion e, appunto com e og.gi si d à la prefer en za alla p ielografia endoven osa, sebben e a .~ sa i n1en o soddi facente p·er b ont à di in1 n1ag ini , piuttost o ch e a qu ella p r aticata per via r etrograd a, e il p aragone n on ci se1nb:ra fuor d i luogo. Resta, invece, fern1a m ente acquisito ch e u11icam ente al cateterism o ureterico spetta di darc i in patolog ia 1·en.a le i d ati più esatti circa l a q t1alità e l a sede d ella m a lattia. A11ch e l a fen0l ulfoneftaleina € per n oi 11na pr o,ra di valutazion e d ell a fun zionalità r e11ale, g lobale però '"er am ente importante: con1e è n oto, sembra cl1 e assai m en o di altre J)fOY e sia influen za ta dalla poliuria e dalla feb bre. Un prezioso au silio quindi , IJecie 11ei prostatici , per f·ed eltà e u11iformità di r espon si . Olt r e alla costan te di ~~mbard e ~ quella di Van Slyke oggi ~ in on or e la così d etta « urea clear ance s tanda rd » di M.acLean , Van Slyke, j\f~ . I11tosh e Addis, m a d ella qt1ale n on ab biarr10 esperien za, m entre è recente un o tu. dio di Lazzaro. d ella scu ola di & stianelli ,· ottim ian1ente r ed att·O (2). L 'azotemia. sopra tutt o per noi cl1e n e abbia m o semplifi cato la d eterminazion e con u11a sem plice e b r eve det erminazion e colorim etr ica, cr ed1 am o d ebba r estare .a lmeno per ora come il m et odo p rinciJ>e per un indir izzo aJla p r ognosi, se metodi più esatti non verran no a d etronizzarla (3) . Per vero dire. stiam10· a questo p roposit o lavor ando e facendo la.v a r ar e n ella R. Clin ica Ostetrica un la ureando attorno alla d eterminazion e dell '_indacano n e1 san g u·e .: va]utazion e, già secondo molti a utori, ricca di prom esse. Ma, se la tecr1ica qualitativa è ~em1)li.re, . n.o n altrett an to può dirsi circa il d o aggio . . Scop o dei n o~1 ri ulteriori studi è di fissar e u 11a tecn ica ap p r opriata. e semplice per · r en derla at ta alle abitt1ali e correnti r icerch e cli n i ch e, sen za trascurare fr attan to di ·co1;npar ar e il grad0 di sen ibilit~ dell 'i11daca nem ia in rapporto sopr a .tutto all 'azot..em ia . e. nei confronti dell a clin ica.


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POLICLlt~IOO

La colesterinemia è anche 11n 'oili1r1a pro,,a cl1e può rischiarare alcuni degli intricati n essi fra funzione del fegato e i reni. Quando ' 'i sia ragione, ricorriamo anche nor111.a lrnente alla ricerca del tasso glicemico, specie per accertare e poi seguire costanten1ente i ri ultati di cure che da questo esame possono venire c·onsigliate. Con l'esperienza derivata dal!a nostra mode... ta pratica, siamo venutj a co1n.pilare. quasi un par.a digma cl1e può servire in generale allo scopo. . C·ercl1iamo pri111a di tutto di istituire u11a dieta ipoazotata, contentandoci di abolire rigorosa111ente soltanto la carne, fin dai primi g iorni ch e precedono l'operazion e, quando l 'amm·a lato è entrato jn clinica. Non si abuerà poi di acque fortemente diuretiche (4). Se la glicemia si eleva più del norm.ale, da un gramn10 in su, si i11izierà immediatamente un tr.a ttamento insulinico a piccole d o i: 10-20 t1njtà p ro die, la n1attina e la sera, curando di preve11ire i possibili incidenti (sudori profusi , cri. i d i debolezza , ecc.) con la tempestiva som111inistr.azion·e di idrati di carbonio (aran ciate , zucch ero, ecc.). Abbiamp accennato di sfuggita alla colesteri11emia; ma, se vi son0 dei dubbi fondati di un cattivo funzionam ento del fega to , cosa che in ammalati gravi sarebbe errore escludere a priori, questa prova clinica sarà di prezioso a iuto per amm,e tterlo o meno. Orbene, questa dis funzione epatica può cer1<4m-ente giovarsi migliorando, con le ini ezioni ogni due g iorni di 10-20 ctg. di estratto epatico . Sono tentativi recenti questi, m .a pur ricchi di promesse ·e meritevolj di studio e di controllo. Le iniezioni di endoepatina, noi al caso. le alternian10 con quell e rli insulina. La gravità dei responsi va lutata dall'insieme di queste ricercl1e oltre quelle più elementari che normalmente soccorrono in clinica, debbono .attirare tl1tta la nostra attenzione sulla terapia, problema che forma ~pecia ln1ente la n 1ateria di questo con tributo. Legueu ha anche proposto di iniettare 250 grammi di siero ipertonico glucosa lo a l 300 ~~ nelle vene. L'azotemia, per 1a scossa importante che 1'organismo riceve, si eleva nettame11te e tale permane per più giorni n.ei casi in cui l'equilibrio funzionale regge app.ena. Quando l'azotemia non si modifica , se ne deve concludere per una. ceTta fissità nell 'equi.Jibrio renale, per cui l' or~ani8mo appare canace di sopportal.·e scosse di u11a certa gravità. L 'equilibrio rena] e sarebbe in altri termini, in questo caso, fissato in atteggiamento stabile. Questa prova, volta anch'essa a saggiare il potere di . 1

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risen'a dei reni, produrrebbe uno shock no11 pericoloRo, n è irreparabile, secondo l 'a utore, anche nei casi più gravi. Noi non ne abbia1110 mai fatto esperienza. , ,. .e nendo ora a parlare della preparazione deJ l 'amn1alato, possian10 dire che, oltre al dre11aggi0 delle vir urinarie, quando questo si rend1 necessario, e a uria dieta appropriata, oggi si dispone di a lcune altre risorse terapeutiche per at>bassar e l'azotemia degli operandi, a~sai rapida111en te . .c\ nche l 'urotropina a alte dosi è u11 ottirr10 lnedicamento disi11fettante pel fegato ·e per le vie biliari, sia per os cl1e intravena. Al Delbet, il quale 11e fece oggetto di una sua comunicaz io11e ali' Accaderr1ia di Medicina di Parigi (Seduta del 2 luglio 1929), risale il merito di aver posto in evidenza come i sali di magnesio abbiano delle proprietà antiasteniche in gen erale, ma sopratutto eccitino la potenza digesti v.a degli ,e nzimi intestinali, a ccelerino e aumentino la secrezione biliare, regolarizzando e deodorando le feci. Il tiosolfato di m .a gnesio ch e si scinde sotto l'azione del succo gastrico in cloruro di magnesio, solforile e zolfo nascente, esercita un'azione sulle ghiandole intestinali e sul pancreas, eccitandone le secrezioni . Lo stesso si dica dell'azione sul fegato, di cui tende a ristabilire la normale funzione. Lo zolfo rinforza proprio l'azione del magnesio sollecitando tutte ] e funzioni del fegato. Il solforile agisce direttamente come antisettico e antiputrido sull 'i ntestin·o. In complesso questo farma co agisce influenzando beneficamente le tossiemie ch e traggono origine dall 'jpofunzione intestinale, così frequente nei nostri pazienti, e le cui ma1rrfestazioni vanno dall'anoressia alle cefalee e alla depressione n ervosa g ra:ve. Altra azione del rimedio in parola è quella di deprim·ere l'azione cardio-inibitrice del vago. Così ch e si ha un potente contributo a rial zare il tono di an1n1,a lati accasciati e depressi . Delbet insiste anche sopra un'azione del magnesio eminentemente ci tofilattica: oltre ch e accrescere in gen erale l 'attività delle cellule dell'organisn10, stimolerebbe in base a prove sperimentali particolarmente i globuli bian chi che sono per C·OSÌ dire i gr.a ndi agenti difensori nella lotta contro le in f.ezioni . I sali adottati nella formula di Delbet sono il cloruro il bromuro , lo joduro e il fluoruro di magnesio , che oggi si trovano anche in commercrio sotto f orm.a di specialità Ogni mattino a dig iuno se ne somministrano due compresse in 100 grammi di acqua o di latte, per 3-5 giorni , e anche più. 1

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E sorprendente il cc decalami11aggio » perfetto che si riesce ad ottenere dopo alcuni gioroi di questo trattarnento, nei nostri n1alati. Dopo le recenti acquisizioni di 1Blum e della ~ua scuola, noi 111ai ci siamo i1nbattuti in am111alati in cui 1'azotem.iél potesse valida1nente essere sospettata con1e do,ìuta a carenza di cloruri : ma verificando i questa -evenienza i do' rà correggere opportunan1ente 'intende, la dieta del paziente. (5) . Ancl1e Acl1ard è conl rario a an1mettere questa inierdi1)e11den za . Curando con diligenza 1'esecu zione di que~ to programma terapeutico al)biamo veduto i1ello spazio varia11te da quattro ad otto g iorni , ma spe o anche lJiù. rapidamente discendere a n1.eno d ella 111eLà il ta so di azote1ni e. a lc une dell e quali a ·cendevano a 0,80 e 1 g r. per niil1e . E dopo alc ut1i giornj, co111e di osta, c ontinuare a discender e ulteriormente sino a fissarsi in li1niti che la clinica con la sua d ecennale esperienza ha . . tabilito come compatibili per far ublre co11 progno i bu ona o a l111e110 di. creta a tti operélti,ri inder ogabili. Ma n eppure qui , ebbene iano con o. ~ en ze più ovvie, tern1ina i11 alcuni casi la preparazione di un ammalato chirurgiro . In pazienti in cui ia fondat o il ·ospetto di te11denza alle en1orragie e ui quali si r enda nece ari a un intervento (pro ~ tatiti ci iperte i con adenon1 i fort em ente vascoJo.rizzati, facili quindi alle emorrag ie protratte d opo un emplice cateteri mo o la cistoscopia , tumo ri ve... cicali fa cilrne nte sangu.inanti , ecc .), no11 dovremo, successivamente, rirr.1pianger e con1 e fatica sprecata la c ura p osta nel r ender e qu e ti soggetti .aln1en o Len1 i)oran ean1 en le m eno facili al sanguinam ento , p ecie e l 'int ervento cl1 e dovranno subìre è previsto con1 e ii1dag inoso e g rave. Il gluconato di calc io al 5 % in fial e da 10 em e. endovena o~ni o-iorno e p er 5-6 giorni, sembra corrispondere egr egiamente allo copo. meglio di qualsiasi a JLro n1edican1 e11to. Ma ancora è vantato il citra1 o triba ico di sodio al 30 %; 20 em e . per endo' ena , poco ten1po prima dell'atto operatorio. Può parer e co i;;& ovvia , ma conservare nel p eriodo pre-operatorio la più assoluta nettezza e proprietà d elle fa11 ci è cosa di alto valore profilattir,o riel periodo in,Ternale , quando pred ominano epidemie influen zali. Ma oltre a ci ò , non trascuriamo le inie zioni di siero antistreptococcico , buon preven1ivo delle localizzazioni bronco-polmonari. Non saranno trascurate opporlu11 e lavande e in stillazioni in vescica. La più accurata pulizia clella p ell e sul campo 0 1}era torio con saponate, g ià .a lcuni giorni pri1

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SEZJONE PRATICA

i11a dell'interv·~nto, è vivament~ consig liabile se esso deve avere per campo zone largamente provviste di 11eli , quali gli inguini o i genitali: deve ritenersi per certo che non sarà fati ca ~Precala là dove è prevista la chiusura per prin1am e si d e ideri ottenerla con 1naggior certezz.a . Ven endo co ì al tempo immediatamente preoperatorio, da qualch e t empo ·c i siamo p ersua ~i come e ffetti a1nente l 'a sociazione efetoninoadre11alinica per iniezioni diminuisca noteYol1ne 1l te g·li abba amenti d el 'a pre._sion.e ch e la rachiane tesia , come è risaputo, suole gen -eral 111ente l)Ortare co1ne conseguenza talvolta an ... ch e r epentina . Si r endono così 111ollo m e110. freqt1enti il von1ito e il colla5so . Ta1tto affidam ento ci ha dato l 'efedrin.a , che in questi ultimi t empi l 'abbi ani.o fatt a in1piegare an che dura nte l 'aneste ia eterea. i iniettano 0 ,03-0,05 di efetonina ola o associata a 0 ,0003 di adrenalina, appena la rachia n e t esia o la narcosi ano iniziate, })Oich è l 'e ffetto è rapidi ssimo .: tale dose può es ere ri11etuta sen za in·--o uvenie1)ti a distanza di 10-15 n1inuti e ancor n1 eno in caso di urgente n eces ità. Un ottimo e diffuso la,1oro sull 'argomento è c on1parso per opera di Giordanengo d ella Cli 11ica di Uffreduzzi (H) . ·econdo iF aelli r>o i . defla Clinica di Pende, l 'efetonina p·u ò g iu11ger e qua lch e Yolla a ' icariare l l1so del g lucosio e dell 'adrenalina, pericolosa quest 'u]tin1a per i g raYi .a cessi a cui spesso dà luogo, in. siti1. 1.\.ltrettanto de Iicate e p er di più Ya riabilis sime da caso a caso sono p er vero dire le cure m edich e nel periodo post-operatorio: tali e ta nte . ono le frangenze ch e il chirurgo _i tro' 'a a dover com.b attere. La caffeina col benzoato di sodio , il cardiazol , la p arteina e il digalen , oltre la canfedrin,a sono i più comuni e non certo m eno efficaci presidi terapeutici per sostenere il paziente nelle prim e 48' ore dall'intervento. Ottima la rettoclis i con siero g lt1cosato al 5 % di 500-1000 g rammi. Deve essere ri servata ai ca i più seri l ' iJ)Od ern1oclisi , la fl eboclisi e la trasfusione di sang·ue: è da osservare che fatta eccezione p er I ' ipodermoclisi , qu.ando la p erdita di sangue durante l 'operazione o d opo non permanga cospicua , quest e cure -e roich e possono essere considerate più dannqse che utili m entre t aJ,~o}ta se n e fa un vero abuso. 1 Fra g li ipnotici diamo la preferenza a 11 'eroina, a l di codid e aJ pantopon . Nei p eriodi in cui , I 'influenza predomina, è narro.a costante , senza 1ttendere forti . elevazioni febbrili o sintomi c on cl am~ti di cong e-.c tio1

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ne broncl1iale ùi so1111ninistrare per due giorni consecutivi un 'iniezio11e i]:Jod ermica di lobelina: la -Iobelina è veramente un farma co su cui faTe affidamento. Con tutto, 11ell'u so di que to alcaloide occorre prudenza, p erch è è notorio che la sua somn1inistrazione abbassa con frequenza rapidamente e notevolmente la riserva alcalina. Nessuna tem~a, con questo, di adoperarl.a quan~ do tro,,i la sua indicazione, .m a altrettanta av' 'edu tezza nel prendere te111pestivamente quelle 111isure che valgan o a · n·eutralizzare gli effetti dau110 i di questo potente alcaloide. Basterà i11 qualch e caso i.a .son1ministr.azj one per os di una pozio11e ~lico-acalina (pozione del Riverio), in tal altro occorrerà qualche irìiezio11e di insulina, 20-40 unità in tutto . Si può con c ludere, ch e gener.a lmente una fiala al giorno per due giorni è b ert tollerata e senza danno. Anche qualche clistere con alcune gocce di creo oto , prima e dopo l 'atto operatorio, è un otti1110 l)r ofilattico, secondo Delbet , e noi possian10 anche con fermarlo, delle complicazioni polmonari e influ enzali. Altri adopera110 con vantaggio dei ' '.accini atossici poli valel1 ti, cosa di cui noi non abbia• mo esperienza. A.g li ini zi di una corr1plicazione bronco-polmonare, i 'ossigeno subito somminil'\tr~to ci ha . . . . reso prez1os1 serv1z1. Non son1mini.strian10 purganti cl1e in terza e quarta giornata dall'atto operativo, dando la preferenza ai p11rganti oleosi. Nelle prime 24-48 ore dall'·operazione incomho110 sull'ammalato i p ericoli più seri, specie se le condizioni di sufficienza renale lasciavano -fin da principio alquanto a desiderare. L'acidosi post-operatoria dei diabetici è ben conosciuta e , come fu detto, si tratta di ovviarvi con opportune provvidenze prima dell 'operazione e con un tempestivo trattamento insulinico. successivam ente . ì\f er10 note certarxl ente e ancora non completa111 e11te studiate son o 1e acidosi in soggetti non diabetici. I,· equilibrio a cido-basico che si rileva con la conce11trazi.one deali ioni idrogeno nel sangue, J)are mantenuto da sostanze cc tampone » (sali di , ·O·dio e di magnesio) le quali dissociandosi n eu.tralizzerebbero l 'azione di c1u·e sta o quella « ·vu lenza ». (; li interventi chirurg·ici '})OSsono m odificare t.an I o cru e~to equilibrio da e, at1rire la ri . . f\rva alr al in a. Tali ac idosi decorrono tal ora ~enza Rintom i e solo le analisi clinich e sono in a rado di metterle i11 evidenza (corpi cheto11ici n el sa11gu e e uri·11e). tal' altra sono a cre11ti di i1al1~ ee 1 delle 1

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pirosi gravi e del vo1nito post-operatorio o infi ne, si accon1pag·nano a quelle gravi sindromi pseudo-peritonitiche che non di rado hanno come rapido epilogo l'obitus. Un tratLamento insulinico, i11agari endovenoso, e glucosio ·e bicarbonato di soda a alte dosi sono i più eflìcaci ri111edi di queste gravi complicazioni. Il trattamento preventivo glico-insulinico di cui abbiamo fatt0 cenno nella preparazione degli am1nalati, sembra de] resto efficace a scongiurare questa con segu en za e nella m aggioranza dei casi a toglierne la estr~ma gravità. Ancl1e Sorge, della Clinica di Ferrannini a Catania, afferma el1e 1' insulina innalza le soglie renali del glucosio, del cloro e del1'a,c qua (10). Lo a'1 evano confern1ato ancl1e ' ' illa fin dal 1924 ~ Introzzi, sebbene per scopi purame11te medici (11). La semplice caduta della riserva alcalina della durata di 24- 48 ore, messa in evidenza dagli autori americani, determina un'eccitabilità sia del centro respiratorio, come di altri centri, ·e ne seguono fenomeni di depressione psichica, vomito, ecc. (12). Anche in questi casi è di sommo g iovamento un trattamento glico-insulinico. p,e r ultimo dobbian10 parlare di un 'acidosi che second·o Blun1 e la sua scuola (loco citato n. 5) si acoompagna a iperazot e1n ia e a t1na crisi consecutiva di insufficienz:'. renale acuta; questo co111e 1isultartte di un notevolissimo abbassamento dei tenore di cloruro <li sodio n el sang'.Je (acidosi renale). Quest ~ forma che non crediamo troppo frequente e che deve essere nettame11te distinta dalla ipocloremia e cloropenia con esaurjta riserva alcalina, sindrome secondaria ben n ota del period,, terminale delle n efriti croniche e di alcunt nefriti acute, non dovrebbe ! sser messa in discussione se non confermata ·clinicamente d'l vomiti e di ar ree profuse e controllata col dosaggio del cloro nel &angue e con la misura della riserva alcalina. A questo profiosito , Rathery e Rudolf (loco citato n . 6), in co11tra1)posto al peusiero di Blum, formularono I 'ipotesi che la di persione del cloro turbi il funzionan1ento renale tanto da attuare 11na vera lesion e ren ale: l'azo temia elev.a ta riscontrata in questi malati non ·costituirebbe che un fattore concomitante o tutt'al più indir·e tto. • • • • Ma queste sono interpretaz1on1, mentre qui noi ci contentiamo di registrare dei fatti clinicam ente a ccertabi1i. L'acidosi renale pare dunq11e provocata, secondo le ipotesi più accettabili all'azione di 1

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SEZIONE PR.\TICA

sostanze Lossich e dovute al perturbato metabolis1no delle sostanze proteiche. Da qui ne deriva, conte utilissin1a, l 'avvertenza di sopprimere la carne (ma non il r esto) agli operandi e far loro tenere una dieta ipoazotata, come è già stato detto. Come terapeutica poi i11 tali casi. m olto l)iù utile di qualunque cura acalinizzante cl1e r ischia di restare inefficace, .appare Ja son1n1inistrazione tempestiva di cloruro d i sodio . Molti h anno studiato questi effet ti della ri e lorurazione, il 1\1erl let1 fra quesLiJ co11 ri ~ t1l ­ Lati non sempre co ... lanli (13). Il Manca. della Clinica F rugoni , con buoni ri sultati (loco citato n. 7). Sem.b ra a og11i modo ch e la cliarrea, il ' 'On1ito e lo stato generale po sa effettivb' mente esser e r ipreso dalla so1nministrazione tempe st.iva di cloruro di sodio. L 'abba am ento dell 'azotemia sarebb e un fe nomeno molto in costante invece. La diuresi r iprende anch e presto Importan1c è la ommini trazione d i acqu.a. Di nes. un e ffetto è la riclorurazione quando tale sindrome compare allo stadio ter1ninale di una 11efriie cronica, rome più sopra fu nettam ente distinto il ca~o . Di un medicamento applica}Jil e gen erica mente, 1na di azion e assai pronta. vogliamo far menzione come terapia anti- ~ hoc k; ancora del mag nesio si de, re parlare. Fin dal 1920, Lumière A. e Ch evrotier J. comunicarono all 'Accademia delle Scien ze di Parigi. le r.ropriet à ch e l 'iposolfi to di sodio e il tiosolfato sodico possiedono contro g li stati di sh ock e contro l 'anafilassi insor~enti negli a11i mali di laboratnrio ~en sibi li zzati con siero normale di monton e. Del tiosolfato sodico sono n o t~ anch e gli lu di per saggiare l ~ funzione r enale di W. Niyri (14). AlLri ancora del Di Garofalo del la Clinica di Nigrisoli , col Thioren (15), del Di Natale della Clinica di Donati (16), del Di Fiorentirio, Macchia e Sanguigno ( 17) e r ecentis~ima una n ota .p reliminare di Di Mattei e But turini (J 8). Abbastanza rer.entemente poi A Lumière di. mostrava an cor~1 all'Accademia delle Scienze (23 ·.)ttobre 192&) e a1l 'Accade111ia di Medicina (± dicembre 1928) , dopo aver ripreso gli studi sulle proprietà terapeutich e degli ipo solfiti, ch e u11 'iniezion e preventiva di iposolfito di magn esio protegge le cavie dallo sh ock anafilatti co scatenato dall'ir1iezione di una sospensione di bario, che suole u ccider e re1)entinamente gli animali di controllo (per floccu)azione). Ancora, somministrato a animali in istato d i shock , pr o,roca la rapida cessa.zione dei e~1

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ra ti eristici fenon1eni. Le ste<:;se esperienze ri!)etute dal Di Matte-i non portarono però, alla conferm.a di que..,ti risu ltati (loco citato). Lumièr e pervenne a questi risultati avendo pensato di sostituire l ' iposolfito di magnesio a 4.uello di sodio, ch e aveva formato oggetto dei s uoi primi studi Ha elaborato così un prodotto a ttivissimo ch e è un tiosolfato di mag n esio. I/azione del radicale iposolfitico, il quale ag·isce sia inibendo la forrnazione delle floccu l<:lzioni u morali fattor e esse11ziale dello· shock.: ~ ia fa cilitando il dissolvimen to d elle flo cculazio11i ~ .... ià formale , fu con1bi11aLa con l'azione del lo jone m agn esiaco, la cui azione analgesica è stata sicuramen te stabilita da numerosi a utori. ~-elle nostre mani , pre11arati di questo ge11er e iniettati p er via intramuscolar e alla d ose ùi 10 eme., anch e più volte al giorno, ci re.. ero dei preziosi servizi in alcuni casi di g raYe acidosi postoperatoria , non diabetica, con , indrome pseudo peritonitica: avemmo la sensazion e ch e proprio l 'azione di questo farma co l)Ìuttost o ~he le altre provvidenze istituite sul)ito dopo, fo sse valsa a farci riprendere alcuni nostri infermi. Fra noi pochjssim i autori si sono occupati dell.a terapia con magnesio: soltanto Buono1110 La Rossa rlella scuola di Casta ldi (Scritti Biol ogici , vol . IV, Sien.a 1932) n e h a fatto una e::;po izion e critica, venendo a con clusioni poco fa,·orevoli , ma più da punto di vista teorico ch e clinico-pratico. Mentre , più di tutto , si' sa, in clinica suffraga e ci ammaestra l 'espe. r1enza. Molto favorevolmente la g iudica invece anch e. t'al punto di visto delle applicazioni cli .. 1ticl1e, l 'amico prof. ]) i l\IIattei , Farmacologo dell 'l Tniver sità di Pavia, cl1e già abbiamo citato ( 18') . Per e empio, abbiamo potuto osservare co111e questo m edicamento eserciti una favore' 'ole influen za sull 'azion e cardjo-inibitrice del ,·ago ; ci ha risparmiato così , spesso di dover riron ·er e alla . ommini trazione di atropina ( I /IO di mmg . di solfato neutro di atropina , I 10 di mmg . .di adren alina e 50 ctg . di cloru ro di calcio in 10 em e. di acqu a di stillata). Blackfan e Hamilton n el 1928 sperimentarono an ch 'essi il solfato di magnesio per iniezio11i endovenose n ell'uremia con ottin1i risultati . Riportarono otto su cces i bU undici casi gravi così trattati. 'Favorevolmente, si è pure espresso C. B. Watson, circa l 'utilità di questo nuovo farma·co n ella terapia delle urr.m.ie gravi , an che meclir li e (16).


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Prosegu endo n ella cu ra dei p ostumi operatori, d obbiam o r icordar e ch e altra complicazion e frequente, sp ecie n ei prostatectomizzati e negli operati di tumore vescicale , è la flebite d egli arti interiori; l 'irudinizzazione precoce alla radice della coscia applicata alla in inin1a dolen zia o gonfiore dell 'arto , ci h a spesso b en corrispost o. Furono n aturalmente an ch e app licate le comuni n orme di po~iz ion e e di protezione d ell 'arto colp ito. Circa il trattamen to d elle ferite chirurgich e, possiam.o dire ch e salvo particola ri eccezioni , n on ·-;i estraggon o i tamponi per sostituirli cl1 e all 'o ttavo g iorno, lim itar1doci a m obilizzarli un po ' verso il sesto. Nella tuber colosi ren al e ten iamo la ferita dren ata e zaffa.ta un po' a lungo e alquanto largam ente anch e se tende a cicatrizzare, on de prevenire la for1n azion e n oiosa di t ragitti fistolosi , la cui durata non è prevedibile. Ottimo, in quest a deprecabil e contingen za, il tra ttam ento con il lapiB di nitra to d 'argento come propon,e l\.1arion . An ch e i tamponamen ti d ella loggia prostatica non dev.on o ordinariam ente esser rimossi prima della t er za o quir..ta g iornata . Si ri sparmiano a i p azienti , con questo contegno , i dolori acerbi ch e sogliono provocare il distacco dei tamponi e in gen ere tutte le m edicature eseguite precocem ente. C·osì pure i lavaggi 'Tescicali sisternatici è utile iniziarli , salvo casi di necessità, non mai · prima del t erzo o quarto giorno , quando l 'ematuria ch e è costante .appannaggio di og ni intervento, ha avuto inodo di attenuarsi e qt1a • s1• scomparire. Se l 'em a turia per siste, oltre all 'impiego degli em ostatici , è utilissim.a cosa una b or sa di g11iaccio sull 'ipogastrio; ali ' occorrenza, si toglie an ch e qualsiasi onda lasciando ri he lo stom a vescicale fun zioni per rig urgito . Solo raram ente si deve così ricorr ere a nuo,~i tamponam enti : ma in ta] caso. ad1op·e rian10 tampo11i im,b e,ruti in soluzion e di g lucosio al 4:0 %, ottimo emostatico (20). Ora , una parola di difesa: chi avendoci b·en evolmente segu ito sin qui osservasse ch e ... o. n o troppo numerosi i n1edicamen ti da s-om n1inistrar e ai nostri p azienti , de, 1e p er suadersi cl1e queste cure opportunam ente sist em atizzate a seconda delle n ecessità e guidate sempre dai controlli clinici che via via .;iamo venuti enumera ndo , son o di attuazion e la più piana in pratica e g ra11de pro fi tt o n e ritraggon·o i n1alati. Va riten u to del re to , ch e I.a prepar azion e di u n urinario è sem1)re una co a seria.

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E ai1oor.a , no11 ci sarebbe ò.iscaro se, giunti al termine di que.. ti n ostri appunti , oltre che fornire un indirizzo per l 'assistenze di un amn1alato urinario, essi potesser·o su scitar e qualch e nuova idea onde n1igliorare a terapia degli oper andi. Qua11to è t.a to esposto è qu ello ch e l ·es1)er ien za ci h a . uggerito e dalla quale abbiamo cercato di tr ar re il m assimo pr ofitto: abb ian10 _poi cercato di pe rfezionare m etodi e cure con l 'accurata o_seT\azion e degli effetti sul corso della m.a lattia , p er ch è come si sa, il decorso in clinica è quello ch e am1naestra tut ti. Rom a, 15 dicembre: 1032-XI. RIASSUNTO L 'A. espon e alcuni dettagli n ella i)reparazion e degli oper a11di in chirurgia urinaria e porta un contributo ~11 'introduzion e in ter apia an tischok d ei sali di magn esio . BIBTJIOG R.A.FIA. (1) A. CAs t·1~0. Zeitscl1 . f. l Jr ologie, Bd. 19, 192;)_ In. Il Policlinico, Sez. Chirurgica, ,;ol . :3:3, 1926. \2J L AZZARO. Poljc}i11ioo, Sez. Pratica, vol . 39,. anno 1932. (3) l1. CAssUTo. Pr esse ~1 [édical e, n . 69, a. 1930. (4) In . Contro l 'abuso cl elle acque e m edi cam ent i di ure lici . Rifor1na Medica, n . 3, 1929. (5) L. BLuM ~t VAN C AtTL AE RT . L e r ()le d u sel dans. l es n éphril es. Masson , éd. , Paris. 1931. (6) l\f . R u n oLF. L ' hJ'JJOchlo r émi e. G . Do i11, écl ., Paris, 1931. (7) S. MANCA. .4zoteniia e clorop eriia. Il Policlinico, ez. Pratica, n . 19, 1932. (8) VAN C A1JLAE RT ecc. Vomissem en ts darts 1e·s 1icphrites. Presse Médicale, 13, 8, 1932. \9) G 10 RDANENGO. Il Policlinico, Sez. Prat . > n . 16r .aprile 1931, p-ag·g. 543-549. (10) ,SORGE. ll P oliclinico, Sez. Pra t ., n . 36, 1932, pag. 1307. (11) l NTROZZT. C li11. Med . I.tal ., n . 5, 1931, p . 502. (12) R"-FFO e ''ALJ~"BONA. _.\rchivio llal . di Chir11rgia, XII, 1932. (13:1 PR. :NIEnKLEN. L es h yp ochlorémies et l a r ecli loru r atiori. La Pratique Méd. Fran ç., sept . 1931 , p ag. 307 . (14) "\IV. N I YR T. VVien er m ediz. Woch en scb ., 29 gjug no 1922. (15) D r G AROFALO . .A.tti Soc. Ital. d 'Urologia, 1932, p ag. 167. (16) DI NATALE. ~Iin erYa Medica, n . 39, 1930. (17) Dr F10RENT1No, MA CCHIA e SANGUIGNO. Diagn oStii;a e t ec n ica d i lab or at orio, 1931, p . 261. (18) DI ~1A'ITEI e Bu rru nrnr. Boll. Soc. Ital . Biol. Sp erim., n . 2, 1932. \19\ C. B. W ATSON. The Br itish ~1:edical J ot1rnal, / d ez. 1931, n. 3701 , p agg. 1086-1087. (20) ."1. . CAssuTo. Gli zucche ri quali emost a,t ici i n chi r urg i a urinar ia. Ann . Is1. cli Chim . fisiologica, n . 3, 1924. J

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( ANNO

XL,

UM.

23]

SEZIONE P RATICA

OSSERVAZIONI CLINICHE. Dermatite da bagno all'aperto o ''dermatitis bollosa striata·pratensis,, di Oppenheim p er il d o tt .

G1t1 EPPE

LA C:\VA (Ro1na).

Tro' a r1do111i a pre Lare ervizio , qua le uffi c iale 111edico di co111plen1en lo, pre~" o il 13° Regg. Artig lier ia dura11 te l e u lt i n1e e erc ilazioni e tive , in Joca Ji tà Orvinio (Tivoli) h o avuto occasione di os ·er var e in a lc uni . . old a Li ch e si e ran o ba~ n a ti. d a to il gra n cald o di que i g ior ni. in u11 fos ~o i11 vicinan Z<'l d el p ae e, una Corn1a di d er 1l1a tile ch e, ·p er le car a tteri ti cl1c d ella 111alatti a e pe r la n ovità d el re p er to i11 Italia, riten go in tere...... a n te riferire. Si tra tt a i11 lutto cli quattro ca i, tre olda li ed un so l lon en le di complem ento! 11ei quali la n1ala ttia ~ i }Jresentò con la stessa cau ale appar en te, l o s le o i11i zio, la tessa sintoma tologia e lo s teso d ecor o c'l e ilo in guarigion e. Illu trerò qui11à i g lob almente i Ie11on1c1li, co ì con1e e .. i i presentavan o n ei 4 p az ic11 ti. E s i ~ i er a no b agn a li , in una m a l ti11 a ta cald a ed assola la, in un fosso e si er an o qui11di stesi al sole s ull 'erba ciel pra to n el quale il fo o i trovava . ~on avvertiron o p er il m on1 e11 Lo alc une dis turbo: soltan to d ura nte la n o tte furo no colli d a forte sen o di prurito e di brucior e in varie parli d el corpo, 111 a SJ)ecial1nente alle sp alle, n elle r egioni e terne d el braccio e d ell 'avam b r accio e 11ella r eg ione d el dor o. Pre enta li i il n1a llino segu e11te aJl a vi ita m e. <lica, i po teva n ot ar e ch e le r egioni , in cor r isp on<ie11la delle qt1ali i p azienti accu savan o il en so rli pru ri lo e di ten ion e dolor osa, er an o sede di un eritern a a bba ta11za accentua to, a n1ar g ini b en d elimita li e quasi olleYati, a colorito r osso piutlo to inten so e a form a di chiazze 11011 più gr a11di di una p alma di 1nano. Accanto a questo tipo di er i tem a, a l tri se n e notavano con le st esse caratt eristich e o tan ziali , ma in for 1n a d i strisce dir it te, lung he e tre l te, incrocia11lisi, quali p o treb b er o e er e quelle procio tte momentan eam en te d a un ogge t lo rugoso e }) i uttosto fine ch e abbia sfregato con for za la c ule: simili cioè a stri sce di d erm ngrafi nlo. Applicai d ella p ol' er e di talco e, pensa11<lo i tra ttasse <li erile111a cl a ole, }Jer quanto la i11orfologia della le ion e ave e a ttira to la mi a c urio i là, n on die(li ercessiYa ilnporlan za alla co a. Il g iorno eguent e po tei con statar e cl1e in cor Ti poncien za de lle r egioni occupa le clall 'eri tem a si €r an o sviluppa te d elle vescicl1e lt e cl1iar e, simili a quelle d ell 'h erpes e com e q 11es le aggruppat e: altre in,·ece a form a di cat ena l11ngo le trisce. Il p rurito accusa to d ai p azienti era 1\otevole e si accom 1)agn ava ad una spi acevole sen sazion e di t en sion e d olorosa: alc11ne di qu e t e vescich ette tendevan o a confluire formando u 11 'unica vescica pit1 gr a nde: il liquido ch e esse co11len evano er a chiar o com e acqua. on si avevan o elevazioni di temper a tura. Continuai con l 'applicazion e di p olYeri inerti ed in breve periodo (6-8 giorni) le efflorescen ze r egredirono, seccandosi o r ompendosi s u l m ar g ine; <lin1inu irono il prurito ed il sen o di ten sion e d olor osa, r egr edì l 'erit em a ch e lentam en le scompa rve, lasciando p er ò in sit u una pigm entazion e car a tteri stica.

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Pur troppo l 'improvvisa partenza d a quella locali là non m i permise d i visitare il prato s ulla cu i erba i soldati si erano giaciuti dopo il bagno ; n è rl ·al tra p ar te le condizioni cor1tingenti erano tali d a p ern1ettere un accura to s tudio d ei casi osser va li . J) ebbo p er ciò limit a rmi ad uno s tudio critico di essi .

Prin10 punto da cl1iar ir e è quello d ella dia g 110 i . A quale n1ala tti a può ascriver si il qua dro c li nico prese11Lato da i quattro in clividui ? Le diagn osi d a por si 0110 varie : i poteva in u 11 p rimo m o n1 e nto pen ar e ad un er i ten1a d a r agai olari . com e quo l idi ana n1en le se n e ved on o dura nte la tag·io1tP e ti va : m a la confor m az ion e car a tteris tica a ~ tri sce d ell 'eritem a, a r i tarda ta ·apparizion e di e so , la fo rrn azione di ve cicole a tipo herpes, faceva facilmente esclt1d ere que ta diagn osi . i p o te,ra a n ch e pen ~ a re a rl una di quelle d er n1a liti prodo tta da una , p ecia le famiglia di ' rer midi (Trombidiasis) presenti ne ll 'acqua di alcuni fo i e ch e van110 a •pun gere la pell e di color o ch e vi si imn1ergo no: questa m ala ttia cl1 P in Ger1nania è s ta ta c hia111a ta cc beiss » (n lorso) è s tata d escritta s peciuln1011le n ella lesia e n el Tirolo; 111a in essa l 'inizio d ei di turbi si ha nello st esso n1 om en to in c ui il pazie11te si b ag n a ed il m a nifeslar si dell a le ion e. ch e è uri i1omfo in corri s1)onden za <lel punto 111orso d nl ,~ e rm e . h a luogo qua i ·011lem1Jor ar1eamente. ei n ostri casi in,·ece la le.. io n e i iniziò d opo 12-24 or e; inoltre si ebbe la fo rn1azio11e di vescicole e la . car a tteri t ica 1no rfe logia a strisce cl1e n el la d ern1a ti Le da Trorr1bidiasi irt an c a . Infine si p ot e, ·a pen ... a re a d una to sider1nia da an a fi las i ver so alc un e pia nte (prin1u le) o ver so il p o lline di fio ri : n 1a oltre al fa tto d ella n egat iv ità ana m 11estica, in qu este fo rrr1e le lesioni son o diffuse e n on local izza le e 11 on h an n o a ffa tto la car a tteristica forn1a a trisce. Que. te st e e con ider az io ni ci face,~ano poi e eluder e ch e si trattas ·e di una forma di de rm a tosi , d escritta d a Freund d i Trie te e ch e in or ge in soggetti cl1e p rir11a d el b agr10 abbia n o fa tto frizi oni . 11lla cute cor1 acqua di Colonia: n ei n ostr i ca i infa tti Jn an cava il da to an amnetico, n on avendo i p azienti fa tta a lc u11 a frizion e prima d el b agn o e la m o r fologia d ella lesion e er a d el tutto di,·er sa di quel]a desc ritta da Freund , cb e è p iù ch e al tro un a d ern1 at osi erit en1a to-pig111entar ia . No11 r est ava quindi a lt ro ch e arnrn elter e cl1e i tr a ttasse d ella for1n a di d er1na tile d escritta n el 1926 da Oippenhei111 e d a que ti d en o111inata « freibad d erma titis H. 1 ell 'autunno de l l 92G infatti Oppenheimr J)er pri1no riferi , dinan zi alla Società Dern1a t ol ogica Viennese, di qu esta forma morbosa ch e egli aveva riscontra to i11 alcuni individui ch e si er a n o b agn a ti in un ba-


892

<.<

IL

POLI CLL.~I CO

. gno p·u bblico all '.a1Jerto , da poco inaugurato e dal nome d el qu.a Je egli trasse una d e11omi11azion e di 1r1ala ltia, chiarr1a11d0Ja « Ottakring er Badebeiss », dii11 os trar1do appu11to , co11 la d en on1inazione cc beiss )>·, di credere che si trattasse di una d erm.atite da vermidi. Ma nella s tagion e seg uen te si vide cl i e q ue ta d ermatite non er a lin1itata ai freque11La tori di quel da to bag110, n1a ch e essa si presen La va a11ch e in indi vidui ch e si er ano bagna ti in .a llre div·e1·se località d éi dintorni <li Vienna. Ulteriori ricer ch e, condotte da O ppe11l1eim e .iTessJer, stabilirono ct1e la cau sa del la ma la ttia n on era da ascriversi a r1essu1ta spec ie di ver1r1 idi, b er1sì a d elle piante: si trattava qui11di di una vera

dermatitis phytogenes. Da a llora in po i n·iolLe furon o l e con1unica-

.....

zioni fatte da vari AA., i quali avevano riscontrato tale inalattia in varie reg ioni d elJa Ger111ania , e che si occupa vano d ella e tiolo.g ia di essa. In Austria la cc d errna ti te da bagno ali ' aperto » fu notata , oltre ch e a Vienna, an ch e n el Tirolo, da PhiladeJ1phy, in Cecoslovacchia da Kock ed ultin1am ente ir1 Fran cia da Ullrr10. Tutti i casi finora noti mostrano n ella loro anamnesi e n el loro quadro morboso Ja maggiore concordanza . Quesli dati concidono perfettan1 ente con q11e lii da nle osservati n ei ql1attro individ11i ; l 'eril ema si manifes ta sernpre 24: ore circa dopo il bag 110: da r1 otar e c l1e ili a lcuni casi la sj ntomatologia è insorta senza che i pazienti avesse ro fat.t.o il b·a g·no , esse11dosi essi limitati a giacere svestiti sull 'erba. Le vescicl1 ette, a conle11uto chiaro con1e acqua , sono co11flL1enti o a fornJa di catena lungo le stri sce eriten1alose. La lo ro ed e è intraepiteliale e la ricer ca is tolog ica mostra il r eperto di una d ermatite acuta "vescicolar e: la pell e con1presa fra i focolaj n1orbosi è n ormale. ~u esta de rm atit e da bagn o all 'aperto , }Jur essendo an e l1 ~es a pr obabil111en le di orig·ine egeta le, d eve esser e di~tinta d alla ver a e r r o11ria • dermatitis P'h.ytogenes : ir1 questa la Cl1te è .a ffetta in n1a11ier a diffu::>a ( per es. l 'intero aYambraccio , il dorso delle n1ani ecc .). Nella dern1atite da bag no invece ·i focola i di n1a Jattia $0no b en li1nitati da p11rima e i taccarto da] la })elle circo tante, ch e è sana. Que ta differ enza i cl1iari sce for e pe11sa11do al rr1eccanismo di produzione d ella 111alattia. La tipica dc rniatilis pliylogenes è gen er.aln1ente causata d a varie so tanze \regelali (succo de lle foglie o del gam-l>o, sec r elo g l1iando] are, polline) , sos tanze ch e , trasportate sulla pelle, subilo i,ri so110 c isse produce11do una i11fian11nazion_e superficiale. L ' eri teni a a strisce in vece . cl1e è la base morfologica della d-ern1alite da b agno, la"cia 1

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[Ai'f"NO XL, Nu l\r. 23J

pensare cl1e i11 questa, })robabiln1e·n te , sol tanto nei punti in cui la pelle venne a contatto con la pianta si venga a Formare una r eazione. Alc uni d ei focolai mostrano perfino la for111a d ella fog lia e dello stelo. Prove c utanee fatte con differ e11ti tipi di erbe, raccolte n ei vari luogl1i in cui i pazienti ave,rano giaciuto , appli ca le ai pazienti stessi , non diedero però alcun risultato positivo . 1F urono provate erbe secch e e fresch e; estratti acquosi ed estratti alcoolici, sempre con lo Le so risultato. Anch e le varie condizioni ambientali na tura li , qualj J'irra diazion·e, il riscaldan1ento , l ' umidità d ella c ute, furono riprod ctte , ·m a inutilmente. Oppenheim e Fessler segu.irono perime11talmente un 'altra s tracl a ed otle11n·ero risultati più irl coraggianti: essi i1cnsarono ch e l 'eritema fo se do\1Uto ai corr1posti di acido silicico, co11lenuti 11ell e e rbe ed indirizzarono in questo sen o le loro ricer ch e : d epon endo silicato di sodio su 1.>elJ e integ·ra e s u pelle scarificata ottenner o reazioni po..:itive. e cioè chiazze di eriten1a con vescicole che guarirono lascia11do pig m,entazione . Pe11 . . a ro110 quindi ch e la dern1a tile Lriata b ollosa fosse dovuta ad iper sensibilità ver so i silicati conte11uti n eJl 'erba. Di diversa 01pinior1e sono U rbacl1 e Touton , i quali cr edono invece ch e si tratti di i1.>er se11t>ibilità n1eccanica più ch e c.l1in1ica : 1na esperime nti da essi i tituiti, 1r1edia11Le applic.azione s tilla cute d ella co idetta laria (li vetro, riusciro110 11e.gativi. Altri t\A. accusan o varie erbacee di essere la ca usa d ella d er1l1atite in questione: Pl1yladelphy ha avuto r eazioni po ,i ti ve con estratti di 111illefoglie e c reùe cl1e la d erm. b. str . si.a causata da questa erba, 1nollo comune n ei prati; anch e Gaus è della s tessa opinion e . Sie1nen invece h a otter1uto risultati n egativi sia col silicio cl1 e con le rnille foglie e co11 la eccitazione i11ecca11ica. Da tutte queste ri ce rcl1e risulta com e il meccanismo patogenetico della derm. b ." str. non sia ancora ro1111) letarne11te chiarito. Quello ch e è certo è cl1e si tratta di una infiammazione cutanea provocata da piante: éo1ne causa possono esser e con siderate molte erbacee. l\'Ia cause concomita11ti j111portanti sono la predisposizione i11dividuale e le condizioni ambie11tali, quali la ten1pera tura , l 'uu1idità dell 'aria, le r adiazioni solari . E cl1e ]a predisposizione individuale abbia gr ande irnporlanza lo dimostra i] fatto ch e, di molli individui cl1e si bagnano n ella stessa località, solo alcuni presentanto la cara tteristica d ermatite : com e anch e il fatto ch e degli i11dividui da essa a ffetti , si erano già altre volte baa11ati 11ella te sa località se11za mai presentare a ]cuna a lterai.ione cutanea .


[ANNO

XL,

NUl\l.

23]

SEZ10NE PRATICA

L'etiologia e la patogen esi della malattia è dunque un probl ema a11cora aperto alle ric-erche degli studiosi; 110 "oluto render e noti que sti casi sia p er il loro inter esse scientifi co ch e per il loro diretto interesse pratico. Purtroppo le insuffi cienti condizioni ambientali n on mi hanno p ern1esso uno studio accurato di es8i: voglio ad ogni n1odo perare ch e il mio mode to con tributo erva, se i1011 altro., a far conoscere la m alattia ar1r he a i l11edici pra tici italiani, onde e ·~ a pos a da .altri essere nleglio o ervata ~ studiata. RIASSUNTO.

L A. rifer isce su quattro casi di de1111atite 1

bollosa striata capitati sotto la sua o erYazion e, i cui dali an amne li ci e morfo logici i adattano p erfettam ente al quadro della cc d err11a titi bul losa striata IJral en i n o dern1alite da bagno al! 'aperto , for111a morbosa descritta a Vi enna da Op penhein1 n el 1926 -e di cui questi ono i prirni ca i d escritti in Italia. 4

TECNICA DI LABORATORIO. La diagnosi microscopica della infezione data dal bacillo Bordet·Gengou (pertosse). •

Dott. G1 uL10 D ENEs , Capo del Laboratorio Micrografico Provinciale di Padova.

Le manifestazioni di casi lievi e clinicamente atipici di pertosse ch e si sono manife stati in un asilo della nostra Provincia, mi hanno indotto a ricer care il bacillo di Bordet-Gengou n ell'escreato di nurr1erosi barnbini ch e frequentarono tale a silo. I ban1bini sottop osti all 'e ame batteriologico dell 'escreato , preser1ta·va110 clinicamente lo stadio catarrale delJa infezione; alcuni soltanto erano n ello stadio convulsivo. L 'esame batteriologico fu inter essante in quanto cl1e la maggioranza der ba1n1bini esan1inati n on presentava i segni clinici caratteristici della tosse ferina . Non vi era alcun a lesione del frenulo linguale; n on emorragie congiuntivali, soltanto lievissin1a iper err1ia di quest'ultima. La tosse fu intensa specialme·n te durante le ore notturne e n elle 'p·r ime ore mattutine, e la diagnosi di pertosse raramente si fece clinicamente. Dobbiamo segnalare ch e non tutti gli ·AA. sono d 'accordo d'imputare Lutta la importanza etiologica al bacillo di Bordet-Gengou nella pertosse. Tale bacillo si riscontrerebbe soltanto all 'inizio, cioè ·n ei primi giorni della 111alattia; sparirebbe in seguito, e gli esami •

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batteriologici dimostrerebbero la presenza di nun1erosi altri gern1i, specialn1ente del B. di Pfeiffr,r (influenza). Altri autori sono arrivati a n ~are decisan1ente l 'eziolog ia infettiva d ella affezione ed attribuirebbero gli attacchi tipici di pertosse a diturbi n ervosi (neurosi laringea).· Quest 'ultima veduta ha perduto molto terr en o dopo la riproduzion e sperimentale della malattia su gli animali (cani), rnediante colture pure di B. Bordet-Gen gou . Il bacillo de lla pertosse si trova numerosissimo n ell 'escreato, con1e acce1111am1no , specialm ente n ei primi gior11i della m alattia (da 1 a 5 g iorni dall'inizio). Neg·li strisci 'P'raticati con l 'escreato , jl B. della pertosse si presenta come u11 bastoncin o cortissimo con un piccolo spazio incolore tra i due poli, assomiglia p er ciò ad u11 d1plococco g uardato a piccolo ingrandimento. Aumentando il diametro del! 'ingrandimento si osserva trattarsi di un bacillo molto corto , gramnegativo , più breve del 1B. dell 'influenza ch e è · m e110 tozzo , direi, più elegante , nella sua forma allungata. Il B.B.G. si colora molto b ene con il bleu di metilen e e toluidina fenicata, m a per g li strisci è bene eseguire una buo11a colorazione Gram e come color e di contrasto adop erare la fu csina fenica diluita . Dalle n ostre numerose o servazioni po siam o asserire, che per il B.B. G. è .assoluta- m ente caratteristica la sua presenza n elle O'randi cellule •piatte, ch e si prese11ta110 i11farcite di questi piccoli coccobacilli all'inizio della .affezione. È nocessario distendere l 'escr eato in sottile strato, 1pr elevato }Jossibilr11en te con un b a tuffolo di cotone terile·, mo11tat0 "u b acchetta di vetro. La lingu a del pazie11 te vien e abb a sa ta ed il ba tuffolo tenuto co11tro la ~ari11ge . Il colpo di to e, ch e vien e provocat o facilm ente quando il batuffolo vien e a contatto con ]a parete posteriore della farin ge, porta alla superfi cie· nurner ose di queste cellule piatte co ì alterate caratteristiche per questa infezion e. Un po' meno cara tteristici e più difficil111ente ricon oscibi li sono da un occhio poco esper to i coccobacilli estracellulari , quando l 'escr eato t ende a d iventare purulento. Qui potrebbe esser e effettivamente facile confonderli con i bacilli dell 'influenza, questi ullirr1i però , come dicemmo sopra, sono rp iù sottili e più allungati ; m entre i B.B.G. son quasi cocciforn1i , n etta1nente gramnega tivi. Altri diploco·c chi gramnegativi che vi s'i trovano costanten1ente n ella faring e, non possono essere assolutan1ente confusi con i B.B. G. , data la loro conformazione del tutto diversa . Gli esami colturali praticati corre11te111ente


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{( IL POLICLTNfCO

in alcun paesi, non ci serr1bra110 n1olto adatti per essere adottati nella praticà. A p,a rte le .e sigenze colturali notevoli del germe (in1piego di emoglobina nei terreni colturali) e la lentezza di sviluppo (un minimo di 48-72 h ) è ben noto il suo pleomorfismo che presenta nelle colture liquide e selide. Qualche volta presenta ad-· diritura una forn1a filarr1entosa, per cui il suo riconoscime·n to incontra difficoltà. Negli strisci . praticati direttamente con l 'escrea'tcJ è ben raro ch e non si presenti i1ella sua tipic_a forma .di coccobacillo a n.a,retta. i\.bbian10 1p erciò sen1p r e i)referito questo rnetodo .e stremamente :Semplice, che ci ha fornito alcune volte dei a-1.sultati veramente preziosi. Un ban1bino, fratello 1ninore di altri due, sì presentava da otto giorni tossicoloso. Ci ve11ne portato 1)erchè si praticasse un esame batterioscopico del SllO espettorato. Il ban)bino appariva perfettamente normale , non si ebbe dal lato clinico nessun segno di pertoss-e; ad intervalli ebbe qualcl1e colpo di tosse. Con un b.a tuffolo introdotto nella faringe abbiamo. potuto cogliere alcun·e gocce d ell'escreato , e di-· .... stese sul vetrino colorammo con il n1etodo Gr.am. Riscop..trammo le tipiche cellule epiteliali ri1piene di piccoli bastoncini gramnegativi di B .B.G. La madre del ba1nbino ci ha informato, che dopo 12 ore dal prelevan1ento, il bambino cominciò a presentare la tipica forma clinica ' - della pertosse con attacchi . continui di tosse. In questo caso ab,biarr10 avuto occasione· di cogliere la malattia al st10 inizio, appena finito il periodo di incubazio·n ·e che varia. notevolmente (da 1-12 g·iorni). In altri casi di 'oor1tagio famigliare abb·i amo .avuto modo di es.e guire . contemporaneamente la ricerca in bambini ammalati che si trovavano in diversi periodi di stato. La flora prevalentemente grarrìne.gativa dell'escreato persiste per circ a 8-10-12 giorni. Il B.!B .G. che prevale all 'i11izio d·ella affezione , cede in seguito al B . di Pfeiffer. Così questi mi croorganismi affini ·n el loro comportar11eno tintoriale e biologico si presentano spesso contem1poranean1ente nell 'escreato dei bambini. In seguito ad affezioni broncopolmonari concomitanti, num erosi altri germi i)rendono il sopra, vento, specialn1ente pneumococèl1i, . diplostreptococcl1i , pneumobacilli. La diagnosi di pertosse in atto o pertosse subìta nei bam1b ini che presenta no la malattia da oltre due settimane, è ben difficile con l 'aiuto dell 'esame .m icroscopico e colturale dell'escreato. Il !B. Bor.det-Gengou non manca , ma è oelato, "per la presenza degli altri microorganismi , che prevalgo110 p·u re nelle colture. Se vi sono altri bambini ainmalati n ella stessa famiglia o qomunità, la ricerca J

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microscopica praticata in quelli aJl 'ir1izio del1'affezione, chiarisce l'eziologia dei casi che si trovano affetti da un periodo più lungo. Concludendo: la ricerca microscopica sistematica del B.B.G. praticata nei harnbi11i che presentano qualcl1e sintomo di pertosse, può fornirci preziosi ·. risultati ai fini della profilassi, specialmente nei casi ·: niziali. Il r.eperto di cellule epiteliali ripiei1e dei tipici B. BordetGengou è patognomonico per i oasi di pertosse. Da parte nostra intensifichiamo la ricerca iniziata per riscontrar.e eventua~mente dei portatori sani. Ii problema si presenta da questo lato più co111plesso, data la m.ancanza di lesioni tipich e a carico delle mucose ricoperte da epiteli piatti, sedi ·e leltive della localizzazione dei g·ermi. Nei ·portatori sani non si troverebbero perciò i B.B.G. intraepiteliali e la loro ricerca offre maggiore diffiçoltà. RIASSUNTO. L'A. espone il metodo semplice per la ricerca microscopica del B. Bordet-Gengou e richiama l'attenzione alla tacile diagnosi b·atterioscopica dell'affezione. Tale metodo è raccomandabile specialn1ente per scoprire i casi lievi e clinicamente difficilmente diagnosticabili. .... Ricordiamo l'Importante volume : A. ALESSANDRINI • E. PAMPA1NA • M. SABATUCCI

dell'Istiti,1to di Igiene della R. Università di Roma

GLI ESAMI DI LABORATORIO Tecnica e Diagnostica Prefazione del Prof. Sen. GIUSEPPE SANARELLI.

Riportiamo, in s1int:>, l'l ·n dice sistematico deii•qpe.ra;: ~f etodica generale (Dott.. M. SABATUCCI): Il pr1nc~p10 dei saggi in serie - Delle diluizioni - Alcoli - Determinazione del pH. Suo aggiustamento. - Esame d~i sangue: Prelevamento del sangue - Esame emocitometrico - Esame morfologico - Alterazioni del sangue i~. alcune. i;nalattie - Esame parassitologico - Esame f is1co e funeoebimico - Esame chimico - Esaixne bat.teriologico - .E~ame immunologico. - Esame de.i iiqu'id_o. cefalo-rachidi<!-no : Prelevamento del liquor - Esame f1s1co - Esame m1crosr.opico - Esame chimico - Reazioni colloidali sul li~uor - Ricerca, delle emolisine e del complemento - Re~z1one (ii Wassermann sul liquor - Reazione di Kahn sul liquor. - E su me d flll<: uri-ne {Prof. .A:.. ALESSANDRINI) : Esam~ fisico e chimico. Esame deZle fe ci : A) Esame fisico e chimico - B ) Esame microscopi~<> - <!) Ricerca dei calcoli nelle feci - ])) E~ame p~rass1tolog1co, protozoologico e batteriologico (Dott. E. PAMPANA). - Esame del latte <Prof. A. Ar,FSSANDRI~I): A) Esame fisic? e chimico - B ) Esame microsoopico e cul~urale - C) Ricerche speciali. - Esame del succo .ga.strico : A) Esame fisico e chimico - B) Esame microacopico. - Esame, del-

l'espettorato. -

Esame deoli e-ssud<!-ti e .trasudati: A )

Esame fisico e chimico - B) Esame c1t.olog100 - C) Esame batteriologico. - Tecni ca ~atte:ioiogica. (D<?tt. E . P~M­ PANA) . - Diaanostioa batter1olooica. -. Micosi. - 7:ecn.ica

protozoologi ca. - Tecnica el1nintolooica. - Tecnica en· tomologica. - Reazioni cutanee (Dott. M. SA.»ATUcc1),. Esami anatvmopatologici. - Tecnica per la preparazione <lei vaccini batteTici (Prof. A. AtESSA~D~INI). - App~n­ dice I . Rs·7.-me di acqua: Ricerche cb1m1che .e batter~~­ logiche ai fini dell'igiene. - Appendice II - Ricette utili.

VGlume in formato tMcabile di ·pagg. XXIl-636. con 89 ifig. in nero ed a ooloT i nel testo e tre tavole ?- colori fuori testo, rilegato in telai. Prezzo_ L. 5 O, più le spese poeitali di spedizione. Per i nostri abbonati sole .L. 45-.90 in porto franco. Inviare Va.glia all'editore LUIGI POZZI, U!fftnio P<> sta.le Suooursale diciotto. ROMA .


