Il policlinico sezione pratica anno 1924 parte 1 ocr parte2

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ANN() XXXI

Roma, 24: Marzo 1924

Fase. 12

fondato dai professori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DU.RANTE

SEZIONE PRATICA

RED.i\ T1'0RE .

CAPO : PROF.

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SOMMARIO.

Lavori originali: G. Arata: L'arsenobenzolo nella. eredo-siftlide e nell a sifilide acquisita dei lattanti e della prima infanzia . Osservazioni cliniche: E. Vercalli: Sopra un ca.so di aTTelena mento volontario da. formalina. Analisi e commenti: L. Ferrannini: L'ereditarietà nelle ma· lattie cardio-vascolari. Sunti e rassegne : PATOLOGlA GENERALE: Anafilassi e intossica. zione. - :::iEMEioTICA : J. Ziegler: La ricerca radio logi e~ ::.u gli api ci polmona ri . - TERAPIA : Castelli: La. chemioterapia. delle spiri li osi. çenni bibliografici. Accademie, Società mediche, Congressi: Reale Accademia. di Medicina di Torino. - Società Lombarda di scienze mediche e biologiche. Appunti per il medico pratico: CASISTICA e Te BA.PtA: Corpi estranei nell'esofago. - Tipo familiare di· ulcere ga.etrorluodenali. - Relazione fra ulcera gastrica e cancro. - Ma n ifestazioni secretorie dell'ulcera gastrica. - Reaezione lon-

• DlrlUI di proprietà riservati. -

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VITTORIO ASCOLI

git ldinale della piccola curvat ura. dello stomaco p er ulcera. - La cura delle ptosi gastriche. - Sopra l'insufficienza ileo-cecale. - Forme s ubdole di appendicite. - La. prescri . zione degli aperitivi. - Il latte totale acidificato nell'alimentazione infantile. NOTE DI MEDI CINA SCIENTIFICA: Sulla con centrazione relativa. di alcuni costituenti dell'urina - Diagnosi' differenziale t ra vaiolo e varicella. - I G IENE L'azione disinfett ante della stiratura sulla biancheria. POSTA DBGLJ ABBONATI - VARIA. Politica sanitaria e giurisprudenza: La dispen sa dell'ufficiale sanitario < nell' interesse del servizio>. - Questioni pratich e. Nella vita professionale: Pangloss: Si deve liquidare la Federazione degli Ordini ? - Cr onaca. del movimento professionale. - Con<:orsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Profili: Paolo Ehrlich intimo. Notizie diverse : Cronaca epidemiologica. Rassegna della stampa medica. / Indice alfabetico per materié.

E vietata la riproduzione di lavori pubblicati 'nel POLICLINICO e la pubblicazione dei sunti-: di eRBi ~enza citarne la .fonte.

Si cònaunica: La composizione tipografica del nostro premio

COME

L'arseno benzolo nella eredo-sifilide e nella sifilide acquisita dei lattanti e della prima _infanzia. Dott. Gurno ARATA, già as,si stente volontario nella R. Clinica Dermosifilopatica di Pisa.

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è stata ormai compiuta e ne è stata anche iniziata la stampa la qua.le, non ostante la s ua copiosa tiratura, sarà interamente nnita.nella. prossima settimana. Come gi à. avvertimmo, il chiar.mo autore prof. DE P.AOLI ha. voluto rendere il suo lavoro quanto più completo sia stato posqibile e siamo ora lieti di informare i nostri at>bon ati che, in luogo di un a semplice «brochure>, è riuscito un volume di circa 150 pagine! Assicuriamo che, appena finito di stamp a re, l'interessante libro verrà immediatamente spedito a tutti coloro che, oltre al· l'intero importo d al p~oprio abbonamento, avranno pagato le prescritte spese (L. 3 per l' Italia o L. 5 per l' Estero) per la rela-· tiva spedi:Uone. L'AMMINISTRAZIONE.

LAVORI ORIGINALI.

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NAPOLEONE I

AUTOPSIA DEL CADAVERE • EREDITARIETA DELLA FAMIGLIA BONAPARTE LA PATOLOGIA DI NAPOLEONE NEI SUOI TEMPI EROICI A SANT'ELENA

7o

,75

MORI

La sifilide del bambino, sia ·essa ereditaria od acquisita, è sempre malattia grave che comporta lln'alta mortalità n ei primi tempi della vità; ec'co quindi la necessità di intervenire rapidamente ed energicam.ente per cercare di arrestare 11 corso a.elle lesioni esistenti che porterebbero 1nevitabilmente alterazioni irreparabili nell'orgaJljsmo delicato del neonato. ,

Con la scoperta dell'arsenobenzolo si credette di ~ver raggiunto la sol11zior1e del problema, ma Galliot ben presto (1913) afferma va che il Salvarsan era inutilizzabiJe per il trattamento dei lattanti dati i resultati incostanti otten11ti e dato il metodo di somministrazione difficile e· non sempre innocuo. I tentativi~ fatti in seguito, di sommi11istr azione del medicam·ento per vj a intram11scolare non ebbero maggio.re fortuna, infatti fu rono osservati casi di morte, intolleranze, suppurazioni, indurimenti, n.ecro's i. I lavaggi con soluzio1n e laudanizzata di' arsenobenzolo (lVf orel-Weil-Mouriquand); i suppositori a base di arsenicale (Bogroy) ; la somn1ini strazione indiretta del medicamento m ediante il tr attamento materno o mediante latte contenente \


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POLICLlNJCO

l 'ar se11obr11zo lo (.J enselnl·e) f uro110 tutti te11tativi che naufragarono l'uno dopo l'altro per la i11costanza dei r.esultati e pel' la l oro deh ole efficacia. L'u nica vi a di somn1inistrazione degli a. rs·enobenzoli con l a qual,e si v·eni va110 ad ottenere ottimi resultati e elle è assai in uso !)l'esso i reparti specializzati fu l'endovenosa (i11i ezione nelle vene giugulari ed epicraniche). Ma a nche questo metodo porta: con sè Yarii inconvenienti: 1) Necessità di aggredir e il circolo venoso ch e nel bambino comporta delle difficoltà non indiffeernti: g r a nde abilità dunque dell1operatore e d.egli assistenti. 2) Verificarsi di g r avi intolleranze dov\1te al rapido assorbimento e contro l e quali difficiln1ente il m edico può premunirsi q può prev eder.e. , Sem brava q11indi ch e la terapia arsenicale del n eonato sifilitico dovesse essere riserbata ai soli « casi speci ali » e al solo specialista e non dovesse entrare nell'uso pr.atico comune. B eiauxis-I Jagrave stu diando il problema co·n s igliò. le iniezioni di Novarsenobenzolo in soluzione g l11cosata. Fu ql1esto l'inizio di nt1ove :ricerche; il metodo dette infatti ottimi resul tati': indolonabjlità dell a iniezione, azio·ne veramente attiva. l\•Ja p er eh è la terapia arsenoben zolica potesse essere accettata bi sognava ancora eliminare d egli inconveni,enti presentati dall a formula, di Beauxis-Lagrav.e (difficoltà di p r epar·are la soluzione, i)resenza (ii stovaina in essa, n ecess ità de~la ini ezion e intran111scolare) bisognava insomma. posseder e un arsenobenzolo di facile manipolazione, di dosaggio pronto per l a terapia infantile, e ch e 1:>otesse essere iniettato ipoder1nican1ente senza prese·n t a r e gli in convenienti , a volte gravi, incontra ti in tutte l e prove fatte. Il sale di s-0dio d!3ll'etere solforoso acido del metilolamino-arsen of enolo (Sulfarsen.ol) tra i molt issimi a r senobenzoli è quel1o che risolve e ~em!J lific n tntte le difficoltà sopradd-ette. Di incontrastabil e azione curativa oltre a lla proprietà <ii poter essere somministrato per q11alnnque via (endovenosa, ir1tram11scofare, sotto.cutanea) è di una tolleranza massima. Il S11lfarsenol è in polver e giallo chiaro racchiu sa i.n fiale ove è r>ossibile prepar are <i i - . rei tam ente la sol11 zion e ed in çl 08i pronte per la terapia infantile P cioè: gr. 0.005 - gr. 0,01 - gr. 0,01 lh - gr. 0,02 - gr. 0,0:3. Prepara-:.ione d elle soluzioni. -

T.a soln zione d eve essere r:iraparata al momento de11'11so. Si aspira i11 t1na siringa da eme. due steri-

lizzata il qua11titativo sutli.cie11te ùi aCl!UU O.isti lla ta sterilizzata tenendo conto cl1e 1 c. c. è sufficiente per 6 centgr. di m edicamento e si inietta co11 forza sop1·a la _pol\ el'e raccolta 8t1l f 0 11do d ella .tiala. La soJ uzion.e è quasi jsta11tanea e p1·o·n ta p er essel'e so1nn1i1listrata; deve avere un colore g·iallo pagliel'ino. l niez'iu1ii. - Le iniezio11i debbo110 essel'e eseguite i1elle regio11i ove la ,cute si p1·esenta facilmente elevabile, preferibilmente quindi nei 1ia11cl1i o sulla yal'ete laterale ael torace. La disinfezione della parte viene fatta co11 alcoo.i; l'ago della siringa deve essere d.i ca.libro piccolo e l 'inieziotThe spinta as§ai rapiùaJn ente bada11c.lo cl1e essa venga piazzata tutta 11el tessuto sottocutaneo ·e non nel derma. O\'e essa darebbe vivo dolore. I Josolo gia e ~c lie nia di tratta1n~rit o . Le ùosi da ini.ettare variano a seconda dell'età e del peso d el paziente. È t1ecessari o tuttavia iniziare i trattamenti con dos i minin1e onde saggiare la tolleranz.a · individuale, quindi innalzare rapidamente e g1·adatam:e1lte le dosi sin o a raggiul)gere i1 1nassirn o cli 1 ctgr. 1~ per og·11i chil ograrn1no Lii peso .

Il trattamento deve compre11del'e d11 6 ad 8 iniezioni a s econda dei casi, separate le une dalle a ltre per un periodo di 4-7 giorni a seconda della dose i11iettata. I trattamenti debbono esser e ripetuti alm·eno ogni 4·0-nO giorni opp\1re sostituito con cl1re n1 ercuri ali appena ottenuta la. scon1narsa delle ma11ifestazioni . cO\Iltagiose. l ln ottimo· sch ema di cl1ra è quello indicato

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du.l Gira11d :

l)osi I n iez io11i 1 og11i tre g io rni 0,005 •) ,) 0,01 ' 0,02 3 )) 0,03 i J og·11i sei g·iorni 0,04 0,05 fi 0,06 7 , 0,06 8 • )) 0,06 D 10 '> 0,06 ))

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Il trattamento è tollerato perfettamente sia dal l ato locale cl1e rla l g·enerale. Il ba t11bino si T iJllerll lt-:.u

local e,

yenerale.

az io1ie .

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calrnD ap1Jena eseguita l'in.i ezione e l'assorbi1nento assai rapido non lascia generalmente tra.cci a. Lo stato generale va r apidamente migliorando, cresce il senso dell'appetito e le manife~tazioni i11 atto sono infl11enzate già -


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SEZIONE PRATICA

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àalla l) l'Ìll) a 111Lezione; in · ge11ere dopo la terza. esse sono con1pletan1ente riparate e qual che volta scomparse completamie nte. ~i osservano frequentemente reazi.o ni di Herxheimer intense con elevazione termica ed a11rnento d elle lesio11i in .atto ma in nessun caso sono stat1 dP!}lorati nccidenti. La breve casistica sotto l'iportata riguarda latta.nti eredo-sifilitici e lattanti affetti da ::;i filide acq11isita 11ei qtTa1i il tratta1ne.n to arscni{'éì le dimostra come oggi esso d·ebba prencle1·si in consid.erazione e co111e esso debba essere adoperato su larga scala, per combattere rapidamente llna malattia che, oltre a portare una alta mortalità nei prin1i tempi della ,1ita, h.a. 11na delle p iù g rar1di illl!)OTianze del punto di vista sociale. 1

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c. _.\.

<li n1 es i ;! 1h - ba111biìllO del peso di l\t5l'. 2,800 . R. '':· praticata al la matlre ( + + + + ) (sifilide ignorata). 11 piccolo paziente si l1resenta forte1ne r1t e deperito, cachettico, faccia di aspetto senil e. l)al naso scola muco siero !Jll t·ulento .così p11re dall'orificio auricolare; addome ineteorico. fegato e inilza aume11tati di ' 'ol11111e; feci liqi.1id e e <1~ color verdastro. Insonnia, pianto continuo, voce l'a11ca,. T)issen1inato s11 t11tto il corno si oss.erva un sifiloderma pn.pnloso ad elemé11ti piatti, rotondeggianti <lelJa grandezza di 3-4 n1m. di co1or rosso c111:>0 ed in alcuni punti erosi (placche mu cose cntar1ee). Alle pieghe 11at11ra1i (11atjche, cosci e, retro·a nricolari ) !ìresenza di raga dj: alle estremità inferiori, in1piantate su zone infiammatorie, presenza di vescicole della grandezza di un pisello ripiene di liquido sieroen1atico. Es. ner il treponema = ( + ). 3 maggio: gr. 0,005 di Sulfarsenol in mezzo eme. di acqua distillata. 6 maggio: gr. 0,01 di Sulfarsenol in mezzo eme. di acqua distillata; lo scolo del naso e da.l condotto uditivo è cessato, le sono ragadi cicatrizza te; il sifiloderma ha subìto variazione n el colore (r oseo); le fo.rme umid e tendono alla ripa razione. Es. per il tr-e:ponen1.a = (- ) . 9 ma ggio: gr. 0,01 lh. 14, maggio: gr. 0,011h. T ~P lesioni r11tF1nop sono riparate; per1nangono ancora i disturbi gastroenterici. 20 i11aggio: gr. 0,02; m.igliora.m ento delle f11nzio·n i intestin.alj. ~6 maggio' : gr. 0,02. 3 giugno: gr. 0.02: aume•n to del peso gr. 610. Viene sospeso il trattamento arsenica le (tota le ctg-r. 10,5) e sostitt1ito con frizioni merc11riali. CASI. TICA. -

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dezza di i-8 mrn. ripiene di sierosità ematica, 11a11no btt~ e leggerm.ente arrt}ssata. Fegato an111entato di v,ol111ue. No•n si notan o tlisturbi intest jnali. · 13 giugn,o: g r. 0,005. 15 g iugno: gr. 0,01. .18 giugr10: g·r. 0,011;2. Sifiloc.l erma. imp.a llid1to, le lesioni bollose so110 in via di cicatrizzazio11e. . . 21 g·iugno: gr. 0,02. Gt1arig·ioue delle lesioni. 26 git1g11 o: ~;r. 0,03. 2 luglio: gr. 0,06. 9 l11glio : g·r. 0,06. 16 111glio: gr. 0.06. Totale di S11lf a rse110J j nietta to (ctg1·. 26) aun1ento 11el peso g· r. 720. . G. G. di rnesi tre: bambina normale, ben i111trita. Kgr. 5,UOO. Presenta n lln palpebra in-

feriore dell'occl1io sinistro 11nn. erosionie circolare della. gra11clezza di 1h cnL a base infiltrata. L'es<l111€ dell'occhio i fn con difficoltà per l'edema l)alpebrale esistent e. Notia si tr1g·orgo delle ghiandol e prea11ricolari e cervicali di sinistra. Es. per il treponema ( + ). Di agnosi: sifiloma iniziale. Esarninata la ln.adre si riscor1trano placche n1ucose orali. Evidentemente la bam.bina è stata infettata per contagio diretto. 6 ottobre: gr. 0,005. 8 ottob t;e: gr. 0,01 lh. Il treponema è scomparso dalla lesione, l'edema palpebrale è assai diminl1ito. 12 ottobre: gr. 0,02. Lesione cicatrizzata; rimane ancora un leggi.ero infiltrato; l'ingorgo ghiandulare è din1inuito. 17 ottobre : gr. O, 03. 22 ottobr e: gr. 0,06 persiste ancora l'ing1o·rgo gland11lare. 27 ottobre: g r. 0,06. 2 novemb:rie : gr. 0,06. Alla bambin1a viene dato un periodo di ripo,so di venti g.io·r ni 1e quindi sottoposta a fri.iioni mercuriali. E opportuno riportare anch'e i dt1e casi se- · guer1ti ch e, !)Ur non presenta11do m.anifestazioni i11 atto· t11ttavia orovano come l'arsenoterapia sia bene soppoì·tata nei bambini con resultati soddisfacenti sulla R. W. 1

G. E. e E. E., fratello e soir ella, I't1no di , anni c1t1attro, l 'altra di anni sei. Sviluppo normale, nessuna caratteristica di eredo-siftlide, ness11·n a l esione evidente. La n1adne, affetta da 111e, racco11ta di aver trattato i ban1bini · con mercurio oer frizioni e per via orale ave11c10 arr1bedue avuto a lcuni a.n·ni prima 1nanifestazioni cutanee. R. \\ 7 • esegu ita stil siero di sangue della madre e dei bambini lisi.1ltò p1er tutti ( + + + + ). I dlte b1anlbi11i fnrono so•t touosti .a d11e cicli di cura oon i11iezio II.i sottocùtanee, separati l'uno dall'.altro da un period·o di un mese ed iniziaJldo con d1osi di ctgr. 1 lh ed a11mentando ad un massimo di ctg·r. 12 e per 11n totale di ctgr. 26 lh pet l'un.o e ctgr. 33 lh !)er l'altra. .A.l termine del secondo trattamento., tollerati da ambedu.e ·p erfettamente, la R. \V. dette ri91Jltato n egativo. 1

D. E. cli in e~i tre : bambino del peso di J{gr. 4, 700. ~[apre affetta d,a sifilide da circa due anni. Il piccolo paziente pries.enta 11n sifiloderma papuloso ad Gl ementi rotondi di color rosso ct1po: rilevati sul piano cutaneo e circoscritti alle r egioni genitale e pe.r ineale. Agli arti inferiorj presenta alc11ne ho 11 e della gran-

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I[

POLICLINICO

Dall'esan1e dei ratti e dai resultati otte11l1 ti è utile tral're alcune cor1cl llSioni sopra il trattam.e nto arsenicale della credo-sifilide e della sifilide acquisita del bambi110. 1) L' a.rsenote.rapia r1eJle iuanifestazior1j della sifilide ùei lattar1ti 11a evide11 t'e.mente una azione riparatrice rapidissi1r1a cori benigna influenza sullo stato generale. dell'infermo . • 2) La via sottocL1tai1ea è la ttnica che si presti per il trattan1ento arsenicale della infezione I uetica ùell:a nrima età. 3) Il Sulfarsenol, quale prodotto della serie arsenobenzolica, per le sue proprietà e per il suo dosaggio speciale è il medicamento tipo per il trattamento 1ntenso della lue infantile. 4) Lu. tolleranza a. tale tratta.1ne,n to è stata sempre perfetta e mai si è osservato. alcl1n fe . nomeno tossico; tuttavia il dosaggio del m.edicame11to ùe,re essere acct1rato e deve essere rispettata la close massima cli tolleranza che viene indicata dal p.eso del pazie·r1te (1-1 lh cfgr. per ogni chilo di peso). 5) L'azior.1:e riparatrjce rapida, le modificazioni della R. \V. , la facilità di p!'leparazione delle sol11zio11i, il m-etodo di somministrazione soI10 i ...a g i on i sl1fficienti a cl1e l'arsenoterapia della sifil ide infru.1tile debba r~pidamente prendere svilupJ)O ·ed entrare finalmente nella pratica corrente oon grand,e beneficio per l'avvenire dei piccoli pazi.enti e per l'importanza che essa l)rcsent~ dal punto di ' 1ista sociale.

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OSSERVAZIONI CLINICHE. S. MARTA NUOVA - REGGIO EM l Ll A 1>jvisio11e medica diretta dal prof. A. Ft RNO.

OSPEDALE DI

Sopra 11n caso dt avvele11amento vo:on tario da formalina. Dott.

ERNE To

v..ERCALLI ,

assistente effettivo.

Il suicidio a mezzo .di formalina è una eventualità piuttosto rara : qt1esta soluzione acquosa di formaldeide ha un odore così ripugnante ed una notor ietà così scarsa da }Jarte del grosso pt1bblico in mezzo al ql1ale più abitualmente si incontrano i suicidi, per cui essa non è prescelta fra i veleni. Per qt1esto, c1unque, ne1 la J etteratl1 ra Il1 e . dica s'incontra110 p.ochi casi descritti di tale avvelenamento e, perchè son pochi, sono a11che tra loro molte volte discordanti nella sintomatologia offerta. La formalina, soluzione acquosa del g·as formaldeide al 35-40 per cento, è un liquido incoloro avente proprietà ve11efiche; ha spiccato potere riduttore come tutte le aldeidi e penetrato nell,organismo sembra sottrarre ai composti ossigenati l'ossigeno tl'fl.Sformandosi in acido formico. Ha grande affinità per Je sostanze r1lbu mi11oidi; coll'al b111nir1a in sol11zione si con1bi11a. in modo da renderla incoagulabile al calore; in dose forte trasforma l'al1,umina in una massa dura, elastica, insolltrrile in étcq11a; aggi11nta in proporzione 1: 200 e 1 : 400 al sangue, questo non coagula. lia azione fortemente caustica anche in soluzioni molto dill1ite. Per i1 suo potere battericida è usata .come energico disinf~ttante e in dosi piccolissime è stata usata per la conservazione di sostanze alimentari. ' Secondo quanto si riscontra nella disamina dei pocr1i casj descritti di avvelenamento da formalina, attraverso le p11bblicazioni di Penzo1t, di Kliiber, di Gerlach, di Zorn, di Le- · vison, ed anche di 11n itnJjano, il capitano medico, Testi, oltre i fatti irritativi delle vie digerenti, esofago e stomaco, si riscontrerebbero Lesioni renali, e sopratutto gravi lesioni del sistema n ervoso .centrale a carattere paralitico, narcosi, contratture, paralisi respiratoria. Anzi, per alcuni osservatori, negli ayvelenati da formalina si avrebbe sopratutto 11na sindrome nervosa mortale, c11lminante, con para1isi respiratoria e cardiaca. Avendo avuto occasione di osservare lln avvelenato da formalina decesso, ritengo utile, anche per i caratteri clinici coi CJllali la malattia decorse, di riferi rlo, aggil1ngendp alla scarsa casistica_, un caso abbastanza interessante. 1

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FASC.

1:2]

SEZIONE PRATICA

:\la ri110 C., di an11i 4.·2, lJortalettere di Cadelbosco Sopra (p rovincia di Reg·gio Emilia), arnmogJiato con figli. Il padre e la madl'e sono viventi e sani. Uno zio paterno fu al manicomio; del resto ai conoscenti e ai vicini la fa. miglia C. è nota l)er la stranezza di carattere cte' s11oi componenti (d11e nipoti, bambine, sono e1)ilettiche); ili paziente ha moglie con due figli, tutti sani. Nato a termine da parto fis1ologico, ebbe allattamento materno; ebb~ sviluppo infantile regolare, camn1inò presto, sofferse i comuni csanterni dell'infanzia, senza s11birne serie conseguenze. Frequentò le prime classi ele1nenta ri dimostrandosi cliscr etamente intelligente. El'a piuttosto amante della solitudine, alieno dai chiassi. Prestò se i·vizio miliitare godendo a11cl1e in quel periodo ottima salute. Verso i 25 anni contrasse matrimonio e si dedicò tutto alla fa.miglia, tanto da essere stimato dai compaesani sia per la sua laboriosità, sia per la nota onestà. Era di carattere piuttosto timido, sensibile, e alquanto sospettoso. In questi ultimi tempi ebbe anche ad esternare ai suoi amici il timore' di persecuzione: credeva che tutti lo vedessero di malocchio, che tutti lo git1dicassero severamente ed espresse anche qu8lche proposito sui.cida. Il C. non è nn forte bevitor:e, ~ fumatore, nè ciccatore. Non ha mai soff.erto malattie veneree. Anamnesi prossima. - \' erso J,a metà del]'aprile dell'anno scorso si recò _dal 1!1edic~ clel proprio paese, pregandolo d1 scnvergl1 1 tna ricetta con l111a qt1antjtà di formalina che gli occorreva per disinfettare un ambiente do.ve era stato amn1alato un Sll O famigl iare. Il medico, n11lla sospettan clo , g Ji prescrisse 300 gram1ni cli sol11zio11e di formaldeide a l /i.O per cento. Il 20 aprile il C. trangugiò tutti i 300 gra·m.mi di formalina che possedeva, verso le 5,30 di mattina a stomaco vuoto. Fu tosto preso da violenti ssimi dolori gastrici, non cla vomito, ma da soli conati sterili. Cl1iamato il m edico q11esti giunse dopo un ora e i:>raticò la lavanda gastrica; il contenuto ga&trico giallo-1..ossastro a veva forte odore di fonnalina. Inviato in Ospedale fu accolto dal medico di g·uardia che praticò 11na seco11da l avanda gastrica; questa volta il content1to stomacaJ.e era prettamente sang11igno; qllindi fu })assato nel reparto di medicina. Esame obiettivo. - Uomo di costituzione scheletrica regolare; pannicolo acliposo e masse muscola1i normalmente svil11ppate; apirettico; polso regolare, ritmico, frequente (90 pulsazioni in min11to primo), respiro n or male. N11lla al capo e alla faccia. La bocca P appena 11lcerata -ed ha. coJ,01ito biancastro. Il paziente accuso. senso di forte bruciore alla faringe e all'esofago. N11lla si rileva ad un esame sistematico del torace (apparato respiratorio e circolatorio). ! ..'addome è appiattjto in 11no stato di contrazione e di difesa permanente e dolente spontaneamente alla pressione. Stomaco. -- Il paziente accusa senso· di forte dolore all'epigastrio, che si mantiene invariato i'Jll a ll111ql1 e sia il dec11bito; ha frequenti

385

conati di von1ito, e111ett e.11clo poco i11uco misto a sangue. In con·is1)011denza. della regione gastrica sj osserva il ventricolo contratto assumere la forma di u11 corpo r otondeggiante ril e\rato; ' Ti si sco l'go110 Sl1J>erfìciali onde peristaltiche; alla palpazione è dolentissimo; con la · l)erc t1ssione si <lelin1ita la grande curva dt1e dita trasverse sopra la cicatrice ombellicale. L i11testi110 no11 presP11ta alcun fatto obiettivame11te importante; nonostante il paziente 11a frequenti sca ricl1e sang·u ign•e, di sangue quasi puro. Nulla a carico degli arti. Mobilità e sensibilità inte·gre. Sfinteri continenti. Esami coniple1?te u ta ri. -- Uri11e (22 marzo 1922): quantità 600, colorito giflllo, aspetto limpido, reazio11e acLda, peso specifico 1021 , assenza di ogni corn1)one11te patologico, nulla ùi a11ormale nel sedimento. Decorso. - Nel p1·in10 gion10 cli degenza, il paziente ebbe viole11ti conati di \'Omito, con emission e anche cli liql1ido sanguigno - nel pon1eriggio sovra vennero scariche al vine di sangue quasi pt1ro apiressia, agitazio11e psichica intensa. Nei giorni 21 e 22 ai;>rile seguiro11.o alt-.·e e1nissioni di S<J.11gue, sia col vomito che dag'li intestini. E' com11arsa qtLalcl1e li11ea di temperatura nelle !Jrim-e ore del pomer'ig·g'io. Il giorno 23 cessarono il vomito e la diarr ea. Le condizioni ge11erali sembrarono molto i11igliorare, i l polso invece &i fece più freq11ente (100-120) e la ten1peratt1ra raggiunse alJe volte i 39 g r ad i. f~1t potuto anche nut1ire per bocca. L'11rina fu emessa in qt1antità di circa 800 eme. Esamjnata fece rilevare t raccie cl'albumina, assenza cti sangt1e, qualche cilindro granuloso, ma raro. Sj ascoltarono al mattino nell'a mbito toracico diffusi rumori a carattére bronchiale. Nel pomeriggio il paziente f11 colto improvvi sament e da dolore puntorio all'emitorace destro, n1a la temperatura non salJ. subito, solo alJe 21: essa fu trovata a 39°. Ad ognj modo, ve<luto verso le ore 20 del giorno 23 il pazie11te non pl'lesentava alc11n fenomeno allarmante, non era dispnoico, non aveva. che vivissima tosse se·nz~ escreato, tanto che rimase in noi il convincimento dell'iniziato miglioramento. Invece verso mezzanotte con fehbre a 39° rapidamente peggiorò. Gli infermieri riferi~ono che fu colto da più intensa agitazione psichica, da dispnea e da tosse violenta. Alle ore 6 era morto. .4.illopsia (gentil1nente seg·uita dal prof. F. I . eo11ci11i, m edico 1,egale dell'U11iversità di Parma). - Cadavere di 11omo regolarmente conforma t.o, in bt1one condizioni di nutrizione. Rigidità cadaverica parzialmente scom.parsa. Chiazze ecl1imotich.e nelle parti declivi del corpo. . I11ciso il ca da vere e asporilato 1o sterno, s1 nota nelle pJet1re d'ambo i fati scarso liquido leggermente emorragi.co1 con stracci di tlbr~na.; recenti essudati fibrinosi alla superficie dei dl1e lobi inferiori poJ,monal'i. Nel polmone sinistro edema e con gestione diffusa e intensa. Nel lobo inferiore focolai corticali di bron.coJ)Olmonite , che si estendono anche alla bas~ del lobo s11periore. Nel polmone destro gli 1


386

IL :>JL I CL Jì\lCO

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X\XJ) FASC. 12]

stessi fatti ma , in g·rado un pò me110 accentt1ati. 11 cuore è di vol11me regolare, co11 miocardio leggermente più pa1lido del normale, rr1a senza alterazioni della consistenza. Nessnna speciale alterazione a carico clegli apparati valvolari. Addo1ne. - Niente a carico del periton ;0. Ne1l'eso rag·o si riscontrano chiazze di ipere·mia e di sfaldamento della mucosa. Lo ~r.o­ maco è contratto sopratutto al IJi1oro, vt1oto, con }Jareti ispessite, 1a mt1cosa è diffusame11te e i)rofoJ1ùam,0nte 11ecr·otizzata, di colorito giallo verdognolo. I~a necros i si estende anche agli. stra ti superficiali della mucosa ·d,el duodeno, ma già niella p.o rzione discendente ·~ i q11esto la mucosa appal'e d aspetto normale. L'intesti110 mostra la mt1cosa di colorito pallido e di aspetto normaJ.e. Nell a cavità sono conte11 nte feci di colorito giallo cl1iaro, liquide 11el ten11e .e di cons)stenza l)Olpacea 11,el crasso. La milza è piccola, co11 caps11la g·rinzosa, polpa pallida, con lieve a111nento del reticolo connettivale. Il fegato di dimensio11i normali , congesto, di consistenza normale, con cl1iazze di degenerazione ialina. N ess11n::t lesione a carico d·eJle vie biliari. Niente a carico del pancreas. Caps11le s11rrenali rammoltte per fatt i cadaverici. Reni ,] i ' 'ol11me normn le, facilme11te scaps11labili , co11 S1.tperfìci di sezioi1i pa11 ide, J.11centi , con vasi glomerulari i1ti etta ti. \ TescicH 11rinaria dist esa da urina. 1

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Per la ra1·ità colla quale si l>r esenta. l'avvele11ru11ento letale da for1nalina. lJer il modo col quaJ,e decorse nel caso testè descritto, abbian)o creduto O}Jportuno di 1)11bblicarlo. I trattatisti e i singoli AA. che si sono occupati di q1testa fo rma di avvele11amento ci hanno dato 11n CJlladro assai 1lniforme sjnton1atolog·i co : hr11ciore ne Ua bocca, negli occl1i, , ,omito, vertigini, agitazio11e ansiosa, infine st11pore e co111a profondo ctellrt c.l11rata di lung·he ore; dist11rbi respiratori a ca1·attere di5pnoico ( i1, respiri al min11to), tachicardia, eventua lm ente aritmia, colla sso co11 temperat11ra subnormale o lie,·e rialzo della tempera t11ra. ..\nuria i)rolunga ta. irritazione renale fino a ll a 11ef rite a tipo en1orrag·ico. <1 e~q nan1a tivo. Ora 11 el caso nostro, che fu J)lll' grave fino ad essere mortale, osser\'a1nmo 1neno in vitn, di quar1to asseriscono i vari osservatori; anzi è ' reramente interessante rilevare come l1n avvelenamento con oltr,e 250 grammi di formaline.i p11ra abbi a · decorso i'.)er q11attro giorni con 11na rclati, a mitezza. J)er poi a.versi con tant.a rnpicli1ù l'esito 11101iale. svolgendosi i fatti tern1i11a li nel!e breYi ore clalle 20 alle 6 del matti no . Ed importante è confrontare i reperti nnatomo-patoloErici con q11anto clinic~1 1l1er1 te con st'"1 t a mmo. 1

.-\. }Jarte il iJri1110 periodo dell'avvelenamento i11 cui si ebbe il q11adl'o co11sueto ùel1 e intossicazioni gravi per os, cioè il vomito e la c1iarrea ematica, bisogna convenire che la si11tomatologia s11ccessiva fl1 ass_ai scarsa. Il ina1 ato fu a1)iretico, con lJolso bt1ono, respiro r eg·olare e nor1nale coll'emissione scarsa di ori11a, 111Et che }Joteva ben g it1stificarsi con le emissioni di liquido per le vie digerenti e con la limitatissima introduzione di liquidit le uri11e erano ad og·ni modo no11 patologiche. L'agitazione nervosa, cl1e tt1t.ti gli a11tort definiscono imponentissima negli avv~lenati da formalina, in C. fu qual1e si può immaginare esistere i1t l1n i11divid110 che si è spinto si110 al suicidio; ma nessun fenomeno psichico saliente e i)eculiare, non delirio, non fenon1eni allucinatorii, tanto meno alcun segno di C' (•mi:>romissione org·anica dei centri nervosi. La f11nzione renale, solo il g·iorno 23 si alterò. ma liev emente, i)er la comparsa nelle urine di traccia di alb11mina, con qualche ci] in dr o gl'.an 11 Lo so. Poi.r e111mto, ri ass11m.e11do, dire cl1e le co11dizioni del nostro suicida erano q11elle di lln g·astro-enterico acuto. Quando lo stato generale dell'infermo sembrava avviarsi a miglioramento, sopravvenne una co:r:µli.canza polmonare che ness11no poteva prevedel'e, la quale in brevi or.e lo uccise : ed in q11esto sta il massimo i11teresse del caso. Al tavoJo anatomico. 11oi avemmo la conferma di q11anto avevamo clinicamente con. statato; anzi a carico dell'ap1Jarato digere11te tliovammo le a lterazioni circoscritte al solo stiomaco e al i:>rimissimo tratto del duodeno, fatto importante e interessante che avemmo anch;'3 r ag·ione cli controlla.l'e sperimentalmente in conigli sottopos.ti ad ingestione di al\! tni centimetri cubici di formalina. Tale so1uzicne di formaldei de }Jrovoca nell'antro pilorico tino spasmo così i1otevole, da impedire assol11tamente la diffusione clell.a fortissima. sosta.nzn ca11stica bell'intestino; infatti tanto n,'31 nostro caso, come in alcuni conigli da noi avvelenati, all'a11topsia si trovarono fenomeni di intensissima ne~rosi della ml1cosa gastrica con fatti emorragici, ma l'i11testin o normalissimo, colorito e integro nell e sue tu11:iche, e giova iicordare ch.'3 se nell'11omo ciò potrebbe intE'rpretn.rsi C·ome i.1n risultato de11la. lavanda tempestivamente eseguita, nei conigli tale fatto no11 })llÒ essere i nvocC1to, })flrchè morirono porl1e ore do110. A\·e11clo solo ·vomitato. nn rii, si rlertuQ~ che l'avvelenamento da forr11alina per os limita la superficie di assorbimento del tossico solo allo stomaco, assorbimento chP avvie11e perciò rapidi~simamente. 1


tAN:'O .'\.\\l, FA~C. 1 ~]

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SEZIONE PRATICA

iVIa jl caso cli.e i1oi osservammo presenta lln i11teresse g· randissimo 1~'31" il n1o·do col quale d.ecors·e ,e finì e per altre constatazioni anatomo-patologiche. · Il C. mori rapidamente in preda a fenomeni n1orbosi a carico d ell'apparato respiratorio: noi uon potemmo stab1lire in vit~ che ,ssso fosse stato colto da una broncopolmonite, per-: chè ce ne mancarono i segni e il tempo per · esaminarli; la broncopolmonite bilaterale constatata al tavolo anatomico, è la pleurite concomitante a tipo siero-fibrinoso ,smorragtico furon-0, confessiamo, un rieperto inaspettato. 1nfatti fino all n. vigilia dell.a morte il C. presentò appena qualche rumore bronchiale di·ffl1so, senza febbre; nel porneriggio del 23 la t.sn1peratura si el evò di poco e si presentò un dolore i)untorio a d.estra e solo nella notte, poche ore prima di morire, quando noi non potevamo salvarlo, la febbre salì fino a 39° e la dispnea si f.ece intensa. Tutto considerato questo processo bronco-polmonare riscontrato alJ'autopsia non pot.<3va ~vere che 18-20 ore di tempo ~ costituisce un decorso senza dubbio ben strano tanto da doverlo prende:rie in attenta consiclerazione per vedere se non presenti 11n caratt~re di peculiare i11teresse per la no' .stra casistica. Vicino a questo fatto si deve m ettere in rilievo l a pochezza delle alterazioni renali, le quali, ar1cChe se ad un esame istologico, che ci è mancato, dovesser-0 .sssere r isultate maggiori che non l e macroscopiche, non a vr.ebbero di certo dovuto essere di molto gravi, dopo la constatazi-0ne di una minima albuminuria e cilindruria. Su t u tto ciò insistiamo perchè q11esta osservazione clinica presenta un sicuro valore risp.~tto a qt1elJo che· è il problema d·ella ·eliminazion e della formalina introdotta peP via orale nell'organismo, e ch e costitt1isce il quesito p iù a ttraente di questo capitolo di medicina. Poichè dunque l'eliminazion e per via intestinal.~ n9n può essere stata molta, nè per via renale, donde si liberò l'organismo di questa sostanza venefica certamente passata. neil sangue? La questione, come si vede, non è più -soltan t0 clinica, ma a ss11rge ~d tmportanza patogenetica, sp.'3rimenta1:e ·e r ichia ma sul tap·peto .l e · disct1ssioni che sono state fatte sulla eliminazione dell'aldeide formi ca da;ll'organismo animale. Che io m i sappia into.rri.o a qt1esto problema non esistono altri lav.ori all'infuori di quelli ch e risalg·o110 a 20 anni or sono d el, P.'3r1·anclo, del Filippi figli o ' del Motol ese,. del Gian11elli, il q11ale tiltimo provocò a s11a. volta. t1na bella. risposta dello stesso F ilippi.

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11 Ferrando, in un accuratissimo lavoro sulla sor te d·ella formaldeic:Ie n ell orga nismo degli animali ai 4uali iniettava sot to cute o per via. ,e ndovenosa, o somministrava per bocca forn1alina del commercio, « pur accettando il fatto dell a possibilità della permanenza in circolo dell'a1,d eide formica senza ch e subisca alterazioni, e pur a ccettando la possibilità della sua eliminazione lJe:v l'intestino ·e per i reni» volle st11diare se, come avviene• per l'aldeide -etilica (Alberto11i) e· l'etere, essa si ·eliminasse dalla s11perficJ.9 polmonare. EgJ.i, v.alendosi per le ricerche delle reazioni di Lieb~n, di Legal, della ridl1zione del nitrato d'arg.ento ammoniacal1e, della sol11zione di rosanilina decolorata coll'acido solfor oso .e dell.a soluzion.e di bicromato-potassico in H 2 SO·\ 1 perv,enne. ·a risultati perfettamente negati,·i: - secondo il Ferrando l'aldeide formica a contatto del sangue e dei tessuti si ossida trasformandos1 in acido formico, il qual e, as§)O·r bito .e salificato dalle basi ch e sottrae dal sang·ue, circola nell'organismo; solo ritrovò piccolissime traccie cli forma1.c1eide nei visceri di animali nei quali aveva iniettato f.orti dosi di formalina per via endovenosft. La formalina, introdotta nell'.organismo, per il l'1er ra11d o d t1nque non si fissa nè si elimina com,e . tale; ma . è tossica per i tessuti coi q11ali viene a contatto e che distruggie, onde per la estensione di queste alterazioni • causa la ·morte age11do su per giù comt3 gli acidi CalIStici. .Questi ris11ltati speriìnentali .era110 in assoluto contrasto con quelli · d·ell'Al1bertoni, che con l'a.ldei·de etilica aveva ottenuto qt1esti opposti r·e11e1'ti: in a nimali nei quali av.~va introdotto nello stomaco 5 eme. di solt1zione di aldeide ~tilica, trovò la reazione dell'aldeide n el1e t1r ine,. e la ritrovò n~ll'acqua in cui a\reva fatto gorg-0glia r e d.ell'aria espirata dallo stesso anima1e', per cui ebbe ragi-0n e di dedurr e che 1 a1deide etilica non si ossida nell'or.ganismo, ma si elimina come taJe dai polmoni e dai reni. • Nel 1900 il Filippi Odoardo ,9 il Motolose nel laboratorio di farm acologia del Bufalini a Firenze, ripresero le esperienze del Ferrando con metodi chimici diversi cl1e essi ritennero più p;recisi, p9r lo meno più sen sibili. I due ricercatori infatti a dottarono la s~guente r~a­ zione ch e così d escrivono: << Si sa che ponendo in cont'at to u11 cristallino di codeina con 11na soluzione di' aldeid e formica in H 2 804 puro si manifesta st1bito l1na co.lorazione violacea a ssai per si sten t'? e che sol1tanto dopo qnal ch e ora si cambia in lln colorito ros,so J)ll r o ch e diventa giallastro. È questa infatti 1

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388

JL POLlCLINlCO

una delle più sensibili cr eazioni della codeina; ma come fece Pollacci neJle sue ricerch"3 dell'aldeide formica nei vegetali, abbiamo invertita la reazione sciogliendo cioè qual.che cristallo di codeina in H 2 Sl1 4 concentrato :p'3r valersene così per la dimostrazione dell'aldeide-formica. La sensibilità d el reattivo è squisita e caratteristica; difatti il colorito violaceo che si ottiene è proprio clell'ald.'3ide-formica, m entre con le aldeidi acetica, propilica, butirric;i, valerica, il colorito è giallo carico e con l'acetone è invece verdastro». Inoltre gli AA. cercarono se col reattivo sopra descritto alla codeina, si potevano anche indicare minime quantità di acido formico. Con questo metodo. ripeterono, adottando alcune avvedute precauzioni, le esperienz,e del Ferrando, ed ottenendo r.1.sultati opposti, in quanto dimostrarono che l'aldeide formica si eli·m ina come tale anche e sopratutto dal polmone; essi chiarirono inoltre questo fatto che, mentre il polmone manifesta r,'3azione evidentissima dell'aldeide formica, l'aria espirata dà invece quella dell'.acido for' mico; e ciò perchè l'ossidazione avviene a contatto dell'aria, ma non a contatto del sangue. Importante ad ogni modo era il fatto sicuro che gli organi e principalmente il polmone, fissano l'ald.'3ide formica come tale e non come acido formico, come riteneva il Perrando. ..~ questo J,avorp il Giannelli cr.edè di OJJporne t1no s110 contradditorio, ma esso provocò una risposta esauriente del Filippi che riconfermò, ripetendole e controllando1'3 mint1tamente, i risultati delle e~erienze già fatte. I .. a discussione teorico-sperimentale è rimasta dunque a questo punto, che io mi sappia, i termini di essa non si sono spostati. Cl1e cosa, ci autorizza a dire in proposito la esperienza clinica e anatomo-patologica, fatta sul caso che noi osservammo? Il nostro s11icida morì per avvelenamento da formalina, e come cat1sa ·determinante la n1orte non possiamo trovarne altra : la necroscopia mise in Pil.i evo una bronco-polmonite bilaterale, con pleurite fibrinosa emorragi.ca; ed anche ammettendo, come certo è da ammetter e, che cagione della mort.'3 siano state le Jesioni gastriche, quelle e"·entuali renali ed epatiche (che forse istologicamente si potevano ITu'3ttere in rilievo) sta di fatto che una lesione a tipo lobulare diff1.1sa i1oi trovammo nel polmone; e possiamo dire che anche le alterazioni pl.e1.1riche debbono riferirsi alla. corticalit.~ di qu este lesioni parenchimali. Ora, come sono e~~0 da interpretare? Intanto possiamo escl11d ere che esse siano <li natt1ra ipostatica, percl1è altri caratteri di ipo tasi polmonare n on fnron o troyafi clal setta t e,(· 11011 sarcblJero in tal e uso clo,·ute n1n11ca 1 e · J)O i le lesioni era-

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ancl1e i1el lobo superiore ed e1·a110 accompagnate da eden1a diffuso a tutto ra111bito respirato1io. Inoltre il C. non era stato costretto da lino stato lungo oomatoso a decombere sempre in u11a maniera da permett er e l'ipostasi; fi110 all'ultimo g·iorno si mosse, si girò st1i fìancl1i, per1nett.e11do l'aereazione di tutta la superficie pol1nonare. Lo stesso argomento vale })er esclt1dere una bronco-polmo11ite catarrale disce11dente, per incapacità a tossire e ad '3spellere l'ingombro bronchiale~ il C. poteva p erf ettan1e11te controllare lo stato del st10 ap1)arato respil'atorio. Quindi è ragi-011e,10J e amn1ettere che diversa sia stata la causa di questa bronco-polmonite e le ragioni patoge11etich e l)Ossono esse i·e solo d1te ; o per l1na causa irritativa locale, o per una causa trofoneurotica. La fisiopatologia c'i11segna che per t111a lesione bilatera!.~ dei vagl1i, si possono determinare, come ca11 .~·a 1nortis, epatizzazioni polmonari, oppure en·1or!:ag·ie, od · iperemia co11 edema diffuso dei polmoni. 1"'ali lesioni polmonari si i:>ossono spi egar e pr1endenéLo in considerazione i seguenti fatti (Luciani) : « a ) La vagotomia 11a. J)er effetto la paralisi di moto e di senso della. laringe, della tl'achea, dei bronchi, e degli alveoli poln1onari, il cl1e oltre a prod11rre l'enfisema polmonare e il catarro dei bronchi, sopprime l'azione espulsiva della tosse e favorisce l'azione irri• tante, non solo dei corpi estra11ei, ma anche clel mnco secreto dai bronchi; . b) La dispnea profonda che consegue alla· doppia vagotomia inceppa la circolazion.'3 polmonare e quindi determina a lungo andare una forte congestione polmonare, co11 emorrr.tg·ie ed edema consecutivo, anche indipendentemente dalla paralisi vasomotoria po1m-0nare, sos~Bnuta specialn1ente dallo Schifi e dall'Herzen che non è dimostrata da nessun diretto esperimento ». Come ben si rileva da queste righe del Ll1ciani, non è il caso il nostro nel quale Si possa invocare tale patogenesi per spiegare la bronco-polmonite osservata: negli avvelenamenti di formalina si è parlato da quasi tutti gli a11tori di alt.'3razioni nervose cosi gravi, da far dipendere da essi la stessa n1orte; e se t8 li ~.ltera zioni cerebral.i esistessero realmente, anche un n bl'onco-polmonite da yago leso 11on sR r.~bb e da r espingere. Ma. i1el nostro nm1naJat-0 mancò ogni grave alterrizione nervosa . con1e difettavano quelle condizi oni che il Ll.1ciani porta a giustifìrazione dell a. possibile 1>01monite da vago. Quindi tale ipotesi è assolutan1e11te da scarta re. nesta l'altra, più . ugge ... ti\ a. del~'irritazione locale; la s.osta11zn cl1in1i ca t,npnc~ di irritnrr..~ I


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SEZ IONE PRl\TICA

di ii1fia111111are g·lì u.lYeoli i1olmur1ari c·è, •'3Cl è i·a.Jdeicle fornii ca; che orn1ai sappiarno cori sicurezza. cl1e si i1nò fissare i1ei tessuti cli tutti gli organi, rna specialme11te i1el polmor1e. ed è c.li1uost1·abilc eo111e taJ1~ 1110Jto te1111)0 dopo lo. J1101·tc Ptl a11c.:l1e a 11ut rcfazio11e a va11za 1a. HPsta n s pie;!,ttl'e percllè u11a ta le polmonit(' siR. 111c.orta <.lO!JO 3 g iol'11i cla!,l'avve11uto uvv<·l(!na n1er1to: n1a i·it.0 ng·o cl1e sift a ttendib il e In ipotesi cl1P il procRs~o u11ntorr1ico ah])ia ·1a1·- · dato n. 1na11i festarsi i11 te1n1!H1 s u fficie11te u det.el'1ni11n1·;-;i; in alti l' ~J ttL·ole. 1·aldeide 1or1ni("l avra iniziato beu J>f'('t-1u l<i Sl1a e1ir11i11Hziu 11e f.ll~l' i !JOlrtlOlli e . i Sara Ìll g ·l'èLil parte liR~nta it• PS~i; e poicl1(• fu ir1olta Ja ing·erita, la co1)iu pa -;sa t <1 pe 1· i·aJJl ><l rato respirato l'io d e\·c es"'t>'·e istata ril evnnt~ - tt poco a i1oco gli eurlo1eli al Yeol i a vrarl o o risentito r L' f'f etto to:sico d i ,as n ft1lo a. d etE>r1ninare la flog·o ... i p.l o hulnre e res:-,11duzior1 0 alyeoJal' e ; i focolai corti cali a,·r a1t110 <l loro Yo1ta i1ropa~:ato nlla pleur R i! proc.:esso con l ' appannaggio dei fatti a11aton1ici i'ilevati. lJ11a voltH ncc11m11lati i fenomeni i11fia1n111aturi, l'cc;pl.os ione della si11drome finale fn rapirlfl P ti1n111lf11o~n ~1Pt· l ' n~sommarsi di Ynri.~ cnndizio11i gra\ i, t 11tte letali. Irri queste merita nno .'peciàle posto In i11tP11sa e pr o fortcl a ·11rc rosi de Ila mucosa gastrica; lesioue gast 1·icH vasta, con distr11zione CPJllllfll'e 0 T10l'n1e rllP. ol.tre flfl a\·er e i11dotto llf~ll'orga11is1no t11tto 1111 intenso squilibrio un10l'r1le l1fl i1111)cclito .- al C. di n11trirsi per trr giorni, n1entre perdeva forte quantità di sangue; nello stato cli debol ezza gen.'3rale nell.e q11ali il pazier1te ve11iva cosi a trovarsi è logico troval'e nna ragione f o11e d ell' esito inf n 11c..to cte lla triste avventura. I liassu m ·e nclo, il cR so che ab bi a.m o a v nto occasione di os&0 1·va r e, me11tre si discosta cLinicamente dai quadri d escri tti da n ltri AA. , presenta anatomo pato l ogicament~ delle alternzioni che secondo noi valgono a s11ff ragare 1111 concetto s p erimer1tale cljbattuto. D ohb iam o n qn.~sto proposito dire cl1e n el nostro su icicla la formalina s i eliminò l)OCO dagli en1nnt o ri che per a ltri sono considerati i principaJ.i - e pi•'• invece, molto ,·er osin1iln1ente, clalln Yin respiratoria. ~ I al a ugt1ratam.ente ilor1 p en sam mo a fnre t11tte q n elle rjcerche chi1niche e i stologiche ch e a vrebb ero certo più chiarito q11esto st,1dio; che ad ogni modo ci è s 1embrato s11fficiente per contribuire, sia alla co11oscenza del q1 1 ~1 dro clini co , cl1e a1Ja soluzion.'3 d·i q11alche pt•oblrma cli. pato log i a, conn esso aJ l' avvele11a1n ento da a ldeide formica. Ri11g·razio i.l J)iro·f. Fumo per aveir.rni p erm es... c.;o di nnhbl ica.re il ca.so e p1eir i <dons.igli datimi. R eggi o En1 ilia, 21' f.~bbrajo 1923 . I

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l~ Py11P

9 . 1 G~8.

ANALISI E COMMENTI. L'e1;editarietà nelle malattie cardio-vascolari. J>rof. , L, t · 1c1 FERR.-\1'\1'\ l l'\ l , incaricato di Clinica delle 1Ia.l.a ttie professionali nel la R. Università cl i Napoli. È poi nro1)rio ve1·a « 18 ri trosia dci medici a.cl a ln u 1et ter P g·e11er a l niente J' er ellitatietà nelle 1nalatt ie c.ìella circolazione». com P ostj natamente scrivono Giovanni Galli e Sanvitali (P oliclinico , Sez. Prat ., 1920, n. 3 e 1924, n. 2). Lascjamo cl:a p.arte g·li accenni più o meno vag·hi - cJ1e s i trova110 n el le oner e di Lancisi, Alberti11i, Baccelli, Sch ott, Eichl1or s t , Huchard relativi al rin eter s.i di distur bi ctell a circol azi one p er d iverse generazioni in t1na stessa fam iglia. ed anche i casi - riferiti da Morgagni , La11cisi, . ènac. Fra 11ck. Albertini , Kreys i g, T esta. Servin, Friedberg, Suilet, Strehler , Potocki, Cochez, D e l a Camp - che riguardano l esio11i d el cuo1'e d estro quasi sempre congenite, e pure 1111e lli che i1ossono riferirsi a ll'aortismo .ereditario di llucl1ard (Edg·ren , G. Ga.lli) il qt1ale a ltro non è cl1e t1na dimin11ita resjste11z.a vasal e ossia un1a predisposizione e red it a.ria al! 'arte rios cl er osi precoce. ì\Ia Scl1 111altz ( 1 88~ ) riferisce g·ià cli un b~m­ bin o card io11 a ticn. cli cui j I !)ad re e I a no,n na a.ve\1 rt11 0 av11to 1111 vizi o ca l'diaco; Cochez (1898) narra di <lne fan1 ig·Jie , 11ella nrima d el le q11ali maù re e fìgìi o erano affetti da stenosi mitraJica nura. e nelral tra la 111aclre ed i s11oi 1

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11 POLICLINICO

(ANNO

XXXI,

FASC.

12)

t1uattr0 figli presentavano lo stesso v1z10; reun1atismi articolari acuti ed acutissimi d el~ ezek descrive otto casi di mala ttia di cuore corro110 senza determinare alcuna lesione ca r- di cui due congeniti - in quattro genera- diaca, e reciprocamente che n1olti vizii di c110zioni di una stessa famiglia. re non trovano nei dati a namnestici alct1na 'ui primi del 1900 Rummo ed io, all'Acca- paternità reumatica. d~mio m edico-cl~irnrgica 11niversita ria di PaI tessuti articolari, del resto, so110 anch'essi lermo, riferin1mo per i primi s11lla stenosi mi- de1ivati del mesencl1ima, per cui condivido110 t ralica er editaria e familiare in base .alla sto- con l'appare-cchio cardio-\1 ascolar.e le stesse ria di due famigli e di cardiopatici; e pochi note embriolog·iche 11or111ali od abnormi, e IJreinesi dop.o seguì 11n ampio studio mio , pub- sentano quindi condizioni di resistenza o di bJicato nell'Archi vio ilalia,1io di Medicina in- pr·e disposizio·n e m orbosa, che procedono llè:lt c rna e l a rgamente riassunto, n.ella Riforma rallelamente a quelle del cuore e d·ei vasi. Può medica ai primi del 1901, sulle cardi-0p.a tie esservi, dunque, una disposizi·o ne congenita ~d ere ditarie e co11genite, i 11 cui la q1tistio11e è ereditaria ial reu111atisn10 a1ticolare: ed i raptrattata in tutti i suoi particolar i e· son ri- porto tra reumatismo articolare e vizii ostioJlOrtati l'albero genealogico e la storia di sei valvo.l ari, anzichè in.tirmare, confe1·ma110 il famiglie di cardiopatici da me singolarmente · concetto e la dottrina del] e cardiopatie .e redost11diati, cui l '.an.n o seguente aggiunsi anche f amiliari. i dati di un'altra famiglia ancora più imSon q11 este le idee che io svolsi all.ora e pressionanti. eh.e ho riferito qui prr>prio con le stesse i)aIo dimo·strai così eh.e si poteva parlare di an- role di circa un qt1arto di secolo fa. gio-cardiopatìe eredq-familiari nello stesso conFrattanto Borghe1ini comunicava al Co11cetto patogen.etico e cliuico adotiJaio p er le gresso internazionale di Medicina di Parigi nevropatie. · Nei singoli soggetti rilevai ano- due esempii di cardiop atìe familiari : il primo malie congenite multipl.e e dati anamnestici rig11ardante t1n a famig·lia di picci:::ii.i cu11 1 >ei ereditarii e perso11ali, quali si hanno nelle sistenza del forame di Botallo, il secondo 11na oomuni affezioni .ereditarie, con i dl1e princi- famiglia di antica nobiltà di ct1i tre membri j)ali caratteri dell'eredità patolo.gica: la tras- erano affetti da miocardite cronica. formazione e l 'associazione delle note morS'interessa.roM s11bito• vivamente alle inie ])ose. La constatazione di inolteplici anomalie osservazioni soprattutto Gargano in Italia sulinorfologich e d ello scl1eletro mi val se pe1· pre- la Riv ista critica di Clinica m edi.ca e Raymond oisare l'eredità distrofica e l'origine embrioge- i11 Francia sul Bulletin médic al, confern1ando 11etica di cp1este angio--cardiopatie. Il frequen- esattamente le conclusioni mie. te associarsi di alterazioni dell ' ap1Jar.eccllio L'anno seguente Arnone riferì, all'Accademia cardio-vascola re, del sistema osseo e del tes- di . Palermo ed al Co,ngr esso della nostra Sosuto el astico, tre produzioni dello stesso· fo- cietà di Medicina interna, di altre dt1e famiglietti germinativo - il m esenchima o Zwi- glie con tara cardiopatica; e l'anno appresso sch en blatt dei tedeschi - m i m enarono alla io ritornai per la terza volta sullò stesso a rgoipotesi che le angio-cardiopatìe congenite ed mento con n11ove ·OiSservazi,oni pubblicate snl eI"eùo-fan1ilia1·i potessero esser e la cor1seg·t1en- Centralblatt f:uer inn.ere M edicin. za di llll disordine dell.e proprietà istogenetiNel 1906 iJ G,all i lJuJ,blicò l'altero genen11·, ch e, l'espressione di una disgen esìa, del mesen- gico di una famiglia di cardiop.atici, che poi chi111a. Qu-eRta co11dizio11e co11g·e11it a 11aluralha aggiornato e ripubblicato ancora nel 191B n1ente mette ca po ad l111a l11nga e complessa e nel 1920. Nella s11a prim a pubblicazione egli . .eri e di fatti, da m e· an1,piamentc illu strati, accenna aippena fugacissimamente alle mie che ,-an110 da.gli attribl1ti e cl f1l le note carat- pubblicazioni citandon.e poi invece solo un'alteristicl1e atavich e alle pec111ia.rità d.ella vita t ra, quasi del tutto estranea n ella bibliografia fisira e n1orale dei genitori, alle lor o malat- ch e è ricca di indicazioni d j lavo.ri poco attit ie ecl alle loro abitudini, alle ~variate cir- 11enti a ll' a rgon1.ento; n1a nell'ultima lJUbhl1coc:;tanze cl1e i>resiedettero al cor1ce1)imenio, a lla cazione del 1920 egli non ricorda ch e i lavori gestazione ed al parto; e si connettono soprat- suoi personali, e tratta della cosa come se ne--t11tto con la. storia nosologica delle famiglie sun altro m ai se ne fosse occupato, tanto che, e d elle rnzze, i11 Clli h anno particolare im- come di cosa di sua prima osser vazione, dice porta11za lr intossicazioni e le infezioni, tra di aver esposto le sue vedl1te ai cardiologi ph) 1r Q11a li 'lpeci alm en te la t11bercolosi e la sifi- n oti e d1 averne ottenuto largo consenso spelid e per In loro azione profonda.mente discr a- cialmente 1n Francia ed in I nghilterra; e q11a nsicn e d ic;genrsica . do io, senz'altro, gli ho mandato le p11bh-lica. Qt1t1 nto al l'in1110 rta nza ùe1 i·e111na tisru o artizioni mi e, ch e egli d el resto p r ecedenteme11te cola re acuti). 111i fn facile pr0Ya1:e che 111olti conosce\'a per n verle aln1e110 ricordate. mi ha 1


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SEZIONE PRATICA

risposto, in data 4 marzo 1920: cc Ho ricevuto cc e letto con molto interesse le di lei pubblica« zioni sulla ereditarietà delle cardiopa{ìe. Pece< cato non le conoscessi prima : ne avrei fatto '«utile uso. Sarà p,e r una prossima volta. Di « nuovo rigraziandola e pregand-Ola di scusa« re, ecc. ». Il collega Galli dunque aveva perfettamente dimenticato non solo i lavori miei che - per &V·erli citati - aveva indubbiamente conosciuti nel 1906, ma anche il lavoro suo. di quell'epoca! E come non comp.atirlo allora per così sfortunata amnesia! Ma lo ha seguito ora Sanvitale a trattare dello stesso argomento; e, siccome ha letto l'ultimo lavoro di Galli, ha subito l.egittimamente cre·d uto cl1e questi fosse stato il primo ed il solo ad occuparsi della cosa! Io non sono un corriv.o a.ppassionato di rivendicazioni di priorità; nè vado spulciando le più recenti pubblicazioni alla ricerca di llna frase o di un coin cetto che possa adatt3trsi ad un riferimento con qt1alche cosa scritta da me precedentemente; ina trascurare la storia di un argomento, cornie fanno Galli e Sanvitale, mi sembra soprattutto un mal efatto scientifico in quanto f a artificialmente il b11j o là dove vorrebbe portare un po' di luce. Io non credo affatto che - come talvolta accade - i colleghi Galli e Sanvitale abbiano taciuto di proposito ciò éhe almieno il Galli esplicitamente riconosce che no.n avrebbe dovuto tacere: n·on dubito nè della leialtà del primo nè della buona fede del secondo. Ma sta contro tutti due il fatto che son loro sfuggiti lavori pubblicati e riassunti nei giornali che im111ancabilmente . si compulsano quando si v11ole apprend·ere la storia di un argomen to, si tratta perfino di lavori pro·p rii co111e è il caso di Galli; qt1indi non c'è da trincerarsi dietro la solita scl1sa degli innumerevoli gior1\ali di medicina, che do.v rebbero ridursi ad uno per nazione perchè, non potendo essere seguìti dai più, tal_,v olta occuJtaz10, i11vece d'i diffondere, i lavori che in essi si pubblican.o. Piutto.s to è che generalm1ente si trascura quella che dovrebbe essere la prima fa ti ca e che talvolta è anche la più penosa - di cl1i imprende a studiare un arg.omento: ricercarne e st11diarne J.a bibliografia. Molti trov:ano comodo di ohiederla senz'altro a chi creù ono poss~. esserne al corrente; altri si aggr~ppano all'ultimo lavoro che capita loro sott'occhio s11ll'argomento - è il caso di Sanvital e - ; e 11ell'nno e nell'altro caso chi d·eve pubblicare si sente felice di aver potuto così a buon mercato, ·e senza pagar neppure l 'Eco della .Stampa, superar e un duro scoglio, che altrimenti gli sa.rcl)be costato·· fatica e danaro 1

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n-e1)pure valorizzabili con le poche rigl1e di storia di cui poteva venire allungato il loro lavoro. Ed il compito bibliog·rafi.co - bisogna pur convenirne - è diventato anche più arduo ora, che .a lcuni giornali hanno adottato il pessimo sisten'1a di 5opprirn.e re dai lavori originali la bibliografia in omaggio ad t1na malintesa economia di spazio, contribuendo insiem e a rendere più ò.ifficile .e svalutare una esatta ·e completa biblio,g rafia. La pubblicazior1e dei lavori originali è fatta proprio per i ricercatori che s'interessano dello argomento, ed ai .quali forse nulla giova quanto le indicazioni bibliografich.e; per gli altri, che dell'argom.ento non s'interessa110, tutto il lavoro è di troppo, bastano le conclusioni che essi per economia di tempo e fa ti ca spesso preferiscono anzi andare a ricercare nei giornali che li riassumono. I

t

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f.i.\N:\O XXXI, F

POLTCLll\ ICO

SUNTI E RASSEGNE. PATOLOG_IA GENER.ALE.

Anafilassi e intossicazione. C 11 a l> P l la ha ttaglia è, sotto questo titolo, comha t tu t n <IH 1\.upncze,\ski 11 ella ua:<•l/t' lles lfc)/1ila11.r. 11. 3, l!J~3 , él. ravore clPlln d\1ttrina colloicln l (• delr::illafiJa ·si. Questn vL rrPbhe l)l'O\'Ocata. eia. 11na preci1) itazjo11e i11icellare , clovuta • alla. roli111·u ù elr equilibri o col loidale cl1e si 1

a.vreh1>e i11trodl1cer1do 1t1) colloide estra11eo i11 t ll L 1nezzo p re ventiva111 en te e pe:t1·Hd ossa Jme11te 111 o <l i fi e n 1o . () u e s t u lJ re e i 1> i t a zi oi 1e in i e e 11 n re n·g i rebbe cl n ce11 tro di ag·g·lomerazione <leg·li <•le1n e11ti rnorloJogici clel sa1tgue. onde obl iterazione cl ei capi ll ~1ri poln1011ari, \'iole11te ~co "'­ c..p al sisfe1na nervoso, alterula ft111zionalitù ciel s iste111a . im1)atico e delle g·ln11dnle e11docrine: eccu Jo eh.oc a11afilattico. 1\rtl1n s c1>n1l 1 ~Ltte <111-:3c.ta, teo1·ia co11 varii e lJerirnenti: cioè si a int1·oclucen do nelle ve11 e cl e 1 co11iglio !-'ie ro 1)1·eci1)itante. s]n iniettartelo 1Jrecip it at1 ott.e11l1ti in vitl'o dall"11nio11 e cli varii siel'i. siH ini et1.ar1 tlo aJtre sost<i11ze n el nzio11e ,p recil)ita11te pcl si ero di conig·lio. J1on si ottie11e n11n.fì l assi, OlìLle essa nor1 p11ò int err> r eta L'Si co111c l)Ortato di l1na fiocr1l1 azione. ~In. l'A. dice che parte di q11este e. perienze ~ono rontraddette da a ltri ..~A. che ebbero ris11ltati op1)osti, 1)arte f11rono fatte in do i trop110 01neopatiche", ecc. Altre esperienze. inoc11lazione 5l1ccessiva lenta i1 el co11igl io, di siero c1i co11iglio precipita11te J)el siero cli cavallo più siero di. cavallo, sarebbero state fati P così I entn1nente da cl are antia11afi lnssi per IP rlosi deboli del tipo cli Besredka, e lenta111 Pntr i11iettate del tipo di Friedberger. i\ril1us <.li ce i1oi cl1e m.e11tre la precipitazio11e ?i i1 n 1) rocesRo specifico, l 'anafìlassi può otte11ers i in conigli sensjhi lizzati lJer sier o, anche co11 a Itre sostanze, es. gel osi o. ì\Ia l 'A. dice che questo cl i111ost ra In no11 specificità cl1imjca del fe11on1eno. n1n. 11on la r1on c:;pecifi,•ii à Bsica: esse1Hl o s iero e gelosio sostanze cl1in1icame11te diYerse. n1n fìsica1nf'11t~ s1>ecificl1e cioè t11tti e cl11e colloidi azotati fortPn1er1te. Tt1ttè le esperienze d.i Arthus poi sa r ebhe ro tropp0 pocl1e e eseg11ite 11 conigli cJ1 c i11ale si prestano a ric erche di anafilassi, deYesi l1sare ln. cavia. Entra poi in campo cu11tro Ricl1et. e l a sua classica teoria della to soge.nina o anafìlattina cl1e llnita all'anti~e11e iniet1 n to pro cl n rrebhe la apotossina cau sa <lello cl1oc n1~afilattiro. No11 11a \':1 lur P l'a rgorne11t0 di Ilicl1et cl1e talore:1 i 11n annfi ln ~~i iniettnndP nlic:;rnglio d1 ~iero e di a11tigenc ne. ouaJ \ non .;:.i l'i11ven!![l flocc11lazio11e, puicl1t~

l;.?:

\Se.

q11esta 11011 $<1 relilil' ~1<.1tn l'i<.'.€1'<.'éltèl con J'11ltran1 icrosco1Jio. con1e è uecessario. ~eppur val or e h H i I d i re <.: h <' i I ' u I P 111 e <i e I fi oee n I n t l, è troppo i11inir110 l )è l' ostruire i ca.1illlari. i11 q11a1tto L!lle~to fit>cculato nor1 ngirehhe per ~e.· 1na ag·glou1er nnclo g li rlt!lllf'nti corp11...;coluti del .""' a11g·ue. I\.01)acze\\·~ki !)Oi fa 1101are c1n11e egli fin c1nl 1n<?o t enne )J8ll clivi$<.l ra11u"filas~j cla quello cl1e è lo cl1 oc i1e1· contntto. I! ricorcla cl1e eg·l j ammise 11n n1eccél ni smo tl 1t t o 1>articola1·e: tron1 ])01) IHRt i co, pel' ~p i eg·a re l o cl1oc cla i1lie zio11e di polveri. .~bhatte a11rl1e gli arg·o n1 e 11t i 1ratti dal l\iel1et dall 'anafilas i dei vegetnli. (;Ji es1)eri1nenti ~ nl fer111ento lnt - · tico furo110 co11q)i11ti col nitrato cli tallio cl1e è un eleftro1i to. e g·li e lettroliti 11 0 11 posso11u U.Sar:i per ra11afila8Si. J;n11afi lassi Y-egetale ' . . PllO sp1ega.r i co1ne In nni111Hle co11 la J)recipitnzio11 e 111icellare, ~olo il n1oclo di reagire snrù., (li\·erso.

l\Ia ùi lJi ù ancora: la t o$sog·e11i11a, come le tossine, lisi.ot:: sen.s ihi lin e e tutte le ... fenon1enine . 0110 din10.st r1Jbili ~olo p er criteri anal og·ici e l)el' prove i11diretie. Ricl1et cita pei- ar1alop;ia razione di val'i a lc8 lL»idi (stricnina, tehni11a. bruc1uu ) e di altre sosta11ze (ac . cjaniclrico, etere, e: loroformio. ecc.) che dà11no f e11ornPn i co11 \'lll .... iv i n ssn i si111ili. Ma l 'A. .nota. 1·J1e a11cl1P c111i ~i tl'nttu forse l)Ìll di azio t1i cli i11do le colloidal0 cl1e cl1irnica. 11 class1co es1)erime11to dell a 1or111a zione in \ ivo di ac. ciarli d rico r1er i niez io11 P s 11 cc e .. i,. a cl i em11 l s i1 ia p Hmig·clal in a, non 11 a valore 1Jel'cl1è si trattn di n.zioni . <li fern1enti , cl1r son he11 diver se dalle flzioni cl1irnicl1e seuipliei. IA'~i\. sostier1e q11indi c11e 1n1re l)Ot.enclo lo st11dio ldterio1·e clare clelle sorprese. 1111lla di

t utto ciò rhe si è fì·nora dimostrat o vale arl abba ttere. In teoriH c b P \·1101 spieg·rire l'a11afilassi cor1 11110 fi orc 11 li17.io11e dn t11rbato cqni lihl'io colloiclale.

SEMEIOTICA. La ricerca radiologica sugli apici polmonari. 1.J.

Z1EGLER.

Zeilstltr. /. 1'llb Prk., H. 1, B. 39,

1923 . I .. a ricerca raùiologica. s u g li a1)ici polmonari è di capitale importanza 11ella deter1ninazior1e cleJ.ltl t11bercolusi in ci1)ie11te e in u11 I t en1po essa 11a lo scopo di cogliere le n1ini1n c modificazioni a carico drl J)Oln1one o delJa ple11ra. ~\ila la ricel'ca r ad iulogica pretende 11na tec 11ica perfetta e il controllo dell'ascoltnzione e della 11ercussio11e: ntetodi ch e sj s11ffragann a vice11da, 111a non sosti t ll i bili nè J)a ragonabiJi. Alc11ni radiologi preferic;;cono lo c;;cherrr.o. a It r 1 !e 1fl ~ 1r P : rn n 1n r i cl-' r r a r a d i o l n <r i e n va ~


393

:SEZIONE PRAT IC.l\

'

sempre i11iziata co11 la rad.ioscopia. cl1e ricl1i cde 11011 solo. t111 occlii o esercitato. i11a ancl1e cl1e l'occl1io sia be11e adattato all'osc11rità (11011 111eno di 10' di attesa). N11n1erose l)OS 0110 es"'e r e le ca11 e di errore (1nodificazio11i della i1ellc, lir)o1ni , tessnto sottocutnne.o. abbondante, g·l1ianc.lole della fos a. sopraclavear e, sviluppo della m uscola t I1ra, i11 edica111enti, ecc.) . Il ·concetto a11atorr1jco defir1isce i11ala111ente il ca1r~1)0 ·a11 ica le rarliolog·ico; se i I con fin e può es$el'e dato rla 1u1a 1ir1ea orizzonta le l).q ,ssante • pe1· In clavicola, l;a111piezza cleJ can11)0 radiolop;ico varia seco11do la co-tit11zio11e cor1Jorea e negli ir1dividl1i g1·ossi i·a1)ice è appe11a viibile: è i1111)or1ante ancl1e Ja lJO izioue ctell'inc.l ivic.luo (vent1·0-dor sale e rlorso-ve11tral·e) i1011chr la direziou e ùei raggi. e possi a1no portare j l t·ubo in alto o 1n ba s. o prr tu ùiare le parti basse o alte. lavorando 11at11ralmente col fns,cio centl'ale dei r agg·i e diafra111rr1ando tftianto è 11ecessario e te11endo lo scl1ermo be11e appog·giato, facer1do attenzio11c se e. i'stono alteraz io11i vertebl'ali o sc.apolc.lr i, ccc., cl1e possono n1odificare i rapporti. Un secoudo ordine di cause cl1e "}Josso.no modi ftcare la ricP rca dell'apice può essere a carico dci pol111011i te ·si: chi11su 1'a di 1111 bro11co. atelettasia poln1011are, poJ1nor1ite, coltroni pJc11rici, ,.e rsa inen ti l)lenrici i11 ter labari; processi tt1tti cl1c dùnr10 11n o curamento dell'apice contrarinr11ente a q11anto s11ccede se esiste enfìsen1a cl1 c no.n rara1nente accon1pagna com e processo vicariante le for111e t11J)ercolari. T,n luminosità degli apici p:ii1 nol'malrnente decl'C ·ce verso la. linea media11a (in dip.e ndenza della 1n11scolatur8, ecc.) e liever11ente cresce "el'so l'alto (mino.r sp esso1·e e i1rofor1dità): nella forte e~:q)irazio11e la l11minositù numenta (fel1<)·1ne110 di l{r e11zf1tcl1s): fenon1eno . pecialmente evi cl ente i Jl posizione ventro-dorsal e. )Jelln lo$~P (Hol $t ) esiste 11110 sla.t'ga m ento del confine mediale dell'a1)ice; le ricercl1e vanI10 fatte n 11aziente eretto o seduto, in posizioI1e <iorsale o ventrale combi11ando 1'e. ame anrhe col la ricerca i!l obl iq110: i t11bi recenti ad elettroni permetto110 inoltre di 11sare raggi di dive1·sa dn1·ezza e fare I1na radioscopia cos1 detta rl iffel'e11zi nle, filtr~ndo possil)i lmente per n1 ezza mm . a ll . Q11antu a l.la radiografìa si raccprnandn.n.o 1e stesse attenzioni di tec11ica che l)er la radiosco.pi::t (esame in d11e posizi oni: e~atta centratura. del t.11ho. t11lJo limitatore. modo che l'a.pice rin1a nga ~co1)e rto, ecc .. esatta pof'izione del paziente, evitando così cnuse di errore ch e l)O.ssono fal sare l a ricerca) : a lc11ni (.t\Jher~- ~cho11l)erg) lascia 110 res11ir8 r e tra nq11 iJla• rnrn.te il l)Rziente. ma. n1tri 1.1referisconn (spe-

ìn

.

cia ln1e111 e 11elle 1~ta11tanee in i110<..lo da i1on aver dop1)i contor11i) che il pazie11te trattenga il respiro e possi bilme11te i11 espirazione in i11odo cl1e I a scapo la 11011 • i l'i alzi. In nessun caso la radiog·rafièl l)UÒ supplire la radio.scopia ed es a Ya lJL'ati.cata per controllare il reperto radiosco1)ico i11 casi di reperti. neg·ativi allo scl1-e rffi10 qn ando esistono fatti obbiettivi, in casi di ornbr.e on1ogenee ch e la lastra dissocia, ir1 casi ci.i spessore del do.rso notevole, ecc . .L\ ltcl1e l ' esa1n e stereoscopico pt1ò esser.e di gra11de n t]lità. D11 e pari icolarità son o deg·nB rli rico1·do percl1è 01·)gj11i di discussioni: la co idetta ombra aggi 1111ta di . .\- ll)ers-Schonl)erg (separazione tra l)Ol 1110 nr e parti molli . i ~ pessin1e11to l)leurico secondo .\ s~111an11 ) e l'ombra di Rouleau o di Gai·dincn (nrteria succlavia :-;('('(}Ildo _ .\. s1na11n in apici. nat11ralmente nor• 111ali). ~11LANI E.

TER.APIA.

La ehen1ioterapia delle spirillosi. Ti1)og'. Zanichelli, Bologna). lJ<:t c:l1en1iotere:tnia e la sc.;ie nza cl1e st11clia l<-1 azio11e ecl il i11eccanismo i11tin10 d'azione delle ~o tanze cl1ir11icl1e sul le ceJlule e ris1)ettivame11t" sugli ag·enti i)ntot?;eni. E sa 11a le ])étsi sulla teori a ste1·co-c 11 in1ica e sn l le ca te11e la tera 1i cli El1rlicl1 seco11do r :1i, me11tre i1elle cel lule pnrn~sital'ie oltre i nl1tri-cettori e istono i cl1e1uio-cetto1·i, ne Ile sosto nze eh i i11icl1e si 11ar1110 i g rup1)i a1)tofori con i loro tossofori. L'azi9r1e delle :;.;osta1lze cl1i111 ich e è <latn. dalla fissazione dei g·rlll) pi fl.JJf o fori n i cl1e111io-cettori. 11 t111esto co11cetto è forictato lo stn(lio cl ell'arsenico trivalente e la formazione <lel òiossia1ni11oarge11obe11zolo. L, .I\. h a RJ>eri1n enta to ~11 co11 ig·Ji con 1111 ce]Jpo di tripanoso1ni (nagana), 11n cevpo di s1)iril li oberm ::ijcri, u11 ceppo di s11irilli del pollo, i1no di sifilid e ('fr11ffi ) ed 11no di frarr1l1oesia tro1)ica. L'in11esto d i s1Jirochete veni,ra praticato in11nettenclo il viru s nella ]Jel]P tlello scroto ; il tripanoso1nn e 10 spirillo della. febhre ricorrente ve11ivano trasrnessi sotto c11te mediante i11iczione di ~a ng·ue i11fetto, controlla io n1 icroscop ican1 er1 te. La sifilide gRneralizza ta ven11e !)1'0dotta riel lAsso dj ternl)O da. j.5 giorTl i a t1~e n.1esi iniettando ii ell a \'e11t1 marg'ina le cl cll' or ecrhi o 111 18. sosper1sionc di i11in11ti fean1n1e11ti cli tPss11to i11fetto. Tn conigli corL ir1fezione silllitica local e e cliff11._ sio11r Dll e palpeb r f'. naso. l1a av11to la. com1)Jeta e rapida g uarigio11c do110 l'iniezione endo ,'e11osa. dj Salvarf=;un nell a. do~e di p;r. 0.005 lJPr kg·r. <li ~)P~o dell'anin1Rle; lo stesso con 1'11so clel 606 nella dose di gr. 0.02. Per st11dinre se i1el 11roresso òi p:11arigin11e di una sifilide g:ene rAli zzata interve11isse u11·az1o(CASTELL T.


394

ne di a.11Lic:orpi ha iniettato varie dosi di Sa1var san \0.006) 0.015, 0.025 per kg·r. d i peso dell'animale) ed ha osservato al paraboloide ui ora in or a l o stato di attività mototia delle spiroch ete e l)Oi la guarigione co rnplessiva tlell e lesioni. Così m entre nel caso di. sifilo111i circoscritti ha v isto spirochete immobili i11 Yi a tli ù eg·er1erazior1e fin o a 5 g·ior11i dopo l'ir1iez]o11e, i1ella sifilide generalizzata le spiroch ete ' scon1parivano viù presto d a l foco laio (ter za. giornata dall'ini ezione di 0.025 per kg·r. ). Per ciò s i deve forse invocare l'azior1e di nnticorpi. Negli animalj con manifestazioni' a llo scr oto non fu possibile l1na rein fez ior1e, me11tre i11 qu elli t r altati con Salvarsan la rei11fezione eLbe esito l>ositivo. Si sar ebbe i11dotti così a pensa1·e ch e la c ura col Sn lvarsan- col so1)pl'i1nere l'infezione tog·lie a11c:he q118l g·rado di r esistenza es1)on ente di immunitù. Secondo I<olm.er e Scha1 nberg· tlel Sai vat sEtn intro dotto per via orale solo nna l'.>a1te infi11itesima passa in circolo rin1a11 e11d u i 1t J)U rt e n el conte11 nto d ello stom aco e clell'i11testi no. L 'A. 11a intl'odotto negJi animali con s pil'illosi la sol11zione biacida o alcalina. di Sa1vo1·sa11 per n10zzo di so nda g·ast rica ed l1a visto cl1e t1n a piccola quar1tità del rimPdi o viene asso1·bita ma solo in v ia eccezio11nle h a ragg·iu1 1to la g11arigio11e. Siccom e l a sol11zi o11e origi r1a1 e di Salvarsan p r ecipita nello stomaco per poi ridisciog·li er si i1elri11testino 11a ottenuto d el1P con1ì1re~c;e ch e co11teng·ono in modo stabi I e il inonosolfossi lata s odico di diossi-aminoarseno-benzolo cl1e è J)en tollerato a nche ctai lla1nlJini ed è partico la ri ne nte 11sato i1ella di s1

[AN NO :\.\Xl,

I L POLICLINICO

~ent c ri a.

St1lla to sicità degli arse11obenzoli si h a nn o 01)ini oni di verse; ''i inftu iscono ~' org·n nisrno r specia1me11te gli organi eml111 t or i, n1 a g·1·a11de importa.n za si d eve dare a ll a 1) r eparazion e ch r ,·arin secon d o il m etod o di derivazione. P er es. con1posti fosforati tJUali prodotti laterali i11 vece e.li con1posti solforat i p i'l1 tossici; stato d 1 pt1 1·ezza ùèl con1posto <li partenza come i I GO:) i>cr re, id11i di bromo tossico per e stesso o }Je r combin nzioni ; r, er t r acci e di altri alogen'i; per ca1 1sa rlegli a.1n in o-gruppi. Vi sono degli i11divid11i cl1e nresentano in to1ler a 11za con a rros an1cnto clel volto, a n1hascia c111ra 11te 1El iniezion e. e })OÌ 111n lesser e. ceffl.1 ea. vomito. hri Yiòo, febbre ehe ~ i nggrava n o con 11nn. secondn o terza i11iPzione. Ciò a\·v ien e per t1 11 pnrticolare r apirl o 1>1·ocesso di el aborazione rlell'organismo che 11rodl1ce 11na notevol e Ql1 antità di prodotti tossici. nn ciò si comprenti e la g rand e import a 11 z;t rle lla st ab i I i t ù ò e1l'a rseno-l)en znlo. C:osì 1ln ò er ivnt o nrgentico ct e11'a r seno-be11zol1> p11è1 rin~r ir e p iù 11til e rlPl l 'Arsen o-henzol o

FASC.

12)

n1e110 tossico, p er la stabiliLà della sua costitnzione. Per cui t1on bastano i taratteri fis ici . e cl1imici n1a occo l're u11 accnrato esa111e hiolog ico sperimentale come 11a insegn ato El1rljch inediante son11nini st razione e percentt1a le di sopravvivenza clegli ::..tn!mal i. ~ia ancl1e queste prove non b a~tar10: occorre lln co11tr0Uo clinico in pazienti a ffetti da form.e per lo più gravi di s ifilide viscerale. La toll erabilità degli ar1in1ali p e1· gli · arse110benzoli è più elevata di quella degli t1on1ini. I~a tossicità aum e11ta a 11ch e colla esposizio11e del neosalvarsan all'aria, come ha dim ostr a to l '..\. inietlando l a sol11zione dopo 10-20 inir111ti fino a 6 o•r e, e on lln evidente at11ner1to della toss icità della sostan za iniettata. Si 11n invero t1n a umen to della efficacia ma n o11 tale da s11pplire Jo svantag·gio. L'aggiunta d i alcoli-p oliva.lenti con introd uzione di g·l'uppi speciali 11n dato dei l)roclotti ch e non si a lterano a11 ·al'ia. Da t1no st11dio del Giem sa indirizzato al parag·one t ra _.\rsalit e ~alvarsa11 er a ris ultato un v ar1to,ggio del prirno . ul secondo nel t rattamento d ella sifilid e 11el coniglio. Tal e rl ifferenza 11 on h a trovato l'A. cori nn ce1Jpo di sifilide (rfl'uffi) 1nentre, ha \·isto cl1e la dose di n eosa lvarsan e di ~alva l'san occorre11te per la sterilizzazio11e d efinitiva deJ l' ani111c.tle er a minor e cl1e per la sostanza }Jroposta dal Giemsa. I I Bertheime i t1troclusse nella i11ol ecola de 1 Sn lvarsnn uno o due atomi di cloro e i d11e composti f11 r ono indicati c-0i i1l1meri 670, 642. Q11esti dtte pr.epa rati second o le espcrie11ze d e l1'.L\.. pur essendo più tossici non apportano a lc11r1 n1ig liora m e11to ~ ull1 effic acia d ell a sost.a11zè1. H a stu di ato gli oss iai. a rilarse11 iosi di cn i l'ossido fenolarsenioso è nssn i tossico !)er i topi senza a l crin a azion0 snl decor so della s pi rillosi. T,'ossido amino-fen o !a r~en i oso è m eno tossico m a l 'azione tel'ap€11tica 11lle spirillo"i poco soddisfacente. ...\nch e l ' ossid1J para mino1netaossi-f enilar senioso (B enda) si 0 di1no~t rn to • rneno tossica, m n di minore efficaci n terape11t1 ca. L ' ossifenilarsi11 a è assai toss.icH per il topo e senza efficacia curativa nella ricorre11te sp erimentale. L'amin o-ossi-fenilarsina ha di.mostrato una efficac ia ter ape11tica st1lle sp irill osi. T ale 11reparato J)erò è molto vari abile al l'aria specie in sol11zior1e a lcalina, per c11i l'A. col p r ocedj 1n e nto di si11tesi cl1i1nica del Pi eroni ·~ l'inscito ad aYerc· 1111a arsi11a stab ile. I ~olf ul' i a r seniosi din1ost raro110 forte to sicitfl P por a efficacia t erap e11tica p e1· la febhre ri corrente. J·~l1t·lirh n Yevn di111ost1·ato ch e l' introc111zio11 r di rlmino-gr 11ppi nella molecol a cle11'ncido rr·ni 1<1.l'" Pll ico e di nn ossid rile in posizione orto ri~nPtto nll'nrnin;1 niiglioraY'1 le proprirt~ fnrlJlll' O,


(~i\NNO

XXXI,

FASC.

12)

n1a cologiche con l'afforza111ento della parassitocidia e diminuzione della tossicità. Così sono stati prepara.ti Lliversi composti che saggiati dall'A. hanno dimostrato una maggiore efficacio spirillocida. Possedendo i parassiti diver si cettori capaci di combinarsi. coi diversi gruppi tossofori si comprende l efficacta della chemi-oterapia conl.binata escogitata da Ehrlicl1. Così Danjsz aggiunse all'arseno-benzolo brom11ro d'argento e a ntimonio (L11 a r gol) ; a ntimo11io e mel'curio (Prep., n. 139) che si ·m anifestarono buoni preparati per le diverse spirillosl. Dall'A. è stato aggiunto oro all'al'senobenzolo (Neocrisolo) in cui l 'oro è intimam ente legato a l g ruppo aminico. L e combinazio11i d ell'arse110-benzolo con m ercuri-0, platino, stag110, oc:;1nio non din1ostrarono che scars a influenza sul decorso delle spirillosi, inentre quella con rn1n r l)Ortò ad un notevole miglioramento delle proprietà tera_pe11ticl1e del composto. Una vera azione chemioterapica è stata riscontr ata nella combinazione del Salvarsan con argento (Neosilbersalvarsan-N ea r girolo) potendosi a Vt.., re d ell e sol11zioni stabili e pronte p er l'uso. ~.\ nc11e il hisin11to è stato a ggi.unto all'arsenico avendosi conie per l'argento l1na m aggiore stabilite\ e toJleranza (Neobiolo). L'aggiunta delrn l'gP11to e del bism11to capaci di l1na propria nzi1)r1e , pnr blar1òa , ~11Jl e spiroch ete, apporta, a cliffercnzn del rame che opera per azione catalitica C\11i poteri dife11si,,i d ell'or ganismo, nn n0trvole e stabil e a 11mento di effi cacia teraprnticn r aggi1111gendo l'obietto di 11na vera e rr·opria ch emioterapia combinata. Contrarian1.ente nll 'or>inione d el Contardi l'A. sostien e che i prodotti n eosalvarsanici più stabili ci dànno l1na maggiore garanzia rispetto a i singoli individt1i n1entre non viene menomata l a 1oro effica eia terap.e11tica. BRANCATI. 1

··Interessante pubblleazlone: Dott. ANTONIO SEBASTIANI

Medico aiuto negli Ospedali di Roma

I disturbi del ritmo cardiaco Prefazione del

prof.

395

SBZlONE PRATICA

Giuseppe

Bastianelli.

Espone in modo chiaro e semplice l' argomento in apparenza cosi complesso cteJle aritmie. Il manuale, che è dedi cato ess~n­ zialmente al medico pratico, è corredat~ da numerosi e nitidi elettrocardiogrammi (tutti casi osservati personalmente dal · l' A.), specialmente a llo scopo di far intendere meglio in che cosa consist e il di sturbo ; vi sono riferite le vedute più recenti riguardo alla patogenesi ; ed ogni capitolo è chiuso dai « dati clinici » che si riferiscono a.Ilo ·speciale disturbo trattato. Un volume in-8 (N. 7 delle nostre e Monografie Medico-Chirur. ~ich e d'attualità »), con 73 figure intercala.te nel testo, nitida· mente stampato su carta semipatinata. - Prezzo L . 1 8. Per gli abbona ti al « Policli nico » sole L. 1 5. 9 O in porto fran co. lttviare Cartolina Vaglia al Cav. LUIGT POZZT · Via Si· atina. n. 14 · Roma

'

CENNI BIBLIOGRAFICI E x ploration clinique et diagnostic chirurgical. Anno. 1923. Masson et C.ie,

FÉLIX LEJ ARS.

Paris, 120, Boulevard Saint-Germain. Non si tratta di un'esposizione sistematica ed ordinata di diagnostica chirurgica, ma piuttosto di un 'illustrazione eminentemente pratica di vari-e lesioni che si possono osservare in un malato e dei vari sintomi che esse presentano, del modo col quale rilevarli e dedurne la diagnosi. Forse non è molto utile per lo studente al principio degli studi clinici, ma pl1ò essere utile per il pratico. L. D. H. D U RET. Trauma fJisme cranio-cérébraUrX, vol.

Félix Alcan , Boulevard Saint-Germain, 108, Paris. Questo voltlIDe di 1036 pagine, diviso in due parti, c-0mprende la contusione cerebrale, la compressione cerebrale, l 'intossicazione ematica, colla quale denomina zione l'A. intende un avvelenamento ·ed un'alterazio·n e degli elementj n ervosi dovuti ai prodotti della decomp'osizione d el sangue versato attorno ad essi, e la ipert ension e intracranica. Il D11ret purtroppo venne a rr.•orte prima di coordina r e questo volume ch e egli considerava il coro.namento delle sue opere, e del suo lavoro di più che 40 anni di stu dio sulla fisio 1ogia e la patologia chirurgica del cranio e dell'encefalo, ed il coordinamento e la pubblicazione ft1rono curate dal Voiturier e dal Delépine. E un ' opera ricca òi co.gnizioni te.eriche e pratiche, con numerosi esempi clinici raccolti qua e là e con una ·discreta bibliografia sui vari argom.enti trattati. Tutti i chirurgi possono cons11ltarla con vantaggio. L. D. III.

MasSaint-Gern1ain.

l-IARTMANN. Chirurgie des voies bi liaires.

son, 1923, 120, Boulevard Paris. È 11 V voll1me dei Travaux de Chirurgie i cui primi 4 volumi l'Hartm·ann aveva già pubblicati prima della Guerra Europea. L 'Hartmann trae le sue conclusioni soprattutto dalle osservazioni personali che ha pot11t o fare nt1meros.e durante la sua Jui;iga vita di studio. Egli si occupa soprattutto delle colecistiti e delle loro complicazioni, ma in un altro capitolo è trattata anche la litiasi biliare. Soprattutto notevoli sono i capitoli che espon gono le operazioni chirurgiche Sl1lle vie biliari. Importante anche è il capitolo sull'anatomia normale della cistifellea del Vir enque e quello ~11l l' an ato mja patologica delle colecistiti del RPnn11d . L. D.


tL POLICLlì\'l CO I

F.

l~E DELJ.

lJaslr0-1' Hleroslu111iti

,,

rliy1'slio1t1" .

..\rti {;rafìcl1e, l.)isn, 1!123, pag·ine \ ·l-0;)8.

Ir1

volun1e di 358 i1ag·ir1e il Fedeli si è }Jroposto di ricercare so1)ratutto le cause di alcu1ti e.li tt1l"l)i tardivi neµ-Ji ope ra1 i cli ~:a.str o­ e11te.rosto1nia. Passati in rassegna i l avori precedenti s ull'argomento e sottopo·stili ad una critica l e cui conclt1s.ioni possono tal ora semb r al'e l111 i10' t r oppo a1111)ie in rapporto alle prernesse, 1 A. espone l e l)l'O.p l' ie l'icerch e speri 1nen ta I i. i dati clinici ed infine nlct 111e consiclP1·azio11i d"ir1dole g·e11era le. Ne rico1·dia1110 8l1111

1

ct111e.

1. La g·astro-enterostomia praticata in uno •

stomaco pervio non r ealizza l'esclusione funzionale pilori ca, ma la neostomia a livello de lla J)orzione n1otoria dello stoma co vi ene utilizzata anche in queste co11dizioni e in r11odo pl"eval ente s u questa. Così l e neo-stomie di pe·r se inst1fficienti . assumono fl1nzione ritmica per le contrazioni de], lo ~to maco. 2. Nessun meto clo di ge. è cap.ace di impedil'e il reft11sso di l)iccole q u a 11titù di hile e succo pancreatico nello stomaco: q u esto in conveniente s piccato coi metodi di a n astom10.si late rale, minore con ql1elli ad anastomosi posteriore, è minima con quelle ad Y. I vari mecca 11 is111i di ecrezione, del chimismo, d el1 a dige tione del s ucco gastrico, la secrezio11e pancreatica, la curva di e erezione e secrezjo. ne hil iare non s11bi scono che . carsi od insig·n incanti m odifìcazfo11i i)er effetto della gasi ro-e n terostomi a, sopr at11tto in ql1elle ad an~a corta. Tnsom111a le compJ.i can ze tardive e consec11tive a G. E. non sono. tali da ~in t ifi ca.re la q11alinca ad essa assegnata di cc antifisiologica» 1nn Yn.nn0 i] J)iù dell e volte ricercate in un rntli\'o fu11zionarr.•ento delln neostomia e in f e11 on1 Pll i in fì a1nmatorii int e~tin a li.

E.

l\fINGAZZINI.

ll. It 'OET. Trn.itr des fract11rr•s dt> " 11iemhrPs. II Edition . 1922. l ..'ex11nnsion , riPntifiq11 e Fran,·ni$e , 23 R11e dn Cherch e-l\1idi, Pari~. È nn con1pendi o eminen te ment e prfltico e cl1iaro, con 102 ta,1 ole e 338 fig11re. In un pri11111 ra1) itolo è trattata l a d i agnosi e l a t erapia i 11 g·pn er~ 1(' delle fratture. Poi in successivi r nl >i t o1i ~o 11o ::. ol te la f' i i1 t om ::t t olo p;j a e l a tera pi n dt)lle varie fratt11re degli nrti, co11 eRatte eò r. te~e <lC'~crizioni <lPi Yari npparecchL In lln 11 ltim o capitolo ~ono hrr\'e1n entP rin ~~11nte le ,·arie con1plicazio11i 1lelJP frntt1 1re. Q11e~to con1p1)nclin P OJ) l'flttuttn 11tile p1' r il n1edico p l 'fl f i l'O. 1

L. D.

\\·. ::\IDLLER. l '<~rfr1 f :,11nu e11 u11d Krrt11kh ei te11 dr.r obeten Eslr<' 11lilr"il e11 . l ~e ipzig·, 1922. \ 'erlag·

von G. Thierne. 111 qu esto do.dicesimo fascicolo della parte cl1i ru r gica dei « D iagnostiscl1e und therapet1ti~cl1 e I1·rtii111 er lllld llel'eJ t verl1l.itu11g· » (Errori diag·11osti ci e terapeutici, e modo di evitarli), M. tratta in modo assai chiaro i vari processi morbosi di ciasct111 segm e11to dell'arto s u1)e.riore, a corri i11ci Ul'e dalla scapola. In og11j capitolo. , Oli o prima descritte le lesioni vi ol ente de lle parti molli, dello scheletro e delle a r ticolazioni ; cruindi i processi infettivi e neopl ast ici nell e loro espressioni c1inicl1e e 11ei criteri terapeutici. l Tn breve parngrafo è dedicato a lle a11omalie di posizio11e della scapola, nn altro alle artrit i ne11ropatjchc della spalla, t1n altro anco1·a. 8 ll e_ alte r azior1i l)OSt-trauffi1atiche delle articolazior1i d e] pol. o e del car.po, e alle contratt11re dell a ina110 e delle dita. l ,'A. ha il pregio di scriv.ere cose chiare e pratiche, in breve s pazi.o.. Il fascicolo è di lln centinaio di pag·i11e, ed è corred ato di alct1ne fìg11 re. A. CHIASSERINI. Ct'TOR~.

. l n.a I 01nia itnLan u tupogra'fìcrt. ,2a. edizione, con 284 fignre in nero ecl a colo1'i. Napoli , Casa Editrice I.i braria Vittorio I delso11. 1923. - Prezzo I,. 100. Con fo 1·mn. piana e sl1ccin ta. con inetodo 1Jreval enteroente ir1dirizzato alla J)ratica pro f essio11ale e con sobrio corredo di i1otizie rnorfolog·icl1 e, patologiche e cltir11rgich.e, sono esposte in q11esto g·r osso ·volu.me l e nozi oni di Anato111 i n topogr a.fica del corpo 111nano. A queste JJreg·evol i doti, cl1e ])asterebhero da sole a. valo rizza r e 1111 a pnbh li ca zio11e di ta l gene re, inolt e altre se ne · 1 gg·iu11gono dovute a ll'abilità espositiva ed alla va lentia didattica dell'A., cioè: ln modificA ta delimitazione dell e regioni che, con vedl1te nu ove e ql1anto mai utili, ne rende con1pleto l o st11dio este11dendolo fino ai l)iani i11eclinni sagittal i e frontali del corpo; Ja 11Jigliore co110 cenza dei rap1)orti fra la s11pe1·ficie cntanen e g li organi contenuti h.el le g ra 11d i ca vitù ; l e interessanti noti zie abi lm c·nte riass11n te nel I e g·eneral ità che 11recedono ciasc1111a !)arte d{l]J'oJ)Cra; la n11ova nomenclat11ra an n.to1n ica n dotta t n nlentrP n cca nto . volta per volta, \ iene riportnta quella antica; le figure (fatto in vero a hhas ta11z a raro!) in grnn p:=trte originnli rcl nccnrat;:imente di~egnate; la diRposizione 1111n1ericA progrr$siva in esse n1olto op1)ort11 nn rn ente a dot 1H ta ch e agevo 1FI il ri$contro òellP molte!)lici inciicazion i conten11te nella leggP.nrla; iJ ricco inciicP ar1nlitico-alfahetict) che fncilita Ja ricr.rca il.e lle paG.

4


[AN:\O XXXI, FASC. 12]

397

SEZIONE PRATICA

gine dedicate ai diversi organi, €d infine la dignitosa veste tipografica conferiscono all'opera, con tanta diligenza redatto dal Cutore e con tanto zelo edita dalla Casa Idelson, una originalità, un interesse e direi financo una attrattiva veramente singolari. Questa pubblicazione dimostra quanto possano, anche nelle scienze fondate su nozioni naturalistiche, la personalità di apprezzamen to ed, in conseguenza, l'origin:a lità d el m etodo. L'Ana.tom1a topografic a la quale sem bnava ormai rinchiusa, con le sue regionj , dentro limiti che autorevoli tradizioni scolastiche facevano ritenere inamovibili, modifica, Jnediante il metodo origin ale del Cutore, le su e linee fondamentali, completa lo st11dio dei rapporti degli organi intracavitan con la superficie esterna del corpo ed accresce notevolm ente la sua utilità per la pratica professionale. Tanto i medici quanto gli studenti di scienze mediche troveranno quindi molto utile l'Anatomia topografica del Cutore, la quale è destinata, senza dubbio alct1no, ad un vero e meritato successo. A. POZZI.

BCG~DEMIE, SOGIETA MEDIGHE, GON6RESSI. Reale Accademia di Medicina di Torino.

Descrive la tecnica usata e presenta un paziente ' operato con ottimo risultato col suo metodo. NEGRO approva l' interpretazione data dell'andatura oscillan te ch'egli stesso ha. potuto constatare in altre sindromi cliniche e si compiace del n1etodo proPosto. VICARELLI consiglia 1'0. di seg~re gli esiti 1011tani degli operati, specie se 1si tratta di ragazze ancl1e per quanto riguarda l'influenza d e l trattamento sull'evoluzione ulteriore del bacino dal punto di vista ostetrico. Esistenza di miofibrille nel cuore di embrione di pollo vivente.

L'O. conferma che nel cuore e nef n1uscoli di embri0ne di pollo al settimo giorno cli incubazione esistono miofibrille, che iu prossi1ni ~ tà dell'espianto sono disposte a fasci ondu lati esono tutte a rosario e molto lunghe, mentre a llontanandosi verso l a periferia si fanno gra du alrnen te li scie, più brevi e meno ondulate fincbè nella parte marginale della zona di invasione le cellule contengono solamente poche fibrille lunghe, omogenee che ulteriormente si frammentano a ssumendo il carattere di mitocondri. H ERLI'r SKA A. Chiede a ll'O. se abbia mai veduto il com1)ortamento di queste fibr ille durante la contrazione. Data la rapidità. della contrazione l'O. non è mai riuscito a vedere che cosa avvenga di esse . I

01. 1vo. -

Seduta pitbblioa rlel 30 novembre 1923.

Seduta pubblica del 23 novembre 1923.

Presidenza : Prof. G.

Presidenza : Prof. G.

' 'ICARELJ..I.

VICAREr.r .r.

I naugurazione del nuovo anno Accademico 1923-24.

11 preside11te prof. BA'l'rISTINI cede il p~sto, porgendo jl Suo saluto augurale al nuovo presidente prof. G. VICARELLI, direttore della Clinica Ostetrico-Ginecologica della R. Università, il quale saluta i colleghi e bene.at1gura sulla attività dell 'Acca demia. 1Sopra un, nuovo tratta1nento chirurgico della coxa vara.

CAMERA. - L'O. doPo aver dimostl'ato che i principa li disturbi inerenti a lla coxa vara (andatura oscillante~ fenomeno cJP.l Trendelemburg, contratture dolorose) sono dovuti alla insufficenza funzionale dei muscoli pelvi-trocanterici, sopra tutto dei mu.scoli medio e rpi.ccolo gluteo per cbè j loro fasci, per il riSalimento del grande t rocantere (sede della loro inserzione inferiore) hanno perduta la normale tensione e direzione, preconizza, con1e trattamento della deformità, il ripristino delle condizioni anatomiche normali dei predetti muRco1i. I/O. 11a ottenuto questo scoPo trapiantando il grande trocantere e conseguentemente le inserzioni femorali dei muscoli medio e p iccolo glnteo, in basso sulla diafisi femorale di tan to · qun nto l 'apice trocanterico ha oltrepassato in a lto la li nen di Roser-Nélaton. ,

I

Sull'eli111,inazione d el v apor d'aoq·ua per i polrnoni in rapporto azz •umid·i tà dell'aria. I/elimina~ione

del vapore d'acqua attraYerso i poln1oni non è funzione dell a tensione del vapor d'acqua nell'aria ambiente, e il contenuto in vnpore dell'aria espirata oscilla entro li, n1iti ristretti indipendentemente dall'umidità relativa. Da ciò si deduce che l'epitelio polmonare non si comporta rispetto a l vapor d'acqua come una semplice membrana di diffusione, ma presenta un potere di autoregolazione a nalogamente m quello che possiede ris]Jetto a ll'eliminazione dell'anidride carbonica e all 'assorbimento dell 'ossigeno. !"EVI. -

osserva che gli esperimen ti dell'O. rivestono una certa importanza perchè il votere di al1toregolazione dell'epitelio polmonare dimostrato per i gas, esi~te anche per il vaPor d'acqua_ Questo non esclude processi di diffusione e di e\l!lporizzazione. 'L 'epitelio polmonare avrepbe una funzione analoga a quella ~he ha la cute. ~foRPURGO osserva che il fattore vasomotorio PllÒ avere la st1a parte nel meccanismo dell'autoregolazione per chè la mucosa delle vie respiratorie è molto sensibile a1l'umidità dell'aria. reagendo \ivame11te con iperemia a ll'aria secca. H ERLITZKA


398

(~.\Nr\O XXXI, F ASC. 12~

lL POLlCLINICO

il con.<:urno energetico 'n el lavoro in alta niontagna.

Da ricerche com1)arati Ye fra il consumo energetico nell'esecuzione dell'identico lavorotipo a Torino e al Col D'Olen (m . 3000), alla Rtessa temperatura ambiepte, risulta che il la,·oro è più eeonomico al piano che in montagna . VI.\LE. -

tolee;istili 11a riscontrato e;be i segni di reaziont• infia1umato1ia del tessato epatico sono assai scarsi. il che depone contro la teoria di ~aunyn della coesistenza cli jnfezione delle vie biliari e litiasi. A. (

1

ERESOLI.

..::l .:.ion,o della temperatura sul con,sumo energetico

nel lavoro u1n aiio. •

In esperimenti f\seguiti a tempel'atnre tra - 4° e 2.5° rist1lta che il eo11sumo energetico è i11 g-enere più a lto i1ell'ambito delle basse tempera ture. :m probabile che nelle basse temperature <>ltre a lle ossidazioni concorr~no a l ricambio ener.!!'etico J)rocessi interorganic:i anaerobiotic:i. VIALE . -

1

PIETRO SISTO.

Società Lombarda di scienze mediche e biologiche. Seduta del 24 gen,naio 1924. Presidenza : Prof. ~-t . PASINI, Presidente. Sul colpo di calore ET'l'ORRE

:ID . -

cze,i banibl1ii.

L'O. premeBse alcune considerazio-

ni sul colpo di calore e di sole, che g·U esperimen-

ti dello Zironi, del Ri<!het figlio e di altri hanno tliruo trato dipendere UJlican1ente da11·e1001ento cal<'l't\ rife1isce su quattro casi di c. di c. osservati durante il luglio 1!)23 nel Re11arto di Chirurgia infantile dell'Ospedale ~1aggiore. In due casi si trattnva della foru1a pura . ed uno di questi guarì: 11ei due a l tri invece dopo poche ore in orsero vo1uito e diarrea segui ti da morte dopo ·p ochi giorni. I i'O . conferma qt1anto è "-'tato già osservato che oltr() alla alt-'l temperatura -Occorre la deficente nereazione e l'alta percentuale d'umidità per aver:-;i le condizioni d'ambiente at~e a r>rovocare. nei ban.1bini <l st1dorazione defìcente, l'insorge.i1za òel c. cli <'. Ritiene che debbano annoverarsi in qncstn formn inol te s;indromi ~bbrili brusche alle qn•lli J>oi :-;i ~oYravponc l'enterite. e nelle quali spe. so ~fug,gc la e:\ US<l determinante i11iziale. Coni:;iglia In bn h10ot0ra1)ia anche come profilassi. Sullf' anqiocoliti cron,iolle. .\r~~ LLO (~. -

I/O. ha ricerc:tlto in cn .. i cli maJattiP infettive (infezione tifoidea esclu&'1) le manife~tazioui i11fiau1u1atorie rii:;contrabili ni1·eRame istoJogiro <lel feg<1to : colla reazione dell'o'" idaRi se<'on<lo Griiff è rinsci t.o ~ stabilire cJ1e solo i1el 1:l 0 6 dei ea~:i ' i è llll i1roceS1so di angiocolite (accnn1nlo cli polinucleati i1eutrofili in vicinanza dei c:111i lla ri biliari) . Nella tubercolosi anche quando il 1\ g-n to no11 è l~~o si notano frequentement~ ~~­ gni <li a11giocolite cronica . probabilruente tossica 11el p~1s~ag_gio di prodotti to sici; eguale reperto hn o~~<'rYu to i1el sn.turnisn10 cronico e ne illustra le pnrtic'<)lnriti1. Infine n~Iln Iitin si biliflre e nellf\

11 giornale di chirurgia più economico in Italia è dato dalla Sezi,one Chirurgica del «Policlinico»; difatti chi è abbonato alla Sezione Pratica, sostenendo la tenue spesa di L. 25 (1)er l 'Italia ; L. 35 per l 'Estero) ottiene 12 fascicoli che annoverano, in media, 64 pagine ciascuno, di formato grande, su carta semi-pati11ata, corredati di figure e di tavole, densi di contenuto. Il giornale di chirurgia più eclettico in Italia è dato dalla Sezione Chirurgica del cc Policlinico»; difatti la Direzione accoglie lavori di tutte l e scuole, di tutte le regioni ed anche dell,Estero, dando prova della più assoluta im1'.> arzialità e liberalità, senza lasci a r si guidare e influenzare da altri criteri eh.e non siano inerenti al valore intrinseco, obbiettivabile, dei lavori. Il giornale di chirurgia più efficiente in Italia è dato dalla Sezione Chirurgica del «Policli11ico »; difatti essa ospita soltanto lavori che recano un contributo effettivo e decisivo ai. progressi della chi.rt1rg·ia: la ressa straordinaria delle offerte consente una selezione scrupo·l osa e severa dei lavori; ·oggi i .p iù reputa ti clinici e studiosi tendono a far capo alla Sezione Chirurgica del « Policlinico n B la 1)11bbJj cazione di un lavoro in questa Sezione co. stit11isce di per sè ·u na g·arenzia indl1bbia di ' 'al ore. La copiosissima casi,s tica rispecchia tutte le co11ti.ngenze della !11'at.ica corrente, come (lel tecni.cis1110 pii1 arduo. L e ampie ed. esaurienti riviste sintetiche mettono a g·iorno dei problemi più dibattuti. Nessun chirurgo sperimentato che intenda seg·11ire i progressi della chirurgia in Italia e che sia dotato di 11n alto sentimento .nazionale, dovrebbe rinunziare alla Sezione Chirurgica d.el « Policlinic-0 n. Chi è abbonato alla Sezione Pratica. !1l1Ò t·icevere la Chirt1rgica corrispondendo all\i\mministrazione una quota supple1nentare di sole L. 25 (se in Italia; L. 35 all'Estero), da inviarsi nominativamente al Cav. Uff. L11igi Pozzi, via Sistina 14 - Roma. Chir·urgi italiani, rissi1,mete l'abbonamPnfo comp l emPnfare « Policliniro ».

alla

. r~1nnl'

Chirurgica

rf.P.1


. \..\"~O

.\:\Xl ,

FASC.

12]

SEZIONE PRATIC,\

APPUNTI PER IL MED100 PRATICO . •

CASISTICA E . TERAPIA.

Relazione fra ulcera gastrica e canct o.

Corpi estranei nell'esofago. Cl1evalier .J ack son (J our-nal A Jner. 1ned. assucialion, 29 settembre 1923) i·iferisce la storia Lii u n bambino di nove mesi (ri coverato ir1 ospedal e per essere sottoposto a ll'·oip erazione i>er la fimo si) cl1e espulse con Je feci uno spil1o di sicurezza. J.. a madre interrogata, disse cl1e in realtà lLn altro bambir10 più gTandice llo era stato scoper to mentre introduceva i1ella bocca del paziente uno spillo di sicurezza . Fatta la racliogl'afia, .;i vide ch e nell'esofago vi -erano qua.tt ro spilli di sicurez~a, aperti, ch e ·vi si trov~va.1'1.o cl.a circa due m esi. Alresofagoscopia s i osservò cl1e gli spilli erano connessi fra di loro in modo tale cl1e con l a trazione fatta s u uno di essi, si n111ovevano (1nch e g li alt1·i, siccl1è l 'estrazione diretta ne C:l'a ir11possibile per il p ericolo di l)er forazio11c. L 'A. qt1indi pe11sò di sr>in g·e1·e r1ello sto1naco i d11e sp illi più piccoli, co n l'intenzione di estr a rli 11oi con il g·astroscopio; invece un piloro assai la r go ne permise il pass agg·io nell'intestino, donde vennero es.p ulsi con le feci. Gli altri dl1e sp jlli, l)i t1 g r a ndi e rigidi, venn er o estr a tti i)e1· la bocca col s u s idio dell'esofag·osco1Jio, dopo aver protetto l e p11nte con 11n u1 etodo escogitato clall '~.\. Il bambino g·uarì perfettam ente. P a rticolare degno di nota, è che il bambino m entr e aveva ancora gli spilli nelresofago, ten.eva la posizione prona, ed inv ece riprese qt1ella s11pina dopo l 'estrazione.

fil. Tipo familiare di ulcere gastro-duodenali. l>. Ol1ly ·("Aiilncli. med. 111ochenschr., 11. sette111b1·e 1923) ha raccolto oltre 40 casi di ulcere e can cri gastro-duo d enali in individui di nove famiglie diverse; riferisce ancora su altri casi (oO) di t1lcera, che avevano n ell'anamnesi casi ili ulcera o di can.cro fra gli ascendenti e co.llatcr aJi. Dalle st1e osservazioni, l 'A conclude che, per la p:enesi d ella ulcera gastro-duodenale, il fattore erditari o ha un'importanza ch e non deve ec:;sere trascurata. L 'er editarietà non deve con~ide rarsi diretta, m a come minore r esistenza e.li un org·ano o di t1n gruppo di organi, fra c1 ti h a particolare importanz.~ il sistema nervoso vegetativo. · ''i sar ebbe cioè una condizione di eccitabilità llel1rog·ena ere ditari a, per c11i le lesioni, sia p11r piccole, della mucosa gastrica, invece <li decorrere verso la guarigione, come nell'uomo normale, si tr.asformano in ulcerazioni cron icl1e. "{il. •

Si a mmette generalmente ~he l'ulcera gastrica subisce spesso la degen erazion cane.erosa; \~ : ~ [ayo ritien e che ciò avver1ga n el 54 % dei cas1, ~Ic C.arty n el 71 %. Altri auto.ri ammettor10 delle percentuali variabili d a 25 a 66 ~o . J. Morley (Lancet, 13 ottobre 1923) ha oss·ervato personalmente 50 casi di ulcera gastrica cl1e 11a asportato con g·astrectomia parziale e successivo esame istolog·ico, 10 casi di ulcera t rattati con g·astro.enterostomia e 56 casi di carcino111a . Nel primo g ruppo1 ha notato 5 volte una trasformazione cancerosa netta; 5 volte una irregolarità dell'epitelio ghiandola re che era più che altro una reazione infiammatoria banale· . . ' in 40 casi nessun aspetto neoplastico. Nel secondo gruppo, (età media 31 anni) dopo nove anni si aveva un solo morto per ematem esi, g li a ltri erano tutti in buona salute. Nel terzo gr11ppo su 5() ca11ceros i, sol o 4. avevano un passato gastrico; g·li altri, .a parte i s.egni r ecenti d el cancro, datanti d a 12 mesi circa non avevano sofferto alcun disturbo da parte' d ello stomaco. Alcuni (13) avevano avuto sint omi simt1lanti l'ulcera (period icitù. delle cri ·i, conservazione d ell 'app·e tito) t r atta.n a.o.si di t1n cancro ad evoluzione lenta. Nei malati di ulcera I).op erazion e di scelta dev e essere la gastr ectomia parziale, non già in cau sa di l1na possibi:e tra. formazione i11 cancro, ma per ch è è impossibile a ll'interv.ento di d istingt1ere lln a lllcera semplice da un cancro cl1e può simularla; la gastrectomia parziale è poi il mig lior metodo di c11ra d ell'ulcera . fil.

Manifestazioni secretorie dell'ulcera gastrica.

E nn errore riter1e re che nell'ulcera gastrica vi ~ costan tem en te iperc loridria, o meglio ipersecr.ezioh.e. La secrezio·n e, e 1 aeiclit<.1., posson o esser.e non di rado dimi:q.uite, e talota abolite, come ha visto J . Bel] in quattro casi s.u 37. È q11indi illo·g ico son1rninistra.;e sjste1naticamente abbondanti dosi rii a lcalinj : ne p11ò segi1ire l1n ' a lcalosi, con dist11 1·bi 11it1 o n1e110 g ravi. (Jo11rna l A. M . .1., 8 clicembre 1923). DORJ A.

Resezione longitudinale della piccola curvatura dello stomaco per ulcera.

l{eiser ricorda l'importanza ch e deve avere nell'in sorgen za d.ell ',11lcera l'apparato circolatori o dello stomaco e in q11est'ordine di idee fa rientrare una teoria di Gravvitz: cl1e cioè ad 11n dato momento della vita lo sviluppo


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[,A.N~ O

IL POLICLINICO

degli organi interni non segua di pari passo il rapido accrescimento del corpo in lunghezza e ne derivino - per quanto riguarda lo stomaco - trazioni della p iccola curvatura con esagerate distensioni dei vasi e restringimenti del loro lume, i quali portano, con o senza lesioni anatomich e, a processi trombotiii dei vasi stessi, ad alterazioni nutritizie dei rispettivi territo.rii di muc osa gastrica . Per il trattamento dell 'ulcera che si stabilisce sulla piccola curvatura, s-i contendono il campo la cura conservativa, mediante gastro-enteroston1ia, e la cura radi cale della r esezione . . La r esezione alla Billroth è la r-azionale, ma è troppo grave per un'affezione • • benigna. L ' A. osserva che, abbia il valore che si ,·uole, la teoria di Gra\vitz sopraddetta, gli accorciamenti patologici della piccola curvatura sono un fattore di gr a nde importanz a nella patologiEt. funzionale dello stomaco, e che basta una retrazione cicatriziale anch e di })iccolo g·rado a Sll•O .carico per dare - pure . con piloro pervio - ritenzi one n ello sto·m aco. Lo stesso avviene per accorci.amenti operatorii, specialmente per escissioni cuneiformi. l\1en.tre gli allungamenti della 11iccola curvat11ra, come ad .es. n ella piloroptosi, non danno affatto o solo tardivamente alterazioni di • canalizzazione. Perciò egli venne nell'idea di all11ngare ad ogni costo la piccola curvatura e studiò ed eseg11ì l'operazione cl1e già è detta dal ti tolo stesso. Essa consiste in: escissione romboidale o ovalare dell'ulcera spingendosi in tesst1ti sani, e . consecutiva s11t11ra a due piani in dir ezione longitudinal.e. Qua11do ici sia pericolo di sacrificar e per q·uesta via troppa parete gastrica ed avern e in conseguenza uno stomaco a clessidr a, si può sutt1rare jl tratto mediano della perdita di sostanza, tanto avanti che dietro, in direzione trasversale anzich è longit11dinale, e tutto il resto longit11dinalmente. ~Iolto grave non d eve essere ad ogni modo questo pericolo, secondo l 'A., se la sua prima paziente, operata in aprile per t1lcera penetrata nel fegato e nel pancreas e con una niccl1ia che aveva quasi l'ampiezza di una palla da bigliardo, non 11a ri:portato alcuna ste11osi evidente, pure avendo avuto la sola s11tl1rn. 1011gitudinale. C'è in essa un piccolo ri.stngno dopo 6 ore, ma non le proct1ra dolori affatto. I vantaggi di questo modo di operare consistono, secondo l'A., nell'all11nga1nento della p iecol n c11 r\•att1ra, e nella co11servazione di co11ti11u it ù della grande. B. 1

1

XXXI,

FASC.

12'

Sopra l'insufficienza ileorecale.

Sulla scorta di 1000 casi N. Jones (A1ner. J ourn. of med. se., novembre 1923) deduce cl1e un'insufficienza i.leocécale dimostrabile radiologicamente con clister e di bario si può osservare an.cl1e in -uerso11e d·el tutto n ormali , ma di r ado. Oltre 1'80 % dei casi di insufficienza ileooec•a le si oss ervan.o in pazienti con cieco mobile. No·n è rara l'ins11ffir ienza ile•o cecale n ei soff,e:r,e·n ti di disturbi a ddominali: essa provoca allora stasi nell'ileo, con fenomeni d'intossicazio·n e e talora con lieve diarrea cronica . ProbabilmeiThte dipende in questi casi da di sturbi della norn"tale f11nzione ritmica dell'intestino, con disfunzione dei centri automatici neurom11scolari descritti da Keith 'intorno al cardias, ,a llla valvola ileocecale, e in diversi punti del duodeno , del digiuno, del colon, del r etto. Simili disturbi si posso·n o avere anche n ell·e malattie g·en erali e dopo d'uso• di pl1rganti . I disturbi. accennati talora s·cr0mpaiono col semiplice tratta.mento di,etetico , talora occorre anche un intervento chirurgico (colopessia, ileosigmo.idostomi.a, appendicectomi.a , colecistectomia, ecc.) il q11ale da solo generalmente non basta. DoRrA . Forme subdole di appendicite. Lestocquoi e Do11carellis (Ga:.ette des 1i6pitaux, 13 ottobre 1923) osservano cl1e i sintomi classici dell' appendicite possono essere fugaci e che dopo scomparsi il giudizio diagnostico dovrà basarsi molto sull'anamnesi. All'esam e obbdettivo si potrà tro.vare solo qualche lieve resistenza difen siva delle par.e ti addominali, specialmente in corrispondenza dell e fosse iliach e, un dolore alla palpazione diffuso all'epigastrio e polimorfo, assenza di dolorabilità al punto di proiezio.ne cutaneo dell'appendice. La diagnosi potrà esser e facilitata dall'esplorazione rettale o vaginale. Specialmente in caso di bambini, si potrà ritenere trattarsi di solo imbarazzo gastrico e si penserà all'appendicite solo q11 ando il malato incomincia a vomitare ed a mo.s trare intolleranza per gli alim enti, e quando il polso, pur non essendovi febbre al-· ta, si fa freq11ente. Anche la tifoide può simulare l 'appendicite; orientano la diagnosi verso questa la frequenza notevole del polso, la leuco.citosi, l'assenza di splenomegalia, la n egatività dell'emocolt11ra e della siero di agnosi. L 'appendicite p11ò e~­ sere sim111ata anche dall'ittero. 1 \ i sono poi appendiciti atipiche con complicazioni epaticl1e; altre con complicazioni mell ingee, in cui la sindro.me meningea può ma1


'_.\~~o ~\\J. FAsc.

12]

~cherare

og11i si11torna ap1)ent1icolare ed indurre alla diagnosi di meningite. In tt1tti questi casi l a prognosi è riservata. In con1plesso b isogna abit uarsi a p r osp.e ttare l'eventualità di una appendicite n elle for me febbr ili tossiche, a 11che se ma11ca110 i segni ritenuti classici d el l'affezione appe11dicolar-e. fil .

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La cura delle ptosi gastriche. ~"i elJ e gravi pto~.i de.fit1iti\·e co11 i 11 a 11iz i011 e e di~turbi 11ervosi , f>. Carnot ( / >uris llll'li., JU23, 1t. 19) cons;gli o. iJ ri1)osn assoluto i11 lPtto e la ria l i111e11 taz ionc ]) l'O µ l' es ~i vn f t· nz io 11ata Et b ase cl i latt e, purée, u ovn, bodini, g·el atin e di fr11tta Col i11ig·liorn1·e delle co11dizio11i ge11ei:ali , :· i ~)ern1eiterà l a st<ctz io11e eretta a d ista11za dai pasti, previa Ul)l) licazion e de llu fciscia eluc:;ti ca. Bisog11H ancl al'e n1olto canti p 1·in1a di ripre11dere la ,·ita abituale. Nelle })'tosi 111 j gl iorabili, con di turbi di 1110<.l ico grado. do1Jo 1111 b r eve p eriodo li i r i!)o o assolu to e cli a.limer1iazio11e frazioJ1ata , pt·ogressiva, si per1n ette r~t al inalato di rjprende r e le sue occ11pnzio11 i a bi in a li, o rd i11n1 id o p n ~ti 1 re4l1 enti e p oco abbo11da.nti, riposo Ol'izzontnle. i11 clec11hito destro ciO!)O i -pa sti, fa scia rlastica c.l11 1·a nt e l a stazion o er etto ; n ltr r11a r e tn le l'eg·i1ne ron periodi brevi di t•iposo assol11to. Nelle ptosi leggere, oltre al riposo dopo i pasti , s i pl'escJ'iverà Jn, gin11astica allo scopo di i·affo·rzare i 111u scoli addom in ali anteri ori e di i·estit.u ire il tono primitivo agli a.pparati sos1)ensori e 1110 . tori dei visceri. fil.

La preserizione degli aperitivi. Da i noti esperimenti di F'awlov·•, si d eve ritener e ch e Ja d igestione è ru nzion e diel I a sensazione gustativa, la qnale origina. ln secr ezion e g·astrica psichi ca, che éllla suo ,·o lta è la. base della digestione gastri ca. L,a te r a pe 11t i ca d egl i ap.er itivj va dunqu P n1odificaLa, f ornendo del1e r>re1)a razionj cl1e corris11011dano allo scopo d i eccita r e l e pa})il le boccali g·radevolm ente, per rispondere nl la fisiologi a del g11sto, ed al rr1assim o· g 1·ado, pur senza preg iudi car.e I.a sec r ezion e gastrica. Secon d o tali principii, L. ì\Jel1n ier (T1 resse Médi.cal e, 13 ottob r e 1923) riconosce cl1e l e preparazioni del~ l 'aJ1tico. farmacopea prescritte in form a tale cl1e n on en tra in contatto con le papille boccali (come l.e p illol e e l e pol veri ) non . ri spondono affatto allo scopo. Da n sarsi con inod erazion e so no i pre1ln1·at i a base di a lco.ol. perch è costitl1iscor10 n11 1 a rn1a a d o p pio tag·lio, in quanto che sono utili corne n n1ari, ma n ocivi pe r l'al cool cl1e dist1'"ng·ge i ferni.enti gastrici. Sono consigli a bili i segue11ti preparati: Cacao g. 50; Corteccia di chinn g. 25; Corteccifl. di ara n ce a mare 1

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SEZIONE PRATICA

g . 1;); AJcoo l a HO) g. :)0; Vino bia11co un litro; ~iacerart' }Je r otto g iorni. Oppure l e seguenti gocce: Tintu ra di genziana eme. 7; Ti11t11ra di badian n . .A lco1 ì·lato éli lim o11e, ana c1nc. 10; >:\- I. g·occe. 'a.r ehbe l'O invece da preferirsi aperitivi ùel ti po clei seg·uenti : "om1nità fiorite di centaure:t, J{ a dice di genzia n a, Corteccia di arar1ce a 111al'e, a 11a g-. 20; Cal"bonato sodico g. 10. l\Iaccrare per t r e giorni in lln litro cli acqua di ca1ln e lln ; da p1·enclere a Cl1ccl1iaini. Sono a.11cl1e con f' igl iate preparazioni a tipo musticn lo·r io. cl1e ag·isco no su ll e !)apill e boccali co11 nu n1 assin10 d i ùnt·;1i:t. A tal e s copo si p11ò usare la go111n1 u chiclr: Polvere di genzi a11a Cf.!. :-,o; Zl1eC'h e1·0 g·. 1·; Go1nma chicle g·. 12; Gli\.·ina Ll. l>. 1>e 1· a ror11a t izza.re; fare massa in lllOJ 'l<clÌO, u t:Dll~O, e di vicl ei:·e in l)HStiglie lll U81 i ca to rie. fil. 1

Il latte totale acidificato nell'alimentazione •

infantile. E noto cl1e l'ag·g·it111t.a di acido al latte di m11 cca l o r ende p iù dig·eribile; così i11odificato. esso non 1e u<l e a l1 el1tralizzare il st1cco gn tri co; inolt1·e i1011 conti ene generalmente ha t te rii pa tog.c11i, dà l)iccol i coa gt1li , stimola In sPcr.ezio11 e bili n r e, l'a vo1risce l"a,ssorbime11to dei g·rassi, delle proteine, co1ne dei sali e sti1110 I a n n cl1e l e co11t rnzio·n i gastrointestinali. fl latte l)llò acirl ifìcarsi rnediante diversi batlerii. i>rocl uttori cli acido lattico, n1a è praticn cl1e rn1ò dar l uogo ad. inconvenienti ,e non è !)riva di diffic J lt~L \ \ '. ì\ fckin1 :vrarri ott e L. 'I'. l )a,·id~on (.J uurrial . \ n1r'r. lltft'clic. ,.4. ssociafiun.. 1G diceruhr~ 1923 ) co11siglia110 di acid i lì-

cnrlo ì11edia11te l"ag·g·il1nta d i aclclo lattico. Si , fa a11zit 11tt o bollire il latte per 5 mint1ti, si ln . ci n rnff1·Ptldnre. si leva 1tt 1>Hnna € vi si ngg·i unge dell 'aci do lattico in pro1)orzione di g-. 7.5-( .5 per li t ro. Ne ri ~11 lt<1 11nn i)re11nra zin11r 1nolto o ino g·ene~l, cl1 e si conserva h e 11 e anc h e se non tent1ta a l fr esco, ll e l'rl1è i batterii no11 vi si m10 lti1)lica110. Esso convie11e uene 11elJ'aJ i1ne11tnzionc del ba1r1bino e s i usa n on diluito a J11eno ohe no11 s i abbia a ch e fare con d i111in11zi one d ell a capacità dig·e t'ente. Vi s i po,ssono aggil1ngere g·li idrati di carbonio cl1e s i desidera. fil. 1

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Importante pubblicazione: Dott. Prof. G. L. SACCONAGHI

Medico primario negli Ospedali civili di Brescia

La Clinica della ADESIONE PERICARDICA nell'aspetto suo diagnostico Un volttme in·8 di circa 200 pagine (N. 6 delle nostre e Mù· nogratle ME>dico-Chirurgiche d'attualita , ), nit idamente stam· pato su rarta semipatin ata. - Prezzo L. 2 O più le spes~ postali rii spedizione. - Per gli abbonati al' e Policlinioo > sole L. 1 6 • 9 O franco di porto. Inviare Taglia e cartolina Taglia al cav. LUIGI POZZI. Yill 8 1in.nH~ .

u.

14. Roma.


IL POLICLINICO

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA.

Sulla concentrazione relativa di alcuni costituenti dell'urina. La teoria della fibrillazione e riassorbimento ( ·. Undel'l1ill: Brit. med. journ., 21 luglio 1923), ammette che i glomeruli filtrano dal plas·n1u t l1tti i ·costituenti dializzab ili, alcuni dei quali sono poi riassorbiti dai tubuli insieme con 1.'acqua (sostanze -cosidette con soglia), nle11tre gli altri cl1e rim.angono vengono a trovarsi più concentrati nel liquido (sostanze senza soglia) . L.e sostanze senza soglia devono quindi trovarsi concentrate in egual m isura, nell'urir1a, ir1 r a pport o alla concentrazione che hanno .11.el plasma, cioè devono avere ciò che si dice lo. stesso rapporto di concent1·azione (ad .es. i1ell'urina devono e. sere' tutte 3, ·i , :J vo!te fliÌl concentrate che nel plas111a) . Esperier1ze in proposito furono compiute dal1' A. s nl gatto clecerenrato. Un.a causa di errol'Q che è difficile .evitare è l'inesatto apprezzamento della perc.ent11ale di sostanza presente nel plasma e ,rispettivamente. n ei corpl1scoli: l'analisi sul sangue estratto non sempre c'inforrna Sll q11ello che accade nei · vasi. DalJ e ricerche è r isultato che l'urea è concentrata ad un ra.p11orto diverso che la creatinina e i fosfati inorganici, ciò che si spiega Illale co11 la teoria indicata, a .n1eno di voler nm1net tere cl1e i t11b11li possano riassorbire anc.:he . ostar1ze senza soglia. Sembra p erò piì1 probahile che le cell11le dei tub11li po.ssano anche loro secerr1 er e queste sostanze, secondo le ci rcosta11ze e.I e l momento. l ìna L relazi:one determinata vi era tra l.e q11a.n t ità delle tre sostanze escrete nell'unità di te1l1po; la qt1antità emessa era in rapporto prnhnbil1nente con la quantità di sangue che traver ava il r e'l1e. In due min11ti scompariva dnl ~nngue il 75-90 % del1' 11r.ea e della creatinina iniettata, probabilmente perchè passava nei tessl1ti cl1e la tenevano in riserva. Infatti ln conce11trazione nel sang11 e rimaneva poi p~r 11111go ten1po costante . malgrado l'eliminazione l11·inaria. I fO $fati inorganici lasciavano il san g·l1e assai n ii1 l en t nmente. DORI A.

IGIENE. L'azione disinfettante della stiratura sulla biancheria. t-;iù lo . Vl'l1la nel 190n avevn dimo trnto che ln bi;inchPrin i11qnillata artific ialm er1te da b~­ cil li tli\·e rsi. cli,·e11ta,ra ste ril e a ll orcl1 è , ·r1tiYn ~ ottop o .... tn nl lH ~t ira1t1 rn n1t>d i nntl' un fc.)rr11 da

[ •.\N!\O

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FASC.

12]

stiro, ri scEtldato a ci rea 200°. Se l.e biancl1erie seno IJiuttosto spesse, si ottien-e la completa disinfezionre passando il ferro d a stiro da ambe le parti. L'Istitt1to cli Berlino per le malattie ìn.f ettive, ri·petendo le stesse Iicercl1e, h a osservato che la disinfezione non si ottien-e sicura.mente se la temper~tura non raggiunge i 250°, ciò che è assai difficile ottenere. L. Pi ras (Igiene rnodr• r~na, settembre 1923) ha ripreso il problema che si presenta realmente i11teressante per i risultati pratici che si posso·n o raggit1ngere. Ha usato spore del carbo11chio, bac. coli e stafilococco i1iogene aureo, s i a inquinandone fili di seta, sia impregnandone la biancl1eria. Le esperienze sono state fatte in t1na lavanderia-stireria meccanica con calan cll'e a vapore. Le temperat11re sperimentate l1anno va1iato da 140° a 200°; lo S'Pessore ùelle stoffe da 1/ 10 di mrrL a 1- mm.; i tempi di esposizi·one al calore da 27 a 54 secondi. Dal complessv delle esperienze risulta che le spo r e del b~cillo del carbonchio non sono mai state llCCise. Con g li altri gern1i, 1 ri snl tati ci0lJiman-0 co•11 q11r.lli òi Svehla, confermando l'efficacia del metoclo. I.'11~cision e dei germi è stata ottenuta co.stantemente quando le stoffe erano umide, ancl1e con temperature non molto elevate sr lo snessor e delle stoffe non era grand·e; con sp essore di 4 mm. era necessaria 11na t e1nperatl1ra òi 200°. Altrettanto non p11ò dirsi se le stoffe sono già asci11tte quando si stirano, ~1oichè in tal ca so la disinf.ezion e si ottien e solo se le stoffe sono molto sottili e la ten1peratut'a s11fficientemente alta. Co11 Je calandre a vapore a cilinclro si ha il vantaggio d i poter controlla:·e la temrperatu ra m ediante u n :pirom etro e si ha n.e ll'avven11to asciugame11to di stoffe stirate quando erano l1midel l ' i11dice dell'11ccisione dei germi che si trovavano 11ella biancl1cria. I risultati si possono applicare anche ai comuni ferri da stiro) in c11i p er ò è n.ece5satia llna temp eratura pii1 elevata, ma si 11a , a mio parere, il vantaggio cli poter prol11ngare il tempo di contatto, cio che è impossjb il P ron l e calandre a vapore. Per l'u so cli ql1este l'A. consiglia le alte temnera.t11re e cp1incti clel vapore· st1rrisealdat-0 invece di quello sat11ro, evitandosi così di arrivare a p ressioni n1 o l to fl lt e. E poi con,renie11te adattare l n velocità delle calandre all-0 sp8ss ore delle sto ffe da ~tiru r e. ciò ch e !1llÒ farsi agevoln1.entr drsti11nnclo C8landre ÒÌ\'erse f1 e r i varii tip i d i st0ffa. L'11so d ell e calandre ~ cilindro !ìf'r·rn f' lte !loi 1111 n1ng-gior co11tattn cnn la sor ge11t c rli cn lorP.

fi. l .


l-~;.JNO

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POST A DEGLI ABBONATI. i·flyoto·ni<L e simpaticotonia. nbb. n. 13132: ~ori

Al dott. G. G.,

è possibile dar.e in c111esta r11brica no-

tizie dettagliate ed esa11rie11ti s111l'ancora dibattt1to argom·ento delle sin1p·aticotonie e vagotonie e tanto meno dare 1ndicazioni bibliografiche al rignardo. Potr~L formarsi 1tn concetto a bl.>~1stanza esatto sullo stato attuale d.ella t!l1ist ione sco r rend·O· le i.1ltin1.e dieci a rinate della Sezione Pratica è!.el Policlinic o, che 11e l1a. più volte trattato in 1~ece nsioni e riviste. , Qui non si JìllÒ da,l'e a ltro che t1no schema dPlle di.1e sindromi , che J1a na tt1ral1n·ente tt1tti i dif.etti diegli sc11e111 i. I.a vagotonia è in gene l'e cal'atterizzata da: instabilità d ell a fr eq11enza d el pol so con tendenza alla bradicardia, fenon1Pno di Erben , riflesso oci.1lo-cardiaco p ositivo, clis111r·b i cardiaci vari i 0 sop rat11tto extrasistoli , tendenza alle sincopi, ipotensione vasale , der111ografis1no, cardiospasmo· e tende11za al ,-omito, piloro~pasmo, iperacidità gastrica, s tipsi interrotta cti tanto in tanto da diarrea , iperidrosi, verti~in i, ref alen, insonnia, debolezza e facile stanchezza. La sind1·0111e sirnpaticotonjca è caratterizzata rla: tachicardia.. palpita~ione, ipertensione Vfl sal€, p11lsazione a 1 collo, hattito nella testa. ronzii, vPrtigini, forti vampatp alla faccia, orripilazio11e, cl1iazze di arro•s samento per tutto il rorpo , estremità fredrle e cianotiche con sensazioni di torpore .e forrnicol io . tren1ori , tenòenza alla glicost1ria, difficoltà òi digest ionP ron senso di ri•p i enezza. emotività esag·erata, terHlenza al sonno; tntti auesti clisturbi ecl Clltri ancora si presentano cli solj to in forn1n di crisi accessionalie variamente aggr11ppati. Com.e già ~i è avvertito tali s int.omatologie sono affatto sch ematiche. I,n ureva 1enzn d e1 d11P sistemi antagonisti raram en te è così netta fino a dare sindromi pure. Nell o stesso ii1cti vidl10 si -nossono ave-re alternativam ente ed nncl1.e contemporaneamente sintomi a.ttrib11ibi li a vagotonia ed a simnaticotonia. In effetti i dist11rbi !;)iù eh-e ad anomalia costit11zionale d e l vngo e Ciel simpa1ico :5emhrano i n rapporti) ad eccitazioni e 8cl inibizioni flj11Pndenti da disf11nzioni d elle g landol e end.ocri ne, che JJer la loro com·p l.essitn e correlazione proclncono effetti yariahili ecl i11t1·icn tL

-

G.

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SEZI ONE PRATICA

403

data sostanza di esse r e elimi11ata co11 il ]atte e dall'azione -- dannosa od t1tile - che essa può esercitare ~ul pOJ)pante. Il fo~fato di calcio, p. es., non viene eli1ninato; l'antipitina, i st1oi derivati, il salicilato di. sodio sj eliminnno in nronorzi oni ta11to deboli da non r:eca.re alc11n incomodo al popr>ante; così pure senza · influenza sono i b c,r ati. il bicarbo11ato di sodio , il solfato di sodio ,e di magnesio; di qt1esti due ultimi 1)erò va data una quantità moderata per evjta1·€ 11n'azione s11lla secrezione l attea. Il ferro, cl1e !>Ul'e si elimina C·On il latte, può riuscire utile al pop11ante. Altri medicamenti o sostanze, eliminanùosi per il latte, posso no, se presi dalla nt1trice , ri11scire nocivi per il po·p pante. Jl clor~ 1i o pnò d eterminar e ne] poppante so11nolenza, la bel1adoI\na -e l'atropina possono provocare fenomeni di midriasi, l'alcool, come è i1oto , pi.1ò pure dare dei disturbi e va evitato. • Controversa è l'eliminazio•n e degli oppiacei, con i qt1ali però, ir1 consid·e razione della grande sensibili tà dPi bambini a tali medicam-c11ti , occorre andare m.o lto cal1ti. I.o j odio e gli j od tiri p.ossono a dcl i i-itt11 ra detern1inare fenomeni di j odismo. Il merci.1 rio si elimjna per il latte, tanto chr sono state rro11oste cu r e m1erc11 ri ali in po·ppanti per tale via. I .'eliminazione però è tardiva (10-15 g·iorni dal1'inizio) e Yariabile, quindi non si p11ò fare st1 essa lln sic11ro assegnamento. Il latte può poi assumere ~> roprie tà purgative per l'ingestione di rabarharo ~ scamonea, olio di ricino. Ma , fra i medicamenti jl più pericoloso è l'arsenico, che passa in forti proporzioni a comjnciarc da 17 ore dall'in.g .estione. In una n11trice cl1e aveva preso per sei giorni 8 mg. cli arsenico a l giorno, si trovò cl1e in 100 eme. di latte vi era t1n mg. di arsenico. Il uon1) n<Unien- - · ante -n11ò soccombere -lìer avvele• . to; occorre q11iodi somm·a prnclenza nella som mini strazion·e cii tale medicRn1 " nto. A. F ILJPPJ NT.

-

1

Perioclici itnlinni tl.·i pediafrirt. CipriRni , Sorg8:

Al dott. A.

«La P .ediatria », Napoli (57), S. Andrea delle IJame, 21; «Rivista di Clinica Pediatrica », Firenz e, Osp edale 1\tieye1.. ; « t ,a Clinica. PE\diatrica », ~·Iod ena, via Cerca, 6 (sono ed iti dalle Clinich e pediatriche delle tre citt A\. R. B.

'ORA GOTTT.

'!11 1'rlicinnli da t'1'ifn.rsi t/1(ra.11tP l'allattame11.to. - .i\. l1 'abh. n. 6614: I.a onestione cln l .. ei 1nossa è d o-minata dn

dne fattori: dalla !'.)Ossibilità o m eno di llna

i\ll'a bb. n.,

10~'i0:

Un recente tratt::lto tradotto i 'l itRli::i110 è quello di Kovvar~chi ck «Diatermia>> (tradotto dal ctott. Cl1iozzi e clall'ing. Vital.e, L. 25). Si


• l[

POLlCLl l\lCO

ri\'olga ùii-ettamente a l ùott. CJ11ozzi di Fire11ze o ad t1na q11al11nque libreria. Bnono è a11cl1e il libro s11ll a diater1nia cl i Bo,vier (l\l as~011. ed. ), ancl1'esso recente. l >er qnanto ricl1iecie s u gli a1)!Ja r eccl1i ho ri~posto a parte. ,

Al clott. G. B. G. da L., abb. n. 2690: La. .rxuestione d ella dieta e della cucina vegeta ri ((ne è svolta nei trattati di dietetica, fr~ c:11i è bnono. il segt1ente: fJ aJ1llbnch cler Er11dhr1111us/elirf (ed. Springer Berl ino.) ch e nel I volnn1e ha l111 ca1)itolo st1lle c11re vegetariane. ~ l nnttnli di c;uc.:ina per 111etlici 0110 i seg·uenti: l>on,PLL .. TH: ]) i illr! liscl1r's /\_ ochbuc li. C. Kabitz ·cll J.ipsia; .fDRGY:'\~EI\: J\uchlr>hrbilch. ~])l'i11g·eJ' ed .. Bp1·Ji110 . 111 italiano l 'U11io11e tip. ed. di Tot'i110 11a 1n11Jhlicato il seguente: G. A. S c·;rHERLAND. Trai tato di die tetica. l' n i1iccolo manualetto pratico è i l seguente: Cenlosessa,Jlta 1naniere di c11cinare gli erbaggi cti i l<'rtunzi. :\. Saln11i, ·ed., l 'irt•11z( 1

1

fil.

VARIA. La psicologia della moda. \ ". .\ Lo11te a110 riasst1me 11ell~t Ra s:)e{fllll di :)f u<li sPssunli i risultati ui t1no studi o che egli va elaborando stille orig·ini e l e cause psicolo.g·icl1c e sociali del feno1ne110 della moda. l .. a. 1uoda è 11110 ùeg·l'i11tiniti atteggiamenti co11 cui lo spir ito umano estl'i11seca alc11 n e st1e in11a1.e t~r1d enze le q11a l i i) r oba.b iln1er1te rispond ono tt ft11i di pre. e1·vazio11e ed a n ecess it~t dj convivenza sociale. rtestril1g·endo jl co11cetto della 111 oda alla ma11 i era il i vestire, e i oè alla ma11 if estazione più e\' ide11te, ma ancl1e lJiù su11erficiale del feno.111eno, CJllf" to ris11lta con1poslo di due elementi e~s c nzi nJ i. 111 a ppa re11za contrad ittori i: uno mimetico, 11 rr c11i J' incii vidl10 cerca confondersi co11 u11a certtl categoria di altri individui; 1'a1t r o di differe11ziazione, per il quale invece ce rca di distinguersi d8g·J'indiv idui di 11nn catt">@.'Ol'ia tlive r~a.

J .a mocla cO,$Ì e ' l)l'i111e ln tlnplice tende11za dt· l l' non10 n 111anten ere l1eJ1 e n1i n im e apparenestf'rne ·gli 8ttrihl1ti di 11n dat o rango al qnnlP c;i nppnrtienf' o si cles irl era appartenere e i1r'l te111po stef'so n distingner. i da coloro che cli ql1el ceto non fanno parte. 1~ per q11esto che le n1ocle cambiano tanto piì1 rapidamPnte quanto più rapidamente e lnr!!an1rntP ~i il iffnnrlono . p<'r riro1nparire nelZt'

t.t\.N:'\O

\X\ I ,

FASC.

12)

la stessa foggia quu11do 11an110 cessato di esse r e corn11n i e or10 state dalla generalità clin1enticate. ìVIa dietro a questa te11de11za o meglio alla base di e sa, l'elemento g·e11eratore è l ' istinto sessl1ale. E il I> i og110 dell'uomo e della do11~ na, e più di q11e$ta cl1e di quello, di ricl1iamare snlla pro.pri a 1Jer so11a l'attenzione delle l1ersone d e 11 'a I tro sesso. L' abitudi11e ge 11 t' l'tt noj a eu indifferenza, o ude 1a 11ecessità istintiva di ricer care i111ovi mezzi esteri ori p e r d isti11gl1 ersi e ~ u scita re la curiosità e, più n rn eno incon~ciame11te, il de~ideri o. J)i 11l1i la ga r a rle1le signore a ricercare fog·gie di nbbig·lia 1ne11ti, di ornamer1to, sempre nl10,·e. tal volt n pers i110 eccentriche o che paiono tali fino a che l'l1so non Je abbia co11sn crat e. , . alg:i per tl1tte l '11 ~0 recente nel1 e s ignore di tinge i' i le 1ab1Jra e quello artcora più recer1te ùi tng·lia.rsi i capelli: rnoda, come tutte le altr.e, Ilnta dal desiderio o dalla ner e s ità. di di ff erenziars1 dal medio ci rcosta11te e elle J' iniitazi.0.11e l1 ri s11hilo resa comu11e Duo <l quando qualcl'l·e altra eccentricitit non l a far}1 l)a.ssare iu disnso. Spesso souo le g·randi etère, ]e venditrici di amore l)iù in vog·a, cru ell e che lan ciano, ]lii1 o i11eno inte11zionalmente, llna 111lova moda (e se ne con1pre11cle il rnoti\·n, g iaccl1è pe1· e~se richiamare ~ul propl'io co.rp o l'attenzione del p11bL1ico ri. i1onde a necessità d i guadagno), che poi viene spesso immedinta1ne11te imitata P. consacrata dalle d an1e di quella cl1e st1o l cl tia1narsi buona società, le ql1ali più o i11eno 1nco11sci amente, co11 1a l1ovità del vestito e d·eg·l i ornament1, anch'esse obbediscono in tal n1odo all'isti11tivo b isog11 0 di :=:1 1scitare Ja cnri osità degl 'ir1div id lti deJJ 'n ltro s esso ed eccitar1t e il se11so genetico. J.n c1011nn si a 111111ar1ta cli Ol'iginnlità per far preva Iere lu J>ropria l>ellezzn .. orig·i11alit.à c;he perde efficncja con la ~11a dif'fu~ione, donde 11 ri11110.vamento continuo. l)'aJtra pnrtc il fe>110111e110 <.Lella moda e1n. hra ql1asi un aspetto della 1otta fra aristocrazia e democrazia. Dn unn parte c'è la teude11za a di~ding-1ter i, dall'altra ad imitart> I.a ina:sa 11011 potendo livellare l'intelligc·nza. il valore, la i1rcstnnzn fisica; il censo, ecc. , si sforza alrr1eno di livellarP lP ap1)arrnze este. . ìJOfl.

Non rnanca il fattol'r PC01101nico a rt'11de re più acce11Luato e pi11 rapido l'aJter11arsi dello. n1oda: coloro chP ne fa11no pieno mez10 di gllactngno, eccitano e ~frntta11C> sapie11t~111e1de In cn n1un r tendrn1n . Dr.


405

SEZ IONE PRATICA

.•

POLITICA

~ANITARIA

E GTURISPRUDENZA.

t*) J

I.

• I-

La dispensa dell'ufficiale sanitario

g·ittimità del !>l'O\"\'eùimer1to, il controllo dei 1notivi della clis1)ensa per inabilità e del colJoca111e·nto a !'iposo può esser fatto ntil1ne11te St)lta11to d:.:tl \Iiuistero in hase a.I 1·i('Ol ::in . ~1ia Io svolgin1ento dei l'irn edi gera1·cl1ici limita not e\·olr11ente Ja lHll'teri1 <1z ione dife11stY ~1 rte1l'in t.eressato, il c1t1al c in1ò pr··..::e1ltnrt· doc11rne11ti -e rlcdnzio11i ~crjtte n1a Lg·11orn i1è ha la l)Ol;sibilità di conosc;e r e .- i r is11llati della i$iY1tttnric-1, le ossel'vazio1ii del J>rcfe1to, ecc. Lo svl' lgirnento è ~egreto; i I tont.l'ollo è. qui 11. ' f etto per ql1anto nutoreYol e Pd ohliiPtd i,. 1mper tiYo po~~a e ... er e considerato. J'orga110 che lo ec:;erri t a. L e ca11. e tlel collocan1Pnto a i·ipo._o non sono 11emn1 e110 ri.f eri te n d 11ua et ù de te rrni11a.ta,, n1a sono val11tate discrezi.011al111ente clal Prefetto: questfl rim!)iezzn- rend.e più dcl icuto il potere. :\lrt ci !1reocct11)a s11ecia lrneote la i1)otesi della. " cl i s p e 11 sa r il P n 11 t a 11 eer• s so ria 11rIf'i11 t r"r Ps se de t

'' ne11· interesse del servizio ,,. a o I·

e

Il lesto unico delle leg·gi sa11itnrir 1° ::1go:-;to JUU7 , IL ()3() regola ln formazior1e d·c l raJ)l)Orco di in11dego. le [ltt rihnzioni e il tratta 111cr1to eco11·011tico del l'1 tffìcia le sanita.rio, n1a 11011 stabi I ice le cau~e <lell8 estir1zi onc del 1·Fipporto. i

1

1

1Jrovv-C' di111 enti •isti~)liuHr i e il pl'oc:e 1ln1P11l11 relati vo. l 11 11cceu110 :11<.l i retto è r:t ll ·u 1·t. 17. lett. Il: «il ' u1edico _provii1cia'e . . . . pro1)011 e <ll P1·efetto i pro\'vecli1r1en , i di~citdinèll'i contro il 1>er::-.onalc sanitario ... i1ei casi e 1nocli cleterrnillati 1lèd regolnrnenti ·-!)ecial i ». 111 rclHzio11P e co11 riferiu1ento a tJne.sta norn1a, che atLl'ili11ic;ce al rneclico Jl1·0,·i11ciale la « pro1iosta » dei provvedin1enti cli.sct 1)ljnari contro i l 1>erso11a.le ~<!1Iitn rin. in genere. gli art. R7 a 01. del reaola111c11ln l U l up; li o lDOH, n. t1.(), stabiliscono lt• ~a11z ion i ti isci ~1 I ina rj (ce11sl1ra. sos1>en s i011e. re ''OCél ) e le for1nP c1e·1 pro,cedi111ento contro l'llfficia.le sa11 ita rio. I rnofi vi cl1.e ll eter1ni.n ano 18 « revoca n i rifer i3rono tutti 1cl nzioni 8d omi.ssior1i di na inrn <l isci1>li11nre (al't. 90). ì\Ia 13 est in zio11e del rapporto cli irn1)iego, !)Cl' atto ,lell'nn1n1inis!rnzio11e !)Uhhlicn. può essere resa necessaria cla altre ca n~P legitt in1 e, cl1e il regolam ento 11011 pr.e\·edr. .\. q11esta. lac un ·l 11 n snp!)lilP l'art. 28 del R. J). 30 dic.:emhre 1023, ll. 28Rf). 11 J: ufficiale '3anita rio può esserf dis11ensatu c dal Prefetto, con decreto m otivato, l1 cli to il Co1?~ig· li n l>rovi11c iale di Sanità. (!llar1do siti < rico nosci 11t0 in.o ùile ((I se rPi:.io e qu nndo ln u dispensa. sitl r'itenuta 11ecessa1·i(( nr>ll'i1tl fresse 11 <lei sPrri.zio. Spetta , a ltresì , al Prefetto l)l'Ov: ''vedere ne ll e stesse f.orme a l tollfJra111rnto n 11 riposo clell 1Lfficiale sa.nitario » . Garanz i e forrnali: decreto m()tivato e par1'1'<' del Consi~lio provincinle s8n itririo; rirn ecti gi111·idici: ricorso al Ministero dell'Interno - 11 qnale provvede defi11itivamente se11tito il Con~iglio Superiore di Sanit~t e poi ' contro il provvedimento de] ì\Iinif;tero, ricorso alla J\1 Sezione del Consig-lio di Stato per incompetPr1za, violazione (li legge ed eccesso di potere. La. dispPnsa per « i ·nabilitri >> e il collocamento n ripof'o d ipcu cl nn o da ca11se de ftni bn i. sebl) PJlP, nnn rig·ot·o~amente pre~isate. e 11erciò in 1]11alcb c n1 is1 Lra controllabi.]i. Se11oncl1fi, 110n PRsendo siabilita la com11 1nicazione preventiva clei motivi, a I fine di 1111a com1)i11tn istrnttoria col concorso d ell" int e1~e . . sato. p il giudizin ln '-'erlrl gi11ri~clizinnalp 1·igl1ardando lu <'ìo ln lt\1

'I

8 I.

SP l'Vi :io

Una va I t1l<:Lzione souyPt tivu, cl1e p 11ò s1iaziare Jn .cau1po così Yasto .e indefi11ito . c1d1dnce fnciLrn·ente oltre i limiti della di screzionalità amministrativa. Sono possibili casi ii volontà arhi I ca ria: è facile la sofisticazione interesc;nta rhe i.n<iuce in errore di buonn fede. Se rrt1este i!1otesi si verificac:;sero. la for111u la tlel la dis1)e11sa per l' i 11 terPsse del servi :io si 11 resterehbe inattciccabj l1nente o c1l1asi a dissi11111la ,·p ln YCìlo nt.à arhitrarin o a nascondere l'err orr. L'ufficiale .·a11itario 11on ootrebbe rtife11cter ·i ir1 terr1po nè poi avr ebbe lR po~sibilitù di agire in s-ede giurisdi.ziona 10, i)e r un gi ud jzio cli. m er ito, con le g·a rR nzi0 dell a ornl iiù e del contraddittorio. Assl1nto in ba se a concorso e; poi, no111i11ato rlefiniti vamente in segt1ito a due a nni di prova, rufficiale sanitario è costretto a compiere il suo dovere, difficile e delicato ancl1e per · gli interessi privati cJ1e ne sono necessariament.e offesi, i11 condizioni di incertPzzn e di precarietà, per effetto cl.elle nuove disnosizioni. Questa sit11azione di i11feriorità ne deprime nec.essarian1ente ]o s11irito (li inizin1iv8 e ne atten11a la indipende11za che g·li è j11rlispensabile per l'ufficio di Yif.!·ilu11za cl1e e~rli ese rcita. Per convi11cersene m.eg·lio bR stn co11siderare più da vicino i.l contenl1to del potel'e di cc dispensa nell'int.eres"e d.el ~ervizio n. Acl CS$O sono estranei moiivi clisci1)Ji11a1i . (assenze. negligenz€ . 1nanca11ze c·ontro l'ono-

1

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1

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1

{*) L~ l preS('llW

rubrica è nffidata a ll :1V\'. 1

GIOVANNI SEL\'AGGI.

,

• •

li.

consulente

le~;1Jc

del nutitl'o Jicriodico .

l


406

l ! POLJCLINJCO

re, ecc. ), per i quali sono stabilite le sanzioni della censura, della sospensione, deila r evoca; vi sono anche estranee quelle condizioni di capacità, di energia, ecc. , cl1 e sono il pres upposto d ella utilità del rapporto di impiego, sicch è, se mancassero, il Pre fetto provvederebbe alla dispe n sa per inabilità o a l coll·o camento a riposo; caus e di natura !)Clitica non son o r1emn1eno ipotizzabili, tanto più che quelle valutabili (atti contro l e istiti.1zioni vigenti) sono previste a gli effetti della revoca. Motivi d'ordine n1oral e? Ma, in quanto si concretir1 0 in fatti , questi motivi son o· ·g ià considerati e sono repressi disciplinarmente: accettazione di comip ensi, partecipazioni a benefici otten11ti o sperati, mancanz13 contro l'or1ore, ecc. E allora? Irl ch e si cor1creta la causa effettiva del nuovo. provvedimento? l ,a formula « dell' inter esse d el servizio » è, IJ er altro, troppo vaga: è necessario che sia preci sata ed abbia un contenuto controllabile, nell' interesse stesso dell' ufficio; sia precisata per il suo contenuto specifico e per i fatti ai quali p11ò riferirsi : Così come è espressa può essere forse uno strumento pericoloso; è, senza dubbio, una min accia d eprimente. Il m edico, il veterinario, il farmaeista, assunti in condotta, non possono essere licenziati se non ])er inotivi gravi e spe.cificj , che devon-0 essere contestati preventivamente; con le stesse form e e con identiche garanzie deve essere deliberata la dispensa per inabilità. La giurisprudenza è stata rigorosissima nel giudicar e delle violazio·n i dei diritti di difesa e della specificazione dei motivi de l licenziam ent o. Qt1esta garanzia dei diritti so·g gettivi pubblici è una delle più sic11re conquiste della cosci enza giuridica: non po ssono esserne eccettuati gli 11fficiali sanitari, che sono esposti ai risentimenti più aspri p er gli atti che devono compiere in ambienti meno disposti ad accettare o a subìre il controllo ch e costringe a far e o a no11 fa r e e talvolta offende interessj e preginòizi. Questa nota non ha 11no soo.po a ridamente critico. ch e sar ebbe for<5e ingi11stificato perchè l'art. 28 non contiene t11tte le 11orme ma dovrà es$ere integrato dal regolamento. È direttri invece a segnalare la n ecessità di precise <l ic;posizioni ch e star1i1iscano. a n che nei c:a~i 71re1 1i st i n<'ll'art. 28 (dispensa per in abilitù o nell'interesse òel servizjo e collocam ento a ripoc:;o), la con111n icazion e preventiYa ctei m otivi e dri ri s11lt ati clelln ist r11 ttori1. la difesa cl ell'inte1·c)(:;sntn. il do,·erc di in òicare le proYe

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nella motivazione riel provvedirnento e, so1)ratutto, disposizioni che precis ino le cause obbiet tive che possono legittim a r e la dispensa 11ell 'interesse del servizi-0. Il regolam.ento è fors e nella fase di elabor azione; siamo e.erti che la direzion e g·enerale ' della sanità, tanto l>ene111erita clella riorganizzazione della vigilanza igi e11ica, in condizioni diffic.i li, saprà circondare rlelle necessarie gRranzie l'ufficia le sanitario, sen tin ella a~·a11zata e p.er ciò più esposta a tuttj i rischi. ~UESTlONl

PRATICHE.

XVI. - Nullità della graduatoria per irregolare valutazione dei titoli. La IV Sezione d1el Consiglio di Stato, con decisione 29 febbraio 1924, ha accolto il ricorso del doittor Antonio Cammoranesi contro la deliberazione del Comune di S. Elpidio a ìVl.are, concen)ente la nomina d el dottor B ottigìi~ri all'ufficio di medico condotto. Lamentava, fra altro, il dottor Cammoran.esi che la Com!m iss tone esamina trice a veva valutato due certiflcati re lativi a corsi di perfezionam ento che non erano c·o mpiuti alla data della scadenza del termine stabilito nell'avviso d~l concorso. Per questo motivo di illegittimità la IV Sezione ha a nn11llato l a nomin a e la graduatoria. In questo e in altri easi ho rilevato, ancl1e per esperienza prOlfessionale diretta, che il Consiglio di Stato segu.e criteri rigo-rosi circa la osservanza delle forme e, in genere, delle norm.e che regolano lo svolgimento dei co11corsi , l'attività delle Commissioni, la rédazione dei verbali e 1€ preferenze. D'altra parte, l'.esame di m·o lti verbali delle Commissioni esaminatrici mi ha dato modo di rilevare che spesso si procede o a lmeno si riassume il procedimento nel verbal e (.elenco P. vall1tazione d·ei titoli, giudizio comparati· vo, ecc. ) con eccessiva sommarietà, ch e si presta a censure per difetto o incompletezza di esame. Accade, per ciò, che co·n corsi importanti a11che per nu1n ero di concorrenti, siano oggetto di ricorso. e spesso di a nnl1llamento per vizi di forma ch e non corrispondono ad illegiitinlitù. sosta nziali, ma che tuttayja sono motivo di nullit~1 p erchè la forma è garanzia n ecessaria specialn1ente n ei casi di valutazion e discrezionale. Conviene, d11nqu.e. ch e le Con1n1i sRioni tengano conto della tendenza rigorosa ormai nettamentP a ffermata dalla Sczjone d el Con• s1glio di Stato e vi si uniformino non soltnnto per la sost anza, aJ fine della sincerit<) deì con corsi. n1 n. nnche per la forma.

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• •


(ANNO

XXXI,. FASC.

12~

407

SEZI ONE PRATICI\

NELLA VITA PROFESSil)N ALE. Si deve ·liquidare la Federazione degli Ordini1 Le elezioni dei Consigli degli Ordini Medici hanno assunto quest'anno quasi dovunque una vivacità insolita. · In qualche provincia si è avuta una lotta a tinta poli~ica evidente, altrove l'elemento politico è stato dissimulato dalla quistione programmatica della partecipazione o del distacco dalla Federazione degli Ordini. Degli inc-0nvenienti derivanti dall'inq11 inamento politico è inutile discorrere. Gli Ordini sono organi ~chiettamente profesiionali e disciplinari e devono pertar1to mantenersi estranei alle passioni ed alle alternative della politica. I Consigli sono magistrature chiamate a giudic.are su quistioni che interessano il decoro della professi one, l'onorabilità ed anche l'avvenire dei singoli iscritti. Ed è ovvio che la serenità dei giudici può consciamente o inconsciamente essere offuscata cp1ando gli eletti siano i rappresentanti di 11n partitq politico. La richi·esta di distacco dalla Federazion·e ' e quindi il tentativo -<li munarne l'esistenza, che è stata la piattaforma elettorale di a.lcur1c liste, appare i;>oco giustificata. La Federazione in questi ultimi anni è stata l'oggetto di acri invettive da parte di qualcuno, ma finora non è stato rilevato alcun dato di fatto che ne dimostri la inutilità e tanto meno il danno. Si p11ò essere discordi sull'atteggiamento ass11nto dagli at.t11ali dirigenti in alét1ne q11istioni, come quella delle assicurazioni sociali ma ' il dissenso poteva giustificare un ca·mbiamento di go.v erno, non la richiesta dell'annullam,e nto dell'organo. Viceversa solo chi ha un partito preso può negare che la Federazione abbia delle benemer.enze. A mo' d'esempio va ri,c ordata quella d1ell'aiuto efficace e quasi risolutivo dato ai medici condotti nel conseguimento della tanto sospira ta co.ndotta residenziale e del suo mantenimento malgrado gli attacchi di ogni genere ed i tentativi di elusion.e da parte di amministrazioni comuni:l.li di o·g ni partito. Nè va trascurato il ricordo della lotta sostenuta dalla Federazione e della vittoria conseguita in materia di tariffe giudiziarie, anche se si trattò di un risultato effimero, annullato da t1n decreto che fece ritornare i compensi peritali presso cl1e alla primitiva mis11ra avvilente. 1

Ma anche se la Federazior1e non avesse avuto finora alcuna .attività benefica, resta sempre a dimostrarne le passività, a meno che come tali non si vogli.ano far passare i pochi centesimi mensili che gli iscritti devono versare. Perchè distruggere un'istituzione ancora i'n '{ieri e che ha possibilità di azioni sempre maggiori? Questa sm.ania di abbattere ciò che fatioosamente si è costituito n on può altrimenti spie- , garsi che con la fiducia che alcuni hanno di far sorgere su la rovina della Fed.erazione e forse poi anche degli Ordini, i cosi detti Sin1

da~ati.

Eppure la esperienza avrebbe dovuto insegnare a tutti che una tale credenza è affatto illusoria. I Sindacati medici, siano essi rossi o neri ' malgrado l'attività e l'entusiasmo dei loro iniziatori, non hanno mai trovato il consenso non dirò della unani·mità chè sarebbe pretender troppo, ma della maggioranza degli .e sercenti l'arte sal11tare. . I n1edici sono per abito insofferenti di qualsiasi disciplina anche se liberamente accettata ' non 11anno spirito di asso.ciazione , hanno una individualità che si v11ole a.ffermare sempre e su tutti. I ... a loro unione non può essare ottenuta se non per legge, essi ubbidiscono solo alla disciplina imposta. . Ciò val quanto dire che gli interessi dei medici devono essere tutelati malgrado le loro tendenze. Ecco p.erchè gli Ordini se non ci fossero bisogna crearli. Ecco perchè in Francia dove i Sindacati 11anno vita da maggior tempo e piìt prospera che da noi si reclama da ogni parte la jstituzione degli Ordini. I sindacalisti potrebbero insistere perchè gli Ordini abbiano una più netta funzione sindacale. Ma ciò certo non si potrà ottenere ann11llando la Federazione, che appunto per essere f11ori legge h.a più faco1tà di esercitare tale ft111zione, e che in effetti, malgrado ognj contrario avviso e m.a lgrado le opposizioni e le resiste11ze, ha cercato in molte occasioni di fare opera scl1iettamente sindacale. Le rece11ti provvidenz.e legislative che 11anno m eno111ato il prestigio degli Ordini dovr.ebber o se ma i con sigliare a rafforzare 1'at1torità e la effici enza della F eder azion e. Pan gloss. I


1.08

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Cronaca del movimento professionate. ·

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Dott. SILVEITRO ltLVEITRI

Aiuto nella R. Clinica Medica di Boma

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l'r'""id< 11te:

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Touelli IJ111ilio. Vie,1rello . Romiti ( ':1rlo, l ollt• ~n lretti 1•a11ar.1 ( 'p:-:a t'(\ • \l'piuo . . .Nloretti Emilio, I>i-.;n . .

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F'rc 8irf ,,nf<': dott. Dragoni l'ietro: con8i!71ierr an .z iano: dol t. Ga rovi I,uiµ;i: seyr<'fario : prof. Zanetti Giova nrli: tesoriere: dott. t '<1r::. n1a lti Giovanni: r·r,nsiflli!·ri: p r of. T, ip:al.HH' l'i <'tro, clott. Nflp;ri (iioYnnni. ~eotti .\111011!0. l'L\CENZ.\.

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Dott . .Picconi <} i110. I .uc·iu;un !ll• . . . Dott . ..Uar1otti (7iu:-;pppe. l'<ll-><Jll' d'Elsa

ri ui Ezio: cons;glieri : clott. Corrnio Itnff;H'l"" 'ronini Gualf:trclo. G1·in1:1Idi Artll ro, {;1':11Hli {;11ido.

ricre : clntt.

Lire

BeUati J,uigt. l'o1·ncto ·. : .

Cav. ;v1.

Burico: Sf'ljr<'larin: clot t. JJupn telli Guido : /e.~o,·iere: d ott. PiIDJ)Ìll<:>lli :B"'ru 11cesco; c·onsi.r;lif'ri: n rof. Agostini Cesnre, Bracci ni Rrnecio. >ilo n t.1no J\Iauro, Pncci Donato. [Jreslden.tf:

itdi.fa,çc. 11).

Giannelli ~PII.i. ' 'olt<.'rrn . De F<lbri ...... \ lc•::-.. . ;u1rl1'·). 1:0111~1 Fioretti .\rn 1 l<l n . td . .

Uott. Dott. Dott. Dott.

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dott. J>rn nas (:neta 110 : Seflr<' ln rio: <lott. Do~i C'elestiuo; fr'.i.;uri<'r(': àott . Dt> (iinli I•Iinio : C<J11.'\if/li<'ri: clott. Dnnio11i Carlo, J>ro,·<·1-:1 (;<'~nre. (jnrnu1pnz7.i (;:1rlo. Pr(-lstinnri Ca r Io. :'\O\'\ft\.

F ASC.

Per la celebrazione del medico caduto in guerra.

In tema di assistenza sanitaria. J..'oll. :\Iu~solini ]Jn riteY11to H 11 <1 lnzzo ( 'higi i ràpp1·('-.:e11tauli della ('orporazioll<..' unzi()uale sa11itaric1 e i tllrPttori d.ei ~iIHla<:<tti na:t.io u nli d<'i lll<'dh·i c·o11d11tti e dt·j ,·el Pl'ilhtri J>l'<'H<'llb1 ti <la 1 co1uni. l·~d1111HHlo R o~~oni, ~egret;J1·io ti.<-'H<·1·n le <1<.•lla ( '011 fpdp1·nzi11lll dt•llt• <'11rpori.1zi1n1i s i1Hlnc·Hli. Il <lntt. ~ \r1i.1ldo F'iuretti. ~t'g1·etn1io d('lla l'urvo1·az101tt' (' i dottol'1 , .•1c·i110 <.. '!'orti. Hl'A'l'C'l:ll'i <lf 1 i d1u 1 ~illdit 1 ·11ti i1n7.ionnli. hn1111n CKpo:-;to aJ 1•rpsidl'nt1• il pl auw e il <·(>Ih.;eJli-;o dt1 llt- <· l;1:-4~l !-;(\nìlill'it> J1< 1 1' 1':1ttn ·1zio110 c1Pll<1 c·n11dottil l't'sid t'll7.it1lt' (' lJPl' i )ll'<J\'\·p<}i.11 'l1fi iti;i<'l1Ì<:Ì <·lH !;J lt'g" ~(' stil· bilisc·~ JH~t· i n tc11~iJi<-;1re l1l pro1iln ssi lil'll(' 111nlnttj(' iufett iYP. per la tl1tela igieni<·;1 dt•l l<t l'èl 7.7.<1. 1!;111110 p <ii f;1tto i1resc 1 nt~ chr 1:1 t·1·<·:1zio n P tli 1111 <loppin El<'lll'O cle.gli ~1Yenti di1·itt e> ;i lh1 <t:~si­ "'t{'nl'i<t s:1nitn1 i.1 !:.'1';1tnita deYl' es~l'l'P <1i:-:c·i11li111L1 dn 1n·pc·i~·· · nn1'll'<' 11<'1' in11>erli re il bn 8i ed 111('<>ll Y<'11i(•nti. 11 I •1 ·t~sidPllt(• l1èl i11yit~1to i Jll'C'S~nti ;1 fnr(·011c.: rete. ellt• S:l 1':1111 l<> t<1111 1t<' rn11 l :11'f\ propost<.' n<11 ln doYnta C'o1u.. idrr:1zioll<' crnnndo Hi pn:-:~·l ·rit a ll;1 r~goln n10nt.17.ionf' <l(•lln lP!?.'gt•. liJgl i hn :1 nc·lJp ;n.;c·nlt.-1to 1?(1 ap1n·ovato i11 linPn di prinri1>io Jp i<lL'" <lel dott. To1·ti. rh1-1 ha Rostenuto la lH·<·l' ~:-;itù <-IH· i servizi v-eterine:1l'i <10hbnno y0 ni 1·e 1111ifì<'nti iu u11

o XXXI,

Le nefropatie secondo le moderne vedute. ND l lJ~ SISTEMATICO: Prefazione. - Cap. I . Ricordi anatomici. · Oap. Il. l'l1l0Jog1a renale · Cap. III. Cla11lfioazl0fte d1ll1 11efre11at11. • Oap. IV. 8omelologla urinaria. · Cap , •. •1a1111 delle funzl•nl renai&. - Cap. VI. legni cllnlcl '" rap. 11•rte alla l111ufficitnza renale. · Cap. VII. Nefrtllf. · 0 t.p . VIIJ. QJomerutonefrltt. · Cap. IX " Qlomerutonefrlte cr•ftioa dltTuaa. l 'ap . X.. lolero11 r&11al1. · Oap . XI. Rene da ataal. - Blbllo~rala . Elegantlsaima brochure dJ pag. VI-188 (N. 8) delle nostre Jl oraografl• medico-c hir urgic he d' attualit(), stampata su carta di1ttnta, in nttidi1siml ti pi tipografici. - ~ro L. 1 6. per noatr1 abbvu~t.1 solo L. 1 3. 6 O In porto tr&nco. ln\Tiare Cartolina-,·a!!li·l al Cav. LUIGI POZZI - Via St·

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SEZIO~E

CONCORSI.

RoàJ.\. - Jlini. 'Jeru della (l11 c rra. - l'rcrnio Ri bel'i. , . . edi fase. , . :'end. :Jl dic. 1924.

l.>ùSTI \ ' ACANTI.

R1?-. SpedaU Riuniti. - Alle ore 12 del 10 apr., pri111ario medico e pediatra; vedi fase. 11. l~BESCIA. Consorzio Provinciale A1ititu bercola re:. - ~ledico direttore. Proroga alle ol'e 18 del 31 marzo. CITTÀ DI CASTELLO (Perugia). 1\.. tutto il 31 lllUl'., per Morra ; r,. 6000 e .5 sessenni decimo; I.J. 2000 cnv. Servizio ~ntro 20 g. MERATE (Como). - Scad. 15 api·. I,. 5500 }J. r>overi: da elevarsi a L. 6000 dopo il biennio di p.; tre quiuq. di L. 550; se 11ff. san. L. 500; se servizi!) u~peda.I. L. 1000: per mezzo trasp. T.J. 700. Consor. con Sa bbioncello. . l,HI<· '·''o <JlrJ<lr>11n). - ~cac1. 1:> ~lpl'.: :,!a <.:on<l. Stip. L . .'000, iudenn. cav. L. 2500. Tassa di I-'. 50 da versare all'E~attoria. AREZZO .

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SALE DELLE l1A~GHE

L. 4000

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Scad. 31 mar. J,. -! 500 (Si('.) per i I.>OY., il cni numero si preS11me non olt1·~­ passi 250: oltre questo limite e fino n !>00 lo Rtip. sarà portato a r,. 5000 (sio); quattro qui11q. decimo: T1. :SOO se uff. san. SALYO

(('hieli). -

<}abinetto oc 1listioo . moderno~ citti1 clì ·'\'"< 1·01111. ced(=)~i buone condizioni. Rivolgersi dol t. E. Tns1

soni. C'ornedo

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("\Ticell7~).

Diffide e boicottaggi. ~ proclamato il boicottag-gio dell..'l condot tn llH'-

dica di .A11r91111.,o (Belluno). ancbe per l'interinnto, a favore del titolare dott. TJalli Guglielmo. È revocata la rliffida lìe1· la con<lott..1

di

<'n111101·0

<Nova·ra). CONCORSI A l>REl.-ITO.

R. Accademia delle ,-..:cien .~·<' . - FondAzione S. Pozzi. Vedi fa;sc. 7. SC<l.d. ~1 cli c. 1!>24. · BOLOGNA. Istituto Ortopedico Rizzvli 'i'n l~olngna. - Premio 11mberto I. ' Tedi fnsc. 11. ~e:1cl. :l1 di cembre 1924. BOLOGN.\.

409'

PRATIC.\

ToR1~0.

R. A.ccnd. di JJrdicina. - Premio Riberi. Vedi fase. 33 ùel 1923. Scnd. 31 dic. 1927. \'"E~E:ll:A.

R. Istituto l 'e11<'fo. -

Pren1io Minich _ Scad. :31 clic. 1924. l.,ren1io :E 'orti. Rcad. 31 d·ic ~ 192..11. ' 7 edi fase. 40 del J923. ilORSB DI STUDIO.

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~ono

promossi tenenti oolonuelli inedici : J.1, ar<1gp;iana, a disposizione del ~li11i::;te!:o delle Fi11anzc : ::\1011;.1<:0 , Os1)edale 1\1. di ~apoli: J{orrù. Ospcclèlle cli Fire11ze; Iannizzotti, 0:-,'l)etlùlc di :\lilano: .\..lfon so, Scuola militaTe di :'\lode11H: :\Iodebtino, ()Rpcrl-.lle di Firenze; Secchi, 051)ed:l h.' rli Bre.:.;ei:1 : I >0 Ilel'natdis, i11cari cato segr~tario nl ~Iil1b:;tPro clrlln G11etrn; Grossi. Ospedale <li 'forino: \ TillnX<1nta. Scuola militare: Gioranno . Oflpedn le di '11 ol'ino: Rinn l<li , Infermeria di Cnvn flPi Ti1 ·T~n i. Con ll . Df·c:1·eto ~(1 ti itt'lnbre 19~'.{. pubblicato nel f; ollet' ino l ..ffi oiale, Db;p. 69, ùag. 3510, è stata ( onferi tu la C' roc:e cl i Guerra n l Yil lor milita.re al u1ng·giore medico in congedo cav. dott. Cesare l~ncci, con la segue nte inotivazione: « Bse111pio <l l 11tti i di pendenti di calma, sereuità. co raggio eù <>lt>,-;1 10 sen tim~uto del dovere, 11011 disdegnù rnai di eon111iere a1l<.:he umili man~ioni 11u1· cli ]Jortnr<' <·onforto ecl aiuto ai feriti Iliù g1«1,·i a11che sotto il tiro nemieo. \ TaJerisch (GoriziR). ..igosto 191H. I>oli.i i:::;cl1-0ppn CC'l1iasella. NoY('lll brP-d i ceni hre, J 91 t; ».

Il ùott . ..t\l't11ro ~Inn11n, ~liuto cl1il'urgo negli Osi)edali «li Roma, hn eonseguito la libera <locenza i11 · patologia speciale <'hfrurgica . La mf'rnoria a stampa ,s i riferisce ai « Poteri di dife&:i <lel perltoneo e dell'omento nelle infezioni ROMA. R. l ' nirPr.l \ità. Due' pl'E>llli cli follÒ•l nc:ute e croniche della cavità peritoneale)>. Il tezione Girolami cla L. fiOO cL1 i::cn110. sotto ò~l11 ma d<?lla lezione fu «Calcolosi vescicale». La zione delle ta ~Rf\ cli rircb~zza n1<>bile <' <li mn noCom1ni~~ione, c-0mposta dei proff. sen. Pestalozza r morta, alle dn<' disser'tc'lzioni di laurea in mePerez. l{oncali, Dalla Vedova, Torraca, ebbe padicin~ e chiru1-gin. le quali ~ara1u10 dalla Fncoltì1 giudicate le 1niglio1'i tt'<1 qu~lle chC' ln C'on1n1i~­ . role di v e ro <...~mpiucimento i1er il candidn to, cui faccinmo ilnche n oi cordiali rnllPp;ran1enti. sione per gli P~'"lmi di lauTea rrederi1 meriteYoli di es...~re pre~(' in consirlerazione per i premi ste-~­ Il orof. Antonino Ven7.a è ~tato nomina to. in si. In caso di pn ritil · di merito ,rerranno preferitC' C$'ito a co11corso, direttore d~ ll'A111bulntorio Medile disserta?iio11i <lei laureati nativi di Foligno, coco l\lnnicipal<' d e l C-0n1n11~ di f>;1 l~·rn10. me prescrisse il testatore. Il gin·d ir,io df\fìn.iti,-{) J1a scelta dt'i 111f'<1iei Yi~ita tori per Palermo è· sarà dato nel Jn~se di dicembl'e del correntf' nnno. cn<.i u tn s ui d'°tto 1·i : Onta nzaro r.,oren zo, La ManROMA. Assooinz. ItaZ. per l'Irtlen,e. ·P remi o11;1 flnolo. 'r esa11To .\lfl'{\do. Cni::;cio · Rocca Giup11se-0Ji di pro;ing-anda. Vedi fn ~c. fiO. Pror-0gn J n sPJlJlP. < ill11ffo .i\nl 1n1i11 0, l.,0tl'otta R nsolino , Camaggio 1924. cioripn f,11 igi. Cnccin , . ito, f1a ,~·8nt<l Giuse1}pe, OliRo1.-c'. ..1.i..•.qoeir1z . Prnfe,~.q. D ern1 osifilnr1ra.fi ItaYn f~i n n<'hinn, Di f ,ihcrf o Frn ll<'El8c·o, f'ciortino Anliani. - Premio T.iocate11i. Vedi fnsc. 45 òeJ 1923. tonio. Scad. 15 maggio 1924. SC'coudo c:hf' le esigenze di . ervizio saranno per ROMA. R. Olinioa Octtlistica. Premi Cirinclone ri cl1ie<lPrlo. altri n1edici Yisjt::ltori Yerranno chia <' Cidoni. \ 7 Pdi f:1Ec. ~7 · del 1!)23. Sc:id. 3J mag111nti ;11 {Ìi~i1n1";\~· n o cl r llP 111:1 11 ~ i o ni clel nn oyn i~ti ­ gio 192-L tuto. 1

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410

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JL POL I CLJ:'\iCù

PROF I L ·I.

XXXI,

FASC:

12 )

** * 1854;

Ehrlicl1 nacque nel fu scolaro di Haiùenhain, Cohnbeim, Waldeyer, Weigert (suo parente): nomi1tato primario al « Charité )), c-0n Frerichs, ebbe poco doco conferit-0 il titolo di professore e con1segt1ì la d-0Ce11za privata; fu poi fatto 11rofessore effettivo « i-:traordinario ». Avendo contratto una tubercolosi di laboratotio. <lovette smettere le sue occupazioni : si recò e rimase a lungo in Egitto, ove guarì completamente. Tornato jn patria, Koch lo chiamò nell'Ospedale « Moabit », e poi nell'Istituto per le :\1alattie infettive. ll-,ortunatamente il genio di Ehrlich ve11ne con1preso e quasi diYinato dal ditettoTe dei servi7.i sa11itari, . .\.lthoff, che gli affidò D:D Istituto s:erologico e poi l'Istituto di Terapia sperime11tale di :E,ra ncofo1·te sul Nleno, C11i fu annesso in seguit-0 l'Istituto cl1emoterapico Georg Rpeyer, ùo,·uto n 111unificenza privnt.:'1 . Ehrlicl1 ricevett e tardi il titolo di , JJrof(lssore ordinario (la sua q11alità cl'israelita vi si e ra -Opposta a lungo). Infine si addensarono sul suo capo tutti gli onori, dal premio Nobel al titolo di primo consiglie-re ftnlico con l'appellativ-o di « eccellenza>>.

Paolo Ehrlich intimo.

'

** * ·tndi. eo·Ii

0 Nel corso dei suoi ' renne pal'ticolar. . . mente <1ttratto dalla cl1i1nicn e dalla matematica , che guidarono sempre jl sno .Pensiero secondo uno svilt11>po logico rjgoroso. . Con1inciò a inte tessarsi alla dina mica molecolare delle colorazioni: così · g-iunse alla differenziazione d~gli ele1nenti {\matici (gli eosinofili sono detti nnc:l1e «cellule clj Ehrlicl1 ») , alla genesi delle a 11emie. alla colorazio11e clei g·ermi acido-resistenti (metodo di Ehrlich), alla colorazione vitale. Le affini~) dei colol'i v(lr~o la JnateTia organizzata lo indussero :-t<l occu,p nrsi della struttura stessa della sostan7x'1 vi,·ent~ e, quindi, a indagate il meecanismo delùi nutrizione, donde vassò :1 ll'n zione dei Yeleni sul protoplasma e poi,' ancora, aUa .struttura del Yeleno difterico, all'azione delle tossine 'regetali, a lla titolazione d<'lle antitossine, alla g·enesi dell'in1~unità, studi che culminarono nella teoria dellf\ catene laterali. Dall'azione terape11tica dei sieri passò a quella delle sostanze chimiche, dischiudend-o un nuovo campo di ricerC'he, j11 c11i giunse a preparare gli arsenoben-

Paolo E11rlich è stato uno dei 111ngp;io1·i ge11i ·che Yantino i i1ostri te1npi. Conosc•in n10, tutti la ~ na· 111crn Yiglioi:.;o i1rod11zione : il sno i1on1e resteril legato inùclebilme11tc :1 ·studi ~ scoperte fondaIDt·nt~li nel campo dell'ematologia, d ell'immunologia, della chemoterapia (di8Ciplina cr eata per intero da lui), noncbè n 1netoòi. a i>roceclimenti. a co11cezioni molteplici. La sig.ll<l :\Ia1tn ~1arqu<lrdt, ch e fu ~egret.aria di Ehrlich, l1a voluto ora raccogliere quanto riguarda In vita quotidiana del sommo scienziato, in un volnme cl10 ella ha <1 vu to ln cortesia di rimetterci in - zoli. bozze (1). B. tutto que~to, 11no svil11ppo organico, contiIj'espo~izione, nitida, YiYèlCe, inframezza tn <li nt1a tiYo. del suo .p ensiero. scaglionato di scoperte meravigliose. Il iSU.o nome è associato anche a nnmerosì aneddoti, è interes~anti~ma : nf' h:\17.n 1netodi e procedi1nenti d'import;.,'lnza secondario (ln 1111 Ehl'licl1 uomo e lav·o rntore non privo di straprova di Ehrlieh nell'emoglobinuria, la diawreanezze n1a ri('ro cli ql.1ali til <~. n 11ostro aYYi ~o. per 7.ione. ecc.). nulla diminuito. Essn ha il Yn lore di 111\ YPro st 11dio psioologioo. Ne ~pigolin1110 alcuni dn ti. <Jll:t lche rie11inmo biografico.

(.,ominciel'e1110

T~ llrlich

dn

als Jf,·11s<·ll uud . lr/u·iff'r l>. t •11 Yol. in -~ 0 piPr. <li p. 114ì. ('Dll f oto ti1d('. Dt•nt-.:t·h1• ,.t'J'] ·1 ~:-:- .\ll!'t ;1 1 1: ~t11ttg:11· t. DP1'1Ìllt> (' I ip:-:i ·1. 1 !1~ I. 111 c1 J>r111l

n

* *·K:\Inrqunrdt <.'bbe cion~n<'tnòine q11.1~i qnotidic1n ;1 con Ehrlieb rwr 1~ anni. D<l pprilnn ~1 hl fn n~!':nnta in pro,·n. J"ler tre orP :1 l ~:io rno . El1rlich Pl'tt rimasro delnso di unn f>reee<lente ~ret..'1rin. In qual€ sc1ive\a tntte l{) fra. i n1ozz~. <·on torte <1 ~r~c:::..c.x> riC'Omincia te più volte. chp Ehrli<'h clf\ttn,·fl (et:?li •non ern 11n fC"li<'<' p:lrT,n

Rig-.n..'1


..\I\'\O

\\\I, F_\ c. 12]

SEZTONE PRATICA

1<1toreJ. C'iò lo obbligav;1 ad u11 laYoro ll<"\11000 cli rifacimento e faceva perdere molto ten11>0. Invee-e la nuova segretaria sep,p e essere una.. Yera collaboratrice: ella si ·r ese indispensabile, no11 meno di Ka.derheit, il factot,um di Ehrlich, sempre in moto per il la bora tori9 anche ql1ando, fatto vec<'hio, si trascinava con ql1alche stento. Il compito cni Ehrlic-h attribuiY:l i:::~mptè la massima importanza, era quello di J:>redisporre le esperienze per i 911oi collaboratori ed riiuti: alr11<>!)C!> egli faceva nso di grandi bJoccl1i di carta, a vari colori; sui fogli scriveYa i programmi, co11 matite .ancl1'esr-;~ ~vnrinn1entc colorate: i c-0lori ri!=\pondevano a grt1ppi di esperie11ze. Di lapis colora ti n veva sempre piene le tasche. Dnrante 1a malattia che doveva coudurlo a n1orte, Ehrlich dichiarava che la sua migliore inve11zio11e era stata q11ellu dei «blocchi » e che, se l~ ~ne condi7.ioni di ::ialnte ~li avessero consentito ' òi ron tinu<1 re a g·iova rsi (lel sistema, avrebbe trovato, indubbiamente, 11na rlozzi11n di rimedi para gon.<'l bili al sal'varsan. Per fissare le id~e o per '~seguire din1o~trazioni, l }hrlieh lltilizza,·a q11alnnqne Sl1perfiri0 gli ~i para~FR avanti: il suo RtndiD era sa turo ili form11le e <lj appunti s11lle porte. sugli F-itipiti. s11i mobili... \!"on di rado !=\i serviva perfino dei propri polsini, con i <]t1ali. J)er nltro, (\TH sen111re in lottn. Una \Ol~'l. a pranzo con Bt1lloeh. in una trattoria. trovò a pror>ria portata delle c·nrtoline ill11 ~tl'a te. e ne Rgorbi<'> 11Dll ci11qnhnti11n . eh<."\ poi doYl'tte pagare st10 1nalgrndo ... Un'altra volta. di~cntE>n(lo con Koch, l' 11on trovando neR8nnn. sn]Xlrfìcie libera adiatt.a, si chinò per terra e disegnò ~ul J ><.l vime11to, con nn lapis colora to. 11nn n1aµ:nificn figura schen1atiC'a .. . Viaggia11do in treno con un parlan1entare e non a vendo Rotto n1n 110 ne~­ sun foglio di carta. illt1strò la teoria <lelle ca tene lnternli col lapiR colorn to. At1lle ::.nole rlPlll' pro111ie ACèlrpe ! Odiava gli spazi liberi: nel s110 studio i n1obili. IP. RC'die, gli a11goli., ern.no h1tti ingombri da cutnAt~ cli cartelle, faRC'icoli e scartafacci; i visitn tori. invitati a sedere. erano costretti a rimanere in piedi. La sua ~cri\nnia non è rpai potuta ~erYire per scrivervi ! Rempre attratto dal lavoro, non ~i veYèl ora per i paRti : la scia va regolar1nente raffreclclnre la colnzione. J,n st1a .signorri doveva chjan1arlo piu voltr n cena, per mezzo del telefono: f' (]unndo, finalmf\11te. egli. si era deciso a indossn1·0 il n1nntf\llo C'd n coprirsi, trova \a ancorn il n1oclo cli ~offern1arsi una i11ezz·ora. a di. correre con 1T11 n110Yo venuto. ~i è s~sso parlato delle distrnzioni clj Ehrli~h. E~ non gl'impec.livano di. ricor<ln re clov~ n vei:::sf\ in serbo 1111 q11::tcl<'rno di appunti, oo in qunlf' memoria ~cientifica. dovesse ricere:n re nn ùa to. od in Qtllll~ libro ::t.Y<'~~ uasc·o...~a 1111a banco-nota ... Poi<'hè nno dei ::.noi 111etodi di te:-;nnri~,7'nte. <·on~i~teva nel chiud~re le banco-note trn i fogli dei libri. per andarle poi a rtprencler<' al iuomento <1Pl bi:;;ogno. (~ualche \Olta. peri>. lP ll:i clin10ntieatP: è- accaduto di rC'<:>ent0. nel1':1p1·ir<' nn \()llin1f' <l~lln ~na biblioteca p1·iY<l tn. èli tl'nYn l'Yi l'lrlle rn rtp 1

411

cln JOO marchi, le quali, clato il deprezzamento <.lella ca1t.a.-mo11etu, i1on yalgono più nulla~ In genere, però, egli non accantona va il denaro : appena ricevutolo, era felice di <lisfnrse11e, per soùdisfarè le 'Slle grandi passioni: i Jibri e il tabacco. I libra.i. che sarteva110 c:ome egli au1n sse tanto i libri. gli mandaYano pnntualme11te g li elenchi òelle novità; ed egli ogni settimana acquistava 1ia 10 a 20 nuoYe opere, ehe poi riusciva sempre •1 scorrete, con metodi suoi propri, tra i quali la « leth1ra diagonale»: il suo fine int1tito gli permett,c,ra cli pescare sempre qt1anto poteya interessarlo. Re le dotazioni non bastavano, spendeva del proprio per l'acquisto dei libri. La sua passione per i libri lo, 1nduceva a non restituire mai quelli riceVl1ti in prestito, anche perchè Yi ap11oneva scrunre delle note; qualche ' 1olta, però, acqniRtava e rendeva 11ua nuova copia. Quanto alla passione ]Jer il tabarco. egli fumava senza limita7.ioni, e ~igari forti : ogni giorno consumava una scatola di 25 siga1i e qualche voltn gliene occorrevano due scatole. perchè distribniva con liberalità i sigari agli amici. Pare che l'intossicazione tabagica abbi~ determinato l'arteriosclerosi che lo ha condotto 11recocemente alla tomba. Solo negli 11ltimi tempi si rassegnò all'as~n$ione asRolutn ,ia l tabacco, in1Jl0Btagli dni medici. Come gu sta\a il tabaC'co solo se fort0. così precUligeYa. gli odori violenti, percbè, a quanto egli affer1na\n, ne stimolaYano il pensiero: In tube1·osn. l'oleandro. ecc. Di colori grndivn il ro::::Ro acCX'so e il giallo oro: perciò gli piaffvn no molto le g:ineRtre, che trovav~1 bellissime in Inghilterra . In 11ittura si diceva egli stesso <e uguale n zero». DeJln m11sica non apprezzava che quella semplice. andante, popolare, che lo mettevn cli buon umor<': perciò la scia va rhe 11n organetto ''eIDRRe hi tte le settimane a ripetere le Sl1e arie trite nel cortile cle1l'Istitl1to. · Quanto ai teatri, non gnstnvR che i balli roreogr.afìct e le varietà,. Di letteratura s'interoosa,ra poc-0: leggeva con piae;ere soltanto i romanzi polizie. chi e si apra~siona YU a Conan Doyle : era n bbona to n un peri.oclico di letteratura poliziesca, che g:iungeva il sabato sera e che costa,·a la miseria cli 30 pfennige al n1Ul1ero : quando lo 1·iceveYn. ~i isoln va. 1°>er leggerlo tr·anquillamente... Si djyertiYa anche ni giochi di pazienza. Parlava volentieri .ad alta v~. l J!k'l volta. in Tn~hilterrn, doYe è• di prescrizionf' discorrere a voce rnodeTat.a. c111ra11te 1111a discn~~ion~ iuolto viva~ che Ehrlich sosteneva in un laboratorio, l'in~rviente si fece avanti per chiedere allar1nato al suo ca1>0: « shall I separate tl1em? >) (devo dividerli?). Un'altra volta, pt1re in T11ghilterra. durnnte un viaggio in "·agon-lit fatto in C'Ompagnia di Wright e di Bulloch. la diRcu~RionC'. da 11ria cu.ccetta all'altra. si protrn~se n1ti1natiA~ima tutta 1.9 11otte. <li::.tt1rbando gli altri Y~lgi?:iittori: a n11lln ,~a l~Pro le reiterate proteste f\ perfino la mi11ncria cli espul~ionP fatta d~l personale. l lnn srRcinlitil òi Ehrlirh era qnell:l <li scher7.fll>e rim.1n~ndo in1pn~Ribile. per n1 ocln rhP spe-Rso


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POLICLl~lCù

ùi~orientà. v<t.

11 11 tìo\·o Lit.•rso11ale ùi la bora torio ne rimaneva perli11u .·to11<:erta to. l'11a volta, in suH <:<tsa, egli si rui~e a soste11ere serissimamente, c;ou grave scandalo degli uditori, t:he 8hake1::>veare eru nato a Weiu1n t: <.llla fine l::ìi e-0wp1·ese lo seher7,o. .b~orte iil ld lillu, au1a ya lat1ui%za1·e i nonli ùegli amic.:i; p.e.; . \\·a~et·111auu (letleralmenlt·: uo1110 dell'acqua) era cli"re11uto 1'« L\.c:qt1alicus ». B I>feiffer tletter.tluH. nte: c.:ostrnttore cli pifferi) era il « l>i ffera l'O ». ~la lgruùo i s uoi studi t:lassici, egli era però . contrario all'educazione umanistica; dichiarava preferibile lt11a preparazione scientifica e moderna dei giovani. Spesso ricleva come un fanciullo e si arrabbiava conh.; un fanciu11o. ~1a e ra d'indole mitis~iru a , incapace di fare •1ualsiasi male. Quando uua persona addetta all'Imituto non rendeva, se ue liberava senza f.arne mai una vittima : aveva seru·p r€ cura di cercargli prin1A un posto più adatto: perciò el'ano ·tutti contentissimi di lui, anche chi se ne allontana va. Era anche benefico : soccorreva n1olto ,~01entieri, con grosse somme, quanti erano in bisogno e si rivolgevano a lui; lo fa ceva con molta riservatezza, evitando che la cosa foRi-;e risaputa. Era ospitale ed agli. os]1iti si con· ~aerava con og-ui impegno. \Terso gli animali - di cui ha fatto vere ecatombi - agiva però con rispetto. Fu, per lui, un giol'no nefasto quello nel quale, per pietà, si deeise a far uccidere un suo vecchio cane, divenuto . cieco e colpito da sarcoma, n1 quale si era molto affezionato. Rimaneva molto a.mareggiato (lalle c1·itiche, a11che se fatte da. profani : all'epoca degli studi immunologi-ci, quest.e u ltime ('U}lllinarono nella paI'O(Ìa teatrnle cc Doctor Pbantasus )) : doPo il salva rsan i processi giudiziuri provocati da alC11ne 1norti. contribuirono ad accorciarne la vita. Non era trascurato nel Yestire: preferivn gli indun1e11ti comodi, facili a indossare C' a Iev~re, ma 11on senza una certa eleganza. Potremmo continuare a spigolare a ltri aneddoti e alt1i rilievi sull'uo1nò - 11 qua le sta 5:en1pre ::;otto la s<'orza dello soienziato. I/uomo P viva1nente lume~giato in {1Uesto piccolo monumento che la de,•ota segreta ria ha vol11to erigere alla memoria del !'IDmn10 1'faestro. Malgrado alcune mancheYol~ze e alc11ne d~bo­ lezze, egli fu non soltanto ammirato e circondato da 11n vero culto e, <JlIB~i éfiremmo, da fanatismo per In ~un dottrina e per il ~uo inge~no poderoso. ma Rnche profondamei1te amato per il carattere schietto e per la bonti-l be11efica . 1

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Interessante pubblicazione : Dott . VITTORIO CHIRON

Assistente v. nella R . Clinica ChirurJ(ira di Roma

L'importanza delle paratiroidi secondo le odierne vedute Un volume i n-8 (N . 5 delle noRtre e M onoaratti> )(ptliro-Ch1· rurgicbe d'attualità>), di pag. ' ' lll-126. nitidamente stampato su carta semi-patinata, con 26 ftJZure nel testo. Prezzo L. 1 4. pi il le spese postali di spedizione . - Per gli abbon1t1 •' • P0Uc1in100 > sole L. 1 2. 2 5 fran co d i porto. inrc enrtotinn vaj?t1a nl ra\'. Lrror POZZ r - \ ·in ::i· bl llli., 14 ..,oma.

NOTIZIE DIVERSE. Pro Università iialiane. .Si è costituito a Jfirenze un C.Omitato ese<:ulivc.> p~ovvisorio pro-Università, per il completamento dell'Università; è fiancheggiato da tutta la stampa. Un e-011vegno di personalità cittadine iudetto dal si11daco. dOPo ampia discussione cui parteci.pal'ono i lJroff. Pareti, Pellizzari, Brunetti, Bertagni, ere., si c:l1iuse c.:ol seguente ordine del giorno : «L'Assemblea approva pienamente l ·esposizione e il progr<:11nn1n del <Jomitato Pro,·visorio,. per il con1pletameuto dell'Università. di Firenze,. e dicl1iara di a11poggiare con fermi propol'iti di propa~au·da e di pel'Suasione l'azione dcl l 'omitato st<' ~~o ver il raggi11ugin1e11to integrale <legli scopi proposti >>. .A }1essina s1 e costituito nn <Jo.m itato pro-UniYersità, allo sco1>o di raccogliere fondi destina ti

a mantenere in piena efficienza quell'Ateneo. Ha stabilito varie cat.egorie di sottoscrittori, per som1ne di L. 300. 1000, 2000, 3000, 5000 e 10,000 in più. Il capitale raccolto sarà con,·ertito in titoli di consolidato con tutte le garenzie di inalienabilità,. in iuodo che nessuna vicenda presente o futura ,possa distr:irre da Messina le somme conferite alla sua Università. La De}.Jutazione provinciale di Foggia ha deciso di partecipare alla fo11dazione dell'Università di

Bari con JJ. 200.000. A Oat:ania si è costituito un <Jonsorzio unive1·sitario, cui hanno aderito moltissimi comuni delle provincie di Oa tani a e Siracusa, impegnandosi a contribt1ti ~1nnui, che per alcuni comuni sono cospicui. Ad opera del retto1·e dell'Università di Parma è stata raccolta quasi per intero la somma ne-

cessari<t a mantenere quel eentro di studi nello stàt-0 ante riforma Gentile. La Facoltà giuridica ha istituito una catte<.lra di Legislazione agraria e la Faeoltà medica pensa di fonda.r e una Scuola d'idrologia e idroterapia, per 1nantenere una tradizione e in omst.ggio alle .celebrate fonti termali della provincia.

Un Slndaeato di professori universiiari a Bologna. Presenti il Rettore .&1agnifico, prof. Sfa meni, e parte clel <Jorpo accademico, fn costituita regolarmente ln. Re7.ioue bologne~ de l Sindacato nazionale i>rofessori universitari per il cui Direttorio sono stati eletti i professori: Carlo Francioni, Pietro Gabriele Goidanich, Pietro Silverio Lelcht. ~Iario Gi~con10 Le\i. Tu seg1lito poi alle dimissioni date clal prof. f''raucioni è stato nomirulto a I suo posto il prof. Domenico :\fajocchi. A segretario è ~to nominato il prof. Fra.saetto. C-0rsl di perfezionamento. Xci 1n~cri di u1aggio e giugno prossimi sarà tenuto t)re~w la R. Clinica Dermosifilopatica di Roma 1111 corE'o tC'orico-1)rntico di perfC'ziou:lnH?nto I~f"l l la ~ i-we i :1 li t~1 • 11e r 1neclic i.


413

S EZIONE PRATICA

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I,ercùè il corso si effettui, le inscr1z1oni ùovranno estrere altne110 2f•, 1na non superare le 50. r,a ql1ota è di L . ;.{ùO. più le consuete t.asse di E>-8:1111l'. diplow..1, e<:c. l.1a do1 naud.c.1 di insel'i:1.iu11tt iu testata al Rettore della R. t;11iver:-dlù tleYE' <.l.,ssere in,iata a l Direttor0 d<'ll' l :::;tituto r>rof. I>. L. Dosellini, I>olicli11ico Un1bert o 1, <'ntro il 10 UJ)rile prossimo. T.•a domanùa d~\'e e~sere <:orreda ta dei ~egue n ti docun1t'11ti : a) fe d€ di 11ilscita legalizzata; b) diplomn o c-ertificato tli :anr~.a: e) quietanza di lirP :100 riln ~cia ta. dn ll'eC'onou10 della R. l 1niversità. l~n <'Ol'~o

di c-li11ica n1edica infantile, per medici e ~tnde11 ti. frarh.:OSi e stranieri, sa1·à svolto all'l-IOpit<11 'l<'S E11fants 7\Ial:lcles di Parigi, sotto lu direzione ùei profe~sori X obécourt e I ...ereboullet. èal 14 al 26 aprile.. Raranno trattati, in 20 lezioni. i J>iù u1oclcrni 1>roblP111i clPll~t n~diatria. I...!l tassa d'iscrizione·. ùi J.)Q frs., si riceve presRtl la R<'gr(\teria della J1,aeoltù medica.

I medici laureati nel 1904 sono pregati d.t <:omunicare inùirizZ-O ed <.tde, s ione àl colleg~l prof. ùott. l•~ilil>t-> 1·to I~affoni-f,,u­ c:iiu1i. 11rnna, 'i:t ·F 'irenze .J3. tele-f. 77-:">l, per JJa1·teciIJttl't.? a l banchetto ctel XX :111110 cli lnuren. elle <l '\~rh luogo alla finf\ <li aprile JL Y.

Congresso nord-americano di medicina · intt>rna. J./8° Congresso america.uo <li mediciua interna si è adunato a St.-f n 11 i~ ~ott,o 1·1 prc..),~i<.7enza del <loLt. ElsV\-~ ortl1 i-;, S·mitll; segretario generale ne è stato il dott. Frank Srnitl1i<'S. "'\rl hanno pal'tecipato in largo numero medici pratici, ospedalieri. ~1clclettj nlle cliniche e studio..,-i <li 1:1 bora torio.

CRONACA EPIDEMIOLOGICA. Le malattie infettive in Italia .

1923. - - - - - - - - - -- - - - - - - - - - - - - .\lese di nove1ribrP 29 ott. 4 nov .

Per l'Ospedale di Cremona.

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I,er iutromission<:> llell 'on. Farinacci, il ~lini­ stero dell'intE1rno ha f<ltto versare a ll'Ospeda ll' J\laggiot·e · di ('r(•;nrJna la ~omma di un mil ione n titolo di sussicli11. Quel Consiglio di :unmi11i:::;trazione ha suddiYiso tale sornma fra l'Ospedn ll', • 1a Congregazione di l'arità, gli Osrwdali tli ( 'r<'roa r• di ( asalmaggior~ P l'Ospedale dei ba1nbini fii Cre-

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Scarlatt na . .

L'Assicurazione Infortuni dei Militi volontari per la sicurezza nazionale.

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Con R. decreto-legge 31 ottobre J923 il l'omand<.• gener 1 le d<?lla ·'' ilizia ,·olontaria. IJer la sicurezza nazionale 1'u ~\utorizzato a sti1Julare, con u11 Istituto assic:urntore che desse le clovutP p;aranzie, nn contratto n'a~sicurazione cumulativa a beneficio •Jegli ufficia li. ('avi squadra e militi della ~filizia na7'ionalr. per p:li infortu11i a cuusa di !4ervizio. I.a stipu lazi one di questa assicurazione è avv.e11nta con la Cassa Nazio11ale d'Assicurazione per gli infortuni s11l la Yoro, che il Comando generale tlella l\f. V. S. N. ha ritenuto di dover pl'escegliere fra g li enti n sRicura tori più importanti del Re~no, ('he erano i:;ta ti chiamati in gara. Dal prirno del corrente mese, pertanto, g li appartenenti nlln :\Iilizia i1azionale sono garantiti con i11dennitù per gli infortuni che loro incolgano in servizio f-d i Con1andi di zona d(llla ~Iilizia devono dare avviso di ogni rnso di infortunio nll'TJfficio locale pr0ssi1niore d<"lla ('aR~a )Iazionnle Infortuni.

Nel

~iomalismo

medi('O.

l 1a Rtotnctfologi<L c~rnbia direzione e ~ecle: dopo 21 nnni (l i vit-'1 a l\lil n.110 na~sa a Roma, iniziando i I 22° tlnno sotto la direzione del prof. Arrigo Piperno, n o8tro Yaloroso e ar1prezzato collaboratore. ~ono ò 'imminente pubblicazione i n11meri arretrati, do.po di che il giornale uscirà regolarmente. Roma cosi verrà ad essere all 'a \an guardin della vita scientificn (• profes~ionale stoma to-oòontolo~icn italiana.

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RASSEGNA DELLA STAl\IPA MEDICA. ,-t ·n n • 1lled.

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IJ-0 stato psichico de i varicoceln.to8i. I. BELFIORE e G. FIORITO. Glicobatteri e urina filante. Hf>'l>. Fran,ç de Gyn. cl il'Obst., ~ gen. - vy. CAirf.I.\LA e E. BIAXCASI. Il secondamento inediante iniezio11e funicoln rc•. Paris Aférl., 16 feb. ·- Numero sul cancro. Jourri. <le Méd . de Lyon, 5 gen. - G. MOURIQUA1''D. Dia bete e insi1lir1a. Oliriica Padia.tr., gen. - R. Sil\fO'J\"INI. Il contenuto in acqua dei tumori. - A. T&"\'"CONI. Indice refrattometr. del siPro nell'età infant. Gazz. d. Osp. e d. 01., 3 feb. - G. BENA ssr. Rott11ra dell'aorta per arma da fuoco FREUND.

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bile sulla fibl'a uter. Riv. Crit . ài CUti. Meà., feb. -

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Med. A,l':Suo., i6 feb. G. L . HuxNER. Rteuo ·i ul'etel'al<-'. w. H. ì\!A?llV\-.\RINA e a 1. Studio quantitativo della permeabilità capillare anafilattica. - _\. R. DOCHEZ p I,. RHER~fANN. Stre1)tococc:o emolitico nella ~caria ttin;1. CL F. e G. H. DICK. Imm11ni%znzione

,Journal A ·n icr.

preventiya co11tl'o la Rcarlattina . Riv. S<Miit. Sicil., 1 1na1·. - F. ARGE::\"TTO. Fle1nn10ne anafilattico. Petisi.ero .M ed., ~ p . I , U RID .\.Se\ e G . l1ì\IAR~~ feh . CIALIS. Caso di leish1uanio~i vi..... rerale in Sardegna. Oultura Med . .llod., 29 feb. - F. 01.SQUEMANI. r,n \aggio interRtiziale dei te:..f:;l1ti dalla Yia arteriosa e sue applicazioni all'antisepsi curativa ed all'anesmi:;ia regionale. Prensa Med. A r{len.tina, 30 ge11. - M . AoUNA, F. Il.-\z,\:x e .:-\.. C.oHREAS. Dl1e cafil di morbo di Ban ti.

Indice alfabetico per materie. A.lln tt.a rue11to : 1nedicihali clH evita l'Si Anafiln ssi e intos~icazione Angiocoliti cro11i che . · AperitiYi : J)rt'scrizione . .A.piei polu1onnri: ricerea radiologica

Ap1x.•11dicite: forme subdole Ar~11ohP nwlo nella el'e<lo-Rifilicll' C' nelln Ritiliò<' ~lC'QUiRita dei Jnttnnti 0 della primn i11fnnzin Avvel~11nn1011to da formnlin.l . Binncl1<•1·in : ;1zion~ disinfetta nt0 clelh1 i:::tira tt1rn Bibliogrnfin Chemioterap~1

delle ~pirillos-i C-0lpo cli calorf' nei bambini Concorso: nullifri rlella 9rad11aloria pe·r irre[Jolare val,utaziorte dei titoli . Corpi estran('i nell'esofago . Coxa vara : n110Yo trattarurnto cl1irurgico Cronaca del 1noi:iniento profcssio11ale Cronaca e1)idei11iologira . Cuore e-mbrionale: ~truttura . fio111 :1. ]!1:!4 I

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. J__,n \Ol'o : ricerche sul consumo ene1-getico :\lodn : psicologia della . Ordi.n·i. : si cl eve Uquidare la Fcdcrazionl3 deglrl _O) • Proi).1gnndn antitubercolare Ptod gai:;ttic.:h e : cura.

Respirazione:

ricerche .

[ fficia1c sani tario: dispensa « 11efl ' intcresse d el servizi o » . • C lcera gn::::trica e cancro: relazioni . t·icera gastrica : intervento opern tiYo Ul~ra ga strica: manifestazjoni secretorie l"lcere ~astro-duodenali : ti I><> fn n1ilinre . Urinn : N>11ce11trazione relati,·a di n lcuni

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Prontuario del I' lgien i sta \'.

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dirigt'lllt- il Reparto d ' Igiene <lpplicata nell o l~ti tuto spur i111t•11t~tle d ell e 11'.F. S.S. in Rorria

del D Q tt'• A • FILIPPINI '

con prefazione del Pro}. Giusep1•e Sa1aa1.~llf. ~ll qt1esta no ·tr <.l. e-clizione arb bia.mo già puoblica1to i git1ùirii e!'-"1)l"t; N,-\i i11 : (( .-\..uuaJi di Igie ~ i1e » ~ «Italia. Ba11ita.1·ia >>; Ri,·ista di Bio.Jogia »; « Avveni1"e Hn.J1itari-0 » . l{i1>0·1·t.ia1no or<t i segt1enti, ch e tlimo.s trano il fctivo1·e cou cui qll(:-\Htc> lltile Prontuario è stato, ac<:o1to claJl<.t. stampa medicai e da illu~tri Cl1lto1i de1l'igien E> .

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« È llll ,.<;lume che non clov1·el>be manca1~e nella libreria del n1ec lico igie11ista, cost1·etto :l

rico1·re1·e a,gli otti111i, ma po1co manegge,roli t1·a.tta.ti del Oelli, clel I>e. Gia.xa., del Paglia.n i, per rico1·<laJ:c> soltanto i manuali. cli ca~a nost1·a, e a l quale non l >'ll Ò no11 tol"Iléll'e utilissimo. Il la vo1·0 (lel F'ili1)J)ini, v11oi pea:chè di ci0·n sultatZione fac1le e p1~o·n t<l , , ·1i.oi J)erch è i-eda tto in guisa tla 1·i~pn i· llli~1 rgli un tempo nQn indiffere11te. L e <'og11izioni. necessarie pe1· l'ese1·cizio oor1·ente dell'ig·i(~n e :-:<>ne com11lete ~0 1tto ogni i~a.p -. 1)orto e condeiiS<'lte in un nuu1e1"0 di pè1g·ine relativa.me1JJ.te i·istretto . Il libr·o n-O'll è pesa.n te ed ingoml)1·c.111tP come cel'ti raJepi11i t ed€.S<;hi t1 non è a,11.do come un formula.11.0; non ca,de nel ri.a.ss1111to i-;el1en1a.tico perchè dà no zio·n i com1}lete i11to1·110 ::1,g li a1·g-0menti tra..tta.ti, ma.. dato il piano <lel la,,·0 r o, è ov,·i-0 che l ' A. i1-0·n p11ò co1·1"e1~e dietro a tt1tte le nozi.011i a.st1·a.tte, le <lisquisizio1ni, diS(lussic11i , d otttine, dott1·inelle e de'Ye co ntenere il SU<) cl i 1·p al l}Ur<> indispenf\abile, rioorda.n<lo f1·a. le dottrine quelle solta.n to clirettamente ne<:es~a.1·ip èl· con11)r e11<lere i 1>1·ocedimen ti tecnici, dei quali il ,,oltun~ è ricchis1sin1-0· » . « C1·e(lo cli n o11 esse1·e ta.ccia.to ùi es<1·g·erazi.011e a.fferma,n {lo, j 11 t ll tt<t <·O!-;·CienzH1, che il libro. <l~l Filippini è ,~e1111to in b11on l)l111to a, <:;O·lma.1~e i1ella letteTat111·n n1~dicai conteID J)O·r anea una lac11na, e11e e1·a sPntit::l da quc1nti f~l.nno SCO J)O dei. 1-01·0 stucli l<' cl j ~·(' ~l l1i11e ig·ieniche » . 'f)a Lo·t tc Sar1Jitarie) 1° 111glio 1923) . o~TAxzo E I NAUDI. 1

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« .È lln lib1·0

,·e1·~l·U1c_)nte lltile. È la. miglior la. n1e1~itai i11cliscutibilme·nte.

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faJ.·e,. I~ <Jl1esto del

Dott. 1',ili])pini Il eontenuto «O·I'l"i ponde a lla l)1·e-r1t< "'Sct1 ch e è nel t itolo: un l>l'ontt1a1·io. Ma. 11u p1r ontuario . ricchissimo e ~l ttl1alc).. in Clli t utti gli argo·111enti che lo p o~iso uo i ll teressa1·p nell' ese1"cizio delle sue f11nzioni, l 'lgieni~ta t1·oya, no11 lo s,·olgiruento 11111go, mi11 n t<>, tlott1-in~1.l e. che n1ira ad es~r <·omp 1eto e l1:l.s cia. <lubl)iosi e pe1·ple:-;.si aiffatica.ti e in~ìocltlisfa.tti, n1a. il somma.1·io C"Qnciso delle nDtizie meglio acquisite e pitì utili, 1<1 descrizione ra1p ida! dei metodi di esame più accredita.ti e Y~1nt<l0ggiosi , la guicla sicu1·a pe1· lo studio dei V<-lù."Ì as1>etti del i»r<,,l>lema ·he di volta in volta, ~i è presenta.to. Per ra.gg1ungere lo scopo propostosi. di :::iu~'Cire cioè emiuentemente p1·atico e co•n densaire molto in poc{), il Dott. Filippini ha a.dottato uno stile inusitato , l1Il<1· esposizione pressochè teleg:rafiec:1. chP p11ò a.pp:a rire l111'a,nrlac.ia· p e1· un libr-0 sta mpa1to., n1a una, arl 1dacia che è stata aiuta tn! <lal1rL fortuna., co1•onata d a l &Ucc:ess·o. ' . Se tt1tto ciò è già molto va pure aggiunto che lai ma.te ria. tra.t tata è pa.ssa.t a a.t trai,Terso il vaiglio clella coltura e dell' e·s perienza pe1,oonale dell' A., che lèl· nia teria stessa.i, si può dire, vive quotidia.n a1mente n ell'esercizio professionaile, quale dirig·e11tf" dei i1.parti di Igiene a.p plicata delle Fer1~ovie di Sta.t o . Al lib1·0 è premessa una 1)refa,zio ne del Sa11arelli, che l1<l ' 'ol11to prer-;entarlo al pubblico . co11 le p arole che meritava.. La ma.lle"Yeriai non ptot e,ra, Psse1..e miglio1·e. La 1>r ontt1ario del Dott. FiliJ?pini do,T1·à a.rride1·e 8ic:uro ~i c·ee~·~o lil)1~a.11.o. Noi lo auguria mo ai lettQri. più che a.11' Autore ». · r. t. ( G io1·11,a.r.e di m cdioi1ia f c1·1,ovia,ria1_. · dicembre l$l2!3). 1

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«Ho preso in e&'lme il Pront11ario, ritraendone l<li iniglio1·e (è lit pura Yerità) delle impressio11i. Ella ha fa.tto cosa utilissima. e l 'ha fatta. l)en e , con amol'(l, co·n giust:a mist1ra , con mo de1-nità.. 1'a.nto gli R-t11denti ch e i m edici ne trarranno indubbi ya.11ta,ggi » . Prof. ODDO CASA GRANDI Direttore dell'Istituto di Igiene della R. Università di Padova. <<Il I>tontu·a rio dell'Igienista è un' o1wra <li gra·nd e da c.om1)etenza., che non fa. m eno onore all'Eclito1·e cl1e P1 of. D. OT'I'OLENG HI Direttore

ll tilit~ì.. i>1·a.ti<.:a ~1ll 'Al1tore » .

e condottai con p·rofon-

dell'I stituto di Igiene dell a R. Università di Siena.

(( Data, .l ' indo1e del MaJluale che deve ~1n<li.t·1·e n elle ma.ni d eg·li stt1dio·s i di Ig·iene e dei pr-aticanti di La.b oraitorio, lo t1·-0.v o molto aJ corrente dei vt1.ri a,1·gomenti e molto utile per i medici e per gli Ufficia.Ii Sa.ni~'l.ri . Io l'ho consigliato a i rujei iscr~tti a.I Oorrso di Igiene pra.t ica » . PI"Of. E. Dr MATTEI Direttore dell'Istit uto ùi Igiene della R. Università di Catania. « ..... ho motivo di giudicaJ.•e che esso debl)a a.vere Ja.,r ga difi\1sione con vantagg·io g1·ande degli studiosi e dei Funzio1n ar1 d'Igiene>>. Pl"O•f . A. DI VESTEA. Direttore dell'I stituto di Igiene della R. Università di Pisa. Ur1 volu!Lie in 8°, di pag. xvx-562 (N. 10 della .Collana 1\1a11ual1 del cc Policlinico n) nitidamente stampato ed artisticamente rilegato in piena tela. Ron1a, Casa Editrice cav. LUIGI Pozz1, 1923. P 1 ezzo l _. 5 ~. P er gli abbonatj al « Policlinico» sole L. 4 6.

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DELL'A~lMIXISTRAZTO~E )

NostJ»a P2cemtis ,J ma pubblica.-z1a 11e: B o re.. GIUSEPPE DRAf,SO'f'l'I

LA .P S I C A N A L I S I Intorno a questa nostra c1lizicne ecco come si sono recentemente esprt.>ssi d ue luminari della scienza neuropsichiatrica it aliana : li ~ 'natorc prof. LEONARDO BIANCHI b a scritto: « .... Ho letto i l lavoro del Bragotti con il più vivo interesse ed anche con la maggiore soddisfazione. È .un lavoro critico, sev ero ed ita lia namente sereno e degno. M e ne compiaccio vivamente con l'autore-•...•• » Pd il prof. f NRICO MORSELLI : « È questo il primo lavoro sintetico ch e esca in Italia CO$Ì vessato all'estero, massime nei pa09i tedeschi ed anglo-eaasoni - d ella Psinanalisi. Il Dragotti ha compiuto opera util:ssima nel redigere un'esposizione critica del F.reudismo C09i nelle sue spesso ampollose dottrin e, come nelle discusse applicazioni diagnostiche e curative in Neuropsichiatria ..... ». Elegantis~in1a brochure òi pag. YI-81 (X. 4) dell e nost r(' e )Jcnoj?'l'afie medico-ch irurgiche d'attualità>, stampata su carta distinta ir1 nitidissinìi tipi tipogr afici. - Prezzo L. · 1 O. - P er i uostri abbon ati sole L. 8. 5 O in porto fran co.

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Per ricei,ere q1tarilo sopra, inviare C(l;rtolina -vaglia al Cav. LUIGI POZZI - Via S istina, 14 - Rom •


ANNO XXXI

Roma, 31 Marzo 1924

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Fase. 13

fondato dai pro fesso ri :

FRANCESCO DURANTE

GUID·O BACCELLI

REDAT'roRE CAPO : P ROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO.

' li

,

Osservazioni cliniche: G. Romano: Contributo alla cura chirurgica della t ubercolosi vescicale. - ì\1. Ltittichau: Sopra un caso di ~ itìlide vescicale. - S. ~Iari nacci: Cisti dermoide della vescica. Apparecchi e strument• nuovi : D. Sartori: I l fremito vocaletattile e la sua. palpazione mediata (il fremitometro) . Sunti e rassegne: SEMEI OTI CA : Rebaudi e Sivori: Un nuovo metodo ù'indagine biologica: l'enzimoreazione nella sifilide. M R DI C I 1'A : Pat~rson e Greenfìeld: L'eritroedema polineuritico. - C'HI R URG I A : , •. Ferrero: I l corioepltelioma teratogen o. Notizia bibliografica. - Cenni bibliografici. Accademie, Società mediche, Congr~si: Reale Accademia di Medicina di Torino. - Accademia Medica di Perugia. Appunti per il medico pratico : C AS ISTI CA e T BRAPI A : Diagnosi diITerenziale fra epididimite idiopatica e t ubercolare. -

Pseudosi filoma g,o narroico. - Profilassi e trattamento dell'epididi mite gonococcica. - Le iniezioni di latte nella. epididimite blenorragica. - I l trattamento dell'artrite blenor· ragica. - L'i rite gonococcica. - NOTE DIMBJ DICINA SCI ENT I F I CA: L'antagonismo fra sali di sodio e di potassio nei fenomeni di idratazione. - P OSTA OB G T.T ABB ONATI - MEDI• CI NA SOCIALE : ll certificato prematrimonia le. Una proposta pratica per Ja lotta contro la t ubercolosi. - V ARIA. Nella vita professionale: Cronaca del movimento professionale. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Profili : Simone Flexner. Notizie diverse. Cronaca epidemiologica. Rassegna della st ampa medica. Indice alfabetico per ma terie.

E vie.tata la riproifuzione di Lavori pubbl,icati nel POLICLINICO e la pubblicazione dei s1in ti: oitarnP ta .f onte .

tlr'ttl di proprietà riservati. 1? PR8 i ~Pnzn

ID ' eomunica

Aderendo alle insistenti ricl1ieste giunteci e che continua·no a pervenirci da coloro I i quali, per ragioni Superiori alla proprja Volontà, Ci fecero tenere l' intero importo del loro abbonamento pel 1924 in tem'po non più utile per fruire del premio

COME

MORl

NAPOLEONE I

AUTOPSIA DEL CADAVERE • EREDITARIETA DELLA FAMIGLIA BONAPARTE LA PATOLOGIA DI NAPOLEONE NEI SUOI TEMPI EROICI - A SANT' ELENA

(che in luogo di una piccola « brochure » è riuscito un vol11me in-8, di 165 pagine) li t eniamo infor .. mati che essi saranno accontentati purchè ci rimettano SUBITO le prescritte spese (Lire tre se in Italia o Lire cinque se all' Estero) per le prescritte spese di spedizione. N. B. - La Cartolina.-v·aglia va indiri~ata a.1 Cav. Lu IGI POZZI, Via Sistina, 14, Roma (per la Succursale Postale 18) e la medesima (net posto riservato al bollo dell' Ufficio Postale pagatore) deve essere munita della prescritta marca da bpllo da. ,j centesimi. Chi ~i trova sprovvisto della marca, accresca dei detti 5 centesimi la Cartolina-Vaglia stessa. L' .A!l'.GvCINISTRAZIONE.

OSSERVAZIONI CLINICHE. SECONDA CLINICA C HIRURGICA

DELLA R . UNIVERSITÀ DI NAPOLI. ])irettore: prof. comn1. FABRIZIO PADl'LA.

Contributo alla cura chirurgica della tubercolosi vescicale per il dott.

GENNARO ROMANO,

assisten te.

Fino a non molti a n ni fa, le più svariate infiammazioni acute o croniche della vescica facevano pensar e quasi esclusivamente al go.nococco, associato o n o .ad altri germi com un i. In seguito, le osservazioni e gli stu di dei pr ocessi infiammatori e inf.ettivi dell'apparato uro-genitale misero in rilievo, che a nche il bacillo di l{och può localizzarsi nella vescica, come nei r eni ed llreteri, re produrvi lesioni

ca ratteristiche. ~1an mano le osservazioni e le ricerche p.oirtarono alla conclu sione, che la tuber.colosi della vescica, d·e i reni e degli ureteri non è poi tanto infl'equente. Secondo il Marion, -circa il 20 ~~ d-egli infermi , ricoverati nei Reparti s1)ecializzati J)er malattie genito-urinarie, sono affetti da tubercolosi renale o vescicale, isolatan1ent e o 1111itnmente . ..\.ncor . più oltre va il Casper, il quale a sser isce che circa la metà dei pr.o.cessi sup1)ura tivi del rene è di natl1ra tubercolare . Come età e come sesso, la tubercolosi urogenitale pare 1sia rara nel bambino e negli individui, che abbia110 oltrepassato i cinquanta anni; al contrario tra i 20 e i 30 a11ni ::;i avrebbe la maggiore fr-e quenza di casi. Per quanto rig·u ada il sesso, non sembra vi siano


'

416

differenze apprezzabili, benchè alcuni la dicano più f1·equente nella donna (Casper) altri, vioeve r sa, più' freq11ente nell'uon10 (Ca lllk). Stabilito che la tubercolosi n-0n risparmia l'apparato uro-ge1ritale , e msto che la cura medica non ha il più delle volte che una efficacia parziale, la terapia cl1irurgica è entrata anche in queste forme di tuberco.losi, per analogia a quanto g ià si praticava per le altre forme, con sedi in altri org.ani; e i risultati si possono dire incoraggianti.

** * appresso esposto,

Il caso qui capitato in Clini1c a nel febbraio dello scorso anno, varrà anch '·ooso a portare un contributo alla terapia cl1irt1rgica della tubercolosi vescicale. Giovane donna di 28 .annj, maritata, con due figli. Il marito e i figli wno viventi e sa,ni. l\tlestruata a 16 anni, si sp-0sò a 22, ebbe i due figli attuali, con parti fisiologici al termi11e prescritto. Non ricorda di avere precedenti morbosi degni di nota, tranne una infezio11e tifoide, sofferta all'età di 9 anni, e ·delle febbri influenzali quattro anni or sono. Circa u11 anno fa cominciò ad avvertire disturbi nella minzione, caratterizzati da b1·uciori, co11 in seguito dolori non molto accentuati. L 'urina era torbida, roosastra, e a volte con gr11mi sanguigni. Tali sintomi persistevano all'atto del suo ricover-0. in Clinica. E. O. - Costituzione s cheletrica e muscolare regolare. Nutrizione discreta, colorito alquanto pallid-0. L'esame clinico del vari organi -e apparati, con speciale .riguardo ai re11i, vescica e uretra, non mostra fatti apprezzabili. Micropoliadenia generale. Urina alquanto torbida, lascia sedimento abbondante, che all' esame si inostl'a costituito di muco-pus, . cellule vescicali, .cristalli di fosfato triplo. Positiva la ricerca del bacillo di Koch. Reazione del v. Ptrquet positiva. L 'inferma ha a v11 ta qualche lieve elevazione termica. Cistoscopia. - La mucosa si prese11ta arrossata , con chiazze di colore ardesiaco in corrispo11d e11za del trigono. Di.a(! 11 osi : T uhercolosi della vescica. l1Lterv ento chi1'itrgico. (Operatore prof. Paduln ). - Previa preparazione dell'ammalata, e la vagg· io \'escicale con siero fisiologico , vien praticata la cistotomia soprapubica. La vescica Yi ene JJOi provvisoriamente fissata alla cute, e si lascia aperto il tratto inferi ore per il pa ss aggi o di un tubo sifone. Q11esto viene mantent1to. in sito per una Yentina di giorni. La ferita residuale g uarì spo11taneamente in poco t e1npo dopo la rin1ozione del tubo-sifone. Contemporanea cura gen erale specifica e ricostit11 en te. Sintomi s11bbiettivi scomparsi. Non dolori . non brucior e alla minzione. Urina limpida . enza lllterior e trac cia di sangl.1e o muco-pn ". •

(_.\N:\O X:\\I, :F'.\~L. l'

TL POLICLINICO

L e inforn1azj on i de 11 a vesci cn, con1 e i11s eg11ano l a p a tologia e la clinica son o prodotte ad opera di qu ei hact eri , ch e "ia no ri11sciti a pe-

i1etrare jJl e.ssa , .e· a i11qui11a1·11e il CL)lltent1to. L via di penetrazioné dei n1icrobi (spe.cialment del gonococco) è l'uretrale, sia l)er propaga zione di processo nel decorso di un 'uretrit sia a mezzo di strumenti (cateter1, sonde, ecc. che li trascinano meccanicamente dall 1 uretr Altre volte i mi..crobi possono giungere i vescica per via discendente dai reni e dagl ureteri. Riserbandomi di esporre in seguit più minutamente quanto concerne la tuberco losi, non posso, i)er ql1anto fugacemente, tra lasciare di rammentare che altri germi, oltr il gonococco, - s.ono .capaci di determinare le sionj delle vie urinarie. Anche l 'uretra normale e i genitali esterni specialn1e11te i fenuninili, os1Jita110 abituai mente dei germi: cocchi, proteus vulgari (Hauser), bacillo dello smegma, e qual.che vol ta il bacterium e.oli. Detti germi, in condizioni sp€ciali, qt1an è attenuata la resistenza difensiva locale, per modificate condizioni anatomiche (spe('i lleJl a do1111a). dilntn.zior1e deli orificio 11rPlrnl esterno. insufficienza dello sfintere vescicale i germi possono penetrare in vescica, e lo serve di \"eicolo molte volte un reft,usso d u.rin.a (?) Il meocanismo di produzione della cistite, i seguito a penetrazione di germi, con·s iste si 11ell'invasione d~i tessuti da parte di questi; sia in un'irritazione della mucosa, dovuta al carbonato d a.mmonio che detti ge.rmi son capaci di sviluppare, decomponendo l'urea. Che anzi questo secondo meccanismo è proprio ed esclusivo di .alcuni germi non patogeni (bacterium t1reae, micrococcus llreae, proteus vulgaris, ecc .... ). Parecchi g·ermi patogeni però esercitano entrambe le azioni : penetrazione nei tesst1ti, con provocazione del processo fto gi~ tico, e decomposizione dell'11r€a , che tal processo aggrava. Il bacillo della tubercolosi ha invece Ja proprietà (comun e d 'altronde anche al gono cocco) di rion produrre fermentazione amnio· niacale, (tanto è vero che l'urina permane acida ) ; n1a di agire esc lu ~ ivan1 e11t e 5lli tessuti Cause occasionali favorevoli allo sviluppo della cistite posso110 essere : ristagno di urina (co1n€ avviene nel cistoc ele. nel pr.o lasso uteJ t no o vaginale, nell'ipertl'ofia prostatica), lesio· l1i d ella mt1cosa (per es. per calcoli). _A,. tale proposito il R-0vsing assicura che s p erim entando su animali, coll'introdurre ger m\ patog eni e 11on patogeni in v esciche ~a ne questi i1on esplicarono azione alcuna, in vece d et e rn1inaro110 ci tit e i11 qu el1i. 11ei q11 a li ~· stata in precedenza prodotta stas i 11rinaria t11edi a nte l egatura de]l ' uretra. 1

1


(ANNO XXXI,

FA " C.

SEZIO~E

13]

* **

Per qua11to riguarda il b. di Koch, pare che la via più freqt1ente di penetrazio11e in \·escica sia quella discendente, essendo stata riscontrata in circa 4/5 dei casi di tubercolosi renale, e le lesioni specifiche iniziali si trovano più spesso a livello dell'orifizio 11reterale del lato del rene affetto., nonchè del tratto di vescica, che, qua11do questa è vuota, viene a contatto coll'orificio stesso. Tali lesioni incominciano con granulazioni, cui seguono poscia ulcerazioni più o meno. irregolari e profonde, che gradualmente si estendono in superficie e profondità, pr-0ducendo diminuzione (sin quasi all'abolizione completa) della elasticità e d·ella contrattilità d ella vescica, sino a rendere que$t ' organo incapace di emettere l'urina, oppt1re, p er irritàzione del collo, stimolando frequenza di n1inzione. Sicco1ne in tali casi la t11bercolosi ' ' escicale è intima1nenie legata a quella renale, ini si permettano qui alcune parole a ] l'iguardo. Innazi tutto rammenterò che è stata per lungo tempo dibattuta la questio11e se il passaggio d ei bacilli cli Koch l)ossa av\·e11ire anche attraverso. 'l.ln rene normale, e oggi si ammette che il rene pilò lasciar passare il bacillo di K och, sen::.a presentc1,re tubercolosi.

Ma, rigorosamente parlando, 11.on si può disconoscere cl1e un .r ene, il qt1al e· si lasci attraversare dal bacillo della t11bercolosi, sia istologica11ie1ite irite gro. Si d eve quindi ammettere che u.na bencliè 1n ininia lesio rie dei suoi epiteli l' i sia, i)er ispiegare ta_le passaggio. C-0mut1qt1e, è dimostrato cl1e no1i se1npre la presenza del b. di Koch nell 1urina sti~ a indicare un' affezi.one del rene e uretere, o anche della vescica, e cioè qu a ndo sono assen ti gli altri -segni clinici e a11atomo-patologici, prop1i di tali l esioni (din1in11ita funzionalità, presenza di emazi e, corpu scoli bianchi, muco-pus, ecc ... ). Quindi si può ded11rre con1 e cor.6.llario della precedente premessa, che pu ò avve11ire i11fezione vesci-cale da b. di K-0ch per Yia discendente (renale, ureterale) senza nna vera e propria lesione del rene e dell'uretere. Tal e evenienza l'in1 a ne sernpr.e però un fatto quasi eccezionale. In genere l 1infezione vescicale discen d eri te è conseguen1,a di tubercolosi r enal e uni o bilaterale; e d'altra parte l' iniezione primitiva de lla vescica può, se mal curata, o se lasciata a sè stessa, attaccare il re11e, per via ascen,dente.

· Accennerò . saltando alle sva.ria.te forme anatomo.- patologiche d el rene tube:rcol.otico, ser-

417

PRATIC.\

v·e ndomi della classifica del ~Iarion, che è una delle forme più complete e moderne : I. Forma granulosa (localizzata o diffusa), t11bercoli diffusi o circoscritti nella sostanza corticale e midollare, nori sempre 11iolto appariscenti. Fatti degenerativi nei rami arteriosi, specialmente nell'intima. II. Forma nodulare : Rene marmorizzato. III. Fornia pielica: Localizzata alle papille e ai bacinetti. IV. Forma pielonefritica ulc ero-caseosa: È ltna forma più avanzata delle precedenti. V. Fo1-nia 1·aggiaDa: Rara. (La si mette in rapporto con infezioni ascendenti). VI. For1na id1·onefrotica: (c.o mpleta o incompleta ), è in relazione alla obliterazione coip.pleta o inco1npleta degli ureteri o dei calici. VII. Forrna pio nefrotica: Può essere conse• guenza -della forma ulcero-caseosa, o dipendere da infezio11i miste. \ 1 III. Forn ie cistiche: Sarebbero dovute a di latazio11i d€i canalicoli, a mqnte d una ste11osi. IX. R e1ie mastice: Per degenerazione del parencl1ima a cquista una consistenza come mastice. X. Rene u trofico : che può verificarsi per occl11si 011e di rami dell' a. renale. In genere, almeno nei casi iniziali e in quel11 me110 gravi, è t1no solo il rene •Colpito; ma, se jl 21rocesso dura a lungo , sp ecialm·ente se 11on curato, può dare Luo.g o all infezione del1' altro rene. Questa può avvenire o per via ematica, o per via linfati ca (gangli lomboaortici) o per via ascendente (dalla vescica i11fetta). Possono secondariamente essere colJ)iti i tessuti perirenali, e ·la forma più .c.o roun e è la perinefribe sclero-adiposa. Le pareti ureterali si ispessisco110, per lo più irregolarmente, con esiti, a volte, in stenosi più o mer10 complete e complicanze in . peri-ureteriti, e conseguenti aderenze agli organi viciniori. Accennato ir1 breve alle alterazioni an.atomo- .. patologicl1e del rene e uretere, e alla frequenza d'infezion e tt1bercolare della vescica, a mezzo di questi , restere·b be monca questa mia esposizione, se tralasciassi di parlare della via di infezione dei re11i. Allo stato attual-e d.egli studi i clinici e sperin1e11tali al riguardo , pare ormai fuori dubbio cl1e ol'di11ariamente il b. di Kocl1 arrivo. al rene per via ematica, escluso. il caso, benchè non frequente, di una infezion e primaria della vescica, con propagazione ascendente. Non sono peraltro eccezio11ali i casi di infezioni i)er via linfatica, nè quelli per propagazione per contiguità da or gani viciniori (ascessi freddi). 1

1


418

( .~I\:'\O

l L POLICLlKICO

'

.\ favorire l ' attecchimento della malattia moJto puu la predisposi:io1ie, inl e~ a anclte per l'apparato uro-gerietale, come per gli altri orgarii, come una di1n inuitll resistenza locale da cause svariate ( trau1ni (a 11 cli e lievi ) , calcoli, rr1a/Jornia:io11i, ecc. ).

* **

\\\I,

FASC.

13]

sola,na somiglianza di detto bacillo con quello dello smegma. Qt1est 'ultimo è p·i ù tozzo e nel campo microscopico si riscontra sparso irregolaT~1ente qua e là , e non a grup1)i caratteristici come il l)l'i1110. Inoltre mentre il bacillo della tubercolosi è acido ed alcool-resistente, quello dello srnegma è soltanto acido-resistente. Ad ogni modo, ad evitare errori è opportl1no raccogliere le urine da es,aminare, con catetere, previa rigorosa pulizia dei genitali, e praticare possibilmente la prova biol.o gica, iniettando il sedimento urinario, previa lavat11ra con acqt1a distillata, nel periton€o, o sotto-cl1te alle ca vie. 1

N 011 è il caso. di i)assare i11 rivista le varietù. n 11 a.to1no-1)atoJ ogiche delle diverse form e di cistite (c. catarrale acuta e cronica, cistite , ])ttrulenta , infiamn1azione difterica d ella vescica, ecc. ), n è la sir1tomatologia di dette forme, esse11d n troppo note, e qui fu or di proposito. ~el ca~o no~tro ql1al11nq11 e di q11este form e * ** andò esclltsa, oltrechè dai dati a11am11-estici. (; l'Ullci e Ìffil)O l'f <l Tl Za 11a I' PS(l Hl e CÌS [ OS COpiCO dall 'esame delrammalata. I.a forma tubercoper la diag11osi. Tal e esame purtroppo non lare, bencl1è non vi siano sintomi a carico degli altri organi (il che veramente è frequente sen111l' e è !1ossihi le l1 et· tante rag·ioni, non e cl11nella t11bercolosi iniziale) ,ci è data flmmattere se quelle inerenti allo stato della vescica, spedalla po.-it.iv itrì d ella reazio11e clel I~irqu. et. e cialmente tiltando qt1e sta è divenu ta quasi inedai caratteri stessi della cistite, se11za sintorni ste11sibile, per effetto del processo infiammatorio, molto esteso e g·ra ve. generali (s1)ecjalmente febbrili) impo11enti. Difatti proprio n·ella •cistite tt1bercolare i La cistoscopia rnostra (quando mostra) : s inton1i g·e11 erali possono mancare per rnolto a ) nelle forntC' li el'i o iniziali: a volte nesteni.po. L'infermo .stesso, pri1na che la sua sun.a lesione apprezzabile, a volte solo 11n' ipP.Btt enzio11e sia richiamata st1i i11tomi 11ri11ari, remia diff11sa , che può essere più m·arcat:1, I1011 n,·verte q11asi ness11n dist11rbo. Nelle fori11 corri~pondenza del bassofondo, e degli sboccl1i ureterali: 1ne liev i si avYerte pollacuria , s11ecialmente se le lesi oni sono localizzate al col lo ·v esc icale, e b) nelle for1ne grai·i o di tùbercolo si ava1iqualche cloloretto nella mi11zione. Nelle forme ::,a ta : iperemia diffu sa , i)Iacc he ecchjmotiche, gr<."t\'i o a,·a11zate i sintomi posso11 0 e ~ se r e mol - granl1lazi.oni circondate da alone rosso, erotissimi , in relazio.ne alle lesioni anatomo-pato - sioni pii1 o m eno profon de a colorito grigi ogiallastro. logiche; dolori vescicali int ensi, incontinenza , che i1on sempre p11ò attribt1irs i alla sempli ce Quando coes iste lesione r enale, le pla<:che dim1int1zione del ·tono vescicale , ma corris1)onecchimotiche. le erosioni, 1e gran11la.zioni f:. i èl e a ' 'olte a gravi proc·essi distruttivi del collo osservano più segnatamente in vicinanza del1o vescicale. Abbasta11za frequ en te è l'emat11ria , sbocco t1reterale del rene affetto, con freqt1enta lora. a bbondante, con durata ,·ariabile. te introflessione. edema di tale sbocco. che riQuesta J) llò anche portare a formazion e cl i . mane perciò nflscosto. coag11li in vescica. con sintomi di ritenzione, se qu-est i sono molto grossi. L 'nrina in genere * ** è acida. e si mantiene tale per lt1ngo tempo _ clopo l'emi ssione. Te rapiu. distinta in m edica e in chiNon tralascio però di ramn1 entare, che dir11rgica. L a prima, a s11a volta può essere gesturbi vescicali si poss.0.11 0 avere altresì nella nerale (elioterap ia . vaccinoterapia , iperalimensola tubercolosi renale, se n :a n lcun a lesione tazione, ecc. ) e locale (istillazioni di oli.o go<l Pl l fl u roci st i. Tali dist ttrbi \ anno interpretati menolato o gl1aiacolato. acido fenico , st1bliC'Omr f Pnon1 Pni riff Pssi r on. punt o di parte'n:a ma to . ecc. ). ..\d ogni modo la cura medica ha <lal1 a pel ui o U1'etere arnmalati. molte volte soltanto una efficaci a parziale, e I11oltre dobbia m o disting uere ltna forma ve$i integra co,n quella cl1irurgica. sr icn le puro (com e 11 el caso esposto). e t1na Infatti non può, è vero ne[!arsi che la c11 ra forma 'l.'Ps rico- renale: però In clistinzione "egen eral e esercita lln'efficace azione s11ll'organ1 eiologic n è data dall esame dei reni, che nelnismo. specialmente negli stadi inizial i della t)ri111 a è negativo. l'infezione . rinforzando i pot eri f'il atti ci e ca toLa ql1antitù di bacilli di Kocl1 nell'urina è filattici contro gli agenti infettivi , q11ando q11e,·a rinbil e. E opportuno t€ner pres.ente la grossti sono ancora scarc:;i e h nnn o q11indi scrtrSP

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(ANNO

XXXI,

FASC.

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attività apofìlattiche ed ecfilatliche, ossia scarsi poteri di offesa contro l 'organismo invaso, per mezzo delle loro tossine. Deve anche riconoscet·si che quando si è intervenuto i1ei prin1issimi stadi d'un'infezione generale e locale, con adatti mezzi s iero-dinamici e farmaco-di11a1nici, si è giunti a debellare l 'infezione e a ottenel'e anche la guarigione locale. l\fa ciò deve co11siderarsi l'eccezione. La c1tra cl1irt1rgica cl1e si va sempre pit1 .estendendo nel campo della tt1bercolosi sia ossea e gla11dolare, cl1e viscerale, nella maggior parte dei casi, e quando non vi s iano controindi.cazioni tassative (gravi cacl1essie, conco1nitanza di m~llattie cardio-polmonari e renali gravi, ecc. ) d e ce esse r e p ref erit a, p er i risultati s.o.ddi sfac enti cl1e 11a dato e va d.ando. l 1JJo tlei i)1·i11c ipi fondan1.entali che è divenuto, dirò co ì, dommatico, in seguito a ll'esperie nza è cl1e : se co1i q·u alsiasi 11ie:,zo riatilrale o a rti[ìcialP, u·1i orgario irivaso dalla l1~berco­ losi vi ene rido t to alla pitì completa inini.obilità, l e lesio11,i spP.cifiche più o 1neno rapidamente rearediscono.

L 'esperie11za i11fatti ha dim·ostrato, che la te11 d e11za 11lce rativa e distruttiva della tubercol o~i viene facilitata e favorita dai movimenti d ell'oryario affetto. Così i proce s i o.steo-articolari, quando non, venga praticata l ' i1nmobili-:.zazione, così i processi bronco-polmonari, p er il continuo variare (colla funziione respiratoria) d ella tensione del parenchima, della capacità clell'org·ano, d ella quantità e pressione del s 110 contenuto d'aria, fatalmente progrediscono. Coll'immobilizzazio11e invece si favorisce il r egresso e la cj1catrizzazione. l.)er l e forme osteo-arti.colari , i cerca di raggiugere l o sco110, mediante gli a pparecchi rigidi-gessati o ortopedici; per le form e polmonari (qu.ando s ono ·1 1nilatera]j, altrime11ti mancherebbe la compatibilità fisi.o.logiiea, sopprimendo si o ridt1cendosi notevolmente in ambo i lati la funzione polmo11are') coll'immobiJjz_ zazione del polmone s otto 1a pressione del pne11moto1·ace artificiale. Alla ve scica lo stato di riposo vien dato mediante la cistotomia coll'appljcazio11e de1 tubosi fone, che determi11a ndone lo sv11otamento passivo, la mette in istato di riposo., per il tempo necessario alla regressione e g uarigione dell e les ioni di essa. Non credo accennare la tecnica, essendo tropp.o nota e comune.

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419

SEZ IONE PR:\TICA

Al chiarissimo prof. Padula, mio beneamato l\1a estro, vadano da queste pagine i miei più vi vi ringraziamenti.

SEZlONE CHIRt:flGICA DELL'O PEDALE :.\lORGAGNI IN FORLÌ diretta dal pl'uf. '

ANTE

SOLlERI.

Sopra un caso di sifilide vescicale per il dott . :\I. LOTTl CHAU, assistente volo·n tario . È i11tenc.lit11e11to ùi questa co·m un4.cazione di

l)Ortare 11n i1t101v o co11t1ibuto alla conoscenza d ella sifilicle v escicale, aff.e.zione co11siderata tuttora i·ar'i ssima, e di mettere i:>ure in eviclenza alcu11i lJarticolari di osservazione che, mi sembra, abbiano 11na considerevole ii11portanza clinica. ..'to rirt cl in :.~< l. -

(~. I~ . .

di n1111 i :39 , i11fer111iera. L 'anan1nesi sia r e111ota cl1e r ece11te i1or1 riv ela n1anif e stazioni cl1e possano esser e messe i11 r a p1Jol'to con 1111a i11f Pzio.n e 111etica. La paz. è ,-ec1ova, ha d11e fig li vive11ti e s ani, durante il n1atrin1011io no11 ebbe mai aborti, il inarito morì ci11qt1.e an11i fa d 'jnfttt·enza., .prjma god·ette se111pre b110·1 1a s a.lt1te. C r.iri1ni dj st11rbi ve cicali d ella i)a z. datano d a circa sei a nni, n.ei primi t em.i:>i si curò da sè con ri1:loso e diet8 oonveniente otten.endo qualcl'le vu.n tngg·j o, i1 e1 magg i.01 1919 f11 ricov-er a t rt nella S ezion e ~Iedica di q11esto Os1)ed.ale per una forma infln enz·Rl e ncut u. complicata da otit e. In qu.e.sto te111po si accentt1arono i cli sturbi vescicali e la nnziente fu c11rata. per cistite ac11ta con t1r1 tra·tta.rn e11to rnedico. Dopo di1e m esi di degenza f11 clim Pssa migli orata m a non gt1arita. N.el 111 glio d el i11 edesimo anno, malgrado· ogni rig11ardo e la contin11azion e delle cur e mediche, f11 obbligata. ad entra re in ospedale ~•er 11na recr11descenza del s110 mal e. F11 ricn\'e rata nella Sez. Chirurgica dir.ettn rlnl l)rof. ~oli e ri. In. t81e periodo la donna !1rrsentava. 11na sintomato 1ogia acutissima. P tt1m11lt11os8. d.i cisti•t,e. "(Trina $Cnrsa i:>11rt1lenta .e sang11j gna con Rlto conten11to in a1 b11m e, nel sedim Bnto n 0n Ri nsserv<lro no mai n P. rilinrlri. nè elerne11ti renali , n è eJem,enti clel bacine tto. Stimolo freq11ente allR minzion€: dolore e bn1ciore che ~i r.sncerhrtva. verso la fine e perdurava 8nch e clopo con sensazione cli t enesmo. F ebbre con inn8 lzamenti serotini fino 1

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~9°.

P Pr t8li soffe r enze Prrt in 11n0 c;tato di gr::inde abhattimentn mornlP rhP PT~ :ig~ravato dalJ'i11gonni::i . T.o stato g:pnernlP rli n11t·ri7inne era 1 ~caduto. N11lla ri~11lt:::iv8 ::i ll P~::i.me clinico degli ::t ltri orQ'ani . ~i iniziò ~i1bito 11na r11ra n1·edic~. l1a.lli::iti,·a in :itte~P ifi !'fOt.er inizi·are i1n tra,tt::-impnf.0 loca lP. cl1e l'intolleranza assol11tR. dell::i ' reRcica. non ,,,erm ettev:t in rr11Pl · riodo. nt.te.n11tn l1n A. r ert8. rP~re~Ri nnp si i Pi zj n 11na. ~P.rip di la,r::i.ggi · 1"lrim11 ron ~ rrr11a $fPrile. noi con sol11 zion·e di 1attato d'Ag. al 1 /2-1 npr mille. !~le r11r::l -r:ion nortn rrr0nrlp rnir·1i01'::l ffiPTito. Tl nrof. So]iPri. rirorrl;:iY1 rl•n ili ""•nr ()ft.en11to a1t~e voil te in ca si ili cistiti riJ1P lli ad , ogni c11r::1 P speciR.lm.e nte di n~tnr::i tnhPr~oJ::ire . h11o'Tlj ris11lt8ti rlal tr::ittamento loc!'.lle ron sol11zione di s11l1limat.n ~11'1 11er fliPriP"il:l .. fec.P inizi::ire i1nfi. ~erie cli tali ·1avvqgi (tAle tratt8mento era. tollernto solo facendo prrrP-


420

li.. POLICLINICO

dere 1111a istiJlazio11e i11 ·v escica cli <!ualcl1 e cc. ii solt1zio11e di alipina al 3 °·o ir1 i111rn er o ui .ue alla settimana. Il nJa11ifesto 111ig·lioran1en110 fece insis tere nella ct1ra e la l)azie11te ehhe rosì 30 la ,·ag·gi. Le 11ri11e si r l1ia1·ificaro110 _ .,.l to ed i distt1rbi dolorosi i r esero sopportabili. l)i et r o s11a ricl1iesta l'i11fe1ma f11 di messa cl:t l r ospedale. La pazie11te aff.e1.-m a di essere sta tn discretam.ente per Liiversi mesi, i:>oi i dist111·bi si fecero serltire di 11uovo JJeJ'ò in forn1a at t en11nta e ad intervalli, tanto da non ser1ti 1·e la 11 ecessità cli ricorrer.e al medico. Negli 11 ltimi m ie si de1l '·anno scorso ebbe un ag·grn\1 nmento e nel nove111bre f11 ricoYerata di r~ uovo nelln Sezione Cl1ir11 rgica. Esame ub biettivo . - Nonostante le prolungate soff er enz.e la J)az. si J)resenta in discrete ccmdizioni di nutrizione generale. N11lla a carico delln. cute. Il colorito delle m11cose visibile è pallido. Apparecchio ga11glional"e linfatico normale. All'esame clinico si dimostrano sani gli apparecchi respiratorio e circolatorio. Nulla si osserv.a a carico d.ell addorne. eccetto 11na certa dolorabilità alla pressione esercitaJta sulla regione soprap11bica. Nulla n ell'ambito dei genitali esterni. All,es plorazion .e digitale della vagina si 1,rovoca dolore premendo sulla sua parete anteriore. Orificio uretrale ar~o,ssato. 11retra ben perme·a bile, vescica irritabilissima, non continente. L'urina emessa si presenta torbida ed u11 po' sang11inolenta. La sintomatologia clinica e l'esame delle 11rine depongono per t1na cistite ac11ta. Si esegue la c11tireazione con ris11ltato negativo. Si inizia il solito trattame11to. che aveva dato nel precedente !)eriodo <ii degenza discreto risultato, n1a si è obbligati a sospenderlo per l'intolleranza asso111ta della vescica, nonostante la preparazione con l'alipina. Di fronte alla strnnezza della forma. clinica. e della s11a. resistenzfl. ad ogni c11ra il prof. Solieri fa eseg11ire la si.erodiagnosi di Wa~ sermann. La reazio1n e ris11lta. fortemente -nositiva. Per comple.tare l'esam e si fece 11na cistoscopia. che f11 gentilm1ente eseg11ita dallo sp-ecialista dott. Perucci, col segu ente ris11ltato: capacità vescicale dimin11ita, la mt1cosa non presenta la sua lucentezza normale, è arrossata ed infiammata e presenta le noti com11ni di 11na cistite. Gli sbocchi 11reterici sono normali e da ·essi defluisce 11n'11rina che non presenta ness11n carattere special e. Il collo della vescica non si potè esaminare per la mancanza rlell'11retroscopio. Le condizioni della paz. non perm,e ttevano di attendere per t1n'altra osservazione completa., perciò si iniziò senz'altro nn'energica c11r<1 antiluetica di 914 per vja endovenosa. NPl med.esimo tempo si sospese qualsiasi altro tr~ttamento locale o generale. Già dopo la seconda iniezione la !)az. incominciò a m,igliorare sia nei distl1rbi soggettivi com-e 11 ell e 11rine cl1e andavano chiarendosi. Com1)letnta la serie di 6 iniezioni, tanto cl inicam e11 tP con1e a ll 'esa1nr delle 11rine non \'i era l)iù n1111a che ricordasse il male per c11i la donna a\·eva tanto sofferto. Ella stessa afferma"·(! ron ent11siasmo di non essere mai stata tnnto bene da sei anni a. at1esta parte. 1

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XXXI, F ..\SC. 13]

Fu dimessa con la i:>rescriziG11c di 11r1a ct1ra jodica da fare a casa. La J)UZ . gode tuttora bt1011issima sall1te e non 11.a il i11inimo disturbo, tanto cl1e è ritornata al s110 servizio, mentre già era n1essa nella nota del personale da eliminarsi per invalidità permru1ente. L a d1ag·r1osi dunque i11 qt1esto caso venne fat ta per esclusione. La inancanza di qualsiasi dato anam11estico e cli11ico, la estr-ema rarit à dell'affezione no11 avevano consentito di fermarsi pri1na sull'ipotesi di infezione luetica. Fot1 rnier nel suo trattato della sifilide non parla della sifilide vescicale. Marion nel suo tr8.ttato di 11rologia (1921) dice che tale lesione è rarissima. Guj on nella 4a edizione delle sue lezio1n i cliniche nega la possibilità di lesioni sifilitiche della v-escica. Con tutto questo però esisto110 nella letteratura relazioni di n11merose lesioni vescicali la cui natura s ifilitica non p11ò essere messa in dubbio. Recentem,e nte il Perrt1cci presentando in un pregevole lavoro la prima osservazione di sifilid1e vescical·e fatta in Italia, raccoglie tutte le ' relazioni della 1etterat11ra che, pt1r non essendo molte, bastano a dimostrare come la sifilide vescicale non debba poi ritenersi quell'affezio11,e tanto rara come si è cred11to fino ad 0·0-1·• 0 CO

Il caso di questo autore è molto interessant~ tanto per Ja sindron1e clinica qt1anto per 'il n1odo completo con c11 i f11 st11diato. Il diagnostico, oltre che dall'esame ristoscopico, fl1 confortato d1al reperto istologico ottenuto con Ja biopsia. dalla prova di \\Tassermann positiva e dal risult.ato completo del trattamento specifico. Q11asi i11tti gli osservatori precedenti hanno fatto la diagnosi dopo molti anni per esclusjo11e (Cosacesco) o per la presenza di altre l esior1i lnetiche (l\.1argu1ies-Hinder), all'esa.me bioscopico ir1 seguito a cistotomia soprapubica (Grafi K., Danforth. Corbus), o infine cistoscopic'ament e. Il Grafi anzi aprì la vescica nonostante esiste$se nel st10 malato 11na concomitante lesione dei testicoli supposta di natura Juetica. Un paz. di Picot f11 sottoposto })er ben d11e volte a litotrisie e tutte e due le \'olte si constatò 1a friabilità del supposto calcolo. Solo dopo otto anni in seguito a cistoscopia si rivelò la vera natllra delle lesioni. La 'Vassermann e più il trattamento specifi. . co confermarono il reperto. Ciò che si nota di comt1ne in q11esti osservatori è il fatto che, in generale. la possibj1ità di t1na lesione sifilitica f11 l'11ltima ipotesi che si form11lò e ciò anche qt1ando vi erano dati non trasc11rabili per sospettarla.


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FASC .

SEZIONE

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PRATICA

Cisti dermoide della vescica.

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nostro caso si pensò alla possibilità di una lesione luetica in seguito all'osservazion e del vantag·gio già ottenuto dai lavaggi di soluzione di st1hlim:ato. Il prof. Salieri n ella sua esperienza 11a assodato che molte cistiti, cli· nica111ente presunte di 01igine tt1bercolare, mig·liora110 appttnto' con trattame11 to locale di sublin1ato. Ora è da !)Or si il quesito se qualcuna di queste infiammazio11i vescicali a decorso cronico potesse rientrare nel quadro di t1na lu e ign-0rata od anche ·di. qt1alche f orm.a frustra con \\in,ssermann i1egativa. Non è improbabile che la sifilid,e vesc icale sia più frequ ente di q'1ello che si pensa. Il fatto stesso, posto in evilie112a dalla moder11a ter.ania che ' 1 cioè forme b a nali delle \ ie t1riniarie (pieliti, cistiti) vengano beneficam ente influenzate ed anche guarite dalla cura con iniezion i endoYenose di arsenobenzolo potl'ebbe forse avvalorarP questa tesi . Non è s11fficiente però ad irrfirm a re la diagilosi da noi posta n ella no, stra osservazione, perchè la forma morbosa già ribelle da a11ni ad ogni esp erime nto, e che si era rnanifestata in donna con W asse rmann decisamer1te positiva e solo lln po' miglioratçl da llil sale di mercurio, ebbe dal trattamento specifico l1n risultato così pro·n to e deciso che i sa nitari e la paziente rilevarono fin dalle prin1e ini ezioni. Solo ora la donna sente di essere veramente guarita. Onde il criterio ex iuvant i bus non deYe essere abbandonato i11 q11esto caso, come non lo ft1 dal Cosacesco, nella sua osservazione di sifilide vescicale in base al risultato del tratta.mento specifico, qt1antunque J.a r eazione di \\·asser manr1 fosse stata negativa.' 1

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RTB Ll()G R ..\FIA. l f' o u RNIER.

Trai té sur la syphi l is . ire édition,

Paris, 1899. Il lNDER . A case of s y µlii li s of tlie itrin ary bladder with marked ho emat1trin . . Australiasan • Med. Gazette, 1901 , pag. 92. P1coT. Un. cas de syphili s vésic ale et itrétrale. Journal d'urologie, libro II, n . 5. nov. 1902. GuYoN. Leçons cliniqr1es sur les maladies d es voies '1rinaires (IV édition , 1903), libro ·I , pag . 21. 'COSACESCO. .5ur la syphi lis ·vési.ca l e. Jo11rn a l d'urologie, lihro XII , n. 5. novembre 1921 , pag. 345. MARI ON. T1'rtit <~ rl'urologie. Masson, éditet1rs, • Pari s 1921. pag. 472. PERR1· cc1. Co·n tributo alla conoscen:.a della si-

'{llide vescic ale. Boll ettino Scienze Meciiche,

fase. nov.-dicembre. Bologna. 1922.

421

,

Contributo clinico

per il prof. SERTORIO 1V1ARINACCI Docente di patol. chirurgica nella R . Universit à di Rorna:- Chirt1rgo-Aiuto negli Ospedali. L'affezione è molto rara: sono state osservate ci.sti dermoidi nella v·escica e nelle vicinanze. Clado riporta otto osservazioni di cisti dermoidi vescicali• : in due casi la cisti era peduncolat a , i11 sei casi essa era sessile e faceva corpo con la parete vescicale : nei casi osservati la cisti. rag·giung·eva a l m assimo la grandezza di un uovo di pollo: vi furono t rovati l)eli e capelli. Anche il Tl1ompson descrisse una v era cisti • dermoide della vescica che v:enn.e asportata in due sedute: risultava di tessuto cutaneo con glandole seba cee e peli. Le cisti dermoidi paravescicàli sono finora state osservate in sette casi, eccezion fatta di quelle dell'ovaia: esse si trovano per lo più nel setto retto-vescicale, in altri casi occupano J ] a sommità della vescica: sono spesso in co1nl1nicazione con la cavità vescicale. Segond ha osservato un caso' di cisti nel cul di sacco v·escico-,1teri110 , eh.e si app.r ofondava fra le fibre muscolari dell a vescica. La vescica è danne ggiata dalla presenza del tumore specialmente p er l'evacuazione: consegu enza inevitabile è una cistite a volte con v.egetazio11i villose, e spesso con calcolosi secondaria. I sintomi più che in dipendenza della natura del tumore sono in dipendenza della sede di esso e delle complicazioni. Ho avi1to occasione di osservare e di operar.e un c~so di cisti dermoide della vescica e credo opportuno, data la rarità dell'affezione, di .esporlo brevem.ente. Q. M. , ùa Avezzano. Donna di casa, di anni 30: nulla di notevole n el gentilizio: nulla nell'ana.m·n esi remota; l 'inferma ha avuto tre • gravidanze a termine con figliuoli viventi e sani. Da tre anni l'inferma si è accorta che nel deposito d ell'orina vi è renella: durante l'ultima· gravidanza ,. cioè due anni fa, ha cominciato ad ac-cusare dolori che dall'ipogastrio s~irradiavano yerso la regione lombare; ino1tre stimol o freql1ente ad orinare : minzion e doJorosa ed emissione di tanto in tanto di piccoli calcoli fri abili irregolari : tali dist,1rbi si sono accentuati in qu.esti ultimi m esi. L'esame generale d ell'inferma è negativo ad ecce.zione di qualche rantolo alla base del t orace destro. Cistoscopia: vescica sensibilissima, poco contenente; cistite del collo e del corno. Lo stato


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lL POLICLINI CO

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della vescica }Jermette solo una breve osser"·azio11e; si osservano due o tre calcoli d ella grandezza di u11a ciliegia e in corrispondenza della parete laterale sinistra u11 COl '})O a s uperficie lieve111ente jneguale, della grandezza di 11na g·rossa noce, che a1)pare del tutto separato dalla pareté vescicale, e cl1e vie11e interJ)retato come un calcoJo })iù g·rande. Dato J0 stato di sensibilità e di ii1to lleranza d ell a vescica non si ritien.e opport11no il frai1t111name11to endovescicale de] calcolo e perciò . i d ecid e asp ortarlo pre, 1ia èistoton1i a so1)rap11bica. Operazione (9 111glio 19??) . -- Etero-narcosi regolare : cistotomia OJ)l'èl})ll])ica. Si asportano ,·ari calcoli frjabili di cli111 e11sio11 e varia: si n ot a inoltre in corri spond enza della J)arete laterale si11istr a i111 co1·1)0 d e 11 n g r a 11clezza cli u11a n oce, sfe rico, a 11prrficie li evemer1t e in egu n I e, di co11siste11za 111011 e ela stica, ad€re11te solo !Jer 11n sotti le l)edn11colo alla ])arete vesc ica le. Si as1)orta il t11n1o r e c. cg·11en clo la torsion e d el ped11ncolo; s11tn1·n [I cl11 e strati d ella pn r ete vescicale; s11tu1·C1 di i1r1ma. della parete 1

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-' a<ldo111i11ale 1asci n11do 1111 ottile st11e llo di ga rza a ridosso d ella sutura vescicale. ll decorso post-operativo f t1 nor111ole, a d eccezione di accessi asmatici di r1otevole i11te11sità soprn vve11uti il g ior11 0 egu e11te a ll'operazion e : l 'inf e1111a f11 di111e ... a g11a rita dopo 1:-> giorni dalla « Casa di ~al11te ». ' Il t111nol'e a portato l1a la. grn.nd ezza cli u11a noce, a. s nperficie finrune11t e in eg·11nl e, di censi tenzn rn olle elastica: a1')1)are diviso in tre lobi , 11110 J11agg iore mediano, due laterali minori: i11 corrispond en za di 111to d ei p oli i 11 0tano dei peli. Come h o g ià d etto l'a ffezio11 e è molto rara: sono fl11ora l'iportate 9 o seryazi oni di dez·moidi ,.e cicali, e solo in d ·u e casi Ja ci ti e ra ped11ncol ata com e nel ca. o da me o. ~erY ato:

lliN~O \\XI, FA!SC.

131

011de è g iu tifi.cabile l 'erl'ore di i1atura d ella affezio11e n el inio ca~u : la diag11osi cistoscopica d a i11e fatte.i fu ùi calcolosi, e b asai soprat11tto la. diag11 o~ i i1 e lla visio11e di t111 co1110 n etta111e11t e d eli1nitato a s u1Jerfìcie i11eguale, sfe1·ico, cl1e appari\ a, criterio di som1ua in1po rta11za, (le l tt1tto se1)a1·ato dalla })arete \ 'e scicale; la Pl'·ese11za di èlltri calcoli avvalo1·ava l a n1ia npposizio11 e : se l'osservazio11e cistoscopica s i l'os ·e lJOt11ta i>rol1111g·are, .e avesse })er111esso la visio11e d ei i)eli a.ttaccati a uno dei poli, Ja diag·nosi Sèll'ebbe stata agevol e~ come si co11lp r encJe, i1 el caso i11 S}Jecie l'errore di n a t111·a d el l ':1ffP-zi 011e, n o11 ebbe conseguenza a 1cn11a ~ 11 Ila co11d otta op eratoria. Nel caso ·da m e osservato la ci ti i è 1·ivelata })e1· la cist1te e la calcolos j seco11daria; come del resto seznpre s i osser,,ra : }Jer Ja sed e eh.e es a OCCllJ)ava non occludeva gli sbocchj ureter a li, 11on occludeYa 1'01ificio i1retraJe, n o11 determill a va. e1no1·1·ag·ie, ugiva a g·t1i sa di 1111 corr)o est1·a 11 eo irrita 11 do la vescica , e d etern1jr1ando 11Ilèt 1·eazior1 e di essa, con i sir1to111i be11 noti: co1ne si con1i:>rende la cura chirurgica è il solo n1ezzo di ct1ra razionale, ch e nei casi favorevoli , com€ i1el mio, porta in brev.e a guarigione complpta. BIBLIOGRAFIA. BERGMAN N, BR UNS. Chir11rgia Pratica. vol. IV. BLOCI\: et HALL .•4 case of d ermoid of the f emale U'r inary bladder. Arner. Jol1rn. of med . 8{.., 1905, t. CXXIX, p . 651. CLADO. Traité des tu·1neurs de la tessie. Pa1is, 1895 (Librairie F elix -~.lcan) . DoRA-TELEKY. Tuni eil r t e ratoide d e la ves sie chez u11 e f e?nme . .J 011rn. d'Urolo·g ie, t. I , 1912, p . 705. lKEDA . Beitrage z11r L elire der epider1noidalen [Jmwandlung des Tlarn,blasern epithels. Zeit. f. Ur., 1907, Bd. I, S. 369. I .EGTJE. Trait é fhirurgicrtl d'Urologie. De11xième Edition. . J\I1 ·NcK. U el> P,. Pi11.e11 Fn 71. von P Prf ora tion e 7i d er H rr rn bla St> d urch ein e11 paJ>illn'l'n atosen Ar1. S H'1.l('hs

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O tn ri11 n?. T11. Tn l)i11 gen, 1901. TR0~IP SO~. n ;(' T111nnrp'f1 rlrr Ha1·11blns<'n, 1883. ' ' ERHOOGEN . .\ 11>nnlasn1i d ella 1•escico. Oa ll'Enciclopecfia Frànc e~e. vol. J"\T, can. \ 71.

Importante pnbbllear.ione: Dott, Prof, QUIDO MENDEi Dooente di Patologia Medica nella R. UniTeraità di Rom• Direttore del Sanatorio deU a C.R. T. e Ceaare Battisti >

Tubercolosi e Sanatori. (Trattamento igienico-dietetico)

Pre fa zione de l Prof. ._'eu. A. LUSTIC. Un volume in· . di pag. I\' ·i2. con 15 t.~nre i!lterc~late Dè l

2) dell e nostre Wo nografie 1nt'~tco~cJ11rurg1cl1e­ d 'attualit à, nitidamente stampat o su c·a rt:t "e!111pat n~ata e co~ elengantissima copertin a. Prez?.o l .. 1 O. Per 1 no tr1 abbona\i. sole L . 8. 5 O. In"\iare cartolina ·,·aglia "' Ca.";. LVIGI POZZI • ,.ia Sistina~ X. 14, Roma . testo

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APPARECCHI E STRUMENTI NUOVI. •

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Il fremito voeale-tattile e la sua palpRzione mediata (il fremitometro)

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il clott L)Olv.CEN TCO SARTORI direttore del Sanatorio S. Pancra,zio in Arco (Trentino.). ' L'importanza della palpazione del fremito toracovoca1e nello studio delle malattie pleuropolmonari è da tutti con-0sciuta e riconosciuta e non è certamente il caso d'illustrarla: invece vorrei far rilevare che l'esame del f. v. t. non è soltanto ltna ricerca avente lo scopo di confortare od avvalorar.e una diagno•i già f.att1-1 cogli altri mezzi d 'indagin.e, ma che molte vol• te essa serve a farei precisare una diagnosi ancor dubbia ed in qualche caso anche ad indirizzare diversamente un eone.etto diagnostico gjù formato; parlo naturalmente non delle malattie 11lel1ro-1)0Jmonari evidenti ed estese, ma bensì di forme qltali si riscontrano frequenterne11te lJel' es. all'esame di ammalati iniziali cli tt1bercolosi poln1onare, nelle quali, come è noto, la diagnosi presenta delle difficoltà., talora insormontabili. In altri termini il f. v. t. no11 manifesta sempre comportamento parallelo a qnello di altri mezzi d'indagine. Recentemente· jl dott. De Battisti in lln interessante studio « Stt1 comportamento della broncofo11ia nelle pleuriti essudative » (cc La Riforma medica» 1923, n. 33) mette in rilievo ii comportamento contrastante da lui osservato fra f. v. t. e broncofonia nelle p let1riti essud.ative. mentre dai trattati di semeiologia da lui citati, risulta che ]l comportamento dei due fenon1eni dovrebbe esser eg11aJe 'nelle rned.esime circostanze. Non posso che associarmi a lui nella co.nferma del fatto, cl1e io stesso ho av11to ripet11tame11te occasione di constatare, non solo nelle pleuriti essndative, ma anche in altre ma11if estazioni pleuro-polmonari, e, n-0n solo nel senso di aumento della broncofonia con diminuzione del f. v: t. , ma anch.e in senso inverso. D'altro lato il contrasto non mi ha meravigliato , per quanto si debba ammettere che ql1elle ca11se che favoriscono od ostacolano la trasmi sgione della voce dovrebbero favorire od ostacolare e~tualmente anche la trasmissione del f. v. t. ; ma pnre se consideriamo che i due fenomeni hanno non solo rn@d-0 differente di produzione, ma anche organi diversi di percezione, se consi deriamo cioè che 1a broncofonia è la trasmissione delle onde sonore, mentre il f. v. t. è prodotto dalla trasmission.e alla massa circostante delle vibrazioni prodotte dalle onde sonore - che la broncofonia è percepita dal senso dell'udito., mentre il f. v. t. (come lo dice il nome) è llna sensazion€ p11ra-

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423

mente tattile, mi pare che dovremmo anzi meraviglia1·ci se i due fenomeni andassero senza eccezione di pari p.asso i11 tutte le circostanze morbose. Del resto il fe11omeno del Baccelli si basa appu11to sulla bro11cofonia afona, cioè sulla buona conduzione della voce afona attrave1·so lic.1uidi pur.amente sierosi, mentre il f. v. t. non vi.ene trasmesso bene. Credo cli av.er espresso b revem en te, qua.r ito ha scritto l'autore sopracitato sotto altra forma; egli fa anzi l'osservazione chiara e sottile che, se cc nel su ccedersi delle onde liquide si osserva u11 piccol-0 corpo g.allegg'iante, lo si vede alternativamente sollevarsi ed abbassarsi, con servando però lo stesso posto al.la su perficie dell'acqua », ciò che gli antichi hanno espresso magistralme11te parlando del l)Olso : « uncla non est m ateria ·p rog·rediens, . ecl forma mat e1·iae i:>rogredienti s » . È classico il comportamento del f. v. t. e p ercussione nella poln1onite e i1ella pleurite, nelle quali affezioni in n1olti casi si potrebbe fa.re la diagnosi dal comportamento di essi, saltando addirittttra l ' ascoltazio.ne. Più co11corda11za esiste invece fra il comportamento del respiro all' ascoltazi.one e quello del f. v. t . .ed è naturale, poichè quelle cause che f nvorisco110 od ostacolano· la trasmissione del r espiro devono in generale favorire od ostacolare nel m edesimo senso anche la trasmissione del f. v. t. pur ess.endo i due fenomeni essenzialmente div~rsi e val endo anch e qui quanto è detto rig11ardo alla broncof onia. E difatti , prescindendo a ncl1e dai rantoli più svariati che si possono sentire con 11n f. v. t. aumentato, diminuit o o .. i1on i11odificato, abbiamo dei co.ntrasti n·el senso di trov.a re g·ià aumentato il f. v. t. in casi i11 cui il r espiro non è modificato o tl1tt'al pitt indeterminato e viceversa. Per <111anto la palpazione del f. v. t. non abbia l'im11ortanza dell'ascoltazione e percussione, è ~erto cl1e ogni esq.me acc11rato va f8tt o 11sando tutti i m ezzi che ci possono condurre ad llna diagnosi precisa, e tutt~'. sappiamo quanto possa esserci prezioso ogni mezzo d'indagine, anch e il più sem p lice, e come nessltno ' di essi sia superftuo ! Durante l 'esame d'un ammalato di polmoni ci troviamo qualche ·v olta imbarazzati quando vogliamo J)a lpare il f. v. t. di una zona circoscritta o n·e lla fossa sopraclavicolare: il palmo della mano è tro.ppo grande e nell a fossa sopraclavicolare non adattabile; è stato consigliato di applicare ·i polpastrelli delle dita e i l margine cubit~l e d·ella mano negli spazi intercostali, così si riesce meglio nel! 'intento. Allo scopo di palpare il f. ,-. t. di una zona circoscritta ho ideato a pp1111t o . 11n istrltmenti-

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II. POLICLINICO

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no, che, pogg·iando sulla zona da esamina.re, desse al palmo della man-0 un contatto ampio per sentire le vibrazioni prodotte, condizioni l'ealizzabili da un tronco di cono. Con un pezzo di legno feci perciò un oggetto che avesse le proprietà accennate, solo eliminai in parte intorno all'altezza d.e.l tronco di cono (come si vede dalla figura) quel tanto di materiale che giudicai inutile ed ingombrante. Il dia1netr'o più piccolo è di cm. 2.5, quello più g·rande di cm. 6.5, così che le due superfici stanno tra loro come circa 1 : 7; ora provando r istrumento potei constatare che esso serve realmente allo scopo p el quale l'ha ideato ed osservai inoltre che esso serve anche adoperandolo capovolto, (cioè colla superficie maggior e sul torace, con qu ella minore verso il palmo della n1ano) alla palpazione del f. v. t. \

glio sensibile per la brusca interruzione che subiscono colla dentale « ta » del nova11tano.ve. breve Mi sono indotto a pubblicare questa , nota: perchè l'istrumentino da me ideato è semplice ed. alla portata di tutti; perchè credo che esso, per quanto perfettibile, possa anche così ri11scir e utile ad altri, come lo è a me; perchè credo che la divulgazione della pal' pazione mediata del f. v. t. sia utile alla diagnosi. Arco, dic enibre 1923.

SUNTI E RASSEGNE. SEMEIOTICA. Un nuovo metodo d'indagine biologica: l'enzimoreazione nella sifilide. (RF;BA UDI

e

SIYORl. -

Atti Società It aliu1la di

D e·r matolog i a e .') ifì lografìa, 1§23).

di una z.ona più estesa. Usai dél legno tenero di abete: per osservare se la qualità del legno e la forma potessero influire, feci fare con del leg110 più duro (di pioppo) il medesi1110 istrume11to cella rnedesim·a forn1a ed anche con1e perfetto tronco di cono : però non potei appr ezzare delle differenze e mi attenni al pri1110 che è più legg·ero: cr.edo però che sia rjguardo al materiale come riguardo alla form a (proporzion e delle superfici) esso J>OSSa ,·enir inigliorato. Rig uardo al modo di esaminare il f . v. t. : si appo.ggia l 'istrurnento colla superficie più piccola alla zona che si vuol esaminare e tenendo il palmo della mano appoggiato alla superficie più grande si fa pronunciare all'aro. malato il solito « tr entatrè ». All 'esame di bambini o di do11ne io uso da molto t em po invece del cc trentatrè », la parola « novantanove ,, (il « neunl1ndnet1nzing,, dei Tedeschi) e con 1 ' antaggio, perchè le nasali producono quando il torace è gracile e la voce di tonalità alta lln fremito n1igliore, che si rende ancor m e-

Dietro ricerch,e che da pare-ochi anni Sivori e Rebaudi sono a11dati compiendo nell'Istituto Maragliano ·in Genova, questi autori hanno potuto trarre l·a conclusione cl1e la rr1olecola albumin.oidea durante il suo processo disintegrati vo non perde la sua specificità, neppure quando ha raggiunto lo stato di aminoacido. Su questo fatto essi hanno imperniato t•tta una originale teoria, colla quale te11derebbero a dare uua semplice ed unica spiegazione al m eccanisn10 dei fen.o meni più svariati del m etabolismo organico· in rapporto alla necrobiosi cellulare fisiologica e patologica, alle iniezioni ed all'alimentazione. Inoltre, sempre in correlazione co.n tali concetti, hanno dato sviluppo a tutta l1na serie di applicazioni pratiche, una delle . quali è appunto costituita da una nuova reazione biologica, da e&Si denomi~ata enzimoreazione. I suddetti ricercatori, partendo dal presupposto che nel siero di ciascun individuo debbano trovarsi le traccie dei fermenti che :-i sono originate nell'organismo per provvedere a ll 'elaborazio11e delle sc-0rie degli elementi cellulari morti , siano questi appartenenti ai tesst1ti della compagine od a batterii od agli stessi alimenti, 11anno pen sato che col mettere ·1 contatto di q11esto siero dei cosidetti antigeni, rappresentati precisamente o da organi del! 'economia o da '.batterli. o da alimenti, ~i sarebbe attivato un processo digestivo da parte del siero su siffatti antigeni, i quali avr ebbero così potuto venir rilevati partitame11te n el loro stato di aminoacidi, data appunto la specificità conservata in questo stadio di scissione della molecola albuminoidea. I


SEZIONE PRATICA

4.25

Le provette si lasciano soggior11are in teeIn tal guisa si sarebbe potuto ar1che otte11ere il rilievo indiretto dei diversi principii fer- n1ostato per ;24 ore, dopo di che si passa alle prove definitive, atti11gendo cioè 1 cc. del men1entativi contenuti nel si ero. Tali antigeni devo.no però esser preparati struo dall a prima 1p rovetta e collocandolo in in un modo parti.colare per poter porre in evi- altra tubo di saggio ed addizionando 2/10 di de11za attività fermentative anche minime, le i1i11ydrin alrl % e 9 cc. di aqua distillata. Alquali n·On potrebbero agire ·S U u11a molecola la stessa g·uisa si procede per la seconda e albuminoidea nella sua interezza: perciò la terza provetta. Il conte11uto di esse ~i porta: poi scission.e di essi è già stata a.vviata ed arre- aJl 'ebolJizio11e che deve prolungarsi per non · stata in un loro atteggiame11to biochimico n1e110 di un minuto primo. La lettura dei risultati si fa a raffreddaspeciale, vale. a dire in uno .stato fra il pepm e11to co·?1Pi uto e la r·eazione sarà positiva tot1e e l 'amino.acid-0. q11and.o il colorito violetto della seconda proI IJrodotti di scissione di questi antigeni sono l)Osti in evidenza colla ninydrin e nell'esisten- vetta sa1·à più intenso di quello della terza. za ·e nella quantità di tali' prodotti, nel loro Col colori1netro di Kruss si posson-0 aver~ destato di amino<Veidi, sta l 'essenza di tale nuo- tern1inazioni precise di sfumature anche lievi di colorito. va reazione biolngica. La reazio11e deve es·~ere prati.cata con ogni Mentre Sivori applicava felicemente l'enzimoreazione alla tubercolosi, servendosi per an- più scrupoloso riguardo. per quanto concerne tigene di colture di bacilli di Koch ~ottoposti la l)tllizi a delle pip ette e tubi di saggio ed i al particolare processo disi11tegr ati vo, R eb audi sieri non devono esser emolizzati, chilosi, studiava di adottarla nella sifilide, dove però scornplementati. Rebaudi sostiiene la specificità dell' enzimoper difficoltà colturali non poteva ad operare il treponema pallido quale materiale antige- reazione, giacchè in nmnerose prove ha potuto nico . Egli allora pensò di servirsi del fegato osservare t111a costante negatività nei sieri di di feto sifilitico, come di un organo contenen- soggetti non sifilitici; per contro ha rilevato te i11 gran copia gli s1Jirocl1eti, ma in questo t1n parallelis·1no assai costante colla Wassercaso, oltre ~ reazioni specifiche che eventua.1- mann al cui confronto però l'enzimoreazione mente si sarebbero potute osserva.re, si sareb- . appare m·a ggiormente sensibil'e. I.e l'are discordanze tra reperto clinico ed bero presentate reazioni generiche, date dagli elementi epatici scissi dai fermenti .contenuti enzimoreazio11e sono per lo· più da attribuirsi nel siero e sarebbe stato imp.os.sibile sceverare ad alterazio11i dei sieri. la parte spettante allo spirocheta da quella doStando quindi ai risultati sinora ottenuti, vuta alle cellule epati.c he. ci po.t ren1mo g·iovare, secondo l'autore, di una Tale diffì.ooltà fu sup·erata procedendo ad nuova reazione biologica nella diagnosi di silin accorgimento comparativo, e cioè raffron- filide, reazione che, oltre all'importanza pratica notevole, data la sua squisita sensibilità, ta11 do il contenuto in aminoacidi esistente nel n1estruo co.ntenente fegato di feto sifilitico pi\1 avrebbe pure un valore teoretico, fornendo una siero in esame con quello rilevabile in lin al- chiara spiegazione del meccanismo del procestro mestruo co11tenente, oltre allo stesso siero, so immunitario estrinsecantesi colle proprietà · digestive di un siero specifico verso i prodotti fegato normale. del treponema. La tecnica della reazione veniva così fissata: V.· MONTESANO. _1\.nzitutto bisogna procedere ,all'alcalinizzazione dei due a11tigeni: disintegrato. di fegato MEDICIN A. di feto sifilitico e disintegrato ,di fegato norL'eritroedema polineuritico. male, che, affine di non ·alterarsi , sono m.ante(PATERSON e GnF..ENF1ELD. Th e quarterly Jottr1lnl nuti co11 reaz.ione acida. L' alcalinizzazione si of 'l\1edi ci1i e, 9ttobre 1923). compie coll' aggi11nta goccia a goccia di una soluzione di soda. ~ell' 11lti111 0 d ecennio in Australia, in An'1eQuindi si passa alle pro.ve preliminari su tre rica ed in Inghilterra son-01 stati stu.dia ti paprovette: ·nella prima si 1m ettono 2/10 di cc. recchi casi di lin a n'1alattia·, che per le stie del si-ero in esame con 3,8 cc. di acqua distil- ca.r atteristich e me1ita di essere co1isiderata colata; nella seconda 2/ 10 di cc .. di · siero con 1,2 me 11n'entità nosografica. In ragione dei sincc. di antigene di fegato di feto sifilitico, più tomi più appariscenti e dei dati anatomo-pa2,8 cc. di acqua distfl)ata; nell'ultima si opera tologici la si•n drome è stata designata con il allo stesso modo, sostituendovi però il disinte- nome di eritroedema polin<>uritico e vien detta grato di fegato. normale. anche pink d.i sease. 1

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I4a. n1alattia

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l.,OLlCLI~ICO

sYilt11)pa r1ei l)ÌCcoli ban1bi11L da c111nttro mesi a q l1attr o ar1ni cli età. i inizia con lie,·e movi111ento febbrile, co1·izza e leg·g·eri fatti broncl1iali, tal ,·o lta accon11Jag·nati da von1it o e diarrea. Ql1esto J)eriodo ihiziale vie11e carnbiato con t1n attacco di influ en za o cori lll l raffl'edclore: talvolta i sinto111i sono tanto leg·g·e l' i eia esser e tr asct1rati. A q11esto lì eriod o in1rnelliatam ente o con l' inter vallo di 1111 H]) l)are11te ber1essere segu on o i sinton1 i ca ratteristici clP.lJ a m alattia. Il bamlJi110 diventa depresso ecl ir rit abile : non sorride più, non si in te1·essa lìi11 n nulla. Jla insonnia resistente a t11tti gli i1ì11otici, anor es~ia i1er sistente e irriducibile. Contr111,pora.n eam e11 te com1)are l'e ante1r1a, cl1e comincia co11 1111 ·eriten1a talvolta d iffuso al troJ1co erl alle estr emità, ma più spesso limitato solo a q11est e 1ùtime; le part i J)i11 costante111ente colpite sono le ma11i, i piedi , il r1aso, i ~")orne lli , la fronte. Queste ])a r ti diventar10 rosse ed appar ente·m ente eclem atose.: no11 . vi è 11erò infossamentp persistente a ll a p r essiorlc digital·e. All€ m ani ed ai piedi l'es a11tem,n. va e viene, ·O•r a è n1olto accent11 ato, ora tende a ~com11a rire. Alla. palma delle mani ed alla lìin11ta d ei piedi si verifica t1n a cle q11amazione , cl1e si inizia con la co,m1)al' a di i=>apnle p:ro • . e c111u.nto l1na testa di spil lo. La pel1P cli 1u tto il corpo è contin11amente in s11dor e. T.P estrc11iità sono in contin11 a a~itazione : il hambi110 g r affia e l acera t11tto. L 'a ttitudin e nel letto è spesso molt o caratteristica. Il ba.m b ino l1a l a faccia sprofo11clatn nel c11sci110, il co rpo rag·gomitolato. il dorso cl1rvo, g·li a:r ti ]nferiori flessi s111 tronco. La faccia è arr ossata dalla parte in co11 tn tto con il c11sci11n. s~ in seg11ito il piccolo paz i ~nte l) tl Ò s tare a ecl ere s11l letto m11ove contin11arnente g·li arti s111")erior i e l a i)arte s11periore del tro11co come se trO\'asse t 11tt0 incomorlo e n1ol esto. i l1a 1111a g·rande i1)oto11ia dei mn . coli, come è dil11ostrato dall' abbas a 111e11tu dcl labbro • infe tiore, per modo cl1f la hocca è sempre aperta. '011 c'è vera parali i. ma i muscoli sono ato11ici, così cl1 e gli arti })O "' "'ono esser e collocati in t111a lsiasi !)OSizio11e. I~a ipotonia e i·aste11in 'lei 11111scoli della n11ca è tale che il bn.mbir10 11 011 !)tlò te n e r e la testa s 11. Per la ipoton in tlri lnu scoli della !)a r ete d ell'addome il co11tenuto d i q11~sta ca,·ità può CS$Pr e fnciln11'n te e plorato. E n1oltn comune, n1a !)OCo e te a, rul cerazio11e tlelln lingt1a e dei pon1elli. I.e g-engi ve ed i tl~11ti sen1brano a.ni. n1a qualcl1e volta si 11 a cadnla cl i qttesti ltltimi senz'appa rente ra-

u: i I) 116.

I ca1)el li posso110 ca ù e re spontan en.n1ente o · so110 t1·a1)pati co11 facilitù cla l IJaziente. la·ciarid_o largl1e zo11e cl i alo1)eciat Tal volta s1 11a n11cl1e çacluta de lle nng·l1ie. Nei casi ava11zati si 11an110 seg·11i m arcati di co111p r on1issione del sistem a nervoso. General111e11te i rifiessi so110 i11d eboliti o as ·enti: l'asse11za clei i·ot11lei è costunte p-e1· tntto il decor so d ella m a lattia. i 11n jJ)Oestesia o nneste.sia tattile. clell e estr e1nitù : son o stati però r egi st rati ancl1e casi di i1)erestesia. I11 11n caso si os~c rv ò strabis·m o. · L 'apparato dig·ere nte n on presenta fatti morbosi rtl l'i11f11ori. clell'invincibile a n oressia. I\ulla a carico d el cuore e dei ' 'asi. Anche l'apparato r éspil'atorjo non !)l'e$Pl1ta fatti importanti ; si r1ota ~o l o 11na lieve ri1Jorrea e tal,·nl ta broncl1 it-e. In gen er e la t.em perat ura è i1ormale, solo in qt1alcl1e ca so si è avnto febbre m oderat a per i18 r eccl1i e sett im ane . Le ltl'i.11e contengono t racce di a lhnmi11a solo nel J)€l'rocl.o inizial e, per jJ resto son o norma li. Per il fatto c:l1e il m G1gg·iot 11111ner o dj casi di qt1esta 111ala.ttia ~ i è verificato y~ 1·so la fine e dopo d ell't1lti.rna l)ancl e111ia di influenza, si è crect11to cl1e e a fos e i11 ra!)porto con dett a i.nfeziorne. Al iip:nai·do è da · ricordare cl1€ dopo l a pand emia infl u enza le clel 1R.2g-1830 i ,·erificaro110 casi di 1111a malattia, .la cui descrizione a l)l)ar - - e orn ig·l iante. a Ql1ella delr eritroecl erna l)Oline11ritico, Pd a ll<:1 qtlale f11 <lato il i1on1e di acrodinia. T11ttRvia le relazio11i t r a le dt1e malatti e, i11flt1enza etl eri tr oede111a l)Oli11.e11tit.ico. non _ i 1irni tano esc l11si,·a 111ent~ a quelle cro11olc11giche. I1 t ogni caso è da .escluder si cl1e la .affezione sia p r ovocata d a difetti al in1entari. ay\·elen a n1enti , o dal hacill o dift e rico. cpn1e era stato sospettato. L e I esio11i a n aton10-p ato log·icl1e con si ~to no ir1 llna diff11sa net1rite perife rica. in a lterazio11i infìammatori€ cro11icl1e del midoll o € rlelle ratlici spinali : le fibre sensitive sono sempre pi11 col pi te di quelle motorie. l . a rnortalità è rn olt o ba sa. Pocl1i pazienti r1111oio110 ner l'astien ia dipendente clall'anoressia o l)e r ~omplicaz io11i , con1P la bro11co-polmo11ite ~ la tube1·colosi. In g·e11e re la, g u arigio11e è co1111Jleta. senza relitti fisici o n1ent.nli. Il trattam ento co11 "iste essenzialme.r1te nel vincere ri11so111tia a n1ezzo degli ipnotici, e l a a no1·es ia nutrendo 11 pazient e a11che con la sor1da gastrica. t1ccessivamente g-io\·ano picrole dosi di arsenico r. rti ~tricnino.

Dr.


[ •.\N:\O

XXXI, FA ' C.

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4.27

SEZlONE PRATICA I

CHIRURGIA. li corioepitelioma teratogeno.

(' TlTTORlO

l lt: RH'ERJ .

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:ln1i r1li Jtuì.

di Cllir11r-

gia , 1923). Il c.:110.r. è ut1 tu1uore cl1e 11a origine i1 ell'org u11 i ~ 1110 fe111111i11ile d a ll'e1)itelio ùi rivestimento d ei villi clel cl1orio11; è ge11eral111 e11te in connessione con t111 fatto g r a viui co e si sviluppa 11e.ll'utero, talora nella tt1ba, eccezional1r~11t e i11 altri organi (vagi11<.l, }J ol1no11 e, re11e, feguto, cervello), m e11tre n t1lla si i1ota u egli orga ui ger1itali (cl1or. ectopico). È u11 tu1noJ:e malig·no, d à inetastasi per lo pilt u el poli11011e. l ;-,to logica1r1e11te i c.listir1g110110 for1110 ti1)icl1f• e for111e atipicl1e; nelle })rin1e si 11ann o cellule cubicl1c, cl1iar e, vescicolal'i. co.n ~11uoleo to11ùo l)O\·ero di cro111at i11n t~ iua:-:,e pro.to1Jl a s1na ticl1e po lir111cleate; 11elle se con d e i l1a u11 as1)etto cl1e ricorda inolto il arco111a g iga11tocellula.r c. No tt 11a a 11patato di sost egn o., n è vasi })fO})l'Ì. ()u esto i1 ell 'o r g<.l11is111 0 ferr:1mi11ile. Ma il ctL si può tro·va r e a11cl1e nel 111ascl1io in tumo ri co111ple. si d el l e g l1ia11clole ~e . u a li , r a ramente a l dif11ori. L a sua interpretazione è co11troversa . E un t111norP 1nolto mali g no., con facili m e-

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ta tasi. Et<1 20-40

ai111i.

~e

son o stati d escritti 62

C<.l ' l.

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Per l o l)ÌÙ si svilt1p pa in f Pratnn1i del testicolo; rn a i so110 av11ti cosi di cl1. vil11ppato_ f1101~i del teratoma, ed altri in cui il eh. et-a so lo , se111za tern to ni a. Circa I 'istogen esi s i l)U Ò sp ieg·a r e la p resen za del eh. quando c'è il tera.to.ma.; non è faci le invece qua.ndo c'è il eh. fn ori d el teratoma • o q11ando c'è il solo eh. Nel 1° caso s i aIL~mette cl1e l e m etas ta si derivon o come il tumore primitivo, da 1nateriale en1bri onario affatto giovane non anco1·a diff Pr enzi ato. Questo materiale sa r ebhc rappresentri to ò a lle cellule d ell' ectod e rma f etale che, t r n ~porta t e per via sangui.gna o linfatica, sa r Phhero ca11nci di dare nod11li di eh. in varii org:a11 i. Nel 2° CASO s i ritier1e che si tratti di accresc imento unilatera le del teratoma. Altri riten g·ono che il tnmo.re l) rovenga nalle cellule parietali dei vasi e cl1e possa q11indi svilupparsi i11 teratomi e ft1ori e cl1e sia simi l e. ma non identico al eh. Altri riten gono il eh. co,me t11m'Ore combina t o (sa rro-cFi rci11oma). T~' A. d escrive il caso osser vato n ella Clinica Cl1 ir. <li Torino.. Gi ovan r di 33 anni con tumore ~ l t rsti col o d e~tro a rapido s vil11pp o orchiectomia d estra.

l) op o circa u11 111ese i11orte per probabile met a stèlSi poi111 011ar e. Esanz e istologico . - "" i 11a un teratoma: sostanza fondamentale co1111ettival e in rr1ezzo ' a.~la quale a bbo11da11ti fibre 1nuscolari lisce, . isole cartilaginee, zone ossèe, zone di tessuto r11u.coso, affimassi di cellul e l infaticl1e, nl1met·ose cavità cisticl1e rivestite di ep itelio di divel'sa forma. Una l)arte d el tumol'e però 11a un aspetto d iverso, ro s~o-v ir1o so , ll'lo.ll e. I s tol ogicam ente p r ese11ta t111 con 11etti vo l asso povero di cellu1c p1·oprie, i11nltrato di sa11gtte e nu1nerose caYità l)itt o n1eno ampie, con lum e irregolare, e con parete cell ulare ol'a sott ile, ora spessa. f,e cell1tl e sor10 g raQdi , tondeggi a n ti, con protop l as111a cl1iaro e i111c!eo o n11clei vescicolari, 1nolti e.lei lluali i11 via di cissione cariocinetic.:a-tipica e atipi ca . Tra queste cellule si osservfl 110 g 1·ancl i m a ·se pl'otoplasmati cl1e fortemen1e co I ora te l)er l o l) iù polinu.clea.te. In m ezzo a l le ce1111 l e cl1iare cl eco rrono i vasi a parete 1nolto sottile, cl1e dù.r1110 J11 og·o sp.e sso a d emoT. rag· ie. J u olt r e si 11a i11vasione dell 'epitelio olt l'e i co11fi 11i de1Ja zo11 a molle, rosso-vinoso, nntatn tna e r oscopicame u te. • l)a e iò - i deduce trattarsi di un ter.atoim a co n cl1orioe1Jiteli o111n d el testicolo destro.. G. C IAPRII\J .

NOTIZIA BIBLIOGRAFICA. .i\cGc-sTo ::.\r 1·nn1. ">.·oso l oaia e p sico l ogia. - Editore Z anicl1 e lli, B olog n a. - Pr ezza L. 18.

L a p11hblicazione di l tll. libro di Aug t1 sto :\Iurri è sempre ur1 avvenimento. ~1 a no11 s i erra di certo a ff er111a 11do cl1e q11 est'11ltimo lavo r o dnl t i tolo èosl s11gg·estivo ù esterà. l)iù vivo int er esse cl1e i. precede111ti. Nt-g·li ultiu1i t empi si so.no molto diffuse E: • so110 s tate vivace1ne11te d i ct1sse a l·c nne t eorie $ U l a orig·i11e ed il m eccan is m o di produzioI)e , delle uenrosi, t eorie cl1e attrib11iscon o a queste affezioni una genesi essenzialn1e11t e psichica, fac e11do astrnzio11e da ogni f e11om eno materi a le orga i1j ro . È 11n rito.rno a lla con{!ezione de llo piri to com e enti tà di per sè s tant e p 11011 inti u e uzabilP dall e condizio11i somaticl1e. Conti~o questa tendenza inso r g·e _t\11g u sto ~I11rr i sostene11do e dimostrand o la inseparabilità d ei d11e fenom.eni: cervello e psich·e. Ogni d1 sturbo. inentale non p11 ò esser e cl1e l'es pressio11e di 11na lesione di tutto o parte d·e l sigtema nervoso. Q.t 1esta correlazjon e c811sale non pt1ò esser e n egata anche se finora n.on si è ri11 sci ti, anche se ·1nai si r iu scirù a sorpr end·ere le a lter azioni chimiche, le lesioni materiA li determi11anti la d eviazione funzionale. La. critica d el l\Iurri insiste ~oprat11tto nei rigt1ardi del pitiatism o di B abin~ki e d ella psi-

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428

( .~~:\O

I I. POLICLINlCO

\XXI,

FASC.

13j

\

canalis i di Freud, le due do.ttrine che hanno destato tanto interesse e che han110 suscitato o consensi troppo affrettati o contrasti esagerati. At1gt1sto Murri, cl1e dimostra una co11oscenza profonda, una padronanza assoluta delle due recenti concezioni, spieg·a da mae stro le 'sue alte qualità di dottrina e di log·ica con cl1iar ezza ed efficacia di eloquio. . Considerare · i distu.rbi isterici .come il prodotto della st1ggestione o della conversione di complessi sessuali incoscienti in contrasto con la personalità morale del so.ggetto, può costituì re una s·p iegazione del mod.o con il quale i distt1rbi stessi si determinano, non vale certo ad indicare la causa prima. Si h a cosi uno spostamento, non la risoluzione d-el problema della etiopatogenesi dell'isterismo.. La st1ggestibilità degli isterici non si può concepire se non s'ammette che nella c.ostit11zione m a teriale del loro cervello c'è qualche cosa che non è normale .. Analogamente la varin ri solt1zione del conflitto tra cosciente ed ìnco.sciente 1 n ei sani e nei psiconeurotici non è sp1egabile se non ammettendo 11na div·ersità oss1 a t1n anomal1a del s11bstrato organico. Tal e è la t esi del nuovo studio del Murri , st11dio che è condotto con q11ella vigorosa dialettica e quella vivacità di forma che costituiscòno le caratteristicl1e dello stile dell'insie:ne clinico non r.ese sbiadite dall'età inoltr~ta d·ell'A: Le dottrine esaminate , specie la psicanalisi. ch e pure 11a t1n contenuto così complesso ed ii1 tric a to , son o esposte con cristallina chia.r €zza e la critica vi si app.o.ne tagliente e profonda, m a obiettiva e riguardosa. Questo libro dimostra nel suo autore tina capacità di assimilazione affatto giovanile, t1na ener gia ed t1na fermezza di critica veramente viri] e. · ~ non soltanto 11n libro di 1str11 zion e. mn di edt1cazio.ne del razioc1nio. •

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CENN l

BIBLIO GRAF 1 Cl.•

L , esanie della f Llnzione renale con i modern.i nietodi d'i11dagi1ie. Edi-

Prof. G.

Ri\.I!.'IOLDI.

to in elegante volume dalla Ca sa Pozzi di Roma. - Prezzo L. 30.

Lt1igi

Il n11ovo libro è u11'opera oltre1nodo l)rege·v ole. Vi sono diffusamente trattati quasi tutti i varii esami esc-0•g itati per risolvere l'importante· problema della funzione dei r.eni ma1ati. Di ognuno di essi rat1tore discute il Yalore in base a lla propria ampia esperienza e a quella altrui e indica con chiar.e inotivazioni quali siano i preferi})ili. L a-rgornento viene trattato tanto da l punto di vista medico che da quello chirurgjco; le esperienze d ell 'at1tore vennero. eff-ett11ate sn n umerosi casi ed è specialment.e basandosi s11 cruésti che .egli es1_)rime la proprja opinione. L 'op.era è divisa in varii capitoli, compr~n­ denti ciascuno i metodi consimjli; così per esempio sono rag·g· ru1)pati i m eto di basati s11l solo esa.m.e delle orine, q~1 ell i s ul contemporaneo es élJme ùielle .o 1·in e r cl.el s angt1<e , q tl ell i eh.e inft11 enzano 1a f1111 zj one del rene con l 'introd11 zione di sostanze lle1· via orale e sottocutar1ea, ecc. Tutti q11esti caoitoli sono alla lor0 volta divisi in du e g 1·uppi principali, uno comprend ente l'esam.e òf\lle fl1nzioni d.ei d11e reni ]Jresi insieme , l'alt1·0 qu ell o di ciascnno separa·tamer1te preso. Ad essi sono fatti precedere brevi cenni su Jl'anaton1ia e fisiologia del r ene; alJa fine si 11 a poi 11n'a,mpia co.n clu s ion e in Clli sono rjassunte le opinioni d~ll'autor e. Concl11d.end-0 non posso che raccomanda re caldamente quest o libro , sia al medico pratico sia ancor più allo sp eciali5ta, c11i offre in brevie spazio t1.n 'ampia e chiara visione e lttili consigli su argomenti per esso indispen sabili. Trieste, 15 marzo 1921·. Prof. G. NICOLICH. 1

1

VITTORIO ASCOLI.

lmpot1anie pubblleazlone: D•ttor GIUSEPPE DRACOTTI

La

Psicallal isi.

~

la prima pubblicazione italiana che dà una esposizione completa. della nuova dottrina che tanto interesse, tante vivaci ·discussioni ha suscitato in tutto il mondo scientifico. La lettura di questf\ monografia, che spiega chiara.mente le nuove vedute e tio-patogenetiche ed 1 nuovi metodi di cnra delle neurosi, è indispensabile per ogni medico che voglia tenersi al corrente dei progressi della scienza. Elegantissima. brochure di pa.g. VI-81 ( N. 4} delle nostre ar on ografte medico-chirurgiche d'at tualitll stampata su carta distinta, in nitidissimi tipi tipografici. - ' Pretzo L. 1 O Per f no tri abbonnti sole L. 8. 5 O in porto fran co. • Inviare l'a rtolinn -vnt?lin nl ('a,. Lf'IG I POZZI - ,.in Sistina, " · 14. 'Romn . \

E.

La R ru:,ione di ll 1 cisser11iann • Ge11eralità. Tec1ticu. .._oc. Ed. I.i hr. ~Iilnn e e, l\1ARIOTTI.

L. 60. Il dottrinario e la t ec11ica clella Reflzione di \\-assern1ann costitui ;;co no Je cl11e -narti . n.elle C[t1.a li è diviso i l vol11n1e. otizie di tecn ica .· 111la reazio11e origi na le, , 11 Ile v·arie modificazio11i , s11l loro ·v alore clilli co , ono d a Jl'~~·, ch e hn l)er onale .esp erienza, larg·an1ente riportate, ben co111rnentate e discu sse. Es~e riusciranno \"antap:giose a rhi cl-ella reazione si occt1pa e \•nole clcttagli l1tili 11ella 1)ratic~. l 1 na egt1ale impression e n on si ha l eggendo la y>arte dottrina1in. nella quale molte teorie. se p11re non tntte np lp l)i\1 n1nrlprne. "ono riy)nrtate.


(AN:"O X.\XI , F ASC. 13)

429

SEZIONE PRATICA

111 i1na 1 futura edizione siamo sict1ri cl1e l'A. potrà mettere il volume al corre11te specialmente sulle moderne c-0ncezioni st1lla reazione , e con un lavoro di sintesi più ordinato e t. p. con1pleto. I\.RAl ~ R.

und UHL~NHUTH P. Haridbuch fle.r mikrv'hiologischen T ec liillk. Band I , 2a. p. e Ba11d II. Urban e Schvvarzenberg, ' 'Tìen ,

1923. . .\- 1 primo volt1me d el quale era nel 1922 tiscit.a soltanto La prima p1a rte, seguono ora . la seconda parte ed il II volume. N ell'unia sono ampiamente esposti tutti i metodi di cultm·a no11 solo dei microbi m a ancl1e dei protozoi, e particolarmente trattati q11ei metodi ch e servono elettivame11te pe1· J.a cultura di deterrni11ati germ i. Esattam€1nte è trattato ogni particolare di tecnica niella i1reparazion e dei singoli terreni, e questa 11arte del primo volume è specialmente 11tile per chi si è dedicato agli st11di bacteriolo.g ici, Il TI volume nell a Q11a prima parte t~atta a11cora di terreni J!i c11ltura, m ·a particolarme11te di metodi di cultt1ra e in modo special~ di mezzi di arriccl1i111ento, clella cultura delle ,·arie sp ecie di spirochete, della cultura degli anaerobi. 111 lln successivo capitolo sono diffl1~a1nente esposti t11tti gli elementi che serYo110 per lo $t11dio g·enerale dei gern1i, dal loro as11etto morfologico , dalla loro nume r azione e grandPzzn, a lla formazione di spore, alle loro attività chi·micl1e, alla produzione di veleni e rta 11ltimo con specialie· minuziosità son.o esposti i ris11ltaii d1e LJ e Jliù :r;ecenti in d~gini rig uardanti il bacteriof ago. In 11na "' eoonda parte del II vol n111 e sono ampia.1ner1te trattati tutti i metodi bacteriologici e biologici che servono allo specialista e al clin1co p1er accertare la nat11ra delle Yarie malattie infettive. Così larga parte ha la • esposizione diligente e precisa di t11tti i m etodi cli c11lt11ra a p11licabili per il riconoscim ento di germi causa di m alattia infettiva, per la loro id entificazione, e pur.e diff11samente e.·post i sono t11tti i procedim·ent i si eroJogici in t1so, daD' aggl11tinazione e pre.ci1)itazione, alla de\·iazione del com11lemento con tutte le loro numerose applicazi.on.i . Da nltimo i m.etodi di rioerca basati s ulla tr.asmi s~ion e dell'infezi.o ne nell'animal e, e s11lle numerose e sv1a riat-e ~ppljoozi·on.i eh.e le ricerche sperjm enta li sugli animal1 h ann o portato allo st11dio dei divier si agenti infettivi e del 101·0 g·r·a do rl i virul enz.a, sono éliffu sa mente trattati con ti1 tti i pit1 necessari }Ja rticolA ri di tecnica.

,

L'ope1·a del Kraus ecl Ul1lenlintl1 arricchitasi così di questo seco11do \rolu.me nel quale la trattazione clei singoli a r gomenti è stata affidata ai più ins.:ig·n i bacteriologi, costituisc€ nna preziC>sa gt1ida !)er cl1i si dedica a gli studi di bacteriolog·ia. e sier o log·iu. 1'RE~TI. L. A.

Se. D. A 'l\d llHtlal of elementary ::.oology. Oxford Medica! Publications. Londòn, 1 Bedford Street. È. q11esto un Niant1ale che dalle più elem entari cono.scenze di Zoolog ia indirizza man mano a studiare i dati principali di questa scienza ed i proble1n i più alti di Biologia .e di F iBoRRADAILE,

sio logia.

L'A. svolge alla luce delle più recer1ti r icercl1e, in modo semplice, chiaro, altamente scientifico, tutti i dati ch e si riferiscono alla vita; la vita di un animale consiste in 1111a seri e di processi che avvengono, 11el suo c.o rpo. Lo studio della s truttura anatomica e della funzione .condt1ce l 'A . a consider~e particola ri organi dell'organismo animale, ciascuno d·ei q11ali ha particolare lavoro; un organismo è tanto piì1 organizzato per quanto maggiore è il nt1mero deg'li organi differenti d-estin.a ti ciascuno a d e fini te funzioni. La descrizio11e anatomica ed istologica dei singoli tessuti e dej singoli organi nei differenti gruppi di animali è seguita. dallo s tudio dei proc-essi fisiologici: dalla contrazione m11scolare all'attività chimica dei costituenti di molti succhi che sono usati nel corpo a vari scopi. L'A. esamina dapprima in dettaglio l'anatomia e la fisio.logia di uno dei più bassi animali, la Rana t emp oraria; è questo un animaJe cl1e offre l 'esempi o più s emp ~ ic e e, perciò stesso, ottimo per tracciare i11 uua serie di 11]teriori esempi il graduale accrescersi dell'organ izzazione e 1e varietà ch·e questa presenta. Da questa tela che p erseguita l 'A. nasce uno studio s istematico dei vari organismi d a11·ameba all'uomo. Lo studio anatomi<!.a, lo studio fi siologico dei m ovimenti, della nutrizione, della riproduzione, nei singoli g-eneri di organismi; lo svil11pparsi dei singoli tessuti e dei singoli organi necessari a determinate funzi oni· lo studio dei sìngoli sistemi (respiratorio, circ.olatorio, digerènte, n~rvoso) ; lo studio d€gli org ani dei s·e nsi nei vari animali dalle proprietà del protoplasma dell'am.e ba di essere irritabile, a utomati·c o, conduttivo, fino agli o.rgan i di senso svil11ppati n egli animali st1p€riori; ed ancora lo svil11ppo embriologico d a ll' .4. mphiox1ts all't1omo sono persegniti in modo. altamente scientifico.

-


430

TL POLICLINICO

Kt11nerose figure fra cui molte originali, diseg11i, diagra1nmi (1)ag·. 671 di testo; fig. 466 nel testo; ta Yole 15 fuori testo) corredano la pubbli-cazione e documentan.o. ancor più l 'imIJor tn11za scie11tifica e pratica di questo Manuale cl1e in circa dieci an11i 11a di già raggi1111to la ql1arta ed izione. C. BASILE.

BE~~DEMIE,

."-:e 1lllta pubblica rlel 21 rlice111brc 1!)2:L , Pre~idenza : P1·of. G. V1c-.\n1-;r~Ll.

11 !)residente ai:>el'ta la eduta 1n·unn11c ia pa1·01<.• di 0111aggi o augul'ale a 8. _\. R. il l)th·;1 tl 'A.o ·ta 11€1' la g·ra Ye malattia ~npe1·a tn. J,'_\cc-;1 clewia ~i

as ocia viva mente.

Lo vresenza di

corpuscoli <' IHlucell "'" ri nel li1ifogranulo rnrt ing11i11alf'. 1

<) .\~lXA.

Stuellando etiologic:a111eut:• la li11fog1a11nlo111-.1 tosi inguinale l'O. potè c:o11sta tal'e la -

po~sibi litit

di r1rollnl're nelle CèlYie inoculando mat<.:•ria le t1ei ga11g·li urna11i affetti, 11na t u111efazion{\ g:i 11glio11are cli·s cret1, che è so~tC'1n1ta <1;1 le~ioni isto1><1 to logiche a 11a logl1e a quel le c·he <.:;1 rèl ttc rizzaJl'> le })ri1ue fa si i~tologichP cl e lla ;1 ffezioue nn1n ll;.l. ('onsm tò inoltl'e il l'epel'to ::;ia nel i1H1 tl•ri:tle u111n no si;1 nelle linfogla11dnle clelle c-.1 vie inocula te, (}i l>Hl'ticolnri to1·pi cci0Ji illc·lnRi lll'llf> Cl'llnle tumefatte <lel reticolo ganglio11al'e. 1:0. f;1 <li1uo:-;t1·azione di l'eperti ·n1i cl'osc:opici. l,ERHOXC'ITO riferi«:e di :t\ete risc:ontrato a lte1'nzio11i a n nlo!!.'he in :1lrnnCl n1Hh1ttie dell'occ1tio del C::t \"il] li>. J\10HP1TRGO crede che cl~ll o Rtudio tlell 'CJ. n on po:-:;e~~er Rn ffiçe11temente l'a ltern7.ione.

s:1

f>

proYa t.1 l'infettiYii'i't clel-

i·,(nggio cli r efratto111f'trirt . ieroe1natica oll<'rffin . .tubercolin ·ica nei bnn1bini sifilitici.

J\ l l';s~r. -

Il vago <:ul s1uJ 9a11.r1li<; ffJraric<J .·in1potico cervicale negli 11ccPfli. T.EHXI. -

'.rEn~I. .- ulla co.'itit11~·i"11(' rlf'l bran.cll ialP- in .Qa ll u s D. 1

Ti'O. hn <l~tern1in;1to l 'indi ce di r e fra -

zintH' d<'l sn 11gu~ i11 ;,~ b:1n1bini <li et~t cla un mese n 12 :lnni t><l ha ron stntnto (·hC' nel 72 °,., iJ contennt() in albn1uina nel RBngue ern superiote nl massin10 o n l n1inin10 norn1n le. Qne to pc·re. :o (\r:1 tanto più pronuncin to <1nn nto più te ner;1 era r (>ti1 dei hnmbini e qnnnto piil Prnno n1nnif(>~te Je altel'azioni <'ntnnee ~ n1ncose. Tn tutti i hn1nbini ln , R . ,,•._ <'1':1 intensan1(>ntc' po~itiYn. Di 1-t pnrenti Rncorn in <.:Il i l a R. \\1. ern positiva. 11 preRenta'";1110 un cont<-'nnto tli :ilbnn1inn ... npcriorp nl inni-;~in10 o 111ini1no norn1nle. Contf•n111ornn(l;1111c>nte alla <l<'tr rn1i11:\ zion~ <Ì(c> ll'indi~ di rifrn r.io np df' l s:;n ng-n(c> J'(). h:i p11 re> pr(l tien ta la tnbl'r<'olino-r<':1 idone in H2 ba1nhini <"'l'(>do~ifilitiei. T..:1 intrncle1·n1orPnzionP l'iUl't ·i po:-;1tiY:1 in clHt>. 11(>!!.ltiY:l Ìll tutl i .~Ji nltri. <)uPslo ri~nlt~~t() troY•l 1:1 ~n1 }li tl n;1tn1·:1 l e spieg<1 z ifltll' nt.> llo tnto nntinll<'r_gico o iponllerg-ico in cui • i troY:l In n1ngg-ior Jl.'ll't<' 1l<'i ha111bini dnll'O. pre~i in <·~1111p pri1ni trP 111 P"i - p1·in10 :1 n11n. di età.

corpo

il

11lli111t>

Sulla vresen.za del virus f'l"JJr'ficu nf'l sa11,gue <ll"i 111fllati di ervete 'nel peri"du erllfficu, e allo .... 1010 frtfr~ nte negli erpetici abituali.

RASTAI e l~t,.RACCA. - Gli 00. rife risc:ono c·ht• c•ol m eto(lo clella c:oncentrnzione <.le l ~il'l'<> - sie1·1i raccolto e sotto1)os to <"t conceutr<17.i one sotto In <:;1111-

SOtlETA MEDIGBE, EONfiRESSt.

Reale Accademia di ltledici11a di Torino.

l--\K~O XX:\I' F..\SC. 13]

i

pana p11eun1atica fi110 a v idnzi one di J / 10-J / :!:} si vuò ngevoh11e11t0 clin10.·t1·are la }11"<:>:-:eu za del virus er'})eti co. non ~oln l H'µ; li erpetici in ntto. 111:l anche i1ei pe1·iocli i11t~l'<'ll 1·renti tra nn:1 1ri:1HifPstnzi one e l'a ltrn negli i nel i\·iclni soggetti acl erpetè r ecidiYnute. T,a J><>S.o;;ibilit;'t clella infezione err>etic;1 l;ttf'nt(• può d;1r rngio:H·. ~ec-nndo gli 00 .. cleJln in~o rp:en7--<1 dell'e1·v(\te l'l'C'idiYante, delle 1nnniff'~tazioni (' rpetic11e el1e sc"guouo a init'7.ione dj ~o~t,u1ze eterogE nee, e cli qn e ll0 ebe talYolta :-:i loc.nlizz,1 111> in .('Cll' <li trn11111a. Anc:he la apparente nla nca11z;1 di i1nn111 nitil n<•ll'non10. i11 eontl"HJìpo-sto11 qnell;1 ben <lin1ostrn ta t1«·•p:Ji ;1 nin1a li. . i chin risc·e i >er se ste~Hèl. tra I tc1 ndo:-:i non di UJ<I nc-nnza d i i111n11n1izz:1zi<nH', n1n <li PC:'rfd~tenza cl~lln n1<.1lR ttin. l11fi11e <.:on1c f(U0Ktn P\"c•11~e11~a ba i>oh1 to cl;1r 1 ngjo11e d<.•l1 a c'On~ta tn k'1 pr<'RPnza del yil·n::.: erpetico in qn:.1 lc.-h e c·;1 ·o di <"nc·c>f;1li te, c·o~ì pnò ~11ie­ gn re 1·u.gunl~ 1·(>11erto se~1 1al<.1to in ca.si <li el'J)ete 7,o.~ter. l::t cui etiologia no11 deve essel'f' eo11fnsa con quell;1 <leJl'e rpete febbrilP. I>rr:Tao ~I ~T1,, •

_t\ccademia Medica di Pe1 ugin. .·edula dcl 28 ,qe1ina10 1924. Effett i rlc>lln c11ra i>'-~Hlinica in un caso di llinbct e.

1·i ferisce cli nY~r cl ia h<.'tico g;1·a ,~t' . I-la

r:o.

Dott. GU.\RD.\B.\ SS1. -

ado-

. 1>era to l'insulina i.Q. i 111 ,·,1111ta to prirun l;.1 qnautitù <1i uriu-e <.\llll-':-:sp gior11a ln1e11te, 1:1 q u;111 ti tù <.le 1 gluco::-.io e1ues~'o colle 11ri11e, ln quantitn dello z ncchern nel sang-ue (n1 icron1etodo <l~l Ba11p:), l'a ceton e, Jn. li1 >e111i;1. Coll'insulina è i1oteYohnf•llt(' <lin1innita la quantità <lelle o rinf' e la qn;1ntitù clello zucche1·0 erne~­ so co l1e urine, sono sc·o111pa rRi i coroi c-hetonici. è ~con1p::.rsn la JiJ)fl>Ulia, il <Jna11titatiYo dello zuc<"hero <lt>l sn1H?:tH' <1;1 ~.~ 0 no ì• clif-\C<'- ·o a 0,70 °40 r lt1 <·ondizioni ~·<•11c>r;1 Ji clC'l pn ziPnt0 sono n1i,g-liorat(->. Essf'n<losi do,utn inter1·01111>ere Jn c11ra pe1~ n1nnr:iuza òel 1nedir:1nH' nto, tntto è tor11nto rnpi dan1ente qna:-:i ron1e prin1:1 della cnra. Rf'pr> rti intral('11C<Jritlfri i11 ro.ç; tli 111orrn.,lo.

Dott. U U.\HO.\BAH~I. - In «inqn<' <::t~i di ntorbillo· ha tro~ato nel protoplH~o1n di lencociti poJinnclen r i cor}) irinttoli sfe'ri «i <>fl ovoidnli in 111 1111p r()o di uno () du(> pel' lt)n<"'ori t;1. t]ngibiJi roi C'C)lnri nnel P~l ri. <'ontornn ti dn un n lone chiaro. ( - 11

d i r/o'{rtf/.(IÙJ d el f/lllf'IJ .~ÌfJ per rir,.rrllr• clinirll<•.

11/f'f()r/()

Jlrof . ~ILrF:~TRl'\J . - . \ ~iP1'o <li l'il :!~1:e . nd urinP <li l·ni yo~li:tsi ~1r:·g- i:l l'l' il <·ontPnnto in rrlnco!'io. qj •

I


r

SEZIONE PRATICA

(ANNO XXXI, FASC. 13)

Interessante per tutti i nostri abbonati: Aderendo alle nostre premure, la SOCIETÀ ITALIAN.l\ DI MEDl'CINA !NTER N A, dei cui LA V{> RI la nostra Casa si è resa Editrice, ha cortesemente co!lSentito che del volume contenente le RELAZIONI, CO.MUNIC _i\ZIONI, DISCUSSIONI, ecc., trattate al XXIX CONGRESSO tenuto in Roma nell'ottobre u. s., alcu11i esemplari , fossero po~ti a nostra disposizione. E p,e rchè ai nostri lettori sia possibile iorm,a rsi un preciso criteri~ della partico= lare importanza del volume or ora pubbJicato per mandato del Consiglio Direttivo della Società dal prof. Giuseppe Sabatioi, aiuto nella R-. Clinica Medica di Roma, riportiamo, qui di seguito l'indice delle materie. Pag

Indice alfabetico degli Autori •' . • • Statuto della Società Itali~nn di :ì\Tedicina intetna • . .. Regola1nento dei Congt essi di :ì\1edicina interna Con siglio Direttivo della Soci et:\ I tn lia11:1 c1i ~:Iedici11a i1itet11a Comitato ordinatore del XX IX Congr esso c1i l\1ec1ic:i~1n int er11a Elenco dei Soci che hanno part~cipato al XXIX Congresso di l\iec1icina inte1·na Elenco degli aderenti a l X..""{JX CongreRso cli l\Iedicina interna •.\.tti ufficiali della Società Italiana di ~Iedicina jnterna C~ronaca del XXIX Oongre~so •

IX

XI

.XII

xv À'Y

XVI

X\'III XXI

XXIII

PRIMA GIORNAT_-l (24 ottobre 1923). Pag. ~~e d u.ta

antimeridiana: Pag.

Discorso del sen. prof. G.

FA~O)

rappresc:-ntn11.1P. dcl Rettore della, R. Univer8ii'.<i rii Run·1a .

3

del prof. P. PEnrcoNI, rapvreseritante

-

del R. Conzrnissarin del Con11tne d;

Roma

3

del prof. G. ScrPIADES, rappresentari-

-

te del Governo Un,glierese .

5

inaugurale del sen. prof. E. l\1ARA-

-

Prc,:..iden,le della Socie~à I taliana di Medicina interna . -- del prof. R. ..e~ r.Es~AJ.\TDRI, P residente della ,<~ooietà Italiana c?i Ollirurgia - de1 prof. P. G..\LLEKGA, Presidente dell'Ordine dei ]Jedioi della Provincia di Romri . Gt .f,\XO,

5 12

14

ljedu,ta pomeriàia·n a :

Progressi della diagnostica e terapia delle malattie d.i cuore. = RIVISTA .

A. BARLOCco. -

15

COMUNICAZIONI.

c.

PEZZI . ,.:.._ R icèrche sperimentali ·SU Ile vie di conduzione ('fascio di His, branche e arborizza.:lioni terminali) nel cuore di coniglio . P. ::\1. FRAXCO. - L'ipofonesi dello stel'no, nei gioyani, i1er la diagnostica de1l'ectasia dell 'aorta . . '\T. \ TANNI. Ricerche · ~ull'e nd ocarè,!ite ' maligna . . . . .

46

47

.A. AMBRosro. - Ulteriori osser\azioni ' sull'azione del cactus grandiflora n elle cardi op.a t ie . J>. STANGANELLI. Concetto clinico e elassi1i cazione delle necrosi dell'aorta ad<lomilh"lle Io. - Influenza d ei restringime11ti del1' a ox~'l addominale sul cuore e sui reni _.\.. :\1ARR.\S8INI. - l"'lteriori osservnzjoni sulla pressione arteriosa del sangue nelle i n fusioni di soluzione sa lata di gomma , . _.\ . CARRERAS. - Endocardite ' ed emorragia cerebrale R. E. I JEONE. - I segni del cuore l uetico . . D . PACE. - Attacchi di tachicardia paros!Sistica arresta ti volontariamente dal paziente. Studio elettrocardiografico .t\... l\t1AnRASSINI. - Osservazio ni ema tologich e .. . G. AIELLO. - Sui rapporti tra. glicemi:l, pressione sanguigna e funzione rena le E. ~ERE7'l'I. - I fermen.ti del sang-ue ne lla fa tic..-:i . r\.. DAZZI. - Contributo a l.l o studio delle variazioni morfologiche d~l sangue n e ll'irradiazione della milza con le dosi. ritenute «eccitanti » . . A . I_)uc.\. - Iperglicorrachia nei parkin~oniani post-en cefalitici A. BRUGI. - IJO schema di .Arneth nell'en1oclasia digestiva . . E. l\:IonELLI. - Il t'1[2:lio del frenico nella cura delle malattie plet1ro-polmonari . • ~

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I C (ANNO XXXI, F ASC. 13)

SEZIONE PRATICA

SECOND_l GIORNATA (25 ottobre 1923). ~

Pag

' eduta an.t1·111eridiana : ~, .

RE LAZ ION~

IN C~MUN~ DELL~ SOCIE'l'A DI MEDICINA E CHI· RURGIA.

C.

Pag.

ALESSA~DRI .

Sulle leggi fisico=chimi " che che presiedono alla formazione dei calcoli biliari . F SCHUPFER. Sulla colelitiasi con spe:: ciale riguardo alle infezioni biliari ed alle complicazioni pancreatiche .

61 70

CnosTr. Infezione de!Ie vie b iliari

=

Colecistiti . . G. :.\Iu sc.\rELLo . Infezione delle vie bi= liari e complicazioni pancreatiche .

no

Heduta ponierid'iana:

Discussion e della Relazion e in comune ai Cougr€ssi cli Medicina e di Chir urgia 125

TERZ .\ GIORNATA (26 ottobre 1923;. ' S~duta

RELAZIONE.

Pag. ~lAcBrr.10

Diabete insipido 137 e ricambio idrico . 143 D iscussion e s ulla Relazione Ascou. -

Seduta pom,eridiana:

Stato attuale degli 147 studi sull'insulina . . 157 Discu ssione stil t erna de11' Insulinn . V I TTORIO A SCOLI.

COM UNICAZIONI.

r...

P ag.

a1itinieridiana :

TIOERI. - InS11 1i.nn - C-0ncetto <.:l1i mi('O dell'insulina - Suo mecca n ismo di

azione - ~Ieto do di estrnzi o11e de ll'insulina in polvere . . V . .c\.scoL1, S. SrLvEsTP.I e S. l\ilARI~o. rreparazio11e ed azione dell'insulina . D. :Jl.\ SELJ,I. - Insulina e sistema nervoso· vegeln tivo . e. S1'}R 0~0, E. '.rROCELLO e A. CRUTO. Rieerche sulla preparazion e e sull'n7.ione fis iologica dell'insulina . G. IzAR. - Sull 'in snlina . SaLKIXD e SE'ht:E~zA. - Sopra alcùni casi di cliabetc mellito trattati con l'insuli11n f ,. \' r r.L.\. -- Conside ra zioni s u tre casi d i c;inbe te n1ellito curati con l'ins ulinn

162

163 1G7

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175

'

178 •

I

QUART.\

GIOl~NATA

(27 ottobre 1923). r ag.

COMUNICAZIONI.

P ng.

TJ. DEVOTO. - Il t r au111a n ell n i>repnra7. i 0 110 di u11 processo nefritico . 181 7'. F. 1·'.·\~t·:Lr.r . - "C11 cnso di clistrofin

1unscolnre p~e uclo-ipertrofica da tumor e ipofi~ario . IJ. l)RE'rr. - Snll "intosRicazione ùa iuon on itr obenJ;olo TJ. C'oxooR!!: Lt.I. - R apporto lipoideo de l ~an~ ue. indice n n t ie1nolitico urinario per 10 ~tndio cl~l bilancio tossico nei n efropatici Io - T/nzi on e f oto-rntalitica dell'ncetnto di 11rnnile sugli 7.ucch eri e sulle n lbnnJine del sangu e . Tn. - I"° zucche r o combinato de l san glH.i).

ere.

l ~·) 182

180

183

184

V . C. PI.\ZZA. · -· Una nuova r en zio ne bio18fi lo!!icn n e lla tuber colosi . E. T REXTI. - Valore òelln rc>n7ione èli l~Psre òJ(a ne lln rlingnoRi delln tuber<'O 1Ol=<i 1 ~'j G. l\IELDOr.Fs1. - Ri cerche farn1ncolo!!iche e te rnpe11ti <'he ~11 1 hl()('ro cardine-o ]QQ

S . l .\coxo. -· I,n pset1do-tuber colosi r. M. FRA':'fCO. - }{apporti tra la 8ten osi mitrnlica e ln tu bercolosi polmo-

na re

n UCC'O

lSS :\lfE~OTTI. -

Sulla eb emotera pi~

n11titubercola re .\.. S1oxonELLI . - Gli ~poi:;t n n1enti de-I diaframma u e lln posi:lione i11 piedi e sdr aiata To. - JJa ventrali ?;7azion e . Jn. - I/inventr-ar.ione . A.. SroxORELLI . I.Ai ventralizzazione quale metodo ò.i cura de lla tubercolosi . E. C IOFFI. - I/epiploon dn 1 p11nto di 'i'ista immunita ri0 di fronte alla tubercolosi To. - Il contegno delle ngglutinine tube rcolari in 8nimnli V'accinnti di fronte a Ilo schol\: proteinico . In. - In quali condizioni di e~rimen­ to e in q11n li n nima Ji a preferenza l'a ntigene tubercolnr e proò uce gli ant icorpi E. RrCCiou. - f ,' ng-o-puntnrn de l polmon e nelle cortiro-pleuriti tubercoJn ri

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SEZIONE PRATICA

(ANNO XXXI, F ASC. 13)

III

Pag.

Io. -· Ricel'che sul valore immunitario ùel sangue dei tubercolosi . R . :\l.\ROTTA. - Febbri oscure e nefl'ite tnbercomre ...'\. Co~TI. - Contributo alla terapia .. tubercolare E. PF,Hl'l'I . - La chemoter apia clinica della tubercolosi con preparati d'oro e di rame colloidale nonchi~ con coml}QSti cianocuprici Io. - I principali quadri c:linici della tubercolosi in rapporto nlle Yarie eti\ L. DEVOTO. - Importanzà delle analisi delle r etrocessio11i semeiotiche nei r iguardi della di1gnosi cli ulcera dello sto1naco e del duodeno . (i. GAHI.X. Valore semeiologico del ~onclaggio cl11odenale n elle varie affer.ioui dell'apparato digerente e specialmente nelle malattie pancreatiche Io. - I.Jarnbliosi intestinale . (~. v·ALL\HOl e D . VALZELLI. Alcuni cnRi cli febbre 1neliten se osserva ti n ì.Vlilano nel 192R . . A . l~it o e; I. -- T.i.a costante di Amba rd nelle tuulattie infettive generali . lU. TRE1~1·r. Endocardite 1naligna e str~pLococch i . Io. - Intrndermoreazione nella infezio• ne tl a mi crococco melitense . Tn. - Intraòermore:izione nell'echinococcosi umana I . ! Acoxo. -·- Azione del glncosio in vitro ~u lle emulsior1i batteriche a contatto òei sieri anormali e specifici e sui vaccini e snlle agglutinine in esperimenti sugli anin1nli . V. V ANNI. Ricer 0he S11lla spirochetosi ittero-emorragica

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209 210

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Seclir.ta pom eridinna: COMUNICAZIONI.

ìVI. LA~DOLFI.

Sindromi cerebellari e morbo spagn11olo M . GmRo~. - T erapia di alcune forme di òintcsi en1orragica . P. Piccrl\TJ:NI. - J.,a terapia farmacologica -d'e lla ipertensione arteriosa e lin1i ti di essa . Jo. - Il ri~ulta to clinico è. finora. il criterio niù sirn ro in rapporto alla azione delle acque minerali . G. ARENA. - Un segno non frequ ente {le lln cirrosi a trofica del fegato . G . CARRF:RAS. · - T/n zione d ei sali di cu 1cio ·s ui versamenti -

213 214

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217 219 219

Pag .

Io. - Sul significato clinico della g licorouuria lo. ~ulle YUrie for1ne di somministra7.ione del! 'iodio Io. - Sopra due casi ili endocal'dite subàcuta ed ~rnorragia cer ebrale . L . Qu.iR.\i\'TA. - L'azione del calcio sul sistema ner voso vegetativo A. A.LESSA~l.JR!:SI e R. DonrA. - Il battP.riofago di J)'Hel'elle i1ella terapia del tifo add ominale . (~ . 'J'.\L~NTO~r. Asma bronchiale guarita i11 seguit o n cura di ioduro di mercurio ·in bambino di otto anni ered o-luetico . ~. UE. '\:-E::;cov1. Trecento casi di tifo curati con le stomosine Centanni . R. LORENZI~-r. - Teraph1 inalatoria con nebbie secche di sost.:'1nze solubili . G. SANNuccr. - I/a zi one delle nucleine nell'infezione t ifoidea . ~I. l,A pri;:--r'.'; .\. 11 1;.asto unico in , clinica e racliologia . S. MARINO. - l.i'azione della milza sul ricantbio intern1edio . . Io. - Sulle variazioni della cole ·terina della ù.iilza durnnte l'autolisi asettica F. GHILARDV"CCI. - J/atti vitit sp~cifìca delle radiazio!'.li nella biologia e nella clinica . G. GHEHAHn1. - C-0ntributo allo Rtndio dei rapporti fra età e tumori n1aligni . . R. DE Ni:rN ~0 . -- I/azione sulla bilig~n-esi del :::;n licil::i to di sodio, a dosi medie e massime, e della polvere di bile sempre a dosi terapeuticll.e in cani operati di fistola biliare alla r nulow . . R. E. LEONE. - Le variazioni del tono !}11pillare coi saggi farmaco-dinamici ,rago-simpatici nella tubercolosi . L . GAMNA. - Sul linfogrnnuloma malig-no . F. DocCHETTI. -· Tubercolosi polmonare e clima ma rin o . F . B OCCHETTI. Risultati ematologici ed an tropometrici su 3000 soldati cnr a ti nelle Oolo11ie marine militari 7J. F. FANELLI. - IJa proT"n dell'oro colloidale e del permanganato potnsi::ico nella valutazione del potP.re ormonico dei vari organi .

1.\.RTO~[. -

Contributo alJo stuò io della. funzione epatica nel ricambio colesterinico 239

221

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236

236

Discorso di chiusura 237 del XXIX Congresso

r 0n1unira7.ioni presPnta.te alla ~e~rPteria dcl fonl?resso e

e.

220

:ID MARAGI.IA~o.

A PPENDIC"E. Pai.!.

220

' fi !)fi

~rroltP in seiluta. Pag.

FORNAR'\ e MoRAC'f'Hl~I. - Trnsporto passivo della ipersensibilit<ì a lle emanazioni '€ a I siero òi coni~lio . 240

BASTAI,

I


l!V

(ANXO X XXI, FASC. 13)

SEZIONE PRATICA P ag.

I '"a cadutn d~ i leu<:0<;iti i1er stimoli porta ti nelle sierose . B .\ STAI e B usAOCA . l">a togeuesi della infezione erpetica Io., In. - Erpete sperin1entale nell't1omo Io., Io. - Infezione erpeticit ed encefaljte epidemica A. BoLAFFI . - Coutribt1to a lla questione della inflt1e117...a inibitrice della. milza s ulla atti vità eritropoietica del miclollo delle ossa . . Io. - Ricerche sulla importanza di una e leva t_a colesterinemia per la diagnosi cli coleliti.asi Io. ~ La reazione d i Hymn n s \ Tnn den Bergh nell'ittero infettiYo pseudo-catarra le A. BRUGI. _ _. Lo schema di Arneth nell 'emoclasia digestiva . G. CisCErJ.A . - Corea minor e tuberc-0losi B. C.<\VAGLIANO. ·- Rilie, ri su un caso di morbo di Vaquez . . A . CERTJ;SOLI. - Contribu to clinico ed istologico a lla tubercolosi intestinale s tenosante . . Io. - I principi attivi degli estr atti placentari e loro, azione sugli organi genitali femminili . . .l\ . CRUTO. - Nuovo mf'todo per dosare il glucosio n el sangue . C. GAMNA. - Sull'etiologia della linfog-ranulomat o8i in~inal e subacuta . I zAR, TER}..1.ThTJ e ì\10RE'ITI . - Influenza dell'iniezione di proteine eterogenee e di estratti di organi sul tasso glicemico . . R. LOFFREOA. - Sul pneumotornce artificiale. Indicazioni, controin{lica7-ioni e sue complicanze . O. LOTTI. - ·L e influen ze di a lcuni prodotti endocrinici sulla secrezione esterna pa ncrea tica . C. ~1AUGERI. - Iperglicemia da ad ren alina . G. n1A1JRO. - I primi segni del benzolismo acuto e croni co speriment:'1le . E. l\fiLANI . - Studio radiologico della peristalsi dél tenue (c1igi11no) . Io. - \ "alore clinico delle variazioni del \ Olt1me rena le secondo Hirtz . BA ST.\I. -

2-10

2il 241

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Pag.

D. PACE. - · Ricerche elettrocardiografiche nell 'a neurism~1 dell'aorta toracica In. - Studi-0 anatomo-rn.diogra:fico delle arterie coro11arie nell't1omo ·e nei mammiferi Io. - Stenosi m it r alica con auricolarfl.utter. Ricer cl1e elettrocardiografiche O. P AI . EA~I. Emiplegia destra con afasia in soggetto polisclerotico, preceduta da manifestazioni di urticaria generalizzata . R. PrNALI. - I nalazioni di ossigeno e glicemia G. l{EI~A . - Sulle ent.erocoliti tossiche (da mer Gurio, da piombo) . L. RICCTTELLI. - R eperti i stopatologici nel cervello di due parl\:insoniani posten cefa litie:i In. - Reperti istopatologici in quattro ca8i di ip-0Sl1rrènn.lismo acu to con esito mortale Io. - T e ntat ivi di sond aggio biologico degli organi malati per mezzo della reazion~ zon ale . . R. SILVESTR,INI. - Un caso mortale di grave anemia con presenza di numer osissime la mblie nell'jntestino . Io. - Reperto de i leucociti con ba.stonctn-0 endoprotoplasmatico in un caso di leuc-emia Io. - Sulle varietà cliniche di encefaliti e meningo encefaliti os...~rva te in questi ul t imi anni nell'Umbria . R . SILVESTRI~ !. - La trasmissione del r espiro nelle regioni renali . G. SoLIANI. - Notizie storiche sulla mala ria di ~Jautova . C. T Ol.fASELLI . - Contributo a llo studio del batteriofago C. VALLARDI. - Streptotricosi polmonar e . Sepsi streptotricosica secondaria . A. ·V INAI. - l\i1odificazione a lla secrezione gastrie<1 sotto l'influenza di procedure termo-fisiche . P . F . ZuccòJ_,,\. - Su due casi di meningococ<!emia , . Io. - Oura della pericardite mediante il pnel1mopericardio . .. . In. - La c11ra del diabete mediante la insulina

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CONFERENZA. Pag.

E . .:\L\R.\GLI.\::\'O. -

La vaccinazione preventiva dell'uomo contro la tubercolosi. ·

2G5

11 volume1 che dalla Società è inviato gTatis ai Soci in regola con la Quota pres~ritta dal Regolam ento, t rovasl in commercio al prezzo di L. 6 O, tratta ndosi di una pubblicazione in·B grande, di pagg. X X I V·272, su ottima carta in nitidissimi caratteri e con elegante copertina. A\ nostri abbonati siamo in grado di cederlo, in porto franco, per sole L. 48 in Italia e per sole L. 5 5 all' Estero. Per riceverlo inviare Cartolina Vaglia o Cheque Bancario a l Cav. LUIGI POZZI - Via Sistina, n. 14 · Roma.


(AN~O

XXXI,

FASC.

13]

::iEZ IONE PRATICA

431

Operato il intzi1~ut(> <.l i uefl'ec·towia, il rene fu tro,·nto c:i1·eo11tlato dn li<.1uiclo c.:ontennto in una sacca c.:i stic!;1 eu ·tituita cla c:ounetti\o fibroso: il re11e n \'E'Ya velYi molto a111pia ed il parencllima

nggiuu,!!ono in una !Jl'OYetta l quatlru t:l:. di suluzioue :-;atura d'idrato di b;1rio. ~i sbutte u u.ietit del coute11uto, si Yer:-:a in u1ta v r oYet ta B. ~i tlosu c:on u na soluzione d ·ac id o sol fo ri c:o J / :tO 11ut111ale il ba ri o non i1rec.:ivita to n e lla lJl'OY t! ltu . I. , ·i :-\<.'111in;1 :saccarunzyces dell a feru1c11taz io11e i1l to0 Ji c:i1 uella lJl'uYetta B, <.:ll<.· ~i t iene iu ~tnl'a vc1· ~-1: ore. Si \'nluta con la stessa soluziou e d'<1c:ido ~ulfori co jl lxlrio 11 0 11 prec.:ipit..uto in questa pro\·l•ttn IJ. La di1Ierenzu f ra il bario i1on· i1rec·1 vitato ll <:' l1 il pro·· Y<.1 tta ~4. e que ll o c1è l1a prov<1 l·t;1 /J fu r~L Yt1lutc1r<' la qnantitil <li nn icl 1·i cle cnrbonic,1 s\·iln vvat<l Jl<' J' lii

uoteYoltuPnte ridotto d i spessor e. 1:111·011(-\froi-;i -

secondo l '(J. --- si sarebbe svi-

Iu1 >vnta per co111pre.~sio11e e rotazione delJ'uretere IJtoclotte da l la c:isti v e rire ualt>. .-:1

pruJJ'J·'iitu ll i u·n 'T 1~H,\'r'r1

« V·i r11 s <''HCOfalitico )) di .Kli·n g.

(;li <)0. c.;ontinu.ando ue lle loro r i<:er c.:he sverime11t<1ii sn i Yiru s etpeti c.:i ed ft-r1neut<l~ionp nella in·o,·etr:.1 1J: ra <ltl oppi;1 1Hlo qu<•e1t<·t>f;1 lil i c.:i 11an110 p~·ei:;o i11 <:on siderazione alcnnì sta cifra si u ,·riL quella della anid r ide c:n rlJ011 ic;1 ' <:011igli inoc.:ulati sotto Llurn con u11 Yirus loro incorri~pontlente n ll:J fern1entazio11e del g-l ncosio di viat-o dù Kling cli ~tocr·olu1t~ e <.la que~ti ùesignatutto il n1 att•tiale pre levato. \ ':1lnt:1t ;1 ranidridP to <..:Ollle (( \"il:\1.~ e 11c:ef;t litico cli pas:::;;t!rp:io 1-l )) , S i ~carbon ica. s i Yalnt1..-•ri1 il ~lu<'osi o rieor c.li11Hlo el1<' tratta,·a lli lll<lteria le p1·oyeniente dtll cerYello di ~ecouclo il P;1 !=\t~11r - -J7.<i5 cli ;1nic1riclc~ <·i1rbo11 !1111 il1cliYiduo della p;1r r oc:ehiu di ,,.ilhelmina in Ca C:orris11ondono n J (J() rli g ln COSÌO. j ,; 1 pponia, lllOl'to di llll<l fOl'll) él ti L)ÌC<l di ~nCefae ::;ALA.

-

ato nttrt1Yer~o il c·olli ~·lio ve r Yia ~trodu11<:>1· 7 Yolte. ' I c·oni .~ li dopo l'inotn l:t%ion l.:' 11011 prese11t;-1 rouo t1 lc·u 11 segno di Jn illt1tti n e fu r ono sacritièati in un l)t'rioclo cln (i 'a cir<·a ·11 111er-;i in ist nto cli av1n11·<•ntt· pp r fetti1 ~a h1te. lu 11llo di (}lH:' Hti :111ilnuli 1H·c-i ~~. > dopu : n~ .~.::i11r ui ill tutto l 'asse C<:"rébros1>inn IP s i rtsc-o n t 1·a ro110 e,·icll'n ti l'<l Ccolte di e •.~n<la ­ to }Jl't'iYnRa l e c·nst i tni to lJll<I ~ i e~c·l11 siYn 111e111'<' da

li t<'.). l "' lr\ ,_

R ioe>·cll e sperinicntali circa l'influ en.zo d<'ILo cort ·i cale sur1·ena.l e .·u 7l'accrescin1en. to son1 ati,ro rl el -

re cavie. l)rof. CASTALDI. r,·o. ~t.,n11Hini:..;tri1 1 Hlo nll<. é<1Yie per via ora le estrn tto se<.:co di co rti('.a lP ~1 1·reu;1le di bue per otto gior11i fino a tr<. 111psi <.' Viù, ha Yeduto che queste raggi n11go 11 ~> u n i ieRo notèYo hnen te i11a ggiore dei <:o n t ro lli !'ie il t1·<tttan1Pnt0 è fatto nei J)ritni d11e n1e!=\i d i vitn ; dopo questa etit la <]uota <li <1<.:<·J·ti:-!c·i ni e n to, sebben e 1

1

}>il:-:;.

i >iccnli foco la i tl'i n1iaul111azio11e 1n<li1 >Pnf1Pnti (l;1 i Yasi t> i nocln li rosti t11i t i cla nn g-rnppo clj r?:ro;.;:-;i el<.')111enti <li t ipo ~ pitel~o ide con not0 cl i <legL' llel'azionc.' ;1 l .centl'o e cl.1 11nn zon a di iHfiltr:tzio11e J)aJ."Y icellnlare a lla p(•1·ife ria. corr1 11· l •tt• ffi t• a K1· spon<l~nti a que i e 0~cr 1 1 e rn g n 1·n i a \.. 1ng11101HHntcl 0nti.

Reu1p1·e 111aggiore c:l1e nei c:onl rolli, è i>e·r(, n1eno :.ccen tua tc.l. Il trn tt<t 111euto <:01ticos.urrenale fa a u111e nta re la lun~l1ezza de i pe }j ~pecialm ~nte ne11~ (•:tYic• fen1-

mine.

JH.' ll n

La terapia l11111in,nll1rrJ111 i<·o

s11:1

c·nn1 nnic<1zi.>n e ::t ll a Rocie1-ìt rli B io log-ia

cl0I 20 n o,·('n1 bre 1~22. Inoltrf\ I1E'lla cort0ccia cer ebrnle, nel 01e sen c(•f nl o e 11el n1ic1011 o spinnle troYnrono jn nnmero Iin1i t::t to fo rm r s jrn rn nien t~ :i ppn rtenenti al ciclo ' di ~Y il nppo di · 1111 prntnzon di C'"nn 1pl0~sn 01·gn ni z~nr. i on e , ra1)presentn te dt}l <'i!:iti roto n <l f\g.~:i::i nti od OYfl li <lf\l dinn1etro d n 20 n !50 n1icr o-111m., con teu <:nti n nn1er0Hi co 1 ·pn~<"'(> l i iln C'lc•a ri. ~d 111i li . per qnn11to f? po!=\~i hi1 e .!!· inclirn 1·0 d:ilJ:i .·n c-rinra <le8<'rizi <Hlf' ~f'nza fign I'<' tì1101·n p nbblic<l hl. a qn elli <le~c titti rln. J,~Y;1 <l iti. -:\fi <'n la n e Rc>hoen ne1ln conn1nicn zione n 11:1 Societ;'t di Ilio l o~ i n del J 7 no,embr<' ,1 92.1. in r o ni!!'li pnre ino<-nl;1ti ron nn Yirns 'li l\:li11!.!· <'<l in diYers i Ct• ~i di 0ncef;1 litf' spontnnea clrl (·oni~tlio prl intPl'nre t:i ti C"01n0 r:i ppre~ent:1 n ti fii nn nnnYo p: 1r:1~.·it:i p:ito'!rnn cli qnes;to ~1nim.'1-

11<'7 piccolo e .<1ra n de 111nl<' <'J> ilf'flicu.

l'l'nf. .:\..cosrrrNI. L ·o. f:1 <:Pl Hlo 11u<:>sto doppio tra lta111Puto n lternatiYaroen te ha 'IYYia f o l 'iu conve nif'11te cli uno eccessiY'a cle1n·p:-:i;ione p r o clottH <l:-ille nltc clo~i d i btou1ur o, pur ottenendo cli di 1'<1 <la r e lno Ito g 1i accessi e <1i111 i n u i rne 1'in t<•n i-; i ti1. l 1r•r 1111a ri 1;e'lld i co.:·i()ne della reo.:'ionr d ell'oro J>Pr i l gl uèo:si 1. 1

l 1 l'of . .-\.GOSTI NI. · - J:O. li }Jl'Oposito Cle ll:l l'e:1 zio11e cli .}4J<·k e n e l liquor. ric-ord~l <li <LYCl'<.-> p n bblic:a to UJ•)lt i a1111i or ~o no nn sno 1110toclo <li 1·icprc:a del g-lnco!':io, ch e . i b~1~1Y;'\ :1J>1n1nfo suJJn rid11zione <li una . oluzioue <li <.:1orn r o d 'oro all'1 °1.1 in pre"enzn <li glueo.;;io in n1ezr.o n lf';t ljno.

r-,,

caso d i cristi ematica p<·rirr·110/<' • con 11 ro11,rf1·osi seco11 d n rio. Dott ( · ~~CCARET. LI . - T/ O. riferisce .j J c-11~0 di uu 1101110 di anni 2fi i l 11n:1 le <la no-,:e nnn i j11 s0<.?;u iro acl 11110 ~forzo n1n f.ico h1 re cl i qnri 1Hln in q nn 1Hl o :i 11 clavn so-g-~<:tto a forti a cce~si do1oroi-'i Rl fì ;1nco

r11niC!f li . Cili 00. rit('ng-nn o eh~ Hllo Rt.n to nt t·nn 1e cl e lle ri<'<'rct1e non ~i:1 11oi::Rihi1 C' forn111 In rp np !tin rtizio ~n Jln n Rtnrn <l<'l nnrn~~ irn r Rop1·n tntf·o che prima cii An1n1rtter0 l·(-)~ i Rt0nz:i cli nnn Hnov·a specie pa1·:i !':~it:i rj:i con seòt' es<'ln1sivan1cnte i1e l ·s.iste1n:l ner-

sini!=\tro.

ro~o

I c.~.

.i\. ll 'eSn ll l~

tutt·C) il ftnnco Rini-;tro f' l'èl OC'( 'll]l: l tO èk'l .n nn tumef azione .!rlobosa .gro~Rfl co1nf~ In tr~-t:J di u11 feto a tern1 inP. in1111obil<>. cli <·011~istP n z:1 e la sti<'n. C'o l ca tE>t<:'ri ~n10 uretern 10 ~j <'On ~tn ti) ln f'l1n7.i on<~ del rene ae~tro <111flll:1 clel ~ini~tr o .

inte~rn :

n1oltn riclof·rn

1' Pnr·<>plt a7if (J~· r1rn1

o c<'orre ind:ig;t re sng-li eventuali rn ppoì'ti fra

ri~rontr:itr P le ~i t.~ri 0 (1"110 ~tC'<::RO ()J'(l inf' !!iil

le forme o ra

nltre f orme pnrfls('OllO~i11te

nig·lio ecl a nnu11r in no di a verP in :t

·

ror~o

nel COricerche

f[llP~tJ) ~copo.

Pre~en tn no prepHr:i ti

e m i c r nfotog-rnfie ti i repPrti og-getto <10 l l ·1 comn ni f':t7 ion0.

ill11~rnn-

R.

'\


432

[•.\N:\O XX~I, FASC.

IL POLICLINICO •

13]-

APPUNTI PER IL MED100 PRATICO . • •

CASISTICA E TERAPIA. Diagnosi difterenzia le Ira epididimite idiopatica e tubercola re. Stevens (J ournal of Urolog y e Afo l''J agrii, lù febbraio 1921} analizza i casi d-ella leiteratt1ra i)er arrivare ad una differenziazioni.e fra epididimite tubercolare 'ed idiopatica, escludendo da quest'ultima le forme blenorragicl1e, e;onsec11tive a traumi, a sifilide, ecc. In entrambe le forme, i pazienti a' evano presentato dolori e tumefazione· alla rE·gione inguinale, allo scroto od al con~enl1to <li q11esto; i sintomi urinari erano presenti riel 10 % circa delle forme tubercolari ed in prop ·) rzione ,alquanto minore delle forme idiopatiche. Entrambi gli epididimi erano colpiti r1el 25 % dei casi tubercolari e solo nell'11 % degli a]tri, sicchè , 1 .l\.. ritien,e che l'epididimite dl"ppia debba far pr.opend€re la• diagnosi l)er la tubercolosi. Q11ando questa ·è in causa, si hnnno con maggior probabilità sen.i fistolosi pertinaci. La com partecjpazione della prostata e del1e vescicole seminali è quasi llguale nelle due forme; però, con il prol11ngarsi del caso, la compartecipazione definitiva dell'una o d·elle altre parla per La tu]?ercolosi. L'età del paziente e la storia di un tr:iuma antecedente s0no di scarso aiuto r.1er la diagnosi differenziale.' Nei casi di t11berco1osi, vi sono assai spesso altri focolai alle <.'Ssa, ai polmoni, ecc. Vi son-0 semplici alterazioni infiamrn.1torje, che possono durare assai a lungo q11anto le forme tubercolari; sulla sempli~e clura.ta non p11ò dl1nq11e fondarsi aJcun criterio clifferenzial e. ftl. 1

1

I

.

Pseudositlloma gonorroico. E. Hoffmann (Munch. merl. l'Klochenschrift, 14 ett. 19~3 ) riferisce alct1nj casi in cuj t1na linfangite gonorroica ven11e scan1bjata p~r un vero sifiloma. Tale linfa11gite è proclotta spesso ria lavat11re od iniezioni p1·aticate con sol11zioni medicame11tose trop1)0 concent rate, oppure dall'aver portato un sospensorio troppo stretto o ta.Ivolta senza cat1sa evidente. In una parte dei casi la Jinfangite ass11me l'aspetto di 1tn't1lcera d11ra, cioè qi1ando· jn ca11sa di essa, si forma nna infiltra.zione clnra a carico delle radicj clel cord one linfntico-dorsale, le q11ali decorrono circol<lrme11te s11l soJc-0 coronario od n cari co clj 11n~:i hiforrazione di esso; 11na parte clel tess11to infiltrato prende aderenza col pre1111zio sovraRtflntP si arrossa e si erocie sircl1è qi1anòo il !)repnzin ,·ipne re-

tratto appare affossata. In qualche caso la diagnosi con l 'l1lcera sifilitiea offre notevoli difficoltà; t11ttavia esistono segni differenziali. I caratteri infiammatori e la dolorabilità sono più spiccati che nella lt1e, il c-ordone linfatico è più grosso, di una dur.ezza plastica minore; non pr.e senta mai .delle tt1m.e fazioni · ntOdose, piccole, consistenti. Con llna palpa, zione aocurata, si rilev:a che l'infiltrazione dura h a sede più profonda; l'er.osione è delimitata meno nettamente. Per l'accertamento della diag11osi, si procederà all'esame microscopico e sierologico. ' In qualche caso, realmente il sifiloma primario si sviluppa nel corso della gonorrea recente, fatto che deve essere tenuto · presente; talvolta poi si ha .addiritt11ra un'infezione eontempora..nea e lo sviluppo dei sintomi clinici si ha tre giorni 'do_po: per la gonorrea e tre o più s·e ttirnane .per la sifilide. fil . Profilassi e trattamento dell'epididfmite gonococcic;l. Nella gonorrea ac11ta il m.ezzo terapel1ti~o più importante è il riposo a letto: con cjò si preYiene l'epididimite. È ad ogni modo indispenf\abile evitare per tre o quattro settin1ane almeno ogni sforzo n on necessario, noncl1è ogni trauma del testicolo (bicfcletta! ), onde è bene, fìn dall'inizio dell'11 retrite, portare llll sos1Jensorio. Qccorre poi la massima cura per non dann.eggiar.e la m11cosa d ell'uretra posteriore; evitare le sol11zioni troppo concentrate) e gli irrigatori troppo al ti. L 'A. è di opinione di r isparmiare, n el]o stadio ac11t.o della g·onorrea, le irrigazioni posteriori. Sono assol11tamente da condanna·re la siringa e le candelette medicate. Un premiat11ro o troppo energico massaggio della prostata danneggia 1'11retra posteriore, e pllÒ provocare epididimite. L'epididimo congesto. ad infiammazione conrlamata, è dolentissimo, per la scarsa distensibilità dell'albuginea. Un mezzo rapid9 ed efficace per diminuire iJ dolore consiste nella J)Unt11ra dell'epididimo seg11ita òa aspirazione di cp.lelln quantità di siero e sangl1e c-he 8i riesce ad estrarre con la siringa. F11 proposto, ma è perico1oso e in11tiJe. di praticare più ampio drenaggi o con incisioni. Il dolore si calma pure con le applicnzioni caldP. con la cliatermia soprat11tto, Pn nnche con vari.e pomate, che gio,·ano anche an l1na 11j1ì rapida riso111zion~ fhel l Cl donna. it ti oJo. gnai acolo). Dt1ra nte 1'a ttn ero òi epidi nimitr $Osnen dere ne-ni 1

'

t


/

[AN~O

XXXI, F ASC. 13]

terapia endouretrale. Prevenire il paziente cl1e per un mese circa persisterà la tt1mefazion.e, e che per lungo tempo resterà un nodulo al polo inferiore. • Se la risoluzione ritarda alquanto pt1ò veniire affrettata dall'uso del vaccino in forti dosi, che suole provocare intensa reazionè. (KENNET \\TALl(ER. Lancet, 1923, pag. 1020).' ]) OR I A.