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SEZIONE PRATICA

SUNTI E RASSEGNE. ALLERGIA. L'allergia in medicina. (F. AINT G1Ro s. Bu lletin 1\/ édical , 28 gennaio 1933). Allo tato attuale degli lt1di nledici è diffic ile dare dell 'all erg ia u11a definizion e cl1e ten ga conto di t.utte le condizioni cl1e si riferiscono a questo fenomeno, e di tutte le tenden ze inter1)retative d el fe110111eno stes o. Mante11endo i i11 u1ta fera gen erale e atte11endo . . i a l ig nifi ca to eti111ologico d elle J)a ro] e i I) UÒ d e finire 1'a1 lerg ia com e un a i11 odifi cazione d ~ll a capacità di r eagire da )Ja rlc d ell 'organi 1110. Oramai i hn tende nza ad identifi car e ] 'allergia con l 'anafìla i , d efinend o 1'u11a e l'altra com e una r cazio11e autigen e-an ti corpi. Il feno1ne110 fu nle ..,o in e' ·idenza per la pri111a volta n e l 1907 da von Pirquel , cl1e tudiando la cutireazione d ella tubercolina trovò ch e l 'organi mo sar1 0 o nuovo non r eag i ·re affatto , n1 entre quello infetto da b,a c ill o di I ocl1 dà una c utireazione IJO ·iti \'a. Gli studi succes ivi di1u ostraro no cl1e i fattori dell'allergia po ~ ono di tiJ1 g ucr i in gru1)1)i prin cipali: infe21iolli e sos fan::e artafllatliclte. questi due gruppi ono stati p oi aggiu11ti fattori di ord i·ne fi ice (radiazioni). Per quel c h e rig uarcia le in/ezioni è .a notare ch e i batteri r1or1 0 110 tutti egua]m ll le aller g izzar1 ti: Jo ono poco sopra tulle quelli cl1e aai~c ono m ediante le loro esoto ine, con1e la difterite ed il le Lano. Hanno infìri e po tere aller gico 111olto n etto il bacillo di Kocl1 , il virus ·vaccini co , il 111e Jit cr1 se, il bacillo d el tifo e d ei paratifi , di Ducr ey, il go11ococco, lo stafilococco , il 1l1eningococco la cui azione a llerg izzante ,è n1 e110 1r1arcat-0 o meno dimo. trata . Hanno a11ch c potere allerg izzante . pe ~ o elevalo a lcuni para siti animali (o iuri , acar.i , idatidi) . I fattori dell'artafilassi (antigeni, allerger1i o r eactogeni) on o n1oltiss imi . Quelli general111ente ammes i 0110 co~ LituiLi d alle a lbumin e estranee, introdotle µer via sottocutanea (siero), più spe!'so per i11gest ion e (uova , latte, carne, ero tacei ed in gen ere tutti g Ji a li111 enti), per via r e pirateria (polveri or ga nich e, peli, .. quam,e, g ranelli di polline ec c .) o per contatto (su cco di prin1ula). Ma se le c teroalbun1ine costituiscono i fattori prin cipali dell ~a 11afilass i si è poi riconosciuto che anche sostan ze lipoidi e cristalloidi (chinina , antipiri11a ecc.) possono avere ]a tessa • azione . Va infine accennato al fatto ch e le s tesse proteine dell'organismo in seguito all 'azione di cause diverse (trau111a, freddo , emozioni , ecc.)

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possono ~ubìre i11odificazioni tali da assumere la stessa attività allergizzante delle etero-albumine. Si ha allora quella ch e \\rida i chian1a I ' autoarta-

fìlassi.

Tra le cau se pre·disponenti un po to principaJe spetta all 'er edità. In una famiglia l 'intolleranza alle uova i è nlanifes tata per quattro ge11er azioni. Il se o e l 'età posson o aYere q ua1ch e importanza in quanto le reazioni a llergich e sono p iù freque11ti nelle donne e n ei gi ovani. Le r eazio11i varia r10 secondo la via d 'introduzione dell 'antigene. P er via paranterale sono p r esso ch e cos tanti , me11tre quando l 1assorbi111ento avviene per inalazione o per i11ge tione Je co,n dizioni . . on o mollo più co1n plesse e l 'a]ler.a ia di,Tenta m en o facile. rei ca o d 'in alazion e l ' integrità della mucosa na sale ha rrrande influenza, n1e11tre n el caso de ll 'ingestione favori cono l 'aller g ia I ' imperfe t la cottura o l 'ecce iva inge tiene di .alimenti , il inangiare in fre tta , i disordini d ell e g landule dige tive e d el pol o , g li squilibri vago- impatici. . La sen sibilizzazio 11e 11or1 av,,ien e "ubilo d opo il contatto dell 'antiaene con le cellule d ell ' orcrani mo. Di ~ o]ito 1pas a un certo periodo di te n1po , ch e va da settimun e e i11 esi n ell 'affezioni acule .ad ai1ni i11 quel Je cro11i ('h e. Talvolta la pen e trazio·n e u cce i'1a d 'antige·n e mantiene lo s tato di aller o-ia , ch e a ltri1uenti indeb olirebbe progre ~ sivan1en te. Mentre a ltre a u e po sono t en1 por a n eam enle o d efinitivan1 ent c opprimere l 'allerg ia; i ha a ll ora l 'anergia. L ' anergia però dipende da cau e diver se. Alcun e sono fi ioloaich e (.a11erg ia d ei lattanti ne l primo anno p er la n1aggior 1parte della tossiin fezione m e110 ch e p er la tuber colo.., i , anergia d ell a gravida11 za, clel parto e for se d ella metruazione) , altre agiscono indebolendo l 'organi mo (slancl1ezza, freddo, jpoali111entazione, Lraumi, ane tesia, cach essia). i banno an cl1e aner g ie da insuffi cienza ovarica, tiroidea , urren a le, eJ)atica . Ma in pratica ono opra tutto le infez ioni (r o alia , influenza, perto e, polmonite, tifo , ecc.) ch e agiscono com e a11ergizzanli . I segn,i clinici dello stato allergico sono 111olto vari : e riten1 i, ed en1i , orticaria , eczen1i, asma, riniti , ga tra-enteriti , emicrania , di sordini ,,asomolori , ecc., m a11ife tazioni tutte pe o a ccompagn ate da a cc identi vagosin1patic i (ipoten ione in1·provvisa, ·v omiti . lipotiniie). La r eazione non è specifica per eia cun antigen e, potendo lo le so s i11ton1a dipender e da cause diverse, e lo s tesso antigen e d ete rn1inare 1nanifestazioni diver se. Le sindron1i dovute ad allerg ia h ann o i11 comu·ne il carattere di esser e parossistich e, intern1ittenti La diagnosi di all ergia può e er e posta in n1odo si curo solo quando si rie .. ce a provocarla a volontà , fa cen<lo ad e empio ing:erire alcuni alin1en ti . e poner1do il ogaetto a]] 'inalazione di d etern1inate sostanze. La ostanza 1

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nociva si precisa in genere con il m elodo del1'elimi·n azion e. Quando non si riesce in questo modo la diagnosi può essere fatta con le prove biologiche (cuti- ed inlradermo-reeazione , segni umorali , prova dell'allergia passiva). Le cuti- ed intradernio-reazioni sono le più comunem ente a doperate con gli antigeni più eterogenei (batteri u ccisi, tossine , bian co d'uovo, polline, peli di cavallo, ipeca, ecc.). La reazione positiva è caratterizzata da una chiazza eritematosa con u11a base ·più o me110 indurita, talvolta l)Furiginosa. l T11 risultato positivo è probativo "Solo quando la stes a sostanza inocu]ata ad un soggetto sa110 dà r eazione neg·ativa. Raramente la r eazion e locale è accon1pagnata d a fenomeni ge·n erali (a sma , shock). I segni u1norali (eosinofili a, precipi Line, ag g lutinine, sen sibilizzatrici n el sang ue) n on hanno quel valor e cl1e una volta si era Joro dato. La prova dell'allergia i)assiva (iniezione al1'animale del ier o (lel soggetto sen sibilizzalo ed iniezion·e successiva di antige11e) non ba dato in clinica risultati pratici. Vicever sa la reaziorie di Prausnitz-K iistner è più proba ti va . S 'iniettano n el derma di un individuo sa110 1-2 decimi di em e. di siero allergico due or e do110 si fa pen etrare n ello s tesso punto u11a traccia di antige11e sospetto : ]a reazione è positiva quando dopo una trentina di minuti i manifesta n ella stessa parte eritem a con edema e t al,rolta orticaria. Una volta cono ciuta la sostanza ver o· la quale il soggetto è sen sibilizzato il trattaniento d ebl' allergia è r elativamente facile. Innanzi tutto convien e allontana r si dag]i ambienti n ei quali si tro·v a !''antigen e o sopprim er e da lla dieta la sostanza dannosa. Quando ciò n on è possibi1 e si ricorre alla desen sibilizzazion e s11ecifica , e quando si è incerti sulla causa allergica si pratica la desen sibili zzazione non specifica. La desensibilizzazione sµecifica deriva da 11e ricer ch e di Besredka sull' antia nafilassi: si somministra·no a più riprese quantità minime del1'antigen e per \'Ìa sottocutan ea (conveniente n ell ' aller gia da siero , pericolosa in altri casi). p er via intradermica (pre feribile in ogni caso) o per via orale . La desensibilizzazion e no1i specifica si ottiene miediante il p eptone somministrato per ]e tre su dette ,-ie. i può an ch e adoperare autoemoterapia, autosieroterapia , l 'iniezione di sangue laccato , l'iposolfito di soda o di n1ag n esio. Altri m etodi agiscono sul sist ema entlocrino vago-simp·a tico in r11odo di attenuare o impedire le reazioni aller giche (opoterapia, atropina , luminal , adrenalina nlolto efficace n ell'asma quando è associata all 'estratto ipofisario). Le allerg ie che si possono incontrare in clinica sono m oltissime, n1a quelle che più importano dal punto di vista pratico sono le al-

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lergie infetti,re e seriche , l 'all ergia nell 'asrna e nelle derma tosi. L'allergia tubercolare l1a notevole i1nporlanza diagnostica sopra Lutto nell'infanzia. Una cutireazione positiva è l 'indice sicuro di una tubercolosa evolutiva. egli adulti delle città invece es a risulta posi ti' a 11eJl '80-90 % senza che essa deponga per l 'e i tenza di lln 1processo tubercolare. La reazio11e n ega Li va perciò indica o che il soggetto è inde1lne di qualsiasi fatto tubercolare anch e trasco rso o cl1 e sia intervenuto un fattore di ar1erg·ia (tubercolosi acuta, tifo, influenza , rosalia , p ertosse , cachessia, gravida·n za, affezioni epaticl1e, ecc .). Il valore prog·nostico della cutireazione è in ragione inverso del uo valore diag·nostico : nullo nell ' infanzia, r11olto importante nell'adulto. L 'allergia vaccinica spiega l 'asp etto delle lesioni di rivaccinazione, e deve fare sparire il termine di fal so vaccino che è in effetti un vaccino \ ero S Ll terreno allergico , fornendo all 'organisn10 il compl e111enlo d 'immunità che gli ro.a nca. L'allergia tifica è di111ostrala dall e intradermoreazioni con la tossina ebertiana , le quali sono deboJmenle IJOs it i e nel periodo di stato e forti alla fin e del p eriodo fel)brile . L 'allergia m elitense si din1 0 tra con l'intradern1oreazione o la c utireazior1 e al]a melitina (filtrato di cu]tura di haciJlo di Bang) che è positiva do po set le giorni de] l' inizio della malattia e tale rim·a11 e fJer ar111i. È più precisa e sp ec ifica della ierorea7.ion e . L'allergia dift erica "' i di1no tra con l 'anatossireazione di Zoe1ler ch e come la cutireazione è n egativa n ei oggetti i11den11i e positiva dopo un ' infezione di fl e rica con r eazione di Schick generalmente i1cg·ati va . . Le ricerch e fatt e per a] tre infezioni (scar]attina , ulcera n1 olle , lJiogcni, ecc.) non hanno dato risultati pratica111 ente utili. Per quel cl1e ri g uardo l'allergia da ver1ni è da rilevare che per l 'ascaridiosi e l 'oxiuriosi le reazioni non hanno sicuro valore diagnostico. L ~allergia idatidea iI1vece ba un valore reale. Gli accidenti ch e si verificano in eguito alla apertura o alla pu·ntura di cisti sono di natura anafilattica. Dal l)Ut1to di vista diagnostico l 'intradermoreazion e con l ' idatina (reazione di Casoni) è superiore al n1 etodo della devi4z.ione del con1plemento. L ' allerg~a serica si estri11 seca con gli accidenti provocati da iniezioni di siero. In u11 individuo nuovo i primi si11tomi della malattia da siero si manifestano dopo 8-12 giorni. Invece in un sensibilizzato da u.n 'iniezione o dall 'ingestione di carrie di cavallo cruda gli accidenti serici si manifestano 1nolto presto dopo qualche minuto, qualche ora o qualche giorno. L'asma allerr1ica può essere provocata dalla inalazione e ta\'Olta anche dal] 'ingestione di sostanze diversissi111e. 1

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roco,l ite cronica : i pazienti che presentano la certate. Le for1ne più comuni sono gli ecze1ni e j'~I'Ìma forma possono av·e re 1UJla 1norrr1ale de·l 'orticaria. Esse possono essere p rovoca te da fecazione o soffrire di stipsi, essi si lamentano n1olteplici sostanze assorbite prevalenten1ente ui un sen so di pena nell 'addome che inizia per via orale. IJoco dopo il ip1asto· e si localizza sp.ecia lrn-ente L 'allergia con1e fer1on1eno biolog·ico è sta La attorno all 'o mbellico., insien1e a nau sea, alte.-interpretata finalisticamente corne un tentalivo razion e ·dell 'appetito e sopratutto a senso <li da parte dell'orga11isrno d ' ir11pedire la pe11etragonfiezza e flatt1lenza. L 'esan1e obbiettivo in .zione di sosta11ze estr a11ee 11el] a sua co111pagine. y_ues t i casi f.a rilev.ar e un.a cie ì'ta dolenzia alla È questa un' O})inione i11olto di cutibile , copre io11e .n e·l1a r egio·n e periombellicale specie n1e discutibili sono le opin io11i circa i Ta p1µort i dal lato sinistro; 1'esame microsc-0pico del] e tra a llergia ed i1nrr1un i tà. Per alc11ni si tratta l~ec i fa r ilevare grasso n e utro ed acidi g r assi di due fen o111eni ind!1Jc r1den Li , per altri ill vece a ncl1e con u.11.a dieta normale; i•n alcun i caBi si tratta di fatti d ello !:>le ·so ordine l1e i traLcn·denza alla diarrea. sforn1ano a tappe l ' u11 a nell 'altra. .Sol o 'pochi n1.al.a ti .a vevarto m .anif.esLazion i Allo stato dei fatti ·i può concludere n e1 edel! 'altra forma (enteTocolite cronica) caratteguente i11odo: La i1enetrazione nell 'organismo rizzala sopratutto da ldiarrea persis le·n te da di un.a ... o Lanza estranea non provoca alcu11a lungo tempo, con feci fluid e e semifluide co11·r eazione, e si ha allora l 'anergia. o ariallergia; Lenent i muco e residui a lime11tari non dige. . . ' e i11vece provoca u11a r eazi one 1 puo avere riti ecc. una allergia norL S]Jecifica o specifica. La real >iù frequ1enti nurono i casi di r. v. coesistenti zione pecifìca può eser citarsi in clue ensi: a varie form e di colite cronica: da questo ipersensibiltà (intoll era11za anafilas i) o assiie- 1>unto di vis ta la più import.a.nt~ è la colite d el jazione (i1nmun ità). Da. tratto ascendente che perrnette, assai · più delle a ltre ezioni, il riassorbimento dei prodotti di Sulla coesistenza dellat i·inite vasomoto1·ia r>utrefazion·e o di fermentazio·n e. Dallo studi-0 d ei casi ci tati g li AA. si forcon ~iterazioni della digestione. 1nan.o il con cetto ch e in consegu enza dell'al(D. AoLESBERG e L. 1FoR CR 1 ER. Il/ ed1:zinisc1ie terata funzionalità intesti n.a l1e venga riassorKlinik, 3 g iugno 1932). bito qualche specia1e .componente de.g ]i aliLo studio d egli Al\. pren.cl c lo ..,pt1nto dalla rnen ti o q1uialche alterato prodotto di secrezion e e ch e 1perciò, come in al cune malattie os ervazione fa'Lta u u11 uo1110 ,di 50 anni da n1olti anni in ct1ra J)er ri11i Le vason1otoria e d ella p elle, si crei una predisposizione p er dalla ste.:sa epoca in trattamento anche l)el' l' in ediarsi d ei ·disturbi del naso. Gli AA. amdi. Lt1rbi gastrointestinali: n el corso della ma- mettono :p erò anch e una con1ponente locale a lla Jattia egli aveva osservato· clic i c:Li bu1rbi d el quale i omma la causa enterogena nociva. A sost egno di q11este idee sta l 'azione miglionaso andavano di pari pa so con quelli delrat 1 ice o a·ddirittura ouratrice che s ulle mani1'intesti110. Date le coin nes ioni notoriameinle e i t en ti fra alcune a]Ler.azioni funzionali d el festazioni nasali ·e ser cit.a la terapia dire tta tubo digereinte e certe nla lattie d ella pelle e all 'a ffezione ad,dominale. Una sosta.n ziale .analogia ha•n no gli a ltri 33 delle n1u.cose, gli A . . tudia-rono sis tem.aticacasi racco] ti dagli Al\. in cui però, a differr1 ente 1n tutti i casi di rinite vasomotoria carenza dei precedenti, le manifestazioni intestipitati alla loro osserv.azione, la funzione ganali (per lo più diarrea ·cronica ·da enterocostrointestinale e in tutti i pazi·e nti co,n a ffelite , raram ente tiflocolite) precedettero quelle zioni croniche ·d ell'intestino le m.a i1 i fles lazio·n i nasali. nasali obbiettive e subiettive. Rap,p1orti aincor.a sembr.ano esiste.r.e f'r.a r. v. Dai dati raccolti .gli AA. credono di poter e secrezioni interne come starebbero a dimodividere la ·r inite va on1otoria in tre g ru1ppi: la r.. v . allergica imra, l a forma enterogena e st~arlo molti ,c asi che avendo una storia assolutamente muta , si sviluppano durante il cliinfin·e la i:r. v . .climate rica riscontrabile i n donmaterio o che iniziati durante la gravidanza ne nel periodo d,e l climaterio. pariron-0 poco dopo il parto; a questo gruppo Nel giro di 4 anni vengono raccolti 36 casi di r. v. acoompagn.ata da ·disturh·i che a se- si potrebbe-ro .ascriver.e anohe quei casi in cui co-n da d ei casi riguardano· lo stomaco, il tenue la rinite .coincise col p eriodo mestruale o pren1lestruale. o i] crasso. In gemere esiste una normale aciConcludendo quindi la rinite vasomotoria dità gastr.ica ma in 5 casi, Tiscontrar <rpo una completa aclo·r idria accomp a.g nata da diarrea non ha iUIIl. 'eziologia unica. Il mag.gior numero . . . '. deJi casi è di origine allergica, un secondo ,gastrogeina, men tre in 4 casi esis teva un ipesrgrnpipo riconoso~ run :n.e:sso enterog;eno, un cloridria capaoe ·di spiegare la costi:1Jtazione taterzo è in rappo rto con gli increti. Queste lora coesistente. Le alterazioni del tooue si presentano o in forme possono essere d esignate .come rinite vaform.a di catarro cronico d el tenue senza ca- somotoria allergica, en terogena e incretoria. E. ANTONIAZZI. iarro del gr osso intestino o in forma di enteL 'al l ergia nelle der1rl.atos·i è tra 1e 111eglio ac-

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Concezioni patogenetiche e trattamenti attuali dell'asma.

tico cl1e favori sce lo scoppio del! 'accesso asmatico . :E: da nota re infine e.b ei alcu11i -~A. hanno notato nell 'asn1a u11a ipocalcemia che riferiscono (~1 . GAUCHER e M. ALBE.> tux-F ERNET. Gaz . des a·d una insufficien za paratiroidea; altri studianH op., 23 lug lio 1932). do l 'equilib·r i·o acido-iha•se banno constiatato P erchè una cri i di a ma si n1anifesti, emuno S:postameruto verso l 'alcalinità nel corso brano n ecessari tre fattori: una sr1ina irritatid ell'accesso. ,·a, , ,ero terrr eno locale e pu11to di richiam o Squilibrio vago-simpatico e spin a irritativa d ell 'a ..,m:a, un terreno oostituizionale sp eciale e n on b1a ta110 a scatena r e un.a crisi di asma; ocuna causa scatenante. corre l 'aggiunta di una causa scatenante ch e La p1ù imrpor tante delle p~n e irritative ~ provoca, i·n urn g rar1 11umero di oa·si , uno squiquell<i r e pir atoria. Tutte l e cau e di scl erosi librio un101rale . polm onare posson·o essere incrin1i11.at e, le bronAlcune volte questa c.ausa appare pec ific l1iti a r ipetizione e, in primo luogo, l~ tuca, altre YOlte il soggetto è ensibilizzato r i})erc olo~i. i tratta quasi sempr e a llora d1 tuspet to a c.au e molto ·diverse. Si on·o a n ch e de1 Lcrcolo i fibro a ad e' oluzion c:.1 torpida, forse scritte due grandi varie tà di a n1a: 1·asrna anaai1c.l1e di forme dovute a ll ' udLra-,iru, tubercofilattico e I ' asn1a collo idocla ico sen z·a· sensibilare. Per contro la sifilide embra ch e abbia lizzazione. Infine ' 'i sono d ei casi in cui Ja '. . u11 in1 portanza acce sor1a . causa catenante ri ied e unicam€nte in un.a irVi ono però dei casi in cui 1'e a111e i a11to ritazion e d e] la 111 uco ~a r e pirateria, sen za cl1e clinico cl1e radiologico r esta i1egativo dal p un - vi iano m .a11i fes lazion i coll oidocl.asich e. to ·di ista :piolmonare. Si tr.atta allora, eco!1.d o Per affer1r1arei che un 'a ma è di natura anaVallery-Radot e 'F r. Claude, di una frag1l1tà filattica ci si ba erà su tre criteri: clini ei, biod ell '·a1p1)arecchio r e p iratorio, d ov.uta . a d. ooa logici e ter a peuti c.i. L ' in Le rrogat orio pern1ette t ccitabilità anorn1ale ìdelle tern11naz1on1 d el in certi ca.si di ritrovare la $0 tanza sen il}ili z1Jl1·e u.moga· tri co1 e d el simipa tioo n eJl 'appiarato zatrice. N·e i e.asi di asn1a e. Livi, bi sogna r icerr e pir atorio, ipereccitabilità che può esser e coca.r e l a sen ib·ilj t.zaz inn e ni J)O}lini, spc1cia]titu1zio1n .al e o provoc.ata e mantenu1ta d.a una m e11te ai po llini d elle gr a111 i11acee. In altri e.a i pina irritativa. i tratta di eden1entti del letto (lan a, crine, piuLe lesioni vasali costituiscon o u gualm ente m e) o di peli di ani111ali d o111estici, altre ' roJuna s pina irritativa frequelilte. Gli ingl e ... i inLe di protei ne alimen tari . Quanto a i c riteri bio... i.. to no .proi particol ar mente sulla in1 porta n za log ici, il n1igliore è fornito d al i11etoc10, delle d ei di .s turbi digestivi n el] 'asma . c uti-reazioni pra tica le co11 l 'antigene d i cui Per quan to ri()'uarda il terreno costituzionai O·S]Jietta la . . pec ific ità. È questo un mezzo le 1'er e-d ità costituisce il fattor e più imporch e d eve e, er e bene interpretato. Percl1è sia t a~1:te. Frequenteme11te si trovano negli ascenpo iti,1 a, la c utireazione ·deve cos lituire una d enti o !Ilei colla terali l 'em icrania, l 'eczeima, i1'1acca di orticaria di aln1en o 5 111111. di dial 'orti ca ria , la corizza da fi eno o l 'a ma vero ; 1netro . uicrua h11e11 le n on è eccezi onale di trovar e una Dei c riteri te rapeuti ci han110 valore ... olo i ta~·a nervosa negli ascendenti . n1 et·odi di ·de en ibilizzazione specifica. 011 i sa an cora quale sia e attan11ein te il In u1t o-ran 11umero di ca·... i non i tro,·a senlllec can i n10 intimo di questa eredi:tà; enza sibilizzaz io'Ile. Si tra tta di fenon1eni di e.hoc dub·b io e a n on fa ch e trasm etter e uno quilii11ter,ren uti ·p1er cau se d iver E:! in un soggetto in brio ' ' ago- impa tico, una fraailità particolare ist·a·to ·di ~ qu.ilibrio um or ale. Tutto può J)rovod ell 'a pparec.chio r e piratorio, un perturbamencar e una cri -- i di asma in tali ogg-etti. Tnfine to un1 orale. v i ono d ei casi (asm,~ d a inalazio11i di fumo, Alc u11i hanno vo·l uto dare importa11za all'e:.. di var;·o·r i di zo.Jfo, ecc.) in cui l 'as111a se11ilira r ed o-.. ifilide, m:a· probabilm ente non i tratta legato ·dire ttam ente ad u1na irritazi one d ella mucosa d ell e ' 'ie r eiSJ) jratorie seinza ch e ,.i siacl1 e di una coimcidenza. Lo squ.ilibrio vago~ in11)a tico è un.a n oz ione più importa 11te e pi~1 no manifestazioni di cl1or col1oidoclasico. . olida111e11te a cquisita . •t\.ttualmen le, in op po iP er il tratlan1ento d ell a c ri si di asn1a, 1'adrezio·n e a lla teori a del l 'iper vagotonia, lJer lu11go nalina è il niediramento di celta . i utilizza una soluzione di cloridrato di adrenalin a al 1e1111Jo a111.111e" a, i pensa ch e tanto· il vago ch e il i111pia1ti ro inter,v enga!nO n ella pr oduzion e d elmillesin10 ch e si sorl1m1in i!'tra i)er via gastrica, J'asrl1a; a1 vago è dovulo il bran co - ~ pa sn10, a l p er via ila ale, m a sopraLoit to per via sottocutain1 piatièo l 'i(persecr ezion e d ella muco a. ne a. Una iniezione di n1ezzo o di un centimetro cubo placa in alcum i minuti la di'Spn ea. In un L 'a n1a i1u.ò assoc iar i a disturbi en·doc rini, es o è pe so modific:ato dal~ e var~e ta~pe d ~l ­ asmati co ch e non abbia m a i fatto u o d i adrenalina è prude•n te n on oltrepa sar e la d ose di la Yita gernital e d ella do11na, spec1e dai periodi n1e·~ trt1 ali . Secondo alc uni AA. l 'ecces ·o o il un qu~rto di n1illigrammo per la ·p.rima iniedifetto di prodotti di ... ecrezione endocrina cr ee- zione, J)er . . ag-giare Ja u~ cettibilità dei n1alati ri petto all 'a drenalina. r ebbe umo stat o di squilibrio collo idopla m.a .. 1

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f ANNO XL,

N U )(.

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SEZIONE PRATICA

La durata del! 'azion e dell 'iniezione varia con I 'i11tensjtà della crisi e con l 'acco tu1nazio11e d el i11a,l ato. In presenza di una crisi fo rte non bi ogn·a e ita re a ripetere le iniezioni . Le d·osi forti i1111)iegate parecchie volte, ono gen eraln1 ente ben sopportate. Frequentem ente si a ssoc iano all 'adrenalina altre os tanze (papaverina, estratto i1)ofisario) destinate ad a umentare .a le uni suoi effetti. L 'efedrina è attiva anche per via bucoa•l e, è m olto 1neno tossica ·dell 'adrenalina, e la sua azion e è .p iù durevole. l:ome l'adrenalina , l 'efedrina è un m edica111ento dell 'acce. . so asn1ati co; i può rt.uttavia .adoperare a titolo preventivo. L 'a m a n ottur.no , che intervie11e frequen .temente a•d ore fisse, può e ere soppresso con la on1mini trazio ne di efedrina una o due ore prin1a dell 'i11i zio del l 'acce so. D 'altra parte 1·a ·orbi1nento r egolare di efedrina, ogni g iorn o o p1)u'.f ogi1i due g iorni , può in certi casi trasforn1are la c11sibililà del n1alato e liberarlo p er lungo te1111>0 del suo asma . L 'efedrina in co1n1ple o ap1)a rc il n1edican1ento 1di scelta per gli acce i di debole o di m edia inte n sit~. È controindicala nei g ran.di impa ticoto nici , i ba edovia ni , g li aortici, gli a n g ina i , i g ra11di i perte i . La n1o rfina ed i preparalti oppiacei , n on p iù u sa ti dopo l'introduzione ·dell 'adrenali.na poss ono esser e n ece ari n ello stato di ma le asmatico e n e1le cri i molto violente. Il tra t balm ento- etiologico deve proporsi tre <>biettivi: tra ttar e la spina irrita tiva, de en sibilizzare il ocrgetto ri~etto a lla causa scatenante , modificar e il terreno favorevole all o sviluppo di que ta crisi . Il tratta me nto della pina irrita tiva sarà di -verso secondo la natura di e sa (trattamento d ella tubercolo .. i, regime dietetico, opoterapia, ecc.). L·a·,·ori r ecenti hanno n1esso in evidenza l' efficacia degli interventi chirurgici (chirurg ia del impa ti co, ch e ha lo scop o di -sopprimere il bro n cospasm ·o, interventi sul rino... farin ge, a1>pendicectorr1in, coleci tecto1•

mia , ecc.).

può aver e un 'azion e favorevole; ma bisogna e sere prudenti in questi t entativi. L'asmatico è un instabile umorale e 1'iniezione di un prodotto qualunque, anch e a do i minime, sopratutto per via endoven a a , può creare degli accidenti di choc trauma tici. La belladonna dà buonj risultati n ei casi di vagotonia m anifesta. L 'adrenalina e 1 efedrina . ono IPre critte allo copo di eleva re ii tono d el ~ impatico. Il garde11al pu ò dare ecce]lenti ri~ ultati. L ' ~ntroduzion e n ell 'or ganismo di so~ lan zc a1bun1inoidee o c1·istalloidi diverse ha per scopo di r ender e l 'organi m o indifferenite all'azione degli cl1ocs umora li. La proteinotera pia è un m etodo frequemtem ente adop erato (peptone intra dermico, pepton e ottocutalileo , i)e ptonc~tera;pia preprandiale, a utoem o terapia , a uto-·siero terapi a, s ier·o di cavallo, iniezioni di la tte, stocks vaccini). Le sostanze cristalloidi on o utilizzate con J)iù o men o g ra nde succes o (iniezioni endoven ose di cloruro di caloia, di iposolfito di so(lio) . Infine alcune vecchie terapie possono conl ribuire a m odifi car e il terreno dell 'a·sm.atico (jodio, arsenico , cure terma li). Altri m etodi, di cui il m odo d '~·z ione è mal conosciwto , .son o la roentgenterapia plenica o p olm on.are, rago-i ultravioletti, salasso , la C. TosCANO . 11iretoterapia . 1

SECREZIONI INTERNE. Il trattamento dell'emofilia con estratto • ovarico. ( .\ .

R\YI~.-\ .

La Pres:e ill éllicale, 25 febbraio

1933). Il fatto ch e l 'emofilia si trasm etta per via 1'e1111ninile e colpisca quasi escJusivan1e·n tee il e o n1 aschile risparn1iando la donna stessa cl1e trasm ette la malattia n on è sta to sinora con idera to con sufficiente attenzione. Solo da qualcl1 e te n11po. un certo numero di autori }1a nno con iderato que lo fatto , ammettendo r l1e la donna, capa ·e di tra m etter e 1 emofi1ia debba possedere in potenza t ale n1alatti.a e cl1e esista 11el su o or gani ·m o un fa ttore X ch e ne impedì ce lo . . vilupfJO. L 'ipo tesi più vero. imiJe è cl1e i tratti di un cler11ento dipendente, otto una form a qual ia ·i , da lla ecrezion e oYari ca. Questa teoria è la ta o tenuta p rinci11alme nte da Birch , Nieh.a n e Berta re1li. Birch è partito dal i)rincipio r l1c n e]l 'cm o fi l ia esist.a un disturbo orm.o n iro. È definitivarnente stabilito, ,egli dice, ch e. i1e 11 'uom o esi ton? . al c uni elem enti biologici del sesso femm1n1J e : in p articolare l 'ormone ~c .. s uale femminile può e ser e isolato n elle urin e di un sogge tto n1aschio normale. Ora Birch h a dimostrato ch e in 7 casi di en1ofilia si l\Yeva mancan za assoluta n ell e urine di ormo11 e ses uale femminile: ci uesto n1ancava ru1ch e in du e donne, ch e ave' ano tra..,m e so l 'e1nofi]i a. 1

P er il trattamicnt o d eseillsibilizzante occorre c onoscer e la o La nza alla qu·a le il m alato è soosibilizzato. La desens ibilizzazion e può esser e fatta con il 111elodo dell e cutireazioni ripetute. Altri m etodi in u so sono la de en sibilizzazione per via g.a tri ca, il .tra ttamento co n a utovaccini con la flora microbica proveniente 'Clalle vie r espiratorie, ·da lle vie digestive o da un focolaio di infezio ne. Si impiegan o an c11e c on succ,esso le came re enza allergeni, cam ere cioè ch e ricevon o aria ·sbarazzata da] pul viscolo ®tmo ferico. L 'impiego di m asch ere filtra nti può dar e risultati ap,pr ezzabili in alc UIIli casi . Il tra ttamento rniodific.atore ·del terren o ha lo -scopo di aO'ire ul si tem a vago- impatico e sullo stato ~m ora le del malato. L 'asm a ti co cs·sendo un coll oidoclasico , ogni modificazion e capace di perturbar e. i suoi colloidi plasm ·a tici 1


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P OLI CLINICO

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[ANNO XL, NU;\I. 23)

ieh au si è occupa to d el rrted esimo sogge t- a lterazioni cutanee; co1ne la n1.alattia , cronica to sin da l 1928 tentando la cura d ell 'emofilia fin o a poter durar e tutta la vita , si possa clicon trapianti di ovai o. Egli cr ed e ch e l 'ovaio nic amente divider e in tre s tadi, n el primo dei secerna soltanto in deter m i11ati periodi I ' orinaquali si hanno g e11eral111enle le alterazio11i cun e utile alla coagulaiio·n e: q11esla secr ezion e tan ee, consis tenti in ipe rch er a tosi con i.J:.>erpig n on si avrebbe durante la fase di prolifer am entazion e, ins ien1e a di turbi a carico del sizio n e con m a tura zion e del follicolo, durante s tema gastro-enterico, r11 e11 Lre il secondo e terlo sviluppo d el corpo Iute? e durante la ~o ttu­ zo . ., tadio sono cara tteri zzati dai disturbi , orr a cli qu esto: si avrebbe 1n vece dura nt e 11 r egani ci e funzionali , a cari co d e l sist e111a 11ervosto della fase evolutiva. so 1 con 11euriti , a lter azioni vasomotorie e tro°È da n o tare, d 'altra parte, cl1 e l 'opoLeraJ)ia fich e e alterazioni d ella i)siche. ov·arica svolg e 1.a sua azio11·e solo p er u11 veL 'etiologia della p ellag ra l1a dato luogo ad riod o di Len1po abbastanza lirr1itato e 11 nr1 ~·èJ)l ­ una serie di teorie, ch e sono lo s pecchio fedele bra abbia la proprietà di m odi.fi._:clre ~ll re\'old ell 'evoluzione della scie nza ru edica dell 'epomente il di~ turbo d ella co;i gula zt1)11e . J:.:.- &a ~?11 ca: si comincia co11 la t eoria d ell 'avvele11apermette q u in di la gua tig 101) e c~elJ.1 em u f1l1~.. 1nento con m ai s g u a lo, i;er passare alla teoria Bi og11er ebbe, p er otten er e ~11 r1 sulta t? 11er ::,.1. protozoaria di Sambo11, all a teoria strept ococcilen te sia rico rrer e al trap1.1 nto t ·,·t r1co, f·l :\ ca di Tizzoni, a que lla di i\J e "' a11dri11i . ch e ipor ipet e; e frequentem ente ]e iniezio-?-i . ne ,,a in ra 1)p orto la 111" laltia con l 'acqt1a d el]e Qu esto m e todo non è d1:1nque di m olto supelocalità in cui e a i ...;vilup1)ava. Un fatto ririo re a l tra ttam e11to con siero, m a .per1n.ett? a ~ mane si curo ed è quell o d el ra ppo rto diretto fra ogni i11od o di lo ttar e co·n tro , quei p er1? di d~ la m alattia e la nutrizion e con n1ais. Og gi lec rig ravi em orragie spont~nee cosi frequenti . 11e~li cer ch e di Goldber g·er e <.lcl la t1a scu ola avr ebemo filiaci , e p u ò ser vire quale. m et ? d o d1 ]}Ieb ero dimos trato ch e la 1vell.agra è 1ma avita1ni par.a zion e ed un inter ven to . c~1rurg1 ?0 . . n esi: tale vita min.a è . lat a chiar11ata B 2 per J(im 1m e Van Alle11 cons1g l1a110 , l~ J?er1.od~ disting:u erla da lla vitu1ni11a B, 1 che sarebbe di em o rra Q"ia di inizia re subito le in1ez1on1 d1 quella antib erib.er ica . es tra tto o~arico a lle dosi di 0, 25, ri1)ete.ndol~ È m erito d el cli11i co danese lless-1'h ay .. en ogni 6 o r e fi·n o all 'arresto . ~ell.'emorrag 1:a .. S1 l 'aver din10 trato cl1e la p ell agr a si osi:;erva potr à in eaui lo far e una J111ez1on e al g 101no an cora, spora dican1e11 te, in tu I le le regi oni fin o a g uarlo-io11e della ferita ch e ~ veva ~a lo d 'Europa. La sp o r adic i là clovrebbe esser e spieluogo a ll 'em orragia . Se~ra ch e 11 .med1cagata ammettendo n o n Lula n1an can za di ' i la me11to ab b ia u11a certa azion e cumulat1 ~a , ch e 111ina B 2 n ell 'alim entazion e b e11sì una <lim isi fa sentire p iù a lung o sul te~po di re tra - 11uita possibilità da parte d ell 'intestino di riaszion e ch e s u q u ello di coa gulaz1?n~. La .do~e sorbire tale sostan za, in seguito a g raYi rr1adi 0,26 è suffic iente , non a vendosi r1su,ltati m_ila ttie intestina li . g liori con d osi più alte. La cura. d ell e~ o fil1a I quatt r o m ala ti .. Ludia ti da l T a11nl1au -er con estratto ovarico è dunqu e facile, efficace e p r esentavano 11n con11)lesso sintoma tico caratsen za incon venienti . Ila p er so n1olto d el su o t eristico , ch e si può cosl riassumer e : interesse p er il fatto che si è viRlo . ch e la s ua 1) attacchi freque11temente ripetuti di diazi on e non è duratura. S·ar ebb.e inter essa11~ e sturbi intestinali , con dolori a tipo colico f2 stabilire se anche a cura per via orale abbia diarrea se·n za steatorrea ; la tessa e ffi ca c ia, cosa cl1e finor a n o11 è stata 2) gravi alterazioni p sichi ch e co11 perdita t en tata. G. LA CAV.\ . d ella capacità lavo rati va, s tato d epressivo ; 3) anor essia, m agr ezza, a dinamia; Pellagra ed alterazioni endocrine. 4) pig m entazione a tì•po c luasrr1a , di colo (S. J. T ANNnAUSER e L. Ascn oFF. l\l il1tcri. 1f erl. ri to brunastro s por co , su tutt o il c orpo , m a W och ., 24 febbraio 1933) . specia lmente nei p unti esposti alla luce; 5) gr a nde sviluppo di peJi a tipo lanugine La cc pellagr a » è una dìagn o i clic 0 1 ·i11a~ no~ su tutto il corpo ; uo n a p iù , se n on r aramente ne~le a ule d1 cli6) po,1ertà di calcio d el1 e ossa c?n ten: nica e nelle c orsi e degli ospedal1. Eppure solo d·enza alle fra tture sponta nee; formazione d1 c inquan ta anni fa essa era an co ~·a abb ast~n z.a osteofiti sulle ossa d elle falan gi e n1etacarpali ; frequen te n ell 'Europ a centra le : i n1oder111 s17) manifes ~azioni cutanee pellagrose cc ad mi tra tta ti invece appena ne acce i1.n a11?. ~la . la altaccl1i » specialrn e11 le durante la primavera ~ rarità d el la n1alattia n o n ha tutta v1a d1n1 t11 u1to l'a utunno , ed in corris ponden za delle mani ] 'i·n ter esse ch e in essa avevano post o g li stue dei piedi . diosi : m olti punti d ella sua etiologia e pa togeIn due di ques ti ca si l 'A., non avendo a11nesi son o an cor oggi oscuri ed . a s p et~ an o. ~a cor a o ser,rat o le manife tazioni ])ellagrose cuulterio ri ricer ch e una luce n1agg1or r d L ver1l a. tan ee, ebbe l 'ili1pression e di tro~arsi di fron.le L'A. coo-lie occa ion e d a qua ttro casi da lui a u na g ra v e alter azi0n e endocrina, probaf>1lo servati , i)er far e a lcune in t er es an~i con "' i de~ razioni sulla m ala ttia. Anzitutto ricorda, a1 n1ente una m agr ezza ipofj saria con partecip a zion e p lurig hiandola re. Ma il s?p.ravveni:e g iovani pecialmente , com e la ~iagn osi <li 11e] ~ lagr a i ]10ssa stabilire an ch e 111 manrani:a d 1 della sintoma tologia cuta n ea e la tipica storia 1

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I f.,


SEZIONE PRATI CA

di disturh·i g·astroe11Lerici .a ccoppiati ad alterai1ali i11 s urreni i olati (da autopsie di rnorti ,p,er zione de]la psiche , posero in campo il prom. di Addison) e in 111.alati della stessa malattia. blema: si trattava cioè di u11a a lterazio11e pr'i Le gl1iandole surrenali furo110 pure in 34 casi 1nitivamente pellagrosa , che nel suo crpnico diagnosticati o con1e i11. di Addison o come . decorso aveva dato luogo a n1a11ifestazioni ghiandole surre.uali , e precisamente in 23 casi endocrine, una specie di terzo stadio della di Addi on, 1 di probabile Addison, 3 di altre pellagra, con cachessia e n1aras1na ; o si trat- malattie e 8 di lesioni surrenali tubercolari o tava invece di u11a lesione pri1r1itivamente no. Furono a11cl1e fatte osservazioni di controlendocrina nel senso di u11a rr1agrezza surre- lo in un gruppo di ghiandol e surrenali macronale o ipofisaria ch e avesse secondariarn ente} e microscopicamente norr11ali. Nelle g·hiaJ1dole i1otn1a li sottoposte a esame per l ' anoressia, p,orta Lo .all a pellagra i malati ? L ',.'-\.. , basandosi speciaJ1nente sui dati radiologico non si Lrovarono calcificazioni. Nelanamnestici, cr ede di i:1oter concludere che il le gl1iandol e malate, e' erano in alcuni casi calcorr1plesso sinL01r1atico da lui individuato, e cificazioni ch e i ra.g·g·i X non misero in evi. che egli ipropone di cl1iamar-e cc IFreibur~er denza. Furono trovate calcirìca zioni coll 'esame r.a,..,ymptomen Komplex », sia da riferire ad una diologico in 6 su 23 casi di morbo di Addison tJella.g ra con manifestazioni endocrine. Le conoscen ze anato1no-patolog ic}1e a que- (26 %), in 2 su 3 casi di sospetto m . di Addisto riguardo so no ancora poco chiare: pochi son (66 ,6 %) e in 3 casi i1el gruip·p o di lesioni infatti sono i casi di ipella gra in e ui all 'au- tubercolari surre11ali ser1ia Addison. Quindi cal cificazioni furo110 trovate comp,l estopsia si siano trovate lesio11i a cari co delle sivamente i11 I'I casi (32,3 %). Questa freque·n ghiandole endocrine. Tale il caso di Rubinato, ch e in t1n pella- za · di r eperto radiol ogico in pezzi di .autopsia groso trovò un 'atrofì.a totale del co11nettivo fa porre il problema delJa possibilità che quedelle surrenali e quelli di Fin olti e Tedeschi ste ca lcifi cazioni possano mettersi in evidenza . ch e trovarqno in pellagrosi focolai n ecrotici in vita. Nella letteratura so110 s tati pubblicati sei casi n ella corticale e alroOa d ella midollare dei oli di calcificazio11e co11statata radiolog·icame11urreni. Rubinato trovò an cl1 e alterazioni del1'ipofi si n el se11so di u11 'atrofia della porzione te 11elle surre nali di n1a1ati di Addison. Gli AA. fecero radiog rafie a malato supino, anteriore. Tali dati co1l cordano co·n quelli speri11i.enta]me11te ·otte11uti da Rondoni. e Mon- lievemente sollevato (di 30°) a D. per l 'esposizion e del surrene sinistro e viceversa sollevato tanari . L. Aschoff, che ha p~tulo praticare l 'au- a sinistra per l 'esposizio11e del surrene destro e il tubo fu centrato vertjcaln1ente all'estremità • topsia di uno dei pazienti descritti dall',.\. , n e inferiore d ello sterno. riferisce, rne ttendo in e idenza èon1e sia in Nell ' inlerpre tazio11e dell e ombre calcificate bicruesto con1e in altri nun1erosi casi di pellasogna disting u eTe le varie calcifi cazioni possigr a da lui sezionati i11 ìBucare t durante la bili: delle cartilag ini costaii , del1e g·hiandole gu erra n10nd1ale , era possi]) ile rr1ettere in evi1nesenteriche , dei calcoli biliari , d ei calcoli red en za n otevoli alterazio11'i a carico d eJ1le g hiannali , dell'aorta addon1i11.ale , di as·c·essi paraverdole endocrine e specialn1ente d ell 'ipofisi e tebrali e perirenali. Il s urrene si · muove col del]e surre11ali. n dato principal e con siste in ren e n ei movin1 enti r es·piratori, quindi la mouna n otevole a trofia d ell a corticale , corrispo1l- tilità è uno dei rn ezzi di .accertamento d ella denten1e11te a qu.anto han no trovato rF inotti e sede delle ombre calcificate. Tedescbj, i qttali anzi pe11 ano "l1 e i11 alcuni Il pneumoren e può essere utile, ma n o11 fu casi non sia 1possibile stab·i lire dei li1niti pre- ll ato dag·li AA. . cisi fra pellagra e malattia di Addisou. Il trovare calci6 cazioni s11rrena1i in caso di Le pigmentazioni cutan ee del] a pellag·ra probabi.le m . cli Addison è elemento che persono dunqn e secondarie all ' alterazior1e surrem ,ette di a ccertare ]a diag nosi. nale? R. L usENA. Studi ulteriori potra·nno accertarlo . Il problema fondam entale resta , ed è que&t0: nella ORGANI DI MOVIMENTO. genesi della pellagra l 'a itaminosi agisce di- , rettan1e·n te oppure indirettan1ente attrav.e rso le Una nuova malattia dello scheletro. ghia11dole a secrezione i11terna? (PAA.s. Zbl. f. Cliir. , n. 45, 1932) G. L.t\ CAVA. I / A. ha d :'scrilto , per pri1110 , J1el 1931 (Arch. Calcificazione delle g:11iandole sur1~enali nel f. klin. Chir .) una nuova n1alattia sistemica dello sch e~tro, in un uor110 di 31 anni, caratm. di Addison. terizzata da: coxa plana ·valga bilaterale, patella (.T. D. CAMP , R. G. BALL e C. ll. Gr{EENE. The partita bilaterale, .accorciarr1 ento delle ultime A:neric. Journ. of 11.oenlgBnolo·gj' a7id Ra- due falar1gi delle dita a.e lle rn.a11i e dei piedi, dium Terapy, 5 novembre 1932). g·rave deformità bilaterale d èl gor11ito con sub. Gli AA. hanno fatto uno studio radiologico lussazione del capitello del radio, scoliosi e in ~r?p-0sito a lla Clinica ·Mayo, allo scopo di spondilite deformante d ella colonna lombare stab1l1re la frequ enza de11e calcifi cazioni surre- con schiacciamento clei corpi \~ertebra1i: 1

...

901


~)()2

u l L POLICLIN I CO

ei pr eced enti ana mne~ tic i null a di notevole a lJ 'in(uori di un racl1itismo tardivo e 1'A. si co11tentò di inter pr etar e il quadro m orboso in questio11e com e una couseguenza d ella 1ach ilide. Su cce5si va1ueule dubitando d ell 'esattezza di qu esta interpretazio11 e ha voluto indagar e ... u un eventuale cara tter e familiar e e h a tro\ .a lo in una sor ella de l paz. le stesse a ltera1ioni o see e articolari . Con n1olta probabilità an ch e un 'altra sorella , morta, dovea p r esentare le Lesse lesioni os teo-a rticolari , stando alla d e.. crizio11e d ell 'asp etto d egli arti e de i disturbi d ell a d eambulazione riferita dai fan1ilia ri. L ' . riporta altri Lre casi , tra tti dalla letterat ura, i11 c ui . 0110 s tate risco.n tra te alterazioni osteo-.articolari sim ili a quelle d ei su oi due casi facendo rilev.ar e ch e i11 tutti 5 i casi fin or a n oti è s ta ta d in10 trata l 'associazion e di alter a zj oni dell an ca de l ti po d ella m alattia di P erthes con la as a i r ara a n o111a lia r otulea. Sull e numer o. e q uestioni teo rich e ch e a pre il nuovo q u a dro i1torboso l 'A. s i riser va di ritornare a l p iù pr e ~ to. Inta n to cr ed e di .p oter e a ffern1ar e ch e : l ) i tratta di ur~a nuova rnalattia sistemic a d e llo ch eletro; 2) la m a lat tia di vien e n1anifesta n el! ' e là de lla cr escen za e colpisce in .p re val en za la zon a epifi -a ria dello ~ch eletro d egli ar ti ; 3) ambedue i essi posso110 esserne colpit i; -1-) la m a la tlia ha carattere fa milia r e. L 'eredi Là è probabile ·p er lo m e110 n el sen so di u n a disposizion e costi t uzion a le er editaria; 5) i fa ttori d ege11er ativi 11anno u11a cer ta i1nportan za eliologica . G. P ACETTO. 1

Rotture e strappi di muscoli e tendini delle estremità inferiori. (E. L. G 1Lc REEST. Jourri. Am. Med. Ass., 21 gennai.o 1933). Oggi ch e lo sport ha assunto si g r and e i1nrportan za n ella vita de i popoli, queste leioni , cl1e n egli an t ichi trattati era!~o coniderate piuttosto r ar e, no11 possono p1u essere con siderate tali . Ed è per questa pr etesa rarità che esse n on so·n o oggi sempre riconosciute e 1pa a no invece sot to l 'etich etta di n eurite, artrite et similia, con gra~de svantaggio d el m alato, il quale vi en e sottoposto p er etti1rta11e e an ch e mesi a d una c ura ch e non g li r eca al c un oone fi cio: vantaggio tanto m aggiore se si pen"' a ch e in a lcuni casi di r otture est ese di i11u~coli e tendini solo una a datta c ura chirt1rgica JJO trà ri t abilire la fu nzion alità d ell 'arto e riporta r e alle ~ u e a ttività il paziente m olto prima ch e i1on lo facciano l e co111uni misure co11 er' ra tive. variatissimi son o i fa tto ri eh~ pos 011 0 causare l e r otture di t endini e n1uscoli , sia d el 1·ef' I remità su perior e ch e inferior e : n o11 i 11u ò 11egare ch e la stan ch ezza o alter azio11 i senili o pa tologich e ian o il terreno su c ui più facilrrten te si sviluppan o le rotture m ·u scola ri o

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[ANNO

XL, NuM. 23J

tendinee : n1a queste possono aYer si anche i~1 individui g iovani e sani, in seguito per lo più a trauma indiretto : sono queste ch e maggiorn1ente attraggono la nos tra attenzione. In quanto al n1eccanis1r10 col quale la lesion e si tabilisce, pochi sono i casi n ei qua li la r ott ura muscola re o tendinea i è avuta m entre il muscolo era in stato di flaccidità : p er lo più essa invece si verifi ca quando il muscolo trov.a i in stato di forte contrazion e , con partecip a zion e di un g ru 1JPO di muscoli a11tagonisti: è dunque un movin1ento di sorpresa, inaspettato , ed una incoordinazione della contrazio,n e d ei vari mu coli c l1e J)Orla alla r o ttu1·a 1n uscolare e tendinea . P er quanto rigu ar<la la cd e di magg ior frequen za Grassh ei1n . ~ uJ1a tatistica di 500 casi da lui s tudi::iti , n1 ette in i)rima lin ea i muscoli d el p olpacci o, quindi g li estensori della gam b a, il bicipite d el braccio, il tendine di Achille e infine, l 'esten sor e d el p ollice. Le r otture ch e inter e an o i i11uscoli estensori d el ginocchio sono sen za dubbio le più gravi in quanto involvono la funzione di tutto l 'arto inferiore . Secondo G rassh e im quattro sono le 1esioni ch e possono verificarsi in questa r egion e : uno strappo d el quadricipite, uno strappo dell 'inserzion e tendinea al disopra della rotula, un dis tacco d el « lig amen tu1t1 fJatel lae » o anch e d ella tuberosità tibia le, lesiol} e questa caratteristica dei .giova ni in periodo di ,·iluppo . Queste lesioni si producono attraver o due possibili m,e ccanismi : in un primo cao , irrtprovvisamente l i1tdivjduò ter1de a cader e e cer ca a d og ni nlodo di sosten er i , n1a n el 111011iento avverte un violento s trappo alla gan1ba e cad e ; oppure, secondo caso, cad e col g inocchio esagera tan1ente flesso e nell o sforzo di co11troleva il n1uscolo o il tendin e si strappa e in qual cl1e caso , la r otula si frattura . Si verifica subito em orra gia , ch e involve l 'artico lazione d el ginocchio; la rotula è abnorn1a lm ente m o bile e si h a ba llottamento: ] 'estensione della gamba è limitata o impossibile. Se lo strappo è oltanto p ar zia l e è consiglia bile tentare misure con servali e , pecial1ì1ente se si tra tta di p er sou e anzia11e. Se Jo trappa è i11vece esteso e la r ottura corr11)leta, è opportuno ch e il chirurgo interven ga imn1ediata1nentet sp ecia lmente se si tra tta di indi,1idui g iovani. Sia n ell'un caso ch e n ell 'altro non bisogna di111enticar e com e il quadricipite sia , fra i vari m u scoli d el corpo un1a 110, quello ch e più rapidamente e facil~ ente. va in preda ad atr~fìa: m assaggio e farad1zzaz1on e dovrebhe ro qu1nd1 esser e pra ti cati il più precocem ente possibil e onde .prevenire questa condizione. L'A. illus tra 4 casi di r o ttura del quadricip ite e un ca o di r ottura clel muscolo r etto d ella coscia. P a sando poi a parla re d egli strap1)i inter e santi i g ruppi muscola ri flessori del gin occhio d escri,1e t1n ca o di r ottura d el .. emitendinoso e d el . emimem ·b ran o ... o. ch e d opo un 1

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':\NNO

\.L,

NU1'I.

23]

903

SEZIONE PRATICA

lungo periodo di ineffica ce cura conservativa ebbe b u oni vantaggi dall 'intervento riparato re. Così ancl1e in du e casi di rottura del capo interno del gastrocnemio; meccani mo d ella rottura era stato, in questi due c asi, torsione spirale del cor.p o, res tando il pi ede in posizione fissa . Fra le lesioni dei i11uscoli del polpaccio è caratteristica la cosidetta cc gamba da tennis o dei tennisti )> (te1triis leg) che co usiste in 11na 1·ottura o s trappo d el n1uscolo pla11tar e, ma ell e può anche involvere altri n1usco li del polpaccio ed anche il tendine di Achille. La storia di questi casi è tipica . Sembra ch e nel 'mo1nento in cui i l giocatoTe salta o tenta di saltare o improvvisamente g ira il corpo restando il pied e fermo e dire tto in avanti, egli provochi un contorcimer1to a spirale del 111uscolo: il tennista avverte allora in1provvisamente un forte d olo . re al polpaccio , come se l1na pietra lo avesse colpito , e cade a terra: si crede gen eralmente che la r ottura del muscolo sia secondaria alla caduta, ma i l vero è il contrario. Nelle rotture d el t endine di Achille il m eccanismo fondam ental111ente è lo stesso: una forte in1provvi à trazione ul tendine, qual e, per esempio, si l1a n ella fl essione d or ale for za ta del piede. Le infez ipni ~ specialn1ente la lues, possono con correre a provocare la lesione, diminuendo Ja resistenza d el tendine: allri fattori occasionali sono 1'età e l'ecce~sivo peso d el corpo. La lesione si riscontra ;particolarmente in alcu.n e clas i, qua le quella d ei boxeurs , d egli alp inis ti o t enni t i , ed ancl1e nei ballerini. Le rotture incoru plete possono esser e tratta.I e con m etodi conservati,ri: si pone il piede in ~emiflessione plantare in modo da dar riposo al tendine. Scon sigliabile, anzi dannosa , la fa ciatura stretta circolarn1ente attorno a l tendine . . leso: tale pratica pro,'och er ebbe cicatrici \ '!ZIO, e. La r o ttura completa deve essere riparata chirurg i ca n1 e11t e. I11 tutte queste lesioni la diagnosi funzionale è buona, purchè esse ver1ga no trattate prop1iamente e precocem ente. G. LA CAVA.

Si sa ch e tali tuimori prediligono le g uaine· dei fl.e sori de lla m a 110 n·e l loro tratto d igito-· palmare; n1olto me:no colpiti sono i tendini' d egli esten soTi e dell e dita d el piede . Si pre•sentano rcome tumefazioni piccole, b en 1de lim.itat1e, dure, b ozzute, l3-d .acCTescimento lento, spostabili , no n 1distuTbanti la funzionedel tendine da cui dipendono, ch e n0'11 recidi~ vano se b en e asportati, oh e n on ·d,anno m ·etastasi , in·dole1nti . Ifa nno colorito bi.anc-0-grig i.a1stro con pi1ccole macchie ro ·ee, cir.con.dano i l tendin e a cui .ad eil':i con o, so110 b en e ilncarpsn1lati e quindi facilm ente asportabili , 1p.o ssono rag·giu11gere discreto volume , più g r-os i di un uovo o di u n pt11gno (caso ·di Lecèin.e). Al ,rnncr oscopio a1Ji1)are la loro· 1 truttura co11niettiv.a)e di elemen ti fibrobla sti e cellule a mieloplassi. Lecène e l\1oulonguet li riten g ono turnori di trofici e n on vPri bla·stomi . Il trattan1 ento È' 1c.l1iTurg·ico e consiste rnella abla·zion e c l1 e. è facile. R. GRASSO . 1

'' IL PO LI CLINI CO

SEZIONE MEDICA (Mensile)

''

diretta dal prof. CESARE FRUCON I .