Le iniezioni di latte nella epididimite b'lenorragica. ~f.

1}33

SEZIONE PRATlCA

r...

Bonr1 et (J Otcrnal de m écl. de Lyori, 20 111ag·gio 1923) l1a tra ttato con tale metodo quattro casi di epidldimite blenorrag·ica, t1sando di !)referenza il latte sterilizzato estemporaneamente con l'ebollizione e facendo 2-3 iniezioni di 5 eme. sotto la c11te ai fian cl1i a q11 alche gior110 di intervallo. L'iniezione p11ò essere seguìta da un po' di dolore e rossore passeggeri e da un lieve attacco f Pbbrile. Prima di praticarle occorre assicurarsi di non essere penetrati con l'ago nella venà, ciò cl1e si m a nifesterehhe co11 la fnori11 scita di sangu e. Non sono da. temere fenom eni a11afila ttici; l e iniez ioni però non sarebbero se11za inconvenienti se fat te i11 t11bercolotici, per c11i gli amm.alati van110 e!=\a l11i11ati sott o ta 1e i111n to cli vista pensando alln possibilità di epididimiti bacillari ad inizio pii1 o m eno ac uto. l,e iniezioni di latte calma110 rapidan1ellte i dolori e fanno r egredire i fenomeni infian1matorii; esse hanno d11e indicazioni nette: 1) alrinizio in c11i si p11 ò sperare lin'azione abortiva; 2) quando i dolori sono molto vivi ed i fenon1eni infiatnmatorii molto pron11n cinti. Di solito con questo trattamento la durata dell'o;r chite ne viene abbreviata, sicch è si può tiprendere più presto il trattamento deJl'l tretrit.e; la riparazione sembra che si compia p11re più ra.pida m.ente. r l.

II trattamento dell'artrite blenorragica. . N. Fiessinger osserva (.Journal des praticieris, 23 giugno 1923) che quasi ogni anno s i vede nascere un ni1ovo metodo di c11ra per l'artrite l>lenorragica, m etodo di cui si r egistrano dapprima ottim.i ri$ultati , ma che dimo ~t ra in seguito non pocl1i insi1cces.si iJ medico pratico che vede na scere e morire, a breyp distanza di tempo, r imedi eh€ erano saliti in gran fama, rimane disorientato (-! scettico. Egli è che l e artrit.i b1 enorragiche sono malattie assai doloro~e. penose dn c11rare, in cui molti metodi di ct1ra fa lliscono. mettencto a d11ra prova ln pazienza del m edico e del malato; il rim edio che 11a dato b110ni ri~11 lta ti n eJl'11no non giova aJl' altro e non 1 ;

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s1 e ancor trovato qu ello ch e guarisce sern-

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pre. Fra i m etodi proposti sono da citare le iniezioni di siero antigonococcico, da farsi preferibilmente nell'articolazione a nzichè sot' tocutanee; spe·sso si vede, dopo l 'iniez·ione lfi 20 eme. di siero, sparire il dolore, a bbassarsi la temperatura, risolversi b en e j fatti !ocali; in altri casi, occorrono due o tre iniezioni, in altri non si ha nessun risultato. Anche i successi ottenuti da Sterian, con l1n siero di cui n1antien.e segreto il modo di prepa razione, sono stati seguiti da insuccessi. Q11alche volta la vaccinoterapia, con vaccini scaldati, fluorat i, jodati, ha dato buoni risultati cl1e si citano anche per i vaccini non specifici. Il metodo più pratico ed efficace, secondo l'A. , consiste nelle iniezioni endomusco: lari di latte; si ha uno choc attenuato con attacco febbril e, rapido miglioramento del dolore e della febbre e spesso una regressioné dei fenomeni infiamma tori. Come trattamento locale, alcuni si dichia' rano soddisfatti d el seguente: punt11ra con un grosso trequarti, lavatura con una soluzione al 20 %o di citrato di sodio, iniezione di aria · sterilizzata per filtra zione su cotone in quantità sufficiente da distendere i cul di sacco e, subito dopo, iniezione di 5-10 eme. di olio jodato, seguita da medicatura compressiva; nei casi ribelli a tutte le cure, si potrà procedere alla artrotomia esterna con lavatura all'etere. Riassumendo, si adotterà la linea seguente di conid otta: nella poliartrite o monoartrite dell e piccole articolazi·oni, protein·o terapia, si eroterapia sottocutanea o vaccinoterapia; nella monoartrite delle grandi articolazioni, sieroterapia articolare, purchè vi siano le necessarie condizioni di asepsi e con ma.t eriale accuratamente sterilizzato; in caso di insuccesso, estendere l'articolazione ed attendere; conservare l'artrotomia come ultima ratio. ft l.

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L'irite gonococcica . \

R ollet e Colrat (Lyon. 1nérlica,l, 25 maggio 1923) nel riferire due osservazioni di irite di natura sicuram ente gonococcica fanno una descrizione di questa affezione. La irite gonococcica è generalmente la consegnenza di t1na setti~emia. Se ne distingt1ono tre tipi caratterizzati dai fatti morbosi generali o loca.li concomitanti : 1. tipo pi1ro: irite senza a rtrite; è una forma rarissima . 2. tip o accompagnato da artrite : la lesione per lo pif1 di più articolazio11e precede l 'irite, solo eccezionalm ente la. segu e: è la forma più com11ne.


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3. tipo as ociato a c0ugiu11tivite inetastatica: co11tra ria1ner1te èl lfll<-111to è a fiet111ato i1ei tr<ittati è llna forn1a pi11ttosto rara. rA· irite è 111pre Il ll'llO fretrn e11te della couginntiYit e mei n. tatica .. P e r lo più l 'irite g·o1tococ:c ica P nnilat erale e l'occ11io ùestro è c ~1Jpi r o a i)r efei'enza del in1stro, ma la bilateralitù, "'lJecie nelJe forme tardive non è eccezion aJ e. Il dolore è 1nolto forte. I l decorso è in g en era le favorevole. , ia Je forn1e acute cl1e cronicl1e si a\·var1taggia110 dell a c11ra d el s i ero o del vacci110 go_ìlococcico . ~o · o le forn1e tardive; cl1e ... i n1 an ifestar10 111olto rlo lJ O. Ia cq1111Ju 1·sa dell 'uretrite, e1nJ)ra cl1e ahb ia11 0 conseg11e11ze più sfa. vo l'e,·oli. In n()'ni ca~o J)erò per i stono ~inechie pii1 o 111e11 0 parziaU. I~ e re ci di ve sono fre qt1entissime e s i verj fi can o sia i r1 occasioue di reinfezio·n e, come ili riact1 ti zzazi ori e del pro c: e3 ~ 0 ble1 ior1·agic<.:\ l1retral e o articolare, ed ancl1e indipendentemente da og·ni o. ~t 1·n m an if est az io11 e. . ••

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NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. L·antagonismo fra sali di sodio e di potassio nei fenomeni di idratazione.

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Ris u l ta, da rioercl1e di R. Hausknecht (A1t1tale$ d e ·nir>cl ecinP , clic. 1923) cl1e il c1oro 11011 ha nei fenomeni di idratazione la pa1te che gli s i è attribuita fì.1101·è:l. Cio :::il . d educe da prove di r ette, quali: 1) l a ritenzione di acqua dopo l 'i11gestione di bica rbor1ato o fosfato di sodio, accompnguu. ~n i1on g ia da 1111a r itenzione, n1a da una e1i111i11azio11e di clo1·0 in eccesso; 2) la dil11·e. i cons iù el'evole cl1e segue l'ingestio11e di cloro s otto fornla d i c1or111·0 di pota. io, c:h c i1on d et.e rn1i11a c1uindi idratazione. i <leve clunque rj ter1 er e cl1 e i1el clor11ro d i sodi o, cl1e è il s ale piì1 fortemer1te idratante, l'ele1ne11to E\ senzi 8l e è costit1lit o dal s odio. Ciò è. d i 1no ~ t1·ato <:1 11cl1r d8l fatto che altri sali di sodio, quali il bicarbonato, ed il fosfato son o capH ci cli <lPt r rn1 i n 8 re delle ri t.enzioni di acqua. Co111nnque peri) è i:>roprio il ·clor11ro di sodio, sal e fisiologico ]Jer eccellenza, che determina l e pii1 g randi ritenzioni di acqt1a 01.l 0 q u ell o cl1e pllò da ~olo provocar e conside1·<'vllli rit~nzioni di acqua. L 'a JJion e - CJ h a d11nr111E> n lato del cation e, l1na parte importante; il pota io !) 1·odnce s11i fenomeni di idra tazi1.11 r un 'azi o n e opposta a quell a de] sodio; e~, o disiòrat1<'1. T a le azione disidratante viene PStl r citat n dal clor11r-0. com€ dal bicarbonato rer n1ezzo del sodio cli c11i il potassio è 11n n11tng-onic:;fti. fl l. \

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POSTA .DEGLI ABBONATI. l i r·lt1r11ro di ca l cio n ell e nefriti. ..\. ~I., da 'f.:

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ùott. D.

Il . cloruro ù i calcio è indicato. i1elle nefriti co11 e demi in cni provoca la. diuresi. Esso 11011 P l)el'ò da consi derarsi come t111 diur etico gen e rico poicl1è è qt1asi sempre i11efficace r1elle idropisie dj origi11e cardiaca. ..\ppartier1e in,·ece al gruppo d ei così detti di nretici i11terstizial i, che agisco110 per s1)0.st n.rn e n to di j oni. I li(Ittidi di riter1zione s ono esse11zial1nente da considerarsi ron1C' s ol11zioni di cloruro di sod io; ora i fenomeni di idratazione sono r ego la ti non g·ià dal cloTo, ma dal jone so.dio. (l11a 11 cto nell'orgar1i s mo s j introducono s ali di l)Ota ssjo o di calcio, q11esti ~posta 110 il sodio d a l sa11gue e dai liq11 i di di ,·e r sam e nt o, eliminanclolo per le \lrine . I sa i i di p o.tassia e di .calcio agiscon o <1 nincli s 11i l iquid i cl1e si trovano 11egl i interst izi d ei tessuti, l)rovocando l ' eliminazione di acqua per m ezzo della eli·minazior1e d el sodio. I. 'azione diuretica dei sali <ii potassio è nota d a tempo; essj però ha11110 l'inco11veniente di essere noci vi per l'apparnto cn rdio.vascol are e per g li organi digerenti. Si son1 ministra quindi il cloruro di calcio. Vi sono però d1le conili-:,inn i PSSf'n-:,inli pt>r 1n sn n11n.inistrazio11e: il regi1ne d.ecl or1trafo e la q11,n.ntitrì s11ff1,ciente di cloruro di calrio: 3-1. grammi al giorno sono nffatto ins11fficienti , occorre11done almeno 10-20; le dosi vanr10 aumentate col progredir e della cnra. Esso trova la s11a indicazion e nella nefrite i dropigena.. in quella a cuta con ed.emi (gl omer11lo.-nefrite) ed i n q11ell e miste. L ' ammalato va scr11J)Olosamente Reguìto. poicl1è dos i troppo elevnte od u na c11ra troppo prolungata possono provocare una into,ssicazione, probab ilrn1ent.e rln carenza di sod io. cl1e si rivela con fac ies terrea, an or essia, astenia; in tal cnso ]a sommin istra,zione di piccole ·quant ità di clor11ro d i sodio dà i·apirl i migliorament i. Quando non si veda p.rorl11rs i l a d i,1resi, la somminis trazione di clor11ro di calcio n on va /\. FTLTPPTNT. prol11ngata oltre i 5-6 gio rni .

.AJ dott. P. P. , cla B.: .

Fra. i trattati di Odontoiatria tradotti in italiano citiamo. il '.\I F.TNTTZ (E<l. \ Ta Jlarcli ) ~. più recenti , quelli del PRETs,,·rRK -\fAGGT (Soc. Edit. Libraria). Nor1 r·i con ta C'he il trattato del GATLTJARn-Noci:·F. sin per es~ere trad o tto in ita1irino. In francese troverà tradotti i trattati ~meri­ cani del KIRK e del .JoH~so~ . P er altre informazioni potrà rivolge rsi alla Direzion e d r ] Gi o rnale « Ln Stomnloloaia », lOR-.1\ , Piazzn ~ . 'Rerna1·<lo - R o111n. :J. P.


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FASC.

$EZ10~E PRATIC \

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Al clott. P . P., n~ 7361 : ,. L. BARD: Précis des exam·e1is de lu.boratoirt>, Masson ed., Parig·i, frs. 30. -- A. JlII T LET: 1:a pratiqu,e 11iicroscopiq_u e, G. D oin , Parigi, frs. 65. - DESGREZ: P r écis de chimie médical,~, Baillière, Parigi, frs. 25. - A. 1\IARTI~ET: Th.~­ rap e1ltique clinique, M asson, Parigi , frs. 5,j. -- X. ~i\RNOZAN e J. CARLES: Préci~ d e thérap eutique , G. Doin, Parigi, frs. 45. - ANDOUARD e l\1. PASTUREA u: N ouveaux éléments de pharma cie, Baillière, P a rigi, frs. 56 !)C'l' i t t'e YOlt1mi. - M. DELACRE : Traité de chime pharn1ace11t i q1i,e organique · in corso di pubblicazione, presso G. Doin. - P. GorGoux : L e liv r e du préparateur en pharmacie, Vigot frères, Pnrig·i, frs. 20. - G. TExErRA: J.,Ja ntial e d i T Pcn ica farmac e1ltic(( , Soc i·età Editrice Libra1ia. ì\Ii1ano. lire 7 (11i'Lt gli at1menti). fìl . ~

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Al clo.tt. A. P. , abb. n. 1095: P e r l a trach eo-broncoscopia veda i comuni trattati n1oderni di chirurgia. Non ci consta che jrl italiano si siano pubblicate op.er e speciali al rig·t1arclo. Fra qt1elle pl1bblicate a ll'estero !)Osso i11àica rle l e seg11enti: ì\l. ~IANN . T Pxtboo h' of 1' ra c lieo- bron.~os copy , J . B a le ed. Londra. Lo stesso editore h.a pubblicato un atlante con 15 tavole colorate. Il prezzo è· risp ettivam e11te cli scellini 31 e 27. fil. Al dott. G. G., da T.: ~ 011 possi 8 m -0 raccogliere la 1ett eratura s11 a r gon1enti specia 1i ; Ella può r iYolgersj a d l1no d e~l i I stituti bj hl i og·rafì ci, di cui troverà l 'el enco a pag. 1371 dello scorso a n110. ~ on poss ian10 fornir e aJ)prezzam enti s'\1 s pecialità tera1}et1ticl1e. In genere po.ssiamo clire che dai prodl1ttori si tende ad esager are il camp o dj a:z.io11e t e1·apeutica, del.le vitamine. R. B. I

Go birie tti municipali _di rinctli. ·i . - ..\I d ott. G. R .. cla Loreto A1) ru tin·o : ..\. i1orma d-el d ecr eto 30 clicen1bl'e. 1923. 111 ogrii capolt1ogo cJj ~1 rovir1ci a sa r à istitt1ito dall' . t.\.mministrazione . provinciale un laboratorio di igiene e cl i profilassi , il ql1ale a vT à 11na sez lone m edièo-microg·ratìc:a ed t 111a chimi.ca. . Le norn1e p er l' assunzion e d el pers onale, per le tariffe r elative alle p r estazioni nell'interesse cli ~)ri vati, ecc., sarann o stabilitie d a l regolamento, cl1e è in corso di. elaborazio11e. S. G.

Co·rtco rsi a

?11er~ici

1nil.itctri di m arina. -

Ri-

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ceviamo: ..\.vendo . letto a pag. 336 del uo pregiato periodico in data 10 marzo · 1924, i1ella cc Posta ,

degli abbonati », cl1e si prevede che pas s erà qt1alch e anno prim a che veng·ano iLidetti i1uovi concorsi per m edici militari di Mari11a , no l' on ore d'informarla cl1e il 16 giugno di q nest 'anno s i aprirà i11 R on1a t1n cor1cor o per venti T enenti :\Ieclic i i1el Corpo Sa11 itario ::.Vlilitare ì\·I arittin10. A g iorni verra11no pubblicate dal 1Vli11isteru della l\Iari11a le n orn1e che r egoler a n110 il suddetto concorso . Nla~ai o re M edic o E. l\Io so R ecl nttore degli « An nali ll i 'ft.Jptfi~infl ·) ;fll'rt / P e Coloniale» . '

MEDICINA SOCIALE. Il certificato prematrimoniale. Regolare il matrim·)n io i1er ' ' olg·e r e a i11iglior fine possibile l'istinto della rip roduzlione e perpett1 azion.e della specie , ft1 ideale a n tico quanto il rit o stes.so. La questione, ado111brata nelle provvidenze civili e cari.or1iche di leg·islazioni sorp assate, risorge og·gi con I.a proposta del certificato p rem a trimon'iale, ossia della dichiarazione medica obbligatoria di idoneità alle n ozze, discussa n el inondo scientifico e politico e varia.m ente gil1dicata dal grosso pt1hb1ico. N ell a Commission e per i p roblemi del dopo guerra, la 24a sezione del1'igiene s ociale faceva voti che venisse sancito il principio del certificato prematrimonial.e nei rig·uardi dello sposo ritenuto il solo responsabile d ei contagi coniugali luetici. V·enne q l1indi fatta 11 n.a proposta sche1natica di legge e, fin da allora si fec er o p r esenti le difficoltà di t1n sict1ro accerta1nento e la p ossibilità di eventuali man.chevole zze da parte d ei sanitari, a proposito dei quali il ~Ion tesa n.o citava il fa mo so cl1irurgo Cl1iodo , d.ei ·tempi di Don Rodrigo, sempre pronto a dichiarare q11el ch·e si voleva, con la sol ~ variante d el compenso più o meno lauto. L ~acce rtame nt o p oi dello stat'o di s anità degl.i sposi , riierito a p.ericoli e acl ing·annj r eciproci, non dovrebbe limitarsi alla llle ma estendersi pure · a lla tubercolosi, epil · s sia e condizioni m orbose croniche diffus ibili e tras1nissibili o4 a degenerazioni fisio-p sichicl1e d ella p ersonalit à . Più 1ogica sem bra quindi la p r oposta del .... Fascio parlamentare sanitario che, informa!l!dosi a criteri di eug·enetica, disponeva che si face sse o·b bligo della p resenta.zione da part.e dello sposo, di un certificato m edico di ido·neità fisic a. conditio si1ie qua n on, pe r adire alla .celebrazione del matrimonio. Lodevole intento di cui p.erò non s i intrave9ono le garanzie, nè le difficoltà d ella d etermin azion e della


436

IL POLlCLli\JCO

<1 cn1)a cità

n11ziale » e ch e riguarda solo lo spo o e non la sposa, quasi che inganni e pericoli non esistessero a nche da questa parte . Del resto, come osserva il prof. G. G. Perra11do in L e oper e e i giorni del 1° settemb1·e 19~3, g·ià fin dal 1857 \si è tentata l'attuazione di tale certificato in alcuni Stati dell'Unione nord-am ericana senza recare alcuno dei benefici attesi dagli igienisti; nè miglior sorte e bbe ii1 Germania una proposta simile fatta al Reicl1 . . tag. Si comprendono agevolmente le difficoltà di pratica applicazione di tali proposte, in u11 ca1u1Jo in Clli la Biologia si incontra con il Di1~itto. Ancl1e l,a valorìzzazione fatta da taluno del certificato della idoneità militare non risponderebbe allo scopo, essendo diversi i criteri di idoneità fisica per le due missi<>ni e rim a n endo·n e escluso il se·sso fermminil e. Il problen1a, esaminato ùal punto di vista della pra, tica, diventa quindi irresol vibile, arduo, astruso ed ]ndeterminabile anche nelle suie linee generali. • L e nozze lJOi so110 istituzione cl1-e trascen de i limiti del se111plice contratto e della mera relazione fisica, rispetto alla continuità della specie; a chi 1~iguardi la cqsa da1 solo lato fisico sfugge tutta la base etico-morale della grande questione, ch e è squisitamente legale e sociale e che va quindi considerata con una visione larga, completa e realistica. Fra le proposte intese a portarvi una oluzione sia pure parziale è da i11enzionarè quella di ampliare i lin1iti dell'articolo 107 d el Codice Civile, facilitando gli annullamenti di matrimonio per con genita od acquisita i1npoten tia coeundi o generandi. Ora si nota sen1pre pi\). evidente la tendenza a.e} legislator e n1od€111.0 ad estendere l'annu'll amento in condizioni non infirmanti la idoneità specifica e la capacità al debito coni11gale, inteso nella s11a bn1ta materialità. Ciò del resto corris ponde a più larghe ed eque vednte n ella libera .evoluzione della giuri prudenza, aliena dal legiferare su particolari relativi a requisiti fisici e ad ìmpedi111ent i n11ziali. t1·a diffit:oltà innl1mer evoli, inSllrm ontA bilL senza S})€l'anza di applicazione. F :~ enza ap1)li cazione rimarrebbe il certificato pre1natrimoniale inteso come obbligo Legale per la celebrazione del rito , e diventerebbe invece llno dei tanti esp edienti legislativi sociali, che a lor volta son o vilipesi e frustrati da m enzognere, conve11zionali dichi arazion i, graYe disillusione per chi avesse creduto di aver in1pedit-0 con esso i coniugi infelici, le discend€nze disgr aziate e le insidie dell'amore. In ness11n caso però deve essere trascurato l·intervento dell 'igiene nella profilassi legi1

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XXXI,

FASC...

13J

sl ativa del matrimonio, ma questo va ottenuto seguendo un'altra via, tenuto conto che nelle leggi, più che la forza coercitiva, va ricercato il val.ore etico di n-0rma e di educazione. Al certificato prematrimoniale andre~be quindi sostituito un ammonimento od avvertimento solenne, che richia masse gli sposi sulla importanza igienica dell'atto che stanno per compiere, facendo loro por mente al valore eticobiologico, individuale e s ociale di esso; l'uffi· ciale d~Llo Stato civile, per il matrimonio insidioso, p ericoloso e menzognero potrebbe far balenare alla m ente dei fidanzati pene ben più formida.b ili di quelle della legge l1m.ana, facendo prevedere un inferno in questa stessa vita terrena. La proposta di un ammonimento da impartirsi agli sposi all 'atto della richiesta di matrimonio e prima del.la pubblicazione di esso è stata recenteme·n te votata· dalla Società Ligure di Medicina legale, aderendo in massim a ai delibera ti della Reale Società di Igiene di lVlilano . La questione è complessa, alta e -rappresenta sempre un tormentato problema dei costumi, che si ricollega a quello della sessualità, della. discendenza e si riallaccia con quello educativo, spesso misconosciuto e negletto. Esso va affrontato dal1a ì\1edicina legale che, uscita da semplici ed angusti compiti tecnici, si avanza con la cooperazione delle scienze eticogiuridicl1e alla risoluzione di novissimi proble111i. Anche nella eugenetica matrimoniale, capitolo di sessualità, 1a lVLe1dicina 1eg·ale I t<tliana illuminerà lo studioso dell'alto problema biologico e giuridico; problema che non può ridursi a grette americane applicazioni di spedienti di zootecnia s n la specie dell'Homo • sapiens. Ciò non è nell'indole della no.s tra stirpe, nè conforme al genio latino, n è alle n obilissime tradizioni ed aspirazioni dell'aJllima italiana. Occorre la piena ed ossequente solidarietà n ostra con gli studiosi delle scienzé m orali e giuridiche, perchè nel sinergetico equilibrio delle forze sociali cooperanti, si arri vi alla r eale santificazione della famiglia, nella unità s u·bli1ne e completà dell'amore. La casa non pt1ò essere soltanto il palladio della sanità fisica e dell'economia domestica; ma, come fu insegnato da Mazzini, la famiglia deve anche essere il tempio innalzato agli incessanti sacrifici della •Patria, con quella serena pace e riposo di t ranquille coscienze che a tutti dischiude se1 •1pre un azzurro lembo di cielo n ell e bufere della vita.

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[...\.~~o XXXI, FASC. 13]

Una proposta pratica per la lotta contro la tubercolosi.

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SEZIONE PRATICA

Es1)()ngo una proposta pratica l.>el' la lotta contro. la tubercolosi come conclu~one im111e<liata {)erchè il pensiero nulla vale se non è seguito dal1·azione. Xon sarebbe il caso di adotta1·e il sistemd tenta tA:> 0-01i ottinii risultati 1iegli t:)tciti i ·1ilti e per la prossima Pasqua adottare i fraucobo lli od anche solta n·to il t'i·nz bro colla stanipiglia~·ut"ra,: « C<>mbatte1·e la tubercolosi, per là vita di tutti», «Se siete tubercolosi 11on date la Yita ad alt1·i )>, «Amate l'aria, il sole, la luce c:l1e l:>Ono la yila)}·t Quesro se1·virà per la maggiore ed1"caziorie del popolo, i.>e1· diffondere l'idea e questo si può ottenere nel tempo stesso aggiungendo anche un soldo . in più, due soldi iri più sui comuni franc.<0bolli o su fr1i,noobolli speciali di propagan,da, durante la settimana precedente e h1 :::;ettirua na st1ssegueu te alla Pasqua, devolvendo i mezzi , raccolti alla lotta ' contro la c.ubercolosi e ad ope1'e di profilassi sociale. Con questo mezzo di una semplicità ecc-ezionale e si può dlre senza ~1)esa alcuna iniziale, senza collette più o meno noiose, seuia lotterie c:he cominciano a stancare parecchi, che h1ttavia C<>ntinuano più o meno onestamente facendo spesso i lauti interessi di incettatori e banditori di lotterie, elle hanno dato anche pessin1i risultati, come è a V\enuto recente.Jnente; con. questo mezzo semplice, si verrebbero in brevissimo temp0 a ottenere mezzi e fondi più grandi forse di qt1a11to ognuno possa spera re. Tale iniziativa lJUò continuare e si può ripetere per il Natale e per Ca.po cl'.4.n1to. Oggi un soldo, clue soldi in ' più sono un 11ulla per chicchessia. , •.\. queRto si aggiunge il vantaggio grandissimo, essenziale, quello di portare immediatamente, rapidamente, nel modo più semplice. la propaganda e la parola dappertutro fra il popolo, fin nell'ultimo paesello sperso, fì11 nella più misera casupola. Cap. Dr. XEMO G. R .

minimo (}i ~ lau1-eati nel 1918; questo certame11. te a CA;1gione della guerra. 4. ~el 1920 si salta irnprovvi~ameute a .12-18 la ul't'a ti e la loro cifra sale fino a un ruas::;irno euorme che dov l'ebbe essere' i:;tato nel 1923 di ~l:l(). 5. Dal corl'ente anno 1924 a l 1928 il uumero dei laureati previsti è grandissimo. La c:ifra ruassiu1a sarà in quest'anno di 1795, la minima sarà nel 1926 dl 1339, per tornare però nel 1928 a 1743 laureati. 6. In conclusione per sei anni con~ecutivi, dal 192.1 a l 1928, si avrà una media di 700 o 00 medici laureati ogni anno in più di ciò che ·ia avve11uto dal 1905 al 1919, cioè pe1· 14 anni. 7. Nelle del 1921e1U22 e di quelli . cifre dei laureati ' che ùe\ono essersi laureati nel 1923, 11u senza dubbio a.vuto influenza un aumento degli iscritti in Medicina nei primi anni cli guerra, quantunque ancbe dopo finita la guerra, i1el 1918, il nu1nero degli iscritti in :Nledicina fino all'anno 1922 sia stato enorme.

Quanto costa la lam·ea in medieina a Parigi.

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VARIA Il numero dei medici laureati in Italia. «La Feclerazione J\.Iedica » vubblic.a un interessante articolo del prof. L . Silvagni dal quale si rilevano i Reguenti dati in merito ni medici che si laureano ogni anno in Italia. 1. Il numero dei medici la urea ti 11el 1901 fu di 1049. Do1)0 quell'anno fino al 190fi i la ureati oscilla.rono tra 975 e 859. 2. Dal 1907 al 1914 la cifra dei laureati ogni a nno tu minore ed oscillò tra un ma Rsimo di 765 e un mini.m o di 575. 3. Dal 1915 al 1919 l'oscillazione fu naturalmente maggiore e Je ca use sono in parte ignote. C-ontro un massimo di 864 lat1reati nel 1919, vi è un •

medica dell '_.\s.-:>ociazione generale parigina fra gli 1studenti lia eompiuto un'inchiesta per ::;tabiliire la spesa medi.a che deve oggi sopportare lo studente della Facoltà di medicina per arrivare a lla la urea. Occorrono circa, 9000 f1·anchi a ll 'auno di cui 6000 tra Yitto e alloggio, ed il 1·esto tra Yestiario, tasse d'iscrizione, libri di testo e spese minute. Essendo 6 gli anni del corso, si raggiung·ono 54,000 franeh.i, ai q-aali bioogna ndtlizionare altri 2000 franchi circa per i diritti di laurea e s~se relative. Cre<"ljamo che in Italia gli studenti spendano su per già un.a somma egua le. (Da « Studium »). f,,a

~zio11e

Importante pubblicazione : Dott. FURlO TRA VAGLI

già a. v. del reparto dermosifilop. degli Osp. Civ. di Genova.

La modemil lotta contro le malilUie sessuali Prefazioni del Prof, A. MORSELLI • della B. Università di Genova SOMMARIO. - Prefazione · Introduzione. - Parte I. Ca.p. J. Gli organi della riproduzione - La riproduzione uma.na. Parte 11. Cap. I. Alcune considerazioni suJle malattie see· suali. - ,Ca.p. II. Ulcera molle. - Oap. III. La blenorragia. · Cap. IV. La sifilide. . Cap. V. L'evoluzione patologica dellli sifilide. . Oap. VI. Cara della sifilide. - Parte 111. Cap. I. Diffusione delle malattie sessuali. - Ca.p. II . La prostituzione in rapporto alle malattie sessuali. · Cap. III. Educazione sessuale. . Ca.p. IV. Igiene sessuale. - Cap. v. La profilassi delle malattie sessuali. . C&p. ' 1 1. Il certificato prematrimoniale . . Cap. VII. La profilassi in rapporto all'igiene indi· viduale. · Cap. VIII. Profilassi della sifilide. · Cap. IX. Il momento attuale per la profilassi celtica di Stato. Il nuovo regola.mento per la · profilassi della. sifilide e delle malattie veneree. Un volume di pag. VIII-112, con 16 figure intercalate nel testo, nitidamente stampato su carta semipa.tinata. · Prezzo: L. 1 O pin L.0,50 pPr l'invio raccomandato.

InTI.a.re cartolina-vaglia ai N. 1•, Roma .

O~v.

LUIGI POZZI · Via Sistina,

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438

[ AN:"O

il. POLICLIN JCO

XXX I , FA c. 13]'

NELLA VITA PROFESSIONALE. Cronaca del movimento professionale. Agitazione di ospedalieri . 111 Yarie città d 'Itéllia, le 4-is~oc:ièlzioui Iuc:ali dei :.\ledic:i Osve<.lalie1·i e lt· ~ezioni <1ell '~.\J;:::;oci;Jzio11e ~nziona le d('Ì ~ledic:i 0 1s1J<..•(lcl lieri hau110 tenuto acluuanze <.:011tro la u1i11c1«c:ia ta c-7 i nic;iz-.~·a ~· ione (legli . 0~}.H?<.hlli t•<.1 llùllllO YOI ato Ol'Clini del giOl'llO UlotiY:l ti <.lalle seguenti (;Ollsiclerazioni : La rifor1na falserebbe gli scopi emine11temente p ra tiei degli Ospedali stessi e Yerre 1J be a mutare lo spirit-0. di beneficenza cui essi si inforlnano.

I Clinici, con i l lor<> personale, non potrebbero disimpegnare ,d a soli tutti i servizii inerenti a l fun, zionamento clei grùndi O~pedali . La clinicizzazione sarebbe solo ammissibjle se i Clinici ed i l loro per~onale si declicassero al solo inseg11a mento, i·inunziando all'esercizio p-rofessiona le, poichè altrimenti doYrebbero asStlll1ersi a ltri sanitarii, fuori dai « ruoli )) uni Yersitarii, mn alla dipendenza dei Clinici, sicchè si creerebbe per questi una sU)J1·en1azia ed 11n 1nonopolio professionale. Imprimen(1osi ca rattere scientifico a llo studio ed 11lla cura dei malati. si eleverebbero le ~pese di g~,_ tione, aggr<l \~l11do il <liRagio delle Over<' Pie. ~ opportuno mantenere accanto , alle Cliniche palestre di studii superiori, a c11i · spetta la gloria <lel maggior rendimento scientifico gli Ospeda ti. che danno 11n n1a~;gior rendin1ento sociale e che sono utilissimi per ln grande maggioranza dei medici i quali aspirano nll'istruzione pratica, che le Cliniche non po!3sono dare. Non può negarsi a'a ltra pnrte alla cittadinanza, da cn i gli .Ospec.h1li ~ono stati is tituiti mediante lasciti e fondazioni. il cliritt-0 di scegliere, per il . . tramite clellc ItStituzioni locali. il personale dirigente e sanitario <legli Ospedali. Il nnovo progetto inoltre porterebbe un duplice -0rdinan1ento clegli O. pedali, a seconda che sòno o ll(lll in ce11tri sedi di l;niyer ità e tu rberebbe il funzio11amento clell '.insegname nto libero . Gli Ospedali hanno dato fin ora lln pre%ioso con tributo di la Yoro e di tu clii e così cou1e sono costituiti ris1>ondono alla 101·0 finalità e sono in • grado di integrare l·in. egn n111ento clinico. Si osser\a poi che nell 'a ttu~tle n1on1ento di ricostruzione nazionale 11on è opJ)Ortuno creare cliN·r11si odio~i fra cliY<.'r e c:11 tegorie clell;l steR~1 clns~L'. f~e <liversr ...-\.ssoeinzioni di ::.\ledici Ospedalieri 11an110 clelibera to di unil'Si a ll' «.A. ociazione naziona le n, a<.leten<lo alla riunione che si terri1 n Romn di tutti i Presidenti delle ~o\.ssocinzioni ed intenclono manifestare al Go,erno il rammarico che si sia preparata una legge senza consultare i e-0n1pet.enti or~ani tecnici locali e chiedono che i diritti dei Sanitarii os~dalieri e la carriera ospedaliera siano legalmente riconosciuti e salvaguardati.

-

Dopo ai·crp succinf(J n1 •>nf P ricordati gli argomenti agitati da.qli ospeda li Pri , riporfPre;no. ·n el prossimo n1ln1pro. le ragioni elle .aiu . . tiftcano i prori-edin1enti

per la

clinioizza~ione .

Nuovi Consigli degli Ordini. BELLuxo. -- Pre:side1ito : dott . .Ago~ti Franc:e::;c:o; cunt;igl lere anzian u : ùptt. Gaggia GioYanni ; ::;eyi·elario : dott. I'o11zian ..-\.11tonio; teso1·iere: ùott. Locatelli Gariba)di; con~iylier'l: dott-Ol'i Ro~tagno Calisto, 2\llariani Alngel-0, l"lacileo Giuseppe. llOLOG~.'>.

-Xella indicùzione del 11u0Yo Consiglio fu ome. so j} :n ome del c.lott. Adelmo J ,anza1·iui, vice segretario. -

I' re:iid ente: dott. Giac:omo Paroli; consiglic:re au.: ianu: prof. Ugo Bara tozzi; ~egre­ tario : dott. Aldo C;1lz~i. Yttra; ; esoriere : dott. Leidi Francesco ; auu:siyl ieri: dottori fJ.n.spare Grttna tu, Gi11oop1)e .Nloliu;.1ri, Gu ido Ra11zoli. DnE::;ei.L

-

Presld<Ynte : dott. Zavaldi Riccardo; segretario : dott. Boglione l\1ichelangelo; tesorie'r e : d-0tt. Boni Andrea.; oorisigl ier-i: dottori ConCol\10. -

tegni ...\iarcello, De Grandi Silvio, Stampa lJl'Of. Pense Gennaro.

Franco~

I' residente: dott. De ì\larco Giulio;

COSENZA. -

seg1·etario:

dott. Rogato Giuseppe; tesoriere: dott. Feraco Emidio; con.siglieri : dottori C-0sco Angelo, Frassetti Pietro, Oapl1to Vincenzo, ScarJ:>elli Emanuele .

J>,.esidente: ùott. Follieri Pasquale; segret<irio : d ott. T elesforo Roberto; tesoriere e.ct·ra. C'onsigliu : clott. Solimando Francesco; oo•nsiol ieri: dottori P etrone Vincenzo. Cascioli AntoFOGGIA. -

~

nino. X•lzzaro Gin ~eppe . .:\In u1·0 .r\.lessanclro.

R eilJ:1lcli

...-ilfredo,

I>e

Presir_leiite: dott. Vadalà Pietro; Se!Jrotariu : dott. Cre1nona Giovanni; tesoriere : dott. Con1batti Lorenzo; co1isiglie1·i : dott-Ori ~i­ GIRt:F:xrr. -

coli ..:\.cl.<ln10. Campo Giuseppe, D'Alessandro Don1enico. Di I~ Francesco. J~r e~RL\ (Porto ~laurizio). Presidente : dott. i\Jandracci Fedele : vice-presidente: dott. Ansaldi Giovanni : segretario: dott. Franchini Elia; tescvriere : dott. Pe,sante Vincenzo; consiglieri : prof. I sna.rcli TJodovico. dottori Salvadori Dino, Vinaldi Angf•lo. :\lAXTOrA. - PresidPnte: clott. Pasquali ì\!nrino ; segretario : dott. Borghi T.~nida; tesoriere : dott. Belfanti .Anto11io: consigl1·eri : dott. Ferrari Luigi. dott. Fanti Cruberto, prof. )Iacc·abruni Frunc:eS<:'O, dott. Pongil11J)pi Errnondo.

PreRi<lente: prof. Lucatello I~t1igi; seg1·e1 lfriu : prof. Ca.vagnis Giu~eppe: tesoriere: dott. PUYflri Girolamo: consiglieri: prof. Vigliani p,,IX''·A.

-

Rodolfo. tlottori Crescini Luigi, Genta Giulio. P.\L1:n~10.

-

Pre.-:idente: prof. Bentivegna

An-

tonino; segreta ri-0: prof. Calandra Eduardo; tesoriere : dott. Scarcella Andrea: consiglieri: proff. Cipolh1 ~Iicl1elangelo. Clemente Francesco. dottori Gabrit>lli Giuseppe. O>simo Tirso.

'


.

( •.\X:\O

XXXI, F .\:c. 13]

SEZ lO?\E PRATIC.\

439

Per la celebrazione del medico caduto in guerra. · (Continuazione; vedi fase. 12). Lire

l)ott. 1.'arantino Xicola, !{on1a . . . . Dott. Bartoli Ugo, '.rr evi . . . . . . . . . Nlagg. Gen. 1\1. ~L'rornbetta Ecln1ondo Ro1ua Dott. Giordani Nicola, id. . . . . . '. . . . Dott. Giordani I;uigi, id. . . . . . . . . . Dott. :.\lorelli Xi<:olino, Capriati a Volturno . Dott. 11Jpolito Silvio, I~inaro . . . . Dott. D'Aloia Giova11ni, ~lassalubrense Dott. Gaggia Gioyanni, Feltre . . . . Dott. Barola GioYanni, Sanfatuec:hio . Dott. Pos~enti Benigno, Rosburgo . . Dott. Sala Ai'mando, Roncigliolle . . Dott. Cristallini Giusepue, :Jlontesano Dott. "'onnino .l\llario, J;iYor110 . . . Dott. ::\Ienasci .BJ11rico, i(l. . . . . l)rof. 'l'odar o Nunzio, Subbi<l llo . . llegi::t lJ11iversitiL. di Rou1a . . . . . l>rof. 1.ieYi Della Vida !\lc.1rio. Ro111a I>rof. De ~anc;tis ~ante, id. . DotL. ~a ba tu cci l•'ra ueesc:o, icl. Dott. Unitli Do111enico, itl. . . Dott. ~nlvioni Giulio, id. . . Prof. Oa1·retas Iloberto, id . . J•rof. Ottoleng·hi Salvatore, icl. Dott. 1>1·0 <..:amillo, id. . . . D(•tt. Qucrci Adolfo . jd. . . . T en. \I . I~oragn o Giusev1>è . Dott . .Jlap;i OsY<1 lclo. Roma . . Cap. )1. i>istilli ....\.J1.Je1·to . . . . . Dott. Oc«earoni Umb<'1tu, 1'<'1·ug;j;\ Dott . .Arieti Elio, Pisa . . . . . I>rof. Pagiani r.,nigi, Tori110 . . . Dott. Antl1·es r.u igi, Porde nont• . . • Prof. Qu.1rta Gi<1ci11to, Ro1nn . . . OspedalP ( 1 iYile tli ::\lassa ~Iaritti1na Dott. Ca l )(n·a li Francesco, Arezzo . Dott. Pa~tore S.a lyatore. Rou1a . Prof. Ga1·bini Ginse1>11e. ]cl. . . Dott. Oalò 'rittorio, '·icl. . . . . Dott. Rosi "Cgo, , . .iterl>o . . . . . . . . Dott. Ma1·ia11i B~nyennt o . ( 'astPl ~;1nt'Elin I>rof. Garibaldi UiusepJ JC.', l{onia . Dott. Pelli cano ~apolenne, 1tnpoli~-Brns l>rof. Ma1·ina .Alesoo ndro, <:;·enoYa . Dntt. ~Iingari Xicolò, Capizzi . . . . . . . Dott. Ugolini An~elmo, J\1iramare Roil'.lag. Dott. no1nbardieri Domenico, Cflulonia Dott. Guerri11i Nicola, Ron1a Dott. (Jorra<l-0 Luigi, '.rorrice . Dott. Ridolti .A.r1nando, Orte . Dott. Pezzini FC'rl'.' IJiVOl'llO . Dott. Pini Albe r to. id. J)ott. l'iti?:liani Bene detto, id. Dott. J>or«clli Rodo lfo, jd. . .. Dott. PUJ)i ..\.lberto. . id. . . . . . Dott. Q11ar.1ntorsi Cle<>1nene, id. Dott. Riruf\diotti Eugenio, id. Dott. Rizzi Giu~ppe, icl. Dott. Rodriguez .!.lfonoo, jd. J)ott. Sa ngnTski Gabriele. id. Dott. Seraglia i>ietr-0, icl. . Dott. S~rafini Federico, id. . . l>ott. Stoppa Corrado, T,ivo1·110 . . Dott. Tonelli Francesco, id. Dott. Trincle Costantino, id. Dott. ' ron Berg~r Fortunato. id. l)ott. 7.anotti Guido. i<l. Dott. Pissa r ello Carlo, i<l. Dott. IJang E rnesto, id . Dott. J,i~(·h1 ~l\.dolfo, icl . Dott. nenni Ass11nto, id. Dott. ~!a riotti Anton ~fa rio. iil. l)ott. Fabiani Gino, id. . .. Dott. Fia no _.\.ni?;elo. id. Dott. Fra ncini '\Tittorio, id. Dott. Giaco.n1elli IDnri<:>0, id. Dott. Gerini C€sare, id. • Dott. J,iumbroso Giacomo, id. I

(Continua).

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CONCORSI. .PU~Tl VACANTI .

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()8perlule Civile « l ·JJ1,berto 1 >> . -

Cerce:i. ·i nledi(;o-n·~>"i:3te11te. ~tiJ lenllio globale Iorùo a111tuo I.J. 3915; Hlloggio e vitto t11tti i giol'ni 11ell 'OF\pecl:i le . I)e r jnfo11ua:tione riYolgersi a llei. Direzione Ospetaliera. AnEzzo. R .l l. Spedali Ri,uniti. - Alle ore 12 d el 10 npr., pri1lla1io medico e pediatra; vedi fase . 11. -- Alle ore 1:! de l 13 :t11rile . •~iuto c:l1irurgo: uomi11a biennale <' due confor1ne biem1a lj: e ltt limite 38 nl 14 me:1r:to : J.,. 6000; ricl1i~do11~i du e annj di •I s~i~te11ta to o :l in tn 1-0 iu Clinica <:hirurgica od • 0Rpedale imr>ol'tu11te. l\'1{'<1iro chirurgo assistente; i1on1. e conferma biennali: f'tà lim. 35; L. 5000. Sal'•l uno «01·ris vo. ti i c.-Y. ,-itto e i1lloggio n ei giorni <li guardia. Serv. entro 30 p:iorni. l rffio'i.o

'ondotta rcside uzia le. 8uV<'Yfìcje Kn1q. 7: H bit<tnti 1263; 300 voYeri. Sti11enciio HOOO 10 1·d0: U. R. ?>00: i11'dennitit allog~io 500; 1loppio c.-,7 • Docnn1enti di rito: quelli ten1poranei i11 dn tn non nnteriore a ~ei inesi . •!.ssunzjone entr<> n11 1nr:-::;e clalla n-01nin;1. Sc.1denza :Jo !lprile . ( t.\ XXERO C}.-o r ara). -

(~ASTEL DI (~A. CO

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(B 1Jlogna). -

I l :-;indaco rende di n1edico condott<>

noto cb e il concorso al po~to è so~ne~o fino :1 nuo\a dj s~izione. ('.\ STROGIO\".\~~[

C('alta11is~r>tta).

sc~d.

4 <ll•l'. l Tffi c. anit. TJ. -1500 (sic) olt1·e inòe11n. C.- v. Chied er• e inforn1-.1zio11i Uffic io Regreteria. lttJBI~E

<sic.) <X111C.

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(A le~-..,a11dria). - -

Sc:::tcl. 16 apr.; L. 5000' qui11que1i. : L. 500 (sio.) ca'rn lc .: tas~a

TJ. 50.

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On.110 8ezione n1eùico-ruicrogr;1fico; titoli <\Cl esa111i: IJ. 10.000 e c .-Y. Sca.d. 15 npr. 11F:N.1'.:\'EN1'0.

~!O)IA

' (li'iren~·e).

Secon<ln <·nnclotta rei:::iùenziale. ERtenRione rjl'<:<l n kmq. di e;ui dnet('l'Zi in colli nn : c:o11 -t-!:>O n bi t}111ti, di cnj lJ 5<> :-:parsi: J>OYt>ri 19!50. R.ti1>"ntlio 6000. con otto trien# ni cle 1 clec:in10; iudennjtà tras1>orto 1500; d11e ind eun'i til c.-Y. J){-)J' il p1·inlo i:::en1estre dcll 'èlnno in corso. Età m~~~ in1.a r.l!'i nnili .salvo pe r chi pl'esta servi7.io in altre c-011dotte. Doc·ume11ti di rito, oltl'e a C(\rtificato elei Yoti negli 0sn 1ni i:::pecin li e nella lnur<'a. ReRidenzn i11 Po11t0 a Rig11a, R~Rnnzione serYi7.io nn n10~<' dopo ln non1inn. Scad. 2.5 al)r]le . J ; .\. ''J'H.\

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Scad. 15 avr. I J. 5500 p. da e levarsi a L. 6000 dopo il biennio di quinq . di L. 550; se uff. san. T.1. 500: se oRpeòal . L . 1000; per mezzo trasp. L . 700. con Sn bbioncello. l\1ERATE

(Oo·m o). -

~Iox~RELLt ·X.\

poveri: p. ; tre servizio Consor.

<'o ne-orso fl l po:-:to di cltirurp;o oRtetrico comt111ale <' chirurgo clire ttore <lell'0·~1 '<'{ln l0 C'i,ile. Stip. J 0.000: indr11niti1 mezzo t1-.1~1 >. ::?.tsoo : dne in<l. c.-Y. Rc:nò. J5 1nag. Domandare chiari1ne nti alln Seg1·eteria ~lt1nicipale . (B elluno ) . -

:\lt.•r.Azzo 1 lfas;sa ('a:rrara). - A tutt.o 7 apr. Stip. TJ. r.ooo J)iù un c.-Y.; IJ. 1500 cav. PoT"eri 400 su


l L POLlCLINlCO

3000 ab. circa. Ta . ~1: J •. 50.10 a mezzo cart.-Y. Serv'. entro lJ giorni. PRIG:\fANO (Alfodena). Scad. 15 ap1· 2a cond. Stip. L. 8000, indenn. cav. L . 2500. Tassa di L. 50 da versare ali' 1Dsattoria. VENEZIA. Ospedale Civile. ì\ledico chirurgo assistente: J.;. 4500: titoli ecl esami; nom. e <:onferma biennali. Tassa L. 50 (cart.-v. intestata al Tesoriere). Età lim. 30. Chiedere annunzio. Scad. ore 17 del 18 apr. RiYolgersi a lla Congreg. di Cariti1 ( Amn1inistrazione provvisoria). ZENSON DI r IAVF: (T're'l'iSo). - Condotta resiòen·ziale. Stip. 6000, e.-,r.: 2500 per indennità cn yaJ c. (salvo ratifica): 400 se iucnric:nto per uff. snn. Scad. 19 aprile. 1 .;

CONCORSI

A PRE~1I O.

_4.ocadem1a delle l'3cienze . Fon-dazione S. Pozzi. Vedi fa.se. 7. Scad. 31 dic. ltl24. BoLOGNA.

R.

BOLOGNA. lstituto Ortopedico Rizzoli in Bologna. - Premio Umberto I. Vedi fase. 11. Scad. 31 dicembre 1924. ROMA. R. [ -niver sità. - Due premi di fondc.1zione Girolami. Scad. 31 clic. 1924. ROMA . Assoaia.z. lta,l. per l'Igiene. - Premi opuscoli di propaganda. Vedi fase. 50. ProrogR J5 maggio 1~24 . ROMA . Associa~· . Profess. Der1nosifilografi Italiani. - Premio I~ocntelli. Vedi fase. 45 del 1923. Scad. 15 maggio 1924. RO]lfA. R. Clinica Oculisf ica. - Premi Cirincione '€ Cidoni. "\"fldi fase:. J7 del 1923. Scad. 31 mag~io 1924. R OMA. - M in'iStero della. Gue'f ·r a. - · Premio Ri-. beri. Vedi fase. 8. Scad. 31 dic. 1924. ToRlNO. R. Accad. di Medicina. - Premio Riberi. Vedi fase. 33 del 192.3. Scad. 31 dic. 1927. \ TEXEZIA. R . Istituto V eneto. - Premio l\1inich . 'Scad. 31 dic. 1924. Pre mio Forti. ~cad. 31 dic. 1925. Vedi fase . 40 del 1923. 1

Diffide e boicottaggi.

Il Sindara to l\le-dieo di Belluno revoca il bQi~ottaggio di 1\uronzo, per rnggiunto accordo.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE, Con delibern zio11e p1·e~a nei pri n1i di febbrn io p. p., 'il l>l'ellliO i·~tih1ito da l COJnpinnto R€Dat0 1'<..' Gua ltit->ro Rarcl1etti, n Ya ntagg·io cli quel profeRsore di UniYer. itit o di I Rtituti ~np€'rio1i che con l'inse~nu 111en to o con1u11q11e eon l'opera letteraria e ~cientifica nbbia aggiunto lustro e flecoro nllo studio di Bolo~na. è stato conferito nd A11g{\lo Ruffini. ordi11a rio di Istoloj?;ia e Fi~iologin. genera le presso la UniYersitit di Bolog-na, il quale ha portato profoudn innovnzione nel cn mpo embriologico. .aprendo un nno,·o 01·izzo11te cli ~h1òii :i 11n ~ct~nz::\ <'-On Jn ~m o peri\ diutnrnn (\ ~enin le. Il prof.

f A:'<lllt1 rdo Don1iniei già decorato delln medagli.'1 a 1 va lo re mili t.1 re e d~lln croce di gnerra tt s.egna tagli òn 1 C-0n1:1ndR nte òell' .>\rma ta del •

[AN~O

X.\Xl:

FASC.

13]

G-r,11)Ptl e degli Altipia11i, è ~ta to i·e<.:entemente in~ignito della medaglia di volontario di guerra . Egli, <:l1e era stato arruolato dietro sua domanda nel n1aggio 1915, i)atti, in seguito a sno espresso desiclt'rio, l">er la. Zona di Guerra nell'agosto 1915, ri11u111endovi ininterrottamente fino al marzo 1919 e conseguendo due promozioni fino al grado di renE>nte colonnello. Ci rallegria 1110 Yi'\·amente col nostro ,·a lornso c-ol1;1 bora tore per la n1erita ta onorificenza. Il dott. Luigi :i\1inl1telli, capita110 i11edico di com-

plemento, già comandante 1111 Repnrt-0 son1eggiato di Sanit~t, è stato insignito <lell<."t C'roce al merito cli Guerra.

I.Ja Fondazione Carnegie ha assegnato 10,000 dollari (oltre 200,000 lire) n 1 prof. Collip, onde permetterg·li d'intensificare i suoi studi sulla ternpia del diabete. L'Università di Leida ha oonferito il titolo di dottore honoris oa11tsa a F. H. d'Herelle, in riconoscimento dell'importanza degli studi da lui compiuti sul batteriofago.

PROFILI . Simon e Flexner. Il noto direttore del J?oclcefell e1' Jnstitute fur Jledioal Researcli è nato nel I~entu<:k.y nel 1~0;~ e,

ùopo la laurea in medicina, frequentò diverse Università americane ed europee. Fu dapprima insegnante di anatomi~1 patologi<:t.1 a Balti111orn, poi di patologia ge11erale a Filadelfia, ed ora è, dal 1903, direttore del Rockefeller Institute. L'opera scientifica di qt1esto austero biologo americano verte su a rgomenti di patologia, biochimica, batteriologia ed igiene, svolgendosi specialn1ente nel campo della medicina sperimeutale, con una spicca ta l)re<lilezione per i problen1i dell'in1munità specifica. Particolarmente noti 00110 i suoi Shldi Stllla terapia della meningite cerebro-SpillHle (per cui egli adottò l 'introduzione del siero nell<l speco rachidia1to), sulla poliomie lite. di cui s,·iscerò il problema del virus, e studiò le vie di infezione ed i mezzi di neutralizzazione. r~a sua opera non va giudicata alla stregua di quella dei ricercatori di la bora torio, in quanto che egli, oltre alla organizzazione dei piani dj ricerche di laboratorio, deve collegarli con la pratica e seguirli al di 11' del campo pnrn111ente spe rimenta le. L'esempio più dimostrativo dell'organiz7.a zjone .scientlfìco-pra tica a cui il Flexner p11ò a ttendere con f suoi collabora tori e con mezzi quasi illimitati, è dato d a ~li stndi sull'infezione J)n~n ­ mococcica per r ni le ricerche biologiche hanno potuto essere seguite nelle conclusioni pratiche fino a 1 1p n nto di fon<lare 11na terapia f::P<'~ifica su Roline bnsi. Nell'Istituto RockefellPr, di cui ~gli ba fatto nn vero tempio della scien7.a, h::l ~aputo attrnrre ~eienzia ti di grido come T,~b. Notrn<'hl. C.arreJ ed n ltri cbe con ardore la vorn no <' collR.borano al pr~re~sao sempre crescente delln m~aicinn sp~rl mentn le. fiT .

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FASC.

13)

441

SEZTO"'.'lE PRATICA

NOTIZIE DIVERSE. La Sagra del Medico. E' stato pubblicato in qt1esti giorni « IJa Sagrn del )ledico ». Questo libro, nel suo alto contenuto spiritunle, vuol essere la prima pietra dell'iJ)Ogeo del Tempio in cui~ mediante Ja prossima pubbli-cazione del Liibro d'Oro e l'inaugurazione del ì\lonumento, sar:111no c:onsacrati gli Eroi ç;h e la grande famiglia dei l\!feclici <.l'Italia diede a lla gra11dezza della Pat1·ia. Gli scritti di G. D' A1111u11zio, Sem Benelli, il Duca d' •.\osta, Ge11. della. Valle, Calligaris. ~li11erbi, ecc. . ecc., rit1niti in questo elegant<' volume formano t111 raccolto altare dinanzi a cni ogni 1neclico si arresterà, pen~o~o e commosso. per poter preparare la pror)ri<1 anima al grande ri~o cli fede che si celebreri1 11elk1 imminente primavera fiorentina. Il testo s i adorna di autografi. di ta,ole a colori, disegni, xi1ografìp di Duilio Cambellotti e Romano May, a ffinc·ht' 1:1 parola arqnisti più di potere e perchè na ca quell'armonia di m1oni e cti linee necessaria ai fini dell'arte. Un Yiatico di a111ore ill111uiru1 ect flli1nenta il volume; esso è n favore delle istituende borse di studio per gli ol'fani i cui volti già 1si modellano secondo le sembianze dei padri che caddero sul campo che •segna la passione e la gloria della Pil tri.a nostra. Il libro, a cni la ca~a Editrice Alfieri & I.J<.> Croix di Roma. 11a <lato la più niticl.-1 ed elegnntC' l'este tipografica, costa L. l fi, e tro\a si in vendita presso le migliori librerie del Regno e 11resso il Segretario Generale clella Celebrazio118 : Dntt. F t>derigo Bocchetti, Direttore del Srtnatorio <'ii .\nzio. VI Congresso della Asso~iazione tra i Medlei clel Manicomi pubblici lta1iani. Avrà luogo dall'11 al 14 ottobre. a Rie11a. Sono all'ordine del giorno: Relazione morale dell'Associazio11e (dott. Baroncini); Relazione finanziarla (dott. Pio): Progetto di legge sui l\1anico1ni pre~entato al Gov01·no dalla Commissione n1inisterin 1e (dott. Ba t·oncini): l\iodificazioni al R egola i11ento dell'Assoria7.ione (flott. Pio).

Soeletà Romana d'Antropologia. Sotto In presidenza del prof. Silvestro TI:lglioni, ne-lla ~de della Società Romana di Autropologia al Collegio Romano, la Rera del 3 marzo ebbe 1110gn l'adunnnza sociale con I~ seguenti comunicazioni 51eie11tifiche: sen. dott. Ridola Domenir-0, « Villaggi trincerati preistorici nel lVla.terano >) : prof. .G. Sergi, «Chi erano i Protoegiziani )) : 1>rof. U. Antonielli, «Oggetti n11rei dell'An1ericn precolo1n biana (Columbia) >). torst:speciall di tecniche diagnostiche e terapeutiche. Presso gl'Istituti ospitaJie1·i di :\lilano sono tlperte le iscrizioni ai corsi speciali di tecniche diagno&iche e terapeutiche, che dureranno dal 28 npri le al 31 maggio. Domande di iscrizione alla Direzione )!edica. Quota d'iscrizione L. 50; quota per il rilascio clel certificato di frequenza r,. 10. Argo-

menti svolti: Pneumotorace terapeutico ed altri metodi di cura della tube rcolosi polmonare. Elettrocardiografia, sfigruoflebocardiografia . oscillometria e oscillografia, ortorliografia del cuore e dei grossi vasi. - Diag·uostica f unzionale delrapparato digerente. - Tecnica roeutge11ologicu. - Fotorndioterapia . - Ci stoscopia. - I stologia patologica. - Ba tte1iologia e microseopia .

Corso di perfezionamento in dennosifllopatia e ve· nereologia. Si terrà presso· la Clinica dermosifilopatica del· la R. t"niversità di R oma e durerà dne mesi; .se gli iscritti raggiungeranno il numero di 2.5 si svolgerà in maggio e giugno; il ntrme ro massimo degli iscritti è ta bilito in 50. Domanda al Rettore non oltre il 20 aprile. Tassa di L. 300.50, oltre n Ropratasse di esami, indennità, ecc. (per l'importo òi L. 101.60). . ~lla . fine del Corso, quelli che lo avranno regol ar1nente f requent.a.to e che a.Yranno superato la prova tli esame, riceveranno un diploma di per~ fezionamento in Clinica De rmosifilopatica e Venereologia . Corso sulle tubercolosi osteo-articolare e ghiandolare. '7 erra~no tenute& sei lezioni all'Ospedale JYla1ittimo di Berck (Frnncia), dal dott. E. Sorrel, nel ftros:si1no mese di aprile (1-l-19). Gli argomenti \erter:in110 s11lla cura del u1orbo di Pott, clella coxalgin . clel tumore bianco del ginocchio. delle osteo-art1 iti, osteiti, adeniti tt1bercolari. Ogni ler.ione sarà ~gn ita. dalle relati\e opera7.ioni, confe%ione di appn recchi gessa ti, ecc. P er i11formazioni ri volegrs;i al Dr. Parin. Hopital 111<1riti1n~·, Berck-Plage (P. d. C.).

Oono di medicina del lavoro e ferroviaria. Il 29 febbraio ebbe termine qt1esto corso. tenutosi a ~liln110, presso quella Clinica del Ix1voro, ' diretta d111 prof. Devoto. In esso, oltre ad argomenti inerenti al lavoro svolti dallo stesso prof. ' Devoto, da i suoi colla borat-Olfi clella Clinica e da altri prof~ssori. so110 stn ti tratta ti nuche argomenti di medicina ferroviaria da parte di medici delle Ferrovie di Staro. Alla lezione di chiusura il dott. Baldi, capo del Servizio sanit.'lrio ferroYiario, espose in una rapida ed eftìcnce ~intesi l'organizzazione sanitaria delle ferrovie italiane raffrontandola opportunamente con qt1ella dei diversi Stati esteri. Da ultimo, ringraziando i collaboratori e gli allievi. il prof. Devoto, nel sal11to di commiato, mostrò jJ gi11sto co,mpiacimento di :vedere lo sviluppo preso da qt1esta. sua Clinica che da 14 .anni. prima in Italia, si occu pa dei più importanti problemi socinli riflettenti il lavoro. 1

D Commissario 1traordlnarlo all'Ordine dei l\ledioi di Milano. · È stato nominato con l~reto del Prefetto <1i l\1ilano il Gr. Uff. dott. prof. Annibale Bertazzoli, cl1e ~i è insediato il 15 c. m. con le ath·ibnziòni del Consiglio dell'Ordine e vi rimarrà fino all'avYennta eo~tttuzione della nuovn Rappresent:anza dell'Omine stesso.


[~.\N~O

lL POLICL1NlCO

XXXI,

F .\SC.

13}

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Istituto fisioterapico per postumi traumatici a Pisa. Qun11to ia·in1a iu n lcuni 1oc-ali dei RR. ~lleClali Riuniti ùi E'. Cl1ia ra nppo ... it1 inC'nte riordinati sari1 nperto al ])llbblico u11 g-rancle reparto di meccanoe termote1«ll)i<1. ginna ~ti cn n ttiYn e l)assiva e cura ()Jettrica con ca l nre, per il trn tt<11neuto dei postu<li fl'~lttnre lu sRazioni, 1li ~t() r,sioni , rigidità nr' tic-o lari e teudi11ee, <..'CC. 'J'ale rev<trto è nna <1ip<..' ntll'n7.<1 della l{. Clinica (..'hirt1ro·ica 011er.nti ,.a tl irett1 tl.;.11 1>rof. Do1ue11ico o . ':f'n <ldei, <1 1 qu.1le ~i llc'c l ' inizin tiYa dell'istitu zione e l ';1 ttuazio11te del !J1·og·etto. L'o i dopo lu11ghe e l<tborio~ trattative egli ha 11otuto otte11ere che la 0 1inica Chirt1rgicn di I,isa s ia stata <lotata de lla sC'rie co111l)leta dei mac<.:l1iunri Za11cler e T yr11a ner cb(\ il GoYerno TedesC'o <:on l'aCC'Ol'dO de l :\li1lister o della r. I. ha ceduti in tonto 1'ipa razioni di gnerra. l1i qnr>~t~l nno,-:1 ed in1portn n t0 istituzione ch e <l 1'rit('ll isce ln Clinica Chiru1·~:ica e la R . i::.rniv0ri;:ità tli Pisa, le qt1ali così avra11no u n impi~nto co111Jll('to <.:0111(' 11011 11e esistono nltri i11 r.ro~cnna, va <lu n(Jll~ dH ta lode n 1 prof. Taddei, al R etto1·e Mag·11ifi<: o prof. D' ..i\- cl1in rdi t~d <1 1 prof. Pn rdi p r e&i.d<'nte <lPl Co111'iglio tl i n n11nin i1~t1·c1 zionf\ t1Pi RR. Spe<lnli Rin11iti elle inRie me coopernro11-0 a sormo11tare 10 non lievi ùifficoltit perchè nel più breYe tempo potesse essere fatto un im1)in11to con1pleto di ma ccl1i11ari il c11i fnn zi o11nmento :irrecherà sollievo a n1oltis~imi infortnn:-1ti e 111nlati, nffrettnndo la loro C'on1ple ta gnn rigioue f\ qui ndi jJ ritorno nlla i1lù proficua n tti\ità laYora ti\a. Non :lppeua ~'lrnn.110 11Jtin1ati i Jayori di impia11to <lei maccl1inari, Yerril reso p ubblico il giorno cle ll'innt1g11razlone de l repn rto nonrhè l'ora.rio C' le tariffe òelle singoJe cure per gli n bbiE'n t i . 111i

Acquisto di Aanatorio per assistenza ai tubereolotici di guerra. ~i è rit1nito, in Roma. il Con 1i~1 to 0~ceutivo rlc1-

1'0p<'ra Nazionale per g li inv,1 lidi della g nerra. 1-J~~o ba de liberato, ::t lln !1n a11iu1itit cli voti. l'acquisto - .dalla C<1ssn distrettna l<' a1n1n:1lnti <li TrieRte - <le l Sanatorio d i ~..\..n c~rnno . <le ll n cnpacità cl i 130 letti. sit() nelle vicinnuze <li ('apodistria. sanntorio dotato cli a1npi fabbricat i <' <li un a ef'tesa tenuta n~ricoln. Tn le iRti tuto P gi;) con1ple tame nte Hll~~tito (' pot1·à pertanto e~ e r 0 iDall~lll':l to a l più p1·p~to.

Tu sp~ u il o

tnle Roluzion 0. «h <' J><'rn10ttC' tli ri • n l\·0 1·0 <'Oll in. pe ra ta prontezza il proble m a de lla nR:•d~ten?.n ai tuberrol o~i <li ~llf'l' l':l <lC'lla ' enezin (iiu lin. è ~tato :tbbandonnto il prin1itiYo progetto òf• lln <>o~t1ìlztonC' del Rnnnt()rio n<'lln locnlit!l di ~pf's~fl 1T~clin0). R:lnntorio n<'l cni all<"~tin1ento sa rebl'>e oc:cori:;o 11n lun~o l)<'riooo òi t01npo (\d u na siw~a più C'h <' <loppia òi quelln ~iii concord~ ta per J 'ncquj ~to •l<'l ~n nn torio 1\ncn rano. E ne ritr arrnnno ~rn nd<' gio,a meinto i tl1'h<>rcolo~i cli g-nerJ'a . . i 'Jttn li

nnoYo

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pl'o~~imo ma~~io potrn nno •1fflnire a l

T~titnto.

Il ('ou1itato ha voi deliberato la istituzione di una l':l l >lH' !'~scnt.anzn della Opera Xazionale in r1~ iu­ rne. a11rendo n ll'uo1lo il c:onc:orso per la notnina del t i tolare dell'ufficio.

Nella stampa medica. fj;l (foz .~;e lla

<i<'.<Jli 0~11cdcili e delle Cliniche, l>Ub·

bliC<l ta n c ura della Ca sa editrice dott. Fraucesc.40 \ 't1 llarcli tli l\iliTI\110, rlOi)O essere per Yari anni migratn :1 <"1 eno Ya, torna nllu inetro1Joli 10111barda;

a l tt-"'lllJ>O stesso Jnigliora nella Yeste ed assume perio<.liriti1 setti1nn11ale. r.a direzione lle è stata afficln tn a l clott. .\ lP. R:-1 nclro Clerici, con i:;un1'"1 to g-ior11alist;l lnedico. il qun le cure rà con solerzia e con abili tà lo ~Yolg-i1n e11to cli u n ottin1-0 progritmrna. Compli111en ti <'Ò a n guri. I

P ro1Jle111 i rlr'lla ~7 utrizio11e è il titolo promet-

tE'11te di nn 11uo,·o periodico diretto <lai proff. Vit~ torio ...~ ~ol i <' J,uigi 7.J-Oia e del qu._11e è redattoreca1Jo il lll'Of. ~ilvestro SilYestri. E Rso si propo11e cli l'èlCc:oo-lier<' i c:ontributi otigiuali italiani, d'oro cline scientifico. tecnico e clinico, · sull 'alimentazioue e st1l ricHn1bi<> organico t~•..1 energe tico, e di riSlH~cchia r e ln <:npiosn p r o <ln:r.ione s ttaniet::t i n questo ca1n1)0. 11 vrin10 fa sc·icolo, i11 <.. l0g;111tf' formato, impre.~so co11 c;1 ratteri nitidi, Stl car ta di lu sso, l'eca lavori di R. Gr<'ppi ~nl l'ica111bio eniog-lobinico, di 1\1. Foudo Rnlla <lrt0r111i11azione d0llo zncche1·0 uel SA ngue, 1111~ notn l)l'PYf\ntiva cli V. .Ascoli, S. Sil vestri e R. :\Iarino R11Jln preparn zione e azione dell'insulina • 11n'accnr:1tn rubrica t.li recensioni, notizie. All<i bella (lo ('ora~giosa iniziatiYa non pt1ò manca r e il ~u ccesso .

Referendum 1ul chinino di Stato. Il 0orrierr rlrllo 'l'erra, org·Hno nazi<>nale cli a' l)o nifì ea . cliretto <ln Carlo Ungarelli, eo·rirol t1n·a < ini 11ia con 11n a rtj c-nlo '.lt'l ::i<'n. Ba ttist'l GrAssi un 1·~fe r011tlnn1 ~111 l'hinino di ~tato . In tre don1n nde ::::i <'oncretR il questionario r f'l•1tivo al rf\f0rend11n1: (lo cioè <·~i:;o chiederà ::ti tecnici : Che oo8a s11ggPril P. µe1- perfezionare 7'_4 ~ien­ da. del Chini'Y1o di f{tatot; e a l Pllbblico : Quali inconvf'n·i enti prrspn In n tt un 1111 en t e la. distribu zione rl eT. chinino r la ripnrli~· fnnp rlr'lln .~pesa fatta dal Oon111nP per l'ncq11i .~fo dPl rhini110? Quali altri i11 con1·P11.iP·n ti .~i rPrifirnno nPl .~rrvizio d el f'hinin q di Stato , r.e r i ~poste verrn nno 1nnn n1n no imparzia lmente pnl)bliC<l t(' n el ('orricre della. Tprra (via a"'-l?o~tino DPprPtis, -19, R omn) C'h e a in<'hiesta ultimn ta la r ins.c;;umer à, e~rlm Pndo il proprio parere.

Con1igllo Superiore "deUa Cassa Nazionale lnfor&nni. ~i

è •lclnn:t to in ~<'~s i on<' ~tr;ior<lin::tri•l j} ( 'on ....i~J i o RH p01·ior<' <1<' 11~ (... n.·~n Xnzion~le Tnfortnni. il qua IP. cl o po <'· ·l 111· i P1lt(\ <li ~C'll ~~ione. ha ò~ lihPr;l to il nno,·n t<\stn <lPl R Pg-ol n1nr•nto GeneralP <la npprq,-a r~i con D C'<-reto R f'a lP. inforn1nndo~i. :"econcio le


[A~~o XXXI, li' ASC. 13] <liretti,·e

tìs~1te

d4tl GoYerno ::\'"azionale. al co11(·etto di rendere sempre più 8elllplice, ra1)icla ccl eftieace l'azioni.-' di tutti g li org·n11i dell'Amministrar.ione.

1 Il

443

SEZIONE PRATI CA

prof. l{ummel ace.usato e assolto.

Il Ul';t n L'onsiglio del Ca11to11e di Gine,·1·a i è occt1pè1to <.l<.>l caso del prof. l(ummel, direttore d ell a C'liu i c·a c-hirt1rg-ica dellà 1·11iYersitit e cl1irurgo .capo (lell'Ospeclale cantona le. Egli e r a accusato d«ti 8UOi as~iste11t i di aver v1·a tic;l to una a11to1)sia sopl'n un Yivente. Do1>0 1111a i11cl1ie. tn c l1e è f1nr:1ta Ya1·i i11esi, fai t.1 da nna C'o1nmi~sione s{)(\Ci:1le. il ('011siglio di Stato <1i GinCYl'a e il Grn11 t '0~1~igllo hn11no gindic~1 to ('be i l in·of. Kumn1el t'l'tl innoce11te c1ell'è1c·rn~a fattagli : lo l14111no ria1n1ne~~o n{)Ile sue fnnzioni ed hanno cleci..o che g li fo~:'Pro c·o1·1·isJ1<lste le intl<'llni t il eh-è µ:li s11CttPY<l no.

Con ltl uiorte 1.l el clott. TORQUA'l'O SCOC('J_-\ ?\TI. è.lYYennt<t il ]() 111n1·zo ll. ::;, SCOU1})<1 1'( l l l l ' . ' di~tinto 1)rofessio1li sta ~cl u11a C'a 1';1 figura di citta1

dino probo. di Rtrenuo h1Yoratore, di filn11tro1>0, il c.:ui :i uin10 era a11erto ai viù e leva ti se11tinl~nti tli -e.: ivili Yirtù. TroYl> i11od.o. nella sua l1mile e laboriosu Yitn cl i rueclic:o condotto, di dare alla luce Jln r<.~·chjt• 1n1 bblic:a z i nni. I~H snn princiv,1 Ie nttii;itù la sYolse c-0111 0 1·ttici.1lt> :\Jt>clieo clellù C. R . I. })rendendo partt> ;1 Jlèll'<.'C'l'hie <:<1111p;1gue ~111itè1rie e sf)e{lizi oui 111jlitari: tllH' (·~1mvagne anticoleriche, una aJ1timalari r:1. te1·1·<.' 1noto Cal<l bro-Siculo. can1p.n !?;nn IJibica. Da l<:<l n ica <·cl infin~ la n0Rtr;1 g·ra nel e g-n<.'1'1':1. ProYe delle s u e t'gregie qualità cli 111edico e 'li 11on10. so110 le brneu1ereil7..e conferitegli. tra le ituali per citare le princ·ipalissin1e: 11na 1111?{la2;lin n l Yalor milit<.11·e ed una cli benemerenza <l~lla Salute p11bblica. Modesto. b11ono', generoso, :ittingeva la più ambita soddisfazione da 11·attestuzione intima della s11a coscienza per il clovere ~il e11Ziosamente e nobi1mente adempiuto. · E n e lle inevit.1bili av,ersità ed amarezze della 'rita ritro-vnvn il pit1 ~iC'\11·0 e g1·ato co11forto negli affetti famigliari. Yivamente sentiti. e nell'a Rsiduo eser('izio profe~Rionn le cui si l)l'Odigò sino a ll~esttemo li111i tf' delle sue energie. Quanti lo conobb<?ro l o ebbero caro, lo Rtim.a rono ed amn rono; ed ora s'inchinano reverenti alla 111emoria di questo modesto ma nobil<' ~oldato cl<'ll.l"'mani til. Il 12 iunrzo spe~ue,·as1 in 'J:iyoli , ~1 ll'etit di 3~> ·:ln11i. il cav. d ott. TIIAGTO CT\.?IOO. J.tì.1 1nedico c·o11dotto i11 vari J)ne~i cl<-\1 suo .....\.bruzzo e ])Oi clelh1 11rovinci<1 noma11a, l•tscinhdo ovu11que un soleo cli hene e l' iuesti1i.gnibill' ricordo dPlle sue e lette Yil'tù IJersonnli e profe~~io11nli. Dura11te la guerr<.t llresb) l'èI'Yizio per 4 anni in qnalitil di tenente colonnello 1uec1ico in·esso la legione clegli Allie\i ('~1 rt1 bi11ieri 4li R oillà. ~

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l\l nore cnrnpianto d~1lla popol azione e dai collPghi

che lo stimavano e lo ama vano. lasciando nel più 111·ofouclo dolol'e l t.l F<11nigli:.1. <:h{' rappresentèlYà lo sco1)() snpl'emo della ~ua Yiln. Dott. 11. T.' 11 gior110 3 COl'l'., dopo t1na breYe llt<tlattia - nua setticemia 01·iginatasi tk1 un ascesso boccale - de('t><.leva a soli -18 anni il d ott. (:;\ ,.. 1 0S'J:A:i\rIAGNA GI USEPPE, 11H?tl]co d<:>lla R. C,asa, ùire tbore d el

Il. Ospl'clale di l~n c:cD11i gi, lJtticia le Sa11itar iD. J..a Yita c1el dott. C'0Rtn111ag11:1 fu u n a vita di la Yoro c"()ntinuo o nesto e ~it 1 > i enle : in J..,ui er<ino accoppiati i11 mirabile n1·111011ia colle qua lità ' del 11u?clic:o clili~ente e Z<'ln nte le lloti cli uri t1omo u11t•riore per intellf'tto, per c-.11·a ttere e llel'• animo. l>er ~-! a1i11i. senza r iposn re llHli. procligò i tesori d~lla ~na scienzc.l . delln s n :t bo11tù n t utti i mnl;tti cli R;1<.·('011igi e dei pae~i finitimi : durante là gra,.e malattia delle RR. r•ri11c:ipe. se r1elra11tunno seor so egli p1·estò continua m ente lù sua opera molto app1-e7.za ta in niuto ai iueclici curanti. Onore a Lui e a lla Sua n1en1orin. Qt1a11ti Jlledici 11n 11110 a i;n to ocra ...ione di eo110RCel'lo e tli rtJ)J)l'ez:r.a rnE> le d oti, n e ri1npL111g-o n o nn1nrnn1ente la imJlT'OYYi sa dipartita . I) I t'l'RO SISTO.

CRONACA EPIDEMIOLOGICA. Le malattie infettive in Italia. illese di d.tcemb're 1923.

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214

633 I

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Dissenteria

I 295

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I 5

3

6

5

Tifo addominale . . .

Meningite cer ebr o-spinale

299

133

4

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3

4

-

-

Colera asiatico. Peste bubbonica, nessuna denunzia.

-


444

[ ..\N~O

IL POLICLINICO

XXXI,

FASC.

1

&ASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA. t. Journal Med., 15 feb. - E. II. rooL. Gli obblighi della professione medica. Rev. Espaii. de .11 ed. y Oir., feb. - R. M ORAG ..\S r GAROIA. 8etticemie stafilococciche. R . _\RIAS. Sindrome di Ji,rouin. - A. J-'OPEZ PRlOR . Cnpi1Ne1r York

laroscopia. Giorn. <li Olin. M ed., 29 feb. -

A. DE lvlARTINI. Deviazioni del rachide e semiologia degli apici po1m. ; jJ segno del W. Rif01·ma Jfed., 3 mar. - L. CoLF.LLA. C'istoadenoma 1 ~pillifero della prostata. - A. PlcAzio. Alterazio11i di virulenza del pneumococco in brodo veget. La Olinicf/ . feb. - R. PLA l' \RMENGOL. TerapicJ della febbre meliten se. - .J . CABALLERO FERX.~X­ DEZ . Le vneumoconiosi. Rev. lilocl. d. Uruguav, gen. - A. ARM:\ND °'CGOl'\. Osteiti multiple J)()St-pneumonitiche. .J. ~1AY e F. GARMEl\'L>IA. Fissaz. del bismuto nell'organ. umano. J 01(,rn.al des Re. JJ éd. de LillP, $l mar. - BAVELlER. Malformaz. cong·enita del cliafranJina. G~. d. Hop ., 4 e 6 mar. .TEAXSELME. IJa sifilide ganglionare. Bri.t. M ed. J ou.rri., 8 n1a r. - '°'~ J. PorE. Gli a~en­ ti terapeutici sintetici. Radiol. Med., feb. - O. BUf;JXC'O. Esostosi C3l'tilaginee multiple ed '_\ncondro1ui. - ,-. POTESTÀ. Radioter. del sist. nerv. speci~ lu1. nei postumi di encef. let. ~ ffl~nalul., dic. S. PAL.\ZZI . •-Ulnt. l)atol. e terapiR della così detta «piorrea alYeol. ». Rim. Patol . ne·r r. e n1ent .. 29 feb. - S. n·A xTOXA . Ramn1ollimento trombotico del n1id. spin. DE.~OG u. Sclerosi tuberosa.

..

,r.

L<llnCet, 23 feb. - R. A. YOUNG. Cura della t polm. - A. CRICHTO~ )111.r.ER. Base fisica dei di sordini emotivi. - c ....~. PANNE!' e A. COMPTON Cultura dei tessuti i1el s11cco embrionale. Riv. Ospedalie1·a, 31 gen . - V. VA:\iNI. Ricerche ~u reum . artic. acuto. Giorn,, .ll ed. Jlilit., 1 mar. - Numero sulla tuber colosi.

« IL POLICLINICO» SEZIONE MEDICA I

Il Fascicolo 4 (1° ap1ile 1924), che trovasi i como di stampa e che appena pronto, spedir•emo agli associa.ti della Sezi-0M stessa, con tiene. i seguenti: LAVORI ORIGINALI. J. - A. Dalla Volta e P. Benedetti. La rea:,i 911.e di ffoccula:ione (R . F. ) nel suC> ca l o,.e clinico e significato. II. - G. Spremolla. Sulla riatti1'a::.io1ie biologica della reazion.e di 1Vassermann.

III. - T. Pontano. Ren-:.ionr> di 1Vasserman1i f!' rli .'-'achs-Georgi nella scarlattina. IV. - E. Trenti. Il va.lare rlinico della rea:ione di 73esred1ta nella diagnosi della fitbercolosi. A RICHIESTA SI INVIA NUMERO DI SAGGIO .._

I non abbonati alla predetta Sezione Medica, potranno ri cevere copia di questo interessantissimo fascicolo, invJandoCa.rtolina Vaglia di L. 5 al Cav. LUIGI POZZl · Via Sistina, n. 14, Roma. Desiderandolo r accomandato e al sicuro da smar· rimanti postali, aggiungere 50 centesimi.

Indice aHabetico per materie. Ac·c-re~cin1ento:

influenza della corticale

surrenale Pag. 431 Artrite blenorragica: trattamento )) 433 I •ibliogr·a:fin 427, 428 l'<:ttificn to l)rema trimoni(1le )) 435 ('isti dermoide della Ye-scica )) 421 listi ~matica perirenale con uron~frosi secondnMa . )) 431 C'orioepitelioma 10ra tog~no )) 427 ('ronaca àP.1 1no,i-i111rnto profes.~i/Jnale )) 438 (' rona <·n ~l)Ì cl<?ruioJ ogira )) 443 Diabete: cura i11$uliniC'a )) 430 Enr,i n1oreazione : nuovo metodo d"iu(la. ~in~ biologicn )} 424 EJ1ididin1it(\ fronococcica : trn ttnmento con i 11iezi<>ni di la tt~ . )} 433 Epidi<1i1ni1:e gon()('OC("ica : profilassi e tra tt·1 n1ento )) 432 Epididiinite icliopatica e tu~reol:ire: )) 432 di..1g"nosi differenziale Epi](>-.~~~ : terapia luminalbr()n1icn )) 4~1 )) 42.5 Eritro«lt>mn 1)olineuritic-0 Rotnn. 1H2-:l -

Erpete: presenza del virus nel sangue . J>au. 430 .Fremi co vocale-tattile e sua palpazione )) media t;a : il fremitometro 4~ Glucosio: -dosaggio per ricerche cli11icl1e )) 480 Glucosio: ricerca con la reazione del)) 1' oro: riyeudicazione 431 Idra tnzione : a11tagonl$mo fta Sii li di so)) 434 dio e di J)Ota ssio >) 483 Irite gonococcica 482 IJinfangite gonorroica ( pseudo-sifìloma) J,infugra11uloma ingtlinale : pre~C'nza di l) 430 cor1luRcoli endoc-ellula1i . ))

1liedici laureati in Italia : quanti sono

))

:\lorbillo : re1lerti e11doleucoci tari ::\Tefriti: uso del cloruro di ca lc·io . Sifilide vescic.ale: casistica . i.filitici (ba1nbini) : refrattometria sieroematica e allergia tubercolinica . Tubercolosi: propa~anda contro la - . Tubercolosi vescicnle: cura chirurgica . « "'' irus encefali tic-o n di Kling : ricercl1e

))

L. Pozzi. ed.

Tip. C.artiere Centrali. •

))

l)

))

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437 400 434 419

4·0 437 415 431

re~p.


]L POLICLI.NICC

SEZIONE PRATICA - FASC.

( PAGINA DELL'AMMINISTRAZIONE )

13

Rbbonamento cumulativo speciale: •

Gli associati al " Policlinico " potranno· ottenere, pel 1924, con sole: L. 2 2 per l'It:a1ia e L. 3 2 per l'Est:ero l'abbonamento a

''

,,. Continuazione de

Le malattie del cuore e' dei vasi P:El~lCODICO

1\\1l. EN §XLE

ILL1U§ TR ..A\1rO

Diretto dal Prof V I T T o R I o A se o LI I

Clinico Medico di Roma COMITATO DI REDAZIONE Redattore Capo : Prof. OESARE PEZZI" 1\<l i1a.::n.o Pref. C. DACNINI (Bologna) -

Prof. C. F'RUCONI (Fìrenze) -

Prof. S. RIVA·ROCCI (Vareee) -

Prof. A. BARLOCCO (Cenova) _

Prof. A. ROSSI (Padova) •

'

I

Prof. CIOV. GALLI (Lecce)!.

Dott. A. SEBASTIANI (Roma)

prof, P. SISTO (Torino)

Segretario di redazione: Dott. G. MELDOLESI, Roma I

Rip-01·tiam-0 il Sommario deJ 3° fascicolo (marzo) 1924 :

.. l

LA , .ORI ORIGJK4.\LI. - I. Prof. dott. A. Rossi : Appunti di Elettrooardiotogia. II. Dott. A. D.\ ZZI: S ull'azion,e terapeu,tica della «Scilla marittirna ». - III. Prof~re A. BAF:Locco : Progressi della diagnostica e tera']>ia dell e 1n alattie di c-uor e. RASSEGNE, R.IVISTE E CONGRE~ SI. - Terapia: E. RoMBERG DEUT~HE : l Ja terapia d ell' imsutfioien,.za del O'll<>re. - MAX KAPPIS : I l tra.tta nien,to chirurgico <lell'wngina pectoris. - R . LEVY: Studio t eleradiografico sul vozu,,rne del cuor e u.rlla pol·n1 ani.t e oon osserv<Uionli sulla effiO<Wia terape·u tica d ella ài.gitale. -

Clinica:

PAUL

D.

WHITE: Il cu,ore ·n ella ipertensione e 1iella 1nefr,i te. -

Siw1rrH :

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_4Jte r a,zion,f elettrooardiograficll e in seguito alla occlusione d ella (J/tteria coronari,(/ 1

.'ii nistrci. -

G.

Vasi : R .

S CAGLIONE:

J J()E\VY:

Sulla occl·u sione della veria cava ilnfe1·iorP. -

F'l ebi t e seoondaria della succlavi.a.

Nor.rIZIA BIBLIOGRAFICA. -

':fH. BRt.t GSCH

e A.

SCRITTENHELM:

T ecnica clinica

di laboratorio .

Ogn,i fascicolo si compone di 36·40 pagine di testo Mstioit o in 3 parti : a) lavori origin.ali, lezio· ni e conferenze; b) rassegne, riviste e congressi ; e) notizie bibliografiche. ABBONAMENTO ANNUO : Italia L. 25 -

Estero L. 35 -

Un numero separato L. 3,50

•a Importante. I nuovi abbona&i del 1924 a ''Cuore e Circolazione,, potranno altresi ricevere,, In porto franco, le intere quattro annate (1920, 1921, 1922 e 1923) del periodico '' Le Malattie del Cnore e del Vasi,, per sole L. 16 ognuna se In Italia e per sole L. 20 ognuna se all'Estero. Inviare Cartolina-vaglia al cav. LUIGI POZZI, via Sistina, 14 - Roma. A. r:loh:leat:a.. a:l •

:l.xi'V'iEl.

~a..so:lcoio

d.:l sa..ggio

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POLI('L f ~

( P .\ r: IX..\ HELL' ..\ ) f\f CXIST RAZIOXE )

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SEZ. P HATl CA N. 13

Pubblicazioni della nostra Casa per [!li abbonati al ''Policlinico, .. •

Di eccezionale intepesse I :

Dott. Prof. FRANCESCO V ALAGUSSA MEDICO DKLLA l'AMJGLIA R EALE - DlllETTOllB E PRlMARIO DEL PREVENTORIO PKll LATTANTI e E. MARAINI > NB:DJOO PRIM ARIO NELL'OSPRDALK I NFANT I LE e BAMBI NO G.BSU > - DOCENTE DI CLIN IC A PEDIATRIC A NEL LA REG IA tl:"'< J Vl< R S ITÀ Ol

consultazioni di

ROMA

CLINICA, DIETETICA E TERAPIA INF!NTILE

Terza edizione completamente rifatta e notevolmente ampliata, con prefazione di AUGUSTt• MURRI

SOMMARIO: - Prefazione dell'A. - Prefazione di A. MURRI - TOSSINFEZIONI ACUTE E CRONICHE - Morbillo Malattia di Dukes o Quarto esantema - Varicella - Scarlattina ... Pertosse - Difterite · - Meningiti purulente Infezloni tifose e paratifose - Broncopolmoniti - Polmonite crupale - Peritonite diplococcica - Infezioni set- . tlche delle vie urinarie da '' Bact. Coli ,, - Poliomielite anteriore acuta - Tubercolosi - Meningite tubercolare - Rachitismo .. Spasmofilia e tetania - MALARIA - NEFRITI ACUTE - STOMATITI - MALATTIE DEL TUBO GASTRO-INTESTINALE - Malattie della nutrizione - QUESTIONI DI DIETETICA INFANTILE: Alimentazione ed economia alimentare - Carenza alimentare ed anemia alimentare nel lattante - Alimentazione infantile e farine brevettate italiane - Latti condensati e latti in polvere - Tabelle dietetiche per bambini sani ed ammalati - Su di una Sala di allattamento infantile. - CARDIOPATIE CONGENITE. CISTI DA ECHINOCOCCO. - MORBO MACULOSO DI WERLHOF. - TROMBOSI DEI SENI CEREBRA.Ll. - Sl!J DI ALCUNE QUESTIONI DI TERAPIA INFANTILE: Considerazioni sulla. cura dell'ereslpela - Elioterapia - Vaccinazioni alla Wrigbt e vaccinoterapia: PREPARAZIONE E DOSAGGI O DEGLI ·AUTOVACCINI: ANTlGE NOTERAPIA PA RASPECIFICA ~ ANTIGENOTERAPIA ASPECl.ll'lCA CON PEPTOALBUMOSE - Terapia medicamentosa - Medicamenti principali e posologia di essi - Indice. '

Riportiamo il giudizio che su questo volume, il Chiar.mo Prof. Carlo Comba ha consacra'o nella sua RIVISTA DI CLINICA PEDIATRICA: e li libro ciel nistinto ped iatra romano è aM'ivato in pocbi "11 11 1 a.Ila 1H1a 3• Edizione. Come dice il Murri nella bella prer~raon • . 'h•""" già questi) perchè i medici italian i si invo~ hno di leg.i:erlo. • ~on è uo T rattato e uepp ure una arida e11posi l ione di ratti .z1~ uotl. Il Valagussa prende llrgomento dai diversi cttp1tolt .io,. ~ . • ..... 1.. 11ie in fettive. eopra diodromi dell'apparato digerf'ute. del ~iste •na o~rvoso. ecc., e sopra l'alimentazione del bambino e sopr1 l• •terapia., per esporre in formll chiar11 uon solo IP queetioui piì1 m >derne della patologia, della dietetica e della. cura delle m&latrt,• • Infantili, ma e:d11ndio i rit1ult~ti J1 una larl'{a esperiettza perst1nal ~. dllndo alla sua esposizione l'11p<1re di originalità. ' tt certo che irli stud iosi dellt> rnlllattie dei ba1uliini (noi: !lolta nt<> i medici, mit anrhe itli studenti colti) leggeranno cou }•1• ' Sttrt! e con profitto il libro del prof. Valagussa, a.cquist ando utili ammaestramenti per la loro cultura e per l'esercitio professionale e Q11eijia inte ressante pubblicazione è stata particolarmente 1·11rata dalla Casa ~ditrice. cbe le ha dato una bella • est.e tipogra· '''" " l'hR. ornat.a di numerose figure intercalate nel testo>. Un volume in 8°' dj pag v11r-49n, nitidan1ente Rtampat0 su carta distinta, <'O n l2 tigurP inter 1

cal&te nel testo e finissima qu,at1·icrnr11ia sulla copertina L. 36. Per i nostri abbonati sole 1..1. 30. 7& in porto franco.

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DISTURBI DEL eUR1\

per Il Dott. Prof. A. ROMAGNA MANOIA Docente di Neuropatologia nella R . Università di Roma

Prefazione del Prot . GIOVANNI MINGAZZINI Direttore della R. Cli11ica delle malattie nervose e inentali dell'Univers ità di Ro1na

PR:hlFAZIONE. - CAPITOLO PRIMO. IL SONNO F'l1-. TOLOGIOO. - Cenni storici - Il sonno nelle piante e negli animali - Caratteri generali e particolari del sonno nell'uomo - Sonno notturno e sonno diurno Come ci addormentiamo - Le allucinazioni ipnagogiche - Influenza della volontà sul sonno - Le caratteristiche fiRiolo~iclle del sonno - Il risveglio - Le teorie sul sonno. - CAPITOLO SECONDO. 1 SOGNI. - Caratteri ~<>nf\rali dt'1 !:'ogno - Caratteri particolari di alcuni sogni - I sogni profetici, secondo gli antichi, e i criteri attuali - I sogni negli anima li. nei fanciulli, negli adulti, nei neuropatici, nei pazzi, negli a lcoolizzatiJ. nE!i - delinquenti - Idee di Frel1d e di altri autori sui sogni. - CAPITOLO TERZO . GLI STATI AJ.\TORM ALI DI ~o~ NO. - Definizione - Lo stt1to di ipnosi - La letargia isterica - Il sonno nell'epilessia · Il sonno provocato cogli anestesici. gli ip •notici ; il sonno elettrico - Gli stati comatosi: per anemia, asfissia. per fenomeni di comJll'e~~i one cerebrale, emorragia e rammollimenti cerebrali, nei processi infiammatori dell'encefalo e meningi (n1alattia del sonno - encefa lite letargica, ecc.) nelle intossicazioni e a u tointossicazioni. - CAPITOLO QUARTO. I DISTURBI DliJL • ONNO. Definizione - La tendenza a l sonno - L'iperoonnio - Le narcolessie - Il sonno automatico - Il parasonnio (incubi, tel'l'Ol'i notturni, il sonnambulismo spontaneo) - I movimenti anorn1ali nel ~onno - Gli stati di ebbrezza da sonno - La depressione al risveglio - Stati sognantl e psicosi oniriche - L 'insonnio ~ Ca use dell'insonnio - f;'inoonnio nervoso - L'in_sonnio dei psicopatici - Ef· fetti dell'insonnio - Cenni medico-legali sul sonno. - CAPITOLO QUINTO. LA OD RA. DEGLI •. TATI ANOR Jf AJJI D}j}l DIST["RBI DEI, SONNO. - Concetti generali - T.Ja cura degli stati comatosi e delle. forme n1orbo~e dl oonno uell'i.. teria e nell'epilessia - La cura di alcune sonnolenze (narcolessie, ecc.) e dei feoonieni di Jli1rasonnio (incubi, terrore notturno. eec.) - Concetti generali sulla cura dell'insonnio - .I coadiuYanti del sonno (precetti igienici , ~istema di vita, ambiente. cure climatiche ed iodiche. cure e~ettr1che, ecc., ip1iotici) - JJn cura dell'insonnio da cau.se irritative, to"siche. ecc. - Cont>etti sulla neurastenia e cura dell'in~onnio dei neuropntici e dei p~icopatici. - INDICE ANAI~TICO del contenuto nel volume.

Un volume in-8°, di pagine ''"LII-196, nitidamente stampato su carta semipatinata, con 12 figure nel testo ed una riuscitissima illustrazione sulla copertina. . In co111mercio L. 18 più le spese di spedizione postale. Per i nostri abbonati sole L . 1 &.7& in porto franco. PPr ottene~·e quanto .c.oprn ini1irrre oa1·tolina-vaglia al Cav. LLTJGl POZZI - TTia Sisti11a. 14 - ROL\1A


ANNO XXXI

Roma, 7 Aprile t 924

Fase. 14:

I

tondato dai professori :

GUIDO BACCELLI -

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE

CAPO:

PROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO.

••

•' I

' • I

Lezioni cliniche: Y. Ascoli: Cancr o primitivo del fegato a de· corso febbril e. tfote e contributi: P . Mino e G. Canaperia: Sul modo di de· termina r e i gruppi sanguigni. Medicina sociale : G. Pighini : Ulterior i contributi alla etiologia e profilassi del gozzo endemico . Storia della medicina: T. Cimino: In occasione del primo een tenarie della Litot rizia. L 'invenzione della «pinza a tre branchè ». Sunti e rassegne: NEUROLOGIA: E. Sach s: Sui rapporti tra le lesioni centrali e p erif er iche d ei nervi cranici. - I . Edenius: Contr ibuto alla conoscenza delle brachia.lgie. - Barré e Schra.ff: Sindrome ùella cauda equina p er tuber colosi del sacro. - Da"id-Haverland: L e lesioni della ce.uda equin a e del cono t erminale. Cenni bibliografici.

Accademie, Società mediche, Congressi: Società Medico-Chirur. gica. di Pavia. - Commenti : Sul controllo delle nascite. Appunti per il medico pratico: SEMEIOTICA: I dolori intermittenti precordiali . - CASISTICA e TBRAPIA: Per la diagnosi del diabete insipido. - Forme atipiche della gotta acuta. - La cura dello scorbuto infantile. - Le alte dosi di salicilato nel reumatismo poliarticolare acuto. - Il boldo ed il combretum nella terapia.. - POSTA DBGLI ABBONATI - VARIA• . Politica sanitaria e giurisprudenza: Delucidazioni minister iali ci r ca il R. Decreto 30 dicembre 19'>~, n .2880. · - Question i prati che. Nella vita professionale: A proposito della « clinicizzazione >. Cronaca del movimento professionale. - · Concorsi. Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Indice alfabetico per materie .

fllrlttl di proprietà rtservatl. - E vietata Za ripr oduzione cU lavori pubblicati nel POUCLINICO e Za di P$ 8i se...z-za citarne la .fonte. '

pubbUc~ione

dei sunU:

.

Comunicalo .t\.derendo .

alle insistenti richieste giunteci e che cont~nuam.o a p ervenirci da coloro ' i quali, p er ragioni superiori alla proprja volontà, ci fecero tenere l'intero importo del loro abbonamento pel 1924 in tempo non più utile per fruire d el premio

COME

MOR1

NAPOLEONE I

AUTOPSIA DEL CADAVERE • EREDITARIETA DELLA FAMIGLIA BONAPARTE LA PATOLOGIA DI NAPOLEONE NEI SUOI TEMPI EROICI - A SANT'ELENA

(che in luogo di una piccola « brochure» è riuscito un volume in-8, di 165 pagine) Ii teniamo infor .. mati che essi saranno accontentati purchè ci rimettano SUBITO le "prescritte spese (Lire tre se in Italia o Lire cinque se all'Estero) per le prescritte spese di spedizione. N.B. - L&. CartolinarVaglia va. indirimata. al Cav. LUIGI PùZZI, Via Sistina, 14, Roma. (per la Suocursa.le Postale, 18) e la. medesima (nel poeto riservato al bollo dell'Ufficio Postale pagatore) deve essere munita della prescritta marca da bollo da ' 6 centesimi . Chi $.i trova sprovvisto della. marca, accresca dei detti 5 centes mi la. CartolinarVa.glia. stessa. L'AMMINISTRAZIONE.

LEZIONI CLINICHE. R.

CLINICA MEDICA DI

ROMA.

Cancro primitivo del fegato a decorso febbrile.

D

Sunto di due lezioni del prof. VITTORIO ASCOLI. I. I tumori maligni della gJandola epatica si presentano in clinica frequentemente come secon.dari a tumori di altri organi o delle vie biliari. In confronto, i t11mori maligni che ri~ultano primitivi a un diligente controllo anar tomo-patologico sono relativamente irari (1 RU 10 e fors~ 20). Scarsò è il numero dei casi di tumori primitivi eon decorso acuto e febbrile che si sono diagnosticati 1n vita e riscontrati all'autopsia.

Si è perciò che ritengo op.p ortuno pubblicare il caso ehe mi è o.c corso di presentare a l ezione con questa diagnosi e con successivo preciso controllo. S. M., donna di 48 anni. I dati anamnestici non offrono importanza, poichè i genitori sono mo·rti vecchi e, pare, con distt1rbi circolatori, e poichè due fratelli sono rporti in t ertera età e due sono· viventi; poich è l·ei, quintogenita, ha avuto normale sviluppo, vita ·coniugale normale con sei figli tutti vivi e in ou-0.na salute. Le mestruazioni sono cessate all'età ·di 45 .anni senza alc.u n disturbo speciale. Appena 20 giorni prima dell'ingresso, che fu il 27 novembre 1923, avvertì improvvisamente dolore acuto all'epigastrio, diffuso all'ipocondrio destro, alle regioni del dorso e della spalla corrispondente: il primo dolore


446

lT

. POLlCLl~ICO

fu preceduto da qualche brivido di freddo e le duro qualche ora accomrpagnato da cefalea, nausea e spossatezza, e seguìto da senso di calore. Il dolore lasciò come una dolenzìa di tutta la regione epatica ed epigastrica. L 'inferma riferi sce che da allora si è stabilita la febbre, la quale nel pomeriggio cresceva (talvolta fino a 39°C. ) con brividi non forti e si sv·o lgeva con aum ento dei dolori più o meno intensi alla regione ipocondrica destra, che avevano ripercussioni al dorso ie alla spalla, raramente ver- · ·SO la spalla sinistra, n-0n mai verso la parte bassa del ventre o gli arti inferiori. Il dolore per qualcl1e ora era a intervalli così violento che la donna doveva mettersi a sedere, allontanando ogni contatto del tronco con i materassi e le coperte del letto; lasciava indolenzito non soltanto l'ipocondrio .destro, n1a la corrispondente parte del torace. e l'inferma rimaneva per qualche temp-0 ·com.e accasciata. Durante il corso della malattia, la paziente ha avuto nausea e senso amaro alla bocca; non gravi modificazioni dell'appetito, non dolori o crampi allo stomaco, non vomito nè disturbi intestinali. Ha ricorso il 27 novembre alla Clinica per i dolori e la fe-bbr·e e per lia crescente prostrazione delle forze. Dop'o 13 giorni di osservazione, e cioè il 15 dicembre, presentai quest'inf.er111a a lezione. Nel periodo di degenza in Clinica constatammo che in r.ealtà l'andamento della febbre era quale la paziente aveva riferito: febbre largamente remittente, con cuspidi alte, spesso sopra i 39°, 39.8 e con decrescenze sino a 37, 37.3,37.5. Il corso f.ebbrile, secondo la tabella dimostra, era assai irregolare. Similmente i dolori all'ipocondrio erano forti e accessionali e mantenevano le irradiazioni descritte nell'anamnesi. Erano cosi intensi talvolta -che, secondo l' espr'€ssi-0ne della malata, le toglievano il respiro. L'appetito era variabile, talvolta anche bene conservato: le funzioni gastrointestinali poco turbate dai dolori. La paz1ente diveniva ognor più palliùo-terrea, dimagrava assai, perdeva in forze e presentava lievi edemi nelle parti che nel dectl· bito supino riescono .declivi (gambe e regioni sacrali). L'esame del sangue dimostrò anemia progressiva: da 3 n1ilioni a 2.5 di globuli rossi, con leucociti da 23 a 18 mila , in pre,ralenza polinucleati. La reazione di V./., ripetutamente eseguita, anche dopo riattivazione, sempre negativa. Le urine emesse in quantità scarsa (sotto :l litro), ma senza elementi patologici, all'infu ori di una quantità oscillante di urobilina. Le f ~i non ebbero mai comportamento abnorme; non lasciarono riconoscere parassiti neppure dopo essere state re.se sciolte e abbon danti con la somministrazione di purganti.

-

...A.:\~O

\\:\!. 1.1'.\SC. 14}

Il ventre si è venuto ingrossando, e negli ultimi giorni prima della lezio11e, dimostrò la presenza di una modica quantità di liquido libero. Il liquido estratto appar.. ve di colore citiino e co11 i caratteri e le reazioni dei transudati. Funzioni nerv-0.se, salvo . .., 'I'insonnia e la prostrazio' ' ,.I.,~ ne, tutte normali. .t\. carico degli apparati respiratorio e circolatorio nessun distul'bo obbiettivo o alterazione. . Org·ani genitali integri. ' .... .. Il tubo digerente nè al1· esame cli11 ico n è all' el· splorazione. radiologica , IJ .. .,, mostrò a lterazioni anatomiche o fu11zionali. - !3; La milza non era i11g·randita. A11m,e ntato di volume, si e~ - . .. riconosoeva facilmente iJ . fegato . Il bordo inferiore sporgeva 3-4 dita dall'arI~ cata costale dal su-0 estremo destro fino in prossi111ità della linea mediana; di qui si innalzava rapi., . damente,. per nascondersi 1-4 sotto le· costolie appena al di là dell'appendic·e xifoidea. Il bordo del fegato si è pal1)ato sempre facilmente per l'aumentata consistenza, per il margine erto e rotondeggiante; il suo de.corso era i~go­ lare, 1na spiccatamente di·-a v erso nei due lobi, in ~~i::i~~' -·- · ~ q11anto nel destro giunge--.- - .. EiiHl!E ;>: Ya molto più in basso del normale, e nel sinistro era assai più del normale re.. ., tratto. LR s uperficie pal1 pabile appariva eq11abil. 1nente a1unentata in consistenza, ina liscia ; sol: tanto u·n po' a de.stra della . --·appendice xifoide lasciava 1··1 riconoscere, per un tratto "' ., limjtato, piccole sporgenze, lln po' pif1 dure. I limiti superiori, determinati me- • diante l'ottusità relativa del fegato, erano nei confini normali. L'altezza massima del lobo destro di cm. 25. 1

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( ..t\NNO

XXXI, FASC. 11]

L'esplorazione radiolpgica faceva vedel'·e la Cl1pola diaframmatica di poco sollevata, di forn1a norrr1aJe e di n1obilità respiratoria fisiologica. Riassumo brevemente le l'agioni della diagnosi. Di fronte a malattia a decorso rapido e febbrile, si sarebbe potl1to pensare a malattia ir1fettiva . Ma nè r a11clamento della febbre nè i disturbi fu nzionali i1 è le alterazio11i organich.e concedevano di indiYiJl1alizz a1·ne alcuna . I1'a]tronde l'ingrossan1e11to t1ote,·ole del fegato e l 'assenza di distl1rbi flmzionali che non pot.essero alla lesione epatica attribuirsi , portavano a conclt1d.ere che malattia di i11ifezione no11 esisteva o ch 'essa s i fosse precipuamente localizzata nel fegato. ,4.d r1 bu nd rin.ti am , 11 ra t ica1nn10 du.e emocolture, e tentammo l e reazioni di agglutinazione per i germi delle coml1ni infezioni (tifoid e, paratifi, febbre maltese). I responsi tutti con- . card.i e negativi. Pa.ssai a di sc11tere le ·ipotesi piì1 ovvi€. Anzitutto poteva pensarsi a colecistite, calcolo,s a o no. Yla tale supposizione sembrò da scartare, già perehè i dolori insistenti della regione epatica e .della base del torace, non dimostravano alc11na .delle topoalgie con1unemente riconosciute; perchè poi i1 011 presenta-· vano il carattere accessionale delle coliche, ma erano persister1ti con esarcerbazioni, nè delle coliche epatiche prese11tavano i sintomi collaterali più comur1i, quali il vomito, le urine di colorazione rosso-scura. Molto più peso che alla sintomatologia, sempr e molto variabile, d-ella colica epatica, demmo però all ' ingrossaID€nto notevole del fegato. Il fegato , nella calcolosi e nella colecistite, non aumenta mai molto di volume, a meno ehe non divenga sede di ascessi multipli delle vie biliari : e ciò non suole avvenire se non dopo lungo periodo. di· coltche e con spiccata itterizia. Quando il fegato ingrossa. anch e di poco, nella oo·l ecistite, al1ora la milza è a~sai -cresciuta in volume. Qui il fegato è cresciuto molto in breve tempo; non v'è itterizia; la milza non è palpabile. Escluso pertanto che qui si avesse una colecistite, si affacciava per primo alla mente il sospetto di un ascesso localizzato nel lobo destro del f.egato. I /inizio br-nsc-0, l'andam·ento febbrile, la iperleucocitosi, l'ingrossamento del lobo destro del fegato, liscio e dolente, davano fondamento al sospetto. Prima però di formulare la diagnosi di ascesso €paticQ è buona regola di chiedersi sempre: d-0nde gli agenti patogeni hanno tratto origine? Spesso rame.ba istolitica determina 1

1

447

SEZIONE PRATl CA

i1el fegato quegli stati 11ecrotici e colliquati vi con reazione flogistica che abitualmente si chian1ano ascessi. ì\el caso nostro non v'è storia di diar.rea, .e neppure di disordi11i della circolazione fecale. L 'esame ripetuto delle feci J1on l1a di.mostrato la p.r .esenza di amebe, ne1n1neuo dopo che eccita1umo s cariche diarroiche co11 pu1·ganti, e, ad ogni inodo, ai1cl1e t1na cura em et i11ic:a no11 sortì alcu11 effetto. È necessario co11cludere che di at11ebiasi no11 si trattasse. La ma11canza di sintomi di infezione generale settica o anche cl i affezio11i precedenti delle vie biliari esclude che l)Ote..;se trattarsi di ascesso vero, legato cioè ai co1nuni piogeni. L,e1110.coltl1ra , come abbiamo già detto, riusci negati va. L 'esclusion e dell' ascesso si basa anche sul1' esito negativo di due pl1r1ture esplorative. Il valore di esse è g·ran<le, nor1 assoluto però : 1nalg·rado la grn11dezza del f€gato non dubitam1110 di non avere ragg,iw1to il focolaio, percl1è l e nostre l)ll otl1re furono dirette i11 più sensi e sp inte profo11da111e11te ; ma 11on potemmo elimir1are la eve11 tunJ itù. cl1e il nt1s fosse denso • e 11011 fosse p assato nell'ago. La s uppurazi on e avrebbe potuto essere determinata da un e-chi11ococco del fegato.. Pur non dando eccessi,ro peso alla conoscenza, che nor1 è molto com1111e la sede esclusivam.ente intraepatica dell 'echinococco e che quindi è poco probabile <:be la forma del fegato resti J1orn1aJe nell'echinococco, quest'ipotesi non trovò cor1ferma i1eg·li. €Sami biolo,g ici per la cisti, i q11ali risultarono tutti n°egati,ri, n è nell'int en si tà dei dolori che avrebbero po.tuta verificarsi così gagliardi soltanto se !,ascesso pericistico avesse raggiunto la superficie del fegato, e ali.ora si s arebbe trovata non accresciuta, come in realtà era, invece diminuita, la consistenza dell'organo, e sarebbe stata la dolenzia circo.s critta e molto acuta in qualcl1e zona. Il rapido e 1progressivo deperimento sta.va anch'esso <::ontro la cisti di ech.inococco suppurata. i escluse ad11nque ogni probabilità di una raccolta purul enta intraepat.ica. Ricordammo ancora che la sifilide (a parte le ordinarie fo.rme sclerog·ommose) può determinare ingrandimenti del fegato con febbri alte e spesso intermittenti. Nella nostra donna nessun dato anamnestico parlava }J·e r la sifilide, e la reazione di Wasserma11n replicatamente tentata, anche previa attivazione, è riuscita sempre negativa. Resta va da pensare a u11 tumore del fegato. Ci fu facile vincere la naturale ritrosia ad ammetter-e un neoplasma quando la malattia abbia deoorso acuto e febbrile. Tumore a de-

ma


448

rr POLICLINICO

coi·so r ap ido siamo ormai abituati a vederne ogni giorno. Se meno comune è la occasione di inco11tra1·e febbri alte e insistenti determinate dal l'evoluzione di ttunori, d 'altr onde riconoscen11no che c.111esta eventualità si presenta in clinica come non rara. A l)arte la febbre che p11ò essere determinata da infezioni secondarie nei tumori 11lcerati, e Ja febbre che accomp~gna la carieinosi miliare, Hoi ritroviamo la febbre m olto fr.eq11ente nei tumori di alcuni organi, sopratt11tto del feg·ato e del polmone, spesso fin dall 'inizio del loro svolgiment o. Per il tumore deponevano l' enorme volurne del lobo destro del fegato e la su.a durezza. lVla io mi ba$ai sp eci a lm ente $ \l qu ei p iccoli nod i d11ri che s i p ercepivano snJla superficie del fe- . gato., scorrenti sotto la mano in alto e in basso nei movimenti respiratori. Essi, esclusa la sifilide, dovevano interpretarsi come n·odi neoplastici. A tali d.a ti dell 'esame fisi.co faceva riscontro l ' iperleucocito·s i neutrofila, non rara nei cancri. Un grande p·e so bisognava dare :.ti dolori nella regione del fegato : n el cancro sono comuni. Mancavano del carattere delle coliche (colecistiti calcolose); nè avevano i caratteri che nei tumori posso.no ass11mere per irritazione di tronchi nervosi o per trapianti. Dovevano attribuirsi -ner l.a loro localizzazione, la loro jntensità ·e persistenza a no.t evole distension,e della capsula e f.o,r se anche a.d invasione di essa da parte del tumore. Final- m ente il dimagramento e la profonda depressione d·elle forze, mentre non erano molto disturbate le funzioni digestive, non potevano megli,o spiegarsi che 'ammettend-0 l'esistenza di una neoplasia viscerale. Alla stessa concl11sione portava la mancanza di t11.more splenico in caso di n·o tevole alterazione del fegato. Adunque, mentre ogni altra iSupposiz.ione diagnostica m.anGava dei necessari fondamentj , qu ella di 11n tumore trovava appoggio nell'esame fisico e nei disturbi funzio.nali. A·m messa la diagnosi di neoplasia del fegato, i sintomi principali trovavano 11na corretta esplicazione e nella -loro concordanza la suffragavano come prove. Abbiamo ricordato che i tumori del fegato. sono n ella grande maggioranza dei casi second a ri. Nel caso nostro potemmo eliminare, con lo esame obbiettivo diretto, sussidiato dall'esplorazione m·ediante i raggi X, e con la valutazione dei disturbi funzion ali , ogni altra l.ocalizzazion e di tumore: stomaco, intestino, r etto, organi genitali, rene, mammelle, risultarono normali. Ammettemmo un t11more primitivo del fegato con decor so acu to e febbrile.

( •..\N~O

XXXI,

FASC.

14]

n ·altronde i1ei ca11cri secondari del fegato à abituale il reperto clir1ico d'un fegato più o meno uniformemente i11grandito e cosparso da r1odi i1un1e1·osi tli varia grandezza, nettamente 11rominenti alla superficie, laddo\·e noi trovavamo il lobo destro soltanto ingrandito e appei1u. in un punto lievi rilevatezze. I.a di stinzione clinica ·e a natomo-patologica dei t11mo1i pri111itivi del f.eg·ato, che ancora oggi poss iamo a ccogliere, è qt1ella di Hanot e Gilbert, in ca11cro massiccio o a mandorla, cancro. nod11lare e ,c ancro-cirrosi. Delle tre for1ne di cancro primitivo no11 era a pensare àl cancro-cixros i, p·er la sintomatologia obbiettiva e per il decorso, i1è al cancro massiccio, che o non si lascia 1·icon oscere o dà all'organo. co11sistenza molleg·giar1te. Come ipotesi più confacente all'esperienza ci si doveva fermare al cancro nodulare, il • quale ha d·ecorso rapido e talvolta (casi di Aussourd e Monneret) febbrile. Nel e.a.nero no'd ulare si costituiscono numerosi b1occhi neoplastici nell 'interno del fegato, i quali s i svill1ppano anche alla superficie del fegato come rilievi duri e clinicamente apprezzabili; ma avviene anche talora eh.e restino intraepatici o si sollevino ali.a superficie senza sporgere, e l'affiorino, appep.a a lterando la capsl1la del Glisson. Nel caso nostro affermammo che i nodi n e-0plastici, mentre accrebbero il volum.e e la consistenza del fegato, non hanno fatto sporgenze alla superficie, se non in pochi punti in prossimità del legamento falciforme. Mentre la specificazion.e del tipo del t11more era un'induzione basata sulle conoscenze di patologia, la diagnosi di ne-0plasia primitiva GLCl1ta del fegato si basava solida·m ente su dati di fatto ineoc.e pibili e si presentava con le probabilità sufficienti perchè fo.sse clinicamente affermata. Il versamento addominale modico con i caratteri del transudato doveva in parte ascriversi alla cach essia, così come l' edema degli arti inferio.ri, ma in parte .a difficoltà intraepati che del circolo portale. Poteva imputarsi anche a qualche glandola neoplastica dell 'ilo che comprimesse mo.dicamente la vena porta. 1

II. La paziente si venne progressivamente aggravando con la sintomatologia dianzi descritta. Nell 'ultima settimana è comparso un ittero con andamento progressivo che ha raggiunto nel periodo premortale u11a discreta intensità. La febbr e, n el periodo ultimo della vita, nella piena caches::;ia, è scomparsa, mentre l'an.emia . e sopratt11tto la leucocitosi. si sono intensificate.


(ANNO

XXXI,

FASC.

14]

L'autopsia f11 praticata niella Scuola di Ar1atomia Patologica dal prof. Dionisi. (I dati qui riportati riguarda110 l'addome; sono omessi gli altri dati necroscopici, per·chè non presentano parti.colare interesse). All'apertura della cavità addominale si nota liquido citrino limpido. Il fegato presenta ittero diffuso, ma no11 raggiunge il ,colorito, d·elle forti stasi biliari. No11 si nota in alcuna region.e traccia di alterazione cirrotica. Il fegato arriva quasi a livello della spina iliaca anteriore supeJ>io·re . Tutta la »iassa dell'intestino tenue è coperta dal colon. Lo stomaco è spostato a sinistra. Il lobo sinistro del fegato pogg1.a sul cardias. La gra11d·e ct1rvatt1ra dello stomaco, i1el limite inferiore~ sorpassa la cicatrice .ombelicale di 2 dita. Sulla piccola curvatt1ra il lobo sinistr9 del fegato è incurvato a ferro di cavallo st1l lobo destro. Il margine inferiore del fegato è ottuso, pr·esenta noduli di varia grandezza, talora fusi, da una lenticchia a 11n pisello ad un.a n°o cciuola, con ombelicatura centrale accentuata. Non

FrG. 2. -

s1 i1ota110 accumuli

449

SEZIONE PRATICA

La milza è leggermente ingrandita verso l' alto, e in basso raggiunge il margine inferiore dell'arcata costale. Presenta un infarto anemico. L'esan1e microsco.pico (1) del tumore del fegato dimostra in alcuni tratti estesa degenerazione grassa del fegato , alla periferia dei noduli del tumore in alcuni tratti anche atrofia considerevole delle cellule e pigmentazione biliare di eSlSa. In par·e-cchi tratti le cellule epatiche impTegnate d.alla bile sono ne.c r.otiche. Il tumore ha una struttura particolare, inquantochè risulta di cellule le quali hanno molte caratteristiche di elementi epatici per la form.a, per le dimensioni e per le proporzioni tTa citoplasma e nuc1eo; scarsi fasci connettivali riccl1i di elementi c.ellulari separano gr11ppi notevoli di elementi del trunore, come se connettivo e vasi rappresentassero gli spazi interacinosi. Guardando -con cura tali fo.rmazioni si vede che si differenziano d.alle .cellule epatiche, sia per irr·egolarità degli elem-enti sia per la architettura, inquantochè non riescono a ri-

Sezione trasvtlrsa del fegato.

di tali n oduli, ma sono sparsi come noduli em.bolici. Tali noduli traspaiono attraverso la capsula non ispessita anche nella faccia sup·eriore del fegato : n-0n sormontano la superficie se non in una zona situata in alto e ver.so il legam.ento falciforme. Nella faccia inferi ore il lobo quadrato e il lobo di Spigelio son·o specialm.ente invasi. Si notano ·n11merosi grossi nodi profondi. Il diaframma a destra è a livello del terzo. spazi.o intercostale; a sinistra declin·a ndo in basso, raggiunge l'altezza normale. Nella sua faccia inferi ore il .diaframma aderisce per lacinie fibr-0.se al lobo sinistro del fègato, notevolmente impi.ccolito ·e stirato in alto e in dietro . Il co11ten11to della ,cistifellea è l'appresentato cla un liquido mncoso invece che da bile, per la con1pressione esercitata sul dotto cistico e col.edoco dalle ghiandole linfati che tu·m efatte. Anche il dotto coledoco è c·ompresso dalle ghial1dole. I ..a pa.rete del dotto pr.e senta ispessimento della sier.osa grigiastra s11ll a superficie destra. Introd11cenc10 co11 una sonda dall'epatico n.el coledoco si penetra lib eram.ente nella ampolla di Vater; però nell'inizio del coledoco per un largo tratto di circa un centimetro ~1 ha infiltrazione della sierosa.

costruire trabeccole, sia p erchè s1;esso si trovano in piccoli alveoli co1111ettivali sotto forma di elementi giga11ti e talvolta anc);l.e di piccolissim.i elementi. Per questa architettura apparirebbe giustifi·cata denominazione di epatoma, cui, p·er evitare che tale denominazione fosse interp:retata come forma adenomatosa, si dovrebbe aggiungere l'epiteto carcinomatoso. Un altro dato di fatto degno di interesse è ch·e tali eleme'Ilti, contenuti talvolta in alveoli, si aggregano a ·C ostituire tubuli somiglianti a vasi biliari come n·el car1cro colangocellulare. In conclusione, per quanto gli .elementi possano rassomigliare a cellule epatiche, in alcuni tratti se ne distin guono p er l'aggregazi.one diversa per esser.e disposti in al ve oli in alcuni trntti' e p ér trovarsi in altri mescolati con elementi del tipo colangocell11Jare. Q11·esti dati di fatto ris11ltano ancora evidenti nell e sezioni clave lo stroma è molto. abbondante e n11m erosj alveoli vengono costituiti da esso potendosi T1ota.re ·Che in alcuni tratti il cont en11to degli a 1veoli risulta Qra di cellule del tipo -e1Jatico., ora di cell11le del tipo epite-

la

1

(1) Ancl1 e l'esame istolo@;ico è stato dettato

dal prof. Dionisi, ct1i esprimo la mia gratitudjn,e.


450

'

I r POLICL1NICO

li al e dei dotti bi1iari. Sove11te estesi focolai di necrosi si ri11vengono tra gJi alveoli del ttl · more. Portando l'esame istologico al coledoco, 11ella zona i11fìltrata si ri~on.oscc ttuu infiltrazione della sierosa e del coledoco rappresentata da elementi connettivali varia11n ente intrecci~tti e da grosse cellule poligo11ali per lo più con tenute in alveoli si111ili a quelle tlescritte n el blastoma d·el fegato. La n·eo-formazione connettivale si continua i1ella S·o tto sierosn. e determina anche qui degli alveoli conter1enti eleme11ti is·olati perfettamente simili a quelli rinvenuti n,el fiegato. Tali alveoli sono in alcu11i tratti nn1plissimi e contengono scarsi elerr.1Jer1ti del tipo di quelli rinvenuti nel fegato. Molti di essi sono necrotici. Non si rileva alcun aggruppamento di elemer1ti tali da co.stituire dei tubuli. Si conserva quindi il carattere poligonale degli elementi blastomatosi. L'epitelio di rivestimento del coledoco non è del tutto conservato; così pure i fa..sci di muscolat11ra del coledoco sono dissociati da tessuto canceroso. !'Jelle ghiandole linfati.che regionali il seno marginale e i seni intermediari sono zaffati da elementi disposti in trabeccole che ricordano la forma delle cellt1le epatiche. Il tessuto linfatico appare poco invaso.

'

Evidentemente jl reperto anato·m o-patologicn confermò, a pieno la diagnosi clinica, di neo plasma primitivo del fegato. Il lobo destro era enormemente ingrandito; il lobo sinistro., che risulta va assai ridotto nei s11oi diametri, ~i rinvenne piccolissimo .e quasi come appendice del lobo de~tro. I .a s11perficie convessa del fegato, cl1e <ll)P'arj va 1nell'esame clinico li~ia nella sua q11asi totale estensione, presentava invece all'esame anatomico una diecina di nodi neoplastici che splmtavano ·dal profondo del parenchima com.e zone bianc?-stre grandi 1-3 centimetri di diametro , ma non ernno rilevati sul parenchima e i1on ne modificavano la consistenza. E ssi non potevano qt1ind i essere percepiti n ell' esp lorazio11e clinica. ~i 1·invenne, a destra del legamento divisotio dei dt1e lobi, un nodl1lo c11e sporgeva .alq11anto dalla superficie con 3-1· escreseenze dure: queste le escrescenze che, i1 ettan1ent e riconosciute con la pal pazione, fissar-0no il nostro giudizio diagnostico. Il t11more, i.sto1ogicamente, deriva dai costituenti essenziali dell'organo e cioè da cellule epatiche e da ele-n1enti colnngocell t1lari. L~ str11ttura specifica del ttunore esclude qualsiasi remota ipotesi cl1'esso potesse mai trarre origine da qualche organo rimasto inesplorato 0 da corio11el')itel io ma dell '11 tero eh' a,·esse snbito localmente 11n 'invol11zione. Le glandole linfati<:he dell 'ilo si dimostravano per la loro 11bieazione e per il loro volume capari rli esercitare compressione sulla porta. E sse non spiegavano però, come sareb be stato ovYio npporre, anche la itterizin con1pa r~a nPl periodo terminale.

[ A~~o x~~I, FASC.

14]

Di essa rende co11ta invece la ir1fi.ltrazioue

del coledoco con il -conseguente restringimento del lume. Se giù. clinicamente, per la evoluzi-0ne dei sintomi, l'itterizia doveva riconoscersi come un feno.meno secondario, e se pertanto subo.r dinata alla lesione iniziale doveva ritenersi la cal1sa determinante di essa, l'esame istologico della zona infiitrata del coledoco ' che ritrova qui vi la stessa struttura dei nodi collocati entro il pa~enchima, comprova che nel coledoco è la metastasi e nel fegato è la sede iniziale del neoplasma. Adunque il caso da noi diagnosticato oltre cl1e singolare per il suo decorso ac~to e febbrile, è interessante come tipico esempio di neoplasma riconosci11to istopatologicamente primitivo del fegato.

NOTE

E CONTRIBUTI.

I STITUTO DI CLINICA MEDICA GEL':ERALE

R. UN l VERSI1'À DI 1,0Riì\O. Prof. F. lVIICHELI, direttore.

DELLA

Sul modo di determinare i gruppi sanguigni. Dott.

PROSPERO l\.1INO

e dott.

GIO\'ANNT CANAPERIA.

E riconosci t1ta l'importanza, anche da un pu11to di vista esclusivamente })ratico (ad es. per la trasf11sione dj sangu e), del riconosci1n.ento dell'esistenza di grup1)i sanguigi1i nell'uomo e dell'incon1patil>ilità biologica cl1e esiste b:a individui di gruppi diversi (3) . In considerazione di ciò è necessario eh.e la determinazione del gruppo sanguigno a cui appartiene un dato ir1dividub venga eseguita in mo·d-0 da offrire la certezza che i risultati sian-0 assoll1t:-im ente sicuri. I vari m.e todi che sono stati proposti J)er quanto si riferisce alle prove prelimi11ari della trasfusione si possono distinguere in J11e categorie : 1) quelli che $Ì limitano alla ricerca di interagglutinazio11r tra donatore e ospite; 2) quelli che invece richiedono la determinazione del gr11ppo sanguigno dei due ind ividui. Svariati motivi , su cui avremo modo di tornare. rendono poco consigliabile la sola prov:t dell'interaggl11tinazione: E invece opportuno ri cercare in ogni caso a quale gruppo ~ppar­ tengan o i clue ir1dividui. Il gruppo sanguigno è ur1a vera intrinseca rp1aJitit biologica individuale, è una vera uni18 fisiologica . 11r1 complrsso di proprietà individnali, bPn fis. o, costitt1zionale, ereditario (5). Esso è con1posto da \ln :nsieme di qualità alcune delle quali pii1. altre meno , facilmente rileYabili.


{AN~O

X\\I,

l i]

FA.'C.

SEZIONE PRATICA

Le pi\1 conosciute sono le proprietà isoagglutinabili ed isoemolizzabili dei globuli rossi e le propri et<'t isoagglutinanti ed isoe·molizz.abilj del siero. lVIa come già altre volte è stato rilevato (4-~) queste proprjetà non esauriscono tutto il problema del gruppo sanguigno , nel · quale sono comprese anche altre proprietà egualme.nte speciftcl1e. La isoagglutinabilità specifica di gruppo dei globuli come il potere isoagglutinante specifico del siero sono, allo stesso modo dei fenomeni di isolisi (4J, degli indicatori precisi del particolare carattere « gruppo sanguigno» e ne rendono. possibile e facile il riconoscimento. Infatti la determinazione del gruppo sanguigno di lln individuo viene fatta di solito ricercando se i suoi globuli rossi siano agglutinati da sieri campioni, uno contenente l'agglutinina a. e l'altro ]'agglutinina ~ (per i dettagli cfr. 2-3). Questo metodo ci indica in modo preciso quali siano gli agglutinogeni contenuti nei globuli rossi in esame, e per conseguenza a quale gruppo qll eSti appartenga110. L'impiego di questo solo metodo, eseguito ben inteso con pro.cedimento tecnico preciso, è Sllfficente in ogni caso per riconoscere esattamente il gruppo sanguigno di un dato individuo. Recentemente però, Guthrie e Huck (1) in base ad alcune osservazioni personali hanno creduto di poter affermare che la ricerca eseguita solan1ente ·Con questo metodo è insufficiente (perchè potrebbero sfuggire casi di individui appal'tenenti ad alcl1ni nuovi gruppi, che gli AA. suddetti credono di aver potuto riconoscere). Essi ritengono che sia r1,e cessario determinare anche il potere agglutinante del siero di sangl1e dell'individtto in esame con globuli campione ben conosciuti. Per quanto in una serie di determinazioni del gruppo sanguigno di oltre 500 individt1i, eseguite nel corso di in·dagini sull'eredità dei . gruppi sanguigni, .e dei fenomeni di isolisi, tino di noi (dott. Mino) non abbia riscontrato alcuna divergenza tra i risultati dell'esame della isoaggll1tinabilità dei globuli e quella della proprietà isoagglutinante dei sieri rispettivi, abbiamo tuttavfa creduto opportuno eseguire 11na nuova serie di indagini, confrontando i risultati forniti dai due metodi. Le ricerche sono state eseguite con il procedimento microscopico st1 vetrini a goccia pendente, impiegando per l'esame dell'agglutinabjlità globuli freschi, lavati, e sieri ca.ntpione ben noti, e per l'esame del potere ag/

451

glutinante globuli ca.mpione ben noti,· e siero fresco a diluizione 1 : 3. La lettura veniva fatta dopo un'ora di temp.eratura ambiente e i risultati controllati dopo 1/2 ora di permanenza in termostato. Sono stati cosi esaminati oltre 200 individui .. I ris11ltati -0ttenuti so·n o assolutamente concorda nti nei rispetti della determinazione del gruppo sanguigno con entrambi i metodi . . Un'altra serie di rioe.rche da noi eseguita è stata indirizzata all'esame dell'esistenza possibile, seèondo G1rLl1rie e Huck, di individui cl1:e mentre sembrano appa rten.er e allo stesso grupl}O sa11g11igno all'esame dell'agglutinabilità dei globt1li rossi, appaiono invece essere di gruppi div-ersi, in qua11to essi dànno luogo ad interaggluti·n azione. Le nostre indagini sono state eseguite: 1) trattando con 25 sieri di individui del gruppo II i globuli rossi di 50 altri individui di gruppo II; 2) trattando con 25 sieri di individui del gruppo I i globuli rossi di 50 altri individui del gruppo I. In questa numerosa serie di agglutinazioni non ci è mai occorso di incontrare una qualunql1 e divergenza dal comportamento prevedibile teoricamente. In nessun caso abbiamo riscontrato interagglutinazion.e tra individui di uno stesso grl.1ppo, in nessun caso abbia:mo potuto riconoscere nel siero qualità diverse da qt1elle riconoscibili all'esame dei soli globuli rossi. Le nostre indagini vennero sospese quando per altra via uno di noi (.dott. Mino) .ebbe a riconoscere l'inattendibilità a.e lle affermazioni . di G. e H., sulle quali essi avevano costruito le po.ssibilità teoriche di divergenza tra i vari metodi di determinazione del gruppo sanguigno (8-9). Abbiamo tutta vi.a creduto opportuno coml1nicare i risultati ottenuti per diverse conside. . raz1on1. Era infatti conveniente l'esame sperimentale di alcune conseguenze delle premesse teoriche di G. e H. Il risultato deeisamente e completamente negativo delle nostre ricerche porta un valido app-0ggio alla constatazione della insufficienza dei dati sperimentali ed alla inattenqibilità delle conclusioni degli autori suddetti. Inoltre da tutte le nostre ricerche appare evidente che i risultati dell'esame dell'agglutinabilità dei globuli rossi sono assolutamente sicuri nei riguardi della determinazione del gn1ppo sanguigno. P-0.ichè è stato riconosciuto che il potere aggll1tinante di un siero non solo è soggetto in


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l

IL

POLlCLINICO

uno stesso individuo a variazioni anche notevoli per cause svariate, ma può essere anche in condizioni fisiologiche assai basso, e d 'altra parte I 'agglutinabilità dei globuli non è eguale verso tutti i siBri (specificamente isoagglutinanti e dello stesso gruppo), è chiaro che l'esame d·ell'agglutinabilità dei globuli è soggetta anche teor1camente a minori cause di errore che non quello d.el potere .agglutinante deJ • • siero. Noi credia1no qujndi che sia conven iente in• sistere perchè in tutti i casi nei quali sia necessario procedere alla determinazione del gr11ppo sanguigno la ricerca venga eseguita esaminando l'agglutinabilità dei globuli rossi verso alcuni sieri can;ipione di gruppo II e III. NaturalmentP. i sieri campione devono avere un alto titolo agglutinante, essere in buon stato di conservazione, e l'esame deve avvenire co.n tutte le ca11tele richieste dall'importanza, si p11ò ben dire vitale, del risultato agli effetti pratici . BIBLIOGRAFIA. (1) Gt:THRIE C. G. and H1-cK J. C. On the Existence of More Than Four Isoagglutinin Groups in Hurnan Blood. Bull. of the J oh11

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(3) In. Incompatibilità biologiche nella t rasf11 sion e di sa11gue riell'uomo e modo di riconoscerle. lVIinerva l\1edica, 1923, n. 12. (4) In. Gruppi sangit,igni di isolisi 11.ell'uomo.

Riforma medica, 1924. (5) In. L ' eredità dei gruppi sar1 guigni. Policlinjco, Sez. Med., 1924. (6) In. Ricerche s1lll'aggl1ttinazione dei globuli rossi nell'uomo. I . Giorn. di Biol. e ·Med. sp·er., 1924. (7) Io. Ricerch,e sull 'isoagglutinazione dei glo-buli rossi nell'uomo. II. Giorn. di Biol. e

Med. sper., 1924. (R) In. StLlla pre~esa, esistenza di tre o p i.ù ag glutinine specifiche di gruppo nel sangue ll?1tano. Giorn. di Biol. e Med. sper., 1921-. (9) In. Recherc1ies expérim. sur la question des groupes sanguins. Presse médicale, 1924.

Intiereseante pubblieazione : Dott. AZECLIO FILIPPINI Dirigente il Reparto di Igiene apphcata nelJ'Ietltato sperimentale delle .11'.F. S.S. 1n Rom•

Prontuario dell' igienista Prefazlene del Prof. CIUSEPPE •ANARELLI

Direttore del R. Istituto d'Igiene dell'Università di Roma Manuale compllat•1 oon cTiteri eminentemente prstit'I ad 011 0 Jel medici condotti. degli ulftoi&Ji sanitari e di tutti i tun11 0· nari addetti alla ngilanu. igienica. Un ' olume ln-8, di pag. XVl-664, stampato en carta di louo In nittdiaalml tlpt tipograftcl e ril e~&to &rtist icam~ote lr. t.otta tPlR ('on i scri1ioni aol piano e sol <ior-o. Preuo L. & 2. Per gli abbonati al e Policlinico > sole L. 4 6 franco di porto. InYiare cartolina-vaglia aJ Cav. L'CIGI N . 14. Roma .

POZZI -

' ' ia Sistina,

[AN~O XXXI, FASC. 14}

MEDICINA SOCIALE. ISTITUTO PSICHIATRICO

DI

REGGIO

EMILIA.

Ulteriori contributi alla etiologia e profilassi del gozzo endemico. Prof. GIACOMO PIGHINI. La Provincia di Reggio Emilia - ·come già ebbi o.ccasion.e di ric-0rdare in · precedenti note sull 'arg.o mento - offre favorevoli condizioni per lo studio della endemia gozzo-cretinica, sia rispetto alle cause, che alla cura e profilassi. Vi ha in essa una regione in cui la ma1attia è nettam~ente localizzata su un terreno di costituzione chimico-ge.o logica che differisce radicalmente dal terreno circostante abitato da popolazi.o ne indenne. Quivi dunque i rapporti fra costituzione fisica del luogo ed endemia ap paiono strettissimi, e si prestano bene ad uno studio. comparativo. La regione in parola è compresa nella parte alta della vallata del torrente Secchia , ove a ffiorano i gra11di ba11chi (li gesso dell 'epo.ca triasica (Sacco) estesi sulle due sponde del Secchia dal villaggio di Busana sino alla Gatta di Villaminozzo, e risalente un buon tratto la valle dell'Ozola, affluente di destra del Secchia. Quei banchi s.ono molto. mineralizzati, e lungo le linee di frattura alla lor base dànno esito a ·c opiose fonti di acque minerali (acque salse di Poj ana, di Montelasso,. ed altre lungo il Secchiello). I pochi villaggi situati su quel terreno sono tutti abftati da popolazione ·c.o1pita da g.ozzo e da più rare sin'dromi collegate alla distrofia 1iroidea: Basedow, sordomutismo, mixedema, cretinismo. Di pi1) tutti gli abitanti nei casolari sparsi sulle due rive del torrente Secchia - in prevaler1za molinari che derivano l'acqua al loro m.o lino. direttamente dal torrente - e cl1e non hanno a portata di mano altro alimento idrico che l'acqua di quest'ultimo, sono qual pii1 qual meno colpiti dalla endemia. A co.minciare dai molinari a livello di Collagna sino a q11elli situati anche sotto La Gatta, ossia sotto la zona del gesso triasico, tutti presentano ne lle Jor famiglie - non una eccettuata! casi di gozzismo; ed in :maolte di esse vi hanno più gravi forme degenerative mixedem.o.-cretinose, di cui alcune vennero ricoverate al manicomio di Reggio. Altri piccoli centri di gozzismo sono sparsi quà e là per la provincia, ma questo dell'alta Val Secchia è per me speciale oggetto di studio da parecchi anni, appunto per la sua netta localizzazione, e la opportunità che offre al ricercatore di poter investigare le cause di1

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FASC.

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11-J

SEZIONE

'

PRATlCA

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rette del male con confronti colle popolazioni delle zone limitrofe immuni. 111 questa ricerca io potei convincermtl che efi'ettiv.amenLe la causa precipua, se non u11ica, della endemia risiede nella qualità delle acque bevute da quelle popolazioni colpite: pari le condizioni di vita fr~ gli incoli d·e lla zoua endemica .e quelli della zona circostante, pari i costumi, p.a ri le condizioni sociali, pari l ' ali111ento - a parte l'acqua; .p ari . la qualità dell'al'ia respirata, poichè i villaggi sani e i colpiti a volte non distano che di poche centi11uia di metri l 'uno, dall'altro; pa·ri la razza. La condizione per ammalare è ind.u bbiamente leg·ata al luogo. Famiglie di molinai venute sane da lonta no, sono ammalate entro l'an110, o poco p.i ù, di dimora sul torrente; . f ar1~1iglie di molinai colpite che trapas!'ar-0no. in vallate sane, si son viste in breve risanate. Nor1 a1)porterò qt1i esempi già citati in p·r ecede11ti lavori, e che maggiormente illustrerò i11 l1na prossima m·emoria col dott. Nizzi sulla end emi a in Provineia di Reggio. Qui mi preme solo riferire brevemente st1lla prosec11zione delle misure profilattiche e curative ado.ttate in questa z.ona col sussidio dell'I~titt1to Psichiatrieo di S. Lazzaro cui appartengo, ed accennare alle ricerche sulla natura del male, che ho continuato e contin110 nei Laboratori Scientifici di detto Istituto. Circa a ql1 este ultime, ho riferito nel rr•.aggio scorso jn una mia conferenza agli I stituti clinici di Milano. (1), e riferirò ampiamente in 11no studio di prossima pubblicazione sulla Rivista ' di Freniatria. Cani, ratti bianchi e polli nutriti - oltre al vitto ordinario - con Rcqna contenente in dissoluzione gli elementi minerali sol11bili delle r·occie per ·c ui filtrano le Rcqt1e gozzigene di Val Secchia (oppt1re roccie ent·ro. le q11ali sono scavati i pozzi gozzi geni), mostrarono evidenti alterazioni tiroidee , comparabili ai vari tipi di struma parenchimatosa e colloide dei g.ozzi lirnani. Le prove sperimentali istituite sugli a nim•ali sia colle accyne strumig·ene di Va.1 Secchia sia eon acq11R potabile a.eJ gabinetto saturata coi detti e1en1enti 'minerali. hanno dimostrato che in tali acqt1e - e qi1indi in tali strati miner8li - Psiste l'agente attivo sulla tiroide. St1lla identificazione chimi.ca , o chimico-biologica. di detto agente so.no sempre in corso le es.pel'ienze, e ne ~ar à riferito a suo tempo. Per la q11estione etioloRica intanto interessà tener pre~ente che anche il controllo sperimentale

ha dimostrato gli stretti legami fra la natura delle a-eque e del suolo, e la alterazione til'Oidea: onde ne esce sempre più convalidato. il concett0 che la malattia sia in diretta relazione coll'uso di quelle determinate . acque consumate sul luogo. Circa poi alra natura dell'elemento gozzigeno contenuto in tali acque, io propendo. a ritenerlo di natura chimica. Esposi g.ià in precedenti lavori sull'arg.o m·ento (1) le ·r agioni critiche per .cui deve escludersi un agente infettivo della endemia. Lo studio epidemiologico di essa, i caratteri clinici d ella malattia, le esperienze di laboratorio. depongono tutte concordemente .contro tale origine battPrica o _comunque infettiva. L 'elemento attivo • contenuto nelle acque è verosimilmente di natura chimica, poichè si mantiene tale anche colla liltrafiltrazione di tali acque. Ciò ho voluto ricordare qui per o.biettare '"tl Balp, che recentemente ·r itorna sulla question.e (2), la i11s ufficienza clell,e sue ved11te sulla origine della malattia da germi infettanti le stalle ed i bovini in genere. I nuovi dati portati dal Balp alla sua tesi vorrebbero dimostrare che vi ha uno stretto rapporto fra la distrib11zione geografica della endemia gozzocretinica e la intensità dell'allevamento d el bestiame bovino. Ma la dirr:'Osirazione non ri~ ulta nè dagli stessi dati raccolti dal Balp, nè dalle condizioni et1ologiche delle popolazioni. Troviamo infatti, nelle tabelle del Balp, ch e, ad es., in provincia di Bergamo, di Brescia, di Cremona, vi hanno rispettivamente jl 35, il 43, il 57, il 35 %o di gozzuti (aJle leve), cui corrisponde lln quantitativo di 26, 31 , 57, e 60 di bestiam.e bovino 0 {) di abitanti; mentre vi hanno aitre provincie con poco o niente gozzo in cui il bestiame è assai· pi1ì abbondante, quali le emiliane di Bologna, Ferrara, Forlì , Modena, Reggio Emilia, Parrr.ia., Piacenza (gozzuti: 9, 0.1, 16, 14, ,4., 13, bestia~ me % di abitanti: 00, 67, 48, 91 , 95, 86, 64! ). Voler trarre delle con-elusioni da questi dati è proprio voler a ncor più svalorizzare quella pover a scienza statistica che si pretende far servire ad ogni tesi. Ma ciò che· importa si è che l'osservazi-0ne s11J luogo non -conforta affatto l'ipotesi del

Confere11ze dei proff. GASTALDI, PIGHINI , CERLETTI, ROSSI, LUGARO. Ed. Istitu to Sieroterapico Mitarl ese, 1923.

lbid. '

I

(} )

Flln~i o 1ii

e disfun-::ioni

tiroid ee.

(1) G. PIGI!INI. Ricerclie sulla endemia goz-

:.o-cretinica nelle Reaiorii veneto-lombarde e nella Pro.vin cia di R eggio Em.ilia. Riv. spe-

rim. di Freniatria, \LI\:i-, 3 aprile 1920. -

Al-

terazioni sperim e1itali della tiroi de in rapporto colla Pfioloaia dPT go-:,-:,o. Nota preventiva,

1923.

(2) S.

BALP.

La end.e11iia tiroidea in Italia

e la suo pro{1.la.flsi. Giornale della R. Accad.

tli i\1edicina di Torino, n. 4-6, 1923.


1-4 ·.10

IL POL.LCLl.:\JCù

B alp. Egli cl1e dà il magg·ior peso etiologico alla coabitazione delle popolazio11i delle zone gozzige11 e i1elle stalle col loro bestiame, e al c..:011seg uente contagio sia diretto che per tra~ u1i ss io11e attraverso l'acqua bevuta, iniettata uagli scoli di stalla, ecc., ha indubbiamente i11 trop1Ja fretta c.o ,ncluso sulle i)arziali e li111itate osservazioni fatte in Piemonte. Da noi in Emilia - ov·e non è affatto vero quanto afferm•a il Balp, che la proprietà non sia molto frazionata -, neanche a farlo apposta, è l)l'Oprio il c.o .ntrario quello cl1e si avvera. È soltanto nella pianura, ove vi hanno stalle amp ie e dove scarseggia la legna, che il contadino passa l' inverno .nelle stalle; ed il pozzo s cavato nelle adiacenze, alimentato da acque sup erficiali, è spesso inquinato da scoli della prossima concimaia. L'esame delle acqn e di tali p.o.zzi - come ne capitano spesso agl i uffici di Igiene della n,ostra .città - ri, vela fr equentemente 1 ammoni.aca, i nitrati, i i1itriti i cloruri abbondanti; seg·11i dell'inqui' namento per sostanze organiche. Se il germe del gozzismo, come afferrr..·a· il Balp, fosse un osp ite abituale della flora inte tinale degli etbivori, ness11na condizione più fa voreyole troverebbe per contagiare di gozzo il contadino della piana emiliana. Eppure in tutta ques ta ampia regione, se si riscontrano spesso focolai di tifo in rapporto app·u nto coi detti i11q11 inamenti, Ilìai si sono rilevati centri di gozzo e11demico (se si fa eccezi.one a qualche casolare sparso lungo jl torrente Secr.hi a, ma in rapporto con tutt'altre cause!). Nel~'alta montagna nostra invece le cose sono invertite. I .. a popolazione non vive mai entro le stalle, che sono bassissime, buie, lur irle, veri covili peg·li scarsi bovini e i mo]tj equini (asini e m.u li) ed ovini. I casolari non sono s parsi. -ma raggruppati in ' 'illaggi compa ttj, e cia scuna famiglia si raccoglie d'~n­ verno attorn o il proprio focolar e, ben nutrito di leg11 a, cl1 e è l'un.ica abbondanza di quelle l)OYer e r egio11i. I po.zzi sono scavati in seno o f11ori dei villaggi, possono o r1-0n esser e inquinati, a volte gli a bitanti debbo110 fare lunga st rada per andare a coglier e l'acqu a alla fonte, a volte questa emerge da strati superficiali ed jnql1i11abili, a volte dalle viscere del1n roccia. Ed i centri di gozzismo si risc.o nt rn 110 indifferentemente per tutte queste varie con dizi,011i di alimentazione idrica. Decisivo a questo pro))Osito è l'esempio d ei moljnai del1·alta Val Secch ia. Com e già acce11nai, l e fa111iglie loro , ono tutte colpite, a cominciare dai n101ini "otto Collagna a q11elli sotto La Gattn. 11r bene. t> • e no11 han110 c;tall ~. Pc;~p 11 0 11 hevo110 acque di pozz i inqu inati da ele1

JLie11ti di stalla, ina solo l' acqua del torrent~, che ivi sco.r re fra scoscese ripe di roccia gessosa, e cl1e nella sua parte più alta i1011 ha ancora accolto affluenti passa11ti per villagg"i ove potersi inquinare di scoli di stalla, od altro. Che se si volesse sostenere l' inqui11amer1to delle acque dei torrenti come causa. di gozzo, si dovrebbe constata.re l 'endemia lur1g·.o. tutti i torrenti e in tutte le famiglie éi molinai od altre che lungh essi viv-0no e di essi si alimentano. Ciò n ,o n è; quindi la ca11sa non può a ve l' rappo ti.o nè coi bovi11i i1è colle stalle. 1

1

.. * * .. Nell'anno ora terminato (1923) ho continuato, per quanto i miei scal's i mezzi lo consentano, a svolgere la mia modesta opera di profilassi e di cura nei ce11tri più colpiti, a com.pleme11to degli studi etiologici e patogenetici che sto conducendo nei Labo.ratori del1'Istituto di S. Lazzaro. Con1e già comunicai in precedenti lavori (1), dal 1919 a questa parte ho sperimentato nei vari centri di endemia della provincia i mezzi profilattici e curativi che l 'esperienza altrui e i convincj1nenti miei, tratti dalle osserYazioni sul luogo, meglio mi co11siglia vano. Il in io I stit11io ha f or11ito i m·ezz; curativi, e q11alche autorità locale ha assecondato i ffilÌei voti. In alcune località c,i addivenne così ad 11na radicale trasformazio11e dell'approvvig'ionamento idrico, di cui già ora si possono constatare i salutari effetti; j11 altri si è sulla via di pro.vvedere. Accennai l'anno scorso al beneficio, rispetto al gozzismo, apportato dalla nuova fonte dedotta dn.1 e ;,lca r 0 r oce11i e 1 nel vill agg·i o dj T::i l ad a; ql1est anno potei constatare che l'altissima percentuale di ipertrofie tiroidee nelle donne e nei bambini rilevata nella mia prima visita al villaggio i1el 1919, è pressochè ridotta a zero : in tre anni di buona alimentazione idrica si è o.ttenuta la bonifica. A Ligonchio, ove non pochi sono i casi di gozztsmo, il 11rogetto della nuova fonte sta per essere attuato; ed è n el programma dei nuovi arr.qni11] stratori di approvvigionare pt1re di buona acq11a il villaggio più colpito di queste vallate, Caprile. Frattanto ivi ed in altre località ha, dato b11oni risultati la cura medica, che feci praticare dalle maestre delle scuol e, dai medici condotti dai parroci e da qualche altro volenteros~ nelle fami glie. (Rendo qui sentite 1

1

fl G. Pr<;HJ N I. /)Pr la profila ssi del go:zo P11rlP1niro in lt alin. Qne8to giornale .. S. P .. 1019. _ p,, , ln prnfi lf! '·si della P1.2dPm~a go:.:ocrPtinica. Dif,.-..a ~ oc1n.l e, genna10 19-3.


(-\~.'.\O:\:\:\!,

FASC. 1-1]

455

SEZIONE PRATICA

grazie, p er la in.telli"ge11te collaborazio11e u sa- 11a.1111u già. tr.ovato a111pia co11fer111a; io stesso tami, al d ott. Guido Zt1ccoli, nel co111u11e di i1el ·19 pubblicai documenti personali ir1 pro\. illan1inozzo). posito. .1.\l io iutendi111ento fu, sin d'allora, di Co111e i11ezzo profilattico, oltre a l'acco1n a ntrova1·e n11a form·ola 111edicamentosa che · l'idare, ove era possibile, l 'uso di cel'te fonti spondesse a lle esigenze di una energica e solemerge11ti dal calcare, e l 'abba11dono di altre lecita cura di questi ,casi, riducendo insieme ritenute gozzigene, · raccoIL•andai a molte faal i11i11imo e la spesa dei farmaci e il rischio rniglie, no.n aventi la possibilità' di scelta nel- degli effetti nocivi di intolleranza cui possono l'us o dell'acqua, di no11 b·e rla se non bollita. dar luog·o le singole cure j O·d iche o tiroidinilYla tale pratica è difficilmente seguita a lun- cl1e. E tale inter1dim ento rag,giunsi combinango, sia per la innata indolenza e rasseg11a- do dosi piccolissime di preparati j o dici e di zione di tali popolazioni, sia pel gusto insi- tiroidina. Nei molti casi così trattati potei pido cl1e assume l ' acqua dopo la bollitura. convincermi cl1e l 'jodi·o .aggiunto a lla tiroidiPijl facile riesce invece la prop·ag.anda di ce r- na inten sifica l 'azione di qu.e sta, onde basta te pratiche curative, specie se se ne offre gra- una 111inima dose del prodotto opotera pico per tuitamente il mezzo. Continuai pertar1to., e ottenere l 'effetto curativo. Le semplici ipere.on se1npre nuovo s uccesso, la p-ratica delle tr ofie della gla11dola (c0is.idette « gole grosse ») cl1re a base di j o~io è di prodotti opoterapici delle a.011ne e dei bambini recedo~o in qualcl1e sin dal '19 mi avava dato ottimi r isultati. ch e m ese coll'uso di due centigrammi di polQ11all1nqt1e pre1)ar ato jodi co g·iuva al gozz11- vere di tiroide secca (ho usato il pr-0dotto to; e l 'esp erienza volga r e da quasi un secolo Za11oni; 0.02 di polvere = gr. 0. 10 circA òi til1a insegnato ai nostri vallig·iani l ' effetto be- roide fresca), e non più di mezzo centigram11efico della spugna usta conten ente, come è m a di j odio inorganico, presi ogni due-tre i1oto, del joduro di sodi.o. Ciò che importa giorni (n ei bamb1ni due volte la settimana); al znedico igienista è di trovare il più adatto, mentre coll'uso esclusivo di preparati jodici o cl1è sia attivo e insieme di facile uso, bene di tavolette di tiroidina (ogni tavoletta= gr. accetto, e no11 pericoloso se lasciato senza con- 0.30 circa di. tiroide fresca) occorrono in getrollo nelle mani di gente r.ozza ed ignoran.t e. r1ere, }Jel' .ottenere gli stessi effetti, dosi magl•ttimi ris ultati pratici mi diede, ad es. , in giori o m aggior tempo. È rico.nosciuto da q11esti ultimi tempi il ripetere il consiglio che <Jl1a nti s i sono occupati della profilassi del già dava il Grassi a i fan ciulli delle scuole g~zzo endemico eh.e effettivamente il giovavaltellinesi n el 190·1· : cli ag:~·j 11 11ger.e 1111a-dne ffi•ento delle Cl1re j odi che si può raggi11ngere goccie di tintura di j odio alla tazza di latte rtn ch e con dosi minime di medicamento. In co11st1mata al mattino. Questa pratica, me- I svizzer a, ad es. (I<linger), si sono o.ttenuti glio che n elle scuole - ove i bambini non h11011i effetti nei bambini delle scuole distriprendono, da noi, il latte - riesce bene ac- b11 e11do un cioccolatino di jodostarina (precetta e dj facjle a1Jplicazione nelle famiglie; J)a r ato dal dot.t. Aoetta) per settimana, non cont e11 e11do ogni cioccolatino che· 5 milligr. di ed in m·olte di queste, ove venne adottata, ne joclio. Il ì\ [n g·ç ia n elle sr uole ·valtellinesi ne l1a constatai i buo11i risultati. Importava però trovare un mezzo anche pi1ì fRtto di stribuire due p er settimana. Marine e agevole, l)ra tico, e di uso generale; ed a quel Kim baJJ invece negli Stati Uniti trovano vancou cetto ini ispirai , a vendo constatato i buoni tagg·ioso il tr.attamento fatto due volte all'anri!'nltati ottenuti a nche da me - come già n o, in primavera ·ed autunno, ·c on due gram·da.I ~Il1ggia in Valtellina - dai cioccolatini mi cl i j o duro di s-0dio propinato in 10 giorn4 nssin 20 centi gr . a l dì . Os,vald iriv-ece, SPmnre di .i odostarina dati ai bambini nelle scuole. . T) e n ~ai adunq11.e di far preparare dai labora- in Svizzera, dice di ottenere gli stessi effetti tori della l ocale Farmacia Comunale delle co11 dl1e soli milligrammi al giorno. Io pure compresse conten enti in dose acconcia i pre- ll ai, n elle scu ol e del Con1l1ne di Lig onchio., parati ch e meglio mi avevano corrisposto n el- gl i ottimi cioccolatini ' di j odostarina cc Roche )) le cure delle varie fo.rme di distrofia tiroidea. face11done distribuire due p er settima n a, e per È i1oto da tempo l'effetto eroico d ella opo- · 6 m esi consecutivi. I r.is11lta ti furono buoni, terapia tiroidea n ei cr etini, cretinosi, mixede- ottenendo in circa 2/3 degli alnuni una dimirr.atosi, ecc., in tutt e cioè cp1elle forme legate nuzione del volume d el la glandola. Ma più a distrofia tiroidea ch e si in contrano nelle pronti effetti ottenni, nelle scuole di Cinquecerri , con pastiglie cioccolattate conten·enti, zone affette da gozzismo.. I brilla.n ti risultati di Grassi in Valtellin a nel 1904, ·controllati come dissi, un po' di t--iroidina e dosi minime nnche da Galli Valerio , e di. Wagn er v . .Jal1- di j odio inorganico : t11tti i baIL•bini così tratregg e di , Kutscher a in Austria e in Stiria, tati, con due pastiglie a lla settimana, in t r e 1

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4G6

IL POLICLINICO

~AN~O

XXXI,

FASC.

14]

mesi si 111ost.rarono risanati, non offrendo. in* * * sie1ne a Jcur1 fenomeno di intolleranza. Onde trovai op1)ortuno far1ni confezionare dalla loNel risveglio della lotta contro le grandi macale farmacia Comu11ale, come ho accennato Jattie sociali cl1e si è manifestato in tutte le SO.J)l'a, delle co1npresse che si p,r esentassero nazioni do.po la gt1erra, anche la lotta contro di gu$to g-radevole al palato, e contenesserQ i r endemia g·ozzo-cretinica sta ora cereando !a principi attivi sperimentati. La formula pre- sua base di metodo e di applicazione pratica celta, come la più consigliabile per conservas u larg·a scala . L 'Ufficio internazionale d' lg'iere allo jodi-0 J.e due attività ioniche, fu la se- 11e ne 11a fatto o,gg·etto di speciale studio, ed g·uente : il comm. doti. I ..utrario riferiva recentemente Ioduro di sodio g. 0,01. sul! 'opera da lui svolta in pro.posito in seno a Ti 11tt1ra di j odio go.ccie una. quell'alto co11sesso. Il governo però, che era Polvere di tiroide secca g. 0,02 interven11to così efficacemente nella organize confezionata con polvere di cacao, zucchero, zazione della profilassi contro la malaria e lu ed altri incipienti ·in modo da -0ttenere \1na pellag·ta, non ha ancora preso posizione r1eltn. compressa a titolo stabile di jodio, cor1serva- • Jc.tta contl'o l ' endemia gozzo-cretinica. & sori:1 bile in q11alunque co.ndizione di arr.1biente, .eco- uria Corr1missione nominata dalla Società di nornica, di sapore gradevole, e non irritante Neurologia; si è costitl1ito i11 Valtelli11a u11 il palato. Ciò fu pienamente r ug·gi 11 n to. I.e Comitato provinciale sotto la energica sp·i nta cc compresse antistrumose F. C. » c-0sì preparadel prof. l\Iuggia, direttore del manicomio .Ji te risultarono contenere, all'esame analitico Sondrio, che da dt1e anni va svo.lg·en do un 'odiretto, 9 milligrammi di jodio ciascuna, e pe r a Yeramertte proficua; l'Istituto di Igiene riescirono gradevoli a quanti vennero. pro1)i- .e Previdenza socia le accentua l)Ure la sua. nate. opera di propaganda in proposito; ma l'orgo.Nell estate scorso ne distribuii largamente nizzazione rr:ietodica della lotta contro l'endenei centri di endem ia dell'app.ennino reggiano mia ir1 Italia attende sempre di essere concrer parmigiano, e sempre risposero bene, sia p,er tata. Dalla statistica compilata nello sco.rsr, anno a mezzo dei Pr.efetti a.alla Direzjone geessere b.ene accette da quella gente primitiva, sia pel facile loro uso: la dose di 11na-due nerale di ·sanità, deve e8sere risultato che in per settimana nei barr.1hini (secondo retà ), di tutte Je provincie alpine dell'Italia setten t rio tre-qt1attro negli adulti è più che sufficiente na1e, in molte appenniniche dell'Italia peninn.llo scopo., ed anche se continuata per più me- si1lare, ed i11 Sicilia ed in Sardegna vi hanno notevo~i centri d 'end.emia gozzo-cretinica (ed si i1on 110 mai dato fenomeni di intolleranza. anche la recente statistica dei riformati per >rei casi più gravi di distiroidismo e atiroidis1110 congen ito, quali di sordomutismo, di gozzo e cr,etir1ismo del Balp, lo dimo.st ra ). Atmixedema, di deficienza m entale, di · cretinitendere che in qt1este Provincie sorgano comismo, ho fatto confezionare compresse a parte tati s11l1 'esmpio di quello di Sondrio sarebbe ing·ennit{1. poichè ciascuna intende i s11oi proidentiche a lle prime, rr.i1a con aggiunta di gr. 0.02 di polvere orchitica. A ciò mi spinse la ]1lemi ig·ir11ici a Sll O m·oclo. Occorre ad1 l~l ! ~ un pro,1vedirr.iento. governativo. come si è fatto constatazione degli effetti benefici dell'opot.ep·er la malèlria e la ~1e11ap;1·n. rapia testicolare, praticata in vari casi n1iei Nel 1919 pro1)onevo la nomina di 11na Comprivnt.i e dél Frenocomio in alcune distrofie missione g·overn.ativa del tjyio cli qt1elle Pellanervose e nerveo-muscolari dipendenti da cau~e co.ngenite. con partecipazione deg1i apparagrologiche provinciali; ora, colla r€oentissima Riforma degli ordinamenti sanitari per Clli ti sess11ali. J't noto come in quei casi di distrofia tiro i cl ea conge11ita, n1olte a.1 tre gl anòo- vengono S0!1p:r.esse le Commissioni pro\inciali pellagrologich€. a11tit11h,ercolari, ecc., non resta le a secrezione interna, oltre alle sessuali, posche far voti !)erchè il C-0nRigli-0 S11periore di sono partecipare al processo morboso : anche Sanità si occupi della Q1le .. fi,o ne. e i1ro'r'·eda la i~1 ofisi e il tim o mo trano s11esso riperc11 scome crede meglio per ogni provincia aff€tta sioni patologiche. Onde sarebbe razionale la dalla endemia. L'art. 19, b) della -n11ova legge rnra opoterapica pluriglandolare. . infatti Rtahilisce cl1e il Cansiglio S11periore di T,' associfl zione della tiroidil).a col] a gostanza Sanità cc propone '}11ei provvedim enti. q11elle orchitica mi pare pertanto. anche dal pl.1nto inchieste e qt1elle ricerche scientifiche che g-111di vista economico. la più praticamente ·u tile. cticherà convénienti ai fini della amminiRtraI.e cc compresse antistrumQse con sostanza orzionP s anitaria n . È npp11nto cruesto che si richitica )) della Farmacia Comunale di Reggio chied(l ner la profilas~i e c11ra della endemin Emilia. nella formala s11ddetta. mi hanno già gozzo-crPtinica: inchie~te . ricPrche "Cientifiche r o rri~r osto h(\ne. e $0110 tuttora in ic:.p€rim ento. 1

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(i\N~O XXXI , FASC. 14]

e pro\'Yedime11ti. 111 ug111 1Jrovi11cia i1011 sa1·ù difficile , a traYerso i Consigli provinciali di Sanità, trovare ql1alcl1e stt1dios o o co11111etente ir1 i11at eria, e istituir\1 i l111a Co1n111i sior1 e l o•• cale. Ancl1e c 1'11 limit nt i. s~ ] 111 i fo11di c~ n r ll e Con1missioni, u11a volta in cari·c a, avra11no modo di i11teressare alla loro opera le Provincie, i Corr1uni, g·li E11ti locali, e i mezzi fi11aziari per condurre a fondo la lotta si troveranno.. Ma occorre creare il prirn.uni ·1 noven.s, e questo, trattando, i di un'opel'a di profilassi g enerale della razza, che interessa tutta la nazion~, non p11ò Psserc !1romosso cl1e dal Go,·er110. Dicen1 b re, f 923. x x x

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STORIA DELLA MEDICINA. In occasione del primo Centenario del],, Litotrizia - L'invenzione della '' pinza a tre branche,, I

pe l prof. ,.fEBALDO CJl\II INO, 1ib e ro docente di Urologia ir1 Palerrno.

Si cel ebra i11 Llu esti g·io1·t1i i11 Fra11cia il primo ce11te11ario della litot~·izia. Il 13 ge11nai o 182~

::5EZ IONE PRATIC·\

infatti, Civiale es eg uiva a Parigi, alla presenza di dn c Co·m missarii: i do t t. P e rcy e rha n .. ier, d e legati dall' Accade111ia dell e cien ze. in forrr1n 11fficiale, e co11 pie 110 uc cesso , la prima litotrizia. Egli eseguì la su a o p e razione l)el' r11ezzo di uno tru111e11to c he cl1iamò litnlahe ( ÀtOo; pi 8tra e Àa.p.~cxvétv prendere) o « pinza a tre bra1iche » , costituito da uria sondn retta, v11ota, e11tro la quale el'a introdotta 1111a pinza formata da tre bra11cl1e elastich·C, cl1e s i ad do . s ava110 fr a l o ro finchè era110 raccl1ittse nella sor1da, ma divaricavano jl loro estrerno vescicale, quando questo. era spinto in vescica -· dopo introdotta Ja s or1da retta. Le tre brancl1e 11s civa 110 ft1ori dalla s onda, come tre dita aclnncl1 e ; ma11o vra 11do la s onda e pinge11do e ritira11do la J)i11za , s i affe rrava fra le branche di Llu esta il calco.lo e lo s i fis sava all'es tre1110 inter110 d ella , 011da. Quindi fra le brancl1e ù ella pinza s i ·pin ge va l1na bacchettina di acciaio cl1e t errniua\-a con l1na specie di. piècolo 'trid ent e o trapano, sino a investire co1J tale punta il calcolo imprigionato,, con1e 110 eletto,' a Jl o estr·emo della sonda; s i faceva g·irare s11ll'asse il t l'a11a110 e ro ~] s i p·erforava iJ calcolo. Ripet e ndo in varie dit·ezi.oni la i)erforazion e de1 CflJ col o . lo s i frammenta va; l'operazione era rip etuta fincl1è i framn1euti .erano ridotti a così pi e • colo vol111ne da po.tersi s chiacciarr e pol\·erizzare fra le sole branche della pinza a tt ra t ta s11ll a so11da op911re da pot.er esser e esp11lsi

457

spontaJ.?.eam.ente per ' i ·uretra. Come s i vede la prima litotrizia fu ben diversa dalla sua dis cendente odierna; pur i1ondimeno sollevò giustan1ente entusiasma i:>erchè alla cura della calcolosi vescicale aprì t1n metodo operator i.) nuovo, per lungo tempo carezzato e suggerito teorica1r1e11te, m .ai !)el'ò pot11to pratican1ente realizzare. Quello cl1e rese prati-cam ente possibile la 11uova op.e razio11e, fu la invenzio11e 1della pinza a tre brancl1e - perchè con essa s i r iuscì finalmente a pre11dere e fissare il calcolo allo strumento . La gloria di tale in venzione fu aspramente contestata al Civiale specialmente da Le r oy d'Etiolles; la polemica assunse un to110 elevato e ad essa parteciparono i dotti di t11tta la Francia e l e Accademie . Senonchè da altre nazioni so.rsero altre voci a rivendicare Ja g·loria di quella invenzione: i tedeschi ricord arono eh .e il bavarese Gruitl1uisen fin dal 1813 aveva posato i concetti fondamentali della Jitotrizia e proposto uno strumento atto n. realizzarla; ma a veva avuto il torto di. s.p el'imentarlo .solo sul cadavere. Gli inglesi rivendicarono la priorità allo scozzese Elderton (1819 ~ e Tl1ompso.n rivers ò tale g loria sul londine ~ e \\,. eiss (1821.). E ancl1e oggi, in occas io11e d ella celebrazio11e clel cente11ario cl ella !ì riina litotrizia. i toen a u11 !)O· dappel't11tto a rivan g are nel 11ass ato e si torna a riv er s are la glori a della invenzi one della l)rirna pinza a lr.e bra11che (11rimo a11t enato del n1otl erno litotritore) s11 Ci vi.al e. Fin dal 1904., in l1n a p11bblicazione jntitol at.a « Le origini deL litotri lor e » io 110 ri \-.e11dicato al n ostro Santorio il m erito della invenzione. Il g·rande italiano - che come tutti sappia·m o visse tra la fine del 1500 e il principio d.el 1600 - nei s uoi (( c ·o m1nentaria libri Canon.is .-lv ice1i nrie , fas e. I, 1626 » , così testualm ente scriveva, i.ntrattenendosi della possibili t ft di estrarre nn calco.lo dalla vescica , per l e \' ÌC 1i atnrali: 1

Q ll od si calc1llus per 1lrele1·es, rid v esicc co ni d r j e.ctus , spati o Jiebd omadae cir citer c1c11i « urina no1t ejicitur, extraliendus est, n e per cc m ora11i magn1ts ev adet, quod ut fìeret. Exco« oilav irri1ls syri11gam quae in v esicani i mmit<c lr.n.cla r' xt (f'llf'l?trlo lotio est rrf erla. Ea im« 1n ·i s sa l ll71 e i1is tru1n.e11.tii1n, quort unit tres cc c11,.~piriP s (rl1tn1 est in syringa) aliq·uando pl·us « i111.p ellif1t r 1Lt I riciispides sepa.r e11t11r et di la« t enlur: d pi1ic eps extraliitur in s tr-itme1itum. « Quo p r>ra c t·o, stati nl ab itrina l nvi s cum imcc p ef1l ad si11um. syrin ga e f erri sol et: qui in« cl1t 'i 1t s ;71t r> r il.ln s citspid es stati111 e.r.trahitur cc p t> r syring a ni. Si ve r o accider et r111 o d tlrinae «


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POLCCLIKICO

i111pel1ls non ferrei la7Jill11n1 ad si11·u m: t1111c cc cum syphone per vi11i vacui attrohittlr ». Dove si vede che non so'.o il ... antorio av.eva gi~t inventato la siringa tricuspide duecento anni prima di Civiale, di Leroy , di Gruithuisen, PCC., ma aveva anche indicato di servirsi dell'aspirazione per i vantaggi cl1e potevano trn rsene nell'operazione. P assa l'Ono, dopo CiviEl le, parecchi anni, percl1è un tale concetto fo sse ripreso. I-Io voluto richiamare alla m ente d egli Italiar1i questi precedenti storici non per togliere al Civiale il m erito che gli spetta, di avere re~o pratica con l 'aggiunta clella tige con trn1Jano la litotrisia; ·m a t1nicam.ente per mettere a posto il merito di 11n Italiano nella i11venzione di quella pinza tric11sp]de cl1e tt1tti rico.noscono come la parte esse11ziale d.el litolabe di Civiale, e la prima antenata clel n1 0clerno litotritore. <e

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RASSEGNE.

N E UROLOGIA. Sui rapporti tra le lesioni centra li e p(.\riferiche dei J1ervi cranici. (E. 'ACH. Anier. Jon1·n. of AJr·cl. :..:.c i e11ces ). Non si pnò far mo1.ta luce in q11esto campo con gli esperin1enti ·negli animali, onde lo anatomista ha qui il sopr avvento s11l fisiolog·o. Tl1ttavia si è tentato, negli a11i1nnli, di distruggere !)Orzioni di cervello, e ' ' ed er e poi se reagiscono a e-erti 8tim oli sensoriali . Di più, Kalischer h a perfezionato il m etodo cl"1e consiste nel provocare l'associazione di un dHto movim ento (es. a l zare 1111a ga111ba) con un cl ato stimolo sen sorialie, .e, pro,d otte alcune lesioni, d.ed11rre dall 8 p ers ist en za o n1eno del m ovim en to la percezione o meno dello st imolo sen oriale stesso: p·erò si p11ò d11bitare che il tra11ma per sè s tesso abbia distr11tto l'aso;:oc]azione, o d a lmeno la inibisca per qualche temIJO. Un altro metodo consi.stc nel d eter111inare la presenza o assenza d.el riflesso salivn re quando si produce t1n intenso stimolo sensoriale: ma ancl1e q11e to non è esente da obbiezior1i. Nel n1cccanjs1no dell'olfatto si fa 1naggiormente sentire l a difficoltà del problema. Ora si am111ette generalmente cl1e l e vie olJattorie, lasciati i b11lbi olfattori a lla base dei lobi fr ontali, pas ano per la via del fo rnice al g·iro 11ncinato e al piriform.e (lel grande piede cl'il)· poca.m1)0. Vi è t1n altro gr1111po di Abre, le fibre di J.Jnnci~i, m eno hene s Yi1t11Jpa te . n1a di grandezza notevole, cl1e n1)parte11gono a quest e viP.

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XXXI, FASC. 1~ ~

Una lesione i1eJ, naso porta alla perdita di tutte le forme di odorato, e così p11re 11na lesione nelle vie olfattorie, arn menocl1è la lesione non sia distruttiva ma irritativa. come P.uò accadere in un processo i11fi nm1natorio, o per una compressione del lob o d · iIJI)ocampo chè . . ' in tal caso s1 avvertono se11sazioni olfattorie subbiettiv.e . Però qu.este sensaz1oni s i a \·rebbero talvolta, secondo certi rinolog·i , anc h e per lesioni semplicemente nasal i; ma in questi casi non fu mai stl1diato il cerveJ.lo. La perdita dell'olfatto da lesione nasale ,~ di solito com1)le1a P bilaterale. TalYoltn la perdi ta completa dell'olfatto ... i a$''Ociava a lesione cli i1r1 sol o J.obo d 'ippocampo, con apparen te integ1·jtà d elle vie periferiche. IJe sen sazioni olfattorie Sl1bbiettiv€ sono da r iferire a 11na lesione corticale. Non y·è 1no do di di tjnguere 11na le. ione <lei bl1ll)i olfattori da l111a lesione a.el naso e non . ' si sa riconosce1·e 11r1a l·~sion.e cl·el fo1·nice o de11le fibre di L ancisi. Non sono state fatte esat1rienti ric ercl1 e Sll qt1ella, ch e p.er analogia, si pot1·eblJe cl1iamare anosmia psicl1ica. ' nozioni IJiù certe: S11l g·usto 11on ~i hanno qll i ancl1e le vie lJe r if ericl1e off1·ono difficoltà d'interpretazion.e, per la loro duplici tà: le fibre g·11stative d e I , -, e qL1eU e clel IX })C'l i o }Jortano l e stes e se1i.. azior1i. Circa la loro terminazione intracereli1·ale vi è i11olto di incerto: seco11do al,cuni i cc11tri gustativi sono nel lobo d ' ippoca m1)0, press o la convessità d.ell'emisfero, mentre altri credono che es... i si trovano nell 1 opercolo, presso i c en ·,t ri n1otori dell a lingua e d·ell e l abbra. In s ostanza poco sappiamo, ed .altr.e r icercl11e s.ono n .ecessal'ie. Fortunatan1e11t e sulle vie e St1i centri visivi siamo informnti n1 cglio. Ne1 meccanismo della visio11e e11trar10 a nche i m11scoli oculari, e bisogna tenerne cor1to. i è veduto sperimentalmente che lo ~tin1olo e.lei qt1adrige111ini anteriori prod11ce l1no s1)nsmo tlell 'a ccom o dazione e 11na devinzior1e di amho o:li occl1i ,·.erso l 'opposto l ato. Si può ancl1e avere, econdo il p unto stirnolato, I.a convergenza dei clne occl1i. Lo stimo · lo del lob o occipitale prodt1ce g·li stes~i effet· ti, ma non e.l à risposta se sor10 distrutti i ql1adrig.eminii, 1nentre il centro frontale produce n ncora cl evinzion e co11i 11g:H fa. Clinica111ente, m entre t1na les ion e frontale d ù 11 on di rado co11v11lsioni, lascia in,t atta la vigione e i riflessi p11pillari, una le~iorle occi1)itale prodnc<,, emianopsia, . enzn di. tnrhi m otori, no11 rnodificn i rifl e~~ i p1q>i1.1ari. e i1un <lare cecitn p~i­ cl1ica. l~n a le~ione clei quadrigemini a nte1 iori aholisce i rifte ~i pnpillarj, dù en1ian opc:ia. e


[.·\.N:'\O XXXI , FASC. 14) •

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SEZIONE PRATICA

pu ò l)l'Odurre o i10 ei11i1Jar.esi seco11do la gran- tumori della gl1iandola pineal e. F 11 rono vedudezza della lesione. Una l esione d el n ervo ot- te connessioni tra il n.ervo vestib ola re e i quatico non . . i accompagna a distnrbi di motilità, drig.emini posteriori. Movimenti a s, ociati desalYO eventualm·ente una parziale o completa gli occhi si han110 stimolando i nuclei degli • of tal111 op legia, e può d.a re c.ecità di lln occhio, oculomotori, un· a r ea del liobo frontale, i corpi o l i1nìtazione· del campo visivo: se l,a cecitù. genicolati laterali o i quadrigemini anteriori. è co111pleta sono aboliti i p1tpilla ri. Però in :Wlovimen,t i a.elle estr emità si h a nno stimolan, pratica l e cose non vanno così lisce come in do i corni a11teriori de1 midollo, la corteccia qu esto scl1e111a. motrice, e fo1·se . ar1cl1e iJ éer velletto. Gli sti_.\li ncinazio11i visive parlano p.er una lesione moli vestibol ari sono trasmessi dal nucl,eo di occipitale, m entre la febbre fa pensare a d lln Deiters al nucl.eo rosso del cervelletto. .alle interes aI11ento d ei v.entricoli con sec11tivo a le- oliv:e, ai quadrigemini poster1ori. sione dei quadrigemini. Non tutti gl.i animali Barany aveya a111m c~ .. o nei Jobi laterali d el e i1on tutte l.e razze si prestano eg·ualmente cer velletto d ei centri pei fi ni m oviv.enti d ì alle ricerch e sulle vi.e ottiche, non avendo t11tcoordinazione, centri i1egati da altri, sp cciaìm ente per I.e osservaz ioni di Gordon· Ho1m·es ti visione binoc11lare. ~ec or1c.lo alcuni osservatori le l esioni del cors11i feriti di g·nerra. p o genicolato disturberebbero ]a vi jo11 e macuLe lesi0r1i i ~olnte d cJ i1 ucleo ùi Deiters, o lare più delle lesioni corticali, benchè gli stuù el n ervo v.estibola re, i1or1 p l'od ucono m.ai i di rece11ti di Gordon H o!.m es e di Lyster sui violenti mo,rim.enti di maI1egg·io ritenuti finoferiti di guerra sembra no stabilire cl1e la ma- ra car atteristic·i, secor1do le osservazioni di cul a è rapp l'·esentat a nella corteccia d ello stes- B echterew : tali' n1ovi1nent i dipendono ev.en so lato solt a.nto. lVI a non da t11tti è ammesso. iltalmente da lesioni d8i n eduncoli cereb·ella ri. Se così fo'3se la funzione del corp o genicolato Non sono tlirnostrabili connession i dirette diverrebbe più misteriosa. Si sa che una le- tra il · n11cleo di Deit.ers e i centri dei mt1• sio11e di esso produce t1n· e111ianopsia bilatera- scoli oct1lari. Neanch e sa1)pi a1no se 1,e fibre le omonima non distingt1ibi1e da q11 ella do- nervose provenie nti dai va r i canali semicircovnta a lesioni dei tratti ot tici in Yari n itri lari m etta110 capo a var i grllJ)p i di cellule pnnti. nel nucleo di Deiter s, i1è se i·ag·g·i11ngon o il I / interpretazione e il i·iconoscimento dei conucleo rosso del cer velletto per vie div.erse. • olo si sa cl1e queste vie si trovano i11 immel ori sen1bra dipendere oltrecl1è dalla retina, anche dalla corteccia, come sarebbe attestato diata \7 icinanza dell 'acqued otto di SilYio, e dalle a ll11cinazioni visive policrom e che talo- sono qt1indi a ssai fac ilment e affette cla1J€ mora si 11ann o come a t1re di epilessia da l esioni dificazioni di l)ressione del liql1or, ciò cl1e r end el lob o occipitale. e.l e ancora più incerte le no~~re cognizioni stilN ell' ottavo nervo bisogna disting·u er.e la funl e varie parti dell'apparato vestibolare. -zion·e acust1ca dalla vestibolare. La prima cirDORIA. ieonvol11zione tempor.ale contien e il centro ltdiiivo; esso sembra diviso in due porzioni, delle Contributo alla conoscenza delle brachialgie. quali 11na controlla i toni e l e impressioni di (l-fF.DE ~rt·s I. Acta m edi c a .i...:.c r111rli11rtricu. I.IX , -su ono, rnentre l' altra controlla la parola udi1923, 114). ta. Q11esi'ultimo centro è unilateral,e, meni r e il l)ri111 0 sen1bra pilaterale. La brachialgia se111i.J lice })J'i.mitiva è llna sinVni1a ter a le è p11re il centro dello svi lnppa- drome di tipo n1eiuralgic o. No n è anco•r a posto se11so musical.e d ei musicisti. s~b ile decid ere se 1si t r atta di una 11eurailgia :priLesioni corticali provocano impressioni sen- n;iarta o 1S.econdaria, riflessa. Ln lln n oteivole nusoria li soggettive, in primo tempo alm.eno. A / in,e ro di ca.s.i , si trova t1na urice·n1 ia p.a.to1ogica.; scopo diagnostico è di gTande importanza il in a ltri casi invee.e si tra.tta di individui oon cosi cl detto campo di W ernicke, situato immeJYredis1)osizione 11eur otica, even tu n.lmente iste·dia tamente· sotto il centro uditivo. In esso si r'ica . tro,rano g i11staposte le fibr.e che l)rovengono Gli .a ltri fattori chia1n.a.,t.i :iin ca u ~,a n.ell.a letdai centri olfattorio, g·ustativo e uditivo, q11int' t eratura - p. e. i11fezioni, arterios cl.erosi, diadi l1n.a lesion e in questa sede p11ò prodt1rre l)ete - ad eooezion.e fo1:me dell 'alcool, non h a n se-nsazione st1bbiettiva in rapporto con questi 110 che l1na. 11arte secondaria. Nell e 11ersone ire centri. <'he p1reisentino }a so·p r.acitata predisposizione, I~e fl1r1zioni dei corpi g,enico1ati interni e dei lln ecce~·S iY o lavoro delle braccLa ha se11za dubqt1adrig·em ini posteriori non sono chiare. La bio una. g.rande importanza rom e fa,ttore o<: c~. mig·lior e opport11n1ità per tale studio si 1'1a nei sio11ale. 1

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1L POLICLINICO •

I si.rnt~J 111i caratteristici pier il quad1"0 della bracl1ialg ia, sia st1bbietti vi - il tipo dei dolori - che obhieittivi - alcuni p11nti dolorosi a.ila pressione in i:iunti determinati del to·r ace, del cinto scapola:Pe e d el braccio - sono più costanti di quel ch e 1com,une111ente si creda. Naturalmente quE:s1ti punti non sono 1sempre tutti presenti; n1a alcunj di essi so·n o sei111pre dimostrabili e loc.alizz,ati i11 n1'o do cosiì p~eciso che è pOSISi·b ile una cliag·nos.i diffe1~e11z i ale co·n le sem1p.l ici mialgie e co11 ]e a.ffezio11i articolari. L 'rnna.r tMte, ch e }Jl'esenta }Jil'esso a ·poc.o lo stes&O tip10 di dolo•r e e g li s tes6i punti do·l orosi a 1la pressione (fenom e ni nevra lgici irradiati?), si disting11e d alle, brachialg ie n.on compli,cate p er r e1~ i1- tenza. di l.lna. lim itazion.e dei movim enti dell'artioola1zion'e' della spalla. Del resto, l a omarlrite si può pf1C1s·enta1·e con1e complicazione di una brachia lgia, q1JJando· il braocio sia ten11to a lung·o ed ininte rl'otta mente in po·sizione di riposo. In d·iretto ra}Jporto con le brachialgie o cocn tempo1~~ail1eam€1Ilte ad esse ai possono a.v ere, a11che aff~zioni delle .a rtioolazioni metacarpo-fala.r1gee e ct.e..Jle articola.zioni interfalangee; affezio11i che hanno la, te·n denza a trasformarsi in l111a f.orm·a di gotta articolare m 11ltipla. o di poliartrite cronica primaria. Quanto al trattamento, è da tener anzitutto • pl'.ieisente che es~o n.o·n deve essere troppo a.ttivo (evita.J,e il mas-;.aggio . o in ogni mi0do praticarlo ·Con molta deli-ca·t ezza) . La terapia da adottare, secondo l'autor·e, consiste essenzialmente nel rip'o so, interrotto da· m o vimenti m·etodi ci d elJ e articolazioni, n el caldo , n ella dieta adatta (per i casi di nat111·8 11 ricemica), e nell,11so degli antinevralgici. Nel1'11so dei narcotici occorre osservare grande prudenza. La prog n o.si, nei casi non com'J}licati d a a.ffezioni art.icola.ri e quamdo non s i tratti di indi• viò11i rspiccata.m en te n1e11ropatici , si p11ò riten ere in general e b11 ona. E. SERENf. •

Sindrome della cauda equina per tt1bercolosi del saero. ni<~ de ci nP ) .

(BARRÉ e . . CHRAFF. R e1JUC de

I ~n. 111 ng·a r1 eseriz1011 r ch e clel ca so osservato, g li ..\:\. fa n110 , :111ò ~cl1en1 a ticam ente essere co ì rias .. 1111ta. Un t1omo di 53 a,nni, n bit11al 111e11te ùi bl1 0n a sal11 tP, prese11ta a d i11te rvalli passeggerj ma ostin atan1ente ree i clivn11ti, de i dolori nell a. ~fe rn d egli Rciatici; il dolore è il sinto1na cl1e dom ina in t11tta la 111alattia. sorge n ella regione glt1tea destr a, discendt lu11go la coscia, lungo la fa ccia est en1a d ella gan1ba e i fern1a 11ella rn et:'l estern a cl el d or o del 0

piede; con le stesse i11odalità inva de l'arto si11istro. Si svilupi:>a n11a ipoestesia a destra, a sininistra l111a anestesia quasi com1) leta. La s e11sibilità profo11da ri111a11e quasi i11tatta. ·B en presto le ma.sse muscolari di tali territori si a trofizzar10 con R. D. Si notano scosse fibrillari nei muscoli in via di atrofia. I rotlùei 1J 0n sì modifi,cano, rapidan1ente vengono presi gli achillei, i p eronei f en1orali posteriori. Normali so110 i cutanei }Jlantari; presto si hanno ancl1e distllrbi deg·li sfi11teri , con minzione difficile,· ritardata , a.n estesia dell'tiret.ra profonda , costipazio.n~, abolizione del riflesso bulbo caver11oso, anale ed eleva tore çlell'ano. Come sincl rome di irritazione s i111patica si trova: ipote1·mia s11l territol'io d elle r a dici sacrali. e delle rad.ici 101nbari; s11dorazione marcata sullo stesso ter1·itorio, dopo le forti crisi dolorose sacrali ; cri si visceralgiche co11 i1)eralgie della i:>a rete addominale i11feriore. Si11drome me11ing·ea: lie ve Kernig; dissociazione a lbnmino citologica r!.el liquido cefalo racl1idia no. , Sindrom e ossea: dolol'i v1v1 alla pressione su alcuni punti ossei, ~issai tipici; zo11a sacrale vicino all ' articolaz~one sacro iliaca (la sini stra più sensibile ancora della d€stra), zona coccig·ea . Alla. i·artiog·r afia : d ecal cificazione Jel sacro in qualche l)llnto, i11 l)arte della V lombare, la metà superiore dell e articolazioni sacro iliache. È interessante, la sovrap1)osizione, la g iustaposizione to,p og·rafica di q11este differenti sindromi radicolo-ossee. Forse vi è i11 qt1est a concordanza topografica un carattere clinico in1portante, in Fapporto con la r1atu1·a le11tan1e11te estensiva d el processo osseo tubercolare e l a reazione delle vicina11ze. I dist11rbi della q11inta radic·e lombare trad11cono la l esione lon1hosacrale; l a sede della lesione ossea, l'integ·rità d elle i:irime lombari, · i dolorj , il ti])O d ei distl1rbi obbi ettivi della se11s~bil ità e I a loro t opogr afia . l'a bolizio11e d el riflesso anale, l'assenza d ella ma11ov r a della ga mh a posit iva , ecc. facevano facilm ente eliminare 11n a ip otesi di lesione d€l cono o cle1l'cpicon o. (Jn fntto, fra g li altri n1 crita l'ilievo: è cJassiro cli re cl1e t1 elle le. ion i d ella cocla equina, si o .. se r va ordi na rian1 ente 1111a pa r aplegia dolorosa. est esa ad nn n11me{o di n1 uscoli più o n1c 11 <' grartd e. Ora. nel u1alato i11 q11estione i c11i rr111 coli d ella logg·ia })OSterior e d ell() coscie, P !1it'1 tardi d ell r gaml)e e r nno atr ofizzati. ato11ici. a 11ima ti da co11trè.1zio·n i fih ri Il ari e colp iti da r eazione degenerativa , ~i pu ò dire cl1e la forza non era quasi diminuit<i. tntti i nl o,·i. m e11ti erano po sibili , e l ai n1a110,·rn d cll n gn n1• •


461

SEZIONE PRATIC:\

ba restò sempre negativa. No11 vi era alcuna paralisi simile n. quelle cl1e possono dare le alterazioni piramidali o le lesioni profo11d e del neurone motore periferico. La clebolezza di cui si la.1nentava il malato, non era una paralisi, nè una paresi, ma era prob abilm.ente i11 rai:)porto e con i dolori esacerba11tesi ad ogni m ovime11to, e con l'astenia genera1e ed infi11e con lo stato anatomico dell'apparato neuro-m11scolare che non poteva permettel'e u11a lunga resistrnza. ::tlla fatièa . ~JONTELEOl\E.

Le lesioni della cat1da equina .e del cono terminale. (DA\"JD-HA\ERLAND.

Joi trnal ~ciences Médicu les ).

I rap1Jorti tra colonna vertebrale e 111idollo spinale varian.o secondo le età perchè lo sviluppo del canale osseo è più rapido di quello del midollo. Da .ciò un 'apparente ascensione di ql1est 'ultimo ed una certa variabilità della topografia segmentaria. Al momento della nascita il midollo raggiung.e la quarta lombare, ma qt1esto rapporto si altera progressivamente fi110 H che nell'adulto Ja estremità mid ollare si trova a livel1 o del disco separante la seconda da lla terza lombare. Questa situazione costringe le ultime radici lombari e tutte le sacrali a prendere una direzione molto· obliqua in basso, ed a percorrere per lungo tratto il canale rachideo prima di raggiungere i loro rispettivi fori di coniug·azione. In conseguenza nella parte inferiore del canale vertebrale trovasi un gr.an fascio di nervi disposti a Yentaglio allungato , che ricorda l'aspetto cli una coda di cavallo, donde il non1e di cauda equina. Questo fascio avvolge parti interessantissime del midollo, quali il midollo sacral e ed il cono termjnale. Si è convenuto di dare il nom e di niidollo sacrale, o anche epicono, alla porzione situata dietro la 1a. vertebra lombare , e costituita dal 1° e 2° mielotomo sacr n.l e r rlal 5° lombare. L'er1i'Cono ha sotto il suo dominio lo sciatico. Il con.o termi11.ale è la parte. estrema del midollo, corrisponde alla 2a. vertebra lombare, è costit11ito d8 l ::l'>, 4° e 5° rr1ielotomo sa.crale e d.al coccige0 . Il cono terminale h a sott0 la s11a dipendenza gli sfinteri g enitali, vescicali Pd anali. Il fìLit1n terminale che è la continuazione del cono e rappresenta il midollo coccigeo o caudale non ha alcuni valore funzionale. La coda equina è lt1nga circa tre·n ta c entimetri cd è bagnata q11asi completamente dal liqui~o cefalo-rachidiano. Dal punto di vista clinico essa si può di~tinguere in1 tre sezionj , l~ cui lesioni danno •

luogo rispettivamente a tre sindromi diverse: 1° La coda equina superiore formata dal gruppo di radici pl'ovenienti da tuiti i segmenti del midollo lombare e sacrale: la sindrome corrispondente si sovrappone . a quella midollare; 2° i.a coda equina niedia costituita dalle radici provenienti àal 5° s egmento lombare e dai segrnenti sacrali: la sindrome corrispondente è .sensibilmente eguale a quella dell'epicono; 3° la coda equina i11feriore formata d alle l'adici pr-0ven.i enti dal 3°, 4° e 5° segmento sacrale; la sindrome corrispondente è analoga a qnelln del co110 tern1jnale. La tavola segt1ente riassume chiaram.ente queste analogie sintomatologiche: PORZIONE TER1'IfN A LE DEL i\1TDOLLO.

1'f idoli o lo m- 1°, 20, ~e 4°~Pg- Abolizione del mento 10 1nba- R. rotuleo . bar~. I'". Disturbi nella sft-ra del crur a 1o fl<'<' .

Rappo1·fo topo1Jrn.ficn con la1 2" v e rtebra dors a t~ ed al rt is - prEI.

. -o D

Epicono

\

s egtnenf o Abolizione del - con la 13 ver I o rn bar e. t.eb ra lo mba R . :ich illeo. 1° <:l 20 seg1ne n- Sen s ibiltà do- re. to sa crale . lornsa degli sci atici p(·c.

'

Dist.urbi delle - con la 2• ver mfln to sacral .. funzi o ni ire- t.1- bra lo mba e del seg1ne n- nito · ano - ve· re. to coccigeo. scichli.

S0 , 4° e

Cono

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EQ U1N A.

Radic i dei se g- Abolizi one dedRapportn to· menti lo1n ba- de i R. rotuleo po.or~fico con rie sacrali. e rl :irhillPO. la 1a , 2"" 3a e 4& vort. lom-

S u peri or e

h·q ·p.

Media

Radici del 50 Conservazione I- con Lit 5a ver· segmen. lom- del R. rotul~o . tebra lomb8Te bar e e de i Abolizione d el l a, 2° e 2 sasegm e nti sa- R. ac hillE>o . c rale. c ra li. 2

\

Radici del 40 e Disturbi sfin- - con la 4a e 5a 5 ° seg m e nto teri c i, ~ en za vert. sacrale sacrale e del disturbi d~l - ed il cocr igeo segme11to coc- l a rE>flettività c igen. ten din ei:t .

Infe ri o re

\

Per ben fissare nella memoria la distribuzjone s pn si tivo-111 otrice cl Pi tl·e segm en ti inferiori del m.idollo Grasset consigliava il seguente procedi111ento: Immaginare il soggettt1 pog·giato sulle inani e s;ui piedi, ossia con gli arti inferj ori n ella loro posizione primitiva pi egati ad a ngolo retto rispetto al tronco e con Ja f.accia intern a e l' alll1ce in avanti: allora i tre segmenti del midollo son posti l'uno avanti delltaltro (il cono indietro, L' epicono o

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I 1 . POL ICLLKlCO

nii<lollo sacrllle in mezzo, ed il 1n. lombare in

a\'anti) e danno cosi un ' idea più i·is1)ondente della distrib11zione della loro innervazione : il cono innerva il segmento caudale, 1 epicono la parte postero-esterna degli arti in1fel'iori ed j I rri. lorribare q11ella antero-inte1na. Come si è già accennato le lesioni dell epicono e del cono danno un.a sinrtomatologia ?-naloga a que11a d.eLle lesioni a.ella cauda equina rispettivamente media ed inferi ore: dist11rbi motori più ·O me.n o .accentuati, disturbi sfin.terici tenaci, anestesia a sella molto caratteristica, a bolizion.e del . riflesso achilleo con conservazione di quello rotuleo. Q·uesta dissociazione dei riflessi è il miglior segno p er localizzare il piano nervoso inter essato. Al rigt1ardo si ricorda la sede de i riftessj midollari: · .1-\ddominale 'inf·eriore = 10°, 11° e 12° segmento dorsale; e L'emasterico = 1o e 2° segmento lombare; Rotul~o =2°, 3° .e 4° segmento lombare; Achilleo =5° segmento lo mbare e 1° e 2° sacrale. Plantare=5° segmento lombare e 1° e 2° sacrale. I~a diag·11osi differ.en1 zi.ale tra 1e l esioni midollari (cono ed epi·cono) e quelle della ca.11da eqnina (inferiore e media) e dal punto di vista sintomatologico puramente nervoso mo lto difficile. Può ai11tare Ja sede (lella lesione ir1iziale, ma quanid o si tratta di processi intrarachidei (ematomielite, neoplasmi, pachimeningiti, etc.) anche questo elemento può mancare. Nei casii inv.ece di lesioni traumiatiche, o di lesioni ossee la loro sede, rilevabile co·n l'isp·e·zion1e, 1a palpazione e con res.ame r.adiologico, la diafi;nosi differenzial.e è facile. TJa diagnosi naturalmente ha 11na importanza capitale per le indi·c azioni terapeutiche e per la prognosi. I_,e lesioni tra11mati1che delJ1a ca11da e(f11ina hnnno l1na spiccata tendenza al miglioramento. I disturbi funzionali si atten11ano con molta rapidità. Dapprima si ha il ritorno della motilità: l'in:fermo può l evarsi , camminare senza zoppicare; poi si atten11ano i dolori , il t erritorio di anestesia si lirrJita (parte posterointerna rlclle regio11i g111tee e r egione scrotoperinea.le) · infine f:'.i hanno modificazioni favorevoli <l·ei ctist11rbi sfinterici, qi1.ant11nque 11iù tardive e pif1 lente: i dist11rhi vescicali sono qnelli che <ll1rano più a lungo. I /amiotrofia migliora ma non $Com11are del tl1tto. Qn-esta tendenzn alla retroces. ione dci sinton1i clipe11òe cinll'attiva rigenernzi onP clellr rncli ri rncl1irl~. !\fentre nelle affezioni dell'epicono e del co110 ngn 1 proce~so ri11n ra tivo è in1pos"ihil e. 1

1

1

1

•.\N~O

XXXI.

F.\SC.

14)

n· al t1·a

i)arle fanno propendere per una Jesioue <lell' epicono e del co110 i seguenti caratteri : maggiore simmetria dei disturbi sensittvi, l'assenza di fenomeni dolorosi, la dissociazione siringomielica dell'anestesia, le contrazi·on'i fibrillari dei muscoli paralizzati.' Di tutti i fatti sopl'accennati quelli l)ÌÙ importanti per la diagnosi differenziale tra le sindro1ni dell'epicon.01 e cl el co110 e qu,elle della cal1da eq11ina sono l a dissociazione siringo1nieli ca e Je crisi dolorose : la prima è caratteristica delle lesioni n1idollari, le seconde delle lesioni radico] ari. DR .

CENNI BIBLIOGRAFICI P rccININI P. I rl rol ngia e crenoterapia. - ~Ia­ nt1ali Hoepli , pag. 608. Milan.o, 1924. - Prezzo J.,. 22.50. IJ avere agg·innto alla striminzita lette1·atura termal.e italiana un moderno manuale di idro.log·ia· e crenoterrupia è già di per sè op.era lode·vole e m eritoria: m a l 'aver ciò fatto co11 criteri sagg i !)Orta a t'all egrarsi con i1 1)1'0fesso l'e Pi cc in i ni. P er poco cl1 e si sia addentro 11egli st11 di· nell-e organizzazioni termali del no.stro Paese. si misurano subito le enormi difficoltà, che si presentano a chi voglia scrivere s11lle cnre termali italiane : la gran d e ricchezza e varietù di sorgenti termali, che scaturiscono dal nostro l1olo vulcanico, onde lln numero eccessivo di località aspiranti al titolo di stazioni di cura; la su'Perficialità o l'assenza di studi scientifici e clinici sulla massima parte di q11este acq11e, J.e cui proprietà e virtù sono affermate solo con cam~1anilistica baldanzosa sic11mcra, spesso im11ossibi]i a controlla.re e sf roncla1·e; l a insormontabile passiva resistenza di molte direzioni sanitarie o amministrative a fornire dati e no.tizie; l'inestricabile intreccio, in tal guisa, di vero e di falso, di buono e di cattivo. di conosci11to e di inconoscibile; in~orn­ ma lln siffatto stato di cose, da scoragg·inre il piì1 animoso ricercator-e. Per ciò no.i dobbiamo preliminarmente apprezzn re la fatica del prof. Piccinini. i\1a J'A. ci 11a dato anche un libro ben fatto: egTi, da ])llOn conoscitore di cure e di luoghi, ha e$.posto la materia con chiarezza, con precisio1~e. co11 ordine, con opportuna gerarcl1ia di t11tti i valori. Ha sfrondato l 'in11tile , ha sveccl1 iato la trattazione di tutti quegli antichi dati, che tramandavansi da generazi oni , come i1n i11\1tile peso morto, cla 11n libro all'altro <li qnesto genere; ha messo infine l'opera in condizioni di ri11~cire l1tile ed aggiornata anche 1

,l


[ ..\.N?\O XX~I, :B~ASC.

14]

i1ella mutevole materia degli uomini e delle istituzioni. E t11tto ciò in una mole modesta, scritta con i11tenti di volgarizzazione. I .e sl1ccessive edizioni, cl1e noi auguriamo al volu1ne, porteranno a quegli altri piccoli mig lioramenti, cl1e l 'A. avrà certo in tra visti come lltili ed attesi. G. SABATINI. SORDELLO

1

T.

PONTANO.

MPfhnd i k der R orntgentiefentherap·ie. Dres da e I,il)Sia, Th. Steinkopff. ed. L. 10.40, pag. 53. PORLE

quei casi di tumori che possono presentarsi nella sua pratica l) r ofessionale. Il volumetto è d estinato perciò agli specialisti in materia che troveranno l argamente tratt~ta Ja tecnica p·er il trattamento del cancro n1ammario, rettale, uterino e le ragioni fisiche che costituiscono il rondarnen to primo • per la tecnica da 11sare. l\ lI LANl E.

ATr1r.,1. La radioterapia della tuber-

colari. In de1)osito pl'esso i Fratelli Bocca, Roma. L. 30. Questo l avoro si11tetico sulla radioterapia della tubercolosi contiene, oltre alle r1ozioni l)ÌÙ importanti chiaramente esp oste sulla raclioterapia in generale e in particolare sulla tubercolosi, il ii l1ltato di llna larg hissima esperienza, veramente ,-~ssuta , i1ell a scuola del Ghilardncci, che in Italia è stato l 'apostolo e il v·.egger1te in fatto di radioterapia. L'A. , cl1e è dis.c·epolo e com111a.g no di lavoro clel n1aestro, ci offre l 'esperienza di 459 casi 11ene studiati, a lungo seguì ti; co n serena ed onesta coscienza li!)Orta i risn ltati e l 'interpreta zione di essi. Lo studio non è una esp·osizione prati.ca di pratici ris11ltati ma una esperienza clinica ill11minata e modificata secondo i prog ressi del tempo, uno studio completato con l e conoscenze di fisiopatologia e biologiche dei ragg i X. E sull'argomento l'A.' trova spianato il campo per la notevole narte avl1ta dalla. sc11ola romana creata dal Ghilard11ccj, specie i)er l'azione dei raggi secondari e per la ionoforesi. La t11hercolosi è considerata nelle s11e vari-e localizzazioni e manifestazioni, il .c ontrib11to casi stico è no,t evole nelle fo,r m.e più com11ni. Le concl11sioni a.Ile quali l'A. gi11nge con imparzialità veram·ente lodevole sfollano il campo cln ll e esagerazioni e m ,ostrano· al pratico q11a11to egli potrà attooderte da q11e$to moderno pre!:'ddio terape11tico. Note di tecnica precise per la dose, per la qt1alità di raggi troveranno gli specialisti, che hanno bisogno di fidare s11 ltna .esperienz.a !arga e sapient e.

E.

e

463

SEZ IONE PRATIC.i\

T-TAN S JARRE.

Il voln metto dj P. e J. forma il fi, 0 vo1nme delle monogta.fìe di radioterapia iniziate dai" d11e volnmi cli 1)essa.11 er che con l1r1a sna pr·efazio11e spiega le ragioni del lihro, ragioni chP, consistono essenzialm ente nel dare la possihilità al radiologo di lasciare q11alunqn e empiri sn10 e di Ja,·orare con soljde basi fisiche su

La c·u ra dell'actinomicos i coi raggi X; res ocorito di 9 casi. Arch. of Radiol and Electr. , n. 5, ottobre 1923.

CECIL

P. G.

\VAKELEY:

L'a1:>plicazione dei raggi X o d el raùium nella c11r:t dell'actinomicosi si a esterna che int erna (cieco-app endice, polmoni) l) U Ò dare utili i11 g.e11ere e spesso n otevoli risultati. I nove casi ri1:>ortati dall'..t\. l'ig uardano: due casi di o cl1ino111icosi del pol1none (con esito fa tale), 4 casi di actinomi.cosi d ella facci a con alterazio11e del masoellarA: 1 ca.so di actinomicosi d·el lato destro del collo; 2 casi di actinomicosi intestin.alp. (cieoo... a1)11endice). La cura coi raggi X o co·l r ad io va tt1ttavia eseguita come trattanlento <Lg·g·iunto aJla cnra iodica: in tal caso essa è l1tilissima specialmente p er la rid1tzione degli ind11ram·enti e per Ja cjcatrizzazione d ei ser1i fistolosi. Sal ..;o 11no d ei casi t11tti gli altri sono stati sottop osti ad i1na c11ra mi sta: iodio-raggi : ma è inter Pssante notar·e che in lln caso di actinomicosi d ell'app endi.ce diagnosticata dopo la operazione s11 esam i istol ogici dell'appendice estirpata, la c1Lra dei raggi sembra sia stata favorevol e nel senso che è stata ·evitata 11na recidiva. IVITLANJ E.

G.

Diatermia. 1 vol. in-8'°, di p . 192, ' con 89 fig. - · Città di Castello, Soc. Tipografica « Leonardo da Vinci », 1923. - L. 25. Ko\VARSCfITK.

E venuta in buon ·momento la traduzione italiana della III edizione tedesca di questo importante manuale, trad11zione accuratament e eseguita dall'ing. Gt1ido Vi.doli e dott. Luigi Chioz;V. Il ,Y6'1ume prova le profonde conoscenze della m.ateria e la 111ng a esperienza del K., qualità che si rendono m .a·n ifeste per la chiarezza nella esposizione dei .singoli capitoli e dei casi clinici ·Con le relative indicazioni terapeuti.che. A i c11ltori e stl1diosi dell'elettroterapia è di grande l1tilità la ricchezza di indicazioni bibliografich e divi s e per capitoli secondo le malattie. Gli A .t\. italiani l1anno compi11to una ottima tra d nzi or1e e l'editore ha eseguito il volume in h11ona ve8t e ti11ografìca . C. B.


1' POLICLl~ ICJ

Lt;1G1

•.\HNO.NE.

Raggi ultravioletti : 11roprietd,

te rapiu. t 'irer1ze. Giannini, ed. 1923, pag. 92,

. 1i.:.u 0 . L • o. 1n 11 i>iccolo libro in nitida veste tipografica volgarizza in poche pagine tutto quello che rigun rd a la !)l'Odt1zione dei raggi ultra vioJ etti, le loro proprietà fisiche, chimiche e biologiche, le loro applicazioni terapeutiche, i metodi per le r11isure e il dosaggio. Non è senza dubbio lln libro a ct1i possa. ricorrere lo specialista ina è t1n libricino che può esser letto con pincere dal n1edico pratico. L'A. espone il tipo di lan1pacla !)er raggi t1Jtravioletti da l11i ideato e correda il 1avoeo con n11mero1s i documenti. ì\1rLANI E.

R.

Rol\JANEJ.Lr.

Fotomicroyrafìa, p. 123. ·l-2 il-

l1tstr!'lz. Bih1 ioteca del Corriere Fotografico. ~ii I u.110, I .. 5.

Il volumetto del R. può P.Ssere constdtato con utilità da coloro cl1e si interessano di rnicro. fotog·ra.fi.a: d.ue ca1)itoli sono destinati a passare in rassegna il 111ateria le n ecessn ri 11 fotogrn1ìco e il 1nateriale ottico; lln ca.pitolo al modo come si fanno le preparazioni istologiche o hntteriche; l'u ltimo capitolo infine è destinn to aJJa tecnica fotomicrog·rafica con una appe11djce per gli ingrandin1enti fotografici e per le !)OSitive da proiezione. N11merose fig11re l)ermettono :i 1 medico , che si interessa dell'a rgom.ento, di avere a colpo d'occhio il concetto rli come ,·anno disuoste le ricerche. MILAN! E.

I .. M.

L7.lxeuil-les-Bain.s et ses envi-

PIE..flRE.

roJ1s. 1 op. in-8° di pag. 114, con carte, piantP. cli segnj. « I,'Expansio11 Sci enti·fiqt1e Fran0

c:aise n. Parigi , 19.24.. Prezzo fr. 6. T.'.'-\. s i è l)roposto di far meglio con·oscere la g· ra11cl c stazione ginecologica franc ese, non solo doc11 n1e11tando la grande efficacia delle ~:n1 e accr11e - ' ma anch e evocando il s110 magninco na ~nto s torico e indicando som111ariamente le git€ ed csc11rsio11i di c11i essa è i1 cent ro natnrale. I..'op11scolo s'indirizza dnnq11e ad lln tempo ai medici rd a 11 e mal a te, a i t11ri. ti e<l ngli 8rcheologi. B. Importante pubblt<'azione : Dott, MARIO FLAMINI

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Medico nel Brefotrofio Provinciale, R . Ollnlrl\ t>f\1t1at.r1,.,_ riel! Università di Rn m" ~•lJq

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Manuale di Pediatria Pratica. (Seconda edizione)

Volume In -~. di pag. VJII·S6!. corredato di un• t•ter.l'I ,.nsnr,onr' ' VP 4.NTIL'I e oon 74 ftgure lntercal&t~ o•I h~ 1tn Tn "'O.. ~ • ·,.. '° '> ft. TD& per eli &IM>Cl&tl a l e l>oll,..tnr<• •

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nccnDEMIE, SOCIETB MEDICHE, CON68ESSI. Società Medico-Chirurgica di .Pitvia. '

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dell'S feb1Jrf1io lù2-!.

1•re.·ide11za: l'l'of. <.J h e

D ucc~-;cHI.

oosa, è l 'l·n~·u l i·n a.

L ·O. ric:o rda c.:orne i11 n uu ~­ ù n ta !)recedente ubbia co111unieato, in collaboraGA.NASSINI

D. -

zione col ùott. (i!!;HBIXO, di aver mesoo i11 e,·ide11za l;,1 presenza di i1oteyoli quc_1 ntitiL di fosfol'o orgauito nell'insuli11a, c:he essi ritennero p1·obalJile entr<-lsse a far parte ùella sua costituzione. Ora continna nclo gli studi nell'Istituto Biochin1ic;o Italiani) di :\lilano sull 'urgo1uento ù<?lla uatura chimica di questn sosbtnza J'O. riferiSC'e sui nnoYi risult<l ti ottenuti. Di1nostra clH:' l'in~nlina 1lU rissiu1a sarebbe un foRfu tide; però le in~uline n1eno pure, costituite tla semplici estratti , idro.'l lC'oolici contengono a•nche delle notevoli quantità. cli e<>lina libera o di composti del gru ni>o tlel la colina C'he posseggono pure debole azìo11e insuliniC'a. l ,e ~SJ.Jerienze fn tte conclncono 1'0. a concludere che l'insulina Col·l ip, ehe è quella lli ù pura nsA ta a scopo c linico, apJ)t.1 rtie11e a l gruppo cl elle jecorine, con cui ha in cornune il n1eto<lo di 11reparnzione e le }Jroprietà fi~ico-chi1nirhe.

r:o. si

riisel',·n <li eo111nnic~re quanto vrin1a sull'il rgomento i risulta ti di a I tre esperienze che ha in corso per risolvere in1port nnti questioni. lilscussio1ie:

Prof. PATI' \. - Riferisce <li aYere co11~t:ttat;\ In presenza di fosforo in quantità notevole in n11:1 insulina, preparata co11 metollo in mo~ti punti diYerso òa quel1i fin qui descritti, e dimostratasi attivissima. Invece in altra iDSUlina, riconosciuta di scarsissima attività, il fosforo mane.ava. Que~te osserva 7tÌOni se1n brerebb0ro confern1n re i reperti esposti dal Ganassini. Prof. DUCCESCHI. De~iclererebh0 Rnpere, òa 1 prof. Gn nn Rsini se crede che, oltre n lla insulina fosforata cbt=> egli òes<'J'iYf'. possano esservi Rost:i n7,e ad attiYiti1 nnal~a. n1a priv<' di fosforo. secondo quanto n YrC'hbero troYa to Dois~·. ~o111ogg: e Schii.ffer. Prof. G.\XASSI~r. - · Xon i1nò e~l11d<' 1 \. 111 po~­ sibilità che oltre :id nnn insulina fosfornt<l pofisnno e~servi nn<"h<' òelle :1ltr<' so. tnnz" <·on nttiYitil insnlini<'n non fo:::forntr. <"h<' <'ontf'ne:.1110 cioè iHvf'rr òeJ fosforo lo 7.0lfo.

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di r<' flo -c-olilf' tlJll ,..l>ir·o: rfiaa11osi (' f'lll'f/.

f}nEPPI E. J,'0 . rifp1·i t-:<'P nn <'fl~o i-;ttHlinto nrIJn Clinicn 'jJ(>dic::i <111rnnt<1 l'nl1tnnn'> 19:!3: la <l in g-noSi fn l'f'~:l possibile ppr ln com11n rfo;:t nel IP f<'<'i clP1 pn rai:i~it.:i <lopo 11 nn inirzione cli Emetin:1 : Ja cura spef'itirtl ri='nltf) rapida ed t-'ffic.qce in 111·i 1110 ten1po. n1n non inlJ>t"<li 11na recidiva. T.'O. rin --=s111ue i 1·i. nltn ti <lr.11<' ricPrrhe. compiute i::oPl <l I ntto in Ttnli:i. lP qun1i in buonn pnrt~ n10<1itì-


l~-\NXO

\.\\I,

FASC.

11.)

<:ano le <..:og11lzioni ed i criteri ]Jra tici intoruo a Ila .epide-miologia, di8gnosi e cura della tualattia. lJiscu.c:.'>ione:

rrof. SPOLYEH1XI. - Cl'ede OlJJ..>Oltuno richiamare i·atte11zioné ul fatto che la diffu~ione dell'an1ebiasi in Italia tle\·e in g ran parte la sua origine <1 1 notevole numero d'individ11i portatori dell'umeba, in isrJecie dopo la grande guerra Europea; piuttosto che ad a l cn ni anin1:1 li dou1estici (µ:n tto) <!be ospitano pure lo ~tf>sso pnrassitn.

La diagnosi <~ x-jni;anti. ù1us d ell'ant ebiasi. {C-0n~derazioni sopr<1 un caso cli epatite aruehic;1). C. SE:\IE~ZA. - I/O .. accennato al valore oraruai universal1uente riconol-'ciuto dell'~1netina come rimedio s·p ecitìc.o co11 tro l 'infeziont-' a me bica, ri f eri~ce un ca.c;o n diagnosi incerta ver la negatività dei reperti morfologici, con e11a ti te e versamento ple11rico destro, in cui l'effetto df>lla cura en1etinica fu così netto e sq11isito dn imporre 1a cliagnoRi di amebiai:;i <1 sf\de epaticn. Cont r;bn to a,llu studi o della pressione cndopleu rie a nel pneu·motoraoe a1·tifi&lale : due oasi di cuoi-

portamen.to rica.

para1ns~o

4.65

SEZIONE PRATIC.\

dello

prr,ssione end(Jp/eu-

Gli 00. riportano clue ~asi uno un piopneumotorace J1<lrz.iale sinistro, J"altro u11 piopn. i in rz.inle def't·ro - nei quali c:orupa rve ad unn òi~t·• n~a <li te1111JO rispettivamente <Ii Z7 e di 20 J11esi dall'inizio <lella i::nra un particoli:tre coruportame·n to della pressioue cncloplenriea : durante i riforninienti, in entrambi i casi se il pn. è deteso Ri nota 11n comportamento normale in ed E'"spiratorio <lei Yalori manometrici, ma se sj raggiungono Yalori intorno n + 10 ~i :l~!'i stp nd una fugace diminuzione nella prin1a fase della inRpirazione subito seg·uita da netto aumento, mentre nell'espirazio11e a YYie11e una diminu?1ione. Nel pn. ùestro tale fatto rimane inYarinto fi110 alln ·fine del rifornimento, m entre nel pn. s i nistro so1·pai;;~a to il valore di +10 scon1p:1rl l'ribbassamento fugace inspiratorio per rimanere solo l'numento. Gli (JO. in base a i reperti radioscopici clilnno 1;1 spiegazione del feno111~no. · l•'. !{ I CC'J. .'\.. PEnr::-; e I.i. DAUi\'A. -

1

Commenti. Sul controllo delle nascite. RiceYiamo dal vrof. Ettore J .t>Yi. coll.11Dif.:satio • g0Ye1·nn tiYo dell'Istituto italiano d'Igiene, Pl'evidenza ed A.s. ·i~tenza ~ocial e : Il fayore che ha se1npre inc.:011tl'uto l'attiv-itil -Oel nostro I stituto pr€1S'SO cocléRto Spett. Pel'iodico, mi incoragg·ia a vreg·are la ~- , .... di voler fare inserire jn un prossimo numero del «Policlinico» una breve rettifica al resocn11to clc)lli1 riu11io11e della Società Ron1n nn p~r lo Stuclio cl elle QueRtioni 8esstiali. che ebbe luop:o il 19 ~(>nnaio scorso . e

nella quale io e~11<1.·i uua relazione ~nl tewa « Nc_ttalità ed El1genic:1 >>. lo gradirei che dal resoconto in questione emergesse chiaramente (il che non appare) anzitutto ' dal prinla rigorosa obbiettiYi t~1. <:be ba dominato tipio allù fine l;\ 111 itt ·c::-;posizione, la quale non è sta l<l nffa tto 1111a ùifesa del mo\imento per il «controllo delle nascite)>, esistente all'estero, e molto 111eno u11 tentativo di propagand;\ a fa-çore del mo,·imento Ihedesiu10, tanto è vero ch e all'esposlr.ione degli argomenti a favore io contrapposi quella. non meno rtn:ipia ed esauriente, deglj ar-

p:o1nenti contrari a l controllo. In Rec·ondo ll1ogo desidererei ch0 non f 0~1~·e pa ~. sa to . otto .silenzio <'he il ino\imento cl 'oltre Al11e a favore del controllo è diretto ~ f<tYOrito princi.palmente da n1eclici e dn scienziati, alcuni dei quali sono tra i più en1inenti c1el mondo. l':t~:ione qi-1esta principali~::;;in1a, per cui io credetti opportuno di portnre l 'argon1ento a conoscenza degli ambienti scillntifici nostri, finora del• tutto ignari della questionf\ o clel tutto estranei alle finalità del rnovimento n1edesi1no, che sono essenzialmente engeniche. f,ia ~tesAA bibliogrnfi::i da n1e preRent.1t::. a11'ncli• torio, e che è stata riport:R ta nell'ampio r·esoconto della Inia relazione, pubblicato nel n. 2 corr. a. di « Dif~Rfl ~<X·iale >>. è costituita in grande prevnlen7.a da pubblicazioni scritte da medici. benchP non manchino in (l~Ra ::.ncl1e opere di scritt.ori e di R('ri ttrici che e serri ta110 una co~ic11a attivi' tit in altri cn1npi. Se n l re<~ocon to <lP 1la 111 in re la zione si foi:;s~ fn tto seguir<' a 11ch-e nn rin ss11 nto fl~lln discussio11e che fu tenuta nella sedut1 a·e1 28 gennaio sarebbero appar~0 chiare anche le ragioni, per le q11ali fu da ine ~celto, per t•ons iglio del Presidente della ~O<!i 0t~1 Ron1ana, on. prof. Baglioni. il titolo « N8tn1itii 0cl Eug;enica », titolo chf\ òi per sè dimostra il c·onc·P tto informatore c1ella relazione Stes~.n, Che fu di fa1· •SÌ che la trnttnzi.one della q11ei:;tione rjn1Hn es~e <'ircoscritt<1 in nn an1bie11te rigor<>~ame11b . .

scientifìco. Dn lla discussione :=-tec;sa en1ergf>

infìn~

in rnodo

chin.ro <'Ome io. lnn~i clal dL·r--PntirP. n'i .·ono troYnto pipnan1entf\ d' nf'cor<lo con ~li :.Itri orat-0ri. sp~<'i~ con l'illustre s('n. Pestn.lozza. nel ~o~tenere C'he i n•f'<li0i d~bbono occnp::i r~i òelln qu estione del co1 trollo cl elle 11ascite, e che a 1 Jbedico solo, e non n ~ nltri. clebba spettare di decidere. se ed iu qun li asi e ron <J.UR li mezzi, sia dn ndottar!'i il controll o lin1itazione delle nascite. Io non dubito. eh.n10 ~dg. Dir~ttore . chf' Elln si ~ia re~o pienan1rnte t·onto della delicn tf>zza P coml>lessitù della qnei:;ti <HJl:> tril tta ta in seno n Ila nostra Società Romana per lo Rh1dio delle QueF;tioni Ses8uali onde co':nfiòo cl1e Ella vorrà ll~A rn1i L'l cor• tesia cli pubblicitre la ri<'hie~ta rettificn. ~nza la quale il pt1bblico 1nedico potrebbe e~~re indotto in ~rrore circa le fìnall t<'l essenzialmente ~ientifi­ che • c11i fu improntata 1a mia relazione. • .Accolga. sig. Direttore, l'espre~sione della mia più alta con~derazio11~.

Prof. E'rroRE J,F.rT.

\


) 4G6

il !101.lCLINICO

APPUNTI P ER fL MEDlC() PRATICO. SEMEIOT~ ~ A.

I dolori intermittenti precordiali.

Costituisco110 u11 sintom.a assai comune, per cui gli an1malati di ogni età ricorrono al medico; talvolta di significato banale, altre volte sono invece prodromo di una rnaJattia anche mortale. Secondo Hunt (Practitioner, novembre 1923) l'eziol.ogia di tali dolori può essere riferita alle pareti toir·aciche, al sistema cardio·vascolare, al mediastin.o o polmo11e, ad affezioni sottodiaframmatiche. Pareti toraciche. - Può trattarsi: a ) dei muscoli i11tercostali (in seguito ad influenza, assorbimento settico da dente cariato); d·olore continuo od intermittente, con sensibilità alla pressione pr.o.fonda dei muscoli più che a quella ùelle coste; scompaiono con il massag·gio ed i salicilati; b ) dei nervi intercostali (com pre.ssione delle radici); dol ore a cintura e segni di malattia del midollo; e) delle ossa; il dolore è continuo.; d ) della p leura (aderenze); doJore che si esagera con inspirazione profor1da, zona di ott11sità, malattia pleurale antececle11te. ."iiste1n,a cardio-vascolare. Il dol ore può a vere origi11.e organica o ft1nzio.nale. Nel primo caso, si osset·Ya specialmente nei })ambini con malati ie organiche d.el cno·r e (lesi.one ' 'al volare, ane11 ri . ma), con dolore sordo al lato s inistro e non dietro lo sterno; opp11re si può trattare di ang·i na pectoris: si h 'l in tal caso 1111 dolore che si inizia dietro lo sterno, si irradi a verrso il lato sinistro, di intensità variabi Ie, a parossi smi, spesso ca1L ato da at1m ent.a di pressione s istolica, accompagnato da una sensazio11e di angoscia; la diagnosi n e è sempre delicata e si deve evitare di suggestionare il malato durante l'interrogfl torio. Nei do1ori di origine funziona1e non si trovano segni di malattia organica del c11ore o di altro viscere. Può trattarsi di dolori precordiali alla punta del cuore od al cavo ascellare, che si e agerano con lo sforzo o compaiono la notte e si accompagnano a palpitazioni ed ip ereste ia. I sintomi possono essere dovt1ti ad instabilità vaso-motrice (segni di vaso-costrizione e dilatazione con vertigini r> S\ 1 enim e11ti) op1)11re si hanno sintomi dispneici in seguito a sforzo . ad emozioni , spesso associati a bolo e ad altri sintomi pitiatici; fr eqt1enti nella donna che allatta, nella gravida, n el r ene lnobile. nell 'anemia, nei soldati du1·nnte la g u erra .

31ecliaslino

cronica). raggi X.

e polmone (t111nore,

~ed iasti11ite

Per la diagnosi si utilizzano i ,

I ùolori sono dovuti il più spesso a dispepsia ftatule11ta, hanno talvolta estensione addominale, !=i acco·m pagnano a palpitazioni, ad eruttazioni, cl1e li fanno diminuire o sparire·. Talvolta possono simulare u11a vera crisi di angina; 5i deve ricordare, che in ques ta il dolore è soprattutto retrosternale; nella dispepsia l'ii-radiazione non si fa al braccio, le palpitazio11i sono più frequenti e si ha l111a sensazione ùi distensione , mentre nell'a11gi na s i ha cli cost rizior1e. Il dolore precordiale nell' non10 n1atnro deve far consigliare una ,d i1ninl1zione del :avor o i11tellettuale e fisic.o.; nel giova11e la soppressione • di sports violenti; nello scolaro, bisogna stare attenti a dare delle limitazioni per il timore che si sviluppi una neura ste11ia cardiaca. :lf{e:ioni sotto diafranimatichr. ·-

fil.

CASISTICA E TERAPIA. Per la diagnosi del diabete

insip~do .

J. Ll1ermitte (Pre:;se rriédicale, 15 setter11bre 1923) dimostra che se la diagnosi della si11drome idrurica del diabete insipido è relativamente agevole, s1 deve evitare con cura la confusione che ne è stata fatta con le poliurie non più primitive, ql1ali qt1el le brigl1tiche, isterjche, epilettiche, dipsomaniache. n·a1tra parte il cliabete idr11rico non p11ò più essere oggi considerato co111e ltn 'entità morbosa legittima, ed in presenza di l1na poli11rja essenziale vera, è importante ide11t ificarl a e riconoscerne le ca 11se organicl1e. Se il traumatisn10 no11 fig11ra i1egli a11tececlPnti del malato, vi s ono d11e altri fattori da ricer car e, cioè le 11eoplasiP ce1·ebrali e le n1 e11i11go-encefaliti basilaii. I~e neoplasie del Yeutr·icolo medio dànno la sindrome di Cla11rle e J J1ermitte. cli cui gli elemeriti essenziali so110 l" en1ia11opsia biteTO))Ol'alP. la disartria, ]a tncl1icardia, ln noliclinsia. la -noli11ria, g·li attélc.. ... cl1i di J1arcol e. ~ia. la staRi pè1pi1lare. I proce i infìarnrn a tori mrn i11go-e11cef al itici ])Osso no co11s i c:;ter e in 11na n1e11ingo-encefalite sifilitica. in· 11n !1rocesso di meningite })f!Silare t11bercolare o di encefaljte Sl.lppurata; in tali casi il laborntori o p11ò essere di gra11rle aiuto per la òia-

.

g110 1.

fl l.


[..\.~:"ZO

XXXI,

FASC.

1 i·]

467

SEZIONE P RATICA

Forme atipiche della g0tta acuta La nota crisi gottosa del polli ce del p iede si accompagna ad edema locale bianco ed a dister1sione venosa; la prcedominanza di uno di tali sinto111i può dar luogo a qt1ad ri cJir1 ici diversi. Si h a così la forma pse u clo/1P1n·n10·nosa, cl1e p er l a tumefazione calcltl e 1·ossa delr articol azion e simula un'artrite su11p11rata od n n ver o ft en1rnor1e, tanto più elle la i)alpazione J)U Ò dwe l'imp r essio •1e di fil1ttt1azione. I l colch ico fa sparire rapidan1ente i fe110111e11i. La forma fie bitica si caratterizza })er t111a dis te11sione dei vasi venosi, ch e può r isalir.e alla gamba ed anche alla coscia; p11ò esservi una vera flebite, sicchè non è d ifficile l'er1·orc di attribt1ire a t.I11esta l'edema concomita11te. Pi11ttosto frequente è la forma iclra rlodiale, che rimane talora la sola m a nifestazione; è colpita spesso l'articolazione d el ginoccl1io, co11 una tumefazione no11 dolorosa , cll!e p11ò ostacolare i movimenti. e durare dei m esi. l .a forma di a rtrite acuta clelle gran.cli arff.~ola.::.iorii sim11la spesso 11n pseudorel1n1a ti s1110 i11fettivo a forma piemica (Morgagni , 15 sette1nbl'e 1923) ;· talora poi l'articolazio11e colpita (!:»el' lo l)l ù il ginocchio) p11ò dopo qualche g·io1·no prendere l'aspetto di una localizzazione tubercolare. l)i fronte a tali forme anorn1ali, poca luce p11ò venire dalle ricerche radiolog iche, ematologiche, ecc. L'intensità ed il rapido svilnppo d ei fenomeni, l'assenza di ogni ca11 a infettiva apparente, il predominare dei fatti eden1atosi, la freq11ente compartecipazione del sistema venoso , lo stato gen er a le buono, in contrasto con l'intensità dei fatti locali, forn1ranno lln criterio di agnostico, corlifermato dalla terapia, per i b11oni r i su ltati che si ottengono con 'il colchico. fil.

La cura dello scorbuto infantile. I l succo di iimone viene ordinato ad al te dosi , da 4 a 10 c11ccl1iaini al giorno, n1escolato con zuccl1ero i11 IJOl\·ere. ~Ian i11 a no il ba1nbino YA. tnigliorando si dimi11uisce la dose. Il s11cco di arancio e a11 e llo d i frutta avrebbero • lo stesso effetto. Se il bambino ha meno cli otto inesi è co11sigliabile il latte di vacca· fr esco .e, se è possibile una. balia. Do1)0 g·Ji otto mesi, si clarnnr.io n"rinestre a l broc1o di Jeg11mi o di pollo, })assate di })ntat.e, di carote, s pjn aci, carne di montone ridotta in polpa, latte fresco. Tre vol te al giorno si si:)enn ellera11no le gengive sa11gu]nanti co11 s ucco di lin1one, negli intervalli si faran110 lavaggi con acqua ossigenata dilu ita (11n cucchiaio in t1r1 bjcchiere da n1a l·sala di acqua).

l.e fratture :'po11tanee ver1·an110 ridotte e rna11tenute con l111a stecca 11er un a. o d11e settin1ane. Si consiglierà. la vita all'a1·ia libera. Nobécourt e iVIaillet (Jo1J,rrial 1ies prati ~iens, 8 sette1nb1·e 1923) })1·escrivono i ferrug·inosi: Sciroppo cli joduro di fel'ro, un ct1cchiaino og·ni sei m esi tli età, oppur0 la soluzio11 e di tartrato ferl'ico-po.tassico a 1/ 5; X g·occe l)e:r ogni sei 1r1esi di età. Tre volte al giorno si darà, nel latte u11a. ca1·tina di: Protossalatb e.li ferro cg. ·1; Fosfato di calce, Cal'bonato di calcio ana cg:. 5. fì l.

Le alte dosi di salicilato nel reumatismo poliarticolare acuto. l). I )a11ielopulo (Press e 1nédicale , 15 dicembl'e 1923) osserva che quando si può trattare il reu1natismo articolare ac11to con dosi elevate di salicilato, j] cuore r imane inde11ne · rr1 entre viene preso Jal processo a llorchè t a le' cura intensi va non è fatta. Il salicilato di sodio è la sola sostanza cl1e si debba tJsare i n tale malattia. Gli inconven ienti eh.e si lamf.ntano per il · s110 11so sono dovuti ad u110 stato di acidosi e sono f acil- , me11te p r evenuti da 11na a lcalinizzazione del l'orga11ismo, associandovi l a dose dop1)ia di · b icarbonato di sodio. Le dosi di salicilato consiglia te dall'A. sono di 18 g. a l giorno nelle forn1e med ie e CM. 25-30 in quelle intense · nei ' bambini si de,·òno prescrivere p'er kg. di peso, dosi più elevate ch e nell 'adul to. Il p aziente deve introd11rre ogni 2 ore d i g iorno ed ogni .} di notte il salicilato che deve esse·r e dato J)recocem ente, progreRsi van1ente ed a 111ngo, r egolandosi secondo la febbre, lo stato del · r11o r e ed i fen omeni articolari. Jl r egime a limen ta r e deve comprendere i far inacei e zucch erini; si d eve ten.ere il m alato i n riposo p iù a l11ngo possibile ed avere r iguar do allo st ato intest inale. Il t r attamento salicilico va continuato anche se avvengono compl icazioni car diach e; vi si associerà la chinina o l a chinidina. .,,, 7.

II boJdo ed il combretum nel la terapia. Il Bolrl.b è 11sato a ll o scopo di eccitare la fltnzione biliare, ed 11a la caratteristica di agire senza violenza. ciò rhc pPrmett.e il suo impiego ancl1e in affezioni dolorose come le colich e epatiche. L'ipf11 so è cli 1111 sapore disg·ustoso; è qni11d1i preferib'ile l·jcorrer.e alla tintura od a ll'estratto. N. F. (J o1lrnnl des praticiens, 2 febbrai o 10~3 \ dà le segn entj prescrizioni: Tint11ra. di holdo: di ipeca; di genziana; di noce vomica; ana g . 5; XV-XX gocce dopo i pasti. Op1)11 re: E stratto fluirl o di boldo g. 6; Sciroppo di cicorja g. 10; •..\rq11n cli melissa q. b. per


i68

I r !'OL!CLINICO

c111c. 1 ~0; ur1 cucchiaio dopo ogni pasto. Vi sono poi in commercio dei g ranu li di boldi11a da 11n mg.; se ne d?-nno 3-1 all a sera prima di coric9 rsi con t1n infuso caldo; tal e dose non V é.t ol tre passata . Il Comb r etum Raim., brl'ult·i i è 11na oia11ta dell'Africa occidentale; ivi essa è usata contro la così dett a febbr e liiliosa ematt1rica in cui provoca s caricl1.e biliari. Si prepara in forma di decotto a l 15 o/c. ; se 11e dar1110 250 g., r·oi ogni 10 111inuti, due dosi di 125 g.; si hanno vomiti cl1 e cessano presto ; si continua il trat~ tamento !)er 4 giorni, senza dare nutrimento a.lcuno. Nei ci1·rotici se·n za ittero e n elle litiasi tnr pide e silenziose, si dà l'estrattto fluido a dosi di X-XXX gocce in un po· rli acqua p rirr1a dei pasti; n ell a litiasi non si debbono oltr epqssar e ta.li dosi, p·0 icl1è si pu ò avere r eaz ione dolorosa e scom.p arsa dell'appetito . Entran1bi i i11 edicam enti son o con t l'oindicati negli itteri febbrili e con ritenzione completa; son o in11 tiJ i nelle insufficienze ep atiche fl d andamrnto rapido; s o110 indicati solo T'ei fegati b en compensati e !)11rch è le vie l)iliari sia no permeabili. fil. 1

POSTA OEGL• AtJ80NATI. ' l\7 alura e trat tan1c rit o d ella p soriasi. tor S . A. N. C. :

'

Al dot-

La psor iasi è ancora m olto oscura nella s11a etiologia e patoger1esi. ::.\iolti elementi farebbero pens ar.e ad un' o.rigi11 .: parassitaria e qu esta è l 'opinione del N eisser. Per altri i11vece essa sarebbe do,;uta a I l a diatesi 11rice111ica e vi ha· persino chi h a l) e11sato a metterla i11 rapporto con la tuber colosi, ma s i tratta di ipotesi molto ardita a cni manca fino ad ora t1na base concreta. For e la psori as i no.n è ~e non l 'espressione di u110 stato speciale è ell<t cute, dovuto a cau se s variate, che la fa reagire in quella data forma a stimoli diversi , i quali sopra un' a ltra cute non avrebbero ~o s t esso eff etto (<< r eazioni cutanee » dei fra ncesi·). La ct1ra della p soria i è il co.m pito più i11 ~ra to e p iù difficile che ~ i possa immaginare. N-elle forme in periodo di evolt1zione e ad elem enti non molto sviluppati (psoriasi punctata , g·uttata, ecc.) è be11e astene r ~i da m edicamenti troppo attivi: in qt1elle ad elementi più grandi ed in })eriodo cli ta to (psoriasi i1 t1n11n11lare, d iscoid ea. ecc. la c isarobina. ca11tamente usata (e dopo_ ave r saggiata la toll eranza del pazient p con app li cazioni in t rntti ci rcoscritti della cute affetta) è ancor a i1 rimedio preferito.

(_.\.N:'.\O

FASC.

14)

Buoni risultati possono aversi con l ' applicazio11e esterna dei derivati di catrame, associati o no ad olio di fegato di merluzzo (olio di Cad€); in tutti i casi però l'azione di questi ·m edicamenti non ci garantisce mai la g·uarig ione definitiva del f)rocesso, che tende s empre a recidivare. Per 11so interno l 'arsenico sembra dare q11alche buon risultato : si consiglia pure il jodt1ro ad alte dosi, la tiroidina, ecc., 111a non so per? con_ quanto benefico €ffetto. Gl'inglesi prescrivono la dieta vegetariana.: l'alcool sembra avere un'azione nociva e va assolutamente proibito. Le cure fisiche (raggi Rontgen) sono state anche lJ Sat e, ma neanche esse hanno dato risultati tro1)pa i11coraggianti. In conclt1sione si può dire che attualmente la cura della psoriasi è basata sulla applicazione ester·n a di sostanze irritanti (catrame, crisar obina, ecc. ) le quali provocando una infiamm azione acuta dei tratti di pelle ammalat_a, faccian o risolvere la dermatite cr@11ica ivi esis tente. Tali sostanze debbono essere perciò 11sate con c.at1tela, nei s oli perio.di di stato della dermatosi, cioè non all'inizio, quando 1 a irritazione a rtificiale provocata dal medica111ento può agg·ra va re ed accelerare il processo, nè vers o la fine, vale a dire quando il proc esso stesso tenda spontaneamente, come suole accadere , a decrescere. V. ì\10:\TESANO. A n.~orrl

Stli me d~ci

di bordo . -

Al d o,tt. G. l\I.

da M.: Il limite massimo di età per l'ammissione agli esami i)er l'autorizzazione a viaggiare come m edioo di bordo fu elevato al 390 anno di età solo per la prima sessione indetta d opo la pubblica zione d el R . D. 11 gennaio 1923, n . 167, il qual·e non ha disposizioni speciali per i m edici che hanno .f atto servizio in gtletra. M. C. AJ ciott. D. G .. drl V.:

Isfif1Lfi bihliogro/iti. -

Abbiamo già dato i1n elenco d'Istituti bibliografici lo scorso anno, a pag. 1371. •

Pnbblfcazione indispensabile : Prnf . LUIGI FERRANNINI della R. Università di NapoU

La Terapia Clinica nella Medicina Pratica lndlcazlonl·Pre1Crfzlon1 hlle" ' ctle , ft91che, dietetiche 1 farmaceutlohe. La grosso Tolu •!le di paj:t . \ . TII -674, nell'ampio formaw dPlla Collana .Manuali del e Policlinico• nitidamente et&mpato sa 1arta di lu&so e 1il~ato artisticament e. ln tutta tela in-

ilese con i&erizioni \U l ;)!auo .,. sul rJt>rso. Preuo L. 6 8. P~ I noRtri abbonati RC1le L. 5 O trAn c·o rlt porto. Inviare cartolin a-vaglia al C::Lv. Lr rG I POZZC - Yia Si<~ti oa,

~.

14, Roma.

XXXI,


• (i\NNO

XXXI,

14.J

FASC.

VARIA~ .

La Patologia di

Napoleon~.

La, Casa Editrice Pozzi i1on poteva. essere, più if€lice nella scelta di U•n dono, p.er gli abbonati al Po.liclinico. L'eccellente studio eh.e il prof. D·e Paoli ha elab·oi:r.ato sulle cause d· ell~L morte di Napoleo11e Bonaparte n·on ha solo ·un interesse di curi-0sìtà, ma una notevole importanza scientifica in quanto costituis.c-e rin saggio della rioostituzione della patologia di un uomo sulla base di documenti storici. La figura di Napoleon.e si è mantenuta legg.endai-ia anche nella caduta e nella morte dell'uomo fatal·e. Le passioni di a vve1·sarii implacabili ·e di amici devotissin1i ed a n1miratori entusiasti l1anno r eso s·empre più fitto il mistero che avvolge il triste scoglio s'11l qu a le il grande scontò la suo. rapida fortt111a, la sua gloria immensa. È opinione cor rente che d11rante la st1a r elegaziooe a Sant'Elena Napol.eo11e fosse torm·entato dalle sofferenze prodotte da 11n cancro dello ·s tomaco e che di questo male morisse. Il prof. D.e Paoli ritiene qu esta OJ>inione n·o·n co·r rispondente a veri.tà. E per dimostrare il suo asserto ha racc·o.Jto e stt1diato con mente di storico tutti i doc11menti che possono g.ettar luce sulle condizio11i cli sal11te di Napoleone d11rante tutta la s11A vita. e 1i ha sottoposti alla cri '. ica ser ena del patologo. Ed ha fatto opera vera1n.ente diligente ed illuminata. Egli è partito dallo studio anato·m o-patologico e dalla diagnosi an.atomo-patologica <iel processo morboso riscontrato all'auto·p sia di Napoleone, ed ha .esaminato se la sintomatologia presentata dal, malato negli annj della sua prigionia .a Sant'Elena, e la storia della patologia a.e lla sua vita, d11rante le epoche precedenti , si accordavan,o· con le alterazioni anatomiche riscontrate sul cadavere, .e se le 11ne e le altre si app·o ggiavano a vicenda. Sj può misurare la fatica d1lrata dall'a11tore in tali indagini ·e nelle relative interpretazioni considerando la rarità, la frammentarietà, la contraddizione dei documenti .esistenti e lo stato della scienza medica ai principii dell'ottocento, di certo meno progredito che non sia attualmente. P.e r quanto possa ,e ssere vivo il desiderio c11rioso di conosc.er.e le ca11s:e immediate della 1norte di Nap·oleone, non è d11bbio che maggior interesse desta l'accertamento dell.o stato di salute dell 1Jomo ·eccezionale in t11tti j periodi della sua vita. Ed in ciò jl De Paoli ha fatto op.era meravigliosa di ricostruzione per . quanto glielo consentiva.no le difficoltà in.contra te. Sta di fatto che la fancinllezza e l'adole1

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SEZIONE PRATICA

scenza di Na poleone si sono svolte nell'oscurità ,e. quindi delle st1e condizioni di salute in tale ·p.eriodo si l)Ossiedono scarsi particolari. Ciò non meravig.l i a trattandosi di un uomo ' proveniente da modesta p osizion.e sociale. Ma quel che è più strano s i è che, trattandosi ·di l'.)ersonag·g·io· così in vista e così prossimo ai tempi nostri,, poco si sappia de lle sue condizioni di salute n·e1)p11re p·er gli anni in cui domjnò s11lla scena del mondo. Il De Paoli con la Slla dilig">enza e con 11 ·st10 act1m.e ha sup erato in parte tali difficoltà e cj ha dato l1na storia i)atologica di Napoleone che ha n10Jti ca.ratteri di ·verisimiglian' za, e, qu·el che ha notevL").l e i~portanza, 11a tentato, di mettere l1n r apporto di reciproca causalità fr.a 1e condizioni organiche di quel grande nelle varie epoche della sua vita ·e le sue gesta. Oltl'le a ciò il De P aoli con il suo st11di.0 ha compit1to 11n'altra opera lodevolissima: la riabilitazione dei medici che ebb.ero ia ventura ·8· la sv·en t ura di assistere Napoleone durante la sua prigionia. È ben noto come .essi per varie ed opposte· ragioni secondo le te ndenze e gli interessi d ei' critici, fossero acc11sati di ignoranza, n.egligema, e sop.ratutto di ·e·s s,erre stati d ocili stru• menti nelle mani degli aguzzini del grande prigi·oniero. Vero è che il sospetto di eccessiva accondiscendenza e di simpatia V·erso col11i ch e g1i ingl·esi ritenevano ' 1111 11ericolo per l'Euro.p a. e l'opinione dell'infermo1 e dAi suoi fed·eli cl1e ritenevano essere i medici i11viati unicamente per affrettarne la fine, rie s.ero l'opera di quei: oo·l leghi estremamente difficile. I documenti illustrati dal De Paoli dimostrano invece che essi si contennero per quanto 10 consentivan-0 l e civcostanze con grande· serenità ed anche fierezza , ·e che non trascurarono mai nulla per sollevare Je sofferenze· d.el grande infelice. Un italiano, il dott. Anto·n marchi, l'ultimo· rnedico di Napoleone a Sant'Elena è stato i! più calunniato dagli storici inglesi e france si. Epp11 re ness11no dei suoi predecessori si rese· conto più ·preciso del vero stato· di salute deI prigioniero p·er quanto 1o consentissero 1€ co-· gnizioni. di quei tempi, n·ess11no seppe trattare· e far trattare con inaggiore t1manità. il . grande· in.f erm·o p er quanto lo permettessero I.e diffi-· denze, i sosp etti d el govern o inglese v·erso ti1tti coloro che si mostravano affezionati a Napoleone o anche mostra.vano di cred.erlo veramente malato. Il De Paoli riabjlitando Ja m·e.moria. di. questo nostr o collega fìnora rimasto indifeso non solo l1a reso 11n servizio a ll a verità, ma hai fatto op-era di italiano. 1

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G. DRAGOTTI.

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lL POLICLINICO

[ANNO

XXXI,

FASC.

POLITICA SANl1'.l\ RI.A E GIURlSP_RUDENZA.

,*)

Delucidazioni ministeriali circa il R. Decreto 30 dicembre 1923, n. 2880.

quisto e ' alla somministrazione del chinino e alla riscossione d-ei ruoli.

Il Ministero dell'Interno (direzione general e d·ella sanità pltbblica) diresse ai Prefetti 11na circolare in data 20 f.ebbraio 1924·, eh.e è stata ora pubblicata, per rapplicazione d-el decreto "30 diceanbre 1923, n. 2880, ,concernente in-0dificazioni ed aggi11nte alla legislazione sanitaria. Ne riassumiamo le delucid a zioni praticam.ente utili. Testo unico e regolarnenlo. Annunzia la circolare che, in esecuzione dell'art. 89 del citato decreto, è in corso la compilazione di un nuovo testo unicç> in sostituzione di quello approvato con R. D. 1° ag·ost-0 1907, n. 636. «Non appena il nuovo testo avrà · potuto essere emanato, sarà affrontato· il problema della revisione dei regolamenti sanitari, sia per introdurvi le disposizi·o ni necessarie in dipendenza delle nuove norme portat~ dalla riforma sia per l'ulteriore decentram·ento b11rocratico, a termini dello stesso art. 89, sia per il migliore coordinamento e la compilazione di tutta la materia regolamentare». Si tratta, come dice C<)rrettam·ente la circolare, di cc lln problema da affrontare >>, perchè il regolamento dovlflà integra.rei il siste.n1a l€gis1ativo, il quale, p1er alcuni istituti e per importanti rapporti, contiene poche i1orm·e di cai·attere generale. Il reg·olan'1ento ha quindi funzio11e, finalità ed ampiezza che n·e rendono partjcolt1r1n.e nte delicata e difficile la elaborazione. E da ritenere che il Govèrno si g·iovi anche dell'esperienza di coloro che sono tratti a con. siderare le regole gi11ridi~he dal punto di vista della realtà pratica, cioè dei fen-0meni, dei doveri e degli interessi che devono essere gi11ridicamente regolati in rapporto all e esigenze·

Servi:.i a.ntitubetcolari.

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della

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Circa i servizi antitubercolari chiarisce la circolare cl1e il riferimento alla legge 24 lug'lio 1919, n . 1382, si deve inte·n dere i1el se11so del cc complesso di provviden:ùe che, a norma di q11 esta 1egg·e, devono costituire il piano org·a11ico della lotta co11tro la tubercolosi, piano cl1e, come è evidente, ha l1na portata più vasta e comprende anche per sè stessa l'assistenza ai tubercolosi prevista dall'art. 80 del R. D. 30 clicembre 1923, n. 2339, rigt1ardante la riforma della legge Comunale e Provinciale e al quale è data esec11zione dal 1° marzo 1924 in virtù del R. D. 31 gen11aio 1924, n. 151 )) . In tal senso si deve, quindi, intendere 1a funzione attrib11ita orR alla Provincia p·er la lotta a11tit1 l bt? rcola1·e. •

Me dici circonàa1·iali.

Il-e1ativamente all'organo tecnico circondariale, si rileva che no•n deve istituirsi in ruolo 11n nt1ovo posto di cc medico circondariale». La possibilità di a ssicurare r>resso le Sottopr~fetture il concorso dei nu<>vi organi vienè data all'amministrazione dai ruoli del personale della sanità J)Uhblica approvato con R. D. 11 novembre 1923, n. 2395, eh-e portano t1n congr110 aumento del numero dei funzionari medici dj grado inferiore a qt1ello di medico rrovinciale: n1.edico provinciale aggiunto e primo medico provincial e agg·i11nto. Quando sarianno stati co11'}erti tt1.t ti i 1 )redetti .posti in r11ol0 (lln primo concor~o sarà. ha11dito fra giorni - continua l·a Circolare - ) il l\1in istero conta di poter regoJ.armente sjsten1a:~e l'organizw.zione san1tairia circond. a riale , avvaJe.ndo1 si, ove OC{;Ol'Ta , dell'opera (li 1m unico funzionario per più circondari. "-Gli elenchi per l'assistenza g1'atuitu.

ita.

'J.tI ala1'ia. Avverte la circolare che , per ranno in corso, il servizio di cura e di protfì.lassi · della malaria continuerà con le n1odalità del passato, sebbene il relativo obbligo sia stato attrib11ito alla Provincia e le nruov.e norme Siano già ·entrate in vigore. La evientUJale difficoltà di 1U1fl irnm~diata attuazione della inn-0vazione che trasferisce alla Provincia 1ma attrib11zi-0ne che apparteneva al Comt1ne, consigliano di tinviarne l'applicazione. Si chè i Comuni devono provvedere. anche in q11esto anno, all'ac-

~nata

il i\1in.istero il divieto di istitt1ire condotte per la generalità degli abitanti e l'obbligo del tnedico condotto di prestare assistenza agli abbienti in base ad una speciale tariffa stabili ta dal Consiglio degli Ordini dei Sanita.ri e approvata dal Prefetto; e poi, riferenctoRi ai d11e elenchi distinti, per l'assistenza sanitaria l'ltno e !)er 1:-i sonuninistrazione grntt1ita dei 1l1edicinali ai poveri, dice ' COSl:

<e Lo

~copo della distinziol'le dei vari elenchi

è eviclente: si è voluto dare ai Comt1ni la pas-

(•) I,,a presente rubrica è affidata all'avv. G1ovA~~-i ~EIYAGc . 1. consulente legale del no'3tro periodico.


[ANXO \\\I,

FASC.

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471

SEZIONE PRATICA

-sibilità di commisurare le prest azioni sanitarie ai vari bisogni dei Comuni, a llargando o restringendo, cioè, il diritto alle prestazioni stesse, a seconda del maggior o minor grado di povertà di coloro che debbon o essere compresi negli elenchi prescritti. E bene, p erò, chia rire subito che la formazione di un doppio elenco per 'l'n,ssistenza sanitaria ed ostetrica gratuita e p er l'assistenza farmaceutica, dovrà essere fatta con la più scrupolosa obbiettività, allo sco1)0 di evitare, nel rn-0do più assoluto, che i Comuni si ritengano a utorizzati a procedere alla compilazione del primo elenco, dalla quale esula, manifestamente, ogni preoccupazione finanziaria, con criteri così larghi da costituire quasi un ritorno all'abolita co·n dotta l)iena. Ad ogni modo , il lVIi·n istero si riserva di ribadire questo concetto n elle norme r egolament ari che dovr.anno stabilire le modalità di formazion e degli elenchi in parola ed avverte che, fin.o a che t ali norme non sar anno· emanate, conserveranno la loro efficaci a le disposizioni finora vigenti, secondo l e quali non è amrnesso che la formazione di un unico elenco di poveri, comprend.en te cioè tanto gli aventi diritto all'assistenza m edica ed ·ostetrica, ql1anto gli aventi diritto all'assistenza fa rmaceutica n . Già noi rile va1n1no la dev iazi o11,e che è possibile e p11rirop1)0 facil e qualorn si adotti per i du e el enchi j] s isterna di formazione e di -0011trolli ora in vigore: cioè l a deg.enerazi-0!!1R della cond-0tta pe-r i poveri in cond otta per l a generalità degli abitanti, a tutto danno del medico e 1n pregiudizio del servizio. Le dichiarazioni e J.e intenzioni del Ministero sono certamente on este e sagge; m a g li organi che devono forn1are g li elenchi sono indipendenti dal lVIini stero. Prendiam.o atto dell a riservn dj J1l'OVY·eder e mediante norme regolamentari e con.fidia mo che le disposizioni siano diret te a frenare efficacemente ev entuali eccessi nella prima fase, cioè nel periodo della formazi one dell' eJ.enoo, - alla quale .d ovrebb e .p artecirpn.re l'ojr di11e dei sanitari - e a ssicurino 11n cor1trollo di nverito i1nmediato e serio. 1

Argom·e11,ti va r1.

Ricor da la circolare che « le norme a garanzia della n on1in a. rlel p eriodo di l)rova, dei provvedimenti -disciplinari, di dispensa d al ser'· vizio e di licenzi.a m ento· ch e l'cigol n ''a no i I pe1·• sonale dei m·edici condotti son ò estese og·g·i non soltanto ai veterinari co11dotti ma anche alle levatric-i Ad a,i farmacisti condotti, eliminando cosi ogni di~11arità di trattamento prima ·esistente n.

Circa g·li ltfficiaJ i sa11itari la circola.re espone il cont enuto dell e dj sposizioni già note ai nostri lettori i11a n on contiene delucidazioni circa i.l potere di dispensa per inabilità o nell'interesse del servizio e a l collocamento a riposo. Certamente proyved erà il reg·olamento· a lle lacune ch·e segnaJam:mo c.o.n la noistra nota inserita nel fascicolo 12 di questa rivista; n-0n è possibile che poteri cosi am.pi come quelli che sono stati attribuiti ai Prefetti in confronto degli ufficiali sanitari rima11gano sforniti di efficaci garan zie . Le adesi oni che l a nostra ·n ota ha destato dimostrano che la neoessità di norme protettive precise ·e chiare è vivamente sen tita. Ci rea il potere surrogatorio del Prefetto al fine della repre ssione disciplin.are delle mancanz.e dei sanita:1i liberi esetrcenti - per il qua1e facemmo e ripetiamo le. più ampie riserve in linea di principio, cioè p.er l'autonomia 1d egli Ordini ahe è .elemento ·essenziale a quesit i organismi data 1a lor-0 origine e la lor.o funzione - la ciroolame dice C08i: « L'articolo 53, poi, rende possibile anche ir1 confr.onto agli Ordini l'esercizio delle facoltà di sostituz ione da parte dei Prefetti in quella materia, che rappresenta quasi l'attribuzione naturale degli Ordini stessi : 1a repr essione, cioè, m·ediante provvedimenti disciplinari, delle mancanze e degli abusi nella esplicazione del libero esercizio pro·f·essionale. Occorre appena rilevare che il carattere eccezionale di questa forma di funzion e ammin ist rativn indiretta esjg;e che l'inaden1pienza dell'organo, nanna.Jm.ente con11pètente, sia acc·e rtata nelle forme necessarie, ond'è che il citato art. 53 si riuorta alruooo - all'articolo 39 ticl1iedendo quindi che il provvedimento di sostituzione interv.eng.a do po un invito all'Ordine di far luogo al 1provvedi-m1ento disoip lina;re entro 11n pwento.rio tertm.ine ». , 1 ,

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Dei 1icorsi.

Ri•po1etiam,o integ ralmem.te la parte della circolare ch e s i riferiscei all' argoilì1ento delicato dei riCOT6i. cc Il n l1ovo decreto, infine, ana·logamen te a quanto è stato stabilito n ei provvedime11ti di rifo·mlia della ~egge comunaile e provinciale, rn odifica sostan zialm ente il sistema dei ricors i in m ateria sanitaria , adottando di regola (art. 86) il doppio grado di riesame di merit.o dei 1)rovvedin1enti d·ell e a utorità sanitarie coml1nali. ·ed affidandolo, risp.e ttivamente, a.I Sottoprefetto del circondario ed al Prefetto della ProYincia , salvi sempre, per legittimità, il ricorso straordinario al R e e quello giuris dizionale innanzi al Consiglio di Stato, non1

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l L POLICLJ NICO

cl1 è la facoltà nel Governo c.Jel Re (a rt. 87) di dichiarare, in quall1nque tempo, la nullità d eg li atti e provvedirnenti che contengono violazioni di legge e di r egolamenti. È ovvio che la cognizione dei r icor si predetti d a parte dei Sottoprefetti · in quanto costitl1isc·e per questi una n11ova attribuzione in m a t eri.a tecnico-sanitario - va con sjd.erata al i a str egua di ql1ant-0 <iispone il secondo con1ma d ell'arti ~olo 90 del R egjo decreto 30· dicernbre 1923, n. 2889, e ciò ancl1e nelle Nuove Provincie, ove, pure ·esistendo di fatto organi tecnico-sa11i.tari nei circondari, manca la i.stit11zio11e d elle Sottoprefettt1,re nel 1° circondario, che è il presupposto n ecessario e fonclan1entale per l 'applicazione della riforma n ei rig11ardi d el sistema dei rjcorsi. E , p erciò, evid.en te che, fin.o a quando non sia intervenl1to apposito !)ravvedim ento che rico11osca att uata nell e singole provinci e l a n11ova organi.zznzi.one sanitaria circondariale, nnlla è innovato in mia teria, continuando i ricorsi g·erarchici, riferentisi a ll'applicazione dell e leggi sanitarie, ad essere trattati con la pro.ced11 ra e nei tiermini, di cui a l si stem a lr:trislativo vigente. >:at11r alm·ente, poi, per i ricorsi in materia sa11 itaria che prescindono da tale n11ova orgHn izzazione. ,.Rlgono le norme comuni in ba$€ a lle qt1ali l'entrita in vigore d elle nuove disposizioni, per quanto ~i riferisce ai ricorsi a i t.er111in1 della leg·ge comunal e e provincial e, è d eterminata da11a entrata in vigore di essa, e, pAr qua:ito si rif.erisce a i riman enti ricorsi gerarchici , è connessa a ll 'entrata in vigore della riform1a sanit a ria (30 gen n n io 1924) >>. \

* ** 11 ~Ji11i.stero, concll1de l a circolare, si riserva, man m a no che se ne n1anifesti la n ece"sità ed opportt1nità, cli illt1stra.re o di chiarire la portat::t di altre disr>o izioni content1te n ella riforma testè decretata ». Proposito opportuno, anche qu esto, perchè a lc11r1 e dispo izioni richiedono speci a le del11 cidazion e co1ne è st ato da noi già rilevato a proposito deg li ufficiali sanitari, d ei medici co11dotti, dei ricorsi gerarchici ;1 nche ag1i effet ti transitori , ecc. È inevitabile che llna riforma importante, per (}t1a nt o nrc nra tamente congegnata e redatta, non $ i n senza la c11ne e contenga elementi di i11certezze. :B q11indi lodevol e il propo ~it d cl e 1 11i ni <:;tero di coll a borare s11ccessiva m cn te alin !1iù corretta interpetrazione ed applicnzio11e rlellEl nuove norme. ch e questa prin1~ r.ircolare 11a inteti zzato a copo e~positivo. <<

QUESTIONI PR.A TICHE.

XVII. - Responsabilità dell'esattore tesoriere che rifiuta arbitrariamente il pagamento di un mandato. Si è presenta to a11 ·esame della Co.rte di Cassazio1n e pena·l e t1n caso interessan te di responsabilità p.er omissione di doveri inerenti ad un puib1b lico ufficio. Un :eEi.atto.re teso1i.e.r e co·m unale ,e.r a stato imp11tato del reato 1previsto dall'art. 178 Codi.ce p1enaJe p e,r avere rifiutato il pa.g amento di un n1andato al s1e1g retario Comuna•l e e il Pretore di Castell-0ne a,l Volturno lle aYeva dichiarato la responsabilità p·e11.a le, co11 sentenza confermata dal T1ibunal e di Isernia. La Corte di Cassazione considerò che l' esattore tesoriere con1t1nale è pu·b blico llfficiale, e quindi, p·uò Pendersi respon.sabile del d elitto previsto dall' art. 178 c. p. , il quale cooì diSlpon e : (( Il ·P tl!biblico ufficiale, che per qualsi.asi pretesto, anche di silenzio, oscurità, contraddi&i onie ·O insuffi:cienza del] a legge, om,e tte o r.ifìuta dj fa re U!n atto d·el r»r·op ri o Ufficio è 1J11nito con ta multa da L. GO ai 1500 ,, . lVfa co.n siderò la ·Corte cl1e «per stabilire se l'esattore tesori.ere a1ibitra1-iamen te rifiuti il i1agarnento d1ei mandati, i11 via pregiu·d iziale occorre una regolaJ'e verifica d ella CaiSsa, al· trimenti n1,a nca la base giuridica per applicare la multa e. ai fini pena li,. 1nanca la base giu1·idica pe.r riten.ene ingiusti:ficaito o doloso il fatto del ii.fiuto ». (Sentenza 14 goonaio 1924, rie. Notardonato'. 1

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XVIII. - Poteri del Prefetto nei casi di industrie insalubri. I l po,te11e di •e0Cl1.ana Pe u·n provvedi!1Il1ento che la legge a.t tribu.i sca a.d 1111' autorità, implica anche quello di compiere e di fare eseguire gli atti accessori n ecessa1i pe·r ga.r antire l'esecuzione principale. P er l'art. 33 della legge sulla pubib1ica sicl1 rezza il Prefetto può, sentito il pare1·e del Con sigli o Provinc1ttJie-sa.nitario. vietar e l'~ercizj o di ind11 strie insalubri e peii.c-0lose anche in difetto di reclami. :E: vero che ' la lettera dell' a.rt. 33 parla di annullamento di deliberazioni. della Giunta Comunale; ma, anche s e man ch i tale deli-berazione, il divieto è legittimo, p e11~ch è l'art. 33 deve essere considerato in rel azione col pretedente 32; e d'altra pa rte sai~ebbe assu t·do l'ammettere ch e jJ Prefetto non possa vietaTe l' esercizj o di 11na indt1 st:ria manifestamente insa111hre o pericolosa - e tale riten11ta dai competenti corpi tecnici - e-01 0 nercl1è non esistano reclami nè 11na prooedente deJiberazion e della Giunta Com11n.ale. (Consiglio di tato .. ez. \ "; rleC'iSione 22 febbraio 1924. n. 16).


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SEZIONE PRATICA

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NELLA VITA PROFESSIONALE. A proposito della '' clinicizzazione ,,. I n1edici cc ospitalie'ri » d'Italia si agitano con riunioni, con ordini del gio1·110, con nùssioni invi.ate al Mi11istero , co11t1·0 uri a legge recer1temente annunciata col titolo sintetico : « clinicizzazion.e » degli Ospe d ali. Noi abbiarr10 3eguito con atten.zio11e questo movimento, {>, pnr se11za occtiparci della cronaca spicciola, abbia1110 tenuto a riferire, n el ntunero scorso, il riassunto obbiettivo deg·li ordini del gior110 votati. Facciamo ora seguire lllla altrettanto sintetica disamina della questione. La legge approvata con i pieni poteri stabilisce che nelle città t1niversitarie, i cui ospedali dispongono in media di 600 degenze giornaliere, tutti gli am111alati siano affidati alle cliniche. Ove si pensi ch e in presso che t11tte le l1niversità, le clinich.e son o almeno 7: medica, chirurgica, ostetrica, oculistica, dermosifilopatica, pediatrica, net1ropsichiatrica, e che alle due cliniche generali, medica e chirl1rgica, per lo più si aggil1ngono le rispetti,re patologie, si capisce subito che 600 malati distribuiti in 1 cliniche e due scuole di p atologia rappresentano un minimo indispensabile, perchè agli studenti sia offerto il modo di esaminare per ciascuna branca un numero limitati 5simo di casi. Se ciò è indiscutibile, resta da chiedersi: è preferibile avere due corpi sanitari, uno che funzioni i 9 mesi dell' anno e l'altro che funzioni i rimanenti 3 mesi, o è megfio, dato che le cliniche debbono esistere per l'insegnamento, che il personale di esse faccia il S·ervizio per tutti i 12 mesi? I due corpi costituirebber-0 un duplicato costoso per gli enti pubblici, dannoso, poi, per gli attriti che finora sono stati stridenti e noiosi, ma che sono fatalmente inevitabili. La bontà del provvedimento è tanto giustificata che le .amministrazioni o.spitaliere per le minori sedi sono già in moto per uniformarsi alla legge prima che questa sia definitiva.mente resa esecutiva. Contro la tesi che un tale provvedimento sia più che opportuno non vi sarebbe altro argomento se non questo, che i clinici non avessero la capacità tecnica di assistere e curare gli am.malati almeno quanto i medici ospitalieri o che tenessero metodi terapentici pii1 costosi. Sarebbe ingit1ria tanto afferm a r e ch e i clinici non saprebbero c11rare gli ammalati, ql1anto affermare -che i medici osped.alieri userebber.o dietetica e metodi di cura meno adatti agli inf,ermi. Se si prescinde da ogni ragione contingente, è se.nz'altro doveroso conve nire che i 1

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clinici conoscono i doveri d-el medico pratico, e che i 'medici ospitalieri conoscono le esigenze moderne d.ella a.ssistenza e della cura d egli infermi. Chi r1egherà n1ai che più sono 11 n111erosi e perfezio11c1ti i metodi diag·nostici l)i ù precise ed effi caci scaturiscar1i0 l e indicazio1li cutative? Le cliniche dispongono d.el ma1eriale dei loro g·abinetti ~ cientifici e pos.sono metterlo a beneficio degli ammalati. Noi riteniam o fuo ri disc11ssione non solo la opportunità, ma anzi la necessità, che, nelle sedi unive1~itari e con 600 infermi in m edia, g·li ospedali siano « cli ,n icizzati » cioè riunit i in un'amministrazione il cui corpo t ecnico si a costituito dal personale delle clinicl1e. Per le città mag·giori, cioè per quelle con i1umero di infermi ospedalizzati superiore a 600 degenze giornaliere in media, la l egge stabilisce che siano affidati alle cli.nich.e quei tanti infermi che sono necessari all'insegnam ento. Ciò è ben lontano dalla supposizione che l e cliniche vengano a di·sporre di tt1tti i malati ospedalizzati. Sarebbe assurdo pensare che siano i clinici generali, siano i clinici speciali_. pr,etendano di assistere e curare tutti gli infermi d 'una grandissima città. Dovrà intervenire un accordo tra le cliniche e gli .ospedali p1e rchè, proporzionatamente al personale clinico, proporzionatam.ente al numero degli studenti, in rapporto alla ubicazione dei locali, ecc., gli infermi siano affidati in misura sufficiente ai clinici e perchè i restanti vengano affidati a personale ospitaliero. Ma la nuova legge avrebb e da evitare che la cessione degli inf.ermi a11e cliniche, porti allo Stato oneri troppo gravi, così che questo, senza troppe limitazi.oni, po-ssa provvedere alla pratica preparazione dei medici di domani. Di fronte a questo supr€mo dovere dello Stato devono tacere i piccoli interessi di amministrazioni locali, debbono acq11ietarsi le pretese che i medici ospitali.eri veng:o·n o avan:r.anéio. · E di vero le seguenti clamorose obbie zioni d egli ospitalieri sono passibili delle seguenti semplici risposte : a) la clinicizzazio11e falserebbe gli sco1}i eminentemente pratici d egli ospedali, muterebbe lo <.3pirito di beneficenza che ne informa l'-0pera? 1

Nelle cliniche . gli infermi trovano almeno la stessa cura e lo stesso spirito um.anitario che negli ospe.dali.

b) i clinici non bastano a fare tutto il ser-

vizio con il loro personale e dovrebbero assumere a ltro personale, costituen<ilo lln monopoli o?


474

i I POLlCLlNJCO

/) ore i 1;ta luli 1ion sono più di 600 il per son a i e clinico basta; dove i malati sono molto, 1nolto più num,erosi, i clinici ne prendono iri cura quflnti sono necessari per i bisogni dell'insegn °tmento, lasciando i rimanenti al p er~(l nale f)Spilaliero. Per gli os11edali con degen::.e in ter1nedi e si verrà a trattative e ad accordi.

c) imprimendosi carattere scientific-0 allo studio e alla cura dei n1alati si accresoerebbe i.l disngio finanziario delle Opere pie? 1) È difficile a chi ragioni serenamente e o b biettivaniente disting nere c1tre scientifi,che e !:U're ·n ori scientifiche; 1ion esistono che cure br1i fatte o 1nal fatte; 2) le Università no1i chiedono sac ri fici alle Opere pie, vogliono aggiungere i l oro mezzi tecnici e '{tnanziari alle 1 isorse degli ospedali clinicizzati.

d) è giusto che nn ospedale abbia due di-

stinti corpi sanitari? .Vo, e basta il person.ale clinico, se gli infermi s<mo pochi. Sì, se rispetto al riuniero d ei malabi, i due corpi sanitari possa?1-0 tro7>are 1.avoro suffìciente , tale da giustificare la spesa.

Q11esti i motivi sostanziali, rapidame·n te riasSl1nti da.gli ordini del giorno dei medici ospitalieri. Ogn11no n e vede la fragilità. Non teniamo nemmeno conto di argom.entazioni minori come le seg11enti : che la cittadinanza abbia diritto o vantaggio a soegliersi il personale sanitario; che i sing·oli ospedali sarebbero così ordina ti €liversament-e da città a città secondo che i esistano o no Università; che gli ospedali possono integrare l'insegnamento clinico; che per il pr.ogr.amma ricostruttiv-o ,..odierno non giova creare dissidi tra due cat.egorie de]la classe sanitaria. Nell ' insieme le ragioni dell' agitazione ospitali·era, qt1ando sieno tolte dal calore d·ell'an1biente in cui si svolgono, cad-Ono nell'i11s11ssistenza. Se qualcuno insinuasse che qui si difendono interessi della nostra Università, noi rispondere1nmo che, per quanto ci consta, dalla legge sono esclusi gli ospedali dipendenti dall'amministrazione ospitaliera della Capitale. Noi ci sentiamo tranquilli nell'asseverare che, per quanto conosciamo, il progetto detto dellai -c linicizzaz.iooa trasformerà utilmente la assistenza e la cura degli ammalati, semplificando la gestione; ch'esso gioverà notevolmente all'economia delle Opere pie e dello Stato. I suoi vantaggi saranno grandi, se sarà inteso e svolto con piena lealtà d'ambo le parti. Ci auguriamo pertanto eh.e di esso si faccia la più eqt1anime, sollecita e larga applica.zione.

Cronaca del movimento professionale. XI Congresso della Federazione degli Ordini. . Sono convoc-ate in Rùrua in Assemblea generale le rappresentanze degli Ordini dei Medici aderenti alla Federazione (a termini dell'art. 4 dello Statut.o Federale). Il C-011gresso si inaugul'erà alle ore 10 del 'l:1 aprile ~ rturerà fino al 29 aprile.

Una semi-vittoria dei medici inglesi. .Avevamo annunziato c:he il co11flitto so1io tra il ~linistero della salute ed i medici delle assicura zioni in Inghilterra a,~e,·a condotto ad un arbitrato. Questo si è risolto - come al solito - in un co1npromesso, il quale ~rò è ~ta to largamente favorevole ai i11edici. Di f<l tti h.) Soc-ietà mutue intende,·ano ridurre di 2 scellini 11 capitazione <> quota corrisposta ai medici pr•r ogni a~curato; il )i.int&tero aYeva proposto una ri<lu zion~ di 1.60 per otto anni o'''ero di 1.30 p~r tr~ anni, <l scelta ; la r iduzione è st..'lta inv~·l' . di nn solo scellino. ' I rappresent.c'lnti dei C-0rn itati d'assicurazione e il -Ylini~tro hanno rico nosciuto ed hanno proclamato chf\ il RerY'izio delle <tssh:UI·azioni sta tali h.a funzionato in modo «efficiente» ; ~1 lcu ni i11convenien ti parziali non sarebbero tali da giustificare gli attacchi fatti al sist:ema dagli ~~ontenti e dagli ipercritici.

Nuovi Consigli degli Ordini. Presiden,t e: dott. Tonelli Carlo; segretario: dott. Verduri Ernesto; teso·riere: prof. Vecchi Mario: oof1.siglieri: prof. C·amisa Giuseppe, dottori Giacobbi Dante, R omolotti Ettore, prof. ' Tal enti ~i\_driano. PAR1'Ll.

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I

Nella indicazione dei componenti il nuovo Consiglio si de\e correggere cosi il nume di un consigliere: dott. Braccio Bracci. PERUGIA. -

Presidente : dott. Minguzzi Al'rigo ; segretario : dott. Scocco Ghigi ; tesoriere : dott _ Sechl Antonio; oonsiglleri : professori Civalleri Italo, Giugni FranceSC'O. dottori Grandi Umberto,. Trebbi P ietro. \ RAVENNA. -

-

Presidentr: tlt\.tt. Demontis Lorenz-0: oonsigliere anziano: dott. Ranna Salvat:oTe; segt~etario: dott. Manai ..\ndrea: tesoriere: dott. Manca Pietro: oonsigli ' ri: prof. Ferralis Giovanni, dottori Pistuddu Albert:o, :\lundula Salvat:ore. SAs:3ARI. -

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SIE.'lA.

Presidente:

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j)rof. n ·ormea ...<\.ntonio;

Biechi 0 1into; tesoriere: prof. Franci Giovan 13.a ttista: oons._iglieri: dottori Mazzuoli Guido, De Roen1er Dino, Romani Dario,. Garzia Almerindo. segreta,rf-0.: dott.

Presiàettte: dott. Baroni Tomaoo: vice-presidente : dott. Pirocchi Tomaoo; tesoriere : dott. Macramà Gabriele; segretaria : dott. ~ So.nctis Nicola: consigliPri : dott. Fnsilli Antonior Ghiotti Antonio hiacrini Garibaldi. TERAMO.

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[_t\NNO

XXXI,

FASC.

14]

CONCORSI.

NOTIZIE DIVERSE.

POSTI VACANTI . ANCONA.

Ospedale OWile «Umberto I ». -

Cer-

casi medico-a-ssistente. Stipendio globale lordo annuo L. 3915; alloggio e vitto tutti i giorni nell'Ospedale. Per 1nformazione rivolgersi alla Direzione Ospetaliera. CANNEHO (Nova.ra) . Condotta. Scad. 30 aprile. Vedi fase. 13. LASTRA A SIG~A (Fitrenze). C-0nclotta. Se.1<1. 2fi aprile. Vedi fase. 13. MONTEBELLUNA (B elluno) . Condottn. ~e:aò. 15 n1aggio. Vedi fase. 13. MO'ITAt..cIATA (Novara). Stip. L. 6000: ntf. san. T.1. 11100: doppio c.-v., cavallo obbliga t. J,. 4-000. Scad. 20 a,prile. So~c1~0. Congreg. di Ow'ità. _\ tutto il :~o apr. Direttore' d~ll'Ospedale di S. S11irito: I ... 7500 e com~nsi 01)erazioni chirn rgiche e cure 111edichP malati paganti. Età lim. 40. Biennio in C'lin. ch irurgi«n o :-;~z. eh.irt.1rgica cli grande Os1Jed. Ql1inquennio cli ln nrea. ProYa biennale: seryizio fino a 65 a11ni. L'.L\1nmin. lia faC'Oltà di ripetere il C.'On('()J"SO tlopo ~· ntito il voto della (Jommiss, tecnica. ZENSON DI l~A\"E (Treviso) . Condotta. Se.ad. 19 aprile. ''~di fase. 13.

Facoltà Medica dell'Università di Belgrado (Serbia). I Concorso per la cattedra di 1.rfie:ne. -

corso per la catt:edra di Rad iologia

J J Con-

(Dia~osi

e

terapia i;er mezzo dei raggi X). I concorrenti debbono i n viare le don1nnde entro il 15 maggio p. v. al preside <cleC'<lllOJ de lla Facoltà, <1ggiungeuùovi la loro ùiog-rafia, con i loro 1itoli ed i lo ro tit.oli scientifici e specificando le lingue ché parlano e il grado a c11i aspirano {prof. ordinario, prof. straordill<'1 rio. docente). B r lg'rndo, 15 marzo 1924. Il Rettore dell'Università : BuruAN.

NOMINE, PROMOZIONI ED

475'

EZfONE PRATI CA

ONORIFICENZE

Il dott. T.if\onardo Grossi, a ssisten te nell'Istituto di Patologia sl)N!ia le medica dell'Universitlt <li Genov8, lu1 c.:onRe~uito la libera docenza in r>n tologia specin le medica. La memoria a stampa si riferisce ni « Riflessi cardiaci pro,ocati >). Il teina òella lezione fu «L'ulcera duodena le». I,a C'.ommi~crton('.> era c.-omposta d~i proff. sen . )Iara~ liano. Micbeli, Livierato, Olivio. Gasbarrini. ,.\.1 Ynlo1·oso neo-professore i nostri migliorl augurii e r a llegramenti. Il prof. }l a rio Fontnna è stato nominato Direttore <l<'l Ripnro di RRdiologia e cure fisichC' n~l

R Stnbilime11to balneare f ;. Berzieri a giore..

Snl~mag­

Per 11 1H24 il t e d'Ingbilterrfl ha decorat:o 14 ·medici : sir Do11a ld l\ilac .i\lister è stato promosso ba ronetto; sono ~tati fatti ca'ralieri (knigbts) Bramwell, Ferguson, Prout; è stato fatto «compagno dell'ordine del bagno» Leisbman. Avvertiamo che le onorificenze cavalleresche e nobiliari inglesi sono conce-...~ con molta parai• monla.

Conferenza internazionale per la lotta contro la tubercolosi. l.1a l"\T Conferenza ùcll 'l"ni-011 I11tel'nationale contre la tuberculose avi·à luogo quest'anno a Losanna dal 5 a l 7 agosto. Seguirà una escursione della durata di otto giorni per la visita alle principali stazioni a ntitubercolari della Svizzera. L'itinerario eomprendc: J~ysin, Montana, H eiling0n Rrhi vendi, Bernn, Zurigo, Davos e Arosa. Gli n rgornenti n1essi a ll'ordine del giorno della · conferenza sono i ~egl1euti : 1° Esistono in na t u ca o si possono creare artificinl n1en te delle forme saprofitiche d el bacillo di K oc:b . che ~iano susc-ettibili di trasformarsi in bnti1li t11bereol a ri virulenti? 1{ E' In to.r e il prof. Oalniette (Pn rigi). 2° Rela zio11i tra !o Rt:l to di gesta zio ne e la Lnbercolosi. Rf'latore il prof. Forssener <~tor•eol n13). :3° Effetto òell'organiz7,azione della lottn a n ti tubP!·c·olnre nei d iYersi paeRi, sulla di1ninuzione rlella mortalità per tuberC'oloRi. Relatore il prof. ~ir Rob~rt 1•11ilip (Eùimblu·go) _ C-0nferenza del p1·of . T,éon Rer11nrd: <e I)a profi-· lHssi della tl1~reo.Jo..;;i nel b.nn1bino ». C...o1oro cbe desideras8el'O pre11der parte a quèsto importante (JongreRso potranno chiedere schiarimenti. l)rogra mma e lloll~ttino di a desione a Ila segreterL'l della Federazione ~n 7. ion a le per ln lotta contro la tubercolo:-::i. 'Ti <l ·roRc-.111<1 12. Roma. l:l-uion Intern::ttionale contre la tuberculose, ~u proposta della 1.<,eclerazione Naziona le ItaliJJna per la lotta contro la t11bercolosi, ha nominat.o come snoi n1embri t itolaci i signori: Abba prof. Francesco, C~n n1pani })rof. 4..\.rturo , Carpi prof. Umberto. De lla Seta òott. B~chilo. Fagiuoli prof. Ant:onio, Fici prof. VinC'€'117.tO, Germano prof. E., J;evi prof. Ettore, R on7A>ni prof. ·Gaetano, SfoTza prof. Nicola. Vitali prof. Fabio. Tale nomina lush1g·hie ra dà loro facoltà dj rappresenta re .l 'Italia alle Conferenze dell'Unione ed a prend~re 1a parola oogli argon1enti posti all'ordine <leJ giorno. ,

II Congresso della Società Internazionale di Urologia•. La Società Internazionale di Urologia ricostituita. dopo la guerra si r iunì a Parigi nel 1921 per il I Congr esso (l 'antica Rocietà aYevn già tenuto tre Congressi a Parigi. a Londra e a Berlino). Nella riunione di P a r~gi del 1921 fu designata con t1na11imità. Roma come sede del II Congresso e fu eletto Preside nte il prof. Roberto Alessandri. Dal Comitato Ordinatore del C-ongresso fu scelto · come Segretario Generale il prof. Luigi Bonanome (via dei Gracchi, 124) . Il <Jongresso si RYolgerà nei locali . del Policlinico Umberto I dal 2.'1 :1l 27 aprile 1924 col segue nte programma: M ercoledì 23 ap rile . - Ore 16 : Riunione del C-0mita to Internazionale (Policlinico 'Cmberto I ). Ore 16.45 : Seduta delùt Società I taliana di Uro•


.476

ll

POLI CLINICO

logia in onore <.lei colleglli s tranieri. (Policlinico Umberto I, At1la Accademia ~Cedica). - Ore 18: 'Thè offerto agli ospiti d~1i ~oci della Società Italiana di Urologia . G ioved'i 24 aprile. Ore 10.:10 : Inauguraziont-' del Congresso in Campidoglio (Aula Sena to rinle l . 1a sed11ta scientifica (P oliclinico 'Cmberto I , •..\.nl..1 Accademia :\iledica) : ore 14.:Jo: R elazione sul primo tema: I:i1mervn.zione renale. Relatori: .t\. mbnrfl (Strasburgo) ; Zoia (Pavia) . Discn s.~ione . Hinman }'rank ( l-'. Francisco cli California): Stltdio spe.1·imen ~i.le ~nll 'idronefrosi. - Ore 21.30 : Se1·a ta artistica offerta da l Presidente del Congresso e dalln sig .ra Alessandri. Ve·n erdi 2.5 aprile. - Ore 9: '"isita agli Ospedali S:edute operatorie. - Ore 1-1: ~duta amministrntiva. 2& seduta scientifica : ore 15: Relazione sul secondo tema: ' rnccinotf\rapin nelle affezioni urinarie. Relatori : Dudgeon (I..ondra); Noguès (Parigi); Pirondini (R.oma); Rovsing e Owe Wulf (Copenhagen). Discussione. - Ore J 7: Ricevim~nto in Campidoglio offerto dalla Oittil di Roma. Sa.bato 26 aprile. - 3a sed11ta scienti.fica ; Ol'e 9: R elazioni s ul terzo tema : .R isult:ati lontàni delle operazioni per la litiasi renale. Relatori: Bron·gPrffinn ( Amsterd~1m) : f'ifn0ntes (Madrid): Tardo (Palern10) . Discussione. - 01·e 14: Thomson Wal ~ 1cer : Vesciculotomia e vesciculectomia transvescicale : F . .T. F. Barrington: Mnlakoplasia della vescica. - Ore J 7.~0 : Visita al Palatino e Foro Romano. 01'<' 20 : Banche tto sociale offerto ai Membri del C-0ng·r esso dai Colleghi it:aliani. D o111 enica 'l:i a71ri le. ~~<'nr~ione alle Fonti di Fiuggi. Contemporaneamente al Congresso si terrà nei locali del Policlinico un'esposizione di materiale scientifico presenta t,o dai Soci (pezzi ana tomo-patologici, prepara ti micro~copici. radiografie, ecc.) ed t1n'esposizione di strumenti chirurgici, materiale radiologico. pi1bblicazioni. ecc., alla quale banno già dichiarato cli partecipare n11merose ditte it:aliane e straniere; della organizzazione dell'esposiI

(..\N:'\O X:\Xl, FASC. 14]

zione s,i orcupa il prof. Raffaele Bastianelli coadiuvato dal prof. Leonardo Domini ci ai quali g·Ii interessa ti poi$S()no rivolgersi per schiarimenti (Poli· clinico Umberto I - Clinica Chirurgica).

L'Ordine del Mediri di Cuneo in erisi. De i 294 n1edici della l")rovincia di Cuneo·. soltanto il 10 % prese t)arte n Ila \otazione per le elezioni del nuovo Consiglio . tanto che i due capil:Lsta ripol'tnrono ,·enti Yoti. Venl1ti àd una seduta pel ba ll ottag~io fra i pochi che 11011 avevano riportata la iuaggioran7.a a ssolutn degli inscritti, il capo-lista otte1me 51 · voti. T~lle esiguità di suffrag·i indusse i candida ti eletti a rasseg11a re le dimissioni a l Prf\fetto. d(\ l 7 n1arzo si spegne1·a im11rovviR8.mente nella sua. villa di P-0rto ~ . Giorgio dove si 0ra ritirn to dopo n11 einq uantennio di intenso eserIra

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('izio professionale il c'01nm. do tt. DbMENICO COLLINA. imolese. Lal1reat.osi. nella Università di Bologna, ft1 a llievo prediletto del Concat:o, quindi medico primario negli Os~dali di Fa briano, Fermo, Orvieto e lesi. Professionista colto, coscienzioso, filantropioo, . godè la stima e l'amicizia di ill11stri clinici q11ali il Loreta, il Roncati, il M11rri, ecc. Scrittore elegante, tradusse ed an11otò le opere dell'insigne psichiatra inglese, i] Maus<.lley. Della natia Romagna ebbe il earattere forte. ~hietto. cordiale per cui las<>iR vivo rimpia n to in quanti lo oonobbero. M. C. Si è spento jn Roma il prof. comm. VINCENZO MORINI. colonnello iuedico della Croce Rossa, insegnante di anatomia uman~ all'Istituto superiore di Belle Arti di Roma. Era nato a Ravenna. In Libia e al front.e disimpegnò alti incarichi as segnatigli dalla Croce Rossa, quali quello dello scambio dei grandi invalidi di guerra e dell'approvvigionamento di Fiume durante il periodo dell'insurrezione . I. M.

Indice· alfabetico per materie. Amebiasi: diagnosi ex j u,1vantibus . Pag. 465 )) 462 Bibliografia )) 467 Boldo nelln terapia )) 459 Brachialgie . . Ca nero i>rimiti vo del fegato a decorso )) 445 febbrile . • Cauda equina e cono terminale: lesioni )) 461 Cauda eq11ina : sindrome della - da tu)) 460 bercolosi del sacro « Clinicizzazione » d egli ospedali: a pro1

posito

della -

Combretum nella C'om'TnisRioni

.

))

473

terapin

))

467

))

476

)) )) ))

474 466 466

))

467

pell.agrolog icli e : in m eri-to

alle Oronaoa d el

m or irn ento JJrofrssionale

Diabete in ipido: diagnosi . . Dolori intermittenti precordiali G<>tt.n acuta: forme atipiche . Roma, 1924 -

Tip. Cartiere Centrali.

Gozzo endemico : eti~logia e profilassi . Pag. 452 Gruppi sanguigni: modo di determinarli )) 450 )) 464 Insulina: che cosa è l~- . . Napoleone: la patologia. di . " 469 Nervi cranici: rapporti tra lesioni c~n1 )) 458 trali e periferiche . )) 466 Nascite : controllo • Pneumotorace artificiale : comportamen. to paradosso d ella pressione endopleu)) 46i:i rica , • • • Retto-colite amebica: diagnosi e cura . )) 4(34 Reumatismo poliarticolarf\ acut-0: uso di » 467 alte dosi di saliciliei . )) 467 Scorbuto infantile: cura >) 470 Rervizi sa;,iitari : riorganizzazione ~toria d ella medicina. In occasione del )) 457 1 o cent~nario della litotrizia . • L. Pozzi, ed. rest>•


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ANNO XXXI

Fase. 15

Roma, 14 Aprile 1924

fondato dai professori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA .

REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI .

SOMMARIO. Qsservazioni cliniche: Chierego e Porta: Contributo alla cur;i del diabete eoll'insulina. Servizi sanitari: Y. Puntoni: "àfoùerna· organizzazione di un I stituto .Antirabico. Note e contributi : P . Pantaleoni : Considerazioni s ulla rea· zione Sgambati. Sunti e rassegne : UROLOGI A: G. l\I arion: Nefreotomia dopo i dati del cateterismo ureterale e n efrectomia nella costan· te. - Duvergey: Salpingografìa d'una piosalpinge fistoliz· zata nella vescica. - Vean e Ruppe: I ris ultati anatomici e funzionali dell'uranostaftlora fla mediante i processi clas· s ici. - ~!EDI C JNA SOCI ALE : Ber ti no: Sulle indicazioni SO· eia.li alla provocazione dell' aborto. ~enni bibliografici. Accademie, Società mediche, congressi: Reale Accademia di l\iedicina di Torino. - Societ à Lon1barda di Scienze Medi·

che e Biologiche. - Società. ?Yiedico-Chirurgica degli Ospedali Abruzzesi di Chieti. Appunti per il medico pratico : CASISTICA e T ERAPJA : Le sin· copi. - Per la conoscenza del cuore piccolo. - Studio sugli aneurismi dell'aorta. - Cardiopatici e cure balnea ri. · Polmonite e pressione sanguigna. - Trattamento dell'alta. pressione ar teriosa. 1\1 OT.R DI MEDICINA SCIENTIFICA: A.zione dello jodio su lla tiroide. - POSTA DBGLJ ABBO NATI. -

VARIA.

POiitica sanitaria e giurisprudenza: Conside razioni sugli articoli 4 e 34 della Legge Sanitaria 30 dicembre 1923, n . 28Bg. - La lotta contro la pellagra. - Questioni pratiche. Nella vita professionale: Cronaca del movimento prof es 5ion ale. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

iDlrlttt di proprietà riservati. - E vietata la riprodu~ione di lavori pubblicati nel POLICLINICO e 'La pubbUoazione dei sunti: di essi senza citarne la fonte.

OSSERVAZIONI CLINICHE. C ASA DI SALUTE PROF. $ILVIO GAVAZZENI - BERGAMO

()ontributo alla cura del diabete coll'insulina. D1)ttori C'H IERIGo E. PORTA. Diretti rapporti fra pancreas e diabete fllrono dapprima so.spettati lJOi decisamente confermati da numer,osi clinici ed esperimentatort (De Domin ici s, v. :v.Iehiring .e Minko wski). Non m a nc·a rono neppure nel passato tentati vi per realizzar.e un'organoterapia paincr ea .. i ica (Zuelzer, S1o ott, Rennie, Dtamar e). Ma questi studi e tentativi, anche se impo-stati su llna giusta via, non riuscirono a dare mai risultati decisivi. E al Banting e al Best dell'Università di Toronto. che spetta il m erito, dopo laboriosi stu di ed esperimenti tentati negli animali fra il 1920 e il 1922, di averci dato un estratto alcoolico puro del pancreas, facile a iniettarsi sotto cute o per via endove11osa e capace di determinare anche nell'uom.o, senza spiacevoli effetti secondari, n otevol e abbassamento e anche scomparsa della glicosur ia e di ridurl'e il tasso glicemico al valore normale. . i\.l preparato fu dato il nome di insulina. Intensi ferv·o·n o in tutte le cliniche d·el mondo gli studi .e gli esperimenti su questo nuov-0 preparato; i r isultati dei singoli esperimenta-tori sono ancora molto discordi, per cui il giu1

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dizio definitivo s ull 'insulina e sulla sua efficacia terapeutica no·n è ancor a m.aturo. Noi cercheremo in questo modesto lavoro. di dare un breve riassunto di quanto di più positiYo si trova oggi nella lett.eratura sull'insulin a e contemporaneamente riferirem o i risultati ottenu ti in due casi curati e osservati in questa Casa di Salute. Come ·si esplica clinicamente l' azione dell'insulina? Iniettata sott,ocute in un di abetico, essa diminuisc.e in 3-4 .ore fa quantità dello zucch er o emesso coll'orina, abbassa il tasso glicemico fino ai valori n ormali, fa scomparire rapidamente l'aceton.e e gli aJtii corpi che:tonici. Dopo alcuni giorni di cura tutti i sintomi diabetici vanno. scomparendo; i lJrimi a cedere so·no la polidipsia e la poliU!f:La, al malessere generale e all'astenia sube11tra subito u11 senso di euforia. Il pr1lrito, le algie diabeticl1e, le inf ezioni secondarie del diabete sì ribelli alle solite cure diabeticl1e e medjcan1 entose (furuncolo si, vag·initi, vulviti, balaniti) si atter1ua110 r a.pidamente fino a scom1Jarire del tutto. Dura~1te la Cl1ra l 'a. che può i1l1trirsi più abb on dante·rnente, perchè in grado di brt1ciare tutti gli idrati di carbonio ingeriti, vede spesso a l1mentare notevolmente il peso del s uo corpo. Ma il vero trionfo terap eutico dell'insulina è il coma diabetico. Fino a pochi anni fa


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: i. POLlCLI!'\lCO

con1a diabetico e ra si p u ò dil'€ s ino11i1no. di morte; og·g·i con }JOcl1e i11ieiioni di insulina noi sia 1110 i11 grado ùi ridare alJa vita ammalati giù profo11dame11te addorme11tati e completan1 e11te i11coscientj. ..\cl 011ta però di tutti c1uesti titoli di gloria cl1e l ' i11s1 1lina s'è acquistata, no.i non siamo a 11 cor~t in grado con essa di g uarire completa 1u L· n t e i I diabete. , J,tt ~na efficacia tera1)eutica dt1l'a solo fincl1è ct11ra Ja c111·::i . Con essa 1)0i ri11 scian10 a, r e11de r e il co1r1a 1111 accic.le11tE: - 11 ella maggio1· })arte d ei casi - 11on }Jiù m o1·tale, ri11sciamo a t L·a~ f orma re un diabet e g rave e ribelle alle sol ite c11re in un dial)ete leggero, ri11scia1no ~1 liberare gli a1nmalati dai s into111i diabetici più inolesti e più g·r aYi. ~la nulla di più; l e res trizj oni e riduzioni diabeticl1e i1on 11an 110 p er 11t1lla perduto dopo la scoperta cl€ ll'i11 sulina ùella loro efficacia terapeutica. I.'insulina , co1n e conclt1dono il L a l)hé e il ·v. ~o·o rrt e n n o11 è t111n curn. di fondo del <linhete, rna so.Jtnrlto unn c11 l'a :-;C Luplic e111 ente sostitutiv n . • · P er di più bi... ogna n ·on din1 cn 1ica.l'e cl1e l ' i11s ulina 11011 è una cura innocua, scevra del tut to di pericoli. I11iettare t1 na d.o e a 11cl1e piccola di i11st1li11a in un sog·g etto cl1e abbia un ta ~so glicemico 11or1nale, vuol dire esporlo :.1 i più gravi pericoli in certi casi ancl1e alla morte dovuta a u11 brusco abbassamento della q11a11tità dello zucchero nel sangt1e. A questo. pericolo~ o acci d er1te cl1e ]) isogna tener sempre })re ente q11a11do si man eggia l'insuli11a fu dato il nome di reazione ipoglicemica. I~a. r eazi o11 e ipog·licen1ica si m a nifesta con i n1provvi sa sensazio11e di fa·n1e , stanchezza. inqt1ietn dine, tremore, senso di caldo, freddo.; n e i casi più g~a vi con sudorazione profusa , diplopia, afasia, delirio, convulsioni e morte. La r e azion e è più pericolosa e più frequente nei d eboli e cachettici e nei soggetti affetti da diarrea. P e r n o11 e j)Orre l ' o.rga11is1110 a ques a pericolosa reazione è obbligo sancito dall' esperienza di somn1inistl'are subito d opo l'i11iezione di ins11li11a (11n qt1arto fino al n1assimo mezz 'ora d opo) 1111 pa to })i 11tto.sto abbondante che contenga a11che lln a q11 antità sufficiente di idrati di rnl'honio (100-lGO gr. . eco11do gl i autori 0 seco11Llo i cas i). -~ i ]) l' i111i acce1111i de ll a r eazio11e bisog11a da re s ubit o ull'a. degli idrati cli ca t'))onio e s otto fnr1na cl i zu ccl1 ero {;)-25 g r . ) per ho.cca o sotto f 01ina di •golnzione cJ i g·J u cooio aù 10-50 ()o pe ,· 'in "Ottoc11t nnea o e11tlo\·en o'-a . G1i a 1nericani con...,ig I inno in t aJi casi i 1 " 11rco d ' ara n ci o 11flr e11è ri<'t'O di l evulo~io e di tie tro'-io. 111 C'n~i f! r n v 1 -.. i pl'a tic a un n i11iezion e di arl renai i11a al o/ou f'}tc è r o11tir1oto d ell'in · ulina.

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E reg·ola J)ercìò assoluta, da tutti a1111nes~a. di determinare il tasso g'lice111ico de11·a. p1·i111a di praticare l iniezione d ' insuli11a. In generale gli autori videro· manifestarsi la reazione i110glicemica qt1ando il tasso era sce'"' o sotto lr valore di 0.035 %· L e precauzioni in questo senso però i1on sono mai esagerate petchè •a • suscettibiltà verso l' i1lsuli11a è i11dividuale è variabil e di caso in caso. Campbell. Fletscl1er ·e Lat1ritzen la videro inanifestarsi una volta g'ià al tasso glicemico di 0.09 °;J . S11l modo. di so n111linistrare l'in ~ ulina le opi11ioni dei cli11ici sono n1olto discordi. Tutti co11cordano però i1el s oste11ere cl1e l a ct1ra deve esser e rigorosamente indiYidualizza ta e scientifican1€nte controllata; è r1ecessario })erciò il ricovero d ell'a. 11ell'O spedale o 11ella Casa di Salt1te, dove si possa, a're.re a clis po izione lITl laboratorjo be11e o.rganizza to. 1

L o schen1a di cura pitt ge11era lu1 ente .usato dai grandi cJ inici cl1e s i sono occupati dell 'arg0me11to è questo. ~..\.Ila cura si deve fa.r precedere nn p·eri odo <li -i-o gior11i di ns~ erva z ione cli uica rigoro.sa. Stabilita la q11a11ti1à ùi zuccl1ero ( 111esso coll'ori11a nell e 2i ore. fì:::sato il tasso glicemico a digi11110 e dopo i due pasti pri11 c ip a li , dos ato l ' acetone, l'aciùo. diacetico e l'ammoniaca emes5i nelle 24 ore, ~i sotto1)011e l, a. a nna rigorosa clieta antidiabetica priva con1pletamente di idrati di carbonio. ~ e con essa ·Ja glicosuria, la gli cemia e gli altri s into111i diabetici scompaiono (ci ò che succede in più che nel 50 % dei casi di diabete) si escluderà l 'a. d a lla cura i11s ulinica. In iet tare i11 tal cnso l 'i11s11lina costit11irebbe 1111 p11ro. 1u's so non del tutto scevr0> di pericoli e che darebbe alJ 'a. l'11nico vantagp:io di p oter n1a11giare più abb.o ndantemente. s.e invece la cura diertertic:a p1iva di idrati i1011 dà i1ess u11 n1iglioramento, se nemmeno co11. 11na rjduzione global~ del ~ibo nè c~lla res~ri~ zione delle s os tanze brote1che e dei grassi l s inton1i diabetici acce11hano -a scomparire, s1 r icorrerà s11bito alle iniezioni di in. ulina. E a q11ale dose·? L. esperienza iu~egnn oggi cl1e un'11nità cli11ica di insuljna americana {l'unica da 1101 11sa ta) è capace cli ab b a ~ ~ar 2-2.:l gr. di zucch e r o 11ell'ori11a. Si i11iett eran110 })erciò tante t1nità r1 elle 2 1 ore. quanti due gra111·n1i e mezzo di zu ccl1 ero sara11110 ein cssi 11elJe o.ri11e d elle ;? ~ ore . Se un t1.111111alato, p . es., en1ette 50 gr. di z11cchero al g·ior110, si i11ietteranno 20 unità. Per 11011 esporr e ]Jer ò l'organisn10 alla reazio11e ipoglice111iea è necessa rio diYidere in 2-3 dosi la qua11tità giornaliera di insulina stabilita. I .e dosi si in ietteranno 1,4 fino a ~ ora • • }) ri n1a d ei pn -:ti p ri11cipaJi. 1


479

SEZIONE PRATlC.\

Le ùo ~ i iniz.i ali sara11110 sempre leggere, l)er.cl1è la suscettbilità i11dividuale è varia:bile. I,a letteratura è ricca di casi che di111ostra110 logica la prude112a delle dosi all'inizio della cura. _o\llen e Sl1erill in l1n diabetico cacl1ettico \'idero co111parire i11co_cie11za e morte dopo l iniezio11e di sola i11ezza unità; L nu.ritze11 notò segni di i11to sicazione di un caso soltanto do 110 J'iniezio11~ di 4 unità; Jo f'~ li11 j11 un diab ctic'o co11 dìa1·rea dop0 ur1a sola 11nità. ·Coi comatosi in,·ece 11011 occorre esser prncì.e11ti i1elle dosi, percl1è in essi la toller"a11za 1~rr l ' insl1lina e gra nd issin1a. 'Gli america11i ~~lle11 e S l1erilJ, cl1e in qnesto campo ha11110 la i11aggior esperi e111.a , co11siglian-0 nei casi di coma di i11iettare s11hito 25 llnità per Yia endovenosa e co11temporaneamente 20-SO n11itù. sotto cute. Og11i or::t o clo1)0 alcl1ne Qre si ripete la stessa dose . ottocl1tanPa e così .- fìn 1) n 11nnndo l'a. è ritornato co111vletame11tc ir1 ~è. I n 1111 C"lSO di cu1nn ..\1len iniettò 420 uni1ù in ltn giorn0 soln ri11sce11do l'OSì a salva r e 1, ammalato. :.\a tura I111 e 11 t L~ co111c n h1)iamo detto più sopra si daranno ahbor1dallti idrati, zuccl1ero per hocea El i1er iniezio11i, t! si fara11no in if'ZirJni to11icl1e s tirn oln11t i. In qnesto senso noi al)bia1110 curato e salvato 1111 amn1alato entrato i11 Clinica in pr.e co1na e cl1e 11cll u notte stessa era caduto in profondo con1a. I ,a storia dettagliata merita Ji e~sere a ccc1111n ta. 1

I CASO. - B. e:. _.\lbergatore, Ll 'all J) i 65 (Yedi tabella n. 1). L 'arn1nalato non 11a nessuna tara gent)lizia, no11 ebbe n1a i alcuna nlalattia lJregressa di im110.rtanza: ahusò n ella s11a vita di \dno, liq11ori ' e tabacco: non ebbe ll1e. Da un u11110 i11co11rinciò a l a11.111e11ta.r si di facile stanchezza e dolori a ti1Jo ne,·ralgico alla r egio11e lombare. Tt1ttavia egli non con ultò allora nesst111 .sanitario e ne111n1eno 10 fece in q11P~ti 11 ltimi i11esi no11ostante incominciasse ;1 ~offri re di poliuria, poJidipsi a, se e.e he zz1a a1ln bocca e n lle fauci. · J)a una quindicina (li giOfJ1i l'a. diYenne piutfos1 o ~on11ole11to. a patico, svogliato; ed i11 queSttt condizioni s i presentò al n ostJ"o _..\.11mt1 l at-01

1' in.

Dai dati n11 a1nnc~tici, dall'aspetto general e clell 'a. -con 1' alito ace.tonico, dalla lJ11esenza di notevole qua.ntità n elle ttrine di acetone e di zucchero era evidente la diag11osi di precoma, per c11i si ricoverò Rl1bito l'a. i11 ClinicR. ..\ccertatisi rlello s tato ip el'glicen1ico, co11 il n1etodo di 'i\' illian1so·n , i11iettarnmo la. se:na stes sn :?O 11rii18 di insnlina J)er via sotto.cutanea. Dono ci rcn 111 ezz'ora l~a. ebbe lll1 lieve accenno a -risvegliar "i; nella 11otte i)erò le condizioni ~i aggravarono e al n1attino e11tr ò rapidamente 1n coma. Il qt1adro cli11ico era a·llar111a11te; l'a. giaceva in 11n so11110 profo11do da c11i 11011 si ri11 ... civa n risvep:liarlo i1epp11re per un breYe istant e; il respiro era d is1)noico (tipo Kussmat1l) : l 'e _ito fu11esto poteva parere imminente.

Gli e ·a1ni di ln:b01·atol'io ( 1) st1bito praticati diedero i segue 11ti ris ultati : 1Jri u e delle 12 ore: cc. 1500. Zllccl1 ero 11elle urine 50 %l\.ceto11e nell.e uirin!e 3 01o 0 . Gl il' e r11i a. O. 35 Yo . L ascian1n10 to.sto a parte og11i indugio ei11ietta1111110 30 U. di ins11lina per ,·ia eu doveno. a, facendo seguire llna fleboclisi con siero gl11co6ato Z<V1l1bel etti. S11bito clo1Jo pochi mi11 n ti 1' a. l' i1Jr ese t111 J)Oco la. coscie11za : si conti n 11 a r o no però n ella giornata e nella n,otte· iniezioni di · insuli11a (20-30 llnit~ ogni 3-4 ore) 1Jer 1na11te11ere e accentuare il miglioramento subito otteil.1t1to. Dopo le inieziorli di ir1suJina si somm.ini:strava og·ni Vlolt.a u11a soluzione di glucosio, 1 g·1·. per 01g·ni tlnità cli i11s11lina. No11 ven11ero pe1·ò tralascjate le ipode1·moclisi con soluzion e tìsiologicct e proctoclisi co11 hicH root1ato di soda . In 3a g i or11H ta, esse11do l P c.: n11 cl i zi o11 i el eli ' a . b ll oi1 e . s i vo11e ce re a r e ù i ridt1l're le u11iti't di i11st tlin n, n1 a notando una teu dei 1za. n Ila r eg·r essio11e, ~ i dovettero riprender e le clo~i gen e ro e. i11jettando a 11cora il 4.0 e il .-,0 gio 1110 100 l r. 111 qt1e ti g·io.rni, potendo l ' a. i111trirsi. gli ve1111ero so111ministrate co11tro 1'0ceionnriR delle 111ine~tri11e co11 f<1rir1a ct'ave11a. Convnlidnto cos i il n1ig·Jiora1ne11to, quasf com p1 et èl uJente . co11111u rso dal] e llrine l 'acetone e élhbassata In ~·lico~111·ia, ~i potè ridurre gradunln1eute J"i11. 11li11n, s().'-'pe11de11dola completa111e11te dovo 11 g·ior11i, se11za cl1e l,a. notasse 11n pefrgiol'a1nento dei distl1rhi. ..\11 zi il 111igliorn1nento co11t in11ò semp r e 'e a1'1corn dopo inol1 i g iorni dalla ,ospensione dell ' i11su li 118 !"a. co11 circa 40 gr. di idrati di C. nelln dieta, e1i111i11aYa solo 5-8 gr. di zl1cchero i1ell e :!!· ore. n o11 nve,·a più ac.etonuria e ~l ta :-;so g·lice111ico i1 el sangue s'era ridotto quasi alla J LOr111a. Il caso citato è ll)Olto istr11ttivo, percl1è oltre a din1ostrare come l'insL1lina può dare delle vere r esurrezio11i, i11segna come pur sorvegliando sempre da vicino l'a. e circonda.ndoci di ogni cautela , bisogna i1on a vere timor·e ad inietta r e nei ca:' i g·ra vi di com a dosi g·enerose di insuli11a. Crediamo t1tile di esporre t1n altro caso di diabete gra Ye da noi curato colle iniezio.ni di in sl1lina , cl1e ril1sci111n10 a trasformare jn un diabete leggero. CASO rr (Yedi tabella 11. 2). L 'a. quarantenne, è soggetto di bt1onissima derivazion€; già buon bevitore e fumatore non ricorda inalattie pregresse ad eccezione di una forma pi11ttosto osti11ata di inalaria avuta nell'anno 1917, durante il servi zio militare in _t\.lbania, della quale guari definitivamente solo nell 'ago~1 o 1~20. :\io11 ebbe inai i11fezione lu etica. Si accorse di avere zuccl1ero i1elle llrine nel 1921: la ·1 nalattia iniziata si con polifagia, polidipsia e poliuria,, venne ag·gra,ra11dosi in questi 11ltimi mesi, nonostante che l 'a. si attenesse a scrupolose regole dietetiche. Infatti la glièo~nria di lieve grado all'inizio, divenne 1

1

(1 ) T.A.t. l'ice.rea d el1o· zuccl1e1~0 nelle urine: fu eseg·ujtc1. con il n1etodo cl assico d el Fehling·; il dosaggio dello zuccl1ero. nel sa11gue col metodo Folin v\1 n; il dosaggio dell'acetone nelle llrine con l1na soluz'.one di irlrato di etilendiami11a al 10 ~~ -


lf. POLICLINICO

abbo11da11te 11lti111amenie : in piì1 Yi si associò dimi 11 ttzi or1e i1otevole del i) e so (20 Kg. ) e delle forze , r d a11che aceto1111ria. All'e11trat;i i11 Clinica l'a. e1·a i11 COl\dizioni g·e11cra li lllo.lto scadenti. dall'aspetto sofferente, con 11otL·\·ole ]flertrofìa del fegato: null'altro di speciale presentava all'esame obiettivo. Gli esami di laboratorio all'entrata diedero i seguenti risultati: Zucchero 11elle urine 40 <Voo; r1elle 21. ore ne ve11iva elirninato circa 110 gr. Acetone presente nelle urine in notevole qi 1ant i tù : n ·elle 24 ore i1e veni va \liminato. cir-

ca 120 ctg.

·

·

Glice111ia a digi11no 0.30 %. ' ''asser ·m ànn nel sangn.e n egativ.o. Seg11er1clo le norme date per l ' nso deJl"insulina, ubbia1no ten11to l'a. J)er parecchj giorni a un n die ta .ba ale priva di idrati di carbonio e con ~rn r ~e protPine. Con essa le cifre s nef;poste f'i modifìcaro110 di poco , attenendosi g ià l'a.. come sop ra dice111n10, ad u11 regime a 11tidiabet ico rigoroso. Ci si accertò così definitivament e che egli anche con uria dieta di riposo e priva di idrati di carbonio continuaVft ad e l irninare (nelle 24 ore) 80-90 gr. di z11ccl1ero. 80 c:tg. di acetone e la glicemia persisteva alta.. Senz'altro abbiamo iniziato il trattamento con l'ins11lirla. Segnendo lo schema dato dall'Allen, l'a. nre~tnmentP fl1 me$SO a 11na dieta ordinaria, cer cando cjoè di so.mministrargli nn numero di calorir snfficienti nPl 1)eriorto di lavoro, svilu11pate in J) rev.alenza da 1)roteitli e carboidrati. e da !)ncl1i grassi. I>opo t1na Yentina di gio.rni di cura abbiamo g raclt1alm e11te sospeso l'insulina, rimettendo l 'a. alla dieta basale a cui ft1 tenuto prima d'iniziare il tratta·m ento. Mentre allora con questa dieta l'a. eliminava 80-90 gr. di z11cchero nelle 24 ore, ora invece ne eliminava solo 8-12 g·r. Migliorarono poi di mo.lto le con dizioni generali, riprese1·0 le forze, al1mentò in circa 20 giorni di 3.500 l{g. di peso. scompRrve in m o•do d efir1itivo l'aceto1111ria, s i ridusse di molto il vol11me del fegato , e il tasso glicemico scese alla no.rma. A meglio ill11strare il decorso cli11ico dei nostri d11e casi, u11iamo le dt1-e tabelle con tutti i dnti di lal)oratorio trovati.

E impossibile oggi poter dare un giudizio definitivo sull'efficacia terapeutica dell'insulina; l'esperienza cli11ica è ancora troppo scar~a. Tutti gli s t11dio.si del diabete, il Lépine 1n Fra11cia, .A..llen e Josslin in ...\.m-erica, Noorden in Germa11ia e Lauritzen sono molto riservati snlle co11cl11sioni terapeutiche che finora si possono trarre dall'uso dell'insulina . Tt1tti sono cl ' accordo i1el ritenerla un'a rma di potente efficacia terapeutica nella c11ra del diabete. no..t1 l' e ro t'npace di gt1arire il diabetr. l~ ilegge11rlo t11tti i più importanti lavori pub11 l icn ti . t1ll' a rgon1ento, si possono ded11rre le ~c!!.1 1 'll ti i 11d icazioni come guida sicura nella cur~ d cl (linbetc coll' ins.11lina : 1) l .'i11dicazione pii1 netta e più in1po rta11te è il ('On1a diahetico; coll'ins11lina c:i otten-

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XXXI, FASC. 15]

gono brillanti s11ccess i. Campbell stl 14 casi tti co.ma ebbe due soli casi di morte. 2; Inùicazione formale si ha pure 11elle forme diab etiche gi0Ya11ili, che si sa com.e decorrono maligr1ament e. Co1t piccole dosi si riltsc l a gl1arire completamente delle forme · 1eggiere e a in1 pedire un peg·giorarnento n elle fol'me più gravi o a renderle J)iù miti. Allen e Sheril1 in un giovan e cii 8 anni cori to.llernndi soli 15 gr. di idrati e 1000 caio.r ie, viclero salire la tolleraI1za a 150 gr. e 2000 calorie, rnentr.e il pe~o aumentò da 14 a 29 chili. 3) L'insulina è pure indicata 11elle fo rme diabetiche gravi degli adn lti con grave deperi·mento organico e glicos t1ria ribelle alla più rigorosa terapia di et etica. I11 questi casi non si ri esce a guarire la malatt ia. ma si riPsce facendo aumentare la tolleranza per gli idrati a miglio.rare lo stato generale, a disintossicare l'organismo dall'acidosi minacciante il coma e a ridare all'a. le energie perd11te face11dolo a.l1rnentare di peso. 4) L 'ins11l il1a è 1111 ottimo s11ssid1o terapet1t ico i1ell e nostre mani nei casi di 11rgenti operazioni nei diabetici. Fino a l) Ochi .anni fa 011erare 11n diabetico in casi urgenti voleva dire espo1·lo qt1asi a 1norte s i cura: oggi coll'insulina, facendo rapidam ente sromr)nrire con dosi forti l'acetone e la glicos11ria. la prognosi operativa non è p iù così cattiva. 5) Di somma efficacia s·è rivelata l'insulina nella cura di certi si11tomi diabetici molto molesti all' a. e contemporaneamente molto ribelli alla solita dieta. Il prurito ribelle generalizzato o locale (genital e, vulvar-e), certe algie diabetiche (sciatica, neuriti, nevralgie), le infezioni diabetiche secondarie (paterecci, ft1rt1ncolosi, favi) cedono facilme11te con una c11ra ben dosata di insulina . L 't1nica vera assoluta co11troindicazione alla ct1ra insulinica è qhella forma di diabete. che va sotto il nome di diabete renale. detta anche diabete innocuo o normoglicemico. 111 questi casi l' iniezione di insulina non è soltanto contro.indicata, ma Yeramente proibita. Con1e $i sa, il diabete renale r caratterizzato dal contrasto evide11te fra 1·abbo11dante glico 11 ria e il l)OCO elevato quasi normale tasso g licemico. Una dose anche r1iccola di in c::11l in a potrehbe abbassare in1pro,·visamente il tas~o glicemico 11ormale e cn11snre grave e anche mortale reazione ipogl i cen1icn. Ecco ])erchè è regola as5o111 ta di clo.::;are il 'a lor e glicemico prima di 111·aticare l111·iniezio11e di inc::ulina. lT11a controindicazione relatiYa i1on assol11ta è costituita cla q11elle form e leggere di diabete cl1e $i riec::ce a fur g11arire con , emplice dieta

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[ANNO \\\I, FA ·c. 15]

481

SEZIONE PRATICA

antidiabetica. "Cna cura insuli11ica in questi casi è un lusso i11utile non d€l tutto scevro di pericoli. . Concludendo noi possiamo dire che l1insulin a segna 1111 grande progresso i1ella terapia del diabete. A11cl1e s·e il suo effetto non è duraturo, noi abbi9U)O in essa, usandola a ir1tervalli, un m€zzo di potente efficacia per combattere la glico.sul'ia, ! 'iperglicemia, l'acidosi e i pif1 gravi sintomi di.abetici; esso è un'arma sic11ra nella lotta contro il coma diabetico.

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P. S. Abbian1lo Li.visto l' a . 11. 1 dopo un mese. Le ori11e delle 2t ore n on conte11evano nè zucchero, nè a c etone; la glioemia ·e ra. normale. Durante t11tto questo te.mpo1l ' a. prendeva 4-0 g·r. di id1rati di carbonio al giorno.

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-

lmponante pubblicazione : Dott. MARIO FLAMINI ~'.ledico

nel Brefotrofio Provinciale, assistente alla R. Clini ca Pediatrica dell'Università di Roma Direttore della Scuola di Assistenza ali 'Infanzia.

Manuale di Pediatria Pratica (Seconda edizione)

Volun1e in- . cli pag. POSOLOGIA l~FANTJJ.,E - ln comn1ercio L. 2 O, sole L. 1 6 . 5 O ira neo Inviare cart olina-vaglia. ~. 14, R,o ma.

' ' lll-352, corredato di una estesa e con 74 figure intercalate nel testo. ma per gli associati al < Policlinico• di porto. _ al Cav. L CIGI POZZT - Via Sistina,


4.g2

I L POLTCLJKJ CO

SERVIZI SANITARI. •

Ts·:1TrTo _\:'\1 IRABrco DJ l{ O:.\l .\ di re lt o dal l) TOf. G. SAKARELLI.

1\11 o d e r n a o r g a n i z z a z i o n e di un I.stituto antirabico. L'Istituto antirabico di Roma durante l'ultimo quinquennio. Vott . \ ì [TTORIO PUNTONI , - vj ce-di l'·etto1·e . e 1) 1·0 f essoi'e incaricato di ba tterioJog·ia.

·-

La g·r anc.le 111ag·g·i oea 11za cleg·]j I stit11ti :\.nti rabici italiani ed esteri, adoperano, oggi ancora, l 'original e rnetodo P asteu ri nno a~sol11 t am.e11te inaltel'ato, Ol)!111re modific ato co11 qual cl1e vari.azio11e tecnica; €d in g·er1ere si può aff ~ rmare cl1e l 'opera deg li I stitu ti Antirabici, rlopo 35 o 4-0 a 1111i di ft1n zionam ento, 110.n si è affatto evoluta, anzi ti è, i)er così dire, cristallizzata. No i riteniamo tuttavia che 'oggi 1'01Je ra deg·li I stj t nti i\.r1ti1·abici possa essere mig·ljorata e dehba aJìargare la cerchia dell e sne n1ans io11i, g·aregg iando i11 progresso co·n le tante altT'€ a P!)]jcazioni irr1rn11ni l.arie. Convinti di questa n ec essità, i1ell'Istit11 to di Roma, d a lln i:: ruinquennio "i è i11tra1>1 eso lo studio pratico di tutte l e qt1estioni inel'enti aJle vaci11azi.011i a11tirabiche, -e già s i è raggi11nto tal e .·Y ilu1Jpo e tale p.erfezionan)e11t o da JJote1·lo }1ortarP ogg·i co1n e i11odelJo cli 4na11to di pii1 rnocl e rno po sa esser e l'icl1i 0~to 1iel .cam1)0 d·ell n rabj ologia, s enza 1)1·egi11(li zio di lll teti ori 1) r og·ressi f uturi. Le 11)0cl e rn e ap1)licazioni dell 'I stituto antirabico ùi !torn a, rig ~1ardar10 tantq il ca mpo inedico cl1e ql Lello veterinario. NEL CA~1P o iVrEotco. L'I stit11to A11tirab ico cli Rom a fino d a ll 'inizio del 1920 ha abba n do11ato iJ llletodo Past et1riano. Per qu a nto l'umanità debba esser e g rata a q11 est-0 m etod o cl1e ha dominato durante 11n trentennio co11 applicazioni mondiali , e d h a val o a ~ alvare tlalla più dram.m ati ca delle 1norti , m igliaia di persone, non s i p11ò n egare cl1e esso abbi n d egli inconvenienti. P11r lascia nd o da parte i e;asi di raJ)b ia d a vaccino, cl1e f11nesta1 ono le prim·e applica · zio ni, e chP oggi non sono più da ternere. quando ~ i agisca co·n prudenza, non si pllÒ n eg·at'{' cl1e il m etodo Pasteuriano abbi.a il torto d1 ca1t are paralisi d.a vaccino ed infezioni . eco11d<trie - talora mortali clovuce ai n1icrobi <l ' inf~ z i o 11 e ngonicH e t1'inqld11t1n1ertto nccidrntal e. mic robi i q11ali. co11 1111;-1 f i eqt1e11zn. p ri rr1a in$o;:;petta ta . inqui11 a no le en1ul. inni dei n1ido ll i (l ' . Inoltre il n1.e 1otlo 1

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XXXI,

15)

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<li .lJns te nr 11011 semp re d à ri:;ultati curativi inolt o buoni. Per \) \rviare a qne ti ìn co11,·enienti. r1ell'Istituto Ar1tirabico cli n on1a, è ~tato s t11diato, erl è ap1)licato or111aì cln t1uattro a nni. n11 n110vo 1netodo di VèlC'cinazione, bnsato Sl111·azion e a tte11 t1a11t e 11rog· r es~ i va delra . fenico. e soddisface11te sotto ogni p11nto di vista (2). Studi dello seri vente (3) I1ann.o di1n ostrato ch e l'a . f.enico a ll't %, in condizioni ben determinate di esperin1ento, ·m entre llCCide a s:... ai presto tl1tte le forn1 e mi crobicl1e v eg·et a tiYe. cl1e possono inquinare le emulsioni Yacci11nnti, J.gisce mol1o lentam ente s11l v ir11s robico, che atten11a g·rad11nlrne11t r ~ di ~trn gg·e snlo d o110 6 g ior11i circa. 1

Qu es to rilievo l1a pern1 esso la JJr c1)a t'è1 zio n e di .11na serie di emulsioni di virn fi so, f enicate 811 '1 %, I.a cui vir11lenza è varja a seco11da del tempo di azione dell'acid o fenico. Iniziando la vaccinazione con e1nuls ioni fenicat e cle Ir etù cli 7 o !~i ù gior11i, conte n PJ l ti v1rt1s morto, s i P•tlò p t'OSe·g ·uire La ·v accin azio r1e con en111lsio·ni di 6) 5, i... g iorni, contenenti v irus \1 ivo e sem1)re più v.i1r11 l·e nto, ed arriva1·e fi.u,o a.lle ern t1ls io11i di 1 gi-0 r110 soltanto, cont"nenti ,·ir1 1s attivisgi111 0. 0

' ' iene in tal 111odo seg·uito il fo11damental e concetto 1:)asteuriano d ella })1·e1)arazione d r lL'organis1no, il solo che per111etta razionalm€11te l'uso dei virus viventi. D'altro la to con l'i1npiego d1ell'acido fenico quale a~ente attenua11 . te, in luogo dell 'essicca m ento, s i assic11ra pra, ticamente Ja sterilità delle .emt1 s1oni da microbi i11q11ina11ti .e di consegue11za si evitano gli accidenti d a infezioni seconda 1·ie che talora hanno funestato l e cure Pasten rian,e (ascessi fle111Jm o.n i , erisipele, setticemie e piemie mortali). L a JJT'ati ca e l'espe1im ento hann o inoltre dimostrato l a lnag~iore efficacia del s11ddetto tnetodo di fronte ai metodo pastel1riano e Ja innocuità risp etto aij.a paralisi da vaccino. Ai sudd8tti vantaggi di ordin e tera~utico se n€ aggiungono a nche altri di orcljne tec11ico, come la ma.g gior facilità di preparazio11e del vaccino, l' ~conomia apportata dall'utiJi zzazionP dei cervelli d·ei conigli , oltrechè dei midolli. e la possibilità di traspol'tarli, i11 cn:· i speciali, anch.e a domicilio delle persone in cura, senza pericolo di inquin·amento, grnzi e alla presenza d el fenolo . L 'I s tituto di Ron1n può i11fatti ese~rn ire. per l e persone cl1 e lo ri cl1iednn o. 11~ tllrr 11 doniicilio. nrlle lJna li ve11gono i11oc11lat i, sen za iucon,'e nie11ti di so rta, i Ynccini ' i,·e11ti e ITTadt1ati , J)l'ec i ~a n1 <1 nte com e per Je cure esegii ite npll'l . tituto.

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XXXI . F .\ .. C. 15)

Dal }JUll to cl i \·ista statistico, nel !)ri1110 biennio di ap1Jlicazione di questo v.accino. si è av1.lta 11na rnort a lità assai piccola. ap11c na il O, 1.i ''" - llOtisi ben€ - p er pset1do-i11s11 ecessi, me11tr€ no11 è a vvent1to n ess11n vero inst1ccesso . . P eJ seconclo bie11nio i dati 11011 sor10 st.ati .a1icora con11,leta rnente r accolti ed elab orati, ma è pl'esu1nibile cl1e la mortalità oscilli fra il 0.15 % ·e jl 0,20 %, sempre per p seudo-insuccessi. 'fa le riSLlll Hto è g·ià soddi sfac.e11tissim o per 'S~ stesso, m n lo divan ta ancor !)itì se si p en si <.'h e n·e ll'Istituto di Ramai il n1etodo P astet11·iauo ha dato. p er il passato, oltre r1 ~b di Il101'ta.lità. Se i vaccini fe11icati Yi\1 e11ti rapprese nta11 0 il metodo, p er co ì dire, ideale di vaccinazione antirabica. occorre tuttavia prender~e in seria con~ict eroz]oné anche i vaccini fenicati morti (vale a dire con virus completame11te t1cciso d a ll'aci clo fenico ), i quali, sebbene m·eno a ttivi dei \ 1 accini . f·enic.ati viventi, l o sono per ò semp·re pit\ del vaccino P ,asteuriano. T.. a semplicità •i€lla loro somminj s trazio11,~ (si jr1oc11la durante t11tta 11na ct1ra lo stes so mn t P.riale), la. inntilità di llna preparazion e dell'organismo e la possibilità di sp€dirli e di -ac101)erarli f11 ori degli I stit11 ti prod11ttol'j , cos ti t11iscor10 d e L l>reziosi requisiti, i q11ali in ·molte co·11tin ~:e nz e pratiche posso110 j11 cf'rto modo con1p.e11sar e la loro i11inore attività. Noi abbiamo pensato di utilizzare i vaccini morti a ll'acido fenico, p·er istituire dell e se~ioni di cura antirabic a fil o ri di R 01ria. 1· a li sezio11 i, fu11zi nanti con vaccini l)reparati a Roma, e rep;olar·mente sp editi in fial€, potran110 trova1·e fort una nel momento a tt11ale , i11 cui le Provincie sono obblig.,nt,e dalla ni1ova l egge sanitarin,, a provved er e a lla cura a ntirabica. Molte Provinci e ch e non potrebbero certa1nen te p er1n ett ersi i l lusso cl e11'i n11Jianto di 11n I stit11to .t\ntirabico completo, troverann o agevolissin10 11nifprmarsi alla ni1ova 1-egge istitnendo l1na di t ali sezioni. Nel m om ent o attuale l'Istituto di Roma prov-vede già., cou perfetta. reg·olnrità e senza in·ronvenienti, ad nna Sezione istituita a Suz-zara, dietro accordi presi con la i.o·cale Congrega zion·e di Carità.. Altre sezioni si trovano in via dj im11ia nto con la speranza che al p iù presto esse s i moltiplichino in alt1·e provincie. Non c1·,,d,ian1 o in vece opportuno il lib ero co1nm r' rcio d ci vac cini antirabici (come da ·qnalc11no è stato propo·sto) perchè riteniamo .che i morsicati d ebba.no sempre essere sottoposti al I a vaccinazione, 11resso 1111 n1edico specializzato i11 rabiologia, cl1e conosca pro fonda1n tln tr le i11dicazioni di ct1ra. l'intensità da 1

-

1

483

SEZIONE PRATICA

clare ad essa, e ne pos a S€gu ire l e vicende con as.:;oluta com1)ete11za, ciò che non si può esjg·ere dai n1edici non speci a lizzatj, 1)er la rarità. con c11i C·a1)itano loro casi di n1orsica ture rabicJ1e. No11 me110 importanti sono state le applicazioni n el cam1Jo veterinario. l ,a diff11sione della vaccir1azio11e a ntirabica nel can1110 vet.erinario è s11bordinata alla possihi l ità di i1oterla esegt1i1·e a distanza, ft1ori d eg·Li I stit11ti antira bici. Qt1esto non · poteva att11arsi col m.eto do P asteu·1~iano n è colle sue 111odificazioni, per la put r escibilità cl el1€ en1nlsioni vaccina nti. I ,-acci11i fer1icati i)errnettono invece agevolm ente la loro spedizion e a distanza e possono essere 11tilizzati si.a i VClC·~ in.i cori viril s morto , sia i vacc'Ì11 i g radtl(( ti vive1i ti e s tabili~zati cori gli.ct>rina. Qnest i 1tltin1j devono esser e ado1)era ti a1)1)ena allestiti e conservati j n g·l1iacciaia, dt1ra11.te il tempo richi esto dal la vaccinazione, altrim e11ti il virus è llcciso e div·en gono allora dei se mpli ci. v.acci11i morti , ti1ttavia assai efficaci. Int er essante è p111'e jl 1Jl'ocedim·er1to di .41ltorac;.!;ina':.i o11.t> antirabic0i (4), i1rop osto dallo scrivente, che consiste nel preparare con il cerve llo dell'animale r abbioso 111orsicatore , un vaccir10 fenicato, col q u a le vengono trattati gli a nim ali n1orsicati. Q11esto 11rocedimento, eeon.omico, ed alla portata di qt1alsiasi laboratorio, !)llÒ permettere la vaccinazion.e antirabica in condizioni nelle quali non sia agevole proc11rarsi un vacci110 già allestito. Per l'omolo·g·ia fra il vir11s infettante ed il virus vaccina,nte, qn esto metodo è di lln'efficacia somma. E sso trova l e s11e basi n egli studj d·ello scrivente s11lla pl11ralità biologica del virl1s r a bico da strada (5). 1 vaccini antirabici cosiddetti curativi (prep a rait i cioè per il trattamento di anirn.ali mor· sicati) ve11gono a dop er ati con sttccesso tanto nei cani quanto n ei g·rossi erbivori (cavalli e b11oi) risparmiando notevoli perdite di best.iam.e. In considerazio11·e della i1otevole sensibilità ' d-egli animali verso il virus da strada (assai superiore a quella ·umana) è consigliabile iniziare la cu ra prestissimo, specialm.ente q1lando si tratti di morsicat11re alla testa. Gli insuccessi sono molto rari e Iigu,ardano soltanto ani1nali gr8vemente m.orsicati a l m11so e trattati con ritardo. Di norma, quando s j arrivi a terminare la vaccinazione, si p11ò rite nere che l'animale sia sa1vo. Un'11ltin1a ap1)licalione nel campo vetel'i11ario. attt1ata dall'Istitt1to Antirabico di Roma NEL CAl\·I PO ·vETERl NAR lO.

1


484

a scopo profilattico è la ·vciccin azione preve11.tiva dei ca11i, co11 t111a modificazione del vaccino glicero-fenicato giapponese.

Con tre inoculazioni di qu·esto vacci110 si può conferire a i cani 1111a solida immu11ità, che l'.)rotegg-c l·animale perfino dalla iniezione endo,.oculare di virus da strada e che pare abbia la durata media di uno . o due / anni. Son-0 in co·r so nuovi studi per ridurre tale vac• cinazione .a due od anche ad una sola inoculazion.e, 1sec:ondo le indicatli·o ni dei giapponesi La vaccinazione p1~eventiva è di difficile a1>plicazione sociale, per ragioni economiche -ed anch e p.erchè ad essa sft1ggirebbero tutti i cani irregolari, non denunciati ed i randagi. Per ora ·essa è un ottimo mezzo di profil,assi individuale che può dare ai d etentoir i di cani la sicurezza contro la poco desiderabile sorpresa di veder esplodere la ra:bbia n.el proprio animale. CC>NCLUSIONI. 1

L'Istituto a11tirabico di R·o'm !a, s.011'passando le vecchie co11s11et11diI\i, hH lJotuto attuare u:p.a serie di p erfezio11a m1enti utilissimi nel campo nJedico ed in quello veterinario•. Nel campo medico h a adottato il n1etodo delle emulsj on i fenicate a crescente v irulenza, di Ul!l'.altissin1a iefficacia congiunta alla massima sic11rezza ed a l minim.o di inconvenienti. Tale metodo è praticabile anche a do n1icilio de i morsicati. Co•n la prepa!'azione clei vaccinj fenicati morti s i è po1i reso possibile il funzionamento di sezioni a ntirabiche distaccate, 01'.)eranti a distanza, con notevole economia e con grande como dità. Nel campo veterinario vengono preparati vaccini curativi, a utovaccini e vaccini preven tivi . BIBLIOGRAFIA. 1. RE1\1LINGER. Arch. d e · l'I11st. P asteur de l' ...:\frique du Nord, T . III , 1923, n. 2. KuEINE. Zeitschr. f. H yg., T. XCI, 1920, }). 372. - l ~T~ BINSKI. Centr. f. B akt., I Aht., Origin. , T. LXXXVII. 2. P11NTONI. J-\ nnali d 'Igiene , 1921. 3. Pt1NTON1. Ibidem, 1919. 4. p (INTONI. 1bidem, 1923.

5. P11N TON T. Ibidem, 1921 e 1923. ========-============== Interessante pnbblleazlone : . •

[.i\N~O

lI POLICLINICO

Dott. AZECLIO FILIPPINI Dirigente il Reparto di Igiene applicata nell'Istituto sperimentale delle F.F. S.S. in Roma.

Prontuario dell' igienista Prefazione d el prof, GIUSEPPE SANARELLt

Direttore del R. I . t ituto d'Igiene dell'Università di Roma. ".\!anuale compilato con criteri eminentemente prati ci ad uso dei medit'i condotti. degli ufficiali sanitari e di tutti i fun zio· nari :id detti a Ila vi~ilnnza. iglen ica. l1n volume in- . di pa~. XVI-564. stampato su carta di lusso, io nitidissimi tipi tipografici e rilegato artisticamente in tuttn tela, con iscrizioni sul piano e sul dorso. Prezzo L. 5 2. Per ali nbbonati al • Policlinico > «ole L. 4 6 franco di porto. Inviare cartolina-vaalia al Ca,·. L('IGI POZZI · ' ' ia Sistina, ~ - 14, Roma.

X\:\l,

FASC.

15J

NOTE E CONTRIBUTI. OsPEDALE crv1LE G. B. nioRGAGNI - l1,oRLì. Sezione i11ed. diretta dal p1r-0f. P. STEFANELLI~ .

Considerazioni sulla reazione Sgambati. Dott.

PIO PANTALEONI,

aiuto.

Fin dal 1920 lo Sgambati rese pubblica una rf:azio11e sull3 oririie cl1e éhian1ò specifica delle affezioni p eritoneali. Se ne è parlato in seguito nei Congressi di chi1ru1..gia d el 19'21 e 1922 dallo Sg·ambati stesso .e da altri (sp ecie della clinica cl1irurgica di l~oma) . Il Solieri n e parla con entusias1no i1el Policliriico (Sezione pratica, n. 20, 1922). Il dott. Marcialis, assiste11te nell'Ospedale Civile di Sassari, pubblicò un: SllO lavoro sulla r.eazione dello Sga111bati co11fermando l'in'lportanza e la fedeltà Òel suo significato clinico, p·erò la m ette in r a PJ>orto con l'indacan11ria. Il dott. Timossi, d ell'Ospedale S. ..:\ndrea di Genova, ritien e stìa jn rapporto con uno stato di stercoremia (Minervrt. MPdica, maggio 1923). Lo Qgambati h a rihadit.0> t ale concetto sosten endo cl1e la sua reazio11e non h a alc11n rapporto con le sostan ze indicate da tali ricercatori. La tecnica per la reazione dello Sgambati è semplicissima ed ormai a tutti 'nòta. No11 ripeto qui le rr1odalità della reazione p erch è .egli s tesso le ha d·escrit t El fin dal 1920 e i posso110 leggere nel P olir.liriico (Sezione pratica,. i1 . 9, 1920), come n ei r·esoconti del XX"\TIII Cong r esso di Chir11rgia. La reazione va fat.ta sopra orine fr esch e e11011 conservate con alc11na sostanza antiputrida i1è trattate con reattivi. È indispen sabile c11A l'acido i1itl'ico sia puro· (concentr ato ) cioè p r ivo di impl11-; tà (clo·r o, acido clol'idrico, acido so1forico, solfato di sodio, acido iodico, acqua, a rse11ico) e non s ia alterato perchè se è d ~ven11to ritroso (di color g iallo, fuma11te con odore di ipoazotirle ) no11 dà la reazione o la dà. ÌÌienu '8Vidente. L a reazione è sensibilj ~" ima e jl cromogeno esiste in minima qt1antità a nche nelle orine normali orld e è bene, se il peso specifico è m ag-giore di 1018 di r1portarle Fl 11a de11sità i1orma1e. La. Sgamba.t i è riuscito ~nche a d a\•ere il crornog eno cristallizzato 1na la Slla nat11ra chimica ancor a non è stata irlentificata. EgJi ~ostie11e cl1e n on ha n11lJa a che fare con a ltri cro1110o-e11i delle orine (cotn·p l 'i11daca110. lo scatolo. i }Jigmenti biliari. ecc. ). Nelle orin e itteriche con l'acido nitrico si pl1ò a,rere 1111a colorazione br11na che mascl1era la r eazion e di Sg-H1nbati, ma, oon l 'estraz ion e col clorofol'n1io ~f toglie ogni dubbio. Bastianelli co11fe1111F1 la g rande sensibilità della reazione cl1 e con le • s11e g radazioni ri~ponde. secondo l'a11tore. ai


.. I

lA~~o XX~XI , F ASC. 15]

485

SEZlO.NE PRATICA

vari stacli della peritonite. Chiasserini crede ino e secou•lo tempo) rr1e11tre in due casi ùi cl1e la reazione possa essere tl'oppo se11sibile. tifo complicato a g.i-ave .e nterorragia cor1 peiVlarcialis ritie11e utile diYidere la. reazione in ritonite da l)erforazione la reazione dello Sga1ndue tempi: il primo tempo è costituito dalla bati divenne torte1nente positiva subito dopo co1nparsa dell 'anello bleu g·rigio. scuro eh.e si l'·erno1"ragia, u1e11tre nei gioirni preoedenti (p eforma nelle orine in seg·l1itu all ag·g'iu11ta delrio·do prepe1iorati vo) non se ne ebbe alcu11 acl'acido nitrico; il secondo tempo è il decisivo cen110; e in uno di essi la r·eazione divenne poi ed è costituito dalla comparsa del colore rossempre più attenuata e quasi negativa dopo so rubino che asoume il cloroformio dopo la alcuni giorni rner\tre la paziBnte peg·giorava e decantazione. Egli ritiene che il primo tempo v·eniva a morte. del~a reazione sia troppo sensibile e non spe111 qt1esti casi, è vero, il comportamento delcifico delle infezioni peritoneali acute a vendo- l 'indaca110 no11 ftt semptI·e fedelmente costanlo osservato nelle più s·v ariate affezioni e stan- t e p er i11te11sità. di reazione nè 1Jer i1t1an ce di do in rap1)orto con ri11ci0Jo delle ori11e cl1e s i colore; però si sa. che l'indacano 11a t1na scala tl'asforma iu i11daca110 t r1 liresenza di sostanza altis::;ima, di tinte che vanno dal bleu pallido .ossi-dante come l'acido nit1ico. Il sec.ondo temall'azzurro intenso, scuro e a vo1te roseo o r.ospo della reazion·e sarebbe patognomonico delle so cinabro (i11daco rosso) : ebbene i:ri questi infezioni peritoneali acute ed avrebbe un alto . casi ti~ tifo con perforazione intestiriale e pevalore prog·nostico giaccl1è l'intensità della ritonite e reazione dello Sgarnbati pos itiva, r€azione diminuisce col migliorare dei sintomi l'indaca110 aveva sempre 11na ti11ta rosea e l a peritonitici e scompare jn tutto no11 a1)1Je11a è sciar1do a sè la provetta della reazione per spento il processo flogistico pèrito11eale; auqualche ora il fon do roseo dell'estratto clorome11ta se i sinto1ni peritonitici accennano a formio ct ive11iva ·e1n1)re i1iù e' rident e. In ql1epeggio1~a re. sti casi eseg·uendo la r.eazione di Rossembacl1 Da due anni io sto eseg·t1endo la reazio11e per l'ir1aaco r.o sso ottenevo sempre l1na colodello Sgambati nel]e orine delle più s.variate razio11e rosso bo rg·ogna caratteristica. Ho esen1alattie facendo contemporaneamente la r]- guita la r eazione in vari casi di sti1Jsi ostinata , di diarrea comune, e di dissenteria: in cei·ca di altri caratte1i delle ·OII'ine: e.o lore, densità, presenza o meno di pigmenti bjl 181·i tutti i casi il primo tempo rlella reazione dello Sgamhnti e.ra positiva, il seco11do tempo o neurobilina, indacano od altre isostanz,e accidentn li. rio escgl1ito la reazio11e in casi di ma- gativo o lievemente positivo; i11 d11e casi di enterite dissenteriforme senza alct1n sintomo lattie febbrili acute (polmo11ite, plet1rite, n1eclinico di })eritonite (senza febbre nè vomito, nii.1gite, reumatismo articolare, tnbe rcol o~i, gastro-enterite acuta, tifo, peritoniti, polisie- singhiozzo. polso piccolo, do·lorabilità spontaroRiti, ecc. ), sia nello stadio cronico di malat- 11ea o p rovocabile a ll'addome, ecc.) la reazione dello Sg~mba ti f11 cl1iaramente positiva tie acute o di malattie a1)ireticl1e (carci r: e~ ' ;-1 (primo e· secondo tempo) n€l i)eriodo acl1to del t1lcera gastrica, er11ia, occlt1sione intesti11ale, ·dissenteria, a1)pendicite, con o sP11za r>e rit on i- mal e, salvo a scomparire dopo qualche giorno te cronicR, affezioni a11n es~i::ili. ecc. ). coll'a tten11arsi dell'affezione intestinale: ebbene in t11tte e due i casi anche la ' reazione di A proposito nel tifo debbo fare notél.re r·I ho ésegu1to la reazione in un.a sessantina di Roseml)ach pe1r l'irtdaco rosso erai l)OSitiva. casi facerido la i;ro\'a per ogni singolo a mrr1n- In qt1esti casi ho ~em pre eliminato il dubbio lato r1.eJ periodo iniziale clella mRlattia e nei rhe il iJaziente avesse fatto c11re iodiche tratgiorni segt1enti q11otidianarnente od ogni dt1e tando l'€stratto cloro formico con ti0-solfato soo tre gi or11j a seco11do del decorso clinico. fì no dico. Ultimamente a.l)biamo avl1to in ·Sezione al termine del male. fa.cendo controlli ripett1- 11n caso di avvelenamento ac11to da ft1nghi: ti tra il comport.arai della reazio11e e il clecor- il pn.zien te dopo poco ore dal pasto · vien porso clinico dell affezione intestinale per vedere tato i11 ospedale in preda a disturbi nervosi generici e a grave gastro-€nterite ac11ta (\·omidi sorprertclece qnalcl1e eventl1ale ' lesione d€1 peritone.o specie nel periodo perfora tivo della to insistente, dolori acutissimi fllla regione gainfezior1e eberthiana. Debbo notare eh-e il pri- strica , scariche diarroiche sang·t1inolenti, febmo tempo ci.ella r eazjone fn qua s i sempre po- bre); dopo 1? ore il paziente si sente meglio, sitjva nel periodo febbrile cle IJ a m a lattia. e di la r.ea.zione dello Sgambati è positivissima (priinte11sità va.ria a, seco·n da della. ql1a11tità e del- 1no e secondo tempo) : ricP.1"ca dell'indacano la tonalità di colo:re dell'indacano. In cinque positiva ; reazione di Rosembach positiva . Docasi di tifo addomin '.:!Je (dl1P. nella s econda set- po dl1e giorni il paziente vien dimesso comtin1ana di nìalattia e tre nella terza) con sinpletamente ristabilito. ton1i clinjci evidenti di peritonismo la reazioDa q11 ltlch e g·iorno abbia1110 in Sezione un ne dello Sg·ambati f11 lievemente positiva (priammalato con diagnosi clinica sicurissim-a di 1

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486

l r POLlCLl NICO

peritonitè all i11izio acuto da e nterite tubercolare (dolorabilità dell'addo111e, vomito, diarree, i ebbre, polso piccolo, ecc. ) ed anche in <1nesto caso alla positività d ella reazione d ello sg·a1n ba ti corrisponde quellA. l)Ure evidente dell" i11daco. H o esegl1ito la reazione ancl1e i11 alcuni casi dì laparot omia esplora tiva ecl 110 notato cl1e ancl1e clopo varie n1a11ipolazio11i s 11J peritoneo, la l'elLzione era 11egativa, se in anteced.enzà non era co n1promesso l'intesti110. 1

CONCLUSION I. 1)

È be11e distinguere i1ella reazio11e clello

Sgai11bati due tempi secondo le indicazioni di i\I a rcialis. :2) I l primo te111po d€lla reazio11e de l lo Sgambati è t r oppo ~ensibile ed è impossibile poter dare Yalore cli11ico ad una nuance di colore così tenl1e tra il bleu dell'anello aYver1uto i1elle ori11e trattate coll'acido nitrico e quello otte11 uto coll'acido cloridrico (r eazione di J a{'fé) : esso è l 'inrlice di un . diverso g r ado di ossidazione delle sosta11ze aro1naticl1e orig·inate dalla p utrefazio11e intesti11ale dei proteici. Essa infatti è chiarissima nelle lesioni J7eritoneali acute di origine intestinale (perito11ite ed appe11dicite. da i)e-rforazione i11te... t inale ])l:>l' n lceri o Jt"':io11 i tr!\11111at icl1e, fp1·itè ù'ar111a da f11oco, ecc. ) molto i11eno cl1iara o negativa n elle pe rit o11iti cla a.r1nes ite se 11on è t;01n1)ro1n€ so l"i11te::;ti110. 3) Il seco11do te111po della r eazione dello Sga1nbati è meno frequentè ùel primo ed è l·i111l ic e di u11 particolare sta dio dei cro1nogeni delle orine cl1e si svelallo i1 ei peritonitici i11 q i tanto e specialrne11te, percl1è ~0110 offesi nelle f1111zio11i intestinali (virulentazione acuta dei germi con1 uni dell'jntesti110 o di altr i germi patogc11i i111portati ). 1) Ln reazione dello Sg·an1hnti })OSitiYa è l' i ud ìr0 cli l111a le.:;io11e ac11ta de l l'i n tC'stino con o ~er1za co11te1upora:nea lesio11e del })erito11t•u. (>c:rorre che il p1 oc2-:,.~.J :11iziale ~ìu. ac11to; per111anendo a 111ngo ]a causa r i11ùi ,·id110 fin i.;;ce 11er adattarsi e la reazione i111ò farsi insensibile o q11asi. onde se la le~ione primitiva ~i ? d et<? rrnina ta 1enta01 ·nte la ~gan1J in ti è negntiYn. r.[~ r e~ zio11e in e~.1 me ,·ie11e quindi a l)erder "' og·ni Yn lo re eli nico sia di SJJPcifìci tà in quantn <:\i ha anche senza lesione peritoneale, sia di suss;dio diagno~tic () J)Crcbr è poc;itivn prn11rio qnnnclo t11tti i segni cli11ici di J1eritonite ~·)nn chin 1i e d è e\•idente il rapporto di origin~ da lesione intestina l e~ non è 11ti1~ 11er farci ~Yclrtrc l'i11izin suh1lolo rli una ]P.::ioni'\ dP1 péritoneo perchè per n1a 11 i f P'-'f., rsi è n ~re~sn rio I

.. ~.\~~o XXXI, FA~l.. 15]

un fatto acuto. Ciò spiega a11cl1e perc:l1~ lo 'gambati non trovava positiva la sua reazione i1elle peritoniti tl1berco lari ad i11izio leuto (le più · frequenti), mentre nelle i)eritoniti tubercolari cl1e si inizia r10 co11 fatti cli mag·giore acutezza la reazion e pt1ò essere positiva: ~i tratta quindi l1i una l'ectzio1ie cromatica delle orine che di1)ende d al rnezzo ossidante 11sa to e dalla produzione rapida dei prodottj aro1r1atici cl1e si svelan o anche colla l'eazione di J affè e di Rosembacl1. N on s i p11ò dare ad essa alcun Yalore per la d ecisione o me110 di 11n i11tervento g rave quale è la laparoton1ia in i11dividui g ià per sè stessi in condiz1 oni g ravi.

LE l 'TE l{ATll R .i\. Policlinico, Sez. l) ratica, n . 9, i11é11·zo 19:..u. l{iforn1u ru e ùica, 1920, pag. 649; 19:21, pag·. l ùdU. Atti del XXVIII Co11gresso d ella ~ocietà It aliana di cl1il'urg'ia, 1921. Atti del XXIX Cong·resso cl1i1·u r gico de! l V:?::?. SOLIERI. Policlinico, Sez. pratica. 1922, · n. 20. lVI. ::\IARCJA LTS. Biocl1imjca e terapia sperimentale; fa se. IV, 30 aprile 1922. · T1Moss 1. .Nlinerva m edica, aprile 1923 . Policli11ico , Sez. pratica, 1923, n. 38, 40, 47.

SUNTI E

RASSEGNE~

UROLOGIA.

1

Nefrectomia dopo i dati del cateterismo ureteraJe e nefrtctomia nella custante. (G. _ìVlARlO); .

La Presse Médicale , 16 m aggio

1923).

Nell'apprezzamento clelle lesio11i di ambedue i reni come della capacità funzionale di ur1 l' ene sano , ch e deve supplir.e u11 rene malato se l'ablazio11e di questo. vien riconosciuta indispensabile, due m .e todi son o l)ropug11ati : :1 risultato del cateter1smo ureter ale e i valori delle cifre della cosiante di Ambard. ...\) . N efreclo 11iia ilopo i risultali del ca tP te-

rismu uretera.le. I. I l catelerisnio ztreterale per le vie 1iaturali offre la possibilità. di un esarr:·e cito-batteriologico. e cl1imico delle urine ricavate. Ottenuti qui11di i· dati cito-l)atteriologici, si puo Yalutare la quantità di urina ottenuta nelle dl1e ore da due reni separatamente> e dalla t1ua11tità di urea così ottenuta con1putare la 1trea !)er litro di urina; altrettan to dicasi dei cloruri. Si pn ò così individualizzare il rene a111malato e giudicare la potenzialità funzio11ale del re11e ~ano, il quale secondo la scuola di _.\bbarran deYe elimi11are in d11e ore alme110 gr. 0.75 di t1rea. e i1e~s11110 contesta l'importanza dell 'esame cito-bat terioloaico. i ri~u lta ti dell 'esarne


[_'-\!-J~O

::\X\I,

FASC.

15)

SEZIONE PRATI C.\

cl1i1nico delle uri11e ottenute col cateterism'O ureterale dai partigiani della nefrectomia sulla costante vengono sminuiti di valore, perchè dicono: 1) Gli esami sono falsati dal funzioname11to delle sonde o della sonda ureterale difettoso. .A. ciò si può rispondere cl1e quando l:f raccolta delle 11rine dal rene sano è insufficiente, alla prin1a sonda si pt1ò sostit11ire una secondtl. so11da di maggi_ore dian1 etro, e dopo di ciò essendosi cateterizzato anch.e il rene ammalato, se s i lascia una sonda in vescica l'urina cl1è cr11ivi si raccoglie può solo venire da t1n terzo rene. ?) Percl1è l'eliminazione ureica può essere influenzata considerevolmente dall'azotemia, la quale. essendo alta, può causare una forti~ quantit~1 · di nrea nel1e 2 ore, pur essen do il rene, che riteniamo sa110, in esarr.11e ins11fficiente. Dn questo rarissimo incidente si è n1essi i11 gua.rd1a dagli esami complementari: do ~ap;gio ò eJl'11rea nel sangu e, detern1inazio11e della costante, prova della. concentrazjone massima. }Jro,1 a della p oliuria acquosa ed ureica, }Jrova della s11lfofenolftaleina. Basta 11n solo di tali esami corr.i1plementari, e M a ri.011 usa quasi sempre l 't1lti1na. :3) P er la inibizione del rene sano sott o la influenza ciel cateteri~1no ureterale. Essendo 11ota tale l)OS$ibjlità si ripete, ove ci occorra. il cntetel'isn10 del ren e sano , i)raticando contemporanenmente q11ello del rene ammalato , ed a nche quan cl o ln inibizione s i rip eta Ja pro,·a della s t1lfofenolftaleina sia sulle nrine totali ·ia s11 Ile u r i11e sep ara ta111e11te. II. .Se il cateteris1rio per le vie naturali è i11117os$ibile per tubercolo.si re1i.o-vescicali si in1u i)ratica1·e il cateteris1no a vescica aperta cl1e : 1) seco11do alcu11i è impossibile, ma secondo :rYial'ion è sempre p ossibile e da lui costa nten1e11te è lJ rat ica.to; 2) lJUò lasciare una fistola ,.e. cical e, 111 er10 inolesta, secondo Marior1 delle nrinazio11 i d olorose, ripetute ogni ' ~> n 1i1111ti o anche petdita delle urine; 3) la fistola può .e ssere interminabile, ina s olo fino a. tJuando, i1on si e11i111ina l a· C<l1tsa renale, faceuùo quu lche cosa ul rene a.i111nalato. Del rt ... to ::\IRrion i:ion consiglin di praticare il c~teteri~ 111 0 ureterale a. Ye~c:i c n apertn in t ntti gli am1u alati i11esplor a hili pPr le vie 11atnrn li , mn 11tilizzaia la costa11tc e la prova df'lla ~ltlfore11olftal ei 11a, se queste ft1ro110 sod d i ~facenti scop1·e l a \'escica , se r10 si astiene, e~sendo accertato cl1e i dt1e reni s i ano les i. B ) .\ .e{'rec to1nia s11ll u rostantr·. I. Se il ca teterisn10 J)er le vie naturali è possibile, tt1tti riconoscono il grande vantaggio nel poter indiyj dt1alizzare il lato ammala-

487

to, desumendo poi, dalla costante, i partigiani di essa, la potenzialità funzionale del rene sano. :\il . obbietta che ·1 a costante dipende dal valore dei due reni e che nulla può far provare cl1e la costante buona sia dovuta al rene sano, come in 11n caso da lui occorso, nel qual~ nel lato che si riteneva san-0 vi era tin l'ene atrofico. 1) Co11tro ]'asserzione di Quénu, che l'esame ft1nzionale di 2 or.e non possa dare v~Jori assol uti Sl1lla funzione di un rene, r.i1arion fa 11otare cl1e p r oprio alla costante si pt1ò rim- · provera r e di dare unicamente il valore ft1nzionale re11ale dei due reni a un ·dato morr.iento senza cl1e permetta di dire se il rene sano s ia capace di sostitu ir e il rene ammalato . 2) Il paragone delle cifre ottenute con le urine dei du,e reni, malgrado l 'assenza dei bacilli e la negatività di inoculazioni ripetute, può, avendosi pus e deficienza considerevole del rene ammalato di fronte al rene sano, far affermare l'esistenza di l esioni tubercolari se s1 è potl1to eliminare l'idropionefrosi. II. Se il cateterismo ureterale per vie natt1rali è spesso impossibile la determinazione della costante è t1g ualmente impossibile in c~­ s i cli clorl1rem1ia, oligu.ria., febbri, giovinezza eù aJ t1·e cor1dizioni ancora non troppo note: È inesatto dire a11che che con le prove con le sosta11ze colora11ti si conoscano l e quantità cli111i11ate i1on le quantità ciroolanti nel sang·11e. le qt1ali s ono quelle somministrate con l 'iniezione. 1) :;..fo.nosta11te d e ila i1or1na di costante con li111ite di operabilità a 0.1, l'aver ottenuto risu1tn1i 011eratorii buoni anche a 0.2, vuol dire è11e l<'I. costante n on abbia importa11za per la , 1lcfrectornia. 2). Qt1a11to alla diag11os i del lato affetto Qué11u ~tesso sostien e che la lombotomia esplora-· t r ice è l 'l1r1i.c a risor sa, q11ando tutti g li altri intorni st1bbiettivi ed obbiettivi s ono incerti. J.r criticl1e alla nefrecto111ia sulla costante sono: t ) D i riscl1if1,1'e di , op er a 1·c degli a mn1alati chr unn i1e n hbiano bisog·no. o nei quali sia co11 t ro indicata la operazione, })er l esioni biJa tP ral i iniziali. le quali pur tu ttavia diano 1111a h11una cos tar1te .. :?) l )i rischial'€ di i1on .operare t11tti gJi a m mala ti con costante cattiva, i qi1ali p.ossano essere operati per la capacità fur1zio11ale del r en e s.a110. 3) Rasa11clos i s1111a costa,nte in C?Si di rene gro ~s o cougenito o da ipertrofia com•pensatrice o sano, con riflessi reno-re11ali nel lato sano, si p uò non operare quando no11 esista 1


lL POLfCLII\lCO

alcu11a controindicazione funziona le dal lato a11J i11alatu. 4) Per riconc-scere il lato an1111·alu lo. dover1do ricorrere alla lon1boton1ia e!S}llornitrice isten1atica111ente, si es1Jo11e u IJ t 011ost ic i 01)el'a.to1 i.i imme•diati più grovi.; si da11neggia il i·e11e sa110 con la rottura delJa capsula renale e con l a rottura d ell 'arteria del polo superiore; I non si ottengono sem1pre dati suffici enti, anch e q uando si proceda a ll ' in cision e del re11e. Marior1 attesta che i11 tutte le nefi·ectomi. e 1J1·aticate dopo esplora.zione dei reni' mediante cateterismo ureterale i11 11n solò. ammal ato si ebbe la morte per inst1fficienza renale; mai mor te per anuria dopo nefrectomi a conseguente a cateterismo 11reterale ottennero numerosi altri urologi. L 'ayer ottenuto il 3.8 % di mor talità con il cateterismo e il 3.4 °{, con la costante Q11énu dim•ostra l'inst1fficienza del 2° metodo, il quale adop erato ancl1e da altri urol ogi è stato causa d i piì1 n11merosì ins11ccessi operatori i. Ri8&sume11do. Marion sostiene che allorquR n do i l cateteri s m o ureteral e è possibil e l o si integra c·o n Ja ricerca della costa11te, della sulfof enolftal e i na, della poliur i a, della concentrazione m assima; q11ando il cateterismo 11reterale è impossibile per via i1atnrale per assi.curarsi d ella funzione del rene cl1e resta, più che r icorrere alla lombotomia esplorativa • è utile il cateterismo ureterale a Yescica aperta. p recect11to dalla ricerca della costante, la qua le da sola è infida. .i\ fferrr.'él che se t11tta via il cateterismo ureterale per le vie nat11rali è impossibi]e esiste 11n ni1m.ero più consi derevole di ca.si nei q uali è irnpOS$ibi le di stabilire t1na costante in r agione dell e condizi on i nelle quali s1 tra.vano i ~oggetti . JURA.