Il Numero 5 (l " LAVORI

1933) contiene i seguen t i contributi:

ORIGINALI :

:\I. B'CF."-NO · ~rf.

~faggio

-

GAVAZZENI -

. G. BORR USO

-

Sopra un caso d i cos idetto « diabete bronzino ». Contri buto clinico ed ana tomo·pa tologico. La fun zionalità renale s tudiata col metodo di Rehberg. Cons iderazioni generali e suo comport amento d i fronte a sost anze vasomotorie. Contributo allo s tudio dei tumori spinali ex tramidolla ri.

RIVISTE SINTETICHE:

F. GIANNULI

I&

-

Morfologia e fis iologia del lobo parietale dell'encefa lo umano,

Prezzo di ogni numero separato della Sedooe Medica L. 6

Abbonamento annuo alla sola Stz. Medica : Italia L.50 - Estero L. 6''· Se ou1nulativo con l a Sezione Prat i ca: Italia I.1 . 1 O O,

.Eetero L. 1 5 O; se cumulativo oon l a Sezion e Pratica e con 1.a Sezione Chirurgica : Ita lia L. 1 2 5 ; E stero L. 1 8 O.

'' IL POLICLINICO ' '

SEZIONE CHIRURGICA

(mensile)

diretta d•I prof. ROBERTO ALESSANDRI

T1:1mori a mieloplassi deJle guaine t endinee. (' ' AN oEn BEKEN . Journ . et Am . ll e de Chirurg . n. 1, 1932).

oc. Belge

L ' A. presenta un ca o di tale affezion e d escritta n el 1891 da He urteaux. Si tr.attava di un uomo di 41 .anni, porta, tor.e da 8 an·n i di una tume faz. conre una n occiuola sul rp almo ·de lla mano a ll 'a l tezza d el V n1etacarpo , e di urn 'a ltra consin1il e sulla falange de ll 'anulare lungo il tendin e flessore. P-0ir:l1è· n eo-li u ltimi 3 m1esi ·e rano 1s,en.s ibilmernte a umen·~ti di volum e, e ra r ico·r so a l ·chirurgo, t he in anestesia locale n e praticò l 'eoceTesi e costatò essere iJn. ' connession,e con 1.a g ua ina d ei t endin i flessor i . L 'e·sam ei i stolog ico die de il r esponso di t u more ai n1ielopla ssi . 1

1

Il Nun1e ro 6 (15 1Vlaggio 1988) contiene i seguenti contributi : LAVORI

ORIGINALI:

A. BON ACCOR I

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F. DE FRANCESCO ('. RO. SI

-

G. SOOL LO

-

.1 g

Idronefrosi e litiasi in rene ectopico pelv ico, con malformazione p leloureterica. Sulla ter apia della lussazione completa aèromio-clavicolare. .( Con tr ibuto cli· nico sperimentale). Le alterazioni funzion ali del pancreas nelle s indromi associate dell'addome destro. Caso di \lolvulo in megasigma con meso-s igmoidite retratt ile,

Prezzo di ogni numero separato della Sezione ChJrurgica L. 6

Abbonamento annuo alla sola Srz. Chirurgica: Italia L. 5 0, Este ro L. 60 Se otl!mulat~vo con la Sezione Medica : Italia L. 1 O O, .Estero L. 1 5 O· se cumulativo con la Sezione Pratica e cou la Sezione Medi ca : Ita.lia Li1·.e 1 2 5 , 1

E ste1·0 L.

1 8 O.

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Invia re Vaglia a.ll'edi·t ore LUIGI POZZI - Ufficio Poetale Succursale diciotto • ROMA.


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(( JL POLICLINICO »

NOTIZIA BIBLIOGRAFICA. ..

~f . BERTOLOTTI. Alessandro llluun o. Vol. in -8°,

di pagg. ±13, 1933. Torino, IF.1Ii Bocca. magnetico conùotlier o qua le ..\l e andro .\lagno. non p o teva non ten tar e nl1m er osi a~tori , _crilici, ~torici,_ biografi i11te i a )un1eggiare ai posteri la vita e le ges ta epi ch e di w1 m onarca ch e attraverso sì grandi vicende aveva s.aldan1e11te costituito le ba ... i di un ,.a lo i1npero. E la curiosità d eg]i s tor ici e l 'avidità deg li aricheologi non dov·evano sminuire, a distanza di secoli, il te11tativo di ricotruire la ricca scenografia e i tattici svolg im enti di me1norabili battag li e o l 'idea di rappresentare vividamente, neg li atti e n elle .;embianze, la personalità del fuJ, o er ed e di Olim,p ia e Filippo. 1a , tranne sporadiche n1onografi e, n essuno a' ·eva len la to di offrirc i , fino ad oggi , uno studio or ganico e con'lpleto d el C:ondottiero nella ua e · e nza costituzionalistica - il biotipo al lume delle conoscenze di n1orfologia e patologia. _ . Berto lotti, I ,illustre radiolog·o torinese, ha sc rutato nelle pagine d ei com1n entatori di Al essandro per ricostruirn·e la vita lì sica e psicJ1ica, ricorrendo a volte a impensate applicazioni radiologiche per n1eglio rivelate e dimo. ~ trare alcune verità. Il vo lume, ricco di quattordici ca1)iLoli, è la ~ om 111a di osservazioni desunte dalla lettura di testi arcaic i e dalla ::;ottile a11ali i di monet e, 1ned.aglie. s la tue, fran1menti ico nografi ci riproducen li le embianze d el R e t accdone. I fattori ereditari ed i n1om enti ch e JJrecedettero la na c i la, fattori che tanta parte ebLero in alcurti uo i atteggiamenti esteriori , vengono pre·i i11 con iderazione; il p eriodo d ell 'ad olescen1a, le prime a111icizie ed il clin1 a n1ora]e e spiritua le otto Ja guida ·cli Aristo ti le, corr1 e gli n·11 11i ch e do,revano lasciare profonde tracce 11ella mente del CondottieTo vengo·n o ar1alizzati e così lo svilu.iJpo corporeo e la rivelazione d el forte ingegno e d ell 'adan1a11tino carati er e cl1c ainorò Cu nella pri1r1a g iovi11ezza. In tes::;uti di vivida narrazione, l'apparizione di Alessandro sui campi di battag lia, il suo genio conquistatore ed il di prezzo del peric olo perch è là doYe p iù i11furia"V·a la mi chia l 'eroe incitava con · 1' e en1pio , pri1no fra i primi, i suoi uo1t1ini alla batlag lia per vincer e o morire o lasciare sul campo il proprio ~an gu e vermiglio , sono volta a volta proiettati lucidamente a lla uostra avida c uriosità. Le nume ro e ferite - nucali , crar1iche , L0rac icl1e cl1e Lanta traccia lasciaro110 st1ll 'organ ismo del R e, e Je m a lattie che ne affre ttarono i] trag·ico destino alla g·iovane età di tre11talre ann i, sono ogaetto di una indaginosa diagnosi retrospettiva al lume delle moderne conoscenze di endocrinologia , radiologia, neuropatologia. \ ve r1t.it r e ecoli di distanza le ri ce rch e atte atl illun1ina re le minorate r esi "le11 ze o rga11ich e '-' U 11

A~NO

XL, NUM. 23J

e le cau""'e d ella n1orte de]l 'eroe, non pote,,ano essere più f'O ttiln1 en t e discu se . . In Lile fa cile e .sef?pli ce , con una prosa ricca e correvo le, 11 libro per le luci nuove che a pporta alla cono cenza della figura di Ale. . sandro ~l agno è al t<1n1ente i trl1tti vo e rappre enta un.a ben no bi le falica e un b el dono a i c ultori d ella i\Ie<lic i11a ··torica. C. FRUGONI 1

CENNI BIBLIOGRAFICI.

(tl

CH. A c H,\.RD . Les crises dans les riialadies cycliques. U11 voi. in-8°, di 108' pag., con 47 fig. Ma son et C. ic , Paris, 1932. Prezzo 20 fr. In quattro cou ferenze tenute all 'lTniversità di Bucuresti , l' A. ha pro petlalo una questione di patologia gen erale, che ha :.,empre destato l 'interes e d ei medi ci, per tutti i pro})]e.1ni che da essa derivano e che sono connessi con quello d ella guarigione. Il complesso fenomeno può scindersi in di,-er si fattori c l1e l ' A. esamina partitamente e cioè: 1) Crisi t ermoregolatrici; 2) Crisi emoplasmati ch e; 3) Cri i urinarie; 4) Crisi del dinamismo umorale e cellulare. Sebbene la crisi. appaia più sp1ccata nelle malattie cicliche (tipico esempio Ja po1111onite), essa si osserva anche negli attacchi evolutivi di quelle aciclicl1e, sicchè il i)r oblema assume un ancor più vasto significato. Siamo a11cora allo tudio analitico. Jna si intravedono già i rapporti fra i vari fenorn eni della crisi , che preludono forse alla fase sintetica di questo studio che si presenta di g rand e inter e se ancl1e pra tico per la prognosi e ]a t erapi1 . fil.

Medicam ento. Guida teori co-pratica per sanitari. IV edjzio11e, 36° migliaio. Due volun1i in-16° di corrtplessive pag·g. 3112 , rilegati. Cooperativa farma ceutica , Mila110 , 1933. Pr·ezzo L. 100, p er i nostri abbonati L . 94. Fin dal suo primo arp·p arire, questo libro ha suscitato il più larg o con senso fra g li s tudiosi ed i pratici. Non è fa cile, di fatto, trovare riunite una cosi abbondante quantità di notizie disposte con ordine logico, esatte e. ·g razie alla stampa nitida su carta sottile, contenute in un volume di mole r elativamente piccola e bene maneggevole. Particolarità tutt'~ltro che trascurabili in un libro di continua consultazione come questo. Questa quarta edizione è di molto aumentata di mole , anche rispetto all 'ulti1na , sicchè gli editori hanno opportunamente divisa l'opera in du·e volun1i. Nel primo, trovian10 la parte generale, ampliata ed arricchita di nuovi capitoli . Tecnica 1

(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si desidera la recensione.


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SEZlONE PRATICA

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farn1a ceulica, orga110- , siero- , vaecino, batterioterapia. Diete ti ca, terapia fisica, acque 1ni11erali, n o te di ve leri11aria, avvel enamenti (vi sono anch e due belle tavole colorate co·n le principaJi specie di fun.g hi), analisi chirr1ica, ricer cl1e clinic l1e, legislazione sanitaria (capitolo nuovo). Il seco11do volume è un an1pio dizionario dei medicamenti; per ognuno di essi, ivi co1nprese inolte specialità, sono dati i caratteri, i saggi, le proprietà teraipeutich e, la posologia ; prezioso repertorio, dove il medico al pari del far111acista troverà cl1iarar11ente e si11tetican1ente esposto tutto quanto g·li occorre di sapere in materia. Seguono delle tabelle sulla incompatibilità dei medicamenti, un indice terapeutico ed un indice g enerale n1olto particolareggiato. Per qualche capitolo , come per quello della di infezione, sarebbe stala d esiderabile una trattazione co11cepita con criteri diversi. Menda d el tutto trascurabile n ell'insieme di quest opera ch e costituisce una vera miniera cli cognizioni utili , precise, perfettamente agg iornate, per cui va data incontrastata lode ai compilatori 1per la 11on lieve fatica a cui si sono abbarcati e p e r gli otti1ni risultati a cui sono giunti. fil.

(fra cui la febbre gialla , la peste, la lebbra) la solerzia di tale Direzione ha provveduto pe r altre di g rande ir11portanza sociale. Anzitutto quella del latte , ch e ha avuto la sua soluzione co11 una legge d el 1927; . u tal e argo111ento è stata r edatta una vasta m en1oria, dallo s te o Direttore di Sanità, E. M. Claveau x, ·corredala di molte e belle fotografie. Di un 'altra bella iniziativa trovia111 0 qui il resoconto , cioè d ell 'esa111e ir1edico preventivo . L 'esame obbligatori o per g·li addetti alla preparazione ed al co111n1e r cio d ell e sosta11ze alimentari è stato ampliato ed ii1Legrato d a diver se ricerche (Wassermann, radiologia, esame odootojalrico) ed esteso anche ai privati che lo d esiderano e ch e possono averlo con modica spesa. Lo stesso I s tituto, ch e è una sezion~ della Direzione di Sanità, si occupa anche d el certificato medico prenuziale. L 'opera fattiva e lung in1irante è veramente erl con1iabile. fil.

1

L'Année m édicale prafi<Jtie. Un vol . in-16u, di

684 pag. R. Lépine ed . Paris, 1933. Il dodicesimo volun1e di questa utile raccolta che si pubblica sotto la direzione del prof. C. Lian è simi1e ai preced enti . Consta di circa 300 brevi riviste sintetiche su argo111enti inter essanti il inedico pratico, dedotte dai più significativi lavori pubblicati n el decorso anno su tutte le bra·n c he della medicina , ir1 cui sono esposte tutte le nozioni nuove od i nuovi •punti di vista ·u1Ja diag n osi , la prognosi, la terapia. La n1ateria è disposta per otdi11e alfabetico ; ma esisle anche un indice si sLernatico per m .alerie, sicch è si può trovar e r apid amente la questione c l1e ir1teressa. Seguo110 d ell e appendici sulle disposizio ni di legge pubblicale i11 :F ran cia, sulle principali specialità farma ceutiche e sui libri e strumenti nuovi. Da ultimo, un indice alfabetico d ei lavorj pubbli ca li nelle ultime cinque a nnate di questa pubblicazione. Per il medico pratico, tale libro di rapida e comoda consultazione e che forni sce notizie am1pie e precise costituisoe un prezioso aiuto n e ll'eser cizio professionale. A•. 'F. 1

D1REC 0 16N DE SALUBRIDAD. ])f emoria, 1925-1931. Un vol. in-8°l di 854 pag ., con rr1olte tav. e fi g . Nell 'ampio r esoconto della Direzioue di Sanità pubblica di Montevideo, troviamo d ati di grande interesse p er chiunqu-e si occupi di })rob]emi di igiene generale e sociale. Oltre all e molte questioni pe r le n1a lal tie ir1 fcttive

CoNCEJO DE ADMI NISTR.\.C IÒN DE l\iloNTEv·1DEO.

Wi en er A rch,iv f. irtriere f'rl edizin. ' ' ol . 23 , fase. 3, 100 pag., con 33 fig. l 1rban e Sch,varzeuberg, Wien , 1933. Prezzo ' RM. 15. Questo fa scicolo che co1npleta il 23u volume contiene i seguenti lavori: Cornportamento d ei rumori cardiaci so tto l 'azione d el 11itrito d 'amile (H. Kal1ler ). U11 ca~o raro di aneurisma aortico (R. Kienbock e K. W eiss). II galatto. _ io ]Jer via cn d ove1J o ·a n ella prova funzi onale d el fegato (M. Budak) . L'occlusio ne dell 0 coronarie (E. Son1lò). Prova con1binata di (u11zionalità epatica e r enale m ediante il galattosio (L. Meczner). Il s ignificato delle m odificazioni cor o11a ricl1e n ell 'eletlrocardiogran1ma (E . Flaum). Doppio rumor e cardiaco n e1l 'in ufficicn za aortica (A. Sac:h s). La motilità inle::;tinale nel c iclo i1ormale de lla do1tna (G. Halter e R. P ape). 1-\ ngina pectoris e tachicardia parossistica (1\1. '.Burak ·e D . Sch erf). 1

fil. socr E r À I NTERNAzroNALE u1 z10NE ITALIANA.

nl1c R o B10LoG1A 1

- SE-

Atti del IV Con.gresso Nazio-

nale di Nfricrobiologia. Mila110, 3-4-5 ottobre 1932-X. Un vol. in-8° gr. di p. 40~ co·n tavole fuori te Lo. Milano, a cura d ell 'Istituto S ient. Mil., 1932 . P1·ezzo L . 40. Queslo volume, la cui pubblicazior1e è stata resa possibile dal mece11atismo dell 'Is Lituto Sieroterapico Milanese , contien e le relazioni e comunicazioni integrali tenute all 'importante co11 vegno. Riguardano la clissociazio·n e b atterica , i gruppi sanguig ni in rapporto a lla co t ituzior1e fisica, i microbi d el terreno, le encefalopatie post- acciniche, il virus polion~ielitico, l 'imn1unità locale , ecc.; so11 0 ripor late a11ch e tre confer en ze (di Sachs sull a ie ro dia gn o~i della sifilide; di Ne~b.erg sui fern1enti cellulari deg li idrocarhonati; di Ran1on sul] 'imn1unit.à a11titossi ca). L . V. 1


906

H

JL POLICLINICO

DISCUSSIONI IMPORTANTI Sulla patogenesi della nefrite eon 1·iguardo al la s oa cura.

'•

rgom ento questo sen1pre di attualità e causa di appas ion ate discussioni fra i m edici di tutto il m ondo. Se ne è parla to an ch e r eoe11tem ente n ella Sezione di l\riedicina della cc Royal Society of Medicine » (Proc. of R. Soc. of l'fled., aennaio 1933). L 'occasione è stata porta da una comunicazione di L. V. de WesselOiV\' , il .quale, dopo aver ricordato con1e delle n efriti ia sta ta tudia ta rr1olto più accuratam ente l 'a11atomia patologica ch e non l 'etiopa togen esi , riferisce st1 alcune sue ricer che tendenti a portare un contributo alla chiarificazion e del}'inter es ante problema. L 'A., rifer endosi alle glomer t1lon e friti ac ute o cronicl1e e .alle focali, escludendo le n efrosi e le forme va colari , cr ede di e ere n el giuto affermando ch e tali n efriti son o e ito di una infezion e esi tente o esistit a in una qua lsia i parte del corpo: il 1più freq uenten1eute n ell e vie r e pira torie, m a a11 ch e n elJ a cute, sottoc utaneo, denti , poln1oni. Arnmessa quale ._cau sa 1' infezione, v.arie qu estioni i pros11ettano, a ll e quali solo ulteriori ricer cl1 e daranno un giorn o una soluzione . In primo luogo: quali inicror gan i,·111i on o capaci di dare una n efrite~ La i pot e i più ac.cetta ta è ch e sia i11 cam1jo il più comu11 em ente uno streptococco. Tut ti conoscono la nefrite da ere ipela, da setticem ia streptococcica e da ..car] attina di origine m olto probabiln1·ente trep tococcica a11cl1e q uest a. JV[a per le n efriti più comu n i , q uelle cioè ch e eO'uon o ad u11a banale an gina , non esist on o da li di111ostr.at.ivi ch e l 'agente cau sale . . ia realm ente uno treptococco. :È per ciò cl1e l '_J.\... , insiem e con Cl1iesman e Derry , sta pr~tic ando ttna serie di ricer ch e parte11ùo dall 'oss·e r,r.azione clinica e batteriologica di casi di to11sillite e segt1e11do tali casi per venti giorni co11 un esam e quoti dian o delle urine e della pressione sang uig n a . Il numero dei ca i studia ti . è di 13.J:: 49 .casi n ei m e i di lug lio e agosto , 51 casi in settembre, 34 i11 ot tobre. l!n a g ra,·e infez, on e con lrept. e1no]itico fu riscontrata n el 12 °b dei pazienti del 1>rin10 g r u1Jpo, nel 26 ~~ del secondo, nel 35 % del ter zo, i11 propor zion e cioè crescen te. Per q u anto rig uarda l 'albuminuria, era esclu a 1'all)uminuria « febbrile », con sid erando olta11Lo quella inter venuta o perdu1·an te dopo il 12° giorno. Il numero di casi .ch e presentava forte albun.1 inuria er a del 6 % per il prin10 g ruppo, d·el 16 ~~ per il secondo , ·del 28 % per il terzo. Anch e la per centual e <leJl 'albun1i11uria risultava qui11di g radual111e11te crescente. Dei pazienti con for te albu n1inuri.a per ò olo il 29 % ri sultava e sere tato affetto da gr ave infezion e con tr. emolitico : ciò starebbe a m ostrare come que to t reptococco 11on abbia im por tan za .e... cl u iva n ella gen esi della nefr ite post-an gi1

»

[ANNO XL, Nu~r. 23}

nosa . l\Ia an ch e altri pu11ti interessanti sono venuti in luce dalle ricerch e degli AA.: la mancanza, per es., in questi casi di forti albuminurie1 di segni clinici evidenti quali l 'edema o una em atui-ia macroscopica : tali casi sarebbero certamente passati ii1osser vati senza l 'esama di routirie delle urine: è probabilmente in ques to largo g ruppo di n1alati cl1e bisogna far rientr.are quei casi di glomerulo-nefrite cro·n ica in cui manca nella storia un attacco nefritico acuto. Seconda questione da chi.arire: che è ch e determina lo s viluppo di u11a lesio11e renale in un determinato orga11isr110? Se n oi escludiamo l 'azione sp ecifica <li un dato rr1icrorganismo , il fattore a cui più cl1 e ag li altri si può attribuire u n a ir1fluen za predispon ente è sicur am ente il freddo . Ogni pratico ha visto casi di n efrite lega li direttan1ente a perfrigerazione : m a tali fatti isolati n on h anno valore dimostrativo. Ancl1e sperir11enLa.lr11ente vari AA. h anno ottent1to lesioni r enali mediante in1m ersion e prolu11gala i11 acqua fredda di anim ali : es i attribuisro uo tali lesioni ad isch e111ia locale prolung ata. Nella cosidetta nefrite da trincea la diret ta relazione fra la frequenza della malattia e la c urva della ten1peratura era impressionante . Il freddo è dunque causa predisponente di capitale im portanza . Ciò ci porta a considerare la m aniera con cui la lesion e r enale si produce. È n oto ch e n ei casi acuti i capillari glom erulari son o vuoti di ·a11g ue : tale isch emia glom erular e, n o ta la da i11olti AA., pare ch e ' ia la caratteri tica essenzia le della malattia. La cau sa di essa è discussa. F ahr crede ch e essa sia cau sata da ur1 rigonfi am ento degli endoteli dei capillari glon1erulari una capill.arite cioè; Volhard invece la con sidera quale risultat o di una costrizio11e attiva dei vasi afferenti. Quest 'ulti111a 01>inione è appoggiata da mio lti dati: dal fatto , per es., che i capillari glon1erula ri si i11iettano facilmente post mortem , dal fa tto anch e ch e la vasocostrizione gen erale precede l 'a u1t1en tata 1)ern1eabilità della parete capillar e danneggiata . Se noi a ccettia m o questa ipotesi di Volba rd, l'effetto del freddo sul rene si spiega facilmente : e d anch e il rapido ristabilirsi della diuresi e la scomparsa dell 'albuminuria n ei casi tendenti alla guarigione si spiega meglio amrnettendo la cessazione dello spaszn o va colare ch e n on con l'amm etter e un rapido risolversi dello stato degen erativo della parete ca pillar e. Se voglian10 andare oltre nella spiegazio11 e della patogenesi troveremo difficoltà n on indifferenti: in p.rimo luogo quella di stabilire quale sia la causa del: la vasocostrizione gen eralizzata : sinora non s1 è riusciti a dimostrare 1.a presen za , nel sangue di questi pazienti , di n essuna sostanza iperten siva ; n-è a spiegar e il perch è fra l'infezione causale e lo svilu1)po dei sinton1i di nefrite esista un periodo di la ten za : per quanto 1'allergia sia stat a invocata nella spiegazione del fen om en o. 1


[ANNO

XL,

UM.

23]

907

SEZIONE PRATICA

La progn osi de11a forn1a acuta è ,·era111ente favorevole. Se~o11d o Aùdis, il 75 °/u dei ca i g uariscono entro i l pri1 rto .a11110 e a ltri 20 % en t ro i due an11i . Quando l 'albun1i11uria persiste dopo due ani1i la lesio11e è irreparabile . Qu·e sti u lti1ni ca ·i ha11110 varia evo lt1 zion e : a lcuni vengo110 a i11orte in poct1i n1e i , a ltri inYece assumon o un andamento cr o11ico con albun1 inuria , iperten sione ed insufficien za r ena le i)er istente ed ed en1a i11termittente; altri ancora , e d è il g ruJ)po più num er o .. o, m ostran o p er sis Len le1nen te albuminuria e cilindr uria senza p er ò n è ed en1 i, u è altera zi oni vascolari n è segni evid enti di insuffi cie11z.a t cn ale. Jn questi ulti111i ca ... i la progn o ..i è pre .. och è· in1 p ossibile, 111a è no lo com e e "' .. i po san o sop r avviver e 40 o !50 aimi vri111a ch e O}Jravven ga l 'in suffi cien za r e11ale fì11ale. P er quanto rig uarda il tra tta n1enlo d ello s ta to 1norbo o, ()'r a nde in11Jortan za h a la prevenzione di e. o : a c1uesto p r opo ito è O})portuno ricorda r e ror11e, m entre p er la scarla ttina il n1edico p r a tico . . i a ffretta , e g iu tan1ente, a fa1· spraticare ripe tuti esa111i delle u r i11 e, n on a ltrettanto avvien e fJer le ton silliti : ed è m ale : quante n efriti })Ostan g j n o e decorrono en za ch e n è il pazie11te n è il n1edi co ·e ne accorgan o ! Eppure è dim o ·1r a lo cl1 e qu a nt o più p r ecocem ente ]a m alattia è curat a, ta nto p iù faciln1 ente essa g uari sce, bastando ai1cl1 ' il e1n1)li ce ripo o a letto e Ja dife a da l freddo. Oltre la p reven zion e , la que tio11e p rin ci.µa le nel1 a cura della n e frite è il t r a ttan1 ento d el focolaio infettivo primitivo, se c1ue ·to esi te. In 1nolti ca .. i esso n on IJUÒ e. er e ri.con o ciuto; in a ltri il focolaio è già g u.a rito n1entre p er.. i ... te la le ion e r e11nle, cl1e pt tò an cl1e progr edire: ciò avviene sµe cia ln1en te n elle n e friti esit o di cel]u]iti ·treptococcich e o di er esi i: ela. Ma n ei ca ~ j in cu i un focola io ben de finite può e ser e Jl1 e o in eviden za , ogni r ec rudescen za d el q11a le JJO rta a d un a esacerbazion e d ell a into111ato1og-ia r en ale, n on bi. ogn a esitaTe n el! 'aggr edirlo . Prendendo ad esem pio il focolaio di sep si più co111une, le ton i1Ie, due son o le vie da seguire : o la rimozion e duran te il J)eriod o acuto proced i1nent.o non con .. i ali.abile, :per quanto sia ta to spesso praticato con u ccesso senza a ggra va111ento d ell a sintom .at oloa ia re n ale, oppure, r11olt o n1eglio, la rimo zione durante il perio do di quie cenza d ei sintomi acuti . I ris ultati d ell'intervento sono molto più b en e fi ci r1eì ca i di i nfezion e cr onica d elle tonsille ch e non in quelli in cui una sola infezione acuta è s tata soddis facen t em ente su p erata . Il problema de1le g lornerulo-ne fri Li a tipo subiacuto e cronico è rrtol to p iù difficile : in _q ue ti pazienti si IJUÒ assister e ad una in suffic ienza r enale progressi va; sen za per altro ch e iano dimostrabiJi i focolai infet tivi cron ici e . enza che 1'infezione a cuta prim itiva· si sia r ipresentata. Siamo in questi casi di fronte ad una ischemia di ori gin e endoarteritica ; un num ero sempre n1aggior e di g lo n1eruli subisce al1

terazior1i n ecr oti ch e e iJ le ~ suto inter tiziale p rolifera: n o11 è più la va::;ocos trizione fun zionale, n1a sono lesioni Ya ~ colari ch e flOrta110, qua le esito fir1 al e, al r e ne g rinzo secondario. In pre en za di a lter azio11i anat.on1ich e di tale natura è l ogi co cl1e IJoco b en e fi c io dobbia1110 a p ettarci d alla rin1oz io11e di focolai settici : possiam o a l massimo ri J>ro111etterci di preve11ire il ripr odursi d ell a for 11·1u ac uta primit iva . Fin qui il d e vVe ~ cl o"'· . "'.\.ila comunicazi on e seguì un ' an1 pja discussion e . W. Cramer ricor da le p roprie e per ie11ze nelle quali egli a veva ottenuto n ei r a tti a lter azio11i degen er ative diffuse a tipo n e friti co d ei g lo11leruli m ediante una die ta priva per qua11to po · ibile d ei sali di magnesio . Questa aiion e ~ pecifica d ei sali di m agn esio sul rene ·po lrebb e -es er e sfruttata n ella cura d ell e i1efrì ti : e ·sa ha d ato h l1011i risulta ti a Blacksa n e 1\fek.h an n ch e l 'avevan o g ià applicata 1>iù o rnen o e n11)iri cam e nte. A. Elli s a1)pro va in gr.an parte le idee d ell ' A. e si soffer1na u a l cun e particolarità d ella cura d ell a n efrite. Riferisce i buoni ri ullati ottenut i CO} m e todo di oJhard d el dig iUJl O inizia )e C011 din1inuzio11e d ei l iq uidi , e co nferma ch e in m olti casi di nefrite acuta g r ave l 'atten zion e d eve essere pitì dire tta a i dis turl)i cardiovascolari ch e a qu elli r en a li. La cura con isle in ri1Jo o, alasso e se si presenta un 'insufficie11za acuta di cu ore, iniezion e endoven osa di strofanto, e dig itale . Il trattam ento d ella cc eu cefaJopaLia iperten .. iva n o p eudo eclan11psia o urem ia aGuta , cl1e si accom'Pag11a a cefa lea , para] i i transitor ie, a m a uro i ed ed ema 1papillare; può esser e e ffi ca cem ente con1ba ttut.o m edi a11te il salasso e in un .. econdo te1npo, con la puntura lombare. Anch e Je fleb ocli ·i con soluzi oni saline ipertonich e 0110 ir1dicate, s µecial1n ente n ei casi per sist e11ti . Per caln·1ar e il m ala to, qualcl1e sed a tivo. Il r ipa o iu letto è obbligatorio n ella r1 efrite a c t1ta. R. H. P ar an1ore è contra rio all 'opinion e cl1e la n efri te abbia ori g in-e i11 fetliva. Ricorda i tentativi di d eca1Jsu lazi.011e n ei casi più gravi. In ultin10 K. Tallern1a11n , rifer endosi alla c ura d ella n efrite e d eJJ ' uricen1ia con sol fato di n1agn esio. ri cor da corne qu esta sostanza agisca probabil111e11te din1i11uendo la pression e d el liquor c.-r. G. L A CAVA.

Rlcordl11mo 111 laU,res!!llUlte Moaogrlllla :

Dott. ENRICO PERITI M~· Ji.c-0

aiuto nel R . Areisµedale di Firenze. •

u

S. Ma.ria Nuova •

L'insufficienza del ·c uore con speciale riguardo al concetti moderni di flsiopatologla. Prefazione del prof. LUIGI SICILIANO della R. Università di Firenie. un ~<>lume in-8°, di pag. XII-118, stamp.a.oo su cart,a. ~emipatinata, in ni.t.ddtSEiimi tipi bodoniani, oon 24 ft. ~u.re interoalate .nel testo .?rezzo L . 2 2, più le spese poetal i di sped!lzione. PEfl" i nOBtri abbonati sole L. 1 8,9 O in porto fr&noo. Inviare vaglia all'editore Luigi Pozzi, Ufficio P ostalesuccur ~ al~ d iciotto, Roma.


908

l<

IL POLICLINICO H

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Società Lombarda di MedicinH. . ecluta del 26 aprile 1933.

Sulla possibilità di diagnosticare la coronarite basandosi sul reperto elettrocardiografico.

n.

EGRE. L ·o. riporta le rece11 li o servaziorti e l etl~o~ardiografiche, in base alJe quali sar e bbe p oss1b1le avere dei reperti cara l teristici delle coro1lari li , r e perti caratterizza Li clelJ 'i11versione cl.ell 'ortda ~ i11 ed in D " . dall 'ap1)arizione del1 onda Q 111 D , e sopra tu llo d all 'i11 curvamento d el tratto S-T. Riporta lre casi o servati nella Cli11ic·1 ~Ied i ca cli fil ano, in c ui malgrado la pre.. er1zn di que le alternzioni ele l lrocardiogrrtfiche ] a diagnosi clinica di coronari le non venne po~ 1ula affacciare. Ir1 un caso a1tch e il conlrollo analo1n ico e clu e qua1 i asi al lerazione cle11e coronarie . Conclude affern1an(lo. cl 'accordo co11 Pezzi e Pa])p, che pure essèndo i l tracciato ele ttrocardiografico un n1agnifico st1 sidio al le indagini clini·cl1e la diag110 i s i pt1ò solamente stabilire quando lt1lli i sintomi clinici siano cor1cor cli.

J? '

~

'Sindrome pseudo-uremica da ipertensione arteriosa angiospastica con ipertensione endocranica. E. GnF..PPI" - Una don11a, già affetta cl a nefrosi lipoidea con an éìsarca, porla la i:t guarjgionc clinica co111 plela con cura tiroidinica e diuretica, dopo cl UP. anni pre enta una indron1e cl 'ipertensione nr lerio a eleYala (250 / 170) co11 quadro nervoso e genernle di ti!)O « uremico », p erò di sociato da og11i i11dizj o cli ritenzione azotata (valori bassi di urea, di indacano e della r eazione xantoproteica rlel a11gue) . TI comples o n ervoso si poteva 'in parte ricondurre alla coe is len za ul fondo angiospastico arteriolare - rii UJl certo grado di iperte11sione endocranj ca con idro<'efalo di tipo « Ya 01110Lorio »: il trattam ento si le n1alico corttro questo fat lore, condotto co11 n1ezzi diretti ed incliretti (racl1ice11tes1, soluz1011e ipertoni ca di g lucosio endoven a, eufillina, 111111i1 H1l) ha chiaram enl e influito s u 1 quac1ro si t1tomat ico e fu11ziona le così co1ne ul1a pression e arlcrjosa. L 'O. espone alcun e considerazioni sul decorso in oJilo della n1al atlia renal e e gen eraJe nelle sue due fa i , e t1ll '01Jportunità d e11a 101 ta i tematica contro il n1on1e11to angiospastico e la componente endocranica con esso collegat a da intin1 i, reciproci rapporti.

'Sulle modalità involutive dei processi ulcerativi gastroduodenali nel quadro radiologico e su alcune moderne vedute di fisiopatologia delle ulcere.

'r · DALt/ACQ-C:A. - L 'O. illt1 stra tre casi di ul-cera ga tro-cluodenale gunriti con sco1nparsa d el-

la 11iccl1i:\ c>d apparente re t1 t"t1tio acl integrum d ell;t parte Jn eguito a trattam ento dietetico bi·sn1t1 tico, con le modalità seguite nella Scuola d el J)rof. Zoja. Uno di questi casi è particolarn1e11 le int ere ant e perch è in esso è stato possiJ1ilc eguire. in rilievi radiologici e eg11iti a 15 g io rni di di t an za, il graduale ri1npi ccio1imento rlell a nicchia ino alla sua con1parsa. A cono~re11z~ dell 'O. t1na dimostrazione co ì suggestiva di g uarigione cl i t1n 'ulcera non era ancora stata -data.

[AN:'io

XLJ NuM. 23]

. Cl1f~ la scon1par a della nicchia significhi però irt og11i caso guarigi one dell'ulcera non è l'avYiso dell 'oratorè che enumera tutte le circostanze che si oppongono alla visibilità radiologica di un crat3re ulceroso. Parl irolarmente insiste sui fe11orrleni spastico infia1nmatori clic interessano i distretti })eriulcerosi in forza dei quali l 'orifizio ùell 'ulcera può venire ten1pora11ean1ente chiuso. Enumera da ultin10 i principali quadri dJ deformazione gastrica e cluodenale che si forma110 i11 seg11ito ai J)rocessi i11volulivi cielle ulcere localizzate in ques te secli. Conchit1de sull 'opJ)Ortunità, qua11do dette gravi def'orn1azio11i gastro-duodenali sl siano s l~bilizza te, di passare l'ammalato al chirurgo. Il egrelario: dott. R ScoTTI DoUGLAS. 1

Reale Accademia di Medicina di Torino. Seduta del 24 nlarzo 1933. Pre id enle: Prof. , .A:'iZETTJ. Prof. LL"GAr.o. -

Non esi stono fibre centrifughe 1nieliniche nelle radici posteriori .

Proposta di un artifizio di tecnica idoneo a mantenere il decorso della terzana alla malaria di inoculazione. Prof. C. GoRrA. - Prelevare il sangue durante il perioclo dell 'apiressia; defibrinarlo , al pJ asma aggiungere goccia a goccia ed agitando , cc. 0,20 di una o1t1zione di c ianuro di mercurio preparata in siero fisiologico all 'l per mille. Si inietta il pla nla così tra tt.ato in dose di uno, due cc. endovena. Ad ogni passaggio ripetere il trattamento del plas111a nel mono anzid etto perchè altri1nenti l 'infezione t endereb])e ancora a svilupparsi con decorso 'febbrile quotidiano . L'O. sta esperimentando 1 'u so delle iniez ioni endovenose di cianuro di mercurio per altenu1re l 'inten sità degli accessi febbrili d ella malaria inocu]ata . Con t ali procedimen Li l 'irìoculazione inalarica diviene praticabile anche ai malati meno resislen ti e si evitano i pericoli dovuti allo sviluppo degli accessi febbrili quoticl iani e di quelli troppo violenti. Seduta <lei 25 marzo 1933. Presid ente: Prof O. UFFnEnuzz1. Dott. G. GroRDA~ENGO. -

Calcolosi in idronefrosi

cla vaso ano1nalo. Dott.

G.

Dott.

PA CHNER . -

I dropion.cfrosi ca lcolosa gigante sen za sintomi lirinari. G1onnANENGO.

-

Distacco anteriore del menisco lat erale p er trauma motociclistico diretto con fratt~ura del condilo femorale esterno destro.

Dott. Bu1ssoN. -

Su di alcu1ii casi di emorragie gastro-intestinali di origine criplogenetica. Reperti radiologici e reperti chiru r g i ci degli stadi di sviluppo dell'ulce1·a duodenale.

Dott. G.

MARTINOTTr. -

Pseudoartrosi di ossa lunghe trattate operatoriamente. Prof. BANGLEs10 e Dott. A. BnuNJ. - In 15 casi i metodi usati furono vari a secon<la delle condizioni della lesion e: sutura ine ta11ica, trapianto autoplasti co, infibulazione, se11lp1ice a ffrontamento dei monconi. La consolidazione. esclusi i n1a-


fA!'i~o

XL, N -M. 23J

909

SEZIONE PRATICA

lati ancora in cura, si ebJJe in tu tli i casi in un periodo da 2-6 n1esi . 111 clu e operoli si ebbe t utta\ia llna infJ es ion e tardiva cl1e soltanto jrt un n1ulato po lè e, ere corrrl la. c<lula d el 31 marzo 1933.

Preside11le: Prof.

V.i\ NzETr L

Seduta del 31 marzo 1933. !)resid ente : Prof. MARro Prof. G.

dolori tabici. Prof. G. R OA SENDA e Doll. GAR ETTO. - 111 venti tabic i con <lolori, facendo iniezioni di solfélto di alropinl in crie di 10-12, le pri1n c ju g iorni consecutivi, le a l tre a g iorni altern.i e ('On " do i di atropina 1/ 2 aò 1 1 12 - 2 mmgr . oll c11nero ri '" t1ltati buoni i11 ~lue ter zi (lei casi. erl el)b er o van t aggi notevo li nn cb e n egli altri nll ' i11l't1ori <li due. Gli 00. n o11 pos on o dire fir1 d 'or<l CJU8ndo per s is tan o gli effetti di tale cura : q11 alcl1e a. n o11 ehbe più d olori èl a parecchi m esi ; allri ne prcse11t aro11 0 a n cora do1Jo qnal ch c t en11Jo. i11 a es i fu r o110 òom<l I i di nl1ovo fac.iln1 en le con qual c:l1~ inic1ionc di atropin a sol f .

r. -

D eIl ' influ en za delle lu ci rn orioc r omatich e su ll 'azion e emolitica d ella cloro/il la cc in, vivo ». GUBRIU.[

e Z AMRELLL - Pri1ni risultati di col ti vazi one in vit r o di ghiandola 1nammaria di Prof.

lt iniezioni endovenose di solfato di atropfna contro i

TRUFFI.

FRANCESCON

adu lt o.

Ricerche ed osservazioni sulla ipercolesterinemia ormonica sperimentale. Prof. E. MAu n1z10 e l)olt. E. NARDELLJ. Gli 00. h anno e p erimen La to una ni.1ova prova b iologica rlel]a g r avidanza denominata << ipe rcoles1erine1nia ormonal e n b asat a su l l 'au 1nentato tasso (l i cole teri11a n el sa11g·u e d el] 1 ani1nal e in seguito a iniezio11e <'I i urina cli gravicla. La nuova reazione pre ~e11t a d e i vanLaggi sull a Aschhein1-Zond ek p er ch è J)iit rapida e pii.1 sicura. Gli 00. riten gono la prova p osjtiva qu qndo si ottie11e un aumento del 30 % clj colest eri11a, se il valore col esterinico d el sa11gu e è ir1ferjore a 0,35 % e, con valori superiori nt 0 ,35 %, la ritengono p ositiva quando vi è un a1.1111e n lo d el 20 %. Ulteriori os er yazion i p otranno se111plificar e e n1eglio preci are il va1ore d ella

Ricerce sulla interruzione sperimentale della sindrome ca· taton ica. proYa. Do ttori l\[ \ SPes e V1 1 TI ·r. - (; 1i 00. ri lrngo110 ch e; 1'azione c1 cl l 'é1nyt al s i n1Jhia per closi Variazioni della viscosità del sangue in seguito a intro;_1iccole, 1e llt1a li h ann o un effe11 o <.'ccila11 te; l)er duzione di sostanze anticoagulanti e di sospensioni. ques to es i h anno otten11to 1a sr(1lato11i7.znzionr .. Dott . L . RoBt-scur. L 'O. cons ta ta ch e p er con le loro piccol e òosi , n1e11tre ~J i :l ltri ri rerca op era di una o Lan za anticoagulante (11ovirudina) t ori 1'hanno vi la olo d uraute r l irni11 az ione di si otti en e un aumento d ella viscosità d el plasm a; fort j clo:;i . 1' inlrodu zion e end ovenosa di una sospensione proProf. A. M. DoGr~roTTr. - Espr! ricn :e di arricrh1ce in vece un abba sa1nento della viscosità. L 'in<'hi m en f o eri oml)gen1zznzio ne 1i<>l1u tl;.c:f rib n zi on e trod uzion e di a1nbedue Je sostanze non provoca rlelle fibre nert10.<:e in riaen er o::iun e dopo neu r otomia. VJLLATJ\ .

Società Medico-Chiru1 gica di Padova. 9

cl iininu zione n1-a aumento d ella viscosità st essa. D ell 'in11Jiego del la sintesi 11aflol o-di m etilparafen ilend iammin a p er l a. colo1azio11 e di alcune specie di grassi . I l Seg ref ari o.

Dot l. V.

1\tIAGRL

-

ed ula d cl 10 febbraio 1933. Presid e nte: Prof .

MARIO TRt. FFI .

Societ à Medico-Chiru1·gica, di Bologna.

,

Sul concetto generale di flogosi · desunto da criteri anatomo-istolog ici. . Prof. G. ZANE"l"l'I. - L 0. richiarr1a11dosi a qua11 t o 11a espo ~ lo in due preced en li ]avori sull 'ar gom en to m e tte in evid en za il valore rl el lo studio cau sal e econdo lo scherna d a luj propost o; coorrli11a i r eperti tra loro discordanti e sostie11e cJ1e e la rivelazion e d ella flogosi venne fat1 a fin or a in base ai d ati precipui del la egsudazio11e e d i Rl c t111e 1110rlificazioni locali d eg'li elementi J)roprii d el t ess u lo in un più in od erno indir~zzo cl i ricerca J1on si 11osson o trascurare da un lat o nuovi d a ti for m a]j e d all 'allro gli studi sulla corr elazione e tjologica. 1

Prof. A.

FRANCEscoN e

dott.

C .<\J.DES1-' ' ALETIT.

-

S tiidio i st oc himico <;lellcL ])igmenlog en es i in 11ifro.

Prof. A.

Comporl arH eri t o cle l gl icogene epatico in alcune form e cli flogosi.

fJotl.

CH1ATEr.r.1No . -

Un caso di ril en zi one urinaria da asces ~:i prostatici guarito m edi an te iricisione <l i ater mica della racco lta p er via eridoscopica. F1LrPP1 . -

Sedl1la d el 31 marzo 19·3 3. l) resi(le11 le: Prof .

r.

t .>r.NCH F.R LE .

Le malefatte della colecistectomia in comparazione dei benefici della colecistendesi. B . CH1 Ass1. - Ri~eva ch e da ar i AA. son o seg11a la l i gli esili tro ppo sp esso s f:-ivor evoli d ella colecj ~ lect on1ia nei rig·u ardi del la s ucces iva funzion e cl e lla escr ezione biliare , ch e per t ale operazion e vie11 e gravemen le conYol la ed è causa d elle sofferenze di quei 58 % d.olen li ci lec to111i zzati ch e H . Bucl1 h a r accolto n ell a s l.1R s1ati sti ca. L 0. ricorda co1ne d a lung hi a11ni al)bi a pe11sato ch e il f avor e con cesso alla cist ec lomia fos e eccessivo e p ii1 volte h a 1nesso innanzi i pregi dell a cistendesi (Con g r . Soc. Cl1irurg. Roma, 1908) , Yecchio interven lo eseguilo J)er l a prima volta clal Loreta in Bologna, seco11do il qu ale , liberata la vescicol a d el suo contenulo, l a si richiude e la si alJbandona liber a in cavit à. Con tutto ciò i l dire dell 'O . non s ignifica proscrizion e dell a cis lectorr1ia, ch e ricon osce proficua qua11do si a. indicala,, cioè solo quando le !unzioni cli ricetto, di concentrazio11e e di emisRione della bil e siano ve11ute meno. 1


« IL POLTCLINI CO »

:910

L ·o. creò e del res to cl1e quando. l e pareli clella Ye c iccia iano modicament e in gro ale, la siero a pa llid a ma levigala, il co11t e11uto eYic1ent e1nen.le i11fe llo, l a 1nucosa con qualch e ulcerazio1tc, allorn ia da prescegli er e la s tomia ·011 drer1aggio per 15 g iorni col tubo De-P ezzer . Qua11do JlO i la Ye cjc.;o la si rinYenga a pare li poco o ni ente a lter a le, a con tenuto olo probabi ln1e1lle i11fe llo e mu ro. a un1 ida non ulcerata o con ulcerazio11i , upe rficia li, qui 1 operazione di el ezione si a Ja citen<l c i . Parecchi colleghi che con cl iv iòono qt1e le id ee da A. Bian cb eri a D. Ducci , da Dial li a I arr l1c i t1i, da A. Fran chini e L. Capp ell i a G. rf on11 i ni , s i al lcngo oo a ques lo Jnod o d i 01)erarc co ì che la loro la ti l ica r aggiunge i 117 casi· con qu elli per onali dello Sch) assi l)Oi i 11a11no 314 o perati lt1Lti })enefic iali d ella ci lende .~ i . L' O. a,n1rr1el le l a s upe1·io rità clclla c nclesi d al pun Lo cli vis ta particolare fisio-pa lologjco d elle vj c ])iliari in confronto d ella ccton1ia e not a ch e l a encle ~ j è un 'op erazion e <( • icura », a i11c110 cl1e il r l1 i ru rgo u o n comm e t ta errori g ro olan i <li lecr1ica e di i11clicaz ion e: i tratta di t1n 'opern zion c che 1 ~on è sc11Lila clal ogget to p i\1 dj \1nn . c1np]ice Ja para torn ia e ploraliYa . ln.lcrvengo11 0 in . ecle di cli . c us. io uc i prorf. G. G. PALf\IrERI, Z. Ro~CCTJ e OJl . n. l lAOLLCC J : il prilllO fa ce nd o r il evare il conlribul o ci eli 'e ·an1 c radiol og ico n ei riguardi delle indicazioni c irrél } 'jn1cr,·e11lo o per a torio ·u ll tl col ecis l i, g li al lri 00. ri Le11en do cl1e le i11dicazio11i d el la col cci le nrle i , iano n1ollo ]imi ta le in co nfro11l o di qu e lle d e]l a rlorni a r l1e i r end e n ece saria n ell n l\1aggior J)ilrt e d e i ca i ed a cui p er lo più no11 on o irn1)11lal)ili le . a fferenze u ccessive all 'operazio11e. Ri ponete agli 00. il prof. c 111A J. 1

'

La cinematografia didattica nel campo della medicina con particolare riguardo all'ostetricia ed alla ginecologia. PE SA PASQU ALE. - L 'O. pre en la clu c intere sa11ti filn1 s, l ' una r iproduce11le ~un i11lerY' nlo O' lelrico (applicazione di forcip e), l 'allra t1nn i ler ecto rnin per via laparato1 11ica, g ira le 11ell a li nica o le i ri co-g i n ecologica di Bologna. Il egrelario: Pro f. P. B E1 EDETTJ.

Accade1nia Pugliese di Scienze. ])r eslde11za: Prof: PAOLO Prof. G.

CEcCARELLI . ~

Un raro

GAJFAl\I J. tii n 101·e

riel rette .

Neurinoma dello stomaco. Prof. ~I . Ro z 1N 1. Tratta <lei 11eurin otnél gas tri ci ii1 r apporto a tulli g li allrj tu1n ori l>c nig 11i ò e llo lomaco i1tora co1n1Htr ::,i 11ella le l lera l ura e rileva corne il loro n u ntero, eia 11 'ep oca <lel priano ca o clesc ri t lo ctal Pirquet dal 1922, vada gracla ta1ne11 te a u 1nen tanrlo si110 a r aggiur1gere la cifra di 11 èasi pubblicati n el 1932 pari al 30,55 % di tulli i tu1nori gastrici benig11i (1.cll o le so a11no . IJl u s tta con pro iezioni e pr<' cu tazion e del pezzo un ca o p er sonale di neurino111a peclt111col a 10 esogas trico ch e è il ])ri111 0 si nora con1parso n e lla le tter a tura i lali ana.

Sulla lipidemia fetale. Prof. M. CETRONI . L 'O. ha s ludialo la lipj cl emia Tle l angue di 50 feli dal I\' al l~ n1ese <li vi la e11dou t erina confro11 lanrloJa con qu ella d el -

l a rnaclre.

[ANNO

XL,

NlJ j\f.

23}

La cole lerina, g li e te ri colPst erinici , i fosfatidi e i saponi son o, a lermir1 e di gravida11za in quan1ità i1o levolrnen te i11feriore n el sa11gue fet ale che n o11 i1el sangue malerno. Lo stesso rapporto si ha a11cb e n ei ine i preced <:; n li per qu3nlo il di stacco i a più lie' e. Tulle l e frazioni lipidiche aumentan o progre Slivamcnle con l 'nccr escimento del fe to . .No n è s ta to rileva lo j)arallelismo fra l e variazion i cl elle diver e frazioni lipidich e lra m adre e fe l~, si l nelle tncdje progressive cl1c n ei s ingoli cast. 8e1nl)r erelJbe ql1ind i ch e i1on vi sia alcun rapporto lr.i il 1ne taboli s1no <lei grassi della m aclre e d el feto e se nell a m adre posRi nmo parl are cl i un tnetabolisn10 e alta lo, l)er il fe to potren1rno dire cl1e il ricambi o d c i grassi è proporzion ale aJ suo ~ Yiluppo, . i 1 in raJJI)Or lo all 'elà sia in rapporto al p as lci.

Lipidemia e gravidanza. \ ~ ~1cA~ ono. Ha l11diato la lipidcmia

Dol l. crra\'td ica col metodo Bang-Conrlor elli con quale è J>Os iJ)i le il d o 'lggio comparali\O delle cir1qu e frazio1Li I i pi <l ich e angui gne a Llualmen l e più 11ote: <'ol es leri11a, et eri col cs lerinici, fo fatidi, grassi 11eu t ri e a1)on i . I ris o 1ta li J)Or la11 0 a con cludere c i1e esi I e i11 g ra\'idanla una n e tta ipcretcroco]es lerinemi a eri u n a spi€ca la iperl cci lin cmj a. SebLe11e di g r an lun era 1ninor e e i11 proporzione <l ecr e cen te, lievi aum e11Li si riscon tra110 nei tu111ori d ell a cole leri 11a libera, fl e i a1)o ni e <lei g r a si neutri. Do l t F. C111' co E. -

Aziorie della crea tina

Sfll

nziocardio. L'esame oculare nella diagnosi dei tumori sellari. Proff. . ·\ 1 TON A TASO e DEL BcoNo. - L 'O. il]u~ tra lt rt ca o ~o li pico pc:

di

inrlro1ne cl1ia n1alica rol <iecorqt1 ·\ n t o rìg uarcla Ja variabilità del 'i u e d el ca mpo vi ivo ciescri Llo ò a ntolti autori i talia11i per i I u111 ori sellar i . I11vece l a 1 acl iogra fia, a p arte u11 a lieve decalcificazion e d ell.l lntnina quadrilatera, non faceva rilevare a11prezzn hi I i 111oclificazioni d el l a ell a lur. r 1ca. Dopo a er fallo tn1 cen110 d e i caratteri differ enziali per i tu mori su1)r asellari , p ar asellari e inlrasellari ò esc ri tli i11 questi ulli1n i Le1npi d ai vari autori , l O. n o n ri ti e11e si p ossa escluder e un 'affezio11e i11lrn eJl nre per la c ui 11at ura l 'ulteriore o ervazione J)O trà portare un 11o levo]e contributo òi chiari111 en lo .

Brucellosi da paramelitense nella provincia di Bari. Dol l. . L1ono. - A titolo di contributo alla corto cenza d ell a geografia m edica d ella Provincia di Bari, segnala in Andria n ell ,uo tno e i1cgli animali (capre) co n )Je rfe tt a corrispond en za epjd emiologi ca, l 'esi ten za ò ell a })rucell o i para rnelitense. A motivo d el J1otevol e poter e an lige11 e naturale che J1a Ja para111elile11 se com e ris11llano d a l reperto, s ia n ell 'uomo cl1e tlegli a11imali l 'O. si don1anda se non si :t an cora pre1r1aluro con siderare la brucellosi parameliten. e co~1 e ~ariante <~ ,R. » d e11.a hr. Meliten se e e non 5Ia p1ullost o p1u esatto il r o11cetto di con irl er a rl a co m e un 'en lità biol ogi ca a utonom a. Jl egretario: prof. DoNA10 GARGASOLE .


{AN~O

XL,

NUl\l.

23]

SEZJONE PRATJ CA

911

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA B TERAPIA. .Chilangioma cistico multiloculare dell'inte tino te· nue. H. 1:..... Ha rbilz (.r1cla Cliirury : 'candi1ta vica, I. I , \ Ol . LXÀ) ril e ri:ce un ca ~ o di liJ'1fa11g ion1a cl1ilo .. o e n1ultil ocul.are ci ti co i11 u11 ragazzo di c inqu e a1111i. 11 p . aveva a vuto in .p recode11za dolori addomir1.aJi a tipo colico, di bre' e dura t.a ; i11ai vomito o chiu s ura d c Il 'al' o: entrò a li 'o -pedale p er d olori dif[u i all 'addo111e. cl1e cal111.a li.: i Ja 11 o lte si ri1)r esenta rou o il giorno d op o; a l' o cl1iu ·o. a febbril c , i)olso 13G. 1\.ddo n1e i11eteori co, te o , "i i)al1)a a destra una lu111e fazione; i p e11sa acl u11<i i11 vagi11azi o11c e "i t e11ta una ridt1zi on e ill 11a rco._, i ; i .apprezza i r1 la I J11 od o un ll1n1or e a f o rin a di versa eia quella a lle. a; un cli tere provoca l ' en1i io ne di car . . a quantità di fec i e <.li aa . i 1>r a tica a Il o ra lapara t o n1i.a e i l roYa carsa qua ntiLà di lit1uido libero all 'ad<lo1t1e ed u n a c i ·ti p lurilo bala, a p ar eti so ttili , a contc11ulo c l1i1 0~ 0 c he ·Lrozza, ,a l 'inlc ti110 lenur: i po rta il tum o re e l 'an sa c l1e atLorniava: g ua ri g io r1e . Il p ezzo .a ·p ortato h a fa tto riconoce re du e ti pi di c i ti a conten ttlo e h il oso; le .altre a co11lenuto chiaro e gela tin o o; ina n ca\ a qua lu11que con1unicazio n e con l ' i11t esti110. n1entre Je ci ~ li contuni cava n o Ira di Jn ro .a ltr.ave r ... o il 11 1e ~ e nteri o. Ria ua rdat a la le tter a tura l 'A • è d 'ayvi o cl1e . .qu e~ l o co11 g lo r11c ra lo di cis ti .... ilua lc a ridos o d el LP.nue. son o rar r e o n o c i ~ ti del it1cse nte re. R . R:\ SSO .

a:

1

Into sieazione saturnina e u Icera dello ton1nco. A. l)e iper (D eul. Jll ecl . -w·ocli. , 7, l fJ33), in h a e all 'os~ervazion e di un caso di t1lcera duod enale , ir1 ogge tto o ffer ent e di i11 lo . . s icnzjon e cr o nica da l)ion1bo , riti en e ch e le n1artifestazioni rra tro-in te t ina Ii cli e dipe11do n o d a 11 'azion e d el Lo, ico J1 on i li1l1 i Lano ol Lan Lo a I le colicl1c .e a a li ta ti di JJa m o p er111 a n ent e, rna J)O -on o este nder~ i an ch e all o t o rn aco e al duod en o sotlo fo rn1a di prece ·i ulcer a ti'ri d ella n1 t1co ... a; secondo l ' A . . l'inlos icazio-r1e sa lurnina ter1nin er ebbe d elle inodifì cazioni locali di circolo . .c ui eguirebbe un pcrturban1 en Lo del I ' equili brio tra l 'a ltività p eptica d el su cco .ga.. tri co e i p o te ri antipeptic1 <li dife -a d ella r11uco .. a int es tin a le e d el sang ue : di (lui 1'ulcer a.

a11ni con un ma. s imo di ca s i tra i 60 e i 70 a 1111i . i tratta va di uomini n el 58 % d ei casi, di d onne n el 42 %, tale differ en za era mag<r io re i1ei cancri del sigma dove su 22 casi si ebber o 16 uomini e 6 d onne . ·u ±1 ca i (54 <r~) fu p o tuto e eguire un 'oper az io n e radicale . P er quanto rig ua rda la t er aIJJia l ' . distingue tre g ruppi di casi: 1) n1alati in stato di ·Occlusion e ; 2) n1alati n o11 occlu i inoperabili ; 3) n1alati n on occlu si 01)er a bili radicalmente . ~ e l prin10 g ruppo, ch e riuni ce il 25 % di Lu lli i ca ...i fu eseguita una colosto mia solo co111e op erazion e di n ecessità n ei mala ti più g r a, ri, quando g ià era intervenuta una perito 11ite : i 7 m a lati così tra tta ti moriron o tutti . Qua11do fu p ossibile p er le condi zioni gen erali e locali fu fatta una r esezion e in due telllpi e111bra ndo loro molto utile liber ar e quanto 11iù pr esto p ossibile i mal~ti d el tum ~re : fur on o 01per ati cosi 6 malati con 3 insu ccessi. Negli altri casi fu eseguita una enteroan.aLo n1osi: secondo 1'A. è questa }'.o perazione di iscelta nei ca si di can cri complicati da ileo e non su cettibili di cura radicale. La enteroana t om o i è il m etod o da preferir i, a nch e n ei ca si di cancri inop erabili senza ileo, alla col osto rnia p er ch è n o n disturba il J>az ien le e d à i mig lio ri ri ultati oper atori ; n ella s ta ti s ~ica dell 'A. 44 % di mortalità p. c oloston1i a, (su 9 casi), O % p. entero.anastomosi (... u 7 ca si) . Nel t er zo ·g ruppo di ca. -i fu eseguita 30 volte la r e ezione in un solo t empo con una mortalità d el 23 %, la r esezione in due tempi in 2 ca i entrambi con su ccesso. Solo 2 malati fur ono trattati con la r esezione in tre t empi, con bu on esito. In co11tplesso l'A. si mostra favorevole alla r esezione in un t em,po ch e dalla somma di casi e statistich e , si presenta, n ei casi di can cro non complicati da ileo , co11 una mortalità un po' inferiore alla r e ezio n e in due t empi (28. 5 % contro 31 , 1 %) .

p.