Salpingografia d'una piosalpinge fistolizzata nella vescica - Instillazioni intrat11 bariche. transvescicali .di nitrato d'argento. (l>t \"ERGF.Y. J our-nttl cl ' [Trolo(li1• . Ln. paziente è 11na donna di 34 anni. co11 eredita rietù ed una inn e5i re111ot a nega ti va. ~.\11 ' i111provvi ... o le u ri11e _i fecero tlL·Me e torhide e si manifestò leuror rea g·i a I lo-ve1 da.stra. ~enzu, dolori addon1inali. Le furono praticate lava Tl ll e YescicnJi al :\g~ N0 3 senza alcun ri sultato. ..\l s110 i 11gre6 o all'Os1)eda le. pra ticuta u11· e·s11lo 1•azi0Pt> vng·i nal€. i 11otò com~ rntero fosse ft-...._o j)er proce ~i infìan1n1 n tori. gli annessi autnPntati di \'Olltlne . pecie il destro. l.'esame r ttale dù l'id~11tico l epfl.rto. I.'esplo1·nzio11e dei reni P degli 11rete1;i 11on fa rilevare nt1lla Lii a1 ior111ale. 1

( •.\I\)ìO

XXXI , F \~c. 15]

L ·esame e.le 11 e t1r1ne fece notare presenza tli alb11rnina, piuria. da poli 11t1cleati, azo tornia gr. 0.6:J. Praticata la cistoscopia si notò eh~ la capacità vescicale era di 80 cc. La vescica $Ì presenta va n rro sata, moJ.to vascolarizzata e sensibil e. L 'orifìcio de11"11retel'e sir1istro era sa110 pern1ettendo l'intl'odnzione di nna sonda n. 14 che risale fa ci lmenle fìno al baci.netto. L 'orificio destro e l"èl n1ol to }) i ccolo e non po tè essere catet e eizza to. Al d i di etro d el muscol o i1itra11ì eterale, la parete vesciicale si presentava irreg·o1,a r e, ede111atosa. e a circa 2 cm. dietro l'in1bocco del1·uretere dest1·0 i rile,·ava assai diffìcilrrl'e11t.e· essendo tale zona Yescicale male illu m inata l1n orificio dal quale non fuoriesciva nulla, e che si riu sciva a catete1·izzare per circa 4 cm. Si fecero lavande \'€ cicali per circa 5 gior ni quando co111parve l111a intensa diarrea che fu vinta immed.iatamente con l'iniezione d i 1/'2 cc. di 11na sol11zione al 50 % di cloruro di calcio. D opo 20 gto1·11i la ci "to1·nciiog·rafia co11 bro-, 1n11t·o di sodio al 30 cy0 fece rilevare su l lat o ùestro rlella Yescica 1111 tragitto di q11alch e ceni imetro cti lnng·h t'ZZél cl1° condt1ceY.a in una cavità. Praticato il cateterismo dell'orificio anormal~ l a sonda l)enetrava ~empre solamente per ~ c111 ..: si i11iettar10 ;) rn1. di hron1t1ro di ~odio e si fa la salpi11,1norfl(lu. Co11 ln sonda l1reterale si instillano !.er1tn1nrnte nella tromba d es.tra oer via \'e. ci"cale 'i cn1. di Xitrato d' ...\rgento all 11 o ~ . ' Dopo c_r11estn 1a instillazione si notò accentuato mifrlioran10nto, il i111s J1or1 comparve nelle u·1·i11e. Le t11rhe ve-::rieali si atten11a-POno non lX>Co e le lesio11i annc in l i pre~11tarL1r10 1111 vol11n1.e di. n1olto cli1ninu~to. Dopo <J p;iorni. fa.1ftn n110\·n111.e11te lR c1sto·scopia. ~i \'ide che l''orificio di. ccH11t111icazione delle tron1be con la yp:-- ·ira ......___ ~p111l)raYa cl1iu . o. f no11 er a possihile cntetr1i~rr10. Passati 11 giorni gli annPs. i erano di molt·> l'i1lotti: no11· \'i era r10 dolol'i. le minzioni non erano f1·eq11enti e r11rinn.zione oo;;cillnva eia 10~1) a 1500 re. 11.ell e ?~ or~. T. 1..-\l Rf');Tl. ~

I risultati anatomici e f11nziooali dell' uranosta.filorafìa meiliante i proPessi cla s~ iei . ( ,.E\);

t\

Rt' PPE.

Rer·ue dt' Cliirurrti1· .

Gli _..\ ..\. riferiscono i riR11lwti anato111ici P f11nzionali immerl in ti e lontani cl i 89 bambini operati da Talaqui r r e rla loro ~t.e ~"i di 11ra11ostntì lorn tìn coi n1etodi e lasc:;ici e i11tlagano l~ cat1~e dei frequenti in-..t1c<'e~si specinl11\ente funzion[tJ i.


[AN;.; o >:XXI,

FASC.

lZ>]

EZIO~E

PRATT C.\

' Circa i ris11ltali ioiniediali nota110 cl1e degli · b ) Diistt11l'bi nel tinlbro, c11e ge11e.ral111ente 9 ba111h i11i X3 ~ 0110 ' tati operati col i11etodo co11sistono il'l: rinolalia ape1·ta. Baizea1,1-I.. a \1.g e11becl1-Trelat e 6 col 111 et-0do ..\r<)t1esti disturbi coesistono 11e11·01)el'a to con butl1n ot Lane. g·raYità ''aria e i1on in rapporto diretto con Di llllCSti i11fer1ni 11au110 i1otizie co111pl ete di lo tato 811ato111ico nppa,rente. J)'altra parte ~olo ìG P di qu esti solta11to si occu1)a110. a i1cl1e pri 111a dell'o11e1·azione i barnbini pre:\ell'esan1e di detti infe1 ..111i i osse1·\·a : g·na,.. e11t8.JlO detti. c1 isìlll'b i in n1aniera di versa anrigione anaton11ca co111pJ eta , con un s olo inche a co11dizioni anaton1tcl1e apparer1temente terv(111to, i11 37 casi cioè r1e.l .}8 9b : con 11110 o t1gu aJ i. Q11i11dì sen1bra cl1e l'esito fon etico sia più i11t.erv e11ti c.:onJe segl1e: · in ra.p p·o1·t10· con lo· stato fonetic.o preesistem.te. guarigione a.nat. con1pleta in :)6, cioè 74 Dal punto di vista clei rtisultati fo.n etici la per cento; µ:uarigio11e anat. inco111pl eta i11 18 mag·giora11za deg·li .._i\A. (Broca, Tr:elat, ecc.) di ClLi tre Ht1rora. i11 cnl'a; il1succes,o 1otale no11 dà imp·ortanza al ri s l1ltato anatornico ma i11 2. all'edl1cazio11e postoperatoria. Ricorllando i r h;nltati di al tre stn tistiche s i , .. ice,"ersa El1rmann e Delbert danno imporo serva: tnnza al i·is11ltato anatomico e il Delbet aniit t1uelJa di Broca. (189-i), su 2.) operati, cora alla facolt à fo11etica preesistente. il ì:! ~'o di g·uarig·io11i. Xell 'altra (100i) su 59 R elativa111ente a questa quistion·e gli AA. operati 1'85,J ·:0 cli . uccesso; osservano s ui l oro 40 pazi enti ~he: in qt1ella di El1r111 a1111 ( 190 1) :1 L 8:J casi i.n 24 si ha cattiva pronunzia, ci.oè nel 60 %; con operazione in u11 te1111Jo });? ~o cli gl1a1·ii11 6 m .i glioram,en•t o con l 'educazion·e, .cioè gione, st1 i1 casi co11 operazio11e in due ten1pi i1 el 15 >b ; 70 % di gt1arig·ion e; i11 10 n1fig·lior à111e11to rapido fino al normai11 lltl ella di Ra11zi e ulta11 (1903) .' tl 105 le, cioè 11·el 25 ~~· ~Iettendo in rappol'to lo stato anatomico con opel'ati 11 66 % di g·nn rigi·on e; in qu ell a di Blake,Yay (1904) st1 200 o pe - 1a f 011azione : I3n on r>alato n1olle: blLOna paro1 a 10; cattirati da 12 cl1i1·tLl'g·l1i co11 lJI'ocesso Baizen 11 l . a11\'rl parola 1. ge11lH"\cl1 il 'iX 0 \) di succe . . so. Cattivo palRto I11olle: iniglioran1ento p er edllIn quella di ~Ion11ier 1921 ·u 9:1 01>erati il ca.zione 4; ca.ttiva l)arola. 16. 7-2 % cli succe~so. Incompleto palato molle: n1iglioran1ento per Quindi i11 g·enerale _i r iYelH110 dei l>noni rietl11ca.zione 2; cattiva parola 7. sultati a.natomici, cl1e snhi6CO'l10 u11 ahhassaQl1 in cli ris11lta evidente i,1 rappo l'to fra 1Juon1ento presso gli inglesi. 11e co11di zioni anatomicl1e e buona. parola. Ql1esti })uo11j ris11Jtati .~ 011 d oYtLti spec:inln1enInoltre, quando si ottiene nn bllo11 lJalat.o lai te ai pel'.f ezion a111enti di t E),c11ica. rl e I 'f relat. p a rola con redncazion e migliora rap idamente cl1e costituiscono un progresso nella cl1ir,1rfino a lingu.agg·i10 11 o'rn1.ale d1ent1·0 '1n anno; gia della def orrn i tù. me11°t re in,rec.e, ql1a11do si ottien.e 1111 cattivo Circa i risultali [Ollllllli g-lj ~.\A. si r011dano palato con l ' ed11cnzione se si ha iniglioria, su 4.0 ùei suddetti lJazi enti che 11an110 pott1to q.11 e sta si otti·è.n ·e I e11 tam ente in 3-4 anni P'er riesami11are direttamenit e e tral ascjano gli alfe11omeni di 1s upplenza e non s.i rag·giu11ge la iTi di cui 11anno' 11otizie p er cor1·ispontle11za norm.a.. dalla provincia; e distinguono qt1esti 1·i ' l1ltati Q11esti. risultati poco co·n f ortanti secondo gli in anatomici e f11nzi onali. _I\~\. si debbono attrihl1i1·e ai vari processi opeI risultati analon1ici lascia110 una pe11osa ratorii, poichè le conclizioni anatomiche della i111pres. io1i.e poicl1è gli A.A. 11a11110 co n . tatato: deforn1ità da corregge re son tali che è sem111 11 un ht1on palato n101le esteso fino ad pre pof;~ibile 11n buor1 esito. 1 cm . dal faringe e mobile, 27 %. J ,e prin.cip a li ca11se dell'insuccesso so11 o : la Ir1 20 cattivo pa1nio molle corto e i111111obii11fez io11 e, la retrazione cicatriziale, la sezione l e, 50 %· n·ei 11lll "'COli. 111 9 pala,to I11olle i11 completo o nullo, 22 %. Circa rin.fe-:,ione è cln T1ota-re, ·Che 11ella1 b 10C(J11indi lln buorl. palato llJoolle su fi. operati. ca e ·nella cavità 11asale non si l)tl ò pretenI risulta,/i f111?.zionuli no11 lasciano in1pl'esdere una rigorosa a sepsi, i1erciò i1on sono consio11e meno pe11o sn . Negli operati gen~ra Jm ensigliabili superficii cruente lungamente espote si ri!'contrano 2 generi di disturbi: , s.te all'infezione. a ) Di~turbi ne 11 'a1.1:icolazione dellie I ett.ere, )Jel r1roce~so Trela.t inveice, che è il più usache colpi scono i1on l e vocali 111a le co11so11anti to, a.bbiamo una gra11de superficie crl1enta a e pl'i11cipal111c11tf\ le b, l'), d, t, q. forn1a di croce s11l pavimento delle fosse na1


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11 POLICLINICO

sali , cJ1e l)er posizione è esposta a i11f ezio11e esogena e endogena e a iistagno. Perciò essa fatahnente va incontro a flogosi, cau.sa del freql1entissimo i·ammollimento della sutura mediana tra palato duro e molle. Questo rammollimento non è dovuto a trazione del peristafilano interno perchè esso si inse17isce più indietro. Inoltre jn detto p.roc,es~o l' infezione e il ra111mollimento sonio• favoriti dalla costante les.10 ne del l'arteria palatina ·d iscendente, che ci ra.p p.rese11ta la. p.Iin.cipalei fonte di nutrizio11e. SicC'hè, ma11cando, m·ette ir1 condizioni di difetto nutritizio specie i punti più lontani fra cui sono q11elli dell '11nione del palato duro col m olle. ~·è giova fa.1'"e le in·ci:sioni più in ft101i possibi l·e p·e1r risp3Jrmiare l' aJrteria., perchè non sori.o 1e incisioni ch·e la· ledono ma lo· scollamento d·e i le1n1bi. Qui11di l 'in.feziione è il principale inco11v en ier1te d el processo Trelat. La retra:iorie cicatriziale va disti nt a in normcile e accidentale. La retrazj onie normale è quella dovuta a.llél cur,rat nra cl1e prende il lembo per adattarsi al pavimento delle fosse nasali, e a lla retrazione del connettivo della superficie che lungament e resta scoperto di epitelio in detto pavimento. I .. a r etraz ione accidentale è <1u ella dovn1;1 alla g11arigio·ne in seguito all'11so dii m1ezzj c1~u·enti o caustici. p eir rip·arar>ie la sco•utin11it~1 che si sool1e formare fra pala.t o durro e molle. Entrambi q1Jeste retrazioni, aviendo punto fisso in avanti nel i)aJa,to dul'o, procl11cono 1111 accorciamento del molle e q11indi il s110 allonta namento dal faringe. Contro questa forza n.on val·e la retrazione in senso opposto esercitata dal peristafilino. Q11este retrazioni sono costanti nel processo T·telat, che perciò dà palati molli brevi. Circa Jn .~ezione dei niuscoli gli AA. osservano con ,esame clinico ed anRtomico (in 3 casi) ch e r1e l palato molle defor·m e ·esistono sempre t111t1 i muséoli e cioè lo stafì lino inter110, il faringo stafi lin o, il gla~so ~tflfì l ir10 e pPrsino l' nzigos. D'alt1·a parte notano, che q11e ti m11scoli so no indis1)eTl'Sabili per la motilità del palato molle e p er la sl1a fnnzione. Viceversn tutti gli AA., ossessionati da.I tin1ore d1el l n t.r azione cl1e detti 1T111:::>col i pos~ono esercitarre sulla sutura n1ecliana, si sono o:ti · na·t i ad interromperli e hanno escogitn to mrtodi rl1e 1neglio pos a110 gara r1ti·111e 1'interr11zinne. .\ sì grave erro1 e intanto non lipa1·a Ja nu t.111 a. poicl1è non è facile il ristnbilimento del1

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L·.\N:\O

XXXI,

FASC.

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la continuità di detti m\1scoli essendo provvisti di guaine assai tenui. • Da qt1esto punto di vista i• buoni ris11ltati di palati mobili coi metodi clia ssici sono dovuti a fortunosa incompleta sez ione muscolare. Per la conservazione di detti muscoli i11vece sono preferibili i metodi anaton1ici di ..\n1bréd.aime ·e di Th1omson. Sii'cchè sezion aire i mu1scoli d·e1 })alato molle, indispensabili i:~e.r la sua. funzioine, è il più grave erroire che il chirurgo possa commettere. Onde precetti di buona tecnica sono : 1) Non lasciare s11perficii crt1enti nasali e ciò si pt1ò suturando SllÙ lembo a ponte la mt1cosa rt8saJe,, la ql1al.e si lascia scoll,are facilmente. 2) Cons ervare la totalità degli elementi contrattili del palato molle e se essi tirano nella sutura, trarre più forte possibilmente con fili d'argento a tutto spessore. In conclu.sione gli Al\. nei loro , 76 operati di uranostafilorafia con processi classici osservano : Il 74 % d'i successi anatomici completi, e il 25 % di succe~ si funzionali completi. La causa anato·mica degli insuccessi f11nzio· nali sta niella brevità e n·ella. rigidità del 1J~1 la.to molle, ch e nei detti processi sono cagionate dalla1 larga superfici-e cn1enta nasale fatal1llente .esposta a infezi.011e e a retrazione cicatriziale e dalla 1seziooo dei m11sc'o li peir evitare trazione. s. Guss10. 1

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MEDICINA SOCIALE. ·sulle indicazioni sociali alla provocazione dell' aborto. (BERTlKO.

A 'n nali a.i Ostetr·i cia, e Ginecologia ).

Se t11tti SOllO concordi nell'ammettere il principio della morale catto!ica cl1e l'animazione clel feto avviene nel momento stesso del cor1cepi1nento, n-e~~11n dt1bbio vi pnò essere :::11lla im1)orta.nza della Slta esistenza in q11alsia1.;i epoca della grn vida11za. Ma possono insorgere clelle condizioni morbose nell'organismo mn-terno, per c11j si r ende indispensabile la &0p11ressione di ql1 e~to n11ovo essere. Gra\Ti sono le difficoltà che si preser1ta110 alla mente dello ostetrico, la c11i coscienza deYe decidere senzn E1Sitazione e senza da1111ose a~pettative u11a linea di condotta. To n vi sono delle regole fisse, m a delle norme. fonte di cli ~"'e11~i e d 'incertezzc che re11dono il giudizio qua11to mai oscillant t> . Si aspetterebbe llna J1arola di cnnforto dnll •"' cnn~11ett1dini e dalla legge, ma qt1e~te -..i chiudono ii1 u11 campo ri~trcttis~in10. e. q11nqi n modo fii 1


(AN:"\O XXXI , FA ·c. 1.J]

SEZIONE PRATICA

e11ltnciazio.i1e, dicor10 cl1e la l)rovocazione dell'aborto è permessa quando v'è u.n pericolo pet la madre e non vi può essere altro mezzo per rimuoverlo. Nessuno accenno è fatto alle conseguenze prossime e lontane sull'organismo della madre. la cui importanza economica e sociale è oi g·ran lunga superiore, specialmente se responsabile di nt1m er.osi figli, fisicam·ente minorata e in lotta continua con le difficoltà q11otidiane. L' esempi-0 in q11esto senso dei codici tedesco e svizzero riveste lln carattere di grande importanza. Se fin qui, pur rimanendo nei limiti dell'aborto terape11tico, ove l'elemento - società entra in linea second.aria, molti sono gli ostacoli elle bisog·na s11perare p·er appianare ogni singola qu estion·e, vivissimi si determinano i co11trasti, quandQ si entra nel campo. delle indicazioni prettamente sociali. Non è più allo interesse della madre che bisogna guardare, ma al d.ann-0 e al pericolo che possono derivare al nascit11r-0 , alla famiglia , alla società, all'avvenire della razza. ~ La questior1e dei .figli, nati da donn e violentat P d<1j soldati in vaso1·j, appassionò la Francia e il Belgio e successivam ente l'Italia. Alle di5Cll"-Sio ni , iniziate in Francia da uomini polit ici, l)arteciparono ostetrici, giuristi, p ensatori, letterati e persi110 religiosi. La vecchia tesi del diritto della donna alla libera elezione di chi d·ebba essere il padre ct·el frutto delle proprie viscere parve trionfare. ({ Il diritto dell,embrione alla vita, si disse, · emana dalla vo.lontà dei portatori di ciascuno dei due germi, di cui esso è costituito al momento del concep1mento ». Il Bossi intanto in Italia riguardav.a e discuteva il pro·bl ema, dal p11nto di vi sta ·psichico individµ ale e da q11ello eugenetico. Non è 11 destino delle povere violen tate che desta preoccupazioni q11anto l'esiste11za d'un prodotto fisicA mente mis ero con l.e stigmate della degenerazione; fr11tto queste del perturbamento delle condizioni psichiche della madre, da llo stato di ebbrezza o per lo meno di eccitazione morbosa insana e bestiale del procreatore. I ~ostcn itori dell'aborto si trovar.ono di fronte a degli strenui oppositori, mentre una parte moderata consigliava una sufficiente protezione delle d:o nn1e violentate e ch,e i nati da esse veniseero conf nsi con gli altri illeggittimi in ·tno.: .do da n ascondere il loro marchio. d'origine. IJa società, e per essa lo Stato, avrebbe do\·uto assumerse11e la responsahilità con pieno diritto di vita o di morte s11i poveri nati, secon cl o alc11ni. 1

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491

La questione s' assopì co11 la cessazione della g·oorira, e., solo qualche voltai, acceJ111a a risorg·ere, nei casi di violenza carnale. Il problema però rimane sempre vivo nei riguardi delle procreazioni malsane, p.er i nati, cioè, da genitori fisicame11te e psichicamente tarati: alcoolisti, sifilitici, tubercolotici, delinqu.enti, psicopatici. È ovvio il danno che ne deriva alla società, e le preoccl1pazioni, dovute alla coscienza del pericolo, non sono nè lievi nè poche; ma a q11ali rimedii ricorrere? La soppressione nel g·rembo i11aterno di tali esseri ripugna, anche percl1è non cessa di costituire t1n atto criminoso, e l'interdizione del matrimonio tra individt1i tarati, con la visita prenuziale, t1on ap])Orta che ad un aumento delle unioni illeggittime. L asessu alizzazione poi non è da porre n eanche in discussione per la grave violazione della libertft_ individuale ~ per tutte le conseguenze nei rapporti di due esseri, che potrebbero in molti casi, migliorando le ,proprie condizioni di salt1te, essere d·esiderosi di prole. Essa p11ò essere riservata solo per quegl,individui che vi si sottopon gan o liberamente e coscientemente. I,'11nico rn ezzo cl1e ri1na11e nelle nostre mani è l,adozione delle praticih e anti~onoezionati, di cui il m~dico dovrebbe farsi pro·motore e div11lgatore. Esse, in circostanze bene valutate, non costituiscono un atto immorale nè abbassano la dignità professionale. E u11 fin e superiore che do.mina la conclottà del sanitario , la qt1ale non dovr ebbe essere neanche influenzata clalle conseguenze dannose sull'organismo m aterno. Che possono esse rapp1·esentare di fronte a tutto il danno che ne deriva alla società? Dolorosamente però non po.ssediamo mezzi sic11ri ed adegnati allo sc opo -e molti non ~i rassegnano alla rin11nzia delle gioie della fì gli.olanza. CoLISTRO. 1

Importante pubblicazione: Dottor GIUSEPPE DRAGOTTI

La Psicanalisi. ~

la prima pubblicazioue italiana che dà una t'sposizione complet'l della nuoYà dottrina che tanto interesse • tante Yivaci discn~sinni ha ~uscitato in tutto il mondo :-.cientifico. La lettura di questa r11onogr..ifia, che spiega chiaramente le nuov<~ vedute etio-patogenetiche ed l uuovi metodi di cura delle neurosi, è indispensat,ile per ogni med lco che voglin tenersi al corrP.nte rlei progressi deJJa ~ci P n~:1. Elegantissima br ochure di pag. VI -81 (N. 4) delle nostre l/ onografte medico-chirurgiche d 'at tualità, stampata su carta distinta. in nitidissimi tipi tipografici. - Prezzo L. 1 O. P er i nostri abbonati sole L. 8. 5 O in porto fra.neo. Inviare cartolina.-va~lin al Cav. LUICTJ p()ZZI - ' 'ia Sistini\. , N. 14, Roma.


492

Il

CENNI BIBLIOGRAFICl. LI~DSA r.

JI edica l .4.x.; 0111s. .-iphorisnis and Cli1tical memoranda. II. I\:. Levvi , editol'i, 1923. L'eleg·a11te volt1n1e di I~il1c.l:·ay . cl1e è già alla sec-0nda edizione, non appartiene alla categoria dei trattati o dei libri i11dis·p ensabili. Nel st10 titolo è il 1Jrogram1na: so110 aforismi e note clinich e . ui più differe11ti argom.enti e capitoli cleJ la inedici11a. Essi l)otrebb.ero formare una arida !'accolta sensa 11esso e senza utilità e invece costituiscono 11na IJiacevole fonte di meditazione: sono i·accolti da chi ha esperienza lunga dii malati e co11st1et11dine di vita ·colla g·ioventt1 stt1tliosa; colpiscono quindi bene nel segno e forma110. oggetto di frradevole lettura. PONTANO.

Lexicori de r gesaniteri The rei pie d es praktische1i Aer::.tes. II edizione. Pt1ntate 5-7. Urban e C\\·arzenberg, \ 1 ien11a, 1923. Prezzo per og·ni puntata francl1i svizzeri 6.

In occa·s ione della pubblicaziou e delle prime pt111tate, ·i è g·i;J accennato ai in eriti di quest'o1)era in cni ve11gono trattati tt1tti i metodi terapeutici ed i problemi connessi con la terapia. Le l)resenti tre puntate vanno dalla pal'ola I-Ieiratsfahigkeit a Nahrungs·m ittel. Parecchi articoli so110 delle Yere lJiccole mono.grafie , com·e, !). es., qt1elli t1ll'a.ssistenza. al1· am111alato, Sl1lla a11estes in loca le ed altri.

fil. l' nd<' nicc1t1n rle 11Léclecirie vratiquc. Supplement à la Il éditio1i forrriulairP Astier. - Un vol. in-16°, di pag;. 386. rileg:ato. - \ ' igot Frères ed. Parigj, 1923. - Prezzo franchi 8. Qr1:esto supplemento co11tiene nu·m erose aggiu11te al forml1lario già pubblicato dalla Casa A tier, del quale segue fedelme11te lo schema, mettendo al corrente delle nuove npplicazioni in tema di terapia. Un copioso indice alfabetico p ermette di trovare rapidamente l 'argome11to cercato. fil. G. IZAR. (;uidn per la storia clinica e ali esan1 i speciali. Catania, Libr. e<l. l\Iinerva, 1924. libriccino di pocl1e pagine, che ramico Izar ha trovato modo di scrivere, intercalando1o fra la sua ricca produzione 01·jginale. Egso rappresenta un ortli11ato elenco delle domar1de. chp vanno riYolte a ll'i11fermo, e un indice rlPlle ricerche i)er eseg11ire i ·e~a rne clinico P di laboratorio. E clalJo ~t t1de!ltc, specie per que t'ltltima parte. potrc=t P er r. letto con E

u11

profitto.

ni.

~.\.:\:'\O .'\.'\.'\I, F.\ .. C. 13]

POLICLI~ICO

1-IER~IA:'\N Zo:.'\DEK.

Die Krankheiten der endoUn vol. in-8", di 316 pag.,.

h:ri n en Druse n. con 173 figure ..J. :'pri11ger. ej. Bèrli110, 19~3. Prezzo do Ilari 3..).

Il vasto campo delle 1nnlatti e cl eg·l i organi a secrezione inter11a int el'essa sia gli studiosi che i pratici. L'A. l)erò, jfi questo s110 volu1ne, 11a l'ivolto la su a attenzione m aggiormente ai bisog11i clella pratica, limitando ad una quarantina di pagi11e la trattazione della parte general e ed estendendosi i nvee.e più a lt1ngo sulla parte speciale. Qt1esta comprçn .Je il morbo di Baseù.o\v, il mixecle·m a, il cretinismo, la tetania, l'adipo.sità, l'involuzione presenile, ~l diabete i11sipido, l 'acro111egalia, il gigantismo ed il nanismo , i difetti di oste·oge1 1esi, il morbo di Addison, lo stato timico-ljnfati co, l e malattie delle gl1ia11 do I e sesst1ali, l'insufficienza })lurighiandolare. 111 q11alche particolare le vedt1te clell' A. non troveraTlJilo p i·e no co11'sen1so, co.m.e, p. es., qu elJa di mi-surar.e jl ricarnbio fo11damentale riferen dolo all '11n ità di lJeso antichè a quella della sup erfici e c11tanea; cosi pnr-e st1lla misura di questa, cl1e l' A. fa. con la formola di l\1eeh, notoriamente erronea. Ciò non toglie che questo libro , da1 l' esposizione cl1iara , avvi Ya ta da. molti casi clinici ed ill1.1strata da he11e e numerose fotografie . sia caldan1ente con~igliabi ie a cl1 i voglia farsi un concetto essenzialme11te clinico di q11esto im1)ortante· capitolo della medicina. fil. 1

1

O. NAEGELT. J(ra nkh eite'n des Blutes 111id der D1·1J,sen mit i11.riere Seliretion. Coll. D irrgriostiscne und therapeutische 11:rt'il111er und deren 1·e rliiitnnain1 J1r11 err> }Iecti:.in. Lipsia, Tl1iem e, 1923. p. 68. L. 6. 75.

La i1otorietà cle1l' •.\. rende s11perf!11a ogni presentazione del lavoro. a })J'O})Osito clel qnale dispiace cl1e la li111itazione c.lel compito assegnatosi impedisce la trattazione 1)81' e teso di argomenti cosi intere ·anti e nei q11ali gli Italiani 11anno porta.to un grande e tanto im1)ort*lnte contribnto. I11 r eti ltà !)a reccl1i q na clri morbosi sono cos1 caratteristici che errori diagnostici appaio110 ap1)ena J)Ossibili. Peraltro, rlai meno co111pete111i la diag·11osi spesso no·n si fa. 11 maggior s\·olgi 1nentn è <lato Hllc> 1Pucernie e al morho di Bac:;PÒO\V, affezioni ti])O de1l'nna e dell'altra S!1ecie cli n1alattia in disc11ssio11e, mentre drlle nltrP n1alatt.ie sono ricol'<lati i tratti pii1 nlir11ti. \ra lgrarlo l'rsig11ità della mole q11alcJ1r uno,·a co2"11izione 'i si attinge SPmpre. E. l\l.

r


[ANNO

XXXI,

EPPINGER

e

FASC.

KLOSS.

15]

SEZIONE PRATICA

La questiorie delle nefriti.

(Traduz. del dott, Segre). - T'o rino, S. Lattes Ed. L. 8. È una buona traduzione della raccolta di una serie di lezioni tenute a Viienna dal prof. Eppinger. La questione delle n.efriti è esposta al medico pratico e, per tale ragione l'esposizione è priva di ogni pretesa: .essa è però chiara, per quanto lo consente l'argomento, ,e d ha il merito di non trascurare nessuno dei punti fondamentali della questione. È noto che gli ultimi anni hanno determinato una rivoluzione nei nomi, una. riforma notevole , dei concetti patogenetici e delle classificazioni e parzialmente delle cure. Di questo movimento, no11 ancora del tutto p.enetrato nella abitudine mentale del medico pratico, il volumetto ha il merito di essere un facile divulgatore. PONTANO.

Sammlung zwangloser Abhari,d lung en aus dem Gebiete der Verdauungs-und StoffwechselJ{rankheiten. C'. Ma.rold, ·ed. IIa.Jl.e a .. S.

I n questa .c,oll ana di mo·n ografie, segn,alia1no quella di H. Kehl sulle ·malattie chirurgiche addominali provocate da parassiti e quella di lVI. Einhorn sui metodi e le indicazioni d.ell'alimentazione artificiale. La prima ha importanza soprattutto per il fatto che fra le conseguenze della guerra si è av'uto dovunque un i1otevole aumento dell.e malattie da parassiti animali, salvo che per l' echinococco. Medici e chirurghi troveranno. nel lavoro del Kehl molti parti,c olari interessanti per la diagnosi e per l a cura. Assai \ltile per il medico pratico è la mo11ografia di Einhorn, ben noto anche perchè s j deve a lui il metodo del sondaggio du,oder1ale. Il lavoro si diffonde particolarmente sul1' alimentazione duoden.ale e rettale, ne esamina l'utilità, ne de.scrive accurata·mente la t ecn:ca e ne vaglia le condizioni per l 'applicazione, i11sistendo giustamente sulla necessità che ogni rnedico sia f amJgliare con i metodi della alimentazione artificiale. fìl.

sociali, quali il lavoro, il matrim.onio, le prescrizioni igieniche secondo le diverse età d.ell'ammalato. La pubblicazione è utile p1e r gli ammalati ed anche per i medici, che trovano qui riunite diverse nozioni ~parse nei trattati. Il lavoro è presentato da una prefazione del prof. U. Arcangeli. fil .

G.

MEMMO. Il Seri;iz io sanitario militare nel-

Roma, Stabilim. Poligrafico. dell'A.mmin. della Guerra, 1923. l'ultima Guerra. -

Con una chiarezza lampante l'A. espone cd analizza i molteplici compiti che il servizjo sanitario ha saputo assolvere dl1rante la guerra, raccogliendoli e disponendoli organicamente in quattro classi, a seconda delle finalità: prevenzi,one, cura, sgombro, ricupero. E siccome le modalità di attuazione, gl'in, tendimenti ultimi e l'importanza relativa variano in zona d '·opera.ziion·e. e territoriale, ed a seconda che si tratti di guerra di posizione ,o di movimento, l'A. riferisc,e, per ciascuna di queste condizioni, i principi adottati e gli insegnamenti che se ne .posson.o trarr,e per l'av. venire. In ciascuna delle quattro grandi classi iii servizi sanitari di ·guerra, l 'A. •descri've ed esamina con cura quelli specializzati, illustrandone 1'efficienza raggiunta e prospettando i desiderata. cui dovrebbero soddisfare nell'8ventualità (che. auguriamo re·m otissima! ) di un'altra guerra; egli prende particolarmente in esarne le risorse da opJ'orre alle .offese chimiche ed aeree, le quali in avvenire assumeranno, presumibilmente, uno sviluppa pre. ponderante. La magnifica trattazione fa onore a tutto j l nostro Corpo sanitario militare, che ha sa.pl1to predisporre, dirigere e far funzionare ,ottimamente i servizi di guerra e che . attualmente non riposa. V. L. Importante

pubblicar.fon~: Dott. Prof. GUIDO MENDES

Docente di Patologia ?11.edi ca nella R. Università di Rom a Direttore del Sanatorio della C. R.I. < Cesare .Battisti ,>

DIONIGI MESSINA. lgien.e d ell e malattie d·i cuo-

\ re . Un vol. in-16° di pag·. 63. Presso l'A. a

Tubercolosi e Sanatori.

Campello sul Clitunno. Nel cardtopazientie, l'igiene e la regolarità della vita sono -elementi essenziali che gli permettono di proll1ngare in uno stato di relativo benessere la sua esistenza. L'A. l1a qui raccolto l e principali norme che deve seguire il cardiaco, specialmente il cronico, norm e ch e riguardano l'alimentazione, le diverse attività

,

493

(Trattamento igienico-dietetico) Prefazione del Prof. Sen. A. LUSTIG.

Un volume in-8, di pag. IV-72, con 15 figure intercalate nel testo (N. 2) delle nostre Monografie medico-chirurgiche d'attualità, nitidamente stampato elega nti ssima copertina. Prezzo L .

sole L.

su carta semipatinata e con

1 O. P er

i nostri abbonati

8 . 5 O.

1

Inviare cartolina-vaglia al Ca7. LUIGI POZZI - ' ' ia Sistina.. N. 14, Roipa.

,

..


TL POLICLINICO

KCCRDEMIE, SOGIETA MEDICHE, CON6RESSI. Reale Accademia di Medicina di Torino. 1

i'crluta

pub1Jlica

dell'11 oen naio JU24.

l,l'esiclenza : l >rof. G. ·\'·rc.\RELLI . dcll 'inie.zion<~ <li bacilli d el tu bercolo ·urei.si cu l ca lo1 ·e. \''EnoINA. L ·o. riferisce intorno le con sPg11P11 ze ossel'vate in seg-uito alle iniezioni 11e ll'organi~n10 de lla cavia di dosi massive di b acilli clcl tubercolo uccisi col calore. In una p.rima seri e di esperienze iniettò in cavie diretta mente 11el circolo ;1rte 1ioso una sospen sione perfettame11te 01noge11ea di bacilli d el tubercolo u ccisi a 80o e n 50°. ~on ebbe ad osser\are sia macroscopicam ente ch e u1ic:roscopicamente nulla ài patologico . In n 11a seconda serie di esperienze in cavie preccde11te1nc11tP trattate con bacilli morti come quelli della priJua esperienza. inoculò sotto cute una sos1>ens ione di bacilli del t ubercolo vivi e virulenti uccidenti cavie di controllo in 40 giorni. Gli a niinali così trattati mostrarono un aumento n otevole di resistenza, voichè S<?llO tuttora in vita dopo 8 ine::3i dall'i11fezione e crescono regolarn1e11tc. In tutti petò si venne svilup11ando llna 1ocn lizzuzione tubercolare n elle ghiandole linfatiche . In esse jstologican1'e nte si ri>sco11trò, a lato di nn1ne r 0Hi 110<lnli tube r colari tipici , la formazione di ll n tesRl1to fibroso m olto resistente jn parte jalino. J/O. con clude sostenendo il potere 'immunizzante ùetern1i na to dall'iniezione di ba cilli del tubercolo n c<.:isi col ca lore n e ll'organismo d elle cavie, e crede inoltre di poter affermare ch e la scr of olosi élipenda l)robabil n1ente da llna relatiYa l'esjstenza de ll 'organismo all'ir1fezione tt1bercolare, più ell e da una n ttenuazion e cle i b acilli stessi. • MICHEI..I ritiéne interessanti i ris ultati• de ll'O. in quanto ch e da a ltri AA. (f1·ancesi e ted~sch i ) ~ra ti tenuto i1upossibile l 'immunizzazion e con bacilli m orti cli tubercolo. Consiglia di stabilire se q nPHtn ·\ 'esisten r.a si possa anche ottenere in<)<'Ulnnòo <l l tri germi (res istenza nou specifica ). In tor1io alle

con.s eguen.~·e

:\loRPURGO nota come ta li risu ltati si sia n o r>ott1ti otten ere mediante una speciale tecnica di prepa ra z ione della sospen si0ne dei bacilli morti e !)€r esser Rtati questi iniettati n el cir colo arterioso n11zicl1è in quello venoso. Si associa alle eoncl11sioni de ll'O. D otto parau1·etrale con dilata.z ion e cis tfc(:.

CrrI.\ U DANO. - L'O. riferisce su lln dotto para11retrale dell' uretra membranosa con di lntazione c·i tica terminale . Con il conforto di l'epèrti lstolo~i ci, ritiene che essa sia una malformazione co1ip;enita dovuta a spostame nto di• epiteJii n e l 1uogo do,·e 1'ect-0dern1a e l'en todermn. si incon trano a f orn1nre il rivestimento de ll'uretrn. l~arcocarcinQma

della p elle .

J /O. riferisce su di un caso di tu n1ore con1binato de lla pelle. Si tratta di un neopln ~ 1na i11 cui sa.rcoma e ca r cinoma ~tan 1H> fra ìo r o nello ste ·so rapporto che str oma. e purc>nchi1nn . Il . arco111a è in gran parte fusocellula r e. in talnne zon e inYece J>Olimorfo con cellul ~ giga nti FERnE110. -

[ANNO

XXXI, FASC. 15}

m on o- o polinucleate: jJ ca rcino111a è coRtituito <.1:1 eJ~menti epiteliali che per 1u loro struttura ll ou possono essere ricondotti gene ti c-amente alle cellu le dell'epiclerrnide <ì dul ta. IJeriva probabilJ11 e11te invece da un ger1ne embri onale epictern1ico e quE>sta i1)()tesi è suffra.~a t a dal fatto che nclJa pe lle esistono alcune a non111lie : irregolarità. delle formaiioni papillari, ano rmale inspessinJen to dc11u tona<'a. muscolare <lella parete dei vasi linfatici,. vre~en%a d i fasci <li fìb l'e 1nuscolari li scie e di formazioni epiteliali solide n el sottocutaneo. È qt1esto il p rimo ca.so, secondo l'O. , di carcinosarcoma descritto n<~ llu letteratura con sede n<>ll.a pelle. Circa la gen esi di ques ti tun1ori 1'0. non ritien e cl i dov.er amme ttR.re l'opinione del Krompecher ~-econdo il quale $i avrebbe una metaplasia degli elementi carcinomatosi in cellule sar coruatose. PIETRO SISTO.

Società Lombarda di Scienze Mediche

e Biologiche. Seduta dell'8 f ebbrrrio 1924.

Presidenza: Prof. A . PASI NI ,, presidente. Sui metodi per la d et ermina.zione à el glucosio n el sangue.

L. -

L'O. doPo una critica ai diversi metodi macro e microchimici per la detel'minazione del glucosio del sangue, espone dettagliatame nte il metodo di Schaffer ed Hartmann, metodo che tra denlbuminizzazion e e determinazione del glu cosio nop. richiede più di un'ora di tempo al massimo ed offre ris ul tati abbastanza buoni e sufficiente1nente probativi per scopi clinici . J.Ja quant ità di sangue u sata n on è Sllperiore ai 2-3 eme .~ e d il metodo non riclliede attrezzamenti s11ecia li onde ne deriva la facilità della sua esecuzione e la possi bilità a l medico pratico di seguire d irettamente il risul tato di applicazioni terapeutiche. PRETI

O&ser·vazioni e. 001is iderazioni: sul t essuto reticolare dei m1'-Scoli striati. l~RUN I A'. O. T/O., stabilito che le tibre niu1

scolari dei muscoli s triati sono avvolte da una rete membraniforme sar colemmale di tessuto reticolare, dimostra che questa rete prende origine da cellule speciali, Je quali, col progredire dello s viluppo, si fanno sempre più sottili e, in apparenza almeno, scarse, fino a scomparire, mentre la rete di fib r e s i fa sempre più fitta e compli· cata. Grosse trabecole del reticoJo sa.rcolemmale si mettono in relazione di assoluta continuità col collageno dell'endomisio, e questo a sua volta si continua nei tendini . Rete sarcolemmale ed endomisio hanno sict1ramente la massima importanzu nella trasmi ssione della, f orza de l muscolo al t'3ndine. · . A deno-flbro ma sudorifero. ScoMAzzor-.-rr T. - Riferisce di un caso di piccoli tumori multipli delle mani e della fronte, ch e istolo~cam ente venn e ro identificati per adenotìbron1i delle ghiandole s udorife re, affezione molto rarn . de lla quale esistono nelln letteratura solo pochi casi. A. C'ERESOLI. 1


[ANNO

XXXI, FASC. 15]

Società Medico-Chirurgica degli Ospedali Abri1zzesi di Chieti.

torio, concludendo che l'insulina ha azione decisamente midriatica sulla l)Upilla, assai più rua r<«-t ta delradrenalina e dell'atropina, ed azione va, ~odilatatrice, evidente all'oftalmoscopio, special111en te sui vasi centrali della r etina .

~

Sedu,ta del 16 dice.rnbre 1923.

Presidenza : Prof.

495

SEZIONE PRATIC.\

l\iATTOLI,

presidente.

La pre,,; e n~ic,ne e la cura <lella invalidità secon,do le direttive dell'a rt. 8 del D ecreto-Legge 21 ap1·ile 1919, n. 603, e rlel 'l',l t. V rlel rela,tivo l~e­ golarn en.to 29 f ebbraio 1920, n . 245. 1

Dott. G. JAVIOOLI (Chieti). - Prospetta i numerosi vantaggi cl1e l'a ssistenza sanitaria locale potrebbe trarre dalle cita te disposizioni, e 11rOJ.X>ne la nomina di t1na Commissione che studi il problema in rapporto alle n<:>cessità regior1ali. Setticoeniia tifosa.

Prof. G. GALLI (Roma). -· Comunica un caso di setticoemia tifosa, seguita. da. esito lètale in sest.a giornat:i, nel quale l'autopsia dimostrò una sola ulcera tifosa nell'ileo, e richiama l 'attenzione sulla possibilità di gravi infezioni ·generali, da bnc. di Eberth, senza lesioni intestinali di notevole importanza. Risultati de~la oitra operatoria 1iella retrodeviaz io1ie ute1·i·n([,, desu.nt·i da 'lt.na casist·i ca di 92 isteropcssie, praticate n,ell'Ospedale Civile di Ohiet·i.

lltla1icato rivolgi1nr>nto per anonialia clegli arti in.feriori. 1

Prof. N. R1zzAOASA (•.\.quila). - Riferisce il caso di un parto bigemino, nel quale il secondo feto, n-01·ruale per il resto, presenta va le gambe piega te sulle qoscie in modo che le superfici anteriori dei due segmenti degli arti erano a contatto, in senso C1Jntrario cioè alla disposizione anatomo-fisiologiC!l degli arti inferiori. I piedi continua vano direttarnente l'asse della gamba, come la mano segue quello <lell'a vambrnccio. Questa condizione s1>iega la possibilità di un errore diagnostico. Vna causa di rec'idiva delle va rici cl ella safena in t erna.

Prof. Ross1 (Aqu ila). - Insiste sulla necessità cli non ln ~ciare collate rali frn il punto i11 cni si fa In legR tura e lo sbocco nella femorale.

1

Dott. V. IloNoMo (Osped. di Chieti). - Discute le indicazioni all'intervento e la varia sintomatologia dell'affezione. Fra i rliversi metodi operatori proposti, nella maggior parte dei casi è stat() p1·cferito il metodo Doleris JI, il quale ha dato i migliori risultati jmmediati e lontani. Su 32 nullipare ebbero a verificarsi, dopo l'intervento, 11 grnvidanze; su 50 pluripare si ebbero 22 g·ravidan7.e: in tutti i casi la gestazione e il parto si svolsero senza inconvenienti. Ricerol?.e suJZa determiriazione del glucos·i o per mezzo ' d ella fernientazi one.

Dott. V. A. VETTA grancle importanza l'uso di culture pure invece del lievito di

(Chieti). - L'O. attribuisce a questo metodo; consiglia di Saccharomyces elipsoideui;; birra del commercio.

"[Jri a

causa, non rarn di stipsi c1·on,icn.

J)ott. G. P1KR?.I1\Rl~J (~nlmona). - Illu stra tre casi di mesenteri te retrattile nfli quali la sindron1e predon1inn nte era rn 1 1p rr~P nta ta <ln Ila stipsi cronicn. I pericoli del taa:is nrll'r>rn ia str o.c:zata.

Dott. V. Ro sso~1 (()hieti). - Sul la b:-ise di 92 casi, operati dnl prof. MattoU nell'Ospedale di Oh ieti, sostiene che, a 1 momento a ttnale delJa chirurgia, la manovra del taxis deve essere evitata , perchè sempre dnnnosa e più pericolo&'l dell'intervento attivo. lnflicazioni chir1trgiche rlel trapia11.to dell'oni ento.

Dott. E. PITTONI (Chieti). - Riferisce i risultati delle sue ricerche ~pe rin1 entali sui trapianti liberi di lembi epil)loici. e ne di mo~tra l'nttecchi1nento con preparati istologici.

Il traltamen,to opoterapico della conglun.tivite pri niaverile.

Cara delle l eptrnn en in.qiti p uru lente di origi1ie otitica.

Dott. A. RosICA (Chieti). - Passa in rassegna gli studii e le esperienze in proposito, dalla teoria vagotonica di Angelucci ai risultati ottenuti da Baldassarre c-0n l 'uoo ipodermico dell'adrenalina. Riferisce le sue osservazioni. su alcuni casi di cong. prim . trattati con somministrazione di adren.alina per via interna; ritiene l 'affezione t1na manifestazione di a lterato equilibrio endocrino (sopratutto iposurrenalismo) e insiste sulla necessità di protrarre a lungo la cura opoterapica.

· Prof. G. P :\LUDETTI (Castellarnmare) - Dopo aver accennato alle conoRcenze attuali sulla patologia di qt1esta gravissima complicanza utitica ed ai principali criteri terapeutici, espone a lcuni casi per sonali, concludendo che, oltre l 'intervento chirurgico diretto a curare radicalmente le lesioni dell'orecchio e . a drenare l~ n1eningi, riesce assai utile l'uso sistematico <..lella puntura lombare.

Azione della insulina sulla pitpilla e sui v asi dell'occhio .

Prof. R. ~1EI.OOCHI (Chieti) . - :àlostra alcuni tipi cli apparecchi cl.a lui studiati e sperimentati con esito del tutto fayorevole.

Dott. CozzoL1 (Chieti) . - Riferisce l'esito dei suoi studi sperimentali negli animali di Lnbora-

"1.pparecchi di protesi n.ei traumi <lella. 111ascella.

Dott. 1·1TTOR10

~\ XGELo

\ TETT.-\.


496

Ii. POLICLINICO

XXXI, FASC. 15]

[ANNO

A.PPUNTI PER IL MEDlOO PRATICO . •

CASISTICA E TERAPIA. Le sincopi. La diagnosi ed il trattamento di alcune forme di sincopi non presentano difficoltà. Così accade per quelle che sopravvengono in seguito ad .emozioni, .à dolori, a traumatismi, • nonchè per quelle consecutive ad emorragie, a punt11ra pleurale, a cloroformizzazio~ o ch8 si oss,ervano negli anemici e nella convalescenza. In tali casi sono consigliate d.elle punture di olio canfo.rato, oppure delle iniezior1i di siero glucosato o clorurato. S. R. (J ournal des praticieris, 8 marzo 1924) distingue Je sincopi in: 1) Nervose. - Una ragazza, cl1e non av~­ va mai av~to alcuna crisi, cade all'improvviso senza conoscenza; poi si rialza s.enza ricordp.rsi di nulla; si deve pensare all'epilessia, all?sift lide e fare i relativi esami. Ancl1e in caso di ictus laringeo, Sti. :r:icerche-rà l ' origin·e; tabetica. Nell'arteriosclerosi cerebrale, è più freq11ente la vertigine e pii1 rara la sincope; nelle affezioni bulbari la sincope indica la possibilità di un esito fatale. In queste forme , il trattamento consisterà nell'applicazione di riv11lsivi (un cauterio .alla pasta di Vienna sulla spalla sinistra) e nella somministr azione di lassativi, di citrato di sodio (4 grammi ~.il giorno). 2) A urico lari. - Il più spesso n.on si tratta che di vertigini, sovente però aumentate dalla depressione nervosa. Un notevole miglioramento si avrà con l'uso del chinino (2-3 cg. prima dei pasti) e di leggeri lassati vi. 3) Digestive. - È questa la causa più frequente, spesso misconosciuta, spec~alment.e ad una certa età in cui si pensa invece alla arteriosclerosi cerebrale. In tal caso ~e polveri rii magist ero di bismuto (cg. 50) con magnesia ca1cinata (cg. 50-g. 1.50) da prendere 2-3 volte . ' un al giorno fanno assai bene; vi si un1ra vitto prevalentemente vegetariano , con poco pane -e pochi liquidi. 4) Cardiac he. - Si può dire che le sincopi non esisto.no nelle malattie cardiache, eccettuate l' a11gina p.ectoris ·ed il polso lento'. Quando si prod11cono, sono dovute ad uno stato dis1)eptico concomitante, specialmente nella stenosi mitrale e nella insufficienza aortica; il trattamento dello stomaco fa sparire il disturbo. La sincope è anche freqt1ente come seg11ito dell'edema polmonar.e; così posso110 finire le i11st1ffìci.enze miocardicl1e.

5) Infetti ve. - Tt1tte le malattie infettive gravi possono dare t1na morte improvvisa per miocardite. Nella convalescenza si produce un falso polso lento; in tal caso le iniezioni di caffeina (5 cg.) o di .solfato di atropina (~ di mg.) fanno scomparir.e il disturbo. fi,l. Per la eonosoenza del cuore piccolo. Il volume del cuore può (E. Meyer. Deutsche Jif ed. Wochenschr., n. 44, 1923) diminuire in casi di an.emia post-em0crragi.ca acuta e ritorna al n·ormale quando si ripil'istina la massa del sangue. Nei casi in cui è deficiente la replezione del sistema vasale e nei casi di inanizione Gronica, in cui il volume del cuore può notevolmente diminuire, la replezione del sistema vasale con infusioni di normosale ripristina il , volume normale del cuore. Ciò fu dimostrato dall'autore in un uom.o di 63 anni, denutrito, in cui l'aumento di volume del cuore determinato dall'inft1sion e. salina, fu transitorio. POLL. Studio sugli aneurismi dell' aorta. B. Lucke e M. H. Rea (Joilrn. Amer. med. Assoc., 6 ottobre 1923) sopra 263 aneurismi dell 'aorta studiati all'at1topsia, ne hanno trovato 65 interessanti l'aorta ascendente, 23 all'unione della parte ascend.ente con la trasversa, 46 alla parte trasversa, 42 a quella discendente, 19 su tutto J' a.reo, 31 sulla rp onione toir acica, 40 su quella · addominale. Gli aneurismi della parte .ascendente sono ili dimensioni r.elativamente piccole, c·ontraggono aderenze con gli organi vicini, li comprim0no e li erodono. La rottt1ra si produce nel pericardio e negli organi respiratori. Gli aneurismi situati all'unione della parte ascendente con la trasv-ersa raggit1ngono un v olum.e considerevole estendendosi di solito verso il lato de' stro; comprimono i vasi ed i nervi vicini e gli organi respiratori, in cui si rompono. Gli aneurismi della parte trasversa dell 'arco h anno origine presso l 'orificio dei grossi vasi, tendono a oompri1nere le coste e lo sterno. la trachea e l 'esofago; si rompono in questi organi o nella cavità pleurica. Quelli della parte discendente si estendono nel senso posteriore a sinistra, comprim.en do l'esofago e gli organi r espiratori e determinando spesso erosioni delle vertebre e delle coste. Nell'aorta toracica gli aneurismi sono voluminosi, si estendono all'indietro ed a sinistra, erodono le vertebre e le coste e si rompono nella pl.el1ra sinistra e nel p olmone, od anch~ 1


[..--\.~:--.o XXXI, FASC. 15]

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SEZIONE PRAT!C.\

i1ell a cavità addomil1ale. Gli a11e u 1 i ~rni ùell:1 cavità. addomi nale risiedono di preferenza suhito sotto il diaframma o Yici110 al plesso celiaco, op pur e sopra l a biforcazio11e. Si e ... tendono in senso anteriore o posteriore e si rom pono con t1guale frequenz.a nella cavità addo m inale, 11ella pleurale o nei tessu ti retroperi· toneali. fll. I

Cardiopatici e cure ba lnearie. Lil vecchio pregiudizio d iff u o a11cl1e fra i medici ha creato una avver io11e quasi g·er1erale contlro le cure balnearie per t11tti co.loro che siano cardiopatici o come tali ve11ga110 empiricamente giu dicati ·dai m edici stess i. Co11tro tal.e avversione. cl1e 11a radice i11 auticl1e dottri11e mediche, si eJeva D. Ba1·ùuzzi ( Rasseg·n a i1ifer1i. di clin.. e ter., A11110 V, 11. 1) ])Orta11do la s ua l·ung·a esperienza di 38 a11ni alle Terme di S. G1t1lia110, dove nei cardiaci compe11sati non ha mai osservato. alct1n inco11Ye11iente. alct1na intoll eranza, ri ca vando11e a 11zi in certi casi no11 })OCO g iova111ento. ~011 si possono ogg·i stnbi lir e i11dicazioni precir.e di tera.p ia termale ne i ca l'diop '1 t ic i , essendo necessaria· dap1J I' i1na l1n'i11cl1 iesta clinica. statistica raccolta i11·esso le direzior1i . nnitarie termali bàlnearie. Ciò che si d eve amJ?.lettere è cl1e j11 g·enerale n or1 s i devo110 con . sigliare sistematicamente le cure bal11eariP nei ca.rdio1)atici, ma esaminare e decidere caso per caso. Occorre solo dare il p1·ecL tt(1 di no11 fare il bagno in stato di fatica o tlo.po a Yer bevute acqne minerali, regolando be11,e Ja. tempe:ratura gradatamente da 36'° a 37° eu anch e 38°, Questo precetto è indi spen sabile ancl1e per evitare q11alsiasi falso allarme e din1ostrare a coloro che sono ancora imbev11ti dei vecchi l)regiudizi l'inanità di qt1esti. I cardiopatici vanno però sorvegli ati accuratame11te, sl11dia11do g·li .effetti del bagno non solo s11l circolo, ma anche sul ricambio materiale, s11lla diuresi e sugli altri proces'Si morbosi per c11i s i ricorre alJ a cura. (i 1. Polmonite e pressione sanguigna. l .. a 1)ressione ~ang11ignn (' ' ' · l{em1)mann: 1'l1i 11 eh. M ed. W och., 8 f ebbr. 1924) . i abbassa spesso considerevo ln1er1te d11ra n te 1111a m a ] a ttia infettiva: anzi no11 rara1ncnt.e il grado d ell' ahbassame11to è in rapporto di retto con la gravità dell1infezione. Q11al e a t81 riguardo sia la parte sosten11ta da] c11 ore e dai vasi tenta'r ono di dimo.strare Romherg e I'assler infettando ca vi€ con sti1)iti bn tteri ci di versi e sottoponendo co11temp oraneame11te i1 cuore ed i vasi degli animali a d eterminate prove f11n zionalL E ssi riscontrarono ctap1)rin1a i111a di-

111 i11uz io11e

d eJ :a reu z to 11e vasale agli sti1noli

sensitivi e chi111ici, po.scia un graduale abbassamento d ella pre:;~ione ~anguigna si.:> tolica con crescente paralis i \·asa le, pt1r con ancor valida energia cardiaca: da ultin10 forse abbassa.n1e11to della press ior1 e ii1 seguito a debo1ezza vasale e cardiaca. Sperimentalmente dunque ln debolezza ca rdiaca è preceduta da nn a })aresi va. ale la q11ale prepara il tert'eno all'abbassamento della pre$sione sanguigna . P assler. per controprova, osservò l'azione terapet1tica dei far111aci e potè const 'ttare che i n1 aggiori effetti s i ottengono, l)iù cl1e dalla diµ;itale e dall n canfora, dalla caffeina. Le osserva zio11i del I' i-\. 11 1 comportamento clelln pr essio11e sang11igD a nella polmonite loha re nrltta riguardar10 circa 60 casi. Mentre n el mag·gior nùmero di ess i la i)ressione risultò poco o lln lJa 1noclificala, i11 10 casi il co mp ortame11to ft1 del tutto diverso e cioè, mentre il valore dell a pressione massima (si· stolica) d11r311te il p€riodo febbrile si mantenne p1·e ssocl1è invariato., l a pressi one minima (diastolica) si abbassò talv.o Jta fiuo a raggiu11gere valori assai bassi: in seg11ito a ciò l 'ampiezza di oscillazione tra il valore mas·simo e il val ore minimo delJ a !Jressione veJ1ne ad <11u me·n t.u1r e co 11si derevo lrn ente . TaJ e sta.to perdn1l'ò n ell a cor1v a l€scenza: poi. il pit't d elle volte, il valoire 111inim10 girada.t amente :~i risolleYò, n1entrc a sua volta ql1,ello m ia.ssin10 s ubiva 11n li eve ahb;1 ~.:;a1n ento. Tr1 ra1):r>Ol'to al d ecorso si constaitò perr- lo più, al 1)ri11cipio , l111a, iprressione normale , l)Oi , cli giorno in g:iorno, lln progressivo. a n1ne nto di divergenza tra mas~im.o " minin10 P inAne. dopo la crisi, un ritorno molto g .radti.ale ai valori normali. Il rapporto normale tra la pressione sisto1ica. e diastolicn cl1e, secondo I.e ricerche, corriSJ)Onde in rn eclia a 3: 2, s11])ì talvo.lta nei m edesin1i casi s11ostament i 111olto m aggiori . com e 3: 1, 4: 1 e perfino 5: 1. Già il quadro clinico di · que~ti pazi enti faceva presup])Orre la d ebolezza vasale: per lo più si notava notevole paJl.ore e astenia, una temperatnra c11tanea inferiore a quella del r esto· cl e l col'po,· l)Olso freq11ente , rl1 olle. facile a. com•p.rimersi e sp eS•SO· ·c elere. T.'1:\. in alc1111i ca i osservò valori bassissim i d ella l)re sio11e diastolica, ])ari a 10 ccm. ll 2 O, e corrispo11d ente at1me11 to della pressione sangnigna. J,e o cillazi0ni i1egative della pressione com1)n rYe r o para llelqmente a stati clinici di debolezza Rc11ta, tal vo.lta 8t1bito dopo ]a defervescer1za. T) i r egola l 'adrenaJin n apportò un ra1:>ido i11iglioramento. Secon1ln l'A. jl divF1rio considel'evole tl'a il Y81ore della pressio11e minima e q11€llo della 1

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l~L\.NNO

l f. POLICLINICO

pre $io11e massima accenr1a ét t111 cl i turbo pre1dor11inante del meccani ~ mo regolato.re della pres ione anguigna arteria a, a \1no ~tato di ri la cia1r1e11to vasale. Per tal fatto la terapia deve proporsi anzitutto il risoll evamento ùel tono vasale. L'A. praticò a tale scopo infusioni ipo.der1nich e ri so:l1zione fisiologica con aggiunta di adrenalina; nei casi più gravi 1nfusioni della stessa iniscela o anch e di soll1zione fisiologica alcalinizzata con risultati ancora migliorL A cau.a della fug·acità dell'azi.one adren al in i ca 1a injezione va praticata lentamente e ripetuta di frequente. 1 11 tal mo.do, oltre' all'effetto biolog·ico delJ'adre11alina, si ottiene un'azione mecca11ica data dal riempimento del sistema vasale e, non tra~curabile, 11n' azion e disintossica nte per stin1olo alla diuresi. IJa soluzione fisiologica alcalinizzata avrebbe inoltre il vantaggio di apportare all'organismo, s1)esso disposto all'acidosi, lln benefico eccesso di alca.lini. Nl. AGOSTl NI.

15J

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Azione dello jodio sulla tiroide. (B. BRErTK~R Uliener Klinisc h e WochPns.chr., J l. 31., 1923).

La teol'ia secretiva fa considerare i l colloide corne prodotto della tiroide che è stato accu111ulato e cl1e a seconda d el bisog·n o e delle possibilità dell'organism·o al mom ento opportt1no viene attivato dall o jodio ed entr a nel]a ci 1'colazion P . I"a possibilità di questa attivazione del secreto dipende dalla du rata della stasi del colloicle. !~ 'az ione dello jodio è dfversa a seco11da delle d iverse forme di gozzo. N·ei .._gozzi da stasi si ha u11'attivazione del colioide accltmulato ed 11n passaggio di esso nel sang·l1e, 11ei gozzi parenchimatosi si b,a in primo tempo t1n'i11ibizion e de.Ilo svuotamento del colloide (la forn1azione di secreto attivo ha per conseg11enza lfl stasi del s·ecr eto meno attivo). I n t11tti i casi l'azione specifica dello jodio è rr11el l a di attivnre il secr.eto tiroideo. ' I b11oni risnlt<tti otten11ti in sing·o]i casi di morbo di Basedow con lo somm inistrazione ru piccolissime q11antità <li .i orl i o, di pendono dal cara tterc etioJogjco clPllR malaria. l n qnesti casi cli ... Basedo\v in ct1i si dimostra ntile l'azionp cle1lo jodio si ])llÒ con ragione sperare in lln mi1

gJjor~mento.

POLLITZER.

Interessante pnbblirazlone : Prof. comm. GIACINTO QUARTA

già Medi co aiuto negli Ospedali di .Rom!l . Lib . Docente di Pntologia ?vledica nelln R. Un1vers1tà d1 Roma

[ome si assiste un malato 7Come si SOl[Orre un ferito7 1

(GUIDA PRATICA PER INFERMIERI ED INFERMIERE)

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FASC.

1ni11nzio11e di })eso: tali fenom eni ebber o inYece a manif e tarsi i11 quei m a lati n ei quali ma11cò ogni ber1efico effetto sulla pressione. I pazienti, c111asi tl1tti st1i 50 a n ni, risen ti rono dalla c11ra anch e notevole miglioramento soggettivo: obbiettiva m ente poi, in circa la metà dei casi, l'A. riS<!on tr ò un evidente a bbassan1ento, p ress' a poco parallelo, d.ella pressione sangu igna di astolica e sistolica. P er lo più i primi effetti depressori compar vero dopo l lh o 2 mesi di cura. Degno di i1ota il fatto, costan te in pa recchi infermi trattati con successo, ch e l'interruzione della cura venn e s~guita da tina r iascesa della pressione e ch e questa si riabbassò una volta ripreso il trattamen to. M. A GOSTINI.

Trattamento dell'alta pressione arteriosa. Il prof. Grober (lltlunch. 1\1 ed. \ \I' och., 8 febbraio 1924), r icordata la f re4l 1en te coincidenza nei glaucomatosi di un'elevata pressior1e, riferisce che l'osservazione del sistema vasale di tali malati dur ante il trattame11to dell' affezione oculare mostrò con sorpresa r abbassamento, in alcuni casi, delr elevata pre sione . Venne allora studiata an a liticamente la terapia oftalmologica, per quanto riguarda l'effetto di essa sul quadro clinico generale, e ripetute osservazioni condussero per escl usione a dlte rimedi capaci d j influenzar€ l'al~a pressione arteriosa. Sono questi i preparati tiroidei e la pilocarpina. R egna ancora disaccordo sul modo di agire di essi s ulla pressione sanguigna; tuttavia numel'ose e concordi osservazioni riferi sco.no cl1e il loro uso in glaucomatosi affetti da elevata pressione viene segl1ito da abbassamento della pressione sistolica e diastolica. L.A. per suo conto esperimentu i due rimedi (insieme o separati) negli individt1i con semplice alta pressione ed ese ntj cla altre co111plicazioni. amministrò così, senza altre cur e, n11ti compressa di tiroidina a I g·iorno e i11gr. O. 7 2-3 volte o anche mgr. 1. 3 11 n a volta al giorno, 1> cr os, di piloca1'})inn , i11t rrcn lr111cl 'o dapprima brevi e regolari pat1se. poscia. constatata la buona tolleranza, seguita11do la cura per setti mane o per mesi. egli aa. trattati favorevol111e11te cou i preparati tiroidei non i ma11ife to i1ef: . un aumento del rican1bio n1aterin1e e 11r~~una di-

XXXI ,


SEZTONE PRATI CA I

POST A DEGLI ABBONATI. ( 'ura, de ll a bleno r ra girt ne ll e hom.hirte. -

i\ l-

l' a1bb . n . 72!k8-4: La Yulvit.e bl en orragica d elle baro.b ine si -cu.ra con Iaviande Vl1lvaili di permanganato di potaE$sio a d 1 I 8 pe.r mìi.IJ e o di n it rato di a r gen to 1-1h %0 . Se i I p:pocesso h a o ltre·p a.ssato l 'apert11 ra d el 1

l' im.ene si p osso·n o fa,re la vande vagin a li m.edia n te un com u ne u r etTo·scopio o con un.a s ottiJe ~é l ato n , ca11tn1nente introdotti in vagina. Esistono poi speciali vagin<>soopi, assai ut ili per la diagnosi con1e per la cuTa della blenoir-· ra.gia vagina le e d el canale cervicaloe nelle bambi1)e, intorno a i qUJali si :p,u ò cons ultar e : TolVI NIA$f, Stl1di ed esperimen ti con m.etodi persouali di Clrra della. bl eno'rragia in.fantil e. A t ti 1

1

d Pllrr .c:;ociet à I tal ian.a di Dermatologi a e Si-fl,l ogr((;fi,((, 1923, p. 575 e Giornal e I fal. delle mal . 1'f'nf'ree (' della pellf'. 1923.

Cons·u ltazion.i a distanza.

' '·

:.\IONTESANO.

.l\l dott. N.

~1.

da T.: Non possiamo ·rispondere s11 casi clinici che com•11ortano cons11ltazioni a distanza. Potrem1110 A trarre dal caso specifico; ma allora l a risposta non presentereb,b e p iù ne·ss11n interesse per Lei !

VARIA Valutazione in grano degll onorari medici nell'Ungheria. .\

<'nn~a

del conti11uo deptezz.c'l.DtP11tn <lelln valuta. i 1nedicl ungheresi !'\ono sta ti c·ostretti acl e leYare <li con tin uo 1<.\ loro tariffe. Qn{\Rti incren1en ti non hè'l.llno r.uai c<o1·rispo8to - i10p1)n l'è dn lontano - nlln riduzione' cli Yalore clel clennro: tntt.:1Yi a il pnhblico e la ~tnn1pa hanno ele,·nto ripetute e Yibrnl c• proteste contr•) lo scarso 11nJanita1·i~1no dei 1nMiri. come se q11e~ti dovessero contentn r~i d i ricevere ~ol o 1111a parte clf>lle C'on1petenze Joro spettanti J~l' le loro pre~ta:?.ioni. e per 1'altra parte dovesi-;e1·0 con te11t:ll·:;.;i del ::4<"11 tin1ento di gr n tituèfine dei clienti. Tali dispute hann o indotto orn l'AsRoc·i;1zin11e :\le<lic:a Nazionale a introdurre la Ynlutazione in grano. Gli onorari c·orrii:::posti ante 7>c>llurn (;\ra no a.1 1ninin10 <ii 2 corone (2 l ire inC'ir<'n l, i l che cor rispon(lPYa a 10 kg. ili grano : ~Ii onorari att.nn li non rngginngono, in 1neflia, il \n ] or~ ò i 2 l{g;. di grn no: l' ~.c.\.ssoc· iazion0 hH èleli l)ern t·o (•h0 fl ~bbn n o ~!'l~f)l' t:l li. cl;.1 pqui\'<tlr>1·(' ·1:; k.p.-. <l i g·1-;1nn. cièl chr <'o~f itnii:::~e mP110 òe lln 111C"ti1 (le~:li onorari più bassi di nn teinno. Il ('1)11~iglin dell ' A~~ocinzione h a anche stabilito che g 1' in1piegati privati e gli n ffiC'iali fn1·nnno e-cr0zinne :1 que~ta tnriffn. 1101 sl~11i::;o eh<' pagheTa11no in rn pport.o alle loro risor i:;e. (Da l .Tn11rn,al A . .l f . .4.). ,

499

Revisione di un vecchio processo provocata dai progressi seientlflei. 11 P a1'is M édioal dà notizia degli esi ti cli u na condan~'l a i lavori for zati a vita, riportat a nel 1878 dal fa rmacista Louis Dau val , accusato di aver avvelenata la moglie, n el c ui ' cada Yere i per i ti accertarono la presen za rli lln milligra mmo rli arsenico. Dopo 24 a nni, nel 1902. Gabriel Bertrand dimostr ò, n1edia n te una tecnica perfezion ata, che ]'arsenico è un compone n te normale de ll'o rganis m o uman o. È così che Da u val fu per donato : In rolonia pe11a le francese della Nuova Caleclonh1 lo miise in li bertà. Egli ~i appellò per la r iabilitazione; ma nel · 1906 la Corte d'appello dec i5:e che non v ·era luogo a r iaprire il processo. Dau val ricor~ ancora, b asandosi st1 nuov~ ricerche, e eg-uite nel 1921 int.orno a lla presenza d elr a rsenico ne ll 'organismo. I.Al Corte nom in ò uil CX>mi ta to di peri ti , com posto di Ga b r iel Bertranfl, P au l Carnot, Ribierre, Querlit e O. Panl: esso ha r iabilitato completamente il vecchio condannato, dimostrando che • se n nehe fosse stata reperta. ta nna quantità doppia di arsenico, ciò non a ,,rebbe deposto per l 'avYelenamen to; aggiunse che « i l giuri del 1878 avrebbe riconosci11to questo fa tt.o, C] n a lo r a avesse pen!=ìato a lle acque clell n Ron r houle )). Al fa r macist.a è stata assegn ata una p~n~i0ne rli J 2,000 franchi. Dn lla sna conòa nna ~ orn1ai tra~ori:;o q11asi me7-zo ~ecolo !

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. l">A'fRizI CESARE. Jja l 'utoterapia. RoJog-u a. ' l'i p. Cap• pelli. Rocca S. Ca scia no, 192-~. f JORIGA G I OVANNI. Prnfes:sione e tiibe1·colosi. Ron1a, Tip. C-0op. Soc., 1923. 1

TJUCCHES1 CARLO.

De

.c~;ivestri. -

La, reazione urocromo.rJena rii 1

r.

Napoli, U. R . Rapalo. 192.3'.

:\1AGGIOTTO FERDINANDO. Ancora sulla oura sinton1r1-

tica rTei postun1i, dell'rnoefa.Titr lrtrrrqirff. -

l'~er­

rarn, Industria Graf. I talian a, 1923. T7n oa .so 'di fratt'lfrff t ·il)io-pr' ron,ea ( ~ /l(lO-lflerina. - :;\1fi] ;1no. r .. F. lJog-Uati.192.3. MARTIN! V. è Nll.S8ETTI F. DelltJ storrrigie carntir/('e per osteomielite <f ella, roccn prt ro.~a. ~ i en:1. (}EN"OVA

t\NTQNINO.

Tip. S. Bernardino, 1923. · MARTIN P. et LA:'iZE G. Su,r tr0i8 cas d'urticaire cllro11ique

raités

par

l'A.11to/i(:n1ol rropie.

Montpellier, I mp r . Economiste n1ér idionnl, J 92.~. 7'1ELLETIT MARI O. Sopra ·1 n oaso <li fistola '/)cscico-

1(.terina di origine puerperale guarita co l n1Pf ()do t 1ran .~1vescicaJe. flu:'ia n o-l\1i1anino. A. Coln1nbo & F., 1921. :\ [ ESTRO:\' U~fBERTO. Un. ca.e:;~ rli fibromiorna v11lrr1re pen.dulo rlel lr'r1a1J1entr> rotnnào. - Milano. C. F.

Cogliati . 1923. PAsSINl R. Considerazioni s·u lln scle·J'O.~i I u berr-fJ l '' ri dell'apioe. - Terni , Au gusto Visconti, J923. I o. La diagnosi rii otti v lt1ì rlel 71roce. so t117Jf'rrulare. - Terni, Augusto Viscontj. J !)~?. RIVIÈRE A ..J. La rodiothérapie inte11.<;;ir<> r711 c ancr r. - p,,riR. Tm1l. \hn rle1' Col in. 1922 l1ER01rr:'\z (i-u rno . f 1a (flinica Perliat rica di Padot:rt r11trf111fr• l 'nnn rJ Rrolastico JH22-2.!1. Ptlòova . Rtah. T ip. del « ~Ie~~a~g-ero )) , 192:1. 1


500

II.

.~\~'\O :\.\~I, FASC.

POLlCLl~JCO

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POLITICA SANITARIA E GTURISPRUDE.NZA. .~. Considerazioni sugli a1·t. 4 e 34 della Legge Sanitaria 30 dicembre 1923, n. 2889. I . . · a i·t. 34 deJla. nuova legg·e dispo.n e che gli st11)eJ1di n1inimi per i medici co11d-0tti di ognl Pro\rincia siano fiss ati daJÌa G. P. A. sentito il Con-siglio Sanita.ri10 P ·ro,v inciale. J./ a.rt. 4 stessa legge stabilisce che per l'assiste n za sanitaria degli ag·iati da l1a1·te d ej me . dici co11do tti le tariffe si.ano fì.ssaite dai Con sigli deglj 0l"dini ed ap.p rovate dai Prefetti. .\JJ na1·eute111 ente, due dispo•sizioni del tutt•) in dipe11de11ti l 'una daJl' altra, . essendo oggetto della · pl'in1a la retrib uzione d ell'im1piegato e delln, \Seconda le retribuzioni clel libero prof es sionista. l\1a così non è: ed ·io richiarno l 'att.enz1one de.i Consigli de·g li Ordini s ul legame ch e inti·· mamente uni~ce le dt1·e djs1)osizio·n L J)e ll'i sti tuto della co·n do·t ta m edica !=;i })Osso110 aver ~ d11e concezioni divers.e: n.) :\foJt.i rite.ng'Qno che medie.o co·ndotto P. n1edico dei poveri siano sinonin1i. Purtroppo nel dopognel'ra l'r\. N. ~I. C. nei s11oi principali è~po11en ti fece sua qu.esta concezione, ar ri vando - r1ella mania di fa.ire del in. c.• sem " un libero esercente - alla enormità di pre p iù chiedere ancl1e per i poveri i1011 più uno stipend io fisso n1UJ gli onora1i delle singole visite. P e;r 110 . t.ra fortuna n.è le ...\mmi 11istrazioni Con1t111ali n.è il Govern.o hanno cornpreso l:>ienam.e11te ,l ' u1timo ·significato di tale richiesta. Gincchr - una volta co11.si d·erati i 111. c. quali semplici ljheri es.ercenti s ia pe·r gli agiati chP per i poveri con pagamento del le sin gole pre. stazioni - sa.r eb·be ro spariti ipso facto stiper1dio . . tnhilità. indennità, diritto a pension.e , co11 ~:recli rli riposo e di malattia, insom1 ma tuttC> ci ò che forn1a lo stato g i t1ridi ro clell'in1piegato. E . i sa 1·ethero a l !ora ·senti ti gli strilli di tutti colo l'n rl1e .... lJatteva110 le n1ani a quell a tesi. . 11 \ _.\ Itri invece ritengono che il 111. c. s1a nt1nl c.: nsa. di più e di djverso del medico dei pove ti. in quanto il C.01nl111'e ha il dovere di asicu rare a t11tti. poveri e abbienti , l'assistenza 111 t*dicn . e i11 q11anto il })agnmento di q11cstn dn parte tlei Recon di non !>Uò sig:n ifi care disinferesRP <1~1 Co m11ne per e:ssi ...\nche .] 'assistenza d egli abbienti ctunqt1e è \$E'T'Yi zio co n111nnle. per ct11anto l·on1pr11c:.ato dai ori,· ati. ~on P!=;iston•J fnrse n1olti ~p1 ·vizi di vigilnnza ~n11itnriA r.h(l, p(\r qnanto YOlfa per Yoltn. com1)e11sati <lai p.r i-

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vati. restrino . ernpre l)Uhblici se1·yizi sotto la vigilanza ùel Pre.fetto'? c .osì e no11 ad.tl'irr1ent1 devesi intender.e il servi zio cJella condotta medica riguard o ag·li abbienti. E fortunatamente doJ)O la n11ova le·g . sa1 1. 30 dic. u. s. i1011 possono esiste! ·e più d1l1b bi in piro.posito. Ed è cosi cl1e sorge iJ n.esso intimo tra 10 stipendio e la 1.a riffa cteg·li onorari. ~·elLa - p1 ri111u co·ncezion.e lo stip e11diQ i1011 dovrebbe rappreis entarc che l'ind1enni tà di resi d e11za e il co1111)e11so pe1 i I se:r,rizio· d·ei pove1 i; ecl avevano u11 fonda11ner1tn di ragione i Con1u11i qua.11do per l'indennità cavalcatura a·s "el'iYano che in1.endeva110 dar~e soltar1to un contributo })er I.a rnedesi 1n.a e r1or1 i)ag·a.rl a })'er i11t e ro. Viceversa poi i c lier1ti aibbie11ti av 1·ebbero dov11to pagare non sol tanto lft ta:riffa dPlla visita, ma anche la trasfe-1i 1 D·e r il te1npo i111p·i ega.to nel viagg.io, ed ii11olt11e il co111pe11s10 clella vettura. 111qo·m rna a 1la din1in11zione del lo sti1)e11di.o e de Il'in den.nità trasporto da pu l't.c del .Con1lLne dovrebbe corrispondere aum·ento degli nnorari sir1goli , ca! colantlo i tre fattori d ell a z·isit r1, della trasferta, del tra s1Jort n. Sii ha tutto il I'Ovescio nella eco11da co11cezione, nella q11ale il Comrun e deve dare il medico agli abbienti. Errerò, ma io credo ciò significhi l'ob·b ligo al Comune di dare il n1edico a t11tti a do1nicilio . Ed eeco la conBegnenza legjttima che l'abbiente d-ebba li111itarsi n pag·are la sola visita m1e dica secondo tln.a ta1·ifta 'llffi,ciale, la quale condizio·ne non si spiegherebbe per il libero professionista. Ed ecco la s.econdn conseguenz·a che viceversa g·]i stip·endi debhano ingrandirsi per l 'entrat a in ca.m po di lln terzo fattore, qu·elLo d.elle tr.asferte p.e r le visite agli a1bbi.enti, che via ad unirisi agli altri due, ohbligo della residenza e a.ssiste11r.n. dei poverL Ed ecco la terza co11segl1en.za cl1e l'inèfennità ca,·alcaturai debba esser.e real e, corr i ~})O•nclent e cioè a lla totale spesa effettiva. D al su·esposto deriva ch e tra Prefetto. pre~i~ dente della G. P . .!\.. ch e deve stabilire gli stipendi delle condotte, e Consiglio dell'Orcline che deve fissare gli onora1i d·elle visite agJi abbienti debtba concorda1·si unn con,·enzjoue suJ significato realistico della condotta n1edica. i t ratta. di u11 i sti tl1to comn nal.r ehe l)rov,·ede il inedico a tutti (g1·a.t is pel' i soli poveri ' . unn specie di condotta piena 1nocl ernizzntn? In ta l caso le t.ariffe pr1· g-Ji abhiPnti sara1)r10 limita1'? nlla ~OlR vi'~itn. n1a cl'n·llro ln1o lo ~tir1 enr1i 1 l 0

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[Ax>:o \X\ I. F \ ;c. 13J

SEZfONE PRATICA

dovrà essere tale da oomnensare i tre se1-v1z1 • insiti nel1a ·condoita e l'i11d.e nnità .cavalcat11ra dovrà essere completa. Si vuol p·ersis tere invece dai Com1111i 11ella veccl1ia e vieta co11cezio11e del me.dico dei poveri, per l)oter rid11rre al inini111.o lo sti'pendto e l' incùe.n nità ca;valca. t11ra? In tal caso il C{)!Ilsiglio dell'Ordi11e dovrà instituil'e per i m1edici co.n dotti le :seg11enti tre voci: - tariffa minim a delle visite, ni, ecc. ; - lndennjtà trasferta (a !{m. per la pian11ra , ad or·e per ]a montag11a) ; - rinlborso spese di viaggio p er ogni visita. Certo che non dovrebbe esservi scelta t1~a le due conc·ezioni, d·a ta la chiara espressione della nuova leg. san. per la c1uale ancl1e l'assiste11za degli abbienti è :servizio oomu.n ale. ~Ia la fregola della riduzione clegli stipendi a quei mangioni dei medici potrebbe essere tale cta far tene~e in n.o·n ca1e le disposizioni di legge. tanto più per le difficoltà p.r ·atiche sull'ap·p licazione della gi11sta triplice pretesa dei m. c. in rig11ard-0 agli in.fermi abbienti. Presso qualche Ordin,e esiste già la voce cc per assistenza prolungata oltre le 3 ore L. 50, oltre le spese di trasporto». Domandare L. 70 per l1na vjsit.a eqt1ivale al linciacc1 o del medico, l1otrebbe pensare un furbo Prefetto; pe1· cui con gr a11de fa·ci 1i t à potrebbe conoeidere il fumo della triplice tari fga. p11r di in1piccoli1"e l'arrosto degli stjpencli. ~Ia esiste l1na difesa anche pe·r i m. c. Innanzi t11tto nessuno pu ò contestar loro il diritto cl i riel l11·re Ja. tariffa n.ei casi che ciò credano opport11no. E poi 11on sa.rà diifficile spiP ga:e ai contrib11enti che la colpa è tutta degli amministratori c.omunali, i q11aJi per rispa.rmiar.e •p . es. L. 1000 ·su ll'in.dennità cavaJcatura rep:alano è vero. L. 0.33 ar1n11e a ci~lsc11n0 d ej 3000 abitanti della. condott a , ma cont.emp oran ea mente fan loro snendere 10-20 ecl anche 100 li re annu.e: un curioso sag·gio di sapie nza a1n mini strati va! E in.fin e una pa.roJ a d' 01rdir1e do· vrebbe correre tra tl1tti i m edici d ella Pr0Yir1cia· all a sede del l ' Ordin.e dei n1edici dovrebb er() e.ssere catalogati i singoli amministratori com11n.ali che, per rictuTre st ip,endi e i11denni tà. sostengono dovere il C-0m1me p.royvedere ai so li p·overi. A costoro dovrebbe essei·€ SE~IPRE E DA TUTTI applicnta. Ja ]oro teoria. Se11za mi~eri­ eordia! H-0 scritto per r ichia.m aTe l 'attenzione dei Co11siglio diegli Ordi11i su llil a r gomento d i 101·0 competenza, b·en lieto se essi t.rovera.n no llnn. miglio re so lt1zione. Dott. GINO LANCT. 1

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La lotta contro la pellagra . Rice,·iamo la ~g u ente nota .(lalla Direzione Genera le <le Ila Sanità i'ubblica : Nel nuu1ero 11 rle « L 'A vvenirc Sanitario». sotto il titolo « C'e-=· :a la J>ellagra )) , Yiene riportato un articolo di congedo d ei p roff. Anto11ini e Cant..1rutti, })ubblicato nella « Rivista p.cllagrologic:<.1 », nel quale si comme11ta co11 spirito no11 sereno. anzi con lieve 8ilrcnsiuo. il in·o,,·edi111ento d ella soppressione delle C-01nu1issionj pellagrolog:iche. sia provinciali. sia · co1nu11ali. Gli egregi professori, di c.: ul nou si discono~co110 il pre111n roso interes~e ed il contribut-0 cli n tti'rità e di inl!egno dato alla lotta sociale contro la pellagra , n1ostrano con tale articolo di non a ,·er bene inte~'l la portata della riforma, stabilita dal Governo :\fazionale con il R . · D. 30 dice1n bre 192-3 ' neJl'ortlinamento igi€:·nic'O-sanitario del R egno. I..1a preoccupazione. ingenerata in essi. che ogni azione di i11ten-ento sta tale. e che la lotta ufficiale contro hl l)ellagra ye11g;\ 110. c:on ciò, rlefi1litiva1nente a cessare, è arbitrari<1, e non ha alcnna consistenza nelle disposizio11i enulna te. 11 Governo Nazionale è ben conscio dell'alta importanza sociale e sa nitnria. che a ·su me J>er il nostro Paese una lotta a· fondo e ben org:i nizza ta contro la pellagra , come pure contro altre malattie a carattere sociale, la malaria, la tuberco- · loRi. il tracoma. le malattie vene ree, ecc. Ed infn tti tutte le provvidenze ed i benefici, sanciti dalle precedenti leggi vengono con detta ri- ' for1ua. non soltanto ninntennti. 1ua ampliati ed integrn ti. È soltan to l'attuazione e la esplicazione dei singoli ser-vizi che subiscono modifiche, in conformità del principio informativo della riforma. che al fine <li ottenere t1n perfetto e proficuo coordinaruento dell'azione profilatticn , sta bili ~ce J'unitit di indirizzo in t utti i se1\i2i igienico-sanjtari e profilattici. congiunta nd nn razionale decentramento ed alla maggiore semplificazio1.1e di essi . In hase a tale p ri11cipi<> sono stn ti so11pressi orgn ni intermedii tra le autorità direttiYe e quelle e~uti,·e, e così le giunte del C-0 n~ipJio Buperiore e dei (,nnsigli Provinciali d'i Sanitù. il Comitato Centrale ed i Comitati provincia.Ii antitubercolarj, le Commissioni pelln,g ro lo~iebe provinciali e co1n11nali. pur essendof-;i riconoS<'iuto, che talune di tali istituzioni avevano nel loro compito di azione coordinativa, di propulsione e (l i vigilnnza spiegata opera proficua. Tru ttasi, perciò, di 11rovvedi111ento d i carattere gene ralP, che non intncca l' e8~enza delle singole leggi , i1er qua11to ritlette il co1npi to dC'lla rn·ofilassi sociale. La soppressione, 4uindi, dr i detti organi collegiali, e su tale concetto ha particola rn1ente inffistito la Direziòne Generale della Sanith Pubblica nella circolare del 20 febbraio J 924 ai Pr ~fetti del Regno per l'applicazione del R. D. 30 dicembre


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lL POLICLI N ICO

1923, non deve segnare in a.t cu na guisa arresto, o, 001n unq ue, attenua ~· ioni dell'applica ~i01ie delle prov1.:i<le d isp oslzion i legislat i r;e i1i nz ateria, e per ciò

a nc:he nei riguardi della: legge per la prevenzione e la cu ra della pellagra. Le attribuzioni, già assegnate a lle Commissioni J.>ellagrologiche l>l'O\i11ci ali e comunali, vengono affida te a l le arn1ninistrazioni proYinc:iali e comu• i1ali, e, nei riguardi f)iù particolar1nente del la parte tecnica, alle .'l u toritit sanitarie provincia li e c:omunall, as..":iistite, nnche in questo -servizio, dal

mediao provinciale e Consiglio proYincia le di sanitit, e dall'ufficiale sanitario. Norme più precise sono riserva te al regolaruento, in modo da ottene re che l'esercizio di tali a ttribuzioni si esplichi con la dovuta garenzia, ed assicuri alla lotta contro la pellagra l'opera di esecutori f'on1 1)et~nti , 7~lanti ed appaRsionati del problPnu1. , .. i è di più In qu esto C<'lillJ)O di profila•ssi contro le malattie aoc:in li. tra cui è co1npresa la pellagra, il nuovo orclinan1ento jgienico profilattico fa perno principale• ln ptoviricia, la cui azione ~d il cui interve11t.o Ri sono ricono sciuti più idonei e più pro.fieni r>er il cooròi11a1nento delle varie energie e per la iutE>grn r.ionr clelle scarse ed ina deguate risor se con1nnH li. J..: 01·ga11iz:~azio 11e •l ata, uffid.1 cl1e In proYincia corrisponclerit effi<'Hcemente al nuovo còmpito conferito le , i11 qu n nto, 1uentre da urur parte vie11e ad aYere l'a ss i ~ tenza tecnica del medico proYinciale nel seryizio i?:ienico sanitario, dall'altrn trova nel ]ah-Orator io pro\incia le un congegno tecnico effic-ru·e, perchè r nzione profilattica possn. ~ ,· o lg-er- · s1 in n1oclo concreto e benefico . .\lri11fno ri lli queste variazioni apportate nel ~'l'Yi zi o. tutta la l egisla zion e per la pre venzione e la cura cle lln pellagra r esta immuta ta, n. nzi, ed è ciò cl i Ron11nn im portanza per vrevenire la riviTisccnzn dPlln pf'11agra in zone che possn no essere dichi n 1·nt0 incl Pn ni. eon il 11uovo o rdina11''e n to vi0Il<' ~t :1 bili to 1' obbli.f'JO fllln ]Jl"OV'in cia rli prns<'.Qlf ire i p ro,i:vedim en,ti di vrofiln .~.c::i rontro la JJr'llrtqra per 'Un t riennio dovo in f Prren 11 tn ln reror·n rlr>l rfr•rr Pt o

di ende111ia.

x ..... ~1111·1

è <'ff(•t tn~11 :1 nel concorso d<'llo Stnto ~t:1h il ito c1a lh1 l0go;0. " nei bila11ci del ~Iini~tl"rn 1l t 11'1ntf'rno co1ne in quello c1PlrE"ono1uin X:1zionn l P ~ono, infatti stanzinti nppo~ iti f on tli. . i rr·hp rn:zione integrati~a clello 'tnto. <>d in p:i rtieoln re ln <' r ogazione d~i ~11~i:::iò i . n o n Yf\1'Ti't a ric l11zio1H~

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n Jr·1111n re~trizione. _ron c:::11.;;;.;;iRtP <lnnf)ne il

ta11-

òai l>roff. ..\ntoni ni l' f'nnt.arnttL ~a il gritlo <li nllnrme. da essi l8nrin t o. non ba fondan1e11to. Il Governo ~azionale ded i <:<l alla lotta contro to

ti111 01·<· p:-;prf'i~so C'Oll

,~n lor<:'

1:1 pelln::rrn }p Jìiil pl'f'll1lll't1~1-' ('lll'f\ , seg·ue il feuo1111•1)1) ·pidenlÌ•Jloc:ieo eon i1 111;1s~in10 rie;ore. ed ;.. tlet·i~ r 1 ad intensificare !!'li sforzi per nc·c:<'11tuare 11 1H:.!!!ior1n"nte il henefici<) :-.~1uitnrio con~Pa11 ito. tino n ll:i Pomplf>t:J terlf'n7.Ìr)TIP 11<'1 ll•>IO:tl'n Pae~

dalln pelJngra .

~-.\.N;\O

QUESTIONI

.\.\.\I,

FASC.

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PRATICHE.

XIX. - Poteri del Commissario prefettizio. I C-01runissa.ri prefettizi, iuviati in qualita di am.n1inistratori strao.rdi.nairi presso i Com11ni, devono riten·ersi inv·estiti soltanto della facoltà d i oocmpiere atti conservativi e di ordi naria ~esti one nè possono in ogni m odo i lord p rovvedime·n ti avere effetti i11agg·iori di q11elli dei Cormnissairi Regi . Se pe.rò il Prefetto abbia fatto al su.o Commissario formale d.elega di tal1J,ne delle p1·oprie f acoltà, rati'{ìcarido poi i singoli provvedimenti,

questi possono anche importare vincoli oltre l'anno al bilancio senza che occorra la ratifica del ricostitui to Consiglio. (Corte di Cassa.zio·n e del Regno, I I Seziop.e Ci,·ile, sentenza 23 gennaio 1924, iic. Comune di Resir1a~. nata la imp ortanza di questa sentenza, che sta.bilisce i limiti d·ei p.o teri dei Comm.issa.ri Pre·fettizi in sen.s o sostanzialm ente confor.m e ai crite•ri circa «la n.ecessit à e la urgenza>> fi5sati dalla V Sezione d el Con.:iglio di Stato con lai decision.e 23 g·iugno 192.'3, rla noi già segnalata, rip·o rtiamo la m.o tivazion e del g·i 11 dicato del 1a Co·rte di Ca;ssazio.n e. -e i\tte·s ochè circa il terzo n1ezzo, di cui per la sua maggioro(> ampiezza e importa,nza è 111estieri occuparsi inn a n zi tt1tt.o. q n esto S11pre.n11l Colleg io osserva èl1e per l'n rt. 3. quarto ron1ma, dell a vigente legge comun a.l·e e provinc1ale, testo 11nico 4 febbrai o 1915, il P rr•fetto ,·eglia su !l'andamento di t11tte le pubhJi rhe a111min i•stra zioni . em ettendo in ca,so di 111·genza. i p·ro,rv e di ~ m e11ti ch e crerl e inrli~~)enc.nhili nei div prsi rami di servizio, e !)e1· l'n rt. :121 de llo stesso testo 11n ico egli, qtial ora t1na air1o1r1i11istl'azione con1nnale o provincifl le ~ i trovi, per qnalsia.si motivo. in istato di inazione, dà corrso alle spe6e obbligatorie tanto p er ò iS})OSizi one di l egge. q11anto per ar1tecetlen ti del i bPrazion i e~ec11 tori e. In oltre per l tn.rt. 216 di esso testo unico p11ìJ invia re ·sul posto 11n s110 con1n1i~c::.'lrio pel' la ~pe ­ dizione di determinati affa1i in rita1·tlo . .<\Ila prima delle d ettP di c::. pof'izi o11i si riannodan o piì1 particola1rment e l 'nrt. 1, te1z0 rom1na e l' ~1rti­ colo 1?7 clel 1·cg·0Ja rn ento l nttora in Yigo1 e 12 febbraio 1911 . Inv ero. F11no clispon~ che il P refetto l1a fncoltà di in,·inrr appositi comnd. sa1i p1resso 1-e nn1mi11i 8trazio11 i ~ot t opo~t e al la sua "Vigilanza, le quali . per q nnl s iasi m oti \'o, 11on possono ftin zionn l'e. rife1'en donP- immedintan1r.nte al 'Ji11 istero co111petente e I'nlt1 o re cita ch e lo ~te==-~o P refetto a codesti suoi coru n1issari. qualurf1 reggano le an1ministr azioni co1nl1nali, p11 ò d elPi.?fl re Je i1e attrib11zioni. delle quali è invec::.tito per· lego-e. salvo Jr sua ratifica 1

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[-.\.~:'\O

XXXI,

FASC.

15]

:SEZIONE PRATICA

ai si11goli provvedimenti da costoro adottati, e tale disposizione si applica anche nei ~as i deJ m.entovato art. 321. In sostanza qui si tratta di lin Comrn issa rio !J ref et tizio cl1e a diff c1'e11za • del caso p•r evisto nel detto art. 216, non eSJ)lica la su.a attività in raipp.orto a ·d uno o pii1 aff al i, ma assum.e la rappresentanza dell 'ente autarchico. ~on vi h a dub·b io che, corrne ebbero

a rileva1re

le Sezioni unite di qu•esto Su1J·remo Colleg·i o nella sentenza 14 febbraio 1921, la necessità e l'urgenza :S'egnino la Slfe•r a di azione ·di un commissario prefettizio di tal sol'ta, in·a 'p·eir la migliore soluziione della questione proposta col inezzo in esame, se cioè sem11re questi nJ)bia poteri maggiori del R. Commissa1·io str ao rdinario, e possa quindi impegnare il bila11cjo oltre l'anno r.ol solo visto del prefetto alle .sue d-eli berazioni, è mestieri a.ttualmente t e11ere conto di u11 n.u.ovo ele.m •ento legisl·ativo sop.ravveuuto, in quanto al d·etto art. 324 fu in virtù del deoreto-legge 8 settembre 1922, n. 1285, aggil111to un comn1a, per il quale i contrattj d i n111t110 indistintam.ente, e quindi qua1l1111que ne sia ln durata , possono esser e bensì cleliberati, oltre che dall,e Commissioni stra.ordinari-e per Je p ro\'incie, ben anche dei Comn1issari regi o prefettizi per i Comuni, ma con l ' apptrovazione della Giunta Provinciale Amministrati,,a. Tale nuova dispos izione non riguairda il negozio giuridico in esame, nè ~1er l a materia, nè per rag:ione di tempo, essendo esso pooteriore alla forn1nzione d el negozio stesso; ma tl1ttavia porge argomento peir ùedurrne che sia troppo assoluto il l)lincii:>io che gJi att] dei Commissari prefettizi sj sottraggono sem~)r e all'orc1j11ario cont1'ollo t11to·rio della mer1tov.ata Giunta. i1·è è se11za import anza la c>0nsid·erazione che in cotesto comma ag-gi11nto l a s it11azion e d·el Con1n1]ssario regio e di qtiello prefettizio vi-ene rigl1ardata con criterio di perfetta parità, mentr:e se q11est'u1 timo potesse far tutto con il solo visto del pT'ef-etto Sl1lle rSue deliberaz.ioni. i1on sarebbe per verità stato necessa.rio disciplinarne il ron1po1 tan1'ento, neanche iper i in11t11i. ..\.1la stregua di tali rilievi giova riflett.ere 1·L(l al certo è inerente all'alto ufficio rle1 })ù'e.fet t0 la potestà di sostitui.rsi clirettan1 ente, o anche i1er il trarnite di 11n s110 Commii:::sario , <ill·1 infl'zia di 11n'amministrazio11e con1u.nale , sì da a.ssn111ern,e l ai rappreisentanza, peir rno•do c h e quando .egli, in vista deJl't1rgenzn no11 di sg·it1nta d a lla necessità, si comporti in tal g11h~a. il Sl10 operato non è soggetto a.I controllo della Giu11ta Provinciale .i\.m1ninistrativa, e può im1)egna re il bilancio dell'ente ancl1e oltre anno, ~enza })regi11dizio, s·e e come di raigione, della

503

impugnazjon.e per illegittimit ù, g·iusta l 'art. 22 della 1egge, t. u., 17 agosto 1907J iichia.mato nell'art. J-28 della Jeg·ge eomu11ale e p·1·ovincial e. ~a se il prefetto non agisce direttamente e tuttavia Yuole che il Co1nmdssario prefettizio sia la sua lo1lga m .anils nei g.ravi ob·b ietti test.è indicat~, è i11estieri c.h e, come chiaraJrnente dispone il su:ecitato art. 127 del r.egoJamento, gli faccia delegazion·e 1d e·IJ·e Slle nttribuzi•oni salva. la sue' cessiva ratifica p·eir ciascun i:>rovvedimento, ond'è che ladd(}ve no.n s i abbia notizia, o comunque altrimenti non consti della d·elegazi one stessa, è inviece da 1·i tene.rsi che siasi voluto limitare la funzione di esso Commissario prefettizio a scopi di conservazione e di 01rdinaria gestion.e nel breve tempo occorrente per la nomina di u11 regio Commi~~ario. In tale caso sen1lJra a i'dito sup1)orre che il Commissario prefetti zio cl e1Jba Sl1pera re cotesto r e@:io Com111issario nella estension1e degli ordinaTi p·o teri, e cosi ·essen·do, ciò cl1e egli faccia di su a iniz.i ativa no·n p-uò essere rigua.r dato com·e l'azione del pre.fetto, per ql1an to q11es:ti atb·b ia pio se] a En1lla relativa deliberazione rilasciato il suo visto. Du e sono i termini cl1e l'art. 127 expressis verbis Ticl1iede: la d elegazione in rapp1orto a speciftc nt e attribl1zioni e la successiva rat ifica di ciascun provvedimento, e avendo lai Co rte di merito omesso di accertare la sussistenza nel concreto d·el prfuno estremo , mai si riteirrebbe, qua.Jora esso sia mancato , che in tema di diritto pubblico attinent e alla autarchia comun.ale. quelJa d·eliberazione. sorta in orjgi11e con eff·etti minorj. 11e abbia poscia conse.gnito d·ei più gravi per via di l1na sanatoria. nd di1rittura innovatric e della s11a indoiJe e dei Sll·oi -ca.rattei.r i essenziali. 1

1

1

XX. ~ E fft cacia delle circolari ministeriali. Le cir<?olari no11 l1an.no forz a obbligatoria, 1)e 1·rl1è 111tte le no.r m.e che han110 nn conte11l1t.o gi111i clico devono .esse.re stabilite con leggi e con decreii reali, s pecialmente se si tratti di p rnvvedjmer1ti che ha11no ]Jortatn finanzi a.ria. Da esse non p11ò scaturire che un obbligo di os~ery·a11za verso i fnnzionarj dip e11de11ti dalramn1.i11i-strazio11e J)llhblica. i cp1ali sono ten nti ad applicarle i 1 forza del vincolo gerarcl1ico. (Corte di Cassa·zione del Regno. Sezioni Unite, se ntenza 22 gennaio 1924, ri e. ~1"jgnini). 1

1

\. 1;. -

Ai fllll'.'siti rle!!Ji abbo11.ati si risponde direttAmente pf'r lettera. 1 qnP~iti debbono essere invia ti. in Jettera, accompagllati dal fran('oboll<> ner la rispost.a e i-:empre lndlri 7-7.ntt imper~ona1· 1nente a11H RPifn7il')n0 ,1e1 « Policlini<'O », 'f'jn ~l ­ ~tjn.n.

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ri~post<> ~i q11esiti clìt~ non ntti o ~l'"'f'fBli indae:ini. ~nnn

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1-f - Roma

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2'r::ituitfl.

Ps:lm~·


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XXXI,

FASC.

15]

N ELLA VITA PROF'ESSION ALE. Cronaca del movimento professionale.

Per la celebrazione del medico caduto in guerra. (Continuazione; Vl. à i fase.

Le assicurazioni sociali in Germania. D. Mugdan (Klin. rrochenschrift, genn. 1923) stu<lin acutamente l'« ipertrofia>> delle assicurazioni sociali in Germania. Senza parlnre delle finanze pnbbl ic:h0, enormemente aggl'aYa te, gli assicurati tollerano il continuo aumento dei loro contributi , in quanto che lo fanno gravare sui loro salari di altrettanto aumentati. Quanto alle casse il loro sviluppo e la loro pros1)eri tà apparent:e Rono cons iderevoli; esse impiegano numerosi fu nzionari. acquistano locali l)er le amministrazioni e case di convalescenza : n1a le ~pese a ciò occorrenti non sono proporzionate alle risorse. I~e ~pese J>el servizio medico proprian1ente detto sono ancora quelle relativan1ente meno aurue11tate; ed è, clice l'A., ~o­ la.mente su que.·to punto che in~istono le Casse per ma~che1·are g li abusi della loro ;.1n11ni11istra-zione. Un a lt r o pun to J)el'icoloso. e cl1e diviene ~ernpre -più pericoloso ed è visto con favore dagli assicu rati, consiste n ella prestazione in denaro in sostituzione di quella in natura (cure mediche, medieinali, ecc.). L'A. conclude il suo interessa nte articolo sostenendo la necessità di romperla risolutamente con le pratiche C'he ha11no condotto a questa estensione delle aRsicurnzioni e di tornarf\ agli antichi metodi. ì\I. C.

Nuovi Consigli degli Ordini. TRE~TO. -

Presidente : dott. Zanetti Carlo; vicepresidente: dott. Erlacher Giacomo; segretario e tesoriere fuori Consi_qliu : dott. Rigoni Gino : consiglric·r l: clottori Bru11ner _l\.ntonio, Deleonardi Orlando. P.I·ossèr Guido, Stenico Vittorio, Wachtler Guido. •

l'res:idente : dott. De l)orenta R e1ta to; seu reta rio : dott. Lang Carlo ....\lberto: l<'.~orierc: dott. Iurt:ev Git1liano; consi!llieri : dottori Bel trau1~ ,.ittorio, ~icolich Giorgio. Ra YnRini Carlo. Stener Giu~eppe. 'l'RIF:~TE .

-

dott, "Xa poli ~ l atteo : SPgretario: dott. Pollara Dante : tesorie,.e: dott. Gala ti Gin~eppe: co11:sir1Zie1 i: tlott ori Galfano .\ntonino . Pucci Eg-idio. J ,enti ni ,.incenzo. prof. 1~ ;1vieru Vincenzo. TR.\ PAXI. · -

Presirlent~:

Presiden te: clott. Ziliotto {;al·t:1no : . .·e!Jretario: dott. Plateo Gio,·anui; tesoriere: dott. Ricciuti Giovanni: consig1ie r p anziano: I,lar00 Oarlo; co11 .~ir1/if'ri: llrof. Rubinato GioYanni. clott. Ot>c<:on i t•~o. .Zn tt'H rdi :\1erli Ferrncc:in. TH!i:VISO.

-

Presidente: dot t. C~t ,-ar7,erani ..\.nto11io; segretario: dott. ' rolpi Ghir:trdini Gin r1: t<,4-(Jriere: clott. Carnielli .\df\lchi: co n ·it1lirri: dott . UDINE.

-

CTt illo l"'n1berto. .Jane~ch ..\ngelo. T.o,·i.::oni 11<·.

~la~otti Pieh~.

Giu~p-

1~) .

Lire ;j()

Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott.

Gaggia l\ilario, Feltre . . . . . . . . Lill.a Paolo, Ca1)izzi 25 Lu,s ena Carlo, i<l. :!1) Lusena Gasto11e, id . 30 Thlancini Stefano, id. ~ l\ilalfanti Ippol ito, id. . . z; l\farrenghi C+ino, iò . 20 ~1atl1ieu Arturo. id. 10 .;.\lelirlonis Spiro, id. 10 Pacelli Cristofnro, id. l.j P acini 'C go, ill. . . . . ~ Paoletti Giuseppe, id. 20 Pellegrini Federico. id. 2.J P ellegrini Luigi. id. . . 25 Antonelli Stn nisla o, id. 20 A.ntoni Pio, icl. . . . . 10 Bottart Tullio, id. 20 Baquis Elia . id. . .. 20 Becherucci TJuigi, id. 10 Bellucci Luigi. id . 10 Benedetti Dino, id . 20 Biagi Silyio. iò. 25 Boita Giovanni, id. 10 Bonelli Adolfo, id. 10 Bora levi Emilio, id. 20 Coen Giuseppe. id. . 30 Cervellati Giu ~eppe, id. 15 Campi Umberto. id. ~o Cardon Giuseppe, id. 10 Carlini ' ' ittorio. id. . 20 Dott. Castellani Enrico, id. 20 Dott. Chierici :\1assimo, id. 50 Dott. Ciarpi Pietto. id. 5 Dott. Conti Unico. id . . . . 25 Dott. Cortesi Ugo, id. . .. 2li Dott. De Pai~ant Rebastiano. id. ~·) Dott. Daddi Egi<l io. id. . . . 10 C)l"") Dott. Del C'biappn G. B .. id. Dott. Dello Strologo Art.. id. 10 Dott. D'Oria Giu~eppe . id . 20 J)ott. Funaro Roberto, id . . . . 20 Dott. F eùerici Federico, id. . . :?'i Dott. Bicchierai Francesco, id. 10 Dott. Fiano U~o. id. . . . . . . 20 Dott. D ello ~t1·01ogo Da1io, id. 10 21) Dott. Ceni Ugo. id. . . . . . . . . Magg·. :\I. ~Ingnini Geremia. Perugia 30 Dott. Taddei Ginncebino. id. 10 Dott. Paci Gino. T.1ivorno . . . . . ~5 J)ott. Carelli At1gnsto. Roma .. . 5 Dott. Romni Pietro. l\fontevarchi 2.1 Ordine rlei Medici cli Siena . . . 200 Dott. R on1anelli Romolo. QuaraL'l 20 ;,o T>ott. Pieri Gino. Relluno . . . . I>ott. C11rtnni Attilio, Gallarate 20 :i~ O~peda l e Civile di Viterbo . . . ')I>ott. Rocchi Vincenzo. Roma . ~ :-J°I Dott. Di Xola ..\ne-eln, id . . . . 1fi Dott. Regoli Giu~énpe. Perugia 2f) Dott. Rtamna Umberto. Roma . tì5 f1ol . ~I. Riv~1 l"mbert-0 . . . . . Dott. \"·tnii Gin<::.f'nne. Roma . 10 15 Dott. Xani Ranieri. C'ivitavecchia lfi Dott. Gan1bn rini Carlo. id. l:i Dott. f:lait0r U111b~rto. i<l . .. Dott. :\ rrig-o Enri(·o. id. . . a l:i J )ntt. Xicnlni. id .. . . . . . . . 1:) Dott.. f1olavitti 1·n1be-rto. id. 15 Dott. l)el Pino ~11~tavo. id. 16 Dott. Df-l e; re-co. id. . 15 Dott. PHr~i Guido. id. . . . 15 Dott. C'roc'('. id. t> Dtot. Fra.:::~o. id . . . . ~

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SEZ TONE PRATlt:.\

CONCORSI.

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BARBITETO ( Genora). Scad. 25 a1)r. Resid. li re 5000; c.-v.; uff. san. Ij. 500: mezzo trnsp. Ii. 1800. CA~NEBO (Nova1·a) . ' "edi fas~. 13.

Condotta . Scad. 30 apl'ile.

CASTIGLIOn IX TEYERI~.\ (Ronia). -

~C:àtl.

20

apr.

Capoluogo con annt10 seryizio nella fraz. S. Egidio; territ. di Orviet-0; L . 8000 co111plessi.Ye, di cui lire 6000 per Castiglione e L. 2000 per la f raz.; un c .-v.: L. 300 uff. san. Scad. ore 17 del 2:S apr.: per J.avezzola; L. 8000, clne c.-v. ; l)el' cav. IJ . 2000. CoxsELICE (Ra.1'P11na). -

A t utto 20 mag.; l'esid. lire 6000. prin10 c.-v., JJ. 1000 condotta Jlovern SP meno di 300 pag;1 nti. I.i. 500 uff. s:in. ' '"nglia di I.i. 50.15 intestato n l Comune. SerY. entro 15 ~( P ert<gia 1. -

lNTRAG~A (Nova1·a) . -

C-Onso1·. co11

~·\urano e Ca-

11rezzo: iier 600 l)OV. TJ . 9200 e 2 qui11que Hni decimo. Età lim . 40. Ser,·. J 0 gi11gno. Scad. ore 16 del 30 ~l)l'. Chiedere n1llln11Zio. MoxTEBELTJi:·~.\ ( Bellff1io).

compresa di·tP:;i;. due c.-,-.

o~ped.

Scad. 1:5 n1ag. L. 10.000, civile: me7.zo trn sp. L . 2500:

Scad. 20 apr. Stipendio . L. 6000, CaY. obblignt. I-'. 4000, uff. ~an. J-'. 1000, doppio c.-v. ::\fOTTAI.CI.\'l'.\ ( _\ .urlfro). -

:N°'ERVES.\

DELl ,.\

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c1'rei;'iso). -

Scad. 30

apr.; L. 6000 per 1000 110v., addizjon. J;. 2, ttasp. J.;. 2500, se 11ff. ~nu. JJ. 700, c.-''"· ei11qt1e quinq11e11ni. Chiedere aY,iRo. ORTA~OYA (FOf!f!irz). f4C<ld. 20 apr. Po11olaz. 1iu11ita 1200 nb. f1. 4500 (.~io) , dopJ)io c.-v. e inde n nità «mula aria )>. r1~\TO\'F.CCRTO (.4-re~· .:o). Scad. 7 mag.: stip. IJ. 9000, cav. T,_ :1000 (variabile). c.-v.; 4 quadrienni di L. 000. (}nitanza di L. 50 ril:i sciata dall'esa t tore-te'8ol'ie1·e del C;0n1une. ROMA. Milnl&te,r u della J l n1'ina. ·- Sc:-1d. 16 D1 <'l g.: eone. per esami a 20 po. ·ti di tC'11~nte medico in ~r'. attivo perm.: :::.tip. iniz. J,. 9000: supplem. J •. GOO: indenn. milit. I.i. J 800: c.-Y. ; qu:lclrienni dj I.1. xoo: con1puto serv. di co1npleni. in guerra; etì1 • linl. 30 nl 18 1nàr. Esaule il 1fi ging;. in Romn. Norwe neJla « Gazz. Uff. », dal 2.i iu~r. 1924. (!1'0-rli). ~C::ld. 20 apr. : 2a cond.: 8500 e 10 bienni YPnte~.: 1n·in1a indenn. c.-v. <'

RONCOFREDDO

Tj.

I

metà della seconda . R . .\ :\"TIMO (nrapoli). - Scad . ore 14 del 10 inng. I-'. 5000 (sic) senza aum. nè c.-Y. Tassa a J?-lezzo di Yaglia. pe:c I.1. 50.10 in testato nl T~soriere Comnnnle. Certif. uff. san . . Età lim. 35. TJnnrea da !'l anni: biennio ili condottn o a ssi~tentn to i11 « ospe-

dale clinico». Soxcmo. aongrPg , di Oarità. apr. Direttore clell 'O~~clnlf' <li fa~e. 1-1.

.\ tutto il :10 ~- Rpirito. , .ed i

Scad. 30 •lJll'.: J,. H200 e sei qt1adl'ienni; due c.-v. : uff. S<l n . J, . ..J.00: i11ez~o tra~. 'IJ. MO: età lim . 45 : tasRa r,. :;o. Po'. non circa s11 31G9 nb . . di ~n i 11n ter:;i;o ag~lon1erati. Comune parte in colle e parte in H lJW. VAT,LONARA

rJ.'!/)<'rlole

Ci·1;ile.

:\ledico chirurg<>

assjktente. ,.edi fns('. 13.

POSTI \"ACANTI.

GJOYE

:JO.~

(V1cenza,).

..Alienn si I sti tu to :\Iedico, C'l1i ru rgico<F'i~ioterapic:o (23 ,~a ni) avviato. Rcrivere C"a~ell a Postale 2.J.: SRu1piC'rrlarena (GenoYa). :h,ACOL'l' \

:\1EDTC.\

I. Co ncorso

DELJ .'ll XI\"ER. IT.\ DI ni..:LGR.\DO (SERBI.-\ ,)l

r>~r l<l cattedra cli Igiene. - II . Co11cattedta di Radiolor1ia (Diagnosi e

corso per la terapia per mezzo dei i·aggi X). I con èorrenti debbono i11Yia re le clon1;1nde entro il 15 maggio p. '_ al preside <decano) ti.ella Facoltà, <Jggiungendoyf la loro ùiog-rafin, con i loro i itoli ed i loro titoli ' scientifici e snecificando le lingue elle l)atlano eil ~raclo a cui aspirn no <prof. o r dina1·io, prof. str:iordin~tio. docente). Dc·l~l'<l do, 15 n1arzo J 924. 17 R ettore dell'Un i·versitrì : TIURI.\N. C'OX('(JIU·H

.\

PR~~lJO.

11 Si11(lneo <tYYisa e h e (.· a1>€1to il t('l';I,() C'tHlC'Ol'RO a due rre111i della Fond:17.iOllP d0tt .•\ . Rer0tta, cl;t conferir.·i :t i duf" n1i~Un­ ri lnY01·i <li c:li11ir-.1 111ediea o di n11:1tornia 1Jatolog i c;1. Cin~e un prPtnio ('on1:-:i!-)teri1 in 111eclngliu d'oro del Yn lorp d i l .1. :;oo 0 i n I.1 . 000 iu contnnti. Ai p1·p1nj pot1·n n110 eoncn rrere i 1neclici i quali. nel giorno cli f'l1in~nra cl0J ('oncor~o. n bbiano dn oltrerinqnf' :i nni i:.;tnbil0 1'0~i<lenza in Mila110 o nella prov inch1 di ":\filnno e elle •1 b binno oltrepa~sa ti dodici anni clalln lnnren al 2.~ febbrnio 1926. Il Concorso Ri c:h iucle ri1 il p:iorno 2R f('bbrnio 1!l2() nlle ore J2. C'hiec1c'rr le co11clizioni. :\IcL.\NO .

.ll1111ici1Ji<J.

-

1

• ·u<;i<>tà ltali.a11 f1 <li Jfedic·i11r1 I11/('r11n. I>nl> prt•n1i di Ij. 10.000 c:j;1sc·nno offrrti cla lh:1 ditta Hoff111a1111- f,a Roeh~ per lavori nel ('anJpo della ff'ra pia 111erlica. pP r studio ·i cli c·ittadi11nnza italia1l<l (s ingoli ~lutori, più autori elle abbiano collabornto i~titnti scie nt ifici n on i n<l118tri.-1 li) : ::;i J)ni> ' Vt('s<-'llt<tl'<' 1111·unic:1 1ne1noria o p iir inen1orie tra loro <·o llrg-a tf'. Il pri1no pre111io per laYOl'i no11 ant('.'1·. nl 1° genn. 1924: il Reronòo pe r laYori l)llbbHcati <lt l 1° g:e11n. nl 31 dir. 1924. Scnd. ri~J)etti­ ,~nn1rntr :n <lic. 1924 0 Bl cli c . 1!l2:3 (01·e 16). Ro~1\ .

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE,

Il dott. Girolamo :\Jntro11oh1, aR~d~t('nte a l ln R. Clinica ("hi rurgica di Ro1un clir('tta clnl prnf. l{ nhf'rto .A lesR;1ndri , 11a con~0g-11itn la lib(' l'n cl hce n r.n in pa1 tologi.a Rpecin le ch irnrgi<'.rt . JJa ('ou1 n1 i 8~ i o11C' e:';:1111inRtrire. COfil])O~tn <lei }11'0ff. J'l~~talo7.Z:l, P~re z . Dall;1 \ 'P<loY:1. R onca li , Cn11cci ha g-i11òicato YPr:1n1entP loclt'YOlE' 11 · lnYoro pre~ent:it0 clRJ òott. :\Intronola ~u llc « T. e~ioni trnu1nn tielle del tt?:::.ti(·olo » Pf1 ba €sp resso la s un pienn ~oò<li ~faz i onf\ pC'r i1 n1oòr, col quale e~li l1a Rvo lto In lrzione cli proY:1 ~n ll<:.. « ~-iDt"lenòiciti ». Rnlle~1·n111e11ti cnrdh~li.

n.

rorc t lli è ~tnto non1innto l1<1l :\Jini stero clell'inf ern o i~p()ttore tle1 ·111o~itilng;rnfo ll<'l' l~l' JH'O\inr in di Jji vorno.

Il

}l)'Of.

r;,, .Ac·aden1ia

<le :\f~rlicin<l )) ili :\.lndrjd bn a8~l'~ll•1 to il pre1nio ~nlg;nèlo n l clott. Pio •.\rins Cnr,~n .inl Jl{\l' la sua opern « Tnbercu losi~ >).


506

ii

POl.ICL1);JCO

NOTIZIE DIVERSE. VI Congresso

~azionule

di ~leditina del Lavoro.

inde tto a , .l'll<.'ZÌ<l dal 1° al 4 p;inguo: y :.rrù iuàugurato nella Bala Xapoleonic:a (llia~za H. )lal'<:o) : i ln ,·uri . i .·yo l!,?.'el'a11110 nell'à..\.teneu \ ·eneto ( ('arnpo ~. Ji'a11tinJ. l,l't'~illPnl i Gc Ilt:lra li del l 'o111ita to d '011ol'P sono : S. E. vrof. Corbi110 e il prof. I .t1igi Devoto. r"'a segrete ria 11a sede in l'<11nvo San Stefano. numero 2768. I.a quota d'iscrizione è di I •. 26 per i C'ongressisti <' cli r •. 30 i>el' gli Enti c:b e <l(leriscono al -t 'ongreRso. :-\1.>eciali riduzioni ferroyiarie, d '<l lbergo k' cli ri torn nti ~ono c:once~se ai Congre:-;si:-;ri. ~aÈ

ra11110 org:n 11il~~ate ~itf> <1 ~c:o1 '0 . c:ie11tific:o. T e mi n ffic·i;:tli : 1) Effetti d ella monotoni<.1 del lay~q·o: R elatore J)rof. E. CeYidalli: 2) Assi tenza ])l'c na tale alla inadre '>11eraia s11na e inalata : r e];1 tore prof. I~. Ferrnnni11i: :n ..\.YYele11a1ne11ti prof('~:-; ior1ali pPr Yi~1 inala to1i:1 : r e la torf\ prof. Preti: .J) Orari ri<l otti di la voto i>er gli i11yalicli parziali : i elatori l>l'OfP!:-iSOri G. PierilCC:ini e F . Vitali; 5) Sugli studi più r ecenti dell<l ·1n1tologia clel lavoro: re'la tol'e prof. G. Giglioli: CL Relazione 1nedico-igierticH 8ng-li Psercizi delle : \si:;i curn 7.ioni obbligatorie in It<1 li<1 : (.;.. Pisenti.

I Congres!ilo Nazionalr delta Sorietà ltRliana otoneuro-oftalmologiva. Per inizi.atiYè.1 del vrof. Di )larzio. un g-rnvpo cli as~en1b J ea

in Rou1n ln f-:\Cra del 12 marzo. ha costituito la Societi1 Italiana Oto:.\I0<1ici, riunito in

11enro-oftal1nologica allo scopo di intensificare il 1n YOro scientifi co e clinico nel ca n1po co1nnne alle

da s intesi. quanto più nrgenternC'nte occorrt> Pt'r lu SYiluppo delle 110 Lre Stazioni idrologiche. c.:lirna riche. ecc. 1 Yennc• in,·iato t111 telegramma a~. E. ~ln ssolini di YiYo t1la u "O per quanto gii1 fatto in questo Càllll)O tlnll'at t11ale (;oyerno e at1spic::indo :1 lla a ttuazion~ di n11 e' C'rellito Termale ,, a sussitlio ll e lle priYate i11iziatiYe, con ap1)ugg:io tlt"'llo ~t.lto. Il prof. Piccinini, che pr~<::iedeYa la seduta, ten11p l)Oi, dn vanti :ttl un eletto uditoti(.). 1111;1 co11fereu7.fl~ \ivament€ a l1Pln udita, su «w Iclrologin come <'orpo ~cie11tifico a11C'be 11e i suoi rapporti colle altre ~('if'l17,(' ".

Corso di perfezionamento sulla malaria. :\"ella prin1a <1uindicirut di giugno c. a. s'in izieril in Roma n11 <·orso .superiore cli JJerfezioname11to i>er , c'1lcuni ineclici argentini inYiati espressamC'nte tlal (i-OYt'rno della Repubblica. Qnt'sta inizia ti,·a è stà tc.1 l)reRa <la 1111 co111itato <li 111al.nriologi romani co1nposto dni 11roff. M.airchiafRva <lll'Psidente) . \~. ~.\~coli . Di1)nisi (Yice i1re~idPnti). 1i.:u~tin­ nt-lli G., ..-\.lei::;.·an<l1· i11i G .. Grassi . Gnglio. Go~io, R ig11a1ni. Naznri, (~un ldi. Rnn~relli e ònll'inp;. C'nlletti. Il c·ol'~o ~i c·o111pot·rit di co11feJ·t•nr.t.• e cli1nostr:1zioni JJra ticl1e ten 11 te clagli stessi 01·g·anizza tori e s;11·it rom11Jetato dii ,g ite sn i l11ogll i rnalariC'i: clnrc~ri1 dnl g·ingno :i 1 sptte-111bre. Ri riortn n ('01ll)R('P ll%:l dt'i Rig-11ori saniln1·i t·hc !"Ono tati riserYnti clieci po~i P<'r 1nedici itali:111i. },{' dOlllHlldE' cli :tllllllissinn~ ;t l col'so dn,·1·:11u10 essc•rp in\h1te non più t<1rdi clcl ~() <lpri lf' c. :l. al Sf'~rret[ll'io dei cor!='j dott. G. Racl og-11·1. Yia Tori110 1nB. Roma. I .ia taRi:;a ci'ii::;crizione è fì~~a tn in I •. 2:;0. ~i <ln l'i1 1n pr~erenr.n n i n1edict rei::;identi in zone nu1 Ia rir l1e.

t r<' b l'UllCbe cle Ila ì\ledici!k'l : l ' oftn l tno login. rotori1iOln ringoia tria e la n eurologia. T/asf-:\emblea. dopo aver e letto per ,1ccla111nzione Corso ac<'elerato sulle malattie h1bercolari. 'il ('0111it ~1l n clt-i j1rof.1i G. l\tJi11g<17'Zini. (i. F01·Ri<:ordianJo che. c•o111e n Yen11no nd :i nn11nzia re J'f'l'i f ' Q. Di :\Iarzio. deliberè> ùi t0nere il « r C'onµ:r (',·so :.\1°;1 zinun le» il 2.::S ottobre corr. n ·~ il1 N.a- ' :-:nl fase. 6. J>. 20G. U<'ll'Istitnto di stnci'.i ~CiPntifico l >Ta ti ci i;;nlla tnhe rcoloi:;i che ha S(\de in Gc>no-rn ·pol i. presso la Cli11ic<1 ~Je(l i<'a della R. TTniversitil <liÈ stn to co~ titui to i 1 ( '0 111 i tn to d<' 1 C'ongre~~o con retta dal prof. f-:\en . E. i\Iaragliano, Ri ~vo1gerit <lal i J)iù òi tinti J1e nrologi. oc·nlisti E'd otoia tri italiani. 24 aprile 1924 n l ?~ n1a~g-io J 924 un ('orso Ac·c·Plf'~tto l'alto pn trona to (.]('l !-:('TI. prof. f~~11a l'dO rn to ITT1lla Patolog:ia 0 Cli~1ica <lc·lln 'I'nbercolo!'i. 11ianchi. Indirizzare le clon1and~ nlla Direzione. \in RnPer IP ncle8io11i alla ~oc·it•til riYolgr r:-;i al prof. Q. lilln. !'i - GenoYa. 1)i -:\larzio. <li rettore drll:l « Ri\h:;ta oto-ne11ro-oftn l1nolog-ic:1 )). in Ron1a. Yin ".\Ia1·snln . : PE'l' tutto ciò Corso di perfezionamento di clinica pediatrica. ·<'he ri~tHl rd<1 il ('on~rC'sso n 1 J)l'Of. G. De \in c<?n. • •in ..' ,apn T 11.• Ylfl • 'l 1ns ~' u.00 • ()0 • . _\vrit luogo nell;1 Il.. l·niyr•r:--iti1 di X11110Ii flnl ~ :11lrile al 31 1ua~}.d o. La '' Sezione Alta Italia ,, della Associaiione Italiana La quota d'iscrizione, cln ver:-;nr~ .111·<.. c·onon10 'li Idrologia, d('ll::t R . Uni-rer~ità, è di J,. 2:-iO.:iO pii1 J,. :-i0.11) riu11ib1 in r-:;L·tlnt:.1 ordinnrin. hn E'Spl'e~so Yoto unnpel' tassa d'esn n1i e diploma. 11in1<' ili yi,·i~~i1110 plnnRo :il prog-rnn1n1:i <lC'l ~ennIl i1nrucro de~li iscritti è liu1i t;1 to. Dotnn n'1P n l 1 11 1'<' :\Jnn~ing:tlli per la ltlrolog in itnlinnn . \ 1 e nueRettore. entro il 2G nprile. 1·n inolt~'C' tì.·s:itf'. su pro]1()stn del prof. T.. DE.l\oto. le· '1i r0 tti,·1· 2Pnpr:1li t•cl i prin<·ipnli :1rg:on1C'11ti cli La futura Fat'ol&à Medica di Milano. {li:-:1·11~~io1H• pr- r il pro. ~in10 f'o ng:r<'S~> ~nzionnlP ln R~gn i to ·1cl ac<'or,li tra il Conf.tig:li-0 de~li 1 ~1 ild1·nl• li111:1 toln~i (·1 ) <li .\hb·1z in (pl'Ìlll:'l d C'c·rtrlf' cli g:iu t nti O~pedalieri ~ l:l f'on1111i~~donp <'~cutiYa Pf>r la ~1111) . il ft\1!1 I<' rinscil'it ll ll:l !!I';'\ IHl!' :l f1'f'l'lllfl7.ÌOll(' :lcl T~n1,-~r:-;iti1 cli :\Iilnno prPf-:\iPdntn claJ 8('n. }lan:;ri:1n11 tf'ntpo ~<'if'ntifìcn (' pntriottir:1 . !?:l Jli si i> f-:\t i pu ln ro u nn -.:ehc-tn:i t1 i convenzione J) ono l'hl' il !?'1'. nfr. Il <'hnrr i. P1·p~i<l{\nff' <1<'11:1 FP' . ~~0onc10 il qnnl0 il <~nn i!?'lin !=:i ohhli~!.l. in rt>l:17.tO..lt·1·:1zionp Tt.•rn1:1h• I tnli:1nn. t hh<' <·~posto. in luC'i-

.


SEZIONE PRATICA

ne alle di:spo-.:i?:ioni dPlrnrt. n~ ll<·lla legge· 17 lng-Uo ·1880. Il. H97:..?. . ulle I stitnzinni pnbblirl1\.· di bcn('ficen%a. cli mettere a di:-;no8izion0 della R. l·niY{\rsitù di :\filano. se11:·a corri,1;petti1)0, esclu-

l'<'"""

siran1Pn t e J)('i fini 'didattici e scientifici della Facultà 111rrlico-r·hirur!Jica . la se1·ie di re1)al'ti nosoeon1iali . ~otto E-']lecificn ti. coi dege11ti ricoyera ti n titolo 08J1ed:1 lie r o. nonchè i gn binetti. i la bora tori e

g li ;1ltri anne~si serY-izi accessori dei riparti stessi e col perso11n le sn11itn rio, di ispezione, di so rYeglianza e di assistenza immediata. assegnatovi seicondo lP tabelle or~aniche e le norme ospitaliere. Sono speeific:a te le clispo~izioni in e-a 5:0 di controverRie, . le modalità circa il pre lic:>vo degli n 1111n::. ln ti da parte della Clinica 1l1edica. circa le prestn. zioni llE'l ~rso11a le sanitario uni versitn rio e }(;' retribuzioni relative da parte clell'Osperlnle . Ralvo le ulteriori richieste cl1e n. norrun di leo·o-p potranno e~se1·e successiva1n~nte fnttr nll'.t\tnministrazionp O::;:pitaliera <ln lln l'f11iYer~iti1. Yi e110 i:.;tabilito che il Con siglio <leg;li l F:titnti O~pit·nlieri d;1l 1° ottobre 192-1 metterù a di~po~izione: della Clinica chirurgi ca il Padiglione Zondn con circa 100 letti e relati vi attuali la born tori; <lella Clinica der1nosifi1opatirn il Pndig:lione di vin P::icf' ron circa JOO lrtti f\ roi rr lntivi attuali la bora tori: della Clin ica clclle 1naln ttie nervose il Padiglione Biffi (Sezione Nruropa tologicn) C'on circa 40 letti e coi re la tiyi n ttu-nli la hor:1 tori : della Clinica otorinoIn ri ngoin tri<'a la reln tiv:i divisione dell"Osp0dn le ~Juggiore ron f'irrn 40 letti e cogli annessi n ttnn li la born tori : della Clinica clf'l l0 1naln ttie uri nn rie il J ,acliglione Rivn con <.: ire,, <i:> 10tti e cogli nnne~si nttu:1li 1:'lborn tori: dell'Istituto ùi d_iagnnstica oculistica ln di,·isionP . ofta l1noia trica dell'Ospedale ~1ngg:iore con ·clrca J20 letti e coi relativi attuali lnbotntori: dell'Istituto di seroejotica rnedjca nnn clivisio' g·~iore con circa 120 i1e medica de 11 · Ospecla le :\Ia letti e c-0i relntivi attuali laboratori; dell'Istituto di semejotica chirurgica. una divisione chirurgica clell'Ospednle l\faggiore con circa 120 letti e coi relativi attuali labora t-0ri; ·dell'Istitnto di patologia speciale medica l'Ospe·dale Ciceri, eletto Fatebenesorelle, con circa 100 letti e coi relativi attuali laboratori; ùelrJ s titu to di patologia speciale chirurgica il Pndiglione dell'Ospeda le l\faggi-0re presso il suddetto Ospednle Ciceri, con circa 80 letti e coi re· In ti,·i attuali laboratori. I reparti dell'otorinola ringoja tria, dell'urologia, delln semej otica me(licn. della sen1ejoti ca (:hirurgica e della diagnostica oftalmica sono. come ' gop1·a, conC'e~i alla R. TJniversità in quant-0 i titolnri. od incaricatj clei relati\i insegnamenti. siano a ll<'lH' delegati ,1n l Consiglio Ospitn liPro n diriger<' i l'epnrti stessi. c)ye CJUP~to non :1\Ye ni~ !'e. snranno presi i1uovi atcorcli frn il Con~iglio deg-li Istituti Ospitalieri (' la R. r'ni\et~:.:itit. per assicnrn.re lo svolgimento <lf'i dPtt i in~C'gn::i 1nenti uniYer~~

~itari.

507

Per la biblioteca universitaria a Bari. ·entito il bi~og-110 di una Biblioteca .·c-ientifica per la F'acolti1 . ùi ~leclici1i:1 di questa nnsc:ent0 lTniYersitil. il cou1nl. Frnncesco Damiani. dil'ettore della Biblioteca Ricel1etti. si è off0rto di c-oncorrere <·011 ncqni.. .;ti di lihri p <li riYb'tP a quest·opera d i ainto ::i.gli stttdii. I ntc.1 nto si è iitiziato il lavoro 11er l'abbonamento a ya~ii periodici ita liani e :;:;t·rn niPri. ritlettt'nti ](-\ ,-.1 rip tirauch e drlln 1uedici11a t' t1P11a chi1·nrgia. ·E:s ·enùo

Per le Cliniche a Torino. I ('lilt iei <li '.rorino :-.i son~> i·iyoJtl alla cittaclin;1nzn, rileya11tlo cl1e lù i111ova leg1?;e snll 'istruzione e In con"ie:?:n ente riforn1n nniYer. ik'1 ria re11dono l '(Jniversitù di Tori110 :1111 ono1nn e ne fanno un Ente regionale, di rnodo cl10 il sno 1svilu ppo e la sun funz io11e re~tano affidate alle forze cittadine e regionali; fnnno app~llo perchè. consitlerata la gru,ità dell<l Hi t n nr,ior1e e la i1ecessità di pronte f' la l'gbe ri~olnzio11i. si Yoglia con s lancio <legno ct011 n antica trnclizione. porta1·e !'.a iuto i11dispensabile per co~titnire Istit11ti clinici adegnn t i ai tempi.

Assistenti mllitarl alle ettniche universitarie ed Istituti scientifici. I>er l'a11110 accade111ico 1n2:~-2-l :-:ono is tati de~ti­ nati n lle <'linichc' Pcl i.·titnti R<'ie11tifìci clellt' TIR. l i ni\0rsità 13 l1ffic·in li 1nedici (6 maggiori e 7 cH11itani) : 4 a lle clin ic·he 1r~ediche, 2 alle cliniche ocnlistf\. 2 a lle clinic:ll<:> ofo1inolnringotatriche. 3 agli I~tituti d'igiene C' 2 .1g·li Is:tituti di radiologia. Sono ~tati ('Onferm ati prr n11 altro anno :1lle cliniche ed isti tuti . cientifìei \1ni,·er~itari 11 n1aggiori e () caJlitn ni inedici.

Assemblea dci professori Sind11cato Fascista.

universitari

aderenti al

L 'TTftic·io Nta.m pn <lelle Corpo1·a zioni la zia li f•l-. r-;ctstt' c01nnnicn : l~ a :-;era l1el 16 febbraio ha .nYnto luogo l'a~­ St'n1blea p;en0rale dei soci <lel Si11ùacato f;,l:-;ci:-;ta pl'ofes. ·oti tnli versitari di l{ 01un . i11·esente il profei:::-;o re (;. iorgio l )<' l \ ..c:>r;thio. seg·ret a1·io pro ,·inc-iit l~ delln or1lorazion~ della ~cuola. Fra gli nltri, ernno lH'C'~l'nti i proff. Anast<1~i. . \Jfieri. CflY:lliPri. Cirincionr·. <'l1iavaro. Ottole11ghi. i quali 1n·(-\'~l'o JHt rt0 ;1 lla t1·attazione deg·Ii iu111orta11ti lH'Phlp111i <lisr ussi. Dopo aYer constatato lo ~Yiluvpo clt>l ~in dacn to stf'sso. si sono preRi ;1ccorcli })Pr ro1·g:111izzaziont' e ln prop.Rganda. ~i è Rvolta, quincli. nna n t11pi èl f' SC' l'ena ddscnssione s u v~ ri argomenti connE11~8i con I la R ifor1na n11i,-ersi taria : discl1 ssio11e' che sarà pro~gnita i11 nnn pl'o~si1na ~1d1111a117K'l. Tn~nt'. si Ronn Yotn ti cl ne 01·dini del g-iorno. pres0nta ti dni proff. A11nstasi e Cirjncione <'011f'ern enti 1·ispPtt iYa1n0 n tp i hi sogni llf'lle ~cuole òi i11p:0gneri<1. e la condizione deg-li n~~i~tenti e <lrgli :iinti unlYersitn ri. 1

C88ellario Centrale infortuni presso il Mini!t&ero

d~l­

l'Eeonomlà Nazionale. I l Cas;ellario ( entrale Tn ro rtn11i , i~tituito con n . Df'creto 2.~ lTI:l r7.0 1922. 11. ?,87. ha pubblicato la rf'l:.i zione inerente a l Rno prin10 ::tnno di e~er' rizio. 1


508

IL POLlCLlN ICù

:\ell<l prilll:t ll<ll'te ùell'atto in varola souo riassunti gli studi ed i la Yori <:be coudussero alla l>reparazione di questo I~titulo il quale ha lo scopo di l::l1:abilire, mecliaute u11a erie di controlli metodici, se nella denuncia. cli un iufortunio si ri~c..:ontrino eYe11tnnli ele111e11ti cli frocle . 11 t ·a~ellario costituito qnale Istituto autono' mo eon sede presso il i\lini.ist<'ro dell'Economia Xazionale è amministrato <la 1111 Co111itato di tre ' ' membri, dn e dei 11u.ali - il co1n 1n. Bnrgoni ed il prof. Zevi - sono rn11prPsenta11ti di tutti gli I stituti assicl1ratori di infortuni , i quali ne ~ostengo­ no con1pleta1llente il carico .fina11ziario, 111e11tre il t<·1·7,0 1 che Jo presiede, è il dott. Ca la1uani, Direttore Generale del I.13.voro ·e della PreYideu za 80cia le. Il Casellario è diretto dal clott. Cesare Ginnn1n1. I l Casel lario intese in un primo veriodo a lla ra<'colb.t delle sehede relative nd i11fortuni verruaueHti, che raggiungevano giit nel <licembre la c ifra di :>O u1ilu 1 ecl iuiziò nel ·econ<lo Ren1estre il s<? r\·i7.io cli ricerca e d'inforn1azio11e nel cni sYolgimento si ebbero a manifesta.re importa11tis8i111i e cnratteristici casi ili d u plicazione di denuncia. J, ·rstituto, pertanto, ha praticamente cunfflrmat o di corrisponder e n quelle :finalitit pratiche le qnn li costituiscono la i11tegrazione dello Rcopo fond<i 1nentale, di e levatissima etica sociale, che è q1H ·Ilo di rappresenta 1·e l 'elein1ento 1nigliore per la n1ol'alizzazione della legge. :\ proposito di un si 1uiJe I stituto, ne l qua le si <:nnciliano tendenze e \·otl scientifici con la tutela <li interessi raggnarde,·oli:::;Rio1i, Ya rileYnto altresì che esso costituisce u11 C'ospicuo presidio per l'indnstria, dai cui oneri occorréva nppunto a llontan;1 re og:ni 11retesa fraudolf'nta e<l op;ni f\Sag-erazione di asRerti diritti. Il Ca~llRrio Centrale. che ha as unto un'orga ni ~zazione i;;c0Yrn fl i pesantezze buroci·n t i che ed inspirata a lla n1assimn f'co11omia, si è già tr:=t ccia to lln vro~ ranu11,1 cli perf€ziona 1n<'nto. nel qnnl(' as~rnn1e u11a 0rcezio n a le in1po1tanza il servizio dj $tntistiea C'he era ~ino nd oggi un voto quasi irrac:ginngibi le per il tfr azionnn:1 ento Ò('ll'nttiviti1 infortunii;;tica tra molti Istituti ch e h ftnno rag,e:in11to oggi. nlmeno in parte, nttra,1erso il Casellario qnrl ~oordinamento ehe era il voto di oltre 25 anni. f,a rclazi9ne <l~l primo anno di esercizio· del CR.f'lln rio ('('~trnl(> è ~tn.ta discuss.'l ed approvata dal Cornitato ..,~mministrati-vo .

I problemi del lavoro e l'attività dell'ls&ltuto Italiano di Igiene, previdenza ed assistenza sociale. Tn ar111011in ;il s110 progran1n1:\ folltla111entu le e grazi(' alll' :-;ne nuo,re t>o -·~ibilità, rr.r•.A.S. ba com iuc.:in to ,, f'VO lgere nn'op~rn. intensa di IH'Ol)agn nda igienica tra le n1a~~e OJìCraie dei mn~gi ori opiti<•i clelln Capitale. _\ t ;1 l nor><> è ~t.a to incn rica to il noto igienista dol t. , •. ~"'rnschetti. già mcclico i pettor(' delrl~ fficio · 1\1Hnieipnll' <lPl T.nYoro. di tenf\rfl 11nn -~ri0 di .bre: vi conffll'PllZt> agli operai Rn a 1·g-onu'nti Yn 1·1 d1 igiene inlli,·itlnnlt> (' <'Oll(\ttiY:i.

_~.\:N:'\O

XXXI, F ASC. 15}

'l'ale sana opera <li ('dncazione ~ociale ha raggiunto, nel corso di <JtH·~ti vri111i mesi, oltre 3,000 operai.

Creazione di una Filmoteca Nazionale cli Igiene e assistenza sociale - Fondazione '' Massimo Blngcn ,,. •

A cn l"a d t. • ll'lsti tnto lt.1li;1110 di Igiene, Pre\idcuza ed .\.. ·siste11za 8ol'i;\ }(_), uclla sua n u ova sede in l 1n lazzo Se ia rrn , p re.s:..;o la Ua :ssa N aziouule J)er le ..i\ssicurazio11i 8oeiali tY ia .Jli11gl1etti, 17). è stata creata, per iniziativa clel fondatore l>l'Of. Ettore J..eYi, C-Orull1issa1·io Goy0r11ativo. una collezione di « films ci·n e1natogra jich e» <l fi11;1litù di edul'.<-lzione socinle nel campo drlln n1edi<:i1i:1 preyeuti\a, iu rigua l'llo ai foudam~n tali pro blpu1i <lell 'abita ~ione, clell 'alirne11t<lzio11<:\ tl<' 1 la yoro, ùel_l<l seuoL1. ecc., grazie alla illu1ui11a ta generositi.t dei genitori di un valoroso caduto in guerra, il gioya11e ~1assimo Binge11. nato a <1eno,·a il 5 geu11aio 1R90. uscito «l.Jl'illlo laureato» de lla « EcolP <lt•s Hautes Etude .. Commerciales » di Parigi, con iuedaglia d ·oro dflll<l Can1era di Co111mercio Jlarigina, e che, pur essendo- st..'lto rif-011uato, vo lle l)a1·tecipare a lla. guer1·a i taliana, e ca<l ùe YU l oro~nmente sul l\ifon tfl ~ebio (Alti1)iano di .i\~ingo) il 2D lt1glio 1916. f.;1 g:e11erosn oft\.\1ta <1<.>lla famiglia Ringen ha vern1es~o al p1·of. l.;evi ùi acquista1·e a Parigi. 11r<:\SSO la r,ega delle Società della Croce Rossa e le grn ndi C.ase cinematografiche francesi s pecializza te in 1nateri.a. una noteYole collezione di fil n1 s scientiftcl1e, roID<lnzescbe, co1nic·h<'. il l n~ranti i princ ipali problenli cli <Ufesa contro le malattie infettiYf\. gli infortuni. di lottn c·ontro la tubercolosi, i ll!Orbi venerei, l'alc·ool i sino. cl i protezione della n1a ternitil e dell'inf~ n z in. ~a rn 11110 preRto proietta-

te

~ratuitamente.

Nella Sanità militare marittima. Il prof. Rodolfo Bres.sè111 i11. gPll<.)rale inedico capo di1·ett ore centrale della ~;111itil rniUtare n1arittima 1 lascia il posto per lintiti di carriera. • .\.. l1ti su·b en tra il generale 111eò ico car><> Cavalli. C..-0nten1porn 11en n1en te n vvi<•nc' il trapa so anche nella <lirezione dflgli « ..i\ nun li cli :.\Iedicina Navale 0 ('oloniale)), nn periodico il qnale ha saputo conqnistH r:..;i largo credito i1elln fau1ipJia medica. Esso, inclubbin1nente. ~<ll)rà 111a11t0n<'r~i a11 ·a 1tezza raggin11tn, n cnra clc1 1n nuoYn òirezione.

In onore del prof. scn. Grassi. 11 t{e llu inviato al prof. Battista Grassi. in oC'casionP tlel ~no 700 •1 nno di età, il seguente telegrnnn11a: «All'illustre ~c·ie11ziato nella ricorrenza del suo 700 annivel'H<'l l'io 1C' mi(\ ' ive fe li c itazioni 0d i miei auguri n1ig-l iori. ·- T1 iltor;o Jiln1a11uele ».

r,e onoranze pnbblich c avrH nno 111ogo il giorno o-iugno i11 nn'~1nla <lf"ll'UniYPrsità. In tale occai~ne verrà i!i\titnita Ja J<,ondazione Grasi:d per 1'? stndio zoolo~ico delle n1aln ttic> parassitariP per c1~ 1 n n1tt'oggi sono ~.1tC' ~iii r:ic·eolte. per . ottosc1izione. lire 6.~,000.


SEZ fOKE PRATIC.\

.Per le onoranze a Guido Baccelli. Il Cotnit<l to llètnlo11<tll' per 11..• 0J1ul'<t11ze <'he ha alla te~t~t il J:>l'~)f. Yjttotio 4-\~·olL ciu~tl<.' 8egrl1t~rio g<'llC'rale il p1·01'. 1{()111010 . -\rt . .o li (' cu111e tesoriere il «ulllw. l1'~ 1 ·r11ccio 4\1nl1 ro:-;i 11a ~ecle presso 1.l.nione ~turia <'Ù 4\.rlc·. i11 Yia ~. Pa11talco. nn, Roma . e i·ice,·e le offerte e le ric.:hieste di s<:hP<l<' tutti i giorui feriali (ore H-1:2, JU-20). Il Iune<li :-;er~1 ( l~l-21 l. è seni prc in nfticio i] ~('gretaJ·i.o g-e11ern le.

·u vroi>u~t<t <le l presicle11 te oh. l!'ottt111a ti e dcl Yic-e-presidp11 te gr. ufi. J•('Jleg1·in11 .\ ~<'<ll't'lli ha. i11 qltesti giorni. (leliberato 1<1 cotl'_·p. ·si on<.• dt>lla somma di J '· 0000. c-ouH· contriùnto :t llc 011orn11z<.' al Battelli. Il ca y. .\.11to11in 'uoc.:u, pubbli<'i~t<ì. tig-lio <li un notabile itali a n o del Brnsile, si ::;ta voi simpaticamente occupando perchè ancl1e le c.:olo11ie italiane dPll'.t\n1C'1·icfl 1nerid iònnle e' Rett0ntl'inn<l le co11tri1Juis(';111<>- n i1 ·~rezinnt• ill' 1 lllt>ll llllH'llto il e; Il i<lo I~<l ('1 ..a U<till\' r:t <.li ( 'omtu •1 ·c:iu <.li Rolll<t.

509

le» Y~11e a lurnegg·iare cornvlet<.t lll(;_)nte, dal i>unto cli vi~t::t scientifico. J;1 polieclricn fignrn del vrimo i nfol'tun i~ta d'Ita lia.

Il clero e l'igiene. Con riferimento :tlla 11otizia da 11oi riportata n~l f<l "'C. 31. p. 3TH. sotto questo titolo. rileYiamo cl •l llo ."tesso periodico «I/ l talla Sa11it;1ria >> che n11tht• nel ~emjunrio Teologico rep:ionale delle -:\lar<.:ltc il t1t1a.le ha se(le 111 Fano, t' f4tato tin cln i iirimi del corrente nn110 i11izia to un corso d' ig-ie11e I

ni Chierici SU iniziatiY:l af'l rettOl'(• <lP I ~('minàr io :-\tesso mons. P. Ettore c·n~tclli. Il cor~o si s\olg·e in eon(<'renze . 0tti1n a n nli te11ute òall'egrPgio dot• tore Enrico Pinzani. lTfficiale Sanitario di :b itn-0, nllo sco1>0 cti sti1nolare i l progresso igienico del nn-0,·o clero, e qnin<li a ncl1e de 110 P<)P<>l azioni, n1ercè l'opera del saceròote a fianco d e l n1f'dico. Detto corso fu anche ten11t-0 pel' nn biennio n\nnti la g·nerrn. 1

1

C'.f-lli. ~i

Yanno i>reva 1..11Hln '' pp1· 1·1 rnc·colta <li fo1H l i.

T~ 1>1nn Y;11·ii tl'a ttenin1P11ti

Per la ristampa delle opere di Agost.ino Bas1d. , s. 1'J. T~ e11ito .:\lu:-;.,oli ni 11:1 ac1c:l'lta.to la presidt•uza <.lt'l ,on1itato -~.1zio11 :1 lP Ji<.'r 1._, l'i!::ita111p.._l dcllt> 01>erP cli _-\gostino 1~ <\si-;i. t•d h;t inYiato a lla Presidenzn dPll;1 ~o cie til )ledica di !,a.vin, che ne aYeYa prp~o l·ini?.itiYu. t .1 sna pi011a ad ~l:>ione «co11 .ani1no

th·rezza <.li italiano>>. ('on~. 1'~. il -:\litli~t:·n f-}entile è statP i11yitato nlla vice-1Jresiùenza il ·en. (Jamillo Golgi il qua le · det1<'l'iL la i1refazione al YOll1me. m e11trt' il ~ Il. p1·of. I~att. Grassi si è offerto di i>repa 1'fl re uno studio bin-l>ibliografico sull' op~ra del nn~:-\i. I 1 C'orni lato d ·onore è COllllJosto cli 1111 g;1 upvo n111nPro~o di ~cienzL1ti e cli Perso11nliti1 italinne tlll' hanno co11 e11tnsiasmo atlcrito a qne~ta opera di riven<licnzione scientifìcn nnzionnlt•. I1 C'<H.nitato E~ecntivo sotto . Jn rr(\Ridenzn del prof. E1nilio Alfit-ri, coadiuvato clnl Yice-prcsidente prof. Erne~to Bcrt;1 relli e cln I _R(\p:retario Genern l" prof. Gian C'arln Ri <J11ier (cln cui pnrtj la inizintiYa prima) :i. ttend0 n l nobile lavoro. Si stanno rn ccop:liendo i fon cl i 110c ·t~:-:~n 1'i per offrire il Yol ume in on1;1ggio a tnttP lC' più importnnti ~\<·l'nò~1nie del mondo. P

In memoria del prof. [,orenzo ·Borri. J,a « Ra$Regn'"1 <lt'lht PreYidenza Sol' i::tl(' », che ~i pnbhlic.'1. a cura c10lla f'n~·~1 Nazionn le Infortuni. ha cl0clicato gran parte del . uo fasci colo di marzo. ad 011orare la 1neu101in d~l prof. T,orenzo Borri. ~i npre con qn:t ttro perizie incdi tE> òe I B orri : sPgne n11a raccolta di Rcri tti Rnl l'opern :-\C' i c'n titì«n (' .·oc·iale <li lui, <lrtlnti 1~~ cnltori de lln ~lt1·cli<'ini1 lPgn l P. <' c1ell'li1fortunistiC'a: Cesare Dion<li. Fr:111<'C"R<'o f'n rnelutti. :\In rio Carrara, Attilio CPYidnlli, ~a lY;1 tore Ottolenghi: :--l'~ue l lllè1 con1J)ll\hl biblio2rn fia . n cura c101 prof. Frn nrPR('{) f.(lonc·in i.

:\Irutre in Firenze è uRcito in qncsti g-iol'ni un VOlume ÒE>gli ~Critti Yfl L'l (li f.orenzo TI01·ri. CflH·~to fn~r·irolo della « Rn~Reg-na della Pre\·idenzn Socia-

Dopo lungn maluttiit, In n1attinn clel 1!> 111<11'zo 11. ~. ~i spense in Can1erino il prof. GllTJ.iIO I\ ~ \C 'Z.\.:'\ l )l~R. or<lina1·i<> di àIHlto1nia nn1nru1 norn1n l<' 11pll '~..\ten00 t 'a111erte cla circa un trentf'nnio. J<:r, 1 n:1 t n a :\lif:ikolez ( lT11ghf'ria) il 1, 1narzo . 1851 Pcl ;11H·or;1 ;..~;io,·ani~:-:;i1no fn assiste11te del prof. ~Ji,1lk1 >\-i('h. or<lin:1rio di <.111aton1ia <l Dndapest. Di poi pn:-;sù <l \Tienna. presso il prof. ~rh0nck., n ~r­ fczion:1rsi in embl'iologia ed ivi ri111;1Re fino ;1 che il prof. '\Tlaco\Yich, ordi11a rio di ;1ua ton1h1 11ella l"ni'"<'l'rotil cli Padova, lo cl1ia1nò p1·c'sRo <lj sè in ql1alitù di nsRi~t~nte. N<'l 1892 pr{\8e P<1rt0 nl concor~o p0r straot:dina l'io di n 11aton1,ia nella Universi ti"! di rerugin in c:ni rinscì primo insieme n l prof. \·a 1~nti. 111 bns0 nl rh~n ltnto cli ta le ronco1:Ro il prof. Kaczancler Yt>n11e chin ma to ad insegnare anato1nia l1mn11a J10lh1 ( TniYersità di Camerino. Ha lasciato n1olti l:-tYori ori~i11a li fra cui in1l)ortn nti q11elli s ulla st L'll ttura e 111orfologia clel o·ano-Iio cilia r e e Ru lln n1orfo1ogin del museo1o t°" ~

retto ò~l l'addo111e. Ri,·~tì la cù rica di r1:eside dPlln Fncolti'l ~Iedico-C birurgicn. r.n~rin ln r?:o ri1npin nto nella n1emoria di tutti qnnnti lo conobbero. e di coloro che lo ebbero inRnper;l bile· maestro nell'i11~egnamento delle di~ci­ plint' arh1 tomiche, fu lg·ido ,esem1Jio di r..-11·a onestà p cii nttnecnnH?nto nl proprio dovere. ....\. (1 fTT~TO~I.

E tloveroso regi. ti·a1·e la n1orte. :1 "'·c1111 t ..1 ~1 Pari cri. in etft cli 9:1 ;\ nni. cli I .... . \.. ('OIJLI:X, costrntt o~·~' di strun1enti e apparecchi medico-chirurgici clota to di $pi r i to inventiYo e di tecnicismo mer<lYigliu:-:i. C'on1i1H·iò con l 'nretroton10. costruito per i. ·pii·n r,inlll' f' tnu lii Cl)lla born 7.ione cli :\1aisonn011Y·e ; rt•.tllir.riù l'idea tli Paqneli11 clel ter111oc1111terio ~ qnelln cli 'r;t 1·nier dt>l fo t'l.~ipe tra0nte nell';1 sse : i1umao·ir1ù rtlrti<.·o1azione 11ettn di f'ollin. Il suo nome ;estt'rìt lPp:n tn n nJolti simi ~1ltri presidii dimostrat ivi preziosi nella pratica corrente. I. ·:1zi0nda viene ora · continnn tn cl<l l fig;lio. •


510

I'- POl. ICLl.X l CO

RASSEGNA DELLA ST..t\.MPA MEDICA. Ann. rli li.ed . •\-ar. e Col., ge11.-feb. - E. El-J.FIL\" FkEUND. La sin<.:O})e ~1 borclo. G. FIORITO. \ 'i rulenza (1i alcurù germi clel <:acl nvere. Rass. di Olin., Pcc., gen.-feb. U. BAC'C.\1(\~I . Cl1ra tiroidea 11elle forme i11iz ia li di a rtri tisn10. .-lr·ta Df'rnLafo-le>1 ereol.J clic. .J . GoL.\Y. I cl r oL1<.lenon1a clelle palpebre inferio ri. K. GRo:x. Dern1ite pàpn losa sifiloide }){)&f:e1·osiYa. · .t'l nn . di Ostetr. e Ginec., feb. - C. ~rEXCONI. Vnlvo,~aginiti

E. F. F ..\BRRI. Pe~sal't{) n becco esterno contro i prolas ·i genitn li. /1> i.11asccriza Jfed ., 15 mar. G. X1 rzz1. I .a sP:-:;J infa11tili . -

1noi<la lgi<t . O. I. S ..\OGIOno. Cel lule gig<1 nti <li Biz7.ozero riel !':i1Ugu e <.:ircoh1nte. I giene llodcrna . µ:f'n. - G. ' r .,cco::xE. \ ' n t·c ino-tli;t gnosi, J) ro.filassi<l e tera vin 11ella 11ertosse. l •'ol ia. ,qyna eoo l.. -1. - I{. . \ L.\ :'.L\~NI. E cl1inococco pel-rito i n p:1'<ìYicl<.tnzi1. - 4\. Ji\)HNERO e R. BALLI. Correlazioui interglancloln ri c1e ll '11te1·0 ~ottopo­ ~to ai rngg;i X. Brrt:il-Jfcd .. H f<:'b. -

.-\:\'.\O :\~XI, FASC.

cloridr. 11cll:i c.:u1·a del i·at:llit. - .J. \\-. BH01r\.\X. Ernia sci ati C'<l (diYerti e . di ~feckel erniato att rnYerRo il p;r :111 fo1·n m e s<·iat.). - G . .J. R usK e , -. RANDO Lr11. R e1:>erti anatomici in casi ~in111l:1nti là tub. polm. - ....\.. 1\1. FISHUER(~. T~ 'n J'tPl'ÌC)~clerosi nella clefic. tiroifl<>n. i.. JJital11,Z, feb. - G. )1ÀRD.""ESCO e n. ~. DR.\G.\XE::iCl) . eolrstea.toma cle l n1icl. svin. coe~istente con ca Yitù siringomielicl1e. - I. \ T. TtIRTRICE.\XX. Sindton1~ dell 'arterja cerebellare ])()Str·1·0-inferiorf' . Sca1r>el , ~ mar. NoEVER. Fistnli1 digi11no-colic<l Ù•t n1Cf'l'A 1101>tica po~topf\rntoria del digiu110. R. LED1'~XT. Il c11 nt l.. e ~li sport. Rnrfil(Jn e lrt J>iat rrn1 in. 1f> 1n;1r. 11ASOTTJ. f ,;l cura racl inn tc e cliate1-n10-c·oag·nlnnte dei ~c.-> ni­ fro ntali. 1

-· ---

•• ••

La Cliniea Ostet:riea

... • •

R [\' f ST A :\TESSlI,E

..\ . .>:onnE. <'alcolo i11 <liY\' 1'-

Ucolo rlell'11ret1·n . .i:I roh. 1léd. B elges :~:e1L - · T.. D .<\ l~TREBA:.\ì>E. Re' ~ quelc di g<l:o:; cli (·nn1b:itti1llt'ntn. J o urnal _4_n1ar . .lf ('d. _.J.-;.i.;;rJC., ·) t'<'b. .T. H. l t\H.\CII. ~n l tl'ntt.un. in~·ulin i('o d0l cli<lb. -- Il . . J .. l ·L\B.\Cll. . \li1111.·11tnz. c1igi u11;1h• IH'l rul1·e1·n P<.)Jlf i<·:t. ~ . .1. Dnl· · K1x. T11dicazioni e metod i dcll';.1borto pro,-ocnto. , -. C. RO\YL\XD. J,a 11ernieio._ itù dell' anr111ia Pmolitjc;1 della g·r a1·idn1izn. J r7.. n f11b. - <i. DR, PER. TT. -n1·xx 0 J). RE.1-:0 \T.. .AntroponH:'tl' i<l <·linica. - :\J. R . .JONES . I /acido

15)

dire tta dal Prof. PAOLO GAIFAMI ~0:\[)f A 'RIO clel "X. ·3. La pagina del medico pratico : P. GA fFA~II. L'i11terYentismo ostetrico americano. - La·

vori originali : X. ) I .\SlERI, A proposito di profilassi clellA febbre puerpe rale n ei c 11 ~i di rottura precore e prematura delle meml.Jran ~ ov11lar1. Fa tti e documenti (clinici ed anatomici) : R. ALBERTI. E1uatocolpo da setto prasver::-c vaginale. - La rubrica degli errori : O. \"I_.\X A, llitenzion~ d'urina. im ul ante un t 11n1ore. - C. FBRRACCID', Fibroina uterino sim ulante una _graYidan.i:a iuterrotta. - La nota di t.erapa. Dalle Riviste. Va rietà. I libri. - Notiz ie • _.\.bbonam.: Italia: L. 20, Estero: L. 2.i; per gli abbonati del e P..oliclin ioo », rispettivan1ente L. 16 e L. 20. Inviare ca rtolin a-vaglia al Cav. L"GIGI POZZI - Via Sistina. 14 - Roma .

Indice alfabetico per materie. Aborto: i11dicazioui socia li a lla cazione

proYo-

Adenofibrom~1 s11dorifero

Ane111ismi <lell' ùorta As~dcurazio11i

. 0<.:ia li in ~r1ua11i<l A Y-releua.meuto : revisione di 11n proces-

so })er -

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Bac:illi tnher<:ol:tri ue:t:isi: flZ io11e Bibliogr111ia Blenorr:1g·ia uellt> b<lmbine : Cll l«l <..'n rcliop:l ti ci (~ en re ~1 1Dt>a rie ('ircolori 111iuislrriali: efjìca<-ia .

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C'ongil111tiYit(,) pri111nYerile: 01>0terai>i;1 Cronaca del. 111,ovLnientfo professionale cuore: di1ninn~i1111i di Yolun1e . Diah<.'tC': trattan1cntt' rou l'in~ì1li1ln (."j l n<·nsio: d<'ll'rn1innr.ionè Insulina : azione ~ull 'occ-bio Jnt·alidità: as8isten~fl sanitaria locale I:-:tit11to antir:1hi<·n di Ron1n: orgn ni zzazion:. . · ' ) rI lC. . 1 n'>'' [ _,r•fJQ< .<,;ff Ili· I •I J'lfl :.t :1...,.,, J1 • •......_ ,9 ·•

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Xefrectomin dopo j dati del cateterismo ureterale e 11efrectomia n e ll a costante

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P<l rto di :-\toeic:u J>e77a_qra : lrt lotta cu11tru la I)io::.;a l pinge ti::;toli z:.r~ta nella YeRcica : :::;alpingografin, c11ra l>olm( 1nitt> e p1·e ":::;ione arteriosa P1·P"'sione a rt<\rio ~u eleYtl ta : trattamento Rf'<lzion(' di' ~g-;11nhati : con side1-.1zioni ~ nrcocarci non1a de llil pelle

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P e t Sign.ori abbon.ati a l ' ' F>OLICLINICO ,, Prof. dott. GJOACCHIN<J FUMAROLA Libt>ro docente e 1. 0

-~iuto

i1e1Ja Cl.inica delle malattie Nervose e

~lé11taJi

della R. C11iversità di Roma

Diagnostica delle malattie del sistema nervoso PrefazionP e dt1e ~flpit0ìi del prof. GTOVA-SNI MINGA ZZI NI .

Intorno a questa pubblicazione, così si sono pronunciati LEONARDO BI ANCHI e AUGUSTO MURRI, •

Bologna .... . «11 libro pubblic:ato ùal dott. prof. Fuuu1ro1,1. più "cll~ <li diagnostica è trattato di Semeiotica. nel più cc . . . . . benchè io non a bbhl avuto ancora il tem·« rigo~·oso $PDS-O della pnrola. :\l"on discussioni intc1·110 da leggerlo tutto. n'ho Yisto nullameno tant.a· << preta ti ve tlei intou1i delle malattie nervose. u1a l:i p<irte per aYer il diritto di sper~1re ch 'esso ,·erYirà '< se1nplic:e e preciS<l <?Rpo~izione dei segui delle i11a.-1d ele\·a re gra11demente la coltura dei 111edici italiani in quella branca e.le lla :\1edici nn moderna, eh 'è la 1 h1ttie1H.'r,·o~. e Jpi iuetodi per ricercarli. docuXe11rolo!!ia. tinora n1olto trascnrnta . . . . . << ment:-ll<l da unn qu~111tità straordinàriamente gran_.\. :\lunRI ». (( de. t.ronH:.> for:'e in nessun altro trattato di . erueio« ticn. lli ti~ure. in cui pare in ogni capitolo <.' iJJ So,rygio rle71e i11usl1·azioni: 11 ogni de~c1·izione cli trov.:irsi dinanzi all'infe1·1no cl<.•1 << qua le :-;i rn c:c:o lgo 11 o i ~in tomi. « r-..a ~~n1eiotica delle malattie nerYose la si pu:> ,•< cou<:~pire in due n1ocli. o sotto un doppio .1spetto: < d ese1·i,·er~ i ~ i11to1ui. interpetrarne la origine e :J \< meC'c::t11is1110. di111ost1·:11·e la regione ann touùcr1 à11n . «qua le il ~jutou10 ~i ri f Prisce. e ricordare }(~ 111;1 In tti~ <<nelle \Jl1<ll1 il ~ì11toruo . :::;i ri co ntra pili frequ •11 tl'1< mente . ..i qnP~to e riterio fu !spirnto il lilJr·o di ~L' ­ < rn..-intic::1 p11 hhllc;1to d<l 111e per i tipi \ 'n lla rd i di '< ~I ila 110 neJ J :--:--!), e di cui lJel' n1olte ragioui. :-.nl ''" ' «tutto nei rauvorti e.in l'I::ditore. non ho n1ai 1•1.i 11 ,·oluto pubblicare le ed i7.ioni ~nccessiYt'. ':ri110 1110(1 il<·rnu di n11:1 ~<' Jlleiotica co~ì concepita è l'ultin1:1 1 H è<lizione ciel la Seu1eiutic<-1 del D..S.ierine. Il se<:ondv · •1 metodo è lJUello di studiare e di dimostrare il ~in - 1 << ton1v in tn tri i snoi particolari. come si rileYa sul'< l'nn1ru:i Ja tr). <le~riveudo con precisione di parole, (di figure ~ cJi disegni, i 11Jet0di Che Si deVODO ado- I tperare pt>r ric·('1·c-n re i sinton1i: è il tipo di Semeioc tiC'a adottato da l p r of. Fumarola, il quale ha reso 11un :set·yizio di u11 indiscutibile valore a lla pratica ., rnedica in 11u a11to appresta al medico la conosc:e11,< za ùei 'metodi di esame e t1el valore J)ratico dei fe'' no1neni. Questo li br o elle Yiene pubblicato sotto l;1 <autorevole r acc·omanda.zione del p r of. :l\1ingazzi ni, i l «qua le Yi ha cu utribuito con d11e interessanti arti« coli, ~ davvero ò i t1na grand e utiliti1 pratica SO· e< pratutto per i 1nE:..\{}ici generici, i quali non 11anno <e e non hanno a YU to occasione di vedere, d11rante i «corsi uniYer::;itnrii, un note~ole numero di mala ti. l , .. a i1110 sop rn tutto ricorda ti i capitoli su 11'a na iu ~t(' ­ « si e sull'~s<1n1e della motilità, il quale u l timo essen' do il viù <.:onq ileto ed il u1egl io documentato offre \ , I 1c un:i. guida ~ic ul'a al medico che si accinge all 'esa«me nf>n1·0Jo~i co di u n infermo. }l eno svil uppati sono t ' « alcuni a l tri t:UIJitoli , specialmente q11elli sulle afasie f ~~ .• ((e sulla ricerca dei disturbi risichici. ì\l olto più in.; · r « teressanti e istruttiYi i capitoli sul! 'esame de1ie ~..+ · • .- ..· ro «pra~sie e sull'esame elettrico. ·t · ; cc Il libro d i Serueiotica del Fumarola è un 'or>era .. • 1· ..~ _ .. <'di una grande u t ilità nratica, colma una lacuua « nella letteratura medic<l i ta liana e non può non confa...,lic i e.~ r.r,cronieryrilica.. in donna Hfr\~ t. ta d-t ajeno 1na dell'i « seg-uil'P un legittimo successo. potisi. In gi o ventù la .facies della pa z iente aveva un a ~

~

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Prof. I..JEOl\"A RDO

BIA:\ICBI n.

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spetto :->ano e 11 )rinal e. e 1ne s1 vedt> 110lla ftµ:11ra del 1nedaglio nc i11) po.;tt in tiasso e a d~ st ra.

P..A.RTE GENERALE. - Un volume in-8 di pag. ' TIJI-352, edito in carta di lusso. nitidamente eta~pato, con 175 figure q u<isi tutte originali intercalate oel testo più 8 tavole, fu ori testo, a co lori. - Prf'77o' L. 4 2. Per i nostri abbonati, franco di porto, J.ler sole . . . . . . . . . L. 3 6 Pi\.RTE SPECIALE : Sistema nervoso p erif erico. - un ,Tolurne di pag. 2..i2. ron 67 figure int ercalate nrl t€'sto. - Prezzo L. 2 8. P er i n ost ri abbonnt1 . franco d1 porto, per solf' I... . 2 4. 7 5 Inviare Cartolina-Vaglia a l Cav. L UIGI POZZ l, V ia S i s ti n a 1 4 - ROMA


:lntePessantissima pubblicazione : Prof. dott. LEONAltDO DOMlNICI Libero docente il i Patologia C.:h:rurgica, di Clinica Chirurgi ea e l\Ie<iicina Operatoria nella R. Chiru rgo Primario negli Ospedali di Roma

Università

di

Roma

.

Compendio di Semeiotica Chirurgica Riportiamo qui di seguito .a significanle prefazione con la quale il chiar.mo prof. ROBERTO AI.ESSA 1" ORI ha voluto ornare questo nostro volume: abbondano in Italia testi di Chil'urgia per «Ho perciò viYamente incoraggiato il Dominici al· «studenti e laureati, e sono inveee molto diffusi fru « l'improba fa tica di l1na es11o::>i7.i one sistematica. «la. scolaresca e i gioYani chirurgi manuali per lo «completa se pur ~obri.a, dell'esaru(' obbietti '\·o nelle << più francesi e tedtschi. «malattie chirurgicl1e, per rimetterlo a l posto d'ono<e Abbiamo pochi buoni trattati di patologia chirurc, re che gli è do,·11to nelle nost1·e indagini, restituir« gica e di medicina operatorià. quasi nessuno di dia- <' gli l'in1portanza precipua per la diagnosi. · « g11ostica e di semeiotica. «Come egli abbia assolto il gra Ye compito, giu<li«Per la diagnostica il Taddei ha cercato colmare « cherauno gli studiosi : a me pn re lodeYolissimo l'in<e la lacuna, ma la sua pubblicazione non è ancol'a <( tento di pol're in vri1na linèa I 'esame diretto meto« complet.a. «dico del malato, <:.> pur tenendo il massimo conto «Di Semeiotica Chirurgie.a., che io sappia, non vi è « de lle ricerche di laborfl torio e ùelle altre sussidiarie, «trattato italiano e per gli studenti ed anche per cbi « fissar saldo che esse debbono essere pratica.te per « sa, ma desidera ticord.1re, la ma11canza è sentità. «completare i risultati dell'esa1ne obiettivo, non pos« l,a semeiotica è la ehi a ve della clinica. Senza cl1e « sono sostituirlo. «Bene perciò ha JJroYveduto l'editore a pubblicare « venga sistematizzata la ricerca dei sintomi, non ~i «impara ad orie11t..'l rsi fra le difficoltà della <liagno« questo con1pendio cl1e Yiene ad aggiungersi agli altri « si é vi è oggi una tendenza che purtropJ)O va esten« gii1 usciti nell'ottima «Collana del Policlinico>> cui « 11.111110 colla borato })a recchi fra i più valo rosi dei « dèndosi, a tl'èì.Scu rare la precisione dell'esame ob« nostri giova.ili colleghi. e a cui auguro e spero eh~ « biettivo, che è tanta J)arte dell'indagine clinica. « I progressi della Radiologia, l'a usilio spesso de« non mancl1erà ancora l'ausilio di ·a ltre fol.'2e vivaci «e ben preparate. di cui forttmatamente abbondia« cisivo che si può traTre da ricerche di laboratorio. « mo. e che attestano In ~rietà e la complet:ezza della «fanno sì che l'esam~ clinjco vero e proprio è messo <(spesso in seconda linea, ed il giudizio viene dàto « cultura della ~cnola di Roma. «su reperti forniti da altri, daf cui responsi, come s11 « Roma. 15 aprile 1922. «formule matematiche ' il chirurgo giura e si. decide :, a ll'intervento. condotto così a dare alla tecnica ope11 OBERTO A LESSA i\"DRI ». c< rntori::l impr. r tan7..::t prevalente. Saggio delle il1us trnzioni: « ~on

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Tntnore tnis to della pa rotide sinistra

l Tn ,:oln1n e di pagine VIII-425, stampato su carta di lusso, in nitidissimi tipi tipografici, con 73 fig u1e . 1n ult e dell e qua li originali, intercalate nel testo, e 4 tavole in carta americana fuori testo. P r eZZ L> I 4 2. P er i nostri abbonati, franco di porto. per sole . . . . . . . . . . . . . L. 3 6 J,

] .J1·r o ttene1·e qua nlo 80JJ>'CC in rta r e cartolina-va.glia, al Ccc 1.:. L [ ...JG I POZZI.

fTi rr Sistina, t 4 - ROA1 A


A~NO

XXXI

Roma, 21 Aprile t 924

fond~to •

dai professori : FRA~CESCO

GUIDO BACCELLI

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Fas<·. 16

DURANTE

SEZIONE PRATICA

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REDATTORE CAPO: PROF.

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SOMMARIO. Osservazioni cliniche: G. Bettazzi : Appendice totalmente di· etaccata e seq uestrata. in un laparocele epiploico post-operativo. - A. Toscani: Un caso di .ernia ceco-appendicolare sinistra strozzata. - L. ?11arziani : Calcolo appendieolare di natura parassitaria. Note e contributi: A. Cervini: Contributo allo studio della . protein te1·apia. àspecifica n elle infezioni tifose. Apparecchi e strumenti nuovi: G. Galatà: Di un nuovo coagu. lometro. Sunt i e rasse~ne: F'1li:JOPATOJ.OG I• : Mac William : I fenomeni ensitivi che si associano con una scarsa irrnrazione sanguigna dei muscoli che lavorai.o. - · T ERAPl.rl : E. Locke: Là sieroterapia della polmonite. - ~ournez: Sul t rattamento di progredienti processi piogenici della faccia con incision~ e iniezioni marginali di sanj?ue autologo. - G. B. C. Fulle: Irradiazioni della milr.a, fe~ato, midollo osseo a scopo emo. statico Cenni bibliografici. Accademie, Società mediche, Congressi: Società I\Ied! co-Chiru1gica nella Romagna.

Appunti per il medico pratico: CASISTI CA e TBRAPIA: Piccole miserie fen1minili. - Setticemia puerperale da pneumococco. - L'uso della sonda gin ecologica. - La terapia dell'aborto. - Nell'herpes genita le femminile. - NoT r~ DI TECNICA I reperti di laboratorio nella prognosi della pneumonite. Agglutinazione del proteu s X 19 nell'infezione da proteo. PO~TA PBGLI ABBONATI. V ARIA • Politica sanitaria e giurisprudenza: Considerazioni intorno alla revisione. - Questioni prati che. Nella vita professionale : ME01c r 2'A soc1ALE : Le masse militari come mezzo di propaganda igienica. - Cronaca del movimento professionale. - Concorsi. Nomine, promozioni ed onorificenze. Nostre éorrispondenze. Notizie drverse. Cronaca epidemiologica. Rassegna della ·stampa medica. Indice alfabetico per materie.

li.ritti di propr1tus r1servah. - E vietata ta riproduzione di ta1'0'rl pubblica fii nel POUCLOOCO e la pubb"Uca4ione dei sunti: di e.B&i senza citarne ta font.e. ·

OSSERVAZIONI CLINICHE. (JSPEOALE ~lAGGIORE DI

S.

GIOVANNI BATTISTA

E DELLA CITTÀ DI TORINO.

SEZIONE CHIRURGICA

diretta dal prof. L.

BOBBIO.

Appendice totalmente distaccata e sequestrata in t1n laparocele epiploico post-operativo. Dott.

GINO BETTAZZ[.

assistente.

Grazie al consiglio del mio primari-0 prof.

Bobbio. mi è dato riferire sopJ'a il raro. reperto di 11na appendice completamente staccata dal ceco e seq11estrata in llna grossa bozza di epiploon, accidentalmente rinven11ta p.urante l1n intervento per l8parocele post-operativo.. Si tratta di lln l1omo quarantenne. il anale dall' eth di trentasei anni soffers e rip etutamente di colicl1e append1colari, e eh•:. diciotto mesi or sono in seg11ito a.a un violento attacco nella malattia dovette essere trasportato 8Il ospeda1e. ed operato d 'l1rgenza. L'ammalato ric0r cla c11e do110 1'ooerazione dovette esser e me iicnto q11asi ogni p;iorr10 non essendo stata s11t11 rata del t11tto la breccia operatoria: e cl1e dono 11na degenza in ospedale cli circa due mesi ·11scì g11arito. Certamente dovette trattar si di un asces8o append icol are che vPnne aperto e drenato. Nel periodo òi tempo che da allora decorse, 11ammalato ebbe a lam entare più volte la comparsa s11ll antica ferita <li 11n piccola bottone dol ente, arrossato, 1

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che apren<losi spontanea·m .ente lascia va uscire qualche goccia di pus, per rimarginarsi poi adagio adagio. Tre ·O quattro volte ciò avvenne nel corso di sedici mesi, prima cl1e l'am1nalato ricorresse alle nostre cure. Presso la ferita laparotomica (parainguinale pit1ttosto alta) $i discernono 1€ piccole cicatrici delle fistole guarite. Nel rnomento della nostra -0sservazior1e, ciò che essenzialmente disturba l'an1malato (causa di tempo in tempo di dolori addominali ) è la presenza nella parte bassa della cicatrice di un laparocele discretamente vol11min oso, di consistenza dura, irriducibile, certamente a çonten u ta epiploico. Operazione : morfiocloronarcosi. Incisione obliq11a sul t11more erniario. Il sottile sacco peritoneale che si mette in luce è in alcuni punti fittamente aderente al celll1lare ed a lla cicatrice laparotomica. Con molta preca11zione si riesce ad isolarlo fino a lla porta erniaria .che è relativamente piccola (moneta <li un . vecchio soldo). Aperto il sacco, appa1·e l'epiploon che aderisce in parecchi p11nti alle varie concamerazioni del sacco. L ' epiploo11 isolato da ogni aderenza , viene r esecato presso la po.rta erniaria, ma il breve peduncolo r esi duale n on si riduce. Allargata allora convenientemente la porta erniaria media11te opportuna incisione, si riscontra ancora un grosso gavocciolo di epiplo.on che aderisce assai saldamente al peritoneo parietale sul bordo esterno dell'incisione laparot.omicri. esattamente in .rapporto alla antica cicatrice. I solato ed escisso questo secondo gavocciolo di epiploo.n è agevole esplorare la fossa iliaca destra ed il c·olon ascendente . 1

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512

IL POLICLINICO

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[ANNO

.\XXI, l •'.\SC. 16

Talora nn breve moncone di appendice, toz Il ceco alqua11to ectasico è fissato nella fossa iliaca da tenui aderenze di sicura natura inzo, difeso ed affondato in una massa adipos fiamn1atoria; una briglia epiploica raggiung·e il co11.ftuente ileo colico inserendosi presso 1a. epiploica aderente àl ceco, ta ad in ticare il estremita i11f eri ore del ceco. Liberato il ceco grande P.o tere protettivo dell'epiploon, che non dalle tenui a derenze, l'appendice viene inutil- solo ha posto t1na valida barriera al processo 111ente ricercata nella sede normale. L 'cu>era- ttogistico, ma lo ha vinto, ed ha riassorbito i zio11e ha termine con la sut11ra totale ùella liquidi settici che si p.rodussero, e con essi i p<trete jn tri1)lice strato. Esaminati i pezzi di epiploon escissi, rin- prodotti di sfacelo de1-l' appen,dice stessa. Il tracciammo i1el secondo di essi un corpo al - n ostr o caso insegna quale meraviglioso la' oro ll1ngato, cilindrico, di consiste11za dura scle- di protezione e ·di difesa abbia esercitato l'epirosa, della lunghezza approssimativa di cm. 3 ploon riassorbendo adagio adagio gli essudati, e diametro inferi ore ad un centimetro, ch e h a tutte le apparenze di t1na appendice o per lo ed inglobando l'appen.dice che si era staccatn meno d.i un l)ezzo di appendice inglobata e dal ceco in consegu enza di un processo ulc . sequestrata nel gavocciolo di epiploon. SuJ rativo o gangrenoso, fagocitandola adagio momento dubitammo a11che potersi tr.attare di adagio con un lentissimo ma continuo lavorio un nodo sclera.so sviluppatosi attorno ad un di r iassorbimento, che certamente col tempo filo di seta, ma l'esame ·m icroscopico ci tolse da ogni dt1bbio dimostrar1do trattarsi di ur1 avrebbe determinato la distruzion e totale delpezzo di appe11dice con le caratteristiche di l'or gano. Come nel caso molto rlimostrativo 1ln'infiammazione '' tipo fìbroscleroso, ch e in- illustrato da Cignozzi, il ~eco lieveme11te adeteressava quasi u11iform emente, muco.sa mu- ·• rente alla fossa iliaca non prese t 1va alcl1na scolare e sic rosa . • traccia di appendice (che certamente si era 1~ i1oto co1ne l'appendice i11 conseguenza ·.'i distaccata ,d alla base di imp ianto ) ed il reun attacco flogi stico possa essere sede di . ul- siduale n1oncone appendièolare, inglobato dalcerazioni e di ga ngrena. 1'epiploon , si trovçl.va assai lontaNo dalla sua Ulcerazione ,e gang·r~ena si riscontrano ordi- sede, risalita in alto ·nell'addome P fissata colnariamente alla punta dell appendice, ma non l'intermediario dell'epiploon al peritoneo paè raro che lo stesso fatto si verifichi in un ri etale, sotto l'antica cicatrice c: i op erazione. altro settore del] 'appendice o presso la base, Questa appen,dice sequestrata dal grnndP ,estendendosi a tutta Ja circonferenza dell'or- omento e da questo condotta flno a contatto gano e determinando distacchi parziali o to- della parete addominale, dovette essere la . tali di esso. cat1sa u11ica delle piccole fistole r h e tempoOrdinaria-m ente, . tabilit'osi il q~adro acuto .raneame11te si apersero lungo la c.: i eatri ce opedell'ascesso àppe11dicolare, le porzioni di ap- ratoria del nostro ammalato, ne i sedici mesi 1 penrtice staccate (o l app end1ce stessa staccata che decors.er.ro, dal st10 esito dalJ 'ospe,d a le, dodal ceco) s i elimin ano attraverso la breccia po la pxin1a operazione subita. operativa col pu s n el qu.ale essi sono immersi, • J...'appendice da noi rintracciata rappresensp esso irriconoscibili perchè in totale sfacelo, tava t1n })errnanente focolaio microbico dal spn.ppolati e diisciolti nel liquame pu rulento. quale J)eriodicamente si ri accesero piccoli proIn un caso di De1orme l'esame di una pseudo- ce ssi s11ppurati:vi con formazione di fistole atmembrana elim inata col pus dimostrò istolo- traverso lo quali probabilmente si ~liminarono gicamente trattarsi di una p arete organifa. piccoli i1ezzetti di appendice comportantisi roin a lcuni punti perfettamente tubulare, con \ le m e corpi estran ei. Il tipo patogenetico com11ne caratteristiche istopatologich e di un'appendice degli ascessi a decorso cronico rlella parete necrobiotica. addominale, eh.e si osservano a lt1 uga scarl cnAlla guarigi one di qu esti gravi processi in- za dagli interventi operativi, è dato in linea flam•m atori è noto q11ale importantissima par- generale da 1111 filo di seta o di 1n r tnllo impiete spetti all 'epiploon. provvida barriera di gato nelle . l1t11re e che non è st·1to as~orhito. difesa, che esercita ad un tempo un'impor- Questa entità morbosa è da rav\'icina.re jn iSotantissin1a funzione di assorbimento e rli dre- star1za alle epiploiti croniche che si ma11if1. . naggio. stano attorno a legat11re perse in pi en o pPriIn ~efn1ito a reiterati attacchi infiammatori toneo. Il tnio caso di111ostra che i detti processi supl' appendice l1t1ò subire ·n na vera distruzio.ne ed un riassorbimento totale da parte dell'epi- p11rativi cronici della parete aclclo rninale insorge11ti n distanza dopo interventi sull'appenploon che accorre in difesa, sicchè n on è raro in op r razioni eseguite a freddo riscontrare dice, 11on sono certamente sen1prP. legati nl s oltanto più ~,11 e.eco 11na ganga aderenziale mancato rias~orbimento di t1n fil o, mn sono scnz1 rintra cciare l'orga110 al quale è attri- dn attribuire spesso alla persistenza di nn piccolo focolaio microbico capace di provocar' il b11it a ln n1n1attio (Guinard ). •


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(-~~NO XXXI, FA C. 16]

SEZ!C~E

processo su ppurativo. E con questo a1)proyo piena1nente le vedute di ì\lelchior. Egli esse11dosi persuaso che parecch i ascessi cronici della parete addom inal e manifestati·s i sopra anticl1.e cicatrici .da appendicectomia, i1on traevano la loro origine da punti di seta o di metallo, si oppose alle asserzioni di Gobel cl1P definiva gli ascessi del gener e suddetto con ~r!. ter111inologia molto espr.essiva di « accidenti di l. fi _!.'l>. Mclcl1ior sostiene che in mancanza di corpi estranei ch e 1)0.ssano spiegarB la causa della suppt1!'azione, detti asces5i sono da attriblli~·~ o all'ireprag11az~one microbica ·della parete addominale al i1101ue11t0 dell 'i11fezion e origir.. 0-~e o a lla disseminazione m-icrobica st1 di essa al mome11to dell'o1)erazione, o ad un calcolo ~e­ cal e, o ad 11n le1nbetto di appendi\! C! rimasto libero nel focolaio primitivo o tra sportato a contatto della parete. Nel mio casa abbiamo 11na prova della verità di queste a ss erzioni; l' appen·dice il1globata nell'epiploon subito al disotto dell a cicatri·c e cy,eratoria era la vera ed t1nica ca11sa della suppu razione. BIBLIOGRAFIA. 1\11-~LCHIOR. 1'urn,eurs in-{la11imato1 res et abcés tardif s de la parvi up r ès les appendicites . La

Sén1aine médicale, it. 1:3, 22 oct. 1913. C1GNOZZT. Il distacco totale clell' appendice e l' aziorie difensiva d.ell' epiploon. Il Policlinico, Sez. Chir l1rgica, fase. 3, 15 marzo 1922. G l ' I 7\ALm. i !.ppe nclicite. Traité de Chirurgie LE ))ENT-C- DELBET. DEl OR:-OIE. Société

de C:l1irrurgie, 189 j , pag·. 834.

CrG~ozz1.

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Sign.ificoto . fu11,:.ione ed esiti delle Jn.asse ess11dative pP1·iappe11diciticlie e periti/litiche in rapporto alle iridicazion,i dell'inl ervento chirurgico. Il Policli11ico, Sez. Chi:

r11rg·ica, 1922, fase. 4·. FRANCINI :!VI. L , a,ppe11 dici te. Sie11a, 1910. OSPEDALE (( CARLO f30RELLA)) OSPEDALE \ 1 TLLA

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CIRCOLO

IN GilJSSANO FELICE

1\1ARIA~o Co~rE~SE

SEZIONI CHfRURGICHE

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J)iretto re : dott. p1·of. G.r

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BoNZANl .

Un CèlSO di ernia ceco-appendicolare sinistra strozzata

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l)er il dott. ALESSANDRO TOSCANT aiuto. ERNIA DELL~Al?PENDJCE. Rocharcl E. nel suo trattato « Les l1 er11jes » di vide le ernie del1' ap. ileo cecalc, in ernie isolate dell 'ap. o Appe n,di coceLc ed er11ie simultanee del cec.o o. J

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appe11 dico/ari. .-ipperidicoçele. - Datano già da tempo i la-

\'Ori al riguardo, 1785. Sebbene le ernie del1' ap. possiedano 11na storia completa, tuttavia nei trattati di cl1irt1rgia non si fa che un breve cenno o n on se 11e parla affatto.

5 13

PRATIC:\ E:iolo gia .

44/19 adu lte.

L' A1)pe·n dicocele erniata ~)i produce per la lu11gl1ezza ecc.essiva dell'ap. cn1. 16-25 fin o a 30. La posizione bassa clelrap. cl1e è vicina .all'orificio ing. e crurale. La grande ·n1obilità àata dal meso dell'app . lungo. Anatomia patologica. - Si trova quasi sempre a destra - qualcl1e volta a sinistra e Roch~rd fin.o al 1904 :!: ~ !:::!. :risc0.~t!'ato ~ vol~~ ing·. s. e 1 crurale s. e di~ a che è il posto il più ar..0rrr.ala. Iia sempre un sacco. , Siritanii. - Come le &ltre er11ie qualche volta si riesce a pa~ì) are il c01·doncir10. Diag1iosi. È clif fic. i} e a fare la diagnosi esatta. Cu1nplicazio1ii. - L 'infia1nn1azione e lo strozza.mento. ER~:t c: J.J.é:.L. cr:co. IJ ceco è ci.i·~ uì-l~at0 él avvolto completame11e dal peritoneo - ed è lib ero n ella fossa iliaca -. la man.o può girare tutio nll'ing;iro liberamente al ceco , ed è fer1nata alla lJarete dal m.eso del colori asc. e dalla ter111i11azio11e del i11esentere. Qualche volta lla un meso corto che non è cl1e la continuazio11e del meso del colc:n asc. che si continua sul ceco; allora il ceco non è più libero e la mano non può fare il giro comp1eto. Rarissimamente la faccia · postero esterna del ceco è applicata direttamente al tessuto cellulare clella fossa iliaca dal perito.n eo p.a rietale, alfre volte qt1esta disposizi one fu considerata come di~1Josizione norma.l e. JI eccariismo dell'ernia . - Si prod11cono per due form.e: per scivolam ento e per rovescia1ner1to o· herni es par bascule. Ernie per scivolamento. - Il gro. so int. discende - scivola lungo I.a parete addominale e dentro il tragitto e1·niario ~on la copertura peritoneale - tanto co11 un •meso pi'l1 o meno lungo - quanto senza i11es.o. Conserva quindi de11tro il sacco erniario con il per iton eo i medesimi ra1Jporti che 11a l1el ventre. Non è ben chiaro se sia il peritoneo ch·e p·er prin1a sciv<?li grazie alla lassezza del tessuto sotto peritoneale o ee è il g~osso intestino che pensaindo sopra al suo involl1cro sieroso la trascima ' con se. L'int. 11a rapporti va.riabili con il sacco. 1° L'int. è libero nella cavità del sacco P la st1a riduzione è facile - e 11anno t1n lungo me so. 2° L 'int. è libero nella cavità d.el sacco, ma la riduzione resta incompleta e si spiega così: il meso nel colon è scivolato prima del ceco. Il ceco è libero nella cavità erniaria, ma Patoge11esi.

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JL POLICLINICO

q11ar1do s i v11oi ridurre il ceco al colletto, q11 esto è trattenuto dal meso del colon. e q11est o meso è 111ngo allora si potrà l'iùt1rre; 111a se qne. to è corto, la riduzio11e è i·n11)ossibi~e. Hernies par bascule. Q11es te ernie sono ' i·arissime: furono d esc ritte da carpa, Bla11din, Nélaton, Tuffiier. La oa1'att.eri tica di qrLeste e1·11 ie è cl i 11011 po.ssed ere sacco. Dopo nn brevissimo accer1no a quello che riguarda le ernie dell ' apperl(lice e del ceco esporrò jJ caso di 11n'e rnia ceco appendicolare, operata dal prof. G . .Bo11zani: Riva Giu._ ep1Je, d 'anni 82, vedoYo. co11tadino da Barza 11ò, degente a l letto. n. 17, i11fermeria Chirurgi ca. Data dell'ing·r esso 29 !tiglio .1923. .-1.na·rnn esi. - Nulla di notevole. Ernioso da molti a nni non sa pr~ecisare l ' epoca. esatta di q11es to disturbo. Il t11more erniario era facil111ent e rid11ci bile; 1iferisc.e che la .ma:ssa. t11mora I e è andata gr.adatamente e progressivamente au1nentando di vo:11me negli anni. ~on fece mai u so di cinto, ma solo di u11 rt1dimentale so.spensol'io. Quattro g· ior~1i .or so~ no fl1 colto improvvisamente ·da dolori v1olen~1 al ventre da vomito insistente, s11dori freddi , aumento 'improvviso d·el tumore er11iario cl1e si fece dolentissimo. 1 La riduzio,n e dell'er11ia no.n fn possibile, nonostante le varie n1anovre. Dopo una l'unga peregrinazi~ne . i:>er gli ospedali vici11i. arriva il 29 luglio 111 ospeda1e a i1otte. Stato present e. - Ir1ùividuo robusto di costituzione. ì\1asse mt1sco1al'i discreta111ente ben conservate 11onosta11te l'età avanzata del paziente. Colorito :pallido ed aspett~ soff.~re11tie. ~11lla di i1otevole all'app a rato r es1)1rator10. Se. 0o-ni di i11iocardite cronica1. Arteriosclerosi. E sa1n e ohb; ettivo - Polso 120 al 111. s. l)lCcolo. Ipote r111ia, stato di depressio.ne n otevole. ~..\1la regione inguino-scrot~le sinistra: tumore dalla forma e V·ol11me d1 un uovo d1 struzzo , pelle arro&sata e lucente. Aume11to di tem})eratnra s11lla parte - irrid11cibile - i1011 è traspn 1·eute - non ha impt1lso. 1

Diagnosi . -

str ozzata.

Ernia in.g11inale sc r otale sin·istra

Ernia.tomi a . :\p ert o il sa.eco i trova il ceco e l'appendice solan1 ente. r1coTJerti di esst1dati infian1111atori. _Il s acc.o molto sp es. 0 ed iniettato, presenta c.h1nzze cl1 alterazione e d ege11efazi o11e, . . . ..... T a 1110 il ecco, c1uanto 1 app e11 d1ce, l1~ e 1 a.! dall 'e s11dato cl1e li i·ico1)r e in t oto a g·l11sa d1 t11n icn, i pre senta no i1liettati e cli colore rosso vinoso. Il ceco è p1·ovvi to di 11n l ung·o tne~o e g ro~so a !1areti mo lto sottili.; r a.ppe n dice cnr1a e g ro ssa, aderente al sacco ed a 11 n lia~ t:· dn nuri hrig·l ia r esistente , al ceco. . . D a t r I e eo11 dizioni d e11' a. l' op P l n 1 1o l 1 r \ 1e11 e ec;nJQ,tntn in modo celerissir110. dop o nnn 011po'rt unn to.ilett e de] , -i, ~eri e i v·1 !'i hriglia 111ent i s i rid11co110 facilm ente: ch111!'11r~1 del](L pt~l'.t:\ ernia ria. Operazi.one . radi~ale ~_1~1 F.erra 1'1. Il tlecorso fll .ap1rett1co. 1egola1 l Opera-::io'ne. --

~ llll O.

Dirn e-...~o

g11nrito il 7 ngo-..tn

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CASA DI

XXXI.

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direttore l)t·of. A. CAt·cc1. •• Calcolo appendicolare di natur~ parassitaria

per j.l do.tt.

Ll..IGI l\fARZ TAN r.

Riferisco il seg·uente caso clinico per portare un contributo alla illustrazi on~ dei rapp-0rti tra appendi·cite, calcoli fecali ed elmintiasi. P. A., ca111el'ieta, di anni 40; è 1·icoverata in Clinica il 27 ottobre 1923. Preg·resse soffer.enze gastriche ed intestinali, non ben preci$ate, di lieve entità. Sei gior ni ava11ti l1a accusato gonfiore dell'addome acc.on1ylag·n_a.to da dolori vaghi e lievi, ~nappe­ te1iza stitich.ezza ostinata. In quarta giornata l' infeima si purgò, ebbe scariche a lvine, aumento di dolori addominali, a sera vomito e febbre. In quinta giornata fu veduta dal medico che riscontrò febbre , dolore intenso alla fossà iliaca d estra e contrattura di difesa abbastanza diffusa. Prescrisse oppiacei. In sesta gior11ata venne chiamato il chirurg.o. il qt1ale trovò i sinto·m i com1111i di u11a j)e1·itonite acti ttt con il massimo d'intensità dei fenomeni a carico de-l la fos·! 'a iJioca clestra. All'atto ope1'ativo (Ca11cci) eseg·t1ito immediatamernte si f' l'isco11i'1•ata l1r1a perito11if e JJll rulenta diffusa · d 1f( urJJ)fJtdicife ga11gre1iosl( 7Je~10-

1·atit.'(I.

L 'a1)1)e11dice asportata era voluminosa, gangrenata e perforata alla base. Sezionata,. si è trovato in corrispondenza della perforazione, nel l11me appendicolare, t1n grosso calcolo fecale della o-randezza di una noce aYellana. irrei'.,.olarme;te cuboide, del colore bianco grigiastro, d11ro. liscio, piuttosto leggero. Tutt~ ~l lume appendicolare era indenne da parass1t1. ~..\ttraverso .11na l)iccola breccia dell a superficie del calcolo., si vedeva una massa centrale !'cura, facilmente intaccabile, para~;ona. bile art 110 calcolo ,di colester ina. Di viso i11 d ne metà il calco~o, si vide ~·is~l­ ta re costit11ito da sostanze d1 due colori d.1ff eren ti tra loro, disposte , . la. esterna, ~ottile bian·co-grip:iastra, secca , fr1ab1 le, a strati concentrici reg·olari; l'i11terna. b1·l1no-o~cura.. . n1alleabile, t1ntuosa, senza alcuna dispos1z1on~. All'esame chin1ico/ r1on si :ziscontr~ tr~ci_a di colesterina. All'esame m1croscop1co RI riscontrò: La parte 11erif erica essere è?stituita da r_e; sidui alime11tari molto alterati; la p~rt.e .Pl~ esternR della massa centrale da po.chi res1du1. alim.e11ta1i alt erati e (la uri numero immenso ~1 nova òi tricocefal-0; la parte centrale esclustva1nPnf e da d ette ilova om1nassate tra loro .

L 'importa nza dei calcoli fecali nella patoo-enesi d ella appendicite. è stata oggetto di lunghe discussio11i e di varie teorie: da quelle che ammettevan o 11on esservi appendicite se i1on di origin·e calcolosa, a q11elle che non annettevano. alcuna importanza a detti calcoli. Ora, concludendo, $Ì crede di dover dare al1'esistenza del calcolo ltn'importanza accessoria, pur non esclntlendo che. in certi casi. la azi-0ne di. d ecubito rc:er ritnta clal corpo ei;.tra-


515

SEZIONE PRATICA

neo sulla muc-0sa appendicolare, possa offrire una via di penetrazione ai germi patogeni, ovvero che (come potrebbe essere il caso nostro) l'ostruzione del lume appendicolare allo sbocco i1el cieco favorisca l'infezione, sia col 1neccanismo del ristagno. a mo11te, secor1do la antica concezione del vaso chiUtso del Dieulafoy, sia fa.ce1ldo m1ecca11jcn1r1.e1i.te ostacolo aJla circolazione sanguig·na a.e lla parete stessa, e necrotizzandola. Nell'osservazione in .argomento l'elmintiasi avrebbe avuta un'azione patogenetica indiretta nella flogosi appendicolare, diversa d a quell.e ordinariame11te attribuitele nella cosidetta appendicite vermi11.osa. Infatti g·li AA. seri vono che i parassjti intestinali darebbero origine a Ila flogosi aJ)pendi·colare : a.) producendo delle semplici erosioni del- · la n1uco a, i1011 tanto gravi i11 sè stesse, quanto per le inoculazioni di microbi che possono pro~urre, specie se l 'organismo è in uno stato di minore resistenza (Metchnikoff); b) producendo delle vere '])e t·forazioni; c} formando delle obliterazio11i del can.ale come veri corpi estranei, che oltre alla loro azione meccanica, determinano un 'irritazione dei tessuti a cat1sa dei loro prodotti di secrezione; d) produce11do. delle les ioni n .el cieco o nell1l1ltima parte dell'ileo, ed inocl1lando, in tal modo, germi nei linfatici comunicanti coll'appendice (Guinard). Nel 11.ostro caso i parassiti avrebbero agito per mezzo delle loro 1lOVa , il ~ cui accumolo è stata la parte fondamentale nel,la costituzione del calcolo.

Q11esto cbprolita non pt1ò, a parer nostro, essere considerato come u n corpo estraneo indiff.erente trovato nell' appendjc·e infiammata, ·m a: la sua presenza presso lo sbo.cco del lum e appendico1 are in gutsa da ostruirlo, la perforazione dell 'appendice riscontratasi proprio in corrispondPnza del calcolo stesso, I 'esistenza d·elle maggjori lesioni intorno ed imm ediatamPnte a monte di esso, fanno ritenere ch e al calcolo d ebba ascriversi 11na parte importante nella i1atogenesi dell'attacco appendicela re. l~ i111 pos8ihilc i:>oter dire, in inodo assoluto, ~e t111eRto coprolita s ia autoctono o di origine intestinale, mFt, e per la sna grandezza, che inolto éljfficilmente avrebbe potuto attraversare l'orifizio a.ppendicolare, e p er la sua diversa costitl1zior1e, i:;i p11ò credere che la massa centrale d orig:ine intestinale, sia stata · spinta dalle contrazioni entro l'appendice immune da parassiti, e qui, per il successìvo depositarsi di sa li e di detriti alimentari, si a andata au1

111e11ta11do sino a raggiu11gere il volume del reperto. Resta perciò stabilito da questa osservazione clinica che nella patogenesi dei calcoli fecali appendicolari \può avere importanza l'èlmintiasi, inquantochè, non solo il nucleo, come è stato accennato da Sprengel, ma parte preponderante del cale.alo può essere costituito es·clusivamente da uova di tricocefalo, e che, pertanto, l'infiuenza patogenetica, già messa in luce da 1riolti autori, dell'elmintiasi nell' appendicite, rion. si esplica soltanto per l'azione rli1'etta dei vermi sulla mucosa appendicolar~, ma anche, indirettament e, a mezzo delle loro uova. .t\.11co1la, 3 gennaio 1924.

BIBLIOGRAFIA. SPRENGEL. Deutsche Chirurgia, Stuttgart, 1906. l\ELLY. T/1.e ver11iiforni Appendix. Philadelphia, 1905. BÉRARD

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NOTE E CONTRIBUTI. 0SPEDA LE CIV ILE DI PIACENZA.

MEDICINA DONNE dirett,a dal primario dott. CARLO ZANETTI. SEZIONE

Contrihl1to allo st11elio della proteinterapia aspecifica nelle i11fezioni tifose per i·l dott. ALFONSO CERVINI, assistente. Già. da qualche tempo si vanno gradatamente can1biando i conC'etti di .c ura delle infezioni in genere e del tifo in particolar modo, sia in ra1)porto. alla dietetica, sia in rap·p orto ai n1edica1nenti, per nuovi rimed.ii che ogni · gi_o rno vengono sperimentati, nella speranza dj trovarne fi11almente uno che francamente riesca ad a' er ragia.ne della malattia. Cure al calomelano, metal·l i colloidali, v·accini, omo1og·hi ed eterologhi, sieri, ecc. si susseg·uirono in ql1esti ultimi anni contendendosi il primato terap.e utico, e alternativamente l'onore delle migliori riuscite. Recentemente ~i ve11ne es11er imentando anche l'azione che su org·a11ismi affetti da malattie infettive (tifo, pol1n on i te, infi11e11za, reumatismo art. ac., ecc.), discrasiclie (porpora, emofilia, scorb11to), cuin.11 ee (eczemi, orticaria, prurigo, ecc.) e nert'ose e ' e rei ta va l'introduzione di proteine aspecifiche e. per qua.nto i risl1ltati non fossero sempre mirabili, si notò però - almeno in certe affezioni - che essi erano costanti, regolari , più che impiegando altri rimedi. 1


516

I L POLlCLINICO

Sul mecca11ismo di azione delle eteroproteine vennero emesse molte ipotesi fisiche, fisicocl1imiche e fisiologiche, però le varie teorie concordano in linea di massima interpretando it fenomeno come una dipendenza delle azioni· colloidali, in rapporto probabile coll 'anafilassi : la proteina eterolo.g a direttamente o indir ettam er:ite (mediante la variazione di composizion e t1morale) darebbe un eccitamento all 'org·anismo cellulare esaltandone le attività difen sive (Sachs, Weichardt, ecc., ecc.). La teoria del meccanismo d'azione della proteinterapj a sembra avere così una base quanto qtlella che spiega l'aztone dei m etalli colloida Li e di gran quantità di medicamenti, dei quali conosciamo il risultato finale, ma non sempre conosciamo con precisione il modo ~ t.11tte le vie <ii azion e.

* ** Pe1· incari co del primario dott. Zanetti, che da qualcl1e tempo ha studiata sperimentalmente q\1e sto importante problema terapeutico, ho trattato con la eteroproteinterapia molte malate tifose entrate n e1l'Ospeda1e d11rante l'estate e l 'autunno 1923 e, tra i vari materiali generalmente \1sati (peptone, deuteroalbumose, caseina, caseosan, lac, ecc., ecc.) scegliemmo il latte sterilizzato mediante bollitura, sorretti dall 'autorevole parere del Katzenelbogen, il q11ale arditamente preconizzava la sostituzione del mod esto latte bollito ai costosi e complessi vaccini e metalli colloidali, dagli esperimenti di cure con iniezioni di latte condo.t ti in varie altre malattie (De Tomm.a si, Bertaccini, Colombino e Pincherle, Chia11dano, Blum , Vallcher e Schmidt, ecc., ecc.) confermati a11che parzialmente da chi scrive (casi di polmonite, infezioni puerperali, ecc.), ma sopratutto da i rist1ltat.i otten11ti da distinti Clinici e Medici di valore nelle infezioni tifose (Saxl, 15 buoni ris11ltati su 26 casi; Muller, Schmidt, Lantin, Doell iker. Civalleri, Galmozzi, il quale trovò nei suoi molti c11rati il periodo di durata ridotto dalla media di 25 giorni alla media di 18, e la mortalità abbassata dal 20 °~ al 5 %, ecc .. ecc.). Specia lmente in Germania e Austria tale m etodo di cura venn e adoperato per com l1att er e le varie epidemi e scoppiate d11rante la g u erra. •* **

I casi clinici qt1i sotto riportati e brevemente rin e;.., unti ::;ono di m a lnti provenie11 ti da lln città e dalle campa gn e del Piacentint>. La cura f11, nei limiti del possibile. \1guale per tutti 1 sogget ti : dopo l' esam e del sangt1e e il risul-

XXXI, FAsc. 16]

[ •.\Nl\;O

tato positivo della siero agglutinazione per tl tifo, paratifo A o B, immediatamente essi venivano trattati con iniezioni di latte sterilizzato a 110° praticate a giorni alterni, cominciando con qt1antità di 5 cc., passando poi a 8 e a 10 cc., rimanendo generalmente fermi su questa ultima dose, perchè aumentando si era trovata una reazione febbri·l e troppo forte (4·0.5-41 e più). Di iniezioni da 5 cc. e da 8 cc., se ne fecero . in media due e talora sol-0 una, tutte le iniezioni furono eseguite nei glutei profondamente; non si ebbe a lamentare alcun ascesso od altro incònveniente e neppure . dolore intollerabile; si notava soltanto una sensazione dolorosa discreta che però scompariva ben presto, circa dopo 11na mezz'ora. La reazione termica in generale non fu preceduta da brivido e non s uperò mai il grado e mezzo-due gradi : ii sensorio, il p1olso e il respiro ·si mantennero sempre pressochè imm11tati ed i pazienti non rbbero mai a clar segni di nessun rilevante disturb.o.. Per 1)11 ra precauzione veniva praticata una copiosa iniezion'e di olio canforato s11bito dopo l'i11i ezi.one di latte sterilizzato. Come si vede il n·o stro metodo di cura è divers.o da quello usato da altri Clinici (iniezioni endoven.o se , dosi immediatamente alte , ecc.). Ed ora passo ad t1na breve esposizione del s ingoli casi: tt1tti di tifo, meno il 12° che è ·di paratifo B. I

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CASO I. -- R.{ A., di an n i 2.}. En tra in 11a giornata di mal~t1ia (\\.id <t l positiva 1: 200), ~ i fanno due i11i eziò-t1i di latte in 13a e 15a giornata: 1 da 5 e 1 da . I .a t emp eratt1ra cade definitivamente al 17° giorno. 12

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CAc::o II. - ~'l . A., di nnni ?!?. Entra in toa cri ornat a · di malattia ('\. idal positiva 1 : 200), ~i fa in 11 a giorn nt a u11 'iniezione da 5 cc. e ~

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[ANNO XXXI,

FASC.

16]

$EZIONE PRATlC:A

il giorno dopo si ha 11na rapida e definitiva

caduta della ten1perat11ra. 8

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517 I>. A. Entra in ga giornata di ma-

lattia (\Vidal positiva 1 : 300). Il giorno dopo si incaminciano le iniezioni di latte sterilizzato a giorni alterni (due da 5 cc., una da 8 e tre da 10). Se ne eseguiscono poi un'altra da 10 e una da 12 cc., a tre giorni di intervallo: la ~ef~rvescenza si ottiene solo in ao· giornata di malattia. L'infezione era però gravissima: una sorella malata pochi giorni prima (probabilmente perciò della stessa forma .e con terreno consimile) non trattata con il latte sterilizzato periva in 25a. giornata. CASO XI. - M. A. Entra in 7a giornata di malattia (Widal positiva 1 : 100). A giorni alterni, cominciando alla 10à. gi.ornata, si praticano due iniezioni d.a 5 cc., una da 8-, due da 10 cc. La febbre scompare al 21 a giorno di

CASO III. - B. D. Entra in 7a giornata (Widal positiva 1 : 50). In 9a -e 12a giornata vien·e sottoposta a iniezioni di latte da 5 cc. e, dopo lieve reazione febbrile, il 13° giorno di malat- malattia~ tia rimane completamente apiretica. ·CASO XII. - C. D. (paratifo B). Entra in ga CASO IV. -- A. T. Entra in sa. giornata (Wi- giornata (Widal positiva 1: 200). :È gravida al dal positiva 1 : 300); condizioni gravissime; fe- 7° mese. Si fanno due iniezioni da 5 cc. in nomeni nervosi; si inizia la cura immediata- 1oa giornata e 12· giornata, ottenendosi una mente e si praticano quattro iniezioni di latte immediata e duratura apiressia. (una da 5 cc., una da 8, due da 10), ot~enen~ CASO XIII. - C. A. , di anni 47. Entra in 15a dosi rapida e dnratl1ra defervescenza in 16 giornata con grave enterorragia (Widal posigiornata. . . tiva 1 : 100). Ap·p ena efficacemente curata la CASO V. - p. D. Entra in sa. g1orn~t~ (~i~ medesima e rimessa alquanto in forze la madal positiva 1: 100). Si praticano 5 in1ez1on1 lata viene sottoposta a iniezioni di latte .stedi latte rispettiva m·ente in 9a_~1a.-13·.1~a.-20"' rilizzato (19a giornata). Al 23°. giorno di magiornata di malattia ed al 21° g1orn.o si .ha lattia, dopo tre sole iniezioni (una da 5 cc., scomparsa della febbre; qualche modi~o .rial: una da 8 e una da 10) si aveva rapida e dezo febbrile apparve anche dopo alcuni g1orn1 tìnitiva ca duta della temperatura. di apiress1.a, ma ciò si spiega con 11n errore CASO XIV. - L. R. E11tra in 15a giornata di dietetico dell'ammalata. . malattia (Widal positiva 1 : 150). Dal 17° giorCASO VI. - V. M. Entra in 1oa. giornata .d1 no .v iene sottoposta, a gi orni alterni, ad in.iemalattia in condizioni gravi, deperimento spic- zioni di latte sterilizzato (una da 5 cc., due cato. fatti meningei (Widal positiva 1 : 200). da 8 €d altre da 10). La c11ra deve in questo Per ' alcuni giorni ci si deve limitare a pra- caso protrarsi a 111ngo, eseguendosi complesticare iniezioni eccitanti per sostenerne le for- sivamente nuove iniezioni per avere una defize. In 14a. giornata si }D:izi:=i- 1::1- cura col latte nitiva caduta della febbre in 32· giornata. sterilizzato e dopo 7 iniezioni (2. da 5 . cc., 2 CAso XV. - P. L. E malata da 11 giorni da 8 3 da 10) eseguite in un periodo di cura (Widal po.sitiva 1 : 200). Le iniezioni vengono di 13 giorni, la malata è decisamente. sfebpraticate in 13'1, 17a, 2oa., 22", 24a, 26a giornata brata ed una c11ra ricostituente energica la di malattia: tre da 5 cc. (perchè si nota rearimette in breve tempo. zione lln po' forte) d11e da 8 e una da 10. Si CASO VII. - F. C. Entra in ga. giornata ~on ottiene una lenta defervescenza (dieci giorni altissima ternperat11ra (40.9). (Widal. pos~rya circa per giungere alla completa apir-essia). 1 : 200); in 11a. giornata si fa una prima in1eCASO XVI. - I. c. Entra in 17· giornata . (Wizion e da 5 cc., per la forte e p,ers1stei:te r.ea- dal 1: 100). Si fan110 (cominciando subito) due zione termica si deve aspettare tre giorn1 a iniezioni da 5 ·CC. , una da 8, due da 10 a giorripeterla. Si fanno poi a giorni alterni altre ni alterni e dopo tre giorni si e~eguisce una iniezioni, una da 5 cc., una da 8, tre .da 1~ altra iniezi.one da 10 cc., ottenendosi la cae si ottiene cadl1ta della febbre a 37.3 1n 23 d11ta della temperatura al 30° giorno. giornata, e dopo d11e g-iorn.i scompare compleDalle storie cliniche rapidissimamente suetamPnte. . . CASO VIII. - R . M. :B malata da otto giorni sposte si può rilevare anzitutto un diverso con febbre alti8sima (Widal positiva 1 : 100). Dopo sei giorni cioè jn 14a giorn~t~ s~ i~izia comportamento del soggetto, a seconda che la la ct1ra col latte sterilizzato (due iniez1.on1 da cura viene iniziata prima o dopo la 14a_15a 5 cc. a tre giorni di intervallo, ui:a da 8 e 3 giornata di malattia (la cosa -era già stata da 10 a giorni alterni). La febbre discende così notata da varii Autori, e il Galm-0zzi, basan ·fino a 37.6. So.spes.e le iniezioni dopo qualche giorno si nota 11n rialzo termico che dura 11na dosi sulla loro autorità, .limitò nelle sue rice1·che la cura ai soli malati che si trovas·settimana. . CASO IX. - G. P . E·n tra in 6a giornata (W1- sero in prima o seconda settimana). Inoltre •da.l negativa. ma sintomi e decoi:s.o tipico di si rileva un comportamento un po' diverso ,nfezjone tifoid e roseole: tt1more d1 milza; pols o ra.ro in rapporto alla temperatura; lingua dall'uno all'altro sogg.etto.; accanto a casi in patinosa; stupore. In 13a. giornata si pratica cui bastaTono un paio di iniezioni di latte per la prima iniezione di latte sterilizzato da 5 troncare l'infezione ne troviamo altri più nu-cc .. e si prosegue con altra da 5. dt1e da 8, merosi in cui meno si fece apparentemente 11na da. dieci a giorni alterni: si ottiene la notare l'influenza della cl1ra esperimentata, ed defervescenza in 23a. giornata di malattia.

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51~

:i:L POLICLINICO

altri infi11e il ct1i andamento non fu per nulla miglio rato dalle iniezioni di latte sterile. Abbiamo detto cl1e « apparentemente» si notò poca influenza della cura eseguita; perchè in realtà è . lecito dubitare che l'andamento sarebbe stato peggiore se essa non fosse stata applicata (il caso X sembra dare qualche conferma a questo dubbio). Per ciò che riguarda i casi per nulla influenzati dal metodo terapeutico rapida.mente esarninata si potrebbe pensare che nelrorganismo rnalato vi siano condizioni tali da renderlo insensibile alla proteina, condizioni che possono dipendere da speciali reazioni del sangl1e, che sarebbe interessante ricercare. ..L\.d ogni modo anche nei casi in cui il latte poco o nulla m.o.dificò I 'andamento della cur' va termica si notò sempre, d opo le prime ini·ezioni, t1no spiccato miglioramento del sensorio; le. ammalate p erdevano l ' aspetto soporoso ed acquistavano una certa lucidità di m ente, come se si fosse compiuto uno svelenamento del loro organismo. No i crediamo perciò che la I.attoterapia antitiftca, applicata mediante iniezioni intramt1scolari (preferjbilmente in prima e seconda settimana) in malati non troppo debilitati o. ecc·essivamente febbricitanti, con dose grad.a tam·ente progressiva possa largamente usarsi ne1la certezza di conseguire qualche buon risultato tera pe11tico senza incontrare inconvenie n te di ~o rt a, non solo n elle sale delle Clinich e e degli Ospedali, ma anche ne llla pratica privata. Ch e se poi i chiedesse ro ql1ali vantaggi presenta la terapia col latte sterile in confronto a lle altre varie proteinotera pie aspecifiche antitifi che , noi crediamo che anzitutto sia da rilevarsi l'assol11ta economicità del rimedio (cosa non del ttitto trascl1ra bile per le condizioni presenti e q11ando non si tratti di certi ambien t i sociali) e inoltre la facilità co·n cui può essere pro.curato , la costanza d ei suoi risultati, l'assen za di pericolose r eazioni generali, ben not~ in altre t era pi e d e l g ene1 ·e. Il nostro modesto parPre s11lla lattoterapia nntitifica e st1lla eteroproteinterapia antitiftca in gen er e (ove si esclndano certi preparati piutto to e roici) è dunq11e quest.o: che essa va 1en n ta in h11ona con siderazione n'ella prat irn e merita di esser e st11diata cosi clinicam ente e stati sticamente~ .come sperimentalmente nei stioi m ezzi e nelle sue intime vie di azion e. 0

R l B T.l <1 Ci R .A.. F T..\ . Et!GE"lIO CENTANNr. Trattnfo ri i i1n1nunologin . BELF\!\ì'T SERAFT~ o. Poli clini co. ez. Prat., 8-15 magg-io 1 9~2.

(ANNO XXXI. F A:::,C. 16J

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APPARECCHI E STRUMENTI ~UOVI. ISTITUTO DI FISIOLOGIA U~IANA OELI.A REGIA UNIVERSITÀ DI RO~IA diretto dal prof. s. BAGLIONI.

Di nn nuovo coagulometJ.'o. Dott. G. GALATÀ. Conoscere il grado di co.agulahilità del sangue, oltre che in fisiologia, è in1~)01ia nt e in clinica pet· alcun e i11al.attie, sopratt1 tto co1ne indicazion e semeioti ca. co1u.e indic e di cte-cn iGO, come rcesponso pre-operativo. Esso, si determina praticamente col ricerca·~e il teimpo di coagulazione; Ilk't i)er chè questa ricerca dia garanzia di ris ultati p·r ecisi deve: 1) essere fondata su indicazioni 1soltanto obbiettive; 2) poter eYital'e i rr101ti fatto1 ·i es trar1 ei che facilmente influiscor10 ul comnlesoo e delicntissirm10 feno111erto df' lla1 coag·nlazionc. del p]a1.~mn; 3) permette~e di accertare il momento iniziale della coagulazione. La n ecessità (iel primo requisito non h a bisogno di essere èommentata. Circa il secondo, occorre evitare 01)rattutto le seguenti fr equ enti cause di errore: a ) cl1e il sangu e prelevato venga comunq11e in contatto con les ioni di continl1 0 sia va sa li ch e dei tessuti; h ) ch e prenda largo contatto con l'aria; r ) che s11bi sca spost a m enti o rr.'OltepJ icità di contatti ; rl ) ch e intervengano altri fattori (tem perat11ra, viscosità, ten sia.ne SltperflciaJ e. ecc.) ad a lter are il ri sultato. Com•è noto. m olti te~~nti (linfogJn11clol e. n111srol i . connettivo) contengono citozi ma in qunn• tit~ notevol em~nte s11perior P a quella conte-


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nuta nei leucociti stessi e niel1e piastrine, ed è ugualm€nte noto che maggiore è la quantità di citozima che viene in contatto col sangue e più rapidamente esso darà luogo, insieme col sie rozima e in presenza dei sali di calcio alla formazione di trom.h ina. Lo sanno p raticam&.nte i chirurgi quando a r.restano emo·f raigie, anche, talvolta, ·di grosse V·ene ooll'applicaire sulla l e1sion1e vasale un pezzettino di -0onnettivo o di muscolo, sen.z a dire -0.h'è p1r atica co1.rente (·ed è anche un i.stinto d·egli a nimali) 1

Il terzo requisito che d.e,v e riten erisi n e.cessa.rio è poter cogliere il momento iniziale della coag ula zione. L'inizio della coagulazio.ne è infatt: l 'unico momento di questo processo che può essere raccolto con s11fficiente esattezza : volerne giudi.care, infatti, il complet amen to dall'a spetto esterno o intern.o del co.agulo, da fenom:eni di adesione o dai vari mezzi indiretti escogitati a questo scopo, sarebbe affidarsi a indi,c·a.z.io·n i molto sommarie. L'accert.an1ento es.atto potrebb' esser.e chimico; ma non esiste finora un reagente del fibrinogeno e della fibrina che permetta di s egr1alarci la graduale o totale scomparsa d,e ll 'uno o il mom ento terminale del formarsi dell' altra. 1

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I meto di finora escogitati in fisiologia e in clinica per accertare il tempo di coagulazion e del s angue sono moltissimi, per.chè il problema no·n è di facile soluzion~ com,e sembrereb·be. Una òimostrazion·e ch·e i1on lo s.ia, può essere .anche data d 8Jl fatto che i t empi trovati dai 11u1m erosi AA. per 1'11·0.m o- n oTI11 ale·, indipend1erntemente dal fattor e temp·eratura, nor1 sono concordanti: si va dai 2' ,5 ai 20'. La ragione ·d ell'i11cessante fiorire dei metodi e dell e ampi e oscillazioni dei risultati non è però soltanto inerente alla reale difficoltà di risol,rere un probltema apparentemente così semplice, qi1anto allo sca1~so conto che si fa dai vari ~t\A . delle pr ecauz1oni necessa1rie 11er elim1inar e l e cause di erro.r .e. Nella maggior parte di questi metodi, infatti, i rist1ltati si deducono da indicazio·ni s11bb iettive; in gran parte il sangue viene prelevato attrave r so punture della pelle; in molti a ltri non si evita che i fattori viscosità o tensione superfici ale c,ontribuiscan.o a d alterare il risultato; in altri infine si ric·orrie· ad a,rtifici e disp.ositivi con1plicati che rendono a ncora più Sllscettibile di errore iJ g ià delicato problema. Non cr edo po.ssa essere interessante passare in r as~egna tutti i :metodi fìno1~a jdeati e sottoporli ad un esame critico.. Basterà accennare somm a riamente a i più n oti perchè ognuno, con le conoscenz.e ·che oggi si posseggono, possa giudicare s11lle cause di errore. 1Tierordt, dunql1e, considera iniziata la coagula.zi.01nie .quando l1n crine di cavallo, tirato fuori a tratti ·d.a un tubo capillare pieno di sang:u1e, pres,e nta pi-ccoli coaguli a.derenti. l{ottmann e Lidsky h anno a.n·odi'fìcato questo metodo senz8J poterlo m.igliora:iie. W 1·ight coooidera avvenuta la co·agulazion e quando d.al tubo capillare di una serie di essi, pieni a m età di sangue, pu ò soffiar via l1n g rumo . 1

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maltratta~e

i tess'Uti sanguinanti p er ottene1·e 1

l 'emostasi. P er.ciò i p·r elevamenti fatti a mezzo di punture della p1elle sono carusa d' errqre. _i\ 1tr~ can se di errore sono : l' ampio contatto con l'aria, per l'azione notevolmente coagulante che ha l'·ossjgeno sul sangue, gli spostamenti o l a n1olteplicità di c·ontatti ·che rsi fanno· subir e al sangue, perchè maggio,re è il num.ero e l'estens~one d ei contatti extravasali dh. e il sangu·e subisce e più facilmente esso co.agi.1ta rp.r o•b.abfilm·en te p•er la pd.ù cr:ap·i da alterazi0r ne che ,siUlbiscono i J.erucocit i ·e le pii.a1srt:rinte, e ìa c.onS!t•g uente p•iù fa,dile messia in lib eirtà di citozima, le differenze di temp·eratura p erchè j] freddo ritairda e il cal do accelerra •l a .coagulazione le differenze di viscosità nei metodi ba' sati s111lo scorrimento o sul gocciolamento del s angue, ecc. 1

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Fox e Mac Gowan, e alt1·i ~t\.A., hanno in va-

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Altri AA. contano le gocce che cadono da una pipetta· ripiena di sangue o il sangue res iduato in una pipetta graduata da cui si fa lib eramente g.o.cciolare, senza tener conto della viseosjtà. Duke e poi Weil fanno assorbire ad intervalli, da una carta asciugante, il sangue che fuori€sce da l1na puntura del lobulo del'l'orecchio, contando il numero di macchie che vi s i poss ono raccogliere. Altri AA. , infine, studiano il problema da un punto di vista diverso, ri·c .orrendo a reattivi chimici: Morawitz e B ie1:icli, Bi1nbau11i e Osten mis urano il tempo occorrente a trasformare in gelatin·osa una soluzione di fibrina sottoposta al1' azione del siero s.anguigno. attivato dall'aggiunta di soda. Chantemesse ric-ercas la forza di coagulazione, deducendola dal titolo della soluzione di ossalato occorrente per irr.'J)edirla. Bloch, per ·evitare le ca.u se e.t€rogenee che p ossono inflt1ire sulla coagulazione durante ;l pre1evamento del sangue e durante l 'esame, lo rende subito incoagulabile col citrato s odico, e poi n e determina la coag ulabilità con soluzioni titolate di cloruro di calcio.

rio modo m odificato il metodo di Wright senza p erò e]jn1in.ane i difetti di origine. Gen euil e Sabrazès spezza.rio aid intervalli di 30'' i vari tubi capillari ripieni di sangu€ di una serie, fino a t ro.v arvi un filamen to di fibrina. Schultz spezza ad i11te1rvalli unifoumi e getta in acqu a i su·c cessivi segmenti sferici di un tubj cino in tal guisa fo ggiato, ripieno di sangu·e, fino a ch e, per la f orm.azion~ del coagt1lo, non €ntra più acqua nella perlina. Dale e Lriidlaw imprimono dei movimenti ad un tubicino pieno di sangue, contenente un pallin,o di piombo, fino a cl1e il pallino resti imm·o bilizzato. . Milian, e poi Duke ra,ccolgono su vani vetrini v arie gocce di s.angu e e, inclin a nd oli a d inte rval li, giudicano dell' avvenuta coagulazione dalla con servazione della forma di esse. Cohen d.opo aiver raccolto una grossa goccia d1 sangue su di un vetrino, la fa scorrere, inclinandolo , in un sottile solco gra duato fino a quando il sa11g·ue si arresta. Più recente.m .ente Murray inclina di 30" irl 30'' una p rovettina dove sono stati d irettamente raccolti 2 cc. di sangue fino. a che può capovolgere la provetta senza che il sangue si ... ., * sposti. Bif"{ì .e poi Buckmaster e1 Lyon., con alcun e Occo.rrendomi, per alcune ricercl1e di convarianti, immergono ad intervalli ir1 acqua fronto sulla coag11labilità di vari plasmi, un delle anse di filo metallico delle dimensioni in metodo di mjsura zione che p otesse dare garanuso n ei Lab oratori, fino a -che il sangue rac- zia di si.1fficiente esattezza ho sottoposto a especolto d al dito l asci u11 sottile diaframma ad e- r imento c.omparativo quelli tra i metodi s opra rente. elencati ch '.evita no in parte Je molte1JJ ici cauAltri AA. ricorrono a ll'aiuto del inicrosco- s~ di err,ore già dette. I risultati sono stati, pio: però, .così diSiparati da indur1ni a escogitare H ay em sorp1rende 1a fo.r111azione della fìbrina ancora i.1n Jnetodo i11 aggiunta a~ tan.t i esiin una goccia di sangue osservata a1l m icro- stenti. Il metod o ideato è il seguente: rs cop1.o. A 11n a comu11e siringa di vetro da 2 cc. (preAddis sorp rende i· arresto d e•lla g rande agi- feribilrr.•ente con beccuccio eccentrico, .con1e taziQne che presentano le e1nazi e di una gocciri quelle usate per l e ini.ezioni endovenose) s'indi san g11e fatta cader e in una goccia di olio. nesta, a perfetta tenu.ta, un co1nune ago n. 1. Altri ricorrono a dispositivi complicati: e, all'altr.o. estremo, dOI>O aver tolto lo stantuffo. Brodie e Russe z consider a,n o avv·ent1ta la con - s'innesta, per mezzo di 11n , tappo di gomma. gl1lazione quando la superfici e di 11na goccia forato, uno dei soliti rubin etti di vetro, che , di san g 11 e sospesa ir1 11n a· camera 11mida no11 a s11a volta, si contin11a con un tubicino di tremula più ad 11n soffio d'aria capillar€ fat- gomma lungo 30-40 cm. tovi giunger e ad intervalli uniformi. La tecnica è qu esta: D opo aver a ssicu·rata, rlel modo che più olTaliarizeff n1ette una leva scrivente in con11111icazione col fondo di 11n tnbicino chi11so, a tre si dirà, l'asso.111ta nettezza dell'ago e della metà ripi eno rli sang11e, e considera avvenu- siringa, s'immerge l'ago in olio di vaselina ta la coag ulazon e quando la le va non oscilla sterile e, dopo averne soffiato via il superft110, lo si infila nel lume di nna vena resa tt1rgida, più agli :-tt1menti d i pr essione fatti g iun g-ere. tenendo il rubinetto aperto. Si aspirano, per a mezzo di lln soffietto, nella me tà vuota del mezzo del tubo di gomma, 2 cc. di sangue setubo. Eottman1t, adopera un suo apparecchio an- gnando, al secondo, iJ rr.\Qmento in cui il sangue appare nella siringa. Si chiude il rubinetcora più compli cato: il coaguloviscosimetro. 1

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to, si estrae l'ago dalla ver1a, lo si toglie dalla ra della siringa, bastano ad accelerare la coasiringa lascia.ndolo cadere preferibilmente in gulazione e ad alterare il risultato. una soluzione di ossalato o citrato sodico al Bisognerà, quindi, adoperare una sirir1ga di 5 %, si toglie il tubo di g·omma e si r egge (o v.etro li'scio, un ago ,terso, e assicurarsi della si affida ad t1n mor6etto), la si1i11g·a col b ecco - loro . nettezza. Ago e siringa devono essere, jn giù ser1za farle subire scosse. Queste piccole inoltre, sottopoisti ogni volta, pri.n1a dell 'uso. operazioni i·icl1iedo110 qualcl1e minuto e posa lavaggio con acqua, poi con alcool , poi co11 sono ess.ere fatte con comod.o. se n.on si tratti etere, .e poi devono essere asciugati sull'aria di un sangue dotato di un'estrema rapidità calda di una fi amrrùa. di coagt1lazione. Altra cautela è, eh.e l'ago sia innestato al Da CJ11e1sto m 1om.ento, o· do·p o qualcJ'te a ltro becc11ccio della siringa a perfetta tenuta per minuto, si fa fare, ogni 15", e con 11na c·erta evitare che durante l'a spirazione del sangue ~i rapidità (1''), mezzo gioo al]a chiave del rulbi aspiri anche l ' a r ia della siringa e il sangue i1etto. Si ristabilirà così, per un momento, faccia schiuma, obbligandio. così a ricomincial 'azione della pressione atmosferica nell'inte r- re daccapo. no della siringa e una piccola gocciolina apL ' introduzione dell'ago n ella vena deve esparirà sul beccuccio, gocciolina eh.e sarà fatta sere, inoltre , fatta con .colpo llnico, e in modo assorbire da un fiocco di coton.e idr.o.filo inuche si capiti nel lume vasale e· non oltre. Se n1j dito. I 15" (o un .intervallo più lungo se si l'introduzion·e dovesse fallire una prima volta reputi che la coagulaizione del san gt.1 e i11 1e1s.a- bisognerà ritentare (dopo ·a v1er nt1ovam1en ta IL1e dehba esser e molto ritardata) sono conta- irnmers'o· l'ago in olio di vaselina), ma sempre ti con app.r ossi111azione, mentalm·ente, e l'.o.pe- n monte della prim.a puntura. Com'è stato già detto, dt1rar1te l'esame il razior1e sarà ripetuta fìno a ·che, al girare della, chiavetta, la gocci·olina non appare più. Si snng11e nella siringa non dev·e subire scosse. segnerà questo tempo e, riferendolo al prim:-> Do1p•o I' esa111e, vuo·t a,ta la siring·a, oc.ooir re (comparsa del sangu·e nella s iringa) si cono- lascia1rla un qt1a,rto d 'o·r a in acid'o' solforico (preferibilm.e11te co.n bic·r omato potassico) priscerà jl tempo impiegato dal plasma p er iniziare la coagt1lazio.ne. 1na di pt1lirla, a ffincl1è sia totalmente bruciato il velo di sangue coag11lato che a derisce al Nei casi in c11i 1a coa g ulazione non è rivetro, e la siringa :possa essere ado1Jerata con tardata la scomparsa della gocciolina non è gradu a le, ma, tra un intervallo e l 'altr o, P, trainqui.Ilità per· esanli ulte.rio•n . · Se occorre fare parecchi esam i in breve temfreqnentemente improvvisa, com·e se, dopo un periodo preparatorio relati,:amente l ungo, 18 po è preferibile poter disporre di più aghi e ,ieliflcazio.n e s' iniziasse a un tratto (1) . Gjun- più siringhe. ,Que.site non d ev.ono av·ere, a:nche ti a q11es to mornento il rubinetto pu ò ess ere .se di capacità superio1r e ai 2 .cc. lln beccuccio di ·calibro superiore a qruello, abitu.a] e d·elle si· i1nm.ediatamente lasciato aperto: Jn. gocciolina nn,g he da 1-2 cc.. ' percl11 è, aJtri1nen,t i, si normenon si forma più. r.ebb·e ro, g·o1cce di sangue tro.p1p10 gross.e. Bisogna infjne tener conto, éLella ten1peraturn. esterna., poicl1è il ca1do accelera ed il freddo Per u11a determinazion e nccurata bisogna ritarda la velocitA di coag11lazjone, q11ant11navere delle preca11zioni di dettaglio, precanzioque piccole differenze non ahbiano gra.nde imnj necessal'i e p ercl1è l'esam e della velocitò di portanza. E J)erciò utile n ell 'asciugare Ja sicoagl1lazione è, come abbiamo visto, lln esaringa all'aria calda di non fa·r le s11perare la me delicato: o si fa con ogni c11ra., o è in11- temp era.tnra animale apprezzabile al tatto e tile farlo. di conse.rva;rgliela durante l 'esamie, e.on a1ppoInnanzi tntto occorre l'assoluta nettezza '3 sito manicotto di feltro o di lana preparato in levigatezza dell'ago e della sirin ga. È di conoprecedenza. scenza comune che 11na lieve scabrosità, un frustolo di fibrina residuato da un esa.me pre* ** ced.c nte, qualche grane11.o. di polvere, 11n po' I vantaggi che q-qesto· metodo offre mi semdi ruggine nell'ago, la eventuale smerigliat11- brano questi: il risnltato poggja s11 indicazioni es.elusivamente obbiettive; (1) Questa osservazione p11ò essere messa in rapporto col fatto che .la trombina si forma il sangue prelevato direttamente nel lume assai lentam.ente nel sangue stravasato e provasale non viene in contatto con l.esioni di tetto dalle cal1se perturbatrici; inia presenta continuo 1sia v·asaJ.i che dei tessuti , e la lu- _ lln at1ment.o veloce della sua formazione immebrifìcazione dell'ago elimina anche quella indiatamente prima della coagulazione. 1

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fìnites ima quantità di citozima che potrebbe eventualmente aderirvi m entre attraversa la pelle e la parete della vena; il contatto dell' aria è ridotto a una superficie del tutto t rascurabile in rapporto a l quantitativo di sangue prelevato; il sangue non subisc-e scosse o. spostamenti e non prende altro contatto, oltre ,che quello con l 'apparecchio misuratore; q11es.t o contatto stesso è molto limitato ~n rapporto. al q11antitativo di sangue; la viscosità .e la tensione superfici.a 1e non hanno modo d'influire sul risultato; è possibile cogliere l'unjco momento precisabile di qu.esto processo, e cioè il momento iniziale, con lo sc·arto maissfun.o d'er.r ore, anche riducibile, di 15 ''; il m etodo è, infine, semplice, alla portata di tutti, e può an.che essere facilmente improvvisato .dovunque~ . BIBLIOGRAFIA.

POLICLINICO

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Chirurgia delle vie biliari Un volutne in -8, in nitida veste tipografica, di pagine LXXXVIII·202 delle quali 32 in carta patinata. contenenti ben QA s pl~ndide f\gure. - In commercio L. 4 O più le spese postali di spedl7.ione. - Per i nostri abbona ti sole L. 3 3. 9 O in porto fr an co. Iuvinre ca rtolinn ·vaglia al Cav. LUIGI POZZI. Via Sistin a . X. 11, Roma .

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SUNTI E RASSEGNE. FISIOPATOLOOIA. I fenomeni sensitivi che si associano con una scarsa irrorazione sanguigna dei muscoli che lavorano. (lVIAc \VILLIAì\II. · 1.'h e B J"il~ li ~I edicai J ournal, 13 g·en1'1aio 1923).

.Sotto questo titolo l ' A . tenta di interpreta,re, per ana1og·ia, inedi:a nte ,esperimenti fisiologiei .compiuti s11i muscoli sani, la patog-.er1esi d.elJ e senisazion~ dolorose dell 'a11g·ina p e.ctoris e della cla,u dicatio intermittens. Lo s carso a.pporto di sangue (D ef ecti ve supply ) inteso n el senso lato di defi ce11za nei costituenti nor1ua.li, o presenza di sostanze dannose, od anche di alterazioni n el corso del sangue per volume, p r essione. rapidità, ha certo una i'mportanza i1ot~vol e in m olte circostanze: È g·ià nota l 'influe11zn cl1e 11a sull'indebolimento del miocardio il deficiente affi11sso coro11ario, si conosce la fibrillazione dopo improvvisa occlusione delle coronarie, cosi pure sono noti gli 8ffetti sul cervello e sul midollo (vertigini, lipot irnie, eccit a~ione poi inibizione dei centri, e cc. ). L'A. comprime\·a con i1n maJ11cotto pneumatico (simile a quello del Pacl1on) l a radice dell'arto. Alcune \'Olte la compressione era fatta sull'arto previa a11plicazio11e di un ;nastro emostatico, ed a ll or a si otteneva t1n arto ischemico, altre volte s11 11n arto senza pre\·e11tiva mente anemizzarlo, onde si agiva su 11n a rto congesto. In quest'ultimo n atur a lmente le sensazioni n nn erano genuine, cioè dovute solo. allo sc::.trso afflusso di sang11e ma in parte anc11e a lla stasi. Gli studi si fecero, sia a llo stato di rinoso ' sia facendo laYorare il mu scolo coll'ergografo di Mosso, sia sotto1:>on endolo acl l1na contrazione continua. Nell'arto ischemico in riposo la mancanza dt sangue per periodi di ,·en ti minuti 11on ind11ce notevoli sensazioni. è interessante che non s i provoca dolore. Se si faD.Il..Q..3vorare i muscoli sorge 11n senso di dolore che raggiunge l'acm e al co~ì detto p11nto di fatica. L'A. in tende con q11esta denominazione· l'istante in r1ti si veri.fica l'ir1capacità di eseguire moti di contrazione anche assai lin1itati. Man mano che ci si avvici11a al punto di fatica lo sforzo sembra sempre crescente, e si ha una specie di ri·l uttanza a compier·e sforzi l1lteriorj, poi i1na dolenzia o un vero dolore. Q11este ft1rono le sensazjoni riscontrate. Se si oltrepassa il J)t1nto :iella fatica il dolore diviene atroce, e non si desidera ch e la liberazione. Nell'arto 1 1


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SEZIONE PRATICA

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iscl1emico il pu11to della fatica è raggi11nto nella metà o in un terzo del tempo che nell'arto normale, P con un n11mero di contrazioni assai minore. Il dolore se1nbra co11centrato 11el ventre clel i1111scolo che lavora, con 1111. certo grado di diffusione, ma, di regola, non viene riferito i11 parti distanti. Si noti cl1a talora si ragg il1nge ·u11 dolore atroce, 1J11re n1ettendo in lavoro una parte piccolissin1a cli tessuto muscolare, in presenzfll di un~acuta mancanza di apporto d·el sa11gue. Il dolore ha certo carattere ·p rotettivo ,-olto ad evitare 11lterio1i dannosi sforzi. Il riposo pe1r brevi intervalli no11 calma il dolore, cl1e viene subito soppresso colla riamn1issione del san;?;ne. ì\Ientre l'energia contra ttile si ripristina l)iù lentarrniente, ed è meno pronta a iipetere l'esercizio. Eviùente111ent e il dolore e la depressio11e della forza contrattile non clecorro110 parallele nell'arto isch e1njco. Di più, con t1no stesso g· rado di energia di n1ovimento nelle due bl'accia, n ell'arto ischemjco c'era 11n dolore ac11to , n1enlre nell'arto san o c'era solo 11n po' cli dolore. L'A. paragona il dolore cl1e insorge lJer il la\'Oro di l1na piccola ]Jarte di muscolo st1iato, i~chemizzato, al dolore angoscioso (aa on i:ing ) cl1e si determin r r ebbe colla contrazione di lLna porzioncella di ùotlo biliare, nell a colira epatica, o dell'uretere n ella colica renale. Cj o i1011 vuol ùire che il inecca11ismo della prodl1zione dPl dolore s ia 11g11ale nelle dne specie di muscoli. Altre esperie11ze fatte con il mt1scol o .t\ b cluct or indicis dettero identicj ris11ltati. S'i studiarono anche gli e.fletti della tc11Bj or1 c-i n111scolare continua, costringenclo il fl essore del dito m edio a tener.e sollevato per un tem• po più lungo possibile un dato peso. Anche qui si raggi11ns~ il p11nto dj fatica, ma con sensazioni. s11 bi.et1ive relati,ramente scarse anche nell'arto is chemico. Tutto ciò mostra co1ne si !)Ossa l)rontamente eccitare nei muscoli striati che lavora no con un deficiente apporto di sangue 11n acuto violento dolore. Tutto fa credere che processi della stessa natura accadano nel miocardio costretto a lavorare con deficiente apporto di sangue, e ciò spiegherebbe il dolore mortale della angina pectoris. E l'idea di Macll.enzie che sostien.e il concetto che il dolore dell'angina è l'e~pressione di un esaurimento del miocardio, associato a un deficit cli apporto d el sang·l1e coronario, e ad un sistema nervoso snscettibile. Tutti i sintomi del fallin1ento del cuore (lieart f aililre), dolore. a.ff anno, Yertigini, ecc., si JlOssono interpretare come e~pressione di alterata fnn zio ne di orga-

i1i ai qnali 11011 giu11ge sangue in quantità sufficiente ai loro bisogni, in quanto che il cuore ne manda loro poco, poichè soffre egli stesso · 11er ir1st1fficiente irrorazione delle sue pareti. Gli espe1·imenti so1)ra ricordati spiegano anche la pa.t ogienesi del dolo,r e nella claudicatio intern1ittens. rfO:NELLI.

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TERAPIA. La sieroterapia della polmonite. (E. Loc1m. Boscon med. and si1,rg . jourri., 7 fe1)braio 1924). L'A . .ricordai gli stt1di di Beh.r ing e Kitasato (1890), ili Klemperer (1891), di Pane (1897), di l\iiennes (1897) , di Neufielcl e l-Iandel (1912). Questi fu~no i primi a distingl1ere vari tipi sierologici di pneumococco, ed a trovare la ragione dei costanti successi della sieroterapin. negli animali e nell'uomo. L'A. ricorda inoltre gli studi di Cole, di Doches e Gillespie, quelli di Wads\v.orth, di Lamar e M,eltzee, ·e finalme11te quelli cli Cecil e Blake sullai p10J.monite sp erim1e•n tale neille scimmie. Anche nei conig-:li è r>ossibile, m.ercè una parziale immur1izzazio.ne col siero, e l ' iniezion<~ intratracheiaI.e di germi, produrre unn, polrno11ite lobal'e tipi ca. Gli stl1di clinici di Sutton e SeYier dimostrano che 11ei i:>olmonitici la mor·· talità va parallela con J~t freq11enza della setticemia. Dagli studi di Cecil e Blake ris11lta che r1elle polmoniti sp.erimentali la somn1i11jstrazione di siero p er via endovenosa farebbe scomparire dal circo.lo i germi eventualmente presenti, miglio,r erebbe lo stato g enerale, ed abbrevierebbe il decorso d ell8 · malattia. Nell'uomo p erò qt1esti vanta.~gi non sono stati osservati da tutti gli a11tori: sembra anzi, dagli studi di Locke, ch e il siero giovi solo nelle polmoniti tipo I , e precisamente in ql1elle non accompagnate da setticemia. Un giudizio sull'utilità del siero si pt1ò trarre solo dal paragone della mortalità in d11e serie n11merose e contemporanee di polmonitici, rispettivamente trattati e non tratta ti: in altre condizioni i dati dell'osservazione no11 sono comparabili. Secondo Cole , il si ero va somministrato niella dose di 80-100 cc. nelle vene, ogni otto ore. Le do,si eompleis sive impiegat,e nella cura variano da 250 a 350 cc. Per evitare il 11eri.-colo dello shoc anafilattico Col·e prati.cavia 1p1re·v en.t iv am.ent,e· ll11, i i1tra del' lnoreaz1one con 0.2 cr. di una dil11izion e 1: 10 cti si ero di cavallo in soluzion.e fi iologica. Tn og·nj caso, prima di iniettare la do.se forte di sie1·0, ne iniettava 1 cc. sottoc11te: ciononostante 11 0 11 sempre rtusciva a scongiurare lo shoc. 1


52.4

lL POLICLINICO

I11oltre, spesso si manifestava la malattia da siero dopo 7-14 giorni. Il siero antipneumo.coc cico agisce pri11cipalm ente per 1' opsonizzazione e la fagocitosi (Btlll e Ba rtual). Seco.ndo Cecil e Blake i comtlni Yacci ni preverrebbero solo la setticemia, no11 la polmonite: un 'immunizzazione completa contro il pnenmo.cocco tipo I si avrebbe sol- · ta11 to neg·Ii ani1nali trattati con piccole dosi di l}neu111ococch i virulentissimi, e qu in cli con alte cJ osi di germi morti. N.el 1920 H11ntoon 11a propo sto l 'uso della cosiddetta so.lnzione di anticorpi. Il siero di un cavallo iperimmunizz ato contro gli stipiti I-II-III vie11e mescolato con egual q11antità d.i emulsione di pnet1mococchi. Dopo 1 ora a 37° si decanta, e si lava il sedimento. Questo si riprende con una soluzione di cloruro sodico e bicarbonato sodico, cl1e poi si decanta, si filtra per Berkefeld, e ne vi ene controllata la sterilità con l'inoculazione i1el topo. Questa sol11zione dissocerebbe l'ltnione .antigene-anticar- . po, .e conterrebbe la massima parte degli anticorpi del siero, senza contenere altro cl1e tracce di protein.e. N egli anirr1 ali si dimostra assai efficace: nell'uomo i rist1ltati finora sembrano buoni, ma par.eccl1ie statistiche mostrano t1na mortalità eccezionalmente bassa pel tipo 1,r, ciò ch e toglie loro alqt1anto valore. Ulteriori .esperimenti sono in corso negli ospedali di New York. La soluzione di anticorpi si sommjnistra nelle ven·e, nella dose di 50-100 cc. , da ripetere fino ad un totale di 250 cc., in media. Essa J polivalente, e quindi non richied~ il preventivo isolarne11to del germe , onde si può somministrare pitt presto. N.on dà mai u11 vero e com pleto. sl1oc anafilattico, nè la malattia da siero. Viene tollerata abba.stanza ben.e sottocute, salvo una lieve reazio·n e l ocale, nei conigli, nell e scimmi.e, e nell'11omo. T alora si ha un aumento transitori o di temperatura di t1no o due gradi. I . e dos i. }) er via sottocutanea, devono esser e pii1 gen er ose : 100-200 cc. per volta, circa 650 cc. complessivamente. DORTA. 1

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Sul trattamento di progredienti processi piogenici della faccia con incisione e iniezioni marginali di sangue autologo. (Noc tRNEZ . .To·u rn. f. Cli., 1023, n. 4.}, !) . 1636). Lii \\'en 11a rife rito 11oco tempo· fa (,·. J our11.. f. Ch. , 1923. rL 26) i bno11i ris11ltatj ott e1111tj nei processi fornncol o-flemn1011osi m ediante iniezioni di sn.ng ne <l el sog getto stes"o pruticatf' t11tto int orn o al ca111!) 0 fl ogistic o. ì\la egli non aveva av11to 11e sun ca ~ o malign o. e chi eòeva

[ANNO

XXXI,

FASC.

16]

appunto eventuali i1otizie di casi di tal ge11erP. che fossero stati t1·attati col suo n1etodo. Queste notizie f-01--nisce ora Noti.rney, che ebJ>• a trattare con incisione e ·ang11e at1tologo uno spaventoso favo della n11ca. Anzitutto l'incisione, benchè molto nrofonda ' era stata indo. l ente e d esangue: indizio molto infat1sto. Circoscrivere interam.ente il processo fl ogistico con iniezioni, secondo il i1recetto di Lawen, era impossibile: specialm ent.e !)erchè l a: gigantesca tum efazione giung·eva fino al cranio· osseo. L'A. iniettò da prim a soltanto dall1a part.e del cranio, . come q11e.lla cl1e e1·a la parte più pericolosa, e iniettò 4 cc. dj sangue del malato nella zona flogistica marginale, profondamer1te fin o all'osso. Ciò avveniVia il 28 lnglio 1923. I vi il favo si l'ammollì riei giorni segu enti a vista d'occhio , ma continuava a !)rog-red1r.e verso il collo e al dorso. · Il 31 111glj o 1923 No11r.n.ey eseguì a ltre due iniezioni cli 4 cc. di sangue ciasct1na, da un lato e d all'altro, sotto le or ecchie, p11re n·el tessuto flogistico roA.rginale, per limitarne il progredire verso le reg·ioni anteriori del coll.o. L'esito f11 ch e a questo mo·mer1to t11tto l 'intero favo si rammollì e p r ese a sang11inare leg·g·ermente, e il 17 agosto 1923 ft1 eliminato faciln1ente l'ultimo cencio i1.ecrotico. L 'A. è pers11aso che il malato s i salvò soltanto r1er virtù d.elle iniezioni che provocarono processi cli im111unità attiva. rafforzando specifican1ente le forze Yitali dell e ce ll11le nella loro lotta contro l'infezione.

3

1

Doì\rJNICI.

Irradi azioni della milza, fegato, midollo osseo a scopo emostatico. (Dott. G. B. Chi1~rgia ,

CARLO

F

l 1LLE. -

.4 n Il a li I i ali a11i di

fase . 3°, 1923).

L 'A 11a ripreso l e esp erienze di Stephan s11l-

la niil:.n e di Tichy sul fegato aggiungendovi anche l' irra diazione del 1nidollo osseo ed associando all'il'radiazione della milza l'autoemoterapia. I,e ricerche di tephan aveY'àno stabilito che l'irradiazione della milza coi raggi Roentg«· ' accelera il te1npo di coagulazione del sang11P in vitro e n111nenta la quantità del fermento di coag11la zio11e, cosi come avvien e per effetto di perdit.a di sangue; sicchè il metodo doveva ritenersi il più indicato per 1 emos tasi nelJe en:iorragie venose e parenchimélto.se, come è stato éonfermato da .altri autori jn casi clinici. Ticl1y, con 1' irradi a zion e del fe.!?rito, giungeva alle ste~se concl11 sioni di Stephan. Il F11lle ha prosegn ito lP. e~peri enze . 1


{ANNO XXXI: FASC. 16]

525

SEZIONE PRATICA

Tec1iica. - Le ricerche sono state eseguite i.n individui normali o affetti da forme chirurgiche comuni escludendo; i febbricitanti e gli affetti da forme settich e o con alterazioni del sistema .emopoietico. Prima dell'i1·radiazione veniva determinato, a temperatura ambiente, il tempo di coagulazione del sa11gue in vitro e il potere accelerante del siero sul tempo di coagulazjone di un sangu.e no.rmale di C·O·n trollo, che fu sempre .10 stesso, cioè quello ·dell' A. Questo fattore di ac,c eleramento della coagulazione si esprime in cifre dividendo il te•fnpo di coagtrlazione del sangue controllo per il tempo di coagulazione del sangue co.ntrollo con l'aggiunta del siero in esperimento. Q11este determinazioni vepivano fatt e prima e dopo l'irradiazione. Il tempo di coagulazione veniva determinato col 111-etodo I-0no. Il .sanguie aispi·rato co·n siri11ga sterile da una vena di un braccio; 20 goccie venivano messe in un vetrino da orologio dentro una scatola di Pet1i, trasformata in .camiern, umi dai. Co1n ripetuti inclinam·en.ti ·de-1.1;1 caps11la si accertava il m o·m ento della coagulazio.ne corr..ipleta. Il resto di sangue veniva centrifugato, il siero pipettato era messo in una provetta sterile D tenuto a temp . ambiente per 4 ore; cc. 0,09 di esso veniva aggiunto a 20 goccie di sangue controllo per determinare l'acceleramento del- , la coagulazione. Dopo l'irradiazio.ne il sangue era prelevato ad intervalli vari, da 2 ore a 30 ore. Oltre alla coagulaz1one si determinava: conta dei globl1li rossi e bianchi, conta delle pias trine, formula leu cocitaria. La dose di raggi a dop.erata fu uguale per t utti i casi, cioè: 1 /3 della dose eritema raggi filtrati attraver so fìltr'o' dri. alluminio di 2 mm., distanza focale 28 cm.; ampiezza del caimpo ~m. 10-12, MA. 2, 1/2, durata 15' . Esperienze 36: lVIilza 10; Fegato 11 ; l\1 id ol lo osseo 11; Milza ed em•oterapia 4; totale 36. Risu.ltati. - I ris11ltati a..elle esperienze confermano q11elli di Stephan e Ti-chy anche pel midollo osseo; però la quantità e la durata variano secon·do l'organo. I valori maggiori dell'acceleramento del t ernpo di coag·1tJazione e d.el fattor e di acceleramento della coagula.z ione si hanno con l'irradiazione della milza, poj col fegato , in 11ltirno col midollo osseo. Co,m.inciano in tutti dopo 2 ore dall'irradiazione e scQlffipaiono in tempi diversi, raggil1ngendo un massimo di 30 ore :nella milza.

Le ric.erche sugli elementi morfologici non dettero variazioni sensibili prima e dopo l'irradiazione. Geriesi. - Sulla genesi di questo accelera, mento di coagulazione Stephan ritiene eh.e l'irradiazion.e agirebbe come le forti emorragie : dopo di queste subentrerebbe un acceleramento del tempo· di coagulazione e un aumento dei co·m po.n enti ·della >CO•agulazione: fibrinog.eno, piastrine, proferm.ento e co·m ponenti termostabili . Allo stesso modo, dopo l'irradiazione, si ha un aumento di con·centrazione del fibrinf ermento dimostrabile a carico d·ella parte termostabile e termolabile. L'aum.ento della parte ter1nostabile non ha speciale significato, poichè si può ottenere irradiando qualsiasi parte del1'organis.mo dove si trovano grandi reti capillari; dalle Jesioni degli endoteli del capillari si trovano l'origine della tr-0m!bochin a-si (te:rmostabile). · L'aumento della parte term olabile in.vece, · seeondo Stephan è d:ovuto ad irr'itazion·e deil tess11to splenico, poi-chè, secondo esperienze, non si può ottenere ·c on l'irradiazion e pro.fonda di altri organi e di altre parti del corp.o. Sicchè l 'apparato cel1ulo-reticolo-endoteliale d.e lla milza rappresenterebbe l'organo centrale del sistema di coagulazione, che subirebhe un.a irrita.zione speci.fica dall'irradiazio·n e. l\1a l'opinione di Stephan è contradetta dalle esperienze di altri e dell'A. sul fegato e s11l midollo osseo, che, sebben.e in dose minore, possiedono t1n potere accelerante della coagulazione. Questo fa Sl1pporre per i tre organi ltn comune punto, di origine p·e r il fibrinfer1nento. Più logica serr..bra invece l 'ipotesi di Neuffer (tentativi di cura dell'emo·fìJ.ia) che l'acceleramento della c·oagl1lazione sia dovuto alla distruzione di una grande quantità di leu·c ociti e linfociti m ettendo in libertà notevole quantità di trombochinasi. L' effJ.cacia di questo nuovo mezzo emostatico nella clinica non può essere ancora affermato con .sic11rezza dall'A. perchè gli ·mancano prove num.e rose. L'A. ha provato però in tl1hercolosi co.n emottisi, in emofiliaci e in qu alch e altro caso di emop atia e.d h.a trovato con l'irradiaiZione della milza lln arresto· rapid 0, ma temporeneo delle emorragi.e, il che ha la sua irr:~portanza. M.a,ggiore ne ha l'irradiazio.n e profilattica prima dell'operazione , tentata da alcuni e ritenuta 11tile. Punto favorevol e sarebbe l'irradiazione della milza 10 o 12 ore prima d.ell'operazione, poi1

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526

IL POLICLINICO

chè allora è inass1mo l'aumento del potere coagi1lante. Dato che i risultati dell'irradiazione sono positivi, ma fugaci, l'A. 11a cercato la possibilità di renderli più duraturi associandovi qualche altro mezzo, ed ha tentato l'autoemoterapia. Gli individui in .esame venivano sottoposti prima dall'irradiazione della milza e dopo 2 o.re, all'autoemoterapia iniettando sottocute della coscia cc. 15-20 di sangue appena aspir a to da una vena del braccio. Si è visto che l 'acceleramento del tempo della coagulazione ed il fattore cli acceleramento sono stati assai maggior i di quelli ottenuti n egli stessi individui con la sola irradiazione a.e lla milza, ottenedosi cifre variabili da 3 a 3, 75. Riporta anche un c~so -clinico di un individuo affetto da calcolosi .renale sinistra con emat11ria intensa, che si ripetè anche dopo l ' operazione. Sottoposto .all'irradiazione d ella milza l'ematuria cessava temporaneam.ente per ripresent arsi a distanza di 2 o 3 giorni e ciò per più volte. Associata all'irradiazione l'autoemoterapia, l'ammalato guarì definitivam.e11tc. Da questi J)O·c hi casi d' A.. n on trae .con,clusioni definitive, ma iered.e che possa essere utile esegt1ire altrie e più complete ricerche. 1

G.

CIAPRJNT.

CENNI BIBLIOGRAFICI G. FRANCESCHINI. La vita sessuale. Un volume in-16°~

di pag·. 517, legato. - U. Hoepli, ed., Milano, 1923. - Prezzo L. 15.

L'.assillante ptoblema sessuale si fa se-mpr8 pii1 grave col pr,o gredire della civiltà e con la attrazione sempre crescente delle grandi città. tentacolari, in cui l'impulso se·s suale, perduti i suoi cara tteri primordiali, è continuamente eccitato ed esaltato fino allo spasimo. Fenomeno del resto che rip.ete quelli verificatisi nella pienezza di altre civiltà, l'orientale, la greca, la romana; problema di alto interesse per l'individuo e per l' etica sociale. In forma piana, ben accessibil e nr1ch e al pubblico non medico, il prof. Fran ceschir1i tratteggia qui n elle si.1e grandi linee la vita sessuale, dim ostrando anche il gran.de sjgnificato di tale i1npulso che, se dà esca alle più basse passioni, è pur sempre inspiratore delle più alte idealità e fattore indisp ensabil e della compagine sociale. La materia è suddivisa in sette capitoli, che trat.tai.10 l' istinto sessuale, i caratteri dei sessi,

[_t\.NNO

XXXI, F ASC. 1()J

l'anatomia e la fisiologia della generazione, nonchè la psicopatologia e l'etica, insistendo particolarm·ente sui problemi sociali che vi sono connessi, la sifilide, la prostituzione, il matrimonio, l'eugenica, dando al lettore un'idea chiara d egli argomenti, basata su sani concetti • morali. Il manua1etto appare però in certe parti u11 po' antiquato, quasi che gran parte della ses suologia moderna, ch,e fa capo ad Havelock Ellis, a Freud e ad altri .sia stata trascurata. Difficilmente si potrebbe sostenere oggi che « prima dei dodici anni l'uomo non abbia ses~ o .e non senta l'istinto sessuale». Anche i con cetti sulla omosessualità richiamano un poco le pene corporee medioevali per i po,s seduti dal demonio . co·sì pure, è bene che in lln libro destinato ai profani e sp,ecialm.ente ai giovani si insista nel deplorare la mala abitudine della masturbazione, ma quando si riportano statistiche che aimostrano. come il 90 e più per· cento degli uo mini giovani (e le donne?!) siano masturbatori, non può sfuggir.e a chi abbia an.ch,e un elementare senso. logico una ded11zione opposta a quellai desiderata dall'A., si è in dotti a concludere che un fatto ch e si ri1sicont~a nella quasi totalità degli in divid11i debba considerarsi come fi siologico.. Q l1 alch·e errore è anche sfuggito all'A. , com·e quello di affermare ,che il se.n so croma.t.ico è pit't squisito negli uomini anzichè nelle donne. Q11este criti.che n on tolgono nulla al valore del libro, che si presenta come una b11ona opera di divulgazione, adatta agli scopi che si pr.ei.figge, atta a sfaitare vecchi p regindizi e ad a.p rire m,olte n1enti s t1 questo im'Po,r tante lat11 de] l'attività un1an a . 1

1

1

1

fi,.

Entretiens der1nalologiques (2'° vo lt1me). Masson ed. , Parigi, 1924:. - Fr. 20.

SABOU RAU D.

Il volume del Sabouraud tratta di un nrgom.ento misconosciuto dai medici e spesso anche da specialisti: la calvizi e. Sa bour.a ud è ur1 didatta dalla parola fache, dal periodo piacevol e : il sua libro si legge volentieri, senza fatica sia nella parte pura dermatologica, che è bireve sia nella generica, che è gran parte ' d€l vol11me, utile al m.edico pratico. Insegnare ohe cosa è la p elad,e, come essai .si può differenzi a i e, quali posson essere le oause, quali : m ezzi per riJ)arare, vedere il problema nei suoi ra;pporti con le 1nalattie locali, generali, indicarn e secondo questa guida il rimedio, in questo è compendiata l'opera lodevole dell'A. 1

t. p.


(_.\N~O

XXXI, FASC. 16)

Sl!:ZlO~E

D'A~Li\TO.

527

PRATICA

La lebbra nella storia, )tella geoY rafia e nell'arte. - In-8°, di 58 pag., con 29 illt1strazioni. - Presso l'Autore. - Ro1na, 1923.

RttRDEMIE, SOCIETA MEDIGHE, tON6RESSI.

Inter essante divagazione di carattere prevalentemente storico sulla l ebbra, preceduta da u:oa breve sintesi nosologica. Viene poi trattata la distribuzione geografica, con particolar.e riguardo a1 casi accertati in Italia., che dimostrano un reale avviamento verso l 'estinzione. Numerose riproduzioni di opere d'arte adornano il vol 11metto. fil.

Due casi di ·morbo ceruleo. 1\lALAGUTI .A. (Imola). L'O. illustra due casi di stenosi dell' .A. polmonare. l:>er la etiologia intEressante una reùzione di W. positivra nella bambina. Fra i dati emato1ogici poliglobulia notevole e normale resistenza globulare. Piccola la differenza fra pressi on~ arterio1s a massima e minima.

V.

Commission Consultative du chnrbon. Rapporl de la Co1rimiss io1i. - Un Yol. in-4'', di 88 p.

-

B11reau international du travail, 1923.

Nel 1921 la III Conferenza internazionale del lavoro nominò una Commissione (di cui faceva parte per l'Italia il prof. Loriga) per lo studio della dif.esa contro. il carbonchio. La presente pubblicazione riporta i verbali delle sedute e la r el azione .c onclusionale. Secondo questa i crini, l e corna e gli zoccoli debbono essere se·mpr.e disinfettati P!im.a di ogni manipolazione; la disinfezione è pure prescritta per le lane ed i p eli 111nghi, salvo. certi casi speciali. Ta1e prescrizione però è ora inattuabile, perchè esiste un solo impianto di disinfezione a Liverpool , con un rendimento massimo di 30 milioni di libbre di lana all'anno, quantità ben piccola in confronto di quella importata annualmente nei pa.esi o.c cidentali , che si aggira intorno ai 120 milioni di libbre. Per le pelli, come anche per le ossa, non si conosce un process.o di disinfezione adatto, ed occorre qt1indi regolarne il commercio. Per la difesa del bestiame è consigliata un'azione comune con I 'Istituto internazionale di Agricolt11ra resident e in Ro·m a. f7l. 11adenaecuna indispensabile : Dott. Cav. Utr. ALBERTO VIGO (Ooctor Justitia)

LA LEGISLAZIONE SANITARIA •• ••

.

In rapporto ali' esercizio professionale •.. •

(Manuale contenente Leggi, Decreti, Regolamenti, Ciroolari e tutto ciò che si riferisce all'esercizio professionale, ad uso dei Medicì condotti, dei liberi esercenti, degU ufficiali sanitarii e deJ personale addetto ai laboratori di vigilanza igienjca). Coloro che intendono non restare sprovvisti di questa veramente utile opera compilata in seguito aille insistenti ' premure ri cevute dai lettori del «Policlinico», debbono affret. tarsi percbè l'edizione volge ormai al termine. Prezzo L. 1 6. Per i nost ri abbonati sole L. 1 2 . 7 5 in porto franco. N. B. -

Inv.iare ·cart.ollna-vaglia a l Cav. LUIGI p0zzr . \'ia Ristina , :X. 14, Roma.

•.

Società Medico-Chirm·gica della Romagna. F'eduta del 24 febbraio 1924.

La origine e le cwusc della cianosi nei vizi co1ige·n iti di cuo1·e.

GruaNr F. (Lugo). -

Scc:ondo 1'0. la diminuita ematosi cagi.onata llàl mi~cuglio del sa11gue venoso con l'arterioso <.1ttraverso l'a11omalia cardiaca, ha una particolare azione sulle termi11azioni nervose . che pr7siedono al tono vasale nelle parti più periferiche, e in particolar inodo nei territori dove hanno s~de gli organi dei sensi. Ne consegue 11na diminuzio11c del tono nella rete dei capillari, una dilatazione del loro lt1me e un rallentamento della corrente ~anguigna in questi territori dove la e0Jornzio11c· cianotica trova le si.1e sedi di predilezione.

l.i'arge11,to colloidale 'n el perito1ico all'atto della lavarotom.ia, per lesioni suppurative degli annessi. SoLIERI S. (Forlì). - I/O. riferisce i resultati ottenuti con l'uso ùell'argento colloidale (Electrargol) sulla siero&'l r>eritonca le infia n1mata. In base '.li buoni resultati otte.nuti pensa che l'argento colloidale introdotto direttamente nella ·s ierosa a contatto del focolaio sede del processo infettivo e suppurativo possa, non solo V<'llire n ~wrbito con straordinaria rapidità, ma stin1ola1·<' in 8ito la fagocitosi. Infatti è dimostrato 8perimentalmente che negli a11imali infettati con dcter1ninati germi l'argento colloidale è icloneQ a stin1olare la fagocitosi eon relativo rialzo dell'indice opso11ico. T EDESCHI C. (Gn tteo). Conferma i resultati di Solieri. i9u lla n1 esosi1111i 'J 'idite fibrosa. SoLIERI S. (Forlì). - I/O. riferisce i suoi studi s-u1la mesosigmoidite fibrosa, ne riassume la patogenesi, e propone una classificazione anatomo-patologica; ai varii tipi corris11onderebbe una sindron1e clinica particolare. CONTI J;. (Forll). Riferisce su due casi di lus~n zione della linea di J.,isfran~;.

a.el rift_essn del cuore . TESTI .A. (Faenza). - L'O. si intrattiene lunga, mente sull'esistenza e sul valore clinico del rifles~o del cuore e co11clnd0 c.-l1e il riflesso cardiaco esiste ed è possibile dC't<'rn1i nn rlo non solo c-011 'ortodiap:ri1.fia. n1a ben anco coll'<:~a tt<l àe1in1itazione dell'area totale del r uore, l'uni.co mezzo di cui può seryirsi il medico pratico: <""he nelle diverse co11tingenze della vra ti ca medica possia1no dal grado con cui il riflesso Ri 1uaniff\St:'l arguii'<' qn.alche criterio in1portante v01· la progno$'i <' t0rn pia cielle n 1fl ln ttie òel cuore. Il volare clinico


528

IL POLICLINICO

ç.\ pi:;zz t:OLI

C. (Imola). -

()sse rvaziotli sov1·a i si,,iton1 i gastrici dell'ulcera peptica e di quella can,ce1·igna. trattarnento delle enteriti di sscnteriforrni ·i n,fan,t ili col siero atitidissenterico p<'r via orale. TEo~:scm C. (Gatteo). L'O. i>resenta i risultati di 171 casi di enterite dissenteriforme in bambini della campagna dai 6 mesi ai 4 anni, trattati 11

<·on somministrazione di siero antidissenterico per -via orale (30 cc. rli siero pro die e per 3-4 giorni) con ottimi risultati. L'olio etereo di clienod op 1o nel tra.ttamento d r?lla elmin l ia si.

C. (Gatteo) (Forlì). - 1/0. rn ceog-liP l'esperienza di 9 anni e sn più di 7000 osservazioni : TEDESCUI

la somministrazione dell'olio etereo di chenopodio in soluzione del 2.2.5 % in olio di ricini si è sempre dimostrata in tutti i casi della massima efficacia, superiore a qualsiasi altro a ntielmintico. I/O. sul <:011fronto colhl troppo nota santonina, e cogli altri procl otti antielmintici ha potuto consta tare l'assoluta in11ocuità del fnrmaC'o anche a dosi a ltissime , e di prolunga tc1 so1nn1inistrazione. A.lbinisrno pa rziale ereclita1·io a litnga cli.~ cen.d e,nz a (1).

G. (Imola). -

L'O. riferisce i11torno a una famiglia imolese - nella qunle -- per otto generazioni - in un periodo di tempo che abbraccia i dne secoli - si tra smetto110 i segni e redi t<.1 ri e congeniti ' di un chiaro e palese a lbinismo pn rziale : Ri diffoncle n trattare della patoge11esi. MAZZINI

La ro pi da .r;tla rigione di 1.1 na. n,Pfri t e parcnohirno to sa acuta al sopra·1:ve11ire di 1ln a polmonite lo bare.

Dall'a ssociazione delle due forme morboS€ l'O. disct1te l'influenza che la solu zione per crisi de lla polmonite può aver esercitato sul processo renale determina ndo la rapida gua• rig1one. C HIADIN J M. (Forlì). È d'accordo col Giugni circa l'intc:>rpetrazione. A suffragare questa tesi, l'O. riferisce di avere ottenuta rapida guarigione con sindrome emoclasica in tutti quei casi di nefrite ncuta, nei quali ha iniettato sottocute o nei muscoli siero antinefritico o meglio ancora peptoDE:> con adre!lalina (peptadren). Nelle forme acute, nella glomerulonefrite specialmente, i risultati sono rapidi e brillanti: buoni nelle forme subacu te : nu 11i nelle croniche. GIUGNI

F. (I;ngo). -

1

Su di un caso <li <'rn io inguinale bilatcralr della vesc ica.

r .,srx1 T,.. (Alfon~ine). - Prende occasione dal ~'lSO per trn tta re <='~·te~amen te de11a clinica della n1nlattia. La reaz ione al nitrato d'aryerilo (col nlelodo cli B ·u scai1io) n elle 'Urine dei psioovatici. GRAZI.\ :\'!

A . (Iruolà). -

Hn r ic0rcn f:<1 la reazione

(·ol nitrato d'argento a rn ldo (n1eto<lo Bn scaino) ( I) fl lavoro Yerrà. 1n1bl>licato per intero nell:1 '' RiY ist:1 <li Bi ologia» di R o1nn.

[..L\.NNO

XXXI, F ASC.

ltij

nelle urine di circa 200 psicopatici, eseguendo complessivamente oltre :') 00 analisi. Riassume così i risultati ottenuti. Conclude : che ll' i·eazioni a precipitato nero, pur essendo molto frequenti nell'amenza e pure più frequenti che llel normale in altre psicopatie, r1on sono in modo speciale caratteristiche dell'amenza, della demenza precoce e della encefalite epidemica cronica (come dice Buscaino); che in nlcuni casi la comparsa di reazioni nere può essere favorita da insufficienza della tunzionaliti( e~ patica; che in più altri casi essa appare in rapporto piuttosto con condizioni somatiche (febbre, ffitofobia, diarrea, ecc.) cb~ con la sintomatologia mentale : cl1e qnincli que~ti re1)erti non apvoggiil.no l'opinione, soi:;tenuta da Bu scaino, dell'affinità biologica e patogenetica ·(intossicazione da mine a nucleo in1midnzolico) dell'a1neuzn, della demenza prt•coce P dell'encefa lite epidemica cronica. ('HI.\DI:\J: ~I. (~"orlìJ. I/O. sta oTa eseguendo clelle ricerche in vro1)0sito, e ne riferisce alcune e-be riti~ne originali : 1) ulcera d11odenale; a digiuno e alveo chiuso òa 10 g iorni per f gravissime emorragie; precipitato abbondante nero. La reazione continua ad essere pr~sso a poco eguale con lievi oscillazioni nella ql1antità del precipitato e nella intensità del color nero an<>he quando l'ammalato va di co.rpo i·egolarmente e si a limenta con latte; 2) ipertrofia del collo dell'utero con vrolasso in giovine vergine. Precipitato abbondante lievemente marrone. Operata in narcosi eterea, il giorno successivo, a diginno ad alvo chiuso, si preleva l'urina con ::N"éla to11 ;\ perrnanen7.a, e si ottiene un precipitato poco abbondante nero intenso; 3) nefrite interstiziale cronica : precipitato abl>onda nte bianco; 4) broncopolmonite destra con ipertermia e albuminuria : precipitato abbondante bianco. Nell'isterismo, nell' Pi>ile~sia essenziale 11~ trovato la reazione positiva. Cosi pure in un nomo, già ricoverato al Manicomio <1i I1nola per psicosi paranoidea, in periodo in completa remissione dei sintomi psichici. con tendenza alla stipsi, si aYeva precipitato abbondante e nero intenso. Jl1 etocl o qi,ta ntit nt i11 0 per la p1·ova del p ermanganato nelle urzne.

,.,piega il meccanismo delle colorazioni gialle e rosse ottenute col suo metodo qualitativo (Rif. .Jiecl., -: 924. 8) e flimostra che anche le urine a reazione positi\a possono colorarsi temporane:imente in rosso, se Ri auruent.'lno adeguatamente le proporzioni di rea ttiYo. I.e dosi di permangnna to necèssarie per questa colorn zione rossa, sono un indice del contenuto scantogenico dell'urina. Nelle malattie ove la reazione di Moritz Weisz è comunemente positiva, questo metodo quantitati'o fa trova re valori nbhni::;tnnzn vari. Il > ·egre ta1~io: Dott. PAOLO GALU - Faenza. ARTus1 G.

( (){' 11a). -


[ ...\.NNO

XXXI,

FASC.

16]

529

SEZlO:\E PRATICA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. adatto rimedia a t11tto. Q11esto sintorna del benessere al n1attino e d el i11alessefle alla sera • Piccole miserie femminili. deve mette.r sull'avviso, poichè si tratta il più Nella doJ.111a, accanto a grosse lesioni déspesso cli distt1rbi da statica uterina ; si tenga gli o·rga11i genitali, che richiamano senz'altro soprattutto presente che lo spostamento può r attenzione. ve ne sono nloltJe, piccole che essere del tutto lieve e pure <tare disturbi ben . passan-0 facilmente inavvertite e che dànno pi1ì gravi eh.e il prolasso completo. disturbi tali da rendere la vita sg·radevole e Altre soff.erenze può l)Ol'tare la retrodeviar attività limitata. Qt1este piccole miserie non zior1.e 11terina, come, p. es., le perdite sanguicostituiscono una Yera malattia e pertanto esgne che durano venti giorni al mese, con o se avvelenano 1a vita di una do1111a e, per iisenza. d.olori. Si fa diagnosi di polipo, di rn.eftesso, quelta di un'intera famiglia. ·Il i11.edico trite emorra.g·jca, di fibroima; talora la donna lln po frettoloso, giudica spesso trat.t arsi di è condann.ata a d una vita iniseranda, fra la disturbi nervosi, e prescrive, ma senza risulpoltro11a ed il letto. Il semplioe esame ginecotato, la valeriana, i. bromuri, ecc. Nella malogico, t1 na passeggi·ata in carrozza fanno iilata si stabilisce allora una specie di ossescompar ire le p.erdite, che non si verificano più sione; il s110 carattere si' inasprisce o si renclopo rimesso a posto l 'utero. La r iposizione de apatico fino ad avare t1n vero taediuni vi- l)erò non devie ·essere brusca, perchè l'utero si tae. }iacrez (.Journal de médic. de Bordeailx, trova atono ·ed in stato congestionato e di re1923, i1. 14) riporta alct1ni esempii tipici, che cettività. sono certamente presenti nella i11emoria di Così per il ,p rurito vi.1lvare, tanto sg·radevoogni medico. le, pe·n o•s o e ribelle ad ogni cura, non b1sog·11a Una donna gi_o vane, un certo tempo dopo <limenticare la -nossibilità di retrodeviazione, tln parto labo1ioso od un r aschiamento, si ladi prolasso, accompagnati da congestione atmenta di digestioni p e11ose, di appetito caprictiva e passiva. Nelle giovani SJJose; per cui cioso., dimagra, presenta talv.o1ta disturbi ini ra.pporti sess11 ali sono do1orosi, si pensa testi·n ali; si 1)ensa all' eù.terite, n di81)epsia, a spesso al vagi11ism,o, ma si tr-0va cl1e il d o l t~ re tubercolosi. l\fa le c11re sono inefficaci; la è profondo addo·m iriale o 1on1bare, o vescicale, donna 11011 l1 a invece cl1e llna leggera meun dolore acuti ssirno che lascia lln indolenzitrite, cori erosi one del collo, pur senza avere rr11ento e dà l1n'ap.p rensione che va fino a lla perclitc bianche, oppure ha t1n leg·gero })roansietà. La ca1lsa si riconosce spesso in un lasso, una deviazione llterina. La c11ra ben ovaio prolassato, in un utero, ·r etrodeviato, i11 diretta fa scomparire ogni dist11rbo. lln collo in cattivo stato. Tale donna, fin che Un'altra. donna. s1111a quarantina, acct1sa era ragazza poteva sopportave ~ disturbi che una s-ciatica, int·e·r mittente, talo·r a assai dolole d1ava. il flusso m estrual e ; ad ·essi si è V·erosa, che si calma col r iposo 'in letto , ma nuta ad aggiungiere la congesti-0ne dell'·o·rgariap.p are col camminare; i comuni rimedii no per la funzione sessuale, vera g·occia che non portano alc11n sollievo. Se si interr-0ga h a fatto traboccare il vaso. be11e Ja donna, si apprenderà che essa ha per~ o·n ,o poi tutt'altro eh.e rare le rir>erc11ssioni dite abbondanti, ch e non soff:r.e quando è coria distanza, i distùrbi psichi·ci, l'insonnia, i.e cata òa qualche ora, m.e11tre 11a forti dolori palpitazioni, magari i1n'afonia int,ermittente \·erso l a metà della giornata e tanto più di senza ca11sa apparente 1 .mentre la vera causa sera. L'l1tero è in causa , cong.estionato e for- - sta n·ella piccola. lesione i1terina, spesso inavse prolassato; una cnra adatta fa sparire la vertita. pretesa aciaticia. Poche cose bastario per gi1arire; llna ig·iel Jn'altra. della stessn età, ncc11sa lln bisone razion·a le, poche ct1re 1111nto fastidiose , llD gno freqt1ente ed imperioso di llrin.are; i ritrattamento tonico idroterapico. I}A. raccoflessi sono n1orn1ali, e così p111·e le llrine, la manda che oon il pretesto di pulizja, l a donvescica, l'utero. Si trova l1na tension.e arte- na non faccia del le iniezioni vaginalj abbonri:osa lln poco più el·evata del normale e si clanti; val Jneg·lio nna semplice lavatura pranensa ad ltna nefrite ir1iziale. Basta invece ticata col dito ed 11na sol11zione ~1 epida isovisitare la malata sulla fine della giornata, tonica. B11 oni ris11ltati dànno i semicupi, l'idromentre si trova nella stazion e eretta ; si trova t erapia in ti1tte l e forme, il camminare. il allora nn prolasso nnche leggero , event11aJ- n11oto. Con !lrlldPnza si procederà nl ra.ddrizmente con lln :po' di cistosce1e; il trattamento Z8mento ctell'org-ano; in ~egi1ito ~i i1~E:lrnnno

CASISTICA E TERAPIA.

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53ò

IL POLICLINICO

la1·gaJnente la glice1i11a, l 'ittiolo, il tl1ig·enol; può essere lltile seco11do i casi lln l)essario; i11 c,1~0 di 11ecessit3, inter\•e nto cl1irurgico.

fil. Setticemia puerperale da pneumococco. -'on vi è u11 i11icrobo specifico dell'infezione pu.erperalc, poi ch è tutti i g--ermi sono capaci di p ro.d.u rre l' infezione delle ferite g:enitali durante il puerperio. Pertanto non tutti i ge1rn1i hanl)O in qu·esto l'll'Ocesso la 6tessa :hmp·oirtanza; n le uni vi si tro·va1no eccezio11alm.er1·te, com.e il ba(' il lo del tifo, del carbonchio, della diftetite; in 1aJ ca.~o anzi si tratt a in realtà di infezione difterica, carbonchiosa, ecc., non g ià di una i 11 fe·z ion e p11erperal e vera e prop·I i a . I germi rl1c' l)iù comu nemente si trovano in questa sono lo strept ococco, lo stafilococco, il coli, il gonococco ed a·lcl1ni anaerobi. Pa.r ecchi osserva tori hann-0 st a·b ilito l 'in1portanza del pneumo èocco l1 ella. patogenesi dell e infezioni puerperali, J'.>e1r ò l ']ntervento di tale germe è tut1o1·u 0011siderato come raro. C. Monckeb e•r g (Gynéco logie el Obstelriqtle, 192.4, n. 4.), n.e rip1orta una osservazi.one i11 cui léù febbre si iniziò al terz.o giorno dal p.a rto p er salire a 39°.3 al sesto. Nei Jochi, P'l1rulent] , si trovò i 1 p ne11111ococco in col tura pura; tal e ge t'1)1 e , ·enr1e p11re iiscont:rato a ll' emocoltura, praticata al settim.o giorno . .\ Tennero fatte ri..c erch~ allo scopo cli pr.ecis are la p·r ove11ienz.a del germe; 1'amn1oln•ta non ave,,a avuto infezio11e pnel1morocrica anteced.ente, si riscontrò in e sa: fai ing·e sana flora micnobica della bocca not"n18]e, con assenza. d el pn e11mococco (sir ). N e11 a l evatrice invece s i risco·n trò: a.migda.l ite cro11ica · s inistra. con nnenmocor.rhi nl1mer·osi • nella secr ezione delle ami gdal.e. Si p·uò dunqt1e amm~ttere ch e la d onna si.a stata infettata d nrflnte il pa;rto d a lle g;occioline ·t li saliva proiettate dalla Jeiva,tri.ce. I.,a com.p arsa di sintom.i a l terzo giorno fa sup porI·e secondo l 'A. 11n'incllbazione di altrettanti giorni. Il tratta1nen to con a11to,raccin i no11 diede a.lcun risultato; la donna. ven11e a n1ort.e 13 giorni dopo il parto. All' a11topsia. si trovò: End-0m-etrite purn J.e nt a, pne11monite, peritoni1e; si riscontrarono pne11mococchi nel liquido l1eritoneale. La curva te1mica, per le oscillazioni brusche e diordin ate, presentava i ca.ra.tteri. di una pien1ia., pil1ttosto eh e di 11na s.et ticen1ia. (i f. 1

1

L"uso della sonda ginecologica.

0$1Servn• P. Gaifan1i (Clirtica ost <'l rie a. f c~)­ hraio 1924) che l'l1so della sonda gi11eco1ogica, e hr J)Hre ebbe tanta Yoga . volgr 111e1itntam.e11te verso il tramont-0; ma più rapidan1ente per il gin-ecolooo che non forse !)€r il n1edico J) rn tiro.

[ANNO XXXI, FASC. 16J

cl1.e è i11vece quello nelle cui inani, per forza di cose, tale tPumento è me110 innocuo. Fra i pe1·icoli cl1e pos.. 0110 tle1ivare dall' uso della so11da, sono da citarsi anzitutto le perforazio11i, di Clli I-Iirsch, pur i1elle statistiche incomplet.e, ha ;·accolto 291 casi i1ella letteratura, taluni dei quali capita.ti anche a m a·ni sperime.ntate. Più il11ma11ente e fre·quente è il pericol o delle in fez.ioni: ta11to maggiore quand·o si introduce la sonda so·t to la guida del dito, OJ)p ltre qt1aJ1clo non si seguono le norme di sc.r11polosa a ntis·e1psi, quali sono raggiungibili so1o in ambi.enti adatti' e non certo neg·Ji an1b11lato1 ì medici. Nè bisogna. din1enticar.e il pericolo del I a interr11zion.e di 11na gravidanza, che • pass i inosser vat a o mag·a1i tenuta celata a bella posta da chi n1bbia int eiresse a farla interromper.e. D'altra parte l'uso clella sonda è da ritenersi J}OCo o punto utile, tanto pitl allo stato attu.ale delle nostre conoscenze, ora che si p ra.tica correnten11ente l 'esam,e vagino-addomina1le comlhinato, ahe tanti vantaggi ha portato alla diagnosi gin ecolo·g ica.. Tale 11SO non deve essere con 1ple111ento ahi tu ale clel 1' esame gi1i.ecol.ogico, ma sol o un m rzzo ausiliario d'eccezione, per risolvere dei dubbi diagnostici n·ell' a 111bito gin ecologico, risoll1zior1.e che spetta al ginecologo più che al med'ic.o pra tico, il quale farà bene ad asteneirsi r1n. ll 'l1 ~arp. detto strumento. 1

"fì l.

La terapia dell'aborto. Risulta dalle st atistirl1e di R. Elkan (M ed. Klinik, 9 settembre 1923) che gli aborti possono esser e considerati spontanei solo nel 5 %, men tre ìl rimanente è da riten ersi provocato. In qualunque caso il m.edico deve trattare l'aborto come fosse provocato e quindi i ~1fetto. L'A. consiglia i trattamenti seguenti: 1) l\Ian1ovre recentissime; emorragia in at to; trava glio; prodotto del concepimento non espulso; non febbre. È n·ecessario procedere al più presto all'espulsione; si ricorra pertant•J agli stimolanti ovvero,_ se l'emorragia è eccec;siva e s e il collo dell 'uiP.ro è cli la tato , allo svuo · tamento digitale, dopo di che si praticherù. con una sonda di Ohlsl1a.u isen, l1na irrigazione ®douterina con acqua jodata. 2) l\ianovre da 6.-10 giorni: emorragia, pi•'l o m ena forte; prodotto del con~epimento espulso ; fehbre. Dominare l 'emorragia con g li stittici, in modo da dar t empo all' organismo di con1battere J' j nfezi on e locale. LR febhre cessa di solito dopo 2-3 giorni; l' emorragia invece co.ntinua, gen er a lmente non forte , si r chè l' A. ritiene non opportuno un intervento a cui si potrfl lirorrere. 11~and n il metodo dig-ita 1e. solo 0


I

(ANNO :\:\Xl, FASC. 16)

S EZIONE PRATICA

531

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se la perdita di sangue è rilevante. I dolori si combattono co11 i narcotici. 3) ì\'.Iano.vre da 6-20 gio·rni; i1011 emo1·ragia; ostio e cervice aperti; peritonite eù altre complicazioni. L ·interven to non i)otrebbe ch e dan11eggiare l'attività difensiva dell'or ganismo, jn causa dell'infezione. sia essa limitata all'utero od a i parametri, s i a g ià diffu~a nl peritoneo. Si rinuncerà an cl1e ad og11i revision e dell'utero e ci si limiterà alla proteino.terapia' parenterale od alla colloidoterapia arge11tica. All 'interven· to si ricorrerà in seguito, quando il processo s1 sia netta111ente limitato. fl l.

è pure un e.leme11to di progi1osi sfavorevole, tanto più qt1anto più el evato è il numero dei pn e11moco·cchi, in 11n eme. d.i sangu.€ seminato su p ia:stre. La leucocitosi. - Unai ba.issa le u coeitosi, con tenùenzft alla le11co1Jenia, è di prognosi sfavorev·o1e a meno che n o·n si tratti di infezione cl el tt1tto 1egge1·a. Per co11tro una notevole leucocitosi con tende11za all'aumento :Lndica un esito favo·revo.ie. La leur.ocitosi dopo la crisi o l a lisi, con i1olinucleosi, in dica empiema od otit e in·e1dia . Lo streptococco. - Quefite pol1nro·n iti n o11 so n o state st11diate dal punto di vista batte1iolog·ico qu·anto quelle da pneumo.cocco. I n generale si può riteiner·e che lo str.e.p toc0 c·co em.olitico dà u•n .a m_ortalità del 4JO-OO %; la virulen za aumenta n elle epidemie ,p,e r i successivi passaggi. E abbastanza freql1Emte lai p·olmonit.e da st~eptococoo viridans, che dà una ba s~a. mortalità, del 10 ~~' circa. Il bacillo dell'infiuenz a. R aramente si hann.o polm.o niti dovute solo a tale ba1cillo ; .comunqi1e l a prognosi, più che da dati di laboratorio, è determinata dai rep,erti clinici. Il bacillo di Fri edltinder. - La polmo11it~ det erminata da t::tle germe è q11asi ·~en1pre fata 1e. fìl. 1

Nell'herpes g~nitale femminile. Lava re mattina e sera con Liqu or e di L abarraqu.e (50 g·. in un litro. d'acqua); l)Oi asciugare dolceme11te e spolv·erare con sotto11itrato di bis1nuto g . 30 e talco ve11eto g. 1.0. Se !a cicatrizzazione è lenta, toccar e l1na volta a.l giorno co11 111) ta1111)011e imbevt1to di nitrato d'argento a 1/30. lt. z.

NOTE DI TECNlCA. I reperti di laboratorio nella prognosi della pneumonite. La p·olmonite çom porta 1grandi v~riazioni tiella m.ortalità, che va dai 15 a l 50 %; tali va1·iaz,ioni sonu dovu te a..diversi faittori, ch e vanno conside~ati nello st abilire la prognosi. ~ella d et er111inazior1e di qt1e·st'ulti•m a h a nno J1 otevole i1u portanza i reip.erti di labo ratorio, che H. Fri ed r.-l me r. 111edicirie genn. 1924), distingue come segue : Il fattore e=::ioLogico. - F ra i div·ersi germi ch e p osso.r10 d.a.1e l o pr1eun1onite 1 i più fl'equent i ' ·son10 il p.n eumoc·occo, lo stre.p toc·occo, il bacillo dell'influenza. Più raramente s i t1·ovano il bacillo di Friedland.er, lo stafilococco, il meningococco. 17 pneu.11iococco. -- È nota la distinzione di questo germe in diversi tipi, che com.portano una progno·s i diversa.. IJ I dà una mortalità del 25 %; il II del 32 %; il III d el 45 %; il IV del 16 ~~ · Queste p.ercentl1ali non sono identiche per tutti i ricer cato ri; comunqu·e il tipo III si è dimostrato semipre il più virulento. La diffe.r enziazion.e si fa con il m etodo dell'agglutinazione, ma può anche fa1rsi mediante la p:r ocipito-reazione d·elle u1ine , mescola ndo questa oon il siero antipn·eumococ.c ic·o ·d·ei diversi tipi . Tale reazione di p reci.pitazionie è anche im.p or... tante da segl1irni giornalmente, poichè un aumento di ~ssa indica un aumento di pneumococchi n.el sangue e quindi llna prognosi caittiva, il p.iù spesso fatale. La presenza di pn.eumococchi i1el sangt1e. rivelata dall'em-0coltura, 1

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Agglutinazione del proteus X 19 nell'infezione da proteo. (C. ~:oNNENSCHEt::-~. Deuisclle Aled. v;·oclienschr., n . 'i·, 1921 ) .

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Il siero di lln n1alnto di tubercolosi poln10nare aperta, nel cui espettorato, r1elle cui feci, e n ella cui 11ri11a si potè dim ostrare cost~n­ tem,ente il proteo volgare, agglutillava ad alto titolo i ·ceppi de) proteo ~ 19. Il paziente no11 aveva m a i so.fferto il tifo esantematic o ma era stato in contatt·o con nmm.alati di t ale forma morbos a. Il siero del paziente agglutinava ~I proteo X 19 ed a ltri ceppi a d un t itolo più elevato cl1e non quel ceppo da cui il suo organismo. era infetto. Q11 esto ceppo infettante non a pparteneva a l gruppo X, non venendo esso agglutinato dal siero di malati di tifo esa11temat ico, i11a soltanto dal siero del ma- · lato e di altri malati affetti d.a infezione da proteo. . Le aggl"utinine p er il pr.oteo X 19 erano term,o.stabili; il si ero inattivato agglut inava ad nn titolo più alto del siero non inattivato. L e aggl11tinine che s i trovano nel siero di malati di tifo esantematico sono invece t ermolabili; questo fatto permette di distinguer.e la r eazione di Weil-Felix nel tifo esantematico dall 'agglutinazio.ne dell'X 19 n ei p azi enti affetti I

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[-~NNO XXXI, FASC. 16:

IL POLICLI NICO

da iniezio11e da proteo. Per poter fare la diagnosi di tifo esantematico in base alla reazion e di Wejl-Felix si deve perciò i11 primo luogo escludere clinicamente e batteriologicamente un 'infezione comune da proteo, in secondo 1110.go eseguire la reazione contemporaneamente con siero attivo ed inattivato; nei casi di tifo esanten1ati oo lai reazione sarà positiva soltanto con siero attivo. · PoLL.

caratterizzata da costipazioni ostinaite se11za crisi dolo1rose, e 1s e·n za crisi di diarrea. La stasi termi1iale o rettosigmoidea è frequente nei vecchi, i1ei sedentari, negli obesi : il mal ato non ha deifecazioni spontanee che raram1ente, quasi sen1pire con l 'ausilio di pu. ~o-a­ tivi o con clisteri. J\!Jan.cano i segni d'intossi~a. z1on.e, spesiso nervo.. , ism,o, ipocondria, preoccup.a,zione; segpi lo cali frequ·enti 1sono le ra1gadi e lo svilup·p ·o di nodi ·emorroidari. Nelle a ltre forme so·n o evidern ti e in grado di d~ffeiyente POSTA DEGLI ABBONATI. combinazione gli el ementi d1el1e sindromi deStctsi intestinale. Forme clin·iclie. Mezzi cliagrio- sori.tte. Com·e in n1,olte malattie, il -clinico può stici di{fereriziali. - Al dott. C. d. P. , C1ela110: sospetta.ire la form,a morbosa, m.a la risposta Le sindromi determinate dalla stasi intesti- defin1tiva spetta .al radiolog-0; al cui resp~nso nale cronica sono state distinte per to·p ografia d·eve es!ser aggiunto il controllo dell 'esame delle in: 1) in sta.si della p1ima po.r zi.one, cecoascen- feci pe·r stabilitre esattairn,ente la natulra e la d·ente -0 p1 oissi!illale; 2) in stasi della, seconda cura. Con 1' es8mie radi1ologico non solo si potrà porzione o stasi del t.rasv.erso e del discendente fissare la zona d1ell'intestirno inc rin1 inata ma o stasi distale; 3) in sta.si tern1ina.le; i) in sta6i determinare la varietà: atoni ca o spastica: nelbipola:re; 5) in ·s tasi totale. La qualifica si ri- l a prima fo1r m.a. la parete d·el colon è liscia e feri:sc1e alla po.r zio ne dell' intestino' in cui sii de- senza forti d·e1f,ormaeio·n i, i m.ovim,enti sono dit eirmi.n.a la stasa.; essai p11ò essere di origine .ato· sta.n ziati e lievi, Ja · mia ssa è p1oco d·en sa, poco nica, di ·O·r igine spastica, ·ai o·rigine purament P- omogene a i11a eontinua; aJ ·Ciontraino neJla foirma spastica la pairete è quasi inte.rrotta da prom1eccanica. A11a topog.rafia c1ella stasi intesti11ale iso1n o le- fonde ·cont 1·n.zioni, da mo,rimenti peristaltici e1J gate sind,ro1 ni cliniche differenti: lei sta.si cecn- antip eristaltici violenti , da n1ass·e opache e asceridente o prossimale è caratteTizzata dal- fra1nmentate. Quando la cljag·nosi di stasi intesiin.ale cro1'arresto o dal ritaiI"do nel transito nella prim a. p-0rzio ne del l' intestino colon, là dove precisa- nica è si-c urai e la diagnosi topografica è chia mente dovrebbe avvenire il riassorbimento di ra, è n ecessario rendersi conto drlle catlse clPlo spasmo o l' atonia, -Dl'ima. di 6tn. acqua e di sostanze nutritive a1nco1ra utilizzabili ; ter1ninanti essa d.etet111ina una sindrrome m·orbosa piutto- bilire. la direttiva terape11tica; gravida di er1 sto r icca e p·e·r sintomi ge•n errali e p·er sintom i rori è la condotta di quel m.edico oh e cre de. locali. Le riperci.1ssioni sullo stato gen.erale con coIT'etti.vi, con ·oìperazjoni intempestive. 1ara1re a tutte le sta.si: qu1a lche d i poteir rip sono .caratteristi c.he di q11esta fomna d-i stasi; cefalee, se•n so di inton.t imento, insonni a, triste.z- volta, ·e non J·n.ram ente, una ein terocol ite ulceza, verrtigini, f,etania, feno·n1,eni di nansea, vo- ro·s a è la ca.11 sr1. cle11 e stasj s·p astiche, e basta c urare il fatt o fl ogistico Per av·er ragion.e della miti, crisi sudorali, gastrost1.ccorroich e; qu esti . fenom.e n i sonio più intensi nei periodi di costi- ·s indrrom e stittica: l a clin4ca è ~em !')'re quaJcl1e 1 pazione e si dissipano raipidament.e o m iglio- oosa di p iì1 cJloe nio n Ja sindromie ·sen1.e·iologica e va più in là di essa; e in nes. un campo l 'arano se tSi ripara in qualche modo alla stipsi, la quale spesso è alternata a diarrea•. Local- forisma è ' 'ero qt1anto in terna di nlalatiie i11T . p O~TANO. me11te i malati accusano i11 corrispondenza del- testin ali. ' sen·s o di ripien1ezza, di Ja regione iliaca destra distensione, con cri~i dolorose, fre·quentemente Cura dell'tlccessn di7 tacl1Lc.urtlia paro ssiSfica. .-\.1 dott. E. L., ' illa.lag '"'- : inte1'J)reta.t o come 1esponente di appendiciti croSe il n1alato di tachicardia pn 1 ossistica è i11 niche. I doloiri non raramente sono anch.e Iiflessi sull'epigastrio, a tipo cluod cnal e. In qual- tollerante delJa morfin n, egli r1ulla perde, perche caso l a for1nn. di stasi della prima po.rzione chè la m1orfina e gli 01p piacei i11 genere non sonLi assumie un aspetto nettamente doloroso infiam- 11è utili nè con.c:;ig liabili com·e sedativi ne] Ja ta · matorio, con crisi 'dj stipsi e di diarrea, con chicardia parossiJstica. Rim edi modernam ente 11sati e lo cl a ti sono la strofantina,, l '011a.ba ina, emissione f1r equente di muco e di sangue. • La stasi delln seconda por:.iorie è qi1asi asin- la chinidina. La strofantina per llSO endovetomatica. : assenti sono i segn i di into·ssicazione, noso pu ò essere ad o!')erata a lla dose di mezzo assenti spesso i segni locali, ma non sempre; n1illig.1a1um-0. l' ouabain.a a11che per ini ezionequalche volta dolo1i, la f11nz.ione intestinale end-0Yenosa, nella dose di un quarto di mill ;. I

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SEZIONE PRATICA

gram·m o. La dose p11ò ·essere ripetuta &a per la strofantina che per l'ouabaina do·p o le 24 ore ·e per 3 o 4 ~torni. La C'h inidina va adoperata • D·ella dose di 1 gr. e 20 .centigr. nelle 24 ore, in carte da 4.0 ce·n tgr, ciaiscuna. Il meccanism.o di azione d·ed trie rimedi, nella tachicardia parossistica vera (extra.sistolica), oonsiste con ogni verosimiglianza nell 'allungare il per i odo ref·rattairio. Tratta·nd·osi di soggetti avanzati negli a11ni t1:. preferibile ricorrere alla chini dina; essa ha azione 111eno brusca, sicuram·ente n on perico Iosa; qualche rpericolo p·otrebb·e esserie legato a] l'uso dell'ouabaina e della strofantina, che, a nche nelle minime dosi consigliate, m ostra n o sempTie azion.e brutale. Alcuni ·espedienti e p·PO c.edimemti empirici sono a11cora consigliati negli atta.echi di tachicardia par.ossistica : inspirazioni lente e profoode, possibilmente n el decubito dor1sale e a biI"accia est ese; ingestione di piccoli sorsi di acqua flredda.; deglutizione di grosse pillol~ di alimento o di sostanze indifferenti; solletico del faringe fino alla nausea, compressione del pneumogastrico, comp:r.essione dei globi oculari. Tutti questi espedienti hanno goduto per un certo temrpo e go do·n ,o ancora p.reisso a lc11ni aiutori una certa rin.o·m anza eseircitando azione s1Jggestiva sull ' ani·m o dei medici e dei pazienti: bisogna ricordare che l'attacco di tac hica1~d:ia taJ.o•r a cessa senza ca us a e pu ò 1a cessazion1e coincidere -con l 'esp e-rin1ento delle 1

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))t'OVe!

Cacodilalo di sodio p er dott. P. C. , Gjrgenti :

t 1ia

PONTANO.

erido1·e11.osa. -

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Si possono adoper are se11za timore l e ordinarie iniezi oni di cacodilato, m eglio se• diluite in 5 eme. di sol11zio·n ·e fisiologica, an.che per via endov enosa. La t o·l leranza per quiesto rimooio n ben differente di .qu.ello che si ritene.v a fino a qualche anno fa. Recentem.ente il ca.codilato di sodjo è stato u sato a dosi m olto elevate e in alcune malattie n·ervose con spars mi di 0 rigine piramid.ale ed extr apiram id ale, e come m.ezzo chemiotera-pico: a n ch e n ei bambini le dos i di cacodilato per via endovenosa h an~ raggiu n to cifre assa.i alte. Lei potrà u1sare, se vorrà fare l1na c11ra intensiva, le ini ezioni endo v.enose di cacodilato .al 50 -n er cento (0,50 in un .eme. ), una . iniezione o·g ni du.e giorni. T. PONTANO. 1

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Metalli co lloidali n ei lJ n.niù-i11i. -

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_.\ll'a,b b.

n11-

mero 10396: I b ambini a11cl1e a l disotto dell'anno di ·e.tà tollerano benissim o i rn·eialli colloidali anche a dosi elevate. Per es. potrà usare il .collargolo in soluzione 1: 100 nella dose di 2-5-10 eme. anche per via endovenosa (gi11gul are) . t. p.

P er la, cura d e/la pol11io nite. - Alc11ni i11edici di R oma chiedono con qualch e i11sisterlza 1;erchè la Clinica medica non si è J)ronunciata sul rimedio T omark1n. I l Direttore della Clinica medica ci a uto rizza a dichiarare che, per principio, nella sua clinica non si 3p erimentano rimedi di composizione ig·nota, e che, nel caso concreto, n è a lui p erson a lm ente nè alla clinica come istituto fu mai iivolt o invito di verificnre g·Ji effetti di tale speciaJità. •

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VA'RIA~ La mortalità fra i medici negli Stati Uniti. Il Journn l of the Anierioan M eàical A ssoointion, del 5 gennaio 1U24 hn denunciato 2570 decessi cli medici negli Sta ti t"n iti durante l'anno 1923. Il giornale crede cbe bis-Og!la aumentare del, 2 % questo numero, in ca usa {lelle omissioni e delle info1·111azioni tardive inevt tabili; con ciò si avrebbe una cifra co111plessiva di 2621 medici americani morti n el 1923. Poicbè il numero di essi fil valuta ascendere a 146,000, il tasso della m-0rtnlit<\ è del 17,95 per mille. Nel 1922 questo tai;;so fn del 17,73 %o . Per ciò che concerne l'età, i 2557 decessi de l 1923 si ' dividono come segue: 40 casi a l di sotto di 30 a nnj, 144: fra 31 e 40, 373 fra 41 e 50, 532 fra 51 e 60. 703 fra 61 e 70, 513 fra 71 e 80, 218 fra 81 e 90, 33 fra 91 e 100, e 1 a 102 aruli. Il numero più fort~ fu a 68 anni di età con 79 morti. Qua nto alle cal1se di morte• : 559 soccombettero per affezi oni cardio vascolari, 160 per cancro e sarcoma, 72 per tubercolosi, 38 per diabete, 37 ner setticemie, 22 per anemie. 5 per febbri tifoidee, e 1 l)er beriberi: la emorragia cerebrale ha causa to 260 morti, la paralisi generale 11, la meningite 10, l'encefalite epidemicn 10, la polmonite 161, l a bronchite 71, la i11flue nza 5n, la i1efrite cronica 100, l'uremia 30, ecc . Si annoYera rono 126 morti :l.Ccidenta li, di cui 79 automobilistiche e ferroviarie. 2 per caduta da aeroplano, 2 per asfissia, 2 per avvelenamento, 1 per elettroesecuzione, 12 per aggressioni di pazzi e di banditi; M si sono Sl1icidati: 24 con armi da fuoco, 15 col veleno, 5 con asfì1s sia, 3 con sommersione, 4 con caduta da un ln ogo elevato, e 8 co11 n1ezzi rima sti sconosciuti. PUBBLICAZIONI PERVENUTECI.

CozzOLI G1u uo. Un m edico socratioo. -

Napoli ,.

G. Banca, 1923. ~IATTIOLI LUIGI. Il sangue, la t emperatura, i l polso e 7a pressio·n e omerale n elle infermiere sottoposte alla. g1.1ardia. n otturna. - 1.Vlilano, Antonio Cordami, 1923. M!'ROLILLO GIUF..EPPE. I rimedi speoifici e la n10derna terapia.. - Mila no, A. Rancati, 1923. PASSINI ROBERTO. La cura locale della t·u ,bercolosi polmon,are e l'effioacia d elle iniezioni pP.riple11riche d~ olio di gom eriof canforato . Roma, • Tip. Mantellate, 1922.


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IL POLICLIN reo

LANNO XXXI,

FASC.

POLI1,1CA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. Considerazioni intorno alla revisione degli organici. La Rivista di diiritto pubblico (fascicolo II d e l 1921·) plllbblica 11na nota dell'avv. Nino Levi ci, .. ca la revisione eceezionale degli org ani ci. '\J" e se·g·n a liai1110 alcun,e considerazioni, p1u1 clissentendon e n.on dal punto di vista d·ellai giustizia e d·e1la equità, cio·è d ella Cl'itica di m9lt e disposizi-0ni dei decreti 27 magg·io e 24 1s·ette·rr1 br.e 1923, ma da qu ello della int el'lp retazione e <l ell 'applicazion e del le 1101·111 e d j diri tto posi ti ,·o. .\ ) Rid'ltzion.e degi stip en cl i e cliril li q11esili.

Per i funzi onari che 1im.a11g·ono in servizio quid j1tris se la retrib112ione fissata da.l1e n uov-e tabelle è inferiore a quella g od11ta prima dal fu11zionari.o? I .. a facoltà di modificare l' or g·anico. che h a n no gli enti .p ubblici S•i concili a con il r;ispetto che essi debbono ai diritti a.c qllisiti d.al perso· naJe. c ,o ei ritenn.e la IV s .eziO•D1e d.el c .onsiglio di Stato ·00 n la decisi on1ei 19 agosto 1004·, n. 44.6, P.resLde·nite Bo nasi (Giustizi a anim.. 1904, pagj · na 469), nè vi è in ciò quella contrad1 zione che taJt1no credette di ravvisare, p er ch è i du·e concetti di diritto .e di limite non si contraddicono. i tratta di vedere in che cosa çonsistano questi diritti acquisiti. on vi è, p er preval ente 01)i11ion e, dirit to acq11isito a lla carriera cioè alla presunzione Ji potere, do.po un certo n 111nero di anni ed in s.cgl1ito a d eterminati servigi, g i.l1ngere a certe t1til ità econ,omi che e mo1rali. Un d.i ii tf.o acq11js jto a lla carriera se rico11o sciuto a i funzion ari rc1nderebbe in fatto assai poco 11tile il djritto cl1.e si rie.o n.osca agli .enti pubbli ci di m ·Odifìca re: gli organici. Ma cosai ben diviersa è il diri tto· a llo stip endio consegtJito ·e praticato. Quanto alla carrieTa s i t.ratta di una aspettativa c11e si proietta neJl' n vv t111i re; il diritto allo sipendio goduto s i ricollega a uno stato cli fa.tto diven uto p erfetto ·sott o il regime del regolamento passato e che non può essere distrutto. E precisa111ente ql1anto -espone il Fiore (D iril to ci1>. it. , paTte I dell e disposizioni generali, vol. I, pag. 162) : cc l' individuo che abbia post.0 qu.Cll da to fatto oon.templato dalla legge o che si s ia trovato in quelle dait e ci1rcost.anze di fatto rirl1i est e dalla legge, e completam ent e ed integ·r~lm ente vierificatesi m entre vigeva la detta legge, può ,·antare non solo di avere acquistato un diritto individualizzato e perfetto , ma di «

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J)rescnte rubrica è affidata a11·avv.

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a vere altresì acq11isito il diritto di dedurre gli • effetti l egali del ùi.ritto l) Iincipale. P ertanto, di fronte all ' art. 2 delle disposizioni preliminari al Cod. Cjv. e di fronte al fatto eh~ il de creto non stabilisce eh-e la m-0·difica delle tabelle dJeib·b.a intacc.are questi diritti acquisiti (il che d·ovrebb·e fare ta ssativa111e·n te ed esplicitame11te) rite·n ian10 ch·e gli individui che avessero c-0·nseguito sotto il passato regolamento lln determi11.ato stipendio, dovranno ricevere in avvenire almeno quanto. f11 loro praticato fino al momento dell1entrata in vigore del nuo,,.o regolamento; e, q11intd i, se lo stipendio n11ovo fosse inferiore, dovrebbe essere corrisposto loro un assegno ad personam p1er quel periodo chE.. riestando in servizio a virebbero uno stipendio inferiore. 0

B) E proponibile l'azione giudiziaria Conro i provvedimenti di cui al decreto, attengano alla modificazione dei reg,o .Jamenti or ganici o di pensione a riguardino invece la sistemazione dei s ingoli, si tratti di atti d.egli Enti pubblici n ei confronti dei dipendenti o di atti della autortà governativa nei confronti dell'ente, è tassativa mente inibita dall'art. 4 del decreto qualsiasi azio11e giudiziaria. E amn;iesso soltanto ricorso per 'legittimità alla IV Sezion€ del Consiglio di Stato o in via straordinaria al Re. La limitazion e è duplice. Si fa ·Oggi dun,que a ritroso la strad.a che fll percorsa nel sec,olo scorso da lla patria legislazione che fu compiuta con la l egge del 1907. Si trattava allora. di dare agli inter essi imperfetta• mente g·ar a ntiti dalla l eg·g·e cosi da non assurg·ere a veri e propri diritti, e tali pertanto da non poter e essere oggetto di azione avanti J l giudic.e ordinario, di dare, dicevamo, a questi diritti una protezione giurisdizionale attraverso la Giustizia amministrativa. Oggi, non soltanto si privano di azione questi interessi legittin1i. ma s i sp oglia anche il diritto perfetto di azione avanti il giudice ordinario. Non vi è d11bbio che il decreto co11 q11este disposizio·n i innovi a llo :statuto, perchè contraddice, sia all'art. 71 , in quanto sottrae certe controversie ai giudici naturali , s ia all 'art. 3 col quale si riconosce la divisione dei poteri come fondamento della nostra costituzione, e per i quali entrambi è impossibile che l'ordine giudiziario sia spogliato della sua potestà giurisdicente. «

GIOVANNI SELYAGGI,

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consulente

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<le l no"tro periodico-


[ANK-0 XXXI, FASC. 16]

SEZ IONE PRA TI CJ\

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Lo sta.tuta non è intangibile; in u110 Stato come il i1o~tro che non ha uno speciale organo oostitnente. tale potere s i d eve ii.conoscere nel Parlamento; ma n el caso che la normai legislativa sia contra.ria allo statuto e questo non sia abroga to, il giudioe giudicando secundum leges, •i trova di fronte a du e precetti : quello dello Statuto e l'altro; a quaJe daire ap.plicazion e dal momento ch e son o contradditori? E videntemente rs i d eve dare a.p·p licazione allo Statuto ed ai principi generali d.i diritto (v. in questo senso lVIortara, Comm .. vo.l. 1, n. 107). Nel caso nost1·0 il magistrato dovrà dunque render giustizia, qua le che sia il d)vjeto rlel d·ecreto-legge )) .

1° sette111b1·e 1923, iic. Sa cchett ij la IV Sezione del Consiglio di_Stato ha sospeso di giudicare e d ha inviato il ricorso all'autorità giu.diziaria per i n·e.cessari accertame·nti dell' a.u tenticità della sottoscrizione doel ric-0rrente, contestata da ll'altra parte con eccezione che appariva verosi111ile. E con altra sentenza, essendo risulta io ch e la firm a n·on era autentica, la IV Sezio11e 11a dichiarato inammessibile il «:>icorso ed l1a jnviato gli atti a l Pro.curatore del ' Re pe1· eventuale proceddmento penale . •

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LE MALA1"fIE DEL CUORE E DEI VASI

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Per le rag.i-0ni .che g ià esponemmo, n oi s ian10 persuasi che, dato il t•e6t.o d ei decreti, nè J'nna nè l1 altra interpretazione, sopra riportate, sia 110 fondate. Le segnaliamo tuttavia co111e indice de11o stato d'animo d egli st11diosi deJle discipline g it11idiche di fronte a dispos izioni eccezionali ct1e toccano diritti quesiti è garanzie git1risdizionali. Questi tentativi dot.trinali valgano almeno a frenare l' esercizio ,. eccessivo di p-0teri oasi a1111)ti.

9UESTIONI PllA TICHE. XXI. - Formalità per il ricorso alla Giunta provinciale amministrativa e al Consiglio di Stato. È inc.unm.essibile jl i·icorso alla G. P . .t\. se Ja domanda di fi,ssaziorie d i udi enza non sia fìl'm a.ta dal ri.co!'rente 11è da llD avvocato n1u n i t(I cli ma11dato speciale. Tale motivo di inammessibilità, a n che se non dedo.t to dall 'a ltra parte, deve ess•ere rilevato cl' ttfficio da Il a Gi11nta. I l rl 0 c r eto di fiss azione di l l dienza deve esse r e notificato·, a p eria di de ca.ù e n za a ln 1e11 u 10 giorni prima aella l1dienza. 011este massi me sono state r ece11te m ente co n .... fe 1·111ate dalla V Sezione d el Consiglio cli ~tnto; è necessario t e.B·erle presenti , per evitare motivi fo1wali di inammessibilità e di clecade11za, taJ1 to più c-h e non è i11frequente il caso di ricors i p.1esenta ti direttam ente dal] e pa 1-t.i , s•e nza a6si · s t enza di ciifenso re , non esse11clo necessari o nei g i11di7'.i innanzi alla G. P. _!\.. il patrocinio di un avvocato, ch e è in,·ece indisp e11s abile r>er i ricorsi a ll a IV ed a lla V Sezio·n e òe1 Consiglio di Stato essendo. pl'es critta p er essi la s-0ttoscrizio11e d ell a parte e di un avvocato esoercent e in Cas. azione ta11to st1ll' origi11ale ch e s ulle copie dei :riicorsi. E sufficiente la sottoscrizione d ell'avvocato qualo r a però questi abhia ma11dato s peciR le. La firma sia dell a parte cl1e <lell ' a,·vocatn deve essere autografa; r ecentemente (sente11za 1

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Cuore e Circolazione Cont inuat.ione ùe

Periodico mensile diretto dal

prof. VITTORIO ASCOLI

R edattore capo: prof. CESAnE PEZZI Si è pubblicato il 3° fasc icolo (marzo) d€] 192"1. Esso contiene:

LAVORI ORIGINALI. I. - Prof. dott. A. Ross i : Appuntj di Elettro= cardiologia. II. - Dott. A. DAzzr: Sull'azione terapeutica della « Scilla marittima ». III. - Prof. A. BARLocco : Progressi della dia=gnosti1ca e t,erapia delle malattie di cuore. R ..L\. SEGNE, RIVISTE E CONGRESSI. Terapia: E. R,oMBERG DEUTSCHE : La terapia dell'insuffi= cienza del cuore. MAx KAPPIS : Il trattamento chirurgico dell' an= gina pectoris. R. LE VY : Studio teleradiografico sul volume del cuore nella polmonite con osservazioni sulla efficacia terapeutica della digitale. Clinica : PA l "L D. vVHITE: Il cuore nella ipertensione e nella nefrite. 81\IITH : Alterazioni elettrocardiografiche in se= guito alla occlusione della arteria coronaria sinistra. Vasi: R. LOE \YY : Sulla occlusione della vena cava in= feriore. · G. S CAGLIONE : Flebite secondaria della succia= • via. NOTIZIA BIBLIOGRAFICA. TH. BRT ' GSCH e li . SCH ITTENIIEL~I: Tecnica cli= nica di laboratorio. Abbonamento annuo: per l'Italia. L. 25; p er l'Estero L. 35. Per gli abbonati al e Policlinico » : ptr l'Itali a L. 22, per l'Estero L. 25. Un fa scicolo separato L. 3.50.

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Ai nuovi abbonati òel 1924 a e Cuore e Ci r(·ola zione, si concedono le intere annate 1920-19'21-1922 e Jll2:-t del peri od il'O e Le malattie òel Cuore » per sole L. 6 O SL' in Itatia e per sole L. 8 O se all'Estero, in porto fran co. N. B. -

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A richiesta si invia numero di sagqio. Invi a re cartolina a. 14 - Roma.

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al Cav. LL' IOl POZ61. \ ' i :-i

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NELLA VITA

POL I CL l~I CO

J.,e masse militari· come mezzo di propaganda igienica. 11 prof. L . Sestini, colonnello m edico della R. M.a rina, ha, tenuto a Napoli, una oonf erenza agli ufficiali di quel Presidio, allo scoipo di illut>trare loro non solo la necessità ed i benefici dell igiene, ma di dimostrare altresì la grande utilità che può ridondare non solo a.1l 'E sercito, ma anche alla intem collettività, cl all ' educazione igienica delle ma:sse militari. Tt1tti sor10 concordi nell'auspicare alla rigcnel'azione igienica dell·e nostre popolazioni. _\. tale opera comples.s a ogn11no deve contrihuil'e non solo per t ag·gi11ng·ere qn el lJrogresso cui tutti d ebbono aspirare, ma a n che per quella mutua difesa collettiva eh.e oggi s impone a \5ostit11ire molte delle opere llna v-0lta affidate all a pubblica b·ern,efic·e nza. 01'a le conoscenze dei 1Più .elementairi principii dell'igiene d ebbono essere impartite fin d all età più giovane affinchè si ra.dichino così pl'ofondamente n.ell anim 0 da divenire abit11dini nell'età più adulta. E cco p-erchè la scuola, in tesi generale, e la famiglia, devono esser e l ambiente n.el quale i I g·iovane trova i primi germi per l.a formazion·e di questa coscieMa; ecco perchè nelle 111asse n1ilitarj eh-e sono nna famiglia ed una scuola di dovere, di disciplina , di sacrificio, t>i d·evono o coltivare le cognizioni già acql1istate o gettarne il seme perchè si ah·b ia questa nuova ert11 cazion·e, in modo che ai11ch.e per questo potente organismo· nazionale si cpossa ripetere il detto del De .L\.micis per la scuola ohe cc inseg n a, edu-ca, nutrisoo, ri san , fortifica n. TI prir:tcipio che c1eve infor1 ar e la nostra azion.f\ in tale campo è ql1est. : Da l prirmo momento che il giovane entrai sotto le armi, deve essere istruito ed edu.cato anche circa i principii fond·arnentali del viveT"e ig ienico : ql1esti insegnam.enti lo dev·o no accom pag nare fino n 11 a fine d el servizio milita re ~n mod-0 che, Iinn-0vata o m-eglio formata la sua coscienza igie11icn.. egli possa trasfonderla, a suo t empo, n elln famiglia alla quale egli torna rinnovato nelle idee, nel contegno, nella attività, ricor<lnr1do eh€ nQn v i è pd1,cnzion e .'\enza iyiene. 11ì· igiene srn:.a educn:.ionr: siccl1 è q11ell e sc1101e tlella nazi o11(> che . 0110 l'Eser cito e l' ~.\.rma­ t n non i.ano - co n1e no11 lo sono in ~fff'tt o lirnitate a l concetto di llna '-'Cnol ~ !)er l a g11erra n1n i con1plefino con molto rli ciò rh e h a nt1

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XXXI.

FASC.

16]

PRO~,ESSJONALE.

MEDICINA SOCIALE.

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[...\NNO

tinenza alle feconde opere della pace e della civiltà. J)a vari a1111i tutte le auto1ità militari, con\ir1te d ell'importanza di qt1esto compito, hanno organizzato e disposto un complesso di provvidenze atte a tale scopo e principalmente oonfe.re.n ze di Ufficiali Medi.c i e non medici, istn1zioni stampate nel libretto perso nale, op11scoli di propagandai igienica, precetti scritti in avvisi etatn.p ati rsulle pareti delle Caserme, delle cam·erate, e cc. I ris·u ltati ottenuti dal p.r ogvessivo miglioramanto di tutti i servizi e da questa propaganda igienica sono facilmente tangibili studiando le condizionj sanitarie delle trupp e di terra e di mar e notevolmente migliorate da varii anni a questa parte. Basterà .quindi mettere in valore quello che attualmente Si fa, mdgliorando soltanto il metodo di insegnam,ento. E, mirando allo stesso sco po, è da augurar.rsi eh.e il nostro bilancio statale .p ermetta al più piresto che si possa pro.v vedere alla costruzione di nuove caserme' rispondenti. R tutti i deside.i.,ati de11 igiene. Si potiran.n o allora ab~andonare i vecchi conventi, i vecchi castelli, i vecchi fabbricati in genere nei qt1ali oggi occo:nre uno spreco di energie e di rspese enormi perchè essi rispondano alle ·esigenze igieniche senza nemmeno sempre raggiunger e lo scopo. In tal modo l'igiene potrà essere insegnata al soldato con il vivo esem pio. Tutte le nonne di igiene contenute sia n€lle pagine del libretto personale sia nelle istn1zi oni per l'igien e del soldato piì1 che essere oggetto di astratte lezioncine, dovrebbero servir e com·e argomento !1er conversazioni ed esperimento, com,e di q11a lche proiezione istn1ttiva o fissa o .cinematografica in occasione di spettacoli o riunioni nelle provvide case del soldato o nei locali di riunione e di ricreazione delle caserme. Molto Si p11 ò e si deve insegnaPe per me2zo di racconti e di an·edd,o1i cui offri.ranno occasione i militari stes·si i quaJi come gli alunni delle sc11ole dovrebbero poi dare saggio d el profitto di qu·esto insegna.m ento con gare di igiene. Premiamo, cioè. i corpi, i reggimenti , le compagnie, lP sql1adre piì:1 pulite nella persona. nella ten11ta, quelle n·e1te ql1ali sian o state comm esse minori infrazioni ai prPcetti di igiene, ecc. E necessario perciò che tt1tti coloro· ch e ~ono destinati a curaire l'is truzione del soldato siano c11lt11ralm~nte preparati e profondnmente 1

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(ANNO XXXI,

FASC.

16]

co11vinti della nec·essità di rinnovarne anche la coscienza igienica individuale diurante il servizi.o militare. Occorre che tutti gli ufficiali ed i sottufficiali siano istruiti a tale sco•p o e poichè essi hanno la attit11dine mentale e le · n1aggiori cognizio ni necessa.lie per assorbire dall'ufficiale medico I.e conoscenze tecniche da seminare giornalm·ente n elle maisse, è necessa.rio che segu.ano dei br·e,~i corsi teorici pratici d'igiene come si fa oggi per i maestri. Ta li corsi li metteranno in grado di com.p iere questo lavoro di rigenerazio·n .e igi·enica dei rnilitari. E questi alla loro volta, al loro ritorno nella vita civile potrani-io esseve stn1mento fattivo per la formazione di 11na nu·ova coscienza igienica nazionale .di cui, purtr-0ppo, si s·ente alllcora forteme·n te il hi sogno. A. FILIPPINI.

CONCORSI. POSTI \ 'AC.\.:\TI . 1

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1

cronaca del movimento orofessionaJe. Contro le asprezze fiscali. I/Ordine di Chieti Jl;\ clelil><?rn to il 8egnente ordine del giorno: « J m~dic i della ProYillC'ifl <li f'hi0ti <:onsiderando lC' gravi asprezze fiscali. <li c ui rnolti cli essi sono stati "\7 ittirne, fanno yoti lH.•1·ehè il ]'iRco, negli accert:amenti dei redditi pl'ofe~sio11ali, vroceda con maggiore cautela, ten0nclo prese11ti i fattori mt1ltipli che rendono pre<·n l'ia la rin1unerazione del medico. e, sp~ialrnente. lu J)let-O'I'a profession a le e le :u=-sillanti esig~nze socin li di -0ggi ». ...._

I

Nuovi Consigli degli Ordini. 7\iAcER.ATA. -

President e: 11rof. Eutin1io Gnnsoni:

dott. Palombi Ermanno; SP{JrPtorio: dott. GiusepJ>€' P e17,zetti: tesoriere : dott. Tommaso Lorenzani; ('on.siglieri: dottori Aldigerio ScocciAnti, Italo nn ccolini, Vito Volpe.

vice presidente:

:\lA..~TOVA. -

Presidente: dott. ~larino Pasquali; segretario : dott. I~nidn Borghi: tesoriere: clott. Anto11io Belfanti; co11sir1lieri: dottori I-'uigi Fcrrari, Umberto Fanti, prof. Fr::i ncesco 1\iacC'H bru11i, dott. .Wdmon<lo Pongiluppi. Presid enf(': vrof. ~\ngelo Nicolato; pres ident e: dutt. ('arlo On1o{lei-Zorini; se,

PAVIA.

1rice

53~

SEZIONE PRATICA

gretario:

dott. I-'11igi ì\lilancsi: tesoriere: dott. Co~tanzo Arrigoni; consiglieri: clott. Emilio Bnsnengo, prof. ·Giovanni ".\In ~nata. clott. Fr::inceRco Pezza. llEGGIO CALAnR~.. Prc.·irfentf': prof. Tirn?rio Evoli; segretario : dott. Dome11ico :\iorena : te.~o­ riere: dott. Antonio S<?rranò; I('.<:oriere a,ggiu11 to : dott. Romeo ~tefano; cnnsiqli('ri: dottori Ferdinando Gullace. Antonio Politi. \~inr~n7A> Romeo, F1lip1}() Tripedi.

AQUILA. Oongregrl~ione di Oa rità. - l\ledico I>'l'imario dell'Ospedale Civico S. Salvatore; L. 600Q e corupensi cure ai paganti in proprio. Docum. a lLl Segreteria entTo le ore 12 del 10 mag. Età lim. 45 al 29 mar. 'l'riennio di a iutato in clin. od osped. principale. Serv. entro J 5 giorni. BARBINETO (Ge'n ova). - Scad. 25 apr. Resid. lire 5000; c.-v.; uff. san. L. 500; memo trasp. I.1. 1800. BELGRADO

(Serbia). - Facoltà .lledica dell'[-·ni1;er-

Concorsi alle cattedre d'igiene e di radiologia; vedi fase. 15. Scad. 15 mag.

sità. -

0ANNEno (Novara). -

Condotta. Scad. 30 apl'ile.

'Vedi fase. 13. CoXSELICE (Ravenna). - Scad. ore 17 del 25 apr.; per Lavezzola; L. ROOO, due c.-v.; per cav. I.1 . 2000 . •

A tutto 20 mag.; resid. lire 6000, p1imo c .-v., 'L . 1000 condotta povera se meno di 300 paganti, L. 500 uff. san. Vaglia di L. 50.15 intestato al Comune. Serv. entro 15 g. (Perugia). -

G10YE

ì\lAN'l'OVA. R. Prefettura. - Uffic. sanit. del cnpoluogo; L. 13,500 e 5 quadrienni decimo: c.-Y. in l~. 1,200 se coniugato, L. 780 ·se celibe: è co11sentito il libero eserc. Ab. 35.866 su 392 ettari. Rcad. ' ore 12 del 20 maggio . l\IoNTE'BELLUN~

(Bell1tno) . Scad. 15 mag. L. J 0.000, compresa direz. Osped. civile; mezzo urasp. 2500;

r.J.

due c.-,.. KERVESA DELLA BATTAGLIA (T·r e1:i.·o). - Scad. 30 apr.; I.i. 6000 per 1000 pov., addizion. J,. 2, tras]). L. 2500, se uff. san. L. 700, c.-v., cinqi.1e qu.inquenni. Chiedere avviso. PRAT0\ ECcmo (Are~zo) . Scad. 7 mag.; stip. J_;, 9000, ca v. L. 3000 (variabile), c.-v.; 4 quadrienni di L. 500. Quitanza di L. 50 riln sciata dall'esa ttore-tesoriere del Comune. 1

ROMA.

Mi n·i stero della 11/arina. ·- Scad. 16 rnag.; 1

eone. per esami a 20 posti di tenente medico in serv. attivo perm. ; stip. jniz. I -'. 9000; supplem. I J. 600: indenn. milit. J..i. 1800; c.-v.; quadrienni di L. 800; computo serv. di complem. in guerra; età lini. 30 al 18 mar. Esame il 16 giug. in Roma. Norme nella << Gazz . Uff. » dal 25 mar. 1924. R. ANTIMO (}lapoli). - Scad. Ol'e 14 del 10 mag. L. 5000 (sic) senza aum. nè c.-v. Tassa a mezzo di vaglia per L. _50.10 intestato al Tesorier e Comunale. Certif. uff. san. Età lim. 35. Laurea da 5 anni: biennio di condotta o assistentato in « ospedale clinico ». .A. tutto il 30 SONCINO. Oongreg. ài Oarità. apr. Direttore rlell'Ospedale di R. Spirito. ' 7 e di fase. 14. ' rALLONARA

(Vicenza). Scad. 30 apr.: L. <>200 e

,qrctOlrio: dott. Sme rch inich {iio,«111ui: t esoriere :

sei q11adrr ienni: d11e c.-v. : uff. san. L. 400: n1ezzo trasp. 'fJ . 600; età lim. 45; tassa J;. 50. ro,·. 600

dott. Ma11rizio lVIandel: ro1P~ir1T ieri : clott. Dn ttn rn Rodolfo, Ostoich Giorgio.

circa su 3169 ab., cli cui un terzo a~glon1era ti. Com11ne parte in colle e parte in alpe.

ZARA. -

Presidente : clott.

B11~enio

Rolli: se-


IL POLICLINICO ,

L · •..\..~~ciazione ~azionale de lle dotto t esse in medici!4'1. ci com unica di aver riportato piena Yitto1ia nei r iguardi dei concorsi a l)'rimari degli Ospedali di .A.re zzo, in seguito alla vrote~ta indirizzata aJ ::\1inistero degli interni contro l'esclusione delle dottores~. Il prefetto della i)roYincia, interessa to d a l dire ttore gen e rale della s.-'lnitll r>ubblica , ha ottenuto ch e il concorso fosse annnllnto : i nuoYi bandi di con corso non portano Jin1itazio ni di sesso. Co~CORS! A P REJi.il IO.

Fondazione S. Pozzi. Vedi fase. 7. Scad. 31 dic. 1924. BOLOGNA. I stituto Ort r,ped ico il lzzol i . P1·emio 'Cnfbe.rto I. Vedi fase . 11. Scacl. 31 dicembre 1924. :UrLA.J.'\O . .vl1tn-icipio. Due prerni della Fondazion e clott. i\.. Beretta. Vedi fase. 15. Sc:acl. ore 12 del 28 feb. 1926. RoM.\. Assoaia z . P rofess. D e1·1nos-ifilografi Italiani. - ' Premio Loca telli. Vedi fase. 45 del 1923. Scad. 15 maggio 192A. Roiu . .4.ssooiaz. Ital. p er l'lg·ieJ1t•. - Pre1ni per 01Yuscoli di propagantla. ' 1 e<li f nS<.'. 50. Proroga 15 maggio 1924. R o ~I A. 1llinisteru e/ ella nucrra. - rre1uio Riberi. Vedi fa se. 8. Scad. 01 cli<.:. J !)24. R o:tvrA. R. Clinica U cu l·istioa. - Prerr1i Oirincione e Oiòonico. Vedi tasc. 17 del 1923. Scad. 31 maggio 19~4. Ro~rA. R. r.,-nivers·i tà. Due vre u1i di fondazione Girolami. Scad. 31 clic. 1921. R O:\l A. > ociPlci Italia na di Jlc<lici na I nterna. D11e p r emi ditta H offtn;J1m-La R och e. ' vedi f<1sc. 15. Scad. ore 16 del 31 clic. 1924 e (lel Hl clic. 1925. rJ'oRr xo. R. A.ocad. di Medicina. - Premio Riberi. \ Tedi fase. 33 del 1923. Scad. 81 dic. 1927. "\TENEZIA. R. · Istit·uto Veneto. I>re mio ì\ilinich. Scad. 31 dic. 1924. Pre mio Forti. Scad. 31 dic. 192:-i. "\"t--ni fnsc. 40 clel J!.>23. BOLOGNA.

R. Aooadeniia d elle Ncienze.

1

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZ.E, Il pr<1f. l\l. J.;evi Bianchini è no111ina to, in esito a eoncor!=\o (lirettore del l\lanico1u io in•oyiuciale di Teramo. Il prof. Cii11sep1>e Stradiotti è nominato) medico prin1a rio cle ll .ORpedale Fatebenefra telli ai :\lilano. 11 Consiglio ~c<.:a demico ùe1r1~11iyersitt1 di Palern10. nc l11nnto~i il -J. febbraio r>el conferilnento dt'lle borse fli ~t11clio ..:\.ndr~~l c~.apparelli per l 'an 110 J92H-24, Ila, con Yoto u nanjme. aggiudicnta la pri1un a l ~i~. \~i 11c:-:- nzo I1arlettn, stuc1ente n l sesto anno <li Jll()dic i11n. figlio del dott. B. Barletta T :t 8<.: a .

' ' I 1 Forcipe

1 1 1'('~• '\'0l \

innn ogr;ltiil <l<'l lH"Of. l•'t•:I.JCE ] ..\ ~f'ORRE <lt·~tinata ni 111e<lic·i pr:1tiei (<>lll'l':t J1<>f411111<1L Ri~ulta tli circa 1:l0 pn~in:i. Nl ~ l·n1·r,..data tli :)fi fi!!'nre. In con11n«>r<·in J •. 10: ai no:-.t l'i ;.1hl>0nnti per J •. 14.90 frane-a fli 1•01to. Tnclirizznre <·n1·tolinn-,·aglin al c·a\·. J.uigi P o7.:t.i. Yia ~istiun J.J. Ro1na.

_\NNO

XX.Xl.

FASC.

16J

NOSTRE CORRISPONDENZE. Sull'etiologia della febbre gialla. S. r•nulo d el ~rasile, 2 marzo 192:1. Xon sarà del t u tto discaro ai lettori del Policlinico che io qui riassuma ·- sia pure a grandi tratti - la <....,onferenza ten11ta dal prof. N'oguchl in questo I s tituto di Igiene il 1° n1arzo 1924. J.,à figura dell'illustre scienziato Giapponese è trop1)0 nota 11el mondo degli studiosi, e q11indi ancl1e in Italia, percbè io rni attardi ~ld esporne il suo c urricu lum

V'ifa,e.

Ricorderò solo che laureato n e l 1 97. il prof. :Noguc:hi jn bre\e volge re di anni affermò il suo 'Valore di studioso e di geniale indagatore. Assistente clell'Istituto I(itasato e dell'Ospedale Generale di Tokio, ispettore oonitilrio del Porto cli 1yokoh al1Ul .. m edico cle ll'Os1 )e<.lale Internazionale di New-Ohang (Cina) , p rofessore di Ana tomi.a Patologica del Tok1o D è ntal College', assistente di Patologia genernle della Facoltà <li ì\ledicina di R e rogi, assistente dell'Istituto Ca l'negie e della Fondazione Rockefeller, di c11i diYenne membro nel 1909, professore l1niversitario clel suo Paese, ecco le successive tappf' della s11n ra rriera. luminosa . Dalln sua feco11da attiYità cli studioso sono scaturiti niolti IaYori originali: 11H.:.11zionerò di sfu~gita quello sul Yeleno d ei Rerpen1 i Rpesso citato dagli ofidiologi. lo studio sull'i Ltero Pmorragico, quf>llo sulla reazion e di W asRf\rn1ann, la speciale reazione (che 1>or~1 il ~no 110111c•) , del liquido cefalo-ra chidinno nella lues de l " i ~te 1n a nervoso, lo sh1dio sul treporien1 rr.: n on è n clin1enticare che fu app11nto il Xoguchi ad ottenere per primo 11na cultura pura ùel viru~ d e lla sifilide. L'O. dopo aver ricordat:o i numerosi lavori esis tenti sino al 1918 t->ull'etiologia de lla febbre gialln , ed aver ginst.1mente vagliato le difficoltà che si offriro110 ni ric(\r catori precedenti a lui · e le ragioni degli insnrcessi di tali ricercatori, dimostrb che il le1lto.~.p·ir(I. icf Proià<>s e le qualità che lo distjngn on o sono il1 conformità con qua nto era noto in conseguenza dei lavori della Commissione America nn di AYana. Enn1uerò i differ enti ngenti Jl..'ltogeni, ch e n1rono descritti quale 11roduttori del1a febbre gialla (i q11ali amn1ontano n JB). ~i uo al 1no1nento in cui iniziò i suoi ~tn di nrT hnc n~l 1918 n G11nyoquil (Ecnn clo1~. In tnle epora an1>1111to Pbbf\ la ventura di ~coprire Il<"l sn 11~n<' e nPl feg-ato fle i mnL"lti di f~bbre ~ialln 11n g<"rn1e. <ln ln i denomi11a to l ept ospirn ic t eroirlPs. ,e:ernl<' <l ~nn Yolta presente ezinndio nc>l s.angue {' ne lle (llnn li-:-ioni di 01,gani d i cn Yi e ino«nlnte MD ~nngnt> o <·nn Pn1 uls ioni epa tiche di n1aln ti di febbrt> gin 11:1 e e-on ~inclrome esperime ntnle ron1pl(:l.tn (fPbbre. nefrit<.>. ittero. emorragie. ecc., ec-c.). F 11rono inoltre o ttenute ('nltnre 1n1r<' cli lr,ptospirrt medianw 1nn te ria le infett::lnte trn ttn dirc>ttamente o del AA n~nf' di pnziPnti o ila cpt()lln di ca'Vie inOC'ula t~. con. 'P;?n ~nd o cosi u11n nno,·n pro"a sperimentale <lel Ynlor<' pnto~eneti<'o <li tnlP :1n-ente morbo ·o. Infine lo scie nziato g iaflponese riC<lròò la trnRn1i~~ione ~rin1ent.n 1~ <lf\ ll'lnfezionPin parola ,1 :i ll '1101no o <ln lln c·n Yin inoC'n J:i tn Ad


f...\:'\~O

:\XXI,

FASC.

16]

SEZIONE PRATIC.\

.altre ca Yie i1ormali mediante la l)Untura di stegùrnyias femmine infettate o media11te l'iniezio1H' <li emulsione di tali insetti, eseguite per lo meno -0tto giorni dopo che qt1esti abbiano p1111to e~~eri umani od animali affetti da febbre gialla. Ri.eordò ancora un altl'o argomento a favore delh1 specificità della lep~ospi·ra, costituito dal fenomeno di agglutinazione ehe presenta va il siero Rangnigno di 1)<1ziente di fresco guarito dell'i~fezione amarillica rispett<:> al ~ptospira. Il Nogucl1i. e.Ra.minando minuziosaniente al 111i .croscopio l 'en1ulsione cli 2.5 .~tegom yirt s infett<1 te, risrontrò rari esen1plari di I...eptospirn. 'L ·esame necroscopico delle ca vie infetta te sperimentalmente e cl1e avevano presentato la R~n­ drome completa della febbre gialla (febbre, e1nor1·agie, nefrite, itterizia) fece ri scontrare lesioni tipiche delli'nfezione in parola; così acl es. : nefrite l}aronchimatosa, emorragie gastro-intestina.li e polmonari. itterizia, degenerazione grassa del fegato €Ò accanto a ciò milza normale per Yolume e per aspetto. Trovata la Leptospira e riconosciutine i principali caratteri di virus della febbre gialla, secondo quanto a\evano in prece<lenza stabilito Reed, Ca l'rol, Agramonte, Lazear, M.archoux. Salimbeni, Simond, Pa.rker, Beyer, Pothier, affermata la sua: relazione diretta con la malattia dell't1omo e coll'affezione sperimentale degli animali (reazione di Pfeiffer, imm11nizzazione passi\a con !';iero anticteroide, azione preventiva del vaccino anticteroide. sintomatologiR clinica e reperto necroscopico i1egli animali infe.tt:a ti in perfetta cor1ispondenza con <}uanto si verifica nella febbre gialla ·u mana) a l Noguchi non rimaneYa a dimostrare altra cosa ~ non che quanto a '\·eya verificato circa il valore patogenetico della I~~11tospi'ra per In febbre gialh1 n G11aya4uil. ffi 'erifica'F'se 11gnaln10nte ill altri paesi. Fu co~ì C'he proseguendo identiche ricerche in Merida (Yncaton), nel Perù e più r ecentemente a Bahi1 (Brasile) ottenne identici risulta ti avendo riscontrato in cultnra di sangue di pazienti affetti da febbre gialla la stessa Lepto~ira di Guayaquil. Altri sperin1enta tori con10 il clott. Leblanr ~a il dott. Grovas a Vera Cruz hanno riscontrato del pari in casi dell'affezione i11 parola la IRptospira, che così <1ivent-'l acquisizione clefinitiva della • scienza . La Conferenza f11 accompagnata da dimostra zione di numerosi prepar::.ti inicroscopici. Prof. dott. ER~ESTO TRAJtiONTI. 1

. ==================================--=-:=========== Interessante pubblicazione : DoN-11te

Dott. C. F. ZANELLI di Clinica delle Malattie Nervose nella IL. Un1veraiità

'Elementi di Diatermoterapia. CJJ '.<vllil.lle 1u·l6, di pa~. 183, con 80 figure intercalate nel test() Prezzo l: .. 1 2. P Pr i tl()Ptri ah.llnnati c;0J? L 10 . 90 in porto franco. • ~.

' l nYiare c1rtiolina·v;1~li a al Ca,·. Lrr<:J P07.Z f, \ ria Si::;tinn. 14, Roma.

NOTIZIE DIVERSE. Prossimi Congressi. 1924:

....\11ri le ~1-26, Ron1a, Co11gre~Ro i11ter11;.17.. di nrologi.:1 (~c di fase. J -1) : )laggio 12-16. l.011c1r~1. Congresso ilnJJ<•riale di igiene; :Jlaggio 26-28, Parigi. C'ongre ·,·o di mpclic. legale di lingua francese (vecli questo fa se:.): • Gil1g110 5, Parigi, .\.duuanza plrnHri~l dellH <e 80e:iété de Biologie» e ùelle s 11e filinli : Giugno, prima metil, , . .enezia. <'011yegno d 'infortunistjc,1 e assicuraziohi .:ociali (Yedi fase. 6): Giugno, prima metit. Abbazia, ('ongre~so itn1. <.l i idrologia (vedi fase. 8); Ag'<>sto 3-7. I..1oc:;annn. Conferen za internaz. contro Ja tubercolosi 1Yedi fase. 14): Settc1n bre, Sardegna. C-0ngresso i ta lia110 cl· igiene (vedi fase. 9); Ottobre 11-14. Siena, C·ongresso di inedici iuanicomiaU (vedi fa se. 1~): Ott-0bre. ~Iila110, Congre~i italiani di n1e<:liein:i int.ern:t . chirurgia, urologia , orto1)f·clia (Yedi fascicolo 46 e 4!> del 1923). 1925: Aprile 12-15, Bruxelles, Congre. ·so internazionale d'idrologia: J-'u glio 20-2.5, l''ongresso iµter1111 z. cli storia de lla n1eclici11n (vooi fase. 43 del 1923). I

Traderlmenti di professori. T.:n R. Decreto (n. 2892) dà disposizioni ·u i tra-" sferin1euti di l>rofessori cJi ruolo (lalle Università e dagli Istituti superiori c1ipe11denti dal ~Iini ste ro dell'I.·truzione ai RR . Tstituti ~UI)e"riori cli grado unjycrsitario dipenden ti dal :Jlinistero dell'Economia Xazion.ale. Il de<:re to è stato pubblicùto nella « Gazi'-ett.a LTffick'lle >) n. 1:}. r::i rt. 2 dice : •'0110 an1 mes~i tl'asferimenti di profe8~ori cli ruolo dille l "niYersità e dagli Istituti superiori cli1)enclenfi c.l nl )fini. ·tero della pubblica istrnzi nn<'. :1i RR. T.rt:ituti superiori di grado l1niversi tn r i11 <lipendt•nti dal ~linistero dell 'econo1u i~1 l lll 7.iOllil lp <:> ,-i C'e\·l-'r~l . per l'inseg11amento della ma te ria <li <·ui sono tit oln ri o di llJateria affine. Per la vroce<l nra di tali trasferimenti si osserYano le norrne clte ~:o,·E'rnano ~li I stituti ove i professori Yeng0n1) trasferiti.. I tra~ferin1 c• n ti tutta,ia i1011 l)OS8on o aYer luogo Re non ~n conform~ parere, rispettiv;\1nente. d el t"'.011~iglio SUJl{:\riore d~lla istruzione a~· riti·ia , commerciale e industriale o di quello dell;1 i>nbblicfl i~t l'n;1,i r>ne c hC' <lebhono prounnciarsi caso per caso.

Corso di perfezionamento di igiene• ..i\ Yrìt luogo a Firenze nei mesi di maggio e giu-

gno. lX'!' èlspiranti uffici a li sanitari. Tassa d'iscrizione IJ. 300.50, e cliritti Yarii J.. 3.10, da versare a lh1' Ca ssa dell'Istituto d'Igiene I J)iazza S. Mareo, 2) . 8 0110 <1IDlllf\SRi ancbe hl Urea ti Ìll scienze naturnJi. zooiatria . chimica p111·n, chimici:t e far1nacL1 <.' diplo111 rrti in fi1rmacia . ,


I

II. POLI CL lN reo

Corso di malariologia. l{i<·oi'<lian10 c-he ai pri.n1i di g:i11gno !''jni ziel'ù a J{on1a un <.:<}1'~0 di malariologia per medi(·i ~tl i11~< ·!!'ne> r·i a rg~ntini. '\7 i sono n 1nme. ·si nnc-11 •. in scarso 11\1111<-'ro. medici italiani. I ja missiont- al'gentina, c-ni il nostro GoYPrno ha accordato i1ote,·oli ribassi :-:n Ile tn riffe ferroYiarie, visiterà differf'nti zone n1al:1 riche bonifica te od in corso di bonifica, nonchè le scnolr inediche di Genova , Torino, ravia, Padova, J~ologna e Napoli.

Corso mila storia della medieina. Fnr:'I pHrte clei C()tsi di alta oult11ra {'be si terrann o a , ·0nezia clal 1° al !'.O ~tte.n1b1·e. f~(' <:onferen~<· clE'l torso a\·ranno lu ogo nella. ~'lla della ,biblioteen clell'0Rpecla1e Ci"ile, cln pnrte òri proff. D,1,•itl(' Giorda110, Carlo Pa!=:inet ti. Frances<·o Delitaln. Edoardo l,igorio e TJl1igi C·np11elletti.

Scuole per oftalmlci a Napoli. Il l(; 1narzo furo110 uffi.c:ialn1t-ntf' i11u· tnrate Je scu0lp sanato·riP per bnn1bini oftalmici. istituite a Napoli i11 seguito · a relnr.ione <.1Pll'n•!i::es:-;01·e i.>er l'Ig-if'11e prof. Reale. ~1prr0Ya ta cln 11a GiuntH Co111-:.1Ml(\, che afficla,·a Ja dota7.io11p P J'nrrEl<lnn 1Puto di e~se n ll 'R ssti-ssore clel1'assi. ·te11zn f.;O(; La lt•. Queste scnolP $ODO nnnesse alla c ·1iuicn r)culistic-n n Sant'.\ni0Jlo e dir~ttc dal prof. ~\ n~·e lu cc:i, il qunlc ten ni? 1111a conf0renza inal1gurale s11l te:IlHl. « J,n mi.ssion(\ fisiolog-ic:<1 delle scuole j~ieniche ». 1

Colonla montana pro infanzia in CaltRglrone. Questa colonia, c10Yi.1ta :tll'iniziativa. del dott.

Dal 26 al 2S maggio ~i adunerà a Parigi llll Con gre.sso di medicina legaìe di lingua francese: ne demn10 già notizia sul fase. 8. Segreta.rio generàle : prof. Etienne Martin, 10. rue du Plat, Lione.

Si è spento a Ticino il clott. G. REALI, cl1e fondò ed a lungo presiedette la Società Medica della Svizzera Italiana e la Società Svizwra dì Olimat.ologia. Conta. va 71 a nni. Era largamente stima t.o e benvoluto. .J.

CRONACA EPIDEMIOLOGICA. Le malattie infettive in Italia.

Mese di gerinaio 1924. 31 dic 6 geon.

M •.\L.A. TTIE

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un'agitazione cittac1in:i. cni ha con<'OrRo il :\Iunic•iJ>io. 1ìn cou1nni cn to <l< 1 Ri11dneo a ff'er1n:.i : '< 11 cli1nn di XPrYi non è ~ 1nnto conf.'lcente alle .

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Scarlatt.•na . . 1 150 !l46 119 300 120 t88 106

2321

r8 273

/

Propaganda antitubercolare. ~.\ eura clel Con1itato di l)atron:i.to d()ll'Istitnto

I

16]

Congresso francese di medieina legale.

Chiusura delle case di salute a Nervi. ..\. Xcryi sono 'state chi11~e le cas,e <.li. snlnte in

rru1 ln tth) òi }tetto €' lo Rta 11110 n clin1o~tra re lf' 8tè.1ti. ti<'hf' d<·llo Rtato Ci'vile ». 1Tn 1npn1orinle <li medici protPsla cn ntro il J)re;..·unto <lnnno ('}lp d1<1 lln I>fP8('111,;t dei tllbel'C-Ol OtiCi d t' l'lYPI'E:'bbe n)h'l }H>)IO]él-

J.1~ASC.

XXXI,

nari.e vaccinazioni antiva iolose. richiamato l'attenzione ùei Prefetti e dei ~ledici ProYin<:.iali. con ar)posita circolare. sulle i1ecessitit di accerta.re che i vari servizi relativi a Qll(\lla pratica. di capitale importanza per In profilas!=:i del Ya i\.>lo, siano ov11nque organizzati con pien:i e fficPnza. L'accertamento scrupoloso degli ob~ligati alla vaccinazione, gli inviti alle singole famigliP, i p11bblici avYisi delln apertura della sessior1e, la te1npestiva l}l'Ovvist:a del materiale 'raC<'inico, l'appresta.mento dei registri occorrenti, il controllo rc.n l~ ecl efficace dégli esiti delle opera~ioni costitui~C'-0110 l'insieme (legli atti che possono ctnre r>ie-r1a gn ranzia di successo nella 1utta conti;o il vaiolo, sol0 &:: Ye-n;ono ath1~ti nella loro totalitit e con scru11olosa diligenza. Il ~lini.stero conclude !fl ~~.. a circol&re assicurando ~e non avrebbe ;.aanca to di €Samina:e la possibilità. di concedere speciali niuti per il raggiungiment.o dello scopo.

c.:av. RalYatore Cona, Yenne inaugt1ratn solennemente il 15 luglio 1923 e <lnrante tre n1eRi rstiYi forni un prin10 f.:ngc-io ~od<lisfnc·eute. in loca li concessi dal C-0mnne e dnlln ConA'l'e~nzione cli C'ar1ti1. a S. )I. di Gena: essa ~t<t ortt per n Yere una degna ~ede edilizia, . 11 pro~<·tto redatto dnll'ing. prof. J,;uigi Galvani.

se~:nito

j .l\NNO

Orlo}le<lic.:o EaYn~l1i eri è stato 11nbblicato un elegautC' fas<·ieolo <·on numero!-;(• illustrnzio11i e con unn relnzio11e del direttor~ prof. C'urcio s11lla cli~ndenzn «Ospizio ~arino l)crmnnente » in Bagnoli. Ln 1)ubblic.n~jone è fatta a ~<'OI)(J cli Jlropngunda ci~ntificn e caritn tPYole ed è dat..'l gra t11it...1n1eJ.1te. hiunqne 'i al\bin inter~sse 1111ò ritirarla n e lln Se· grcteria di eletto Istituto: Ri,·iprn di Chjnia. 126.

Vacelnaz!onl J enneriane. Il ~lini. tero dell'Interno ha. nPll'iruu1i11 .)1iza clel1·nf)("rl11ra fle lln ~e~~oue priu1a Yf'rile delle ordì-

\7

ajuolo e va.1 0loide. . . . .

Tifo addomi, nale • . • . . Difterite e croup . . . . Meningite cerebro·spìnale. .

Dissenteria . .

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2

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Tifo petecchia1f'. colera asiatico, peste bubbonioa. nessuna de nunz ia .


'(ANNO :\XXI, FASC. 16]

SEZ IO~E

PRATI CA

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA. feb. - B. FRIODLANDEH. Ln prova di sediment. del saugut· nelle infez. chirurg. - T. ScoTT 'VEL'ro:x. 11 n1omento clell'operazion~ nella gravid. ectopica. Folia Med., 29 feb. - R. G. :\lAROTI.1. J;e di\el'Re forme di dispepsia. e l 'esame dei dispeptici. Meàiz. K l inik, 9 mar. - O. LGBARSCR. I~ statisti0he di mortalità e delle autopsie. Boll. I st. S'ierot. Milanese, feb. - ::.VI. CARPANO. Coccobatterio patogeno del tipo « Pa:teurella » isolato dall'uomo. - P. FIORI. Germi carbonchioRimili. Giorn. Olin. j)Jed., 20 mar. - P. PEXXATO. Megae~o­ fago e megacolon. - L . ULUTROGIORX. Il cuo1·e nelle infezioni paratifoidi. Giorn. Jied. Prat., mar. - 'C. _.\.RCAXGELI. Sul reum. artic. acuto con spec. riguardo alla cnra. dic. - R. '"'ILLEGAS. ~Iecca nlsmo dell'infezione e predisposizione. - R . ..\.. Izzo. -~cei{lenti nervosi del p11eumot. terap. _4.nn. d·l ::v-evrol., 20 mar. - "'\·. Br.~xCJII. Disturbi afasici nei feriti cerebrali di guerra. Wien. Klin. Woch ens., 20 n1ar. - K. KASSO'V\' ITZ. Distribuzione degli a nticor pi tra tessuti e siero. - H. PoROES. Sutura tendinea primitiva. - B. LrPSCHUTz. Sui cla1n idozoi-strangilopla smi .

541

«IL POLICLINICO»

A1ner. J O'U rn,. Obst. a . Gyn.,

Rev. de la Asoc. de Tisiologia del Ho.r;;JJ. Tornu,

.

-----

SEZIONI: CHlRURGlCA Il fascicolo 4 (15 a p1ile 19124), cl1e trovasi ii1

corso ' di stampa e che app ~na pro1l.to sped1re.ino agli associati n.J la Sezione stessa contiene i seguenti : ' LAVORI ORIGINALI. I. - M. Agrifoglio. Rice1·ch e ~u,l ricambio azo-

II. III. -

IV. -

"'\/. N

lato nella, titb ercolosi 1'eriale, p er mezzo cle lle m ie rod eter1n,iriazio rii. C. Arrigoni. A proposito di u n, caso cli1iico di a1le 11. l'isma art er o-venoso della fe1norale . A. L. Di Ber11ardo. Rese::.iorie dell'ulna e del radio per sarcoma ceritrale delle Ppifìsi. Dup lice autotrapiahto libero del perone. Guarigione. A . Odasso. .5ulle ernie dei diverticoli vesci cali. G. Zampa. Un .~aso di tPratont(l rl.Plla r egione sacrococcigea.

A RICHIESTA SI INVIA NUMERO DI SAGGIO

I non abbonati alla. Sezione Ch l rurgioa potra nno ricevere copia di questo interessantissimo fa scicolo. inv:ando cartolina vaglia di L. 5 al cav. LUIGI P07.ZI - via Sistina , n. 14, Ro1na . Desideranclolo raccomandato e al sicuro da sm arrim.enti postati. aggiungere 50 centesimi.

Indice alfabetico per materie. Aborto : terapia Pag. :J30 Agglutinazione del proteo X 19 nell 'i11fe-91 )) :).iJ zione da proteo . Albinismo parziale eredita r~o a lunga di)) 528 scendenza ApP<'ndice totalmente distaccata e seq11estrata in un laparoce1e epiploico post· }} 311 operativo Argento, colloidale nel peritoneo ìnfiam)) I 527 mato, a ll'atto operati,·o . )) f'>2fl · Bibliogl'afia . . Cac:odlù1lo di sodio per y1a endoYenosa » ;J3H Ca lcolo appendicolare di natura paras....~)) 514 ta ri.a . . Cianosi nei vizi congeniti di Cll Ol'e : ori)) 527 gine e cause . )) 51. Coag:ulometro nuovo . .

Revl.~ione . degli

O<mvrnissa>·i regi e prefettizi : quanto co-

stano . . Cronaca d el m ovf..men.to professionale

)) )}

584 537

Elmintiasi: trattamento Enteriti dlssenteriformi infantili : tra ttamento . . . Brnia ceco-n1)1">endicolare sinistra strozzata . Ernia inguinale bilaterale della vescica Febbre gialla : etiologia . Herpes ~enitale femminile : prescrizione Infezioni foruncolo-flemmonose della fac• eia: trfl ttamento Irradiazioni di milza, fegato. midollo osseo. a scopo emosta tic-o . .

))

. 528

Rorna,

1~::?4

-

'.rip. Cartiere Centrali.

:\Iesosigmoidite fibrosa Pau. 527 Medici negli Stati U11iti : rnortn litit )) 533 ~letalli colloida li nei bambini )} 533 )liserie femminili : piccole - . )) 529 \) 527 Morbo ceruleo Muscoli : fenomeni sensitivi associati a scarsa irrorazione sanguigna durante ))' 522 il lavoro .. . Xefrite parenchimatosa acuta : rapida guarigione col sopravvenire di un.a l>Ol)) 528 monite' lotk'l.re Poln1onite: reperti di laboratorio per la progìlosi . . )) 531 )) 523 Pol1nor1ite: sieroterapia . Propaganda igienica nelle masse n1iJitari . )) 536 Proteinoterapia aspecifica delle infezioni )) :515 tifose

))

528

))

513

)) )) ))

528 538 531

))

524

))

524

organiai: co11sidera .zioni Ricorso alla Giunta provinciale a1nm1nistrntiva e al Oo1isiglio di Stato: tor111 a.Utà . . •

Riflesso cardiaco: ' ralore clinico . Setticen1ia puerperale da pnenmo0occo Sonda ginecologica : . 11so . Stasi intestinale : forme cliniche, mezzi diagnostici differenziali Tachicardia parossistica : cur a dell'accesso . Urine dei psicopatici: reazione a l nitrato d'argento (metodo Buscaino) . Urine: metodo quantitativo per la prova del permanganato L.

POZZI,

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534

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535 527

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530 530

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532

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528

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528

ed. resp.


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ANNO XXXI

Roma, 28 Aprile 1924

Fase. 17

fondato dai professori :··

FRANCESCO DURANTE

GUIDO BACCELLI

SEZIONE PRATICA

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REDATTORE CAPO: PROF.

J

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. l.avori originali": A.. Caserta : Un metodo rapido per la produ . zione di siero antitifioo ad alto tasso di agglutinazione specifica.. OSservazioni cliniche: G. Nicolich: Un caso di torsione del funi<:olo spermat ico sinistro con necrosi del testicolo ed epididimo. Apparecchi e strumettti nuovi: A. De Martini: Un apparecchio semplice e pratico (Poliaspiratore) per interventi sulle cavità sierose. tfote e contributi: Th. e J . Stephani: Azione dell'altitudine sulla formula dell' Arneth nella. tubercolosi polmonare. "Commenti : G. Galli: L'ereditarietà nelle malattie cardio-vaaoolari. Igiene: A. Filippini: Tubercolosi aperte e chi use. 'Sunti e rassegne: PATOLOGIA GENERALE ". w. R. Hess: Sull'azione delle vitamine. MEDICINA : Lydtin : Significato delle oa.verne nella tuberoclosi polmonare. - CHIRURG IA: F . paipin : Le stenosi piloro.duodenali dovute a liti asi biliare e il loro trattamento chirurgico. Storia della medicifta: I concetti di G. Fraca storo sulle malattie infettive.

Cenni bibliografici. Accademie, Società mediche, Congressi: R . Accademia di Medicina di Torino. Appunti pef' il medico pratico: CASISTICA e TERAPIA : Fratture spontanee. - Ferite da. framm·e nti di vetro. - Il trattamento delle emorragie. - L'anestesia locale nella chirurgia della parte superiore dell'addome. - Cause della ricorrenza dei sintomi dopo rimossa l'appendice. - L'ascesso retro-faringeo. - NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA: Ri cer che sulla biologia del liquido peritoneale nell'uomo. - Sulle. presenza di speciali granulazioni nel granuloma di Sternberg-Pal tauf. - POSTA DBGLI ABBONATI . - VARIA . Politica sanitaria e giurisprudenza: Per l'uso della qualifica di specialista. - Medici condotti ferroviari. - Controllo obbligatorio preventivo di alcuni sieri vae-0ini e prodotti af. fini. - Questioni pratiche. . Nella vita protes&ionale: Cronaca del movimento profession ale. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. · Raasegna della stampa metlica. Indice alfabetico per materi9.

Diritti di propcietà rtservatl. - E vietata la riproduzione dli, la.1'0rl pubblicati nel POUCLOOCO e la pubbUcazione dei Bunti: cii essi senza citarne la .fonf.e.

LAVORI OR_IGI N ALI. ISTITUTO DI BATTERIOLOGIA DELLA

R.

UNIVERSITÀ

DI NAPOLI

di1retto dal prof.

NICOLA

p ANE.

Un metodo rapido per la produzione di siero .

antitiftco ad alto tasso di agglutinazione specifica. Dott ...i\.NGELO

CASERTA,

ex interno.

L'ordinali.o m·etodo, già adoperato dalla fine del secolo passato, per la v.accinaz.ione dell 'uomo con.tl'lo il tifo. conisistente nell'inoculazione sottocutan.e.a .d i rpiccol·e d·osi di cultura in brodo (Wright), o di cultt1re in ag;ar~ emulsionate in a.equa fislologic a (Pf eifer ·e Kolle), le quali v,en. gono previamie nte sterilizzate a 60° per una o du.e ore, pl1ò dare an.ch·e nel coniglio unca discreta vaccinazione con p.roduz:ion·e di piccolo tasso di siero agglutinante, oome nell'uomo. Ma, volendo ottenere in qu.esto anim1ale un si.ero a forte contenuto d' agglutinazior»e, bisogna scegliere la, via endovenosa, ed inocular.e alte dosi di culture in brodo sterilizzate a 6()0 per un'ora: metodo cl1e il p rof. Nicola P ane adoperò per la prima volta (Rif. ltl ed . 1901). Ora, la <:oTuSiderevole tossicità del brod.o cultura ad a·l ta dose [oc. 1-0 a 15] non di rado uccide i.I coniglio nelle

prime 24 ore; però nei oonigli superstiti, si ottiene un siero fortemente agglutinante (1 :50,000 ed oltre, come risulta da.gli esperimenti ·del profoosor Ni-cola Pane). Con q11asi r1essuna perdita di questi animali, si può ottenere un siero agglutinante. inocu. lando per· via en doveno,s a, dosi più o m.eno con . siderevoli di coltt1re di ~:> a-cilli del tifo in agar, 1Ste1ilizzate. L'agglutinazione del siero raggiun· ge limiti n·o n alti, oscillando, secondo i conigli, tra 1 :500 a 1 : 4000, salvo eccezioni. La temperatura di sterilizzazione dei bacilli non d·eive oltrepassar.e un'ora a 600. Infatti i1 dott. F. La.nzetta, (Rif. M ed. 1916) ha dimostrato, che temperature supeTiori a 600 indeboliscòno l'antig;ene del ba.cillo del tifo, ed in oons.eguenza si ottiene nel coniglio un siero a basso titolo agglutinante. Ora, da to il fatto, che l'antigene del baeillo del tifo perde della sua azione ' ' accin ante in ra:ipporto della t.emperatu·ra che si adopera per t1c.ciderlo; l 'ideale sarebbe l'inoculazione dei germi viventi. Diisg·raziatam1ent.e, questo metodo va incontro a forte difficoltà anche i11 animali da esperin1enti, ·come il coniglio; ed il risultato n.o n è incoraggiante agli effetti d'ottenere sieri aigglutinanti. Tentativi da me fatti con bacilli viventi non· sono punto riusciti, ed ho avuto nel coniglio infez.ioni mortali in 20 a 30 gi-0rni. Tutta via, sem-


[ANNO X:\XI. ~-A~<.:. 171

IL POLICLINICO

pre nell'idea fissa di adoperare antigeni di bacilli no n sterilizzati a 60°, ho· fatto altri tentativi Pa1l'tendo rtal fatto, trovato dal prof. Pane che i g-ermi delle fe~ci, come il B. coli ed alt1i' non sporigeni, vengono sterilizzati in tempi reilativaroente brevi col rlisseccam en to a 37°-38°, salvo 1) enterecocoo e congen-eri (Rif. M ed. 1921), i-0 peinsai di adoperare tale processo per la sterilizzazione dei bacilli del tifo di cultu ra in agar 'P er la vaccinazione di conigli, a llo scopo di provocare ne.i medesimi foTte pro duzione cli agglutinina specifica. O~a, poichè il dott. A. ~Iastroiannii, a.ssistente volontario nell'Istituto, p·r ovava la resistenza al disseccamento di ailcuni germi, quali il B. ·Coli, il tif<}, qu.ello della peste, del colera e quello della dissenteria (tipo Shiga e Flexner) contemporaneamente a queste • mie ricerche, mi uniformai a. lui; e prep·aTai anche io colture i11 aiga;r a becco di clarino di uno stipite di bacilli del tifo, virulento p·el coniglio; e que1ste c11lt11re sviluippate a 37° per 2·1: ore, emrul1sion ai in aicqua sterile, in modo che, un'en1ulsione di 5 cc. conteneva 5 colture anzidette in a.gar; e .p oi volta per volta ne d·eterminai la quantità di bacilli che vi erano conten11ti (1). La detta emt1ls i-0ne si p·o neva1 in una scatola di v·etro (tipo Petri) del diametro di cm. 12 x 2 ste r ile, la quale si lasciava nell'incubatiice a 37°, ponendo tra i mwrgini di c.hi11sura di essa scatola, un batuffolo di ovatta• sterile, per favorire l' ev.aporazione d-ell 'a~qua. Tale evaporazion e era completa d·o po 4 ore. La capisula allora si chiud·evar, eliminando il batulffolo di o·v atta e dopo 24 ore, trattala dall'incubatrice, si scioglieva, a mezzo di bacc·h etta di vetro, lo strato di .g·ermi disseccati, in a ,cqua fisioJogica di \ 1 olu1111e l1guale aill'acqua evaporata: cioè cc. 5. L'-emuJ s.ion.e ottenuta, aspira.t a con pipetta, si poneva in provetta di vetro. 1

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(1 ) La 11ume razione c1ei bacilli veniva fattn

col in1etoc10· d elle colonie: cc. 0.2 dell 'em11lsio1i.e da adonel'a1re c::i dilniscono in cc. 9, 8 di acqua fisi ol ogìca. Un cc. di q11esto 1° misci1glio. si n1escoln a cc. 9 di aicqt1a fisiologi ca e così di segt1ito. fino ad a \•er e 1-0 misc11gli uguali a conten11to di batte r i gradualm ente disce11clenti da 10 n 10 vo1t ei. P oi. 11n cc. di ciasc11n mi sc11g·lio anzidetto c:;i n1 e~ct)ln a cc. fl cli 0~·~1 1 • ft11irljfic8to. e tenuto tal(\ c.t t c- n11)ernt111·,"\ cli i j0 . , i '"llle:~ti'c' no in qul Sto n1oclo 10 c11lt n1 e a ~1inc:;t 1 t' in i"cntoll") cli \etrn <tiJ10 P ctri) atlatte r "- •è ili7zate. 1.P .;;c:1tnl t' . cnnoyoltfl . .;; i 11ongono 11ell'i!1c11'>nt1ice a :17° e dopo :?i· n re, .;i fa In conta de11" colonie ~viltl!)pate l~11a e l1l o11ia cor· i~11 0!1d{l nd lltl bat.:illt). 1\ be11P 1 iro 1da.re, cl1e i11 tJuesta n1ano,·ra clei passag~i d el liquido da. t11bo a tubo di vetro. s i deve ado.perare, per ogni uno, l1na pipettn ~eparnta. e g1·aduata dJ 11n cr., ·sterile. Cosi -..i ~ , itano errn1i <li~ast1 osi \'al11tabili a mi l i <l • d i e1i eo Io11 i e. ~

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clliusa con ovatta. Lavorando co11 cauteJa, ~ con oggetti di \Tetro sterilizzati si ottiene q;uesta eJ11ulsi,o ne affatto steril·e, e iiesce esattiissima lai iicerca dei bacilli ancora Yitali a m,ezzo di culture a piastre in agar. Così mi è stato possibile valutare ciò, con esattezzc.1 nei diversi esperimenti d a rn·e fatti; ed ho· trovato ~h.e dei germi ~onten11ti nelle anzidettJe em11lsio11j (asce11de nti secondo le mi·e esperienze tra 5 miliardi e: m.ezz-0 a 6), i1e p,osso110 sopravvivere una parte infinitesimale ·dopo il detto disseccamento, e cioè tra 100 mila ad l lJ1 11)ilione s11 cincp1e m.iliardì .e i11ez.zo a sei per cc. cli emulsio11e. Tuttavia, basta tale numero, in.ocu.lato insi-e111e- coj ger1ni morti per via en doveno.sa, per deteir1ninare riel coniglio un'infezione mortale; mentre ciò non avvien,e s1)esso. rse si inocula un n1ilione di germi viventi soltanto. La spiegazio•n ,e di q11esto fatto deve ricercarsi nell'intossicazione prod.o tta dailla en-01rme massa di germi rnio rti, che, indebolendo la resistenza dell'organismo, 1·endono facile l ' attecchimento dei ba.cilli ancora vitali. Non essendo riuscito n·ello scopo, l)er questa via, di ottenere un'im· munità nel coniglio con forte produzione d'agglutinina specifica, ho tentato un altro prooesso che, al contrario, è ben riuscito. ' Ab.b inate le mie ricerche con quelle del dott_ Mastvoianni, che tendeva ad altri risultati pe1· la stessa via (per quello che riguarda il tifo) proseguii con lui i miei lavori in questo modo: Dopo di aver espletato il disseccan1.ento n 0I modo anzid,etto per 24 ore a 37° di maisse di bacilli dei tifro da aigrur culture di 24 ove nell'incuibat1ice, e~1 ulsionai i medesin1i in acqua fisiologica, in modo, eh.e ogni cc. dell'emulsione conteneva tra bacilli morti e ancora vitali non men·o di 5 miliardi. L '.e~ul sicme anzidetta, chiusa in tubo di vetro , saldato alla lampada, si pone in acqua a lla ~eunpe.rat111ra di 55°, contenuta in un dispo . . sitiv6, che permette di conservare esattamente c~ante tale tempel'at11ra. Dopo mezz'ora, it tubo con l'en1.ulsione si toglie dall' acqi.1a a 55°. e l'esam e c11lturale, ripetuto in nnme.rose prove, ha dimastrato che t11tti i bacilli del tifo, sottoposti a ll' anzidetto processo, vengono a perd er e la loro ,·italità, cioè non sono capaci di sviluppa r si nei terreni nut1itivi adatti. Ed an che per inoculazione endovenosa.i nei conigli. u11a massa n-0n 1ni.n.o re di dodici 111iliardi dì bacilli , non nrod.11ce infezione, n1a solo consicler evoli di ~turhi (ah \1atti1nento, rifiuto tli C'ibo) • CJ l·l1~· e ":iSsn.110 l'on1pleta111ente i1c 11 e prime . . . 1 ore, ~alYn ,erezioni. Do1)0 due gi orni i1 coniglio si 1i·~tabili~ce con1pletnmente. P er quest'ultima éc:\perienzn ndopèrn i n11attr~ conizli di rnanto 1

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(-\~NO XXXI, FASC. 17]

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SEZIONE PRATI C.\

leporig110 del peso tra. g ra1111ni 1000 a 2100. Il OSSERVAZIONI CLINICHE. peso d·el col"PO di qu1esti a.11i111ali nei prtn1i OSPEDALE C T\'ILE (( Rt~GINA ELENA )) DI TRIESTE'. 'giorni è diminuito di gr. 2.00, ecoezionaltnente DIVISIONE UROLOGICA in un coniglio di g·r.. 300. Poi hann() ri8;cquiPrimario : prof. dott. NrcoLlCH. stato il peso perdllto poco a poco n1a nio n completamente, fino al 12° giorno dopo l"inocl1 - Un caso di torsione del funicolo spermatico. lazi-0ne (in 11no 111n11ca va110 gr. 50, negli altri 3 sinistro con necrosi del testicolo ed epi·· gr. 70, 100, 175). Al 13° giorno dopo l'inocula didimo. zione, dtl:e di questi co·nig1i Y.engono svenati col Dott. G10Hc10 N 1COLl CH i1111ior. tu.glie dellai oarotide; e si raecoglie il 6•a.11gue asetticamie11te in bottiglie cli Erl ernma.yer col La t.01·sio11e spontanea del fu11icolo è una metodo del i106tro Istit11to, (il · sangu·e si lascia n1alattj.a piuttosto rara (in tutta la letteratuooagular·e ·Sll di un lait o clella bottiglia, e poi ra n.e sono noti circa 100 casi), credo quindi questa si capovolge in modo eh.e il . iero s i racopport11no descrivere il ca ... o che ebbi o.cca-· coglie limpido sull'altro lato). Il sie·r o fresco s1one cli osservare. sooz'altra aggi11nta, si conserva in provette steL '8 gennaio 1924 venne accolto nella Divfrili, e poi. ne vien.e provata la forz.a a.g glutinante ~tll bacillo d·el tifo con l'ordina1rio me - sio11e Urologica l\1. Un1berto, di 19 a ., inviato da un inedico per sos'Petto di neoplasma d.el todo delle diluizioni graduali in provette. lit testicolo si11istro. Circa 8 giorni prima egli entrambi i conigli la forza agglutinante del era tato colto improvvisan1,ente da violentissiero è stato la 1segi.1ente: con1pleta 1 :10,000; simi dolori al testicolo sinistro, che si era rapida111ente tt111)ef atto con arrossam.ento della q11asi completa 1 : 20,000. ct1te. Detta t11mefazio.11e andò .accentuandosi,. Gli altri conigli lasciati in vita si rei·n ocui11e11tre i dolori 1Jerdu·ra vano co11 alternative: lano per via endovenos8J co n la stessa quantità di remi~ sio11i ed esacerbazioni. L a temp.erat11ra si era inantenuta sempr'e di germi inoculati la prima volta ed allo stesso · fra i 37° e 37.5. Dl1e a ttaccl1i dolorosi consimodo preparati. 111ili, accompàg11ati pure da tumefazione, if Diisturbi apparenti : affatto transitori; il peso lJazi ente aveva già a Yuto, uno nel dicembre 1922 e 11no i1ell 'agosto 1923; il primo a quandel corpo dopo d11e gion1i, identico a quello pr.eto pare dopo un lieve trau:rnra.. Queste volte c: ed-e11te a questa, seconda ino.culazione. Dopo però i dist11rbi erano spontaneamente scom6 giorni, i conigli sono vivacissimi, ed il peso parsi col riposo a letto e con impacchi. In precedenza non aveva sofferto alcun'aldel corpo è .anche aum,e·n tato (i11 t1no gr. 30, tra malattia. Moderato bevitore e fumatore. nell'altro gr. 50) e peirciò si svenano col taglio La madre era morta di tubercolosi p olmodella carotide per provare la forza agglutinare; il padre e i fratelli erano viventi e sani. nante d el si·ero. Il titolo a gglutinant e di uno, E same obbiettivo : Individuo di complessiodi gr. 1850, con diminuzione di g r. 60 del peso ne gracile; pannicolo adiposo 'PO.CO abbo11danrol1scolatura discreta; to·r ace ristretto. Cute primitivo è: completa 1 : 15,000; qi1af'i completa te; e mucose visibili piuttosto pallide. Tem<p. 38.3. 1 :20,000; inconTpleta 1 :30,000 e 1 :4,0,000 netlla Polso ritmico, piuttosto molle, frequenza 80. trasparenza del liquido; n1a con depos ito conPupille rotonde, .eguali, reagenti alla luce e all'accomo.dazione; lingua leggermente patisiderevole nel fo·n do della p1rovetta. 11 si,ero di nosa, tunida. sangue dell'altro coniglio , di gr. 1930. s·e.nza diBasi polmonari s i esp.andono bene; suono minuzione del peso riisi1)etto a qt1ello. che aveva cl1iaro e res piro vescicolare in tutto l'ambito. prima della seconda inoc1llazione, inostra un •.\rea di Fraube. lib eI'a.. Itto della punta nel V spazio intercostale, titolo agglutinante ·un po co più elevato. Esso infaitti dà lln;agglntinazione: compl.eta 1: 30 all 'inter110 di 1 cm. dall'emiclaveare; area non ing~randita. Toni 11ett.i. milfl; qllasi con1.pleta 1: 10.000. Da queste riceri\.ddo.me t rattabil e, indo1ente. l\Iilza e reni i1011 palpabili, feg·ato in limiti normali. che rilevo c111e fatti i1otevoli: Riflessi cutanei e tendinei norn1.ali. 1. I bacilli del tifo, disseccat i a 37°-38° per La metà si11istra dello scroto appare tume24 ore. e poi per i11ezz' ora a 55°, si possono ino- fatta, a rrossata. Con la palpazione •Si risconcularP, per via endovenosa nel co11iglio, in .11u- tra ad·erenza con1pl eta della cute al testicolo; mero colossale (non m,eno di 12 n1.iliarcli) senza qu esti è appare11teme11te liscio, di consistenza elastica. La pressio11e riesce inolto dolorosa. p1 od u r 1·e i tl q11·esti anin1a li a ltro e l1c disturbi L '·e1'.)ididli11o i1on è i11dividuabile. transsitori. La metà de·s tra dello scroto è p erfettamente nor111ale. Non si l)alpano linfoghiandole agli 2. La procl11zio11e c.l' ag·gluti11ina S·p ecifica, e.he segue all ' anzidetta i11oculazione, è raipida ingt1ini. ~on ye1111e fatta a1ct111a diagnosi e s i decise e sttperiore a quella cl1e 6i ottie11e con i con1uni di i)ralicare u11'incisione esplorativa. m~to di di vaccinazione co,n germi di agar cul..\1 9 gennaio e1nicastraz1one si11istra in anestesia l ocale n ovoc8.inica (dott. N icolicl1 i11nior). ture, uccisi a temperaitUJra di 60° p,e r u11' ooc-a. I

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(ANNO XXXI, FAsc. 17]

JL POLICLINICO

Incisio11e della c.ute dall 'orifico inguinale sottocutaneo all'estremità dello scroto. Sotto I a pelle si troYa uno strato di connettivo fibroso aderentiissin10 ad essa. ln{!id-endo detto tessuto si arriva sul testicolo, che si lascia facilmente isolare assieme all'epididirr.!Q. Essi sono blt1astri, turgi·di. Il te Sll to fibroso suTriferito forma come unn capsula .a ttorno ad essi; il foglietto parietale della tupica p.r opria è fuso con esso. Il cordo·n e spermatic.o a1)1pare toflto sul proprio asse 101ngitudinaJ.e e stroz.z ato n·el ·p unto in cui attraversa la cap~tLla fibrosa. Un'incisione esplorativa nel testicolo lascia fuoriuscire del liquido sanguigno; il pa~enchima ar)pare infarcito di sangue e necrotico ; perciò se ne decide !'.estirpazione. Si isola il f11rnicolo presso la base d·ello scroto, si legano iso·l atam.ente e si recidon-0 i vasi e il dotto deferente. Indi si scolla dalla cute Ja ca psu ln fibrosa; ciò riesce laboriO$O per l'intima ad.erenza e con l'aiuto della forbice. Si pone lln piccolo tltbo di drenaggio. e ~i sutui'a la cute. Il testicolo appare aJ taglio totalm·ente infarcito di sangu.e; la struttura del prurenchima è però ancora distinguibile. L 'epididi.m o è invece òel tutto rammollito. . All'esame istologico si constata necrobiosi degli epiteli con infiltrazione emorragica diffusa. Al 18 g.ennaio il paziente esce guarito. l .. a torsione spontanea del cordone spermatico, che 11a come consegltenza l'arresto dap P rima della circolazione venosa e poi di quella arteriosa è, · come si è detto, una malattia piuttosto. rara. Quali can.se pr.edisponenti si ammettono: as, senza o abnorme lunghezza del mesorchium fetale; abnorme brevità degli elementi del funicolo , ab11orme mobilità del testicolo, divisio• ne d·egli elem·enti d el fu11icolo, C·O'll inserzione lo.ntana; inversione orizzontale del testicolo e specialme.nt.e, seco·ndo Payre, la disposizione plessiforme a.elle vene, per cui ogni osta colo al defll1sso sangi_1ig no, èhe le mettesse in tensione, ne favorirebbe la rotazione. Cause occasionali possono essere traumi, sforzi, compressioni da cinto erniari-0, colpi di tosse. E più freql1ente nei testicoli ectopici. La sintomatologia è press'a poco ql1ella del nostro caso : dolori violenti, improvvisi; vomito; tumefazione del testicolo ed epididimo con arrossamento ~d edema della ct1te e talora aderpnza di qt1esta al t.esticolo; senso di ftuttt1azione. In seguito, se non si interviene, si ha attenuazione dei fenomeni ed organizzazione del tessuto necrotico; oppure, con l'aggravarsi dei sintomi, si l1a gangrena putrida, quando subentri infezione. Q11alche volta si ha detorsione spo11tanea, come pre5l1mibilmente avYe11ne nei dt1e primi attacchi del nostro pa· ziente. _.\natomicarnente si riscontrano testicolo ed epididin10 tt1rgidi, ro&..~ bl1.1astri. \ 'i è versa-

mento nella tunica vaginale ed edema dello scroto. I stolo.gicame11te si constata necrobiosi degli epiteli ed iufarci1nento emorragico. Nel nostro caso la capsula connettivale, che avvolgeva testicolo ed epididimo, era probabilmente dovuta a proliferazione reattiva dopo i due primi attaccl1i. La diagnosi è difficile potendosi confondere il processo con tutte le infiarr.mazio11i acute del testic.o1o, epididin10 e della vaginale; nel caso di testicolo ·ectopico è fa-cile confonderlo con un·o stJrozza.ment.o erniario. ' Il testicolo può \'enir salvato solo con un intervento precocis. i1no, fatto entro 48 ore dal1'inizio dell'attacco, e ,cioè con la de torsione (di solito operatoria). Più tardi le alterazioni sono già piµ svilt1ppate e non resta che l'estirpazione. 1

PUBBLICAZIONI CONSULTATE. BREDA. ll:Ialatlie dell'apparato sessuale maschile. Vol. \ -, P. II del Trattato italiano di chirurgia, 1Vlila110. CAGNETIO. r1pparato gen;tale maschile. Vol. 1, fase. XI del FoÀ: 1.. r.attato di anatomia patologica, Torino 1923. KEYES , EDWARD, LL "DE, ecc. Torsion of the sperniatic cprd. Jo11rnal orf Urolog., vol. IX , num ero 6. Trnité de pathnlogie cliirurgical e spécial e. \ 1 0:. IT , Paris 1889. \VI~l\YARTER. Die Erkrank1tngen des Pe1i is, des Hoden s urid der Hilllen des Hod ens. In KONIG.

e Z l TCKERIU.DL. Handb11ch der Urologie, \'Ol. III, ~'ien 1906. I •'HISCR

«IL POLICLINICO

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1

SEZIONE CHIRURGICA Il fascicolo 4 (15 aprile 1924), che trovasi in corso di stampa e che appena pronto spediremo ag"li associati alla Sezione stessa, contiene t seguenti: VA VORI ORIGINALI. I. - M. Agrifoglio. Ricerche sul ricambio azotato nella tubercolosi renale, per mezzo delle m icro determinazioni. Il. - C. Arrigoni. A proposito di un caso clinico di arie1J,risma artero-venoso della femorale. III. - A. L. Di Bernardo. Resezione dell'ulna e del radio per sarcoma centrale delle epi'{ìsì. Duplice autotrapianto li bero del

perone. Guarigione. IV. - A. Odasso. Sulle ernie dei. diverticoli . vescicali.

, ... - G. Zampa. Un caso di teratoma della regio1ie sacrococcigea. A RICHIESTA SI INVfA NUMERO DI SAGGIO

I non abbonati alla. ezione Chirurgica potranno ricevere oopia cii quei-to interessantisslmo fAs{'icolo. inv;ando oartoitoa vaglia di L. 5 a.l cav. LUIGI POZZl · via Sistina: o. 1!· Roma. Desiderandolo raccomandato e al :;icuro da smarnmentt poetali. aggiungere 50 centesimi.


[ANNO XXXI, FASC. 17]

547

SEZIONE PRATI CA

Nuov·1.

gani endotoracici onde evitare il dolore, la tosse insistente, l a con gestio11e edematosa. lSTITlJTO DI CLINICA MEDICA Per effettuare una tale sostituzion e vi sono DELLA R. UNIVERSTTÀ DI GENOVA già nella pratica svariati procedimenti. diretto dal prof. sen. E. MARAGLIANO. Un metodo usato fra i primi e ch e qualcuUn apparecchio semplice e pratico (Poliaspi- no u sa tuttora, è quello che si val e di due appareccl1i indipendenti di aspirazione e di in-· ratore) per interventi sulle cavità sierose suffiazione (J? . es., il Potain ed il F orlanini), (toracentesi, pneumotorace di sostituzione, llno confitto in basso per lo svuotamento, l'allavaggio della pleura, ecc.) tro in alto per il rifornimento ·d·e l gas. per il dott. A1'TIL lO DE MARTIN I , assistente. Questa tec11ica offre un v.antaggio ed un inLa esperienza 11a dimostrato da lungo temconveniente: I 'inconveniente di richieder e una po gli inconvenienti cui possono dar luogo · doppia puntura e quindi di riuscire molesta nello svuo.tamento delle raccolte pleuriche gli all'ammalato.; il vantaggio, .che l'en t rata del

APPARECCHI E STRUMENTI

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apparecchi di a spirazio11e, s pecialmente quello .classico del Potain. E la prima idea di sostituire il liquido ~­ stratto con del g as ebbe a ppu11to la mira oi non apportare modificazioni brutali alla pressione intra pleurica e<l alla statica degli or-

gas può essere contemp oranea all'uscita del liquido. l\1a poichè la forza compressiva del gas è superiore a quella del liquido - la pressione di questo si esercita per la massima parte n el senso della gravità, Sli l diafra mma . - e poichè d ' altra parte il gas passando dalla 1

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54.8

' lL POLICLINICO

temperatt1ra ambiente a Lluella corporea si dilata, e quindi acquista maggior forza di espansione di un eguale volume di liquid-0, ne viene in pratica ad essere assai ridotto ~1 vantaggio cl1e sarebbe stato teoricamente prevedibile. Infatti a questo modo di procedere sono state portate delle modificazion.i :· qualcuno innesta i due apparecchi allo, stesso ago con uu tubetto ad y; altri (Dumarest) adopera coi du·e apparecchi uno speciale rubinetto a quattro vie; altri (Kuss e Duballen) li adatta all'ago pneumotoracico di Kuss. Nella clinica ·di Forlan.i ni, il M·o relli che ha col uo :\laestro anche ampliato il concetto ed jl campo di queste applicazioni (oltre ad evitare i fenomeni della decompressione polmonare, comprimere il polmone e prevenire la formazione di aderenze), ha ideato un SllO apparecchio originale che permettè, col giuoco di llna grossa siringa, di racco.g liere j] liq11ido pleurico in una bottiglia e di rimpia zzarlo con l'aria lavata in essa1 co11ten11ta. Tutti q11esti . apparecchi, h.anno però in com11ne l' i11conveniente di essere voluminosi e quin·ùi di trasporto ingombrante, di richiedere del tempo per l'apprestamento e la disinfezione, e di ess·ere inoltre anch.e assai costosi. Per questo noi credia1no che, specialmente dal punto di vista del medico pratico e per qualche ap11licazione anche da quello clinico, possa tor11are utile la de scr izione cti 11n semplicissimo dispositivo che ci ha g'ià reso utili servizi e cl1e noi usiamo ormai correntemente. La parte centrale di qt1esto apparecchio (A) con ta ' di un piccolo r11bin etto di vetro a tre vie che è in rappo.rto: nel m ezzo con una t1 s uaJe siringa da 20 cc. (prefer ibil1111ent e a stantuffo pieno per vince1~e più facilment.e l'attrito , d ella viscosità), a sinistra -coll'ago e a d·e·s tra col t11betto di scarico (e) . Il tappo clel rubinetto forato ad angolo retto permie tte di aspirare il liquido della pleura e •di scal'icarlo poi spingendo lo stantuffo , dopo di aver fatto eseguire al tappo un quarto di giro secondo la direzione segnata sul br.accio di manovra. L'estrazione del liq11ido viene co.sì compiuta alternando Sl1ccessivamente la po ~izione del tappo. Il racco1~clo del rubinetto coll'ago e colla siri11ga si effett11a con dei rnbinetti di gomma, -ela.stica ma. 11n po' .r esistente (gomma da fonendosco.pio ) di misura la più corta possibile, in modo da r endere scarsi gli effetti dell'attrito. I }) ezz i son o llniti in sistema rigido d a u11 apposit o q11pporto metallico. Un raccordo diretto della siringa con un rubinetto di metallo, sul tipo di quello cli Dieulaf O)'. per le fre(fl1enti Yariazioni di calibro e •

[ANNO

XXXI, F ASc. lì)

le ir1·egolaritù. di superficie del becco fra siring·a e siringa, non darebbe garanzia di buona tenuta, come d'altra parte una armatura unica toglierebbe all'apparecchio quei caratteri d.i praticità cl1e permettono di servirsi. delle singole parti per i più svariati usi. Una siringa di capacità superiore ai 20 cc. non v.errebbe ad' accrescere di gran che la velocità dello svu.otamento che è essenzialmente in rapporto al calibro dell'ago, mentre una più .piccola v.edrebb.e frustrata la maggior 1J3Jrt~ della Sl.1a forza aspirativa dal tratto di apparecchio interposto tra la siringa stessa e la pleura. La disi11fezione dell'apparecchio può essere eseguita o con una buona lavatura all''alcool o all' aciido fenico - come noi facciamo abitualmente, - o colla bollitura. Per la sostituzione del liquido estratto con aria filtrata basta innestare st1l tubo di scarico (e) tenuto sollevato, un semplice tubetto di vetro con zaffo di coto~e sterile (B). Salvo indicazioni speciali è suffici.ente in pratica immettere tre sirjnghe di aria per ogni 10 di liq11ido estratto.. La manovra si eseguisce, natt1ralrnente, in senso inver~o a q11ella di estrazione. In caso di intasamento dell'ag·o si p11ò proceder.e allo 1sbloccam.ento spinge11do ,·erso la pleura una piccola ·quantità di aria filtrata o ineglio di una qualche soluzione sterile. Tutte le parti finora descritte possono essere comodamente contenute in un comune astuccio m.etallico per siringhe da 20 ce. Oltrechè sulla pleura, si può alla stessa g11isa intervenir.e (a scopo esplorativo o di sv11otamento) su altre cavità si·erose Gpericard·jo, p·eriton·e o (peritonite saccata degli adulti, perit0nite ,dei ba mbini )) . In L\na pericardite e~ s udativa co1.est.erinica (caso )illustrato dal pl'of. Bar1occo) abbiamo pot9t'o una volta togliere con lln ago sottile 135'0 cc. di essudato e so~tituirlo con 400 di gas in 20 minuti. Per le m eningi (iniezioni di siero, pneumoventricolo) n on l)otendo la manovra dar molestia al ·m alato, il raccordo d ell'apparecchio pl1ò essere fatto direttamente sul trequarti infi tto.. Per ,esegl1ire col nostro apparecchio il cosidetto lavaggi o 1del1a ple11ra (o del rachid e) , è s 11fficient e adatta re al tubo di scarico (e) un rubinetto a tre vie (d), od tm tubetto ad v, che da t1na parte diriga il liquido di .efflt1'3so. dall'altra apporti quello di lavaggio {e), valendosi allo scopo o della aspirazione dello stantuffo o dell a11silio di 11na piccola pera di pre~ ione . 1


f ..\1'ì~O

XXXI,

FA SC.

SEZIONE

17]

NOTE E CONTRIBI ITI. .Azione dell'altitudine sulla formula dell' Arneth nella tubercolosi polmonare. Dottori TH. e J. STEPHANI, J\'lontan a ( vizzera). Da molto tempo già è noto il gran vantaggio che vi è nella cura d·ella tisi alla m.onta.g·r1a, specialm!ente nel clin1a a lpi110. Le rag.ioni ne son·o molteplì.ci. 1Citiéùrn.o J:>ia€sa11do la 1siccità dell'ai1ia, e 1a sua pureiz.z.a, la luce. semp1re più intensa in alta m.o ntagna. che no11 in pianura, e.cc. ::Yia è ancor n1en-0 i) er l e ragioni te-01 i.cl1e che non }Jer l ' esperienza che è stato provato che i ttiliercolotici gu.arivano m1eglio e con maggior rapidità all'altitl1din·e. Infatti la p·ri1T1a cosa che 11oi osserviamo st1i n<>stJri ammalati è t1n aumento di resistenza, un migliorament o notabile dello stato g'enerale. Ciò si r.ealiz.za con un aumento di peso, una -temperatura eh.e torna alla normatle, o almeno diventa più regolare, un cola1ito roseo, min.or -stanchezza, e a.lfine e più specialm·e nte per l'aspetto del,l' ammalato che è cambi8:to in i:>oco tempo; e si può dt.r.e che le miglio1i e d ello tato generale sia una oosa non misurab·ile, i11a prir1.cipalmente visibile. Con tutto ciò esiste llnn maniera, direi quasi, indiretta, per poterla mi-surare: questa è b·a isata sulle va.nazioni della . formula sanguigna dell,Arnéth. In segt1ito ai n•o etri lav-ori fatti sud leucociti neutrofili in ge11eral·e, e s11lle devia.zioni della formula d' Arnetl1 in pairticolare, ci siamo resi .conto che molto spesso gli ammalati arrivatici .con una formula assai sviata, la correggono rapidamente nel c-0Trente dei primi. m le si che seguono il lo·r o a:r1rivo all'altitudine. Pe1· dare una pro•v a di cjò che abbiamo detto, ùiarssumieremo sommaJJiamente le osservazioni di die.ci dei nostri ammalati , osservazioni particolarmente tipi chr da questo punto di vista. OSSERVAZIONF. I. -- Signor ~I. 34 anni. Tub·er col·osi po1monare fibrocaseosa bilaterale esten siva. Caso assai grave al princi.pi-0 della cura. Fehb·r e m ie.d ia a 38 con 39 al massimo. Formula ·rl ' .i.\. rn eth a 11 ' airri v o : l\'Iarzo . . 50 - 39 - 9 - 2 - O = 163 Aprile . 35-42-20-3-0=191 OSSERVARZIONE II. - Signor o. 22 anni. Tubefcolooi polmonare bilate ral e sotto forma di infiltrazione fib.r osa. Senza te1nrp·eratura, ma cattivo ·stato gener·ale. Progiresso rapido a.ll'aJtitudine. Formula d' AJrneth ~!l'arrivo: 27marzo . . 52-33-14-1-0 = 164. :.viaggio. . 46-38-14- 2-0 = 172. Giugno . . . 27 - 52 - 20 - 1 - O= 195. OSSERVAZIONE III. - Signor S. 37 anni. Tubet-colosi fiblrocaseosa bilaterale con t1na a11tica .caverna al polmo·n e destro. Congestione pure a.I lato destro. Sommità in a.ttività. Emotti.sie: Apiressia. Abbastanza bu1ono stato generale. Form11la d 'Arr1etl1 : 1

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54g-

PRATICA

.i\.rrivo il 6 Aprile. 38-50-12-0-0 = 174. Maggio. 16 - 4-8 - 32 - 4 - O = 224 . OSSERVAZIONE IV. - S,ig·nor R. 4.1 annL T11be1rcolosi fib1rocaseoea esten.siva diffl1sa alle dlle sou111tità con predomir1a.n za al lato clestro. Laringite in evoll1zione. Formltla d ' .~rneth: Arrivo il 16 ~VIa.rzo . 42.5 - 42,5 - 13 - 2 - O = 174.5. A1)rile. 20 - 44 - 30 - 6- O = ~2. OSSERVAZIONE , -. - Signo r P. 27 anni. Tuberoolosi fib1 oca.se·o sa este·Illsiva com buono stato ger1·erale. Formula d 'Arneth: .l\r1i vo il 2 Maggio. ?7 - 39 - 29 -- 5 - O = 212. Giugno. 12 - ~i - 34 - 110 - O = 242. OSSER\"AZIONE \ TI. - Signora H. 31 a11ni. Tub·ercoloSi fib.r ocaseosa estensiva comune, manifest antesi cori caseifica.zione bilate·rale, alta tempera.tura. Cattivissimo stato generale. _t\1~rivo in aiprile . 72 - 22 - 5 - 1 - O = 13.5. , Magg·io . 41 - 47 - 12 - O - O= 171. OSSERVAZIONE VII. - Signora V. 20 anni. Tubercolosi fib·rocaseosa estensiva comun·e con caseifiçazione ma·r cata a.IJa soon.m ità sinistra. Arrivo in ~Iarzo . 55 - 36 - 9 - O- O = 154. Ap1ile . 4.0-43 -13 - 4 - O= 181. OssEHVAZIONE VIII. - Sig.n or N. 33 anni. Inft.Jtrazi·one fibrosa d el 1polmone destro. Buono stato gen.erale. Aptr.etico. .\ rrivo in 1\1ar•zo . 17 - 43 - 30 - 6 - 4 = 237. Aptile . 16 - 36 - 32 - 16 - O = 248 . OSSERVAZIONE IX. - Stigrrora T . 37 anni. Tub·ercolooi fibrocaseosa estensiva comu11e co11 caverna alla somn1ità sinistra e infiltrazione dei due terzi superiori del p()Jm·one destro. Cattivissin110 stato g·ene.rale. Si amieliora aJSsai rapidaa:nente, ·e aumenta. più di dieci chili in tre mesi . Arrivo in Giugno . 76 - 24 - O- O- O = 124. Luglio . 67 - 19 - 12 - 2 - O = 14:9 . Questa m·alata è in seguito completamente g·nari ta, almeno appar.entemente. 0SSERVAZJONE X. - S.ignor C. 2B anni. Infi1trazion.e dei d·ue t:erzi d·el polm()ne ·destro con segni di casejfi.cazione sotto la clavicola. Stato g·eneraLe catti vis·sim.o. Nel vederlo l'ammalato dav1a la .p eggiore impressione possibile. Febbre a 38 e 38.5. Arrivo in Luglio . . 60 - 35 - 5 - O- O = 145. s ,ettemb 1"0. 27 - 49 - 21 - 3 - o= 200. E visibile du11que, pe:r mezzo di queste dieci • osseirvazi,o·n i scelte a caso fra un gran numero di e'sse, che dopo uno a tre mesi di soggiorno all'a.ltitudin.e la forn1l1la si rialza r;ispettivamente della quantità seguente: 28 - 31 - 50 ~ 1ì 5 - 30 - 36 - 27 - 11 - 25 - 55 ciò ch e dà una ' . media di 34 suj dieci casi. Passando ricordiamo aJ lettore, prima di con~ tinua·re e affinchè egli· possa avere un pu11to di .comparazione , che la formrula normale è Ja seguente: I\indiCP. V III II I 8,0 38,4 1.(),2 12,4 1,0 - 260 Uomo 12,5 -lf.!.l, 85 33,55 8,35 0.75 = 24-0 Donna 1

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T.. a cifra tern"tinale o indice 11u.cleare (240 a 260) è otte11uta moltiplicando ogni classe per il

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550

IL POLICLINICO

suo numero di ordine, e facendo la son1.ma dei prodotti così otrenuti. ~on ci è possibile estendersi su questi punti tecnici, e noi ce ne Scusiamo; ai lettori che ciò può interessare consigliamo di consultare le pubbJicazioni che abbiamo fatte sul detto soggetto nei giornali medicali di lingua francese e che sono citati alla fine di questo artic-010. Nelle nostre p·u b·blicaiZioni precedenti sulle deviazjoni de lla fortrnula cl 'Arneth nella tubercolosi po1ln1onaTe, abbiamo dimostrato eh.e la d·eviazionie è rigorosa.mente parallela alJa ma~ niera con la quale l 'amm.alato si difende contro la maJattia. Se per esen1pio prendiam-0 due malati, l'uno avente una tubercolosi polmonare avanzata con una formula d'Arneth poco de' vtatai (200) e un altro avente solo uha infiltra7Aone secca pri11-cipdante ma un.a formula molto ~ viata (166), diremo che il seco11do caso si difen.de men·o bene del p·rimo, ·m algrado la mi11ore gravità locale. Co1m e è noto, la resistenza individuai.e per i tuherooilotici è cosa assai im p-0rtainte, e non verroobe in mente a nessun me(lico di giudicalI'e della gravità d'un caso baisandosi puramente sull ascoltazione. Così, oome abbiamo già detto, la deviazione della formula d' Arneth ci drim-0stra la maggioive o mrinore resistenza .del paziente. Ed è perciò assai interiessante di notare .che sola la cura di altitudine, senza alcun altro trattan1e11to, pt1ò far guadagnai~e in poco tem po una trentina di pwnti alla formula. 1

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\

BIBLIOGRAFIA. lnt erprétatio:i clind~qAue de la fìgure 11.eutrophile sanguigri~ rneth dans la tube,.culose pulrnonaire. Sa signifìcation pronostique. Société d'.études sci.entifiques Sllr la .tlllb e1rculos·e, . A vr1l 1913. 2. ~.\.RNETH (Munster) . Die. neut1·o'f!hidlen LeuBcocyten und ihr Blutb.ild, ~ow1e essen ~dJe·u tung fur die Phys1olog 1e itnd .Pathologie des Bliites. Beit1..age zur Klin1~ .d~r In-

1.

_..\_RLOING

et

BRISSAUD.

1

fektionskra1nkheiten l l. z. I:mmiilllltatsforschung. I Band. 1. H e.ft. 1912. 3 . . xEr. von BONSDORFF. UntersitchuBngte?t ueber die .4 rne-tlis che M ethod~ der es imwung des neutrophil en Blutb1lde und das. n_~u­ trophile Blutbild bei Gesitnden. Beitr3:ge

z11r l{linik der Tuberculose und spe.z1fischen Tuberk11losefo1'6chl1r1g. V. St1pplementband 1912. . 4. E.

Etud·e sur la fìg,u re neutrophile sangui1ie d'A rneth da"!'s l.a tuberculose p1tlmonaire. Thèse. Malo1ne. Lyon 1912: . BRISSAt1 n.

5. 1,H. et J.

STEPHAN1

(M-0nta.n a). Variati9ns

Q'llalitali1>es des leitcocytes neutroph~les dans la tuberculose 'J)1Llmon.aire. ~chweize­

tische l\Iectizinische ' ''-0cih.e111SChnft 21 febn1a.r 1924. . t· 6. TH. et J. TEPHANI (::\1onhtanad). Ll est vbaria...~~es de ta f ormule d ' Arnet . ans pulmonaire et leur 1 aleur

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ere~

ponostique

Revue de la T1lheret1lose. mars 1924.

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(ANNO XXXI, FASC. lì ...

COMMENTI. L' ereditarietà nelle malattie cardio-vascolari per il prrof.

GIOVANNI GALLI

(Lecco).

Sotto questo titolo il prof. Luigi Ferrannin1 pubblica un articolo nella Sez. Pratica del « Policlinico», del 24 marzo, il quale menta una risposta, p.erchè dà motivo di ritorna.re SUJ t1.na questione, assai impor.tante e di inteiresse ge:nera1e: la profi,lassi e la cura razionale delle malattie della circolazione. ·L a questi-0ne inveoe di p1riorità, che è il perno del1' a:rticolo del F ·e rrannini, è una ben lJiccol:i cooa, .anzi no111i esiste neppl1re, com.e più sotto v·ed·r emo. Il Ferrannini afferma che nella mia p1ima pubblicazione del 1906, io accenno « appena fugaciqsimamie.nte » aJi S!UOi lavort sull'argomento e si lagna che nell'ultima pubblica.zio' ne' del 1920' il Galli « non Ti·ooirda che i lavori suoi person,aJi, -e tratta d-ella cosa come se nessun altro mai se ne ~osse ·Occupato, tanto che, .com.e di cosa ·di su.a p1r ima osservazione dice di av·er esposto le sue v·edute ai cardiologi p·i ù noti ·e di averne ottenuto lM'go ooosenso. specialmente in Francia ed in Inghilterra». In queste righe il F·errannini confonde due fatti, ben distintj .e cioè lo studio dell'ereditarietà ' colla profilassi delle cardiopatie; di quest'u1ti111a io ho vedute mie particolari e personali. come più sotto esporrò colla citazione di ure brano e sono precisamente queste mie vedute, ' personad.i, che io ho esposto ai colleghi ~ran~ cesi ed inglesi dopo averne parlato in lavori e conf0I1enze in italiano. Nel suo articolo, scritto .evid.e nte·m ente in un momento di malumore ,e di i11giustific.ato risen · timiento p1ers-0nale, il F e11rannini, dopo avere riportato un mio biglietto di cortesia (come tanti se ne SCJrivono, quando ·sii ricevono pub. blicazidni in oro.aggio) continua nell'attacco, in maniera vieramente singolare, e che dimostra quanto p11ò esseI'e grande la suscettibilità di un autore dcl quale, senza alcuna intenzione non cita lavo1ro. Egli scrive difrutti : ' « Il collegai Galli dunque a vieiv a perfettamente dimenticato non solo i lavori n1iei ohe - pe·r averli citati - aveva indubbiainente conosciu.t i nel 1906, ma anche il lavoro suo di quell'epoca! E come non compatirlo allora per oosi sfortunata amnesia!». . L 'ottimo Ferr annini cl1iude il s110 art1c<~lo con un panegiri co sulla necessità e nti1ità di una ({esatta e completa bil)}iogru.fia » . e do~~ questa bella predica egli stesso, ~itando i m1e1 lavori stronca un titolo e ne ommett€ un altro, come 'espo-rrò più avanti.. 1

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[ANNO XXXI, FASC. 17] ~·,ell.e

mie pubblicazioni cl1e l}()l'ta110 il mode-sto t.i to1o di: e< Contributo » e cli « B eitrag », so110 sta.t o tutt'altro che parco nie•l falfe la storia dell ' argomiento e n·o n ho ma i parlato cli questo, corne di « cosa di mia prima osservazjo11e » . E pe·r dimostrare ciò serv·e più di altro il ~egu e nt e brano, tolto dal mio p-rin10 la vo.r o: Contribui ;; ella question e dell'aorlismo ereditario. d a l !:}Uale brano risulta anche che io l)o

citato Ferrannini, e Run1.m ,o e F E>r1·a nni11i, non cc appena fugacis simamentè >), m ·a come g li al tri autori internazionali, eh.e dell'argomento si erano occupati. Quì sot to m.e.tt.o cli fronte le due t>torie bibliografich e d ell'a.rgon1ento: l a mia d.el 1906 e q t1·ella di Ferrannin i del 192.1·. 1

E cc0 es8 ttam.ente i \lu.e t esti : di Galli del 1906.

di Fer rannini d e l 1921-.

.... Già Lancisi ed Al})ertini parlarono di famigli e, nelle qua li. per dive.rse generazioni di :seguito. fu possihil e co11st.a.t are il ripete !'si degli stessi fen 0m.eni patologici a carico della circolazione sanguigna. Baccel1i dà importa nza al fattore ereditario. specia lment e n ell'i11sorgenza d egli aneuri smi. Friedherg me.n zion.R. 3 ban1bini, soff erenti di mor~o bleu, figli· dello stesso g.e nitore e. di c11i 2 proven i vano dal primo n1a trimonjo. e l 'a ltro rla 1 secondo m a trini on io. L c11ch parla di 11na madr e con un vizio n1it.ro lico, che pa1r· t.orì un figlio con vizio congen ito, Strehler su cin rrue figli. soffe1·enti di cianosi e parto riti d a 11 na donna rachitica; il pad.r e di e:ssi mi0rto poi di tisi, ebbe da l1n'altra donn a 11na bambina di costit.uzion e norma le. Schma ltz na:r1 a di un bambino card:iopa.ziente, il c11 j padre e la cui nonn.a. a.v evan.o un vizi.o di cuore. P otocki comunica il caso di una donna di 29 anni con stenosi polmon a re e difetto nel sepim!ento interrauriculare, figlia cli una. do nna con vizio oong.enit.o del c11ore. Cochez fa, Ja storia di 2 famig lie: n ella prima. la madre e il ham-

.... Lasciam,o d a parte g li accenni più o me.no vaghi - che si trovano nelle opere di I . ancisi, Albertini, Baccelli. Sch ott. Huc,hard, E ichhorst - rela tivi al ripet ersi cli dislt1l!fbi clell a circolazion e ])er diverse ge·n e riazioni in una stessa fam.i g lia, ed anrh e i casi ·_ 1riiferiti da ~!orgagni, La.n cisi, S·e nac, Franck, ALbert ini , J{reyisig , T esta, Servin. Fr:i.edberg. Suilet , Strehler, P oti0cki, Cochez. De la Camp chE> riirnardano lesioni d el c11ore d estro q11asi sen~_pre congenite. epp11re qn eJli che p O·SSO·no ri.ferirsi all' aortism.o ereditario di Huchirurd (E.dgre-n , Galli), il q11a.le altro non è che una cl imi n l l i t a. .r esj st enza va sale. os6ia un.a preòisposizion.e eredita.ria nll 'arte riosclero:si p r ecoce. Ma S.chm1altz (1888) riferisce g ià ,di un bambino cairdio·p at.ico, ci i cui il pad.r e ,e l a nonna a veva.no av11to 11n vizi o cardiaco; Ciochez (18.88) n.n.rra di 2 fa.m igli e: n ella prima delle c:uali m .a.dre e fig lio erAn.o affetti da steriosi m i tralica pura e nell'a.l tva la madre e i suoi .qt1att.ro figli presentava.no l o st€SSo vjzio1; R ezek d escrive otto casi di malattie dj c11o r e di cui due congeniti - in qt1attro

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SEZ IONE PRATl C.-\

bino eran o affetti da stenosi mitra1ica pura, n e•ll a seconda la madre e s11oi 4 figli p·resentavano lo ste6so vizio. R e ek vid e 8 casi cli ·m alattie di cu or e ir1 · 4 gen erazioni di una fan1ig lia . e di questi 2 avevan-0 vizi congeniti; Runi1n o ,, Perr rtnnin. i d escriss er o 2 famigli e 1

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con base cardio-ereditario ; di q1teste nell(l prima , t'i era,no 5 fi.gli ed un nipotino con 5 cardiopatici. di cui 3 co1t ste1iosi mitralica. la seconda famiglia cardio-ereditario 1·accl iitl d e 3 a e1ierazioni con 10 i ·ndi'l1id1ti, di c1ti 6 cardiop azien ti. F er1·ann.ini p ()rla poi la storia di altre sei famiglie cardiopatiche.

geneirazioni di una stes· !Sa famiglia. S ui 1pTirni del 1900 Rummo ed io riferimrr10 pe.r i primi s ulla s tenosi rnitralica e·reditairia e fa.m iglia,re in base alla storia di d11e famjgJie 'di cardiopatici e pochi m esi ctopo seguì un'.ampio stn dio mio sulle carcliopatie erèdita:r.ie e congenite, in cu~ la cp1 esti on e è tr·attat13, in tt1tti i s uoi pra rticolari e so110 riportati l'a1beJ~o g.enea:l ogico e la stori a ·d,i sei famiglie di ca.rdiopatici da. m.e sin- . gola rme nte studiati, c11i l' anno :seguente a gg iunsi i dati di l1n'alt·ra famiglia anc ora più in11pressionanti. 1

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G. Amone descrive ..\I11on.e liferì di al· due altre famiglie con- tre due famiglie con simili. ta r ri1 cardiopatica . Edgren descrive anch·e casi in cui cazidiopatie e arteriose] ero . :si soni0 fre.q11 enti nei rn·em b r i di t1na stessia famiglia. 1

Da questi cl11e brani, ch e sembra no ricalcati l'url o Sll J' a ltro. i] lettore v·ed e chia:ramente corr1e lo stt1dio de.lla ereclitarietà ca.r.diaca è ab bast81nz.a remoto n ella storialr per cui appar~ l>en difficile, :se non ir11possibil.e, sta bi lire chi per il primo se ne è occuip ato, se Lan,cisi, o Morgagni, o Albe·r tin.i, o altri che viss e:ro assai P·I ima. di F errannini . Una questione di priorità è q11in rl i perfettamente oziosa s u qt1esto ·p unto. È int e rèssante poi il fa.tto che Ferrannini, tlopo av·eire pred icato così. bene nel st10 articolo, in tema· di h ibliografia, che vnole «esatta e com·p leta. », cita11 rlo le mie pubblic azioni è appun1to inco mpleto, e 1precisam.e nte in u11 punto sostanzia le. Egli r1on dà il titolo d i un n1io lavor o, che egli ir.dica soltanto com1e cornpa1rso nella << Rivis ta Osp·ed al'i er~ >> d,e l 1916, e ch e p orta il titolo: I ntorno alla profilassi d ell e malattie ere di~arie di C'ltor e e d·ei vasi. Di lln secondo l1avoro egli strr·on-ca la seco11da metà e l a pi tl in1portan te del titolo. c.he nella su a carnpletezza è il :seguen te : L 'e r edita ri età nelle ma l atti e dell.a circolazio1i e, specialmente dcil 1

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punto di tvisla rnililare.

Q11i sta il nodo vitale d ella qu estion e e di interesse giener ale, ·e se io fui, eome serive il


552

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lL POLICLINICO

Fecrannini nel SllO articolo, cc osti11atarnente » assertore di qualche cosa, non fu nell'affermare « la ·ritrosia dei m edici ad aanmettere generalmente l'ereditarietà nelle malattie della ci1 cola.zione », parole ch e io non ho mai soritto, ma nell'.a.ffeirmare la l)OSSib·i lità e la ne~essità. di un.o studio s isten1atico e di una .p rofilassi delle mal a.t tie della circo1azio11e, la cui frequenza ~egnava, già nel 19()6, lln continuo e i1npressionante aumento (1). Se si doviesse ·f are una questione di priorità, di una v.era p.riorit.à, ci ,dovrremmo domandare: Chi ha intravisto tra i primi, e chi ha ostinatamente scritto sulla 11ossibilità e necessità di una p:rofilassi e di uno st11 dio· organiao delle malattie della circolazione? Ed è p·r ecisamiente su questi p unti, che io· insisto anche n ella mia pubblicazione, 1bibliogiraflca1ment.e incriminata dal Fer1 an11 ini. In questo la1VOT0 io cito intanto qu.alch·e a.u tore, ed an.che le belle ricerch·e di Borgherini sulle cardiopat.ie negli animali, ma lo scop 0 precipuo del lavoro è indicato dal titolo, stroncato dal F·erran.n ini; lo scopo .era essenzialmente rr1ilita·r.e. Il lav.oro u sciva dal centro cairdiologico che io allora .di·rigeV10, nel Celi10 di R01ID.a1, cid a vev.a lo scopo di scuotere la medicina militare dal suo torpore in mate.ria di cairdiologia, inci tandola a contribuire, con uno studio sistematico d ·el suo inateria1e, al progresso di .questa branca della medicina. La parte pitl in1portante delle mie vedute su tale argomento iisl11 ta dal segt1ente brano, che ha tutto•r a. grande att11a..lità, e che merita peirciò di essere riprodotto: .... « Noi possediamo multipli ed ingegnosi n1ezzi di ·esamie, anche per lai fissazione duratura sulla ca1rta dei sintomi cardiaci. Qt1esti docum1en ti preziosi possono essere consl1ltati e p nragonati oon cn1elli d ell e fasi ulterio·rl della maJattia. s .e fosse possibil.e, come lo è, esaminare sistematicam·e nte ogni airu10 un C'erto numero di militari cardiaci, e . periodicamente, secondo il bisogno, e 1>er più anni di seg11it-0 rivederli, fare il oo-n fronto coi dati precede11ti e stl1diarne la figliolanza, si otteNebbe una messe tale di dati ·scrupolosi, da permettere deduzioni e tiologiche, patogenetiche, diagnostiche, cosi precise e fondate, quia1

(1) ...L\.nche nei gior11a1i non mectici io mi sono

occupato della pro.fi1assi •e della n.ecessità di uno stud io siste-matico delle malattie della circoln.zio11e, per .esempio: - ~ecessità di uno studio speciaJizzaito ed organico delle ma.latti.e del cuore. «Nuova An tologia » . 1917, 16 ll1glio. - Malattie di cuor~ in tem.p0 di pace e di guerra. « Il TemPo », 11 aprile, 191&. - Il ct1-0re e la profilalssi sociaJe. << Il Giornale d' I talia», i>l dicembre, 1919. t1nt lacrimae r erum (La morte improvvisa) u Tl J>opolo d'Itn lia », 8 marzo 1923.

le sarebbe follia sperare coll' attuaJe sisten1a. La patologia cardiaca farebbe i1el volger di pochi decenni, per n1erito d€lla Sa,nità milit al'e, un progresso enorme. Anche la C!ll·~5tione dell"eredi ta1·iet~t verrebbe così a ffron tata radicalmente e l}Otrebbe Ja ~anità n1ilitare offrire all'ig·ien ista e al legis latore u11a m·esse di dati posi ti vi, così solida~ da costituirvi sopra p.r ovvedimenti profilattici, desti11ati al s uccesso. . I o ho esposto le n1ie vedute ai cardi.ologi pi11 noti ed ho· t.er1uto largo consenso, specialme1Yte in Francia ed in Inghilterr a». ~ qu esto, come ripeto, un lavoro di propagranda milita.re, p er un-0 :studio organico delle cardiopatie nell' Esercito, e sarebbe stato un fuor di posto ingombrarlo di citaa:ioni bibliog·rn.fìch.e. Io ritengo tuttora che le mie ved11te st1 q11esto punto, frutto dell'esperienza pe1sonale nell'Esercito, siano del tutto originali e mi au. guro, e faccio voti ardenti, che la Sa.nità militare italiana abbia il sentim1ento, la Yolontà .e la ca1pacità d.i eff.ettuarle, sia ·p.er il su o innalza1n.ent-0 scientifico e per il suo decoro, sia per l' interesse d1el patrimonio um.él.no, che ogni anno le viene a ffid:ato. Rebus sic stantibus. m'i sembra eccessiv-0 .che il Ferranr1ini, pe.rchè non ho :scritto un doppione di lettera.tura, e perchè non ho ricitato lui , affermi che ciò è e< lln mal efat ta scientifico in quanto fa aitiifi-cialmente (?!) il buio (sic) là dove vorrebbe })O·rtar.e u11 po' di luce». Da 4-5 anni s i è injziato in America un gran d·e movimento socia1e pe r la profilassi cte11~ malattie della circolazione ed è in q11eRto campo, non nelle q.uisqu·i lie b ibliograficl1e, cl1e il Ferr.annini, va1'ein.te e rupp.assion ato cultor~ ' di m·e dicina sociale. ouò trova rm1 consenziente, • fedele ·e ostinato col laboratore. Sono •oQi contento che il fatto personale del Ferrannjni abbia offerto Ja possibilità cli richiamare, per mezzo di un organo cosi clifft1so come è il «Policlin ico», ancora ltna volta l'attenzione d1ei medici Sl1lla .ereditarietà cardiaca e sulla profiJ nssj de11e malattie della circolazione. Importan~

pubblica.zione : Prof. RINALDO MARCHESINI

DOl!ente d'istologia e <Ii Tecnica microscoptctt nella R Università di Roma

Compendio di Ematologia. ad uso dei medici pratici e degli studenti Prefaziooe del

Prof.

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( •.\.NNO

XXXT ,

FASC.

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~l::Z lOr:\E

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PRATICA

IGIENE .

ir1d.ividui sospetti di tuberco·l osi è va1ia secondo i diversi a utori. L e s ta.tistiche d·ei sanato1i ci Tubercolosi aperte e chiuse. d a n110 il 54,4 % (B u.rnand a Leysin), il 52 ~o Qu€stio1)e r1on ancora de.fìnitiva.m entè i·isof.ra l.e do nne ·ed il 63 % fra gli uomini (Guéna rd lt1ta e di grand·e impo11.an~ sop.r a ttutto per ln. a Bligny), il 65 % \ D:urn.ai~est a Hauteville), il collie.tti vità, in quanto che l'individuo con for67 % (T L'udea u a Sarania k Lakie) . Cifre molto 111e aperte ha le maggiori probabilità di infet. più basse dal 2'6 al 45 %, son.o invece date d a i tare l 'airntbiente che 1o circonda. La questione disp·e rllsari, ciò che può attribuirs i al fatto che ha ancl1e interesse ·dottrinale po ichè s i ria.llac- n ei dispen s·a ri m.anca1l.o i11olti dei i11·ezzi dia1gnocia a qUJella della evoluzio1'le del tu:bell'co.io, chf~ stici di cui p,o ssono in vie ce larga m.ern.t e fruire anche nel po1lm-0ne si ritd.ene 1schem.a tica.m ·e1nte certi san atori; n11a no1n vi d e'V·e e.ssere estraneu costituita da.i diversi periodi della oonglomeira- la costituzi,o n.e diversa d e1lla clientela nelle due zione, del rammo1lin11ento e della oocavazio·n ·e i stituzio11i, clientie la ch e è rapp.r ese.n tata per il in cui si ha l'irruz.ioin e de.ii tubercoli ramrmo·l liti dispensario in grr-an .p arte di s ospetti, p·eir il nei bronchi. In realtà sembra però dalle odier- sanatorio di tu!b.ercolosi più o meno confermati. ne ric·erch·e ciI11e , f.ra l 'alveolite c ircoscritta o Ad ogni modo, che oon un.a buona tecnica e diffusa, che è la prima lesione della tubercolosi con l ' u·so di tutti i sussidi si possa aume11t.a1re polmona.re, e la -0aiverna grand e o piccola che l a percentl1ale d ei bacilliferi, l.o di1mostrano l e si apre nei bronchi, non vi sia possibilità di l'icerche di Brauning (1) il qu1a le, provocando uno stadio intermied1o di caseifi.cazione, che cor- l'esipettorazionie mediante il jodUJr.o di potassio, 1isponderebbe alla tu1bercoI.01si chiusa. E <!iò si ha potuto trovare bacilli nel 16 % di individui . c:on1p•rende, in .quanto che le pareti alveolari già dichiarati non bacilliferi, e quelle di e d i traan.ezzi intetlobulari so110 tanto sottili Wankel (2) eh-e, mediante l'in.o.c ulazio·n .e. in cach e il processo no·n può rim.anere limitato in vie ha >C)ittenuto 35 reperti positivi s11 100 che ' essi, senz.a ma1ndare g.ermogli bacilliferi nell? erano negativi a l so1}.o esam·e mic1rotf3.0opico. sp.a.zio alveola c»e. I dati anatomie.i con.fermano l / u s.o di ogni possibile me.z.zo diagnostico· e di de l resto questo modo dii voed·el'le. una bu-0·n.a tecnica per l'esame b atterio·scopioo ~ :È quindi da doro.andarsi se si possa an oora fra cui non vanno trascu.rate l'omo·g eneinizzamantenere la distinzione fra t11ber colosi aperta zione, r ispettivamente l'a•u toli1si degli s p uti ed e chiusa, tamto più cl1 e essa è t11tt'altro che d e- una grande pazie nza n ell'osservazione micirolimitata ed è mancante di un criterio univoco, scopica, potra.n no ridu·1~re grandem ent e i~ nuper cui Sii possa drecisamente giudicare n el caso - m1el'o dei non bacillife1i . specjalmen te se le risingo1o di quale forma si tratti. Non soccor- cerche v·engono ri1pe!tute, poich è l 'eliminazione rono di fatto le reazioni immunitarie, ben ra- dei bacilli pu ò esse.r e saltt1 a ria. ran1.ente i Teperti radi ologici e i1on sem .p re j Rim.an1e però sen1p re un certo num1ero di indi seg-ni obl) iettivi. Unico .oritexio di ·Certezza è il vidui sospetti di tube.r co1losi, ma non bacilli' reperto po·s itivo dei bacilli n•ello spu.to, che è feri , che do vr ebbero classificarrsi come tubercoainch.e in f1on·do l'unico segn.o di oe.rtezza pe1· lo•si chiu.sa . Ora p1ropri•o in questi casi, si imaffe rm.aa~e l ' esistenza di una tub·ercolosi polmo · pon.8 \1n esani.e il più cormp1leto possibile del manare. Indubbiam.ente la diagnl()s i no·n riposa Jato nerc11è il sosp·etto di tube.rc.o1o·si può con, tutta Sl1l bacillo, ma è oerto eh.e, in assenza di durre s u u n a falsa strada. s ·ono specialm·e nte esso, i criteri clinici - salvo i casi con.clamati l e affezioni delle vie aeree s upe riori che simu-- variano secondo i tem.p i e gli aiutori. P P-r ln no la t11h erc.0Josi e che vc11gono s p esso mi1scoG1 ancher e per altri, una r espirazio•n e a 11orn-0sciute. 'f rattasi talo,ra1 di i11dividui, di aspetto n1 ale , una in eguag lia nza -respiratoria d egli a pi- malandato. d i1111ag1riti , con dispn ea da sforzo , ci -era suf fic iente per portare la diagnosi di tu . ~udo 1i. nottu1 ni, tosse ad ace.essi co11 a1b bondanbercolosi. Inv·ero i nostTi concetti so·n o anda.t i te espettorato, specie al mattino, talvolta in inodificandosi su questo p·unto, tan to l) iù cl1e si nalzam·ent o vespertin o d.i temperatu ra,. All 'eè veduto ch·e t a li f·em.omeni possono essere pro. sa.n1e fìs ic<}, si .riscontran o diminuz:ione di VrQ•cati da altri processi, come, 1). es. , d a 1st e1nosi e5pansione d·egli a.p ici , ipofon.esi, diminuzione ctelle v'i.e r es1p t r-atolfie s uperi or i. del lTI\1rm11re. es1)1i razion e p.rolun.gata e soffian, La ,ricerca d etl ba.cilJo CJ1li11di si im.p·on e, spe- t e, a ct1i J)iosso·n o agg~j u11gersi ra.n toli se.echi. cinlm1ente nei casi i11 cui i sintomi clin.i ci la- .A..lJ'esam e r a dio·J,o.g ico, si osse•r va una diminusciano adito a dubbi. È 1111 fatto ch1e qna.n do zione di trasparenza, d egli apici . Tutti fatti essai vien.e f1tta s istei11aticam1e·n te, ripe tutasp.esso bilaterali, ma t a lo-ra unilaterali, specialn1ente e con una buona tecnica, si v ode che il nu111e~o d elle t11Jberc-01osi chi11se :si riduce di (1) De utsche med. \\'ochenschrift, 1923, n. 20. 111olto. La p e r cen.tua.le di bacilliferi rispetto agli (2) Ibidem. 1

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L'OL I CL l~ICO •

n1e11te a destra, che fanno pent>a1 e alla tubel'co1 o· i, n1iP11tre sono dovuti ad affezioni d el fa1 i11 ge. a t~nosi 113Jsale. l Jn altro .caso P·UÒ essere ra:1)'presenta.t o dn llll bambino. mag·a1·i jn contatto c,, rl tt1bercolosj, che di1nagra. ha uri po' di febhre, i l torace stretto , 11n · arle11i te cervicale, dei egni g·en erali di infezion.e. L 'asportaz io11e di a denoidi infetta.te fa guair-ire in breve tem1)0 l'affrzion e che si pot eva g iu dicare tubercolosi chiusa. Ca s i di qt1est o geneire son.o b e11 111ng i dall 'e·!-'sere rari ed anzi, ora che vi si ri\'olg·e magg iorm e nte J'att.enzion·e, risulta no assai f•requ er1ti. E. Rist (3) rta fatto ir1 p·ropos ito tino studio accu raito e riporta ·una statistica con vi n ce11te. S-0p r a 1000 individui presentatisi aJla consnltnzione n·eJ dirs pen sari·), egli ha tr.ovato 2.36 co11 affez io11i non t11 bere o lair i cte lle vie respiratorie. a ltri 207 con a ltre affezioni p u•re non tu be r cn l a.ri . Scartando l e tnbe rco.Josi non l}O·l monari, ne ono l'in1asti sol o 330 in cui è stata, fatta diagnosi di tuhe.r co·l osi rolm.onare. Ora di ques ti, si è 1iscontrato ch e 274 (81,2 %) erano bacillifer], n1 e11t l'e negli altri 56 non sii poter ono c.om. pi ere t11t te le ricerche necessari·e. Rimasero so·l o 1sei c~s i d u1b bi (tubercolosi g uari ta. ahortive:1. ., ecc.). Da. q11es t e st.atist.i clle. c h e sarebb·e da ang11ra.r si venissero ripetute in molti altri dispen sa li. con i metodi r igorosi seg11iti da Rist. risulta che g ran parte d.ell e così d·ette tubercolosi chill ~e è d n1ta clR incon1pletezz.a di ricerche è ch e il camp-o della tuber.colosi chiusa s i va restrin· g€ndo n1an m.an·o si affinano i m et odi di diaan osi. Un n it ro ele·m ,ento ch e sta contro l a. di agnosi di tubercolosi n ,elle forme ·così dette chiuse ci f- dato dallo scar so pericolo che esse ra pp rPse nt 1no per g li indivi rl11i eh.e vivono n ello st:esso ambien te. :\[entre l a rntireazion e, esegui ta su h él rn.~) i ni di fa.m1ig lie ove s i tvova la tubercolosi aperta, dà il 91 % di risu ltati positi,·i, q11e11a cseg11i ta s u baro.bini convive11ti con casi di tu bercolo&i chiusa dà il 20 °~ . cioè una proporzione che PllÒ aversi per il solo fatto di vive1re neQ:li nn1 11ienti bacilizzati d elle nos t re odierne ' città. Criterì n11atom,o-patologici, s petimentali, epi de111iologici. se 1R1rgain1e11te confermati dareb · ber o du11qt1.e come i11roblematica e com11nq11e con1-e non ct in1oc:t rata l' e sistenza. de 1la tube.rcolos i l'hiu a. Pitt an11)ie ricerche ·potranno con 10r n1 è1.l'e q11este vedute, mentl'e lln esame pii1 arct1l'nto e siste n1n.tico permetterà di ·p.fo1J ar-e i el i~11ep c:n i1 e di non ~ tt~rri.re i malati con un n 1

3) , . ( : ong-res~o f1·ancr5e Llc.lln tuh erc ol n"i ~t i-n ~ht1 rg-n 1B?3. "-' '

t1 iag n o. i ~empre ten1t1ta. ~el1a pra.tica però' qua1\do si riduce la qi.1estione a l fatto di elin1i11a.re o 11on i b acilli, il gitl(lizio de~isi ,.o n o11 dev.e essere nffidat o i.111icaruente alresa 111e batte rioscopi co dello spt1to. Il pratico, speci a lmente se l onta110 dai g r andi ce ntri ed esercen t e in ambie11ti a m ezz i .fina11zia1 i limit ati, non p otrà r icorre1·e a t11tt.c l e ricerche che possono fare olo le istit11z ioni bene orga11 izza te. Ed in ta ~ c.a·so egli de,·e so·p·r a.ttutt o basa r . i sui $egni clir.dci, fondan rl o la diag·nosi sull 'esam .e metodi co ben condotto. che p os a escl nde1·e l a probabilità di alt1·e m.a la tti e e 6U1 reperto di seg·n i di attività del proces... o t u bercol a r e, attivit à dimos trata. dalla pre. enza di r a 11toli 11midi agli Ull)i ci. con jpofonesi. di . fe-bbre. di espetto1 azione. eventu a,lm e11te cl i concomitanti seg·ni radiolog i ci. Dal punto cli vista dell'igiene del1'a.m bient1e . è Ol1esto il malato che Y:-1 con s id Prato come infettant e, {'Ome bacillifer o, anche se un e$ame cl.in1ost·rasse rassenza di bacill' tube.r col a1i n ello s puto . Ed. essen d o infe ttante. esso deve essere rigua,rdato com e pericoloso, per éìli va11110 prese t11tte l e .m i Ri.1re }1er evit.aire J~ di fi 11 "'ione dell .inf.e.z ione. ..\. FlLTPPT:'.'I r. ~

=

SUNTI E RASSEGNE. PATOLOGIA GBNER.ALE.

SuJl' azione delle vitamine. (Prof. \\-. R. H ESS. Deitt. ~1fed. l~7 vc11., 8 feb-

b r a.i o 1924). ..\.Ilo stato attu a1e d.elle nostre conoscenze st1l 111odo cli ag·ire d elle vitamine è da escl11dersi l·ipotesi di u11 n1eccanisn10 d'azione 11nico ed u11ilqt.e·ra Je. L·inda.gine s perimentale dovrà d'ora i rlllan zi. sceverar e le di verse forn1e di avitami11oc;i int erpretando di volta in volta il m.o do di a.g·ire- vita.m i e i eo in rapporto con un dete1minato quac.iro n1orboso. A taJ proposito l' _-\.. riferisc.e recer1ti 1·i cercl1e s u quella fo rma di avita.m in o~i conosci11ta sotto il nome di beT'iheri avinirio nell a cui ~i11t.on1a­ tol ogi a non p11ò disconoscersi un dist11rbo del· l' econo1ni a .energetica c11el J'orga.n ismo: rici11zio11e d el 1') -::tere di att ività corporea r clel ricambio r espi ra t orio, din1in,nzione della ternperatul'a e d·ella freqr1R11z.a cl cl respiro. vertigini e i c r s i detti « s intomi spastici ». P o nendo tali f en omeni in rapporto col fatto c11e e.:::~i possono c;compfl rire p r o11tamente con qnantitù anche minime di deterrninate sostanze, qnali ad e~ i fermenti vie11e fac il e iJ nensare come in tal ' caso il faittore vitaminico debba nè piit e n ..~ mooo ngi11e che com.e 11n cata.l izzntore del chimismo di ossidazi one.


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PRATIC.' I

E el1e l)Oi nella pa.tuge11esi del betibe1 i i 'i11ton1i t.li in nffìcienza e!O.ergetiea. e ùi di111i11uito rie 1111bit. re~~1iratorio de1 le 0el I 11 le rapprese111ino, pit:1 elle ì111 se1111)lice !_ i11to1110, t1n fattore <·an.s.ale verL) e prOJ)l'i c', cc "lo di111.J ti ·a J' osscrva1ione del l n s.inton1~1tnlogia: clell'nyyel1e11a111·e·n,,_ tn da acido cia11idr i ~o il c11ial •\ rnppresentnn 'n a sua volta 1111 ,-cJc11n nel ::-tzione inibitoria st1i })l'oci.:ssii ùi ossiclnz io11 c org·auici. 1 ipl'o-cl uce l illte1·0 q u a.dl'1) si11tom.a tologico de~ berib1eri. Olti'acciù la n1u11ca.t n con1pa1· a ùei sinto111i beriberic i nel tii,~:i11no e. d'altra lJèll te, l'nffrett.ata loro· cnn11)at"sa, p. es., i1ell'n!JlJ011da11tL i:1g·esti o11e di ca1·boid 1aiti, cli · 11o~t"n che J'i111 porta11zn fjsiologica del fnttoL'r pntog·e11etjco <lel bt3l'ibe: i ri·'iec.le 11el c:llin1i~n1p cli o::;~illnzio­ llf' celluJarc. Feno111 e110 l.Ja:sè:1to · 111 fatto cJ1e. esse11Jo col I e:-!.·ata og·u i 111a.11 i f t>st n z i on1e e.u erg-et i ca cn1t 11 n ;t11n1·e11t.o dei bi:--01.l.'11i Jel clli111is111-0 di u~ idnzior1e. \'Ìl'ne 111 tnli condiz.ioni fn" o rito i 1 man i !'e$ t n 1·~ i d t. ll a i 11 s u f ci e i1 z a vi t n n1inica. latente. )Jlei piecio11i nli1ncutnti ron 1iso, con clo si a11cl1e ini11.il11e di ac. cja11 idrjco, po.~so 1 10 l)l'Otlursi forti attaccJ1i, a11c·l1e prima <lel tel11po i11 cui 6og·li 1n10 ah1in1e11ti esplodere. Esperien.ze molteplici rendono poi pà1ese 1'e• sistenzai di un p.ara.llelismo tra conten1tto vitaminico dei tes:suti .e intensità del loro, rican1bio respiratorio. Il ch e 1si ricollega al concetto dell'esistenza di ra11porti materiali tra vitamine e fer1nenti oss ida11ti e che, in seguito a nt1t1iz.io·n e 1JUR lita ti vaJ.11cnt.e in 11 ffì cje11te, si OORtit uisco 11no stato di (lefìcit ce J1 u l n re di qn ei mBteria,li elle, oon1'e le vitan1i11e~ ndempiono l e t 11 n zio 11 j e1i e n t n l i zza t o 1i cl e1 r i en.111 I, i o re spi r n 1Olio. 1

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Un' a lt.rtL <Illestion,e in ere ute a l In n';ita1u in o ~i 11e1 ])ei-iberi è cru ella cli ~tabilil'e Ìll ql1ale detern1inata fa-.;e del !)l'Occs. o di cli. as. in1ilnzionc sj produca il disturbo i1roprio dcl 1a m ·a 1attia. L e esp1el'ie ize co n J'ac. cianid l'ico n e off1·0110 l a solnzionr. ·~ell'nyvclennm1ento da. Cjl testo ncicto il llll)111ento e ·senzin.le ,~ ra111)re6e11t nto daJl'i111po.,sibilità di 11tilizzare l 'C) . nelJ e varie rrnzio11i 1nct:tholicbe. C<Hne co 11seg·11e112a cl i ciò µe1· i In11sc11li è ~ta t o ùi1 11os{.rn.to clic il proce.::;· o , ..... ~idn1i\'O clPi ca r l11Jirlrati $i ri1'. c ·tn alJa p1uc]11zione drll'nc. lattico, la cui comh11 stio11e, e· c· n1 e ~,1 i procPss i cllin1 ici e11e1ge1ici cl1e vi si coll eµ;rino, li.on ave11c10 lu og·o. rin1ang.ono nell e rl'lh1le qn·ei prodotti i11 t1ern1cd ii a ltr·i111enti eJin1ilH1ti IH.i llnl'm ~1 Ji lJ J'OCessi O~. icl ntivi. f ,'ac'Cll1111110 dita.li 11rollo1li spirga iJ n1:111ifestn1si. si a nelrn\·vel0nA111enln cla Ht. c1n.11idrico, cl1e i1 el h{:)rih el'i, el ci sinto1ni spnstjci 1e !Hl l'fl litici cl1·e n. pri1na v ista sembrerebbero con1 rnclrlire 11na le:=; i o · 1 P cl e I l i t ·a, 11 bi o i 11 n te r i a 1r e n erg'€ t i c o.

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Da l1ltin10, co11sider<:tnuo l'i116ic1ue dei risu ltati d el le Yarie ricercl1e, l'.L\... ritie11.e cl1e il fattore essenziale dell 9-Vitaminosi beriberica ris ieda i111en o in un abbassamento d·el p rocesso cli -«J s ·intil a lii \ ' O: ql1a11to in u11 distu l'bo n,ella coo1 dina.zinne delle si11g·ole fasi della disas.si1n.ilazione. Xeno tnto ùi sen1plice i11a·11izione i11 cu i il i·iea111l)iO ctim int1isce 11on si prodnrl'Clibe i11yece alcl1n distt1rbo d el ge11e1·e JJèrcl1è il li111itato ricainbio è in pri1na liueu co11seg·11enza di l1na inar1canza di matel'iale atto alla tli sassin1ilazione e la dimi11nzione del 1J1·ocesso e.li r1. sinl'ilativo 11'1 luog·o i11 ino·do ar1no 11ico jn tutte le s11e fasi. :\I ..-\ GOSTI :'\I. 1

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MEDICINA. Sigoiocato clinico c.J~He C4:1 ver11e ueJla ttibercolosi polmo11are. (l ,,orl:\. Z1•itschr. f. Ttlberk., B. 39, H. 1, 1923). È noto il pe1·jcolo di emottisi nelJ e cavità tub e rco Iari, la i1ossibilit à ùi reinfezio11j endoge11e n car ico Ll i pal'ti san e d el po1mo1i.e, il

pericolo. cli infezio11i i11iste, il pericolo di un 11ne11n1oto 1·ace . po11taneo: tt1ttavja in certe detern:,,iunte circostanze uua cavità può guarire sia cl i11ic;a.n1 e11te s ia a 11ato1no-patologica1nente e perciò i1on og·11i cnvitù è l egata ad una progno . . i cat tiva. 'fu tta vi a G raeff i1el Cong·resso per ln t11bercolo i t enuto jn Elster i1 el 1921 11a so.stennto la. prog·nosi completamente in fausta 11ei potta tor i tl i c.:a vern.e; ness una ca v erna potrebbe g11a rire senza l'aiuto chir11rgico e una cri Yitù i 11 t e111po più o men o breve segna la n1or1e del !"llO l)Ortatore. L ' ..!\. 11n cercato s11l n1a terin.l e clinico a Slla dispo izion.e ( I Clin. ~I ccli cn di l\·I onaco) d i portare 11n co.ntrib11to a tale t1uestionc: cl i 2500 inalati osservalj nella Cli11i c8 dnl 1Ul2 al 1920, 716 eran morti durante il pc1·]nclo cti os~c rvazione: e s11 771 casi di rirnce~si cavitari ll e .erano morti 650, ci-0è i lnorti f}el' 11ro ces~i cRvita.ri rappresentflno il nn 0 0 (lell a cifra g:Jobale dei morti. Di questi , l!0-1.:) o,~ davano. il re1)e rto anatorr.io-patologico d i esito di casi acttti; il nl1mero resjduo er.H dato dn casi ch e ra11presentan 0 il processo ter1ni11a le di l1na forma cronica. P ertanto di 771 casi di cavitarj 121 ~oJ i ernno rimasti vjv.enti. 111 r ealt à la stati. tica 11llò a,vere le sue defìce11zc e potl'el1he f.l 11cl1e clarsi cl1e s11 i 2500 n1alat i anel1e altri ce ne fos ero di cavit ari: lét rling11osi di cavità è stat8 posta sia radiolop-icnn1rnte si R clinicam ent e; non è stata riten11 t8 cl i va lo1·e o non ricercn ta la prese11za di fìllrp clH~t i ch c, co1ne 11or1 sono stati messi in clic:;cu~sio11e quei ca . i di emottisi c.J1e fnrehbern i1e11 ~n re n d Anticl1e caverne gu aritr. Ri1

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' IL POLICLINICO

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cerca11t10 che cosa era avvenuto di questi 121 malati I 'A. li distingue in due gr11ppi : quelli che erano stati dimessi in cattivo stato con processi essudativi diffusi in atto. e quelli (41 ) dim.essi con prognosi b11ona: di questi 41 solo 13 sono rin:;.·asti a tutt'oggi vivi e questi erano portatori di cavità da 5-6-7-11 a11ni, ma clinican1ente e radiologicamente erano malati che presentavano le note di una forma tubercolare cirrotica e proliferativa, a lm€no in una certa percent11ale di casi, giacchè in altri mancava un reperto radiologico netto che portasse luce specialmente sulla grandezza delle caverne. Per q11 el che riguard.a la questione che la rapidità a più o meno breve scn1d-er1.za clri porta tori di caverne sia propri.o. da attribuir~i alla cavità in sè stessa, per l'A. non è fuori di dubbio, confrontando le statistiche dei malnti ricoverati n~l 1914-1916 senza caverne e s111Je loro condizioni a distanza. In complesso le ricerche dell'A. ve~gono in appoggio. all.e conclusioni di Graeff e le differenz.e semhra.n dipend·ere solo dal materia l e di ricerca , materiale anatomo-patologico essenzialm·ente per Graeff, secondo il quale solo eccezionalmente potrebbe verificarsi la g11arigione anatomica di piccole caverne. MTT.ANl E.

CHIRURGIA. Le stenosi piloro-d11odena li dov11te a litiasi biliare e il loro trattamPnto cbir11rgiro. ( FELICE PAPIN . .JOU'rnal rie

Chiri11:yiP , vol~ .\~III.

n. 1, gennaio 1924). L'autore intende trattare in questo la.v oto non di quei disturbi gastro-pilorici estreman1ente frequenti n ·e l corso d1ella litiasi biliare e cl1é cedono de.] t11tto alla colicistecto1nia, ma ùi qt1el1 e lesioni di origine biliaire , che conducono u delle- ~tenesi meccanirhe vere del piloro e del d11odeno dovute a blocchi di aderer1ze ci ca tri' 7jali, a inc1111eamenti dj calcoli, a compres8iOne . ecc. la cui sindrome pI'edomina e elle 1net tono il chi r11rgo in .serio imbarazzo ci rea rorerazione di scelta. S,nlla. scorta òi un caso 1)ersonale e di 19 casi tratti dnlla Jett.eratn.r a ne studia l'essenza anatomo-rntologira e da essa trae le conclusioni per il migliore tratta.m ento chiT11rg-ico. T11 t11tli i casj riportati i si nt nnli <li stenosi p iloro-d n o·d ena le predon1 i nano n ~s-o I u tnn1 cn tr ~n tutto il qnnrlro clinico. ~el rnn ggior nn,m ero. e sopratutto en la n do s i t r n t t n cl i pe r i c o I i e i o;; t i f e. es"i c;into111i ~11rced o110 acl nn pns8nto n srii lungo cli distnrhi cln colelitia i. mentre ve ne è nl tri ch(l si in i zia no h n1grn n1 en te per l'i ncn11earnr.nto di nn cnlrolo nPllu rf'!!ione piloro-ct11ode -

i1aJe. Alcun.e volte co111e nel caso personale dell' auto1re, 1a sindro1ne anzichè pilorica è r1ettament-e duodenale. Bisogna oerò ber1 guardarsi dal far diagnosi di stenosi d.el d u-0d1eno solo sulla base de]] 'immagine radioscopica ed affermarla so1o se si nota 1111 ristagno del past{) opaco, m-0lte ore dopo l'ingestione. La frequenza di queste stenosi piloro-duodenali reali, anatomicamente costituite, è difficile a stabilire, rappiresenta certamente il minor numero delle tuirbe .p ilori-che che, si hanno nelle litiasi biliari. Kehr ne ha notate solo 22 s11 1()()() casi operati. In g·e n.ere hanno sede pilorica, qua.nt11nqt1e seoondo la sta.t istica del Tuffier il 50 per cento s iano d11od·e nali. I

Dal pu.n to di vista r)ato.g enetico una evenie11za l'elativanirnte freq11e11te è la compression.e della regione piloro-d1todencile da 1t11n grossa vescich ell n ripie11 a di calcoli più o m.eno aderente. In gene1l'e però le aderenze i11 tale caso sono lasse. ciò cr1e 11a Jn sua grande im,p ortanzn. dal p Ll nto di vista opera torio. Un ine·rcanismo interessante a st.t1diace è realizz.ato cla l-

1'inc11il eamen.t o

cnlcolo, in gener e vo/ uminoso , nella re(fi.01ie piloro-duoden.ale. In ta 1 lìi 11.11

caso resta a stabili re se il co lco1o è giunto al duodeno passando pe1 il coledeco o attrn·\·e1· ·o ad llna ·f istola v escjcolo-dt1odenale. Qu11t11nque ' Till a.rd escl11da in modo co·111pleto il passa.ggio del calcolo !)€ 1' n1ezzo <li l1na fistola, i casi rl i T11 ffìer, di Ol<in.czyc, de Go11Jli-011d, citati clall'nutore. dimostrano i11 in.odo inconfntaibile tale patogenesi. C.iò ha la sua im1po·rta11za operatoria. giacchè oltre rhe alla ster1osi vi è da provvedere ::i.Ila c1 1ra rlella fistola v.e:~ci­ coJ.o-du,ocle n nle. e alJe co n seguenti strette a.det•enze della. l'egjon e. Ma la pat.ogenesi di gra.n 111nga1 pi"l1 fpe,qnrnt.e e che <l à Juog·o ai di s t11.rhi i1iù gravi, è la perico/ecisfife; che con ade1·enz~ molto. serrnte blocca il piloro e il d11odeno. o con h rig·l i.e inginocchi a il ò11od en o ste&so o fiorrna clei \' Cri f11n101i infiarrn11atori, c he ten d ono a prin1n ,·ista rlifAcile I.a d.iagnosi e cornJ)licano l'atto 01)e1·ativn. _\ Annco di queste t1P grandi ca11~c cli citeno~i occorre ~egna1lare clu" ·elementi cl1 e int crvcng·ono e che isi sornn1ann ai precedenti e elle ernno in gioco ne] cn~o ri p·ortat.o èlall '.L\ ntnrr, ta li sono: l'ispessimento f rinrli1rr11nPnlo r11•lln purpfp rie{ rl1tnrle110 a. contatto rlelln pcr·icolecistite P 1'ipertrof1.u della testa riel pnnrrro.<:. Tali l esioni perù non ~eg11onn solo a ll a pericolrriRf1it.c, mn ~i 11otn110 clopn il pns~ru:r~io o mrgl io clopn In peirn1n n enzn di "n grosso ca 1co1o. Infin r. orro1·r(I nuenzionarP. le c..tpnn"i llilornd nodenn li . ehr. po"c;ono egn i 1 e ad opf'rn~io11i ~nlle ,;e hiliAri. nnrhP qn8n<lò qnrc::.tr ..,011 1 1

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[ANNO

XXXI,

FASC.

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SEZIONE PRATICA

sembrate molto serm.ptlici. In tl1tti questi casi non è da porsi ir1 discurssi-0ne la indicazione netta operatoria, vi è invece da fissare qu.ale sia ca.so per caso la migljore vi& da scegliere. Il chirurgo deve decidere su ql1este tre pos-sibiJità: a) una operazion e gastro-intestinale (gastro-ente rostomia); b) una operazione solo biliare (colec:iistectomia); e) l'associamone della colecistectomia cori la gastro-enterostomia. 1) Ql1and-0 si tratta di una grossa vescico1a calcolosa più o mieno aderente, l'operazione di scelta no.n è che Ja colecietectomia, che, sbloccando il d l11oder10 e il piJo.r-0, guarisce comp~etamente la sindrom1e. 2) Un incuneamento di un calcolo di unai fistola , n-0n è un 'evenzi.enza molto comune. In tal caiso a. prima vista pairrebbe che l'incisione die l duodeno e l'asportazione del calcolo dovesse hastare a far cessare ogni disturbo. In rea.ltà ciò non è, per le .aderenze che ta1le ostacolo induce ed o·ccorne eseguj r e sempre· ainche la gastro-enterost.omia. 3) Se infine la lesione causale è una pericolecdstite con tutti i suoi eis iti, di cui sop.ra, la condotta chin1rgica non pt1ò 1essere a prio·ri stat1ili ta: a) se si tratta di l esi oni in evoluzio.n e di una colicistite ccen pot1ssée >> « tiède » con aderenze pilQlro-duodiena1li seconda.rie è l'operazione suJ.la via biliar·e che si i.m,p one. Essa può consistere o nella semplice incisi on·e-drenaggio di un accesso perivesoicolare, che si trova nel centro di un bloce-0 di aderooz1e, o più SJ)iesso jn una colecistoctomia co·n svuotan11en to d·ei caJcoli ·e su1ssegue1nte drenaggio , Gppt1re, ed è l' operazioin e ideal·e, la .colecistertomia. Do•p o l'asportaiz.i one di tali vescichette infette, la parete du·od.en ·o -pilo·rica anche se iillspessita e circondata da adJetrenze, riprende sempre la Slla elasticità ed il lume Ja sua p.ern1.eab ili tà. h) se si tratta. invece di v·ecchie a.derer1ze residua.:te ad una col.ecistite spenta cioè di lesioni residuali, è inutile a.n dare a tentare una labori·ois a colecistectomda d.i una vescichetta sclero-atrofica, ocoorre invece la ga.stro-ent.erostomia. Oltre a ciò co1ne indicazi-0ni alla serr1plice gastr0-enierostomia occorre a.ggiungere le seguenti conBideraz.i.oni: 1) La gastro.-enterosiomi a è l 'operazione di scelta nei (\asi di dubbia diagnro si, ql1ando <:ioè la diagnosi ca11sale non è possibile a fa.rsi prima dell'atto op•erativo. Ciò in modo s1::>e1

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ciale quando si tratti di tumori infiammatori che abbiano fatto pensare ad una l·ersione neo plastica. 2) La gastro-enterostornia è l' operazìone che deve eooguirsi nei malati deboli ed in ca•t· tiv·e con.dizioni per la suia semplicità e rapidri.tà. Resta a dire quando sia da consigliarsi j] do·p pi·o interv·ento: gastro-enterostomia e, colicistectornia. Innanzi tutto bisogna che il malato sia in ottime condizioni ed anche maJ.grado ciò, se .esaminiamo la statistica di Cotte (3 morti st1 5 operati), dobbiamo sempre ritenerla lilla grave operazio1ne. L'aut·ore piuttosto propon,e e sostiene, quando a far cessare i disturbi non s1ia statai S1Ufficiente la gastro-ente · roston1ia, di ric.o rrere i·n secor1do tempo alla colicistectom.ia quando il malato abbia acqu i· stato nuovo vigore (1). B ANI. 1

STORIA DELLA MEDICINA. I concetti di G. Fracastoro sulle malattie infettive. I

Girolamo Fracasto.r o è generalmente con-0·sciuto pe1r il su10 poema cc De morbo Gallico », men.t re rimang·ono in .ombra le altre facce dtlla suai polied.r ica genialità. Il !11rof. G. Pedrazzoli (Il Medico italiano , 10 marzo 19'21) richia~ n1a l'attenzio11e sulle id·ee es11·r esse dal Fracastoro a proposito dei oontagi, le quali fanno di lui un ve·r o precul.'6o·r e d€1la moderna epidemiologia. Per meglio vall1ta1,e il genio (lel F·raca1storo bisogna rifeiritsi all'epoca più fervida della st1a vita, la p.r ima· metà del 500, qu.ando i medici appena si ribellavano alla defo:runazione a raba djella mediciil1a g1--;eca, to1~na.ndo alle pure antiche f.onti, m.a s ulbivano, quasi indiscu1ssi, i p regiud izi delJa inftl1en.za dei pian·eti, dei num.eri e di altre cabalistiche stra111Jbe.rie s11ll' origine e il decorso de·l le malattie comuni ed epideimiche. In tale ambiente1, Fra.ca1st-0To con acuta m ·ente òi oooe·r-vatore spaiSsion·ato., arrivò ai co ncetti che rese pu·b blici in 11n ·opera iponderosa: De contagionibus et contaaiosis morbis et eorum ct1.ratione, .c he è arìc·ora adesso una vera. rivelazione. Anzitutto egli att.riht1is'c.e la m1a1attia contag1osa n, germi, che chi.ama seminaria morbi, 1

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(1) In questi gi-0rni è capitata ailla m:ia p-er1s-0naJ.e osse.rvatlione una ina1ata con stenosi compl1eit:a 1P•i lori ca da pericoJ.ecistite. È stata orperata in condizioni gravissime dal sig. prof. .t\ lessandri. di S-O·l a ga.str0-enterostom.ia. .L\.ttualn1'emte l ' a.rnmaJ.ata sta benisRimo e sr111ib rnno ir1 lei C·ess.ati tutti i di stl1rbi.

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IL POLICLINICO

capaci ùi ri1)rud t1rre 1-0 stesso p1·oceeso 111orboso dal qualP del'iVa•TlO, Come risulta dalla seguente t.rad tlzion e di taluni ·J)lrani del testo latino. « Il contagio 11a luogo tra du e sogg'e•t ti differenti, sia tra due parti dello ·ste so soggetto. Il primo c aso costituisce il contagio pro1)riame11te detto; non è che per a11alogia che si può dare il n omie di contag·io air secondo caso. Percl1è \~j abbia contagio biso.g11a eh.e l a alterazione che i r11a nife sta i1eJ sog·g·etto infettato, sia d Pil-lt 1riede si111 a n at tlra di quellé:t che esiste i1e1 og:g·etto infettante. Un altro carattei-e òel co11tag·io è quello di operare pe1· mezzo cli p arti.cel le sottilissim·e. di particelle che i i1ost1·i. . en si 11011 })OS ono vedere. TI contagio è un ai viziatura particolare delle 1Jarti materiali d ell' aggregato ' 'ivent•e, viziatui-a se;in1pre cli natura identica, tras111issibile da un 111dividuo a l111 altro e che 11on si estende n11ai all 'ag·grega.to intero. se no11 dopo che , l 'i1tfezion e è penetrata. nelle molecole elèn1e11tari n. ( Co11cetto cl c ll' i11 c11J:>az i one '1 . << I princiJ11 cl el co11tag·io differi ~cono fra lo·r o pel' il rn oct o di tru mi~ sio11e. Q11 e~ta è triplice: infatti g li 1111i 11011 si r>ropagano c11e. per contatto, gli altri i)er contatto e i)e1· focolai.o, gli altri infin e si propagano lJer co11tatto, per foc-0laio e a distanzai ». Egli consicte1·a focolaj di contag·io cc i vestiti. gli oggetti di leg·no e sosta.n ze analoghe, le q11ali p11r rion. essr>ndo rilterrite esse stesse rloi g er 111.i con t r1 aiosi. sono atte cion11llameno a ron·~e1-va.rli e trasinettel'li. Il p.iincipio clel contagio per contatto, risiede nelle particelle in1,isibili che si evapo·rano da i corpi e diventano i semi della. n1alattia. Questi semi J)Of;so·11 o conserva1·si d n.e o tl·e a11ni in 11n focolajo di contagio. ono c1t1est.i sei11i che R11iega.n o la specificità e il {'arattere contagioso di molte malattie, così ('hr il vajolo, il 111,01·billo. la mjgliare, l a pest e, la febbre ler1ticola1·e, hanno le loro sem r>1i.fi specia li , co,111e 18 rabbia, l'oftalmia, la sifilide e così la tisichezza poln1011are n. ~nn occorre di 11il'1 l)er clin1ostrare che F .r acastoro n.veva conoscit1ta e i1roclamata la contagiosità dell·e n1al a,tti e infettive, dovuta alla ic u1·a, r is1 euza ù i quei fre1111i .che pur n-0n po, teva vedere. ~1 a il 1-..,racnstoro aveva precorso i s11oi tempi di quasi q11nttro secoli, come il Ran1azzini di cl11e, e di nlcuni decenni il Bassi~ ogni sem e l1n lJisogno <lel tPrrtino arlntin pe1 sviluppar. i , etl ru.1cl1e per le idi>e g"t 11inl i dei p1·ec1trsori, occon·e che si frJJ 111i . i11 tenrpo più o n1•e110 lontano, il c.:tu11110 f -.c·o11do o\·f' 11oi perP.nnen1entc ger111ogl iei-a1111 o. 1

1

1

È del 1882 la lJ11bbliC<.tZione di Kocli. Die Tuhcrc olo~f 1'011l· clen1 Stand punklf der I1if eclionslehre, dopo la scoperta dei bacilli che l)Orta110 il llo i10111e, veti seniinaria morbi; ma se

co11 t.ale p11bblicazione si ·asteneva· Ja tras1nissilJilità della tub e1 colosi., ciò è prova cl1e p1i111a n o11 la si a1n111et.teYa; i11fa.tti a11che 1 mig·liori lll·e dici ·fi110 a llora accennavano timida111 e ntealla possibilità di contag·io della tis i polmonal'e. Invece il I?ra-casto·r o nel 500, cJopo u11a ma.g r1ifica descrizio11e dei si11tomi prin cipali d1e11 morbo .e cleJJ'a.srpetto dei pol1110111 al tavolo anatou1ico , co'=ì St: l'iveva: << Perso.n e cl1e non ft1i·ono colte rnai da deflussi, nè i)resentarorlo fratt111·e cli vene, 11è J>at:Lrono a ffezi o,ni ple1l.ritich·e, sebb.e111e· state abitualmente sa11issime, non di meno contrass·ero il m o.rbo per co1ntqnella con tisici o tocco di oggetti a qt1esti pertinenti. Però fa ·st111Jire la tenaci a e la: durata delle i11olec·o l e di tale virus nei co rpi solidi a cui si appiglia110; aid esempio, le vesti port.atie già 1111 tisic.o comu11icaro110 il n1ale a11rhe dopo due a11ni. II son1iglia11te si dice delle cn111P.1·e, d ei letti , dei pavimentj, ove llll tisicu sia inorto. 111 tali corpi p el'tanto -convier1 rjtenere cl1e re:=-ti110 oome dei semi co11tagiosi >>. Se i 00 ncetti così mirabilmente ir1tu iti ed esposti di Geirolamo Fracastoro , fossero stati ge11eralm1ente co·nosri11ti , an,che prin1a della scoiperta del bacillo della tisi, si può be11 riten.el'e ·Che n ei tre secoli e 111,ezz.o che intere orsero, in tante generazioni di medici, sarebhero sorte menti aperte {'he avr.eblb ero accolte le idee de] 'Frac·astoro e consigliati poro\rvedimenti contro l a co11tagiosità del moI"bo, limitando11e la spave·n tosa cliffusio·n e. 1

0

1

1

.\. z. Pubblicazione di particolare importanza : Ricordiamo a coloro che d ell'opera del

Prof.

GIOACCHINO

FUMAROLA

' Diagnostica delle Malattie del sistema nervoso,, acquistarono la PARTE GENERALE che della PARTE SPEC IALE, si è pubblicato il

Sistema Nervoso Periferico Un volume in·S, di pag. 242, con 67 figure 1ntercalat~ ilei testo. Prezzo L. 2 8. Per i nostri abbonati sole L. 2 4. 7 5 in porto fr.!nco. A chi non ,si è provvisto ancora della. PARTE GENERALE, cou prefazione e due capitoli del prof. Cio.vannl ~ingazzinl, r1co! · iiamo che essa consta di un volume d1 pa~. '111·352. con 115 figure intercalate nel testo e 8 tavole. n rolor1 . rnori te:\to. Prezzo L. 4 2. Per i nostri abbonati ~ole J... 3 6 in porto tran ro. lrrv1aro Cartolill;\ \ 'aglia al CaY. ci.t4nn. n. 14 • Romll .

Lr Il: I· J>il7.Z I ·

\'i" ~i


[_.t\.ì'\KO XXXI, FASC. 17]

S!!:ZIONE PR.\T11 :.\

CENNI BIBLIOGRAFICI. liiologie u. Patli olog ie des '' ·eibes. Urba11 u.

Sv.ranzerJ)erg, eclito1·i. \ 1 i.en11a e Berli110 (i1l corsu di pubblicazione).

J. HALBAN e L. SEITZ, sotto tétle titolo, eh.e dimost ra da per sè la larghezza cli veùute cori c11i ropera è concepita, h ar1110 promosso la r_P dazion e di nn t r attato di ostetricia e ginecologia inode rno e completo. Consterà di otto volumi, ciascuno di parecchi fascicoli; i. vari capitoli sono svolti da 11um e rosi collabor atori, scel ti fra i più rappresentati vi d ell a cultura ginecologica ted esca. Sarà certo u11a 01)era poderosa, che fa onore ancl1e all'editore coraggioso, il quale ha assicurato tina magnifica veste tipografica con ottin1 e figt1re, a gi11Jicare dai fascicoli finora pubblicati. Nel II fase. del I vol. l 'i sch e1· t r attegg·ia la storia della ginecologia, Lt1boscl1 lo sviluppo r1ormale dei genitali femminili. Nel I f asc. del II vol. Halba r1 trat ta la si11tomatolog ia e la dia.g n ostica g·eJ1erale in g i11e·· cologia; P ola110 indirizza a lf el::>am,e g in ecologico; 1\.ol1l er fa t1na completa rasseg11 a della terapia medica e d ella organoterapia; Lindig si c.ccupa dell a !)l'Ote i1 1oterapjn , <' J,. Se i!z rj u nisce in un po d P ro ~o capitolo In., parte d ottrinale e tecnica dell a r n.<l iote r a.pia ginecologica. ~el TII fase. del voi. III l\Iatl1es traccia u11 capit olo origin ale su i tipi costi t llZionalj della d onna e sp.ecialme11te:: si soffern1a s11 l t i110 i11tersessu aJe; Gugg i sberg ill11st r a j disturbi d eJl 'a ccresci1nento, la osteo·m alacia e la c1oro i. Nel fase. del I vol. ol tre a ll a anatomia ùell'apparato geni tale femmjnil e (di Oe r tel) è t rattata l a anatomia con1par ata s.e ssu a 1e degli animali domestici (dn Schm.altz ) e Ja anatomia d ell'apparato genita1e femminil·e d elle cavie, conigli e ratti (da f>rahn ) ; Stratz parla dPlle razze mentre Fraenl<el riassum e la fi siol ogia sesst1al.e femminile. · Da qu esto brev·e esposto si a r g11isce fo ci1mente ch e si tratta rtj una, 'opern conce!)jtn con larghezza di criteri e destinata ad acquista r e un p osto fo11dam en t a le ne1 Ja l cttrr At111·a g in rcol ogica. P. G. 1

'r

et DEVRAlGNE. Mariu el dr> l'acco1l clieur. Parig i, Gaston Doì11 , editore, 1923. Fr. oR.

DEivIELI N

E 1In vol11minoso manua le, scritto colla cl1iarezza e v ivacità p r oprie dei francesi il che rende attraenti ancl1.e i capitoli meno p iacevoli. La trattazione è com,p leta., 11er q11a 11to dis11gt1aJ.e, fatto inevitabile, del resto , in ~iffatti t1·attati . I . a d oc11ment:::tzione d ell e ill11 strRzioni

è fo r se la l)ar te i11eno lod evole ; or1111ai siamo quasi vizia ti in tal€ cam!10 e ma I e ci appa-

gano c1ueste fig·11re t1n 1)0' incerte, ancl1e percl1 è . tnn1pate s11 ca rta p oco adatta. 111 una nuova ect i zi·one, ch e non in a n ch erà certo, dati i preg·i i 11t rinseci del l avoro, tale men(la verrà cli m i11ata; sarà a ncl1 e con,re11 i ente cl1e il volume Yenga r eso più mn.neg·gevole, divide11ct o p. es. in d ii-e parti le 1515 pagin e onde risulta. P. G.

.J .

<~.

~..\DA~11.

('Jia rl es l~ · hil e of Jf anchester u11<1 tfl n ur rest ol pilerperal fe r1· r . Tl1e t111i-

,·e rsity p r ess of Live1·p ool H odder a nd Stoug"l1ton. I jn1t. Lo11clo11, 1922. ~~ un vol111ne di u n notevQle interesse stori co nei rig11ardi. deila l)l'ofì la ·si d ella febbre p11 e rpe11ale. L 'A e.l a mi v i rive11dica la 01:>era. di vinatrice d P J I o \\' 11ite, s pecialme11te nei co11 fr on.ti di . {-'ln11nel\Yei s, a l q 11ale si suole, i1e l campo ostetrico, a ttribui r e la priorità dell'aver rico. 11osci11ta la nat11ra infettiva della febhre puerpe r a le e i1e1J'avere additati i 1r1ezzi, allora più acco11ci n 1)1·evenirla , in t1n'epoca nella qua Ie nncor a 1a batter i olog ia era da creare . J,a d oc111n e11tazione portata da Adami è cel'1 o i 11 tere~sa n te. ()lt1·e cl i-e pe 1· l a in ir od11zi o11 e. g·ift da a llora ( \\ .hi1 e \·h:se dal 1728 nl 113) fatt :1 d ella p11lizia. estre1na, d ella ve11til azion e, ecc., ono impl'essionanti i i·isultati ottenuti, i quali parl a,i10, 1). es. , (li nn a ln ortalità d c l 0.53 ~{> s11 11n a stat i ~tica <li ol tre 10,000 parti. J)c,1Jo il \'iva.ce discorso cli Adan1i, so110 r iro l't nti 11el vol11me a l c11n i scritti di V\Thite, Rnll a fel)b r e p11 etp e ral e. Cl1i si occ u1)a d ella storia d ella medicina n on p11i> dis i11tPres a 1·s i del volurr1e. E i cultori d ella ostet1·icia 1)11re ne dovra11no tener co11lo, per non trala ciare di ricol'dare l'opel 'U cl avvero p r ecorritrice d ello \ i\Tl1ite. l~ irtver o, se resta ~en1pr e g·ra11diosa e a n11n iL·ahile la intuizio11e clc] emm e l\véi s , a 1)11n 1·e i nn egahile cl1e egli ebbe 11n f ort11nato p 1·c•c:1 11·;:;or e. P. G. .JASCHCKE u. l )A;-;i\ O\\. 1.-chrbllC ll d e r (; t' /)Urtsh.il-

fe. J. Spri nger , eclit., B erlin o.

1 ~t1 3.

l .. i t. 96. È l n1 XI edi zione d el r1oto tr attato di ostetri · ci n cli R11ng·e, rim aneggia t o profondamente dag li ..\ ~.\. L a parte dott rin a le è molt o st ri ngat a , in q11aJch e capito.lo 1111chc t r op110 ~ magn ifica l a 11arte ill11 strati va : 501 ftgur e ir1 800 pagine nrri cchi scono ' 'rr n mente l 'opera. tnnto !liù che molte ill11 strazioni son o policrom e, pa r ecchi e originali. t11tte m oltn dimostrative. P. G.


lANNO XXXI, FASC. l 7J

IL POLICLIKICO I

F. LA 'l'ORRE. Il Forcipe, p. 111, con :>6 fìg·..i\mmi11isf!razionP de u La Clinica Ostet1ica '" Ro111a, 1921·. Prezzo L. 16.

Il La 'forre si era proposto, scrivendo questo lavoro sul forcipe, un,o scopo eminentemente pratico: «non monografia· nè accad·emia » dice nelle p1remeesc, ed ancora: « esso è clestinat..1 r1on a chi sa r>iù di m·e, ma a coloro che n-e sanno meno ». Ed ha perfettarr1ente raggjnnto lo .scopo di mettere alla .p ortata, del pratico il dottrinale del forcipe., cercando an-che di inte·ressare con Ja forma piacevole e spesso arguta e co,n la tend cr1zn aneddoti ca che ne catatterizza va gli scritti. . e n1ai un appunto si può fare è che talvolta q11esta tendenza finisce per prendere la mano a ll' •.t\.., sp e.cialm1er1te nella prin1a parte, forse t roptJO ricca di spurtti a utobio·g rafici. Nell 'in:s iemie è opera indubbiam·ente t1tile a llo scopo pPefìssosi. sopratutto p ensan do che la precisa conoscenza, de1Je indicazioni, d·e.I le condizioni permittenti e delle regole della applicazione del forcipe rappresentano una assoluta necessità cl ell' esercizio prof.essiona.le. La oste, tricia non è tutta n·eJ forcipe, è vero; ma per 1'01stet1ico r>ratico il forcipe ha bene la parte prec1p111inant.e ! E dobbi a1110 sa·lutare con pia~ oere ogni contr ibt1to, com.e questo utile e quasi completo al 1a cl i ffnsionP cl elle buone i10 l'me per il l11igliore 11 o di eisso. p. GAIFAlVII. 1

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. 1"-:in,rlro1ni a;r11iostaticl1f' aa eno<>falite letnr!JiCa. Milano, Soc. E<.1. I~ibra­

l~ERX.\HD1N1

l{B1tX1\HDO.

ri<l, 1923. 1\1. runlribu tu nllo studio delle grand'i dilatazioni. totali <lell'e8ofano .çenza stenosi. -

RERTOLO'ITI

Tori110, Alberto Ginni, 11RAYE'l"r.\

Eun·E~IO.

192.~.

nRperTal i F'sich iatrici e r1erar-

Paviu. 'I'ip. C'oop., ln2.~. Bos1NCO OTl'AVIO. Il trattato r'lio-n1nrino nf>llP tubere-0losi chirurr1iohc. Pi. a ...\rti Grafiche Ni~tri-f~ioc-h i, 1923. <1 .\NTI1'~RI Cor,L.\'l'I~o. Polislerosite e febbre di Malta. - Napoli, G. Barca, 1!l2H. (. ~PUTO VINCEXZO. ~(( le111·a i11 f'ffln bria. Milano. Coop. Grn:f. Or>erni. 1!>2'3. ohie ·mPà·iclle. -

f'ARC.\~fO l~onF.rtrro.

colosis. -

Hncia lo. <'11raci6 n dr lr.L Tuber1

Bucno~-AirE:l!=:.

T... Spinelli. 1922. C'OI~ELL;\ ROSOLINO. :::JuTln rifOl'Htf/ rlelln .<:r·11oln in lf r1lin. - Pal('rn10 1 A. Gi;lnnitr:q)nni. 192.1. Tu. n<'li11q11r'11 ~ 0 notai - .~i1n 111lnzione. - Roma. Tipo~r. ~1~111tellat<\

1923.

e C \:f,~ \~T. C'nn tributo allo studio drglti. arsenobenzoli 11.~a.ti in ,,,,·apin. - :\filano, T1 lrico

\01'TARDI

IT11epli, 1923. In . T {lluco.~idi rlegli

1·ico

H~pli.

ar.~Pnobr>nzoli.

)liln no. l"'l-

Bt&ADEMIE, SOCIETA MEDICHE, CON6RESSI. R. Accademia di Medicina di Torino. ~r;;;ed u ta

dell'8 febbraio 1924.

Presidenza : Prof. VtOARELLI, presidente. Sulle alterazioni istologic}J.e

oh e determina·n o la d'ltrezza del sifiloma iniziale.

B1zzozERO. - La durezza del sifìloma iniziale è ii1 rapporto non solo con la fittezza e l'estensione del reticolo impregnabile col nitrato d'argento, ma anche con la compattezza e l'estensione dell'infiltrato, sia parvicellulare, sia fibroblastico. Su 71 a persJJ itrazione in.sensibil e della pelle pig1nentota dal .çole in a.lta montagna.

Paragoru.111do la perspiratio insensibilis di una parte di pelle l)igment:ata in seguito a lunga esposizione ~Li raggi di una lampada di quarzo, con quella di una parte di pelle normale rileva che nella i1rin1;\ la grandezza perspiratoria è notevolmente })iù elevata. nIUGGIA. -

A~lllla

v·irulen .z.·a df'llP aulture <li bacilli tu7>PrC-<1lari I

VE.RDINA. - J, 'O. ha coltiYato, su terreno di I)etroff, · e inoculato le colture in ca via, il sedimento di sputi tuberc.-olotici trattati coi vari metodi di isolamento del bacillo di Koch e cioè i metodi di Petroff (trattan1ento con Na OH al 4 per cento); Aubertin. (Na OH al 4 per ~nto, poi neutralizzazio11e con HCl a l 10 per cento e successivo trattan1e11to con soluzione alcoolica di violetto di gen7.iana); Bossan·Bandy (H ., SO al 10 per cento) antifor1nin;1 al 15 per cento, e4 ~itasato (sen1plice' !uvaggio dello i;;pnto con acqua sterile). Dalle ric~rche dell'O. riR11lta che il metodo di Kitasato è quello che dà l~ culture più virulente, quelli di I{ossan-Bandy e quello dell'nntiformina dànno culture q11a~i ugnalluente virulente, i 1netodi di Petroff invPce n ttenunno noteYolmente la vin1lenza del bacillo cli Koch. BLA\'~T.

-

Vnlun1ino.çq

oi.~ti

branchia.le Ppi<le1·-

1nica. Secli1ta del 22 febbraio J 024.

Presiclenza : Prof.

VICARFLLI, president~.

Postun-l i di encefalite epiden1icri r> sostan-::a nera

del >n1Jsr11cefnlo.

Tn un caso venuto a morte ('on sindron1~ parl\:i11son~i1nile r>ostencefalitica l'O. ha :r·i scontrato nel loen .. niger atrofia e scompar~a di quasi tutte le c"€11ule nervo~ pign1entate della 80Stanz.1 nera. proliferazione della nevroA"lia. li~'i tracce rli sclero}:i ,-n~'l le <' }){\l'iYn&1le e <li in!ìltr}1ti OMODEI-ZORI:m:. -

pa r1·icE' 1h1 lari. PIEI'RO ~l ~1"0.

192~.


[_.\NNO

XXXI,

FASC.

17)

.

I

SEZIONE PRATICA

561

Al'PUNTI PER IL MED100 PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Fratture spontanee. Il prin10 carattere delle fratture spontanee

è quello di prodursi in seguito ad uno sforzo insuffici ente a rompere un osso normale, in un individuo sa no. E sse sono inoltre indolore, sia al momento. in cui si sono prodotte, poi.chè l'ammalato non si è accorto che della tumefazion e, e dell'impotenza funzionale, sia all 'P,sam e, in cui si può prendere e muovere come si ,·11ole l'arto senza dare sensazioni dolorose. La diagnosi però deve essere compl.etata dal la ricerca della causa e può essere facilitata dalla radiografia. Una delle cause più frequenti è la sifilid e, sia direttam.ente ch e indirettamen te com e nella tabe. In quest'ultimo caso la diagnosi di causa può essere difficile, poichè ·1e fratture patologiche possono a vers i n el pe• riodo preatassico; l'assenza del riflesso pupillare alla luce con la conservazione del riflesso all' accomodazione, l'assenza dei rifl.essi rotu1ei dovranno es . . ere ricercati. Un 'altr a ca11sa delle fratt11re spontanee è d ata dai n eopla&m i; in tali casi, come ossel'va Hart111ann (.Journal d es p rnliciens, 8 mar zo 1924), si hanr10 spesso dolori alle o.ssa prima d ella frattul'a e si trova la storia di neoplasmi operatj; talora invece la frattura può essere i1 primo sintom a di un epitelioma profondo dj altri organi. Anche l'osteomielite può essere causa rl i frattur e spontanee. fil.

la contrattura persistente di un muscolo, la irritiazione di u·n nervo con dolori a tipo causalgico, dei pseudotumori. La diagnosi dell'incl11sion e varia secondo repoca in cui si vede il malato e secondo i caratteri della ferita. Se questa è ree-ente e beante, il corpo estrameo si t t·ove rà eveintualm.ente .negli scoJ lamenti e n.elle anfrattuosità. Qt1ando si sospetti la presenza di tali frammer1tj si procederà senz'altro aJl' esplorazione con lo specillo, ch·e dà indicazioni preziose. T·alvolta la diagnosi è difficilissima e soprattutto bisogn a pensare a lla possibilità ·dell inclusione stessa. R. Villar e G. D11oom (Journ. d e médic. de Bordeaux, 1923, n. 14) ricorda.no il caso di un tale con dolori tenaci alla faccia rimasti dopo un. grave aceidente d'automo·bi1e; tr e diversi chirurghi f ecie ro diagnosi di neuralgia fa cci al e, cl i frattura di ossa cranich e e d ella f accra, mentre si dimostrò poi trattarsi di inclusio·n.e di fran1.m .e1l.ti di vetro. 111 presenz<:i. di un ematoma, che sopravviene tar divamentè, si pt1ò talora p·ensare al sarc·oma . La radiografia può portare 1In ai11 to prezioso ,per la diagn.osi, poichè oggi si ammette che il vetro sia rivelabil·e con la radiografia. .La nettezza dell'ombra varia naturalmente con la qt1alità dei ·raggi, oon lo sp·essore e la composizione chimica del vetro incluso. Ad ogni modo l'esame radiografico s'impone i·n tutti i oasi alJo scopo di rivelar.e la eventual.e pr esenza di frammenti di vetro in modo da poter proced er e a1l estrazion.e. 1

1

Ferite da frammenti di vetro.

Lr occn,sioni di ferite con framm enti di vetr,o sono assai frequenti nel1a vita di tt1tti i giornd. Si tratta talora di una sezione n etta del riv·e.stime.nto cuta11eo, i)er cui basta la d isi 11 fezilQOO e la st1tt1m per primia. Un vetro spesso invece determinerà una ferita contusa, per cui si imp one l'iniezione di siero antiteta11ico. La caratteristica di tutte queste fer ite è data d alf abbondante eim·orragia per l a sezi·one netta d.el vaso, che rimane beante. I~a qrnestio·n ,e però è dominata dal fatto cJ.el I1inclusione dei frammenti. Q11esti possono essere di grandezza variabile e localizzarsi sotto la pe1lle, 0 Sotto l ' a ,p •OD euro si Od an Ch C i 11 Il i C' no musoo11o. In generale i framme nti di vetro sono b·e n toll erati; talvolta migrano e si trovano ben lo.r1 tani cl al i) nnto ct' e11tra ta. In qual ~ che case si hanno complicazioni, costituite da lin ascesso in c11i si trova il corpo del delitto. Si p oosono a vere come conseg11enze lonta n e

fil. '

Il trattamento delle emorragie.

Il trattamento· del] e menorragie che 11on sono , provocate nè d.a m.a1attia della m11cosa, n-è da neop1laisn1i nè da salpingite acuta: è sem.p.te oggetto di discu6sioni. T11tt.e le m1enorragie p.rof11se, oosta.n ti , cli origine ig:oota, che non sono caln1ate niè dal rasohiamento, nè dai diVter~i medi.camenti richiedon.o una c11ra che Rnnulli l e f11nzioni dell'utero. Sono cla mienzi.on a.r~i. fra le di verse cuT'e proposte, le iniezion i e.li va!10're nella oavità uterina , quelle di tint11r R di iorli.10, che fanno cessare le n1enorragie, ma dan.no risultati gravi, qltali la sclerosi clell'11t.ero o d ell e ov::tjP. La roer1tgente1·apia dà risultati buoni nelle emorragie da fi broma, ma i1elle giova1n i p·rovoca la ~terilitfl; il radio p11ò dare n.ecrosi d ·i vasi. R. S1ivinski (Ret'. frnn.ç. lie gyriécologie et d'obs t etriqtl.e, 1-0 m ar. 1924-). ha provato. ~opra ~


r

'~ ·)

J v ...

IL POLlCLl~ICO

1..-\.KNO ~

tlire rs i ca:::i di I11e11orragi e c:i1e aYe\ a110 resist it o aJ rasch iamento , il nJ etodo tle1le iniezioni tli c:;ip~ ·o 110 1·tn(!lé; p1·011o~to da B o ucl1é e Hustin. per la. Clll"a delle m e:1or1ag·1e e delle ~1111e11orl'ee . (; i à. alla })ri111a iniezio11e il angue e.Lella pa zien i è p1 ·-E>sC'nta l11o tlificazioni consL"tenti in au111e11to del r1u111eì·o tle i Jc1.cociti. din1 i11uzi on·e della ooag·uJabilità, a l1n1e11t o dell"indice refrattornetrico. Le i11ieziQ11i fatt.e clall 'A. so uo state 7 -~. S11 otto casi si son o avt1li 1. 1·isuJlnti p1ositivi, ttno bril lante, 3 n ·e.g ·ativi. IJ i11etodo, st1 ct1i l' ..\. i1011 fol'nisce a~ t1 ·i pa1·ti co I al'i , 1>11ò esse1·e te11tato r,on speranza di :uccesso nella cura d·elle m·enor1 ·agie p·rofu1~e e l·esi ster1ti ad altre cure. fìl.

L' anestesia locale nella chirurgia della parte superiore dell'addome. R. F. Farr (I ourn . .411ifr. 1ned . .-\ ssoc., 29 sette111b1·e L923) fa rileva re che tale rnodo di aneste. in pr e~1.· nta il vantaggio di ridurre al minimo le co1nplicazion i p,olmo11ari postOJ) eratorje e di evitare i vomiti postan,estesict; l'ins ieme d ell101·g·a11is1no e gli organ i vitali in o ltre risentono rnir1ori da1111i. L. 'a11e. te~ia locale permette anrhe di utilizza· re ·la «cooperazione del pazie11tc » per l 'esplor r zione sistematica degli organi. Quando ~i ·"'sercitano delle trazioni od una pressione Sltl dnoéfeno. ~11l l a. ci~tifellea, ecc., si a rriva a localizzare cor1 s officiente e~at tezza 1e sensazion i doJo ro"c del malato, eliminando qualche or gn110 cl1e non è in ca11sa. 11 , 11tcesso cli ql1esto rneto.clo p erò dipende da dive1·si fatt ori , c111ali l'apprezzamento dello stato psicl1ico clel mal ato, la diagn osi lìreoperato.ria esattnmente stabilita , la soppressione dei l'iftPssi clei l1111~roli ac1domi11ali , ottenuta con l'nne~te~ia compl etn della parete. la perf etta e~11osizin ne dej Yisceri., l'anestesia splancnica .. € r 11ecPssarja ect l111a tecnica chir11rgica adegnatR .

'

fi r.

Cause della ricorrenza dei sintomi dopo rimossa l'appendice. , ~l1lla

SC'orta di moltissimi rasi di appendi-

cite cronicn coinpleta mente stndiati. a1lche radiolop:ica111ente. Pd operati, Cll. T.,n\vr ence (Boston 1neti. an rl s llt(f. jou 1;11., 11ovem l)r c 1923) fn i·ileYnre C"h e rynci clistu rl>i cl1e so110 genernln1Pnfp n. critti :ill'npnrncl ici te Cl'onica ha1111 o ..q 1ri~ .... t) 11 na causa più con11)] essa, on cl e non po . . 0 .110 del tutto co111parir€ cl O])O l 'operazion e. J)olorr. . vo1ni1o. nausen, c~fnJea, ve1iigi11e. 't ip.::;i t·on diH rrea acce $]on al e, ~0110 . pe~c:.o i ~1 1 :i ppol'to 1·011 1 1n~t -;tasi cern le. e nc·J colon . n u ·li.il eo • <'llll 1'i11~uffìf'irn7a <1el ln Ynl\olci iJ'l11-

.\X.\1,

l:'.\SC.

17·

cecale, cort di ve1·tico1i illt e~tina li, c;ur1 pto~i vi scera] i, con uno stato a11e111ico. Egli con ·iglia in11auzi t11tto di provveùe re a una buo11a ca1 ializzaz io11e dell'intestino, n1ercè un'acconcia di eta, l'icca di liquidi, di 'erdure e frutta, col inoderato esercizio , con l'evitare l'affatica1ne11to eccessivo muscolare o intellettuale. EventLlaln1er1te si potranno usare purganti, preferibilmente liqt1idi, onde poterli llleg·lio dosar e : è a rag·jo11e in o,n ore l ',o lio di vaselina. 1

Se vi è spélJ

111 0

i11t e~.ti11ale g·iovei-a1 1110 invece

la })elJado1111a e i d erivati. L·A. no11 ebbe risultati b11oni dal b enzoato di benzile. e i decide l 'ir1tervento 01)erati vo, ql1es to dev'esse1· con1pl eto e non limitarsi alla l'esezione dell'appe11dice: compre11derà L!Uindi, secondo i casi, enteroanastomosi, colectomia, fissazione di visceri 1)tosici, ecc. OORIA.

L'ascesso retro-faringeo. esclusiva1ue11te uuu. lesior1e della lJ1in1a età e succede cli solito ètcl 11r1a. c,oriza o ad una actenoidite actlLR. Il ba1nbino 11n tempe1·atura elevata, dor111e male, rifil1tn i I se110, 11a respiro accelerato, pianto debole, accessi di soff.o.cazione, che co1n1).aiono rapidamente, actoml)a o·11ati da ciar1osi e tir"ye. All'esame d e lla go la , de1)rime11do la li11gtia al inassimo, 5j osserva la parr tc po te rio re (1 el f ari11ge rossa, tesa; la tumefazione ostrllisce l'istmo delle fa11ci, è molle a l tatto e pt1ò dare la sensa zione di 11rto di ritorno. Tl · t ratta1ne11 to è esclusi va1n e11te chirurgico. E. Felùstein (,Jo1trnaz des praticiens , 3 ge1111aio 1924) consiglia con1e ~tl'umenti l 'abbassalingua ed 1111 bistori protetto .o meg·lio ltna pinzn di Lubet-Barhon. Il hC1mbino, avvolto in u11 J)a11no, vieue so]idamcnte ten11to da un aiuto che fiss~ bene la tc~1 a. :'i l)llÒ J)rocedere alla cieca, face11do ap11ogg·iare l 'i11dice cle1 la s inistra sulla parte sa! iente rte1la tun1efazione; i fa scivolnre lo stl't11nento J11ngo l'i11dice s inistro e si apre la sac.:c;a, allontana11do })Oi l e due branche d ella pi11za per ingrnnrlire lo oritìcio i11 <::e11, o verticale. Oppure ~ i pl1ò deprimere molto la lir1gua, i11 mndo da OT)~rare . otto il controllo clella vista . .\pp ena il puc::; i11corr1inci a a scolare, si mette il ha11Jbi110 co11 la testa ha. sn. i11 mod,o cl<t j n1pcdi re 1'entrata <lcJ pu. r1cll e Yir aeree; e\ questo il ~o'.o n10n1ento critico dclln operazione. Nei gio1·11i c;rg-u "lnti. si 111edi c;n. co11 acqua os ·igenain o tintu r a cli jodio doppia, di c11i . i in1heYono dei tnn1po ni di coto11e, in 111odo da e\·i tHre 11n•l rhiuc::;11ra tro11po 1·apiitn .. i compl~tn la cura ('OTl la di. i11fezione òel c·ayo fa1·i11gP.o ed una lrg-gerH 1)111·g;1. fil. È


[-\~.'\O

.\X.\1 Fase. 17]

8 11.Z.10.NE P RAT1 C.\

1

NOTE DI MEOICINA SCIENTIFICA.

1

563

nuloma, .e l) art icolaJ·111 e11te della clioa.ttuta qu estio11e se la tt :berco los i è la ca11sa clel g·ra1111loRicerche sulla biologia del liquido periionealt 111a o piuttosto una s uperi11f'ezione. nell'uomo. Ilife r isce i risultati del l' e. n.1ne cl i i1n111erosi 11 iiql1itlo perito11eale venr1e studiato in conprepal'ati, provenie 11ti da sui casi di li11 t og r a diziu11i fis io logicl1e da E. Vogt (111ell. J{li 11 ik , n l1loma indl1bbio (aYendo l'A. scarta.t u tu tt i i n 27, 19.23) che tenta di ch iarire la sua funcasi cl1e istologicamente si avvicinavano a lla zi o11e bioJog·ica e i suoi rapporti con gli orforma tu.bercoJare), e colorati con varii megnni g"enitnli f.e111minili. I..a quantità del liquitodi . do varia da poche gocce a 20 -ccm.; il peso s peEg·li lt a o ·~~.: rvato g·ra11u li liber i nei t essuti e cifico oscilla tra 1018 e 1025. Nel quadro citog·1·un11 I i e 1 1clocc ll ulari, di varia forma .e g ranlogico i linfociti rap1)resentano il 20 %, i leucodezza. ~I olti di (!lles ti a forti ssimo ingrnnàiciti il 70 %. Si trovano soltanto singoli glol)reci pitati d i color e ,· altri . buli .rossi deg·enerati (piccole emorragie dal · 1r1ento si l'iveJ[tvano rrano tipici g·r a nuli di ~f11 ch, grampositiYi , corpo luteo oppure in rapporto con la rotlu.ra antifo1min-0res istenti , ina no11 acidoresistenti: del follicolo) . Le cellule ep iteliali sono scar se. l'inocl1lazion e nelle ca vi e del i11a t e rl ale diede I l conten11to ir1 albumin a varia tra O 2 e O7 01 · ' ' /O' s viluppo n llna tnl)ercolosi florida (Caronia) · ~ a.l1111e11tato in caso di miomi e di tumori an' pel'ò Llll esti granuli di i\Iucl1 no11 furono trones. iali i11f:ìammatori cronici. Di1rante la gravati in tutti i casi ..~lt ri ancora erano granuli vidanza il liql1ido peritoneale è aumentato. I l co1npa ttj , di 1-2 µ , i·otond·:!g·g ia11ti, acido e alproblema della genesi del liq1.iido peritoneale cool-r1e1sis.tenti, ma i1on a1ntiform in.01resisten ~ ~ ancora dibattuto, i risultati dell autore conti, non t ingi bili coi coml1r1i colori d 'a n ili na , fern1ano solo in parte l'ipotesi di Novak ch 'escome c11 1elli osse rvati lla P. ~1. Franco. Co11so ia in rapporto con lo stato funzionale del trariam.Pnte a qt1anto 8 ffer111 a Cj étCcio, l'A. r1 on co1·po 111teo .: il p.eritoneo verrebbe .stimolato a l 'ha n1ai ossei-vati nell'intern o delle grosse celsecernere liquido percl1è irritato dal follicol o lt1 le di . tern.berg·. I l loro s ignificato è ancora a ppena rotto O,Ppure dal corpo luteo giovan e. o~c ll r o. Anche l a prooenz~\. d·egli spermaitozoi potr ebhe D ORI A. rlir.ettamene od indirettame11te s timolare alla • s€'c:·ezio111e il p·eritoneo pel vico. Solo i n a lcuni POSTA DEGLI ABBONATI. dei casi osservati dall'autore (75 lapar otomi e) la for111n.zi.one del li quido peritoneale era d eterLri c1tra d el. n1or{tnis1no. - .l\ll'abb. n. 6474 - 3: 1niJ1ata dalla. a ppendicite croni ca in mo do speI L a Cltra del n1orfin ismo si p r atica in tre cific o: l 'a11tore trovò a11m entato il liquido p edemorfìnizza. ril.011cal.e nell'appen.dicite cr onica come in tut- modi: s oppressione. sostit11zion€, ' zione progressiva. te le for n1e in fiam111atorie d eg·li organi pelvici , La so1)pressio·n e b i·11 sca pt1 ò provocar.e d i cosicchè egli concli1de che ogni isti·m olo i r1fiam. matorio ch e irrita il peritoneo partendo da istlrrbi g ravi. La sos t.i1uzione con a ltro farmaco (eroina , qualsiasi or gano, d.ete rmini 11n aumento d el oocai11a. ecc. ) non è ·consigliabile perchè il liqt1ido peritoneale. I l peritoneo pelvico reagipiù dell e volte si sostit uisce t1n 'abitudine visce intensamente ad Qgni s timolo: la formazi.osa eon un' altra.. zione del liq11 ido pPritonea le si clev.e attrib11ire Pi ì1 sicura e senza inco·nve11ienti è la d.emorspe-cialmente ad e so . Il perit o11eo pelyjco 11a nn ' 0 s senziale importanza difensiva in casi di fi11iz.za zion e p rogress iva. Si p u ò prAtic.aré in tre mod i : 1° d jminu endo progressivamente il in f-ez ion·e : acc-anto all 'om ento esso dev e venir 11umero delle iniezioni di niorfina ; 2° facend1> cor1si d.e rato il più importa nte organo difensivo lo stesso num ero di i niez.1 oni mai dimin.u·endo dell'ad dome. Avendo il compito di protegger e g·r a dat.am ente l a qua.intità di sol11zio11e i n iettain c::p-('cial modo g·li organi 1iproduttivi femm ita; 3° fac e n do lo stesso num ero di iniezioni di n i li. esso serv·e alla con servazion.e de1la specie. l tn.a so1l nzion·e a contenuto d i m ·o rfina sempre Q11ei:;ta speciale dif e.sa degli organi g·enitali più basso . P er comibatt.~re lo sta.to cl i in~equi e. femn1in ili è necessaria per il f atto c h ' es.si sono dir-et tamente comunicAnti a 11 'e~t erno e J) erciò t.ezza che a.ccompag·n a la den1o'rfi11izzazio.ne si so1nrrn.inis trano brom·111·i . ec::!)CS.ti a pericoli. P JLLTTZER. Durante la cuTa l' infermo Ya sorvegl iato perSulla presenza di speciali ~ranulazioni ch è n on si procuri e si iniett1 l ' a lcoloide all 'innel granuloma di Sternberg-Paltauf. s ap u ta del m1edico ; è perciò conven i·e11te che la G. Goglia (La P ediatria, 1922, vol. 30, fase. 20) demorfinizz.azione sia praticata in t1na casa di ria.ssum e, citando i \' ari autori, l o stato atsalute. i11a le del probl e ma cetiologico cTeI linfograG. DRAGOTTI . 1

1

1


IL 20LICLIN LCO

J_a I ocu/izza:..i one dei do/ ori viscera li. 1' abb. ll. 1570:

t\l-

Le se11sazioni visce1·ali raggiungono . la coscienza indirettnmente. Gli stimoli parte11ti dagli 01--gani eccitano i relativi segmenti dell ' asse cerebro-spinale e le sensazioni sono avvertite nel! 'area di cl istribuzion.e dei ii spetti vi r1ervi. • i hanno così i dolori riferiti. Hea1d e :vr~1cken­ zie hanno fissato le zone di d-0lorabilità o iperestesia cutanea corrispondente . alla stimolazi·one dei singoli organi o çli parti di essi. Q11este zoine hanno varia ampiezza o diffusione a seconda della inte·n sità dello stin1olo visceraJe, in rap1porto al fatto che la eccitazione può diffondersi a vari segm.enti spinali. Coisì si spiega perchè iJ dolore dell'angina pectoris può essere limitato all'area cardiaca o diffondersi alla spalla sinistra, al braccio, all' a vambraccio, alle dita e perfino a·ll'arto superiore dell'altro lato. Analogam·ente si spiega la varia diffusione del ùolore appenòicolare, della coJica, renale e c;;imiJi.

G.

.S1tlla cura della fosfatu11,ri. -

nerolo·:

DRAGOTTI.

Al dott. F., Pi\

T.

PONTA.:\0.

..\l dutt. P. C. , Cn-

i n1 eclican1e11ti, l 'as·senico ad alte do~i conse rva nnco1 a la maigg·iore fiducia dei terapisti: la sun azione è però assai limitata e non riesce d'o rdinario a modificare, al più lo rallenta, il fatale decorso della maJattia. l .. a <."ll ra colle irradiazioni Roentgen si è din10 trata, nella esperienza moden1a , di efficacia maggiorp che non i medicamenti. però anche l'azione dei raggi X è trMlsitoria; le ricadute della malattia sopravvengono a breve scadenza , 'I'l'J

XXXI,

FL~.

17]

e nessun caso si conosce di guarigione. Anche per i raggi X si può dire cl1e essi ritardano l'esito fatale, ma son.o lontani dal risolvere il pro blen1ai della terapia delle leucemie. T.

PO~TA!'iO.

9300: L' « osteopsatyrosis », cui Ella si rif erisc~, non dipende da rachitismo rr1a deve eonsidera.rsi un' ano11lalia costituzior1ale, u11a mal formazio11e congenita. S,p esso ne è causa la sifilide dei genitori: è i1ec eissario accertarsene ~on le reazioni biologiche e al caiso istituire la cura spectfica. La ct1ra sintomatica (olio di fegato di merluzzo fosforato, ad.r e11alina) si . deYe tentare, n1a è spesso in•efficace. H. POLLJTZER. ()steopsalirosi. -

..\.ll'alJh.

11.

1

VARIA Vista e psicologia. È indiscut.~bil,e

1n, grande influenza, che Ilella

fo r1r1azione cLeil cara.ttere e nella espressior1.e cli

ogn i a.tt.o, a.ella vita esercitar110 le 'fu11zioni org·a .. ni ch 0 e particolanme11te qu·el·l e sensoriali, fra le q11ali 11a speciale in1 !>ortnr1za la vista. ql1ilibrii .a nche mini1ni di q11esta funzione i11tluiscono, a lungo andUJne., sulla psiche e persino su 11' attegg·ian1ento son1atico dell'individuo. Qua11do all' approssiimarsi della cinqu.a ntina, ' diminuisce il pot.ere a.cco modativo e la vista si fa .pi1ì debole, non è il solo incon1odo di porta · r e gli occhiali che òà uno stato di disagio, ma è l'intera visione dello.i vita cl1.e :si vien.e 1nodific.ando. Queste pri1ne avvisaglie della se11escenza. ahc si rivelano c.o·n la paresi ~·ei sottili tnnscoletti .ciliari, ca.usa d,eJla presbiopia fisjoJo ~ gira, contrihuiscono indub•b ·i Mnente al ir1uta1nento del carattere e del1e a.ttitudini che si osr.:;e1va a q11-ella età. Assai sensibili sono poi le modi:ficazioni cl1e si vengono ind11cendo in seguito alla prcshiopia i11 iud.ividui essenziaJ111ent~ visi vi, co1ne sono i !>ittori, nei quali si può addirittura osservare ur1 cambiamento del18 1nJtniera, conseoutivo ai modificazioni della vista sop-ravvenute con l'età. E stato di fatto r.otato che 11elle opere tardi Ye di Tu rner e d l ~Iulready isi ha una predomi11anza dei toni azzurri e violacei. Egli è cl1e, con l'avanzare degli anni lai sostanza della le11te cristallina perde di trasparenza e si sfuma di giallo, avendosi cosi u110 scherTno cl1e assorbe e n e 1ttralizza )Jji1 o meno i raggi azzurri e violetti dello spettro, s icchè il pitt.01·e ha hisog-110 ùi ca1 ic a re n1aggiormente le tinte per vedere l'effetto d.eside rato. Casi analoghi di u violettismo da rifra1

Consiglirum.o, p1ima di iniziare qualsiasi curn . di accertare la dia.g nosi, che veramente si tratti cioè di una eliminazione permanente di f osfati iri eccesso, e non di fisiologici intermittenti ap · r1are11ti intorbidamenti d·e1l'urina poco acida. .A.ccertata la diag·nosi , è consigliabile un'alime11taiione ri cca di .carne e la son1rninistra.zione nuraint.e i paisti di un.a soluzione acida o di acjrlo benzoico . o di a.ctdo salicilico o anche di acido fosforico. Utile secondo U•m b.e r è la somn'Linistrn.zion·e (li atropin a a gocce (da mezzo millig.1'Unrn10 a 3_..q. tnilli g-.r amn1i al gio1rno). Si scelga110 i cibi ~on scal'so contenuto di fosfatj, e l'n~ o di a·cque mjnerali p-overe di calcio e poo~ ihil1u e 1 1 te acid11le. Si ahbia cura n1in11ziosa an.cl1e d~lle Jievi aff·ezioni ca.tnrrali delle mucose 11rinari e, le qt1ali po~sono JJredisporre alla formazione <li calcoli. f> sr11dolr•11ceniia. Cura. pr~ ra:

lANNO

1

.


( ..L\NNO

XXXI, F ASC. 17]

565

SEZIONE PRATl CA

zi-0ne n sono stati n1essi ir1 lu ce a11cl1 e per i dipinti taTdivi di Luca Signore lli e dell 'ottuageJl ar io F raucesco. Podesti. :Vla ben più prof onde m odificazioni della psiche e peTsino dei ca.ratteri s-0matici posso110 eBsere determinate cl ai ' rizii di rifrazione congerùti, i qn.ali, nel colpire fin dalla più tenercL età lai funzjone visiva, tanto i111portante nelJa vita di relazio·ne, imp rim-0110 un marchio cara.tteiristic o pe.r tutta l a vita . Nell 'ipel':metrop·e, la v1&1011e in lonta.11anza è gen.eraln1ente discreta e !,ogget to è veduto nel suo i11sieme e nella sjnt.esi cromatica, pllr avendosi la peridita dei }Ja1rticolari ed una certa d e·ficienza nel senso della pros.pettiva. Corrispo11detntementei prevalgono ir1 · esso la s intesi, la ved•u ta d'ir1s"i eme, le r e.azioni motrici pronte. la irreqttietezza musco·lrt ~·e, l'in stabilità mentale, l ,affollars.i dellie idee. _t\.i se·g·ni ob·b iettivi in.clicati daJ Ragnier, qu a li il p·o lso f1·equeute con intermittenze, l 'emoti vità generale, l 'ipoplasia ca.rdio-vascola re , l'.-\.11g·eJ ucci che ha com1)tiuto in plt'oposito nun1erose iicerch e, sprtziando a11cl1e coim e jl Pa.triz.i n ei ca1npi dell' arte, l1a ag·giunto a.n che le osservazioni 1s11 alti·.! ano1nn1lie d.eg·li iperm etropi. Si nota in essi, specialrn.ente se il viz.io cli r e.frazio11e è di grado elevato, lrno scarso svilUl)PO del cl'anio, co11 os_sa •D iccole della fa ccia; l'indice di c u ryatn ra della oornea è aume11tato 1ed anche irregolare. La faci es è car atte1istica ( so~) l' att11tto n ell'ad1ùto in cui manca la mobilità dello sguardo) co.r1 il cap·o proteso , la fronte corrugata i11 una esagerazione d·ell'esp ression e mimi ca dell' a ttenziou,e. Nel fanciullo che va alla scuola, quando l' aippl icazi one incom.i11cia a f a.r si più intensa:. si rilevano i prim·i s iuto·m i di s ta.nchezza visiva, con cefalee frontal·i, dolori a i bulbi ocu lari, vertigini, talora cris i conv111siYe e soprattu.tt-0 deficienza nel p.rofitto, cl1-e scon1par-e quando l ' uso cli lenti adatte correg·ge l ' ametropia. C-011dizioni opposte noi travia.mo n·ei miopi. Deficienti nella visio·n e a· dista.ii.z.a, costretti a guardar.e da vicino, essi eccellono nello stud io del mri.nuto .p articolare e riesco·n o ben·e nelle scienze esatte, n,el calcolo, nelle ricerche bibliograiìche. _.\ tali tend1enze si in.to11a anche il loro carattere. Per quanto poi riguarda l'organi· smo in g-enere, si nota nei miopi un gran de svilu·ppo d el sistemai vasa1e, un tono eccitato det sisten1a nervoso cranio-sacrale, con eccit&.mento del ramo pelvico, d01I1de la stitichezza spastica e le consecutive intossicazioni intestinali, che si ripercuotono a loro volta sull'occhio. La convergenza degli occhi che ·:>i aggiunge, contribuisce a dare uno st., +,... cii sguairdo preciso, misurato, osservatvr\.. · . . \ ng'elucci osserva p·e rò che la m:Lopia, se ~ un J ! · 1

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1

fetto r)e1· l' individuo, i1on lo è invece per la vita sociaJe, in quai1to eh.e le scienz.e esatte, il diritto ed anche in parte la politica molto debbono alla psicologia d·eJ. mi.ope, guidata da una forte volontà e legatai ad una causa orgaun de11ica di ·c ui g·li effetti si m.a.nifestano sid·erio profo-i1damente sentito, incitatore segreto di tutta una vita. Anche l'astig1natismo si riflette sulla psicologia d.ell'in·dividuo. Nella vita comun·e esso è associato agli altri viz.i di rifraa;ione anche negli effetti g·ene1·ali; nei pitto1~i inv ece può in1prin1 crre t1na particola.re rn.aniera di esp,ression1e a.rtistica. L·o 11a inesso in rilievo il Patrizi pe1· Amico .I\ s1)ett ini ( n11 allievo , bolognese del Francia e del Costa.) il quale, a-stig·maitico p·er la rg·o, ha la su.a .p ittura caratteristica per le fac.cie schiaccia.te, la larghezza del diam·e tro i11terpupilla r e, la latitt1dine d elle spalle, specialm.ente cl·elle donne. Più frequente è 1, wstign1atismo p·er lungo, qual e si rileva per ese111pio nel pittore s1)n,gn t1olo Do·m enico Aless io delle Greche, detto il Greco., con un'an.atomia anor111a1m·enle lunga nei corpi dei Cristi .e n ei rit ra1tti, n elle mani esageratamente lun gl1e. ..-\ 11cl1e i11 tal ca.m1)0 pe1·ò 11on bisogna esagel'are e ritenere astigmatici t11tti quei pitto·ri che allungano eccessivame11te la figura, poichè a.ltrimienti si dovrebbero giudicare tali in gran 11arte i p.1 imitivi. La moda, lo stile dell'epoca, Je preferenze individuaili vi debbono senza dubbio contrib11ire; ma è certo che il rnodo con cui l ' individuo vede il n1ondo che lo circonda ha i1n'·enorme influenza s 11 tutte le stie n1anif.estazi-0ni. fil.

in

«IL POLICLINICO» , SEZIONE MEDICA Il fascicolo G (1° i11aggio) 1924, cl1e trovasi in corso di stampa e che appena pronto spedi remo agli asso·ciati della Sezione stessa, conti ene i seguenti: LAVORI ORIGINALI. I. - A. Businco e P. Foltz. Sifilid e e ma.laria. Valore dey li esami biologici. ] I. - I. Meo=Colombo. La monocito si 1ie lla 1nalaria. III. - R. Vivi&ni e G. Martinelli. Studio sull'andamento dell'infezion,e 1nalarica nel periodo interepidemico 1922-1923 in una zona del delta del Po (Po di Goro ). JV. - E. Vamprè. Contributo allo studi o del cc mal d e engasgo ».

I non abbonati alla predetta Sezione MPdica, pot ranno ri cevere copia di questo interessantissimo fascicolo., io~j a_nd o Cartolina Vaglia di L. 5 al Cav. LUIGI POZZI - Vin S1shna. n. 14, Roma. Desiderandolo raccomandato e al sicuro da smarrimenti postali, aggiungere 50 centesimi.


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[AN.NO XXXI. lìA~C. 1ìl..

1L POLJCLI.N I CU

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POLlTlCA 8ANITARIA E GIURISPRUDENZA. Per i· uso della qualifica di specialista. egio decret-0 3i ùice111bre 1923, n. ::2~0U. J>Ub·blicato nel n. 15 .dellélJ Gazzet tci [Jfficial e del 1924, stabi lisce che p er esercit-are le p rofessioni indicat e nella tabella annessa vi - fra le quaJ1 sono co·mprese, oltre la m ·ediciiia e chii·urgia, la. farrr1aci a, la veteri11n.riai, ecc. _ è necessal"io s uperar.e l 'esame d i Stato dopo il conseguimento d·el le lauree o d ei diplomi specificati cLa.lla stessa tabella per ciascuna p r ofessione. j iJ a le lauree o i diplo1ni ch ,e sairanno conseguiti fino a l 31 dicerribre 1925 da coloro che, preceder1ie1nente aJ l:t ptlbblicazion e del R. D. 30 settembre 1923, n . 2102, furono 1 ego la rmente iscritti a tutti gli a nni di corso stabiliti dagJi ot J i11a·cn e11ti l1ni ver sitari per il conf erimento delle lart1ree o diplomi cui aspiravano, avranno, agli effetti d ell'abilitazione all'esercizio prof ess! ou ale, l o stesso valor e d elle lauree 0 d iplomi co11seg·uiti e11tro il 31 dicen1bre 1923. L 'art. 4 del suddetto deci·eto 11 . 2909 re·g ola così l' u so dell ai qualifica di speciali::; la: «La qtta,J i'fìca di s·peciali•sta in qualsiasi ranio <<di esetrcizio professi.onale pu ò essere assunta ((soltanto da coloro che a bbiano consegtiito il 11

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rela.tivo rliploma secon do quanto sa r ~t sta« bilit.o délgli statuti d~l le U11iver. it à e degli « I stituti s n1)e1iori. «

Chi contravverrà alla diisposizion e cli cui <1 al comm a pr~cede ~ it.e i11correrà nell'esclusio«ne daill.albo pro ~e ,: io11ale nel quale è iscritto, « senza p•1·egit1dizio delle a ltre ·pien·e previste u per gli eserc enti abusivi del] e singole l'.>l'O« fessi.on i. u L e cliS'µo ,s izioni del p r ese nte a.rt ico.lo non s i u a.p plicano a i })TO•fessori univei s it.aJ i di ruolo <<

«e ai li ueri docenti d·e·l le materie o parie cli

n1a.terie che sono oggetto del le s i11gole specia« lità ». u

Medici condotti ferroviari. Il R. IJ. 31 dicen1bre 1n23, Il. 30c2, pLtbbl~­ cato riel n. 24 de.Ila (;u ::: ct/,t Uffi ciai<' del 1~21. così ti isp Llne all'art. 3: u N e1 l) e 1· , o 11 a 1e J>1•u Y vis o r i o eù a g g i u n t o cl e 11 e ferrovie de llo Stato Yien e iscritta una i1t1ova catego1ia di medjci, che a . ~un10110 la qualifica di m ediro condotto e che saranr10 cln. preporsi a oondotte feri"O\'iarie istituende. i n l11ogo dei reparti n1cd ici. r\ei centri l11·1Jani con po poi azio11e fe rroviaria non inferiore ai mille agenti circa e c he ~arnnno di tre classi. I medici co·n dotti saranno as unti inediante co11cor~o per titoli in qualità di prov,·tsori e < •)

La present.e rubrica è affidata n Il 'a,.,..

,*)

1et t iLniti, Jì11cl1è tali, con stipendi mensili di , L. 1100, 1200 e 1300 a seconda della classe délla c..:ondotta cui sa ranno destina.ti. Dopo alme110 sei an11i di lod·evo.Je se.rYizio potl'anno pasf3a1 e nel per~ona.le aggiunto e in tal caso sa1·à ad essi a sseg11ato uno stipendio ann uo iniziale di L. 13, 000, a w11entabile ogni r1t1aid t·iennio di L. 1000, sino a d un m assim-0 di f,. 1 più u11 supple.m ento di servizio attivo di L. 1·000, · 2GDJ, 3000 i·n relazione alla classe c1ella condotta. Le i11odalità P·e r l'istituzion.e de lle condotte e sncce-ssi ve val'ia.zi:oni, }Jer i relativi concorsi , per i passaggi da una all'altra condotta e per le vaca.nze che in seguito venissero a verificarsi. saranno deliberate cl a l Commi ssario straordinario. _.\i Jned ici condotti sara11no applicate le d.isr,osizio·r1 i del reg·olam·ento del personale provvis o1·io ed agg·iunto e ·q u elle che poss.o no loro co11.c.ernere d el R. D. n . 2.651 a nzidetto, salvo crua11to s ia cliversa1miente disp.osto d al presente decreto e dall e r ela.tive norm.e. Ad essi sarù applicabile l' art. 2 del .citato Pegolamento se11za lim iti di età».

,on.o,

Controllo obbligatorio preventivo di alcuni sieri, vaecini e prodotti affini. Con decreto ~Iini :te l'ia le 1-t ottobre 1923 è stata sottoposta a controllo pr('.)YentiYo obbligatorio (con effetto dal 10 u1aggio J924) la produzi one a scopo profilattico e curntiYo, dei sieri antidifterico ed anlitRta11ico, ùei Yacci11i a11titifico, antipe8toso e anticol~rico, del vaccino j enneriitno e degli ursenoben~oli. T.P 11orn1e che clisciplinflno nellii pratica ..1 tt1u1zio11c questo controllo. u1entre assicurano il con~gu j me11to di 1111 ·alta finn liti't cli carattere sanitnrio, pr0cl i·~ongono llll ordinan1e11to procedurale <1i Ricnra f.;J)~clit~zzn e seniplicitii in modo da evitare ogni pregiudizio alln f;1bbrirnzion0 ed a l comme1'(·io clei prodotti. S-Ono esenti <l<.l l controllo J)reventi"'' i suindica ti prodotti fabbricati nll'estero quando venga ef':al1rientemente diruostrato che il controllo Reguì nei pae~i dl produzione con tutte le garanzie 1ichieste dalle legp;i clPl no~tro paese. QUESTIONI . PRA TJCHE.

XXII. -

Dispensa del personale degli enti locali assunti prima o dopo la guerra.

..\ norn1.a degli wrticoli 1 e 2 del decreto 21 n_: aggio 19?3, ri. 1177. la dis pensa da1l servi .: io. resa necessaria rln.lla riduzio11e dei posti, pote,·a e può evelltualm ente colpire l'impiegato degli €nti lo eal i tJU n.l unq11e sia la data dell '~­ . unzi,)ne i11 -..erYizio, anteiiore cioè o posteriot·e

GIOVAN~ SEL\ .\ GCi I,

('()nsu lente ;egn le deJ no~tro pcri•>clico.


[ANNO XXXI,

FASC.

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567

SEZIONE P RATlC.\

aJ 24 inairzo 1915, non facendosi eccezione per gli impiegati asst1nti p1ima della guerra . Vero che l'art. 2 d.el decreto fa obbligo alle amn1inistra.zioni d·egli enti locali di osservare « in qt1 anto siano applicabili » le norme stabilite n·ell'art. 3 del R. D. 28 gennaio 1923, lL 153, per le amministrazi.oni dello Stato; m a le norme ivi contenute si rife·r iscono alle categorie di jmpiegati ed agenti ris.:petto1 ai quali, ne] conoorso di d·eterminate oondizio11i e requi·si t.i , <e non si applicano le disp ense dal se rvizio». Nessun'altra disposizione. d.el decreto n. 153. all'inft1ori di quella dell'.a.r t. 3 Bio·p ra ricl1ia mata, può estendie rsi nell'aJ)l)licaiiion.e dieJ decreto n. 1177, tanto pii1 ch e si tlTi.tta di afiluniniJstrazioni e di personali djfferenti. (Consiglio di Stato, Sezio11 e I V; decisione 29 febb.raio 1924·, lic. Tassi). 1

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XXIll. - Decorrenza dei termini per ricorrere. Agli effetti della c1ecoNenza del termin.e per ricorrere alla gil trlsdizione amministrativa costitt1isce eqt1ip-0l}ente della notificaz.ionie la conosce11Za, del provvedimiento risultante da ricorso o reclam10 dell'interesisaito ad altra autorità .. Questa regola ormai assodata ha confermato la Sezione qel Co·n sigli,o di S'tato con decisione 28 marzo 1924, n. 128, dichiarando irricevibile il tic.orso p.r odotto dal dottor Troianj Crispin o contro una deliberazi one di nomina jn seg~uito a concorso, perchè, pur non essendogli stato notifìcaJto il pro•\rve dim1ento, egli aveva :presentato recla.m-0 al Prefetto e dalla data di questo atto, dilretto ad autorità incompeten te, era decorso il termine di 60 giorni per il r icorso alla IV Sezi•one del Consiglio di Sta.to. Segi1aliamo questa r-egola p erchè è frequente il caso di T'eclami al P~eifmto o alla G. P . A. ~esentati dagili interessati contro deliberazioni non notificate, pe.r le quali è ammesso inv:ec.e il r icorso all a giurisdizion.e amministrativa. In questi caisi, col reclamo all'orgamo incompetente si dimostra di avel'le conosc·enza del provvedi111ento e da tale daita decorre il termine pet il :reclamo a ll'auto1ità .oom,p etente·, anche se l'atto non sia stato notificato.

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XXIV. - Una strana decisione .circa i ricorsi contro i provvedimenti eccezionali per la riforma deg1i organici. La S.ez ione del Cousig· Jio di Stato, co11 · decisdone 2.~ 111n 1·zo 19'21, n. 126, ha conside.l'ato ehe le de.Iib·etrazioni c:oncernenti ri fo1·m.e di orga11ico, es·semdo sog·gette a.d a:pproiVazi-011e tl1toria, souo s11scettibili di r~corso ir1 sede gerairchica - salvo il rico1·so aJla IV Sezi one d el Consiglio di Stato contro il provvedimento definì-

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tiv-0 stù 1ico1·so geral·cJ1ico - ai1che &i si t 1·atti di riiorrna .a di cliepensa dal serviz.i o deliberata i11 forza dei decreti 'Z7 maggio e 24 settembre 1923. · « In altre parole, dice la decision·e, i ric-0rsi eventt1 alme:nte prodo·t ti aivv-erso queste deliberazioni devono riten·e rsi in · realtà diretti contro le decisioni tutorie, le quali, oome si è già de.tto, sono 1suscettib.i li di impt1gnativa in via g.era rchica. Si a.g g·iunga poi, nella sp·ecie, che i rjcorsi di .cui t1·attasi investono la deliberazione commissa.1·iaJe princi·1:ialmente nella pa•rte concernente l a riforma della pianta o rganica deJ pe1IBonale daziario comunate. Ora siffatta deliberazione, anche se fosse staita adottata invece che dal R. C'o1nm;is1saoci,o, dalla. o·r dinaria rapp:vesenta nza .mulllicipa.le dov·e va rtpo·r tare ra.p provazion e della G. P. A. a norma dell'articolo 170 della legg.e Comunaile e P rovinciale rimanendo sempre fe1m a la co111petenza t utoria p1er le deliiberazioni .che, per la Tevisione d·ei regola,m entj o delle tahelle organiche, le amministrazioni ·Comunali d·OVeVa.n o adottare in applicazione ctel R. D. 27 maggio 1923, n . 1177~ questo, n on. n.vendo in proposito apportato alc11.na deroga alla norma com1tne )). Questa decisione è effetto, evidentem1ente, di UNA SVISTA.

La deroga alla nomna comune è stabilita dall'rurt. 4 dello stesso d1ecreio 27 maggio 1923, il qua.le cosi dispon e: « co·n tro i provvedimenti di cui al presen,te dec1·eto è amm,esso ricorso so ltanto per legittimità alla IV Sezione del Consiglio di Stato od in via straordinaria al Re, .esclusa qualsiasi azione giu:diziaria n. Una disposizione più chiaTa di questa n-0·n èp·ossibile. D' arltra parte, Ja stessa IV Sezione, pnr non av·e11do esa111inato espre·s samente tale qu·estione, ha con rn.o lte d.ecisioni e c0&tantem,ente g iudicato del merito dei ric-0·r si contro deliheraz.ioni delle amn1inistrazio·ni ordinarie o dei c:om.m issari regi e prefettizi conce.rnootl riforme di orga.njco, riduzion i di posti e dispense dal se·r viz.i o in applicazione dei citati d·e creti : il g·indizio circa il mie rito presuppone J arnn1issibili tù cleil ricorso pto·p osto diretta-. mente contro la delibe.r azione dell'ente loca]e.. considerata p1r0Yvedirne11to definitivo non susc.ettibile di rjcorso gerrurchico. Non è il caso di dim ostrare. con questa nota informativa e con 1na g·gio re trul"ghezza di svilup.po, I' e•TI"ore evidE>nte della decisi001 e sop1·a indicata. Lai segnalia1m o a11cl)..e p·er e' 1i.taire che siffa.t ta risoluzione induca in equivoco. Si dev.e Titei!l1ere invece ohe· questo caso ri-· i11anga isolato e che la giur isp·r udenza della Sezione non si allontani dalla. norma seguita p·ri.m.a e dopo di e.sso. \

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(ANNO XXXI, FASC. lì]

P OI.L C Ll~lCO

NELLA VITA PROFESSIONALE. Cronaca del movimento professionale.

POSTI VACANTI .

Nuovi Consigli degli Ordini. CALTANISSETTA. - Presidente: dott. Ignazio Scarla ta · segr etario : clott. Antonio Ca mmarata; tesoriere : dott. Pnolo Trobia; co1isiglieri: dottori Salvatore ~Iancu,so, I gnazio Di Giovanni , prof. Vi11cenzo Salvati , dott. Pasq11a le Benzn. I sTRIA-POL '· - Pre.C'\ id en,t e : clott. Giovanni Pado-vani : segretario: clott. Eugenio J>etz: tesorie re : -Oott. GiOY•l nni llilugnglia ; consiglieri : dottori Ful -vio Cleva, Francesco ~lari noni, Andr~'l De ì\Ia11zolini, Giorgio Rossignoli. , PAVIA. -

.

vioesegreta-

Preside·n te: prof. A11gelo Nic:ol ~ìto :

presidente: dott. Carlo Omoclei-Zorini;

rio : dott. IJuigi ì\lilanesi; tesorier e : d ott. Costc'ln:zo Arrigoni: consiglieri : dott. Emilio B11snengo,

j)rof. Giovanni :\Iasnata , dott. Fra11cesco Pezze.

REooro JD~1ILIA. - Prc.~irl en tc : clott . Ginse1)PC ''l'oneJJj : segretrl/rio : dott. .t\.ristide Ganasci; teso1··iere: dott. Augusto Rigl1i ; cons igTiei·i : dottori Gi11seppe C1amt1rri, _t\ .urelio Olea ri. 111·of. Ce~nre So1·mani. òott. Attilio Valli.

Per la celebrazione del medico caduto in guerra. (Con tinuazione; -i;edi fase. 15) .

CONCORSI.

Lire

Scabia Luigi, Volte r ra 20 Benin! Giuseppe, id . . 20 20 Pochini Erruanno, icl.. 20 Bini T ersillo, id . . . . . 20 Natoli Antimo. id . . . . 20 Dott. Giusti Giuseppe, id .. . 10 Dott. Antognoli Giulio Cesare. Ro111a 50 Dott. Cinti Francesco, id . . . . . . :100 ·Osp. Civ. di S. l\1aria della Sc;1 la, 8ienn 100 Prof. De Blasi Dante, Napoli . . . . . . . 500 Ospedali Riuniti di R oma . . . . . . . . . . Dott. Gargasole Don., id . . . . . . . . . . . . . 30 Dott. Amato Costantino e Soci del Circolo R o949 ma, Ada.ila . . . . . . . . . . . . . . . 30 Dott. Codurri I.1uigi. Roviano . . . . 50 ·-0sp. Civ. di Civitavecchia . . . . . . 20 Dott. Caldi Felice, Fornacette (Pisn) 10 D<>tt. Giagnoni Guido. Pratovecchio 10 Dott. Pedrazzini I talo. Rondrio .. 15 Dott. Grossi To1nmaoo. ~'ri1seati . 50 Prof. Geronzi Gaetano. R oma . . 30 'Prof. Memmi Alizr,ardo. Gro~~<'to •) _ .) Dott. ~ilvestroni Gross~to . . . . 2fl Dott. Trotta. id . . . . . . . . . . . . 10 Dott. Perego Frnncesco . .A.r<'zw .. . 20 Dott. )firaca1)illo Gennaro. Celleno 20 Dott. l\ialfitano 1\.lberto. l{ o1nn . . . . . .. . Dott. Mandolesi Ferrini :\f;1 rio. B~lruonte Pie . 10 Dott. Bochicchio l\Iario. ~ . Croce del Sannio 10 1:; "Dott. P etrilll ..i\.111erigo. 1)~1101nbnrn Sa bina 10 Dott. Senigallia Augusto, Rotna .. . '):"') Dott. Narducci Domenico. iò . . . . . . · 10 D ott. De Marco ~al-va tore. icl . . . . . 2j D ott. Tronconi Tito, ~ or a . . . . . . · · 10 Dott. Pianurci Dino, P ontE' Rugginne~ Dott. TretolA Carmine . Ca. tel 7\l~dama · · 1n 20 D ott. C't1ntè Giovanni. F errn rn Erboj?none 10 Dott. Ra~~rdote .i\.chille. Vot?he rn . · · · •) _.,'Dott. )Jednlla C:l ndido. Toh1·nk . . . .. · ( ('on ti n 11 fl ) . Dott. D ott. Dott. Dott. D<>tt.

Medico primario dell'Ospedale Civico S. Salvatore; L. 6000 e compensi cure ai paganti in proprio. Docum. al~ . Segreteria entro le ore 12 del 10 mag. Età lim . 45 al 29 mar. 'rriennio di aiutato in clin. od osped. principale. Serv. entro 15 giorni. AQUILA. Congregazione di

oa.rità. -

BELGRADO (Serbia). - Facoltà JJ e<lica d ell'L.ni i:ersità. - Concor si alle cattedre d'igiene e di radiologia; vedi fase. 15. Scad. 15 mng. 1

CEKTO (Ferrara). - Scad. 10 mag. Stip. L. 10,000 e 5 qt1adrienni decimo; quota complem. L. 3000 (rivedibile ogni a nno) . Cartol.-v. di L. 50.15 t<1ssa concorso. G10YE (Perngia) . - A tutto 20 mag.; resid. lire 6000, primo c.-v., 'L . 1000 condotta povera se meno di 300 paganti, L . 500 uff. san. Vaglia di L . 50.15 intestato al Comune. Serv. entro 15 g. Uffic. sanit. del capoluogo; L. 13,500 e 5 quadrienni decimo; c.-v. in L. 1,200 se coniugato, L. 780 -se celibe; è cons;ent ito il libero eserc. A.b. 35,866 su 392 ettari. Scad. ore 12 del 20 maggio. l\iAN'l'OVA. R. Pref ett itra. -

MESTRE ( l l etiezia). Scad. 10 mag. Direttore del dispensario comunale per la sifilide e le n1al. veneree; 11om. biennale salvo conferme biennali; T1. 3000 nnno. Domande perfettamente documenta te a lla Prefettura di Venezia cui potranno essere richieste maggiori informazioni. l\ioxTEHELLUXA (B elluno). Scad. 15 mag. L. 10.000, compresa direz. Osped. civile; mezzo trasp. L. 2500; due c.-v. Scad. 7 mag. ; stip. I..1. 9000, cav. L . 3000 (variabile), c.-v.; 4 quadrienni di L. 500. Quitanza di L. 50 rilasciata dall'esattore-tesoriere del Comune. PRATO\'ECOHIO

(A.a·ezzo) . -

Ro~IA. Min.ister o della Jla1·ina. -

Scad. 16 mug. ; eone. per ~ami a 20 posti di tenente medico in Rerv. attivo perm.; stip. iniz. JJ. 9000; supplem. I.J. 600: indenn. millt. L. 1800; c.-v. ; quadrienni di L. 800; computo serv. di complem. in guerra; età Iim . 30 al 18 ma r. Esame il 16 giug. in Roma. ~orme nella « Gazz. Uff. » dal 25 mar. 1924.

s.

A~TIMO (Napoli). -

Scad. ore 14 del 10 mag. r.J. 5000 (sic) senza aum. nè c.-Y . Tassa a mezzo cli vaglia per J,. 50.10 intestato al Tesoriere Comunale. Certif. llff. san. Età lim . 35. IAurea d a 5 anni; biennio dl condotta o assistentato in cc ospedale clinico». RPF.RT TX<. \

(('otania). -

~tip.

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:)000 (.~iC) : JIPI'

uff. ~"' n. f ,. !)(){): i11dennità pro\Yi:-.tn n1edicine tir<> 1:500. ~rnd. :JO giug. Rivolger~i ; ~!!'rE't~ri:t <'<l1nunale. Ca rtolinn--vnglin di TJ. ;>O. intf\st n t.1 ft 1 TPsoriere r,01n11 nn le. •


I

I-i\NNO

XXXI,

FASC.

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SEZTONE PRATICA

ì\ledico primario direttol'e dell'OspPd:.lle f_;iYile di S. A11tonio Abate; Stip. L, GOOO, un . sessennio del decimo e uno del dodicesimo; assegno direzione L. 3000; 60 % tasse malati paganti. Scad. ore 12 del 15 mag. Età lim. 45. Biennio di prova. Serv. entro un mese. - Chirurgo prima rio. Stesse condizioni salvo l'a•ssegno direzione. TERAMO. ()unyreya .:: ·iCJ>LC

di Carità. -

TRAVO tPiacen.~a). -

Scad. 5 mug. Consorzio del Perino (comuni di Travo e Coli). L. 9500 e 5 qt1adrienni decimo; primo c.-v.: L. 5000 cavale.: L. 400 8mbula.t. Età mass. 40. Medico-chiruTgo trentunenne, })erfezionato in mal:lttie interne, ostetricia-ginecologia. malattie di bambini. già aiuto di ospednli, pratico condotte. cerca interinato remunerativo. posto ospedale o clinica privata. Scrivere : Dott. C. - Istituto Fnrmacologico Italia.no, Via 3 Cannelle 15, Roma. Infermiera tedesca, seria, b11onissime referenze, cerca posto in sanatorio, clinica prlvuta per bambi1ù o ginecologia (allieva del i•rofessore DehrerDresden, diploma. - .Johanna J,,enk, Via Terza Armata, 26. III. Triei;; te. lJiffide.

«Il Sinclacato }\1sc:iRt<1 ~ledici Condotti della ProYincia di Novara difficla tutti i n1edici - · condotti o non - n. 11011 concorrere al posto di n. 2 medici assistenti del l\.Io11te cli Pietà cli XoYara. b.-'lndito a I ... 1400 (gravate di R. :\I. e contribnto Cassa PenRioni) sraclente il 10 111ag·gio : condizioni indecorose. 11milianti ._,d n YYilPnti pClr tutta la Clas~ i\Iedica ». C-ONOORSI A PRE~fIO.

BOLOGNA. dazione S. BOLOGNA. Umberto I.

,

R. Accademia delle .~cienze. ,

FonPozzi. Vedi fa,sc. 7. Scad. 31 dic. 1924. Istituto Ort,1pedico Rilzzoli. - Premio Vedi fase. 11. Scad. 31 dicembre 1924.

Dne premi della Fon<lazione dott. A 1• Beretta. Vedi fase. l!S. Se-ad. ore 12 del 28 feb. 1926. MII.Aì'O. R. I sti I nt o l 1o·rn l>a rcl o di Scie·H.<:e e l1et1t re. Due premi della Fondazione Fossati per l'importo di Ii. 2000 ciasc11no: temi : «Delle fini .alterazioni del sistema nervoso nella fatica grave>>; e « Ricel'che anato1niche originn li ~u l siRtema nervoso » ; scadenza ore 15 del 1° a pr. 1925 e ore 15 del 31 dic. 1926, rispettivamente.. - Premio delln Fon.dazione Ernesto De Angeli, per l'importo di L. 5000, per invenzioni. ~tndi e disposizioni aventi per iscopo la sicnrer,za e\ l' i:i;iene degli op(\rfli i1elle ind11strie :. scad. ore 15 del :11 dic. 1926. 1\'1ILANO.

R OMA.

M1tnicipio. -

A.8sociaz.

P1·ofess.

Der1nosifilogra,ft

Ita-

Premio f,ocAtelli. Vedi fase . . 45 del 1923. Scad. 15 maggio 1024. R OMA. R. fT'YltivrrR ità. l'retnio Baccelli di Fondazione dell'Istituto Nazional~ tnedieo-fn rmncologico in R oma: c-0n~ii:;tente in 11na n1ccla.oli.a d'oro al merito cZ·in,ico. Posso!lo concorrere i la11reati in medicina e chirurgia, nppartenenti a lla classe dei Professori ed Assi~tenti uniY<?r~itnri o nòò~tti :li liani. -

\

569

. ' ser-r1zi di uno qua1siasi fra gli Ospedali italiani. Istanza (su carta leg·ale da L. 2) al Rettore non più tardi del 15 giugno, corredate dei lavori e delle pubblicazioni nel ramo della clinica medica o della terapia medica. Il concorso yerrà espletato possibilmente entro il 31 dicembre 1924.

NOMINE, PROMOZiONI ED ONORIFICENZE

Risultato del concorso bandito dal Ministero del Lavoro per studi inerenti alle assicurazioni 50-. eiali. Con decreto 30 gennaio l 922 il :Wlinistero del Lavoro bandi un concorso nazionale a premi su argomenti in relazione àl diritto vigente in materia assicurativa contro gli infortuni e le n1alattie prQfessionali e alla ffi1a trasformazione. I temi prescelti furono 4 e per ciascuno di essi furono istituiti un premio di L. 8,000 e due pr~emi di L. 4,000. La Cassa Nazionale Infortuni istituì, in aggiunta af precedenti, alt1i due premi da L. 2,000 per ciascun tema. ·L a co;mmissione giudicatrice ha esaurito in questi giorni il suo compito. Essa era cosi composta; presidente sen. Carlo Ferrari; membri: prof. ìVlessina, ordinario di procedura civile alla Uillversità di Palermo; prof. Biondi, ordinario di medicina legale a Siena; prof. Devoto, direttore della Olinica ·d el La'1·oro di ~Iilano; pl'of. Alessandri. direttore della Clinica Chirurgica di Roma; prof. I1origa, ispettore 1nedico capo del Lavoro; dott. Ci1lamani, direttore generale ·aella PreYidenZà. Il giudizio emesso è ~tato il seguente: I Tetna: Jlen1oria teorico-sperin1e·n tale sui n uo ri 01iz.~on.ti della 'igiene e della, p1·ofila ssi nelle ·i nclustrie pericolose. - Ne sun laYoro fu git1dicato

meritevole di premio. II Tema. : J/ e·r noria di carattere ·t nedioo, giu,riclico r tecnico-assicNrativo su l le rnalattle del lavoro. - .Assegnati 8 premi: 1) prof. Aristide Ranelletti: 2) dott. Nnscilnbene : 3) prof. Gino Pro-

speri. III 'l'e1na: Jf en1oria 1ned1co-legale sugli one·r i, li111iti r• ji'llalilà, delle oure a v a,nta,qgio degli in,fortun.at·i sul lavo1·0. - Assegna.ti tutti e cinque i

premi : 1) prof. 1\nlonio 1\:Iori : 2) (due secondi premi ri11niti) prof. Camillo Tovo : 3) dott. Oreste Bellt1cci: 4) dott. Giuseppe Gabrielli. IV Tema : Stuàif) giuridico su la 1nagistrat11ra, la ·ra,ppresenta.n,~a e la difesa 'nelle controversie fondate su 1. 1·npport'i assicura.tivi. La pPrizia e la autopsia comr p,lementi inte,qrativi r1el ,çindizio. (Storia legislativa con1parata; d1retti vr, 11zanife.~ta­ tesi nel carnpo della esecuzion-e e della p1~a.tioa). Furono n·ssegnati c111e premi soltanto (2<> e 3°) ~ il

primo .ad una. 1nemoria scritta in collaborazion€' dai proff. Arnolfo Cia1npolini e I,eoncini: l'altro acl nna men1oria del prof. Salvatore Diez. Le meni ori~ prf\minte i::aranno p11bblicate~ con Ja relazio11e delIR commi.~.;;ione, òa l Ministero òella Erono1nin N.azionale. C'olo1111~llo

iuedico dott. Carlo Gualdt, diretto~·e di Snnità del C-0rpo d'Armata di NHpoli, è prcnnosw Tlk'lg~iore generale. Il


IL POLlCLll\ l CO

:NOTIZIE DIVERSE. I Congressi di Milano. ì\iilano adunerà dal 20 nl 31 ottobre una i1umerosa faJange di medici con~ocati a Congressi diversi concatenati fra loro. Uno di Chirurgia sarà organizzato da nn Comitato presieduto dal prof. Baldo Rossi; a quello di Medicina Inte1~na attende il prof. DeYoto; il prof. Lasio organizze1·ù qt1ello d'i. Urologia : il prof. Galeazzi quello di. Ortopedia . ln tutti verranno cliscussi importanti ten1i. L'E. N. I. T., ha accettato di predisporre le più c.-ongrue combinazioni per assicurare il soggiorno ai med~ci che si rechernnno a l\ililano. Congresso l&allano di pediatria. È convocato a Sassari nell'ottobre 1924. Per le Relazioni sono stati scelti i temi seguenti : 1. ((net.ermi.nazione del fabbisogno alimentare nel bambino». Relatori: {lott. Dario Caffarena (Genova); prof. Camillo Pestalozza (Milano); 2. «Diatesi e costituzioni nell'infanzia» . R elatori: prof. Guido Bergbinz (Padova) ; prof. Tullio Luzzatti (Roma); 3. « I;e isti btzioni IJarascolastiche e la loro iruporwnza igienico-sociale». Relatore: dott. i\iario Raspj (Firenz(>). La Società l&aUana di ostetricia e ginecologia. Terrà a Na1l0li il XXIII Congresso nei giorni 2 e () maggio prossimo. Oltre a numerose comunicazioni vi saranno clue relazioni: una clel prof. Acconci, direttore · della Clinica ostetrica e ginecologi<!<1 di Pa1·111n: «Cura della eclampsia>) : e l'altra del prof. Cappellani, direttore della Clinica o~tetrica e :n11ecolo~i~'l òi ~fe~~inn : ((Sifilide ~e­ nitale >). Il Congresso dell'Associazione Italiana delle dottoresse In mediclna e chlrurg\a. i ad1111eril a Roma nei giorni 14-16 maggio. I temi pro110sti sono i ~auenti : 1 . In cl i rizzo professionale delle medic-h~~se iu Italia : n ) .~ttiYità

,

I

IJa .sata

tciò <:he è stato fatto nel ca1npo scientifico, profe~ionale, sociale), relatrice cl ott. :\iyra C'arcupino Ferrari; b) ..1ttiviti1 futura (c·ampi <.li azione, })()Sizioue U<'lle pubbliche arumlni::-;trazioni e nella medicin1t), rel11 trici : d.ott. E~t~r 13-0nomi, dott. IDiena Fnn1bri. 2. J .. ;\ clonn<t in Pedin tria <relatore : lll'Of. FrnnceS<.·o "\Ta lagussa). 3. J ; H donna e l'assist:enza igie11ico-sn11itari<1 i1t Italia (relatrice : dott. Mnria GnRca Diez). J .. n profllnsi;i nntitubercolar<> ~ le i11fcr111iere visitatrici (relotri('(': <lott. <'l~li.n T,olliili). 4. Protezion<~ <lella do11nn <' (lel fanciullo i1e1 Jayoro (relatri<'i: prof. .\n~iola Ror1ino. dott.. I.1i~a I i0llini) . !i. ('on1111licnzioni Yaric. l/ade ion~ al r·o11ere~~o (<]notn individuale J.J. ro) d<'\-e ('~r<> inYintn nlln òott.8~~1 :\Inria Ga~tt Diez.

Croce ROS&'l I tnliana, Yia rl'O..~'lna, 12. per ott<..'nere la t~era con il ribasso ferroviario. A.I1cl1e i colleghi. Possono aderi1·e. Relazioni e comunicnzio1li dattilografate ,~anno inviate alla PresidentA., dell'Associazione Nazionale Italiana fra le Dottore-ssein ~Iedicina e C'hir11rgia. dott.ssa C;: rcupino Ferrari. Salsomaggiore. Del C-0mitato ordinatore del Congresso è presidente la dott. :\1aria Gascn Diez e segretario l•l d-0tt. Clelia Lollini.

Congresso per lo studio delle questioni sessuali. l-o1c.t l 1 lliuuione )\azionale ùella ~o~ietù itali~tn.a

per lo studio <..lelle questioni sessuali avrà luogo in Xapoli nei giorni 30 aprile-2 magg·io, c:onte1nporanea.mente nlla XIII Riunione della Società it~1 liana per il i)rogrP~SO delle scienze. La Riunione di Napoli è organizzata, d'accorclo con la Segreteria della Società, dal GruprJO ~apoletano. ....\.nnru1ci di comunicazioni e domande di schiarimenti vam10 indirizzate all'on. prof. Pietro Ca11asso, Napoli ,(10), Concezione a Montecalvario 48. Per i ribassi ferroviari i soci potranno llStlfruire di quelli per la Riunione della Società per il progresso delle scienze o dei Festeggiamenti per il ' TII tJentenario 1.tella fondazione dell'Università di Napoli. Quota sociale 'L . 32 in Itn lia, I,J. 40 a ll'Estero. Temi in discussione: a) f/ed11<'azione sessuale nelle scuole; b) Il certificato prematrimoniale: e) T.;ega contro il pericolo \"€nereò.

Il Convegno Nazionale del medici· Infortunisti e degli

s&udfosi 11 Assicurazioni soclall. I_Ja Federnzione fra l\Iedici Infortu11isti e studiosi delle 1\.ssicura,?iioni sociali, memol'e del successo del Primo Convegno ten11tosi a Torino nel gennaio dell'anno 1922, i11vita i medici, i rappresentanti degli Enti assic·ul'ativi stil tali e parast'ltali; delle Organizzazioni padronali ed operaie sin.cl a cali. nelle Soci~L.l. <li Assicurazione, degli Istil11ti cli patrocinio degli .operai. ed in genere tutte le l)el'SOO<.' c·he per. ragioni di studio o di pr<>fe&. ione si occupano di infortuni guJ lavoro, ad un secondo Convegno che si terrà a Venezia nei giorni 1-3 ging110. Fra le f111e~tioni "be rivestono particolare iml)Ol'tailZc.1 jn infortunistica: e che attendono ancora 11ua J'isolnzionf1 concorde nella teoria e nella pratica, i pro1notori del ConYegno hanno creduto opportuno ~cegliere 1uelle f'he riguardano : 1. «"'l-"''i Ya lntnzionc òell'infort1mio nel caso di concorso di i11'1aliòitil e di concan&'l di lesione)), relatori pro1f. Tovo ~ Ponlett:t: 2. «Indicazioni e ri~nltati delle c11re tli rest..1u1·azione fu1izionnle degli infortunati )), rel~t tori proff. Delita la e P1·os1>eri. f,n quota cl'h:;rrizio11e ol Cong~~ è fis.-ntn in I.1. l!l. Per ;1(1~ffioni. informazioni, ecc., rivolger5d alla Federazion(' Tt.1liana )!edlci Infortunisti, via tlei :\Iille. 16. 1,orino. Per prenotazioni negli alberghi l'ÌYOl~er~ fl l rlott ...\ . Dinn. Campo s. StefflllO. 2768. ''"enezia. IJe ~e<Jute del Conyegno a\r:inno lno~o n11' ~\t(\11eo \<'nPt<>. C:t DlJ)() ~. Fn ntin . Er-.s-c ~arnnno di~tribnitc in 1no<lo r.he i ooJU?re~·


I

{ ANNO

.XXXI,

FASC.

17]

SEZ ro ~E PRA Tl l'...\

sisti ~---sano a&':>i,slere n quelle sedute del Congresso di l\1Iediciru.1 tlel I .i..'lvoro ('be sal'à tenuto r1egli stessi giorni n \ renezia . le q11ali i11teressano in n1odo pit1 imrtico1are gl 'i1:Lfortunisti.

Opere Romane di Beneficenza Pd Assistenza. Si ~ono C.'Ostituite in tuia Feder.1 zione che ha n>ssu11to il nom~ di «Opere Federat:e A.~sistenza R omana» (0. F. A. R. ) . A. presidente del · Co1nitat-0 Esec11tivo è stata acclamata (lonr~n R1ce Tit-

toni.

571

Il prof. Pesta lozza riferì sn 11 ·01w ra del (1..omita to di Igiene in 1seno alla Socie tà delle Na 7.ioni e delle deliberazioni dei Congressi cli Parigi e di (~ine\ra, doYe l'illustre g·ineC'ologo rappresentava l 'Ttalia . ~'urono vres(? Ìill!)Ortanti cl<.'ll bernzioni, svecialruente allo scopo di ottenere ln ('Ollubo l'azione delln F:tampa 110r lJ na11to c.o ncer11{' i più pratici mezzi cl i attuazione-• l 1a ri1111io11e ~i c:l1iu~~ con 1111:111in1e :11)1)rovaJ'iione al l'opera piena di fe l'vore <l~l J}rof. Ghilardt1cci.

Costi&uenda Lega ital.iana contro il pericolo venereo.

LoHa eontro il gozzo endemico.

Un grt1ppo di YOl~t1teru.&i. sotto g li auspici delln Società italiana per lo ::;tudio delle questioni sessuali, della Societt\ italiana di J)(\r1natolog;h1 e Sifilografìa, dell' Associazioue uroft·f.;~io11..1le ùei d~1 ·­ mosifilogri1fi italia1ti e dell' l ::-;tit uto d'Igiene, Previdenza e-a . il.ssi~tenza . :;;;ueia le . si Bono costituiti in Comitato provvisorio l.>el' promt1overe nel no~ro paese la formazione di una L èga italiana cunt ro il per·ioolo venerno, la quale dovrà eventualme11te aderire <i ll'U11ione internazionale e, di pari passo con l'opera che svolgerà a ll'int<"rno. collaborare con quelln. ni c-ou1n11i fini <li . tndio P ' di propaganda. / Una riunione preliminare a ,·rit luogo nella sede dell'Istituto d'Igie ne, Pretvid enza ro ~.\.~sistenza sociale (Palav.zo Rria tra , via :\Ii11g-h<:tti. n . 17. Ron1a), il 2.1 maggio. a ll~ ore 1G. P er o~ni schiarhnento rivolge r ~i ;11 prof. Vincenzo ~ifontesano. R omn (20) Y:k1 Cn mpo 1.\1.an,io.

l /opera clel ·('omitftto Valt(•lli11ese, <:reu to tl ll:1 fine del 1921. dlalla De1)uta zione Provinciale di Sondrio, ha potuto svolger~i s:onforme a l progra1nn1<1 prefissato, grazie all'appoggio degli E11ti lO<.'t.lli. clC:'l1.'l Direzione ~erale di Sn11itit. -delle Cas~~ Xazionali di Assicurazione. dell'Istituto Italia110 di Igiene, Previdenza ed Assi ~tenzn. sociale, della Croce Rossa Italiana . L'oper!l del Comitato si è esplicata specialmente con la distribuzione a i fa11ciulli di cioccolatini iodati (contenenti 1nini1ne q11antità di iodost.ar in:t o di iod11ro sodico) e con la propaganda: esso si pro1mne anche l)'.l vendita di sale da C'U{'ina iodn to (rontenente minima ql1nntitil di ioduro po~'lssieo) .

n. 69.

Associazione tra i

.medi~i

radiolog'i

professioni~tl

di

Roma. Si è costituita l'asoociazione tra i ~Iedi e:i l~ n­ <liologi lJrofessionisti esercenti in Roma, allo scopo cli salYaguard'are la dignitit clell'esercizio radiologico e di tutelare il pubblico di fl·onte agli esercenti (lella radiologia imp1·oyvisati 0 non provvisti ùell~adeguata prepn razione in lilla disciplina che im1>0rt<1 gra,·i responsabilitù diagnostiche e e-urati ve. Hanno aderito i medici rad'iolop;i <lottori Attilj, Dian(>hini, Cerutti, Coleschi, DE:> Luca . Esdrn, Lanzi, :à1oretti, Pampiglione, Pazzi , Si1race11i, Se-

rena. Lotta contro li cancro. Nell'Istituto ~i Radiologia delLl R. Università al Policlinico, si so110 riuniti ~otto la presidenza del prof. Ghilarducci - direttore dell'I stituto l membri del C'on1siglio Direttivo <.lel Centro La2iale di lotta contro il cancro . Il pr esidente tracci<'> le linee del progrnmma che il ('.entro T,azialc si propone di svolµ:ere 11el can1po -Oella profilas~i e della cura . Chhì rì anche le dif1ìcoltit. da. supe rare nei rigua rdi della propaganda e del finanziamento proclamando la necessità <li creare nel pubblico profa no e 111edico la coscienl'..-.1 della curabilith del cancro, coronata - non di rado - da f~lice successo, specie i:;e intrnpresa nel veriodo iniziale. ,.

Pro lebbrosi. N~ ll' Aula

:\lagn.a del Palazzo della Oancelle1i:. in Roma ha avuto luogo una conferenza del prof~ssore Vincenzo D,Amato, fondatore e presidente dell'Opera France~cana internazionale pro-lepro~i s. st1l tellk'1 : « J .. a lebbra, le missioni cattoliche e l'01)era pro-leprosis )). T1'oratore ha posto in cbia rn luce l'apostolato ~pecifìco <lei missionari ca ttolicl nelle ~,.arie pnrti del mon(lO. La conferenza fu i lln str ata da proiezioni. 'ren11e distribt1ito largan1ente fra gl'inter,~en11ti 11 primo fa scicolo della nuoYa rivista «Ca ritas-Sci e11tin », organo ufficiale e 11eriodico di propng-nn<ln df\ll'opera.

Corso per aspiranti ufficiali sanitari. Si territ a partire da 11 '8 maggio, nell' I sti tn to d'Jp;ie11e dell'l'niYersitù d i Pad'o vn. T assa L. 200..50. ~oprn t.'l~~<' I ,. !l:'l.!10.

Per l'Università di Bari. Il Co1nitato pr ovvisorio n<>m;nato dal P ref~tto della Provincia per foTrnure la "...onvenzione richiesta da lla legge per la fond:1zio11e dell'Unive rsità Pn ~liese ha a ssolto il suo compito nei te rmini stal>ili ti.

Nello scheID}l di conyenzione approvato è innanzi tutto stabilito che l 'lTniversità comincerà a funziona re dal 1° ot tobre 1924, con 1::. F acoltà di rnect iclna (l> chirurgia e con la Scuola di fa rma eia , runa P l 'altra al completo. J~a H. l"niversità avrà la sua ~de principale nell'e-òi ficjo dell' « 1\.teneo » di pr oprietà della. Pro-vincia e del Comune, che lo ceclono a ll'Univer sitil ~r otto :1nni ron il canone annuo di L. 300. I.ie cliniche ocu 1i sti cn, dermosifilopatica, e ostetriro-ginecologicn sar:111110 alloga te presso l' Ospe-


IL

POLI CLl~l CO

t i\·ile : <)UE.'lla l">edièltri<:a pr~~o l'Osv edal<' (l p j h n n1bini, alle condizio ni che forn1ano oggetto dl n l t r a conYe n zioue f ra l ' l~niversiti1 <' le ri ~pe tti­ d n le

ve ...i\.m mi11is tra7.ioni dei due Enti os1.>e\I~1lieri. . \Ile ~pese d'iinpian to d elln R. ( · nive rsità si pro Yvc ùe rà: a ) con la sommn di IJ. 11,100,llOO mutuata dalla Pro v in c ia di Bari ver con~o de11'Universltà mede sin1a; b) con la omma ~li J_, . 100.000 des tinata dalla Ca mera di Comme r cio di Bari n ll'impianto dei Gabine tti Scie ntifici ; e) con la somma di L . 200,000 s tanziata dal la A111ministrazione Provinciale cli F oggia. .\Ile spese di esercizio s arà provved11to . oltre ch e col «ontributo annuo dello Stato <L. l,28;).000) e del C-0111nne di Bari (L. 800,000), con i contributi stnnzin ti da tutti i Comll.Di d e l lfl Provincia b a rese, che

gue rrn. .

J.e offe r te tleYono c-ssere invia te al tesori<.'l'l' del1' 0rdine dei :\le<lici cli Roma, prof. Ze'\'i (pi<lZza Foro 'rra iano, 1 - Roma).

Conferenze del dott. Voronoft. Il dntt . ~érgio \"orouoff ha t<. 1H1to YHl'ic <:01lfe• renze, a ~ i.zza , 'l'orino, Ro1ua, ecc., nelle qnali ha l'::.po ~t o }{' ::;11e espe1ien1ie e le sue C'oncezio11i sugli iu11e~ ti glandoL.'lri e ~ulle np11lica zioni di cui ::;ono ::-uscettibili per il ringiovanimento e n ella zootecnia ~ L'esposizione, rigorosamente s cie11tifica. è stata i Il us trata da proiezioni e da ei11e1nn tografìe {-'d ha riE1cosso p lausi e conse n~i dal pubblico, co~tit11it<> i11 lnrga parte da con1pete11ti. 1

L'Assoluzione del prof. Spinelli. La Sezione d 'accusa del Tribunale di Xavoli ha ùeliberato non farsi lnogo a procedere co11tro il

anruent:1bili cli I •. 10.000 a ll'an110 l)er ogni nt1ova Facoltà che s·i. tituisca in seguito.

l)l"<Yf. Spinelli, _essend'o risultata calunniosa raccusa per la q11ale era s tato perfino tratto in can-

prodotte 11e lla cos ta an1a.lfìtana, il P1·esidente della Croce Ros~a Italiana, sen. Ciraolo, mise a disposizione clellt? autori tù centrali e loca li. i inezzi dE>lla org-auizzazione social e e disposr che il Con1itn to di Na1)oli della C r oce Rossa Italiana, in

armonia con i pro,vedime nti delle <1t1toriu\, desse intanto or>era e concorso per alleviare nei limiti della sua r>ossibilità la grave sciagura . P e r accordi i11te r\enuti fra il Prefetto di Salerno, i·l Pre ~de11te del C-0mitato della Croce Rossa ed il Comitato Centrale di Ron1a , 11na squadr a di pronto soccorso portò 5'Ui luoghi del disastro un attendamento comple to per i i·icoYeri urgenti, 11n ... corredo di coperte, di ind11men t i letterecci e per sonali, di latte conòensa to e tli a ltri g·ene1i di conforto. In segnito n. 'ltl•~~to n1ag-nifìco rontributo il presi<le11tf' del Comitato <.l ~lla C. R . I . di N apoli ha iice,\ 1to il segl1e nte tel e~ran1run dal Commissario Pref <.•t t i zin òi An1alfi, l) rC" ~dente' de l Comitato di SOC'CO l'~O

:

<l Xon1f\ .\ 1nalfi. vopol<1zioni colp i te- imm ~1 n0 d i « ~l ~tro rinn<r\O ringrazirnnenti vivissimi magni« fico <'ont l'ih nto J)()rtato C'roce Rossa gene rosa

«offerta •

Si ra1uruc11ta che è tuttora a1)e1ta la sotto crizione per la lapide ai m edici romani cadnti in

an11nontano complessivan1ente ~tù oltre I.J. 200 mila, e con quelli degli altri Enti della regione, fra i qnali yanno speria lmente segna lati i Comuni di Fo~gia e di 1'aranto, il primo dei quali concorr e con annue J; . S0,000, e il secondo con L. 50,000

La Croce Rossa Itallana pel disastro amalfltano. ..-\ ppena giunte notizie dei danni e delle vittime,

Per la lapide ai medici romani caduti in guerra.

sno

nt1toreYole <'fficace intervento.

Os-

« ~qu i >) .

L'Areademia di srienze mediche {' naturali di Ferrara. lln C('lcbrato I' mar7.o il 1° cen t<'nario <le lln ~u:t fontlazione. co11 (li~c·or~i del sinrlneo con11n . ( ·1rl'lti. tlcl 1)r<'fetto con11n. Giovara. dC" l rettor(' 1nn~nifìt'1) pr11L ~ ! lla : S(l'gni l'or.itore 11ftìt:iale. pr of. '1':1111 h1·011 i. (•}H' l'ÌCYO<'c) }(' \"i<.•t•JHll.' l' )~ glori\ c1Pll'b-t i tuzin11P: que..:t:1 i11 ,1\vi·1t;1 nel JH~~-23 <la .\} p::-;~:ttHlrn

'11Jla con Ja CtJ11rersa:.irn1c .llc<li<'''· la (jti:tl • fu il prin1n inizio dell'.\ ceadt>n1ia. t

<.."ere.

Il C-0nsiglio delrOrdine c1ei Medici di '.Napoli , 1nen trP si è compiaciuto per i l riconoscimento clelJa correttezza de l collega, ha Yiva111ente prote~t<t to <·ontro alcune affern1nzioni del 1''.lagistrato inqui-

rente ingiuriose per la classe medica. Nelk'l sen tenza infatti è detto che non 1)()t·l1e fortune cosi dette scientifiche sono dovut€ alla prestazio11e dell'esperienza e dei mezzi sicuri di ltna lunga pratica professionale a chi, non volendo ; t ver figli, è in grado d1 rimunerare larga1ne11teI0 persone dell'arte. '

Il ~ rlel corrente 1uese serenamente spegneYasi • in R oma la i1obile esistenza di Donna IlIT1\ PEBEZ S~JIS.l\IIIT-DOD~'1, consorte del prof. Gio\';lnlli Per ez. ordino rio <li I'a tologia Speciale Chir nrgicn n el la R . l.'"ni,·er sih.1 di R oma. Dotata di eccelse qua lità morali. di superiorei ntellig·~ nza . <li fine cultura, diplomata. i11fermiera i u Y:1rif\ ~cnol€> s tranie re , fl1 in 11:.c'llia l a pioniera <1Pll'~1~~i ~tc117.n 8allitaria, alla quale de dicò i mi~liori ~1Uni P tl1t ta se stessn . Nelle Cliniche di I~ nmn. <lnYe t ..1 n to coo11~rò, .sostenuta da ll'appoggio <l <>l 1<1 n o~trn hl' lH~a1u~1 t a Sovrana. alla fondazione<i<'lla ~ c-uol:i I 11f<>rn1ier0 R egina Elr n .-1 . a Pavia e<l ~1 :\fila n o poi. ùoYe fo11d ò In ~cnoln Samaritau:i TI .,cri :- n a FJl{'na e la ~r nola Prin ci t1<':->~a I ola ndo, fu i nst..1 nc·n bil('\ orgnni7.z:1tri ce pri1na P clnrn n~") la !!'llC"rr n <lelle D o1111e J nfen11iere. <·nntrne11do quel 111ntbo eh~ in porhi il nni cl OY<'Y:1 cond11rL1 nel l'l' !!TIO dei p iù. '\·aannn le no:-;t l'f' -.:<•nl it<' c·on•lo!!l ianze n l eh.Hl() prnf. P erez per la i rr\\11nrnbil~ pprcl ita dPll 'il111stre c1n1~01t<'. al fi!!.'lio diletto 1\fnrc·rllo Pd ni parenti ti1tti. . l'anrl.


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SEZIONE P RATJ C.\

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA.

Journ. Trop. Jied. a. Hyg., 15 mar. -

A.

CASTEL-

l\!Iicologia medica. Presse JJ éd ., 26 mar. - E. LENSÉ, I.1 . DE GENNES, , ... . l\lAH.\R e I..1. J. COLA.KÉRI. Radiologia del rachitismo ; azione curativa dei raggi 11ltra-Yioletti . - R. B uR~AND. Il nne umotorace gt1arisce la tbc.? -- I. ELGART. L'ebosteotomia <vubiotomia) cla ~ollaro <;nto firontale. J?ass. Internaz . di Olin. e Ter., mar. - E .. DEBEXEDETI'I. Produzione di emoagglutinine specifiche per iniezioni di sieri eterogenei. - A.. GER1"rINo. I .a via paraYerte brale nella sieroterapia della 1uening. c.-sp, e pid. Gn zz. d. Osp. e d. Gli1i., 9 ruar. - C. PEzz1. L'arit1ni.a completa. - G. QUARTI. ~Iedicazioni tra-cben li dirette nelle forme polmonari. /(l., 16 mar. - :E'. CROSTI. Colangiocistite e calco- losi bilia re. - }rl. T :\Kzr. Forcipe di Kielland e sue applicazioni. R evue Tun,is. d. Se. Méd., feb. - Numero sulla febbre tifoide in Tunisia . Ga~. d. Hop ., 29 mar. - R. BENON. Le amnesie. Zbl. inn.. :kfecl., 29 mar. - El BECHER. Tossicità dell'urea. Cultura Sto111a tolog., apr. - G. NACCARI. La dentizione nello ~nluppo delle ma lattie della n1ucosa ornle. Spitaiuz, mar. - 4~. OBREnIA e C. D. CosTANTINEsco. I~ mening-. tbc. guarisce? P . CAPI.Esco. L'assenza del dolore nell'appendicite latente. CRAINIOIAX l - f' r .. RA UCH. \.·ariazioni della forruola lencocit.aria da eccttaz. del sistema neuro- . vegeta ti vo. L-\NI.

J owrn. de },1éà. de Parls, 1:; mn r. cura di digiun0.

_j}. J.,ABBÉ.

La

15 feb. - r. PANOR.\ZI. 1'erapia chirurgica della tbc. polm. e toracoplastica. Pensiero Med ., 10 mar. E. BAxAr-01. Squilibl'i endocrini nella tbc. pol111. ·- 20 111ar. F. DuRAND. Tbc. polm. e mestruazione . Jowr1i. Se. Méà. de Lille, 2: mar . - ) 1. D'HALLl"I>:. La lot ta contro il cancro. Boston M. a. S. Journ., 6 mai-. - H. . ~TL"A BT, E. S. O'T<EEFE. L'eczema infantile . Rev. Espaii. de Jf ed. y Oir .. mar. - 'l'. ( .~RH EB~t.R . Risultati del trattamento delle affezioni benigne della tiroide, del timo e d~ Ila prost<l t .i . Medio. Itai., feb. - ~. BAJLA. C-0nsid0razioni e1iidemiologiche sulla febbre tifoide. - (~. ,,.IALF. Radioa ttivit:à e fenom~ni Yitali. Prensa Méd. Argent., 20 feb. - R. rooEs'r.:\. I/Otite media scarlattinosa. a fol'll lt~ necrosante. f..tomatologia, gen. - C. GAVI)ì '· C'ul'a cl1irurgica delle cisti dentali radicolari. RiRuisc. Medica, 10 apr. - ~.f . I.EVI BTA )ìC111~ 1. 4.\.spetti e valori della psicanalil'i. C'. Rrz7,-0. Come si deve inattivare il sier o per la lt. di \\•. ? Ne1c Yo,r k St. Journ.. 1l!Pd .. 14 1nar. - .J. F. N . MEACHER. Perchè gli ~l lif\nii;;ti cliscordRno ne~le perizie criminali. Pedia.tria, 10 apr. - S. BARBERI. Restauro dei proteici del sangue i1el k a la-:1:r,nr. - ..\.. D E CAPITE. Gelatinizzazione <lel siero cli l'<'lllgue nelk'l lei shmaniosi· infantile .

Eitv.

O~pedal.,

In dice alfabetico per materie. Anestesia loca le nella. chirurgia della pn rte superiore d ell'addomf" . Apparecchio seu1plice e pratico (polh1spiratore) per i11terYenti sulle cavità sierose • • . <\ppendic.-e: . cau~e (lclla ricorrenza clei sintomi dopo la remozio11e Ascesso retro-faringeo . Bacilli tubercolari t rn t~1 ti coi n1C'tocli cli isolnn1ento : ~YiluJ)PO <lPlle coltn re Bibliografia Cronaca dcl 1nurin1e11lo

profes~ionale

Dolori viscerali: loC'nlizznzio11e . Emorragie : fra ttamento EncC'falite epiclen1ica : post11mi e :so::;t.111za nera clel n1eRencef;.1lo . Ereùita riet~ nPile llHì 1:1 ttie cardio-Yaseolari . Ferite da fr~1mmenti (li Yetro Fosfaturia : cur<l . Fratture spon tanre Funicolo sper n1atico: tor~ione con ~10cro. i del testicolo e dell 'epiditlin10 . Granuloma. ùi Sternberg-Pàltanf: i1resenza di speciali granl1lnzioni Liquiòo peri toneale : l'icerche . Mrdici condotti ferroviari . l:nrua. 1!1:!-1 -

Tip. C'a rtiere Centrali.

Pag. 563 : ::\lorfinisn10 : cura . . P e t spirazione in::;ensibile della pelle pig)) 560 , n1ent<1 tc'l dal sole in alta montagna . Prr.~onale I)

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degli enti locali: dispe-nsa dal

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na deoision,e . • Ricorsi: àecorren ~ a d ei terniini . Sieri, v acoini e 11rodotti affini: oontro7To

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prei:critivo Siero a ntitifico nd nlto tasso di ng·gJntina zione specift rn : prod11zione 1·n pidn . Sifilo111:t inizialP: nlterazioni i Rto log-i. C'h~ che ne detern1ina110 la durezz;1 .

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Speoiali..1.:ta : per t'uso della, qu,a l;jica di ~t<'Ho~i pi loro...d noclena li da litia ~i bilin 1·0

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e loro tra ttanJl'\nto chir11rgico . ~tori.a de 11:1 medicina : concetti <li G. Fracastoro sulle mn In ttie i11fetti ~·e . Tubercolosi aperte' e chiuse . Tl1bercolosi polmo11nre: azione <lell'altituclinC' sulla form1 1l·t di .\. r11etl1 . Ti1~reolosi poln1on:1 re: i;;ignific\1 to clinico delle caverne Vista e psicologi:i Vitamine: azione

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17

SEZ . PHATTC.\ ~.

Si è pubblicato da pochi giorni il volume degli Atti del 2° Congresso della

SOUIE1'A' ITALLANA JJI UROLOGIA

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tenutosi in Roma ii 2! Ottobre· 192:1. Es::>o <;ontie11e i 1seg1ner1ti ir1teres5.c'lJ1tissilni lavori: Alesio dott. C. La dia gnosi nret.roscopica nelle infiamntazioni croniche. dell ' uretra posteriore . . . . . . . . . . . . . . . . ... . . . . . . . . Alessandri prof. R. Le metastasi ossee degli ipernef1;omi . . . . . . . . Ascoli dott. M· La nostra esperienza con la pielografia . . . . . . . . . . Blasucci dott. E. Un ca.so non oomune di cateterismo ureterioo . . . . . . Blasucci dott. E. Diagnosi t1retroscopica e patogenesi di alcune lesioni dell ' uretra posteriore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Blocb dott. G. Le prove funziona.li del rene nelle affezioni chirurgiche del1' apparato urogenitale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Bonanome prof. A. L. La roentgenterapia in alcuni casi di affezioni della prostata e della vescica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Bo retti dott . . c. Il valore prognostico d ella costante di Am hard e della fenolst1lfonftaleina nella chirurgia del rene e della prostata . . . . . . . Carraro prof. N. L' anestesia epidurale in urologia . . . . . . . . . . . . . Carraro prof. N. Oalcolosi in rene t1nico (dopo nefrectomia) . . . . . . . Cassuto dott. A. La prova della funzionalità renale con l' urwina . . . . . ·Cassuto dott. A. St1lla chemo-distru zion e dei tumori della vescica . . . . . Colombino prof. S. e Bruno dott. G· Sulla radiumterapia dei tumori maligni della vescica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . De Gironcoli dott. F. Capsula di Irving modificata e semplificata . . . . . Di Fabio prof. V. Esiti r en1oti di una n efrectomia parziale per pionefrosi . Gamberini prof. C. Sopra un caso di calcolosi renale bilaterale . . . . . Gardini prof. U. Tre casi di calcolosi uretrale con uretrocele in donne . . .J ura dott. V. Un caso di leucoplasia d ella pelvi . . . . . . . . . . . . . . Lanzillotta prof J R. I risultati della vaccinoterapia. e del cateterismo ureterale in dt1e casi di pielonefrite . . . . . . . . . . . . . . . . . . • . Lilla prof. P. La funzione renale n ei prostatici . . . . . . . . . . . . . . Melanotte dott. M. La costante ureo-secretoria di Ambard e la fenolsulfo,n ftaleina n ell'esame della funzione renale . . . . . . . . . . . . . . Mingazzini dott. E. Il pneumoren e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Negro dott. 1\'1. A proposito dei falsi « débits » ureici nel cateterismo urete1,ale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . , • . . · . . . · . Negro dott. 1\-1. Del valore del cateterismo ureterale combinato alla prova delle sulfofenolftaleina nelle diagnosi di alcune affezioni r enali . . . Nico li eh prof. G. Pielonefrite suppurativa unilateral e . . . . . . . . . . Pigoatti prof. A. Sull'ematuria n ell'idronefrosi . . . . . . . . . . . . . Pi rondini prof. E. Sull'esame della funzione renale . . . . . . . . . . . . Putzu dott. F. Sulle rotture traumatiche della vescica · . . . . . . . . . l{aimoldi prof. G. I metodi p er l' esame della funzione renale . . . . . . . .l{olando prof. S. Nuovo contributo alle diagnosi della tubercolosi renale . Stoccada dott. F. Atonìa gastrica acuta secondaria a nefropessi& - gua• • r1g1one

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. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . • . . . . . • • .

'Tardo prof· G. V. La prova della sulfofenolftaleina in chirurgia urinaria. La tecnica della pro,ra . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Tardo prof. G. V. Cistiti da colibacilli con .ulcerazioni della mucosa del trigono e degli orifizi ureterali. Tre casi simulanti la forma tubercolare. ·Tardo prof. G. V. Ancora sui rapporti tra alterazioni anatomiche d ei reni e risultati dell'esame funzionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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li Yolu111e, cl1e ai Soci fondatori, ordina.in ed on-0tra1i della Società. stessa, è con "esso Gratis, trovasi in commer·cio a.l prezzo di L. 60 ·p iù le spese postali di spedizion e. I ..a nostra .i\num11istrazione, in considerazione dell'im'Portanza ùegli argo1n~nt i trattati ed allo scopo di ren.dere più facile ai prop.rii abbonati, non inscritti n ll n ocietà s11dd·e itn. l'acquisto d ell'interessante Volume, si. è JlOSta in grado di p.otc rlo re de re fra neo di porto per sole L.. 4 8 se in Italia e L . 5 5 se all'Estero. :\T.R. - .i\ggiungendo aJ predetto importo L . 1 7 se per l'Italia. o L. 20 se per l'Estero. si rice\·erà anche il Volnroe degli Atti del I Congresso (Firenze, 2~ ottobre 19"2?). contenente ben 36 importanti ~simi Lavori. Inviare _.\!'se-g110 B:tncario o Cartoli11a..Yaglia al Cav. LUIGI POZZI, Via Sitina. n . 14 - Roma.. 1


ANNO XXXI

Fase. 18

Roma, 5 Maggio 1924

fond3to dai professori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI

\

SOMMARIO. 'Lavori origina li: Y . .Jura: Sulla mesenterite retrattile e sclerosante. . Osservazioni cliniche: F. Giugni: La rapida guarigione per crisi di una nefri~ acuta, col sopravvenire di una polmonite lobare. - A. Gismondi: Intorno ad un caso di albuminuria ortostatica di grado elevato guarito colla ginnastica medica . Note e contributi: A. Piattelli : Breve relazione sulla vaccina· zione profi lattica antiscarlattinosa praticata d urante un'epidemia di scarlattina. Apparecchi e strumenti nuovi: G. Egidi: Tecnica per il dosaggio dell'urea in piccole quantità di sangue. Sunti e rassegne: N RU R OLOGia: H. Curschmann: Epilessia. A. Salomon: Nuove vedute sull'etiologia e terapia della corea. - Gordon e Carleton : I dolori isterici. cenni bibliografici.

Accademie, Società mediche, Congressi : R. Accademia Medica. di Roma. - Società Medic0:Chirurgica Anconetana. Appunti per it medico pratico: DIAGNOSTICA: La diagnosi del carcinoma della mammella. - CASISTICA : Sulla ftebosclerosi. - Trombosi ed embolia da tumori renali. - E matoma del muscolo retto dèll'addome nella tifoide. - TERAPIA : Vie insolite di assorbimento dei farmaci. - L' insulina nel coma diabetico che complica la gravidanza. - La somministrazione di t intura di jodio nei bambini. - 11 t rattamento della febbre di 1\ialta. - Nei dolori del cancro rettale. - Nelle sclerosi e retrazioni croniche. - PosTA oBGLr ABBONATI. Politica sanitaria e giurisprudenza: Questioni pratiche. Nella vita professiOnate : Cronaca del movimento professionale. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Rassegna d ella stampa medica. Indice alfabetico per materie. •

Diritti di proprietà rlser\·au. - E vietata la riproduzio1.. c di l1.1,vvri yubl.tlicati ·nel P1>LJCLlNICO e la di essi senza citarne la fo,-z,te.

LAVORI ORIGINALI. ISTITUTO

DI

CLINICA

CHIRURGICA

DELLA R. UNIVERSITÀ DI ROMA

diretto dal Prof. ROBERTO ALESSANDRI.

Sulla mesenterite retrattile e sclerosante.

Dott. VINCENZO JURA, .a ssistente. Dopo le prime osservazioni sulla mesenterit e retratti!€ e sclerosante pubblicate da Rie del (1898), Krinski (1910), Tenani (1913), le numerose altre aggiuntesi in quest'ultimo triennio ben poca lu-ce hanno apportato sulla etiologia e patogenesi di tale malattia, per pot€rne for1nulare una definizione esatta. Ancor oggi non è possibile esclt1dere con dati sicuri -che i casi di mesenterite fin.ora pubblicati ra1)pr€sentino, come la mesosigmoidite e la mesenterite della !roggia sottom.esocolica da ulcera duodenale (Donati) cc particolarità anatomiche», esiti « di peritoniti plastiche localizzate l> {lVIurard). La lo·r o natu·ra è vairiaibilissima, ma sec001do la scuola di Llone più frequentei savehbe la forma tuibertcolare. Le retrazio1n i .del mesentere, producendo disturbi di canalizzazione intestirnale, ·e ntrano nel .dominio d1ella .chirurgia, per i sussidii operatorii, non sempve frut · tu osi. Nella incertezza dei dati che ne stabilissero nettamente lai forma clinica in q'lllesti ultimi

pubblica~ione

dei sunti

aru1i si illustrarono come mesenteriti retrattili casi con note chiarissime di peritoi;iite tubercolare banale (Falcone, Duvergy) e persino di pne11matosi cistica dell'intestino con r€trazione C·OllCOmitante del m esentere, pur potendo que · ste ultim1e passare in seconda linea nel qu adro clinico· (Rutkovski). ALl' 0 pposto ne furor10 pubblicati da Duboucher altri, in cui le l€sioni si riducevano ad una o a pochissime cicatrici stellate del mesentere, riscontrate nel corso di chelotomie, per le qu.ali gli ammalati non avevano avuto disturbi, n è .occorse alcun int€rvento chirurgico speciale. Si può così intendere come altri casi di retrazione e di ispessimenti del mese11tere possano sfuggire, perchè illustrati sotto altro titolo, quale il caso di J acobelli (1904); questo nell'insieme, pur presentando delle lesioni tub€rcolari caratteristiche, più si approssima, tra quelli della medesima natt1ra finor a pn i>blicati, al quadr.o clinico della mesenterite retrattile, successivamente meglio illustrato. Ed ancora nel 1923 Santy illustrava - un caso cli volvulo d.el tenue - p€r torsione da retrazione stellata mesenterica, operato di resezione intestinale p·er metri 1.75 di tenue, senza includerlo n€l quadro delle m esenteritL Si può quindi comprendere la difficoltà n el riunire tutti i casi finora pubblicati di l1na ma1

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I L POLlCLIN I CO

lattia non ancor ben definita. Ho potuto così Taooogliere nell'accluso ele11-co casistico (v·edi pag. 579). ~. 34 casi, scorrendo la scarsa letteratura • sull'argomento. Non si può negare che esistono delle forme in cui le les1oni del mesentere prima localizzate, di poi generalizzantisi, producano un quadro clinico non riferibile ai molti sinora noti; le risorse terapeutiche sonO' spesso vane. A tale gruppo di ammalati è da riferirsi il caso, di cui segue l'illustrazione. N. D., di anni 23, fabbro, da Rocca S. Seno11e (Terni). Ricoverato in Clinica il 20 nove1nbre 1922. , Soffrì: a 7 anni polmonit e; a 10 anni febbr1 infettiVie inteetinali; ai 13 anni scarlattina corr1 nefrite; a 15 anni ascesso delle parti molli della regione parieto-occipitale sinistra; a 16 anni ulcere veneree con afieniti; a 19 1p1arotite; a 20 an11 i broncopolmon1te grippale; a 21 blenorragia. con .orchieepididimite sinistra. l )ue n1esi prima dell'ingresso in Clinica a] matti110 doJ01i gravativi al basso ver1tre, che ce~ , ava.no dopo poco con la defecazione; dopo 20 g iorni essi si })l'esentavano anche due~tre ore do1Jo i pasti, erano localizzati all'epigastrio ed agli ipocondri e cessavano col riposo asso luto. Da un mese aumento progressivo e graduale del volume dell'addome. NCll corso d·eJl'attual.e inalattia, ma.i febb1--e. appetito normale, alvo normale, dimagrito alqua llto. . E~<l lne obiettivo (21 11ovembre 1922) : Adclome globoso, con ottusità con cavità in alto, co11 l imite su1)eriore mediano 4 cm. al disotto a.ella cicatrice ombelicale e gradualLmiente de,g rnrlante verso i fiancl1i , dei quali il destro però ha risonanza timpanica. Fiotto endoaddomi nn le. Pareti non molto tese; non si riesce a J)Olpare alc11nchè di rilevabile in profondità. F e.gato e n1ilza in limiti normali. Apparato respi rntorio e -cardio'"vascol are normali. ~Iirropoliadenopatie in tt1tte le stazioni linfa tiche accessibili. C11tireazione alla tubercolina neg_a tiva. R eazione genPrale e di focolaio con la t11b ercoli11a n egativn. \Vassermann neg·ativa. 2f> l1ovembre 1921. - Laparacente i: si rica vano 8 litri di liqnido paglierino. Densità di esso 1028 (15°). Ri,raJta positiva ...\lbumina. 14 %. Seòin1 ento: nt1merose emazie; linfociti 30 %. gro~si lTl on on11c l eat1 2 o/o, polinucleati net1trofili 68 %. Prova biologica per la tubercolosi negativn i n cl n e ea vi e. l)npo ln })n rncentrsi 11e1ln regio11e mesogast.rica. Yer o la fo sa iliaca d. si palpa 11na mnc; a della µ·ra11dezzn tli lln grosso p11g110, a s11perftcie bozzuta, cli co11 ~istenza molle r 1n s tiea: ~i1 di rc;sa imprin1endo cl elle ~coc;sp brusch e si rif\~ce n lle volte a d est~re l1n mi11imo gorgoglio. Il liquido dopo 11ocl1i e:iorni ~1 rifor1na ra piclnmt'> nf e. . ~1 cl icen1br~) l 921. PrrYin n110\'n ln pn ra centf:'c:.i 000 C'l'. di liq11iclo ascitico, si praticn lo 1>11 r•tt nln p1•ri tonro, nYen do in ten1po n tiJ,-. so111mi11i~trato il pn~to opaco: introduzione di

5000 cc. di ossigeno. Repert.o radioscopico e radiografico : sollevamento d-ella parete anteriore addominale dal piano dei visceri sottostanti se11za aderenze. _.\rise del tenue oonglobate addossat~ contro la. parete posteriore, ragg·iu11gend0 in basso la linea pt1bica, in alto l 'o mbelicale trasversa; si presentano alquanto dilatate ed al disopra della immagine di esse, $Ì apprezza quella del colon adùossato a11che alla parete posterio1~e, disteso da g·a;s a pareti ispe\S site (vedi fi.g. 1). DL1rante la degenza in clinica mai febbre. 1 i gennato 1922. - Diagnosi clinica: peritonite fibro adesiva. Laparotomia esplorativa. Taglio laparotomico mediano on1belico-pubico. Scarsa quantità di liq11ido libero. Anse dell' ultima porzione del te11uf:? strettamente aderenti fra di loro ed al marg·i11e libero d~ll'e;piploon, costituen,ti un con glon.1er u to fi sso alla colonr1a vertebrale, per retrazione del mesentere, il quale si presenta jspessito, biancastro, opalescente. Le anse di cali})ro pressocl1è normali sono libere tra cli lo1ro. Anche i mesi del ·cieco e del colon ascendente si presentano alquanto retratti, ispessiti, bia11castri. No11 t11hercoli sia sul peritoneo viscera l.e cl1e 11arietale nè s11i n1esi. F egato e 1

milza di aspetto normale. Si asportano dei frammenti del meso retratto e dell 'epiploou a d,erente alle ans·e, 1per ,esami ietoJogici. Chi11sura a .$tl'ati della paTete. Reperto istologico: nei preparati s11l rneso tessuto . fibroso ricco di ele111enti connetti vali adulti, con scarsissirl1i vasi a pareti be11 co11ser vaite e di spessore p.ressocl1è 1i.ol'male. I prep[t 1·ati allestiti dal pezz.o di epipJoo'n ripo1tu le m edesi111e i1ote isto-"patologicl1e. J)eco r so post-operatorio: n e{ pri111i giorni do po la la1)al'otomia a volte saltuariamente, vo1ni to al i111e n tal'<' o biliclre. Cout e 1n porn 11 ean1e11 te ùefecazione 11or1nale. !,asciò la Clinica dopo 20 giorni se11za alcun 211ig li 0 1·a me 11 t1 >. Il sanitario cl1e eg·11ì l'ulteriore corso de1Ja n1alattia fi110 nl dece~ ~ o cosi riferisce: « !'\011 s i ripetè J1iù il Yersamento ascitico, anzi ]'addome si l'id11 se n1an mano di \·olume, lino a cl1e la. n1a.ssa intesti11ale costit11ì llna s11rc i · rii t u1nore semisferico, cll1ro, immobile. clrdlft grandezza cli 11na n1czza te~ta di a<lulto. Ritengo che 11on i J)Otera. niù pHrlnre di aderenza fra I.e a11"'c intesti11nli 111a cli 1111a Yera e pro1)ria ~alùatura di esse. :'\1111 ehhr. 111ai febbre, n1ai vomito. n1ai diarrea. I.:1 n11t1 iz ion c si compiva difficil1ne11te: non poteva n .. olutam~ n­ te prendere cibo e n1entre nei prin1i aiorni riu~ci\'a ad ingerire circa 300 gr~1n11ni cii lnftt nellr 21 ore. tale quantità andò iua11 ruano diminn1:111do, fino a tflnto che negli ltltimi i-5 1


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SEZlONE PRATlC,\

gior11i non si r1utl'ì a tfatto. ~lorì ai pri111i tli marzo u1 vera e propria ina11izione, i11 stato di mur.asn10 .e quasi senza soff er er1ze ». Nel caso illustrato mancano i uistur l>i tli Cè.tnalizzazione intestinale sia all'i11izio cl1e i1el1·u1teriore corso della malattia, presumibilme11te perch è la retrazione del mese11te re, esse11do uniforme, non produceva r estri11gin1 e11lo circoscritto del lume intestinale, ingir1occhia111ento o altra deviazione della nol'male sJtuazio11t· deJl1intestino, di cui il ii1eso e1·a les 0 ·. La etiologia resta pur tropp o scon osciu t a, com e in molti casi di m esenterite fi11ora illustrati. Da escludersi la lues per l 'assenza di altre lesioni concomitanti nei visceri ei1cloaddomi11ali, delle quali caratteristiche sono quelle del fegato e della milza, e per la negati \'it~t della reazione di \~lass errr1 an11. 11 reper to istologico dippiù n.egava l es io11i a carico d ei vasi, caratteristi.che nelle for1ne lueticl1e. Da escludersi la tub ercolosi sia per 1 assenza di febbre , sia per il r ep erto anato1no-ptttolog·ico che i1011 dimostrò presenza alcu11a di tubercoli i a11 t o nel peritoneo che nei visc eri endo-addorninal i, sia per il reperto isto-patolog·ico, s ia per la prova biologica n egativa, .· sia per le prove siero logi<!he. Sulla neg·ativit<\ di queste lllt i111 e ricl1iam-0 l 'attenzione, essendo state praticat e i1t co11dizioni generali favor evoli, qua11do n elJ 'infer mo non si n otavan o certamente seg·ni di cachessia . ~Ianca110 nella storia dell'am1nalato dati ch e possano far pensare ad altre lesioni primitive intestinali o degli or gani endo-ad dominali. ()ltre1nodo lltile ad orientare verso la diagnosi cli11ica riuscì la pneumoperitoneo, nel q1iale si ebbero jmmagini radioscopiche e radiografìc;l1e, che si ]Jot rebber6 ritenere caratteristiche,_ tanto da poter ser vire di guida per uu.a diagnosi precisa, pi 11 che di probabilità. Utile riusc1 la laipar otom ia ad eli111in are l'ascite. Pnr t r oppo la diffusio11e progressiva e rapida a tutti i mesi delle l esioni prima sorte a livello dell'ultima porzione del tenue portò rapidam ente aJ l'esito letale per inanizione, essendo d ive11uta sempre piìr ~tentata la nutriz1 one. · Da11do un ra1)ido sguardo ai b'x casi p.ubb Uca ti ch·e scJ1ematicamente sono raccolti nell;accl11so ele,n co co•n le note illuistrativ.e pjù interess'a11lti pel' ognt1no, si· può sernz. al tro 1·ilevare che la m ag·giore frequenza di tale m.a la ttia si ebb·e nell 'età inedia dai 20 ai 50 a11ni (23 : 34), rr1entre molto più rara sarebbe nei prin1i e ne-. gli lll tin1i decenni di vita. Ciò po1 rebbe esser contro la ipotesi della freque11za di tali le::,io11i nei neona.ti) legandosi a 1

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maJfor1uazio11i dell 'i11testi110 t.e11ue (,ìVl auclai1), no11 in olto chiare ne1)pure n el caso illustl'ato da ..\.bacli·e com e t a le, poichè le irl'egolarità d el calibl'o ùel tenue possono meg·l10 stare in rapp.orto a lesioni pregresse, a lu11go decorso, a vvenute nella prima infanzia, come i1ella m aggior !Jé.ll'te dei casi l)er altre .e poch e della vita. Colpisce n on poco la forte p erce11tuale e.Li mesente1·ite a carico d.el se.s.so mascl1ilo (~ : 3-l) , ir1e11tr e n ell 'occc.tsione si potl'ebbe ricordare che i1el sesso femminile p.iù frequenti s0no le ptosi l)er abbo11da11za e magg·iore rilasciatezza cor1g·e11ita di tutt e le pliche periton€ a li, con1presi i mesi. Comunque n egli \adulti la etiologia della i11esenterite r etrattile è va riabilissi1na e non se1n1)1·e p1·ecisabile. S.o no n ote le forme di p e1·itoniti tubercolari fibro-a desi ve gen eralizzate o circoscritte ; furono illt1striati d a Te·n ani per priu10 casi clov11ti ad a rteria-sclerosi delle mesenterite, ed u11 caso da strozzainento err1iario; l\tiat1clair crede che v·erosimilm·e nte possa11 0 ancl1e err1atomi post-trat1matici del n1.esenter e produr1·e leBioni a11aloghe. 1) iù difficile a provarsi come cause di lesioni prevalen ti o quasi es·clusive a carico d ei m esi è la sifilide, n ella quale quando· esistano taili lesioni, .esse i1on rappresentano la nota più importante ed ordir1ariamente i)assano i11 seconda linea di fronte alle lesion i degli a ltri organi endo-addo.1ninali, specie fegato e milza. Da aggiungersi dippiù tutti i processi infettivi acuti sia a carico di tratti intestinali o di appendici (appendiciti) sia a carico di org·a11i pelvici (atlnessite), i quali in st~guito a d ascessi r i1 solnti, causino retrazioni dei n11esi vicini e quindi ar1ch e di qu·ello del1' ultima porzione del tenue . Rilevabile la grande fr.equ enza de lle lesioni in parola a livello della porzione ter111inale del ten11e. Di1)ender à ciò da predisposizion e con ge11ita do\ruta a brevità del mesentei·e, la qL1ale favo r isca i processi infettivi e quir1cti le lesioni r etrattili in parola? Sarà dovuta a lla vicina11za di tale tratto intesti11ale all'a mpolla cecale ricchissima d i germi, quivi stagnanti e diffo11d en~ t is i alrultimo tratto dell intestino te1111e, dove i movimenti p eristaltici sono più lenti'? Co11 questa ultin1a ipotesi meglio ci si riport erebbe nella visio;i1e della peritonite cro11ica localizzata, an11nessa da Virchow per la n1eso-sig·moidite retrattile. Nei casi l'iportabili alla tubercolo!:'i la patogenesi è da · r iferirsi alle conoscen ze orn1ai acq11isite sulla })eritoni te t11bercolarc. A 11 'u opo p erò con le ultime conoscenze snl la biologia del bacillo tubercolare pare orma 1 accertato cl1e in condizioni di vitalità attenuata il bacillo t11bercolare pos~a produrr e delle lesioni 1

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l...\.NNO

lL POLICLINICO

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18! •

sclero-fihrose prive di tt1bercoli e di focolai di rammollimento. Perciò potrebbe verosimilmente il bac illo tubercola r e, in ta li cortdizioni indovato n ell'intestino, produrre processi sclerosanti d eJ meso corrtspondente, a d opei-a d ei 1)rodotti <li disintegrazione der corpo batterico. Più difficilmente riuscirebbe s pieg·are l a formazione di mesenterite da sifilide, già rarissima ·e non da tutti accettata come l esione primitiva del colon, del qt1ale colpirebbe specialm,e r1te l' ultimo tratto. Ria:s tlffiendo, in segt1ito a lesioni ulcerati ve del tenue è possibile la formazione cli m esenteriti, conseguente a linfa n gite e perilinf angite. Bisogna però ricordare a tal proposito, per poter e es·cl11dere almeno form e dipendenti d a ge1·n1i pecifici clella dissenteria, ch e i11 qualche caso soltanto vi furono dati anam11esiici di diarrea, sia ad andamento acuto che cronico. Prevalse in quasi tutti la costipazione. Per qt1anto rig·t1arda le m esenteriti da ernia strozzata restan·o tuttora v ige~ti i concetti patogenetici ,sug·g·e1iti dal Tenani : obliterazione dei vasj arteriosi compressi, edema del mesent er e, caduta dell'epitelio intestinale al pu11to di strozzam ento del viscer e, l)assag·g·io dei g·ermi ai.t ra verso le vie l.inf aticl1e (o sanguigne) ancl1e clo·p.o che le condizioni del viscere sian o J11igliorate f'e nza alcun intervento radi-cale. L'arteri oscl erosi dei vasi m esenterici, già a mmessa da Lagan11e per la patogenesi del1'iniarto intestinale, trova conferma n ei casi pubblicati dal Tenani, nei quali questi pensa. per la m ag·gio11e estensione del proces so arteriosclerotico al meso, che le lesioni abbiano preceduto sul mesentere. Il trat1inatismo prodt1rrebbe secondo Ma uclair la mesenterite in seguito alle lacerazioni ed agli e1natomi che si formano. 1Vlanca110 n·e i casi raccolti nella letteratura dati anatomo-patologi-ci che conf exmano il concetto della mesenterite r etrattile sclerosante nei n eon a ti accompagnata a m alforn1azione del1'intestino. Nell'adulto n elle forme tuber.colari si presenta il quadro delle peritoniti di tale nat11ra, i1è sempre l e lesioni dei ;mesi predominano sul quadro ge11erale anatomo-patologico. L'esistenza dei t11bercoli estesa al peritoneo pa.rietale ~ visce•rale come ai m,esi è decisiva per redimere ogni cl11bbio. Altrettanto non si può dire in n1erito a qt1elle, che vor:remm.o noi riportare com.e forme scl erotìbrose, sulle qt1ali mancano ancor a dati sict1ri. La mesenterite retrattile ~ i h a di preferenza a livello dell' ultin10 tratto del tenue. e in alc:t1ni , con1e nel caso innanzi illustrato, si pre. . cntavano lesioni analogl1e a carico del meso . 1

del cieco e del colon a sce11de11te. Ciò dopo gli studi di Descomps e Turnesco sui va i linfatici del grosso intesti110 e dell.ileo si spiega ag·evolmente, poichè la cil'coJazione linfatica dell' ileo, scarsa, prese11ta le cau atteristicl1e di qt1ella del colon , a1)partenenti ambedue nl seco11do territorio va colar e, il distale. l)OSt-vitellino; comt1ne i1e sarebbe anche la disposizio·n e e la convergenza. Di !)OÌ l e lesioni, estendendosi, si possono diffondere a t11tti i n1eso, determinando co1ne i1el nostro caso, addossamento llniforme d i t11tto l 'int estino alla parete l)Osteriore addomi11ale. In tali condizioni vol\·11li, inginocchi a111e11ti, ono più difficili a verificar.si, però è più facile la diffusion e <li lesione ancl1e al peritoneo viscerale, pur restando integro qt1ello parietale. In ta li forme generalizzate si riscontra più costantemente l'ascite. Be11 differ ent e è il c1uadro anatomo-patologico nelle forme di retrazione m-ese11teriale circoscritte con ci ca tric i stellate, IJerlacee, irregolari. Dalle ·esperienze d el Faccini si può concludere che le pla·ccl1e di mesenterite cicatriziale (circoscritte) siano localizzate alle stazioni linfatiche del m esent er.e, obliteratesi. Le cicatrici uniche o multiple a volte determinarono aderenze tra le a11se intestinali con formazione di inginocchiamento, torsione, addossamenti di anse a canna di fucile, a V, ad Q. Tali lesioni cicatriziali possono presentarsi contemporaneamente anche st1ll intestino, determinando r estringimenti del viscere e stando a dimostrare lesioni primitive pregresse del viscere, passate inosservate i1el corso di affezioni a cute ad andamento l ento ed .attenuate, oppure in seguito a strozzam ento erniario. Il viscere a monte del punto inginoccl1iato o ristretto, si presenta dilatato , con formazione di megaileo, analogamente a quanto avvien e in lesioni cicatriziali di tt1tti gli altri tratti dell'intestino. Veramente altre esperienze contem·p oranee a1le già citate, del Faccini starebbero a dim ostr a r e ch e tali reperti posisono aversi, alme.n o sperim entalmente, in seg·t1it-0 a sezioni di 11ervi. Ta li mesenteriti retrattili circoscritte hanno qt1i11di lll1 aspetto del tl1tto simile alla meso-sigmoictite. alla m·ooo-tiflite. alla mese-appendicite, él lla m ese11terite della loggia sottom esocolica descritta <lnl Dona ti. :\Iauclair pensa all evientua•lità delrinfn1 to intestinale da compre$Sione e obliterazion e dci yasi m esenterici arteriosi e venosi; ma tale ' reperto finora mancò sia al ta\·olo operatorio ch e alla necroseo1)ia in ca i di me~enterite retrattile . 1

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SEZIONE

I sintomi, quasi sempre insidio.si durante ·l a formazione delle retrazioni, si manifestano ulteriorn1ente più o meno ii1ten si secondo il grado delle lesio1lL Dapprin1a sono vaghi dolori al basso ventre od all'epigastrio, i quali si vanno nccent1tando fino alla manif estazio11e di colicl1e \'iolent.e d ovute a i distrt.r·bi di canalizza.zione intestinale. Nella maggior }Jarte dei casi in uJtim·o do111inò, per torsi o·n e, per ing·inocchiamento, per compressione dell'intestino da briglie cicatriziali, il quadro clini co dell'occlusione intestinale, i11evitn.bile comp licazionc quando. la sede delle r etr a zioni e l a dis1)osi zione di esse })ortino a forte deviazion e l 'in- ' testino, sì o no ristretto n el s110 111me, e co11 me o retratto. L'ascite fu prese11te o.ltre cl1e i1elle forme tubercolari conclarn ate in quei casi , i più gravi, nei q11a li, con1e in quello innanzi riportato , le lesioni dei n1eso, prog·ressive e gen eralizzantisi , assunsero il carattere di v er e distrofie. ..\lct1ne \'Olte si p11ò appr ezzar e n ell1addome 11nn t11n1efazione di gra.n (lezza varia, dolente, s11lla q11ale si d esta rumore cli g orgog lìo con • opportune manoYr e. La cliag·nosi è difficilfssima, e qi.1ando l'ammalato è in occlusione, è più che mai impossibile di individualizzare la. cansa prim :i. <i eJl'int.ervento. Là dove in,·ece sia possibile l ' in gestione d el pasto opaco, può riconoscel'si il ·pt1nto sten ot ico. però qt1ando questo .e sista : Oltremodo utile alla determinazione d ella diag111o·s i inv.e ce può ri1tscire lo ,pne11m operit on eo, il q11<1le accom11agnato all'ingestione in ten1pn ntjle <li pasta opaco, inaica, com.e nel caso nos tro, i rapporti drlle Rnse fra di loro e con ]a .p,arete; qu ando c::i a1pp1·ezzino con i comt111i m ezzi cljnici sern eiologici tumefa zioni er1do a.ddominal i SP n e p11ò preci sair e la sede. l\Ia in quarsi ti1tti i casi pubblic<1ti 1n diagnosi fn accertata in seg·11ito a laparo.t oirnin , o nel corRo di a1ltri interventi. Se .. i eccettnano i pochi casi n ei rr11ali 'e retrazioni del mesentere er a n o limitatissirr1e (caRi da str ozzamenti ernia rii ) nonchè i casi di peritonite t ~1h ercol are chia r a. n ei quali si rientra nelle conoscenze accertate in tnli cam pi, per lo piit i1,ei cas i di ni esente-rite retratti] r la prognosi è grave tanto no.n in.t e·r venendo, per l'estensione d elle lesioni, qnanto intervenendo. Quando l'intervento chirurgico non si a indic~to. p11r non avendosi Je note ana.t omo-patologiche della p.erito·n ite tubercolare, p·e1r quanto ho accennato ulla .etiolog ia e patog-e11 esi della m n laitti a in JJ81'0 l a . l'elio-terapia e t11tti gli altri m.ezzi consjglia ti p er la ct11"a d ell e foTme -sp,erifìche, può esser praticatn come tentativo. l

PR.\TI C ~

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Qua11do J"interv.ento sia indicato all'inf11ori dei casi di urge11za IJer fe110111 eni di occlustone, J'ope.razio n·e trova le u.e in.dicazi.o·n i sia in 1seml)lici sezi oni d el m esentere r etratto, sia in entero-e11tero-anastomosi, o ileo-colon-stomie, che ' in reseziont, più o n1e110 est.ese secondo i reperti laparotomi ci. 1

C A S ISTIC ~'\.

(ì\'Iitt. g·re11. ì\ii ed. ll. Cl1ir. , pag. 528, 1897, J e11a) . Caso I. ·_ U on10 ·a . 37. Costipazio11e cronica ; do lori addominali, pi"l1 accentuati n ellai fossa iliaca destra. E. O.: Quivi tum efazione. Oper. : meso del cieco e d ella fine del te11u·e retra tto, ispessito1; adetenze peri-intestin a li. S'eziòrne delle briglie. Etiol ogia ? Esito: scarsa miglioria . Tn. I bidem. Caso II. - Uo1no a. 62. Costipazione cronica; dolori nella fossa iliaca destra. E. O.: quivi vaga resistenza. Oper.: fine del ten11e addossata. alla p arete posteriore per mesenterite 1·.e trattile; cicatrici biancastre, briglie. Sezione delle briglie. Etiologia? Guarigione. Io. I bidem. Caso III. - Uomo a. 46. Tubercolosi p ol111 on n r e pregressa. Da 15 g iorni sindrom e appendicitica. E. O. : R esistenza d ella parete nella fossa iliaca de tra, dolente. Op er . : m esentere retratto ed ispessito a livello della fine del te1111e. Cicat1·ice biancastra, briglie. ~ezione d el le briglie. Etiologia? Morte p er embolia poln1ona re. .T.\COBELLT. (S11l la tuber colosi m esenteri-ca sten osFi11te. Tip. Gi1errero. 1904, Napoli ). - Uomo a. 28. '"Stit ich ezzn. F ebbri infettive intestinali; i11di accesso p set1òo appendicolare. E. O. : vaga re~iste11zn nella fo ssa iliaca destra ; punto doloroso e.li :VIac Burney. 1a. oper.: m esentere ispessito, r etratto a livello di a r1 sa del t en11e ad angolo; adere11z.e epi·1)loiche. R esezion e intestinale. 2° i11terv. : a derenze m11ltiple tra le ai1se del ten11 r : sezione delle Rd r r en ze. Et inloaia. : tnhercolnsi. G11a l'ig·ione. J{ RYNSI< J. (Gn zz. I .1ekar skn, Varsavia, 191 O, i1. 11 ì . lJon10 a. 22. Un a11no pri111a an1)endicitè ; dn sei me '"'i dist.u Tbi intestinRli. E . O.: Quadro clinico di o·cclu sion1e, intestina.le. Ope.r.: n1 e1senter it e retrattile pe1r un n1etro d ell'ultimo tratto d el ten11e. \ derenze a1)pen clir0Jari. Il eocolosto.n1in.. Efir logia: Rppendi cite. :.\Io·r te dopo 3 giorni. D'A GOSTl l'O. (Rivi. ta veneta di Scienze 1Vlediche. ·pa.g . 1-62-508, 1912). l Tom .o ai. 74.. Stitico. Da 25 a. erni8, in~nin al e sinistra ; da trei giorni stro2zamento. Op e.r . : l\!Iesenterite scl e'fosa nte per 1 111 ..!\no 1p reterna t111·a l·e. Etioloain : Ernia st1·ozzata.. ~1ort.e. TENA~ l. (Il MORGAGNI. Ri vist e. !JUg. 452, Milano. dic e n1hr.P 1913). Caso. J. - l Ton10 a. 20. Operato cti ernia. ingn i11ale s trozza tR, dop o 4 mesi ·occl11sionei intestinale . E. O.: Q11a.d.r:o cli11ico di 0 cclusione. Oper. : anse d el tenue accollate al raichide per n1esenterite retrattile; lt1n1·e1irntestinaJ e O·b lite:r ato. R e1sez,ione del tent1e rn . ·t.. 70. Etiologi(l: strozza m1einto ern iario. Gnn- . rigi 0·11e. In. Ihi dem. Caso II. - Uomo a . 80. Emipar esi da emorrag ia. cerebrale. l\1ai di stt1rbi intestinali. Necroscopia. lVIesentere retratto per 1 metro; 111me del t e1111e rid ottis~ im o; m a rcata RTF.DEL.

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I:.

POLICLfN JCO

ateron1asin d e i Yasi mesenterici. Etiologia: arterioscler o ~i.

Io. I bicle nt. Caso. 111. - - l] o1uo a. G3. Iì' r eqt1e11 terr1e11 t e vaghi ctoloi-i a ddominali. ì\!Iai ctist11rbi di ca11alizzazione. Necroscopia. .i-\11 'inizio il digiuno è a ddo1ssato a l rachide per mesen terite sclerosante. Etiologia: arteriosclerosi. ì\1At ' CLA tR . (B11ll. Mén1. Soc. Chir. de Paris, 21 aprile 1920). - Uomo a. 35. Dall 'infanzia co.sti]Jazion e e coliche intestinali saltuariame11 te. In tre anni tre volte pseudo oc-elusione intestina le. E. O. : all'ipocondrio sinistro m assa quanto un pugno, dole11te. Oper.: meso d el terzo s1ip. del digl un o r etratto , anse intestinali ader enti fra loro, colon t r asverso e discenden te a canna di fucil e. ezion·e delle brigli.e. Etiologia? G1 1arigio11e. FERRO~. (I b idem , 23 ging·no 1920). Uomo a. 54. D a. tre m esi distl1rJ)i intestinali; vomito. Oper.: meso d ell'u1t i1no tratto ctel tenue ispess ito alql Lanto r et eat to, cj catrici bi a ncastre; ileosigmoi d ostomia. Etiologia? Gu arigion e. ì\I Al-'CLA lR. (Ihiden1 , 7 111g·J io 1920). Uon10 a . 67. jntomi di occlusior1·e i11testin a l e sub acuta. Rep. oper. : ultima a n sa ciel ten11e ristretta, accollata a l rachide per r etrazione m esent.erjca; cieco e col on a eende11te n ell·e m edesime 1condizio11i. Etiolog ia? Gt1arig·ione. .i\I r· RARD. (Ib idem, 23 nove111bre 19'>0). - Uomo a. 1- . Dolori colici <.1 Il1epigastrio. Tuberçolosi polr11011a1·e. Quadro clinico ùi occJ11sione acuta. Op·efI'. : anse d el tenu·e a , r, per m.esenterite ch·e la fissa al rachi de. 1° intervento: sezione delle briglie; 2° interv. : entero-enterostomia. Etio logia: t.11hercol0si. ì\'.Ia r te, cori r ep erto nec roscopico di caverne i10lmonat'i. . FERRON. (l bid.em , 11. 23, 1!)20) . l]~mu a. 31. 01)er è.1.tc ~~ ~ !S a.n~J. i LÌ i <.tl)pendic octornia; s11cce. si va me r1te dj arrea, costipa.zion e, d-0lori a d dominali. Oper. : ansa termi nale dell'ileo dilatata; t11ber coli n111Jtinli a 1G cm. dal cieco : • i11e e1 ttere r.et1·8tto. Et~oloaia: t11hercolosi. Guarigione. \r1 A~N Y. ( l hidem, 12 m aggjo 1921). Uomo a. 37. ~ in to11l i cl i occlusione intestina l·e. Oper. : anse d el tenr1e in atrisia, con m esentere is pessito, infiltrato, e d e1natoso. t·etratto; strie bia11 custrc. Etiol ooia: tnberco losi. G11arigione. WrNNll:N. (Brt1ns. Britr. z. Kl in. Ch ir., T . CXXIII , ii. 1, 1921). "Como a. 19. Sette annj 1)rima peritonit e e l)Olmonite. E. O. : Tumefazione mobile n ella regione paraombelicale d . 0 1)er. : intestino ricoperto di patina bia ncastra, mesentere cicatrizzato e r etratt o; inginocchiamenti ilea;ri; sezion e delle brig li·e. Et iologia? l\1igliora mento. FRITRCH. (Centr. f. Chir., 16 maggio 1921). - Do11na a. 36. Antica peritonite. t itichezza abi t11ale. Occlusion e ac11ta d a d11e g iorni. Oper. : mesentere :i~Y,le8~ito . torto: aderenze mooenoorointestinali . D.e T v!'~io 11e. Etiologia: t11bercolo. j , n11pcndicite? l\Iort e dopo ]1cche ore. rn. (Ibidem). - 1 l Jomo a. G9. Sintomi di oc"'lt1 "' 1·on~ ·n"11~~11.1. - -".:1 1 a ... - . r\.--~"' ""'~ ---.a. C::. - .'". e; _ ~-e•,..!ltt0 ':::> ~ .l " ! .1'-' . . ·. ~~1 v .::>v.1.J." ~· , co11 aderenze m11ltiple intestinali; torsione e y0Jvolo. Deter sione. Etio7 ogia: trombosi? l\llorte. Dt 1 ' 'f.RGEY. (Bnll. l\ f Pnl. ~oc . Ch ir., Pa!'!S, :..7 genna'0 !922' . - 1r ,.. : •• u a. '17. Enterite nel 1911 . Occl11sione int estinale nel 1915 e r1el 1918. Sindrome occlusiva inte tinale. Op.er.: mesenterite retrattile s tellata a livello de1l'nltima an~:--i òPl tenn e . .-\11 0 ilinco. Elioln{Jifl : tnberrolo~i? ~for ­ te: repertn 110crosco11ico rli nrlerrnze ple11ricl1e.

(Ibid e1n, 19 gi ug110 1022) . 'Corno a. 1·3. Alcoolista. Ernia ingui11a.le s inistra. l) a :J giorni dolori dopo sforzi. Sintomi di occlnsi-0rJ e intestinal e. Oper. : mesenterite ed epi ploite retrattile. Anse del tenue agglomerate. ricoperte d a patina biancastra. E pat j te~ Sezione delle briglie. Eti ologia : cirrosi atrofica. j\10.rte dopo 7 giorni. Io. {libidem) . - Donr1a a. 15. Da 4-5 giorni dolori colici addominali. D opo 12 ore dall'i11gestione pasto opaco ancora i:>r·esente nel tenue, dilatato. Ascite. Oper.: meso d el tenue, del cieco e del colon irregolarm.e11te r etratti · inginocchjame11to del tenue. Ileo.-sig·moidosto~ mia. Etiologia: conge11ita? ì\'.Iorte. FALCONE. (Arcl1. I tal. ùi Chir., vol. \ -I , n. 2, nov. 1922). - Donna a. 38. Da un anno aumento cli volume dell'addom e. Ascite. Oper. : m esi ispessi ti , o.pacati e r etr atti . Anse intestinali di aspetto normali. Etio log ia:> Guarigione. Io. (Ibidem) . - Donna a . 23. Vagl1i dolori addominali. Anoressia. E. O. : numerose tumefazior1i e11do-add ominali. Oper.: mesentere retratto .ed i p.essito. Noduli tl1bercolari disse1ninati. Etio l ogia : tnbe1·colosi. Guarigione. Io. (Ibiùen1). - D onna a. 43. Da un anno a um ento di volume dell' addome; colich e intes tin.ali. Ascite. Oper. : mes o del tenue e del colon ascendente, retratto, ispessito, opacato. Etio! ogia? Guarigio.n e. D L BOlJCHER. (Bn ll. Mém. Soc. Ch., P a1·is , 20 r11arzo 1923). - Uom o a. 45. Laparocele da appendicectomia. Sintomi di occl11sione intestin nle. Oper. : an. a strozzata, con cicatrici stellate bianea .. t l'e, diffu se a l m es·e nterc. Curn d cll'cventrazione. Etiologia: strozzamento erni a rio. ,.. . . _.\BAD IE.

Lr11a r 1g10.J1e .

I o. (Ibidem ). -- U9n10 a. 35. Err1ia inguinale congen ita. S intomi di s t1·ozzamento erniario. Oper. : m.esenterite retrattile in corris1Jondenzn dell'intestino erninto e del mesentere vicino . C11ra radicale d ell'erni a. Eti o Logia: strozzamento .ernia rio. G11arigio.ne. In. (Ibid em ).• - Uomo a. 32. Ernia ingl1inale cortgenita co11 ecto11ia testicolar e. Sintomi di strozzam ento er11 ia rio. Ope I'. : rnesenterite rP.tratt ile in corri pondenza de ~ l ' intestin o .erniato ch e l1a fo.rm a d i n. C111·n rnclicale de1l' er11ia . Etiol ogia: stt'ozza1nento erniar io: Gl1arigi.one. In. (Ibid em ). - l Tom o n. 30. Ernia ingt1in al P destra. Da tre gior11j si nto1ni occlusivi intestinal i. Oi:>er. : Volvul o di nn ·ansa terminale del te11ue; m esentere r etratto a livello di essa; brigl je. Sezione clell e b riglie. Etiologia: strozza mento erni ario. Guarigion e co11 fistola stercor acea. In. (Ibidem). -- {Tomo n. 28. Ernia inguinale d. in tasata, ridotta ed operata. Oper. : Meso dell'appendice e d·ell'11lt ima porzione del ten11e co11 cicat r ici stellate perlaceP. C11 ra ~e!~ ~~rn ia. Etiologia: strozzame!lt0 er11iario. G11arigionc. IIALLAPEAlT. (Il1idem, 27 nlarzo 1923). - Uomo a. 45. Pregressa peritonite d a perforazione appen.dic0!a:a. Dçt 2 mesi distttrbi di occJ111sione intestinale. Indi ano cecale; seguì asrite. Oper. : m e~enterite <lellfl IT m t?tà è.;:!l tenue. òi cui le anse son o conglobate. Calcolo appPnrlicitico. Liberazione del me~o. Etiologia: nppendicitti. G11arigione. Dl JVF.RGEY. (Thid€m, 17 aprile 1923' . - l jomo a. 22. /\ 7 e 17 anni lesi"::i tubercolari . poln1onari e sch eletrirr. ::- . =~el 1918 di :'lrren. Oper. · u~citt'\. Granr!.1ctzio11i tubercolari s11l te11ue e


(_.\.NNO .\XXI, FAsc . 1'3]

su11.· e1)i11loon; ~1l e ·e.nte1·e i.etratto.. Drenaggio peritoneale. E ll olog la: tubercolosi. Guarigione. R l 'TKO\Y:K1. ( r~a Presse i\'led., Paris, n. 103, ?3 dicembre 1923). - Donna .a. 15. Da tre settin1ane vomito , ùolori addo.m inali, costipazioni. E. O. : tumefazio11 e quanto un arancio nel basso ventre a destra. Oper. : Pneumatosi cistica intestinale; m esentere isp.essìto , retratto; inginocchiamento del tenue. Resezione ileo-cecale. Etiologia? lVIorte. SOKOLOWSICI. (Pubblicato da RUTKO\iVSKI). - 1}omo a. 26. A 19 anni plet1rite ·e tifo, a 22 an1ti reumatismo e blenorragia. Da 2 giorni sinton1i di occlusione intestinale. Oper.: m.esenterile r etrattile t otale; ultime anse del ter111e strozzate da brigli e. Aderenze epiploiche. Dissezione delle brigli e. Rtiologia? Gl1arigione. e \ROSSTNJ. ((iiorna1e del 1\ledico Pratico, marzo 1924, L1vorno). - Uomo a. 54. Nell'adolescenza tifo ; a 22 anni operato di ernia inguin. d.: stitich.ezza abituale. Negli ultimi tempj do1ori ad clominali, febbre e sindrome pseudo appendi citi~a. Oper. : mesentere torto . briglie perintestinali; volvl1lo; appendice p erfor ata. Ileocolosto.mia. Etiologin: appendicit€. G11a rigiÒne. 1

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nrnI. IOGRAFI.c.\. •

l .ETTILLE. Peritonf t e sifilitica. La Presse Médicale, Paris, 19 settembre 1918. CALMETTE. L'infezione bacillare e la tubercolosi. TI Eoiziv~ 2, Masson , 1922. Paris. Do~ ..\T 1. La mesenteritP (là esii;.:;, '! retrattile d~ l­ /(( loggia sottoniesocolica e i S7lOi raf1';J~; 1 i rori rulcera d el duod eno. Atti della Poe. Ital. dj Ch.. 1922. · ~ -\~TY. Volvtll o rlPl ten.u e. T.:;::,u Chir11rgica l, ""{. ..,. , 11. 3• pag. 3-1 09...., , ol . ,.'\.'\ 0~ . i.:1' . •__,. D ESCOJ\IIP e TUNì'~~ ·co. I v asi linfatrici clel digitl110 e dell'ileo e ('{ l i11ali. Bt1ll. rvlém. Soc. Chirur<?;:e. Pari s , 29 maggio 1923. p ag. 781. ~

~ '<:CINT.

ìi.icerche sp Primen tali su.lla mesen tPriie sclerosarite. A rc h. ed Atti ci.ella Soc. Ital. di Ch~:-11rgiR , 1923. Interes..::aante pubblicazione: Dott. ANTONIO SEBASTIANI

.\red ico ainto negli

o ~ p c dnli

di Rom a

I disturbi del ritmo cardi·aco .

Prefazione '1e1 prof. Giuseppe Bastianelli.

Espone in nlodo chiaro e semplice l'argomento in apparenza -cosl complesso delle aritmie. Il manuale, che è dedicato essenzialmente al medico J 1ratico, è corredato da numerosi e nitidi elettrocardiogrammi (tutti casi osservati personalmente dal1' A.) , specialmente ~Ilo scopo di far intendere meglio in :~1e casa consiste il dist· trbo; vi sono riferite le vedutP iJtù recenti riguardo alla patogenesi; ed ogni capitolo ~ chiuso dai < dati clinici» che si rif .:!·fiscono allo SJlP ~ ale disturbo tratt,~i;o. Un volume in-8 (N. 7 ~ &~le nostre « M~:iografte Medico-Chirurgiche d'attua.r.~;i >), col' ':'3 figure intercalate nel testo, nit!· da.mente i;i:amp t~o su carta semipatinata. - Prezzo L. 1 8 . - P":- gli al,bonati al «Policlinico » sole L. 15.90 in vorto f rau co Inviare r nrtolina-\·agl ia al Cav. L-C lGl POZZL - \ 1 i;l Sistina, X. 1•, Ron1 a.

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SEZIONE PRATlCA

OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE Uì\iIBERTO

I - L UG O.

La rapida guarigione per crisi di una nefrite acl1ta, col sopravvenire di una polmonite

lo bare. Prof. FRANCESCO GrUGNI, m edico primario. Il caso eh.e qui riferisco è interessante per. l'esito inatteso, e direi sorprendente, prodotto dall'associar.si di due forme morbose diverse in uno stesso individuo. Come ho cercato di esprime;re nel titolo rti questa nota, si tratta di un individuo malato da dlte mesi di una glomerulo-nefrite acuta, che è colpito da una polmonite lobare acutissin1a, e, superata.i questa n u ov.a. mala ttia, presenta con la criRi risolt;ttiva del processo pneumonico un rapido miglioramento dell' affez io1i.e r enale, tanto da raggiungere in pochi g·ior11i una complr,ta guarigione. Dico ltna com1)1.e ta gL1arigione perchè già dopo una diecina Ji giorni <lall't11timo episodio m orboso, erano 11011 solo sco1nparsi rapidam·e nte gli edemi im1)0n011ti, ma l e orine attentamente esaminate i1or1 mostravano più alcuna t:raccia di lesione renale, e tali si sono conservate ad esami si2itematici che si ripetono da otto ~ :::;i, mentre l':::..d~ ~ ~ùuo gode t11tt'ora il più completo benesser-e. I due processi morbosi si sono svolti in it1tto il loro decorso entro una sala d 'ospedale, permettendoci di seguire il malato anche con le opport11ne ricerche di laboratorio. Tanto la nefrite come l 'affezione polmonare hanno presentato quadri .sinto matici improntati a sensibile gravità, ma con decorsi tipici e caratteristici cl1e si sv·olgevano in un giovin e di ventidue anni, prima d'allora robusto, fort e, immune da malattie e da qualsiasi tara ereditaria. Dai particolari d·ella storia clinica che qt1i riferisco si vedrà che l'esito così strano ed insolito della pr,onta guarigjone di uno stato nefritico, è legato indubb iamen~~ ~..l sovrapporsi della polmonit~ ::!.le aveva probabilment~ 1111a divers~ etiologia. N s-;.1 sono a mia conoscenza nella letteratura medica altri esempi consimifi, e mo!!: :0~~e­ g hi interpellati i!: ~~0posito non hanno saputo ' $Ggnatarmene. 1

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La storia clinica si riferi sce ad 11n giovane co11tadino di Voltana, frazion e di Lugo, Cricca Antonio, di anni 22, che hn genitori e frat.elli sani. Ebbe t1n 'infanzia normale, ìmmt111e d a qt1alsiasi malattia , e crebbe robl1sto, allenato ai pi\1 faticosi lavori dei campi. Solo all'età

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582

IL POLICLINICO

[ANKO

XXXI,

fi' ASC.

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J

di dodici a nni. presentò un episodio morboso, non ben definito, ma che porta a sospettare una prima, lieve lesione dell'ap parato renale. Ebbe a llora mal di gola, aecon1pagnato da f ~bb re, e dovette tenere il letto per alcuni gior111 perchè era comparso gonfiore alla faccia. :Yl a in seguito riprese 1e su e a bituali occl1pazioni e potè non solo attendere normalmen te al lavoro, i11a compiere il servizio militare. Non con t rasse m alattie veneree. Non fu dedito a11 ·alcool nè ad alcun abuso alimentare. Circa due m esi prima dalla data d ' ingresso in Ospedale ebb e una ton sillite febbril e, e notò s ubito dopo la campar a di ·e demi alla faccia e agli arti inferiori. T enne il letto per circa quaranta giorni, e dopo un periqdo di iniglioram ento ch e gli aveva permesso di alzarsi e di riprendere una più abbondante alimentazione, gli eden1i si generalizzarono, e comparve u n complesso di disturbi che lo obbligarono a ricoverare in Ospedale il giorno 11 maggio 1923. Al s110 ingre so le co11dizioni appariva1lo sensibilmente gravi. Presentava edemi diffusi ed intensi alla faccia, al tronco, agli arti e a llo scroto; il qu adro dell'anasarca. Esistevano segni manifesti di versamento .ad ambedue le p leure, specie a destra, e cospicua raccolta liquida entro l'addom e. Il malato notevolmente pallido, -con lievi rialzi tern1ici vespertini, a veva 11olso frequente (85-90 pulsazioni al m' ), teso; e la pressi one omerale misurava 200 mm. Il respiro era frequ ente. con s egni soggettivi di amba, eia p r ecordiale, uniti a cefalea, turbe visive, e senso di i1ausea pei cibi. _:\. carico degli organi toracici, oltre il vers amento già accennato cl1e a ll 'esam e citologico mostra,,a i caratteri di trasudato, er a. da notarsi u11 sensibile aumento di vibrazione dei toni cardi aci con manifesto ritmo di galoppo. L 'alvo e r a costantemente diarroico. La i11edia delle orine emesse era inferiore alla norma (dai 900 ai 1100 grammi nelle 24 ore) e presentava un pe o pecifico basso, con tasso di urea p11re basso (circa 9-12 per 1000). L'alb11mina oscillava dal 5 nl 7 l)er mille, misurata all 'all)t1minom etro di Esbacl1. Non pl'eenta va reazione cl1imica del sangue. Nel seclime11to esisteYano in copia cilindri renali granulosi ed epiteliale ce llule renali e rari globuli rossi. Questo quadro n1orboso così somn1ariamente descritto nelle S\le linee principali si poteva riportare per la classificazione delle affezio11i renali ad un a. glomerulo-11efrite, che iniziatasi ad andamento acuto circa due mesi avanti. :-.ta,·a ora pass ando ad uno stadio s11bac11to di glom erl1lo-nefrite diffusa. L 'andame11to del proces o però i1nponeva una 11rognosi sfavoreYole ])er lo stato di anasarca, per la ql1antità not evole di a lbumina e p er gli altri reperti di profondn lesione renale ch e avevano tendenza a progredire e ad acce11t11a rsi. Le ste se condizioni gen erali ùel mfl lato ubiYa110 lln lento e progre . i vo ag·gra vio. Giù dn ?:! E!ior11i eg·li era degente iu o~pe­ dale quantlo l111a era ebbe 11n l1riYido i11te11so acco1111lagnato da dolore p11ntorio al costato di inic;tra. l ~a febbre c::a]ì i11 J)Oche ore a 40.2, accornpng-na11do ... i a tosse e nd amba~cia re!'}1irntoria. In eco11da o-ior11ata ... i deli11eò t1n proce ....... o po11nonare al 10110 ~l1periore i11i~tro, co11 I e ca rn tt er i t icl1e pi i.1 e lai:-sic 11 e de 11 a pol-

monite fra11ca, l obare (soffio tt1bario rantoli cr epitanti, ecc.) ; comparve spu to s~nguigno che poi si fece Tag·ginoso. La cianosi , la dispnea, la frequenza del polso raggiunsero i gradi più estremi tanto da considerare il n1alato più volte in 'immediato pericolo di vita. Pure, nonostan te l'impressionante g ravità, egli protrasse la su a resistenza })er una settimana, e allo s cader e preciso della 7a giornata l a temperatt1ra cadde total1nente per crisi, mentre il processo p olmonare ino,s trò di consenso una reg olare risoluzione. Le funzioni r en a li, già così ampiamente compromesse, ebbero un singolare comportamento fino dall 'inizio della polmonite. Al comparire dello stato febbrile aumentò fin dai lJrimi giorni la diuresi. Si ebbero 2600 e 2400 cc. di orina nei primi due giorni; poi neg·li altri 5 giorni la media fu di 1200-1300 cc. Ma il tasso dell 'albumina sia lì al 10-12 per mille, e l'orina si fece l eggermente ematica, m ostrando all'esame microscopico un'imp onente abbondanza di cilindri e di epitelii renali. A11cl1e il tasso ureico subì un a11mento n ella eli1ninazione, avendosi una m edia di 20-22 gr. di urea totale n elle 24 ore. I cloruri g·ià sca rsi nella loro eliminazione mostrarono pure un sen sibile at1mento. Colla caduta rapid.a della febbre e col riolversi pronto del i:>rocesso polmonare il inalato ebbe un visibile sollievo e un deciso iniglior amento n ello stato sog·gettivo; m a sor~ pr.e11de11te e str ano fu il consecutivo andamento che apparve come immediata e dir etta conseguenza della a ffezi on e polmo11al'e fortunatamente superata. Il malato che il giorno 6 giug110 , ultirno del settenario pneumonico, era anc >rn anasarc atico e presentava il 10 p er mille di albumina nelle urine, col cadere della febb i"e 111ost1o una l'a.p idissima diminuzione degli ede1ni cutanei e dei Yersam enti delle sierose, fino ·ad aversi j n meno di una s'ettimana la completa scoml)arsa. L'orina aum entata nella sua q11nntità, g·iù dopo 4 giorni rivelava tracce ap1)ena apprezzabili di albumina, e nel ~ erlime11to non clava reperil)ili che scar si cili11dri ialino-g·ranl1losi. La lJression.e vasal e da 200 mn1. ern di.scesa dopo '" giorni a 145. Per altr i 4..0 giorni il Cricca restò in Ospedale, ma già una settimana dopo la crisj pneu1nonica cominci ava a n11trirsi di cibi olidit ed anche con la somroinistrazjon c lllteriore di carne e di a lbu111inoidi non si ebbe alc11na influenza m odificatrice sulla miglioratn funzione r enale. Dopo 12 g iorni poteva alzarsj, ed era rifiorjto n ell'aspetto, senza più traccie tli edemi c11tanei nè di versamenti sieros1, e da allora gli esami più attenti e pii1 completi de lla f11nzio11e i·enale non mo tra rono d( 'yiazio11i dal ti1)0 normale, tanto dt=t pote1·si dicl1iarare completamente guarito. Gli esami delle orine so110 stati rip etuti siste111atica1nente, r)rin1a ogni 15 gi·o rni e poi ogni mese, r ~em­ pre con ide11tico ri ultato. (Jg!:,'1, a 8 mesi di distanza, il Cricca è l1n forte e robusto laYoratore cl1e si nutre r egol armente e sté1 11erf ettament e bene. ~

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Il 1) rimo ~uppo to che s'affnccia alla no ... tra considerazione rigi1arda l'eyentl1nle comnnanza etiologica delle due affezioni.


[AK:NO .:\.:\Xl, FASC. 18]

583

SEZ CONE PRATICA

Corr1e risulta dalla s toria del malato la nefrit e fu secondal'ia ad una tonsillite febbrile che rappresentò l 'episodio iniziale della malntt ia circa tre i11e ~ i prima. F ~1 la l)Olmonite ca ;1~at a dallo stesso germe cl1e localizzatosi da prin1a r1elle tonsille diede origine poi alraffezione renale? Credo si debba senz ' altro esclt1d er e q11esta eventualità, specialmente in base a un dato epidemico. Era110 comparsi in qn ell'epoca .alcuni casi · di polmonite, e proprio n ella stess a sala si trovavano degenti dt1e malat i che avevano presentato l 'andamento tipico d ella polmonite franca, lobare. L'interesse del cas·o clinico però sta principalmente nella interpretazione della strana inf111 enza che il processo pneumonico, e in i c:;pecie la s11a s ol u.zion e cri tica, deve a vere e~ercitato sulla affezio11e r e11ale , affezione che, come è noto, non offre mai nel suo andame11to l1na rapida risol11zione p er crisi, ma n.ei casi favorevoli una len tiss ima evoluzione. Nel caso parti-colare poi la lesione renale appar·i va di notevole gravità, e il s110 progres~iv o accent11arsi nel cors·o di tre mesi portava ail 11na })rognosi decisamente sfavorevole. Possiu1110 supporre con 1111 concetto apriori<:;tico d'ordine gen erale, che gli stessi mover1ti d e.t erminanti l a crisi pn e umonica abbiano travolto in una id entica e rapida crisi risol11tiva · il processo rena le, portando ad lln esito eccez ionalm ente fav orevo]e. ~I a qu ali fenomeni si saranno svolti in qt1el1· org·ani rr.o e parti~ola:'m ente in quei reni, ]Jer a'rersi tln ri sultato così inatte so e ft1ori d eJl'eve11to niù cornune? Può ques to eccezionale ris11Itato su ggerirci qualche idea relativa al trattamento delle nefrjt.i , affez; 011i a decorso così lung·o, e così ribell i a lle llostre cl1re? Non credo si p ossano d are ris.p oste e·sat11·ienti a queste domande, perchè l 'interpretazione del singola re episodio potrà aprire il varco solta nto a d ipotesi molte1) li ci e sva riate. Accennerò brev.emente ad uria soltanto, che riporterebbe tale evenienza episodica ad lln fenomeno di anafilassi. Già da tempo le più accurate ir1dag·ini furono rivolte ad interpr:etare il sorprendente fenomeno a cui assistiamo così sovente, cioè la rapida crisi r isolL1tiva della polm onite. Siccome è accertato d.a ricerche batteriologiche che nonostante la pronta defervesic enza febbri le al tern1ine del s€ttenario e il consec11tivo miglioramento del malato, il diplococco rimane vivo e virulento i1el polmo11-e, si è supposto ch e il m oYente della crisi risieda in una into ~~i r azion c i1rotei11ica second a ria n 1

trasformazioni avvenute n el fo colaio pneumonico, che avrebbe l1na sp eciale e rapida azione modificatrice d ella crasi san guigna. Queste proteine organiche, e probabilmente il peptone, prodotto da trasforma zioni de ll'essudato pneumonico nello stadio ultimo di epatizzazione, agirebbero c9rne proteine eterogene capaci di scatenare un ict11s violento. Tale ictus è il fr11tto di probabili rapide modificazioni d·ella crasi del sangue, p er cui i componenti del siero s11biscono una imp rovvis a alterazione n ei loro rapporti. Sarebbe cioè la rott11ra dei rapporti di equilibrio tra i colloidi del sangue cl1e determinerebb e lo shok anafilattico. Questi colloidi del sie ro di sangl1e, specie i meno stabili, presenterebb ero u na improvvisa precipitazione o fl occulazione. per l 'azione di agenti specifici o n on specifici, dando 111ogo a ll 'ictu s a nafilattico. Tal e procedimento, portato ad interpretare la crisi nella polmonite, avrebbe coinvolto nel caso nostro con profo11d a e rapida trasformazione anche il processo r enale. Le stesse pr.oteine cioè, originate dal fo colaio pne11monico, portando ad una improvvj s a a lter azione dello s tato colloidale del siero hann.o agito indirettam en te ancl1e sui glomeruli e s11ll'alt€rata fu11zione ren ale con effetti e risultati identici a ciò che avviene negli alveoli del polmone al mom ent o dell 8. crisi risolutiva. Noi sappiamo che l 'introd11zione di proteine eterog.ene è capace di scatenare 11n ictus identieo anche in altre m alatti e. Si pllÒ ad esempio, con l'iniezione di peptone o di altre proteine, aversi l 'i11terruzion e di t1n t ifo e una caduta pron ta deJla f€bbre , ripro d11cente talvolta la perturbatio critica della polmonite. E si può allora s11pporre che qualche cos a di simile p ossa accadere .a nche n elle n efriti. Anche in qlleste affezioni la restituti o ad integn1m che per solito si ha con lentissim o procedimento, potrebbe ottenersi anche rapidament e attraverso 11na violenta modific azion e provocata da agenti cap aci di a lterare l'equilibrio colloidal e del sangue. L'esit o ottenuto i1el caso da me descritto comproverebb e questo concetto. Si tratta di u 11 solo caso, che però assume llna speciale irnp or tanza }1er ie particolari condizioni di chiarezza in cui si è svolt.o. E se è ·vero, come scriveva il TrousS€at1 , che 10 casi valgono più di uno, e 100 più di 10, è altrettanto vero ciò che soggiunge il JVlurri , che anche un solo CRSO può portare talvolta un gran de insegnamento. Di recente mi è occorso di ved ere assiem e ad un collega 11na giovane sposa ch e s11l declj nar e di una infezione tifoidea aveva p1 e'

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se11ta to 11na gravissima complicanza nefritica. Era n o con1parsi edemi ed un grave stato co1natoso, mentre i·orina assai scarsa di qua11tità conten eva circa il 7 p er mille di albu1nina e i1otevolè copia d i cilindri ed elementi renali. Non n1i sentirei autorizzato ad affern1are cl1e una terapia proteinica da noi largam ente applicata, abbia guarito l'inferma che p er la grave complicai1za renale portava a d una prognosi riservatissima. Riferisco soltanto che l ' ammalata ebbe un miglioramento rapido e una l)ronta e decisa guar1g1one.

R EPARTO PEDIATRICO DEGLI OSPEDALI CIVILI DI SAMPlERDARENA.

Intorno ad un caso di atb•&minuria ortostatica di grado elevato guarito coJ1a ginnastica medica per il prof. ALFREDO GISMONDI, primario dirigente.

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Se al giorno d ' oggi i1011 è p·i ù possibile aderire completamente alla teo·r ia di J ehle, che a t tribuisce alla lordosi 1o.mbare l 'importanza di causa unica determinante nella patogenesi dell'alb11minuria ortostatica (e chia.mata perciò dal sopra nominato autore albuminuria lordotica ), in quanto che si è visto che possono esistere albuminurie ortostatiche senza lordosi lombare e lordosi lombari senza albumiin11ria, bisogna tuttavia riconoscere che spessissimo, e oserei dire nella maggiora.n za dei casi di albuminuria ciclica a tipo ortosta• tico, i .p .a zi.enti present ano un grado più o i11.eno el.evqto di lordosi lombare. lno.l tre i risultati inoppugnabili delle ricerche di sperimentatori italiani e strani·eri, i quali face11do ass11mere una posizione di forzata lordosi lombare a soggetti anche sani 11anno ottenuto un'alb11minuria transitoria, dimostrano a sufficienza che, se pure è n ecessaria una predisposizione da parte dei soggetti, pure la lordosi lombare interviene per lo m eno come concausa di imiportanza tutt'altro che trascurabile. Tale predisposizione è r,ostituita da una p articolare labilità dell'apparato renale, funzione di tare costituzionali, n europatie, discrasie, ecc., oppure di stati tossi-infettivi di va ria origine, e primo fra tutti l'infezione tuhercolare. Anzi non sono mancati coloro che YOller o mettere in r a pp.o,rto l'albuminuria ortostatica colla cosidetta albuminuria pretubercn1a re: espress ione questa quanto mai improp1 ia . per ch è essa. no n è ch e l' in di ce di una 1

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infezione tubercolal'e già esistente, e solo cli11icamente muta o pressochè tale. 1,uttavia !e rice rche di Gotzky e d'altri per n1ezzo della cutireazione alla tuberc.olina in soggetti aff et ii da albuminuria ortostatica hanno dimQstrato che quest'ultima può in i11oltissimi casi n1anifestarsi all'infuori dell' ir1fezio11e tubercolare. L' importanza del fatto1"e lordosi lombare è stato infine confermato dall'osservazione clinica, che con u11a opportuna correzione volontaria della lordosi &i poteva otte11ere una scomp.a rsa dell 'albuminuria nei pazienti. Per questq è da meravigliarsi che nella terapia di questa affezione ben raramente si sia pensato ad una correzione definitiva della deviazione vertebrale. N.on mi è riu·s cito infatti nella letteratura medica sull'argomento di trovare se non due soli lavori su una p.o.ssibile correzione meccanica d ella lordosi: il primo d i Preleitner nel 1909, ispirato da Jehle, e nel Lruale l'autore descr.i ve un modello di s1) eciale cinto antilordotico; e il secondo di •Fischl e I)opper nel 1915, nel quale viene accennato che coll'applicazione di un busto ortopedico in vari cas.i ·di albuminuria ortostatica con lordosi lom•bar.e si éra ottenuta una costante scomparsa dell'albuminuria dalle urine ed un miglioramento nelle condizi.oni gen.e rali dei pazienti. 1

* ** ~t\.lla

fine de) 1917 mentre ero richiamato alle armi come Maggiore Medico di Complemento, ebbi l 'incarico dell'-0rganizz.azione e della direzione del Centro Fisioterapico militare di Rapallo, incarico che mi fu grandemente agevolato dalla collaborazione di distintissimi colleghi, primo fra i quali il valente neurologo prof. Ricca che portò in quel cam1p o, ancora poc.o. noto, tutto il prezioso frutto del suo acume clinico e della sua non comune coltura. Durante i non pochi mesi in cui fui preposto a tale servizio, ebbi occasione di convincermi della grande efficacia della ginnastica medica nella correzione degli atteggiamenti viziati tanto degli arti come della colonna vertebrale nei soldati affidati alle nostre cure. La ginnastica me dica era p raticata da valenti istrttttori preparati sotto la guida illuminata e sapiente del prof. Gualdi di RorL•a. L'esperienza adunata in quel p eriodo di tempo mi portò a pensare che si poteva forse applicare la ginnastica medica ai casi di lordosi lomba re che accompagnano l'albuminuria or t ostatica: ed il caqo che ora credo 11tile di riferire, sia per il non breve peri odo di osser-


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vazior1i, sia pel g·rado elevato che rag·giungeva l 'albuminuria, e più ancora pei risultati ottenuti, è venuto a dar ragione alle mie consideraz ioni teoretiche. Si tratta va di un giovi11etto di 15 a1111i, certo ...\.. . l..uigi, cl1e fin dal lt1glio 1919 avevo avuto occasione di visitare per turbe digestive, ane1nia e albuminuria a tino i1ettatnente or• tostatico. lVIalg·rado le con1uni cure, nell'aprile del 1922 l 'albumi11a elirr..1i11ata ~olle urine del giorno oltrepassava 1'1 % 0 ; quelle della notte non i1e conter1evano. t r accia. Il oggetto era di statura bassa m a a S\ ilt1p1)0 muscolare assai buono, piuttosto l)allido di colo1·e, preser1tava un discreto par1nicolo adip·oso sottocutaneo, llegativo ne era l 'esame dei visceri e solo si notava una discreta patina linguale. Esisteva un notevole g·rado di lordosi lombare in corrispondenz.a delle prime vertebre. Un esame delle urine del giorno prati~ato nel maggio 1922 dava: Aspetto li1npido; col ore giallo citri11.o.; densità 1022. albumina 1 % 0 circa; z11cchero assente. Seclimento: c111alcl1 e raro frarnn1ento di cili11.dro ial i110 o g·ra nuloso; l111alch e le11cocita; rare cel111le delle ,rie urinarie inferiorL Trattando i di osse rvazion e arr.•bulato.ria non f11 poRsibile praticare altre indagin i. Per discri1ninal'e l 'azione della lordosi lomba.re, da q11ella deJJo sforzo in11scolare nella produzione dell .a lbt1mi1111ria, feci fare al paziente, s'intPnde dopo aver e Rv11otata la vescica. llna cor~a moderata in l>icicletta per circa l1n 'o.ra. s11 11na macchina da corsa a man11 brio basso, in modo da correg·gere J1on solQ co111pletame11te 1a l ordosi, n1A. da 11ortare anzi ti1tta Jn c9Jonna ' 'el'iebrale in relativa cifosi. L'esperim,ento ebbe ln og·o il 19 l11glio 1922: 11 ris11ltato f11 cl1e l'urina e?n,essa. dopo la pas1

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* ** }lo voluto rende1·e di pubblic.a rag·ione il i.>1·esc11te caso perchè credo sia il p.r imo trattato c.o l metodo della g·innastica medica, !a quale può d'ora innanzi rap·p resentare un buono ed efficace metodo di cura in quelle albuminurie ortostatiche, e non s ono poche> in c11i esis.te contemp,o raneam·e nte una lordosi d eJla colonna lo.mb are. La correzione che 111 questa deviazione si ottiene colla ginnastica medica appare sotto ogni rapporto superiore a quella che si può ottenere coll 'applicazione di un bu·s.to, ortopedico, g·iacchè questo t1ltim·o, come giustamente afferma Langstein, se pure impedisce l"eliminazione d'albumina, i1on 111igliora la costituzione del soggetto; senza l)Oi contare tutti gli inconvenienti che de r ivano dall'11so continuo di un apparecchio contentiv.o, di tale natura. La ginnastica medica oltre al correggere la deviazi.one l~ale, agisce anche in senso favorevole sulla costit11zione e ~ullu sviluppo, e lascia perfettamente liberi i visceri, la cute e i moviffi•enti del soggetto. LAVORI CITATI.

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seggiata in biciclPtta era completamrnte libera d'n alb11,r11,ina . Convi11 tomi cosi con questo argil'rn r:n fitm r r11ci s della necessità di correg·g.e re n e1 sog-

getto in modo radicale e d efinitivo la lordosi lombare, per ot~enere una radi~ale guarigione dell'alb11minuria, affidai tale incarico a ll'ottin1.o ma estro di ginnastica il cav. Andrea Tin.ffo . Je c11i preziose qualità avevo già a. ~uo tempo avnto agio di apprezzare, avendolo a'ri1to alle mie dipendenze in qualità di sotto11ffici:::t.J e istr11ttore di ginnastica presso il sopramenzionato Centro. Fisioterapico Militare. Do·p o 11na ventina d.i sedt1te , che ebbero lno~o nei m.e.si di agosto-settembre 1922, si notava già l1na R.pprezza hiJ e correzione della lordosi. lombare. e l 'aJh11mina nelle urine d el g iorn o ern ~rià ridotta a tracce: l e lez.ioni dovettero poco dopo interrompersi per ragioni indipendenti dallo stato di salute del paziente; ma questi cont.in11ò t11ttavia p,er suo conto a p-raticare gli esercizj ginn astici ch e gli erano stc:ltj indicA.ti, e aventi per iscopo principale il rinforzo dei m11scoli lombari e addominali. Ebhi occasione di rivedere il soggetto nel 111glio del corrente anno 1923; l 'albumina è co.mpJeta.mente scorr,.1parsa dalle lrrine del giorno, sono migliorate le condizioni generali, ed è notevolmente ridotta l'inseJlat11ra lombare.

JEHLE L.

Die lordo.lische .4lb11ni.inurie (orfhostatischc .4..lbu111in1t1·ie ). Il1r. e11 11ncl ihre

Theraple. Leipzig-Wien,

,,-ei Deuticke 1909.

K. Orthopéidischer Apparat zur V é r11iltderurig der lordotischen Albuminurie.

PRELEITNER

'i'\Tien. Klin. ,V.ochenschr., voi. XXII, p. 275, 1909. GoTZKY FR. Zur l<..erintnis der orthotischeri A lbu,1riinurie. .Jahrb. fur Kinderl1., vol. 71, p. 427,, 1910. F JSCI-IL R. ·e POPPER E. B eilréig e :.ur l(e1lntnis der Dispositioris albi1,.1ni11,.u rie. Jahrb. f. Kin-

del'h., vol. 81, p , 31, 1915. LANGSTE IN L. Erkrankungen des Urogenitalsyste1ns in 4Sch.Zossm.ari1t. e Pfi,auridle1·s Handb. der Kind.erh,. 2 Auff.. J,,eipzig , \ Tog·el 1910,

vol. Il , p. 50.

Memento. 1 >i~pn11 iatuo ,Ji ~tlen11i ese1nplari del YolunJe co11te1H:>Jltl' le Relazioni, i Lavori, le Comunicazioni,

Discussioni, ecc., del XXIX C-0ngre-sso della So= cietà Italiana di Medicina Interna (Roma, ottobre 102B) de Ila cui importanza i lettori })Otram10 accertarsene d<111do uno sguardo all' !?"z,dice (J cn crale riportato nel fog·Iietto incluso nel Fascicolo i3 di questn Sezione l:'ra tica. ~ un vol1rme <li i><1gg. XXIV-272 nel! 'ampio for1nn to del no~t ro ~< f>oli r li11i ro )) , in conJrnercio al prezzo di L. no 111<1 ch e i no~tri abbonati riceYel'HilDO frnnco cli J)orto per sole L. 48 8e i11 Italia e per !=\Ole 11. 5;) ~e nll'Estero, inYiancto ctetto importo mediante cnrtolina-Yag;lin o con assegno bancario al CaY. r,nigi l"' oz~i, ,~ia ~istina 1-!, Roma.


fANNO XXXI. F .\C::.C. 1 ]

JL POLICLINTCO

NOTE

E CONTRIBUTI.

:Breve relazione sulla vaccinazione profilattica antiscarlattinosa praticata durante un' epidemia di scarlattina del dott. ADRJANO PIATTELLI ~I e dico condotto e t Tfficial e sa11it<trio del Comt111e cl i Carsoli (Aq1lila ' · >:egli u ltimi t1·e in esi del 192.3 si è sviluppata a Ca r oli (Aq11ila), ove vi,·ono citca 2 mila p er so11e, t1r1· e1)idemia di scarlattin a a caratt er e pi11ttosto. rnalig110. 1.e p ersone colpite fur o 110 diciott o; i morti q11attro. Dnra11t e t a le ep id.emia nella cn1·a dei ma lati ci a tten emmo alle norme abit11 a li in 11sd. 'XelJa 11rofilassi , s1.1 bito dopo i primi casi. adottammo il vaccino a11tiscarlatti11oso., di receute i11trodotto r1ella i>ratica dal 1)1·of. Caronia, d irctt or.e ùella R. Clinica Pedi a tric a di Rnma e da 111i g·entil111 ent.e fornit oci. \·acci11ammo comp1e ivame11te (co11 tre iniezi o11 i a g·i.orni alterr1i) 59 bambirri, dei quali l ì a 1)partenenti a fami glie di scà rlattjnosi e 42 apJ)artenenti a famiglie 11e lle quali 11011 s i .era veri fica to alcun caso di scarlattina. ~e ss u110 dei vaccinati fu colpito dalla malae ,, ..l .i a . Dato l 'i nteresse d ell'argome11to e dato che 11ei picc oli centri s i pt1ò Ineglio segt1ire il decor s o di una .epiclemia e si !)llÒ val11tare la bo11tù di 1111 n1etodo di profilassi, mi i)are valga la J)e11a scendere a qualche particolare.

ll i1rimo caso di scarlattina a p1)ar ·ve in Car~ oli il 19 sette1nbre 1923 nella perso11a òi Ovidio T. , Lli anni 40: n ella fan1iglia viveva un a ~ola 11ambina, ì\Iaria l .11cia n a di n1esi 15. F11 ,·accinnta e n on contra~se l 'infezione. Il 7 ottobre a mmalò L 11cia S. , di a11ni 8: f11rono s ubito istituiti con rigore g li. a.b itl1ali iprovvedime11ti profilattici: disinfezione degli an1hi enti. a\ vertime11ti alla famiglia e isolarn ento d el b:in1bino. N ella casa vivevano altri tr.e bambini: dopo 9 giorni ft1 colpito uno di essi , Carlo .. di anni 6; doipo altri 7 gi orni f11 co1llita i1 ella ~te ·sa casa la s ig nora ..\. 1\1 .. di anni 30. che stava ivi a pe11sion e. Il 9 ottobre st1bito, dopo jl prin10 caso, f t1 colp it o il ban1.bi.no Gaeta110 F .. di a·nni 3 al) itante n elle vicinanze: i11 casa viveva tin solo a ltro }):-tn1bi1lo cli an ni 3 cl1e i1on fu colpito. Il 13 ottobr e an1malò il bambino C. Giorgio di a 1111i 2: jn casa ,·iv eva110 a lt1i du·e ba.Tnhi111, Lttcin (li nr1ni 5 e , ,.i110enzo di a11r1i i . Il 21 ottob1 e ·1 11~n1 nlò <li carla t t ina p11re Lucia . Il :?3 ottobre a n1n1alò i l ba1nbi110 D . . . Giu"'tippe, di a1111i i, 111 casa Ytv.e\'an o i frat elli Ca 1lo. :\Ial'ia e \\·a11cla . t i~pett i \'a rn e11 t e ùi 7-8-2 a 11ni. La fa n1ig lia rifi11tò la vaccinazione. 11 29 ottobre a n1mal ò \\"a11cln cl1e 11101'1 cl0po tre 1

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giorni: furono subito vaccinati gli altri clt1e bambi11i eh.e no11 r.0r1trassero f infezione. 'Il 3 novembre am.111alò la bambina I,ina C.: di anni 3. In casa viveva un'unica •$orella Ida di anni 4, ftl vac ci.nata e non ammalò. Il 4 novPmre ai1unalò il ban1l1ino Lip·p a P., cli anni 3. abitavano i11 fam iglia altri 't figli.. la famig lia ·si oppo se alla vaccinarzio11e: il 16 novembre a n1ma lò una sorelli11a a i10111e Rosa di anni 5. I l J4 nove111bre ammalò la· bambi11a di G. Bat t ista N. di a11ni 3; mori d.opo 4. giorn i. Furono s11bito pr·aticate le iniezioni antiscarlattinose in altri tr.e frat elli. \ -ittoria di anni 6 . ..\ntonio di a.n ni 11: e Pietro di 1 : non contrassero l'infezione. Il 1'6 novoo1bre an1malò la bambina P. Evelina· di 20 me$i: aveva due fratelli: Paolo di anni 4 e . .~drj ano di mesi 6, che f11r-0no ' ·accinati ·e non ammalaronr<). Il 18 novembre ammalò il ban1.b ino D. N. :vra . . rio: fuil·ono '"accinate le tre sorelle: Delia . El11frasia e :.\I arre lla, rispetti,·ame11 te di 12, 5 e q. anni: nesisnno a•mma1 ò. Il 29 l1ovenilire amn1alò la 11aml)ina C. Rosa cli mesi 19. c ugi11 a del D. N. ~Jario e la cu i madre era stata frequein tement.e a \ isitare il ba1nbino aro.m alato: furono vaccinati i fratelli: Pia . Enzo e Francesco di 11-7-5 an11 i : nessi1no amm.alò. l n bambina colpita morì dopo 24 g iorni. di malattia. Il 5 dicembr e an1malò i I bamtb ino c. Decimo di ·m 1eGi 10 a sua v.olta cug·in.o d·ella p-recedente. La famig lia da p1incipio non voll e fa.r vaccinare i tre altri figli: ~Iich e l e ...\lfredo e Linda rispettivaimiente di 5, 4 e 2 a.nni. Il bari1bino a1IDJ11.a·l ato mo1'i. Il 12 i10,v embre ammal ò purP Lindai: fu.rono allo1"a vaccina.ti gli altri due bambini cl1e non contrassero l'infezione: q11 e1Sto fu l 'ultimo caso di scarlattina. 1

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Durante l'epidemia oltre quelli ricordati furono vaccinati altri. 34 bambini a·ppartenenti a famiglie ove non era avvenuto alcun caso di 1scarlattina, ma ch e in maggio·r anza o abitava,n o in vicina•n za di scarlattin osi ovve.ro erano par.enti di scarl atinosi. oppure erano stati. in r eln.zione o addirittura in contatto con scarlattinosi: ness11no an1malò di scarlattina. I loro no1ni sono i segi1enti: Anna C., di anni 3; F. Giulio, di an11i 10 ; Giulia D. ì\I., di anni 6; T . R enzo, di anni 2; T. :\Iario, di mesi 9; :\I. Claudio , di anni D: C. A1111a, di mesi 14; ?\. ~!aria, di anni 1; B. Linda, di anni ~; Adriana, di anni 6; Ernes to. cli a.n11i ?. Elvira, di an110 1; D. :\I.; Dora·, di a nni 3; Angelina, di mesi 22; :\I. Ugo, di anni 5 : F. Enzo. cli n1P1si 14; F. Giuliana. di anui 2 e n1ezzo: P ..~ug·u t o, di m esi 19: D. G. Ern1ann-0. di anni ?: D. G. Domeni co, di m ·esi 6; D ..\.. Enzo, di n n Ili ; D . .;\, ilYiO. di anni 2: D. A . El id e, di nl1ni 3 e mezzo; \ 7• •.\rtt1ro. cli a nni 7: G. B e11eclPtto. di anni 1: G. Ritn . cli a 1tni 6: <:. Cl::lra. di ·1 11ni 7: J,. _.\lherto. di anni ;:,;


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L. Pas·quale, di an11i 2; C. A1111.a, di 1nesi 11; P. R t1tilio, di armi -i; ...\.. Giacomina, di a11rli 11; C. C.-iulio, di anni 3; C. Nino, di a nni 3; .!\. ì\Iaria, di a nni 4; B . .l\ugi.1sto, di a11ni 2; D. L. Carlo, di ai1ni 4; D. L. Giulia, di i11eisi 14; P. Giovanni di a·n 11i 4; P. l)elia, di mesi 9; Enrjco D. , di a 11ni 2. 11iepiJo.g-.a11clo, durante l 'epidemia a vem1110 18 casi di sca.l'lattina in 12 famigli e: in 4 famig li.e. di sca.rlatt i11os i no11 fu praticat a affatto la vacciflnzjo11e. E cl t1si i pri111i colpiti. vivevano c.o.n 11)J.ess1va.m ente i11 queste fan1iglie 0 altri ba111bi11i: 3 am·malarono; inoltre a mn1 a lò u11a i1e1 ·so n a ad nlta . In cl.ue fai.11iglie. d opo il IJl'i1110 ca o la vaccinazione non fu. p ra·ticatél: cli 6 bambin i ne an1r11alaro110 2, vaccinat i g·Ji a lt1i 4, i1011 11e ammalò i1essuno. In 6 faimiglie la vaccinazione1 f11 l)t·aticata subito d-0po il primo caso : di 13 ban1bini no·n t1e a.1.11malò i1°esst1no. De i -i-2 bamhini vaccinati in famigl ie dove no11 c'e rano scar la tti.n asi , n1.a cl1e, con 1e si è d.etto, e r a uo stati i n n1a.g·g'iora11za i11 r eJazio•n e co11 sca i·la tti11osi , n essu n o co11trasse ]' infezione. i rtggiung·a inoltre che 11elle famigli.e . d e i col1)iti nelle quali! 11on :si fecero vaccinazioni furo110 adottate rjgo rose misure d 'i sol a 111ento e di di1sinfezione; rnientre i bambini vRccin ati sia del I e f arniglj e d ei co1pi ti, sia di q u el] e hon col p ite fu.rono esposti inaggi.o.rn1 ente a ll 'infe.. zion e, g·iacch è i farni liaTi una volta vaccinati i bam bjn i 11,on si c11r arono degli altri provvedim.enti pro·f ilattici. D a..quRnto soipra si è es,posto, mi pare si pos' sa eone] ude1re ch,e n,ella epi demia di Carsoli Ja vaccinazione antiscarlattino6a ha. a vuto un inàisc11tibil e valore profilattico.

APPARECCHI E STRUMENTI NUOVI. Tecnica per 'il dosaggio dell' urea in piccole quantità di sangue. D ott. G U IDO EGTDI. Ql1esta te·c nica è un'applicazio.ne del noto i11etodo di dosaggio fondato sulla creazione dell'i1:>ob·romito di so dio su1ll'urea. Dopo che 11 siero di sangue è stato trattato a parti eguali con acido tricloro.ac·etico e fi ltrato, il dosaggio si fa sru un centimeit ro cubico di filtr ato·, cioè ,su cc. 0,5 di sier o . Usando una così piccol a quantità di siero è possibile ripetere gli . esam i più volte, senza r ecar m olta molestia al paziente. Ciò agevola . le ricerche che sono necessari e specialmente

0 .1

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1

Ca1·soli , 25 febb.r aio 1924..

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I

A 11 ei n1alati di ritenzion e di orina p er ipertroft a del1a prostata; nei quaJi I.o stato della fun · zione renale, all'inizio d el trattamento e dopo i cateterismi o i drenaggi ipogastrici, deve essere più vol te saggiata per stabilire la opportunità e il m10do e il tempo di attl1are la cura radicale. La t ecnica che viene esposta non ha Ja .oretesa di essere un procedimento di elezione, seb,b ene appaia e sia1 r1goros.a neJla s u a serr1p li ci tà . A me pare che il s uo pregio, forse unico, in confronto di a l tri procedi m,enti che pure f}e1·11i.ettouo d i eseg·t1ire il dosug·g·io s1 1 l) jccole qua.ntità di sang11e, consista nel far svolgere 1R reazione in un apparecchio compJetamente privo <l 'a ri a e n ell 'ottenere questo scopo più agevoln1 ente di quanto si possa fa r e 11sando app are-cchi d i n1olto n1agg·ior volum e. 1

lnleressante pubblicazione : Dott . Prof. GUSTAVO RAIMOLDI

Doce nte di Patol o~i a }fedica nella R. Università Chirurgo-aiuto negli Ospedali riu ni ti di Rom a •

L'esame della funzione renale con I moderni metodi di indagine Prt! faiiouc dcl Prof

Direttore

de.I la

R.

Roberto Alessan df' i

Clinica

Chirurgi ca

cli

llo1na.

Un volu1n c di pagine Vl lI-247 (N . 14 de ll a e Co llan a. ~l anuali del Poli clin ico»), nitidan1ente stampato su ott ima ca rta, con varie fig ure net te sto. - Prezzo L. 3 O. - P er gli abbonati

al e P oliclinico» sole L . 2 5

in porto fran co.

Invi are cartolina-vaglia al C?'·· L L"IGI POZZI · Via Sistina, N. 14. Roma ..

1


lL POLICLINICO

llU estremo di un tubo del diametro di cm . 1 circa, lungo cm. -10 viene sa1dato un tubicino di vetro graduato al cent.esimo. di centimetro e scelto così sottile che la graduazi on e sia ben leggibile. L'estremo Jibero del tubicino graduato è chiuso. L 'estrerrJ.10 libero d.el grande tubo viene ristr etto fino al diametro di cm. 0,2-3. Se o.ra il sistema viene riempito di liquido P rovesciato, come è noto, non ·si versa liqui~ do. Si riempie di li.scivia bromica di sodio e s i rovescia. Ir1 tali concijzioni ogni più piccola quantità d1 gas eh.e si sviluppi ·nel sistema andrà a raccogli e rsi all'estremo st1p eriore ove si trova il tubicino gra.duato al cente.simo. Si tratta ora di portare a contatto dell 'ipobromito il liquido da esaminare. L'introduzjone deve essere fatta mentre l'ap ertura. .del tt1 bo è volta in basso affin~hè il gas che si svil11pperà e che tenderà .a salir.e verticalmente in alto non abbia ad andar perduto. Uscirà una qua.ntità di liquido pari a quella cl1te verrà introdotta. S'e l 'i11trod11zione vie1--rà fatta ' 'icino al foflo A, il liquido da esaminare può mescolarsi con il liquido reattiv·o ed uscire in q11antità maggior.e 10. minore. Il· \dosaggio .n on sarà esatto. Ma se l 'introduzione verrà fatta alcuni cent imetri più in alto del foro A, il liquido che ll cirà non sarà che -il reattivo. Ciò risulta dall'osservazione pratica che il liquido introdotto forma una sottile colonna, visibilmente riconoscibile, che ha tendenza a sa 1i1·r rapidamente. _ R isn lt <1, inoltre dalla prova s.eg11ente: aggil1ngendo fenolftaleina al liquido da esaminare, a ppena questo si mescola col reattivo - cl1e è alcalino - si ha una viva colorazion e 1·ossa. La colorazione r·ossa si diffonde rapidam ente in alto, meno rapidamente al1.e pa r ti m edi e, lentamente in basso. Gli strati inferi ori non sono ancora tinti in rosso quando l' introduzione del liquido da esaminare è già compiuta e dal sistema è uscita lina pari in v-0l11me quantità di liquido r.eattivo. Tl1tto ciò, n ei limiti che abbiam!Q scelto, è esatto. L'introdnzione nel sist ema del ljquido da esamina r e potrebbe essere fatta con una siringa mnnita di ago; ma mi è sembrato preferibile ll sare una pipetta della forma B. E~ n è g raduata al centimetro. Dall'estren10 g rand e d i essà viene introdotta, con una J)ipetta a estremo sottile, t1na quantità di Jiqn icl o dn (l a minare t1n po' maO'giore di 1 cc. A

lA~No XX.\I, .F' A.. c. l8J

L 'estremo lungo della pip etta B viene chiuso con un dito e, situata la pipetta verticalmente, si solleva il dito tìno a che dall'estremo curvo e sottile della p.i petta esca tanto liquido cl1e il liv.ello superiore di esso raggiunga esattamente il segno voluto. Si arresta allora di nuovo il flt1ss·o del liquido e si introdu<:è l'estrem o sottil e della pipetta nel trLbo e rovesciato. L'estremo della pipetta ~i fa salire per 3-4· cm. Se ora si apre il for.o superiore della pipetta, ·Che era chiuso dal dito, il liquido della pipetta (che è sotto la pression.e atmosferica) viene rapidamente aspirato nel tubo C' (nel quale la proosi.one è eguale alla pressione atffi•osfrica meno il peso della co-· lo.n11a liquida contenuta nel tubo C). Quando dalla pipetta è passata in e la quantità di 1 cc., la parte sottile della pipetta vien e estratta da C. Se la pi1) etta viene chit1sa quando il suo e:3tremo è ancora profondamente immerso in C e vien.e. poi estratta, al posto lasciato vuoto dalla pi.petta e11trerà, dell'aria. Ciò si deve assolutamente ·evitar.e. Quando si è introdottai quias i co,n1pJetam·e·n . t e la qL1antità v.o.lu.ta di liquido, s i con1i r cia a d estrarre la pip·etta e non la s.i chiude che acl estrazione quasi compiuta. ~.\.tte o che la quantità di liquido da esaminare - acido - è cc. 1 e la quantità di reattivo-al calino - è stiperi or e a 5 -cc. , è in11til e ne11tra lizzare il liquido da esaminare com·e s1 suole fare nei processi nei quali il liquido da esaminare si fa agire su volumi pari o mi11ori di r·eattivo. Atteso che n·ell ' apparecchio no·n si trova altfo g·as che quello eh.e si forma dalla scjssione chimica dell'urea, tutte le correzioni dovute all'interferenza di feno·m·eni capillari, termici e barometrici divengo.no trascurabili. Ne1Ja seguente tabella sono indicati i valori di azoto che corrisp ondono alle diverse indicazioni della scala graduata. I

1

Gas

A zotn

s vilupp.

c . c.

O/ C'll

Gas

s vilupp .

T 150

T 5 11

Azoto

0, ,. ,

-

T 5°

T 150

0.619

o lt.25

o 70:-\

o oi8

14

0 .757

o. 15

o.8 11

I1

0 . 16

l5

I

o

o 730 o 782 o 34

0 .17

11. 920

I) . li86

0.18

0.91-l

0.938

c. e.

o 0() o 07

o 324 0.378

o 156 o 20~ o 260 o 312 o 36:>.

0 .08

0.432

0.417

0 .09

0 . ~7

U.-169

0.10

0.541

0.521

,, • 19

1. 02

o 991

o. 11

0.:>95

0.573

0. 20

1.0'2

1

o. 03 o 04 0. 05

o 162 o 21 <1 o.270 I'

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XXXI, FASC. l~J

SEZIONE PRATICA·

'

58~

Dalla tab.ella appare che la funzione renale mico, la cos idetta cc ct ura », con ·istente in svaè buona quando il gas sviluppato sia meno riate s p·ecie di dis turbi, sen si tivi motori o . ' d1 cc. 0,1; peggiora progressivamente tra ,cc. psichici. L'aura 11a per lo più la d t1rata di 0,1 e 0,2; è decisa.mente difettosa quando. sualcuni secondi o rnin11ti. Le turbe psichiche peri cc. 0,2. sogliono durare più a lungo e po,.ssono anche Oltre questo limite la prognosi è molto oscupr.e-cedere l' accesso di ore o di giorni. Non d i ra e le operazi.oni di solito non sono consentite. rado tutto finisce con la s emplice aura: es_a Ho a1·restato a questo punto la scala per raacquista allora valore di cc equiva lente epiletti.co ». gioni pratiche. Volendo con lo stesso appar.ecchio fare u.nai de.teT'.Ill.i nazione esatta anclle L 'attacco sopravviene quasi sempr e all 'imoltre 1 % 0 , si può diluire il liquido d'esame provviso: precede in g·enere l 'inso.rgenza di o usare un apparecchio più grande. contrazioni toniche del tron co, del collo e clel-== = - - - - == = = = == = = == = = le estremità. L 'a. cade in terra lì dove si t1·0va. Le .arcate dentarie ver1g·ono serrate spasticamer1te; .s pesso viene morsa la lingt1a . Per la partecipazione del diafran1ma e degli a ltri NEUROLOGIA. muscol i r espiratorii si ha arresto d el respiro Epilessia. e cianosi. A carico dei b11lbi ocl1lari si osserva (H. CcRSCHiVtANN. J11u116;/ì ~led. W och. , 8 febdi frequent e lmo s pasmo di convergenza o a)hraio 1924). tre anorm a lità di posizione; le pupille, dapL·-~. intende trattare d ella sola epil essia vera prima ristrette, divengono j)Oi dilatate e rie g·e1rt1ina (e. v. ). gide alla luce. A questa breve fase di spasmi L 'inizio dell 'affezione ha luogo quasi semtonici ·n cce , cte lo s tato. clonico al quale parpre in gi.o·ventù, il più spe·s so durante l' età tecipano presso a poco g·li st essi t erritorii. Si drlla sct10Ja 0 la pt1bertà; p iù rara m ente ver- osser va allora ia comparsa di schiu·m a alla so il 3(}> ani 1o. bocca, iJ corpo i ricopre di st1dore fr eddo, , embra non vi sia distinzione di so1·ta per i1011 di rado si 11a perdita dell~ t1rine e delle il Fesso e il mestiere. IJa ·m alattia insorge pel' feci e, negli uo111jni, poJl nzioni. I riflessi tenlo più s u di 1111 t erreno pr edisposto er e ditadinei sono p er lo più esagerati llni- o bilateriam ente : assai di freqt1ente occorre infatti ralm ente, fr equente è il Babin ki. os ervare 1n presenza di una tara generale D·u rante g·Ii accessi tipici si ha comple ta n e11ropaticn. perdita di coscie nza, al contrario di q11anto T fìg:l i d eg·li ep ilettici ammalano in media in avviene n ell 'ist e ri$m·o. Dell'attacco, ed a11che pro1>orzione del 9 %; qt1elli dei non epilettici di u n br eve periodo ad esso prec edente, permane quasi sempre una completa a mnesia. del1 ' l lh-2 %· ia1110 ancora ben lontani dal poter rappreIn rari casi di e. v. g li s1)asmi , al principio, '3entare la predisposizion e all'epil essia con un possono, come n ell 'e. jacksoniana, esser.e prennico stato corp·oreo. Al rjgt1ardo è ancora da valentPm ente ernilaterali. Un 'emilateralità dudimostrar e I '.es istenza di una speciale costir atu r a è per ò straordinariamente rara. tnzio.ne e11docrina (p. es. i peradrenalism.o) o Dopo l' accesso l'i, si sente d·ebole, abbattudi una pl'edis1)osizione stereotipa legata al rito, svogliato, stanco: molti dormono a lungo. cambio. Inesi st enti ·sembrano eziandio i rapSpesso vengono avvert ite fo.rti cefalee. Alle porti con determina t e costitt1zioni veg·e tative, vo lte si m a nifestyno alterazioni psichiche duq11ali la vago- e la simpnti cotonia. È a ssai pro- rature e stati crepuscolari. La durata dell'attacco tipico p u ò es~e re vahabile peraltro cl1e tale predisposizion e idi-0tiria; per lo più è di soli pochi m in11ti (a difpica risieda n el cerv·elJo stesso con i suoi attributi fu11zio11 a li e so m a t :ci. Con ciò natural- ferenza dell'attacco isterico che dura S})esso ment e non deve escludersi il valore di agenti alcune ore). In casi gravi però l 'accesso p11ò protrarsi per ore e g io.rni, costitue ndo il cosiprovocatori o acceleratori occasionali e di aldetto « stat11s epilepticu~ » non di rado morcune azioni i1ocive esogen€ o en dogene, quali i t1·at1111 i fisici e psichici, gli 1strapa zzi, l ' a 1- tale. La frequenza degli attacchi è in genere assai cool ismo , Ja sifilide ed altre infezioni. diversa. A volte pochi i11 t1n p el'iodo di paL'attacco epilettico si produce talvolta sotto recchie diecine di annj , altre volte uno o più l'influenza di determinate cause occasionali: paura, sensazioni di fred do o di caldo, m.e- accessi al gio.r no. Pii1 di freq.uen.t e gli a,ttacch i struazio.ni, eccesso di bevande alcooliche, caf- oSi ripetono ogni 2 se.ttim.an·e ·O ogm i 2-3 m.es i. NttlJ.e donn e il loro rip·e te·r si coin cide spesso, r fè, ecc. Spesso manca ogni cat1sa immediata. abbasta.nza reg·olarmente, co·11 i perj odi m-ePrecede assai di f1 .eqt1ente l1no sta dio prod1·0-

SUNTI E RASSEGNE.


lL POLICLINICO

[ ...\NNO

XXXI,

l~A L.

1

struali. In alc11ni casi gli accessi insorgono di gnosi dipende in gran parte dal grado di corunotte e si ha allora la cosidetta « epilessia not . partecipa zione della psiche. La morte, so11raturna» di solito acco1npag11ata da scarsi feno- tutto in seguito al cosidetto « status epileptim.eni ipercin eti.ci. cus », si yerifica relativamente assai più di Di fro11te agli stati convulsivi ora des.crittl rado che in seguito agli accidenti e agli i11cidenti che occorrono durante gli accessi. ~el­ sonvi poi dei casi in cui si produc·o·n o solo degli accessi lievi o lievissimi, di raro accom- l'insieme l'e. accentuata tende ad abbreviare pagnati da convulsioni più gravi (cosidetto la durata della vita. « petit mal »). Si tratta alle volte di smorfie P er quanto riguarda l 'anatomia patologica senza mativo, di fissità im.pro.vvise dello sguar- va r1otata la frequente sclerosi di uno o di do, di strabis n10, di pallore o rossore r epen- ambedue i corni di Ammon·e: lesioni anzi dai tini, di un digrignare dei denti o di speciali più ritenute specificl1e. Oltre a ciò, s1Jecialmovimenti masticatori. Il malato prova soltan- mente néi dementi, si osservano alterazioni to un lieve offuscamento della coscienza del d egener a ti v-.e cerebrali consistenti in atrofia ed quale conserva pe1· lo più un ricordo abba- in aumento delle fibre di gli.a. Nella corteccia . stanza preciso; spesso anche degli accessi di spesso si riscontrano a:terazioni di sviluppo vertigini accompagnati o no da altri sintorni (p. es. cellule fetali di Caj al). di l\ilenière. Tutti questi disturbi hanno il vaL'essenza dell'a. euileitico va co11side1 n ta lore di altrettanti equivalenti dell'e. v. quale una scarica d.el ·m·eccanismo spastico ceGli stati crepuscolari possono manifestarsi rebrale prodottasi, in forma critica, in un ce1 sia prima che dopo un grave accesso; quando vello funzio.nalmente e morfologicamente !Jrelo sostituiscono rappres.entano degli importan- disposto, sotto l 'inftuenza di un qualche eleti equivalenti psichici e possono allora avere mento patog·eno di origine chimica. La natura la durata di gio·r ni o di settima11e. Non rara- di quest'ultimo rimane tuttora da stabilire: è me11te i 11 tali stati si producono ancl1e disturbi tuttavia da pensare alla possibilità di un ·altepsichici più complessi: scompar sa del senso razione prin1aria. endocrina (ad es. i11erndredella proprietà e accessi di cleptomania; più naÌinica). Per quanto concerne la cura l 'A. r1corù a ehe di freql1ente si · osservano atti impulsivi, minacce, maltrattamenti, stati di fo.rte eccitazio- essa non d·eve llrnitarsi alle sole prescrizioni ne, fino al furor.e. Quasi tutti questi equivamedica.mentose. Già fra i vari i m estieri 'erl e11ti sono seguiti da sonno e a·m nesìa. ranno intrapresi i più sa11i, esenti da ri. el1i Altri equi va ~ enti d·ell' e. v. possono essere co.rporei e non troppo gravosi psicl1icamente. Gli strapa zzi corporei e morali di ogni sorta, dati da dipsomania , sonnambulismo., « pa vor n octurnus » ·e enuresi. " l 'uso dell'alcool verranno assol11tamente proQuanto più graye insorge un'e. v., tanto più scritti. Il brornuro di potass·i o e di sodio ra pprec::enprecoci e pronunciate divengono le alterazioni tano i farmaci più in uso. Nell'adulto si inp ichi~he alle quali essa conduce. comin·cia colla dose di. 3 g·r. pro die, al1menConseguenza tipica d el! 'ultimo stadio dell' e. tando, per ottenere l 'effetto e secondo tolleè la demenza semplice. Il cosidetto <e carattere ranza, fino a 2 gr. tre o quattro volte nl g. epilettico >) è caratterizzato so.pratutto da una esaltazion e gen erale della eccitabilità: gli in- Nei ba mbini (al disotto dei 14 a.) si som1ninistrerà l1na do.se giornaliera di 3-1· gr. 1:11 o fermi divengono fa cilmente burberi, brutali, non di l'ado malvagi. L 'epilettico è g eneral- .. del bromuro si continua per alcune settin1n11e n1e11te un testardo, n ei suoi pensieri predomi - o anche per i11esi, . . econdo la nece si tà; . i didiminuisce poi lentam.ente fino alle dosi f1iù na la mancanza di chiarezza, u11a certa enfasi nelle e pressioni verbali e critte, oltre a pro- piccole di 1 gr. tre-quattro v. al g-. Non rnralissità e indetern1inatezza: il parlare è spe so m ente l 'interruzionc r ep entina della 'so1nrr1 i ui,.. esitante, l ent o, i11odulato: talvo:ta si no.tana strazione è seguita dalla ricomparsa d 1 accessi rnt1ltipli e talvolta da u110 « statt1c:. epifrequenti ripetizioni di sillabe. lepticus n letaJ.e. U11a certa limitazio.ne 11ell'uso {,(I prog·11osi dell'e. va posta en1pre con riserva. ~Iolti di coloro cl1e amn1ala110 all'epoca del Cl Na alimentare giov erù ad aumentnre In efficacia e l"a8sorbimento del bromuro _,. • della scuola r esistono ad ogni terapia e finiI.. e 11011 rare intoller anze })rom1che (ac11t: ed co.no dementi. ~-\11che i casi di « petit mal » ll altre derlnatosi, sonnol euza, ebetudi11 c 11011 con acces i rarissimi o del tutto manca11ti, po ... ono audar incontro ad nlternzioni psicl1i- autorizzano ogni volta a ~ospendere 1'11--0 d~l che gra,,i. Natnral111ente però non l)Ocl1i, spe- fnrn1aco: e n e potrà invece diminuire lu do10;e, elevando nel contempo q11a le buon n11tidntl !a cialment r fra quelli colpiti dopo la pubertà, possono anche guarire. :--·enza dubbio ln pro- ql.1anti tà di sale conces~a nella cl iet n.

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(ANNO

XXXI,

FASC.

18]

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SEZIONE P.RATICA

be11 1un g·i e.la una co1rr1pleta ch·iari'ficazione sul modo cli p11odurs1i della mala.ittia. Le osse rva.zio·n i dell' 4i\. riguardar1 o 57 ca.J1 di corea. Cir.ca l 'etiologia sembra anzitutto da escludei·si 1111 J·appo.r to con l a si filide. Ne1 mate riale st11diato, in \ln solo caso esisteva tale infez.ioine n1ell'anamnesi d e·i g"enitoiri: nel IJaziente invero m.ancava ogni sin.t o mo e la R. vV. era negativa. Ripetuti e n1olteplici invece i cas i in c11i poterono m e.tte.rsi in ·evidenza rapporti con un'infezione generale. I11fatti, fra i 57 J)azienti, in 43 (75 %) la corea inso iiSie cont empo ranean1ente o d1opo ·una malaittia infettiva. Si trattò in p ri1no 111ogo di l)Oliartrite reumatica .e di endocardite. Due vo lte i fieno n1 en~ coreici flllI'ono preceduti dalla comparisa di ponpora reumatica, in un caso di eritema n,o.doso: quindici volte venne rif1erito di angin e, in un caiso di natura difterica. L'influenza p·r ec.edette in due casi. C·o1nplicazioni cardiache furo no osservate nel 6'{) '% dei paz.i enti. Jn 8 casi soltanto n1ancò la co.n statazione di 11,n ' i11 f ezione contemporan.ea o preceden.t e: fra qu.esti va r1icorda to lln caso acce·r tato di co11ea jsterica. T,a morbilità lJiù eleva.ta cadd e n·eti. n1eisi pitì freddi dell'anno, most rando , sotto tale rig·u,ardo, 11n andamento pres.s'a poco para.Jlelo a quello dellai poliartrite ret1m·atica. Quanto all'.età, la maggi-0 r p a r te d·ei caisi venne osservu.t.a tra i 10 e i 12 a nni (65 o/o) : con sp eciale prefe1r enza venne co lpito il 12<> anno. Qu esta par ti.c ola.re p·artecipazione dell'età Nuove vedute sull'etiologia e terapia della corea prepubere n1 e1r ita la nostra. consideirazione, in(A. SALOMON. Deut. M ediz. lll oc h., 8 febbraio, q11n.11tochè. secon cl.o l' A. , appunto in qu·esto pe1924). r jodo, p rofond e trasformazionti. svolgentisi nei Compito primario d·el n eurologo nel consi- centri nervosi sl1bcortica li determinerebbero, derare la natura di ogni stato patolog·ico deve in segt1ito a in.fluenz.e ,p resumibilrn.e nte endoessere certamente quello d ella rioerca della crin.e, qu1elle m o,dificazi,oni della m.otoria. gen°eral e pro·p rie a.p .p unto della pu1bertà. ·Con1sidesede d:el processo m,orboso. I reperti anatomo-patologici d ella corea (co . rando po-i la ·specia·l e sensibilità allora offerta me è noto relativamente sca.rsi) hanno fatto rida ta.li centri, quali tessuti in via dii svilt1ppo, levare in più ca,si la presenza di processi enoe- p1e·r le cau.s.e n·ociv·e, è facil e 00 mp r.endere l'afalitici analoghi a quelli riscontrati nelle for- zion e elett·i,ra che agenti infetti va-tossici pot r ann.o esercitare su di essi ( « locus ininoris me coreiche dell'encefalite. resi stentiA•e ») e s u q11ell·e stess,e zo,n e l·a ct1i ~1ien tre , secondo a lcu.ni, tali pro.cessi avrebpr rtecipazione è sta.t a or ora tra.t tata ql1ale bero come l ocalizzazione preferita la vin cere bello-rl1b ro-talamo-striata; secondo altri , inve. cau-s 1 dei movjn1enti cor.e·ici. Anche la cosice, a vrebbers:> co.111,e 1sede il corpo striato. Altri d etta cc chorea gravidarum » accenn.er ebbe a arteora riferirebbero i distu1,bi corei ci ad una una dip enden za dell'affezion e da disturbi en• interruzione di quel conliple.sso sistema di fibre docct11i. Il f 8 tt o poi cl1e la c·risi motori8.! si co·m pie interco.r renti tra talamo, corpo striato, nt1cl·eo rosso. e midollo sp inale e, in.v ersaim ente, tra in miG do n1olto più r apido e sensibile n elle cerv·ell etto, pe1d un.c olo ce;reb.ellar·e iSup. e nt1cl•eo femmin.e che nei 111.aschi , darebb e spiegazione della IJ.iieponderanza dell a corea fra il s esso rosso. feun·mti1iile. I ma.schi ammalerebbero in m edia È però parere da.i più condi viso che a taJi investigazioni rimanga tuttora va.Ione più ch e nell a pToporzio11 c di lln terzo risp.etto alle altro. teo1ico e che, d'altra parte, si sia ancor:i femmine.

Fra gli altri m.edicame11ti il L t1minale (f eniletilma:onilurea) agisce spesso i,n modo sorprendente: n egli .adulti se ne somministra tre v. al g. gr. 0.10-0.15: in seguito la dose può ridursi a g·r. 0.0): quest'ultima è quella usata r1ei bambini. Occorre però r ico rdare che anche l' u so del Luminale pt1ò no.n a11dar esente dalla comparsa di d erma tosi anafilattiche, evitabiii peraltro mediante conte1nporanea som1ninistr c:t zion·e di l)r.eparati a ba ... e di calcio (cloruro o lattato Ca, Kalz an, ecc. ) e col dare dosi piccoliss ime all'inizio. ~ ei gravi casi di « statt1s epilepticus » si u ser à il cloralio (1-2 gr. più volte) e il Luminalsodio (gr. 0.3 più volte) per clistere. Nei bambini o n ei casi r.ec-enti con pregresse sindromi spasmofile o con prese11za di st ig:mate t etanicl1e u.ccentu.a ntesi sotto forrr1a t1 i parossismi , l1A. riferisce ottin1i risultati dall'l1so dei sali di calcio, d a soli o insiem e col Br o col I... u1ni11al e. Nei casi di e. v. jacksor1iana sembra all ' ~.\. acconcio il tentativo di lln i11tervento o p ~ ra­ torio, poichè, in alcuni singoli casi , mediante l' estirpazione della zona co rticale int eressata nella comparsa dello spasmo, si è pot11ta otte11ere la guarigione. In t11tti i casi bisognerà ten el' presente l'e,rentualità di un' e1pilessia sinto1natica i11 c1J i sia possibile la cura etiologica. · ì\l. AGOSTINI. 1

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POL lCL!~lCO

P et quu11to i·iguarda la tera.1Jia, va ir1r1anzit11tto acce11r1ato all'arsenico dal quale la n1aggior pa.11.e dei pazienti risentì effetti s icl1ri, sehne11e talvo1 ta un po ' lenti. Oltraccio , in base al reperto, ripetutamente osservato nella corea, di un'elevata pl'lessione d·el liquido c. r., l 'A. praticò Ja puntura 10111bare in cinque casi, fira cui d11e gravi, ottenendone, specie in questi ultimi , ed in genere n ello stadio acuto. risultait.i i·apidi e soddisfacenti, tali da far raccomandare q11esto nu,ovo m ietodo di cura. M. AGOSTINI.

I dolori isterici. ( l~OHDO'\

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CAHLETON.

Come t L1tt e le altre sen uz io.r1i il dolore <::onsta di due ele111enti, l ' u110 affettivo, intellettivo l'altro. 1 11 e ffetti p er ò nel dolore piì1 ch e in altre se 11 " azioni l'elemento affettivo è prevalente ~u qt1ello ir1tellettivo, tanto che Head sostirne che il ·dolore praticnmer1te non è rappre e Il ta to s11lla corteccia e cl1e le lesioni superficiali ciel mantello cerebrale non hanno a lc n n a i11fluenza Sl1lle ser1saz ioni dolorose. t J co11 trario avviene nelle lesi 0ll i subcorticali, e spec ialment e i1e1lè1 sindro·me talan1ica di Roussy e Dejeri11e, uella quale sono interrotte le fibr e di co1n uuic u zione tra il talan10 e la corteccia. In q11es te condizioni le reazior1i aff ettive di ogni specie sono attratte al controllo corticale. e 'soprat11tto quelle al dolore sor ~ o ili 11na int1 itata in t e11sitlt. In tali les ioni si h anno dolori acutissimi persistenti o parossistici., int oll erabili e resistenti anche ai più e11ergici ana.lgesici. Head ritien e che questi d-0lori si ar10 dovt1ti a stimolflzioni di. q11a.'ch e parte del tronco afferente, cl1e l)rovocano una ip erreazione affettiva. Egli a ffe rma inoltre che vi sono dne rneccanis n1i indi1)endenti nella pro.duzione del dolore, t1no st1perfì e in le e l'altro profondo; però tutti gli impt1l i ca paci di i:>rovocare dolore, sia che provc11gano dalla cute o dagli organi profo~­ di, s'i ncanalano per la n1.edes ima via. e d opo essere passati n e l midollo a l lato opposto r agg i 11 ttgo110 il talam o. Il t a la·m o è l org arlo doye g li ~timoli dolori ti ci si trasf ormn n o in sensazio11i dolorose. Non vi pt1ò e sere dol or e s einza s timola,zione delle Ahre r en tt i \'e e tra s metti tric i. La espress ion « cloJorP di o rigine central e» llsata p e r I1 otn l'r dolori a ppnrer1ten1 ente spontanei osserv ati in ct\ rt e l e.. ioni d el , iste1 na nervoso centr<ilc. è in~o tC'nihil e. In effetti q11 e~ ti rlo1ori sono do.vuti 8 n1inin1 e eccit azion i ctellP fibre cond\1ttrici. Pccitfl zion i la cl1i r eazi onP è st raord i nn ri n n1r11t e vi\ nce unicam ente J1P r le pecuJinri C'o11dizio11i degli or gé"l ni crntral i. conte nel 1

j eri11e. La persistenza del dolore isterico, ossia '-i i un dolore che si verifica in un soggetto isterico all'infuori di qualsiasi causa organica adeg11ata, i1on pt1ò essere che l 'effetto della s u ggestione o delr azione co1nbinata df}lla suggestione e di t1n complesso nel senso psicanalitico. Tale dolote di solito è la conlinuazione di un ·dolore dov11to a caL1se organiche, può essere più o ·rne110 intenso, a seconda del grado di s uggestibiJità del sog·getto, e si p11ò intensificare divenendo il veicolo dell e spr 2 ~si one nella coscienza di altre reazioni affettive . Il dolore isterico può ·essere riferito ad ogni parte del c orpo ed asst1mere caratteri qualitativi e quantitativi variabilissimi, senza alc11n rapporto co11 la parte alla quale vengono riferiti ed agli stimoli che soglion.a provocarli. Tra i dolori isterici ha i1otevo1e importanza d a l pt1r1to di vista diagno~tico, p sicopatologico e terapeutico, la cefalea. J... a cefalea isterica, co111e la forma tossiemica e di es au1~ i1nent.o. della vera neurastenia, è in rapporto acl una di ssociazione corticale co11 la conseguente indiper1de11za ed iperattività del tala1no. Il dolore . entro o in vicinanza ·della t esta, clipen·de11te da lesioni organiche, come le sinusiti , gli ascessi dentarii., le meningiti, almeno n el primo stadio è netta·m ente circoscritto., cioè ha un riferimento periferico. Solo successivamente, quando sopravviene la stanchezza o l 'alterazicne della corteccia cerebrale, come nella m eningite, la cefalea diventa diffu sa : ciò corri ponde allo stadio della dissoci azione. Ancl1e in qt1e.sto periodo si può avere llna vag·a localizzazione d el dolore, co.rrispo11dente al vago potere di riferime11to s paziale pos ~ed11to dal talamo. ProbalJilmente con q11esta concezione della dissociazione corticale si sp iega l'elemento f\1n zi.o.nale nelle affezioni dolorose generali. ~ ben noto che le inten ... e preoccupazioni intellettuali possono sopprimere dolori anche violenti. Da altra parte la concentrazione dell'attenzio11e s11 di t1na vaga sensazione molesta può accrescern.e la i11tenBità affettiva ·fino a farla a.s . snrgere ad int e n so dolo.re, come l n concentrazione su di t111 oggetto estraneo può far scomparire una .~ e11sazi one d olorosa. Si deve q t1i11cl i am111ettere che la dissociazione corticale parziale i1on può in alcun modo impe dire all'io pensante di concentra re o allonta nare l'ntt Pnzion e dalla sensazione do1orosa, e che la ~i..;te11za e la inten sitù d el cl olore è in funzione rt e lla indiprnit enza dei <·e ntri ~uh­ t c11 ticali.. 1

Bl'ai11 , ]11glio 1923).

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g·iù ric:urdato caso della sindrome Roussy-De-


(ANNO XXXI , FASC. 18]

SEZ IONE PRATI..CA

Ql1i11di il m eccan ism o patoger1etico della cefalea isterica è analo·g o a quello di altre cefalee ug·ualm.ente prodotte da d issociazi.one della cortica lità, che sco.pre il primitivo m eccanis1no sensitivo del talamo. Si tratta di un dolore vago e non localizzato, la cui intensità varia con il grado della concentr azione della attenzione e non con l a forza deJlo stimolo.. In tali casi la diagn osi differenziale può essere fatta solo per esclusione e·d in ogni caso non con certezza. Degni di rilievo sono anche i d·olori cicatrizia li. È ben noto che alcune cicatrici sono dolorose malgrado abbiano asp etto nor•m ale e non a bbiano r elazione, aln1er10 1n apparenza, con condizioni patologiche. In q11esti casi verisimilmente si tratta di fenomeni isterici. Al riguardo però bisogna tener presente che le fibre nervose impigliate nel tess11to cicatriziale possono provocare dolori nell'area di distribuzione del n·ervo al quale ap1Jartengono. Nei casi verament e isterici di clolori cicatriziali la cau·sa patogenetica va ricercata n ella sug·gestionei o· nella p.er1l·etuazio1 Le di un do·lore origina riamente di causa org·a11ica. In a mbo questi tipi il dolore presumibiln1ente è dovuto a dissociazione corticale ed a ip·erattività talamica, e il trattarnento terapeutico con siste n ella suggesti on e. La cura che s i è di·m ostrata p iù effi cace è • ln. iperstimolazione de11' area do.1orosa: .sfregar11ento, pestamento, far adizzazion e, applicazio11i fredde o calde. E b·en difficile spiegare cori quale m eccanismo questa terapia riesca efficace. Di regola i pazienti del genere sono ossessionati dai loro dolori, dalle loro sofferenze e vi conce ntrano tutta la loro attenzione. ..\pparentemente . questa concentrazione agisce come un'inibizione, per cui è impedito Jl ricolleg·amento tra tala1no e corteccia. Può darsi ch e il m etodo terapeutico st1 esp0sto provocu11do un vero dolore per rieducazione r enda pervie l e vi·e di collegamento tra i centri subcorticali e quelli su periori. I dolori isterici dei visceri non h a nno caratter i differenti da quelli derivan ti da processi morbosi organici. Ed al rig11a rdo è comune l 'errore, ch e vi·ene poi svelato con atti operativi inutili. Il solo modo di giJar·darsi d a tali erro.ri è l' abitudine ·da parte dei chirurgi di tenere in git1sta considerazio.n e la m e11talità dei loro pazienti. • In n essuna a ltra parte del corpo un 'affezio n e organica si presta a far sopravvenire sir1tomi isterici. Il dolore cli u11 ' ulcera d11oder1ale o di 1111'apper1ùicite .ac11ta si p11ò perpett1are an che dopo l'oper azion e corr1e u11 sintom él iste-

ricb. ·i fa allora diagnosj di aderenze, il cl1e spesso induce a d t1n nuovo intervento inutile. Un dolore che generalmente vien e considerato co1ue isterico, m ent1·c in effetti non è t a le, è qt1ello. cl1e accompagna le co ntratture siano esse stess.e di n a.tura isterica o co·mpli ca z ·one di altre con dizioni, com e ad es., reumatiche. In questo l1 ltim·o caso il d olore non è isterico 11è è dovuto a processi infiammatori, m a è in r appo1to allo. stato di ipertonicità d·el muscolo ed alrabnorme pr essione del.l e s11perfici arti· eo la ri. In og·ni caso di dol ore per il quale sor g a iJ ~ospetto della natura isteri ca la diagnosi differenziale n.on può essere stabilita se nor1 perescl11sj one. No11 è consigliabile fidarsi delle cosi dette stigmat e istericl1e tanto apprezzate dalla veccl1ia clinica: si tratta di nn criterio futile. Nè è prudent e nei casi dubbi indugia r si soverchian1ente n ella ricerca di sintomi, cl1e, com e 8 ben risaputo possono esser e crea ti per st1ggestion e. Un criterio positiv.o d i ·diagnosi dj maggior Ricurezza è q11 ello anamnes tico.: stabilire se ;1 dolore si è prodot to per s11ggestion e. Gli autori suggeriscor10 a n ch e la r ic erca psicanalitica del complesso che ai loro avviso ·pu ò ri11 scire utile a lla diag·nosi ed insieme1c11rativa. Dr.

CENNI BIBLIOGRAFICI B. DE VECCHI. Trattato di anatomia patologica del prof. Pio F oà . Teratologia gen.erale. Unione Tipografica Editr ice Torin.ese. Questo complesso e importante capitolo di patologia che inter essa non soltanto l' a natomo patologo, ma i culto.ri di ogni ramo delle scie1lze medic he, è, a noi pa r e, e.on molto 0rdin e e completezza trattaito dal De Vecchi. ~ella prima parte è trattata la patogenesi e l'ontogenesi delle i1106truos.i tà e la loro clarssificazi-0ne in base alla gienesi fonnale .e ca usale delJ.e mostru-0sità ·e al fattore eredita.rio.. Nella pa rte speciale in capitoli diversi sono descritte le varie sp1eci.e di m,ostri unitari, doppi, con accenni ancl1e a i rarissimi ca.si di moistri tripli o plurimi. Segl1,e a lla t rattazio11.e u µa ricca e completa l)ibliografia sull' 81rgo111ent.o. l\(folte belle fig11 r e a do·r na.no il testo, di Cl1i l 'eLe·ganza è ben n·ot.a a. chi co.n.osce gli altri volumi cl el trattato. A. ~I. 1

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Prof. A. AscA~E LLI . Com.pen.dio di Medicina L eç; a l f . -- Ed it or] B11cciarel1i e Sampol esi,

Ron1a . i1su cesso r apido della prima edizione di questo libro ci esime dal tesserne l' elogio dell 'att11ale cl1e 11a s1 11l a !1recedente il vantaggio clel-


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l'agg ior11c.i.n1e nto. È nn li bro in dovi11ato percl1è a diffe renz:t della maggior l)arte delle 01)ere n11alogl1 e cl1e abbonda110 più o men o di disqt1i sizion i clottrinar]e, 11a 1111 indi rizzo schiettament e pratico. ~ una g·uida sjcura per lo stu <le11t e, e piit ancora l)er il n1 edico sia ch e eser citi come s1)ecialista la medicina legale, sia cl1e di tanto in ta11to venga cl1ia 1nuto a dare i l proprio parere i11 q11istioni gj11dizi ari e. I/A. s.i indugia a descriver.e i vari meto,di rJi indagin e, e discuterne il loro valo.re comparativo, a pr ecisare 1a p ort ata dei reperti e dei si11tomi , per modo cl1e il gi11dizio possa scat11rire più sicuro cl1e sia J)OSsibil e. . l ,a esemp ~ ificaz ione di praticl1e giudiziarie 6 di procedi1nenti di indag·ini dà a l libro lJ D in€stimabile valore pratico, ch e può essere a pprezzato da chi è costretto, è non vi è medico cl1e non Jo si a mai durante la sua carrier a , a d isorie11ta rs i nel lahi ri11to del corso d ell a g iustizia, 11ei cl11bbi e i1elle incertezze ch e incombono in og·ni quist.ion e m edico-leg·aJe. Dr.

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dttRDEMIE, SOCIETA MEDIGHE, CON6RESSI. R. Accademia Medica di Roma. Seduta ordinaria del 27 gennnio 192--L P reside n za del prof. V ~t\SC'OLI, presidente. Con.rsi(ferazioni critiche ed osse r1Ja.zioni ist ologiche nell' ane111ia p ern'iCiosa, rript ogenetica.

I-'l'of. :.\1. G1rn~o~. ·- I /O. in base ad ot:;s~rY11zioni cliniche e a repe1'ti istologici sostiene ch e u1entre clinicamente ed e n1a tologica ruf\r1te spesRo non è diffe r enziabile l' a ne mia per111c1osa criptogen€tica, òall'an. pernic-io!-)a <le lle gravide, il 1·ever to midolh1 re per1nette di n otare <lelle importanti differenze: I>0ichè n ella priJUèl pre,·a le la presen za cli e le1nenti inclifferenzic1 t i, inentr e n e lla seconda è caratteristica l'esa ltazione d ell'eritl'Ol)Oiesi i1ormoblastica e Jni<'loblastiea eon prese11za di I1u111erofii normoblaRti e mielocit i : rari on o i megaloblasti. Tali differenze SORtanziaJi seco1ulo ro. potrebbe ro spiegare le differenze <le l d e0or oo C'linico e talora del reve r to ematologico.. ·~.ruu vo

indirizz·o n ella, t errtvin di alcune rn.ala,ttie infe1t'i re .

'fn orit::A'.'JO. L 'assistenza Sociale dell'Infanzia.

Prof. G. :\fE11r 1\10 . - L'O. riferii:-:ee :1lcnni tentativi di cu ra ue ll'in feziorie t ubereolnre. l°)a l'tendo !11 t111 'elegante edizione de La "flt1 edicina So<ìal concetto ch e il rivestime11t o cereo dei ba c. tu ciale è uscito un nuovo libro del prof. Giubercolari, costituisce il principa le elen1ento di Qisepp e Tropeano su • l'argomento della sua anifesa del bar. di Koch b a te ntato l 'introrlnzione di 111a e del st10 cuore :L' assistenza sociale del- l1 na liposi Ye~etale pura e d atti-vi. ·sin1a nella cura l'i 11 a11.zia. delle tubercolosi articolari. ~ierose. gland11Ja ri, J)()lÈ un volum e di pagine trecento ch e rappren1onari. I primi ris11Jtati ottenuti pare siano inC'. oraggianti. se11 ta 11n documento chiarissimo di ciò ch;egli Il ·prof. Gos10 ricorda che le difese ci:>1esteriniche ha fatto in questi du€ ultimi lustri a favore e le n?iion i tube l'coliniche pos~o uo essere ricondotte dell 'infanzia nella Città di Napoli, di ciò che ne ll'orbita di azioni 1ipolitiche secondo Je itlee esi p11ò fare - · anche in un paes.e estrem•amente ' sr,re~se dal ::\lE~fMO. dmfieil·e come Napoli - quand o, v·è un a vo·1onEgli \'orr0bbe che le esperie nze trovassel'o larga tà ed una fed.e. eco di contl'ollo clinico e sperimentale : p er l'espeÈ docum.entata in tale pubblicazio11e l'Operi1ne n to utili saranno ad~1tti s tipiti tubercolari ipOra dell 'A. per la rifor ma d ei Brefotrofi in ge,·irnlenti e specie di animali iposen sibili. n er e e del R. Stabilimento d ell'Annunziata ·:n . Il ~1E1'-I"hio fa notare che le prime es1.1 erien z() diispecie. rette dell'azion e della lipasi s uJ bacillo han dato ri.·n ltati discutibili; ma non è f>Yidenten1ente neVi sono norme precise su tutto ciò ch e siC€ssario ch e il bac. ~ia spogliato de l suo ri,·estignifichi assistenza s anitaria ed assistenza s o· ciale della n1aternità e dell'infanzia. V'è 1a .. mento cereo: perchè l'azione delle difflse organidoc umentazione stilla fondazi one d ell'Ospeda- che si manifesti potrebbe e~se re Rnffici Pnte una limitatissima w lnzione di conti11uo.

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l E> per ban1bini in Napoli e sullo sviluppo. e

funzionamento dell' Opera di Marechi aro .e sulle varie i stituzioni dell'A. create all'Annunziata. L'assistenza al bambino malato e l 'assiste nza a l barr'"ibino sano costituiscono i capi~a J di pri11cipali di questa esposizi on e facile, franca, ardita, t ecnica, appassion.a ta. f...'e1€gante volun1e• - scientifico e pratico in t11tti i s uo.i profilj rappresenta ancora una. nohilP azione nel" chi 1'11a sc ritt o e per chi lo Hcquista (nelle principali librerie) p oichè il suo ' raJore. in lire cen1 o. ,.a ;l he1leficio del1'_4\silo di ~In r erl1ia ro. .-\ S

.';11lla r<•nzi On(' rli Tl' ass('r;11 011 11 e rli F.;r1chs -Oeot·gi nella scarlattina.

Prof. '.r. P ox1'.\NO. - 1/ 0. rifer i ~c·p <l<>lle su~ l'icrr che che hn n no preso le mosse d n11n 11ecl' ~itit di gn ren zie n ella sieroterapia. FonclRnùo le ~n e co11cl11 !;;ioni s11 nnn1pro8<' e~pe­ rif'nze ritien e c he le cln<:> r<'n zioni so110 1H"l1:1 sc:t rln ttil1u ne~a ti ve ; che ppr() <lete1·1n i nn ti <l n tigeui pos::;ono accomnn:1rc llfl i rignnrdi dPlln · R . di "\'\... ~cn rlattina e ~ ifilicle. Ne lle ·ue (;\SperienzP ha 11~nto nntigeni che <1:1Y~1 n o r~azi on e co~t<1nte1nente négati \ a e tali anti.!!<'ni ej?;li con sidern . pec1fici per hl .;:ifil ide : ~ · (1 pf\rl> inrontrato con :i ntizen i <·hf\ <l:l -


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SEZ I ONE PRATJ C.\

'an o fiuo a l 60 % di l'isnl tati positiYi. I/O. discute g li elen1Pn ti che lo ind ·1cono a ritenere nspec:ifi<.«1 la reazione cli \\· ~1s er1nann positiva nella scatla ttina e crede si tlt>bba n o ~RC 1 l~dere dal1'u so gli antigeni che tale reazione d~tnno . Il vrof. CASAG RANDE prende la parola per di c:hin rare a11zi t utto di esser e d'accordo con le conel11 sioni del prof. rosTA:NO e cli con(ìiviclere anche il contenuto ùi tutta la trama del lavoro eHlH>Rto. Riferisce che ne ll'i stitu to cli Padova cla anHi si pra ticn la Il. di W . e a ltre reazioni sie rol ogiche a ll 'infuori clell<1 sifilid e ed anche i11 casi di sca1·la tti11a. Egli è Yenn to uella conclu s ione che si 1n1h con i dovuti accor gin1enti. intendere qnando la r ea..zionE> si.a pecifica {X'l la ~ifil!c1e (in casi di ~cn rlnttina) e qnan<lo no. Fra tali nrcorg-i1nenti hn il prin10 posto 1'esan1e in cnmpo oscuro: ila al lo sf·opo pre~o i11 eRan1e i laYori di .Jacobstaclt e ha potuto nssodnre ch(' grnnde in1porta 117.n h a la clilu izi 011e de 11 'antigene, Ja (] nn le òe,·e ei-;~ere tn le cl1e le no\elle os~rY;1zion i nel can1 po o~cnro nnpa in uo giustn1 }o~te 111a non nd nn1massi, ad ag~regnt i . e primeggino, per la }1rovn positiva della sifilide. le fBrme n ~ficca ~d a fini-Co. Non si nn ~con a~ C'h e possano e clel)bn no inte r venire à lt1i f;1 ttori : in n11 ca so, p. es., cli W . R. p osi tjy:i. i1ella ~cn rl:itti nn, ebbt:> a n otni·e un'azione nrDt<:>tti vn pe r~i n o 1101 siero dell 'ambocettor<•.

d'accordo col CASAGHANDI C:ir ca l'azion e prot einoterapica dei Yaccini fenica ti. È

'" ul rneccanisnio dell' ipoglicuniia in,sulin,ica . •

f>ott. L. co~oORELLI. - L'O., riassumendo le sue rice rche su l glucosio e su llo zucchero combinato d el sangue, si sente autorizzato a ritenere che la ins ulina s piega la s ua azione determinando una t l'a sforni azione dello zucchero libero in zucchero C<Jmbinato, ch e Yiene fi ssato dai tessuti. Negli animali tratta ti con for ti dosi di insulina questa a • zione è così intensa, cbe malgrado la co·spicu<1 RC'i ~~ione d el glicogeno ~1 gi unge be.n presto ad una g lic:en1ia così bassa da cletern1inare il tipico quadro con vulsivo . Negli individui in cui è lesa la funzio11e in sula re del pancreas, manca la trasfor mazione del g lucosio in zucchero combinato e qu indi la successiva fissazione nei tessuti e rispettiYa utilizzaz ione. l 1a somministrazione d 'insulina restituisce quPsta funzione al diabetico. I

E . GROSSI.

Società Medico-Chirurgica Anconetana.

1

cli Ro111a 11cll'lllfi1110 quinq11ennio.

Prof. V. PuxTo~r. - f./ O. ricorda !!li stnòi compiuti ~ui Y<tceini fenic<tti. e l'introtlnzione in terapi:-i. flell0 ~n1n l ~i o ni fenicate a Yirulenza g;r:i · <ln;ita e nP ricorcl;1 i yantnggi sn lla Ynccinaziont> p ~ i-:tPnriana . Ta le vra ti ca re nel 0 po~si bile il tra81Jorto delle f'mn lsioni Yncci11a11ti <' ln rPra n rl on1irilio di 11101'· RÌC<1ti. (;on111ni(·;1 l 'inizia t iYa rlelhl Cl'c.'<17'iOl1e cli 8 P zjoni di stac-c:atc' ver ln c·u1·a nntirabica e ne 0spo~ ne i Yantng-p;i , l'inizintiYa rli preparazione ù ei Y<l <.: cini ~ li e0 r ofPn i : ·at i TJC'l' la vacci11a7'io11e preventiv:1 dei t•n ui, ('d infine l'ini 7'iativa <l<:'ll n 1irepaTHZio11P <li n11t0Yncei ni nntiC':i.bi.ci, ch e ra ppr e:::entnno C} nn n to <li pit1 efficnr<' e di 111oderno esh:;te nel f':1mpo <lel1;1 vac·cinn zio1H' Rntirabica. (l ,a rE>lazione è 8tntn 11nl,hliratn !•l'r intero nel fase. 15. p. 482). 11 prof. Go~ro ('s11ri111e le sne riRc:'l'Ye Ru lln eon ser\n zi 0110 e• 811 l la stP ri 1i tit cl C' i "n rC'in i conserYn ti con l'nµ;ginnta di t.1cièlo feni c·o. Il prof. c~ .\ S.\0B\~DI riferen<losi a ll 'e. perie11za nvuta a PacloYa ritien C:' i Yacrini f~nieati i n1 igUol'i: accanto a lrn 7'ionc y:;i ccinante i· O. ricorda 1'a zionc llrotc·i nqtern pica aspecifica dci vflcci ni fenica t i ln -cni di111ostrazionc b a prove ora1uai ind nbblC'. Il prof. PuNro ~1 risponde al prof. Gosio <·hc· l 'es11e1· i en~:1 clin1o ~trfl c:llc Ja · R-0J11zione fcnir<l al 1'1 ~6 di ~o~t<1nia rahi <: .., .- '' 0 .-· ·fficie nte ;id u<:c:j. clere i ~<·r111i 11011 Je :-• · · 111 · l' taso or;.tnit1i l ungo del Yaf'ri no f<.' nj <·<.1 to ~ 1 • J.u t•on,·enienti non f:t te1n~'·l'(' In lll'C'SC117.n tli :" 1J• H'e. Il \':ìCCino i 11<iltl'(' ver ~ mesi co11 ~erYu nzj one Yaccinante. I

1

~9

Presiden te : Prof. Pr rse 1nta .~· ione

r:T. tituf r, antiran1co

,., . .

Seduta del 10 e di

un caso di

febb1·aio 192.11. BACCAR.\XI.

morbo rl·i

Riga-Fede.

Prof. R. FuÀ. - Un bambino allattato a l seno rli una nu trice sana ha presentato a l 7° mese di etù, poco dopo l 'eruzione dei due incisivi infel'iori nn piccolo tumore sotto linguale, in corrispondenza del frenulo, d"t1ro, g1igiastr o. inclolente. Iie condizioni generali del ba n1 bino sono ottime : è esclusa la ln e dagli ascendenti, il bambino n on 11a avu,to nè ba tosse nè tanto meno pertosse, nessun risentimento delle g landole linfatich e . Questa caratteristica produ zione sotto linguale, c·he va sotto jl nome di malattia di Riga-Fede, o di ulcera ·d e lla dentizione o di subglossite difteroide, pare di orig~ne traumatica ed è forse dovuta a protratta irritazione sul frenulo dR parte dei denti. Guarisce spontaneamente. TJa gu.arigione è affrettata da tocca tnre con tintura di jodio: solo n ei casi seri può essere richiesta la lima ti1ra d ei denti inci8ivi mediani inferiori o la estrn ?:ione d ei nledesimi.

-

Occl·usione

in te.~t inrzle

nel co1·so dell'appPndirite ncut o.

Prof. A. CAUCCI. - Un bambino dj otto anni ha 1111 attacco appendici tico acuto, di inedia gravità , che alla fine del pirin10 settenario m ise capo ad un nsC'esso pelvico . Prima dell'interYen to e rar10 già e-0mparsi dolori addomin a li , perista ltisn10, a lvo chiu so. ~..,u laparotomizzato, l'n scesso pf'lvico aperto e dren ato; ma i fenomeni occlusivi s'intensificarono, onde 24 ore dopo il primo intervento si eseguì lllla seconda la parotomia; si pu nse e Hi svuotò un'ansa. di tenue, l'eccessiva distensione del <]na le iu1pef1 i1a l'e:::;plornzion0. 0 ~i ron~t:i tè\ che


• - (l..C .j ;JU

l'ileo era iu1pigliato

lL POLICLINICO nPll~

<l<h··reuz(· dell'nscesso pel-

YH·o.

i'er e \·i tare· lJna .ii i nel <·n1n1>0 . 'ettico e 111a I ac<·es!'ibile del fO<:OLliO pelYiCO, 1'0. lJ1''1 tieò un'entel'onn , to1nosi h1 tera le tra J',u1sn c1 i te1111c afferente e quella efferente. GuarigionCl. l)opo tre mesi, terzo intervento: np11Pndicect omia a freddo, lisi d elle aderenze co11globanti <1 nse cli tenue nel piccolo baC'ino lnparoplastjca. ' r:o. tra tt;1 cli questa i1on frequente complicazione nel cor~o dell'appe ndicite acuta; d elle sue cliYerse modalità e delle indicazioni ter apeutiche. mettendo in eYideoza l'utilità nel caso riferito, dell 'anastomosi laterale.

Queste sono rornplicazioni tardive d ell 'attacco acuto, ch e si in contrano quando si segl1e il l)recetto clell'at t esa. J/O. s 'a ttiene orinai sen1pre a l precetto dell'int ervento precoce e . i.stenz a fico ( a qua lu11(]1.te n1 on1 ento dall'inizio) nell'appendicite acuta e deplora che la tElnden:r,a te1nporeggiatrice e ritarrlat1·ire ~ia in genere troppo seg~uita da i medici. ('olcolo dell'uretere pelvico -

uret ero-lituton1 ia

gua1·tgio1ie .

l'rof. _\.. C.\ U<.,X)J. - Descri re il c:a o, ben studiato cl:u l 1111nto cli vista ra<.liologico e ci ·tosco1Jicu : <.:011ferrua l'impol'tanza de11 ·urete1·0-vielografìa. L 'intervento è stato praticato con l 'in ci sione iliaca, J,.1er via ex tra peritoneale: il ralcolo si trovava a lla base del legamen to largo . S'intrattiene sui particolari tecnici ritenend-0, in uccinto, che la via extraperi tonea.le (incisio11e ileo-ipogastrica) . ia la migliore . Essa può essere utilizzata a11che per l'estrazion e di calcoli inc u' neati nel tratto parietale dell 'nre tere. e ve n tualn1ente rombinanclo ulla via extrnperi toneale quella trnns\'·escicule; la via transvescicale sola è indicata per l'c~trazione dei ca lcoli riten11ti sotto l~L mucosa .flPl m~ato ureterico. kè.ovra u11, caso <li carc-i1101na clPlla parete post eriore dell'ipofaringe, trattato con l'autopaocina• ~:i<J11P , sroondo il 1neluclo Citclli.

Dott. G. FALCOi'\I. - r.:o. ha a vnto agio di speti111ent.1 re so ,·ra n11 caso di tun1ore 1ualigno (carci110111a) l'a u toYacciuazione secondo il metodo Citelli. Egli f Pce Rette ; niezioni n1 brn ecio destro. Con le r>ri1n0 tre ottenne un risultato notevole, con una co.·picua riduzione della n1assa neoplaE-ltiC'n, ed il J)., che era nutrito J)er Yia rettale, rius:ci a<l i~erire della c::_irne, mentre prima fin la ingestione dei liquidi el'a diYenntn impossibile. )Ifa do1>0 tale p~rioùo di relatiYo benessere, andò prog ressivan1ente peggiornnrlo, finchè Yenne a morte in preda a cachessia. Non ebbe suppurazioni, nè innesti d i t11n1ore nei punti di iniezione. Conclude <'01'lsigl iando il metodo e notando che il prolungar~i della Yita òel p. Jo ~i deve oolamente all'autoccina zione.

,.!,

r ·n nu<Jt'u 1nef1JclfJ di rura pe1· la

pol111onite.