T EF ANI~I.

Il significato dell'anacidità dello stomaco e di una terapia sostitutiva efficiente • .

1Do1)0 a,·er e a111 ~)ian1ente discusso la n a tura d ell 'acidità e il s ig nifi cato ch e le compet e in i11e<lici11a. v . Ber gmanu (D eut . Jlfed . l11 och .. J" febbraio 1933) m ette in ev iden za i rapporti V. SERH.\ . cl1e legano clinicarr11e nte e terapeuli carnente l 'a11acidità (achilia) ·con le diarree cosiddette Contributo alla cltir urgia del ca11cro del colon. ga trogen e, ·con le stipsi 1 con le colang iti e Krc- in (Br. Beit. z. I\iin1. CJ1 ir., 15G, 1), C'On J11olte altre infezioni in testina li , e vanta rife ri ce su 7G casi di can cr o d el colon osser J utilità di una t erapia sostitutiva con a cid o vati n ell a c li11ica di Jen.a (dir . Gulel e) d al 1920 . clo ridrico. sisten1a ticarr1 e11t e praticata. E g li al 193 1. c ritica l ' uso , p erfettam e1tte inutile e contrarjo Di ta li casi il 40 % ai)pa rten eva al ceco e ai de l la1ni d ella fi siologia, d ell 'acid o cloridriangolo epati ro, 17 % a l trasver ... o, 14 % al di - co diluito e a IJiccole d osi , e dell e acque mis cende nte e angolo plenico, 9 % al sig ma. 11 erali alcaline da t ovoJa: invece r acco1na nda L'età d ei pazienti era contenuta tra i 12 e i 75 1'u so di b evande a cide, tipo limona ta , e di 1


912

« IL POLICLINIOQ »

piccole innocue dosi dì alcool prima dei pasti, tra le medicir1e cl1e n1eglio si prestano a codesta cura sostitutiva, l 'Autore cita l 'Acidolpepsina e il Paractol. V. SERRA.

NOTE DI TECNICA CHIRURGICA. .

La somministrazione di glucosio e insulina nelle narcosi prolungate. Uno deg'li ostacoli più gravi che si sono senlp~e p~esentati alle ?arcosi prolungate quale t.·erap1a d1 certe malattie mentali è cl1e la 11arcosi· provqca, dopo una certa dl1rata , fe11omeni tossici svariati fra i quali particolarrne11te spiccata € la c·h·etosi. Questi fenome11i sono ta11to più gravi quanto più prolungata è la narcosi e quanto più elevata è la dose del narcotico somministrato. I. H. Quastel e R. S·t romr-Olsen (The Lancet, 4 marzo 1933), riassumendo le più recenti ricerche sperimentali sull 'argomento dimostrano che i narcotici hanno la proprietà specifica di inibire l 'ossidazione di sosta·n ze importanti nel riçambio dei carboidrati (glucosio, acido lattico) e tale inibizione avviene per un arresto della funzione dei centri de.p utati all 'ossidazione di tali sostanze. Gli autori hanno allora tentato su un gruppo di 20 mala ti, di associare alla somministrazione del narcotico , quella di insulina e glucosio (di solito essi hanno iniettato 20-30 D. U. di insulina e dato per via orale 100-150 gr. di g lucosio al giorno, controllando frequentemente il tasso glicemi.co). I risultati cui essi sono arrivati sono : i ) Nei malati in cui si era presentata chetonuria fin dall 'inizio della 11arcosi, dopo la somministrazione di insuli11a e g lucosio sono definitivamer1te scompàrsi i corpi chetonici nelle urine. 2) Nei casi in cui si è iniziato contemporaneamente la somm1inistrazione de] narcotico , e di g lucosio-insulina, non si sono avuti feno·meni tossici , riè è comparsa la chetonuria. M. PoNs.

MEDICINA SCIENTIFICA.

[ANNO

XL, NuM. 23)

ne alcool1.ca , i11fezioni di cui l 'influ·en.za sul parencl1in1a epatico, in corso di cirrosi è ben stabilita e -che agirebbeTo .p er conto pr~prio e direLtainente sùlla milza. Nella cirrosi alcoolica del fegato , se ,1i è una infezione da incriminare co1ne causa provocatrice della splenon1egalia, questa è la sifilide. ~ le oss.e rv.a zioni d.e ll 'A. sembrano parlare in favore d1 questo n1odo di vedere. . Se dunque la splenon1egalia delle cirrosi alcoolicl1.e è il risultato di una tossi-infezione acuta o cronica, banale o specifica, essa, quando non esiste contem.p oraneamente una malattia i11fet tiva evidente, par.la per l'asso-ciazione con la sifilide. C. '"fosC,\NO.

PO~T A DEGLI ABBONATI. Le oompli.caziorii cardio-vascolari della tifoide e la digitale. - AI dott. E. S. da V.: La digitale no11 è affatto controindic,tta 11clla f~bbre. tifoid.e, !n ~u_i può -essere usata al pari d1 altri card1oc1net1c1. La scelta è determi11ata oltre che ,dalle particolari ·condizioni del sin-' golo caso , a11cl1e cl.a lle te.11denze del curante. Al1neno inutile, invece, è 1.a somn1inistrazione della digitale come preventivo di possibi~ futuri disturbi cardiaci. L 'argomento della terapia dei · disturbi circolatorii nel tifo è molto interessante per il medico pratico. ·:Ritengo perciò utile riunire qui le indicazioni ir1 proposito di vari autori abbastanza recenti. Si veda anche il lavoro di E. BAss (Il trattamerito dei disturbi di circolo nella tifoide ed in altre malattie infettive) sunteggiato· in Policliriico, Sez. Prat., 17 ottobre 1932, pag. 1624. .

Lehrbuch der spezielle Pathologie µnd Tlterap·ie. 30~ .edizione. I)

STnirMPELL-SEYFARTH.

Voge.I, Leipzig, 1930. Quando la frequ.e nza del poiso è elevata, si i11comincia con l ' a 1)plicazione di un·a vescica di ghiaccio sulla regio11e ·cardiaca. Se il polso diventa piccolo e debole, si diano degli epcitanti (canfora, car·diazol, caffeina, vino forte)~ Nori usiamo affatto digitale riel tifo . Jn caso di debolezza cardiaca i1nprovvisa e grave (collasso), iniezioni di cardiazol, di caffeina, adrenalina. La sospensio11e della respirazione si tratta con affusioni fredde al dorso.

Sulle cause dell'ipertrofia splenica nella cirrosi alcoolica. H. Dufour (J ourn. <le JV! éd. de Paris. 24 novembre 1932), riporta una statistica di 4.4 casi di cirrosi, seg·uiti da controllo anatomj co. Nel 36 % di questi casi la milza ·e ra dì volume 2) A. GoLDSCHEIDER. Therapie irinerer normale o più piccola della m :i lza normale. E questa una nuova obiezione contro la teoria /{ ra111kheitei1. Springer, :B erlin , 1931. Nella debolezza cardiaca acuta nel decorso · dell'ipertensione portale per spieg·are la splenodelle malattie infettive, è raccomandabi.le megalia nelia cirrosi: una semplice azione meccanica sarebbe più costante nei suoi ef- l'iniezion1e endovenosa di 1-3 cnic. di prepa1·ati fetti. La statistica dimostra d'altra parte che di digitale (1digalen, digif oliria, ecc.) continuail volume della milza non dipende in alcun ta p·er parecchi giorrvi, oltre a caffeina , canfora, stric11ina, ev·entualmene co·n iniezione endomodo dal volume. del fegato. Quali sono allora i fa itori etiologici della . venosa di soluzione di glucosio. 3) TH. BRUGSCH. Lehrbucli der i1i1ieren Mesplenomegalia cirrotica? L' A. ritie·n ·e che sia diziri. Urbàn e Sch1'varzenberg, Berlin, 1930. razionale ricercare se nelle cirrosi alcooliche la splenomegalia no11 di penda' per una gran Se compQiono disturbi di circolo (polso freparte, dalle infezioni associate all 'intossicazio- quente , forte. abbassa1uento della pressione), è


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NUl\[.

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SEZIONE PRATICA

n ecessario il trattamento n1e dican1entoso. Se vi è forte sonnolenza, si daran110 caffeina (cg. 10-20, 4 volte al giorno) o stricnina (4 inie zioni g ior11aliere di 1 n1g.). Irioltre è necessaria una digitalizzazione eo1itinuata a lungo (foglie titolate cg. 10, 3-4 volte al giorno); oppure la s trofantina (mg . 0,5-0, 7 endo-ven a, 2-± volte al dì) . - ei di turbi circolatorii acuti , iniezioue di a drenalina . e la d ebolezza cardiaca . ., i ha con1e con eguenza di emorrag ia , iniezjou e endoYeno a di oluzione fi siolog ica. 1\1 ella c,onvale-

scenza, l'abnorme frequeriza del polso i1idica niiocardite e consiglia lunga digitalizzazione . ±) R. STAEHELIN i11: Lelirbuc}i .der inn eren !lledizin (di ' 'ari autori). pringer , Berlin, 1931. Nel collasso, sono 11eces~ari i cardio- e vaotonici , cl1e si dara nn o .an ch e - a d osi più piccole - .quando la cianosi, l 'eJe,rata frequen za del pol so e le cattiYe caratteri tiche del po1... o indica110 una d ebol ezza circola toria pericolosa. Invece, u.n trattaniento continuativo con cl igitale noni lia scopo. Cosi pure è inutile l'uso di tali 1nedican1enti 11ello sta dio della caduta della te111peratura e nella convalescenza.

w

in: Lexiko1i der gesamten Th erapie. UrLan e Sch,varze11berg, Berlin , 1924. . on è 1iecessario l'uso pr~uentivo , fi11 dall'inizio dii preparati di digitale. I disturbi cir. 5)

LTHERHOFER

colatori incipienti vann.o anzitutto trattati co1i alcoolici, digitale (5 cg. 3-4 volte al dì, in polvere o pillole) o digipuratum (5-8' gocce, 3 volte al dì). e la debolezza circolatoria aumenta, iniezioni di caffeina e canfora. Nel coblasso acuto, ca ffè o t è forte, brodo caldo, cataplasmi sen aip ati , frizioni della cute con eter e, in iezioni en domuscolari di adrenalina od en.dovenose dii digizJuratani o strofa ntina . in : Die 1 herapie an, deri Wie1ier Klinik. F. Deuiicke, Leipzig u. \7\rien , 1930. e compaiono dis turbi dell 'ap])arato cardio' 'ascolare , si somministr erà anzitu tto olio canforato ad alte dosi , even tualmente il cardiazol e preparati analogl1i. 1Velle lesioni mioca1,dich.e 6) A.

L uGER

1

che si marvifestario già precocem ente, se esistono vizi valvolari, sono anzitutt.o raccoman.dabili le picoole dosi di digitale. e] collasso , strofantina endovena , eventualn1eute trattamento continuato con essa. 7) G . KL1~ MPERER .e E. STE JNI TZ in: !Veue Deutsche Klinik . lJrban e Schv arzenberg, BerJi Jl. Il polso molle e r elativamente de bole del tifo non richiede nessun intervento. Se però la Len sione e l 'attività cardiaca cedono, sono conig liabili eccitanti e cardiotonic i. Se la .debolezza non è 1ninacciosa, si u ~ era n110 le piccole dosi , com e i1ei pneu1non ici. Dosi piccolissime e vi è timore di ·enterorragie (caffeina cg. 10, ca11for a cg. 20). Se la, debolezza candiaca si · f~ minacciosa, u sare la trofantina (1/ 2 a 3/ 4 d1 n1g. al g iorno, e11do,-ena), opzJu re un energico

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preparato ài cligitale (diyip·u ratiini) per i11iezioni e11don1uscolari. Utile la stricnina ( 1 n1g . t 2-3 volte al dì). non dimenticar e, in tutti ì casi di d ebolezza cardiaca) la limitazione d elle b eva nde. 8) Cn . R. Box u1: A T extbook of the Practioe of A'/ edici 1ie. Oxford Uni,1er sity Press. trofanto e digitale sono 1d1i valore dubbio . Da i)r eferirsi Lricnina, canfora; da alcuni è caldan1.ente consiglia to l 'alcool ; u tile è an ch e I 'adrenalina . 1

9) F. SHERMAN~

Th.e Treatm ent of acute infectioiis diseases. ~fac n1.illan Co. Ne'v i\1 EAHA.

York, 191.6. Una dieta s ufficier1te, l 'aria pura e l 'idroterapia sono n1olto utili per prevenire le co111plicazioni circolatorie. Nel caso che queste si n1anife tino, si daranno g li s timolanti. Uno degli s ti1noli, I 'abbiamo n ell 'acqua fresca (bagni), un altro n.el l 'aria fre sca, s ecca~ libera; ma tutti i medica1r1enti classifì.cati come s tin1olanti vaso-n1otori, sono di scarso aiuto ; il lo ro effetto non è notevole e la loro azion e di b-re,re durala. Pe7'so1ia.l1nente, l' A. è niol-

to favorevole alla serie della digitale, quando il miocardio non è affetto e tarito più se lo è. Dà 15 eme. dell'iJnfuso , 3 volte al giorno o 2 eme. di tintizra, 3 volte al giorno , per 3-4 giorni od anJChe più a lung o se il pa.ziente è sotto sorveglianza, fino al miglioran-iento dei sintom.i. Nei casi gravi , iniezioni ·e ndoven ose od endornu colari di strofa11tjna (1/ 2 a 3/ 4 di n1g.) , incominciando co11t e111poranean1ente la d ig itale. Se con la digitale non si h an110 buoni risultati, r icorre r e ai vasostimolanti , come la caffeina ( ali solubili o salicilato doppio di sodio e ca ffeina a dosi di 35 cg. ogni 2-3 ore) o la canfora (olio canforato a l 10-20 %, ogni 2-4 ore) , alternata o non c on la caffeina . L ' A. 11a poca fiducia n ella stricnina, ch e vien e raccomandata a dosi di 1-2 m g. ogni 3-4 ore. Se compare il collasso, u sar e l 'adre·n alina per iniezioni endove11ose od endorr1uscolari , seguìta da caffeina , canfor a o strofantina. Gli effetti d ell'a lcool sono discutibili e l 'A. non lo u sa affatto. 10) T . P o TA:\10. Le rrta.laltie c.lc.1 infezion e. Idelso11 , Napoli , 1932. Gli simolanti cardiaci (ca11fo1~a, caffeina) son o assai utili ai tifosi quando la ipressione art eriosa sia molto bassa ed il polso divenga piccolo, frequente; la 1digitale, Io strofa11to, in tutti questi casi , troverarino utihi app·licaziorii. La canfora, specialmente, sarà somministra~a con ritmo sistematico se lo r enderà n ecessario lo stato cardio-vascolare, ogni 3, ogni 6 ore;

la digitale per iniezioni od a goo:ce (digitalina). 11) G. ZAGARI in: 1~1 edicina interna. Edizioni cc Minerva medica », Tori·n o , 1932. Già fin da l principio molti si preoccupano d ella d eb-Olezza d el c uore e dan di mano a car-

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« IL POLICLINICO ))

diocine ti ci; è u11a pratica da sro n ~ i gliar. i per molteplic i, ovvie rag jo11i. ~ Jel Li foso, no11 i oservano compen ~ i . idraulici ; l)O~so n o in ·erger e tachicardia , pol~o }Jiccolo, i poten io11e pronunziata , d o,ruti ad i11ecc;itabililà d ella fibra cardiaca in rapporto alla tossien1.ia; no11 si modificano con, la digitale, "' trofantina ed altri cardiotonici , on 11eggiorati dalle i11iezjoni di stricnina (Stradiotti) e dalla canfora ( abatini). Il tifoso trae va11taggio dall 'azione tonica d el chinino e d all '<idrenalina, n1eglio 11er ir1iezioni, .che agisce co11tro l 'ipote11 ione d~ ipos urrenalismo.

..

12) G. Go,GLI..\.. Guida pratica di t erazJia clinica. II ediz. Idelson , 1932 . I cardiocinetici (!digitale , strofanto) so11.o indicati nel caso di notevole tachicardia. Alla ca ffeina non ci si rivolgerà ch e per collasso cardiaco.

13) A. R uBINO. ltfanuale idi terapia cliriica. F'. \ ' a llardi, Mil an o, 192b'. A scongiurare il collasso cardiaco che può essere la / con egu enza d el! 'indebolimento del c uore, non appena si. 1ua nifestino i primi segni d ella m enomata energia n1iocardica, è indispen sabile r ialzarla rapidamente con l 'u so dei rimedi capaci di s timolare le forze d el cuore, ricorre11do, n ell e forn1e lievi alle •pozioni eccitanti e, nelle gra\ i, agli eccitanti d o tati di azion e 1più energica e rapida (et ere, caffei11a , canfcra, s tricnina, ecc.) . Se, all 'azione eccitante g iovi a ociar e una più diretta az io11e tonica e r egolatrice, s i ricorrerà alla dig itale , all 'adonis, allo s trofanto ed agli altri cardioc inetici. . F1LIPPI1 I. 1

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di lumbago. Le iniez io11i si praticano nel muscolo, i1 el Le...:su Lu cellu lare ot Lo<.. utaneo o meg lio nel d ern1a <le ll 'a' a111braccio o dell~ regione l11alata. Per evitare fenon1eni anafilattici procedere alla Besre<lka inietta11do per la prima ' olta solo 1/ 10 di c n1 c.; si potrà in seguito a.ui:1eulare le closi pra ticando le iniezioni quot1d1aua111ente O·! Jpure og11i 3 o 4 g iorn i. Si a vrar1no r eazioni locali "'otto forma di J)]accl1e arrossate spes o prurigino e, reazioni generali raramente gravi con febbre e brividi e talvolta a11cota reaziorii focali n ell a sede dell 'affezione . Queste ulti1ne reazior1i sono piuttosto d i buon a ugurio per qua11to con cerne l'efficac ia del Lrattan1c11lo. Perrin e Cue11ol con ig l iano , invece della i11iezioue con siringa d el veleno. di catturare appositamente J ellc a1)i e far sì cl1e queste pungano la pelle del paziente. (D eve essere un bel ."upplizio !) . Due cou siderazio11i 'orre1nr110 fare a proposi te rli questi Jtuo ,·i slra11i metodi di cura, che di tanto ir1 tanto lrc>vano il loro quarto d 'ora di fan1a , quali , per es. t1ueslo s lesso m etodo, 11uello <li cu rare le 0.3leo1r1ieìi1 j con larve di n1oscl1e , ecc. : la .pri1na, che i n1edi ci troppo sp~sso dir11ent.j ca110 il vera1nente saggio d.ètto: prtmum non nocere; la seconda, che Ja 1nedicin.a muderrta teude oggi più ch e rnai ad e11trare nell'empiris1110, ad im•1)ad ronirsene ed a renù erlo scie11tifico : ora l 'e1nr>irisn10 è in mass ima parle p icoterapia: no11 è la sostanza in ·è p er sè ch e agi ce ben efica111e11te, ma è la forza di co11viniione e di ~-~ uggestione di chi la so1n min i tra. E questa forza , che è funzion e della psi cl1 e, n on potrà r11ai es ere racchiusa in fialett e steriliL.zate. 1

(~. LA CAVA.

VARIA _ I l veleno di ape nel trattamento delle scia· ti che.

'' MEDICAMENTA ''

(XI. 1-\ocH. Rev. flléd. dc la Suisse Roniande:

(CUIDA TEORICO-PRATICA PER SANITARI)

25 febbt. 1933).

Dovo l 'a~p irina , il salicilato , il pi ran1idone la diater111ill, la re,'ul. . io11e, g li 01) piacei , gli

Ra mmentiamo la lmportaau opera:

c l1ors i1ro teinici , In jonizzazio ne c ula11 ea ecc. ( 0110 circ;a q11aranta i r11etodi di cura della .. ciatica I). abbiamo a11cora una nuova so tanza atta a con1ballere la dol oro a quanto te11 ace n1alattia. "l/era:u1en1 e n on del tutto nuovo que to m etodo , ch é l'azion e terapeutica del ' 'eleno di i1n e11ottero era già conosciuta , insien1e ai suoi effe l Li tos jci , da 111olti a nni. Ora p erè> la s~ta entrala ufficiale ll el r egno dei m edica111en li è s ta ta su g.gel lata dall a })l'eparazione e.li una S])ecialità, l 'A1>icosari, es lratto di -veleno di ape. L 'azior1e di q11e t a sosta nza non pare sia da fa r rientrare u el g ran 1na r e d ella proteirioterapia, ii1 cruan tochè. essa agisce ancl1e se tot alrn ente privata della sua albt1111ina. Il Roch dice di avere o tt enuto buoni ri 11lta li in 10 cas i di sciatica. i11 2 di reun1atìsn10 cronico, in 2 •

É uscita la IV edizione notevolmente aumentata. Riportiamo qui appresso l'elenco dei capitoli: PRIMO VOLUME : I. Tecnica Farmaceutica: r) N ozioni gene, rali: 2) Dei medicamenti: 3) Dell 'ordinamento di una farmacia; 4) Arte di formulare; 5) Norme di farmacia pratica; 6) Norme di fa.-macia galenica; 7) Medicamenti iniettabili; 8) Farmacia omeopatica. , 11. Materiale di Medicazione. .. Il I. Organoterapia e opoterapia. .. I V . Vitamin e. , V. Sieroterapia. , VI. Vaccino, terapia. , VI I. Immunoterapia aspecifica. .. VI II. Terapia bacte, rica. , IX. Virus . , X. T erapia alimentare. , Xl. Dietetica e re, gimi alimentari. , Xli. Nozioni di terapia fisica. , XIII. Acque minerali. , XIV . Disinfettanti e disinfezioni. , XV. Avvelena, menti. , XVI. Soccorsi d'urgenza. , XV ll . Note di veterinaria. , XV III. Analisi chimica. , XIX. Le ricerche cliniche più comuni. , XX. Legislazione sanitaria. SECONDO VOLUME : I. Dizionario dei m edicamenti. , Il. Ta· belle delle incompatibilità dei medicamenti. , lii. Bibliografia. , IV. Indice terap eutico . .. V . Iridice generale. , VI. Indice degli Autori.

Consta di due volumi di complessive pagg. XX.XII-2286, stampati in carta finiS6ima, rilegati in tela. Prezzo L. 1 O O, J>iù le spese poetali di spedizione. Per i nostri abbonati sole I.i. 9 4,9 O, in porto franco. Inviare ~uccursa le

all'Editore Ll1IGI POZZI, Ufficio Postale diciotto, ROMA .

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SEZIONE PRATICA

NE.LLA VITA PROFESSION ALE. La Casa di r i poso del medico.

L 'on . prof. Eugenio Morelli ha rivolto ai it1edici d ' Italia un nobile e d ispirato appello, rercliè con corrano all 1istituzione d ell a Ca "'n del medico. È una rievocazione ·e I 'a sol,1im e11to di u11a i)romes a. La data d el 24 maggio è s tata opportuna111e11le scelta per la11c iare l 'appello , perch è la <~asa d el medico o pilerà per primi i medici r l1e parteciparo110 alla grande g·uerra, dando alla Patria tutta la loro pa" ione, ad -e a , ac rifì can do l 'av,renire. I 1nedici super slili pensaro110 agli orfar1i dei colleghi morti in g uerra, spetla ora ai g iovani Inedici delle i1uove ge11erazioni assicurare t1n decoroso riposo ai colleghi ch e con la loro opera concorsero alla ' 'itto ria , alla crrand ezza clella Patria. 11 proo·etto d ella Casa di ri1)0 ... o del 111edico è ù'fandio o , d egno dei 11uovi ten1pi. Es a orgerà in Ron1a, nei pressi della p iazza Forlanini. ar à collega ta con una r.asa di cura, il cui provento garantirà l 'esercizio d e1la Casa di riposo. La d oppia costru zione richiederà rr1olto da11aro, cl1e deve e ere dalo dai 111edici. Il . indacato azionale Fascis ta d ei ·~fed ici 11a iniziata ]a sotto crizion e cori l'offerta di u11 mi li on e di lire. Questa somma, però, non 1può costituire ch e un punto di partenza, una misura per q11e] cl1e tutti devono dare . Dovranno contribuire tutti in ragione della loro fortuna, senza lesine ,e senza diserzioni , perch è il su ccesso dell 'opera dovrà aLteslare all 'Italia ed al mondo lo spirito di solidari-età ch e i)ervad e la cJas e medica ita liana, e l 'effi cien za costruttiva d·e ll 'organizzazione fascista.

CONCORSI. Posn v ACANTI. ACQUAVIVA

(Si ena). ,.__ Vedi ~10NTEPULCJANO.

AGRIGENTO. Ammin.. Prov. - Scad. 23 giu.; assistente alla Sez. m ed .-microg r . del Laborat . prov . d'igiene e prof.; L. 9400 aumenta.b ili a 11.500 in B quadrienni, oltre L. 700 serv. att. e c.-v.; e tà lim . 35 a. d ] 10 rnag.; tassa L. 50 . ALESSANDRIA. R . Prefettura .. Scad. 31 lug. , ore 17; uff. san. di Ovada; L. 6000 e 3 quadrienni di L. 800; riduz. Chiedere a11nunzio. A1,1'.\l\r r: nA

(Vedj

BAn1) .

ANcoNA. Osp edale Cit·ile ·u mberlo I. - Fino alle ore diciotto d el 20 lug lio 1933 è aperto il concorso p er titoli aJ posto di chirurgo prin1ario dirjgen te di uno d ei due riparti di chirurgia. Per la richiesta di informazioni e della copia d el bando rivolger si all'Ufficio di Amministrazione dell 'Osped ale.

(Cuneo) . Scad. 25 con clo tta n1ed. ; L. 8700 e 4 qui11quer1ni d ee. L . 4000 trasp.; riduz. 12 %; età lim. 40 a.; L . 50. ervizio in altri Comuni o assistente .BAGNor.o

PTEl\10NTE

giu. , oltre tassa d '0-

~ pedale.

Scad. 15 g iug.; uff. san. e capo d el! 'Ufficio d 'Ig iene d el Comune di Ruvo di Puglia ; e tà li1n . 45 a. al 20 apr .; doc. a 3 me i clal 20 apr. Scad. 5 lu g l .; id . per Al tamura; e là lim. 45 a. al 9 magg.; doc. a 3 r11esi dal 9 magg. Per i due pos ti, tiloli ed esami; s lip . L. 12.000 e 5 quadrienni d ee.; djyieto libero eserci zi o. Chi edere an i tunzi. BERCAl\:lO . .4.1nmin. Prov 1Scad. 15 lug.; assjs tenti nell e Sezioni Jned .-micrograf. e chim .; L . 10.000 e 10 scatti biennali di L . 450, oltre L. 2.500 serv. att., 10 % proventi; ridu z. 12 %; età lim. 35 a.; tassa I ... 50,10. CAPRAnOLA ( Viterbo). Posto p er l a seconda condotta . Stipendio annuo L. 9500 ed assegni p er cura poveri oltre i mille. Caro-viveri come altri impiega li. Scadenza 31 luglio 1933. Per chiarim enti rivolger si alla egr e teria del Comune. CAPRINO BEnGAl\tASCO (Bergamo) . - Scad. 31 lug .; età lim . 40 a.; 1assa L . 50; doc. a 3 mesi dal 25 apr. ; s tip . L. 6.500 ·e addizionali di L. 5 e di L. 2 per ciascun i scritto , duplice elenco; L . 500 per u ff . san. fino a 2000 abit. e addizionale L. 0,10 per ogni abila11te jn più; L. 400 ambulat.; c.-v. CASTELSARDO (Sassa ri). - Scad. 15 giu., ore 18; consorzio; p er Ter g u; L. 9240 e 5 quadrienni dee., oltre L. 1584 uff. san . e L. 2200 cavale.; retribuzioni già decurtate cl el 12 %; e tà lim . 35 a.; tassa L . 50; d oc. a 3 m esi . Iscri zion e P. N. F . BARI.

R. Prefeltura. -

R. Prefettura. -

Per titoli ect esa1r11. Pos lo di ufficiale sanilario d el Co1nune di Chieti. .. Lipendio ar111uo di L. 8000 con 5 aumenti quadriennaJi d el ctecirno ollre alle indennità caroviveri pari a quella d egli allri impiegati del Con1u11e, il tutto decurtato del 12 % e d elJe ritenu te di impos ta e Cassa Previd. SanitarJ. Le don1ande, in bollo <la L. 3, i-nsierne ai prescritti doc.;1J rne11ti , ] 'el en co dei quali con tt1tte le modalità <lei mede i 111i (età, eccezi oni , ecc .) l)Osson o cle u111er si d al bando <li concorso d el 22 maggio u. s., d a richiedersi all 'Ufficio del ~ledi co Provinci a1e pres o la R. Prefettura di Chieti, debbono p ervenire al J)redetto Ufficio non ol lre l e ore diciotto <l e] .20 luglio 1933. C H1c 10 (Savona). Scad. 30 giu .; L. 9000; età 1in1 . 4.0 a. CoLLro (Brescia). - Scad. 25 giu.; L . 9000 oltre L . 3000 cavallo, L . 600 uff. sa11. alloggio gratuito; riduzio ne. .CoMo. Consor zio Provinciale Antilubercolar e. Scnd. 15 lug., ore 18: òirettore del Con sor zio ; lire 21.000 e 3 trienni d er., olLre L. 3000 indenn . ca· r ica qual e d iret tor e 1l el Dispensario; ridU 7.. 12 %; i1omina e conferme quinquenn ali ; titoli ed esami ; et à lim . 45 a .; d oc. cl 3 n1esi dal 30 apr. Esercizio professionale limitato . Cl1ied. clnr1unzio. CBIF.Tr.

1

n.

s.

Arcispedale lli Nlaria Nuova e . tabi li11ienii Riuniti. - Scad. 30 g iu. , ore J 7; aju FIRF.NZE.

to chirl1rgo; eLà lim . 35 a.; L . 7050 da d ecurtal'si


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POLICLI~ICO

del 12 %, c.-v. e altre indenni là regolamentari; tassa L. 50; doc. a 3 mesi dal 20 mag. Nom ina e conferma biennali. Per l e altre condizioni chieder e annunz io all a Segreterj a. FOGGIA. A1nministr. Prou. - Scad . 15 g iu .; coadiutore e a si lente n el Laborat. prov. d 1Igiene e J>rofilassi ez . med.-microgr.; stipendi L . 14.000 e L. 12.000, ol tre L. 1400 e L. 1200 serv. att.; ti · Lol i ecl esarni ; c là lim. 35 a . RiYo]gersi egret eri a. FnosrNONE. Amm inistr az. Prov. cad. 30 giu . ; coadiuto r e nella Sez . Med.-Mj crograf. del Lallor a l. Prov. d 'Ig ien e e Profilassi ; L . 11.000 oltre 20 % serv . att., 10· bienni 5 %; rid u z. ] 2 % ; età lim . 35 a.; tassa L . 25. LEcco (Co mo). - Al 10 Jug lio, o re 18; n1 edico comunal e aggiunto; L. 9000 oltre L . 3000 trasp. ; c.-v.; et à lirn. 45 a .; doc. a 3 m esi dal 12 mag.; titoli ed esami (prove pra tich e di clinica ined. e di clinica p ediatr., eventuali esami di lahorat ., due prove scritte, una prova orale). Chieder e an. IlUil Zl O!'

Loz10 (Brescia) . - Stipenclio iniziale annuo lire 9000 lord o di tutte l e impos te e ritenute cli l egge, con 6 ann. quinq. d el decimo. Inden11ilà an11ua L . 3000 p er mezzo di tra p ., L . 500 qual e uff. sanit. e car o-viveri di l egge. cad enza 20 agost o 1933. P er altri chiarimenti circa i docum enti, e tà , ecc. , r hied.ere il banrlo di con corso alla f,eg r e teria d el Comune. MoNTEnono (Ca llanissetla). - A lutto il 14 lug.; con Bonpen siere; L . 14.000 oltre L. 1500 cavale. e L . 500 uff. san. ; d ecurtaz . 12 %; età lim . 40 a. MoNTEPULCIAl\·o (Si ena) . - P er titoli . Posto di condotta m edico-chirurgica p er la frazione di Acquaviva. Stipendio L. 7500, otto aumenti trien nali , indennità cavalcalt1ra L . 3000 e caroviveri di legge; tt1tto d a riclursi ci el 12 %. Scadenza diciotto agosto 19:33. Richiedere avviso alla Segreteria comunale di Montepulciano. ovAnA. Ammirtistraziorte Provi1tciule. - A tutto il 30 !tig lio 1933 è aperto il con cor so p er tito}j scientifici e pratici per i segu enti p osti presso l ' I stituto Provinciale per I 'Infanzia « Principi di Piemonte ))' in Novara: a ) Dire ttore sanitario, stipendio an11uo L . 15.000, più L. 2000 per indennità m ezzo di trasporto ; b ) Assiste11te sanitario, s tipendio ann u o L. 8500 più J.... 1000 per indennità m ezzo di trasp orto . Per inform azioni rivolger si all a Segreteria d el] 'Ammini s trazione Provinciale di oYara . PADOVA. T..lfficio d 'I giene del Comune. - Scad. 30 giug . ; ore ] 7; tre m edici aggiunti; titoli ed esan1i, e tà lim . 22-40 a.; doc. non anler . al 29 feb . ; iscriz. al P . . F .; L. 12.000 oltre L. 1800 serY. eff . , L . 450 trasf., c.-v.; chied er e annunzio. Rivolger i all ' U.ffirio di Prot ocoll o del Comune. P.\ vrA . Consorzio Provin c. A ntituberc. - Scad . 10 lug.; direttor e d el cljspensario di P avia ; ljr e 11.000 oltre L. 2500 serv. att. · Scad. 15 Jug. ; djrettori di 4 Sezioni; L . 8000 ciascuno, oltre L. 2000 serv . att. P er i 5 posti età lim. 45 a. al 15 m aggio .

Pi SA . RR .. o.~pedali Riuni t i di San l a Chiara. Tre posti di meclico-chir. assistente. Concor~o p er ~i Lo1i ed esami. Stip. annuo L . 4000 oltre le indennità car o-viveri a norma di legge e la ind ennità rli er vizin attivo di L . 1100 il tutto, al lordo delle

;

»

rANNO

XL, Nu~r. 2:3~

prescrille ritenute e d ella riduzione del 1.2 ~~ . Le n on1ine av ranno la dura la di due anni. Le domande di ammissione al con cor so, in bollo comJJet ente, accompagnale d ai prescritli documenti , 1'el en co dei quali con le rispettive modalità ed al lr e notizi9 (limiti di e tà, ecc.), possono desu r~1er~i dal.l 'avviso di con cor so 20 maggio 1933 da r1ch1eder s1 alla .S egreteria generale dell'Ospedale. debbono j)erven1re :illa predella Segreteria gener ale non pjù tardi d elle ore diciotlo d el 22 giugno 1933-XI. REGGIO CALABRIA. Amministrazione prov inciale. ~ Concorso, p ar titoli scientifi ci e pratici a due p~sti di m edico di sezione clell 'Ospedale Psichi alr~co. Provincial e di Reggio Calabria. Età richiesta : m1ru1na di an~1i 21 ; ~assitna di anni 35, prorogata a ~O anni per g li ex combattenti; per i dipendenti d a al lre An1ministrazioni provinciali non sar à tenu Lo co11to d ei limiti di età. Da esibire entro il 20 g iug no p. v., oltre i con sueti d òcumen'ti di rito, titoli e documenti a l ti a comprovare la con1petenza t ecni:..;a acquistata p er stucli speciali cc.mpiuti o p e1· servizi prestati in Manicorni o Cliniche psiçhiatriche, ai sen si e p er gli effetti delì art. 21 d~l regol am ento 16 agosto 1909, n . 615. Stipen d10 annuo: L. 14.400, aumentabile a L. 15.000 dopo qua!tro anni di servizio, a L . 15.900 dopo otto unni, ed a L . 16. 700 dopo dod.ici anni; L . 3000 all ' anno per supplemento di servizio attivo. 'Tutte le rompetenze sono soggette all a riduzione del 12 %. Per maggiori chiarimenti rivolger si ali ' Am mini s trazione provinciale di Reggio Cal abria. 1

R uvo nr P UGLJA- (Vedi BARr). SAlù""lo (Sal e1'no). Scad. 15 lug., ore 14 ; 2a cond.; L. 6000 e 4 quadrienni d ee., oltre L. 1500 t·avalc.; età lim . 45 d al 5 1nag. ; doc. a 3 m esi ; lassa L . 50. SAVIGNO (Bologna). - ,Scad. 15 lug.; con Monte San Pietro ; L . 9800 oltre L . 3000 cavale. ; c.-v. SETTil\IO TAVAGNAsco (Aosta) . - Scad. 31 lug.; con sorzio; L . 9000 oltre addizionale poveri L . 500. uff. san . L . 800, inden. trasp .; 10 aumenti ventesimo ; età Jim . 35 a.; riduz . 12 %. SuTRro (Udine) . ~·· Scad. 20 giu . ; con Cerciven to; L . 11.000 oltre L. 600 serv. att., L. 1000 uff. san., L. 3000 trasp .; riduz . 12 %; tassa L. 50,50. (Udine) . - S cad . 23 lug.; L . 8000 oltre L . 500 serv. att., c.-v., L . 800 se uff. san., L. 2640 trasp ., 6 quadrienni dee.; età lim~ 40 a. TALl\IASSONs

TERAl\ro. Ammiri isl r azion e Provinciale. Per titoli e per esami, con corso a due posti di Coadiutor e presso il Labora torio provinciale d 'igiene e })ro.filassi, l 'uno p er la ,Sezion e m edico-micrografica e l 'altro per l a Sezion e chimica. Stipendio an nuo lordo L. 11 .000. I11dennità ervizio attivo lire 2500, oltre indennità caroviveri , come per legge, e ])er centual e s ui proventi p er ricerche ed analisi. Au1nento stipendio L. 1000 in ciascuno d ei due primi quinquenni e di L. 1500 n ei due successivi . Età massima a. 35, salvo disposto art. 42 del R. D . 30 settembre 1922 n . J 290, salvo esenzioni di cui all 'art. 9 d el R D . 16 gennaio 1927 n . 155, e con elevazione d el limite di età, a sen si del R . D . L . 23 n1arzo 1933 11 . 22i , per g li inscritti al P artito 1\azio11 ale F ascis ta. Il concorso seguirà secondo ]e disposizioni sancite cl al R . D. 16 gennaio 1927. Oltre docurnenti di rito, eventuali titoli scjentifici e cli carriera, richied esi: p er la Sezione m edica,


[_r\f\'"~O

XL, Nli l\L 23]

S EZJONE PRATI C A~

rl iplo n1a di ah il i lazione all'esercizio ciel la profes~ ion e di m edico-rhirurgo o diplo1ua di laurea in i11edicina e c l1irurg ia; e per la ezione chi111ica di1ll <.> 111n cli abililazion e all 'eser cizio d ella profe ion e cl i chimi co, o cliploma di laurea in chi1nica, chi1nica e farmacia od in chimica induslriale Tes er a òi in crizion e al P. . F . 1'a a aromi " ione L . 50,10. cad enza ore dodici del cinque lu g lio 103:.3-XI.

TonTON I\ (11le.c;sandria) . Con d ecreto })r cfc lt i zio 1° nlaggio 1933, è stato bandito il pubblico con cor so per titoli ecl esami per il pos to di Uffi ' iale a rtil ario presso il Comune di Tortona. S ti 1)e • 11clio annuo L . J2.000 lorde aun1cntabil e di òt1e qnndrie11n i <li L. 1000 eia cuno oltre 1'inc1 en 11ità cli n1i ~ io ne, il ron1pen o per pres tazioni di inter e. e privalo ccl altre even tuali indennità. Età ann i 4f'i sal' o protrazioni ni legge. cad e11zn or e clicia sett e del 31 lug lio 1933-XI. P er m aggiori srhiarianenli ri Yolger i alla egr et eri a d el Comun e cli 1'ortona . VAcL10 L t.:'CANO (Pùl e11 za; . cad . 31 lug lio · L . 7000 e G '}Uadrie nni dodicesimo ; riclu z. 12 ~~. -etù lin1. 40 a.; t as a L . 50. \~ ENTOTE'lE (Napoli). Scad. 19 g ju .; L . 9500 ol i re L ..)()() e uff. sa11 ., eYentualme11le incnrir o Colonia di confinati : riduz. 12 %; et à lim . 40 a. ; 1a . . a L. 50, 15. (Pavia) . Ospizio Pr ovinciale degli Es1Josti e I slilulo di "ftlalernità. - Scad . 20 g iu . ; i11ed ico cl1i rurgo primélrio ; L . 5000 e ind enn . c . -v . · e con en lita: riduz . e ritenute cli legge; e l?1 lin1 . 45 a.; lassa L. 50. RiYolger si egr c teria cl ell 'J · ti tu to. via Torino, 7. v· o cHERA

Quanclo non è altrim e nti indica to j con cor si si riferiscuno a condotte medico-chirur.giche, i compensi allo stipenùio base . AvvERTENZA. -

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. prof. Gio,·anni Gaeta, di Roma , motu prozJrio d el c;rn11 Maestro del . O. M;. di Mnlta, è ta ta conferila. nella sed ut a cl el Sovrano Con i g lio <lel 13 i11aggio, l a croce ùi Donato cli onorr e d evozione cli pri1n a classe del S. O. M. c]j Mal la , J)er l 'a l liviLà svolta quale clirettore d el repar'lo « Lot la con l ro il can cro » n ella Poli a1n bulan za <le l . O. ~I . di Nia l la. Rallegramenti .

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.\Ye ndo jl prof. Kretsch emer d eclin a lo I 'invito fl i a sum er e Ja cattedra di p sichiatria di Berna, è lato non1in a lo il prof. X. Klaesi , di Zurigo. La Farol là medica di ~ladrid h a eletto d ecan o il d o t t. J o é an ch ez CorYisa, professor e di d erm a tologia.

Il prof L. R. Hill è nominato tit olar e della catt edra di b a l terioJog ia della « Loyola l J11iver sity » di Chicago . 11 prof. élJilleau , d i patologia 1nedica a Nantes, {:l s ta to lrasfe rilo all a ca ttedra di cl inica med jca ; è sta lo os ti tui lo <lal prof. Picard , di 1nedicinu legale .

Il d ott. Anlo11io llecasen s è nomi11alo prcsid en le d ell:i Società Odor1tologica Cuhar1a.

Il doti . Antonio C. Villarama è 11on1 in a to J)r e ~ ide11 te d ell 'Associazio11e Medjca delle Isole Fili1). Jl111e. •

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NOTJZIE DIVERSE. Societas oto-rhino-laryngologi ca J.. atina. Terr à il s uo 3° Con gre" o a Parigi, n ei locali clella Facolt~ di ì\fedi cin a, durante i a iorni 24-26 lug lio, sotto la presidenza onoraria d{' Justin Gorlard , ~x 111inistro della S::lni tà pubblica, e sotto la pre ide11 za effe lti a di H . Bourgeois. In discu s ion e :::arà l.ln solo t cn1a: « Le sordità nervose ». ' 'erranno pronunziale due confer en ze: cc La bronco-ini ezioI?e ~i1al e m c lodo di trattamento » (professo1· Calicet t di Bolog n a) ; cc 'Nla1lifes tazioni amigdaliche n ella })a tologia della serie ematica bianca n (prof. Fairer1 di Saragozza). Le comunicazionj possono co ncern ere i tre temi suddetti. Saranno organizza le cdute operatorie. La « Socié lé d c Lar rn gologie rles Hopitaux d e Pari » t errà una ccluta alla quale verranno in,·ita li i co11gres i li ; seguirà un ricevimento in on or e rlei co11gre i li s tranieri . Quote di adeio n e: 100 fran chi p er i inedici , 25 franchi per le persone d i famiglia; vanno dire tte al dr. Chavan11e, p1ace cles Coròeliers 5, Lyon (Co11lo Corrente Po tale 5096) . Le notizie con cernenti i ribassi ferr oviari e i fest eggia1nent i ar anno con1unicate rli r e ttan1en le ai congressisti.

6° Congresso italiano di auaton1in. Il 25 magg io, n e1l 'au1a mag na dell 1Università . E. Lojacono, in rappresentanza cli Cagliari , del Governo, h a inaug ura Lo il V Con.gresso i1azional e dell a . ocie tà d ei cultorj di anatomia. Erano prese.n ti l e principali a11tori tà provi11ci ali e c ittadine, e nalori, d e})U Lati, personalità e numero i congressis ti . Il podestà h a portato il saluto rlel la cil tà e quindi il prof. Ca laldi ha illustrato g li scopi del Con g r e o. Tnfine . E . Lojacono ha pronunciato jJ discor so i11au O'ttrale, dichiarando in n o me d el Re e d el Duce a perto il Con,·egno , tra calorose dimo lrazioni al Duce e al Fasci smo . I l avori i o n o tenuti a Cagliari e Sassari; ne cl ar e1no ulter iori n otizie.

4:0 Congresso medico pnoamerieano. Si è svolto cl al 21 a l 26 marzo in Dalla~ (Texa ) col con corso cl i circa 1200 medici . l'ra l e risoluzioni adollate fu quella di dedicare ogni arino l.111 giorno ad un medi co americano di valore; il pro si1TI0 3 dicembre lo sarà a Carlos Fi11lay. i è deci o ch e il prossimo conO're so sarà navia-anle; si svolger à Lra Ne'v York e C.aracas, probaJ,ihn ente n el 1835. So110 stati eletti alle cari che dell 'A soci azione m edica panam erican a: presidente il d ott . John O. ~fc R einolds; segr et ari e ecutivi i dottori Joseph J ordan H eller e J o é E. L6p ez SilYero, rispettivam ente p er la ling t1a ing lese e p er quella spagnola ( ono l e due lingu e ufficiali d ell 'A sociazione) ; seg retari tecnici, ri sp e lli varn e nl e i dottori Ho,vard H . Harhu e11 e Franci co P. 1\iiirnnda; t esoriere fu ri confermato il dott. Conrad Bere11 . La sede cl ell 'Associazio11e è presso il << Pub li e Healtl1 Service », Washington D . C. , ,S. U. d'A.

Cougressi francesi di ortopedia. La Società france... e di ortopedia si riu11irà a Pari g i il 13 ottobre, so llo la pre iden za del professor Paul ~Iathieu. Relazioni: (( Riduzio11e cruenta d ell a lu saziane ro11genita òell 1anca » (r el . ~1u le i rli . an cy) ; « Ar-


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lL POLICLJNJ CO

triti secch e d e11 a colonna verlebrale» (r el . Ricl1ard di Ber ck). egr e lario g e11er a]e è il prof . Roch er di Bordeat1x. La r iunion e u ccessiva si terrà a Bord eaux, sott o la p r e ide11za d el prof . Rocl1er ; t enia propost o : « Correzion e o leoplastica delle deformi là lernocost ali » (r el . Garnier di P arigi).

Congresso francese di elettro-radiologia. La ri11nion e annuale dei m edici elettro-radiolog i di Jjngu a fran cese si t errà d al 12 al 14 ottobre i11 Parigi, sotto la presid enza cl el do l t. Belo l. Te111i : « Tecnica e ris ultati clini ci d e11 ·es1>lorazion e r adiologica d ella mucosa rlell 'intestir10 crasso >> (r ela lori Ledou ' , Lebartl e Gar c ia Calder6n di Parig i, G ilbert e l{adru.k a di Gine,~ra) ; « Le ond e cort e e ·u ltra-corte in t er apia » (r el a tore il prof. Réch o11 di Bordeau x). Tassa ò 'iscrizion e: 75 fr . p er i 111e111br i a ttivi e 25 p er g·li associa li. Infor m azioni d al segr e tario ge11er ale c.lott. Dari au x, b oulevard Roch ehu art 9 bis, P aris. 1

Convegno preparatorio al Congre so internazio· nale di medicina dello sport. Si è svolto a Bolog11a, n ei locali d ell a Clini ca l\'1edica, durante i g iorni 21 e 22 1naggio, un con,·egn o di prep ar azion e al Con gr esso inlernazionale clj 111edicina d ello sp ort ch e i lerrà d al 6 all '8 ..,e lle1nbre prossimo a Torin o, in occa ion e dei. canl11io11ati m onrliali universi Larii. 'Ira gli argo1ne.nti presi in esame so11 0: l 'all e11a111en lo sp ortivo (Poggi-LongostreYi ), l 'a1iment azion e n ello sp ort (Del Gu erra), il cc fe11om en o d 'os lacolo » (Don aggio), le funzi oni d elle ven e n egli port (Aiello) , il m eccani sm o del nuoto , le lesioni traun1a tich e d egli sciatori, i r a pporti fra I 'ecc i laJ)ilità nluscolar e e la fatica, fra la traumat ologia porti,·a e quella profession ale; infin e si è ri con o ciuta l 'en ornìe importan za d egli porl s 11el 1n iglior ar e lo st a to degli or gani int erni d ella donna. Esauriti tutti gli ar gomenti, cl1e dimostrano fa 1nole rli lavoro scie111ifico e .pra tico cl1e i nostri m edici sportivi p orter anno al Co11gr es o internazion ale di n1edici11 a di Torin o, i conven11li i son o p arlicolar1nen te ii1 ter essa Li d ell a or g anizzazione d ei ser vizi sanilarii dei Fasci Giovanili , in rapp orto ta11to alla selezione quanto alla Lrnu1.11 atolog ia. lnfi11e il co1n n1i ssario della F ed er azion e, prof. Cas i11j , h a rivolto parole di sentito ringr azia111enlo a l sen at ore Viola p er l 'ospitalità accord a la e p er la buon a parte che lo scienziato illt1 s tre h a irtten zio 11 e di prender e al Co11gr esso di 'f orino .

Corsi di perfezionamento. Dal 16 g iug n o al 13 luglio i lerrà u n cor o n el1·« In lilul du can cer >> di P arig i , sotlo I·a clirezio11e clel prof. Rou sy. Il numer o d ei p o ti è lirnit at o a 40·; tassa d 'jscrizion e 350 fra11cbi . Ri,101~er i all "c< A. D. R. ~1 . », salle Béclard , F ncullé d e :\(éclecj11e, rue d e l 'Ecole ò e Iéd ec j11e, P ari Vle.

Asseguniione di ufficiali medici alle UniYersità. i\.nch e p er il prossi1110 ~nno accacl e1n ico saran110 i1 l via li all e clinich e ed agli i sli lu li scien l ifici cl elle R R . l Jn iYer sità t1fficiali m edici i11 S. P . E . quali Cl ... i te11li . Polrn n11 0 aspirar e all 'assegn azion e cli <'tti lratt asi i n1 agg·iori i11edici, con n on più cli lrc ai1ni dj g r ado all a cl a ta del 31 lug lio p . v., ect i capi la11i 111cclici .

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[ANNO

XL, Nul\l.

2:~]

Tale assegn azio11e sar à falla p er u11 anno sal' o al ~iinis tero la facol là di confermarla per ~n .. econdo anno. Le domand e d egli aspiranti dovranno esser e trasm esse d alle Direzioni di sani là n1ilitare al ~li­ nister o n on oltre il 31 luglio p . v. Gli ufficiali ch e sar anno co111andati alle clinich e ocl agli is li tu ti scienlifici verranno di massi111a - al t ermine del corso - des tj11a li agli osped ali ln ilitari, a seconda d elle esigen ze d el servizio.

All'Ospedale italiano di Londra. Il 25 1naggio, alle ore 15, ha avuto luogo nella sed e dell 10 s.Pedale italiano di Lo11dra - fondazione fatt a una cinqt1antina d 'anni or sono d a connazio11ali , e uno d ei più p erfe tti Istituti n1ertici d ·1nghillerra, sotto il p atron at o d ei Reali cl 'Italia e d ei Reali d 'Inghilterra - la cerimonia p er l 'inau gurazione d ella F ondazione Mussoli11i , offerta d a un gruppo di ammira tori inglesi ci el Dt1ce. Eran o presenti l 1ambascia tor e d 'Italia onor eYole Dino Gr andi, acco rnpagn at o d al presidente d ell 'Osp ed ale m ar ch ese Bernardo Pa trizi , d al console ge11er aJe cl 'Italia e d al segr et ario del Fascio. 'fra i co11venuli er an o Lord Fitzland e altre p erso11alità p olitich e ingles i e con siglieri d ell 'Osp ed ale. Lord Fitzlanrl con egn ò all 'a1nbascia1 o:-e u11 a seg110 di oltre mille s lerline e t enne qui11di u11 elevalo discorso p arla ndo d ei vincoli di amicizia delle due azioni ed esal Lando la figura d el J) u('(• ch e raccogli e I 'ammirazion e e la devozione d el popolo britannico p er l 'opera n1eravigliosa cl1e egli h a co111piuto e compi e. Risp ose l 'ambascia lor e ch e ring r aziò e lesse il segu ente telegr an1n1a clcl Duce : cc Ho appreso con 111ollo con1pi acjmento l a 110ti zia della simpatica i11iziativa a favor e di codes to ()sped ale italian o, d ovu la a un gruppo di cittadi ni britannici. Essa è uria pr oYa della cordiale collab or azion e d ei due p op oli , ch e si m anifest a anch e Iìel ca111po d ell e assis tenze. Prego V. E. di r ender si interprete d ei rniei ri11graziam enti ver so i ben efattori e trasm e tter e un vivo elog io all a presiden z·a , ai sanitari e al p er sonale addetto a]1'Osp eclale, p er le cure rivolte al] 'org anizzazion e e allo Yi1uppo dell 'l s lituto, la cui O}Jer a è d a 111c yjva1nen te apprezzala )). La lettura d el t elegramma è st ata accolta con e1Ltusias tici applau si. .

Stanze di medicazione nelle aziende industriali. Il ~lini ler o d elle Comunicazioni h a stabilito c h e n elle aziende indt1s lri ali ove si abbiano ri schi <li scopp i, a fi ssia, a'Yelen am enti, i11fezioni e ch e occupino pit1 cli cinque op er a i, ven ga istituita. oh1Jliga lori am en le, U J)U ta11 za di 1nedicazion e.

Ospedali e dispensari a New York. Esisto110 a Ne"v York 23 osp ed ali n1unicipo1i. <li c ui 6 a Broolcl yn , e 114 o pedali pri vali, di cui 24 a Borou g h . I disp e11 ari mun iciJJali sono 14. cli cui 5 a Brook.l y11; quelli JJrivati - gen erali e speciali - so110 78, di cui 25 a Dorou gh . Negli osp edali son o ricover ati annualmente circa .500.0001 m ala ti e 11ei dis pen sari r Le p assa no circa 2.000.000. Co"ì il cc iècle ~Iéd . >> . ~1to,·i

sanatori nella zona parigina.

L '1\.mm inis lrazion e ce11 l.rale dell 'Assis ten za Puhbl ica rli Parigi , sotto la rlirezio11e a l li va del dottor )!our ier l1a compiuto un con idcr e' ole sforzo du -


[1\ .NNO ~L , NUl\I.

23]

SEZTON E PRATICA

ra 11t e g li ulti1ni a11ni , a llo scopo di dolare l a città di un a d egualo 11u111ero di pos ti-le lto p er tuber col ot ic i. Già fl1nz iorta110 i clue san a tori di Ch a111brosey e cli Labru yère, capaci risp e lliva1ne11le di 33~ e 532 le l li ; è in aYanzata cos lruzio11e que llo d 1 Cha1ne11c ll , ca11ace di 526 letti . Es i so110 altrc11.ali 111oclern an1e nle e pro,-vis ti di n1ol li perfe1ioname11 li.

A.s i .. teozai ai tttbercolotici in Turch in. Turcl1i n è d e nunziato un aun1 e11Lo clelln lttJ>er co losi1 a scri llo alla crisi econorr1 ica. Malg r ad o g li for z i co111pjuli, l 'a ssiste nza res ta cl cl l ult o i11adegua la . La u ocie là J)Cr l a prever1zion e d clJ n I Lther coJo i >> di I la n1bul e l a cc Società ct ella fezzalu11a l1os a » 11an no riunito i loro sforzi p er aprire u11 a11atorio di 50 le tti, a Erenkay; p er i ricoverali è lal>i lila un a diari a mite, incirca di 20 lire; le 1ic hie te cli arnn1i ione ono sovrablJoncl a11li. L 'O p ecla le H a dar Pa età di I La1111Jul 11 a prov" eòut o 100 Je lli p e r tuber c ololic i, e 1·o pedale Izrnir p er rnal a lli e contagiose i1e h a 1>r o,vcclulo a ltri .50. Il ~Iuni c ipio ha co lruilo un padiglione per O po li. Il 1ini t ero d ell 'E<iuca zion e, cl1e O'es ti ce un preve ntorio a Is~am~ul , n e h a nt1111 e11 ~ talo la capac ità, a 1 O pos l1 . V1 sono clu c a11a lori privdli , presso I s la 1nbul, sul ~lare di Marn1ar~1 , caprtc i di 50 e di 25 letti . An11esso a J s n11 n tor10 di Hn1ki , s uJ l\1are di ~Iarmara., è lato cos lruil o u11 padig lione di GO le lli. ul i1lo m 3n lo n on si dispo11e di altri is li lu Li a si ten ziali pe r fronteggiare la g raYe ~ i luu1 io11 e. 111

Le

n~

icnrazioni-malattie in Germania.

L ' T~ lill1l o

cli sla li Lica d el Reich pub})lica i d a· ti re ia ti Yi all 1nnd a1nento d e ll ·a sicurazion e m al a ttie 11e l JJicnnio cli cri i 1930-32. Ri ulla cl1e il J1un1e ro d egli i seri ll i a lle casse ammala ~i ted escl1e è di1ninui lo n ello s pazio di du e ann 1 d el 16,l p e r cento e precisa rn ent e da 22,4 milioni a 18,. 1nilio1•i e ch e g li introiti sono sces i <la 2294 mi lioni di m a r chi a 1244 milioni. Si è riu c jti tut · la,·ia a irnperlire un disavanzo. Sol a111 en le 11 el 1931 le ~ pese superar ono g li introiti p er circ fl 55 111il io11i. Il J)if a 11c io cl el 1932 si è chiuso con u11 nL Livo cli 30 m iJion j . L 'art<la1nen to d el} 'assicurazio n e mal a ttie è slalo influenzato p er ]a ina . . ini a p arle d a1la c ri i d el n1er ca to del l a voro.