Dott...\ . Ze\PP.\T\. - Il rela tore riferisce opra un nnoYo nictodo di cura della polmonite, basato

sulle vroprietà biologiche <lel diplococt··J, sulle alterazioni che produce uell'ol'ga11isruo umano. e ~u ll 'aziou e dei carbonati e idrati di ~odio su lla c<Lpsula del pn eumococco. Con la nuova teravia, n1etliunte tleboclisi di solnzioni alcaline d i <:nrbonnti e idrati di sodio <l d a lta dose, si aumenta i'nlc:a le~ccnza <lel ·u ngu<' dei inalati affetti da p neu m onite, si diminuisce la dens ità e l'indice di coagulazione sanguigna, e ~i ,·iene a creare un terreno sfn Yorevole per la ,.i tn li tit <l el pneumococco per l'azione dei snli (li Na sulle • 1nucine. Tali soluzioni Y<'ngono ottirnan1ente tollC'rate dall'uon10 sano e non n r r eea no a lcun di8turbo. Negli ammalati di }>0l1uo11ite in c ui fu applicata la n11ova terapia, i brillanti risultR ti ottenu ti incor aggiano a continnare nel nuoYo 1netodo cli cura. 'ovra u1i caso tipo B iermer guigna.

rli

anemia perniciosa esse'nzia l e citrata oon la 1r((sfusiorie san-

D ott. G. FALCONI. - L'O., assistente dell'Ospeclale, rife risce la storia di un individuo, affetto da anemia perniciosa t ipo Biermer, s11l quale vennero praticate quattro trasfusioni di sangue citrata to. I..a ql1n 11tità complessiva del sangue iniettH to per ogni trasfusione fu molto piccola, poichè intento precipuo e ra solo quello di pol'tare uno c·rcitamento ai centri produttori. Il risultato è s tato ottimo, tanto òa inna lzare il numero dei g l oùu li rossi da 950,000 ad 1,350,000 e via via a 1,550,000, 1,900,000, 2,800,000, 3,350:000, 3,500,000. Dor'o essere rimasti stazionari per circa un mese. i globuli r ossi aume ntarono ancora per , portarsi alla cifra di 4,.500,000. I g lobuli bianchi da 4,000 a 8,000 ; il tasso èmoglobinico da 45 % al 90 %. Il mig1ior!.1mento fisico dell'indi\iduo progredi di pari passo co11 il migliorame11to della crasi. Il • l)azien te ora sta bene, ed ha rip·r eso le sue ordinarie occupazioni, guarito. L 'O. consiglia la trasfusione mediante sangue cittatato, d escriyendone la semplice tecnica, accet;ibile ad ogni medico. ne fa rilevare i grandi pregi, e cita le ragioni per cui sempre la trasfusione individuale si debba tener l)rese nte, specie qunndo gli a ltri mezzi terapeutici siano falliti. Dott.

~.\..

. . 1ccc1. -

~toria. e principi; rlellJon1 io-

patia.

Dott. TJ .

S .\LVOLim.

Ri nostPi abbonati. Ran1ntenti nn10 cht- tanto il J • quanto il 2• \ 'olun1e degli Attl dei Congressi della Società Italia na di Urologia tenutisi rispetth·a 1nente a T•'irenze nell'ottnbre 1922 e a Roma nell'r,~tobrt' l t;23, i?lì abbonati a l « P olil'linico • po~~ono ottenerli, fran l'hi di 111)rto p r l'Italia. paJ?nndoli rii.petthamentc sole L . 2 O il i • e L. 48 il 2°, anzil'l 1è il J.)r..zzo ùi copertina che k di L. 25 t' ili 6 O. 1 , olun11 Yen~ono ce-fiuti anche st:.'paratament e. Per l' Ei.tero a.cruiun,ee re L. 5 per le 1nai?.eiorì '-Jlt:'St postali occorrt nti.

ln' i.lre A s:::.t>J!no Bnnea r io o Gnrtolina-vnulia al Ca\·. LU I O l POZZI. , .ia ~1,tina, 14 · noma.


l-~-~:'\O

XXXI, FASC. 18]

SEZIONE

P~ATlCA

597

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. DIAGNOSTICA. La diagnosi del carcinoma della mammella. È essenziale una d1ag11osi prec.o.ce, po·i chè solo j n tal caso si può s1)era:re n.ell' efficacia del trattam·ento. Per questo occorre cihe le pazienti sappiano di dover ri.c orTere al m·edico in presenza di qualsiaisi anorh1alità della mammella, mentre invece, essendo l'aff·e.z ione indolora, la rnaggio·r part.e si presenta quando il processo è ruvanzato .e1d il successo del trattamento àssai dub·b io. Dopo un tanamnesi accurata, che· consideri le l)Ossibi1i cause, quali le lesioni o le m,a latti e dei seni, si .passerà alri1spezione, da f a.rsi con la paziente in posizione eretta e con le braccia.i pendenti; fa.ce1n do poi alzare queste, si potrà sc01p rire · ogni a.der:enz.a della fascia pettorale , che si rileva con 1tinnalzamento della ghiandola. La palpazione si praticherà facendo mettere la mala.ta stesa :so•p ra u11a poltrona a sdrai·o ·od anche in posizione pTona. Gli spazi sopra.clavicoJari si esaminan.o ben.e fa.cendo sedere la malata e mettendosi in piedi dietro essa. ~·ell a palpaiiione, si farà soip rattutto attenzione alla irregolarità dei margini, che vanno sfuman·d10 nel tessuto normale ed alla durezza del tumorre, quale non si riscontra che nelle rare ev.entu ali tà dj condro-sarcom.a, osteocondrosarcoma, tubercolosi scle1rosMlte. Una eventual·e fluttuazione si rice1rca mettendo le prime ·due dita della sinistra so.p ra .e sotto la tun1:efazione e spinge·n do con la punta dell'indice de1stro sul centro. Altro cara.tteire importante, già accennato, è l'elevazione della mammella quando il braccio viene elevato. Perr scop·rir.e l'infiltrazio11e delle ghian.dole ascellari, si farà ten.ere il b.ra.c.cio sollevato da un assiste·n te, in modo da rilasciare i muscoli e si palpei:rà con la ma.no a piatto; un.a du1rezza insolita a.v rà più importanza ch·e un leggero au·m ento di volum e. L 'infiltrazi·o ne d·elle ghtandole sopraclavicolari si verifica negli stadi alquanto avanzati. Pure in qu.esti :si verifica l'aderenza della c11te, dimo strabile soll·evand10 questa, ·e la retrazione del capezzolo verso il turnor.e. Invece un segno rubbastanza precoce secondo W. H. Battle (Lane et, 1924 n. 1) è un cordone fra il c3Jpez20 lo ed il tumiore. La f-Orma dell'areola cambia e si sposta seguendo il capezZìolo. Nella fo·r ma ip·ertrofica a cellule sferoidali, il tum.o re è più p1rominente e la cu.t e viene precoc.e m.ente infiltTata, con alterazi,oni del co,Iore .e tendenza a.ll'ltlceirazione; il capez1

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I

zolo può esse r.e ing·ro:s sato in o·g ni direzion.e ed indurito. fil.

CASISTICA. Sulla flebosclerosi. Pel' ftebosclerosi (Au.g. Bieger, Deutsche 111 ed. iv ocJi., 8 febbrai.o 1924) si intende un isr) essimen to della paJrete venosa sia diffuso all'intero sistema, sia circo.s critto. In quest'ultimo caso 1t.alterazione vasale assl1me p er ~o più 1taspetto nodulare ·e riconosce, fra le altr.e ca11se, anche la tl1bercolosi. La ftebosclerosi diff11sa ra1')presenta una manifestazi.o ne parziale çiell'.arteriosclerosi g·,en.eralizzata. Anatom10-patologicamente trovasi jperpla.s ia degli elementi elastici dell'intima e, in grado ' minore, della media; inoltre calcificazion.e e degenerazio·n e grassa, ialina e mucosa. Questi process 1i degen·erativi co'1piscon.o di preferenza quelle v·ene ,che sono sottoposte· a maggiore lavoro· funzionale. ' L'etiologia e la patog·enesi della flebosclerosi i1011 ci sono ancora note completamente. Costitt1iscon.o condizioni p.er il prodursi dell'.affezione gli s11eciali momenti fisico-meccanici, le azioni 11ocive chimico-infettive e una particolare predisposizione congenita. L'intenso lavorio funzio.n ale dei vasi cau~a­ to da fatiche corpor:ee e da liso smodato di m.ez.zi vo1luttua.ri (alcoiol, caffè, tabac.co), le infl11enz e nervose, gli stati diatesici, i bruschi ffil1t a menti di temperatura, jn seguito alle oscillazioni della pressione sanguigna .e alla co11s ect1tiv.a azione no.civa .sui vasi, rappresentano cel'tan1ente alt~ettanti fattori etiologici. Posto primario fra le cause di sclerosi vasale deve oggi riservarsi anche a talune malattie infettive: scarlattina, morbillo, vaiuolo, ittero di \ì\Teil, infl11 e11za, sifilide, tifo esantematico. Le alterazioni infiammatorie dei vasi in ge11ere producono un indebolimento della parete venosa, per cui, sopratutto nell'intima, s i produce a guisa di sostegno una neoform.azione di tess.u to elastico. Sotto l'influenza di momenti mec'canici, sfnvorev.oli e in seguito a distensione della parete e dilatazione vasal.e, si costituiscono allora le cosidette flebectasie. Certo dev·e ammettersi che p.er lo svolger.s i di simile processo debba anche aver parte una disposizi-0ne. congen1ta. La flebosclerosi quale quadro clinico a sè ~ rara. Molto più ipesso essa rappresenta una manife stazione parziale secondaria di llna grave sclerosi vasale generalizzata . Talvolta p11ò


IL POLICLINICO

es ere cli p:raòo così liev·e da non offrire sintorni cli11ici di orta; in altri casi, per lo più i11 co·m bi11azion·e cori la forma giovanil e del1' arteriosclerosi , es a proc11ra e.li ·turbi vari i cara tterizzati da un senso di peso intermittente agli arti inferiori, da fugaci tumefazioni circoscritte e da dolori . I vasi affetti si palpano come cordoni rigi di e spessi. La, ' scler osi venosa colpi Bee i u ;.;r{LJo rnagg· io.re le estremità inferiori, ~no all'iliaca estern a, poscia le estremità sl1periori: i vasi del tro nco r estano per solito i m eno offesi. In seg·n ito a cospicua proliferazione dell'intima e acl oblit erazione d el lume del va so possono inorgere di qu ando i11 quando sintomi da stasi e lievi en101·rag·j e da stasi. Corrispondentemente alla sem ") "e coesiste11 te sclerosi a·rte riosa P delle arteriole, la pressione sa11gl1igna s i man tiene di so.~ito per lo meno sul limite superiore del n orn1ale. Te ra p eu ticamente non occorr o i11 g·e11 cr e trattamento attivo. Nei casi più g r avi s i s eguil'a11I) O gli stessi precetti cl1e reg·ol.ano Ja tera1)ia dell'arteriosclerosi. . l\1. AGOSTINI.

[ANNO

XXXI,

' FASC.

18J

Ematoma del muscolo retto dell'addome nella tifoide. D11l'ante la febbre tifo i de i i11t1scoli l)Ossono andar sog·getti a d egenerazione, sicchè uno sforzo legg·er o p11ò provocar11e la rottura; quando ciò si verifica n el n1uscolo retto del1· a ddome e si forma un en1atoma, il medico può talora interpretare tale segno come indicazione. cli un'11lcera perforata. F . R ost (rif . in Med'i cal Re viP'll' , maggio 1923) r i1)orta appunto due casi in ct1i un improvviso attacco di dolori addomjnali aveva fatto ritenere che si trattasse della perforazione cli l1n·u1cera; i11 uno all'atto 01Jerativo s i l'iscontrò l 'ematoma, ne11·a1tro, fort11natnmente non si procedette ad i11terventi percl1 è jJ dolore e la rig·idità era110 stretiamente lin1itati al n1uscolo retto e la diagnosi f11 9ossibile. Evidentemente la laoarotomia è t1n intervento grave che din1]n11isce le probabilità' di g·11arigione. sicchè è i1tile ·t e11 er J)r esente l a possibilità che i sinto111i adclomjnali nella tifoide possono essere dov11ti a rott11ra del m11scolo retto , e non sempre a i'.)erforazione fil.

T E RAPIA. Trombosi ed embolia da tumori renali. E. Ju,dd e A. S choll (Jour . .4. "1\1. A., 12 gen-

naio 1921·) riferiscono un caso di e1nholia polmonare i1eoplastica mortale in seg·uito a nefr ecton1ia per ip ernefroma. Il J)azie11te era in condizioni a1>J)ét r enteme11te b1t1one prima d ell op.erazio11e: il focolaio prin1arjo nel rene era piccol o, lna il turnar.e avev.a invaso la vena cava. L esito Jetale si ebbe s11bito dopo 1 01Jerazio.n e. Gli ./\A. l'icordano var-ie statistjcl1e cli tumori rennJ i cor1 tron1bosi della cava, ed e1nbo]j e, n eoplasticl1e e no11 11eoplasticl1e. Tali accidenti, oltrecl1è alla 11efrectomia, possono seg11ire nnch e alle esplorazioni e manipolazioni del r en e, ancl1e q11ando la vena cava non è direttamente in\ asa, ma la sola vena renale è occ111)a ta da coa<Yu] i o da ma ~ $e n·eop lastich e n1olli e fri abili. ~ei casi di o.str11zione della cava di lunga dn rat a si os er va edema degli arti inferiori ed una est esa circolazione co llateral e. Gj it l ' inva ione del tnmore nella vena l'Cnal c rende d ifrìc il i s ima l 'emos ta s i operat 01·ia . al p11nto cl1 c on o ri cordate 11ella lettB r nt11rH en1ol'ragie . 011ernt0ric n1ortnli. Il tninore ch e più facilmente i11vade Ja cava è l'iper11efr o.mn : il sa r coma s p e. o l'i11va cie , ma i1on cliretta n1en te d a l rene, he11s'i d a ll e i 11eta sta~ i i et 1ope1 itoneali e perire11ali. 1

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I

ORI .\ .

Vie insolite di assorbimento dei farmaci . R ecenti stl1di di \\~ arrcn (Journ. of pharmac. anll e.rper. ther., s~ttembre 1923) dim ostrano che 1a congi11ntiva !Jllò rtssol'bire quantità notevoli di alc11ni farmaci (ad es. apomorfina), ancJ1 e a dotto lacrimale 1mpervio. E p ossibile negli animali pro d urre un grave avvel enamento da f en.o lo introd11cendolo nell'orecchio esterno. l Jn rapidissi111,o assorbimento si può avere dalle sostanz.e ini·ettate a scopo anestetico nelle g,engjv.e e nei tro n chi nervosi . È poi noto che anche attraverso la pelle molte sostanze si asso1·bono e possono dare gravi intossicazioni, onde la capacità di assorbimento della pelle non si può trasc11rare. Si tratta spesso di sostanze medicamentose, ma talora anche di sostanze adouerate n ell'industria, donde alcune intossicazioni professionali, e talora di sostanze adoperate a scopo bellico, come il n1lL tardol (gas yprite). DoRTA. 1

1

L'insulina nel coma diabetico che complica la gravidanza ,,._ Reverio . (J 011, 1·1i. A. 211. A., 22 dic. 1923) riporta un caso di con1a diab etico in donna ~r 1·nvida a t€rmine, ch e a veva circa 0.5 p. cento cli 'rlt1cosio n el sn 11g11 • e 2.5 p. cento nelle urin e. omn1inis rò c::11l t o ller via retta le u11a so111 7.ion e rli gl ros io e bicarbonato sod ico. e co1nir1ciò co11 l' iniettnl'e 2 1111itù di inst1lina, quale do~e di rle~e11-.ih ili zzazio r1 e. Ri11 etè poi •li ora in orn itiiezioni endoveno5e cli 10 nnità di t:"


f-t\~NO

XXXI, FA._ c. 18]

EZIO~E

i11sulina: qua11do la pazie11te ebbe ricevuto 52 unità ltSci dal coma. Le ft1rono poi somministrati ogni tre ore due grammi di bicarbo.nato e liquidi a volontà. Furono conti11uat,e piccole dosi di insulina, così che nel g·iorno seguente l'inferma ne ebbe 25 unità. Ma il terzo giorno ricadde nel coma, dal quale uscì dopo aver ricevuto nelle vene 30 unità di insulina. La glicemia però non diminuì notevolmente. La sera del quarto giorno la paziente entrò in travag'ljo di parto e diede alla lt1ce 11n bambino che morì pocl1e ore do1)0. Dopo il parto la glicen1ia si abbassò rapidamente e si mantenne relativamente b.assa (0.13°<>); furo.no continuate per qualche tempo piccole dosi di insulina, cinque unità ogni .. 24-48 ore . Fin dalle prime so111ministrazioni di insulina erano scomparsi da]J e u rin.e zucchero e aceto11e. D ORI A.

La somministrazione di tintura di jodio nei bambini.

La tintura di jodio a 1/ 10, di recente prepa razione, siomministirata senz.a jo.d11ri nel latte al .p1rincipio d ei pasti, viene ge11 eral1uente b.en tollerata dai ba.m1bini. Nob écol1rt (.-lcadé1nie rle Jn édecine e I 1ifo11nateitr ·rnr'dic(ll, 3 gennai o 1924) la pTesc1ive dai principio a dos.i d.e.b oli> progl'essiva1nente crescenti fino ad a;rrivare ;.1 2.50-300 gocce (sic) corrispondenti a 4-5 grammi di tintura cioè a 4-0-50 cg. di j odi o, questo pe' ragazzi di 10-15 anni. Il limite della tolleranz;_• è indi c.ato dall'anor.essia1. In cjrcostanze fav oirevoli jl tratta.mento detcrrnina un miglioram·emto notevole dello statn ge11~rale, il peso aumenta fino a diversi k g. nlln, settimaina; la pelle div·enta più soda> mi. glio.r a il col.0 1ito; riprende la v italità. ·Q11est::i azione si osserva sp etcialmente i11 bambini che hanno ipertrofia deil tessuto linfoide della fa1inge e d·elle adenopatie del collo e del media stino. ~on l'isulta che la tintura Lli jodio a1 bbia azione antiinfettiva e sarelbbe difficile apprezzarne gli effetti st1 i processi tt1berc0Jari. 1

1

1

fl l. •

Il trattamento della febbre di Malta. ."1.. Ritn cp1e e C. Senez (rif. i11 .Tn11rnal dPR p raticien s, mC1 rzo 1921.) concludono insi~ten d o sui vantag·gi della vaccinoter.apia, la q11ale non ha ness11n partico.Jare pericolo; può fare abortire Ja malattia in qi1alch.e raro caso, spesso ne abbrevia la (h1rata r ne atten11a 1:-t gravità ed i sintomi; talora però il trattamento rimane senza alcun effetto. I,e probabilità :ii s11ccesso aume11tano l1Sando la vaccinoterapia al più presto. Le iniezioni, che per j vaccjni jodati comportano dosi di 250 a 1000 milioni, devono essere

PR.\.TlC'.

599

fatte sottocuta11ee, sia i11 pieno periodo febbrile, qua11do i1011 vi siano remissio11i, sia quando la temperatura incomincia ad abbassal'si ù.opo il m.a ssimo dell'onda febbril e. lrl tali casi si dev.e t€ntare di fare 3 iniezioni (con intervalli di 2-3 gio.rni) fra due onde in modo da fare diminuire od abortire l'onda seguer1te. Qualora i1on si ottengano risultati dopo 7-8 i111ezioni, è inutile i11sistere. ..~lcuni autori hanno trovato giovamento in e.asi ribelli con gli ascessi' di fis azione. fìl.

Nei dolori del cancro rettale. Ir1tro.dt1rre 2-3 suppositori al g iorno di: Fosfato di codeina cg. tr.e; E·SJtratto di belladonna cg·. n110; Burl'o di cacao g. due.

Nelle sclerosi e retrazioni croniche. Vien e consigliata la tiosinamina, che ha la i:>roprietà di disciogliere il tessuto fibroso e cica t riziale. Si fanno iniezioni sottocutanee per 15 g·iorni .a l 111 ese e per par.ecchi mesi con: Tiosinam•i na cg'. 5·; Sa1icilato di sodio cg. 5; Acq11a d i. til1 ata ·te riJi zzata eme. 2 (J o1lr. rnéd. de Paris ). ~ -============================-============

POST A DEGLI ABBONATI. Ln cura rtcll'eJJilessia. -- _l\]l'a hbonato nume-

ro 1668-1: •

I.'·e sperienza J1a cì.i111ostrato cì1e l'ar1tipilett] co i11igljo.re è il J nn1i11al. Si somministra a piccole dosi : 10 o ?O cer1tig·rammi al giorno jn u11a o tln e cartine, secondo la frequenza e la g·raYitù. deg·li accessi. I.,a cnra ~)llÒ durare a 111:i1go i1 ercl1è di solito· il lu1ninal non determina ass11 efazione n è proYocn di ll1rbi , all'infnori di unn certa sonno1enzu. E\'entua ln1 entc q11esta si può co.m battere ngginnge11do a~ ogni cartinn 5 ce·n tigramrni tli caffeina. I>urante la sommi11istrazione clel 111111i11a l i bron111 ri posson o e sere sopp res. i. e 111 ai se 11e potra11no dare piccole dosi sotto forma dt hrocl ·). Il Brod on e\·ro lo è costituito da da dj, si · rni li R 11 cl1e per il sapor.e a quelli in uso per la preparazione uei brodi 01·dinari . nei quali al a le di cucina è ostitl1ito il b1·011111ro. J,a di eta dev e essere prevalentem ente latteovegetariana .e !)OVel'a di cloruri. Gli alcoolici devono essere proihiti in qualsiasi q11antità e sotto c1ualsiasi f.orn1a. G. DRAGOTTI. Sifìli111Ptrin. -

~-\l

d,o.t.t. 1·. da B.:

L 'argomento è troppo vasto e comple ~o p er una' hreve risposta e ne faremo oggetto qt1anto prirna cli, una rivista si11tetic n. \~.

:JIONTES ANO.


IL POLICLI~ICÒ

POLITICA SANIT.i\RIA E GIURISPRUDENZA. 9UESTIONI PRATICHE.

XXV. P1esupposti della legittimità della dispensa dal servizio. Le diisposizio11i del decreto 27 111aggio 1923, n. 1177 staibiJ iscoin o n-ettam.ente cl1e la d ispens u. dal s·e:rvizio del i)ersonale stabile di ruolo è cons.entita in q·t tanto e nella.i mist1ra ir1 c11i que sto risruJti in ecced.einz.a al n tin1.ero dei post i fi ssati nelle n11 ove tabelle orga.nicll e. Quindi. la formazione del l e nuove tahelle è il µres llLJ· pnsto n ec<'ssario della dispensa rlul sr•rri::;io clel pe rsor1ale di ruolo. Pertanto è illegittima. la (leliberazion.e di di-p ensa qllaJwa non iis11ltino previame11te ri \10duite le tab elle organiche e, ridotti i posti, i1on ris11lti dalle nuove tabelle che il personale in se rvizio è esuberante. N è vale che il Com,u ne dicl1ia1i di essere ~t ato indotto alla: dispensa dal p1·o posito di p rovvede1re alla f.orn1azion.e cli un conso·rzio co11 un Comun.e finit imo e eh e 1a disp·ensa dal se1vizL1 <l e1l ' 1ll eòi c.o c.0111clotto costituiva> il passo prelin1in8re p er la fo 1·mazione del nuovo ente. Siffatta deduzione noJ) g in stinca l'operato del Comu11e ma confei-ma la il]egalità. « perchè 1

ai serisi del citato decreto non poteva 1Jastare il proposito di rid1trrp !I li orga11.ici ?n n occorre11a cl1e il proposito t Pnissr rrtt'u ato pri1n rr della rlis7J en sa del pcrso nrrlp n. \·ero che l'art. 2 del decreto 22 n~é.tgg·io 1923, l'icl1ia.m a ].e norme deglj artir s ~i l , 2. 3 e ~· del

R. D. 28 gennaio 199....3 :.l. 89, co1 1cC? 111er1te la di .. spensa dal se·r,.1 ~.lio del persona IP de] le ammi 11is trazi"'!JÌ dello Stato, tra le qun1li norm·e v'è cp1 ~lin che consente la dispcn . n an>C'he prima e ll e siano state a.t t11ate l e rifo1·n1e o.r ganiche; ma il richiamo di ql1este 11orn1.e 0 f~tt~ ~::: ~!:'.. clal1sola e< in quanto siain 0 nppli cubili >> e quindi esse non po ·so~~ troval'r n11pl icazione quancl1 osti t1n"'~ tassativa dispo:-;i zionr in senso cont rario. come nel cnso in esam e. Così ha deciso la IV SezionP del Co11siglio cii . tato , con sentenza 7 n1a11·zo 1924 , n. 9'? (rie. D~ Biagio dott. .t\lfr.edo), Ja quale applicA. corret · i amentc le norme del rlerrPt -; ~7 mnggio 1923, ronc(lm~u ~i i1 presuppo~to ed il lirnite del poi Pre eccezionale attrib11ito agli e11ti l oca.li.

XXVI. - Effetti della esecuzione di un provvedirnento di dispensa prima dell'approvazione. pro,·veclimento cli cli8pen ... a clnl servizio. 4<1t~liherato cln 1 Consiglio Coml1nale in seguito "1 r"·•\'tSÌOr1 ro r!i organici, non pllÒ es~ere rite{J11

~*)

i111to illegitti1110 perchè alla r elativa deliberazione sia staia clata esec11zione prima <lell'apJ)rovazione dell'at1torità t11toria. Non si può confonde re il fatto della esecuzione col provveditl'lento eseg11ito, altrimenti si verrebbe a far gravare st1 qt1esto l a irregolare esec11zio11e. la q11al e n .O'll cof:it i t uisce l1n ,·izio del provvedimento ma può implicare soltanto la responsabil ità di col11i o di coloro che l'hanno co1npi11tB q11'a lora dal fatto risl1lti lln danno. (Consig·lio di Stato, Scz. r\·, d ecisione 29 febbra io 1024, n. 59, rie. Sensini).

XXVII. - Eccezioni al limite di età nei concorsi ad impieghi comunali.

L'art. 95 del regola111ento }lef l 'esecnzione della !.eg·g·e co111unale e provinciale, dispe111

san clo dalla co.n (lizione del limite n1a s in10 di età nei concorsi le p erson-e che già si t1·0,·ino in se1·vizio presso Cornuni, n on l1a inteso riferirsi ad 11n servizio pnrchesia, ad 11n se rvizi o l) restato p rovvisorinn1ent e v ir1t€ rin al 1ncnte, mn acl lln servizio di r11ol o o in pia11t~1 sia poi esso di prova o con nominn definitiva o stabil e. I n relaz ione a c1uesta int ~?»~ ::.~razio n e d e lla portata dell'art. ~~ del regolan1 e11to per la legge r0:T! u11ale e ptovinciale, risultar1te da I la deci."ione 29 febbraio 1924, n. 75 della 1\" ~P­ zio11 e ùel Consiglio di Stato, è però da avvL~ r­ tire cl1e pe1: i n1ellici condotti si applica la dispo izione dell'art. 27 J el regola.m ento sanitario 19 luglio 1906, la qnale prescrive itn perativam.er1te che « non dovrà essere ap~usla nJcn·n.a condizione rl i lin1ite ma. sims di età per i concorrenti che abbiano pt:t;.'ìtato o :;restinfJ servizio in altre conrl ', fte . fPtto c:~ !·;u 1 '~ ~ ~-- '- \.~,w-11 · a 1'd r "'e1'tp 1isica -4ei co11C.lv- - .... """'" ..1.a..&CiJ.J..UV v \J. .a..

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correnti stessi». Per i mect~ci ~ondotti, quindi, non occorre l'attualità <léì servizio, ma basta che essi abl>iano ;-Jrestato servizio in condotta . Questa • cli ff erenza risltlta espr€>g~amentP cta l teqto clel1a (li posizicme . Pit1 interessante è, invece, rileva re rl1f' In IV 8Pzio11e, applicando la disposizione dell'articolo 27 del regolamento sanitario , ha cl ichinra to ch P non è necessaria la prestazionr di servizio in condotta mediante nomina stahile o trnrtPntr a stabilità. cioè i1J1 base a concor~o. e che il servizio in1erinnle è valutabile. In t81 senRo la I'' Sezione h n deriso s11l ricor o Naselln. contro Cor11nnP di _ Tonacilioni , co11 sent(\nza 1 i-29 dicen1hrr 1 0?~. n. 17~8 . integ-rnl-

e 1 r .~1 pre-. nte rub11<':1 ~ nffiòntn nll'n'·'"· (.;10' ·'='-' I • r1,·,c1.1. c:n11!'11l0nt<' l('!!n lc del no~tro f>{\l'i0<li~ . •


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I

XXXI, lì' ASC. 18]

.

601

SEZIO NE PRATI CA

mente rip-0rtata in questa rivista, fascicolo 6 del 1924. Si intend€, però, cl1e non può essere efficace un quals iasi in ca rico cl1e sia dirett o o si }Jr esti, con form a sj1u11lata o co11 atto di fa vore, a sottrarre 11n sanitario alla norma d el limite òi età. Il servizio d eve essere stato o deve essere eff.ettivo, val11i abile e tale che costituisca obbietto di t111 rap porto ver-0 e propri o~ non importa se stal)ile q interi nale, con o senza interruzione. Da cr1.1esto punto di vista la indagine deve essere rife rita ai singoli casi, a ll e condizioni e al tempo della prestazione del servizio: quel ~he in1!Jorta ora rilevare, da u11 pun to di vista di massim a, è la uffici enza del ser,·izio effettivo, indip endentemente ctalla natura gi11ridica e dalla quali Ocazione del rapport o. D'altra parte, l e esigen ze delr nssis t e11 za sanitaria sono s11fficien temente garentite in quanto è espressam·ein te ri senrato l' accertam ento del]a jdonei1F1 fisica d el concorr ente. 1

XXVIII. - Se ed· in quali casi sia legittimo l'esonero dal pagamento della R. M. sugli stipendi. •

La Pr-0vincia cli Napoli ave\ra conserva to a i v ecchi impiegati la esenzione dalJ a imposta di R. M. anche sugli au1ne11ti f11turi c1 ello stipendio. Il Governo del R e - posto in linea di J)1·incil)iO ch e tale ese11zi.one era illegal e - i) er conservarla praticamente a i vecchi impiegati, che già ne g odevano, invitò la Provinci a a s ceglier e fra queste due forme: o a11mentare gli stipendi delle qu ote pagat e pe I' R. :.\ f. o fissare lln congruo a ssegno acl r>ersonam. La Provincia ricorse a lla JV Sezione clel Consiglio di Stato e (led11sse, fra a lt r o, eh-e gli impiegati avevan·o dir itto a lla f orma stessa onde la con cessi one era stata 8 ttrib11i ta (cioè esonero e non rimborso d i i111posta) e che l 'ado2ion-e della forma contabile s tabilita dal GoYerno avr ebbe dato ll1ogo a complicazioni cori danno dell'amministrazione. l ,CI I'\7 Sezione, con decisione 29 febbr aio 1924·, n. 76, ha con sider ato «esser e gi11rispr11 « den za costante ch e l' esonero dal pagam.ento « dell'imr>osta di R. 1\1. s11gli Rtipen di concesso « agli impiegati è l1nn Jih ern.lità n on consen « tita a 11n ente cl1e ecceda i li111iti l egn li ct ell n « so\·ra imp nc:;ta fondiaria. A nulla p ertanto ri« leva il !> rincipio add.ot to dalla ProviI~ "'ia, e « che vn l e solo nei rigua r d~ dei i-,:rivn~: , 2::;::;er e « indiffere11te se 1'imposta attribuita a l t itola r e et di 11n credito sia ragato, anzichè da l credi« tore, dal debitore senza a lcuna rivRlsa. !.J'è «è çor1·v2niente per 11Tia !111b"G!ica ammir. istra-

zione elu clere il 1)r inc1p10 di caratt ere gene« ral e che tutti debbano, in proporzione dei « loro averi, assoggettarsi a i trib11ti. ~ per« tanto evidente ch·e s e il Govemo, per uno « speciale riguarclo a posizioni di f~tto conce solid atesi col tempo e che col te mp·o verrancc no via via a diminuire e a sparire del ttltto, Cl si è i11clotto 8. m an tenere l e conoessi·o~1i del« l'èsor1ero dal carico delle imposte a favore « d·ei vecchi impiegati, questa, ch e è causa di « una sit11azione evidentem.ente anormale, non « p11ò sottrarsi all'impiego di qu ei tempera, « menti, che, s ia pure con qualche lieve suo « disag·io amministrativo, mirano a porre al« m en o le antiche concessioni di sgravio di « imposte in 11n quadro contabil-e più risponcc dente alla legalità». Q11 esta decisione pon e la risoluzio11e di mass irr1n in limiti. m eno a11lpi di quelli che r isulin.no da recenti istruzioni ministeriali. C·o n la circolare diretta dal i\Ji r1jstero dell 'I r1te 1'110 a i Prefetti p·er delucidazioni ç irca il decreto 27 n1agg·io 1923, n. 1177, ·e pn JJhlicata n ella Gazze ll a [ lfficìal e del 12 1ng·Iio 1923, n. 163, f11 segnn lato a sco·p o n orm ativo di ma ssim a un pn,rerP '27 aprile 1922 del Consigl io di Stato, così riass11n to nella circolare stessa : " è il] ecc gittin1a la disposiziou e ch e esenti l'impiegato « o salariato dal pagamento d·ell a R. lVI. s l1llo '< ~i i11rncl io ponendola a carico clell'cnt e e in cc lrtlr• 111nteria no n JJOssono am1netf Prsi diritti cc

1

« f'[ 1tesiti n .

Non conos~iam-0 il testo integ rale di questo pa r ere, che. i1on è stato p11])h i) cAto ect è atto interno del lVIinistcro; m a, cosi come è riass11nto nella circo l nre, non ci se111br a accettabile e non è. p er altro, conforme e< a lla gi11ris11r11denza costante» richiamata e confermatn (lalJa I\T Sezione, in secle g'inris rliziorio 1r, con ]a cleci sione sopra riportata. la quale non solt a n to a mm,ette la Jegittimità cii tem·p eramenti e di forme indirette per sal, ngu nrdare le ~.JO~izi oni Rcq11i site, ma stahilisce che ]a esenzione r1 on è sèmpr e vietata, essendo un atto facoltativo (o, ~i\' p11re, improp riam ente, cc di liberalità ») il ,111ale non è, r;~rciò , consentito ai soli Comt1ni \'h,, s11p Pi.·~:Jo jl limite Jep:aJe de1la so,1rRimpo ~tfl. 7

'!\'.

R. - · .t\.i quesiti d<'~li abbo11.'1ti ~i ri sponde

direttamer1:e per lett+>:::·a. I quesiti debbono essere inviat], 1n !ettera, accompagnati dal frar1cobollo per la risposta. e sempre indirizzati impersonalmente alla i?edszione de l « Policjinioo », viA ~1stinn. 11 - Roma (6J. ~ risposte a t quesiti eh~ non riC'hiedono E>~R me <li atti o specl.ili indagini. ~ono grah11t~ .

..


602

iL :->OLlCL J ~lCO

l:\ :\NO XXXI,

1

FASC.

J

NELLA VITA PROFESSIO·N ALE. Cronaca del movimento professionale,

Adesione dell'Ordine di Roma alla Federazione degli Ordini dei Medici.

A proposito della cosiddetta clinicizzazione.

111 ·~guito all'E-sito del referendum che ha dato :r:>6 YOti favoreYoli, 95 C'o11trari e 21 schecle nulle, l'Ordil1e di Roma ha confern1a to l'ade ione alla F·eclerazio11e deg;l i Or<li11i dei i\l edici.

L 'artico lo s u qu esto a r go111 e11 to , 1>11blJlicato uel nostro nun1ero 14, ha suscitat o le proteste dei medici os1)ital ie1·i di P ale1·n10. Il presidente di q11 ella J.\ ssociazio11 e, p 1·0.f. Fau to Oresta110, co11 sua d e'1 22 aprj l e avverte che qu ell'articolo con . ti en,e svariati erro ti di fatto e di diritlo, ed ha linguaggio sconve niente e quasi ca11zo1Latorio :

cj comltnica inolt1·e cl1e è stato 1)1·ocl amato a P ale r1110 il boic ot tag·gio contl'o iJ nostro periodico. I medici ita lin.11i conosco.n:o da molti anni la serietà, l 'indipendenz.a e la co cienza con cui il « Policli11ico » ha traittato l e l)iù sca.bro·se e delica te questioni cl1 e si so110. ag'itate nel ca111 })O n1edico. Sanno .cl1e noi abbiamo sempre p re so J)Osizione 11etta in q11al iasi diba ttito, inspir a ndoci al b en e g·enel'al e e i1on a jnteressi di • c1<1ssi o cli caste. I me cUci italiani ricorda uo co111 e abbi am·o1 espresso le ll ostr e v,edute co,11 sobrietà di li ng l1ag·g'io e con il più cordiale rispetto d c: ll r nltrui opi11io11i; 11 anno constatato come abbia1110 conce' o os1) it nllt<\ a chi1111qn e avesse opinioni d.iverse od oppcr te, ])11rcl1è seguisse il i 10, t r o eserrJpio cli corl'ettezza e cli Ya l11tazio11e obbici tiva dei fatti. , Il fa·vore ne ll'int er a classe dei m·ectici ci 11a egniio. E i1oi sianlo incol'ngg·iati a 11on deca 111pa re dall a 11ostra Ji11 en cl i c·o11 a.att a. .i\. pror>o ito d ella clinicizzazi one n oi abbiamo riass1111to Jl cl ~ . 13 la tesi prosp ettat a dag·li ospitalieri; 11cl 11111n er o .. 11ccessi,ro abbinino prospettato g li nrgo111e11ti i11 favore d ella cli 11icizzazione. Sa1 em o gra.ti ngli ospitalie.ri di PaJ.ermo e del resto cl'Ital in . e-> cor r eggeranno g li errori in cui sian10 event ual1nente cadt1ti in ql1est'arti colo e nnche se ci m ander anno g·li argomenti contro la clinici zznz ionc c111 a l e Ilei no. t1·0 articolo era considerat ·1. :\fu. p1·eg.h i nm o i colleg·hi ospjta · li eri di P nle t·n10 e del r esto cl'Ii a lia cli l'i conosrere che non potevamo ~ ,·c l'c Jn t11e11on1n i11 t enzione cli 1nnncare dj rig·l1a1·tln 'rerso cli essi e che 11011 ri11 ciarno a sco rg0re nell'articol o inc1in1i11ato dngli osl1itali e ri cli l >nlermo a lc11n " cl1 r di 1nPno cl1e d e fer e11te v0rso la ri sp ett8 hil r e l')enen1e1·itn rlnsse d egli os11itnlieri.

L.\

REDAZIONE.

Congresso della Federazione degli Ordini dei Medici. f>i tllH'"'tn co iu~rt>~ o, cl1e "i tient> Illentre il giorna lc• Y :1 in 1unt«·hina. llare n10 la c ronac~ t' i l re)(·o nto tll'i l:l' nri n el Jlrossin10 1111n1f\ro.

Per la celebrazione del medico caduto in guerra. <Continu,azione; 'l;ed; .fase. 17). Lire

l 'rof. Polidori

e&.1re, Roma

. . . . Dott. Ruggjeri )lariano, Braccinno . Osp. Civ. di Civitn Castellan<1 . . . . Dott. Or~ini Gcisa. Todi . . . . . . . Dott. Corda L u cia no. Siena . . . . . Dott. Bt1rani Cn r lo. · :\Ionterotondo . . . . Dott. I:>Rglin so .:\1fonso, Santos <Bra sile) Opera Nazionale d i Roma . . . . . D ott. RiC'ci .i\.nge lo, Anagì1i . . . . Dott. l\Iezzacapo Bettino, Sg11r~ola Ordine de i Medici di Forli . . . Dott. Qnarella G. Batta. Salò . . . Dott. Bindi FE>rruccio. Poppi . . . .

100

20

200

2.5 20 ]O -12 l 00 20 20 500

nO 10

Scuola cl' applicazion.e di san,i tà m,aritti11La .

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Col. M. Altobelli Alùerto . . . 'l'. Col. M. Grixoni Gio vànni T. Col . 1\1. D e Sarlo Eugenio T. Col. ~1. Funaioli Gaetnno . T. Col . :\I. Fcrrari-T.Jelli France~co Magg . :i\J. 'Tilla santa Giu~E'ppe

115 135

115 115 120 100 83

~lngg.

:\J. R o1nh.\· I 1 ;10 Io . . Cap. :i\il. ,i\ngP]ini 4\n tonio C.ap. 1\1. l\1n 1ieC' . \ lessanclro Oa p. M. Tele~e \'iucPuzo .,

H.}

95

so·

Cap. J\'I. Grifi Filippo . . . Cap. l\f. C€ntore Antoni110 T 011. 1\1. Rainelli Corr ndi110 S. T en. ::\1. Sarno Tommaso ~ - Ten. :\I. Riz~o Cnrlo S. Ten. M. Astuto Gir0Jn1110 R. T en. M. Gu<1ldi Vi11cenzo R. 'I'Pu. 'Jf. 1\Iazzaroni Gia<·on10 R. T0n. nI. (-iinrl00 ì\1ichele

SO 50 5•J 50

:>O 50 .)0 :>O ( Oontinua).

CONCORSI. POST l \"ACANTI.

::.\Iedico J>rimHrio dell'Ospedale Civico S. Salvatol'e: TJ. flOOO e àQ UILA. Oonvrugazione di Oorit<ì. -

compensi cure ai paganti in proprio. Docum . alht Segreteria entro Je ore 12 del 10 mag. Età lim . 45 al 29 mar. 'rriennio di aiutn to in clin . ocl osped. principn1Cl. ~erv. e ntro 15 giorni. BELG RADO

( ~rrbia). - Faool là

.Il rd ica rlell'C-ni'l;Cr-

ità. - C-0ncorsi al le cattedre cl'i~i0ne e di radiologia: Yedi fa~. 15. Scnd. J5 mag. ('.\P UR. u (./Jari). ~n l YO

Sc:.1d. 1:;

n1ag. T.1.

3000

(.\ir·1.

n 11menti.

• CE1\7TO (J11crra ra) i Scad. 10 mng. Stip. L. IO.QUO e 5 quadrienni òecimo: quotn compJe m . L. ~oo<> (rivedibile o_gni :1nno). Cartol.-v. <li J .. ;;0.15 tns~a

concorso. <T.\YEJ.Lo ( /(t1rir10). - :-\cacl . :11 n1.1g. J,. 7000 per 1000 I>OY .. r... 100 ogni 100 P OY. in l •il'1, L. :1000 cn.v .. riònttC' n 2000 y1e r <'eS~ionP :1p1~·ZZ•ln1. tt•rr 1 • •


( .<\NNO

XXXI, F ASC. 18]

no con frt1tteto e vigna; casa e ntlin<:t'llze 11el centro del capol11ogo: se llff. san. indennità prestabilita; 5 quadrienni decimo. Tas8a concorso a mezzo <·a1·U.l1.-v. di T,. 50.20 i11test..'1ta Hl Tesorier e comu1i. R. Prefettura. - Uffic. sanit. del cn poluogo ; J;. 13,500 e 5 quadrienni decimo; c.-v. in L. 1.200 se coniugato, L. 780 se celibe; è con sen:\lAN'l'OVA.

tito il libero eserc. Ab. 35,SGG su 392 ettari. Scad . ore 12 del 20 maggio. ~ cad.

10 mag. Direttore del dispe11sa 1·io comunale per la sifilide e le mal. veneree : nom. bienna le salvo conferme bienna li; T1. 8000 anno. Doma nde perfettamente documentate a lla Prefettura di Venezia cui potranno essere richieste maggiori info rmazioni. MESTRE

( l ·e1iez·i a). -

ROMA. Mm ist ero della Jl arina. - Scad. lG rnag.: eone. per esami a 20 posti di tenente n1edico in serv. attivo perm . ; stip . jniz. f;. ~000: suppleru. J-'. 600: indenn. milit. L. 1800: c.-v. : quadrienni di L. 800: computo serv . di complem. in guerra; età lim. 30 nl 18 mar. Esame il 16 giug-. in Roma. Norn1e nella « Gazz. Uff. » dal 25 mar. 192-!. S ...A.NGELO IN "\TADO (P esa ro Urbino) . - ì\1edico primario di città e direttore dell 'Ospedale civile n titolo interina le; rompenso da convenirsi; proventi operazioni a totale ben~fizio del sanitario. Ri\olgersi a l Sindaco. S. A~TIMO ( }lapoli). - Scad. ore 14 del 10 mag. L. 5000 (sic) senzn a un1 . nè c.-v. Tassa a mezzo di vaglia pel' L. G0".10 intestato al Tesoriere Comunale. Cettif. uff. san. Età lin1 . 35. Laurea da 5 anni; biennio di condotta o n ssistenta to in « ospe·dale clinic0 ». Stip.. L. 5000 (sic): p0r uff. san. I ). 500: indenni tà provvista medicine lire 1500. Scad. 30 giug. Rivolgersi Segreteria comunale. Cartolina-vaglia di L . 50. intestata al Tesoriere Comuna le. SPERt.I:\TG.\

603

SEZ I ONE PRA. T I C.\

(Oatania). -

NOTIZIE DIVERSE. Il II Congresso Internazionale di Urologia si è svolto a Roma 11egli scor si giorni. L a cerimonia inaug11rale ebbe luogo la inattina del 24 aprile nel!' Aula Sena tori a i:t l Campidoglio, presenti il Re, il Regio Commi ssario sen. Cremonesi, il Prefetto Zoccoletti, il sottosegretnrio on. Bonardi ed altre Autorità. Pronnn~iaro110 discorsi il Regio Con1missario, l 'on. Bonardi, il ptof. Kiese, il professor e Denosse e il prof. Ales~a nclri. presidente del Congresso. Daremo nel vrossirno nu111ero un resoconto dei layo1i. compiuti.

Il IV Cengresso Internazionale di P8iooteenica che doveva aYer ll1ogo a Bruxelles nel sette111bi-e prossimo sarit i11detto a Praga. Arg·omenti preferiti saranno: « La questione relativa a lla cooperazione della scuola ::t ll'orientamento professionale »; «Ohe cosa si cleve intende1·e per malattie professionali ». « Qua li sono le ,, ttitudi ni profes~ionali » : «Rapporti condiziona li fra ori~nt1 ment-0 professiona le e mercato à el Invoro in geuer e e ii1 ispecie fra l'orientamento e la mano d'opera giov<"tnile ». P er le oppor tune informazioni riYolgersi a l prof0RRore J. ì\I. l,ahy. ~2. a\Elnue à e l'Ob ~e tvatoire, Pa ris tXIV).

Il Congresso Internazionale della Lega per I' igiene rraentale organnizzato <.la lifforcl ,,. . Be~rs · e <l\rtt luogo n. New York nell'~1prile del 192.5. Anche in Itnlia si è costitui to u11 Comitato che pr eparerà la partecipazione del n osteo paese a l detto Congresso. I/ Cfficio centrale clella l.Rga è l)resso l ' Istituto d'Igiene e di Previdenza Socinle di E. 'J,evi a Roma. in via Condotti. 33.. \i<' ne

Alla Società Medica Chirurgica di Bologna. l ompie il v1·imo c.-enteuario tli f o11dazione di questa Societil. costituitasi i1el J R2.3 per ge11erosa iniziativa di giovani e ferventi studiosi, en tusiasti per la scienza ed animati da amore patrio. 8i è costituito un Oomi ta to promotore per celebrare q11esta òa ta ~torica : esso è prflRiednto dal l)l'Of. Do1nenico )1ajocchi. 1

A tutto 31 mag·. J-'. 5000 (.sic) pei pov. e 5 q11inri110nn i dee.; primo c.-T.: indenn. supplet. oltre i 500 poy. TRABIA

(Palernio) . -

TERA]..!O. Oongre9a.~iune d'i Oa1'ilci. - ::\ledico primario dil'ettore dell 'Osp(-> dale CiYile cl i S. ~t\ntoni o Abate ; Stil). L. GOOO, un sessennio del decimo -e uno del dodicesimo ; assegno direzione L. 3000: ~O % tasse malati paganti. Scad. ore 12 del 15 mag. Età lim. 45. Biennio di prova. Serv. entro un mese . - Chirurgo primario. Stesse condizioni salvo l'a ssegno direzione . Trad11zioni mediche da pl1bblicazioni estere eseguisconsi con perfetta terminologia. Scri,ere: R o~ ma Espressi - Via del Gamhero 8-a - Roma. NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE

Il prof. Ugo 1\iiancini Cortesi, dell'Os11edale Bambino Gesù di Roma, in seguito a co11cor so inte1·no è ~tato nominato iVfedico I Bpettore ò0ll'Assiste11za (le1là prima ii1fau:r,ia e del baliatico pC'l Con1uue.

Viaggio d'istruzione per medici alle stazioni termali. Il terzo Viaggio d'Istr11zione per l\Iedici a lle Stazioni TerJnnli (V.I.M.) organizzato dall'E.N.I.T. nvrà inizio a ~apoli il 16 giugno e durerà 12 giorni. Saranno \isitate le stazioni termali seguenti : Ao·nano Rag·11oli. Pozzuoli. I schia, Oasamicciola, I':' ' 'L acco Ameno. Ot1stellan1mure di Stabia. Bag·ni di Telese, Oaramanico. Fiuggi, T erme di OivitaYeccl1ia, T erme di Viterbo, Snngemini, Ohianciano. Il viaggio sa rà effettuato in treno speci ale. La quota di purtecipa?:ione è di J1ire ottocento per tutte le spese òi viaggio e di soggiorno. Le iscrizioni si rice\ono pre:'so la Direzione Generale del1' .ID.N.I.T., via Marghera, n. G, Roma (21). e sar~1nno chiuse il 20 rong;gio.


~Ì. I

LL POLICLINICO

UV-1

Per le " Terme Stabiane ,,. Gn llet.:l'eto-legge pubblicato nella Gaz·.: et fa Ufficiale (lel 24. marzo, autoriz7~ la Cassa òepo~iti e prestj ti n. concedel'e, nel quinquennio lù24-1D2R al Coiuune dj Castellam1nare di Stabia runtui all'inter esse del 4 %, amtnortizzabili in 50 au11i. i1on · ec<.:edeuli 11e l complesso la oomma di I~. :J,fi00,000. i1er ptOY\'~d<" r c alla costitltzione di una zon.'l di protPzione <1<.>lle acque mine rali site nello Sta bilime11to deno111inato «Terme Stabiane >) ed alla esccuzion~ clelle opere di ampliamento e sistemazione cl(lllo :-;tabilimento stesso ~:da per renderlo in ogni sua l)arte rispondente a lle moderne esigenze igieniche, sia per destinare ltna parte dello s tesso <l ~neficio dei pove:i.

Per l'Istituto di Antropologia r.rimtnale di Napoli. Il « Gabinetto-Scl101a di .~ntropologia Criminale G. B. Della Porta>) sta per essere sop1)tesso, i11 ql1nnto cl1e il Governo hn privato di ogni a~segno il direttore prof. A. Zuccarelli e l'assistente dottore D'Alessio, i quali ora hanno rivolto un appello agli intellettuali perchè con offerte ' engano i11 aiuto dell'istituzione, di cui ricordano le benemerenze nel Càlllpo m edico, pen:-lle e biologico.

Scuoia Convitto per signorine Infermiere a Venezia. L'Osped.1lc CiYile di Venezia, mercè l a generosn donazione d'una benefattrice ecl il concorso della Congregazione di Ca1·ità, che 11a ora l'Amministrazione dei va rii I . tituti sanitari cittndini, ha potuto R pri re un Convitto per signorine infe rmiel'e. I .1a Scuola-Convitto ha sede in una casa de ll:i C'o11gregnzionc di Carità, attigua all'O:spedale Civile, così c11e le n llie ve possono facilmente r ecal'si n e ll'Ospe<ln le per In })ra tica di a·s sistenza. 1ne11tre gli inse.g11a1nenti teorici sono i1npa r titi 11€'1 ConYitto stesso. rhe 11a per o ra 12 le tti.

Nel giornalismo medico. N curoloyica. r ivista it.1lia nn di neuro11a tologia e psicbja t ria, co11tinun. g·Ii « •.t\nnRli di Ne11rologia )) e la « Rivi$t~ Ita liRna ài Neùroimtologia, Psichiatria ed .IDl ettrotern11ia )), già dirette dal sen. Bianchi e dal prof. D' A.bundo. Vanta la duplice direzione di questi illustri clinici e scienziati . Ha lo ~c:opo di per~gu ire òavyicino e di prom11overe i progressi della ~pecialità, appreRt.a ndo ai medici C'Cl a i cultori di questa brn nca tl~llo scibile tntto ciò che di 11uovo e di più im1){)rta nte si Ynda co1npie ndo € pubblicando. T.1a dire7'ione e la redazione hanno sede pre~. ~ 1<1 Clinica fle lle ~Ialattie NeryoRe e Mentali <1i ::\'":1poli. a l Policlinico (Qr()C(> di L11Cca) ~ l'ammi11b.. trnzio11e pre .. ~o In Cnsa Editrice Vittorio Ide lson ''in E. de )Inrini~. 2H. XaJ)Oli). 4\11~11 ri che l'nni fìc:J.zione cl C'l l<' forze porti a rn f f orza re i 1 s11cc<1Rso gifl conqni~tn to e ad accrPSCC'l'<' i pr(logj <l< 11<' <ln<' repn ta te riviste.

Per la preparazione df'll'Jornlfne. ~ta ti

I11al1iltcrrn e in Ger1un ni:t sono ~t·1ti co~titniti Comitnti di controllo ~ul ln prepnrazione dell'inBulina allo SCOJ)() di .g arantire i m:t ln ti ~nl1'11 tti,~itìt fn r1nacodinamica e "Ul zrarl1) <-ii t'flll'H<'in dùi prcpn rati JID..c:rti Ìll commer~i o. Negli

l"niti.

i11

Per Ja difesa igienica delle popolazioni wussuJmaoe. II prof. Ettore J,eyi, Comrnissa rio governativo ver l'Istituto I ta 1ia110 cli lgie11ll, Previdenza ed

Assjstenr...;1 sociale, ha i>r<..J.>OSto al governatol'e della 'l'ripolitania cli prov,·edere, come ha già fatto ltt Francia , a ll'o1H· r·a di propaganda educativa nel <·«: mpo igieniC'o dPi s11dditi 1nussul1nani delle nostre C-Olonie. Egli ha presentato un opuscolo pubblicato dagli r~titnti P nsteur dell' ...\.friea de l nord, con testo fra ncrsè ed arè\ bo. erl ha proposto di fa r eseguire la Yersione itnliana dfll t(\sto fran ce8e e la s tan1pa n cura del governo dclln Tripolitania. La proposta è stntn accolta.

Jn memoria dei medit·i

france~i

uccisi in guerra.

IJo scorso auno fn pubblicato un volume « sou'enir », co11te11ente i non1i e le citazioni all'ordine del giorno tli JROO n1edici francesi uccisi in glterra. Dalla vendita del Yolume $i è ricavato ql1anto ba sta va per ltna n rtistica lapide, la quale è sta t.1 collocata nf'lln parete Pst0r1i:1 d cli' « Ecole pratique », in rue d e l'Ecole de :\léctecine >) . Essa i10rta s~n1pliceu1<:'nte q11cstn i~crizion0 : cc A la mémoirc cles 1800 n1éderins n1ort~ ponr la Patrie » ed 1111 bassorilievo raffigurante nn it.1eòico cl1e cnra nn so1duto ferito.

Vittime dt'i raggi X. Il dott. Soret <li Havre hèl ~u bito l' amputa zione d<:'lla ir1auo lle ·tra a c ausa di n11a rndi od er1nite cancc r ol:'a: ha la mano sinistra 1ninaecia tn. ·Il sig. :iVlèlXirue ::\lenard. radiologo all '0Rf)(:'dale Cochin di r•ari~i. 11a subito una te1·zn opera zione a lle mani, per lo stesso inotivo. In Francia è sta ta ora pre~a l'inizia ti\a di prornno,er e 11na sottoscrizione per c·o::-;titnire un fondo a favore di tutti i radiologi ehe han110 ri1:>0rta to gra\i · lesioni n ello tndio o 11ella pratica dei raggi X e cli erigere un monu111ento alla memo1·ia di quanti ne sono morti.

Si è spe nto a R~gio En1ilia il clott. cav. Lt:IGI :ù1ARINEIJTJI medico c·ou(lotto cle l Comune. Fn un snnitario va.loro o, eh ~ il s uo ~apere prodigò a vantaggio cle ll'nm:i niti1 RoffPr <'nt(l: mente npe-rta, 1101110 cli cuore. n mn t i:-;si1no dngli inferu1i a ffid?tti alle s u e c·nrc-. ht'll<',·olo <' ilPJJl'PZ/.:tto dai col le~bi, 1

dngli nn1ici <'

clnll'intt~r:i

<·ittn <l ina11:1.a.

G. TI.

•• ••

•• ••

La Cliniea Ostetriea R lYfSTA :'\fEX'ILE diretta dal

Prof. PAOLO CAIFAMI

SOM~IARI O

òel ~. 4. La pagina d el medico pratico: P. G •.\IFA::\11, L'ospedalizzaiione dell e t•elamptiche. -:-- &.:a· vori originali: F. LORENZETTI, \ propo~ito della. r apida in sorgenta di un volun1inoso cistot•elt> ili ~rav1danza. - Fatt~ e documenti (clinici ed anatomici): .\. RICA RT. Cande letta in·

(<!?"

trodotta. a "ropo .thortivo. estr'1tta Jler la.parot.on1ì·t

La rubrica degli errori: O. Y I AN A. 1?1agno~1 d1f • ferenziale tra f\broma e gravidanza.. - La nota d1 terapia. Dall e Ri vist e. _ Varietà. Quesiti d egli abbonati e com· menti. I l ibr i. - Notizie. • Abbonan1 .: Itnlia · L. 20. E~tt•ro: T,. 25; Jlt!f t?li abbonati

l flgura). _

del e Policlinico,, r1spl!ttiva1ne11te L. 16 e L. 20. {n\ inrP " 11 "· tCJlinn-v.t!!lia al Cnv. LCIGt POZ7! · \·ia , i t1n t, 1-! • Hu:

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XXX I, FASC. 18]

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SEZlO:\E PRATl C-\

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RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA. ,,,., DE.xi.· e E. T.i. KrxG . l costituenti cl1imici (lel sangue nella grnvidanza normale e patologica. - G. K. DroKil\·

A:111er. Ju'llrn. Obst. a. Gyu., mar. -

sox . ~cuola medica, ospedal~ e studenti. I nchiesta sulla cc regolazione dei concepimenti ». - L. 1\fILLO. Cambiamenti oculnri e sintomi preeclamptici. Tu.bercolost, feb. - E. BARSAND~ . r\.lgie addominali dei tbctici e lJlesso celiac-o. Paris Jl éd., 29 ma·r . - C. ACHARD. Zona oftal1nico. - P. CAHNO'r e :E'. R .trHt:RY . Effetti diuretici delle urine delle crisi. Rifornia Jled., 31 mal'. - P. G. CA. TELLI.:\O. J.>atogenesi e terapia della sclerodern1ia. - B. S.\HDo. Reaz. cli Dal'any n e lla tbc. Aroh. d e Cariol. y H er>iat., mar. - .J. I1 L.\~ELLEH. Le reaz. farmacolog. delle tel'winaz. dei nerYi vegetativi de1 cuore; antagonJsnti P sinergis1ui. Aroh,. p. Se. Med ., 3. - G. T1zzox1 e P. B AHDELLI . Azione del siero antitetan. cont ro la stricnina e la tos.::;iua ùel tet. - A. A~zr. Conteuuto pota s'ico del . angue nella fati ca in a lta mo11tagna . 1'1 olia Jl ed., 30 mar. - J-\.. J\luao1A. Ra1)porti fra emolisi intra vitale, 'rele11i emolitici ed ittero. Ligu,ria Jle<l., 1 feb. - I.i. Di; R .\~TE. L'inci~1011e estetica n~lla appencli•.:l' ·tou1ia a freddo. P ens-iero Jlfecl., :31 mnr. - . .-\.. l ~tTSTI O . Per la lotta <:ontro la tbc. 1' . 11,\.:\"'un \%IO. ~in<lro rni neuroV<.'geta t iY~.

Oli;nioa (Bareellona), nia1·. -

.A.

' ' ILA Uoao

Con-

giunti vi t.e cle lle piscine. A roh. ,_~c. M.ell., 4. - A. A zz1. J •roprietà del siel'o <l nafilattico. - P. :\l1No e l 1. G.\H L,, i:;co. Sulla trasfusione di sangue. Revi,sta ~anitara !lilita ra, g:en.-feb. - Bu'l'OIANN e O. STOIAN . Radioterapia delle fistole salivari. - V. PANAITESUR. La febbre tifoide nell'esercito rumeno prima e dopo la vaccinaz. Gaz. rl. Hop ., 1 e 3 apr. - H. RoGER, L. IMBERT e 4\... DARCOUHT. Tumore dellt' DJeningi cervicali s u[)t~riol'i : intervento. R ir. Ol. J>erlia tr., a1)r. - L. MAGNI . I riflessi di po~izione n ell'età infa11tile . CARONIA. Replica a A. ~.\.ma to. Jou rn. A:nier. JV[ed . A.ssoo., 22 inar . - G. B. WELLP erc11ssione e palpazione ambidestre. - M. S. HE..'\"DERSON. Osteite cronica stenosante. - V. DABURY. f,a scarlattina è semplicemente a11afilassì streptococcicn? - E. S. GEISH. Fratture antiche 1

dell'anca. Gaz. d . Hop., 8 e 10 apr. - 2\1. AUVRAY. Varicocele pelYico. - 12 a.pr .•~CQOAVIVA e CAIRE. Con1p licazioni delle er11ie . Presse 11 éd., !) apr . - H u DELO e HARET. Incidenti e accidenti della bismutoternpia della sifilide. 12 ;1pr. ANDtu=~-'1'1-roAL\. Sindron1e del simpatico toracico e aneuri s u1a nol'tico. - J_;.-:vr. BETANOEs. L)u ndro azz111·1·ofìlo cli _t\.rneth e Stahl.. - 18 apr. C'.-.\.. PIHUET e A . GrR \RD. I paradossi del pne 11n1otor.1r·0 t 0 rnp .

---- -

Indice alfabetico per materie. ~.\lbuminuria

ortostatica di grado "'levato guarita con la ginnastica medica . I'aff. :-.s l Anemia. per11.iciosa criptogenetica : considerazioni rritiche e o~RervaY.ioni i~t ologicbt' » 3H.f Anemia 1>erniciosa essenziale tipo Bier)) ij!}(i n1er cnrntn con la trasfn:-;io11'\ sanguigna ))

393

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Ri bliogr<l iia <'a nero retti1 l e : nei dolo1·i . Carcinoma della inammclln : diag11o:::;i Carcinon1.t i.lell"ipofa1ing«' trattato col n1ewc10 Ci telli Concorsi: oooezioni al li1ni.t e di età tlorea: nuove ,.t><'lnte .=-ull' rt iolop:i:1 e :-;nlla terapia

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Crona ca del n1ol/iniento profe.ssionale .

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Di.spensa, dal se ri izio: effett'i (li 1rn 1n·o·r;vedin1 en to

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Dispensa, dal sf'rvizio : presuppo. ti rlf'lla

legitti1nilù Epilessia : cu 1·<1 ~1pilessia : i' Dolori isterici Ematoma del inuscolo rPtto à l'l1 '•l<ldom~ nella tifoide Farmaci: vie insolite di assorbin1e11to I~ebbre di l\1alta : tra ttn n1f\nto Flebosclerosi 1.-'\. <"'"I '· ·~

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I n1 posta cli R . _;u. sugU stipe1idi : se ed. in, quali oasi sia Tegitti1111.o rii ottener-

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l'esen.~iu nc

111::-nli un :

Pag. 601

m eccanismo

ù elr ipoglicemia ))

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ca la gravidn11 z;1 I stit11 to antira bico di R o1ua nell'ultimo

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qni11qnc11 nio )!alattie infettiYl' : u no,·o indirizzo terapeutico

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pravYenire òi nnn. i1olmonite Iohnre . Occlusione intestinn lc nel cor o tli a11-

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JJ€ndici te acuta Poln1onit(' : nu ova et11·a ~r;1rlnttin:1: rf'azio11i cli '\ ":1i:::i:;rr1na11n P di Rurhs-Georgi . . Se;u·J,1 ttiua: vaccinnzione pr ofila ttica pr;1ticata durante llDa piccol:1 t'11ic1e 1ni•""l ~clerosi e retrazioni cicatrizi~li: i1elle 'I 'intura <ii iodio : son1mi11istrazione ai

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Trombosi ed e1nbolia da ti.1n101·i renali . Urea: tecnica per il do~aggio i11 piccole

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q11anttià di sang-110 lTret~rP pelYico : <··1lcolo; to111ia

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Insulina nel

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J\1esenterite retrattile e sclerosante l\iorb-0 di Riga-Fede >refrite acuta: gn.nl'igi o11e rapida col so-

bambini

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DOTT. MA.R I O FLAMIN'I

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Medico nel Brefotrofio P rovin ciale, già assistent~ all a R. Clinica Pediatrica dell'U niversità. di Rom a, Direttore della Scuola di Assistenza all'Infanzia .

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Roma, 12 Maggio 1924

ANNO XXXI

Fase. 19

fondato dai professori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA I

REDATTORE

CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI

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'

SOMMARIO. 4..avori originali: A. Borgherini-Scarabellin: La reazione di Rivalta, di Martiri e di Sochansky nella diagnosi di essudati e trasudat.1. 'Osservazroni cliniche: E. Sciaky: Contributo clinico-operativo nella sacralizzazione dolorosa àelle ultime vertebre lom1 bari. ' 'Note di tecnica: F. Atzona: Sul dosaggio colorimetrico dell'albumina nel liquido . cefalo-rachidiano. 'Sunti e rassegne: SIFJLOGRAFIA: F. W. Mott: Di agnosi e cura della sifilide del sistema nervoso. - L. Cornwall: Sulla classificazione della neurosifilide. M. Artom : Sulla bismutoterapia della neurolue. 'Cenni bibliografici. Accademie, Soeietà mediche, Congressi: II Congresso della Società internazionale di Urol~gia. - R. Accademia Pelo, ritan a. Messina.

Appunti per il medico pratico~ SEMEIOTICA : Sullo studio dei sintomi. _. CASISTICA E TERAPIA: L'inizio della tubercolosi nell'uomo. - L'importanza della diagnosi di e qualità » per la terapia della tubercolosi. - Le cause del1' insuccJsso nel trattamento ambulatorio della tubercolosi. - La terpina nelle bronchiti. - NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA: Sulla funzione immunizzante delle glandole linfatiche sottoeplteliali - Dove si formano i pigmenti biliari? POSTA DEGLI ABBONATI.

-

VARIA.

Politica sanitaria e giurisprudenza: Rapporti tra le cliniche delle Facoltà mediche chirurgiche e le Amministrazioni degli ospedali. - Questioni pratiche. Nella vita professionale: Cronaca del movimento professionale. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.

Diritti di proprietà riservati. - E vietata ia riproduzione di iavori pubblicati nel POLICLINICO e la pubbUcazione dei sunti di essi senza citarne la .fonte.

Una SOlleCitaziODe

preghiamo nuovamente i ritardatari e precisamente coloro ai quali ne facemmo espresso MEMENTO mediante stampigliatura impressa sulla fascetta avvolgente il precedente fascicolo 18, a non voler frapporre ulteriere Indugio nel rimetterci l'importo del loro abbonamento pel 1924, È q••esto un dovere che gli abbonati, legati al « Policlinico » da affetto e simpatia, debbono assolver~ spontaneamente senza costringerci a stimolarli con sollecitazioni indiiwidualì le quali, oltre a riuscire poco simpatiche o vessatorie a chi le riceve, per la nostra Amministrazione sono assai onerose. Il pagamento va fatto con assegno bancario o con vaglia poetale (su quest'ultimo applicare la prescritta marca da bollo da s cent.) e va indirizzato al cav. LUIGI POZZI, Via Sistina, n. 14 • Roma. L'EDITORE,

lL AVORI ORIGINALI. SANATORIO POPOLARE MILANESE UMBERTO I PRASOMASO (SONDRIO}. Direttore: cav. uff. : dott. M. BERTOLINI.

La reazione di Rivalta, di Martiri e di Soehansky nella diagnosi di essudati e trasudati. Dott. ALESSANDRO BORGHERINI-SCARABELLIN, (jun.) Vic.e-dil'ettore. La pubblicazione ·di R. Bech La rsen e K. Secher di Cop enhagen, -sopra di una prova per distinguere gli essudati dai trasudati ool metodo di Sochansky, è servita a divulgare 1'11so di questo metodo, cl1e il Sochansky aveva prorJosto fino dal 1918; ma non ha riv.e lato un ·m etodo sostanzialmente nuovo, perchè 11 ~artiri fin dal 1912, s.o tto il titolo « L'acidità apparente alla fenolftaleina degli essudati e trasudati» aveva esposto un metodo di ricerca, basato sullo stesso principio ed ottenuto colle stesse reazioni, solo di tecnica alquantq diversa; per cui si giunge a quello di Sochansky, con lievi modificazioni da quello del Martiri , compar so 6 anni innanzi. Ma il Rivalta ~i aveva dato fin dal 1895 un metodo tanto

semplice e 'praticamente utile per riuscire alla detta distinzione ; onde è, che anch'io ho voluto saggiare la bontà dei m-e todi del Sochansky e del Martiri, mettendole a confronto con quelle del Rivalta, sembrandomi non fosse priv10 d'interesse uno studio critico e di cont rollo di queste reazioni, approfittando del ricco materiale del nostro Sanatorio e della f:r:equente necessità in cui ci troviamo di decidere se un liquido pleurico estratto, appartenga ad essudato od a trasudato. La distinzione dei trasudati dagli essudati ha interessato ·m olto i ricercatori che .si rivolsero per questo scopo, come è ben noto, alla determinazione del peso specifico, del grado rli viscosità, . del punto di congelazione, della quantità dì albumina, della tensione superficiale, dell'indice peptolitico e ad alt.ri m·etodi ancora. Dirò brevemente di qualcuno di questi: La ricerca del peso sp ecifico o densità è praticata a nche <;>ggi comunemente: si ammette che quand·o il peso specifico sta al disotto di una certa cifra va riabile .secondo gli A. da 1015-1010, si tratti di un trasudato; mentre .al disopra di 1018 il liquido in esame deve considerarsi come essudato. Invero nei riguardi del peso specifico Sochansky, oltre che rile-


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(...\..rsNO XXXI, .b~A ·c. 19~

lL POLlCLlNICO

var e cl1t• per LJUesto n1etod-0 occorre abbonda11te qt1antità di liquido, che i1on sempre ~ a dis1Josizione, afferma di aver trovato nelle sue ricerche, estese a 248 casi, essudati con peso sp ecifico assai basso e trasudati con peso altissin10. Mie osservazioni mi 11anno persuaso che la ricerca della densità dà un risultato sic11ro pel' essudati inolto c-0rpuscolati, perchè allora il valore della densità è anche molto altç>; ma110 mar10 la corpuscolazion.e diminuisce e si aLbassa il peso specifico, s i va verso valori cl1e hanno significato, sempre meno sicuro : q11ando poi il peso specifico sia molto basso e cioè 1004-1005, esso diventa . di nuovo atte11dil)j] e , significando la presenza di un tra-

in ognu110, poche goccie di soluzione al~oolica di fenolftaleina 1 % ed acqua distillata fino 1. 100 cc. Da ogni recipiente si tolgono 9 cc. del relativo conte11uto, e su questi 9 cc., si esegue la reazione, la quale consiste nel versarsi sopra un cc. di liquido in esame, lnescolando poi la massa. _.\vviene nel reattivo a maggiore alcalinità una colorazione r.osso intensa, che verso le mi11ori alcalinità, va degradando fino a scomparil'e: è c1t1esto il limite da cui si dedt1ce se il liqt1ido jn esame apparti·ene ad 11n • esst1dato od a t1n trasudato. Il metodo del ~1artiri (1) è molto più sem1,lice. Si p1·endo no 10 cc. di liqt1ido l)atologico. che ·si diluiscono con 40 cc. di .acqt1a distillata ~udato. con aggiunta di due goccie di soluzione alcoo• I .. enk ·e Pollak 1nisero i11 evidenza in tutte Jica di f.ènolftalei11a ; si lascia po] cadere a · le racc.o lte liquide cavitarie, un fermento pep- goccie la soluzion e decinormale di soda fino fl tolitico ch e decompone il gliciltriptofan e $) che oompa1·e un. colore roseo-rosso persistente. s vela i11ettendo questa sostanza in contatto col _'\.mmette l'A. che la cifra 0.4-0.5 cc. di solt1I iqu ido da cimentare; la quantità di glicilzione n / 10 ~aOH sia il limite })er la differentriptof8 r1 decomposta (indice peptolitico) è ziazione tra trast1dati ed esst1dati. Questo può scarsa 11ei trasudati da stasi i:>ura, elev,€Lta valere anche l)er ]l metodo Rochansky. , in tutti gli ess11dati, elevatissima in quelli tuVa rilevato che i metodi l\1nrtiri e Sochanh e l'co18.ri e carcinoma tosi. sky so110 esposti a molte cause di errore che Il Trevisn 11, gi H Direttore cli questo Sana- conviene quindi evitare. Anzitutto conviene che torio, fec e col m etodo s ta lag1nometrico la ri- la reazione sj a eseguita su essudato pleurico cerca della ten sio11e superficiale in 34 liquidi r ecentemente estratto, poichè a bbandonato a ' cli densità differenti; egli si servì di uno sta.- sè un essudato, dopo la estrazione, i valor i lagmon1etro normale, che dà per l'a~qt1a didella ricerca i')1·aticata successiva1nente st1llo stillata ed a 15<>, 100 goccie (Traube). Però stesso , vanno via via diminue11do fino a sc·om' no11 potè determi11are i valori assoluti, per- i:> a rire. Ho osservato anche variare i risultati chè ad impedire la coagulazio11e, aggiungeva clPl la reazi,one esperimenta11do Sl1l] o stesso esa 10 cc. di liq11ido apI)e11a estratto un cc. di s udato con cl ifferenti cam1)ioni di acqua dioluzione acquo~a al 10 % di citrato sodico ... tillata, cl1e pre11devo da recipie11ti diYersi, ne11tro purissimo; che, non alterando i valori dove era conservata da molto te1npo e cl1e comparativi, doveva neces.sarian1ente alterare mostrava mag·giore o minore gra do di a lcaqt1·elli assoluti; e gi11nse alla conclusione, che linità: l' inquinan1ento ac~ide11tal e dei • reciil metodo a.ella tensione . uperficiale per dif- " l)ie11ti ~on subli1na to corrosiv·o a t1menta l'indice di reazione , e così la presenza di arse11ico ferenziare gli essudati da trasudati lìOn r inpassato nell'essudato per propinazione al paferiore al m etodo della densità. ziente come farm aco: la presenza di pign1 rnti Il fondamento dottrinale dei metodi e.li l\Iartiri e di Socl1ansky sta in ciò: che la sostanza biliari lo abba ssa. Il l\Iartiri a.fferma cl1e col s uo metodo si o grup11i di d11e sostaI)ze, la cui presenza ripuò avere u11 criterio relativamente esatto del vela gli essudati. s i comporta come acida, quant t1nq11 e la r eazione globale degli essudati q11antitativo di albntnina dei liq11idi pleurici, e trast1dati ia a lcalina, con grado l11aggiore cl1e la quantità· di soluzione di soùa usata è diretta mente IJroporzionale alla quantitit rli p er questi ult i111i; e questa sos ta11za, ch e t:i albumi11a J) re~nte nel liquido in esame, ,. cl1e comporta com e acida, può venire neutralizzata da una solt1zione di ossido idrato di soda; la ogni decin10 (li cc. di solt1zione di soda r orl'i s ponde a circa 6-7 g·r. di albumina per 1000. rea zion e si r e11de manifesta a n1ezzo di un Conviene però rilevare la giusta osseryazioindica t or e qt1 a le l a fenolftaleina, che è assai sen .. ibile a nch e di fronte a piccol e quantitù. 11e dei du e T... arsen e ecker che notano, comi> n el liquido pl e11rico si l)ossono trova r e dei prodi acidi. <lotti ni r egr ec:;sion e delle a Jl111mine rhe va lgoP er la r eazione r. ocha11~ky si prendo110 vari r ee i pien t i : n el })l'imo si ver sa 0.10 cc. di so• luzio11c n ' 10 Na H , i1el secondo 0.20 e via via (1) Ri11g rn.zio il <l ot t. ~J a rtiri it ·n,e rrr1 i ge11sale11do c·o11 0.!10-0. 10-0.!10. ecc.: gi nggi11ngono . til111 ent e fa \•orito il ~u o lnYor n. 1

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SEZIONE PlLl Tl1C .~ I

no p.e.r .lru:o .cou lo .a JUodificare il valol'e ùelJ a cifta di soluzione .n / 10 di NaOH ado·p erata; e conviene poi ten.er .conto di tutte le cat1se di ~rrore so_pra accennate, per cui Je cifre i11dica.te dal }Iartini, devono considerarsi molto ;rel;aitiN.e.. Ilo riscont i:ato gil1sta l' osservazione d.el .Martiiri, elle l1on si hanno differenze, • sia rice.r.cando nel JJqttido in toto cl1e s11 quelL.) n10lt«i> .aec1!l1'a.ta:me1Ttte centrifugato; ciò che dimostr.a c;hle .gli :e'1e.llienti morfologici ospes1 non ' in'flo=i eG>no s11JJa reazione; i11vece se si alloDitan·a [''tall!>ull:1iina icol riscaldamento e filtrazione, si ottie11·e t1;n forte indebolimento della re<illii@ne fino :a11a ·scomparsa. U11a. q,t1.esti0n·e d'impo.rtanza pratica hanno solle,·atG Lairs:en e Sekro:: clico110 che trovandosi d 'inilll;a:m.za ·ad !\in.a · ti:ncipiente supp11razionc, il iimJ.~e di ren.iione è co11sic.lf> re,·olmente piit alto; e giu11gon0 a11a ,1eduzi 0 n c, cl1e occorrendo lln ee. o più di ol11zione n 10 :\'aOH s i ha. a ra1·-e tCQn casi llrr tratt(f,rSi cliirurgico1

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1n erite.

Se i d11€ Ai.rl.0ri in.teu{Jon© di dire che in tali casi eo1aviene lJassare alla ple11rotomia od alla toracotomia, 'Sulla_ b·a;se delle mie o,s servazioni posso dire_ che Ja cl.eduzion e di Latsen e Seeker e ece€ssiva, r>ercl1è i11 più di 3/4 dei miei casi. la qua11tità di sol11zione i1 '10 NaùH è sta.ta s111Jer1ore al .ec. ed in nessuno abbiamo dovuto passar€ nè alla ple1uo nè alla toracotomia; solo in alcuni per T'enorme qt1antità di i·accolta, abbiam.-@ p1·aticata la toracentesi. L ét quantità più el.ev·a ta di. soluzione n / 10 ='1aOH ft1 neces~aria s1Jecialme11te nei casi apl)artenenti al secondo dei tre tipi .di plet1rite pne11motoracica desc1itti da1 Forlanini : ed è quello n·el quale è meglio i1011 praticare nessun atto operativo ed abbftndonare a s.è la raccolta, poichè jl paziente la sopporta senza febbre e senza cli st11rbi (1). (1) È noto cl1e nel prirno l'ipo s i ragg·1·up-

pano quei casi nei quali il versamento si produce e ~r.esce con molta lentezza, cosicchè il medico si accorge· della sua presenza quasi di sorpresa, perchè il malato non accusa disturbi generali o locali e quasi nem1neno febbre. I11 <1uesti casi anche se la reazione lVIartiri dà ùei rist1ltati oltre il cc. di soluzione n /10 NaOH, sarebbe una colpa il fare non solo la toracotomia, ma persino· la toracentesi; perchè l'esperienza ha dimostrato che il liquido, che non è mai molto abbonda11t.e si ria ssorbe spontaneamente in ])reve tempo -e può anche rinnovarsi e sc 01111)arire varie volte (ess1ldati ricorrenti). In questi casi i11combe al medico soJo l'obblig·o di vigilare per mantenere )1 pneumotorace alla dovuta J)ressione. Il tPrzo tipo di pleurite pnet1motoracica è caratterizzato da quei casi nei q11ali jJ versamento plet1rico. che si f.orma in modo r a 1

È _ p erò i1nportante rice1"C<:.LL'e percbè in taluni

liqt1idi la qUè:liltitù usata cli soluzio11-e n / 10 N:a.OH .~alga a cifre superiori ad l l ftl! cc., e·

.ciioè si trovi in qt1antità più elevata ~a s-0stanz.a a.cii.do reagente. Evitando che ciò. cl1ipendw .. dalle cause di e rrore più sopra rilevate,. i val0rti ·elevati della soluzione n /10 NaOl-I s-i: pos-· son.o avere in soggetti la cui alimentazione sia riccl1is·sima di sostanze quaternarie,. c0me per· alcani nostri casi, n ei qt1ali la dieta eonteneva gr. 160 di albuminoidi, cifra mo1to ffiieva:ta sia· in valore assoluto sia messa a confronto con. {ruella dei grassi e degli idrati di carbonio; l'i.-1Jettiva1nente g·r. 115 e gr. 519 (normale per· 1101110 adulto e lavoratore : albt1minoidi gr. 120~. idrati carbonio gr. 500, grassi ,g·r. 56). Dalle esperienze di Salvioli e Cervello si IJUÒ dedurre cl1e le globuline del sangu e sono di orig·ine alimentare. _.\n cl1e la l u11ga 1Jer1na11enza del liquid·O' nella cavii' ~l toracica !> uò elevare i valori a.nzicl etti ;· lna presci11de11do cla q11este ca11se, i valori piùi alti ftL1·0110 da i1oi risco·n t1·ati i1el sopracen11ato· secondo tipp di pleurite pr1eumotoracica, iI eJ1e significa che, indi1Jende11temente da lla rie--· ca alime11tazione e della lung·a perma11enzadel versamento in cavità, la ragione del fatta clehba ricercar i lJer alcu11i casi nel pr.oc€sso n1etlesi1n.o che elabora la ra·c colta. I Co11cluden do: la reazione del ~Iartiri ha un indiscut ibile valore pratico e va preferita a 1•

piclo ed i11 qua11tità abbo11da11~e, è accom1)agnato da gravi fenomeni generali, disturbi di circolo e del res1)iro, e febbre molto elevata ed osti11ata. In t:1li cas.i il medico deve per for·z a intervenire; ina. anche in ·q11esti h·o notato cl1:e i1onostante occorra oltre un cc. di soluzion e n / 10 )J aOH i)er la reazione, non è necessaria la toracotomia, 1e basta la toracentesi, che talora si deve ripetere una seconò a , ma raramente una terza volta. Il secon rlo tipo è caratterizzato dalla lJl'e~enza di 1111 , licp1ido che cresce lentame nte ma c.onti1111am e11te fi.110 El d occupare tutto il cavo pleurico. Non i hanno abitualmente disturbi del circolo e del respiro neanch€ con enorme q11a11tità di liqt1ido, il quale diventa m a n mano più dens.o e IJiù torbido per la presenza di elementi. morfolog·ici. In questo secondo tipo, nonostante il valore elevato della reazion e i\!Iartiri, eh e va a11cl1e fi11 o a 3 cc. di soluzion~ n / 10 NAOH, sarebbe un errore pratical'e l n toracotomia, la quale non farebbe altro cl1e esporr·e al ]}ericolo d'infezione secor1daria C·Oifl. fistola residua ed enorme cavità s11i:>ptira11te, difficil1nente riducibile. In questo, caso la semplice toracentesi è di dubbia opportt1nit~t, perchè è dimostrato che il liquidò si rif orma inevitabiLì1e11te·; o,n de è meglio abbandonare a sè stessa la raccolta. tanto più che il paz ie11.te Jn sopporta senza febbre e senza disturbj, e la raccolta pn ò rim aner e in cavit~l n.11cl1e J)iù anni. 1

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610

IL POLICLINICO

quella del Sochansky· per la maggiore semplicità; nè è giusto obbiettare che il metodo Socha11 k)· serve meglio quando si hanno piccole quantità di liquido, poichè anche la prova Martiri si può fare con piccole quantità '· i liquido, naturalmente rid11cendo in proporzione la qua11tità dei rea ttivi; per la giustèl. valutazione dei risultati conviene tener presente le moltepli-ci cat1se di errore cui essa può andare incontro. Se si voglia confrontare la reazione Mar tiri con qiJiella del Rivalta bispgna convenire cl1e quest'11ltima 11a dei ])regi s11perj ori. Ar1zit.utto la reazion e non richiede che 100 cc. di acqua distillata a cui si aggi11nga qualche goccia di a cido acetico glaciale ; s e s i lascia cadere sopra questo reattivo qualche goccia del liquido in esame, si constata, qualora si tratti di essudato, che lungo il tragitto della goccia si va formando una n11be, cola, che 1:>11ò l)arag·oin arsi al f11m10 di 11na sigaretta : il tempo da impieg·arsi per la reazione è minimo : il risultato non si modifica anche se si· pratichi co11 un liquido 'estratto da alcun tempo dalla cavità pleurica. Ho trovato in .ogni caso la piena corrispondenza de i risultati fra questa e la reazione del Martiri. Perciò la reazione del Rivalta, per la sua semplicitù. rapidità e precisione, m erita di essere la preferita: ma quella del l\1artiri può darci, con (!l1alcl1e approssimaz1one, il v~lore quantitati,·o del conte1111to in all'.> 11n1ina. BIBLIOGRAFIA. BARBERIO

D. M. Contrib1Lto al,la diag11.osi diff e-

re11,ziale tra essudati e tras11.dati mediante 7J,??,a nilova prova con l'acido acetico diluito.

Riforma Medica, 1923. BASILI. S?.l ~ione e

di una nuovissima e facile sierorensul suo valore semeiologico e pro-

ariostico. Rivista critica di Clinica Medica,

anno 14°. BRECCIA

A. Contributo allo studio dell e pleuriti

essudatii1e 11el pneumotorace. Rivista critica

di Clin. l\iled., 1919. C.\LLETTA. Ricerche sulla diagnosi differenziale tra ess?.Ldati e trasudati. Policlinico, 1908. B . LARSEN e SEKER. Berl. Klin. Wochenschrift, 1921, n. 13. LENCK -e POLAK. Deuts. Arch. fiir Klin. Medizin, vol. 109, fase. 3-4, 1913. La nuova siero-reazione del Rivalta nella me1iingi te tubercolare ed in alfJre manifestazioni specifi,che di bambini. Clin. Med.

:\IARCONI.

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ì\I ORANDI.

(ANNO

XXXI, FASC. 19]

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OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE

C fY r LE l-IIRSCH

DI SALONICCO.

Contributo clinico-operativo nella sacralizzazione dolorosa de1le ultime vertebre lom.

bari. Prof. dott. ENRICO SCIAKY, chirurg·o primario e docente di chirurg·ia. La << Sè.1Cralizzazione tielle ultfu:ne vertiebre • lombari » co.nsiste in uno sviluppo anomalo ed esag·erato delle ultime vertebre lombari. che vengono ad a ssumere aspetto e forma sacrale, ed a formare anche talora lln tutto unito e fuso -col sacro ·s tesso. Tale ano•m alia, frequente per la V vertebra lombare, si è anche dimostrata, sebbene ~11 grado e frequienza m.eno accentuata, anche per la VI e le vertebr·e superiori. I primi reperti di tale anomalia, furono messi in evidenza da Le Double, in uno studio anatomo-patologico, basato su ricerche necr osco,p iche fatte per rivelare anomalie scheletriche della colonna vertebrale. È pertanto doveroso riconoscere cl1e accenni a tale anomalia vertebrale, si trovarono anche fra gli altri, nel Trattato di Apatomia Patologica del Kauffmann, in pubblicazio11i precedenti di Putti, ecc. Qualch·e ten1po dopo, il noto radiologo italiano M. Bertolotti, con una serie accurata di ricerche radiologiche eseguite sul rachide per st11diarne le anomalie di forma , in rapporto alle si11dromi dolorose, descrive una « Sindrome di sacralizzazione dolorosa della V vertebra lombare » con tanta precisione, da valergli tra noi, l'applicazione del suo Nome a questa sin· drome di « sacralizzazione » lombare. Poco dopo la comparsa di quec;to lavoro d~I Bertolotti si è avuto addirittl1ra un rtilnvio di


[_.\NNO

XXXI,

FASC.

19]

contributi radioJogici, clinici, medico-lega.J.i e terapeutici, un po' dapertutto, che n-00 hanno mancato spesso anche dell'esagerazione. Il Coleschi pubblica uno studio sulla « sacralizzazione totale sim·metrica della V vertebra lombare», basato specialmente sull 'indagine radiologica, e l' Alb.a nese pubblica un lavoro analogo sulla « sindrome del Bertolotti ». Rossi è portato ad un analogo r eperto ni sacralizzazione della V vertebra lo.mbare; nella ricerca della genesi ,da compressio11e osse.a , di molte sciatiche che non sono altro che « si11dromi del Bertolotti » e, i)recisa11ùo le alterazioni morfologiche del V metamero sacralizzato, diino.stra oltre all'anomalia di sviluppo dei processi trasversi, i•m portanti n1odifìcazioni del corpo vertebrale, dello spazio intervertebrale, ecc., non solo limitate alla regione lombo-sacrale, ma estese anche talora più in alto.; ciò che assume un alto valore clir1ico percl1è rivela un insieme di altre sindr·omi di distur' bi trofici (amiotrofia dei glutei), e . della s en sibilità oggettiva (ipoestesia, segno di Lasègl1e: dolorabilità alla pressione . sui g 11 n ti di Valleix) di deviazione del rachide, ecc., che ne co1npletano ed allargano il quadra clinico. Lupo continua l e ricerche radiologiche n ei casi sospetti per meglio studiare i vizi di assimilazione sacrale del V metamero lo·m bare e viene a lle conclusioni che: la sacralizz.azione della V vertebra lombare non è più rara nell'infanzia, che nell'adulto.; che il vizio morfologico è m.olto più frequentemente bilaterale che non unilaterale; che ess,o non si ac-compagna clurante il primo e secondo decennio a t11rbe dolorose e nervose, se nan in via eccezionale e ch e })er contro va frequentemente associato a malformazioni congenite d egli arti ir1feriori e de] bacino·, qt1ali la ll1ssazione co11g·enita dell, anca,. la coxa vara, ecc. ~.\ conferma ·della frequenza di questa sacralizzazione delle ultime vertebre lombari, valgano anche le recenti ricerche radiologiche :1i Aimes et Jaques i cr1ali avrebbero dimostrato radiografi-camente tali anomalie ben 21 volte su 63 soggetti studiati, che erano affetti da sindromi dolorose lombari, sacro-iliache ·ed ischiatiche. · Non v'ha dubbio che il dilagare della ricerca sistematica ·di questa sacralizzazione• della V vertebra lombare, a spiegazione dei più svariati fenomeni dolorosi d:l oscura origine, ha portato in inganno molti studiosi e pr.ovocato • spesso facili errori nelle interpretazioni clinicoinfortunistiche, suggestionato del che, A. Léri ha pubblicato uno studio di ricerche clin,i coradiografiche colle quali cerca di dimostrare come la frequenza della pretesa sacralizzazioI

611

SEZIONE PRATICA

n e della V v.ertebl'a lombare si a stata spesso esagerata, e co111e si s ieno spesso interpretate per anomale, forme, aspetti e posizioni che rientravano nel qnadro, anatomico e fisiologico normale. In tale dimostrazione, l,A. ha dov11to senza dubbio peccare qua e là dell,esagerazione opposta, tanto che, per m ettere le c.ose a posto, il Benassi in un recentissimo lavoro critico-clinico, viene a conclusioni ·ben diverse dalle sue, ,dimostrando le pecche degli uni e degli altri, e concludendo do'Po un accurato esame d·ella questione sulla reale esistenza di una cc sindrome da. irritazi,one del tro11co lo.mbo-sacrale e branca anastomotica » cl1e suddivide, avuto rig·uardo alle ca'(\se, in: a) Sacralizzazione (vera anomalia morfologica) con sindrome di Bertolotti. b) Pseudo-sacralizzazione ' e termina il suo lungo lavoro pole1nico-critico, con la constatazione det benefici effetti radio- · diagnostici nella rjcerca .di questa anomalia, e con l'affermazione per altro del! 'utilità Ji certi stndii s11ll'argomento che ·m ettaho i clinici in gt1ardia contr.o l e facili esagerazi.oni ·~ ge11eralizzazioni, tanto pericolose nella nostra scienza. l\.ccenna poi all'alto valore che ha lo studio di auesta ·S indrome nel camoo - infortunistico per la rjcerca del nesso caus~le fra trauma e sindrome · dolorosa. Tale anomalia scl1eletrioa suo]e manifestarsi al medico con sindromi dolorose a tipo non ben defi.11ito, che ass.u mono qua e là aspetti di sciatica, di sacro--c·ox·algia, di m o·r bo cli Pott, di coliche nefritiche, ovariche, appendicolari, ecc. , colla q11ale dovrà dibattersi 1a dia- . , gnosi differenziale. Il paziente è in genere individuo a facile stancabilità; che in se~uito a p·r olungata st~­ zione eretta viene spesso preso da facili dolori lombari, dolori che talora possono retroce·dere col riposo orizzontale. In seguito, la persister1- · za dei fenomeni dolorosi può r endere l'individl1a parzial·m ente o totalmente impotente al lavoro. Tali dolori si spiegan.o con la compressione ed irritazione delle radj ci spinali nervose imprigionate fra l'apofisi trasversa ipertrofica ed il sacro; · come pure con la compression e d ei muscoli e lo. stiramento dei leg.amenti, unitamente a processi artritici ·di articolazioni e sinostosi 11e.oformatesi fra l,apofisi trasversa e le ossa circostanti. La patogenesi ne resta tuttora sconosciuta; ma si crede ad una malformazione congenita che incomincia a pro.vacare dolori, quando f\i co•m pi e l ~ossificazione . 0


t612

IL POLICLIN!CO

T~ e l) ottJ)J1~,

rtella cla. siiicazio11e che propone. ·distingu e 6 gradi di sacr a lizzazio11 e; dalla sen1p lice ipertrofia dell 'apofisi trasversa delle verteLre. alla totale si110 t osi llni- o bilate1·a1e, la c11i diagnosi è lasciata qua i unicarnente alla r ndjolog·ia. .... ·circa l metodi t erap euti ci sappia1no. cl1e ~a ·e;u r a 111edica di riposo, bag·ni d'ariu, g alvanoJaradizzazione, termo e fototerapia , ecc., hanno dato scar si rj s ultati pra tici. Ap pure quindi assai più razlo11 alme11te in.cU·cata i11 tal i casi, la cura radica'. e cl1iru r gict.1 , ·consis te11te nell 'abla zione sistemo tic a di questi• neoformazioni ed iperplasie osspe, ogni qual volta. Yi sia la sindro.me doloro a. Novè- .Josserand e lVIauclaire ch e l'l1anno praticata spes. o in Francia, incontrando t al or n difficoltà 01)er a 1orie anche n on li evi, n e riferi~ cono ri 1t1t ati incoraggia nti. P ercl1è coronato di successo credo utile di citare u11 caso cl.ella n1ia casistica os pedalier n. · cl1e i101t mi !>a1·e scevro di interesse. Barzilay R., di ar111i 34·, llH,ta. n Salonicco . cJonna di casn, cor1i11g·at a ·da 1G artni ad u o1no ·a no , 11011 r>resenta tare eredi tari.e di lues o di ttib erc o losi; figlia (ii g·e11ito.ri viventi e sani l1a avuto :3 g ravida11ze n ter1ni11e se11za t111 aborto. Soffre d a c irca 12 anni di clolori . acro-iliaci intermi tt.e11ti, con irra Lliazioni a lle coscie, talora ta11to acuti che cedono solo alla mo.rfin ~t. No11 . c n1pre il riposo l e g·iova . È stn t a trattat[t sempre J1e r i sterica e r et1matizza nte con cn r e cl ettro-ter1no-minerali e tonici iirr\'i ni , senza l'i ~ nlt8tu 11ratico. r~ ·e. n n1 p ctelle ·nrine, n o11 riv el a nulla d i <.tn ormal e. I.o ~tn t< gc11t\r a l e della pazientf' ne riv ela I int i n1~1 soffere11z n, lo stato di s~ ng·11if1cn zion r la,scia :.i l(1na11t o a desiderare. Non 1,1·ese11tn n11lJa a carico dc'gli organi to1· a eo-n l IeIo111 i i1 a 1i . L ' a p pal' r ccl1io li1Lf o-gll ianclola l'e è 11otmale. I ritt essi p<i,tellari 0 110 vivi." ~imi d 'ambo i lt•t i. s1>rrie a sin ist r a do.ve s i prov oca dopo <rualch e ))att11ta. ll u vero clo110 cl r lln rot11lfl. J,iE>ve i 1>e r e ... t esia a lla c11te ct eg·li Hl'ti i r1fel'i ori ; rin ess i ~ lll' P rfrcia li e prof on di altrove l1orn1 a 11. <:ol1)i. c·e. al cli sopra de] sacro, t111a certa d ole nzia a ll a 1Jre si one delle ,,ertel)re lor11hari; l a nalnnz io11e J)rofo11da riYeln 1Ht r ral111 entr a li€ ltltime d11p \'ert ebre lombari l111 . enso. di r ipie11ezza o s~en l)i ù del normale. clo len1 0 ri lla pres~io nf' r rongi1111ta acl ltn cer1o grHdo di ri g iditù d rll a C'n I o n na vertebrale nei di versi n1ovi-

pru1)une a ll' i11fermu, u11. ira tei:vento. <dairurgico t o. tu a c:cetta to . . r.11 clor.eteronarcosi il 27 novembre 1920 e lJO s~z1 011e vei:itrale del} <t. paziente, esegue un' inci s1011e m edia na di 20 cm, dalla I vertebra 101nbarc alla 1, 2 a ltezza d el sacro . Distacco verso l' esterno le masse sacr.o lombari e denudo iu tal g·~1isa d 'ambQ i lati un.ai v0lumi1aosa tum efaz1o~ e ossea irreg·olare che fa corpo con le d11e ult1rne vertebtl:e lombari,. L'ispetti'1:amente a destra e a si11i stra e si conti11ua in bas. o col s acro. Vist~ l ' impor~ar1z.ai dei f cr1ou1.e11i com:wressivi i1er vos1 e d es1de·r oso di toffe;lìer-e aill'inferma ogni dolore, asporto le òt11e ~nas é ossee lat l!r a li , ed eseg·uo a 11che 11 cJ co111teJl.ll)O la lamiuectorr1ia d elle IV e V vert eIJr e lo111ba1·f r e alizza11(l o in tal g1i:isa. u11n Rjc111·a ed am'nia d econ1pressior1e e· sut1·1·ro· al fol 1sonra con n1111tì cli catgt1t stac-eaiti,. Je maRSe Sacro.-]001bn1:i e COfl seta la c11te . . I !)u~tnmi i svolser o. 11 01·n1ali e la guarìgiOTh-1 nrocl11sse per prima. L ·a lu.m'-tla ta sì dim ette dall>ospe(iale g11t1ri1a 11n ·m e e dopo; e ·sa n·on avverte p iù alclin di sturbo e JYnò sieambrtlH1·e peditamente. Ri\·Pù11ta !)·OCo tem1)0 addiet ro. a auasi tre anni dall'intervento, essa gode perfetta salute cd nfferma di n o11 aver tnaì r>ì1'-r a' 11to t1n solo. ttc re~so doloroso.

.

1

H o gi n dicato l ,esposizione di que:;to ca~o istruttiY0 al doppi o llllnto cli vi.sta e èi oè d.e l1 a 11ecessità di 1111·accarata i11dagin e radiologiC'a d el segmento verte1>rale corrisponde11te, in caso di dolori ost i11ati loml)o-~acrali e ctella liti· lità e ct in<licaz]onr operatoria n ei casi in c ui d etta s i11ct1·01ne,. corrisoonc.le11te <i tale anomalia, 11on traggn gio, 1 a mento dall e c11re mediche 1

I 11

I ~ l , I ( ) ( ; I t .\

11' f.\ .

1

n 1er1ti. I /e~a 111 e

r ad io logico d e llu colo1111 n ve r lPbraJe , e· g u ilo tlal rad1ologo l)r. Tl1. . akellaride~ . ri c~cc di ur1a e lliar ezzn dingnosticn eYicl e11tc. l !1rocr. s i tra sYer s i della I\' P , . vrrt t•l)re lon1bori , ono s vil11~)pati simi . ft1 si trH lo ro, a for mare 1111 t11tto unico con le ali sacrali tla ambo i lnti. l >o~ ta <·o:--ì lu diagnosi cl i '-'H c rn 1izzaz ione cl elle nltin1P cluc Yert ebr e lon1bari . .r rico11osciuta ir1 es'-'n la eau . a dPlJ~ ~i 11rlro1n e d olo rosa. vi ~tn l 'i1111tiiitù nl et\~o d Hr rur{\ Hlt...~ll<'l'H') . i

~!.\. LB.\NESE.

J>f' r la e011oser11 :.a ll eIl a s in(l ro11i e d eI nrrtoiotti . La e h iru rp:ia d egli o r ga11i rli movimento, vol. \ 1, fu se. \ 'I , nnr10 1921. AT R.\NASSIO-Br~N t STY. "1<,orrnp s cli1iiqv es de s l r;sio11s rl es rtierfs . i\lf asson , .ed. Paris 1916. BEN ASS I. 'ac rrt I i::: o ::.ione e pse·u do sar1'rz1 i :.zo :ion e. d e lllt 1~ t'P r/ Pbra lo1nbare. La cl1]r11rgia d egli organ i di 1novin1r11to. , -. 7, f ase. 6, 1923. .\1~1Es €t JACQlJES. R ec11 er ch r)s s11 r l a fr f> qur·11rP de la sacralisation de la l . ve rt èbl'e l o1n baire. rl a 11 s /p s <l r111lt•11 rs JJ Prsistan./P s

rl P lu rf>ginn

1n1nb o-sncro lr'. f . . p Progrf.: l\Iédir a l , 192:~. J1EnTor.0Tr1 . l r)::io 11 i d i rorl iol ogia 1n edica . r.a Rifo rn1 a merlicri, ri. 1-6. au n o 1917. fu. Contri buto nlla co1io. C<' n:,a d Pi 1•i:;i ili ltiffr rerir.ia:.io1i e ,·enion r11e dPl ra chic/ P, con sprcio IP rir11tardo alln a ssi milnzion e .·urrrzl e d ella V ., er!ebra lorn bflrt>. I.a R a diologia medica .

n1aggjo-gi11gno '1917. J n. .-lnorria li P CCl 11 (JP11iie d rl. rachid e cervicale. T.n chirnrp:ia d egli orga11i di movimento. V(l1,1me 4, f ase. 4, anno 1920. Tn. L Ps . ynd rr.n1e.~ lombo-isc hialgiq11 e.,· d ' oria1 11r 1·rrl c~ l')rnl r: 1e11rs entiti' 111.orp1t oln aiq11.e. rad 11ologiq1Lr r> t clyniq11e. Rev11e nPllrologi <{ Ue Pari s, T o n1. XXXVIII . n , 8, aoflt 1922. r:1.A P . ,.\nomrzlie dr 1rt V 1'PTfi'hre lomboirP : étu dP ra dyo log iq11 ''· l1ttll. Pt nH"n1. <le la ~oc .

\


(ANNO XXXI, F .\SC. 19]

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verb.

lombai're. Soc. d e Radyologie Méd. d e- France, 11 a 'n'il 1922. V

613

. SEZIONE PRATICA

NOTE DI TECNICA. CLINICA

R. Di l'·e ttore

DELLA

1

l\1EDICA

GENERALE

lJNIVERSl1'À :

Prof.

DI

BOLOGNA

GIACINTO VIOLA.

· Sul dosaggio colorimetrico dell'albumina . nel liquido cefalo-rachidiano. FEDERICO .L\..L zONA,

lib. cl oc.

MolterJlici me.t odi sono· stati p•r op.oisti per il closagg·i'0 ·d·e ll' aJ·bu1mina n.e1 liqt1ido C·efalo-rac hidian.o, dei quali ognuno ha i suoi var1taggi ed i s11oi svantaggi: certo, dal pt1•nto di vista chimico, il più preciso resta pur \Sempre quello g· ravimetri<~) cioè della p..esaJta. dell'albumina ' . p11ecipitata e s.e.ccata. Ma, dcv.endosi là vorare, g·e n,e1raJmente., c.01n picco1e quantità cli liquor, il metodo ·esp·one a difficoltà tecniche notevoli, ser1za t.en.er cont.o d·e lla su.a lun ghezza e quindi d ella st1a. poca l)raticità. Altri m ie todi p iù ·semplici , frai tutti qu.elli escogitati, sono rimasti n€1Ja .p ratica, e cite.r ò quel1o di Nissl, fondato s t11 vo·l um.e del precipitato albuminoideo raccolto coll8. c.erJ trifugazi-o·n ,e in una provetta g 1·a d ua.ta t i1Jo E sbach, q11ello di Br:a.n dberg·, colla modi'.ficaziion e di Za loziecki, basato sul limi1 e di precip itabilità de·l l'albumina con l'n.cid o nitrico di densità stabilita e successiva osse rvazion e in ca,inpo osc11ro, e finalmente iJ 1n1etodo diafa11.om.et1·ico di Mestrezat, che <;i poggia :suJ p1incipio del oonfronto del liquor in esa.m e, nel quale l'ailbumina è stata precipitata co1ll' acido tricloro-acetico, con soluzioni titolate pure d 'albumina, dalle quali questa è stata ip1reviamente pr.ecipitata collo stesso m ~­ zo e che quindi costitt1isc1ono una scala d 'opa,.. cità, Qu.esto metodo è ora assai diffuso in Fran. eia, ma v'è !'in.conveniente che le sospeillsioni di c.o nfronto non sono far.i]mie nte eionservabili , comre an.che fa notare \Veigeldt, dalla Clinica di Str11empell, ne1 st10 recentissimo stt1dio stil liquor. · P11r i1on discuie11do i vantaggi particolari a ciascuno dei m,efQdi suaccoo.n a.ti, s i deve in lir1ea cli massima amm·ettere che tali metodi o sono di una precisione molto relativa oppt1re, i r1 rigi1.a,r-do a.Ila loo.·o preci1Sion.e, dip endon•) tro·p po da fattori m .eccainici difficilment€ co· ·sta nti (a.d es. velocità di rotazione della centrifu ga r1el . met9do di Nissl) o cla elem enti personali di valutazione. D'altra parte, qu.ando si esce fuori dal camipo rigidam1e11te an.a litico del·· l'analisi chimica quantitativa - e il restarvi, 11 san d o, ad es., il metodo gravimetrico , comT'orta a lla sua volta degli inconvenienti: perdita notevole di tempo, n,ecessità di operatori 8bili ssimi ner non incorre1'e i11 errori grossola1


614

IL POLICLINICO

fii - un ce1·to coefficiente d'el'rore, da attribuirsi più ch e al 111etodo in sè, ai criteri di valuta-

zione personale dello sperimentatore, esiste sempre. Si tratta, quindi, di ricercare quel metodo, ch e espone .al minimo di scarti i11terpretativi. E crediamo che la col.o rimetria sia appunto ir1 • qu1este condizi-0ni, quando v.eng.a ,p raticata con attenzione: l 'abitudine ai colori s'acquista rapidamente e facilmente e i risultati c1he se ne hanno sono perfe.ttaan.ente utilizzabili per la clinica, data la loro costam.za e p:rec-isione. Abbiamo, quindi, cercato di applicare anche per l'albuminometria del liquo•r il metodo colorimetrico, già usaio allo stesso scopo da Auten.rieth (1) nelle urine col colOJ'imetro di Hellige, ana che non è applicabile senz'altro a1 liquo.r per la bassa percentuale di albumina ed eventualmente globulina in quest'ultimo e che quindi abbiamo dovuto m.o difìcare per le nuove esigenze. 1

* ** Il principio del m.etod.o. consiste nello sfruttare la tir>ta violetta èhe aissume una soluzione alca.lina di album.i na in presenza di pi.ccole quantità di solfato di ramie (reazione del biurete ), colorazione ohe è strettam1ente poopo.rzio· nale aJ contenuto a1buminoideo. . Occ0irr.e dapprima pre,p arare la soluzione di albumina titolata e nella quale sia stata praticata la reazione del biurete, colla, quale si deve riempire il prisma d.el colorimetro per le successive titoilazi.oni di confronto. Due sono i metodi ch·e si possono seguire p.e•:r giung~e a tale risultato: uno di essi è qu.ello stato indicato da Autenrieth anche p·e.r l'urina, l'altro è quello al quale in deif initiva mi sono atten.u to. dopo pl'ove di confronto d.el primo che m.i hanno convinto dell'identità dei risultaiti e che ha il va.n taggio1 di esse;re assai .p iù semplice. In ogni m·odo li citeremo rumbedu.e. 1) Con una bw·etta graduata si misu·r ano, in due bicchieri, due saggi di 50 oc. di urina aibuminosa, il cui contenuto in albumina non sia a l disotto dell't per mille. In ambedue si pra1tica la dealbuminizzazione nel m<>do più accu rato, o col metodo del riscaldamento e aggiunta di acido acetico diluitissimo o con quello della precipitazione coll'alcool. Col p1-imo metod.o, consigliato da Autenrieth, occorre ·p ortare il bicchiere in un bagno-maria all'ebullizione, attendere qualche minuto, sino a qt1amdo l't1rina s'è intorbidata fortemente, poi aggiun.~UTENRIETH.

)1unch. me d. Woch .. 1915. pag. l·i17, 1917, pag. 241. (1)

lANNO

XXXI,

J:i~ ASC.

19j

gere qualche goccia di acido acetico al 10 i.,. F'iltrar.e immediatamente Sll filtro a contenuto noto di ceneri, previamente seccato in stufa a 1100 e pesato alla bilancia di precisione. Seguendo il secondo metodo, ai 50 cè. di urina di ciascun saggio s'aggiunge 200 cc. d'alcool assoluto e si riscalda brevemente a bagno-maria: l'album:in.a precipita i ·n toto sotto forma di fiocchetti. Convi·ene attendere p·e r la fi.Jtrazione l'indomani, filtrazione che si praticherà su filtro trattato nello stesso modo usato peril ·metod<> precedente. s.e la precipitazi·o ne è avvenuta completamente, il filtrato non dev.é dar1e la minim.a reazione dell' alb11mina, cosa non se.rn,p.re i3.lcile ad otten.ere : in caso che la dia, tutto è da rifare. Personalmente, dopo molte prove, ci siamo persuasi che la precipitazione avviene più com ~ pleitamente ool metodo d·ell'alcool, al quale, quindi, abbiamo dato la preferenza. Questo,. della perfetta dealbuminizz.azione, è, del resto, l'unico momento d·elicato della p.rep.araz.ione. L'albumina, che1 rimane sui du.e ·filtri, che chiarrteremo A) e B ), va lavata con alcool molt0r caldo•; poi, quellai del filtro A) co·n alc.ool a.isso· luto, quindi con etere. Il filtrio A), in seguito, colla sua albumina, verrà posto in crogiu-010. di pia tino, di cui si conosce .la tara .alla bilancia di· pr-eCisio·n e; quin.d i in stufa a 120° per lln'ora almeno e lasciato raffreddare in essir catore. Si fa, infine, la pesata alla bilancia di preeisione, .c ompiuta la quale si procede alla combustione d-elle sostanz.e organiche portaindo il crogiuo1o tSulla ·fiamma della soffi.e.r ia. A con1bustio1n e avvenuta, si peserà di nuov-0 il crogiuo1o, nel quale sairanno rimasti i sali, di cui non s'è potuta liberare l'.alb1rmina nella sua precipita~ione , sali il cui P·eso si detrarrà da quello dell'albumina (computando anch.e nel calcolo Ja min.ima differenza nota dovl1t.a alle ceneri del filtro ) ottenuto colla prima pesata Avremo così il peso ·esatto dell'alb11mina contenuta nel filtro A) : si conoscerà perciò la qua·n tìtà d'albumina contenuta nel filtro B ). Allora, si scioglierà l'albumina del filtro B), che si aVTà avuto cura di mantenere 11mida ponendo l'im·b uto sotto una campana di vetro, con soluzione di soda caustica aJ 3 % versando la soda direttamente sul filtro e aiutando la · dissoluzione. con una bacchettina di vetro, che si laverà accmatamente colla stessa soda, della qua.ile se ne aggiungerà tanta da ottenere una soluzione d'alcali-albumi'Dato di concentrazione un po' supe1iore all'1 per mille. Ammettiamo, ad es., che il contenuto sul filtro, per diluirlo in modo da avere una soluzione a11'1 per mille, sia da portarsi ad un volt1me di 235 eme. 1

1

1


Ik'\~O

XX.\I, FASC. 19]

..

Occorre, allora, arrestarsi I1'ell'a.g·g:iung·e e soda. r1t1ando il volllme ha ·r ag·giu11to, ad .es ., 200 cc. Si aggiunge, OI'<.t, il S'Olfato di ra,r n.e aJl'l <y0 • nella quantità di 2 g·ocee per ogni eme. della (l uantità deft,riitiva della soluzione d ' a lburnin8: se ne aggit1ngeranno, quindi, nel nostro esempio, 4.70 gocce (24 gocce = l eme.). Resta, ora, <la poi-tare a vol11me, ci-0è nel caso portato' ad e$empio, a 235 cc. , il lic111ido, sempre colla stessa sol11zione di soda. Otte.n j.amo, in questo modo, t1na soluzi1o·n~ n1acll'e. che pr.esenta la colorazione del biurete, <!ontenente alb·nmina nella proporzione dell' J per mille e di tnle solt1zione va riempito il prisnJa dEll colorimetro. · 2) . i pr.ende una certa quantità di urir1a a Ihu1niooidea per es. 500-000 cc. e la si clealbuminizza coll'ebollizione in ambiente Jeg·g ern1ente acido, senz:i. preoceuparsi se la p.r ecj. pitfl7ione clell'albu·m ina avvenga com:pletamente o no; si filtra, si lava nP-l ·1nodo più acc,u'r ato il precipitato 1su,J filtro con acqua · distillata caldi ~- ima, agitando c on bacchetta di vetro e spa p p-0lando il conten11to del tilt ro nell ' acqua c. t e~..;a. man mano la si ag·giunge. Il filtrato non de\·e più da.re, alla ·fin.e del lavaggi o~ la reazioue dei clorl1ri col nitt·ato· d ' a:rgento. Ir1 se g11ito, si lava oon alcool asso luto e Cfllindi con etere. Poi si porta il filtro in stl1f a a secco ri sca lclata a 100° e , .. i si lascia !)er t1n'ora al111eno. Si toglie allora l 1 albl1m.ir1a dal filtro, la si pol,·erizz.a in m .ortaio , la si met.te in un pesafiltri .e la s i ripone in st11fa a 100° per t1n'altra mezz' orn. Chi11so il pesa1fi lt.ri col suo coperchio, lo si Jasc.ia raffreddare in essiccatore. Poi , usufrt1 endo di 11n altr0 pesa fi 1tri seccato in stufa e già pesato, si rni sn·ra nn ' a.1iqu.o ta di albumina, per es. gr. 0,200, a.1Ja bilancia di precisione. Pesa.re rapidamente, ricordandosi di chiud,ere gli essiccatori, man mano s i fanno l e prove di -peso , col loro cope·rchio, lìer im!)edire rassorbimento di acqua dall 'estern.o. l ..'albumina. pesata la si pone, in un becher e vi s i aggiungono circa 100 cc. di so.da 3 ~lo e Ja 1si la.scia rip1osare sino aJl'indomani. AlJorn una. piccola p·arte se ne sarà d.isciolt.a, i l resto si su.rà rigonfiato. Riscaldand.o e agitando, oon pa.zienzu, si porterà tutta l'albumina in soluzione, per la trasform azione in albwninato alcalino. Si filtra in palJone taraito da 200 cc. , si lava accu·r atam·e·n te i l filtro con soda al 3 %. poi s'aggiunge il so·lfato di ramie a .gocce co·m t· col metodo precedente, ctoè nella quantità di due gocce per ogni eme della 1soluzione definitiva: nel ca\So nostro , qt1indi, s'a1ggit1ngera11no 400 gocce, portando in seguito a volnme (200 cc. ) con soda a.I 3 %.

615

Anche cori questo procedimento si otterriJ tt.na soluzione madre all'l %o. Qu1èsi u bisogrLerà lascia.rla riposar.e alcun.e 01~e, 1pio] filtra.r .. Ja. Se ne .riempirà in segt1ito il p1,ism n del col orimetr.o e 1a vasch-ettai di qt1esto e si procederà alla lettura. Il punto in cui, 1spostanclo il prisma, il colore de'1 liquido della va.sc.hetta sarà ug·uale a q.uehlo del prism,a ci ra.p ·p rese.n t.erà il valore colo1~metrico di llna. soluzion.e di albumina all'l %0. Col nos1.ro .a1pparecchio tale pn·nto. c·orrisp onde al seg110 8 d.ella scala. Per 8vere i valori colorim·e trici cli so·lnzioni d'albumina decrescenti ({),90-0,80. ... 0,1 10), a,bbiamc diluito la sol11zione mad:re con partj i)rop o rzio rlali di soda al 3 %, aggiungendo se.1npl'e soluzione di solfaito di .ram,e in modo che la isl1a proporzi.o ne rim.anesse -la stessa e abbiamo riseontrato che ad ogni content1to ir1 meno di 0,10 d ' albumina ,n.ella .so.Juz.i one C·Ol'risponde un e·levarsi dei gradi della scala di 7. Quindi :

,

1

1

Contenuto in albumina 0/ 00

Gradi della scala

-

Gr. 1

. .

8

))

0,90 .

15

))

0,80

22

0,70 0,60

29 36

))

0,50

43

))

0,40

50

))

D,30

57

))

-0,20

64

))

0,10

71

))

1

1

SEZIONE PRATIC.\

))

Qt1indi, -co·n grande approssimaz.i.o ne si r>uo dire che ad ogni milligrarn.m .o e mezzo di aJbl1mina cor1ispo·n de l1n g.rado della scaJa. ciò chP dà modo di de.terminair.e anche i valori inter· medi. In pratica, tenuto conto anche dei Piccoli err·ori cli apprezzamento del colore con1uni a tutte J.e ricerche C1olorim eitri.che e dipendenti anche dalla particola.ire se·Thsibilità retinica ai colori variabile per ogni individuo, ci 1i1nitia' mo nella ricerca a determinare l'albumina cort U·n ' app-rossimazion.e di 5 mmgr. , che equivaJ gon.o ad 11r10 spostamento del prisma di 3-4 gradi. La ricerca dell'albumina si può eseguire sul liquor in tato, senza pre.cipitazion·e .p reventiva 1 dell albumina - a differenza d.i quanto è indicato pe,r J.e lJrine - , giacchè comu11emente nel liquor non son,o co1ntenuti albumose e pepto·n i (Mestrezat), ohe, d.ando per conto loro la reazione del biurete, potrebbero falsare la d eterminazione q11antitativa dell' albt1mi.na. 1

'


616

IL POLICLI1'ICO

Il moùo di oper·are è il seg11ent.e. ..\ 3 cc. di liquoT s'aggiungono 12 goccie di solfato di rani,e all' 1 %, poi •s i porta a 6 cc. c<>n oluzione di soda a.il 33 % (pratjca.i11.ente ciò equivale ad ag~i11n gere al Jiquor inezzo eme, di s oda al 33 ~0 e w1 altro mezzo cn1c. di solfato di rame); si a gita bene la provetta per due m.i 11uti, qt1i11cti la si lascia a rip oso .. ino a qt1ando si è d epositato al fondo il lieve precipitato form·a.tosi, oppure si filtra il 1iqt1ido su di l1n piccolo filtro asciutto, trasct1rarldo di rac- · cogliere le prime gocce. In a1nbedue i cooi il liquido p erf etta1nen.te trasparente s i ,,ersa nella ' ra.schetta d e1l colorimetro e si procede alla let . tura Il vailore d'albumina ottenuto per mille va molti.p licato !)er 6 / 5 e di ciò s' intuisce fa, cilm.e nte la 1'agione. Infatti, i 5 cc. origin.ali di liquor vengo no. colJ 'aggiunta di 1111 eme., fra so da e s ol11z. di s olfato di rame, po 1iati a 6 cc.: qnindi la cifra final e vai i11oltiplicata app11nto p er 6/5 p eir otte11ere il giusto valore di alhu m.ina. Nel cuso cl1e Ja ti11ta del li·q uor trattati<)' sia. più inte11sa di quella d el prisma di paragor1ei perchè l albu1nina con.tenutavi superai 1'1 %0, s i dill1irà jl saggio colorato sino a portarlo a un tasso d'albumin.a titolabile, aggiungendo soda nJ 3 ~{, (non .a l 33 %!) .e tante gocce di solu zio11e di solfato di rame da rna•n ten ere sen1 }) re lo. stessa co·n centrazion e di esso. Ad es., se si diluisce al doppio, cioè da 6 a 12 cc., bisog nerà aggit1ngere altre 12 g-0cce di solfato cli rame ( = mezzo eme. ), porta11do poi a vol u111e con soda al 3 % ( = 5,5 cc.). Naturalm.ente la diluizione del liquor si può fare addirittura subito dopo la sua estrazioù1e, quando g ià si a.bbia il sospetto .che il suio conte.n uto in albumina superi 1'1 %0. Era i1ecessario controilare il n1·e.todo nel mod~) più rigoroso possibile e perciò abbiamo usato, in casi in cui era poosibile a vere una f-0rte quantità di liquo·r , il metodo della.i pesata pa1 allelarr1ente a quello colorimetrico. Particolar• m.ente si pre. tarono due casi di 111.e11ingite tuberco1u.re, i1ei quali fu:rono poss ibili punzior1i ripetute. Citia.m(), ad e5., i vaJ01i ottenuti. coi due m-etodi in uno di essi. Gravimetricam.e11te, si ottenne un conten1uto in a1b11mina del 3,548 per inille; col metodo colori1l1et r ico, lln valore del 3,58 %o facendo parecchie determinatlion! ' e prend.endone la media. L'app rossimazione è quindi assai grande: il metodo colorimetrico ci pare adunque esatto e adottabile, avendo il vantaggio, una volta campio11a·to il prisma, d1 essere assai rapido e sen1plice. 1

0

1

SUNTI E RASSEGNE. SI FILOGR.AFIA.

D :agnosi e cura della sifilide

del sistema nervoso. (F. \\i . wlOTT The L ct?lèet, 6 ge1111aio 1923 1.

La sifilide del s istema nervoso assu111e <i\le forme, interstiziale e i:>arenchi1natosa. La prima se111bra determinata dalla varietà der111atropica, la seco11da dalla vari età ne11rotropica della spirochete. L~ due forn1,e di sifilide nel'vosa, a pal'te le profonùe tlifferenze sintomatologiche, si disti11guono per la data della loro comparsa e per la loro resistenza agli agenti terapeutici. La sifilide i11 t er~tiziale si manifesta di solito pre.coceme11te, è più una manifestazi o11e secondaria che terziaria, e cede generalmente a l trattamento specifico; la forma par.enchimatosa invece· si }Jresenta a distanza di parecchi anni dal co11tngio e fino ad ora si è dimostrata ribelle acl ogn.i specie di cura. Nelle fol'me i)are11chi111atose (tabe e iJar a lisi progressiva) i germi specifici raggiungono per la via del sangue i centri nervosi, per i quali hanno una peculiare attrazione; CJtli possono rin1.anere inattivi p er u11 lungo pe1·iodo di anr1i e poi ripullulare e provocare lesioni cl1e determina110 la caratteristica sintomatologia. 1)l1rante il pe1iodo di latenza la loro p1·ese11za nel l)a1·enchima i1ervoso è segnalata solo dall a }}el'sistenza della r eazione positiva di ,,-asserrnann ne1 liqt1.or inalgrado le più i11ten se cur e. E tutto fa ritenere che quando la reazio11c di Wassermann si mantiene positiva dopo un trattamento prolungato, successivamente si sviJu1)perà tabe o par}1lisi. Questo fatto si puo spiegare ammettendo che il vin1s non si. trovi più nel sistema linfatico generale, ma nel sistema chiuso del liquido cefalo-rachidiano, dove non può essere raggittnto dai medicame11ti specifici, perchè questi non riescono ad attraversare il plesso coroideo. Analogamente :;;i spiega che nella malattia del sonno i medicamenti riescono ineffic~1ci, quando il Trypan usom gambiense si trova nel liquor. La for·ma interstiziale invee.e è suscettibile di cura perchè in genere i germi si trovano nel sistema linfatico generale. Le forme di sifilide del sistema nervoso so110 \farie e di regola coinvolgono si111ultaneame11te il cervello ed il midollo spinale e si parla di sifilide cerebrale o spina1.e so1o in rapporto alla prevalenza dei sintomi.


lANNO XXXI,

FASC.

19]

. :SE:tfO~E

La sifiliù e puù produ1·re processi e11doa.1i.er1tici ma, i1011 tali da provoca1·e tronlbosi (lei \ :asi co11 i co11seg·o e11ti ie110111eni motori e sensitivi. I siutomi pl'emo11itori so110: cefalea, perdita di coscienza ed altri (f]st11rbi che simulano quelli neurastenici. L'endoarte1ite però può accornpagna.rsi a fatti ine11i11gei, Llonde paralisi d ei n ervi cra11ici e specie d ei muscoli oct1lari, dei nervi, del cl1ias1na e delle ba11clelette ottiche, con consegt1 enti g1·a vj clisturbi ocula1·i e perfino cecità. I .a eefalea 1)eg·giora di i1ott e e 1a Slla persistenza cou la i11ancanza di ogni piressia deve far pensare alla sifilide. Nei casi g·rav·i possono aversi g·omme che si n1anifestano co11 sintomi cli i1 eo1)lasma, accon1pagna ti d a fatti mer1ing·ei e vascolari. Il sifilon1a solitario si estrinseca co11 tutti i fenomeni di ipertensione intracra11ica. Ed è i11teressante il fatto cl1e esso s1)esso resiste ad ogni tratta1nento a11tisifilitico sia perchè nel sistema i1ervoso centrale i farmac1 11011 sono assorbiti con facilità, sia pe1·ch è la gomma è circondata da lma de11 sa ca1)sl1la fibrosa . La me11ir1gomielite sifilitica è la più frequente causa di paraplegia negli adul.ti e nei giovani. I pri1ni sintom i: sono òolori radicolari e disestesie della cute corris1)011 dente a.lJ e radici colpite. Le sezioni anatomo-patologicl1e climostrano che l a . reazione j11fia111matoria i:;egt1c il corso dei vasi sanguigni e linfatici, e solo successivamente, quando il trattame11to i1on è intrapreso a tempo, si determina la inielite trasversa. Ogni qual volta c'è sos1)etto di sifilide, a11che quando questa ma11chi nell~a11amnesi, con''iene procedere all o R. ,, .. clel sangue. Se questa è negativa si può escludere la lues, ma se è positiva non si p11ò ammetterla senz'altro. L'esame del liquor toglje ogni dubbio. La R. W. positiva, una marca.ta reazione proteica, ed un gran numero di. linf~iti depongono per una sifilide attiva del si stema nervoso. Le cellule e la proteina posso110 scomparire, ed in rari casi anche la R . Vl., cp1antunque spesso J a R. \\;. persiste anche quando tutti i sintomi clinici sono scompa r si; così che il reperto citologico e chimico può essere t1n utile mezzo per determinare la efficacia del tratta1nento. Nella paralisi progressiva i detti tre reperti rimangono persistenti ed è presente anche la reazione all'oro colloidale, che sembra un mezzo per distinguere la paralisi generale dalle forme interstizia l.i della. sifilide nervosa. In un considerevole nun1ero di casi di tabe la R. "'' · del liquor è n,egativa, il che èti1nostrerebbe che la tossina non la spirochet1e ha raggiunto il territorio chit1so del sisterna i1ervoso centrale.

PRATICA

617

Il tt·éttta111t. uto ùella. ::>ifilide i1ervosa 11011 vuò essere schematico. E sso di1)ende dall'età, d allo stato g·en.erale, Ll a1 sesso, dal peso del vaziente, nonchè dalla natura e dalla intensità dei sintomi e ùalle precede.nti cure in ra1)po1·to alla ifilide stessa o ad altre inala ttie. Il i11ode1·r10 trattame11to a mezzo di salvarsa11 ricl1iede un prt1de11te esame clinico. Più vecchio è il sog·g·etto e l) ÌÙ si d eve essere attenti nella dose, i1el i11etodo, nelJa frequ ei1za della sorn1ui11istrazione. Le malattie clei pul~ f moni, del Cl1ore ·e speciaJmente dei reni devono essere prese in speciale considerazione. Le t1rine dev-0no essere esan1inate in ogni caso, e l)er lo me110 due volte l a settima11a durante la Cl1ra. La presenza di albumina prima dell'inizio clella cura e la successiva comparsa di ciltindri granulosi costituiscono un segno di pericolo che deve sco11sigliar-e, rispettivam,e11te far sospe11der e la somministrazione di arse11obenboli. Comunque occorre tener i)resente cl1e nell'albun1inuria sifilitica l)iccole dosi di i1eosalvarsan sono ineno da.nnose delle iniezi·o11 i cli nreoarati m ercuri ali. - La scelta del trattamento deve essere s1ibordjnata alla disc1iminazione fra lln processo infia.inmatorio a ttivo dovt1to alla i1ttlli11lazione di s1)irochete con la prodt1zione di gomme localizzate o di in e11]r1g·iti gon1mose diff11se, ed un rammollimento necrotico d0Vl1to alla trombosi rti vasi da pregre$Sa endoarterite senza segni di svilup1)0 attivo di microrganjsmi specifici. Nel orimo caso avanti la inti:oduzione in te1·api a degli arsenobenzoJj, si ottenevano note,·oli successi dal sollecito e<i energico trattan iento mer.curiale l)er iniezioni o -frizioni. E a11cora oggi non deve essere dimenticato che il i11erc11rio è i)rezioso me cljcam.ento antisifilitico. Ed a11cora og·g·i, <111a11do le circostanze lo consigliano, si può rico1·rere co11 fid11cia alle f1·izi-011i di pomata napoleta na, alle iniezioni di sali merc111iali, ed ag·li ioduri. I l rn,oderno trattamento intensivo della sifilide del sistema nervoso è il seguente: la cura si inizia con t1na iniezione intramuscolare o endovenosa di 15-30 cgr. di neosalvarsan, se non si manifestano segni ,ji intolleranza si ripete la dose dopo pochi giorni, e sempre in assenza di intolleranza dopo 11na settimana si inietta.no 60-90 cgr. ripetendo poi per sei o sette settimane. La dose settimanale può essere regolata a seconda dello stato del paziente e dei fenomeni reattivi. Plaut consiglia di far precedere una cura di dieci giorni di :frizioni, e di cinque iniezioni di calomelano co11 tre giorni di intervallo. Es ~ 1

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111ina11do lt' urine si 11a co~ì 111oclo di ~ n gg1 arL· I·: co11clizio11i l'enali cle l . o~gt t to 1,1·in1a di sott opo rl u al trattamento a rse11 obc1tzol ico . _.\lcu11i ai.1tori si cor1tenta110 del ·olo a r e1 iobe nzolo , a ltri Sl1ggeriscono iniezio11i int1·an1 11 cola ri setti?11anali cli eme. 0.03-0.05 di olio oo·r i oo· io o l èl tte t lL calomela no o ppure l111a serie di f r izio11i con pomata merc u1·ia le. 'falora puo c~sere d ato il rnercuiio sotto form a cli pillole cli Hlttchi11 sor1 (6ù mmg1'. di polve1·e g·rigia. e GO rr11n g r . <.li i1}ecacuan.a ) tre volte a l g'ior110. Si aggii.1nge i11fine la c11ra iodica sotto fo1·ma di io ùltl'o di potassio alla .lose di tnezzo od u11 cr1·a 1nmo tre v o lte Rl g iorno. C' Gli accicl enti gravi flovut.i al.la so n1mi11i str~ zio11e tli arsenobenzoli so110 di tre ordini: 1' idio ·il1 c ra ·ia, ossia Sll$Cettibilità individ t1aJe a ll' a r ·ènico ; i sintomi posso110 verificarsi st1hit o o llttalche ora do1)0 ja iniezio11e endoven osa. e con si stono in a llgoscia , mn tesser e g·en er a le, dist11rbi vasomotori specie all a faccia; talora. si ha anche la crisi nitroid e ossia tren10re generale, nausea ed i1)ertermia. 2) Net1ro r ee id.i va o i~eazione di l-lerxheim er, la quale ~a r ebbe scongi t1rata dal preventivo trattament o 1nerc11riale. 3) Anafilassi, che è La })iù grave; può comparire dopo la prim.a ed anch€ c10po la. terza :niezione settimar1ale e si ma n ifesta. c0n convul ·il)ni. ed ema pnlmonare P com a. L 'al1tore, eg·u e11clo le direttive clate da ~i ­ ea rd a l Cong·resso Internazionale net1rologico rtel 1920, 11a adoperato co11 successo i11i ezio11 i i i1tran1t1scol n.rj di p iccole dos ~ di r1ovar8en obenzo lo i11 so111zione acqt1osa cli g·ll1cosio. Ln. into5!~icazione arsenicale le11t.a si prese11ta con i seg11enti segn i: 1) esanten1a eriteméltoso; 2) scompa.r s:1 del 1-.i fl esso acl1iI.l eo; 3) i tt eri7.ia. I.e i riiezioni intraracl1 ide i:: di soll1zioni ipotonicl1e di n eosa lv a rsa 11 o di siero sa lvarsanizzato ~ u g@:c ritt! da S\Yift e Ellis, ~lo.rinesco, Fi shPr e Rohe rtson, no1ì. h anno dato risultati . ·11periori f1 quelli otten11ti con le iniezioni enll o\·e1Jt) . e o i11tram11scolari. N è seri i vantaggi l1n 11no ct n to le ini ezioni intracranicl1e nella 1Jara1 i i ger1e rnJ e. ~011 sa p11ian10 ancora se il trattamento arsenohenzol ico ri rtuce il numero d e i casi di tabe e di p!l ra lis i progressiva. A1.cuni ii tengono che esso n elln i1r e-venzio11e delle manifestazioni nervoRe tardiYe non possied e 11n'effic acia maggi o1·r d el trattamento sist em atico d ella s ifilide con f t'izio1\i di nngt1ento rrl e r ci.1rinle. co11 i11iezioni di ~a li n1e t'c11riali comL in n t e con la som1ni11i"trnzionP orale lli iod11ro di potn~$iO. 1

Dr.

Sulla classificazione della neurosifilide. ,L. CORX\\'ALL. I\. r. ' tat,· Journ. o( lll t'Ll. , luoa11·O -I Il').;) tJ- ~

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111 ll1og·o d ella coi: t1etu classific azione reg·ionale, l'A. p1·opo11e t1na classificazio11e i::;togenet.ica. P e rciò disting11 ~ i1ella i1e urosifilide le seg·t1~nti for111e: 1° ~Iesoder1nica: a ) me11i11g ea; b 1 va scolar e : cx) dei g1·anùi \·asi, j:J) dei piccoli vasi; !: ) rne11ingo~vascola r e. 2~l Ectodermi ca: i)are11chin1ntosa (compre11de cellule e fibr e nervose, e qt1incli a:ncl1e i n ervi periferici e i gang·li, n o11cl1è cellt1l e e fibre della nevroglia ). 3° Forme 1ni ... te: a ) me11i11go-pare11cl1imatc.,sa; b) vasct1lo-1)arencl1in1atosa; e) i11eningov asct1lo-pare11chirna to a. U11a classificazione 1uo lto simile è quella g·ia l)rop ost n d8 So utl1ard e Salomo11. S i11tende che J1ell e forme m e ni11gee ~ ono })resi più o r11e110 n11che i vasi relativi: esistono t11ttavia sind1·on1i essenzialmente , ·aseolari, come la en:1orragi a la trombosi, l'i cl1e111ia tra11sitoria ' . da angiospasmo. L a net1rosifilide ectoclerm1ca c·ompr e nde essenzialtnente la paralisi genel'ale, la tabes, la tahoparalisi: le iorme miste sono cp1ell e iniziate i1c:lle meningi e nei vasi e diffllSe l)Oi a l l 'a r enchima. A:natomopatologicamer1te si tratta, come e' i1oto di infia111 n1azio t1e i11 largc senso, esst1da' tiva. iperplastica, o dege11erat~Ya. ac11ta. st1bact1ta, o cronic:...L. Bencl1è qua ; i mai Je lcsio11i siano limitate ad l::t·n solo te3s11to, non è generalr11ente difficile sc0prire, anche clinican1ente, quello cl1e è sede dei fatti 113'.'tologici primitivi, o più in1i1orta n t i. Le m enin.gi .,,ono ge11erulm~11te i~1Y a­ S f~ p er l)rime. e ra11pre~,entano la pr1ma J1n e~1 di resist enza. Poi son0 presi i ,-asi, e da ult1mo i1 J1a, enchi1na 11 e rvo30, cl1e. in ,-ista dell<t Sll a alta speci-1.lizzazione, si difende poco, tsopratl1tto per m ezzo d ella i1evroglia. La .ne~ vroglia J1a i.1n'azione neu rofaga Slli prodotti cli iege11e razio11e, che es. a poi sostit11isce .. L~ n evroglia p rolife·! 'a solo per ripa rare les 1on1 d 1str11tti ve. o per formare neoplasmi. La seclf· delle 1esioni dipenderebbe d a l la previa f'ens1hilizzazione del tessl1to, secondo Head e .Jearn ~ sides. f)al pl111to cl i vista clinico l 'A. distingue : 1° Sindromi cornplesse; pnralisi generale; tabe dor ale; taboparalisi. 2° P sicon euro i lu nticl1e. 30 1\Ianifes t:izio11i a ti1)0 cerebrale: 111enin~ite: e11cefalite · m e11 i ngoencefa lite : })Ol io e11c~­ fr~lite (co11 p at·nlis i de i n ervi c ranici ; pnr<tllsi e i)aresi; e piles~id: p::,1co"1 1


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SEZ lONE PRATrc:\

:~vianifes!az io11i

a tipo spi11ale : radicoliSulla bismutoterapia della neurolue. te ; meningite; 1nielite ; mcn'ingon1ielite; polio(::\ r. _..\RTOl\1. Mo11atssc hr. j'. J> ~ y c lt ia trie 'll.nd mielite; paralisi e p aresi . ~·eu ro l o(Jir', B d. LV , 1023, pa.g·g. 111-133) . 5° ~'1anifest az io11j a. t.ipo clifi'uso (cerebrol)opo t1na esposi zio r1e dei i·i $ultati otten11ti spi11ale) . <lai p·r ececlre nti speri111entatori eh.e stu dial'o110 I dati degli esami cli11ici e di laboratorio J'azio11e dei preparati bismutici n ella. t era1)ia devono esse1~e co11siderati co1nplessiva m·e11·t e d ella sifilide nerv:osa, 11otand"} c<nn.e inancl1i· per giu:iiger e ad un'esatta diag-no s i. 110 nella lette1·atura stl1di sistema tici circa le Un at11uento d e lla i.)ress io1J e del liqu or (pi11 11110<.lificazioni ottenute nrelle v arie reazioni del di 4-7 ru111. cli Jll er c; u1·jo, a n1a.la to ed11to) d eliqnjdo cefalo-rachidiano di questi m a lati, l 'A. pone per t111 a11111ento dell'attività secre1.orja rifer i . . cc i l'i.s ultati .ottenuti in 18 1)8zj enti 11ei dei plessi coroid ei, o 11na din1i11t1zio11e ùi asso1·quali 11 a l)otuto stl1diare l e eventuali modifibimento cla J)Hrte cl ei ca1)illari e- d ei villi delcazioni del liquor seguendo 1a tecnica serarac11oid e. I e1·ò i1011 è be11 noto e i plessi g111en te : coroidei . o lta r1to co11t1·ibt1isca i10 a l.l a p1·ocl11zioP 1·i 111 [1 d1ell'i11izio d·el I a. cura 11a praticato 11e del 1iqt1or, ovvero a11.che altre ."'t l'utt111·e. s111 sj.ero sa11g·nigno la \ Vassermann e s ul liÈ n oto il $ig·11 ificato delle alterazion i ùcl co7 quido cef.al.o-racl1idia no i seg·u enti esami: ' ' as1011 e d ella ti·aspar011za. d el liq1101· (~ep ~ i. e1nor:ern1ann con diver si antig·eni, dosagg·io d ella ragie, compres:sio11i). Di g 1·a nde in11)ortanza è 8 lbn1ni na in t11ho cli N jssl , e~ame c itolog ico la. linfocito~ ]: ?na i1on s erve a diffe re11zjare in jl l cellule cl i Nageott.e e di F t1cl1s-Rose11tl1al, 1nodo acssol11to la n e uJ'osifilide cla lla polio1nier-eazio1t·e di Nog·11c11i , di Nonne, r ea.zione di lite, dalla t11bercolos i. rln ll' enc efalit e e1)idemiP a ndy, r eazion e cli Lange e rea.zione del benca. Con le ca111 ere arlatt e è i1orm a le 1111 r ezoin o colloidal e. perto di 0.5 cell 11le })er inmc .. sopr n 10 vi ·è Ini ziata }) Oi 1<1. r:u1·a con !Jr evara ti !lis n lutici pl eocitosi incl11bbia. Con. l e solite ca1nere p el ir1 osp ension e oleosa, la protrasse in media sa11g11e è lìor111al e 11n rep erto dj 0-10 cell11le p e1' cil'ca tre 1li.e~ i , r egola11dola in modo ch e i per n1n1c. U11a J)leocitosi notevole è i11dice cl i cliviersi ·p reparati t tsatj , venissero i11t1·odo tti in le~ione n1e·11i11g·ec-t ; dimin11i sce sensil)i]mente se t11tti i 111.a l ati in dosi .eqt1i·va l e11 ti per efficacia il lJrocesso Ri c roni c izza. terap eutica. l J11 au m ento tlelle glob11line ir1dica soltanto Dopo tale l)Priodo di cura inte11si va J'A . h a 11nn. lesion.e orgaJ1ica del sìstema nervoso cenri1)ei trLo· le vari e r icerche fatte i'.)1i111a nel santrale; la Slla persiste11za parla i11 favore di gt1e e nel liq11or, 011<.l e stabilire quali modificalesioni }'.)arenchimatose. T,esioni pnrame·nt e vazioni s1 fos er o !')rodette n ei ris11l tati cl i esse. ~colari fanno a.11rr1enta r e lJOCo o 1111 ll a l e g·loDaJJ> es1)0 sizio11e dei casi cl inici l'A. trae le b11line. L e r eazi o11i di \\ ·él~S~l'man11 e di V er s eg·t1e11ti deduzioni: n~s stabiliscono la cljng·nosi etiologica: l)rima Nella sifilid e secondaria (due casj) lH te 1·ad1 concl11dere i1er la loro ii.egatività occorre pia b is m11tica h a. prodotto b en efici effetti diimpieg·are 2 cc. òi liqu or ·p er la R. \\7 • e 1.fi cc. mostrati da Il a n.eg·atjvizzn.zio11e cle] la . \\l R. del per la R. rli \ 7 ernec; . siero e dalla fo l'te atte1) 11 a zjone de.Ila del Tnttavin ]'.)isog;na :1 vcr presente cl1 e llna liqu or , f111·ono r e i 11or111ali i repe rti ù.el nuR. \\T. posit iva 11 011 ind]ca diretta,m ente la m e ro ò ei linfoci t i, r ese n.egiative le r eazioni a nat11ra di 11na data affezio11 è : potrebJ)e ad es. carico de ll 'a lh11mina, d,ell e globu li11.e, Ja reatrattarsi cli 11n tt11uore cerebral e in 11n lttetioo. zio11e di J,a11g·e; la reazio·n e d.el be nzoino col..\r1che la sindrome ne11e o1 og· i c~ di per s è loid a le in 11n ca.so f11 r esa n eg·ativa , nell 'alt ro pnò esser e <li n;:) t urn mista, e 1111 tt1111o r e cen ern1,a se s11br>ositi,ra . rebrale i111ò produrr·e l'a trofia ottica in lln N ella sifilide t erzinrin 1a Cllt"'a atten11ò nocaso di nieurosifilide spi11;.il e di tipo tabetico. · tevolme·n t·e la ''7R. d el ang·11e, rn entre agi assai Nella r eazio11 e d ell'oro colloiclale non bisolimitatame11te ~11 quel la del liq11or, si ebbe poi g n a intender e ir?. senso a~solnto Je co icldette dimin11 zion e n otevo Je della linfocitos1 albumjc111·ve r)aretica, l11 etica, e J11eni11g·itica. Rig uarn osi, aiten11azion e notevoli ss]·n 1a delJ.e reaziodo alla tera1)ia )'_'-\. riti eJlc"' n l t r etta11to esage11i a ca rico d ell e g lo·b uJine, d1el~a Lange e d elrato il ri1111n zia re ai l'lffi \' <1 i _p ecifici, perchè le r eazioni d el b en zoi110 colloidale. i11 1nolti casi nor1 gio,rr~1 1 0 come il ric;o1·r er e Nella sifilid e e r e di.t a1ia ner·vosa, (due casi) sistematicame11te alla v i:::i e11clo 1·acbi.dea.. l~ fala \\' R. -sa1rgue fu infl 1 1P11zata in m odo evirlenvorevo]e a q n e$La \rin. <li son1min1istrazion e, tc ' m entre nel lia11or si el)b e di rim i:-i r ch evole special m ente quando g li . a ltri 111etocl i l1t1 n110 c;olo J:::i. diminuzione rl el n11m,ero d ei li11fociti e fa11ito: riferisce di a verne ::t\·uto b u oni r is11ld ell a (JUantità d 'albun1ina e cl un a l'idn zione tati. D ORI A. d e11a cnrvn cl ell a I~R n ge . ·~

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620

I I. POLlCLI:r\lCO

Nella tabe dorsale c7 ca i ) la \r\-R. -sangue ftt in qt1a lche caso favol' evolm.ente influenzata, m en tre c1t1ella del liquor non fu modificatn; di poca importanza la dimin11zione della lirJ focitosi e ct.ell'.albumina. ott.en11ta; i11 d11e casi l)Oi. si eùbe pegg·iorarnent.o di qualche si11tomo 11rr1orale. Nella paralisi progre ~ siva (1· casi) no11 . i ebbe cl a lla cu ra alcun be11efico effetto sulle reazioni del liquor. In un caso di m enin gitr sifilitica f11Jst a con atrofia (lel nervo ottico, ecl in un caso di par.alisi di Erb n on corrisposP a l migliora.1r1ento cli t11tti i sintomi oggettivi lln 'attenuazione a p1)rezza})ile della sinton1atologia luniorale. L ' A. fa poi un IJar allelo tra l 'azione es1)lioata s ulle ~eazioni d.el liq11id o cefa lo-rachid j nno dal bismuto con quella ottent1ta dai di ver s i AA. che ltsarono altri m etodi di terapja e R])e cia lm ent.e g·li arseno-benzoli e conclude affe rmando ch e r1·ella sifilid e n .ervosa il bism11to è senza tl11 hbio un i) re1)aruto specifico che t!'ovn la sua i11dioazione p a.rticolare nelle s intomatologie n ervose delle form e seconda r].e, ereditarie, })arasifilitich ·e precocj; ch e cir ·a il \'fl lore terapeutico il bism11to dj ~)11ò collnca r e tra gli a.r seno-benzoli ed il m erc11rio ; ch e in fin e, pur essendo ancora lontani dal concetto di coloro che vorrebb ero considerarlo come iÌ vero specifi co della i1e11ro-lues, il bismuto t r ova l a st1a vera indicazione nei uazienti arse1Joresistenti od arseno-i·n tolleranti e u11ò - inol tre esser e considerato come 11n valido a11silio ter apeutico . pecialment e se associRto agli a r sPno-benzoli. ' A. S. 1

Importante pubblicazione :

Dott. FURIO TRAVAGLI

già

:1. ' "

<l ei reparto dermo ifHop. dt:'~li Osp. Civ. di Genova.

La moderna lonn contro le mnlnnie sessunti Prefazione d el Prof. A. MORSELLI della R. U nivcrRith di Genova. SOMMARIO. - Prefazione · Introduzion e. - Parte I. Cap. l. Gli organi della riproduzione - La riproduzione umana. Parte 11. Ca.p. I . Alcune considerazioni s ulle malattie ses~uali. · C'ap. Il. Ulcera m olle. - Cap. III. La blenorragia. · Cap. I''. La sifilide. - Cap. V. L'evoluzione patologica della sifilide · Cap. ' ' I . Cura della. sifilide. - Parte 111. Cap. 1. Diffusione delle malattie sessu ali. - Cap. II. La. pro~ tituzionc in rapporto alle malattie sessua ti . • Cap. III. Educazione ses-.u11le. - Cap. I\T. Igiene ses'3uale. - Cap. V. La proftlas. i delle malnttie sessuali. . Cap. VI. Il certificato prematri n1oninle. · Cap. ' ' II. La proflhtRsi in rapporto a ll'igiene indi ' illua lr. - Cap. VIII. Profil assi della sifilide. - Cn p. IX . 11 1nomento at l na le per la profilassi celtica di Stato. Il nu o' o re~ol a m ent o per In proflln ssi det la sifilidl' e• (lelh1 1nalattie veneree.

Pn volun1e di pag. VIII-112, ron 15 figure interrnlatl n~l testo. niti<tRrncntc qtumpato su rarta semipatinata. - Prezzo · 1.. 1 O : P t'r i nostri abbonati. solo J,. 8, 5 O f ra.nro di port'' 111v1are \ •a$!liu pQstale al ('a \

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no. Volume in-16°, rilega.to. Prezzo I .. 60. In veste elegru1te, con formato p iù runpio dei precedenti, stampata coJ.1 carati.eri ni tidissi1r1 i • è l1scita da J)Ocl1i giorn i la 3a .eclizi o11e del voltune « Meri icu rn entri n not.evoln1ente accresci lita e migliorata. D ue capit.oli co1npJ,etam.e11te OllOYi vi figurat10 infatti agg·it1nt j : uno sui ili a t eria li di meclica :,io1ie rtsrllicn ed antisettica, dove oltre la descrizione dei via ri materia.li di n1edieazione, vi 5ono i re1lati \'i saggi di con trollo .ed i metodi d i ·sterilizza.zione; i ·altro 11lla « Diete tica e regimi alirn.e1itl1ri )) nel qt1ale dettagliatamente desc rit te si tt o va.n o l ' alin1e11tazi0n1e tlel latta11te, de1l ban11bin o, del ll'aig·azzo·, dell' a.dolescente, dei vecchi ; l e cure di r egim1e e l 'a lim.entazione r1.e11e Ya riè mFi1dfestazioni morb o~e, ecc. P11re cli ntLOYO "Ti è l ' Indice Tera:pe11ti co. _L\ltri capitoli sono stat.i ampliati e a rric chiti di sotto ca.p itoli int.eressantis~imi , come quello sull'avv1e·lenam1e11to da fun gl1i velenoHi. la diRg11osi e ]a curai ·a.ell'avveJenament,o f11n g1110.

Deg·no di nota è a nchr un breve capitolo do\·~ ono .esposte intere~.c;anti e copiose notizi e sull e vitamine ed infin.e va segnalata l'aggiunta df'i pesi m ol ecolari dei prodotti chimici definiti ciò ch e ii11sci.rà di m 0Jta 11tilità nei l ab orata.li <'h i1

m1c1 .

Una t.e1r za edizione, ar no.n moJta distnnza dall a 2a • mostra la vita lità ed jl successo di lIIl li bro eh.e si legge vol entieri e dov-e il n1edico non solo vi t~o 1va i !1ri11ci11i scientifici ch e debbonn g uidarlo nella difficile a rte d!e1I c11rare, ma an·che quegli avvertimentj cl1e g·li debbono servire di guida n.el !)lratica1·e con discernimento e con prudenza. i mezzi .p otenti. ma. talvoJtai pericol()si. cl1e 1sono a ffida ti a lle ~ue mani. I moltep~ici p.regi del volume serviranno quindi a. conservargli la fama conqui stata e fargli trovare sempr.e mnggiore accog1ienz::l. A. Pozzi .

und FRE cn. St·udien ii.ber Hy sterie. 4a Edizion e. Editor.e D.e11ticke. Lipsia Vienna. E il lavor o fondam-entale della psicanaJisi, il punto di partenza della: dottrina freudi a na cl1e taruto h a interessato c>d interessa il mondo scientifico. Il laYoro malgrado rin1 011ti al 1895 conservn tutta la su a fre$ch ezza e<l ha un'importanza notevole perchè r ende co11to della origine e dello svil11ppo dcl ~i~trma pc..irana litico.

BREt.' R

dr.


(.-\:'\:\O

XXXI,

}1A. C.

19]

SEZIONE PRATICA

Trait é lle Métapsychique. Un vol. in-8·0 , di 843 pag. - F. Alcan ed. Parigi, 1!123. - Prezzo Frs. 40.

CH A.RLES RICHET.

È indubitato che in tutto il campo della metapsichica vi è qu.a lche cosa che attrae incon-

sciamente per il suo mistero. P.er affrontare questi problemi con spirito scientifico, occorre però foggiarsi una nuova mentalità. Ripugna a noi, in generale, di prendere in seria ~·on­ si derazione fenomeni, come quelli dell.e case in cui « ci si sente », che abbiamo sempre ritenuto come frutto della più sciocca supersti. zione. L '}\..., .al pari di altri scienziati, ha s11perato qt1esta preYenzione e ci dà q11.esto ponderoso volume che ha soprattutto interesse doct1mentario. In esso è raccolta la maggior quantità possibile di fatti raccolti con le massime garanzie, pa "Sati al vaglio della critica, suddividendoli poi in fatti di ·m etapsichica subbiettiva (criptestesia, bacchetta divinato ~ ria) ed obbiettiva (telecinesi, ectoplasmia, levita.zioni, ecc.). L' A. dic hiara esp licitamente di non emettere alcuna ipotesi per la spiegazione ci ei fatti ed P re ci sFt.mente confrario alla teoria, s1Jiritica. Il libro del prof. Richet ha incontrato il favore del pubblico, sicchè in pochi anni se ne è avuta la seconda edizione, riman eggiata e con l'aggiunta di nnove esperienze.

/ìl. ·onie uspects ot italian inimigration to tlie United States. Uri vol. di 124 pag. ~ !­ lustrato. Pl1tnam'Son~ Ne~· York 1924. ·-Prezzo TJoll. 2.50.

A. STELLA.

Tutti conoscono le restrizioni e g'li ostacoli che gli Stati Uniti hanno sempre frapposto alla immigrazione degli italiani e le recenti draconiane disposizioni in materia, do.v ute in mass ima parte a falsi preconcetti sulla qualità del nostro emigrante. Per sfatare questi pregi11dizi e p-er mostrare le sane ~nergie della 11 ostrn razza, cli.e p1orta al di là dell'Ocear!o il cor1triLl1to del i1roprio tenace l avoro, giunge in bl1on p1mto questo libro di un nostro connazionale, il dott. Antonio Stella, consulente all'Ospedale di Stat.o, Manattan, a Ne~1 ' York. Si ingannerebbe p er ò chi credesse trovare nel libro lln'opera polemica; tutt'altro.! Esso è una sevPC'a esposiz io11e · di verità decisive attinte da font i indj scutibili, da cui balza ingingantita la figura del nostro emigrante. Ql1esti per ta 1 modo acquistà una precisa coscienza del ~110 valore sociale , mentre si di1nostra per gli americani la necessità di modificare certi nocivi convincimenti. fo.rmando s 11 l1omini e su cosP pii1 imparziali e S{\ren i gi ndizi. ..<\.

z.

621

ff CCff DEMIE, SOCIETA MEDICHE, CONGRESSI. 11° Congresso della Società internazionale di Urologia. (.Runia) 24-26 apr'i,le

1~24).

A Roma è spettato l'onore di raccogliere !Jet la 2a volta i soci della nuova Società internaziouale di Urologia, e si può dire senz'itltro, senza timore di esser smentiti, che tutto l'andamento del Congresso sia stato degno dell'uni versale con1l)iacimento e sia stato diretto da un'organizzazione pei-fetta. Tale lode spetta sopratt1tto al ('omitato ordinatore, a capo del quale presiede,,ano il vrof . R . Alessandri e il prof. A. L. Bonanorne. Nessuno (lei ct1ltori più noti delle sve<-ialità mancava: ~Iarion, Legneu, Roving. )·01.111g. R~r, Wildbolz, Sir .J. Thomson Walker, Hogge, 'Verhoogen, Bartrina, Ke,yes. ~l<.:l1ard. Papiu, (~uisy, V. Brongel'~ma, Furtado. .J urHsch. Kuk 11lH. l~eyer. ('ll0twood, :\ 1n hard, I-Ieitz-Boyer, .J a uet. OCl k ono•

JlJOS.

Degli italiani : Bruni, Bastiauelli R .. Calza vara, Cassini, Dominici, Donatj, Ferria, Gardini. Giordano, Lasio, Leotta, Lilla, :\Iargarnc:ci . .::.\1 nsçatello, Nicolich, l_)anà, Perr11cci, Pestalozza. Pisani, RaYnsini, PirondiI1i, Tardo. ~oia e vnrecchi a ltri Prano pre enti. Nel votu eriggio de l 23, <iopo la rinnione dP1 Go1ni ta.to interua,.,;ionale, fu offerto :.ù ( '011g1·e::;sisti lln ricevimento d<::tlla Soc:ietil Itnliana di Urologia. Nella n1ntti11nta de l 27 ebbe luogo l'iuaugurar.ione del Congresso, in C;t mpicloglio. nelr .\ ula R<."llH toria, ove alla presenza di S. 1'1. il Re. d<=-1 Tinppresentante del Governo, del R. Com111L·R;1 r iq di R oma, del Rettore e cli altri Jlersoru1 !.!'!.!"i. <>ltre i consueti discorsi d'oecasionc, il ptof. :\l1 '~~a11dri · in Qtl;;tlità di Presjdente, con felicissin1e parole. porse il ben,enu to ai Congressisti, a ugnrandosi che ·l 'Italia di oggi i1on rappresenta>SSe solo un miraggio per il suo sole e la sua terra inca ntf\vo le, ma anche lln paese ri::;ple11dente di luce intellettuale propria. talora non sufficienteniente npprezza ta. ma certo non inferiore a QuelJn <li 11essun'n 1tra N.azione. ('on rapida sinte::;i <' ~ottolinean<.lo con da ti <> no1ni i punti più ~ lienti . l'oratore rifece a g1·andi pa.s~i la storia de lla Urolog·ia n e lla qt1ale apparve la gran 11arte ch e spetta~~f' nll'Itnlin nel cor so dei ~coli. Nel pon1eri~rg:io ebbe luogo la primn Reduta in cui fu discusso il 1° tem::t posto •l ll 'orclin0 àf'l giorno: «Sui 11 er1;i r1..el 1·ene >> di cui erano rf'la tori Ambard di Htrasburgo e Zoja <li P:iYin . II primo concludeYa che nei reni entrano dei nervi di origine differen te che li riuniscon-0 a tutto il resto dell'org:a11ismo. In questo modo si spie~ano gli innumerevolj riflessi con p11nti di ori g·int- assai va r ii. Tra .!!:li effetti che i nervi pos~no produrre nei reni, bisognn ronsiòerare <'ome tra i pi1ì jmportanti : 1 o un effetto trofico: 20 un effetto Rnllf" costn nti secretorie: 3° l1no snlle sogli<' Cli e 1i111irut zione; 40 nno vasomotore. Ness111n esp'!rintento è stato C(t1l"cr> ifl mettr·r in FMYl.den,::n 11n.'a: irn1P troftr.ri nervo~" . f.n !=:ezinnC' dei t


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IL P OLI CLINICO

nervi a li vello ùel l)edu11colo non p rodu ce arra tto d egen el'azione dell'organo, da cui si deduce c he nell'i11t<·rno d<'ll'()rgano st esso e.~ i ·tario centri autunont i. Difatti sperimentalme nte si è riusciti a far .'.'opraYvive re a Jungo gli a nimali, con un solo rene o trapiantato, o jmpiantato ad es. n e l p edu nco lo splenico. Cosi nessuna· stimolazione òei nC'rvi t'en a li, nessuna sezion e di essi produce mo{]iticnzione s11lle costanti secretorie, di modo ch e si può conclude re che i ner'l;i non, hanno alcuna azio ne su.ile oosta.nt,i secr etori e. Tuttavia convie ne ag~it1ngere che in r ene trapiantato n essnn psarne funzionale è stato eseguito pe r dimostrare r he la f un zione de l r en e sia rimasta perfetta1ue11te integra. Infatti, i reni J)rivati delle loro inne r\-a-zioni esterne, mediante l 'ene rvazione, mantengono le Joro qualità fl1nzionali e regolano le ·s oglie di elimin azione come a Ilo ~tato normale : inYece r eagiscono ngli eccitamenti e::=:t @rni j 11 m a niera differente dai reni 11ormali . Le soglie cli elin1ina.zion e r iscn tono clu n que. d Pll' f1.lterata in nrr1;f1 zion e. T~e r icerch e di Camus e R o n s:r parrebbero aver d istrutto la teoria del diabete ins ipido ipofisa tio e dimostrato invece l 'esistenza di un diabete insipid o da lesione della base <lel cervello, e propriamente della r egione infundibulare, manifestau tf>si sia nei reni normali cbe in que lli e nervatL R i.so~na amme ttere quin•li t1nn poliuria da altc~­ rn to met:abolisn10 ·ba sa le che influirebbe per via nmor n 10 ~n llt1 ~ecrczion0 re11a le . 11 sistema n ervoso ha quindi a questo riguardo una importanza indi SC\1tibile. Pres:ciI1dendo poi d a alcu11e Yariazioni de lla pre ~ioue sanguigna, è s~'l to a ccertato come con!4('~nenz:1 di stimoli periferic i a carico d ei vasi l1na vasodilatazione e una YaSoC'ostrizione. Il sisten1:1 nl\ryoc:;n può influenzare il ca libro d c i <:n pi lln rL ~e­ zion i.1 n<lo i nervi di un pedn11colo l'e nale. rispettand o quelli dell'altro~ si con 5'tn che in :i ~!':rnzn di u no stimolo a normale, le secrezioni cl i n 111 beduf' i r<'ni sono a n col'a ide ntiche. ~en1 brft pertn nto che il 1-<jRtemn n ervoso <-"xtrare11ale n on infiui sce st1lle sog:Jie e sul dia1uetro rlei capillari se non in linea <'ccezionale e ch e 11f\lla Yita orclinnria Rono regol:::tti da fu n zioni <'Ddor Pnrtli. T ntt 'oggi "> impossibile tlnre nua teoria con1pleta sulla sensibilità de l rene e del bacinetto. ]'ì) t'C' r lo Ch f\ l'inne rvnzion e di questi organi sia di <)rigine sim pa tic..'l. e ch e i <l olori osserYa t i ne i diffc•re n t i punti della parete ~o no <lo lori riflessi 8Ugli 11lthn i intercostali e le br anche del plesso 10 111b:i re. r. . a teo ria uttunlJJl('llt(' an11cs. a è c he il simpatico s in <'apace perfettament<' di t r asmettere le l-'en :'<.1zioni (lolorose. f'on1P h :1 detto Owen un in<liviclno rlo11 deYe Psser 1uui 1•osci<'nte d'aYere i re ni . I . . a ~1a ~DRibiliti'l pern1r-~sr1 n 1 sin1patico è <JU<'l1n •lolorosn . l·nn appli<':lzione r·linicn '1i interesse pratico è stn ta q n e Ila •le l1 'e11er;ç-azionc in :llcune n ffezioui doloro5*> de l renf\, con1e n C'lla p iN'ola idronefrosi tlolorosa sia S\i lnppatasi a ca riro <1e1 bacinetto che <lei r·n lici. <'0111e nell 'interno e101 i·en<-1. i11 a Jrune formP <li n •fri t.<> doloro::;a. {l ò i rene n1obi le. ~!:11..:;l':tdn nnn ... ja po". ihilf• '1:tr<' 1111 ~indizio cle-

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tiniti,·o su 11ue~to iuterYeuto c:l1e v uù es~er talora asso~iato a lJa uefrope ~si a (I ...egueu) ·til <li f:t tto che moltissimi infer1ui hanno granùernente be11e.t:ìciato ui tale operazione. e c.:he Ja funzionalitù ùel ·re ne ~i l::iia dimo "'trata in seguito n ormale (Pnpi11).

(Pavia), dal c:an to suo, consideranùo c:oule il r e ne che rappresenta J / 1H3 de l veso <le1 corpo,. cou.suma 1/ 11 d e ll'O. richiesto dai l>i ogni clt>ll"iutero organisn10, conclucle con1e grandement~ 1111portanti tlebba no esser e le modificazioni clel1a c~r­ colazione del re111e per la sua funzione. ZOJA

SebbPnc t u tti gli osserva tori a bbiano rico11o:-;c:i uto la gràude diffu~ione d e lla rete venosa a carico d ei vasi sanguigni, tutta Yia r ~1 cc:or<lo non è com p~e~ s11ll 'azione del sistema n er\oso sulla ~ecre­ z1one del r e ne. Quindi con 8icle ra ndo Je te rmiuazionJ nerYose c:ome sernplic i t e rminazioni <li sen so. inteso genericamente, è più conve niente a mmette re una n1odific.azione (lelle attituòini chimico-fisiche e una ò iYe r sità dei rapporti stabi litisi per alter:izioni cellulari o per turbe circo latorie tra sn ngne t• cellule re nali. Vi è per il r ene una innerva7.ione ,·nso111otoria ed 1111;1 sensit iva, n1R non se ne può atllmettere una <liretta1nen te seC'retiva. J.;a funzi one re11ale è un rappo rto con le condizioni 8trntt11rali e d umorali di tntt.o l 'organismo: la regol~zione ... della sua fnnzion<' è nuton1n.tica ed essenziahnente chimico-fisico, indipend E>nte <ln. ogni azione dirPttn ne rvosa .secretiva . granclC'nlPnte 1nodificahile p<'r le condizioni Ya somotorifl elci .·ingoli tratti vascoln ri. I / nzione de l ~i stemn ne ryo o ....'lllla secrezio11e rPnale . i e8plica appunto pe r n1 E>zzo dei vaso-n1otori. spesso pe1· azioni ritlesRe. . ..\Ila discussione partecipèl ron o n umerosi ora t ori t ra i quali fu interessante udire i risultati brilln11ti de ll tenerya~ione in a lcuni casi di affezioni r<=-nali lievi, 1na dolorosi·ssi·JDe, e ne i quali antecedenteu1ente ~i ricorr eY::t ad ogni sol'ta cli operazioni. Og·gi non bisogna esitare n vra ticare nu interYen to così n1ite ~ oramai ben i·egolato 11ei R11oi pH rticolari t ecnici (Papin). X e lla stessa i:;eòuta ~ir .J . 'I'Ho~rRo~ ,,._\J.KER (Lonctra), riferì i snoi lavori . .·11lla r<J~ciculo r 1·rsciculecto-niia tran sre.sclcale, dimostra ndo come una 1nfezione delle vescicole seminali può esser la causa d'una infezion e orina ria persistente a n che dopo la prostatecton1ia. In questi casi s i deve praticare ,·esciculoto- o Yesr iculecto1nin trnn~Yf'i::ci calf>. iuf ervento cui non bi ogna e. i tare a ricorrf'r<> ~ia nelle affezioni mali~nP della p rostata, nellP qunli il processo s i tliffoncle appnnto lungo di es e, elle ne lle tubercoJoi:;i delle Ye~i ch<?tt{l sem ina li . Il ruf'todo trnnsyescicnle, t' iJ più seruplicP f' lasci ~ ndo intatto lo :-.fi11t<'r e P·sf e1·no <1011n YesC'icn. ('\it:i h1 ~ra ve i11co11tinClnza d'11ri11:i. ~ <>(·on<l o l'P·.'J>(>l'i('nzn cll'll'O .. i iua lnti dopo ln YC'scicnlf'ctomia rin1:tngon o :::terili. n1 ~1 non in1potenti. ~.\Ila d i:-:eussion c u1o lli di ~:-<l' lll iJ·o nn 't1 q11:111tl) rO . èl Vf'Y;l esposto. t OUNO pr<'f<'l'Ì ~C'C' i 1 ~110 UlClod1 pe1·ineale: RovsING , .. i lno~tril c·o ntl':l rio :i 11:1 Y1 •s ·icul<>cton1ia ne lla tnhPt'<'•'loc:;i ~ir .T. THO~f~O'X \\. \IK ...I~ P ~ 1·'. J t,1:1<1'\ c.10'\ rf.n n-


r_.\NNO

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SEZ IONE PRAT! Co\

<lru) ùescrissero un raro <.:aRo di 111alacupl.a. tica della ,1;esc;ica.

Du1·.i11te la wattinata ùi venerdì

~'

i eo11gres-

sisti .·i intrattennero i1ella sala operatoria della Cli nic<t cl1irurgica e dei padiglioni d el PoHclinico, oYe era stato preparato un interessa11tissiu10 programma di chirurgia urinaria. .Nel pomeriggio fu iniziata la discn i:;~ione sul 2° teIl4'1 all'orfline òel giorno: «[,a rucci11ote1·ap'ia. nell<3 affe.~ ioni • rion go11ococci cll e dell'apparato 1trinr1r·io

».

XoouÈs <Pnrigi) . o'"'te1111e <.li non poter, tutt'oggi. esvrimere un giudizio tlefinitiYo sul valore della siero- e ' raccinoterapia, pe1·chè i fatti pubblica ti pur essendo numerosi ed a.11che beu o:serya ti diff~riscono assai tra loro, in n1odo clic non è per1ne.·so alcun confronto. I.Ja sieroterapia è stata fi11·oggi poco impiegata in l"'rologia, poichè no11 esiste uu siero contro le infezioni più comuni, quale il siero anticolibncillnre, la cui preparazioue urta contro gra Yi difficoltà tecnic:he. Una eccezione è rappresentata dal siero antiga ngrenoso di ' Tincent e ~toeclel. i I 11uale si è rE:>a l 1nente dimostrato :issa i Pfficace ne l fle 1nruone cliffn~o peri-nretrn le. J.,a Yaccinoterapia god e Ji una ecccssiYa diffusione: è diflicile di1·e quanti ca si sarebbero guariti ~nza di essa. '.ruttavia nelle 1nfe7iioni da stafilococchi e sopratutto negli nscessi perinefritici ematogeni la \accinoterapia si è clin1 ostrata \era1nent~ e fficace. Nelle infezioni da coli l'effetto dirx)nde molto dalla forn1a clinicn. che p.reude l'infe-v.ione : nella batteriuria pura, sono, ad esempio, ineno i ncornggianti f'he nella ba tt.e riu1·in nssociata a Jla piuria. Infine tra le vie averte nl progresso i1on Ya <limcnticatn la che1nioterapia, la quale agendo direttamente contro i germi senza ledere i tE>ssuti rappresenta tra tutti il metodo ideale. DUDGEO:\T (Londr:1) ha ricordato, con1e in base sopra tutto alle sue <.' Sperienze, il coli sin l'agente cui più spesso .sj debbono le affezioni del sistema nrinal'io. Negli 11001ini si rinvj ene pe r lo più il grnppo emolitico tlel coli, 11e1Je donne ()Uello nonen10litico : in quest·ultimo si può riscontrare l'emoJi tico nelle affe zioni acute. La espel'ie nza a questo riguardo in hnse sopratt1tto a lla · fo·1·111azione <li agglutinine, ha <li1nostrato cl1e è necessario adoperare degli autovaccini. J . .a vaccinoternpia si è di111ostrata del resto inu tile nei ca.si di b a ttflriùrie. efficace '111~ odo si riescn a colpi re le infezioni nei primi a tL'l cchi. Giovano dosi da 2.5 milioni fi110 n 2 mi liardi. somn1ini~tl'a te mediante iniezioni praticate a di·stanza di u11a settimnna una dall'nlt:Jra. N ei casi croni ci, rara è la guarigione: ta lorn. si ottiene un 111ig-Jiorn n1ento dei sintomi . specia lme11te a un1entanclo rnpidn mente_ le dosi de l vaccino. Quando Ja YaccinoteraJ)ia rirovoca un Hggravamento dei sintomi esiste con grande probabilità un a ltro focolaio infin1umatorio e bisogna f\'&-cludere l'esistenza di nn::i nefrite settica unilaterale. poichè in qnest'nltin10 r::iso ln v:1ccinot~rapin ~ dimo~tra inntile ~e non <lnnnos:i. T:llP terapia ba 11n'0fficacia clnhbin nn<'J1c ~ nl1fl •

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vrotcn:-;, ;1 ~~ai viù ::;eusibilv ~il quelle da ~trevto- e :-;tatilococ:co, purchè in c ultnta puta <· JH' lln for1ua di piuria soltanto. l ...ia son1 u1i11isttazioue ùi dosi massive di vaccini i1on to~sici, o di e8tra tti batterici non si è dimostrata pl'r1 ricamente utile. R oYsIXG (Copenhugt'H) in base a lla sua e~IJerienza d imostrò come l·azione de lla Yaccin0te r<1 pia s i s ia mos trata efficace nell'85 % clei casi s<'elti opportuna1ne nte , escludendo cioè quelli in cui non fu pot11tn togliere la cau sa infettiva (calc:llo. ·i 11 on opera tn) , ~i.a ne lle inanifestazioni gene l'n li' (u1 iglioraweu to dello stato c'l+>ll'individuo, sco1uparsa o diminuzione delle cri. i febbrili), elle lor n li (scompn r a <le ll'albn u1inuria, s pesso de lla vi uria) . J,a batteri uria illYece 11cr siste nel f>2 <y0 dei <.:asi. ll J5 °1<:, ùei u1aJati si mostra refrnttnrio alla "a r.c i no tern piè\. l)f\i ris ultati :i dis tanza è noteYole il fatto che la gu a rigio11e sèUJ 1J1·a persistere, in generale, in tutti q11ei pazienti clini es i gual'iti, llt!lll.re gli altri in cui aveYa fn llito la terapia vaccinica, e r a qua . i tntti n1orti. I~e n<.:hè lllè:lllchino dati cl1e permett•l n o 1111 g iudizio concreto, tutta Yin Rovsing Cl'erlC' <.li , poter con sigliare anche l ' nso del vaccino a . copo profilattico prima clell'operazione. ~.\:nche P1Ro~o1~1 (!{orna), affermò cl1e l'efficacia d ell ·in1mnnite rapia è tanto più probn bile e mag~iore qna nto più l'iui7-io d elrinfezione è recente e le condizioni gen e rali sono buone. l >'it ltra pnrte s iccome Belle grD ndi , etticem ie urin;-\ 1·i \ il valore òe11 'iJn n1nuiterapia è n ncor oggi assn i discussso e 1nolre infezioni lievi guariscono allt he senza i I cunror~o di tale tern pin, riesce difficile pronunciar e nn gin<lizio detìnitiYo in merito alla questione p;in<lizio r eso ancor più C'omplesso dal fatto che a lla \ ::lCCinoter8 pia Si SODO agginnte di solito le cu r e locn li. (' h t:- molti rasi non sono stn ti su ffi t iPnteu1eu . te s tnd iu ti , e da Jl'n n1pliarsi e dal n1 odifìca•rsi se1npre cre~c e nte dell'in11unni terapia (Ynccini n tossici, a specitici. proteinoterapia n specifien ). Un punto capitale nell'imm1u1ite rapia co 11Ri~te 11e l ln rice rca di focoln i c->xtra-t1ri11ari capa r i di prorl n rre ln recidiva <lell n hn tteriuria e d0lla infe7-ion Cl : n1Pritano sp0ria le n ttenzione la cute , i denti, le ton~.i lle. l'appe ndice, il colon, gli annessi . In tali cnsi pnb riuscire utilr nnche lln'nJtra cont€'mpornn€ln imn1n11itera1>ia con vaccini otten11ti òirettam entf' dai germi tli tnli focolai p1·iUJ.ari. Con1n11qne è fuori cliscussione l'i1nportanza d~l­ l'irnmuniterapia nelle forme· òa coli nelle infe?:ioni 11rinn rie infantili e nelle pielonefriti grnYi<l iche.

infe:t.ioni

tl;l

* **

ln gElllere anche g:li orn tori ( f ; Ec:1rF;11. REI~ECH, GARGOUR), piuttosto n111ne.rosi che preR:-:-r o pnrte alla discussio11e convenn<'ro R11 queste vedute. e cioè che la \accinotern11in nnc"> in alcune forme rendere dei grandi servi,e:i. n p :1 tto di intrapre ndere subito ln cu ra, di a.ssnei;1 1·Jp :11 trattamento Jocn le. Qna lcnno OEKOSOMOR ( f,iJJ ;1) • . i è diel1jnrn to in fa)ore flelln proteinote r:l pin. f ,,, , ro in\PC'0 . e nr <lin10Rt1·ò

pintto ~t(I ~cetti co.

.. •


62.i

IL

POLICLI~ICù

l n somu1t1 lc-1 Ya<:cinoteraviu h<t hi~gno di uJteriori p(•rfezi nna m e nti e di nltC'riori vro,e, scbhf'ne i risul b1 ti venga n o i nterpreta ti fa Yo re\'oln1cntP dn i J>lll.

..

:~

* * )lei terzo e d ulti1uo g io rJJ o <lt>l Cougre ·so, 2t> aprile , i r e latori si intratte nne-'!'<> s ul 30 t erna po8to all'ordin~ del giorno : « i.;;'ui risultati lontani delle operaz·ioni oonlru la lifi((si renale)).

(::\la driò), affermò che 11 0 11 è J>O!:'\Ril)ilP g'<.•11{•1·aJiz7.a1·<' l<' c·onc:lus ioni su tali interv1en ti. 111a o~co1·rc consiùer<l l'e Y<'lriamente le s ingol e· npe1·nzion i, lo tato <lel rene 111ula to <' cli <1ucllo ::>ano. J>a con s ide l'ars i in !specinl rnoùo per i l'isull a ti l <1nt ani, so~o <.1 U('l1e alcuni inc:ide11ti qna I i re111or ragia e l'infarto, i ql1ali si l>l'CRPntan o il iiiù Hpesr--o dopo la n efr o tomin, sia per iJ carattt! re di teruli naliti1 <lelJe arterie renali che per la produ7-io11p di t:inti piccoli infarti nella linea di inci~ione e u c i punti di sutura. 'f;1li e YPlli<•nie sono ;1~s:ti pif1 r a l '<' ~i a n ella pielntotuia. i11 <"ni vn nno i·i1>0rta te a i<~siou i <li artrri0 anon1~1le. cl1e nel drenag·gio clopo la nefroton1i;l. (' :-:un eagio11R t~ per lo più (la. d<'C'nbiti <1<'1 tubn. Tn f ntti i <.:aRi })(>Rsono lll'oclursi <lelle fì s tol (' òovntl' o all 'i11fe:1.i<H1e o <l<l intC'l'YPll t i i11c·on1plc•t i. ' • Dopo r o1>eraziu11e la funzi o ne• del l'PJle flllÌ> llli gliorare noteYolmente quando ~1 trn tti <li c:1-1 s i n :-:c:t t ici. Se persiste l'infezion e o HU~~eg·uc la trasfo'r 111,a ~ ione fibrosa, la :funzio11e J1011 pnl> rnigliora1·<' cli lll O]to. J,n 11efrecto 1uia. nei ('~t~i 111eilfo infetti, e lJun nùo è pos~ ibi le, lln 11na gra 1Hl1 • :-:1 11 1P riori tit sngli altri 111etocli. Do1><> la pi c lnto111ia le r eci dive sono l'H l'e 8perit· r1~i cnHi :1 Sf'tti c i. t J<.l con1parsa cli calcoli 11e ll'c.t ltro l'e ne clopo nn in t<.'1'\'l'nto io i 1110 di essi ::;i i>re~<· nta nella propor7'i<>11(' d e l :~-4 %- Grave è la calcolosi nel renp unico :-:; n P<'rstite. f ,n sopravvivenza è Iunga dopo le opPTilzioni cli litias i unilate;·ale. J,a morb:.tljtà oper:.1 . t0ria dopo la pielotomin n ei casi asettici è del J .~5 %, de1 G.24 in quelli .. etti ci. J,a nefr<'c·to111in nPJla li tia~i on una morta1itil dell'8 %. T,a 11pf1·11tomin <.' ln npfro~ tomia t111a varia bile, fino ,, oltr<• il 20 o/.1 · in 111pdia <1<·~1'8.~1 nei c-aRi n~'f't1 iei, " 1:L7, in <it1elli inf<•tti. Nat11rn Jn1ente n on Ri può <?!'~re t•...;eJ11sivisti nell11 scelta d e~li intPr\·PntL UHl PClf'ttici. sc·e2: l ien<lo CH . so 1>e r caso. G. TARDO ' I)a lermol in bn sl' <11le ituruero,·~ ~tati:.:;tichC' òi .\11 tori Jtali n ni c·o11 1 · lt1 ~<' pc·r l:i hPlli ~niti1 deg li int<'rvcnti nellP cn lcn lo.·i 1·011nli :1~c·t­ tic·lu• nnilate l'nli. IJa p ieloton1ia in questi ca ·i è l 'o}l('l'a r.ionf' òi ~celt.l . rim a n e11clo Ja n<•fr0ctomia un inte rYento ~<' ­ C{'Zi<>nn.le. <' litnitando la nefrotomia ai casi in cui sl:1 <>ont,roind i(':t b1 In pielotorn ia . !\elle c:1 lc·11lni-:i infC'tte 11niln tC'rali la nefi·otomia rappreSf>n ta 11n int('rvPnto gi·nvP. ])('l' l'nlta n1ortnlità. lo ft'<' lll<'nia dl'11<' (' ll10 1·1·ngil'. la genf'rali7-znzione dell'ìnf<'zione. In f11l'n1a z innP cli fi. tolt.•. L1 t'<'<'i<liY:t. <' tntto ciò ~n 7.a 1ih.-r:11·c· 1'111·:;.nni 1110 '1:1 1 ~P n f11<'11 la io illf<'ttn . CrFUENTES

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XXXI, FASC. 19]

Ri111au e lr1

pil•l.,toiuin. da preferirsi sernp1·e che ·ia r>os~ibile. e la 11efroctomia, eon la quale se as1Jo1·ta un focolaio settico, depaupera l'organismo di n11 })arencl1i1ua che un giorno può riuscire utile. Grn nde ,-alorf' SJ)<'ttano anche alle cure post-opeT;l torie igieniche, <lieteticl1e, medicamentose. Xe lle calcolosi bilaterali, i risultati lontani sono inet~ioc~·i: il JJarencl1ima renale ....-a quindi più che 1ua1 rispettato; sempre da preferirsi rimane Ja pie lotomia: il rene nefrotomizzato fistoloso va conservato. Rig-o1'ose debbono essere le cur(• po~t-op('­ ratorle'. Nelle calcol osi bilaterali recidivanti la ne* .fr<>."t-01uia pe1·runne11te è un intel'vento assai utile. rf\ll<,\ st<1t,i Rti c;h e di Y. Brongersma (41\msterdam 3° Rela tore). di 244 cn~i (10.(; % di mortalità) lu n 1as.sinu1 parte 1iei casi erano compresi tra i :JO e 50 anni. Esiste una lieve prevalenza negli uou1ini, senza differenz:t ne tta tra rene destro e sinistro 36 Yolte la C'..a lcolosi e ra bila tera le. T~na sol vol~ il calcolo era d'ura ti. rin:. si ~empre si tratta ,a di C:'llcoli di ossalati e fo.1.;fatici: quest'ultimi si possono formare a11cl1<' Rr·}l~fl i11fezione. In Olanda qu indi l'ossaluria è di g ran lungo più f1:Pqnente dell'uratnria . Ri~P€tto ai risultati lontani non esi.·te u11a gran <liff~rf\nza tra pielo e nefrotomia : ben diversamente sono da. considerarsi q1.lesti d11e interventi rispetto a i ri8nltati immediJI ti. ove il co nfronto torna tutto a fnvort.-> delJ:i pielotomiu. In molti casi di cn lc'D I O~i infetta, a.ssai migliori <lclle operazio11i conserYa ti ve, furono i risultati delln n~fr~ct<Hnin prininrin. intervento ~nbordinat.o alla fl'equenza della bilateralità della cal colosi. Ora seguendo l e norme della clinica. i risnltn ti di v . Brongersn1a 5;ono i seguenti: Nf'lln .g-ran clj :-;~itna n1ag-gioran7,a d ei casi la calcolosi ~ nniln teralt>, e in qu esta raramente si rnanifest;1 <101>0 nn certo tempo una tale affezione. nel rene opposto. r,a pielotomia nei calcoli asettici n poco infetti è 11n intervento da preferirsi Rem* pre cbe il calcolo possa esser facilmente dotninn to. afferrato. e rl PStrntto sen?.n lesioni del narf'nchim::i renale o del1'nre t<'l'f'. Nf'i cal'li infetti la nefroto1nia in,-f'C'f' va preferita in quei casi, che non i;;ia no <)ueJ li già ricorda ti per la pielotomin q11ando ~i p11ò far a meno del drenaggio del bacinetto. n~l rene mobile in cni ~ bene associare anche l1na nflfroflflssia. Nelle calcolosi bilaterali infette non bisogna esitn r e ::i pra ticnre una nefrostomia bila tera le <'on estrazione dei calcÒli. Non 8i può sostenere una nefrite litiasica. mn pintto~to J'eEri~tPnzn cli 11na nefrite conRec•utivn n llP litia . i. È cln tener pr0~ent(> :inc ile <·he 1<• Jt>sioni ~P<'on ­ d:i rie a lln li tiar-:i. n1izlinr;1110 not(•\·olmente dopo l'intervento . 1

J.,.,

* ** cli~c·ti. ·sion ·~ :1

qtH's to ri~uurdo

tl'ovò consen7.ie11ti quasi tntti gli oratori. tranne B .\ STOS (Li~ bonn). ehf• . i ill(\J'a YiglinYn df'l nu1nero eccessivo di n efrec tomie JH'<l tica te non consideran<lo forAe r h e tale interv~nto ~· 0 1·:1n1rri Jin1itnto :t ']ll<'i ca~i in <'lli non ~(l ne pnò fnre a m~no .


(i~NNO

:'\XX I,

19)

FASC.

l.1n durat..1. della cura ha c..iscillato dai quattro ai

** *

Oltre h.. ~etlutc> ;<:ientin~he, i Cong1·essisti furo110 più Yoltt' riu11iti 1n festeggiamenti riuscitissi1ui. "Cna pti111n \·olta 11egli svlendidi locali del Circolo Artistico ove il l> l'esidente del Congresso e ln s11a ~entile Signora, avevano preparato un interessantissi1no tra ttenin1ento artistico con i migliori _t\.rtisti I-lomani. Il Comune di Roma offri poi u11 ricevimento in Campidoglio, ue11e r-x1 l(' del p~­ }}1Z7A> dei Conserv<ltori. lìn pon1eriggio fu passato al l'alatino ove ~n l tramonto la m11sica di sette suonatrici di arpa trasfigurarono q11el tlivino paesaggio i11 un inCil11to di poesia. Infine tutti i 'ongressi ti furono invitati dai Soct Italiani della Sociel il. Internazionale ad un • tk'1nchetto !=:Ociale a l Grand-HòteL ove i numerosi ma brevi discorsi affrn.tellarono i rappresentanti delle va rie Nazionj. Il i11·ossimo C-0ngresso avrà lnogo <1:1 q11i n ~ :inni a New-York. E.

~11:\'C L\Z~J Xl.

R. Accademia Peloritana .. Messina. Sed u.ta, ci el 1, 1

Pl't'~id.:

Prof. G.

(~IACOTO. -

,~r:'\01 -

teb7J1·010 J924.

S0gr. ff.: Dott.

<'u11 si rl e r <l .: ·iuu i g eHt•rali

RACCHlUSA

sulle vit a,rn inn.

Rullf' 1nodi/irtr,zi.0-ni del co11.trnulu iJ1 7iJ>CJ'idi del fegato dopo ourtriPcton1io.

e R. :\I \RZL\:'\TI. - Uno degli 00. ( ARTO~r) ha con~t~1 tn tfl. in rlu e ~ruppi di ricerchf' Hntecedenti. cl1e i·<'sti l'pazione del pancreas o dc•lht tiroi<i r <) ~egnita cln lUodi:ficazioni profonde e cara tt(.) 1·i~tit·hP <l t I c·ontenl1t0 del fegato in sostanze gra:-;sp e' I ivoitl l'.)<'. E.-;tendendo ora tale sturlio n 1 fegato di coniglie <;>variecto1uizza te, gli 00. dimoBtru no che. clopo l'intervento sperin1e11tt.ll<', il residuo secco, le singole frazioni lipaidi .e i rapporti fra queste frazioni presentano variazioni cospicnt• e differenti ri·~11etto ni corri~pon<'fenti Yil lori clel fegato di c-0nig1i norn1ali. Parti('olarn1ente spic'.!ata è 1:1 di1ninnzione clrl ro11ten11to in acidi grn~si fosfaticlici, a cui si ac<'01npagna per lo più un at1mento c·orr0Jativo d(\g]i ncirli grasRi non fn~fntièli('i. J,a d in1i11 u zi one. :i ~~o l u ta e relati Ya. dei fosfati cli del fegato, ai l1 oa li, in base n lle 1noderne ved11te. si tende ad attribuire una funzione fondamentale nella disintegrazione :fisiologi ca dei grassi. ~mbra essere nppuuto espr essio n0 di unn dimi· nuita capncità cli utilizzazione delle sostanze grfl~­ se da parte dell 'n nin1a le ova riecto1ni?:7.H to. C.

625

SEZIONE PRATICA

mesi. I/O. Yiene quindi :.ille seguènti co11clusiuni: 1) ~~cce1ta ta la diagnosi ricorrere senza meno ' n l pn ~nm o tornce ternf)f"'ntico. :!) L 'interYeuto ~a fa t tu al più }Jl'esto possibile per i1on dar t.en1po ai fop:liett.i pJpnrici rli aderire. 3) 'renere a ripo~o a~8 o luto l'infer1ro <l nrante la cura. 4) 1\Iante11ere il collasso dcl polmone aln1eno ·due n1esi dopo della scomparsa (lei sintomi. ~ei

(Jo1nportamento delle celllllc i11trrRti~;iali r1rl ti:s t icolu in oo·n diz·ioni 8perin,i e1ital·i.

F. - L ·O. oce11 pn ntlosi con er-;peri1uenti su conigli e ca Yie, nei cui testicoli p1·tr,oc<-1va la tubercolosi i11iettando bacilli tt1bercolari di tipo n1uano, e s tudiando 11 comportamento delle cellule interstiziali, 11n avuto i seg11enti risultati : 1) Le cellule di I ...eyg-ig resb.: tono :i Ile canf'e noci,·e come le cellnle connettivali . 2) lDsse sono capaci di moltiplicarf'i P<'r e;1 r10rinesi. 3) bJs~e pigliano parte alla formazione del granuloma tubercolare Rdlfferenzin nfloRi. mn nella loro sdiffere nziazione ~0110 alqna11fo torpide . 4) Altri elementj e:onnettiva li l ier l'n.ssunzione cli lipoidi e per aun1cnto di \·olnn1e del loro eol'po cellulare son capaci rl i asi:;nmere l'::t.f'nPtl«> di cP1lnle interstiziali. S. R ..\C:CJrru:-:.\ . 13ATTAc l..IA

.A.llTQ}.lf

Q na.I t rv oasi di asces.·o cl el nolmo·n e e itn ca so di gangrena curati col pneu·rnotorao~ ter·a.pe'lttioo. MuscoLINO O. -

I/O. espone q11nttro cosi ùi nscesso <lel poln1nnf' capitatigli nel cor.so di tre anni ed uno rl i C'angrena nei quali ebbe 1'01>portu11ità di trattarli rol pneumotorace terapeutico. In t1·e di <]U(lSti casi l'esito della cura fu la guarigione completa., t1n caso migliorato. seguito ph't tardi da in orte in seg-nito ad atto operR tivo Pò i I quinto tro,·a i tuttora in c:11 r :1.

Cuore e Circolazione Continuazione de

LE MALATTIE DEL CUORE E DEI VASI Periodico mensile diretto dal prof. VITTO~IO ASCOLI

Redattore capo: prof. CESARE PEZZI '

Si è pubblicato il 4° fasci colo (april e) del 1924. E sso con tiene: LAVORI ORIGINALI. I. Dott. G. MELDOLESI e E. MILAN!: Su lla adattabilità. del s istema. circolatorio agli aumenti speritnen tali di lavoro. 2• comunicazione: Su Ha attività circolatoria dei ginnasti, in rapporto all'allenamento muscolare. - II. Dot~. 5sa O. 1. SAGGIORO: Ricer ch e sulla fun zionalità cardiaca neJ periodo secondario dell'infezione luetica. RASSEGNA, RIVISTE 'E CONGRESSI. Fisiopatologia: K. DRESEL: Ricer che sperin1cntali s ulla anatomia e sulla fisiologia del sistema nervoso ve~etativo cen trale e periferico. - C. lLIESCt' e A. SEHA -.:"l'IA NI: Sulla patogenesi delle eatrasistoli. con speciale ri!n1arrlo all'ipotesi della para$istole. - STRONG e GORDOX: •'t udii sul cuore di coniglio. Effetto di un e c rcizio violento s ull a ~randezza del cuore sia normale che patologie.o. F. HOEGLER: Sul tasso adrena.linico del sangue negli individui normali, negli addisoniani e n ei malati affetti da ipertonia vascolare. Clinica: A. ROSCITER: Studio comparativo fra i risultati el ettrocardio~rafìc i otten uti derivando le correnti di azione col me zzo dei con1uni elettrodi oppure adoperando elettrodi agriformi. Valore clinico di questo nuo-vo m etodo di inaagine. A. HOTZ: E sperienze sulla dina1nica del polso e loro valore clinico. specialmente in p erliatria. - Farmacologia: A.. 1\1. SKORODtnvrow: L'azione farmacologica dei corpi albuminoinei sul cuore e s ui va si. -- F. HILDERRAND'T' : L'azione <l el la ~; parteina :;nl cuor e: esperienze su cuori isolati cli r ana e cli ron i~lio. Abbona1n ento annuo: per l'Italia. L. 25: per l'Estero L. 35. Per gli abbonati al «Policlinico»: per l'Italf a L. 22, per l'Estero L. 25. Un fascicolo separato L. 3,50. [nvtar:- \·a!!li:t pMt:tlf' :ti fa..-. T,rtOf P07.Z( - VJa. RistinH. n

14 - Ro10:1.

-


626

IL

POLI C LI~ I C O

APPUNTI . PER IL MEDICO PRATICO. i

SEMEIOTICA. Sullo studio dei sintomi. e r va J. ~Iackenzi e ( L rt 11 CP [, 17 i1ove111b1·e 19:23) cl1e la fur1zion e di tutti gli 01·g·ani 11011 è lll1iform e, i11a oscillante. I ,' inter1sità della fl1nzion e è r egolata dagli stj n1tQ1i nervosi, ma ])Oicl1f. . i am1n ette che og·11i r1 e l'vo tis:po·nd-e a g li stin1 o li eco11do la legge de1 f 1itto o niente, quand o Ja fnnzio11e di un organo a um enta d ' intensità ciò si dev e ritenere in rapporto con una . cresci11ta frequenza. deg·li stimoli, sec ondo ogni ' prol)abilitù d o.v11t a all'e11trata in giuoco di un utuggior r1urn ero dj cell11le i1e1·vose, co1n.e sembra a,ccadere i n seguito a forti eccjtaz joni. P er ò l'aum ento della funzion e può anch e, dipend er e tl u un a ere. ciuta eccitabilità dell'organo , come j11 c erti vo·m iti ·e gastralgie, e in certe fo r 1n e di a ritmia cardiaca; p11ò Rnche dipend e1·e d a Humenta ta ecci tabilità delle cellu1e n ervose, e, in g·e11 ere, da 11n a diminuzio·n e di resistenza lung·o l'arco r iflesso . come accade per r ff P1to di certe droghe, nei n e vrastenici, ecc. lJ

1

r a 1)1)orio co11 la cosci.enza, poi quelli in rappo.r to coi Inov im enti vo1011tari, J)Oi gli altri. E p oicl1è l'.att ivitù d el sistema sin1patico è tra I e u lti111e a cedere l' A. ritiene che il s im1)atico :-: ia il rappresent a nte più antico del si stema 11ervoso, omologo al sisten1a n ervoso degl i invertebrati, contrarin111e11te a ll 'opinio11e di Ga~ke1 1 che lo r i tien e ~em·p licemente una parte d el . isten1a nervoso cereb1·0 })inale, migrat a al1a i)erife1·j a , co11 funzioni q11 asi escll1si,·am e11te n1·oto1·i e. DoRrA.

CASISTICA E TJ3RAPIA. L'inizio della tubercolosi nell'uomo. \

01·mai g·eneralmente ammesso che ogni a.dulto vive11te n ei paesi ciyilizzat.i è stato infettato dal bacillo tuberco.lare nella infa11zia o n ella prima adolescenza. La fase iniziale di questa ])rima i1lfezione, salvo per certe forme evolutive g·ravi, n.on era stata ancoir a descrjtta. e viene s tt1diata da R. Debré e L. Lapla11e (Presse m édic a le, 2 febbraio 1924). Nel popI ,e contrazioni m11scolari sono una continua pante si ha u n a fase di incubazion.e del tutto fouf e . lii timoli cli.e rag·giu11gono il s istema tnnta , dell a durata di 1-1· 1nesi , secondo l'i11n e rvoso, e s i irradiano più o meno largam en te11 sità e l a g·ravità del co11tagio. t e. In condizioni abnormi (es. coliche r enali, Succede un periodo d'invasione, caratterizecc.), gli timoli centripeti dive11gono assai zato da alc11ni segnj gen,erali: febbre, perdita J) i ìt 1111meros i e prov ocan o i l dolore , ed a ltri . di p eso, disturbi dig·estivi , a cui si aggiungofe)1 om eni as oc i a t i, come il vomito, il sudoI'e, no talora dei segi1j; toracici, rivelabili con ln c1ep r ession e cardiaca, il pallor.e , ecc. nn 'attenta osservazione, tosse e seg·ni radioloEffetto d egli ··ti moli pt1ò essere a nch·e l 'i11ibig ici. I n eguito queste manifestazioni sintomaz io11 e o il blocco di determinati im1)ulsi. Quetiche de lle lesioni iniziali pneumo-ga11glionari s to è i11 1>articolar modo evidente nel cuore, ct-ssano. e s11bentra l1na fase latente, un perion1a co n·vi en e anunetterlo come 11n fenom eno più d o di rem jssion·e. Dopo qnalche giorno, qualg·en era le che si presenta in circo tanze svariach e settimana, qu.a 1che m ese, sec ondo la grat e ....\d un fenom e110 di hlocco o di inibizione vità della mal atti a , la f.ebbre si riaccend e. ris i poS:-\l>llO L'i portare le paralisi dift ericl1e, e compaiono divers.i sintomi e la tubercolosi ril' anuria rift.es~a. f ,'j11ibizione si. 1:>11ò consid eprende la s u a evolu zione per attacchi succesra.re come un prolungamento del normale pei,ri. In altri casi, in cui il })ambin o è $tato riodo <li ineccita11ilità cl1e immediatame11te seleggermente contamin.a to.. dopo il periodo di g·u f\ all'attività cli q11aln11qn e o rga n o. P er ò ini- i1rvasionP la crescenz3 p1·oseg11e norma1n1 ente (forn1e floride d ella t11bercolosi del poppante) bizione non eq11ivale en1 p 1·e a pa 1·~.lisi: molte op11l1re q11esti, p11r non presentando nessun "·olte anzi . per la prevalenza cli n e rvi e centri . egno di tt1b erco1o~i evol11tiva, si sviluppa men ntago·r1i ti 11 e risnlta t1n a11men to di attivit:\, .::.rhhe11e R))es o di sordinata (a d es. azion e del110 hene ch e il normale (form e distro.fiche) . l'atrof)ina. s11l c11ore, . l1ll a r>1111illa , s ul cervelQuesta fase iniziale non è dunque da ritel o nz io11 e d ell''llcool e di to !" i11 e va ri e s11l n er si muta; essa però, per essere r1conosciuta ' ' c·t'rvel lo ). esige particolarj condizioni favorevoli, che nella 11ratica . i verificano b en raram ente. sicchè ~I oJt e 'o~to11 Lt' ;td a zione d eprime11t e paraqu esto epi. odio clini co, p er m1anto costante e lizz~110 }l t i111a i C:t"'Iltri r le \'ie i1 er\'ose cli pjù cn rntteri . ti co, JJ:l :-,~ n il piì1 nelle vo.lte inavr ec!'' tltP fo1 r11Hziu n P. cruindi le vje e i c:entrj v P rt ito. pit1 a1ilirl1i : cn~ì ad e. l'al cool o g li anesteli l. ti ci ffl f•tl1n 10 pr i111 n fnor i fun zior\e i cent r i i11 È


[_.\.:s~o

XXXI,

FASC.

19]

627

SEZ IONE PRATJ C.\

L' importanza della diagnosi di '' qualità ,, per la terapia della tubercolosi. Alla cura. igie uicn- cJi111atica cl1e si riter1eva lln tempo la · ulu adatta, si so1Jo ve1nuti ag·giu11g.e11do alti i n1etocli, quali la. tube 1~co 1liJJa -terapiu , il pneumotorace, la te.r a.p ia con raggi, la p roteina- e ch·emo-terapia. T11tti qt1esti inetocli, pe1·ò t101i ag·iscono diretta mente co11tro il bacillo, ma sor1,o da co11 s id c·r~tJ €ii solo co1n,e coaidiuva11ti cl€lla natura. Per una cura r azional e, è nece s~trio procedere diversamente secor1do le diverse forme, che dn 1111 !111nto di vista essenzia.Imente cli11ico _.\. Bacmei:t el' (Jlii1t cliener med. Wochen~chrift , Vol. LXX, 1i. 3 ) distingue in }Jroduttive ed c·ssn datiYe. ..-\ppartiene alle prime, l a forma cirrotica, cara tte.rizzata dai fen.omeni di retrazior1,e tora.c ica, da ipo,f onesi, da intensificazion e del ni u rmnre t;enza carattere bronehiaile; il fremjto vocale tattile è di so lito cliroin1l.ito. La ten1 pera t11rtt è per lo più normale; lo sputo non è abbon clante, non ha carattere pu!rulento. contier1c pochi bacilli, 8Carse fi•b.re elastiche; non sono rare p iccole em.o·rrag·ie. I\i raggi X, si i1ota no i fenon1eni di retrazione con piccoli focolai nodosi, ben delimitati. come pl1re so;10 ben limitat e le caverne Spesso diffi cile è la distinzione della fo1·ma nodosa da q11ella esisudativa, specia.lmente cp1elJa hron.copoln1onare. Nella form ai essudativn, si osserva un rapido })rogresso dei s intomi. f€hb re alta a notervol i oscillazioni, polso p iccolo e freq11ente , dimag·ramento e rapido d eca.di mento di forze , anemia secondari~1 con cute cerea, e viso tun1ido; sputo con molti bacilli e molte fibre e1astirt1e, dia,z orea.zione positiva. NelJa ' forma nodo:sa si ha invece uno stabilir~d me.n o rapido dei sintomi, scaese fibre e,Lastich e isolate: temperatura m.edia con u1t massim·o di 38°.5 al retto, tanto che si p11ò 1 itener·e trattarsi di un focolaio essudativo caseoso. Ai raggi X 1e:1 f.orma i1odosa è caratterizzata da 11n'ombrn o. limiti abbastanza netti. che sor10 invece assai sfumati -i11 qi1ella ess11da.tiva.. Tutte le forme p1o·ssono poi ·essere stazionarie, progressive o tend,enti alla late nza. s ,o n·o segJd di forma progressiva la fe,b bre o la tempe1·at11ra sub-febbrile. il p.e ggiora111ento, i sudori notturni, Ja presenza di vampe, le fib:r.e elastiche, l.e em·o rragie, la pleurite, ecc. Stazionarie • so110 quelle in cui, pur con manifesti reperti obbiettivi si nota un.a stazionariet à; nelle for' ti alla latenza, si h a 111iglioramento m.e tende·n dei fenom·eni e dello. stato generale. Nel trattamento occorre anzitutto tener pre · se.nte che n·elle fo1me essu·dati~e caseose, progressive, la tubercolina1, la te·r apia eon raggi , Ta ehen1·oter.apia agiscono 1sfavorevolmente. In 1

1

I

'

tali casi, occor1·e un tl'attarr1ento s int on1atico e l'assoluto l'ip ot>o per pot·er otte11cre llll rr1iglioramento dell e condizio·n i ge11era.Ii e possibi l1nente una sosta della malattia. In ca.si fav orev oli, mutata la fo1·ma in produttiva , si potrà int e1·venire con u11a teraipia .a ttiva . ..\lJ o stesse SCOJ)O, n ellu t11])ercolosi essl1dati va, l l nj la t era l e si int ervel'r à con la terapia chirw·gica, pneu · motorace , fre11icoto.m ia, toracoplastica. 11 pas saggio dall'una a ll 'altra f.o·rn1a1 è contrasseg·nato clinicamente dall' abbn.ssa r si de1la temp.e1·atura fino al norma.le (il paziente deve rimanere a letto motto ai ltmgo). In questi malati. anche passati allo sta.dio prodt1ttivo, non si userà la tubercolina e is olo cautamente i raggi, in ogni caso non prin1a che siano trascorse tre settimane di apiressia. N.ell& f,01"ma l'.'.>'l'oduttiva si adotterà t1na t~a ­ pi a attiva, beninteso com.b inata con ' le cure climatico-dietetj ch e. fil. 1

Le cause dell'insuccesso nel trattamento ambulatorio della tubercolosi. Il tratta.mento an'1bl1·latorio della t11be1·co losi viene seguìto a.ncor più sp esso ai nostI'i giorrd in cui le condizioni economiche rendo110 più difficile la c tl'ra. in :sa11atori. Da ciò la 11eces sità di diffondere fra i me.dici le noz.ior1i che permettano dj poter dare al inalato le prescrizion i da. seguirsi p·e r la cura a dornicilio. Per lu più l'a.r mam,entario · del n1edico sotto taJe rapporto si limita a 1p c che Ticeitte di n arcotic i e di pre·p a rati di creo·soto, rner1tre gli ir1anca una con-0sc.ertza preci a dell'anda11ner1to generale della malattia e della possibilità' di trasportar e. i.n certo quajl modo le condiziorii del sanatorio . n ella stessa casà del malato. È appunto qu,esta m a n canz.a di coltu1ra sp,ecifica la causa più frequeinte d·ell'ins11ccesso a .c ui s i aggiunge a nche il faliSo concetto c·h e il m.edico l1a de1Ie tuber<!olosi, la qt1ale non va considerata com.e 11na q11estione di m·edicina, m.a pi11ttosto di edncazione popolar·e, di econ.o mia domestica , di ed11cazione d.el .c a;rat.tere: Il medico . è inv ece abituato a con~i d·eraire solo i p,atirn.enti fìs ic:·i r ~1pesso a 1 sbriga.rsela con u·n a ricetta: nelJa tubercolosi invece, come in .a ltre malattie cro·n iche, si deve agire individualmente. cercando di penetrare a fondo n elle condizioni del ma lato e rifuggeindo da ogni schema.fi $.m .o. K. Heinz Bln1mel (M'.ilnch . med. \1' och.enschrift, 15 marzo 1924) riconosce che la cura ambulatoria nelle sue linee gen·erali si riduce al riposo , ipernutrizion e relativa, irrobustim.en · to e nell 'uso della tubercolina. È importante ' la.sciare nulla a11' arbitTi o del ma·lato, ma non fissare e:sattament e i tempi ed il m odo dei pa sti, la durata del riposo , -rispeiti,·amente del la1

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JL POLICLIN ICO

voro, che doYrà vatia1·-e n el decorso ùella mél lattia. L ' ipe r11utrizione è d éil farsi solo per i malati che l1anno su b1to notevole perdita di peso; p.e r gl i a Itri ci si dovl'à sop·r attutto guar. dare da.lJ e esagerazioni di un ·tem,p o. Come dieta media . i potrà usare quella consigliata dal l\1endes, conis istente in Uila prima colazione ùi latte o uova., o cioccolata con pane e burro; di un pasto a mezzogio·rno con antipasto 0 miJ 1estra, ur1 pi Atto di carne con oo.n toir no, un secoudo piatto leggero, f.orm.ag·gio o frutta. Alle 16-17 Uilét mer c11da con latte o uova e conserve di frutta, alla sera, nuovamente un pasto analogo a quello di mezzogiorno. Si dànno in media -i 5 · calo1"ie per kg. di peso. La cura di irrobustimen.to c0116iste in ba.g ni di a;ria, da farsi c:on l a sola camicia, della durata drup·p:ri.m a di 1/2 1ni.n uto, a1t1mentando fino a 20\ m.inuti; se . il m.a lato avverte senso di freddo gli 1si fanno fare dei m·ovimenti. Una tale 1irr1itazione della libertà personale influisce alla lunga sul carattere del malato e lo fa più malleabile; il medico d eve poi sempre interessa,rsi di tutto ciò che riguarda il malato ste.sso e dirigere l a sua 01pera educativa secondo le circostanze. Ciò riesce più difficile nei g iovani, che male si acconciano a iinunciare ali' a lcool, al hallo, al fumo e nelle donne di ca;sa che sono sempre tratte a1d accudire alle loro faccende; in queste condizioni il medico dev e richiedere l'aiuto delle p.erson1e di famig lia. L'importante è che egl i parli chiaram.ente al malato, prospettandogli la gravità della sit\1azione e mostrandogli che l ai guarigione dipende dalla sua cooperazione e dal suo buon volere. L e stesse condjziomi econon1iche non sono sempre un ostacolo grave e, di solito, almeno per qu a11to riguarda l 'alimentazione , tutti o quasi son.o in grado di })ravvedervi. Importante è anche la cura specifica con le tubercoline, la quale richiede una stretta individualizzaziDne; l 'A. è recisamente contrario al m etodo Po11ndorf che, salvo per la scrofolosi in ban1bini al cli sotto di un an no, è da ritenersi com.e non m edico e non scientific·o. In complesso è sempre la personalità del medico che deve imporsi, facendo consid.erare l'importanza anche dei minimi pa;rt,icolari della cura. fll. 1

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La terpina nelle bronchiti.

Con la somn1inistrazione della terpina si ha il vantaggio di ottenere gli e ffetti della trementina. senza danneggiare lo stomaco. A dosi di 20-60 cg. essa facilita l' espettorazione fluidificandola; a dosi più elevate di g. 0.80-1.20 diminuisce le secrezioni bronchiali, ma irrita i reni, diminuisce la diuresi e può far compa... r ir e nlbl1mina nelle urine.

lANr\O XX.\!, F ASC. 19)

i prescrive la terpina i11 car tine {cg. 13 co.n cg. 20 di benzoato di sodio; 1-4 al giorno), !u p illole (cg. 15 con cg. llno di polvere di opJ)iO~ 3-11: a l giorno pe.r facilitare l 'espettorazione; 5-8 per disseccarla); sono consig·liate anche l e se• g11enti pillole: Terpina, Catrrune di Norvegia, ana cg. 10; Estratto di poligala, Benzoato di sodi o, ana cg. :>; quattro pillole al giorno come espettorante. . A. Florand (,Jo-ilrnal des praticier1.s, 5 g·e1111aio 1924) prescrive la segl1ente pozione: Terpina g. 1.50; RJ111m g·. 50; Sciroppo di poligala g . 30; Acqua di lat1roceraso g. 10; Giulebbe go1nmoso g. 60; quattro cuccl1iai al giorno. La terpina si può in escolare al carbonato di gnniacol o, benzoato di sodio, balsam.o. del T olù, a na cg. 5 e far11e pillole l}er pren cler11e 6 al giorno come espettorante e 12 come djssecca11te. {i l .

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Sulla funzione immunizzante delle glandole linfatiche sottoepiteliali. K. Dig·by (Lan.cet, 1'7 r1ov. 1923) sosti.e11e da tempo il concetto ch e le tonsille, J'a ppendice, le p lacche di Payer hanno una funzione immunizzar1te, in quanto i germi su di esse caduti con le loro tossine, che vengono assorbite, provocherebbero la formazione di anticorpi, e in isp ecie di opso11ine. Si avrebbe una fisiologica essudazione leuc-0citaria, che renderebbe innocui i germi raccolti nelle cripte, e contribuirebbe alla loro espul sione, costituer1do una specte di cc pus fisiologica». Pertanto non consente con quelli cl1e ad ogni i11il1ima occasione consigliano di togliere :e tonsille o l'appendice come orga11i inutili o pericolo·si : per risolversi a tanto occorr.e che il pericolo, o .almeno il danno attuale da q\1eDoRIA. ti organi recato sia evidente.

Dove si formano i pigmenti biliari ? Rich, inietta11do emoglobina nel circolo ai animali a fegato estirp.a to non riuscì ad osservare formazione di bilirubina. Negli anin1ali con fistola di Eck precedenti autori aveYano osservato il fenomeno, ma Rich fa notare cl1e il fegato non era completamiente escluso ctal circolo, per l 'esistenza di una circolazione collitteraJe. Rich stesso rico11osce che da tale osservazio• i1 e non si può indu1Te che solo la cellula epatica formi bilirubina dall'emoglobi11a o dall'ematoidina: si può continuare a ritenere, come molti autori fanno., che le cellt1le di Kupfer formino la bilirubina, la quale è poi escreta dalle cellule epa ticl1e. (Jo1Lrn.. A. M . .-1. , 2-2 dic. 1!l23). DORIA.


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XXXI,

FASC.

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SEZIONE PRATICA

I

l<' elJùre

POST A DEGLI ABBONATI. Medica1neriti e secre::.i•)ne lattea. - _L\.l dott. E. Z. da C.: Eviden teme·n te non è possibiJ.e i11dicare ttltti i rimedi acconci ad attivare o a far cessare In

secrezione lattea. Sono consigliati come gal.attog·e11i la ga~ega, l'anice volgare, l'estratto di semi di cotone, che è usato nella preparazione di diverse specialità, la birra, il latte. Anche i ricostitl1enti (preparati di ferro ), ag.endo sulle condizioni generali dell'organismo, possono in qualche caso .essere utili. L 'iniezione i})Odermica di piccole quantità di zuccl1ero determina, secondo Lo Monaco, aumento della secrezione lattea e può attivarla se deficiente; si usa a tale scopo la Lattosecretina, eh.e è una sol11zione di glucosio, saccarosio · e galattosio. Sono altresì da tentarsi i preparati opoterapici (ghiandola mammaria, placenta) che rappresenterebbero a11zi i soli r im edi razionalL Per far cessare la secrezione lattea. il i11ezzo sovrano è quello fisiologico, di non far più funzionare la ghiandola m ammaria, non attaccando più il bambino e non esercitando alcun movimento di suzione sulla mam111e1la. Come coadiuvanti possono agir.e la riduzio11e di ljquidi nella dieta, la fasciatura stretta della mammella con abbondante cotone , e la som ministrazione di p11rganti salini eh.e provochi no scari che acquose e di joduri. fil. Determinazione çlel vol.tl1ne del sa11gi1e. dott. D. C. da A. P. :

Al

Il metodo su cui ella chiede informazioni ~ quello di Meek, che consiste nell'introdurre J"!'l circolo 11na soluzione di go1nma, che si mescola col sangue e, per ']e sue pro.prietà colloidali, non abbandona i vasi sanguigni. Dopo lln certo tempo, si determina la concentrazione della gomma nel sangue, -deducendola dal contenuto in calcio che si trova in quantità notevole nella gomma. Si usa la g·omma arabica o del Sénegal, la quale proviene da piante d.el genere Acacia e perciò viene chiamata gomma-acacia (gum-acacia). '{ìl. . Cure jodiche ed arsenicali nei bam.bini. - All'abbo11ato 6023: Possono farsi anche nei poppanti. Le dosi per sei mes.i di età sono le seguenti: Ti11tura di jodio 1/2 goccia; Sciroppo. jod.otannico un grammo e più. Acido arsenioso 1 /2 mg ....L\..rseniato di sodio un mg. Metilarsinato sodico 1-2 mg. (due gocce della soluzione di 5 cg. in ~ eme. di acqua distillata). I preparati arsenicali sono ben tollerati se le funzioni digestive sono normali. Com.e cura. arsenicale pllÒ anche darsi l'acqua di Roncegno. fil.

da

co/ecistitr calcolo sa.

-

~~I

dott.

da c. ' abb. 11. c,315: Tra i rimedi da lei t.e11ta.ti non vedo I ,urotropina. La a do peri per 111ngo tempo alla doge di 1• g·1-. e mezzo, o d11e al giorno e ne ottet·rà • buoni r isultati. Rico1·di i frequenti inconvenienti sulla . v·escica (disuria, ' p olacuria, .ecc.) dovuti a ll'uso prolt1ngato dell'urotropina e ne regoli la dose seco11do la tollerar1za del malato. Una cura con acque (Montecatini, Chian.cian 10 , e,cc.) sarà op.p -0rtuna nella oSt a.gione adatta. t. u. ~l.

s.

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j\ 01ni1in lli perso1iclie assistente i1,niversit.ario. - Passa.ggio di Università liberP alla Cate-

R. - _<\ll'ahb. n. 5223: 1) la nomi1ia d el J)er onale assistente u11iYersitario è disci:) li11ata dall'a1·i. 64 del R. D. 30 settembre' 1923, n. 2102, sul n11ovo ordina- • 1nento dell'istrUZÌOJle Sllperiote, il Q11ale l)fescrive l'esp·erime11to di c-oncorso per esame; i>) il ~1assag·g·io· di u·na Università libera alla categ,01ria B degli istituti superiori non è consentito dal 11uovo ordinamento, giacchè il citato R. D. el enca tassativa.m ente gli istitu ti del Gruppo R (vedi tabella B allegata al Decreto) . N·e consegt1e cl1e il i1um.ero di detti istituti non potrebb'essere n.t1mentato, se non in forza di apposita legge. L'ipotesi configurata al n. 2 del pro-memoria (passaggio di perso11ale insegnante), non l)llÒ , quindi, verificarsi e - consegue11temente neppure quella di cui al successivo n. 3 (passaggio di personale assistente). v. A. g o ti rl

VARIA J. migliori '' colmi ,, anatomici. Riposare sul talam-0 ottico o sul letto u,rig u.ealP, sotto il padialione dPll'orecchio . Atting·ere acqua. alla cisterna di Pecquet o a]le foritanelle craniensi, media11te la corda ty11ipani affidata ali e caru·n col e m.irtif ormi, e mescerla in ampolla rettale. I1nplorare le pie m eningi. Infil a re uno stivale al piede d'Ippocampo . Fare una camicia colla t ela coroi:dea. Espugnarr e la 'rocca petrosa conduoendo al l'assalto le falang i. . Esplorare I'a1itro d'Highmoro. Dissetarsi all'acquedotto di Sylvius. Divorare il pomo d·i .4.damo. Ba.c iare le bocc't1ccie linfatiche. Gettare un ponte di Varolio Sll d'un canale semicircolare, presso l 'istmo delle fauci. Suonare le trombe di E1lstachio, o... n1eglio di Falloppi·o ed il corno d.i Amm/Jne. (Dell' cc Avve1L San.it. n ) .

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BJO

IL POLlCLlNICO

POLITICA SANITARIA E GTURISPRUDENZA.

\*)

,

Rapporti tra le cliniche delle Facoltà medi· che chirurgiche e le Amministrazioni degli ospe~ali.

La Gtl:.:,,·tla i: f{ìciclle del 29 a11rile, 11. 101, lJuublica j I clec1..eto-leg·ge 10 ·tebb1·aio 1924, ii. 549, cl1e reg·o la i 1·a 1)1Jo1ti tra le cliniche delle F aco Ita, rnedico-cl1ir11rg·iche e g·li ospedali. Ne ri1)1·oduciamo integ·ral1nente il testo.

Art. 1. - Selle <.:ittiL, c.:l1e ·ono elle di Facoltà rrteclico-chirurgiche, gli os1)ed;,1li a venti una complessiva meùià giornaliera di ricoYerati non superiore a 600 ~uranno trasformati in ospedali clinici a ·s econda dei bisogni clell'insegnnmento. Potranno essere trasforma ti in ospedali clinici a11cl1e gli ospedali , che abbiano llna media giornaliera di ricoYerati superiore a quella anzidetta . quando ciò sia richiesto, per le esigenze dell'insegnamento, àl Ministro della 11Ubblic.:a ist1·uzione. r ~ dispo~i zioni di ct1i ai commi precedenti si apIJlicano a tutte le altre pubbli<.:he istituzioni che, sotto diver:--io nome . acle ìupiono ai fini dell'assisteu. za ospeclnli"r:t. Art. 2. - Xelle città che sono sedi di Facoltà medico-chi l'n rgichc le 4.\n1ministrazioni degli ospedo li legal111ente riconos~ :inti come 1,s tituzioni rn1bbliche di beneficenza e 11011 trn ~formati in osvecla li clinici per rinsegnameuto. l1anno l'obbligo di JlJf'ttf're a dis1)osizion0 drlle cliniche univer~it~'lrie g li infern1i accolti nelle nltin1e 24 ore, i quali :;;inno 1·iten11ti necessari agli .scopi dell'inseg11:11nento. ..:\ tal fine, il trasferimento degl'infermi dalle sa le di deposito ai reparti di cur a sar~t effettuato. salvo i casi di t1rgenZ1a, col concorso di u11 lleleg~t to delle cliniche universitarie, cui spetterà di provvedere nlla scelta degli infermi necessari agli scopi sud eletti . .L-\ rt. 3. - Gli ospedali, trasformati a norma clE'll'art. 1. funzioneranno per l'intero anno solare, cou le norme prescritte dai regolamenti delle istituzioni cui appartengono, a loro totale carico e nei U rni ti di spesa dell'assistenZ<'t a cui sono tenuti. Gli istituti clinici pro·vvederanno a loro carico al personale direttivo ed alle spese per trattamenti speciali. n1ettendo a disposizione del .servizio •>spedaliero tutti i n1ezzi òi:1gnostici e ter~peutici che essi possiedono, ad ercczione del personale assistente ospedaliero che sia necessario pe1' il funzionamento dei singoli repnrti. Art. 4. - I~ cliniche uni\ersitarie, le quali n bbiano locali propri, potranno funzionare come reparti ospPdalieri per l'intero anno solnre. con IP nor1ne ed alle condizioni che sa ranno dn 1faru1ninistrazione nniversitnrin ron\enute con le am1nini trazioni delle pubbliche is:titnzioni che ne facciano richiesta. ...t\rt. 5. - Il l\Iini tero òell'iRtrnzione 11otri1. sn proposta dc>ll(\ Facoltà n1edich('. richiedere che os~­ dH lL anr llt· cli eittit non ~~<li <li l~ni,-er~itù. a('(-ol-

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gano s tudenti o li.l urea ti per l 'esetci%io tle Ila in·ul ica in·ofe ·sionale ~otto la g·uida dei i>ri1:lla ri os11ed11 lieti. 4~rt. U. Le ;11llllliJ1i:strazioui ùegli osveda li, t1·a. forma ti iu o~J>edali e:ll11ici, dovranuo, ueJ ter1niue di sei ruesi dnlJa (lata deJ pl'eseute decreLo, provY<'c.le re alla definizione dei lol'o ra1>vorti giuridi<:i ed econorui<.:i 11ei rig:uardi del personale sanitario c.:lle, l'Cl' effetto della tr<.1 sfo1·n1azione stes~u, doYrà es::>el'e e. ·oncrn to <l:tl se1·yizio. Art. 7. - Tutti i <.:ada,·eri pl'OYenienti dagli osve· clali sono sottoposti al riscontro diaguostico. I cada veri, poi, il cui trasporto non ~ia fatto a spese· dei congiunti compresi nel gtuppo tan.igliare sino a l se to grado o da c.:011fraternite o sodalizi che J}OSSono a vere nssu11to iu1pegno per trnsport1 fuhebri degli nssoc:ia ti e qn(•lli provenieuti dagli ilc·c.:ertamenti medico.,Jegali (e. ·clnsi i suic.:icli) che 11on sinuo richiesti da c·onginnti eo111vresi nel detto gruvpo fnn1iJ?liare . ::;ono riset·,·ati <lll'insegnn111ento ed alle i11clagiui scientifiche. .c~rt. 8. ~~i C'onsigli di àlllruinistrazione di tntte le pubùlicl1e i~tituzioni, di cui nlrart. 1 del pl'eseute decl'eto, .. n rnnno an1messi due rappre~n­ ta11ti clella uniYer~ità. designati dal Senato acca<lc1uico. con tutte le facoltà degli altri c:onsiglieri, 1:er tntti gli ;1ff:iri :1ttinenti ni rapporti frn i detti i~titn ti e le clinicl1e. _..\.1-t-. n. - Tntte le c·ontroversie rC'latiYe nlla e~ecuziont" delle precedenti cliRposizioni, escluse yue1le cli e:ui all'nrt. n. .;;;;n r<tnno risolnte, ~u j,stanzn di una o di entrn1nbe le parti. dal Regio prefetto (·on clec1·eto 1noti \•ato. C'o11tro la <lecisionP del prefetto è ammesso, entro il tern1ine di 30 giorni. ricorRo al :\'Iinistero dell'interno. il qunle prov,·ederù, d'nccordo col ?vliniRtero dell'istruzione, ~ntito, in caso di di\erso parere . clel1e due n111ministrazioni, il Consiglio di Stato. Art. 10. - J,e <lispo ·izioni cli cui agli articoli 1, 2. 3 e 4 del presente decreto non Rarnnno applica te agli ospedali cl i pendenti dall'Amministrazione degli Os11eda.li riunì t i di Romu. eccettnn ti i reparti <lcl Policlinir·o attnaln1ente oceupati dalle Cliniche 11niversitar~e.

Art. 11. - J~e clispo. izioni del l)l'('. ent clecreto n-rranno applicazione dal 1° luglio J924. _.\rt. 12. - II presente decreto ·s arà presen tn to a 1 Pn rln n1f'nto per f'Rsere con,·e1'tito in Jee:ge. ~UESTIONI

PRATICHE.

XXIX. - Deliberazioni consigliari. Perchè un a proposta si int€nda approvata dal Consiglio Comunale deve riportare la magg·ioranza assoluta dei votanti, comprendendo fra qt1esti anche i consiglieri rhe ::tbbiano dfl11osto schedn hianca . (Con iglio cli tato, ._ez. I\-. d ecisione 1° marzo 1924. ii. , 7 .

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[.t\NNO

XXXI,

FASC.

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$EZIONE PRA1'1L.\

XXX. - Effetti delle nomine provvisorie. Una nomina provvisoria o interinale la cui durata sia stabilita o debba ritenersi riferita al verificarsi di t1n dato evento (nomina regolare in seguito a concorso) non torna a rivi vere se la nomina per concorso, che abbia avuto il suo effetto, venga in seguito annullata, non dovendo confondersi, in una questione di durata e di scadenza, un fatto meramente materiale co·n un fatt.o.. giuridico. (Consiglio di Stato, Sez. I"\T, decisione 29 febbraio 1924, n. 75, rie. Grasso).

63!

Le i1uove norme circa gli ordi11amenti ammi11istrativi e sa·n itari i1011 ha11no modificato questa reg.ola m•a ne hanno reso più stridente il c~ntrasto col sistema concernente gli altri impiegat i d·egli ent.1 locali. Gli art. 40 e 49 del R . D. 30 dicembre 1923, rt. 2839, hanno · esteso espressamente l'obbligo della m1otivazio11e - che prima riguardava r se.gretari comu11ali - anche al licenziamento per .fi:ne del periodo di prova di qualsia.s i impiegato agente o salariato dei Comuni, dei consorzi e dE;lle provincie. li'anno eccezjone i sanitari condotti, per i quali il decreto, 30 dicembre 1923, n. 2889 non stabilisce l'obbligo d ella motivazion·e e all'art.i colo 3i dispo11e cl1e cc la dimissione per fine del periodo di 11rova d,eve -essere deliberata almeno tre mesi prima d·el biennio dal ConsigJi,o C-0.m unaJ.e o dalla rappres.entanza consorziale con J1jntervento ~di aln1eno due terzi cl ei Consiglieri o dei membri della rappresentanza sud·etta ». , Non è facile trovare una ragion.e di quiesta singola.re diversità di trattamento·,· il quale forse dipe·n de da difetto di coordinamento fra i du e decreti.

XXXI. - Criteri circa i giudizi delle Commissioni giudicatrici di concorsi: uniformità assoluta di trattamento. In mancanza di norme legislatjve o regolamentari ch·e presc1ivar10 alle Commissio11i giudicatlicj dei concorsi di tracciare dettag·liata:. 111ente i criteri ai quali int-e11dono ispirare il i)r9p,rio giudizio tecnico, basta agli effetti della legalità del concorso che il giudizio stesso risulti st1fficientemente m·o tivato nei riguardi òj ciascun concorrente e i1ei riguardi com1parativi dei diversi concorrenti. lVIa una ·v olta tracciati con precisione tali crjteri di g·iudizio , le Commissioni sono tenute a d osservarli in XXXIII. - Licenziamento per soppressione di posto. confro11to a tutti i concorre11ti con uniformità di applicazione. Deliberata dall'autorità tutoria la soppresCon questa d-e cisione (1° marzo 1924, n. 91 , sion·e di una fra più condotte mediche di 11n rie. Cl).eli Alfredo) la IV Sezione del Consiglio Comune, non può con ciò sol o, in nessun casor di Stato riafferma la sua giurisprude11za circa intend ersi licenzi ato alcun medico e ·nepp11re il punto più d·elicato e sensibile del controllo licenzia to quello che abbia una semplice nog·it1ridico sul procedimento e su i gil1dizi ine- mina provvisoria occ·o rrendo all'11opo 11na r enti ai concorsi pubblici: assoll1ta ugu aglianespressa e !)ersonale deliberazione del Consiza di trattamento e rigorosa u·niform~tà di glio Comunale. applicazione d ei criteri prescritti da legg·i (Consiglio di Stato, Sez. V, decisione 28 diregolamenti, statti ti, ecç., o stabiliti d al la stes- C·embre 1923, rie. I ,at1dati contro, Comune df sa Commissione, sia che, in qt1esto caso, ris11l- · Mod11gno). tjno espressa.rp.enté dai V·erbali sia che, non avendo la Commissione obblig-0 di esporli es1)licitamente n.el verbale, risultino implicita- Indispensabile per ogni medico : m ente da concreta a pplicazio.n e in rruJJl)Ort o Dott. Cav. Utr. ALBERTO VIGO (Doctor Justitia) ai vari concorrenti. :B necessarlo, nei casi di concorsi contestati o contestabili, che il controllo sia esercitatD · •• •• In rapporto ali' esercizio professionale ••• anche e specialmente sui verbali d'e ll a Com• • m1ss1one. 1

LA LEGISLAZIONE SANITARIA

...

XXXII. - Singolare eccezione alla regola della motivazione del licenziamento per ftne del periodo di prova.

(Manuale contenente Leggi, Decreti, Regolamenti, Circolar i e t utto ciò che si rifer isce a ll 'esercizio professionale, ad uso1 .dei Medici c~ndotti, dei 1iberi esercenti, degli ufficiali sanitarii e del per sona le addetto ai laboratori di vigilanza igiendca).

La IV Sezione del Co11siglio di Stat-0, con decision·e 2 febb1·aio 1924 (rie. Renda contr o Comt1ne di Alcamo) ha riaff.erm.a~o la massima ormai costante e non più discussa che i1-0n occorre motivazione per il licenziamento dei m€dici condotti per fine d el periodo di prova.

Colo ro che intendono non restare sprovvisti di que· stn. veramente utile ·opera compilata in seguito alle insistentr premure ricevute dai lettori del « Poli clinico», debbono affrettarsi perchè l'edizione volge ormai al termine. Prezzo L. 1 6. P er i nostri abbonati sole L. 1 2. 7 5 in porto franco. N.B. _

Inviare Vaglia postale al Cav. LUIGI POZZI - Via. Sistina,.. n. 14 - Roma.

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tL POLICLINI CO

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XXXI Ji... ASC . 19] I

NELLA VITA PilOFESSIONALE .

Cronaca del movimento professionale. IX Congresso della Federazione degli Ordini dei Medici.

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!nPdici non può limitar i a lla difesa dei diritt i ttconornici, ma tutelare nnrl1e In dig11itil u1or a h\ clella ~lasse. Dimostra che Ja Federazione non lln finora fa C'oltà di e11trar e nella <li~ciplina clei singoli Ordi ni, sicch è viene ad eBsa tolta ogni facolbì ~nda ­

1J11r;\11te i giorni 27-29 aprile , n ella &'l la nell 'Ordi11e <li Ro1ua, r-;i è riunito il IX Congresso degli cale. Ordini dei ì\Ieclici d'Italia. Il Congresso dunque deve decidere se la Federn Il concorso dei delegati dei Yarii Ordi11i F~de­ zione debba vivere e q11nli debbnno essere i suoi rati è Rtato con~ iclerevolc. limiti d·azione. Il C-0ngresso fn aperto dal l>resiùen te della l!\:Esorta i colleghi a ma11tenere in vita rorgu uiderazione pr-0f. ~ilY<l~:ni, il quale commemorò con smo federale che ta11te battaglie ha combattuto e nobili parolè i soci deceduti, tra cui ricorda i comnnte per una classe il cui apostolato si n1anifestn pianti pro-fe;;;Rori R e medi <1 i RiPna. Borri di ]'irennell'allev iare con pn~. ioni fervide tutte le svPntn rp ze. sen. Foit d i rrotino. <lott. ~Ialacrida di :Nli - 11mane. lano. Ringrazia i c:olleghi cli Roma dell' ospit.aIl nobile cd eleva ti~~ i1no ùi:scor o <lell 'i llu ~t r<· lità conce~sa e chi11de inncp;j?:inndo a Guido BacJJrof. Sil,·agni è fatto ~(\gn o ad unn int~rminnbil<> celli ilnbolo cli romanitit 0 di scien zn. ovazione. Il dott. G. B. Buglioni. Yice pres i(lt'11te dell'Orl 4 discussione della relazione worale f> stata dine dPi ::\ledici d i Roma saluta i congressisti ed 1nolto ampia. Vi h a nno preso parte Fa tic bi. ({ iglio ..espri1nc 1'augurio che la I·'~òern zione 11on ~olo non li, Gallenga, S11lplc tra, Abbruzzetti, Br.a<:<'ini , T<· perisca ma s i rafforzi . lesforo. Masnnta. Vacino, Follieri, Riva. f;ombnrVie11e nominato, do.PD nn r ifiu to clel prof. Silv;1 d o I'~l l~gri11j. ('0011-f'ngli. RentiY('g11a. l\Iolinn ri <'d gni. su proposta Fra~8<.•tti. a presidente ò (llPn RRltri. semblea il dott. Buglioni. Il prof. Silvag11i ri:l'lllO nde fti Yfl rii orR tori. Ri11 Fn inviato nn telegramn1a di saluto <' di on1a~:­ grazia qua nti hanno n Y11to espressio1li eordiali pE-r g io ai medici di Fiume. la ~na pl'r Ron n ~ ric:o11fcrrna il i>roposito g iù rRpr( •sIl prof. Ettore T,evi. com missa rio governn tiYo F;o di ritira i·si in dis1)arte pur restando sempre con ·dell'Istituto itali.ano d'igieu~. previd<-"nza <)d a s si - i l p€~nsi eTo a :fi.an<..-o df'i n1edici. sten za ~ociale . inYita i congre ·si sti nò o nor:i r~ cli Si }J1--ocede alla verifica dei poteri, dopo di che ·una loro vis ita l,Istituto anzidetto. i rliscnte n lungo ~11 lle n1odalitù della yotnzione <· Il pr0$ide11tc i1rof. ~ilYnj?:ni f;t l:l relazione tu oRugli ordini del giorno presentn ti, che 11erò venrale della Federazione. .illspoue in chiara felicisgon o tutti ritirati sul\O uno :firmn to d:1i r;tpprcsima sintesi tutta la complessa n ttiviti1 spiegata sen tanti ài 17 Ordini Jei me(ljci. il quale è ro~t dalla Fedf'razione. Accenna, ,quindi, all'opera svolco11cep i to : ta dalla or ganizzazione in accordo colle corpo1·n « I sotto ·critti , ratJ1Jrese11tanti ùi 17 Ordini d+>i zioni ~nit.a rie circa i.J ininaccia to diF>ep;no <li leggf\ 1\1edici. 11d ita In relazione morale del PreRiflrnt". sulle tariffe gi11diziarie, alle Jn·opo. ·te di n1odifii· approyn n o e plaud-0110 all'opera fin q11i SYoltu: presa però in esa me la ~ituR zi one attnfll(\ rle l che a llo Stntuto, ~Ila vertenzn rra 1nediri del1 n (~rore Rossn ~ l::t Presidenzn gpn er:t l~ di qnest.'1 le Associazioni mediche; istit11zione. nll,eredità Toscani cl1e è ancoro in considerate le mu tate cond izioni del Pn.e..~<' riflettentisi anche su Ila classe 1nedica, propongono solutn f)(:' r i l rifiuto degli eredi a ' 'ol f\r consegnare lo Rom1nn n1nlgrndo le garanzie ~H1 ron rordate. la seguente modificazione di Statuto: «È nominata una Co1nn1i.~sio11e cli T me1nbri c:on Jlln tra Jp prn ticl1 fatte c i t ea il dP<.: reto Rn lln abilitazione <1ll'eser cizio concesso ''i 1nroici rimpa- · i poteri del Consiglio I~'ec1era1t'. allo sco1>0 <li in trodurre nello Statnto federa le· quelle modificazio triati, a causa della guerra: circa 1a necessità di ni "he \algano a determinar<· quale Mrà l'avvf' regolare meglio Ja iscrizi~ne d ei m edici str anieri nire clelln Feà<'rn zione. l' rc\irt relazione distribuì ~tabilendo reciprocità di titoli C' delle la11ree . ta a t utti ~li Ordini d'Italia, entro sei mesi, i1· i . offern1n ~d informare del tentativo fatto co l una riunione nlla quale saranno invit.ati tutti ~li c·en~iu1ento dei medici italiani a ll'Pstero JX'r conOrdini, compr<'si i distaccati, In Commis~ione prt· servare e cementare i r~.pporti profe!"i:;ionali. delsenterà le ~ne proposte concrete per la relativa rlil 'esito cli va1·ip Yer tcnzc di Ordini l'Oll _•\ u1 n1ini~cu ssione e<l approvazione. I.1a procedurn per il ~trazioni o pedaliere ed a n nunzia che• nella C'asRa funzioname11to della C'ommissionE> sarà Atabilit~i ~)(\t l'invRlidità e la vecchiaia clella c·ni Co1nmisdalla CommiRRione Atei:::Fu1 >>. ~ione fa par te come presidente federa 1<', è stn to Per acclamazione, t utta l'a ~s<• 1nbleH in pie<li uri sanzionato il princi1>io della non1inn pPr corH.'orRo prova il primo con1ma ,dell'or<li11e del ~iorno n1>dei n1ediri. 1n:ovante l'opera t-0 del Presidente prof. Silvagni. I :oratore, prendendo le inosse da un oròilll clel ' :11 cui indirizzo viene tributat'l una cnlorosa ovRgiorno <lel clott. Salpietra. approvato nel p1~eden­ zione . T.,a f-'CCODd~ pn rt°R \ienf' votn tn Pf'T 1\ ]lf)(' 110 t<' f'Angresso, con cui si reclan1avano per lsr F(l'nomina1e ~ risulta appro,·ata C'On lOfl ,·otì f:tYorf'd4.'rnzione faroltà sindacali, fa una lucida disserYoli. -Hl cont1·a rj <· .2 n~tPn11ti . t.azione Rull~ funzioni <!Pl ~inrl:1rnli ~ n1r' <'h<' per i


[ ...\NNO XXXI, FASC. 19]

SEZ fONE PRATI CA

11 ùott. l'ass~l monti legge, L1uiudi, la rela~.lone ùei revisori dei conti e tributa un vivo plauso al consigliere economo dott. Braccini. JJa i·elazione è approvata sen za discussione. Il (lo tt. Braccini fa l'esposizio11e finanziaria e si discut€ a lu:ç.go di questioni riguardanti l 'ordinamen to inter:no delln F'ederaz~one.

I

Dopo u11a YiYà discussione, alla quale pa r tecipano i clottori Bencivenga, Oliaro, Insinna, nlarti11elil, \ raclno, Molina ri, Campoli e Giglioli, si {leci<le con 114 \Oti co11tro 25 e :; ~t tenuti , e:he nella Commissione che regge r ii 1:1 l!'etlera zione non sia n o rappresentate le ininor;11Y/.<'. Procedutosi .a lla vota zioue segreta i.>e1· i 7 ruerubri de lla ('ommisione ri~ultano eletti i dottori Achill e Vacino, Giu seppe 1'~ tiehi. C~arlo Da slini, l )io Campoli, Pietro Gallenga . Guido Pinaroli e Guido Giglioli. Si sono avute :.!'> schede biHn cl1c. Nell'ultima seduta, 1 ~em1)re sotto la pi-esiclenza del dott. G. B. Buglioni, che ha presieduto con a lacrità ed e11c rg·iu tut te le sedute, il IX Congresso della Federa~i o11c clegli Ordini dei medici ha conti11uato i p r opri Ja vori a lla presen zn òi un numero mag:giore di <:011~r0s. ·isti. Il prof. Silvngni 1n·opone ch e il Uodic.:e Deon tologico preparato clalla l•' ede r nzio1H.' sfa ado tt a to 1.1tficialmcnte dac·li 0l'òi11i d~Italia e il Congresso ' ' appro\a nll'unar1illliti1. i a1>p1·oya anche d opo breve di~cus ione a lln qnaJe pn rteci.p nno Pasqua Je, Garosci e I.. .azzè, la forru azionC' cl0ll'albo degli 8pec ialisti e la obbligatorietit <lell'i~cri zio11p tli quef.;ti. e u11 ordine tlel giorno J)er chè ne ll'applicazione della legge sull'csa1nf' cl i ~t:t to ~inno salyng:nn r<l :1 ti i (li• ritti cli coloro rhe g·i ~1 sono s pecin lis i i. Si ap11r 0Ya 11 11 ordine (lel g iorno provosto dal dott. Baf.;lini cli ~lilauo col qu~'l le si c·l1ieclc\ eh~ Ria modificato il der reto Gentile per la elinicizzazione degli Os1>0clali C' 1111 ordine del gio1·n o ('o<'n -f'ngli Ben~cl ini c·ontr o il recente decreto riguu rflant P ln r iforma per gli studi odontoiatrici. S ulla questione del rego lèlmen to ;lel' 1<' m11 tue. 11arlano il prof. SilYug ni. i dottori ' Taci110. ì\1n1·ti·nelli , Bra ccini ~ l\iolina t'i <' l' n ~Rembl0n. ::i pprovn In :r~ la zione della Federazione. Il prof. Silva.gni fa il rendiconto della sottoscrizio11e con tro f pii1 gt·a,i danni delln g·uerra patiti dai medici e lor o fan1iglie r· la re l~zione s u In partecipazione delln F ederazion€' nlla celebrnzione d el n1edico cacluto 111 guerra. Il ('ongresw :1 pprova. Il dott . Carosci riferisce .su la ò ifesn contro . J'eRercizio arbitra rio clelle p rofessioni ru0dichc e propone delle severe Ranzioni pec1111ia ri0 <' penali ·contro i violatori d~la -~gge prof"eSSionl'l:le o i loro fa vor eggiatori. Jlarlano in proposito j dottori D arcle..a, Boschi, Coeu-Cagli. ì\1a ttio1i, Bf\rtacchini e Bracciani e le pro})OF:tc'.\· del re la tor<' Caro. ·ci sono approvat e. 11 dott. Martinelli riferisce sulla q~1estione rle~li "albi chiusi. esponen clo lfl varie opinioni in 1nnteria ( propone ndo alèune misure atte a risolvere il prohle1na della pletòra dei medici. speci::ilrne nt0 con uua. severa disciplina déll'istituendo esa me di Stato e con l'adozione d ell 'albo · chi11so. Senza. discussione si approvano due ordini del giorno del prof. Prover a J1er 1'obblign tori ~tà dE>llt~

633

uecroscopie uegli ospedali e per la riunione i11 uno ste::-so Ente sotto uni unica direzione di tutte le 01)cre Pie di uno stesso cent1·0 aYenti funzioni Os1)italiere . Si appro\ano a n che a ltri o rdini d el giorno su questioni fiscali o cli c:.1rattere t ecnico. Zamparelli, sicuro interprete doll 'nnanime sentirnent o del Congresso, r ivolge un saluto di ylauso e di gra tit11dine al dott. Buglioni per · il modo con cui h a egregiamente presieduto il Cong1·e.~~o, saluto che estencle nlla cla sse medica tutta di Roma per l 'ospitalità di cui ha dato proi:n. Raluta a n che i l ,~enerando p1·of. Silvagni, al quale andrà sempre il i)ensiero riconoi:;ce nte dei n1edici italiani. I 11 prP. iclente dott. J~uglio11i, accolto cla vivi e gen(\rali applausi, nel dicbia r a r p chiu so il Co1tgresso. r ingrazia, a ncl1e a n ome dell '.Ordin<" i li RooJ.n eh<' egli :rappresentn. e inneggia n 11€' semwl'e 1ung.!!iOl'i conqniRte clella cla s. e. f{iscuote applau i , ·iyi ssimi. Comu11ica - 0 così il Cong·re. ·:-:n hn fine - che i \Oti approvati Rara nno r a-ssegnn t i al Governo d:i una Con1misRione composta clni <l ottori Prover :t , Gn i(·tin r<lini. T.. a11g- 0 Coen-Cngli.

. •

I

I voti del Congresso presentati all'o_ n. Mussolini. 1Jn Oo111111i~si o11e i1on1inata dal Congl'esso è stata r ic•f',·ut.a clal Presidente clel Consiglio al quale ha Pl'<'. '{'n tato ecl illus trato i Yoti riguarda nti la re• t·<'ntp rifo rma dell'esercizio od on toiatrico. l 'esercizio il bu.-ivo de lla n1edicina , il regolamento per la o])bl igatorietit delle a11topsie neg·li o ·pedali, la cliuiciz7.;1zione dee;li ospedali , t eRi di Università, ecc. Il Presidente rlel Consiglio ha p r eRo attenta visjone degli ordini clel g-iorno, ed l1a cla to affidamen to sulle varie qu~stioni : i1 proposito clella clinicizza zione h a dichin rato che ,a ll'oòierno (1ecr€'to seguirà un r egolamento alla con1pi la:..do11e d c l quale S.'lrR n n<• rhiamati a rolla borare i rn ppreRentnnti di tu tt f\ le pn.rti intere~&'lte.

Nuovi Consigli degli Ordini. Presidente : dott. Cérza P Rsqu:1 l<=-; se.qret(//rio : {lott. Campese Ugo; teso·rie·re : dott. "\TarrnRio Aristide: consiglieri: dottori ...i\vaJlo11e IlEKEVENTo. --

Goffredo, Cerni Giu·seppe, Ca siello l\ifario. Gt1g-lielmucci Gaetano. Segreta rio dell'Ordin~ il òott . Gi11seppe Nazzaro. .Foc:GJA. -

Pt·esidente: prof.

cl~i

:vredici èo

~tefanelli

P«tolo: sef11'eta1·io: dott. Miceli Euge nio; t esori ere : dott. Toled<> I:ittig i; -oons-igl1e1'i : p rof. ~ilvestrini J; uigi, -Oetto1·i Bertini Pio, Salvi Natale, Belluzzi Alberto. FORLÌ. -

P OTENZA. -

Presiàen,t e : prof. Gianturco Giulio;

-~egretalrio:

dott. Chiancazzo F r a n cesco : tesoriere: (1ott. Uoiro J;uigi; co·n siyl.ieri : dottori Barletta Genn n rio, Campanelli Domenico. J osa Giuseppe, Rarli t ,u11illo. r

- TÉ;Ri\ . 01

(Oa-serta). - Presiden.te: dottor~ Campoli Pio; segretario: dott. 'Va lle tta Vineenzo : tesori.ere: dott. Pozzuoli Giovanni; consigl ieri : dottori Se nete J_,uigi, De Cesare Er~le. LAVORO

t1i-o~i ~~;·-S~ntolio 0lemen~..

·

..


63.f.

CONCORSI POSTl \'ACANTI. T~oN01ox~

Co11sorzio. ~tipe11dio e indènnità L. 14.400. ~~umeuti verioclici. 2 indennità c.-Y. 'rassa Concorso L. 30.10. l)ocu1uenti di rito. Grn tuita abitc1zione civile. Scadenza al 15 giugno. Richiedere avviso Segreteria comunale. CIIIUSA PESIO (Oun-eo). Scud. 22 mag.; per , S . Bartolo1uoo; L. 7000 e 4 qui11quenni decimo; IJ. 200 <1rn1. fnr1u.: c. 1v. in L. 70 inensili lorde. G.\ VELLo (Ro1.1i.r10). :S(;ad . 31 mag . .u. iOOO per 1000 pov., T-'. 100 ogni 100 po,r. in più, L. 3000 ca v., ridotte a 2000 per cessione appezzan1. terreno con frutteto e vigna; casa e ndiaceuze nel centro del capoluogo; se uff. san. indennità prestabilita: 5 quadrienni flecimo. Tassa concorso a mezzo C':i rtol.-v. di J ,. 50.20 intest:1tn al Tesoriere comun. G1or1~ (Peru:;ia). Sena. 20 ·m::ig. J,. 6000 r esicl<~nzinli, L. 1000 indenn. co11dotta lJOYera (se meno {li 300 paganti), L. :-oo llff. san. Vaglia di lil'(\ 50.15 intestato al Con1n11e per tassa eone. ~L\XTOVA. R. Prefettura. Uffic. sanit. del capolnogo ; J-'. 13,500 e 5 quadl'ienni decimo; c.-v. in L. 1,200 se coniugato, IJ. 780 se celibe; è consentito il libero eserc. Ab. 35,SGG Sll 392 ettari. S cad. ore 12 del 20 maggio. MONTEBELLUNA (Treviso). Sca.d . 15 mag. Conclott..'l e direz. Ospeclale Civile; stip. IJ. 10,000, due c.-v., trasp. IJ. 2500. ì\IoxTEFALCIOKE (.:1.1;elli no). - Scnd. 19 mag. Lire 4500 (Sic) lJei pov., L. 1500 cav., L. 500 llff. san.

..

(.l\N!\O XXXI, FASC.

lL POLICLI:NICO

(li cline). -

191

VILLAFR.U\CA (l' <'rona) . - Scad. 25 111ag. Pel 10 reparto, L. 7000, indenu. c.-v. in L. 1200, indenn. integrativa del ~o ~~ sullo stipendio base, quattro quinq11enni decimo, r~ . 1500 cavale. T assa di L. 50. D ifficle e boicottaggi.

Il Sindacato Fascista ~ledici Oondotti della ProYincia di Novara diffida il concorso d ella 2a. condotta medica di Livorno-Vercellese perchè n è l'obbligo della sttpplenzn reciproca gratuita coll'altro collega di condotta. CONCORSI

A

BOLOGNA. dazione S. BOLOGNA. Umberto I.

PRE1Y1IO. R. Aocadernia delle

.~oien,ze.

FonPozzi. Vedi fase. 7. Scad. 31 dic. 1924. Istitu,to Ort0pedioo Ri...:zoli. - Premio Vedi fase. 11. Scad. 31 dicembre 1924. -

J\lILANO. Mnn.icipio. - Due premi della Fondazione dott. A. Beretta. Vedi fase. 15. Scad. ore 12 del 28 feb. 1926. ~lILAi\"O.

R. I stituto Lombardo di Scien .ze e Lettere. - Due premi della Fondazione Fossati. Scadenza ore 15 de l 1° apr. 1925 e ore 15 del 31 dic. 1926. - Premio della Fondazione Ernesto De Angeli. Scad. ore 15 del 31 dic. 1926. Vedi fase. 17. )lODENA. R . Univer ·ità. È. stato istituito il premio «Riccardo J.Juzzatto )) in memoria dell'insigne scienr.iato, morto tragicamente per infezione contratta facendo esperienze scientifiche. La dotazione è di T.1. 20,000. Il premio di L. 1000 verrà dato al migliore lavoro di chimica o terapia speri11tentale. Con donazione del prof. Riccardo Simonini è ROXCOFREDDO (Forlì). - A tutto 25 gill ., 1a. constato fondato il premio a nnuo di L. 500. intit:olato dotta : I.... 500 pei pov. (312 su 3200 ab. cil'ca) e al giovane «Alfredo Simonini>> rapito nel fiore 10 bienni ventesimo; L. 1500 cav.: la indenn. c.-v. dell'età, da assegnarsi a qt1ello studente del VI ane n1 tit della 2a; L. 300 per- uff. san. Chiedere no di medicina che più si sarà di8tinto nella clinica <1llnnnzio. pediatrica. no~IA. Ministero <lella Jlarina. ·- Scad. 1() mag.; Ro'hiL.\. Assooiaz. ltal. per l'ln iPne. - Premi per opuscoli di propàgancla. , ,. edi f:1 ~<.1 • fiO. Proroga 15 eone. per esami a 20 posti di tenente medico in ' serv. attivo l)erm.: vedi fase. 18. maggio 1924. , SPERLINOA (Oata'11ia). Stip.. L. 5000 (sic); per ROMA. Assooiaz. Profess. D ern1osifilografi ltauff. an. J •. 500: indennità prov~vista 1nedicine lilioni. - Premio Locatelli. Vedi fase. 45 del 1923. re J500. Scnd. 30 giug. Rivolgersi Segreteria coSena. 15 maggio 1924. munal0. Cartolina-vaglia cli IJ. 50. i11testnta al Te- , ROMA. - Mi1i-i stero de•a. G·u erra. - Premio Riori re comunale. beri. Vedi fase S. Rcad. :.ll clic. 1924. TRABIA (Pal ern10). - ...~ tl1tto 31 mag. :, L. 5000 R OMA. R. Clinica Oculistica. - Premi Cirincione (sio) J)('i po,. e 5 quinquenni dee.; primo c.-v. : e Cidonico. Vedi fase. 17 òel 1023. Scad. 31 n1aginde11n. supplet. oltre i 500 po'. gio 1924. "\rAOO LIGl..~RE (Genova) . Rcncl. 20 mag. Stip. R OMA. R. i-nirersità. - Pren1io Baccelli. Vedi IJ. 6000, dopp]o c.-1r., I.J. 1000 qnnle nff. sa n . (assefase. 17. Scad. 15 giugno J !'.l2-1. gtli in corso d'approyaz.). Tassa di TJ. 50 da verR OMA. R. Università. - Due premi di fonda~are nlla c.assa Comuna le. zione Girelami. Scad. :11 clic. 1924. ,·~xi::z1 \. o. pf;dale Oi·vile. Aiuw nella Sezione ROMA. Società ltalia11a di M edicina Interna . Tub<'rcolo~i, sita in Isola cli Sacca Sessola; stip. Due premi ditta Hoffmann-TJa R oche. Vedi fase. 15. l.1. 4800. inrl,e nn. disag. resid. L. 1500, alloggio, Scad. ore 16 d el 31 di c. J924 e d el 31 dic. 1925. vitto, gna1·dic : nom. biennale e conferu1a annua. ToR1~0. R. Acca<f. ài Me<licina. - Premio RibeTa a I.1 . nO. Età lin1. 3:1. Rei nnni di laurea e ri. Vedi fase. 33 òe1 1923. Scad. 81 dic. 1927. quattro di effettivo ~ervizio jn Osped., Cli11. l1niv. VE~EZIA . R. I stituto Ven.eto. Premio Minich. o Condotte. Esan1i. Chiedere annunzio. RiYolgerScad. 31 dic. 1924. Premio Forti. Scad. 31 dic. . i C'-0n~ref?. di Carità (Ammin. 11roYYi.orin). ~cad. 192.;. Vedi fase. 40 del 1923. ~1'<' 17 tll' l 2<ì 111<1:r~io.


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!ANNO XXXI, FASC. 19]

SEZÌONE PRATICA

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE,

Il ùott. Raffaele Bolognesi è i10111ina to, in esi to .a concor~o . professore tli pn tologin generale a Sien:1. Sono stati trasferiti i 1)roff. .A.ll>ei-to Agàz7..otti, di fisiologia, da Catania a Parn1a: Giovanni Cagnetto, di anatomia patologica, cla Cagliari a Siena ; Cesare Decio, di clinica ostetrica. da Sassari a Cagliari : Gennaro F iote. di clinica pediatrica, da Cagliari a Pisa : T1go T,·on1bro80. cli tisiologia, dà 1V1essina a Palermo. ('on R. D. 7 1uarzo il gr. uff. clott. Giulio l\larolla, direttore generale del Lavoro e della PreYidf'nza sociale al ì\tlinistero dell'Eco11omia Nazional~. è chiamato a far vnrte del Consiglio Superiore <10lla Cassa Nazionale c1'Assicurazione per gl'Infortuni sul J_;avo ro, in sostituzione del comm. dott. I~uigi Solinas. nominn to consigliere della Corte dei Conti. Il concorso bandito dal ~Iinistero della P. I. tra laureati in medicina ver un posto di lJerfezionn1n(•nto a ll'interno, dell'importo di J.J. 6000, è stato vinto dal dott. Giuseppe ·.i\iello, che ha riportato • J>Unti 4G/50. La Commis~ione era così composta: A. Bignami. presidente: G. T11f·dni. A. Dionisi, R. VPrsari, S. Baglioni segretario relatore. Il prof. Giuseppe Fiorito, pareg·giato (li batteriologia presso la R. "Cniversità di Cat~nia, per speciali benemeren7,e nel campo scientifico-,p ratico è stato i11signito della croce di caY. l1fficiale <~ell a Corona d'Italia, dn l Ministero della P. I . ....

Il dott. A.les<.:;andro ì\Iotti da Castel San Giovanni (l'iacenza), è stato decorato di 1nedaglia di bronzo al \alQr militare con la seguente moti\aziont? : «Ufficiale n1edico di battaglione continuò a disimpeg11are il Ruo servizio presso le truppe di prima linea in àzion(_'.), anche dopo aver riportata t1na ferita di qualche importanza, dando bello esempio di sprezzo del pericolo e di elevato spirito militare. - Valle di Siroea Nyiva, Bainsizza, 18-26 agosto, 1917 )} .

Interessante pubblicazione: . Prof. p, DE MICHELE

della R.

T 1 niY er s~til

cli :N"apoli

PATOLOGIA GENERALE (6" edizione, completamente rinnovata) con 70 figure nel testo. SOMMARIO. PAR'r E GENERALE: Cap. I. Nosografia. Cap. II. Etiologia e Patogenesi. - Cap. III. Patologia delle infezion i. - Cap. IV. id. dell'infiammazione - Cap. V. id. cellulare. - Cap. VI. id. dei tumori. . Cap . ' ' II. id. del ri cambio mater,i ale. - Cap. VIII. id. dell'economi;1 termica. - PA.RTE SPECIALE: Cap. I. Patologia del sistema ner· voso. - Cap. II. id. dell'apparato circolatorio. - Cap. III. id del sangue. . Cap. IV. id. della circolazione linfatica. Cap. V. id. dell'apparato respiratorio. - Cap. VI. id. del· l'apparato perspiratorio. . Cap. ' ' II. id. dell'apparato di· gerente. -. Cap. VIII. id. dell'apparato orinario. - Cap. IX . id. degli apparati endocrini. Un volume in·B, di pag. XX·4.q1, in coro ~ercio L. 38 più le spese postali di spedizione e di imballaggio. P er i nostri abbonati sole L. 35.75 fran co di porto. Inviare Va.gli.$\ postale al Cav. LUIGI p0ZZI · Via Sistina, n. 14 - Roma.

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NOTIZIE DIVERSE. O Consorzio Universitario di Genova. Il lU aprile si è riunita l'assen1blea d~l Consorzio per l'Univer~ità di Geno\a. Dopo lunga discussione è stato ap.1)rovato un ordine del giorno co11 cui asserendosi che difficilmente dai comuni della J1iguria si otterranno contributi per la costituzione del Consorzio universitario· nella mi sura che si r itiel\e necessaria per assicurare la vita e il progressivo sviluppo della Università di Genova, si fnn110 voti che il ~1inistero, con un provvedi1nento dì sua competenza, renda possibile la costituzione coattiva del Coooorzio fra tutti i comuni della regione lig11re, lasciando però sempre liberi a tutti gli altri enti, istituti e priY<"l ti cittadini di concorrere i11 quella misura che crederanno alla costitnzione ctel Conso1·zio stesso. 1

'

Per l'Università di Bologna.

Il Consiglio Provinciale ed il Consiglio C-Omunah: di Bologna si sono occupati ampiamente nelle ultime i·iunioni dell'Università, non ostante sia annoverata fra quelle di Stato, classifica questa più or11amentale che di reale vantaggio. Basti not <tre il fatto' che la ~pesa prevista per n11ove costruzioni, per ampliamenti e sisten1azioni di edifici indispensabili, si aggira sui quaranta milioni di lire, di cui la metà solamente verrebbe sostenuta da Ilo Stato, a condizione che l'altra 1netà venga preventivamente assicurata dagli Enti locali. I

Commissioni universitarie. Riportiamo il risultato delle votazioni fa~te il 4 febbraio 1924 dalle .b"acoltù di medicina per le <._;omruissioni git1dicatrici di promqzioni ad Ordinario. Anatomia patologica: Pepere Alberto, Dionisi Antonio, Barbacci Ottone, Fabbris Aldo, Cesaris Demel A11tonio. Attini: J.Ju stig Alessandro, Sacerdotti Cesare, Bignami Amico. A11atomia l1mana noru1ale: Sala Luigi, Chiarugi Giulio, Bertelli Dante, l ievi Gi11seppe, Versari Riccurdo . . 1\.ffini: Grussi Giovan Battista, Ruffini Angelo, Dionisi .i\.ntonio. . Clinicn pediatrica: .Jemrna Rocco, Comba Carlo. Paccl1ioni Dante, Francioni Carlo, Di Cristina Giovan11i. Af:li11i: Scla YO Achille, Dionisi Antonio, Micheli Ferdinando. Clinica oculisticn : Albertoni Giuseppe, Ovio Giuseppe. Gallenga "an1illo. Angelucci Arnaldo, I~ietti Amilcare .....\.:ffini: Tricomi Ernesto, Aducco Vittorio, J)luscn tello Gi11se1)pe. Clinica ostetrica ginecologica : l\1iranda Giovann i Ferro11i Ersilio, Cli,io Innocente, Pestalozza ' . Ernesto, Sfameni Pa ~quale. 1\.ffini: Pepere Alberto, Muscatello Gin.s eppe. I.J11stig Alessandro . Igiene: Sclavo Achille. Sanarelli Giuseppe, Di Vestea Alfonso, Ca11nlis Pietro, Manfredi Luigi. Affini: Lustig .t\..lessandro, Ad11cco Vittorio. Bigna• mi Amico. 1 l\Interia medica e fnrmacologia: Sabbatnni Luigi, Gnglio Gaetano, 'Talenti Adriano. Ooronedi Giusto. Mnrfori Pio. Affini: J;() ~1011aco Dome11ico. Bottazzi Filippo. Ad11cco \ Ti ttorio.


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XXXI,

f1'A:::>L.

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L'errantlo <ì-ian Oia<.:owo. :b'errai Ca rlo. :\Jirto Don1enico, <.:evidalli .Antonio, Rio11di Cesare . .-\tli11i: SehlYO .\<·hillc, D ionisi Anto11io, . 'abbatani l1uigi. Pntologia generale: L11 ::;tig ~1I~ ··8a ndro, • 'al,ioli l g11azio. )!orpurgo Benedetto, ~ac:<'rclotti C'e:-Ktl't'. 1'iberti ~a~zareno. Affini: I>(\pere .\.lberto, Dio11isi ~\ntonio, C.esaris Demel Antonio. Patologia speciale chirurgica: Tricomi Erne. to. Burci E11rico, T usini Giusepr>e, ì\Iuscatello Giuseppe, .t\lessandri Roberto. Affini : Dionit i Anto11io, Pepere Alberto, Sncerdotti Cesare.

c;io 11a iniziato un corso di Teravia :\Jarina J)er infern1iere, allo scopo di preparare un personale s1>ecializzato per tali ··cure nelle f'liniche stabi li' n1enti e pratica IJrivata. Sta11te l'i1nportanZ<1 ed il successo del corso questo sarà ripetuto durante il c.:orrente anno. Le imP-Ortanti lezioni sugli elementi della Terapia )Ja ri na, sui metodi di applicazione, e sui .·oggetti sotto1:>0sti a tali cure sal'an110 pubblicate dal prof. C'ur cio in t1n « Manuale di Terapia Mar ina ».

Corso di perfezionamento sulle malattie professionali. Si è sTolto 11ei mesi di febbraio e marzo, presso la Clinic~l delle Malattie professionali di NaPoli diretta dal prof. Ferrannini; è stato integrato da 11no stnflio della me{licina ed igiene fer r oYiarie. Alla solenne sedu ta di chiusura, che ebbe luogo i I 31 marzo, pronunziò un discorso il pl'of. b,errannini e tenne ltn'elevata conferenza il gr. nff. n.v\·. Ignazio Giorda'li.

La Mostra di Vercelli. ::\Tci inesi di ·ettembre e ottobre si terrà a Verc·elli la })rima ì\ilostra Italia na delle ~ltti'vità :.\1u nicipali; essa comprenderà una Sezione di Sanità (_\cl Igiene ed una SC'zione di Bt•11pftccnza ed Assiste11za Pubblica. Il Cornitc<tto ordinatore, presiedn to da l Sind<.tco gr. uff. Felice Lombardi, coadiuvato dal segretariogenerale del Comune nvv. rag. ~i1Yio Ardy, ha sede pr esso il l\Iun icipio.

.\J cdi<'ill<l

Corsi samaritani e di propRganda d'Igiene sociale da 1.enersi in località marittime. • In una sala (le lla Sede Centrale della Cassa Nnzio11ale per gli infortuni sul lavol'o si è tenut-0 u11 numeroso e scel to Convegno per l'istituzione <li

Conferenza.

Oorsi Sanitari e di Propagan(ta d' lgie11,e Soc,i ale <la tenersi in località marittime, promossi dal Oon"'01·z;o delle Scuole Professionali pe1· la Maestranza 11 a ritti nt a .

raossifenilarseuico, in cui l'arsenic:o funziona d<.1 venta yalente, 111entre negli airsenobenzoli si comJ)()rta da triva lente. Questo prodotto è stato ottenuto da Cléme11t Simon, in scg11ito agli studii di Ehrlich, Levaditi, Fournier, ~avarro-1\lartin. :•chwarz. Esso offre il grande vantaggio di poter essere somministrato per bocca.. 'L 'oratO!re ha fatto la storia del proùotto ed ha riferito intorno a 21. pazienti da lui curati con ottimo successo. Si riprom~tte di accertare se le guarigioni saranno .~ tc1 bili e se il rimedio esercita azione po:eventiva.

~- I~.

Il J)l'Of. l'io I'eùiconi ha tenuto il 2~ a1Jrile, 11ell'O~peclale cli H. (ia lli<;a110 in Rou1a, una confereuza sul tra ttame11to della sifilide iuediante il treJ>ttrsol, der ivato forwjeo cle ll'acido ineta-amino-Jla -

J"nigi f,11 zzatti. I"residcnte Generale eff0ttivo clel Co11sorzio, leggermente indisPosto, si era fatto rappresentare dal : : uo fìduciario prof. Da vid LeYi Morenos, che ha esposto sinteticamente In nece.·sità di una azione {liretta, ~rdinata e tcnac:P fra la PoPolazione marittima, in modo da diffondervi largamente non ·s olo le nozioni pratiche nei riguardi dei soccorsi di urgenza da prestarsi nelle disgrazie accidentali, ma anche i primi elementi d'igiene specialmente per l'importanza cbt> hanno nell'emigrazione e nell'economia. nazionale. Dopo ampia, csaul'iente discussione, il Convegno, plaudendo a ll'iniziativa presa da S. E. .Luzzatti, clellrr qpale si è riconosciuta ed esaltata l'alta importanza sociale, 11a deliherato l'istituzione dei <'or~i. da tenersi 5n località marittime, procede ndo :1 lla nomina di clul? Commissioni. che con la Pre:-;i<l«'ltza del Consorzio c-0stituiranno il Comitato m~crutivo dei corsi predetti. .A. far part<' della Commis~ionc tecnica sono stati d('~i~1~'1ti il ;en. Cavalli. i prof~ssori Scla ,~o. EttorQ T"t->Yi. i com1n:1nclatori Baldi. Sciti. Rnviciill. D'Ale~~andria <' i 1 <lott. Tr11lli : d<'lla Conrmis~ion flnanziari<l i con1n1 ndatori )1<'-clolagb i. F'a lcia ni. Ra tti1-.tE>lla, Oherclorfer e Veratti. ~i è d~fl'l'ito :1lh1 l'rc "'idenza il mandato cli int<:)grare le pred<1ttC1 on1mi . ioni con :1 ltri e len1euti •' cli CODYOC'nrlt' nl più pr()... tO.

La Rockefeller Foundat:on. Da 11n r esot:o11to preliminare de l pre:-:i<lente, dottore George E. \ rincent, sull'attivitù svolta nel 1923, risulta che l'istituzione ba continuato ad attuare il suo prog·ramma, già da noi più volte pro~ ~nettato, an11)Jiandolo e consolidandolo.. In particolare s0gna liamo, nel 1923. l'assegnazione di una son1mn corrispondente :i ;Jo milioni di li1·p ver aleune l· ui vcr~ità .d ell'I11ghilterra e di so1nme corrispo11dcnti a 20 e lO 111iJioni di lire alle Univer sità Alberta e della Penn~ilvania; il conf<'ri mento di 636 borse di studio: 10 spese per g li :sca1nbi di ll<'l" ·onale sanitario, c:oJ tran1ite della TA:-.ga clclle Nazioni; l'invio di ingenti quantitatiYi <li materiale sanitario al Giappone. Numerose altre eontribuzioni sono state fatte . ·pf'onclo i piani g ià tracciati negli scorsi anni. IR. spese sostenute nel 1!)23 an1montano a circa ~ .5 n1ilioni di cl ollari. ossia n circa 200 milioni di lire (al cambio <li 2:1).

Corso di terapia marina.

Un ospPdale italiano In Tokyo.

}!"'in dal l H 11u11·:1.0 '" a. nel!' IHlit 11 to Orto11eàieo RnY:l, . . hi<c>ri <li ~apoll, c:on ò.i]')('ud<.•nza Os1>izio ::.\1a1·ino Perrnn ll<' ntt· in Bagnoli. il dir<'ttorf' prof. Cur·

l/ospedaletto tlonato alla Cro<·P Ho~"-'it Gia1>pone')C. eretto nel cortile del snnntorio d >l dii:;tr<>tto di Tokyo. a TTyeno, fu aperto il 14 fphl•r:l io. Il baro-


(_.\NNO

:\XXI,

I ì'ASC.

19]

SEZ LONE P RATI C:\

ne llirayamu. t•i·csfdente <ie lla Croce iloHS:t Giapponese, fece un <liscor so d ·apertura. Parlarouò a nche il ba rone Di ~1artino, ambasciatore italiano, i l "'inclaC'o Nagata ed il barone Matsui , mi11istro degli Esteri. L'ospedale è uno dei dieci fatti co~truire ora dagli italiani lJer i cittadini che .·ubi rono il terre moto, e si crede che, per L.'1 .·u<t <.:ostruzione, sia v0rfettarr1ente ar1tisismico. l ;Q sti le dell'edificio è i11d icato dal titolo di « Progetto di 1\fessina », cioè del tipo ideato per la zona distlrntta <li Messina. Il sin<.l nco Nagata e gli a ltri giappo111:si invitati dichiararono. nei loro discorsi. la propr ia r iconosC€nza per il buon volere dimostrato dalla 11azione italiana, che 11a purtroppo una t 1iste ~r~PC­ rienza, al pari dei gin p1:>onesi, quanto n tenreu1oti. (.Ja pan JIedi.r·a l fl ·() rl rl).

63ì

cista, ma il pt·of. IAiqncur si è appellato contro 9uesta decis io ne a lla C-Orte Suprema, e il giudizio è t uttora pendente.

Il decano dei medici di Bologna. Il ~ aprile u. s . ha c-ompiut.o, a Bologna, l 'età di UO ·anni il dott. cav. Cesare Bn~i, che fu pri- . u1ario degli Ospedali )Jtl g·gi or e e tli S. Orsola e

elle dell'esercizio pratico della n1cdicina. e della chirurgia ha fatto un a lto e nobile nrinisterio. In questa occasione il dott. B usi ha ricevuto. l'omaggio devoto e riconoscen te d i amici e di am111 i1;a tori.

Per festeg·giare 'l'on. A. Cueco. l/ou. prof. Alfredo Cucco, segretario politico . della l!'ederazione Provinciale di Palermo del P. X . l•'. . t:> letto primo i1ella lista nazionale per la Sicilia, sarà quanto prima nella Capitale. I me-dici che ebbero ad apprezzarne le doti, i fascisti che lo ebbero con1pagno nell'aspro periodo della lotta a ntibolsce,·ica, sono pregati di far pervenire la propria adesione a l dott. G. Lncangeli (piazza Cola di Rienzo, G9), per costituire un Comitato, . i I quale $tabilirà la forrun t> le 1nocla.1ità delle ono- 1'<1117.P da tributargli.

L'insulina avanti ai Tribunali. Quanto sian10 per ncu·rare è avve11uto in Olaud.a ed è riferito dal ").-ederlanàscli Tijrlsc/lrift e riportato dal J ourn,al d . ..ll. .d.. Il prof. T,aqueur ha patentato il noine di « In~i.1 li11nn1 ~cedt> rlandicuru » per un' inr:;uli11a da lui fabbricata secondo i l>recetti d~g-li Fitnc11 o:-;i di 'l'oronto. Un farmacj·s ta, a sua volta, inoltrò ista11za pe1· ottene re la tute la dcl n<n11e « Ins ulin R lotnberg )) ; ma il dott . .J. Koopn1an Ri DJ>pose, ril()Yanclo che il nome d'i1u.;nlina llOll pnò e8sere tutt>la to da un marchio 'di fabbrica. più cli <'on1e potrebbe esserlo il nome « sangu<' )) o cc hile », perchè introdotto i1ella ~cienza <la Scll~ifer nel 1916 e<l è di cliritto pubblico. In seguito a quf'sta istanza l'ufficio d~i brevetti rigettò la richiesta del farmaci:-\ta. il quale si è appella.to u l Tribunale. J,a Cori.tP 'li ;\jD h a deciso a fn,ore del farma -

I medici laureati a Roma nel 1914

• l

di r iunirsi pros~i111n niente a ba~ - . chetto per festeggiare il decimo anniverRaTio della · la urea. Tt1tti coloro cl1e ..1 der i ~cono sono pregati · di mandar la loro ad~sio ne e il loro i11dirizzo al do tt. ~~r naldo 'f.iupi (via Ba buil10, 135, Roma), il qua le fnrit conoscere a suo tempo l'ammontare <l~lla quota e la cln ta èlelln riunione. h :1 i1110 ~tabi lito

Indice alfabetico per materie. Bambini latta nti: cure iodiche e arse• l'ag. 62U nicali )) 620 BibliQgl'afia . . . )) 6~ Bronc)J.iti : terapia terpinica Oliniohe d elle Facoltà medico-oliir·u rgich e e a1nmi11,i "tra.~io·ni ospedaliere : 'Y'apporti . . . Concorsi: criteri circa i giudizi dellr· Oommissioni giludicatrici • Oonsigli com11,nali: validità delle delibe, • • t·azioni . . . ·

Febbre da colecistite calcolosa . Glandole linfatiche sottoepiteliali: fu11z1one immunizzante

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630

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Licenz·ia;me1~to

pe1· firie c!Pl periodo di prova : 1no ti va.z·i ono _ Licenziament o v er soppre.ss·i one d·i posto Liquido cefn lo-racl1idiano: doi:;aggio rolo-

rimetrico dell'a lbu·:nina Nomine provvisorie : effett i . Ordini àei medici : Congresso .

Ovariectomia: effetti ~ul contenuto i11 li-. poidi del fegato . . . . . Pigmenti bilia ri: ,1ove s1 formano? . Pneumotorace terapeutico nell'ascesso f' nelln gnn!?:ren:i fl<>l nol m0n~ . .ltuwa,

1~24

-

Tip. ()artie re Centrali.

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632

H~

Reazioni di Riva lta, di nl artiri e di Soc:l1a 11.$ky per la diagnosi di essudati e · trasudati . . . Pag. ()07 Sacralizzazione dolorosa delle ultim e vertebre lomba ri: clinica : intervento . )) 610 )) 629 Sangue : ' rolumetria. . . . Secrezione lattea : azione dei medica)) 629 menti . . Sifilide del sistema nervoso : bismutote. )) 619 rap1a Sifilide del sistema ner,·o~o : f'la ssiJ:i(·<1)) 618 zione . Sifilide del sis tema neryoso: diagnosi ~ )) 616 cura )) 626 Sinton1i: ~ullo studio dei T esticolo: comportamento delle cellnle )) 625 interstiziali nell' infezione tt1bercolare • Tubercolosi: cau se dell'insncresso 11el )) 627 t rattamento ambulatorio . Tubercolosi: importanza della diagnosi )) 627 di cc qt1alità >) per la terapi~ )) 626 Tubercolosi : inizio n0ll'nomo Università: norme . Urolo~ia

:

.

))

Con~·rf)SSO i 11ternazionale

))

629 621 •

L . Pozzi, ed. resp.


IL POLICLlNICO

( PAOIX.4- DELL'AMMINISTRÀZIONE)

SEZIOXE PRATIC.A FASC. 19

.b~ pubblicato il N. 8 della Col lezione: Monografie Medico-Chirurgiche d'attualità:

Prof. Dott. ARNOLFO CIAMPOLINI

DOCENTE DI ~ED1c1NA LEGALE DEGLI INFORTuN1 ~EL R. ISTITUTO DI STUDI SUPERIORI DI FIRENZE :\IEDlCO PRI~CIPALE DELLE FERR0, 7 IE DELLO STATO

La diilgnosi medico . . legale della ''Nevrosi dei traumatizzati ,, (Il rilie~o e il significato dei sintomi) Pl'efazio11(;! del Prof. •'ESAHE

B10~01,

direttore del R. I stituto di 1\lledicina Legale detl' UniYersità di Siena

Pel' comodità dei r1ostri lettori, ripo rtiamo 1a Prefazione con la quale il chiarissimo pro1

1

fessore Biondi ha Violuto pregiare qnesta i1ostra pt1bblicazione: • cc (Ji rea

dieci anni fa il Ciarupoliui c:ou un lavoro giova11ile, che fu una delle s·u e 'miglio1i affermazior1i e che i1 Borri presentò agli .studiosi co11 alcune pagine sapienti (1), aveva efficacemente contribnito a comporre nel sepolcl'o la neul'osi dei trann1atizzati, come la chiamò abbandonando il brutto neologismo di « sinistrosi ». Oggi col Yolumetto, che la casa editrice Pozzi opportunamente ha dato alle stampe, il Ciampolini mette sul sepolcro inviolato una bella e fort:e pietra tombale, .cbe noi dobbiamo mantenere e rafforzare. C'era nel1a pratica medico-legale, e di tanto in tanto minaccia di risorgere, questa cc vanità in parvenza di per sona» che avrebbe potuto essere .{}osigna ta come neurosi <l0gli a~sicnrati, d-ei pensionnndi e degli indennizza bili 111eglio ancora che dei trn umatizza ti . Il t1·a urna infatti - e la esperienza bellica ce lo dimostrò ltuninosamente poteva esserci e magari non esserci stato; e quello. ·ChP è ancor più impresRionn ntC'. poteYn esserci e Jnn ga1·i non esserci la neurosi. Si era arrivati al 1n1nto (·il<' nn<l Jlirc-oln es<.:otiazione, se 11011 <.tncl1e il I*ricolo 11lll'O e semvlice di un minimo e trascurn bi1e fatto lesi\o, senza trauma psichico cli sorta. si costituiva i1unto di partenza per la pretesa di una pensione o di llll indennizzo, che si appog·giava r.on su di una sindrome 1norbosa ma !=;U qualche fenon1eno ba11a li~~ imo. che per l'oce.rision(\ si elevava a digniti\ di fatto nnorn1ale capace di esprimere uno stato patologico limitante o sopprimente la capacità di guadagno. Peri ti e magistrati ha11no troppo spesso dimentica to che non 1si p11ò parlare di conc~usalitil. tra · una occasione ed 11na cat1sa. Si è dato a l trauma lieve od ipotetico. tanto contrastante coi postumi òi~a 8trosi, il valore di cau.sa inducente effetti così snroporzionati. perchè, si affermava, vi era stato i] concorso di ·una condizione particolarmente re· CC'ttiYa all'azione della caui:;a per parte del sistema nervoso del lesionato. E ro~ì talora si Rndnva diritti dove il neurotico d~sidera ,.u arrivare - a1l'indennizzo od alla penRio11e - giaC'cl1è sia per la legge infortu~i, ~n per L'l legge delle pensioni civili e militari, sia per J'nccertnmento della responsabilità civile da delitto o qunRi delitto non è consentit::t variante ~lcuna nlln obbligazione per l'intervento di t1na concat1s.:: e~trnnea al fatto. da cui l'obbligazione stes~a s.i m11ove. T/0r1'ore. dicevo. Rt.'l nel dar ,ralore di cousa n <'iò eh<> non è nl più ~e non 11nn occasione. Ca11sa infn tti è ciò che secondo la con1une e~perienza ~ 11<'1 no!'t1·0 cn~' seconclo Ja C'~perienzn 111<'a·ica -. 11o~sicdc la capacità ~enerico di ind11rre llD dato f<'nn1n~no. • i;l 11ure f'h<> nelln · PN!ie concorran~ insi<'mf"\ nei ~~Rfl. n~lln 1n·oò.nzione dell'eff<'tto, nltr1 1

( 1) ~ocinle

.

onf . Rnmazzi ni. - e Giornale italiano di }:ledicina •. ,\nno ''II. fascicolo 1. Gennaro 1918.

eleme11ti che le siano estranei (ca use concorrenti o . concause). Occasione invece è ciò. che non ha la capacità generica di produrre un dat-0 avvenimento ma soltanto quella ·ai promuovere, ·ai attiYal'e. cli catn lizzal'e razione llella causa Yera e propria . Occasione e causa non l)OSS-Ono quindi, agendo insieme, rappresentare lln concorso di c:ause, donde sia da considerarsi rlerivante un dat•o effetto, che è invece da attribuirsi nei rispetti di un nesso giuridico di causalitit esclusivamente a quel fatto, che l1a dignità di cat1sa. Cosi e non divcrsa:mente noi dobbia1uo inte11dere e fissare ne1la definizione dei rapporti git1ridici, che richie(làno n11 i10~so cli causoJità tra t1n fatto ed un evento - Ja i1ozione (ii conca t1salitit. È chiaro perciò come tutti i traumi fisici i11significauti od ipotetici. t utti i tra timi psichici , irumaginn ti o rirostruiti. che n,oi trov-ammo a momento causale di certe i1eurosi, dovevano essere relegati · al più tra le occasioni e destituiti di ogni capacitit a creare fondamento medico-legale per definire una obbligazione. Un decreto, emanato jn teru1}() di gt1erra (D. L. 2 settembre 1917, N. 1385), equiparò, agli effetti della assegnazione delle pensioni militari, l'occasione a lla causa e, •se le speciali contingenze del tempo poterono giustificare il provvedimento, è certo che di fronte a lla valutazione delle sindromi neurotiche ci si trovò in t1na angosciosa incertezza, che io ed altri non ci sentimmo di risolvere cosl recisamente, come Borr.i pensava, proclamando occasioni spurie quei fatti occasionali, che pur potevano essere sic11ramente accertati. · 1\1.a quando anche traumi fisici o psichici siano stati accertati e ta li da potersi ritenere vere e proprie cause e non occasioni e tanto meno occa· sioni sp11rie, ci si è trovati a sentir parlare di net1rosi. con relativa incapacità più o meno permunente al lavoro, quando si era di fronte a qualche fatto morboso simulato, o ad una mono· 1Sintomat-0logia, sia pur reale, od a fenomeni senza valore, PSpressione di uno stato costituzionale, od a ~intorni, che il medico cogli esami multipli ed insiRte11ti era arrivato a suggerire ed a suggestire. Contro q11esta deformazione di metodo negli aecerta.menti diagnostici e medico-legali il volumetto del Ciampolini porta un contribut.o essenziale, forte di esperienza e di dottrina. E lo studente ed il medico pratico vi troveranno non soltanto quello che I' Autore volle meno in evidenza per lo $J>eCiale argomento, ma n1olte pre~voli coO'nizioni lucidamente ordinate. che potran0 ~'CO essere di ait1to eftlcace ne1l'accertamento a·1 no certi fatti morbosi anche tn ogni altro campo della pratica medico-legale». Siena . nel Maggio del 1921. CESARE BIONDI.

Un ,·olume iu-s• di pa~~- ' ' III-74 (N. 8 deUt? no~trt? mono~rafie )Jedico-Chirur~icbe d 'attual~~)r; nitidamente st&mpato rsu carta sernipl\t innta. _ Preizo L. 1 2 ; per 1 oo:>tr_i abbonati sole L. 1 O. 7 5 franco di P · , Invi ar \';\elin po~tale nt Cnv. IJ11ii.?i Po1?.i, Via S1st1nn. 14 •- Ro1na..


9

ANNO XXXI

Roma, 19 Maggio 1924

Fase. 20

' •

tondato dai professori :

l

FRA.NCESCO DUR.ANTE

GUIDO BACCELLI

SEZIONE PRATICA REDATTORE

CAPO:

PROF.

VITTORIO ASCOLI

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SOMMARIO.

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Lezion i: ..\. Gentili: L'indirizzo biologico e sociale nello studio della ostetricia. Osservazioni cliniche : F. Viola: Sopra un caso di flemmone del dorso scambiato per molto tempo con un reumatismo muscolare. Apparecchi e strumenti nuovi: L. Cappelli : Un metodo semplice d'applicazione degli appareccbi radioattivi sotto la volta faringea. commenti : 8. Ba.lp : In merito a eziologia e profilassi del gozzo endemico. Sunti e rassegne: MEDICI NA : W. H. Rcbey: Note sul trat. tamento delle malattie cardiache. - CHIRURGIA: P. )focquot : L' anestesia epidurale. Cenni bibliografici. Accademie, Società mediche, COngressi : R. Accademia )fedira di Roma. - R. Accademia Peloritana. Messina .

)

i l l

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Appunti per il medico pratico: 0As1s·r 1c A e TERAPIA : Cefalea ed emicranià. Occlusione dell'arteria cerebellare posterior-inferiore. - Tentativi recenti per il trattamento della Pncefalite epidemica. - Il trattamento della. neuralgia facciale. - Sintomi meningitici fu gaci dopo una puntura lomhart: . - NoTB or TECNICA : Colorazione delle cisti amebiche. - Ricerca delle uova di elminti nelle feci. - IG IENE: La profilassi del vaiolo nell'ese.rcito italiano. Po~TA CJBGt.J ABBO:NATJ. VARIA. Nella vìta professionale : MEDICJNA soc rALE:

L. Baldassari: La questione ospitaliera: considerazioni e propos;:.e di riforme. - Cronaca del movimento professionale. - Concorsi. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

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pubbZic~ne

dei

sun~

Una sollecitazione

Preghiamo nuovamente i ritardatari e PRECISAMENTE COLORO AI QUALI NE FACEMMO ESPRESSO 'MEMENTO MEDIANTE STAMPIGLIATURA IMPRESSA SULLA FASCETTA AVVOL GENTE IL PRECEDENTE FASCICOLO 18, ED ANCHE CON CARTOLINA, .A STAMPA, DEL 10 CORRENTE, a non vole.. frapporre ulteriore indugio nel rimetterci l'importo del loro abbOnamento pel 1924. t q•1eato un dovere che gli abbonati, legati al « Policlinico » da affetto e simpatia, debbono assolvere apontaneamente senza costringerci a stimolarti con sollecitazioni individuali le quali, oltre a riuscire poco simpatiche o vessatorie a chi le riceve, per la nostra Amministrazione sono assai onerose. Il pagamento va fatto con assegno bancario o con vaglla postale (su quest'ultimo applicare la prescritta marca da bollo da 6 oent.) e va indfrizzato al c av. . LUIGI POZZI, Via Sistina, n. 14 • Roma. L'EDITORE.

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LEZIONI.

i' !STITLTO

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CLIN ICA

OSTETRICO-GINECOLOGICA

Con questo cenno alla m·emoria di Ertinanno Pinzani rievoco in tutti piena risonanza d' affetto (1) . Pochi uornini coone Lui passar.ono n.ella vita senza che un.ai voce dissenziente ardisse mai el·evarsi contro, ed inve.ro non poteva esservi ch e ge.n eralità di c-onsensi per Colui cui fu guida il dovere e lum:e la bontà. Il s110 ·alto inielletto di .scie.n ziato e di clini.c c potè penetrare con sag.acia e precisione in importanti argomenti d·e lla nostra disciplina e scrutar.e con sicurezza i più astrusi problemi diagnostici. Se a questo si aggiunge la conoett osa e nitida esposizione didattica e la somma perizia. operatoria, si comprende oome non pochi c·h ·e hanno seguito la Sua scuol ~, si sia,.. no più tardi sentiti capaci di affrontare i gravi cimenti dellai caITiera scientifica o le g.randi responsablità d.ellai pratica quotidia na. F11 veramente adorato dalle pazienti J)er la sua . bontà che non conobbe limiti e nell 'alta mansione ch e eb·b e d i Reggitore degli st nd i. questa 1

DELLA

R.

UNIVERSITÀ DI PISA.

L' indirizzo biologico e sociale nello studio della ostetricia

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ProlllSion-e d1el

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Grand.e è la sod.disfazion.e di chi dopo lunghi anni di la.voro- e di vario per.eg.rinare raggiur1ge la desiderata mèta, grandissima.i è la mia che ho la fortuna di ·esse.r e accolto docente jn q-µ esto antico e celebrato Ateneo, dov,e, se è pul' vero che sovrastano i ricordi del glorioso pa.ssat-0, a ncl).e il presente sa imporsi per opere jnsigni di Maestri eminenti. In qu.est'ora, a lla espressione de lla• mia pi11 viv a gratit11dine verso i chiari Maestri e Colleghi che con cortese b.e nignità mi h anno qui chiam.ato mi è caro unire 'l 'estrinsecazi:one di ' tutto qu.anto sen.to verso il v.en-erato com.pianto mio p1r edeeiessore ch e il destino h a improvvisamente traivolto quando dalla mente sempPe vigorosa sommo decoro poteva a11cora derivar~ all'in.s eg·namento e la rgo benedlcio alle t1mane soffere:T' 7 P. '

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(1) Il prof.

spentosi imr provvisamente ai Pisa il 2ì febb-raio 1923, tenne ininteirrottam.en~e r.'inSle~naimento e .la id:ilr.ezione della CliniC<t ostetrico-ginecologica dal dicembre 1895. ERMANNO

PINZANI,

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64-0

IL POLICLINICO

[ANNO

XXXI,

J.1, ASC.

20)

dote valse a rend-erlo assaii ca.J.,o ai i1ostri gene- originario, qua11do, più tardi, sri fluse colla girosi giovani che ne iicordano ce:rto con oom- necologia. mozione la paterna, suadente parola. ~on v'è dubbio che se l'airte del parto fece P er Suo m.e rito il nostro Istituto ostetric,ofare pl!'ogressi di valore apprezzabile alla giginiecologico go de di una grande ireputazione necologia, l<Iuesta ri v.erberò, ailla,. sua volta, n·el can1po scientifico, didattico, clinico ed in i1uova luce nel campo puramente ostetrico, ed quello i1manitario ·e sociale. Per tener viva que- io credo ch·e, oltre al1e tante ragioni da molti sta ail ta tradizion e, se m 10,l to d'o·r a innanzi di- autori addotte, questo sia argomento da portafetterà, non mancheranno certo la vo,l ontà, il .r e a sostegno della inscindibilità dei due rami, senso del dovere e 1a 1derfereriza verso l'illumi- . ,oggi uffi.cial~e~te :r iconosciuti costituire la nato consiglio d€i no stiri stimati ~1aestri e d ei vasta disciplina ostetrico-ginecologica. ca.ri Colleghi. i\fa quando affemno che la nost1·a è scienza È b·en com.p rensibile poi ch e io i1on _posrsa reoente non alludo all'innesto della ginecolodisgiungere l 'anim 0 mio riconoscent e da Colui gia ope1rativa .sul tnonco della ·o stetricia, bensì .cl1e fu i11io j nsigne diretto Maestro: Pasquale aJ.l' indirizzo spe.ciaJ.mente biologico che l'osteS·fai111eni è a noi tutti presente poichè la Cli- t ricia va assumendo e •!}er opera, diciamolo a. nica ostetrica di Pisa ne etbbe. da prima la in- fronte alta, specialmente di noi italiani. tellig·eillte e feconda 01p erosità e più tardi il Gli studi d.i embriologia, di anatomia patolustro d·eil la radiosa ascensione. logica, di batteriolo.g ia, di sie~o·logia, di in1mu- · Nè può infine la mia mtente no11 fìssansi per nologia,, di fisio-patologia, di ,chimica-fisica da un istante con grato ricordo sulla terra lonta- molti anni sono presso di noi gi11stamente apna che ter1nf:' occupata per molti anni la mia pll"e~zati, p oicihè è nella cosc:i!e·nza collettiva attività, voglio dire sulla Sardeg·na., degna di ostetrica che nessun ramo dell·e discipline meesser.e m·eglio conosciuta, dove la fierezza, la dico-biologiche è estraneo .all,ostetricia; e non fedeltà, il fervore della noonoscenz.a, il senti- solo non è estraneo ma. nerrnrneno di lusso o di m e·11to del la disciplina ed il d.eside rio di ap- semplice conto.r no. L'ostetricia infatti a pplicò, di volta in Yolta , prend·e•r e armonizz a1no col culto della ospitaa risolver.e i suoi infiniti problemi, metodi e lità e co·n la rieligione d·e1l sacrifizio di f.r onte al concetti delle v·a1rie discipline, .p rend·end-0, senrichiam.o delJ a Fa.t ria. za invade rne il can1:po, quanto ~)oteva essere .. * .... utile ai p.r oprl fini. Per limitarmi ad un solo I/ostetricia è lln.a. dell·e disciplin·e ce1ia..me11 - esempio tra i m.oltri., rioo·r derò com.e, pur di ret e pii1 anticl1e ma non d·eiv·e pare!'e un para· cente, si te11tò di inqt1adrare 11·n a delle più intrid-0sso se io affermo. ch e in un _certo senso è cate sindromi morb·ose del nostro campo, la eclampsia, nel gruppo di quei fenomeni biolouna delle ·p iù recenti. È una delle più antich e poichè l' idea di offtire soccorso ailla d·onna n•el gici di ipe11~sensibilità sui quali fissò per pl'imo parto è istintiva, come è istintiva quella· di ap- l'attenzione il nostro geniale fisiologo (2) . :\1a molto s i giovarono del1a ostetricia le alprestare le prime cure al n eonato, imitando tre discipline. Non è forse l 'ostct.ricia che ha ciò che la 11 att1.r a snggerisce ai bn1ti. dato valore in biologia aJ fenorrneno deJJ.e emI .. n. ..storja dell'o ~ tetri c ia segu·e di pari passo lo sv iluppo ed il prl()gresso di q11 e1sta vecchi ai boli.e cell1u l ari prima ritenuto raro e trascuraa rt.e ostetrica a cui, come è noto , l'Ita.lia. e bile salvo che p.er le metastasi dei t umori? La pen etrazion e nell'organismo materno di clequasi tutti gli altri stati europei, quali più quali I11en o. h a11n o portato il loro contributo. m enti ce1111lari gravidici è un fatto acqnisito alla scienza ed è solo queistion e di vedere fino Esso fn così valido cl1e, in non inolti secoli, l 'ostetricia 11a t.rovato un a ssetto , no·n dico de- n. che p11nto può co nsiderarsi no.r n1ale ed a finitivo , cl1r r111lla è così perf.etto che i1011 possa qua.le grado assuma ca rattere patologico. Sj e6:sere perf ettiL>ile. mai certo tale che le ulte- sa infatti che in Yarie condizioni atipiche, rio1i conquiste. p11r a pportando va11taggiose in - come la gr~vidanza extra·-nterina. o schiettanovazion i. non 11an110 alterato sostanz.ialm.en( ~) Vedi: _.\nucco. .4.zi one 11i1i i1itens a della tc l e vccc11 i P dott1i11e. :\Ia se concepiamo l 'o- cocuinci q'uarido se 1ie ripelP l a sornrninislroR . Ace. s t r t ric ia n o11 ~ola m ente come la parte man11a - :.i onp ,, pochi gior·rii di di stonzn . ..\tti Fic;iocritici. ~iena. Seri e I\T. vol. J\7 , 1 93. l 1. ·diretta a facilitfrre il 111eccani mo del pa11o. IDE'\I . ~i ction plus infrn.se rie la co~ainP. q11ani1 ved inmo al lor a che essa. a ssttrse aJ la ~11a pie11a on pn · répf>te l'arln1i11is tratinn o court intert'alle . . rcl1ivet; itali e11n es de Biol., 189.1, XX. d ign ità soltanto in e por l1 e 1~ecenti. Iln nl o d u 11 1 i111a drl1 a l·l1i1 u1 gia. co1ne fu p. 32-43. \ '"€rli a11clt e : c. DERTARELT.I. Pnu r "ne 1'é1JC1tl ' oculi~tic a. sOl ~e poi a disc ipli11n. autonomo dicalion dan s l'llislnire rf.e l'i1n1nuni f é. .~rch. per ri to r11a re <tcl a.mpi e co1111p"-.;ioni col tronco itfl I. ile Biolog ie. I~ , -11 . 191?, ?71-?7 }. 0

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(-~NNO

XXXI,

FASC.

20]

mente patologicl1e, il fenome110 a.cquista una intensità oltremod10 co1spicua; m.a senza indugiar.e su qu·este particolalI'i condizioni, si può pensa.re che in un tale ca111po sian-0 inisensi'biJi i punti di transizione fra 1-0 stato no;imale ed tl patologico. Forse in un,a c·o1n .dizio ne idealmente normale non vi ddvr.ebb·e .essere una si· mile invasio11e. Ma anche qui, come in tante altre co·11tinge-nz.e, la condizione noa·n1ale nr0n è che lina ·p ura. ·ast1"azio11·ei. Possono bas.t are irl·· vero le più li.evi ailterazioni 111eccaniohe - qt1al1 abnq1~111i com.u nic.a zioni va,s ali , tra mad:re e feto - ovve.r o fini cambiamenti del bi1o chimismo - còme la dimiI11Uzione d.ell.e sostanze difensiv~ in genere od un esia Jtam·ento dell~1 invadenz.n, de.g li elementi jn qu,esttone, a cagiona -re la loro presenza nel circolo genera.le. Quale altra disciplina, i11ossa dalla ricerca dell, ir1t:iim10 signi.fi.cato deJ. .:rico11Tere periodico dei cata.m eni, coordinando in 01g ni particolare il ciclo delle funztoni muliebri , 11a, più dell' ostetricia, -conb:ibuito ail concetto di iit1nicità d·e1lle attività 01·ganiche, che in biologia va acql1istando s emp:re maggioTe importanza? (3). L' ..l\.bderhalden (4) , per il suo metodo geniale di prova b·i-Ologiea, diffu·so ora in tutti i campi d•ella medicina, mosse dal ristr.etto cerchio del1, ostetricia: daJla digestione o n1eno diel tessuto pla.oen·t are coagulato di fronte al sie1·0 cli donne gravide e non gravide. 1

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Qu.and,o a11cota il mio· grande ~l ae6tro . De Giovanni e gli altri d.ella sua scuola nor1 erano venuti a portair.e il loro m etodo ant1·op1o metrico, la t;linica ostetrica, p1ima fra tutte lL altre, a.veva già fatto uno studio m10.r fologic0 esatto delle particolarità fi siche uma11e. Dal cloasma gra.vidico, all' areo1la1 mam.m aria., alla line1a fu1sca, a.lla ip·eirt r ofia del corrpo tiroide, al la vor1o di a,p1p.1~e1stamento della glan dolCt, mammaria, alla diste11sibilità di talune ariic.olazioni, l 'o·ste.tricia ha a.c1quisito alla. scienza una conge1:ri e di fa tti dei quail i tal11ni di in1media ta intuitiva altiss i111a :significa.zione; tali altri a pparentem ente in.d iffere11ti. Tutti, in ogni m oido, risvegli.ar0110· l' a ttenzi on.e st1i probJ.e11ni d ella reci.proc.a iriflu enz.a di organi lonta111i che si èhiamò simpatia, si chiama inft uenza. t1J.11oral e •O•r 111 onica , si chiame•rà domani fo.rse con t1na terminolog ia ancora q.t versa.

La rivoltizione funzionale utero-ovarica. Folia g ynaecologica, vol. XV. fase. 3, an110 1922. (1) Vedi: .~BDERHÀLDEN. ~4.biu erferm e 1it e . Beit'lin , Juliuis Sping·eir, 1914. (3) Vedi: SFAl\1ENI .

641

SEZIONE PRATICA ~Iolti

fra i supposti . risultati di azio11i cosi dette i1ervo·se o riflesse sono cond·otti ora net do1ninio più a.coessibi1e d-elle inilu·e·n ze umorali, com.e l ' ipertrofia della man1Jl1·eJla riportata al diretto stimolo di S·osta11z.e che passano in ·ciroo·~o. Non dobbian1.o tuttavia nregare cl1e esistano anche azioni rifl·e.sse secondo l'antico senso. DimostPative, a qu·esto .p.rop1o·s ito, 1so·n ò le ricerche sui ca.sì detti punti ge·n itali della mucosa nasale, e sop·r atutto se ne ha una rip'1'ova negli effetti esercitati sulla contrazione uterina, ' . 1 dalla rocainLzzazion.e di qu esti ,p unti e di a ltri laringei (5). Alla maschera della gira vi danza, a.Ila pigmentaiz.i o·n e dell'areio~a, d.ella 1'in.e1a o·n ialo-pub.ica, picco1li fatti appa.r ente,m ente più da levatrici che da medici, si dà oggi non poco rilievo, in qua.n to, esclu1so che .tali ipercromie dipendan-0 da d,e,p·osizioni di pig-inento ·ema:tioo (6), si te.n de a metterJe in rappo.rto oon cambiamenti d ella funzionabilità suirren·ale. La importanzai della tiroid.e in gr.avidanza fu richiamata da tempo fin da quando cioè se ne ve.rificò , dt1rante que6ta condizione, .quasi con costanza, l'ingrossarr1ento P·i ù o meno appariscente. Ma al 1ora il fenomeno si ·rapp 01rtò a fattori meccanici, di stasi venosa mentre oggi, di fronte alla semplice constatazione ch·e an.ch e frammenti di que1sta ghiando1la inn.estati aumentano di volume per la gu-avidanza, si pensa a.d altre ragioni, più o men,o · com•plicaite, che ll1ng·o1 sareib be enl1rmera.r e . ~1i0lto più ta·1·di si feoe attenzi,one anche all'ipertrofia gravidi ca de·l la glandola pituitaria e sp ecialmente alle profonde m1o difì.caiZioni istoJo.g·iche dei SU·Oi elementi"; si arrivò per tal modo alla constat~ione di un ·o irgano -extrage1titale che assume, in determinate fasi , delle differenze s·essuali fonda1nentadi. Con la ip1e rtrofia d·ella '.ipofisi si l)Orssono spiega·re certi ininuti fatti mo1rfologici che con acrum•e i clinici avevanio ·osse.r vato, ma ch e rimanevano s enza interpre tazio.n e. ..L\..p p.a rter·rebbero a d .essi il turgore del naso, d elle la.b bra, delle 111ani che si constata frequ en:tem·ente in gr1avidanza al di f:u o·r i di altr.e..ca11se apprezzabili che lo spi.eghino. E vi si potrebbero ascrivere altresì talun·e· modifica.z ioni ossee, fra le quali l ' a cor.escim ein to in l nnghezz.a dèllo scheletro analogam,ente a .q u.a nto si h a negli aorom·egaJici. Così ch e i1011 sa,rebb·e impir·oprio 1

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(5) Vedi: FLT ESS, :\1E11~R , ìVIAHU. Riportati dia

in F isiop a tol ogia della gravida ... Val lar di. 1914. p. 5. (6) ·y·edi a questo propo·srito le ricerche di TRt'ZZI , ' ' IANA, ecc. riferiti in FERRONI, 1. c. P' ERRON r

p. 132. ,


~ A~).'O

TL POLICLINICO

l)il rl<l r e tl i l 111a i11 tl ro1ne f: Ct'on1egaloicte gra \'icl ica, nella 411al c . inclro1ne ~i potrebbero a crive t'f anche talll ne d e-lle glicosu rie della grn Yi da.nza e la poliuria che sorg.e col 1ipetersi delJe gesta(lioni, tant.o qu·ell a lie:ve e qua.si aibitua1e, c-0me qnella piì1 imponente e ·P iù raira che riveste il carattere sclliettam·ente patologico de.I diabete insipido (7). Si capisce quindi come non manchi110 autori che ban110 dato a1lla g·ra.vicla.rlzn il valore di el·eme11to predisponente a·ll'inso.r g·enza di 11na v·e1"a acro1negalia. :..vra non si dev e diment.ical'e che. nelle grnvida11ze nor111aJi, veng.0110 imp·eiditi profondi m.11 tamenti della sitt1a.zio11e Olìllonica. dril Jrotere regolatoir e di alt1·e glando·l·e endocrine. e fra queste la tiroid·e, che tenclon.o n1)pt1nto a ri·sta · bilire 1'eqt.lilibirio. Poichè ho n·onunato or 01rai il siste111~ ossrt, a p1ro1p·osito della sind 1·0111:e che direi acrom·ega loide. to•rna oppol'tun0 rile,1are · co;rne alla pat(,logia , q,t11a11t.o m.ai intricata. ed oscuirn di q11esto i·st ema. )'ostetricia abbia a.pport.ato ed apporti mnte1 in li 6cie11t.ifìci essenziali. È ' l)l'OJ)J'ia infatti dello stato i1nerp.e ra.Ie la più caratte.ristica delle n1alattie dello sch·eletro: vog1 io dire l'·o,ste.0111.alacin1. di c11i non si .p uò affet maire ~e si.a maggio1·e l 'importanza• n.ell'an1bito scientifico o nel ca n1.J)O pra.t ico. E per .g li insen. i bili ])assagg·i fra. ·stato .fisiologico ·e patologico, s1t1ii quali già ho in·s istit.o. no11 farit n1eiraviglia che anch e nel;]-e gra1vidai1·· z,e, 11or..i11ali s'i11co11trino· ta..lo.r"a fatti a cairico del siste111a osseo - con1e f.o.1 ma.zioni di osteofiti cl1e cli solito pRssano completam.ente ina.vvert it.e e costittùiscono k1n rpuro· repeirto anaton1-0-patol·ogico, ma ch e in qua1lche caso p·eir il loro svil11p.p o posso110 ca.g ionare distt1r. .' . g;1 p1t1 o n1'e110 graVJ. Qt1a11to alla natura dei rapporti tra stato di maternità ed .o te.omalacia m1olto ancora. v'f.l da stt1diare: la teoria pa,rassitaria non 11n raccolto generalità di consensi e rin1ane sempre a di111ostrare percl1è l'agenit.e infettivo debba1 t.rovare in queste contingenze il st10 t.e.rreno qun:s i esrll1sivo di a.ttecchi·m ento. P erc;iò le altre d ottrine ch e ricercano in ·una disftmzion e st1rrenal ~. ipofisaria. tiroidea. oval'icn ln l" lg io11 e rlcll.insoro-enza di m1esta m alattia non . per(l-000 del loro \r.alol"e: anzi è ·noto come in rhccord-0 con queste vedute l'ova.ri·ecto1nia abbin dato e dia l1ella osteomalacia mig·lioram enti efficaci e ron1r>lete gun rigioni. I rjsultati di Ye11tnno 1)ni sorprende11ti ~e. anzicht> lin1itarci 1

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(i ) \·eùi : Gr'\TILI. ipofisi in rapporto fl/ l ' all1nPntatu diure si ed al così detto diab el<· insipi<l o tlt•l/11 yral'irlan:a . . nnali di ostetricia e di gin~t·1}l0~ia. n . ;,. 19L7.

X \:\l. F .\c;;c. 2i']

alla pt1ra ova.ri e.cton1 ia., si vratic<:l l'utero-a1n nessiecto1nia. (8) . Così si entra ii·soluta111c•nt e ne] concetto del1a reciproca influenza delle g-Ja udole .encloc ri 11e: se oggi si pa;rla di ra1)porti 11l n·1igl n11dolari e di correlazion.i e interferenz-e e11clocrine. sp,ett a. nr1che in ciò all'ostetricia nna parte note,-olP. I n cruesto camoo si debbono ricor dar€ i rap1)01 ti ti reo-ovarici int.erI\retati ora co1ne ins11fficie11za 1)rimitiva clella gla11dola genitale, o·ra co·m e ipe.rfu11zione; i ra1)porti ovaro-~H1rt'e11ali, s1)e.cialm e11te nei rigua.rdi de] l 'a.ume11to d ei lip.oidi p·rovocato r1ella eaipsula clall'orn1on·e ovarico. ed i n11merosi legami tra le pri11cipali glt1nclole secretiYe interne e la mammella. Nè va trascurato i1 fatto che d•urante la ~ra­ vidanz.a si sv·i1'UJ)1p.a.n o glan·d·oil e temporanee - quali tt1tta la parte materna dèlla placen ta (9) e la glandola rniomet1ia.l e - e acquistano gran.de rigoglio diff,onclendosi lungi dal luogo di o.nigine o•rg·ani che f110.r i di gestazione n1p1p·ena fan110 capolino intermit.te.n temen.t e. come Ja decidua che dall'uter·o s i e~tencle al1a tnba, all'ovaio. a l peritoneo, alle. glandol.e linfatiche ldel bacino. Egnal:men.t e veclia1110 1€ scarse e sonnecchianti c.ell11le in.t erstiziali del la man11nella div·e·ntare nt1merose e dare manifesti ·seg·ni di attività, riell'orga.no ch e entra in funzione. • _t\.ltl'e glandole as:. umono nella gravida112a l}articolare. ftsionomia, com·e si è visto pe•r l'ipofisi. I.e rin1anenti $t1bi~o110 t1na. cospicua irpert.rofia. Dal lav·orio armonico dei nuovi o rinnovati org·ani rl e1iva i11 gran !Jarte l'equilibrio della donna g·ravida•. Esso ta.lvolta si altera tanto cta dar l11 ogo a. qt1elle manifestazio11i morbose così caratte1istiche ·ecl i·r nponenti quali sono l 'ecla.m.p sia., la tetania. e tutte le a.ltr-e che la patolog·ia ostetrica. insegna·. Di regola invece è così yalido che pt1ò resistere ancr1e quando la. do11r1a sia n1i11.orata per s111bita aspo11azione di orgnni. p11re impo~rtantis in1i. In riferimento l

' iedli:

,

ricerche s11.//a osteo nialacia puerperale ron. particolnrc rigu.a rdo dei 1nialio1'i effe tti curativi della uspor(8)

GENTILI .

.4.lcLtne

tnzion e ·1i,tero-01>arica in confronto dPllo semplice ova:riectomia. A11na li di O$tetricia e di g-ineco1ogia. n. 4, 1922. . (9) ,.Peli: GENTILI. I ) L rt clec idua cons1d.erala com.e ylandola Pndocrina. Annali (ti ostetricia e di ~in·ec .. n. , 1913. - TI) UPher die innpre ekretion dPr nPrid11n. etc. Zentralb. fi.ir Gyn._. n. 33, 1914. -- III' Indagini isto-chirnirhe r1nuardnnli ln f11n:ionp rlP//o drridttfl. :\nnaJi cli os t . e <1 i gi n . . n . 2. I 916. - I\· 1 i I i po i rl i ri l' 11 a deciduri. A.nrlnli cli ostPtt"'icin e di D"ÌTL. n. 7. 1916.


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.\XXI, FASC. 2°1)j

... EZIONE PRATJC ·\

a ciò è bene osservare com e lo studio, dei fenomerui ch·e la gravidanza ind11c·e. in clonne precedentem·ente operate di n e fre~to111ia , di splenectomia, di -uiù o n1e110 estesa tiroid·ect,omia, d~ gast1·0 o e•11tero-a11a.sto.m .osi, ci d à il n1-0do di ap.prezzare qua.11to è sufficie11.te J'eq11ilib1io stabilitosi i11 cota.li co11dizi.o ni. Chiaro ·r isulta così il co11tributo cl1e a 11cl1e per questa via, lai clinica ostet1ica pu ò po·rta.- ,L~ alla fisiologia, alla 1)atologia generale ed alle altre cliniche. Si potrebbe a.11zi dire che la gravidanza ha tutto il volere di n11 r eattivo p er lo st11dio dell'adà.tta111ento più o in,eno con1pleto dell'orga ni sn10 alla aspo11azione o 1'i duzior1e di orgar1i. Il diver.so Con11J·o·r tan1.euto d·ell e clo11 ne neftrect-0n1izzate t' in gen erale di cru elJ e ch e s ubirono un c.1 ualche i11te.r vento cle1nolitore a seco·n da che r im.a sero fecondate a b·r ·eve o n maggiove distanz,a claU 'i11tcrven.to stesso, ci pu ò additare il petriod-0 di tern·po n ecessario al l1instaurarsi di una adegt1nta1 ft111zi-0·n e vic•aria11te. È pru1re intt1itivo che· ness11n a ltro cain·1 )0 quanto quello ostetrico: si sa.r ebbe J)Ott1to ·p1·estar.e a segiuire la possib·i le influ·enza cli una no·landola endocl'ina normale o di una i11 suf'fì.ci ente o comunque altarait a ul] o svill1ppo e sulle fu.n zioni di una glan.clo·l a della stessa nat11 ra.. Si r potu t.o così s.t:u dia i·e, H d esem1p io J' 1nfl11enza d ell'ip ertiroidismo e dell 'ipotiroidismo m a terno s ullo .stato d e,l la tiroide del feto. 'la <l l'e e feto si p osso110 conce pi i·e ro·111 e t1.11 sisteina jn eql1ilibrio, risttl t.a11t.e da clue ituHzio11i o•Jm.o niche que·l la. rr1ate.ma e cp1-e1Ila fe· ' . tale , e si conosc.on"° dei casi in culi il feto h a Stll)Plito a1la deficien.te f1111zi.onalità materna , rom.e q11elli rifer enti si a f.etj con ipe t·trofia tiroid·ea p r o-v enienti cln madri. affette da ipotir oidism o· (10). Si co1nprep,de .come qucstn azio11 c i11tegrat11cc. r h.e chiam1erei cornpe nis o o r n 1oni co fetale , non semipre po-ssa st.~tb ili•1-. i. La pcrssibilità o n1eno di essa d1 pencl er8 da va.r i fn.ttori. In p rim.a lin·ea è d a po1·si la intensità della alterazione n1a.t erilai ch e, se tropp10 g·rav·e, danneggerà p1~0.fo·nclame11te g·li oirg·ani fet,ali in mod o cl1 e l 1azi-0ne stirmolat.rice cederà il posto ad nna influenza dis'o 1·ganizza.t 1i.ce. • ·i dev·e poi c.onsid erare il noter.e cli i,.e·azione del feto alla sua volta. i n rn 1)·p orto con 1noltepJjci cai.1se; e cos) avr·à importainza 1'e·p·oca. di gra\1 id nn za nella quale l a in,~ufftcenza si l11anifesi-o. pe-rr h è, se troppo p1recoce, l 1organo fe·tal.e c1'1e dovrebbe ri$ponde1re allo stimolo pllò esser e ar1cora non adegnatarne.n t.e svil11p11at o. '

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( JOì \Tecli Fos. pag. 1?6.

ATI

ricordato· da

FERRONI ,

1. c.,

6-13

111 og·11i iI11odo a11che sotto q11.e sto p.11 nto cli vista, n. prQposito d.el qu1ale a111cora tanto vi è d a fai e, vie11e chiarito oh e il feto i1 011 è peT la n1adre esclu.siva111.eirl'te 11n p3Jl'assjta ma piuttosto u11 simbionte, e la g· ravida11za 11oemale è 11n. meravig·lioso ese111pio di sin1biot:.i, l)i11ttosto eh.e lln l) aJ.~ticolacr·e ca.so cl.i p.arassitis1110. E chi può a sicu1rare cl1e la flo1idezz.a, di aLct1ne donne g r·avide in co11trasto con il precedente stato di ini1sera i1utrizion1e di11 end.a soltanto da fatto1 i psichici o da lln se111!11ice ecc·esso cli assunzione cli aJi.111e11ti, e non. piuttosto an.c he da più fini n1eccani.ssini umora1li? IJ mig li oramento ve ri'fica tosi ])'en· la gravida11za in d onne i11ixede1r1a to ei conferma il valo11·,e di qt1eSlto interrogatiY1t. Nit111 drubbio tuttavia cl1e se per la gravi ùanza i1el n1odo or ora nccennato può aversi un a;\1•me11t.o del tono ·fisiologico, più di frcqt1ente si o~ser va, dt1 rante il suo d ecorso o 11·el periodo di l)l1·e·rperi·o, lo scoppio o la rivelazion e di. sir1dro·n1i mo,1·bose di varia natura. ~ 0 11 sta1·ò [t 1icordare i fatti a t utti noti d elle condizio·ni favo revoli che appunto nella graviclan za e iie1 p,u er p e•rio \t\i 11 a·n no per la Jjtiasi bi 1i a.Te, pie.i.. l'ittero h.enigno o grave, pe.r sv a· ri<1 t e fo rm e r1i anemia i1er l'agg·rnvarsi di fatti tub e.rcola,ri, ùi t urbe renali, di cardio·patie; si tratta di fatti orama:i cla·ssici, pe·r quanto p e r Fllc11ni cl.i essi s olo l'ecent.emente si sia corni1lciato a penetl'arne 1 intin10 significato: così è . olo ei a, J)OCO che si è m essa in rapp.o rto la co le-litiasi non solo · col fatto rn·ecca11ico di. ostacolat o ò eflo sso dPll a bil e, n1n altresì colla ipe·rcol este:r ine1n in. T11 p;r avi.da11za, acca11t.o all'aume11to ip.dt1b - · l>io della coleis terin,a si 11ota IJ<llre q11e1lo d ei lipoidj i11 g·en eJ.'·f' e dei g r assi ·c-0n1un.i, cosi ch e si d evL\ parlar.e cli t111a co1esterin emia, lipoid emi 8, e li-pen1ia gravidica. Le d.u e prime condizi.011i ~on o da attribuirsi all esaltamento del1' attività li11o ido-genetica che si osserva in :11101te g·lnndol e a, secrezior1e intern.a ne1Jn don11a g· ravi ei a. .L\.ncl1e i)e.r a Itre ra g io11i atti11·e11ti aJ iicam bi o si è. i11 vocata 1èl i11aggior produzio11e dei gra ssi e dei lipoidi, e Sll di essi si fondano alot111i de.i ,piiù el eganti m etodi di diag11o·si biologica a.ella gravid anza fra i .quali uno dei pill n.oti è qn ello di N·e·u man11 ed lfe:rnna.n n, cui potrei agg·i1111g·ere quello della fto c.cul azio11 e alJ.a :Wieinickc rli · 1ccen te po•rtato 11el ·Ca,1111J.o ·ost1et1·i co (11. ) ~Ii d.il u n g·ll erei troppo, , e v ole ssj t1·at.tare di 1

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(11 ) \ Te di: GENTlLJ. .Sulla po ss il~ililrì rli applicare i concetti delln r ea :io1ie di Jl ei11.i.cke alla diay11os·i ./Jiolo[!icn ri.-i gra vi dan:a . I.o Spe.ri-

n1enta le , fa se. I\ -\ TT. 19?2.

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tutti gli argo111enti di m edicina ge11erale ai quali l'ostetricia ha recato alimento. Desidero solo dire d ell ' in1portante contributo portato aJ se colare ma e1np.r e ·v ivo l)l'Oblema della n atura d·ella fe bbre. fenomeno nodale ed oscuro in cui convergono gran parte dei processi morbosi. L'ostetrici a infatti con le proprie osservazioni rjn scì in passato alla dimostrazione, q11anto m a.i b enefi ca per gli ·o ll'iwonti ·che ha a pe,rto. della natura in.fettiv:a delle 1ebbri puerp·era.li e recentemente fissò m eglio il .concetto del1 P. febbri aisettich·e. A quest'ultimo proposito si possono cita.r e le inertermie che si verific8no talora nei travagli priolungati e resi comt1.nque ·p iù difficili dell' or·dina,rio per una ca11sa q11alsiasi di ois tacolo alla esp11lsione del feto , evi dentemente da attribuirsi a d un maggior lavoro muscolare. Entra in questo nove·r o anche l 'i · pertermia tia montata l attea da mettersi in r apporto col ·l'iasso rbimento ·di s ostanze elaborate dalla mammella. Di 'tale riaissotrbime.n to mammari.o s i ha una prova nella lattosl1Ti a constntata sp·esso nella gravida e spe,cja Jn1cnt e i1ell~1 pt1~rip e1·a. E se dal latt.osio, ch,e è' il com1 pon e•J1te latteo magg ior.mente $tudi nto dirigiamo la nostra attenzi.one alle sostanze p roteich e e ramrrl:er1tiRmo le esperienze st1l pio te re l)irogen o d el colostro (12) , contribuiamo a lu.m eggiare l 'azione delle sostan2e proteiche iniettate n el] 'organismo su cui si fonda oggi l'inter essnnte capitolo della pr.oteino-teir apia. È d-el t11tto superftt10 poi ch e i o mi soffer111i a dim·ostrare come questo vasto movim ento di indirizzo biologico non abbia im.p ortanza uni camentf-' dal p·u nto di vista dott1i11al e, ma altresi per le a pplicazioni t erap eutiche. Rico,rd o solta nto i sorpre·n dent.i eff·etti , di C'lli 11 0 dianzj parlato , della demolizione 11tero-<ovairi.c a n e] 1' osteo.r na lari a (.8), la utilità che in ])11one m.ani pt1ò fornire Ia pituitrina, il valore ch e potrà aicquistare il lipoide attivo estratto dalla decid11a (9-TV' . la possihilità d} evitare a lct1ne forn1 e cli nho1io coll a omministraf.lio11e di ti rai cl e. 1

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Coll ' indirizzo biologico dell a moderna ostet ricin non sta poi in nlc11n coni ra~t n ltn altro indi rizzo importanti sin10 come quello che ha intenti ·c:oci nli. r. 'oRtetrici a, ha sen1pre avuto il pitì alto cont0nl1to c:;or in Je . in quanto la S1t1.a m et a, è di as$i curare a lltt collettività la ronie;e.rva zi one delln madre e ln felice na!;cita di 11n nuovo es~e1 e. In ·r a pporto con qt1esto ca1~atteristico intento ~i rlispong-ono come a costellazione tutti ~li nltri pr1111icolnri a r gome11ti di q11 ella che ap(I~

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IL POLICLINICO

' t"di: l\ f1 RTO. citnt11 tln FrRR1r\1 , I. c.

p u11to si clliama ostetricia sociale. L ' influenza delle , -arie professioni della n1adre sulla fecondità , su11 ·andamento della gestazione, sulla vita.Iità del feto è un problen1a che si riannoda in gran parte aill 'indirizzo biologico, in quanto se il met.odo statistico ci fornisce i dati . nl1rn·e.ri ci in pro1posit-0, solta nto l 'indagine scientifica potrà S'Piegad'e le ragionJ f.ondamentali per cui quel dato lav-0ro ·eisercita quella detern1in.a taJ influenza. Jnfa.tti le i11.dag·ini sul pote.re coibente e disintossica1n te de.I la placenta ner certe sootanze tossiche, in oonfronto alla. su.a pern1eabilità per altre, può ren·derci ragione degli effetti diversi che le vrurie professi·o ni. in cui si maneggian-0 vari vel-eni, esercita no sulla natalità. Così i grandi veleni sociali di cmi è p.t ototipo l' alcool hanno dato l 'eccitam.e nto a molteplici ricerch e in quest o campo (13) e continuo è lo scamtbi·o tra. la 6tntistira d emografica ed il laboTa.torio. Se intento dell'ost etricia è qu.ello di c.onser vc:ire l a vita della madre e di render possibile lRJ n.ascita di nuovi esseri vitali , chia.ro è senz' altro com.e il grave prro blema delJa necessità della interruzi.o ne di g·ravidanza - quando si trovi in conflitto la .vita della d-0nna con q11ella d el n1i.ovo essere - è un pr.oblema esisenzia.1mente ostet1ico. Come è un problema oGt etrico qi_1ello cl'le è clirett.o ad ottenere ap;punto valida la vitalità e la re~istenza del feto, cioè qu ello che si chiama cla vari lu stri: « puerict1lt.11ra intrat1terjna n cl1e a.Ila ~ua volta non è che 11n .capitolo della nuovissima eugenica, con tutte le questioni relutiv·e all'ereditarietà a cui l'a.rt.e nostra dai secoli ha f·o rnito e t11Jttora fO'Mlisce i più an1pi materiali. N è l'ostetricia pnò reist.aTe indiffe.rente alla. dis·c us·stone s ull' a·llargam.ento delle indicazi oni dell'a.borto per rn g:ioni d 'indole stret.ta11) ent e e11gen ica e sociale - allargamento al quale io 1Jer sonalmente mi sento contrario - ma di c11i riconosco tutta la importanza messa specialm ente in luce nelle ~rutalità della recente gt1erra. E IJoiçl1è se esiste un aborto medico esiste pt1rtroppo anch e un a1borto c1·iminoso. noi 06tetrici che sia1no al contatto d elle infinite miseri e delle sedotte e delle illegittime, che dànno il massimo contingente al r f.lat o d1 aborto, non dobbian10 considerare come òa n.o i estiraneo il })l'obJ eima clelJ a profila s~i d ell 'al)ort o e d ell'in fa.n ticidio. .l\.nzi "J)ett.a a noi il promuovere quelle forme di :1:-.·~i.::;t rnza delle gravide e dell e J)Uerpere illegittime cl1e più di ogni azione })enale 110~ ono val er e a prevenire que.::;t i de-

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13 , .eòi fra nJt.rn nF"\TTf.f . ••11coo li,,1n n f' arnt'irlan: a . .-\ n11nli ili o.::;t. e gin .. 11. 9. lfl11 .


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SEZIONE PRATICA

litti sociali. Ac'Canto ad essi non vanno taciuti quelli .pur deplorevoli che si commettevano n.ei brefotrofi, .con spaventose p.errcentuali di m·o rtalità causate da certe forme di allaittam·ento artificiale che l'o·stetricia .e la moderna pediatria hanno colloc ato in tutta la loro triste luce. Perciò è per me. l1na dell·e più viv.e .compiacenze quella di ave.r potuto• a• S.assari, con adatte provvidenze, fa·r di.m inuire la mortalità d.ei trovatelli jn mi s ura assai rilevante ·e ottenere P eroentuali altissime di 1ric!onoscimenti ma terni (14). :\n r11e la <TU·estion e della ri.cerca della paternità non può lasciarci agnostici, p·oichè ee ad altre discipline rigtUJa.rida il dare ad essa basi giu·ridiche, credo, che sp.etti aJl'ostet.ricia la messa in ·esser.e di una. p.a:rte almeno dei principi sui quali poggia la risoluzione pratic a del proble1n.a.

OSSERVAZIONI CLINICHE. Nu ovo OSPEDALE DI TORINO. Direttore : .Prof. ENRICO MARTINI.

Sopra un caso di flemmone del dorso scambiato per molto tempo con un reumatismo m11scolare .. per il dott. FRANCESCO VIOLA, assistente volontario"

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Foruncoli, paterecci, escoriazioni o comunque s·oluzioni di continuo della ·m ano e dei pied.e possono immettere nella corrente linfatica i batteri e le lor.o tossine e questi proced~re o fermarsi. nelle stazioni linfatiche della re gione. Nelle vie linfatiche l organisn10 inga1ggin una lotta -con t~o i mi.crorganismi e reagisce c·on l'infiammazione. · -lC· ** La ristrettezza del tempo non mi ha cpnces- ' La linfangite quindi ndn è già una malattia locale ma generale perchè accanto ai sintoso di illustrare laTgament.e i complessi .e O'ravi . o mi proprii di essa si manifesta tutto il corteo argon1enti da ~e toccati con tutta b1revità. Ma sintomatico della penetrazione in cir-colo del questi r.a.p idi cenni rni paiono più che suffiLnateriale infetto : febbre , brividi e alterazioni cienti alla dimostr.azione, che mi eiro prefisso, più o meno gravi dello stato generale. d.ell'impo rtanza nell a moderna ost·etricia di Ma dai vasi linfatici possono i germi e le un indirizzo biologico e ch e sa1ppia conciliarsi Loro tossine pr.ocedere e raggiungere le ·staziocon gl'intenti sociaJi che noi tutti vogliamo ni linfatiche viciniori. Nella maggioranza dei perseguire. casi la Jinfoadenite è preceduta dalla linfan ~ella mia scuola questo indirizzo dottrinale gite mentre in -casi più rari si può constatare ed inv1estigativo fornirà quindi solida base alla l'infiammazione delle ghiandole linfatiche sen trattazione dei vari airgomenti, ma non potrà za che i germi percorrend·o in vasi linfatici abcostituirne la parte esclusiva, e sarà dato largo biano provocato in essi alcuna patente reazioposto anic he all'indirizzo ola.ssic·O. ne infiammatoria. Al contatto .qu-0tidia.n o di pr.o blemi clinici Cosi avviene n-ell' infiammazione acuta dei richiedenti soluzioni rapide emerge evidente gangli a.s cellari la quale regredisce fl ppena 1a questa n·eceissità, niè i.o posso dimentica-re i fin i porta d'ingresso d~l virus infettivo vien sottOI immediatam1ente .p1ratici del mi.o insegna.m.ento, posta a trattamento adeguato. così che la più brillante conoe1Zione chimicaSe per l 'opposto l'infiammazione non si arfisica o umorale n-0n varrebbe a sostituire l'eresta e tutto il pacco ghiandolare o singolè. satto studi.o d·el meccanismo d·eJ paa:to o di una ghia nd-0l e si tumefanno possono sorgeire cl iffecorretta applicazion.e di forcipe. Ma l'una cosa renti e gravi pericoli a causa appunto della può ben conciliarr si con l'altra: i.nfatti la teo. p·osizione anatomi-ca dei gangli stessi. ria di og~i è la pratica del domani. La affezi1one delle linfoghiandole ascellari · Giovan i 1.eigregi, ~ono in clinica abbastanza frequ·enti e ciò si Con affectto e con fede mi dedicherò tutto a11a spiega agevolmente se si pensa -che tra i linvostTa educaz,i one clinica e mi augu.r.o che la fatici afferenti di tali ghiandole, che sono tra l.egittima vostra asp.e ttazione possa iessere ap . le più importanti e numerose di t l1tta l' econopagata. Ma anche Voi concecletemi la vostra. mia, (15-16) si trovano: attività, il vostro entusiasn10 ravvivatotre e 1) il gruppo brachiale : che riceve quasi tutti ' . . cosi m1 d.arete modio di contTibuire a f.arvi di. i linfatici supe.rficiali e profondi dall'arto suv:entare non dei s.o ghatori teorici , ma degli ot- periore e che fa capo a poche ghiandole (4-5) timi prati.ci, capaci di gio·v a.r e all'umanità. dieposte .sulla faooia mediale del fascio vascoDi noi non resta cl1e il bene eh.e. fa.cciaino. lare corrispondente alla parete lat erale deltt1tto il 'resto è episodi·o fuggente. ·,. '' l1aiscel la; 2) i l gritppo toracico: che riceve ~i linfati ci (14.) Vedi : GENTILI . P er la prole ille(]ittima. d€JlA 1)1am111ella nonchè della !1arete anteriore Gazzetta ]taliana d ell e levatrici, n. 12. 1923. 4

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IL POL1CLI!\1CO

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e laterale del torace e d.ella })orzio11e sopraombelicale d ell'addome. Fanno capo al grup•p o delle linfoghiandole dette mammarie esterne (5-6) il qua:e è addosato alla parete mediale e toracica dell'ascella attorno all'a. toracica laterale; 3) il gruppo sotloscapolare : (6-7) addossato alla parete posteriore sottoscapolare dell'ascella al quale terminan.o i linfatici provenienti dai tegum.enti e dai muscoli della parete superiore del dorso e della regione posteri-0re della spalla. Esiste l)Oi ancor.a un g.rUJJ.)pO intermedia,rio e sottoJScapolare di secor1daria imlJOrtanza. Bt1on p1.,ecetto chirurgico i·isulta quindi che qua11do si è in presenza di una adenite ascellare risiedente in uno dei tre gruppi descritti si deve esplorare attentamente e più specialmente il torace, il dorso e l'arto superiore. Inversamente si deve esaminare il gruppo toracico, sottoscapolare o brachiale quando si ricercherà sulle ghiand-0le ascellari la ripercussione di una fe-rita infetta della mammella, del dorso e dell'arto superiore. Ora l'i111p·ortA,nza della posizione a11atomica nel cavo ascella1·e non proviene solo dal suo immediato contatto ool fascio vascolo-nervoso, / ma anclie del connettivo lasso di cui è tutta ripiena la cavità e dai pericoli che t11e insorgono quando si tratta di gangli situati profondan1'e11ie sotto ai muscoli del grande e i1iccolo pettorale o sopra il sottoscapolare perchè in tal i cve11 ienze gli ascessi inascherati dalla imponenza delle masse musco1ari soprastanti rim ·a ngono igno.ra.ti per molto tenìpo. Intendo in qnesto caso rife.rirmi solo ai flem n1oni acuti e no11 a quelli a decorso cronico di natura tuberoolar,e o cancerosa. I g1·uppi P·Oi delle linfoghia11 dole ascellari sono fra loro uniti da numerose anastomosi: così ral'arnente si vede una lesione localizzata ad uno o ad un gru·p po determi.nato di esse. In g·enere sono in,Tase le une dopo le altre, in maniera più o 1neno cospicua. Però è d'uopo ricordare che i vasi aff.erenti provenienti da lino dei territori più sopra menzio11ati (toracico, dorsale, brachiale) pos ono far capo abbasta11za ovente ad un gruppo di linfogl1iandole ùi,,cr o e.la quello a cui normalmente dovrebbero portars i evitando il gruppo di ghian dol e intercalari o dando in esse reazioni in fì a 1111na tol'ie tr ascl1rabili. Cu ·ì llll foruncolo o una soluzione di coo t r1uo infetta del dorso può infia111mare diretta111ente le g11iandole so1)raclavi eolari senza che le gl1iandole ascellari pror1rian1 ente dette ne ~hh ian o ri entirnento.

.\.lla stessa guisa può u11 patereccio o una lesione qualunque della mano. dell' antibr.àccio o del braccio, produrre un aitcesso, un flemmone del dorso o il cosidetto flemmone sott.opettorale (situato nel prolungamento che la cavità ascellare fa tra la parete anteriore del torace ed il muscolo gran pettorale) senza reazion·e infiammatoria del gruppo d·elle linfoghiandole brachiali e neppure di .altro grt1ppo i.n termedio o intercalare. Di co1'1s.eguenza è necessario quando si rice.r cano gli effetti di una lesione sulle linfoghiandole di non limitarsi ad esaminare un determinato gruppo di questi organi ma di esplorare metodicamente e successivamente tutti i grl1ppi ascellari. Così per contrapposto di fronte a d una infezione ad ltn territorio lin·f atico sarà d 'uopo di ricercare la lesione iniziale originaria. J?ato che l'asoella è ripiena di connettivo lasso, di fascie_o di muscoli, i1on solo può una lesi-0n,e da un dato territorio pel' mezzo di ·vasi afferenti linfatici non portarsi al gruppo linfoghiandolare cojr ris·p o.11de11te m.a P·Uò svilupp,and<?Ri un asoesso, migrare que.sto, t>collando fascie e inuscoli, attra1verso iJ co.i1nettivo lasso in regioni alquanto distanti a.al .primitivo luogo di suppurazione .e tale per la. sua situazione .anatomica di niQIIl fare ne1ppure 1icor:rere col p·e111sie1~0 ad esso. Il caso che p·r esentcr e che 110 avuto occasione di osservare all'Ospedale Nuovo è appunto uno di questi: 4

N. N., d'anni 45, contadino, 1Jrovie11e da un paesetto nelle vicinanze di Tori110. Entra in questa divisione chirurgica v·erso la metà del febbraio 1922. Riferisce di essere a111malato da più di ve111ti gio·r ni co·n febb.r e, i11a,le.ssere generale e dolore alJ'emitorace destro. La malattia pare si sia iniziata lentamente con c1t1alche brivido e dolori vaganti. Fu curato sempre dal medico, locale per reumat algia (o n.evra1gia ?) c-0n cerotti, em'Piastri, antipiretici .ecc. ecc. Non accennando la inalattia a gl1arire anzi la febbre persistendo sem1)re più alta ed il dolore più cu·p o e gra,·ativo con a•g gra va1ne1ito del malessere generale deci se di ricoverarsi in q\1esto Ospedale. Nulla d egno di ri1 ieyo n~ lJ · a11arnr1esi famigliar.e e personale tanto J)ro s~ima che remota. Stat11s praesf' n s: individllO di scl1eletro regolare; n1asse mu ~colarj ipot.rofìche ed i1)otonicl1e. pan11icolo adiposo scar so. . ·en~o ri o obnl1bila to. Decubito di preferenza laterale ~initro. Ar1g0Jo del Lol1is s1)orge11te. Torace longilin eo. A11golo ep igastrico acuto. Colorito della cute e delle n1u cose vi. ibili pnlliùo. Nulla si riscontra nei di ver i tt})})a ro ti. ..\ clrlome 1ie\'eme11te mete0riro Tllèl a hba. ta11za tratta hi le ed i11dolente. Fegato e n1ilza in11>alpAhili. Linaua pati11o ~a. Pre e11t a n I clor~o e preci 'H n1ente otto rangolo inferiore de1J::i i...ca11ola 1111a zona ili c11t e Jnrgn l111 a11to il 11aln10 di 11na n1nno di


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SEZIONE PRATICA

adulto li·erveme.nte, bombé .ed alquanto luioente .a luce riflessa. Detta intumescenza che non è rilev_at_a più di poc·h i centimetri e che degrada sensibilmente alla periferia sarebbe certamente sfuggita. ad ?-n esame superficiale e poco attento. Esiste il segno della plica. La cute che _l~ sovrasta è di colore normal·e . Liev.e pastos1ta d·olorosa. Fluttuazione profonda (?) T. ~9,4; polso 10<! ritmico; respiro 26. S1 trattava evidentemente di un flem·m one ?el dorso n.ella fase di colliquazione purulenta il qru.ale per la 1sua .anorm:ale ubicazione e per la sua profondità e!a sfuggito per lungo tempo _ad una ·osservazione superficiale .e poco intelligente. Proseguendo ad un diligente esame dell'ammalato il prof. Martini riuscì a scoprire sul polpastrello d,è ll'indice destro una cicatrice bianca della dimensione di un chicco di f.r umento. Interrogato in proposito l'a. questi raccontò ,c he alcuni giorni prima di ammalarsi si era ivi prodotto inavvertitamente con un chiodo arrugginito una p:Lccola a.b rasione sanguinante e poco dolente che guarì in alcu·n i giorni ed alla quale egli i1on diede alcuna importanza e che avrebbe sempre taciuto se non fosse stato interrogato in proposito. Pare che in seguito n·on gli abbia dato alcuna sensazione molesta; solo al cavo ascellare o:r;rionimo, ora ~icord~, risentì per alcuni giOJ"n1 un senso d1 tensione e di prurito. Questo dal canto suo si pres.enta oomp1etamente ·nor~ale. Il prof. lVIartini con una incisione lunga circa 10 cm. parallela alla direzione delle coste e sul maggior asse della tumefazione, dopo aver inciso cute e fascia riusci facilmente ad -evacuare circa mezzo litr.o di pus tenue e fluido, di color giallastro e di scarso odore, si~uato. sopra il latissimus do~si, sotto l'angolo 1nfer1ore della scapola e che infiltrava i tessuti vicini. Drenaggio oon garza sterile che si rinno·vò ogni dUie giorni. La guarigione si ottenne dopo poche medicazioni e l'a. completame·n te sfebbrato e ristabilito potè lasciare definitivam,e nte l'Ospedale dopo solo quindici gi orni. 0

Ora .ciò che è pure importante in questo caso è di stabilire la via anatomica percorsa dall'infezione per giungere al dorso. Dal dito, sed.e dell'abrasione, senza traccie di linfangite e senza l'intermediario del gruppo a.elle linfoghiandole brachiali, al quale g.eneralmente fanno c8Jpo i linfatici dell'arto superiore, i batteri e le l.oro tossine si sono stabiliti direttamente sul gruppo sottoscapolare e più precisamente non alle linf.oghi.andole addossate alla parete posteriore o sottoscapolar.e dell'ascella, ma al gruppo che l'Oelsner loro annette, cioè quello · composto di due o tre linfoghiandole situate quasi costantemente sulla faccia dors.a le della scapola in prossimità del suo angolo inferior.e, nel solco ch·e separa il grande dal piccolo rotondo. Stabilitasi la fusione purulenta di queste linf oghiand1ole, il pus si è fatto strada attraverso il triangolo· omo-tricipitale (formato in alto dal muscolo piccolo ed in basso dal grande rotondo e lateralm.ente dal lungo cap.o del

tricipite), ed ha invaso la regione .s capolare inferiore dapprima .e dorsale poi, sotto l'angolo inferi ore della seapola ed al disopra del muscolo grande dorsale. Questa è infatti la via di passaggio che seguono Iè raccolte purulente e che mettono in ct.imunicazione la regio11e scapolare e dorsale con quella ascellare e deltoidea profonda.

APPARECCHI E STRUMENTI NUOVI. R. I STITUTO DI RADIOLOGIA ED ELETTROTERAPIA DELLA R. UNIVERSITÀ DI ROMA

diretto, ·dal prof. FRANCESCO GHILARDUCCI.

Un metodo semplice d'applicazione degli apparecchi radioattivi sotto la volta faringea. NOTA DEL dott. LUIGI CAPPELLI, aiuto alla Cattedra. Accade talo1ra in Ra,diumteraipia di trovarci n ella impossibilità di eseguire qualche applicazione utilissima, per difficoltà te.c niche inerenti per I.o. più alla speciale conformazio·n e anatomica e topogr.afica della r.egion·e. Molte di (JUeste difficoltà hanno trovato adeguata soluzione, quando si pensò di infiggere gli apparecchi (aghi, tubi) dir·ie ttamente nella c-0mpagine dei tessuti, ottenendosi in tal modo · l'ad.attamento ~ la stabilità degli a ppareccl1i medesimi in rapporto alla lesione, non che t1na miglior.e utilizzazio.ne dell'energia radioattiva da essi ·emanante. Può tuttavia darsi il caso, in cui l'infis.s ione 1s ia fuor ·di luogo o impossibile ad eseguirsi, mentre indicatissima f:.i presenti invece l'eventualità di un'applicazione a piatto e in superficie. E spess·o appunto a questa indicazione si è costretti ad -0ttemperar dif.ettosam.ente o ci si deve rinunciare del tutto. Una tale difficoltà pratica io ho incontrato, per esempio, nella cu.ra dei tt1mori intracranici, situati sulla .sella ·O nei seni sfenoidali. La tecnica d'applicazione esterna non offre speci.ali particolarità. Sj usa, il1 gen ere, applicare ·dei potenti apparecchi ben filtrati (1 mm. di Platino o 2. mm.. di Piomb o.) a metà della . linea trago-coda del sopraccig·lio, bilateralmente. A questi apparecchi di precetto s.e ne possono aggiungere altri sulla glabella, st1lle bozze frontali, sulla v·olta cranica, all'occi1')jt e, ecc,., secondq l'estensione e l"indicazio11e clinica del p.ro.cesso m.o rbo so. Ma è ovvio che ;n · tal modo s i resta sempre parecchi centimetri lontani dal focolaio patologico. Un apparecchio applicato st1 metà linefl congiungente ~1 trago con la coda del sopracciglio,· ad · esempio, dista,. calcolando anche lo spessor e del


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IL POLICLINICO

filtro per le radiazioni secondarie (cm. 1-1,5) circa 8-9 centin1etri dalla regione sellare. Jl che certo non è di . vantaggio per la cura. Ovvia si presentò, adunque, l'indicazione di appli care u11 app arecchio ra dioattivo sotto Ja volta faringea: Ben si compren de che un simile procedimento porta la sorgente radiogena proprio sotto il corpo dello sfenoide, a pochi millimetri dai seni e ad uno o due centim etri, o giù di lì, dall ' in.e avo d~lla sella. Ma com.e raggiungere l'intento? Si pensò da taluno di costruire appositi supporli che, dall'interno ·d!el1a bocca, girando a tton10 al palato n1olle sostenessero l' apparecchi-O radioattivo sotto la cupola faringea. Confesso candidamente che mai in pratica mi è riuscito di render tollerabili ai pazienti strumenti siffatti. Più semplice si presentò invece adire la via nasale. Introdotto un apparecchio. nell'interno e a ll 'estremità d'una sonda di gomma molle, si fa penetrar questa attraverso una narice, fino a che si senta urtare contro la parete posteriore del faringe. Un tal metodo, ottimo e semplicissimo, ha però a suo carico diverse mende. Anzitutto costringe a p.a ssare per la coana tutto l'a.p parecchio radiante con i suoi involucri di filtrazione, e spesso la fossa nasale, ridotta di calibro, tanto non concede. Tn secondo luogo mantien·e l'apparecchio radio.àttivo nel senso anteroposteriore, mentre sarebbe più opportuno tenerlo in situ secondo una linea .p arallela all'russe bite~orale, che è l' a sse di maggior lunghezza della volta retro.buccale. Infine un apparecchio cosi disposto p11ò subire facili spostamenti, per incurva,.. mento in basso della sonda verso la bocca del faringe, agevolato in questo dalla gravità e dalla topografi.a regionale, o può esser p-0rtato a rientrare in parte nell'orificio posteriore della coana. L'insieme di queste considerazioni m'indusse a tentare lin altro metodo semplicissimo, risl1ltatomi in pratica comodo ed elegante, metodo che senz'altro pasS-O a descrivere, ritenendo che possa riuscire utile n elle applicazioni curieterapiche in questa regione. Prendo anzitutto due sonde uretrali molli e, per mezzo di un filo di ferro, specie di mandrino, fo passare nel loro lume un r.o.busto filo di seta, avendo cura che i suoi capi fuoriescano abbondantemente dalle estremità libere delle sonde medesime. Ciò fatto, cocainizzo generosamente con llil polverizzatore le vie nasali e la retrobo.cca. Prepar-0 quindi l'apparecchio r a dioattivo (tttbo) con i suoi fil tri : primario (se occorre) e secondario, lo assicuro con un robusto filo .Ji 1

seta lungame11te eccedente alle sue estremità (v. figura), e legato nel mezzo con altro filo lungo quanto occ-0,rre per lo scopo che ora dirò. Quando tutto è così disposto , i11troduco le sonde, spalmate ·di glicerina, per le vie nasali .e, fatta aprire ampiamente la bocca al malato, mentre gli traggo in fuori la lingua, afferrata, con le dita della mano sinistra protette da garza, lo invito (anche se tracheoto-mizzato) ad emettere un a prolungato. In tal modo, c-01 sollevarsi del velopendolo, vien messa bene in evidenza la cavità della ret~obocca_ Con la destra, allora, armata di lunghe pinze, afferro tina ad una le estremità delle due son-

de addossate alla pa.rete posteriore del farin• ge e le porto fuori della bocca. In questo mon1ento ciascuna delle due sonde ha il capo superiore fuori della narice, e quello inferiore all'esterno della rima labiale. Non resta allora cl1e afferrare i capi di ciasc11n fil.o di seta, portati dalle sonde fuori della bocca, e sfilare queste dal naso, perchè i fili sostituiscano le sonde i11edesime (v. figura). Alle estre1nità libere dei fili uscenti dal cavo orale, congiungo solidamente quelli dell'apparecchio radioattivo (A'+A"; B'+B''). Ciò fatto, tiro cont~mporaneamente e in ugual mis11.ra i due fili uscenti dalle narici, e l' apparecchio di Radium passerà rapidamente dall'interno della bocca, dietro il Yelo pendolo, andando a situarsi a ridosso degli orifici po steriori delle fosse nasali, sotto la volta farin gea e lungo l' asse congiungente i due condili temporo-mandibolari.


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SEZIONE PRATl CA

1'utta questa manovra si compie elegantemente in pochi. minuti. Per maggiore speditezza, tanto i fili che l 'apparecchio possono lubrificarsi con olio di vasellina, od altro. A tal punto, n011 resta C·he assicurar.e l ' apparecchio.. Sembrerebbe sufficiente anno.d are j due fili sul setto nasale. Io sconsiglio assoluta1nente un tal sistema. Esso espone o alla slegatura a.ccidentale dei nodi (compiuti in modo da p.otersi scioglier e i11 secondo tempo), per eventuali bisogni del paziente di nettarsi nel frattempo il i1aso co·n frequenza; o. a perdere uno dei fili m e.desin1i, quando si sia costretti a recidere il nodo, per maggior sic~1cureiza costituito in maniera indissolt1bile, ad applicazione ultin1ata . Più comodo resta invece incrociar detti fili sul setto e poi, passatili di -nuo.vo in croce dietro la nuca, .annodarli solidamente sotto ,1 mento. Intanto, il filo legato nel m ezzo dall'apparecchio (C), .e fuoriuscente dalla bocca, aooicuiro ad una guancia con una striscia di cerotto adesivo, dopo averlo passato ·e -annodato intotno al padiglione dell'orecchio. Quanto a questo filo, indispensabile per ritirar l'apparecchio ad applicazione finita, è bene che sia di seta molto robusta, perchè non venga reciso dal malato con gli atti della masticazione. Se possibile, metodo opportuno è farlo passare attraverso l'interstizio di due denti vicini, oppure dentro t1n tubetto :ti gomma. Come pure entro du(>i corti tubetti cli gomma, introdotti nelle narici .e assicurati fra loro -coo un punto avanti al setto, è ·o pportuno far passa.re i due fili incrocianti sul setto medesimo, per evitar.e fatti ulceraitivi a .carico di questo. Una tale applicazione è benissimo tollerata dal malato , che nel frattempo p11ò alimentarsi liberamente. Terminata la seduta, si afferra solidamente il filo di seta fuoriuscente dalla bocca, e, recisi o sciolti quelli incrociati ·dinanzi al setto nasale, si fanno scorrer questi con dolcezza, mentre si pratica s u quello un'ef?.ergica ~razio~ ne. L'a.pparecchio uscirà imn1 ediata mente dalla bocca. Qualora una delle coane fosse impermeabile, l'applicazione potrà ugualmente eseguirsi, servendosi di un filo solo passato nel m.o.do anzidetto attraverso la fossa nasale pervia, e accompagnando r apparecchio con l e dita sin dietro il velo palatino. Una tecnica siffatta trova indicazione non sola nelle lesioni sfenoidali e sellari, ma anche nelle- neoformazioni della. volta laringea, del velo pendolo, della bocca dell 'eso~ago e del

laringe, associata ad altri n1etodi d'irradiazione diretta. Ritengo inoltre che possa considerarsi un meto·do di elezione, i11 quanto, per ovvie difficoltà tecniche, non sempre è posslbiLe, o per lo m.eno agervole, eiseguire l'infissione di a1)parecchi radioattivi su neoformazioni della ·cupola faringea, e tanto più assicurarne la stabilità se si tratti di curare lesioni dei seni sfienoidali o d.ella r egione sellare. Qua11to alle dosi, non è mio compito qui di riferirle. Esse sono affidate al criterio ·dell<> specialista, a seconda che egli, per la natura della lesione o per altre particolari circostanze, vog·lia preferire il m eto.do della dose rapida e massiva, o della lieve intensità per una. lunga seduta, in omaggio al criterio d.ella tinda,l.izzazione delle cellule n eoplastiche in mitosi. 1

COMMt:::NTI. In merito a eziologia e profilassi del gozzo endemico. . Rice\1 iamo: Torino, 17 aprile 1924. 'i i(J .

Redattore Capo del « Policlinico»,

Nella puntata 14a., pag. 452, del cc Policlinico» (Sezion.e pratica) G. Pighini n·ell'esporre alcune su·e vedl1te s11l gozzo end-eirnico fa la critica di una mia pubblicazione siull'arg·omento in mod·o che mi oo.bliga a riSipo·n dere e prego la S. V. di voler .efs sere tainto co.rtese da far posto alla mia .risposta. Trascriv-0 le parole del Pig:hini: cc troviamo infatti n elle tab·elle del Ba1p che, ad esempio, in provincia di Bergamo, di Briesf~ia, di Cremona, si hanno Tis·p·ettivamente il 35, il 43, il 57, il 35 di gozzuti alle leve, a cui Cl.)t'risponde· lJn qua:ntitativo di 26, 31, 57, 60 di b~~tiame per ce·n to abitanti». Quattro citfre per tre provincie? Le •cose , stanno invece in questi t ermini: Bergamo, gozzuti 43 per mille - bestiame 31 % - p·ropri·eitari 8 %; Brescia, g·oz.zuti 57 per mille - bestiame 57 % - proprietari 10 %; Orem.ona, gozzuti 35 per mille - b·estiame 60 % proprietari 5 %· Cosi rimesse a 1p osto le cifre sono, come si vede, tali da p·ermettere confronti istruttivi fra gozzuti, bestiam.e e piioprieta.ri. In quainto alla quarta coppia di cifre del Pighini n·o n si sa donde vengano. Nel citare le ·Cifre delle provincie ·emiliane .Pighini è eisatto: sente però il bisogno di spezzar.e una lancia in ·p ro' di qu.ella « povera scienza statistica» che io avrei cercato ·di svalorizzare con iliazioni inverosimili: tace Ié spiega-


JL

I

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POLJ CLI~ICO

se non dopa un'aiecurata percussion.e o dopo che i raggi X ci abbiaillo dato i giusti limiti del versamento. Il cuore nel periodo di compe1iso . Diagnosticato un vizio organico di ·c uore, noi dobbian10 vedere la capacità di resistenza del muscolo cardiaco, st1 .cui ci può illuminare la storia dell' aro.m alato più che le ·p rove per l '-energia di riserva e la capacità agli sforzi , date le gran.di va riazioni individuali. L.e nostr·e mire debbono eisseoo dirette a mant011.er e 11na buona nutrizione del miocardio, a cui si può arrivare m-ediainte uno sport m.oderato all 'aria libera, col còr1sjglia1~e. una dieta fa.tta di cibi faci'l mente digeribili, con il tenere l 'alvo sempre obbedi e-nte, con l'evitare la vita sedentairia in luoghi chiltsi, le fatiche t1'0pp-o rudi. Il so·nino, che è 11n fattore indispensabil.e, non sarà di stu.rbato, se la '6€ra si anderà a· l etto con lo stomaco non appesantito. Le con sultazioni di tanto in tanto sono co·n sigliabili. Le infezioni inte·r correnti vann.o curate con sollecitudine, specialm€nte le bronchiti e l·e polmoniti, per evitar.e a ggravii ·p ericolosi al cuore. La digital e non è indicata. e solo quando la pressione s'a.bbassa e il pol so diventa debolé, poseono ·e·s ser e consie11tite piccoJe dosi di essa. .11.rit·niie. - Se trattasi di contrazior1i premat11:re non occorre c11ra al.cuna nè si deve consigliare l 'inte.r1"uzione del1e proprie occupazioni, salvo sinton1i a l1ar1nanti. La digita•l e è inutile e soil o i bromici possono avere 11n bu on eff.etto, mentre talvolta basta il solo mezzo suggeis tivo d'una visita accurata. Nella fibrillazione aurtcolare p er ò l a digitale rimane il medi.camento sovrano e b asta.no l e co muni foglie sotto forma di pillol·o o la tintura. La chiniclin.a , che s ' è most.r a t a tanto efficace, è oramai abbandonata p er i suoi effetti t ossi.ci e può essere som ministraita solo negli ospedali, dove è poss ibile ocmtrollare i s noi .effetti. L'uso d ell a dig ital e pllÒ essere continuato p er tem.p o ind e finito senza che il paziente abhia a d in te rrom1pere l·e proprie occ11pa zioni. Nei ca6 i di sco111p enso la morfina è il migliore ipnotico e l a su n. dose v a g·r·a,datamernt e dimi nuendo con il dimi1111ire dei sintomi alla·rmanti. La preoccupazione di molti p er la sorr1ministrazione liell 'idrato di cloralio n ei casi di d eg en erazion e d el miocardio è esagerata, m entre l\llack e11zie l'ha n lnngo a dopera to, e l 'A. p11ò "ant a rn e g li e ffetti h11oni. La digit a le è controindica tD n ella forma di auricolar fflllf er , m ent re n el p olso alternante n on Rli lln d nto nlcnn ri. ultato. !11 q11 esti casi· riposo e t rntt nm ento gen e ral e. Nella t a chi car1

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dia non v 'è tempo pel' l'azione deJla digitale. Se essa dovesse persistere per 15 giorni, con accessi par-<;>Ssistici, allora ci sarebbe da sospettare una forma di a.ritmia. In simili casi i pazienti ricorr-0no agli espedienti più strani. Stanno seduti con la testa fra le ginocchia,· sdraiati bocconi, si provocano il vomito, si stringono 11 addome con una fniscia, mentre talvolta t1na J>ressio11e soprorbitaJe detel'mina la cessazio•n e imn1ediata dell 'attacco.

Disturbi cardiaci del tipo congenito e del t'ipo anginale (Lewis), il cui sint-Orna. fondame ntale è l'attacco n.smatico. Tipo congestivo. Istit11ire una .terapia rapida ai p1·imi accessi; soJo così si .possono evitaire la. .c ianosi, l'edema, la tosse. ~e dovesse insorgere fibrillazione a11ricolare atter1.ersi alle norme descritte. Il riposo a letto è fondamentale, talvolta per settimane e mesi, ·fino a tanto eh~ il muscolo cardiaieo non riacquisti il suo tono. i\.d .effetto ottenuto l'uso d~lla digitale può essere conèesso per tempo ·indefinito. E necessario ancora stabilire a quali sforzi della vita ordinaria. p11ò sottoporsi il paziente e questo ci sarà èietto da1la storiFl , dagli effetti d 'un dato eser.cizio sul cuore e sl1lla circoltizion·e . Visitare il pa.ziente clu rantR. il periodo acl1to con freq11enza anche p er ten·erne s ollevato lo spirito. La stricn.i na è mo.Jto adoperata; ma l'A. non h a potuto cons tatarne cl1e effetti scarsi. La teocina p11ò essere indicata per la diuresi. La dieta deve essere l eggiera e di facile digeribilità . N eg·Ji individui obesi u11a climinuzione graduale di peso è indispensabile. A cura finita visitare di tanto in tanto il paziente e fa,rlo sta1·e i11 guardia contro tut t e le possibili cause nociv e. Tipo angina1e. Riposo, d eterminaizione del potere di resi·ste.nza, cibi facilmente digeribili, il sonno m ediante gl ' ipnotici, l 'ttso della trinitrina sotto le diverse forme. Si s a di che sollievo è p.er il pazi•ente il troncare rapidamente 11n attaicco. • Dalla digitale come tonico non ho avuto mai degli e ffet ti buoni. N ei bambini si può avere come un senso di costrizione cardiaca, dovuto a disordini dietetici . L'elimin a zione della ca11s a ne detem1ina 1n cessazio n e. p esso la cat1sa è dovuta a 11'11 o e agerat o deJ t a bacco · la s oppressione di qt1 e~to . a pporta. in t em1)0 pii1 o meno ln11go. aO'li effetti cl esider n ti. COLI TRO.


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SEZIONE PRÀTICA

CHIRURGIA. L'anestesia epidurale. (PIERRE

~IOCQl lOT.

Revue de Chirurgie, 1924,

n. 2, p. 121). Il procedimento fu immaginato da Sicard e Cathelin nel 1901; nelle prime prove fu usato il cloridrato di cocaina in soluz. al 1-2o/c .fii cui se ne iniettavano d.a 1 a 4 cent. cub~; ~1 ottennero solo delle ipoestesie, ma non delle anestesie che permettessero. un vero e proprio atto operativo. Il metodo fu abbandon.a to. Soltanto dopo la scoperta di sostanze anestetiche ottenute per sintesi e meno tossiche della co·caina, fu ripreso l'uso della iniezione epidurale, e fu .S toeckel .in Germania che nel 1909 ebbe l' idea di provarla per diminuire la sensibilità dell' ntero ed alleviare i dolori del parto. Iniettò ad una primipara in travaglio :> cent. cub. della soluzione di novocaina-adrenalina usata per la anestesia lombare, ottenendo l 'effeto desiderato. Stoeckel · sperimentò il meto.do in 141 casi ' con buon risultato . Nel 1910 Laewen stabili le regole per l' anestesia epi·d urale chirurgica: usò la soluzione di novocaina associata .al bicarbonato di sodio, poichè ricerche sperimentali di Gros dimostrarono che con questa associazione si atteneva una ma.ggiore azione anestetizzante; e sostenne la necessità di limitare l'impiego dell'iniezione epidurale, ad ottenere l'anestesia nel campo dei soli nervi sacrali (anestesie basse ), contrariamente a quegli operatori, tra cui Schlimpert e Schneider, che iniettando forti quantità di novocaina (fino a 80 centigr. e anche 1 gr. ) e mantenend.o il paziente per un po' di tempo in posizione decliv·e1 (bacino più elevato del torace) mirarono ad ottenere l'anestesia di tutto l'addome, per praticare, come difatti prn ticarono, isterectomie, nefrectomie, colecistectomie, ecc. (anestesie alte). Il risultato in queste anestesie estese non fu costante, malgrado che all'iniezione epidurale avessero fatto precedere somministrazione di ipno·tici (veronal e iniezione sottocutanea di morfina-scopolamina) : sopra 93 casi, in 27 l'anestesia fu incompleta e in 7 mancò del tutto. Dopo il 1911 il metodo della anestesia epidurale fu molto adoperato in Germania, sia con la tecnica prudente e più sicura di Lae'\ven, sia con quella ardita ma p•i ù pericolosa di Schlimpert e Schneider; passò quindi in America dove anche -0.ggidì è abbastanza usai-0; jnv·ece in Francia, i·n tutti i tempi, non fu praticato che scarsamente. Nel 1921 Chevassu e Rathery nella loro relazione all'Association ,fra.nçaise d ' [ ! rologie, furono contrari all'im1

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piego della anestesia epidurale, sostenendo che gli insuccessi son.a numerosi, tutt'altro che rari gli accidenti gravi e che talora si sono verificati anche casi di morte. Il Mocquot ha sperimentato nell'Ospedale Cochin, con risultato favorevole, l'anestesia epidurale, con novocaina usando dosi e tecnica indicate da Laewen. Sopra 54 casi, ebbe tre volte .anestesie incomplete; quattro volte insuccesso totale, dro vuto al fatto di non essere riuscito a penetrare nel canale sacrale; negli altri casi l'anestesia fu buona e P-ermise di praticare opierazioni perineali, sull'ano e sul retto, ed operazioni gineoolpgiche per via vaginale. In nessun caso si sono verificati spiac.evoli incidenti: in due casi soltanto si notarono lievi e fugaci disturbi (pallore, senso di nausea vo' mito leggero, crisi di eccitazione). Ch.e pensare dunque degli accidenti, anche gravi, descritti da altri, come conseguenza della anestesia epidurale? Furono notati: rallentamento del polso oon aumento della tensione arteriosa, pallore, vomito, vertigini, .s ete ardente, perdita di feci e urine, midriasi, cianosi, arresto del respiro, spasmi, crisi epilettiformi, delirio, ecc. Si son.o verificati anche casi di morte : Frensberg in Germania, sopra 4200 anestesie epidurali, delle quali 3450 fatte oon n.o vocaina, ha segnalato 10 morti; però Zweifel, che h a riesaminato questi fatti, ne scarta sette in cui la morte poteva ·essere attribuita ad altra cagione ; dre gli altri tre, in uno la morte avvenne pochi secondi dop.o la iniezione, nel secondo dop·o sette minuti e nel terzo dopo 10, e in du.e di questi casi, fu riconosciuto che l'ago aveva punto il sacco dt1rale, di modo che la so.stanza ancstetf.ca tutta o in parte vi era penetràta. La dose di novocaina usata fu da 80 a 90 centigr. e previentivamente erano · stati somministrati d·e gli ipnotici (veronal e morfina-scop.olamin.a). Altri casi di morte sono stati riferiti da Eymer, Kappis, Fische r e Schuster. J djsturbi non gravi consecutivi alla iniezione epidurale furono .attribuiti .s ia al passaggio di una parte del}a soluzione direttamene nel sangue, in segu~<to a11race·i dentale ferita di qualche vaso, sja al tro·p po r.apido assorbimento della soluzione stessa: disturbi simili • furono osservati anehe d-0.po le anestesie locali e regionali. E però da tenere presente che l'assorbimento nello spazio epidurale avviene più .rapidam1e nte che nel sottocutane-0 e nei muscoli (Cathelin). Nei casi mortali, oltre la immiss ione della .sostanza direttamente nel sang·ue, due altre cause furono invocate: la feri• ta del sacco durale per. cui tt1tt.a o gran parte della sostanza si mescola col liquid·o cefalo-ra-


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tL POLICLINICO

chidiano, e la quantità eccessiva di anestetico, in malati già carichi di altre sostanze ipnotiche. In conclusione gli accidenti gravi sembrano essere stati osservati solo nelle cosidett e anestesie estradurali alte. Secondo il Mocquot se ... i t erca s ulta11to di ottenete a1iestesie basse, per operazioni ginecologich e per vi.a vaginale, -i ntraperineali, e .sulla parte più bassa del retto, purchè si usi di una bu ona tecnica, l'iniezione epi durale è sistemai di anestesia sicuri bsim,o ,e inoffensivo. La tecnica della iniezion.e epidurale è quella proposta già da tanti anni dal Cathelin : la posizione del paziente durante la iniezione può essere il decubito laterale (Cathelin ) oppure a sedere, col sacro spor·g ente dal bordo del tavolo e il tronco fortemente inclinato in avanti (Laewen) oppure posizione g.enu-pettoirale (Mocquot) evitando però l a posizione elevata del bacino rispetto .a l tronco. Bisogna prima di iniettare la soluzione assicurarsi di non aver ferito le v,e ne e il sacco dural e: non far penetrare quindi più di 3-4 cm. l ' ago· oltre la membrana che chiude il forarne sacrale, accerta;vsi che l'ago è ·pervio• .e non sgocciola sangue o liqnido cefalo-rachidiano. La soluzione u sata dal lVIocquot è la novocai11a al 2% associata al bicarbonato di sodio, preparata volta per volta, pochi momenti prima dell'uso : in 30 cent. cub. di .acqua distillata bollente si versano novocaina centigr. 60, bic. di sodio centig?'. ·15, cloruro di sodio centigr. 10; si lascia bollire solo pochi secondi, po.ichè una ebo llizione prolungata decomporrebbe nov.ocaina e bicarbonato di sodio. L'esperienza insegna che anche così la soluzione è sterile. Quando la solu zione è pronta per .essere 1niettata si aggiungono, 6-8 gocce di adrenal111a al1'1 %0. l\locql1ot consiglia di non sorpassare, nell'adl1lto , i 20 cent. cub. di soluzione cioè una do.se di 40 centigr. di novocaina. L'anestesia è otte11uta in una decina di minuti. 1

A.

CER.

Memento. Dispo11inn10 di alcuni esem1>lari del \Ol11me contPneutc le Relazioni, i Lavori, le Comunica zioni , Discussioni, €CC., del XXIX Congresso della So= cietà Itali ana di Medicina Interna (Roma, ottobr(\ l !l2.'3) delln cui importanza i lettori potranno :tccertar::;ene dà11do uno sguardo all'ln1clicc Generale riportn to 11el foglietto inclu o nel Fascicolo 13 di 'JUC'. tn ezione Pratica. È l1n volume di pagg. ~~IV-272 nell'ampio formato tl('l nostro ~< Policlinico » , in comn1ercio al prez7~ cli I~. HO. n1:1 cl1e i no~tri nbbon.'l ti ricev~ r;1nno frn neo di porto per sole L. 4 se in Italia e llel' ~ole L. ~5 se nll 'Estero, inviando detto imoorto inecl ia nt~ ,~a glia po U1 lfl o con assegno bn ncn rio al C'n,·. I.-niui Pozzi. '"ia Sistina 14, Roma.

CENNI BIBLIOGRAFICI O. SEIFERT. Die N ebenwi1·kunge1i der moderne1i Arzneirnitte l , II edizione. Un vol.

in-8° di 427 pag. Curt Kabitzsch .ed. Lipsia. Prezzo L. 50. La conoscenza delle azi·oni accessorie di lln medicamento e dei disturbi che esso p11ò provocare è d•ella massima imp,ort a.nz.a perchè ne stabilisce le co ntroindicazioni .e spi ega i fenome•n i ch e possono ·osserva.rsi in seguito al suouso. Util·e riesce perciò que1sta pubbli,cazione· del S1eifert, che tiunisoe in un volume i diversi rim•eidi, disposti p er ordin·e al fabetico accennaindo alla con1posizione, all'azione terapeutica, alle dt0si in cui vengono usatì e diffon·den.dosi particol armente sulle azioni .accessorie_ Tutte le fonti vengono rigorosamente citate e sono anzi qu.este citazioni, quasi esclusivam.ente tedesche, cl1e for111ano la maggior parte del volume, ch e p·u ò quindi essere considerato anche come un r·e pertorio bibli·ografico. Un.a g.rande quam.tità di medi camenti è costitui ta da qu,e lle· specialità ch e i ted-eschi fabbr ican o a, getto continu.o e sull,e quali usano pubblicare studi anch e sulle riviste m,ediche più acc11editate. 0

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BONNA~IOUR.

Phyt1iotliérapie. .!\[ é-

dicaments végétau:c. Un vol. in-16, di pagiD·e 638 con 209 fig. J .-B. Baiillière ed. Parigi,

1921. Prezzo Fr. 32. Fin dalla più remota antichità le erbe forni· ro•n o la mass1111a quant.i tà di in edica.m,enti. ed' anche oggi, del rest9, i ri1nedi sinteti·ci che ci offre la chimica e quelli da.t ici dalla siero- e vaccinoterrupiia Eio,n o ben lungi dal detronizzare questi medicamenti eh.e la natura ci appresta nel suo graudjoso labo.r atorio e che l a scjenza moderna può utilizz~e al ma.issimo grad·o. _.\ppunto ai medjcam.enti vegetali è dedicato il presente volume dei due AA., entrambi professori di terapeutica a Lione. Tenuto cont<.> della diffì.coltà di una classificazione clinica 1} fisiologica, gli AA. hanno ritenuto più opportuno adotta.ire quella botanica, la; quale riesce anche vantaggiosa, perchè in certe famiglie vegetali, molte ~iante hanno fra loro una certa affinità negli effetti. Di ogni pianta viene datai la natura e l 'origin.e, la composizione chimica, l'azione fisiologica, le indicazioni terapeutiche, il modo di somministrazione, le dosi e vengono sempre indicati i medicamenti sinergici e succedauei. Lo svi1uppo clato ad ogni capitolo varia secondo la importanza· della droga; ciò non toglie che di ogni pianta siano date nozioni sufficienti e complete. Pur con qualch e dimenti1


(ANNO XXXI, FASC. 20]

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SEZIONE PRAT.IC \

canza, quale, p. es., ql1ella del ch.e11opodio e del crisantemo usato p er lai polv·ere insetticida, l'elen.c o delle piante usabili in medicina ris11lta assai numieroso; sairebb e opportuno ch e, specialm€nte n·elle ,c amipagn·e, si ten.esse presente la possibilità di 11. coir rere più spess-0 di quanto si fa alla fitote•r a:pia, ch e può ·eiss.ere talvolta COffi 0da ed utile. fil .. l\lARTINO G. E . Preparati d·i bis1n'llto è di anti1

monio proposti e stud·iati p~r la cura della sifilide. Tesi di libera docenza (Istituto di.

Farmaoologia s p erime11tale della R. Università di To·r ino), 1923, Tol'ino, Ti1)ografia Social e Tori11ese. :.\I. in qu.esto i1otevo1e lavoro fa a11ii t11tto la storia della terapia antisrfilitica col bis1nuto (storia breve e recente la cn1ale pu ò dirsi incominci dal 1920 co·n le 1classiche ricerche di Sazerac e Levaditi ) ecl es1)on·e lo stato attuale della terapia bi1sm11tica. :Nei ca'J)itoli st1ccessivi studia l'azio11e fi1siologica e tossica r1el bism11to con interessanti ricor.che sperimentali ed istologiche, e riporta ben 111 osservazioni clin iche cli casi di lu·es in vario stadio, acqltisita e congenita, tra.ttati con diyerisi p1repa.rati di .b ismuto e studiati dal punto di vi st a clinico ed ematologico. I capi. toli s 11ccessivi sono dedicati allo studio delle reaizioni secondarie, in'lmediate e a distanza. che .p ossono verificarsi per l'uso di questi nu ovi pre.parati, e speciailmiente della stoma titP bismlttica che è la più n ota e fra le più frequente tr.a di esse. E do1p o un breve cenno sui sali di Bi n ella pro.f ilassi antis.i fìlitica ed alcune sommarie CO·n siderazi·Oni g.enerali Sopra. 3Jlcl1ni p·repa.r a ti cli questo1 n1etallo, l 'A. chiude q11esta prima parte ·del suo lavoro con conclusioni in tutto fa.v or eiv.oli all'uso d·el nuovo medicaiuento con tro la lu es, specialmente ·n ei casi di intolleranza a ll e cure arsenicali e m.e rcuriali. La seconda parte è dedicata al lo stu.dio della t eraa>ia antimo·n iale, co11dotto co11 lo stesso ordine e con gli stessi c1ite1i e con conclusioni per ora sfavorevoli per quanto rjg·u.arda la su a efficacia antiluctica. L 'una .e l'altra. parte d.el la.voro so110. correclate di ampia bibliografia e la prin1a a11cl1e di una tavola Jj tografica. La pwillo·g rafia .del 1\1. si raccon1.andai pe1r la copi.a de-Ile no·t.izie, p.er le ricerche cliniche e sperimentali .eseguite con ogni rig-01re scientifico e per le sobri·e co·ncl11sioni, ·e r appresenta 11n contributo, in i11 arte originia.le, di notevo1le valore alla conoscenza dei nuovi m eta.di di terapia antiluetica. Edizion e corretta, veste tipog1'aifica elegan.te. V.

l\IONTESANO.

BtERDEMIE~

SOCIETA MEDltHE, tONfiHESSI.

R. Accademia Medica di Roma. Seduta straordina1·ia clel 3 febbraio 1924. Presidenza del prof. \ T. ...\.SCOLI, presidente. Su di 1in oas<;> ài tumo1·e acuto prilmitwo del fegato.

Prof. \ T. AscoLI. - L'O. espone la storia clinica di 11na malata che acutamente presentò una sindrome febbrile e dolorosa del fianco destro,. con rapido scadimento della nutrizione e tume·f azione del fegato . L'O. discute la diagnosi clinica e pone i termini della sintomatologia differenziale con la colecistite, l'ascesso del fegato, la. sifilide, l'echi11ocqcco pel' pro\are 1a diagnosi di tumore primitivo confermato a ll'autopsia.. Presenta il pezzo anaton1ico. Sui rapporti tra 1nil.?:ri e seorezione triptica cl el pan e rea s.

Prof. CARTEx. - I/O .. direttore clella Clinica me• ùiC'a di Buenos Ayres, doJ,Jo il saluto rivoltogli da l vresidente prof. Ascoli, illustra due casi di sple11omegalia jn luetici malarici nei quali si 110t.eva dimostrare urut netta iposecrezione pancreatica. I.Ja splenoter apia orga noterapica. detern1inò un netto miglioramento della sin·d rome, che si accentuò con la sospensione e migliorò con la r ipresa della cura stessa. I /O. ne induce un rapporto di dipendenza della secrezione triptica del pancre~s con la funzione splenica, rapporto che è compito del fisiologo di chiarire esatuamente nei suoi tern1ini. lnter!Jento chirurgico per epltelio1na tl.ella cf,stifellea oun 11'1-'1.'fl sion.e del lobo di Riedel.

Prof. A. CHIASSEHINI. - L'O. illustra un caso clinico di epitelioma della cistifellea con invasione del lobo di Riedel. I/atto operativo permise di asporta re la cistifellea e la zona epatica colpita dal tumore. Il prof. ARCANGELI ricorda un caso di cancro primitivo del fegato operato dal prof. JYiazzoni, con asportazione di tutto il lobo sinistro del fegato. Il prof. ~lARGARUCCI ricorda un caso a na logo di sa r coma a mieloplassi d~lla cistifellea con metastasi nel lobo di Riedel. da lui operato con aspor tazione della. cistifellea e del pa;renchima epatico. Si ebbe la recidiva. I;a cistifellea asportata conteneva un g1·osso ematoma che spiegava la colica intervenuta come episodio doloroso nella storia clella malata. Il CHI.\SSERINI fa notare che la. colica dolorosa nel suo caso trovava spiegazione in llll ascesso esistente t ra la cistifellea e il margine epatico. Diagn,osi cf.·ijJ'ere·n.zin l r tra linfoangioenàotelioma: poin1ona,re mil·iarir.o r tu,be rcolosi polmonare m.iliarioa. 1

Brof. G. SABAI'Cl\TI. - Da11·esposizione clinica <lì un caso 1'0. mostra le difficoltà diagnostiche tra metastasi rniliariche neoplastiche del polmone e tubercolosi .m iliarica. Si ferma sull'importanza del-


IL POLICLINICO

l'incongruenza dei sintomi (Schesinger) ed esamina ad uno ad uno i segni più importanti. ~peeial­ ment:e le pseudo-nevralgie ischiatiche. Sull'en,dotelioma delle sierose e d el polmo1ie.

Dott. S. GuCCio~E . - L ·o. illu tra il caso dal 11>unto di vista anatomo-patolog·ico concludendo pet 'UD e11<lotelioma della plel1ra e del polmone. Il prof. ARCANGELI chiede la parola per fer1uate • 1'attenzione sull'importanza del tumore di milza -e del fegato, dei gangli ascellari e paramam1nari, -O ella febbre che suol precedere in favore della 1:bc. miliarica, e mette in guardia. sul valore delle pseudonevralgie che si po.~oono verificare anche nella tbc. milinrica. Su, spec1al·i forni e a.1na.tornicli e

della sifilide e della t1tbercolosi del fegato.

Dott. G. BoMPl.\~I. - L'O. illustra un caso di tubercolosi del fegato ed uno di sifilide del fegato ; nota le difficoltà diagnostiche e macroscopiche di <llagnosi differenziale coi tumori e si auguro. · che .anche la diagoostica biopsica possa essere di gra11tde vantaggio ni malati. Sulla distribuzione nell' organis·nl o del potere g/.icerofosforoiitico.

Brof. A. CLEMENTI. - Espone le sue esperienze .che dimostrano che il pot:ere glicerofosforolitico è non solo proprietà dei tessuti ectodermici ruu an<!he mesodermici. -Oonipressione midolMre da cisti di ecliinocooco dell e verte b re: dete·r minaz·i one del punto d ella coni pressione ooll' in1eZ'ion,e sottod11irale ài l ·i poiodol. 1

Prof. R. ALESSANDRI. - Illustra nn caso di compressione midollare cla cisti di echinococco nel .quale la diagnosi di natura, facile JJerchè si tratta di una recidiva, fu completata dnlla diagnosi di €Sa tta sede media nt:e nna iniezione di lipoiodol. ~Iostra le radiografie dimostrative e presenta il • malato operato in via di gi1arigione. E. GROSSI.

R. Accademia Peloritana. SPguito seduta ttei 28 febbraio 192-4. Rice r che speri1nen.tal i Rulla sett·i cern:ia d ri streptococco ne'i ooni!Jl i. 1

F. - r:o. espone delle ricerche· ··seg uite nel Laborn torio di Bacteriologfa e Patologia -comparata de11·1·niv er~ith di n erlino, diretto dal prof . Lubar. eh . In conigli non inlill11niz1..ati ha iniett~1 to ~ trepto­ <:oc·cbi <="..molitici di due ceppi (670 l' ~ 60 dell'Istitut o ) coltivati jn brodo-ascite ed b :1 nottlto t1na curv u ne l contenuto batterico <li questi nnin1nli chf' 1.e1· br Yitì1. senza riportare i ~ il1goli r>rotocolli può essl'r cosi espre sa : Coni nuto batte rico elevato dor>o quindici u1inuti . hn ssissimo dopo un'ora .e mezzn . qu indi grndunle ann1ento nelle ~4 orP. Dopo q11~~t-0 p(>riodo c..li t(>mpo o l ' nnin1n l<' rnorivn o ppurt> . i :lYc>'"a un irr(>gnJ:irc alto C' ba .. ~o con B.".'ITAO UA

[ANNO

XXXI J F ASC. 20J

<'Sito in morte, con contenuto batteri('() degli organi (rene. milza, polmone, fegato), o con organi sterili o infine sopra vviv~nza. In questi animali ha trovato battericidia del sangue anche su cocchi aggiunti ; tale ba ttericidia uon presentava differenze nel suo potere nei giorni iu cui il content1to batterico del sangue era basso rispetto a quello dei giorni in cui il contenuto batterico era elevato. Da ciò conclude che il fenomeno può presentarsi 1n animali non immunizzati e che la iinmunità cinetica di Morgeurot e Abrahm non confermata da ricerche in vitro è solamente intuiti-ra e che non è accettabile e bi~ogna pensare in Yece che l'organismo si difende con un mezzo co~tantemente presente nel sangue, che tuttavia non riesce ad t1ccidere i bacilli annidati in organi interni, là dove essi rimangono protetti dall'azione difensl va dell'organismo invaso e anche per quelle modificazioni di essi che si palesano nelle culture col passaggio dell'accrescimento emolitico a quello del Viridans, fatto questo che spiega fra l'altro perchè ·~iano stati finora illusori i tentati-vi di immunità nelle malattie da cocchi . OccHIPINTI G. - Sul oan,ale ottico 1iell'uon10 ed il

suo contenuto. Str'ltttu.1·a dei dotti -~ai·iJVa·ri

(Not.'l presentàt.a òal socio prof. CIACCIOJ . MorTA G. (studente). - L'O. espone il risultato di una serie òi ricerche citologiche e 1nicrochimicbe su i dotti così detti «escretori» delle salivari, dirette allo scopo di vedere su quali dati si possa in etfetti basare la teoria ormai quasi unlformen1ente ammessa, cioè che a tali elementi debba spettare, oltre alla funzione meccanica di incanft lare la saliva, anche una funzione secretrice. l/O. ha potuto dimostrare: 1) che gli elementi cellulari dei dotti escret.ori 0ntrano in intimo r·a11porto con le parf\ti di capilla ri sanguigni assai numerosi attorno ad essi: 2) che il condrioma cli queste cellule hft la speciale caratteristica (li ~ser rivestito da una cc conche )) lipoidea assai abbondante non legata a costituenti proteici; cara tteristie<l cbe si verifica solo per t1n limitatissimo numero di elementi cellulari la cni funzione secret1ice è fuori dubbio (cellule rena li, cellule delomorfe della mucosa ga.trica); 3) la presenza di vacuoli che possono essere ('. pre.s sione del passaggio di liqt1idi; 4) la presenza del citoplasma di minutissime goccioline costituite da e teri di glicerina e . in parte. da so~tan7.e lipoidi in senso stretto. r:o. ritiene quindi che queste o. serv<tzioni dimoRtrino in modo evidente esser que sti elementi in notf.>vole attività secretoria, atti,·itit che mette in rapr><>rto con i costituenti lipoidei dcl citoplasma n<'1 senso che questi fissino delle wstunze destlnat~ ~d ('Ssere eliminate con In sali,·n. Ritiene Jnoltr0 Ye rosimile che a lcune sostaD7,{' che ~i trovano ne lla saliva, come urea, acido nrico. creatinina, ~o lfocia ti alcalini, possono essere ~~r~te a ttra ver ~ queste porzioni dei dot t i ~1 liYari. Dott. ~ . R \ C<'Hl ·..;A.


~ANNO

XXXI,

F.ASC.

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SEZCONE PRATI CA

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APPUNTI . PER IL MEDICO· PRATICO. CASISTICA R TERAPIA. Occlusione dell'arteria cerebellare posterior inferiore. I. Sto.pford e A. Ramsbottom (Britlv. nied. journ., 1° marzo 1924) riferiscon-0 il segu,e nte -caso. Un uomo dii 64 anni fu colto in1p rovvisa niente da vertig·i-ne e da vampate di ca.Jdo alla metà, sinistra del oollo e della faccia. Non peridè la coscienza., ma si sentiva cosi deb<>.le dai non poter .cam·m inare 1senza appoggio. 111ghiottiva con rlifficoltà. La puip.illa sinistra era meno ampia, m·a entrambe reagivano alla luce e all'acco.modazion.e; vi era nistagmo, specie nello sguardo a clestra•. Non vi era paralisi degli oou1om·o tori, nè del faccial e, nè d·ella lingua. I sensi speciali eran-0 no·r rniali. Era paralimata la. metà sinistra del velo palatino, si nota:va anestesia termica -e do lorifica ne.1 cam·p 0 di distribuzione della prima -e seconda branca del trigemino a rsin.istiia, nonche sulla metà sinistra del palato. S'ulla regione malare einistra si notava una lieve eruzione di herpes. Analg.e sia termica, e dolorifica -6i notava pure sulla metà destra del tronco, e sugli arti d~ destra. Gli art.i di sinistra erano atassici, ma non paretici. Mancavaino i riflessi addominali, ed erano d·eiboli i patellari. L'esame generaJ e faoeva rilevare i segni di .arteriosclerosi clifft1sa. La R. ,V. e~a negativa. La mist1ra della pressione arteriosa dava Mx = 185, ~1n = 120. N·etl saillgtle vi eira il O. 76 per mille di ur.ea. Dopo du.e mesi scomrparver.o i diisturbi della 1ru>tilità e dei riflessi, ma rimiasero gli altri. La brusca i11sorgenza dei disturbi e J'arte·r iosclerosi diffusa fanno subito pe11sa1~e iati una sind.rome di ·ooclusion.e art.el'liosa; la sede delle lesioni nello spazio r.etrooliva.re fa precisare che l'arteria occlusa è la cea-ebellare posteri°'1" inferi ore, la qua.Le irrora una zona che -comprende il tractus spinotalamico, il nucleo ambiguo, il nucleo dello spinale ·e del trige . mino. Si po.tr e·1Ybe pensare anohe ai un'occlusione della vertebrale, che· ir.rora jl tratt-0 spinotala.mi.co al dirs otto del nucleo am.b iguo, ma l'int.e resrsam,e nto di qt1esto nucleo (disf.ag·ia) e l'as. setll!Za di pairesi del tronco ·e degli art-i , fa escl udere tale iipotesi. Ciò stabilito, gli AA. t.1~ag·gon-0 anche la ded11zion e che la terza branca del trig·emino, indenne, mette capo alla parte pit1 alta del rela-

tivo nucleo, e che i muscoli laringei, illesi, sono inn·ervati dalla parte più alta del nucleo ambigiµ·o. DORIA. Cefalea ed emicrania.

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Fra i.e malattie che più frequente produ.cono la cefalea sono cla menzionarsi le aff.ezi.o ni del cranio, le malattie del cerv.ello, dell'a:pparato tl•ditivo, d-el naso, d·eJl.e fauci, dei denti, le malattie ac:u te febbrili, quelle del sa111gue, del rica mbio, le ne1fropatie, sipecial1nente qu.a ndo darlJno insufficienza renale, le infezioni croniche (sifilide). Oltre a queste forme sintomatiche, esiste la cefalea detta essenziale, che non riconosce alcuna caUJSa orgaJDica evidente. Prevale negli scolari e stt1diosi e colpisce dopo eccessi di lavoro intellettuale o, più raramente fisico, dopo soggiorno in aria viziata, sonno insufficiente. Non 1raramente la cefalea è co•n nessa con disturbi .della vista, a.nomalie od affezioni del cavo faringeo. Controversa è secondo H. C11f1Schrr1anr1 (Milnch . . med. Wochensclirift, 25 genn. 192t) l'esistenza di un.a, -0efalea Inlllscola.re -0 miopa tica, p·er lo più cronica, localizzata alJa r1uca, co11 indolenzimento delle inserzioni e delle masse di aJcuni inuscoli ( ~ternocleido , tra·pezio, splenio, ecc. ). Si tratterebbe probabilmente no11 già di una miosite r€'lllll.atica primitiva, ma di u·n 'iperto·n ia sistematica della muscolatura del ca:po e del collo , che conduce ad una lordosi del 1segm.ento cervicale colla colonna ver teb·rale, d·o nde aumento di pressione endocra. n1ca. La terapia de1la cefalea è essenzialm,e nte cau sale; nellai forma mt1Sc·o lare, si farà un n1assaggio prua.ente e si daran·n o i preparati sali. cilici. La cu·r a sinto1natica consiete nei soliti a ntin.e;uralgici e·v itando in t11tti i modi che il pa.ziente si dia .alla morfina. Da differenziami dalla cefalea è I 'emicrania, che è generalmente il prodotto di u•11'ereditarietà, specialm·einte materna. Colr>isce soprattutto coloro c·h e soggiornano in tanze chiuse ed 1 lavoratori cere•b rflli ·e scom:pare spesso, camhiando il teno·re di v ita. Non costituisce affatto un sintoma degenerativo. L'attacco tipico esof'(tisce co·n prodro·m i (stanchezza, inaippetenza) talora dopo un so•fillo profondo, in genere alle prime ore del m.attino. Freqt1 en te è lo ISCotoma scintillante o l'-0scl1ramento del campo visivo; rare sono le sensazioni a bnonni a.e] g·usto, odorato, t1dito, 1€ afasi e la disfagia·, ecc. Subito dopo l'al1ra, si manifesta il dolore di capo, da.p prima 11nilu.terale, poi coi11volgoote t11tto il

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658

IL POLICLINICO

capo. Il dolore, inartella11te, trafiggente, l acerante è localizzato agli occhi, alle tempia, di raro all'o.ccipit.e; spesso si ha fotofobia ed intolleranza ai rumori. Si n1an ifesta s·e mpre l ' anoressia, quasi sempre nausea o vomito, scialorrea; più rare sono le diarree', frequ.ente è invece la poliuria1. Si nota, specialm1ente n egli adulti, ipertensione, rara la tachicardia; non rari i fenomeni vason1otorii (spasmi vasali delle dita, delle o,recchie, d·e lla retina); talora il volto è pallido. Qualche voltai l'accesso è accompagnato da feb•b re, edema 1p arossistico, t1rticaria, asma bronchiale, colica membranosa, iperidTosi, tetania, sp,ecialmente nei giovani. La durata, è varia, ma stereotipata in ogni ca so, di solito 6-12 ore; rara1nente .continua per dei giorni, chè in tal caso si d·eve tp·ensare ad altra ca.u sa (t1remia, ti1more cerebrale, cisticercosi, isterismo). L a frequ.e nza varia da pochi accessi nel1ai vita a par.ecchi in un.a settima.n a; tende ad attenuarsi nel sesso maschile con l'età e n·ella donna con l a n1enopausa. ~ella diagnois i, si erviti l'errore di con sid·era re C·ome en1icrania le forme eh.e si sv iluppano soltanto i1ell'·età matur3> e·d oltre; e le pseu doemicrani·e d e.i gottosi, nef1itici, intossicati da alcool, i1ic_otina, co.caina., ·ecc. P er cp1.anto riguarda la cura, si evitino le cul1se che sogli ono pro·v ocare l'accesso (n.eurotossic-h e, odori, cibi, cJ in1a, temp.eratura) e si provveda. ad uri.a cura tonica g e·11.erale (arsenico, fe~rro , cl1i11ino); sono ar1che t1tili le cure p rol11ngate d i bromici e :salicilici. L a cura del1' a.ccesso consiste n.ella sommrinistr.a.zione di antine·u ralgici, fin dall'inizio, a cui si aggiun geranno gli ·imp acchi caldi o freddi , la fasciatura diel ca1po, il lapis al m entolo , il pe dilt1vio caldo. fil. 1

Tentativi recenti per il trattamento della encefalite epidemica. L. C H EI NlSSE (Presse M édicale, 8 .dic. 19"23) pa sa in rivista i tentativi terapeutici che sono stati a pplicati in questa malattia tanto scoragg·iante :per quanto 1"igt1arda la cura. Medica1ne·n,fi chimici. - 1) Salicilato di soòio per iniezioni end ovenose. Tentate da P. Cn.rnot in dt1e casi. In t1no (forn1a di corea acuta in una ragazza di 19 anni) si ottenne un n1iglioram.ento insperato con l'iniezione di g. J.,50 al giorno, in tntto 22 g. Lo stato delle ve11e non permise la contint1azione dell a cura; 8 giorni dopo la gt1arigione , si ebbe t111a ricadt1ta mortale. ~ el secondo caso, i sintomi di mesocncefalite con onnol e11za e pal'alisi oc11l a ri co1nparYer o bn1scamente dopo l,iniezio11e di 50 g. in otto giorni; si 11sò da princi tlio llnn concentrazione della sol11zione deJ 1

50 ~'o , poi del 10 ~o· All'uscita dall'ospedale, il paziente non aveva alcun sintomo. Allo scopo di i111pedire 1 oblit.erazione dei seg1ne11ti venosi iniettati, è op.portl1no abbassare il titolo al 4 %. 2) Esametilentetra.mina in iniezioni endorachi dee. So·n o state fatte da Lehrmann , usando unn. solt1zione all'1 % i->raticando 4-8. iniezio11i di 4-6 eme. ad interYalli di 2-6 giorni Di solito non si sono av:uti fenomeni r eattivi ih1portanti; solo in 11na bambina l'iniezione di 1 /2 eme. h a provocato reazioné violenta. I risultati ottenuti sarebbero incoraggianti, almen.o nell·e forme aiet1te. 3) Mercurio. Billigh eimer lo ha usato p er frizioni, raramente per inie zioni di salicilato. Ottenne buoni r isultati nei casi acuti e subaeuti, scarsi o nulli ir1 quelli cronici, che talvolta soppo•r tarono mal e la cura. 4) Tartaro stibia to per iniezioni endover1ose. T. Silvestri pratica 4 serie di iniezion.i risp ettivamente .a .dosi di' 2; 5; 5; 8 cm·c. di t1na solt1zione a11'1 %, con 12 gior11i di riposo fra 2 serie consecutive; le iniezioni si fanno a 3 g iorni di intervallo. Tale trattam ento ha dato bl1oni risl1ltati 1n 11.n caso di encefalite con sindrome parkinsoniana, ma h a fallito in un a lt l'o. M ez~i bioterapici. - 1) Si.eroterapia specifictl.. C. Rosenow ha preparato un si ero con ltno streptococco isolato dall(l amigdale di encefaliti ci e l o ha provato in 130 malati; di questi, 48 non n1ostrarono r i sultati a pprezzabili (in seguito si ebb ero 19 clecessi), in 2 casi acuti si ebbe aggravamento; in 85 si ebbero m.iglioramenti; fra questi ultimi 43, dopo un inigliora mento passeggero, morirono. R . Moore non ottenne con il siero Rosenow alcun ris11ltato. 2) At1to-sieroterapia end.o·r achidea. Si praticano iniezioni di 10-20 eme. ripetute a 6 giorni di intervallo. Talvolta seguono reazione intensa con accesso fchbrile, dolori alle gambe, nausee, vomiti. Nei casi avanzati, la reazione è men o forte, con febbretta che continua qualche gi orno. Si sono ottenuti risultati incoraggianti sal,,o in casi cronici, in cui si era.no già. stabiJit.e Je~ioni degenera tive. 3) Protein oterapia. Si sono fatte iniezioni endorachidee di soluzione di caseina, allo scopo di provocare artificialmente 11n, infiammazione meningea, per romper(l l'ostacolo della barrier a emato-enc.efalica. fil. 1

Il trattamento della neuralgia facciale. P. Brocq e R. :\1adl1ro (Bull. méd., 3 novembre 1923) co11sigliano di ricorrere anzitt1tto al1' alcoolizzazione del nervo. meto.do S€mplice, facile e ben regolato, ch e assicur a al malato un sollievo di parecchi mesi, dopo cii ch e raffezione recidiva. Le nuove alcoolizzazioni dàn-


JANNO

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SEZIONE PR..\TI C-\

no periodi di calma sempre più brevi, sicchè NOTE DI .T ECNICA. ~· in1pone il trattamento chirurgico. Colorazione delle cisti amebiche. Sono state abbando11ate le resezioni delle branche isolate del trigemino e lo strappaScaepellini (rif. in Pathologica , 1° m arzo 1924) mento dei grossi troncl1i alla loro uscita dal consiglia il metodo seguente. Stemperare il .cranio; rimangono ora l 'estirpazio11e del gan- materiale in liquido di Schweitzer diluito a 1/5, glio di Gasser e la neurotomia retrogassee far bollire per qt1alche minuto. Centrifugare riana. La prima è seguìta da guarigione d e- · e deporre un'ansat a sul portaoggetti, con una .:finitiva; essa però è un'operazione difficile, goccia di glic.erina a cui si è aggiunta una gocgrave, a mortalità elevata, che può dare serie cia di ematossilina acquosa a 1/200; lutare il .complicazioni, come cheratite n europaralitica, cop i iogget ti con patafìfina. Le ciisti spicca.no in paralisi dei museoli ocuiari~ facciali, màsti- celeste bruno con i nucl€i ch e s1Jiccan o bene all' interno. eatori. La neurotomia retrog·asseriana assicura u Il doppio cor1torno delle .cisti ed a ltre particogualmente la guarigio11e radicale della neural- larità si vedono quando si sostituisca il liquido gia e presenta vantaggi indiscutibili; in quanto dopo la cent:rifugaJZione con acido acetico a ,che è di esecuzione p1ù facile , espone molto 0,5 %, aggiungendo dO\po pochi iuinuti 10-15 goccie di ferrocianuro l)Otassico a 5 %, e c·enmeno ad emorragie; i risultati estetici sono enza dubbio migliori e le sequ ele di paralisi t1ifl1gando n11ova mente dopo agitazione. sono del tutto eccezionali. È ad essà che si Prepatati pern1anenti colorati si ottengono -Oe\·e r icorrere quando Yi sia l 'i11dicazione del- t1'attando gli strisci otte11uti col 'materiale .ce11l'intervento chirurgico. trifugato, ed in seguito asciugati, ma no n .es- . fil. siccati, oon ematossilina J ansen e l)Oi lava ndo per al111eno un'ora ad acqua corrente in b,aciSintomi meningitici fugaci 11ella . Si passa in bagno di aceto11e p. una e dopo una puntura lombare. xilolo }). 24; poi in acetone-xilolo ana ed infine \\T. Spiller e F. PaJTne (J our . .4. JJ. ~4.. , in xilolo puro, lascian do 10 minuti per ba.gno. 12 gennaio 1924) rife1iscono il ca. o di un uo · Si 111onta in balsamo puro. Il protoplasma mo tli ?5 anni, al quale ,·enne praticata una tlelle cist~ è ooJo·r ato in giallo chiaro e dentr-0 pn11t11ra lombare dopo dl1e accessi ep ilettici. vi spiccano i nuclei con le grrunulazioni croIl liquor presentava la reazio11e delle globuline, m atich e color ate in nero . .e vi si contavan o 4 cellule per mmc. Dopo 12 fi l. ' ore la temperatura dive11ne alta, si presentò Ricerca delle uova di elminti nelle feci. Kernig, rigidità nucale~ senso di peso alla teSecondo ,,-. Gates (Patholog ica, 1 ° marzo c,ta n1a non ,·era cefalea. I leucociti del sangue erano 10. 000 per mmc. Dopo 18 ore dalla pri- 1921) si filtra a traverso ga1~za una grande 1ua punttrra una nt1ova puntura lombare die- quantità di materiale, si centrifuga con acqua de esito a un liquo,r torbido, a pressione poco per togliere il mate-rial e più l egg.ero e si cenaun1entata, contene nte 2300 polinucleati per t rifuga, nuovamente con soluzione di cloruro di sodio o meglio di calcio di p eso specifico tnrnc. e rare emazie. La ct1ltl1ra rimase sterile. 1.250 per far .venire a gallai le uova praticaD01po altre 24 ore era scomparsa la febbre, mente libere da sedi111ento. Questa solu zion.e i segni meningei, Ja leucocitosi, e il pazi.ente si con tiene il 28 °/o di cloruro di calcio secco ed il sentiva bene. 56 % del ·p:rodotto con 6 m·oleoole di acqua. La fili AA. pensano che dai vasi ingorgati si porzion e sup e.:rior.e viene aspirata con u11a pisia110 avute piccole. emo.rraig ie, pe.r effetto d ella djmin11zione di pressione dovuta alla pun- petta e si centr ifuga nuovamente con acqua, tura. Alle emorragie sarebbero da riportare avendosi così le uova aù fondo. Dopo a;spirazione dell acqua. si agita l)ene il sedimento, che i sintor;ni m eningei e la febbre, m entre l 'irrisi v.ersa in una piccola capsl1la P etri aggiuntazione prodotta dal san gu e travasato avr.ebg·endo l'acqt1a di lavatura del tubo di centrifub~ p1 r ovocato la diapedesi di num.e rosi le u cogazione, imprimendo poi alla caspsula un mocjti. vim e·n to circolaire eh.e si fa grad·o gra.do dimiLa rapidità della com'P'a rsa e scomparsa nuire l entamente, ottenendosi all'ultimo le uova (lei fenomeni, e l ' esito negativo d elle culture radunate nel cent ro d ella capsula stessa, dove dal liqt1or, escludono una fugace infezione m esi possono osservare a pi.ccolo ingrandin1e11to. ningea. Del resto infezioni meni11gee in seguiOpp1.1re si possono aspiraire con pipetta, portanto a puntura lombare sono rarissime. dole su portaoggetti, dove si lavano con alcool. 1

DORTA.

fil.

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660

IL POI.ICLINICO

IGIENE.

La proftlassi del vaiuolo nell' esereito Italiano. L ' efficacia della vaccina.zior1e a11ti vaiuolosa pt1ò trovare ragione di discussio11e i1ell' ambiente civile per la difficoltà di uua esatta e rigorosa applicazione e per le cifre e statistiche riportate, le quali parlano sein{Pre il linguaggio di chi le osserva. Diverse sono invece le condizioni per l'esercito, i11 cui di ogni indivicl110 si tiene esattamente conto, si hanno statistiche rigorose ed inoppugI1abili, .e si .p raticano le Viaccin.azioni st1 tt1tti gli individui. Di fatto le recl11te, non appena chiamate alle ar1ni, sono sottoposte a vaccinazione e, nel caso di esito negativo, alla i·ivaccinazione; così per i richiamati e per le persone cl1e prendono dimora od imspiego stabile n·ei quartieri. Nel caso poi di minaccia11te epid.emia vaiuolosa, la vaccinazione, quando s·i ritenga necessario, vielllle sollecitamente ripetuta per tutti. Quando poi si manifesti un caso i vaiu<>l·o si appli.cano rigorosam1e nte l·e norme di isolan11e nto e di d.isinfezione. È con .questi mezzi che l ' Esercito nostro ha potuto mantenersi qtiasi immune dal vaiuolo anche in tempi di epidemia'. Le statistiche ri portate da G. Memmo (Giorn. di medicina m.ilitare, 1° febbr.. 192-4) dimostrano di fatto che dura.n te l' accensione epidemica deJ 1901-1906 i casi di vai11olo fu·rono nei inilit.ari solo del 0.2-0.5 per 1,000 di forza e n·ella grave epidemia del 1918-1921 furono solo del 0.1-0.2, m·em.tre non si ebbe 11essun caso nel 1908, negli anni dal 1915-1917 e 'nel 1922. Questo fait to, che l'esercito 11-0n ha p,e r nulla o ben por.o 1isentito i pericoli di contaggio de.ll'ambiente borgh.ese~ dimostra ad un tempo la bu·ona organizz.a.zion·e dell'Eisercito sot~o tale rapport-0 e l'indiscussa efficacia della v.accinazio11'e praticata a dovere, e ci addita .quindi che la via da seguirsi nella profilaesi antivaiuolosa non deve discostarsi da qu·ella attualm.ente seguita e che molto può e deve contaire sulla vaccinazione. fil.

POSTA DEGLI ABBONATI. Complica:.io11,i della poliartrite acuta dei bambini. - All 'abb. n. 10483 :.

Sono rare le complicazioni polmonari. Tra quelle a cari.co delle sierose è relativamente frequente la pericardite, più rara la plet1rite. J,,'esistenza di lesioni peritoneali e meningee (indispensabile la puntura lombare) fa·rebbe sospettaire trattarsi di sepsi (forse pneumococcica se esiste anche polmonite), con localizzazioni articolari m etastatiche.

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Un buor1issimo e consiglia.bile trattato di Pediatria è il Feer nellai sua recentissima ediz1ona POLLITZER. Le inalazioni di sali di calcio nella tubercolosi. - Al dott. .-'\. P., da Roma: ~on conosciamo trattati o inonograifie che si

occupino particolarmente della terapia della tubericolosi n1ediar1te i sali di calcio .p er inalazione. Della questione, su cui, con pazienti ricerche, si possono trovare alcuni studi sparsi <Jl!la e là nelle riviste, si sono occupati in Italia il dott. G. Angiulli di Napoli e, per il lato sperimentale,. il Michelazzi della Clinica medica cli Pisa. I sali di calcio l1isati per l'ir1alazione sono quelli i11solt1bili, specialmente il carbonato. La durata media della cura è di 120-130 inalazioni, da farsi tutti i gior11i, inediante un semplice appareochio, azionato a mano o da un motorino elettrico, che consta di un aspiratore e di tf.n lanciatore, il quale proietta la nebbia calcica nell'ambiente. Sull'argomento, G. Angiulli ha pu!Tbl-ieato uno studio in Tubercolf>si, a;prile· 1924. . FILIPPINI. Ricerca del sarigue col 11ietodo della berizidi1ia. -- Al òott. U. B. da Ma.r t. Po:

In una ca.psula di porcella11.a si pone un pizzico di benzidina e tanto acido acetico glacialesuffìciente per scioglierla: si aggiungono 4-S gocce di a.equa ossigenata od un pizzico di oxilite. Si fa poi ca·dere goccia a goccia il liquidoda esaminare, agitando con bacchetta di vetro. In caso di reazioo.e positiva, si ha un colore verde-scuro che volge al blu di Pruss-ia. Per ottenere una reazione più netta e quandoil materiale da esaminare n-0n sia liquido, si può UJSare un estratto alcoolico-etereo del n1ateriaJe stesso. Se si tratta di liquido, si sbattono in una provetta 10 e.mc. con eme. 1-1,5 di acido acetico glaciale e si aggiunge 1/3 del volume di etere solforico, agitando. Dopo riposo, sumuota lo strato etereo; si aggiungonoallora 5-10 gocce di alcool assoluto agitandoleggermente; ottenuta in seguito la stratificazione, si aspira lo strato etereo che si usa per il saggio come sopra. Quando il materia:le & solido, come è il caso per le feci, si usa una emulsione acquosa, che si tratta allo stesso inod-0. La reazio1ic è da considerarsi positiva solo quando si l'erifìca cnt ro trenta secondi; delle color~ioni su.ccessive non si deve tener conto. La reaz.ione può essere simulata da pus. muco, epiteli intestinali, e da succhi di frutta ed erbaggi; J)rima di essa il paziente dovrà essere tenuto per uno-due giorni a dieta lattea, senza carne, erbaggi, legumi , frutta. ~l.


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SEZIONE PRt\Tl C.\

Soon:niinist raziorie dell' optochi1ia. .t\l dott. R . M ., da S. G. : L'optochina si somministra alle seguenti dosi: ~ella pol1n-0nite cg. 25-50 per ·dose con un massimo di g. 2 1p ro die. Nella. malaria, g.. 11.50 nelle 24 ore i11 dosi frazionate. Niella blenorragia, i11iezioni emdouretrali di soluzione a.11'1 %; sei iniezioni al gio·rn-0. Nell'ulcera corneale,. instilla.zioni con soJuzione al 2 %. N.el 4 % circa d·ei casi produce ambliopia, anche con d·o si di 50 ·cg., senza che si possa prevedere o prevenire tal·e compli.ca.zione. Vien.e consigliata durante la curai una die ta rigorosamente lattea. fU. 1

Reazione del Silves-tri ·n elle ·uri11.e dei tif'osi. -- .t\l dott. C. E ., da V. : Il reattivo è costituito dalla soluz.ion.e officinale di per.cloruro di fer1~0 liql1ido (contenente il 48,2 % ·di clornT'o ferrico cristallizzato; densità 1,2.8-1,29) e dell'acido solfor i•C-O puriissim-0. 111 una provetta si versano 2 eme. del .p ercloruro di ferr-0, vi si aggiungono 4-5 gocce di acido solforico e si fanno scola.ire 3 eme. dell'urina in esame (dopo averla filtrata) in modo da otten.ere l'an-ello , condizione necessaria per la riu =-'C ita della reazion·e. Se questa è positiva, si forma al ptmto di contatto un colore giall obruno (mairrone) che va diffond.endosi verso l' altò. Alla superficie, si forma un anello tordibiccio a riflessi verdastri, C'h-e scompare agitando la 1p rovetta. La reazione va fatta a fredd o; se l 11rina contiene albumina, è meglio defecarrla. La reazione cmnpare nel 95 ~{, delle urin.e degli individui affetti da infezioni tifiche e paratifi.eh.e, fin dai primi giorni .della malattia, quando non vi sono ancora sintomi clinici camtteristici. In qualch1e caso la si osservai anche in forme tubercolari febbrili, n·eJl 'infiu.e nza, nel reumatismo, sempre però allor.chè tali malattie ha.lino raggi.unto uno svilup1po tale che la diagnosi non è più incerta. Quand-0 siano stati sornministraiti med i.camenti che diano la nota reazione dei fenoli, come l'acido salicili· co, il salolo, salofene, ecc. la ireazione violacea dei f.enoli maschera la colorazione sopra de1

scritta. La reazione è stata desc1itt.a da E. Silv·e stci in « M·edicina nuova» 1917, n . Z7 .e 28.

ftZ. Pneumotorace artificiale. - :\.1 dott. G. (:., abb. n. ~= Consiglio l'ottimo rnanl1ale del prof. Gioacchino Breccia. Si rivolga all'A. , a Genova. t. p.

Al dott.. P. I_). e dott. V. B.: Un rnanuale adatto è il seguente: G. LORIGA. Il ma1iuale · d'igiene ed assistenza sociale ad uso delle scuole medie e delle persone colte. Croce Rossa Italiana. Rom.a , 1923. Utili nozio11i e~poste in modo assai piano si trovano ja. A. PIPERNO. Salute. Presso l'Istituto di Igienee previdenza sociale Roma. "ff,l. Al dott. R. S.: No11 ris pondiamo ad anoni1ni. Dal tioolo stes~ so d.ella rubrica si rileva che questa è riser-vata agli abbonati: pertanto occorre dimostrar P. la qualità di abbonato. Il nu·m ero d'abbona. . m ento, o le iniziali de l nome, od anche sigle convenzionali possono ll sarsi, a richiesta dell'interessato, n·el dare la risposta sul giornale; m.a non ba.stan o per legittimare l'inoltro dei quesiti alla redazione. L. P.

V ARI A L'età dei genitori degli uomini di genio. Oltr(· c.:he le persone di genio non furono qua:d mai i primogeniti, in moltissimi casi furono gli ultimogeniti, o quasi. Cosi Coleridge fu l'ultimo di tredici . fratelli; Cooper l'undecimo di dodici fratelli; \.Vashingto11 Irving l'ultimo di t1ndici; Ba]zacdi tre: G. Eliot di° quattro; D. Webster di sette; Franklin di dicias.gette; Rembrandt fu l'ultimo di sei fratelli; Rubens di sette, Landsee il quinto di sette: Napoleone fu l'ottavo e probabilmente l'ultimo nato; Reynolds il settimo; Carlo Maria Weber il nono; · Wagner e Mozart gli ultimi di sett:e fratelli; Schumann di cinque; SchubeTt il tredicesimo di quattordici. Perciò i genitori di gra_ndi uomini furono per la: maggior part.e di età matura al tempo del concepimento. 'L a potenzialità cellulare dei genitori era allora al «maximum » ·~l punto di vista cosi mentale come fisico. (Riforma Medica) .

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. ....\LFIERI

E ~CILIO. L'i droterapia salso-jod·i oa e Za

CU·

te fisich.e 0011lple11ientari nelle diverse affeziott.f gin cco l<Jgiche. -

Palermo, «La Commerciale»,.

1923.

Il pericolo dei tuin1,ori inal~gni. - Borgo S. ·Donnino, A. Mattioli, ·1923. BRAVETI'A E. e BATTISTESSA P. Paralisi progressiv<& atipica e reperto spirooh-etioo. - Pavia, Tip. Cooperativa, 1923. CIANI GABRIELLO. A.ctinoniioosi e streptotrioosi . - · Siena. Tip. L. :RBrnardino, 1923. C I OFFI F'R.\XCESCO . Di aZouni fattori m etereologici" nella patologia umana. - Subiaco, Tip. dei M onast.eri, 19~.

BAJLA EUGENIO .

ALDo. R ice rche sitlla proteinoterapia aspecifica nella tube1·co'losi pol 1nonare. - Roma,.

CmoALJ

1

«Grane », 1923.


662

IL POLICLINICO

[ANNO XXXI, FASC. 20)

NELLA VITA PRO FESSI ON ALE. MEDICINA SOCIALE. ARCl~PEDALE

R.

DI

S.

l\IARIA

NUOVA

TABILilVIENTI RIUNITf· IN FIRENZE.

E

La questione ospitaliera considerazioni e proposte di riforme. l)ott. L UIGI BALDASSARI, ]ibero docente di Igiene, Direttore gen. degli Osp edali di Firenze. L 1 incremento progressivo dell'ospitalizzazione che prima della guerra si aveva con ritmo costante .era prova della scomparsa dei vecchi pregiudizi contro gli ospedali e della fiducia ch e questi erano venuti acquistando per il progresso raggiunto, e riusciva di giovamento per la difesa della salute pubblica e di vanta g·gjo all'andamento finanziario. Le Amministrazioni di questi istituti, per quanto no11 si trovassero in condizioni economiche floride , COSÌ che la retta di spedalità era man man·O aumentata nella ristretta misura alloir a suffi.ciente, avev.ano potuto però introdurre ed avviare in tutti i. servizi miglioramenti notevoli. Il periodo di guerra portò gradatamente un sensibile aggravarsi di spese, ma anche il beneficio di accresciuta affi't1enza di infermi, o.vendo tutti gli ospedali dato largo posto ai soldati feriti ed ammalati, per cui le entrate er ano più considerevoli ed i pagamenti per p arte dello Stato erano fatti prontamente. Fu successivamente ed in modo speciale nel biennio 1920-21 che, non essendo possibile resistere all'onda travolgente, l'elevarsi degli stipe11di e la riduzione delle ore di lavoro ad otto insieme al maggior costo dei vari generi portarono uù forte squilibrio nelle finanze ospitaliere. Ne fu consegl1enza inevitabil e il ra,pido a11mento d·elle r ette di spedalità, unica fonte di entrat e ·da cui ottenere il pareggio dei bilanci, ma ne derivò presto una corrispondente diminuzione n elle a mmissioni e sp ecialm ente n elle degenze degli infermi per l'aggravio fortissimo che risentivano i Comuni, ai quali sp ettava 1'011 ere del p agan1ento della spedalità. Nè gli aumenti della retta stabiljti in sede di bilancio preventi, 0 bastavano, perchè nuovi ed imprevisti oneri che sopravvenivano dt1rante r esercizio portava110 l'ulteriore crescere delle spese e p er consegu enza disavanzi cons itlcr evoli, che in at1mento fino al 1920 comincinrono app ena nell 'a11no successivo a mostrar e in generale una pro.gr essi va dimint1zione. E n aturale che in tale p eriodo di tem po non f o.;;se possibile affrontare i problemi ospitalieri p it1 in1porta 11ti per qua11t o i1-e fosse r eclamata la ... olu zione; tutti do,·ettero resta r e sospesi dai 1

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rinnovamenti edilizi in corso di studio ed anche di esecuzione a buona parte d.egli acquisti e delle maggio1i dotazioni, di cui nei vari riparti ~ servizi era sentito il bisogno; solo seopo doveva essere allo1·a assicurar.e l'andamento ordinario e far fronte alle necessità immediate.

** * Da qu-el tempo un nuovo ordine

di cose ::.ii

è iniziat·o colle mutate direttive che vengono

dal Governo, colla rinnovata m.entalità delle classi lav,o ratrici che comprendono le necessità degli Enti da cui dipendono e le esigenze della situazione presente, col miglior rendimento di lavoro che può ottenersi. & l'inizio della ricostruzione e già vantaggi rilevanti si sono ottenuti, ma il cammino da compiere è lungo. r non può essere facile. Prim 0 problema è ottenere il p.a reggio dei bilanci colla riduzione delle spese, di guisa che ogni ulteriore at1mento nella retta di sp edalità sia evitato e ne sia possibile la diminuzione. Ora economie non possono attualmente ricavarsi che in piccola parte da minor costo dei vari generi, e sarà possibile <>ttenerle da aumento nelle ore di lavoro soltanto per una parte del personale. La riduzione degli stipendi e salari non può essere che molto ristretta, date le presenti condizioni di vita, 2 la diminuzione del personale pure non può essere che limitata, p oichè sarà ben difficile tornare ai precedenti orari di lavoro e perchè nel maggior n11mero degli Istituti ospitalieri l'aumento per l'applicazione delle otto ore era stato contenuto nella minor misura po-ssibile. Però è ce.r to .che da tutto il personale si può esiger,e di più e ci,oè un lavoro più alacre ~ premuroso che porti un maggior rendimento, come è giusto, dovendo ciascuno dare l'opera più attiva -e in ogni campo. informata a rigorosa coscienza. Insieme a questa un'altra limitazione di spesa è pure dover.oso ottenere e cioè nei consumi, evitando tutto qt1anto costituisce spreco, come deve es5€re possibile quando ciascuno -qualunque grado abbia - vi ponga vigile at-. t enzione e coscienza . Quand'anche però questo risultato non tanto presto sperabile sja completamente otten11to non sarà ancora raggiunto il fine che bisogna consegt1ire, perchè un assetto sodiefacente e<i un progresso no.n interrotto degli ospedali richiedono maggior larghezza di mezzi che non si possa ottenere coi provvedim enti accennati. Infatti se ottenere il pareggio del bilancio è il primo passo e segna il termine della curva 1

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[ •.\NNO

XXXI> FASC. 20]

SEZIONE PRA'flCA

discendente, per ·i11iziare quella di ascesa . occorre realizzare econon1ie ed o.ttener.e entrate tali da veder abbassare il costo del malato. f\.llora la diminuzione della retta. di spedalità che si potrebbe tosto attuare darebbe speranza di alimento sensibile nel numero dei ricoverati negli ospedali e per le ammissioni più abbor1danti e per le degenze più lungl1e, che ora ~i cerca da Ent i pubblici e da privati di abbreviare a.n che quando no.n sarebbe consigliabile. È certo però che quanto a tornare alle cifre dell'anteguerra grandi sp eranze 11011 p os ono concepirsi, p.è rchè sono sorti n1olti istituti di cura che riescono con facilità, data la natura e l 'organizzazione loro , a ma11tenere ]imitate le rette di degenza, l)er cui sottragg;o110 in alati. Assicurato l'anda111er1to ordi11ario, l'inte11to che preme raggiunger e è che ·i bila nci offrano la possibilità di sostenere le spese n~cessarie per intr.odurre n1an m a110 quei migliora·m enti che sono I'eclamati per seguire il pa'ogresso • della scienza e dei tempi. Si debbono perciò prendere in esa1ne tutti quei provvedim enti che siano diretti ad alle' 'iare le spes~ ed aumentare Je entrate degli istituti o.spitaliierj, tenen1d-0 co 11to che molto. da nit1to finanziario da parte del Governo non ~ ·i è a sperare, ed anche la· legge per le caisse di assicurazione sulla quale si faceva grande assegnan1en to n on trova concord e consenso. 1

'* **

Due importanti p r oblemi bisogna anzittitto studiare : la trasformazione dei m etodi di assistenza con concetti razionali e mro derni ed una radicale riforma negli ordinamenti anJministrativi degli istit uti o.spitalieri. Quanto alla prima è fuori di dubbio ch e sceglier e meglio. il personale destinato all'i·m mediata assistenza e prepararlo in mod o adeguato è uno dei m ezzi più impor tanti per ottenere una buona organizzazione degli os1)eda li e da tempo se ne tr atta. . i dovrebbe a ffidare anch e presso di noi la diretta assistenza dei malati solam·ente al p er sonale femminile, ch e tutti sanno esser e m eglio dotato delle qualità r ichieste; un num ero limitato di u·o·m ini d ovrebbe coadinvare p€r i lavori più faticosi . Ormai si possono conside:rare sup er·ati i pregiudizi co11tro tale riforma ·e le contrarietà inevitabili; potrebbero p er ora restare infermieri per una parte ristretta dei malati da assistere, in rapporto. a q11 a lche · speciale forma m orbosa. Ciò ch e sopratutto impor ta è di r e11der possibile ed ottenere cl1e all'ufficio di assistenza agli inf€rmi che richiede oltre" a r esistenza fl-

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~ ica

elevatezza di se11ti1ner1ti, coscie11za del dovere assunto, spirito di sacrificio, si dedicl1ino persone di classi sociali più elevate di quelle che o.ra vi accedono e che queste vengano m an m ano elevandosi. È indispensabile per~ dare a questo pers onale co:lldizioni di vita so,d is·fa c.ente sotto ogni rigua.rdo così materiale che morale, altrimenti no11 si potrà cer to raggiungere lo scopo. Si de ve cominciare coll'istituire presso gli ospedali pri11cipali e p ossibilmente in quelli di ogni {!apoluog·o di Provincia ,s cuole ben orga11izza te p er infermiere non solo per quanto rig uatcla l 'ir1segnamento, ma scegliendo con og11i cura, co1ne è di grande importanza, persone aùatt e a ben dirigerle, ad elevare l 'educazio11e delle allie ve, e m a ntener e la discipli11a, a p.reparare ad u.n .a inissione così nobile, rna disagevole. X 011 sar à impresa facile e nelle questioni ospitaliere spesso dovrà ripetersi questa affermazione; in questo campo., come in quello del1'igien-e, molti ostacoli sempre si incontrano ed occorre superarli ·Spiegando azione -e nergica P costa11te, tanto più quandb si vuole adottare indir izzo radicalm ente diver so da quello segl1ito.. Nell e scu ole-convitto con programmi ed insegnamenti teor ici e pratici ben sti.ldiati e svolti ed a rmo11icamente combinati il perso~ nale destinato a ll' assiste11za dei malati deve essere preparato in modo ch e oltre acquistare le cogniz io11.'i. indispen sabili p erf.ezioni quelle doti di a nimo. ~ qualità m orali ch e diano ad esso la nobiltà di sentim·enti ed elevatezza di spirito che si richiedono; con questo solame11te darà IJiena garanzia di sap er compiere il p roprio dover e pr esso i malati. Ottenuto questo, un progresso incalcolabile sarebbe co.mpiu to, gli istituti ospitalieri godrebbero fiducia ancor.a 1naggiore ed in nt1mero più rilevante vi accor rerebbero i sofferen ti certi che alla scienza dei m·edici sarebbe a degt1ato accomp agnam ento l 'an1orevole assist enza di tu tto il pers onale. Anche una non trascu1·abil e r iduzione di spese do.v rebbe ot tenersi l)ercl1è l'elemento femminile oltre a dare mig;lior r e11dimento viene a costare meno , e S€ è be11 istr11ito e g uidato d ev·e spiegare un magg·ior spirito dj economia in tt1tto e p iù attenta cura che nt1lla ven gR cons11mato oltre il bisogno. Nel ca mpo vasto e non facile delle riforme amministrative, ora in particolar n1odo largam ente studiate e discusse, molto ~i può fare se· sri vogliono in rapporto ai tempi m11tati ap-


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IL POLICLINICO

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plicare criteri nuovi ispirati a modernità e pradimi11uire le spese generali e me·glio distriticità cii vedute. buire i malati n ei vari stabilimenti. Quest'oDa qualche anno si nuta e persiste la di- pera di concentramento, che in parte si eserminuzione degli infermi negli ospedali e tlon citò in passato, non fu completa ed ancora tanto per diminuzione delle ammissioni, quan- nuovi istituti ospitalieri vanno sorgendo e non to per abbreviato ·p ericolo di degenza, dovuto è razionale che avendo uguale funzione, e~sen­ a ragjont economiche. Ci troviamo pertanto do istituiti a beneficio delle stesse clas-si di in un periodo di transizione tra le elevate pre- popolazione siano divisi, agiscano come ignosenze di 11n tempo e le scarse attuali, che sono randosi, anche con duplicità non necessaria cansa dell'ag·gravarsi del disaglo finanziario di servizi. delle Amministrazioni ospitaliere, che forte Un pri·m o passo deve però compiersi con onere risentirono e risentono per il caro della questa fusione; ma bisogna attuare pro.vvedivita, per gli aumenti di stipendi e salar.i, per menti di ben più larga portata se si vogliono la riduzione dell'orario di lavoro e vedono cre- ottenere i maggiori risultati a cui si deve aspiscere inevitabilmente il costo del malato, per- l'are nel campo sanitario ed in quello econocl1è le spese generali sono ripartite su minor mico. nl1mero. Il ·m oltiplicarsi di ospedali ·anche nelle camSi è poi aggiunta la concorrenza che viene pagne rende necessario di porre in armonia fatta da ospedali aperti in piccole città e cen- l'azione che quotidianamente si svolge da isti• tri di campagna, da ospedali privati e case tuti di varia potenzialità, che dispongono di di salute, da ricoveri per cronici, perchè tutti m ezzi molto diversi, che risiedono in varie losi trovano in condizioni più favorevoli special- calità, in modo da assicurare ai ·m alati memente dal lato ec.o nomico. In essi si r ealiz- .diante più .larga e razionale organizzazion~ e zano con facilità alcuni vantaggi, come maJl - colla . . minore spesa la: cura più adatta. tenere i malati in vicinanza immediata delle Per attuare e mantenere questo nuovo e famiglie che spesso posso·n o visitarli, evitare più vasto programma con armoni~ di azione I 'impressione ai più sgradevole di entrare in e colla neces.sa ria economia, così che da nesun gran de nosocomio dove sempre vi sono ·m a- suna parte vi siano spese inutili o non raziolati gravi e con forme ript1gnanti, ed in.oltre nalmente fatte , il provvedimento più adatto e mantenere rette di pagamento meno elevate. consentaneo ai nostri ordinamenti amministraE questo è possibile per varie cause, ad es., tivi è quello di raggruppare gli istituti ospila scelta dei malati che elimina i più costosi, talieri per provincia. In tal ·m odo questo Ente il numero scarso e le limitate esigenze del per- così importante che possiede base Solida e trasonale, spesso in massima parte r eligioso. So- dizione ben stabilita verrebbe ad assumere una no condizioni che gli ospedali per l'i·m p.ortanza nuova ed alta funzi·one, quella di amministrae complessità dei loro servizi non possono rea- re gli istituti ospitalieri. Già da tempo esso lizzare, per cui vengono a trovarsi da qt1esto provvede alla cura degli alienati ed al ricolato in condizioni di inferiorità , rn·entr·e però vero e mantenimento degli esposti e possiede compiono azione ben più largamente soccor- a tale •SCo,po gli ospedali psichiatrici ed i breritrice e benefica, accogliendo tutti i sofferenti f,o trofi, in·oltre ora altre fl1nzioni gli sono opdi qualsiasi forma morbosa e disponendo di portunamente affidate nel campo dell'assistenmezzi completi per diagnosi e cura. I m alati za e della profilassi. Ciò dimostra come sia p erciò che hanno bisogno di ricerche più de- sentito il bisogno di ricorrere per queste ad licate o di speciali applicazioni terapeutiche altro Ente pilì adatto, è bene perciò che esse debbono esser accolti negli istituti più in1por- · siano estese così da comprendere più ·vasto campo e da esercitar.si in modo completo ed tanti, m eglio dotati di ogni mezzo che occorre, ·m a per questo più gravati di spese. organico. L ' Ente Provincia per la sua estensione in Per tali cor1dizio11i in cui si viene svolgendo ora I 'assistenza ospitaliera è più forte la n e- confronto della maggior parte dei Comuni, per jl modo con cui è costituito e rappresentato, cessità di portare una riforma profonda che tenga conto di qu·esto stato di co.se e prov- per le sue elevate tradizioni dà garanzia di veda a migliorare la sorte e garantire più flo- trattare e risolvere ogni questione non solo rida esistenza agli ospedali, di cui tante sono seguendo il gi11 sta indirizzo tecnico , ma con le benemerenze. Una anzitutto si presenta ne- spirito elevato e ser.eno, con larghezza di vedute, senza cadere nel sospetto <li mire troppo cessaria (ed è tanto razionale cl1e ~orp~ende non sia già stata attt1ata ) ed è la riunione locali e particolaristiche. " 11 t Ness11n 11u ovo onere però dovrebbe esser porsotto t1n' Amministrazione ut1ica dei vari ospetato con tale riforma, p r1·c l1è difficilmente te òa li c h e fu 111ionano in una ~te~ a città per


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SEZIONE PRATJCA

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Pro.vincie potrebbero sosteperlo; esse d-0vreb- speciale difficoltà negli ospedali del capoluogo. ber-0 assum ere 1 ammin:iistrazione delle Opere In questi il trattamento di tutte le forme di Pie a carattere ospitaliero, ma esercitarta va- ·m alattia sarebbe fatto con ogni competenza, lendosj delle rendite che queste ricavano ·dai sarebbe possibile la consulenza e l'i1npiego dei loro patrimoni, degli introiti che ottengono dal mezzi che occorrono per ricerche e cnre di ogni paga·m·ento delle. rette di spedalità (per le quali gene:re, per cui tutto quanto la scienza e l'arte spetta ai Comuni la competenza passiva) e di consigliano per o.ttenere la guarigione sarebbe ogni altra entrata che può essere realizzata; razionalmente usato. perciò nessun turbamento si avrebbe dal lato. Anche per l'insegnamento verrebbe vantag• finanziario. gio da que.s ta distribuzione di malati, sia che Pe1' amministral'e g·li ospedali la Provincia esso fosse ·esercitato ne1le cliniche o nei riparti possiede già i corpi elettivi con rappresentan- ospitalieri, per il maggior numero di casi inza distribuita Pler tutti i mandamenti ed ha teressanti che si avrebbero a disposizione. in ogni capoluogo uffici ben organizzati jn Si potrebbe po.i fare per ogni Provincia una ogni ram:o 1 che possono oppo.rt11namente esten- ben studiata distribuzione territoriale degli d.e re la loro op.era ed esse·r e compl..etati se e ospedali minori in modo da rafforzare quello dove occorr·e. Un qtialcl)e a1unento di perso- del capoluogo, da mantenei:e quelli che esinale che potesse p resso i medesimi rendarsi stono e da f ondarne se occorre nei luoghi cl1e ' o per la situazion e necessario non co·s titt1irebbe aggravio di spe- per la maggiior popolazione sa, perchè si avrebbe contemporaneamente pi1ì loro o per la facilità delle comunicazioni sono sen$ibile riduzione n.egli uffici amministrativi più indicati. Sarebbe in tal modo evitato jl che ora i singoli ospedali teng·ono. Ne ver- sorgere non sempre ·Opportuno di nuovi istirebJ)e certo un vantaggio per i vari servizi tuti che possono fraz.ionare troppo l,assistenza riunendo funzioni uguali presso uffici meglio ospitaliera., dividendo forze che noll vanno dispecializzati e perciò più adatti a compierle, sperse e così portando danni ad altri istituti ed alla buona assistenza dei malati in genere. come, ad es. quelle peir le controversie di inAlt ro vantaggio del raggruppamc11to per Prodole amministrati va e specialmente per le pratiche relative ai rimborsi di spedalità, per le vincia sarebbe ,di fare accogliere con maggior questioni legali, per i diversi lavori, per le pro.ntezza .e facilità gli infermi di malattie inn11merose forniture, che potrebbero a versi an- fettive negli o·s pedali a ciò destinati , compienche a condizioni migliori, per la produ7.ione do opera importantiissima e provvida di profilassi. Ancora si avrebbe quello di mandare interna di quanto fos·s e possibile. con sollecit11dine e di trattener€ al mare o in -~ncora Più importanti dei vantaggi già notevoli che si potrebbe:vo realizzare nel campo montagna, come per buona parte sarebbe pos, amministrativo ed economico sarebbero quelli sibile, gli infermi in cui tali condizioni climache con opportuno indirizzo si avrebbero nel- tiche po.ssono giovare e far sorgere, dati i mez1' assi tenza ai malati, che si potrebbe organiz- zi più forti perchè riuniti, istituti speciali a consorzi tra provincie zare e coordinare con criteri pii1 adatti, data tale scopo e costituire . la maggior estensione del campo d ,azione. vicine per provvedere dove mancano le condiGli jnfermi dovrebbero essere distribuiti in zioni adatte. Si potrBbbe più facilmente avviare a bt1ona moclo razionale secondo· la nat11ra della malattia, le esigenze della cura e le condizioni soluzione il grave problema della cura della loro in vari istituti ·e località diverse. Gli tubercolo.si, costruendo nelle località migliori ospedali dei capoluoghi di Provincia dovreb- uno o più sanatori per pr-0vincia. Si potrebbe ancora provvedere meglio al ribero esser organizzati in · modo completo co.n direzione tecnica e personale competente in covero dei cronici e dei convalescenti coll'inogni ramo, dovrebbero avere riparti delle va- viarli in stabilimenti adatti, ~d es., nei piccoli rie specialità diretti da Primari sempre no- centri di ca:mpagna, dove troverebbero condiminati per concorso; .ancora essi mancano in zioni migliori di vita ·ed ambiente più indiistituti anche importanti ed è grave lacuna; cato p er ristabilirsi e. verrebbero anche a co- . dovrebbero pari·m·enti esservi laboratori per stare meno. Ancora è da tener presente che colle protutte le indagini ed applicazioni necessarie di chimica e micr.oscopia clinica, di bacteriolo- poste riforme anche al personale verrebbero gia, di radiologia, . ecc. Si potrebbero cosi far benefici per i· possibili trasferimenti da uno affluire gli infermi di tali forme morbose e o.sparlale ad un altro e per le promozioni di quelli in cui la malattia ha carattere di mag- cui verrebbe l'occasione. Oltre a ciò, date le cattive condizioni ecogio-r gravità e importanza e che hanno bisogno di esami , rli .c ure, di atti operativi di 11omiche degli ospedali, i grandi bisogni a cui 1

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[.t.\NNO XXXI,

lL POLI CLI!\ICO

far J l'011te e la i1ecessità ùi prog~di1· e, a ltri p rovvedi111enti si r ichiedono per inigliorame le condizioni; nno potrebbe essere di o.ttenere in loro favore cor1tributi note voli per parte degli I s titttli di Credito e s pecial1nente delle Casse di Risparmio. Questi I s tituti dispongono cli mezzi n1olto abbondanti ed in vari e città hanno. dato a lle Amministrazioni osp italiere largo aiuto, s pecial1nent.e per nuove costruzioni; sarebl)e giusto cl1e l 'esempio fosse seguito, che in tervenissero diSl)OSiz:Loni in questo senso ed ove occor1,esse inodi·ficazioni d egli istatuti, p erch è n esst111 i111piega dei loro titili arebbe mig liore. Per render co1npleto iJ i1uovo ordinamento cl1e s i propone }Jer g Ji ospedali e mantenerlo all'altezza voluta dal progress,o d ella scienza e dai perfezior1 an1en ti d ella tecnica dovrebbe acca11to all'Ente amministrativo, già fo.rte e ben costi tuito, funzio11are t 111 consiglio opportu11a1ne11te scelto nel cam po medico con rap·· prese11tanza proporzionale per le v a rie forme di assistenza osp ita liera, m anico.mia.le, e cc. , coll'incarico di d a l'e parere e fare propo te su tt1tto quauto si riferisce a questioni sanitarie, igie r1ich e o com1111q ue attinenti a lla tecnica special e di ogni istituto. 111 tal modo in un ca111 po co. 1 d e Iica t o , cl1e J1011 a nim ette impro.vvi sazio1i-i , rn a ri cl1ie de '"'i udi o ed esperienza ; og·ni qu cstio11e . a.r e hbe trattata con competenza r sa rebb.e )n1p r esso l 'i11dirizzo migliore. F11 fatta ancl1e la pro1:>osta d i riu nire sotto l ' E11te Provincia il serv1zio. d ell e condotte; molti a r gome11ti sono i11 favor e di tale r iforma ed è trop])O i1at11ral e l'aspirazione dei medici d i passa r e dalla d ipende11za di piccoli Comuni <! qur>lln di ~rn11ù i .!\.mn1i11istrazioni, com e sono q11elle <lclle Provincie. Ce l'la111 e11te è 11ece ' a r io coordinare la cura ùei rnnJnti di og11i for1na e grado e per ogni rde, a domicilio , negli a 111bulatori prr consultazioni e medich crie, n egli o ~ pedali, e deve essr1· he11 predi~po~t a ogni modalità di assite11za adatta, i11 inodo che secondo l n nntt1ra e lo tRòio d ell a malattia, le condiz io11i del n1ft ln lo, tlella fa111iglia, ùell'ahitazion e, gli inf er111i siano pronta1nente })Osti i1ell n condizio111· rnig1iore l)el' ottener e guarig ione ollecita o iu ogni t11odo il solli e\'O d e lle loro sn ffere11z e. ' c')Jl v ha dubbio che l \n.ssi ... te r e il malato in og11 i periodo d e l n1ale ed i] prny,·e dere in ogni n1on1c11tn ulln ct11·a coi n1ezzi n1igliori cl1e la c:rienza offre è funzione di così nlto interesse "ocinl . <li tanto valore cconor11iro . che d eve P~~rr co11~i,i c r::itn l1no dei ~ervizi pnhhlici p iù in1porta11ti. "i trnttn di c'o tituire unn 'n ta Ptl ar111011ic:• orgn11 izznzion e nel ·arnpn d e ll nc:si ~tenza . 1

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della cura, della profilassi eù i vari rami ed a11elli di essa già esistono, ma non collegati str ettamente come dovrebbero essere. Il mon1ento attuale, ili cui tanti i.In.portanti problemi sono a ffrontati con nlodernità di concetti e con energia, è propizio ad u11a s erie di riforme ancl1e in questo ca111po i)ratiche e radicali. Con -esse il problema dell 'assistenza l)t1bblica può esser avviato a lla so1uz.ione che da tanto si inv.o ca con larga visio11e delle linee g·ener ali e preci a conoscenza di ogni sua parte, così che ai dettami sci entifici corrispondano i p11'ovvedim.e11ti p rati ci. Risolleva.re le sorti ecor1omiche degli oi;pedrili i;uri~ tii S•'11101a im portanza sociale per il beneficio che ne v~rra a lla pubblica sal11te e per l'incremento al lavoro, e costit11j l'à una delle pi\t felici azioni di questo p eriodo, cl1e deve esseJ'.e di sano rinnovamento e di ricostruzio.n e 11azionale. F e bbraio 192.1. --=~- =================================

cronaca del movimento professionale.

Per la celebrazione del medico caduto in guerra. (Contilnuazi-0n e; vedi fase. 18). Co rp o cl'.4.rn1 ota d i FirP1i:::e. Lì r e

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l\il. Cimino Francei•H·o T . l'ol. :M. R erna rdi Ll1jg i :\In gg. :\I. T~aRSO El'J1)f'11egi ldo ) l agg. ~1. Oo tual'ia110 P ietro l\'Jagg. )f. Piantelli Giusep1)(' :\Iagg. ~I . Suyi11i Gualt iero ~I(tgg . :\·l. Bnccl11n ioni .\dolfo ~lag~ . :\1. Cr osiglio Eva1i. ·to ~la gg . :\I. Kobjlin ~ ki l\1oi~8Pj Cap. :\1. Scana Yino Zeffiro Cap. ~I. lm]Je l'ialc Cesare

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[ ..c\N!\O

XXXI,

FASC.

20]

SEZIONE PRATICA

CONCORSI. POSTI VAGANTI. ALl!'l.\~l'~ Lr.o I /Jr esC'ift). -

L . 7000: 11ff. san. I .. 000: bicici. I •. 1000: doppio c-.-Y.; qu in11ueuni. ~cad. 31

maggio. BoNDIONE (lj c/.in,e). - Consorzio. ~ti1:>enùio e indennitù L. 14.400. Aumenti irerioclici. 2 indennità C.-V. '.rassa G()nCOl'SO T.J. 80,10. f>oturne11ti di rito. Gratuita abitazione civile. Se<1denz~ al 15 giugno. Richiedere avviso Segreteria comunale. GAvELr.o (RorigoJ. - Scad. 31 rnag. ,-e di fa~e:. 1n. Aniniinistra~.

Proi·in ciale di. T erra d'Otr-a.nto. - Direttore medico sn la provinciale di recezione degli e posti: I .. 8000. sc-ùd. ore 12 del 31 mag. Etit li'lll. -t:>. ~erY. rntro J :J g. C:biedere a11I .1EC'Cli.

nunzio. Con Rerg·olo: 1•. 5500~ uff. snn. L. 500; a lloggio; ta s a c-onc. IJ. 30. Scad. 31 mag. f ,J<,:vIC:hl (Cuneo). -

~IARIGXA.se (Fu 1rlì). -· •..\

tutto 5 giug., 1a. cond,; I). 8000 e 10 bienni Ye11tc:s., oltre c.-v., per i Pov.: L. 2.500 cav. Serv. entro 15 ~- ,~aglia post.:'1le di L. 50.20 intestato a l Si11daco .•..\.b. 400 agglomera ti e 2-0GH SJ)arsi su ha. 9 4 in J)innuru e collina. 8ca(l. 30 rung·. Pe1· ('aneY<ll'a. J.,. r-..suo e 1a ind('nn. c.-Y. POOOIO DI BER'iI (/•'orli). - Scatl. ;11 mag. L. ~000 e 1° c.-v., oltre J.J. 1000 uff.. an. : I •. 250V CUY. \-aglia posU:\Je cli f.1. 50 intestato n11 · E~att-0re. MARSA. -

PONZAXO DI FER~IO ( . 1 .' \CfJl; PiCf'1/()). - ..;\ tutto 10 giug.; ab. 18Cil; 11r1 . 14-ll: r... nooo reRid., f ... 1000 per 1000 pov .. L. 3000 caY .. J,. :;no uff. san .. l .1. 3()0 arm. farm., I ... 4500 temporan. IJei cittaclini non facoltosi ; primo c.-v.: tre essenni <1eci1n-0. 1

ROXC.'OFREDDO lfi''orlì) . - A tutto 2G gin .. 1a condotta; r.,. 8500 1>ei pov. <312 su 320'1 ab. circa) e 10 bienni Yentesimo; L. 1500 cav.: 18 inden1i. c. -Y . e metà della 2a; L . 300 per uff. san. Chiedere annunzio. Vap:liH 'f}ostn lC' cli J,. 50 intt·~ta tn n ll'E~u tto1·e c:-0runna lc.•. SPERLINGA (Oata1iia). - Sti1J. L. 5000 (sic): i-.er uti'. san . L. 500: indennità provvista medicine lire 1500~ Scad. 30 giug. Rivolge rsi Segreteri:t co1nunal~. Vaglia postale di T... 50. intesta tn al T{'soriere comunale. TnABIA (Paler11io) . A tutto 31 mag. ; L. 5000 (sic) pei pov. e 5 quinquenni dee.~ primo c.-v.: indenn. supplet. oltre i 50ò po'. VASTO

(Ohi>('f'i). -

1a ZOll:l : L. 4000 (SiO) ' olt re

L. 500-1000-2000 i11 concorrenza fino a pov: 2.50-5001000 rispettiv. e 4 quinquenni dee. Scad. 31 mag. SerY. e n tro 15 ~. Ab. 15.000 di cui 2/3 al eentr-0. Ospedale Oi·v·i le. - .t\.iuto nelln Sezione r.rubercolosi. Vedi fa~e. 1Sl. Seaci. or~ 17 del 26 mng. VENl'.::ZlA

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Scadenza 25 maggi-O; . 1o ri1>arto e Ospedale l\.Iorelli Bugna. L. 7000, indenn. c .-v. in L. 1200. indenn. integrnt iYa del 20 % s ullo stipendio baf.;e, quattro quinquenni d ecimo . J ,. 1500 cavale. Rolletta esattoriale di L . 50.

667 ( b:oggia ).

'cad. 81 rnag. I •. 4;-00 (sic.), salvo variazi oni the potrà a1>portnre lnJ G. P. A.; 1° c.-v . VOLTURC NO

Diffide e bo~cuttaggi. ~n~ve òiffide: Torre .A.nnunzitl tn (X;~poli), Rivà

Ariano (Rovigo). CO~CORSI A PRElIIO.

Fondazione S. Pozzi. \ 7ed i fase: 7. S~'lèl. 81 dic. 1924 .. H . .-tccad e·rniu

P.oLOGNA.

d ette .'\cienze. -

Istituto Ort0pedico Ri.~zuli. -

Premio Umberto I. Vedi f:isc. 11. Scad. 31 dicembre 1924. BOLOGNA.

)lILA ~o . M 'nn ic;7>io. -

Due p remi della Fondazione dott. A. Beretta. Vedi fase. 15. Scad. ore 12 del 28 feb. 1926. 1

.R. I stit·uto Lornbardo di Scienze e l1et tere. - Due premi della ·Fondazione Fossati. Scadenza ore 15 del 1° apr. 1925 e or~ 15 del 31 dic. 1926. - Premio della Fondazione E1·nesto De Angeli. Scnd. ore 15 del 31 dic. 192n. ' 'edi fase. 17. :Vl1L.\XO.

Premi Riccardo Luz7.atto e A lfredo Simonini. Vedi fase. 19. :\fonEX.\ . R. [j niversità. ROMA. -

11f·in,istero della, G11,erra. -

l)reul io l{ i-

l>eri. Ved'i fase. 8. Scad. 31 dic. l924. Premi Cirincione e Cidonico. Vedi f~t se. 17 del 1923. Scad. ~1 111~1g­ RoirA. R. Clinica ()ou.listica. -

~io

1924.

ROl\IA. R. Università. - Premio Raccelli. Vedi fase. 17. Scad. 15 giu gno 192-L R oM.L R. 'lniversitù.. - Due i)remi di fondàzione Oirolami . Scad. ~11 dic. 192!. ~ocietà

Jt((,lia llfl di M eà icina In ter·n a. Due premi ditta Hoffmnnn-J,a R oche. "\7 edi fase . J;-.. Scad. ore 10 del :Jl die. J924 e del 31 dic. 1920. Ro?Y1A.

TOl\t~o. ,, µ.

·Premio Iliberi. \ 'ed i fase. 38 del ]923 . Scad. 31 dic. 19-Zi. Accad .· di Meclici'na.. -

BORSE 01 STl · 010.

D ..11 Comi.tti to i>er le onor anze tll l)l'Of. ,~. De Giaxa è bn11dito un C'oncor~n con premio di L. 1000. fra gli studenti del 6° t1 nno della Facoltà di Medici11a e ('hirnrgia della R. l Tniversitit di Napoli, ch e abbiano s uperato l'f?snme d·igiene durante le sessioni dal giugno 192.3 u t u tto il 31 rnnr?..o 1924, riportando una votazione non minore di 27/!-lO. Il co11cor so. e~elusi­ Yanie11te 11er esnme, con sisterù nello ~volgi1nento, per iscri tto. di un tem~1 d'Igiene, che sRrà assegnato da apposita · Commission e ~iu dicntricer· la quale stabilirà pure il numero 1.ecessario di ore per Jo svolgimento deJ t~ma stesso. Il !)remio sarà confe rito al vineitore pnbblicamente. mediant~ con~ segna di un vagJia cambiario pagnbile a ,-ista . NAPOLI. J<,01ida.z''ione D e

Giaxa. -

Trad11 zion'f. 1nedicll.e d:l pnhblic11zioni estere ese-

guisconsi con perfetta terminologia. Scri,·ere: Dott. ~lein. Yin C~rmanieo -12. Roma. (Miti condizioni, a bbo11a n1ento per traduz. articoli e rivi'~).


lL POLI CLI N lCO

~OTIZIE ~er

DIVERSE.

la celebrazione del medico eaduio in guerra.

cura del ::;olerte ~egretario del Comitato per la c:elebrazione del Meùico caduto in guerra, dott. J?. llocchetti, è stato p ubblicato un elegante volume c:o11tenente scritti del Duca <I 'Aosta, di Gabriele D'Annunzio, <li Beru Benelli, del Generale Della ' ralle, del prof. Calligaris e dello scultore ~linerbi. Questi scritti palpitanti di patriottismo e <.li pietà per i .colleghi caduti documentano la iniziativa e lo 8volgimento dell'opera Yoluta dagli 01·ganizzatori e che culminerà con la prossima inaugurazione tlel Monumento nella Scuola di Sanitit :Ylilitare a l?irenze. A.

Il XV Congresso medico di idrologia, elimaM>logia e terapia tlslca è stato fissato dal 5 al 9 giugno 1924 aù. Abbazia. ~ono stati concessi ai C-0ngressisti notevoli ribassi fertoviari e facilitazioni p1·esso gli a lberghi di Abbazia (da 60 a 38 lire a l giorno di pensione completa, tasse e ruancie comprese). Sono state -0rganizzate dal Comitato Ordinatore per festeggiare i partecipanti gite, l'Scursioni a Brioni, Grado, a Porto Rose ed a li.,iume ed eventualmente a Pooturuia ~ S. Ganzi.ano. Le relazioni che si svolgeranno al L~ongresso sarii nno le seguenti : 1) Ciclonopatia: prof. Maurizio Ascoli (Catania); 2) Le acque n1inerali nelle malattie del ricambio: prof. P. )larfori (Napoli); 3) La diatermia : prof. Vinaj e dott. JiJ. i\:felocclli (Milano); 4) La terapia iuala.toria : dott. Pinali ( ~Ii1 ano) e F. Angelucci (Roma); 5) I bagni di acido carbonico nelle affezioni cardiovascolari : prof. Valenti (Parma); 6) La terapia delle affezioni ginecologicl1e ed i bagni di mare: dott. G. Kurz (...i\.bbazia). Ì111pol'tn11ti comunicazioni sono già < nnunciate ùai l)rintipnli eultori di queste varie branche del• • • la terapia. Per partecipare al Congresso inviare la propria adesione più L. 20 per la tessera che dà diritto alle rid11zioni ferro-viarie. ecc., nlla Segreteria <lel C-0ngresso, ' ' illa .:-\ .ngiolina - ..\bbazia (I stria). Dt.'l Comitato Ordinatore del Congres~o è Pre id<'11tt' il prof. comm. C'Rstiglione di Trieste; della ..:\.~sot'inzione :\[0clica lt°.<'lliana di Idrologia Climntol()gia e Tcrn Pi<1 Fi ica . sotto i cui auspici si . volgE> il ongresso, il gr. uff. prof. L. Devoto. Congre~so ~

dei le dottoresse in medicina.

fitnto rinYinto al proRsimo autunno dalla preside11zn <lell' ... . ~. I. D. i. l\I., ver dnr c:nn1))0 di <.'<lllcrl't«\ re il progrnn1ma per una borsa di studio, e~p lt"'t:1re il <onc-0rso ed a1111nnziar11e l'(\Rilo in occ:l~ìon~ <lPl {'ongr<" ~o . J .. n tlat.a Yerrtl "t1lteriorn1ente fi~s:\ t ;\.

Circolo medico caianeae. B stato costituito a uata.nia un «Circolo <li cultura di medicina e chirurgia » ; alla cerimonia illà ugura le, che si è svolta. nell'aula magna dell'Cniversità, parlarono il presidente del circolo professore Izar, il rettore dell' l lniyersità e l'oratore ufficiale prof. Ughetti.

Corso di malariologi~. Ricordiamo che dal giugno al settembre avrà luogo in Italia un corso di malariologia, per medici e ingegneri a r gentini inviati espressamente dal Governo della Repubblica; vi sono a1n.1nessi a nche, in scarso numero, medici italiani. Per informazioni rivolgersi al dott. G. Radogna, Via Torino, 163 - R oma.

Scuola infermiere dell'Università d1 Uagliari. L'Università di Cagliari ha voluto dimostrare il proprio pratico interessamento ai problémi igienico-assistenziali della Sardegna, istituendo presso le Cliniche Universitarie, col concorso dell'Unione Assistenza .Malarici, una Scuola infermiere, diretta dalla sig.na Gina Dall'Olio. I/Istituto Italia no di Igiene, Previdenza ed Assi· stenza Sociale, che ha nel proprio programma di azione di collabol'are al miglioramento delle condizioni igienico-assistenziali del Mezz-0giorno d'Italia e che sempre ha sostenuto l'importanza essenziale della preparazione del personale assistenziale, ha o:tferto al Magnifico Rettore dell'Università di Cagliari, .prof. R oberto Binaghi, di contribuire con L. 5000 a lla suddetta Scuola.

Intercambio colturale. Il prof. Vittorio Putti, direttore dell'Istituto Ortopedico Ri.zzoli in Bologna, è stato chiamato a

tenere un corso cli conferenze in Argentina, Cile, I>erù e Brasi.le.

Profilassi del vaiolo. 11 Ministero dell'Interno (Sanità Pubblica) aven-

do accertato manifestazioni di casi di vaiolo che destano qualche pl'eoc<:11pazione data la disseminazione in mo1te I>1·ovinc.i e ·e la frequenza di forme lievi e fruslre, 11a richia1uato eon circolare telegrafìt:a 10 corrente l'attenzione delle P1·efctt11re. perchè si i1rovveda encrgican1ente in teru1)0 J1er impedire la costituzione di focolai epidemici. La denunzia dei casi a11che sospetti di Yaiolo nonchè dei ca.si di varicella dovrà essere fatta dalle autorità locali con Ja massima urgenza, e i m-edici provinciali doYranno assicurarsi della efficacia delle miS11re adotta te per Rofforare il contagio ali'• sue iniziali manifestazioni.

I medici laureati nel 1904 in Roma

..

si aduneranno in lieto si1nposio il 29 maggio "· in. allP orC' 12 nl Rislorn nte ccLn Rosetta» <Pantheon). 8i 11 reg::1no i rit:\rilatlri di inYiare Rubito la loro

ndP~io11t\ :\1 Co11"gn prof. Filiberto Bntfoni. via Ii'irenze. 43 - Ro1na . •


[ANNO XXXI,

FASC.

20]

Si .è spento a Roma il dott. :NIAURIZIO BiiVIA, g~nerale medico della Riserva; nella lunga carriera presso l 'Ispettorato di Sanità militare, e come diretoore degli Ospedali Militari di Roma e di Torino, seppe dimostrare doti organizzati·ici e ispirare ammirazione · e simpatia.

«IL POLICLINICO» SEZIONE CHIRURGICA

669

SEZIONE PRATICA

Il fascicol·o 5 (15 maggio 1924), che trovasi in corso di stampa e che appena pronto spediremo agli associati alla Sezione stessa, co11· tiene: LAVORI ORIGINALI. I. - "Q. Brancati. Sulla patogenesi della morte per ustione, co1i speciale riguardo allo studio del sistema nervoso. -II. - I. Soalone. Contributo alla chirurgia delle grosse cisti biliari non parassitarie del fegato nei bambini. 1

RIVISTA SINTETICA. G. Egidi •. La pa.t(lgenesi e la d.i agnosi della spondilite tube1·colare. .... A RICHIESTA SI INVIA NUMERO DI SAGGIO

I non abbonati alla Sezione Chirurgica potranno ri cevere copia di questo interessantissimo fascicolo, inviando vagHa po· state di L. 5 al cav. LUIGI POZZI - via. Sistina, n. 14, Roma. Desiderandolo raccomandato e al sicuro da smarrimenti postau, aggiungere 50 centesimi.

K.A~SEGNA DEI.LA STAMPA MEDICA. Are/i. de !J!led., Oir. y Esp ., 19 apr. - A. SEIGr~n.

Diagnosi della sifilide viscerale. Bo8ton Med. a. f::ju,rg . Jou r'n ., 10 apr. - R. I. LEE. Risulta.ti della pratica pediatrica osservati nell'a:dolescenza. - T. H. LAUMAN . Indicazioni e controind. della circoncisione nei fanciulli . .Dled. Review, apr. - F. H. THOM so~. Diagnosi e tra ttam. della difterite. L'Actii;,ote1·apia, 1 gen. - A. Fo&NERO. L'actinoterapia nell'amenorrea primaria e 'secondaria. A. D'A~AN. Postumi di encef. let. tratt.ati con i raggi X. Rass. di Clin., Ter. e Se. aff., mar.-apr. - G. SERONO, ID. TROOELLO e A. CRUTO. Azione fisiologica dell 'iusulina. Brazil-Med., 15 mar. - A. TAVAREs. Sindrome cefal oplegica. l a1·is Jf éd. , 19 a.p r. - Numero sulle acque minerali e Ja clima tolog·ia . Medio. Ibera, 19 apr. - P . CIFUENTEJS e T. MAHTIN LuQUE. Iniezioni in tra ven. di urotropina nelle infezioni dell'apparato urin. Ga.zz. d. Osp. e d. Olin., 13 apr. - P. LA TORRE. I/emoterapia nella tbc. polm. Presse }féd., 19 apr. - M. LABBÉ. Azione comparata dell'insulina sulla glicosuria e sull'acidosi. - C. AR.lDIE. Gli spasmi vascolari. - P. L. VIOLLE. Prova della diuresi frazionata. - A. TzArco. Proc<'Sf>O mioplastico per la cura radicale dell'ernia <loppia ingninal0 e crurale dello stesso lato . l~adioln9ia. nled., apr. _i\. ALBA.:'Q'ESE. Diagnol:d della lu ssaz. congen. dell'anca in piccoli bambini. - .A... BI.i\XCHINI. Radiodiagnostica l'achidinna n Ila Sicard. - - J;. COLF.Rcm. Diverti.coli Y<?Rcicali. 1

1

Indice alfabetico per materie. Amebe : colorazione delle cisti Pag. 659 )) 653 Anestesia epidurale .Arteria cerebellare post.-infer. : occl11sio ne . . )) 657 Bibliografia i) 654 )) fj51 Cardiopatie : trattamento )) ùf>7 <.."1,efalea ed emicrania Cisti da echinococco delle vettebre causa )) 056 di compressione midollare . Cistifellea: epitelioma invadente il lobo di Riedel; intervento chir11rgico . )) 655 Oronaca del movimento profession.ale .

))

666

Dotti salivari: struttura . Elminti : ricerca delle uova nelle feci · · En~falite epidemica: tentativi di trattament;o . Endotelioma della pleuta e del polmone : Fegato: forme a natomiche della ~ifilide e della tubercolosi Fegato: tumore acut;o primitivo Flemmone del dorso scambiato con reumatismo muscolare Glicerofosfolisi: studt . Gozzo endemico : eziologia e profilassi

))

656

))

(}59

)) ))

658 656

H.0111a. lfJj4 -

'.f1µ. Cu. rtier\-' l'eHtraJi. •

))

6.56

))

655

)) . 645

))

656

))

649

Linfoangioendotelioma pollllonal'e miliarico e tu bercoloHi P-Olmonare miliarica : Pag. 655 diagnosi differenziale . . 1\tlilza e secrezio11e triptica del pancreas : )) 655 ra·ppo.L'ti . . )) 658 Ne11ralgin. facciale : trattamento Optocl1ina : -somministrazione . . . _ )) 661 O.spitat!et·a: . La fJ ue8tiu·ne - . Oonside1·a)) 662 zioni e proposi e . o~tetricia : indirizzo biologico e sociale )) 639 nello studio dell' -Poliartr;ite acuta dci bambini : compli)) 660 cazioni • P11ntur<'t 101ubare: si11torui meningitici )) 659 fugaci consec11 ti Yi R.adium : applicazione : :;otto In ,~0 1ta fa)) 647 ringea . . Sa11gne : rìcerc:l col n1etodo d0lla ben)) 660 zidina . . . Setticemia da streptococco nei conigli . )) 6.56 Tubercolosi poln1onare : inalazione dei )) 660 sali di caJcio . )) 661 Urine dei tifosi : reazione di Silvestl'i )) 660 Vaiolo: profilassi nc'lre~ercito itn liano

I


--

'Pubblicazione italiana dl molto fntepesse:

PROF. CARLO BASILE

Dipl omat o in ~edicina tropj_cale ~I Hoy"I L:ollege of Phisicians y Surgeons di Londtà Ltbero docente tn Parassitologia - H. Clinica Medica di Roma

t>iagnostiea delle malattie j;>arassitarie Prefazione del prof. VITTORIO ASCOLI - Direttore della R. Clinica Medica di Roma Ci sia consentito cli riportare qui appresso la Prefazion e <:on la quale il prof ASCOLI, compiaciuto fregiare il nostro volume.

è

s1

'

cc r,a para sitologia,

-0,·e eom1)ren(là lo 1stuclio di tutte le s1Jècie di gerrui

illfe~~lnti

l'uomo e quello dei rispettivi ospiti intermediari, e quando si protenda a delinear~ le forme clinicl1e conseguenti e a dettare nor111e precise di diagnosi. costituisce un campo ,·asto di dottrina che negli t1ltimi anni è tato r>rofondamente tra..sfor1uato e con molto sollie,-o cle ll't1manitit coltivato . l"n insegnamento cl1e istr.idasse i giovani medici a lla p1·atica })arassitologica è stato da y~1ri ànni introdotto nella miu Clinica. Trovai la pel'~na bene indicata nel prof . Basile, il qt1ale l>ri111a per molti nnni s'era occt11)ato di l>arassitologia sotto la gu ida d ' un maestro prezioso, Battista Grassi, e poi s 'era perfezionato. diplomandosi alla Scuola Tropicale ùi Londra. Ne trassero soddisfazione e ,,111taggio i miei allieYi. Stimai q11in<li opPQrtuno di consigliare il prof. BASILE di mettere a profitto dei 111etlici italiani i frt1tti della ua profonda e precisa r)reparazionc biologica e della sua pratica d'in,~gr1a n1ento. Il prof. BASILE h.a sacrificato la legittima soddisfazione di scrivere un bel trattato per raggiunge re lo scopo di renderlo sopratutto di-n1ostra.tivo ed utile ai me<lict. Messe da parte le i1ozioni generali di zoologia e di patologia. e cosi pure eviro ta ogni discussione su argome11ti <:ou t ro\·e1·si (11e l c:he è facile sfoggiare la cultura e le Yirti1 dell'ingegno) , l'autore si ~ iwposto il rud~ e difficile compito di condensare in pro1>osizioni nitide e serrat.e le verità acqt1i ite, nude d'ogni illnstra7.ione non stretta.mente necessaria. IJa -=·tring:atezza dell'esp<>sizione è cosi armonioom·e nte co.inbina tn ad un~1 grande ricchezza di i1recii:;e tabelle riassuntive e di figure evidentissime che rende il libro Ye ramente singolare. Più cose C'he varole: le cose, e-erte: le parole. chiare. IÀ) studioso ha davanti 1111 trattato ch'è al corrente del prog·re~u in una materia cli natura complessa e di rspid.a evoluzione; il prattco una guida sicura per In te-cniea e la valt1tazi001e d 'ogni ricerca. parassita.ri41: e l'uno e l'altro Yi troyeranno documentata. la larga e vrofonda pre1)arazione dell'autore e la su.a rigida probitit sc:ientific:a. J, 'editore ha ~econda to gli ~forzi cle J vrof. BASILE. Cl1rando lu precisione del testo e la ftnitc~za- delle figi.11-e. ~1i lusingo Jìcrtanto che i metl il'i italiani condivideranno il mio giudizio sulla opportunità d'un trattnto del genere e suil'indo,·inat n eHe-c:uzione del })l'esente \olume di DIAG.)t()l°"TIOA. P .4 RA.F~S TT. t RIA. "Cn ::;icnro SllCC'e!"'iSO l 'nttende ». V. ASOO'L I. Perché i lettori del « Policlinico » possano, prima dì inviare l'importo del volume, avef'e un critef'iO deU'importanza della pubblicé'zione ne diamo qui di seguito l'Indice Generale :

I> RE FAZIONE . i•.\nTE I. PROTOZOI. - ('J.RA'l"l'ERI <.a:..\'ERALI: ::.\10RFOLOGIA. J...,r.·roLOcIA. ltI PRODU7.IONE - CLASSIFICAZIO:XE - 8Tt:DIO SISTEMATfCO DEI PROTOZOI P:\RASSI'fl . - I. PROTOZOI IN1.rESTIN.t\LI: A.) A::i1EnE I!'\TE TIXALI DELL'UOAiO: Caratteri differenziali; Azione patogena - B.1 FL..\OELLATI INTESTINALI DELI,'UOMO: Polin1astigi,n a: morfologia: P rotornonrid ina : morfologia~· Azione patogena - O) Se0Hozo1 IXTESTIXtlLI DELL·uoMo: Oocciàiàae : morfologia: •..\.zione patogena - D) CILIATI IN'l'ESTINAL~ DELL'U9bLO: Balantidlurn coli: morfvlogia: }lyc;oteru ."J faba: ·morfologia: ·. Azione patogeun. - Mono DI TRASMtsi:'IONE OEI PRoTOZOI INTESTINALI P ..\TOG'KXI. II. PROTOZOI DEL JANGCE: .:1) EMOFLAGELLATI : a) Tripanoso1na: morfologia, trasmissione. azione r~1togena: b) Leis/t.n1a1iia: ruorfologia, trasmissione. azione patogena - B) E~!OSPORillII: Pio. 111odiclae : morfologia : riproduzione asessuale; morfologia : riproduzione ~essua le; trasmissione: azio1te 1)<:1togena: alterazioni fondamentali; a l ter<lzioni collaterali: forme cliniche: mala ria acuta, tipi febbrili, sindromi clinic.b.e; malaria cronica: tnalaria la te11te; sucC"essioni morbose - O) SPIROt;HETI: n ) Trevon.e·1na : morfologia: trasmissione; azione P<t togeuà. Infezioni de 1 sangue : febbre ri<:orre11te l tipi clinici): infezioni dei ~es­ suti: ifilide, tramboe ·ia; b) Leptuspira: morfologia: azione patogena: ittero infettivo. febbre gialla, febbre dei ette giorni, sodokt1; e) Altre spi:rocheti: broncospiroel1etosi - Tecnic.-'1 diagnostica: protozoi intestina li: esame microscopico; prot<>z-Oi del sang ue: e8:itne microscopico: cultura. - Puntura della milz.a e del midollo o ·seo. PARTE II. MET ....\ZOI. - STUDIO ISTEMATICO DEI METAZOI .PARASSl'fI. - I. PLATEI.J)Il);Tl: .:! ) THl:.MATODl : PHrte genera le - ('la sificazione - Distribuzione topografica: a., Trematodi dei polmoni; b) Tren1iltodi del fegato: cJ Tren1a todi delrintestino; d) Trematodi <lei vasj sanguigni: B J CESTODI: Parte c:~nerale - Cla~ific·az iDne - Di8tribnzione topografica: a ) forme int~stinali: 1° PsEtTOOPHILLJDEA: ~? CrcLoPHILLIDEA : azio11e i>utogena; b> forme soJilfltiche: 1° Cii5rICE!lcus cELLt:LO~AE: 2" SPARC••\NUM i\lANSO~l; 30 ECHIKOCOCC'(;, . : azione patogena; diagnosi. II. NEMATELMIXTI : A) ~EM.\TODI.: t•Hrte generale; Olassificaziene: a) Ascaride: morfologia, trasrui~si<Jne. azione y.1tqgenn,; b.' _\nch1lostomide: morfologia. trasini · ione. <lZion~ patogena: 0 ·1 Stron~·lide: morfologi.a: ~) If1lar1de: al!o stadio ndulto, allo stil dio embrionale. trasmissione, azione pa tog-p1u1 : e> Dracuncul1d~: allo !'-l~•l<:!10 adulto nllo ~tadio en1brionale trasmissione. azione patogena; f> Oxiuride: morfolog1u. tra~ru1ss10ne. azione pa to~ena : g) ...illgioi-:tomlcle: morfologia. trasmissione. nzi~11~ patogena; lt l 'fricof.K>rni~e: nlorfologia. azione patoO'ena: i) Trichinellide: morfologia. ciclo evolut1,·o. azione patogenu. - _Tecn1~1 t>ltnintologica : E ·a mt> per vermi tiUo ~tadio <lùulto - Esame per vermi allo ·tadio Ja.rralt' e di uoYo ('on ervnzione dei ,·ern1i allo stadio adulto e lar~nle - Cnlh1rn di Strongyloldes-Ankylo tomu e ~ PCA. t<) T • • Un volun1e in 8°, di pag. xri-262. (N. 8 della Collana Manuali del ':Policlinicc; .. ) sta!llpa~ 1

1

su carta semipatinll ta con 9L figure P 18 tavole intercala.te nel testo, p1u 2 tavole a colon tuon testo - Prezzo T..... 33. Per i nostri abbona.ti sole L. 28 in porto fra.neo. fu ·inrc l'fTf'llin

po. tn1P al ('ai· . I .PIGI P()ZZI -

1-ia • i .l ltifla 1~. Ro111fl


ANNO XXXI

Roma, 26 Maggio 1924

Fase. 21

fondato dai professori : .

FRANCESCO DURANTE

GUIDO BACCELLI

SEZIONE PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI

( ~--

SOMMARIO. Osservazioni cliniche: E. Curti: La f renicotomia nella. cura Cenni bibliografici. della tubercolosi polmonare. - C. Verdina: Su di un Accademie, Società mediche, congressi: R. Accademia Medica caso di pleurite dal lato sano con pericardite nel corso di Roma. di un pneumotorace terapeutico. Appunti per il medico pratico: CASISTICA e TERAPIA: Infezioni Tecnica: A. Toti : Di una nuova tecnica per le applicazioni urinarie di origine gastro-intestinale. - Sul t rattamento di terapia luminosa ed ultravioletta (arco metallico a delle nefriti. - Il trattamento delle coliche nefritiche concentrazione per riflessione). prolungate. - NOTE 01 ME01cnsA SCIENTIPICA Azione della .. ote e contributi: G. Massimi: Le ragadi del capezzolo. scopolamina sul clono e sulla reftettività in genere 10 Divagazioni: A. Filippini: Dottrine e misteri dell'omeopatia. un caso di parckinsonismo postencefalitico. - PosT4 DEGLJ Questioni d'attualità: La trasmissione del cancro. ABBOl'I ATJ. Sunti e rassegne: F1~10PATOLOGJA: T. Rovsing: L'origine dei Politica sanitaria e giurisprudenza: Per la. migliore esplicacaJcoli biliari. - DIAGNOSTICA: H. R. Mixsell: Diagnostica zione della vigilanza medico·scolastica. - Emendamenti differenziale delle più comuni malattie infettive non esanalla composizione del Consiglio Superiore di Sanità. tematiche dell'infanzia e della fan ci ullezza. - CHIRURGIA: Nella vita professionale: Cronaca del movimento professionale. E. Gioia: Sui tumori primitivi delle ghiandole linfatiche. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. - ·FARMACOTRRAPIA: Loeper e Turpin: Il borato di sodio Notizie d iverse. in terapia pratica. Indice alfabetico per materie. Diritti di proprietà riservati. - E vietata la riproduzione di lavori pubblicati nel POLICLINICO e la pubb'Ucazione dei suntt riti eaBi s~nza citarne la .fonf,e.

Una sollecitazione

Preghiamo nuovame.,te I ritardatari e PRECISAMENTE COLORO AI QUALI NE FACEMMO ESPRESSO MEMENTO MEDIANTE STAMPIGLlA.TURA IMPRESSA SULLA FASCETTA AVVOL GENTE IL PRECEDENTE FASCICOLO 18, ED ANCHE CON CARTOLINA, A STAMPA, DEL 10 CORRENTE, a non voler frapporre ulteriore Indugio nel rimetterci l'importo del loro abbonamento pel 1924, t q•Jesto un dovere che gli abbonati, legatl .al « Policlinico » da affetto e simpatia, debbono assolvere spontaneamente senza costringerci a stimolarli con sollecitazioni indi· vlduall le quali, oltre a riuscire poco simpatiche 0 vessatorie a chi le riceve, per la nostra Amministrazione sono assai onerose. · Il pagamento va fatto con assegno bancario o con vaglia poatale (su quest'ultimo applicare la prescritta marca da bollo da I cent.) e va indirizzato al cav. LUIGI POZZI, Via Sistina, n. 14 • Roma. L'EDITORE. 0

È soggetto in ottime conJdizioni g.enerali cl i

OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE

'

FATE-BENE-FRATELLI,

nutrizione e sanguificazione. Ha tosse cori espettorato abbondante, muco purulento, non .em·orragic'.). N0n febbre, ::... vo e urine n.01'm1ali. Pre'S.enz.a del bacillo di Koch nell'.espettorato. Nulla di patologico al capo e al collo. Torace ben conf.ormato esip·andentesi in ritardo .a si· nistrra dove gli spazi intercostali J.ientrano nei m·o vim,enti inspiratori. F. v. A. rinfoirzato st1 tutto l'ambito sinistro, normale a destra. Alla percussione sm-0,rza·tura plessi-ca timp,a nica gein erale .a sinistra con i11a.rg·'ine po·l monare alla base fisso. All'ascoltazione, :rantoli conisonan.ti a medie bolle diffusi a tutto il polmone si11istro. Al polm-0ne destro rep€:rto normale. Cuore e organi addomina1li norm.ali. All'esame radioecopic·o: a destra nt1lla di app1rezzabile: a sinistra diminuzione in toto di traspa · I1enze c-0n strie di .p eri - bron.chite ·evidente i1on -caverne, immobilità totale del margine, oon mobilità della cuipola diaframm.atica; hen conservata. Date le due pregresse pleuriti, i rientramenti intercostali inspiratori e l'immobilità totale del margine polmonare, ritengo inutile ogni tentativo di cura pneumotoracica e, avendo visto inefficace le cure mediche praticate da altri colleghi, consiglio al paziente la frenicotomia. L'ammalato entra nella Casa di Cura «FateBene-Fratelli » in Brescia il 21 gennaio 1924 e il 23 viene operato dal valente eollega dott.

IN BRESCIA.

La frenicotomia nella cura della tubercolosi polmo11are

per il prof. EUGENIO CURTI. I buoni risultati ottenuti dal prQf. Morelli c olla frenicotomia in malati affetti da tuber-colosi polmonare e dia lui comunicati al Oongresso di Roma dello scorso anno, buoni risultaiti ch'io ·p otei constatare in una malata mia ·affidata alla di l ui c:uira, 1p sr un interviento d·el gen.ere, mi indussero .a tentare .questo m·etodo curativo. Riferisco brevemente tr.e casi mi1eii nei quali i risultati furono c·o si sodisfacenti da indurmi a usare questo metodo di cura sru più vasta 1

scalai.

S . .~ngPlo di a. 40, da, Quinzano. Un fratello n1orto per tuberco1osi p-0lmonare. N·ess11na malattia fino al giugno 1916, epoca in cui contras~e una prima pleurite a sinistra. Nel luglio 1917, ,altra pleurite essudativa a sinistra. Da allora fu sempre toosicoloso. F·e ce molte cure mediche fino ai primi di gennaio 1924, epoca in cui lo vidi per la ptrima volta. •


6ì2

POLtCLI~lCO

It

Gaeta 110 J.1'e1ioni, chirui"go primario della Casa al c1uale .devo la descriz1one dell'operazione. Anest esia locale novocainica. Incisione a l m a r gine esterno del cleidomastoideo partente dalla cla vicola, lunga tre centimetri circa. M er-:so in evidenza il margine esterno del clei-

[ A~~o XXX I. 1·~.\SC. .:?11

..\ffei;ma~a di ave1 n vuto per alcuni giorn1 dopo_ 1 usc1ta dalla Ca a di Cura un senso di br11c1ore, d~rato cil'ca dt1.e giorni, che si estend~va daU.a base i1olmo11are anteriore e l)Oster1ore, ver so la S})n Ila sinistra . Il br11ciore scon1par,·e da .. olo. ldtrl io ~

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Fig. 1.

FIG.

2.

do111 nstoideo, incisa la fascia inedia e spo . sia111Jdo all'esterno con la sonda il tessuto adi..\ll' esa.i11e r a dioscopico la cup-0la diaframposo contenente piceole linfoghiandole e· in matica era rialza tai cosi che la proiezione della basso l' om oioideo, sii. scopr.e lo scaleno antec11pola 6i porta Ya, circa 1 cm. sopra l ' angolo rio·1·.e suJ m ezz.o a.ella cui faccia anterio•re • si della scapola mentre esternamente, in p·r o•i€zione, sce11deva sull'emiclave ve:riso 1'8a costa. v·ede il fr e,11ico che viene rapidamien:t.e isolaito e reciso. Anterio1rm,ente la proie zion,e della cupola1 diafra1nmatica era 1 cm.. sopra la mamrn·e lla. N,ell'isol,are il ne1rvo, il paziente avverte una Questo rep erto radioscopico dava la spiega lieVle molestia djetro la scapola; al · momento deJla. s ezion.e, accl1sa la sensazione di uno · zione dell'area di ottt1sità superfi ciale e profonda rilevata alla pe1rcussione alla base del s trappo· doloroso interno, in coirrispondenza polmone. Il diafram,m a si poteva dire assoluta \ a.ella metà sinistra' del diaframma, seguita dal m.ente immobile neg]j atti respira1 01: i. malessere e da biso.gno d'aria che du:r a pochi Il med.i astino era un po' stirato yerso destra s econda. t1bito dopo il paziente afferma di sta r per l'azi-0ne aspirante del polmon.e sano e fun · ben e, a nzi m eglio. di pTima dell'o.perazione. zionante. AlJ'esam.e obiettivo e aJl'esamie radioIl paziente passò una buona notte, a ·vvertì subito una. diminuzione rti tosse, una diminu- scopico il polmone di destra era iperdisteso zio·ne d ell 'e15pettorato e la scompai1.sa di 11n (enfìsen1a funzionale vicariante) analogamente a quanto si riscontra 11ei malati in cura pneu · rantolo tracheale (ranella) che lo m-0lestav·t ID·Otoir acica. n ei giorni precedenti. Nei giorni segu.enti I CASO II. - 1'. Battistai di Degagna di .a. 38. en so di e11f.oria nel malato an·dò acce111 ua JJ d os i. tanto che gu arita per prima· la fel'1tn · A . T. neg'lativa. Pl eurite a d·estra ne·l 1914. Bro,n c.hite nel 1923. Vidi , il paziente alla fine di dichi'rurgica, p,otè dopo sette gio1rni alzarsi, pasce1nb·re 1923. s eggiare e n-tttlirsi con appetito, notevolmente Riscontrai alloea Jesioni tubercolari non caaurn1entato. vitarie al lobo superiore e al medio di destra. Il 29 gennaio 1923, all,11 s c.ita d el paziente L ' espettorato era abbondante con numerosi dalla Casa di Cu·r a, si risron.tta all'esame obiettivo, 1ni11o·r e espan-sibilità dell'emito•ra.ce sini- bacilli e scarse fib·r e elastiche; febbre v.esper.. tina fino a 38, sudori n-0.ttu·r11i. ·~t\r1oressia oomstro. cosa avvertita anch e da.l paziente: s·p azi pleta. Pur avendo constatato all'esame obietintercostali non rientranti. tiv-0. e al controllo radioscopico numerose e Il f. v. t. era aum entato a sinist.ra1. vaste aderenze pleuriche, spiegabili colla Jvi alla per cu ssion e la smorzatura timpa.nica pregressa pleu1rite. volli tentare una cura pneuera più accentuata. Notevole alla percussione 1notoracica, colla speranza di poter vin.cere il seguente f:.t tto : ad una percussione leggera 1e .aderenze. Feci sei tentativi di introduzione il margin e polmonaire alla base iis11ltava n ei senza ris11ltati. limiti già .::\egnati in antecedenza. Consigliai aJl-0ra al paziente, sfiduciato e i\d una percussione lln po' più forte, si permoraJm.ente ab·b attuto. la frenicotomia che vie· cepiva un'area di ottt1s ità relativa fino a ci1rca ne eseguita p11re dal primario dott. Ferroni 4 cm. più in alto. col soljto n1etodo, il 5 febbraio 1924. La spiegazion·e di questo fenomeno mi fu Anestesia locale e incisior1e com.e nel caso data da 11n esame radioscopico praticato circa p,recedente. Le linfoghi.an dole µrescaleniche si t1n mese dopo l'uscita del paziente dalla, Casa presentano maggiormènte ~viluppate, alcun.e di Cnra. pigmentate e i1nha1razzano alquant:O il campo In ques t'epoca . .fir1e febbraio , rividi il malato operatorio. Sco11erto lo .. caleno al d1 so:pra deln el mio studi o. l'orr1.oioid eo. si i1ota no su 1Ja 5Ua f·1cc1a nnt.eoggettivn111ente accu sa Ya grande ben.essere. riore tre fil etti neryosi 'ìel qnal e lino al m nrgi Ern notevoln1 ente at1mentato di peso; aveva appetito, "cn rsis ima t-0sse, scarsissimo esp.et-. ne mediale del mu :· ~ vlo, sce11de ad esso parallelo, un altro n1edinno a decorso obliquo e to r1.to. 1

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SEZIONE PRATl CA

converg·1e nte in baisso verso il .pri1110 tTonc.o, il terzo più esile dei primi due, parallelo al ma1·gine esterno dello scaleno e che si ritiene jl nervo succla.vio. Toccan·d o con un.a pinza successivamente i tre tronchi niervosi si de.termina la stessa sensazione do.Jorosa al monoone della spalla e sopratutto aJla parete to racica p10stecriore~ all' altezz.a della scapola. Si riecide il tronco mediale ·che è il più voluminoso. Al m.omento del taglio il -nazie11te non avverte nes0

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Co11sigliaii 1tr1a. cui a p11en1110.t ora.cica allio·r a possibile per l'assenza di aderenze 11Ieuriche, cura che il paziente n o•n V·Olle fare . Fece l'e :solite c.u1we. m edi oh•e. Non rividi più il n11a1ato fino al gennaio 1924. Bra deperito, a.v·cva febbre serotirta. fino ti 38.5, s ud.o ri .no.ttu:rn.i; tosse c.;on abbo11dantissimo espotto·r ato a voJte emoTragico contJe·n ente nu1n,ei·osi · baicilli d·i Koch. Il p:roicesso tltbercolare e1•a ancor limitato al poln1one sinistro, m1a si erano formate tal i ade1~enze alla base da escludere la piossibili t.à d.i 11n intieirvento pneur11oto,r acico. _1.\ Jl 1an1111ala.to. m1ora11mente abba.itt1to e per il proip1rio :stato di salute a JLli p.erfetta.mente noto e i:)eir l 1im.1:>o·s sibilità di una cura IJD eumotoracica che ora avrebbe desiderato, consig·liai la frenicotomia cl1e fu eseguita il 5 f.ebbrai10 19211: da.l chirt11'go d 10 tt. Ferl'oni, nella Casa di Cura Fate-Be11e-Fratelli, dove io l'avevo fatto ricoverare. Frenicotom.ia ·destl'a. Anche in questo ca so, i1un1erose ghia ndole nel cellu1ar~ei a."'end1ono l)iù I.aborios1a la sooip erta diel frenico. L' o·m o·ioideo non appare nel campo 1·i st.retto. ~t\n1che qui si o·sservano sulla faiecia. ar1teriore dello : c;al.en.o· i tre filetti i1·ervosi com e 11el caso p l'ecede·n te ma. pi tl ravvicinati. Il t1onco mediano decorre molto obbliqua· m·ente a.ll'in.te;rno e paire si debba co ng·iunge!l7e cot1 tronco med~ale subito a l di sotto dell' angolo i1lJferio•r e clella ferita. ..t\.nche in questo caso. <:!lla1lun,q11e sia quello dei tr.e filetti .che viie 11e stin1olato dalla pinza, si determina la sen sa.zto11e dolorosa él lla i--egione del torace post.e.r iore cl1e corrispon cl·e alla. scap1ola. 1

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Fig. 3.

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sun.a mole1stia interna all'alt.ezza del diaJramma, ma solo un lieve dolore lancinante a.I dorso. Nella notte seguente ebbe dolore alla spalla e alla regione pettoirale destra. dolore che diminuì in gio rn aita e scom.p arve. Avvertì subi·to dal primo giorno diminuzione di tosse, di espettorato: la febbre scomparve nel giorno segu.ente l'intervento nè più tornò. Guarl per prima, lasciò la Casa di Cura Fate-Bene-Fratelli dove era ricoverato, 10 gio1,ni d.op·o la fren icotomia. .t\ll'esarne o•b iettivo: emitorace destro meno espandentesi e traiscinato in blocco. Spazi intercostali m ·eno rientranti. F. v. t. aumentato. Alla pressione. smorzatura plessica) margine polmonare por.tata in alto ·e po{!IO mobile . . A sinistra maggior ampiezza della mobilità respir.atoria del mairgine polmona,re. L'unita figura (3) dimostra la posiz-i,one al1'-esam.e radioscapioo dei margini polmonari di destra e di sinistra .e la lo01ro nlobilità respi;!'atoria. J.. a piccola mobilità della cupola dia· frammati~a conservata a destra) cred-0 si debba mettere in .rapporto col fatto che essend-0 il frenico diviso in tre filettj, fu r.eciso solo il ramo n1ediano più grosso e non i du,e piccoli laterali. Il paiziente è già aum·entato di peso, ha appetito. è ritornato, 001 benessere genemle, -colla scomparsa della febhre e della tosse, la ..fidt1icia nella guarigione. III. - G. Bortolo di a. 27 da Tlfovaglia,to. A., R. 11egativa. Prestò servizio militare, oontrasse maJrur1a sul Piave, poi bronchite. ~ pen.slonato di guerra di p.r ima categoria piit gli aesegni di sup·e r invalidità. Vidi il paziente nel settemb.r e 1923. Presentava allora una lesione caseo fibrosa al ~· · :.:-:J"'­ ne si.nistr~'; era~ apirettico e in discr e condì· zioni. CASO

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(i1nn\0Gi.le.) '

Fig. 4. Il paz,iente, oltre allà solita in1p1resisione di

dolOO"e 10 sollevamento del diaframm.a, avverti dolore · ve1·so le spalle e il braccio sinistro) doJo,r:i ehe du·raro·n.o p.er pareechi giorni. Notevole anche in questo caso l'jmmediato senso di b1e1n essere irespi-ratotiQ aip.p ena r.eciso il 1'rerhl.co. N.ei giqn1i seguenti l opera~i1on1' sc.omparv:e la febb re diminuiro~-0 fin quaisi a scomparire la tosse e l'esp·e.tti0ra.to. Tornò 1' app1eitito e in circa. 13 giiorni aiumentò cli tre chili. Gu.ari pe1r prima e lasciò la Ca6a di Cura Fate-Bene-Fratelli 13 giorni dopo l 1op.erazione. O·bi.atti vameinte le ·Condizio1n i sue p·o lm.onari erano le sieguenti : a destTa 1~eiperto normare c-0,n m.c)bilità del n1argine notev.ole; a sinistra immobilità. dell'.emritorace; :alla piercussi·onP. smo:rz.atura timpanica in alto; ottusità alla base F. v. t. aumentato in alto, din1iniu ito alla 1

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-re

POLICLINICO

XXXI,

LANNO

FASC.

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baise. R cspi•ro scarso a sinistra con rari rantoli a piccoJi 5ime bolle. I limiti polmonari so1Jo bene visibili nell 'unita fig. 1 n.e lla .quale i margini poLmonari sono riprodotti q11.a li si vedo110 all ' e·s ame radiosoopieo. RiYidi il m.alato ctroa 1 mese dopo: e i11 ottime Gondizioni; afferma di .aver po.ca tosse niente espetto1rato: obiettiba.m ente riperto polmon&rc nelle ·COn·dizioni sop,ra dette. Notevole solo un abbassamento della spalla sinistra che io ciredo debba m.ette.rsi ir1 rappo'rto sia colla a,bolita funzione respira.to ria, sia colla recisione di qualche rruno· nervoso anaistomatico r eciso col frenico come è logico pensare ric·orda11do· il do1ore avvertito alla sp.a.lla dal paziente do·p o l'operazione. Esposti i tre casi, riassu1nianio i risultati ot-

tubercola1·e, dare all'organismo una maggiore resistenza, sia favorendo la 11eoformazione connettivale favorire la gl1a.rigio.n e clinica o anatomica. 2) Nelle lesioni polmonari fibrose ·nelle quali il tesstuto polm1o na.re p.oco elastico, pooo retrattile si p1resta male a.d t1na cu·ra pneumot0racica. 3) Nei casi di lesioni: bilaterali nelle quali, null'aJ.tro potendosd. fare, si tenta, eliminando la tossie·1 nia dovuta al fooolaio maggio·r e, d1 prolungare la vita del pa.ziente1. 4) È indicata nei casd in cui si voglia addivenire in seguito ad una to~acoplastica e si tenuti. abbiano dei dubbi sullo sta.t o deli'altro polPel' effetto del taglio d1el frenico, cessa di ft111~i c.. no.rc ] ~, coPrispondente metà del diaframmone. II\ questo caso, una frenicotomia che ma la quale viene aspirata ve:rso l'alto per ·la chiamerei preparatoria, può, attivando o meno retrazione del tessuto polmonare. Il polmone viene perciò immediatamente eventuali foco·l ai controlaterali, consigliare o no una toracoplastica. me•s so a riposo. Anche la corrispondente parete emitoracica 5) Cons.iglio infine la freni<!otomia bilaiterise·n te cli ql1esta aspi1ratZione in alto del dia. rale (in, due tellljpi) come si '1sa col ·p neumotoframma e segue in p1arie questo .i11ovimento I'lace a baissa p:ressione bilaterale negli stessi appiatten1dosi alla base : è questo un altro coefca.si .e cogli stessi interndirn,e.n ti in cui questo è ficiente di riposo polmo11.are. Il polmone dopo consigliato coll'aggiunta eh.e la frenico tomia la recision1e de·l frenico vien,e ad ,a vere una li• mitata funzi1one e ,p recisamente: 1° quella do- · bilaterale si può fare anche nei casi con ade1 vutai a musc oli respira.to r i per i qru1ali, è da no- renze, in c11i il pneumotorace bilaterale n0n è . tare. dopo il tagl:Lo del f1renico, llna immediata p·ossibiJ.e. ipofunzione; 2° quella parziale dovt1ta all'emitorace .corrispondente ch·e trascina l'altra CONTROINDICAZIONI. metà p1e.r movimenti inspiratori; 3° quella dovuta all'aztone aspiìfante dell'altro po•l m one Sono contro·idicate alla cura (a parte quelli sano s11l me·diastino il quale, all ' esame radio- che possono e devono essere sotto.p osti a cura scopico, risulta trascinato verso· l'altra parte. Potei però constatare che se il mediastino e pneum-0toracica) q11elli nei quali esistono lesiòni gravi a ca1rico di altri organi, lesioni che sposta.to verso il polm·one sano, scairsi isono i movimenti .o scillatori e quindi limitati i movida sole posso.n o compromettere la vita del pam~rnti trasmessi al polmon.e m·a lato. ziente. Questo immediato riposo del polmone leso Considero pure come con troidicazione, la d·oip o la recisione del frenico, come spiega la im.m·edia.t a dimintizione di tosse ·~ di ·espetto .. presenza di lesioni a.m piam ent.e ca.v itaria, le rato. così srpiega la scomparsa della febbre. f.orm.e caseo-distruttive. perèhè in questi casi, Noi sa ppiamo infatti -che n egli atti respirr1- non p.otendoei ottenere colla frenicotomia la totori si viene a favorire il passaggio in cireolo tale com.p re.ssione del pa1renchima polmon1 are~ d elJ.e tossine tube.r colari. Cessati i movimenti polmon·a ri, cessa o diminuisce l ' aissorbimento 1a cu.ra sarebb·e di completa inutilità. di tossine e sc.om:pare la fe1b bre. COMPLICAZIONI. Si ·p otrebbe qui ripetere a proposito della frte• nicotomia quanto si disse a proposito del mecNon cred-0 si debbano considerare oome comcanismo d'azione del pneumotoraic-e, si P·otrebbero fare Le varie ipotesi amni.ettere che-il be. plicanze gli eventuali errori del chi·r urgo, put neficio sia d{)IVuto a stasi !in.fatica., a ischemia amm.ettendo che in certi ca.si vi sieno tali dif · o a iperemia polmonare; a me pare che il ri- fiooltà tecniche (anomalie anatomiche, presenposo funzt9nale possa da solo spiega1I'le tutti i z.a di pacchi gl1iandolairi) dai preoecupare il ben efici di questo intervento. chirurgo. Vi sono autori che ammetton 0 la possibilità INDICAZIONE ALLA CURA . •. di distu·r bi respiratori dell'altro lato per lesioni A giudizio mio la frenicotom ia nè può, nè di fasci nervosi che dal nervo frenico di un d·ev·e costitt1ire la cura pneumotoracica. lato si anrustomizz.ano col frenico dell'altro lato · La frenicotomia è indicata: oppure disturbi per anastomosi con altri fasci 1) n,ei oasi in cui la 1.esione è monolaterale nervosi. Vi è chi am1nette disturbi gastrici in rela· con vaste e ~r.ridu.cihili aderenze, .cioè nelle zione collo spostamento del diaframma. forme post-pleuritiche, I1€lle quali il pneumoNon ho esperienza in proposito, certo nei torace è im possibile e nelle quali il riposo anmiei malati non ho avuta nessuna com·p licanza che parziale può, dimint1endo la tossiemia 1

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XXXI, FASC. 21]

degna di rilievo, tranne si voglia tener conto di alcuni dolori alla spalla e al p.etto, dolori scomparsi senza bisogno di cu·r a. E così .pure nei mie.i' m.alati non ho av.uto n.essun diistuxbo a carico cleJf apparato circolatorio (polso, p.r essiene furono normali) anzi, ebbi un miglioramento nella funzionalità cardiaca, in · relaizà.one col migliorame·n to delle .condizioni g-enera1i. -~

Espo~to

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quanto so.p·ra, può sorgere la domailda : Sa la freniootomia, atto semplice, di brev.e durata, dà così buoni risultati, può l a. frenicotomia sostituire sempre il pneumotorace? IndUJbhiamen.te no. Il pn.eumotorace, dà ii riposo totale asis oluto del polmo·n.e, dà la compress~one delle cav-erne, cosa cl1e la frenicotomia non può f.aire. Il pnewnotoraoe, a cura ultimata, per1nette il ritorno del tessuk> polmonare sano alle proprie funzioni: la fvenicotomia aibolisce perm.a.nentmniente la fl1nzio ne del diaf·ramma e stabilisoe una con.dizione in1.m odificabile nello stato del polmone. Basta l'enunciazione di questi due fatti per mettere in esvid.enza la diversa fin a.lità dei du.e metodi cu:ra.tivi. . Un altvo quesito si potrebbe qui porre. Dato U!ll ammalato nel quale non si. ,possa f.a.re una cura pneu:motoriacica, per presenza di aderenze, è consigliabile l a freniootomiai o la toracoplastica? Riprende r ò i11 esa.ine il problema quando avrò sufficienti casi di malati c1tra ti con tora. coplastica. . Di·rò solo c·h e, rummessa 1' esistenza ài casi nei quali nè pneumotorace, 11è frenicotomja posoono dare risultati (forme cavitail'i.e, caJSeo distruttive con a derenze pleUil"iche) si deve indubbiamente ricorrere a U1Il jntervento to-racoplastico. Prima p.erò di ric orrel"e ·a d un_ ~et.o­ do così demolitivo e defarmante che puo inoltTe presentare tante complica11Ze e in·cid·enti immediati o tairdiv.i ritengo si debba con a.ttento esame del malato escludere la possibilità ·di guarigione clinica o anatomica cogli altri metodi di cura. 1

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Im.po~ie

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SEZIONE PRATICA

pnbbllcazione :

Prof. ANGELO SIGNORELLI Direttore del Dispensario e Regin~ Elen a » e dell'Istituto di e S. Gregorio» 10 Rom a

Come ~i ammala di tubercolosi • • e come s1 guarisce. È l'enunciazlone del nuovo metodo di cura

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(1°

REPARTO)

Su ·di un caso di pleurite dal lato sano con pericardite nel corso di un pne11motorace terapeutico p er i.l dott.

ll1edico aiuto.

CARLO VERDINA,

L'i11sorgere durante la ct1ra pnet1motoracica di u11 essl1dato pleurico dal lato del polmone collassato, l)llr troppo rappresenta una complicazione ais sai frequente (ragg·iungente secondo alcl1ni la percent11 ale cl el 60 %) i cui caratteri sia clinici che citologici, sono stati studiati a fonda, particolarmente dagli AA. francesi. . t\l . contral'io lo stabilirsi di una pleurite esst1da.tiva dal lato sa.no, sempre q.urante il corso di un pneumotorac.e terapeutico è un'eventualità piuttosto rara, poco considerata, infatti nei trattati sul pneumotorace del Breccia e del Dun)arest come pure n el « I-f andbuch der Tuberkolose >> di Brauer, Schroder e Blumenf eld , e n.el capitolo sul pnieumotorace del v. :i\I11l'alt i11 (( Chirnrgie der Brustorgane » ael Sauerbru ch ii.on è accennata. Nella 1ètter.a tura di q11esti ultimi tempi però sono comparse alcune osservazioni del genere per opera particolarmente del _t\ls, Fischberg, Rosse] e De Reyneri, Stivelman, Sussedorf, Zen1min, ed esse certamente portano notevole contributo alla -oiù comnleta conoscenza dell'argomento. L'a ssociarsi e;td un essudato pleurico .dal lato sano, di t1n versamento pericardico è una complicazione ancora più rara ed indl1bbiamente cli interesse cljnico magg·iore: finora l)On· n e ft1 c,01nunicata che una sola osservazione la cui descrizione venne fatta dal Lindig. Nel caso. di tale Aut.ore 40 giorni dopo l'applicazio11e di un pne11motorace destro comp.ar,,e una. nericardite esterna e 4 giorni dopo una plet~rite essudativa dal lato san 0. Entran1.bi i processi- flo gistici però si risolsero in l1na ventina di g iorni senza cornplicare per n.nlla· il pne11motorace in atto che p'otè essere in seguito continuato. Avendo avuto l'occasione di osservare nel mio reyJa rto t1n caso del genere h 0 creduto ·u tile esuo rlo brevemente colla convinzione di potere ~on tale contributo ampliare maggiorm ente l'interessante 1etteratura sul pnieumotorace terapeutico che a ttt1alme nte senz.a dubbio rappresenta l'arma più potente che possediamo. contro la tuberc·olosi. Eccone iI1 succinto il decorso clinico:

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N. 32~.. Ch: F. Età 25 anni. P en sion ato di Gt1eITa. . . (") · 1922 Ingr.i>sso in Sanatorio i 1 1-"' g.i11gn o . .Condizioni gen erali di scr ete. P eso l{g. 56,800.


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IL POLICLINICO

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Reperto pol n1011are: s u tutta la proiezione del lobo s up erior e di ùestra suono plessico smorzato., frernito vocale tattile rinforzato , accenno a pettort1oquia. , All' ascoltazio11e resniro ad i11to11azione aspra, grn11l1loso, accompagnato da g·1·11p})i cli 1·antoli sottoceE:'pita11ti a media bolle res i mag·giormente evidenti d a i co11ati d1 tosse. Anteri·orm ente r1ella fossa sottoclaveare lieve pettoriloquia afo11a, conflu.e11za de i rantoli ass11menti 11n timbro ulceroso. Alla, base respiro tena.ente al complem.entare, am.p liazione discreta, mobilità del margine ]Jo•l rnonare: 3 cm. A sinistra nulla di patologico. Esame radiolog·ico. C11ore ·e· g·rossi Yari t egoJari. In. tutta la parte sup.erior e clell ' àmbito destro no.t ansi, disse1ninate, ombre di condensazione, a cl1iazza irregolari, ter1denti alla· confl1.te11 za. Ilo ingrandi.to con strie di }Jerihronchite diffonde11tes1 verso l'alto. ì\1o·JJilità basale P dia.framnJatica buone, spazio complem1entar e libero. Ambito sinistro on1ogeneament e rischiarabile e tra p a r ente. Diag1iosi. - Fibro-caseosi •este11s i" a del lo bo sup el"iore e n1edio di d-estr.a. Escreato: eme. 15 g·iornalieiri; m11co-puT11le11to, positivo. per il bacillo di K ocl1 (N. 3 d.ella scala di Gaffki) nu1nerose fibre elastjche. R. V. P. 81; S!1irometria 2700. ,,-ildholz: + T en111erat l11~a 38°-38°,5. C"t1tireazion1e ; = + Pres~iOllP: S.: 98; n.: 70 (R eckl ingha11s-en). 14 111glio. - Si injzi a il l)ne111notoraoe a destra. Introdott i 250 c1nc. N; PT. -6-4·. · 19 luglio. -- II introduzione ; 400 c111c . N. PT. -5-2. All'esam e r ad iologico 1)11e11111otorace diff11so R t11ttn 1a base destra con cliscreta, c·ompressior1e polmona:ne. 25 ll1 g·li o. III introrl11zion e: 350 crn c. N ; PT. -5-1. 31 111.g·Jio. JV jnt r oduzio11e : 400 · ç111c. N; PT. -3-0. 8 nove1nbre. - :\:,. i11tr.oduzione: 300 eme. N ; ' PT. -1-1.. Apirettico. Escreato: tracce; positivo pei bacilli di I{ocl1. Radio.scopia: pr1enmotol'ace 'destro com1) Leto con piccola adere11za api . cale; tolleranza contro] a tera l e h 1101ia. ~'l e di a . stin o i11 si tu. 17 i1ovembr·e. - T. 38°.1-. ì\!Ialessere generale; anoressia, lieve disrl11ea e d.olori all 'emitora.ce si11istl'o. Plessicamente vi si risco1ntrè"t ipofonesi re sp i1~0 oscuro nei due tempi FV1' : i11debolito. CLt-Ol"e : azione cardiaca cor1citata. T·o·I li p11ri. · 20 novembr.c'. - Nelta notte· il pazi,ente è colto cla dispr1 ea intensa , cardiopalmo. tem peratura. : 30°2. All'esam e obbiettivo a d e. tra pn-e111notorace. completo i11 atto; a s i11i str a d alla ])ase, fino all 'angolo della sc a.~)ola suono smorzato. co11 1·esist enza al dito, FVT : - Alla ascoltazio1)e respiro osc11ro, dimi11uito . accenno ad egof.011ia . La puntura esplorativa dà esito ad 1111 liquido lirr11)iclo citrino. Rivalta: +: Albt1n1 c : 11 °,,; Esam,e citolog·ico: i1urnerosi linfocit i se-a rse emazie e celll1le e11 dot.eliali. rari n1 icrofagi a gra.11 t il n zioni ncidofi le. Bacilli di Kocl1: a s enti. • 23 l1oven1bre. - 1\·l<tl·graclò il versn111er1to alla l1[t e di s i11istr.n non sia aumentato 1·,<\. presenta di S])n ea ere eente , cianosi al \7 0lto. polso picco]o (120) , dolori r et1·oster11ali irra-

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dia11tis i posteriormente, dis fagia, lieve disfonia, tosse secca. stizz-0sa.

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PRATICA

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23 novembre. - Toracentesi : 1500 eme. li·quido sempre limpido citrino. Albume : 10 9;, . L'ottusità cardiaca si p~esenta ingross.ata e si sposta legger1n e11te facendo muovere l'A. ; d~ametro trasverso· cm. 18. Angolo epato-card1aco ottuso; Itto n·on visibile nè palpabile. Toni cardiaci oscuri, profondi; qualche sfregamento pericardico sincrono coll'azione cardiaca in corrispondenza del n1a nubrio dello sterno', turgore delle Vien e del collo. 27 novembI'e. - T . : 38°8. Il versamento alla base di sinistra si è riformato e la sua ottusità a destra si perde in qu·ella cardiaca, in alto giunge fino alla VII costa. Sempre .evidenti gli sfregame nti pericardici , specie faoendo inclin are il pazient.e in avanti. Stato soggettivo se111pre grave. 30 novernb1~. - T. : 38°, 5. II toracentesi: 1300 eme. liq11ido limpido trasparente. Albume: 9 %. R e1Jerto citolo·g ico: immodifìca.to. Il diametro del cuore si è ridotto. (cm. 15); 1'itto si vede indistintamente al VI spazio int,ercosta1e e st1 vari punti d ell'area cardiaca -si palpano ·e si odono sfregamienti pericardici. A destra: lieve riespansione del polmone collabito. 2 dicembre. - T. : 37°,9. Il versa.mento a sinistra si mantiene stazionari·O. Si odono sempre gli sfregamenti pericardici sincroni coll'attirvità cardiaca. 7 dice.m b r e. - T. : 371.)2. Il v.e.rsamento alla base. di sinistra, va sempre riassorbendosi; al di sopra di esso si odono crepitii pleurici spar si. Reperto cardiaco irr:µnut ato; il polmone di destra si è riespanso notevolmente. Es creato,: 10 c1nc. 14 dicembfle. - T. : 37°,2. Alla base di sinist~a n on si riscontran.o più tracce di liquido. Si odono crepitii pleurici sp arsi. Cuore: diametro trasverso cm.. 13. Itto : VI spazio intercostale, 2 c1n. all'infuori dell'emiclaveare; alla punta si ascolta un rumove di sfregamento a carattere mt1sical e inspiratorio ed espi1·atorio. E sa1ne rc1,diologico. - A destra: riespansione de1 polmone occupante la metà superiore del cavo ple11rico. A sinistra: ambito omogeneamente rischiarabilie ·e trasparente; sp.a zio ·completamente libero; il pericardio si presenta notevolmente disteso sul diaframma ie d à l'impressione di esser.e a d:erente st1 di una largia superficie. 28 dicembre. - Apirettico: intro·dotti eme. ·200 N; PT -3-5. . 4 ge11naio 1923. - Condizioni generali buone. Nessuna reazione a sinistra. Introdotti 300 eme. N; PT. -1-3. 10 gennaio 1923. - L 'ammalato vienie dimesso. P·eso 58,200. Condizioni generali discrete. Espettorato quasi scompa.rso , negati,ro pel bacillo di Koch. 1

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· 'Com1e si ved.e clalla presente storia clinica, quattro inesi circa dopo l'applicazione di un pneumo.torace clestro, ohe era riuscito quasi c01IDpleto, esistendo solo una piccola aderenz.a aipicale, insorse una pleurite essudativa dal 1ato sano alla quale si associò probabilmente dopo ~ giorni t1na pe1icardite pure essudativa. Dico probabilmente, poichè le clu e sintoma1

tologie si erano ra pidamente sovrap1)oste in modo tale da r endern1e difficile una diff,erenz,a zione, n·è d'altronde i reperti fisici potevano lJortare ma.g gior Luce m ascherando co,m pletamente il vers a1ne11to pleurico i r eperti cw·- , dia ci. · Comunque la not.ev~)le a cce11tuazione della disp11ea, la cianosi spiccatissima, l'insorgere dei dolori retrost ernali, la piccolezza del polso 1a disfonia. resisi 0 ltr1e m,o do evidente tra il 21 e 23 novembre fanno pensar e che sotto tal1e data si sia appunto iniziata la pe.ric.ardite, specie ch e dopo pratic.ata la toracentesi lo stato soggettivo del paziente non apparve di m·o~to migl1o r?ito. Entrambi gli ·essudati r,e grediron•O' r.apidan1en te prima il pericardico indi il pleurico r esidua.rido degli sfregam.e nti e dopo 40 giorni circa l'a mmala.t o era completamente .apirettico (Cfr. curva termica). N el frattempo le ins11fflazioni nel cavo pneumotoracico erano state sospese ed il polni.o.n e si era ries·p anso d·e·t erminando una lieve ricomparsa di escreato mt1copurulento : nessuna reazion.e infiamm atoria pleurica si ebb.e a d oss·ervare. In considerazione di ciò il 28 n.ovembre vennero prud entem en te introdotti 200 eme. di N. che n on f11rono seguiti da alct1na r eazione. Dopo altri 5 g'iorni \renne fatta una nuova insufflazione pure b en tollerata e da allora i riforni111ie11ti contin11ati r eg·olarmente. 1

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** * clin icn del

· L'i1nportanza caso è i11 rapportci essenzialmente alle cor1siderazioni patogenetich,e, prognostice e te rape11tiche eh€ se possono dedurre. Da l lato patogenetico nel nostr o p aziente non c1·edo si possa pensare come in quello del Lindig ad una propagazion e p·er conti1,.uitatern, dalla pleura del cavo pnet1motoracico poichè dal 1ato del polmon.e collassato non si ebbe a verifica r e 1111lla di patol ogico da con~iliarsi con tale ipotesi. Credo jnvece probabile che la sindrome in lJ·al'ola sia da scriversi ad un processo intercorrente di polisierosjte tubercolare pleuropericardica, · del tl1tto simile a quiella, classica ment.e descritta òall Amet1ille. E ssa sar ebbe ' qt1indi u11a cor11plica zion e quasi indipend-ente da.1 pneumotorace, r>oichè tutt'al più si pot1~ebb.e ammette re ch e in seguito alla co1ni:>ressione dei focolai attivi del l)Olmone leso si sia determinata , in t1n momento di an·e1·gia dell'organismo l1na gener.alizzazione e per via sanguigna o per ·v ia Jinfatica co11 successiva localizzazion e lllla sierose plet1riche e pericardiche, meccani m o patogen etico qi.1esto in, vocato pt1re n ell e plet1riti i n sor g.enti n el cavo 1

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pneumotoracico, la cui eziologia, come altrove ebbi già a f.ar notare (1) è ancora pit1ttosto oscura. Non ineno inter~essanti so no le conclusioni prognostiche che si possono trarre. Carne di leggeri si comprenderà l'associarsi di una notevole riduzione della superficie respiratoria determinata dal versamento pleurico, e della compressione del cuore da parte delle'ssu·dato pericardico viene a creare un perturbamento funzionai.e dei due organi più importanti del torace tale, da no11 permettere di forn1ulare un giudizio i>rognostico fondato. Resisterà il cuore lo squilibrio funzionale? La notevole riduzione della superfici.e respiratoria non sarà fatale? Tali assillanti domande che pure noi ci siamo poste trovano risposta nel decorso clinico del nostro caso che d'altronde viene a confermare i f.elici esiti pure registrati dagli A ~!\. più sopra citati in casi quasi consimili. L'insorgere quindi conten1po·raneo di un essudato pleurico contro laterale e di una peric.ardit.e nel corso di Jln pneumotorace terapeutico rappresenta indubbiamente una complicazione assai grave, m.a non necessariarriente fatale. L'evoluzione dei versamenti è piuttosto favorevole nè vi è tendenza a localizzarsi nel parenchima sottostante. La citologia dell'essudato, secondo i cri~eri del Dumarest, conferrna la loro benignità. Conseguentemente il pneumotorace in corso 11on viene per nulla compromesso, e passata la crisi esso può essere continuato, senza tema di sorta. La terapia d·eve essere essenzialmente sin: tomatica, locale. Compito precipt10 è quello di impedire l'eccessiva riduzione del campo respiratorio resa maggiormente gravosa dal contemporaneo essudato pericardico. La toracentesi s'impone quindi d' urgenza coll'accentuarsi dei fatti dispnoici ed indubbiamente può anche gio·v are un'eventuale sottrazione di gaz dal cavo pneumotoracico onde facilitare una parziale riespansione del polmon·e collassato. In quanto all'essudato pericardico, sulla cui entità se ne potrà rendere conto solo dopo praticata la toracentesi, esiste ii1dicazione ad una evacuazione solo nel caso che esso asSllma proporzioni inquietanti. Come cura generale la Sieroterapia antitubercolare, in queste forme in cui l'organismo pare si difenda utilmente deye dare risultati · favorevoli. Ottobre, 1923. ~ 1

(1) C. VERDINA. -

Sulla frequenza delle perforazioni polmonari nel corso del pneumotorace terapeutico. Miperva Medica., N. 17, 1923.

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intervenciones en la tubercolosis pulmo1iar

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1922. PobbUealfone interessantissima : Dott. Prof. G. L. SACCONAGHI Medico primario negli Ospedali civili di Brescia

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TECNICA. Di una nuova tecnica per le applicazioni di terapia luminosa ed ultravioletta (arco metallico a concentrazione per riflessione).

4° Periodo, in cui alla lampada di quarzo tornano a fare seria oonc,orrenza, specialmente per le applicazioni generali, per i bagni di luce, le lampade ad arco di carboni, · .che dànno uno spettro quasi uguale a quello del sole. Notiamo subito però che occorrono lamp~de molto potenti; q11elle, ad esèmpio, eh.e ora sono in uso all'Istituto Finsen .a Copenaghen, co11sumano da 1100 ad oltre 4000 \.vatts per ciascuna, e carboni in proporzione (3); mentte l e lampade di quarzo consumano solo 500 a 700 vvatts all'ora, ed hanno una durata utile di èirca. 500 ore. Che la lampada ad arco col suo spettro com, J) ~eto anche di raggi calorici torni a fare una seria concorrenza alle fredd·e lampade di c1uarzo, lo si può del resto dedurre, oltre che dai dati scientifici e bi.alogici accennati, anche dal fatto che la Casa di Hanau, la p iù grande prod11ttrice delle la1npade a mercurio;, ha sentito il bisogno di mettere in commercio u·na cc lampada supplementare Sollux » di c11i lo stesso ' Bacl1 dice trattarsi di un cc intenso irradiato-re di calore, · che rende la cute specialmente sensibile all'assorbimento d.ella radiazione ultra-violetta » (4), da u sarsi simultaneame11te alla lam1)nda di q11arzo o in casi appropriati a nch e da ~ olo .

Prof. dott. ADDEO ToTr - Firenze. La storia della fototerapia moder11a si pl1ò, .dal punto di vista dell'indirizzo tecnico, dividere, in li11ea g·enerale, nei quattro periodi cl1fl seguono: 1° Periodo (Finsen). Lampade pot_e ntissime ad arco voltaico a carboni. Concentrazi one di un piccolo segmento della sfera radiante con lln sistema di lenti, prima di vetro, poi di .quarzo, e raffredda mento ad acqt1a. Apparecchio costoso, di grande consumo di energia elettrica e spreco di energia radiante, a datto solo per applicazioni circoscritte; 2° P eriodo (Bang, Strebel, Kyieldsen). IJampade ad arco metallico di forte intensità se11za concentrazione, e C·On raffreddamento degli elettr9di con acqua corrente. Periodo. ef fimero , non tanto per difetto intrinseco (chè, come dimostreremo ulteriorm ente, il concetto fondamentale era ottimo e suscettibile di perfezionamenti tali <la a ssicurarne la riuscita), .quanto perc~è soffoca t o 11el nascer e dal sopra.v venire del 3° Period o (Hevvitt, Kromayer, Bach, Jesio ** * • nek, vVestinghons.e, ecc. ). Lampade di q11arzo Co.sì stando le cose, io ho pensato cl1e sarebad arco di vapori metallici di mercurio. be opportuno combinare t1n apparecchio che il Fir10 a pochi anni fa , s embrava cl1e la lam- l)iù possibiln1ente riunisse i vantaggi ed evipada di quarzo rappresentasse la soluzione detasse g li i11convenienti dell'una e dell' altra cafinitiva del problema della fototerapia artifi- tegoria di lampade; e ritengo di aver risoluto ciale l'oca 1e e gen e~ale, malgra do l~ qualità fl - ·il· pi·oblema con l'app.a recchio che q11ì descri.s1che del s no spettro che , ad eccezione della ver ù somm a riamente a titolo· di com11nicazioabbondante radiazione ultra-violetta, è quanto 11e preventiva; dichiarando subito però che più dissimile si possa immaginare dallo spetcoJ1 questo non inte·n do di rivelare nè pretendo tro solare .che vo.rrebbe e dovrebbe imitare (1). di aver fatto ness una nuoya invenzione o scoMa dopo i brillanti risultati ottenuti dagli elio- p erta, ma solo l1na opportuna utilizzazione cti tera.pisti in genere e ,soprat11tto in a lta mo11fatti fisici e biologici perfettame11ti no.ti , e deliagna, e sopratutto poi dopo i J)iù recenti s.11c - la esperienza di chi mi ha preced11to . cessi otte n l1ti colle applicazioni dell'arco voltaiSi tratta di 1111 arco i cui raggi vengono raceo potente a carboni da Hasselbach e da Axel colti e proiettati per mezzo cl i 1111 ampio r.iReyn nell'Js tit11t o Finsen a Copenaghen; dopo ftettore metallico concavo, p erfett a111-ente r egoi res11ltati delle ricerche st1ll'influenza favoreln.re e levigato . cl1e - come 11a provato la tecvole esercitata st1l ricambio organico dei raggi ·nica mo.derna degli apparecchi di proiezione più specialmente e intens amente cal-0rici (ros--- permette di t1tilizzare, della radiazione 1i si e gialli) del sol e e dell'arco voltaico; dopo l1na sorgente lum1nosa posta lt1ngo il s uo ass ~ ch e tali resulati sono stati più recentemente centrale , una qua11tità da sei a dodici volte confermati ed ampliati da Sonne (2) nell 'I stimaggiore di quella che si utilizzava prima coi tuto Finsen, s iamo entrati decisamente nel sist-emi ct i concentrazione a m ezzo di due o tre •

(1 ) E uno spettro iricompleto e discoritinuo , senza nessitn(l radia':. i orie nel rosso, e solo

qualche linea staccata 11elle altre regioni della porzione luminosa. (2) Citato da HANS EK n ella sua Rivista sintetico-critic a : E..liri. 1~1 och e·nschr. 1922, n. 29.

(3) Vedi DE FRANçors : D e la pho tother. au ·nioyeri de s lampes à m e1·c1lre et à are. Journal

de Radiolo.gie, 1923, n . 2. (4) BA<..:H. B estrahlung m i t der Quarzlam pe.

I .. eipzig. 1922, pag. 151 .

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IL POLICLINJ CO

lenti. In ragione di questa gra11de utiljzzazione l 'arco in parola funziona egregiamente, agli effetti terape11tici che vedremo., colla corrente continua .a 150 volts, con un consl1mo di due Ampères o~sia di 300 vvatts all'ora. Colla corrente alternata, è necessario un trasformator e. Il consumo degli elettrodi è insignificante, quello dell'apparecchio, nullo. L'arco si fo.rma all'aria libera fra due elettrodi metallici posti sulla stessa linea perpendicolare al piano del rifletto·r e e passante per il centro; e, a -seconda ch·e l'arco venga allontanato o ravvici11ato al riflettore 's tesso, il fascio di rag·gi raccolto forma un fuo.co, o pili. vicino e di piccolo diametro, o più -lontano e . . di diametro maggi or e; oppure, al di là di un certo limite, i raggi stessi escono paralleli sotto fo.rma di un fascio press'a poco cilindri~o , del diametro di 25-30 centimetri. .t\ seconda della natura dei metalli ·O meglio delle leghe ·m etalliche di cui sono costituiti gli elett11odi, si possono avere tipi differentis.simi di fa.scio luminoso e radiante : sia per composizione ed estensione, sia per l'intensità relativa ed asso.Iuta delle s.i ngole porzioni del su10 spettro. Si può -cos,ì ottenere, ad es., una sorgente radiante che dia uno spettro press'a po~ co ar1alogo a quello d elle lampade di qllarzo a vapori di mercurio, cioè quasi del tutt.o privo di raggi 'calorifici e ricchisstmo di raggi ul tra-violetti; ed anche, quello che più importa, si può ottenere uno spettro corripl eto e conti-

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in ragione della n1igliore utilizzazione dell'energia radi a n te pro.dotta. / TECNICA DELLE APPLICAZIONI.

C-0lla primà combinazione di elettrodi (spettro simile a quello della lampada di quarzo), le applicazioni possono farsi ancl1e con fuoco vicinissimo (fino a soli 40 cm. dall 'arco) .e quindi di piccol.o diametro (15-20 millimetri), e concentratissimo. In ql1este condizioni basta u11, minuto per ottenere un eritema eh.e è già manifesto tre ore dopo l'applicazione e dura 3-4 giorni. Colla seconda combinazione (spettro completo . e continuo), il fuoco deve essere a non m eno di 70, fino a 120 cm. dall 'arco; entro questi limiti . il fuoco, specialmente se si dà agli elettrodi la massima divaricazione, ha un.a ce rta 111nghezza, nel corso della quale esiste un punto, facile del resto a tro.varsi, nel qua.le il calore è modera.te e tollerabile. Applicazioni geriera li. Per queste è più OT)portuno, ravvicinando molto l 'arco· al riflettore, dare al fascio reflesso la massima impiezza ,e con deco.rso di raggi parallelo. rr~ tal caso anche il e.alare viene a trovarsi di stribuito sopra una più la·rga superfici.e, e la parte da i rradiare può essere imp11nemente tenuta, per un tempo eq110, vicinissima alla sorgente 111mi11osa , otten endosi così il vantaggio di poter us.u fruire nelle migliori condizio11i, oltrechè dell'energi a r efl essa, anche di quella proveniente direttam ente dall' areò; questa in1iuo con una nol·evole intensità al tempo stesso di raggi lufinosi .e di ultra-violetti, che. ha ir1- ·fatti , a differenza di qu ella reflessa dallo sp.ecchi-0, può essere utilizza ta so.io in r.agi-0ne insomma riunite tutte , l e proprietà più importanversa del quadrato della distanza dalla sor ti , dal lato tera1)eutico, degli spettri fo.rniti gente. Si potrà obiettare che, anche in queste da 11' arco .di carbo11e e dalla la mpada di condizioni di massimo sfruttameno per inten quarzo. . . sità ed estensione, la irradiazione possa non · Anche in qu·esto caso la radiazione ultra-viocolpire un.a superficie abbasta.nza a.mpia da 1ett.a è mol to abbondante in confronto a quella aver effetti .su tutto }'.organismo, e ch·e q11i11di u ti lizzabile cogli altri tipi di lampade. Di ciò l'apparecchio sia poco adatto per le applica110 potuto co.n vincermi. sia st11diando lo s petzioni a questo scopo. Anzi, dico subito che io tro del fascio luminoso col prisn1a di qua rzo, stesso fin da principio avevo immaginato e sia stndiand o l'effetto sulla scarica dell'elet3Jdoperato il mi.o strumento al solo scopo di ap· troscopio (effefto. H all,vachs), sia col m etodo plic.azioni1 t erapeutiche locali, sup erficiali e biologico. Infatti Jesi.onek (cit. da Bach: Beprofonde. Ma nel corso di q11esti esperimenti. strahl. mit d . Quarzla1np e, p. 16) dice: « L'inche datano ormai da più di un anno con ottitensità delle nostre la mpade di quarzo è t ale, mi risultati - tali da non lasciar nulla a decl1e in tln individuo biondo, a pelle bianca, a siderare di m eg·io in confronto cogli altri sidi. ta11za di 4 metri dalla sorgente 111minosa si stemi - io mi ero a poco a poco persuaso l1 a dopo un'ora d 'irradiazione una lieve der- . anzi s.e n e erano accorti per i primi alcuni dei m n tite eritem a tosa» . miei malati - che non manca.v ano i noti effetti Or ben e, col fascio. di luce parallelo (del diagenerali della fo:t oterapia. E che così dovesse n1etr o di 25-30 cm. ) si ot tiene, colla. lampada essere realm ente, appare già molto verosimile, a elettrodi i11etalli ci, con 300 '"a tts . lo stesso considerando che a nche le azioni bi ologic'h e effetto a pari condizioni con tl1i q1tarto d'ora della ll1ce obbedisco110, sia p11re e n tro certi li di a pplicazione . Questo avvien f> - s·intende m iti. sia pl1re con certe restrizioni e limita zioApplicazio1ii locali. -


• ~EZlONE

ni, sia pt1ee co11 qualcl1e eccezione, a'lla Jegge ge11erale di Bunse11-Ro.scoe, e quindi ·s i esercitano in rag·ione diretta e proporzionale della i1itens·i tà, della durata e· della estensione, n1entre a loro volta inte.nsità, dnrata ed estensione delle a1)plicazioni possono., entro limiti ragionecaso novoli, reciprocam ente sos tituirsi. Nel . stro però non solame11te abbiamo il compenso della limitata estensione nella inaggiore i11tensità; ma possiamo avvantaggiarci ancora di 11n semplicissimo ed elementare artifizio, qual'è quello di fare successivamente, nelJa stessa seduta, in parti differenti del corpo, 2-3 applicazioni dell '-este11sione circola.re· di 25-30 cm., irradia11do cosi 'P1ress'a poco una sUp·erficie uguale a q11ella irradiata col cosidetto bagno generale di luce colle lampél de di quarzo o ad a r co. voltaico. Ciascuna di ql1este applicazioni può .e deve essere corrispondentemente più breve del bagno di lt1ce generale con le . altre lampade, in modo da a vere uguali effetti generali con una durata com.p lessiva di applicazio.n e non due •o tre volte maggiore ma press'a poco uguale. La r agione di ciò sta nel fatto cl1e in quella zo.na utilizzabile 1s uindicata di 2530 cm., si ha un 'inte11sità di radiazione sulla unità di superficie molto s11periore .a quella che si ha colle altre lampade alJ.e distanze a ct1i p.raticamente si f an110 le a1Jplicazioni gen erali. Per tutti questi motivi era giu stificato che io mi ritenessi autorizzato ----- e bene autorizzato · -· a ritenere il mio apparecchio m at11ro a subire,' agli èffetti dielle applicazjoni mediclie ge11eruli della fototerapia nel più ampi o senso della parola, l'exp e'rimeritu111, crucis della prova clinica. Ora, fra 1-e applicazioni cliniche di fototerapia verame11te dimostr.ative, la più probante, quella che assurge al grado di valore di un vero. e proprio esperime11to di laboratori.o, ce lo fornisce la p ediatria n el campo della racl1itid-e e della tetani a. E tal e esperitn.ento è infatti in corso i11 un Istituto Clinico che dà tutte le garanzie di rigore di osservazione e di mezzi di controllo scientifico. Prof . Dot t . ARNOLFO CIAMPOLINI

n ocente di :\Tedi cina Legale de~li Infortuni nel R. Istituto di Studi Superiori in Firenze

La diagnosi medico-legale della " Hevrosi dei traumatizzati ,, (Il r il;evo e il significa t o d ei sintomi)

Prefazione del P rof. CESARE RIONDI Direttore del R. I stituto di l\Iedicina Legale della R. Università di Siena. Un ,·olume in-8°, di pagine VITI-94 (N. 8 delle Mono" ra fic M;e~ico-Ch i ruri;!icbe d'att ualità, Collezione del « Poli clini~o i.). n1t1d~mente . sta mpato. su carta semipatinata. - Prezzo L. 1 2. Per l nostrt a bbonati sole L. 1O,7 5, in porto franco. Inviare Vaglia po3t,:ile al C'aY. LL:IGI POZZl - ·via Ristina. n . 14 - R0ma.

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PRATIC.\

NOTE E CONTRIBUTI . Le r aga d i de l capezzolo .

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Dott. GIUSEPPE MASSIMI. Nei prirn·i giorni dell'allattamento circa il 50 % delle primipare -ed il 25 % della pluripare presentano sfalda.mento e screpolature dei 1capezzoli, dette· com,u nemente ragadi, le quali ragadi spesso danno luogo a complicanze infettive. Ciò che favorisce il persistere di queste screpolature e lo svilupparsi delle complicanze, sta appunto in quella ·s orpassata mentalità medica di v.o.ler guarire tali lesioni con farmachi nuovi o rari, senza andare alla ricerca · della causa. Quando nei primi gi.orni dell'allatta1nento, la donna che nel porgere il capezzolo . al bambino, avverte dolore, chiede consiglio al m edtco ·Od alla 1-evatr·ice, di solito :::i vede prescrivel'e uno dei tanti rimedi farmaceutici. Alla ineffi.cacia del · prim10. rimedio ne · viene suggerito un secondo e così di seguito, fino a che, a volte, si arriva alla suppurazione, alla perdita dell'allattamento ed a più gravi complicanze. Qua11to sia illogico tutt01 ciò, può compren dersi ricordando ,c he la causa più comune delle ragadi del capezzolo. sta nella insufficiente secrezione della mamrn.ella. Quando il bambino affamato assordisce con le sue grida, 1~ mamma cerca di quietarlo dandogli a su~ia­ r e la mammella sprovvista di latte, e nel succiamento inutile il capezz.olo prima si screpola e poi .si infetta. Sarebbe tanto facile evitare ql1 esti danni somministrando al bambino qu.alche p.oppatoio di latte di mucca tecnicamente preparato, risparmiando così la ma.mm.ella che dopo annJ di inerzia a volte stenta di avviare la secrezion-e; ma .contro un consiglio così logico ci' sono ancora vecchi pregiudizi. Da molti si crede che se non si fa poppare il bambino, regolarm.enw fin dai primi giorni riesca poi più difficile avviare l'allattamento. Certo per aumentare il potere lattifero della mammella è necessario il su.cciamento nel bambino, e ·Se questo stimolo è ridotto, non per questo la secrezione viene alterata , ma solo ritardata. D'altra parte nume.rosi es,empi m,o.stran.o che anche sospendendo l'allattamento per ql1alche giorno la secrezione del latte non vjene perduta; ·essa stenterà al princjpio, m a poi ritornerà abbondante. Infine è noto che evitati i fatti di infezione acuta de11e mammelle, sono le condìzio.ni gener.a1i. che decidono il va1ore della n11trice. Si obbjetta in.oltre che se il bambino si abit11a al poppatoio, ricerca meno il latte della mammella cl1e richiede una fatica m aggiore; I


lL POLICLINICO

ma qua11do il b.a 1nbino avrà fam·e s i adattera facilI11 ente a faticare di più. È cel'to che dar1do al bambi110 più di due p.o.p1Jatoi nelle 24 ore, la n1ad1e p.erde il s uo la.tte; ma a questo si arriva dopo tre o quattro i11esi; solo allora il petto materno non sufficientemente munto, finisc e col non dare più latte. Ma fra questo eocesso di riposo e il malatrattamento a sa11gue del cap.ezzo1o c'è grande distanza. Quindi pur mant.enendosi nel limi te concesso dai du e poppatoi nelle 24 ore, si possono be.11 issimo sup erare m.oJte difi1.çoltà al principio dell'allattamento, evitando m·o lte complicanze infettive . Vi è poi un'altra ragione che induce · a risp a rmia re il capezzolo nei primi giorni del puerperio. La donna allora è degente in letto con un abbondante s1)urgo vag·inale, r icco di germi; si, hanno quindi m ag·gio.ri occasioni perchè le ragadi si infettin-0. Finito il puerper io i pericoli di infezione saranno minori ed ancl1e le r ag·adi m eno pericolose. Per non risparmiare qualche pop·p ata nei primi giorni, a volte si arriva all'infezione delle rag·adi ed allora sopravvenendo la febbre, si deve so.spend·ere· del tutto l'allattamer1 to .con la m a mmella m alata, fin,o a che persiste la febbre stessa. A qt1esto riposo completo pel' lo più fanno opposizione la ntitrice e le altre donne della casa .Nella loro mente si crede che se la mammella è piena deve essere vl1otata, -e non pensano che Je mam m ell e per qna.nto. più si mung-0no tanto piì1 presto s.i riempiono. P er la osservazione errata cl1e .a volte, dopo il riposo forzato, imposto dal dolore , venne la supp11razione, s i è ce·eduto ch e la mammella n·on avrebbe st1ppt1rato. se non fosse stata munta, senza tener conto che la 1nammella non fu ml1nta perchè malata. Così a volte vengono a trovarsi in completa opposizione il m edico che ordina il ripos.o e la famigli a ~be insiste per il vuotamento; m a l'ingorg,o, del seno per mancato succiam ento , anche se doloroso, i1on porta danno ; n1entre il non lasciare in riposo una mammella che min.aiccia d'infettarsi è t1110 di ql1egl i errori eh.e si pagan-0 cari. Dim jnnito il lavoro della m ammella , si potranno applicare i rimedi suggeriti per Je raga.di d el capezzolo; la glicerina se il cap ezzolo è ruvjdo e l'alcool etilico se m olle , sono suffici enti. Alcuni prescrivono qualche cosa di pitì ricercato , come tannin.o., ittiolo, rosso sca rlatto, m a Je pl1erpere fann o sempre poco uso di questi rimedi che insudiciano la biancheria ~ e nza a ver e alcun va11taggio speciale. E poi t1tile non bagnare troppo spesso con

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acqua i cap ezzoli, cr1e anzi vann-0 tenuti asciutti e coperti con un fazzoletto. Questo fazzoletto, che si può f acilmer1te sterilizzare stirandolo umido con ferro ben cald o, va cawbiat0 a d ogni poppata e su di esso sarà versata qualch·e goccia di glicerina o di alcool per le ordinarie medicature. Infine nei primi giorni cte11·a11attamento. per r1on sciupare il capezzolo, si avrà cura di dare al bambino una s-0.la mammella aù ogni poppata; di non te11ere :il bambino al seno più di 15 minuti; di non farlo mai a ddormenta r e col cap ezzolo fra le m ascelle: Q11est e poche regqle, sufficienti per evitare le infezioni delle m a mmelle debbono essere difft1se per quanto è possibile fra il p11bblioo; perchè 11ell'avviare un allattame11to l'opera del medico. riesce tanto più efficace per quanto più trova consen so fra le donne dell' ambi-ente chè, in simili casi, danno sempre il lor o parere. R orna, gennaio 1924. 1

DIVAGAZIONI. Dottrine e misteri dell'omeopatia. È noto che dal 1921 era. stato· dec11etato di

aggiung,ere alln Farm:acopea Ufficiale del Reg no quella. om·eopati ca: di c11i è stato da quasi un anno presentato 101 sch ema al Consjglio Su·p eri o1·e- di Sanità con una r elazio 1te dei dottori A . Mattioli, 1). 11fa t.t oli e A. Gaiter. Da allora nor1 si $a. pii1 nt1lla dP1l d1eist.i110 di questa fa ;rma.copear a vvo'1ta a.n cl1'essa n·el mistero al pari degli scarsi ma d evoti credenti ch e l'omeopatia COI).ta in Italia. All'estero e sp·ecialment.e ne1 paesi di lin.g ua inglese., le cLottrine omeopatich e l1a11no nttmerosi 11 roseliti, ch e le diffondono con 9onvinzio:r1 e di fede., i n pubblicazioni le quali , nonostante la veste in appa renz.a iscientifica, fanno semrp re l'impressione di q11alcl1 e cosa di dogmatico e di esot2rico. Del .r esto lo stile ·ed 11 m odo di presentare le questioni eh.e col~J isce nei tratta tisti della om.eopa.t ia e eh.e li fu. rassom.igli are piì1 a me ta.fìsici che a m,edici. è in parte i1n.putabile al fatto cl1e essi intendor10 volgere le. inenti ad un indi rizzo ben diverso .dall'attuale e d·e bbono. ql1indi im pootare la cplestion1e dottrin ale, che per noi r ap-presenta invec e u11 postul aito che si a mn1.ette c.ome verità fond.amentale. Ma è ind.ubita.to che anche il n ostro è un siste m.a òi con· cerpi.re i fatti che os serviam.o. siste·m a che oggi ci 1sembra 1 unico possibile, m.a ch e 1)otrà mu . tare coi tempi, -come si modificano e mt1tano i modi di concepire l'universo. Gli om.eop atici ripetono la loro origine da 1

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FA-.. C.

"'EZlONE P RATJCA

lppocraite che cu1·ava il colera con l'eJ leboro bianco (Veratrunt. albu111 1. il qt1ale p1·oyoca i sintomi stessi d-el colera, ed osser,ra va che la tosse € la strangt1ria sono provocate e guarite dalla s tessa co·s a. I l vero f 011datore della o·m eopaitia è però Samuele H a.1111e1111a11n (11ato il 10 aJpriJe 1755 a ~l.e~ssen, piccola città della :Sasso nia) ct1e 5tu.bilì i p ri11cipi e le leggi cl1e an.cor oggi, con a1ppo·rtUI1e n1-0dificazioni, governa110 l' omeopati a e salì, ancora vivo., i11 gra11d e fama. 1

PRINClPÌ FONDA~IENTALl.

Lo tato m.orboso, dico110 g·Ji 0111eopa tici, va considera.to come 11na. eccitazion.e late11te, com0 un'i r ritazione del proto1)lasma. D 'altra pa11 e i I 111edica1nento, per essere co11siderato con1 e attiYo. d eve provocar.e un in s ien1e di · into1ni simili a quelli dell:a i11alattia c l1 e si vuol t1·a t tare. È qu.~sto il principio rli sirri.i lil'ndi11 e ch e g·0Yer11a t11tta la 0111eopatia. Occorre q_nin<ii 11na serie di espe1·imenti p.er stabilire la c:osi detta pu t oa en.es·i a, cioè I' i J).Si en1e cl ei .' i u t 0111i provoc.ati dalle sostanze n1edica1111en.t ose, espe1·i111enti che vanno fa1ti s ull uomo e non u g· li allirnali , poichè no11 si posso110 in qnesti i1otare i sintomi Sltbbiettivi ch e 1sono i pii1 importanti da l pl1r1to di vista 0111e<)patico. Ma perchè il n1edican1e11to i1ossa. e€.erc itnre l' nzio11 e d esid e rata. cieve essere so1n111 inistra to a· dosi g i11ste. Ora i fe n om eni vitali h.a11no bi og·no. lJe r com1)ie l's i, ùi un'eccitazione r l1e cl eYr essere n.e lla gints ta misura, po-ich è se troppo d ehole è inE11ffì cie11te, s.e tropi:>o fo.1·te dnr1nosa. IJ me.cl i ra n1ento dev e ag ire con1e 1111 eccitant e delle f1111zio·ni delJa. c.elJ11la., la 1111èll e deve per mezzo di esso riprendere il n1ov jn1 e11to di r111 trizion.e tu rhato dal 11·r o·c esso 11ntologico. l)a ciò l a necessità di diluire il in.edican1entc)< j ri modo da so111 11iin,istra re dosi in:{init esinie. Sul1n. ba e di qu,esti du e J)rjncipi , quell o della ~imilit11dine· e quel1o della dose .i11finitesima, l 'omeopatico p1roced e a lla cura dc1 ma 1o to. con una minuziosa anal isi dei si11to.111i. fondnta essenzialmente s ulle sensazioni s11bbiettive. con sipecif11le rjg·unrdo al momento il1 cui i s i11torr1i si m él nifeistano , .a.Ile co ndizioni ch e li aggrava· no o 1i mi g·liora.no e, con 11n 8 El c.cu rata i11 divi du al i zzn.zion e. arriv;;1 a.d id.entifìcn.re il tipo morboso o m edic8.mentoso. Se per esempio il mala.to l1a1 di sturbi che posson o ri.feriN)i a con gestione d.el sisten1a ,renoso. con vari.c i , sangu r nero. i11sp e~s in1 en1o delle :sec.rezion.i di tntte l e ghian.dole, p ell e llmida e fredda. cian os i dell ~ estren1ita. Ri g indicherà tratta.lysi del tipo Pul sati Jl a e s i so111mi11istrerà a dosi v olute taJ e medicamento ch e però non risu l terebbe pari menti effì c9-ce in tutte le co11gestioni. 0

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~IEDI CAì\IE~ r1

Oì\IEOPAT~Cl.

I it1edi.cam.er1ti ve11gono tratti d a.lle sostaute 1n i11erali, in m.aissin1a parte dai vegetali . in parte dalle sostanze a.n im.a.li; i1on ne sono esclusi i p1rodotti patologici, come le croste di eczema usate appunto per la guarigio·11e di taJe maJattia, l 'u1ina, g li .escreati de1I m alato e così via. T11tte queste s·ostanze v·engo·n o opport11na1ne11 ~e diluite. Ad u11a goccia dj ti11tura m adre (che è la tintura con1t111eme11te usata) si agg i 11 ngo11 0 99 gocce cl i un liqt1ido in.erte, otten e ndosi così la prima diluizione centeisi111ale; u11a go.e.eia di questa m,escolata con 99 gocce del liq11ido ine-rte d à la1 seconda. e così vin. La quj nto diluizion.e è ra.ppre sentata da l1na fra zi nn e di cui il deno1ninatore è l ' u11ità seguìta da 12 zeri. I più mod.el'ati si fe1·n1an-0 alJ a trentesima diluizione . l11a a lcuni arrivano fino all a 15'5 0esin1a1. Cor1 analogl1i procedim.enti si e-seguiscono le dilt1izioni di so·sta.n ze non :solubili. mescolar11dol e co11 lattosio. Tutte le op·e.r azioni devono .essere com·piut.e con det.erm in a.ti mo vin1 e11ti, da eseguirsi secondo un r ito ])arti colare od in ap pare c·cl1i s p·ecia.li più o meno complicati. N·o·i no1) vedia1110 in tutto ciò che l1n a se1n\I)lice diluizione del prin-cipio attivo; per l'on1.eo·p atico invece l' alta dil11izione con~ i . t e in 11na di11 arn,izza:.iorie per cui il merlican1 ento acquista la probabilità di a.rrivare, con 11 :suo potere di d iffusio11e e. di pen·etrazione s pecifica, ai prin ci·pi di11amici invisibili del la vita .. È sol tanto il n1edicam.ento così dinamizzti.to. che può guarire per esempio Ja paresi in ent.a.le .cairatterizzata da. im1pulsioni e da idee fìs~e, e modificar.e J.a nutriz.i·one profonda, mer1t.re per i distu.rbi l)ÌÙ grossolani di un.a data gh iandola sa.ra.nno p·i ù e1fflcAci e sufficienti Je bn.sse diluizioni. , 1

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LA

ClJRA

DELLE

l\1At.ATTIE.

Armati di qt1este dil11izioni, gli omeopatici Cll rano -ogni sorta di malattiai, con particolare -preferenza. per qt1.elle croniche. Segnalano anche Je sindromi p i ù frequenti e comuni co·n l' in . dicazio·n e dei miedicam.enti da 11sa:nsi in att.esn. del medico, metten.d o fra tali sindromi la ble . norra,g ia, l'albuminu1ria1, il delirio, l e emorrag ie. · Nè trascurano le ma.lattie chirurgiche. Ecco per esempio un ascesso sottocutaneo, ca 1do, do·Jente con larga infìltra.zio nre periferica; il fega.to di z.olfo, .anzi l'Hepar sulfur, a.Ila i>OOesima od ainche aJla 1000esima diluizione decima.le a.rresta di botto Ja 1sn.ppurazione, ma a.11mtenta. 1'1m:p:astamento e·d i do10 ri; invece lo st.esso medi camento dato aJJ a sesta diluizion e preci pita la formazion.e del pus , elimina i dolori e òà -rélipida. ci c::Jt.rizzAzione. 1

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l L POLICLTNICQ

Nè qui si limitano le stra11ezze cbe. per r1oi

pisc.e che in tali quantità esso possa e.ssere pre·edu-ca.ti a tutt'altro modo di p1e nsare, riescono scritto nel grosso rene bianeo! inconcei:>ibili. Per .esempio, il licopodio è adatto J11. qu,este co·n dizioni, è anche a.a doma1r1darsi per il lato destro del corpo; in vece l 'arsen ico qua.ndo si p·o ssa ritene1ie che una bottiglia sia vale per la cefale,n, della pa;rte sini1stra con n.e- sta.ta sufficientemente lavata e se si possa esvrite d·ella gamba a.estrai. In molti p11n ti trosere sicuri dell'acqt1a distillata, che P·Uò semviamo il riflesso delle 'Sp€culazioni aistroJogipre contene.r.e certe sostanze, in quantità che che; oosì la Silicea agisce sulle crisi epil e,t tiche corrispondono alle dilt1izioni omeopatiche; valin ra.ppo.rto .con Ja luna nuov:a, la Calct1rea cari ga quie·s to p·er il elo.ruro di so dio ch·e si uisa alla bonica st1 quelle della luna• pi·e na. Gl'a11c1 e ]rr)sesta diluizione nella dispepsia e nella costipapo rtanza si dà pu~e all'ora in cui si ma.nifestf!zione. Senza contare poi ch·e, entro i limiti deno i sintomi ed in m1i si prer1dono i inedica - gli omeopatici, •pirobabilmente non vi è più somenti. D11rante la notte, cor1vengono i medicastanza insolubile ·ed è a dubitarsi ch,e esistano menti che ·h anno azion e :sull a linfa e su.gli sostanze pl1.r e; è quindi da ritene1re che si ingescambi profondi, com.e la grafite e la duJ,c a· ris.cam.o all'insa.p uta molte altre sostar1ze, oltre marn., verso 1e 10 di sera invece qu.elli che cor · a quelle su Clli l'orneopatico ripone tanta fiducia. rispondo110 allo stato. di esc1~ezion·e òe1ìcie1n te, fra cui quella rarissima sostanza cl1e è il NaAncor più problem.atica è l 'azio•n .e delle SO ·· t1·ium rri.uriatic11m. Nè . è da trascurars i l ~ in­ stanze quan.do n·on si fa la diluizior1e in liquidi, ft11 enzai che ipuò av.e re il color.e del liquid o ed ma in polveri ine.rti. È i1oto di faitto che l ' esatecco qt1indi i fluidi rossi ad azione tonica, tezza delle d.osat.ure. dell 'elem-ento energico, m.escolato co n un materiale i11erte, è ta.n to più ir1quelli v·erdi con potere i·isolt1tivo ed nntisetce.rta qt1anto m.aggior.e è la quantità di que .. tjco. st'ultin10 e che gli errori aum·enta1110 di m.olt o se i granuJi sono di g·rar1dezza e di forme dif* * G1i omeopatici trovano ora 11n a1)J)og·gio alle f.erenti. lo.r o vedute in mo.l te s oopierte .e teo·r ie mo·de,1~ne Gli omeopatici vantn.nio mo·l ti 1successi , che e i·iv erniciano C·O·n una lt1st1·a scientifica i vec- non si poss.ono a. prjori nega.rie per qu.ella buochi concetti. Tra l'altro) l'olig·odinamia, l'at1to- n a fede che deiV·e sen1 pre esse.re alla ])a se di sieroterapia; molti dei félJtti d·ell'anafilassi pre- ogni relazione llm ana. Dobbiamo anzi rico11-0sentano· una ce1ia. analogia con i p:rincj·p i clj &eere il bene che han110 fatto, non solo reagensimjlitudine e clelJe dosi infinitiesimali. Dal do ·con•t ro il danno delle dosi esagerate, ma princir>io di sirr1 ilitt1dine poi, gli omeopatici as- ancl1e in1pe1dendo l'azione n.ociva dei farmaei. surgono a l)i ù vaste gen·eralizzazioni. scorg·en- Si pensi alla quantità di intrugli dj ogni genedo in tntta l a natt1ra uno sforzo di 11nità. sinte-. re che in gollano i gastro.p azienti, i ca.stipati. nl dannai dell e dosi elevate di antitermtci per tica e rimprovetano quanti non li seg·uono n elle loro si:>eculazioni di non tenere abbastan- eisempio nell 'influe.n za e si riconoseierà che le za conto d·ella complessità ·e d ella g·randezza enn-e·sim.e diluizioni degli omeopatici hanno per d egli organismi, in rapporto con la g·ranclez~a Jo men.o il vanta.g gio di n on turba·re il processn di gt1,arigio1n e J1aturale e di agire con la sugdelle molecote n1edicam entose. · Però an·c he le analo·g ie della scienza moder- ge·stio11.e della cosa nu1ova e del mistero che circonda l e pratich·e om·eopaticl1e. na con l 'omeopatia so.n o a.ssai limitate, e forse Ma è cetto ch·e non si posson.o legg.ere senza più che altro aippaflenti. Il milionersimo di eme. di s.i ero di ca.v aùlo, 0a;pace di anafìlattizzare l~l 11n seJrso di st11pore tutte le argomentazioni e ca.via, le d-0·si minime di tossina botulinica o le osise·r vazioni degli om·eo·p·astici_, fra cui a•n che tetanica che -nossoin o prod11rre fenomeni pat·o- l'affermazion e di uno dei più ·entusi.asti fra di . essi , J. Gallavarci'in, secondo cui non si deve logi.ci, a!t)partengo.n o app·e·n a aJla III cl il u izione c.entesimale. Piccolissime quantit8 ch e man i- accorda;re un'im.portanza esagerata alla dja fe.stano a11cora 1ma qua·lche azio11 e trovfam o gnosi di CélJUSn e quindi alla diagnosi di specie nelle particelle coloranti dell a ft11ore·sceina ecl morbosa, poichè è solo' il sintoma che importa. anco.r più nel caso di q11e11e ·em.~. nanti dnlle è is olo qt1e1llo che il medic·o d.eve avere in vista. È t11tto l'edificio della in·edicina mode.rna che sostanze odorose e per i mateiria li radiferi. Nel ca.iso delle molecole medjcqmentose le condj - gli omeopatici verrebbero a distruggere. edi.,,. zioni di attività sono p.e·r o aissai djv.erse ~ quin- ficio che ora ci appare b.e n solido e l'uni~o radi non so110 possibili i confro·n ti. È stato calco- zi·o nale, ciò che non esélude che la psicote~apì'::t , . e la fede quasi mistica, deglf omeopati.ci poosalato ch e con Ja .diluizion1e dodicesima òi 11n 110 talvolta g iu11ge1'€ a b11oni risultati. gr~mmo di subl imato corrosivo si troverebbe A. FILIPPJNT . llna sola molecola attiva ogni 1.07 eme. : si ca-

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XXXI , FASC. 21]

SEZIONE PRATICA

QUESTIONI D'ATTUALITA. La trasmissione del cancrc.

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tra.s.missibili. ma è questo un caso del tutto particolare che non è lecito generalizzar.e. Del tutto protblemati ca è poi la trasmis1sione del cancro ~ dal cane all'u omo, chei sarebbe stata osservata in Ul)_a d.elle case di cui ha p•a rlato Fiessinge·r. Ma vi è di più. 'Tenuto .conto che l'ip-Otesi · della contagiosità del cancro ha al suo attivo degli a,l'gomen ti tanto fra.gili, non appare opportuno prospettarla al pubblico, perchè 1-e niiSllll'e di profilassi con un carattere di limitazione .del] a libertà per&o naJe deteirminierebbero lln profondo t11rbamento nella So~ietà. Vi sono di fatto delle i)iersone talmente terrorizzate dall'idea di coà.b itaire con un ·Ca.n ,oer:oeo, che sono per ciò capaci di ogni eccesso in ridicol.e p·r eca112ioni. L'aumento del ca.nero del l"es.to , co me ha ·dimost·r ato re0entemente Ghe1"'a rdi per l 'Italia, ·è del tutto relativo· ·e riferibile per la ma.ssima parte alla diminuzione di mortalità nelle età giovanili ed al c;oirrispond·ente aumento 'd i individui in età avap.zata, cioè in quella che il cancro pre•dtllige. Questo non ci dev.e distogliene dallo studio della questi001e, mai ci deve far co11side·rare il problema .con m1aggiore eq11animità .e senza ingi11stiftcate ap.p.ren1sioni. 1

La quiestione della trasmisisione del -can~ro è tutto.ra avvolta nell'oscurità ed i miedici oscil' del lan(lO· f.:ra i res·p onsi della ·C linica e que~li laboratorio, non trovano n.è n e,11 'una, nè n·ell'èl ltro i1na risposta decisiva. Evide·n temente la questione della.i tra.smissione è intimam,ente con11essa con qt1ella della genesi che, nonostante le numerose e pazienti ricerche di lahoratorio è tutt'altro che definita. Di tanto in tru1to fa crupoli110 la genesi infettiva e quindi la possibilità del contagio del can.c:rio.. Ora è la. volta. di Cl1. Fiessinger che nell1 .i\ccademia di medi cina di Francia ha sostenuto, n.e lla seduta cleJ 'i. marzo di qt1est'anno , la tesi del contagio del cancro, appogg iand osi principalmente su criteri epidemiologici. Egli riporta un'osservazione di t1n medico di campagn.a , il dottor l\Iathieu, il qua·le, in un insiem e di otto case lin1itrofe di un J)iccolo villaggio, ha v·ed11to socconlbe1~e dieci individui per can.c:r.o in 14 anni; cancM dello ·stom aco, dE}ll 'utero, della ma1nmella, c.lel crasso ed Hn sa rcoma (lella coscia. Altri fatti analoghi sono statj riportati recentemente in Rltra località in c11i vi ::-ono stati otto cancerosi in un gruppo di sette case e la succ.essione di lln cancro in un cane e nei s11oi padron i. Fi essinger ritiene che non si possa trattar~ rti . e111plici coincidenze e fa rilevare cl1e qneste osservazioni dei medici di cam·p agna colpi~cono probabilmente giusto, come accadde j}er 1~1 contagiosità della tifoide e della tubercolosi, che era stata da essi prev.ed11ta prima che le ricerche di laboratorio lo confiermassero. Egli osserva che il nroblema non ha solo un interesse teorico, ma anche una grande importanza soçiale. p.erchè. se fosse dimostrata la contagio~ità del cancro, si dovrebbero met" tere in opera i II)iezzi di difesa. La tesi del Fiessinger JJerò è stata ltna nimemente combatt11ta. invocando,si anzit11tto da taluno 1e difficoltà della dia.gn0si, che 1sono aneo.r maggiori nei pjccoli cent1i lontani da tutte le risorse diagnootiche; per non parlare che dei car1ct·i della mamm ella, il cancro ulcerato viene spesso .confuso con la micosi, l~ tubercolosi, la si·filid.e, ecc. S.otto il nome il cancro poi si ri t1niscono sp.esso molte altre affezioni differenti, che probabilmente non hanno n11lla di comune con esso. Lo stesso Fiess1i.n ge·r , del ~esto, hn. Iiunito col cancro anche un sarcoma. I m etodi sperim·entali inoltre ci ipermetto.n o per ora di co11cludere p!er la moJtep1icità d·é lle cause del cancro; alcnne dj queste p-0ssono i11 realtà riferirsi ad agentj parassitarii, ev.ent11.alm·ente • 1

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A. Z.

SUNTL E RASSEGNE. • •

FISIOPATOLOGIA.

L'origine dei calcoli biliari.

(T. RovsING. _4 eta chir. scand. e 'l\1ecl. R eview, marzo 1924).

La ceonoscenza delle co·n dizioni in cui si formano i calcoli biliari è importante perchè dà un,a base razionale per la loro, profilassi ed il trattamento. La teoria che ha· avuto più a lt1ngo credito è quella di Nàu11yn, secondo cui si ha da•p,p rima un'infezione de-Ila cistif·ellea e solo in seguito il calcolo. Suc c.essivamente altre du e teorie co,n tradditorie hanno modificato la prima; l'u·n a ammette che i calcoli pig1ne11t nrii si sviluppano in.dipendent em.e nte dalla sepsi, mentre qu1~lli di colesterina sono dovuti ad un processo settico in.fia.mmatorio; secondo l'altra invece, i calcoli pigmentari sono la s·equela di u11a sepsi, mentre quelli di coJ.esterina a:vl~eb­ bero origine rusettica. L'A. ha operaito 53() casi di calcoli biliari, procedendo eempve all' es a.m e batteriologico, che ha praticat.o a1tresi sni calooli asportati. Nel 59.3% dei casi il conten11to della cistifellea era sterile e cosi pure i calcoli estratti. Qu.e sti rer>erti tendono ad eliminare la teoriai secondo c11i la cistlfellea. infetta in primo tempo, diven- ~


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lL POLICLINICO

ta poi sterile in seguito: la teo1ia appare poco probabiJe anche tenendo presente ciò che ac.c,a• de per l'urina, che non diventa mai 1sterile in seguito alla permainenza di un calcolo nelle vie urinairie. Il rapporto nu.rr1e1ico dei casi infetti con quelli sterili è stato trovato, .dall'A. praticamente uguale p.e r i calcoli di colesterina come per quelli di pigmento, ciò C!he dimostra come nè l'una nè l'altra specie possa att1ibuirsi esclusi va.m.ente all'infezione. Altre considerazioni di.mostrano che la teorta di Naunyn è erronea. l!n pazie·n te può avere per diversi anni degli attacchi tipici di colica l1iliare, senza notare mai un movimento febb r ile; solo in un periodo ulte1iore l' imp~ovvi&o comparire di JJrividi e di febbre indicai che si è avuta una sepsi, la qual e però costituisce nt1ll' altro che una com·p licazione. La ip·r-0gn-0si di queis ta dipende prevalenteme11te dalla natura d el microorganism.:>; è relativamente buona se si tratta del B. coli, ciò che è il caso più frequ.e nte, ed è invece peggiore se 1si trovano stafilococchi o streptococchi. L'A. ha avuto occa.sione di operar.e per calcoli biliari un bambino di 18 m·esi ed ha trovato il dotto biliare comune ostruì to da .una so srtanza fìnamente grai1ulare di col.ore ner-0 .cBJrbone. Al di sopra il dotto era molto dilatato; il paziente aveva spiccata itterizia, ·ma no·n vi erano segni di r eazio11e infiammatoria. L'A. ritiene che tale sostanza oostituiva il n t1cleo attorno a cui ogni calcolo si svilup.pa. Queste vedute sono confermate dall 'osservazione di Boysen eh.e al tavolo ne.croscopico 11a trovato che il 10 % dei casi ·con calcoli bilia·ri era: costitl1ito soltanto da piccol e pal'ticclle · di l)igrnento nero. Nei casi dell'A. · inviece la frequenza dei calcoli di so1o pigmento ner:o era del 5,6 °f, e tale, differenza con i .r ep.e rti necroscopici starebbe a dirn.ostrare che l'o·r igin.e ' di tutti i ca.leali è da attribuirsi al pigm·ento, poicllè i casi eh.e v.engono al tavolo op1eratorio sono in uno sta.idio più avanzato di quelli eh.e si traviano alla necroscopia e che non hanno mai dato luogo a sintomi. Del resto in tutti i 53-0 casi di Ro%ing solo, una volta si potè nota.re la mancanza del pigmento. Un altro fatto notev·o le è che tutti i calcoli che si trovan,o·in ltna cistifellea sono di solito della stessa grandezza, ciò che suggerisce l'idea di un'origine c.01n11ne; nei rari casi in cui i calcoli sono di dimer1 sioni differenti, è probabile che si siano svilllppati in periodi diversi. Per· q1ianto riguarda la sfaccettatura dei cal. coli, si riteneva eh-e essa fosse do,q1ta al contat• io di un calcolo r.on l'altro ed alla pressione ehe · esercitano R11 di essi le contrazioni delJa cisti1

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fellea. Ora in 4 casi dell'A. si aveva UJl calcol·o l1ni.c o con. sfaccettatu.ra, la quale evidentemente non poteva -essere aittrihuita alla pressione di altri. Viceversa in 117 casi con calcoli multipli, questi erano perfettaméhte isf~rici con la super- , ficie a lamp-0ne in 44 casi e del tutto liscia in 73. Se la sfaccettatt1·ra dipendesse dalla pressione reciproca, i calcoli B.Jvrebbero dovuto in tali casi essere .gfaccettati. È quindi da ritenersi che la sfaccettatura sia prodotta i11vece dalla composizione; si rammenti che nella vescica llrinaria i calcoli di ossalati sono sferici, mentre invee-e qt1elli di urati &ono ovali e piatti. Si è detto cl1e la ptosi .epatica o gastrica favorisce la formazion.e di calcoli. L'A. ha .esaminato tutti i 300 ca.s i di gastro-coloptosi operati negli ùlimi 25 anni ed ha. tr-0vato calcoli sono. in 8, cioè nel 2,6 ~lo. Viceversa la gastro-coloptooi nei 530 casi cli calco·li 01}erati si è trovata solo in 18 donne ed in un uomo. Quindi nemmeno questa cat1sa può essere invocata. E così pure nemmeno la stasi biliare con itterizia si può Iitenere la causa, comie ·e ra stato asserito datalun-0. Di fatto, in nessu.no "dei 62 casi di ostruzioq.e cronica delle vie biliari oss.ervati sia al tavolo operatorio c'h e alla neoro·scoip·i a, si sono trovaiti calcoli, nemmeno quando all'ostruzione era associata la sepsi. Per quanto riguarda il succe&s•ol dell'intervento ·opeirativo, l 'A. s·o pra 302 casi ope-rati di .cole.cistotomia ne ha ri1scontrati 2-80 che si sono sentiti in segt1ito perfettamente bene e 22 che ebb.ero nuovamente accessi di dolore; però questi presentarono un andamento tipico solo in un caso, in cui una succe,s siva operazione fatta dop·o 14 an.n i rivelò la pre~enza di sej calcoli sfaccettati. La recidiva dei .calcoli è un '.eve• • • n1enza ranss1ma. S'ullBJ bai.se di .queste -O·sservazioni, l'A. conclude che la g·enesi d.ei calcoli biliari può riferirsi sempr.e o quasi sempre alla prectpritazione nel fegato di carbon.ato di calcio con pigmento nero niei passaggi biliari .endoepatici più stretti. Quivi esso forma concrezi011i nuntute o nodulari che si trovano spesso all'autopsia. Questa pi-ecj1)itazione ha luogo per una d iatesi transi-· toria, ch·e può ,essere paragonata alla precipitazione periodica dell' a.cid·o urico, dei suoi sali <> àell'ossalaito di calcio nei reni. Alcuni ·di questi calcoli .ai pigmento passano nell'intestino, a.I tri pochi invece aderiscono alJe ·p areti dei passaggi endoepatic'i, raggiungendo la cisti.fellea, dove si ammassano con del muco, con cellule epiteliali morte e piccole quantità di sangi1e che ne aumentano il voll1me. 1

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XX:\I, FASC. 21]

SEZIONE PRATICA

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DIAGNOSTICA.

Diagnostica differenziale delle più comuni malattie infettive non esantematiche dell' infanzia e della fanciull~zza. In una brevre nota H. R. i\IIixsell (N. l ' . State Jorur. of Med., vol. 24, n. 11 , apr. 1924) teaocia i criteri diagnio stic.i fondan1entali delle più i111portanti malattie infettive nella prima età, escluse queJle .esantem.a;tiche. Difterite. - Per tale malattia, presci11dendo dal reperto dei carattie ristici bacilli di KlebsLoeffler, depongono i seguenti sintomi: Contempora nea coriza con sec1·ezione l11uco-sanguinolenta; laringite; 11otevole t11mrefazione e dnrezza dei gangli linfatici pross1miori; constatazion·e di altri casi .contem p·o ranei. La diagnosi djfferenziale deve però esser })Osta con: 1° Tonsi,llite follicolare, la quale l1a inizio ac11to con brividi, malessere e fehb·r e alta. S11lla mucosa arrossata spiccan·o i follicoli com.e punti biancogia.lla9tri. Modica tun1efazione delle ghiandole del collo e asse11za di « foetor ex ore ». Se si formano pseudo-rr1em hrane, q11este si I.imita.no alle toTIJsille, mentre q11elle difteri.che si diffondono per lo più rrupid aim,e11te al palato; quest 'ultime poi sono di colorito grigio-giallastro spo1·co, sono aderenti e la.sciano 11na_superficie sanguina.nte, mentre l e pset1do-difteriche hanno un coloTe bian.co perlaceo brill a.nte, e si asportano con facilità. Z> Angina di Vincenl, che pt1ò preser1tarsi con f}Se11do-membrane assai ·simjJi per n.a,tura f' sede aille difteri.che, adenite, fe.to,re dell'alito. La diagno.c:;i si basa fondamentalmente sul reperto dei caratteristici bacilli fn siformri e di spirilli (Vin~ent). 3° Angina streptococcica. - Le pseudo m1embra11e eh.e poBsono formarsi 1sopra ulce.rafilor1i settiche orali, faringee e tonsillari sono più bianche di q11elle difteriche, meno aderenti, e non contengono i bacilli di Klebs-Loeffier. Inoltre s'impongono i sintomi generali setticemicj. 4° Stomatite luetica. - Le n1embrane muco.se grigio bia,n.castre, specie se associate a coriza e laringite Juetj cai, possouo tra:rre in errore. La loro s1lpe·r:ficie è però p·er Jo p·i ù fiissurata, mancano gli altri sintom'i d ella difterite, e, nel du.bbio, soccor.re la reazione di \i\l as,s erm,a nn. La difterite laringea prjmitiva può esse:r confusa con una laringite semplice , 11n cro·u p spasmodico, u·n edema laring·.eo un neoplaS1ma, una malformazione congenita. Di tali m.alattie, facilmente ·diagn.osticaibili coJJa laringoscopia, la più importante è j,l crou•1) ·spasmodico, o falso croup, che insorge per lo più in1p1rovvisamente di notte, senza prodromi, con asfissia 1

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11oteYolc. . ellZ<l t1fo11ju , l)er scomparire 1·apidan1 ente senza post11mi. Parolite epide1nica. -- Può venir c·o11fusa con una adenite cervicale, ·O co11 flogosi d ella. cavità buccal e. Si ra0Jn1entino le car3Jtteristiche anatomiche deJla ghiand-01a, la .c ui tt1meif.azione si estenderà. i11 avanti ·e in ùietro del lobulo dell1orecchio, il quale v-i·ene in quaJ.ch·e mio.do a bipartirla.. Il ·1 Jadiglione auricolare è 1sp·esso stirato in alto e di laito, e la cute d·e lla tumefaz.ionej è 1p er lo pi1) t esa e 111cente, e solo di rado a:rrossiata coihe n·elle adeniti SttP.l)U rate. F'ertosse. - Deve ·esser diffe1"\enziata d.alla t racheite, laringite, bro11chite, tonsillite, ader1oidite, ade11opatia tracheo-broncl1iale, aspirazione di cor1Ji estra11ej. Nel periodo convulsivo la sintomatologia è ca.ratteristica : Accessi parossistici !Jiù fr equenti la 11otte, terrnina11tisi col vomito, pro,rocabili col titillam.ento del naso, coll'esam·e della gola, o per sug·gestione vedendo lln · altro hambino in preda. .a;d un aoc-esso. Nello stadio catarrale manca i11 vece ogni seg·no ca rat.teTistico. I/ a.u tore, ritien e 1)8t'ò che in tale p1erj·o do può e~ssere d' ai11to· lo sta.to de1le 11rjne: colorito giallo, rea(l;. fortern,ente a cfda, p. s. ·1025-110.1-0, moltis1sin1 i cristaJ.li d'acido uTico, talora. gJicosu1ia. Ne·l sangue si troverebbe spesso una let1cor ito·si. con linfocitosi relativa, e, neiJ 45 ~~ d·ei casi. si p\1ò ricoT1~1·e alla. ·fissazione del co~npJern·ento. Nelle form.e a de.co.rs.o l)l"Olt1r1g·ato si eisclu·derà la. tubercolosi per l'assenza della fehbre. Tifo ad,do11iin.ale. - Pnò ven.ir scan1bta.to con la mala ria , l'ileocol ite. l'inf111e11za, la meningite, ma la diagnosi differe11zjale più impoirtante è con la tu•b ercolosi milia.re. In qt1est' ultima la febbre è in genere pit1 oscillante, e s~ impongo­ no lai dis1}nea e la cjanosi. I/ anamn·esi e la presenza di .segni éfi preg1•e1ssa tllbeircolo>Sli ghi.andolare od osseia parla110 a favoire della. malat~ tia. l ,a l e11copenia è cot11un e alle due form-e , m•ernt re la si P-rodiag·no.si del Widal è di va;lor.e decisivo. Lai Ta.dioscorpia, infine , in qualche caso, mostrerà presenza cli t.n·l)ercoli n1ilia.ri n el polmone. · Poliomielite acitta. Nel periodo prodromico do1v rà esseir e ·differeruiata da una me11ingite, dall' enreifailite epidemica, dalla nevrite, dalla rachiti·d·e, da 11n Barlo.w, ·e·d a.n ch·e dai u1:i-a comun.e paralisi rlr l \ 7 IJ. I caratte.ri del liquor, nei confeonti dellc'l meningite tubercola.r e e della encefalite epid,emica non sono n·etti. Secondo ':\ ·ilcox p. Lii t le . (A 1·ch. of Pediatri.es, vol. XL, apr: 192.3 n. 215) 1si può tutta, ia averr e un buon criterio st11dia1n do contem1po.raneamentre il .contenuto di gl11co;gio nel sangue· ·e n.el liquor. Nella po1io111ielite la glicemia e la glicorrachia si 1

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J !. POLICLINICO

mantengo110 nei limiti · no1·n1.ali. . Nella me.n ingite tu·b e.r colare 1-a gli·cemia è i1otevolm-ente più alta d·ellla gli cor.rachia. Nella encefailite infine i due tassi sono notevolmente più alti de1lla no·r ma. La ne v1·it e multipla insorge lentamente, non dà fenomeni .ce·r ebrali, si estend·e di più, ·ed è accompagnata da ipe~ralge1sia .e da ipoestesia cutanea. Le pseu1d oparalis•i d·e llo sc101r.buto infa.i1t·iJ.e ei d·el rachitiismio· grave saranno diag~o­ stir.ate p,e r l'a.n amneBi, l a co n<!omitainz,a deig·li a,l tri sintomi C'ar.atte.ristici e il criterio teraipeutiro. Le p-a ralisi d' orig·in.e cer·e brale, infine, sono a ti1p o spastico e accompagnate da ipe.rtreft essia. Infiue11 za. - Di difficile di.ag·n osi rie.i ca•s i spora,di,ci, ha forse il suo segno princip ale nella pro1s trazio11e inadeguata a1la febbre . La puntura lombare la differenzierà da u1n a meningite nelle forme a tipo n.ervoso. Nelle f·o nne protratte si p ense.rà aiL tifo., e tal()i:r'a si, do1v rà esclud,e re la malaria., il mo~bill·o .e la scarlattina, com,e J>t1r.e la g·astroenterite p.otrà scambial'si con una influenza a localizzazione g.astro-intestinale. Yl. FABERI. 1

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son o stati abbastanza studiati in un numero rilevanti di casi si da permettere di fissare delle caratteristiche ben determinate delle varie forme morbose, che mantengono però sempre tra loro pt1nti in·n egabili di affinità clinica. La diagnosi di lesione tubercolare è quella che più facilmente ricorre alla mente e giustamente deve sempre essere considerata per la sua frequenza e per l'aspetto clinico che talora simula altre forme. Tra i vari tipi infatti di tubercolosi ghiandolare, oltre la forma caseiftcante di facile riconoscimento, esistono varie altre forme quali Ja forma ipertrofi;zzante o iperplastica, cl1e nel collo invade sistematicam ente e talor.a anche simmetricamente tutto il sistema ghiandolare senza alcuna tendenza al ram.m ollimento o all 'ulc·erazione, e la forma poliganglionare che può colpire quasi tutte le ghiandole dell'org.anismo., risparmiando solo quelle epitrocleari e le poplitee, fo-rm.e che f i pre~tano· ad inevitabili scambi diagnostici. Tolte ora dal gruppo la tubercolosi .e la sifilide ganglionare gommosa, che del F.esto è assai rara e presenta segni generali non .dubbi d'identificazione , rimangono a considerare le altre forme che p ossono venir distint-e · per il successivo andamento clinico e per il criterio anatomico. La linf adenia pseudoleitcemica o aleucemica (pseudoleucemia) presenta un quadro morboso che da molti viene accettato con molte riserve mentre da altri viene n-eg·ata come entità morbosa distinta, in quanto molte pseudoleucemie non sarebbero che un primo stadio aleucemico .di t1na leuc.emia vera.. La malattia colpisce i giovani, a preferenza maschi, le tumefazioni ghi.andolari invadono parecchie stazioni, spesso contemp 0,ranea.imente , e·d in ordine di freqt1enza il collo, I '.ascella, l'inguine, infine anche i gruppi viscerali e i mediastinici. I s·ing'oli nodi rima:qgono p er lo più lil:;>eri tra loro e indip endenti dalla cute, hanno consistenza mediocre. Manca la febbre, esiste modica .epato (· splenomegalia. L'esame d el sangue riv-ela oligocitemia e olig-0.cromenia più o meno spiccate, numero normal.e o quasi di globuli bianchi con linfocitosi relativa (dal 25 al 90 %), reperto co.n siderato da .alcuni come caratteristico (Segno di Pinkl1s). La malattia ha caratterie sistematico, d ecorso progressivo e letale; però alm.en·o temporaneamente può essere in. fluenzata a.a lla r a dioterapia. Istologicamente la pseudol.e ucemj a ha per sostrato lesioni anatomiche in tutte identiche a quelle della Ie11cemia. 1

CHIRURGl'A. Sui tumori primitivi delle ghiandole linfatiche. E. .4 rc li. I tal. cli l'h iru rgict , vol. \ ' III, f asc. II).

(G101 A

~ulla

v 'è di più complesso e di più discl1sso delle varie forme di affezioni ghiandolari jn g.enere ed in particolar modo d~i pro.cessi morb·o·s i a carattere .aleucemico d·el sistemia ghiandola.r e linfatico sopratutto percl1è abitualmente jl quadro clinico non ha nulla di es.senzialm·ente caratteristico, specialmente nell-e f.o rme iniziali, cosi che lesioni di natura affatto diversa si presentano sp.esso colla stessa sintomatologia. Inoltre non è facile · l 'o.rizzontarsi in tale campo Slli trattati perchè discordanza di veduta tr.a i vari autori ed un'infinita varietà di denominazioni rendono ancora più diffic.ile lo st11dio delle forme morbose. E neppure jl reperto istologico. di una biopsia riesce talora a chiarire il concetto diagnostico, che deve fondarsi sòltanto, con una certa atte11dibilj,t à, sul compless.ivo rilievo dei dati . clinici ed an·atomopatologìci insiem.e confrontati. Tutte le manifestazioni g11ia ndolari multiple senza reperto ematico caratteristico venivano prima senz·altro comprese nel grt1ppo della pseudoleucemia che raècog·lieva co.sì forme diversissime per origine, natura e s uccessivo sviluppo. Attualmente i caratteri Rnatomi.ci e clinici, le ,·ariazioni morfol.. o~·ich.e del sangu e

1

Il linfogra11i1loma malign.o (Mor bo di Hodgh'ing, · M orba di· Ste'rn berg ) presenta lln tipico quadro istologico, sebbene i1on abbia un 'indi•


689

SEZIONE PRATICA

vidl1alità clinica alt1·ettanto distinta. Da al~uni rite11utò come un a particolare• forma di tubercolosi a tipo iperplastico, da altri di natura probabilmente infettiva, presentasi di solito co11 tum,efazioni ghiandolari multiple che esordiscono più spesso neJ.3:e r egioni cervicali, invadono le altre pleiadi ghiandolari non conte1nporaneamente c.om·e nella forma precedente , ma per tappe Sltccessive. Esistono m1anifestazioni f·e-bbrili caratteristiche a tipo intermittente, talo.ra febbre prodromica alle manifestazioni ganglior1ari, accompagnantesi con fenomeni cutanei. Al processo partecipano la milza, il fegato·; notasi pallol'e, dimagramiento, segni di progrediente anemia e nel period 0 avan zato fenomeni cutanei rilevanti. Gli ammassi ghiandolari po.ssono andar sog·getti a spontanee e passeggiere riduzioni di voll1rne. Oltre q11esta forma generalizzata possono aversi 1orm e circoscritte a tipo cervicale, mediastinico, ecc .. fo,rme che si prestane ai più ~variati errori diagnostici. Il r erJerto ematologico dà una po·l inucleosi neutrofila spiccata con costante eosinofilja, talora rilevantissima (1-0.50%) . I stologicamente il grant1loma è e ssenzialmente un'affezione dell:-t parte ~tromat ica del ganglio, che si present;i trasformata n el cosi detto t essuto di Sternberg ~ me11t re il tessuto linfatico propriamente detto viene a mano a mano distrutto fino a scomparire completamente. Il L ·i nfosarconia e la Linfosarcomatosi presentano un quadro morboso che partecipa cJi tutte le incertezze comuni alle a ffezioni dell'apparecchio emolin.fopoietico, sopratl1tto perchè son-0 specialmente queste le form e in cui si trovano rit1nite caratteristiche delle forme infettive e delle affezioni neoplastiche. Il linfosarcoma dovrebbe differenziarsi .dal sarcoma vero delle gh. linfatiche, originantesi dalla capsula e dal tessuto di sostegno del ganglio, ma praticamente tale distinzion.e è impossibile e poco jmportante per l'assoluta rarità dei sarco.mi veri. Clinicamente il linfosarcoma pllò a ve r e p11nto di partenza olt~·e ch e nelle ghiandole, in tutte •l e formazioni linfatiche sparse nell'organismo (tonsille, follicoli intestinali , ecc. ), può rim.a nere localizza to ad lina sola regione gangliare, può in,1adere tutto il sistem·a. In generale ha meno di t11tte le altre f,o·r me ta1e ter1denza, mentre preso inizio in un ganglio tende piuttosto a svilt1ppo locale, cosi .d a dare impressione di lln tumore unico che precocemen te invade la c11te. Isto1 ogicamente notasi proliferazione atipica del tessl1to linfatico , con produzione di tessuto linfoide (adenoide, linfoade noide) che non si differ enzierebbe da llil 1

tessuto semplicemente leucemico o aleucemico, se non vi fo ssero caratteristich e sp·eciali quali lo .sconfinamento dal ganglio, le metastasi ed il carattere infiltrativo e distruente d elle cell111e, caratteristica negata da alcuni autori (F oà). Il reperto em atologico può esser e dei pi ù vari senza a lcuno determinato carattere, n egli stadi avanzati si. può aver e un r ep erto Sl1.bleucemico o decisam·ente leucemico , con presenza nel sangue, tra l'altro, di numerose cellule simili ai linfoblasi e a i g·rossi m·o•n1o•n ucleari. 1

L 'Endotelioma primitivo rlelle ghiandole linfatiche , la di cui esistenza è sicuramente pro-

vata da numerose osserv.azioni, è sempre però una forma abbastanza rara rispetto alle altre. rr11tti i casi descritti dai vecchi osservatori come carcinomi primitivi delle ghiandole linfa ti che, debbono esser.e riten11ti ·e·n doteliomi. Clinicamente non p.resenta differenze notevoli col linf0isar coma, col linfogranuloma maligno, colla tubercolosi ghiandolar~e ipe1-trofìca, e d in generale può solo sospettar si la su a esistenza quando si l·ocalizza ne lle stazioni linfati che superficiali per la lentezza de•l decorso e per l'indipendenza a lungo conse·r vata dei singoli noduli. I stologicamente è irr1portante la tessitl1ra g·e11erale de lla neoplasia per la di sp o~izion e 1n cordoni e ammassi cellulari che si spandono nei seni linfatici perifollìcolari ·e midollari, di· posizione eviden tissima nei gangli di p iccolo o mediocre sviluppo. Il quadro emato.log·ico può va.riare notevolmente da caso a caso e non 11a 11ote caratt eristich e spi ccate. L'A. dalla osservazione di due casi di a ffezioni gniandolari, ampiamente illustrati, uno oi l infosarooma, l 'altro di endotelioma, trae deduzioni p,r atiche circa la difficoltà della diagnos.i e il valore -dei vari r eperti. Nei dl1e pazienti la cutireazione locale, alla quale da alcuni si vu 01l darie notevol·e valore, era vositiva rr1entre negativa ·era la cutir.eazion e generale, nonostante l'accertata in.esistenza di l1na forma tubercolare. Anche la terapia iodica p11ò tl'arre in in.g anno in queste forme, perch·è tutt e le forme ghiandolari di qualsiasi natura possono trarre 1111 lieve transitorio vantagg·io da tale terapia. La radioterapia in tutte le affezioni di natura ghiandolare esplica una brill~nt e azi one, ma soltanto p all iativa perchè dopo remissioni il 'processo riprende il s110 andan1ento· progressivo ad es ito costantemente l~ta.le, a lmen o nelle forme malign·e sopra .considerate. Solo l 'interven to chirurgico, se precocissimo, potrebbe recare un utile definitivo vantaggio. 1

CTOTOLA.


690

11. POLI C:Lll\ I CO

FARMACOTERAPIA. Il borato di sodio in terapia pratica. (LOEPER

e

1'URPIN.

Presse Médicale, n. 27, 2

ap.1ile 1924). Il borato di sodio era noto come medicamento ·esterno nelle aff.ezi.oni a.ella pelle e delle mucose, ma già alcuni an·n i fa Gowers riconobbe in esso proprjetà antiepilettiche e Marie e Crouzon nel 1920 ne ricor.darono i vantaggi nel trattamento d eg·li aiccide nti ed equivalenti epi· lettici. \ Esistono du.e oorati di Na: iJ bi- ed il tetraborato. Gli AA. , adop·erandoli parallelamente non hanno coin statato òiffere.nze ap.p rezzabili nella lo.r o aziori.e. Dinanzi allai fr.equ.enza delle dispepsie nervose -e delle re1azioni nervose n·eJ decorso degli stati ga,s trici gli AA. ebb-ero l' idea di utilizzare i borati nelle aff.ezioni dello stomaco, 1sostituen.doli al bromuro di cui sono noti gl 'inconvenienti. Nei casi in cui l'esame chin1ico e citologico del co·n tenuto gastrico davano risultato negativo· e Ja r.adiologia: solo in qualche caso metteva in evidenza un certo grado d'ipercinesi, e quindi nulla poteva mettc·r si jn ra.pporto con la sin tio·m atologi.a osservata (bruciori, cram1pi, dolori tardivi , vomiti, ecc.) d·etta sintomatologia miglio·rò nettamente e rapidarn.ente ed il medica111en:to si n101strò d·el pari efficace ·Contro le reazioni a distanza f.1~e.quenti rlel co.rso di tali dispeipsie (rossori dopo i ·p·asti, vertig·ini, tremori , palp·i ta.zioni). Nelle gastriti lievi, n.elJ a gastrite t1J.cerosa, nell'ulcera callosa o non i ris11ltati furo110 incoraggianti e p.e.rsin-0 nel neoplasma il medicamento ha mostrato qualità iseda.t.ive, toip iche notevoli e sembra an.che goda ·di un potere antisettico. C·erto il J)orato di Na ha l e Slle insufficienze, vi son casi in cui fallisce ed ha· qualche benchè lieve inconveniente (qu.alche brucio1re, talora un po' di diarrea, del prurito), ma è certo poC-O tossico, poco irritante, è diuretico, non agisce sul fegato , non prcw-0ca cram:pi. Pare che l'a.zione sia qua.druplic·e : topica ·e si deduce dalle ID·O dificazioni che a1pporta sul contenuto citologico di certi vomiti; alcalinizzante (azione p.erò debole e non oltre l'aSlsorbimento del medicamento); antisettica (notev~le Sl.Ii fermenti, minore nei batteri ) ; sedativa (l a più completa e la 1neglio ctimostrata). Il boro non provoca come il bromuro depressione nervosa o psichica, non modifica i rifles i tendinei o P·utPillari. Gli .A..A. non credono 1

...

I

L:\.NNO

XXXI ,

FASC.

21J

cl1e a l boro sia attrib11illile 11n'azione precisa su questa ·o quella p.a.r te dell' appa.rato vago-simpatico g·iaccl1è e. .·o !)are capace d'inftuenzaTe tainto le reazio11i dolorifiche e spastiche di1)e11d·enti' indl1bbi.am ente dal vago quanto le reazjoni che forse sono in dipendenza del simpatico. Per la posologia: il farn1aco p11ò essere sommi11istrato sotto fo1ma di soluzior1e 1 : 200 con o senza ugual parte di g·licerina e nella quantità di 2-3 gr. p. d. Nelle lesio11i 0I'gai11iche è preferibile somntinistrarlo mezz,ora prima dell'1ngestione d·e i cibi, nei distl1rbi inorganici irisieme agli alin1enti. Somministrare per periodi dj 8-10 giornj intercalati da periodi di rj1)oso. PALLADfNI. 0

CBNNl BIBLIOGRAFICI. CH. LENORMANT et P. BROCQ. Chirurgie de la

tète et du cou. VI edizi·one. l\lasson et C.ie, Editori, 1923.

Più che di nna nuova edizione, del b€n noto trattato d el dott. Lenormant, si tratta in realtà di un l.i bro del tutto nuovo. Dell'antica edizione non sono stati conservati che i capitoli di chir11rgia oramai classici L'edizione JJC'esen1e è stata redatta cogli stessi criteri clella !)fi1na, ma le tecnich e sono state rimaneggiate e a dattate alle idee attual.mente correnti. I processi o·p erativi antichi sono stati soppressi ,e rimpiazzati da metodi più moderni accettati dalla maggioranza dei cl1irurgl1i. Fra i capitoli più importanti intieramente trasforma ti sono da segna1are quelli che trattano della chirurgia dei nervi della faccia, delle fistole d·el dotto di Stenone, del laringe, -ecc. Fra i capitoli agg·iunti: Le vie d'accesso ai grandi vasi del collo, l'exeresi di grandi tumori del collo, il trattame·nto delle pseudoartrosi del mascellare inferiore, le plastiche deJ. cranio. Di og·ni operazione viene esposto un metodo, in generale q11ello i1sato dai chirl1rgi della facoltà di Parigi. All'esposizione del metodo, che è fatta sempre sch ematicamente e con grande cl1iarez.za, viene fatto precedere un riassunto dell 'a11atomia d ella regione. Le numerose fì.gt1re ch e ill.ustrano il n1anuale sono in parte originali , in parte prese dagli ..<\11tori dei q11ali sono rjportate le 01Jera•

Zl OnI.

Non è certo 11n trattato completo di medicina operativa - nòn era questo nell'intento clegli Autori - i q11ali si propo11g ono solo di


[ ..t\.l~~o \:\XI. F'Asc. 21]

)

'·

SEZ IONE PRATICA

esporre per le di verse le.sioni chirurgiche del... la testa e del collo, una serie di operazioni le più adatte secondo la loro esperienza.

D

lVIANFREDO ASCOLI.

'•

'

l

P.

MotJRE.

C·hi rurgie vasculaire conservatrice.

Masson e C., editori, 1923. La. g·uerra recente ha reso più familiare la chirurgia conservatrice d.ei vasi, che prima per lungo tempo era parsa l'appannaggio Ji qualche operatore specializzato. S1 tratta certo di tecniche oltremodo difficili e tali da non potersi improvvisare. Bisogna conoscere bene lo speciale strumentario che questa chirt1rgia richiede, ed è necessario t1n tirocinio sperimentale. Queste cognizioni el.ementari sono svolte nella prima parte dell'opera dall' A. Nella seconda parte sono esposte le indicazioni della sutura dei vasi e le sue applicazfoni in chirurgia 11mana. Il libro, scritto da un chirurgo che da tredici a nn·i si occupa di suture e trapianti vasali, ci è parso contenere un'esposizione mol.to accurata ' e completa dello stato attuale della chirurgia vasale e dei risultati che da essa si possono ragione volmente attendere. IVI.' A.

J.

BANDALINE.

Traite11ie1i~

ch es d'air cJiaud.

de s plaies par dou-

Pag. 6i, pg. 31. Maloine.

P.aris, 1923.

La fisioterapia malgrado la molteplicità delle sue applicazioni e il valor e dei suoi i)rocedimenti, è tutt'oggi trascurata e forse misconosciuta . Eppure l 'a1)plicazione nella terapia medica de.ll'aria calda è vecchia tanto quanto i vecchi unguenti, ma a quella si penisa assai meno e meno volienti,eri cl1e non a questi, .quantunque le guarigi·oni che l e si debbono ascrivere, usata convenientemente , s'impongono seniz a meno n·ella cura delle distrofie cutanee (piaghe flaccide, scottature, congelamenti) e, quando siano accessibil,i, anche a quelle sottocutanee. I malati, la cui scelta per il trattamento deve essere rigorosa, vanno sottoposti per 1530 m. ' a doccie d'aria calda a 150° proiettata da un apparecchio elettrico speciale, con la forza di 150-300 grammi. Oltre l'intensa iper·emia attiva locale è notevole l'effetto analgesico della doccia calda, la quale esercita un·a benefica azione sui processi rigenerativi dei tessuti, provoca una notevo1e fagocitosi e possiede una ~piccata azione steri lizzatrice, lasciando, a g·uarigione compiuta, llna cicatrice quanto mai elastica.

691

Il piccolo ma.n uale che abbonda di luminosi esempi dimostrativi riportati negli schemi e nel1e figure, non Mve sembrare troppo conciso nè troppo modesto in rapporto al lavoro com'Piuto, ma deve piuttosto convincere che ogni v~rità accertata ha }?isogno di poche parole per essere compresa e segl1ita. E. MINGAZZTNI. CESARE

ANTONlJCCI.

Ech:inococco

del polmonf'.

Pag·. 304. Tip. Garroni. Roma, 1923. -

L. 20.

La freq11enza con la quale ql1i da noi si osservano le cisti di echinococco. basterebbe a giustificare l'opportunità di una pubblicazione su tale argomento: ma il lav.oro dell'Antonucci è qualche cosa di più e di assai meglio di una semplice e sterile raccolta di fenomeni e dati. Poichè si scorge in ogni periodo ed in ogni frase non già il com.p ilatore paziente, ma il medico ed il chirurgo abitl1ato ad osservar-e i malati sulle solide basi di premesse teoriche e conoscenza pratica, sul vaglio della propria critica. Se a questo si aggiunge che dell'argomento non è dimenticato nulla, si capisce facilmente come non si possa non augur are alla pubblicazione la maggiore diffusione possibile. In essa, pressi alcuni preliminari sulla biologia ed alcune notizie storicl1e, veng·ono tr.attati co11venie11ten1ente retio logia e la l)atogenesi dell'echinococco: all'anatomja patologica, e sopratl1tto alla sintomatol ogia e alla diagnosi sono co11ferite ampie discllS·sioni; e ness11no dei mezzi snssidiarii, alcu11 a cleJle ricercl1e biologiche o di gabinetto è stata dimenti-cata. ì\Tel trattamento s,ono anche n1e11zionati i 1nezzi me cli ci; tra quelli cl1i r11 rg·ici, 1' A. 11e propone uno personale, ch·e sebbene a.11co1·a non att11ato, merita veramente cl1essere te11uto présente, e di essere ar1zi spe rim·entato. Il metodo dell'A. è specialme11te indicato per i e.a si senza adere11ze estese e consiste in una toracoton1ia estesa (se occorre a lembo), incisio11e del polrr"'one, asportazione delle cisti: ridl1zione senza dr·enaggio con sutura dei labbri della ferita polmonare : chiusura ermetica d ella breccia toracica: segt1e lln pne11motorace artificiale, stabilito i1n.mediatamente dopo. l'intervento, alla Morelli. Un.a bibliog·rafia completa s11ll 'arg·omento, ~ delle splendide tavole riproducenti radiografie di echinococcl1i d·el polm one, assai dimostrative, chil1dono l'inter.esBante ed importante lavoro che vorremmo proprio raccomandare ad ogni studioso., il quale difficilm ente potrebbe trovare altrove tante e sì C·omplete notizie. 1

E. l\tI.


692

lL

Proceedi1ia o{ the Tw enty-NintJi Arinual M eeti11g of the Ameri~an Institute of Dental Tea-

I/O. vide l'ammalato con viso di pallore cada.ve· tico senza polso radiale e carotideo, con brevi e rari respiri come di chi è nel punto di morire eù allora, senza perder tempo, prese il più sottile ngo da puntura lombar-e, praticò una iniezione endo· cardica di ·5 eme. di soluzione di adrenalina al millesimo. I/ago fu infisso perpendicolarmente neJ IV spazio intercostale sin. a 4 cm. dal bordo ster· nale, quasi rasentando il margine su:p eriore della V costa. Ap1:>ena praticata l'iniezione si avvertirono puls&.zioni forti alla radiale che ·Poi divennero valide e regolari mentre il respito ricominciò ed il col or~ dell'infermo cambiò. Dopo 5 mint1ti la conoscenza era tornata. sebbene non completa; ma ben presto si riebbe completamente e 20 giorni dopo usci guarito. Parla quindi delle indicazioni che sono limita te agli ari:esti del cuore per shock operatorio, per sincope, ecc.: ne vanno n3turalmente escluse le cardiopatie mediche. Il prof. BAGLIONI aggiungr ricordi di fisiologia Sl1ll'azione dell'adrenalina.

clie1·s (Atti d·el 29<> Congr. Annuale dell 'Isti-

tuto Am·ericano d-e gli insegnanti di odontoiatria). E.dito..dall'Ameirican Institute of Dental - Teaich ems.

[ •.\.NNo XXXI, FAsc.· 21]

~OLIC:Ll~lCO

Gli insegnanti .d i O·d·ontoiatria d-elle Scuole degli Stati Uniti di America sono uniti in un sodalizio, il qu.ale ogni anno conv,oiea un con .. gresso su quiestioni riguardanti esclusivaimente l 'il1segnamento ·della specialità. Queste assisi sono molto inteneissan.t i perchè riv1elan.o come gli insegnanti .di ·odonto·iatria intend-0r10 seguir e il progresso gienerale d·ell' arte sanitaria. Il vol11me ·c he ci viene inviato riguarda la riunione tenutélJ a Montreal, Quebec, nel gen . naio del 19".è2. Esso rac.chiu·d·e una serie di relazioni sulle varie materie .insegnate nelle scuol.e. d·enta.rie, seguite dall·e relativ·e discussioni. Non possiamo en.trare in })articolari. Dobbiamo limita rcj a rilavare la nota dominante in tutti q11esti scritti : la })r eoccupazione di migliorare sem.p re più la coltur.a medica dello studiente in odonto.iatria per m1etterlo in grado di appr·ezzar.e quegJi str.etti legami fra la patologia del dente e la patologia delle altre p1a rti dell'·orga11ismo, che oggi costituisco·n o la questione dominante nel caro.po o·do·nt.ol ogico. r.. e:

lleaz·iori,i biologioh e nelle eohi·n ococcosi 11mr~n e.

Dott. E. TRENTI. - Espone .le sue ricerche sulla intradermoreazione precoce e tardiva nei rispetti dell::i Ghedini-Weinberg. Ricorda le dosi, l'influenza delle qualità dei liquidi usati, la specificità delle reazioni. Il prof. G1uo1cE:\ ~DREA ricorda che alla sua esperienza si sono dimostrati più utili i liquidi cistici di fegato di ovino. Il prof. PONTANO ritie11e sia inutile mescola.a:e liquido cistico da cisti_ di polmone, di fegato, ecc. Concorda con l'O. che jl liquido cistico più utile è quello <,lelle cisti 11man-e, ma che ad ogni modo qualunque sia il liquido adoperato la intradern10rea zione è la reazione più sensibile .

0

BCCRDEMIE, SOtlETA MEDICHE, GON6RESSI. R. Accademia Medica di Roma. Seduta ordinaria del 23 f ebbraio 1924.

Presidenza del prof. V. AscoLr, presidente. L e occlusioni in,t'3stinali da divert·icolo di M eck el. •

Prof. O. M,iRGARuccr . - L'O. prende occasione da tlue casi da lui operati e r;·uariti di occlusione intestinale da diverticolo di ~Ieckel per ricordare i dati an~tomici e riassumere la patologia riguardante il diverticolo di l\tleckel . Nel primo l 'iJeo era dovuto ad invaginazione dell'ansa su cui il diverticolo era impiantato : nel secondo a con1ptessione dell'intestino a mezzo di briglie cicatrizia li originate dall'apice del diverti:. colo. 1

Rianiniazione nied·i a·n te iniezicrne di adrenalina ne l ven,lrictJlo sinistro d el cuore.

Prof. R. BASTI.\~ELLr. - L'O. riassume la storia di u11 malato nel quale la rianimazione fu ottenuta con l'iniezione di adrenalina nella cavità del cuore. Trattùvasi di un n1alato di 68 a nni, operato di cistotomia ipogastrica con r achia nestesia stovainica jn cui l'iniezione sottoaracnoidea lombare aveva determinato sincope; tutte le cure erano state apJìlica te senza risultato.

S·u lla p r et esa es·i sten,za d'i uria gastrolipasi propria. del .~ucoo gastrico. 1

Prof. A. CLE~IBNTI. - Comu11ica le sue esperienze in base alle quali i-:i può negare esista una gastroJipasi nel succo gastrico, e che qu~lla rivelata da a lcuni fisi-0logi è in rapporto con piccole quantità di sangue o di essudato nel piccolo stomaco a lln Paulow che ~ inescola a l Recret<>. · E. GROSRI.

Memento. Disr>oniamo di alcuni esemplari del volnme contenente le Relazioni, i Lavori, le Comunicazioni, Discussioni, ecc., dQ1 XXIX Congresso .. della So" cietà Italiana di Medicina Interna (Roma, ottobre 1923) della cui importanza i lettori potranno accertarsene dando uno sguardo all'lndicP Generale riportato nel foglietto incluso nel Fascicolo 13 di questa Sezione Pratica. È un volume di pagg. ~~IV-272 nell'ampio formato del nostro « Policlinico», in commercio al [>re7izo di L. 60, ma che i nostri abbonati riceve· ranno franco di porto per sole L . 48 se in Italia e per sole L. 55 se a ll'Estero, inviando detto imoorto mediante ' 'aglia postale o con assegno bancario al Cav. Luigi Pozzi, Via Sistina 14. "Roma.


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PR:\T1CA

APPUNTI PER IL MEDlOO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Infezioni urinarie di origine gastro-intestinale. · Esclusa la tubeTcolosi, · 1a maggior parte (75 per cento.) delle infezioni rena-vescicali rico11 osce una origine intestinale. Quelle di origi11e ·sanguigna (consecutiva ad influenza, ad enterite, a raffreddamento, ecc.) si presentano all'improvviso con brividi, ipertermia, dolore lomb.a re, piuria; quelle di o·r igine ureterale si manifestano invece insidiosamente, senza f ebbre, nè dolore, con t1na leggera frequ enza nel numero delle minzioni; in seguito si manifesta il dolore. La prognosi è ge·n eralmente benigna. Gra.njean (rif. in Jot1,rnal des praticiens, 2 febbraio 1924) consiglia nel trattamento il riposo in letto, l'applicazione di ventose scarificate ai reni e di compresse umide e calde. L.e iniezioni di olio canforato. sono, secondo l 'A., antisetti~he ed innocue; si iniettano 5 ~mc. al giorno della soluzione al 10 %. Si dà nno infu,s i caldi, acque alcaline; si permette il latte; si dà il brodo ·ii legumi quando si inizia ·il miglio.ramento. La massima quantità di liquido permessa è di litri 1 lh al giorno. Si possono aggiungere : 30 grammi di lattosio 'p er litro di acqua; event11almente si fanno con questo iniezioni ipo.dermiche (30 gr. per 1000) di 125 eme., o si introduce eventualmente con il goccia a goccia. L'antisepsi intestinale ·Si combatte con l'uso di lassativi leggeri (solfa to di sodio, sale di Seignette). Per via interna si darà l'urotropina e' l' e1mito.Io (gr. 1.50 per giorno); i balsamici (trementina, sandalo) possono aumentare 1 a congestione renale. Il cateterismo ureterale co11 la lavatura del bacinetto si farà nelle form e gravi od anuriche dell'infezione a:cuta. La b.a tteri-0terapia (coli-bacillare) è uti lizzata nella fase acuta (500 milioni per eme.; ogni tre giorni, eme. lh + + 1 - - 1 e 1h). La cistite di origine vescicale è piuttosto rara e si stabilisce insidiosamente, aumentando continuamente d ' intensità. Si prescrivono dit1retici, comprésse calde sull'epigastrio, suppositori calmanti, piccoli ~li1 steTi caldi; nella donna iniezioni vaginali calde, pi~coli clist.eri lal1danizzati. Instillazioni di olio gomenolato al 10-20 %, o di n itr.ato d'argento a 1/ 300 (3-4. eme. dopo avere v11otata la vescica). Questi trattam.e nti si applicheranno anche nelle form.e croniche; talora saranno necessarie le lavature· del bacinetto, più . r,ararn ente la nefrectomia. E altresi indicata 1a cura termale. fil.

Sul trattamento delle nefriti. La tera1Jia delle malattie renali si limita i11 gen erale al trcttta1nento !)iù ·O· meno empirico dei vari sintomi; vi sono però dei principi gen,erali che stanno alla base di ·ogni cura e che • sono sogg.etto di discUJssione. H. MaciLean (Lancet, 1924, n. 8 e 9) passa in .riv~sta i punti p.r incipali d.ell·a questio·n e. Dieta. - ~ un v.ecchio p.r.egiudizio da abbandonarsi quello che rictuce l'ing.estion e di :albumina per timore ·di tiare a1J1m1entare quella escreta d.a l rene; l 'una non ha alcun effetto sull'altra. Una oorta limitazione nell'ing.estione di a1bumina è però nreoessaria rper eivitare un eccesso di formazi·o·n.e di u~ea, acido urico ed altri prodoit ti della desintegrazione proteica,, ma questo solo in certi stadii avanzati di nefrite. In altri casi l a sottrazione d ell' albumina l)UÒ esser e dannosa; tutto dipende d,alla capacità del re11e ad espelle~e i prodotti del ricambio azotato ; s·e .essa è buona, si deve d a r e albumina nella qua·n tità n.ecessa ria, se invece si ha ritenzione, è m eglio limitare l a quantità de.l l' n lb11mina. Anch.e sulla dieta a- od ipoclo1·UJrata si esagera da p.arte di m·olti; l a v·era indica.zione di tale dieta è data dalla p·r esenzai di ed.ema, mentre l'uso indiscri-miin.ato di essa pvovoca inconv,ernienti ·ed è n1al. sop·po rtato. L'ingestione di liquidi va semprre lim.i tata sia nelle nefriti .a;cute, sia ne.i ·Casi subacuti co·n edema; l'uso di diuretici è generaJmente seinza effetto. Si è voluto combattere da taluno, con la somministrazione di alcali, q·u ella partico·l are forma di acidosi, che si trova nelle malattie renali, tale .cura è però inefficace .e, 1sp-reciaJ.mente se fosse fatta p.er iniezioni, sarebbe dannosa. N ess·u n beneficio si ritrae dai diversi mezz.i usati p·e r abbassare la pressione, senza contar~ poi che l'elevam.ento della pr.essione è in fondo un me-zzo di difesai per l'ammalato. Perr qÙanto riguairda il trattaim1ento delle nefriti cToniche, l 'A. dà i seguenti cornsigli : Nel tipo idroemico, caratterizzato d a .ed·eir1.a, da difficoltà di .esc·r ez,i one dell'acqua e del sale, nonchè dalla p:rres'e111z.a di notevole qu?.n t.ità di al.bi.1mina nelle urin.e, quando l e prove r1er la funzionalità. renale in r:ap·po-rto ~Li prodotti clel ricambio azotato siano b,u one, il miglior trattamento consiste n el dare 11na b11ona dteta con quantità a n.ch·e notevol e di p:r oteina. La <liu resi p·u ò ·e ssere favorita con la son1ntinistrazio11e di urea, ria cont,inuarsi per l1na settimana, interrromp en dola poi per iiprend fn~] ::i in se1

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LANì'\O XXXI, FA&:. 21]

IL POLICLJ N JCO I

guito. I bagni di aria cal·délJ no.n p,01·ta110 alcun. giova.m ento. 8.nzi sonio i.spesso dannosi, sp·e cia.1mente se vi sono s egni di debolezza cardiaca. Nel tipo azoternico, vi è u11a netta ir1sufficienza nell'·esc.Pez,io11e ~ei proc1otti del ricambio azotato l' urina contjene di solito piccolissime quMltità di albumina; si nota la ten·denza allP. complicazioni cardio ,·ascolari e, tost·o o tardi, alle manifestazioni uremiche. Nei casi avanzati l'abitua}e die.ta a bas-so ~onten.uto p.r.oteico può essere indicata, . ma questa, jn generale,, spe. cialmer1te nelle forme lievi, può essere dannosa, anche perchè aggrava lo stato di anemia spesso notevole nel ne1fritico. Le te1D.denze attuali sono per un'alim·entazione del nefritico assai più larga ch·e per il pa ssato. Una grande cura si u serà sempr'e nel protegg·er.e il n.efritico dai ra.ffredda1:n:e1n ti e da altre influenze deleterie. fìl. 1

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Il trattamento delle coliche nefritiehe prolungate. Oltre a lle coliche nefritiche, che con caratteri di acuzie dan110 luogo all ' espulsione Ji sabbia o di un piccolo calcolo, Gay et (rif. iJl .Presse 1n érlicale. 19 g.ennaio 1924·) distingue altre form e di colicl1e ad inter\'alli più o meno ravvicinat.i che si prolungano; l e 11rine si fan• no più ra1·e , sanguinolente, manca l' emissione di sabbia o di calcoli. Per queste forme. si irr1pone il trattamento con le manovre endosco.pich·e. I/A. consiglia di non attendere più· d~ ~4 -0re per iniziare tale trattamento, che sarà be · ne far precedere da l1na radiografia, la quale potrà dare utili indicazio1li. sulla sede, sul numero, Eul volume dei corpi estranei. Una condizione as olt1tamente n.ecessaria da mettere i11 luce prima di q11alsiasi intervento è il grado di inf.ezione del re11e bloccato. Se essa è recente e leggera, con la sonda si vuota nn bacinetto messo in tensi-0ne, ma ancora contrattile e ei può così ottenere una lavatura antisettica ed un buon drenaggio; allorchè invece l'infezione sia antica ·e grave, il cateterismo t1reterale è co.ntroindicato, .le ma110,.-re possono produrre una perfor<:lzione della p a rete ·u reterale, un3. periureterite s11ppl1rata e gTa, ·i i11cidenti setti. . cem1c1. Non vi è bisogno di anestesia generale; ne1l'uomo basta quella locale. Si introduce nell 'nretere llna sonda ad estremo conico, che i11contra l'ostaco,l o che vie11e mobilizzato dolc.emente, ciò che spesso è sufficiente, per farPuscire il calcolo. In caso contrario, si inietta una miscela di 11ovocaina-glicerina e, cinque mi1111ti dO})O, dell'olio , tentn,ndo in s.eg11 i to con llna s onda l)Ìll l)iccola. 1

Questa passa spesso a lato del cal·colo e ~i ha la fuoriuscita dell'urina, ciò che fa cessare s ubito i d,olori. Si lascia la sonda a perma11e11za })er qualcl1e Ol'a, dopo di che la si ritira e, spesso., il calcolo la seg·ue. Quando invece questo non è espulso, si introduce di nuovo ·a sonda, che si lascia più a lungo (circa 48 ore), rinnovando le lavature e le iniezioni di olio. Se il risultato è negativo, si farà la dilatazione ureterale o l 'ureteretotomia interna. Se il calcolo è arrestato nella porzione intramurale dell 'uretere, si farà la diatermia o la meatotomia dell 'uretere. Se poi tutte q11.este manovre falliscono , si ricorrerà alla ureterotomia ester11a.

fil.

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Azione della scopolamina sul clono e sulla· reflettività in genere in un caso di parcki nsonismo postencefalitico. Seconclo. i vari AA. i riflessi tendinei 11ella si11dron1e pal'kin soniana i1ostencefalitica prol11r1g·ata , ·engo110 co11siderati or.a norn1ali, ora aboliti, ora esagerati. D'altra parte Wilson afferm a che la degenerazione progressiva lenticolare e la l)aralisi agitante (così vicina al l'e;trki11sonisn10 poste11cefal it ico ! ha11no i11 colnu11e il tren1ore e l'ipertonia co1n.e l 'assenza di }Jaralisi e di anomalie dei riflessi. L ' interesse di precisal'e bene lo stato dei riflessi nelle sindromi l)arki11so11iane postenceJaliticl1e onde poter svelare t1na lesione sempre l)OSsibile delle fibre piramidali della capsnJ a iD:terna, risalta grande quando si pensi cl1e è appunto alla normalità dei riflessi che la r:ig·ictità parkinsoniana <leve allo stato att11ale clelle nostre conoscenze il carattere che le è propr-io « extrapira111idale ». lVIa la constatazione dello stato dei rjftessi llrta contro lo scoglio clella rigidità muscolare cl1e immobilizzando più o n1.eno i cliversi segmenti cl egli arti, im,p ·edisce com.e l'esecuzione d·ei movimenti ,-olontari, la i)rod11zione dei movimenti riftessL Esperienze di lVlag·alhaes Lemos eseguite su cli 1111 J)arkinsoniano postencefalitico (Bevile 1ìeitrologiq1le, 1923, n. 5) mostrano quanto aiuto ci può in taluni casi dare la scopola111ina. Iniettando nel paziente gr. 0.00120 di scopol a mina 1' ..\. ha notato che m entre prima d1elle iniezioni non era constatabile clon.o del pied€. 20 minuti dopo . nello stesso tempo che ~i vede\-a diminuire e quasi sco1nparire la scialorrea. i1el mentre so:rravveniva secchezza delle fa11ci, si attenuava la rig·idità e compariva l111a tre1)idazione s11inal€ da1)11r.ima a de-

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' [ANNO

XXXI, F ASC. 21 J

SEZIONE PRATICA

stra lieve, poi a sinistra, raggiu11gendo un massimo d'intensità e scomparendo dopo 4-5 ore in l1no con gli altri effetti della scopolamina. Ripetuti esami con ripetute iniezio11i, davano sempre la medesima risposta. In alct1ni casi di sjndromi parkinsoniane postencefalitiche la scopolamina permette perciò di provocare un clono del piede sconoscit1to fino ad allora, mettendo in evidenza la surreflettività tendinPa, svelando così l'esistenza di una lesione piramidale; allorchè d11nque la rigidità acquista t1na intensità notevole è opportuno eseguire l'esame della reflettività d·opo l1na iniezione di scopolamina con la certezza che, esistendo lesioni pira midali, esse vengo110 facilme11te messe in evidenza.

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dista11za di a.lcuni giol'ni dalle prin1e manifestazioni (l'esantema ru<limentario e fugaoe sfugge spesso alla .coilJStatazione) possono av·ersi dielle ricadute con eisantemi a. tipo morbillifor111.e. 1

POLLITZER.

Per la quali'{ìca di specialista. - Al dott. L. B_ da S. Fi·ora : 1

Per ora non occo1·re r1ess11n diplon11a per assumere' la qualifica di specialista; per i laureati dopo il 31 dicembre 1925 l'esercizio delle specialità verrà regolato dal R. D. 31 dioembre 1·923, n. 2909 (cfr. qt1esto periodico, fase. 17,. p

566).

L. P.

All'abb. n. 5810 - 1: Consulti gli i11dici }Jer materie. I fascicoli può richiederli Hll'Amministrazione, inviandone l'importo. T.

l\llONTELEONE.

POSTA DEGLI ABBONATI. PUBBLICAZIONI PERVENUTECI.

Si pregano gli abbo11ati eh(' desiderano valersi di questa rubrica, di conformarsi alle seguenti norme: Avvertenze. -

r.101xr

1) I J,ichiedenti devono dimostrare la qualità òi

abbonati :firmando per intero i quesiti. Qualora lo desiderino, per la risposta si farà lllSO delle iniziali o di sigle convenzionali. 2) I quesiti devono riferirsi a temi generali, non a casi specifici. 3) Non ii forniscono indicazioni bibliografiche su argomenti di studio ristretti (per tali copi esistono Istituti bibliografici ad hoo) . 4) Non si esprimono è1l)J>rezzamenti o giudizi su specialità terapeutiche nè su Istituti di cur~. 5) Non si risponde privatamente. 6) Si prep:a èli non formulare più di un quesito per volta. 7) J,,e risposte eguiranno con la maggiore ~ol­ lecitudine consentita dalle esigenze redazionali , ma non si garentisce una risposta in1mediat.a. La cosidetta

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cc

febbre glandolare di Pfeiffer ».

All'abb. n. 8521, E. A. Cassano:

E una linfoad·enite acuta secondaria a l1esioni faringee: tonsilliti o farin.g iti comuni, ·difterite, scarlattina, morbi11o. La difte·rite o 1a. ·scarlattina sono la causa più frequente di tumefazioni acute e dolorose dellre glandole d.el collo. La prese11za di essud,ato sul fa1i.ng·e e la dimostrazione dei bacilli ·di Loeffle:r in casi dj difterite (in cui possono anche c.omp·a;rive esantemi scarlaittiniformi o morbi11iformi), i sintomi catarrali a carico d eille m:ncose in caso di morbillo, :sopratutto p e:r ò il criterio epiden1iologico condu·cono alla diagnosi esatta. c,omiplicazioni quali l'otite ,e l'albuminu.iia 1ren:d ono . probabil.e la diagnosi di sca1rlattin.a , in cui a 1

L e aderenze nellc operazioni transperiton,,ali. - ~ilano, F. '\7allardi, 1923. PlRAZZOLI ~\. gR1co. Il riflesso « 0011.tlo-esofageo » e i tumori dell'esofago. - Milano, Enrico Zerbonir C EH.ARE.

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1923.

Il compor/ a niento dei bacill·i difterici sui t essuti umanii. - Napoli, O.tfic. ('romotip. «Aldina », 1923. IlADIOE LEONARDO. B eitrag zu·r J(enntnis <ler Wu1id diphtherie. ·- Jena, G111s tav Fischer, 1923. ID. Zur Fra.qe der Streptokokkenvi1·uzenz. I"'eipzig. Georg Thieme, 1923. SAT,MON .t\.LnERTO. Teoria ipofl,sa'fia e t eoria infutiNapoli, Tip. nelloclibulare dell' lperson·n o. « Studium », 1923. Io. Nuove vedute sui tifl,essi. - Siena , Stab. SBernarflino, 1923. VALZELLI DINO. Febbre m elite·n se autooton,a in Jlilan o. - Y.fila no, Martini . ~ . Mattazzi, 1923. PA SSINI HouERTO. Oortioo-pl e1trit i tubercolari.. Terni, Tip. Augusto Visconti. 1922. GI ULIAN I lGNAzco. La teoria elettronica nell'ele-ttrotero pia. - Roma , Oasa Eò. « L'Elettricista »r R.\DICE LEONARDO.

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1922. n1AGLIO~I LUIS

c.

Arte 'V Oiencia. -

Buenos

-~iresr

Impr. « SRn ìVlartin », 1922. ~tudiitni, 20 apr. A. CARDARELLI. Ascite da cirrosi. - L. Dr PRISCO. L 'adrenalina nel sangue enelle llrine degli affatica ti. Olz.irur.qia Org. d. Jfovimi., mar. - D. FIEscnr .. Perone pro tibi::i. . - R. ZANOLI. P aro-osteo-artro· patie dei paraplegici. - G. SERRA. Neurotizzazione diretta del mu·scolo. - G. BENASSI. T,-0mba lizzazione del primo n1etamero sacrale. Pa.ris Jléd., 12 apr. - BRESSOT. Trattamento dell'appendicite ac. - A.. T.\RDIEU. Neurastenia vera e tbc. - GurLBERT. Roentgenterapia dell'ipertrofìn pro ·tat. •

...


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11. POLJCLil\lCO

[l.\NNO

XXXI,

FASC.

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. Per la m_igliore esplicazione della vigilanza medico-scolastica. Il l\1iin1stro d·ella Pu·b blica Istr'Uzione 11a diretto ai Provveditori agli 1stt1 di una c1rcola,re· volta a spiegare la importan.z.a della edu,cazione ig·jet1ica dell.o .scoJ.aro e della fu.nzio11e del medri~-0 scolastico. ' Pr.emesse alcune considet[tzionj crordine g·ene.rale, ooggiunge la ciircoJ.are: «La istituzione del medico scolastico~ guida illununata e ,,alido cooperato•rie d,el maestr-0; dovrebb'essie:rie l'aspirazione di o·g11i Com11ne; ma anche n·ei pi~coli centri, dove manca j] · t ecnico specializzato, il maestro potrà contare Sl1ll 'oper.a d·e l sanitario, essen1do prescritta dal1' art. 145 del R·egola:meinto g·ene.r ale sanitario 1° febbraio 1901, la ispezion·e, aJm,eno mensile, 'J)e1r ·P-arte dell'Ufficiale Sa.nitario in tutti g·li Istituti scolastici. e< Recentemente, pe1 r iniziaitiva di alcuni Comuni, un altro funzionario m odesto ma utilissim.o, s'è intro1dotto n.ella scuiola ~ completa.r e l'op,e ra. di igiene e di assis.t enza, medica ·ed a fo·rm~re un an•e111o di congit1nztooe fra il medico ed il maestro, fa·a la scuola .e la famiglia: la vigilatrice sanitaria scolastica. _ « Questo personale femn1injle, (particolarme-nte pr.eparato, non solo coa.diuva il m.edic9 nelle sue ispezioni .e n.ell'esaime individuai.e dello scolaro, non solo ne esegue le p:riescrizioni, facen.d-0 le indispensabili medicazioni di quei piccoli ma tanto freqUJenti malanni del fanieiullo, ai quali di soljto la famiglia non dà im-· p,ortanza m1entr e c.ostitl1isco11,o a.I.t rettanti e1l1e·m ,enti di d.e bolezza fisica - inai co,a ,diuva .anoo•r a l'insegnante nella ispe,zion.e cli puliz,i a, ·e·stendendola peTiodicam.ente anch e alle parti .coperte, e ·prrooedendo m ie glio di quello che non possa fare il maestro, a.Ile applicazioni prati-eh.e tmmediate di qt1elJe elem·entairi regole di n.eitt1ezza che sono il primo dovel'e dello sco laro. « La pediculo\Si, che costituisce purtroppo una piaga universale delle classi povere e meno ed11cate, sol o per m·ezzo della vigilatr]ce . ba 1potuto av.e:r.e una decima zione 'che si avvi•Cina alla scomparsa asso111ta. « I.Ja vigilatrice poi con la ossel'vazione co·Ptinn.a• dei fanci11lli , si è dim-0s.t rata inoltre utilissin1a nel raccogliere molti preziosi ele1nenti da segnalare a.1 medico, per gli eventt1ali prelissima nel 'r accoglie1·e n1011 i J1reziosi elementi gere di anoma1lie, d efici enze , malanni succes1

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(*) I~:.1

pre.sente rubricn è nftìdn t:1 n 11'a ''". G1rvANN1 •

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C*)

sivi, con svantaggio indi·scutibile e pe.r gli ·scoJ ari e per la scuola e p.er la società. « Dove poi la vJgilatrice è ril1scjta di utilità eccezioinale è i1el1 'azione a domicilio, dove si reca a portare il consig1io ed il suggerim,ento del mie.dico, ottenendo con un 'opera ·cortese, ma tenace di persl1asione, que]lai cooperazione a.ella· famjg-lia ·che altrimenti sareb be ben difficile ra.g giungere. , « Com,e l'esp.erimento ha dimo strato, gli avve1rtin1enti con i richiami alla pulizia, alla disinfezion,e da pa.raissiti, inviati per i.scritto o a mezzo dello scoil aro, non ha mai l'efficacia (li una dimo~trazione prati.ca fatta con m·olto tatto da·yanti aJle madri. Persin.o i suggerimenti del me.dico-scoJastico per cur.e mediche e inteirventi chjrt1rg1ci, acqui&tan;o maggior vaJorr.s persuasivo se p.ortati e.d illustrati dalla . vigilatrtce, vene11do a cade.r·e, di froin te a.d l1na donna che sappia insinuare co11 un linguaggio faimig·lia re l 'l1tilità di un provvedimento, la llatll:tale diffidenz.a che molti sn,esso dimostrano verso il parere. n1edic.o, non richiesto, e spe,s so interpretato come una arbitraria imposizion.e. « U11a maggior c11ra per la. pnlizia e la salute dei fanciulli, t1na maggiore assiduità alla scuola, una dimint1zione della morbosità degli scolari .soin o i risultati ormai diin1ostrati dalla istitu.zion·e della vjgilatrioe. c< .Condizione indis·p ensabile p,er la riuscita di qt1esta. iniziativa è la buona• :scelta di un personale tecnicame11te p1reparato e fornito di llna natu.r ale attitudin,e a qu1e sta delii9ata fun· zio1n1e; ma anc,h e là ove n,o,n S·i p1ossono asisu~ me1:re \rigilat:rici p t"Oif essioniste retribuite, no·n sarà difficile, con 11na p1r u dente ri.oe.r.ca, trovar.e signo,r i.n e che voglia.n.o de-dica.r e a questa o·p e.ra di tanta impo1rtanza socia1.e, la loro attività qt1ali 'l1igil.atrici sanita'rie 'Polontarie ». 1

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Emendamenti alla composizione del Consiglio Superiore di Sanità. Il numie ro dei dottori in medicina' e chirurgia , cl1e compongo no il Consi.glio S11p.eriore di Sar1ità è portato da otto a undici e cj.oè: sei pariicolarmienrte ·C ompetenti nell'igiioo.e pubbli· ca, ttno in idrologia., uoo in pediatria, uno in cliJli.ca medica, llil,o in pa.tologi.a generale,, ·(D. L. 27 aprile 192 1t-, rL 621, Gn::.::.etta [ l fficiale, 1 ' rnaiggio n.. 109). , «

1

.

~ELVAGGI,

consulente legnle del nost?'O fteriodico


{A~~o

)

XXXI.

l<'ASC:.

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NELLA

SEZIONE PRATICA

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V .I TA P 11 O ~~ES S 1 ON A LE.

I

Cronaca del movimento professionale. . I

)

In merito alla elinicizzazione deg ti Ospedali. Riceviamo: l'alermo, 12 n1ag-gio 1924. SJJett. Amni.ne Giornale Pol·icli1tico - Roma. In seguito alle deferenti dichiarazioni per la <!lasse degli Ospedalieri pubblicate nel n. 18 di cotesto periodico, questa Associazione l1a ripreso in -esame l'articolo del n. 14 e-d ha deciso di inviare 1a seguente risposta: 1. Nell'articolo a pag. 473 si contengono errori di fatto e di <liritto, fra gli altri si afferma clic la legge sulla c-linicizzazione ft1 approvata coi pieni poteri, mentre allo stato si tratta soltanto di un decreto che. come i::i legge all'art. 12, 1sarà presentato a l Pu rln1n~nto i1er es~ere convertito in legge. . 2. L'articolo attribuisce agli Ospedalieri delle affermazioni erronee, forse per poterle più facilmente confutare. Infatti fa dire ag·li Ospedalieri che i ·Clinici non banno la capacità tecnica di assistere ~ curare gli nmn1alati. Niei;ite di vero in ctò, e nessuno ospe(lalicro lo ha n1ai detto, nè pensato. Gli Ospedalieri hn11110 .·empre affermato che l'assistenza ospedù li era tende alla J)iù pro11t.:'l restituzione a.Ila societit ùegli infermi guariti, mentre l<l assistenza clinicn avente per -.;oCOJ)O lo studio <.lidattico dell'ammalato, ritarda r>er necessità quest1 reintegrazione, e non incontra per qnes to sfl'uttamento la prcfer01ur.n llf'i 1Hl7.ieuti: < <:iò è r-onferma to dalle stntif'itic·lle dalle qnali i-;i dt\l-iUlllE:' eh~ il re11climento socia le de~:li Tstituti ospedalieri, tenuto conto della n1e(li.1 della degenza. nnmero _per-centuale degli inter,·0ati. u1ortalitil, non è inferiore a quello degli I ~tituti clinici più perfetti. 3. J..o stesso tono <' lo ,stesso :;;corJO ba l'altra afferrnazione a ttribnitn :i gli ospeda lieri. i qunli, secondo il Poliolinioo, t·en1ono di in11)rimcrc carattel'e scientifico alle Cl1re degli un1malati; ed è natt1rale ehe il periodico sogginngn : «E' clifficile a chi ragioni serenamen{"(l f'Ò obbiettiva1u~nte <li tinguer<' -eure scientifiche 1 non sciPn t ificl1<.•: 11011 esiston o che cure ben fatte o n1al fatte». Ora, in nessuno degli o~·clini <lel giorno cle~1i 0Rl)edalieri si afferma. di aver cn rato o Yole1· ct1rare gli infermi non scientifìcarue1tte, e d ·altra parte gli Ospedalieri non banno bisogno di essere n1essi sull'avviso per 1e cure be11 fntte o mal fatte: i risultati del loro 18 "'oro sono lì a proy::-i rlo. an<'he in confronto dei clinici. -J. T/urticolo pro!'icgne <lice11do {li non tenere conto di argomenta~io11i 1n inori con1e hl se~t1ente: che 1 1?li ospedali non nossono integrare l'insegnamento clinico. Siamo C'oRì all'a1·gomento no11 1ninore, ma bensl m::t ssimo f' fondament.ale,1 l">erchè è .appunto q11~llo che ha i~pirato tutto jl cleereto. che h.a lo scopo unico e 11recipuo di an11ienro1·e la ca 1·riern ospedaliera. spcci(\ cloYe ~i afferma in concorrenza colla clinica, e <li rendere impo~sibile di fatto Io insegna1ne11to libero -delle m~dich e cli~cipline. 1

'

Che gli Osped.alieri possano integrare l'insegnamento clinico non è <lubbio. I...e €cnole ospedaliere così fiorenti ed apprezzate doY-e esistono sono lì a provatlo; e la assoluta !)referenza che i giovani medici danno alle corsie degli os1ledali, anzichè a qnell~ dei clinici, prestaudo\i volontariamente seryizio gratuito, allo scopo di addestrarsi alla pratica ptofessionnle, i1on ammette clliarimento e coonment-0. Ed anche il famoso decreto all'al't. 5 ha ammesso che ospedali, anche in <:ittà non sedi di l~niyersità, accolgano stude11ti e laureati per l'eSel'cizio della pratica professionale sotto la guida di Priniar·i ospedalieri. lVla dopo questa lusinghiera affermazione di principio segue la clausola monopolizzante : Senti.to il pa.1·ere della, .Facoltà. ]!l edica. 5. Un altro el'rorc di fatto da rileval'e è il seguente: L'art. 1° ùel decreto esclude gli Ospedali cl i Ron1a clall 'obbligo della clinicizzazionc. Ciò importa che il nu1uero clei letti delle cliniche di Roma (in n1edia 80) so110 1>ii1 che sufficienti ai ùi1'og11i cl~·llo insegnameuto. T1Yrece clinicizzando nelle a ltre i-;c\di nntver.sitarie gli os1ledali con ·u na media infpriore ni GOO letti, le clinj che. ugg1ungendo ai propri letti quelli ospedalieri. verrebbero iid avere dappe1tutto un nun1ero di letti superiore ad 80, riò cbe sarebbe eccessivo ed in contrasto con lo spirito dell'art. J o del decreto ~t0~so. Sorvoliamo a nelle noi per brevità sn i.ll"g-omenti n i uori. llesiderian10 vert> fnr conof.;ce1·e ai collegl1i d'Italin, come già banno pnhblicn to i giornali politici. the il ministro Cknti l{.l n Palermo, il 2 aprile, ag·Ji Oi:;peda lieri di Catania, Mes~na e Pnl(\rn10, pre~P ntn ti dag·li on. Scnlea e Cirincione, ha ripetuta1uente dichiarato n0lln 1nanif\rn più esplicita ed i1H?ql1ivocabi lE> C'he lil <·1injcizzazio11e avrebbe rig-na rdato ca.so ver raso sin go lii 1·eparti ospedalieri <' u1ai inte1·i ospedali. Pertrtnto se il testo <le1 decr~to. r>er r agioni b?1rnoratiohe, ha cons0rvato la ~Uèl dir,i<>n0 primitiva. abbiamo fiducill chE~ il Regolnmento verrà a C'Onfermare gli impep;ni i11deroga bili del ministro. Con ogni osRerYa11za

11. P resid. dPll'.4.ssor. 1

Prof.

~~1 PdiOi

~"'A1rsro

Ospedalie1·;, <li Palr1·1n o

ORESTANO.

Genova, 8 maggio 1924. S1>ett. Direzi-0ne del J>olic·linioo - Ro1na. In merito all'articolo l>llbblicato nel Il. 14 dt'lla Sezione pratica, e di cui n pag. 602 cl('l n. 18 d~lla ~tei:.sa. a l)TOI)()Sito della prote~tn dei l\'.Iedici o~pe­ dn Ijer1 palern1itani, tengo ::-i dicbinrarc n nome di tntti i colleg·hi OSJ)edalieri della nostra regione che, nell'opposizione che è st1tn fatta e continuerà a farsi al decreto ora pubblicato. ~d nllu sua eventuale applicnzi<>n~. sebben(-\ l'interes~ nostro peroonale possa sentir:;;ene offeso, pure questo pa i;:;sa assolutamente i11 seeondn linea di fronte agli i11t~­ ressi g~nerRli co11 cui. l'~<'ondo il nosìl'o ronyinf'i-


698

IL POLICLlNlCO

mento, <letto de<.:l'eto viene a contrastare. E le ragioni di qt1esto contrasto ci paiono principalmente le seguenti: 1. Anzitutto il decreto di clinicizzazionc viene ad aggravare uno stato di cose che, se pure già preesistente, non per questo è e sarà meno deplorevole; cioè a dire una condizione di monopolio dell'i·nse•

g11a1nen,to superiore da parte dei professor;, uffic·l ali · i Clinici nel caso nostro. La Scuola Libera,

questa piatb-tforma di n1olteplici battaglie elettorali e parlamentari, sen1bra oggi do,rersi arrestare. con un'assurda llmita.zione, alle scuole elementari e medie. Quella che dovrebbe essere la scuola libera pe;r definizione, voglio dire l'Istruzione Superiore, è oggi ridotta, almeno per ciò che riguarda l'insegnamento clinico, alle accennate condizioni monopolistiche da parte di illlSegnanti i1fficiali. Lo I:-:titu to della Libera Docenza, a cui tanta parte dovrebbe spettare nel completa.re la cultura scientifica e professionale dei giovani studenti, è oggi . • almeno negli ultimi anni della Facoltà di Medicina, quasi praticamente abolito, tanto gli studenti sono presi nella ferrea morsa dell'insegnamento t1fficia le; basti il dire che persino le Esercitazioni pratiche di Clinica sono oggi affidate al Titolare! Ora non sarà, ma la clinicizz.azione pare (dico «pare») voler maggiormente intensificare gli osta coli che già si frappongono all'esplicazione dell'insegnamento libero, col togliere a molti Liberi Docenti che oggi coprono, e i1on indegnamente, la carica di Primari d'Ospedale, il campo fruttuoso dei loro studi e delle loro osservazioni. Ed è ovvio 11 ritenere che la soppressione di l1na sana e nobile eml1lazione fra Cliniche ed Ospedali non debba certo rit1scire giovevole al progresso degli studi. ~è vale l'affermare che tale svantaggio sarà co111pensato dal maggiore materiale di studio che lè ()liniche verranno ad avere in virtù del prese11te decreto; giacchè questo materiale potrebbero Averlo ugualmente a disposizione col giovarsi dei Reparti Ospedalieri 11er l'istruzione pratica degli Atnilenti. salva restando l'indipendenza degli Ospedali e dei Primari ::ii quali tali Reparti sono affida tl. E dirò anzi che quello di essere chiamati a collaborare all'istruzione dei giovani è un desiderio ripetutamente espresso già dai Medici Ospedalieri. 2. In secondo 111ogo si vel'rà a .creare, specjalmente nei piccoli centri universitari, una specie di Servizio di ~tato per ciò che riguarda l'assi~tenza ospedaliera degli ammalati poveri, con tutti ~li inconvenienti che abbiamo, or non è molto. deprecato in altri rami dell'attività stat:ale. E la prima e non meno grave conseguenza sarà l'inariclimento della pubblica beneficenza, che ha avuto t'lnta. parte nel creare, e tant:a ne ba nel mant<'nere i p11bblict spedali. Per quanto nobile sia il fine che lo Stato si propone: come è quello dell'incremento delle Scienze ~Iediche, è certo che q11esto no11 tro-va, almeno nelle masse, quel facile consentimento che trova invece la pietà per il p-Overo sofferente. _-\.. ciò si aggi11nga quella diffidenza. giustificat:t o no, che nel nostro Paese domina an('{)ra per hltto ciò che &'l di statale e di governntivo. R8 ~tn f::tre lln confronto fra i lasciti eh~ ~i 1

hanno annualmente per gli Os1Jedali, e quelli invece destinati alla pubblica istruzione! 3. Senza volere addentrarci i1ella quistione giuridica della 11a ten te viola~ione della volontà dei • Testatori, cl1e legarono <:ospi<:ue som•m e per Ospedali amministrati e dil'etti con criteri espressamente o tacitamente indicati come ùi loro gradimento, ci pare tli una evidenza innegabile il di1·itto dell~1 cittadinanza a 1·olere il controllo diretto della gèstione e delle direzioni tecniche dei propri Ospedali. Controllo che verrà invece comvletamente a mancare, qua·ndo gli Ospedali cittadini passi110 alla dipendenza delle Cliniche Universitarie. A queste principali ragioni <:ll.e militano contro la cosidetta clinicizzazione, molte a\tre se ne potl'ebbero aggiungere, e i1arecchie sono già state illu:::;t1·ale ill altri seriiti; di modo che reputo suvel'fiuo il tol'nare u ripetcl'le; 1ui auguro solamente che di tutte quante S. :W. il )ii11istro della P. I. e S. E. il Pl'esidente del Consiglio vogliano tenel'e ' il d.ebito conto neJl'elaborazione d el Regolamento, in maniera che una eventuale applicazione del Decreto sia resa alme110 l..>iù tollera bile alle Amministrazioni che dovranno st1birla, e siano salvaguardati i diritti acquisiti; e nello stesw tempo sia riconosciuta. la necessit<ì. che la libertà d'insegnamento non ·ve11ga completamente ubollta nelle Università Italiane, non solo, ma sia rimessa invece nel dovuto onore, specialmente utili.Zzando i Reparti Os1)edalieri indipendenti come un ottimo ca rnpo di i st1·uzione degli studenti in Medicina, sotto la guida dei Prin1ari che hanno dato prova ùi maturità scientifica e professionale. Co11 l'ingraziamènti antici1)ati, Dev.n10: A. G.

Per la celebrazione del medico caduto in gu_erra. ( Continuazione; 'l;edi .fase. 20).

Lire

Dott. Rivara tti, Reggio Emilia 10 Dott. Cepelli A .• id . . . . . . . 5 Dott. Giacchi Fra11cesco. i(l. 10 Dott. Rizza tti, id. . . . . . 10 Dott. Pighini Giacomo, id. , 10 Dott. Barbieri Pietro, id. 10 f)ott. Fontanesi Carlo, id. 1() Dott. llertolani Aldo, id. . . . 10 J)ott.ssa Bertolani Del Rio Maria. id. 10 Prof. VRlenti Giovanni Luca, id. . 80 Dott. PJn ucher Enrico, Guastalla 20 Dòtt. i\1cnozzi Roberto, Ramiseto . . 20 Dott. Facci Giuseppe, Rolo . . . . 10 Dott. Guidetti Pi~tro. Regnano 10 Dott. Caradonna Egisto. Barco 10 Dott. Sozzi L11igi. Reggio Emilia 10 Dott. Fiandri Ottavio, Rio Saliceto . . . . 10 Dott. Bon::.ci11i Luigi, Baiso (S. Cassiano) . · 10 Dott. Curini-Galletti C-0simo, Cadelboscosotto 10 Magg. l\tl. Porn1 Pi~tro. Firenze . . 120 dap . l\f. Durazzano Vin~n7..o, Tiuccn 80 Prof. Marchetti Oscar. Firenze . . 50 Prof. Leoncini France~C'O, Parmn . 80 Dott. ~1artelucci Rt1ggf>ro. Firenze . . 25 Dott. Braccianti Cino. :H'iesole . . . 20 Dott. Raffaelli L11igi. nagnone . . . 25 Dott. Clpparone 'Nicola, Borgo S. Lorenw 25 20 Dott. Semeria Maggio Antonio, Sanremo 1 0 Dott. l\1ariani 1\rlanfredi. Pistoia . · · · Dott. Mariani ~fario. Pistola . . . . . · .. · · 10 (O ontiti1ui).

#


f~.l\.NNO XXXI, FA$C. 21]

SEZIONE PRATTCA

699

)

CONCORSI.

Ro.,-coFREono tForli). dotta; vedi fase. 20.

POSTI VACANTI. AL~~1_\NF.I,LO

( Jlresoia). - f.;. 7000; t1.ff. san. !;. 800; bici<:l. I ... 1000: dop·p io e.-v. : qui11quenni. Scad. 31 0 ma<r Ob'io • n.\RCHJ (Pesaro). - A tt1tto 31 mag., consol'zio; L. 6000 per 200 I>OY., tre sessenni decin10. I .... 2500 eav ., L. 300 uff. san., «nuda casa di abitazione». Eti1 lim. .:10. Accett. ent1·0 un mese, serv. entro 40 giorni. BONDENO (Fe·r rara). - A tutto 31 mag. Due condotte, l)er _Scortichino e Stellata: J.1. 10,000 oltre L. 3.000 assegno fluttuante: 5 quadrienni dee. Serv. entro 15 g. Etil lin1. 35. ' raglia postale di L. 50.15. BoNDIONE (Udine). - Consorzio. Stipendio e indennità L. 14.400. Aun1enti I1€riodici. 2 indennità .c.-Y. Tassa concorso T.J. 30,10. Docu1uenti di rito. Gratuita abitazione civile. Scadenza al 15 git1gno. Richiedere avviso Segreteria comu~ale. C'F.RIO~OLA (Lecce). Sc:1ù. 30 mag. ì\1edico d. DiBpensario pubbl. comunale i1. l)rofilassi e cura sifilide e mal. veneree : r_J. 2500 (sic) lorde. r..,a nomina n vrà· la durn tn di <'inqnf' a1n1i. GAVELLO (Rovigo). - Scad. 31 mag. Vedi fase. 19. Ammin1straz. Provin,ciale di Te,.ra

LECCE.

d/0-

Direttore medico sala pro\inciale di re<.1ezione degli esposti: J,. 000. Scad. ore 12 del 31 mag . .Età lim. 45. Sei·,·. 0ntro lfi g . Chiedere annunzio. f,JF;VICE (Ouneo). - Con BergoJo: J,. 5500; uff. su1i. f;. !)ÒO ; alloggio: tassa c·onc·. Ti. 50. Scad. 31 mag. J.JIVORNO PIEMO~TE (Nov<Jl>·a). - 1a cond. interna: L. 6000 e 1° c.-,.., per ~00 l)QV.: addizion. L . 3. Scad. 31 mag. Tassa ronc. L. 50. 1\IARCELL'i:NA (Roma). - Scad. 5 giu. L. 7000 oltre L. 300 uff. san. e L . 300 nrm. farm .. primo c.-v.; ab. 2000. Un'ora di ferrovia da Roma. MARIGXANO (Forlì). - . A tutto 5 giug., 1a. cond.; vedi fase. 20. MASSA . Scad. 30 mag. Per Canevara. L. 6500 e 1a. indenn. c.-v. tran.to. -

OSTELLATO (Ferrara). -· SC'ad. 15 gi11., 3a cond.; L. 10,000 e 5 quadrienni decimo oltre T.J. 3000 in funzio11e indenn. c.-,r. (variabile) . Vaglia postale di L. 50.15. POGGIO DI BERNI (Forl1). Scad. 31 mag·. L. 8000 e 1° c .-v., oltre J;. 1000 uff. sa11.: L . 2500 cav. ' 7ag lia postale di I.1. 50 intestato all 'ES.:'1.ttore. PONZANO DI FER?.10 (A.scoli P iceno). - A tt1tto 10 giug.; ab. 1861: hn. 1441; L. 6000 resid., L . 1000 per 1000 pov., L. 3000 cav., L. 500 uff. san .. L. 360 arm. farm., L. 4500 temporan. pei cittadini non facoltosi; primo c.-v.; tre sessenni decimo.

s.

GIORGIO (Ascoli Piceno). - Scad. 15 gin. '.L. 6500. residenza e cura poveri; due c.-v. come -stat.ali; aumenti periodici come impiegati del comune. Vaglia posta.le L. 50. PORTO

RAOOUIA (Messina). - Sc-a.d. 31 mag. L. 5000 (sic) pei pov.; · L. 610 llff. san.

A tutto 25 gin .. 1a con-

S. GIOVANNI IN ìVlARIG!'\ANO (l'1 orli). - ...il tutto 5 g it1., J.a. cond. Va!!,'lia postale L. 50.20 intestato a l Sindaco. Ab. -100 agglom. e 2069 sparsi in lul. 984. I •. 1 000 e 1O bienni ventes .. oltre L. 2500 ca". : due c.-Y. Serv. ei1tro 15 g. SPERLIXGA (Oatania). - Sti1).. L. 5000 ( s'ic); per uff. san. L. 500: indennitit provvista medicine lire 1500. Scnd. 30 giug. Rivolgersi Segreteria comunale. Vnglia p0~tale òi I.1. 50, intestato al Tesoriere comunale. SPISETE (Oampobasso). A tutto 15 giu.; lire ~1.500 (sic) e tariffa abbienti, 5 quinq. decimo, I1. fiOO nff. san. Et:à Jim. 39. Aecett:az. e ntro 8 g., ~rvi% io entro 20 g. TRABIA (Palermo). - A tutto 31 mag.; r_J. 5000 (sio) pei pov. e 5 quinquenni dee.; primo c.-Y. : inrlenn. supplet. oltre i 500 pov . UDI?-.ri:. A.mministraz. Provino. del Friuli. - ìVledico di Sezione nel Manicomio Provinc.; L. 11.000 oltre supplem. cli servizio attivo in L. 300 (sic.) annue e c.-v. di legge, alloggio person. mobil., lt1ce, ri~cnld., vitt-0 nei giorni di guardia; 4 quadrienni e 2 quinquenni decimo ; dopo 5 anni eventuale qualifica oà honorem di primario, con a11m. di '.L. 500. Etit lim. 25-35. Srad. ore 18 del 12 gi11g:. Rivolgersi S<.>greteria. VARTO (Chieti). 1a. zona; L. 4000 (sic) oltre I.1. !500-1000-2000 in concorrenza fino a pov. 250-5001000 rispettlv. e 4 quinquenni dee. Scad. 31 mag. Ser,-. entro 15 g. Ab. 15.000 di cui 2/3 al centro. VERNOLE (Lecce). Per frA~ioni e centri sparsi; lJ. 5000 (sic) fino n. 1~00 J)OV. (Rio), addizion. L. 5; L . 1500 cav.: 5 quinquenni dee. Scad. 31 mag. VOLTURINO (Foggia) . Scad. 31 mag. L. 4500 (sic.) , isalvo variazioni · che potrà apportare la G. P . A.; 1° c.-v. CONCORSI A PREMIO. R01.ifA. Società ltalia·n a di M edioiria Interna. S:ono aperti i concorsi (riservati agli studiosi con cittadinanza italiana), per due premi di lire 10 mila ciasc11no, offerti dalla Ditta Hoffmann-La Roche, per lavori eseguiti nel campo della terapia medica. ros:sono conC'orrere a detti premi singoli autori, più autori che abbiano lavorato in collaborazion~, iistitnti scien tifici no11 i11d11striali. I lavori dovranno essere stati già pubblicati, sa lvo eccezione. I lavori presentati al concor·SO dovranno avere carattere strettamente scientifico e non dovran110 servire da réclame a ca~ prodnttrict o a singoli individui. Per concorrere al 1° premio gli autori dovranno presentare lavori pubblicati entro il peri(){lo aecorr~nte dal 1° gennai.o al 31 dicembre 1924:: per il 20 prt'mio i lavori dovranno essere p11bblica ti e ntro il biennio 1924-25. Il termine per la preser1tazione dei lavori per il concorso al 1 o premio scade a lle ore 16 del 31 dicembre 1924; quello per il 20 premio a lle ore 16 del 31 dicembre 1925. I lavori òovranno inviarsi alla Segreteria della Società di Medicina interna, in Roma. Per ulteriori schiarimenti rivolgersi alla Segreteria della. S-Ocietà., presso la R. Clinica Medica al Policlinico Umberto I - Roma.


700

lL

POLICLI~ICO

MOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICE~ZE, 11 dott. Giovanni Fravega, capita110 di comple-

mento, è stato decora t-0 della medaglia di bronzo dei Benemeriti della Salute Pubblica·. La borsa di studio fondata <l<lgli italiani dt-1la Penr1silvania per un post-O presso 11 C-Qlh.!gio .Medi<:v :b,emmiuiJe di E'iJadeltia è sUtta a~segnata. aJla sigr1orina Elena Angelucci di 1--lorna .

'

!...a Giuria <lell'E.s posizione Internazionale <l'Igiene tenuta a Stràsbu1·go in occ.:asione <lel centen,11·io pasteuria110 l1a assegnato un diploma d'onore al ~Iunicipio di Ro~a per le opere di ~rveglianza seolast1ca, degna affermazione nel campo del ciYile i>rogresso.

NOTIZIE DIVERSE. La celebrazione dei medJci caduti In guerra <:hc doveva aver luogo il 24 maggio 1924 per cause di forza maggiore, è stata rinviata improrogabilmente all'autunno di quèst'~nno. .~Ile famiglie degli Eroi Caduti cd a tutta la Classe Medica sarà i1resto comunicata la d~ta precisa. . Per informazioni rivolgersi al Segretatio Generale clott. F. Bocc·hetti, Direttore Sanatol'io dt Anzio (Roma).

Convegno per lo studio demografico - sanitario del cancro. Si è tenuto a Roma un co11vegno della Commissione tecnica delegata dal «Comitato Internazionale d 'Igie11e )) della « S-Oci~tà tlelle Nazioni )) allo studio demografico-sanitario del cancro. J ,a seduta inaugurale ebbe luogo il 14 maggio, presso la Direzione Generale della Sanità Pub_blie<1. Il tlott. Lutrario rivnlse ai co11venuti u11 saluto in nome del Governo itali.ano e dell'amministrazio11e sanitaria; rispose il rlott. Jitta, capo del Servizio Nazional~ peT la Salute pubblica dell 'Olan<la, in nome delle rappre::i"entnnze estere. Hanno preso parte attiYa ai lavori i dottori Lutrario, Jitta, Greenwood, DeeJ.man, Niceforo, ecc. La C-0mmi·s sione ha a11che visitato vari Ospedali, IiStituti scientifici e curativi.

***

In questa occasione il prof. Gaetano Fichera. direttore dell'Istituto di 11atologia chirurgica dell'Universitit di Pavia, 11a tent1to, sotto gli auspici della «Federazione :N'azionale i1er la lotta contro il ca.nero», due conferenze e una di1nostrazio11e il 16, 17 e 20 maggio, nell'nula della Clinica Medica, gentilmente concessa dal prof. V. Ascoli. L'oratore venne prese11tato dal presidente della Federazione, sen .. l\1:archiafava. Egli ha esposto am1•lamente i suoi studi e le sue ooncezioni sull'eziologia dei blastomi maligni, nei quali egli vede la conReguenza · di uno squ,ilibrio ornoge·no di natura oostituzionale; ne ha tratto clelle conseguenze notevolissime, relative allR diagnosi di p1-Pdi-sposizione, alla diagnesi della les-k:>ne iniziale ed alla cura: questi studi sono suscettibili

LANNO XXXI,

}\\SC.

21}

di ulteriori SYiluppi, che I 'insigne scienziato ha prospettato e si ripromette di compiere. Le due conferenz~ furono ascoltate col più vivo interesse.

Intercambio coliurale. 11 })rof. Ludolf I~rauer, clinico medico di An1u11rgo, ha tent1to iu 8euo all'Accademia :Yledica di

Ron1a, nell'aula <lella Ulinica medica, una conferenza sulla cura <.'h irurgica d<'lla tubercolosi poln1onare. · L'oratol'e, })resentato dnl !Jl'Of. Ascoli, si è esprèsso i11 lingt1a itu.lia11a. La .m1a confe1'e11za, b1"t'Y<..', dimostrativa, eftica-· . <.:lssima, venne illustrata da numerose e nitide proiezioDi che han110 per:mesoo di seguire davvicino i diversi tem1Ji ùegli atti operatiYi e di far Yalutare le difficol tit e le seIDJ)lilicazioni della tec:nica. La conferenza è stata molto apprezzat:a. e v~1rrà. a promuovere tra noi l'attuazione dei metodi curativi preconizzati dnl Brat1er.

***

Il prof. Hans ).Iuch, patologo di Alllburgo, ha tenuto i1ell' Aula ~lagna dell'Università di Palermo llna conferenza sul tema : «Fenomeni immunitarii »; fu presentato dal preside della Facoltà medica prof. L. :àlianfredi; esordi in francese, salutando i co11venuti, e })1·egò il <lott. Di Renzo di legge1·e la traduzione della conferenza, che fu seg'11ita con interesse clal denso vubblioo.

VI Congresso nazionale di medicina del lavoro. Si svolgerà n ,~enezia ùal 10 al 4 giugno; l'inaugurazio11e avrà luogo nella ~:a la ~apol~ortiea (Piazza S. ::Vlarco): i 1<1 vori \c:o i terranno nell'Ateneo Ve11eto (C1am1)0 8 . Fantin); la S,..greteria ha sede a Campo San Stefano, :!.768 - Venezia. Temi ·ufficiali: 1) J1Jtietti della monotìonia del Ja,,oro: Relatore 1>1·of. El. Cevidalli; 2) Assistenza. prenatale alla madre operaia sana e mal.a ta : Relatore prof. L. Ferrannini; 3) Avvelenamenti professionali per via inalatoria : Relatore prof. P.reti;. 4) Orari ridotti di lavoro per gli invalidi parziali: Re la tori professori ~}. l ...ieraccini e F. Vitali; 5) Sugli studi più recenti della patolog~a del lavoro: Relatore prof. G. Giglioli; 6) Relazione medicoigienica sugli esercizi ùelle .Assicurazioni obbligatorie in ItaJia : G. Pistmti. Agli atti del Congresso sarà allegato un Jnàe:cdella iuedicina del lavoro, index che verrà .sempre aggior11ato nei successiYi atti dei Congressi futuriPresidenti dèl Con1it«1to .1·011or(· sono S. E. Cl-orbino e il prof. Luigi Devoto; Presidente del Comitato esect1tivo è il i1rof. :B"abio ' ritali; Segretario ge11erale è il dott. ~.\nto11io Dian. La q11ota d'iscrizione è fissata in L. 25 per i C-0ngressisti ed iI1 'L . 50 per gli Enti che aderiscono al Congresso. Sono assicurate speciali riduzioni ferroviarie, d'albergo e di ristol'anti per i ·congi·tssi·s ti. Saranno organizzate gite a scopo scientifico.

* **

Presso - la Cassa Xazionala d 'Assic.u.ra.zione per gli infortuni sul laYoro, ha avuto J11ogo la riunione •


[.:\ ~~o X,'\~. I, FASC.

21]

701

SEZIONE PRATtCA

per costituire il Comitato Regionale per il Lazio del VI Congresso ~azio1mlc cli ~JC{liC·irut del Lavoro. Il Comitato ha coucreta to in linea cli lll<tssiu1a l'argomento cLellP C'()U1l1nicnzioni al Oong1·esso. La Croce RoS$a Italiana predisporrà una comnnic;az.ione sulla istituzio11e di una Oolonù1 .Agricola per la rieducazione ~•l lav·o ro dei tu bercolotici e sul funzionamento dell'Istituto per 1;1 rieducazione degli Invalidi tlel lavoro e delL.l gnerra. J/lsti tnto <1'Igien€', Previdenza ed, Assistenza Sociale pres<'11teri1 n11a relazione sulla propria organiz1.nzione, ~nlle i)roprie finalità e sull'azione di propaganda s\'olta· ti110 <ld oggi. Il Comitato ha espr~so il ,dto che il Ministero dell'Economia Naziona le faccia l'Onoscere a l Oona-resso l'attività svolta, a mezzo della Direzione o . Generale del LaYoro e della PreYidenza Sociale nel campo della Mediéina del Ul\Ol'O, voto che sarà trnRm€'~so a S. E. l'on. Oorbino.

possono compiere autorevole v1·01laganda bene.fica,. di informare di quanto precede, le famiglie inter~. sate, esortandole a chieder('. a ll'occor\·enza, chiarimenti a lla Sede Ce11tralc dell '01lera · Nazionale(via degli Astalli, n. 15 - Ro1ua). E PQichè l'Opera estenderà, in lln vrossim.o tempo, la sua assistenza a tutti i fanciulli anormali psichici in genere (deficienti dell'intelligenza, affetti da di·s turbi nervosi con anomalie del carattere,. impulsivi, pervertiti, ecc.), ess~. interessa le medesime .Autorità e personalità di ct1i sopra, ad inviare a lla sua Sede Centrnle tt1tte quelle notizie che possano contribuire a ll'accertamento statistico dei predetti fanciulli che non abbiano età superiore ai 15 a nni. Data. l'importanza umanital'ia e socia le d'11n compito siffatto, non dubitian10 rhc esso sar~, da quanti possono, volon teroAA n1ente e diligentement~ adempiuto.

Per gli orfani di guerra e per i fanciulli anormali

Il prof. Ron7,oni, jnvitato dal Gruppo Associa-zioni Femminili, ha ten11to a Milano una conferen7,.a sui nl1ovi compiti delln Provincia nell'assistenza sa nitaria. Ha sostenu to In tesi che la medicina più efficac~ è quella che preYiene e difende; per questi compiti profilattici gio,·erebbe crear e centri di pro paganda, con scuole per infermiere sociali; dispensari di assistenza, stazioni di isolamento, laboratori di ricerche; l'oratore esaminn poi a lcunefunzioni sanitarie che dovrebbero essere asSl1nte indifesa della maternità e della prima infa nzia, dife~a dalle malattie epidemiche contagiose. Concludendo dichiara che la donna oggi entra nella vita con conoscenza delle questioni e problemi .socialf e pl1ò portare il suo contributo in questa difesa contro la malattia e nella propaganda igienicosa nitaria.

1

psic1llei. I/Opera Nazionale per l 'assistenza. agli Orfani di G11el'ra anormali e psichici, della quale è presidente R. E. il <*nerale cl'esercito sen. C.ii<ll'dino, eretta i11 ente morale con R. D. 16 gennaio 1921, h a gi!l n iJerto. due Istituti : uno a Fornaci di Barga, 8JW<·inlmente adatto per fanciulli anormali educabili e che possono a'rviarsi più facilmente. con orlportn11i inetodi, a ll'esercizio di arti e n1e~tieri; l'altro i11 Roma per i casi più complessi. Nun1erosi fanciulli ~i trovano già ricovera ti in detti I stituti: ma l'organizzazione di ql1esti. che è stata lunga e accurata. permette di estendere il ricovero e le cure ancora a centinaia di a ltri. La Direzione dell'Opera, quindi, prega i sigg. Sindaci, Pa rroci . Medici, Insegnanti e quanti altri

I problemi dell'assistenza sanitaria.

Indice alfabetico per materie. Adrenalina : iIDezione intracardiaca per Pag. 692 la rianimazione )) 690 Bibliografia . )) 690 Borato sodico in terapi~ )) 685 Calc-011 biliari : genesi )) 685 Cancro : tra·smissione Coliche nefritiche prol11ngate: tratta)) 694 mento . . . . . Oonsiglio S uperior e ài Sanità : co11171n.'tizio'ne . Cronaca <lel movimento profess·iona1P

Echinococcosi: reazioni biologiche . « Febbre glandolare » di Pfeiffer . In,f ezioni 11rinarie di origine gastro-i11' testinale . . Malattie infettive non esantematiche dell'infanzia e della fanciullezza: diagno• si differenziale • Roma, 1924 -

)) )) ))

696 697 692

))

695

))

693

))

687

Pag. 693' Nefriti : trattamento Occlusioni intestinali da diverticolo di :i\feckel . . . . . )) 692" }) 682" 0111eo1)atia: dottrine e misteri . Parckiusonismo postencefalitico: azione della scopolamina Sl1lla r eflettività Pneumotorace terapeutico, pleurite dal )) 67& lato ~a no e pericardite )) 681 Ragndi del capezzolo )) 692' Succo gastrico : ricerc.h e 'l'ern1)ia luminosa ed ultravioletta : nuo)) 679• va tecnica : . . . Tubercolosi polmona re : cura con la fre» 6n nicotomia . . . . . Tumori primitivi df'lle ghiandole linfa)) 688 tiche . . . · · · )) 600. V lgiZanza meàico-sco zastica . •

L. Pozzi, ed. resp.

Tip. Cartiere Centrali.

.. '


IL POLICLINICO

(PAOIN A

DELL' AMMINISTRAZTONE)

SEZIONE PRATICA FASC. 21

Recentissin1a pubblicazione : Dott. LUIGI CAPPELLI

!\iuto alla . Catted ra. di Elettroterapia e Radiologia della R. Università di Roma.

RADIU1'([TERAPIA MANUALE PER I MEDICI PRATICI

Prefazione del prof. FRANCESCO GHILARDUCCI, Direttore del R., Istituto di Radiologia. ed Elettr?terapia della. R. Università di Roma.

Riporiiamo la breve ma significante prefaz.ion€ con la quale l 'Illl1stre Prof. piacil1to ornare questa nostra pubblicazione:

GHILARDUCCI

si è com

« Que1s to1 libro1, che il Dott. Oa·J)1)elli, uno dei miei vaJotroif'J1i a1it1ti, a1ppa1ssionato e CO'IDJ)eten -C.l1ltoire della. Racliumterapia., pr·es·Pnt.a <11 p11bhl ico me.dico, è fa.tto c-1Jlo scopo di volgarizzate l ,u: -Oel Radiu1n nelle a1pplicazioni all' a,1·te curativ<ti. Lo sco p 101 è statoi raggiunto p1enamente nella forma e nella so~tanza,; nella, f01rD1a pe1·chè 1( stile, semplice e piano permette· di ben C10 mpre11de1re i problemi pi1ì interessanti, che co.s tituiscon la ba.s e teorie-a della, radioattivi~'\; nella1 sostanza. perchè l'Autore, con lodevole paa:simonia, mos qua.n to può a.t tenderffi praitican1ente daJla a.pplic::tzioin e del Radium aillit. terap ia, e specialment a.Ila terapia. dei tumori. N ell' epoe.<t p1;esen,t1e, nella, quale tende a. volg.arizzaa.~si e aid ·e stende1..si l' aip plicazione delle i·aidL'l.zi-0ni alla cura. di molte atffezioni, il lavocr."o del Dott. Oaippelli, per la semplicità e la chiarezz con la1quaJe è r,e da.tto, è de~itina.to a, po1r tare Ull vaJid10 OOtll.tributo alla volgaJ.>izza1Zio1n e di quesU branca della. ter·.a I)ia, a.Ila quaJe è riser\rato certa.mentre uno splendido avvenire. Roma1, Ma;rzo, 1924. FRANCESCO GHILARoucc1. 1

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LA

PSICANALISI

Intorno a questa nostra edizione ecco come si sono recentemente espressi due luminari della scienza neuropsichiatrica italiana : Il Senatore prof. LEONARDO BIANCHI ba scritto:

« .... Ho letto il lavoro del Dragotti con il più vivo interesse ed anche con la maggiore soddisfazione. severo ed italianamente sereno e degno. Me ne compiaccio vivamente con l'autore..••••• »

È

un lavoro critico,

. ed il prof. ENRICO MORSELLI:

« È questo il primo lavoro sintetico che esca in Italia sull'argom~nto - così vessato all'estero, massime nei paesi tedeschi ed anglo-sassoni - della Psicanalisi. Il Dragotti ha compiuto opera utilissima nel redigere un'esposizione critica del Freudiemo così nelle sue spesso ampollose dottrine, come nelle discusse applica~ioni diagnostiche e curative in Neuropsichiatria•••.• ». Elegantissima. brochure di pag. Vl-81 (N. 4) delle nostre e Monografie medico-chirurgiche d'attualità>, stampata su carta distinta in nitidissimi tipi tipografici. - Prezzo L. 1 O. - Per i nostri abbonati sole L. 8. 5 O in porto franco.

Dott. VITTOQIO GHIRON

Assistente v. nella R. Clinica Chirurgjca dt Roma.

L'importanza delle paratiroidi secondo le odierne vedute

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Dott. Prof. ACHILLE CAP0GROSSI Docente di Patologia Medica nella R. Università di Roma - Medico Primario e Ditettore dell'Ospedale Civile e Mazzoni » di Ascoli Piceno

Concetto e .Diagnostica della Tisi iniziale Riportiamo il giudizio testè espresso su questo volume, dal Chiar.mo prof. FABIO RIVALTA: e In questa monografia., oggi indispensabile per ogni medico che voglia. rapidamente mettersi a giorno sulle ultime scoperte relative alla tubercolosi, sono esposte in modo perfetto e completo le moderne teorie che del tutto qanno modificato i criteri già dominanti sulla patogenesi e sulla cura di questa malattia. L'autore ba. svolto con molta competenza. e oon sintesi efficace tutto l'argomento della infezione tubercolare primitiva. infantile in stretto rapporto colla tcbercolosi polmonare dell'adulto e relativi stadi ed esiti. Non man~a un cenno sull'importante fenomeno di Koch, sull'allergia, sulle tubercoline e sulla reinfezione e superlnfezion~. L'autore svolge pul'e lD modo completo i quadri clinici delle forme acute e croniche indugiandosi ~opratutto sull'importante argomento dei primi sintomi della tisi incipiente ed infine aocenna anche all'esame obbiettivo generale e alle ricerche di laboratorio e delle reazioni umorali. Il libro non è molto voluminoso e si legge col massim,o interesse poichè indica ~ medi_co pratico tutti quei principli fonda.mentali che oggi hanno finito per dirigere la cura specifica. "immuno-biologica di questa 1unesta e ttltJusa malattia>.

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IO


Fas(~.

Roma, 2 Giugno 1924

ANNO XXXI

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22

fondato dai professori :

FRAN.C ESCO DURANTE

GUIDO BACCELLI

SEZIONE PRATICA REDATTORE

CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI

1""":::~---= .-==============================================================================:==::--:=-==-:.~~~

SOMMARIO. ~a vori

origina li : P. Pedi coni: J)a.oido meta.-::imino-oss ifenilaìsenico e suoi derivati nella cu ra della sifilide. -Oss ervazioni clinich e: G. Chiola: P ossibilità di permanenza di u n corpo estraneo n ella cavità orbitaria senza con seguenze. - P. l\fa!lotti : Alcuni casi di corpi estranei nel condotto uditivo esterno. T ecnh;a : C. Colucci: Contributo alla tecnica c.lella fenolsulfoneftaleina. Sunti e ra s segn e : SISTEMA SCHELETRICO! ~I. Lupo: Sindr omi lombo-ischialgich e di o rigine scheletrica. i\Ta ssabuau, 1Iillhand e Giuba!: La lussaz..ione dell'anca all'inizio della coxite. Baudet et ::\I1tsn1ooteil: Osteos intesi delle fratture rJiafisarie della ~amba. R. Sacco, O. Cignozzi: Sulla c ura cruenta ed in cruenta delle fratture della rotula. Cenn i bib liog r a fici. A ccademie, Societ à m edif}h e, Congressi. Società ~fedico-Chi­ rurgi ca di Pavia.

Appunti p er il m edico p r ati-:-o : CASISTICA e TFRAPlA: Effetti lontani dei ga.s di guerra. - La malattia. dj Vincent. Broncom icosi ed asma bron chiale. - La tera.pia dell'asma bronchiale. SEMEIOTICA : Le alterazioni delle unghie 11elle m a lattie. - NOTE DI TECNICA : Il dosamento dei cloru r i n e ll'urina. - NoTE o r MEDI CINA. sc1El'TIFICA : Sull'eli1ninazione di sostanze coloranti pe r mezzo del succo gastrico. PoSTA DEGLI ABBO:-IATI. - VARI A . Poli t ica sanitaria e giurisp r udenza : Questioni pratiche. Nella vita pr ofessiona le : Medicina sociale: I lavori del Con · sii:i; lio Generale della Lega delle Croci Rosse . - Cronaca de l movimento professionale. - Concorsi. - Nomine, promoz ioni ed o norificenze. Not f•ZÌ&. Indi ce a lfabetic o p er m a t erie.

DlrJttl di proprietà riservati. - E vietata l a r iproduzion e di lavor i, pubblicati n el POLICLINICO e la p ubbUcazione dei sunt i di essi senza cita,,.ne la fonte, .

LAVORI ORIGINALI. VEN . ARCISPEDALE DERMOCELTICO Dl

S.

ì\lARlA E

S. GALLICANO

IN

R01\.1A

L'acido meta-amino-ossifenilarsenico e suoi derivati nella cura della sifilide. Conferenza tenuta dal Prof. Pro PEorcoN1, m•edico -primario dell'Osoedale di S. Gallicano. La possibilità ' d'introd11rre nell'org·anism.o u111an0 gli arsenobenzoli per via g·astrica, e <:ioè per una vi a meno incomoda di quella delle vene o del tessuto mt1scol are e sott ocutaneo, è stata. 111ngamente st11d iata da moltissimi ed è stata finora una mèta agognata e rion rag·gi11nta. Mèta agognata perchè non v'è ichi n on co·m p r en da qu a nto g r ande, q11anto imme11so vantaggio deriverebbe all'individuo e ·alla società. se si potesse finalmente disporre di lln m ezzo facile, alla JJOrtata di tutti, con cui far scomparire le m an ifestazion i sifilit i(!h e. Non v'è chi possa negare ch e, se l'uso d egli a r senobenzoli si fosse potuto gen·er a lizzar e co·n la son1n1in istrazione per via gastrica a tutti i m alati lonta11i dai centri d ove non '

esistono m ezzi per praticare la cura endovenosa, con la. scompa rsa rapida delle manifestaziot1i infetta11ti sarebbe stata notevolissimamente !Jiù limitata l a diff11sione della sifili de. Lo stesso El1rlich vide questa necessità e te11tò in mil le 111·odi, con preparazioni varie, di rendere toll erato da parte della muc-asa gastrica iJ Salvarsan. Non riuscì. N11met·osi altri. medici e chimici h anno provato con le più ,·ariate preparazioni galeniche; non sono praticamente ri11s.citi. Da ultimo F onrnier, Guénot, Renault .tentarono ancora, ma non ri11scirono Bi sogna concl11dere cl1·e g]i arsenobenzoli attualmente in. 11so 11on si assorbono per via gastrica, e che l a mucosa gastrointestinale è una densa, impermeabile m11raglia fra essi e l'org·anis.m o . Bisognav a q11indi trovar·e un pro dotto diverso, e a qt1esto proposito :-l irò subito ch e non cr edo di esagerare i·n ottim ismo, affermando ch e il problema della sommin i strazion.e degli a rsenobenzoli per via gastrica è in via di risoluzion.e con 1'11so dei derivati. dell'acido arsen ico, dei derivati cioè dell'arsenico pentava1 •

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704

IT. POLICLINICO

lente. Colleghi, sia sempre però presente in 11.oi qu.e lla buona dose di tradizionale scetticismo che non ci conduce a giudizi imprudenti. Entro in argomento e sarò brev·e, brevissimo; sarò quanto più conciso è possibile comvatibilmente 00 n la chiarezza della esposizione. E q11anto riferirò delle mie risultanze cliniche, completerò con la visione dei . malati che pong.o a disposizione degli egregi colleghi. A·n zitl1tto un po' di sto.r ia. Ehrlich prima di gi11ngere al 606 av.eva già ottenuto e sperimentato i derivati p.e ntavalenti arsenobenzenici. L'arsenico, come si sa, è un metalloide trivalente e pentavalente. Negli arsenobenzoli è t1ivalente, negli acidi arsenici è pentavalente; questi ultimi furono dallo stesso Ehrlich messi completamente da part e perchè giudicati poco attivi e particolarmente tossici. La l·o·r o tossicità veniva esplicata da un'azione singolarmente dannosa nei topi a carico del sistP-ma nervoso; quit1di tutta l'attenzione fu rivolta ai derivati dell'arsenico trivalente, agli a rsenobenzoli. È merito particolare ed esclusivo della scuola franc ese l'avere ripreso lo studio dei derivati dell' arsenico p ent.avalent e e, ripeto, i risultati finora ottenuti da •:IUeste ricerche sono tali da incoraggiarci a prend·erli nella più seria considerazione. Primi a sperimentare furono Levaditi, Fournier, Navarro-Martin, Schwa~z con le loro pubblicazioni del maggio 1922 all'Académie des Sciences. Secondo questi Autori un d erivato acetilato ·d,ell'aciclo ossiaminofenilarsenico veniva b enissim.o tollerato ed aveva un'evid,ente azione benefica nella sifilide, inquantochè con questo medicam(\nto si otten eva la rapida s~omparsa d elle manifestazioni morbose. Il maggior par1

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ticolare i nteresse rielle ricerche dei sopraririom.i n.ati Autori ~ dato dal fatto che la somministrazione d el farmaco avviene es.~lusii amente per bocca.

In base a questi risultati, il dott. Clém.ent Simon, studiata l'azione di un derivato. formico dell'acido metà amino-paraossif enilarsenico , afferma che la tossicità di · qu.esto prodotto è di gran lunga inferiore a quella degli arsenobenzoli. Per quanto riguarda l' efficacia curativa, l o stesso Simon la giudica oltremodo considerevole. Infatti. aven<io somministrato questo derivato formico, cui ~ ~tato dato il nome di Tréparsol, a numerosi malati, d.ei quali alcuni ha potuto seguire per molti mesi, riferi nella seduta de11'8 n.o vembre 1923 alla Società Francese di Dermatologia, in collaborazione coi d ottori Tlabreau. Bral ez, Wickham e Bourdil-

[ANNO

XXXI,

FASC.

221

lon e nel n . 49 del Bulle~in. Médical del 1923,. i risultati ottenuti su 20 sifilitici Ilel periodo primario e secondario. Egli conclude nel modo seguente: « L'action du Tréoarsol sur les manifestations cutanées et muqueusBs de la sypl1ilis. (chancres, papules cutanées, })laques m11queuses, tubercule tert,iaire) est évident. La disparition des Tréponèm·es bur les cl1an, cres et l es accidents secondaires s'obtient parfois en un jour, en général en 2-3 jo11rs, en 7 jours au plus. La cicatrisation des cl1ancr€s que nous avons ·observés s'est fait e, sujvant l'importance du chancre, dans un délai. qui a varié de 5 à 25 jours. L'épiderm.isation des plaques muque11ses s'.obtient en 3 ou 4 j ours; dans un cas 9 jours. Le roséole est un i)eu plus tenace de 5 à 13 jo11rs. Les papules cutanées d emandent à pe11 près ce délai. On suit d'ailleurs que les a ccidents cutanés sont plus résistants que les accidents muqueux, à cause de la vascularisation moins riche de la peau par ra·p port à celle des muqueuses. Le seul accident tert]aire que nous avons traité a guéri en 10 jours. On peut donc dire que les résultats q11e nou c:: avons obtenus son,t comparables à ceux quc l'on obtient avec les injections intra-veineus€~ de 914. Notons que nous n,avons encore rencontr~ aucun ca5 rebelle à l a médicntion n . 1

*** riguarda il

Per qu anto comportamento della R . W . l'A11tore dice che soltanto in 8 casi questa col tra ttamento si attenuò ed in 4 casj giunse a divenire negativa. I casi però n·ei quali la R. vy. nelle prime settin1ane non era stata ~nfluenzata, con lllterior-e trattamento, protratto per altre 3 settimane, ebb.ero R. W. negativa. Mi è grarlito dire cb e io stesso a Parigi, a Saint-La zarc ho visto i malati curati e guariti clinicamente da Clément Simon col tratturnento per via gastrica. MIE ESPERIENZE ESEGUITE NELL'OSPEDALE DI

S. GALLICANO.

Ho sottoposto alla cura del Tréparsol per via gastrica 21 malati, dei quali singolarmente riferisco i·n modo schematico i dati clinici. CASISTICA.

I. -- G. G. Sclerosi iriiziale del solco balano.prepuziale. R. W. + + - - . 1° giorno di cura 3 compr. 'fréparsol, 2° giorn~ 4 compr., 30giorno 4 oompr. , 7°, 8° e 9° g1?fJ?O ~ ~ompr. Al 70 giorno di cura la s-~lerosi e riepitelizzata, l infiltrato è molto ridotto. Continua la cura. 1


[ANNO XXXI, FASC. 2.2]

SEZIONE PRATICA

11. -- C. A. Sclerosi iniz'i ale della lamiria interna del prepuzio. Sifìloderma eritemo-pa-: puloso. Febbre . Cefalea. 1° giorno di degenza 3 compr. Tréparsol, 2° giorno 4 compr., 3° giorno. Temp. 37ò,4, 4 com:vr. La ct1ra viene

continuata alternando 3 giorni di somministrazione di 4 compr. di Tréparsol con altrettanti di riposo. Nessuna intolleranza. « Febris

syphilitica » e cefalea dileguatesi dopo i prinii 3 giorni di cura. Al 17° giorn.o la sclerosi è cicatrizzata, il sifiloderma è scompar.so. AI 18° R. \\i. + + - -. III. - L. S. Sclerosi inizia,le eridoprepuziale. Fimosi infiam1riatoria. Placc1ie mucose buccali. Durante gli 8 giorni di degenza è sot-

toposto a trattam,ento analogo al caso precedente. Già nell'8° giorrio, volendo il p. abbandonare l'Ospedale, notasi notevole miglioramento : sclerosi quasi scomparsa, placche mucose guarite. IV. - P. V. Sclero~i i11i:.iale del solco balanico. Pleiadi inguinali. Sifilodermà papuloso lenticolare sparso. 1° giorno di degenza iniez.

endov. Neo. gr. 0.15; 6° giorno una compr. 'fréparsol; 7° giorno 2 co,m pr. ; 8° giorno 3 compr. ; 9° giorno 4 compr. Dal 13° al 17° giorno 4 compr. Tréparsol. Al 10° gio·r 11 n di cara il sifìloder1n.a è inipal· li dito; al 23° giorno è co1npletamente scomparso. 21° giorno R. \i\t~ . + + + + . V. - M. B. Fagedenismo e placche 1nucose dell'asta. Sifiloàcrntll papillrJso e roseolico diffuso. 1° giorno di degenza 2 compr. di Tré-

-

parsol; 2°, 3° e 4° giorno 4 com1)r., po·scia, sino al 25°, 3 giorni di cura di 4 co1npr. alternati ad altrettanti di rinoso. All'8° giorno d-all'inizio della cilra la roseola e le placch~e n1,ucose so·rio scomparse, la lesione fagedeni.~a ha assunto aspetto di piaga; gli elementi 11apulosi si sono notevolm.ente appiattiti. Al 1<r.> g.iorno di c11ra R. W. + + + +. Al 15° gior1io la lesione f ltged.enica dell'asta è riepiteli:.zata corripletamentP. Alla fi,1ie della 4a settima1ia di cura eru:ion.e papulosa s.comparsa del tutto; R. ,V. ++ - -

Contin11a la cura. VI. - C. S. Roseola diffusa, poliadenopatia, cefalea, dolori articolari. 1° giorno1 di degenza, T. 37°8, Tréparsol llna compr. ; 3° giorno, T . 37<>6, 3 compr. ; 4° giorno, la febbre è caduta, 4 compr. ; 3 giorni dopo l'iriizio della cura la cefalen, è diminuita, attenuati i dolori a carico delle ossa e delle articolazioni. &> e 6° giorno 4 compr. Stato generale migliorato. 100, 11° e 12° ·g i o·rno, 4 compr. .4Zl'11<> giorno di cura il sifiloderrria è s.com.p arso, i dolori parirriente scomparsi. R. ,..,•./. + + + +. VII. - C. M., a. 52. Papu~e umide vegetanti genitali, perigenitali e perianali. 1° giorn.o• di 1

degenza Tl'éparsol 2 com'Pr.; 2° giorno, 3 compresse; 3°, 4° e 5° giorno, 4 compr. Al 5° giorno di cura le papule si mostrano abbassate e riepitelizzate completan1 ente. 9°, 1<r.> ·e 11° gior-

no, 4 compr.; all'11° giorn,o R. W. + + + +. Al 13° giorno di cura l'infiltrato papuloso è scomparso, residua iperpigmentazione. Dal 14° al 28° giorno, 3 giorni di c11ra a base di 4 compr. alternati ad altrettanti di ri!}oso. Al 28° giorno R . W. + +--. VIII. - S. A., anni 10. Sifi.lodernia erite1nopapiiioso. Papule umide vegetan.ti perianali.

Peso Kg. 25.500. 2° giorno_ dj d.egenza, 1 com-

705

pressa Tréparsol; 3° e 4° giorno 1 compressa d~ Tréparsol; 7°, 8° e 9°, una co~pr.essa. All'8°

giorno di. cura ·i l sifìlorl.errria è regredito completame11.te; al 9° le placche ·mucos e si preseritano notevolmente appiattite e del ttltto epitelizzate. Al 15° giorno peso Kg. 27.500. IX. - P. A. Ecti1na si'{ìlituo della fronte e del dorso. 1° g·iorno di degenza Tréparsol 3

compresse; idem a l 2°, 3° e 4°. Dall'8° giorn·o alla fin·e della 4a. settimana alterna 3 giorni di ct1ra co n 4 compresse al g"iorno con altrettanti di riposo. All'8° giorno del trattam.e nto l'er11zione è in via di regressione. Al 10° I{. W. + + + +. Al 200 parecchie croste sono cadute lasciando scoperta una superficie c·ompletamente epitelizzata. R. \\' . negativa. 1

X. - l\.f. G. Pap11,le umide dell'asta e dello scroto. 1°, 2° e 3° giorno di degenza, 4 compresse di Tréparsol. Al 2° giorno di cura ripetuti esami microscopici al paraboloide riescono negativi per la spiroch,eta. Al 4° giorrw .Papule completcl1riente epitelizzat e. XI. - G. E. Placche mucose delle g1"andi labbra e perianali. Poliadenopatia.· 1° giorno di

degenza iniezione endover1osa di Neo gr. O, 15; 9° giorno, 2a. iniezione di Neo da gr. 0,30; 16° giorno, 3a. ini·ezione di Neo da gr. 0,45. I oo•ndiloil)i IJiani ipertro.fici peria11ali, d·opo una settimana dall'ultima iniezione, persistono non modificati e cioè infiltrati e segreganti. Al 23·) giorno di degenza 3 compr. Tré-parsol; 24°, 3 compi·. ; 25°, 4 compr. ; 26°, 4 c-ompr. Dal 31 () al 51° giorno si conti11ua la cura come nel caso VII. Al 16° giorno di trattamento per via orale, le placche mucose delle grandi l abbra sono scomparse, le perianali appiattite e più pallide. Alla fine della 4a. settiman.a di cura col Tréparsol papule regredite del tutto. Al M 0 giorno R. W. + + +-t XII. -· P . L. Papule "Jegetanti perivulva'r i, sifìloder'1na pustoloso acneico. 1° giorno di degenza 3 compr. di Tréparsol; 2·:> e 3° gi·o rno, 4 compr. All'11° giorno di cura l'infiltrato papuloso costituito da i1umerosi elementi ipertrofici confluenti, va riassorbendosi. Il sifilod.erma -è in via di avanzata regressione. XIII. - Placche mitcose vulvari. 1° giorno di ·d,ege11za, 3 co,m pl'. di Tréparsol; 2° e 3°, 4 compr. Dal 4° al 15°, 3 giorni di cura di 4 compresse alternati ad altrBttanti di riposo. All'8° gior~o di cura le lesioni vulvari sono guarite. Al 1~}' la reazione del \Vassermann è 11egativa (Emolisi incompleta) . ' XIV. - Nl. A. Papule uniide perig enitali. 1° giorno di degenza 3 compr. Tréparso1; 2° e 3° gio-rno 4 compr. Dal 6° al 20° gi.orno cura co1ne nel caso precedente. ..c\l 12° giorno di cura papt1le epitelizzate e quasi del tutto scomparse. Al 24°, R. W. negativa. . XV. - C. R. Placche mucose torisillari. Condi.lorrii pia1ii delle grandi labbra e perianali, sifiloderma roseolico . Poliadenopatia.

N,ei primi 4 giorni di degenza 4 compr. di Tréparsol al giorno, poscia si continua la cura com e nel caso precede11te. Al 6° giorno di cura le placcl1e tonsillari sono scomparse, la roseola è regredita co,m pletamente, le papule genitali appiattite, in1pallidite ·ed epitelizzate, Al 24° giorno, R. \\' . + + + -l-. XVI. - I.... A. Placche niucose dei geriitali. 1

Si{iloderma 'niicropapuloso diffuso. Micropoliadenopatia. •


706

IL POLICLINICO

Nei primi 3 giorni di deger1za Tréparsol 3 compr. pro die l.ieve diarrea e fugace elevazio11e febbrile (3S·J 6). Al 7° giorno 2 compi·.; S0 , 3 co1npr.; 9°, 4 com1)r. J)opo 3 g·iorni di sospensione, a ltrettanti di cura con 4 compr. Al 6° giorno le IJlacche rr1ucose si presentano apJJiattite, impallidite ed epitelizzate. Il sifiloderma all'11° g iorno è in via di avanzatissima reg·ressione. Al 13° g·iorno di cura, R. 'vV. + + + +. XV II. - C. S. Placche mucose labictli, /i11-

gu.ali e torisilla1·i. Roseola d.i ritorrio.

1° g·iorno, 3 compr. Tréparsol; 2°, 3°, 7°, S e 9°, 4 compr. All'8° giorno le placcl1e m11cose sono epitelizzate, all'11° g·iorno di ct1ra l a roseola è scomparsa. Al 15°, R. v\'. + + + + . Si continua il trattamento. XVIII. - F. G. Gomma ulcerala del condotto uditivo esterno. Dal 1° al 15° g·iorr10 di deg·enza si somministrano 4 compr. di Tréparsol i:>er 3 giorni consecutivi alternati con alttettantj cli ri1Joso. All 'S0 giorno di c11ra l'ulcerazione ha acquistato aspetto· di piaga bene g ranuleggiante, l'infiltrato circostante è molto diminuit o. Al 15° giorno la piaga è ..;ornpletamente cicatrizzata. XIX. - M. R. Periostite omero destro , gom1nct 11lcerata coscia destra. Lesioni del braccio d ata11ti da 2 inesi, lesione della coscia da tr e m esi.. 1° giorno di degenza 3 com1)r. Tréparsol; 2° e 3° g·io rno·, 4 compr. Dal 4° a l · 21° g·iorno c11ra come nel caso· precede11te. Al 9° giorno di tratta111e11 to la lesione alla coscia è !)oco m odificat a; t11mefazione periostea 1ievem ente diminuita. Al 21° g iorno, i inargini dell'11lcerazion e si prese11tano d eter si. R. \\' . + + + +. Contin11a la c11ra. XX. ·- F. I,. Gunimr,t ulceratct regione pre auricularP sinistra. 1° giorno di d egenza 3 compr. Tréparsol; 2°, 3° e .1° giorno c111 a come nel caso precedente. Al 6° g·iorno di c11ra 1'11lcerazione prende l'aspetto di piaga e va colmand-osi con belle g·ran11lazioni. Al 18° 1'11lcerazione è del tntto rioarata ..l\J. 22.0 R. \\l . + + + -1- . XXI. -- 15. D. V. Osteoperiostite epi"(ìsi inferiore 01nero destro, rievralgia sciritica. La lesion·e omerale clata da :Diù anni; ct1re in passato sempre. jns11fficienti. 1° gio·r no di c11ra d11e compr. di Tréparsol; 2°·giorno, 3 compr.; 3° 'è 4° giorno, 4 co111!)r. Dal 5·0 al 20° gi orn.o la c11ra viene l1rosegnita come nei casi precede11ti. 7° g iorno R. ,\-. + + + + ~ .~l 9° giorno di cu ra il ètolore sciatico è scom~1 arso; a11'11° dimin11]ti i dolori e la tumefazione all omero. Alla fine deJJn. 4.a settimana di cura dolori omerali dileguati del tutto , t11mefazione leggermente dimin11ita. R. W. + + +-. 0

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D11nque con l a somministrazione del Tréparsol per via gastrica .si ottiene una rapidfl, scom1)arsa in genere delle manifestazioni sifilitiche. Circa il co•m portamento d ella R. W. di fronte .a lla c11ra non mi sento ancora in grado di poter esp.rimer.e un giudizio definitivo, dato il breve tempo per il quale potei seg11ire so.tto questo punto di vista i m alati trattati (vedi casi II, IV, V, VI, VII, XXI). Ad ogni modo fin da ora posso dire di a v er osservato che la R. \V., eseguita alla fine circa d.ella seconda settima-

[.-\NNO XXXI, FASC. 22]

na dall'inizio del trattamento, assume maggior€ intensità. Nei 4 casi (osservazio11i V VII· IX, XXI) che ho po.tuto seg11ire per- 4 settimane ho osservato che la reazione, dapprim.a fortemente positiva, in 3 di essi a lla fine della 4;.l setiim.ana sub] una notevole attenuazione ( + +- -) e in llno divenne affatto negativa (osserv.azione IX). Tutti i malati trattati si be11eficiaron10 clinicamente dalla, cura che giovò loro, io dico, si .. ct1r·arnente no11 m·eno di quan•t o avrebbero ottenuto dalla cnra. endovenosa con gli arsenobenzoli. 'ft1tti indistir1tame11t e hanno ben tollerato il rimedio e, col mig]io.ramento dei sintoxni morbosi l ocali, e}>bero i1otevolissimo vantaggio n ello stato ge11erale. ,

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CHI~IICA E FAR ~IA('OLOGIA

DEL RIMEDIO DA l\1E ADOPERATO.

Caratle1·i, fisic o-c himic'i. -

Il TrérJarsol , corr1spondente chimicamente all 'acid-0 FormillV.Leta-An1i110-Paraossi.fenilarsenico, si presenta sotto forma di polv.e re cristallina, incolora, inodora, insapora perfettan1ente stabile. Viene distribt1ito ir1 compresse do'Sate a gr. 0.25. Tossicit(Ì. - Per ql1anto riguarda la tossicità si stanno compiendo acc11rati studi alla faco.ltiL di medicin<:\ tii Parigi e all 'Istit11to Pasteur ed ancora i1on è stato p11bblicato alct1n lav oro, ma, d a qua11to n1i è stato riferito , il Tréparsol sare:bbe pochissirno tossico. · Il Trépar sol introdotto p er via gastrica è stato da me so111ministrato sempre la mattina a digi11r10, sia ai 21 malati s11i qt1ali 110 rif e1ito, •sia ad altri cl1e presentemente ho jn cura. Infermi tutti indistinta n1ente per i quali ho creduto controindi cata la via endovenosa. I.a d·ose massim.a è stata di gr. 1 pro die ingerita in l1na sola volta e ripet11ta p.e1-- tre g iorni consec11tivi. alternati con tre giorni di riposo. Posso con ogni sicurezza affermare di non aver mai constatato il benchè minimo disturbo ad eccezione di un caso di cui riferirò in appresso. In lln caso q11i 11.on riferito· I>erchè ancora in ct1ra, ho sommirustrato in llna sola volta anche 2 grammi di prodotto senza alcun i11conyeniente. Jl dottor Clément Simon d ell 'Ospedale Saint-'Lazare di Parigi ne ha date aosi sensibilm,ente notevoli a circa 250 malati. Egli afferma di non aver mai avuto alc11n · serio disturbo. · Soltanto l1na donna, che era una morfinomane, ebb.e 11n èritema tossico ·Ol'ticato, che cessò dopo pochiRsimi giorni con l'aumentare della dittresi. Ebbe anche qualche caso di leggera diarrea guarita con la sospensione temporanea del rimedio. Vi è stata persona che spontaneamente, a titolo di esperien~a, v oll é prendere .4 grammi di rim·edio in l1na


[ ..~NNO

XXXI,

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SEZIONE PRATlCA

sola volta; si trattava di un t1omo di circa 50 anni; costl1i .ebbe 11na 1eg·gera diarrea. Anch·e i clir1ici di Copenaghen e di Barcellona, ini ha gentilmente riferito, il dott. Simon, ·conclt1dono })er l'ottima tolleranza ed efficacia del rimedio. · In ogni modo, io ritengo prudente, prima di dar la dose terapeutic.a di 3 o 4 compresse, qare t1na con1pressa di saggio, per vedere qt1ale sia la tolleranza al rimedio. Di più è anche 11tile, prima di iniziare la cura con le dosi terapeu. tiche, osservare il -comportan1ento dell'individuo per quanto riguarda l 'eliminazione dell'arsenico. Ciò è cosa facile, come vedremo i11 apl)resso, e ci dà garanzia di non produrre fenom eni di intossicazione ller accuml1lo del farmac·o. Eliminazlorie - Prima di riferire s11ll e ricerche da me compiute al riguardo. sul Tréparsol voglio accennare come non del tutto conco1 di si rnostri110 i risultati dei vari A t1tori circa l'elirr1ir1azione attraverso le orine dell'arsenobenzolo sommi.nistrato. per via .endov enosa. Mentre infatti da alcuni venne riferito t1n inizio r .apidissimo e una durata altrettanto breve di essa, altri invece diedero tempi relativan1.ente molto più lunghi. Tuttav ja la maggioranza degli Autori (così Fischer e I-Iop})C, Karl, Grev en , Abeli.n e Ullma11n) sembra q11asi unanime ne.l riferire cl1e, i11 seguito a t1n'ini rzione e11clovcn osa di a rsen c,·benzo1o ùi. gr. O. 30, 0.40, l'elimìnazio11e dell 'arsenjco abbia inizio già un qt1arto o m ezz'ora dopo, raggiungendo di reg·oJ a i.I st10 111a ~sj mo nlla fine del ])l'imo o seco~do g jorno. dopo l'iniezione, per aver poi ter1ni.ne ge11eraJm ente a l 2°-5° giorno. Come per tutti gli arsenobenzoli la elimi11azione massima del Trépa rsol si effettu a attra · verso i reni. Nell' Os1) edaJe di . ·. G.allicano, con l'aiuto del dott. Prasse de, direttore Clella farmacia dell'Ospedale e del chi.111 ico dott. Sa.111c ci. ho $tl1diato il tempo e la quantitù cli eliminazi onr nelle orine. Le ricerche n elle 11rine sono state esegt1it.e con d11plice i11etodo. Il dott. Prasse de si serv1 del procedi.mento l\1arino Zuco e dell'apparecchio di Marsh. Il dott. Salucci distruss.e la sostanza org·anica delle orine col pro.cedimento di Freseniu s e Babo, quindi , facendo gorg·o . gliare l'idrogeno solforato in sol11zione acida. ottenne 11n precipitato giallognolo di solft1ro d'arsenico. \ Le analisi furono es.egui te i1e lle ll rin e emesse in vari tem1Ji dopo la ingestio11e del farmaco ed il risultato conclt1sivo può essere cosi rias su11to. 1) L'urina dà te1tuiss irr1a 1·eazione dell'arsenico dopo pocl1e ore.

707

2) La r.eazione va sensibilmente div e11tar1do 11il.1 intensa fino od oltre la 24a ora dalla 'somministrazio•n e d·el 111edicamento, ·p ,e1· poi dimir1uire e scomparir ~ a lla fine del 3° o al principio de] 4° giorno. L 'analisi chimica d ella saliva, compiuta dal dott. Salucci con lo stesso metodo. usato per le urine, rivelò una tenuissima r-eazione dell' arsenico (appena sensibile) n elle prin1e ore dOJ) u l a son1ministrazione dcl fa1maco. Co11froniando ora i due diagra11uni di elimi11azione dell'arsenico per le urine, e cioè il diagramma di eliminazione del Tréuarsol somministrato per via orale con quello dell'arsenobenzolo dato· pel' via endoveno•s a s i d eve de(h1rre: 1° che la. eliminazionie del Tréparsol si ·inizia più tardi di qu ella del Neosalvarsan per via endovenosa, la quale appare inter1sissima fin dai primi momenti; 2° la elin1inazione dell' arser1ico do1po la i11iez ion e endoYenos a è l)iù i11tensa dalla 12a alla 24a ora, laddove l'eli1ninaa:ion.e d el Trép arsol rag·gi.1111ge il s110 massin10 alla 24a ora , o poco ~tre; . 3° tant.o n elle i11iezioni e11dovenose qua11to nella somministrazione pe.r via g·astrica del Tréparsol l' eli1ninazione 11a ter111ine alla fi11 e del 3° o al J)rinci 1::iio del ft.0 g j orno. Nel determinare l'azione fisiologi ca e terapeutica di i1na d·ete.rmi11a ta s ostanza st1ll'org·ani n10 l1mono, inentre ci pt1ò essere facile st abili i e il 111odo ed il tempo di elin1inazio11e, spesso non è cosa. an:evole stabilire il mo.do ed il ._ 1. cm110 d·ell'assorbim.ento. Possian10 in via di n1assima dire cl1e la sostanza, C\]1!)e11a assorbitM. cl a l sang·11e, circolando i1 ei i ·erli cominci subito a passare nelle uri11 e, ma nor1 abbi am0 dati p er stabilire qt1anta sostanza in tina detcrmi11 ata t1nità di t en1110 sia stata da l S3:ng11e a·ssorbit 8 . e in es:o. 1·iten11ta per 11na magg·jore o min or e i·ap ida e liminazj on.c. Per quanto r i.g11arda Ì'assoJ"bime11to Clei derivati. dell'arsenico pentavalente ]Jer via gastrica se ci do"v r ssimo ltni.cnme nte attenere ' alle dedt1zioni des11mibili da l lor o 111odo di eli1ninazione; dovremmo d1re cl1e l'assorbimento Ri inizia Rubito. e si completa in l)Ocl1e ore (in cifra oltre1nodo a1)prossimativa, cjrca in 10-20 ore) per chè il massimo di elimin.azion e nvvie11e alla 21a ora 1dall a ingestio11e. · Q11esti dati, cl1 ~ non esito a definire i11 ])a rte ipotetici, ~)ossonn però esser contra ddetti da 11n fen omeno che n1i è occorso. di osserva r e in lln jndivid110 da 1n,e curato. Credo 11tile r iferir e d ettagliatamente q11esto caso. Si trattava di un llomo di circa 40 an11i, lt1.etico da 6 anni, ct1rato inte11sam.ente con n1erci1ri.o ed arsenobenzolo


708

IL POLICLINICO

per via endovenosa e che nell'ultimo. p·eriodo di cura (5 mesi. fa) improvvisamente si era dimostrato intollerante al neosalv.arsan pe.1· via endovenosa dopo averne ben tol~erate più se.rie. Aveva avuto alla terza ini.ezi·one (0.45) una crisi nitritoide piuttosto grave. Tornato a cons ultarmi il .m.ese scorso, non a.v eva alcur1a r11aniJesta Vo·l li allora . zio11e clinica in atto. t entare la .c ura d·el Tréparsol, ma, ricordandomi della sua intolleranza al neosalvarsan, procedetti con la più sc:n~polosa cautela. Prescrissi l1na sola compr essa (gr . .0.25) di Trépar.s ol come al solito la mattina a digiuno, e raccomandai al paziente di r.estar.e in letto e di t enermi informato se fossero eventualmente sopraggiunti distl1rbi. L'individuo, eseguita accuiratamente la mia prescrizio·n e, tornò . da me e mi disse che tre ore precise dopo l'ingestione del rimedio, aveva avuto tutti gli identici fenomeni manifestatisi dopa 1'11ltima iniezionie endoven osa , ma l fenomeni stessi erano stati dieci volte meno intensi e, come la prima volta, si erano di1eg11ati in pochi minuti. Ciò è m olto istruttivo e, io credo, non potendo dubitare dell'esattezza del racconto del malato, po.ichè si trattava di persona molto colta ed intelligente e di cara.ttere non impressionabile, che si possa fond atamente ammettere che almeno in quel caso il Tréparsol si assorbl completamente in tre ore e, se l'eliminazione come negli altri casi fu più intensa non dopo 12 ore, ma dopo 24, ciò dipese dal fatto che fu più a ll1ng-0. ritenuto dall'organismo, o fi ss ato temporaneamente da i t ess11ti. Non può jl comportamento di un solo ca~o condurci a conclu sioni: oggi, prima di concludere, occorre ancora 111ngamente osservare, ma ho ciò riferito per richiamare s11 q11 esto punto l'attenzione di qlia11ti vorranno occt1parsi di q11esto argomento . . T11ttavi a esprimo la mia fondata idea che il farmaco si assorba rapidamente (semprP. però meno rapidamente che nelle endovenose) e che, ritenuto per qualche ora dall'organismo, dia la sua massima eljmin azione circa dopo 24 ore. .t\. questa perman enza del rim edio n ell'organismo. p er molte ore potrebbe essere attrib11it.a l'efficacia c11rativa. Quindi , senza aver 1a pretesa di poter in lin m.odo certo .e definitivo dare t1na intflrpretazione al modo di e·l irninazio11e del Tréparsol, io credo che si possa fors è essere al1torizzati ad ammettere che la bl1on a azione terapeutica dei derivati dell arsenico pentavalente somministrati per via gastrica. sin molto probabilmente dovuta, .oltre che al rapido· e massivo assorbimento, alla loro pii1 lunga ritenzione da p~rte dell'organismo. 0

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f ANNO XX.XI,

FASC.

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Potrebbe giustamente obbiettarsi che se l 'assorbimento fosse davvero notevolmente rapido dovrebbe anche LiUesto mezzo di cura per via gastrica avere gli stessi pericolosi (benchè fortunfi.tamente rari) inconvenienti del 914. La risposta più · ovvia potrebbe essere che ancora noi coscienziosamente n-0n possiamo. affermare esser e questo mezz0 di c11ra innocuo in modo assoluto; cioè tale da non dar luogo anch'esso a crisi nitritoidi ed a fenomeni gravi di ìntoJleranza a carico del sistema nervoso 1 dei reni, del fegato, ecc. Io dico, l'esperienza che fino ad ora se ne è fatta non è tale da autorizzarci a dire c.h e con sicurezza non possano verificarsi di cotesti gravi inci·denti, benchè il caso da m e n al'rato, p11ò !)rova re che son1mir1istrando all'inizio dosi piccole non si hanno, nei casi d'intol1.eranza, inco11venienti gravi come· nelle endovenose. Tuttavia cc a priori » p ossiamo affermare che è diverso .sicura.men te il meccanismo di assorbim ento «per os » del pro.dotto arsenicale; e che, mentre. per via endov.enosa questo, allo stato direi quasi bruto (tale quale usci dall'officina) arriva al feg·ato attraverso l'arteria epatica; introdotto per yia gastrica, esso è assorbito dai capillari venosi, raccolto. nella vena porta e da q11esta condotto al fegato. Ql1ale la diff.e1renza di azione per questo diverso 'modo di assorbimento? non lo sappiamo, siamo in pieno empirismo, ma nessuno può essere autorizzato a dire che durante il diverso tragitto, non avvengano mutamenti chimici e biochimici che modifichino l'azione del farmaco. Del resto i1 meccanism.o. di azionè per il quale gli arseno· benzoli posso110 produrre azione nociva grave anche se iniettati per via endomuscolar.e, non è ancora esaurientemente st11di ato e dimostrato. Non v'è dubbio che molte volte gli accidenti gravi da 914 sono da attribuirsi alle a.Iterazioni che il prodotto subì sia per azione dell ossigeno dell aria, sia per le gravi difficoltà che si riscontrano nel processo di preparazione. E un indice di ciò la non definita costituziochimìca e la non precisa composizione dei prodotti arsenobenzolici att11alm.ente in uso i qt1.ali, se si avvicinano a formule teoricamente fi sse, in effetto però n-0n corrispond·ono mai q11antitativamente ad esse, come lo dimostrar10 la n1ancanza di forma cristallina, la incostanza dei dati fisico-chimici, e le appropriate indagini sulla composizione delle diverse .Preparazioni dello stesso prodotto. E noto infatti com e Ehrlich stesso, malgrado la speciale conoscenza e la larghissima pratica dei m.etodi di sintesi studiati, la perfezione e costanza di mezzi impiegati nelle preparazioni avesse adottato il sistema di dividere le 1

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[ANNO XXXI, FASC. 22]

709

SEZIONE PRATICA

preparazioni a seconda dei risultati dei con - · grazie rivolgo ai miei brav.i assistenti dott. Betroili biologici i~ tre S€rie distinte, delle quali nedettelli, Tonelli, Granelli e Agostini. la prima, cioè quella risultante perfetta, ve. Io ter1go a dichiar.are che molto più difficile, niva direttamente adibita a soopo terapeutico, per tante piccole e grandi difficoltà di varia la seconda, buona ma non perfetta, veniva .sotindole, sarebbe stato per me eseguire queste toposta ad ulteriore lavorazione e preparazi.o- sommarie ricerche cliniche senza il loro conn.e, la terza, difettosa, veniva senz' altro scar- corso. tata. Questa selezione di per se stessa è proSignori ho finito; non pretendo di aver conbativa in m erito alla difficoltà, ed alle o,s cilla- dotto a termine un lavoro che definisca in zioni che accompagna.no le preparazioni degli modo. completo questo vasto .ed importante ararsenobenzoli. Al contrario i composti penta- gomento. I l m·erito, lo ho detto, è della Scuola valenti dell'arsenico sar8bbero prodotti n-0n su- francese che prese l ' iniziativa di studiare dal scettibili di alterazioni e d a composizione co- lato chimico e riabilitare i derivati dell' arsestante. Questi prodotti oggi i on1an·o', dopo lun- nico pentavalente e di applicarli alla clinica. g·l1i anni di oblio, entità rispettabili, nell'ago,n e Io ho eseguito dopo di loTo delle sommarie riscientifico. Fino a d ora fnrono studiati due cerche per determinarne l'azione fisiologica e derivati dell'acido metaminoossiparafenilarse- terapeutica nella sifilide; 11ulla pretendo di .aver nico, il derivato acetilico ed il derivato formi- risoluto, soltanto un orientam·e nto e.redo di poco. Il primo f11 studiato, come dissi, da Leva- ter f o.rnire aneli è in base agli studi che es.eguì diti, Navatro-Ma rtin, e<!c. : jl second·o1 da Clé- Clément Simon a ~aint-Lazare a Parigi, e l'oment Siro on, ee<!. rientamento è favorevol.e; per cui è be11e 11lteIo, seguendo 10 svil11ppo di questi studi, spe- riormente e con maggiore dettaglio seg·uitare. Timentai il secondo. Ecco. lo sc.o po per il quale .alla fred da pubbliEd ora, concludend o, mi esprimerò con ter- cazione in nn giornale medico, preferii una mini chiari e qt1anto mai espliciti : pubblica conferenza, eh.e mi desse modo di 1°. Giova il Tréparsol pr€so per via gastri- mostrare i miei ma1ati ; mi sono proposto di ea per le manifestazioni sifilitiche sia al pe- infervorare i miei colleghi a studiare questo riodo iniziale, sia al secondario, che terziario? argomento; son.o sict1ro di esservi riuscito. Io ind11bbiamente giova; ind11bfiiam ente le mani- non posso nè voglio essere solo. È bene che alfestazioni d ella sifilide colla ·cura del Tréparsol t ri ripetano le esperienze da m.e fatt e, le conper via gastrica, rapidamente scompaiono. trollino, le discutan,o, perchè soltanto dall.a 2°. L'azione benefica del fa.rmaco è dul'a- discussione e dal controllo può scaturire una tt1ra? per rispondere con sicur.ezza a questa do- sana e logica conclusione, clie sarà feconda di manda occorrE> segt1ire più a 111ngo i malati, bene per chi soffre, per la soci.età, e, mi si p er ma si può fin d'-0:ra affermare che, se realm·e n- metta l'egois1no, anzitutto per il nostro Paese. te la R. "Y./. scompare con la cura protratta, l'azione del f arma e o dovrel>be ammettersi profonda e du.r evolmente efficace. 3°. Ha il rimedio azione preventiva, preserSEZIONE MEDICA vativa ner il contagio? Rispondo che n·on lo so. Non ho osservato personalmente alcun caso Il fascicolo 6 (1° git1gno 1924), eh.e trovasi in ma, se si deve arr1mettere che il Tréparsol per corso di stampa e che apipena pronto spediremo agii asso c.iati della Sez.ione stessa, 00nvia gastrica abbia. per il suo assorbimento tiene i seguenti: massivo e rapido un' aziane analoga a l neosalLAVORI ORIGINALI. varsan per via endovenosa, i,o dico si può ben I. - P. Mino. L'eredità ilei aruppi sanguigni. sperar.e su di esso c:-1nch.e peir un'azione preser• II. - V. Debenedetti. Su un caso di au,toagvatrice dal contaggio. Ma bisogna vedere. Che glutinazior1e in sarigue umano. mole immensa di lavoro! Bisogna vedere e bi- III. - L. Pezzotti. .4 pplicazioni cliniche dell' ema tori·it o. sog·na studiare; St1idere n,eresse est. E noi stt1IV. - G. Scuderi. La velocità di sedi·mentaziodier.emo. ne degli eritrociti del sangue umano. Ed ora sentirei di mancar-e a.d un dovere se RIVISTA SINTETICA. non rivolgessi pl.lbbliche grazie al mio veneC. Toscano. L e di<.7tesi erriorragi.~ he. rato M.aestr-0, al prof. Ciarrocchi, di.rettore delId A RICHIESTA SI INVIA NUMERO DI SAGGIO .... l'Ospedale, che volle con grand.e interessamen. to segu.ire questi st11di e controllarne i risul- ' I non abbonati alla pr&Jetta Sezio~e Medie~, potranno l'i· tati. Pubbliche grazie rendo al mio valoroso cevere copia di questo interessantissuno f a.sc1colo, inviando Va.glia postale di L. 6 al Cav. LUIGI POZZl · Via Sistina, ai11to prof. Edmondo Persichetti che mi c.oadit1n. 14, Roma. Desiderandolo raccomanda~ e al sicuro da smarvò con encorpiabile zelo: parimenti pubbliche rimenti postali. aggiungere 50 centeeim1. 1

«IL POLICLINICO»

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IL POLICLINICO

OSSERVAZIONI CLINICHE.

[ANNO XXXI, :B.,ASC. 221

Non riusce11cto a spi·egarrr1i la p·ersistenza

de.ll'Jnfezione ed a eonvince rn1.i che essa possa eissere ,ancora inv:olontariamoote man·t enuta dal mala·to, riesamino accu.rata.m ente la lesione ·e -sento specillando un che di duro che alla palpazio·n e esterna non si avvertiva. Divarico la ferita e con una -pinza afferro il corpo che con lieve tra.zione e:st.raggo e in ·esso rioo•n osco un p1ezzo del suaccenato legno di pipa, delJ a lunghez.z.a di ero.. 5 1/2 e della ci·rconferrenza di ci r-ca cm. 21/2. 1

l\1:ANICOMIO DI S. lV[ARIA DELLA SCALETTA (OSSERVANZA) - IMOLA diretto dal dott. LUDOVICO FIGN.'\.

Possibilità di permanenza di un corpo estraneo nella cavità orbitaria senza conseguenze per il d·o tt. GAETANO CHIOLA, medico interino. La srtatistic.a d·ei eorpi estran-ei p.e.n etrati i1t un m1odo quaJ.unque nel coripo umano è ormai più che i111merosa, ma il caso. che riferjsco si presenta interessante, se non per l'eziologia~ p1er la rarità della situazione de1l c·orpo estraneo, e per la sua lunga })ermanenza in sito, senza ohe alcuna .conseguenza gra,ve sia derivata a ll'infuori della pj ccola cicatrice esterna rim.asta. 1

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L'an1malato, venuto a dive.rbio con un eiompagno, riceve da qu.e sti un col1)0 rapid·o e talmente forte con una canna, di legno· da pipa., cl1e llSt1a lmente ado1Jerano i nostri contadini. che forando la palpebra superiore 1sinistra nella ca.v ità prof.o.n da p1rod,otta ne- riman·e u,n pezzo, che viene estratto, in primo tempo, dal persona.le di assistenza•. Chi am.ato il m edico, questi osserva una ferita cir.co lare nella palpetbra superiore sinistra ad un dito tra.n s vers,o dalla ca.run.cola la.c·r imale penetra•n te in cavità; tumefaz.i,one della palpebra con aflrossamento della muooisa cong·iuntivale. Lieve ptosi d e1lla palpebra infiltrata. Il bulbo oculare è integro : la pupilla reagisce agli stimoli (luce. accomodazione, convergenza.i e rift esso consens11.ale) . Dalla rie.ostruzione della scena si desume che il colpo è stato dato dal basso in alto . ..\ l 2° e 3° gio·rno si V·erificà un lieve· rialzo termico.. Do,p.o 11r1a. rs ettim a na, di1nin'lli·t a la flogosi, dalla ferita fu·o11iesc.e in minima q11antità un po' di siero sanguinolento. Durante qn e sto tempo non si ·osse.rvano feno.m eni cerebrali .e visivi, come dimin11zione del can1po visivo ed alterazioni della retina e della papHla ottica derivanti da neuroretinite o pa1)illite, p eirchè possa. pensarsi alla teca ossea l esa. S.iccom,e le ferite delU' apparato vi:sivo Tigu3Jrda.n.o o jl g· lo·bo oculare o il n·ervo ottico o 1' ap.p ·a rato di locom•o·z-ione, n el ca.so esposto bisogna esclu.de-re che il colp.o abbja leso e il p.r imo e il secondo; n·on anc.oira, data I.a tumefazion.e persistente, è possibile stabilire se vi siai lesio·n e in qualche muscolo deJl'appa.rato di locomozione. Stlccessivam1ente, l'occhio va sen1i:>re più mig·Jio·r an do fino ad aversi , 11ella sec.onda settimana, l'inizio d-ella ci catrizzazione oon appe11a 11n.a legge·r a sec rezion1e sie1r-01sa. Purtro.p po il .paziente, che è un e!)ilettico, in q11esto tempo attravers·a un periodo confu1sJ.ona1e abbastanza lungo durante il quale riesce spesso a levarsi le bende ed a to•ccar~i l'occhio. Dalla fe.rit~ completamente riaperta incomjncia la f11ori11:scita di pus. L'infezione. senza, diventare impon.ente. co.ntin1U-a per la durata di 2 111.esi. 1

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Quanto ho espQsto non deve far meraviglia. perchè, se si pensa che presso i minorati di mente, di solito, il medioo n.on trova a1cnn aiuto nelle indicazioni subbiettive del malato, dai minimi fe·n omeni locali neanche lontanarr1ent.e si 1p1oteva im1m.a,ginare la presenza del co.rpo e·straneo. I~'arnrn.alato guarisce .c on ·r eis ti·tuti-o a·d integ·r11m do1p o quattro giorni. Se ne argiuisc.e che anche i mu.s.co1i dell' apparato di locomozio,n e non sono stati lesi. c .om.e ciò sia stato pO·$Sibile, si spiega dal fatto che il col1)0 è stato· dato dal basso a.Jl'alto, e che avendo resistito l 'osso della cavità orbitaria, la canna, scivolando su di esso~ è pe·n e1trata n1ell'o·r ificio ~upero intern,o co·mpreso tra il tendine del grande. obliquo e la Slla espansione interna, che è traversata dallR vena oftalmico, dai vasi e dai n·ervi : frontal·e interno e nasale esterno; 61rificio che è chiuso da u11 ammasso adipoiso (Char.p.y). ' Inoltre pensando alla violenza dell'urto come a.Ila permanenza, a lungo in sito d,el co·r pc estran,eo, fa meraviglia che n.ess.u na modificazio,n e sia avven.uta ne1ll' interno del globo oom€ emorrag·ie nel vitreo, nella oapilla con le relative consegueMe; ess·e ndo noto ·Che n•e·lla mag·gioranzai dei casi le ferite del capo .e del viso ledon.o l 'occl1io· l)·er lo più indirettamente, e C'he le lesioni quando non vi sieno frammenti ossei ·Che fe·ri1scono i globi oculari, ve11gono ' prodotti d a llo scl1otimento derivante dalla violenza de.] colpo e per l'attrito dal corpo • estraneo. Mi spie,g o infine la poca .entità dell'infezione come l'espre•s sione evidente della difesai meravigliosa cl1e viene l)j)erata da1la i1atura p·e rchè la lieve imbibizione di nicotina, che la canna presentava, certam.ente non è stata s11fficiente n è a distruggere l'infezione, nè a limitarle, anche p·eir il fatto cl1e e1lim1inato il .cor;po estraneo in pochi giorni si è avt1ta la guarigione. 1

LETTER.A. TURA.

ROVERI. s .e duta gi11gno 1919 d_ella Società Lon1barda delle Scienze Mediche e Biologiche dj Milano.


~EZlONE

O~l)EOALE Cl VlLE

S.

S. ì\lARIA

VITO AL

DEI BATTUTI

'f ACLlA)1[ENTO.

Alcuni casi di corpi estranei nel condotto uditivo esterno. J >ott. cav.

I>1ER0· :!\IASOTT t,

chirurgo primario,

ùir~ttore .

l corpi estranei introdotti accid·ent,almente 11eJl'oreccl1io possono essere variabili per natt1ra, for11ra, dimensioni e si possono dividere ir1 corpi viventi od inanimati. Quest'ultimi si notano sopratutto nei fanciulli, cl1e si fanno· un ginoco d'introdurr.e nell'o1·eccl1io sassolini, perle, senti di v·egetali, ecc. La lista sarebbe troppo lt111ga ~e si dovesse enu1nerare i11tti i corpi estranei che si sono pot11ti osservare, siano essi molli .e senza consistenza, oppur-e d11l'i, o s11soettibili di frangersi, od a11mentare di volt1m.e per imbibizione; sieno a .superftcie li scia e levigata od aventi scabrezze, punte atte. a ~uRL4.ccarsi nelle pareti del <lotto, lacer.a.re la men1brana del timpa110 e causare con 1a Jort} presenza t1n'irritazio11e più <> n1eno v1,·a. Q11alche volta i corpi estranei restano nel condotto uditivo un tem])O assai lungo senza produrre alcun dist11rbo, oltre una lieve sordità., accompag11ata, o, no, da leggeri l'onzii, ~osiccl1è quando il pnziente non ricordi più la p.enetrazion·e del corpo strani.ero, si p ensa ad attribuil'e detta sintomatologia a:d 11na affezione spontanea nell'organo. Spesso, perchè è volgare norm.a che detti <X>rpi debbano essere assolutamente .e prestament~ estratti, essi sono cagion·e , per inconst1lte manualità di donne o di persone inadatte ed ignoranti, di grave sintomatologia -che mette a ben d11ra prov.a la pazienza e la coltura dello specia1izzato (\"\Tilde-Bover). Queste impropri1e manovre fatte quasi alla .cieca, fra le grida e le smanie della piccola vittima e q11alche volta fra l'orgasmo del m.edico che vuol.e ad ogni costo rit1scire nella estra-zione per salvaguardare la sua fama, d1ebbono essere assolutamente abh~ndonate ed il precetto del non intervento se i1on si· 11anno m ·ezzi di osservazione e di cura acla.tti , deve emergete sopra ogni cosa. Sia clunqne dj regola dappri1na la ispezione del condotto uditivo e l 'acoertam ento della presenza del corpo stra·niero nell'orecchio indicato; di poi r Qn intezioni forzate di acq11a bollita si cerchi di farlo venire all'esterno e se qu.esto rr1ezzo nun ri11sèisse, s ia p'l1re dopo averlo ripet11ta m ente llsato, si passi all'estrazione diretia con op1)ortt1no a rm.arnentario e sempre con 1'11so dr.ll'otosco1)io bene maneggin.to, e con b11ona ill11minazione. 1

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PRATl C.-\

Cm.pBroccl1P. i11 parecchi casi l'i11tervento cl1irt1rg·ico i11ale eseguito venne riconoscit1to lJiù dannoso al paziente che non 1a presenza del corpo straniero! F;cco alcl1ni casi che vennero étlla mia cura. La bambina Stef. Ar1gelina, di a nni 5, di i\iforsa110. ven11e condotta nell'AmJ)11lato1io dell 'Obpedale: il 20 i11aggio 1923 percl1è pocl1e ore prima , giocando con d elle perline cli vetro, se ne el'él 1r1esse a lcu11e fl'a i cn1)e Jl i ed altre nelle Ol'eccl1ie ed i11 l)occa. La m-ad1·e attratta dal pianto della figliuola se1)pe tog·lierle Qualcl1e l)erl ina ct.alle orecchie; ma non essendo persuasa aver liberata la sua l)iccola dall'inconveniente occorsole, preferì veni re direttamente da noi. Esaminate entrn1nbe le orecchie nulla fu trovato a sinistra; r11a jn\' ece o. tlestra f11 visto lln ptccoJ n ncc11 rn\1] o cl ell e lH:•rline in questione. Rit1scit·e no11 com1)letamente per esito le irrigazioni forzate con1e di regola, costatando in fondo al dotto altri ·corpi estranei, addormentata la piccola, con cloruro di etjle, con 11.na piccola spatola riuscii ad estrarre altre tre pel'line che erano rimaste ribelli all'.estrazione con le irrig·azioni. Falcom. Anselmo,, di a nni 5, di . ,~ito. il HO maggio 1923 entrò in Ospedale J)er llna secrezione fetida dell'orecchio sinistro che datava da qualche mese, persistente per a11ant.e cure abbia fatto. Al l'esame otoscopico n.on mi f11 nossibil e vedere la m:P.mbrana timpanica percl1è ricoperta (la ql1alcl1e cosa di sc11ro a SllJ)erfi.cie co1Yvessa. Irrigato convenientem ente l)l1lito il condotto. che nella sua parte inferiore appariva. tu 1nefatto ed escoriato , con t1no specillo percepii la presenza di un corpo 1Jit1ttosto d11ro e liscio. Addormentato col solito mezzo il piccolo irrequieto, non 11n uncino smusso fatto scivolare a lìiatto oltre l'ostacolo ed llncin.atolo. estrassi facilmente un seme òi carrubba che il bimbo forse da t empo si era immesso !1er gi11oco entro l'orecchio stesso ·e che non avevano mai 1Je11sa to di far esaminare da 11no dell':::lrt.e! Cio. Mn.ria. di nnr1i 1!=1. rla S. Vito. il 16 gi11gno 1923 venne a ll'.L\.mbnlatorio deJJ'Osnedale dicendo che da qualche giorno aveva lln dolore dentro l'orecchio destro e cl1e una Slla òumpagna l'av.eva consigliata venire a farsi vedere, perchè l•e sembrava che avesse 'llna sporgenza rossastra. come car11e èrescil1ta entro l'orecchio. All'esame otoscopico del condotto d'e stro ·n otai la presenza di lln corDo :r:otondeg-giante giallastro: con Jo snerill n lo trovai di consistenza dnra e liscio. C·ol piccolo 11ncino smusso penetrato fra la oa ret e rl_~l con ci otto eò il cor.po estraneo ri11scii A rl ef'trarre senza difficoltà lln gr.o sso chicco di granot11rco . che la naziente non senne rlir1ni rom,e e a11nnd0 l e foss e penetrato Pntrn .l'nrPcrhi o. Cl1iar. Giovanni . ni anni lR, <ii Sa,·orgnano si nresente in Ambulatorio nell'Ospedale jl 4 l11glin 109~. affermando eh€ rla circa 11n n1ese ern d i''Pntato sordo ::l ll'orecchio sinjstro senza ca11sa nnr>rezza bilP. All'es8 me otoscopico nrita i lln HTnTYlASq0 rli ::llc11Prhè r1i npr~stro ·vcirso la m·Pt.à a.e] condotto, che n11lla avevR d'asnetto rl.el solitn cen1rn·P. Praticate le snlif P abbonrlanti ir·rigR,7.ioni n111la 0tten11i Pd ri ll ora con lo- c:n1PcillO Q'l11J1Si a]l'accnrn 11l n Sll rl pffo e Constatai la presenza di lill corpo estraneo duro

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IL

POLICLI~ICO

[ ..t\~~o XXXI, l~'ASC . 22}

ed i111n1obile. Semp1·e . sotto 11na buo~1a illu1n.iu11 grosso· fagiuolo nero ed a i·i111u11dare al nazio11e, co11 u11 piccolo u11cino s1nusso piega- i)roprio 'iomicilio la piccola paziente tuttora to ad angolo retto, fatto sci,·olar.c do1lcem.e nte pia11g·er1te per la forzata im•m obilizzazione, più a piatto olt1~e l'ostacolo e rico'n dottane la pun- che per il piccolo trauma operativo. ta verso il oentro del co11dotto, sollevando forCandid. Elisa, di anni 10, di S. Paolo ; temente il manico i)er ben circondare ed unTagl. , entrò in Ospedale il 12 ottobre 1923 l)er cinare jl corpo estraneo, tirai lentamente, sen- U•n oerto senso di v.e rtigini ed t1na secrezio11e za scosse brusche e riuscii ad asportare un auricolare che dt1rava da oltre cinque i11esi, chicco di gra:r1ottu~co cl1e il pazi·ente non ave- ribelle a molteplici cure p-rodig·atele. Affermava assolutamente avvertito di aver e, nè ricorva che a mala pena ricordava un giorno esdare quando fossesi introdotto n·ell'-0recchio. sersi messa nell'orecchio destro t1n se1ne di Por. :L\iarina, di anni 5, di Rivis Tagl., ve1n carrubba m.a che di poi non a vendo disturbi n1e portata nel mio Am:b11latorio dell 'Osp·e<ia1e credeva le fosse tiscito spontaneamente. Alnel 10 agosto 1923, r>el;'chè dal gior-110 prima l'esame del condo,t to, dopo averlo bene pulito, giuocand0 si era immessa nell'orecchio destro notai la i111embrana timpai1ica ricoperta da abun fagiuolo e perchè ogni tentativo fatto dai bondante l)US ed in basso prop1io a ridosso famigliari p1ima e dal l\lledico dopo, era riu- della n1embrana stessa, un corpo rotondegscito i1ega.tiv-0. Immobilizzata la tes.ta d,ella giante liscio ·n erastro ricoperto in qualche sua bambina piuttosto· soli.dam,ente, sotto la guida parte di secrezione purulenta. Addormentata di abbondante illun1inazione, oon l'otoscopio la paziente, tentai a l)i ù riprese e co11 ogni potei vedere cacciato in fondo del dotto t1dit i- mezz.o di asportare il corpo estrane-0 bene diavo il corpo estraneo su detto. Riuscite inutili gnosticato, ma non mi fu possibile riuscirvi; le solite irrigazioni per la irrequietezza della allora invece di continuare per la via del conpiccola. paziente ecl in1possibile passare all8 do1tto ricerclw cieche e pericolose, ricorsi allo estrazione del fagiuolo dal dotto pensai di scollainento del padigli-0ne. Preparata la parricorrere a lla narcos i generale col Cloruro di te c-0n il metodo di scuola, irrigato nt1ovaetile ed a ppe11a la piccola fu tranquilla, con mente l'orecchio, tirato bene in avanti il pail solito piccolo uncino penetrai fra la parete diglione auricolare praticai t1na incisio11e di del condotto e l'ostacolo ed a,·ev·o già solle- circa tre centim·etri nella oiega r.etroauricolavato, spostato il corpo estraneo, qu.ando un re e spos tata la pelle, incisa la parte inemmovim.ento incosc:Lente della bambina semisve- branosa del condotto, scollatala sul condotto osseo il più lontan-0 possibile, indietro €Cl i · glia mi obbligò a lasciare la presa, p·e r non arrecare danni. Ricorrendo di nuovo alle ir- basso, sezionatala verticalmente, int rodotto un divaricatore nella breccia, avendo 111ssato e rigazioni forzate, I aggiunsi l 'intento, avendo così ridotto a l i11inin10 J'atto strumentale n el- piegato tutto l'orecchi.o in av.anti, sco·p erto il corrJo estraneo, con una spatola lo estrassi l 'orecchio. a ll'esterno. Praticata la p11lizia. d el oiccolo Colus. Ang-.elo, di anni 8, di Valvasone, vencampo operatorio, immessa u11a sottile strin e all'Ambulatorio dell'Ospedale il 30 ag·ost.o scia di garza a zaffo n.e lla parte p iù d.eclive, 1923 perchè per caso gil1 ocando con dei b otricondotta all'estern°0 oer il condotto abbastoni da scarpe, se ne era messo uno, il gior110 ì)l'irna, entro l'ol'e,cchio sinistro. Dopo in u - sato, ricollocato, ·a posto il padiglione lo s11turai oon punti staccati. Il decoa:so post-opetili tentativi f.atti daJla madre·, da cong·iunti ratorio fu oltimo; in 2a giornata tolsi il piced infine da un Sanitario, veniva a chiedere j soccor i clell'arte n ell a ten1a gli accadesse al- colo zaffo; in 5a. giornata i punti di sutura er: cunchè di serio. All'esame o·t oscopico vidi su - in 7° giorno la ragazzetta venne l'inviata. al bito qualcl1e cosa di nero verso la metà d el proprio domicilio·, r esidt1andole 11na piccolissima cicatrice! condotto uditivo che appariva tumefatto e d in alc11ni tra.tti escoriato. .l\.d U·n , esamie più atDa quanto esposto appa re chiaramente che tento potei O·sservare che il corpo su detto aveva effettivamente ver so il bass o del cc•n - Ja presenza di un corpo estrane o non può rid otto una .p iocola s1)orgenza ovalare pure i1e- conoscer si se nun con l'esam e d ell'oreccl1io e ra; ina ricoperta da una certa secrezi-0ne gial - dev·e si eziandio concl11dere, che questo esame è l astra. Pl1ljto convenientemente il condotto , s emp1~e di regola in gran num e1·0 di casi i11 con un llncino smusso cercai di agganciar e l'occhiello del bottoin e da scarpa che v.edevo c11i esisto110 distl1rbi senza che vi si possa €ssere in sito e con Llolce manovra riuscii ad supporre l 'introduzione di un corpo estraneo, asportare il corpo estraneo imrn·esso incat1ta- · ed in quei casi, n ei ql1ali si afferma anche la mente nel dotto dal ragazzetto se.n za, per f o1··esistenza del c.o·rpo. straniero, che poi non esit t1na, caus a re alcun serio distur bo. Dt1s . Adele, di anni 3, di 1)voledo, venne co·n- s te affatto, o che 11sci spontaneamente. dotta, all'Ambulatori.c> d ell'Ospeda le il 18 setÈ op.portuno quin1ii richiamare l'attenzione temb re 1923 p erchè giu ocando con u na s11a coet an e a , questa l e a veva immesso n ell'orec- dei medici sullo. prudenza con la quale essi chio destr o un fagiuolo che i suoi congiunt 1 devono eseguire i tentativi d'estrazione di d·etinvano av.evano tenta to estrarre. La bambin.a ti corpi strani-eri e torna jncrescevole il dire, fortem,ente si lagnava fors e più p er la paura cl i come in qualche caso 1'1ntervento chirt1rgico far si visita re, che per l e soff·erenze date d P 1 ço rpo estra n eo. Immobilizzatala. come di r e- sia stato più dannoso all'ammalato che la presenza st essa del corpo estl'aneo e ciò per i gola, \risita tala, con st a t a i la presenza di un corpo nerastro in vicinanza d el ineato de1 tentativi d'estrazion·e che si fanno in genere, condotto d estro. Pra tic a te inda rno delle pro- senza prendere la precauzione; prima di assilung·ate ir1·igazioni, all a fine con il solito p ic- cur a r si d ella prese11za di esso corpo e d i .~,....;, colo uncino riu scii a d uncina r e €d estrarre 1

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di ricorrere all uso di strun1enti grossola11i, come pinzette o cucchiai, che si introducano alla cteca e che non hanno. ordin.ariamen te altro risultato che di fare infossare vieppiù il corpo che si vuole estrarre e di spingerlo nella cassa, dopo lacerata la membrana del timpano, producendo fenomeni e sintomi tali da esser costretti in un secondo tempo ad 11n intervento, che per quanto sia felice risorsa, in qi1alche caso n-0n a.vrebbe indicazione di sorta, se si fosse più guardinghi nel prestare i prin1i e più elementari soccorsi! San Vito a.l Tagl·i ame11.to, nove111bre 1923.