Lotta contro il cancro nello tato del ì'tlniue. C n a Jolt1 a ttiva con lro il can cr o è la la orgnnizza ta n el ~fa in e (U nione n ord -a1nerjcar1a) . e i tre o p ed a li pi\1 grandi d ello Sl~Lo. (n. Porl land , Le,vin ton e BangoYe) 0110 state 1 s l1tt11t~ ~e­ zioni p er can cer o i ; a misl1ra cl1e s nrà ]Jo ··1bile, se n e i liluiranno anch e in al lri osperlali. Si . 01to 8ollecjLati i m edici a raccoglier e con ogni dilige11za i d a ti anam n estj c i cd obbietti vi su lutti i can ce ros i. Og ni ann .:>, all a riunione d ella So.cjetà Meclicn d ello la lo , verrà presentata uria rel~zJ 011e s u l ca.11cro · ino ltre 11na ser a la verrà rl est111a la a pro1czio1~i c i n c1n a tografich e sul cancro e si farà po I o ad una mos lra d ella Società Americana !)er la Lotta ronlro il can cro. Il direttor e d ell a oc ie tn, òolt . C la r en ce C. Little, di Bar Harbor , lerrù u11 n confer c11 za ul can cro. Ogni oc ie là m eò ica di Con tea pre11derà i11. esa: m e il J)robl cma d cl cancro. Su que la n1al all1a si

919

richi amerà I 'a ttenzion e d egli tiffic jali sanitari . An· c h e nelle scu ole p er infer111i er c il ca11cr o farà ogge tto di sp ecia le a tt e nzion e.

Il Presidente della Re1)nbblica francese lisita Vichy. Il p residente d ella l~e11 ubLlica francese, Albert Lebru11 1 si è r ecalo a Vicll y il 21 magg io, in occaion e di un Congresso I11 lernazionale di Musica; er a accompagnato da cl u e ministri: Lamoreux del ])ilancio, P aga.no11 d c i L avo ri pubblici . J-Ia inaug ura lo la Gall eri a Napoleon e, sorta sull 'ar ea d ell 'a11tico s ta l)ilimento di seco11da classe , e lo s tabilù11 e nto Callo u , des tina lo ai bagnanti di :;econda classe, ma con in lallazioni di prima cl ase p er l 'inverno. lia vi sita lo i vari servizi e le i Lit u zi oni e località di maggiore inter esse d ell a celebre s tazio11e ler111ale.

I principi di Pie111onte vi itano 1'1ontecatini• Le LL. A. Reali il Principe e l a Principessa di Pi c111ont e il 19 n1aggio han11 0 vi .. il a to i gr a ndioi lahilimenti e impia11li d elle Ter1ne di Nlonte ca ti11i, ricevuti dal l)tefetlo di Pi loia, d al com · n 1i ario prefettizio baron e di a int .Tus t, dal conte Bonacossa e dal g r . t1ff. c l1vve iger. H anno inaJtifes ta to il loro vivo cornpi uc i1n e11Lo.

Il prof. Arl oing a Rorna. Il pro f. F. Arloing, d ell a F acoltà di Medicina di Lion e

è s tato ospite di Ron1a , ove ha fatto una

cornu~icazione

a lla Reale ccaclen1ia Medica, nella cdt1ta d e] 27 111aggio. Ila riferi lo su ricer ch e e egui te in coll aboraz ion e d al d o tt. A. Dufourt, ri a u ar cl anli l 'ultra-fillrabil ilà d el Yirus tubercoJ a~e, din10 trata n elle cavie m edi a nte i sacch etti rli collodio. Vengono, co ì , acl e ere confermate JJienam e11le l e imporlan li rir er c11e ullo s tesso .a rgo1net1to eseguite n r i conig li da G. Sa.11 ar~ll1 e /\. . Alessandrir1i . L'oralore h a r e o omaggio a1 due I udi osi italiani. All a fine d el] a co111unicazione il prof. .i\rloi11g è s tato vivam en1 e applaudito d all a ntl111erosa assemblea.

In memoria di Vittorio 1'Inrcl1i. Il l 3 inaggio, ricoryenc~o il 25° . an~iversaric: cle lJd 111orte del pro f. Vtllo11 0 l\[arch1, s1 è sYolta ite ll ' l niYer si tà di l\fod e n n una cerimonia in com· 1ne111orazion e dell 'ill u tre neurologo ed istol ogo, il c ui n1e lodo cla ico l1a <i a to origine a ri cer che fo11damen tali ed h a co n lribui Lo n o levolmen te alle 110 Lre conoscen ze alluali sull a s truttura, l a fisiolog ia e l a patolog ia d el i ~ c111a n er vo. o . . ~ella Facoltà i11 eòica dt lod en a il l\1arch1 fu Luòe11 le, consegui l a l aur ea, intra prese le prime r ire r c he . Il di r orso commcmorat ivo è s t a to pronunziato dal prof. Donaggio, dire ll~re .d ell~ Clinica n eurologica. Poi n ell 'atrio d ell Un 1versJ là venne sco1>e r l o u11 busto.

La ciue1natografla a servizio delln cl1ir11rgia. Alla Facoltà medica di Nancy s i è t enuta una riu nion e sotto l a p r esid e11za d c l d ecano prof. ~ p illn1an'n , in presen za d e l ~e ltore d ell 'Acca.dern ia dott. L oui Brl1n lz e rl i altre personalità. La riun ione er a d ovuta a ll' inizia tiva del . prof. Barlhél ém y, i11cari ca to clell 'in e,,.na1?1ento d.1 t ec11ica op eratoria il qua le di1n o lrò i metodi me-


920

« lL POLICLJiNICO »

ravigliosi di cui ogg"i <lisponiamo per l 'insegna1nento di t ale disciplina, grazie alla cine1natografia. Egli illustrò i progressi rapidissimi da questa realizzati 11el campo docun1entario e scier1tifico.

Un conflitto tra ospedali e facoltà medica a Strasburgo. Gli ospedali civili di Strasburgo for11iscono la corrente elettrica, l 'acqua calda e fredda, il vapore e jl riscaldamento a parecchi istituti clinici e scientifici della Facoltà medica. L 'amministrazione ospedaliera invia r egolarmente all'Università le fatture per le prestazioni effettuate, in base alle tariffe vigenti . Le.. fatture sono state puntualm ente pagate fi110 a tutto il 1928; poi i pagamenti sono stati sospesi. L ' Ur1iversità riconosce di dovere le somme addebitatele; ma non ha i mezzi per corrisponderle. Di fronte a questa situazior1e, gli ospedali civili hanno soppresso il rifornimer1to di corrente elettrica e di acqua ad alcuni laboratori (avendo però l 'avvertenza di non adottare questa misura per i laboratori annessi alle Cliniche: ciò che avrebbe recato pregiudizio ai ricover ati). I laboratori d 'istologia e di chimica, destinati esclusivamente all'insegnamento, sono stati così n1essi in sciopero forzato. Contraffazione di specialità fa1·maceutiche. Nel 1926 venne accertata, a Parigi, la contraffazione di varie specialità farma ceutiche, appartenenti ir1 prevalenza alla Ditta Roche; e ciò da parte di u11 farmaci sta, Gary, il quale era ricorso al trucco di stipendiare e alloggiare un certo Lazzaro Roche, che figurava quale amministratore e ch e doveva coprire, col no-m e, la i11istificazione. Nel 1927 le manovre frat1dolente vennero riprese, a Saint-~Iaurice. Dopo molte vice11<le giudiziarie, la 1oa Ca1nera di Polizia correzional e òella ,S enna condann.ava, nel giugno 1932, il farrr1 acista a 10 mesi di prigione, il prestanome a 8 mesi , un tipog·rafo (che aveva stampato i prospetti , le etichette ecc. ) e due impiegati, a 6 iuesi cjascuno; tutti solid.ariam ente ai danrti e interessi i11 be11efizio della Ditta e dei Sindacati professionali , p er 70.000 franchi. Il prestanon1e, il qual e ha sempre negato ogni rcsi)onsa bililà, ha interposto opposizione; ma il Tribu11ale ha , ora , co11fer1nato la senteilZ:-t della C::irrtern correzion:lle. Strano processo contro t1n farmacista. Al Tribunale Correzionale di La Rochel1 e si è svolto un breve processo contro il farmacista ~1Ia­ xime Pavy, accusato d 'infrazione all e leg·gi sul lavoro da parte di un i spettore del lavoro , il quale accertò che, una mattina, il preparatore della farmacia aveva aperto l 'esercizio alle 8,50 anzichè alle 9. Il 1'ribunale ha assolto « atteso che questa assu11zion e d el servizio con 10 minuti di anticipo suJl 'ora regola1nentare, 11on potrebbe costituire u11a contravven zione; ch e, in ogni caso, il preven11 to non può esser reso r esponsabile dello zelo intempestivo del suo impi egato ». No tizie brevi. J_,a Società int ern azionale di urologia si adunerà a Lo11<lra i1el corso dell 'a11110. Temi: e< Le m::il attie del collo vescicale (eccet tuata l 'ipertrofia pros taticaì »; « J tt11nori del bacinetto e dell 'uretere n ; <e La pielog·r afia p el' Yia discendente >>. Segretario gen erale è il Dr. S6vift Joly.

[ANNO

XL,

NU!\{.

Il 9 inag·g·io si è t enuta a Parigi l 'assemblea ge11erale della (< Ligue contre le cancer >), sotto la pre~idenz a di Justin Godart, ex minislro della sa11ità. Il prof. Cuné0 tenne una eonferen7a sul ca11cro nella storia. La Sezione Pugliese della FederaziO!le ltalia11a Fascjsta per la lotta contro la 'l'ubercolosi si è adt1-~ né:lta a Bari iJ ·1 mag·gio, ~otto 1a presidenza del _prof. I,. Frrrannìni; f11rono fatte comuni('azio11i da A. Guaccero, P. Buonsanti, R. de Tt1llio (discuss.: P. Gaifami, P. Del Bruno, L. Ferran11i11i), L. <2uaranta, Il0nomo, G. Nisio (discu ss .: D. Gargasol e) .

'i·

La Società Medico-Chirurgica Comasca si è adl1nata il 26 marzo sotto la presidenza del prof. E &nvent1ti. Furono fatte comunicazioni di M. Ru- . sconi. F. Parodi, Valentini, A. Boni, C. Roncati . Si prea11nuncia un Convegno dei Medici delJ a zona d el Verbano (Lago Maggiore) per il prossimo sette1nbre. Verra11no trattati problemi scientifici e climatologici. Al Convegno, pur essendo regionale, saranno invitati t1:1tti i sanitari italiani. Il 3° Convegno Medico di · Sirmione è stato organizzato (l alla Società medico-chirurgica bresciana per l '11 giugno. Il prof. Luig"i Zoia tratterà il tema : « L 'iperten·sione arteriosa >); seguiranno co1nunicazioni. Rivolgersi al presidente della Socie tà, prof. U. Baratozzi, Brescia. Il Co11siglio dei Ministri ha approvato un diseg·no di legge recante modificazioni alle. vlgen ~i norn1e sulle stazioni rli cura, soggiorno e tur1s1no. Il riconoscimento }J11ò esser dato solo alle località che presentino idonea attrezzatura ricettiva e ct1rativa e che dispong·ano di mezzi finan ziari adeguati. · Il ì\llinistro dell 'Educazione Nazionale on. Ercole ha convocato nella sala del Consiglio Superiore tutti i Rettori delle l Jniversità e i Direttori degli Istituti d'istruzione superiore. Alla riunione erano presenti il Segretario del P. N. F. e il Sottosegretario di Stato on. Solmi. Il 23 n1aggio ebbe luogo in Saltrio (p~ov. di. Varese) la cerimonia della posa della pr~ma p1etra del! 'erigendo « Istituto Mar~o . L~rasch1 ~> I?er le cure climatiche a favore dei f1gl1 poveri d1 operai e proprietari panificatori.

E stato inagurato a Roma , n ei locali della.« ~a­ sa dell 'Ospitalità Fasçista Ar1J"aldo ~usso~1n1 », un cor so di perfezionamento per ass1stent1 all e colonie inari11e, montane e solari. Dopo breve malattia, una embolia spezzava crudelmente, in Merate, l 'esistenza del prof. GIOANNI F .A.LCO NE. L 'improvvisa morte e le partic0lari b~neme~ renze del giovane chirurgo, eh~ p~r ~olt1 .an~1 profuse la sua attività negli Ist1tut1 Un1vers1t~r1, nell 'ulti1na g uerra, nel terremoto ~ella. ~1ars1ca, per cui gli fu con-cessa la 11~edagl1a d1 bronz-0, n ella pratica professionale, l ascia l?rg~ e pr~fond~ rin1.pianto in tutta la classe San1tar1a, nei s~?1 amici ed in quanti potettero valutarne le qualrta. I.

,r


SEZJONE

PRATICA

RASSEGNA DE LLA STAJ\IPA. MEDICA.. . lrcliives Inl ern . -,..,led., feb. - B. A. Got,CEY. 'flc. u e l miocardio. - E. KARoL. Res1Jiro paradoh&o . - ll. ~l. LAR SEN. Colite po1ipoi<1e infelli,a . . 1cta lrfed. Scand., Supplem. LI. - B. ' . Bo~ o oRFF ..• ulla 111elod ica dell 'esan1e d ella })re ione

angu1g11a . .4 rch . Il . di C/iir., feb. - A. B1ca. Azione dell 'e111a11az. <li r adio ulla formaz. d el callo o seo. - L. DunAN1' E . E. . c J u ione comple ta deIl ' ulcera pilorica e duocl c11nJc.

.Accad. lv! ed. 1 15 Ieb .

A. IsoLA. La <liver licolosj, 1a rl ivcrlicoli te e lo s taclio prcd iverlicolare clel co1on . Anri. de ~férl ., feb. P. ì\flillKLEN. 1\iforbo di (;.auch er. G. ~[An1 r;sco e al . Forma narcolettica dell 'iy)og1icemia. Presse 1\léri., 1\ n1ar. - R. DEBRÉ. TJ 'i111mt1no-

921

I~ull. .l e. dl~ l\léd. , 7 n1ar. -

ci11az. COll B

eG

1\ . CALl\IBTIE. , -ac-

n egli adulli allergici . lJeut. fi,J ed. Woch ., 17 1nar. - ' VALINSKI. Esnerienze sull 'ipertermia. - ENGELHARD. ì\ilalattie ~u­ La11ee e genitali n€ll 'i11llucnza . Journ. Nerv a._ Al e11 l. D1s ., mar . - S. B. V\' onTlS. Convulsioni sperimenlali . A. GoRDON. Diordini mentali post -lraumatici tar<livi . Amer. J ou rn. of Cancer, mar. - J . J . B1TT_ ER. ludi genetici sui tumori. - iv! . C. ~lARUT. Trau1na e lu1nore sp erime11lalc. - G. O. GEY. Coltura ii1 ma sa dei tessuti . Journal A . ~I. A., 4 mar. - S. AYEns jr. e N. P. ANDERSON. '"f rattam . d el l 'ac11 e r osacea. H. E. lJ rl\T\YI CK. MetaLolismo dell 'alcool . \ifllrtc/1. 'fvl ed._ TiVoch ., 17 mar. - L . HoFBAUER. .\11gina pectoris diafr a111malica. - H. R ErcHEL e

F.

B1EDEn~rAl\'N. Pne un1o lor. a1nbulalorio.

logja. Paris \lé<l ., 1 nlaT. - Xun1ero s11l can cro. Peclialria, niar. ·t1111ero in 011ore di A . Czer11y. G. L1No. La curYa ·inn . lt. di Chi r ., 2 feb. g lire111ica po l-01JcraliYa . - R. PAL1'LA . Paloge11e, i cJell ' jnfezio n e te ta nica. Gazz) Inl ern . rli ,) Jed. e Chir., 1.5 mar. . FoGLJANc. Effcl li clell ,inge. Lione di catram e e ni il 1iolo. Kli11. Woch ., 18 i11ar . - Gnul\tBAGII. In fczio n i a

Rass. di Terapia e Palot. Clin., gen. - V. Sr~ \ 'lNA. Azione dell 'ergolan1ina . 1fin ~rvrt ~Iecl., 17 n1 ar . Un o. L 'i11 ulina n ella pro,·a del!a secrez. gastri r,a. - L. BEDARITA SER' .\oro. Di.Yerli coli in le li11ali acqui siti . Journ al .11. AJ . A., 11 mar. B. . LA1N. Le. ioni el ettrogalvanich e d el cavo orale da pro tesi clc11lnr!e. -- E. R. ELLIOTT . Rn r h i ti smo r e nnl e . .4rch. lt . di Chir., 1n ar . - ~f . S1noLLI. Morte d a clet trjcità. - P. BuoNSANTI. Append icite flemn10no. a ernjaria inguinn1 e.

focolaio. - B. A. v . W1LLEBnANo e R. J l rHcr:: s. Tro mbopa 1ia co tilu zionale. Bruxel les-1)féd., 19 mar. - TANT. 1'rattam . d cli 'ipertrofia pro ta lica co11 l operaz. <li Slc inacl1 n. 2.

Proc. R . .~oc. M'e<I. , J)l a r . - - J) .iscussioni sull a n11 e mia e sulla radio lcrnpia ò cll e af fezioni non con1uni . Casistica. A rcll._ f. Sc h .- u. Tr .-TI .rg., apr. - 1\ . IIAKKI e _4,.. ~I HTEAR. Sulla chinopla mina.

1

Indice alfabetico per materie. llergia in medicina _;\ rti i11ferjori : rol Lure e

. . . . . . . . Pag. lra ppi di i11u-

coli e lenclini . . . . . . . . . . . .

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A .. 1r1a: r.011 cczio ni paloge11etiche e lrat-

la111 en li a lln nl i . . . . . . . . . . . BiL liogr a fin . . . . . . . . . . . . . . Bruccl lo i da para n1 el il e11se 11 ella 1Jrovincia cli Bari . . . . . . . . . . Casa cli r iposo de.I. inedie o . . . . . Cine1nalografia il1 n1ecl ir ina . . . . Cirrosi alcoolica e iperlrofia plen irfl Coleci l~c l o n1i a e co lcr i tende i : con fro11 I i . . . . . . . . . . . c:oJon: cancro: cl1jrtlrgia . . . Cor onari le: diagno i . . . . . . l)ermatite da bagno all 'aperto . Emofilia: lrnltnn1 c11to con estratt o o' arico

. . . . . . . . . . . . . Flogo i : con cetto ge11ern le . . . . . . GraYidanza: diagno i ])iol. . . . . . . In ulina, l eci lin a. cole t eri11 a e ricam-

bio idrocar1Jona lo

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. . . . . . . . . . lnles lino lenu e: c hilang ion1a cis tj co 1nulliloc11la re . . . .... ... .. Iper ten sion e ar teriosa a11giospastica:

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s incl r o 1n c }}Se1t<lo-11re1n icn . . . . . Lipedem ia i11 g r aYi<l anza e i1el fe to . .

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rvfalaria da iilOCUl azione: tecnica . · · ~[orbo cli Adclison : calcificazione d elle g hi andole urrenali . . . . . . . . . Nnrco i prolungale: omm ini trazione di g luco io e insulina . . . . . . 1~efr i l e: patogen esi e cura . . . . . . . · Pe llagra ed alterazioni. er1clocr i11e . . . J>er lossc: cliagnosi injcroscopica . . . . P . cu<loartrosi cli ossa l ur1 gl1e: lr <1 l'la111011 t o opera torio . . . . . . . . . . llinite vaso1notoria coesis ten te con a J. lcrazioni d ella dige Lione . .. ~ angue : ricerche . . . . . . . . . . , a lurnismo e ulcera ga. trica • Sc heletro: nuoYa malallin . . . . • r iati cbe: tratta1n. con veJeno di ape • to1naco: anacidità; terapia o .. lit u1 iYa . lomaco: n et1rinoma . . . . . . . . . 'f<1he: trattam. dei dolori . . . . . . . Ti Coide': <:om-p1icazioni card iovascolari e impiego della digi laJe . . . . . . . 'rt1mori a mieloplas i delle g u a in e lenclin ee

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. . . . . . . . . . . . . . . Tumori sel lari: diagn osi . . . . . . . .

l Jlcer a gastro-duoden. : involuzio11 0 . . rologia: 1erapia con sali Cl i mag r1esio e preparazione d eg·l i operan di . . . .

Diritti d i proprie t à ri servati. - Non è consentita la ristampa di lav ori pubblicati nel Pol icl ini co se non au&orizzazione scritta dalla redazione. E tJietata la 1>ubblicatione di sunti di essi senza citarne la fonte.

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seguito ad

A. Pozzi, Resp

C. FnucoN1, Red. capo. Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Cou-rrier.


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__________~[ANN0 XL,

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Somma1"i dei Numeri usciti nel mese di Maggio 1933 degli altri Periodici e Riviste pubblicati dalla Casa Editrice L. POZZI - ROMA

CUORE E CIRCOLAZIONE Periodico mensile diretto dal prof. CESARE FRUGONI Capo Redattori: Prof. C. PEZZI, Milano - Prof. G. MELDOLESI, Roma TI Numero 5 (Maggio 1933) contien e : Lavori orig inali: I. - R. SCOTTI DOUQLAS: 11 comportamento dei vasi r etinici n ell'ip erten sione arte1·iosa. Importanza del suo studio per la medicina interna. - II. . L. DI PRISCOf Variazioni elettrocardioi;rafir.he indotte dalla iperattività muscolare in organ ismi sottoposti a carico di alcool etilico. (Ricer che sperimentali). Rivis ta s intetica: A. SANI: La tachicardia ortostatica. I periodicj s pecia lizzati. Tra te rivis te ed i congressi: SCHERF: Iperglicemia. e glicosuria nelle trombosi delle coronarie. - F. A. '\VILLIUS e H. L. Sì\'.ITTH: Ulteriori osservazioni s ul cuore dei vecchj. Studio a natomopatologico di 381 malati di 70 anni o più. Notizie b ibliografiche: G. RI1\1BA~ UT: Le clavier neuro-cardiaque ~ l 'état patho log1que. (La r eaction cardio-rytmique au cours de la fonctìon lombaire cbez les nerveux organiques). G. GIRA UD: L'hypoteosion artérielle dans les ma· lad ies chroniques.

Abbonamento annuo : Italia L. 4 O ; Es tero L. 6 Per gli associati al « Policl inico ,, : Italia L . Estero L. 5 O. Un nnmero separato L. 6.

o.

3 6;

LA CLINICA OSTETRICA Rivista mensile diretta da Paolo Gaitamt Il Numero 5 (1\iiaggio 1933) contiene: Lavori originali: F . BENTIVOGIIO : Comportamento della Reazione di Aschheim-Zondek n elle autointossicazioni iravidiche. Fatti e documenti: R. BOMPIANI: A proposito di tumori ovarici complicanti lo stato puerperale. Taglio cesareo per fibroma calcificato dell'ovaio, occludente lo scavo. - P. h'IAKDRUZZATO: Lesion i endocraniche del feto con riguardo alle presentazioni cefali che nei bacini limite. La rubrica d egli errori: A . NOTO: Ascesso appendicolare diagnosticato p er gravidanza tubarica destra. Terapia: F. OONTARINI: Sulla terapia dell'ernia ombelicale fetale. La rubrica medico-legale: G. B I ANCHINI: L eggerezze e proli ssità p eritali. (A p1•oposito di un tuf)ero scambiato per placenta). Problemi social i : A. FILIPPINI : Le conseguenze dell'abo1•to legalizzato nell'U. R. S. S. •

IL VALSA.LVA •

RIVISTA MENSil.E DI OTO-RINO-LARI NGOJ ATRIA dir etta da CUCLIELMO BILANCIONI Jl Numero 5 (Maggio 1933) contiene: Osservazioni di clin ica: V. APRILE: Poliposi l aringea. F isiolog ia e patolog ia dell'aviatore : I. - A. BALLA: Ca1·ie d ell 'osso frontale da incidente di volo in aviatore. Operazione; guarigione. Considerazion i 1nedico-legali. - II. - F. TROIN A: Sulle alterazioni d ell 'udito nel per sonale aeronavigante. Rapporti tra ipoacusia e professione in base a riLi ev i statistici. Ricerche di laboratorio: I. - BOYS e RIJLANT: In t roduction à I 'étnde oscillographiqu e d es re:flexes tonique posturaux. Il - BUYS e RIJLANT: Etude oscillographique des re· fiexes asymétriques d'origine vestibulaire. Ana.tomia pa tologica : A. NUNZI: I tumori benigni dell'esofago, con particolare riguardo al lipoma. Rara forma di lipoma e pseudolipoma dell'esofago. Fonetica biologica: R. SEORE: I noduli vocali all a luce dello stroboscopio. Recens ioni: Sono N. 9 e se tte tYalascia l'elenco causa ma11 .. canza di spazio. La nota s torica: G. BILANCIONI : La scoperta del nervo n aso-palatino. Notizie e questioni.

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45;

Dalle riviste: Ostetricia: La prova di B ercovitz per la diagnosi di gravidanza. - Una nuova prova chimica per la diagnosi di gravidanza. La ipercol esterinemia ormonale. Metodo per Ja diagnosi prenatale di sesso. - Sui pericoli pEir il feto nella immissione improvvisa della testa nel bacino (effet to d 'ingresso) . - Il parto in presentazione poda· Eca. Su lla tecnica del taglio tl'asversale cervicale a el taglio cesareo. - Ginecolog ia: L'analisi capillare n ella diagnostica ginecologica. - I disturbi funzionali oculari n elle affezioni genitali della donna. - Inconvenienti e controin· dicazioni della isterosa lpingografia. - Carcinoma del collo dell'utero in gravidanza e radioterap.i a. - I st erectomia addominale tota le o s ubtotale? - Un lipoma del prepuzio della clitoride in una ragazzina. - Ped iatria: Studio sulJa mortalità precoce d ei neonati. - Sindron1e emorragica nel neonato. - Cianosi dei n eonati. - Eredosifllide. - I disturbi simpatici nella paralisi ostetrica degli arti s uperiori. - Note di terapia: La di eta nell a albuminuria. - Automamminizzazione con applicazione di fango. Congressi: .P. GAIFAMI: Impressioni e comr:nenti ginecologici al III Convegno della l ega italiana p er la lotta contro il canere. I libri. -

Va rietà. -

Notizie.

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3 6;

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Utilissimo ad ogni Medico : P eriodico Mensile IL i>IRITTQ PUBBLICO SANITA~IO di Giurisprudenza e Legislazione DIRETTORI : On . dott . Aristide Cara pelle, Consigliere di Stato. A vv. Giovanni Selvaggi, Esercente in Cassazione. EDITORIFRATEuhIPOZZI•RO~~

Il Numero 5 (l\1aggio 1933) contiene:

La condot t a politica come r e· quisito per esser e assunt i ad un pubblico im· piego e per essere mantenut i in ser vizio. N OTE SrNT:WTICHE. - Se la prestazione del ser vi· zio per l' acquisto della stabilità debba aver e la effettiva durata di un biennio. A. UARAPELLE. -

Rassegn a di g iuris prudenza. Impiegato; divieto di altre occ upazioni. Concor si; Commissione giudicatrice; rappo1·to di parentela. - Concorsi; graduatoria illegittima. Concorso; ammissione di un solo concorrente; revoca del concorso. - Concorso; nomina annullata; rinnovazione illegale. Licen ziamento per fine del p eriodo di prova; m otivazione illegittima. Asp ettativa p er infermità; acce1·ta.menti sanitari. lndennità ; riduzioni stàbilite dal D 1927 · r estituziou e d ell' indebito. - Impiegati enti locali; p;ocedir:iento disciplinare. - Ufficia.l e sanitario; bi ennio ~i prova - Sostituzione del medico coudoLt<?; compenso. -. Ricetta rnedica; valore probatorio. - l\led1co condotto ; 11 cen -

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ziamento; impugnativa; partecipazione al nuovo concor so; mancanza di acquiescenza. - l\IIedici ferroviari; medici dì i·eparto; sono impiega.ti; indennità di buonuscita Leggi e Atti del Governo. l\iiissioni del personale della Sanità pubblica nella r esidenza o nell'ambito di piccole distanze. - Norme per la compilazione delle ricette di stu: pefacenti. Prodottj per la pani1~cazione. - Labo_ràt?rJ provincia li d 'igiene e protll assi; nomina p e r sona ) ~ san1tar10. - Comitati provinciali; lotta contro la. malar1a. --: Ali· mento dei limiti di età per l'ammissione agli impieghi. Libri.

Prezzo del .suddetto n u mero separato L. 5 N.13 . - L'abbonamento ai dodici Numeri del 1933 costa L. 3 6 n1~ agli a ssociati a l << P oliclinico » è conees~o per sol~ L. 3 O, che vanno inviate, me<liante V~~l1a Postale o Bancario, all'Am1ninistrazione del u D~r1tt~ Pubblico Sa,nitario 11, Via Sistina 14, Roma. Al r1ceyi~ mento della predetta soonma "lerranno subito sped1t1 tutti i Numeri finora pubblicati del 1933.

più delle summenzionate Riviste inviare Vaglia o Chèque Bancario riscuotibile in Roma all'editore LUICI POZZI, Via Sistina 14 - ROMA


Roma, 12 Giugno 19:-13 ~ XI

ANNO XL

Num. 24

fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BA.CCELLI

''

'

FRANCESCO DURANTE ,

SEZIONE PRATICA

·

REDATTORE C APO: PROF.

CESARE FRUGONI

Clinico Medic o df Roma

SOMMARIO. Lezioni : N. Leotta: La sindrome addo111i11ale destra. Note e contributi : D. A. Mazzolani: La febbre esantematicn . in Tripolitania. ()sservazioni cliniche: E . C'iancaglini : Entl.sen1 u sottocutaneo da Lesioni traumat ic h ~ del t orace. Apparecchi e strumenti nuovi: R. Caminiti: Una. pinza per le operazioni sul rene. Sunti e rusegne : J STEMA NERVOSO: A. F. Tredgold : Revisione nosografica della neurasten ia. - L. Heckens : La stasi papillare. - H . Hort: Sul "ignificato della e barriera ematocefalica >. .- .H. F. DowUng: L'e1norragia s ubaracnoidea spontanea. - B. Demel : Esperienza sull 'accesso all'angolo _ponto-cerebellare con sezione del tentorio. - J . Rebatt u : Paralisi bilaterale dei ricorrent i e sindrome dJ Claude Bernard-Horner nel cor so di un cancro dell'esofago. - VAS I .SANGUIGNr : A. P . Vastol a: Varici cbe, simuJano un 'ernia crurale . - Br·~cl1ot e PergoJa: Un caso di panvasc ularite acuta con disturbi del mebabolismo del calcio. - E. Nobel e R. Wagner : Contributo alla d1agoosi e tera pia della ste· nosi della. vena splenica. - Buné: L'uso della manovra cli Rehn nella embolectomia. dell' art. pulmonalis. - U ~ad el : · Embolectomia dell'aorta. addominale a livello della biforcazione, seguita da guaritzione. - J\,l ISCELLANEA: Ch. Aubertin, R. Lévy, M.me Baclesse: L'angiomàtosi emol'ragica f amiliare. ~- W. l\i. Bendien e I. Snapper: La pressione colloido'OSmotica e la questione dell 'edema. - Hesse e Filatow: NuoTo orientamento pratico di cura dello shock emolitico •

,,

f

ISTITUTO DI CLINICA CH11tURGIC1\ DELLA

R.

UNIVERSITÀ DI

GENERALE

PAJ. .ERMO.

Prof. N. LEoTTA, dir ettore. CLINICA raccolta dal dott. F. a ssistente volontario.

RABBONI

L'affezione pre e11 Lata da queste tre inferme appartiene ad un cap itolo della palologia addon1inale la cui cono cenza ha sorr1111a importanza ai ·f ini del vo tro esercizio professionale. i\iolto ·p iù frec1ueuleinente di quanto possiate j.mmaginare, tali rr1alati si pre ente.ranno alla ,·os tra osservazion e. CAso I . C. Rosalia, di a. 37, sposala, con fig li: Da circa 4 anni soffre disturbi <.ligestivi, con d igestioni lente e penose, stiticl1ezza; dolore a tipo gravativo, localizzato all 'epjgas lrio ed alla fossa cecale, insorgente dopo 3-4 ore dai pasti, .senza alcuna r elazion e con qucs ll . Ad intervalli varii. i~ dolore si presenta a tipo colico ed è allora acco1npag11alo da febbre e da vomito :1lim:3nLare. Mai e1rlater11es1 i 1è inelena. · All 'esame obbiett jvo: dolen zia alln palpa~:i one profonda epigastrica ed alla m età destra dell 'arl--T

perimentali. -- A. Plicbet: La radiote1·apia dell e affezion i infiammatorie. Cenni bibliografici. Divagazioni: Manifestazioni r eumatiche ed influenze solari . e cos miche. . Accademie, Società Mediche, Congressi : Società. l\1edico-Chi· rw·gica Veneziana. - Società Medico-Chirurgica di Modena. - Accademia delle_ Scienze Mediche e Naturali df Ferrara. - Socierà l\f edico-C:hirurgica di Brescja. .-· Società di Coltura A1edic.i Nova rese. - Società Medico-Chirurgica Bellunese. . . Appunti per il medico pratico: CASIST I CA Et TERAPiA: Il t umore ipoglice mizzante del pancreas. - Tumore del pancreas con stato epilettiéo da ipoglicemia. :._ Xantoma mult iplo. Due casi interessant i laringe e trache~ ·è assoc iati a diabete · in sipido. - Ip erpara.tiroidismo senza t4rnore pàra.tiroideo. Relazione su un caso migliorato colla par at iroidectomia par· i iale. - TECNICA DI LABORA'IORIO: Valot·e. attuale ·della - gonoreazione. - Dimostrazione della presenza dei bacilli tµbercolar i nelle cavità sierose del corpo a mezzo di terreni di coltura liquidj_ - MEDI CINA SC IF.NTIFJCA: Il secreto accessorio dello stomaco. - Ulcera peptica ti elle cavie nutrite con dieta carenziale di vitamina t'. - POSTA DEGLI ABBONATI. -

VARlA.

Nella vita professionale : I l prezzo dei giornali medici. - Concorsi. - Nomine, J:r omozioni ed QUorificenze. ,Notizie diversa. Rassegna dell a s tampa medica: Ind ice alfabet ico per materie,

La sindrome addominale destra. LE'ZIO'NE

da trasfusione sulla base di ricerche

dome. Alla pressione djgitale sono dole11ti le zone corrispondenti al punto epigastrico, al punto cisti co ed al pµnto di Mac Burney. Negativo il ~Iurphy. AI quadrante superiore des lro è positiva Ja manovra dello stiramento in basso. Non si a pprezzano tum efazioni abnormi, r1è ciifesa muscolare . Esam e radiograliço: Lieve atonia gas trica ; l 'appe11dice non si inietla; m et à des tra del colon, maJ c~ au str 'lta; e a Jivello del tratto iniziale del trasver so piega tura ad angolo, stirato in alto ed a sinis tra. La cistifellea presenta rie1upi1nento e vuotamento n ormali. CAso II. - F . Maria, di a. 37, sposata, .con figli . Da tre anni acidità gastrica, dolore gravativo alla .metà destr a dell 'addome, e stitich ezza. Spesso dolori colic.i al quadrante inf. destro dell 'addome, con irradiazioni ali 'epigastrio ; con temporaneamente vomito, n on febbre. Diges tioni sempre lente e penosè. Esa1ne obiettivo: dolenzia spiccata al punto . di l\1ac Burney, ed ·un p o' meno spiccat a, m a be11 evidente, all 'epigastrio ed al punto cistico. Murphy n egativo. La n1anovra dello stir~Jllento in basso, nel quaùranle sup. destro dell 'add9me, su ~cita vive dolore. Esame radiografico: doppia canna di fucile, or. ganica, fra colon ascenden te e trasver so. L 'appen dice non si inietta. Rie111pimento e vuotai:nento (lella cistifellea normali .

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« li. POLICLINICO n

CAso III. - S. Gaetana, cli a. 44, sposala, con figlj . Sofferenze digeslive da parecchi anni. Tre anni prima fu operata di isterec tomia con annessectomia bilaterale ed appendicectomia. Due anni dopo di colecis tec tomia. Ma l ~i11fer1na ha continuato a soffrire, come prima, di pirosi, nausea dopo i pa ti , lalYolla vomilo, stilichezza ostinata e dolore g r aYa livo diffuso, prevalente1nente alla metà destr a del! 'addome, in sorge11te senza alcun rapporto con i pasti. Il dolore qualche volta si è presen talo a tipo colico, sempre con la stessa localizzazione. Mai c1natenl.esi nè melena . Esam13 obiettivo: Dolore alla pressione su tutta l~ m età dest1·a d~ll 'ad~ome. La dolenzia è più viva al punto epigastrico ed a quello di Mac Burney. Esame radiografico : Ceco a chiocciola con stasi (liverticolare; inetà destra del colon m~le austrata, con falso an golo destro stirato in alto ed a sinis tra.

In queste tre inferme don1i11ano le turbe digestive, con dige tioni lente e p e110 e eruttazionj acide, lingua impa11iata, flatul enz~, dolore g rav.ativo a ll 'epiga ·trio e diffuso alla m età d estra d ell'addome, dolore che nor1 ha caratteri speciali p er l 'orario di insorgenza e ch e talvolta si presenta a tipo ·c olico, e stiti cl1ezza ostinata. Obbiettivamente, in tutte tre , non si rivela altro ch e la dolorabilità alla pressione in tre zone addominali, cioè: n ell a zona epigastrica 11ella zona cistica e n ella zo11a del quadrar1t~ inferiore d estro , preva lenten1ente a l })Unto di Ma c !Burney. La dolorabilità epigastrica potrebbe far pensar e ad un ' ulcera gastric;a o duodenale; contro c ui s tanno la sede e g li altri caratte ri d el dolore, diversi n ell 'uloera , e l 'assenza di ematemesi e m elen e. on segni non di valore assoluto per tale esclusion e, m.a ch e lo assun1ono con la confe rma d ell 'esan1 e radiog rafico, cl1e n on l1a rilevato a lc un seg110, n è diretto n è indiretto di ulcera. ' Anch e la colecistite , ch e potrebbe essere sospettata nelle prime due inferme, per il dolore :ll punto cistico , si può escludere : il segno di ~1uriphy è n egati\·o n1entre si lia quel dolore alla manovra d ello tiramento in basso che illustrer emo or ora; no11 si sono mai avute colich e biliari , e la radiografia ci rivela una c itifellea normale. on è il ca o di m e ttere in di . . cu ione il rene mobile d estro; le inferme hanno avuto fig li e son dimagr ate; quindi non potrel1be n1a ncare la mobilità d e] rene d e tro; 1na c iò n on basta per riferire ad essa i disturbi addominali di que te tre donne, g i.accl1è le inanife tazioni patologi·ch e in1pulabili alla mobilità d el rene, che o no ra r e e di altro ordine, qui man cano, m e ntre esistono dis turbi che hanno 11ase anatorr1ica in lesioni endo-addomi11ali . La sintoma tologia d elle prime due inferme è quella che comunem ente autorizza la diagnosi di appendicite cronica; per la terza inferma, con intomatologia identi ca, ciò non può dirsi, perch è l 'appendice è stata già to1~a , come ancl1e è lata tolta, in un econdo intervento , la

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cis tifellea. Eveni enza questa non rara, di cui apprezzeremo subito il grande significato. ~fa la diagnosi di appendicite cronica non sarebb e esatta nean che nelle prime due inferme . e ]:JOrterebbe ~ quell 'insuccesso curativo che, l)er due volte, s1 è avuto nella terza inferma. Ed infatti m entre l'appendicite acuta presenta un quadro anatomico ru egJio definito , e manifestazioni clinich e n ette , a lle quali si addice un trattarnento chirurgico ormai ben discipli11ato, l 'infiamn1azione cronica del vermio in' vece, non ha, nel pensiero d e i vari AA., limiti e caratteri ben precisati; anzi qt1alc un0 ; specialmente tra i fra11cesi , con1 e Guillaurn.e e sopratutto Dieulafoy, nega ad essa addirittura l 'esistenia. Il che non è esatto. L 'appendicite cronica, intesa qua] e flogosi circoscritta al processo vern1iforme è anatomjcarr1 e11te dimostrata da u11 numero grande di lavori, pecialmente italiani; ma se dal! 'an a tomia patologica passiamo a lla clinica, ci troviamo disorientati, perchè le lesioni localizzate alla sola ap1Jendice non danno un quadro fenomenico piccato; e qu ell 'insieme di disturbi e manifestazioni cliniche che suole essere diagnosticato come appendicite cronica , non è do, uto alle alterazioni delle tonach e appendicolari, o almeno queste vi entrano solo in parte, n1a risulta rpreva1entemente da un insieme di alterazio11i a carico di altri organi addominali, che accompagnano o susseguono alle lesioni, talora scar sissim,e , del vermio. Queste moltep1ici e svariate altera zioni sono state considerate co1r1e lesioni isolale, in-. dipendenti dal vermio, e spezzettate in tanti diversi quadri clinici , indicati con termi11i diversi, sempre imprecisi o parziali, assai pesso impropri od addiri ltura errati , come: llericolite m embranosa, periduodenite esse11ziale. duodenum mobile, ceco mobile, tiflectasia , tasi intestinale cronica, perivisceriti., con tutte l e r elative . nume rose suddivisioni , ecc.; fino alle co idette false ap1Jendiciti di Dieulafoy , ch e h anno avuto grande fortuna perchè riesce comoda ]a loro imprecisione, a coprire l 'incertezza diagnostica , che però espone all e più am.are delusioni curative. Sono notissimi, in questo campo, gli insuccessi della cura cl1irurgi ca, che spesso si ripetono nello stesso pazi ente, dopo un secondo ed un terzo intervento. Gli insuccessi per appendicectomia nell'appendicite cr onica risalgono al 50 %, secondo a lcune statistiche, e son cifre ottin1iste ; nè diversi sono i risultati per l'ulcera gastrica o duodenale e p er la colecistectomia. Il terzo dei nostri casi appartiene a questa cate,goria, ed arriva a :110i dopo due jnterventi per appendicectomia e per colecistectomia soffrendo come prima, deg li stessi disturbi di prim.a, con sintomatologia identica a quella d elle due prim e malate: il cl1e dimostra come una tale sintomatologia n on ia sostenuta dal1'appendicite. . . oi dun,q ue non solo abb1a1110 abolite tutte le <in zidette e le tante altre dia gnosi finora usate, perchè im1pr eci e o parziali, 111a anche que lla di 1


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n ette . II punto di partenza è n ella flogosi del1' appendice, ch e può essere inizia ln1ente acuta o cronica, ma ch e sempre passa allo stato cronico, ed evolve 1c on diffusioni flogistiche non contrastate da quell e barrier e ch e sogliono opporsi a ll appendicite a cuta. La ùiffusione avviene per vie bene stabilite anatomicam·e nte, cioè : o per continuità o contiguità; o con. l 'interm ediario dell 'epiploon , che è capace di portare l 'infedestra. zion e a distanza , o per correndo le vie linfatiche , Nel Tratta to di Ales andri , scritto dag li al- ch e tra portano l 'infezione in p11nti lontani , o liev i (che i1ella eleganti ssin1a ve t e della casa a ttraver so g li affluenti d ella vena-porta. Ogni Pozzi è u cito prirr1a di li ce11ziar e le bozze nuovo attacco di flogosi appendi colar e - che di que.. ta lezion e), Valdoni, co n una p iccol a · :--.uole passare inosservato con1e tale, ed avvervariante al nom.e, utilizza il n ostro concetto tito g en er almente com e un disturbo dige tivo unitario di indro1ne, pur . . cnza ricordare la banale -: è una nuova tappa guadagnata Cìno S. A. D ., ed a da ttandol o a l mosaico di tutte Je alle più lontane e diver se localizzazi oni. Da forme precedentem ente d esc ritte. C.o ì la inqueste, è la m età destra la parte rpiù co1p1la dro1ne dol or osa d ell 'addome d e t r o a1)pare co- dell 'addorr1e per quanto non r es tino d el m e u11a composta d elle os ervazioni ' 1ecchie tutto esenti g li org ani d ella m età sinis tra adattate a l termine nuovo, senza alcuna dimo- perch è a d estra sono le vie linfatich e e sanstrazione di fatti , n è veccl1i n è nuovi , e sempre g uign e prevalenten1ente battute da ll 'infezione, a' volte in u·n n1i. ter o patogenetico ch e, con ch e a destra ha punto di parte nza e stazioni ra segn a zione. è g iudicato impen etrabile. Ma di arrivo, le quali sono talora molto lontane, i ch e il nesso tra esse ed il punto di parten za in realtà e sa non è ch e la d eformazione d el n ostro con cetto unitario di indron1e, ch e ap- pu ò sfugg ire : sia ,per la lontananza dell 'applicato e dimos tra lo per la S. A. D. , non i può pendice, sia anche perch è questa ad un certo momento può anche non presentare più lesioaffatto adattare al ' 'ecchj o n1 osa ico, senza aggravare ancora di un eq uivoco il confu ionismo 11i flogistich e m acroscopich e evidenti . Ma es.apatogenetico, diagno tico e curativo pree i- n1i•natela al microscopio un~ tale appendice: troverete in essa sen1pre le note dell 'infian1... stente. • maz1one. I .a . A. D. h a incontralo il c onsenso di coSi determinano così e piploiti , 111e enterili, loro ch e, pogli di preconcetti, non si limitano inesocoliti, che sono frequentissime e p ossiamo ad os er var e l 'addome n eJJa sola lesion e clinidire costanti, a ltre ttanto com e le lesioni del p eGa:mente diagno tic al.a , e le opposizioni a1prioriritoneo viscerale intestinale, che si rivelano con st1che di coloro ch e i ostinano a limitare I ' equelle lesioni comunem e nte note com e perivisplorazion e. Man n1 ar10 cl1e crescono gli osserceriti , ch e sono state distinte in tante varietà vatori obiettivi diminuisco110 gli oppositori; ma tra questi , t esl.a, coperto ed impegnatj imo , a natomich e e clinich e, mentre in realtà si tratta il Giordano cl1e non le dà quartier e e com- semp1e d ella stessa entità anatomo-patologica, pur estrin secandosi con diver se formazioni pebatte, non d a cavaliere antico la ua cr ocia ta, come può: con un fiorito assortimento di bar- r iviscera li , ch e noi dis tinguiamo iu tre cla ssi: cler o, i parietali , aderenze fibrose, ed aderen ze zellette sulle tre inizia li S. A. D. ; con due ca i di colecis ti te rilevati cronologican1ente dopo 111embranose. Molto si è scritto sulla n a tura di alcune di un 'appendicectomia per appendicite (sen za accorgersi ch e simili casi, comunissimi , sono queste form azioni p1eriviscerali , specie di que lle dimostrazione evide11te d ella S. A. D. ); e per Jl1cmbranose, cl1e sono state ritenute fu1 an co ultim o rimette ndo a nuovo cc la vecchia barda- con genite, mentre la natura flo g istica è u guale per tutte, anche per quelle sottili, com e tela di tura » , com e egli dice del rene mobil e, ch e 1 a.g·n o, ch e contengon o elementi r1ervosi ed non vuol riconoscer e vit lirrta innocente de luna r ete vasale molto svilu1ppata. Al di sotto l 'addome, n1a che a . tutti i co t i vuol n1anten ere al banco d egli accusati , per misfatti d ei di tali n1embrane il segmento intesti11 a]e appare quali la chirurg ia moderna lo h a già a ~ oJto sernpre con la sua sierosa integr a, il che si spiega con il m eccanismo d ella loro formazion e , da da t empo·, 1per inesist en za di r eato. i1oi g ià illus trato, ed ha g rande i1nportan za per A m e pare che egli esageri; e forse i colle, la cura , g iacch è ci permette la viscerolisi , con g l1i, ch e dal buon sen so ono }JOrtati all.a cr i~ tica a ppassionata , s ta11chi da lle tro1)pe barzel- la sic urezza di lasciar e il segmento i11testina le ri ve..,tito del uo norrr1ale peritoneo. lette non sempre di buo11 g u sto, esclan1erann o: Da tutto l 'insieme d elle lesioni , e d ei n1eso e Che barba! Intanto finora n es uno ha m esso in luce d egli epiploon e d elle formazioni perivi ce ra li e un so]o elemento an aton1ico contrario, o quan- delle a deren ze di varia forn1a, risultano d·e fordo m eno dimostr a to inesatto un sol o degli ar- .1nità e vizii di posizione d el! 'in testino, variabilissimi e di g rado diver so, ch e specialmente colgomenti anatomici sui quali la S. A. D. è coJ>iscono il duoden o, il tratto termina .Je dell 'i]eo struita. Quest e alterazioni a natomo-patologich e sono -e la metà d estra del colon.

appendicite c ronica , cl1e ra11presenta a11ch essa un equivoco diagn o:· tico, e b e porta ad un i11 terven to limitato ed espon e al i 'in sl1ccesso; giac<;h è in questi casi , com e è n elle nos tre t1·e infern1e, i di ' turbi n on all 'appendice d evono essere attrihtLiti, aln1e110 non a ll 'appendice sola , ma a que l compi e ~ o di l e ioni anatomiche che ·vanno a l di là d el! 'a ppendice, e cl1e noi abbia1no jndividuato n ella inc1rome ad.dominate

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. . A .carico del duo<l~110 si hanno quelle altera71011_1. ch e so~o .s tate 1n~erpetrate come periduoden1t1 ·e ssen z1al1; a carico dell ' ileo t erminale si j)'Ossono avere tipicl1e plica ture di Lane; a ca·rico del ceco e coìon destro si possono avere le :deformifà notate come cèco a chiocciola·1 ceco ·et-Otto, 'd l1e. può' arrivare fino alla totale · inverEione dell 'ascendente, in IllOdO c he il · ceco e l '~ppen di cè ma~ata toccthino ii duode.no ·e la cistife~le~f. 'Q~alcl:ìno ~ ha · 'cre.duto _ d i. dover r~por­ .tat~ questa: forn1a liltimçt aa un·' alterazione cong·e.11ita', ma le cicatrici 1 è: n1e·n 1brane eh.e accompag·nano questo· ceco 'eretto con totale , invers~one de)l 'as·cende11te., e ' la rrì.an.lf~sta appendicrte che coesiste, ed è stata sem pr e notata in · questi casi, non lasciano alcun dubbio ·sulla na.1tura flogistica di questa lesione, ch é è ùna delae tante esister1ti i1ella ·S. A. D. : · . ......E·d ancora si•- ,._. può ·. osservare: la stasi ·nel - · - ----- - • • ceco· con1unemènte nota èorh·e· stasi div·ertiéo·Jare di Schle.s i.n .ger ; ·la 'deformità d ell'ascén·deiìte~ conòsciiita òo1,1e· ginocchio. dello ascén_de'.(lte di Busi ,· la ·t9talè,,· retrazi6n è ·aeJl!ascendente, in modo . cJ:.ie. esso ·è ridotto ·-a propor·zioni minime; l 'addossarriento per aderenze di tratti dell 'ascend-e ntet è 'd èl frasverso a doppia -canna di fucile; g li spostamenti' del] ' angolo colièo destro , che per solito' è stirato· in basso, mentre quello che comun'e merite viene· ritenuto , nelle radiografie, come flessura epatica stirata in alto . ed a sinistra no·n . è altro che un ing inocchian1entq · patologico ·· del · colon · tra~verso, de·t erminato da mesocoliti o ·da ade'ienze al fegato, o alla cistif.ellea. E fra le tante lesioni, non ne rr1ancano in ·qualc·h e caso an·che , a ~carico dell 'a11golo coJico sinistro, del di~cendenie . e del sigma. · · · · '. · A1téra~ ioni ·aµatomiche gravi, · che s'i rivelano spessq à~che cofr.si.ntomi clinici, si hanno a ca. - ·rie.o qel ~fegato e ael-pancreas, in forma di e'pa~ .(iti e pah.creaìiti croniche, . che sono di grado .,Tariabile, ma cl1e I).OD · ·:manca110 ma.i nella S. A. D. '· e sono :identiche in· tµtte le varietà di S. A. D:, sia essa .se:r:nplice ò sia accompagn_a ta . d~ un 'ulcera o da una colecistite·,~ l;ome abbiamo potuto accert~re. cqn~ le biopsie. ' Le epatiti, oltre a spiegarci ,1a: insorgeJ.ili.a della cole~_istiie, .che non 111a11ca ·qua.n do intervengono i relativj fattori detern1inanti da noi in·dicati, ci danno rag io11e delle ' intolleranze alim entari per i g rassi e di oerte manifestazioni clinich e spesso presenti nella S. A. D., come l 'ingrossamento e d9lenzia. dèl fegato, la tinta -subitterica, la bilirubinemia. Le pancreatiti, cl1e si r manifestano sipeci:al.mente con il noto ingrossam~nto della testa d el pancreas, caratteristi.co · delle pancreatiti cronich e, ci spiegano le intolleranze agli idrati di carbonio · ·e cérte glicemie ·e d anche oerte g licosurie parrcr eatiche di ·n on fa cile interpretazione, fTequentissin1·e nella S. A,. D. Nel qu.adro gen.erale fin ·q ui esposto si . può -impiantare talora l 'ulcera , gastrica o duodena·le; .talora la colecistite; e talora anche, per. quanto assai più rararnente, l ' ulcera e la colecistjte insierr1e. Ciò può avve11ire per circostanze ·spè- ~..,.t...-

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c~a~_i .. d~termi~a~ti da i1oi b en precisate~ delle q~al1 c1 occu~eremo in altre lezioni. Oggi in~end_o tra.ttarv1 ~ella S. A. D. sempli€e, che è quella esistente in tutte e tre le nostre inferlne, anche in quella già due volte operata se11za risultato. ••

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~ La sindrome addominale destra, infatti si -~iagn_ostica con faci4tà, a condizione eh~ si 1

conosca.· Bisogna aver visto le lesioni anatomi.ch e di essa per farsi un con e(;}t.to esatto d,i ciò .çh e s~a 'Terament~ la sua sintomatologia, che è ~a s111tornatolog~a ur1iforme 1 ma 1nai identica; .i n coll?-plesso l'and.ame11to è uguale, ma · nel ~~tta.g110 diff ~·risce. In questo polimorfismo di disturbi poss1.arr10 seguire una tracoia tenendo _prese11ti i fondamentali. . - Nell'anamnesi ~rovansi spesso .11otizie· che ricordano attacchi apper1dicolari, e quasi sempre .una lunga storia di s0fferenze digestive, che si .presentano con caratteri n.on di forte intensità, .ma di 0.stinatezz.a; che risento.ho benefie.àmen.te, ma t em:p oraneam-ente, délle cure mediche di~t~tiche- e delle cure di 1\-lonteeatini, Chianciano, ecc. Queste acque agiscono bene, riducendo la flora batterica ed attivando le fun·z ioni intestinale, epatica e pancreatica; ma gli .effetti b enefi,ci durano per .breve _tempo, dopo la cùra, chè presto ritornano i disturbi di pri111a. - Hanno forte predominio nella sintomatologiu i dolori. Quelli spontanei non hanno ra1JporLo .orario con i pasti; non hanno r egola 11ella dllrata; ed · irr·egolarmente sco:in1paiono e ricom.paibno. · Quelli provoc·a ti alla pressione si ri-scontra110 in vari punti dell 'addo1rte. Questi ul-tinti, che possono mettersi in evidenza con la -pressione 1digitale, possono aversi in vari punti dell'add'o me; ma r1ella maggioranza dei casi sono tre i punti più dolenti : il punto di M. Burney, il cistico e l'epigastrico . Ma non bisogna dare ecc~-ssiva importanza ai punti dolorosi: il puntò di' Mac Burney, per es·e rnpio, è dolente anche nella nostra· terza infer1na, in cui manca l 'appendicè. E . poi a11zi·cI1è punti sarebbe meglio dire zone dolenti. · · ·· A ch e cosa· è riferibile il dol()te provocato alla pressione? Voi ricorderete quanto ·vi ho detto in altre lezioni sulla genesi del dolore viscerale e 1 sulle due teorie più accreditate: que~la del riflesso viscero-sensitivo di Makenzie e quella di Lennander, che riferisce il dolore al peritoneo parietale. Nella S. A. D. sono rr1olteiplici l~ cal1se del dolor·e. Anzitutto c'è la flogosi peritQ.. 11eale, nelle fasi di riacutizzazione; ed in molti di questi infern1i, infatti, si può talora constatare una difesa ad<lon1inalé, più o meno cirr..c>·scritta, :che · è la spia ·della re.azione peritoneale. Altra causa di dolore è rapp,r esentata dalle a derenze varie, che abbiamo visto poter ,essere disposte in modo da far ·ad erire l 'intestino :11 ~ per~tbneo parietale o ad a~tri visceri addorQi-nali , tra i quali sqn prediletti la cistifellea e la ·faccia inferiore del fegato. Tutte queste ader:enze d~termin.ano dolore quando l 'ar1sa ·r elativa . . . . s1 muove.