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CASA

DI CUHA UROLOGICA PRIVATA

Contributo alla tecnica della fenolsuHoneftaleina. •

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Dott. CARLO COLUCCI, . medico-chirurgo degli Osped. Riuniti di

2) Come preparare la soluzione campiorie:> Rom~l.

N·ell'esegu:ire numerose prov e con la f. s. f. (1) mi sono reso conto dell'importa·nz.a di alcune piccole p·articolarità la di c11i inosse-r' vanza mi ha tratto spesso in errori, a voJta oonsidereYoli. Ecco perchè credo opportuno .p t1hblicare questo brevie contributo; alct1ne delle osservazioni in essa contenute sono 1stat~ già accennate d.aJ pr of . Pirondin.i n,e1Ia sua relaizione al ·Congresso Nazionale di Urologia, tenutosi in Roma nell'ottobre 1923. Ed ecco vari pro·b lemi di dettaglio tecnico. 1) Praticare la iriiezione endovenosa o la in tra.m1J,S cola re? Se si è sicuri della tecnica, del resto molto elementare, la iniezione intra.v enosa è .certo preferibile, ma essa cleve esse!'e praticata molto bene. Non si deve notare il menomo rigonfia1nento della vena n·o n vi deve 1essere affatto ' spandimento di f. s. f. sotto la cute, si deve essere perfettamente s1cuti della pervietà della veifla. In 11n caso in cui , per i11iezioni en.dov.enose preced.enti di s11blimat.o, la v1ena era in parte obliterata e la· iniezione dovette in parte capitare nel tessuto connettiv.o obliterante, ebbi ur1 errore del 20 %, circa, come potetti poi · controllaire Gon un'altra prova eseguita p.r aticando la iniezione in un tronco venoso p,e rfettaimernte pervio. Se si dubita di poter segi1i·r e con perfezione lai via en°dovenosa è m eglio p.raticaro la iniezion.e intramu scolare. A11che ·qui bisogn a evitare una c:iusa di e:rl'lore, qual'è cru·ella di praticare la iniezione nel sottoc11taneo; quindi l'i1

(1) Fenol s11 lfon.e ftaleina. \

niezione va fatta nelle 111asse sacrolombari e con ago lungo, tSpecie n·ei grassi. Nel ritiral'e l'ago bisogna fare attenzione che non fuol'iesca f. s. f. dal tramite. Ad impedire questo basterà lasciare l' ago in posto per qual<!l1e second.o e poi, nell'estrarlo, imp1imei·è ad efiso un movi1nento di rotazione su· &è stesso, praticando subito dopo un picco.io m·arssaggio della cute. Co11 vien e u sare una siringa da 1 cm.e., esattam,ente suddivisa, ben calib·rata ,· possibilm·ente una siringa sottile e 1unga, così si rende rri.e110 sensibile ogni e1·.ror~ di misura della f. is. f. Ottime le Record; speeie quelle per tubercolina. Lai siringa ip rim.a della iniezione deve essere perfetta1111ente asciutta, ò1p·p ure per li · bera.rla dall 'acqua in cui è stata bollita o dall 'alcool in cui è stata in1mersa, bisogrla lavarln co11 una fial a di f. s. f. 1

TECN I C A.

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.PRATI C.\

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XXX.I, FASC. 22]

Si deve essere sicuri di us are la stessa quantità di f. rs. f. iniettata (1 c1nc. = 6 mg r. ) e qt1indi t1sar e per misurarla la identica siringa usata pe.r la iniezione. Noi ci sia111.o sem.p re serviti della f. s. f. ùi Bruneau; se si avessero due qt1alità di f. s. f. non co1nmett.ere l'er.ro,r e di usarn.e una per l 'iniezio11ie in vivo e l'altra per la prepairazionP. ùella soluzi·o·ne campione, poichè le f. s. f. variano moltissimo dall' una all'altra .casa di fab bricazion e (v. anche Neg·ro et Colombet, Tech11iql1·e de la f . s. f. J . d'Urologie, novem. 1923). Non p repa.r ar.e mai una firazione di litr-0 di soluzione campione e ciò per u srure la· identica quantità di f. s. f. che si è iniettata e non solo 11na frazione; la siringa portr'ebbe non essere su ddivisa esattamente e si andrebb·e ali.ora incontro ad e r rori grossolani. Oltre a cjò è logico cl1 e qualsiasi !)iccolo erroTe ch e si possa. corr1me.ttere vi.ene ad essere r ieso mieno evidente e grave preparar1do un litro di sol uzion.e can1 pione ch e no11 prep.a ran done t1na piccola frazione. Si e~pelle la ftaleina da.Ila siringa, spirt g.e nd o nna sola voltai lo stantuffo, coa.ne se si p.r aticass e la iniezione, e i1on riportand.o indiet ro lo sta11t11ffo e spingendo di n11ovo per t re o qua.tt1·0 volte e ta nto n1eno lav ando poi Ja siringa con il 1iquido can1pione ch e si va p~epa rando; facendo in questo inodo si utilizzerebbe una q11antità di f. s. f . st11)e·riO·re a, q11ella c.he si è inieitata nel vivo. -~ meno cl1e, come qual cuno fa, i1on si usi la seguente tecnica per la iniezione (solo possibile con l'iniezione intrarnu scolar e) ~ do1p10 iniettata la f. is. f. si I.ascia l'ago in posto sfilando la siring·a e si aiSpira acqua 1list j Ila ta sterile, riempie11done tutta la si1inga e poi, a.p plican do n11esta nuova.m.ente 0


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u11cl1 e ract1Uèl

di s tilla.ta. JJ o eseguito appo ·itan1ente <lelJ e prove, riu11 e11do que~t e dive1~se cause di etrori, e cio t: 11l'epa1 ::1n.do solo 250 o 500 cnic. di liq11ido-carnp ion e e lava11do la s iri11ga, d ell.e c ui 6uddivisi 0 11i e eo d eI 1_-e sto sicuro; h-0 ottenuto degli e l'l'Ol' i fino n J 15 %, co m·e mi è stftto possibile cont.1·01lare con i can1ipi.oni clelle so I t1zioni tito Ia te che fo.rr1isc·e la caisa Brunea11 e co11 so lnz.ioni p r·e parate da m.e ist esso ~rcorido tecnica r igorosa . e le orin e su <: ui s i cleve far e il d o~agg·io fcssero fo1 tern.eute pigu1 e11ta t e o molto abhon da,11 ti , e a11co1 a pit1 se p.resentasse to l 't111a .e l' a lt1 a condizione. cosa cJ1e p erò natnraJn1er1t c s11ccec.Je di rado, b isogr1a aggit1nger.e a 11cl1e un a certa quan.tità di t1:rina n orm a le cl el pazie11t e r1.el prep arare la soluz iorle cam1>i o11e. _\lt1·in1.e n ti cl ifficil1n e11te si li esce col vetri110 g·iall o n coi 1·eg·ge re la differenza di colorito. I: nbol ir.io ne d cl pig·mento t1rinario con cnl'bOrH' n11i mn le e a ncol'a più c·on acetato cli ]')io111bo è clar1nosa, 1') t"ec ipita11do parte del! a f. 1s. f. l

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IIo eseg·uito i1t1n1e.rose1 pr·o·v e al riguardo, ·usando l 'accrt1a lVIarcia di R oma e pa.ragona11 cl 1 t nli ~ n l nzio n i con a ltre fntte con acquai distillata le llne e le altre con .e se nza 11ri 11::t. ' e ini pa.l'e che 1n sostitt1zion.o !1 1os.~a e:ssc re fatt ,1 in caso cti bisogn o. Solo si ot1ir n,e 11n.a intensa precipitflzion.e di sali, ciò che :rende n ecessari~:· 1'8ccurata filtra.zione non solo d el1a s0Juzio11c con uri tl èL (sem1p1re n ecessaria pure se pra t.ic:tta co t1 acq11a diisti l1ata). m .a, nnch e d e ll n sol11zion c campio·n e. 1.) Q1ta11.to tempo cl1tra1io l e so 1·u~i r- 11i carn1

pion.i i11 o cqua distillat a

Dop·o q11aloh.e giorr10 le soluzioni, che s i n1anter1gono fortem·ente a lcaline, cominciano a perder0 ten11te a.Ila luce, s ia scop e rte che cop ert e con i comuni m-ezzi . Com.e mi son potuto convincere con n11me rose prove le soJ11zioni in n cq11a clist.illa.ta vanno bene 9 e.r 2, 3 giorni al rnassimo; ct o·p o cinqt1.e g iorni g ià n lr nn e volte ho notato una perdita del 5 ~~ . Dopo 10 g iorn i 1e p e rdite vanno già da.l 10 al 20 %. :\'I i è J)fl1r so eh e le sol 11z io11i non pratica.te in acqua distiJ 1a ta perda.no p it1 rapid.a.m ·ente (fino n l 25 °~ in tre giorni). · 1'ent1te a ll 'oscuro le ·solnzioni in ncqn a di s tillata durano di più: dopo rlieci g iorni 11011 si nota n1lc11na diminn zi one. Le solnzioni campioni fo1 nite da Brun enn . ben chin ~r i11 fiale . clnrano 1111 nnno e p i ù. pnrch è t enute a.ll 'o~c u­ r o (Ne~ro et Colon1bet \ -. lnv·oro citato' .

5) D1tral u d ell.e soluzioni cou lfrirLa.

Se le soluzioni in acqua distillata., .cominc:ian o a p erde i e dopo qt1alcl1e gio1 no, quelle contenenti lll'ina, perdo110 a111cora più rapid u1nentc, s pecie se Je urine sono molto purulentt.. Ho constatato, dopo nl1n1erof\e esp erienz e fEttte, conserva11do le soluzioni al 1' oscuro, alla lnce, coperte, aggiungend ovi del ti1110Jo, che il dosamento non va n1 a i fatto dopo Je 12 lL , ass olt1tarn·er1te poi mai d opo le 24 h. Dopo 12 h . jn qualche ca so vi e·rai già 11n errore di circa ]l 25 % (in un caso dal 22 '\" di f. s. f. s i a.veva d opo 1.:? ll. il 16 ·)~); dopo .:?1 h. sor10 fr eqt1enti i , ca.si j 11 cui si l1a 11n e rro re d el 25 %; dopo 'J.~ 01 e in <Jn::ilche caso si Ya fi11 0 al 4·0 °o di errore. T... e ~o ln z i o nj si rnant pngono s€mpre fortem.ent e n l<'nl in e. P er r ende rn1i eon to se l '11 rotro1)i11a potesse ir1.fl11ire . t1lla dinrir111zio1\e dopo ql1a.Jche terr1p<> elci valot~i della ftnileina ho eseg·nito d elle p rov e 1)1·ocelle11 clo in C!tl.esto modo. Ho raccolto nella .sera le llrine di un nazien.te che non aveva mai preeo· ·u1·otror>inr1 , conse-rva11dole in g·hiacciaja, ·e poi h o $llbito . om111inistrato due gram1r1i ir1 un a vo lta di urotropina ed ho ra<'colto le 11 rin e de.Ila notte e <101 ir1ntt ino. Prendend o u g u ali q11antità delle du e uri n.P (100 eme. ) e aggiunger1do vi acqt1::l cli : tilJata e lisc ivia. di so da fin o a 1000 em e. 110 p r·a ti c.~to d el le soluzioni di f. s. f., agginr1gend ovene 6 n1n1g1·. pe r cia:Scun cn mpi oT1 e. llo r seguif o rlelle ron1parozioni co l colorini etro di D11bor;cq . r1·i111a og·ni 6 h. e p oi ogni 12 h.: 110 cons tatato che la din1inuzio11 e (lel colore e cioè lai perdita di f. s. f. avve11iv a in modo pa,rallelo nei ctne ca.n1pion]. Nel (~o u g· resso Nazio11ale di U.rologi a dell 'ottobre 1923, in cui alcune di queste consta.t azioni fur.ono n ccennate nella relazione. del prof. Pìrondini. ' il nrof. Tardo di Palermo diisse di ~ essers i preoccnpato d ell a questione, specie p er rencle·1·r n crc ~~ ibile la. prova a·i m,edici n on forniti di mcezzi s ufficienti e che q11indi dovessero in viare i campioni ai laboratori delle citt'à. co r1 1Jrobabile intervallo di cp1alche giorno. :\ c i<) egli propon·e va, dopo raccolte le ·urine, di ac~ ­ di fìca.rlr con crn a lch e goccia di a.cido a cetico ; così ' nrnt. jcfl•ndo anche dop.o qualche giorno le soluzioni ed il dosaggio , non vi sarebbe er.r ore . 6) I .. o s t esso Drof. 'fard o n ello stesso Con. g r osso 'ir1,e1teYa i·n evidenz.a come regolarsi in ca:so cl1e le urine conten g ano del sangi.1e· n-0n em olizzato e la. quistione è anche trattata n el lavoro già citato di Neg l'o et Colombet. In questo caso si centrifuga l' urina, preleva.n done solo l1na parte per la preparazione del campion e . per r~. 1 / 10'. I . o stesso è con'5igliato s e le 11rine cont e ngan o del pus perchè la liscivia, ~


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SEZIO~E

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di "so lvc11d o i corpuscoli di p us, darebiJ e Ju og·J a. t'orn1aziont! di inuci11agg·in e che r e11d erebb e diftì<·iJe il dosaggio; jo credo che, specie in quest'ulti111 0 caso, a ll ' inconv eui cu t.e s i 1>ossu ovvia·re filtrando n10Jto l>e ne le Go luzioni priin a di dosarle. ..\bbi a1110 fatto se1n1)re così in ca~ i • co1 1 llrine n1olto 11ut·ule11te.

111 a di preleYarne le quantità r1ec.essarie a l tlo-

sa gg·io. I . e solu zio11i co11 UJ'inn, devono es sere 1

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se1upre filtra te.

) Rocco /la delle uritie. JJisogna .esse.re s ic uri cl1e il J)D.zie11 te vuoti n1 o lto ben e la vescica. ~el caso vi sia solta 11to il d nbbio cl1e· esista un r esiduo (11ro ~ tatici ) bi-

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715

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l,a tline~1 ~)ienn ~eg11u il titolo di 11ove solu- • f ,a li11ea lìiena segn a il titolo di ' Ci soluzior1i zioni di f. s. f. \dal 10 al 90 "oJ preparate co1t di f. s. f. (dal 10 al 60 ~{,) preparate con urina acqu.a distillata p1er una prova di cor1tr-0ll.o dei 11o rn1ale ed a.equa distillata per 'Una prova di colorimetiii Brnneau e Wulff. . co11trollo dei ~olo1·in1e tri Duboscq e 'Vulff. L a lin ea s pezzata segr1a i vaJori otte11uti con La linea punteg·g·iata segna i val1ori ottenuti coloi·im.etro \\1 ulff (da} 70 aJ 90 ~~ essa si soco11 colorim-e tro Duboscq. v rc..1 ppone alla linea piena). La linea s1)ezzata quelli ottenuti con il Wulff. I,a li11ea punteggiata segna i valori ottenuti , co11 color.imetro Bru11 eat1 (so lo fino al 60 °Jn. Da.I 50 a1 60 ~{, esséll s i sovrapp on e all a li11ea pie11 a). I

so·g·na fa re il c ateteriis1no a J1n·e110 <tJla !ì11e d e lla

Se le u1ine conter1gono del sar1gu e e111olizzato la comparazione i1on è possibile.

raccolta o applicare un catetere a permaner1za d11rante la pro\'a: se si può essere indotti . a credere cJ1e il pazi e11te avverta difficoltà a d urinare !)l'ima e dopo Ja prova, non volend·o ricorrere al catet.etistno, si potrebbe L"i11n11ciare a fa rlo urin.are prin1a. La mag·gior q11antità di l1rina può arrecar e solo disturbo· r1el senso che a11n1enta la qu antità di pigmento t1rinario ne1la sol11zio11e ; a ciò si ripara, con1e abbiamo detto , col vetro giu.llo e con l'u11ire n ella sol11zjone c:1m1)ion€ 11n a certa quantità di 11rina norn1ale .

La prova d.elJa f. s. f. si può eseguire anche 11ei l)azienti che pre11dono il bleu di metil€ Ile ; l'aggiu:IJ.ta di liscivia di isoda Ilecessaria p er mettere ir1 evid enzai la f. s. f . tl'asfo t·111.a il .bTèn di metilene in un cromogeno i11colore.

-

7) i ·Ilei flCcortezza ii.on bisog'l1a assolutam€nte mai trasc ul'are di avere . otto pena di in.correre in e rro1i gravi ((i11 un caso il 20 %), ed è quel]a di agitare m olto heue le so1uzio11i, sia quelle campio ni, ch8 q11elle da dosa r e, IJ.ri1


716

1J.

POLICLINICO

La prova della f. s. f. si p11ò i)raticare anche nei prostaitici fra 1° e 2° tempo, qt1a.n do vi isia un tubo di Ma·rion o una Pezzer a te11uta p·er. fetta; eio·m e a.n che nei ca.si di p.rostatici e.on grossa sporge·nza endov.escicale, qu.ando non si può -essere sicuri, nemmeno con il cateterism,o, di vuotare tutta ]a vescica, e nei casi di diverticoli vescicali, in cui si ripetono le stesse cor1dizioni. Bisog.n a però usair.e i seguenti accor · gim·e·nti. N·on curarsi della urina eh.e possa residua.re nella vescica, vl1().tata con i c-0mu11i mezzi all'inizio della pirova. Qualche minuto ·P rima d.e1la fin.e di questa, in rnod-0 che la fini~ · delle ma.n ovre da p.r aiticare coincida col finir e del tempo del1a p·r ova, si eseguono due o trP l~.vaggi a.b·b ondanti della vescica con acql1a distillata., raccogliendo accuratam.en.te l'acqua di la·vaggio. In questo modo, a:n.che se la vescica no n si riuscirà mai a vu.o tare completamente, il liquido che vi rimarrà sarà stato diluito e conterrà ben poca ftaleinia. In questi ca.si la prova della f. e. f. ha una .evid·ente s11periorità sU!lla oostantR. che n-0n è p•ratica1hile. 1

f ..\~NO

XXXI, F ASC. 22]

ter praticare 1a comparazione tra coJori non molto intensi, coim e è consigliabile. Diluizioni occorre però a vo1te fare con qua.lsia1si coJorim.etro per non paragonare colonne di molta diversa altezza fra di loro, poichè in questo CRso avvien.e un assorbimento di luce da parte della colonna più alta, causa di errori g:ravi. Appar.ecchio perfetto sotto ogni riguardo e il Duboscq, specie con il prisma di Fresn,el e coi campi .concentrici. Cattivo ci è parso il colorim et.1\0 di Spengler. E p.refe·ribile eseguire sempre le comparazioni a luce artificiale, perchè costante. Concl11;(J.endo: la p.rcwai della f. s. f. è di grande praticità, isopra.ttutto .p erchè molto semplice. Ma .non è esente da errori, di cui gra11 parte, pur n.ella grande semplicità della prova stessa., dovuti all'inosservanza di piccole particolarità di tecnica, donde il grande interesse rlB11 a rigorosa esecuzione dei minimi dettagli rii questa.

1

9) Q1lalità della ftaleina.

Ci è acca,dt1to in due casi di avere u.n a eli · minazione talmente scarsa di f. s. f. che ci è parso di non poter :spiegare il fatto che come dip.endente dalla qt1alità del1a ftalieina stessa. Si tratta di dt1e nefrectomizzati a c-0stante quasi normale ed in cui la prava con ·Ia f. s. f. ri· petuta nelle stesse condizioni, con altra ftalieina., dette val.ori oorrispond·e nti alla K. ~ tuttaviai_una d1tbbia supposizione che facciamo tanto più che nelle soluzioni iri vitro , la stessa; f. rs. f. che aveva. dato luogo a qt1esta eliminazion.e così scarsa jndosabile, non ha. mai dato er.rori (para.gio.n.e con i carnpioni Brun·ea.u). Praticamente mi pair·e si possa ·e ssere messi in gua.rdia contro tale causa di errore dal fatto stesso di eliminazion.i cosi scarse, eccezionalmente rare anche nei più gravi stati di insufficienza r.en.ale e discordanti con a Itri da·ti. 10) Diversi colorimetri.

Il picéo1lo colorimetro del Brun,ea11 è ottimo p.er gli usi clinici; risparmia la n·o ia di dover preparare la so-luzione-campione; i campioni ann.e sei durano a lungo (un anno e più se tenuti all' oscu.r o); si possono ricambiair.e con tenue s1}esa. J.n moltissime prove ho fatto il pa• ragon.e dosan·do con il col~nm.etro Brunean e poi con il '' '' 11lff ed il D11l)oscq (v. grafiche ann.esse). Ha constatato cl1e le cifre otten11te col B1·uneat1 erano sempre molto vicine a q11elJe ottenute con gli apj>::trecchi colorimetrici più perf.etti. Ottimo è anche il colorimetro di WnJff cor1 ottica <li I<rf1S$. Esso obbliga. però spesso a dove.r fare delle di·lt1zioni dei caimpioni per po•

SUNTC E RASSEGNE. SISTEMA SCHELETR.l~O.

Sindromi lombo-ischialgiche di origine scheletrica. (M. L• UPO. Ln Radiologia Medica, vol. XI, n. 3.

19-24).

I>.agli studi ntu11er-osi sull 'argom.e nto risulta fin qui che a base delle sin.dromi dolorose Io.m bo-ischialgi.che sta, n•e1Ia grande · maggio. ranza dei casi, una sofferenza vera e propri q, delle radici n.ervose. _t\. queste sindromi dolorqse si associano con grande frequenza altera~ zioni somaiti·che e più particolarm.ente d.ella colonna vertebrale: le più frequentem.ente colpite da p1rocessi patologie-i sono . in genere le 11ltim1e vertebre lombari e sopratutto la quinta. Dalle statistiche riportate d·all'A.. raccolte dai casi dell 'Istituto di Radiologia ìVIedica dell'Ospedale di S. Giovanni in T·orino, confermaite anche da quelle di altri st11.diosi, risulta che 1a sciatica non può orm:a i essere più con sid erata come entità morbosa a sè, ma come il sintoma princiipalP. di numerose infermità scheletriche. Q11este per ordine di freq11enza. sono: 1. I.omboart.titi cronich e. II. Anom.ali.e di diff.erenziazione :regionale e sopra tutto sacrali1..zazione della1 5a vert.e~ lombare. · III. Trauma.tismi. I'·. Carie tubercolare. V. ()ssificazione <lei legamenti lombo-sa crali . VI. Altre alterazioni lombo-sacrali.


[A:'\NO XXXI,

F A8C .

22]

717

SEZIONE PRATICA

L' A. prende quindi aù esam i11.a re mi11uta· m.ente da] la to i,a,dioJogico qt1e1s ti diversi tipi di alte·razioni della colonna lom.b o-sacrale. L e lombo-artriti e spondiliti de{or1nanti l oniba1'i, quando la lesio1i.e è avanzata. e si è giurt-

ti alla distruzione di un m·etam.ero, danno dei 6egni radiologici netti ed orm ai noti; ma questi seg·ni sono molto mer10 cl1iari quando si tratti di forme iniziali. A qu•esto p·unto l' A. si riferisce ad alcune nozioni anaitomiche : la r a dice V, che è quella che fornisce la maggior parte delle fibre al n. sciatico, esc.e dal 25° f Ol'O di co.n iugazion·e e vien e a trovarisi lateralmente e poste.r iorm.ente in contatto con il p rocesso articolare della prirr1a vertebra sacraJe ·e poggiai inferiorm-ente sopra un.a specie di doc ciatura fornitala dal piano saierale che ha per tetto l'apofisi trasversa d ella 5a. vertebra lombare; la1tera.l rnente il piano ful cral e, dirigenidosi in alto, vi·ene a limitare la sorta di oanal.e osseo per tal modo costituito. Ora, u 11a radiografia ce·nt.r.atai sulla 5a. ve rtebra lombare in proiezion€ corretta, mostra, normalm en te. le a rticolazioni lombo-isacrali abbastanza nettam·ente diseg11a1te, com e d11e formazioni triangolari ad ar>ic e vo1lto crani alm-ent.e, .con il lato esterno oblic1110 dall'alto al basso e dall'in terno u.11 '.estmno, più o meno ricurvo, e cru.e1lo· mediale rettili.n1eo e in sen·S-O verticale. I primi SP..,gn i ra1diografici cli un' a1i ri te d·eformante stabilitasi in questa articola.zion-e si rendono evidenti solo quando le alter azior1i sono già a carico d·ell'osso, poichè le p a rticolari condizioni di struttura e di ·p osizione non permettoo.o di rileva,rei l.e ten11i omb.rie dov11te alle cartilagir1i. l\IIa quand.o l a parte oosea è colpita, le apofisi perdono l a loro forma a piramid·e, si · smussano, la loro ba.se si allarga, s i accascia sin.o a ridur.si a 11n rilievo: semrpre si assiste a questo schiacciamento delle a pofisi con forte allargamento della base. I,e indagini radiografiche ci spiiegano abbastanza bene i raipporti fra, lesione ossea. e sind:r:ome nervosa : l'appiattirnento delle apofisi articolari porta ad una necessaria riduzion,e del foro di coniugazion,e, n el s-eniso dell 'altezza; ma l'allargamento dei p.r ocessi articolari d etermin3J anche una riduzione nel senso orizzontale. Ed ·ecco che la 5a. ra dice lombare vten,e a d essere faciJm.ento irritata da q11 esto stato delle sezioni ossee che attraversa. Si aggiunga, primo certa.men.t e ad entra.r e in aiz.ion,e, un a.ltro fattore, ·rappir esentato daJl e prodt1zion.i ip erplastjche ch e sono l)ropri e cli ogni 1)rocesso artritico deformante e ch e clohhia1no amm eft:t.e:re anrh.e ~e f'imrnagi1

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ne .r .adiografica. non le m ette in rilievo. 1~alora questo solo fattor e è capace di ingenera 1·e Ja sindrome ·dolorosa1, e quindi va tenuto nella massima oonsiderazione. Le altePazior1i schele triche possono in tervenire anche com,e solo fa.ttore in.diretto, provocando infiltrati, edema, iperplasia dei tessuti molli peri.articolari i quali di.rettamente eser..citano la comp1re1ssione del tronco nervoso : cosi si spiegano i.e f.reiquenti guarigioni eh~ sembrerebbiel'o in ai:ntitesi con t1na lesiope schelet1ica, e si spiegano anche le crisi acoessionali dolorose che sono c·o sì frequenti e hanno per origin·e un aumento occasionale d-ella tumefazione periartic6lare. Le 1sin°d1·0°m i cliniche .c he aocom1p.a.g nano queste lesio.n i , sono talvolta sindromi complesse. ·p er compartec ipazione di p a.recchie radici lombari e talvolta anche della catena gangliace simpa.tica lat.era.I.e: .crisi dolorose a carico ·d ello sciatico, turb e vasomotorie degli arti inferiori, dolori lombari a fas.ci1a, senso di peso ai lombi, dol·o rabilità a tip.o u:re.ter:ale e ,f igi.dità nei movim.enti d el t:r.onco. ~1.a più sp e·sso si osserva110 dell.e radicoliti più limitate e specialrnente qt1el.Ie che interess a 110 la 5a. vertebra lombare, con un a sintomatologica classica d elle scia.tiche, associata. quasi sem.p.11e a dolorabilità alla pr es sio.n e loca1izzata delle a rticolazioni 1ombo-sacraU . A questi fatti 1si .agginnge un particolaire aspetto ed attPggi.am ento somatiC-O diverso a seco.n da della div.arsa alterazio.n e scheletrica. Molto spesso si osserva nei portatori di sciatiche 11na inclinazione laterail e del tronco, ora dia] la.to affetto o.ra dial lato op.p ooto : e qi.1.esti atteggiamenti 1sono deifìni ti comunem e.nte come scoliosi ischiatica~ Secondo I' A. tali scoliosi non sono in realtà, nella maggioranza d ej casi, ch·e degli a·tteggiamenti in SC9li·osi. N è è esatto la denominazion.e di scoliosi alte.rnante ch e in realtà non è dovt1ta ch e a delle contratt11re muscolari determinate a.a uno stato di difesa per ' e dallo sta.t.o di ipertono in cui i mt1il dol·ol!"e, 1scoli della regione si ven·g ono a trovare . NelJR sindrome Iomb o-ischialgie3J da sac1·alizzazio11.P della 5a vertebra lom.bare mer1tre a,p1paion.o da 11ri l·ato netti j S'egni de1la sacraJi zzazione intim·a . totale o pa,rziale deJJ,a vertebra lombare in m etamero. fulcralè, il quadro somatico è rap·p resen.tat.o da 11n intasame.n.to (tt-lescopaggio) della regione lombare con riduzione de ll a lord osi fisiologi ca e consegt1ent e formazion e di un d·orso piatto ca,ratteristièo € da 11n a11mento sp·esiso n otevole d,eJ diametr o bisiliaco. La sin tom aitoJog ia nervos a anche qtti f> qu ella. a tipo i$chi a]o-ico. 1

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718

IL POLJCLll'\ICO

Lesioni ossee del rachide lombare da trllu1ni in ischialgie si riscontrano con notevole f l'eq11e11za: uno sforzo esagerato, nel sollevare un peso una caduta da breve altezza,, UJl isalto, un brusco i11ovimento sono capaci di dare delle lesio111i ra.diog1·a;fiche che spiega no perfettam·ente la si11d,ron1e dolorosa. · Il 1n.orbo di Pott è, nel tra.tto lombo-sacra.le, non n1eno raro di quello che sia negli altri meta11ueri racl1idei: qui la n1aJattia deco rre assai spesso in modo latente, o asintomatico e solo tardivamente 1si manifestano le turbe nervooe: infatti la m.alattia si inizia con un focolaio di ramn1o·llin1·e11to centrale e so1o quan1do il ramn1ollim.ento è divenuto totale viene inte.ressato il foro di ço11i uga1zione. Dal lato somatico si osserva un intasam.e11to ed un appiattamento lon11ba1·e, talora una cifosi .e cifoscoliosi con devi·azione angolare a liv ello d·el piano fuJc.rale. L ' ossifìcaziori.e dei legamen li, ma.JBsime di quello lombo-sac.rale e talo1r a an1c he dei legamer1ti lon1bo-sacro-iliaci è un fatto tutt'altro che raro e radiologicamente ben noto. È nat11rale cl1e. questo processo di, ossificazione per il quale i legamenti assumono u11a speciale durezza e •rigidità, sia capace di dare delle sofferenze alla 5a radice lomba.r.e che con qu.esti legam·e11ti contrae rapporti cosi stretti di vicinanza e di contiguità, nel suo passaggio. Va tenuta prese11t-e questa lesione com·e causa di l1r1a si11dron1e 1scl1ialgica. Molto più raram.e nte le lesioni ossee riconoscono altri agenti patogeni: tumori, gomme, lesion·i osteo1n.<tlaciclìe, osteiti paratifìche, ecc. possono da>~e le1sioni ossee che, almeno in un primo tempo, si ma11ifestano con una sindrom e dolorosa sciatica. Ma si tratta di casi ecceziunali, che non l'ìanno 1111 ·p articolare interesse pratico. Va ricordato infine che non raramente si possono avere associazioni delle diverse l esioni os,c;ee descritte: la sacralizzazione si associa spesso con le artriti e con la carie tubercolare; le lesioni traumatiche con i ·,piroc,e1ssi artritici, ecc. L'A. conclude il suo interessa11te e docun1entato lavoro, racc.omandan<:Io di non traiScurate mai l ' indagine radiog·rafica in ogni caso di sofferenze lombo-ischiatiche, poichè nella gra11 de maggiora11za dei casi si posso110 mettere i11 evidenza delle lesi-011i scheletrich e di varia i1atura. 1

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l\f. f .APENN:\.

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[ l\l'\:'\O

XXXI, l<~ASC. 22j

La lussazione dell'anca all'inizio della coxite. ( n ·IASSAB UAU,

!\li LLHANO e G1 UBAL. Bullelin de

la Soc. des Se. médic. de 'Jl1Jo1itpellier, gen-

naio 1923). La lussazione dell 'anca all'inizio della coxite i1on si prese11ta di frequ.e nte e d·obbiamo a Kirmisson se è stata portata un po' di luce all'argomento, al quale, prima, non era stata conferita l'importanza cl1e si meritava. Clinica.m.ente la lussazione i)recoce si n1a1tif esta. con dolori acuti (ne·\ 'ralgia sciatj ca), improvvisamente, spontaneamente: è l1na lussazione vera a differenza delle pseudo-lt1ssazioni abituali delle coxiti (tardi ve, progressive, da scivolamento). Sulla l'Hdiogl'afi<:t.. cl1e non fa che confermare la Stlpposizione diagnostica, manca ogni alterazionè delle superfici articolari., i cui contorni sono a1)1Je11a \·elati 7 ma se11za ulcerazioni n'è ingrossamer1ti, ed in pred.a ad una d.ecalcificazione i11tensa e 8 d llil assottigliamento della sostanza ossea. Kirmisson e Youon, che si sono. dedicati cori predilezio11e a qt1.es.to argorr1e11to, ammettono nella patogeriesi di q11esta affezione: 1) delle cause predisponenti: ossia fidrar- . to (m anifestazione specifica) e l'atteggiamento dell'arto malato; 2) la causa deterrr1inante: la contrazione muscolare. Non è facile diagnosticare tale affezione dai sintomi clinici , dai dolori specialmente, per i quali, anzi, si è più portati ad ammettere ltna artrite deformante giovanile. Ed anche constatata la lu·ssazione, bisogna escludere una paralisi, le osteomieliti delle zone ossee vicine, le artriti post-infettive e riconoscere, da altra parte, la natura tubercolare del processo osseo articolare. E necessario vagliare esatp tamente gli antecedenti anamnestici ed uno studio esatto dell'immagine radiografica. E facile, in genere, ridurre queste 111ssazioni, ma l'avvenire funzionale dell'articolazione viene st1bordir1ato alla gravità della coxite, della q11ale non bisogna dimenticare i 'evoluzione ciclica e la tendenza alla anchilosi. T11ttavia la coxite, all'inizio della quale si è manifestata questa lussazione, sembra avere un andamento l)articolarmente favorevole (Broca). È opport11no, d-0 po quanto si è detto, si debba in quei casi, in cui si teme la 111ssazione l 'applicazione di un tiraggio (che però talora riesce insufficiente) o 1.Jn apparecchio g€ssato. Una volta ·S tabilitasi la 111ssazione, occorre ridl1rla e trattarla come 11na lussazione spnza, naturalmente, perder e cli vista la coxite. E. MINGAZZINI. 1


\ (~.\nNO

:\.\.\J, FASC. 22]

Ostoosint.esi delle fratture diafisarie della gamba

,

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( 13.\liDET

~IA :\IO~TEIL. Journal cle Chir. ,

et

n. 5, i1ov e111b re) .

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SEZlONE PRATI CA

1923.

71S

Sulla ctua CI'uenta ed incruenta delJe fratture della rotula. (Il.

SACCO.

La cliirurgia degli orga11.i di movi-

1ncnt o, fase. 3-i. ;~il1gno 1923. - O. C1GNozzr. Perchè la chirurg·ia ossea e11tri i11 1)1·atica lbid e?1t, f asc. 5-G, ottobre 1923). comune })isogna che sia resa be11igna e semplice. Il pr0f. R. Sacco tratta della osteosi11tesi con Per raggiung·e r.e questo :scopo seco11do g·li vite inetallica i1elle frattt1re trasve1·se della rotula e dell'olecrar10; 11 j)rof. Cignozzi si occupa .t\A. o.cco.rre per le fra.tt\1 L~e della gam·b a l1110 strun1'entario speciale e 1111a tecnica pre.c isa. d.el trattamento r1duttivo incruento i1ell·e frattt1re sottocuta11ce cle lJ n i-otnJ a. Riass11miamo i N~ll'istru111e11ta1·io € indispen sabil e pr·irna di llu e lavori . tutto un trattore ca.p ·a .c e di ridur.re la frattu1·a IL Sacco raccoglie i casi di frattura della sotto il controllo della vista dell'o·p el'atore, n!a senza alcun suo interve11to. Per la bisogna. ri- rotula e dell'olecrano curati nell'Istituto Rizsponde be11e il trattore .t\11toi11e-j\Iasmonteil, i I zali di Bologna dal 1901: al 1922, e premesse quale si fìs.sa al bacino n1ediante lt110. cuJJa e alcun.e con·s iùerazio11i sui vari fattori etiologia mezzo di una i.staffa èl luughi6sime brancl1.e ci, sul mec~ani smo di frattura e sullo stato fornite di lln manometro, a ruj vier1e affidato il anatomico. della lesio11e, })assa a trattare della piede, pt1ò ese1citare quella trazione elle si de- terapia 11sata. I casi di frattura della rotula furono 53; qt1elli dell'olecrano 8. Per q1J.a.nto sidera. E ancora necessa.ria una davier ll eitz-J3oyer. riguarda il criterio terapeutico, queste frattuPoi, per Je fratture trasversa li , che vengono re possono essere distinte in tre gruppi: 1) fratture trasverse., con rottura del rivetenute contese i11ediar1te placcl1e occorre: un trapano co n mastio da 111adrevite, 11u caccia- sti111ento fibro -periost.eo ed allontar1amento det dl1e fran1menti; vite e una pinza porta placca; 1)er le frattuce 2) fratture co1nminute, con rottl1ra del riolJlique, che vengono fissate co11 nastri inetaJ vestimento fibro-periosteo ed allo11tanamento lici: u11 passa nastro e un serran.a-stro. Tecnica. Preferiscono ran estesia S}Jinale de.i vari framffiienti; 3) fratture .con integrità o quasi del riveper avere Jn coscienza del paziente sempre pre·ti1nento. fibro-periosteo, e poca o ness11na diasente e la sterilizzazione della parte co11 tinstasi fra i frammenti. t111·a di iodio. Le fratture appartenenti al terzo gruppo soScoprono il focoJaio con t111.'incisione lungo lai faccia interna della tibia e lo isolan.o 1 ispet- no seg·uite da buon esito con la te.rapa intando il periostio ed e\-itando ogni traun1ati- cruenta; nelle fratture d·egli altri due grup.pi, p er ottenere il ripristino della funzione norsmo superftu-0. ma le dell'articolazione, è necessario interveniRidt1c·ono la fratt11ra azionnndo il trattore ' il quale nelle fratture recenti può esplica.re re cruentem·ente. I metodi sono. molti, e ciauna forrza. di 40 J<g. e io q11eJJe di qualc11e set- sct1r10 l1a i suoi vantaggi e i suoi d.i fetti; nell'Istit11to Rizzali si dà la preferenza a due: al timan.a di 80 Kg. Indi neJJ,e frattur e tra.sversa,l i per manteri.ere cerc liiaggio nei casi di frattura a frammenti la. contensio11.e ap plicano una placca di Sher- multipli distanziati tra di loro; all'osteosintesi mon a 4 o 6 viti lunghe 15 mm. , nelle fratture con' vite metallica, nei casi di frattura trasvers a in d11e soli frarr.i'm enti, metodo semplioblique 2-3 nastri di Putti. ce e spiccio qu.est'ultimo, che può essere eseInfine chiusa la Cl1te applica110 un appa.r ec· guito in an.estesi a locale, applicando o due chio gessato. Le f ratt11re oblique gi1aaiscono dopo 22-26 viti parallele od incrociate a X, oppure anche giorni, le traiSversali dopo 30-35 giorni. Queste soltanto un'unica vite semplice o una vite con cifre dicono che l'interve11to non cagiona nes- controdado. Nei 53 casi di frattura della rot11la, furono s11n ritardo di consolidazione, ond·e quando ritardo ha ll1o·gc1 vale a dire chr la tecnica non praticate : osteosintesi con viti metalliche 16 volte; cerchiaggio co.n filo metallico 6 volte è sta.ta esatta. Tolgono l'appa.r ecchio gessa.te e m·ettono in cerchiaggio con nastrino ·di Putti 1 v.olta; sumarcia 3-4· setti111ane dopo l 1inte1·vento; solo. in tura fibro-periostea 3 volte; rampone di Dujarier 1 volta; sutura ossea con filo metallico 1 un ca>SO di inoavigliamento l1anno fatto alzat'€ volta, rotulectomia 1 volta; massaggio e mecl'infermo il 15° giorno. Credono i1ecessa rio laca11otera.pia 15 volte; apparecchio gessato 6 sciare 1 infermo 1n riposo fino a quando non si volte; a\rvicinamento dei frammenti con c-erotè verificato la salda.tura ossea. ti 3 volte. Inrfine dopo 60~5 gio·rni Jevano sist.ematicaI,e Yiti ed i cercl1iaggi metallici ft1rono ben m.ente la protesi. S. Gl "SSIO. sopportati: Ja. r irr.'Ozione ~econdaria del ma1

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720

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11 . POLlC:Ll:\IC•)

teriale di osteosintesi su 26 casi si dovette fare 5 volte (3 volte viti metalliehe, 1 volta rampone di Dujarier, 1 volta filo metallico). Negli 8 casi di frattura dell'olecrano furono praticate: sutura ossea co.n filo m etallico 1 volta; osteosintesi con viti 2 volte; sutura fibro-periostea 2 volte; massaggi e chinesiterapia 2 volte; apparecchio gessato 1 volta. 11 materiale m et~l l ico , di sintesi ossea fu ben€ tollerato. Il p·eri-0do di cura nell 'Istit11to variò dai 15 ai 45 giorni. Gli esiti funzionali ottenuti furono: Per le frat·ture della 'r otula: Esito · ottimo : con cura cruenta 15 volte, ct1ra incr11enta 1 volta. Esito bttorio: con cu.r a cruenta 13 volte, c1Jra incruenta 9 volte. Esito mediocre: cura incrt1enta 14 volte. Esito in r i g i dit à : con cura cr nenta 1 volta (rot11lectomia). Per le fratture dell'olecrano : Esito ottimo in 5 casi, buono in due casi, mediocre in 1 caso.

Secondo l ' esperienza di Cignozzi anche con la cnra incruenta delle frattnre della rotula :;i possono ottenere ottimi risultati; egli ebbe occasione ·di · curare 12 casi di fratture di rotula, di cui due soltanto, trattandosi di fratture comminute, trattò cruentemente con il cerchiaggio secondo Lej ars, m.e11 tre negli' altri 10 casi ottenne esiti favorevoli, con completa restJl ttltio ad integrum anatomica e funzionaLe, co~ la t erapia incruenta, eseguendo una graduale rjduzione d·ei frammenti mediante una fasciatura compressiva del ginocchio in· cifra 8, riruforzata con strisce di cerotto; Jnsciatura rinnovata ogni 48 ore con altra egual e, ma sempre più compressiva, man mano che l'em-artro andava riassorbendosi, fino ad ottenere il completa ravvicinam.e nto dei framm entj. P er questo primo tempo di riduzione g radt1ale occorse da 15 a 20 giorni: l ' arto ft1 quindi immobitizzato, entro un apparecchio di carton€, con un cerchiaggio esterno eseguito con solo phlas ter, per lln periodo di ottanta, cento giorni, tempo necessario alla cons olidazione dell n fratt11ra; seg11ì poi il pe1iodo t della rieducazione fisica ·dell 'articolazione, e d ell e m•asse muscolari con massaggj, meccanoter apie, ecc. cl1e richiese dai 30 ai 40 giorni di trattamento. L'autore ritie~e di consigliare q u esto trattamento incruento come il più conveniente nell a mag·gioranza dei casi . di frattura sottoc11tanea della rotula non complicati, per riservare qt1ello opera tivo a lle fratture ' con111l ess0 o n qn ell e e~11 o ste. A. CER.

XXXI.

FASC.

CENNI BIBLIOGRAFICI

22) •

;F. ScHIAss r. Lct ~Ialarict e le s11e forrric atipic1ìe. L. Ca1)pelli, Bolog·11a. I,, 40.

Qt1.esto volun1e st1lla mal'aria comprende tre parti : un a prim.a dedicata alla parassitologia, le a ltre du e risp.ettivamente alla clinica e alla terapia. La spinta alla pu.b blicazione è venuta all 'A. dal lt1ngo studio dell'argomento ·i11 un peri.odo fecondo. di osservazioni, il periodo bellico, contin11ate poi in zone malariche della costi era adriatica. E vien.e a buon p11nto un nuovo volume sulla malaria, sia perchè i nostri st11dios i non h~ nno creduto di ript1bblicare edizioni o.rama i esat1rite di opere complete, sia perchè è ntiJ e che in t1n modern o tr,attato fig· nri il frutto delle rjoerche e delle discussjoni di questi 11ltin1i ar1ni a proposito di a lcuni p11nti controver s i dell 'in.fezione malari ca. Chi scriva sulla clinica della malaria difficilmente pt1 ò aggiungere qua.lche cosa di nuovo a q11anto seppe dipingere l'osservazione d.ei nostri osservatori Romani antichi e m.oderni, difficilmente qualche cosa di nuovo sa aggi11ng·er·e ai dati parassitologici oramai fissati in mar1iera prec isa per la colora.zione del Roman ovvsJ~i . l\1a per rendere organica l ' opera> la lucida esposizione clell'A. rl i d ati, sia p11re acqnisiti da tempo alla patologia dell'infezion e, vien€ a proposito. L.a parte clinica è ricca di osservazioni; sulle forme atipiche l 1Autore lungam.ente' si~ ferma: a m e p a re che il contributo ha pjù v€ste che contenuto nuovo.. Capitoli importanti sono invece q11elJi cl1e di , scutono la patogenesi d·elle recidive, e la curva epidemica, confortati con stt1di lunghi e paziienti dell'A. Se pur.e nemmeno tali contributi sono risol11tivi p er le due questioni , essi so.no però deg11i di essere ten11ti nella pif-1 grande considerazion e. In complesso siamo li·eti di dare il benvenuto a questo nuovo trattato · italiano sulla malaria; esso è fr11tto di cura diligente e sapiente; è ricco di personale esperienza; alle n obilissime trél dizioni italiane d€g·namente si tspira. T. PONTANO. 1

Atti del Il Con.gresso iriterna::ionale di medic·i na e fa,r macia militare. Du~ vol11mi in~

di pag. 411 e 585·. Stabilimen1o poligrafico p,e,r I' .t\.mmjnistrazione dellai Guerra. R·o ma,

1923.

.

Escono ora, ra~colte in questi due volumi le relazioni ufficiali e le .comunicaeioni .di questo Cong.re&so fenutosi a Roma n ello scorso annn, di cui già demmo a suo temtpo n.otizia (Policlinico, Sez. r>·rat., 192'J, pag. 841 ). S.e alcl.1ni degli a rgomenti trattati i11teressano qtlasi ' t1nicnmente la m.edicina militare, co-

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8EZ J U~E PHA'l I CA

n1e que1lo dell'organizzazione del servizio sanitario e de.l lo sgombero dei fe.riti in guerra, altri toccano da vicino anche il m edico civile, che trovet"à n.ella lettura de'1le relazioni e delle comunicazioni utili notizie. .So·no da citarsi p·articolarni.ente gli ~rgom.en­ ti che rigua.rdano l ' igi·ene e la ·profilassi, la tubercolosi, 1' uso d.ei sieri e vaccini, tutte questioni, allo studio d·elle quali la guerra ha dato un valido impulso, contrib·u endo non poco a farci progredire nel cammino verso lai loro soJuzion-e. Co11 1particolare interesse si leggerannl· altresì J.e numerose comunicazioni su argomenti neuro-psichiatrici. La pubblicazione è fatta a cura d.el Gior·n ale di .l :ledicin.a Jfilitare ed è ornata d~ numerost\ fotografie. A. Z. A. Lo

l\l[Ol'(ACO-APRILE.

La protezio11e sociale del-

la niadre e del fanciullo in Italia ed. rtlCE-

stero. Un vol. di 300 pagine. Ed. Zanicl1 elli, Bolog11a. Prezzo L. 18. In qt1esto libro, pubblicato a cura dell'I stituto Italiano d'Igiene, Previdienza ed l\.ss1stenza Sociale, l'auto.re traccia dapprima, in 11na rapida sintesi storica, le condizioni giuridiche, morali e materiali della , donna madr.e e del fanciullo presso i vari popoli dell'Antichità, del Medio Evo e dei tempi m oderni , rilevando come solo in questi ultimi tempi l?- questione della protezione sociale dell 'infanzia si sia imposta in tutta la .s ua complessità. Nelle tre parti successive in cui il libro è organicamente diviso (La Maternità e la prima infanzia La Protezione fisica e m orale della seconda infanzj a e d.ell'a·dolescenza - I fanciulli anormali, abbandonati, traviati e delinque·n ti), l'autore affronta in pieno tutte le questioni connesse con la tutela · de11 'infanzia. Di ogni questione illustra i tratti salienti e le solt1zioni adottate. L'A. dimos.t ra con scientifica obbiettività come le· provvidenze per la protezione social e della madre e del f.ancit1llo siano in Italia estremam~nte arretrate, e indica in quali forme e in quali limiti l'azione d.eg·Ii enti pubblici si dovre])be svolg.ere. A. S. •

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI .

721

RCCADEMIE. SOtlETA MEDICHE, tONGHESSI~ Società Medico-chirurgiea di Pavia. Sed1.tta del 29 febbraio 1924.

Presidenza : Prof. E.

ALFIERI .

I

f}uanti per neoroscopia.

Rico119sciuta l'utilità dei guanti, visti gli inconvenienti ch e presentano al tavolo ::.natomico i guanti chirl1rglci., troppo lisci e tro1)po sottili per i lavori sul cadavere, presenta un tipo di guant;o che ritiene meglio d'ogni altro adatw a llo scopo. È un guanto abbastanza robusto oonza essére troppo spesso; consta di foglia ·seg·ata non liscia, n1a con una tenue impressio11e come di tela, che facilita la presa; reso più lungo da un manichetto rinforzato, che giunge oltre il polso; con cinque dita ad estremità strette e ben adattabili ai polpastrelli per non perdere troppo della sensibilità tattile. Tale guanto venne fornito dalla ditta Pirelli di ~!il.ano, ~d è raccomandabile ai settori ed agli studenti per i lavori una tornici. AcHILLF. wloN'f I. -

DISCUSSIONE:

Prof. ALFIERI. - 1.1 '0. aggiunge una. parola a lla comunicazione del prof. ~lonti !':Olo per far rile,·are, ad onore dell'indu·s tria nazionale, che da qualche tempo usa nella sua Clinica ottimi guanti chirurgici, pure allestiti dalla ditta Pirelli, che ~ono ben confeziona ti, più resistenti e più a buon tH·ez1,.o dei guanti che ci 'engo110 dall'estero. Con\errà pe rciò favorirne la diffusione e l'uso. Snl valore clella ·r ea:zione istoch iniica, del fe'rro per la dingn,os'i rapida. di pa,ralisi progressiva,

L'O. conferma il valore diagnostico di questa reazione, che ha trovato sempre presente ed eYidentissima in tutti i casi di paraE.

BRAVETTA. -

lisi progressiva e assente in altri st...:'lti morbosi mentali, organici o no, salvo in alcl1ni ca.et di rammollimento o di emorragia cerebrale dove, limitatamente ai focolai di lesione, trovò talvolta trac<'e di pigment.o ferrico. Trn i metodi proposti per la dimostrazione del ferro nei centri nerYosi. ritiene preferibile quello di Quincke al solfuro di ammonio, trattando a fresco sottili sezioni di corteccia per la durata cli 10'. Il ferro si renòe 'risibile ad occhio nudo per il suo aspetto bruno-nerastro: col microscopio si può seguire 111ngo ti clecor so dei minimi va si cerebrali . La l infoadenite in,guinale su.bacuta (Linfogra.nulon1a vene1·eo ingudn.ale) .

n,01rveau, 1'roca,rt pou ,. l 'éval'oedème caràiaque. - .t\.rchives nu:lL

J; 'O. illustra due casi, i qua li oltre a conf-ermare l'esistenza 'dj qt1esta sin-

du coenr, 1923, aul>t. ID. Su,·r le.~ o.cioillatio11s rie t roisième ordre de la pres:tilòn 11 rtériell'C. - 1\rch. mal. du coeur, 1923,

dron1e morbosa, ne integrano le cognizioni etiologiche. con la dimostrazione in entrambi della pre· senza. e del potere patoge110 di un microrganismo pset:td'o-difterico. Questo germe è da rite11ere l'agent<' d('.\terminante nei d11e casi illustrati; perchè riscontrato nel materiale proveniente da focolai chi u~i. asporta ti asetticamente, negli ~tri~ei a fre-

GIOVANNI GALLI . •Un

cuation, àe

juillet.

1

ID. Ulteriore contributo al mecca,n ismo di cessa,-

.

zionc e di inizio d ell' a tta.coo di tachicardia pa,. rossi .~t'ica. Ga7.z. o~n. e Clin .. 1923, 4~.

G.

1\ION'fE1.IARTINI.

-


lL POLICL l ~lCO

. ("() colornti <li l)()lpa linfogl1h111<1ol;11·l'. lll'i pl'eparc.1ti 111ic:1·oscopici permanenti, llPll'e:o.;su<l<ìto di a ~c:es1=:i où in fil trn ti clel sottocu tn 11<'<) <1 i C:<l Vie inoculli te con fra1n1nenti delle gbianclol~ linfnticlle\ rte] l(> c:olturc }iul'e otten11te (ln lle Je~io11i flogisti-

che subncute provocate. Poichè 11011 re~ta anco1·:1 di1no ·tl'<I to che i lJara. <lifterici isolati C' studiati jn questi due casi, siano i soli n1icrorganisn1i capaci di proYoca re i1 qnadro o~serYato, 1'0. no11 conclude per una « qn.1rta runln ttia venerea» nnivoca nell'.agente SJ">ecifico. come nltri ~ostengo110. iun per nn::i particolare sindrom0 · linfondenitica i11gninaJe snbacutn di solito, o spesso, • legnta n Jl'azi o11e di p::iraclifteric>t . DI~CU . · ~IOXE

:

Prof. ' ' ERATTI. - J.'O. 0Rse1·,·n c:he nc->i preparn ti presentati dal l\Iontcmartini non 0~i·stono Jr nltPrn.zioni <'aratteristiche della specin Je for n1 a del linfog1·nnnlomn. e consistono es enzinln1e11te in nnn ipcrplni;;ia tlPgli clen1enti del reticolo, co n ridur,ioIlt-> dcg·li e1()1nen t i del tipo dei linfociti. Nei riguar-· di del prob1en1n etiologico ritiene non Ria stata rng·gin11t;1 la (ljn1o:::;trazioll~ 8ic nra c:he i germi sviJ11pf).'l tìi;;i nrlln r;11f·nr<l ver;1n1ente p1·ovPng-nno dalla g;bi;1 ndoln an11naln tn dell 'uon10 n ttra Yer~o lt• C'< l \•ie, e perciò i1on pui> ~1 ccetta re seriza ri·S(\l'va ] (l conc ln.sioni for1nula te dn l .Niontcrna rtini. C'h0 solo i11 t:1 le cli111oi-;trazione può trova l'e fonda n1ento : ed a s~ume un attegg·iamento cli ri~ervn i l l"<.\1·at ti indòt- 1 to anche da Ila considera zionP C'hr i germi che figurano n elle glli~1 ndole delle ca vie ~ono n101·fologicamente diversi da quelli delle culture. T. . ro f' . I·'rC'nl': R.\. - :\i dnbùi <\ rilieYi clel prof. ' 7 e 1'<1 tti. n ,·endo seguito le l'ìcerc:he cl<\l <lott. )fonten1n l'tin i. br0,·en1ente oppone : «Quanto nl reperto microscopico basta csnmin:i l'P prcpa r ati (li zone diverse, opp111·l' spostare i campi presentati, per trovare tipic-hc\ lPsioni allo

stn<.l io in cuj pred·o n1ina la prolifel'azione degli elelllcnti del reticolo, spesso anche rigonfi ed <tltera ti, oon riduzione del tessuto, e degli clen1enti linfoidi. F; appunto :1ttraverso questn fn~e. lunga e diffusa, che si passa rlnll'iniziale ir)erc1uia co11 irlerpla~in linfoide alla tardiva formazione di focolai necrobiotici, con fusione e genC'si di viccoli nR<'cssi ». r~ i rcn ai reverti batteriologi<·i, f::t notare la difficoltà ~tessa di ammettere e co1npr011dere quella Ju11ga setie di accident:.alità, òn Jlo stesso 11rof. ,.r<>ratti definite ripetutamente dannate ipotesi. L'asserita possibilità di sviluppo di gerrni limasti su terreno d.i Petrof ~ccuratamente steriliz~ato (qua·si geuf\razione spontanf\a), è in ogni modo e~e:ln~a <:oll 'il Yer portato j11 termostn to tntti i tubi e.la coltn1·c.1. con isvilnpvo di quelli seme11z.a ti solo. Il ger1ne d~~ritto è Rh-l to riscontrato in entra 1nbi i casi, nello Rtri~r io cti gJ1i;1uclole c hiuR<' <'cl asportate chirutgicnn1e11te con l'ig·orosa aRPJJ~i: nf\i tngli opportuu~lID ('Ilte «olorati: nelle lesioni di c:i Yi<' inocnln 1<' C'.>11 lllu tctia.Je umano. I.e i1rop1·ictil pa togenc 1·c·itera tan1ente accertn te sn <'3 Yie e conigli iniettati ]'.>('r vif' òifferenti, si co1npendiano nella a7.ione subnC'nt<l . lenti1. Il !!'et·111e i;;t11diato. sotto ogni rapporto n101·folo~ico. tintori<ll<' 1coll'ninto dei

[.\:\:\O XXXI, FASC .

.22J

r>J·· off. 11elfanti. Ziro11i, l'nrboJ10, dell'Istituto Sierote1'. :.\Iiln11es(l), n1entr0 è spro,·,·i::;tq cli ogni ca, l'è]ttere J)1·oprio ::li diplo"occhi n1nlg-rnd, • il :-:uo polimorfi~1no. e l'apparenza <li alcune forme è stato . ' ilìYeC'e id~11tifiea to come un )):1 r tic-·ol;1 re paradiftPrico o difteroide pn toge110.

Prof. E. BRUGNA'l'I-:LLI. - ( ~hie1le se furono f~1tte ricerche sierologiche ~nl n1nlato, ed u risposta negatiYa racco1nand<1 ~inno fatte sulle culture ottenl1te. Dott. :.\1o~·t·1-:~I.\ 1rrr xr. - ltisvonde n I l)I'Of. Brugnn telli E .. el1e nou è si ato vossihile iRtituire prove di ng·giutiuazione e di cle\rit1zio11e ùel con11)Je1uento ~n1i malati, perchè quando si ebhero le c·ulture n R11tJ.icienza, essi erano già in Yia òi gunrigione. Sono in corso ricerche sierolog-ic·he Rttg-li a nin1aJi infett<1 t i col ger1ne iRola to. Ilisponde11<lo al pro.f. E. Veratti. ripete cl1e il pa1·.1difterico in questione è stato colti,ato <la clue casi cliffere11ti e si è mostrato vn togeuo in n1odo

eYidente su 10 dei 30 ar1imali sui quali ha speri1nentato. i1on si pu() quindi pnrln re <li 1·epe1to accidentale. Qn~ nto ai terre11i cultnrnli og11i Yolta Yeni,·ano l)Osti in ter1noF;tn to all'n11i 1ton seminati pe1· co11trollo (:' <ln eR~i 1111 lln si è 8vilup})H t o : e quindi resta 1~c-.,1rtnta J'it)otesi (li un inquinamentocnlturnle. Conclude qnincli : «Io no11 bo n~serito cli nver isolato l'agente etiologi<>o dell;1 così detta «qua rta malattia ,·enerea », ritengo inYec0 C'hf\ n ei òne cn~i da me stndiati si tr·ntti di nnn !'i il1drome 1infondenitica. inguinale ~nbacntn ,, l<'p;ntn. nll 'a~ione (li para.difterici. come <li rece11te lu~nno rilevato nlt1·i nntori. Inoltre tutti i n1etocli appropria t i per la din1ostrazione di diplococchi. 11an dato ri~ultato negativo». rontribu,t.n allo studio clinico della vr<>-~sin11P. venosa (Alcunr consid<>ra z ion i s111i -rnctod i r7 i <7efer111 ina .z ion.e diretta).

Dott.. FRANCO UA~TF.J, LOTTT. - I/O. riferisce sull'in1portanz..'l deJln <'lcterminazionè <liretta della p1·c~sione veno~a Pd es..'lmina i \nrii metocli: Il 1netodo col 1rHl11om<>tro a liquido )Ioritz-Tahorn ha 1'i nron ,·pnie1i't<• ò i prn tiC'n re una piccola flPhOC'ii ' Ì.

Il man-0n1etro 111etnllico <li l'lnnde non fugge alla cri ti ca per la r-;ta rsa esattezza dei 1uanon1etri 111<.=>tn lllci in genere. Nel manometro (·orra.(li l'inte r1)0sizione fra sangue e liquido manometrico cli aria, turba i risulta ti per le varin i ioni di volume che 1'aria snbisce al contatto del ~i1 ng-ne a vC'nt<> te1n1lern tura superiore all'ambiente. Fra L \ari mnno111etri l 'O. con~iglia quello a Uqnido. n1a sngg·~1·i::;c:e {li non praticare ln t1eboclisj co1ne l\•l ol'itz-Ta bo1:;1, ma dì la sciar colare. la soluziQn e fisiologica d(ll n1n11nn10tro fino allo zero, prima di mettere in rou1nnicnzionP i1 manom<.>tro con la vena. r>erchè la lllisurar.ione diretta abhia <l (lare l'isu ltati attendibili è i1ece sa rio 1·ispPttn r(> il precetto di 1\iloritz-Tn bora f\ cioè lo zero <le1 in.1uoruetro o il n1eni~r·o <1<·1 liquido d~\ono tro\:ir~i ,<::<'rn-


SI::ZJO~E

i10Iosau1entP alrnltl•;r,za del cnore. Re non Yi<>nc ri:·qH1ttatn q1H·~ta· Je~~e i risnltnti che si otten~ono po~sono es~~re ~u11e1·iori od inferiori alla realtit a S€·eonda che il lic~11id-0 con il ~uo li ,·ello ~i troYi nJ t1i sotto o al di SOJ)l'ù del li,·ello del c:uore. I.a pressi-0ne \enosa h;1 i11 -sè scarRo yalore, ma se mi~ura ta co11ten11>01·ant·~1m~11te alla pressione arterio='ll tr:1<1u<:P i11 cifl'•l In potenzialità del c11ore. I»/('ll 111ocistografia.

I/O., P<1rtenclo da 1111 ca~o 11el quale. per SJ1eCi<1 li condizioui Yescicali non Dott. E.

era

B<>RTI~I. --

~t..c'lto pos~ibile

tre la radiografia

una

clingno~

t~~gnita <l

}1ern1~si::;o

meninsufflata di

<:isto8<.:opica,

Y('.\!--;C:1c:a

din~no~ticnre

11n polipo Ye:-:l'i"ale. <.'f.\}lon0 breYe1n~11te 1~1 I ~i1ic;1 della pne11n10ei:-:t.>e;rafta iuettenllnne in rilieYo i Yn11tap:g;i chCl 11a ~nll<l cisto~rafÌè:l con 1nezzi opachi. Ba~nnclosi H11lla e~Jl{\l'ienz<t ~ua e di altri autori americani. itali.ani. i11glPHi e t0<l~Rchi. din1ostr(\ l'in11ocnità clel metodo <'hf' può dèl l'l' ri~u1t.1 ti Yeran1ente orpre11de11ti . l 'rof. F1cm·;R,\. - Richiam<1 l ·a tte11zione su lla c.·ou1n11 icazio11e del dott. Bortini. sui pericoli dell'0n1bolin gassosn 8pec:ia lrnente l}uanclo Yi :::,ia110 e111orl':.11-?ic i11 a tt,). r)ott. LUIOI ('..\'l"f.\,XEO. - rnr illlllllett0ndo ch e i pericoli della pneno1ocistogr<1fia siano stati esngera ti, tuttaYia ritie11e r l1e il n1ctodo espo11ga ad <'n1 bolie. P<>pra t11tto ~ la parete Y(.)s<:ic<:tle è le~n. Ri<·ordn. cl1e nella lettera tn·r a ~no l.·ncc:olti dn<' casi <li 1111>rt(l i>cr e1nboli<l ~econdaria di arin o <li o::;8i~en) i.11 ,·eseiC-èl. e tri1 q1H:~st:i clue <>a8i abbastanza i<>c·~11ti regi~trnti <ln :\1arion-Xico1i cl~. e ricotd:tti ;.1 l <~011gr-es o tlel 1922 <lella SocietiL Italiana di L'rologin. Ritien0 i1nportante il rni:sul'are 0~1 ttan1ente la quantità di aria e ili ossigeno da in ·uff1nre, ba~11c10Ri sugli stessi iuetodi ado11el'ati clnl li'orlanini, pel' l;t produzione del pneumotorace il rti fìc ia le, e eiò per e \·itare una pl'essione troprio forte chf' ~i può far risentir<3' fino ~ul le nltP \ie urinal'i<'; pr~s­ !"'iont• troppo forte cl1e può J)ortare, senza 1>rodl'omi. nel ncriclenti gravi qnali 1·embolin. tanto pii1 che ln Y.'8Cica ~tessa si lascia distendere molto J>ii1 fncilrne11te (lai gas ché dai liquidi. <' c-he le i::t-nsa z.ioui 1-i11b1'ietti\e ùell'n1nm. si hnn11n qua1Hlo g-ii't si è insufflato tropr>o. Riti enP «he 1<1 pnr11111ocistogratia <lie:1 <lei ri~nl ­ ta ti netti nella riecrc:a dei calcoli o dei corpi f\strat!ci, ina .(' he allora In ~e1nplice radibgl'afìa ov1n1r<:: la cistoscopia sia no sufficienti ; mentre nei ca ~i <lei t'\1mori o di diYerticoli yescicali, imn1agini l'gna 1lllt~nte evidenti ~i ottengono con i n1ez?.i opnc:hi, <IPi cp1n li molti sono sce,·ri di ogni pericolo. Rn<:comanòa e:l1e la cistoscopift debba se1npre acco111p:1gnare la cistora.diografìa, verchè in molti cnsi, con1e l attnnle, pnèi serYire cl i guida all'interJ>Ptrnr.ione :-;tessn <lell'in1n1:igine rndiografìca. J) ot t. ID. l~Ot{'!.'I~I. 1\.ll'obiezione òel prof. Fi cher,1 sui pericoli dell'embolia, rispoude che ta le <t>ven ic•nza è 1nolto rarn, n essnn ca ~o sino ad oggi è stato dc>nuncia to in c:onfronto <l rui~Jia in di pne'n nl <>C'i stop:rn fie prnt·icat~: tali casi l>Oi sarebbero da in1put11rsi non nl iuetodo 1ua alla sna 8ConsideJ·nta nttunzione ed alla 11011 osservnnzn delle coutroin<l tia aveYa

cli

723

PRATJCA

c1icazioni quali furono dnllo ste::;~o prof. 11~icheru t•11u11c.:inte. Casi di n1orte si sono avuti col 1111pun10-

l'<' ritoueo, anch·es.;i iier<'> in1putabili a tecnic.:a non

n I :11ropriata. I'E:'r <1uanto riguarda le osservazioni del dott. Ca ttn·n~o : non crede abbia a lcuna i111vortanza <:01111scere la quantità di gas introdotta. tale clctt•r11tina 7'ione ha il solo valol'e <1 i n fft>r.ione c.:he può n t6 tribuirle l'operatore, e 11011 i' più curata cla alcuno . J/l1nico criterio che cleYe gniclnrc.:i nella qun ntitù di gns che si cleYe illtrodurre. è lo stirunlo nlln 111inzio11c 11rorlotto (lH Ila òisteusione <lella Y t ~ci­ <·•1: <1nando fa111nl. nc<·ll!"<:l tale stin1olo l'intro<lnzione deve esser0 sospes;l. T/eveutuale asce;a del gas nel bacinetto e nC'i rn lic.:i per in~ufficienza degli 8finteri 11~·etrali uon può costituire pericolo alc11no: lo 11r0Yn l "introclnzione cleliberata di gas nei bac inetti fatta a scopo diagnostico: ta le 1n atica, ver <J u:1 nto risulta nell'n bbondante lettern tnra da lui a ·taJe :;:;copo consultata, non ha dato inconveniente alcuno. Il pericolo· si potrà a vere solo allorchè il gri~ Yenga introdotto acl una pressione irrnzional1nente elevata : nessuno però commetterà tale errore almeno int<'nzionaln1ente. Per quant<> rignnrda il ·miglior i·isnltato otten11to n1ercè l'introcln~io­ ne cli sostanze opRche i11 vescica, 0011 può •far altro • che invitare il dott. Cattaneo a confronta re cisto.,. grafie ottenute coi due metodi. L'introd11zionc C'ontemporanea di gns nello spn7.io del Retiuf\, e n ella VC'~cica. faril n11cor n1~~lio risaltare le 11€culiari p:i rl icolnri ti1 cl e lle pn reti Yescicali. tanto che in tal g-ui~a 111olti hnn l)Otn to mettere in evidenza persino le colonne yescic::t li. l~" n tu n1ore cl<' l fondo o de lla parete \escieale anteriore Yerrà completamente· inaschern to dalla sostanza opac<1 di contra, to e sfuggirà con1pletamente all'indagine r}1diologic·a. in qual c-aso per() la posizione di Sgalitzer pot:Trit metterlo in evidenza. B d'accordo col dotto1·0 ('nttanro che la cistoscopia deve co111p1et;1re l'esa 1ue racliografìco. n1n va più in lii ; la cistoscopia • qu<111do ne sia possibile l'esecuzio11f\, pu ò sostituirlo (·on1plE-tnn1ente. F. Rrcc1.

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«IL POLICLINICO

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SEZIONE CHIRURGICA Il fascicolo G (15 gi11gno 1924), cl1e trovasi in corso di stampa e che appena pronto spediremo ag·li associati alla Sezione stessa, conterrà: LAVORI ORIGINAI.I. I. . ~1.. Bufalini. CoritrilJiL/o tlinico ctllo St'Udio della torsione intrucldo1nin.rt le. dell omento. 1

II. - L. Durante . .S1il srtrco1na del rr·t to. III. - S. Gussio. 5ìilll'ttlce ra digi·una1e seco11da1·icL.

_.. A RICHIESTA SI INVIA NUMERO DI SAGGIO

I non abbonati alla Se?.ione Chirurgica potranno ricevere copia di questo interessantissimo fas ckolo. inviando vaglia po· stale di L. 5 al cav. LUIGI POZZI · via Sistina. n. 14. RoIRa . J)esiderandolo r:11•rnmanòato I! Ml sicuro da smarrimenti postati, aggi ungere 50 centesimi.


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IL

POLICLJ~ICO

[ANNO

XXXI,

FASC.

22]

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APPUNTI. PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Effetti lontani dei gas di guerra• .

Negli individui che so no stati sottoip osti al l'azione di gas di guerra, si osservano, alcunj anni d opo, d-eri sintomi che si pos:sono paragonaire i11 co1nplesso al male di montagna p1rima dell' acclimatazione. Essi sono: Subbiettivamente. - Vertigini, nausea, palpitazioni, incubi, sensazione di debolezza, cefalea, . impossibilità quasi completa di fare un 'ispirazione profonda, sensazion.e di 1soffocazio. ne, sp,e cialrnente notturna1. .Obbiettivamente. - Respirazio11,e co·rta e friequent:e, piccolo volume di aria inspirato per ognf respirazione, ed invece no,tevole v-olum e orario, abbassa.m ento d·e l tasso di acido carbonico nell'aria espirata ed in quella ailveolare, capacità al lavQr:ro diminuita, dispnea violenta al minimo sforzo. Stato di .alcalosi garosa arteriosa, ci~ dimin11zion e -oarzialmente· scom1)en - sa ta dell'acido C::1 1·l)o11i.r o ct i sciolto i11 r a 1)1)orto con la quantità di bicarbonato; e1eva.z ione del tasso di ·em·o globina e delle emazie. Sintomi vaghi classificati sotto la denominazione generale di cuore irritabile, e sintomi classificati come neurasteniai. L. Dautrebande (Archives méd. belg es, g·en najo 1924) esamina il caso di un solda to c.h e aveva suibìto l'azione dei g.as sei anni prima ; in ·e sso ciò che colpiva soprattutto era la r~spi­ ratZione, frequente ·come l'ansare di un cane (in media 92 al minuto) , che impediva persino • la parola, ·p oichè l'ammalato non poteva ri. man.ere nemme no un sec ondo senza respirare. La dispnea . cessava nel soin no, abbassandosi il numero dei respiri ai 22 al 111inuto. La quantità tot ale di a.ria inspirata era di 700 litri all'ora, il volume di ·o gni respirazione era. di 150 cmc. ; l'acido carbonico nell'aria espirata era 1.75 ~~ (invece del 3 % ); l'aria alvoeola,re conteneva. solo 4.8 % di a cido carbonico, (inv.ec·e1 di 5. 7). Si tratta in complesso di biSo·g no cronico• di ossigen-0 causato dai gas asfissianti e quindi dal! ' edema polm-0nare oonsecmtivo. In seguit-0, guarite le lesioni p<>lmonari, il ciroo·l o vizioso dato dalla.i respirazione sup·erficiale e dal ·b isogno di ossigeno si era installato ed, anche in presenza di una sat urazione perfetta de1lla emoglobina in OS1Sigeno, i tessuti mancavano di questo in c·o ns·e guen za dell'alcalosi. Soltanto il sonn.o poteva1 dep·r imer e il centro respi·r atorio. I l pericolo sta n ell a possibilità chre in occasion e di qualsiasi ca lISa inf et tiva la. quale au1

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-menti le com.b ustioni organiche, di ogni co1npli cazione polmon8Jre o cardiaca che deprima l'ossigenaz.ione, si avrebbe lo scompenso dei centri respira.torio e circolatorio. Lo stato di anoseiemia cronica può essere anche il punto di partenza di disturbi gravi che va.n no fino alla paralisi com.p leta degli arti. Il trattamento deve consistere nella somministrazi-01I1e di ossigeno, la quale tSi dimostra· assai utile anch.e durante il periodo acuto, subito dopo l'esposizione ai gas. {il. La malattia di Vincent. Il nome di malattia di Vincent non è più oggi

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limitato alla loc.a1izzazione buc.co-faring·ea, ma è esteso alle div.e•rse l-0calizza.z:io·n i .della :irifezio·n e risultante da.Jla simbiosi fuso-spiri1lare. Tale simhiosi non può 1svilup.p ·ar~i su tessuti sa.ni, ma occol'rono cause predisponenti di div.ersa specie, consistenti in un cas-0 nell'eruzione di un dente m·olare, in un altrio in. una p.recedent.e ;infeiztio.n e strep.toco~ic.a 'O d,ifteri·ca, oppure in disturbi costitl1 ~ionali, in intossicazione da moccurio -Od in una dieta difettois a. La razza ha pure g1·ar1de importanza ,e la malattia so. ve·rifìca pi-L1 rreq11e·ntemente negli / arabi. La localizzaziorle più importante è quella bronchiale che dà clinica m.ente sintomi che richiamano da vicino la tube.rcolosi; &i impone quindi semp-re la ricerca con1rp 1eta dell'espettorato. Rara invece è la simbiosi fl1so-spirilla:re· nei versamenti i1le11rali; S. L1issana a Venezi a,. ha osservato un caso (rif. in M edical Science,. vol. IX, n. 1) di ascesso. po1mo11a.re con bacilli fu siformi, che si trovarono a11che in un ascessooeirebrale p·er c11i l' individuo in seguito velltll~· a morte. La p.r ese.11z.a di carie de1ltale e di piorrea alveolaire in iridi vi d ni con simbiosi fusospirillaire nei pol111 on.i, i11 dica la proba bil e via di ingresso di ql1esti dei microorganismi e la·. possibilità di pre·\renire l' infezio11e n1·ediante un'adait t a igien.e orale. Un' altra locaJizz.azione costituis.ce la balani te erosiva o gangrenosa. nota anche col non1e di quarta malattia venerea. ·Non è ne- · cessaria l'orjgine venerea dell'affezione, che è· 11i1) frequ ente in individui con p.r epuzio lung-0, fimotico, sporco ed è p.robabilm·ente riferibile ai n1icro·organismi ol'dinarinmente presenti con1e saprofiti. .-\n.alog h.e cor1dizioni poosono os- servansi nella donna, in cui determinano lilla vulvite. \ .,. iene riferito un llnico caso di scolo uretrale nell ~uomo , negativo per i gonococchi e positivo i11ver·e p·err i bacil1i fusiformi P. 1?li_ spi ti.Ili. ,


SEZ IONE PRATl r..-.

Rara sembra la, localizzazione alle unghie con forma.zione di ulceri; s:i p<>·ssono avere anche ulceri epidemiche in diverse parti d·el corpo, dovute alla simbiosi. Vengono rif€iriti di,·ersi casi di localizzazione all'orecchio; in una osservazione recente si ebbe, in seguito, sviluppo di meningite otogenica, con presenza della simbiosi fuso-spirillare n·el liquor. Per quanto rigua.rda il trattamento, si raccomanda da taluno il salvarsMi in rupplicazioni locali o per iniezioni ·e·n dovenose1; sono stati provati altresi il solfato di rame al 10 % p,e r applicazioni sull'ulcera, il cloruro di etile, lai tripaflavina a 1/ 5 ~~") per penn.ellazioni o gargarismi e le applicazioni locali cLi .acido cromico al 5 ~~ . fi,l. 1

Broneomieosi ed asma bronchiale. E. Steinfield aveva descritto quindici casi di asma bronchiale e bronchite cronica nei quali non fu possibile rivelare uno stato allergico versa le proteine epidermiche. alimentari, e polliniche. Dallo sputo di questi pazienti furono isolati vari lieviti (Monilia, Cryptococcus Endomyces), i quali, iniettati nelle cavie producevano eosinofilia. Si ebber-0 ottimi rist1ltati terapeutici dai ioduri ad alte dosi (2-4 gr. pro die ) e da vaccini preparati con questi lieviti. L' A. riporta ora (J ourn. A. ~I. A., 12 gennaio 1924), altri due casi di bronchiomicosi, ris_f>ettiv.amente da Monilia ed Endomyces, oon asma bronchiale, guariti mercè i ioduri e il vaccino rispettivo. Richiama l'attenzio.n e su queste più lievi forme di micosi, troppo trascurate finora Ji fronte alle più gravi forme di nocardiasi, blaDoRrA. stomicosi, coccidiosi. • I

La terapia dell'asma bronchiaie. Stein ( r{l iener A'Jedizinisclie 1\' oclienscliri/l, 1923, n. 17) rileva che ormai è u11 fatto riconosciuto 11ell 'ambiente dei medici professionisti, cl1e i pre.iparati di teobromina, e similmente la diutetina, non eolo ·p ossono, ma anzi debbOilO venir aidoperati nelle affezi,o ni cardiache. L' a u· tore già da alcuni anni ha richiamato l'atte11zione sul fatto che non solo quelle affezioni che l1anno per conseguenza lln aumento della pressione sanguigna, vengono favorevoJm.e·n te influenzate dalla diuretina, mai anch.e quell e che so no ac.corn1p agnate da un.a dimin11zio.n e della pressiio ne del sangue. In ambedue quiesti casi la massa del sangu.e viene deviata dalla parte superiore d el corpo, e specialmente dalla riserva degli organi toracici, viel!'So i vasi della parte in.f eriore, e con preferenza verso i vasi dell intestino e dei 1suoi ain.n,e ssi ghiandolari 1

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Con questa tempora.n ea diminuzione della mas sa sanguigna da mantenere in movimento, il cuore vi.ene all eggerito e risparmiato. Straordin.ariamente efficace è l'azione della diurretina ne.ll aisma bronchiale, sia che esso ·s i manifesti come asma bvonchiale .p rimitivo 1 sia anche che ess·o sia di origine riflessa. Ciò è tanto più n·otevole, in quanto che l'asma bronch iale si manif.esta con diminuzione della pressione sanguigna, -ed in quanto che, basandosi Stt questo fatto, si è giunti alla moderna teirapia dell adrenalina diretta ad at1mentare la pressione !Sanguigna. È possibile che in ogr1i genere di .accessi asmatici, forse per contrazio ne d eii bronchiali più sottili , la circolazione, per quel che riguarda il ·p·o lmone, venga resa pjù difficile e ch,e quindi n.e derivi un au mento di layoro per il cuore. L'autore desc1iVie due casi, nei quali indiscutibilm'3nte si è fatta notare in modo evidentif>sim-0 l'azione della diureti.n a. Nel primo paziente, mentre num.erose misUJ~e terapeutiche non condussero aid un e·ffetto duraturo, la di11terina jnvece agì in modo veramente notevol1e, in quan.to che gli accessi di asma broncbia.le divennero non solo più rari, ma anche assai più d-èboli. Comibinate con la diuretina vennero somministrate anche ·piccole dosi di bromuro sodico. Il secondo caso era. ra1pprese,n tato da una pazi•ente con asma g.rave, la quale a.Ila fin.e era in perman.e nza costretta a letto. Do·po infruttu.o se tSomministrazio.ni di medici11e adatt.e al suo caso, venne adoperata la dinretina in con1binazione con bromo.. I.' effetto fu meraviglio·SO. Già dopo du.e giorni di questa cura la paziente si t:r.,ovò in grado di lasciare, per la prin1a volta do1:»0 parecchie settimane, il letto e d"i rin11nciaI'e alle iniezioni dj rn.o·rfinà.. Anche in seguito il decorso rim.a.n e fa vorevo·l e ed ir1 brev.e gli a.ccessi e.essa rono completamente. 1

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SEMEIOTICA. Le alterazioni delle unghie nelle malattie. Da t1no studio di \V. H. Rosenau (Jourri. of .41ner. med. associa lion, Vol. 78, n. 23) risulta

che in seguito a febbre reumatica e corea, specialmente se vi .sono state complicazioni cardiache, si osservano depressio ni piccole, circosc.ritte a.Ile u11g·hie nel 95 ~{, d·ei casi. Tali al terazioni sono ten1.po1·anee e possono scomparire per riapparire do.po una ricaduta della stessa malattia, o di altra iI1fezione; .esse pos60110 però anche esse.re riscontra te fino 15 anni dopo la. febbre reumatica:; non con1paiono mai 1)rima di cinque settin1ane. Qu este depressioni c:;nno anche spesso accom·p ag·nate da istrie oriz1


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l i, POLlCLlNICO

zontali, cJi solito iucomplete ecl anche long·itndinali complete od incomplete. La ricerca di queste alterc:LZio11i va fatta i11 tutti i i11alati di lesior1i cardiac-l1e poichè, iI1 mancanza di tl1bercolosi attiva, conferma.n o che il paziente ha av11to t111 attacco di febbre reu mati~a o di corea e che la lesione cardiaca e di origine re1ll!IDatica. ~t\n che 11c'1 70 % dei ·casi cli tl.1bercolosi attiva s i riscont l'ano alterazio11i analoghe delle unghie, per lo più acco1npagna te da altre fra cui specialmente l'ing·ro .. same11to a cJava. Le dep1·essio,n i si trova110 nC"l -1... ;) % in casi senza definita eziologia e ~ono state alt resì r isco11trate dopo a 1tre malattje, qt1ali scarlattina . va iuolo, em1piema, tifoide, morho di Ilodgkin. Riconoscono talvolta lln 'origine traumatica. fra cui non va escl11so il fatto di ricorrere 6pesso al manicure. fìl. 1

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NOTE DI TECNICA. Il dosamento dei cloruri ne11·urina.

N OTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Sull'eliminazione di sostanze coloranti per mezzo del succo gastrico. Il bl ell di i11etiler1e ir1iettato neJle vene viene eli1ninato abbondanterr1ente nel succo gastrico· - ' l'elint.inazione è rrl!eno abbondante e niù lenta se la sosta11za viene iniettata sottoc11~. In casi di l1lcere gastriche e tlt1oclenali l'e l irninazio~e del blei.1 di metilene nel s11cco g·astrico aumenta, a11me11ta di ·v elocità, mentre essa è più Jentél. 11ei cnsi di anacidità. Nei casi di achilia gastrica co1ni:ll eta il b leu di metilene non si ritrova affatto 11el Sl1cco gastrico; quest'ultimo fenomeno è costante, mentre le variazioni di eli1ni11azio11 e neJr11lc€ra e nell'ipoacidità non sono del tutto costanti. Soltanto alcl1ne delle 3ost<:t11ze coloranti ir1ietta.t e vengono eliminate nel Sllcco gastrico. Vengono .e] iminate i.l blei.l di n1etilene ·ed il rosso neutro, lì.On vengo110 elimi11ate 11 carminio d 'indaco, il rosso congo, il blell pirro,l o, la. ftuorescina. Vengono d11nql1e elin1inat e nel s11cco gastrico soltanto 1.~ sostanze coloranti sol11bili nei Jipoidi; q11e. sto din1ostra che l'eliminazione c1elle sostanze coloranti i1on si compie per semplice diffl1sio11e, bensì per llll processo di secrezione. Ricerche eseg·l1it e allo scopo di localizzare anatomicarr1e11te l e parti dello stomaco più attive nell'eliminazione delle ~ostanze coloranti. non 11a11no condotto 8 ris11ltati 11tilizza bili. (SAXL e D. ~CHERF. lViener E.lin. (1 'oc 1iensc1i., ll. 38.. 1923).

Per il dosan1ento clei c loruri, si usa di solito il m etodo di ~ohr a•l nitrato· d 'argento e cromato potas·sico, metodo che però è suscettibile di errori per ] a presenza delle sostanze coloranti delr11ri11n, e di sostanze organiche, qt1ali l'albumin a. il sa11gu.e, l 'acido urico, basi xar1tiche, ecc. Per o' rviare a tali errori ~i ricorre di solito al metodo di \ -ohlaird , che offre però l'inc·o nveniente di non poter ottenere una soluzione cl i solfc·cianuro esattamente titolata e POLLITZER. , quindi di dover r ioor.r·ere a .calcoli s11pplem entari. F. de l a F11ente Rita (.-lrchi ros de med., cir. POSTA. DEGLI ABBONATI. y espec. 12 a1porile 19?4.) i)ropo11-e il n1etodo seguente. In un pallone tarato da 100 cn1c. ~si in - l\ll.abbor1ato fi071-4. - Dott. i\'I. F. cla S.: .4.rricchimenlo dei bctcilli tubercolari col metroducon.o 10 eme. di urina, :J eme. di solt1z1 one torlo di Eller1nan:n e Erlanclsen. - Espett&ato aceticH, (Acido aicetico .cm.e. 1.5; Acetato sodico ernie. 10-15; 1si n1e.scolai con la. met.à vo·l ume di g . 5; _t\.cqua cl istillat a eme. 100) 50 c111c. di a.esoda (carbor1ato ) al 0,6 % e si tiene per 24 are qua distillata e .20 c111c. cli soluzion.e titolata di a 37°. Si versa il sedi.mento in un tubo da cennitrato d 'argento a. g . 29,075/ 1000). Si porta a trifl1ga e d al sedi·m ·ento della centrifug·azione 100, co11 acqua distillata, se ne filtra.no 50 cm.e. si aggiunge il v0Jt1me quadru-p lo di soda ca;Ua. cui si aggi1l:nge lina. g·occia di soluzione di sticn a 0,2'5 °~ , si mescola e 6i fa boJlire. Si cencromato p·otassico. Si titola l 'eccesso di nitrato trifl1ga e si fa11110 strisci con il séclin1ento. Tale d'argento mediante una so luzione di cloruro })roce.din1ento vie11e rac.comandat.o da. diversi di sodio l)Uro, secco a 1{)/1000. Poichè l e due autori; :spesso però l'autolisi non è completa sol11zioni si corrispondono esattamei1te, il calnemmeno dopo 48 ore; i11oltre si ha talvolta un -001-0 si fa sottraend o d.ai 20 eme. di nitrato di odore incomodo. arge11to Ja q11antità di solnzio11e cli cloruro di · Colora::.iorie d·el bacillo tub ercolare co1i. il 1r.iesodio i1eces·sa1 ia per ottenere la scon1parsa del todo Cépède. ·- Sullo striscio fissato alla fiamcolore rosso e la scompa.rsa del coilor.e giallo del ' ma , si fa ngire il liquido di Ziehl a caldo per cromato potassico. U )l erro1·e i può avere alcuni minuti; poi si porta il vetrjno, con o qt1ando I' urina co11tengn j odt1r i o bromt1ri. senza lavaggio, in una soluzione di latto-blu ' fil. di metilene e si lascia per 2-3 minuti. Questa 0

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[ANNO

XXXI,

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so.ll1zione permette la d ecolo-razio11e e la ricolorazione temporanea. del fondo de l preparato. Si lavai in a.cqrta corrente, si asciuga e si n1o.n ta. Pe·r 1e urine, :si passa anzitu.tto lo striscio i 11 Jiscivia di so·da col 5 ~{:, di alcooI e vi si tiene per 5'-10'. Il latto-bl11 si prepara scioglie11do il blu di metil ene in ecces so in una. miscela. composta. cori ac ido Jatti co c1n c. 40; acql1a distillata eme. 160; si filtra, e si aggi unge alcool rt 95° in pro·porzion.e di ft. parti per llna d1e1lla. soluzione. L ' alcool può aggiun gersi a l n1on1ento dell'uso. FJLIPPINI .

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.t\.l dott. G. P. , da )1. V. C. , abbo11. r1. 7556-1 : Il d ente s11bisce d entro l'al veolo d ei piccolhssimi i11ovim enti paissivi in tutti i s1e1nsi, si ammette q11ind i ch e vi si a un 'articolazione fra. s t1pe rlcie i.nter na d·eJl'alveolo· ed esterna d ella l'adic€, e si dà qt1ind j d a tal11no il non1.e di a r triti denta.r:Le. al le malattie di tal e articolazione. Più esattam.cnte esse devono rl1)::in1Ar~i pPr·ice 1n e11 liti, in c111a11to che affettano il pericem ento o lega.m ento èllvieolo-dentario. Su i s i11tomi e s ull a c11ra dfllJ e diverse pericen1entiti , veda i co·m11ni testi ùi odontoiatria.; i sintom i prin cipali s ono l' 3Jrros·s an1.c,n to clell a ge11giva, la protr11s ione e1d il tente11n 8n1·e11t o del d ente, il dolore loca1izzn·t o al la rncl ice che a um enta. con la pre ssjone. Il sa por e dolciastro in bocca cl i~1en d e da svaria te cau.se, f ra c11i po$s ono n1enzion a 1"1Si la carie d en1aria, Ja disp epsin e non è d a escl11clersi che po·ssa ro ntribuil'vi l , eccessivo f11111a re. ç>er la 1·icerca dell o :.u.r.:c h ero n r> ll e 11 r i11 e, qn al n11 q11 e d ei m etodi ci 1ati r1ei con su eti t esti d i chirnica clinica è 11t ilizzftbil e; si usa co1n11nem er1 te il noto reattivo di Fehling·. L 'elimi11azion.e deJl 'a.zion e di so\Stanze cau)aci di in asch era.re Ja r eazione si ott j en.e l l Sa nd o p iccolissin1.e qna.ntità di lll'ina (poche gocce) i11 quanto cl1e lai reazi one del g lnco.sio è assai più sen1sibile dj q11e lla cl egli altri co 1·!)i ; consig·liabiJ e !ìe1· evitare l'azion e dj dette sostanz p è il r eattivo di R e11 ed ict. La defecazion e si pratica 8]}pl1nto con l'acetat o cl i r>io1nl10 011an d o l 11 ri na contiene a lbumina. 1

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SEZIONE PRATICA

A. Z.

71; sin/Pzi one di a mbienli a bi l ati da tu bPrco l otici. - .1\1 dott. \ ' . O. , abbo11. n. 10861: Lo 1sviluppo d ei vapori di formaldeide fatto a dover.e ed u sando ur1a qt1o utitil s uffìcjente di formarlina ri s 11olld·e al lo sco·po . ma deve essere preceduto c1 :1Il a dis infezione d el pavin1 ento e cleJ le pa retj , fatta con sublimato al 5/ 1000; è q11esta Ja p n rte essç,nzia le n ella disinfezion.e cli un ambiente abitato da tub er c.oJotici. fil.

VARIA I medici italiani al Congo. Nel p e riodico belga di n1edicina « L e , Scalp e_l » ya svolg·endosi u11a 1.liscussione s11i servjzi m·edici al Congo. N el numero del 16 aprile 11rH1 cor1ispondenza co11t ien·e affermazioni avventate e ofiensi ve st1l conto dei medici italia ni. Nel 11 nn'le r o de ìl'8 i11aggio il do tt. A. Brod e11, di rettor e della Scu ola di l\ledicina t ro picale di Bruxelles, protesta contro la pretesa, « ì11ca1)n.cità d ella 1n agg·iora11za d ei inedici italian i », a ffel'm ata in q11esta corri~:rpondenz.a . lJ dott . Gira rd, professore alrU n iver sità di Br 11xelles, inso rge cor1tro l"afferm azione ch e i inedici italiani i nt1 a lcjno l azion e dei i11eclici belgi p osti all e l or::> dipend enze; informa di esser e stato quasi tre a.11ni a lle dipendenz e del dott. Tro·l li , l tn jtal iano m edico-capo a ggi11nto ùell a Coloni a, e a ggi1111g8 : cc non 110 avu to cl1e da felicitarn1i d ei rapporti cor si con ll1i: b en J11ngi dall'intra lc iare l'azione d ei s uoi s11bordinati, è sem!1re s tato per essi t1no stim olante ; ir1 t utte le occasi o ni, egli s'è int e r posto tra 1 s11oi m edici ed i loro capi amminis tra ti vi lJer co11ri rlj della s11a a l ta autorità. Co::isid ero u n onore averlo avt1to com e (apo ». Il clott. Rl10c1ain, cnpo d ei servizi d 'ig ien e d ella Coloni a d-el Co11go. e rtel servizio m edico, scrive cla Ron1R: cc E as~ol11 ta m ento 1ng·ius to proclamar e cl1 e ];1 n1 ag·gior i1arte dei rnecl ici italiani s ia 11 0 incapaci e cl1e int ralcia r10 1'az io11e dei m edici h e lgi nosti sot to i loro ordini. .. P os~o a ffermat't! cl1e i rn.edici itali a ni non la cedo110 agli a ltri · nè in scienz8 n è i11 dig·nità ~:>rofessio11ale .. . Sin dalla cr eazion e del lo Stato Indi~1e ndente d e1 Congo, clei n1edici itali a ni h a11no offerto i loro se r \·igi a l r e Leo}1oldo II ... Ho ancora attnalm·ente sotto i miei lìrdini no11 m eno di trentacinque n18dici italiani; ~ono Jralì servit ori cleJ 'Rnl crio R l Congo . Vi sono tra essi, m ed i ci. disti11ti, cl1e h a nn o r eso inapprezzabili ser,rizi a l Governo. N o11 110 cl1e lln 1·incre8cimento .... : è cl'1e tntti q11 esti 111 edici italj Fini n o11 sian o m ecl ici belgi n. I.' attacco ai J11rdi ci it a lian i si è così risolto i r1 llTID glorificazione. 1

Telekinesi, telestesia, telepatia \\. X0n1nann (~~cl11rei-:e ri scl1 c 111 e<l i::. 1rocllensrllrift . '~ n1nt. J92-t) crede ch e nsicolop:i C' 11s;ichin tri doy r0hbero i·ivolgere 1naggiore :ttten7iione ni fenon1eni cl i para psicologia, e in l)::t rticoln r e a quelli <li te lecl1inesi, teleHtesia, te Iepn ti.n. Il iferisce un <'fl so <li clliaroYeggenza r i!?.'orosn n1PDt(\ contr ollato dri un comitato scientifico ed ii1 cni è cl a es<'l ucler0 o~ni 1nistificazione : gli esperim€'n ti furono PRPgniti n riel1iesta d el pl'(>~idente òella 1·epnbblicn polaccn e-on la roope1·Azion<-> di 1111 ' r\ ssocia zi one sc·ientifica londinese.

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.f ANNO XXXI,

IL POLICLINICO •

FASC.

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. ~UESTIONI

PllA TICHB.

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.XXXIV. - L'assistenza sanitaria agli abbienti e la emeaeia dei « concordati » tra associazioni libere di Comuni e di medici.

Il Presidente della Federazione dei Cornt1ni fasc isti della Provinci a di Arezzo e il vice presidente dell'Associazione Nazionale dei medici condotti stabilirono lln concordato concernente la est.ensior1e dell'assistenza medico-chiru1·gica gratt1ita e la misura della retribl1zione per le i)restazioni d·ei m edicj co·n dotti ag·Ii abbi enti. Non esarpjno il conten11to del concordato. Scopo di qu·esta nota è la determinazion e della efficacia dell' atto., dal punto qi Yi sta g·iuridico : s co,p o non teorico m a }).ratico ed immediatamente lltile percl1è no11 si tra tt a di 111: ca.so isol n to e una in esatta vaJ11tazion e p11ò .e ssere fonte di controver sie e anche di danno p atrim oniale p er i Com11ni che cr edano di l)Ote r ? a11plica re, senz'a ltro, (!uelle norm e obhliganclo i medici ad osserva rle. Dico s11bito ch e il co11co rctato non è g·i11rirlicamente efficace e !1erciò t1on costitu isce diritti ed obblighi. ~ tin a in t.esa fra associa.zi,o·n i li bere, llna g·t1ida. 11na norma di condotta; m a nè l'o scsociazion·P rapp rrsenta i singol; medici e pt1ò giuridica111ente vincolarli (saly o il caso di una r appresentanza ch e sorga da m .andato ) n è la Federazione può sostituirsi ai sin golj Camuni per stabilire norme o r ego1are ra 11porti, per esercitare cioè attrib11zioni ch·e appartengono a l Com11ne e, p er esso, agli organj -che ne son.o com·p ete.n ti. Gli associati h anno, si intende , il dove r e cl i 11nifonnare l a loro condotta alle regole stabilite dai dirigenti, in quanto siano conformi al diritto: ma questo dovere sorge dal rapporto di associazi one libera ,e n on h a rilevanza g·i11ridica. Sin ch e il Com11ne, si.a p11re adotta ndo in tutto o in parte il conten11t o di nn concordato qualsiasi, non a bl)ia provve duto m ediante de l ib erazio.n e del Consiglio Comt1naJ.e - la qual e deve esser e approvata dal la Giunt a ProvinciRle Amministrativa, ·se si tratta di riform·e d ell'org·nni-co - le 11orme non sono efficaci e. quindi , non sono obbligat orie. Il medico co11dotto n"on è tenuto ad o.sser varle; se il Comu ne -volesse imporle compirebbe t1n atto illegittin1 0 e costituir.ebb e 11 na s ituazione di disag·io e di disordine g i11ridico. E necessario, dt111q11e , ctlt! (*) La presente rubrica è affidata nll'avv.

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il r app-0rto sia re.golarizzato mediante norme giuridicamente valide e per ciò obbligatorie . e .osi è in linea di massima. Ma, risalen-do al caso concreto, si deve considerare un a ltro aspetto della questione, tipicam.e nte sostanziale, circa il pote-re dei Comunj. L'art. 4 del decreto legge 30 dicembre 1923, n. 2889 dispone ch e «i sanitari condotti hanno tuttavia, l ' obbligo di prestare, s.e richi esti, l a loro opera anche. ai n.o,n .a venti diritto all'a ssistenza gr.atl1ita, in base alle speciali tariffe che Sllranno all'uopo stabilife dai Consigli d egli Ordini d ei sani l ari ed a_nprova t e ·dal Prefe tto.

Questa disposizione si inquadra nel sistema della legge, ora rigorosamente defin ito, p er la organizzazione dell'assistenza sanitaria.. Il Com11ne provvede a ll' assistenza per i so li poveri: «è fatto divieto, di istituire condotte per la generalità degli abitanti». Il rapporto di imp iego s j stringe t ra Comune e medico . unicamente per la prestazione di assistenza ai poveri; questo è il rapp.o rto che il Com11ne regola e controlla. I ..'obb ligo del 1n·edico condotto di prestare la sua opera professionale. a coloro che non han . n·o diritto alla cura gratl1ita non deriva dal rap p orto di impiego ma dalla legge; quindi, è sottratto al poter.e i1ormativo e al cont:r.oil lo del Comune. La legge obbliga il medico condotto ad osservare speciali tariffe, ma attribuisce al C·onsiglio ·degli Ordini il 1potere di stabilirle . con l'a pprovazione d el Prefetto. _ Questa disposizione conferma la regola che sottr ae a l Comune la disciplina dell'obbligo Jegale del medico condotto p·e r le prestazioni professionali a col.oro che non hanno. diritto a lla cura gratuita. Da qt1esto sistema rigorosamente precisato ·e defi~ito d.eriva la consegl1enza della ineffi· cacia gfuridica delle norme stabilite dai Com11ni per disciplinare, ancl1e m.ediante specia li tariffe l'assistenz.a sanitaria fuori dei limiti che circoscrivo.no il rapporto di imp]ego, cioè oltre il -campo dell'assistenza ai pov.e ri iscritti in speciale elenco approvato a nor111a dell'articolo 32 del decret o-legge 30 dicembre 1923. Da ql1esto punto di vist a è evid e11te che, se anche il Com11ne abbj a deliberato o deliberi le condizi oni e le tariffe conten11te nel capitolato cl1e 11a dato occasione a qu esta nota o altre a11aloglle, le relati ve i1orme non sono operfl ti ve di effetti gi11ridici , perchè in contra~to con le disposizioni degli artico.lj 1. ~ 32 del decreto. )

G10 vANNI SELVAGGI,

consulente legale del nostro periodico


(ANNO

XXXI,

FASC.

2-2]

SEZIONE PRATICA

Soltanto il Consiglio dell'Ordine dei medici può ap1provare le tariffe deg·li . onorari e, in genere, della retribuzione per la prestazione d'opera professionale a coloro che non sono iscritti nell'elenco. dei poveri e perciò non hanno diritto alla Cllra gratl1ita. Il concordato fra le associazioni dei 1nedici e dei Comuni co11 serva., ql1indi, la Slla efficacia di autorevole i11dicazione, sl1ggerirne11to o proposta; n1a gilLr~­ dicamente r1on 11a valore. No11 lo aveva prima del de~reto. 30 dicembre, se non in quanto l e n.orme conte11l1te nel co·n cordato fossero state poi deliberate dal Consiglio Comunale e approvate dalla G. P ....\.; in ogni caso r1on lo ha s.pecialmente or.a, per effetto di quel decreto, per .. chè la materia ·che è og·g·et.to del concordato i1on appartier1e alla competenza del Comune. Riassl1mend.o: il medjco condotto è assunto per la sola curcl dei J)overi 1 retribl1 ita mediante

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stipe11dio a forfait ; il Com1111e reg·oJa questo rapporto e con1pila l'elenco delle persone che hanno diritto alla cura gratuita; f11ori di q11esto campo, il Coml1r1e non ha attribl1zioni per disciplinare l'assistenza medico-chirurgica ed ostetrica; il medico co11dotto è, per legge, obbligato a prestare la sua O})era .a nche agli abbienti, in base a sp€ciali tariffe. ma queste so.no approvate dal Consiglio dell 'Ordine e dal Prefetto e non dal Comune. È necessario che tutti si po11g·a110 su cp1esta v1a, che è la sola gi11riclicamente corretta. li. B. - · Ai quesiti degli abbo:w:tti si risponde direttamente per lett~r-a . l quesiti debbono essere inviati, Jn lettera, accompagnati dal traricobollo per la rispost.8. e sempre indirizzati impersonalmente alla Redazione del « .Polic!inico », via :Sl: stlna, 11 - Roma (6J. LP, risposte ai quesiti che non richiedono eRamt<lì atti o speciali indagini. sono gratuite.

NELLA VITA PROFESSIONALE. · MEDICINA SOCIALE. I lavori del Consiglio Generale della Lega. delle Croci Rosse. Il (1,.onsiglio Ge11era.le della Lega delle Croci Rosse, che raccoglie rappre::;entanti <li 54 ...L\.ssociazionj di Croce Rossa delle varie nazioni, l1a c:hit1so il giorno 2 a Parigi le sue riu11ioni. Import;tnti que3tioni, discusse jn 5 Comn1issio11i, Yennel'o approvate nelle seclute plenarif\ : La que.çtione d.elle l'1lfer1n iere fu specialmente •lpprofondita e fu ap,provato il v oto <:he es. ·a abbia una parte l>re1)onderante nel 1>1·ogram1na di azione delle Rocietà ~Dzionn li tlella Croce Rossa: che le Societi1 lllCùesime si r-;forr,i n-0 di inostrare al pu1b blico l'importanza delle Infermiere e che si dedichino allo sviluppo delle scuole> I11fel'111iere. inC<>raggiando a seguirne i corsi le gjovani che già posseggono una buonJ:1 po~izio11e soeiale ed <.-'clnea tiva. .:\.ltro argomento di g1:~nde in1po1tanza fn quello della propaganda dell' i.gi<>ne che deve rin1a nere 11110 dei principali obiettivi di ~1ce del!(' Croci Rosse. Vem1e vivamente raecon1andato che le F;orietit cti Croce Rossa partecipino: alla lotta c:ontro ln tnbt;)rcolosi, impianta ndo dispensari, assiste11do l'i11fanzia predispo~t~1. preparando le I11fern1iere visitatrici; alla lotta contro le malattie veneree: nlla lotta contro il en n12ro. organizznnùo la propnga11da iu modo dn a ttirn r e l 'atteuzionr ò el pubblico ~u1h1 n~essitlt di una diagnoaj e di un i11ter,·ento J)l'{\coci; allH lotta c:ontro gli stupeface11ti ed i toRsici ed1 i'.nflne a lla • prote7.ione .dell'i11f~nzin. a rui il C-0nsiglio Generale òedica i1n intereRR<' particolare, stimolando tutte Je 0roci Rosse clel mondo a proteggere e nreserYnre 'f1 ba1nbino. specif' quC'llo minacciato <.lnlla u1aln ttin. Il C-0nsiglio Genern le, su proposta della Cro~ Ro~ n orY(\gese. circa i •

iuezzi per migliorare l 'igiene della nh11ina mercantile, riconosce11do 1111 uuov-0 e fecondo campo di nzione delle Croci Rosse, raccoma11dò il tutte le Società Nazionali dei paesi ma.rittin1i di parteciIlare a questa attivitù eon propaga11d<1 educativa ù bordo delle i1avi, <'on cl l~1 : ensnri dedicati ai marinai, ecc. Il Consiglio Gene1·alc raccomanc.lò a tutte le Croci Ro.·s(_') d el inondo di spiegare una attiva C'ampag11a per 1nettere ]l pubbli('o in guaròin contro il ciarlatanismo e lo s111er<:io <lPi rin1e<li segreti. Circa l'organizzazione dci" 1nez.z l di · soccorso itn caso di. Olila1nità. nazicn1a li e<l internazionali il Consiglio Generale r accon1a11tlù ln formazione di squa<lre sanitarie di soccorso permanenti e lc.1 c-0ordi11azione di tntte le <)})ere di già esistenti in pae-se. sotto la bandiern della Crot-e Rossa . .A.ltro al'gomento di i1otevole 11nportanza, che eùbe la rgn diRcnssione, ft1 quello rèla tiyo a lla Oroce llossa Giovanile, la quale ha preiso in tutte le 1·oci R osi:;e del mondo un largo sviluppo, attuan<.lo un 'ov01·:t di educazione civiÙ~ e di fra tellanzR nmana delle più in1p0rta11ti. I l pl'of. C. IladuPl <'!';l>Ose il C'ontribnto ùi la Yoro della C. R. I., illustrato da gratic:i, tavole. schemi, nei YHl'i ru1ni della sua nttiYitil P f)iù t>i·ec i~mente: nell ' ussistenz~:i ;1ll 'inf;1nzia. nella lotta contro la tubercolosi, contro la mah1ria, nell'assiste1iza medic~scolastica ed a lle malattie del lavoro, e così pure l'importnntP <'Ontribt1to dato all'org-anizza?:ione del pronto soccor so ed i servizi resi i11 Italia <1d nll'<?"stero in casi di eala1nitit. I/opera co1npiu ta _<.1alla C. R. I. mette l'Itali a i11 te.sta alle ~l ltr(' 11nzioni. t:Jna i:::pecjn l0 Co1n1nisi-.io11e fu c-onYocatn pet occuparsi eRclnRivnn1ente del Progetto Ciraolo cl1e co~tituì jndnbbiamente 111 più importante questione n 11 'or,1ine tle 1 giorno del Consig lio Q<lnernle.· Alla 1

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1

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730

[ANNO XXXI, FASC. 22)

lL POLICLINICO

unanimità il ('011siglio Generu lC', n o111in<t to il se11n tore Ciraolo p r esidente ùella sezione del Con g-resso che avrebbe studia to i soccors i inte rnazio11<1 li, fece f)toprie le risol u7.ioni adotta te d<ll Con ~igljo de i Govern a tori, c:l1e lJrecedett~ que llo geHera le, e died e 111nnan to a 1 egr etari<1 to rli a iutn1·e c:on h1tte le su e fo r ze la <1 iffusione de lle idee del l'rogetto, 11ell'a ttesa c:he ~iano conosciute le J'i~voste de i Gover11i a lla Societ à ùelle Nazioni . Ed e1nise il voto che u11a Con fe r en za I11t e1·1iazionnJe dei D e legati e de i Govt!rni <le lln Cr oce Rossa veu g<l r i unita per l'attuazione clel r~rogetto stesso. 11 l'on siglio Gene r.ale UH:'{lesi1110 rn ccom a ndò a tutte IP ~ocietà Nazionali cli (~1·oce R ossa di a ssumere questo dovere internazionale, facendo le n ecessarie n1odificazioni a i loro St;;t tu ti, f o1·111a11c10 sezioni spec:iali d i :soccorso in seno n lla L egn d elle Croci Rosse ::i Parigj, J)er il coorrunR n1€11ta cl egli studi délle ~ingole Societi:t . Il Progetto 11n riceYuto i11 questo con gresso u na ne:coglien za ch e lo ba posto definitivamente sulla via della ~ tt11n 7.ione prati ca, nel dominio de lla 9rore Rossa. Ed è 11otevole ch e il co11gresso f osse presieduto da l P r eside nte della C . R. d egli Stati Uniti , la g;ranòe .Associar,ione, ch e ,s 'era tenuta finol'a in <lis1)a rte n ei r ignn rdi di que~a proposta .

Cronaca del movimento urofessionale. Nel Consiglio Superiore di Sanità. J.ia e lezio n e J)er la ra 11vreseut a n zn (legli Or<liui s1111itn ri ha dato i segue11ti risultati: Jl<'rli()ì : "\Tncin o voti 58, \ocito 51, Fa tic:l1i 49: 1' cte1 ·l11 ari: 'J,orti 55, Biancl1e (li 5!3, Gns1>aretto 54; F ar111aci8fi: Pratb1 39, De lVlercurio 38, Cl1iaria ~~. 1

Dott. Zucconi Cesare. Cutigli~111 0 Dott. ]j"edi '\:-ietor Ugo, !'rato .. Dott. ì\il una ri Git1seppe, Fir enze Dott. D e J11a veri Piero, id. . . . Dott. Bartali Gior gio, id. . .. l 1 r of. P asetti Giuse11pe , id. . . . Dott. D el Vivo Catone , Ern11oli Dott. D el Vico Goffredo. id . .. Dott. Durand Da.vide, Geu oya Dott. Durand :B"'e lice, id. . . . l>rof. Pisani Sa nte, Fircn7.e rrof. Banchi Arturo, id . . D oLt. E'ontnl!la id. . . . . . D ott. C'-011t i D., r a n cesco, id . . D ott. Castelli Guido, id . .. Dott. Sca ppncci Carlo, i<l .. Dott. Piccinini Giovanni, id. Dott. Baldisseri Ant.onio, id. Dott. Orsi Battaglini EJm. . id. D ott. Guastallo Ruggero, id. Prof. Dotti Giannantonio, id. Dott. Orefici Ugo, id. . . . Dott. Pnritz Giacomo, id. D ott . Bi11i Olinto, id . . . . • Dott. l\llarconi Filippo, id. Prof. ~Iartini ...\..dolfo, id. . . G' ,:i lN . 'I..J . .e.i., l. u. A SOCl<l/,.jlOlle D ott. R odolico I ..eonardo, icl. . J)ott. De Amicis Pie tl'o. Ge11oya l)ott. R osso Pie tro, Zucca1·ello . J'lrof. P ellegrini Pietro, l\faRf::a . Prof. Da{lcli Giulia no, Firenze . Dott. Fabrini mm., Pis to ia . . . Dott. R~ ffo Frnn ce ~o. Chiavari Dott. Bigatti Otta yiano, Giu s vn lln Dott. Fer rari11i SilYio, Rarza11a . Dott. RPnelli •.\Ido. Pistoia . . . . . Dott. Bonacchi l i't'llf)O , iò . . . . . . Dott . Pi cca rdi R al'tolon1co . Pieve cli T ee o

Lire

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10

(O 01i ti n11,a ) .

CONCORSI. POSTI VACANTI.

Minimo di stipendio ai sanitari. Il ( nns i~lio I>rovi n{'b\le Sanit<11·io di R eggio Calabri.1, s u propo ta <lell 'nn. in·of. Tiberi o EYoli~ I>resj<lente flell 'Ordine <lei ì\Iedlci , deliberò a ' roti 1111a11i1ni h.1 i101uina <li una ('ommi, sione con la Rfll)})1'ese11tnnza clelln ClnRRe 1\1edic:a e dei C<»muni. 11f\l'Cllè n llOl'llla <lell 'n rt. ~-1 de l D. r,. 30 dice1nbl'f) 1$)23. s ta bi lisca i 1uinin1i <.li stipendio pel' i :Nledi(;i Condotti , Ufficiali ~nnitnri e T.ie\atricj della i11·evincia. 1

Per la celebrazione del medico caduto in guerra. (Continuazione;

1

edi .fn.c:c. 21 ). Lire

Liga bue JJietro. Fio1-e11z uola cl 'Ard<l Remotti Oreste->, Pegli . . . Ricci Carlo. Sn rza 11a . . . . Gua1·0schi A.11to11io. P el'ino . Zeppi11i G11ido. \iareggio . . I•'alorni GillSt:\ppe, Tavel'11uy,zc l'la tl'on i EttorP. Sa n 1 p ierdn ren ·1 J)ome11ici Emilio, Viareggio Dott . Ciu ti Gin lio. Fig'line . . . . . Dott. Stefnnntti Edo1rdo, Capann e di ' '"itinnn Dott. Perroni Gio,anni, ..Genova . Ten. M. D egli .:\ v.zi G uido . . . . . . . . . . . D ott. Aqui110 Anrlr()n. Ger10Ya . . . . . . . . Jlrof. Cavalln r o Gin~eJ1n e . Fil'f)nze . . . .. . Dott. Rasi!l Dnl Polo R fl tno . ~n1npi r1·dnl'e11n Dott. D e Ros;~i T,uigi, Genovn Prof. GrosRo Gia<'on10. i<l .. .. J)ott. Beffa Gi uRC'PJ>e . Alb nga . . . . . . . .

I'rof. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott.

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BONDIONE (Udin,e) . - Con sorzio. Stipendio e in· dennità L. 14.400. Aume nti periodici. 2 indennità c.-v. Tassa concorso TJ. 30,10. Docurnenti di rito . Gratuita a bitazione civile. Scaden~ a l 15 giugno. Richieder e avviso Segreteria comunale. C.\ RJ>Il\'I~'ro RO"A'L txo (Rorna). 2a cond.: JJ. 7000 l)er 2000 (sic) pov.: clue .c.-Y. : 5 quadrienni d ee. Sc<l d . ol'e 18 del 12 giu. Etit lin1. 85. Vaglia l)o:stnle <.li r,. 50.10 a l tesori·~1·e co11111n. Serv. e11tro 20 g . CETONA (Siena,). Seacl. 15 gi11 . za rond. Stip. L . 6500 : cav. IJ. 2000 (n ette); doppio c.-\ . T assa eone. I .i. 50. CRE~ro.~.\. C<JllSif!lio cle,q li I stituf i O spi I alieri. TTu n10<'!ico è1ggi1111to e 1iue chiru rgl1i nggiuuti; I~ . <lOOO oltre r~. 1200 c.-Y. e 4 qui11quen11i fino a l 50 % stil) . inir.ia le . IDtit li111. 45. Trie nnio i11 (' lini<:è1 o gr a nde Os11ed. o l"'11iyer8. B iennio cli espPr i111. Di rettore Ga biuetto l{a òiologin. Sti prndio inir:i;1 le J,. 12.000 lordf) : i1ul. c .-Y. r,. 1200: -i nu111enti qn inq ne111111li . Etil lini. -±:>. ~ei nnni ln uren; qu<1tt1·0 a n11i prn tica r n òiologic<1 ; divieto eser cizi o ga binetto r a diologico 11roprieti1. Rena . 30 giu~110. FIRENZE. 1? . •-1rci s;1Jer7ale di Santa Jlaria "'}.- 11ut;rc r Sto òili nlenti Ri uni ti. - Due 1ne d .-chir. a ssistenti : et~l lll::ISS. :10 a l 20 gin .: nom. e confern1e bienn a li; L. 3000 olh'\? lf' inclenn. c.-Y. Sena . ore 1. del 20 giugno.


(ANNO

XXXI,

FASC.

22]

SEZIONE PRATICA

I•"'OLIGNO (Perugia,). ( 1ongrcgaz·ioric cli Carità. Direttore medico prin1nl'io d e11·os11ech1lc 8an Giov. I{att. A tutto il 30 giu. Rivolgers i <1 1111 Segl'eteria. Ettl lim. 40. I.i. 6000 pl'ima1·iato e f,.. ~000 direzione; sessenni decin10. Sel'Y. en ti·o BO giorni. 1\l-,\RGELL:CTA (Romrz). - Scad. 5 g·iu. L. 7000 oltre T... 300 uff. san. e L. 300 arm. farm., primo c.-v.; :i b. 2000. Un'ora di ferrovia. da Roma. .)fARIUXANO (Forl1.). - · A tutto 5 giug., la cond.; vt'ùi fase. 20. NrooLrNE (Brescia). - Co11 ·orzi o. r~h. 20u3 cli c:t1i. 200 circa pov.; esten . kmq. 10: f,. 7000 s tiJ)., L. 1000 me7.zo trasv. senz'obbligo c-nYallo, I..i. 300 uff. san., c .-v., con11>less. I,. 10,7UO. A tutto 30 giu. OSTELLATO (Ferrara). - Srad. 15 giu.: 3a cond. f . i . 10,000 e ;:; quadric11ni d ee .; I.1. 3000 quota con1plen1ent. Ya ria bile in funz. (li c.-,r. ' 7{lgli n postale <li lire 50.15. PL.\CA:\TJ:CA (I-leggio Crtl.). Scad. 11 giugno. I ... 4000 (sic) e 5 <]Uaclrie11ni der. fino <1 100 fami.~·li~ poYere; I..i. 5 ogni fam. in viù.; T1. 1200 caY. : TJ. 500 profilassi <1ntj1ualal'ica : IJ. 000 11ff. san. In cor so d'approyaz. <\Ulll. stip. a r •. ùOOO. DI F€RMO (Ascoli Piceno) . ging110. Vedi fa se. 21. PONZANO

A tutto 10

PORTO SAX GIORGIO {.1:,cnli P iceno). - Al 13 g·iu. CJ1irurgo: rJ. 0300 rer.:;icleuza e c11ra I>OYel'i; doppio c.-v. come statali: au111Qnti Jleriodi<.: i (•0111e impi€gati del Comune. ~\.b. :S-!OO è1l centro, 640 sva r s i s11 hn. 773. Bie nnio c11 nRRi::.Yte11b1to i11 C'liuicit ocl Os11e<l~ le cli · grande città del Regno; almeno llll an110 in r eparto chir11rgico. Vaglia cli L. 50 tassa co11-cor so. RoccASTRAD.\ (Gro,s.(!efo). - Scnd. 20 gin.: :)a cond. m cd. (ì\lontemassi) : r~. 9000. Ro~u.

- L' ..'\.ssoc. fra gli i11quili11i dell'Istituto Cooperativo })er le cais;e fl egli In11iieg<l ti dello Stn to (quartiere di Piazza d'A1·11ii) bandisce un concorso p er titoli a medico-chirurgo: r:;tive11dio, v erce11tual(\ isulle yj,site, a1>partan1ento gra t11 ito di ci11qu€ vani nel palazzo di nuova costruz. in l)i<17.Zil 1\Iartiri di Belfiore 2. Scad. 4 giu. RONCOFREDDO (Forlì). clotta; vedi fase. 20.

A tutto 2.5 giu., 1a con-

S. GrovA!\NI IN ìV!ARIGNANO (J11 orlt). A tutto 5 gi11., J.a. cond. "'\Taglia. postale L. 50.20 intestato al Sindaco. Ab. 400 agglom. e 2069 sparsi in ha. 984. L. 8000 e 10 bienni ventes., oltre L. 2500 ca''·; due c.-v. Serv. entro 15 g. SPERLINGA (Oatan,ia). - Stip .. L. r>OOO (sio); per • uff. san. T... 500; indennità provvista n1edicine lire 1500. Scad. BO giug. Rivolgers i Segreteria comunale. Vaglia postale di L. 50, intestato al Tesoriere comunale. ~PI)fETE

A. tutto 15 giu.: lir e 4.500 (sic) e tn riffa abbienti, 5 quinq. decimo, I..i. 500 uff. san. Età Jim. 39. Accettaz. entro 8 g., servi7.iio entro 20 g . (OaTnpo ba sso). -

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731

Uorxi: . .Aui niinistraz. Provino. del JI'riuli. - iVlc· dieo di 8ezione n el Manicomio !)rovine . Vedi fa~ci­ colo 21. Scad. ore 18 del l 2 git1g. l\1edico-cbirurgo tre ntunenne, l>erfezionato in inala ttie interne, ostetric:ia-ginecologia, malattie di bnu1bini , già ai11to cli osp0clali, vratico co11<lotte. <.:rrca intei:·iuato re1nu11erutivo, posto ospedale o clinic.1 privata. ScriYere: l)ott. C. - I stituto Far1nacoterapico Italiano, via 3 Cannelle lfl, Roma . CoNCORSI

A

PREMIO. R. .Accademia delle .~o1 enze. -

Fon· dazione S . Pozzi. Vedi fase. 7 . Se<1d. 31 dic. 1924. BOLOGNA.

BOLOGNA. Istituto Ort0pedioo Rizzoli. - Premio Umbe.rto I. Vedi fase. 11. Scad. 31 dicembre 1924. ~IILAKO.

R. Ist ituto Lombardo di Sc1:enze e J,,ct -

Due premi della Fondazione I f'o,ssn ti. Scadenza ore 15 del 1° apr. 1925 e ore 15 del 31 dic. 1926. - Premio clella Fondazione Ernesto De Angeli. Scad. ore 15 del 31 dic. 1926. Vedi faisc. 17. tere. -

J\tlrLANO. ]funicipio. - Due premi della Fondazion e dott. A. Beretta. Vedi fase. 15. Scad. ore 12 del 28 feb. 1926. Monl5NA. R. lJniversità . - Premi Ri ccardo Luzza tto e Alfredo Simonini. Vedi fase. 19. 1~ 0~1 \. -

Guerra. 8. Scad. ::11 dic. J fl2-L

1lfiniRt er() d el7n

beri. v·edi

fa.~c.

Pre1u io Ri-

ROMA. Società Italiana di Medicina

Int erna. Dne premi ditta H offmann-La Roche. "\Tedi fa se. 10.

Scad . ore 16 del 31 dic . 1924 e del 31 dic. 192.3. RO!\'.CA. R. Università. - Premio Baccelli. Vecl i fase. 17. Scad. 15 giugno 1924. •

D11e pl'ellli di fondn · ziouc Girolami. Scnd. 31 dic. 1921. Il Ohl A.

R. Utiiver 'ilti. -

T ORINO. R. Aocad. di .Ll iedioina. - Premio Rilx'ri. Vedi fase. 33 d el 1920. Scad. 31 dic. 1927. UFFlCI DI COLLOCAMENTO.

E' istituito dnll' Associazione Nazionale 1\tledici C'on<lotti un ufficio cli c-0llocamento }lel' la _provincin di l'omo. A.d e-::::so i>os o no ·_·ivolger 'i tn tti i metl ir·i in~critti ad 1111 Orcline del Regno. TJa tassa (11 i11scri7'io11e è di lire 25. Per infor n1n7'ioni e per il r egoln1nento l'iYolgel'si nl dotto1· Alfonso lVIignoli, 11re8iclente dell'l..Tfficio di rollocamento, R o bbiate Bria nzn (Como).

NOMINE, PROMOZIONI ED

ONORIFICENZE

Il Consiglio dell'C11iYersità di P nrigi Il.a proposto a I ministro della P. I. che ~la conferito il tit olo lli dottori honoris causa ai proff. W. Wrig·ht, cl"ll' Uniyersitù di ·L ondrn , e S. Ran1 on y Cajal, emerito dell'Universitit cli :\fadrid. Il prof. Luigi 8i111onett;1, i 1 bene1nerit o presidente del Collegio-Convitto per gli Orfn11i dei Sanjtarii in Perugia, u pro11o<:;ta del :àlini. t r o della P. I. è stato n o1u i11ato Ispettore Onorario per le avere i11tegrntiYE' delle ~('110le <lel Co111une di PerugiR.


732

IL POLICLINICO

NOTIZIE DIVERSE. Il XV Congresso nazionale medieo di idrologia, clima&olog~a e terapia fisica è stato fissato dal 5 al 9 giugno 1!>2-! ad Abbazia

Sono stati concessi ai eongressi~ti notevoli l'ibassi ferroviari, e facilitazioni i)resso gli alberghi di Abbazja (da 30 a 38 lire al gior110 di pensione completa, tasse e mance com1Jrese) . Sono state organizzate dal Comitato Ordinatore per festeggiare i partecipanti, gite, e~c.:ursion i, ricevimenti a Brioni, Grado, a Porto Rose ed a Fiume ed eventualmente a Postumia e S. Canziano. Le relazioni che si svolgeranno al Congresso sono le seguenti : 1) Ciclonopatia: J>rof. l\1aurizio Ascoli (Uatania). 2) J.)e acque minerali nelle malattie clel ricambio : Prof. P. Marfori (NaPoli). 3) La diatermia: Prof. A. Vinaj e dott. E. Melocchi (~lilano). 4) La terapia inalatoria : Dott. Pinali (Milano) ~ prof. Angelucci (Roma). 5) I bagni di acido carbonico nelle affezioni cardiovascolari: Prof. Valenti (Parma) . 6) La terapia delle Rffezioni ginecologiche ed i bagni di Jnare : Dott. G. Kurz (Abbazia). Importanti comunicazioni _sono già annunciate dai principali cultori di queste varie branche della terapia. · Per partecipare a l Congresso inviare la propria adesione, più 'L . 20 per la tessera che dà diritto alle ridt1zioni ferroviarie. ecc. alla Segreteria del Congresso, Villa Angiolina, ~t\.bbazia (Istria). l)el Con1itato Ordinatore del Congresso è Presidente il prof. Comm. Castiglioni di Trieste; della Associazione Medica Italiana di Idrologia, · Climatologia e Te rapia F isica, .sotto i cui auspici si svolge il C<:>ngresso, il gr. uff. prof. L. Devoto.

La Sagra del Medico. Abbiamo data uotizia di questa splendida pubblicazione, <.;he raccoglie scritti del Duca d'Aosta, di Gabriele D'Annt1nzio, Sem Benelli, Della Valle, Calligaris e ~fi11erbi. Ora avvertiamo f!ù.e i nostri ::tbbonati possono ottenere il libro, che è jn commercio a l prezzo di lire 15, per sole lire 10 facendone richiesta ed invian·d o d€ltto importo al Segretario del Comitat<:> per lR Celebrazione del Medico caduto in guerra, dott. Federigo Bocchetti - Sana.torio Militare - Anzio (Roma). Lotta antimalarica in provincia di Romn. La R. Commissione provinciale di Roma, considerando le recenti diS})osizioni legislative che hann<:> demandato a lle provincie nuove funzioni, sta elabo1'ando tutto un piano di azione nel campo dell'assistenza igienico-sanita1·ia, in conformità alla nuova legge 30 dicembre 1923, n. 2889; Il 16 aprile in seguito a convocazione del presidentfl della R. Co1111ni-~sione .avv. gr. llff. Pietro Raccelli, si sono riuniti a r>alaz1,o 'r~l le11tini i rappresenta11ti di molti C-0muni del J..1azio e di alcuni

LAN~O

XXXI,

FASC.

22]

f'llti l)llbblic:i. J"a COll \'OCazione :.l Yeva per ocro-etto , uno t:;eambio <li idee sull'opera che i Comuni ed enti interessati, in una C'on la Provincia, intendeYano svolgere per la lotta :1 ntin1alarica. Avevano aderito inolti C-0n1uni delle zone malariehe della provincia. Il Presidente, dO!)O a \et rivolto agli intervenuti nn cordiale ~aluto ed l·n ringraziamento per avei· accolto l'invito della Provincia, l1a spiegato brevemente gli scopi della ~eduta ristretti ad un seml)lice scambio di idee sull'azione da svolgere per ltl lotta antimalari<:a . Sulle comunicazioni del Presidente hanno preso Ja parola quasi tutti gli intervenuti, plaudendo a lla !niziativa asSl111ta dalla R.. Cornn1issione e riconoscendo l'efficacia di un intervento della Proyincia quale organo di integra, zione e coordiuamento. Si è riconosciuta la opportunità della nomina di una Commi.ssio11e per lo studio {!ella q·u estione e per riferire, con una relazione, jn nna. prossima ~eduta . r~a Commissioneall'unanin1itil è riuscita composta di: comm . BacC{\lli, co1nn1. Sir1eo, comm . Pecori, on. Sanarelli. co1nn1 .. Gosio. prof. Ilvento e dott. CollaYiti . ~o

Tre settimanB 1i ricerche biologiche sperimentali. L'illustre fisiologo di IA>sanna, prof. Arthus, ha organizzu to -- come già nel 1922 - un corso pe:r gioYani che si avviino alla earriera biologica sperimentale. Per la durata di tre settimane, dal 21 luglio a l 9 agosto. ·~gli farà vivere ai suoi allievi nilc.'l. vita di laboratorio estremamente intensa, che conseutirà loro di seguire davvicino lo sviluppo. di uno studio ~erimentale. Cr0me nel 1922, argomenti di studio .saralll10 : l'anafilassi, le proteotossicosi, l'anafilassi-im1nunità. ecc. Il •p unto di partenza sarà lo studio sperin1e11tale del veleno di cobra. Trattandosi di nn'o1)€ra di apostolato scientifico, ai partecipanti non è richiesta nes~unn. speRa : la gratuità clel corso sarà assoluta. Le domande (lovranno inviarsi a l più presto indicando la 11a zionali tà e corredando I~ di un breve c-urriouJ z: ni vitae - al prof. l\-Iat1rice Arthus. Institut de Phrsiologie, Champ-de-l'Air. IJausanne (Syizzera) . Si avverte che possono aversi alloggio e penRion~ a-AAai convenienti al prez7A> di eirca 7 franchi ,f:1Vizzeri al giorno.

Per Il prof. Putti. ll.ileviamo dai gio1·nali brn~ili i1 ui che yera1uente gr<.1 ndiose e senza precedenti sono le accoglienze fatte dal Bra sile al p rof. Vittorio Putti. In Sa11 r.11110 l'inRigne clinico tenne una magistrale cqnferenza a ll' « Ars ~1edica )), eseguì -una di1nostrazione di a rtroplastica nell'anfiteatro <:>peratorio clel1,'l «Santa Casa» e concesse numerose consultazioni, tutte gratuite. La e< Sociedade de Medicina e Cirugia )) volle consacrargli una seduta solenne : dopo un ~H luto del presidente, dott. Brasilien1se, pronunziò un tli~corso 11fficiale il dottore Pue-ch, che espose le vicende dell'Istituto Ortopedico Rir,zoli, illustrò i contributi portati dagli ita. liani alla ortopedia operativa e chiuse con un inno all'Italia: seguì una conferenza del prof. Putti sul


(ANNO

XXXI,

F~sc .

22]

I

SEZIONE PRATICA

ttattamento delle lu s~zioni congenite dell'anca. Al Putti venne offerto lin banchetto, cui parteciparono illustri personalità della scienza, della politica e dell'arte: parlarono il dott. Mauro, il prof. Ilves Lima, il dott. Brasiliense, S. E. Giuria ti e il f e-steggia to. La Facoltit :Medica di Rio de Janeiro ha fatto tenere al pro·f. Putti l'invito di visitare quella Università.

Comunicato. L'Istituto Opoterapic'O dott. Zanoni, Milano (33), comunica alle Dir(\zio11i Mediche, ai )fedici e Chirnghi Primn ri degli Ospedali ·di Carità, ai professori Di rettori delle ClinichP Mediche, Chirurgiche, Pe-diatriche, delle Università del Regno, il desiderio di offrire « Insulina Zanoni )> per iniezione ipodermica ed en<.lovenosa, dosata a 10 11niti1 cliniche per cc. a prezzo semi-gratuito per la cura degli ammalati i11digenti ricoverati in detti Ospizi.

Uru1 Yiole11tissima malattia i11fettiva contratta nell'esercizio della professione ha ucciso in pochi giorni un giovane medico di 26 anni, il dott. MARIO ANGELI, di Pola. Appena la11reatosi ritornò nella sua città nata.le e fu nomj11ato medico volontario ausiliario di quell'C)spéùale Provinciale. Si dedicava ·allo studio con an1ore smisurato. Era dotato di una bontà impareggiabile. Gli amici, i concittadini, bann.o sentito nell'intimo dell'anima vibral'e una nota di sincero dolore per la tragica ed inlll1att1ra fine, avvenuta nell'ad~mpime11to di una sublime (> umunitariR missione.

. 733

Ai desolati genitori, che la sorte ba cosi duran1ente colpito, vada110 le nostr<:> commos~ condoglianze. .A. Pozzr. Il . dott. VINCENZO TO~IMASINI si è spento a Pellaro (Reggio Calabria), ove egli era medico condotto da tanti anni riscuotendo il plauso e la stima più viva di q11ella popolazione. La Rappresentanza Civica volle che i funerali fossero fatti a spese del Comune, a nome del q11ale disse belle parole il Sindaco bar. Vincenzo :>i esci. A nome della Classe parlò il Presidente dell'Ordine dei Medici, on. prof. Tiberio Evoli. Una parola di elogio va tributata ai Collegl1i, che dettero la loro preziosa opera di assistenza a ll'IIlstinto, e in Sl:leCial modo al dott. Giorgio Federico, che fu di una abnegazione ammirevole. 1

E. N.

f.JA CLINICA OSTETRlCA. RI VISTA MENSILE diretta dal Prof. PAOLO GAIFAMI

.

SOM-'1ARIO de! N. 5. La pagina del n1edico pratico: P. OAIF:'-!llI,_ '!-a _profilassi delle intossicazioni gravidiche. - Memorie or1g1nah: O. VIANA Contributo allo studio del

taglio cesareo addominale sulla' placenta previa. - Fa tt i e documenti ( clinici ed a naton1ioi): G. A.Lil .\.NO, Endoear· ditis recens delle semilunari aortiche ;n gravida con vizio combinato dell'aorta e sepsi. - La rubrica degli errori. La nota di t erapia. - D:iU& Riviste. -· Varì eta. - I libri. - Notizie. A.bbonam. annuo: Italia: L. 20, Estero: L. 25; abbon. semestrale: Italia: L. 10, Estero L. 12,50 (con decorrenza. dal mese di luglio). Per gli abbonati al «Policlinico» rispettiv'1mente L. 16 e L. 20, L. 8 e L. 11). Inviare vaglia-postale al Cav. LUTOI POZZI, Via Sistina. 14 - Roma. ~umeri di saggio a ri.chi esta.

I

Indice alfabetico per materie. Asma broncbiale ; terapia . Assistenza sanitaria agli abbien-ti ed efficacia àei «concordati)> tra ossociazio1ii libere di comuni e di niediei .

Pag . 725

))

728

Bac~lli

tubercolari: arricchimento, colorazione . • Bibliografia· . . • • Broncomicosi M asma bronchin le Corpi estranei nel co11dotto uditiYo esterno . ('-Orpo esti·aneo r1ella ea vit~t orbitaria : perma11enza senza con.seguenZ€' . Orooi Rosse: Consiglio Generale della Lega . . . Oron.aca det m.ovlmento professionale Disinfezione di a n1bien ti n bita ti da tu-

bercolotici . . Fratture <1elln rotula: cura cruenta ed incru.e nta . . Fratture diafisarie della gamba : osteo• sintesi . Gas l1i guerra:: effetti lontani . • Rollla, 1924 -

Tip. Cartiere Centrali.

))

726

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724

730

Linfoadenite inguinnle subacuta (linfogranuloma venereo inguinale) Pag. 721 Lussazione dell'anca a ll'inizio della co)) 718 xite . . )) 724 ~lalattia. di Vincent Mediai italiani al Congo

))

7?:7

Necroscopie: guanti per . Paralisi progressiva: valore diagnostico della reazione istochi.mjca del ferro • Periceme~titi · Pneumocistografia · I>ressìone ·yenosa : misurazione . ;Reni: tecnica dell'esame funzionale con la fenolsulfoftaleina . . . Sifilide: cura con acido meta-amino-ossifenilarsenico e suoi derivati . Sindromi lombo-ischialgiche di origine scheletrica . . . . Succo gastrico: e liminazione di sostanze coloranti . . . . . . Unghie: a lterazioni nelle malattie Urina: dosamento dei cloruri . . . Urina : ricerca dello zucchero

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721

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7?:7 723

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L. Pozzi, ed. resp.


(FA.GIN A JJELL' A~1. l\iflNISTRAZIONE)

SEZ. PRATICA · FPSC. 22

Fac simili del le nostre edizioni rilegate in tela un

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Fac simili delle nostre edizioni in brochure M

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Prllulnnt di AUGUSTO MllRRI

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ANN{) XXXI

Roma, 9 Giugno t 924

Fase. 23

tondato dai · professori :

GUIDO BACCELLI

FRA NCE SCO DURANTE

SEZIONE PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI ,,

SOMMARIO. La vor i origin a li: E. Tr:\xersa Gaudioso: Ricerche sp erimentali s ugli innesti ossei immediati e a, distanza. Osset'vaz ~ni clinich e: G. Armuzzi: L'iposolfito di sodio nella terapi a degli esantemi da salvarsan e n elle intossicazioni da vari metalh (H g, ecc.). Rivendicazioni: G. Sanarelli: L'enterotropismo dei batteri. S unti e rass egne : C UOR E E VAEn: P etili-Dutaillis: L a rianima zione de l cuore mediante le iniezioni intracardiache di adrenalina nelle s incopi operatorie. A. Greenwood: Trombosi della. vena centrale della retina. Bardon)lathey-Cornat: Simpaticectomia periarteriosa e ulcere vari cose delle gambe. - I . Nassetti: A.utoplastica dei grossi Ya.si sangu igni a scopo di stenosi. c enni b ibliogr a fici. Accademie, Societ à m ed rche, congr essi : XIII Con gresso Ostetri co Gin ecologico. utraut

!!•

di

pr~pr 1e1a _rber~an . -

E vietata ta sen za C'lttarne ta f onf,e.

e8B't

riproct~ione

lU lavori pubotica ti net

LAVORI ORIGINALI. I S TIT UTO DELLA

H.

DI

CLINI CA

CHIRURGICA

U NJVERf\ TT.À. DI NAPOLI.

Ricerche sperimentali sugli innesti ossei imn1ediati e a distanza. Dott . .E MANlTELE TRAVERSA GAUDIOSO. Per amore di brevità non riporto integrai1nente la storia degli innesti ossei, che nel l a.varo 0 riginale , del quale questo n.o n è che un sunto, 110 trattato abbastanza diffusa.mente; debbo però richiamare l 'attenzione su ,alc11ni p11nti ch·e credo di m ag·giore i.1nportanza e che trascriverò per so·m mi capi onde rendere chiaro quanto verrò a dire n ella parte si)erimentale. Il concetto di riparare a ll e i)erdite ossee n ella continuitù. dello scl1 eJet ro è ·o·r mai a ntichissimo pur essend o g·l'in11esti. e11tr.ati a fa r i)arte del patrim onio scientifico verso la m età dello scor so secolo. Il lavoro dell'Olli er sulla Ost8ogénèse Cl1irurgicale, riass1une tut to ciò ch'è esp.e ri e11za personale di 30 anni di lavoro, s11ll 'argomen-· to e le conclus ioni c11i egl i è arrtvato h anr10 l111 ' im po rt anza gran (li ssi m a . T,0r 0 11 ier unzit11tto l'i1111esto osseo propri.an1 e nte detto è il trapianto a distanza di 11n os8o o di nn fr amm ento di osso interam.cnte se pn rato dal corpo. Egli · poi d jstingu e t r e 1

1

Sul

Appunti p er il m edico pratico : CASISTICA e TERAPIA : YOl· volo..gastrico. -. La diSJ?epsia duodenale. - Col! Jle da mob1 lttà della prima por zione del duodeno. - Una form a ambulatoria di appendi cit e gangrenosa. - Ulcer azioni non dissenteriche del colon. - I segni funzionali del cancro d~l. : etto. Il comp ortamento del chirurgo nelle appen d1c1t1. - Le bevande nei disp eptici. V ARIA : 1\feteorologia e paliologia umana. Politica sanitaria e giurisprudenza: Gravissi m a risoluzione cir ca i ri corsi !:ontro i provverliment degli enti locali in forza del D. R. 27 maggio 1923. - Questioni pratiche. Nella vita professiona le: lns·~g n a m e n to s uperiore: Libere doCronaca del 1novimento prof essiona le . - Concorsi. cen . - Nomine, prorriozioni ed onorificenze. Notiz:e diverse. Cronaca epidem iologica. Rassegna d ella s t a mpa m edica. Indice a lfa betico p er m a t er ie. l'UU&:LlNll o

e la

pubbUca~one

.

dei sunti

o rdi11i di trapia nti: Se si trapia11ta un Jernbo della pr.oipria s osta nza oss.e,a s i h a la prima categoria di innesti e cioè l'innesto at1toplasti co; se il trapi~11to è pres.o da un soggetto differente ma della stessa specie e si viene a trapiantare a llora un fr.arnrnento d'osso sopra un a ltro individuo m a in lln terTeno analog·o od .anche identico, si 11a la seco·n da categorjrt d' ìnn esti e cioè l'innesto omoplastico ; se finaln1ente il trap ianto è preso da lln individ110 di specie differente cl1e sarà pit1 o rn.eno ]ontano nel1a scala zoologica, si ha 1a t erza ca tegoria d'i11nesti e cioè l'innesto -eter oplastico. Ora le idee d ell'Ollier circa queste diverse categoiie d'inn.esti so·no le seg·uenti: I>er gl'i11n·esti d elle prime due categorie, i11r1csti a 11toplastici ed om oplastici, « non vi è dubbi o ch e essi posso110 seguita r e a vivere ecl ancl1e accrescersi in S!")essore e largl1ezza, mentre n egl'innesti dell a terza categoria cioè quelli eteroplastici cl1e sarebbero !1er i chin1 rg i i più irn1)ortanti , il 9ezzo d'osso è desti11ato ad essere riassorbito. I n q11esto caso il tra11ia.n to non serve ch e pe r la· su a res istenza e per il suo volun1e e come mezzo di co1Jùuzione a ll n. 11cof o rrnD ~i0ne ossefl ~ e~c;:;o non r a pprese11ta elle 11r1a !)arte passiva i11 c11i sarà ben i)r esto sostitt1ito da osso novello form ato clai tess111 i del sogg·etto ricettore. N on è cl1c nn sost cg·n() t emporaneo».


736

[ANNO XXXI , F'A~C. ;!3J

IL POLJCLTNICO

.. .

È rimarcl1evole come a11cl1e nei casi d ' ir1ne-

di sostanza viv a .p robabilmente deve avel'e 1111a sti auto- ed omoplastici l'Ollier dia una grann1aggio re affinità ad essere assimilata clag·li • d e iìnportanz.a al n1antenimento delle co11diosteobla.sti cih e non la sostanza ossea di djscl1i zioni di cjrcolazione locale. Biso•g na isolare il a.ntichi o resi artificialmente necrotici. Trattameno possibile questi lembi ossei dai tessuti si secondo Pascale di magg·iore affinità cl1im1ca. cl1e li alimentano; l)isogna trasportarli con la ~.!\.ncl1e l'ampiezza del disco o pezzo d'osso 1Je1le che li ricopre e lasciarli anche .ci1·condati dal più possibile di parti molli. da inn_e star e l)UÒ avere 11na cer·i:a infl uenza. La rinosizione di un fram·m ento osseo nella nel processo di ossificazione d.el callo. Qt1cste condizioni sono di tale iinportanza cl1e in certi s11a po·sizione primitiva, cioè in mezzo a i v~1.si casi il callo osseo -Dllò mancare e no11 aversi cl1e n.ormalmente provvedono alla sua nutrizione, riesce meglio che il suo impianto in reche semrJlice tess11to fibroiso . 4) La neo.forn1azione ossea del era nio non gio?i lontane e difierentemente costituite. è mai, ancl1e riegli. anin1ali latta11ti, JJl'€Cech1Se s i rimpian,t a p. es. un disco ·0 sseo tolto col trapano esso s'ir111P.sterà più completarnen- .ta. dalla comparsa di tessuto cartilagir1eo. Il callo osseo è forrr1ato, sempre da COJlTJ E•tt ite nella perdita di sostanza delJ 'osso cbe in 11no vo e ciò secondo lo svill1ppo embrionaJe clelJe spazio scavato sotto la ct1te. Il contatto d e l ossa craniche (Pascale) . disco osseo coi vasi cl1.e lo alim·entano norrr1aJ5) La presenza o assenza d·el periostio s11J n1ente gli assic11rano migliori sorgenti di nn• disco o pezzo d'osso da innesto no•n ha irr1portrizio·n e e migliori condizioni di stabilità. Il tanza per la vitalità del pezzo d'osso sottostansuccesso, di q11esto ripianto in quanto a ri prete, perchè cade in r1ecrosi anch'esso ma si ri. sa o cc,n tinuazione della vitalità d el frarnrnen i)roduce rapidam0nte dal periostio san-0 atto osseo non è più in questione. torno. Come si vede ad11nqtte p.er Ollier negl'inne6) Gli elem.enti del disco cado·n o s.empre sti e nei trapianti ha grande i.mportanza i 1 in necrosi dopo un tempo v a rio ed a seconn1ezzo in cui l'innesto avviene e, purchè q11 eda la vitalità dei singoli animali da esperisto sia omogeneo, non vi ha d11bbio che il 1nento. Fa.nno i)erciò qt1alcl1e rara eccezione. tra1Jianto possa seguitare a vivere. r1eg1i ani1nali molto giovani, piccoli grnppi òi Il pro·f. Giovanni Pascal.e n.el suo lavoro del elern.enti che .possono seguitare ·a vivere per 1 ~97 sugl'innesti ossei (Comunicazione al XII lungo tempo e prendere• po·i par~e a l ino\·iCo11gresso Cl1in1rgic.o, Roma, ottobre 1897) venn1ento di rigenerazione. Questa necrosi è dovune a queste conclusioni generali: ta · a ll'arresto completo di ogni circolazione 11eJ « 1) Contrariamente alla teoria di Ollier, disco, alla tron1bosi d.ei vasi, al riempirnen1 o gl 'innesti di osso sia autoplastici sia . omoplasangue e di fibrina e di detrit11s C·h e consestici sia etero·T - )lasti.ci nosso· - . n o semnre - saldar- di gl1e in t11tti i canali , canalini e can1alict1Ji delsi nei casi favorevoli p.e r callo osseo o fibroso. l'innesto ed anche al fatto del difficile ripriL n. natura del callo dinend-e da cause diverse l e quali però non infirÒTano il principio g·enestinarsi della circolazi:o·ne, cl1e, si sa, ii eJJ e rale. · ossa non trova le condizioni -oel -nronto rista2) Contrariame11te all'i.potesi di Ollier sohilirsi. Il manten·e re. il disco durante l'atto open o destinati a scomparire non solo gl'innesti ratorio in condizioni presso a poco fisiologieteroplastici ma anche gli ~lementi degl'jnn eche a temperat. di 38° C. in S·O•l . fisiol. sterile sti o tr.apianti omoplastici e autoplastici poi- · non ha impo·r tanza. perchè reinnestandolo gli chè essi non vivono ne segt1ono affatto il moclementi cadono lo stesso in n.ecrosi (Pasca]€ ). vimento di crescimento d.ei tessuti attorno. Ciò Q11 esta. necrosi che si ha negli elementi del tanto nelJe ossa del cranio q11anto in q11elle disco, avvien.e egl1almente per lln certo trattto c1eg1i arti. anche n.el margine di frattura dell'osso in r11i 3) Solo gl'innesti fatti con lembi ossei las i pratica l'i.n nesto , fatto q11.esto g ià co11~t a tn to sciati in perfetta contin11azio•n e con i tessuti . dal Bono·m e e dal Durante. molli sovrastanti possono attecchire e seguire 7) Contrariamente all'ipotesi de] David non il movimento di vitalità dei tess11ti i·n cui sono trattasi di semplice attutimento della ,·jtalità reinnestati. Varie · condizioni influiscono nel ci.egli elementi la quale poi è ripresa ristabisaldamento dell'in11esto o trapianto. Certan1enlend-0si le condizioni opportune di vitalità, poite vi han110 infl11enza le condizioni di vitalità chè gli elementi si di sfanno ed .i corpl1scolj, del p ezzo osseo innestato. I/autore ritiene cl1e risulta dagli esperimenti delrautore, possono la sostanza ossea propria del disco1 è utilizrimaner vuoti anche dopo anni, mentre noi zata dagli osfeoblasti nel processo di rigenenossiamo con esperim enti consecl1tivi assic;tere alln forrnazion.e de1la n110Ya sosta11za. rn1ione; la sostanza ossea auindi dei dischi 1

1

1


737

SEZIONE PRATlCA

8) Consecutiva 111ente la sostanza os·s ea ne-

11) L a d·ecalcificazione quindi, ai1zich è fa-

crotica, in seguito ad atti,·o processo di rigenerazione, co m·e in11a.n zi è detto, viene a poco a poco sostituita da g·1ova.n e sostanza ossea la quale appare in tutto il disco a zone, specie intorno ai vasi e laClllJe, st1lla fac.ci1a dt1ral e e periosta l e oltrecl1è Slli margini di fratt11ra. 9) Contrariamente a ll'ip otesi del Barth questa neoformazione e contemporanea sostitt1zio11 e della sostanza necrotica non è l)l:o_ g ressiva in i11odo cl1e, come egli asserisce, ir1 q11attro mesi si ha .com1)leta sostit11zione del disco ma invece, co·n1.e cl1iaramente risulta dn gli esperimenti fatti dall'autore su a nin1 a li e seg·niti per oltre lln a11no q11 esto potere di rigen erazione è limitato . Una volta formatosi il callo ed un.a volta ch e la neofor1nazione ha colm n.to e riempito gli S!)azii e le lac11n e d el disco, opponendo g io,,.ane sosta11za o·ssea i I processo si arresta e la sostanza ossea n ec rotic.a an cora r esi d11ale e che in cer t i casi è Ja. m.a gg·ior part·e d el ùisco, r esta e r esterebbe per 11n tempo ind e·f inito (P ascal e) . Ma nella maggior parte d ei casi per il processo di lenta atrofia, senz.a co nten1pora n ea so·stituzione di i111ova sostanza ossea, com e innanzj abbiamo desc ritto, il disco è pitt varefatto ed a ssume 11n aspetto e form a speciale, per cui esso è sem.pre riconoscibile anche n1acroscop1camente dall'e sso in ·c11i · è avvenuto· l'innesto (P a8cale). Il disco• pur saldato può rimanere intatto ed integro ànche dopo anni così co1ne qua.ndo f11 posto in sito, incapsulato come da 11na guaina di tessuto osteoide o fibroso. Questo tessuto fibroso canalizzà a nch·e il disco m a no11 a.rri va a riassorbirlo e sostituirlo se non ir1 piccol i tratti qua e là riconoscibili solo microscopicamente (Pascale).

vo1·ire l'innesto, r ende incompleta l'ossificazione percl1è forse priva il tess11to di rigenerazione di quei m ateriali utili cihe si trova.n o nel disco vivo e che sono utilizzati. Il disco d ecalcificato· è riassorbito .e cana lizzato, dalla i1eoformazione infiam1natoria l a quale poi a l>OCO a poco p assa a tessuto osteoide dalla !)arte per iferica verso il centro così co111e avverr ebbe con qual11nque altro corpo p oroso. E questa ossificazione potrebbe anche ar·restarsi i11olto prestame11!e. La presenza jnvece del disco di. sostanza ...ossea viva fa sì che quelle zone di g·iovane tessuto osseo, compaiono in tutto il oampo d.el disco co1n giungentesi con q11ell e cl1e compaiono più pro,n tamente sotto la dura e sotto il periostio, in modo da formare come un vero reticolo; ciò dà solidità a ll'innesto e 11on si ris contra nelle ossa decalcificate. 12) La n eoformazione ossea i1ella sostar1za deca lcificata avviene così co111e in quaJ . unCJlle corp o o sostanza porosa eh.e s i sostitnjsce in sito, com e p. es. la sp11gna, m entre i djscl1i 111etallici restano p erfettamente incapsulati. L'au tore c1uindi conchil1de ·con Ollier cl1e Ja str11i tl1 ra e l o svilu,ppo delle ossa di neoform~zion e mostrano che l'osteogenesi chir11rgica i·assomiglia n ei su.oi })rocessi all'osteogenesi norm a le. E ssa non è infatti cl1e la messa in opra degli elem enti normali dell'ossificazjon e ch e sono stati rispetta ti dalla malattia o dal traum.a ed ai quali si aggiunge lJn fattore nl10 vo, la irritazione tra·~matica e·h e eccita Ja fecondità delle cellule osteogene n o rm ali e rende le · proprietà ossificanti a tessuti che le aveva110 perd11te (periostio ad11lto, midolla divenuta g r assosa ).

10) La mancanza del disco n el sito di tra-

rJ·innesto osseo è g iu stificato in casi di alter ata o diminuita a tt ività osteogenetica per riparare a traumi delle ossa, p er sostituire ossa distrutte da infezioni o da tumori nlaligni, per riparare a ll'assenza congenita di o~sa : per corr eggere deformità cong.enite e per occludere breccie a.1)er te per la trapanazion e del cranio (Adams W . R .) . cc Q11ando il chirurgo si convincerà che per deficienza di sorgenti. o·s teoblastiche il processo di ossificazione no11 potrà compiersi, a \rrà l'obbligo di provvedere in temp.o utile con opportuni innesti preferibilmente omologhi)>. (L. De G.aetano : cc ProcPsso di riparazio1'e delle fratture, quando siano soppresse alc11ne delle sorgenti osteoblastiche cl1e concorron-0 al] a forn1azione del callo osseo n. Con1unicazione alla R. Accademia :\Iedico,_ Cl1ir11rgica di Na}Joli nel 191 O).

1

1,

1

pa nazj one non porta assenza del processo di ri ge nerazione ossea ; esso esiste ma limitato a l rr1argin e di trapan azion e e mano mano che ci avviciniamo verso il ce11tro d el disco il tessuto osteo-ide passa a cicatrice connettiv.a; ma, una volta colmato l o spazio vuoto lascia to dalla t rapanazìon e, il processo si arresta e non va 11j ù oltre. La presenza del disco vivo perciò, da una parte eccita •e. rend.e 11iù attivo il processo di rigenerazione, d'altra parte esso contribuisce p er l a su a pa1'te a l processo di riparazione. Il mettere •il disco di sostanza viva 0 morta o di sostanza decalcificata secondo l'autore non è perfett3.ffiente indiff.erente. Gli osteoplasti trova.no materiale .p iù affine nel disco viv·0 materiale cl1e 11on trova110 nel disco decalcificato. 1 ,

1

1

'


73:\

IJ~

POLICLINICO

* ** }lì so no servito come anin11ali da es1Jei"in11ezito di co11igli bada11do cl1e non fossero tit m.01,ta età. Per sop pe1ire alla grave difficaJlù: clr in11no1)i lizzare l 'arto operato q11asi in t11ttf glj: cs1)erim e11ti 110 cercato di mettere a profìtt<» la. .. costit11zìone a11atomica dell 'arto anter1ore IDe·t .c;egrnento dell'antilJraccio nel quale, perch è f0ir-

[.c\NNO

XXXI , l.. ASC. 23]

In tutti gli e~p'erirr1e11ti conserva,10 nel porta i11nesto il periostio.

* **

Imrnediatarn e n te dO!)O l'operazione eseg11ivo ·una radiog rélfi.a , ntile più che nltro per e~se­ re sicuro cleIJa gi11sta l)Osizione del frarr1rr1ento in11estato; n distnnza di tP.nlpo va ria ripetevo le radiog·rnfi e baòn.ndo che l'intensità. J111ni-

r

I

,

l

Innesto <•1110plastico a distanza. (Prima radiografia).

FrG. 1. -

F10 . 2. - I11nesto omoplastico a di-' stanz<.l. (lTlti1ua radioirafia).

r

I

' •

I

l

i.

l • •

- ---· - -

...

-- ..

FrG. 3.

Innesto autoplastico jznmediato. (Prima radio-

Innesto autoJ)lnstico immediato. (Ultima radiogrnfia) .

FIG. 4. -

grafia). •

mato da due ossa, potevo l:>enissi1110 otten·cre la stabilità interrompet1do la. contin111tà di i1n sol o osso e praticare quincli l'innesto senza bisogno di s utura p.erc1h è , l'altro, rimasto integ·ro, funzionava perfettame11te da stecca rig·ida. Ciò evitava a1lcl1e l 'a1Jnlicazio11c òi qi1al11nqu{~ fasciatura e 11savo sempl icemente il collodion.

'

no sa e la distanza. fra ]'arto cla rn d iog rafare ed jl t11bo fosse sempr.e la stessa. Dopo lln tempo l')ÌÙ o meno lungo· e cl1e ho 1Jrecis8 to volta per volta n€1J.a d esc rizj on e cJ ei risnltati . ' gli ani111ali ·veniva110 sacrificati; scovrivo con ca11tela il cam110 Slll q11ale era cuduta l 'operazione e con l a n1assima accortezza segnavo i dati macroscopici, conserva11do in


LANNO XXXI, FASC. 23J

SEZIONE PRATlCA

alcool o in form o lo al 4. % i l)ezzi di osso col l o ro in11 esto. In a.lcuni esperirnenti J10 eseguito dei preparati 11licroscopjci a d ottar1do il m etodo per la inclusione in paraffina usato dal prof. Vasturir1i-C r esi d ell'Istituto di Anatomia della Rtg·ia Ur1iversità di Napoli. Gl' innesti praticati e descritti i11 questa pri111 a comunicazi one del l avoro sono, inn esti omolJlastici immediati e a djstanza, ir1nesti a u topln.stici immediati ed innesti et eroplastici ~1 d ista11za. Chiar110 i11nesto inl1nedialo quello eseguito i1n 1nediatarnente dofJO l 'a sportazione di u11 segm ·ento osseo, a dislonza quello eseguito dopo cl1e il segmento osseo d.a i11nestare era stato conservato i11 liquido di Ri11ger per lin certo l)eriodo· di tempo.

** * u tl tor izzato a

.Jli credo Cl.r11cJ uclere cl ai iu1e1 espe1"imenti cl1e sia 11eg·ri11r1est1 au to1Jlastici come i11 quelli 01nor)J astici irr1rnefliati e a clistar1za ocl ir1 quelli el.e r oplastici , ~iu possibile aversi uria. restititzio11.e an.(tlu11t1ca e /lJ,Jl;,irr1lnlf' cu1npleta se nza peru da cp1estu l)Oter infe1·ir.e cl1e l 'iru1 esto co11se t'Yi l a sua vi talità i>ercJ1è dai !)O Chi i1rer>arati rn icrosco11ici eseg·uiti è 1) i ù 1Jrobabile pensa1·e cor1 Pascal e cl1 e la preseri zn dell'i nn C::)to n el le perdite di sosta nza agisca. s1 1i tessuti sa1li stimo lauclo li ad l111a osteog·e.r1es i ri1)aratrice. All'esame ndc1 oscopico i11fatti, di varie sezio11i d i un i11nesto etero1p l astico (o·sso u111ano i 11 fen1ore di conig·lio), j L framrr1ent.o inn esta. to se111bra esser e in 1-')arte scom1)ar so e sostitu ì' to da g iovane tessuto co11r1etti,·o ; i11 prossimii~t clell'innesto 11otasi 11na neo·f orn1azione ossea (osteohlusti) l)rovenie11te pe1· un i:>rocesso di p el'iostite oss ifi co 11 te 11'a l i1e t·iostio d ell 'osso osp iti~ vicino. A11cl1 e il inidollo pre11de !)arte al 1>r ocesso inizi an do l1na i1eoformazione di tess uto osseo di c11i g1 i osteobl asti sono l' espo11ente. Qnest j npr>n.iono in JJrossimità d el1 a facci a inte r11a deJ l'Gsso ospite tn.entre n el ce11tr o la rr1idolJ;::i ~ i rrJostra come un tess 11 to r eti col a,re de Jica.tiss irno, forn1ante ]o, stro111a !1iù o mer10 evid e nt e e costitnj to dai !) r o lu11ga1nen t i di cell11l e f11 sate e _stell a t e ch e p ig·J ian o contatto con l'avventizia dei ca11jJl nr i sa r1gujgni .e s i Ddden sa110 verso la periferia a contatto d ell 'osso dove dà nn o il così cfetto e11dostio·; n elle mnglie dell o strnn1a. si osservano gli eJe1ne.n tj d el p nrc11chima. D a t o ques to ri s11ltato sembrerebbe chp l'innesto a.bbiD. f1111zi o11ato da s tin10Jo sull 'osso S8no snin gendolo nrl 1111n 11eoform nzion e ossrn,

,

18\J

che cer to avr ebbe fi.11ito lJer sostiluirs i co111vletè.l 1nepte oc;l a11cl1e i 11 pal'te e dare così una l'esti tuzione a11atomica .e funzio1'1ale per111a11e11te a l femore leso, se11za petciò potersi attribuire all'i nrtesto a ltro valore cl1e qt1ello di u110 sl in1 olo. 1{iporto per n1 ugg·io r e c;l1iarezza i11 que::;to breve riasst111to le Jigu r.e di ~llcu11e radiog·rati e. Nella figul'a N . 1 è riportata la prima radiografi.a di un i11nesto omo1Jlastico ét distar1zn esegui ta immediatamente dopo l 'intervento. Il semic ilindro osseo, i1111esiato nel cubito. del1·ontibracci o di cle tra, appare ri co l1nare esatta1G•ente la perdita di sostanza prati cata giu/ stapo11 en<Josi perfet tam ente sull 'osso portair111esto. N ellu figura N. 2 è riportata l 't1lti1na radiografi a d ello stesso a11iruale eseguita dopo 3~ gi l)J'I1i da.I l'op e ra zior1e. È evide11te in (!Uesta cl1e i l . ernicili11d1·0 o. eo· ade1 ·e11te a ll'osso IJ01·tai11nesto 11a lJreso i11timo contatto con esso, s1 da a1Jparj r e facente parte essenziale dell',osso dnJ quale è l)OSS ibiJe òisting·u erl o s oltanto pe1· n1L 'o1nbra più . ct11·a, il cl1e può fal' pensare cl1c la co.1n1')attezza di esso s ia maggiore. l ..a i1 ess ur1 a l'eaz ione dei tessuti molli, il re])erto di q11 e~t.a 11ltin1r1, r C1cliog·rafia. ir1cl11cono a cor1clt1d ere cl1e l'innesto si a perfettamente rjuscito a lrr.1eno dal lato clinico cl1e .ha certa1r1e11tc g'rande iroi:)orta11z.a in pratica. Nell a 3 e t figt1ra ono rii:>ortate la prin1 u, e l'ultirna l'Hdiog l'afìa di nn in11esto a11topl asti co im1neclin.to e. eg·nito as11ortan do <lal cubito dell 'antibraccio di s inistra lln c ilir1dretto osseo di circa 1/2 ce11timetro di l11n gl10zzn, rein1Jì ianta11dol o tosto capovol to. Gi accl1è lo s1Jazio d i te111p,o trascOf $O t r a ìe dL1 e radiografie è abbastanza 11111go (Ja 11rirr1n. - figura 3 - eseg·l Lit n tre gi o.rni dopo J1ir1te~'­ vent.o e l ' ultjrna -- 6g·11ra 1. a centod iepi g iorni da q11esto) è evi d ente il ris.u lta.to a di stanza e c·i oè il r]p ristino ])erfetto de11n conti1111ità d ell'osso e d·eJla fnnzionaJità dell'arto opern to nonchè l a f=:Oliditù dell'innesto. .-\.gli e ffetti }Jrati ci q11esto risul tato p11ò ritcri Cl rsi eccell ente. l Jn 'altra canclnsionc a c11i vengo è questa: Secondo l a rr1ia ·esperienza il li.quido minera·le (1iq11ido d i Ringer ) conserva perfettamente ; : tessnto osseo se, tenuto in gh iacciaia a 0° per lo meno per un tempo che Ya dai q n nttro ni di ec i giorni. Nnpoli. 29 dicembr.e 1923. 1

BIBLI OGRA FIA . '

B11Jlet in rl e la ociété cle Chiru1·gic, t. XXXIV. pag. 954. I ,\t' RENT. T esto. òi Anatom ia Cl1irurgi ca, voln ~ 1Tie I. l)ag. 209.

D ELBET.


71.0

IL POLI CLI NICO

COSTA. Inries ti ossei ed articolari. R icerche sperin1entali. Aprile 1916. PASCALE. Corr.iunicazione al XI I Congresso ch jrurgico, R·orr.1a, ottobre 1897: Irinesti ossei,

( ..!\:\:'\O

XXX I ,

FASC.

23)

OSSERVAZIONI CLINICHE. CLINICA

risultali sp erimentali ed ulteriori ricerche isto logiche. OLLIER. D e l 'ostéogénèse chirur·gicale . Congres-

DER:\IOSIFJLOPATJCA

DELLA UNIVERSITÀ DJ BONN A. RHEIN (GERl\IANIA) .

Direttore : P rof. ERICH

l!OFFMAl,N.

so internazionale di Berlino., 1890. L' iposolfito di sodio nella terapia degli esanl\/I1cr-10N I .. Contributo allo sf!Udio del trapianto temi da salvarsan e nelle intossicazioni da osseo. (Jol1rn. d e Cl1ir.; settembre 1922). ìVIAc ''' rLL TAl\fS. Valore corriparativa dei diver .. vari metalli (Hg, ecc.). si meto di d'in.nes t o d'o sso . 1390 casi. (An, Do.tt . .!\.Ri\iIUZZI GIUSEPPE, a:ssistente volontario. i1als of Cl1., 1921) . . REG.\RD G. L. ' t1ldi o comparativo tra l 'innest o Non è senza importanza, og·gi che a11·a1'Senirli osso ed il trapianto d osso morto. (Jour. co, aJ mer.curio e ad altri n1etalli di t ossicità 11 a l d el Chir. , ago.s to 1922) . ADA:NIS vV. R. Innesti ossei. (Ib. , gennaio 1923). ben cono·s1ciuta noi ·d i.amo \-alare· di rimedi esVANDEn ELST. Trapianto oss eo omoplastico d ellrl senz.iali p,er la sifilide in particolare e per t1,n a tibia . (Arch. ~ranco-b elga di Cl1ir., 1923, n. 2). ser.ie non piccola di altre affezioni 0 rga niche. I-I .\.GEMANN R. Trapia'n ti ossei. conoscere con1e s i possano ct1riare i dan11i ct1~ DELAGENIÈRE H. Risultat i loritani e defì·n itivi dei trapianti osteo -p erio stei tratti dalla tic1ti-e1s ti v eleni irrfinitaimente benefici p1·ovocano hia. (Arch . franco-belga dj Chirur., 1922. ben di fr eql1ente nel malato, complicando e i1. 8; pag. 673 a 718). n1olte volte imp edendo t1n razionale trattaL EXER. For1na:ione di pseudartrosi nelle frafmento terirupeutico risanatore. t11r e e n ei trapianti ossei. (Arch. F. Klin. Quiesto rimedio ci è fornito da alc1111i cleriCl1irt1r., 192!2, vol. 119, fase. 3, pag. 520). P t 1 GE l\II. e PERJ<.lNS G. Qualche osservazio11e va.ti deJlo zolfo ed in n101do :&]Jeciale dal tiooSolcl'inn.esbo osseo ed in particolare dell'innefato sodico conoscit1to e cl1iam1a.to ordi11a1 in- ' sto a ponte. (Brit. .J 011r11., 1922. v·ol. IX-36, m.ente col nome improprio di iposolfito di soclio; p ag. 549-554). arltri clel"ivati, co111.e il solfito di calcio ad es ., ìVlARIQ'IJ E, LAlVIBRICHT, i\lOREAU J. L'innesto d'Al.bec ed il Mal di Pott negli adulti e nei bamnon i1osseg·g·ono tutte le qttalità più o,piportt1ne: bi11i. (Arch. franco-belga di Chir11r. : 1922, lei quali, p1er l"ip,osolfi.to di sod.io, so·n o: 1) la. ~; . 11). sua grande so·l ubilità in acqua, p er cui si p 11t'., samn1inistrar.e in c.oncentrazioni forti; 2) la s11a a1ssoluta atossicità TI.110 ad l1na immissio11 r ·endo,v enosa di oltre du e g.ra.mmi di sostanza; Cont inuazion e de 3) lai sua azio-n e cl1imica sv·olg.entesi rapidaLE MAL ATTIE DEL· CUORE E DEI VASI n1.ente nell1organis1no. Seco·n do gli allbiericani Bride e De11nie, l'i:posolfito di so.dio trasform n Periodic o mensile diretto dal prof. VITTOl{IO ASCOLI m .o1ti mietalli tossici (.arseini-c·o, m1ercuri-0, l)iomRedattore capo : prof. CESARE PEZZI ]) O, bis•ml1to, zinco e rame) nei rispettivi 1solfiti i1on to1Ssici ,ed insolubili; sarebbe · q11indi ~i è pubblicato il 5° fa s-cicolo (maggio) del J924. i l preciptta.11t e d] el ezion e per q11esto n11n1eEs<;o contiene: ro,so1 gruppo di m1etalli. LAVORI ORIGINALI. I/ ap plicazione 'di questo in ezzo fu tentat~ I. Dott. G. ~fELl)OLESI e E. :\IILANI: Sulla adattabilità de l JJe1r lJiimo cla Ravau.t nel tra.t tam1ern to dell a sistema ci r colatorio agli a umenti sp e rimentali di lavoro . 2" comuni cazione: Su lla attività circolatoria dei gi nnasti. der'l11atite a.r senicale e Cheinisse i1e ottenn~ in rapporto all'allenamento muscolare. - II. Dott. P. SI · STO: A propos ito di un raro caso di di sturbi multipli della pu.1 ~e ottin1i ben·eifìzi. ~.\Itri se ne son .o serviti conducibilità. com e semplice ed inoffen:sivo procedim-e nto per RASSEGXA.. RIVISTE E CONGRESSI. evitare lo ·cho1c an1a:filattico jn a.nimali sensihi"vV. R UELSE: Il problema della ipe rtensione. T. LE'\\7 IS lizzati (cavie ) per siero di montone e a11tidiftee A. N. DRURY: Osservazioni ~u gli aneurismi artero·venosi. - P a r te I: ~fanifestaz ionJ circolatorie in ca si cliui ci con rico, aggiungen•do alla iniezione del siero la particola re r ! ~uardo ai fe no•neni arteriosi dell'insuffi cienza 11g u.ale qu.a.ntità. di una soluzion·e al 5 % di ipoaortica. - Parte II: Gli effetti immediati di una anastomosi artero-Yenosa sulla circolazione de l cuore. 6o 1fi to so djco cl1e no11 a.lte:ra I.e J_)l"orprietà a.ntitos ich e clel siero . ..\nche l)e11·acn-e e n ella seAbbona mento a nn110: per l'Italia L. 25; pe r l'Estero L. 35. P er gli a bbonati al e Poli clinico »: ptr l'Italia L. 22, per l'E· bo1rr~a, ·p a1'e ch·e l 'ip oiS·olfito di sodio a.b bia dato ster o L. 25. Un fas ci colo separato L, 3. 50 . -eccelle11ti ris.ttltati, ·se :somministrato in sol11zi.one ail 5-10 °{, i1elle \ eI1e, fino ad un gran1m o ; J N. B. - Ai nuovi abbonati del 1924 a e Cuore e Circola· zione > si concedono le intere annate 1920-1921-1922 e 192:.l al g·iorno. Un contributo nuovo e di valore del p eriodico e Le malattie del Cuore > per sole L. 6 O se in Italia e pe r sole L. 8 O se all'Estero, in porto franco. n otevol,e J)er l a su.a appJicazione n·ei dann i consecutivi ad llSo 'di arsenico e di mercuri o A richiesta si invia numero di saggio. Invia r e , ·aglia. postale al Cav. L u !GI PO ZZI - '"ia Sistin a, ce lo offro110 gli americani ,,-. Brid e e C. Den1

1

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1

Cuore e Circolazione

1

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1

1

n. 14

Ron1a.

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I


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X:\:\l , FASC. 23]

74.1

SEZIONE PRATICA I

nie; 11on è molto numerosa la loro statistica di altre dosi di iposolfito sodico. Nessuna ctira. locale. In decima giornata dall'inizio dell' esa11.cu si tra.ttati, ma è non di 1neno significan ne: essi rip.ortano tre gravi derinatiti da n·eo-arsfe- · terna, 1si p.rose•gue n.ella cura sp·eoi.fica co.n neo~alvarsan e M il.anon, senza accenno· alct1no ad J1a111i11, una da sol11zione del Fo\vler, una da 1ntollerMlza ·e senza recidive anche cLu1ra11te i cacoclila;to 1sodico. In ogni caso essi somminisu~cessi.vi periodi di cura. ' CASO II. - Bambino çli 4 anni. Sifili·de se-stl'E1rono l 'ipo·solfito s.01di.co nelle v.en.e (sciolto condaria acquisita. Alla ottava iniezione di in 10 cc. di acqua bidistillata sterile) nella mine.o.salv~rsan .(gr. 0,2) insorge grave dermatite st1ra qui d etta: il .primo giorno gr. 0.3; il se~ ~ipo 11c~eno1de, ~ene~alizzata: febbre 38,4. Si condo gr. 0.45; il terzo gr. -0.60; il ·quarto gr. in~ett.ano in nove giorni gr. 3,90 di iposolfito, cor~1nc1ainqo d.alla dose iniziale ·d i g.r. 0,1 ·ed ag·0.90; il sesto g.r. 1.2; l'ottavo gr. 1.8. S'int.ende g1ungend.o giornalmente ctieci centigrammi fino cl1e il prodotto de·v e .essere puirissimo, e :sterile. ~~a .se.s.ta iniezi?«n•e, venti centigrammi nelle L'efietto si manifesta rapidamente con la re- 1n1ez1on1 1success1ve. g1·essioI1e in breve di tempo della derLa febbre ·cade dopo· la prima iniezione p.e r . scorcio . non rico~ 1 parire più: si atten11a.n o progres·simatite ·e con lai reintegrazion.e della lesione van1ente i f.enomeni esantematici ac1iti e con -c11ta11ea. abbondante desquamazione furfuracea la cute IJ tiosolfato sodico fu sornrninistrato ancl1e si normaliz.za nello spazio co·m plessivo di circa ad i.1n individ110 che aveva jngerito a scop10 ·due set tim.an e. s11icida 1sette grammi di ,sublimato .cor:rosivo · CASO III . .- Ragazza di anni 19. Sifilide se ' c?ndari~. La dermatite corn·pllir:e alla sesta iniedopo quattro ore dalla irr1mission.e del veleno, z10,n e d1 saJva.rsan, caratterizzata da elementi si danno al tpaziente 15 grammi di ipo6olfito eritemato-mact1lo si che rapidam,ente si diffonsodico per booca e g.r. -0.45 n·cl1e vene; otto ore do?-o. co?11u~sconro e si generalizzano in grandi dopo gr. 0.90 pure endovenosamente e la mat- chia~ze 1.nte.nsamente eriternatose, pruriginose, bruc1ant1. Temp. 38. Nello stesso giorno in cui tina successiva anco ra gr. 0.45 senza altro insi so.mrnin istra l'iposolfito so·dico (l 'esai1tema tervento.. Guarigione dopo un.a setti.mana (ca.so si era già generalizzato), la temp·eratura .scenrd e trattato dal dott. Hunt e riportato. da Bride e ai 3~; ~I.la s~conda dose 1~i nota i.mpaJlidimento Dennie). In altro caiso, di stomatite mercuriale .ed in1z10 d1 de.squamaz1one d·elle chiazze. In srue·~to caso si a.p·P,licò localmente una pomata g·ra,'e, lo ipo.solfito di 1sodio, endovenosamente, indifferente. Al1a distanza ·d i un m .ese si ri1)0·l'tò rapidamente alla guarigione. Il trattaprende la cura specifica con salvarsan senza m ento ha pure risposto in cinque a ltri" 6imili accenno. ai recidiva. La paziente, :riiv.edi.1ta clopo t~e mesi, ha conservato una soffu1sa pigmenta-casi meno gravi. ..\11che· la via enterica può servire p·e r l'intro- zione d·ella cute, nelle zone più intensamente .eritem.a tose, ma ·c on te·n denza a soompn1·1 re dnzione del rimedio, come coadi11vante, ma d el tutto. senzai .rin,unziare alla via endovenos a (15 gr. di CASO IV. - Ragazza di anni 28. Sifilide secon,daria. Entra in clinica con esantema e.riteiioso1lfato sodico in 4.80 cc. di acq11.a, consumoti mato-111acu loso generafizzato, intervenuto duin tre volte in un giorno). • rante trattame11to con salvarsan (a.Ila quinta ~ella nostra clinica abbiamo p·rovato, primi iniezion P.1). '.f emp. 38, 1. La dermatosi risponc1e in Germania, questo trattamento ed i risultati im1m.e1diatamente aJ.Je prim.e du.e d.osi di tiosolfato, proscingandois i ed iniziando Ja de.squama,dei p.1 imissimi 1ieniativi. .sono 1stati •recentezione, mentre la temperatura scende sotto 37; mente comt1nicati da H offm.ann e da.i Schreu·s. alla. q11rurt.a do6e si sospeIDde ·o·g ni u lteriore La casisti ca seguento comprende tl1tti i casi somJ.ninistra.zione e si ricomincia invece la tecomparsi alla rr1ia oss e rvazione ·f ino al marzo rapia sip·ecifica1 che è b.enissimo tolle.rata. No11 residua aJ.cl.111a p iginen,t azione della Cl1te. ·ti 11 i i11 o sco.r so : cf.so V. - Donna di 29 anni. Sifilide seconCASO I. - Ragazza dj 23 a11ni. Sifilide Se·co11- dal"ia. Dopo 6 iniezioni di sal va.11san e J di Bismog·eno·l, si assiste .a.ll li•nsorge.nza di violento cla ria maligna (n11pia gen era.lizzata). 'fra.tta· e g·en.e ral,e esantema morbilliforn1e, co11 ten1 m l:'nto specifico combi11ato con Natriumsalvar. peraitura elevata (39,2), grave ed·ema gen eraliz·a11 e con iVIilanol (preparato bismutico della zato, sintomi subiettivi -di do·l ore. Si procede Cl1en1is.che Fa..brik di Hem,elingen). Alla sec.ona sa.lasso e a 'lavaggio del sangue con in1misrla dose di salv.arsan (0,30-0,45) inizia alla r.e. sion·e nelle vene di 150 cc. · di soluzion·e fiisiologio11e e1stenso·r ia · delle articolazioni una d er"' gica sterile· si apip lica una pasta all'ossido d i matite aritemato-papulosa•, con eritema dolozinco. Dopo llna settimana dall' inizio della roso e bruciante alla pa.lma delle mani ·ed alla der:n"liaito.s i. non ee.s endo stata e.ssa benefìc.itn, •p ia11ta dei piedi, con ~dema diffuso; tem:p. 38,7. daJJ'interve.nto, si inietta la prima dose di t!oSii somministrano su,b ito ne.Ile vei1e per due giorni le prime due dosi del rimedio. Il migli o- 1so lfato sodico e si raggi11nge su·ccessivn m.en te la quarta dose. In due giorni il m.igliorarne11t o ramento si ha già nella p;rima giornata;: la si manifesta rapido: prosciugan1e.into della c11te temp. sce·n de a 37.4 e ra.pidamente si I}Onnaed in qu.a.rta gio1rnata desquamo zione i11tensa. Jjzzn,: ed em a, arrossam·ento, fenom,eni irrita ti vi e dolorosi si attenuano in du·e giorni. . Nel corso di una -settimana la paziente è guaTJ'in11)allidimento dell'esantema è seguito da rita dell' esantem.a; nessl1na recidiva. CASO VI. Bambina di ann.i 5 : sifilide se·d e1squa.m.azion e f11rifuracea e d.a gl1arigio11e •co1npleta in · l1na settim.ana, senza che si siano con da·ria a.cqt1 isita. Do1po 1-0 i11iezioni di neosa.lvars.an e 9 di Bil111sal (Bayer) insorge l1na 'S0 n11 nini·st rn te, in vista dell' otti n10 s nccesso, le 1

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.. [ ~.\!\ NO XXXI, FASC. 23

lL POLICLCNlCO

del lnatite maculo pa.pulosa sal va,r sanica JocD-

l izzata alla l)Urte estensoria degli arti snpe1iori. i ini etta.110 le prjn1e qnattro dosi, pe1· bam.bir1i. di tiosolfato. La dern1a1itc, che non si è difiu~,a si proscil1g·a e Ri i·jsolve in 10 g·io1·11i con la con1pJ.eta g11a1igii>11e. ~eissuna reciJ liva a Ila ripresa della curil. specifica. CASO VII . - Ra g·nzza cli <tn1 Li 21 : si fì liùe scco11 dari a : t\lbe1col e-si polmon a r e. S' inizia t rattamie nto con frizioni J11ercnl'i a.l i: aJJa seconda frizione compare u 11 es.ainte·rn ~t scarJattini fo1111è clhe si geneira.lizzn, i1el rol'SO di lJJJn gio111ata, accomr>agnato da alta. febbre .e da fer1orne11i im,p onenti d i reazione organ1ca: 11na grave stornatit e con1plica il qn adro. U11a se ri e com1)Jeta cli jniezion i di i!>Osolfìto di sodio n:eLJP vene n1odiftca lieveim 0nte lu. s intonlat ologia.; solo· la. felJbfe is ubisce 11n a li t \·e re.mi ssion e. .l)opo due s·ettim.an.e d al la con1pe1·6a ct e1l'esante·m a. ini zi a ur1a a.cc·entn a t a· cl e s qu.an1azion e in g r osse lnmelle, p 1·cced11tn ùaJJ ' jm1J a.llidi 111onto della derm.a1it.e e dal suo ])tosciuga.111e11 to. ~ifa al t.entativ ,) cli pro~ e guire la cu.r.a specific.a. con lii.;;m t1to, la cl Pl' ll '"lt.ite s i i iRc11tizzn e ~o·Jo uria intera ·sej ie ùi ini ezion i d i tioso lfa to ·~od i co p.uò .1·iportn 1e rn igJjora.m ento a.lla r ecidiva; la fcblJre so.p1 . a.tt11tto ca de ra.pid a rricnte. ])ue setti n1 o.n e dopo l n cor11pa.r sa d·ella ria e utizzazio11e, rito1·na1te q11n si no·i rnali l e condi zioni della paziente. si i1 1i ettu.r10 l e p1·i1ne tl'e dosi di salvarsa11. ~la a l la t erza insorge nuovam ente ltll a clc' t'rnatite g en ern.lizzata che no11 risparmia che Je l)iante d ei v iecl i e cl1e aggrava YaJ)idamente lP co1l'cljzj o.ni d e·lla pazient.e ; n.1J1esn me d ~l1 e. urine, nlbt1mina+ + +;temi). 39,7. I.a prima dose di ~·r . 0.3 di iposolfito sodico f·t cade·ee l a, feb·b re .di un g·rado, la Sl1cce.ssivn l ~t ])Ott.a a 3?, 1: l'edema si prosci uga 11 c.: l co1·~0 di quattro gio\ ni e ln. o-nt e, clo1>0 len ta desq11nrnn zio11,e. riprend ~ col o1·p eci aspetto r1 ol'm .n le . ..t\.1])nt n it~ n - - . Ritcn18ta la ~omn1 i11i straz i o 11 e d ! snl vn r sa n . s i scn t cnn J1 l10.Yn111e11te l1n a r ec idiva , coi. caratteri della p.r rceclrnt c; tt11a forte dose di jpof:olfito .J>ortn la. t.iem1)Pl'!},tura a lla norm<1. m entre la dei ma.titc, s t1 c11te g ià profoincla 1nell te tormen.t ata, ·seJill e n11 lento decorRo nfcbbri le. 111a non i11t e11 snm Pnte jn fln e·nzatn tl ~1J le ~11c ­ ces ive som.m i nist.r n.zioni cli t.io~olfato. i\. q11.esta ca!sistic:::t, f.lggiu11p·o 11n n.ost ro rece11t issi1110 caso cl i lHl l'JJ u rn. cel'cbri (e n cefal ite e1norragica ) p r esc·nt~t<> i in 1111 htmbo di se i anni. s 111bito dnpo la .s.tlt·or1cl a in i.ez io11e di g r. O, 1O cli ltfl t.r i u n1 saJ vn rsn n : i nterve11u ti a diagnosi r>recis.a ta. eon fo l'ti c1 osi di tiosolfat o · oùi co i1elle vene e pP. r hocca, non si è J)otuta inftu enz.a,1·e la r8pidissinla sir1to111ato·logia cl1e ha p.ortato all 'es ito e11 tro le 48 ore. ~egli a.mbt1l i:. to.r i del l a clini ca di Bonn an coro. sei casi di derm.atit.e sa1var~anica sono tati trattati con l ' i11os o1!ìto di sodio ron il rr1 ig·lio1· ben efì zio. 1

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Questa casisttca ch·e ci proponiamo di conti · llllé_ll'e ed integra11E3! co11 l'osse11·va1zione di nuovi ca i che pos ano occorre1·e nell a nostra. cl ini ca , ri indu ce fld un i1ri1no rili e vo ch e è d i beneYOl[l considerazi or1e e va.lo1·izznzione di quest 0 11'uovo rn.etodo di ct1ra dei danni che t:1)ecial Jner1 te il sa Ivarsa11 provocn in alc1111i orga.nism i , e ci ris t.!.rviamo u11 g iu dizio definitiv0 qun ndo il controll o su la.rgo materinl e di os·

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!'e.rvazione, s1pecial111e11te su i11tossicazioni per n.ltri m·etalli, p·ossa rerlJderci pcrs11asi de.i limit i i1ei quali l'indicazione di questo i11terve11to possa otti1n an1ente h·e11e.ficar e l'in·dividuo. (~t1nli fatto1i e11tri110 ir1 giu oco nella g·e-n·esi d ei fre.q11enti esa11terni da salvarsar1, 11011 -so110 esattam.ente a11 coi a !)recisa ti. I reperti necro!Scoipici no11 ci 0 ddisfa110 e non concordano forse anche perchè il nostr o pl'og"l·esso non è ti1e,va.n.te nell a co.n o scenza ainato.m ica. d ell e alt.eruzioni fnnz io11nJi. Si tratta di funzione cell11lare a ltera.tu i>er l 'azion e tossjc.;a à el Ye:erto o si tratta di deficie11 te cnp~cità i1i.divic111ale ad elnhorare eù elimin ar.e questo veleno l)er condizioni di disquilibrjo cellul are ed organico prees!sten te a lJ a i11trod uzione di e!'so? H offman11 ~d una ~e rie d i a ltr i a11tori sono })l'Ope11si a riJ)Orre in un distnebo epatico la cat1sn prima d ella defi ciente elaborazion e ed eJimi11azio.ne ·de11·a,rsell ico; rna 11011 se1npre l'esame anat.om o-patolog·ic.;o h a confermato tale r a11po1·to. Su ipotesi cli na tu rn diversa [ (alterata funzione in test in a le e produzione di prodotti a.11toto.ssici (Stern ); i1ntura anafìJatticn dPll'esan tem a da salvar san cl1e . i produrrcbhe non per l ' azione del salvarsa.n ir1 sè, q11F1nto per l'nzione di prodotti tossic i di ossidazione del la sostanzn n ell' organismo (os. s ido.- tossine di Stuhmer); sp.eciiìca capacità di reazione dell'organi ~n10 (.Jadassohn )] si è e~e r­ -citétta la fa ntasia degl j st ndi o~i. ma senza 1111 a sol uz.ione })robativa. Eulla possibilità di 11nn. cli ngnosi cliff.e ren ziale tra d er1natite d a arsenico e de.r rnatite d a m ercurio inso·rge11te nel tratta n1ento combin at.o, vari e 11ure sono Je interpret~z-ioni. Orcli11nl'i ame1nte l ' idios in crasia contro i I n1ercu.1·io co111incia al prir1ciJ)io d eJla cul'a1, m,er1tre contro l'a.rsenic.o inso11·ge dopo t1 na certa acc11111ula2ior1e; non mancan.o pe.rò eccezioni a q11esta regola.. TJe g·ravi clc1rn1atiti di rnercnrio possono scom.p a ri re pi ù veloc em ente che gli esont emf da. s~ 1 ,·a1 :..~nn. Ci rea il d ecorso. secondo 1{leebe11~g, 0110 d a l'iferiTe a.l saJva.1san : l'inizio al viso, e.fflorescenze giallo-oro sin1ili all'eczen1a i m·petigin oso s11JJ e pieghe artico)ari, edem1a. de 1' vi so che snc ces ~ iva1ne11t.e _si diffon·de a. t11tto il co·rpo e.d in.fin.e efftore scenz.e s irnili alla di·s i clro,si a lle estrernità. Al cor1tra1rio aJtri at1tori (Hoffma,n11, K rot, Soltma11n, ecc.) sost1engonoch e l' esanten1a d a s.alvarsa n i11izia di preferein.za a l lato estenso1rio d elle articola.zi·oni, accomipa.gnato ordinariam en t e e precocemente da e· item.a n·ruriginoso. dolo1 o~o , bruciante a.Ila pn Jm n dell e mani .eti n 11 a pianta dei l)iedi, contro l 'es,a .n tem a cla H g·. ch e si inizj e,r ebbe al la to ft e<:· c·rio a 11 ti co1are . .i\lt re con1plicn zioni. con1estomof jte, colite, Jl ef1ite pa1rJano J)er il mercurio ben chè si p1·esentin o qt1~tJcl1e volta anche i1e l cor so di un ~ cle1·m.atite cla ,..,n.]Ynrsa11. \ 1

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(A:\.'\O X\_Xl, FASC. 23]

SEZIONE PRATJC.\

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-pror.>osito del I a eosinofilia alla quale alcuni RIVENDICAZIONI. (Mayr, Peters) attribuiscono vaJore diagnostieo differenziale, avendola trovata di grado più I . .' enterotropismo dei batteri. elevato negli esantemi da H g, H oiffmann afA. Besredka e i suoi allievi vengono pubferma che nè la eosinofilia, nè le lesioni endoielia1i delle pa.reti capiJla r.i, poss.o no servir.e b1icando, da vario tempo, una serie di ricerche dai diagnostico; inaggio1T valore lo avr·ebbe in- relative al! 'affinità elettiva che alcuni batteri patogeni (tifici, paratifici, dissenterici, del covece il carattiere di maggior umiidità d·ell' esa.n iema sa1Yar sanic o (essudazion,e si.erosa gialla- lera) mannestano per le pareti dell'intestino, ve1'SQ le quali questi g·ermi si ·dirigono da qualstra, a Yolte mo.lto abbondant e) . In casi dutbbi siasi parte ·del corpo. prove cutanee o la somnun istrazione di piccole I suddetti autori accreditano a ] B esredka la dosi, 11ossono cl1irurire la diagnosi; ric9.r do inpriorità .della ec·opert.a e si attrib1ti sco110 a vifatti ch e Pjck i1a.rl a di ipersensibilità specifica cenda gli sviluppi i1lteriori di ·essa. Cos1 di redell a pell€, dimostrabile col contatto locale di cente faceva Golovanoff (C. R ..5oc. Biol., 22 disoluzione acquosa al 5 % di salvarsan e Bloch, cembre 1923) per quanto concerne il bacjl]o del nel Co.n gresso della Soc. Derm. Te desca del colera. 1923 jn ~Ionaco, con ~e1rma 'di 8ver pt1re osserG. Sanarelli (C. R . Soc. Biol. , 9 feb. 1924) vato qt1est 81 reazio·n e positiv.a. iivendica 'l'idea iniziale e la dim ostretzione speRia s11111en do, possiaimo fi110 ad oggi riterim·e ntale dell 'inter.es,s ante feniomeno.. Fin dal n.ere cl1e l ' iposol:fito di so dio , jnfluenza bene1892, negli A·n nales de l'Institit t Pasl ett r, egli vol111e11te il decorso d egli esantemi da salvardimostrava oh e il viru s tifico, a r1ch.e iniettato san ; nella nostra cl1nica si interveniva ordinasotto l a cute, preferisce localizzarsi nell'apriamente co·n 11n b11on ala.s so e stvcce1ssiv a ir1parato digerente e sov.ratutto nel tenne. Due tro•rl11zio11e in circolo di 150 cc. soluz. fisj oanni dopo egli ·Sviluppava ulteriormente q.uelogica ed rupplicazio·n i d i pomate all'acido bosta conoezione in altre m emo-rj e ove affermava 1ico, all'acido salicilico , all 'o.ssi,do di zinco, ~n­ ' che l 'infezione tifica non · h.a sede n,_e11 'jnt estino t eirventi che non era no seg·11iti da gran.di riis.ul ~ e che jl ba~ill o. ·di Eb erth , penetrato nell'orgatati e eh€ non impedivano le recidivie. Trattan' nismo da qualunque via, invade il sistema sando co11 ipo·solfito di odio, 11on a.b biam.o avuto guigno e linfatico n1a ch e le principali s11€ loaJouna de1--rr1 atite di ritorno, all'in.f uori. d el calizzazioni e m.anifestazioni hanno sede nel-caso dove entr aiva in giuoco ·un a spiccatissima l'intestino,_ dove esso ripete le 1es ioni del tjfo idiosincrasia oltre che per il Hg , anche per il umano. Bi ·e .11e r l'As' forse mant.ent1ta ·ed aggravata Q11este n 11ov.e vedllte sulla patogen esi del da 11110· stato a ll ergico tt1b·ercol.are. tifo non passarono inavvertite : Thoin ot e l\.IasCara tte·risticci è l 'in.f tuenza che la temp eraselin, Brouardel, Macé, Bouchard, Dt1flocq, t ura "11bi~ce per l 'azjone del tiosolfato g ià alle Besson, Roger , lVIiquel .e C.a mbier ed a ltri l e p.ri1niest1.11e dosi. S·e I 'intervento è temipestivo, accettarono e contrib11irono alla l oro diffuisi im pedjsce l'esten1clersi d e.Il'esanteima e delle sione. sue com1pli cazion·i, i11terrompendosi s uhitam.enAd esempio, Ch. Richet e Saint-Girons d ite il clecor-so e facilitanido-si la guarigi·On•e com- chiaravano, n el 1912: «L'en terite tifica era, 20 •p leta: Pll ò restdnare, com .e nel caso 3, u~a anr1j or sono , considerata <:la tutti com.e il tipo lieve T}iamentazion e eh.e gradatam e111te tende - o . delle enteriti primit ive: Un'altra ipotesi stilla a scomparire. La cu.1·a. sp·ecifica, può essare n patogenesi dell'enterite tifica ft1 em,e ssa da Sap1·esa anc11e H, 10 g iorni dal trattamento con narelli. Questo autore aveva visto ben.e che la iposolfit o, senza n ota re recidj v€. lesion e intestinale n ella febbre tifoide ha solo L E 'f'TERA1·uR.L\. il valore di l1na. localizzazione e per lt1i... l a v\: . L. BRIDE e C . DENN TE. Arch. of. J)e.rm. and febbre t ifoide n on può .esser e con sid·erata quale Sy1}hil.. n. 1. 1923. . ()(),(\ un a malattia dell'intestino, a llo stesso modo L t·)rTÈRE e l:HÉYROTIER . ..l\cad. des Sc1en~es, 1 v.< u. com,e il vaiuolo non può essere considerato SICILf..\. ReYUP mrò. de s .evilla , 1922. q11ale t1na malatt ia della pell e n. . RAVAt:T. P re$Se méd., 1920'. Oggi la nozione dell'elettività inte~:1nal e del CHE r~ T ~SE. Pres.sie m éid., 1921. HOFF~I..\K~ e S<:HRE es. ~1. m . \\ ., n. 5(), 1923. viri1s tifico è div.enuta banale; ma c10 no~ a uHOFF1IAX:'\. D. m. V.T.. 1921, pag. 1080. torizza Besredka e~ i s11oi collaboratori ad KLEEBERG. Tl1. m. 1921. attribuirsi una pri-()rità scien tifica che spetta SoLTi\L-\>I:'\. B. l{l. -v..r., 1921 . HOFF:'\I\,-:'\ ED. De1rm. Zeit. , 1999 .... _. ad altri. l\1AYR . •\. ]), S .• 1921. · · Un allievo di Besredka , 1\ila5aki , descriv€v.a PETER". B. Kl. v.:., 1921. (C. R. ,ç;oc. Biol. , 11 mar. 19?2; .4.1111. Insti.tut NATH..\~. _-\ .D. S., 1922. 1

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Pasteur; 111ag. 1922), come

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s i t1·attasse di una· n ovità derivata da ossel'vazioni originali, le mig razioni d el vibrione cole rico iniettato nel p eritoneo. ~la le espe1·i enze di :\lasaki sono la riproduzione integral e di esperierlze riferite dal Sanarelli in una 111nga meJl1oria, pubblicata ·su gli Arinales de l 'lristitut Pa st eur circa ~ a nno e mezzo prima! I\tl asaki afferm .a va cl1e, i11 esito alle su e ricel'che, 1'e11tenotro1)ism o gastro-intestinale «messo in evidenza da Bes r·edka per ciò cl1c concer11e i disse11te ri c i ed i paratifici, si i·itrova per il vibrione co.lerico »; ma egli no11 ril eva <!l1e l e pubblic~zion i di Besredka non sol tanto s o110 posteriori di parecchi a nni a qi1elle di San n.relli s u1 ge rin i d el tifo, nla l o sono a.11che, d i qualche a11no, filla !)rima com11nic~t­ zione del Sa.narelli stesso s ui germi d el cole ra (C . R. de l'.4.c. <les ..';ciences, 17 m .arzo 1919), 11ella quale per l n l)l'i•rna ' 'olta si 11sa l 'espres s i on e di gastro- 1iterotropis1no n1icrobico, i stt1dia i11 modo con1pl eto q u esto feno·m eno e i dicl1 iara ch e, oltre u i ge rn1i del tifo e d el col era, esso d eve e\ridentemente val ere per i dissenterici e per i l)a tatifici. IJ fenomeno è stato poi ]argamente j]lt1str ato dal Sanal'ellL Il t entativo di pirateria scientifica a d an110 del val oroso e geniale studioso italiano vie11e ail esse re, cos1, sventato . r\. Z. 0

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SUNTI E RASSEGNE. CUORE E V ASI. La rianimazione del cuore mediante le iniezioni intracardiache d'adrenalina nelle sincopi operatorie. (PETIT-DUTAILLIS. J ourriaz

de Cliir., 1923, n. 6,

dicembre). L e iniezioni ria,nim a11ti intracardi acl1e di adre11alina p€r la l o.r o sen1.p licità ·ei per i loro successi ) n1e1itano i11 c llir·u r g·ia s peci a l e con sid er n zion e. Il loro scopo è qtiello di portare imm·ediata· mente l ' adrenalina, cardiocine.t ico m1olto attivo, i11 di1..etto contatto col cuore.. Quantl1nql1e l a }Jrima iniezione intraca.rdiaca s i a stata fatta dal La.tzko nel 190!i., s al·v o qu alche aJtro t.entativo in medicin.a in stato ago nico o dopo. iuorte che servì p il1ttosto a stabilire l ' innocuità d elle punture, il metod 0 ha avuto ùiffusione i11 chirurgia do·po il su.cces'5o del Zu11tz ottenuto nel 1919 in un caso di s incope p er an.es~esia ro n Schl eich. Varii cardioci11etici sono stat i sperim enta ti a questo scopo: lai caffeina, la digitale . la stro fantina, l'oli o canfo r ato·; ma tl1tti s i sono m c.''

•stra ti m eno e fficac i e i11eno i11noc·u i dell ' adreI1ali11a. !11 p1 rincipi.o fu s tabilito che l'adre11alina av.ev a un' azione r a.fforza11te sui vasi e sul cu.ore (Szi1T10110\Ycz e Gy buhs ki s, Al.iver e Schaffer) . Gaittlielb precisò tale azion.:.e sul cuore co·statan.do a.u mento di pressione per J'iniezione di a d1·en ali11a negli anin1aJi in vaso dilatazio11e da clo raJio. Gatin ...Gruzewka miser o i11 evidenza l a facoltà che l1a la a1dren.alir1a. di rafforzare " le sistol e e di aun1entare la celerità d ej battiti cardiaci i11 c uori isolati. \rVinter di111ostrò che la c ircolazione d'una 1solu.zion.e di adre11ali11a è .c aipace di 1--ianimare un cuore isolato e in paralis i da cloroformio. Rico11oscil1te tali pro1Jrietà d elJ ' adrer1ali11a , i1 Go·t tJieb e il lVIocqu t le sp·e1rin1 er1taro·n ·o n.e g li a11 in1ali per iniezioni endove.n ose onde riani111are Cltori in paralisi da cloralio, da ielor oformio , d a potassio, associando il ·ma ssaggio diretto. Fu costata.to che occorre·v a una dose tanto maggiore q11anto più di.stante era d al cuore la vena i11 cui s i jrliettava. Il C:rile pel pr1n10 applicò l ' ini ezione endovenosa r1ell'uomo utSando 20-10 111gr. d' adr enaJiJta. P er ·evitare l'alta. dose il c .rile e il ' 'Tinte1~ste in tentairono l' ini ezjon e contro corren te a rteriosa riducendo la quantità a 1-2 1ngr. Il 'Vint er quindi sperim1e ntò negli a nimali I 'inie~ zione introca.rdiaca, il Crile l'applicò s11ll'11omo e dopo di lui pareccl1i alt ri chin1rgi. Tecriica. - Il mecca11is1no d ' azio11e dell 'adre11ali11a no.n è an<!ora .sicur o.. Il Gottlieb ritie11e ch e agisce s11i centri autonomi del cuore ie per raggÌ11ngerli non è indispensabile la via delle coron arie ,ma basta la ricca rete linfatica del cuore. Il contartto d.ella sostanza con u no di questi centri determina l e p·rime ·e irregolari contrazioni, le quali bast ano a diffondere la sostanza .e a regolarizza.re il ritm.o. L'iniezione è s tata spinta n ella cavità ven -· tl'icolare, nello s pess.ore diel m11scolo (E $ch ' . nello spaz.iO pe.ricairdico (H.en schen) con ugun· l e effétto ma l ' iniezione più agevole e razio' nale è nella cavità ventricolare. N·e1lla puntu:ra birs o.g na evitare la lesione d ei vasi m .am.marii, d el l obo polmonare cardiaco, dei vas i corona1rii e del fascio di Hi s. P erciò i11 principio fu i11.iettata la sostanza nel ve11tricolo s i11istro punge·n do n el V spazi o inter<!OoStale sotto il capezzolo . ~Ia questa iniez.i,o n·e è difficile e pericolosa, p e r cui div.enne di JJratica com11ne iniettare ne~ ' 'entr i col o. destro app·e n a fu dJmostrato che i benefici effetti son o uguali. · Secondo l e osservazioni di Vogt e di Sz11l·in Qki c;i hai l a s icurezza di 11on prod11rre ie •

I.


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$EZTO.:\E I>RATlCA

sop r·adette lesio11i punge11do il ventricolo de . stro in piena faccia anteriore. Per ottenere ciò I hisogna infiggere 'l' ngo n el I\r spazio intercostale i1ell'angolo fo r111ato dal 111argin.e dello sterno con quello su1)el'iore dell<L V costola . Bisogna introdurre l'ago perpendicolar11te•nte per 2-3 cm. qui11di ·devia1'lle la pu11ta ve.r so la linea media.i1a fi.110 ad incontrare una certa .r esister 1za c1l1e è off.ertfl. dal rt1ore. -'\PP'ro.f ondein do 11er altl'i 4-5 m111. 1si pe11eira in cavità. Si è . ic11ri d 'avere raggiunto l a cavità qt tando il , saingue affiota o lo s i estrae as pieando. ..\llora si inietta jl fa.rn1aco Je11tèt.111 e11te. La. dose secondo il CriJ.e va da 1 a 10 cc. di l111a solnzione all'l % 0 d 'adTenalina, · ma questa se11Lbra. alta, bastano 1 o 2 cc. L ' azion e dell' adrenalina è fu gace, dura circa 30 n1 ', !1 erciò qt1alcu110 11a voluto associarle la s trofa11tina e la pitt1itrina. P er la p t1ntura1 s i può adoperare un ago da a11·este1s ia l o m bar e o locale molto sottile. Durant.e ]a pt1ntt1ra cardiaca si sos1)ende la r e pirazio11e .a1tificiale poi s i ripren.d e. Dopo 30-BO 111 ,, de:1 ll ' i11j ezi-011e soglion o to1·nare i battiti, clopo 2-3 111 ' suole to·rn a 1·e il respiro. L'A. inette i116i.e1111-\ 25 casi fin'ora, pubblicati di applicazione d el u11eloùo in casi di sincope blen e bia11ca da c lo rofor1n i o, da eter.e, da mis cel e, da racl1ia11este~ia. In t utti i casi si ebbe ripre. a clei battiti cal'diaei 11er un t empo variabile. In 6 di ql1esti ca~i era ~tato tentato invano iJ i11n,ssag·g io diretto del Cll or.e, nei rima11enti ~1ltri in.ezzi: massaggio estern.o, iniezion e endovenosa d'adrenalina, ecc. Si Ila av uto sopravvivenza d efinitiva in 11: ca i cioè 11el 56 °.~ . Il su ccesso di1)ende d alla d ura.ta. dell'arresto del cuore. I so.p rade·t ti riisu l tati defi11itivi s i ~ono ottenuti peT ini ezio11i i1ratica·te -1·-6 n1 ' dopo la i1a r ali~ i, di là da q11esto ten1110 gli effetti s or10 stati tran1sitori. Ciò scmJJra. dip·e11 dere dall e gl'a vi altera.zioni n n er ni cl1 e d·ei centri n c rvo~i . cl1e seco·11do B aJ"tclJi uo11 sono più riparo.bili dopo 10 i1 t'. e second o il C riJ.e. nei can i, dopo u11 t e111po ai1che pjù breve di circa 5 n1' . I...' iniezio11 e non lascia· n e1ssu11a .cor1segl1enza anato1uica. Può seguire r1elle pri111e 24 h . q11alcli.e disturbo nervoso: co11fl1sione 111e·n ta l·e, ag· itazione. conv11 l ~ior1i. ecc. ; ma ques ti se111brar10 pintt osto in rn.ppor1 o con J' isc h e111i8 s ubita. d a ì centri che con il farmaco t1sat.o, poichè possono n ve r si anche dopo ri a nim aiiione per massaggi o diretto del cuore. Il metodo per la Sll fl ~en1pli cità, i11nocuità ~ d efficacia se.m1J ra snpcvioTe al maStSaggio diret/

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-·5 { J·

to del cuore che s eco11ùo :.\Iauclaire 11a dato 15 succ·e.ssj s 11 68 casi; secondo Pieri 20 successi s u 76 ca si. N.B. - N ella i·iunio11 e di' febb r aio 1U2'1· d e lla R . A.e. l\fed . di Ro111 a. il l)l'Of. B astia11 elli ha agg·iunto un caso personale seguito da successo di ri a 11i'mazione del ct1ore 1nediante ir1iezion e d'adrenalina n.el veniricolo destro, che propo11e di rag·g·i n11µ:er e rnediante ii1fissio11e d ell ' ag"o. i1el IV -. 11a1zio j11tercostale sinistro sul 111argine superìo1·e della, V costola 3-4 cm. infuori dal marg·i11e ster11ale e con inclinazione verso la linea media11a . A prO])osito di qltèsto caso il l)rof. Baglio11e vorr ebbe attribuire i be11e1fici effetti dell' adren nlina non ad l1n' azion e Slli centri a.utono111i cardi aci, ina ~t1i cen.tri bu]l)a.ri del c11ore e del respiro. I11 ql1esta ipo·t esi Ja ]Juntltra diretta d el cuore a1vrebbe }'.effetto di sti1110.Jare qualcl1e debole co:ntra zione che basta p·e1· s1Jingel'.e la sosta11za. ai centri i1ervosi. S. Gussro.

Trombosi della vena centrale della retina. (A. GREEN\YOOD. Jourri. A. !Yl. A., 12 ge11naio 1U2't). 'l'alo r a s i .osse rva :;1ei paz ie11ti di malatti e cardjovascol ari. E una ùelle ca11 se di ceci tà Jn 0J1ocu la re. I~e diedero il 4t1adro oftalmoscopico Li.ebreicl1 uel 1 55 e J)Oi Gl'aefe, Jaeg·el', 1\1Iicl1el. 11 dis co papillare e la retina .so n o s uffusi di s a 11g1te, i l in1 iti della papilla non so110 b en definiti. All ' i11tor110 vi son o p i ccol e emorragie di tinta più o l11e11a ct1ra. Le a rterie appaio110 sotti li, l e ve11e e11orn1 ~1n e11te dilatate, tortuose, e sc ure. La colon11a ~a ng·uigna delle v ene ap1Jar e . pesso interrotta. r.. a macula è palli·da, g i allog ri g i a s tra, con emorragi e. Se l 'ostruzione non è . co111pleta, le e1norragie sono più s ca r se. ;: g·e11er a lm·e11te visibile un certo. e d em a della retina e òella i)a1Jilla 1 e talo1·a delle chi azze bia11castre di deg;e11e.razione o di es.sud ato, cl1e taJora f a 11no pen s a r e a. u11a reti11 ite e111orrng·1ca. E n101 ·rag·i e s i poisso.no avet€ ar1cl1e per le~ ion i delle sol.e a rterie, ma i 11 tal caso manca ùi .solito l"i11gorg.u d elle ven e. Se è ostrt1ita u11a bra11ca ! ' alterazione appar e confinata n el s uo te rri torio. I .. a trombosi 11a sede per Jo più a livello della, la1uina c1·ibro a. Cau s a più frer1u e11te è la compressione es ercitata s ulla Ye11a dall'arteria s clerosata: devono }Je r ò concorrere a lt ri fattori (end otlebitè) per r ender co11to della scar sa freqt1 enza d ella tron1bosi in confronto delle fr eqt1e11tissim e al ~


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11. POLJCLINlCO

tel'azioni arteriosclerotiche. Oltre le malattie pa: i1el primo caso l'arteJ·ia è p]ù s11perficial€, • di cnore , già ricordate, anc·h e le alterazioni q11i11di più èlCCe$ibi1e, mai 1a presenza d·ella della crasi sa.n guig·na possono cag.ionare la biforcazion.e d·ella f. profonda, dell'ottn.r atoria tro.mbosi delle vene retiniche. Qnalche cas.o e dell'a. del quadricipite i~eu.don.o Jo scollaft1 osservato in seguito ad attacchi di dissenmento più difDcile e il danr10 più g1rande se si teria hacillare, o di malaria, e pare anche ·:n deve procedere poi all'u.llacciatura. Perciò è seguito ad alterazioni nasali. p1·efeti1b il€ 11 inteTVen.to· a ll'apioe d·el triar1golo. Un esito frequente della trombosi completa Si sono trovate semp·re delle a·rterie n,odose, è il glaucoma, che po1--ta quasi sempre all'enusclerotiche, . t.01r tu10.se. Dl1.rante l 'atto operativo cJeazione . dell' o.echi o. è d ifficiJe rfsparrniare J.e colla.teraJi posteriori, Rig11ardo .alla prognosi, se la trombosi è le qua.l i, se 1 otte, ino1n da.no il campo operatonella vena centrale bisogna praticamente ab rio. Per la decol'ticazione posterioire riesce utile bandor1are ogni speranza di 'restitutio ad iriai~tarsi col Descam·p s. Lo scollam ento era prategr1lm della visione, se nelle branche c'è da 1. icato per 6-8 cm. , però nonostante tutte le atbene sperare. Nessuna deduzione prognostica tenzioni gli Ai\. P'em.san.o di rion essere riusciti si p11ò fare riguardo alla probabile durata del1nai n. corr11piere ·u na d-ecorfticazi.011e ideale. la vita, poichè il reperto a tal rign ardo. non <'on1pleta. ba più valore cl1e la costatazione d'e ll', art eri ol11c'irlenti. - Gli A.i\. J·ico rù ano tra i princiscler osi. pa1 i: 1° una perforazion e n1inl1scola quanto Il tratta1nento spesso dà, in 11n periodo ]Jreco11r1a testa di s·pil1o delJu 1)arete an.t erior-e delc,e, 11n. notevole miglioramento, o almeno un arl'arteria femora.l e, fatta colla 11·1lnta delle forresto dei sintomi : in secondo. ten1.po deve prol)ici e che neoessitò 111na legatura laterale; 2° porsi di prevenire il glat1coma. In })1·i1110 tem·p o . 11n .caso di supp11·razton e, seguito da em-0·r ragia giova il nitrito d'amile, i nitriti in genere, le ~econdarin. neJ1a fernoral€ che costrinse alla p11rgh.e, la pilocarpina, per la Sll'dorazione· chE< legatn ra d·e.Jl 'arteria e v·ena femorale superfiprovoca; in s egt1ito giovano i ioduri. Non si 11se- .ciale ·> 3° un caso di perfo ra.zior1c dell'arteria I ran110 ma1 i midriatici , ma è bene usare abiche fu 1st1bito sntura.ta e s eguita da ematoma t11a lmente colliri miotici : i midriatici })assono a r1e11ri smale cliffus.o, cl1e i1n pos·e J' allacciatn:ra. !)rovo.care il glau·coma,. Decorso. - N·elJ e prime ore si aveva. ur1a. vaI .. ,.-\.. riferisce otto casi personali. Osserva s ocost1·izio11 e, )1 p·oJso era.i difficilmente percettibile; dop.o la 12a_36n, ora st1ccedeva u-n a fase che nel glaucoma che segue· alla trombosi della vena centrale della retina l'iridectomia è di vu.sodilat.az ione , con ipert.en1ia ma.nifesta, di poco o nessun g]ovamento, e che nella magcont~·ollata col termometro di Peter (4-8/ 100), gior parte dei -casi si è po.i costretti all'enua.um.ento delln pressione massima, dell'indice oscillom·et.rico, abbaissamento diella· pressione cleazione. DoRTA. minima. In alcuni ra m.malati ql1esti effe:t ti f11 rono Simpaticooto~ia periarteriosa quantitativarnente mi11imi. P ·erò in tutti i casi e ulcere varicose delle gambe. è stata netta l'im1}ression.e di calore, O.i benes(BAROON-1\JATI:CEY-CORNAT. Lyon Chir., Il. 6, 1923). sere ·è di ritorn·o alla vita ò ell'arto inferiore. Ql1a111to al processo di cicrtlri:.:::o,zione si noGli .U. hanno applica to il m etodo a 13 cnsi ta·v a che rapidamente le ulcere mt1tavano di ulcere va ricose delle gambe a t)'}Jo « coma.spetto, il fondo diveniva granulante, umido, plesso» , eioè a11tiche, atoniche, .callose, corr1pl icon isnlotti di epide1mizzazion·e centrali e racate ad eczéma1, a distu~rbi trofici e funzior1ali pido l)rogr;esso concentrico dei margini d~ll'e­ gYavi, ribelli a qualsiasi m·etodo t erapeutico, pjderinide. alc11ne anch·e ad op.eruzioni. Il tem1po di cicatrizzazion·e era generalmente Prima dell'operazione gli infe1n1i era110 tebreve e variante sec.o n.d o l e dimensioni dell'11l· r1uti 8. l'ip·oso a letto p e1r una rn1edia di 20 g-. cerai da 6 a 35 giorni, 1senz.a ~ssere strettamente per vederei gli eff.etti di questo metodo· terapeutico . co11 eS$O però non si ottene\ra ne·~ suna ci- p 1·oporzionale. J_,a ql1alità della cicatric·e è otti.ma, molle, c.atrizzazione .o una cica.trizzazione ·estremanon dolorosa, chia.ra. m ente l e11ta con rapida recidiva dell 'ulcera. I~a sensibilità cl1tan.ea r]mane immutata. Gli i11fermi erano tn,tti soggetti clai 53 a.i 69 Ristiltati im1ned.i ati eccel lenti. nnni , arteriosclerotici , sottop·o·sti a . ]avori faRisttltati precoci (meno di un anno) un po' ticosi; terreno perci ò i1oco ada·tto 8lla sin1·painferiori ai i)recedenti: daJ 3° al 7° mlese 9 ult ectomin. cere n·on s i erano ·ria-p,erte. 4 han110 recidivato T ecnico. - L 'operazio·n e era es·eguita sia dal ;J 0 a l 7° n1eE-e. n Ila lJa s e che all 'arlice del triangolo di Scar1

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SEZlO~E

R~uUaJ:i lo 1ila1ii

(più di u11 anno) non so110 ancora stabiliti perehè le operazioni tr-0ppo recenti. T u ttavia gli .._'L~. rip<)i1'tano 3 casi rim1asti guariti cl op o 1-2 a11ni e 1 a1111 o e I11'esi. G. .\IA·1 RO~OL.\. •

.Autoplastica dei grossi vasi sanguigni a scopo di stenosi. (I. NASSETTI. - Archivio l laliano di Ch·i rurgia, febbraio 1923). L A. ha praticato la ste11osi di grosse arterie e vei1e co11 un n1etodo già adoperato da l\luscatello e quasi conternporaneame11te a lui da Zepello11i e·scidenclo u11a potzio11e elittica longitudinale della parete del vaso sulla base di 4 fili oriehtativi e suturandola nel senso dell'asse del vaso. Con questo metodo egli ha visto che è possibile ottenere sperirr1entalmente oon molta approssin1a.zione 1111 det e rr~·il1ato restringimer1to del lume di un grosso vaso, cl1e p11 ò raggJ11ng-ere i due terzi senza che la funzio11e venga ad essere comproim essa. Nelle arterie quanto più grand.e è il calibro e qua11to l)ÌÙ forti sono la pressio11c e la velocità del sa11gue, tanto minore diventa ~l pericolo, della trombosi. Egualn1e11te nelle ver1e la probabilità di su.ccesso si presenta maggiore nelle gra11ùi. Riguardo alla stai>ilità del restringimento, nelle arterie, qua11do la stenosi è stata forte, si ve rifica una tende11za del ll1me stenotico 'l dilatarsi, che perdura probabilmente fi110 a che non si è ristabilito u11 equilibrio fur1zi onale circolatorio per miezzo de1le collaterali, però dopo un periodo di 4 mesi il vaso arterioso conserva un grado. di stenosi non molto diverso da quello artificialmente prodo~to. La forma che Ja plastica diede al lum e va gradualmente e 1-entarnente modificandosi : il passaggio dal cono di restringime11to alla porzione cilindrica fini sce per co1n1)iersi iu modo del tutto uniforme. 1

Qu esto rr1c tod o ùi autoplastica appare più razionale e più chir11rgico di que)Jj a compressione con pinze, lacci o rr.•anicotti e della plicatura e nei risultati sperimentali è i11dubbia.mente superjore. Su questo sono d'accordo anch-e i risultati dello Zapelloni. Ma. se si cor1f'iùera che una plastica così fatta può offrire dei perico.li i1er la trorn.bosi o l'emorragia secondaria, quando la parete del vaso sia alterato, si dovrà riconoscere che essa no.11 }Jotrù, avPre nella cli11ica cl1e limitate indi-caziorti, forse i1jù lin1it.ate dei inieto cii meno aggressivi deJla costrizione e deJla pl icat1lra. 1

G. lVlATRONOLA.

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PRATI C.\

CBNNl BIBI4' IO G R AFICI. G.

CAPO~E. La cl.ottrina psicoall tll 1ticfl di l·'re·u d.

f•rezzo I... 7.50. Editore Za11Ì t;llell i , BoJ og·r1a. Qnesto fascicolo delle .-!.ttualità s ·c ienlifìche dirette d.al prof. Lu stig ha lo scopo di dare tln riassunto della dottrina psicoanalitica. È 1lr1a esposizione obbiettiva, scevra di comn1enti e di critiche. · Le ·pu.bblicazioni come quella del Capone, anche se non 1sodd.is~ano · a pi.e no :p.ercl1è molto sintetiche, hanr1.o il m·P.rito di incitare allo studio dcl] e concezioni f 1·eudiane, che, ma.lg1·ado Le esag·erazio11i e le aberrazioni dei fanatici zelatori, hanno nuclei di verità e comt1nq11e d estano 11n enorme intel'esse. Dr. I

BLONDEL.

Lct Psyclia1ialyse. Prezzo .B,r. 0. Edi-

tore Alcan, Parigi. F.rancia, d·ov·e la d•ottrina f1·e udiar1 a ha trovato la maggiore resistenza, la ])Sica11alisi si va ora diffondendo gra.zie alla p11bblicazio11e di numeros,e e1sposizio11i criti·clJoe. Questa c:.tel Blondel se è la l)iù .r ee.ente no11 è la più .co1upleta. Tuttavia si nota su le pl'ecedenti il vantaggio della mag·gior chiarezza e di una critica garbata e 1sottil.e, che miette in evidenza ciò che v'è di sodo e di arbitrp.rio nel sistema f1~eu.diano. Dr. 111

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A . .J ONA e ~t\. J. . t Jsso. Coriversazio11i col malato 11ervoso. Un vol. di pag. 209. F.11 i Bocca editori, To1ri110, 1924. Prezzo L. 12.

Questo libro è destinato ad es el'e p er i malati nervosi ·u n fido consigliere, che, nei momen.ti di ·p V01fondo sconforto e dj d esolata ainal'ezza, può ·dair loro l l 1n 1)0·' di se-renità e cli speranza. Gli Al\. esp-0r1go•n o da.p·p rima a grandi tratti la teo1·ia educativa ·e 1si diffondono al . quanto su dU·e teani ch,e hanno con essa stretto rapporto, quali l'isterismo e l'amore. Entrano poi nel vivo dell' argom e11to, parlando d ei p.r"! blemi che })iù direttame nte interessano il malato, cj oè Pa1dattamen1to, 1'ipens.e.n.sibi lità, 1'e manie i dubbi, la volontà, 1)et· dimostra.re 1a nat11ra' dei niali che affliggono il 11e1rvoso, indirizza.11·do1lo v.e.rso quella quiete d e<l lo spirito che è lai sua guarig"ior1e. Da ul1 imo sono e1sposte le norn1e genierali di })l'Ofilassi e di cura delle • ps1con eu rosJ.• Il librr o si 1egg·e tutto con grand·e interesse e sarà indubbiamente 111i1e non per i soli malatj, ma anche per il medico stesso, speciaJn1ente p1er il prati,co il qual e, più spe1sso che n·on lo sp·ecialista, si trova a contatto eon i deboli ner\·o~i ai qt1ali deve dare consigli e J>rescrivere il tenore di vita. I capitoli sulla febbre dei 1

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[Ax~o

11. POLl CL IXTCO

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decin1i, s ul le die1}epsie. la stiticl1ézza, sui parenti dei rnala1i nervosi col11iscon,o giu,sto, men tre il1 quello snlla formala per viver be11e troviamo ti.na concezione serena deJla vita ch e dov;rebbero 111 eùitare a n.che quelli cl1e si riten g·o110 hen lu n.gi da ll 'es~ere n·e.rvosi. L3' larg·a e . favo1·e,vole accogue.n za che incon trPrà questo libro dall'apparenza così piana e sem1J lice, come si ad·dice ad t1na ·b onaria conv·ersazione, sarà certam,ente apporta tric e di renli l)en·eftz1 a qnef>ta catcg·ori a· di 1na.l ati. •

fi I.

XXXI. FASC. 23]

AtCUEMIE. SO&IETA MEDICHE. CON6HESSI. XIIl Congresso Ostetrico Gi11ecologico. _\' (( pf)/ i.

.)-G n1 a fl!l i u

/ fJ;Z,.'J.

XPlla 8crluta iu;1ngurnl<' P presa l'o<.;ta~ione per lc.1 in augnrnzionp cl i un buRto n1a r1no1·c'o al RenatorC' 111·of. 0T'r',\YlO :\1 OHJ :-i.\~\"I. 1>;1 rht ro110 ll l' Ila :-.'O lC'n11t=- <·01111nf\trlO l':lzione d el g 1·;1n<l~ ::\1Hestro d(>ll'Ostt-trir ia iutlia11a, il rappre~u ta11te òel C.'olllu11e, delJ'UniYt•rsit~l. della l~acoltit n1edica, il Presidente della Società prof. Gl1zzoni, il prof. sen . Pesta107.Zèl, il prof. l~'n nl'e cli Parigi. il pl'of. )Ii randa, Pre~ide11 tf) del C'o111:?:res~o. g:iil n l lie,·o, o ra ~ucces­ scn·e rl<'l prof. :\lori"ani.

Lu base orga riica clei pP 1·1 ertim e n i i sessitali. Prezzo L. . Edito1·i Bocca, Torino.

LA

CARA.

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1

In qi.lesto volum.e, che è '1lla seconda. ediziu ne, I' _i\. ·e ·por1 e i te11tativi di spiegaz i on.e dei pervertim,enti ses•st1ali. La teoria che i1iù per. I

St1ade il J_.a Cara è quell~t organica. per la quale ogui pervertil11ento della, ft111zio11e &essllale è deterrni11ato dall ' abrrraita innervazioT1e dei g·eniìa li o da difetto delle vi·e di cond11.zione. Tuttavia egli n ·ella pntog·c11esi dei perve.rtin1'enti fa posto nncl1e a ll 'isterismo, a.ll 'ep ilessja ,ed ai distt1rbi e11docrini. Il lav.01·0 .. i cl1it1de con 1111 jnter.essante caJ>itolo s11 la l)rnfilnssi s1)ciale -dei J)ervel'ti111 " 11ti. Dr.

XC-' llil •.'ef/11/a scie11lifioa fu letta la ] t 1-;L.\ZIO:'IB I.

Sulla sifilide degli. organi sessuali femminili. · J>rof. CAl'Pl-: LL\.\I ( .\l pssiH<l I. r<'frtl<Jre. - Ginecologi ~ Hifilogrnfi trn:·cu l'i l l'OfiO r<ll'g'OUl{llllO, COSÌ fnronO pos~ibili erl'ori di diè1gnosi (neopln :-;1ni in luogo cl i lel'ioni g:ommo~e ocl 11 lcerose. n1etri t<:' Re11i le in l11ogo cli angiosC'lero~i uterina ll1etica). 11 R. si occ11p;_1 t:'\ sclu ·iYainente flel l'Hnnton1iu patolog;iC}l e della .dnton1n tologia <·li nica della sifilide gt>nitale muliebre. ,"{ifilicle d('i g<·11itoli c,1;/(•r11i: 11<' .for1ne ini.i;al'l dt>i •qenltali estPrni so110 coHì eh·utati <l<ll It.: 1) sifiloma erosivo; 2J papuloso cle~qun n1 ante;

3J ulcus eleYatun1: PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. GALLI. La pro i:a lii In l.c::a l ra 11 el lr1, ~ ua (l,,Z·iu1ie . -'i U·i. nio1Ji ;ne,, 1i rlf' l cuurc: e cu1ne in e.;::::: o di

G10VAN:'\-1

a.rrc8L.u degli aoces~i <li taclt ica rd ia pa·r . - Gazr.. Osp: e Clin .. 192:-J. 71. Io. JJiocardio sistP1na nervoso <' J>Ric//e. - Riv. O~p ..

1 g~:L H.

Iu. D<'l _ri/! 1, .r.;su f a rin .r;r•o-csofnr1eo-ca.rrliaro. Jllal. di CUOl'<?. 1923.

Le

Ju. Contrib uto all 'J si 11<7io ,,,,,,(/ Jl('l'J"Olf!ifl dl'llo li11 q·u a ed alla S1l fl C Uro. (jaJ,7.. Q~p. C' <..,lj ll ..

1923, 97. Iu. r-1terio1·e contributo (lllo .c: tu<lio della b·1·0<7ip11eo spontanea, e pro·v ocata. Atti 8or. T,omb. <li Rrienze lnecl. e biol., 192.3, XII, ~Io. [ i n

doppio treq·nn. rii per l'e vacu.azione àe,qli Pr7Prn. i pPriferici. - ..:\ tti $oc. T;0mb. di Rcienze n1ecl. Cl l>jol.. 192:1. XTJ, :1. • I o. .<:; u 1J re la al 1 r r11nei,n1 a " rie 11 7o r. - ,.\ rr11 i y o:::; cl<' cn.rdi ologin y h e1n!1 toloµ:in. 1 n2:1, 12 dice1nbre. In. B raflipnea <>SptJn f <ì11Pa !I JJrn roro<ln .Arehj , ·os cl(\ c>nrdiologi:i _,. hf\rnntolop:in. 192--1. ~ - f<'b1

braio. Io. J/es(·fflil'r J'('NJJirotoirr> aprè8 l'éprPllP(' dr 1 ~a7 sa7,;a. - •.\rcll. int. cle Physiol.. 1923, ~1 dir. In. De11a:ièn1e con.f 1·ibu I ion 81lr l es o.·cillations. 00('11 r nl f Prna.nt (1 '01Jgin e b·u lba1re. .<\.t·(·ll. lli<-l l. d t1 C0€111', 192.+, T. Io. T/au1ne11tare conti11110 clelle >nalatlie della rirrnln~· innr r• 1111 problen1a 11·intcre.~. P generolr. ('nrnP 1>n8.c::in·1'HO f>J"1rr <•dr>rr·:, ~or. T.0111b. di SciPn7.l' niPò .. 1~l2-t. '>l :1pril0.

-!) sifiloma cro~loxo: :)) ~ifìlo1n~1

i10-d oso indurato : 6) ulcera tf'1~b1"autt•. ~oLeYole, che que ti non l'<ll'i sifilomi sr">es~o mancano d~l­ l'ind11rnmento ba s~1le così carattel'istico nell ' uomo. Le r11a·n ife8tazion·i seoon,darir hanno nspett.-0 differente s ulla mncosn. da quelli snlln ente: i condilon1i piani vnl,·nri sono 1111 Jlo· solley;1ti <' rossastri - qu e lli c· ntnnei tnlorn :snn o Y<'rrnc-oi<li e pa 1>illon1n tosi ecl ;t llora la diugnoRi è cliffici lissi!ua. Le for-m e ter-:·io rir dei ff(' n itali r·st ern ·i 11 011 in-

('on 1'<~11ite1 innln, l'estio1nc11e. il 1111n1s cl~lln YlllY:.l . 11 Rifìlorun ipertrofico lliffu8o YlllYa re (FOT' R:\IER). è cliffiC'il1nente

freq11en t i po. i:;;ono

~~"ere confn~

riconosC'i n to. ~ 1'i'fi.lirlc d ella ro11i11a. Y::tgi11a ~on o i·aran1rntt>

J.e iSitilusc;lel'o~i tlella ri cordate: i1on è fletto se J)er<:hè yeramen tc rare o perehè rnramente diagnostica te <I causa tlelh1 loro llbie:azione ~ clella loro .·tl'ann n1orfologh1. Sifilorn i in i.:·ial1 niicrooc-opici forn1ati <1:1 40-50 plaqm:"lcellnl~ <.'\ linfoc-iti <~.\xony e Cll.\ TELT,IER) j)OSR0110 sn1~gire <l ll::t l 1i1Z i ~'l1t(' e d all '<1~R('l'Yatorc . T.t• ntanife~tilzioui SP<·ondari<' F:ono coi-;tit11ite d<l c-on<liloa1i ph1ni c-he rassomi~:liano a qt1clli della cut(\. I.e 111a.nifr-~tn:·ioni terziarie: (J o gomme cirC'o~critte , ~o i11filtrati <liffnsi, :1° gomme HCleroticl1e, 40 goo1n1;\ f11 ln1 i nn nte) $i. prc:>stano ::t cl errori cli diagnoi:-i. ~..::ifilide dell'utero. - Xotevole il <·outrihuto 'lPg-li At1tori it.aliani. Il sijilorna 71ri1nario del Cflllo f:. i·aro. non ~appinmo ~ in ;11odo :1~:ol11to o relnti\·a111t:'\ nte Hll n <litficilf' oR~ervazione €'Cl alla s11a rapida p:uarigion<'. Di solito è unico. di rado doppio o triplo (FOURNIF;R-T,E PTLETrR), di s;olito ~t~I ~nl f'arello anterior~: pr<'~<'nUl.~i .in forma papulo-


f.r\:\~O

X\.'\I;

FA:-;(,

23]

.ero~iYa

od ulc-ero~l. SKUTUL descrive una forma eroRiYa limitata, faleifor1ne, arrossab1 . Per il R. 1a forma tipica del collo è la papulo-erosiva, che può esser confusa, senza la bioJ)Sia od il criterio {lf'lla cura, col cancro. l .. P fornie seco nàarie ·arebbero S'll-l co llo (OZEN~EJ: 1) l'e ritematosa; 2) l'erosiYa: 3) l'ipertrofica -esl1lcera tlva; -1) h.1 papu Iosa; 5) l'ulce r osa. da n ltri -non sempre a 1n1nesse. J~ nianifestazioni ter~i.o rie dn 1 R. sono ridotte a tre: 1) ulcerosa; 2) gommo!=ìa; 3) scle rotira : talol'<l di diagnosi cosi difficile c h e n e n11che l 'esam~ i stolo~ico vale a diff(\re nzin rle da :iltre forme n1 o rbo8e (lYCEYER) . ~el corpo dell'1tte,·o 1~ono sper·in l n1ente descritte l~ forme terziarie. 11 R. penR<l <:h e vi clebb::tno -esimerP anche le forme prin1aric> e :;;eçonclarie. . I Je fo r1ne terzhlrie clPsc1·ittC? ~ono : I) l a go111n1<JR<l: 2) ln :-:C'lp1·otiea: :n l<i ulceratiYa f ungosa. J,n fo rn1a g0n1n1osa può e~ . ·er diffn.·a o circoscritte.i . J,<1 ~eh'roti ca è ipe rtrofi r a 0 n trofic:-1. J..a fungosn <lit lnogo ad a umento <li Yo111 n1e dell'utero con en<lon1<'trio i srw~it-0 ed infiftrR to <li <• l('n1enti . e111bl'iona li. ll R. c r e d e ch e questa nltinh1 forma po~­ sn presenta r~i a nche in periodo ~econcln ri o. Sinto1n i della sifil itle u I crina : dolore. e1norragia, ch e - escluRa. p1·e('ecl en zn o Pl'<'!-:C' nza ò i Hltri pro<'flS~i 1uorh0Ri <1 Pbbono ffl r Pl ·n~1 re n lln ~i fili de. Prin1a Ri 11anuo 1ne no rr:1gif', poi n1et1·orrap:ie n tipiehe nou gravi p<.>r .·oli to , ral':1111entC? cos1 g·rRvi cla (·on1)lt·onH~ttere la ,-i ta. Si J u)s.~0 110 aYere a 11c hf' anJC'llorr f?e <'h e guariscono <·on ln r n ra specirir <1. )le trorragin 8inr> 1n aterio è i 1 si11ton1n obbiettiYo ca ratteristito. Il dolorP non è Rf·n1p1·<· rn·t>s<• t1 t(•: f. i11ognstrico. ~orao, gra vativo. È i::0n1v_rc l'i :·rveglin to con 1a oesplorazio n e lungo le arterie n tP rinc o negli nnne~~i <'h<' pPrò risul tano ~ n za ] (\~i onf' apprezzabile. Perdi f <' r1enif nii a,b bo'n danti, irorose. <.li cattivo od01'l'. r h 0 non trov ~1no ragione anan lnestica od -obbi PttiYa debbono far pensare> a ll n ln(\ non ·sen1pre sono presenti. C'linicn e laboratorio ci son o utili a lla diagnosi. io;~hbr11e talora (casi d i ~EISSER 0 ~..\C:Yl l'indag ine ist olog-ica ]) U Ò non dare indicn zioni ntili. Allora hii::ogn:i n tt~nderf\ l::t dj agno~i ~<llo cl;1 Jla terapia • 1

~pecifica. ~""ifil iàP

749

S EZJONE PRATICA

d elle 8 ll 1.p in!! i: :B...,tL segna ln ta la prima volta in una eredolt1etica di sette inesi nel l Rilfì ·cla BALIJ.\XTYNE e WILLIA)IH. Xon Ri hnn110 n ntn rnl1nente forme primariP: 11o:n sono c·onoRc·i ntc> P<?l' <lifetto di osservazione forme. ~co ndn ri<' . I.e in a-nife. t<lzioui descritte sono terzia rie : catarr ale. ~on1mo~n. 1-.x:lerogom1nosa, sclerocisti('<l. _Rinto1ni: Jn()corr<'n. m eno - fl rnetroragi::t . <lolo r e : i111 ll-i di ca r :i.tteristico. l Tna f aRe <"ongestiY:t (trombe blen. grosse. dole nti) forn1:.1 ipertrofi<':l: nnn fase atrofica indolente (tromba rigida .. c111r<1. cordoniforme) . .<:S ifil irl<' fl ('l7'orn;o: forn1<' io;pC"oncl<1 rie <' t e rziarie. J .iAFFOXT cl<'~Crive nna forn1a <'ongei;;tiv:l iniziale. poi l 'OT';l ri t<' !=li f n :1 c n tn. qt1inrl i ovari t<' gommosa a nodt1li dis~e1n i11n ti. rong:lom0ra ti. infiltrati o -con fluenti (gon1n1<-' n1ili:1ri o Yolnminose) . C-Osi 'si nnnno for111~ ~C'lf' 1·oticl1P. ~rle 1·ogo1n1noi::e. sclero<'i·

s tiche e l'atrofica sclerotiea pura , nd isole prima poi globale. Sintomi non caratte ri s tici : dolore. léucorrea, emorragie. amenorrea . .JouEN dice : tumefazione deg li anne .. si, mobili. poco dolorosi, fanno sospettare lue tubarica od ovarica e guidano a lle ricerche . • Ricerca batteriologica, sie rologica. istologicn e t(:>rapet1tica g io ve ranno alla diagnosi della s ifilide genitale femminile, poco pote11cl oci fondare s ulla sin torna to logiea che non è a ffatto caratteris tica. ~nrnnno s ufficie11ti C)l1elle ricerche sempre? Non q110lln della spirochete non Ren1pre positiva. ~on ~en1pl'e q11e lla s ierologir.1. co1n e g ià biolo~i:1 e sitì1ografin ci h ::l nno moRtrnto, e d a cau sa di speci.1li . ta ti fis io logici dPlla ~f()ra genita.le. 1\Ieg-lio 'n le la r icet ca i..stolog-icn per qn~ 11<' Rezion i de 11'3 ppa rato genitRle ragainnt C' col bi ~tnry o col r u cchinino tng-li e11te per biop~ia _ Deve tenersi n1eruoria della e r eflolue co11 u1~tni­ festazioni ge11itali, Jneno l'al'e cli t1unuto si creda, ch e nll'inizio dell'età pubere dànno ,1 nemi ~1, disn1e11orrea. me110-metrorragie i nfr{l na bili. che cedono l-iolo Hllt1 terapia speri1ì ca. I)ott. i\iA~LlO l~ oNA~~o (X<1poliJ . - 1;0 .. in b;1 .. e nllo stuclio a11ato1no-1)at0logico cli :::j casi cli sifilide genitn le. ricl1ian1a l 'a tt~u~iotH-' s ulla r eln ti va freque n zn. clelhl localizzar.ione 1llO' l'bO$U. Sulla I>OY<..'rtà di ~i11lon1i. clic induce <l freq11enti errori • d iagnostici. e s ulle Yfl rie tìt i!=ìt<1l n.~ic·hf' :-i 11<' q11n l i pnò da r luogo. 1ra101·;1 l'uni (';t ~i oto111atolo~i a è 11<1 ta da menorrap:ie e inetrorragie i n seusibili ad oµ:ni cura (Y:lR<.;olite)i eh e non sia la s1>ecific<1. Forn1e ana torniche : g r n nnlomatosi plaRn1ncellula re. p laRmoRi polipo~<' forme g·r~lnn10111~1tose cronich{l (go1u 111e l - j;l 1ino~i : le quali ultime poasono perRino con<ln1·re a<l 0t·rore, perchè non trng gono beneficio dn Ila c·n ra ~pe<"ifif>a. DiscussionP nlla 1a ·r el((:.io·ne.

I'rof. ('OY.\ ( I')a l~ r rno). ·- Rife1·endosi a Ila ~nà r elazion(• s ull t> 1n~triti eiuor rngic·lH', egli erede c he nella loro ~~ne~i ('om e in quella del la menopaus a l a sifilide abbi<l parte lin1ita ta. · ~Inggiore parte ha la diRfuuzion<? ov::tric8. l)ott. L)E P ACF. ( 11rinclisi) . Ri<·orda ll11c' casi cl i . ifiliclC' ge11itnle fe nuni nilr: uno <·011 g ro~~ tn1110fazioni nnne.9iali, un ~ ltro nel qu n lfl 1;1 r11ra 111prcnrinlP i1011 elette L>uoni risultati. ~i J)ropo:se tli tentar€' j} rnschinn1ento pf'118:1 nclo :Hl nna forn1n superficia l e clell'en<lon1etrio. D'jn1porta11te hn notato n<:'l primo ca~o ltna ta rda menop~n8ti (!15 n nni ) contrariament<> <llle affer1nazioni d E>l n. chP dicon o p iù fa cile l'an1e norrea. f'r of. DECIO ((';1gliari). h1 ricerca i s t ologica [>E>r gerrltale femmi nile ha l::t 1n inimR quella Ri ~rologir;1 Prof. GELLI 1Firenz0).

-

Co11ferma col R. che la diag:nosi de lla ~ifilide

n1 asRim a i1nport9 n za o qt1ella ò0l trepon0n1~1. - RiroròR n11 caso di ~i filide genita.Jp fen1minile illu~trflto nel 1896. F:l not'l r e l 'import~1 n7'a 1lPlJa cura ~pcrifi cn n scop<> diagnostico. P1·of. CruLLA (l>alern10). - Non rred(• <'h<' le11conl ;1~i0 ò~l collo nte rino po~sano esC'lnde rsi d:tlle


750

IL POL1CLINlCO

forme sifiliticl1e. ~e l'iferisce un t:a:::>o. Dolliandu al R. se a lui risulti che Je sitiliticl1e genitali abbiano più frequente la gravidanza bigemina. Crede ancbe egli che, oltre che leucorree blenorragiche (tanto più f1·equenti) si possano avere leucorree da localizzazioni g·enitali nelle bawbine eredoluetiche. l:'rof. J:>E::;'rALOzzA tRoma). - Hicorda un caso di i~terectomia per metrorragie tipetute c1·edute legate e fibromatosi <lifrusa, che poi furono megliu messe in rapporto con la lue. Casi di questo ge11ere fanno vedere la necessità di indagare eventuali precedenti sifilitici nelli'nterpreta~ione di talune forme di ruetl'iti emot1·agicl1~ e specialwentt! prima di interve11ti operativi. Prof. FERRONI (Firenze). - Le manifestazioni Rifilitiche primarie del meato urinario possono sin1ulare il prolasso della mucosa uretl'ale in necrosi : ricorda un caso. Non sono i·al'e le forme prillUlrie e tel'zial'ie dell'utero. La diagnosi differenziale col carcinoma risulta quasi sen1pre con l'esame istologico. Quaµdo questo resti dubbio, il criterio terapeuti<.!o ne . soccorre -sempre. I>er le forme luetiche del corpo uterino, le metrorragie se non sono legate a rilievi obbiettivi evidenti e se si dimostrarono ribelli alle abituali cure e specie alle opo- e roentgenterapiche, fa praticare la r eazione di Wassermann talvolta con risultato 1>0sitivo. Del resto, anche se la reazione in tali forme è . negativa, fa i>raticare la cura antilnetica. Queste conclusioni non debbono toglier valore alla esistenza delle for1ue 1netrorragiche da di1sfnn7.io11e ovarica (metrorragie sine rnateria). rrof. OLIVA (Genova). - Ricorda un caso nel qun le i I buon l'isultato della cura antjluetica, a ttna ta . non ostnntf\ la negatività della reazione <li V\r.. per una lesione sanguinante del collo, g}i fece ('VÌtare la isterectomia {.>er l'esclusione della diagnosi di neoplasma. Prof. OAPPELL.\~I (Messina), 'relatore. Iti. pondP: circa le forme uterine metrorragiche sine materia che, ise è vero ct1e non tutte siano Ritilitiche, è bensi vero che anche con R. W. negativa inolte di esse sono sifilitiche. Crede che non possono esser denegati si:filomi intrauterini, specie quelli che si dicono costituiti appe11a di 50-60 elementi cellulari rilev<tbili solo al microscopio . Non crede esatto affermare che ogni leucopl8sia genita le sia di Ila tura sifilitica. l~ELA;t,IONE

II.

Paiogenesi e terapia del l'eclampsia. Prof. _.\..ccoxo1 (Parma), relat ore . - Ricorda le varie t eori su lla p::ttogenesi <lell'ecla11Jpsi~. facendo largo ca111po a lla toria della malattia. Espone nna sua unova concezio11e che si basa sul principi fo11dan1e11tali dell'nssiruilazione <lelln citodierc~i e 1.lella simbiosi. sui quali GIGLIO Eos ha e<l1ficato la sua o~ra sui fenomPn1 fondan1entall della vita. Nella simbiosi g:ra Yidicn il R. con::::ider a la mndre, il feto, e fra essi la placenta. N~lln mad·r e conslctera l'armonia simbiotica dei ~uoi '\"ari organi col proprio mezzo interno ri : : nl ta nte à:i Ilo

[ ..i\NNO

XXXI, J.i'A~C. 231

t;Càilll>ie\·ole contributo dei pl'odotti ùi ::1ec1·e~ioue cellulare. L'orgr.vn:isrn u fetale costituisce a ·s ua yolta un altro .sistelll.a simbiotico inditJe11<.lente dal pri·m o che costituirebbe j 1 $ UO ruezzo estetno. Nell'organismo fetale si ha la stessa corrispondenza del proprio mezzo ambiente interno cu11 i vari org·aui e tessuti che lo <.:osti t uiscono. Xellà plaoen,ta si hannò elementi ovulari costtetti a svolgere In loro attività. fetale in un inezzo interno. che non è il proprio, appartenente all'organismo materno. La Yit.a cosi del trofoblasto sincizinle è in uno stato di equilibrio instabile, precaria, ed il suo accrescimento irregol<1re, muteYole. Il parto cosi potrebbe C'onsideral'si come un fenomeno di autoselezione nei rapporti dell'ol'gllnisruo materno, eh~ tende ad eliminare gli organi che· non sono compatibili col s uo mezzo interno, e cosi il termine della gra vidanzd rappl'esenta il momento in cui anche i1ormalmente lo stato di equilibrio fun7.ionale r:ig;giunge il suo lillli te n1assi1no. L'eJirninazione . dell'ovo nel parto rappreRenta così la successione più normale e più favorevole in rapporto a questo particolare stato di alte1·azione e di rottura del normale armonico equilibrio funzionale della nuova unità simbiotica (n1adre e feto in via di svilnppo). Meno favorevole successione si ba qu:i urlo n 0lla placenta si hanno processi di assin1ila?.ione e qujndi f:i tti proliferativi disordinati (d ~sagerati, oppure predominio di fatti disintegratiYi con degenerazione e necrosi. Nel primo caso si av ranno nella madre· alterazioui meccanico-tossiche per invasione nel ~uo organismo di elementi coriali proliferanti (mola vescicolare corion 0pitelloma) e forn1e tos~iche (autolntosslC'azi0ni gr::tvidiche. eclan1psia puerp~r~tlè).

1Dclnmpsia e corion-epitelio1un, cosj. sal'Pl)bero le più in1portanti m::lni'fPstazionl della roth1r~ rlell'equilibrio fun7.ional€' organico ~ra,·idico .....\.mbedue sono legate allo sviluppo di tessuti ovul:t ri di nuoYa formazione, e più precisamente flj quelli extraembrionali che vengono a costituire con1e Jn saldatura tra il nuo\o essere in v1a di ~,·iluppo che atrerma i suoi diritti alla vita e l'orgnnismo mBt.erno che difende i diritti rlella sna P~i~tenza . 80 la n1ia C'oncezione è ginRtn. ambedne r:;tppre~entano st.adi, aspetti e 1non1enti diver~i rli uno stesso proce~so: quello per cn i Ri detern1ina qnelln progressivn 111odifica7.:ione dPI me?.7.,o ambiente interno. del plasma n1aterno, che, se è nece~s.aria conseg-nenza e condizione indi~p()nsn bile n lln \ita ed allo svll11ppo Cli t::i li t{'~$nti di n11oi:-:i for mn zione, che sono venuti :id innestarsi neJl'ar1nonica 11nione silu biotica dei YRri orgn ni 1na terni. dovrà necessariamente po~i:tre ad unR profonda· ripercussione su tutti gli organi e te8. uti materni , e talora anche sul modo di accrescersi e sulla 1•ila. ~te~sa di tnJi te~snti ovnlAri con1e s nlJo i::te~::::() embrione. A seconda poi che da tale squilibrio f1111zi ona lcne riSt1lterà mag;giore o minore lesione anatomka e funzionale a ca rlco di 11n organo o d::t tt'altro • nYremo: nelle ordinarie manifestazioni ~:raYiciirhe il predotllinio òi questo o q11el ~inton1R o il parti-


[AN~O

X:\XI . F A. c. :?3]

~ -F.Z.

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colare aecentua r.si di uno ùei comuni fenomeni gravidici, senza che ad esso possa darsi l'im por tanza di un vero fatto morboso ; nelle forme di a utointossicazione 0·1·a , idica tutta la ricca va rietà di fo rme con cui esse possono presentarsi, d<t Ile a lbnmi11urie a lle a nemie perniciose, <lall 'ittero a ll' a tl'ofìa gia Ilo-acuta del fegato, dalla scialorrea. a l vomito incoer cibile , alle de rmatvsi tossiche, ecc. Corrispondenteme11te a l modo di evolversi di questo particolare proce~so cli j11stabile eq11ilibrio ma terno ovulare p rima, di intossicazione poi, la terapia dovrà a d n.t t..'lr si a lle Yarie fasi a t traverso cui esso pa ssa. fa si cl1e co~titn i~cono come a ltre ttante tappe nella !Jr ogressiva d isorganizzazione funzionale del complesso sin1biotico n1aterno-0Yula re. Con le norme diet etiche ed igieniche, con la regolarizznziont'\ delle funzioni ìntestinnli , n t t ivando i pr ocessi di ossidazione, essa cer cherà a nzitutto d i e\itnre I'i11sorgenza dei primi fatti di squilibrio f u11zio11ale . Quando q11esti s iano gi à in a tto con una l)i ù attiya ter apia lli sintos. ·ic:<t nte. cercher è di a r restarne la progr essione. Quando questo non si 1·i0sca a d ottener e. e<l i fatti d 'intossicazi()ne. d i nlt(' r:-ita fl.1 11zio11e reunle (<l lbuminl1 ria, cilindruria , etlemi) per~istano o compaiàno i primi st:adì IJiù gravi tlell' i11tossicazione . la ter apia d ovrà pr ovvt'.)dere a de terminare a r t ificialmente la r ottn ra cl i q1Jella si.n1biosi gravidica, che è gir1 in s tato cli crisi, riprodnc~nd o così <ì d arte quell' autoselczione che spesso riesce automaticamente a salvare la posizione ed a r ist abilire Io e<1uilibr io t ur bato, e la eura in questo periodo, colpendo la cau ~n . l 'origi11e del p r ocesso, potrà esplicare t11tta la St1a efficacia. Qnando già la di ~ org;ani zza zi o ne f unziouale dell 'organi smo 111a terno ~ ia progr edita ed i l quadro eclampsico sia inizia t o, pot r à ancora la cura cau sale, l'inter r uzione della gra.vidn nza porta re qua lche va n t aggio, ma la cura dovrà a l1orn ser ia mente preoccuparsi di cor regg01'e e ··iC'quilihrn re il t u rbato ricambio materno. Qua ndo questo. già profon<.l«lmente sconvolto, domini la situazion(\ e la sintou1n tologia eclampsica a bbia l'aggiu n to il suo mas~imo STiluppo, la cura non J>otr ù p iù arrivare a colpire in pie110 il processo. che rr\rh orn mai rotto ogni ba r riera. L a cura - nnr t:e-rcn n<l o se è .poRRihile <1i elimi n are la cau Ra priJ11a - &1 rh Jll'f'Yi1Jp11t<' tll<.' nte 8in' tomatica. 'L e lin0e ge11 0r a li della cu1·a son o la stre tta deriva zione dc i concPtti pn togenetici de lla intosRicazion e. I/efficacia clel metodo a t tivo i1011 er a dimostrabile quando es~o Yeniva applica to i11 og·ni per iodo del in·occ.·so 111orboso con n1ezzi - i più cti "pa1·ati ed a nch e i nleni ncl a tti. Tu con'le ~e 11elht t eravia chirurgica del c:a rci11on1 <1 11terin n 11011 si t enesse conto ùella diversa <liffu ~i one del pr ocesso e si prete ndesse di val11ta re 1't>tlìcacia terapeutica di ta 1 mezzo ct1rativo d n ll' i n ~i€'111 e (1ei risult•1 ti ottenuti. ~ i1er qu0 Rt o c11 C' ,g li opposit ori i·1 questi ultimi a nni ha nno i>otuto t r o\ a r e buon giuoco nel t entat ivo di demolizione ùellR ternpia att iva e I

,I:~RA t~

·rie..\

751

dei l)l'itit:ipii a i qua li es:sa ~i illspil'a, basando::;i ~ni ri ·ulta ti st atistici e sulla mortalità complessiva ottenu ta con tali sistemi . 1. 'aver fissato du nque le indicazioni ùei vari inezzi . tera pe ntici , stabilenclo il ne<.:e::>sa rio parallelismo fra 11t1esti e le varie f~i a t t ra ver so le quali ::)i svolge il processo morboso, e l 'indispensa bile legame fra gene si e cura, l'avel' dimostrata l'efficacia clell'intertuzione della g ravidanza, l'aver ridato a qttest o 1nezzo terapeutico t ntta la sua i1n por ta nzn di cu ra causale, s ta bile11doue i Ii.miti e le indicazioni e la caratteristica n1nggior e del quad ro ter npe ntico t1·acciato da I R. /

La àilui.z io·n e del siero di sangue n elle nl bum·i n,.ut·ich e e ·n elle eclarnptiche. Dot t . G. A.LB.\ NO (R oma ). ~ I n 24 ecla mptiche e i1t .10 a lbumint1riche l'O. ha studia to, col r efrattn 111etr o di Pulfi:icl1. la diluizione del sier o di ~a ngue . ~lentre per lo r>i11 l 'indice di refrazione 1::• 1·n abbassato, tè.\ lor n r aggiungeva Ya lori normali, sicchè . s i r it iene a u to riz;z;,tto a concludere contro la teoria dello Zn ngenmeister , di un ;t <:ostante icl r e1uia i n t a li :~ta t i. p~1 t ologici. Il trattanie·n to <lell' eolanipsia nell'I st-itz'1to ostetrico-gin ecologico (li l lil.ano ed il taglio cesareo ra .qin nlP. .

l'rof. I{'oss.\'l'I (:\Iila n o). - P arl;1 del t r attamento dell'eclan1ps ia i1ell' I s t ituto d i :\Iilauo, rifer endo intorno ai cli Yf' r ~i 111etodi. cl i c11 r a med'ica e oliiru ry ica vraticn ti. e de i risnltati a\nti su 4!50 casi t ratta ti. Nella (~linica di ~li l i.1 110 l 'O. ha fatto larga parte al taglio ces;.1 reo '"agiunle (40 casi) con br i l l ~ nt i r isul t}l t i. Pn rla delle indicazioni in geuer e IJPr qncsta operazione anche in r a1}por to a l 1non10nto ·della lDnla ttia. 1

Discussione alla 2A. re la:~· ione . Prof. I'ESTAI.OZZ.-\ 1Roma) . - I.,a t eoria patogenetica dcll 'ecla1npsia esposta da l R . con ingegnosa applicazione di iirincipii di filosofia na t urale, rip or ta n l ep;~i g·enera li hiologichc il concetto fond n 111en t n 1<' pn to11;e1H.)tico che delle a u toin t ossicazio11i g r n Yi<liche YE'nne na t rocin a to da11·o. da un tren teuni o - oram'a i ovunque a dotta to. È rla turale che a g raduali lesioni placentali corri spondn no grn cl un li f n tti clinici. T rova che i 1on è facile 8c>n1pre però scoprire quelli che st abilirebbero il n1omento òell'int errn :t,i.one della gravidn.11za J>rirua dPllo Rcoppio <.l e ll~ at ta. ~co 0clamptico. Jlrof. CosTA (Novn r n). - I.ro stato preecla mptico rn1ò eR$iel' i·ileYn to tl n Ila reazione no voca inica del1·o. introdotta - ~e essa avvie ne rapida. r)rof. llERTI~O (P a dova ) . - Domanda come la nno\Ta teoria vatogenet ica della eclamvsia p11ò accor dn rsi co11 lo scoppio della c0nvt1lsione in puerperio. J)on1nrt<la qua lP. secondo il R .. linea tera11en tic<l clop0 la cessaz i1)nc degli accessi. eclamptici . Dott. no~r PI \ );I (R oma) . - :\ella clil1ica di R omH il lu1ninal sodico per via cndorachidea dette b11 on risultato. Prof . CLEMENTI tNapoli). - Ricorda i lavori del co111 pian to prof . P oso, ora continua ti sempre nella


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l L POLICLLK l CO

Clinic;.a di N a1Joli dalla prof. sa D<.ll Collo. sulle a lt•: razioni I>lacentari. Prof. CIOLLA (Napoli). - Ricordn i suoi lavori sui lipoidi placent.:'1ri e domanda al R. il suo pensiero in p roposito alla possibilitìt che tali lipoidi valgano a co11solidt1re ln teorin. tlell'intossicazioue da lipoidi place11tari eome pa togeneticn dell'eclampsia. Prof, ScHOOKAERT (LouYàin). Riferisce un caso di eclampsia in puerperio con coma e molteplici crisi di co1rrulsioni. guarito con sala 8so e morfina. Domanda come un tal caso IJOS'sa spicgarisi co11 ln teoria dell"n ntointossicazione d'origine placentare. Prof. FosR\TI c~Jiluno). - A i1ropo~ito del tn glio ce~<lreo :1rldo1ni11nle nell'ecln111 l)sin. riporta 1:1 stiltistica di Ho11And (195 cn~:i) . n1ortnlitù u1n.terna 32 %, fetale 50 % e quella cl i ,Bride {15 ensi). mortalitìt m aterna 66,6 %· Patroc>inn ln p r eferenzn per il tagli o cesareo Yaginale, ~peci:1lu1e n te ill base ai risultati da lui ottenuti a l\1ilnno. Prof. MICHELI (Roma). - Riferisce i risultati della cura n1edica e cl1irurgica della ecla 1111H;;i n nella Maternità di Roma, da lui diretta, per gli ultimi O() casi. ~ella cura medica 11a sperin1e11tnto con successo frequente quella sieroterapica (siero di gra Yida sana), cura che risulta razionale in ordine ai concetti patogenet ici dell'autointossicazjone gravidica. Ricorda i vantaggi del veratro nei Cc'lSi di sua sicura indicazione (tachicn rài:1 ipe rte11sione). Con la sola cnra medica otte11ne 18 volte il parto spontaneo, 48 volle l'inte rvento fu necessario per l'interruzione delln gravidanza, che dt1e volte ft1 attuata co11 taglio cesareo addominale (2 madri Yive, 1 feto morto) . ::\lortaliti1 comple~~i­ va materna per le flG eclampticl1e 10 %. fE:>tale 38 'X\ · Prof. FERRONI (Firenz<?). - Crede debbn abbandonarsi il dnnlis1no ternneutico che di\ide gli Oste. trici in interYentisti 0 non interventisti. AnchC' questi ultimi pro\Yeflono ron cure ostetriche oltr(\ che con quelle merfjche . Prof. NAMI.\S (~I::tnto\:1). -- In qnarn11t·nnni <li esercizio si è sempre vnlso con vantng:gio del -r0ratro. Per il parto forz:ito nf-ll~eclnn1pf·d•1 <?bbP nn solo caso <li mortP. >rn i n rlottò 11 r n ~c hi a n1ento post-pa rtn m. . Prof. ScrIICT<ELJ<~ (Strnsbourg). - Nei casi di <'clampsia in g-ra\idanzn di solito nessnn int()rvento: cura per narcotici. Il feto n1uore dopo qn:i 1che giorno : 11 pnrto S{lf,?:Uf\ spo11tnneo dopo qunlclH.'l settimana. Prof. Acco~cr (P~1r1na) (·r ela.tore). J{iHponde ai vari orn tori. ~

Comunicazioni individuali. .Votr di endoari1iolo.r1ia fetalr" .

Prof. P. GAIFA)fI (Sjena). Ha studiato in 11umero~i feti lo sviluppo dei Yari organi endocrini nei rapporti col ses8o, con ia costituzirnH) generale nrlJe òonne sn11e e 'on tossicosi gr u Yiflica. 11pi f eti ~ani e nei 1no~truosi. Costante è i·aplasia su1·renale nella enenccfu lin. Altri rapporti _; ·l'ri non v-id~ p{lr ,·ariabiliti1 di reperti. Non dimostrnhilP rn fattore endocrino feta le nelle tos-

(ANNO

XXXI, FASC. 23]

.~1cosi

g·ra ,·idicbe. Crede occorrerel>be un contemp0raneo studio d ello stato endocrino inaterno.

l /i1idice antiem olilico 'llf"i·na rio nello statr, puerperale.

Dott. À NTO:\'IO RICAHT (Roma). - L·o. espone tnota vreventiva ) i resultati è!i alcune ricerche sull'indice antie1uolitico urinario rica Yato secondo la tecnica del Co11dorelli allo scopo di studiare il bilancio tossico delle donne in stato puerperale.

Ricerche s1tlla ipcralbn1n ·i nosi del siero di sa·ngue nelle portatrici di neoplasie malign e e benigne· d'indole gineo0logioa.

Dott. GIOVANN:r ALBANO (Roma). -- I..'O. ha del erminato, in 7 donne affette da carcinoma e in 7 a l tre con neoplasi e benigne a carico dell'utero o degli annessi, il content1to proteico del siero di sangue. I risultati ottenuti l'inducono a ritenere che nei tumori 1naligni esiste una iperalbun1inosi del siero. mn non è costa11te nè curatteristicn: mentre nei tumor1 be nigni i . Yalori oscillano ~ntro i limiti 11ormali. Discussio ne.

Prof. FERHONI (lf'il'e nze). - Cl1iede in quale fase evolntiva ernno i tumori n1aligni prei;;i jn esame, a causa del significato e del valore cli nico diverso delriperalbuminosi. Hioerclie s1tlla colest'3rina del contenu I o du(Jclenale e del sa1zg.u e i1i g1·a1iidanzn.

Dott. D . FERRAC"CIU (Siena). - Ricorda i lavori di Pribrnm e di Decio. Ha ·f fl tto le r icerche nel liquido duodenale estratto per inezzo della sonda di Eiuhrou e nel Sf1 ngne, mettendo n. confronto i v:1 lori ottenuti in nove gra\·ide e sei donne normali. Riporta i valori ottenuti per la colesterina estratta col 1netodo Crigant. I Je cifre ottenute depongono per un aumento assai marcato del tasso colesterinico neJ Rangue della gravida, maggiore più Yicino al parto. I valori colesterinici sono pii1 costnnti fuori gravidnnzn. Accenna .'1 l1e cn nse di èrrore (fattore psichico - stimolo della 8011da nel d11odeno). Non crede d i poter g-iunge re nd ir>otesi <'erte. Discus sione .

Prof. DECIO (Cagliari). - Si COlllJ)iàCe che le ricerche dell'l\. C'onfermino ln concln Rione del suo 1:1 voro, che cioè l 'ivercolesterinf'1uin della gravièanza i1on sia c10Y11ta a lla ritenzione di questa ~ost.anza a livello del filtro epatico. Dott. FERRACCIU (Si(lna). ··- Non può pronunciarsi in proposito, 1.'s~enù o n ncorn i11 corso le sue ricerche . Onn..tri b·u to a.llrJ .stitdio del sangue dflla .fJra.vida; viscosità: t.empo di coagula.zion.e.

G. '.rF.. A1TRO (Xa11oli). - I/O. ha eseguito misure ili viscositit rlel sa11gue in toto (viRco~imetro di H ess), dcl JJlnsma e del siero (visc0Rin1etro di 05'twald e viscostngonometro di Trnube). ~n rl onn{' j?:l'nYidc e in donne normali; contempora11c;1mente l1a determinato il Yolnme relntiYO dei globnli ro8~i e il te1r1po di congulnzione . Il sangue della grn-


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' ' IL POLICLINICO,,

( PAGINA DI PUBBLICITÀ }

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SEZIONE PRATICA

AN B I L I NE -

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-c. ......... --

La PANBILINE, di cui il nome, etimologicamente

sideroso di evitare ai suoi ammalati le delusioni

spiegato, significa« Medicazione totale del fegato »

delle medicazioni già note, sono precisamente co-

segna un progresso considerevole in terapeutica,

stituiti dalla sua azione simultanea:

ed attua il più efficace sistema di cura delle ma-

to sulla Secrezione Epatica, grazie all ' Opo-

lattie del Fegato e delle Vie Biliari, come dei disturbi e delle affezioni molteplici che ne derivanoi

terapia Epatica (Estratto glicerico di Fegato); 20 sull' E .i;crezione Biliare , grazie ad una as-

in cui non sono riusciti gli altri rimedii, dei quali

sociaz ione armoniosa, sinergica, immune da pericoli, dei migliori Colagoghi, medicamenti che fa-

del resto essa riunisce appunto i migliori, e per

voris cono la produz ione ed il deflusso della Bile

capire come possa avere un numero così conside-

(Estratto biliare in tegra le, Boldo, tracce di Podo-

revole di indicazioni, bisogna conos cere la sua com-

fillina, Glice rina) .

Per spiegarsi le ragioni del suo successo nei cas

posizione, e d'altra parte occorre rammentare quale

s enza esitazioni, il colagogo meglio a da tto a l cas o

sia la funzione del Fega to. Quest'organo glandolare è il più importante fra utti: nell'adulto pesa un chilo&rammo e mezzo e contiene 500 grammi di sangue; nell ' embrione di un mese, equivale alla metà del peso totale. del

d el l'ammal ato~

ed offre i noltre il vantaggio ben sicuro di moltiplicare e non solo di a ddiz ion are il

valore de i componenti (Rutherford). Due ME DAGLIE D'O RO

Praticamente, la sua azione sul ricambio è dop pia: essa si esercita nel medesimo tempo: mer~è

la Secrezione Epatica (endocrina) ossia

mercè la Cellula del FEGATO , elemento nobile,

19 13 e

(GAND

1914), un DIPLOMA D'ONORE

corpo.

to

Quest'associ az ione permette di trovare subito,

(CASABLANCA

PALMA

1915),

due G RAN PR EMI (Strasburgo 1919, Monaco 1920), due volte Fuori Concor~o (San Francisco 1905 e Beyrouth 1921 ) hanno

r i~ompensato

nelle diverse E-

spos izioni questa s coperta francese che data dal 1912.

dagli innumerevoli fermenti, vero e proprio laboratorio, che fabbrica in sito le sos ta nze essenziali

alla vita, e distrugge le sostanze nocive, prodotte dall'organismo, o in esso recate all ' esterno .

-

20 mercè l'Escrezione Biliare (esocrina), ossia mercè la Bile, la quale, benchè nata nella cellula epatica, è trasportata di là nella Vescicola Biliare, che è il serbatoio dal quale, nella enorme quantità di più che un chilogrammo al giorno, viene versata nell 'intestino, per adempiervi le sue funzioni capitali. Il merito e la caratteristica della PANBILINE, creata d.al Dottor PLAMTIER, medico che si è dedicato da lungo tempo allo studio del Fegato, e de-

P rincipali M.ila · . ie cagionate o fav o: ite

dall' INSUFFI2 IENZA BILI -\RE nelle quali è indica ta ia PANBILINE graz e a! suo i COLAGOGHI lo Litiasi Biliare e sue conseguenze. -

Quando

la bile defluisce male, si condensa , s'infetta, form a una specie di poltiglia, o dei detriti sabbiosi, o dei calcoli, può dare in tal mQdv origine localmente ,

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a-Jla Litiasi Biliare ed alle sue conseguenze: crisi di coliche epatiche, dispepsie, gastriti, iperclori·

dria, ulcera dello stomaco, dolori toracici oà addominali, ittero, colecistite e pericolecistite, asma. A questo gruppo si possono aggiungere, per quanto con diversa etiologia, la Colemia familiare tanto frequente, col suo caratteristico colorito giallo, ·oli'

SBZIONE PRATICA

quente dell'autointossicazione intestinale con o sen-

-

za enteroptosi. I veleni fabbricati allora nell' intestino, a. meno che non vengano distrutti da una cellula epatica sana ed attiva, saranno versati nel sangue che Ii distribuirà in tutto il corpo. Attaccando l'organo od il tessuto che offre minore resistenza e maggiore vulnerabilità, essi creeranno,

vastro, bistroide ; e le malattie da ritenzione biliare parziale, quali : pruriti, orticaria, vitiligine,

a distanza dalla fonte da cui provengono, le ma-

bradicardia, efelidi, .c hiazze rosse, :xantoma, e :xantelasma, nèi pigmentarii, ecc. Ristabilendo la permeabilità delle Vie Biliari, una e ura di prova mercè la Panbiline ha permesso sovente di evitare un interveuto chirurgico che pareva fos se reso necessario dall'insuccesso degli altri metod i di cura.

ficiale opporrà senza risultato una terapeutica lo-

lattie più diverse, alle quali un osservatore superca le, non riuscendo a guarirli radicalmente, p~rchè non avrà saputo ricollegarli alla loro vera causa iniziale : I' Insufficienza Biliare. Queste nozioni spiegano le guarigioni qualche volta sconcertanti ottenute colla Panbiline, Medicazione del Fegato, nelle affezioni di altri organi

Oggi è

o tessuti assai diversi e grandemente lontani, qùali

ben dimostrato 'Ormai che la bile, allo stato fisio-

la Pelle (Acne, comedoni, acne rosacea, colorito olivastro, scialbo, giallo, bistro; pitiriasi, forunco-

20 Malattie e Sindromi Intestinali. -

logico , di si nfetta l'intestino, che essa ne regolarizza le contrazioni e la secrezione, provocando defec az ioni normali, e che vi emulsiona i grassi ali-mentari. Se nell' intestino essa giunge diminuita in qu antità od alterata in qualità, appariranno in sito divers i di sturbi o maJ atti e. Si potrà osservare stitiche22a, digestioni imperfette, con dimagramento,

fermentazioni, meteorismi, emissioni di gas, diarrea, alternata o non con stitichèzza, coliche, enteriti, anche nella prima infanzia, colite muco-membranosa, appendicite, tiflite, ecc. 30 Ma la t t ie favorite dall'Insufficienza Biliare.

- L' Insufficie nza Biliare favorirà l'apparizione delle in tossicazion i alimentari da conserve di cattiva qualità , da car ni alterate (botulismo), da funghi, ecc. Essa favori sce anche l'attecchimento e lo sviluppo -- che una bile normale avrebbe spesso impedito ed ostacol ato sempre -

èi microbi o di parassiti

(febbre tif oide o paratifoide, febbre mediterranea, coliba cillosi, influenza, leishmaniosi.1 Kala-Azar, tubercolosi, dissenterie, colera, ossiuri e vermi intestinali, tenie, trichine, spirochetosi, ecc. 40 Autointossicazione Intestinale e sue con• seguenze. -

losi, antrace, piodermiti, seborrea, prurito, orticaria, vitiligine, eczema, zona, eritemi polimorfi, ecc.); il Sistema nervoso (emotività, irritabilità, tristezza, depressioni, insonnie, incubi, terrori notturni, tremori, dolori di testa, vertigini, fobie, nevrastenia, certe varietà di epilessia, emicranie, psicosi, disturbi mentali, ecc.); o l'Apparecchio respiratorio (Asma tossico, affanno degli arteriosclerotici, dispnea tossi-alimentare, varietà di congestioni. polmonari, di bronchiti, di faringiti, ecc.); il Cuore (palpitazioni, aritmie, false angine pecto· ris, miocarditi, ecc.); i Reni (Albuminuria, segni del morbo di Bright, disturbi urinarii, uremia, eclampsia, ecc.); le diverse Olandole a secrezione interna (tiroide, surrenali, timo, ipofisi, pancreas, • ovaie, ecc.

Anche nei casi in cui l'intestino non

parrà o non sarà materialmente interessato, ancQe

Principali malattie causate o favorite '

dall' INSUFFICIENZA EPATICA nelle quali è indicata la PANBILINE grazie al suo ESTRATTO EPATICO '

in quelli in cui non si manifesterà nessuna lesione

Un cattivo funzionamento della cellula epatica,

locale, l'Insufficienza Biliare, permettendo una flo-

che ostacoli l'azione fisiologica dei suoi fermenti,

~

· ritura microbica anormale e delle deficienze motrici e secretorie, darà origine al quadro , tanto fre•

è origine di numerosi stati morbosi, mo..di6cabili grazie all'uso prolungato della Panbiline.


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I più frequenti sono : il Reumatismo cronico (Ar-

tritismo-Epatismo di F. GLÉNARD, le diverse diatesi e malattie di rallentamento della nutrizione, l'Obesità, il Diabete, · la Gotta, la Litiasi, la Renella, la Fosfaturia, l'Asma, il Linfatismo, il Rachitismo, la Scrofolosi, le Anemie da insufficienza della funzione marziale del Fegato, ·Je emorragie , la pnrpora, le distrofie dell' eredo-sifilide, ecc.). Gli studii di Carnot hanno dimostrata l'importanza del Fegato nello sviluppo e nella guarigione della Tubercolosi, in cui l'Olio di FEGATO di Merluzzo non agisce assai probabilmente che in virtù del suo estratto di Fegato. La PANBILINE 1 che lo sostituisce efficacemente in tutte le sue applicazioni, offre inoltre sull'Olio di FEGATO di Merluzzo il vantaggio di essere un prodotto di marca, non falsificato, di provenienza sempre sicura, di essere accettato più volentieri dai bambini, di facilitare la digestione, invece di ostacolarla. Quando si pensi che una delle funzioni essenziali del Fegato sano è quella di arrestare e di distruggere i veleni, si spiega l'importanza éhe ha il poter stimolare la cellula epatica indebolita nel corso di tutti gli avvelenamenti in generale, tanto se provengono dall'esterno, come avvelenamenti dolosi, casuali, alimentari, medicamentosi, quanto se hanno origine nei nostri tessuti, per strapazzo, gravidanza, od insufficienza glandolare (lpotiroidia, gozzo, morbo di Basedow, mixedema, disendocrinia surrenale, pituitaria, ovarica, testicolare, ecc.; Dismenorrea, età critica, azotemia:, acidosi, acetonuria, anafilassi, ecc.) oppure ancora, che abbiano come punto di partenza l'autointossiccazione intestinale poco prima citata, e dovuta ad una insuf_ ficienza biliare. Le Malattie Microbiche e Parn~sitarie non esercitano la loro influenza nefasta sul corpo umano se non per mezzo dell'avvelenamento di esso per azione delle loro tossine, e ci si spiegano perciò i risultati talvolta perfino insperati che si sono ottenuti colla somministrazione sistematica della PANBILINE in queste malattie (influenza, febbre tifoide o parati!oide, polmonite, bronco-polmonite, meningite acuta, febbre puerperale, tubercolosi, malaria, sifilide, ecc.) in cui ha spesso attenuato e guarito o reso accessibile alle medicazioni classiche un'affezione che decorreva manifestamente verso un esito fatale. \

SEZIONE PRATICA

La composizione della PANBILINE ne fa lo specifico delle Malattie dei Paesi caldi, nelle quali il Fegato è abitualmente interessato, e delle diverse • forme di Congestioni e di Cirrosi epatiche di qualunque natura (alcoolica, palustre, sifilitica, ecc.). Decomprimendo la vena porta, essa agisce sulla ipertensione portale e sulle emorragie, sulle dispepsie da stasi sanguigna, sulle emorroidi, decongestionando tutto il tubo digerente e gli organi contenuti nell'addome, con particolare riguardo all'apparecchio genito-urinario (metriti, salpingiti, pelviperitoniti, eéc. La PANBILINE non è tossica, non contiene nè Alcool, nè Zucchero, e può essere usata dagli astemii e dai diabetici. Essa non ha nessuna controindicazione. \ La si prende al principio dei pasti, od al mattino, in· dose media di 2 a .1? pillole al giorno, o di 2 a 12 cucchiaini da caffè, pura, od in piccole quantità di una bevanda qualunque, fredda o tiepida. Pei bambini, metà dosi. Prezzi: Scatola di Pillole Bottiglia

.

.

. .

.

!..

L. 15.50 Il

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L'opuscolo molto più particolareggiato, con attestati medici, sarà spedito in una delle lingue seguenti: francese, inglese, italiana, spagnola, portoghese, a semplice richiesta indirizzata al I

LA BORA TOIRE

D~

LA PANBILINE

ANNONAY (Ardèche) (FRANCIA)

Saggi e Letteratura ai signori f1edici: '

DEL SAZ & FILIPPINI Ageriti per l'Italia:

Viale Bianca Maria, 23 .... MILANO (13) Scrivere ben chiari nome ed indirizzo del richiedente.

'

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'' IL POLICLINIOO ,,

(PAGINA DI PUBBLICITA)

SBZIONB PRATICA

-

FEGATO, l' insuff icenza delle qtrali rappresenta il punto di partenza della Stitichezza.

STITICHEZZA ed AUTOINTOSSICAZIONE INTESTINALE ARTE~IOSCLEROSI, SENILITÀ PRECOCE

Istruzioni per I' uso. -

1 a 3 cucchiaini da

caffè (abitualqiente 2) in 160 a 200 grammi di acqua

Loro cura razionale, in base agli ultimi

bollita e calda, da introdurre per clistere. Trattenere il liquido per 10 a 30 minuti. Nei

progressi scientifici.

bambini metà dose. INDICAZIONI : Stitichezza in tutte le forme.

RECTOPANBILINE

Malattie dei Paesi caldi : Dissenteria, Diarree, ecc.

CLISTERE DI ESTRATTO DI

Autointossicazione intestinale.

BILE

Disturbi digestivi , Disturbi del sistema nervoso

glicerinato e di PAN BILI NE ·

e del carattere.

La Stitichezza è l'anormale ritenzione dei residui della digestione nell'intestino crasso, ove diventano una fonte à' intossjcazione per tutto l' or-

ganismo, alterando spesso la salute e provocando disturbi e sofferenze straordinariamente numerosi. Questa intossicazione intestinale può esistere tuttavia anche se si abbia una defecazione quotidiana, la quale lascia dei residui, che formano il sostrato di fermentazioni putride.

I lassativi ed i purganti hanno il difetto che, pur non svuotando se non incompletamente il retto

.

'

Disturbi della nutrizione, disturbi cardiaci e circolatorii. Cattive condizioni ed affezioni della Pelle (Calvizie precoce, sudori fçtidi, ecc.) Arteriosclerosi, Aortite. Malattie croniche del Cervello, del FEGATO e dei RENI. VECCHIEZZA PRECOCE. Vermi intestinali : Ossiuri, Ascaridi, ecc. Stati nei quali bisogna evitare gli sforzi della defecazione (Gravidanza, Puerperio, Ernie. Emor-

stomaco ed intestino -tenue, le delicate ed impor-

roidi, ecc.) Come misura d'Igiene, praticare ogni giorno un

tanti funzioni dei quali P.Ossono essere in tal guisa

clistere di RECTOPANBILINE,

alterate completamente fuor di proposito.

l'Autointossicazione intestinale, ed agire sull' Ar-

spesso lo infiammano, e stancano senza necessità

per combattere

-volume troppo considerevole non distendessero ec-

teriosclerosi. La boccetta di RECTOPANBILINE contiene circa

cessivamente l' intestino crasso, o se non lo irri- .

20 dosi d' un cucchiaino.

I clisteri, invece, sarebbero perfetti se pel loro

tassero per la loro composizione non fisiologica. La RECTOPANBILINE, che non presenta nes· suno di tali inconvenienti, costituisce appunto per questo il clistere ideale, che mette in pratica le ultime scoperte scientifiche <Studi del Dott. BEN-

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Deposito Generale : Laboratorio d~lla Pan• biline: Annonay (Ardèche) (FRANCI'A)

SAUDE sull'azione della Bile). Essa non soltanto svuota completamente e rapidamente l'intestino, senza ness1:!na reazione nociva, ma sopprime così radicalmente i fenomeni di auto-

intossicazione intestinale, di cui le ricerche com-

Rappresentanti generali per l'Italia :

DEL SAZ &

FILIPPINI

Viale Bianca Maria, 23 - MILANO (13)

piute nell'Istituto Pasteur a Parigi '(Metchnikoff) banno dimostrata l'influenza sulla genesi dell' Ar-

teriosclerosi e della Vecchiezza precoce.

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La presenza del la PANBILINE (1) nella sua formola permette la ricostituzione delle funzioni de I

ROl'\l\ .. Tipografie Latlam .. Soldato, 28, Tel. z9..35


;[ANr\0

X\.:\ I.

F.\SC.

23]

SEZlONE PRATICA

vida è legg<;•rm(:'ute ipoviscoso di fronte alla norma. Secondo 1~ formula di Bircher si calcola di quanto la ·v iscosità è abbassata per l'ipoglobulia. Il rapporto di viscosità tra plasma e sie1·0 nella gravida è s11ostato nel senso di un aumento della viscositù del pln!':n1a. Il tempo di coagulazione è abbrevia t() .

Discu s s-iou e. Prof. BERTINO tPadova). - Chiede quale sia il rapporto fra ipoglobt1lia e Yiscosità del sangue. Nelle gravide anemiche, ad e~empio, 1)er ricerche personali il tempo di coagulazione sarebbe notevolmente differente. Dott. 'l'ESAURO (Napoli). - )lell'anemia in g·rnvidanza ha consta~'lto propor7.ione fra ipoglobulia -e viscosità. p rese·n za ài aggl-u tin in e asvecifioh e nel sie1·0 ài 8annue nelln gravida.

S·u lla

Dott. F. A. l)rrrMADA. Il siero di san.g ue della gravida ha notevoli proprietii agglutiI1anti su alcuni ceppi batterici {b. coli, .J. Flexmer, PJ'oteus x J 9, micrococco di Bruce). Questa agglutinazione n~pecific:=t, c>ontrariamente a quanto è stato affermato, non offre un parallellisruo con l'aumentata velocità di sedimentazione delle ~rnnzie, -e richiede l'intervento di fattori chimico-fisici annullanti lo strato di protezionE' colloidale, in cui ie cellule batt~riche !'i tro,·n nn. La rea,zlon,e novooainico-fornialinica Costa clal punto ài vista chimiico e b'i0Zo9ico e la sua tecnica mi,qlio re. 1

J)ott. l{. I).E :\IICiillLl c~oYara). - Cuncl 1tS'i01ti. Nella reazione Costa si debbono distinguere due temIJi di reazione: l) r·omparsa dell'anello biologico insolnbile di ~11to Yalore clinico: 2) colllparsa clel ~rconòn n nflllo di espressione chimica senza .valore clinico. Gli clementi del sangue necessari e sufficienti per la reazione sono nella parte coRti tn ti ,·n <lel plasma. 'L 'anello di Costn è l'indice, lo svelatore dei processi biologi<'i d'iudole immunitaria , cl1e nvYengono nelle forme n101·bose e si svolgono negli elementi co8titutivi del plasma. Fl 11 lla nal111'a della reazione 11urocainrJ-/or111alinica di Costa.

Dott. LUIGI RIO. I~ risultanze delle mie Ticercbè nei riguardi della. reazione formalino-novocainiC'a e delle sostanze che la provocano 1ni inducono a trarre la seguenti conclusioni : 1) cJ1e la natura del precipitato è organica; 2) che questo si comporta chimicamente con1e le sostanr.e proteiche, co11 ogni probabilitlt delln specie delln fibrfn~ A ppa rtenen te n l plasma san~uigno del sog-gE'tto; 3) che dettfl sostanzn. ha lln indnbita to potere -di assorlliment0 in vario grado (dal parziale al totale) verso il <>omplpn1ento. ciò che l'avvicinerebbe nlle 11rPC'ipiti110, dov~ il precipitato di.s piega un forte potere attrn<.'nte sopra il complemento. Nel ricorda re elle l 'i11tf\l'\t: nto dt' l complemento è I

753

argomentazione validamente favorevole dell'unlcità di tipo della reazione immunita1·ia, dobbiamo tuttavia tener presente in contrapposto che diverse altre sostanze, oltre le immunitarie, hanno la proprietà di fissare aspecificamente il comple1nento, ed a questo riguardo in particolare le sostanze del tipo colloi<.lale. Circa il valore l>l'atico della reazione novocainotormalinica, dalle rice1·che cliniche eseguite appaiono logicl1e le seguenti deduzioni: 1) la rear,ione ha valore per la diagnosi della gr:1 vi danza, purcl1è si tratti di persona sana; 2) la i·cn zione, che accompagna costantemente le forme tossiche ed infettive, anche quelle in istato di latenza • rilevandone la maggiore o minor gravità ed indicandone il modo di decorrere, ha sopratutto valore nel campo i11edico in genere, per la <lingnosi, 1a prognosi e la terapia. F~ u l

comportamento deiia reazione cli Costa ào1Jo lo choc protein,ioo.

Doti. GAET.\ NO DOSSENA {Mila110) . - La reazione di Costa, nei soggetti colpiti da gravi forme infettive, aumenta sensibilmente d'intensità dopo lo schoc proteinico e l'aumento è in rapporto colla teazione biologica più o meno violenta vrovocu ta dalla penetrazione di albumine eterogenee. r:o. erede che il fenomeno .si~ espressione di tnodificazioni nel contenuto proteico del plasma, rlipencleuti (l!lllo stnbilirsi dello .stato immunitario. ! Ja. reazione novoca.ino-formal1n,ic(t <li Ousta.

G. TESAURO (Napoli). - IJa renzione novocainoformalinicà di Costa oltre che nella gravidanza è po$itiYa nella mestrua7iio11e e nel periodo premestruale . IJa reazione è dovuta al fibrinogeno del sangue, e ciò ·s piega i.>erchè la reazione è positiva negli smti infiammatori, nelle infezio11i acute, dopo la proteino e la vaccino-terapia, tutti stati che hanno in comune con la gravida nza e la. mestruazione l'aun1ento di fibrinogeno nel sanguf\. Il sangue di individuo normale, se nR:~ to in n1aggior quantità, dà la reazione. Soluzioni pure di fibri11ogeno dltnno la reazione. L'O. dù anche i primi risultati di uno studio chimico e chimicofisico della reazione, che è com11ne ad altre sostanze organiche, oltre la novocaina (es. acido solfa nilico) e pare legata alla presen7'a {ff 11n gruppo · n mino-benzoico.

Di sc1ts sione . Dott. DE 'MIOlIJ<~LI (No vara). - Con j gru PI1i suJfonici si hanno reazioni sempre ll~:nali cort ~· ngue patologico o sano. 'La reazione è puramente chimica. Dott. DossENA (Milano). - Do1)0 lo cl1oc proteinico, la reazione è espressio11c cli uno stato imn1unitario per 111odificazioni plasnu1 tiche di natura proteica lega te allo stabilirsi dello stato difensivo. Dott. Ti;;sAvno {Napoli). - Tutte le 1·eazioni sono sta te fatte in soluzione isotonica. Non ba tenuto conto delle sostanze che dànno la reazione s~nza la forn1alina.


754

IL

POLlCLl~lCO

.. iynifioato Dioloulou della S(J Stan.z a ch e precipito cun la niia reaz'io1ie n ovoca1ino-fo1·mal·i n·i ca : d ,,_

du,zioni e applicazioni terapeutiche, con, sp.eoiale rigu,ardo alla infezione pu,erperal e .

Dott. Cos:rA (Novara) . - La ·r ea z lun e : 1 01n.c . 1/2 ·n ovocaina al 2 % ·in soluzione fisiologica,, o·u i si aggiungono 3 gocce di C'itrato sodico al 5 % e ~ gocce di sariy·u,e tolte dal polpast. rello del dito. Sn l centrifugato (g·lobuli rossi 11el fondo della provetta) 1 goccia, di formalina. I ~ell e forme tossiche ed infettive si ha a 1 fondo della provetta anello grigiastro entro 15', tanto

più pronto, quanto più la forma morbosa è grave. IJa sostanza che precipit.:'l è legata alla fibrina nel sangue defibrinato non si manifesta - ma non è la fibrina, perchè l'intensità della reazione non è in l'apporto con la qnn ntità della fibrina. Sarebbe la combin~zione di dne sostanze cl1e entrano direttawente nei fenou1eni immunitari (sostn11za tOS$ica ed antitos sica in senso generico). È parte i11tegra nte clel plasma che entra in g ioco nei detti fenomeni . I sieri llmano e di ca vallo annullano la reazio11e , tttlYoltn , i11 <lose te11ue, la rallentano, tD. lora la esaltano. Da ciò l·ipotesi che i sieri diluiti di ~tacchino la sost a nza tossica neu trn 1izzn ta dalln antitossica e questa libera possa aggl'edire nuova isostanza tossica. In base a questa ipotesi sulla azione dei sier i, l 'O. 1111 esperimentato in c.-1 si d 'infezione puerperale (70-100 gocce ~angu e della malata in 15 cc. siero :fisiologico e 5 cc siero cavallo centrifuganclo pe r allontanare i globuli rossi ed aver libe1·0 il pl a~wa sul quale agisce il siero di cavnllo diluito) . Ha così l'O. reiniettato il tutto meno i globuli rossi alla stessa malata. I rìsultati furouo promettenti e casi gravi d'infezione pue rperale furono così debella ti. D1scu ss·i on,e.

Prof. P EST.\LOZZA (Roma). - Il nuovo me todo <li sie ro terur1i n d e ll e n1alattie infettive c ui fa cenno i 1 Costa me rita di esser s i10ri1nentn to. D Ri lavori t?Spos ti dagli :tlt l'i 00 . snlla r0a zione pare risulti che essa non ~1 bbia svec1fì citil per la gravidnn za. n~· pare 1·h e l 'ns!';e rita sua u tilitit per lo scoy1·i1ue nto dr:?;li ~tnti in·r-ecln111ptit i s ia (lin10strata . Doll1~11ult1 l' O. pe1: quale ragio11e 1'0. scelse le due sosta nze n 0Y o c; 1inica e formalina per la sna reazione. Dott. T BSAU RO (Napoli). - ~ella lettura del test<> della sua comunicazione il Costn h a affermato che la Rna ren zione scon1 i>al'e 11<:'1 Hn ng nc tìegli ag011iz7.:1n ti, }Je1·chè in ques ti si h n diminuzione del fibrinogeno. Questa ult ima affermazione non è <.lin10$trn ta. I risultati tern pentici ottenuti dal C·o~ta non pot1·ebbero e s ..f're dovuti alla sierotera pia in genere (siero di ca,·a llo , nutosie roterapia) ? Prof. VERCESI (Genova). - Sembra nll'O. molto infirmato il criteri o òello s tato di difesa organica ricava to dalla intensità delln rea ~ione. elle hn risultat i tu nto <liffe rerìti nei vari periodi cleJ)a g rn y i danz~ , nelle flogosi , nei t11mori epiteliali.

[ 1\::-\?\0

XXXI, FASC. 23}

l>ott. ZAMPA (Roma). - Riferisce i ri:sull<tli utt(·nuti dal collega dott. Faselln nella Maternità d i ltou1a <:on la reazio11e vraticata in 20 cn si: in 12. graYide a termine a lbuminuriclJ.e, con positività tant-0 più forte quanto più grave era lo stato tos~ico e l'albuminuria; in 5 easi di aborto con reverto positivo; in 3 forme infettive di cui una tubercolare; in questa solo positiYa. Prof. Cos:rA (Novara). - Risvo11tle ai vari 00 .. compiacendosi con i i·isultati ottenuti dal dott-Or%nmpa, che tolgono i òubbi degli oppositori, afferrnando In. renr.ione più positiva ueJle forme più tossiche. ~.\.Ila r eazione <.'\gli è Y~unto per alcune::::ue ricerche sulla cliagnosi della gru Yidanu1. Egli crede che non sia il solo fibrinogeno che dà la reazione. Il 1netodo di cura che egli ha propostover le infezioni si discost:a con1pletn.ruente dalla comune :lutosieroterapin e clal1n nut0f'1noterapia . TJa Was se·r rna·n n ·i n gravidariza. e pnerve rio. 1

Dott. 1). P. MAnrNucc1 (Napoli) . - Dù conto· delle sue ricerche dalle quali risulterebbe che il r isultato della reazione è legato anche alla costit uzione delle donne ed alla condiziòne loro gra vidica e puerperale. .~ ul

valore biocl1i111i c:o clel feto e della. ploc,,nla n.clla rlet errniriazione dcl travaglio.

r•rof. ì\1. El. DA L COLLO BOXARl~'fTI (Napoli). Dalle sue ricerche risulterebbe che non è da esclude r si che da parte del feto e della 11I;1centa venga esplicata. ~nl complesso orgunism.J della maòre ed in definitiva sull'utero l1na qualche influenza stillH>la ntc il traYnglio del parto co n meccnnj::;n10 di n zio ne f'he nltri mezzi potranno i·i, eln rci. Disc u ssion e.

.Pl'of. OIULIA \Palermo) . - In alcun paese della Sicilia in caso di ritardo del secondamento Ri usa dare alle partorienti del decotto di placenta essiccata a 1 sole cui il popolo attribuisce proprietà i u tluenzn nti la ·contrazione uterina. l'rof. GuzzONI (l\tlodenn). Nella «Gazzetta l> cla lui <l i l'etta fn pubblicato che in 1111 pn esp delle ~:\ r che alle neo puerpere si dà P(' l' fa Yorire la disc:eH•l Ja ttea d ella })lfl Centa pO]Yt>l'Ì ZZU ta. lJot t . A LQU A\'lVA. - Ricorda < lle n1olti n nimali dop o il parto mangittno Jn plncl·n tn e gli allevat or·i c reclono che ciò sia utile alln inYoluzione uteri nn l'cl a lln po rtata la ttea. P r of. D .\ r.. Co1 LO (Napoli). - Ella non h ~ fatto conc1nsioni generali. 111 a solo qnellP t1erivanti dalle ~ ll C' l'iC('J'Che. 0

P1·esen.:ia ti i acido glicu ro1li co net l i quid J amniotico.

e. , ..EHO~SI (Genova). -

I/ha t roY:.l to sempre presente n el liquido amniotico nelle urine fetnli clellE> prin1e 24 ore. Queste ricerche potrann<> aYe r ''alore per lo studio della gen~si del liquid-0 a mniotico e per il rontributo che ad esso dà il rene fetale. I 1 rof.

Discu,ssione.

Prof. VOLPE (Napoli). - Ricorcl<l le s ue ricerche sulla glicuron11ria in graviùanza. La sue n1odifi-


( ..\N:'-iO

XXXI ,

FASC.

23)

~EZ JO NE

<:azioni i1ella g'l«tYidan~a JH1tol1.,1gicn starebbero in rapporto con in. ~utlicienzù epn tic·a. Domanda se ha trovato l'O. un rapporto fl·a glic:uronuria materna e fetale e presenza di ac. glicuronico nel liquido amniotico, specie nelle complicazioni gravidiche. Domanda se, per provocare miglior reazione, abbia l'O. somministrato canfora a lla pa7.iente. Prof. VERCESI (Genova). - Le sue ricerche confermano quelle del prof. Volpe relati va mente alla entità ed al significato della glicuronuria materna . Es8enza e 001ioetto moderno dell'aC'idosi g raviàica . 1

Dott. REVOL'rEr.r.A (Padova). - Di solito è in grado lieve. È prodotta dalla presenza di sali organici nel sangue iu quantità superiore alla norma. La sua progressività senza disturbi, 11 suo culminare nel parto, la sua retrocessione in puerperio la fanno mettere in rapporto probabilmente con la lleterminazione del parto. Non co..~tituisce fatto patologico, ma rappresenta il prirnttni movens di fenom eni fìsiologi~i.

Moàifioa.z ioni urinarie degli inllivid1ti so f t opostl aà opoterapia mam,rna1·ia (alou·n e renzio1ii biologiche dPll,u1·ina).

Prof. F . SPIRITO (Napoli). - Gli estratti ma1uma ri non inducono modificazioni urinarie degne di nota e tanto meno adrenalinuria. L'uriua in genere non contiene adrenalina neanche nei C<tsi di ipersuxrct1'l lismo, sia esso spontaneo, che proYoca to. Rappvrti tra. mestrua,zione e cosi ituz·i on.c.

I

Dott. R. BOMPIANI I.R oma). - Il risorgere de lle dottrine costituzionalLstiche, specie in Germania, ha ·spinto ancl1e i ginecologi ad applicar:e l'indi rizzo costituzionalistico nello studio delle alterazioni morfologiche e funzionali dell'apparato genitale della donna. 1/0. più che i risultati di uno studio completo ùal punto di vista dei rapporti che intercorrono fra costituzione e 1nestruazione nella don11a. JJresenta una traccia di lavoro e riporta i risll ltati avuti nello stuello morfologico e fisio-psicologi.co di donne presentanti a lterazioni d~lln funzione mestruale.

Espe1·ienze sui t'>·apia1il i v vririoi. Prof. PER.\ZZI (Sienà). - T rapianti onioplastici in 4 donne (3 •Jon ipofunzione ovarica, 1 isteroannessiectom izza ta. Trapianti au.toviastio·i in 14 don1u.~ istero-annessiectomizza te. Quando possibile donatrici con affinità di gruppo sanguigno. Risultati . o<.l ùisfacenti con i primi trapianti, buoni con i secondi. r-' ·o. l1a iniziato studi istologici, esperimentalniente, sulle ovaie trapiantate fra coniglie ematologicamente a ffini e · fra conigl]e e ina tologicamente incompatibili.

Di .~o"·" sion e Prof. PESTALOZZA (Roma). - In nn caso di trapianto omoplastico ovarico proveniente da donna tìbromatosa per l1na c1onna amenorroirn si ebbe

PR ..\TICA

755

j

11 na

sola lllest ruazione. Questa la sua S(>la espe1·ienza. Rj cordn però il caso noto di una eo1or1arsa di noduli ut.erini tìbro8i in donna cbe aveva ri(-evuto l'impianto fli tessuto ovarico l)roveni~nt4:' dn donna fibromatosa. Prof. OLIVA (Geno\'à). - · I risultati <lell'O. non collima no con quelli tle l Tig'\\'art cbe con im1>ianti ovarici ottenne la guarigione dell'infa ntilismo e della sterilità con graYidanza e parti a t emine. Prof. C I ULLA (Palerjno). - Ricorùaudo la letteratura sull'argomento, osserva che la vita del tessuto trapiantato è di soltto breve e che su di esso sono possibili processi r egressivi che possono e Sèr origine di blastomi. i•rof. Foss~rr (l\lilauo). - Il risultato ottenuto <:on l'innesto ovarico ~. u ùonne a nnessiectomizzate bilateralmente può esser messo ia1 rapporto con la petma nenza di residui ovarici rimasti nell' ut:ero. l'rof. ~1IR.\NDA (Napoli). - A conferma di quanto os::;etY:l i l pl'of. Fo~sati, ricorda un caso di gravidanz:i do1>0 ovariectomia Jler osteomalacia. Prof. PE~\ZZI ( . iena). - Xon si può i1egare la J)u::-:sibilità che il tessuto trapiantato resti vivo e funzionante. Se le osservazioni del prof. Fossati ono giu t-t<:'. l1ou è vossibile !'iferirsi ad esse nei casi n ei quali l'innesto proml1ove il l'itor110 di ft: 11 0111e1Li i>rilna troncati per .-=t nnessiectomia. t

I 1nir<'fi din1 r1r(Fnli n ei tratto geni.tale niuliebre.

Prof . l)ER!ZZI (~ieu<.t). - ~Oilra J.) donpe esa·· winate ha isolato degli ifomiceti in ~ . Lo studio f 11 fatto . otto la guida del prof. I>ollacc:i, diretto1·e de ll'Istituto botanico di Sie11a. Gli ifomiceti furono identifica ti 1singolar mente. Le ricerche merit:i no di. esser continuate. ~

·ulle forniaziorii lin/1)i di follicolari <l cll ' on <lomet·r io.

Dott. G. GIAVOT'l'O ( Geuova). - In cinque forme infiammatorie del collo uterino vide for n1azioni linfoidi follicolari i1ella mucosa t1teril1<1 n1orfologicamente simili ni follicoli solitari della mucosa jntestinale. S "ll '1 stogenes i d <' ll' a d en.0111,ionl a t osi 'll t erina.

.:.\l o .."r1GLI.\NO (Roruù). L ·o. ha sottoposto ad un mint1to esaille istologico 12 JJott .

EALL,Uh:LE

casi di adenomiomi diffu si. al corpo dell'utero, onde accertare se la gene~i di queste inclusioni ghiandolari fosse riferibile ~d un'endometrite primitiva piuttosto çhe a residui embrionali aberranti. In ogni caso l'A. 11a pott1to notarP r a ~soluta i11<l.ncanza di r eazione flogistiche precedenti o conco1u itanti, per cui egli ritiene cbe anche pe r ques ta speciale sede abbia Ya lore la t<'oria embrionarin. già ammessa dalla massimn parte degli A A. per spi(l>gare 1a g·enesi degli adeuomiomi della salpinge e ·d ell'angolo tubarico. A conferma di queste conclusio11i l'A. 1·iporta 3 ca,si di malformazioni congenite in cui le inclusioni ghiandolari erfl no i11 dirett:a continuitit rolla mt1eosa uterina 11 01 · alterata. I tumori ovarici, cl1e non raramente a1 ·c..:ompagna110 gli adenomiomi dell'utero, a vret•ltt,!r o. secondo l'A.., un meccani~mo genetico di' 1;rso . 1

I


756

[A:-.;:-.;o

IL POLlCLINl CU

:l l C!tne cun. ·id e raz ion i s nll 'associa ::i on e neo pla st ir·a fi bro-e pitc lia 7e ·n ell'utero.

l'rof. C. \ "ER<-1::.·1 (Ge110Yn) . - In un gruppo <li s ue ricer che 11a co n s tat;ttu i ~egni certi dell'ny, ·enuta alterazio11e inalig11a 11ell'endon1etrio di ute1·i fibrou1 atos i; ji1 altro i .·egni anato111ici di altel'<.1zioni i>rec.:u nt:e rig11e. I"·o. è IJortn to ad ;11111uptte re 11n 11e~80 t·:1 u:-;;\ L1 fra fibro1na e<l e pite lioma dell 'endometrio: crede c he l'azione d e l fibroma s ulla mucosa uterina nie ~ g lio saril ln1neggiata e dallo studio dei r:1pporti clelrutero con le funzio11i orn1oniche ovariche e sul1a sco rta d elle ·cognizioni recentemente ncquis ite con lo :-;tudio d el cancro sperimentale da ent ra 1n(\. Ci.c: fi ur!trica priva di peduncolo e libera nella ca v'ifit, adrlorn in,ale.

D o tt. Dr l~EH ~ .\HDO ( ~pev. i:1 _) . - J,a c·is l i, dis t :1 c:catasi dal suo peduncolo, si \!l'a fissata n elln re-

gione ceca le; n vevn il \Ol111ue di u11a testa di feto a terruine. La su.i uutrb~ione era i18Sicnl'ata da esili vasi larga 1neu te pre~e n ti in 1nen1 hrn11e a vvolgenti. C'era contemporanea Ralpingite t. b. c. e torsione della salpi uge destra. Le plas1liaoP,l l ule nel lfJ .salvi n.g il i.

. studio siste-

l)ott. ~I. ' 1,ESTA (Napoli) . -- Da itno 111 a tico fatto su lle ,·ari€' for1ne <li sal1>ingiti. l'O. è j ndotto n ri tc"' nere. eh c l e 11lnsn1;1C'Plltde. S<•hùeue in nnu1ero Y<t ri<ibile. ~i ri, contrano co~ta ntC' r n eu t e in queRte a lt0razioui cle lJa tnb:i. lJi con seg:11e11za

n o n s i pnò ;1 ttribuire :lcl CB8e un Ynl OI'() :1 s8ol11t0 di<1gnostico <lig'-'r<'llZi<l lc. Solarue11te il nume1·0 eccessivo tli qu0st i e le u1enti l1nitan1en te nel aJtri pHrticolari eliniri ed istologi<:i JlOS!=>ono depor re 11e1· nn }Jroc0s:::;o <li origi ue bl c11o r1 ·,1~ica . Inoltre ques to medesimo re11crtu può far lu ce nou :--olo :-;u i v:i rii meccanis1ni che possono detC'rn1 i nn l'C' n n a e n1osR1pinge, n1a può anche costit ni re un criteri o per d ete r1ninn re la data pji'1 o uu:•no recente ne i Yn ri

casi di emosa'lpinge. Infine la ricer1..·a clellt' pln .·1na c·ellnle . ci niuta :1 dlff<."' 1·enziar0 le seu1pllci n1òclifi('he llle truali dt'll'1.:•11<lon1~trio. (l<ille forn1e I>ii1 l<'~:girre cli e11<1 0111ptrite. ch e i ._·e n11)lici fntti cli11i f' i non sa r t•l 1h<'ro 1'l ufficienti :1 fa r ri<"'o no. ·cere. DisC ll S8iu11r•.

l ' rof. \ · 1 '~ ·' (Verona). C<"n1f ern1a le c·o1H: h 1., s io ni tle ll'O. anche pel' le pla~n1nc-ellul~ nelle endo1netri ti (' ne11e flogos i dell'oynjo.

, 'opra i Rarco1ni ovarici n f/1'((1/lli cf'll/flf' rulcn1<I ' ' · ~l.\ s.'. ZZA (~Iil11110). -

Illu:tra un g·ru11po -di c;1 ~i di 1111 particol:ire tipo di t nn1ore ovaric..:o. riten u to n~~n i raro. t' d e l qu;ile qnalche n nto r <' l ll'ga la C'sistenza. ch e {)C'r a lc· unc ca rn ttC'1·i:-:tiche s tr11 t tur.1 li ritie11C' clPbbn no C'On~icle r:1 r~i cli un turn coJJl>rof. :\I.

nettiY:ll<' e <li clPri ,·azio1H.' pro ha hil<' d n elC'n1enti n YY<?n tizi a U. . .\.ccC'1111n . allP c·o. t ;1n t i c:lrntte ristiche del quadro • clin ic-o in ogni r·nso tl!!lln forma morbosa (et il ~~sai gio Y:1n<:' delle t11;1l;ttc . <....\olnzione r a pid:l clel tt..1n10 re. FC'l)bre ~pe~.-o «l<'Y:l t:l).

xxxi.

r 'Asc. ::23]

Lì i :se; 11s.·iu11 r·.

l>ott. .JlOblJGLl.'\NO (l{orua). - A<.:<..:elWu alla ne<.:es~itil di ric:o1·re r e in ogni <:a~u di tuntore ~lido dell;ovuio ai 1uezzi di tecnica i:::;tologic:a che mettono in evidenza il fine reticolo intereullulare che i~r

w o lti ttl1tori d t•po1·1·e bbe l">el' un'i stogenesi cenltl'ttiYH le . l'rof. )l\ S.\ ZZ.\ ()lih1n o) . - I/e:-;a111 (• cli n1olti tn1nori o varic i te1alPr<•bbe ntl intir1ua1·<· il criterio h·:tngenctic..:o rieordalo dall'O. Un, caso cli ut<·ru <li</.elfu (Un e'>nato-salpin,ge, ematunictra c<l r>ni atocolpo a si1iis t·r a.

Prof. ìVI. C1u LLA (l'a.lel'illO). .\los tra i pezzi <lllH touJici. L'utero <li sinistra fu rin1osi-;o. I , 'eu1a to~a lpi11g<' fu d o Yuta a d angoliz7.azio11e della tuba. J ,,, Y<\g-iun atresica el'a in c"-011tatto col retLo. J/oYn ia clt•ll'11tero sini.~tl'o rimo ":-;a era grossa. JJa d o11ua g n <t rì. f./ ope razio H e lle17 a /i s t()la,. ve s<.; ico-t·a !I in a le per la ~r ia tran svescica1e.

DI 1~ .\ XT.AG~ESE (Roma) . - Ha opc•rn t o Rei casi c:t)n tal 1netodo. Cr ede utile la via transvescicale, specia lmen te nelle fistole del trigono. pcrcl1è J1erruetlt-" meglio di rendersi conto degli ~bocchi nreterici . I11 nn e.a so clo,·è prn ticn re nefr~cton1ia s inist ra . In du<' ca ~i la ci~toto1uia d~t te 1oorlo . di toglier 1111 ca lcolo ye~c· i cn IP: le fiRtole 11011 Jlolrro110 e~~er chin sr per la ri~trettezza e J)l'ofo n<litit delJa ve~ci cn e per en1orrrt ,!:!'ia dell n n1nco~n a lterfl ta per la prf\~P117.:l clrl <'~ lcolo. l>ott. ,-_

i~R1'0)f

Di so·u .<::si fJn e. l'rof. VIAi\"A (, -ero na) . - Riconor-;<:e j11 hn se alla sua esperienza che la Yia ~ lta possa in certi ca si esser opportt1na. 111a r r ec1P non d ebba generalizzarsi nè dimenticn l'<' 1 ,·nn tug~i della Yià \":lgiuale. Prof ~CHICI<F.r.r: 1I.-0u\·:\i11). - T.1a Yia vag inale è la indic ata nelln 1n ag~iora11zn cle i ca. i cli fi stole. E siRtono però dei casi n ei q11ali solo la vi!l trnnsvescicale permette di evitare il pericolo di comprendere nelle s uture gli sbocchi uretcrici . Dott. ~\..nTo~r (Ro ma). - Crede cl1E:' non sia op. portnno r(>stringe r e troppo l'indica zione clf'lla via trnnsyescica le che non costitui'sce rlifficoltit rli tecni<"'n. J>crfez·iona n1cn to cli t ecnica 11clla teraplrr ·cli i:·11 rf}ica clelln i11v,,rsio11r uterina.

(Cosenza ). - I1lnstr<l. la t(\cnic·n da lni aclotta tn con buoni J'i. u ltn ti. .\ ccenna all'opportnn iti't cli ~1bba ssal'e l'nte1'<> con laccio ela~tiro P cti far Jn ~utnrn del collo do110 rimesso l'Hter o in sisto. Pro f . (;..

RA .\"'r ORO

J..-uovo co·n triu1lto nl 1ro ' ' '' 111,·11to <1Plla in rrl'.~ionr cron ica dell'u.te,1·0.

Jlrof. n·. \ :-\UELO J)AB\[J<:XIDE RICCT. II trattaJlJ<•nto d01la inYt:-r ··iouc cronica d e ll'utero è (>~ln­ s iy:1n1en tc r hirn1·gir-o ecl hn tlue ind.icn~doni: 1) demolire rntero n ei (-;t~i cli ~raYe di ~~t1·ofia. inf~zione e necro~i. pel' cni l e pnreti molli P fragili non si

prc. tnno

il u1a110\·1·r opPral i\~:

2> c·on~('l'Y:tre l'nte•


t.-\~:\O

\ \ .\l. l ;-.\SC. ;?:Jj

~EZ IO~E PRATJ C.\

ro in tutti g li ~lltri ea~i, i ·111 ali :-;ou o n10Jto pi ù frequèuti d ci in·i1Ld. Il tra tta uH.i11 to l'<l ziona le 11elh1 ~el'onda e ,.<:'Il ie 11 za è <.:o~titnito dalla co lpo-iste rot on1ia (proc. Knn ster-Piceoli). la q11nle pnò esserp <'S<'g·uita per yin posteriore o per via. a11te1·iorf'. ;1 :;;e('onclu di con s ide r azioni varie .o di nro('essi che r endono p iù o n1e110 co1nplicata l a i n,·e1·RionP. J11 (l ntra1nbe le Yie. Ja sezione della pal'C1tf\ ntt:'rinn clf\v'essere coruplE>ta. porta11do il ta~li o clal pn11to medio d e lJa incisione t ra s Yer sale rlel fornice a 1 fondo dell ' utero in,·ertito. J_,:i b onti1 d e i risu ltati r egi s ttati in tutti gli interventi. 1·e11d e lx rolpo-isterotomia il procesi:;o di scelta n pr<'fPrenza fli inetodi o òe1uo1itori o meno razionali, t0nta ti si 11~0 J a rni f\ntc <' con poca fortuna. J); se Il s.c;; i on('.

Prof. Guzzoxr

1~it·n:11.

Fn n o t:ll'P 1<1 rnrit;t <lei casi d'inY~r~ i on<;> f 11ori cli Xa poli. Prof. PrccoL1 <Napoli). In <lue C'ùSi overati da sno ])adre, icleatore d <:> l n1etotlo. e da J prof. 1\f ira nel a. il laccio ela:-;tieo elette buona provn. 11 collo fn c· ucito d opo rin1ei:;so 1'11ter o in sito. Dott. IlrccI (~apo li ). Per a bbassare l'utero si è valso d e lla pinza cli ~In r tin . La frequenza a Na J)()li clell 'inYer Ri one ~d c1eYe CPrto n 11a cattiva a ssistenza a l sec-0nd amPnto per n[H?l'a cli H 1cnn0 le\'ntrici ehe fan no trazioni ~ul c·o r<l o nC' .

r-n

fli relrort·rsr1 ftessi()I/(' r1· nlr•r 11 1n g r a vid a nza Jp cr·1lo p rr /Oparoto111ia. ~1IH A.\"D.\ 1 ~npoli1 ..

Rift'l·i:-;<..:e i f1 <1li ilh1<::lrativi d cl <·<l~n r lini<'n C-l)Uclot to n h t~n e . perchè (lOpo l" op('J':t7Ì01lC nella (jll;lle J'nlel'O grtlYido fn tolto clall'incar•'e rn 1n P 11 to i1el ,. i«o <' por t:i to nel 1:1 grande cavità per itonea lf-' . la ,!!.'raiYclanza continuò r<'gola r 1nen te. -

D i.liC 118.sio11 <'.

Prof. ' ? L\ .\ .\ ( \ 'l'l"oUa J. I~i<.:orcla nna laparotomia fatta n 1lo ste~so s copo a l secondo m ese flj graviclanz:1 <·on riu1 ozjnnf\ <li 11oteY11li aderen ze ttl<' · ru. pclYi<·h<' c·hl· ina11t PlH'\'U 110 la 1·pt roftt.'.\ssione c1el1'nte rn . J,a ~l'nviclnnz;1 si n1ttntf•nnc' clopo l 'o[lerazio ne. Pror. ()Lr\·.\ (C}0uo,·:1 ). - Ricorda un C'<1 SO f' l'Oprjo annl0g;o 11el qn :1le a lla laparolo1ni ll fnr on o tolte note,·oli aderenze utero-pel vicll <'. T,n g rnvi<lanza coutinn(>.

Prof. I·E~T,\LOZZA <R o n1a). - È 1i e lo che la ~nn veccl1in p l'opost~1 di cr1 ncellare l'indicazionf' df'l l'a borto p01· l'<'t r ofle$ffione fissa cl fl ll 'n tero gravi d o sin aee0tt;i t:1 C'osi feliccn1 1'\ nte. f1r(\<1<' che dovE-> 11n cauto tentatiYo di ridn7.ione digital~ òell'utero retroflesso gravido anche non legato clri ;:td er enze fn lljse:1 sin benf' ricorrere :i. Jla lapnroton1j::i . Riro1·cln unn ~un operata con hn on esito. 1'1·a ttan1 r> n/o r llirurr1iro ifell'11fero

U. )1r.:~TRO I" <Trieste). -

Disc us.;.;ion c .

Prof. PEST.\LOZ7.,\ (Ron)a). ..A.i c-asij illus trati dall'O. ap;g iunge un caso da lui operato. ~i compiace tli sentire ch e a nche nella scnoJa cli W elponer ~i a s t ata riconosciuta l'oppo rtunitit cli Yalers i del len1bo peri toneale a n teri ore per r icop rire le ~utur~ uterine ch e in queste oper azioni Ro no 11eces~'l rte e per i tnpedire ln r C't1·ove r sione postopern tori<~.

-

vaso

Prof. (-t .

so il 8etto m ~lliano end o ntet·i1·: su t u ra te fra loro lCl pareti ante r iori e voi lt:' poste riori, fu ricostituito iu tutte e clne le donu nn corpo uterino nnieo. I / O. si valse clel len11 .., perito neale di Pt'Rta l oz~n a ricoprire l e ~nture 111iomc tr:ili. Ris11 Jtn l o nei du e casi otti1no. Ricordn 18 casi ra ccol ti n ella lettera t u ra di 'h nalogo i11tel'~ento.

7Jicor11c.

Riferisce i dati di-due

.casi c li11i<.:i op<' rati con buon e8i to - secourl o la propost:1 clj ~TR\ ~8~I.\XX. 1nn d a l lato adclon1inHle Sf•ronclo TRtrz;r.r - . G U :1 ~~i cl f.' i d uc 11 teri forn1a Y<.1• no nei ~11oi ca ~i un n n!!'o lo clj 90 ~radi. Apf>rti lll<'òialmcnt(l e lo ng-i tucli 11:1 ln1 0nte i du e u teri - cscis-

Il ta gl iu <li Jlac- B11r11c11 inf<'rvrnti su gli an11eRsi uterini.

nr•qli

1)ott. V. l)tiCCINELLI fl{oma). -- .r\.Yf'nd o recentemente n,·uto occa:~i o n e di praticar<' due annessiectou1j<' in due int0rventi cl'urgE>nza (il l)PC•ndic~<'­

con

ta~li o

~I .

postato un po' iu basso, crede che queAto possa esser adottato come taglio di elezionf' p01; la chirnrgia d egli an n e~fli uterini a nche perchè certo P~So g;aranti,~C<' n10g-Jio tomie)

cl a gl i

cli

R.

ye ntrnn1C'nt1.

l

D i .'<r 11. ·8 i o u e.

Jlrol'. buona

P 11:8rA L Ozz.\

uti li~zazio 1 10

(Roma). -

Giù fu 11o tat~1

la

cl el tag·Jio di "Nl. B. per operare

, ugli :1 nnessi uterini. Ha ,-is to Sf'guire l aparo~li clopo tc1 le inci.:ione l>raticata per nppenéUcecto1uia . ForRe 11 fn tto i;;nrit legato a lla . nppur:izio nP ~egni ­ ta fac:il111cnte <.1 tali interYenti. 1

7 r'11tativi cli rn<lr;sco1)ifl 11tcrinrr.

Dot t. \ r. Pucc1~f:LIJI (R oma). - X on a ,·endo troYa to nella letteratur:i r ecente riferimenti a precedenti l C'Dta ti vi <li "'11dos:copia, ha praticato tentativi <l<'I ~;enere con g li endo~copi a vi sion<:> diretta ~d bri vi. to r he o8e ne possono avere bn(lni ris nltn t i clh1p:no~tici e terapenticj. Perriò propon e lo stucl io e la cliffnsione del n1~to cl o.

Di8C 11 s .~ i<n1 f>. l)l'of. T1 ESTALOz:r,., <R o1n:i). - I1icotd<.l 1;1 proposta hC'n 11ot a cli nrctro:-:;ropia di T. .aznRe\vitcll r.hc' ri ~ale :l ni\1 ili trent'anni.

Il pnen nioperitorieo I ransu l c rvl u ba ri C'(J e la per1Jietri delle troni 7'<' fa lloppiane c<111sid crata in, rappoirfn alle cnln8c più f ·rP.rt11ien.t i if'i .~f <'ril i t l! .

J)ott. R.

n o).rPJ.\'i'I (R oma). -

J ,'O .. <101>0 aver

accennn to brevemPnte a l prir1eipio informa tort"' del metodo. a lle inclic.1r.ioui e c:ontroind ieazioni. al valore reale de lla pro,·a d i Rubin . passc1 in r.1pida disami11a i risul tati aY nti in 110 rnsi di sterilità studiati dal pu11 to di vi~t~ òella p0r\·irli'1 <l<'lle tròmbe in rapporto ni difetti conge11iti od ncq11isi ti dell'utero pri1nn <l ell'jnizio della vita ~~s nale. ed n11E> lesioni i nfiammatorie dell"app:11'a to p:enitale acquisite cln 1·a n1·(\ l'esPrcizio di €'SSH . ((lr,nli1111n ).

('. :\1IC' HET.I .


758

IL

POLlCLl~lCO

APPUNTI PER IL CASISTICA E TERAPIA. Sul volvolo gastrico. Il volvolo g·a strico, dice K. f>J1ilippsberg (Dei1,tsche Med. Woch ensclirift, i1. 5, 1924) , può essere m esenterio-assiale oppure organo-assiale. N·el primo cas.o l ' ass.e di rotazione è situata nella direzjone del piccolo omento .che insieme a l duodeno ed a.Ila parte cardiale forma il pe·duncolo su cui si vuo.ta lo stomaco. L'asse longitudina.le dello stomaco o mantiene la sua posizione normale, 01)pure assume una posizione obliqua: in t11tti e due i .casi il piloro si sposta verso sinistra, mentre il fondo coni.pie un movimento opposto. Nel volvolo orga110assiale · l'asse di rotazione coincide con l'asse longitudinale d·ello sto.m aco. Il volv'Olo p11ò venir determinato da ca11se gastrich e oppl1re da. alterazioni degli organi o tessuti vicini. La diagnosi non è possibile che al tavolo operatorio. L.a cura consiste nell 'imrnediata laparotomia e detorsione dello stomaco. E riferito un cas-0 di volvolo rn.esenterio-assiaJe in 11n 11omo di 65 anni, da t€mpo affetto da gastroptosi ed ectasia.; morte dopo l'intervento chirnrgico. 1

POLLITZER.

La dispepsia duodenale. fla la stesisa pa.t og.e11esi di quella gastrica,

a vendo alla, base la spasmo doloroso. del piloro; solo cl1e il punto di pa.ttenza è ctiverso, essendo per l'una a monte, per l'altra a valle d.e1Jo sfinteve piloric·o. Entram1)e · sono don1inate dalla legge di Bayli1s s -e S;tarling, secondo la quale tutta la. parete del tubo dig·ere11te è la sede di un riflesso loca1e, per cui un' e ccitaz.ione in un determinato ·p unto provoca, al di sotto, un rilasciamento, al disopra invece i.1na contrazione del musco.lo. Lo· spasm.o pilorico può aversi in caso di iperacidità del chim.o gastrico oon alcalinità duodena.J e norma1.e, ed in tal caso si 11a la ·dispeipsia g·a.strica, oppur.e qua.n do vi 1sia ipoalcalinità' del succo d11odenale con acidità gastnca normale, e allora si ha la dispepsia duodena.le. Per controllate questi daiti, Meunier (Presse médicale , 7 nov. 1923) int.rodu.ce alla sera la son.da di Ei11ho·r n , che si lascia per tutta la n otte, i11 qua11to cl1 e imp·i ega diverse ore ad arrivare nell'intestino; al mattino, 1si introduce la sonda gaJStri.ca, co11trolla.n do con la radioscopia se le sonde sono ·e.n trambe a posto. Poi ~i fa prendere al malato un bicchierre della se• g uente solnzionie: Acido cloridrico eme. 5; Fo1

~1EDICO I

Pli.i-\TICO.

s fato clisodiro g. 5; Zt1cchero g. 40; Acqlla q. b ~ per un litro. Qllesta soluzi-0ne acida ha lo scopo di provocare il f'1nz1onamento pilorico e la secrezione du ode11-0-biliare. St1i liquidi estraitti~ si dosa l ' aciditèì; la differenza è dovuta all'alcalinità del succo du-0{fenale che ha diluito il contenuto gastrico. Dosa ndo poi l'a.cido fosfo·rico in entrambi i lfq11idi, si conosce il volume di succo .duode11ale, che. ha diluito il contenuto gìastric.o. Con qu.esti dati, si può calcola1re l'alcalinità del succo duodenale, rap.p ortata a 1.000; q11esta nej normali varia da 2 a 4. ·La sintomatologia dolorosa della dispep1sia· duodenale non è dissin1ile d.a quella gastrica e com1prend·e lo spasmo pil orico ed il dolore tardivo, .nonchè il ritardo i1 ell'evacua.zi,one gastrica e l'aerofagia dolorosa: di difesa. Co11 questi sintomi ed in presenza ·di un'aJcalinità duo,der1a1e inferiore a 2/1.000 si cleve orienta l'e la <liagnosi verso una caUtSa situata a valle del piloro e i1i1ì s1Jecialm·e nte verso 1111a lit~asi bi1iarr.

fil. •

Coliche da mobilità della prima porsione del duodeno. I.a mobilità della prima porzione del duodeno è scarsa, tanto che si può o. mala pena esteriorizzarlo dall'addome; in certi casi invece essa arriva anche a 4-10 cm. H. Miyake (rif. in Morgagni, 6 aprile 1924) ha osservato casi in cui tale mobilità si tr.a duce con crisi a tipo di e-0lica: Gli inif.ermi si lamentano di peso, pirosi gastrica, dispepsia e dolori qualche ora d-0po i pasti od indipendentemente da essi, con sede sul margine costale destro! 11ella regione della cistifellea, con irradi.azioni al! ' epigastrio al dorso, alla spalla. Può esservi vomito, ittero, tensione dei muscoli addominali, iperestesia nella zona di Head; di solito il ristagno delln pappa in questo segmento. All'esame radiologico, si osserva la mobilità anormale della porzione piloro-duodenale . ed i 1 ristagno della pappa in qt1esto segmento. La terapia consiste nel trattan1e nto operatorio, con la plicatura del leg·a 1nento epato-du-0denale; in qualche caso di lesioni alla cistifellea è indicata la colecistectomia. La duodenopessia può essere fatta in primo tempo.; essa però lascia t11 ttora dei disj11rb1 , che sco111paiono con un trattamento più radicale. La malattia si presenta nell'età giovanile e dà disturbi che si aggravano con l'andare de~ gli a11ni.

fil.


ì59

SEZ10:\E I>RATI CA •

o e· l.

I· ·1 )-

e o 1.

a Q

Una forma ambulatoria di appendicite gangrenosa • con adenite iliaca esterna di origine appendicolare. , Bo·1di11 e· De Gc.;.i111es il 23 n·o vem bre 1923 ave,·ano comu11icato a lla .Société médiccile lle s H 6pitaux d i Pn,rig"i un caso di aidenite i11guinale di origine ap·p endicolare. ~·I. Onard il 7 n1al'zo 11a con1 unicato u n alta:·-0 ca60 grave d i a.p ·p endicite ga11g1~en.osa con a1 d e. nite iliaca. Si tl'attava di un so ldato, da un anno certamente an1ebico, cl1e ;pe·r 1-0 giorni l) l'e~tò servizio avve1·te11do solo qualch·e d<?lo1·e vago neJla fossa ilia1c a d estra, se· faceva uno '9forzo. 1J ·b bi.ettivai1r1ente. presentava adenite iliaca. dolente. Temperatura 37. Insorti all ' imp.rovvi · so in 1oa giornata i segni di una perito11ite acuta, irt un·d·eci1na giornata si intervenne di urgeiiza e si trovò: adenite d e i gangli iliaci esterni 11011 sup,purata; liqt1ido torbido nel cul di sacco peritoneale so ttosta11te; epiploo11 infia•n1111ato, c i.eco ispessito ed arrossato, ed un rusc.esso i nt,o,r no all'app endice g·ang.1·enato. Do1u glas pieno di liq11id o torbido. Esito in gu.arigior1e. Da ll!O·tarsi: il decorso ainbulatorio di una grav.e appendicite gangren-0sa.; la presenza d i l111a n d en ite ingui11ale app endicolare, che d isparve d·opo l'operazione; la coesjst.e nza di una dissente,ria am.ebira. PERSJA. 1

1

)

Ulcerazioni non dissenteriche del colon.

I segni funzionali del eancro del retto.

:E importante · per il pratico di conoscere i segni funzionali di tale malattia in modo da poter fare l a cliagnosi precoce. Detti segni sono secon clo Cha lier e II . Mondar (J o ur1ial des prat·ic·ie1is, 13 I11arzo 1924) i seg·tLenti : 1) E1norrngia. - Pt1ò essere assai precoce, in forma di i>ocl1e· g·occe, di coag11li, o può essere imponente; in qualch e caso si .a vrà l 'aspett o caratteristico di fondi di caffè. Il sangue . viene durante la d efecazione o precede i mmediatan1ente l e feci. In 11na ragazza di 23 anni, la n1alattia i ann11nziò con una sincope dovuta n.d imponente emorragia, per epi telioma an1pollare del r etto. 2) Dolori Ge nera l mente non molto ac_cusati, quando il carcinoma si trova in alto; quello dell 'ano è molto dolor oso. Il dolore si p roduce quando vi è ri tenzione, tenesmo, sforzi espulsivi ·e pt1ò a.cqu istare tant a intensità da far miscon oscere il tnmore jn]ziale. 3) 'co li. - Q11esti f ann o credere ad una enter~o.-colit e, in qt18nto che vengono el1minate delle mucositò. biancastre, unite o non con le feci. Q11an clo il tumore si u lcera, si ha sc9l o di pus sieroso ·e fetido , d apprima interm.itten te, poi continuo, che può provocare eruzioni eritem.atose, erosioni atto.rno all'ano. ,}) Dis turbi della def ecazion e. - E f r ec1nente l' irregolarità de lla defecazion e, con alter native di costipazione e cli diarrea; il bisogno di def eca.r e è ripetuto e p enoso; l'incontinenza può verificarsi. per atonia d·ello sfintere sen za che qn esto sia compr.o.rnesso. Alla fin e del periodo <ii stato, la di.ar rea è abituale. Si deve p en sDre a l cancro, qu ando si ha u11a diarrea che r esiste al bismuto, all'oppio, ai suppositol'1. Ingartnevole può essere la costipazione, poi-chè si tratta di jr1divid11i che da 111ng.o tempo sono 001Stipati. In presenza d i tali segni è necessario sospetta r e il cancro del retto, cl1e potrn. venir confermato , con l 'esam e fisico , compriendente la esplorazione rettale, l a r Pttoscopia. la radio,_,grafia ' la b,i opsia. 1

1... ·t1lc.:era semplice ciell ' ii1testino ctasso è llna a ffezione rara, ùi eziolog:ia oscura. E di solito u11ica, ma può anche accompagnarsii a,d t1lcera <le llo st0m aco, <lel cl11 ndeno o llel tenue. P1·esenta analogie co11 l't1l·c.era gastrica, varia di di1nensione da qi\1alcl1e mjllimetro a più centimetri ecl è o rùir1a rinmente paralle1la a ll ' asse dell 'intes.tino. I tes.s11ti vicini son o j nsp essiti, sclerolipomatosi; si possono avere lesioni peritoneali tanto rilevanti da far so.spettare 1111 cancro del cieco; spesso si ha ad·enopatia rnesent.erjcn. La localizzazior1e è, in ordine di frequenza : al oolon ascenclen te, al e;ieco, all' angolo spl r 11ioo, al colon discPnde·n te, al sigma, al l' a11~:olo sotto.e1)atico. Il quadro cl i nico è molto co11fu . o; nella storia d ei m a la tj vi è di solito la stiti·cl1 ezza, il dolore ep i ~a:;tri co tardivo, il d olore fis~o i11 corris1Jo.nden zri d ell '1tl cera , l 'emorrag ia i ntestinale, ~talora la diarrea. Chalie1· e lVIall. et-Gu·~{ (rif. jn Rifor1na m ellicci , 24 marzo 1924) ha11110 osserYato i1n c.aso in cui si aveva anche t1na temperat11ra sub-f.ebbrile e l'aumento di vol11m e della m ilza. Talvolta si ha improvvi.sam.ente la perfor azion e che p11ò verificarsi dopo 1111 pt-riod·a di soffer enze, oppure in perfetto $ t a to rl i sa l 11te. fl l .

fil.

Il comportamento del chirurgo nell e appendiciti. A. Botti (Morgagni, 6 aprile 1924) è fa vorevole alJ'interventò n·ella fase iniziale, cioè nelle prime 24-48 ore ed a ll'intervent.o· solo in casi di necessit à n·el p eriodo interm edio. L 'intervento in qu.esti limiti di temipo è da a1pplicarsi nnche nei casi con sintomatologia poco accentuata poich è anch e in tali casi che sembrano lievi, po1sson-0 esservi ;p1·of.onde alterazioni deJ1' app•endice e del p.eriton.eo. Da ciò la necessità d ell'intervento precoce nelle forme gravi co111e nelle li eYi, q11a11do il peritoneo è immu-


' 7()0

II

POLlCLl~ J CO

ne o tutt'al più presenta, ru1a i·eazio11e Jimitata dovuta alle tossi11e dei gern1i. L 'appe11dice allora faciln11en·t.e as•p oirtabile ed il ventre può e&Set·1e ag·evol111.ente r inchiuso. Se . invece s j trova i1el cavo i)et·itoneale un liquido torJJidiccio e i.e anse sono l"icope.rte da deposizioni fib rinose, se si i1ota la prese1lza di f aitti, cl1e f a11n-0 prevedere la formazione di un aisces so si fa un trattamento aperto. L 'A. cita i ' risultati ottenuti n1ell'ospedale in cui si trova , e cioè: Nessun morto su 36 appendiciti ac11te operate entro le 24 ore; in 14 a.scessi a.1 Jpendi · colaiii aperti e dre11ati; in 156 app endiciti op.erat·e allo stato cronico. Su 91 casi di a]Jpendiciti allo stato cronico non op e~'ate 11erchè i ma] a ti n on · si · sono più prr esentati, 1si ebbero 9 morti. Per quai1to riguarda il <.:osì detto raffreddar11 e11to, l ' A. ritie n e cl1e r1ou si debba asp·e t.tare rn euo di 3-4 setti111ari.e, taint-0 più .c11e il cieco l) UÙ a11cora esse r.e ir1 preda ad edema ftogislico. 11 tJ·ericolo di un i11te•rvoo.to tr·oppo p·recoc e p 1·i1na del raffreddame1nto è dimostl'ato a 11cl1e dalle statisticl1e dell'A. • L ' atto 01perativ·o non va rispal'miato i1epp u1·e i11 graviùanzai; solo si d e ve procu1·are con ogni i11ezzo cl1e 11011 si v1e1ri·f ichi od a1u1eno s i procr astir1i l' inter1· t1.?:ione a.ella g·ravi·da11za stessa. 1

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fil. Le bevande nei dispeptici.

L. :Nieunier (J 011rnal des praticiens . ' 16 febbraio 1924) fa riJeYare la i1ecessità di pre11de1~e le b evande seip ara tarnente dagli a1in1enti; t1J1 litro di acqua preso a sè si eli111ina in dieci minuti, .ir1vece, quando. è aggit1nto ag·li alime11ti, rim?-11e pareccl1ie ore nello stomaco. Con un'.alime11tazione mista, un a dulto dovrebbe J) e re 600-800 cm·c. di acqua al giorno, di c11i 400 pTesi un quarto d 'ora prima dei pasti e 200 i11 forma dI due tazze ·di tè da pre11dersi ai pasti o dopo di .essL Queste va.nn.o p1~e~e cald.e , poichè in tal 111od.o calman.a i dolori e dimin uiscono 1'ip erestesia gastrica, stimola110 la moti·icit à e fa vo riscono l'azione della s ecrezio11e oo·astrica . .-\lJ e solite i11f11sio11i (tè leg·g·el'o, camo1r1illa, fog lie d'arancio) l'A. preferisce l 'infuso di 01~zo germi11ato. Questo si prepara macinando un ct1ccl1i a io di orzo germinato che si m ·e tte con una tazza da tè di acqt1a fre·dda in 11n recipiente di terra cl1e poi si fa scaldare a ))agnon1aria bollente per 10 minuti. Si passa, zucch·erancl o come J)·er lln infusione ordinaria. Tal.e bevanda supplisce all'insufficienza della digesti 011e d ell' n111ido, sem1'.)re compromessa nei dispeptici. fil.

VA~IA Metereologia e patologia umana. Cioffi (La mtJte~eologia pratica, n. 2-4, 1923} esa n1.i na l a i11ftuenza cl1e i fattori mete•reologici hanno ne] qt1adro della morbosità generale. È ben i1oto che nei giorni di d.epressione barometrica insol'gono nei malati e n-ei feriti elevaz.io11i termicl1e senza alcuna apparente ra . gione. Così malati di nev raJgie, d i poliartrite c ronica, di form e r euma.tiche, sono sensibilissimi alle azioni atmosferiche. J?auer racconta che n ella Clinica di Innsbr11ck vi era un.a donna con poliartrite defor111a11te che .egli consultava con gran fiducia quanid o intendeva faire escursioni in montagna. M~nifesta. zioni ana.Joghe si hanno nei nevrotici , negli odonto·p ati ci, negli individui con esiti di pJeurif.e, con c icatrici~ calli, -ernie, ecc. È del pari incontesta,b ile l ' az.io11e d€lle va.rie stagioni su le malattie oculari: la primavera favorisce i cata,rri ~ongiuntivali, le blefariti; il clima ca]do umido favorisce gli aecessi della co rnea. Greenbel'g 11a riscor1trato le relazioJ1i fra le cor1dizioni rnet.ereologiche e la presenza della lJO lm onite. T\.oli!sk-0 ha notato un autìlento rapido d elle m orti improvvise p er sclel'osi delle coronRrie nelle rapide preci1)itazioni ba.rometriche, e Burgel' l1na tre.quenza di insulti apopletici nelle m e.desirn.e .c ondizioni, com.e Brunner ha notato un raippo rto fra o·scillazio11i climaticl1e e stanch ezz a del muscolo cardiaco. .. . Lomba;rd ha sta.bilito che l' att.it11dine del muscolo a fornire lavoro lttile volontario è sce. mata oltre da altre cause anche dalla dimin11zione delln prressione atmosferica , da te1n1Jeca ture alte ·specialmente se associate a. molta umidità. D'altra parte Unver1:ich.t ha fatto rilevai e la co1in.c id enza di casi di emottoe con ur1 a djm~in11i ta pr.ession.e, alla qnale pu1e il Ra1ud11itz a.ttrib uisce il pegg·iora.me11to della tosse convu!si va e il Baar l'insorgen.za di .attacchi asmatici. econ.do qnest' ultimo una sensibilità alle in · ftuenz.e atmosfe ricl1e sarebbe spesso esponente di uno s.tato li11fa1tico o i1}oplastico; e ad ogni modo qual•u11que gene1·e di malattia. cl1e nel suo decorso di dimost.ri di1Jendente da influienz.e me.teorologiche parla p.er l 'in1portan2a di irl·· ftnenze 11ervose riSJ)ettiva1n·ente vason1 otorie. A queste appartengo·11-0 l'epileRsia ed il s onnambulismo (Sokolow, Amman ), la balbuzie (Trommer) e alcuni djsturbi frenoca.rdici (Herz). Heckel 11a. dedicato un capitolo del &llO vo lun1e sulle Ne11rosi d'angoscia a quella che egli cl1ia111 a 11eu.rosi baromietrica, studiandone diii1

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[.A...~NO XXXI,

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g·enteme11te i si111.0111i premo11itol'i e l' evoluzio11e, ed i lettori che !Jiù s'interessano d-ell'argom.ento farebbero bene a prenderne originalmente Yisione.

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FASC.

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SEZIONE PRATl(A

Il così detto senso ùel te111po o meteoropatia. ciclonopa1tia, ciclonosi o neurosi da clin1a è rsecond-0 Ba.11e1· vide11tement.e t1na. qt1alità strana, costituzional e o per lo m eno J)asata su specia.l i con.d izio ni costituzion.aJi, alle volte ·e.r edita.l'ie, co11sister1t e nel prevPdere un mutamento nel1e co11diziio11i a tmiosferi ch e, 8(pecie l 'avvicinaI"Si della pioggia, del vento, della. ne·Ye, di tern•p orali, già u1olte, 011<3 prin1 a i tl ba se a sensa.zion1 mo1'])01S·e quali ceifalee, debolezza, sonnolenza. In g·enerale sembra tratta.r si di u na disposi·· zione speciale .che può riguardare anche d·el resto l)e1·so11 e sa.nissi me. Bal11e1r stesso a I1111 sb r uck, e d a.ncl1e il CioffJ a Fogg·ia, hanno pot11to· ra_ccog·lieire esperi.e nze riguardo alla seni ibilità per il Fohn, o per lo scirocco la cui deno111inazione è diversa a seco11da Je differenti regioni. 1Ja noi m-0lte persone sentono l 'influenza dello scirocco due o tre giorni e ad ogni modo parecchie ore pri111a che airrivi il vento .con mostrarsi clepressi o irritabili. H elly è restato forten1ente impressionato di questi stat.i patologici c li.e precedono o accompag·r1ano lln periodo di fo1·ti ve11ti s·ciroccali, i quali 11anno indubniamente t1n'infll1enza di maggiore o minore grado sulle condizion i di salut e di molti. L ' azione dello sciro.cco consiste in u11a d·epreBsion,e del tono muscolare. ner,roso e l)Sichi· c-0. Si hanno fenomeni di :fiacchezza•, s1Jossa tez za, svogliatezza, mal esser e, cefalee, isonnole11za. Ciò spiega il più facile verificarsi d egli infortl1ni .e di s uicidi. :\lcun i autori hn nno att rib n 1to questi dis11rbi sc irocca1i alle oscillazioni elettriche, altri alJa p1·evaJenza di elettricità ne·gativa, alle dep.ress ioni barome.trich.e improvvis ,e. Cioffi ha constato ch e è so1)ra tutto nei p eriodi di calma ap1JD re11te, che precede non rare \rolte lo scirocco, che s i ha ·la se11sazione dell'afa, a.e).la insufficiente tra.s p1irazione, d·ellfl ostacolata, libertà di .riespiro, del senso dj i})OSistolia (aumento dei baftiti cardiaci ad ogni minirr10 sforzo, ralJentato circolo Yenoso con n1aggiore evidenza di varici, emo rrotdi, ecc. , iniezi• ne più a,cce1ntuata dei C'apillal;i ve11os1 delle ffilJCose 1predisposte a stati caitarrali cronici.) e cht.· lo stato atmosferico che favorisc e queste condizioni è dato più frequenten1ente, e spe.cialm.ente r1el1e basse valli o n elJe pianure rn.olto irrigate, da quella va1ietà di condensazione del vnpore acqueo che i francesi cJ1iamano bruma e r1oi cl1iam·eren1mo caliginP., ,~h e durante 1

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le g io1·na te caJde i11 asclt er<.t talvolta tJlla6i interamente gli oggetti lontani, e che per essere aibbastar1za permeabile nll" illl1minazione solare ed al I e ·ra.d iaz.ioni terniiche rela1tive si diversi·· fica a lqua.nto daJle neb.b ie e da qu.eJle condensazioni conoRcinte da] nieteoro.Jogi col nome di strati. e ch e rap1p.r asentar1 o i 1 pri111 o grado· di formazione nubecolare. La caligin e o bruma si nccom1Ja1g;ua di pari passo quasi se111·p re con 1111.a ce1 ta elevazione di 11m idità aesoluta o pi11 esatta111 ente con un a11mento d ella tensione d1el vapore a.cqueo. E Cfli.esto ele111.ento, afferma i1l Cioffi, il vero l"esp.on sabi.le di tutti i disfu.rbi sciJ:occa1li. Patologi ed. ig·ie11 isti hanno da.to in1portanza son1111a a d11 e , oli fattori metereolog·ici nel determinismo })atologico: a ll a t.emperatu,ra ed a ll ' un1.idità l"elatiYai. P e.r lo più 1' e1evarsi dei coeffìcienti dell '11na o dell'flltra era s ufficiente • a Sl)ieg·a.re o a determin8 re t1no stato di malattia. È certo che 11è il caldo 11 è ruani.clo separatan1e•11te 1Josso110 s pieg·ar e ness.u no d ei fenomeni cl1e si so110 acce1111 ati. T en1p er-atllre elevatissime a ~ra.rso· co n te11t1to di vapore atn1osferico coine quella del ahara raramente dan110 luogo n f eno n1e11i di mn 1es e 1·e o a sta ti morbosi: rnmi dità. a bassa tempieraturai, corri e i1ell 'inve;rno. no11 fiacca l'en,ergia di n ess11n or g·anjsmo. limi tnlldo la sua azio·n e. se J)lll'_e, a pocl1i fatti di 11at111·Fl. re11maticA o t11tt' al i1iù deJl e vie i·es1)il'Rto ri e. È q11a111do si ·elevano insieme i d11€ coeffìcie11 ti, ossia quancio la tensione del vapore o la u111idità as<So111 ta raggiungono lln grado eleYato si verificano i distu1~bi su n1entovati. Il n1ec· canismo biologico con cui agisce J 'l1midit.à assolt1ta o tension 0 n el vapor·e sa.rebhe il seg·11ent.e · 1) Pii1 i e lP\'a la tensio11 e d el va1)01· d 'acqua e più si abbassa la ' pressione deli 'atia secca: da ciò insu1fficiente te·nsio11e dell'ossig,e110 e per consegu euza riduzione dell 'em.atosi (a11 ossic1ni a ) . 2 ) }')iù la te11 "ione d el vapo1·e acqu-eo si eleva ·e m en o energich e sono l'esalazione pul111onare e l'evapo razione ·cutanea. Pel' consegt1.enza Yi è aun1ento del contenuto sieroso del sa11gue (idremia). 3) I ,a rit cnzio11e nel sist ema circolatorio d ell n qLJ a ntitù r1 e1 vapore acq11eo i1011 esaJato dalla super:fi <'ie })11 lmon are aun1e11ta la pressi on e generale e favorisce la stasi venosa sup1e1rlìciale e 1Jl'ofo11da, e perciò tma più evidente manifestazior1e di varici, stasi pol'tale, e la pi1ì facile. diH.pedes i ne1l€ superfici sierose ed anche n P.lJe IDlJ COSe. 1

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argo .

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762

l L POLICLli\JCO

[ANNO XXXI , lì'ASC. ~3J

PO·L ITlCA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. Gravissimà risoluzione cìrea i ricorsi contro i provvedimenti degl enti Jocali ìn forza del D. R. 27 maggio 192'1. È

NECESSAR LA ED URGENTE

li NA INTERPRB fAZIONE AUTENTICA.

Dispo11endo gli a rt. 1 e 2 del R. D. 27 rnaggio 1923, n. 1177, che le Amministrazioni delle Provincie, dei Comuni e delle Istit11zioni Pubbliche di benefioenza provvedano alla revisione delle tabelle e dei regolam·enti organici ed alla conseguente sistemazione del personale, non si è con ciò inteso di alterare o menomare, a questi effetti, il normale 5istem-a delle coinpeten~e delle autorità tutorie. Pertanto, sopra siffatto oggetto, nei riguarcli dei Comuni, d-evono deliberare anzitutto i Co11sigli Comn.nali e, quindi, p.er le moclifi cazio ni di org·anico , 1e Gil1nte Provinciali amm·inistrative, a,·_ verso le cui deliberazioni compete il ricorso gerarcl1ico al Goveen o del Re. In difetto dell'o1·dinaria amministrazione, provvedono i Regi Co111missari, · salva sempre l'ap:p rovazione, in og11i cnsu, d elle C:iiunte Provinciali Amminjstrative, ec;l i Con1missari l=>refetlizi saJva la ratifica da parte dej Prefetti e f (;l.pprov azior1 e delle Giunte Provi r1ciali Arrln1j nist l'a ti ve nei casi i11 cni essa · sarebbe richiesta anche per i Consigli Comunali e impregiudicata riman endo la racoltà del ricorso· a l Governo del Re. La dis1)osizion·e d·ell'art. 4 del R. D. 27 maggio 1923, n. 1177, JJer, la quale contro i provV·edimen ti cli cui al detto decreto cc è am.m .esso ricorso soltanto per legittimità alla IV Sezione del Consj3lio di Stato· vd in via straordinaria al R e, escll1 sa qu::tlsiasi azione giudiziaria, è diretta ad esclt1dere oltrech è l'azi·o·n e giudizi aria anch e qualunque altro ricorso di merito i11 sede giurisdizion·ale come ad esempio quello a ll a V Sezione» . Così h a deciso la 11' .ç;e:,io11P del Consiglio di St(llo , con senteriz r.l 16 'm aggio 1924, n. 270, confor111e ad . altra decisione 28 i11 a rzo 1921·, n . 1243. circa la dispensa di guardie daziarie. Secondo questa giurispr11der1za, il rimedio gi11ridico varia in nela zion e a1l'obbietto del provvedim-ento e all'or gano che lo delibera. . Se s j tl'atta di riforma di organico e di con, seguente dispensa dal servizio - cioè nella normalità dei casi - il provvedimento non è definitivo, in ogni ipotesi, perchè è soggetto ad appI:oYazione della Gi11nta Provinciale Amministrativa .e può essere proposto reclamo al Go,·erno d el l~e , salvo poi <il ricorso a lla IV cc

'

(•) I-K'l presente nJbrica è affìdn tn a ll'nvv. G10, ANN1 1

(*)

. ·ezione del Consiglio di Stato cor1tro il provvedimento definitivo in sede gerarchica. Se, jnv.ece, si tratti di semplice dispensa dal servizio deliberata dal Consiglio Com11nale -0 da un Commissario Prefettizio, il provvedimento è d·efinitivo - in questo caso, però, dopo la ratifica - e il ricorso deve esser.e proposto direttamente alla IV Sezione del Consiglio di Stato; ma se la disnensa è deliber.a ta da t1n Commissario Regio, il relativo provvedimer1to, essendo sog·getto ad approvazione della. G. P. A., non è definitiYo e si deve ricorrere prima in via grrarchica. A queste conseg·uenze è tratta la Iv- Sezione dalla considerazione che l'art. 4 del R. D. 27 maggio 1923, non d·e1·oghi alle norme comuni. Dispon1e l'art. ~: cc Contro i provvedimenti cli cui al pr esen~e decreto è an1messo ricorso .";Oltanto per legittin1ità alla IV Sezione del Consiglio di Stato od in via straordinaria al n e, esclusa qt1 a lsiasi azione g iudiziaria ». I · provvedimenti cc di cui al presente decreto » sono appl1nto qt1elli delle Amministrazioni delle Provincie, ùei Comuni, delle istituzioni di pubblica beneficenza concernenti la cc revisione delle tabelle e dei regolamenti organici del personale allo scopo di ridt1rre il numero dei posti, ·ecc. ecc. ». Sembra a noi evidente che la disposizione dell'art. 4, stabilendo che contro i provvedimenti d·elle .4.mmi·nis trazioni degli e11-ti locali , in considerazione appiinto dell'obbietto e della riatura di essi, è ammesso soltanto il ricorso

per legittimità alla IV Sezio11e, deroghi al sistema com11ne e a.ttribnisca ai provvedimenti carattere definitivo. Non è il caso di svolger.e, in qt1esta rivista, la tratt::i.zione giuridica dell'argomento; dobbiamo però rilevare che l'art. 4 è stato da tutti interpretato ne·l senso da 11oi Qui indicato e i ricorsi sono stati sempre prodotti ~lla IV Sezione, la quale n e ha decisi non pochi in m erito, superando cioè la q11estion.e dell'ammissibilità del ricorso ad t.ssa diretto.. ' . La sentenza 28 marzo 1924, n. 126, ci parve dovuta ad 11na svista; comt1nq11e. riten-emmo che si trattasse di un caso isolato, tanto più - ripetiamo -. che la risol11zione era in contrasto con l 'implicito riconoscimento dell'ammissibilità di alt1i ricorsi decisi in merito dalla stessa IV Sezione del Consiglio di Stato; ma la recent€ decisione 16 maggio 1924, n. 270, è indice di una nuova tendenza giurispn1denziale che, se non fosse modificata. avrebbe efSELVAGC: I,

const1lent~ Je~ale del no~tro periodico


(ANNO XXXI, FASC. 23]

SEZIONE PRATICA

fetti gravissimi, p e l'cl1è come s i è detto - i l'icorsi sono stati diretti, per ql1el cl1e a noi consta, alla IV Sezione. D'al tra parte, se ne 0011sicl erin o gli .effetti pratici: contro i provvedin1e11tl co11ce1·11enti 1·evisio11e degli orga11ici, normaJmente con effetto tli dispensa dal servizio degli i1npiegati, d o\·rebbe prima l) roporsi ~·icol' so gerarcl1ico - il q11ale non ha effetto, sospensivo - e soltanto do})O l l n anno e più di attesa si pot rebbe pro11111overe il ricorso a ll a IV Sezione, cioè quel g·iudizio ch e, !J ll!' 1imitato a ll a legitt im it8. ù e1ratto, rende IJO s ibile alme110 1111a vel'a e i1 r opria d ifesa con Je garanzie della 01·alità e d el ct1r1t i·a tldi tt o rio. . e, come a n oi sembra i1011 dubbio, fu intt-11dimento d ei com,p il atori d el dec reto 27 maggio di attribuire car8.ttere d-efinitivo a i provvedimenti degli enti locali, è n ecessa ria: di fronte alla grave giuriS!Jrudenzu cl1 e tende ad aff er111a r si, u11a p r eci c:;azio11e in forni a di in trrp retazione a11te11tìca. Si tratta di j11teressi iileva nti di n11m erosi . impiegat i, e non si p11 ò, r1on si d eve pregi11 dicarne l'azi on e di difesa. Segnaliamo questa situazion e s i r a nissima, il danno grave e forse irreparabile ch e ne de riverebbe ad interess i l egittimi ed alla gil1stizia, e la n ecessità e la l1rgenza di solleciti tJl'oYvedimenti. Sembra a noi Oj)portuno che le org anizza zio11i prendano s ubit~ l a jniziativa di richian1a1·vi l'attenzione del Governo. 1

~UESTIONI

-

P~A TICHE.