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SEZIONE PRATICA

Per stabilire con certezza la esjst enza delle aderenze, notl ahbia1110 alcun mezzo: 11è cli.. nico, n è radiolog i co. Perciò ci senl bra importante un seg}.lo se1l1eiologico ch e con abba tanza precision e ci ]) UÒ dite se e is tono aderenze del colon .alla ~is tifell ea od a d fegato , quello ch e noi n1ettian1 0 in eviden za con la ma11 ovr rz llello slira1ncnto in basso. Guardate corne SJ ricer ca : si infossano le dita nel quadrante suv eriare clestro d ell 'a d<lomc e si e ercila con esse· u11a trat.io ne in bas50; la trazi on e, spingendo in b asso i I colo n ri e ce dolor osa se esso è atlere11te in alto a Iia ci"' Lifellea o d al CegavJ. La dolen zia divien e an cora l)ÌÙ . piccata se, man ten end o J.a mano n ella po izion e della trazione in has o, l 'infern1 0 esegue l111a profonda espirazion e ch e, fa cendo ri a lire il diaframma, . tira in al to fegato e colecis ti . ll ""'egn o è positivo, con1e ' 'e<lele, n elJa prin1a e itella· seconda d elle nos Lre i lìtferrn e. Queslo ~eg11 0, me... u a rapporto con il segn o di Murph.1·, ch e t.leve e ser e ben ricercato , altritnenti non ha valore , è di ·g rande· a iuto per, la diagno i differenziale d ella col ec is.Lite, qu an~o c'è dolore a l pu1fto c i Lico , cJ1e è frequ e11tissimo . Il dolor e a llo s tira1r1ento, co11 asse11za de l ~{urphy, depon e nettan1ente per Ja S. A. D . con aderenze ed e e lude ]a coleci tite, con1e è rtel] e nostre prime due infe rme. ~ Altra ragione <li dolore è da ta dalla linfang ite e liufoadectite d e~l e va rie s tazioni a ddomina li ; e ricorder ete in pro1Josito cònie alc uni AA. riferiscano il d olor e a l punto di Mac Burney a li 'ingorgo d elle linfoghiandole ileo-coli r l1 e. . Altro s intomo, frec111ente nel 60 % circa dei casi , .Ludiat o n ella n o. tra scuola, è quello d el1'anisocoria con midriasi d estra; segno ch e viene d a n oi messo in r a1)porto ad un abµorme sti1nolo d el sisten1a i1ervoso simpatico, dovuto a ua volta all 'abbondanza di cellule n ervose risco11trate n e11 'appcn<lic~ infiamrr1ata . L 'evoluzione d ella S. A. D. è, come vi ho accennato, a crisi periodich e : periodi di be .. n essere si alterna110 a p eriodi di peggioramento ; e questi ultimi di ventano di durata sen1pre 1p iù lunga col trascorrer e del tempo , a meno c he l 1i nfezione non si esaurisca , il ch e può anch e avvenire, ed a llora si ha la guarigione, ma e' raro. Dato quest'in sieme di sintomi , dunqu e, .la diag nosi di questa tipica sindroi:ne non è d.1ffi cile; ed essa è ormai ben conosciuta e b en diag nosticata da molti m edici prati ci: Diff~ cile talo ra può riescire, clini cam~nte, d1 preci ~ a re se si tratti di S. A. D. semplice, o con ulcera , o con colecistite, ed in tali casi è prezioso, ed a n ch e indi spen sabile, l 'ausilio di u11 esame radiografico completo di tutto il tubo ga tro-en teri co e delle vie biliari extraepati ch e. Nelle nostre inferme n elle quali oltre che clinicamente anch e l 'esame radiografico ci fa escludere I ' ulcera e colecistite, data la sinton1aLoloma n etta ch e --abbia-nw . . .anai~lzata, · possia.mo "ic uramente con cludere per la di agnosi di S. A. D. semplice .

Breve111ente d ella cura. Anzitutto dobbiamo dire d elle n orme profilattiche per prevenire queta affezione, così diffusa, così ostina~a e. così. · in idiosa . P er ·c iò, non c 'è ch e una norma da· ...,eg uire: sopprimer e l 'infezione all 'inizio , pr~­ ticando l 'appendicectpmia al primo attacco, anc:h e m inimo, di appendicite , quando l ~ inf.ezione è 'a ncora circoscritta a lla sola ap1)endi ce. -~ '.at­ tesa non è innocua , perch è anch e se n o11 avverr1, ranno nuovi epi sodi acuti, si avrà que ll a diffu-· sion e d el processo con lesioni a dista nza, che pprta imrr1 an cabilmente al quadro d ell a S.A.D, Quando questa è già in atto, come i1 elle no-) slr e .tre i11ferme, '"'i · comprenderà fa cilment~ }'.Jer ch è la , emplice ~sporta zion e d~ll ' ap 1pend!çe po sa ·~spol're a ll 'insu ccesso curativo. La · cura chè ·può garantire la g uarig ion e è quella ch e riesce à troncare l 'infezione : rimuovendo , oltre all'appendice, alterazioni peritoneali esistenti , e specialn1ente le aderenze. Perci? è s~ecial­ mente dimostrativa la ter za n1 alata, in cm dopo l 'asportazion e subita in ~ue atti ?P~.ra~ivi, d el: l 'appendice, d egli annessi.· e del1~ ~1~ ~1frllea, 1 di turbi so110 per si ti ti, 1percl1è sono rimaste le · le ioni specifich e d ella S. A. D. Per tale interv~nto, hisqgn-a an zitlltto s~guJre la -massim a di ·n on ·O~Jiare·-du·rante un periodo a cuto, o sia di oper ares... a' .freddò :... I'"oper~zio:n~ a_caldo lJUeJ]a ch e espone al pericolo · di ÌlUOVS atlerenzé . Occorre l)OÌ esaminare ben e la è.~.Y~f~ addon1inale, per r end ersi conto di tutte Ie ! es10ni analo1ni cJ1e esis ter1 ti , alcun e d elle quali non sono nè cJinicarnente n è radiologicam ente precisabili . 'Iàle espl9r azion e è .possihile solo attra,·er~o una l anara~omi a.. m ed_i~n~ , i~ 1 p.~rte s?pra ed in pa1·Le sottomh e11 cale, con centro-.all ~om­ b elico . La inc isione piccola lateralizzata, il così de tto tag lio e$te tico, che pern1ette di uncinare solo l 'ap]Je ndice per portarla allo esterno , è ind icà to n e tl 'a{•penùìcite acuta, n1a n on n ella

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·. A. D.

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Questo tag~io rnediano,, · ~i circa 15 cm. , 20 a l 1r1a si1no , la:· eia la parete addomin ale l">erfettam cnte i11tegr a, per ch è i:iòn lede a lcun. n ervo o n1uscolo. Non oc~orrono_ profonde conoscenze anatomich e per convincer si di u11a t,ale verità, semplice ,e luminosa, a ffermata in tutti i libri di chirurg ia , vecchi. e nuovi ; eppure , per artif'izio 1)olentico contro la S. A. D. , an che tale ' erit à si è creduto di de form are ; facen.d o app arire come un terr ibile taglio ques_to ch·e è il più co1nune e d indi1bb~amente il più innocuo di tutti i tagli laparatomici , a n ch e d ell a J)iccola incisione laterale, ch e inciae muscoli e~ proporzionatamente, . led e l ' i!ln ervazi ~ne ù.e l n1uscolo r etto. Voi lo a · ete visto applicare in ogni seduta operatoria ql1-esto bana le t~gl.i ~ mediano, attraverso il qual e è. solo poss1b1 le l 'esplorazione aqdominalé e l 'intervento ch e oocorre n ella S. A·. D. , il quale con siste 11 el l 'appendicectomia e l1 ello sbrigliamento d elle m embran e adere11zia li (' riscer olisi), -specialmen te di quelle ch e legano il ~o~on a l peritoneo par ietale , a l fegato ed a Jla cistife llea , badando, 1


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specia lmen te n ella cololisi, a lasciar e integra la sierosa viscerale, il che è sem1)re possibile per le rag ioni sopradette. L 'atto operativo, eseguito con le norme .a11zid·ette, mise in evidenza le più tipiche lesioni della S.A.D. Nel 1° caso: aderenze fibrose tra colon ascendente e peritoneo Jaterale; e tra colecis ti e colon trasver so; appe11<.lice ricoperta di m embrane, ritorta in alto ed all'esterno, aderent e aì ceco, al colon ascendente, ed il cui apice raggiungeva quasi l'angolo d estro del colon . Nel 2° caso: ad eren~e tra fega to, dt1oneno e metà destra del colo11 trasver so. Questo, in u11ione al colon ascendei1le form ava una tipica doppia canna di fucile, ma11tenuta da un sistema di aderenze, c:h e si estendeva al cieco ed al peritoneo laterale. Appendice con inginocchiamento mediano. Ne1 3° caso: vaste m e1nbrane vela1r1entose e briglie aderenziali tese tra peritoneo laterale destro e coJ ~n ascende11 le; membra11e e briglie avvolgevano colon ascendente, metà destra del trasverso e duod eno, fi110 a. raggiu11ger e il margine anteriore del fegato ; altro sis ten1a di m embrane, a1cune con tipich e cicatrici s lellate, mantenevano il cieco contorto su se Btesso. P. S. -

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..Importante opera che sarà Interamente compiuta eatro Il 1933 : ROBERTO ALESSANDRI DJRElTORE DELI.A R. CUNJCA CHIRURGICA DELL'UNlVBRSITÀ DJ ROMA .

l\tiANUALE DI CHIRURGIA ·OPERA DBDlCATA AL MAESTRO NEL SUO XXX ANNO DI INSEGNAMENTO DAGLI ALLJE\ll

ASCOLI M. ROMA BAGG10 G. CAGUARI BIANCHINl A. ROMA BRANCATI R. PARMA CERMENATJ A. 1TBRAMO CHIASSERINI A. ROMA - CRAINZ S. ROMA - DOMINICI L. PERU GIA FERRERI G. PERUG IA - GHIRON V. ROMA - Gus.. SIO S. CATANIA - JURA V. ROMA - LOZZI V. ROMA - MA• TRONOLA G. ROMA - MINGAZZINI E. ROMA - PACETTO G. ROMA VALDONI P. ROMA Si P, pubblicato il volume:

CHIRURGIA DELL'ADDOME (con 326 illustrazioni di cui i6 a c\>lori) REDAlTA

DA:

Prof. SAGGIO GINO, Direttore della R. Clinica Chirurgica de l.. l'Università di Cagliari; Prof. DOMINlCl LEONARDO. Dir~ttore deJla R. Cliruca Chi.. rurgica dell Università di Perugia: Prof. GUSSIO SEBASTIANO, Direttore del R. Istituto di Pato· logia Chirurgica dell' Università di Catania ; Dott. V ALDONI PIETRO, Aiuto nella R. Clinica Chirurgica dell'Università di Roma , Libero docente di Patologia Chitur· r.1ca. Clinica Chirurgica e Medicina Op~ ratori a. Volume di pagg. XII ..750, in catta patinata . 0

8' di prossima pu66licazione i{ volume c6e fratta: I

'"cHIRURGIA DELLE PARTI MOLLI E DELLE OSSA DEL CRANIO; tD. DEL SISTEMJ\ NERVOSO CENTRALE (Cervello, Ipofisi , Mi.:lollo spinale); ID. DEL SISTEMA NERVOSO PERI.. FERICO E DEL SISTEMA NERVOSO VEGETATIVO: ID. DELLA COLONNA VERTEBRALE; ID. DEL BACINO OSSEO: ID. DELL' APPARATO URINARIO, r edatta da" A . CHIASSERINI, S. CRAINZ, L. DOMINICI, V. LOZZI, E. MINGAZZINI, P. STE .. FANINI. Prezzo di sottoscrizione per l a intera opera in quattro volumi, rilegati in piena tela, L. 3 O O• Per l' este?'o aumentaYt:_ L. · 5 O pe,. le maggi.ori spese postali occorrenti pe,. la spedizione 'Yaccomanàata. J J Dai soli a bbonati al << Policlinico » il suddetto· prezzo di toscrizione {L . 300) può essere p agato con un primo versamento di L . - 2 5 e con l' impegno scritto di paga re le rimanenti L . 2 7 5 a rate mensili di L. 2 5 ciascuna fino al saldo. A vvertenza. - A stampa ultimà ta il prezzo dell'opera potrà essere aumentato in relazione alla mole r aggiunta dai singoli volumi : ma per coloro che avranno già sottoscritto l'acquisto e versato r egola rmente le s tabilite rate mensili per il convenuto prezzo di Lire Trecento questo resterà invariato.

sot·

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NOTE E CONTRIBUTI. La febbre esantematica in Tripolitania. Dott . .D. A. MAzzoLANI . Al Congresso internazionale di Marsiglia, tenutosi lo scorso settem"bre, io ebbi occasione di esporre, in breve riassunto, la cronistoria della febbre esantematica a Tripoli. Lessi poi nel n . 2 del Polic,linico, Sez . Pratica, 9 gennaio 1933 , la nota illustrativa del collega capitano Nastasi , e siccome da tale lettura non risulterebbero, oltre i casi del i)rof. Gabbi (1913), che un malato del ca1pitano dott. Longo e quello che fa oggetto del suo studio, così ritengo opportuno di ripetermi, per così dire, su quanto riferii a Marsig lia stessa . La detta cronistoria è assai semplice: 1913: Due casi riferiti da Gabbi (dei quali un inalato dell'allora capitano prof. Mariotti-Bianchi . e uno del dott. Mazzolani). 1925: Un caso, 32 anni, tenente B., del genio militare. 1926: U 1l caso, 45 anni, co1nmercia11te berbero di J efren, donliciliato a ]'ripol i . 1927 : . Un caso, 51 anni, italiano residente a Tripoli da circa 15 anni. 1928 : Un caso, 20 anni, mili Lar e nlotropolitano (capil. Longo). 1931 . Un caso, 25 an11i, scalpellino, ine tropolilano (Capit. Nastasi). · ·1932 : Casi 6: anni 7 e 1nezzo, P. Eu ge11io, 4 anni, P. Gioconda, 7 anni P. Velia, a Giorgimpopoli ; 31 anni, D . L., italiana residente da alcuni anni a Tripoli; 5 anni, B . Angelo, figlio di contadi110; 7 a11ni, :NiI. Ser gio, italiano nalo a Tripoli . Totale N. 13 casi .

Ad ogni modo lasciando da }Jarte i malati di febbre bottonosa riferiti da Gab,b i n el 1913 , incompleta.n1ente studiati, il primo caso di febbre esa11ten1atica sar ebbe quello del 1925, riguardante il tenen te del g·enio , e per il quale gli esan1i di laboratorio f uro110 e eguiti dal colonnello m edico prof. L. lV[azzetti, come risulta dalla risposta a m e inviata il 14 ottobre 1925. La esistenza di questa febbre è app·ena segnalata, .in seguito , da qualche caso isolatissimo, ed è solo nel 1932 ch e abbian10 il primo episodio relati,ramente più in1portante. Sono qu esti i soli casi che si sono r ealmente ' 'erificati a Tripoli ? Già a Marsig lia il p·r of. .Qlmer mi faceva osservare ch e Ja mia statistica g·li sembrava assai scar sa tenuto conto che. l ' cc an1.bi€nte tripolitano doveva e sere pressochè lo stesso di quello tunisino ». Come allora io rispondo che in- vel'ità ·possono e sersi verificati altri e.asi , sfuggiti forse, in .indi·v idui ch e non hanno fatto ricorso al n11edico- in ragionirJd-ella benignità stes a della malattia : questi casi igno-


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SEZJONE PRATICA

rati debbono, tuttavia, es ere sta Li poco num ero i percl1è se n e a' 1r ebbe avuto · sentore. La statistica tripolitana, assai li1n itata per nun1ero, ci perm ette, frattanto, di fare alcuni rilievi che mi sembrano d'interesse per il problema clinico-epidemiologico della febbre esantematica. Nei riguardi della loro rico rrenza ~tflgi ona le, si ono verificati ca i: 1 i·u n tag·gio, 1 in luglio, 5 in agosto, 1 in sette·m bre, 2 in ottobre, I in nove111bre. Per rispetto, quindi , alla rf ripolita11i.a embrerebbe impropria la denominazione di tifo benigno e tivo propo .. ta da Pecari. Già 11el 1929 Audibert aveva segnalato alc uni casi di febbre esantematica a Marsiglia durante il m ese di ottobre. Circa il sesso si notano &' m aschi e 3 fen1n11ine : questa massima freq uen za per i primi è forse da n1ettersi in rapporto coi più facili contatti coi cani . ei ri o-uardi dell 'età ]a rran1ma è assai estesa, i no tri malati ar1dando da t1n minimo di n1esi 18 a u·n massim o di anni 51. L 'ubicazione non ri penderebbe n eanche in 1nodo assoluto a ql1anto è tato riferito dalla rnaggioranza degli a uto1i. Dei nostri n1alati il lene11te abiLa a a oltre un chilometro dal centro della veccl1ia città; il ba:rr1bino di 5 .anni in u11a con cessione agricola j)t ossim a all a spiagg ia di Giorgin1popoli e quindi vicino ai 3 bambini di questa specie di villaggio estivo : il malato di Nasta j la,rorava nel cantiere di anlini-Bodrati, posto campestre a circa 800 metri dalla vecchi a città; il militare di Lo~go era addetto a servizio n ell a prossimità del! 'Ospedale Vitt. Emanuele III: cosichè si può con clud ere ch e n egli undici infermi 6 abitavano in località eccentrica e 5 i11 località assolutamente urbana. Nei riguardi dell'esantema si può rilevare che in tutti' i casi è stato assolutamente dello stesso t ipo e di inten sità qua i identica. In generale si appalesato fra il 3° e il 511 g iorno dal maiessere, dal senso di freddo, ecc., ossia dall 'entrata in scena della 1r1alattia, con un leggero anticipo, quindi, di 24-36 ore sull 'esantema che ebbi occasione di osservare durante la -g rave epidem·i a di ti fo esantematico verificatasi a Tripoli nel 1918 . L'esantema si è mostrato, qua s~ sempre, più precoce e più intenso agli arti: la malata portatrice della ·1nacchia nera riferiva di aver osservato , il 4 agosto, una vef.cichetta alla coscia destra: il giorno 8 risentì brivido di freddo, il g iorno 11, ossi.a in terza giornata, aveva notato q11alche maccl1ifl r<155iccia allo stesso arto· di destra: di poi rapidamente l 'esantema si diffuse a tutto il corpo,

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ton1e io ebbi a verificare poi il giorno 13. In quasi tutti i malati l 'esantema era assai evidente alla faccia e alla fronte. Nella malata in parola e in uno dei bambini si ebbe anche a notare un leggero enante111a in corrispondenza della regione .anterior e della cavità orale: in qualche malato si notò forte· fotofobia in rapporto a sensibile iperemia oculare. La mac.chia 11.era di Boi11eL-Piéri non è stata 1·iscontr.ata cl1e un.a volta sola , .alla coscia di destra, nella donna di 37 anni . È bene, però, r ar ubiLo notare che. non in ogni caso è stata Licercata con quella accuratezza forse desiderabile : ricordo ch e il l>rof. Riccardo Jorge, di Libona, riferiva al Congresso di averla ritrovata, i11 una sua malata, in corrispondenza delle g randi labbr a. Nei rig uardi della febbr e si è potuto notare ch e co.n una certa costan za si è mantenuta fra i l'O e 12 g iorni : essa cadde per crisi, spesso accorrtpagnata da una o due sudorazioni . Nei nostri mia.lati la reaziorie di W eil-F elix non ha dato risultato concorde: positiva solo, o abbastanza sollecitamente , nel malato di .Longo (1 :500) essa è stata 11egativa negli altri: n el prin10 ina lato del 1925 in due prelevamenti di ,·angue, l ' uno in quarta e l 'altro in nona giornata di malattia: nel malato di Nastasi in eia"cuno dei. 5 esami praticati dal settimo al trenLasettesimo g iorno di n1alatti.a; nella malata portatrice della macchia· n era, nei due esa1n i praticati a venti e a quaranta g iorni dall 'inizio delJ a malattia. In tre malati , per ragioni di\1erse non fu po ibile procedere a ricerche serologich e. Il Congresso internazionale di Marsiglia h a permesso di affermare che le varie febbri esan tematiche osservate dapprin1a .a Tu11isi , poi a Roma , a Marsiglia, a Tripoli, in Algeria , al Marocco in Spag·n a , Gre-cia, ecc., sono tutte clinicamente le stesse, giacchè se Nicolle e Conseil aveano potuto di chiarare ch e la fi èv re boutonneuse è identica a lla febbre esantematica marsigliese, ecc. , I' esam e d 'un malato ricoverato i11 una sala dell ' « Ho pi tal de la Conception » di Marsiglia (24 settembre 1932) ha pern1esso a fJecori e a me ch e andammo a vederlo in seg uito ad invjto del dott. l\ilarchoux, presidente del Co~o-resso, di constatarne la identità clinica con la febbre di Roma e con i malati di ·rripoli. Dico anch e dei malati di Tripoli perch è, ad eccezione dell 'infermo osservato dal collega Scarpa, che fu però identificato dal dott. Cortesi, direttore dell 'Ufficio Sanitario di Tripoli, -essi furono veduti tutti da me stesso, comJ)reso il malato di Longo e quello di Nast.asi. [o visitai , infatti , quest 'ultimo infermo nel po-


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« JL POLICùINICO l>

111eriggio del 7 no,~ernhre e siccome oltre i sintomi generali eg1i mostrava g ià , a ll 'esame in po izione sedula , g·ambe penzoloni, un 'indubbia u·ffu ione n1aculare agli arti inferiori, co ì i<? mi dec isi a farlo ricoverare subito d'urgenza a 11 '0 . pedale. Ma se clini camente . l 'acc~rdo diagnostico }) UÒ essere 1possibile sian10 noi egua]mente tranquilli sotto il punto ~i vista eziologico? . . l'le lla · su~ magistrale esposizion e fatta in seno · al. Congi:esso di ~larsiglia , C:n rlo Nicolle, a pr9posito delle cc febbri esan.tenialiche dei paesi m editerranei n è arri, ato all e eguenti conclusioni: 1) Il termine febbre esante1nalica designa non già una n1alattia particolare , 111a la fami a iia naturale di malattie infettive, delle quali è tipo il tifo storico. 2) Il medico mediterraneo può i·n contrare tre febbri esantematich e : il tifo· torico , il tifo b·enigno o, meglio, murino , la febbre batton o a. Gli è gen er almente fa cile di sepa rare le du e prin1e > g fi è ·spesso assai difficile di distingue're il :tifo murino dalla febbr e battono a. 3) I n1etodi di laboratorio provano la p ec i ficità dei 3 v irus : Tali metodi riuni cono i due tifi. a m1ezzo d ella vaccinazione reciproca comuni e i ri ullati . . . deila reazione di WeilFelix. I d e lti inetodi identifi ca110 il viru s mur~no· per 13: su~ azione sul ratto ( febbre invec e ~~'in~ez ione inapparente) e sulla cavia (1)eriorchile). Non e iste immunità crociata fra i due 1ifì e la febbre botonnosa. La reazione di 'Veil·Félix ò · deb·o le in questa: il virus bottonoso è en z.a .azione sulla cavia e sul ratto e non passa per i pidocchi : ecc. (R esumé 1des conim1iriications , MarseilI.e, sept. 1932). landa così l e·· ·cose, ·e non ri ultando che ri cerch e perimentali speciali siano state e eguite n ei laboratori di Tripoli , nof 11on po ~e diamo elementi di fatto sicuri p er J)Oter affermare e in •realtà qualcuno dei nos{ri. malati ar,partene se piuttosto a ll a febbre ca11ina - tipo febbre bottonosa - ch e non all a febbre inurina - tipo morbo di Brill - , come ... emb·r erebbè dovesse ·esser e i] ca a · 1llt1strato d a Lon,g o. Tn verità clinicamente l 'in1barazzo è dei pii1 evidenti=· là macchia n er a ch e logicamente farebbe rpen are, per la su3 g r ossolanità , a trami .. ione per RhipÌcepJ-ia.li1s sanguin e11s piutto to ch e a ·mezzo. della p iccola pu ntura del Dermanyssus muris o della . .. J.:enopsylla cheopis del ratto è , tata -in. m.od:;0 preci o ri centrata una volta ola: in· quasi tutti g li a ltri ca i si J)Otc, 'a tabilire la presenza di cani nella casa 1

..

1

[1\.NNO

XL, Nu~r. 241

(il bambi·n o ergio ~I. aveva tolto alcune ~ec­ ch e pochi giorni prima ad un suo cagnolino) : ma tale coincidenza è un po' poco, tenuto conto, specialmente, che secondo l ' esperi enza di Pon~ano la macchia nera esister ebbe n ella proporzione d el 60- 70 % dei casi di febbre esantematica , tipo febbre marsigliese. Anche la reazione di vVeil-1Felix non ha potuto fornir e elementi mollo decisivi: essa è stata trovata positiva una volta sòla , n el rnalato di Lon ao : n egli altri essa fu negativa an c h e a 20-40 g iorni dall 'i11izio della malattia. Ciò concorderebbe poco con quanto ha ancora o servato Pontano, eco11do il quale Ja ~.,.eil-Felix sarebbe debolmente 1)0 iliva (1 :50 - I :100) verso il 15° g iorno, ma co tante e ad alto titolo (1 :5go - I :800) a partire dal 20°-25° giorno di malattia. La que . . Lione della febbre e a11tematica n1erita, dunque, di essere tenuta all 'ordine d el giorno ·e ri tudiata in ogni su o e len1ent.o. Anch e il fatto d ell a sua varia d e11on1i11azio11e induce all 'Ol)POrtu·n ità di un a classificazione di c omune intesa. Già solo in Ita li a gli appellativi sono troppi: da Big11ar11i, .F~a ]cioni , Carducci, Castr onu ovo, ecc. , a quelli }} ÌÙ recenti -di Pecari, Sampi etro , Belli , ecc., febbre eruttiva, febbre e antematica mediterranea , febbre escare-nodula r e, tifo endemico beni crno estivo ::::> ' dermotifo non diffu ibil e, n1orbo di Brill, febbre di Conor e Bruch , febbre bottonosa , ecc. Tutto ciò non è fatlo j)er chiarir moltq lo stato noso,grafico della malattia , anch e se ~ico lle rpensa , da una parte, c l1e s i debba n1ante n er invariato il n on1e di fièvre boutonneuse, e d 'al tro canto Pontano a fferrr1i ch e Ja denon1inazione di m orbo di Brill l1a diritto di mantenersi « perchè tale 11l orbo sor ge durante la stagione cald a , è benig·no e assun1e in tutti i malati di una detern1inata epi<len1ia locale un quadro .atlenuato ». Credo ch e sarebbt opportuno , fino a conoscenza di nuc\~i fatti, di accettar e per le tre forn1e febbrili il co11c!3ito gener ale basato sull 'element o serba toio del virus o del suo· vettore ; ossia : I ) Tifo esan.temalico , o febbre esa11temalica inter:. umaria; 2) Febbre· esa,n temalica d' origi1te niurina ,

o morbo di 131ill; 3) Febbre esa1itenialica ·,d'origine caniria,. o febbre di Conor-Brucll. . ·Dobbiamo rico rdare, infatti , ch e alcuni sintomi· clinici po sono permettere una distinzione d el tifo s torico dalle al tre due febbri ; difficile o· in1possibile i n1ostra, invece. una diagnÒ.3i differe11zia le di qt1este due -ultime fra loro. Nel tifo cla ico . . i l1a, gen er alm ente, u11 inizio più violento , una n1agg iore in c ertezza


1ANNO

XL,

NU.\ L

24.J

SEZJO E PRATICA

d ella s tazion e ere tta e d ella d ea mbulazion e , un 111aggior en o di abbatlin1ento e di an ia , seno di rachialg ia più precisa e, già d opo pochi g iorni , li11 g ua arida lrernolant e e quasi in1possibilitala a u cire dall'arcata denta ria: . .1 se11. ... . ' . ~or1 0 e p1u o meno intensamente preso. Nel g ru()po d elle due febbri e antematicl1e - tipo 111orbo di Brill e tipo. Conor-Bruch 1'abball imento è r11 eno gra-ve; si 11a p iutt ost o agii azio·n o, sp e o fotofobia : i dolori h ann o cara tter e mu colo-articolar e n1 eno racl1ialg ic i : 1·a1f1malalo i in ove in cer ca di u11a posiz1011e di ripo o, co111e . . i osserva ad e . n ell'a ttacco di d en g u e; è meno abbandonato ch e nel Lifo; è con1e in u110 , tato di a.gitazione a ttiv~) Il ....... sen orio è intearo o appena obnubilato . D 'altro canto l 'e ante ma è gen e r.aln1 e11 te più precoce, dalla 3a. alla 5" g iornata. mentre n el tifo torico ... i appa lesa più frequentement e d al 4° a l 6° g iorno; 11eJ tifo le pet ecchie sono la regola , nelle due altre febbri sono la eccezione: n el tifo s tori o il te uto d ermico presenta spesso, anche a l dorso , un certo g·rado di l)ilEtosità ed ematosa pizzicando fra pollice e indice, ciò for e in rap1)orto al lo s la to di i ir ccoce i poi en ione circolatoria. Ad i denti Ocare i I tifo t orico verrebb e, inol tre, sollecita ]a reazione di Weil-Felix, g iacch è, secondo Ma:yer, con c ultura g iovan e di l &' ore e ...... a arebbe positiYa n el 100 % d ei casi già a fJarlire dal 6° g iorno d i malattia . Ma ini zio della 1nalattia, su e condizion i gen er a li , e ante111a, en antema, sensorio libero pre en za o incno d ella macchia n er a, durat a dell 'esantema, de qua1nazione de lla pelle e la s tessa r eazion e di Weil-Felix non ono sufficienti a differ e11zia r e, p er se stessi , una febbre esantem a tica tipo Brill d a una febbre esantematica tipo Conor-Bruch. In questi casi ]a soluzione dipender ebbe solo dalla cono cen za parassiti d el ratto o d ell 'animale vettore d el cane o più esattamente an cor a d alle p r ove ~ perimentali. ei ria u ardi d ella profilas~ i l 'accordo embra ) invece, pressocl1è gen erale : per le forme murina e can ina i ·pericoli di g r ave diffu ione non ono s tali, fino a d oggi, osser,'at i. ebben e g li autori tendano ad ammettere c11c si tratti di a ltenuazione di virulenza dipendente dag li anim ali serbato i de l virus o d ei diver si ve ttori, sa r·ebb,e tuttavia opportuno di controllare, n eJl 'eventualilà di episodi di tifo esantem .a tico , e an ch e le forn1e di tifo storico c1inicamente a ttenuate abbiano o n o altro veltore cl1e n on il p idoccl1io , e se come icoll e ha con tatato per il viru bottonoso, o canino, anch e il ,·irus murino (n1orbo di Brill) ia incapace di i>a · a re a l traverso il pidocchio o co-

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n1unque, riattivarsi so llo la forn1a clinica c lasica del vecchio tifo storico. Nella nostra piccoJa ca i Lica d el 1932. noi abbiamo avuto 3 casi contempora11eam ente nella -.: Lessa famig lia : si tratta, e videnlen1ente, di uno tesso cane ch e l1a fornito le zecche infetLa n ti ai 3 piccoli m alati. È certo, tuttavia, ch e i11 tutti ques ti casi di febbro e ant e1natica in rfri1)olitania non si è n ota to n essun fatto di co·nlagio diretto d a u omo a uonto anch e quando non furono prese le solite 1nisure di profil a~ i antitifica gen er ale.

\ ilo copo di com p1etare le n ozioni ch e si a e, ·ano s ulla febbre e ante1natira in Tripo1ilania, l 'J\.. riferì ce g li 8 ca i da lui o er·v ati , portando così a 11 il nume r o di questi malati fi11ora osservati. L ' . non cr ede cl1e si possa in n1odo a soluto e el udere la ·e ventualità di qualc l1e ca o· di Brill . Ritien e, inoltre ch e sia op1Jo rlu·n o di adottar e un tipo unico di classificazione, riten endo sufficiente, per il mome11to , i I con cetto della e lassi fi ca su lla ba se del serbato i o del viru o d el su o vett ore. Tripoli , febbra io 1933-XI .

OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE

Pro f.

CIVILE DI VASTO

I NO ' ' rTTORIO BEDARID \

Prim. Chir.

Enfisema sottocutaneo da lesioni traom:ltiche del torace (*). ETTORE

C rA NCAGLI NI,

volontario.

Desidero p1o rtare un contriburto a llo studio d ell 'enfisema sottocutaneo d a leisioni traumatich e ·d el torace, con quattro ic.asi ricoverati e c ura li n ell ' Ospedal e Civile di Va to entro qu est'a·nn·o. I quattro casi sta·n no a r appr esentare i cliver i a petti d ella lesione n ei r elativi stadi di grav ità, sicch è ci po sono illuminare sui criteri t erapeutici, c ui tempestivam ente ricorrere. Prima di :parlare di essi , mi permetto far precede re ·d ell e con siderazioni gen era li sulla eziologia e pato.g en esi di qu1este lesioni.

* ** Nei g randi traun1ali s1ui toracic i ri co11Lrjamo: a) ferite penetraJ1 li n el torace e inter e8. an li ·s·olo la pleura, op1)ure la l)}eura e il poln1one; (•) 1=:orr1u1-:.icazione a l Congre o d ell a Soc. Med .Cl1ir . d '1\bruzzo d el 26 se ttembre 1932.


932

«

IL POLICLJNICO »

[ANNO XL,

b) trau1ni del toraic e con breccia cutanea

frattur e di coste, con e senza rottura d el pol-' m1one; e) tra.umi toracici a cute int~o-ra, con o senza frattur.ai di coste, e rottura d el polmone. Dobbian10 con siderare dal lato patologico e co ì pure dal lato clinico due eventualità : o l 'enfi sema è solo diffuso al ottocutaneo o l '·e nfi ema è sottocutaneo· e m edia1s.tinico. Con.d itio sine qua non, per lo stabilirsi di t1n enfise1ma in ·tutti i oosi, sono il '.P'n eumotorace e la soluzio·n e di continuo de1lla pleura parietale C·ostale; .a cute i·n teg ra occorre in più la rottura d el polmone. Inoltre a·din1ostrare la fi ~ io11a togene i d ell ' en fì ema occorre con siderare qu e ti altri fatti : na ferita ·penetrante dà luogo a lla costitueioo e di pneumotorace e di 1collasso poln10n!aire, a lla condizione ch e la ferita esterna si chiu,da interrompendo la comUJDicazione fra cavità ple urica e l 'esterno; rc osicchè l'aria del cavo pleurico attraverso la le·sione ·d ella pleura , parie tale si diffonde nel sotto·p1leurico e n el sottocutan·e o. La chiusura d ella fe1rita toraciic a può aversi sia per c·o·n trazio·n e muscola·r e, sia pe1r coaguli. ·e non è stato· leso il polrrione bi ogna cl1iamare in causa per la formazi on e d ell '.enfisema sottocutan eo, lll11a mago-iore pre sione en dopolm on ar e CO tituitasi n egli fo rzi e pirato· ri e anc·or più !Ilei colpi di tosse; se il polmone è stato leso, una immissione n el cavo pleurico di nuova aria fu-0riuscita dalla ferita polmonar e che aumenta il volum e e la pressione d el ptneumotorace. La ferita polmonare può anicl1e fu1nzioma!I'e1 a guisa di valvola permiettendo alJ 'aria di ri,rersarsi p eriodicart1e nle n ell a cavità ·p,]e urica. Ma vi son·o dei casi iI1 cui il ·p1n eun1o·t orace non fa collassare completamente il polmone, ci oè quando esistooo 'Sinechie ple uropari etali, oppt1re qu.ando il frani_mento di co ta è incuneato n el tessuto polmonare. Queste sono le condizioni più favo:revoli alla formazione del1'enfisema sottocutruneo; infatti si verifica allora n on olo il fenomen o di valvola, ma un g iuoco di squilibirio delle tensioni intr.a·p l eu ri ch c ed i ntrapoln1onari: cioè dal cavo pleurico attravcr o la ferita della p le uTa parietale 1'a ria s i span·de continua1Ilente !Ilel sottocutaneo, ma n·ello stesso tempo dal polmone disteso e funziorn ante viene spinta con maggiore pressio11e nel cavo pleurico una maggio·r qu!ai.D ti t i1 d 'aria. Essendo la provvista di aria ·d el pneu motorace illimitata, per la pervietà della feri· ta pol1nonare, si può g iungere a g radi elevali di en fi ·emi (Rossi). 1

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N "l'M.

24!

* **

Ed ora venia111 0 a con ideraTe la formazion e delJ 'enfisema dlel mediastin.o, la cui prima manifestazione appare alla base del collo. Molti au-tori hanno sorvola·t o l ' argomento, IJOchi hanno cer cato di interpretarei il fenomeno, e fra g li ultimi il Bem·edetti (1932). Tutti son d'acco·r do che solo violanti tiraumatismi sul torace pos ·ono determinare u11 qua dro dell 'enfi1sema mediasti.nico, ed in que· sta asserzio·n e è im,p licito il concetto che a l treJttanto grave deve essere la lesione degli orrrani toracici. Intanto va prem·esso che anatom~cam,ente .non esiste alc una comunicazione fr.a cavo pleurico e cavo mediastinico; or dU!Ilque per spieaare il passaggio di aria ,dal 1cavo plell!I'ico allo spazio 1nediastinico si può ammettere: 1) Ch e l 'airia a ttr.aiverso il connettivo ·p leurico co.stale si faccia strada man mano fino ad arrivare al m ·e d iastino; si può obbiettare però che la lentezza ·d ella diffusione sotto·c utanea dell'ari.a per c1uesta via discorda con la r.a.p idità d ell 'im orgenza ·d ell 'e111fisema in parola; n on sem•prre poi si trovano i 1segni obbiettivi cl1e posso110 i1lclica re questo pres11mibile ca111mino seauito dal l 'aria, a meno che la lesione d ella pleura co tal e ia in vicinanza deil seno co to-n1edia1stino. 2) Il Bened etti afferma, circa la patogenesi de11 'enfisema m ediastinico: cc P er la pro· cluzione ·di es o non è mecessaria a lcuna ferita d ella pl ewra parietale, ma è sufficiente una lesion e abba tanza profonda del polmone a ccompa g11ata da qu ella ·di un brollico di qualcl1e in11Jiorta1n za, in conseguenza dell '1au111entata pires io11e, l'aria potreb be risalire fino al m ediastino attr.aveTso il tessuto connett.i,io peribro11cllia le e peri,ra ale (Béguin) >l . Io n on n1i ~ ento autorizzato ad ammettere che l :aria po ... a e.guire questa via ·p erchè la r ottura di un brornco prin•cipale è un fatto non comun e; in gen ere vengono lesi i bronchioli e g li a],·eoli periferici; perchè, se 1·ari a percorres ... e la 'ia 11eribron chiale e peri,-asale l 'enfisen1a d el ITl edias tino non dovrebbe e~ ere· iinn1ediato e 'ioJ enlo , e n ello st esso te111po i a,·rebbe ancl1e t1na di ~ persion e attra, erso Je n1a.gli e connetti,re di tutto il polmone 1 provocando un en fì eir1a dissecante di quest'organo. Secondo F elice Rossi l 'enfisema ;può ~rc­ dursi solamen te quando •s iano lesi grossi bro1t cl1i nel loro tragitto mediastinico. 3) Si può an1mettere che il trauma pro· duca per 1contraccolpo una lesione di c0 ntinuità d ella pleura m ediastinica. 1

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XL, NuM. 24J

4) Ch e; il tt'auma, p·er la s ua imp011cr1la 11011ch è per 1)eculiari n1ecaa n i ~mi ve t1g-.1 a l ed ere addir ittur a jl peduncolo poln1onare: in tiuiesti casi si h a ancl1e n1orte ubita11ea con Iltanifestazioni e11 fisemato e. 5) }Lima probabilit à : ell e per lo po tamento di fra·m menti di frattura d.elJ ei coste in vicinanza d ei seni avvenga una l>cr for.azion e della p l eura mediastinica , as ociata ad apertuira d ella J>leura costale . 1

DIA.GNOS I E CURA .

La gr avità di questi traun1i t or ac ici ùi1lenùr, dunque da ll 'en Lità d eJla lesio11e, quir1d i dalle 111oda lità di fratture costali , dallo postamento dei frammenti, dalla lacera1.ione poln1onare, dall ' en1otorace dovuto sia a rotture d elle a rterie in ter co ta li co1ne da rotture di arteriol e polmonari , dal ,·olur11 e d el pnet1mot orace e dall ,apertura d elle ·pareti d el n1edia tino co11 con1unicazioni o no col cavo pleuri co. È logico ch e la sintomatolog ia s ia molto varia in rappocto precisa1ne nte alle varie le·

.

933

SEZIONE PRATICA

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SlOIIll.

Ciò ch e ci inter essa di più in qu e:,lo speciale argomento è la presenza di :aria n el sottocutaneo, ch e in rapidi ssimo tempo si può diffondere in tulle il corpo generalizzar i, ed j nvader e es ei1 zialn1ente il ca I lo ed il ' 'i o ì da rendere mestruo i g li an1111H1Hti. Urge sa·p er r iconoscere la rottura d ella pleura media tinica; le 1)rin1e 1llél n i fef't azio11i si troYano al g iugulo con forn1a7.ion e d i enfisem!a1 a icui corrispion .d e il c.aratte-ri stico sen so di crepitazione e d i fru cìo di n e e; è pure d ·uopo preci sare il numero ·di coste rotte e le 1noda]ità di fratture ; la prese11za di emotor ace; ]e, spo tame11Lo del c uore e Je .. ue sofferenze ; l insuffl cienza respiratoria d e Il ' a l tra polmone. Non ola i egni sem1eiologici 1c.i permetteranno di diagnosticar-e l e varie lesioni e complicanze, ma anche1i dati radiologici potranmo ao-o-iun o :'.) oo-cr e molti el ementi utili ·p:er perr fezionare il n. diagnostico. 1\11 'esam e ra·d iol og ico la \C.h iarezza d el ·pne.u~ 11-lotorace si con fonde e si ov rappo11e a quella dell 'aria e tevna sottocu twea. L'imm·obili· tà dia framni.atica, anzi l 'ahbassam·ento della cupola per ·e levata pressiooe interna, rappresenta lln s~<Jtlo caratter:ristiic o; talora è possib ile distin.g uere }.a m1assa pol1no!Dare a fflo1sci:a ta. In caso ·di e nfisema mediastin ico alc un i a utori parlano di una visib ilità accentuata e cl1iari sima d elle ossa d ella 1colonna vertebrale. ~ inutile il di1re ch e la p1r esen za di emotor.a.· ce abbofD.;dante è di facile diagn osi r ad iologica. Ri spetto a lla cura , stabilito dunque che lo enfisema sottocuta11eo è loca] izzat o solan1ente

alla zo11a toracica lesa, anch ·e se abbast anza .cliff uso , bi ~ ognerà saper attender e , d édicar1do la nostra atten zione all 'emorragia o a po". ibili Yersan1enti essuda tivi econdari. • · Se invece fin dall 'inizio vi sono eg t1i di s.compem so cardiaco e respiratorio con fe11omeni ste11ocardic i ·e di&p1no1ci , c~anosi ·d·el volto., invasione d eil l 'aria n el sottocutaneo oltre Je cla vicole e d una diffusion e rapida, impressio·n an te di essa al collo, ed oltre, occon~e1rà stabili· r e wna condotta oper ativa. D.oo sono le ,,i e <la seguire : 1) Tagl io a l g iugulo infossa.n cl osi· attorno la tra1cJ1ea e1d e o fago (m etodo di' Gatélier). · • 2) Costoto1nia e p leurotomi:a.. Il primo permette enz 'altro di ca ti tu ire con rapidità e con se.arso trauma una valvola di apertura ai ga5 n1ed iasliliici : è quindi utile q u.a ndo e iste sicura.m ente la . r:0:ttura d ella p leulra m1ediasti!Ilic.a e quando l 'invasio,n e di ' ' ari:a. atssumei caratteri imponenti. Il second o, per quan to riesca a drenare con più lentezza l 'enfisen1a , è pe rò n ecessarj o i~l. q u este due eveni er1ze: a) qu.a ndo e·si te spostam ento sofferenza del cuore; b) quan·do ·e si st e emotor:ace e si.a .so i)etta una lacerazio11e del parem chin1a p olmonare. L "operazione p er via costo-pl euriqai ba il g·rande vam taggio di aprire una arnpia 1c.omunicazione con l 'esterno, di fren.are l 'emo1T.ag ia . é org endooe ·de visUJ il punto dì ori a ine, di chiudere e p~asticare (se necessita) la la cera· zione poln1011are, di d eter ger e tutto il san gu e river atosi e cont enuto n·el 1cavo· (Gamberini, Serafi ni), con il van taggio d 'ìmrpedire qui1n ·di un.:a, r eazione d ella ·pleiura o un :possibi] ~ ·em- . • p1en1a. È utile chiudere qu1as i t otalment e la brec cia operatoria, lasciando in sito u1n tubo ·di carico per 1'.aria e p er gli essud.a ti secondari . E poicl1è l 'interve1nto p er via costale non 1Jermette r.ap idamente la s c°'.mparsa ~e ll 'en fi em.a mediais tinico, nou1' escludo· ch e 1n 1c.on· dizioni .al}a,rm anti d ell 'amn1.alato, possa essere doverosa l ' oper azione al g iugulo sec ondo il mretodo .di Gateili·er, a.s sociato1all'inter'Ven~o con resezion·e c·ostale ed apertura pleuri1c.a . .

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CAso I. - D. Cosi1no, a. 36, spazzino, òa Barletta. . È stato feri to il 31 mag·gio 1932 da lino. coltel~ lata all 'emit orace destro. . E n1ra in Osp edal-e in st ato di collasso e <li ~oc}<.; si rileva oltre a ferite superficiali varie all a sp,alla ed alla region e mamntillare sinistra , una Ierita da punta e taglio al 6° spazio intercost~le Iur.igo l a linea ascell are posteriore, p enetrante in cav1.tà;. enfisen'la sottocutan eo ch e si diffonde dal! 'ascella alla linea parasternale destra ed in ,a]t9 fino alla


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« IL POLI CLINICO ))

clavicola. Il g iorno dopo è evidente un 'otlu;:,ilà alla .IJase d estra con riduzione di r espiro riferibile a emo tor ace, e al d isopra di esso un su on o li1npanir,o fesso c he r aggiunge indietro la fossa sopra~ <. a polare, in avanti la clavicola, riferibile a p11e un1a con comunicazione all 'esterno. . el p eriodo di circa 10 g iorni la fen om en ologia ge nerate scompar e e il m alat o è dimesso g uarito. CAso II. - P . Manlio, di anni 28, autista. Per un rib altarrtento di autol)US l 'ammalato riportò un lral1ma all 'emitorace s inistro. D0po 2 gjorni di collasso ge11eral e fu po!Ssibile visitare il p . e si riscou t1 ò un enfisema cliffuso a l11Lto l 'enritorace, i11vad ente a11che il collo e frattura d elle coste 6a., 7a ect 8a. sulla linea ascellar e anterior e senza le~ iorLe ùi continuo della cute, n ella c ui sed e appare una vasta suffusion~ sottocos lale e si p alpa un i11f(J. a1ne11 lo largo più di uno scudo. Poichè le condizioni gen erali tendevano a rist abilirsi, poich è n on si ebbe diffusione clcll 'enfise1na, a11zi una d egr essione, non si cred ette opportuno interventi chirurg ici n è t or acentesi. Gu arito n el p eriodo di 25 g iorni. 1

CAso III. - Sab. M., a. 61, da Vasto. Fu lravolto da un 'automobile il 29 giug n o e riportò una vast a ferita al lembo n ella r egione p arie Lo-lem.p orale del cuoio capelluto. Il malato accu sa un g ra11de d olore allo r egione scapolare destra e so ttoascellare d . che aumenta col movimento del braccio. Si rileva, oltre ad ecchimosi m11ltiple, un enfisema sottocutan eo d el torace che d alla base lateral~ d estra sale in alto alla r egio11e capolare e alla fossa sopraclaveare d estra diffondend osi al di so tto c;egli slerno-cleidomastoidei fino all 'orecchio, m a sempre alla p arte laterale d estra. on esiste lesion e di continuo d ei tegume nti es terni. Presen za di pneumotor ace; spost am ento d el cuore. 1\11 'esam e nadiografico notasi fra ttura d ella 2a e 3a. cos ta all 'altezza della scapola . Interessante l a chiarezza diffusa di tutto l 'emilorace sinistro e d elle ossa, sì da non potersi distingu ere il polmone in allo, mentre si ha una visibilità accentuatis· sima del -cuore . In a ttesa vigile, I!On s'interviene poich è il p. te rt<le a miglior are e l "E. S. a riassorbirsi rapid ntnon te. Ne l periodo di 18 giorni lascia l 'Osp ed ale usai mig lior ato. I\t. - Lat . N., a . 44, Vasto. Caduto d al proprio carretto il 28 lug lio 1932 f11 da queslo travolto e trasp ortato immediatam ente i11 osp ed ale. l~ nlra in osped ale con sh ock accentu ato , assai cian otico. Polso 100. i rileva un 'ecchimosi s ulla linea emiclavear e al livello della 6a., 7a. e ga. costola sinistra sede di frattura; enfisem a ~ottocutaneo ch e dalla b a.se d el toraci~ sini stro risale oltre lo spazio sopraclavicolare, rag·giunge il collo e parte della faccia diffondendosi indietro alla i1ucn . Presenza di grand.e ver same1tto einatico e segni clinici di pneumo; area cardiaca lnal d elimitabile. · J)n te le condizioni graYi d el p ., asfissia, dispnea arce n l u nla, polso sen1pre più piccolo e freque11te, agitnl.io ne, si crerletle utile l 'inler Yen lo d 'urgenza ~ j111 n1 cd iato, c he si eseg11isce in regione costale sini tr<t . 1\llo opera tivo : prof. lierlarida). C <\SO

I.ANNO

XL, 1\ l]~[. 24]

Anest esia locale cori per caina, sufficiente. 'f aglio obliquo ant eriore lungo la 6& costola ch r si troYa fratturat a, sotto di cui è visibile la pleurn a1Jerta. Costotomia lu11ga: apertura del cavo; it }Jolmon e n on si r etrae per ch è è trattenuto d al 1ramntento di costa. Svuotam ento del versamento em atico mediante garza. ,\ve11do il moncone di costa p erfor a to il polmo11e, ed essendoci in questo punto emorr agia si eseguisce Ja sutura d el polmone. Dre11aggio ir1 cavità pleurica con tubo e garza. Chiusura p arziale. Ben subito le condizioni d el p. migliorano e l 'enfisema all a faccia e al collo già mostruoso t ende n dileguarsi, per c ui 11on si ritiene opportuno il lag·lio di GateJier al giug·u] o per il dren aggio nledias linico . Il completo riassorbirrtento di aria dal sottoculan eo toracico rit ard a di circa 15 giorni; in 4Qa giornata I 'a. lasc ia l 'osped ale con parete toracica chiusa.

Caso di rilievo ·non ·solo ·per la tendenza del- · l 'enfisema a aen eralizzar i, ma per J:a, sicura presenza d 'enfisen1a mediastinico e a:u1mento della pression e d 'a ria riversatasi nel cavo pleurico do,'uta all 'acce rtaLa lesion·e polmonare ancora in v eriodo emon·agico. Ilispetto alla cura siarno peusuasi di essere stati complieti, 1p erch è il drenaggio pleuro-co,stale ha dato lu·ogo ad un rapido scari1co di gas quasi .n ella m edesima misura come n ell 'intervento g iugul.a1~e. Ma più ch e altro ha perm esso di ri contrare d c visu Ja lesion e <leJ IJolmon e e di poterla suturare; di estrarre quindi i coaguli e ·di pulire il cavo del versamento sanguigin o, di fare un emostasi aocu· rata della parete.

***

I casi presentati danrn o luogo dunque ad util chiaro raffro·n to ri spetto alla fenomenologia, co1ne risp1e lto alla cura. Enfisema sottQlc,u taneo-emopneumotorace non grave n ei primi tre e quin·di cura chirurgica aspettante coin risoluzione spontanea del pro· cesso . Caso gr a, ,i.. ~ imo il quarto con enfisen1 n diffuso, pneun1otorace, r ottura del m ediastino, lacerazione polmor1are e conseguente enfisema al giugulo e al collo, per cui fu utile l 'inter,·ento d'urgen za.

RIA S

TO.

L'O ., sulla guida di 4 casi osservati all' Ospedale Civile di Vasto , e n ella presente nota illustrati, studia re condizioni etio-patogenetiche dell 'enfisema sottocutaneo e 1nefliasti11ico da lesioni traum.a tich e del tor ace; porta anch e un conti:ibuto sulla cura di dette Jesio11i , concludendo che il taglio d i G.a telier a I giug ulo non è suffi ciente qu ando e i la en1 0Lora ce, lacerazion e polmona re, grave ~o ffere11 za ca rdiaca, r ch e questo m etodo IJUÒ e ere o no associato al]a coslo-pleuroton1ia.


[ A.NNO

XL,

Nt:J\L

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SEZI ONE PRA Tl CA

J ~IBLIO GRAFIA.

t;i. Le indicazio rti ciel taglio sop r aste rrtale n el soccorso dei g r a11di traitrnatiz· ~ali del torace con enfisema gerieralizza lo . « Il Policlinico », sez. pratica, 1932, n. 15. CoRDERO A. Note di chirurgia poln1onare. La Cl i11ica r..,blrurgica, 1914. Doi'11N1c1. Cliiru r gia de l lorace. Rivista sintetica. Lo C1inira Chir urgica, 1914. G \ l\tBERI NJ C. D egli es l esi enfi semi sotto ctitanei da les i oni del lora.;e. Archivio Italiano. Chirurgia, YOI. IV. G 1ucNr F. Estcsissin10 enfisen1a soltoculaneo co1i prteu1notorace da ago-punlu ra pleurica. Mi u crvn ~1edica, voJ. I, ;1 . 21. B t ~TOLFJ. S. Sulle cornplicanze pleuro-polmo1ia r i delle fra.l lure costali. Racliog·rnfia ~1fedicn, n. 11 , 1930. ~IA n1 NAcc1 M. F erite del torace. La Clinica Chir\1r· BgNEDETTt-VALENTINr

I

gica, 1919, vol . I. ~I t1 cc1. Sopra un così detto « Rumor e rf el mulin o u ( pr ecordiale) di or igine traurn atica. « Il Policlinico », sez. pratica, 1924. Ross i F. Enfisema soltocu l aneo riel/e feTile del Lu· race. Bullettino del1e 'cie11ze i\{edicl1e. Bologna . .. 1919. G . Enfis ema generalizzalo da lesione cle l fora.ce. Società It. Chirnrgic<1, ott. 1922. ' ' Ences1 C. Sulla terapia del le ferite toraco-po l monare. La CJinjca Chirurgica. E RAFl NI

APPARECCHI E STRUMENTI NUOVI. • Una pinza per le operazioni sul rene. Prof. R. CAivITNITl . Mo lto peso n egli inter ven Li ul r er1e s'incontra non lieve <1if(icoltà 11eJJ a e teriorizzazione, o nell e manovre <lel .. err1plice a,·vic in a -

n1ento d ell 'orga110 all e labbra d ell a ferjt<l cu La n ea P er molti cl1irurg i ritl 1angono prefe ri bili ancor oggi le pu1ze naturali , cioè le dit a e le 111ani di un assistente, . pec ie n e.gli inter venti conservativi, in. mo<lo ch e 1·emo ta i temporan ea del IYicciuolo ve11g.a fatLa d a lle dita anzir l1è dalle pinze, le c ui brar1cl1e ia110 fodernte di ca ucciù ; cosi nelle er11orragie , nelle n e frolitotornie, nelle r e ezio ni renali. Ma le dita , anch e quan d o sia una n 1ano so la, sp.ecie tal, ·olta in individui ohe i , in re11i molto gro si

rie c on o i11gombranti n1assirne qu.ando s i vo glia e·yitar e u 11 taglio molto ampio. t\ltre difii coltà vi ono nella n efrecto111 ia , lJerchè t.alvolta il Jricciuo]o è corto, e n egli individui a statura molto a lta il ren e sipes o è po to n1ollo al lo e rannicchiato e nasco ~ Lo sot to l 'arcat a costale.; negli obesi è p·r ofondo, e 11e}la pelvitomia bisogna tenere il rene per un certo terr1po fuori o qua ·i dello addome per iJ1cider e la pel i e p er t;U turarla dopo. Per qu.e st i b iso crni furo110 costruite alcune pinze più 0 n1er10 ad atte, a econdo i vari AA., e si rit iene. be11e ada tta una pinza, che, a prima vista , pare la nli gliore: l a JJ>i11za di Kreis1. P erò nella 1Jratica ri ... po11de poco per la ua gra11dez.za, J)Cr ]a g·randezza delle st1e valve per cui riesce· diffic ile e spe ... so i1r1possibi1e in trodurla i11 po._ to1 pecie n ei ca i sopra .a ccennati. La 111ag-. giore difficoltà è data poi dalla ct1rvçt de l) ~ branche mede j111 e. L 'e~1)e ri enza diutur11a mi h a consigliato alc u11e modifich e, e tali ch e in ver ità la trasf'or111ano completamente. . ~Iercè le due cur ve da n1 e date alle bra11 ch e. ed in e11so inver o, è fa cile Ja introduzione d e lla }Jinza otto l 'arco costale , ed a qualunque a ltezza occorra; n1ercè l' articolazione n1 0• bil e le bran che hanno il vantaggio di potere es!5ere i11trodotte una alla vota agevol111 ente, com e quc11e del forcipe, ed articolate in posto; l11 ercè la riduzio n e delle valve viene agevolata la len uta d el r e ue, e rner cè la maggiore coi11c iclenza del bordo libero del]~ valve si può ~:tri 11 crer.e a vo lo11Là - ull a pel,,i con que"'t o bor-

do e f.are l 'e1110 Lasi. F"issan do poi il re11e i11 n1odo ch e il uo bordo conve so fuoriesca dalle valve , e spor ga t ra le bran ch e della 1pinza, · .. i può inc iderlo con1odan1en te per togliere cal coJ1. ·

RTi-\.S l 1NTO . L '..\. J1a fatlo co truire una p inza che ri esce util e alla chirurg ia renale, avendo ,,al e piatte a for111a di re11e , doppia curva nelle br.ancbe. a rtj colazione nodabile; cose tu t 1·e cl1 e fa · i]itano la sua applicazio11e e la su.a tenuta in sito.

'


<< IL POLICLINICO ))

SUNTI

E '4· ·J ~,RASSEGNE.

SISTEMA NERVOSO. Revisio Je nosografica del la neurastenia.

(.\. r,.

TREDGOLD.

apri le 1933).

Bl'itish l\l ellical Journal 15 '

. . el ~ 87 9 B~a~·d di . Nevv · York 1pubblicava un a1111"a d e crizione d1 u11a malattia ft1n ziona1e d el ~is l.en 1a nervoso dovuta ad u11 (> tata cli e~ì a .uri n:1 e11t.o d e:l ~_i s tema s t e~so , e a ll a 4uale epl1 d e tte p er c1Q. 11 no111e d1 11eu.rasteriia. ..\1 principi o lal e i)ubblicazion e fu accolta con scettic i n1 0 ed a n ch e co,rierla di ridicolo ma a poco. a poco le idee d el Beard a cquis tarono c ~~ ~1lo e la r1uova entità m orbosa prese d efi11.1t1,ra111.e11t.e posto n ella 110 ogr aOa. .1\n zi d ella d1acr110 1 d1 n eurastenia si abusò molto fi11 0 a(l ,a · tignarl~ 8 tati n1orbosi i più svariati. Quan.do no n s1 tro ava la cau ·a di una condizione jJa lo lo.g·ica il m edico si rifuo-iava i1ella 11euras lenia. ch e co}Jriva così tuLt~ le ii1 competenze. Ltbe n lrò lo ce lticis mo e si fìnì per cr ed ere cl1e la n e uraste~ia com e entità i10 ograficQ. p e r è tante 11on es1 t esse affatto. Da u11 eccesso si -cadde n ell 'altro. la di fa tto Gl1e la n eurastenia esi t e, n1a ocGorre cl1e sia riportata n ei suoi confi·11i leg i tli111 i , e ch e i)er ciò sia b en d efin ila n ella su a s inton1atoìug ia e possibilmente nelle sue cause. J?er be11 comprendere la natura d ella n euratenia è nece ·ario fi ssare .alcuni punti riguard a11Li l 'e11ergia nervosa. Il laroro' m entale, co111e tutti i prece .. i fi io!og ir i. è intin1an1ente connesso, e 11on d e] tutto 1 dipe ndente, da un flu ~ o di e n ergia prov.e11 ie11lc dall 'a Lti vità cellul are, e nel caso part1co lare d ell e celll1le del ·sis tema 11 er voso. Quc t.a e11er g ia si. trova allo .s la lo potenziale i1cll o })eciale protoplas111a , o n e urokirna , cont e11 u In nelle cellul0 nervose, ed ,è cari cata d a s tintoli e ffer e11ti, che provocan o una sco1npos1zio 11e d ell e con1ple ·se m oleco le j)l'Ot opla ·n1aLiclte i·n a ltre 1più. semplici . Quc ~ t a . . composizione è s tata di1110 trata cl1i 111ica rn e n te. ·Dopo il lavoro prolun ga lo o dopo d e lcr111i11ati avvelenan1enti s i ri contra n ell e cellule 11e r\ O e la cromatoli i . m entre con il ripo ~ o e rispetti,ramente ]a disinto sjcazion e le ce llul e riacqui tano il loro aspett o n orn1ale. Ciò pro,ra ch e l 'esaurin1ento d ell 'ener g ia n ervo "a è u110 tato fisico definito, dipendente o d a eccesso di la ' roro o d a tossici , e eh e 1'energia . ~t~s a. può · es ·er e recu1>er ata c on 011)'p ortune con dtz1on1. . Que ti dati sperimentali so110 confe rn1ati dalla c linica. . Il la varo n1entale prolungato è ·~ egu ito da ra11c l1ezza mentale e da incapacità a prolu11gar c l 'a1)1)1icazion e. Nelle condizioni ordi11arie la ... La r1ch ezza • sco111 r>are co n il rjposo o co11 il -o n110, 111a ~e 1

lo ,: forz? n1 en la lc è . la to ecces ·i,o e prolu11~a­ to, ed il ~nno è . la to i11 su flì ciente , la t~11c? ezz.a c_onl1nu~ e .. ~ 11~, u11 deficit della capacita ps1ch1ca. e1 casi jJIU accentuati si acrcriu11oe la stanch ezza lì ica, e i ha uno tato e a~­ rimento ner' o o c.ren erale. ~~tre al~ 'i?capacil~ di. ~o,s l enere sforzi l)SÌc~1c~ o .fis1c1, t ha inal>1l1la a prendere deci. io·n1 , difetto di allenzion e e di m emoria riduzione del controlJo e rnotivo , ed aurr1ento ' del] 'irritabilità. Si 11a in . . 0111n1a la condizione d enominata 'cc debolezza irritabile », ch,e suole ar1che verifi car i a segt1iLo di inalattie luno-b e ed• esaurienti , specie se as ociate a to si-i~fe• ZlOni. Que Lo ·talo è jn r elazion e al fatto ch e il rec upero d ell ' en erg ia n ervosa n on avviene più in modo sufficiente. Si ha a llora un a vera e propria neurastenia a?uta o secondaria, cl1e gen e raln1ente g uarisce r1mo,rendo le cause ch e l'hanno prodotta co11 il ri•poso e le c ure adatte. ' !\ila oltre a questa for1na di esaurinten Lo 11er,roso n e e i ~ te u11 'al tra più freqt1ente e. diffe· r ente sotto vari a p etti. Innanzi tutto ma11ca ogni ca usa determi11an Le ·e d ancl1e se esistente essa è di poca import anza ~ tale da. esser~ . clel. tutto innocua per soggetti n ormali. n i11 cl1lest a accurata farù rilei are ch e i pazienti del gen er e hahnò 'preced entem e nte so fferto attacchi in1ili e mo trano ùna marcata t enden za a i di~o rdini p .. icopatici. T ali soggetti sono capaci di a ttend er e r egola rmente al lor o lavoro ordinario , ma se si sottopon gono ad u110 s for zo anch e lieve, o s i scostano ancl1e di poco dalla loro vita abituale, presentan o ~ ubilo d ei ~i·ntomi e segni di esaurim·e nto n ervoso. Diventano irrequieti , irritabili , incapac i ad a lte·n der e a quals iasi lavoro mentale, fa ciln1enLe s tan chi . Si lan1e11t.ano di sonno cattivo , cefal ea, dolori e parestesie i11 varie parti del corpo. Il loro ap•petito è capriccioso e spesso soffrono di 1.ipsi . n polso è frequente , labile, ÌJ)Ot e o. Insomn1a si tratta di una forma di d eb olezza irritabile con t endenze ipocondriacl1e. È d a n otar e, però , che per quanto in continua o ·servazion e e preoccupazione d el lor o tato, que ti pazienti non h anno mai vere paure e ansie. Con il ripo o e il tra tt amento appropri at o molti di que ti pazienti g uariscono e ritornano al lavoro , ma h a·n n o j)esso r ecidi, e. In molti ca i dive1'l ta n o queruli e lamentos i. Qu·esta forma dipende verisir1tilmente da un difetto di vitalità d elle Gellule nervose, in Gon .. segu enza di che esse son o incapaci di n1ante .. nere una sufliciente riserva di potenziale di energia o di riparare r apid u1t1ente l 'en er g ia disper sa. Si tratta di una condizione innata : essa costituisce la neuraste11ia primaria o costituzio-

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nale.


SEZ I O~E

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PRATICA

~c i e11za

n1orbo a de ll r propri e cn ·azioni orga11icl1e. Allora l 1an ia i trasferisce e i fi'"' a su Be11cl1è i pazienti di 11euraste11ia i)rin1a rj a e <1ue ·te en sazio11i cl1e Ci11 i ... con o per do1ninar e seco11da ri a iano n10Jti . tuttavia il loro 11 u1n ero In c~:scienza del ... ogg·eLLo ed i11siem e il q uadro è di 111o lto inferiore a quello di coloro cl1e clinico. ,·engo110 genera lmenle chia111a li 11eura. te11ici. La paura s lir1101a la secr ezione dell 'adrencJ.Ciò di1Jonde dal fa llo l1e tale cliap-11o'" i '" i atliu a e cu11 e a la 111obilizzazio11e del g 1icogeno. tribui ce n1olto pc · e ad altre for111e nerYose. cl1e rende I 'indi Yidt10 più atto ad a ffro11tare la Così spe o i battezza con il n o1l1e di i1 eu- ~ iluazion e. Però I 'azione del! 'adrenalin a è solo ra tenia I ' in stnbi lità nieritlttle, una con clizio11e i L11111ediata e ten1pora11ea . .\. ostitt1ire la sua di n1-0lta in11Jo rla nza percLè co tilui sce il pt111t o az io·n e eccitatrice del i11elabolism o entra in di . parle11zn. o Jo fondo di n1olt e p · i co~i e ~:; i uoco i11 secondo ten1 po la tiroide. ]J ~ 1 ro 11e ur o 1. Quando lo stato cli paura n o11 si prolunga, lo Cli11icam ente e sa è caratterizza la da: iper- squilibrio endocrino è pre Lo corretto , ma sen ibilità ver o ogni sort a di stimoli ; le11den za quando 1 em ozione i protrae, i 11a tale squid ell 'idea e dcJ e11Li1nento del n1on1ento a do1L brio, c11e diventa p iù o 111e110 ller i tente , e minare la co cienza, per n1odo cl1e l ' una e l 'a l- '"' i ... tabili con o segni e iu lo111i più o m eno vari tro 1)rc11don o pos . . e ~ o con1pleto dell 'i11diYiduo: C inlen i: tremori , i fJe rre fle ia m idriasi, crisi t ende nza alle r eaz ioni impulsive e violente. 'a ·omotorie e di s udore. LacJ1i co. rdia ed irreIl ogo-e tto a mentalità instabile avverte qui- go lnri là del polso. iLa 111e n Le le sen ·azio11 i cene teticl1e cd è a b norIl ~ eco ndo gruppo d i casi com un em e11te dian1e111e1l lc sen ibile verso gli a' venin1en ti de 1 n-110 ticati com e 11cura Lc11ia sono crti eJli ch e n1ondo e terno. In con eguenza egli è i po- 'a11uo a ttribu iti all'isteria. condriaco. e fa cilrnente depre... '" o anch e da fatt i Anche per l 'isteria e i ·te un a 1·crta confubaitali. L 'cm ozio11 e e l 'idea i a n11)Jifì an o, il ~ i o·n e di con cetti i10.. ogra fici . des id erio 'ruole e ·er e subito odcli fatt o. JJer Mol ti riten gono cl1e l 'is teria ia i11 rapporto t11odo ch e la co11dotla d ive11ta c111)ri cc iosa ed ad u1t 'instabilità e·n1oti'va ch e si e ·Lrin eca con in11)ul .. i, a. u i1 desiderio di richiarnar e l 'al Le11 zione e la La 11atura di que ti ùi. ordini. è i11 r e1Hzio- si111pa li a degli altri sulla }Jropri a J>Cr 011a, ran e o pralullo a lle loro reaz ioni · !'Onu J11 ol tn pidilà di Céll11bian1enlo dell ' un1 or e, linguaggio vari . in r elazione non solo all a J1 atura ed al abbo ndante, condo tta e ~ ibil i Ya , irrequietezza e g rado degli tirnoli a1nbientali . nia anc he a l pas.. ionalità. ten1peramento ed alla co ·tituzion e 111entaJc del 'La di fatto ch e l ' i ~le ria oltre eh e dall 'instasoggetto. bili tà emo tiva è co liluit a artcl1e da u11'abnor111 qualcl1e ca ·o i viluppa una \ Cr a f>~ic o~ i , n1c ~ uggestibilità. i·n a ltri di Per individui cl1e .. i lro,ano i11 que"' te con. sturbi r11entali 1111nori , o~ .. ia u1)a l >~icon euros1. dizio11i bastan o i.)iccol i accident i a provocar e Questi lJO ono a ~ umer e tre I ÌJ 1i : ~ l a t o anfa tti imponenti. Un picco lo dolore, un lieve i o o, i. teria , (orme miste. i n1 pace io a l mo,·i1nen lo di u·n arto proYocato d a Gli stati an.siosi si veri[ìcaro110 in g ran 11 t 1un url o, uggeri cono l'idea ch e J 'arto tesso è m ero dura nte la g uerra a causa dell e en1 oz ioni 1>arali zzato. L idca ò accettata e Ei im1p ossessa da es a })rovocatc. della vittima, n e diventa coscientemente o subella ,.ila com une le cau e delcr111in a n li ~o­ ro c ie11 I em ente parte integ ra·n te clell.a personan o varie: infortuni d 'ogni gener e, a ngu '"' lie do1ità , e si stabilisce la para lisi cl1e •l)UÒ compamesli r l1e. privazioni d 'ogni gen ere. cal i ivi a frire ·olo con la co11tr0 ~ u 0·ge ·tio11 e. e llo tesso fari , 1Jerdite finan z.iarie. o avvenin1crtti ch e 111odo .. i può stabilire la ordità, la cecità, il provocan o co nflitti p icl1 i ci. i11uli 111 0, l 'anestesia ii=>Lerica. I pazienti diventano appren i,i , de1 1 r e ~ ..., i . 111 altri casi il m ec cani 1110 può e sere più tende nti a tro are o lacoli da IJer tutt o . ed in con1ples. o, n1a fonda111 enta h1lente è il m ede ·iLa le . lato di irrequietezza ·0110 irtca par i cli atrno. l Tn accidente qual ia i 1)rovoca uno stadio tendere a lle loro occupazioni di $O~t enere cli a n ia accompagnalo dalia e 11 azione di diqua l~i a ~ i forzo. .. ordin i funzior1ali in qualch e orO'ano, ch e sono In gen ere questo lato per i ... te j)er 111olto rilcnuti ed accettali cor11e l 'effetto <li una malatt ia. ch e fini ce col pe r islere uncl1c qua11do te1n 1Jo anch e quando Ja cau a deter111in a n I r 11a ce ~ sa l o di agire ccl è tata dimenticata. è com1)arso Jo stato ansioso. J11 alc uni casi lo . Lato di paura i leg·a n Perianto i sintor11 i d ell 'istcri a vera sono c1ualchc idea o oggetto cl1e ..:on o olo i11dircl li.1- be11 d.i fferenti da que)li della 11eurastenia e del1t1ente a sociati con la causa originaria. ~ J)l'Oln ll eurosi d 'a11.goscia . .'\ilanca no i sea11i delbabile ch e alcun e dcter m i nat e fo r111e (ag·arol'o- 1'csaurimento n ervoso, del1 a ·ta11ch ezza, e l 'irbia, claustrofobia, mictofob ia. ecc.) si deler- r equietezza m en tale ces a co n ]a ron111ar a dei n1inano con ques to r11eccanismo. di ordini organici. In a ltri ca i la continua rumi11azio11 e dell e elle forme n1is te i possono aver e insieme proprie idee e delle 1proprie sensazioni . 1-R ron- cl i ~ ordini del ti po i ! crico e del li po ansioso o t i11ua a ulois1Jezione J)rovoca uno stato di co- 11rura Ler1 ico. 1

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cc JL POLICLINI CO

La diagnosi di tali for1rt e im·porta innanzi tu tto la distinzlone co11 le 1r1alattie organiche del sistema nervoso , 'J anche con n1alattie infettive e del ricambio (tisi, sifilide, diabete, ln,orbo di Addison, ecc.) cl1e spesso si a ccompag nano con sindrorni ch e ~on1iglja110 molto .alla i1el1rastenia essen ziale. La diagnosi differenziaìe delle varie forme di tali n eurosi è imporlante in quanto ciascuna cli esse richiede una terapia sp·eciale, talvolta controindicata per I 'altra. La 11eurastenia si g it)va delle cure così d ette ricostituenti a base di fosforo, ferro , arsenico e stricnina , ed ev·entualm ente di preparati opoterapici atti a stimolare ]l metabolismo. In ogni caso deve essere ·Con sig li.ato il riposo o il lavoro moderato , inibito ogni eccesso in tutte le dire• • 1

ZIOnI.

Lo stato ansioso si giova irtvece della p sico~erapia, e dei sedativi (bromuri , luminal) in piccole dosi, m·entre il fosforo : la stricnina, i JJr·e parati tiroidei sono assolutamente controindicati. L 'isteria , spr,cie quando si accon1p.a gna a fenomeni ansiosi, si può g iovare di sedativi , ma la su.a cura specifica è costituita dalla psicoterapia. DR.

La stasi papillare. (L.

H EEKERS.

Le Scalpel, 18' n1arzo 1933).

Dopo cl1e von Graefe ebl)e scop·erto n el 1860 la cc Stauungspapille », questo sintonia prese d 'un colpo g rande in1portanza in sen1eiologia n ervosa, sopratutto i1ella diagnostica clei tumori cerebrali. Tale in1port.anza si .è ancora più accr esciuta nel} 'ulti1r10 decennio, di pari passo coi progressi della neurochirurg ia. La stasi papillare f.a parte, è noto , d ella sindrome della iperten sio11e intracranica , sindrome raran1ente completa, particolarmente n ei p rimi stadi d·ella malattia ch e la ~astiene. L 'osservazione clinica prova che per lungo tempo , per mesi, si possono osservare, con1.e se.gni di lesione endocranica , soltanto d elle cefalee senza caratteri di s pecificità, e d ella stasi })api] lare. Prima ragione per cui è importante conosc-erla e ricenoscerla: essa è precoce. l Jn altro vantaggio essa h a su g li altri s i11tomi d el gruppo cc sindrome da iperten sione endocranica » : essa è un segno obbiettivo .. Ed è importante, perch è fra g li innumerevoli amm.alati ch e soffrono di mal dì capo, 1può essere lnolto difficile disting uer e quelli ch e han110 un incipiente tumore cerebrale, d a cefal alg ièi ller r.au se banali 0quan to rr1al precisabili). La ·causa diretta d ella stasi ·p apillare è J ' ji)ertensione d el liquido cefaloract1idiano: è dunque sempre indice di lesion e e n<locra11ica , ch e può anch e esser e lo11tar1a da i nervi ot tici , ed agire attraverso l 'aun1 en tata pressi o11e d el liquor.

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Si con1prende quindi pe1Tcl1è la •lJa1)illa da stasi sia bilaterale, quando la lesione è francan::tente unilater ale. La stasi papillare coes iste dunque r egolarmente con l ' ì1:>erte11sione endocrani.ca che potremo docume ntare con u11a ra-c l1idocentesi. Ma sip.e sso è 111eglio nor1 farlo. lVlolti neurochirurg hi preferiscono rinunciarvi, quando essa non è indispen s_alJile per- porre una diagnosi, ch e si può fare sull 'in sie me dei seg·11i clinici e sulla stasi }Japillare: possono derivarr1 e disturbi ch e scorivolgono il quadro clinico,. sono penosi per il paziente e tal volta m orta] i. La stasi papillare ha cau se diverse; quasi sem p r e il tumore cere brale. Nella st atistica di I(anpherstein , s u 200 casi di p. d . s., 130 ·erano di tu111or, 27 di lues cer ebri, 9 di tuber co]osi, 7 di ascesso, 3 di idrocefalo. Su 100 tumori cereb-t ali 80-·90 dao110 la p. d. s . Quasi tutti quindi. La rapidità del lorosviluppo e la loro sede -- har1no irr1portanza sulla patogenesi d el sinton1a. Prima di tutti ve·n gono i tun1ori cereb ellari : in essi la p. d. s . non n1anca quasi mai. Poi i pontocer~bellari , indi quelli dell 'epifisi , dei tubercoli qua.d rige1nelli e d-e l quarto ventricolo. Lél p·. d . s. è rara · quando il tun1ore è dei 1111clei d ella base e più an cora se del corpo calloso. . ~ a ddirittura eccezional e quando il tt1more è b asilar e) infundibolo ipofìsario , o d 'origine • m eningea. Sarebbe difficile poter dare una spiega zione completa ·di questi fatti . In linea. gener.a le si può dire, che i tumori ch e più disturba no n1eccanicamente ]a circolazione n egli spazi ventricoloaraènoidei. sono quelli che 1più spesso e più precocemente dete~­ minano la iperten sione intracranica , l ' idrocefalo interno e la s tasi papillare. Si aggiunga cl1e, secor1do la sede d el tumore, le manifestazioni clinich e essendo p·i ù o rr1eno tardive, danno più o m eno alla s tasi, il tem1p o di istituirsi. Naturalmente essa non è che un sinton1a: n on si può per essa sola diagnosticar e un tumor cerebri . La sola deduzioni cl1e si può trarre di fronte ad u11 n1alato ch e abbia una p . d. s. c,ara tteristi:ca , è per l 'esistenza d 'una affezione cl1e produce ~perte,n sion e e·n docra• n1ca. Conìe questa deterrr1i11i quella, ·11on è forse d el tutto chiaro e indisc usso; certo è che la p . d . s. costituisce ·praticam ente un 1nanometro per la ten sione endocr anica , più fedele di quello di Claude . . Talvolta la p. d . s. richiede di 1per sè una· terapia, anche se palliati,ra ,. e cioè quando ad essa si accompag'n i una lenta e prog!-'essi,1a din1inuzione d el visus . Essa conduce infatti alla cecità, per .a trofia d~gli otti ci. Terapia decompressiva , ch e è meglio fare con· la trapanazion e cl1e con un a puntura lombare,.


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SEZIONE PRATICA

da cui c i i dovrà in pratica a le11ere in tutti i casi di turr1ore cerebrale esattamente riconosciuto. Con la decompre sion e il n1 edico a llevia le sofferenze d el paziente e prende te111po; dà inoltre la pera11za di u11a guarigio11e: a11che e sa che que ta è matematicam ente in1possibile. l\I. CoPPO.

di permeabilità ei11ato-cefalica (Walter) fu ten tata l ' applicazione di preparati endocrin i , m a enza successo. Più prom etlenti furo110 le esperien_ze con sa li dei metalli; di solito l 'i11troduzione di essi n ell 'o rganismo 11on viene seguita dalla penetrazione n el s ist ema nervoso; ma l 'ina lazione o la trofinazione di questi ulla c ute produce una infiltrazione m eningea ch e favorisce il pa ~ agg·io dei sali nel c~rvello. Sul significato della 'barriera emato-eet'a· I risultati più felici si sono avuti con l 'u so lica ,,. d ei derivati purinici: teobromina, teofillina caffeina , ecc. Si è visto ch e con essi la dose (H . HoRT. "J\1 ecl. /(liriil-i:, 20 genn . 1933) effica ce d ei farn1a c i (p. es. di ac. barbiturico) Il concetto d el la Lct rriera en1ato-cefalica si { e ra 111olto minore; anzi alcune so tanze coloulti11ta111eule 1t1odiricato : dapprima: i11fatti tt1 ranti, solo con l 'aggiunta di 58.li purinici pasconsiderata olo cou1e una divi ion e esi ·tente savano n el cervello. IJ fenomeno sarebbe la fra il sangue ed il liquor , n1entre poi si è visto conseguenza della proprietà d ei saJi purinic i ch e ·n ean ch e il I. c.-r . è in diretta co1nu11icadi rendere pern1eabi]e Ja iu embrana cellulare. zione con la ostanza cerebra le esist endo deSi noti ch e accanto a so tanze permeabilizgli altri tran1ezzi fra il sangue, il liquor e le zan ti (fra queste vi è an ch e l 'a]cool), vi son o cellule cerebrali. d elle altre a ddensa11ti la m em brana d elle celL 'importanza di c1uebta dopp ia b arriera è lu le gan g liari· a ql1esti appartiene la vitamina notevole sia dal p unto di vista della pat oge11esi D, la quale a 1u11go andare pro,roca dei quadri di alcune mala tLi e , sia p er il m od o di appli- di se11ilità n e l cervello d eg li a nimali da especazione ed azio11e di inezzi terarpeutici . rimento . L'A. in b ase ai dati d elJa lBtteratura ed a Il n1eccanisn10 di perrr1eazione d ella harrieesperimenti pro1)1·i , rjleva i punti più imporr a emato-cefalica 11ei s uoi pt1nti più importan tanti tlel proble111a. ti (microgJia cl1 e avvolge i vasi e punto Il primo Lrani ezzo de1la barrier a è rappresen- principale - r11 e n1bruna d elle cellul e ganglia tato dag li orgar1i producenti il liquor; fra esri) Yien e r eaolato ùal is lema n ervoso centrale si, secon do r1c;e rc h e r ecenti sono da a nnove( em bra da l cervello i11termedio); que. ta r erarsi i plc -si coroidei , j \iasi n1enin O'ei e gli golazione viene infl11ila ancl1e da orga1ù lonspazi linfatici cerebrali; il riassorbim ento avtani; così p. e ·. l'esclus ione d el circolo ·p or'Viene attraverso i viJli dell 'arac noidc, le vene tale avrebbe per essa co n ~eg u enze funeste. meningee e le guaine n€'rvose. La formazione i è v i to ch e 1'azion e farmacologica sul del l. c. r. è regolata dalle lego-i fi ich e ù ella cer,rello deYe inirare 11 o r1 t a11to all 'interruzione dialisi, n1a 11on può esser e esclu . . o un rneccadel tramezzo sangue-liquor (ch e spesso riesce r.isn10 s upµle111e1rlare di secr ezione ch e i vol- an ' h e pericolosa), qu.anlo a superare la divige probabiln1r.11te uei J>lessi coroidei. s ion e rappresentata dal muro glial e perivascoSolo poche sot1t.anze farma cologich e introJare ed alla apertura d ell e m e1nbran e cellulari . dotl e dire Ltan1er1te t1el Ji c1uor g it1n gono al la Ma g·ià il primo di quest i tramezzi riesce incellula cer ebro. le: Ja n1ag·gior parte di esse J)ass upe rabile ai corpi im111 un i tari e di difesa . -sa dal sangue. 11 secondo tramezzo d ell a bar- m entre gli agenti . infettivi lo passano facil 1iera ernatocefalica è rappre'lentato dalla pare- m enle; esso ill iem e col liquor rap1)resenta il te g liale cl1e avvolge e !Jrotegge il cerve lJ~ ; in ca1npo di ha t taglia do,·e le n1 eni11g i debbono e sa una parte irnporta11te avreJ:>he la m1cr n- r o111b a tLer e il n er11i co da sole. Se es e vengono c ]ia ch e circc) at<la i va~i cer ebra l1 : la llarte clc- da1111eggiate . tutta la ~~rrie:a e111ato-cefalica ~isiva però per la pe11etrazio11e o n1e110 dell e viene lesa e la .. lrada .aJl 1nfez10 11e della sostanostanze spetta ~enz ' altro all a m embrana cel- za cer ebrale, 1)ecie agli u1tra,riru , ' rien e a· lul ar e d elle cellul e gangliari. . 11erta. E peri enze fatte dal l ',\ . con infezio11e Da lle esperie111.e dell't\ . ri u1t a cll.e 1.a !lulri: s ta filococcica _eg-u i ta <la introduzion e fa ringea :zion e del cervcl lo avviene per la ' '1a d ei vas1 di polti g lia di sÒsla 11za cer ebrale di un er1cefasan g uigni; il 1. c. r. av1e})be t1 na ])arte secon liti co h anno infatti confermato quest'ipotesi. daria in essa. Il rneccanis in o d e ll'in sedi ar si d el] 'encefalite Si è ce rcato i 11 dive r~i n lodi di favorire la r l1 e segue sp es o l 'i u flu enza , sar ebbe analogo . azione diretta d e i farm aci sul siste n1a n erv oso La barriera en1 a to-ce falica d ecide spesso le centr.a l e. La p er1 etrazio11e dej farmaci in esso sorti del sist ema 11e rvo o centrale. può esser e a$sic~rata ~on la J esi.on ~ d ella barS. MrNz. riera em nto-ce fal1 ca : ir1ccolc d os1 dt n eosa lva rL'emorragia suba1·acnoidea spontanea. ~an per via inLraspinale favoriscono Ja pe~c~ra ­ zio11 e dell 'ar~e n iro nel cervello (anch e se in1 et (H . 1F. D o wLING . American• Journal Medical t.ato n elle vene) pe.r la for~ azi~n e .di un. lep-ciences, april e 1933). O'er o stato di i11enu1ge sterile: il siero dt r aL'emorragia suba ra cr1oidea spontau ea, ossja ~allo avrebbe la stessa azione . Pn rtendo da1 11on tra11mati ca . è una co ndi zione ch e risulta fatto che durant e il 1r1estruo v'è un nu111en to 1


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IL POLICLINICO

piuttost o rara fo r e i11 r aJ1J)Orto al fatto ch e la diag nosi n on è facile. Tuttavia la casis tica cli11ica r egi str ata d alla lette ra tura si è fatta più abbondante negli ultin1·i a 11ni. Gli stati morbosi cl1e pusson o provocar e una e morrag ia s uba r a cn oi e.le.a so110 parecchi . 1) Discrasie san yaig1te. Sono stati osservati casi di em orragia subaracnoidea nell'anemia perniciosa, nel] 'en10 0lia , 11ella leure1nia . La rarità d ei casi r egistrati diper1de forse dal fatto che l 'accidente è misconosc iuto in ·p resenza d ella compl essa sintomatologia d alla malattia predo111ina11te. 2) Affezioni estrirtseche che ledon.o secondariamente i vasi sa1igiiigrti dello SJJazio subaracnoideo : 1) r11eningite cer ebrospi11ale; 2) meningite tuber colar e; 3) s i fìli d e rr1eningovasale; 4-) en-ib olie (i11fe ltiva o 11eoplastica) ; 5) colpo di -calore . 3) A no1nalie i11tri11 se che c.tei vasi san.gu igni : 1) trombosi ; 2) <lege11erazione d ella i)a1·et.e va ale (arteriosclero i i pertensiva, infe tt iva,, tossica); 3) n èi congeniti ; !) an e ~rismi con geniti . Le affezioni setticl1c e tuber colari d elle mening i possono provocare n ecr osi delle pareti ,,asali e quindi em.o rrag ia . Tuttavia c 'è da rilevare ch e n ella rr1eningite tubercolare si d eter mi·na un ispessimento eccentric o d ell 'a,1ventizia ed un ispessimento obliterante dell 'inti1r1a e ch e nella n1eningite n1eningoccica si l1a una infiltrazion e di leu cociti polirr1orfinu cleari i11 t orno ai vasi· fatti tutti ch e ostac0Jar10 an zi ch e facilitare la rottura dei vasi , donde la rarità d e1la sindrome err101·ragica. La sifilide provoca n elle piccole arterie n1eningee un endoarterite obliter.ante con trorl1bosi, Quindi la rottura del vaso si ]) UÒ a vere solo quando ) 'avven tizia e Ja n1edia s ' indebo1iscon o prima ch e I 'intima s 'inspessisca. Emboli di varie specie posso no i11iziar e la rottura e I, en1 orra gia , n1a questa costituisce un episodio insigilif1cante nel g r ande quadro d ell a malattia determ,i nante. Casi di emorrag ia s ubaracn oidea d a colpi di calore son o stati controllati a l tavolo ar1ato• rn1co. L 'accid ente si verifì ca , comunque, più fre. quentemente in tutte le condizioni n elle q nali esis te un 'intrir1seca a n ornalia dei vasi sanguigni (gruppo ter zo d ell a c lassifi ca su riferita) . Clinicam ente 1'e111orrag ia s ubarac11oidea si manifes ta ali 'improvviso -con una stato d ' in coscien za, pr eceduto di solito da un inten ·a cefa l ea. L 'in coscien za può dt1rare pocl1i n·1i11uti o J)arecchi g iorni , e può esser e seauìta da intonti mento, stato confusionale , con vul s ioni e d e1irio , e sopralutto da una ce falea. Conte111por an eamente si possono avere d olore e ri gidità nucale, parestesie al cr an io , d olor e ]ungo lt1 co1onn<i vertebral e, diplopi a, e11Liparesi tran itoria , rig idità d elle gar11be. AJl 'esame obiettivo si può riscontrare: i1>er 1

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[ANNO XL, Nu~r. 241

reflessia profond a e tal ,·olta indebolirne11to dei tendi11ei, as en za d egli addominali , Babinski posi Livo , egn o di K er11ig, papilla da stas i, anisocoria , nistag·L110 , bradicardia, paresi d el fa ccia le e del dodi ce~i1r10 , strabisn10, segno di Brudzip.ski . S1)esso il com.a n asco11de la maggior parte di ques ti sir1tomi e segni . Pertanto in og ni caso di coma , ch e n on abbia altra cau sa sicura , con viene praticare la puntura lorr1bare cl1e in ])resenza di emorragia subaracnoidea dà esito a liquido cefalo-rachidiano ematico. Bisog1ia però tener presente la possibilità che il sangu e nel liq.u or sia dovuto a]l 'azione trau1natica della s tessa puntura. In quest'ultim o caso il liq11or fuoriu scito avrà una tir1ta er11at ica p rog r essivamente d egradante e co11terrà event11alrr1entc coag·u li di sar1 g u e, mentre nel caso di cn·torragia s ubaracr1oidea il liquor avrà on a tinta on1oge11ea d al principio alla fine, non conterrà rnai coaguli , e se sarà subito centrifugato darà la reazione xantocrom.atic.a. Il liquor potrà essere ematicc, anche r\el1'emorrag ia intraventricolare, n ell 'emorragia eer eb rale con diffusione nei ve11tricoli e n egli spazi subaracn oidei , e n ell 'em orragia meningea traun1atica. · L 'emorragia intraventricolare dà una prof'o11da prostrazione e r a ramente J1a esito in guarig ione , ed in tal caso residuar1u sempre f~tti paralitici. L 'err1orragia cer e])rale provoca disturbi se1r1pre p iù J)er sistenti di qu elli dati da ll emorrag ia s ubaracr1oidea e spesso provoca paralisi i)ern1an enti . L 'en1orrag ia ineni1tg·ea traun1atica difiìci]mente si differenzia da quella sub.aracnoidea sponta·n ea, an che a ll 'auto1)sia. La diagnosi si ]) UÒ fare quas i escl11 siv.arnente in base a ] criterio a11amnestico. Alla n ecroscopia si trova ch e 1'em1orragia traumatica è spesso più raccolta . n1entre quella spontanea è più diffus a . La c ura con sis te n el diminuire I.a pressione endocranica. A tale scopo si praticherà ogni tre aiorni la puntura lo1nbar e fino a quando il liquor non c0nterrà più sangue ed avrà una })r es io·n e n orma.l e. Qualora questa ct1ra d a .. ola non dia g iovamento si potrà associare ad iniezioni venose di soluzioni g lucosate- ipertonich e ed a fTequ enti purghe con solfato di magn esia. DR. 1

Esperienza sull'accesso all~an~olo ponto-cerebellare con sezione del tentorio. (B. DEMEI. A rch.. Klin. Cliir. , vol. 169, pagina 413 , 1932). li D emel aveva proposto n el 1926 di sezi onar ~ il tentorio per evitar.e che neil sollevamento d el lobo cer-ebe1larè , questo venisse .schiacciato contro il tentorio stesso. L oper azi ou e ·vien e es-eguita cr eando una vasta breocia occip ital e ch e in basso interessa la semi.circonfer en za posteriore del forarne ccr e})rale, ai lati arriva fino a lle prime- cellule ma1

1


~A~NO

:\L,

l

L :\1 .

24 j

s toiclee cl1e n 0n d e' 0110 ' enire a i1erte, e i11 alto sorpassa di due dita trasverse il seno trasverso. Que lo, dal 1ato i11 cui ri sied e il tun1or e, vien sezionato fra due legature. Ribattime11to di un ampio Je1r1bo dural e. Previa pu11tura d el \'entricolo a lt~·a, er o il corno p o t erio r e , ~j solleva in alto il polo p osteriore dell 'e1nis fer o cerebrale I11ettendo be n e in luce il t entorio ch e vien e sezionato n ella ua porzion e avascolare fin o quasi a livello d e ll a punta d ella pira n1id c d el te1npora le. Ri e ce allora facile e non traur11atizza11te il di\iaricam ento e il a llevamento d el lob o cereb ellar e; J 'an golo J>Ontocerebellare è b en acce iLile • L 'e 11erien za ha dimostrato cl1e la sezion e d el tentorio uon 11a u11a in1portan za prati ca . . . ella stazion e er e tta m an ca qualsia i con1prfl.. ion e ul cer' ell elto, uJ ponte e ul 111idollo a llu11 ~·ato co n1 e i potrebbe :1n1m elter e L ' t\ . 11.a opera lo C·On que ·t a tecni ca tre casi , Lulti o prav i .. ·uti all 'inter ve11to. 1 el 1)rim o ca o n on trovò 11uJla di pa lo logico : dop o l 'oper azio n e i . . in lo111i l1 e a' e' 'an o fa tto pen ar e a l tu11 o re d e ll 'a 11golo s pa riro110 compl eta111ente . e l econdo ca so si lratl.a,ra di una r i ti cl1e occu1)a,1a tutto il lobo cer eb ell ar e p r ob abi1menle erond a ri a a un g lioma . Nel terzo ca'"'o e ~ i:-te, 'a un 11eu r inom a cistico e una di la tazio11e c i ~tiform-e a di\1 erticolo del r ece .. so la ter a le del TV ventrico1o. Qu esto m ala to n• o ri alcuni n1 e i d ono l 'in ter ve11to per tubercolosi po]n 1011a re b ilat er ale. P. v ,\Lno 1.

Pa1·alisi bilaterale dei ricorrenti e sindrome di Claude Bernard-Horner nel corso di un cancro dell'esofago. (.J. R.EB.\r r u . L e .Tourn . ,rfe 1\léfl . <l e /Jyon, 20 lu g li o 1932).

Jl 1ca 11 c ro d ell 'c o fago JJUÒ, nel c o r~o <lolla ua e' ol uzione, com primere o ingloba r e i diver si tro n chi 11ervo i ch e d ecorro110 11 cll e s;ne v icina nze tra ''er ando la reg· ione cer vira le. 11 il. rico rre11t e, p·e r la "ua ilu az ion e nell 'a ngolo died ro fo r n1ato del] 'eso fago ron I.a tracl1ea, è il più r . 1.0 to, ma 111e.ntre la para] i i u nilat er a le è a ~ . ai frequ ente, q u ellra clei du e ri 1corren f i è n1ol1 0 .più rara. Tl p nc umoga . t ri co, il fren iro, il la rin °·eo su l)erio re r il .., im pa lico cervicale po son o e seire ll a 11a ln1ente intere~ a ti e a ll ora o si Ira l ta di ron1 pr e ..;:;: io n e d1'l· pa11 e d el 1u111or e ·piri miti,ro. O·V ver o ·di lJn ing lobam ento d r i tron chi n ervosi .n e i gang li n eoipla ti c i viciniori . È eccezio n ale ch e m olti t r-0n cl1i n er vo i venaan o 1rol1)iti . im1ulta11eam eillte e per ciò l 'A . riporta il eia. o di un can cr o d ell 'e o fago con di~ ~faai a p-ro!!res iva cl1~ n1 olto t aridi varn e1n t e s1 acc~mpag1~ò a turbe disfo nich e p er p ar ali . i d e lle due corde voc.aJi e in seguilo an co ra ad una . indro m e di Cla udr B ernard -llo rner (rnoflal 1

941

SEZIONE PRATICA

Ilto, r es lri11gi111e11Li dcli" rima 1palpebrale , miosi). Il ca11cr o de ll 'esofago occu pa il primo pos to n ell 'etiologia d elle p ar a] isi bilatera li d ei ric orr enti ; ven g ono in seguito le lesioni d ella tiroide (g·ozzo e ca111c1·0), l 'an eur.i ma d ell 'aorta, le dir er se adeno patie, la pericardite. La paralisi d ei ri correnti puq avvenire brucamente con1 e un v er o ictu l aring oplegico, ovvero iinstalla rsi, in du e temipi. È eccezio·n ale che lo sp ecchio, lari11geo mostri un 'imag ine assolutam ente simm etrica; le corde, ir1eg·ualmen te· i)ara lizzate, n on h a nno· il m ed e ... imo asp etto n è la te a s itu1azione in rapporto alla linea m e dia n a . È da a ggiungere j)Oi ch e se la paralisi u11il1a Lera le è sta ta os... er vat.a n elle dive r se localizzazioni in altezza d el cancr o d ell 'e ofago, la par a li . . i bil a tera le d ei n . ri corren ti è l 'appa.n naga io d elle localizzazioni a lle, interes anti il ter• zo s uperior e. I riico1Tenti n o11 o no i soli troncl1i n er vosi cl1e po ~on o e er e inte ressati <lal 1ca n cro d el1'~so fago e sen za pa rl a r e d ell e cornplicazioni d o"·ute a m eta tasi enl ra li (ra dico.Jra.ri o midollari ), si posson.o con t,atare distur])i d erivan li clal:l.a com1)r omi ion e d el ' 'ago, d el freni,co, d el larino-eo uperio re, d el o-ran impatico. La com pres ion e d el vago p u ò da.r e for1n e dolorose, p ... eudoanain o e con cri i di dispnea e di a n gosc ia e t alol'la· con vomiti , aritmie ecc. La lesion e d el n . larin o-eo su p erio·re produ-cel 'a11e tesia d ell a muro a la ringea con <liscturbi de]]a d eQ'lutizionie, g-1i alimenti ])OLen d o pen etra re nel Ye tibolo la ringeo pri, •alo d ella s11a . e nsibilità. fl si n11pati co cer vicale in fin e pu ò esser e co1n l)re o da n1a e aan gli a ri p r ofon·d e : una co111pre ione legger.a l) UÒ dar e oltanto un po' di mi o i men t r e 111. rom1>re., ion e p ii1 fo rte , 11r olun.g.a t.a, ii1te rc. santo il tron,co inervoso n elJ.a sua totali1'à . p t1ò dare al co111p let o la sindron1e di C:lau·d e B er nard-I-Io rn er: enoftalmo, r estr in gim enti del la .r i ma pa 1pebra le, m iosi e t alo ra t u.rb e ciroola tori e e 11dora]i . La ' in dro1n e in par ola può eR er e da ta d a le ioni ·d el rruidoJlo dorsale •a. livello d cl centro cilio- pin.ale, da le~i oni ponto-builbari r l1 inter e ino la forn1 a7. ion e r eticola ta grig ia l)P•r cu i passano vie . ., i mf)aticl1e, e il più ~ cv.e nt e· da compr e ioo~ del impa tico cer iC<\·l e per o per.a di esostosi , an eu r i I11 i , t u111 ori , ecc. E. NTONI Az z r . 0

VASI SANGUIGNI. Varici che simulano un'ernia c1·orale. ( A. P.

..

v~ \ STO LA.

l\l edica l T inies a 11d T_Jong Is.land

l\/ ei(licail Jorirnal, n ovc1r1bre ln32). Cli errori 11ella d iag·11 ~ i so110 en1•p re causa rii di piacere, ai1cor.a 11 1agaio r111ente q u ando Ja con fu .. ion e è r rod otla cla le ioni r he . embr aro 110 ubit o evid enti . Il c hi rurgo frrn1a la sua ' a Ltenzione s nlle n1alatti 0 11iù co111 uni in una


942

« IL POLICLINICO »

ceTta r egione, e ·può dimenticare che lo tesso '] uadro clinico può essere presentato da ila lesione di organi o tessuti vicini . Questa teLdenza 1)iòga la frequenza con cui le ,,arici i1e1. la reg io11e fen1ora1e sono interpretate co111e er11ia crurale. La diagnosi differenziale tra una ' arice i1el triar•g·o lo di Scarpa ed un 'ernia femoral e i1on è diflì cile. Nouosta11te ciò Je due lesioni sono pe ~o confuse , e questo in i>arte dipe11de dal fatto che le due tumefazioni si trovano i1ella stes. a regione ; inoltre tutte e due tendono ad aun1e11t are p~·ogre ivamente il volume, a trasmettere un 1mpulso C·On la tosse. Dolore, vo111ito, irreducibilità sono intorni comuni all 'ernia c rL1raJe Lrozzata ed alle varici tron1bizzale. Se il sacco erniario, contiene un 'ansa intestinale la percussione dà un suono tim1)anico e ln rid tizione .lell 'ernia produce 11n ru1nore di g(Jrg·oo-lìo; mentre la percussione di una varice trDF-n1el te un in1 pulso a vall e nella vena afena i1rterna . Bisogna ancora i1ota rc che le difficoltà di una diagnosi corretta aum entano se il sacco erniè.trto conti en e la vescica o un diverticolo di e~·sa_. lt1 questo caso la tun1efa zione ricompare subito al)pena cessata la compression e, e , se la • • • • , resc H a contiene urina, si potrà ascoltare - per la fuc riu cita d el liquido - ]o ste · o r11more ch e .(l !cur1i autori ritengono patognon1onico delle Ya ric1. Un segno patognomonico di varice del1<1 por zion e alta d eJla safena interna segno in var1a f,jlmente pre.:;e11te, è stato tras~urato da coloro che i interes~ano dell'argomento. Giacendo il pazie nte in d et_;ubito supino con l'arto ele,·ato si romprit11ono Je vene superficia li dell ' arto dall 'estre1no distale verso l' a11ello femorale· la tun1efé.lzione aumenterà di volume se è una ',,a_ rice d ella safena e x-esterà in variata e si tratterà di un 'ernia. L'autore riferisce trt casi di varici della vena safena interna operati come ernia crurale e djagnosticati solo al tavuto operat<Jrio. 1

1

R. M \R' fONE.

Un caso di panvascola1·ite acuta con disturbi del metabolismo del calcio. ( BRÉCHOT

e

PERGOLA.

La

Pre~se

11iédicale, 1932,

80). Il caso· studiato dall 'A. si mo·stra interes· sante p er ch è .accompagnato da sinto1ni inahi· tuali e da una evoluzione spontanea verso la • • g u.ar1g1one. ~i tratta·va ·di u11 mianovale di 26 anni ricoverato per violenti dolori paro·ssistici nell 'arto infe riore d estro con impotenza funzio·n ale assoluta. L'anto è ed ematoso, con placche neTa· ... tre su 1 dorso d el piede e sulla facci.a ·p osteriore ed intern a d ella gamba, con numerose nitten e a liquido sterile, con iperter111ia lor,:) lPSi per cepisce il ba.tt.\ della femoral e comu11e, 11011 quello d ella tibiale posterior e a cau sa dell' edema: n el triangolo di carpa un cordon e fa presun1ere la i)resenza d ellia ,·e11a fen1or ale. Il.

[ANNO

XL,

Nu~1.

241

L 'oscillografia mostra uria din1inuzione d eJl 'i11ùioe a destra (per 1 edem~) . Cuore nulla; lJOlso regolare. Terruperatu.r a: 38°, 38.5 . Iperestesia di Luitto l 'a1'to inferiore destro. Nulla a carico del liquido cefalo rachidiano, nulla a carico dei poln1oni. Emocultura e W. R., negiaitive. Glicemia: 1,20; Urea: 0,25; g. ;r, 4 60.000; g. b. 13.000; formula . normale press'a poco. Colesteri~a gr. 2,9~; li1)oidi totali g. 10; protidi totali g. 78; ser1na g. 40; g1obulina g. 38. Rapporto serina-g lobulina 1, 05. Alla radiografia non si riescono ia. mettere in evidenza le arterie presun1ibilmente calcificate ed invece con sorpresa si nota una decalcificazione in,tensa d-e;lle estremità ossee. L'aspetto delle ,ossa ricorda quali llél! osteomalacia od una iniziale osteosi paratiroidea. Lesioni con v~r~ caverne si trovano al collo del piede, a s1n1stra a carico del tarso posteriore, del tarso anteriore, dei metatarsi. Lesioni si trovano ~ carico delle g inocchia specie della rotula, de,1le articolazioni coxofen1orali specie di destra mi~or~ lesioni a carico delle ossa degli arti u: per1or1. Questa d ecal cificazione delle estremità articolari po·n ta a dosare il oailcio nel sangue. Si otti~e: per la caloemia: calcio totale, 0,114; calcio ultra filtrabile, 0,056. Cioè leggera ipercalcemia. Con1e débit t eorico calcico nelle 2± ore si ha 0,238., cifra non elevata. Il pH delle urine è ug uale ad 8, cioè l'urina è franca1110nte alcalina; l 'evoluzione segue u11 andan1ento favorevole sotto 1 azione di iniezioni di acetilcolina , di insulina, di uroforn1ina endovenosa. I dolori si attenuano, e, dopo un lieve ,p egg ioramento, dimi11ui sce l 'eden1.a , le z·o ne in sfacelo i ·d elimi1tano. In questo periodo comrpare ed en1a a carico dell arto inferiore sinistro, 11on vi si accompagna però ulcerazione e sfacelo dei t.e uti. Anch,e a sinistlìa1 i fenomeni iriegredisco110 lentamente e dopo q u.a lche mese il 1p. si può considerare guarito. Da notare che n egli a nteced enti d el ina lato nessuna m1alat1tià vi era stata ·deuna di nota, ad eccez ione di un reu111atisn10 dapprim.a rr1uscolare poi articolare sofferto un i1aio di m esi prima d ell inizio d ella arterite. ' i addice però all'aff.ezione in discorso il 11on1e di panvascularite , perchè ùi certo oltre al le a rterie anch e le ven eJ erano col1p ite : no11 csi .. t eva obliteiiazione tronc ulare ma di certo una tro1nbosi a rterio1are, una trombo arteriolite distale a base dei fen om eni di fa celo : alla tronlho i ar Leiriosa si associava una trorn1bosi venosa con1 e era dimos trato dalla mi·sura della i)ressio11 e venosa pre. a con il Claude alla vena de l go1nito ed alla vena so~toculanea addon1inale destra, enormemente di stesa. I Ja cau:sa non poteva attrib,u irsi ad u11a ·c1t1,icemia, nè potev.a inv·ocarsi u11a malattia di Osler-Jaccoud (affezione ,,a....'Colare, sin1metrica, ad inizio bru co, ad e ito fa,·or e,role). Nè può essere an1me_sa una p eriarterit e nodo ~ a: la 1

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• [A~NO

XL,

NUl\1.

24]

SEZIONE PRATICA

111ala tlia di Buerger no11 t1a inizio brutale, 111a ~ ­ ... ivo, no11 11a guarigioni rapide. Nè era in cau~ u11a sifilide od un diabete . Si può art1111e ttere una orig ine endocrina: anzitutto per lo aspetto radio log ico dello sch eletro e poi per l'ipercal cen1ia. Per disturbi endo~rini ci sarebbe taito uno squilibrio d·e l m etabolismo ~ l cico; il calcio mobilizzato si sarebbe in pa1 r· te deposto 1sulle pareti vascolari ed un iproces.. ,o infe ttivo avrebbe scatenato gli accidenti acuti segnalati. MoNTELEONE

Contributo alla diagnosi e te1·apia della stenosi della vena splenica. OBEL e R. ll\T GNER. J!Vien. J( lirt. l J' ocherischrift, n . 39, 1932).

(E.

1

L'etiologia è oscura. I sintomi principa li ::,0110 l 'em.ate1nesi , l 'an emia, il tumore di milza . Il ~a:n~ u e vomitato è talvolta scarso (1p ochi cucc h1a1n1) a ltre volte abbondante fino ad oltre 1/ 2 litro; il sangue è in parte coagulato e scuro, in parte liquido e chiaro. Le emorragie avvengono da dilatazioni varjcose delle colJ a terali della ven a splenica in cui il deflusso è im1>edito. Co n seguen~ di queste emorragi e è i ·anemia seconda ria . Il tumore di milza è un sintomo co tan te. La 111ilza è dura, questo è dovuto alla progre ·i' a fibrosi dell'organo. Car atleri t1 ca è Ja grande ' 'a riabilità d el volume d ella nlilza: appena palpabile immediatamente dopo 1'cn1orragia, essa i ingrandisce poi rapidame11te fino a r.aggiungere ed anche a superar e la linea ombelicale trasversa. Un importante segno di emorragie quando m a n chi l 'ematemei , è l 'aspetto piceo d elle feci. La diagnosi differenziale più in1porta11Le è quella con la malattia di B anti. In questa esi tono però tre stadi caratteristici, n ell 'ul ti1no dei q uali si sviluppa un 'abl1011dante ascite; in vece nella stenosi d ella vena p len ica l'asc ite o i11a·n ca oppur e è ·<·a rsa o tranitoria. La terapia è in iparte sintomatica in parte et io logica. La cura etiologica con iste n ella sple11ectontia: questa è a solutamente indicata i11 tu tti quei casi in cui emorragie pericolo e i "' us eguono a bre\1i inlervalli. on sempre però la ·J.ilen ectomia cura radicalmente la m.alattia 1 perch è in a lc uni casi il Lrombo no11 ri siede nella vena plenica ma più central111cnte, ,·icino a11 'imbocco di questa n ella ve11a porta e talvolla persino nella vena porta stessa. La cura sintomatica consiste in trasfusio . n i di san gu e : queste sono n ecessarie sopra tutto in ca i in c ui l 'anemia secondaria sia fo rte . i raccom a nda no ripetute trasfusioni di 'l)Ìccole quantità di a ngue citratato, perc l1 è le tra rusio n i abbondanti , specialm en te se fati e subilo d o po una e111aten1e i. sono far il111ente seguil e da una 11uova e maler11es i.

R.

Po1~ LITZER.

943

L'uso della manovra di Rehn nella embolectomia dell'art. pulmonalis. (B uNÉ. Br. Beit. z. Kl. Chir. , 156-2). L 'ostacolo più g rave ch e si oppone al succe so n ella operazione di Trendelemburg è r appr esentato d ai danni , per lo più letali , ch e ven gon o portati al cuore e a l cervello dalla prolungata chiusura contemporanea dell 'a-0rta e della ·polmonare. Secondo Trendelemburg, il tempo massimo di durata ili tale chiusu ra compatibile con la vita è di 45 secondi . Rehn propose , nelle o pe razion i sul cuore, di comprimere le due vene cave e l'atrio destro allo scopo di avere il cuore vuoto di sangue, e dimostrò sperimentalmente ch e il cane pu sopportare sen za gravi da nni fino a 1O' la compression e dell e due cave o dell 'atrio. L 'A. 11a pensato ch e tale manovra di Rehn fos e utilizzabile anch e nella embolecton1i'l de.Ila polmonare e con ·e sperimenti sui cani, n ei qu.ali ha a lterna tivam ente l)r ovato la chius ur,a de lle due a rterie e quella de1le due vene cave, h a dimostrato clte clura nte la manovra di 1' )

Rebn : I ) la pressione sang uigna n on cad e così in ba so come per la compressione dell'aorta e dell '.art. poln1 on are; 2) I 'attività del cuore si con serva molto a lungo anch e se pi.ù d ebol e; il Guore 11on si di ten de e non ,·iene sopraffaticato come n ell a compressione delle due arterie; 3) il cervell o viene scar~amente danne'rg ia lo; 4) l 'art. polmonare rimane completamen · te 'uota di sangue, e il Lempo di isch emia rp1uò esser e prolun aato , sen za grande pericolo per l'a t,tività ca rdiaca, fin o al doppio e. al triplo del ten11)0 co nsentito dall a compressione dell e d'ue arterie. In base a tali da ti peri mentali , l' . JJropone la eguente tecnica operatoria , studiata fi 1lor.a olo s11l cadavere . l11cisione longitudi n ale lungo il marg ine in . d ello stern o dal manubrio, presso l'inserzione della ia costa, fino a ll 'inserzione della 5a cartilagine costale; in c i ione perpendicolare .alla precedente lung() la .3a costa per 10 cm . Pre11arazione dei du e lcn1bi cutaneo-muscolari fi1to al pjan o costale. Re ezione della 2", 3a, -la co~ta per 6-8 cm. ,, partire dal margine ste rna le. Doppia legatur~ dell 'a. mammaria . Spostan1ento verso sin. del ~ en o pleurico, che non è necessario aprire. Aper tur.a. long itudina le del pericardio tanto ampia da permettere I 'ingr esso della mano sitt. dell 'operatore. Questi sci vola con la palma della ma no sin . sulla superficie p osleriore d el c uore e a ff.erra tra indice e m edio la ven.:. cava inferiore e superiore. In tal modo la punta dell'indice solle\ra un po ' le due arterie


944

<t IL POLICLTNICO »

aorta e polmonare, m e11tre con Ja d e~tra I 'operatore può eseguire l 'e1l1bolecton'tia. I punti di utura sulla parete dell'arteri a sar a nno legati da un assistente. La compre ione delle due ' 'ene può anche ,·enire eseguita con un laccio di gomn1a messo in posto con la sonda di Trendelembur~. . p. STEFA~INI.

Embolectomia dell'aorta addominale a li· vello della biforcazione, seguita da gua• • r1g1one. ( Us ..\DEL . Der Chiru1g ., vol. 3°, n. 23). L 'A. osserva che l 'er11bolectomia dell 'aorta addoininale da guarigione enza can, . eguita . ()'rena e rarissima. L 'o servazione dell 'A. arebbe la quarta pubblicata. Essa riguarda una donna di 4:4 ...t. g ià op erata di nefrectomia destra per embolia del] 'arteria renale con infarto emorragico del ren e. Dopo circa 20 giorni dall 'intervento la infe rma fu colta da un violento dolore al basso venLre con rapida GOmparsa di una paralisi agli arti inferiori, scomparsa della sensibilità e del polso arteriale a livello degli arti inferiori e de)) 'aorta addomin.a le. Diagnosticata un'emh·o. lia dell'aorta si interviene con una incisione lombo inguinale. Per via estraperitoneale ~ i g iunge nell'aorta che si sente pulsare solo fino a quat tro dita al disopra dell a biforcazione. Arrestata la circolazione con un laccio , si inc ide l 'aorta e la parte inferiore dell'iliaca sinistra per 3 cm. Si estrae cosi un g rosso embolo e i pratica l 'arteriorrafia con e ta paraffinata. on vi furono postun1i di a]cun gen er e e dopo circa 25 giorni l 'ammalata lasciò la clinica g ua rita. L' A. naturalmente fa le sue riserve sugli esiti lontani per la possibilità di nuovi fenomeni embolici. A. CALCAGNI.

MISCELLANEA. L'angiomatosi emorragica familia1·e . ( (~n . •i\uBERTIN,

R. LÉvY, M.n1e BACLESSE . La Presse l\l ériicale, 4 février 1933). Gli AA . <le crivono con que lo 11 01ne o co11

que llo cli « malattia di R endu-0 ler » u11 'affezio11e special e a caratter e ereditario o famili a re, a evoluzione progressiva, emorragipara, ch e per 11on a\•er i1è ritardo n el Lerrtpo di coagulazione n è prolungam ento di quello di e n1orragia de ve esser e di ·tinta d.all 'em ofilia e dall :en1ogcnia. D 'osservazione poco co1nune, appella 83 osseravzion i dettag'li a Le n ella letteratura m:onui ale, l1a n etto il caratter e ereditario e fan1ili ar e : si tra n 1etle egualmente be11e nei du e. :e i con una lego-er a predo1nin a11za l'en1n1i11ile . Ne una causa predi po11ente accertala. La i11alaLtia ch e iJ1izia in o-ioventù per corre ch ei11a ticamente d11e tappe . uccessive , u11a pri111a e111orragica 1>urn ell e Ya dall 'infan -

~AKNO XL, NuM. 24)

zia fino all'età di 20-30 an11i e una seconda caraLterizzata dali 'apparizione o aln1eno dal pieIJ.o sviluppo di teleangeltasie e dalla recrudescenza delle en1orragie. Kella prima tappa le epistas i costituiscono per molto tempo la rnaitifestazione predon1inante o esclusiva. Inizia110 nella seconda i u fanzia o al momento della pubertà o la me n te, talora ui 19 o 20 a. ed eccezionalr11 ente .iJÌÙ tardi . Prima isolate e poco abbondanti Len<lontJ ad aumentare di frequenza e d'intensità, talora spontanee, talora provocate da ~aurr1a~ismi mi;I1imi. Eccezionalmente però conducono ad uno stato anen1ico r11anife lo. Da 11otare anche, nelle bambine, l estren1a rai·ità delle n1etrorragie e delle menorragi e. ~'\in da que lo stadio è facile pensare che esisLano g ià delle anomalie vascolari o anche delle teleangettasie, cl1e del resto sono state notate in barnbini sofferenti di epistassi, 11ella c t1i .ascenùen 7.a era110 Lati casi completi di que ta malatti;i. Il secondo stadio, I 'angio111atosi e r11urragica pro1Jriam ente detta, t1on si 1nanifesta n ettamente, nel maggior numero dei casi, alLro cl1e fra i 20 e i 30 anni. Le telengettasie cutaJ1ee o 111ucose appaiono o si svi1uppano progressiva111ente o per poussées suc·cessive, assumendo aspetti diversi, che per lo più coesistono i11 uuo stes"o n1alato , e cl1e vanno da piccole reti ru capillari più o m eno dilatati fino a noduli neviformi della grar1dezza cli un pi elio . Il 11umero di qu e, ti elementi va ria da una dozzina a un re 11t i11a io. Le tcle nge ttasie cutanee risieduno pri11ci.paJu1ente a Ii \ ello <lella faccia: 11egli arli .. i n ota 110 SOJ)r alutto a carico degli av~mbra cci e delle dita , m entre sono rare ne.gli arti inferiori . JJe muco e più c olpite so·n o Ja 11Yucosa del cavo orale, de l faringe e del lari11ge , e la mucosa nasale: 111e110 freq ut°) nti sulla mucosa bro1\ ~biale , su quella ga t.rica, "u quella anale o r ettale. Detti .an giL>IrLi sono irtdolenti n1a Ì.11 al c uni periodi div e n.g o110 pit1 tesi, talora doloro. i, lurg·esce11Li , facili a sa nguinare. Essi non rappreentano la sola Lara vascolare di quesli 111ala Li , che ... pe o soffr o110 anche di varici aali arti e di e111orroidi . Con ]o svilupparsi d ell 'angio1r1atosi i e ·ager.ano le ir1anifestazioni e1n orrag·iche del pri1110 stadio . Le epislassi i fann o più freque nti e più a])bondanti, accom11nQ"nando i ad altre e1no rrag ie in rapporto con Je locali;zzazioni delJ 'an giomatosi: ep:1orrag ic dag li elen1e nti cul a nei , dagli an giorrti mucosi ester11i e }) ÌÙ r.aramcnte er11ottisi . ematen1esi , metrorragie . Per il ripe tersi di que te i1erdite si stabilisc() un 'anemia postemorragica a11 ch e di grado accentuato. Da notare che n1ancano tutti i segni dell 'e1nogenia e dell'emofilia . Per quanto si riferi sc:-. a fegato e 1nilza, solo i11 pochi dei e.asi descritti si parla di epato o spJe110111egalia. Dall o sludio ematologico di c1ue. Ji n1a Ja ti , a parle i egni d ell'anemia secondaria. non i deduce 11ella n1agg ior parte dei casi , alcuna ano1nalia ·a11guigna. Circa l 'e,roluzione e ]a 11r ognosi , in o-en erale le teleangettasie e 1


[ANNO

XL,

N Ui\I .

24]

SEZIONE PRATICA

le er11orrag ie te odt,110 a d aggra, a r ~ i co11 l 'età. L'evoluzione verso il rnigl1orarr1e11to se n1bra rara. L'aggravam e11lo a bituale è i11 r appo rt o con la ripetezione e 1'i1n p ortan za d elle em o1ì·agie, che possono condurre a morte, sia p er an emia a cuta. c.h e p er an eJJlia progr essiva . 111 ogni 1nodo J 'esito letale a cad enza più o m en o lun ga se111bra r elati' a111ente raro . Oltre alla forma tipica d escritta d ella malattia di Rendu-Osler , se n e possono i .. o lare num er ose al tre : le form e precoci o infantili, le forn1 e tardi ve, le form~ digesti ve e le for1r1 e f1·us te, risp ettiva111eute se nza em orragie o sen za telean getLasie . Dal 1)u11to di , ·ista istologico g li ang iomi ris ultano co -tituiti da cavità , co1ne laghi san g uig ni , -ituo.le n ello s trato p apilla re e sotlopapil lare d el corion , a parete fatta d a un olo stra to endo teliale, circonda to d a un . o ttil e str a to co1111ettivo la o, en za fibre elas l ie ll e n è i11 tl colari. Da llo s tudio critico -ulla n a tura de ll.a 1nalattia i11 que tio11e sembra ch e es a n on co111porti gen era Jin ente n è tare pasmaticl1e 11 è lare ep a ticl1e, m a c l1e ~ ia inveC'e e-. cn zia I111 e11 te ca r a tterizza la d a lj 'e j Len za di ta r e e ndo telial i : éiI1g io111i, ' 'ari co ità, varici en1 orroid i . reali z7.a11 ti lo et stat u, va ri co us >1 di Ct1rtiu . Quc·te tare ù et er1ni r1a n o t1na fr.agilità vascoJa r e ch e è il p unto di µa rte11za clell 'em orragia . L<.t di agn osi 11on è diffi cile cl1 e n el periodo l1r ea ng ion1ato.~ o in c ui . i p eu ~ a l)er l o .più a lle E>pi tassi b a nali cl ei ba rnbini , a ll 'em o filia, a ll 'e111ogeuia ...'olo Ja i1ozion e dell 'er edità e il reperto di J..'iccole lare va. cu :ari p o tra11n o indir izzar e alla g ius ta diag110 ·i . La c ura con . is le soyr atlutt o n cll 'o1'P r~ i a llo .'~ ilu p 1'0 e alla r o tturcJ. d egli a ng ion1i rr1edianle agenti fi ici (cauteri1zazion e, e1cttrocoagt1lazior1e, n eve carbonica. ecc.). P oco e fficace il tra lt am ento antiem orragico. Contro l 'an e mia pr e1)arati ferrug i11osi , ep at oterapia e evenlua ln1 enl e trasfusioni . 1

R UBE! . ' J .

La pressione colloido-osmotica e la que .. stione dell'edema.

945

zio11i d ella parete capilla re , per .qua nto si riferisce alla su a p ermeabilità p er le proteir1e E, cer cando di verifi car e sperimer1talmente tale con cetto, trovan o cl1 e usando in un CO· mun e o n1orne tro n1e1nbran e li evem e11te p er 1neabili alle proteine, si osser van o valori di p . c .-o. ch e son o m ollo inferiori a quelli osser vati u sando - com e di solito si fa - 1nem bra n e con1pleta111ente irr1 1Jern1eabili . E - ciò ch e h a ] a rr1assima irr11porta n za - ]a dirni11uzion e d ella p. c. -o. o ser vat a non è affatto spie gabile con la piccoli ssima perdita di a1bumi11 a a ttraver so la 111embrana (11el 1iquido esterno .., i trova infa tti . olta11to d a ll ' l al 2 %v di i)r oleine, m entre la p . c .-o. cade a d esempio d a 380 a 98 mn1.). Deriva da qt1esta os er vazion e cl1 e i valori di p . c. -o. o ttenuti con i n ostri appa recchi ch e lt'"'a110 n1embrane d el tutto imper rrteabili alle pr oteine, e d ei qua li si e r an o finor a serviti tutti g li t\ A. ch e -i on o occu pa li d ell 'a rgon1 ent o . o calcola t i con i , ·ari coe ffi c ienti n o ti da lla co111posizion e pr oteica d el sier o, n on posso110 esser e rorr1 e tali riferiti a l r eale equilib rio idrico n el] 'or o-ani m o. E precisan1ente se o serviamo ch e lJr oprio in quelle condizioni i11 cui sen1bra stridente il contr.asto tra una 1pression e osn1c,t ica il lta e un va to ed em a (s tasi c irco la tori a , n efrite a d esempio), le pareti dei l'apill ari son o divenute a sai per111eabili (c iò ch e d educia m o da lla r icch ezza di p ro tein e d ei liqui di di e d~· nla). dobbi arr10 con clud ere ch e in r ealt à ~el ­ l 'or ga11ismo la p. c.-n. l1a un v alo~·e effettivo a a i in feri0r e a quello osserva to . Ciò ch e per: m ette d i spiegar e i 'appar ente .c?ntra~to. e.osi p ure potr em o interpr etar e i ca~1 1n c ui al d1l~­ g u a r i di un ed em a n on co ~'rt spond~ un rr11glior an1ento d ella cr asi pr ote ica del 1ero e. un aument o d ella ]1. c.-o. µen an do cl1e qui le pareti d ei capillari si re~d o n o quasi d el t11tt~ in1permeabili .alle pro le1n~. cy pn_gon o .da~l1 /\A. riporta te alcune de Lerm1n aztot11 e egu1te in tre di t ali casi). . E d obbiam o infine a mn1etter e c h e an ch e i~ condizioni n ormali , da to cl1 e sem·b.ra o:ma~ s tabilito c l1e anch e fi siologicam en te i cap1ll ar~ ian o permeabili all e pr ot.ein e, 'i ~al ar i ottenut1 d a sieri di individui sani n on sian o Ja esatta r p r es ion e d el r eale ~on1.p?rt~~en~o d ella, p. e. -o. di quei sieri n ell eq u111b r1 0 1dr1co del] organism o. Punnu .

(W. M . '.BEN OI E e T. NAP rER . T\.lin . l~ ochsc., 11 mar zo 193:3). e qua i u11anime è orma i il con &e n o s ul ra pporto fra p r e ion e osn1otica dell e p ro tein e d el icr o e fo rmazion e d egli ed emi , 11on m a n can o per ò a lcu11e osser vazioni di casi in c ui il dileguar i di un eden1a n on si acco11t1)agn a a d un aumento d ella •p . c. -o . ch e riman fl i nvece Nuovo orientamento pratico di cura dello s u valori s traordi11 a ria111enle b assi ; e<l è 11o to shock emolitico da trasfusione sulla base ch e n elle n e friti e n elle stasi circola torie ·l 'ed edi ric.e rche sperimentali. · ma con1par e sen za ch e la cr asi proteica d el safio<YU e subisca (almen o J)ri1n iliv a111er1Le) al- (HE E e 1F1LA T OW. Zbl. f . Ch i r ., n . 45, 1932). c una alter azion e, sen za quindi ch e la p. c .-o. Lo sh ock em olitico dopo trasfu sion e di _s~n­ scend a so tto la n orma . Bendien e Snapper p en sano assai g iust a- g u e è una c,omp~icazione . rara . m a po.ssib1Ie! 1nenle e sono in c iò d '.accordo con t u tti · n1alg ra do tutti gli accor&'1m ~11t~. I .ca l g:rav1 gli AA. - cl1e n on si d eb ba sol tanto con side- . on o quasi sempre m 1orta l1 e i d 1v~rs~ m~z~1 te .. rapeutici a ttualmen te in l~So ( ca_r d10?1~et1 c1 ,. s~­ rare la p. c. -o . i1ella p at oge11esi d ell 'ede1n ~, inia vada data g ra 11de in111orta n za alle co11d1- las i, iniezioni di adren al1na, diuretici alcal1n1)


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IL POLICLINICO

1lon r iescon o ad impedire l 'esito letal€. Ai1cl1e la d ecapsulazione renale, proposta d a Barcroft, e praticata d a H . e F. ii1 t1n caso n o n riusci a ~a lvare il paziente. H. e F. credon o cl1e a base d ello sh ock emoljtico da tra fusione stia un disturbo funzionale <11 ntolti o rg·ani e principalmente d·e i r eni. per cui in ulLima analisi i pazienti m11oiono di in-sufficien za renale . La cau sa di questa ins uffi.ci enza è da riferire a uno spasmo delle a rterie renali ed infa tti con la esclusione completa delJa innervazio11e centrale vasomotoria (decapsu1azione r er1ale e sezione del sim1patico) si riesce· ~ scon g iurare g li accidenti dello shock emolitico. Ma questo è certan1ente un interven to .grave .ch e n on può esser e praticato in n1alati che sono in condizioni precarie. Le a ttua li ricerche di H. e- 1F . , sui. cani . riguardano lo stuùio d ella pressione anguigna e d el volume del r en e, con metodi g rafici i11 rapporto alla trasfusion-e di sangue con servat0 (pr elevato da 10-12 giorni) d ello stesso gruppo o di g ruppo diverso d opo aver provocato, lo -sh oc emolitico. Questa second a trasfusione fa cessare lo spasmo d elle arterie r en ali, causa d €lla disfunzio11e renale ch e suole condurre a morte in pochi giorni. H. e 1F. perciò co·n sig liano, i11 casi di sh och en1olitico d a trasfusion e <li praticare subito una nuova abbondante trasfusion e di san gue di gruppo sic uramente diverso. P er non perder tempo a cer care un .altro dona tore sar ebbe bene, second o H . e F .. ch e in ogni luogo in cui si pratica corr entement e la trasfusion e, si te11esse pronta una su fficiente quantità di sangue co11 ervato del gruppo O, e possibilmente anche d ei g ruppi A e B. d a adoperare subito ai primi segni di sh ock. G. PACETTO. 1

La radioterapia delle affezioni infiamma· tori e. {A. PLICBET. La Presse ~Iédic .. 14: m arzo 1933). D opo g li entusias1ni d ell 'i11izio, ch e avevan o fatto provare la radiotera1)ia n elle più svariate m alattie acute e croniche , sembrava c11e le pos·sibilità curative d ei r aggi X dovessero esser e timi t..ate ad un rist retto nu1l1ero di malattie. {)ggi però il tempo e la pratica quotidiana rendono giustizia a questo b enefico metodo d~ cura la c ui efficacia in un certo numero di proc~ssi infiamrt1atori acuti e subacuti è indi -scl1ssa. Sin dal 19ù2 l\{ayou aveva proposto ed applica to i raggi Roentgen nel]a c ura d el t racoma ·OtLen endone brilla·n ti risultati specialmente nel periodo ini ziale, quando. il. tessuto granu~oso n on è stato ancora sost1 tu1to dal conn ettivo ; taJi risultati furono confermati da una lun o-a serie di autori . Nel 1905 Musser e Edsall preco11i zza no Ja radioteraip1ia d elle polmo11iti; a ttrib11 end o a ta le mezzo dei m ig·lioran1enti rapidi e d ell e d e fer-ve cen ze bru ch e : dati di ffi cil1r1e11 te con troll a-

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(ANNO

XL, Nut.c. 24J

bili in una malattia che tali fenomeni presenta spontaneame11te. Ne1 1906 Coyle e in seguito Dunbra111 e Ross propongono i raggi X per Ja c ura degli a ntraci ma è solo n el 1926 che tale m etodo prende una grande diffusio11e per merito di Heidenhain e Fried i quali presentarono 855 casi di affezioni infiammatorie diverse, trattati con piccole <losi di raggi . Erano casi di foruncoli, antrace, flem moni, ascessi, eresipela, ecc. La cpercentuale di g uarigione senza i11Lervento chirt1rgico era d el 76 per 100; 19 per 100 migliorarono, 5 per 100 non notarono alcun mig,liorame11to. I11efficace era anche la cura n elle osteo1nieliti acute e n egli ascessi criptogenetici . Nel 1921 Nelterer attira l 'atte1tzione sull 'efficacia dell ~ r oen lgenterafJia n el trattan1ento d ell a blenorragia e delle sue complicazioni: questo A. aveva ottenuto risultati mirabili nel1a talalgia, artrite, prostatite, spermatocistite, e1)ididi1nit e, ascessi parauretrali e, nella donna, nella n1etrite blenorrag ica e nella salpingoovarite i cui dolo ri scon1paiano rapidamente sotto I 'azion e dei raggi . D 'altra parte Wagner riporta 350 casi di affezio11i infiarr1matorie g inecologich e, trattate efficacemente con piccole dosi di raggi : si trattava di p eritoniti diffuse e localizza te con essudato purulento nel Dou gla s, infiammazioni annessiali di varia origine, flemmoni d el tessuto cellulare del ba cino , eczema vulvare. condilomi , estiom en e della vulva. bartoliniti , infezioni d ella n1ucosa uterina . ~el la maggior parte dei e.asi un a sola seduta d '1rr adiazion e era u f fi c;ie11 te. P ordes nel 1927 , riferisce di 300 casi di com plicazioni infia111n1atorie di malattie dei d enti e d ei mascellari , trattati m ediar1te raggi X e guariti la n1aggior parte <lopo una sola seduta . Salomon e Illor1deau riportar10 ]e osservazioni di 4 malate, g uarite di setticemia puerp~ra le mediante radiotera.µ ia . I11oltre su 55 ma lati affetti da processi infiam1natori vari essi ottenn ero la g uari g ion e in 43 e un miglioramento in 12. Nei foruncoli l 1irradiazion e del focoJaio , se effettuata a tempo, p11ò 1)r ovocar e la regression e d el processo oppure a ffrettare l ' eliminazione d el cen.cio n ecrotico e la g uari gione. Più r esistenti sono invece le idrosad eniti . La radioterapia poi pu ò serv ire a differ en ziar e. una. ad~­ nopatia emplice da uri ~ fo.rma cron1~a. d1 origine tuber cola r e : quest ultima non e infl11enzata d a l trattamento. In quanto alla tecnica da usare . tu~ti .i var~ AA. son o d 'accordo: bisogna servirsi dt dos1 moderate di r aggi X. F or se è da imp~tar~ all.e dosi eccessive usate da qualch e 1prat1co il discr edito ch e p·er circa vent >ari ni ha gravato. st1 questo n1 e todo .~i c ura. I? ~en erale ~ on bisog na applicare p tu del 50 ~o dt dose er.1tema. La durata di esposizione d eve el'l'ere d1 qt1a lcl1e minuto e Je sedute distar1ziate di tre a quattro g iorni . ~ r a r o ch e siano nere arie più di tre applicazioni .


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~L , l\ l ~I .

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Qual ' è il meccani~m o di azione P i cr ed e' a in un prirno t en11)0 ad una r eazione genera] e di imn1unizzazion e. ì\Ia le osservazioni e le ricer ch e ulteriori h anno din1os trato che i tratta di un 'azione puramente locale. È nota ]a proprietà di trutti"a d ei leu cociti ch e hanao i r acrgi X: que la proprie tà è infatti sfruttata per il tr~tta111enlo d elle leucernie. Ora eia cun •p r oces o in fia1n111atorio ri chia1na , co1n 'è noto gran nu m ero di l eu cociti attorno a l fo cola io. Qu€:t i leucoci•i vengono distrutti dai raggi o pare cl1e liberino in tal modo d el] e so tanze protettiYe , anticorpi contenuti n e lle cellule ste se. Que l ' azione è poi completata dal]a attivazion e dellci circolazione con apporlo di altri leu cociti , e probabilme11Le aucbe da una modificazion e d ell 'eql1ilibrio acido-base d ei te . uti n e l en o di un 'alcalo i che neutralizza gli e ffe tti ac j(li dell 'i11fian1m azione G. L A CAV:\ .

CBNNI BIBLIOGRAFICI. (4) E

Sl!ZJONE Plt\TlCA

Études cliriiqizes de SypJ1ilig rapJiie. Vol . in-8° di pag . 290. !\Ja son et .ie, Pari , 1932. Fr. !O. CBULMANN .

L ·A. raccoglie in questo volu111e alcuni su o i studii u diver i argomenti di sifilologia c li nica, volti con evidente compet enza ed in for ma brillante e vivace, la c ui lettura cr ediam o riu cirà assai utile a coloro cl1e d e idera n o d edicar i a que ta disciplina. Il libro , edito in vest e t ipografica d ecor o. a e corretta ed adorno di qualch e buona fi rru ra, pur trattando di argomenti ch e po o n o ~em ­ brare di taccati fra di loro, ha in ... è una certa or~a ni c ità, d erivante dalla sicura esperien za c li11i ca e d alla o lida ba. e scientifi r a con cui 1',\ . ha af fro11tato interes anti quc. ti on i . ll molte deille quali l 'ultima parola non è . tat a d etr.a: e dall 'ordin·e in cui è di p osta Ja materi a i n1prer.;a a trattar e, a co1nincia re da 11 'i nt errcga tori o d ei s iflliti•c.i e l 'utilità d eJJ c n oz io ni c ronol ogich e p er 1.a diagnosi ed il pronos1ico d ell ' infez ion e i110 a prublem i più rorl1])le i e p iù ardu i , com e la ·ifilide ier ologica l ' im111u11ità natural e e d i r riterii di ruarigione della ~ ifilid e, ifilide e tuber colo: i n ella 1)r ati ra rorren le. i1 111ixed en1a sifiliti co, ecc. Di particolare intere se son o i capitoli ul prurito e la . i fìl ide. sull 'in te11pretazione d ella febbre n ella ifiJide, sulla lerilità ifìli ti ca, ecc. n e i quali , forse meglio cl1e altrov , 1' . , pur non di cendo etr1'pre cose nuovi ·. ime , sa . ervir i d elìa sua vasta pratica di ma lati e d elle su e qualità di brillante e po. itor o per g iun ger,e a conclusioni alle qua li tutti p o trebbe ro sottoscrivere senza tror>pe ri serve. 11 Ji bro , come si è detto, si legge volen tieri , talvolta anzi con vero intel'esse: qualità e trin secl1e qu e te , le quali , a go-iuntc a lla (1) Si prega d ·inviare due copie dei libri <li : ui si desidera la recen sion e.

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bontà d el co11lenl1lo. ]o fanno vivamente rac. con1andare a l i)ubbli co m edico.

V.

l\iloNTESANO .

. L ..u>IERB . Le mycosis f origoide. Granulomes f ongordes et sarcomes fong o"ides . Un vol . iri-8° gr. di p. 122, con 20 fig. Edit. Ma . on & C. ie, P arig i. Prezzo frs. 30. La rara entità m o rbosa differ enziata da Ali · bert è tata oggetto di tudi contradditori , per quanto con cerne i limiti (in particolare n elle forn1e atipich e, sen za ·e czema o senza tumori) e per quanto concerne la natura (notiamo ch e il n om e pre celto non è m olto felice , poich è fa j)en sar e .ad un a infezion e micosica; anche i sin onimi però la. c i.a110 a d esiderare). L 'A. ha riunit o t11olti d ati 11lla malattia. con speciale riguardo .alla classificazione ed ni r a1)porti con le form e a ffini , in particolare col granuloma malign o di ternber o--Paltauf con il • morbo di Hod gkin , con i arcon1i linf~ade• n1 c1. Egli reca ancl1e l1n contributo proprio, clinico, etiologico, ematologico e sperimental e nl problema. La m ·onog r.a fia è illu strata da varie fotografi e 1nacro- e m icrosco1)ich e origi11ali. 4~ P. ..

Ertf errnedades' non ven.éreas de los genitales. Un vol. in-8'0 di pag. 243, con 62 fig. in tavole an ch e a colo·r i . J Morata, Madrid.

iF.

CALLOMON .

IJ p roblen1a qui trattato i presenta freque nten1ente .a] n1 edico prati co : u.n 'ulcerarione a i aenitali n on a solutamonte tipica , uno scolo uretrale senza i cara tteri es enziali d ella blen orrag ia . uina etpididimite di natura dubbia e d altre le ioni n ella zon.a aenitale, ch e la.s.c iano il m edico in·ce rto ulla d ia.gn o i e - peggio ~, sec0ndc il ~ uo abito m entale e le tlif.~ coginizioni in pro1Jo. ito, l o f.anil·O pro!pendere .P·er I.a una o l 'altra, l)f e crivendo talvolta cure inada1te ·O .g ettando allarm i ingiu ·tifi cati . 1\lla precisa CO•noscctn za delle affezio1n i 1c.11 e po ssono col•1) ire g li org-ani e la zona .ano-genitale, alla di agn o i e atla, SJ)e o lutt'altro cl1 e a.geYol e, g uida b e.ne que lo libro d el Callomon cl1e i oresenta neilla buona traduzione spaginu·ola del Do lt. J. G.ay. Sono d e critte l e d erm a tosi , le d ern1alon1i co i della zo11a ano-genitale, le ulcerazion i n on veneree . le mala ttie non venere1e de l] ' uretra, d ell e ghiandole d el Bartolin i . d el t es.ti co1o ed ep id idimo. d el si st e1na linfatico d ei genitali esterni, ron indi cazioni p er il trattam·cnto. J,e b elle figure sono un prézioso aiuto rper l ' id entificazione1d elle affezioni. Jl lettore italian o, ch e n o.n abb,i a sufficie nti co rnizio1n i d el ted esco f iE r Jeo-ger e corrent em -ente questo libro n ella linQ'Ua oria inale, potrà .ron , ·an la~g- i o a' '' 1 a lers i di qu esta buona t rtt.duz io.n e. f il. 1

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« IL POLICLJN I CO »

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D I 'J A G A Z I O N I. Manifestazioni l'·eumatiche ed influenze sola1·i e cosm iche. Un o dei caratteri particola ri deile forn1 e r eumatich e è cos ti Luito dalle lor o ,~aria})ilità ed intern1ilLen ze. Qalunqu e sia la .l oro orig ine (i11fettiva, to . . si ca , diatesica) e qt1alun1q ue ia la loro forma neuritica , i1e uralg ica, muscolar·e, artritica, tendinea, ossea, viscera l e, ecc.) i processi r eumatici si manifestano sinton1atologicamente con crisi tpiù o n1e110 lung h e, più o m eno di s tanziate, intercalate da p eriodi di ben esser e più o m ·en o comp let o . Ta l volta la malattia d ecorre allo stato cr o nico con manifestazioni tollerabili , n1 entre di tanto in tanto si hanno esacerb·a zioni con a ccentuazioni d ei fa tti locali e n1odifica zioni d ello tato g·en erale. È verosi111il e ch e ques te crisi . que t e fasi di r e.crudescen za sono in rapporto con aumen"to d e ll 'attività d egli agenti patogeni interni e ad una n1odificazione de llo t.ato · g·en erale d el soggetto con la conseguente riduzion e del p oter e di r esi t enza . • Ma n o n è dubbio cl1e queste variazioni in terne son o condizionate da fattori esterni. L 'influ en z.a d el] e variazio11i atn10 f eriche sulle n1anifestazioni r eumatich e è un fa tto di conoscenza comune. La sen sibilità d ei pazienti di r eumatism o all e vicende atm osferich e è talvolta squisitissin1a . Molto spesso l 'a ccentuazione d el m ale preced e la perturbazion e m eteorolog ica e costituisce quasi il ... egn o di pre·vi ion e d el ten1po. In considera zione appunto di ci ò, 1\1. ·F a ure 'di cui sono noti g li studi sulle r elazioni tra m .a èchie solari, patolog ia umana , cataclisn1j e fen on1eni sociali , ritien e cl1e le manifestazionì r euma tich e sian o solo in parte d eterrn.in.ate dalle perturb·a zioni at1nos ferich e, e ch e i)r e·va lenten1enl e esse sian o in r elazione con i fen on1eni ·cosmici ch e condizi on an o le stesse vari1zioni- d el tem1po. Il fatto ch e le c risi r euma tich e si verifi ca110 tal volta indipendentem ente dal tempo, prove r ebbe appunto ch e esse sono in r elazione a variazioni cosmich e ch e non producono per turbamenti m et eorici almen o n ella r egion e nella qual e si trova il m a lat o. F aure dopo osservazioni praticate per undi ·ci anni- ha potuto notar e ch e le· n1acchi e solari . p as ando per il m eridian o in una ·posizi on e tal e ch e il fascio d elle lor o radiazioni r.ag·giun .. ge la terra, sono a ccompagnate sempre d al 1'e µ lesione, di fatti r eu rna ti ci acuti e sopr a tutto da cri si di riac utizzazion e in m alati er o • • n1c1. . M.a ))Oich è tali fen om eni n1orbosi .si manif~ ­ stan o anch e indipendentem ente dal 1p·a 5sagg 10 delle m acchie sola ri ' conviene concluder e ch e. . altri fattori cosmici e m·eteoric i siano capaci d 'influenzare il r eumatisn1 0. 1

[ANNO XL, Nt:l\I. 24)

P er lo studio di tali fatti è s tato cr eato a Nizza (24, rue Verdi) t1n 'assoc iazione internazionale, l ' cc lnstitut d 'Etude d es radiations soJaires et cosmiques e t de leurs effec ts biolog iques e t p atholog iques », che ha lo scopo di coordina r e J.e osser,razioni di tutti coloro ch e fanno ricer ch e al riguardo . ·

...

argo .

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Società Medico·Chir111·gica Veneziana. Seduta d el 20 aprile 1933. Presid en za: Prof. F. BnUl'"E'ITI, vice-presidenle. Un caso di encefalite morbillosa a tipo letargico.

Prof. E. G1onG1. - L 'O. riferi sce un caso di en cefalite morbillosa osserYato a F onte di Asolo in un b ambino di 11 anni ; la ma]attia ebbe decorso g ravissimo, con sintomatologia analoga a quella d ell 'en cefalite epidemica. Espone gli studi recenti sulle encefaliti postinfe t1i"ve e le attuali con oscenze sul]a loro patogen esi .

Patogenesi della sublussazione tibiale nelle goniliti tubercolari • Prof. S. MARCONI . - L 'O. sulla scorta di una casistica p er son al e ritiene ch e la sublussazion e tibiale n elle goniliti tuber colari p ossa prodursi con un duplice m eccanismo, di dist en sioq.e articolare e di d eforn1 azion e. Cause predispo11enti ·sono risp ettivam ente il Yer samento e l'ipotonia articol are da un ìnto e l 'alterata osteogen esi dal1'a]tro. Cau se d etermi11anti son o I 'azione r e traent e d ei flessori d ~l ginocchio, d ella capsula ed il 1novin1ento di l eva della gamba. Le altre compon enti d ella d eformità (rotazione esterna d ella gamba, valgisrno e r ecurvazione) sono dovute al1'azione prevalente d el bicipite f~moral e, al movimento di d etorsiane d ei Jeg amenti cr ociatì all 1atrofi a d el t er zo superi or e d ella tibia od a un distaeco epifisario . 1

Dott. G. Mocc1A. -

Os .~e rvazio ni

clini ch e e r ad iol ogich e sulle distr ofi e m el a-epi f isari e piovanili in ge n.er al e e sulla m alattia cl i Osgoor.1 -Sch la tter i n par t i cola r e. Il Segr etar io: Dol l . 1\LnEn.To VANNI.

Società Medico-Chirnrgica di Modena. Seduta d el 20 genn ajo 1933. Presidente: prof. L. VACCA1\r. Prof . BoLAFFIO. -

Graviclariza tu bari ca a t ermi-

ne 11ella tromba intatt a.

Prof. L . Rro

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A prop osit o di ext,.auterina a te rmine misconosciuta.

gravi dan za

Osservazioni sul pneumotorace iniziare. Prof . GroVETTI e d ott

CELLA MALU GA NJ . Il prof. GrovErn (anche a n om e d el dott. CEr..r~~) co-

111unica interessanti osservazioni sullo stran o 1nodo ·di comportar si di certi pneumotoraci , n ei quali il col asso, sempre m odi co qualsiasi quanti t à cl i gas ven ga introdotta , è di breve durata, ri-


C.\ '~o XL, NuM. 24]

sgz10NE PRATICA

<'l1iede11do rifornimenti frequenti . Gli 00. scartale Je cau e ch e polrebbero spiegare un tale fc110111eno, pensano ch e essi sia da rj cer car si 11 ell e co11dizioni di p ermeabilità della plet1ra . E i in l>ase alle o ervazioni di parecchie ce11linaia di malati affermano cl1e il fenon1 en o, ul qt1ale ricl1ian1ano l 1al lenzione degli tudio i, si Yerifica 11el 7-8 %. •

1ngestione di Saccharomices e attecchimento di tumori trapiantabili. Dott. F . CoRt"l' 1. L 'O. d opo es er i lra llen u to brc' c1n e11le su ll e radiazioni Gur,vi. l cl1 e st1l la loro imporla11za nel campo bio1ogico, di1nostra ro11 ricerch e perimen tali che l ' inges tion e di lie' ilo di l>irra fre co (ricco di r ad iazio11i 111iloge11e lir h e) n on i rrtpedisce l'attecchime11lo e n on ritard a 1'eYolt1zion e <lell 'arleno-car c ino111a <li Eh lirch n el topolino bianco. edula d el 7 april e 1933. Pre iden za: prof. P. Prof. G.

1

TO .

Processo e ligarnenlo ad<lo1l1inali della borsa r etr oca rdiaca. FAV\RO. -

Sifilide della prostata. Prof. L. PArs. - Per l 'erdguo nt1n1ero de i cnsi o ~ ser

a l i d i sicura sjfiJid e d ella pros tata e la poca conoscen za ch e si ha di ques ta in confronto di affezjoni pros tnlir h e rli altra n a tura, e sopratutto J)er c l1è in co n irlc raLion e d elle difficoltà di agn oslich.e clte e sa pre enta è da pen arP ch e la .. ifi lide dell a pro la ta ia meno r ara cli qua~lo fin ora ia .. ta lo rileva lo, l 'O. ha cr eduto opp or I uno co1l1un i ca r e il ca o a lui occor so di osserYar e. L ·o. e po to i] ca o clinico, termina pro ·1>clt a11do l 'opporl uni là cli doYere fare eri e ricerch e anan1ne Lich e e ierologich e orienlale ' erso il osp e llo di sifilide , ognj qualvolta c i i lro'i in 1) re e11za di al lcr azioni prostatich e di difficile diao-no i in rn g ion e d ell 'età del pazient e, d ei sinton1i ge11 eral i cd n ri n ari comuru con quelli di nffczio ni cl i al tra na ll1ra, i caratteri d ell 'organo n on esscnclo da sol i suffic ienti a deter1ninare una indi i<l u alità cli nica . Quando l 'esarne sierologi co ri s ulti rtega livo, d i cr iteri e;x adiuvantibus deve esser e cl1iama lo in cau sa, perchè solo la cura sp ec,ifi ca è in g rado allora di. risolvere la seria òiffico1là cling nostica, com e avvenne per l a n1 aggior purle elci casi osserva li . Discu ssione: Doì\m 1cm1'-i, VACCARI , SrsTJ , B \LT.1.

1ntorno alla manifestazione della vertebra occ ipitale e alla unione atlanto-occipitale. Dolt. G. PANCRAZI . L 'O . passa in r assegna, s ulla r accolta osteologica d el] 'Istituto, i fa lti an n. ton1 ici ch e contribui cono a cos til u ir e le cluc a110111ti li e. n e d iscute il significato 1norfologico e le · prol)a})ili cau se. Sulla comunicazione del dott. P ANGRA ZI prencl c l a parola i l prof. BALLI.

Dott. G.

PANCRAZI. -

Sopra l e o rigi11i cli alcani

111Hscoli p1'ofondi dell ' avambraccio.

Dott. R. R

Int orn o allo st 1il uppo rlel1n .s11ina sopr" m ealum e delle parti molli conli{JUC . sBrANI. -

I l Segr etario : Prof. G.

~TAncnrTn .

Accademia delle Scienze Mediche e Naturali di Ferrara. Seduta clel 1° a prile 1933. Pre iden le: R.

1'A~IBRONI.

Il salasso come mezzo di terapia di alcune amenorree. ì\1ERLETTI. L 'O. d ice cl1e l 'impiego d el sala o presuppon e 11na diag 1lo i precisa dell a p alogen esi di una data am en.orrea. · Secondo l 'O. , es o vale ad allenuare e vincere t al volta turbe con segu enti ad amenorrea da menolJaL1 a 11aturale ed arlificiale precoce. Pu ò ristabilir e il" ritmo r egolar e mestruale in molti casi di amenorrea a cc fri gore », da cau sa emotiva e da cloro-an e1nia del la l)l1herlà. La dose d el)a o t lrazione di a ngu e d eve esser e 1nan lenuta attorno ai 200 gr amn1i . Il salasso può e ser e ripetuto a dis lanza di 2 o 3 m esi . L 'O. si studia cli d ar e un a piegazionc del m eccanismo biolog ico d'azione di tale mezzo terapeutico, di sicuro Yan taggio nella pratica clinicà.' Sulla comunicazion e M E RLETTI, discutono: BucCIARDI, !ÙNERBI, Fn.ABETIT, CASATI E GENIO.

Di un procedimento chirurgico in caso di appendicite associata a stipsi intestinale cronica. L 'O., prem esso ch e ur1 discreto num ero di appendiciti cron ich e ripet e la sua orig i11e d a un.'ectasia d el c ieco e da una tiflite consecu tiva, espone u11 n1e loclo p er il tratlarnento di tali casi , d eriva lo rla quello di Delbet, den ominat o: cecoplica tio . I olat a p ertanto l 'appencl ice dal suo meso, con una erie di plic-iture (due o tre al bisogno) tra sversali d el cieco, diminui ce 1urne e lungh ezza del viscere, poscia a porla l 'appendice con la soli la tecnica. Riferisce di 27 ra i co ì Lrall ati , i1 ei quali l1a a,·uto d egli otljn1i rj ulla li, n el en so ch e la s titich ezza ostinata di qu es ti inalati è st at a vinta con soddisfazion e. C ASATI EUGENI O, TAl\IDiscu ssione : OBl LT. -

13RONI. '

I

Sui fenom.eni d'ossido- riduzione del Jatte. GrsELT,.A (ad-m en1 oria1n) (presentat a d al socio Bucc1.\nor). - L'O. pre11cle in con sicler azion e i fen om eni cli decolorazione del bleu di mel ilene al sole per opera d cl latte, in fu~ione del pH. Conclude ch e le decolorazio11i ch e s i o erYano in ambiente acido ieno da imputar e ad azione ba l terica. RAVENNA

Le resistenze dei globuli rossi del bambino alle soluzion i clorosodiche. (& nota - La resistenza dei globuli rossi del lattante alle soluzioni clorosodiche . ORTOLANI e MrANI. Gl i 00. l1anno studiato il comport amento d elle r esis ten ze clei globuli rossi alle solu i \oni clorosoclicl1e ir1 .1: 0 l a ttanti, segu enclo il metodo di Viola. La prova fu eseguita, in 1~1edia, tre volte per ognj ])an1hino coi ri sulta li segu enti lieve a um enlo d ella R ., abbassamento lieYe ciella R. 2, abb a san1cnto notevole della R. 3 ri p etto ai Yalori ch e sono riportnti come normali n ell 'adul to , e ch e on o pure st ati controllati dag li 00. st es i jn 12 nu tri r i . Per 5 1>ambini, l a pro-


9.SO

C( 1L POLlCLJ l'l I CO

Ya fu ripe l u ta a11ch e con il 111et od o d i Sin1 n1cl. I risulta ti 0110 app ar si in per fetto accorclo co11 quelli o ll e11uti con il m e todo Vjol a. Glj 00. l1anno in fine accennat o ad ulterior1 e periinen li i11 corso, con i quali si son o prop osti cli tudiar e i vantaggi pratici di un a m od ii icazion e nel metod o del i1n m el , ch e con sis te n el sos tituire il do aggio d ell 'e1nogl obina disciol ta alle conte clei g lobuli ros i , le g\1ali richiedon o eccessiYo disp en dio cli te m po. Disc u ssion e: Bucc1Ann1 e rj sp ost a <l el <lo l t. OnTOLANJ. Il Seg retario : d o tt. E. CHTAPI·1~1 .

Società Medico-Chirurgica 'di Brescia. Seclula scientifica d el 4 aprile 1933.

l A N~O XL,

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~ l .\ {.

24}

L 'O. si soffern1a s till e n1 odificazioni a11 a lo111i <'licc fi si olog ich e occasion ali e 1neccanich e do,Tu te h1la par alisi d el 11erYo fr e11ico e ch e si eser citano ~ia diret tam ente ulla fltnzione d el p ol1non e e sul volun1e si a indirettam ente sulla circol azione san g uigna l i11fatica e sulla i11nervazion e. Illustra p oi il conce tto ùi Ascoli e d ella su a ._ ct1ola sull 'applicazion e prud en le d el pneu111ot or ace contro1at er al e pri1nario prend endo in con sider azion e il conteg110 d el m ec liastino e il suo gi11oco co11 le varie pressioni e .finalme11te studia l a su cce sion e d ei due interventi p er trarre delle co11clu. ioni sul risu l t a to con seguito. ~fette in guard ia ch e t ale procedimento è di estrem a d elicatezza e ch e va corred ato d a e~<t ini clini ci e r ad iologici minuziosi vagliati d a sever a c ri tica p er n on comprom ettere 1 'esito di tal e aiJ])licazion e pratica.

Pr e idente: Prof . U . BARATozz1 .

I

Regressione di tumefazioni dell'ascella dopo amputazione della mammella con bisturi elettrico per carcinoma ulcerato. Prof . .A.. PELLBCRINJ. - L ·o. presenta u1 Hl <l o11na da lui oper a La di ani pu tazion e d ella mam111ella p er car cinom a ulcerato n ella quale d op o alcuni m esi d all ,op er azio11e si verificò l a scomparsa sp on tan ea d elle t un1efazjoni linfatich e d ell 'ascella. No11 essendo s tat o praticato l 'esam e is toJogico <l ei gan gli st essi i ·o. non può con a so] uta cer tezza affermar e se si trattasse di ver e m e ta t asi car1cerig n e o di infiltrazioni infiamm at orie econd arie, ritien e p er ò probabile l a prima ipot esi d at o il r ep ert o comune quasi cost ante d ell e m et as tasi li11fa tich e viciniori in simili casi . Ricorda com e altri AA. osser varono l a r egr ession e p on Lan ea d el le met a f as i dop o asportazion e d el tun1or e e ritien e ch e tale r ar o evento p ossa esser e in r apporto c~ n m odificazioni d el p ot er e on co litico dell 'o:gan1 m o cau sa te d allo stesso intervento op er a torjo. A dj tan za d i undici m esi d all 'op erazion e l a p aJp azio11e d ell 'a cella d ava an cor a r ep erto n e()' o .., liv0 , sol o n el l a fossa sopracl aveare om onim a si p alpaYa una l)iccola g hiandol a ch e I 'O. asp orter à p er l 'e~a1ne i tologico.

Frenicoexeresl omolaterale e pneumotorace controlaterale primario in soggetto affe,tto da grave emottisi a ripe· tizione. Dott . E . F 10R1. - L 'O. illustra con nitide r adiog rafie il caso di un ammalat o in cui fu p r a ticat fl ]a fre11icoexer esi d estra e il pneumotor a<'e controla ler al e pri111ario p er g r avi ernottisi a ripelil i011e i tra tta d i u 11 g iovan e affetto d a tuber colos i scler o-es u<l ativa destra, l a t o sup. e m edio con fa tti em ofloici p er cui g ià altre volte in preced e11z;:i f u r icoYer a lo in I tiluti san a toriali . F u pure tentat o il p11eu mo tor ace d es tro ch e 11on riuscì a cau sa di spesse ad eren ze. ·1ti111am ente in segui lo a i1uove e ro pjose em e t ti i cl1e si ripet evan o qua i g iornalmen le f t1 so ttop osto alla frenicoexer esi d estra se11 za con seguirne ne s un risultat o. Anch e i soliti rirn ecl1 m edican1e11tosi fallir on o. F u praticat o allor a d al l a1o sano (si a cli1tican1ente ch e r arliologi camente) il pneun1o tor ace pri1nario con lrol ater ale o t ten endon e u11 van lag·gio <le:fini tivo con l 'arrest o dell 'em oltisl , r ipre a nell e for ze gen er Jlj e con no leYol e 111ig·Iior a1nen lo d ei fa tti l ocali .

Considerazioni ed osservazioni sulla praxis della reazione di Wauermann. Dott. B. SPAGNOLI. - L 'O. d op o aYer accenna to alla n ecessità di abl)inar e la r eazion e di Wasser n1ann a qualcuna d elle più note r eazioni di fl occulazi o11e per l'esplor azion e d ell o st ato umorale di oggetti luet ici o sosp etti di lues, richian1a 1'a lle11 zion c su alcune cau so dj error e ch e p1·esen ta una m etodica di r eaz ion e di W asser1nann attu al n1ente diffusa in Italia. ~1e lle quindi in rili eYo l 'opportu11il >i <li a tten er si p er l a r eazion e di VVTasserma11 i1all a tec11ica origin a1e o alJe modificazioni' d el1 a Scuol a cli Fran coforte.

Virus varictllo-zonatoso 1 Do tl . vV. ZA NNINr. - L 'O., esp os le l e con oscc11zc a ttuali ull •erpe te, tratta p oi in par ticolar e clel1·H erpes zoster e d ella s11ppost a correl azion e co11 l a Yaricella, p ort ando un 11uovo contributo clinico in appoggio d ell a unicità d el viru s varicel10-zo11 at oso. ~e trae p oscia la con clusio r1e, ch e allo s t ato i11 cui siamo pare an1rni sibile ch e l e due malattie si an o 1nanifest azioni m orbose diver se di uno s tesso Yirus ; e ch e lo zost er seg u a alla inoculazion e di un viru s esaltat o e l a vH ri cella invece ad un Yir11 a tten11 a to. Il , egrelario.

Società di Coltura Medica Novarese. • Seduta d el 6 aprile 1933. Presid ente: Prof . PAOLO PIETRA . Do tt. I '.

M ENEGHIN I.

f ibrom ioma de ll'utero.

-

In. t em a di le ra7Jia riel

Su alcuni casi di malattia emorragica a ripercussione genitale nella donna. Prof. G. D ELLEPIANE. L 'O. iJlustra tre casj cli m ala ttia em orragica con g r aYe ri per cu sion e genj tale offerti d a p azienti in di ver se fasi di attività sessu al e. Trattavasi n el prjrno d i una forma di trombop enia essen zi ale cr onica (Frank) com 1)] ira ta da in te11se e r ibelli m e trorragie ch e aveYa p oi:tat o una giovan e donn a in g r avissim e con dizion e di an emia acu la cl eb ella la sol o d a)] 'i st er ec tomia. Nel seconòo cli un a sjndron1e pure trombop enira in orta acutam ente in d o11n a pluripara 11el cor so di un a gr avid anza: l a p azi en1e Ye11i Ya a n1o rt e per a11emi a act1ta <l a grave em or ragia p os t-1)arlun1. ~el t erzo caso u11a inclron1e-


SEZI()XJ.:: l"H.\TlCA

.e11iorragica con niartifestazioni cuta11 ee e inucose s 'accompagna,·a a c11iari fenome11i cli toss.icosi g ravidica pi.ire in donna plt1ri1)ara n el corso d el VI mese di gestazione. L 'interruzio1le della _gr avidanza portò subitamente a guarigio11e la pa.ziente. L ~ o. segn ala le g ravi riper cussio11i ch e le m alattie emorragiche posson o avere su lle varie m a1tifestazioni d ell'attività sessuale clell[\ donna e pone jn evidenza l 'importanza ch e i1el deter111inis1110 e itell 'estri11secazione delle particolari for m e inorbose può avere il fattore gravidico. I11 tutti i casi studiati, accanto a cl1iari sinto1ni di 1ragilità vasale, fu riscontra la un a tro1nbopenia; la componente vasale è p erò apparsa di preval ente importanza n el car at terizzare il quadro n1orhoso. · L 'O. fa seguire alcune considerazioni .sulla terapia da istituirsi in casi a11aloghi a quelli i llustrati . Discussione: CANTONE, CoSTANTINI e DELLEPIA~E. Sonno e sogni .

Dott. L. CABITTO . - L 'O. accenn a ad una sua .teoria su l sonno ch e sar ebbe causato d a una di1ninuzione di tensione dell 'e11ergia nervosa. Le ·don11e sogner ehJ)ero pertanto p iù d egli uornin i perchè m eno di ques ti consum erebbero e11ergia n ervosa. '

Segni fisici di endocrinismo nelle schizofren ie. Dott. A. VANEJ...L I . L 'O. a complen1e11to di .altre sue ricerch e nelle disfunzioni endocrine d ei {lem enti precoci ha ricer cato s11 340 sch izofrenici segni somatici di endocrinismo . Queste su e ultime ricer ch e confermano in lui I 'opinione ch e lo schizofrenico sia abitual1ne11te t1n brachitipo, ipoanfotonico, cop. a11er gia nei.1rovegetativa e co11 u11a disfunzione enci ocrina a tipo iposecretorio -della costellazion e g hiandolare costituita dalla tiroirl e, d all 'ipof] si , dall e g onadi e d alle surreni . I l Seg r et ar io: Dott. L U IGI FERREno.

Società Medico-Chirurgica. Bellunese. Seduta d el 1° febbraio 1933. Presid en za: Prof. PrERI, presidente ...

,

Prof. D.

MASELLL -

951 '

Ja recisio11e delle fibre sin11)a:Licl1e p eri vasali ch e si

i1ortano alla regione ammal ata .

S.ulla cura chirurgica della pachimeningite interna emorragica.

Prof. G. PIER!. - L'O . dopo aver ricordato còn1e sia difficile la diag·nosi i n.lra v itam della pachimeningite emòrragica, e scarsi finora i contributi alla cura operatoria cli essa, presenta ·u11 paziente i11 cui tale m alattia fu diagnosticata solo al tavolo operatorio e il. processo meningeo presentava una estensione di eccezionale vastità. Si tratta di un uo1no di 27 anni ch e tre ann) prima aveva cominciato a soffrire dolori alla r egion e fronto-parietale sinistra, i qu ali aumer1taror10 in seguito graclual111en te d 'intensità, iner1tre si ver ificava anche un a le11ta progressiva d iminuzion e della vis la e poi a11 cl1e s tra})isme> con diplopia . 1\ll ~esa1ne obbiettivo , nll 'irtfuori di uno strabismo p er i11sufficienza d ei retti est erni, di una cospicua papilla da stasi co11 inizio di atrofia e forte di1nin11zione d el visus (specie a sinis tra) e di un au 111ent.o di vivacità d ei riflessi t endinei d egli arti inferiori, non prese111ava altro di notevole. · La venlriculografia dimostrava un enorn1e spoLa111ento d ei ventricoli laterali verso destra (j l ,·ent.ricolo sinistro era respinto oltre la linea m edian a). Il 5 novembre u . s. fu prati ca to un gran lembo ost eoplastico sulla r egione parieto-occipitale sin ., a scopo esplorativo. La dura era scura, tesa , ispessita ; incisa, lasciò fuoriuscire gr a11 quantità di liq uido brunastro : fu cosi scoperta una cavità periencefalica a grande asse antero-po&teriore lun ga cm . 17 1/ 2, asse verticale lungo c1n. 11 e della JJrofondità di 3-4 cm . Vuotato dalla cavità del liquame bruno, con frustoli giallastri, friabili, fu ribattuto in situ il lembo. Il paziente g uarì nor-· inal1nente. Attualmente afferma di n on soffrire alcun disturbo. Il vist1s è migliorato. Dott. U.

Contributo all'anatomia /Ja tologica d ell'e rnia diafram1natica. TANFERNA.

-

Dott. G. LISE. -

Necessità della reiniezione aritiieta nica in alcuni interv enti. chi.rurgi ci . I l Segretario: G . . LocATELLI.

S ulla, cli in.inoresisl c11za dei

1nalarici.

ti metodò di Nussbaum nella cura delle uicere croniche della gamba.

Dott. G. B0Ma1. - L 'O. presenta tre casi di ulcera cronica dell a ga1nba trattat i col metodo di Nussbaum d ella incisione circolare intorno all 'ul «er a, e più precisamente un ' t1lcera varicosa e due ulcerazioni troficl1e insorte su cicatrici operalotie per vasti flemmon.i d ell 1arto, l 'una e le a] tre trat t ate sen za su ccesso per vario t empo con i11ezzi cli ' rer si. Nei primi due si è avuta in te1npo r elativamente breve la guarigion e con1pleta, l a quale si 1na11tien e a dist an za di tempo ; n el t~rzo , che rig uarcla un 'ulcer azione molto vasta, la cicatrizzazione dopo aver procedu to rapid amente p er quaJc h e t empo subi un arresto, ma l 'ulcerazione r eagì favor evolmente all'azione ·di mezzi eccitanti, e Ja malat a viene nresentat1 quasi completam e1)fe gua:rita. L 'O. espone la tecnica d ell 'interven~o ed esp~i1ne la con vinzione ch 'esso rappresenti u11 utile a usilio alla cura di queste estenua11ti alterazioni . Ouan to al n1eccanismo di azior1e pe11sa che esso debl)a esser e ricercato in u11 a i11fluen za trofica d el -

..- Rammeatlamo l 'lateressaate pubbllcazloae : Prof. oott. DARIO MAESTRINI

IL CUORE DEL TUBERCOLOSO (STUDIO MORFOLOCICO, CLINICO ED ANATOMO·PATOLOCICO)

Prefazione dell'On. Prof. EUGENIO MORELLI Ecco l'Indice-Sommario di quanto nel volume è trat· tato: PREF-t\.ZIONE - INTRODUZIONE, pag. 1.. - PARTE I · Morfologia clinica del cuore norma le (1r. q~attr<? ~a­ pitoli), pagg. 3 a 32. - PARTE II. Morf~ l o~1 a ch n1ca del cuore del tubercoloso (in quattro cap1tol1,, .vagg. 33 a 58. - PARTE III. Sulla fu·n ziona lità del ouor 3 del tubercoloso (in sette capitoli), pagg. _59 a 194. PARTE IV. Alterazioni anatomo-pa to1og 1che dea cu~re nel tuherco·loso, pagg. 195 a 212. - PARTE V. Riassunto e conclusioni, pagg. 213 a 222. _- PARTE ~I. conclusioni genera li, pag. 223. - PARTE VII: B i~l lO· grafia p:llgg. 224 a 230. - P ARTE VIIJ. Ind ice alfabetico' degli autori cìtati, pagg. 231 a 232. Volum e in-8°, d i pagg. VIII-232, nitidamente stampato su carta semipatinata, con 107 figure e 60 tavole inter calate nel teeto. . Prezzo L. 3 O, più le spese poetali. di EI'J)edizione. P er i noet_r i abbonati. sol e L. 2 5,60 in porto fran e<.> . Inviare va.glia aJl'edit~re Luigi Pozzi, Ufficio P ostale succuri:\al è d iciotto, Roma.


« IL P OL ICLJ1\I CO »

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICQ. CASISTICA E TERAPIA. Il tumore ipoglicemizzante del pancreas. La di a o-n osi « in vivo » di ad e110111a d elle i ole di Lan gerhan s n on pt1ò certo dirsi fa tta di frequ e11Le, n è faci Je. Essa tutta, rja fu p osta co11 J)re unzion e di s icurezza ed a lcune volte n e ' 'enne co11 latala autoptican1 ente ] a base anaLo111ica e la r ealtà. • Il sinto1na ch e d e, re far pen sare ad una p os ibile le ~ ion e di tal natura , è l 'ipog licemia. con Lut Le le ue n o te man ife tazioni , oprat utto le accession ali , in assenza di condizioni diete ticl1c o ter ap euti cl1e ipoglicemizzanti . Cairn e Tanner (Britislt Jlled . .Jour1t ., 7 gen11aio 1933) d e crivono ap1) unto un caso di a d en on1a d egli isolot ti d el pan creas in sog·.getto con ipoglicemia. E ricordan o i casi d el gen er e ch e a ià furon o d escri tl i, e n on on o pocl1i, ebben e ~ccun1ulatisi solo in que ti ultin1i anni , dopo c be Wilder , Allen , Power e Rob ertson ebbero d e critto il loro caso , il p rimo, n el 1927 . Tale diagnosi n on è u11 'inutile acrobazia diaa nostica: vi so·n o casi in cui a lla diagnosi se~uì l 'intervento , con su ccesso e g uarig ior1e d el paziente. . . E g li AA . n e rjcorda no a lcun1 e n e r1assum-0n o le car atterit tiche . el ca o di cui è ogge tto Ja J)r e ente tra ttazion e i tra ttava di. una don.n a di 52 a., ch e ' . o ffriva d all 'inizio d el 1931 di p eriodici attacchi di , ,ertigine, c ui n egli u ltimi ei m e i di vita i o tit uirono acces i ricorrenti di vera inc~ cien z.a e l a cui frequenza andò vi.a via au1n~e11tando.

Dura11te tali acres i , l ' u11ico -- inte rna a n or111a le a cari co d el si ten1a n ervo o er a co tituito da una risposta i.n esten sione p lantar e agli sti.:. moli bila teralm ente . I riflessi l)t1pillari e ra n o lJres~nti e ]a p . poteva e er e sveglia~a , eb~ene con difficoltà . Nei periodi inter vallar1 tra .a ]1 at1acchi , la p . er a i11 uno stato continuati vo di confusion e m entale, e par]a, a n1ale, con1 e se fo e tata ubr iaca . La diagn o i di indrome ipoglicen1 ica fu l)O ta en z, altro , d a l1n o d egli AA ., di fronte a tale q u ad ro clinico. Il la boratori o la co.nfermò, da ndo un ta .. o g licemico di 0,4 1 %0. . All 'aut opsia si troYò ~el pan cr eas un p iccolo 1u11tor e ovoide di circa due centjmetri di mas. . ima lungh·3zz~, incap sulato; la super~icie di t~­ o-lio era g rig ia ed om ogen e~ . Il in1cro~copi.o m o trò t.r,a ttarsi di ,c ellul e d aspetto e d1spos1zioni eguali a qu elli d elle cellul e, ch e c:ostitui. co,n o il te uto insula r e d el pancr eas 1n condizioni n or n1ali. M. CoPPO. 1

~

Tumore del pancreas con stato epiletti~o da ipo· glicemia. Nel ca o illustra to da Theodor e H . Ba t-Er' in g R. ch m idt e E ln1er L . Ser r in gh au s

(.4ct cl Cliirurgica Scartdi1iavica, vo i. LXXI , fascicoli I-VI) si tra t tava di un u on1 0 di ±± an11i ch e da due anni pre enta, a d egli attacchi epilettiforr11i e una ipogli cemia m ar cala 0,30 ?'1J ll . 1

L 'iperin ulinis1110 sen1brava esser e la causa di questi a ttacchi , giacch è pa. ti frequenti li attenuavan o . All 'o·p er azione fu trova to un tumore d ella coda d el pan cr eas d el diam etro di 2 1/ 2 cm . e ch e all 'esa1ne istolog ico inosLrava d ei ~eg ni di i:r1alignità . . Il p. 111iglior ò e il n1iglioramento s1 mante.11n e oddi fa cente 8 etti mane do1po l ' operazion e. G. GENTILE .

Xantoma multiplo. Due ca i inter essanti laringe etrachea e associati a diabete insipido. Lo xa nton1a rara111e11te colpisce 11 1ratto r espiratorio alto e .a d e so raran1 ~11te s~ a~socia il diabe te in sipido. Que::,te n~a111festaz1on1 pr: sentavano due casi ( u 2G d1 xantoma 1nult1plo osservati n e ll a Cli11ica .i\la yo) ch e d escrivono W. P. Finney, H . 1\ilon lgon1 e ry e G. B. N·e" · (Th e Journ . o/ ·lhe A1n~ric . ..~f adi c. Assoc., 24 se tten1bre 1932). Il 1° caso r ig uarda va un uomo di 27 anni in cui il dia b et e in sipido compar\ e circa u11 anno dopo l 'inizi o d ello xanto111a. Vedu.to circa quatti o a11ni d opo l ' inizio d ella malattia, a,·eva Yoce r auca e dolor e alla d eglutizion e. Presenta,·a placch e sollevate,. gia ll~s tr~ ull a mucosa d el pa lat o, dei pilas_trL lo1~: 111a r1 ~ d?lla ~arete pos lerior e d el faringe fin o all ep1g lott1de co111p r esa. P er il di Lt1rr;o r e --pira torio L:o~sist~nte fu fatta la Lra c,lteotonLia . Il disco cart1lag1neo a p ortato per la lracl1 eotum ia m ostrava placch e xantomat ose. IJ ca o fu ·tucliat o con1pl e1 a~ n1ente an cl1e dal p un Lo cli ' 'ibla ù.ci compon er1i i chimici del sangi.1e . ' _ . . . Si fecero appli cazioni di rag~i X! s~ ~ed e a11m entazione sca r. a cii g r as i , s1 in1ettar o.n ? e.. tr atti ipof1 ari , r11.a non si oLtennero n1od1f1cazioni d elle 1esion i .xari Lo n1atose. Il secondo ca ·u r ig uardava u·n u orr10 di ±Z anni in cui c l1iazze ia11to1na lose e diab ete in esipido si m anifè Larono .o.Ila ~ te s.a epoca. r a·n o anch e xanto n1i or a li , lar111ge1 e trach eali e a n ch e in que Lo ca o la ler a pia n on ebbe alcunà efficacia. In tutt 'e due i ca i la :;e ll a turcica ap1Jari,·a r adiologican1en te riorma le . Un caso · olo è n o to i11 ct1i si aveva u 11a depo izi on e xanton1atosa 11ella r eg·ione de11 ,ipofi si. · R. LusENA. 1

C:

Iperparatiroidisn10 senza t umore paratiroideo. ReIa.zione su un caso miglio1·a.to colla paratiroidectomia parziale. ~ Si trattava di un.a d onna, o ser vata da Le,,·is H. Hitzr ot e Bernard I . Comroe. ,J rch . of I n ~ t ern . 11ifedic., ago to 1932). Pre entava dolori


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