XX XV. - Un concorso non è valido se tutti i possibili aspiranti non siano stati liberi di con-

corrervi.

763

llOn1ina. In q11e.ste condizio ni la J\i Sez ione h a dicl1iarato i1on va.l id o e i11efficace il conco l'so r1on percl1è nn o solo fosse il C'oncorrente idon eo, m n• p ercl1è Ja 110 rmalità d el c.:o n co rso era s tata turhata da u11a limiTuz io11 e d ella libe1·tà di parteci~J az i o11e in forza d j 1111 or<lin e dell'Associazion e, cioè cli u11a diffitL·t ch e i soci osservarono astenendosi dal concorl'ere.

XXXVI·. - Formalità necessarie nel caso di licenziamento per fine del periodo di prova. Il licenzia1nento l)er fir1e del p e r iodo di prova deve e~$ere d el ibera to il1 sed nta segr eta e a scrutini o· segr eto, tratta11do '"'i d i un atto co11cernente person a e do\1e11closi disc11tere d el se r vizio prestato e d elle qu a lità d el medico, fa cen d 0si cioè q11estioni di persona (art. 298 e 2U9 leg·g e Com. e Prov.). A 11orn1a dell'art. 161 ·d el regolan1ento per l' e. ecu zione cl ella legg:e s11cldetta, le fo r1na lità seguite n ella vot azior1e devono ris ultare esplicita1rte11te ; in a Ja vio lazione -cli qu e ~ t a i1orma i1011 costitni sce i1nllitù « Ql1ando cla Jlo stesso yorl>al e risl1lt i i11 ni oclo cliioro r> incontrovertilJil e, cla eleml'11 t i obb ietti vi e r ea li .e non cl a n1 eri 01Ji11a111enti cl1e le form e voJ ute dalla l egge fn rono, i1el d e ] ib er are, da1 Consiglio a tl 1)ID])it1te n. (Nel caso d eci so r isnltava che si e ra procedt1to alla votazione p er schede e ch e il Presicl e11te n e fece lo scrutinio con l'assi st enza di tre scl'utatori). Co1islglio di Stato, , ez. 111 , sr11tenzo 23 111aa· gio 1923, 11. 315, ri e. clott. T ort ella. N. B. - Ai qullsiti d P,,gll abbo11n ti si rispond~ direttamente per lettPra. I quesiti debbono essere tnvlati in lettera, accompagnntl dal frar1cobollo pe r la' risposta. e tiiempre tndtrizzatl 1rupel"sona11nent.e alla Redazione del « Policjinlco », via S1· sttna, 11 - RomR •«1. LP. ri spoRt:e Sl i q11esiti che non rt<'hie<lono e RR m' di atti o ~f'i~li tn<lRl?lni. ROTI() grRt11ftP.

Può t1n Comune n on proced er e a Jl a nomina SP il con corso i1on sia ' tato libero e a lla m a nca 11zét di adeguata librr tà ahbia corrisposto esigt1a partecipazione a lla gara. Indispensabile per ogni medico _: Attiene infatti a ll a essenza d el concorso, e Dott. Cav. Uff. ALBERTO VIGO (Doctor Justitia) ne è i1ecessario preB11pposto, cJ1.e esso s i svolg a. ir1 condizioni ta li di libertà da consentire a coloro, che Ile nbhiano i r eq11i siti, di parteIn rapporto ali' esercizio professlonale •••• cipar v i in n1od o rl1e l'amn1ini st raz ion e possa •• pl'ocedar e ad una b11ona scelta. Nel caso così d eciso ctalla IV Sezion e d cl (~anual e contenente Le1Ziri , Decreti, Re~olamenti, Circolari c:onsiglio di Stato eon sentenza 25 april e 1924·, e tutto eiò che si riferisce all'esercizio professionale, ad uso n. 198, a l concorso !)er m edico condotto ave- dei Medici co11dotti, dei liberi esercenti, degli ufficia li sa nitarii e dE>I personale addetto ai laboratori di vigilanza h~ieni ca) . vano parteci9ato r:11 nttro concorr enti . l\/Ia tre N . B. _ Coloro che intendono non restare sprovvisti di que· i riti rarono , 1.)e r cl1 è J'Associazion e dei medici sta veramente utile opera compilata in seguit o all e insistenti cond otti aveva cc diffi cl ato n i soci dal parteciprem ure ricevute dai lettori del e Policlinico», debbono affrettarsi percbè l'edizione volge orm ai al termine. Prezzo L . 1 6. pa r e a q:t1el concorso a cagione cJ e11 a ins11fP er i nostri abbonati sole L. 1 2. 7 5 ln porto fr anco. ft.cienz a dello sti!>enclio. Rin1ase, qt1indi , t1n 7 Cnvi are Vaglia postale al CaY. LUIGI POZZI · \ ia Sistina . concorrente solo; ma sebben e q11 esti fosse dicl'1i arnto id on eo .. il Com11n e 11on p r ovvid e alJa · n. 14 - Roma.

LA · LEGISLAZIONE SANITARIA

...


IL POLICLINTCO

[ANNO

XXXI,

23]

FASC.

NELLA VITA PilO~,ESSIONALE. INSEGNAMENTO SUPERIOR_E. Libere docenze. Il Ministro della Pubblica I struzione ha disvosto che il termine utile p~r la })resentazione <.lellc domande di libera docenza scada per il corrente anno col 15 giugno 1924. I~ domande degli aspiranti a lla libera doce11za, redatte su carta bollata da lire tre, debbono essere indiri!tzate al Ministero e contenere l 'indi cazione della materia per la quale si chiede l'abilitnzio11e, che può essere concessa per qualsiasi disciplina , anche se non vi corrisponda lln insegnan1ento ufficiale nell'ordinamento cliclattico delle TJniYersitil e degli Istituti Superiori. Alla domanda debbono essere allegati i seguenti documenti : a) atto cli nascita; b) certificato che il ca11didato è cittadino italiano o italiano non regni~olo : · e) certificato di buona condotta rilasciato dai Sindaci dei Comt1ni nei quali il candidato ha a·v11to la sua residenza durante l'ultimo triennio: d) certificato generale rilasciato clall't1fticio del ca,s ellario gi ucli7iia rio ; e) notizie sulla propria operosità scientifica e sulla propria carriera didattica in tre esemplari : f) tre copie di ogni pubblicazione: g). qualsiasi altro titolo, documento o pubblicazione che il candidato intenda presentare nel proprio intel't'sse, i1el numero di copie che crede opportuno. I documenti di cui alle lettere a) b) e) d) d~b­ bono essere legalizzati; quelli cli cui a lle lettere b) e) d) debbono es.<)ere, inoltl'e, i11 data non ante1·iore a tre mesi a quella della domanda. I candida ti che coml1nque ap1)arteng·ono all'Amministrazione dello Stato sono dispensati dal produrre i doct1menti suindicati, nla debbono presentate t1na attestazione rila sciata dalla co1npetente ...t\.utorità dell' Amµi.inistrazionc a cui appartengono, dalla quale tisulti che essi trovansi in attività di ~ervizio. (Circolare 2 ning-g·io 192-l, n. 37). 1

1

.Cronaca del movimento professionale. Per i Sanitari comunali della provincia di Bari. Il Direttorio della Corporazione Sanitaria ProYinciale di Bari ha. presentato a q\1el Prefetto t1n memoriale, nel quale dopo vari considerando sono espre.~$i i seguenti Yoti: a.) Cl1e la Giunta Provinciale .An1mini .. tra ti va nelrassegnare gli stipendi minin1i dei sanitari comunali (ufficin le sanitario, n1cdico condotto, vetcrina rio condotto e far.maci~tn comunale) giusta quanto l)l'e ·e:riYe 1'art. 34 òel R. Decreto 30 dic·e1nbre 192B, n. 2 89, parta dallo stipendio base re~idenziale di L. 9500 (detratte <lella tassa di ricchezza mobile e del contributo l\Jonte-pensioni si riducono a L. 7900). inte~rnto òa otto nnme11ti periodici biennnli del Yente. itno dello stipe11clio.

e per le con(lotte consorr.iali di r~. 1000 in più per ogni Comune non escluso il Comune c~po-consor­ z.io, oltre una indennità annua di L. 3000, solo a favore dei farmacisti comunali, perchè non 11anno proventi del libero eserci~io professior1ale; b) C11e ai sanitari comunali sia corrisposta, (;;& con effetto retroattivo, I 'indennità cal'o-vivert, nella· ·Stessa misura, e per la stessa durata di tempo concessa agli altri impiega ti del Comune; e) Che nei Comuni della Provincia di Bari, tutti di notevole importanza, tranne che in casi veramente ecceiionali, la carica di ufficiale sanitario sia affidata a un medico libero esercente; d) Ch~ sin no conservate tutte le condotte vet erinarie a ttualrnente eRistenti ed aumentate di numero 11ei Comuni con notevolissima POPolazione · zootecnica. e) Cl1e per il servizio veterinario del Comune di Bari sieno conservate le quattro condotte che f nnzionavano nell'ante guerra; f) Che in ogni Comune o frazione di Comune, 11on vi sia meno di un medico condotto per i primi diecimila abitanti,· un secondo per le frazioni e fino a ventimila a bitanti, e dopo tale numero, un medico per ogni ·ventimila abitanti o frazione. /

Per la celebrazione del medico caduto in guerra. (Continuazione; i,edi fase. 22).

Dott. Oampatelli Vincenzo, Firenze Prof. Catterina Attilio, GenovH. . Dott. Aquino Andrea, id. . . . . . Prof. Bruschettini Ale~saudro, id. Dott. Foroni Oamillo, id. : . . . . Dott. v·inelli Paolo, id. . . . . Dott. Gaggero Emanuele, id. Dott. Burlando Eugenio, id. . Dott. ssa Gardella Elisa. id. · Dott. Belotti Roberto, id. . . Dott. De .Andreis 1-lodolfo, id. Dott. Dal Pino Cino, Pis'toiR Dott. Vannucci Faustino. icl. .· Dott. Lomi Pio, id. . . . . l)ott. Lotti Pietro, id. . . . . Dott. nlagni Silvio, id. . . . . Dott. Venturini ~lario, id. . . Dott. Sani OsYaldo, Vico d'Elsa . Prof. , Giannettasio Nicola, Firen?.e Dott. l\1agi i\ugusto, Firenze I>ott. Boni Dante, id. . . . . . . .· Dott. Al'zellt Ig·ino, id. . . . . Prof. Paparcone Ernesto, i~l. Dott. Angeletti Francesco, id. · · Dott. Paoli Gaetano, id. . Dott. Pagani Paolo, id. . . Dott. Belli Francesco. id. Dott. Capuz7,o Zacc~ria .. id. Dott. Miliani .rinton10, 1d. . Dott. ],airman Edoardo, id. Dott. Pi1-,erno Dino, id. · · · Dott. Talei Camillo, id . . . . Ten. J\1. Longo Domenico, Ge?OYa Dott. De .Angelis Gaetano, id. . . Dott. Asquasciati Francest:!o, S. Stef. al )lare Dott. Salva tico Attilio, Calizzano . . . . . . . Dott. Camosci Umberto, Firenze . : . . . . . Prof.•.\rnone I~uigi. id. . . . . . . . · . · · · · I>ott. Burgassi GioT"anni, Galluzzo . . . . . ·

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SEZJO~E

CONCORSI. POSTI VACANTI. _.\.LI=:~SA:\'DRlA. -

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Condotta suburbana (S. Michele); L . 5000 (sic) e sei bienni del 4 % fino a L. 6200 per il 5 % della popolaz.; addizion. L . 4, calcolando i poveri in ragione di 3 per ogni fam . iscritta: t1n c.-v.; L. 300 per uff. san. ; 'L . 300 supplenza; it1denn. trasp. (I.J. lSOO se c:av., L. 800 se motocicl., r.. .)OO se bicicl.). Ha. 2842; ab. 2.:51; fam. IJov. 44. ~<:ad . :~o giug·110. Bot..-nIO~E (Ddine). -

i

i

'

Consorzio. Stipendio e in· dennità L. 14.400. Aumenti pel'iodici. 2 indennità c.-\. Tassa concorso I.1. 30,10. Docn rnenti di rito. Gratuita abitazione civile. Scaclenza al 15 giugno. Richiedere avvi so Segreteria comunale. C.\RPIXETO ROMANO (Ronia). per 2000 (sic) pov. ; due c.-v.; ~Ca<l. ore 18 del 12 giu. Età. lim. {li L. 50.10 al tesoriere coruun.

2a cond.; L. 7000 5 quadrienni <lec. 35. Vaglia posta.le Serv. entl'o 20 g.

Rcad. 15 giu. 2a cond. Stip. L. 6500 : cav. L. 2000 <nette); doppio c.-v. Tnssa <:·une. L . 50. ('ETONA.

(Sie,n a). -

CRE~flJSA.

Co·n siglio degli I stitut·i Ospitaiieri, -

l·n inedico aggiunto e due chirtll'ghi ag,g iunti; JJ. GCJOO o ltre L. 1200 c.-v. e 4 quinquenni fino al , 00 <}~ stip.. iniziale. Età lim. 45. Triennio in Clinica <l grande Osped. o Univers. Biennio di esperini. - Direttore Gabinetto Radiologia. Stipendio iniziale IJ. 12,000 lorde; jnd. c.-v. I.J. 1200; 4 a u menti qni.nquen11ali. Età lim. 45. Sei anni l~urea; quattro n11ni pratica radiologica; divieto esercizio gabinetto radiologico proprietà. - Scad. (dei quattro concor8i 1 oré 18 del 30 giugno. F1REXZE.

R. Arclspeàale ài

Scinta Maria Nuova

r· , · t abi/ in1.enti Riuniti. - Due med.-chir. assisten, tj : E>rà mass. 30 al 20 giu.; nom. e conferme biennali : r... 5000 oltre le iudenn. c.-Y. Scad. ore 1~ (lel 20 giugno. Ii OLIGxo (Perugia) . (]011,greoaz,iorie <i i Carità.

Direttore medico p;imario dell'Ospedale San Giov. Batt. _-\ tutto il 30 giu. Rivolgersi a lla Segreteria. Età lim. 40. L . 6000 primariato e L. 3000 direzione; R~8Renni decimo. Serv. entro 30 giorni. E'osn1xovo (Jlassa Oa1·rrvra). - 1a zona; scad. 20 ~iugno. Età lim. 35. J". nooo e 4 quinquenni deci1110 11er 88 fam. povere: ab. 2000, di cui 1950 agglon1erati; per eav. L. 1500. Ser,. entro 15 g. Obbligo Rostituz. medico d cll'a ltra zona con indenn. giornaliera di L. 10. Scad. 15 giu.; 2<> reparto. RiYolgel'si al segreta.rio comunale. :\11..\XL\GO

XrcoL1~E

([; dVn,e). -

Con~orzio.

Ab. 2065 di cui 200 circa pov.; estens . kmq. l O; T.1. 7000 stip., L. 1000 mezzo trasp. sc~11z'obbl igo cavallo; L. 300 llff. san.; c .-v.: con1ples~. J,. 10,700 . .i-\. tutto 30 giu . (Brescia). -

OSTELLATO (Ferrara). - Scad. 15 giu. ; 3a. cond. IJ. 10,000 e 5 quadrienni clec. ; IJ. 3000 quota comple ment. varia.bile in funz. ùi c. -v. Vaglia pos tale tli li re 50.15.

PR.\TJCA

765

f>L,\.OAXIOA (R~UU'io Gal.). - Scad. 30 giol'ni dal 13 mag. 'L . 4000 (sic) e 5 quad•rienni decimo per 100 famiglie; L . 5 ogni fam. in più; L. 1200 (sic) per ca v. ; L . 500 profilassi antimal. ; L . 600 uff. ~an. In corso aumento ..stip . a L . '1000. Età lim. 45. PORTO SAN GIORGIO (A.scoli Piceno ). - A.I 15 giu. ChiTurgo; L . 6500 residenza e cura poveri; doppio c.-v. come statali; aumenti periodici come impiegati del Comune. Ab. 5400 al centro, 640 sparsi su ha. 773. Biennio di assistentato in Clinica od Os1Jeda le di grande città del Regno; almeno un anno in reparto chir11rgico. Vaglia di L. 50 tassa concorso. RocC.\S'rRADA (Grosseto). - Scad. 20 giu.; 5a. cond. rued. (l\.1ontemassi); L . 9000. RONCOFREDDO (Forlì) . d otta; vedi fase. 20.

A tutto 25 giu ., 1a con-

Scad. 20 giu. L. 5000 (sic) jnizia li per 1500 (sic) pov.; L. 5 addizionali. SPECCIDA (Lecce). -

SPERLINGA (Catani a). - Stip. L. 5000 (sie); per uff. san. L . 500: indenni tà provvista medicine lire 1500. Scad. 30 g iug. R ivolgersi Segreteria comunale. Vaglia postale di L . 50, intestato a l Tesoriere comu nale . . (Oa1npobasso) . A tutto 15 giu.; lire 4,500 (sic) e tariffa abbienti, 5 quinq. decimo, SPIX~TE

L. 500 llff. san. Età lim. 39. Accettaz. entro 8 g., seryizi.o entro 20 g. UoIN~.

Medico di Sezione nel l\lanicomio Pro,"inc. \ Tedi fascicolo 21. Scad. ore 18 del 12 giug. Amministraz. Provino. del Friuli. -

Cox. 'OLATO REALE n'EGl'ITO

IN

ROMA (per il jjfini-

stero della, vu.b1Jlioa ,i struzione d'Egitto, Scuola di nieclioinci del Goi:erno Egiziaino) . - Posto d i profe~~ore .

<li biolog·ia alla Scuola di ~ledicina del Gover110 rlel Cail'o, co11 lo .stipendio annuo di lire egizia i1e 900-1140. I/ inseg11ame11to è in arabo o in ing·lese. I postulanti devono giustificare d'una esperienza p rofessorale J1ell'insegnamento della biologia (compresa botar1ica) di almeno tre anni a qualche UniYersità o istituzione riconosciuta. Le copie o refere11ze concerne11ti i loro lavori anteriori devono .accompagnare la loro doma11da e giungere al Ministero al lJiù tardi il 15 giugno 1924, IJer tramite del Consolato R eale d'Egi tto in Roma. che p11ò fornire agli intere8~ati tutte le altre infor111azioni in riguardo. ~

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICE NZ E Il prof. comm. Cesare Agostini, direttore dell 'Istituto di l\Iedicina J.;egale della Università e dell 'Ospednle P sicl1ia trico Provinciale di Pert1gia 1 ' è non1i11ato grnnde ufficiale d ell'Ordine della Coron;.1 d'Italia. Il clott. comn1. Emilio Di Tommasi, direttore delle T e rme di _.\.gnnno. è stnto insignito dnl R e di Spagna -O ella con1menda d el1 'Orcli11e di J:;;n bella. Ja Cn ttolica.


IT. POL ICLINICO

NOTIZIE DIVERSE.

nic:a~ioni

di ,·e r rotti, D .)l'ello , r,,111dolfi. C';1 ~te llinn. Cor so ec1 a l tl't.

I Congressi di Napoli.

Iu otcasione delle fe ..:te

c:en t e na rie dell '~.\. t eneo

1Jàl' Le11oveo s i son o adunati a X(1poli impor~'lnti Congressi ~rientifici. t 1·n i qn <\li i ~egneuti:

·o 01'.:l.LL SCIENZE. - 111 quest;1 i·iusci ti~~imn n1n11ife:-::tazion<.\ d ell'unità del pensier o ~cie11titico, sono stati syol ti e cliba ttuti im1Jo rta11ti vroble1ni. Nel can1p o medico il p l'of : E. (_'pn tanni 1l :i t1·a tta to d e lla terapia dei t1111101·i, ~osteneud o il co11cetto ehe n1olte risorse tera1Jeutithe (r~1ggi l)e11etranti, <lieta, eec.) · agiscono iudi1·('ttt1rueute su lle cellule neoplasiche, esalta11clo 1;1 re~iRtc11 za dell'orga11i ruo : j l JJl'Of. I . Graùenigo si è oc·cnpato dell'e redità patologica n elruoo10. ;1ppli c-~1nclo i I>l'incipi ine11deliani e di. ti11gnent1o l'ere<lità con ti nua <l tivo ùo111in.111te, la cl i:'K.'1)utiu n n ;\ tit)O reces:-:iYn ' <? l'erediti\ legata o lin1itatn n<l n110 <lei ses~i: que. te 11o~ioni pgli 11a apvlica to a lh1 sordità 11togre~si ,.n ( otoscl~ l'osi). ~l o lte c·o1nn11icé't~ioni ll 'inte1·r:-:1';e iu Ptlico , segnate ul 111·og l';\ n1n1n . n on i1ote1·0110 essere effettua te. CONGRE. '.O DELL.\ SOCIETÀ PER II, l,ROGHES I

OONORESSO (~

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GINECOLOGIA.

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(ANNO XXXI, FASC. 23]

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111T)P0, ~;ril zie n lla ill<l g1~ifica otga iii ZZi1zi011e dil'C't·t :1 dal p rof. G. :Vliranda, efficaceme11te coit<linY;l tn cln I :-:eg-retn rio gener a le prof. S. Piccoli. J 1 <'oug-1·e::;;so yenne inu t1gu 1·n to co11 nna sole1111e

com1110Yente cerimonia , in cui fn . coperto nn busto di Ottnvio :\1o risani . Oltre ngli italia ni, hnnno vartcc:ipato n l ('onstranieri, tro c ui i })l'Off. Faure di nO"resso parecchi • Parigi, S chike lé cli . Stra sb11rgo, Beuttner cli Gin e,·rn, Rch ock·art di Lo\anio. ecc . I la yo1·i scientifici sono s t.a ti i ntra 1nezza t i <1<1 gite e divertimenti. Di que~to Congresso. ('}1e pe r h1 J1H1 tp1·i,1 i11t0r 0R8n dn Yiei110 i 1necl ici urntic i, con1n11i e,1uo 1111 a m pio re soco n to cle l prof. C. iVIich0li i11 n i tra 11nrte <le l fa sci colo. C' ONfi HESSO DI OCULIB'l'I C.\. Orgnnizzato dal prof. A . ....\..n gelucc i, venn _e d estinato p r eYil 1<.\11te1ne11tr n 1lo ~t nòi o cl Pl t1«1co111a e -a ila lotta ocic.1lp co11tro quf>st.1 nuda ttia. "\"i hanno vartecipato i11.- igni Rl1e<"inlisti str a nìe t i. trn i q uali l\lorax e Con lon1b tli Jlarigi. Gn llaen10 r t. cli B ruxelles, ecc. Il :\lorax riferì nlla contagiosità ùel t r acoma nelle scuolt> : i l Coul omb . nll'igi e 11e della caYità o rbita ria; ~gros­ so sull'immunità generale e loca le contro il tracoma : Pa pn.rcone s ull' igiene e profih1 Ri:;i d e l traco111a ~ulle SCl1o le di Firen ze : Tor1h1tola sull'oft<1 l, n1o ble n or rea de i 11eona t i. <:>C'r . T coogr eRsisti rimasero n1un1i1·nti cle lln Yi sib1 <11l'lr-;t it uto cl<?i tracon1ato~i. u nico in I tn li <1, clov-nto a lla ten.acin e fern1a f ecle del prof . •-\ng-eln cri. CONGRfl:t:>80 DI E UGEXIC.-\. f,a 2a l'i l1lll011(' nn.;:1,iolla 10 di eugenica v e n 11e i11al1gurn tn c·nn 1111 discor :;:;11 ciel scn. J ,. Bia n chi f-!t1ll'igiene Rel=if-\nn le : ~E>gn il'ou o lr\ r elazioni clell 'on. P. ('apar-;~o s nl rrrtifì en to pren\at rimo11ièl le , rlel p rof. Scuri snll'ec1ncn zio11(\ ~C's­ ~n n.le nellP ~cuole, d e l prof. , .. _ ~Ionte~a no !'nll:1 J,Pj!:l n:i7.io n n le contro il pe ri c· llo Y~ner00. <' f·ou1u-

La Conferenza per !'emigrazione ed i servizi igie-

nico-sanitari. I.a Confel'euzn iHtern;\zion a le dell' emig1:azioue. aclunati18i <\ Roma negli sco r si giorni, ha lJl'eso in ef.\a 1ne i ~ervizi igie nico-sanital'i, in seno n11n 1a Commissione. Questa ha <lJ>pro ,·ato i ~egncnti pl'ogetti cu11cp1·c1a ti da ~ottoco tu1nissio11i :;:pcciali : pel' 1'u tilizZ<1 zioue recivroca dei seryi zi sa11itari e cli a~si­ s lenza <l bort1o <le lle ua Yi tras1)01tanti e ruig1·n nt i cli di,·el'se naziona litit , e per r egola r e l e i-.elnzin11i t r a i fn11zJ on ;1ri; Hnll'orp;anizznzio11e sanita ria d e lle naYi (1P8tinate u l trn~vorto degli f'Illigranti: sulle conc1izioni mini1ue C'ui do,~rebbero socldisfarç- le 11a.yi f>P t' es. er:1 dichia rn te <ì.datte a l t ras1>orto tr.1 11. oc,~11 11ico degli f'illigrnnti e r egole relative a l controllo tle l le na'i a llo . ('Opo cli eliminare le 11erclile di tem110 <=' c1i a ssicu ra re l'esecuzioup s cru vol o. a çlP11e i~trnz i~)ni (r e lfl7.i onc della delPgazi one ital i11ua); ~nll ' o l'grtnizzn;:1,io11e ig·ienic;1 e &111ita ri<1 d e i 1101-ti per jl ~e1· y izio <l i c1uigrnzione (Sl1 proposta itnlia11n) : regola u1 cnto i11te l'naziona le del controllo ~nnita ri o d egli e 1uigranti , ricl1i e~to <l n i paP~i di di t 1'n 11~i to. Il <1 t•lcgnto inp;lcsr. ha (;'Sp r esso il sno co111pincil11e11to per l';1ccord o raggiunto grazie n llo i-;pirito cli conci1inzionr \le i tl~legnti d ei diversi Pa e.·i. i1nn1ig·1·azione

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Onoranze al prof. B. Grassi. l /iniz ia ti\a fli un g;ruppo di a llieYi di onol'a reclegna mente jn occ:n~i one cle l s u o 70° comvle,111110 e -!J.o tl ' i11inte rrotto i 11 ..;;1'~·nan1ento rillustre ~(·ÌPll­ zia to c h e è 011ore del nostro P aese e che con }(;' ~n e _ scopPrte clcJ 1noclo d i trasmissione (lella iun lct1ia, d e l le metH mo1·fosi dell':1ngu i lla, del c:ic:l o eYolutiYo de1ln filloRRera della Yite, per non citare cl1e le n1aggiol'i, hn vortnto, oltre ad u11 ~ 1 t i ssimo co ntl'ib11 to n lln scie11za, a ncl1e nna con siderevole u t jlitù prnti.;:1 n e l camp-0 de ll~igiene, <l (llJ';1griçol t111·a, tle ll<l i1e "'ca, luJ i11contrato la pj\1 Jn rgn ncl<..~~ion (:' 11011 :-:olo 11egli ambienti scientifi«i. n1a anc he 111 tutti qu e i circoli che riconoscono q u;1h ) fonte cl i prog;re ·so pos a n versi promoYcn'1n g-li stn cli biol og ic i. S. )J. il R e ha concesso il s uo ....\.lto rn t r on a to 1.llla Foncl azi o11e ch e s 'intitolerà a ll 'illust1·e bio log-o e cl1e ~<ì r it d <?. tinn ta n promuovere le ricer ch e nPI campo zoologico de lla Jl~1«1 :-:;.·itologin.. S . E. il ~liniRtro della I)ubblica I struzionp hn accettato ln r resiò e n za Onora ria de l Com i ta to. Le somme fì11ora ra rcol te n srf'ndono n ci r ea 80 n1ila lire. TA1 Fondazione s t essa sn rà amn1inis tl'atn cln lla R eH le Accade1nin dei L incf'i che con la s1u1 n11toritil scie ntific~1 ~ l'Ente m eg lio inàicato ;1 ti1te1are <:llf\ i fo ndi rn c<'nlti Yengn.110 beJJ i n1pi l'f.!' tt i nell'interesse della scie11za . L e sole11ni onor n11ze. a lle quali inte rT"e r 1·n11un IP niù alte i1erso11n li ti1 ~c·i<?ntiticbe () polit ich f'. ~ono i11flette 11<.' r le ore> J O.:JO nel J 5 g iugno corr. n<?l1'a nln n1a!'silna rlflll' T~ni,·e rsità di R oma. 5:ott0 gli a 118pici del n1ag n ift ro rC't1 or0.


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I ..\N ~o X\.\ I. F ASC. 23] Lega Italiana contro il pericolo venereo.

•.\ct inizia ti~·a del prof. Ettore J~vi e cli altri

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767

SEZ t 01\E PR:\T!C.\

b0nè1ueriti, in nome dell'Unione internazionale co11tro il pericolo Yenereo, si è tenuto a Rollli1. il 23 1naggio n11 convegno !)er la costitl1zione dell;l J.eg:1 italiana. J>arteciparono a ll 'allunanza molte e spicca te per:-:onalità, tra cui gli on. Luzza tti, Sanarelli. I,. Ilianchi, E. Ferri, Baglioni, Bussi. il gen. Dell:1 \Talle, il con1m. Baccelli, i proff. Pacini. Capvelli, llosellini, Casngrandi, lVlontesnno, ecc . ec-c. ,Parl;trouo il i>rof. LeYi, S. E . Luzzntti, il .seu. Rinuclii. il prof. l\lontesano. Da l1ltimo Yenne a1)Pl'OYato 10 Statuto. I~· adu11a i1za si chiuse con un.n c:inema tografia degli orga11i . ~ssuali e delle malattie Yeneree, ill11.'tra ta dai l)l'Off. I~~·i e Bosellini.

il .:. :·a ndioso prog1~ti1 I l(:'l' rerigPnclo Di. ·vensario ..ic\nlitubercolare. ·tuclia to e 111·ediRI>o. to cln ll 'egregio <lrcl1itetto Cal'rer.

Esposizione d'igiene applicata all'industria. ~i tetrà a l\lo11tecatiui 11elle Gall~ric del 'l'ea tro l\:nrsaal durante r esta te. ~ gara11tita ln parteci1iazione di inolte ecl ac:creclitnte Ditte clelritaliù ~cl anc:lle dell'Es tero.

1stituto per la fisiologia in alta montagna. Ri è

~volta

a Davos l'inaugurazione ufficiale clelrr~tituto per la fisiologia in a lta montagua e }lel' ~li stt1cli s ulla tubercolosi; alla cerin1onia partecipnrono i rappre"eutanti di numerose Cniye1 ·~itit. '18t'ocinzioni, autorità cantonali e federali. istituti ~ci~11tifiei; parlarono il presidente dell'ls titnto dottorp Buol, il prof. I .toe" 'J", il prof. Dorno.

<Congresso di logopedia e fonoiatria. :EJ i11detto a ' 'ienna dal 8 a l 5 luglio, i1ell'I,·lituto fi~iologic:o dell'Uni ,-er ·ità. ' Terranno discussi j seguenti temi : 1) .Afasia: :i) Rn lbnzie; 3) Dis turbi fonPtici e inte lligenza; 4) .A.s~istenza scol,1 tica ni bambini ùifettoBi di pronunzia: 5) 1\laln ttie clell't \oce fJUrlata e cantata. 1~er c·omunicnzioni. nde~ioni, i11forn1azinni riYolge1·si pro11tnmenle a l clottore H. ~tern (\"Vien IX, ~lariùnnegflR8e. l:J) o acl a ltri promotqri cl cl Congresso. •

Il 1<>- Centenario deJl' Acccademia mediro-0 i('a di Firenze. Il 15 n1:lggio 11ell'anfitea tro ~111atornico clelJ'J, titu to st11Jeriore, a Ila presenza di c:en tina in cl i i>1·0fesso r L e dottori, tra cui i l'<lJJpre~e11tauti di Yèll'i corpi scientifici italiani, s i i-;yolse la celebrazione del primo rentenario dell'Acc-ac1en1ia m e dic:o-fi. ien fiorentina. I 1 pres ide prof. Bl11·ci illusL1·<> quali siano le benemerenze clell'Ace:ademia, Ja fama chC' gode in Italia e all'estero. Do1>0 r l1e il J)l'Of. C~lstaldi ebbe letto le nt1meroS€ acle~ioni, il l)l'Of. Andrea Corsi11i pro11unciò il cliscor ·o ufficia le sulle <>rigini dell'Accademia. J11 questa occasione furono eletti soci cor1·ispondenti per l'Italia : Bia11chi L., Albertoni, Putti, Golgi, Giordano, Grossich, Nicolicl1. Belfanti. C'aste1la11i, ì\'.lè1 ioccl1i. Cardarelli: per l'Estero: Cnja 1, Roux, Wi<lal, Strtimpell. Glay, l\Iagnus. Sherrigto11, Langley, Ilraun. Becl1terew. :.\Iayer. ~oguc:hi. Unna, Broc;q Iadescher, Pierre :\ln rie. Bn bin5:;ki. Kraepelin, Wilson. Verrà pubbliC'a to un Yol11me comme1nora tiYo. I

Nell'Associazione Milanese per la lotta rontro la tubercolosi.

Corso di perfezioeamento di clinica

pedlatri~a.

.\Yrà Juogo dall'll giugno all'll luglio presso la R. Clinica Pediatrica deil' UniYersità di Roma. Don1a11da a l Rettorato ~ti carta da L . 2; IJ<1gamento n 11:1 l'as~a Tjniver::;itari n di li. 21.80; quota <l'iscriziu11P, .cla vers<lre nll'Econo1nnto clell 'lTniY01·sitil, IJ. ~50.50, più L. 50.10 pe1· tn ssa cl'esa1ni é dilll o111a. I perfezionandi, laureati i11 nltre Uni,·ersità. debhouo rn·oclurre i certificati cli laurea e cli na ....cita 1tJlle~t 'ultimo legalizzato). ,.

Corso d' Igiene scolastica. Il 2 giugno s i è iniziato. J)re ·so il R. I ._tituto <l 'Igie11e di Ge n0va, u11 corso mensile teorico-prntico per la J)re1>arazionè nlla funz ione cli medico :-;e olnstico. I l corso, autorizzato clalla Direzione ~·Pnl•1·ale di 8a11itil, è gra tni to: le i scrizio11i sono ~tnte li111itate a Ye11ti. J11 8Pg-11ito a{l esn111{' Yerrà ril••· ·c:iato un diploma.

Intercambio colturale. di Seie11~e giuridico-sociùli della 1>1ata, la quale hù istitui to i1eJ suo seno un Labol'<t torio di Fisiologia del 1<1 vo1·0 professionale. ha deliberato di jnvitare il prof. il1ariano Patrizi, ordinario di Fisiologia nella R. Università di l\Iodena. a t enere diec.i co11ferenze ~perimentali (\e1·tPnti pl'inci1)almente s11lla fi siologia tlel layoro ma11uale e intellettuale) i1elle ·r·11iyersitit dell'Argentina . L'iuiziatiYa è assunta dalla ..;'Opradetta Fac-ol tit e dalr I &tituto biologic:o . ..\rge11tino; e · ~a i1on è la prin1a tlel gene re, e 111ira n proseguire hl l)l'.Utica dèg,li sca1nbi. coltur<.1li e l 'opera di rienetl'<l7.inne della scien7:a ib1li;1un. J J<t

~.,ncolttt

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J /asseu1blea genera le ha 11roc:edl1to alla ri11110Y<1 zinne del C.1·ttsiglio An1n1i11istratiYo, il qu'ale , inHeclLt tosi i.l 1.. n1aggio, hn eletto rires ide11te il '<.lott. couPn. Entì<.lo Villa e Yicc presidente il Ri~11or J,uigi BoR.::.;i e si è riserY<l.to cli clisvorre ver l e altre e·;\ ri('h< per le Commissio11i nece:-;-:-;.11·ie al funzi onnJn(\nto ·ll·ll'O. P.: hn Rolll?c:it nto le i11·ati('he per l'inYio cl~" nnu1bini <'llla s ua Colonia 1uc.1L i r.a a I'Ps~1 L'O ; l1a ~l:t bi.lito <.li vrendere in csnn1c 1

Propaganda igienica. Il prof. Gusi11a, direttol'e del Fre11oc:omio (li 'l'ril'8te, ha :t YYia to un eiclo l1i conferenze e co11Y<' J'~il zioDi fa 111iliari Cli }ll'O})aganda igie11iCI1 J)el' in ~eguanti ~lernent..1ri: la c:onfere11za iu~111gnrc.1le c·o11c-rrnette ]1 tenia : cc L 'igi0ne e la scnol~t ». Il c-11r~o yie11e t e11uto clalh1 sc..•zio11e locn le dell' . .-\.. ·~oc . ltill. pC'r l'lg:ienr. cli cni il Gn:--\inn è pr0. i<lrntP . ~


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768

IL ·POLICLINICO

** • * I/Istituto Italiano d'Ig·iene, i•1·evideuza eù As-

ha

pubblicato ed ha diffuso qua ttro fogli volanti i quali contengono istruzioni e (;onsigli genel'ici per evit:a.re le malattie veneree per i malati di sifilide, di blenorragia, di ulcera rr1olle. Sono redatte con chia l'ezza e precisione e si rende ranno utili per la l>rofilHssi e per stimola re alla cura. 8i stenza Sociale

Deputati medioi. Tra i deputtai medici di nuova elezione figurano tre· professori universitari, tutti e tre della lista na zionale (fascio) : Gabbi Umberto di clinica medica a Parma, Muscatello Giuseppe di clinica chirul'gica a Catania e Salvi Giugno di anatomia un:tana normale a Napoli; figurano sette liberi docf'nti, di cui cinque appartenenti alla lista na, zionale : Bianchi Vincenzo di clinica delle malattie menta li e nervose a Napoli, Cucco Alfredo di clinica oculistica a Napoli, ~:Iessedaglia Luigi <li patologia e clinica medica a Padova, l\ilorelli E ugf'r1io di patologia e clinica medica a Pavia, P ernn. An1edeo di odontoiatria e prostesi dentaria a Ro1na ; uno del partito popolare: .Anile .Antonino di n.11atomia umana normale a Napoli; uno del partit o cou1uni'3ta: l\1affì Fabrizio d'igiene e polizia sanitaria a Parma. L'ultima lezione del sen. Albertoni. II sen . .Albertoni ha lasciato, per limite d'età, la cattedra da lui illustrata con una produzione scientifica di raro valore e con l'efficacia dell'insegnamento. L'ultima lezione dell'insigne studioso ha a ssunto una speciale solennità. Si è costituito un Comitato, il quale si pl'opone di far sorgere un ricordo del Maestro che ha dato alla biologia più di 50 anni di vita prodigiosamente feconda. Del Comitato è segretario il prof. LodoYico Beccari, Istituto di Fisiologia , Bologna.

Mensa Universi&aria a Pavia. Col pr~mo maggio ha aperto i suoi battenti ~ le stie cuc.i ne a Pavia la Mensa Universitaria, p1·0Yvida istituzione che ha un sucC€sso grandissimo, ciò che è naturale quando si pensi che la l'etta per ogni pasto è stabilita in IJ. 3.50. Mensae mediea:e a Berlino. Una circolare che reca la firma di molti t1·a i più chiari docenti di Berlino invita a sottoscrivere per mantenere in vita le provvidenziali cucine economiche per medici poveri, i quali vengono così sottratti temporaneamente ai to-rmenti della fame. Le offerte vanno trasmesse alla Banca ~1end elN~ohn & C., Berlin W. 8, Jager&trasse 51, e indirizzate al Konto des Freudenshilfe, Abth . n1ensae ~ledica e. La circola re è })Ubblica ta nei periodici inedici di Vienna. .Anche nei settimanali medici degli S. A. ù 'A.. si lanciano appelli alla. carità internazionale per aiutare i medici e la scienza medica della G€rmania. Presid'ente del Comitato nord-americano è 'IJ. Hektoen, del Mc-Cornick Institute di Chicago. Associazione mediea nazionale della Cina. Ha tenuto la sua 581 conferenza biennale ùa l 7 al 12 febbraio u. s., a Nanking. Vennero eletti per il nuovo biennio: presidente il dott. W, L. Niù; segretari i d? ttori C. JJ. Kau e W. S. :N"iù; tesoriere il dott. K. Ciò.

CRONACA EPIDEMIOLOGICA. Le malattie lnfettlve in Italia. Mese di mOJrzo 1924. 3.9

In onore di Aufrecht. Il 13 marzo u. s. il prof. A.ufrecht l1a celebrato il s uo 80° compleanno . .hlgli h a diretto per· 40 anni , fino a l 1906, la Sezione l\1edica dell'Ospedale Municipale di Magde burgo. La classe medica conosce i st1oi trattati: «Clinica delle infiammazioni poln1ona ri » nell'enciclopedia di Nothnagel e « Patologia e ter a pia delle nefritidi diffuse )) , rima sto classico ; tra i suoi contributi originali sono da segnalare quelli sulla gen esi e manifestazioni cliuiche dei calcoli bilia ri, s ulla cirrosi epatica , sulla diagn osi e cura delle pleuriti, ecc. ; di recente si è occt1pato i n specie della bn t terio1ogia dei r affreddori comuni e dei rappor ti di questi con a ltre 1unl:i ttie.

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24-30

17-23

.

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MALATTIE

I

In onore di Lustig.

. L'Istituto Biologico Argentino ha istituito una borsa di studio biennale intitolata al prof. Aless:;nndro Lustig di Firen7..e,._ per giovani medici che desiderino coltivarè gli studi biologici; ogni assegnazione importerà 6000 pesos (ossia circa 20,000 lire italiane).

10 16

Morbillo • •

Scarlattina. .

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213 19081 229 20261 · 236 2349

219 1651 89: 1911

96

219

2

2

8

'711 185

75

207

Vajuolo e vajoIoide . . •

1

Tifo addominale • • •

17

132

101

177

83 . 160

84

Difterite e croup • • .

178

3041

199,

377

1551 266

170

3'28

3

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6

7

2

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1

Meningi te cere bro-spinale Dissenteria

Tifo p et e c chiale . • .

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31

16

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T ifo 'petecchiale, colera asiatico, pes te bubbon ica n essun a denun zia.

.. .. .' '


LANNO XXXI,

FASC.

23]

SEZIONE PRATICA

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA. I

Gio1·1i. Med. Mil,i t., 1 apr. -

·or.

'0.

G. GRISCONI. Per una nuova razione alim. del soldato ital. - L. T oMARKIN. 21 casi di polmonite curati coll'« antimicrobina To.m arkin ». BiocJiim. e Terapia ,Spe,ri1n ., 31 mar. - G. OLIVI. ComPortam. di alcune proprietà dei sieri esPosti alla luce solare. Pathologica, 15 apr. - E. GA)I~A. I..esioni siderotiche nelle splenomegalie croniche. - G. JoTTI. Anatomo-patologia della morte da insulina Revue Titnis. Sciences :lféd., n1ar. U. 'CzAx. Una famiglia di disendocrinici. Bi1ll. A.cad. de .Méd., J5 apr. - J. GursEz. Sifilide dell'esofago. Spftalul, apr. - T. MIR0XEsco. ::.\Janifestazioni cutanee e oculari nella malaria. J ou1·nal A.nier. Med. A.ssoo., 12 avr. - J. BRa1'-1s. Isolamento del bac. di Ducrey. - V. YA)l.\GI. 1\Ietodo colorimetrico di determinazione dell'urea con l'ureasi. - J. L. MILLER e P. LEWIN. Caratteri anafilattici dell'idartrosi intermittente. - A. Z~GHER. Sangue, plasma e siero di oonvalescenti per la profilassi del morbillo. Jour1ial de Méà. de Pa ris, 19 apr. M. LABBÉ. Trattamento dell'acidosi e del coma diabetico. Jour·n al d. Se. Méd. de Lille, Z1 apr. - G. DIDIER. Le tracheiti pure e il loro trattamento. Ame1·. Meàic., mar. E. ARDF.RHALDEN. Avitaminosi e anincreatinosi. - · W. HELD. ID~rienze di sierologia e terapia del cancro. Revu,e Franç. de Gynéc. et d'Obt., 10 apr. L. ·' CHEVALIER, J. FuMERY e C. DAUSSE. Autovacc1noterapia delle affezioni utero-annessiali. (tlin. Pediatrica, mar. - S. TRo~coNI. Il calcio nel liquido cefa1o-rachid. di bambini rachitici e spasmofili. n·ien. Klin. Woche1is., 17 apr. - L. SoHONBTNER e G'. TICIIELTER. Interes!';ante reperto ematologico post--0perativo. 1

-

A Jner. Journ. of Obst. a. Gyneo., apr. -

A. B. !)AVIS. Taglio cesareo extra-peritoneale in tra,·agli protratti e presu1nibilmente infetti. - E. I. · KrNG e '\'\~. DE~rs. I/acido utico del sa11gt1e nelle tpssiemie della gravidanza . Bull.· Ao. Méd., 8 apr. - G. WErss. L'insegna1nento della medicina e la situazione delle :B'acoltà. - G. DELAMARE, S. DJÉl\IIL e ARCHITouv. Spirochetosi cecale, scorbuto sperimentale e melena. Oa1icer, 15 mar. - R. MURPLEY, J. l\IAISIN ed E. STURM . Azione dei raggi X sullo sviluppo dei tt1mori spontanei del topo. - LEDO~.\. Trattamento curie-chirurgico del cancro laringeo. - E. NEU~L\l\f e G. CoRYN. Trattam. del cancro del seno. - F. BREMER, H. CoPrÉE e F. SLurs. Radioter. prof. dei tumori (non ipofisari) dell'en. cefalo Presse }féd., 9 apr. - HUDELO e RABUT. Incide11ti e accidenti della bi ·mt1toterapia nel trattamento della sifilide. Liguria M ed.. 1 nu1 r. -- G. DEL Vrvo. J;esioni gommose sifilitiche jnteressnnti t11tto uu arto inferiore. Arc1L. d·i F'arniao. e So. afj., 1 apr. - F. AMANTEA. Azione del bismuto ~u l sangue e sugli org. emopoietici·. - S. V1sco. ~Iinimo di aminoacidi indispe11 abile con le proteine di Lathyrus cicera.

TUJVIORl

» •.\.RCHIVIO TRIMESTRALE

«

tondato e diretto da GAETANO FICHERA

SOMMARIO del Fascicolo I, Anno Xl. - G. GHERA.RDI: e Contributo allo studio dei rapporti tra età e tumori maligni>. - N. PICCALUGA: e Su di un raro tumore della mammella. (Endotelioma. angiomatooo) •. - S. TRAINA: e Carcino-sarcoma del seno mascellare>. (Contributo allo st>udio dei tumori misti). - F. BEATI: e Into:no alla CC?noscenza. dei cosl detti tumori misti delle g~1andole sahvari >. (Contributo clinico ed anatomo.pa.~olog1co). - ~as­ aegna Bibliografica= pagine 45 a 122 incluse. - Bollettino: pag,ine 123 a 136. Il fascicolo contiene anche XII Tavole. Ciascun volume si compone di 4 grossi fascicoli. Abb?namento ad ogni volume: Italia: L. 50; Estero: L.. 70 .. Inviare vaglia postale o bancario al Cav. LUIGI POZZI, Via Sistina, 14 - Roma.

Indice alfabetico per materie. Appendicite gangrenosa an1bulatoria . . Pag. 759 Appendiciti; comPortamento del chirurgo )) 759 )) 743 Batteri : enterotro1)is1no Bibliografia · · )) 747 Cancro del retto : segni . . · · )) 759 Coliche da mobilità della prima Porzione del duodeno . · · · )) 758 Colon : ulcerazioni non dissenteriche . . )) 759 Ooncorso invaUdato in seguito a diffida · Cronaca del movimento professionale . .

I

Cuore : rianimazione mediante iniezioni intraca rdiache di adrenalina nelle sin. · · · copi operatorie Dispepsia duodenale . · Djspeptici: le bevande nei· Eclampsia : pa tog·anesi e terapia : Innesti ossei immediati e a dist..9.nza : ricerche sperimentali . . . .. Roma,

1~24

-

'l'ip. Uartiere Centrali.

)) ))

763 764

)) ))

744 758

)} ))

760 750

))

735

I posolfito di sodio nella terapia degli esantemi da salvar%n e nelle intossiPag. 740 cazioni da metalli .

))

764

))

Meteorologia e patologia umana . ostetricia e ginecologia: comunicazioni varie . . . . · R1oorsi coni ro i vrovvedirn.e,rit·l degli E?i tl

763 760

))

752

locali : grav issim.a risolu z·ione, ùn f ur;:a del D. R. 21 ma,qgio 1923 . . Si:tì lide degli orga 11i sessuali femminili .

)) ))

762 748

))

'i43

))

7-lfi

l 1ibere docenze . IAcen~iamien,to pe'l· fine di periodo d,i va : formalità necessarie .

p1·0-

Trombosi della veua centrale della reti11a Ulcere varicose delle gan1 be e sirupa ticecton1ia periarteriosa . . . . . ,-asi sanguigni maggiori: autoplastica a scopo di stenosi , ...01,010 gn strico ·

)) ))

7-17

,__

'·)

L. Pozz1, ed. resv


II..

I>OLI CLI~ICO

( J 1 .\GJ :'\.\

DELL' _l\)[.:\ f CXI STR.\ZI<>~E)

SEZ. PRATlCA N.

23

.

_.. Ai Chirurgi ed agli studiosi di questioni Urologiche I

ricordiamo l'importante volume, recentemente uscito, degli Atti del 2i) Congresso della

SOCIETA.' ITALIANA JJI UROLOGIA tenutosi in Roma il 2:1 Ottobre 1923. Esso c.;onti ene i :seg't1entj interess.a.n tissimj lavori:

Alesio , dott. C. La . diagnosi llretroscopica nelle infi ammazioni croniche del1 uretra posteriore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 242 Aiessandri prof. R. Le metastasi ossee degli ipernefromi . . . . . » 200 Ascoli dott. M· La nostra esperienza con la pielografia . . ' . . . . . . )1 259 Blasucci dott. E. Un caso non comune di ca·t eterismo ureterico . . . . . . » 212 Blasucci dott. E. Diagnosi uretroscopica e patogenesi di alcune lesioni dell' uretra posteriore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 235 Bloch dott. G. Le prove funzionali del rene nelle affezioni chirurgiche del1' apparato urogenitale . . . . . . . . . . . . . . . . : . . . . . . . . » 134 Bonanome prof. A. L. La roentgenterapia in alcuni casi di affezioni della prostata e della vescica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 153 Boretti dott. c. Il valore prognostico della costante di Ambard e d ella fenolsulfonftaleina· nella chirurgia d el rene e d ella prostata . . . . . . . » 87 )) Carraro prof. N. L'anestesia epidurale in urologia . . . . . . . . . . . . . 250 Carraro prof. N. Calcolosi in rene unico '(dopo nefrectomia) . . . . . . . » 1~5 )) Cass11to dott. A. La prova della funzionalità renale con l' uranina . . . . . 105 Cassuto dott. A. Sulla chemo-distruzion e dei tumori d ella vescica . . . . . » 162 Colombino prof. S. e Bruno dott. G· Sulla radiumterapia dei tumori maligni della vescica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 164 De Gironcoli dott. F. Capsula di Irving modificata e semplificata . . . . . » 270 Di Fabio prof. V. Esiti remoti di una n efrectomia parziale per pionefrosi . » 208 )) Gamberini prof. C. Sopra un caso di calcolo.si r enale bilaterale . . . . . , 189 )) Oardini prof. U. Tre casi di calcolosi uretrale con t1tetrocele in donne . . 185 J ura dott. V. Un caso di leucoplasia d ella pelvi . . . . . . . . . . . . . . » 25i Lanzillotta prof. R. I risultati della vaccinoterapia e del cateterismo urete» 214 rale in due casi di pielon efrite . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 141 Lilla prof. P. La funzione renale n ei prostatici . . . . . . . . . . . . . . Melanotte dott. M. La costante ureo-secretoria di Ambard e la fenolsul85 fonftaleina nell'esame d ella funzione renale . . . . . . . . . . . . . . » » 230 Mingaz·zini dott. E. Il pneumorene. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Negro dott. M. A proposito dei falsi « débits » ureici nel cateterismo ure)) 124 terale . . . . . . . . . . . . · . . · . · · · · · · · · · · · · · · · · Negro dott. M. Del valore del cateterismo ureterale combinato alla prova. » 128 delle sulfofenolftaleina nelle diagnosi di alcune affezioni r enali . . . . » 188 Nico li eh prof. G. Pielonefrite suppurativa unilaterale . . . . . . . . . . » 272 Pignatti prof. A. Sull'ematuria n ell'idronefrosi . . . . . . . . . . . . . » 8 Pi rondini prof. E. Sull'esame della funzione renale . . . . . . . . . . . . )) 173 Putzu dott. F. Sulle rotture traumatiche della vescica · . . . . . . . . . » 37 Raimoldi prof. G. I metodi per l'esame della funzione r enale . . . . . . . )) 178 Rolando prof. S. Nuovo contributo alle diagnosi della tubercolosi renale . Stoccada dott. F. Atonìa gastrica acuta secondaria a nefropessia - gua• • » 268 r1g1 on e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . • . . . . . Tardo prof· G. V. La prova della sulfofenolftaleina in chirurgia urinaria. » 107 La tecnica della prova . . . . . . . . . . . . . . . . . . . · . . . . Tar.do prof. O. V. Cistiti d a colibacilli con ulcerazioni della mucosa d el tri» 180 gono e degli orifizi ureterali. Tre casi simulant i la forma tubercolare. Tardo prof. G. V. Ancora sui rapporti tra alterazioni anatomiche d ei reni » 252 e risultati dell'esame funzionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . IL v.olum,e, che ai s ,oci fondatori, ordinari ed onorari della Società stessa, è con·· ·"esso Gratis, trovasi in commercio al prezzo di L. 60 ·P iù le spese postali di spedizion e. La nostra ~t\mminhstrazion,e, in considerazione dell,importanza degli argo111enti trattati ed allo sco·po di Ten.dere più facile ai proprii abbonati, non inscritti fl lla Soci età suddietta, l 'acquisto dell'interessante Volume, si è posta in grado di poterlo cedere franco di porto per sole' L. 48 se in Italia e L. 5 5 se all'Estero. N.B. - Aggiungendo al p•r edetto importo L. 1 7 ~e p·er l'Italia. ? L. 20 se per l'E stero, si riceverà anchie il VoJumie degli Atti del I Congresso (Firenze, 2{ ottobre 1922), contenente ben 36 importanti.3si1ni La vori. Invia.re Assegno Bancario o Cartolina.i-vaglia al Cav. LUIGI POZZI, Via S1 · ~tina., n. 14 - Roma.

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ANNO XXXI

Roma, 16 Giugno 1924.

Fase. 24

fondato dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

. SEZIONE PRATICA ,

REDATTORE

CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI

~OMMARIO. Lavori originali: E. Fronticelli : Le istillazioni intratracheali nella cura d ella bronchite fet ida e della gangrena p olmonare. Osset"vaz oni cliniche: R. Rizzo: , 'apra un caso di a oeuri ::ima traumatico dell' iliaca estern a. Not e e contributi: S. CorinaJdesi : La proya dell'alizarina n ello sputo tubercolare. Sunti e rassegne: N RU R OLOG I A: F. Walshe: Alcuni f attori nell'azione dei veleni sul sistema. n ervoso centrale. - K. Kading: Sistema. nervoso vegetativo e tubercolosi polmonarr. - R. Leri ch e : Sulla influenza p ossibile dei neuromi di cicatrizzazione dei piccoli rami nervosi nella patologia. d egli ar~i e dei visceri. Ferita accidentale limitata al pied e r! ella t er za fron tale sinistra ed afasia motoria. Notizia bibliografica, Accademie, Società medlche, Congressi: XIII Con gre.sso Ostet ri co Ginecologico. tUrtlll di proprietà rl ·ervatl. - E vietata l a riproduzione rt'i P.c:gi RPn~n nif.n.·rn e la .fonfR..

Appunti. ~er il medico pratico : CASISTICA e TERAPI A : Piccole oste1t1 del cranio rivelabili con la radiografia. - Osteomi ::,immetrici dei mascella ri superiori. - Aforis mi s ul tratta1nento della :.coliosi. - Un metodo semplice p er l'anestesi a della mano. - I l trattamento degli ascessi. - I G EI\E : Il latte nella propagazione della sca rlattina. - NOTE DI ME· DJCINA SCIENTIFI CA: Fisiopatologia delle tonsi lle . POSTA DBGLJ ABBONATI. -

V ARIA .

Politica sanitaria e g iurisprudenza: E' necessaria una interpretazione autentica dell'a rt. 4 del R. D. 27 maggio 1923 circa i rimedi giuridici nei ca.si di dispensa d al servizio. Nella vita professionale: Cronaca del movin1ento professionale. - Con corsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizi e diverse. " Rassegna detta stampa medica. Indice alfabetico per materie.

ai tavori pu.obtioati net

t'ULl'-Ll~1"u

e ta pubbUca';$ione ctei Buntt

gt1a rito co11 tale sistema, e più l'ecentemente Emile ' Veil, G. Rosenthal, E. Leuiret, P arodi, tornarono sull'ar·gome11to, rifer endo m olte osPOLICL!NICO U~IBERTO I I N RO l\IA - VII PADIG LIONE servazioni in prorpoi1sito ·e definendo esa ttame11P1 imarjo: Prof. U. ARCANGELI. te le indicazioni di tale m,e1todo di cura. IndiLe istillazioni intratracheali ne1la cura della cazio,n i per.alt ro molto scarse, tratta.n,do·s i spesbronchite fetida e della gangrena polmo- so di forme vecchie con aderenze notevoli e con nare. indurin1'ento p·olmro.n are•. D ot't. ENRICO FRONTICELLI. Qu·ando d(}bba esseire esclu1sa 1a po-ssibilità Ogni m eidicc conosce per esperi enza quantL)• di una -cura ·C hirurgica, sem.pre di risultati scarsi ed incerti siano i :risultati forni ti da.i du·bbi, ·O di un pneumotorace terapeutico·, vicon1uni m,ezz i tera p eutici n ella ~ura di .alcune sta la inefficacia della comun,e cura medica, gravi e m.o)este affezioni dell'apparato !I"espira- non restano ch1e1le istillazioni intratracheaJi di certe sostanz.e medicamento·se, il solo sistema to·rio, qua.li la bronchite fetida e la gan grena del polmone. che a nostro avvit>o s ia capace di fo·r nire risultati spesso soddisfacentissimi, sempre che il N è molto brillanti - quando si tratti di gangrena del polmone - sono i risultati della focolaio gangrenoso sia acce.s sibil e al medicamento intro,dotto per ].ai via bronchiale. .chirurgia: infatti, pe.rehè la cura chirurgica L'idea di introdurre i m edicamenti direttaabbia sucoesso, è necessario che il foc olaio gangrem,01so sia fa.cilmente acce.ssibile, e1d ainmente nei b10.n chi è piuttosto vecchia , e creche quando tale circostanza si verifichi, restn. diamo risalga a i.em.oyer, che· alla fin e del i.seil pericolo di una em})olia cerebrale dai vasi ciolo ·scorso pensò di fi stolizzare la. tracl1ea pe.r in1rnettere dalla fistola le sostanze medicinali. polmonari qtiasi sempre trom·b izzati. Un v alido aiuto nella te,r aipia del1 a gangre lVCendel, qua.lche ain110· do.p o (1886), fece costrurna polmonare può essere fornito dal pneumo- re una arp•posita picco-la si ringa a tre an·elli e torace t erapeutico, p.e r l' imim.obilizzazi_one del per primo prat]cò istillaz ioni per via glottidea. Questo m,etoido di cura ha. l1na base fis iolopolmor1ù e per la com1p ressione d'ella z.ona gica sull·e esperienze di Claude Bernard e sui sup purante che dovreb·b e determil1are un ar resto dei fenomeni infiammatori. Il Forlanini , lavori di Roger e di Colin d' Alfort, i quali dim o·strarono la po·s sibilità di iniettare lentanel 1910 riferì un caso di acoesso del p olmonr . '

LAVORI ORIGINALI.

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IL POLICLINICO

n1ente liquidi nel po1mone e la cap,a cità aeso,rbente del parenchima polmonare. Furono istillate parecchi-e sostan.z:e: il gt1ai.acolo . ' l 'eucaliptolo·, il g·om.enolo, sciolti in olio d)oliva al 5, 10 o 15 ~~' il mentolo al 2 %. È r isa p·u to che specialm1e11te, il gom.enolo e l'eu·calirptolo hanno una azio11e sterilizzante molto notev·o'1e, p·er l'oz.ono che· m·ettono co nti11uamente in libertà. ' 7 en.e·n do essi a contatto co·n materiali siettici, detenninano. una g,raduale diisinf.ezione, ·ed es·e rcitano· una a~ior1.e topica suJla n1u.cosa bronchiale .alterata. Parim.enti, ··quando p·Ois so·n,o giungerei in un focolaio gan . grenoso•, 1mpediscono lo sviluppo della ricchissim·a fl ora ba.tt.erica aerobi.a ed anaierobia, arrestano lo sfacelo gangirenoso e di c0Iiseg11e.nza facilitano i processi riparativi. Le soistanze in questione vengo·no poscia J.entamer1.te asisorbite dal p·airen.c him,a polmonare, passan.o in circolo, e· si elin1inano so•p1ratutto rp.er le vie re· spiratorie, in grado minore con le urine. Pet.Cciò do·p•o1 una. prima az.ione diretta hann-0· una azi one second·aria, col vantaggio che m.ancano totalmente i disturbi digeistivi ·dovuti alla loro somminiistrazione g·astrica. Non nota1nm-0· mai aJbumin.u ria o a ltri fer1omeni di risentimento renale'. 1

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medicazion·e intiratracheale abbiamo seguito sempre l a via glottid.eai, rep11tan1do qu.ella transtra.cheale trop·p o m·o·l e.sta per l'infermo. Per intro,d urre le so.stanze medica.m entose in trachea, \rem.g ono co1nBigliati diversi siste11ni, alcuni dei quali in.da.gino.si e mo·lesti per l ' inf.ermo, altri mal si-ct1:ri, altri in.ft11e qu ais i brt1tali. Cl'ediamo perciò utile rife1•ire il sistema di cui ci v·aliamo, frutto di una paziente v va.sta esp.e1rienza, che per la su,a sem•plicità è a lla po.rtata di qualunque medico pratico. Struni-enti necessa.ri: una siringa Record da 5 cc. ai tre anelli o a sp.ranghettt. (per essere bene affe1rmta). Cannula di accia i o a quarto di ·Cerchio, inn e-stata alla siringa steissa e termin.ante con un solo fo rellino. Due so1i·di porta-tarniponi per l'anestesia del la1ringe. Una so . luzione di 1).0vocaina al 10 ~s . La iistillazione intratrac·h &ale consta di tre tempi: 1° Anestesia della retrobocca e del laringe; 2° Introduzione d el lai cannula; 3° Iniezione d el liquido medicarn·entoso. La ane•s tesia dev€ .essere accuratissima: afferrata la lingua con un.a st1isceitta di garza, si anestizza p.r ima la retrobooca1, p·oscia. t iran do più fortemente la 1ingu.a e invitando il p. a pronunciare la vo•c ale a - si penetra col t a1n1)oncino in l aringe. :E: superfluo a nostro

~""'ASC. 2~J

XXXI,

[ANNO

a.vviso usare l o s.p ecchietto p·er l a visione l11diretta1, giacchè -- tira.11do la ling11a - automatica111ente l'epiglottide si 1sposta verso• l ' avanti apreindo completam ente la cavità lariug·ea, oYe è facilissi1no penetrar·e·. E bene tuttavia non enitr.are di colpo, n1a epinge·re poco a poco il ' tampone sempre più in basso fino n toccar~ le corde vo cali. Si rip,ete l'o]:>'e'raz.i on e d ue o tre, volte. e t i si .accel'ta dell'avvenuta con1pleta an.estesia.. Giunto. così il rr1omento di istillare il liquido medica.men toso in trachea l' an1' m al ato deve essere. posto ·seduto sul letto , cori le g·ambe di fuo1i, col busto la.teral·m ein te appoggiato ad un -0iriglier-e e piegato di circa 45° a d·estra o .a sinistra. secondo che si debba iniettare nell'u11a o n·ell'altra parte. La testa. non d·erve seg·ui1·e co·m pleta1nente la direzione d el tronco, ma restaire qu.asi dritta e leggerm.ente china ver.so innanzi. In ta.l modo si evita nei ]imiti del poStSibile che il liquido iista,g ni n·ei ventricoli lateirali de.i la.range, e si im·pediscono eventuali devia zior1i verso !)eso1 fago. Assicurati ci · che il p. sti a ben comodo e poss.a r-esipJrare libera·m ente .e p·rofo11 dam.ente, si afferra nuo·vain1ente la ling11a e la si tira in avanti co·n una certa fo rza face11do pronunzia.re la. vo·calei a. Seguendo 'POScia la base de.Il a lingu a, 1si spinge· in basso a }:>oco a poco la· ·Cannula innestata alla si.ringa carica. Superato un certo senso di resistenza o·p po.sto talora dalla epiglottide s.p ingendo l a ca11nula i11. ba, so e un po) lateralmente, si gi11nge nel laringe. Il p. d eve allora r espirare lentan1ente, l)l'Ofo11damente; se 1'anestesia è ben fatta esso non p1 a verà alcuna moleist ia dalla presenza clella. can11ula, che. non d·ev.e esseYcitare p.res.sioni vio1ler1te ma reGtare in luo·g o senz.a sfoi·e:i o bl'uschi movimenti. Sj co1).1inci ad istillare il liqu ido co·n n1olta lentezza, sping·endo lo stm1tuffo della si1·inga so.Jo in pri11cipio di ogni .espirazione. Iniettati t1n paio di cc. si estrae ' la cannula, se111.pire .però tenendo m odicam.ente tirata J,a 1li11g·ua del p., ch·e continuerà a i ..es pira:re pro,f ondamente. IJa sostanza m·eidica111e11to::-a scende allora nei bronchi, e l'ammal ato p.ercepisce nettaimentei quet>ta discesa con 11n senso di frescura. Affidar1doci a ql1esta se11 saz,i one del tutto esatta, ci isa.rà po,ssibile dirig·e·r e il m1edicamento in questa o in quella parte ·del1' albero ·buon,c hia;l e, <!ambiando la posiz.i one del paziente. Dopo un picco.io rip.oso si riprende 1'01)era.zione nota11do· che è n ecessario, pe.r la sua ' buona riu.scita, iniettare il liquido a l)iù rip,r ese e con molta lentezza. Talora gli am1nulati so110 p resi da tosse stizzosa t1nica m ente 1

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FASC. 24]

SEZIONE PRATICA

dovuta ad irritazio11e deJ l aringe, pell' via della cann11la C'l1e ha i)rem.t1to troppo in qu·eisto o quel punto . Uria i1t1ova pennelJa.t11ra con la novo>C~.aina tronca il disturbo. Il JJ. dev.e J'estaire n·e1la p·osizdone a.ss1111ta per la istilla.zione cinque o dieci n1in11ti: poscia ri·p re,nderà la a.b itu.ale giacitu.r a.

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La istillazione i11tratracl1eale . seppure ad 1111a descrizione, sommaria possa rupparire un po' comiplicaita - riesce in pratica di fa.cile attuazione. Bisogna naturalme·n te esiseire calmi e pazienti, rego,l arsi secondo la tolleranza inclividuale, i dettami de~la p.ropria esperienza, e ten1eire b·en pre:se·n te cl1e l1na prima iniezione, comu.n que I>l"aticata•, ri·esce piutto·s to molesta, m ·entre le ulterio·ri m edicazioni sono sempre n1eglio· tollell'1ate dal p . È a.n zi meglio far pre.cedere la prima istillazione intratracheale da u11a iniezione sotto·c uta.nea di eroi11a, e nell.e 3 o 4 successive far pl!'endere all'ammalato qualche caJmante, per evitare ·Che tossenido espell,a rapidamente il me·dicam1e nto. Nelle ul teriori istillazio·n i non v'è p]ù bisogno di nuJla; gli ammalati restano ta] ora ore .e•d o·re senza un eol po di toose. Praticando con questo siste1na e con queste avve1tenze le istillazioni intratracheali, non si possono avere inconvenienti di sorta: bisogna tuttavia - spe1cialmre nte nel.la ga.n g.rena del polmone, - com]nciare con piccole dosi, per 1)oi salire alle dosi m ·assime' consentite ·dalla, tolleranza i11di vi duale. La cu.ra. può essere contin11ata indefinitivam ente.

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Int0irno al1la quantità di 1nedica.inento da istillare e alla fre1quenza1 deJle istillaz.io ni 11 non si p os1so n.o stabilire regole fisse: esse variano caso perr c aso. Il gom·e11olo, scioJto in o1io di olive al 5 o 10 °~ pllÒ essere iniettato· tutti i I gio1rn,i, a gi·orr1i a lterni o a pitl. lunghi intervalli; e la quantità di liqui<Lo p.er ogni i stillazione p·u ò variare dai due &i venti cc. ~L\.hl'olio gom.enolato pt1ò essere unita una piccola dose di iodo1formio ( circa 1.0 ctg. ogni volta) lltile spe,cialm1e11te nelle form 1e putri:d·e. Il gome11olo è di g·ran 111nga per questa. cura il n1iglior balsan1jco : r1or1 produce che scarsa irritazione. Non eg·11almente potr.e mo dire dello eucaJipto lo, che provo·ca dopo q11alche ora 11na toisse violenta, e• dà lt1og·o. facilmente a f enomeni congestivi. Intorno al m1e11tolo e al g·t1aiacolo non pos.sediam o1 eGperie11za di so·r ta. 1

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I.a pratica delle istillazi11] in tra.tracheali, l1sate all'est ero quasi correntc.111ente n·elJa, cura delle 111-::ù lattie putrid·e dei polmoni e dei broncl1i, in Italia. è pochiss in10 cli ff usa. e non sapremmo i ]co.r dare che llna memoria di G. Quarti (Il "Af oraagni, 1923) . Il n1etod o· c h e abbia.mo esposto p1e r le istillazioni è noistro ori gina.le: per lo r11eno 11on ci iisulta che a ltri lo a1bbia praticato. \ 1€nian10 o-ra ad esporre alcune notizie cliniche di malati da noi curati. 1

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A. Giovan11i, di a.n ni 56, muratore. 1Jiug1iosi clin.i ca: Bronchite fetida . CASO

I. -

Ha so ff.e1rto di tre bir on.chiti acute febbriJ i . Otto mesi fa, dopo una nuova bronchite accom,p agnata da m ·o•di.ca febbre e da abbondante espettorato, no·n stett.e più bene. P er quanto la febbre b1en -presto fosse. scompar.sa, perrnase t11ttavia un considerevole cat.a1To, spe·cie al mattino. Praiticò molte c n,r e con sca.rsi risultati. Da un mese, l ' espettoirato è .alq11anto f etido, e il p. è m.o.Jto derp.erito. Obbiettivame·n te rantoli a g rosse bolle, fischi e l"onchi su tutto l'a.mbito polrno.n are, Alla. perc11ss.ion.e suon,o· timpaniiico. I limiti polmo11a.ri sono leggermente ingranditi. Cu ore normale, nonna li gli altri orga.ni inteirni. Nega.tivai la rice rca de·l b·a.cillo di Ko.ch. Nulla n elle urine. Si istituisce 11na cu1ra di istill azioni ir1tratra.ch eaJi di olio gorr1e n-0lato prima al 5 % poiscia al 10 %. Dose g·iornali.era 8 cc., inietta.udo aJtemativam,ente un giorno a destra l'altro a sinistra. Con 18 iniezioni l'ammal ato è completamente guarito. 1

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CAso II. - P. Fili-ppo·, maestro di scuola, anni 30, da Premilcore. Diagriosi clinica: Bronchite fetida. Fino dalla ten·era età andò sog·g.e tto a bronchiti acute talora accompagnate da leggere elevazio·n i fe bbrili. Da tre a.n ni riferisce di avere una tosse m ·o1esta, con espettorara<Zio.n e abbondante speciaJm.e.n•t e Ja. m.nttina.. Qualche volta si sente affan11ato. Qneisti di stu rbi son o insorti a poco a P·Oco, pa.re1 d o·p o una bror1chite acutai. H a fatto· molte cure otten endo t a.lora li ev i mig lioramenti, sempre di brevissin1a dn rata. Obbiettivamente s i tratta d i u11 individuo ben nutri•to. con toir ace di normaJ e costituzione, p er quanto Ie1ggermen te enfi sema.te.so. AJ la perc11.ssione si ottiene suon.o l eggerrnente tiro.p anico su tutto ]'ambito poJmona.re infe;riore di ent.r ambi i Jati. L e basi po11monari g iungono a lla XI costa. Cuo·re n ei limiti, ton.i netti, con Jegge·ro rinfo·r zo p.olmon are. NuJla agli altri o.r gani interni. L'espettorato è verdastro, talol!'a g iallo -scuro e fetido. Negativa la 1rioerca d el bacillo di K och. Urine senza album.inai e z,u cche ro, di peso specifico 1014. Diag·noGticata una bronchite fetida cronica, s i istit11isce una c11ra intratracheale con olio go1nenolato al 10 %, iniettando dosi di 5 cc. ogni giorno. Dopo 6 istillazioni si porta la dose cli olio g·omenolato a 8 cc. P·e r volta. 1

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• LA~NO

· IL POLICLlKICO

_.\lla dodice. ima iniezio11e il malato tosse scarsa111e11te. con poco espetto,rato e scarsa111en te fetido: i sintomi o·b biettivi (ran toli, ronchi. eibi.li), si son o m .oJ to attenuati. .o\lla Yentesin'l.a iJ)iezione l' ammalato è guarito. -e sputa solo lln pario di volte nelle ventiquattro one. Obbiettivamein te s i ode qua,Jche raro rt1n1ore b:r.011chiale secco jn co.rri1spo nde11za della base polmonare destra. La c11ra viene pertanto interrotta, e s'invita l ' ammalato a darci periodicamente st1e notizie. _-\ tt1tt'oggi ·e sse sono ecc,ellenti. 0

CASO III. - G. Agostino, di a.11ni 39 da Cattolica. ma110Yale. Diag1iosi clinica : Gangrena pol1nona:l:e. Nulla di irnporta111te nell'a.n lliln111esi remota. Da qualcl1 e, mese soffr1e di tosse con scarso ers pettorato. Il 10 novembre 1023, verso sera, fu colto d a brivido segt1ito da febbre alta (39°.3). .Si tratta. di t111 individt10 abbastanza be11 nlltrito. Cute e in1ucose pi11ttosto pallide. Al mo111,ento òell'es am1e toss e stizzois a. con abbondante es1p,etto1rato fetido , tem.p1eratura 38,6°, polso 112. Il pazi ente accuea p:riofonda del10lezza. All' esam.e del tor ace si nota che la parte destra si espande meno d1ella sinistra. Il suono di p-ercussio,n .e è smo,r z.ato. in oorris1pon·d enza d ella1 base sinistra Glilla linea asceLlare media, noncl1è piTesso la 1s pina della scapola. Qt1ivi si ascoltano numero·si rantoli a piccole bo1le. In t11tto il r esto. della su p·erficie l)Olrnona.re roncl1i, fiscl1i e g·1rossi ra11 to.l i. Nt1lla di imiportant.e a carico degli altri organi. Nt111a nelle u L'i11e. Reazion.e1 di \V,aooeirm an11 neg·ativ[L. Ricerca del bacillo di Koch neig ativa. Presenz·a ·di fib1re ela.sticl1e nello espettorato. L 'esame radiologico n1ostra un addensam einto• della. g~randezza· dj u.n . ·p ugno pr.ess·o la base p1olm,onare destra, lungo la linea ascella.re po-steriore. ~ probabile l 'esistenza di una e scava.zione, i1on p.iù gra.nd.ei di una noce. Il paziente dal 16 i10,·embre al 5 dicembre reeta se111p1re. f.ebbricitante, .con tern.p eriaitura remittente o intermittente (.m.assimo 39,5) . Ha scariso appetito, insoin nia, debolezza, colo·r ito d·ella p1ell e giallastro, lin.g11a secca e patinosa. Lo· sputo, s:e1111pre· fetido·, ,è piuttosto abbondiante ('50-100 cc . al giorno), e si d eposita n·ei tre strati ca,ratteristici. Il 5 dicem1b re - allorchè si iniziò l a Cl1ra intra.t raciheale con ·oljo. gomenolato - il rerpoerto· toracico non era p er nulla. ·cambiato dal giorno del s110 ingresso. Alla second,a iniezione di 10 cc. con 10 ctg. di jo,d·oform.i o·, la feb·b re cade. Si continuano l e i•stillazioni ai giorni alten1i, con dosi di 10-15 cc. Alla t.erza iniezione il malato già tosse meno, alla sesta riprende l' appetito e il sonno, alla quin.diceis ima è perfettame.n te guarito, e tale viene dimesso dal settim,o padiglione del Policlinico dopo alcuni g iorn.:i di ulteriore osservazion.e il 3 gennaio 1924. Il paiziente esce in condizioni eccellenti, aumen1ato di 4 Kg. di p,e so, s .enza tosse. L'esame ra.diologico riesce del tutto negativo. 1

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CASO l\·T. monare.

Diagn,osi cli1iica: gangrena pol-

XXXI,

F.\SC.

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G. Pa.squale, anni 24, inecca11ico. Entra al VII Padii:rlio11e del Policlinico il 4 dicenlbre 1923, in 3oa giornata di malattia. Riferisce di essersi ammalato co11 modi~a febbre, tosse ect espettorato..abbondante. Da circa dieci giorni 1e sue condizioni so110 rpe•g giorrate e gli Sl)Uti 11anno nssunto un notevole fetore . · Esam.e obbief tivo. ------ Co·n·dizio11i generali g·ra· Yi, colorito terreo, lingu1a im'P'atinata. Alla percussio·ne del toraice si rileva una ottusità notevole su l'intero lobo st11peri·ore del polmone desteo. Quivi ,s i ascolta ~espiro soffiante a sca.rsi ranto·li. Rumori bronchiali per tutto l'am.b ito polmonare. L espettorato è ab•b onclante. molto fetid 0. Negativa la ricerca del bacillo di J\:ocl1, l)O·Sitiva ql1ella :delle fibre elastich·e. Reazione di V\Tassermann negati.va. _L \ll' e1"' am1e radiologico il lobo :superiore <lestro è un iformemente opacato e infiltrato; esisto.rto est.ese aderenze anteriori e posteriori. . Escl11sa la pos·s ibi.lità di un ·pn•e11motorace terapeutico, cominciamo ad istillare olio gomenolato a.l 10 ~u, nella dose di 5 cc. giornalieri. La febbre si mantiene sui 40°, le condizioni generali re.stano gra.vi. Dop10 qualche giorno assiistiam10 ad -1111a ·vomica ·di circa 4JOO cc. di mate1ri.a1li n·ecrotici fetidissimi. L'esam·e Tadiologic.o· mostra. l)OScia che si è formata u11a cav.er na, grande cr11anto t1n'ara11cia. Continuia.1110 le istillazioni, per ql1anto le .condizioni generali del paziente si.aino tanto gravi da lascio.re adito a scarse speranze di 1Succe•s1so. Tuttavia d op10 qt1alche giorno la febbre diminuisce, ·e .c:ade co·mpleta1111e11te a caDo di una settimana,, (26 dicemb·re 1923). A11che l 'espettorato si è notevolmente ridotto nella sua quantità, ei comrplessiva111e.n te è meno .f.e. tido. T~e condizioni generaJi del i1. migli0tra110 rapidamente. Torna l'appetito e il ~011no, il colorito è ro.sieo·, la ling-11·a ·PU lita.. Intensifichiamo, la cura e siamo certi di rit1scir.e ai dirigere l'olio gom.enola to, nella. ca ver na gangrenosa.. ljna im,p rovvisa emott~si (10 genùlaio 1924) ripet11tasi a qualche giorno di intervallo , ci consiglia di sospe11dere p·e r ci.rea due seittimane le istill1az.i oni intratracheaJi che interro,m .piamo definitiva.mente il 20 febbraio 1924 qu1a1Ìl·d o la scarsezza dell'espettorato, I' asso·l11ta mancanza di fetore, la poca tosse, le eccellenti condizioni ge.n erali del p. ci fanno creder.e di n.o n poter pretendere maggiori risultati d1alle istillazioni, e di avere messo mercè 1oro - cruesto malato di grave gangrena p 1olmonare nelle migliori c-0ndizio.n i per una gua1rigione com·pleta. Abbiamo praticato circa 35 istillazio·ni con olio gom1enol ato aJ 10 %. Sl)·esso unito a piccole do.si di jodo,f ormio (10-15 .ctgr. ·p er volta). Il pi. che è r estato sotto· l1a nostra s.orveg;lia.nza fin.o al 7 anril e 1924, costantemente .a:pirettico. eon pochissima to~se, m.angia con grande appetito, e si .sente in ottrm~ condizioni di salute. Lo scarso espettorato e inodore. E sce dall'o,spedale ingrassato di 10 Kg-., cli11icamente guarito~ L 'e\Some radiologico ha mostrato un graduale miglioramento delle .gravi lesioni,. infian1mato·r ie e- cangrer1os.e che interessan10 l 1nt.ero loho superiore del polmone destro. 1

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CASO V. - F. Italia, di anni 18, da !\lacerata. Diag1iosi cli11ica: ga11grena poln1onare. •


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[ •.\.N.NO

XXXI, F ASC. 24 J

BEZIONE PRATICA

Nu11a nella anan111 eis i. Il 10 apl'ile 1922 nella più perfetta salute, ft1 colta da febbre vi·O·l1enta (40°) pr:eceduta· da. b1·ivid·o, co11 .abb.attin1e11to p ro.fondo, tosse stizzosa, dolo,r e all'emitorace destrD1. Dop o q11a·lche g·iorno, sempre restando la temperatt1ra fra i 39° e 41°, l 'eSipettorato cr€bbe notevolm.ente di quantità, divenne bru. no \ e1"dastro, fetidissimo. La p. in d ecima giornata di malat.tia ver1ne ricoveratai al ' ìII Pa.dig lione d.el Policlinico. Esame obbiettivo (2,0 aprile 1922). - Stato gen.eral·e g·ravissjm.o, tosise violenta, quasi continua, con eini$Sior1e di abbo11dante espettorato che si d ep osita in tre strati, molto fetid.o. La percussione mostra una marcata ipo·fonesi sull'asceJla.re p osteriore : qllivi , i ascoltano rantoli gorgo·g lianti. Nulla a carico degli organi interni. Polso ritmico, frequente (130) ipoteso. Il 26 aprile la p . ·eb1be una aibbondantissima vo1nic.a, dopo la qt1ale si perçe•p ì un sof.fi.01 runfot·ico nettissimo. L ·esan-i.e radiologico mise in evidenza. una grande .caverna con liquido lib ero. Perman e11do assai g·rave lo 1s tato generale d ella p. , anche p el' una e.m otj si so11 Jravvenutai il giorno 29, si tenta u11 ·p net1motorace terapeutico, pienamente rit1scito. P .er via intr·avenosa v engono iniettate forti do·s i di n eosalvarsa n. Lo stato della. p. va migliorando. Il 1° settembre, 1922 la tosse e l '·oopettoira;to sono diminuiti notevoJmente, pu1re p ermanendo modiche alte!'a.zioni febbrili e di tanto 1 in ta11to leggere emotti'Si. La p. viene dim essa alquanto mjgliora.ta., ina dopo 15 giorr1j (1° ottoib re) rientra in P a diglione con febbr.e al ta ed emoptoe grave. Si riprende il pneumotorace. Lo stato della p. pure essendo .abbastan?;a soddislfiacente, re·sta in complesso staziona.rio. Ogni tanto si hanno lievi ei.11.ottis.i seguite da llna notevole ria ccensione febbrile, che dà un peggioranm1ent o general e.. Lo 1sputo, neJl a quantità di 50-80 cc. nelle 24 h. è scul"O, fetido. La tosse stizz.o sa, emie.ttizz,an~e, toglie il sonno ala p. che· ha sc.air so ap1petito, dolo1r i va.gant.i per l e articolazioni, srpesso· diarre1e. Un atto ope:r a.t orio è netta m ente scon sigliato dalla posizione della cave·rn.a, sit11ata asisa.i profondam ente n el parenchima polmonare. La p .. . nt10.v amente dime.ssa il 25 maJl'·zo 1923, chi.ed.e nuovan1ent.e ricovero il 20 aprile, riferen·do di averie so.ff erto u·n a a1bbo.n da nte emottisi, seguita da fo,r te riacc1e·n sione f.e1b brile· e ·da peggiora.m.e nto gen.erale. Si rip·r end1o•n.01 lei solite cure ma sem .prre con scarso ris11ltato. Ai primi di giugr10 si decid e" di tein tair.e istillazioni intratracheali con olio gomenolato al 10 %, iilJSieme a. r1iccol e do·s i di jodofor111io (10 ctg. ). i\Jl-0rchè la c11ra ebbe inizio, ql1esto er a lo stato della p. : pallo.r e notevol·e d ella cute e d elle mucose. visibili, stato 'd i nutriz.i on.ei scacluto, pochj ssimo1a'Pipetito., p·es10 oorpo.r e.01I\:g. 49. La t osse se.mpl'e stizz.osa con abJ)o11d a·11tei espettorato sp ecialmente la m attina. , 1pnto· fet idi·$sin1 0. Elevazioni febbrili di 5-7/ 10 ogni seir·a. In corrispondenza dell' int ero lobo l)Oln1ona.l'e inferio:r:e d estro il suo.n o di p erc11ssione è netta1n.e11te smio rza'to . P oste.riormente, ·dalla li11e a ascellare m·e dia, alla colonna vertebral.e ottt1sità completa, interrotta da t111a zo11a a st10110. 1

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t~mp,anico, ove si ascoil ta un soffio a.i1foìl:ico in-

·s1.eme a 1rantoli g·o.rgog·lianti. L'esame radialo· g·1co mtJBtra.. una vas.ta caverna. co11 a.hib ondant.e ~~quido li!) ero: il l)ar enchima 1polmonare, tut;t i~1torno e-- mo.l to adcle112.a.t o e respira pocl~rss 1mo. Nello sp~to - in cui si notano grandi quantità di batteri ei numerosi fib1~e ela.sticl1e - non si risco11tra il bacillo di l{och. Nulla i1elle urine.. Il 15 giugno si i11,iettano 5 cc. di olio go1nenolato al 10 ~~ e si co n1:inua ogni g·iol'110 .con e·g t1a1 ùos·e. Il 18, 19, 20 la tosse aum·e·n ta, e 1si i1o·t a qualcl1e. s1')uto n ettamente ernoftoico: dal gio1rno 21 1 espettorato diminuisce di qt1antità e di fetore; e la. p . comir1cia a se·ntirsi in1eglio. il 1° lt1gli.01si instillano cc. 10 di olio go1nenolato, con 10 ctg-. di jodoforrnio: si co·1 1tiuua - i1ei gio·r ni successivi - identica dos e. L 'espettorato·, tl fet ore, so·n o i1otevol1ne11te din1int1iti. La lJ. mar1gia con molto appetito e dorme l 'intiera notte senza essere distt1rbata dallai tosse prima 111olestissima . Il 15 luglio la quantità di spt1to i1elle 24 01·e è di pocl1i cc. : l1on p11zza. La p. si sente. bene, 11a inolto app etito, e.ù è ingrassata dal 15 git1gno di Kg-. 3. 1'utta via, og·ni tanto., si n ota qua.lch e1 decirno di f ebbr e. L'esam e racliolog· ico cljn1ostra i l par-e nchim.a i}Ol111onal'e. tutt intor110 alla caverna molto , schiaJ·ito. La caver1la stessa è Vllota., ed 11n })Oco l'impicciolita. r\ lla perCll1SSione f ottusità è a S6ai lHeno e\' Ìùente: no.n si a.scoltai che un soffio anfo.l'ico senza rantoli di so rta. Le lJarti Ji111itrofe del polmone r espira no be11e. Si continuano A.id iniettar""e 1{) cc. cli olio gom.einolaito ogni giorr10, se11.za più j oie.lo·formio; e così fino a l 25 1t1gJio, a llorch è - pe1· ci1~c o­ stanze srup erio1i a lla nostra voJ ontà - la. cura vie11e int.en!'oit ta. Lai p. esce da.ll' ospedale in buonissime condidizioni. Scarsiis simo espettorato, stato gen.eral e eccellente, forte a1:iip etito, sonno tran.q uillo 1 no 11 più alito fetido. Pes.a, quando \dene dimessa, J{g·. 54.500: in quarant a gior11i è du·n quc aum.entata di I\g. 5.500. Abbiamo ulte-riorrn en te avuto dalla p. buone notizie intorno a lla sna salute. 1

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VI. - Diaa17.0Si clinica. - S. Ferdinando, da Roma. cli a1111i 41, fa.leg·n aiu e. Ricover ato al v~II Pacliglio11e del Poli clinico dal lugJio· 102.3 per g·a11grena po1mo11are sinist.ra. Condizioni ge.n e1ral i discrete. Scarsa febbre. E spettora to fetido, ·di tMlto in tanto lievi ·emottisi. Ricerca del })acilJo cli J{ocl1 n egativa. U11 p11e·u motorace terapeutico n?n riuscì pe:r vi~ di i11olte aderer1ze. Ve11nero iniettate forti dosi di neo:salvarsa11. L'esam e ra.clio·log·ico· mostra zone di add ensan1'ento e una cave.rna· inale delim.i ta.ta ·e i11olto an.frattuosa in co·rris1)ondenz.a della l~nea ascella.i·e media sini $tra. i)1·e s~o ln base poln10na.re. Le condizi o11i del 1). 11011 sono m a i state cattive ancl1e sul principio della m a lattia che già dal suo eso1ydio a;ssur1se un carattere di esasper ante cro1n icità . Il 10 novembre si iniziano istillazioni di olio gom,eno.l ato al 10 %, prima i1ella dose di '5 cc. CASO

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POLICLINICO

a giorni alter11i, po.scia tutti i gio·r ni, po1 t.a11do la dose a 10-12 cc. Non è possibile far sì che il m.edic:aiiu,ento pen·etri nella ca.v.eir na, e si vai1no p .r ovocando fa:tti cli irritazione piutto.s to intensa con tosse, espettorato abbondru1te, talora elevazione febbriJe. 1~uttavia 1sospe1n d.endo p.er pochi gior11i Je istilla.zioni e Jasciando riposarie il p., ci si accorg·e che esso è miglio rato. 1

CONCLl !SIONI. J,a pratica delle istillazioni intratracheali di olio gomenolato co·n o s·enz.a j odofo1mio, si è dimoistra.ta eccellente i11 due casi di bronchite feti.da cror1ica, n.ei quali in n1eno· di un m.ese otten emmo completa· guarigione. Risultati del pal'i brilla?tissimj nota.mm.o _in 11na gangrena polmo·n are di 111edia gravità, gua.r it.a com,p letam ente in q11aranta giorni. Anche in un altro caso di gangrena de.I polm1o·n e lnolto più grave d el ])recedente, i risultati furono ottimi, in quanto. l'amrnalato 11'Scì dall'O\spedale dopo un lungo p·eriodo di osservazione in eccellenti co•n . dizioni di salute, co.n scarsiss irno eisrpettor.ato, non fetido (a.ppena qualche sputo nelle 24 o-re). L 'esam ·e radio.l ogi co l1a mostra.to la gradu.a le riparazione delle gravissime lesioni infia.mmatoriei e fsangren.oBe del polrno.n e. • Una terza gangrena del polmon e, di fol'ma assai grave anch' es·sa. c}1.e noi comincia mm o a ct1rare già in periodo di c·ro11 i c i tà, ebbe dal tra.tta.mer1to con l 'olio· go,m enolato g.randi vantaggi, e il migliorarr1ento· fu tanto notevole da p•e·r mettere .alla p . .no.n soJo di llScìre dall'osp1eda le, ma. cli riprendere le abitt1ali oCCllpazioni. Un qua.rto caso di gangrena cronica con ca'veri1a onfrattnosa e male accessibile a rn,edican1.e11to f11 lJOCo· inftuenz Rto dalla cura i!1tratracl1eale. T a.li risultflti ci IJermettono di osservare che le medicn.zio·n i dirette intratracl1eali d.evono eS6·ere l11sa.te con fiducia non so.Jo n.eJ1e b:ro·n chiti fetide, ma anche n ella gang1., ena del polrn·o1ne. Questa terribile ma Jat.tia tanto 1ribelle rli trattamenti m ,e ftici p11ò essere non solo d1 molto rnigliorata, ma anche g11arita co1 metodo dell e istillazionl medican1ento se in trachea. ~ t.11ttavia evid.e nt e cbe nella g·angrena del polmo11 e 1~t cura riesc·e veramente brillante so lo q11ando il focolaio ga11g·renoso sia be·n ci:1ico .. scritto ed accessibile a l n1edica1ne11to . . 'e t.aJi cir·co1st~11.ze non ei ve.r ificano i rist11ta ti son o assai men o rrrobativi. Coml1nq11 e, a parer nost1'0 l e istilla.z ioni intratrachea]i 'devono tenta 1 ~ 'i i11 ogr1i caso di gang·rena poln1ona1·e non oi1 e i ab i I e. :\.! chiarissimo primario pirof. U. Arca.n geli, che ci p ormise di c1lrare anm1alati clel Re;parto da lui diretto e ci ha consigliato di rendiere noti i ris11ltati di qu este cure, rendinit110 vivi$sime grazie. 1

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XXXI, FASC. 2J.)

OSSERVAZIONI CLINICHE. DrvrSJONE CHIRURGICA DELL'OSPEDALE

ROVIGO di retta dal prof. A.

CIVILE

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CARRARO.

Sopra un caso di aneurisma traumatico dell'iliaca esterna per il dott. RAFFAELE RIZZO. Porto a conosce11za un cas'o di .aneuris111a traumatico dell'iliaca esterna che credo degno di ·rilievo e per la gravità cl1'esso 11a prese11tato, e per i bt1oni risultati otter1uti mediante l'atto operativo. La notte del 21 novembre 1921 viene portato nell a Sezione chirurg·ica mascl1ile dell'Ospedale di Rovigo certo Fogagnolo U1nberto, di an11i 35, contadino di Villam.a rzaria. È uorr.•o rob11sto che non ha mai sofferto di malattie. l)ue ore prirr1a era stato ferito da proiettil e di rivoltella alla regione ing11inale destra a un centimetro ·sopra il legamento femorale, circa al p11r1to medio di q.ue·sto. Si ebbe subito emorragia impo.nente cl1e f11 frenata alla meglio con fazzoletti dagli amici sopravvenuti pocl1i istanti dopo il ferimento. All ' ingresso in Ospedale si constata : il malato è terreo, serr.1isvenuto; respiro superficiale, freq11ente; p.olso 120, p-iccolo.; a lla regione ferita, dal punto d 'ingres.so del proiettile germe un rivoletto di sangue rosso, rl1tilai1te; la regione inguino-femo-rale ed inguine addominale destra è occupata da una bozza assai voluminosa, circa una testa di feto, tesa, eJastica, .fluttuante; all'ascoltazione si sente distir1f.a·mente soffio sistolico. Date le condizioni assai gravi del malato, cl1e certo non tollererebbe un intervento immed~ato, si applica fasciatura compressiva sulla parte ferita, vescica di g hinccio, fleboclisi · con 300 cc. di s iero. i11differente. . I. e co11dizioni mig·Iio·rano nella notte; al mattino s i sfascia cautamente · e si constata cl1e d.a.I punto ferito no11 geme sangue, n1a la bozza appare a11 rr..~entata: coll:1 palpazione deJ1' addon1e la metà sup.e riore di questa arriva fìr10 ad una linea orizzor1tale che passa per l 'omhelJ ico, e medialrmente fino ad 11na ·linea verticale cl1e passa a tre centim.etri a destra del l ' ombell.i co stesso. Nei · giorni seguenti le condizio11i generali sono assai mig·liorate, ma localm ente la bozza accenna lJil1tto.sto ad aumentare di volume, anzichè subire uria riduzione. Si attende diec i giorni prima di decid.ere alcun intervento, colla .speranza cl1e possa ~or­ marsi 11n circolo collaterale cl1e ci nassa dare qt1alcl1e speranza p er Ja con~ervazione dell'arto: ma giunti a q11esto punto si vede cl1e Ja ct1te s11lla bozza va assumendo lln aspetto ros~o­ paonazzo: i] inalato accusa dolori assai YiYi che si. irTn diano dalla regione inguine-addominale lt1ng·o t.t1tto l 'arto. Non si crede allora più possibile a.ttendere e si pro.ced·e all'atto or)erativo. I Jo scopo cl1e ci siamo prefissi era di legar-e ~111zitutto l'iliaca esterna sopra il pt1nto ferito, avendo ogni cura di non aJ)rire il vas to emfttoma pt1lsante; legare la femorale sotto iJ p11nto. ferito e pii1 in a lto cl1,e fos~e 110~-


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FASC.

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SEZIONE PRATlCA

sibìle, cerca11do di portare la legatura .s opra l'origin-e della femorale profonda. Operazio1ie. 2 dicembre 1921. - Per eseguire la l.egatura della iliaca esterna r1on era possibile seguire la via extraperiton~ale : troppo estesa .era la bozza nella regione inguinoaddominale e quindi tro.ppo gr:ande il pericolo di .emorragia durante l'incision·e degli strati, emorragia che assai difficile sarebbe stato domi11are. Si deci·s e perciò di seguire la via trar1sperito11eale, e .difatti si ·eseguì ampi.a l.aparotou:iia con in.cisione parar.ettale, legg·e.nmenta obliqua verso il basso e l 'inter110, incisione cl1e sor1)assava i limiti della bozza pulsante. I>u1·ante l'incisione degli strati abbi.amo constatato suffusione emorragica del connettivo preperitoneale: agendo con molta cautela non si è p.vuto alcun incidente. Spostato infatti l 'intestino e fatto t1n piccolo pertugio nel peritoneo ch e ricopriva l'arteria iliaca esterna si è passato e legato un robusto laccio in seta. Chiuso l' addome si passò alla ricerca dell'arteria fer11orale sotto il punto più basso della sacca e legata l 'arteria con J.accio provvisorio c<.tt1ta iue11te si cominciò a d isolare il vaso.' sempre l)ÌÙ in alto, f.ìno a penetrare nella sacca éln el1rismatica. Fuoriu·scita di coaguli e sang·ne ro o-vivo. Applicata una pinza molto in aJto s11 Jla femorale il sangue cesisò e al1ora si tol e il laccio provvisorio in basso.. Così facendo è stata portata l1a legat11ra al di sopra della femorale profonda a cui era dovuta l'emorragia. Zaffarr.,ento della parte inferi ore della cavità; sutura. L'arto pos.to in posizione elevata venne mante1111to al caldo. Nei giorni successivi non si ebbero feno.m eni anormali, il piede si manteneYa caldo e conservava la sua senSli.bilità tattile. La gi1arigione delle ferite fu regolare e l'amm alato lasci.ava l'Ospedale il 27 dicembre. JJo rivedl1to l'operato parecc'h ie volte; anche 1111 i111amente, dopo due anni dall'operazione, h o constatata la completa guarigione e il ri· pristino tota le d·elle funzioni dell'arto (vedi figura). Con l'atto 01Jerativo si era rag·gi1mto lo scopo di legare l' arteria ferita sopra e sotto il punto leso, e di risparmiare l'arteria femorale profonda s11Jla quale .solamente si poteva rip,orre ogni speranza per la vitalità dell 'arto, speranza cl1e era poi anche aurr:ientata dall'abbondante emorr8gia osservata al momento in cui ~i a1Jrrì la sacca aneurism.atica, e che cessò tosto che Ja femorale po tè essere legata sopra I 'origine della f.emorale profonda. Ciò dimostrava cl1e già lln . notevole c]rcolo coll aterale si era stabilito fra la femorale profonda e i rami dell'ipo.ga.s tri ca. Non si è cred11to opp,o rt11no r icercare e legare l'epigastrica, pércl1è l'emorrag·ia pro,·eniente dalla sacca dopo le legature del vaso principale, era di poco momento e facilmen.t e potè ess~re dominata cla IL1odico zaffamento. Però fll sorvegliato dilig·cnternente il decorso i:>o.stoperator]o, pronti acl eseguire. al primo accenno di · emorragia secondaria, la legat11ra della epig·astrica. I

I,a chirurgia di guerra ha dato occasione di. osservare num erosi casi di aneur ismi traumatici e con essa la cura chirurgica operativa dell'aneurisma, che prima s:~ compendiava nella semplice allacciatura del vas.o an.eurismatico, si è arriccl1ita di nuovi metodi che l1anno da.ta in molti casi ott1mi risultati. Questi s1 I

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lìasa110 .sul pri11cipio di co11servazione del vaso, rr:•irano cioè a ricostrl1ire la parete vasale nel punto leso e ristabilire quindi la funz1 onalità fisiologica del vaso. Questo prin cipio curativo è qt1anto di rn.eglio si poteva trovare nena c11ra cl1irurgica dell ' aneurisma arterioso trauma tico e sarebbe la curaI ideal e ùato che co11 essa, ripristinando la continuità di un vaso s i possono evitare i gravi disturbi di nu-


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IL POLICLINICO

trizione conseguenti all 'i.s·che1nia di un irr1 portante distr etto dell'organismo.. Però tali metodi curativi, sebbene sia110 stati in 111olti casi u tilizzati .e con successo, possono essere adottati solo in alcuni casi. E chi aro c1uirrdi che rig·n a rdo alla scelta dell ' atto 01)erativo noi i1on l)Ossiam·o semi:)r.e segl1ire llna stessa via, 111a dobbiarrJo Yagliare co11 dilige11za le condizio11i della parte malata, e seguire quel m etodo -e quelli accorgimenti che m eglio ci gara11tisca110 il buon risultato della nostra cura. Se osserviamo le statistich e delle guerre i1assate troYiamo che i casi di aneurisn1a a.rter ioso .erano a ssai rari. I grossi proiettili dei veccl1i fucili, per lo più sferici e dotati di unn. scarsa veloci tà i11iziale feriYano i vasi qllando li · colpiva110 in pie11 0 e a breve distanza, se inYece li colpiva110 tangenzialm e11te, i vasi per la loro r l i=i ~ticit:\ rima11eYnno illesi. Nella g11erra inode·r11a iuvectl 1 uso di proiettili ùi for111u cil inclro-conjca, di piccolo calibro , rivestiti da u11a carni.e ia metallica durissiffi·a e dotati di 11otevole velocità iniziale, determina molto p iù frequente.mente l.esioni vasali , dato che l' ela . sticità stessa de.I vaso no.n può più sottrarlo a ll'azione del nuovo proiettile. Per la stessa considerazione, s.i trova anche la spiegazione a.e} fatto c·h e le em orragie primitive mortali ~i osse rvaro110 ora n1eno frequente·m ente che no11 per il passato. Qualo.ra il p.r oiettile colpisce !,arteria ledendo l'avven tizia e tutta, o in !)arte, la tonaca media, l'i11tima ed eventu aln1ente quella l)arte della media rirr.asta integ·ra, fanno er11ia attr averso la fenditura dell a })arete da11do luogo a d un .a net1risrn a . Avviene invee.e assai più frequentemente, come n el mio caso, cl1e la lesione interessi tutte tre le tonacl1e arteriose; allora per il ve.r sarsi del sa11gue nei tessuti cir costanti si 11a la form a, zione del vero emaio111a arterioso (Cruveilhier). Se q11esta r accolta saguigna si mantiene irt com11n icazione coll'interno del vaso per mezzo della soluzione di continuo delle sue tonache , col tem po si J:iveste di parete connettival e e si trasforma ii1 una ' rera e propria sacca aneurismatica. I11fatti il s.angl1e travasato tro.va 11ei tessi.1ti circostan ti a l vaso le condizioni più favorevoli per la coagulazione; n ella parte cen trale di questa bozza il sangu e dotato di m ovimento vorticoso , si mantiene liq11ido, ment re alla periferia si for ma un sottil e coag11 lo. Q11alora q11 esto stato di cose p ersista, rim a11endo cioè pervia la bocca di affl11 sso arteriosa e la cavità non minacci di rottura spon tanea, il sangue della parte periferica dotato cli m inore '"elocità p erm etterà alle piastrin e, per la loro ' 'isco.sitò, di depositarsi sulla pa-

[ANNO

XXXI,

FASC.

2-1]

rete della bozza rivestita del primitivo coagulo, formando u11 conglutinato che in un momento determinerà un liffiite n etto fra parte liquida e parte coagulata della raccolta ematica. Così si forma 11n abbozzo di parete, e lJiù precisamente un trombo lam ellare, che in t1n secondo t empo organizzandosi forme-rà la parete dell'aneurisma arterioso. Quindi l'ematon1a periarterioso non è -che una forma di pa ssaggio all'aneuri.sma e ne rappresenta l'origine più corG'll.ne poichè assai meno frequentemente può derivare dallo s.fiancamento 1nco1npleto delle tonach,e vasali. Car éltteri cost anti dell'ematom a a.rterioso sono: una tumefazione localizzata o diffusa, superficiale o profonda, in corrispond enza della quale con la palpazione s i avverte 11n rnovjm ento di .espansione sincrono alla sistole cardiaca e t alvolta difficiln1ente percepibile; tumefazio11e, pallore e raffreddamento dell'arto sede a.ella lesion,e, e soppr essione del polso periferie o. All ' as.coltazion e si ri esce gen eralmente n 11er ce11ire n ei primi giorni 1111 rumore di soffì.o disco11ti11uo, .sin cr ono colle pulsazioni arteriose e dovuto alla. vibr a zi one dei bordi della f cn dj,tura arteriosa pel passaggio d èl sangue, spinto dall'irr..•pulso sistolico. Questo rumore ha. la sua m.ass.ima intensità n ei primi giorni poi va affievole11dosi facendosi più dolce, per l'arrotondamento. dei ma·r gini della ferita vasale. Noh sempre però l 'en1atoma pe1·iarterioso presenta caratteri clinici così netti; talvolta anz.i si i·s tituis ce in m·o.do subdolo tanto da rend e.r e abbastanza difficile la sua diagn osL Il chirurgo, qualora si trovi di fronte ad una tl1mefazione traum.atica, in prossimità di un distr etto vascolare importante, dovr à sempre pensare alla possibilità di una lesione a rteriosa .e qui11di p·or mente alla diagnosi differ.enziale tra ema tom a arterio·so., ematoma Yenoso e tumefa zione infiammatoria. L'ematom a venoso può presentare infatti pulsazioni sistolicl1·e trasme~se dall'arteria vicina, ma no11 determina raffre.ddamento dell'arto e, ciò che è ca'Pitale per la diagnosi, all'ascoltazione non lascia avv.erti:re il soffio sistolico caratteristjco dell' ematoma arterios.o. Può anche avYenire di scambiare l'.ematoma. con un processo i1l fiammatorio per il fatto che la tumefazione è arrossata, d·olente e il malato presenta una certa reazione febbrile; però que.sto err ore pt1ò nvvenire solan1ente q11ando il chirurgo abbi:\ trasc urato di fare nn esame completo ed acct~­ rato della l)arte. l Jn caso del gener e, in -cui cioè un ematom·a arterioso. è stato scambiato per lln ascesso. Yen11e ill11strato dal Nigrisoli nel 1915; 1111 a 1tro cnso è ca1)itato drir ettarnente sotto la n1ia


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os ·ervazio11e n·el 19lG du1·ante il mio serv1z1u militare i11 una t1r1 it~t osi:>ed.alie1·a mobile di 1a linea. Si tra.ttava di un soldato con ferita t.ra,sfu-ssa <la: proiettile di fucile in prossimità dell'interlinea articolare del gomito destro : la parte era no.teYolinente tumefatta e dolente, si aveva reazione fehbril e. I: 11 ffìciule ln edico a cldetto al reparto, ere Je11lio si trattn.sse di u11a raccolta pnr11lenta. fece un'i11cis i o11e che cJ in1o strò la p resenza di un grosso ematon1.a della rètdiale snbito dopo la sua origine; 110 011erato d'l1rgenza con esj, to felice il ferito, legando il vaso sopra e sotto Ja lesione e asporta·n do successivamente la bozza rip1e11a di coaguli. f,ra i inetodi curativi dell'a11 eurisma art& rioso traumatico d~vo accen11are per primo a quello, che s.i può clire, rap1Jresenta il meto do idea1e, e ch e consiste nella restat1razione -della JJarete vasale ferita (ane11risrnorrafia). Tale ir1etoùo con°siste essenzialmente nell'isolare il va~o sangnig110 dalla 11a unione colla sacca anet1rismatica, e poi prati care l 'n rteriorrati a che secondo i ca.si potrà. esse.re ci reo lare o : aterale. La sutura Jaterale delle arterie, fatta per la prima volta da. fia1Jowell, venne poi usata co11 ottirno i"i~ultato da D11i-nnt€ in d11e ca;si (1892). Jl 13i-er l)resenta una staiisti~a di 102 casi d; nnen ri~mi c11.rati con la sutura laterale o circol8 l'P con . olo otto morti; Vallhrecht e Wie• ting· port a110 ll u att.ro casi, lT aberer un caso, e da noi il 1netoclo fu a dottato con succe·sso da nu111t>ro. i chirnrghi q11ali l'Alessandri, Zapel]011 i, Cu1teu, :Moronc e molti altri ar1cora. La sn111 rn costituir.ebbe ([ llind i il 1rattamen to ideale 11elle ferite vasali percl1è con essa si cerca di conserYare la pervietà del vaso evitando i gravi pericoli che possono derivare dalla sottrazinne cl i vR.si cospic11i ad 11na importante regione dell'organismo . • Qnesto inezz.o conservativo , se in occasioni particolarmente favorevoli, si è potuto adottare, e con ottimi rist1ltnti , 1H11·e i.n pratica non può essere usato cosi spesso com.e a prima \'i. ta embrerebbe, e ciò perchè m·olte e talora i11sormontabili sono le condizioni sfa vore\'oli che si oppongono alla s1 1a ~celta. Fra cJn~ . te a1ccenr1erò alle aderenz<' cor1tratte d.a l sacco coi tessLtti circostanti ecl n 1le troppo va~te alterazioni delle tonache v<1 sn li. La s11tura latcra.le })Otrà esse.r e praticata, corr.110 o.ffermn,.a il D e Gaetano, nel 29° congresso della So1cietà Ita liana di Chir11rgia, n egli aneurismi sacciformi , previ a rasportazjon.e d,el sacco, sen1precl1è le to11arl1e vasalj nel pl1nto leso , non sia110 talmente altera te da non dare affidamento per una rapida rigenerazione delle labbra della ferita.

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P.RATIC.\

Ogg·igior110 dopo i i11olteplici casi osservati i1ella rec;er1Le guerra, dove chir1.lrgl1i sperimentati r1ella cl1irurgia vasale adottarono nella cura dell'aneurisma arterioso traun·1atico i var1 metodj di cura, sii pt1ò concludere che quando manchino le con.dizioni per pratica rr 11na arteriorrafia, quello preferibile, alla port a.ta di og11i modesto cl1ir11 rgo è la legatura del vaso con o se·n za asportazion e della sacca a.neuri mat ica. A ncl1e ] a corr.vr essio.ne indiret~ ta de]l' a1-teria, f1<'r preparare il circo lo collaterale, al di s0pl'<L de1l'aneur1sma 11a perduta n1olta dell'importnnza che una volta le si attrib11iva per i pericoli ai qnali sj p11ò andar e incontro. Il Nigrisoli 1a sconsig'lia per il fatto cl1e la compressione manuale o strum entale di t111a arteria, ji1 prossimità di un aneu.r isma, pn ò determinar.e la. rottura della saoca. T vecchi meto.di di legatl1ra dell'arteria a 1nonte del1a sac~a (~A..nelio. Hunter, Scarpa) o a. valle della sacca stessa (Brasdo.r , W ard·r op) oggi·dì non si ritengono pii1 sufficite nti. Certo è eh.e l'asportazione del sacco ane11rjsmatioo do·p o 1a duplice legatura del vaso è il metodo rhe 11a data i risultati mtigliori (290 Congresso . ociet<l. Italiana di Chirurgia., ottobre 1922). ~folti autori lo seg11i rono e 10 consigliarono l"'aldn ru ente come quello che mette al sict1ro da possihi.li .en1orragie secon·dari·e che si possono verificare nell'int.ei-no della civit.à ane11rismati ca. Il processo di estirpazione dell'aneurisn10, · esegt1ito dal Pourmann ancora nel 1669 cla n·oi è stato adotato da Novaro , Pascale, Bassini, Ceci, Giordano ed altri; esso. però presenta tal o.r a nella .Silla attt1 azi one diffiooltà tecniche notevoli nell'isolamento della sacca da organi impo1~tanti vicini (grosse vene, nervi). Ir1 questi casi è necessario lasciare i11 sito tutta o in parte la sacca anet1rismatica, cercando d·i 1egare i punti s,angninanti. ZHffando l èl cavità e sorvegliando a ttentan1ente il decor so postope•r .atori.o. Nel mio malato appunto non era il caso di pensare all'asportazione dell'enorm e sacca e s i è dov11to aprir13 n·ella sua part e più declive , alla regione inguino-femora1e. Rispetto alle modalità dell'atto operativo nort ~i è cred11to opportl1r10 procede·r e alla legatura del~ a ve11a sebbene molti ar1tori 18. propongano ritenendo che essa giovi a ll a conseryazionP dell'arto.. Infatti la stasi v·e nosa consecutiva servirebbe alla nutrizione dej te~suti per qu el tempo ch'8 è necessario al ristabilir~i d€l circolo collatera~·e. P erò se m,o lti so no di questo parere altri (Delbet, Eiselberp:) q.mmettono che il fatto dell allac-ciat11ra del la ve11a peggiorerebbe le condizioni di Dl1trizione dell'arto. Nel mio. ammalato il circolo collaterale si è istitl1ito abbastanza rapidamente e in inodo 0

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IL POL1CLT.KlCO

sufficie11te per preservar,e l ' al'to, non solo dalla cang1·e11a, n1a anch e da11· atrofia, come avviene nei casi i11 cui il circolo si ristabilisce, in modo insuffi ciente. ~'.Iolti son-0 gli autori ch e s i occuparono de l1' arg·omento della forrr.i.1az~o.ne del circolo collaterale d.egli a r ti ed eseguiron·o nume·rose ed ii1teressa11ti es1)erienze su animali (OffeTgeld , i\l auger i, N ey, Porta, Bolog·nesi) ; alcuni anzi con il controllo radiologico (Katzens.tein, Offergeld, Bolognesi) ci diedero importanti e dimostrativ.e pubblicazioni sul ripri~tino nutritizio di un in1porta nte distr etto vascolare privato del st10 vaso principale. A tale proposito il Koenen ideò un ILtetodo, basato sull'esperienza di i1un1e:rosi casi operati, cl1e avrebbe lo scopo di vie.deve dtr(an't e l'atto operativo se esiste o no il circolo collaterale. Consiglia di 'operar e senza emostasi pr.eventiva: isolata la sacca aneurismatica e legata l'arteria a monte e a valle di questa, a·p plica un Klemm er al disotto. della legatura periferica e recide rarteria fra questo e la legatura. Tolto quindi i l l{lemm er se dal n1oncon e periferico esce sangue rosso è sintoma ch,e la circolazione collaterale è suffi ciente; se invece non ne esce Ri dovrebbe dedurre che il circolo è insufficiente. Il Don.a'ti, Nigri soli e Vigliani considerano qlleto metodo abbasta nz a utile; però concludono coll 'afferma r e, i n segt1ito ad . espè1·i.enze persor1al i , cl1e il per1colo della cangr.ena, più cht~ a l fatto della duplice legatura vasale, sia dovuto a ll'infezione della f.erita. Rig·11a rdo al momento. o·p portuno per l 'intervento i1on si possono a priori stabilire delle norn:·~ l)l'ecise che poss o110 variare secondo speciali conting.en ze. È ne·cessario u11 immediato intervento qua lor a si verificassero. fenomeni di compressione (d'e lle collaterali per opera del1'em atoma), minaccia di rottura della sacca , incipiente infezio11e, la quale ultima potrebbe determinare fatti gravissimi di sepsi per via ematica. Q11 a Iora non si verificassero tali condizioni è bene a.ttendere, armata manu, sorvegliando diligentem.ente il ferito , dando cosj modo di stabilirsi al circolo collaterale. L'ottimo risultato operativò ottenuto nel mio a mmalato 11-1-i 11a indbtto a pubblicare il caso. cor.r edandolo di qualche notizia circa la genes i e la cura dell' ane11ri.s ma arterioso trauma'tico. Concl11dendo, secondo quanto ho potuto apprendere, sia dal decorso del mio caso, s.ia dai r isultati riferiti dagli al1tori, si può a ffermare: ch e l 'inter"\·ento ch e sinora si è mostrato più praticamente att11abile è ancora la dupli-

ce legatura del vaso con o senza asportazione della sacca; cl1e il pericolo dell a gangre11a dell'nrto è solo r elativament e subordinato a ll'interr uzione della s11a l)rinc ipale via s ang111gna. BIBLIOGRAFIA. e ROSSI B. Atti del 25° CongreSSù d ella Società Italia n a di Chir11rgia. Bologna. marzo 1917. . · · B.\STIANELLI P . Aneurisma artero-v e1ioso della ALESSANDRl

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C l\"ILE

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CORINALDE8J,

n1edico.-prill'lario.

Nel 1919 R o11cal 11a p·roposto. per la dia1g nosi delTa tubercolosi un 111etodo se1nplic1e ·e pJ:atico per l'esa1ne dello sputo. F;s so è ba ato sul fatto cl1e ne1lle escrezioni e i1ei te s uti dei tubercolos i ' s i trovar1.o presenti delle albu111ine sdo1ppiate che a diff.erer1za. d e lle alLumine a n1olecola intei!'a si ti11g·o n 10 co·n a lcu11i reattivi. Si pre11dono due l)r ovette, 11na delle qual i com e co11trol1o contenente uno, sputo i10n tubercolare rnescolato con cinque volte il s11 0 peso di acqua distillata; .neill' altrél.t si mette ugualmente diluito la. s puto da esaminare; si aggit1ngo110 in ambedue l e pro·vette 20 gocci.e di soluzione alcoolica di alizarin,a all' l % e si fa riposare. Lo sputo tubercolaire acquista una coloraz.ione ro1s sastra e in ess.a si forma un precipita,t o ama.ranto mentre lo s puto non tubercolare si colo.ra in rose.o p.or1Jora e dopo alcu.n e ore si fa traspare·nte. Inoltr~e il precipitato d ello sputo tubercolare va in fondo alla provetta in forma pulV'er11lenta mentre quello dell altro se dà preciJ)itato è azzurro e oscilla come una i1111ieco la 11 eJ liq11ido. Genoese speri1nentò qu est a prova n ello sputo d i 40 b.an1hir1i affett i ·aa malattie diver se e la riscontrò I:>ositiva in ti1tti i caisi dove la nat11ra tubercolare d ell'affezion e era chiara e molto fo·n data, inentre fu i1egativa in ca:si di tifo, polmonite, pertosse, b roncl1ite, ecc. Maffeo ha praticato la prova su 4-0 casi e la trovò positiva in tutti i 25 casi di tubercolosi; negli altri casi negativa. 1

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PRATl C.\

_.\lLe L"tario de lla clinica <li Pavia su 73 indi vid ui 11a osservato cl1e in casi nei quali la pro.: Ya d ello sp.u to coll'alizariua f11 positivo, i risul tati forniti dél.tlla cutireazio·n e, dall '-esam.e ra tliblog·ico, dall'esame d·el 1sangue p el bacillo di J~ocl1 so110 stati conco rdi e con.elude che la l)rova d ell aliza.ri11a positiva nello sp11to. di n1H.. lati di for1ne tu berco la ri dell e v1e r esp iratorie, è i1eg·ativa 11elle form.e non tt1bercolari .e che tale prova debolm en t e positiva nelle forme ini zi ali si fa n ettarnente positiva nelle forme ul ce rose. Q11e ta. ricerca è stata oggetto da parte rio ~ stra, di l)ètrticolar.e studio ·eis sendo finora pochj gli autori cl1e h a 11no cont.rollato il metodo. La pro,va, co nie ·s i sa, è semP·l icjssi1na per ciò cl1e rig11arda la t ecniica ed è stata da. i1oi eseg· nita n ello &p·11to di 4.1 individ.t1i affetti i:>re\7alénten11ente da tubercolosi o da altre forme morbos e interessainti ]' appa rato r espiratorio. Erco ])rev·emente i .casi : 1

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1°) C. A., anni 23. Pleurite S·ecca ba:silare dest ra .. ctttirea.zione po1s1tiva, espettorato nega tiYo, a lizari1Ila legger1)1.er1te positjva. 2.0 ) 13'. I ., anni 20. Bron.co1p ol1n ,onite speci · fica a focola i d'issem.i11a.ti a tutt.o il polmor1e s ini "tro. c ut irea zion.e positiva, espettor a to i10iti vo per il bfrci llo di Koch, alizarina inten s a n1et1i e po.siti v.a . 3c·) R. G. , anni 18. Broncoalveo Lite sinistl'a., cutireazione p1o sitiva, espettorato positivo, al iza rin a po1s i ti va . 41)) G. ~I. , ar1ni 55. E1)fisema e catarro bron cl1iale diffu so. cutireazione deb oln1 e11 te p osi tiva. esp ettorato neg·àtivo, a·lizarjna negativn. 5°) R. S., anni 20. J3r.o·n copoln1onite cav itaria lob10 superiore polmone deistro , bror1coalveoli te i.11istra. emottisi ricorrer1ti, cuti reazio110 positiva, esp1eittor a to positivo, a l izari11a n e cta111e11te posi tiva. , 6°) A. S., anni 24. Broncoalveolite destra, bronchiolite s.i11i stra·, c11tireazior1e posi tfva, e1spettorato positivo , a.Iizarina po•s itiva. 7°) B. C .. anni 31. Bronc.opolmonite cavit'.::L rie:1- sinistra, bi:e onco-1po.l.moni te d es tra, c t1 tj neazio11e p1o sit iva. espettorato p ositivo, alizarin~1 11 ettan1ente positiva. 8°) N . N., anni 18. B ronco p olmonite ca.vi · taria lo.b o superi,ore polmone sinistro., broncl1iolite e pleurite siecca destra, c u tireazion e l)OSitiv.a, espettorato positivo, alizarina inten samente p101siti va. 9<>) R. G .. a11ni 23. Bronchite diffusa di na· tUir a Gosp ett a. con.dizio11i generali cattive, c utireazione positiva, espettorato n ega tivo , alizarina i1etta111ente positiva. 10°) c. S. , anni 32. Pl eurite secca basil are destra, .catar r o bror1cl1iale diffuso di natura m-0lto sospetta, cutireazione positi\ra, esame espetto rato. l"ipetutamente fatto a 11che con al1tiformina negativo aliz.arir1a positiva. 11°) B. L., annf 28. Cata:riro bro nchiale diffl1so , cuti-reazione positiva, espettorato negativo alizarina positivai. ' 12°) S. A.. anni 21. Broncopolmonite ulcerativa s inistra, bro11chiolite destra, cutireazio1

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ne positiva, .es1)etto·r ato p ositivo, alizarina in33°) G. A., [L1111 i 21. clerosi apice destro . . tens amiente positiva. ,, · bronchiolite ei11i·~ tr n . condizioni g·e n er nli J)llO13°) C. A .. ar1ni 2 . Broncopolmonite destra ne, c11t.if'eazione lJositi,·a. e~pctturato positi\·o, a focolai disseminati, tosstemia, cutireazion e aliza1in·a debolmente positiva. positiva. eisp et1or ato riositivo. alizélJrina fort e34°) F. A .. anni 17. 'f n bert: olos i cascosn, bim ent e po.s itiva. laterale, condizi(}ni ~:e n erali g ravi , toss iemins 14°) P. G. , a nni 2.6, Scl erosi apice sinistro , i11tensa. c11ti1·eaz'ione ncg·ativu. espettorato pobro11chiolite des tra, condizioni gie1nerali buon e. si tivo, nliz arina fortem ent e positiva. apirettica. ct1ti1·eazione positiva , espettorato ne3'5°) C. ì\1. Bror1conolmonit,e ttloera.t.a ·ini . gativ.o. alizari11 ai positiva. stra. co ndizioni genera li di scr ete, e utir-eazione 15°) B. M., anni 28. Broncoalveo.lite sini- po•sitir a, espetto ra1o po~iti Yo , i.ld izarina pos istra, cutireazio1n e po1sitiva, e.sp.ettora.to pos iti - tiva. vo, a liza1ina deb1olmente positiva. :36°) (. anni 17. Broncor)olu1onite hil<l 16°) .i\... R. , a nni 17. Pleurite essudativa 1si- t.erale l) r evalente.111ent1e si11.istra r on fatti cavini tira. cutireazione debolmente positiva, espet - tari, conclizioni generali cattj v-e. t o~si emia intornto n.ega1tivo, alizarin.a negativa. ten...~. cutireazione negativa, esr»etto.r ato posi17°) 'f. M. , anni 29. Tuberoo·l osi polmonare ii,·o, a liz81ri11a forte.m ente l)OSiti\·a. diff11sa. a d ambo i polm·o ni, condizioni g:efiletali 37°) I. . . G. , a11ni 23. B1·nr1co1J)O·lrn onite a fo · ·Cattiv e, t ossiemia, ct1:tireazione posjtiv a, espe1.· cola i clj sse mina.ti -l)Olm·o·n e . irti~I 1·0 . c11tireaziutorato p o.sitivo. a lizarina positiva.. . ne po ... i ti va, ·es11etto ,·::i to positivo. a1 izci ii11 u po1 °) C. B ., a.nni 72. Broncopolm·onite a.c11 - sitiva. ta, cutireazione nega,tiva, espett o rato 11.ega.tivo, 38°) ::.\I. • . , ar1ni .2:!. Bro11cop 0Jmo11ite lobo a lj zarina nega,ti va. superiore sinistro: b1·or1coalveolite destra, cu19°) Ci. G.J a 11ni 22. Empiem.a si.rlj stro , con- ti1~ea,zion e po~jtjv n. e. p1et t.o.rato .n o sitj vo, aliz.adizioni geTuerali cattive . f ebbricit.ant e. ct1tiref1- rin ai p ositiva. zi.011e negativa. esp,eft oirato n.egativo , ~1lizarjnèl 39°) :.\I. T. , a1111 i 62. B roncopolmo11ite postn egaitiva. inft ttenz~le . cutirea zion e d ebo ln1 ente i1ositiYa, 200) R. NI. , H.nni 19. Convulescen.te polmo - espetto.l 'a t o n eg·ativo. a liz.flTi11n n.eg·a.tiva. nite Job are <l estra, c11tireazi one n eg·ativa . espet 400) C. ..'-\. .. n.n11j 2.1.. Broncop.oln1onit e tnl1·e.rto r n to neg·R.tivo. a.ljzarina n1egativa. colare u fo,colai disst:Jt1uir1ati J}Olm onf" f!,inis tl'o, c.ondjzi o·n·i ~·en.era li discret.e, lieve tossiea.n.ia, 21°) C. R. . anni 21 . Broncoalveolite sinicuti rcazio11e }lOsitiva, espetto1 nito po. itivo , alistra, broncl1iolite d estra, cutireazio·n e positivti. zarina po ~itiva. espettorR t o positiv~o, aliza1i n a lJOsitiva . 22°) !\L O. , anni 42. Asma ])roncÌiia l e, c11 41°) •C. C., a.r1ui 1·7. A sm n hi-on cllici Le. cntiti1·eazio11,e negDti va, espetto·rato n eg8t.ivo, ali · l' t'az:ion e1 positiva . es 1,r t tnrC1 to 11.eg·atjvo, nlizn.z.ari11 a i11egati.va. ri11a negativa. 23°) I,. B ., a nni 12. P ostumi di b1ronchite acuta , cutireazi o11e Jegg·erm ente positiva . espetDei 41 1sputi esaminati complessivamente, in torato negativ-o, a lizarina negativa. 21 la p.l'O'\Ta d·ell'alizarina è stata positiva coin, 24°) R. P. , ::lnni 39. Pl e11Iite ess11clativa. d ecidendo co n il reperto positivo d·e l bacillo ' di stra, conclizio.n i gen.eralj bu.o,n e, cntireazione Koch. In 8 casi !YUr essendo l'·esame clell 'esp et.· n egativa. e1spe1t or a to nega.tivo, alizarin.a negativa . tarato neg·ativo :per i.1 bacillo tubercolare . la 25°) S. C., anni 27. Polisierosite, c11tir.eazio- ,prova d ell 'alizarina fu positiva. Si trattava è n e positiva , espettorart o r>ositivo R] iza rina p ovie,r o ò.i casi clinica.mente e ra.diologicam·e nte sitiva . s·ospetti. lìta la ri.o erca d el bacillo es.eguita pi1ì ?6°) C. A .. anni 51. Enfisema poln1,onare e catarro bronchiale cro ni-c o, ct1tir·e azi 011e n ega- volt e tn i.o,rai anche con antiformin a fu 1sempre tiva. espettorato negativo , alizarina n egativn. r1egafjvo. J.n 12 casi rii malattia sicur-amente 27°) T. M. , an ni 4ò. Scl•erosi apica·l e rtestra, non tl1h e rcolare e in cni la ricejr ca del bacillo cutireazione positiva, eGpet.torato negativo, alidi l~ ocl1 f11 sempl'e negativa , an.rhe Ja prova zarina d ebolmente p1ositiva. 28°) C. O.. anni 22. Broncopolmo,nite ac11ta. ctell'aliznrina f11 serm.p.re nega.tiva.. ct1tireazione n e 0 ·ntivn. ('s nett.orato n eg8tivo, a liTale 1·eazio·n e pratic.ata su ess11dati ed anche zarinélJ negativa. t rasudati diluiti con ncqua distillata ci ris11lt.ò 29°) S. G. , anni 23. Broncoalveolite u lce1·osa bi laterale. condi zio ni genera.li cn.ttive, tos- semp·r e positiva, e q11indi parreb·b e eh.e essa siemia. c.utii~eazi,one negativa, esp ettorato po- fosse in ra·p porto ai materiali albumi11oidi in sitivo, alizariB a p·O·Sitiva. via di disintegrazion e .e perciò non =sa rebJ e 300) C,. M. , anni 27. Bron~op.olmonite diffusa a tutto il po~mone sinistro con fart ti cavi- specifica pe.r la tuberco1osi . Nelle nostre es1Jerienze osservammo p<Ji 11n tari. broncopolmonite destra a focolai dissemjnati , t o.s stemia. cutireazion e 1egg·ermente fatto Sll cui richi n.m inn10 l 'a ttenzio11e degli ·e-sp ep oeitiva, espett.oJ·ato positivo , alizarina posi . rim entato·ri. s ,e invece dell1acqua distillata per ti va. dil11ire J.o sp11to noi 11siam.o dell'acqua com1111 e, .11°) G. V. , nnni 24. nroncop0Jn11onite · ca vj tnria clestra. l'11scesso freddo gom.ito sin iistro , abbiamo coll'aiggil1nt.a dell' alizarina una rea tossien1ia . c,1firea zi on e posjtiva, espettorato zione hen diffteJ·ente e cioè in q'1alsiasi sputo positivo, alizariJl a positiva. ancl1e non tltbercolare si ha un color roSS<-> 32°) R. T. , un n i 24.·. Peritonite tt1bercolare , an1ar anto inte11 so che poco dopo diviene viola · ct1tireazion.e p o~ itiY a. espettorato n egativo. ali ceo e che pu ò condn1·re ad errori: ciò sarebbe zari lta. positivai.

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dovuto ess.euzial 111er1t(} a lla p r ese11 z.a 11.elJ 'UCLl llu comune. d.i abbo11 cla 1Lti Sttli o lcaliui cl1e au m-enterebbero ..,e11za dubbio J' a lca.Ji11ità. dell' espettorato t esso 011de ri.st1lter cb h-0 ])Osi Li va Jn rea.zior1e dell 'a lizarina che, 00111 e ' i sa cta Jungo tempo, è u11 buon reattivo p ef ricerca·re l'al· calinità. Occorl'e qu] ndi che la ricerca si a. set11pre fatta con <.lCL!ua ùi."' till ata. Da.Il ' esa111 e comple ssi vo d eJ Ie no·s tr e Jicercl1,e, risulta . che la prova u ell'aJiza t·i11.a positiva n.ello sputo tìi n1 fl1la.t1 accerta.ti tu.bercolo·s i, è pe r Jo più n1a n o 11 e1n1)1·e 11ega1iva. n el le fo rme : ic11rrunente non tobercolari; in for111·e sos1)ett e eissa 1111ò e. ~ere 110 itiYa in.a i1011 i 13otrà ad essa attribnire esrlu ivo ,,a lar e p c1· s1abjlire la <liagnosi potendo esse1··e d1et re1nin ata solt a11t·o rl n lla pr ese11za. di sostanze a.llJt1 111i11oidj n cliversn stndio rlell a loro . Ci$sio11c pepto e p roteolit1cn 0

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SUNTl E RASSEGNE. NEUROLOGIA. Alcuni fattori nell'azione dei veleni sul sistema nervoso centrale. (F. \VAL RE. ~1t>rlical . 'cience, ge1111ajo 1 U2~ l.

Nel volume « Etuùes i1eurologilJ.nes » di Gnil la.in, vi è un ca.pitolo, scritto in c.;o lla.borazioue· con Laroche e Gi-iga11t, s11Jla t1.ssaz ione dei veleni i1el sist e1na i1ervoso, dove i>arl a speciatn1ente d ella to~sina difterica. I l iste1na nervoso h a 11n i)ot ere fi ssator e r1otevolissi1110 lJer cer ti Yele11i. e in certi casi Ja fissazio11e 8 U deterrni11ate ptLl't.i di1Jenù.ente da fattori fi s ic0-cl1i111 i ci. In nr1 caso di difterite, ,·en uto u rnorte , !J gior110 prirna g li AA. avevano osservato pa.rali si d,el palato e clC' Il' ac<.:on1oclazio1ìc, e siuto111i tossici gen·erali. ...\Jl'a11topsia f11rono prelevati frammenti di 1lli dol lo, di sosta11za g rigia del pavime11to d el q11H 1·to ,·e11trirolo, di ~ osta11 zn biaoca delJa pn l't C yeutrale del b11lbo; ft1rono emuls ionati e ini ettati nell e cavie, per via in t.rac1·H11ica . .endop Prito11eale, sottocutanea. Fu fatale solo l'enl11lsione di so ·tanza grigia del bulbo . costa11teu1 entc ...\ncl1e frammenti di ce rvello anorm.ale t ~n1 1 t i a contatt o della to~ s in a difterica. e !)O.i lR va ti si compot'ta.rono s irnil rnente, .fissar1do in vitro la. t-0ssi na , e riu scen do poi fatali pt'l l' i11i ezionj nelle cavie. L'est ratto ete1·co di cer vello normale aveva potere fi ssativo per la tossina ; il r e~ iclu o di so. tanza cer eb rnl c, dopo estrazione con nJcool , ~t(\r e, clorofor111io, non aveva. n ess11r1 potere di fìssnzione. SemJ)r~ qi_1jnòi r h c la tossina form i 11 n c on1 p l·cs so e oi li l) o i tl i f os f o.r a.t i.

Ciò si veriHca pnre p er ]a tos~ina tuberco.la r e, e, in entra.1n bi i casi, le tossi11e per 1a C'u 111l; i11azio11e, g·ua.du gu a no ir1 Yir11le uza. Per Ja tossina tetanica i)er ò la fis saz io11e è opera i a · dai proteidi , .ed i1nporta un a cer ta dirninuzioo e di viruJer1za o neutralizz aziou e. Un asso.rbin~ie nto selettivo da parte del sisterr1a nervoso si ha pure per la stricnina,, cocaina, mallei11 ft, ecc. Già ù a 11 8 letteratura c]jnica risulta.va ch·e le paralisi di fi eriche 11an1to una certa r elazione con la se de d el focolaio infettivo, sj rn ilmen te a qt1anto accade nel Iet a110 e i 1elln r o bh ia: l'anatom ia patologjca B l'jstolog·ia i1011 avevano dato. a.lcuna l11ce s n q11 Psto Ie110111e110, nè sulla n n.tnra delle lesio11 i nervose nella difterite. Il fatto non era però stato notato dai pre· cedenti autori , e eostitui ~ce l tn a osservazione originale di Guillain e Laro.ch e : vi sono solo l'<! re o~~ervaz io11i esplicite al ri g11a rdo nella I' l'C'<'ed ente lette1·a 111 ra , ad es. un cR o òi l)aral iRi llTiiJatera.Je del f1fl l8tO, dallo Stesso lato de l la lesione diffte1·ica, ed 1111 ca.so di par a Ji si n ei 1n11.coli adclcn11i 11 ali , })er clifterj1e ombelica le r ifcrjto c.lR (1ppenhei 11l.. r- le paralisi difterirhfl i1refflr i~c0110 nell'uo1no i 11 Ct'Yi b11Jbari. e 11egli anin1n li i i1er,ri sp111ali. ciò dipen de da cl1e nell'uomo In to .. sin a è assor})]tn di solito dal faringe, e n1-1gli nnimn li irlVCC'fl vien<' iniet' t.nta. 111eg·li .a.rti. scco11clo Guil] a i 11 e T_,u rocb e cl 11 e' f o ttori d ~ · tet'minano, dun cp 1e, 18 sede d e ll a lesione e la topografia dei . ii1to1x1i n ervosi nella difteri te. I n 1)1·i1no 111og·o, la to,. il1a r ag·giunge i ce1Ltri r1ervosi a tt.ra,rerso i nervi che J)artono tlnJ focoln in infc·1t ivo, deter1ni11n11do ciò che detti a11tor i cl1inn1,ft 110 11n 11roc<''SSP <.I-i neul'ite <L e end ent e. l{ag·g·i nnto il n P11ra.sse, Jri tossi ria tt 11cle a fis 8 1·si s 11i li])Oicli fosforati, ch e s o110 1nolto a bbondan ti ne1la sosta11za g-rjgin . Quindi n·ella difterii r delle fa nei son o int er essa ti i n11clei m otori del pErvirnent o dc l 1~ 0 ,-t'}11tricolo, parttcolar1nente il compleRso g l o~so fa ri n. gc)o.-,.<1go-accesso1· 1o. Jn Recondo tr 1r~1)0, "econd o g li a11tori, ì:t t0Rsi 11 a tende a diffonder i , q11<i 11cto se ne è nccn1nnlata una c·erta qnantità , r. si può avere il quadro clella 11 e11r ite m11ltipla. Orr e RO\\'S hn 11110 tn o~1 1·n 1o l 'ini porta11zn ch e hH11no i li11fa1ici p.erine11rnli co1111? viP di nr.r esso dell P tn~s in e vel'so. iJ Si !) IPrnn 11f'r,·oso crr1t l'fl l•t:. Ta le con du zione nor1 si accon1 pagna a Jesio n i digPn erati ve del l1ervo, 011de non è· proprio l~ flrl::irc cli nen l'ite fl~ce nd ent r. :\ nch0 la tossi11a tetanica, s~co11rlo nn recente lavoro di Tefl le rrl Emblet on "ir ne co.1.1clottn pe i linfA.1i ci i)erin e11rRli , e non gift p ei r ilin<ira ssi. 1


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I L POL : CL l'\I CO

Non è da tacere che non tutta la più recente ·esperienza clinica porta dirette conferm e alla teoria di G11ill a i11 e Larocl1e; ma ciò p11ò dip endere dal fatto che le osservazioni di controllo sono difficili nei com•t1ni casi di difterite laringea, e scarsi sono. i casi ben,e studiati di d ifteri te c11 tanea, s eguita da paralisi. P er accertare l a conduzi·one p e rineur.ale del l a tossina bisogn ere bbe in primo 111og o detern1i 11a r e se i sintomi paralitici i1niziali sono in.,·a riabili qua]unque si a la sede d ell "infezion e, o se corrispondbno alla innervazior1e di detta sede quando la difterite non è localizzata alle fat1 ci. In s·econdo l11ogo se i sintomi iniziFil i sono a tipo centrale o periferico. vVa lsl1e nel 1917-18 ebbe opportunità di studi 8 re una epidemia di difterite . faringea ed estrafarfngea nelle tr l1ppe in P aJest in.a. Nelln difterite f arir1g·ea ossel'vò paralisi cl j ft eri cl1e ad i11izi o dai muscoli del velo e dell 'accomodazione, cui seguiva talora tin a polineurite. Nella difterit e cutanea, per infezi one di lllcere settiche da parte del b . di•f terico , era fr equente la polineu rite, rara la paralisi del palato, m eno rara quella dell'accomodazi on e. Fn però notevol e che, t.n 11na certa perce ntual e dj casi a focolaio unico, la paralisi corrispondeva all a sede della lesione. Così una ferita infetta d·e l pollice era seguita da sinto.mj paralitici niella mano e nel braccio oorrispond e11te. en1 brò quindi possibile classificare i sintomi ner• vosi della difterite in tre gr11ppi: un o inizia] e, in corri spond enza del focolaio , lln secondo gr11ppo, comprendente paralisi dell'accomodazion e e polin eurjte, e un terz.o, di l es io1n i generalizzate . L'analo.gi;:i col tetano a p pariva con1 pleta : tet.ano locale , il sintomo specifico del t risma, tetano generalizzato (Meye r e Ransom ). N elJa difterite il sintoma specifico sarebbe la paralisi dell'accomodazione. Anche recentem ente Rop er e Leppmiann distin guono i sintomi in locali, specifici , e gener a lizzati. I sintomi locali sono talora diffìcili a m ettere in evidenza se esiste già una polin evrite, bisogna quindi sc,egliere i casi adàttL In un caso di infezione difterica di un'ulcera J>erine<1J e i sintomi nervosi iniziali consistevano in un'anestesia nel territorio delle ultime radici .sacrali ·e in un disturbo sfinterico, cioè nn complesso sintomatico di origine ceni . tral r.. 1

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S econdo Marie e 1Ia t hie11 a11che il li q11 or mo. tra segni di l1na li eve r eazione m e11ingea ; essi hanno descritti dl1e casi di difterite farin gea nei quali i sintomi nervosi generalizzati assunsero il tipo centrale poliomielitico, nnzichè il tipo periferico.

(Jni11di, ri s p etto alle paralisi locali, la concezior1e di Gt1i1lai11 e Larocl1e può dirsi sufncienteme11te staLilita. Altrettanto non può dirsi ri spetto ai sintomi generali, i quali non . e rnbra s i possano considerare come unica1ncnte di p ender1ti dall 'assorbi·m ento della ·tosina pei linfati c i · perine11rali. La tossina cit·cola nel sangu e, e v.a a ledere dir.etta111 e11te il n1iocardio, se11za cl1e interv.engn lln a net1r il.e d el vago, come prima si credeva. La toss 11i:1, per via sangt1igna, può anche raggiungere il sistema nervoso centrale. L.a s imn1etria e la gran diffusione dei sinto1ni generalizzati p a rla in qu esto senso. La difterite sarebb e quindi lln 'infezi 011 e 1infogen :=t. ed ematogena. l\llolto ancora 'ri sarebbe da cercare, ma non è poco avere potuto avvicinare la patologia della difterite a quella del tetano e della rabbia. La v ia d'entrata nel sistema n ervoso centrale, e la fissazion·e selettiva delle tossine sono i dt1e fattori eh.e d eterminano la na.tura d elle manifestazioni cliniche in ogni intossicazione del sistema nervoso central e, mentre, per le recenti investigazioni di Magnos. è aperta l a via a una p iù precisa ana l j~i del modo di azione dei veleni Sl1lle varie parti rlel si st ema nervoso centrale, ciò che corrisponde allo studio dell'azione spe.c ifica di i1n dato veleno st11. tess11to n,ervoso. DORTA.

Sistema, nervoso vegetativo e tuberco1osi polmonare. (KURT

1'1ilricherier Medi:inische 1921:, n . R).

K.ADTNG

~ he1i scrift ,

Wo-

Lo studio del sist.em,a nel'vooo d ei tuber•colosi dalle ma.n ifestazioni l)Sichiche a cp.1.elle d e·] si stema nervoso vegetativo è degno di grande jnteresse. A ql1esto proposito il libro di Jessens « Lungensch'1vindsucht und Nervensystem » r a ppresen ta. uno studio comple·t o dell'argom ento. l , '~\. illustra alc1m e r:elazioni .fisiopatologic he e farmacologiche tra la tt1bercolosi polmonare ed il sistema nervoso vegetativo. Qu-esto è d iviso in· siistema sim.p atic.o e para s im1:>atico: il sistema ,p arasjmpatico o autonomo, in crar1iale a11tonomo -e s acrale a11tonomo. L 'A. raggru·ppa in due categorie i sintomi di relazio111e fra 1=>o lmone tt1hercoloso e s istema nervoso vegetativo : 1) Sintom.i di paralisi o di irritazione locale di un ramo del simpatico e del vago. 2) L 'i11sieme dei rsintomi generRli che si riporta a.a az ioni gen erali del iste1na ~ impa­ tico e va?o n.ei tnherrolori.


{.-\:-=>u XXXI. ~ella

FASC.

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SEZIO~E

prima serie rientra l'Anisocoria, osservats. cli l1na grande percentuale di malati e cl1e potrebb.e s.i gni fìcal'e un indice rivelato re precoce del 1at.o de·lla lesione. L'alterazio ne l)U,pillare sarebbe da ripo·r tarsi ad l111a irritazione del simpatico cervicale do·vuta ad una t11me.fazione delle ghiandole del collo. o ad alteirazioni infa1nmatorie degli a:p1c] associa.ti .a v·ec.chi e s,t rati·fi.caziron.i ple11riche. ·I11fatti i reperti necroscopici rivelano un g·ran(le 1111n1ero di a.derenze a1picaili nei polm.o ni tubercolosi. Le statistiche· di Iessen s ed Herbert mostrano nel 96 % 11na midriasi pupillare dal lato malato. I ... 'instillazionie di una sol11zione al 2 '. di atropina secondo. Serge·n t rivela un cc niirlrintismo latrnte n co11J ' egli si esprim.e, dal lato 111alato; ciò chè significa ch e ·1a midriasi clell' atro1pina può persiste1·e fino a n.ove gi.o-r ni. Q11esto &egno sarebbe cosr precoce da rivelare l ' aff ezior1e tubercolare e.li gran lunga primn della comparsa dei segni fisici e radiologici. Un altro grup•p o di fenom.eni è flato dalla relazione d.el simipaitico col frenico. eco,n do Felsix questa relazione sarebbe stabilita coll'intermediario di due gan.g li, dei qnali il superiore entrerebbe in contatto oolla cupola pleurica intorno all ' arteria succlavia. .t\.llora àue 01~dini di fatti verrebbe.ro rivelati: a.) a cau!SR. di a ltera.zioni infiammatol'ie si manifesterebbe l'in ftuenza d.ella respirazion e dinframmatica col s intomo. radioscopico di Wi1liam ... ; b) per la terapia è importa nte in ogni caso che per ottenere la p-0sizione di riposo non ba~ta 1a sezione· nel freni co, ma è n.ecessaria l'estjrn~zione ctel simpatioo cervicale e' addominale. _.\. lvares poi coillsiglia l 'estirpazion.e del gran simp a tico in alcuni casi di tubercolosi polmor1are iniz.iaile all o ecopo di in·durre una iperemia arteriosa dalla quale si ripromette i benefici della stasi alla Bier. Da ta la stretta r.ela.zi-one fra si.sterna nervoso vegetativo -e le ghiandole a. secrezione interna, è qt1asi sBmpre corstante 11na ripercussione morbosa reciproca. :Nei casi in cui qu.esto co1mples so s istema è prin1iiivamente alteraito la tubercolosi più faciln1ente s.i svilUJppa e si ·p ropaga .e d 'altra. parte l.e t.c»ssine tub·ercoJa-ri agisc-o no in mo·d o generale. so•pra il sistema nervoso e le ghiandol e a secrezion.e interna. Questa influenza è conot;ei11ta anche per molte a,l tre malattie infettive ed in questo caso è visibilissimo l'antagonismo funzionale fra vago e simpatico che J)llÒ essere messo i11 evidenza da reazio11i farma<'ologiche. Se pure non esiste 11.TI vero e proprio quadro

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PRAT IC..\

clin ico di vagotonia e di simipaticotonia, non d,itneno esiste un grande num ero di sog-getti i1ei qua1li l'un sistema è i·}iù eccitabile dell'altro. Così nella tube.rcolosi noi consideriamo come sintomi vagotonici la facile is tanchezza, la tendenza alla sincope, i dist11rbi gastroi11testinali, la facile sudorazione. Hoffmann distingue tre stacli di reaz.ione va gotonica graduabili coll'azione ·della pilocarpi11a, e raccoglie in un sol·o tipo i simpat1cotonici che vengono rivelati dall'az.ione dell '. ad ren al'ina. J simpatico tonici hau110 ·una prognos1 molto più sfavorevole. Schul ritier1 e che la tubercolosi es s1ldati1J(t dove:sse co11si.cle.réVrsi co.me fo·rma si mpati co t onica, pupille ampie, polso frequente, atonia intestinale. I.,e formie proli! erative sono da considerare come va.gotoniche. con polso lento , iperacidità e scarsa reazion.e all'a.drenalina. Gali trovò il fenom·eno di Da.gni1hi p06itivo nelle fOTID•e produttive 92 so·pra 118 casi e i1elle forme assudative 3 sopra 35. La prova della pilocarpina fu molto intensa n ell e form e produttive 34 so·p ra 47 casi, nelle fo1 ·me eis su·dative 7 sopra 2.3 rasi. Al contrario le r eazioni all ' adreri.alina (Loe wi-g·licos11ria) furono di gran lunga superiori nelle forme ess11dative che in q11ell·e produttive. ì)i particoJ are interesiSe son o i Ja \ ' O rj di Guth che mise in evidenza lma inibizione della r.eazio11e di Von Pirqu et per iniezione di adrenalina, ed un aumento per iniezione di pi locarpina; .egli da questi fatti trassie la concl11sione che l essernza di questa1 re.a zi·o·n e ripos·a su azio11i vaisomotorie. In co11clusion,e possia1no affermare che n elle t1tbercolosi a tipo ci rrotic.o pro· tl11ttivo l' eccitabilità d.el eimpa.tico è più o meno normal.e, mentre in quelle ·ess11dative partico1a1·1nente jn i stadio avanzato, essa è chiara. mente dimint1ita. Abbia1mo visto ch e la distin · zione della forma nerv·o.sa. nei tubercolosi ha R nche 11n valore prognostico; ma I 'adre11alina per la sua az.i one fuga.ce no11 i:>B1m·ette cli st11diare a lungo le variazioni del tono del si mpa tico. Ora. Santemberger stabilì che l' attività ordinata de1i n ervi e dei mt11scoli è legata a Jl'a zione degli elettroliti: sodia, potass io, magnesio e calcio, Sipecialmente d el .c alcio. Questo minerale all'infuori d·el s~.o signifi.cato nel met.abolis1no. m1odiftca le azioni far.macologicl1e , nel senso dj rendel\e più o meno eccitabili i nervi vegetativi ed i muscoli ad essi dipendenti . e p-0trebbe quin1di, dal punto di vista t er a.peutico elevare il toni) d·ei simpa.t ico-deboli rhe hann,... 11r1a1 così sfavorevole progno&i. 1

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11.. POLI CL I N reo

In 0 g·ni modo 1.~i\. è con vi11to cl1e g·l i studi sull' azio11e del siste111a degli elettroliti sul si ~ s terna ne rvoso vegetativo battono una buona strada e cl1e essi ·p.otran11.o portar.e nuova luce sui co~.pli ca,to prol)lem.a d ella tub·e rcolosi. 1

AGENORE VALENTINI.

Sulla infiuenza possibile dei neuromi di cicatrizzazione dei piccoli rami nervosi nella patologia degli arti e dei visceri. (R . LERICHE. Luo·1i Cliiru.rgic tl l )'

Per meglio capire le id ee da svolgere ricorder~ a lcuni fatti già d escritti ed altr.e. osservazio11i a 11c.:ora ir1edite·: . 1" 111 cer te cc11dizioni cl1e ig1101·iamo co111pletu11lente. e ch e l 'it1f.ezione non b asta a realizzare, il i1e ul'on1a ehe si foc1na al capo su• p eriore di un i1ervo sezionato, si sviluppa più dell'ordinario e provoca alla periferia t111a serie di a lterazioni vasomotorie e trofich.e che si aggiungono secondariamente al cleJicit se11si tivo-motore già. .esistente e cessano togli~n­ do il i1e11roma. Si lJ uò iIU111agi11are cl1e il neuro111a l) l'Oduca sulle terminazioni nervose vicine un eccitamento, pu n to di parte11za di un riflesso vaso-di1atatore, donde il pervertimento ciroo·latorio periferico, che crea edema e manifestazioni trofich e. Che si tratti di un riflesso lo prova il fatto cl1e la s irn ,p atectomia periarteriosa, che agisce a distanza, ha gli stessi effetti d e1l a l)l azio11e del neu torna. 2° Sotto i nfl11e11ze: ignote si vedono comparire in mor1coni di amputazioni anch e asettici, clolori, crisi ' 'asomotri ci, edemi, ltlcet·azioni. L'e ci ·sione del n euro1na di cicatrizzazjone li fa. . comparire, come pure la i1e11rotomia alta ( 1·esezione fisiol ogica d.el i1et1roirna) e 1a s ilUJ) atectomi::t periarteriosa. P erciò il suo moclo di azione è lo stesso del ca8o preeede11 te. 3° Dopo cicatrizzazione dj alcune ferite contuse della faccia e d egli estr emi degli arti si po son o osservare fenomen i a n a loghi: dolori irraclia11ti, aventi o no il tipo causalgico, disturbi vasom otori, distrofie cl1 tanee ed ung11eali. Agli a 1ti . i può osserv a re a i1ch.e diminuzione d ell<l pre sione arteriosa, con riduzio11e delle l>sc1ll<lzioni; a lla fa ccia sintomi a carico del si111patico cer,·ica1e: e11oftal1n o, din1in uzio11e dell '<:1pertura palpebrale ed anche e111iatrofia fa.ci a l e. ...\.gli artj si ot1..iene la. guai-ig;iou e esc ~11d e11 do t11tto il focol a jo cicatriziale, a patto. p el'ò, che l'asportazion e si.a complet a, se no. r ecidiva. l . o stes o risu ltato !)lIÒ otte11ersi colla simpatecto1nia i1el'ia tie1·ir' n. i11 rt non sc111p1·e. Alla 1

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taccia la s i111pate.cto111ia, l)e1·icai·otidea, o 1'ablazio11e del g,a11glio ce1·vicale sup eriore por ta a guarigion e. For se a11cl1e in questi ca si si tratta di i1euromi a ll'estremità dei fini rami n ervosi seziotLati o schiacciati dal tra u111a. 4° Sindromi a11aloghe si osse1·va110 Ju1Jo fo1-ti contusioni, che 11anno sc.:hiacciato i tessuti con tro un pia110 r e3ist.ente: sc11i~ciamen­ to ai llna falange. Per lo più si tratta dl zone dolovose localizzate. Sarebhe interessante vedere se l'esciss ione di qu esta zona p orti a gua ligione. In • ogni modo la r esezione del la fala11ge g·uarisce, come pure la sim1Jaterton1ia periart e ri osa . P ·e r la loro somig·ljanzu non si pi.1ò in11naginare che t11tto il con.1plesso di q u esti fatti possa es~e re ur1ginato da veri piccoli r1euron1i inte rstizi ali d ei tessl1ti a contatto tiella cica t l'ice? 5° DelJ e feri te li11eari a ccident a li, del le fer ite cl1irurg·i.cl1 e })Ossono, ma più ra.raJ11er1te, d a r luogo ·a fatti simili. Questo si vede specialmen te do1)0 ferit e delle fala11gi: s11 tutta la lungh.ezza del dito la pelle è liscia e lucente, se11za solchi, fredda, con crisi di ciano:i: il n1in imo contatto provoca dolori jrradianti. ~.\.bb astanz a ra.pidan1er1te si 11a atroA.a J1 111 sco1a.re a ll'avambraccio e, alla ln11g·n, lln ét v.era atrofia del dito. Ora, in casi di q11esto genere, l 'A. } essendo intervenuto tu r cli\ra111e11te p er di sarticola1·e il dito, ha cominciato col Yerificare l'antica zona tra111naiica e<l 11a t rovato 11n p iccolo neuroma grande q:ua11to u11 a testa di spilla, sul n.ervo collatBra1e.

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Simili concezi oni devo110 essere tras1)ort ate ar1che n ella patologia viscerale. P. Masson ha visto nelJ e appendici cro111ca m ente infiammate, che aveva110 avuto una 11lcerazione della nlucos a , il tess. oonnettivo giovane organizzato nel lt1m1e appendicolare, ' . inv.aso da t1n n e\1ro111a clifft1so a tipo simpatico. L ' A. crede ch e a q11este lesioni si delJba110 riporta1·e glt acci'ùe11ti clell'ap1)en dicite cr onica abitu a le , mR lftttia estinta, allo stadj o cicatrizia le: il neuroma sin1patico dell'ap])endicite obliterante agirebbe come il ne11roma d i 1111 111011co11e cli a n1p11t.a.zione, prod 11cendo pe1 vi a riflessa fe1101neni vasomotori diffusi, ch e dànno luogo a. d olori, nccessi congesti,·i. tinte secretorie e fi11aln1 e11te cliBarn1onie g·hinndoln ri o 111t1 cola ri del tipo a 11·ofico o 110. • L'-1.\.. h a fatto ripetere a P olicard le ì:icerche di Masson e anch'egli ha trovato lo ... tes, o re~ pe1io. Sa r ebbe da. vedere se fatti a11;tlo~l1i 1101l


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SEZ!ONE PRATI CA

si ·p otrebbero riscontrare nelle trombe oblitern te da lungo tempo, · o nelle p a r eti i11t e ti11ali già infiamn1ate ed ulcerate. No11 vi è i1es. t111a ragione percl1è i noduli cicatriziali parenchj matosi, intrag·l1iandolari o. parietali non agiscano come le ciCèlt1ici degli <t rt: t. 11ou provochino disturbi rifl essi. E si potrebbe anche andal'e a ce rca l'e se s imili lesioni non a bl)iano 1111 i11fttLsso sfavorevole nelle qualità dei iis11 ltHti lontani d egli interventi addominali. Per es. nell'ulcera peptica del digiuno consecutiva ad t1n intervento gastrico, niente di ineravig lia cl1e il fenomè no iniziale sia 11n disturbo dell'innervazione vasom-0trice creato da t1n n e u romu sin1pati c0 di cicatrizzazion e. G. ~lATRONOLA.

Ferita accidentale limitata al' piede della terza frontale sinistra ed afasia motoria. Il caso che Fiamberti e Filippini (R i forma Medicale, 1923, aprile) riporta.no offre u.r1 interessu.nte contribt1to allo stt1dio· della Patologia del li11g11aggio. Un 111aniscalco di 35 aru1i è, il 1)1'i1110 di ot tobre 1922, coJ1)ito da arma da tag'lio alla r egione temporal~ s inj stra; l1n miedico cl1iamato ed accorso dieci min11ti dopo trova il ferito in.capace di esprimersi nel mentre le sole parole da 1ui pronunzi a te er a n o: niai! 'Triai! nw che! 1n.a che! osi ia.' ». Condotto all'Ospedale si con tata uu.a ferita interessante la frontale ter za siJJi tru co11 sindrome classica di afasia motori a cl1e s j conSèMra p11ra sino al pom,eriggio <le] i ottobre, giorno jn cui s i comjnci-a. a notare 11n cenno di pares.i del fa.cciale di d.estra. D a.l /i. al 15 ottobre si manj feRtano in modo 1e.r1tamente prog·ressivo i sintomi di un ematoma comp rimente l 'emisfero cerebrale sinistro. Il 15, operato, viene asp ortflto 1'em aton1a; tjualche g·iorno dopo i fattj para litici a ca rico degJi al'ti e diel viso scompaiono del tutto i1.el mentre è inalterato il disturbo del linguaggio. Più tardi e lentamente scompare anche qu.esto. Lo stabilirsi della sindrome afa.sica n·etta e completa. immediatamente dopo il tra11ma. quan.d.o l'ematoma - che di·ede di sè cer1110 soltanto tre giorni più tardi - n1on poteva in alcun modo essere invocato come elemiento causaJ e, il }Je l'1nanere dell'afasia nlotoria molto t,em1)0 dopo ]o sv110,tam ento dell' ematoma fanno rite11ere agli AA. che l ::L Jesionie r iscontrata interessante il piede della fro11tal e t erza sinistra, sia stata la ca11sa d ~te rn1i11n .ute di per sè sola dell'insorge:ve d.ell'afasia. Il caso degli AA. è in evid e11te contrasto con 1-e vedute di Pierre Marie e del B ernheim s ulla g~n.esi d ell'afasia motoria; dall e misl1razioni (<

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degli op eratori ris ultò che Ja la111n f el'itriee era sufficientemente peciltrata per ledere la sostanza grigia d ella F . 3, ma n o11 ce rto per lede_re la sostanza !)ianca sotto sta11te. Insieme con i casi già n,o ti di lesi oni circoscritte interessanti la F. 3 sin. e !Jl'ovocanti afasia motoria, il caso in questione ha il valore di dato sperim.er1tale probativ o d.ell.a g.en·esi dell'a.fasia n1otol'i R. l\10'.'\TELEONE.

NOTIZIA BIBLIOGRAFICA. C1-rARLEs RICHET.

L'oeu,1.>re de Pasteur.

Quasi a epilogo d""1 rclehrato primo ce11tenar io pa steuriano l ' jllustre Fis iologo della Unive1· ità di P a rigi p11bblica il s110 recente Yolun1e, nel quale descrive ] 'opera scientifica di Luigi J)asteur. Non già cl1e Egli abbia ricordata tutta l'opera, o fatta la monòtona biografia dell 'immorta l€, ma Egli l1 e 11a. definita e rilevata la pa.rte esse1Jzja.Je, cr.eatl'ice, rifnlg·ente per la mente inventiva e ])er il n1 et odo esaurien te. Il P8 st e11r, infatti , con in ezzi setnp~ ici si e l'a an d.ato affina11do !l'ella tec11ica biologica così d a ricor cla r e, J)er a nalogia , la vi rl11osi tà di A11g1Lsto Rig·hi e di H. A. Lore11tz i1 ella fi sica . perin1 e11la le. Da particola ri di ~te reochimica ' e fisica molecolar.e il cl1imico. pure sco11finò nel re gno biologico con i mirabjli trova ti s11i fer m enti e fermen t azi oni , e poi sui vir11s e infezioni; ap11Jicando i !Jrincipi della scienza pura a servizio d ella soci età doloran te, in snccessi\'i trionfi ascend·enti. · li Ricl1et i11 « L ' oeu,l' J't' rl.e P usl<'ttr » (Paris, Alcan éd.) rig11ard a l ' oper a· Pa stru r ia11a nelle origini, e n.ei finj diretti; senz'arlde11trarsi nei problemi rn·assim i delle scienze .e tico-morali, e 1u1iv-ersali, senza toccare dell a « jrn1n a11enza » , etti i riferirono Grasset, l\111ec]«ermanr1 , s ir Stokes, Davy, lord K elvi11 e altri r ece11ti cultori d ell 'idealisn10 naturali stico, ilJ11 stra t o dal l{neller di L11 S emburgo. In1 a11to a Strasburg.o ta per cl1it1dersi il ciclo clel mondiale rito, celebrato a 11cl1e in Italia co11 le comn1emorazi-0.ni dei Marchiafava, Berta.relli , Pe11·ando, Tra 1r1busti; cl1e 11e p11bblicò una i1ers1)icu a biogra fi 8 (editi:i a Bologna da N. Za1Yich elli). .. i potrrhhe. dl1nque, r ip etere_ qu e llo cl1e dall'011. senator e lVTnngia.galli fu· det to d e 1 ~ecenten a.rio cl a 11teBco; e cioè che q11Psto ' prirno c.e11tenario è st.a f o celehrato do.vu11r1l1e vi so110 la g ratitudine P l'11111anitcì. TTno dei n ostri t1ltin1i co111m cn1ol'ntori è stato T.nrrnzo Borri, capu.·cn o ln cl <' 11 a 1n edici11a legale e sociale in I talia. J,' ill11stre professore dell ' istituto. fiorentino cli St n rlii , np eriori, chiu~r 1:1 hrev.e e operosa ,-itR con qu cst' elogj o. p11b-


-u., { .) ·,

JL POLlCLII\lCO

blicato ora da i suoi coll eghi professori Cazzaniga~ Cevidalli e Leoncjr1i, nel volu1ne « Discor-

HGtHDEMIE' sorlET" MEDlrHE roN6RESSI lJ li lJ ' lJ •

si e Conferenze " (·edito in Firenze da L. Batti -

XIII Congresso Ostetrico-Ginecologico.

stelli). Il Borri, ricordata l 'agile sta tu.a plasmata da Gj11 lio ~'.Iontev.erd e i11 m e1n ori a di E. J enn.er, died e svil11ppo e ill11strazior1 e al concetto, da noi espr esso n eJ cc Policlin]co » (fasci colo 16, anno 1923, paginn 510). Se è vero, scrivemmo a llora, che I 'innesto jenneria11 0 di cento anni prima era stato ricono.sciuto dal I.ey.d en per il magg i 01· trionfo cl el la medicina, è pn r v.ero che l'oscura e incerta nozione delle infezioni ostava a lla form.azione di lllla dottri1la €tiologica e patogenetica, a ccertata infine dalla prova e controprova del metodo sperjmentn le risol11tivo. E il Borri svolgendo poi quel concetto, con cl11deva che ((il Pasteur dell'empiria fec e sci enza in una catena inanellata da lui svolta e rjs alita in c;erie .... >1 . Nel laboremusJ. i l faut travailler! del M~­ stro si scorge l 'esortazione alla perseveranza ne i metodo irto di. scogli e cimenti, perchè Egli voleva - a dirla con il Bo.rri -- che la grazia tosse meritoria nel r.ena.coJo apostolico dei discepoli. cc dove si prodigava, illuminatore di spiriti! ». E il Pdchet vede. nel puro amore la sorgente di tanti benefizii, derivati dalla ricerca silenziosa nel f.ervente labol'atorio! Un suo a n1miratore poi commenta: « ce qui manque le plus à beau.coup c'est justement l 'amour d ésir>,l éress é de la science ». La sacra fi a mma fecondò il p ossente ingeg·no, che rivive .sempre tra i i)erfezionatori della tecnologia dal Yersin, Roux, Metchnil{off, ecc., al recente vinc itore del premio Noebel, per la biologia: Jules Bordet, l'ideatore fortunato del sistema emat olit ico (Arthus) di saggio , per il quale è dato di ve·r ificar.e se la ft1r1zi,one complementare sia o n o soppressa. Non si dim.entichi che l'immt1nità. con l 'em a tologia e l 'endocrinologia, è uno dei maggiori capitoli o libri della clinica contemporanea. Ma sar ebbe far tòrto alla nostra s ocietà se si pensasse che · Ella abbia cos.ì in .. tensamente partecipato .a questo primo centenario, soltanto perchè il Paste11r la prot.esR·e dn. morbi virulenti, o le difese gregge , armenti e pollai, o le procacciò seriche v-esti, b11on vino, e ottima birra! No.! la società colta e civile si è radunata in 11na union sacrée d 't_1,omini · di buon.a volontà, n el nome di col11i, che arrivò alla catàrsi o proda di sentimenti sublimi; dove albergano le perenni e pure gioie dp l' éspri t des lois del :YJ on t esql1i e 11. 1

_\·o p0li, Fi-6 ma.<Jf/io 1924. ~u lla é'Vuluzione

del metodo della co1i ...,er vaziorie d ell e ovaie con 'lsteroplastica.

Dott. l\l . SPINELLC (Kavoli). - Ri re11c.1 ic:a a s uo I•ndre -- il lJl'Of. P. G. Spinelli - l'i<lea <lella isteropla stica (189f)) sP.gulta d::tlla sna scuo~u. attunta da KelJy ~ dalla chirurgia francese, lodata da Pestalozza. Fa la storia del metodo di isterectomia fondale e della l'esezioue cuneifol'rue verticale, invece che tras\'~1·sa.Je del corpo 11terino, nl di òent ro dei corni uterini o dell'ingresso delle tube quando possibile (operazioni per piccoli fibromi, pe r metriti emorragiche, ecc.) per lasciare intatto il sistema nerveo-vascolare uterino. J;a statistica del prof. Spinelli padre conta più di · 200 di tali operazioni. L'O. accenna alle varie complicazioni del metodo (suppura?.ioni, ece.) per indicare il rnodo di ovviarvi. Alette in eviùenza il vantaggio di tale tecnica - quando attuabile - per limitare il nume1·0 delle donne castrate chirurgicamente o con le neoterapie fisiche, le quali ultime in ruano dei medici anche non ginecologi ora dilagano in i11od-0 imptessio11·1nte e ,pericoloso. Alcuni sintonii e localizzazioni meno freq·u enti di gra1.:ida.11,za extra1tterina.

Dott. R1<;); .\TO Di-.: I,OBENTA (Trieste). - I / O. si sofferma più particolal'mente sul dolore alla spalla, i 1 così detto sintomo frenico che ebbe occasione rli constatare 1n tre casi di rottura della sacca gravidica con inondazione peritoneale. D1m<>Stra inoltre un preparato di gravidanza interstiziale ed nno di gravidanza ovarica da lui operato. . . . L'elet'trioìtà in ginecologia e la lloentg en.teru,pia nella cu·r a de·i fibron1.i ·uterini.

Dott. A. I.iA URO (Napoli). - Fa notare l 'importanza dell'elettricità in terapia ginecologica, nella cura dei neoplasmi benigni e maligni (Roentgenterapia, Radiumterapia, Diatermia ) in quella dell'ipoplasia genitale, nelle amenorree primarie e secondarie, ecc. 1\1ette in evidenza 1'utilità delle cure radium- e radioterapiche per aumentare successivamente le indicazioni chirurgiche. Ricorda i lavori che hanno studiato l'a?;ione dei raggi sulla d~generazione maligna dei fibromi, sui fenomeni post-roentgencJiruaterio e post-chirurgo-climat.erio. Studia il meccanjsmo d'azione dei raggi sulla regressione dei · neoplasmi, i suoi effetti sulla donna in età giovane e parla clelle indicazioni per la Roentgencastrazione e per l'nborto p1·ov-ornto <la r:lg·gi X.

1

G~novn ,

18 m a~rgio 1924. Prof.

T,l ' IGT C .c\RLO MASS l NT.

Cura dei 'l'ìiiofibrorn1 dell'utero con la elettrolisi, secondo il m.etorlo dell' A.postoU - Ris11,ltati tyrossin1i e definitivi.

Dott. FR. e A:-o;DL\ <Napoli). - Oo1iclusioni: J ) Il trattan1Pnto dell'.Apost.oli nella maggiornn?:n dei :fibromiomi ::.rrestn emorragie e dolort;

'


789

SEZIO!\E PRATICA

I.

o •.

:.l) Dà luogo ad llll<t ve1·a r esta,1lrazione delle

forzP delle pazjenti ; 3) Con inversione d (' lla co1·reu te - sed llta stante - specialmente nei tibromiomi non em orraoO'ici ed in quelli doloros i , è utiJissirua; ·:fl Dà quasi semrire. nelle donne giovani. la ree:o la ti zzazione m estrn a le. 5) Induce la di111innzione di yolume dei turuori. I /O . h a tratto quesh"' con clus ioni dall'osser.v a~iione di 30 anni <li t;t le trattamento d Pi fjbro1n iomi. L> isc11.·siu1ie.

timetri clall' ulcèrazione non si Yede più la reazion<? co1lllet ti vn l v a ll'inva:::>ione neopla ~"t ien .. Pensa che sn rcbbe opportnno l'allontanamento delle zone 11lcE>ra te ncopl n s tiche prima de ll'irradiazione. ().c;,c;ervazioni snlla resisten .~ri degU erifr(Jciti con il nLetodo di H a ni lntrger i?i ostetricia e ginecologia.

D ott. D. I>. i\1AB1.t' \ì}C01 (Napoli) . - Lo stlldio del i1nme ro relativo dei globuli rossi, di differen te resis tenza, col metodo di H amburger, applicato in Ol.)tetricia e ginecologi:1 , fornis<.:e delle n otizie 1-1reziose sulla distruzione e s11lla rigenerazioue dei glol)uli nei di, ersi sta t i .fisiologici e vatologici della donna. 7

l

)

l

I>r,Jf. C r.JYIO (GeuoYa). - 11 i11etodo dell'A.1>0stoli non è cosi innocuo come si afferma. Si ebbero casi di putrefazio ne cli fibron1i con grave pericolo per le donne. l lcuni rl l·ic1)i Sf/pra 100 casi di epit eliorn i della Jìortio trattati col rodi11nl.

Dott. l~NOCENzo Oo1<~~caLCHl. - I casi pe r~ona. J­ n1ente trattati dall'O. 1'iguart1e1110 ina la te ne-colte nella sezione di o ncoterapia dell'I s tituto Ost('tricoGinecologico di l\llilano dal ma r zo 1923 ul marzo lf)2~. 1\1ancando i risult..-'lti a dista nza, sono riportati quelli immediati J)onenùo a con f ronto tecniehe e dosi colle particolarità cliniche Pd istologiche. ,-engnno riferiti e diRcussi g li insucce s~ i ~ le complica n ze osser Y:1 t<' <' s i trnggono c:onclu s ioni in riguardo a lle direttiYe del trattamen to rad ioattiyo da ~Pgn i1· i::;i nella cnl'n <1<'1 rnnc r o òe l rollo dell'n te1q.

IJ i ·"r· u..:: .i:; i" ne. l •rof. .1.,o SATI Cì\lil;1no). - Ri chiama l'attenzione .·n lln radiumterapia chirutgica già larga mente prntic:uta ne lla C'linica di l\lfilano, con ri8n ltn ti ben ' pron1~t tenti nncb(' per gli esiti lontnni.

I ,a àolperratta mediana 'in I t alia . Pr<>f. •.\.

Gu~zoNI

A~cARANI

(l\llode n a). Fa la storia clell n operaz ione riferendosi specialmente alla Scnola ti~inese del Cu zzi s uo maestro ed alle larghe applic:nzioni che essa e bbe in segni·to in t utte Je sruole italiane. Ciò specinlm0 nte gli se1nbrn. ntile ricordare di fro nte nel nffermazioni di stran ie ri che vo1·rebbero l 'opernzionf\ ideata e prntir·ntn flllfl Si <'SCl ll•SÌVfl Jnente fnori d'Jtalin. n1·:c: L1

.\-nte istologiC'lte !3'11 di 1.tn carcino1na del collo uterino irradiato.

Dott. ~I . S c IBEl ,LI <Napoli). -- lllu s trn il cn~o clinic·o fld· il l'eperto istologi co per studial'e l'azione biologica d elle sostanze Tadio-n tti ve. Fnc<~ ndo l a s intesi della lette ratura ricorda che ln tera pin lrrn <lia nte ind11ce ne l carcinoma n1oftifìcnzioni rli vcrRe profonde e Sllperficial i a i::;econda de li!estensione della neoplasia. rl~lln locn lizznzione, dell'età

<1Pl ~nggf'tto . Rifere11<lo lf' 8Uf\ n~~rvnzioni. not~ che la parte ulcerat.n df\1 tnmorf' osservato rimase itterte n I radio f' rh0 nd 11na <liRtn n zn cli trf\ cen-

(Jontro l'al1orto te,r cipeut ioo 1"lpet11to. Oonsià er azion i e pr-ov oste. 1

Prof. L. A. OLIVA (GenoYa). - J, 'aborto ripetuto terapeutico deve essere possibilmente a llontanato dalla pratica ostetrica per ragio11i morali, sociali e ginecologiche. I /unico mezzo sta nPllo sterilizzare ln clcn111,t in occasione del primo aborto te r apeutico. . Il metodo migliore è la sterilizza zione ingui n a le tnl.>nric:u , c: L1e può t?H-.;Cre ~1neJ1e Lerupol'nnea 2.'i;tc' ~ . h e e, con una sa l pi ngostonlia si può, nei casi rhe lo richi 0cla110, rist.1 hi li re ln feconda bi1ith. ~su i Zi1niti <l ella

111 iectomia in g ra1•i danza.

1•ror. . o. VlANA (Ve rona) . r~·o. illustra un caso c:linico di uJiecton1in :ln gra yj,dHnza n 1 sesto 1ne~ (fibl'oma di nn l' ilogr. cli JleW) i l qnn le di1nostra la noteYo le tolle l'ri n za dcll' utero pe>r o·rn vi . e interYenti a n clle negli ul tin1i tewpi de lJa gestaz ione t•<l a n clle per l'nblnzione d i tutnol'i . PsBili. Nota che rindicazione operatoria è data da modift c•azion i di nutrizione del tumore (necl'obiosi) e à.n fn tt i inf ettiYi concon1itanti.

z·11

ca.so

di 11iiomecto1n:i.a in !Jro vi da ·n:::a

Prof. 7\'I . )IASSOI\'E (GenoY~). I i'O. rjferisce snl cn so osserr·a to in una p rimigra Yi<ln a 1 \~ II inese di gra Yiclanza complicata da miowa del c:orpo dell ' utero a r apido nccresci mento, con fenomenologia do lorosa. IDsegnita. la laparotomiu. la gravirlnnza p r O'seg·uì regolarmente l::iino a l te1·n1 i11e . C-0n q11esto intervento conseryator0, frattanto, è stnta eonserva ta la sua funzionalità a ll'u tero <'on la possibi1ità di nlteriori gravidn117.e. D isc11ssione.

l'rof. FossATI (:vlilnuo). - Riferisce òi n1io1ni sessili opera ti in grn vidanzn a 1 cpii nto 1uese 11cll'T Rtituto cli ~Ji l unn, a p:irziale s'ilur1){) in trn 1igaruentoso. nYC'Ytl no un peso trii :500 <."' 1200 ~· 1·a tnn1i. <.:;egni <legenerativi.

~\lcnne

di 10 casi

da l terzo uno a ncl1e I tumori a lcu1ti ron à.011L11.• pr<'~Pntn ,·ano tlu-

lo rt e tempern tur:1. Bgi ti h11 oni : donne tn tte g-n n ri te : due 8o1e ebhero interruzione della .2'ravi<inn;r,a .


?90

I! . POLICLl ~ T CO

ll ivfibron1 i d cll' u l·l- l'U

, plu. ce11,la previa.

Prof. C . VOLPE (Nàj_)Qli). -

Oo1iclusioni: l ,a pla-

centa previa nella m.i.ornatosi è rara (2-3 %) ; quando si verifica non è semplice coincidenza. Le modificazioni dell'endorue t1·io degli uteri miomatosi giustificano nei casi os::;e1·yati l 'in1pianto a1101nalo placentare. (j n caso raro di ernaturia. in gra vida11za. 1

J)ott. P, CAS'I'AGNA (Autie;oli - Ron1a) . - L'ematuria iniziò all'VIII mese d.ella quarta graYidanza della donna venticinquenne. Esame cistoscopico neg<:l tivo. L' Emetina valse è.l .far cessare l ' e.ma turia nelle sue diverse com1Jar. e. Do1)0 il parto cessò ùe l t utto. •

Disc u.ssion,e . .Prof. C. ~1I0H.ELI (Rom ù). 1-ticor<la i C<lSÌ gravi, au<.:he leta li, di ematuria in gravi danza, registrati nella lettetatura. Domanda se 11el caso dell'O. l'ematuria e ra legata a fatto n1eccanico o a lesioni vasali (.v arici) o a fatto tossico. Dott. CASTAGNA (Anticoli - Roma). X eI suo caso e rano in causa fattj to:-;sici. (jn

caso (/ i cu·r ea ·i n g rr1 r i <I a 11 .: ". 1

(Anticoli - ltorua). -

Dott. 1•. CASTAGNA La comPliec:\.zio11e fu ossetYa ta tla11 ·O. in t1na primigrav ida ventotte nne, sorta all'inizio del 11ouo mese di gestazione. Dopo le abituali . cure calwa nti, 1'0. e~petiwe11tò il cloruro ò.i calcio (soluzione al 35 %J per via endo,·e11osa, otte11endo la guarigione, co111e l 'aveva ottenuta già in fotme ùi voniito iu c:oer cibile.

Di scu,ss i une. Prof. t/ G ZZO NI (.àloùe11·1). - Hie;orda u11 suo caso di eorea ll<:!l _ quale la cessa~ioue della s i11drome cor~ica ~i ebbe solo con l ·iuterruzioue della g·ravidanza ehe c.:rede trovi iudicazione 11recisu uellu n1alattia. Dott. CAS'I'AG.NA (Anticoli - R oma). -- Egli non si ridul"se nel suo caso all' inte1·ruzion e gra Yidica , perchè la cura illstituita delle iniezioni ùi cloruro di calcio fece ro cessare la si ndrome cor eica e permisero bene il succe s:=d,·o decorso <ll•l1:1 g l'nvi danza. J_Jin1ili j)l'Ul elll v·i dellu v etatina di Wa1·ton e rl ella guaina, ar>111iotica sui v asi del f11niculu.

Dotl. 1~ . lL\<: u ·A (Ron1a). - J:O. ha eo:::;truito un apparece;lliu i.>er studiare la circolazione de l fu nicolo e deteru1inare i lin1iti di i>rotezjotH' cse1·citati dall.invo luc r o s ul Yasi. Hn c:ercato di s~t ­ bilire nei vari <'~1 s i la Jo1·7-n cli co1npressione o te11 s ione O('Co1·1·pnt e pet :t nnulln r e <l<'t to sisten1a prot e1tì vo . ( '011c ludc, c:o n1 P principio g:etH.::! l'<tle. che . n1Put1·<' l;t g-<'latina proteg-g:E> i vasi contro ogni :ie<'i <ll'litP eh ·~ deter nifu i con1pressio11e, inY<'<'<' In gu:1iua ! con le ~ne fibrP) prot~ggc i , .ti s i contro o~ni è1C<'i<l<'11tc' (']le '1et{3 1'111ini trnzio n~ o con tro l:i

.)

.'

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trasudnr,i0nc eccessiva. l Jn oslaco lo J1111go il c1rc0Jo può proùul're a nche poli~111H1ios acnto. Oefrilometria f atalo i ndiretta ~: sua. eventufJle 11t1lità in ostetr. e 1nedici110 l <.:yal e. 1

Dott. I.J. ScHL\FFrxo (Genova) . - Studi<> "i rapporti dian1etrici della testa del feto a termine e quelli clella testa dei genitori. ~<'g"ll<'nclo lP proposte ()Jiv:i e Vas~:illo llfJflO). ('r;11rl1ndon i:

I neonati n1astlli uell"84 'JiJ lla11110 c:o11tigura%io11e cr8 nica annloga a qu ella Jllate r11a: le fe1u1nine ne l1·s2 % analoga a <1uella ]Ja terna. I diametr:i cranici fetali nel 65 % hanno rapporto c:ostnn te c·o11 <1nell i J n~t t~r11i. L'O. fa notare l 'in1po1·tanz..a di queste <.:olH.:lnsioni - uguali a quelle <lei lavori di Oliva ,, \ ' absallo specie ·se anco~·u confermati Dt!l c;tu1pv o:::; te trico (parto prema tul'o, operazioni cesaree, lJelviotomicl1e) e nel campo n1cdico-lega lP (I'iC'erc:a della maternità e,·entuale e tl(' lla va f'eruitùJ.

Discussione. Prof. OLIVA (Genova). - Uonfe1·ma il vantaggio 1ue<lico-legale della eefalometria 'i11ùitetta f~ta le, non smentendo con questo i vantagg"i elle es ·a può avere nell'ostetricia pratica. Oontr·i buto statistico allo sl-uclio d el taglio c<'~a reo 'n ella placenta previa.

Prof. O. VIANA (Vero11a). - 1/ 0. ha raccolto i u l1n'unica statistica 191 ca si di placenta pre,·ia (73 inediti) trattati col taglio cesareo nelle varie cliniche italiane . In _rapporto al grado di previelà, il 75 '}0 è ru1 1presentato dalla placenta previa centrale, il 22 ~o dalla marginale, il 3 % cl:alle altre varietà. I/intervento fu 116 volte conservatore: (J3.7 ~o di mortalif;c;\), 74 volte deniolitore (8.1 % di n1ortalità). La mortalitil globale fu <l e ll·11 .4 % per l e 1naùri e del 23.2 % per i figli. La cura chirurgica della pl<1<:e nta vre Yia 11ou ~i è ancora diffusa fra noi, i11 n1oclo da couf rastare il c::i mpo n i n1etodi ostetrici. La serie liella plaoe·nl(J. uf'l taglio c<'sa rr·t1.

l'rof. N1ccor.ò l{IZZACA~A (1\.qnila). - I .«: gui 1·i vela tori de lla seùe vlacen tare son o tre : h1 di r e~ioue dei legamenti rotondi; la sporgPnzn de1la parete uterina: Ja ricca rete \ Cnosa s11Jh1 ~uper­ ficie esteTna dell'utero corri!=\pondcute al!:t zona pla centa.r~. Di 1111 ~\s ti seglli il pi ù cost::1 11 te. ri. con trato dall'O., è quello deJJn rete venosa . Questo s t·gno poi, dato il moderno i11di1·izzo, sia di tagli o c<ol.s areo extr~peritoneale, s ia di t:-ig·Iio cesareo cerYica le transperitone.aJe, di~euta l'unico, ~e non l'esclusivo, n ella rliHgnosi della ~ede de lla placenta. quando queRt:1 fosr;;;p ec('<'zionn I mente iu1pin n tn t•1 sùl segn1ento inf(lrior<.>. r:o. riferi ~r·0 (';'.l ~j clinici. rE>l11ti\'l aJl'nrg-onl(>JJto .

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(.\); NO .'\ XXI , F.\~C. 2 'l·l

l>ott. ('o. T.\ (Kot'~l'a ) . - f1a casistica si eBt(•11<le gi~t a quattro 1lon11c cill' tiartorirono la seconda vdlta dopo la si11lb.- i ·~·<·to1nia. I val'ti fu r ono tntti spontanei, i feti .ll<t<.:q11ero t u tti \]vi a termine. Ci<'> confe rm a le con cl u sioni antecedenti. cioè: J,a sin-

Prof . C. VOLPE (Napoli). - Donna venticin quPnne, non l'achitica, p rimigrayitla. Ji'orcipe a11p li<'ato _dal u1edico condot to. Cons tataz ione i n Cl ini-

fisiectomia torna utile c:on1e ' ' ' l('l'fl~ioue a .·è: u11-t , se nei limiti ::id e~~·Hl <1ss0gnati (no11 t-i<>tto j 78 111111 .J l'ostf\tl'ic:o. ))l'r qualc.;iasi ragion~. ('l'<'<le~~<· ovvort nno n on ndcliYenirc ad essa P<'r n11 parto immin~ntr. n1a volPsse nttcnersi nl taglio cesareo, ha il d over e di eseg-nire la sinfii;;ipe:to1nia con1e con1 plemento al tHp;lio c·esn reo. l _,a . s infisiectomin in t<l l caso è operazione di estre1na f Rcilitii . 11011 proll1nga senRihih11en te I 'intervento ces n reo: non n<-' nggra vn n ffn tto la J>l'ogno&i: per1nette invece di fare note,·010 ;\ s-.;('g·nn lnento sulla 8pontaneith <lei parti Sll r·<'f'~R i vi. dite casi <li ope ro ~· io·nr

secondo Costa .

1u

• I·

DrJtt. l>r I~ ER!'. .\ BOO (. pezin). - r_,·o. <.:011<.:lnCl(': 1) l'ntto operati\o non è alla port<lla <li qu.1lnnq11( inedic:o ec1 nmhi rntP : 2) jJ vf\ n taggio tt."n le <l e ll 'oJ>el'ilZione è 111iuore di <111ello affermato (in ambedue i cnsi fu nef'eR. nrjo il fo r <'ipe nel pn rto seg-11c nte • l'operaziou<': 11<?1 ~e<·onflo caso ::;i <'l>bP l·of.tn1·a <lelL.l 8i11fisi): :~) f;.tcilc ln forn1az ior1c di en1f\to1ni s np1>n t ati ~ ~rp . i cl~ilo :-:p:ìzio di R<\tius. c:o111c> nPi :-;noi cl ue <· •1~i.

I>ott.

C.\ .'T.\ < :~A

<Anticoli - J{o111a ) . -- Rif(->l'ist<' rluf• :-:11oi cai:;i di opern z io ni cl i ( 'os ta c·on hnon I'( · ~n lt:i to <' rn<:<'OlD:J nda il l ll'OC:Psso op0r:1tiYo ~peci t.· 11elln p1·n tira professionale. Fo;.: ~ \'rl

(ì\filnno) . - H<I t'=-'t•gni l c1 -l \·n it<' l'ope1·azione di Costa 4 volte la r <'se?:i o nc <lc l p romontorio e 2 Yolte ' le due ofJf' l'<lJ',i oni. ; 1 i::~oc i n te <·on risulta t i t mni<' cli:lli f:1YoreYoli. ln nn cnso dt•Jtn cc Costa» ebbe R11 pp11r:1zione. in nn nltro dis;trn ])ott.

in nn :1 lt1·0 ~ 1·nye t\1norrngi:1 vinta però ~rnr,.., difiic·o lti1. 'rn tt<' lP <lonne gun1·irono. Pel' µ;li 0. ·iti !n11t;u1i: i111 c·:1s1) <li rei;:ezion<' deI p r omonto ri o n rr rì 11 !odo ;; <1 "n snrresRi vo PH rto • ~onta11eo (C. V. =- 7~ nli ll. nvn nt i l'opernzionP) . Prof. ~IIRAX D.\ 1:\npnlil. \ ' icl<' dopo np01·:1r,i11 · n i .·oll'arro p<'lYi('o :1 nte ;·ior e se1npre <·i:;;to(·<'lt'. in nn <':11'0 0rni:t YP~c icnle. Bisog:11:1 <ln uqHe ,.P<l<-'t'<' ;li esiti lont:1ni. I y:intaggi ò 0l l:1 clit.1tnzion e pelvicn ('On J'opf'ra r,jone òi Costa ii~:!-:ono t:i lol'a es~er dovuti aJlc u1ino1· <.l iluen sioni de llfl t Cf-\t; t feta le nei p arti snc"n~:-iivi. Riconosce la gcni.l1 iti't ò<>ll' opernzione <li e· or-;t;i , 1n a preferisce q 11 P11 a più In!!icn <1 i Rott~r- ,I:111 2· i:iµ:n l1 i pPr In re~rzion<' clc\l pronion-

zione <lP Jln I

,)

791

Rott 11 ra della sinfisi pubica. n<'l part o cun1pliCflfft a <111 ella del1'11rf' t r rt e rl<'l collo ·v escicfllc

r 'unsiderazioni s1c

Plt\'I I CA

l1c1, sirifi~ieotuniin parz iale cl i la-ta pe·rnu1·n ent c il bacinu.

'ir

eJ.

~EZJ 0 .'\1':

~inti si.

t orio.

Prof. Or.iv.\ ((;enoYa). - Ricordn le sue con110r l ' oppr nzion e òate al C.-0n~resso òi c lu~io ni Trieste. n ott. J)1 or:i tori.

ca della le s i o n e e s ua 5 lll1 ~traz i onc.

Cunc:l u sioni : 1) l~u~sibile e l'àl'a l a 1·ottura s11011tuuea delle sint isj in paJ:'to (ei a pi-oces:::;i infia1umatori, nt->opla-

stic.:i --- t nbercolnrl , s lfiliti(' i . <1 ~t<:>o 1 1 H1 locic:i pubic i. ~ ) Itot-ture tra1111H1tich<.l d<'lla siu1ì si lJen p111 ft('(jU<:-~nti per forcipe !-!n tl'st.1 n ll' ing rel-'~) pel-

..

,·1e:o.

B) Movimenti

<li divaril·azionP , proiC'zione in :tY:1nti e a bba$. an1ento dei vubi costitu i scono il t ri pocle patogenetico della rottura della sinfi~i e ~piPgn no

In contemporanea l<'l'iionf\ clelle pnrti inol-

l i rf\tropubichf\. 4) La. lesione J>Uò :lYYe nir<' nnche in n 1a11i C'~11el'te e ind ic:a i p e ri C'o li clPlle a ppUc:-tziont n lt<' <li forcipe. Sui vanto!JUi

rlPI fnro'l pe di K1<'7lonrl.

P rof. S. P1cc0Lr (Nn poli). - Ric:orda la tecni ca per questo forcipe ç1el quale la Società s i occ11 pò già nell'ultimo Cong·resso. Il vantaggio di pot~r f;1r con esso sempre appliruzioni simmetr·iche e Jn innocuità di nna tecnica e:orretta per iJ giro assiale della branca a nte rio r e retro-pubica fanno ritenere cl1e sarebbe opportuno che il forcip{\ n n clR RRe nelle mani a nche del 111edico pratico. Ri cord;1 la necessitil clelln <liar.;no~i ostetrica e:;:ntt;1 èti Jio~ i z i onf' fetci l<' per questo forcine.

T>i scussiun e. P rof . OLIVA (Genova). -

Creòe cl1e veramente clcrvtf'hl'lf' 11 forcipe cli J\:i e lland esser esperiment:11-o più l<LrgamPnte.

Dott.

ARTO~r

(Rorna). - ·R]ticne pl'etnn t11ro po r tnre il forcipe rti Ki.f:\ llo nd ur 1Jn p 1·ntic:1 professio -

nale.

Bh~og-neri\

attendere un dee<'nnio cli espe ri -

men to df'_ll 'iRtrnrnento nelle Cli11icbe <' ì\I:1ternitù 11ri1na di <ln1·p per 0sso un sicnro giuò i?': io. NP11n Clinica di R om :i i ri !'ni lt.n ti f11 ro110 buoni. non però i;;11perio1·i a qn0lli d Pl forci1h~ rornnne . Prof. Guz:r.0~1 (?\ fo<ltnn). -- ~ prr la Jimi t.'lzionc nà nn solo forcip<" 11<'lln l)l';1t- icn. I ia necessità della e~atta òiagnosi <li J>n.·izion0 bnRtn òa Mlrt a dimostrare che il forcipe òi T{if>lln n <l non cle v<> f'RRer jn n1:ino ::il 1nedico p rntico. Prof. ~Ifl :.\-XO,\ <N~poli ). - Nella ~n:l C linica Ri ebbel'o co1 forcipr <li K irJl nnd bn oni ri s nltn ti: nl.a si ncrordn n el con<Ytto r he ocror l'a nnn niù lnuç·:t t"~p0rirnzn p er nnre 1 111 ~inèli?. i o su q 11esto forcipe. Dott . RAnUR.\ (R on1n). Tn un caso nel quale gli r in sci rlifficile il g-il'o cl e l ln hrnnra ante rio r P <lPI fore ipe di I;<iellnn<l n<:llfl 111:1 nie rn n h1 tnn le. ri11~l l~ltE>ralizzfl ndo la branf'o. Prof. PICCOLI (Napoli). Nelle OC<'ipi to- po~tf'­ rlnrt la ~np<'riori ti'1 rlel forcipe c1 i Kif\ll n nrl l· evi -


792

dente ju qua.uro ric·hh~de una applicazione sola. l{icquosce la nE'cessità di l)it1 larga esperienza per 1111 g·iudizio sicuro.

La prognosi del seco'n<ianiento ma·n u,ale 11.<Jlla

"'\\l . l'~ AS(. . ')'] . . ~\.. [ .:\ ~Nu ".i,

I!. POLICLI~JCO

Jl aternltà <l egli Ospedali di Roma ..

Dott. G. ZAivIPA (Roma). - L'O. ricorda le cifre della mortalità puerperale dopo il seconùa111ento manuale, ben differenti seco11do i Yari 00. : (dall'l-3 % al 46 %). JDgli ha consultato le .~chBùe di 109 secondamenti artificiali veri.ticatisi i1egli ultimi J3 anni nella )ln ternitit degli Ospedali di Roma da quando è so t1 o ln direzione del prof. 1\ficheli. Ha trovato una morbilità globale del 53 % ed una mortalità del 5,5 % (3,66 <Jo per il se.conllilJJJento manuale seguito ad altri inter,·enti ostetri<.:i; 1.84 % per il seconòamento artificiale praticato come unica operazione). J/O. es1)one le norme adottate nella lVfaternità ro1uann per ridurre il numero dei secondanJenti artificiali (l)ituitrinn. ecc. ) l)er la profila ssi della sepsi puerperale (Ynccinazione, sieroterapia, argento colloid.ale, nucleinri to sodico. disinfezione endouterina dOJ)O 1'opera7.ione).

Discussione. l'rof. OLIVA (Genova). - 11 ruetoùo del genov~­ se ~Iojon , ricordato anche dall'O., meriterebbe di esse r esperiinentato prima di ogni secondamento . artificiale, se noa emorragico. Dott. RAGUSA (Roma). -· Ricorda il uo u1anicotto di gomma - proposto in altro Congresso per ricoprire la mano operante il seco11daJJJento, n1entre es~a pnss<l nella Yagina $1JCCie se settica . Dott. ZA )lPA (Ron1a). - Si accorda nell'opportunità di riprendere in esperime11to il . metodo di ~fojon, secondo una recente proposta. Crede che il manicotto di gomma proposto da Solaro e da Ragusa non possa esser adoperato eh-e nelle (~lini ­ che e i\1aternità : difficil1nente nella pra ti<':t. li-ola sulla vaocin,az iorie .streptococcica per la pri>fila.(;s1 d ella in,f ezione p'uerpeir·ale.

Dott. , .... AR'l'Ol\r DI SA~T' ..A.GNESE (Roma) . - Insi~111e con il la nreè111do ~ig. . \1·11one ha fatto sisten1n tica1uente 11egli ulti1ui n1esi, nella Clin ica di Roma. con crit~rio di vrofilassi. ii1iezioni di vaccino streptococ:cico 11elle donne in trnvaglio a. sacco aperto, febbricitanti, o immediatamente dopo nn parto distocico. Iniezioni successivamente di 200, 500, 1000 milioni. Percentuale di puerperi febbrili 25 % inferiore al procento dopo parti distoci<'i specie nella considerazione cl1e in 5 casi speri 1nentati si trattava di streptococchi e1nolitici. 'Disou.ssione.

J>rof. P ERAzzr (~ien<1 ) . - <'l1iede come siano 0 ·1nstificati i buoni risultati ottent1ti, nonostante che a lln Yaccinc.1zione antistr<.' ptococcica segi.u1, come è noto, una fase negativa, i1ella considerazione che la vaccinazione fu praticata nell'imminenza àel parto.

Dott. AR·ro~r (Roma). - _\ll'a tto l)ra tico la fa8e negativa non ha çlato alcun inconveuieute, svecialn1ente perchè, come fu proposto, al vaccino ha associato la contemporanea iniezione di siero nntistreptococcico. La, stonioterapia endove·n()sa nelle sepsi pu,erperali .

Dott. GAETANO l)oss~N A (~J ilu110). - Le stoillosine Centanni hnnuo un alto Yalore curatiYO nelle sepsi puerpera li ~olamente se inietta.te per via ' c~n<lovenosa. Per Yia sottocutanea si dimostrano iu,·ece completamente inefficaci. 1~ necessario ri correre a questa terapia quanto pii1 precoce1ne11t<:> possibile e di controllare in ogni caso la funzionalit~L cardiaca e renale . Tra gitte le protei11e 0ternge11~e, le stoinosine Centanni sono quPIIc elle tlit11110 i migliori l'i sultati. eYitnndo ogni eo1u:;~g11en~::i clnnnosa. ~ ' 11lln

a,bilitaziorie delle don·ne allo esercizio della gin ecologia, in Napoli all'epoca an,gioina.

1•roff. G.

l\lIR..\~D.\

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~J. ~1.\ HTP.OBILLI

(Na poJ i 1.

Ricordano gli 00. una loro J)recedente pubhlic.:a zione (Archivio <li ()st. e Giu., SE>z. II, Anno X \ . f I. n. 11, 1923) nella quale fu 1nesso in luce c:l1e il J 7B4 ed il 1777 fntono le date rispettiye di fo11d;1ziolle degli in egna ine11ti di ginecologia e di o:-: t etri<:in nell'Uni Yer ·ità di Napoli. Ricordano i dati storici qcgli jnsegn<11uenti de lru niversità fondata i1el 1224 cli-1 Federico I I. lc.1 sua costituzione ema11ata nel 1231, jl primo registro angioino che segnala il grn11 i1un1cro cli sa1litari lat1reati gjà nel 1272. In un regi.s tro successivo (1321) appare indicato il J)l'i1110 vrivilegio concesso per l'esercizio d~lla 1neclicina. Gli 00. ricor1.lano succes.;;ivi privilegi con' l'indicazione speciale « p1·0 11i·u lierib Il S >> iudic:a ti iu 11lterio1i registri (1338-1343). Rico r·dano i precet ti del «libro de gyriece i.s l> (1020).

Concludono gli 00., che l'insegnamento delle ntal<l ttie muliebri nasce nello studio napoletano nei Iltimi anni de l secolo XIV 'c on il conferi1nento de l diploma alle donne. l1a ginecologia così progre dì i1clle terre napoletane, che nel li34 (epoca di Re Carlo di Borbone) fu istituito un insegnamento straordinario r1ella cattedra «de 1J1urbi.~ 1"nulier'l.1,m et pue·r orum )).

Il c.ongresso chiude i s uoi lavori, prendendo la deliberazione, che la i1uova riunione sia tenuta <l (~ ngliari ed a Sassa1i nell'ottobre 1925, predisponendo per ess0 le relazioni scientifiche: 1) «Malattie delle glandole endoorvne e g1·a cidan~a

». Relatore: prof. GEN·r1L1 (Pisa). 2) « Oostituzionli organiche e 11ia,lattie gilltf'cologiche ». -Relatore: prof. DECIO (Cagliari).

Prof. C.

)JIOBELt:

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XXXI,

FASC.

24]

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APPUNTI . PER IL ME DICO PR A TIC O . CASISTICA E TERAPIA.

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Piccole ostei t i del cranio rivelabili con la radiografia. .-\ndré r.éti e Pal1l Cottenot n ella seduta clel 14. 111.al'ZO 1924 della Société n11'dica le 1L 6pitau.x di Pairig·i mo,s tra.rono le pro·iezioni di a l.cune i•ad.iogra·fie che rive lavano delle osteiti gommose inolto limitate del c1"anio. In un caso si trattava di c1isi comiziali a carattere vagamente j'acksoniano, con R. "'·· 1i-egafiva. Lai i"adiografia, di faccia, n1ostra va, a destra della linea inediana un.a sp,ecie cli nodulo pisifo.rme legg·e1mente opaco , a bo11·di sfumati, con usura del tavo~ato i11ter110. Ii :secondo caso, .cl1e ayeva pa1·esi a rii:)e-fizione dell'arto infe11 iore destro e R. ' '' · leg·g·er . mente positiva•, immedia.tame11te a sir1istra della linea mediana })l'esentava una impro·n ta netta con usura del ta.volato in,terno. Gli altri .due casi si riferivano• a sem.p lici parestesie a tipo ino1101)le·g jco associato. Anche1 ir1 esisi la radio,g·rafia iivelava piccole aJte· razioni del tavolato interno. Il trattamento a1 1tiluetico portò in tutti la guarigione clinica e la scorn 1Jarsa dei piccoli segni radiologici. P ERSIA. '

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793

PRATICA

I

1

Osteomi simmetrici dei mascellari suptriori. Lambert (Archives médicales belg es, ge11nai•J 1921.) l1a os ervato. il caso segue11te. Una do11na di 29 armi presenta, in corrisponde11za dei solchi naso-genieni, due tumori emisferi ci quasi. simmetrici; la pelle sopra di .essi è norm,ale e mobile. Il tumore deJ lato destro invad·e il margine orbitale tnferiore; la co11siste11za è quella dell'osso. Vi è ostruzione completa delle fo.ssD nasali, in quanto cl1e il tl1m.ore, r icacciar1do il cornetto in.f eriore, arriva i11 co11tatto con i 1 setto. Nulla di notevole nell 'anamnesi. La malata si lamenta di cefalea quasi costante con torpor.e, tale che essa si addormenta anche al mattino; mentre sta. comp.iendo un lavoro manuale. La respirazione nasale fu i1or1nale fino ai 12-13 anni, poi si ebbe ostruzione che non m igliorò dopo l'asportazione di adenoidi. La don na è madre di tre figli sani; .\ Vass.e rman negativa. Si tr.o.va.no in tale ,d on na .al cuni .sinton1j attribuibili a;d ipertr,oif1a deJl ' ipofisj. All ' esa1110 radiogr afico si nota 1-0 svilttppo esagerato della fossa pituitaria; si ha glicosu ria leggera (3 g. in 24 ore) senza poliuria, sensazione di fame e di sete esagerate. Trattasi di un sog·getto piccolo (m. 1.52), dal tipo piuttosto infan1

1

· tile. co11 H1ani e pied1 fì11i e rac.;corciati; peli rari . olle ascelle ed al pube; rifJe .. i un po ' di111inniti , funzioni ge11itali regolari. Il carattere sirnmetrico deJJ 'a ffezi·one e la presenza dei sintomi accennati fa pensare cl1e . si tratti di un' caso di acro1neg·a lia frusta. I tumori venn ero asportati, a1)rendo ancl1e il se110 m.ascellare destro; l.a loro durezza appa:rve aJqt1anto minore di quella dell)osso. 11ormale. Le fosse nasali son,o ora libere; il tor1Jore e Ja cefalea s.ono scomparsi ·e la ma1ata i1on accusa più .alcun disturbo. La gljcosuria persiste. Come medieame· n ti interni, I )A. si è li, mitato a prescrivere del Liquore arsenicale del Fowler. "{ìl. 1

1

Aforismi sul trattamento della scoliosi. La scoli-0.si rimane per lu1n go, t e111po una ir1~­ lattia indolora 'e1d insi.d iosa, d,i n1odo che i genitori i1011 m1olto ·a,ttenti p1o ssono trova.i·si di11a11zi ad una scolio·si gl'ave 1senz.a averla mai so.spettata. Erroneo è poi secondo R. Ledent e C. R oe.de·r er (Le Scalpel, 9 febbraio 1924) i1 conc·e.tto c.l1e tutti a.bbian.o un lato più fort ~ cl1e l 'altro. L.a scoliosi non è mai l1na rnalottia insig11ificante; il trattam.e nto di essa è lJer davvero una rude battaglia di tutti i moro.enti contro u11 11 ernico .p erfido, che procede per attacchi che sen1brano ob.b,edi.r e a legg.i ditì·ordinate. Non vi è alcuno stato generale, per cattivo che sia, che si opponga aJ trattn in e11to a11tiscolioti,c-0..l\.nzitutto si deve pensare a far cessare la. causa, che può ri.sr.i:e1dere ne] 111'estiere, nella cattiva posizione tenuta a scu.ol a, in s,p·ort eccessivi e nocivi; 6i facciano opera.re gli adf.noidei, si i11seg·ni a 1·.espiral'.'e ,r azionalmente. No11 vi sono formo1le p·er il tra.ttan1ento antiscoliotioo; .ogni caso va seguito e cur.ato indi vidualmente, pa:sso passo, se nza· mai a.bbando,n arlo. senza scoraggiarsi dei !)rimi in6uc. oessi. Ogni ginnastica deve evitare la fatica; i rnovi rrte11ti utili sono quell i lenti , sen1,plici e dolci. Per questo lo scoliotico non va affidato al maestro di ginnastica che de'Ve occupatrsi del ra.gazz.o · norn1ale, n1.e ntre invee.e lo scoliotico è un n1a lato e oo·m ·e ta,le va trattato dal m ,edioo. Nemm,en-0 ci si deve affidare deJ tutto all'ort.o.pedi co, poich è il busto da solo non basta; esso poi va costruito in base alle minuzios <: prescrizio.nì del medico. Evitaire a11che nella ginm3Jstica la rtpetizione a tutti i malati degli stessi con~igli e movim enti, delle stesse prescrizioni e mflnoYre; oc1

1


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J I. POLJCLJ~JCO

corre essère logici ~ u atte11tj , ir1dividualizzu11 clo i movimenti e ri vegliando l' attenzione so11l1ecchiante. ~on s i dev.e n1ai d iSJ:.H~r u1·e· dj una scoliosi, fino a c:he reisterà uri poco di fl ess i bjl it ~t si cl eve Cl1rare di riporre il ba1nhin·o in ce11t1 o. S·e non si potl'à correggere la curvatura., s i può mig·lioral'e 1n. st&.tica g·en·erale, 001·reggere 11no spostainento dall'a:~~~·e, modell are 1111 torace e so.p rattuti o rifar.e e conse rva re la sFt111te. fil.

Un metodo semplice per l'anestesia della mano. Per inS'ensibil.izzare l' u:lna:re, se i1.e fa la 1 i-

ce rea all'altezza diell ' atrl. radioca.1pica in Yici11anza de] tenclin e del flessore ulna 1·e del ca.i·1)0. Il m·edia 11 o si rice.rc.a all' a ltez.z a S1l1·d·cletta. fra i te,n·dini ti el lt1ngo p·aJn1a.r ei e del fle.·so1·e 1·adiale clel ca rp.o. Per i I rn1dia le oct:orl'e cor1si·cteraire 1' anastomosi cot1 il N. cutan.eo nntibracl1iale laterale. T.. 'A. a quattro dita t l'as,·er e sopra l 'A tt. radiocarpica cerca il ten·di11e del ml1sco.Io b 1·achiora.dia.J e. Punge fra il t endin e ed il rad io dal lato do1:sale e, spiibge l'ago fi.11 0 . a senti1·nc la punta sotto la cut.e del lato vo1la~te, inietta 5 e.e. di so1uzio-n ·e di novocaina. al 2 ~{, e sop.1·arenina, ritirando lentamente l'ag·o durante i· iniezi·one. In seguito i11iettn 3-:) oc. d ella t es a sol11z.i.one nJ1·1 °~ nel ~ottc c11ta r1eo a1l cli ·~ o.pl «l del tendine n1eiclesin10 pe1" n n e. tilizzare le :fì b re del nervo antihrachiale Clt tél neo lateral e. (T\ lin (/er- Zenlr. f. r ·11ir., ID2·~·, n. :) ). •

.

PERS IA.

Il trattamento degli

a~cessi.

Il i11etodo può e6sere a11plicato con s ucces o a] trattamento di ascessi in aJt1 e parti del corp o do•ve non siano contro-indicazioni estetiche, stcchè l'A. non usai più t n bi di drena.g g'io, specialmente nell'asc esso d c· lla ma.m mella, i11 cui la guarigione si ha con qneRto metodo in t111a quir1di c ina dj giorni. fil.

IGIENE. li latte nella propagazione della scarlattina. È noto da parecchiB osservazjoni epidemiologicr1e che il I.atte può rappre.s entare il veicolo clelJ a scarlattina, sia per malattia delle stesse m t1ccJ1.e (nelle quali Po'\\·er e Oerbishire hanno descrjtt i parfjcolar i arro&samer1ti delle m11coSie del tutto simiJi a quelli de.Ila scarlattina umana), si n. per inquinamento del latte dopo la mungit.u ra. per m ezzo di squame di convale.scent i, di oggettj , di indt1menti infetti. AbbastRnza nt1n1erose sono l~ .e pidemie di scarlatt ina ell e i f)Oterono riferire a latterie infette; una delle più interessanti è quella di Kopenhagen , do~e nel luglio-a.g·osto 1917 si .ebbe una vera es1)losio11e d ella malattia . Dej 236 malati dei primi g·iorn t, 230 av evano u sato il latte di µria determinata l atteria, in cni si ri scontrarono, su 95 i)erson e. 8 malati di scarlattin::-1 e 5 con nngine senza es antema . M. Gio effi <Rifornia nirilica, ~4 marzo 1921) porta lln altro contrlbt1to, stt1diando l 'andamento ep .i demiolog·ico della sca.rl attina a Trieste. I vi. d11rante la guerra, la scarlattina aveva st1bìto una notevole diminuzione, tanto che n.el 1916 si erar10. avuti solo due morti e nel 1917 nessun.o. In tale periodo il latte era ql1asi del t11tto scomparso dal mercato. In seguito si rito rn ò a fa.r e t1so abbonclant·e di l atte e ricomparve la scarlattina,, in form.a epi derr1tca, taJ1to ch·e n.el · primo semestre del 1923 si avevano ?4 morti. I rlue fenom·eni decorrono con un certo paralleliF-m•o e si possono ritenere i~terdipen­ denti. Al ripreso cons11mo d·e l latte, occorre poi a ggi11ngere t111 a ltro fatto, cioè l a presenza di l1na popola.zione infantìle ch e non aveva s11bìto l'in a,rv.ertita jmm11nizza.zione che si compie di solito n ei grandi cen.tri 11rbani.

J. P. I .. ockhart-ì\tlu1nm·e1 y r.1f edicu L Re'vie?t' , n1arz.o 1921.) ha a dottato p('r g li ascessi ischior ett.ali il seguente n1.et.od·o. ~i apre l 'ascesso con ltn·iu risiune a c roce, laiscian cl o defluire all'€· sterno i I JJ ns. P oi s i asportét la. i1elle che form a la parete este1·na dell'asc r~.· o, l a~ciando 11na larga apertura di un pollice (c1n. :2 P 1/2 cir ca ) di diai11et1u. Si 1nerlica a pi<.tt1o con g·arza· umida asettjcn., e si i·icopre con haudr1J,clle in modo cl~l i 1npeclire e h e i m urg· i11i si [up1)iccichir1 o e d a fa.r ~l cl1·e la ga1rza r i1nc-tng·a se1r1p1 e 11.rnide:t; la qua11tit i1 de,·e essere tnl e eia it1ssorbire tutta fil. la secrez io 1te di 12 ore. ll pa zi eu te va tenuto NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. pi i1 che i a possibile sul dorso, i u n1odo da fa vori !'e In. f11oriuscita del pus nlecli8nte l a pre Fisiopatologia delle tonsi11e. sio11e. _\.l1 1J m·edicazione si t1·o vri c he la ca.vit i1 ì\'I. Goerk.e (DPJ(tsche 'il l ed. l\ "oc lien.sc r ., 11. :), ascessuale è sco1npa1\.,t1 : a 1 s 11 o posto i irn a.n e 1924 ril€va che nel faringe del neo.nat~ non solo un ' ulcera piatta, cl1e l)t 1ù i rnpi(·gare 10-15 esiste alcu11 accum11lo di tessuto adenoide eq11igiorni a gl1arire: ma cl1e 11011 lascia mai fistola. valente alJ.e tonsille; tutta la Jl111cosa è for11itè1 T.,a cir::ttr ice che ne ris ul ta è del tt1tto piattn cli tessuto linfatico in modo u11if{1rme nel suo e molto piccola: 1·i111portante è ch·e 1,ap ertu1·a strato s11bepiteliale. Solo più tardi. q11ando nel sia. ampia e J'.;\. nari ha esit nto ad as11ortare corso del primo ann-0 di vita si n1anifesta la 6 cm(l. di c ute. necessità di l1na speciale protezione contro a l1


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XXXI,

FASC.

24J

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SEZIONE PRATICA

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cu11e infezioni, s i svilu1) pano deglj accuml1li circosc1·itti di tess.t1to linfatico i11 punti speciali, e tra questi speciaJmente al pt1nto di inizio dell'apparato respirato.rio e digerer1te. In casi in cui lo svilu11po di q11esti accun111li linfatici si compie in modo esagerato, si ma11if e stano delle iperplasie le quali possono determinare disturbi locali (ipe rplasia delle tonsille). Col progredire dell' età sj sviluppa una certa imm11nità di fronte a c erte in.f ezioni; la ft1nzione degli accumuli linfoidi diventa così superftt1a per cui questi a.ccu1nt1li vanno. inco,ntro .ad t1n pro.coo~o regressivo (invol,uzio11e). ·L'involuzione delle tonsille si compie verso il sesto anno di vita oppure prima. Se il . processo di invol11zione s11bisce delle modificazioni patolog iche (sia pe r a1terazioni che sono a vven11t e n elle t onsiJle stesse, sia per condizioni discr.a sicl1e costituzionali) le tonsille da orga110. di difesa, diventa110 un orga110 d anno~o per l 'organismo. Nelle tonsille ii1 cui l 'Involuzione si compi e in t1n modo difettoso, risiedono co11tinuamente processi infiam1nato.rii cro.n ici, da cui possono originarsi fr eqt1 entt, gravi, infezi,oni (seps.i , ret11natismo articolare, endocardite lenta, n eu rite mt1ltipla, nefrite, e.cc. ). P er qu este considerazioni 11on è opportt1no estirpare le tonsille prima del period.o in cui a vvien e il processo involutivo; dopo il p eriodo involutivo i11vece è opportt1no, in caso di indica zion e, eseg·uire op erazioni raciicali, cioè la tonsil] ectomj a . 1

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POLLITZER.

POSTA .DEGLI ABBONATI. Concorso a niedico co11do l to f erro vi ario . l 'abb. n. 8553-(1 ).

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l Jn R. Decreto ha is tituito n ei centri ferroviari con popolazion e s11perio.r e a mill.e agenti le così dette condotte ferroviarie. Tali po.stj do. vranno essere coperti per p11bblico concorso. Finora tale concorso no,n è stato bandito per nessu11.a località, n è è da to preve·d,e re quando il bando stesso sarà pubblicato.. L . P.

Al dott. E. B. da C. : Il « ~1anua1 e tecnico di microsco1)ia e batteriologia. » di F. Abba (4a ed iz., in d11e volumi , 1923) è edito dalla Ca s a Lattes di Torino Genova. T. Al dott. R. S. , da Catanja: ~.\ll e sue dome:t11de viene ri sposto a pal'te perchè la rubrica non si presta per dare in·di1·izzi specifici che potrebh er o esser e sospetti di preferenza. EUGENIO l\'IILANI.

795

VA -R IA . Caffè o the?

Fisl1e r e Firk (J ourn. A. J.\l. A. , 22 dic. 1923) ritei1gono che la maggiore efficienza fisica e mentale si raggi11ng·e con l'astinenza completa da qualunque stimolante, alcool, tabacco, caffè, ecc. Anco1·a non s ono completamente noti i danni della caff,e ina. Farm.acologicamente l ' azione del the e del caffè è proporzionale alla quantità di caffeina che conte11gono, onde r1on è giustific.a ta una p1referenza in bas e, all'·event11a le o pres11nto minor da11n o ch e uno dei due potrebb e ar~ec are. R. D.

La tossina mestruale. D. I. l\!Iacl1t e D. S . Lubin (JotlrnaZ of Pharmacology a1id esperimentat Th erapeuti c.·, 'Bnltimora, ge1maio 1924, pag. 413-467) hanno dimostrato che il ~anguc (siero e globuli rossi), la saliva, il sudore delle donne mestruanti contengono una sostanza tof'sica , la qua le può essere individuata sia per le a zioni farrun.codinamiche sugli a11imali di labo1·atorio, sia per le reazioni cl1imiche: la designano col nome di 1n enoto.ssina. La n1enotor;~iua è dimostra bile, in qua ntità ·v arie, in q11asi tutte le don11e. Raggit1nge il ma::;::;imo dul'a nte il periodo prem~struale, spesso immediatamente prima che inizi la mestruazione: si mantie11e a ur1 livello alto per qualche giorno; dopo si riduce e .scompal'e . 'L e sue proprietà chimiche del){)Dgono per una parentela con l'oss i-colest erin,a. Le ricerche diligenti dei due farm acologi a mericani confermano, in n1odo brillante, le credenze folkloristiche e le osser\azioni empiriche s ulla tossicità del sangue mestruo . Creden7,e ed osservazioni del genere ricorrono i1ella letteratura medica classica. Erano state RPpog·g·iate anche, e con buoni nrgo111enti, <la biolog·i e da ginecologi di valol'e, in partic:o1l'e dal nos~ i. (D n. I Ja Clinica Ostf'frica). 119

7rnpor-lantissinaa pu661fcazione

1

Dott. ANTONIO SEBASTIANI

iYfedi co aiuto negli Ospedali di Roma

I disturbi del ritmo cardiaco Prefazion e tleJ prof. Giuseppe Bastianelli. Espone in modo chiaro e semplice l' argomento in apparenza cosi complesso delle arit~ie. Il manuale. che è dedic:i_to es.s~n ~ zialmente al medico J 1rat1co, è corredato da numerosi e n1t1d1 elettrocardiogrammi (tutti casi osservati personalmente d'.11· I' A.) specialmente aIlo scopo di far intendere meglio in :..ae casa ' consiste il dist• 1rbo; vi sono riferite le vetlute !JIÙ recenti riguardo alla pat.oge~esi; ed ogni c~pitolo. ~ chiuso dai <dati clinici ,, che si rif .!riscono allo sn"?-::.ale di sturbo tratt it~CJ . Un volume io-8 (N. 7 ':!é;1e nostre « Mc11ografle Medico-Chi· rurgiche d'attual.t~ »), con ':'.1 tlgure intercalate nel testo, ni t idamente stamp ·L~O su carta semipatinata . - Prezzo L. 1 ~. - Per gli aJ,bonati al < Poli clini co » sole L. 1 5. 9 O 1n i.iorto fran co.. , Inviare Va.glia postale a l Cav. LT; IGI P OZZI - \~ia Sistin a. n. 14 - Roma.

,


796

[ANNO XXXI,

II. POLICLINICO

FASC.

· POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. È necessaria la interpetrazione autentica del-

1' articolo 4 del R. D. 27 maggio 1923, circa i rimedi giuridici nei casi di dispen· sa dal servizio.

,

Segnalamrno n·el f asc. 23 di questa rivista. la risoluzione inaspettata e gravissima della lV Sezione del Consiglio di Stato circa i ricorsi contro l)rovvedim enti di dispensa · dal servizio per .effetto della revisione degli organici d egli enti locali a J1orma dei decret1 27 mag·gi o e 24 settembre 1923. Rilevammo, fra altro, che la stessp. IV Sez1 on·e 11a pronunziato nel merito - s11perando, p er ciò , la ·eccezione preliminare dell'amm essibilità - dei ricorsi contro deliberazioni di Commissari Regi e anche di c .onsigli Com11nali o di Commissari prefettizi concernent i riforme di organico B <onsegu ente riduzione e dispensa del personale, cioè contro deliberazioni soggette alra1)provazione delJa Giunta Provinciale Amministrativa in sede di tutela, l e quali perciò avrebbero dovuto esser e der1nnzia te prima con ricorso in sede gerarcl1ica al Governo d el I_le, secondo la giurisprudenza che abbiamo censurato. Da q11esto punto di vi sta rist1ltava g ià un co11trasto i111plicito fra le stesse decisioni dell a IV Sezione. Ma })OSsiamo ora aggiun gere cl1e il contrasto è netto ed esplicito. Con sentenza 25 ,aprile 1924, n. 168, la IV Sezione ha dichiarato · ch e cont ro i provvedimenti di riduzion e di posti e di conseguenti esoneri o dispensa dal serv izio, a n,o rma del R. D. 27 maggio 1923, n111nero 1177, è ammesso· ricorso soltan t o p er legittimità alla IV Sezione del Consiglio di Stato o in via straordinaria al Re; la competenza d e1Ja IV Sezione non pu ò venir m eno per 11 fa tto che nel ricorso siano • stati. addotti anch e ,m otivi di m erito che ev entt1alm ente avrebbero pott1to esser e oggetto di esam e da parte <lella V Sezion e, essendo ovvio cl1e in tal caso la IV Sezione de.b ba éon oscere solt anto dei motivi di l egittimità. D11nq11e: si tr attava di riduzione di p osti, e precisa1rLente di condotte m ed iche da .due ad u11a, cioè di l111a riforma dell'or ganico p er la assisten za medico-chirurgica, s oggetta p er tassativa disposizione cli legg·e all'a pprovazio11 e della G. P. A. in sede di tutela;· e, in qt1esto caso, è stato clichial'ato es11licitam ente am• 111 essib ile il ri corso alla IV Sezione, s icchè si è ritenuto che i1on si dovesse ricorrere prin1a i11 sed e gerarchica. f*

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r ,n p re~nte rubrica è n ffidn tn

:1

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24 l

(*)

E allora? Questa interpetrazion·e non è in a1)erto e insanabile co11trasto con l~altra cl1e i·isulta dalle sente11z.e citate nel fascicolo 23 e cl1e co11sidera inamm,essibile i ricorsi alla IV Sezione c·ontro i pTovvedimenti di revisione clegli organici e l e conseguenti dispense dal ser,1izio o · riduzioni di stipendi perchè soggetti alla a1)1)r-0vazione della G. P . A.? ~1la u11a cosa non è ammessibile in materia così delicata: la incertezza e la difformità delle risoluzioni . Si consideri cl1e si tratta di provvedimenti · err1a11ati dagli enti loca li ·n ell'esercizio di poteri discrezionali eccezionalissimi, insindacal)ili, per i quali non sono di ostacolo nemmeno i diritti quesiti, p er i quali non è a.mm.e sso 1111 s indacato di merito in sede giurisdizionale · e d è appena consentito il rimedio d el ricorso per incompetenza, violazione di legge ·ed eccesso di l)otere, cioè un semplice controllo di legittimità. Si consideri che di q11esto potere si è fatto -µso eccessivo ·e talvolta lln vero e proprio abuso : per es., dalla decisione 25 aprile 1924, n. 168, risulta cl1e era stata soppressa una delle due condotte lna ·erano stati dispensati tt1tti e due i m edici titolari! La IV Sezione ha riparato ed ha ann11llato l'atto , illegittimo dicl1iaranclo che il decreto autorizza Je dispense n ei limiti della riduzione dei posti stabiliti co11 i n11ovi organici e che, pertanto, opera i]] egittimam ente 1 a mministrazione che, avendo ridotta ad una sola le due condotte prima esist enti, licenzia i d11e titolari di ess·e. Se il ricorso fosse btato dichiarato inamrnessibile, secondo l'altra giu,rispruderi::. a, la Yiolazione del diritto dei medici sarebbe rima st a senza rin1edio ! Q11esta situazione dev e essere definita e 11resto, p erchè frattanto ne risentono il dann·o g r a.ve professio11isti e famiglie che vivono del lavoro e ch e, di fron te ad un grave poter e discrezio11ale e insindacabile, non hanno n e111meno la sicnrezza cl el tenne rim edio d el ricorso di legittimità. L'art. 4 del d ec reto sembra a noi cl1i aro ; i11a, poicl1è l o spirito biza ntin eggiant e titrba ancl1e le sit11 azioni ginridicl1e nette, è i1 ecessaria t1na inter1)etrazione a utentica, prima cl1e delle di.sq11isizioni giuridicl1e e delle distinzioni sottili ed irreali s nb jscano il danno irrepaeabile tanti impiegati ch e chiedono giustizia e hanno diritto di sa p e1·e a lm en o con certezza a quale orga no devo n o rivolgere il loro ricorso. ·

Gl<'\1ANN1 SELVAG GI ,

1

consulente Jeg-a le del

no~tro

periodico .


l

)

797

NELLA VITA Pl10h,ESS10NALE. Cronaca del movimento professionale.

P OSTI VACANTI.

Sindacato dei medici condotti della provincia di Roma. ~i ~

l...

L

aJun3.ta l ·assemblea del di'rettol'io del Sin<laca to provinciale medici condotti della p1·ovincin di Roma. Ciasc:t1n fiduciario fece una r elazione ~ullo ·vilup1)(1 r aggiunto dalla ~ezione dipendente e sui nuovi impellenti problemi. Il segretario d~l direttorio dott. Trulli espose il p rogr amma del1'azione sindacale da svolgere presso tutti i Con1nni e dette incnrico ai fiduciari dottori Cenci e F. Bonifazi di r edigere il nuovo c:apitolato tipo per la provincia di Roma sulle basi concordate dal Direttorio l)rovinciale, e che verrà sottoposto all'approvazionf! dell'assemblea generale dei medici {'Ondotti, che avrà luogo i1ella seconda quindicina <ii giugno. ' "enne approvata ad unanimità l'oper a energica ·yolta dal segretario e da diversi membri del Dirt'ttorio per Tichiamare diverse amministrazioni all 'obbedienza del clecr eto 30 dicembre 192.3, n . 2889, e venne votato un voto di plauso per il valido aiuto lJOrtato in alcune delicate contingenze dal medico provinciale e dal segretario della Corporazione sanita ria prof. Fioretti. Venne deciso infine, fino a quando non sarà approvc.tto i l nuoYO capitolato tipo, di dare il più pronto aiuto a tutti i medici condotti iscritti al Sindacato.

,.. Per la celebrazione del medico caduto in guerra. (Contin uazion e; vedi fase. 23).

CONCORSI

Lire

10 Dott. Borchi Onorato, Galluzzo Dott. B orchi Augusto, id . . 10 500 Prof. Stori T eodoro, id. . . 100 Dott.~sa Gardini Ines. id .. 50 Prof. Frugoni Cesare, id .. 50 Prof. Torrigiani Arturo, id. 150 D ott. Codeca l\:larcello, id. 25 D-0tt. Pietroni Pietro, Certaldo . . · . 20 Dott. Pozzolini Clemente, S. ::VI inia to 100 Prof. D' .l\gatc'l Giuseppe, Camerino 80 Cnp. :\I. I ovi ~iulio, Pi~toia . . . . · 10 Dott . Bozzi Giuseppe, id. . . · · 10 Dott. :Nicolai ,A..lfredo, id . . · · · 25 Dott. Periti Enrico, Firenze. . · 10 Dott . .Ardoino G. B ., Bonassola 10 D ott. Ricci Angelo, Savona . · · · · · · · 20 Dott. :Nillil'iotti Zanobi, Galliano :JJup;eJlo 50 1)ott. Mosso Francesco, Genova . · . · · · 50 Prof. Gel li Gino. ~.,ire nze . . . · . · · · · 15 D ott. Gagnoni Renato, Stia . ._ · · · · · · · · 25 Dott. Fra nca lanci Edoardo Qu1esa (J;ucca) 150 Gen . :\1. Fa ra lli Celestino, Firenze 60 T. Col. ì\1. Tirelli Elio, Firenze . · 150 Dott. .c\.ndreini Alfredo, Lippia no 150 Ord. <le i llil edici l>orto Maurizio 100 Prof. "\Tarisco Azzo, Udine . · · · · . . 100 Dott. P errotta Piet:Jro, Cer reto Gu1d1 50 Dott. Kirch Giulio, Firenze .. · 100 Ags. ~led. Circonda rio Pistoiese . . . 50 Dott. Focacci Nicolò. Firenze · · · · · 50 I)rof. )!Jon tanelli GioYanni. id . · · · · 25 Prof. Guer ra-Coppioli J.;uigi, Fi ren ze (Continita ).

.l\I.ESSANDRIA. - Condotta s uburbana (S. lVIichele) ; · Yeùi fase. 23. Scad. 30 giugno. tutto il 30 giugno; dt1e assistenti per le Sezioni Medicina e C'hiruigia e due per il J.Jabor. di A~'lt. patol. e di Analisi cliniche ; I .J. 4000 (sic) e inden. c.-v. (L. 2400 r>er i coniugati e L . 1981 per i celibi). Domande al Protocollo. BERGAMO.

Ospedale JJ!Iaggiore . -

A

CRE~IONA .

Consiglio de.r;li I stituti Ospitalieri. -

U11 n1edico aggiunto; due· chirurghi uggiunti; direttore clel gabi11etto di radiologia. ' '"edi fase. 23. FIRENZE. R . Aroispeda l e di San.ta Maria N1.1ova e ~"lta, bilimenti R iun,i ti. - Due med.-chir. assistenti; età mass. 30 a l 20 giu.; nom. e conferme biennali; L. 5000 oltre le indenn . c.-v. Scad. ore l S del 20 giugno. FOLIGNO (P erugia) . Congregciziorie di Carità. Direttore medico primario dell~Ospedale San Giov . Batt. A tutto il 30 giu . Rivolger si alla Segreteria. Età lim. 40. L . GOOO prima riato e L. 3000 direzione; sessenni decimo. Serv. entro 30 giorni. Fosn1xovo (iJl assa Gar1·ara). giugno. Vedi" fase. 23.

1a zona: scad. 20

NIGOLINE (B·r escia). - Consorzio. Ab. 2065 di cui 200 circa pov.; estens. kmq. 10 ; L. 7000 stip., L. 1000 mezzo trasp. senz'obbligo cavallo; L. 300 uff. san . ; c.-v. ; compless. 11. 10.700. A tutto 30 giu. I

ROCCASTRADA ( Grosseto). - Scad. 20 giu.; 5a cond. rued. (l\lontemassi) : r~. 9000. ROXCOFREDDO (Forli). - A tutto" 25 giu., 1a condotta; vedi fase. 20. SASSOr!'ERRATO (Anco11a). - 1a. condotta; L. 8000 temporaneam. inizia li , L. 2400 trasp., c.-Y. come illll'ieg. comu11. Etit Jin1. 40. Scad. ore 13 del 2S g i n~no .

~.PECCHIA

iniziali per SPERLI~GA

(Lecce) . 1500 (sic)

Scad. 20 giu . L . .5000 (sic) pov.: L. 5 addizionali.

Stip.. L. 5000 (sic); per uff. san. L. 500: indennità provvista medicine lire 1500. Scad. 30 giug. Rivolgersi Segreteria comnunle. Vaglia p0stale di L. 50, intestato a l Tesoriere comuna le. • Ce rcasi interino per la 2a condotta di l'nlestrina nlle seguenti c-0ndizioni: laurea da ulmeno 6 anni; ass-u;te11ta to per esame in llll gTnnde ospedale. Fra i documenti tener (la conto prevalentemente q11elli chir urgici. Stipendio L. 7000, più 2 c.-v. I poveri i Rcri tti ~ono 300. Per g li abbienti visite ed ope1·a7.ioni a pagamento . ~condo la tariffa dell'Ordine d<'i :.\Ierlici él.i Ro1na . diminuendo del 5 per cento. (Oatan,ia). -

D iffide. I~ ('\O('ll

cli diffide : R i '\•il d . Ari:1ll0

( R OY igo).


\

ì98 CO:\CfJRSI A

II~

POLICLINICO

PREMIO .

Ro~A. R eale ilcca<leniia, <lei Lin.cel. Due 1Jl'emi offerti ùall'lstituto cl'lgiene, Previtle11~a eù

A., . istflnv.n. sociale : uno dell'irupol'to di L. 10.000 lJt::l' un la,·oro jntorno alla. patologia del cancro;

l'altro clell'importo di L. 15.000 per un'opera d'igiene sociale (in rapporto all'efficienza, organizzazione e coordinazione delle istih1zioni d'igie11e, educazione, previdenza ed assistenza sociale nelle singole città italiane). Scad. 30 sett. 1926. Chiedere bando nll'Accademia {via Lungara, palazzo Corsiniì o·rvero all'Istituto (\in. Mi11ghetti 17, palaz~o Scjarra). '

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE In esito al concorso J)el' medici primari negli Ospedali Riuniti di R oma, ripetuto in seguito ad a n11ullamer1to del concoDso prececlente, sono rtsultati i proff. : 1) Pontano Tommaso; 2) .Alessandrini Paolo : 3) Antonelli Giovanni; 4) Pilotti Giovan11i; 5) Ficacci Luig·i; 6) Ciuffini Publio. Rallegramenti cordiali ai Yalenti sanitarii, molti dei quali 11àn110 superato due Yolte la difficile prova. La R. .i.\.cc.:1cle!.llia dei I..11ncei ha assegnato il premio Santo1·0 di L. 10,000 al prof. Gf!etano Fichera della R. Università di Pavia per i suoi studi sui tumori. La Commisione era così composta: Grassi, Nasini, De ì\Iarchi, ~1ajorana e Marchiafava relatore. Esprimin u10 il nostro cou1piacimento n11 'in~igne stuc1ioso. I

Il Reale Istituto Lou1bardo cli Scienze e Lettere ha conferito il premio di fondazione Cag11-0la. consistente in medaglia d·oro e a.ssegno di I.1. 2.300. al dott. Enrico Greppi di Milano. per la trattazione clel te1ua « Sul ricambio emoglobinico i11 condizioni fisiologi C'he e patologiche >>. La com1nissione erA formata dei proff. seu. C. Golgj, J J. DeYoto e S. Belfanti, reln tore. Il nuoYo Consiglio Superiore di Sanità è stato costituito come appresso: Ascoli prof. Vittorio; Baduel prof. Cesare; Belloni dott. Ernesto; Campanella ing. Giu.seppe ; Casagrande prof. Oddo; Castiglione dott. Arturo; Di es tea prof. Alfonso; I11ghilleri avv. Ca lcedonio; J"'anfra nchi prof. Alessand1·0 : J~vi dott. Ettore; 1Ylaggiora prof. .A.r~ na1do; Manfredi prof. Luigi; ~larchiafava prof. Ettore: )Jorpurgo prof. Benedetto; Pellion prof. Vittorio: Quercia dott. Angelo·: Sclavo prof. Ac:hille; "Y'nlagussa prof. Fra ucP. co ; Vivante prof. Raffaello. Quali rappresentanti degli Ordini dei sanitari del Regno sono stati c11in mati a far parte del consesso: Vacino dott. Achille per gli Ordini dei medici: Torti dott. Etto1·e per gli Ordini dei 'eterinari : Chiaria Costantino per gli Ordil1i dei fa rma ci~ti.

'r

Il prof. Pietro Canalis, della R. Università. di Ge11ova. 1ucdi"o p1·0,i11ciale a riposo, è nominHto g1 a11tle nfficin le nell'Ordine d~lla Corona d'ltalL1.

(.l\~No

XXXI,

FASC.

:>i)

NOTIZIE DIVER SE. Spagna e Italia. Ci è pel'venllto il :Seguente telegl'amma, cla t.u to da Madrid 7 giugno : · «Il Pol'ioli1iioo », via Sisti·n a 14 - Ro111n. Ocasiori ~ol en1 n C' c1it u sia sta reoibini ierz to Re 11r-~ Italia caz,ital Espaiia «La Jledicina Ibera» sol·ucf.(], en «Il Pol·i cli·n ioo » 111e<lioos Nacion ·1na<lrc r·1· v ·i lizaclon latina. D ootor Ooca, director>).

•.\bbiamo così risposto: «La Medicina Ibera», Lagasoa 88 - Mad1·id. ~-o nie niedici itali(l;ni giornale « Policli 11 iou » ·r in,grazia oordialrne·n te « ]Jediai·n a Ibera» 'inte.,.prete sen,timenti affettu,osi collegh ,i spagnuoli e<l auspica :Ya .~ion,i sorelle procedano uriite vie a i·r( rii·re. V. Ascoli».

Il Congresso italiano di Medicina del Lavoro. Si è svolto negli ~corsi giorni a 1renezia. come ave,amo annl111ziato. Speciale solennità ha as:;:unto l'inaug·urazione, che ebbe luogo il Io giugn(> nelki. Sala Napoleone del Palazzo Reale, presenti il prefetto, il patriarca, il commissario straol'diDHrio e numerosissimi medici ed invitati. Il Prefetto, i1el porgere il sall1to e l'adeAione del Governo Nazionale, h a ricordato che fu Benito. l\!lus8olini a erunnare la legge delle otto ore di lavoro. Il prof. Giordano ha porto il saluto del Comune di ' renezia, città che lavora e produce come attestano il suo porto e le sue industrie. Hnn110 parlato poi il prof. Vitali, presiclente del Con1itato esecl1tivo, il prof. Devoto, il prof. Gip;lioli. .,, . per la Federazione ltalia11a degli Ordini dei :\ledici, il dott. Pasinetti per l'Ordine dei Medici cli 'renezia, il dott. Crotter di Vienna, il sig. En10 Cruèiani per le Corporazioni sindacali fasci. t<'. il dott. De Chantal per la Croce Rossa Italia11a. il prof. Loriga i11 rappresentanza del 1\-linistero dell'Economia Nazio11ale. Poi il Pl'efetto ha ùithinrato aperto il Congresso. Il prof. "\Titali ha letto le adesioni nun1erosissime. Le relazioni e numerose comunicazioni ha11no destato vivo interesse e so110 state seguite da discussioni. I lavori sono stati jntramezzati da festeggjamenti, ricevimenti, gite.

Congresso polacco di pediat1ia. ~ indetto a Poznan dal 28 al 25 giug·no. RPl<t-

zioni: Sifilide congenita e suo trattamento; L'immunità nell'infanzia; Basi scientifiche dell 'ig-ieue sociale dell'infanzia. Segretario generale: dott. 1\1. Szenich, ::\1aryia ~lagdaleny, 3, Poznan.

Le giornate mediche ,di Bruxelles. La quarta sessione delle giornate mediclle di Bruxelles si tèrrà, dal 29 gil1gno nl 2 luglio. ~otto l'alto patronato dei Reali del Belgio. Come negli anni precede11ti, esse aduneranno C'entinaia cli 11r;1 tici, che i11 tre giorni, col co11corso di eminenti personalità n1ediche e scientifiche clei paesi n Jh..n ti. Yerram10 JDessi al corrente c1eg1i ultimi::;simi progressi compiuti nel campo della djngnostica e dPlla

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XX:\l , FASC. 24]

SEZIONE PRATlCA

tPl'•ll>ia in tutti i rami della 111ec1icina (internistica,

<:llirnrgia, specialità, igiene). U11·es1)osizione inter11.1zin11ale (la Germania eccettuata) avrà luogo nella ··etle del Congresso (palazzo d'Egmont). Per inforrn<lzio11i e isc1·izioni rivolgersi al segretario ge11erale dott. Re né Beck·ers, rue Archimède. ~36 nrux·elles. 11·1·

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Missione scientifica nrgentina in Italia. Il 2 giug110 è giu:µto a Geno,a, provenie11te da Bnenos Ayres, il r>iroscafo « Re ·v·itto.rio >) con la iuisr-;ione sci0ntifica i11viata in Italia dal Governo arge11tino I>el' ~tU(liare la ])l'Ofi la~si della lUalaria e J•Pl' segui re lln corso cli ma 1<1 riologia che sarà pro:::;. ii.mamente tenuto a Ro1un. J.)a missio11e, eomposta di sette medici e di due ingeg11eri, è stnta rice,uta d<l l ministro dell'Argentina dott. l)erez, dal console ge11er.ale nrgenti110 a 1\lil;.1no }~tl'h 0pareborda, dal dott. Radog11a. Regr(\t;1 rio :renel'ale clella direzione {li f\n11itù cli Ron1.1. eh~ 11a i)Ortato all<:l missione il saluto del sen. :\Iarcl1it1fa Y•l e tlei suoi colla bora tori. e da nnn1ero:-:e per:-\onaliti1 tlella colonia nrge11tina. JJa inissio11e 11a j11iziato subito i s uoi la·vori: e~sa si è tratte1111tc1 tl Genova {l11e giorni ed è riI>•lrtit a per rrotino, i\1ih1110 e le Façoltà di medieina rli l'>a via e lf'irenze, donde si recherà a Roma Yer~o la metà del mese. 0

Intere.ambio colturale. Invitato dnlla « Soc:iété de ~~ul'ologie » di Parigi, il prof. Arturo Don;1ggio, clell'Università di :\Iodena, ha tenuto nei primi dello scorso marzo 11na conferenza scientifica sui 11ro11rii ritrovati in- torno alla str11ttura e alle modificazioni patologiche degli elementi nervosi. Erano presenti i più eminenti neurologi francesi. Il neurologo dell'Uni·v ersità di Parigi, prof. Guillalin, successo al Marie nella cattedra che fu già dello Charcot, volle che il Donaggio trattasse lo stesso argomento alla Clinica neurologica della Salpetrière. Le due conferenze furono illustrate con proiezioni e con dimostrazioni microscopiche. Il professore Guillain rilevò ai presenti l'importanza dei risultati a cui è pervenuto c-0i s11oi .studi il Donaggio. Corso sulla tubercolosi. 'l.J 'Asso e- i.azione medica e 1'Istituto per le ricerche scientifiche di Davos hanno organizzato un 2° corso di vùcanze sulla tubercolosi e la c1imn.toterapia di a ltitudine, clal 17 al 24 agosto prossimi; le lezioni si terranno in francese e in tedesco. Lotta contro la turbtrcolosi. Il 29 maggio si è c:el~brata a Roma la « gio1·11ata ùella tubercolosi>), per iniziativa del «Comitato l'Omano antitubercolare» presieduto dal prof. V. ~<\.scoli e di cui è seg1·etario genera.le il prof. U. Mariotti, col patronato d'illustri rapprooentanti della scienza. e della filantropia. La cittadinanza di Roma vi. ha partecipato largamente; il risultato finanziario è stato confortevole. Nel VIl centenario dell'Università di Napoli. Celebra11closi il "\TII centenario dell'Ateneo partenoveo cc La Rifornia, M edica» ha pt1bblicato l1no

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splendido numero ~t)ecia le Sll « L 'l~11 i ,·ersità e la Scuola medica napoletana», denso {}i materiale e sfarzosa1nente illustrato. Esso contiene 28 a1ticoli di carattere storico. i quali gioyano a. 1'<1 \Yivare tradizioni ed a rieYocare tutto un pas.·ato glorio~o: 1e illustrazioni sono tutte artistiche. raggiungono il numero di 80. Un plauso corlliale ~Ila -nostra consorella per l'indovinati. si11ta 1niziati\n.

Primo centenario della Società medica chiru1·gicti di Bologna. t<J stato celebrato co11 gran·d e sole11nitit il 2~ e 2.J maggio con adunanze scientifiche, nelle quali sono state fatte molte comunicazioni e il 25 maggio con una cerimonia commemorativa, svol tasi i1e11·a11la 1nag11a dello storico Archiginnasio: oratore ufficiale di questa cerimonia fil il l)rof. ::VIajocc.:lli: n ciascun socio sono stati distribuiti 1111 grande ed artistico volume comn1e1nora t ivo, rilegato, e l1n:i ineùaglia eommemoratiYa. I./a\'\enimento ha ass unto importanza scientifica in Yirtù delle numerose e jmpo1tanti comunicar.ioni, cli cui daremo presto un r €soconto, inviatoci dal nostro corrispondente. Per il cente-n ario dell'Accademia medico-fisica fiorentina. • • In occasione ,d el 1° centenario dell' .t\.ccademia n1edico-fisica fiorentina «Lo Sperim,er1tale », organo dell'Accademia, pubblica un ricco fascicolo comu1emorativo che traccia le origini di ess..'l ed es1)0ne le biografie di una ventina tra i più illustri scienziati che la onorarono. Il fascicolo comprende più di 200 pagine; vi hanno collaborato i professori Banti, Burci, Chiarug1, Coronedi. Gabbi, Rossi, ecc. Costituisce un degno complemento della celebrazione di cui demmo già notizia. Le Assirurazioni Sociali nelle Nuove Provincie. Il Governo si appresta ad .affrontare in i1ieno la solllzione dei vasti problemi ine r enti alla previdenza sociale ed a procedere alla necessaria unificazio11e delle diverse legislazioni esistenti 11elle anticl1e ~ nelle nuove Proyincic del Regno. Nell 'imminenza di tali provvedimenti, la Cassa Nazionale Infortuni, ba pubblico un YOlume di trecento pagine, riccamente illustrato, Rll «Le .~\s­ sicurazioni Sociali nelle Nuove Provincie». 'L a Cai:;sa Nazionale Infortuni, cui la legge affiòa la gestione dell'assicurazione l·ontro gli infortuni in regime di escltl ivit:à nella , ·enezin Tridentina, si propone con qt1esta speciale pubblicazione di presentare un quadro completo della legii:;lazione sociale tuttora vigente 11el ~rrentino e lH?.lla Venezia Giulia. Tale quadro è (;e:-.; tin~to a sc:rYire di documentazione st-0rica di •t11anto l'Italia. ha trovato e gestito i1elle Nuo,re Provincie iu n ttesa di una futura sapiente unificazi0ne della legislazione sociale. L'assie11razione contro gli infortuni, ·1uella co11tro le 1:nalattie e l 'assict1razione-pensioni tlegli in1pi~gati pri\ati sono esposte in capitoli sintetici ma completi ed uno speciale capitolo è dedic<t tu alla 10gislazione di FiuIDf\ che. e~sendo informa t.1 <ì lla legislazione ungherese, difTerisce iii cj uall'ht' l•U i te da quella n nstriaca.

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POLICLI~ICO

IL

Federazione Internazionale della stampa medica. P er

iniziativa dell'Associazione della Stampa ~ledica Francese si è costituita la Federazione Internazionale delle Associazioni della Sta.ruua Nledica. Finora hanno aderito i giornali belgi, canadesi e sviz7~ri. La Preside1iza dell '_\ssociazione della stampa medica italiana 11a rinviato la decisione al Consiglio Direttivo che si riunirà prossi!llnm< 11te. 1

Associazione della stampa medica francese. Ha tenuto la sua a·sse.!ll blea generale il 2.3 febbraio, nei saloni dell'Hotel I.utetia a Parigi, sotto la presidenza di ì\llaurice I.oeper, redattore-capo del « Progrès Médical ». Dopo l'allocuzione presidenziale, il segretario generale. Pierra, direttore della « Revue Française de Gynécologie et d'Obstétrique », presentò la relazione sull'attività spiegata dall'associazione nel 1923 ;. il tesoriere George Baillière lesse la relazione finanziaria, da cui emerse k'l prosperità attuale <iell'associazione; infine si procedette a ll'elezione •lel Co11siglio amministrativo.

Associazione spagnola della stampa medica. Si è costituita ad iniziativa del dott. Coca, direttore de «La :Nledicina Ibera», secondato con impegno dal dott. Horno Alcorta, direttore di «Clinica y Laboratorio». Ha eletto a presidente il dott. C. M. Cortezo. Com1)rende i rappresentanti cli 22 periodici.

Il Comitato di igiene della Società delle Nazioni. Ha tent1to la sedt1te clella seconda sessione dal 7 a l 10 maggio. I rappresentanti per l'Italia erano L11trario ed Ottolenghi. Fra gli argomenti più interessanti segru1.lia1uo la lotta 001itt·o la. mala ria per cui si è stabilito di fare un'inchiesta nei paesi (loYe tale malattia infierisce e di inviare una Sottorommissione nei paesi di Europa. Questa v'isiterà la .f ugoslavia, la Grecia, la Macedonia Serba, L1 Ilurgaria, la Rumania, l'Ucraina e la. Russia. .i\ l suo ritorno, dopo tre mesi, passerà per l'Italia. fern1andosi a Ron1a per studiare i rist1l ta ti. r..o scopo del Yiaggio non è quello di fornire consigli ai paesi interessati, ma di assumere informazioni sullo stato attuale della malattia. In Albania, è stato inviato il dott. Haigh per dirigervi d11rante sei mesi la lotta antimalarica. Per qua11to riguarda il problema del chinino, si è nominato un Co1nitato di esperti, che esaminano il bisogno di chinino dei diversi paesi e ricercano il valore teranentico dei diversi alcaloidi . La libera P1~atioa <lei porti. proposta dill G-0Yerno olandese, n on può per ora essere oggetto di una c-0n,renzione i11ternazionale; si stanno però esaminando le possibili!:<\ di ridurre le formalità e di fa cilitare in ogni Jnodo gli sC2n1bi. Sulla questione dell'oppio, il Comitato ha deciso di fare una inchiesta per fissare la quantità che si potrebbe conéedere ad ogni paese, quantità che sHrebbe stata fissata in una prima inchiesta in -1:>0 milligrammi di oppio bruto per abitante. Annl-0g·a1nc11te si fisseranno le qua11titit di ~ocaina. Il 1

[ANNO XXXI , FASC. 21]

Co1nitato doYrà anche esprimere il suo pRrere sulla co11tinuazione <lell't1so <lell'ei·oina nella pratica inedicn. In vjsta dei vantaggi u vutisi con lo sca111 ùio df'l versoriale sanita.rio fra i diversi paesi, si è sta bilito di continuare tale pratica sistemati-:amente, au1nentando in congrua 111isura il bilancio ·1ier il 1925. Come Ufficio epiàemiolog,i co àell'Estre1110 Oriente. è stato scelto Sing:l})ore.

Monumento commemora&ivo di Murpby. In occa·sione del Congi·esso xnnuale tenuto dai chirm·ghi nord-americani a Chicago, venne posta la prima pietra di un monumento destinato a perpett1are la memoriu del celebre ,)peratore John S. M urph:r. Dinanzi a tre mila congressisti pronunziò un discorso d'occasione il dott. William .J. l\iayo di Rochester, il qt1ale mise in rilievo il valore della vita umana e il compito sociale della chirurgia nel prolungarla e nel renderla più efficiente. .

Un duello tra <'hirurgbi a Parigi. In seguito ad una vivace discussione in seno alla Sociét é de Clivrurgie di Parigi, provocata da q11estioni !)rofessionali inerenti alla riorganizzazione di alcuni servizi ospedalieri, i proff. C11néo e Broca (jun.), della Facoltà medica, si sono insulta ti pubblicamente e non avendo -voluto accedere ad una riconciliazione, sono addiYe11t1ti a un duello, il quale si è svolto nelle imn1ediate vicinanze fiella città, senza gravi conseguenze per i d11e eminenti operatori. J•~ da avvertire ehe uno di essi conta 65 anni e da i1-0n molto tempo è guarito di una frattura al femore; l'altro è più giovane, 50 anni, ma di co.. stituzione assai delicata e straordinariau1ente miop-e. Un p o' per i moventi, un po' per queste circostanze, il duello si è prestato ad elucubrazioni poco lt1singhiere da parte della stampa q11otidiana. Anche la stampa medica lo ha disapprovato. In questa circostanza si sono ricordati i numerosi duelli sostenuti da un altro chirurgo combattivo, Doyen. Si è rilevato da più parti che gli uomini di scienza, e specialmente i medici, non hanno diritto òi esporre la loro vita, la quale appartiene a ll'uma11ità.

Il prof. Crile. Il dott. W. Crile ha rinunziato alla cattedra di chlr11rgia nell'Università di Western Reserve (Cleveland) pe1· consacrarsi interamente, a partire dal 1° luglio, alla direzione della sua Clinica priYa ta.

Contro l'eroina. Nel nord-America si è pronunziatc'l lln'attiya can1pagna contro l'eroina, considerata come un narcotico pericoloso. L'impiego di questo alcaloide è stato vietato nell'Esercito e nella )larina: negli ospedali se ne fa pure un i1npiego sempre pii1 limitato; si discute di vietarne l'introduzione, l<l fn bbricazionf' e il commercio in tutti gli Sta ti l "niti.


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(ANNO

XXXI,

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RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA. FJi·ozu.t·i on Jléd.-Ohir., apr. - L. LEMATTE. Farma cologia della remineralizzazione. Tu,bercolos-i, mar. - G . .A.NGIULLI. Le inalaz. nella cura d. tbc. polmonare. A.rch. de 11led., Cir. y Esp., 26 apr. - CoHNHEil\.I. L'enterismo. Ha ematologica. - V. A. ADLER. Leucemia promielocitica . - C. BocO.lDORO. Alterazione dei glob. rossi nella colemia. - ' TI. E. GREPPI. Cellule del Kupffer e biligènesi. Cultura F1to1nat., mag. - P. BOGGIO. La gangrena clella polpa dentaria. Bull. Se. Med., ma.r.-apr. - P. l\.lENzANI. ]:enomeni tossici da minime dosi di antipiriua . - G. CARDI. Indicazioni della terapia marina della tbc. Riv. M.ed . de Barcelona, apr. - F. l>EYRÉ. Malattie veneree non incluse nella sindrome classica « gono-cancroide-lue >>. - S. DE Ilu Es. I."a terapia quale mezzo profilattico nella lott'.è."t antimalarica. Riv. Clin.. Pediatr., mag. - F. IlRUSA. Epiden1ia di eritema infettivo. V. Gal!ORANI. Intradermoreazione con siero di cavallo (Busacca) nella tbc. dell'infanzia. Diario Radiologico, mag .-giu. N. V. BEDARIDA. Para-artropatie ed artropatie trofonet1rotiche associate. Il ioohi1n. e T erap. fo;perin1 30 apr. - A. SCARPELLI~!. R eaz. di floccnlaz. ed ultra-microscopica nella sifilide mediante antigeni «naturalmen te» colesterinati. - r. BARBIERI. Reaz. nera (Bu~caino) nelle orine dei dementi precoci. Bull. A c. d e M éd., 22 apr. - ....<\.. NETl'ER. Zona varicellosa . Journ. Se. Méd. Lille, 4 mag. - H. BILLET. Anatomia . chirurgica della porzione in tra cranica del1'art. meningea media. Gio,r n. Med . Jf ilit., 1 mag. - A. LusTJG. Evoluz. delJa maschera contro i gas durante la guerr a mondiale. - G. GRrxo~r. r,a carne congelata. ·J

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801

.::EZIONE PRATICA

A.rcli. A.1ilrop. Orini., eco., mag.-gi u. - B . Dr TULLIO. .IDpilessie organo-vegetati 're dei criminali . Ga .~-. cl. H op., 6 e · mag. - L. BJ.RooxxE1s. Trattam. medico della paralisi infantile. - lU rnag. E. AzERa. Il batteriofago di d'Herelle. Brit. Jourri. of Radiolo[1y, apr. - ST . .J . DunLEY BuxTo~ e R. KNO~ . 1..a radiografia delle articolaz. normali : Rpalla. Rev. Espa1i. de ]1 ed. y O ii'., rnag. - F. SoLER y GARDE. Le abitaz. n1ilit;1 ri dal punto cli vista igienico. 1l rch . Méd. . B elges, iuar. - lt. I 11cQUÉ . L'ayiazione sa nitaria. - DE :à10NIE. Radioterapia delle affez. tubercola ri. G-iorn. It. Mal . T'en . e d. Pelle, apr. - Resoc. del XX Congr. della Soc. Ital. di Dermat. e Sifìlogr. A ·r cll . Patol. e Clin. M ed. . apr. - L. FERRA~l\l:~I . Sindr omi ipofisarie. - r,. FONTANA. Globulina e albumina. nella R. F. ALZONA. Spasmo delle vie biliari e genesi della bile bianca. C. BAtllSETrI. Calorimetria in clinica.

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Indice alfabetico per materie. Afasia motoria da ferita a l piede della Pag. 787 terza frontale . . . Alizarina : prova dell' - nello ~puto tu)) 781 bercolare . Anestesia della mano : metodo semplice )) 794 di . . . . . . . Aneurisma traumatico t1ell'iliaca esterna )) 776 )} 794 A~cessi : trattamento . . )) 787 Bibliografia . Dispensa, dal .serviz·lo : E necessaria ivna intet·p retazione auteritica dell'wrt . 4 del R . D. 27 rnaggio 1923 clrça, i rimedi g iuridio-i nei casi di - . . . . . . Oronaca del movirne1ito profe.ssio1;,ale .

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796 797

I stillazioni intratracheali nella cura della bronchite fetida e della gangrena polmonare . . • • Medici condotti ferroviari .

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771 795

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Roma, 1924 -

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Neuromi di cicattizzazione d.i piccoli rami nervosi : infiuBnza sulla patologia Pag. 786 degli arti e dei visceri . Osteiti piccole del cranio rilevabili con la )) 793 radiografia Osteon1i sjmmetrici ùei mascellari Sl1pe)) 793 riori o~tetricia e ginecologia : <·onrunicazioni )) 78Evarie Scnrlattina: propa~azione per mezzo del )) 79-1 latte . )) 793' Scoliosi : tra ttame11to )) 794 Tonsille : fisiopatologia • )) 795 Tossina inestrua le . Tubercolosi polmona re e sistema nerYoso )) 784 vegetativo . ' 'eleni: azione ~ul sist ~DJà ncrvoRo cen)) 78:! trale L. .Pozzi, ed. resp.


PAGINA DELL' ,.\~l~11NISTitAZIONE

IL POLICLINICO

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Libero docPnte e 1° Aiuto nell a: Clinica delle> malattie nervose e men tali della R. Università di Roma

lYlalattie del sistenia nervoso

Prefazion~

e due capitoli del prof. GIOVANNI MINUAZZINI. • Intorno a questo nostro volun1P. ecco come si è testè espresso AUGCSTO MURRI:

benchè io non abbia avuto ancor~ il tempo da leggerlo tutto, n' ho viste ouJJameno tanta par•e per aver il diritto di sperare eh'esso servirà ad t'levare grandemente la coltura dt>i me.tiri italiani in qul'lla branca della Medicina moderna, ch'è la Neurologia, finora molto trasrurata . . . • • • . ». «

PARTE GENERALE. - Un volume in-8 di pag. VIII-352, edito in carta di lusso, nitidamente stampato, con 175 figure quH.si tutte originali intercalate nel testo più 8 tavole, fuori testo, a colori. - Pr~zzo L. 4 2. Per i no~t.ri ahbonati, franco di porto, J>er sole . . . . . . . . . . L. 3 6 PARTE SPECIALE: Sistema nervoso periferico. - Un volume di pag. 242, con 67 figure intercalate nel t~sto. - Prezzo L. 2 8. Per i nostri abbonati, franco di porto, per solfl' L. 2 4. 7 5 Prof. <ìUGLIELMO BILANCIONI, della R.. Università di Roma /

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ANNO XXXI

Roma, 23 Giugno 1924

Fase.

2o

fondato dai professori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO. Lavori ~riginali: T. ' 'enturi: Ricerca dell'eo:,,inofilia nella -.cabb1a. Osservazioni ~li~iche: O. Ber.tone : Degl 'interventi sul coledoco e sulla c1st1fellea per v1a lombare. - G. Nisi: Intorno ad un caso di litiasi bilia.re. N~te preventive! R. l\•I archesini: Sulla flocculazione. Dtsc':'ssioni e polemiche: L. Ferrannini e G. Galli: L'ereditanetà nelle malattie cardio-vascolari. Sunti e rassegne : UROLOGIA: Legueu e Fraf1drin: L'enen-azione del rene. Hinman-Morison: Studio comparativo delle alterazioni circolatorie nell'idronefrosi, nella tubercolosi ren~le e .nel ~ene .Policistico. DuYergey : L'anestesia r~~1onale in ch1rurg1a rena.le. G. Giuliani : Sulla guarigione delle ferite del bacinetto r enale Cenni bibliografici. · Accad~ie, Società med~che, Congressi: Il Convegno internazionale per lo studio demografico del cancro. - R. Accademia. l\Iedica di Roma. Società l\Iedieo-Chiruraica di Pavia. - Ospedale Civile di Venezia. e

E vietata di essi senza citarne la font,e.

1HIIUi ~t pr~pr1eta

rlseryau. -

/,a,

riproduzione di tavori pubblicati 'nel POLICLINICO e ia pubblicazione dei sun;'

LAVORI ORIGINALI.

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Appu.n_ti per il m ~dico pratic~: SE.MEIOTICA: Sull'ipoeccitab1htà. . del vestibolo posteriore nella meningite sierosa essenziale. CASISTICA: Contributo all'amiloidosi generale dell'uomo. - Il morbo di Hodgkin. - TERAPIA: Sul tratt~mento con l'insulina. Cura della gotta con il colch1co. Inconvenienti provocati dai comuni medicamen~i. NOTE DI MEDICINA. SCIENTIFICA: Il fattore ipO· fi sar10 nei processi mestruali e i suoi rapporti col corpo luteo. - PosTA DBGLJ ABBONATI. - VARIA: Il caduceo di :Y1ercurio ed il bastone serpentario di Esculapio. Politica sanitaria e giurisprudenza: Questioni pratiche. Nella vit~ llrofessionale: IGIEN E sociaLE: La profilassi delle malattie veneree nell'esercito. Concorsi. Nomine promozioni ed onorificenze. ' Profili: Brown-Séquard. Notizie diverse. Indice alfabetico per materie. •

R. I STITUTO DI STUDI SUPERIORI E DI PERFEZIONAMENTO IN FIRENZE. CLINICA DER:\IOSIFILOPATICA diretta dal prof. CELSO PELLIZZARI.

Ricerca dell'eosinofilia nella seabbia per il dott. TOMMASO VENTURI, assistente straordinario. Pare che in America, più cl1e in altri luoghi, lo studio della scabbia, dal punto di vista generale i11ter110 abbia interessato quasi quanto dal punto di vista cutaneo. ~ei loro scritti infatti s i trova110, da circa ce11to anni, ricerche sulla presenza di alburnina nelle urine in detti ammalati. Nel pri1110 tempo pare ve l a trovassero, finchè, ricercatori posteriori non l'attribuirono a reagenti speciali che eran.o stati adoperati per tale ricerca . Dopo le urine, ·m olto dopo però, nel 1909, per opera · di Schamberg e Strikler fu preso in esame il sangue e l'attenzione si fermò sul comportamento d egli eosinofili, che f~ trovato alterato nel senso di una ipereosinofilia. Si sa come gli eosinofili nel sangu e siano fluttuanti, tanto da poter leggere cifre differenti date come normali. ~folte sono le malattie . e . le dermatosi che possono dar e 11n aumento di eosinofili, e que-

sto, specie in dermatologia, ha un valore maggiore, tanto che c'è stato chi nell'eosinofilia 11a volt1to trovare il segno patogno·r nonico quale carattere differenziale per alcune dermatosi. Per citare le medie massime rico.rderò Tiirck cl1e trovò il 14.33 ~lo i1ella scarlattina; Goluboff il 18 % nell '.asma bronchiale; Darier il 61 % nella lepra, e per ricordare la media più alta n ominerò Loewit, cl1e riscontrò 1'80 % nelln. let1cemia. :Jiaggiore interesse può avere con l'eosinofilia della scabbia, la cos1 detta eosinofilia parassitaria, cioè da elmintiasi. Quasi ogni tipo di elminti dà l'eosinofilia dall'ascaris lumbricoides (16 %) col Bucklers, alla tenia (32 %) col Meyer. Uguale interesse può avere quella del prt1rigo, · in genere, per il quale da Canon ... i dànno le medie del 10 e dell'll ~6 . Le ricerche, nella scabbia, non nl1merose, sono state ripetute u11 po' dapertt1tto, e, per quanto semplici, pl1re han110 lasciato adito ad ulteriori. ricerche per risultati contradittori avuti. Non ho creduto del tt1tto sceYro d i11teresse ricercare appunto l' eosinofilia nella scabbia poichè, riscontrandola costantemente e potendo. dimostrare cl1e essa dipende da uno stin1olo meccanico esterno, quale il grattamento o 11 er a ssorbi111ento diretto di tos-sine de11·acn1


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lL POLICLI:r\lCO

ro, s i potrebbe addivenire alla spiegazione ·della formazio11e deg·li eosinofili tanto dibattuta se di natura istiogena o mielogena. Ne ho esaminato il sangue di centocinquantn.. Gli strisci, li ho fatti prima di qualsiasi trattainento, lJregando gli ammalati, che fossero tornati dopo 15 g ior11i dalla Cl1ra, appunto per ve cl ere se differenza ci fosse d l:trante la ·m alattia ed a guarigio11e avvenuta. Purtroppo però, quando gli ammalati stann o bene, non si fa·nno rivedere dal medico, per cui, dei 150, solam ente 39 ho potuto rie·saminare e nat11r.alme11te non tutti alla stessa distanza dalla fine della cura. È in\1tile che aggiunga che la diagnosi di scabbia era sicura, anche per contr·ollo microscopico , per quei ca:si non sufficientemente appr.ezzabili, al solo esa111e clinico. Dò uno specchietto dei risultati che ho ottenuti: nella prima colonna è il numero degli eosinofili trovati; nella seconda, in quanti ammalati tale nu·m er.o è stato riscontrato; nella terza, a quanti ammalati, su cento, si può trovare lo stesso num·ero; nella quarta, il tempo minimo e massimo da qt1anto erano ammalati, espresso in giorni. Eo~i-

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XXXI, F ASC. ;2j J

Percentuali piuttosto alte si riscontrano invece nelle medie che rispondo.no quasi alla norma, cioè da 2 a 3 eosinofili per cento, co11 ·u na medja massima del 23.4 % ed una mini1n.a del 18 %· Una certa rispo11denza invece 110 trovato col tempo d.a quanto erano ammalati, per cui se è vero che in qualche caso sono bastati ancl1e po.chi giorni (12) per determinare (ammesso che sia la scabbia che li determini) 12 eosinofili per cento; nelle medie basse di O, 1. 2.3 % non si sono oltrepassati i trentacinque giorni di malattia, mentre per le alte si arriva anche a 70 giorni. Gli esami rifatti a cura espletata e guarigione sicura, per quanto non numerosi, pure, credo che dimostrino chiara·m ente, come questa non influisca affatto sull'eosinofilia, poichè nella massima parte dei casi (25) è rimasta inalterata, in confronto di pochi (4) n€i quali è au1nentata e dei rimanenti (10) nei quali è diminuita. Concludendo quindi mi pare che, a parte r1uale po.s.sa essere il meccanismo di produzione dell'eosinofilia (o m eccanico., per prurito o grattam.e11to, o chimico biologico, meno probabile; per azione diretta dell'acaro) la scabbia. non determina con costanza, · nè co·me nun1ero. di casi, nè come percentuale, l 'eosinofilia. I risu}tati che 110 avuto nei casi riesaminati portano a due ipotesi: o l'eosinofilia preesisteva alla scab1:>ia, per cui cessata questa quella è rimasta inalterata, oppure l'eosinofilia determinata dalla scabbia dura a lungo oltre il male, per cui l'ammalato andrebbe saggiato a diverse scadenze. Notando p er ò l'incostanza dei ·rapporti fra scabbia ed eosi11ofilia tanto durante che dopo l ' infezione si p11ò forse pensare che questa si·:l piuttosto legata all'organismo stesso, per cui l'acaro od il grattamento non sono che 1 0 stimolo accidentale per la sua determinazione.

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Totale ritorni

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Co111e si vede dal suesposto specchietto pur non potendo negare una ipereosino.filia non :!li p nò concludere che essa debba proprio addebit arsi alla scab'bia. Negli scabbiosi ho riscont rn to, per cento, tanto zero eosinpfili, quanto dodici; da ciò chiaramente risulta che l'acaro, (l{t per sè stèsso od jl prurito ed il conseguen1e grattamento che ne deriva, non sono, per questi casi almeno, gli agenti specifici dell'eos inofilia. f! da notare ancora che la perceninale di questi termini estremi è molto bassa ù a. : 3. 2 ~~ ad 1. 2 %.

LE1"'TERATURA. G. PISANI. Sulla eosinofilia pleurica. Haemato-

logica, vol. II, fase. II. FAVRE. L'adénie éosinophilique prurigène (Pritrigo linf aderiico di DUBREUIHL). Annales de Dermat. et Syph., settembre 1918. G. I. 1918. MORET.. CHABANIER. Eosinofilia nelle prostatiti. Soc. Biol. Paris, vol. 74, pag. 948. G. I. 1915, pag. 345. Contribuzione al1o studio della reazione eosin.ofi,la istiogena cutanea. G. I. 1922, pag. 179. Eosinofi,lia, suo valore dal pun~o di vista della diagnostica dermatologica. G. I. 1907, pagi-

ne 622. Eosiriofilia sanguigna nellci nialattia di RP·~klirig Jiauseri. Com.p . -Rend. Soc. Biolog., 8 dice·m bre 1906, G. I. 1907, pag. 387.


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Eosi11?filie mieloidi. Société de Biologie 24 feb. ,bra~o 1996, G. I. 1906, pag. 470. ' L eosinofilia sanguigna e cutanea nella dermatite di Duhring e nel pern;{ìgo. G. I. 1904,

pag. 358. Arch. of dermatologie and syphilif vol III 1921 . . Gazzetta degli Ospedali e delle Cliniche n 34 1921. , . ' H. LASSY . . La 'l)aleur de r éosinophilie en dermatologie. Revue de Médecine. BAGNOLI. L, eosinofilia nella scabbia. G. I. 1923. t

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OSSERVAZIONI CLINICHE.

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OSPEDALE CIVILE DI VENEZIA

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II Primario: Prof. D. GIORDANO.

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DIVISIONE CHIRURGICA

Degl'interventi sul coledoco e sulla cistifellea

· per vi a lombare.

PRATICA

805

ne di questo quesito basandoci su dati anatomici e clinici, e sulla tecnica operatoria che abitualmente vediamo adottata dal Prof. D. Giordano..

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La coledocotomia retroduodenale per via lombare, - rivolta a rimuovere U·n calcolo , od un ostacolo qualunque al fluir della bile che si trovi in questa porzione del coledoco -, fl1 stt1diata particolarmente dal Wiart, che ci lasciò in proposito i risultati d ,accurate indagini anatomiche. Da queste emergono le seguenti norme di tecnica op eratoria: Essendo !,ammalato coricato sul fianco si11istro, nella posizion,e che gli si dà comunemente in chirurgia renale, si pratica una incisione diretta dalla 12a costola cl. (apice), alla spina iliaca anterior superiore d. Si va anzitutto alla: rice~ca del rene che si solleva e si sposta sotto il margine costale della ferita manten.endolo. in questa posizi.one con una spntola ripiegata ad angolo retto. Si va alla ricerca della seconda porzione del duodeno (~ del pancreas che si spostano alquanto infuori, mentre all'interno, accollata alla colonna vertebrale, sta la vena cava. Osservando. allora tra d11odeno e testa del pancreas, si vedono alcune linfoghiandole, alcuni ra111i arteriove, nosi ed un ~ordoncino biancastro che })ar uscir fuori dalla testa del pancreas. Questo è il coled-0co: volendo, si può risalirlo per aggredire direttamente la colecisti che, co11 manovre molto prudenti, si riesce in talur1i casi ad asportare senza aprire il peritoneo. Questa via, a cagione delle difficoltà di tecnica che presenta fu respinta dal Rutier, dal Villar e dal Dalla Rosa. Pasanisi ne enumera gli svantaggi ed i pericoli, richiam.ando !,attenzione dei chirurghi specialmente sul fatto che si viene a raggiur1gere il coledoco attraverso · una apertura che pur essendo d,una certa ampiezza, è sempre insufficiente per la esplorazione completa di tutti i canali biliari extraepatici, specie se trattasi di persone con pannicolo adiposo e muscoli ben sviluppati. Inoltre le manipolazioni sulla vena cava e sull'uretere mettono a repentaglio l'integrità di questi e costituiscono perciò Ull grave pericolo._ Giustamente perciò il Pasanisi considera la ricerca del coledoco per via lombare più come uno studio anatomico cl1e come un efficace mezzo di terapia cl1ir11rgica.

Dott. CARLO BERTONE, assistente. . La relativa facilità che vi è, di scambiare 11n ,idrope vescicolare od una colecisti ingros-sata, con -parete tesa per la bile o il gran numero o la mole dei calcoli contenuti, con un rene d. ·cistico o con un turno.re del rene stesso, giustifica la proposta avanzata or è quasi un trentennio da vari chirurghi, di intervenire per via lombare anche sulle vie biliari, allorchè si è incerti se una data lesione riguardi il rene o la vescichetta, oppure quando si hanno buone ragioni per ritenere che entra·m bi questi visceri sieno ammalati. In questi ultimi anni, a cagione dei perfezionamenti introdotti nei mezzi d'indagine clinica, e oon !,aiuto dei raggi X, la diagnosi differenziale tra lesioni renali e lesioni colecistiche riesci assai più facile di quanto non fosse in precedenza; perciò i chirurghi furono sempre meno propensi ad impiegare la via lombare per intervenire sui dotti escretori della bile e sulla cistifellea, in considerazione. delle difficoltà e dei pericoli eh 'essa talvolta presenta. Alcuni anzi la esclusero del tutto dalla loro prati.ca. Così il Tuffier, jn un primo tempo acceso sostenitore di questa via, che egli considerava utilissima per raggiungere la porzione retroduodenale del c·oledoco, non nutrì poi, col volger degli anni, Jo stesso' entusiasmo. Ancl1e il Kel1r scrive (1913) che nei casi in cui egli anzichè il rene trova la colecisti am·m alata, non esita a chiudere -la ferita lombare, e ad apri.re dallo innanzi il perito.n eo per asportare l a vescichetta. È adunque la via lombare del tutto da escludersi nella chirurgia delle vie biliari? O vi * ** sono dei casi, sia pure molto rari, in cui essa In soggetti magri si può talYolta asportare può rendere qualche servigio? Noi ci propo- per via lombare una colecisti che, pel suo voniamo di recare t1n contributo alla ric:oluzio- 1ume faccia sporge11za sotto la sierosa pnrie-


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POLICLI~ICO

tale, e cruesta manovra riesce allora agevolmente senza che vi sien difficoltà di tecnica così notevoli come ne presenta la coledocotomia retroduoden a l.e di cui abbiamo sopra eletto. A conferma di ciò noi citiamo brevemente la storia clinica di un 'operata di colecistectomia per via lombare dal Prof. D. Giordano. 9289. V. Angelica, di anni 62, da Lonigo, casalinga. Entra in Divisione il 28 settembre 1919.

Due gravidanze a termine, con parto regolare. Nessun .aborto. Operata a 39 anni di isterecto·m ia vaginale per fibromiomi uterini m t1ltipli. Riferisce cl1e pochi giorni dopo l'isterectomia in seguito ad insistenti sforzi di vomito era stata -colta da un vivo dolore r.l fianco d. dove avv.ertì subito la discesa di un corpo che essa ritenne il rene. I dolori intensi scomparvero in breve, per lasciar posto ad altri più tollerabili , a sensazioni di peso e di trafittura all'ipocondrio d. che ricomparvero di quando in quando durante le marcie o le stazioni erette prolungate. Da parecchi a ·n ni viene colta, a periodi di ,,aria durata da febbre che non supera i 38°, senza brividi e senza speciali sofferenze. F11 curata con medicamenti interni, senza alcun vantaggio. Nei tre mesi precedenti il suo ingresso in Ospedale, si sono. acce11tuati i distu rbi dolorosi cui sopra si ac·c·ennava, è ri. comparsa la febbre , la paziente è divei1tata magra e pallida. Dal 20 settembre 1919 è però sfebbrata. Non fu ·m ai itterica. S. P. - Soggetto di costituzione gracile, nutrizi.one scadente, colorito pallido tipo. nevropat1co. Al momento della visita è apirettica. Negativo l'esame dei visceri toracici. Addome pianeggiante, trattabile ovunque fuorchè all'ipocondrio d. do.ve palpasi una 'massa oblunga verso il basso, eh.e arriva a livello dell'ombelicale trasversa. e cl1e in alto si spinge sotto l'arcata costale, continuandosi con l'area epatica; detta massa ha una superficie liscia, dura, discretamente dolente, poco mobile e poco ballottabile dalla regione lombare. ~on si palpa il rene sinistro. ~rine limpide, acide, d. 1010. Tracce di .a lbume, glucosio. assente. Urea 21.60 per mille. Orina dei due reni ricavata col separ atore vescicale del Luys: a destra: abbondante (50 em e. in un' ora circa), limpida, colorata spic~a~a:r:riente in bleu dieci minuti primi dopo Ja 1n1ez1one sottocutanea d' indacocarminio. Urea 6.40 per mille. Sedimento costituito da qualche cellula epiteliale vescicale, no.n pus, non cilindri, scarso detrito amorfo. A sinistra si ra-c colgono solo 5 eme. di orina to!bidiccia, a~pena colorata; urea 9. 7·0 per mil~ e. Ne~ sedimento grande quantità di globul~ rossi, scarsissimi cilindri ialini tappez . . zat1 da cellule grosse, frammenti di cilindri granulo.si, non pus. Si giudica trattarsi di nefrite sinistra con rene migrante d. e si decide l'intervento. 29 settembre. lVIorfio-scopolamino-.eteronarcosi. Incisione lombare d. Il rene appare vagante, abbassato sin n ella fossa iliaca e mobile sino alla colonna ver tebrale.

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XXXI, FASC. 25)

Si palpa a ttraverso il pe~·iton,eo la colecisti e1~orme1nente ingrossata. Si pratica perciò tl11a

piccola ap~rtura nel peritoneo parietale e ~i Titssa fuori per questa urict vescic lietta bilia re che è del vo lunie di una grossa melan~ann. La sua tensi~ne non pe1·mette che sia afferrata con le pinze per cui si pratica una apertura nel fondo, dando esito ad un liquido color caffeario, contenente vecchi gritmi cruorici. Dopo di ciò è possibile afferrare la colecisti stess a., e. distaccarla dal fegato, prepararla sin s1tl cistico , .che -yie.ne. ~eaato pre-yia legatura separala d ei v asi cistici. La vescichetta viene asportata, il 1noncone cistico fìssato . con un P'!l-1'}-to di sy,tura all'angolo superiore dell'inCl Stone peritoneale, che vie1ze chiusa cori due punt~, la.sciando solo un pertugio per il passag gio di itno zaffo di gar:.(l portato contro il moncone cistico.

. Il rene vagante viene ql1indi preso, decorticato e fissato. La colecisti asportata contiene tre calcoli, del v·olume di un ' avellana. Indi si espone, con incisione lombare sinistra il r ene di questo lato. Esso. pure è piccolo ·mobilissimo, più piccolo a11cora del destro' con u11a depressione apparentemente cfcatriziale al J)Olo superiore, nella sup erficie anterio.re. Non si palpano calcoli. .L\.ncl1e su di esso ~i pratica la n.efrop.essia. Si prende un frammento della corteccia in corrispondenza della de1)ressione per l'esame istologico. Sutura, lasciando un piccolo zaffo al polo inferiore della ferita . Proctoclis~ . con sol. fisiologica regolata in mod·o che si introducano nel retto circa 3 litri di liquido n,e lle 24 ore. 3~ settembre. Condizioni generali gravi. Polso ipotesoJ frequentissimo , lieve cianosi : iniezione endovenosa con un litro di sol. Schiassi. Iniezioni eccitanti. 1° ottobre. Vomito biliare : lavatura gastrica. Condizioni sempre gr.avi orine scarse torbide . ' ' 3 ottobre.· Si rinnovano gli zaffi. Condizioni pressochè invariate. 5 ottobre. S.i nota un lieve miglioramento. Orina un po' più abb.ondante·m ente. 7 ottobre. Si rimuove lo zaffo lasciato contro al moncone -ci.stico. Ferita lombare destra suppur.ante all'estremo superiore. Guarigione p er pr1ma dal lato sinistro. s .o.n o insorti fatti dj bronchite catarrale diffusa. 1° i1ovembre. I fatti bronchiali sono notevolmente ·diminuiti di intensità. Ferita lombare destra detersa, grandeggiante. Condizioni generali buon.e. Esce dall'os_pedale guarita il 16 dicembre 1919. Esame istologico ·della parete colecistica: abolizione del piano ghiandolare eh.e fu sostituito da un connettivo. fibroso compatto o da un connettivo un po' lasso .e ricco di nidi di cellule d' infiltrazione. Diagnosi: colecistite fibrosa cronica. Nel fra·m mento renale asportato si osserva qualche raro cilindro ialino nei tubuli contorti. Lieve nefrite paren-chimatosa subacuta. Esame colturale della bile: negativo. Trattav.asi adunque in questo caso d'una donna già a vanti n.egli anni, cla molto tempo soffer e11te di dolori all'ipocondrio d. ~on vj


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[ ..\~~o XXXI, FASC. 25]

SEZIO!\E PRATICA

erano però i segni ben evidenti d'una colecistite calcolosa. Si trovava bensì nell'anamnesi una febbricola inter1nittente di origine assai oscura, non traccie però di ittero, nè turbe gastriche o a carico del pancreas. Solo negli ultimi mesi precedenti il suo ingresso in Ospedale s.i era verificato un progressivo .d eperimento, cl1e fu posto in relazione con le lesioni renali rivelate dal separatore :vescicale del L11ys. Poichè il corpo mobile che si pall)a va nel lombo destro appariva come il rene di questo lato, 1'intervento prefisso era una decapsulazione renale bilaterale seguita da nefropessia. Invece, praticata l'incisione· lombare d. il chirurgo trovò oltre che un rene ammalato e mobilissimo, ancl1e una colecisti voluminosa, con pareti no.tevoln1ente distese. Per aggredire quest'ultimo viscere non fu necessario d'impiegate alcuna delle complicate manovre che son richieste dalla coledocotomia retroduodenale per via posteriore. La colecistecton1ia riuscì con :..ina certa facilità. Per precauzione non si rincl1iuse del tutto il cavo peritoneale : fissato il moncone del cistico all'angolo superiore della breccia peritoneale, attraverso questa, si condusse, sino a contatto del suddetto moncone un drenaggio in garza. Questa manovra si dimostrò molto utile: nel periodo post-operatorio, che non fu dei più regolari, insorgeva là dove si stabilì il drenaggio lina cospicua suppurazione dovuta con tt1tta probabilità ad un'infezione partita dal moncone del cistico, la. quaJe a ventre del tutto chiuso avrebbe anche potuto determinare conseguenze gravissime. La coltura della bile rimase sterile. Di questo fatto, cl1e si verifica con una certa frequenza, pur esistendo realmente un 'infezione nella vescichetta biliare o nell,ambiente pericolecistico, noi ci siamo già occupati in un precedente lavoro ed a questo rimandia·m o il lettore (1). -l(·

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807

che possono presentarsi ad un chirurgo durante un intervento sulla cistifellea? Come comportarsi se esiste una fistola che unisca la vescichetta o il coledoco con un tratto qualsiasi del tubo enterico? E poichè, come dimostraron le ricerche recenti di ni1merosi Autori spesso lo stomaco è patologicamente solidale con le vie biliari (aderenze, turbe nella fu11zionalità, ulceri) sì che la gastroenteroanastomosi è, non di rado, il necessario complen1ento della colecistectomia, come si può, per via lombare esplorare con precisione tutto questo viscere, in mo·d o che non esistano poi dubbi od incertezze sulle reali condizioni sue? Come curare le ptosi epatiche? E come farsi un esatto concetto. sulle condizioni del pancreas, ~­ splorandolo semplicemente da tergo? :È noto con quanta frequenza le pancreatiti di grado più o meno acoent11ato, acute ..JJ cronicl1e, accompagnino le lesioni vesci-colari. Più di una volta è accaduto al prof. Giordano di dover aprire un ascesso del pancreas nel corso ai un intervento sulla colecisti o di dover resecare una testa del pancreas ingrossata e indurita per un processa di fibrosi cronica. Tutte queste considerazioni ci fan ritenere che la via lombare non debba essere in nessun caso preferita alla via addominale anteriore per intervenire s11ll'ap·p arato biliare. E ssa serve solo come mezzo di ripiego, ~ r1 circostanze eccezionali, vale a dire quando, per un errore diagnostico si sia scambiata Ì::i colecistite con una lesione del rene d.; se·m pre che le manovre d'estrinsecazione della colecisti dal cavo peritoneale non riescan nè n1alagevoli nè co.mplicate, e che si possa esclud.e re del tutto, in base a ll'anamnesi ed a lln accurato esame obbiettivo la p.ossibilità di lesioni a carico di altri visceri del ventre ed in particolare dello stomaco e del pancreas. In tutti gli altri casi, è miglior cosa, condizioni di asepsi permettendolo, seguire l a tecnica ado.ttata dal Kehr, eh.e non esita a rinchiudere la ferita lombare e ad intervenire sulla c.olecisti con uno dei tagli sulla parete ante. riore dell'addome, che comunemente si usano jn chirurg·ia delle vie biliari.

Consideriamo ora brevemente quali sieno gli inconvenienti e le deficienze della colecicistectomia per via lombare: Anzitutto l 'esplorazione del coledoco, dell'epatico e dei visceri viciniori non può in nessun caso rius-cire completa per questa via, nè dà dei risultati esatti quali si hanno allorchè si interviene aprendo il peritoneo dallo innanzi. Come si può, inoltre, attraverso t1na breccia praticata nel lombo destro provvedere a t utte I.e complicanze

sulle v ie biliari. Rivista veneta di Sçienze Mediche, a. 1900, vol. 33 (pag. 214). PASANISI E. Chirurgia delle vie biliari. Unione

(1) cc Il content1to batterico della cistifellea infiamn1ata messo in ranporto con alcune questioni di chirurgia dellè vie biliari» . Rivista di Chirurgia, 1923, fase. IV, ·ed. CavaJleri Como. •

tip. ed. Torinese, a. 1912 (pag. 296). BORGHI M. La litiasi biliare. Milano, Tip. Sironi a. 1921 (pag. 281). l\1oNoo' e VANVERTS. Trattato di tecnica operatl)ria. Soc. editrice libraria, l\filano, ·ed. 1906, vol. III, p. 6.

BIBLIOGRAFIA. GIORDANO D. Chiritrgia renale. Ed. Unione tipografico editrice Torinese, a. 1898 (pag. 52). DALLA RosA. La tecnica gen,erale delle operazio11i


808

I.L POLlCLl!\ lCO

LEJARS

F. Cholecystectomie par voie lorribaire .

Bt1ll. e Mém. de la Soc. de Chir. de Paris, 1898, vol. XXIV, p. 185. REnO UL. Cholecystite cale. suppurée . Cliolecisto-

stoniie par voie lombaire. Bull. e m ém. de la

Soc. de Chir. de Paris, 1895, vol. XXI, p. 398. T UFFJER.

Choledocotomie par voie

lombaire.

Bull. e Mém. de la Soc. de Chir., 1895, vo1. XXI , p . 388. KEHR H. Chirurgie der Gallenwege. Net1e Deutsch e Chir., vol. VIII, a. 1913.

Intorno ad un caso di litiasi biliare. Dott. GINO NISI. Il caso clinico che forma oggetto della prese11te pubblicazio.ne, offre qualche interesse sia per la sua rarità; infatti la letteratura relativa è assai scarsa, sia per la strana sintomatologia con la qua le si è present'ato e si è svolto. Trattasi di una donna: O. S. , di 61 anno di età, <!oniugata, nove figli viventi e san1. Nulla sul gentilizio e nessun dato importante da rilevarsi dall'anamnesi remota della pazi-ente. Mestruò a quattordici anni. I tributi mensili furono sempre regolari fino all'età di ci11q11antanove anni, periodo in cui ebbero il loro termine. Il soggetto dichiara di essere stato benissimo fino all'età di trentatrè anni. Attraversò in quell'epoca un periodo di disturbi gastrici, ch e, stando alle sue affermazioni, do.vr ebbero· ritenersi quale esp.o nente di lLna forma cli speptica df non grave entità. -Cn anno circa prima degli eventi che f ormano ogg.e tto della .presente nota, l'ammalata comir1ciò ad avvertire diminuzione spicca ta di appetito, senso di pesantezza e di dolore gravativo a t11tto l'epigastrio, e all'ipoeondrio ò€stro, dove soprattutto nel punto di Flemming, la pressione riusciva assai dolorosa. Spesso pirosi e S·en so di nausea: talvolta vomito, che fu sempre rappresentato. da residui alime11tari. Lingt1a arida e impatinata, alvo stittico. Tt1tto ciò autorizzava logicamente ad ammettere che ci doveva·m o t rovare di fronte ad l1n caso di calcolosi delle vie biliari, tanto più che negli ultimi tempi si era aggiunta anche una lieve tinta subitterica. Nel fratt empo però la donna andava sensibilmente deper en do, ed allora sia per questo nuovo stato di cose, che and.ava ogni giorn.o più intensifi·candosi, sia per i dolori ed il vo mito che si fac evano sempre più frequenti, fu deciso ·di fare internare l'ammalata in una Clinica, anche per stabilire se, oltre, o al di f11ori di l1na calcolosi delle vie biliari, ci trovassimo di fronte ad un fatto neoplastico. Nella Clinica ft1 sottoposta a diversi esami r a diologici, senza che si riuscisse mai a stabilire la presenza di calcoli n.e lle vie biliari ; m entr e invece i reperti furono tali da far propendere i curanti per una forma neoplastic a dello stomaco. . In tali condizioni la paziente fece ritorn o alla propria abitazione nel settembre 1922. Nell'ottobre successiv.o fui chiamato· d'urgenza presso l'ammalata, che era stata passiya di 11na gravissima enterorrag·ia. •

[ANNO XXXI, FASC. 25]

Trovai la donna pallidissima, con polso filiform e, in condizioni gen erali gravissime. Dato qt1esto stato, senza dilungarmi per il mom ento a ricercare le cause di questa nuova sintomatologia, cercai di prodigarmi in un efficace e rapido pronto soccorso. Feci difatti collocare l'inferma in decubito dorsale, ·a testa bassa, praticai la fasciatura compressi~a degli ar.ti,. somministrai eccitanti per via ipodermica e iniettai della gelatina allo scopo di favorire la coagulabilità d.el sangue. Mancando il i1ecessario, date le disagiate condizioni del luogo, non potei in nessun mo.do per il momento praticare l'ipodermoclisi. Cercai quindi di immobilizzare l'intestino con ripo.s o assoluto, con la nessuna ingestione di ali·m en. ti, e con somministrazione di oppiacei. Le condizionj minacciose della paziente migliorarono in breve. A quanto riferì l' ammalata l'emorragia fu precedutà da dolori violentissimi estesi a tutta la regione dell'ipocondrio destro, accompagnati da conati di vo· mito. Veniva ora il momento di ricercare le cause di una simile e·m orragia, che, molto probabilmente, doveva esser.e in relazione con le condizioni morbo.se, che già da tempo travagliavano la paziente. Si sa ehe ogni emorragia intestinale deve la sua origine a lacerazioni dei vasi della par ete dell'intestino e molti possono ,essere i fattori causali. Può tratarsi di fatto meccanico, corpi estranei ingeriti, traumi esterni, masse stercoracee indurite o qualsiasi altro co.r po (caleoli) duro o scabroso che venga a ledere la compagine intestinale. Può essere determinata da lesioni a carattere caustico per ingestione di sostanze toss,iche. Può essere conseguenza di p arassiti (anchilost·oma duodenale), di speciali infezioni discrasiche (scorbuto, malaria). Può essere prodo.tta da emorroi~i interne, tumòri del retto, ed infinè può essere esponente della serie delle lilcérazioni (ileotifo, dissenteria, _ tubercolosi, ulcera duodenale semplice) . Scartai a priori che la lesione av.esse la Slla origine in ingestione di ·sostanze caustiche o corpi estranei. duri, bastando la sola anamnesi a delucidare questo punto.. Anch.e la ipotesi che si potesse trattare di speciali infezioni discrasi<!he era senz'altro da eliminare, la donna non fu mai malarica nè af!etta da scorbl1to. Continuando nella differenziazione delle cause n.on si tratta va di soggetto emoroidiario e neppure affetto da anch ilo.stomiasi. Quindi n on rim.aneva che ventilare l'ipotesi che si potesse trattare di una forma ulcerativa o di un corpo q11alunque duro e scabroso ehe nato nel1'intestino o altrove cercava la sua uscita. Anche per le ulcerazioni era da scartarsi e la dissenteria e l'ileotifo e la t11bercolosi. I


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SEZJONE PRATICA

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Per esclusione quindi la diag·110 i oscillava litro misto a scar se feccie ). In mezzo ad esso fra un'ulcera se·m plice duodenale od un'ulce- trovai u11 corpo ovoide durissimo, del volume razione qualu11qu.e prodotta da llll age11te mecdi una gro.ssa noce, e potei constatare che si canico formatosi nell'intestino o altrove (caltrattava di un calcolo biliare di natura -cocolo). lesterinica, eh.e veniva ad un tratto ad illuVe11e11do a parlar.e dell'ulcera duodenale in minarci sulla vera causa (iell"enter0r1. u~1a 3i genere, quale ne è la causa dirBita? era dunque invero formata un'ulcerazione nelGli al1tori ce ne adducono numerose e sono l'intestino, ma di natt1ra molto diversa a i11 parte discorcli fra loro.. In ogni modo laquella di una semplice ulcera ·duodenale. scia11do da parte le ulceri embolicl1e (del reLa ·m alata era stata portatrice di un calsto rarissime) e le trofiche e nervose, tutti colo, che per la sua forma e per la sua granpossiamo ammettere che la causa principale dezza non poteva che essere annidato nellt1 dell'ulcerazione è una stasi prolungata alimen- cistifellea. Successivamente e in consegt1.enz<L tare nel bulbo duodenale, sia che si tratti dell'irritazione prodotta dal calcolo, si eranu di spasmo pilorico, s.ia .che si tratti del così stabiliti d·ei fatti di peritonite circoscritta ed detto inginocchia:rr1ento. dell'angolo superiore. avevano portato il saldamento della cistifellea namond considera questi due fattori im- ad un'ansa intestinale. Più tardi anc.ora il portantissimi per la formazione d.ell 'ulcera. calcolo aveva determinato una necrosi da deDice che lo spasmo pilorico pern1ette il piì1 cubito, nella zona della cistifellea dove, provdelle ''olte lln passaggio di sorpresa del chi- videnzialmente per l'ammalata, si erano in u10 Llello stomaco versa il duodeno al principrecedenza stabilite delle aderenze con le anse pio dell'ingestione alin1entar.e; poi passata la intestinali. sorpresa lo spasmo si prod:Uce, e c1t1csta porQuest'ulti1no fatto, se aveva impedito la cazio11e del chimo, mancandole l'in1p ulso della duta del calcolo nel cavo peritoneale con tutte Yis. a tergo per il fatto della cl1ius11ra pro.- le sue tragiche consegue11ze, non aveva potuto 1nng·ata del piloro, e non essendo d ' altra parte evitare che i1el tragitto della zona necrosatasi considerevole da provocare peristallismo dt10- si trovasse 11n vaso : dei1ide l'enterorragia. denale, l'istag11a contro la valvola J>ilorica, vi Intanto, ~ttraverso la fistola cisto-euterica, crea una duodenite e poi un ulcerazione, so- la dorina, senza alcun bisogno d'intervento pra tutto sul versante duodenale del piloro. era ril1scita a liberarsi del su.o pericoloso maL 'inginocchiamento è considerato da Ra - lanno; e dopo l1na degenza di circa quaranta mo11d lln fattore ancora più in11Jortante; esso, giorni non ir1terrotta da incidenti spiacevoli, secondo l'a11tore, si effettua in segu ito alla poteva tornare ad alzarsi e, sempre migliocadt1 ta d el piloro e dello stomél c·o cl1e fan tra- ra11do, a riprendere lentamente le sue normali zio11e sul bul!Jo e lo piegano al suo punto di occupazjoni. • riflessione superiore. Stando l e cose a questo È g·ià ora trascorso più di un anno e non punto, considerando la sintomatologia gastri- sola non ha più avuto disturbi e risentimenti ca presentata da.Ila paziente, data la frequendel male Sl1bìto, ma trovasi in floridissim~ za con la quale si presentano le lllceri duocondizio11i di sal11te. denali. che secondo certi autori costitufscor10 Ed io ho vo 111 to pubblicare questo caso, sia la n1età delle 111c.eri constatate, il dolore che percl1è gli esami, e mi riferisco sopra tutto a q11.ello radioscopico, non hann.o potuto ii1 talvolta l'inferma aveva accennato in mezzo primo tempo (mentre in vece possono essere alla linea ombelico-cistica, stando alla radiografia pl'aticata, che di·m o.strava 11no stomaco addirittura preziosi in casi consimili) portare leg·g·ermente dilatato ed un bulbo duodenale il peso della loro conferma ad una diagnosi ir1q·randito fortemente, si poteva concludere · che era stata intraveduta fin dal primo ·momento., sia per ricordare ancora una volta trattarsi di lln'ulcera duodenale da ristagno. Non ostante la cura sintomatica praticata e quanto possa ·essere provvjda la natura anla dieta rigorosissima, tre giorni dopo d'ur- che nelle forme appar.entemente più gravi. l\el genza fui richiamato perchè l'emorragia si mio caso credo che non vi possa essere alcun era ripetuta. Per quanto q11esta seconda ·emor- dubbio per ammettere che il calcolo si sia ragia sia stata forte (non raggiunse però la fatto direttamente strada all'esterr10 attra,rerim1)ortanza della prima volta) la donna si so un'ansa intestinale. Già da Wircl1o'v e da Fi edler si è fatto ostrovava in condizioni discrete; polso debole sì, servare ·che bisogna ammettere la perfo1·ama sempre fornito di 11na certa vitalità; le zione intestinale ogni volta che calcoli di una condizioni generali non erano allarmanti. Mi adoperai al solito a frenare l'e·m orragia notevole gTandezza penetrano nel! 'intestino e sono evac11ati, giaccl1è sembra essere appena ~d esaminai il sangue .emesso (circa lln mezzo 'J

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IL POLICLINICO

credibile ch e calcoli g·ròssi con1e una noce ed a11cl1e più (a parere di altri autori) possano aprirsi un cam·m ino attraverso. le strette vie biliari rimaste i11tatte. Questi caJcoli .a grandi dimensioni, secondo gli a t1tori su accennati, passan o attraverso fi-tole lentamente formatesi; com e deve essere jnfatti accaduto nel caso che ho creduto d overoso rendere di pubblicaziione. Casale di P a ri.

NOTE PREVENTIVE. Sulla flocculazione. Nota d el clo.tt. liINAT.DO MARCHESINI libero docente nella R. Università di Roma. Oggi si considera ·dai più l 'anafilassi come u11 fenomeno di 'flocculazione per rottura del·· l 'eqt1ilibrio co1loidale degli umori del c.orpo,, eq uilibrio che verrebbe a perdersi per cause trat1maticl1e, o tossichie o infettive. Questo equilibrio perduto produrrebbe lo eh.oc che non è altro che l 'insieme di reazioni • chimiche ed ematolog iche pro.d.ottosi bruscamente nell'animale con una sintomatologia allarmante di brivido, di dispnea, di cianosi, di vomito, di diarrea, di caduta rapida della pressione sanguigna ed ih molti casi di morte fulm1r1ea. Ciò però che più di tutto appare di importan. za in qt1esto squilibrio colloidale è l a si'ndron1e em atologica cl1e \:\ 'idal 11a cl1ian1ato colloidoclasia o emaclasia e sulla quale noi essenzialmente abbiamo rivolta la nostra attenzione, seg uendo l 'azione del siero di cavallo su conigli nella sua funzione emostatica in genere (p er cu i oggi vien.e adoperato in clinica), e nella possibile produzione dello choie anafilattico. .i\ vremmo così potuto consta tare che l 'iniezione di siero di cavallo n ei conigli produrrebbe i11 primo un sem.p Jice perturbamento dei col loidi ematici, facilitando una eno rm.e fuoriuscita di piastrine, in seguito a distr11zione delle emazie labili (cl1oc cellulare Capaczewski). Questa ·pi.astrinosi ri1chiam.er'iebbe ancora e1101~me numer o di cell11l e le11cocitarie, fra cui :=tlcune (clasmatociti ?) cl1e con la lor·o pronta plasticità servirebbero a trattenere e raggruppar e 1€ piastrin.e; finchè disfacendosi esse stesse concorrerebbero n ell'insiem e allo. sviluppo di fibronofermento (trombin.a ), .c he col fibr.o. nogeno d el plasma costituirebbero il f.eno111eno della coagulazione, nei vasi colpiti di emorragia. Q11esto fatto., che r ap.p resenta una vera ftocc11lazione, spiegh erebb e anche i fenom.eni anafilattici che possono intervenire, più · o meno appa riscenti a seconda dei distretti colpiti.

[ANNO

XXXI,

FASC.

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Il pro cl ursi di qt1esta ftocc ulazione potrà a\'venire per se.ari che elettriche (Copacze\YSki, Pesci); per azioni chimicl1e (Richet); per ca t1sa fermentative (Friedberger), ecc.; ma essa deve riguardarsi essenzialmiente dovuta ad alterazio1ie dei colloidi cellulari e conseguen.te loro · dìs truzion e. Cosicchè l o choc mortale avverrebbe solo q1Jar1do, oltre i glob11li del sangue, vengano col-

piti gli endoteli vascolari, specie quelli del cuo. r e (come risul ter ebbe dalle nostre esperi enze), che così mobilitati causerebbero per embolia la morte istantan.ea dell'an im ale.

DISCUSSIONI E POLEMICHE. L'ereditarietà nelle m~lattie cardio-vascolari. I o debbo solo .p•o che parole al ·Collega. Galli per chiudere la nostra discussione; giacchè il suo commento mi dà p·e.rfetta mente ragione e fornisce perfino la p1rova di come tre miei lavori srullo stesso· argomento - tra cui uno assai ampio e ~redo· e\Sauri,ente - sieno. stati da lt1i t1na volta condensati in dieci parole (articoli e preposizioni co.m p.resi) ed un 'altra volta con1 pletam e·n te so·p pr,essi, tanto da jndurre Sanvitale nel convincimento che sol·o· Galli a ' resse rtotato la ereditarietà sulle n1alattie di c1tore ed al ·rilievo de << la ritrosìa dei medici ad amm etteire generalmente l 'ereditarietà nelle m alattie della circolazione)), parole che il Galli sa che sonio di Sanvitale e q11indi inutilm en te dichiara di non avere mai scritte. Ed il p·rimo a. deplorare questo è stato proprio Galli scrivendomi n·el 1920, a proposito delle mie pubblicazioni : ,cc Peccato non le conoscessi p.rima: ne avrei fatto· utile uso. Sarà per una p.Tossima volta». Q11e1ste non son.o espressioni di banale cortesia, co·m ·ei ora il Galli vor.r.e·bbe fa.rle passare, ma sono l enJe a11tentico riconoscimento di un torto; ed io· ora non so se credere a GaIJi quando dice e dim-06tra di sap ere o q11a11do dice e dimostra di, non sapere. I~ soltanto per da;r J'imipresision-e di un po' .di ra gior1e anche per lui il Galli, dopo· di avere curiosa.mente p·o1rtaito la disc11ssione di p,r iorità tra Lancisi e me anzi che tra 111i e me, sposta poco abilmente - giacchè questo è il più di scr ed itato ornai tra gli a.rtifizì di polemica - la ùis.russione, ed esce a parlare della profi lasisi e deJJa c11.rai delle maJattie della circola zion·e, quale è attuata in America da oltre lln decennio, ci ò che è com.p leta.m ente fu ori del campo in cui disc11tiamo. lam·entando poi che jo con fon do « due fatti be n di stinti, e cioè lo studio del1'ereditari età c.o Jla profilassi delle cardi opatie » 1

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:\lai qu.esto g·1i dov eva servil'e p e.r Jag11nrsi che ir1 u11a sern1Jlice nota pole1ui ca , a l) ropo ·it.o dei Yi1 ieYi sull a e1·cditari età dell e 1n((fattie cartlio-va scolari, io, a lla indica zior1 e hibli ografica di lln Sll·O· lavoro , no11 trettamente attinente all,airgomento, n on abbia ag·gi unto il titoJo intorno alla profi,lassi ri el/ e 111alnffiP f>redita1.,i r• di cuc.rp e dei v asi! E }Jo i eg l.i , rh e n1rtt.e di fl'on te 1.e dtte st.ol'i e bibljog rafi cl1e s ttJ 1 · a.rg·o111·e.nto - la sua integ·rale del 190.6 e la 111ia del l~:?i stron.c ata naturalm e11.te di tutta quel la parte che non gli a vrehb·e potuto l)iù f a.r cn1 1cll1der c cl1e i du e br(1ni ,1,;e111brrt110 ricalcati r'lln o (il mio) su,ll' a1t,.o (jl . 110) - . r-i!>et uta111ente e ad alte g rida ~)rot est a el1e g· li 110 1nozzat o il titolo di ttn altro Javur o .·t ro11ca r1done cc lA seconda metà e Ja più im1101tante n, la quale inYece non solo no11 aYrebbe atti11e11za con l'argom ento e i1011 avl'ebbe alc1111a i1ni:»ol'tanza perchè l'ereditarietà deJl P cardiopatie è nell'e~ercito come it ella vita civile, ma non ·esist.e a ddiritt11ra n el lavoro dj Galli come ognuno . l)tl ò ved er e a pagin8 65 del « I)o lic lin ico » Sez. pr ntica del 1920. Potrei cosi riafferrn ar r che i 1a vori cli Galli sono meglio co11 osci 11ti P ricordati da, m e anzi cJ1p <i a lni steRRO, r confern1ar e quincli la mia di ag 11os i di sf ort unata an111esiri p·er ùife11d er e amichevoln1 e ute la '3lta buona repn tazione. ~la n on stia mo, uer caso 1• per co lpa 11011 rr1i n. arriYn ltdo a d c lle piccinPrie indegne cl rl gio1·n Hle ch e n e o pita. clf'i . l1 oi lettori e 1111 ! )O a11cl1 c di noi? E allora <..1ennitiva1m enfe: ba. ta!

Prof. LUIGI FE:RRAN N INJ ill C-<l l' icato per le Mala tt ie prorfe.· ~ i o nnli 11 Pll n R . U njversit A di N apoli .

* ** In ri spost:1 :

Se il lt· tt o re s j compiace di rivedere nel fascicolo 17 il nlio con1111ento a11 ·articolo del prof. F e 1 ran nini , co111parso nel fa.se. 12 LI i q li esto gior11alc, vj trova la dO<!umentazion·e obiettiva. st1ll.a 1)a se di brani non cc s troncati» , m~l esn ttnment e t ras ·ritti, chè il F. lla sollevato , irt ~ostanza, nn a se1nplice questitn ic J)e 1·so n<1l e. Ci t engo n ripetere (e il mio biglietto al F. ch e pg·li 1·i po r-ta 11na second a volta, e ch e lni11accin cl i d i\'e·n tare 11n doc11m ento di Stato, n e è anche 11n a prova) .a ripetere cioè che quando io ~c ri Bs i i rn iei lavori s ull ereditari t-tà .e s11lla profila $ i delle inalattie della circolazione, era ben lontana da mie ogni idea di far torto a cl1icl1essia degli a11tori - morti o viventi - che s i e r n110 occ nr>r ti dell 'argomento, e de i q11ali ne 1

cita 1o 11na Yeutina, t ra cui R un1mo e Ferr é11111in i, e F errannini so lo. l\1i h a cl11nq1L e stu pito, e forse a11cl.1e qualcl1e lettore, che il F. alla dis tanza di 4, dico quattro Hnnj, e senza m otivo o r ug·io11e a lcuna da p a r te i11ia , ve·n isse fuori co n ttn articolo, tant o singolare cli « compatimento », di « amn esia n, con dettami l.e tterari, li per li tira.sgre.diti dall0 st esso predicatore, ·8· c.oll afferrnazione, p1erchè non ho ricitato lui in un se.c ondo lav·O·r o, -ciò essere e< un malef atto scientifico in quanto fa il btlio artificialmente là dove vorrebbe portare llfl !)0 di ltlOe ». ~lf a che vuole cta rne j 1 F.? E gli h a pres o un 'occasione qualunq11e per u scir fuori col suo fatto personale. Che. c' entro io col Sanvitale? Questi . dopo 4 anni dal mio llltirn o lavoro, ha pubblicato 11n contributo casistic-0 all'er€·diltarietà car·diaca, che io ~on avevo letto prirn.a che il F. mi vi attirasse sopra l'attenzio r1.e. Qu esti esr1on·e· n el suo articolo del fase. 12 le cose, com1e se io av e.s:si .collaborato col Sanvitale, e testualm.e nte egli incornincia il suo scritto così: «E poi 11ropri o vera I a ri tro·sia dei medici acl ani m ett er e ger1el'a lm ente l' ereditarietà nelle mala.ttie della circolazione » co•m e ostinatarnente scriv ono Giovan ni Galli e Sanvitale? ». Lo strano si è ora, ch e i1ella oprastant~ r eplica il F . dice: « il Galli sa ch e dette parol e c.;ono di Sanvitale e quindi in11tilmente dicl1ia r ;\ di n on averle ;nai scritte » . Int1tilm ente? No , perch è era n·ecessario corregger e un' affermazione inesatta del F . e rr1ostrnre l ' i n s n s~ i stenza clella pos5ibile insinu azion e. Che il Sanvita.1 e si.a poi 1s tato in·dotto n.e l convi·ocjm.ento, com.e v·11ole il F. , st1lla b.a se del mio lavoro cl el 20, avere io solo os servato l'ereditariet à delle m a.la.ttie cardio-vasc-0lari, mi sembra anche forte . Il Sanvita1e non è - io penso così digit1no di l ette ratura , da non sapere cl1€ la q11estione d ell, ere ditarietà cardiaca è vecchia di secoli.' A parte poi il fatto che nel m io lavoro del 20, io richiamavo il mio precedente del ' 06 dove vi è la l.ett.eratura, nello stesso lavoro del '20 facevo - en passan,t - il nome di 7 r e1n.oti a11to.r~ (Morgag·ni, ecc. ) ch e avevano visto il ra,p porto ere·ditario in cardiologia. C-0me p11ò d11nq11 e di nuov·o a ffermare il F. n ella soprastante r.eplica, che cc solo il G::1 lli avesse notato rereditarietà. delle malattie di c11ore? H . Se io . avessi sanuto ch e il F . ci tiene a lt1nghe e ripetute ·citazioni, l 'avrei accontentato volenti.eri. Questa discu s sione h a rimediato in qualche modo a l cc maleifatto n. Le migliaia di lettori d el « Policlinico>> sanno oramai che ancl1e il F. ha portato t1n contributo 110

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allo ~ tu ùio · c1elr ereùi1 arie\à cardiaca, un ottimo co11triliuto certan1ente, ma parziale poichè rigual'dn le ste11osi initralicl1e congenite. E dico i)a rzi<tle, !)Oicl1è l'ereditarietà · cardio-vasale abbraccia. altri gru ppi più vasti, e cioè quello assai attuare clell'a rterioscler osi ereditaria, . isolato ùa I-Tucl1arù col termine es9ressivo di uol'lisnio ereditario, e j gru]Jl)i, i1on meno imt)ort3nti, da me de11.ominati 11uiocardismo e ertd f:·" ll rrlis1rio ereditri rio.

Nella soprastante replica il F. dice anche che io ho cc condensato i suoi lavoTi in 10 parole, al'ticoli e }1rep o izioni compresi» ; ma l'egregio collega i10.n deve dimenticare che nella. stessa storia bibliog·rafica io fui succinto a11che con gli altri, fra c11i il n1io 111aestro Baccelli , che vi figura con l1ndici parol e. Nè avev·o finora fatto il calcolo delle citazioni, numerando l e parole! Se s.i vuole poi essere com ,p leti, deve il F. inoltre con ide.rare che nello stesso lavoro jo lo cjto con Rummo , in maniera assai più diffusa che non per tutti gli altri, come il lettore pt !ò faciln1ente vedere nel fase. 17. Avrei ancora altre cos.e .a dire in risposta al F. , ma esse sta11no jn p·a rte nel mio commento del fase. 17, nè vale oramai la pena di fare un commento ùel commento. Il rumore è già stato troppo : much ado rt lJ 01lt n.otliing ! Ciò che r uò so ci disfare in questa discussione, e che dovreb!1e appag.are anche jl F. , si è il pratico e t1tile richiamo fa.tto Sl1lla ereditarietà e sulla profilassi d elle malattie della circolazione. Pr<1f. G1ovAN~1 GALLl (I ,ecco). =====--~====~--~-·~=====--~~=======~=====

In&eres8ante pubblicazione :

Doti. Prof. Francesco Valagussa

~fe~ii~~tt~~~a eFa;rii~~ri:te:~~

Preyentorio p er lattanti~ «Emilio l\i1araini » . i\Iedico PriTrulrio dell'Ospedale infantile «Bambino Gesù » - ~o cente di Clinica Pediatrica nella R. Università d Roma.

IL BAMBINO ( T~rza

Co nsig li d 'ig ie ne ad una m a n1ma

edizione notevolmente. ampliat.a)

Dn volu1ne in -16, di pag. XII·200. nitida mente stampato, con una riu scitiss ima ill ustrazione colorata sulla copertina. ·Prezzo L. gli

(_-\.NNO \\\1,

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n . 14 · Roma.

postale al Cav. LUIGI POZZI · ' ' ia Sistina,

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SUNTI E RASSEGNE. U ROLOGIA. L'enervazione del rene. ( l,EG L·Eu e FRA~"TIRIN.

Presse

~1 éclicu.le,

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69, 1)8.g. 741) . Dopo aver ricord.ato le inolteplici ric erc:l1e sperimentali sull'argomento di Ambard Fluoresco, Morel e Carrel, I'A. si fa tre dorr1ande: 1 ) L 'en·ervazione del rene è possibili:' Bllùtomicamente? 2) È .fisiologi~an1.ente permessa? 3) È praticamente utile? Per quanto si riferisce alla prirr1a doma11da fa rilevare come il plesso renale risulti co~ti­ tuito di tre parti. •..\1 disopra dell 'arteria , d. livello d~ll'arteria, al disotto d·ell' arteria. Al disopra dell'a.rte1·ia è costituita da cordoni afferenti con direzio.ne obliqua i11 basso e in fuori, isolati, o riuniti in tronchi più vol 11 minosi. . A livello dell 'arteria, il p1ess.o è forrnato· da anastomosi che aderiscono intimament e .al• l'a1·tel'ia e alle st1e brar1che ter1ni11a li, esse11dn incl11si i1el la g·uaina fibrosa perjarteriosa. I i1ervi seg u on.o l'arteria nelle sue di visi on i e penetrano nel seno dell' ilo, sempre niantenen do dei ra1)p te1·111i11H.li - - orti i11tin1i cori i ranii . cle Il' a rteria. Spesso si riscontrano dei g·ang'li. _.\l disotto dell'arteria ,.i è la zor1a di conness ione del plesso . I d11e !)lessi r.cr1fl li , dest1·u e sjnistro, presenta110 delle anasto111osi col ]) l e~ o rnesenterico su1)eriore. Le c-0nnessio11i del 1J le:::so rena le C·on i] ner,ro spermatico od utero oYarico sono frea11Pnti ma di difficil .e cl issezioi1e. Finaln1ente ·esist.0110 dei rap1)01·ti diretti fra il plesso re11ale e il plesso 1neseI1terico inf erjore co1·rispor1dente. Condizion e n ecessaria e i11disp eusabil e pe1 prati care he11 e J, interver1to è il p otere esteriorizzare il rene in mod o da scoprir11e jl pedun colo: la pe-rinefrite, gli interver1ti anteriori e, specialmente le pe~sie possono 1·a ppresenta re delle gravi difficoltà. Quando il r ene sia scoJ)erto, liberato dal le s11e aderenze ed e$terior izzato viene lussato in avanti in modo da esporre bene la sua faccia posteriore Si vedono alJ ora sul bordo s11periore dell'a rteria dei filamenti biancastri fibrosi, che sor10 appunto i nervi del ped11ncolo i q11ali vengono lacerati per mezzo di llno stiletto sp t"'ciale, sn1u so, con la punta ricurva, aprendo cosl la guaina periarteriosa. L'arteria viene spostata per mezzo di un filo di catgut e recljnata in basso, scop rendo così la vena e i nervj ped1111colari anteriori che vengono alla loro volta lacerati. ''iene quindi fissato il rene. ~on si lai:;cja drenaggio. 1923,

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SEZ IONE PH.\TICA

Le ricerche ùi Papin e di :\n1bard 11a11no djIl'JI()~ tra to che i1on esi ste alcu11a 111odi1ìcazion e a1)prezzubile clella c..ii.1 11·<1si dO!>O la io11e1·vazio11e e così a11cl1e seco11c.lo le i·icel'cl1e cli J,ct::rtLe n e !1'landre11 e si manter1·ebbe nor1nale o legg·er1n,e11te i11ocl1fica ta. f> er quanto. s i riferisce alla cfiicat;j a ùelle in11ervazi oni sui dolori r e11ali e le l o ro jrradiazioni gli AA. fan110 rilevare co1ne alJ o stato i1ormale la se11s ibilità si può considerare tfnasi nulla, mer1tre inve.ce il bacinetto è sede di acceui 11a ta sensibilità. I11fatti tutte• Je dilatazioni del bacir1etto determi11ano r eazioni do4 loro.se ino I to intense e c-0sì, pure in eondiz1 oni patologicl1e. per esempio nella tubercolosi e nel canc.;ro, si hanno dei dolori quando il proc<:'sso i11orboso determini la rite11zi-011c del bacinetto, seco11da.ria all'ostruzione brusca dei due , ureteri. Nel rene rnobile, le crisi dolorose s·ono ~fu,·ute sia alla tlj:te11sione l)assegg·cl'a del 1Jari11etto, c;;in agli sti ramenti dei r1e 1·vi del ]Jed 111l.colo. Per qua11to E>i riirrisce: alla praticità del"' l i11te rve111 o la stati~tica cle~li .A.A. si l'iferjsce a 8 malnti di cui due donne e sei uom1ni: 7 \'oltP l'c11e1'' azione fu l1njlaterale, lll1H ~oJa · Yolta f11 necessC:i.rio praticarla da tutti e due i lati. In tutti gli Ol)erati s i otten11e l a completa, co ' ia 11t (' , d t·ti11itiYa . co1npa1·'S ct dei dolo r i. Tiia s$U J11e11llo l'e11ervazione trova 1a sua indicazion e jn tl1tte le piccole rit e n~ioni rena.li asetti~11 { ~in 11nilatPrali che bil at è1·ali. J ~iuscil'à n1olto utile nelle pessie p er re11e mobile dolol'o~o e i n t ntte le nefralgir a patog·e11e~i osc11rn. F i11a l niente tale inteT,rer1to ra,p11resenterà n11a preziosa ris ors a per far s compari r e i do1ori do v 11 t i i=t l l ' e v o l n z i 11 n e (1 i 11 n a i cl 1·o n e f r o s j in llD rer1e unjco o tale divenuto dopo llna nefrectomia . 1

T. LA URENTI.

Studio compa.rativo delle alterazioni circolatorie nell'jdro11efrosi, nella tt1 bercolosi renale e 11el re11e policistico. (H1 NMAN-:\Ion1 soN. 1'he Jo1trnal of Ur., feh. 1921.).

Gli _.\A. ltanuo s ttidiato ra1dio.Jug·icame11te dei ren i p.rovie.nienti dalla can1el'a iucisoria e dtt C!Ll!ella 01>er·ato1ia, n1e l le n.r t.erie de.i quali ave vallD iniettato con 11J1 ~l. speciaJ.e te·c nica unai sospe11sioJ1e di solfato dr l1ario in gelati11a. Trat tano dap-1)ri111 a èLel ir1odo di cliv id ersi delle a r terie i1,el rene i101maJe: l ' a1 tcria rei 1ale si divide in 3 o 4 rami !Jirincipa] i d aii qun 1i pn. rtono l è al'teric i11t.erlobnri , ù a queste trag·go110 origine l e aa. arc,i for1ni dalle q·nali 6i dipa.rtouo verso la corteccia le aa. in te t·lobula.ri e ver1so la pelvi le a.rterje rette. 1

:\ r l l' id i·uJ11~·f rosi s IJel' i n1 e11 tali pro voc.:ate i1el co11iglio co11 l ' allacciatura dell'uretere, si osserva elle le arte rie si far1110 ir1 pri1110 terr1po tort.1 10 e e fJOi scon1paiono. Qu,este alterazio11i si a vve1·a110 p 1ima nella midollare ~ poi r1ella sostanza co1·ticaile. Cioè l ' atrofia procede co11 la compressione causata dal dilatarsi della pelv1. J)alJ o stl1dio di r eni id ro11efrotici dell'uo1110 gli Ali.. s j so110 foru1 ati il concetto cli.e la pressio11e esercitata dalla stasi ori11osa s nll 1 a1)ice d·elle l)il'amidi s i t1·a::.rnette alla corteccia e i ' rasi r e1ti e i11trrll)bl!lt11'i diver1gono tortuosi. I g!ome r 11li della cortex cortici apou iono coml)t·r s j , n10ntre quelJ i della znnn co rtico 11lidollarc i11gl'ossati. In segu ito !> Cl' rin g·l'andimento d ei calici si h anno nlt erazio11i delle u rterie intc rlohari e arcifo1·mi elle prima si a ~ sottiglia110 e poi si obliterano. 1 ~ piuttosto !)er effetto della distensione cl1e della con lJ)l'ession·e cl1 e si orig inano queste lesioni. Du esse v1ene prodotta una anemia della sosta11za corticale cl1e fa,·orjsce il ra1111n o lli111e n to e ]a distensione come aveva dimostrato l\.o l'.n ilzel'. Nell a t11bercolosi con f o l'lll azion r di ca ver11e s i os.servaa10 ancora le alterazioni diescritte sopra a causa del con co1nitante aJlargamiento d ella. pelvi ·e dei caljci. i-\ <1 u este lesioni si aggit1ngor10 cp1elle prodotte da.11e trombosi vasali che si hanuo i11torno ai focola.i tubercolari del par eaJ c11 i m.a. Sc::i,rsa è l ' espe1ienza tl egli ...\A. col rene pol ! cisti e.o. Si ha in generale in qu.esti casi ur1a com nressionr di t11tt1 i ram.i arteriosi, ma i pri1n i n rise11t1re l ' effetto dello sviJuppo delle cisti 8 0 no le a rt.eri.e i nterlobulari. () Ji AA. p l'e~8nta 110 il lavoro co·m ,e una nota p1reve11tiva ·e 1·ii engo,n o necessari ulteriori stud·i, g ià in cars o, per t1·a.rre de·ll·e sicure concln1sio·11i. ~1. ASCOLI.

L'anestesia regionale ( l)t j VERGEY.

i11

chirt1rgia renale.

R ev. cle Cliir. , n. 7, 19:!3).

l .'4-\. s i limita ad esporre la sua esperi er1za relativa alla anestesia regionale lombo renal€, clie fi11 cl a J 1920 ha praticato n1ediante iniezioni l> n raYert eb1·ali o si1l èl ncl1i11icl1e (l'l111a 'oluzio11e di n ovocai1ta al 1, 2 ri,. a cl renalinica. JJ er otte11el'e l'uJ1eslesio paravert<·brol r ai1 esll's izzR gli 11ltimi 5-6 llerv j ir1tercostH li e p1·jmi ' dtH' ln11il1Dri , 1nediar1tl' l>unturc csr g 11ite cou ngo di 7-0 Cll1 . a livello d.ell e apofi s i spillOSe rh1' va11r10 clnlla \ rll (lOl' nl e a ll a II lornbare, 11111g·o l111a Ji11ea d istèl 11te dalla nJ edia11a centi111 etri 3 1/ 2 nel dors o e cm. 3 nej lon1bi. L'ago spjnto ol'izzontalme·n te iu ava11ti batte a 4-5 c11L cli p rofond it à contro la ~ostala ne I clorso contro l'npofi "' i 1rnsversa nei 101nJ)i; si fa pat'sare sott o nel pri1110 caso, sopra nel s econ -


Xl 'J.

POLlCLl~lCO

11.

cio, e un ce rltimetro ava11tj s j it1iettano 10 eme. d'anestetico . con limitati n1ovimenti di va e vie ni. P e1· togli.ere Ja ~ ensibi]i tù, Cl1tar1ea ini ett a s otto cute 111ngo la Jjn ea pa1·a vertebrale lo s tè:' so anestetico. L ' A. ha u s a•to que·s t.o metod o in 17 casi, praticnJ1do 4 I1eft~e cto111i e per tbc. e 13 deca,ps u lczjo11i e nefrotomie itt a nl1rici molto gravi. In un ~ ol caso ha avnto in s u ccesso . a ct1i h a rin1 edjato con inala z io ne di Ké1ér1e. S ono con . icle rnti co1u e j11 c;or1venierlti cli qu esto m et od o : L tl perdi I a d el te1n1Jo necessario p.er pro tiCA.re Je ini·e zion.i e p er att.enderne gli effrtti, n i a con l'esercizio le i1liezioni i praticano l'ap ida111ente e la limita ta p·erdita di te.mpo i :t g·enere è co.m pensata d::ti n otevoli va11tag·gì d.·I 1netodo. Gli i11.stlcce ssi, cl1e s o110 rla rifetirs i n dii etttJ di tecnica: n1a quest i ·i ridncor1-0 al min i111 d u sa11 tlo basso l itolo e grand·e c1nantità di s olnzion e anestetica. 17 tl ol >rr d elle i1Li \ zio 11i. il qnale 11or1 è g1·a v e ·e s i p11ò evitare a.n,e s1etizz8ndo Ja. cute c om e 1

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fa. l ' .\. Lu to. ·xicil1ì d e l fR1·t11aco, che bis og;r1a temere q11a11c1 11 s i 11 ~ n la cocaina , lna adoperando la novocai11a n 1 tit.oJo del 1.'2 is i può iniettare

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&O cm('. e più se nza alcun inconveniente. J./in.trorf.1 izione di liquido nelle v ene si pn6

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evitare ospiran·do prjm.a di iniiettare. T.'intror/11:.i o n.e rii liquicl.o 1ielle pletlre è in r1ocnu. Se avvj ene l 'infermo ha qu·alche col po di tos se e b ast n. ritirare di poco l' a g·o per rin1.edia.l'e. \ i anta.ggi sono: la ll'linquillità delJ :operatore s ugli effetti imrnedjati e lonta11i deJl 'a 11 e. t.e s ia. T_,o 11 es u11a perturba.zion,e della f1t1izione re1iul p in q11alnnque stato essa si trovL Una durata rlf'll ' cf.nestesia di 2 .ore suffici ent ~ per (Jllal11nqu e 01perazion e. T..a fa coltrì di pcter op erflr e l ' irifer1rio in co11 <lizio11i gravi s im.e e <1 • ed er e, ~oosizior1 e molto utile nei dispnoici. Ha eseguito l ' a11 ~ ~tes ia. spla11c11ica con In tecni ca indicata da Pauchet: Ir11ìssione del 1' ~l g·o s11l n1argin e iuferio·re della XII costola n 7 cn1. a d estra , 4 cm.. a sinistra , dalla li11ea 1nedia11a. Con lln'inclin a zione di 45° sul piano m r di o clel cor1)0 - -nas sando sotto la XII costola s i s 1>i11ge pl'ima in a lto e ol'trepassato di 1 cnJ. il n1n rg ine inferiore d ella XI costola $i ini ettn 110 10 c111 c. d 'anest e tico. P oi s i ritira· l ' ago fir10 a sentire il margin e inferi o re d·eJlR XII costola e S:l)ingendolo 01 izzo11tn lmente fino R 1 crn . nv~nti <ii e~·~o $ i iniet t nno nitri 10 c.n1c . di a nestetico.

P oi npp rofon d endo l ' ago con angolo di 4.->u

p·er 7-8 erri. si nrtn. contro le vertebre, si sposta, Ja p11111a in avanti fì110 a sfìo·rarne il corpo e nd ini et tare 1 cm. più profondamente, 20 crr1c. d i au es tetico. 11 6 pazienti: In 4 11a avnto a nestes ia co1nJ)let~ (1 n ·e frectomia e 3 r1efrotomi·e per ar1nria) in 2 in <;11ccesso (2 r1efrotomie per nefrite) . Ql1 esta anestesia d' rtpplicozinrLe ft.lcile è g en e-raln1ente innocua, poicl1è la p11uzione dci g1·061si vasi, secondo pa•Teccl1i a l1tori. non Ila conseg;l1enz e e p11ò evitarsi as1)irando prima di jn.i ettaTe. SoJo JTe.lJe1· l cl111e11.fa 'lln cuso rii n1nrle per • i1d ezinne nella capsuJa surrenale. Il i1iù grrive in.conver1.iente è clj no·n esse1· si Cllri della ri11scita, !1e rciò occorre perfezionare la tec11ica. Da.I punto di vista d e.Ila g~ 1ranzia ùel snccesso fìn ' ogg·i è preferibile l'anestesia. paTnv·r.r 1eb r·~.J e aJla spJ an cr1ica. Controindica.zioni al metodo 1si ha s olo nei 11ev1·npa.tici e nei ban1hini. In t11tti gli alt1 i inf e1·mi è consigl i abile e a marggior ragion·e nelle condizjo.n i più gravi (cachettici, vecchi, arterio~cle1·otici, polmonari gravi, ca.rdiaci, epatici, a nn1·ici con azotemia alta, ecc.). È un })rezioso mezzo quando per dispnea g rave si. è costretti ad op·e1 are l'in.fe1mo . ed ll toi. Q11i11di ju bars e alla s11a esperienza I'A. è pers11a so n. co11tinuarp l 'n1s.o di questa a.n estesia e a. cons igliarla rs pecialm.ente ne.i malati gravi ci rea, i crun li i:»erm·ette di estende.re l' indica.z ione or·erEitoria fino al limi t.e e~tremo. S. Gt -~STO.

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Stllla gt1arigione delle ferite del ba,cinetto renale.

( G1ovANN 1 GlTTLlANI.

Annali Italian.i di Chirur-

gia, fa se. IV, 1923). Ri cordn cl1e nella, calcolòs i renale si è manifes tata rhia.ramente la te11c.le nza a sostituire l a pi e lolitotomia a lla nefrolitotomia e ciò per gli i.11couYer1 ienti che qu.esta presenta, tra c11i le em o rragie immediate o tardive, le necr.osi del pa renchi.m a renale e le ev·entl1ali fistole , .. peci alment e nei casi infetti. J,a p i.elolitotomia eviterebbe t11tto ciò, nè secondo i più, In.scerebbe fistole anche no.n snt11ran do l'inci . iorie dopo l 'estrazione del calcolo, con1 é cons igli ano n lcl1ni. ll Giuliani ha eseg11ito 11na breve serie di espericr1ze per gtndiare istologicamente il processo di g·n a rigione spontanea delle ferite dcl l é\ 1) P l ' ·i re r1 al e. 1'erni ca: Gli anin1ali (rRni ) venivano opernti iTl llfll'CO$ i rr..iorfio-eterea. Incisione $Otto


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la lia costa, par<:Lll eJa <.i.lJa colo1111a Yertebrale a 3 uiia da essa, Junga 12-1:> c1n. Esteriorizzato il re11e e jsolato il peduncolo

renale accurata1nente, ve11 iva lJratica.ta una inci::;ione Jo11gitudinale s nlla fa,.ccia JJOsteriore della pelvi , lino alla so ··ta11za r enale. Rimesso a posto il' re11e senza suturare la pelvi i1è lasciare dre1lagg·io, si suturava a strati la parete lombare. ()uindi, i11 ternpi diversi per ciascu11 u nirnale, si asporta va il te11e opc ra lo co11 parte de11'11rete1·e e si proce d eva nll'e:;J111e istologico del pezzo. Da questi esa111i ·1·isuJ ta: I ) una i11cisione co1upleta ueJla pai·ete delJa pe I vi renale, seguit ~t da 11 efrectorn ia dopo tre giorni, è ancora per,·ia e sui bordi della ferita ~i notano i i)rjn1i segni di un'attività rjparalrice da })arte deg·Ji eJemeJ1ti conr1ettivali dello strato più e terno. ~) J11 nltl'i casi, })raticuta Jn nefrectomia dopo 7 gior11i dalla Jlj e]o.torc•ia , la ferita del bac in el to s i presc11ta co1 npJet~1rnente zaffata dal tess11to cell11Jo-adip o. n circostante, cl1e aderisce ai ])orc.Ji del la fel'i1H <'si mostra in })reda ad un proce~so dj t.ra~forlnazione fibrosa. :r\e1Ja parete della i)e]vi .·i notRno fatti cii rigenerazi.one 11011 :-;oJo ncll 'n,·vr 11tizia , ina a ·n che nel co1111e1 I ivo sott o1r1ucoso, 111 e 11 t l' e lo . trato m1L colal'e 11 o n 1no:::t 1«1 rraz in11 r 11l'nlife1·n-

ti,,a. 3) ~ cf r ecto rrJia j11 11a g·ior1J.,ata dalJa pielotorrlin. J,'jncisio1Je })elvi ca è cl1i11sa da 11n tessuto co.nne1ti,·o c.Ji 11 cofo ru1nzio11e dovuto special111e11te al te. s1 1to aclipo o dell'ilo r enale. L 'erJitelio della. n111t·o a non 11a a11cora col1nato la ferita. I,,u s trato m·u ticolare ri111ane i11terrotto. 1. ) J11 q11indicesima g iornata la ferita pieJoto1nica è cl1iusa da tessuto. cicatriziale è rive. tita. inte rn.amente Lli epite lio , l o strato in11~colare è ~em1)re interrotto. Da ciò si vede cl1e i primi fatti rigenerH ti vi si osservano a carico dell o st r a to esterno della pelvi, seguito da quello sottom11coso. ~1a nel frattempo il tess11to adiposo dell'ilo tende a tappare la ferita e concorre ·alla. formazione de 11 n cicatrice. Ouei:;to dim oBt r ere bbe l'importanza e 1·,1tili... ti1 d el n1 etoclo ~eg 11ita da alcuni di eseg·11ire pla:;;tiche cli grasso perire11ale attorno all'incisione pielotom ica. se111pre però nei casi aset-

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t 1C1. :\la in ogni inod o le incisioni pieloto1L•jche t<=>n<lono u gt1arire senza sutura e se11za lasc !aJ"e, in g·enere, fìstole renali. ~11lla rapidità di chius11ra d ella lesione infl11i !3ce ])e11efìcamente il cambiamento di po.si-

• zio11e del vazie11te, passa11do dal decubito sull i no, alla !)OSizione ·emiseduta e poi eretta. l.)erci ò Marion consiglia di fn r a lzare 111olto precoceme11te gli operati in modo che . l'urina deflui sca più facilmente attraverso l'uretere e l a ferita . ia messa in relativo 1·iposo_ :\I~ il co11siglio l)llÒ e sere pericolo~o in altro en o. Per eseg11 ire la pielo1.omia è necessario clenndare il rene della capsul a adiposa, la pelvi e u11 tratto dell'uretere, che successivamente si fissano per le adere:n ze cl1e ~ i formano durante il proce~so di guarigio.ue. Fare alzare troppo presto il inalato, prima cioè che si riform1i no le aderenze, può. prod 11rre un abbas. r1,mento d·el rene, aderenz e tra esso e l'uretere, i11g,jnocchiamer1ti di questo e conseg11ente l10S. i bile idronefro si. Perciò è bene attendere al1r1e110 8 gior11i pti11ta cli fare alza.l'e il malato, rit~' rdando forse cli qualche ten1po la gnarigio11e. rna evitando ' nitre compli cnzioni. G. c:r.~PRJNI.

CENNI BIBLIOGRAFICI. :\

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HR r. f> P11si11 ri (' f>rPCl'lfi. -

r>1·ezzo

I~ .

10.

Editore Zanicl1 elli. - l~ o logna. La Ya'3ta nroduzion e iibru ria dj Aug·usto ~ln1· 1 · i P t1n(1 m111i-era r]ccl1issi1nn di peinsieri profondi, dj prpcetti ntili. L'avei· scelti e raccolti in un libro ~1n elJi pil.1 ~cintillanti e preziosi è stata ope ra vel'an1 e11te enco111iabile, · e s i de-ve esse l'e g·rati ai })l'off. Gn11di e ' "cd rn.ni cbe 8i ·0110 sobbarcat] a 1uesta fatica. ~urebbe difficile dire &e nel 1\!Inrri abhit-1 soYercl1iato Jo cien-ziato o il n1Re tro. Certo è rhfl nr ll e ne lezioni come llei ·11oj .·c; l'itti lJi·ù cl1e sforzars i ù'i11farci!.'e la n1ente clei .. 11.oj uditol'i ,e lettori di notizi e ed i!)Otesi, eg li h8 jnsistito n ell'iu $eo·na111 cnt o d 01 rilievo <lei fatti e 11 Plla edt1cazio11e deJ l·~gionan1eri to. TI Jibeo , cl1e ora l 'erUtore Zanjchelli ha l)l'eparato con la consueta .;ohrjn eJegR 11 z~L costitn isc·e il testa n1 e n to ctel 1a l'iccl1 ezzR dottrinale e didattica cl1r il g:1·anr1P r lini ro 11:i e1cc 11n111lRta <lnrartte In . llH ('81'l'i el'FI. nr. 1

A. E. D 'A:NGELO. L' esan1e /'11.n::ionflfp rlr>l ruorr•. Tip. Calogero. Sciarr1110. T.J . 19. _'\.11cora nn lav,oL·o n11alit.ico r eJini co ~1111·,,_ san1e fnr1zio.nale del cuore . ..\11ali si lunga rli llTl<l eri e di inetodi di cui i1es$nno ri . o]\'e il r)rohlen1a; in<lng·i.11 e sperimentale !=\llgl i ét lnn1~­ lat i ch e porta 1 .l\. alla concll1sjo11e onesta che lo . tudio f11nzio11ale del cnor.e deYe con. iderarsi con1e q11estio11e in ~ ol1 1t a. ":.\1fl lo $tnòio de ll' A. si svolge piano e potrà essere utile a q11 ej rned]cj cl1e òe$idera110 s11l}8 vessnta q11~8tinnP lllla ottirna ri.vi$fa dei lavori 1node111i. T. PO'\T.\ ~O. 1

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81G

I L POLICLI ~ I CO

GRos;-;1. E. I riftessi oculo-carlliaci pro vocu li e l oro v alo1·e di ag1iostico. Bara bino e Graev e, Ge nova, 1923. TlLtto l ' ins iem e dell e modificazioni indotte n el rit1110 e n el volume del cuore dall a eccitazionie d e i rie rvi che lJresiedono alla re gola zione della s11 ét a t tivi tà . è s tat o ampiamen te t r a ttato d a l1'.\ . che 11a i·iunito in q uesto mag nific o volum e t a lre in1p orta ntissimo ca1) i tol o d ell a f 11 n z iona]jt ~L ca l'diacn.. I .'A . infatti dopo av er eja ss11nto brev e1n ente ed ·e ffic a cem ente t i1tte l e m o d er11e cognizio11,i su 11' ana to.ir1i a e sl1lla fl s iop atolog i.a d el cuore e d ei s istemi vegetativi . ra sa ad e1111mer a r e e a cl a ssifìcaxe tutti i rift e8"i ca rdiac j p r o vocati , d escrivendo ogn11no di essi e corre dandolo di ' 'a:::;t a hibfi ogra fia e critica, apporta ndo , cioè, a ll ' nrgo rn ent o 11n importa11t e co11t r ibuto di o SE'Y\ Rzi on i pe r s on ali. I l volume è anche d ot a t o di i111m er ose gr<J.fì ch c e r a diograA e , nonch è di 11n a bibliogr8 ft<i ,c o n1.p let a s11ll' a r g·om e11t o . A. J=>o7.%l . C .\R~OT,

f, .\RDENNor s . LP to li i PS. B a ill ièr e et Ji"il s, écl ., P a r.is. Fr. 8.

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I-J.\RVI ER, FRI EDEL.

Ottim a idea c1l1ella di t en er e 11n co1·so di st u di o s11l g r11!) p o cl elle coliti , e cti ri a.~ s11rn e rl e in p ochi capitoli brevi e cl1iari p er col oro che R I co r so di re t t n111e n te ii-on h a11n o p o tut o pa.r teci p èl re. L e coli ti cos tit11jsco11 0 sen1!)r'e 11no cl ei p 11n t i m eno chiar i , a nch e n ·elle o.p er e mod ern e e vol urn in ose di m e dicina. D o110 11n n ri,ri s ta fi s iop atol og·]c[l g·e11e1·aJ.r ~ 111 le c.; in rl1·ou1 i co liti ch e (di st11rbi òi t 1~~ n~it o colico e cli el a b ol'azi o n e) c11 i egl1e l 'es11osizion e cli n ic Ft , le r oljti s ono. 'con s idera t e p er q11 Rnto e p oss il)il e,1 rl nJ p11nt o di vi sta eti.olog·ico: progress; con s id erevoli n ell e conoscenze stil v.a lorP p ~rassitaJ~iO di protozoi e di ~;ermi perm ei t.011 0 di co.n s id·ern r e il l a t o ca11 s Rl e dell e sin <lron1i. l ' Ltnico v eramentr 11tile a l m a lato. Un c a]')i tol o de di ca t o alle colit i criptog·e11.fl ti cl1 e 1n ns t ra n11 cor él l'i11 s11ffici en za d ell e n o. 1r P ro n osre11 ze. 11 Yol11111Ptt o è chi a ro e s i l eg·ge co11 n10.lt0 in trre~ e, T. PO:'\T.\ NO.

C. G .\ L.\ SS L. Fornt e rnorb osp fa ro r <) n f i n co ntrasla11fi l'in sorg e11:a d ella tub erc olo s·; 7J ofn1011ff 1'r'. Ti!)og· ra Aa cooperat iva, Pa.\' Ì fl . • T p1·obl e rni ir1er e11ti all a i11fezi.011 e tnh cl'co.J a r e r ig·11él rcl a nti la capacit fl fa ,~or e 111 e o rontr.a ~ t <ll1t e d elle form e m o1·b0Re s n lr il1 so 1· ~·enza e ~ l1l 1'evol11zi one d ell ' i11fez io11 e t ubercolare n,el ]' 11 01110. son n d i ca1)if a 1e importanza n ell n cli 11i rn e i1rll ' igir11 e .~oc i a l e . I m ezzi p er ri . oJvPr P p r oh lr m i cli tnnt n importan za n on , o r1 0 1)t 1t troppc, ri n co r a a cl eguati: n es. ll11a 1n e1·ayigli n

qujn cli . e pe r a lcl1ni prohlt' Ini .eRis tono opi11i(>11i d el t utto contrarie. ] .' opera d el Ciuln ssi è riv olta n i·accog·lie1·e i11 n10.do ])reve e sintetico ql1 a 1lto di essenziale e pi i1 accettabile e sistt"\ 11elln 1ett e1,at 11 ra ine dica di tu t ti i paesi: a chi pen s i alla en c 1·111e n1 : :> l e di nrod1J zione s ci entifica il lavoro n pp8ri1·8 n s ni faticos o e r1or1 f {LCi Je . L'A. tra t1n il pro bl enJa d·ella patog·enes i -clell ' inf ezio11e tuberc o la 1·e e prende le mos~ e dalle inodern·e con o.sc enze s nlla i)1·ima infezione tub.ercolare dj Rn11kc p er dimostrare quanto l'in f ezi 011e t 11berculare . t es._a s pecialme11te delJn }11·irn a infanzia ir1 fl nisc e s11ll 'inso rgerlza e s ull o SYil11ppo d ell 'infezion e . Passa i1o i i11 riv j ~t a 11ei r] spet t j cl c ll '1 lt1hercolosi , l e 1)rincipali n1al a ttie, dalle infettive alle neo p]a. tiche, dall e endocrin e a lle n ervose . d a lle 1nnl attie d·ell'ap p ara t o ra rcli ov a s cola re n qll ell e del ricamb io.. Cflmp o t roppo Yast.o a 11cb e per una s jntetj ca e )}1· eye l'i\'i sta. l\tia è 8 mm.irevole il s en.s o di mi s11ra e l::i ca})acit ù selezionati,ta d ell'A. , s1 ch e il libro cl1e egli i)r esei.1tn è 11n libro ntile, di fnc iJ e l eti11rC1 , no11 ecce slva rnen t e jnfa rcito cli cifre e di ~ s tr11 se 1' ie . J,'e cli zione è a cc11ra ta; 11r1n rircn hihliog·rflfì Fl chi11de il ,~olt1n1e T . t >o>:T.\>: O. /Ji 1• /.,t l' i/lirig ~ pllilt o l o y ie. Edito1·e Spl'inger , B e r~ in o.

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SIE i\.Jl•; ì'\. .

E 11n riass un lo., col'red ato di oss er va zio 11 i personali, cli t11t ti gli :::;tu (lj finora p l1bhl itn t i s ulla p a t olog· ia d ej g·e1n r lli. L'~.i\. discu te e dirn ost1·a ln impo1·tanza d i q11 este ricercl1 e che. p er ovvi e rngion i, h n n110 n.ello s tu cli o rl elJ a tra srni s sion.e d e i caratteri patolog i ci t 1n valore p er lo m eno a ltrettant o sig nificativo e h e q11 elle s 11 ll ti patoloig·ia f.am iliare.

a. a. T. R. PARSO:--;~ . Fil'1t d.am e1ìf a.ls of Bio-Ch eJJLis t r·u. in R Platio11, to Hitrrian Ph·y siologu . ,,. _ Hfl ffer e S on s I •. T. D .. Camh1·idge, 1fl23. In q11e$t O lib r o. e hl1en e di piccola i11o:c, l 'A . h a sap11to riass11mer e l e p rinci1)t1 li e più r e centi co g nizioni into1·no ai vari p l'oblemi della Bi o.chimica. Aecanto ai numerosi dati di rhirni c~1 rigi.1ardanti i costituent1 più im11ort a 11 ti d ell 'org·anis m o • -e l e tra sform a zio11i cl1e essi . nhiscono, il concett o fon dan1 r ntal r <ie l1 '.~. si svolg·e i11t orno alla fl c;i ol ogia d el n1 et n holi ~t:n10 Animale . Dopo i }1l'i n c ipali a rg·o1ne nti: p r otein e, rArboidrati e gra ssi trattati con a m1)iezza pr op or zion a l e all'importanza di ess i , ap1p ai o11 0. rnolto 0 11 po1·t1111 e l e 11ozi oni , . ebbene elementari, s11 i ferme11ti e l a l or o nt t i\'ità, st1lJe vitnmin e, s ulle sintesi prot r tti,·e. Ri1i 11jgm enfi. s11i g·a s r e. pirn t o rj e s n lla rh irnica-fi Rirn n f)l) lientn n l]F1 bi 11l o~ia.


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XXXI, F A~C. 25 J

SEZIONE PRATJCA

I11fine tutto il libro costituisce u na g·u ida preziosa di facil-e consultazione per g-Ii studiosi che si dedjcano a que.sta interessan te di ciplina. ~!ARINO.

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FAZZ L~I. (;arai le1·1> e

sess1talitò. Prezzo L. 15. I. . ibl'erja di Scienze l\1odern e, Rom a. L·.'-\.. aff1·011ta in questo la.vero molteplici prob1emi di ses3no log·ia . l)n llft definizione del tipo S.

11ormale 1naschile e femminil.e passa alla de:--crizione dei ti:>i anomali , ossia dei maschife111min-e e delle fem n1i11e-maschi. Espone le })r es11mibili rag-ioni di. q11est e deviazioni ed in clica le norme consigliabili per evi.tarle. LH. iu1 postazione del libro nuò approvarsi, ma lo ~,.. )}gimento appare far raginoso e in più punti eli se 11tibi1 e. dr.

HttnDEMIE, SOtlETA MEDICHE, tON6RESSI. Il Convegno internazionale per lo studio demografico del cancro.

Da 1 1-l al 18 n1"1g:g·io cbùe luog·o, i1resso la Dil'ezione C}e 11e r a le dt> lla ~anitù pubblica, n 1 i\IIinistero <h·l rinterno, un C-0nvegn o i11ternazion ale lh:!l' lo .-tn<lio cl e111ogr afìco del ~1ncro, promosso clal <'on1it~ t o <I 'igi 0n0 rl0ll :1 ~ocieti1 dell<' :N"azi oni. (~ne:-;to ~tu<.lio, ;t Y<. 11<.lo di mira l n questi1111(• ·o<:iale del c;t ncto, i.· dir<'tto a d in<lagurt• quale s ia la portn ta re"1 le <lf\Jla tliffu siouf> a ttualf' della malattia e tjltali circo~tanzc t'.l YOl'l'Yoli essa tro ri ne llo amhi.-ntP :-;o<.:ial~·. paragunanllo a questo effetto le diverse c:o1Hlizioni cli vita in Ya ri Paesi ~l' trarne. co1uc JlossibilP, n11 orie11La n1e nto cU più aòegu at<l propaga 11d a P di profilassi. ()nde , m entre fe rve <la pe1tu tto l 'in<lagi tl<:' ~cientitita e• il n ostr o l)aese Yi Jl<ll'tPcipa c.·011 111olti c·rl .1 .·:-:ai apprezzati contributi, s<:ieutifici. cli uiC'i e terape utici , giunge pul'e 011port11na qnt""~ta iuc.:llit'Hta deu1og1·aficil a larga bnse. ln <'lii i111portanzn è ay,·nlorntn d<1lla comp;1razioue inter11azio11;1lP. ,~i va1tP<.: i lJ<ll'Ollo, l 1er de::;ig11a zi one clel Corui t;1 to ,Ji igien e s niotlicato, rlt;tlin, l'Tng hiJteri-a e l'Olai;tda i ct1i 1·a.1>p1·esenta11ti tPcu ici 1-;ouo i11ter,·enuti al Conveg·110 di Roma pe1· i ntenclersi sull'i11cliriz7.0 da seg11itc ne11·iu<.:hie8ta t atistica e :-:nll n e ln borazio111' <1Pi < 1<lti fin q ui Y'RCc.:olti. f." I 11~11 il te1·ra t' ~tn tn i·.a PJ>l'<?~eu ta tu. tla i dottori Gr<1en ,·ood, .lliclge <· L a 110 ('lnyfH)ll de l Ministero \l1•lla Sanità Pubblic:n. es8endo impedito sir ùr. Bnc-11~111an, diretto1·e p:e11era l e c.lella Sarritù de ll'l lllJJC'l'O c:l1e pre~ iede In d<-'legit zionc ingl~se; l 10 land•1 rlal di· . .Jittn. IJ1't'~frl ('nt0 clel Con iglio ~u1>e1'ior<3 fl i igien0 1.:\ dal i>rof. clott. Vries . t1ir(lttore de ll 'I:-:titnto 'li :inatornj :1 pnt ologica fl <'llu I{. Uni,~<·rsiti1 di _;\n1stc l'd;1 ni : l"Jt;.1 lin (Ù-tl doti. f , utra r io, tlircttore !!'f'11Pl'è:lh' clel l<t ~n11 itù pubbli('èl, dai proff. sen. ' P est.llo;,,z:i <' Fi c:llera e flai dotto ri Gfardina e 1\l!asso11P. iRpett0ri generali di sanit.i per la parte sn nit:1 rj:1 : d;t l con11n. Aschieri, rtirettol'c genernle clf'lla ~t.:1 th:tiea e' 'la l ptof. )Tic•(•f oro. ti to ln r e <li 1

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s tatistica <lll'Unt,·~rsitit di Napoli pe1· la ]>Arte ~ta tis tica . La sezio!le di igien e della Societù delle ~azioni ha partecipato dircttn1uente a lle aclnn<:1117.A' per mez7,0 çlel dott. R n jcl1nuln direttore 1uedico e del <1ott. .lliichel .a.<ldctto ui seryizi statis t.i<-j Ra nitari .

tre de legazioni hanno rispettivamente preSPnt ato a lla discussione i risultati clelle indagini fin qui compiute i1ei risv~ttiYi pae .. i, s ia a ttra ,~erso ht r evisione accurata. delle de11unzie e d(°)llc cal1se di morte, :::ia per mezzo degli appositi questionari clinict distribuiti nei ptù importa n ti ospeda li. E r 1talia vi ha degnan1ente .figurato pe r chè il cornll lP!'ìSO lavoro di investiga~ioue s t atis tica e clinica è stato bene coordinato · con i11dirizzo adeguat.o: ond~ la relazione rias. untiva che ne ha fatto, ne lla prima aclunanza del ('omitato, il dott. L :utrariu b a l'jscosoo il pla11so nnanime delle r appresentanze t'i;;;tere. I,('

XeJlc succe ·siYe adunanze il Comi ta t o si è da

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iI1trattennto sulla statistica c1en1ogra:fica. Hau110 riferito per l'Italia il comm. Aschiel'i, per l'I11gl1ilterra il clott. Greenvood e per l 'Olanda il tlott. · .Jitta: esibendo, ciascnno per il suo P aese, 1nolt e e complesse tavole statistiche in cui la 1nort;tlitit per ca.nero vien e con sider a ta in rapporto collo stc'lto civile, col sesso, con l'etit e con la profession e e.lei c.:olp i ti, non chè con la sede o rganica dr 1 111ale . A 'lll ~to proµosito in Inghilterra e i11 Olanda . l'inclé1 gin e . tn tistica 8i è più ~pet inluH)nt(:" f< ·1·mata ~11 1 c:nsi di cancro de ll'utel'<> e delle mn n1n1elh-· c:b~ form il no oggetto ·d i una prima comparazione inter11a zionale. com() quelli cl1e . l~ sscndo f acilmente acces~ibili. 1lànno luogo a d un ininor numero d1 err o ri rlia g no~tici, 1ne11tre n ei tre P aesi presentano (':\ 1'•1 ttE•rh-:,tich e diverse nei riguardi della mortalità. In I talia, invece. pur seguendo lo stesso indirizzo per i casi cli ca11cro dell'utero e delle 1nnmmelle ;t i fini della eom par azione internazionale, s i è creduto opportnu o t •. ten<lere, s in da ora . l'esam e a1 c·ri n ero <li ql1a ln uq ne Rede, sia pe1·ch è la ricerC8 possa servil'e a eouttollare le sta tiRtiche ufficiali che ~ ià si pos:Siedono e che il dott. Lutrario espose in nn..1 sua ela borat.:'1 r e lazione pl1bblicata nel bolletti110 mensile tle ll'lrfficio inte rnazio nale cli ig;iene di Parigi (luglio 192~), sia J1er er.;amina re i11egJi 0 il co1nplesso feno1neno patologico, nei vari s noi aspetti e corrisponò cr e cosi al vivo inte resse che tale ' studio ba destato in questi ultimi tempi nei rig·nardi ~cien tifici e ocia 11. N<? è :;;ep:uita 1111a 1mpor~1nt~ cli::;r·nssi <)ne. alla qna le l1a nno preso parte t11tt i i co11yenuti e l)iù specittlmente gli stH tistici, ed infine si sono presi :1ccorcli di massima sui 1netodi cli e laborazione da aclottare cd è stntn 1101uinatn a ll'uopo nnn Commissione per l ' nlteriore 0oordinnruento del lavoro. ne lle persone rlei J)r off. Niceforò per l'Italia. Grec>n-rood 11<>r l'Ing-hiltf'r rn e )lethor~t llet' 1'0ln IH1<1.

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818

11 POLJCLl ~ 1 CO

***

l\·r riu<:liiesta ospitaliera hàllno riferito il prof(\ssore Gin rdi11a J.>el' ! 'Italia, il dott. Ln ue Cla ypon per 1=1ngJ1jltet1·a e il ùott ..Jitta per l'Ola nda. .~uche in questo la Yoro la nostra Direzione Generale della Sa11itù pubblicù non l1a voluto fern1arffi a llP . . dl1e sole 1n anife~taz ioni di cancr o (utero e 111fl D)ill •~ll<:tJ (:be formano oggetto di questa prima eompa1·azione interna%ionale ritenendo che .1=indè1gine o~pi tuliera debba a Yerc presso di uoi l l ilà . in1porta11za speciale allo ::;copo di meglio defini1·e. le, ·. diverse caratteristiche, . di intensità e di djffnsio11P. <:he la malattia presenta nelle varie regioni. E le Delegazioni ester e hanno app1·ezzato molto rindirizzo dato a l lavoro di indagine sia per la })arte retrospettiva che si riferisce n 1 triennio 1919-20-21, sià ver la parte prospettiYa che rig narda l 'unno corrente e gli a nni avvenire. Oude coutiùin.ruo cbe i no~tri sa11i tari, rendendosi conto della importan1..a <lella finalit~1 cui 1nira la inchiesta, vorranno cooperar vi con la necessaria cura e - diligenza, senza lasciarsi trascinare da q uel sens<J di scetticismo che, J)Urtroppo, •presso di noi contl'<.l'~ta la buoua volontà di fate e spesso rende vane le investigazioni sociali a larga base, c·he p ur sono di cosi a lto interesse per la n1etlicina soci.i le.

* ** I"'a t 'ou1missioue iute1·11azion<.1le lla integrato le ~ne lli senssioni con le vi:'ite fatte a l Policlinico ed ai T,.aboratori cl(-'lla ~uuiti1 I>ubblica . .\l Policlinico si è- più ::;vecia lme11te i11trattenuta nei reparti clei proff. Cal'·tlucci e ~1argarucci, i qn.1 Ji hanno illn strato i casi di ca ncro in cu ra in 1·apporto ;1 lla incl1iesta ospitaliera in co1·so. .hl <1uindi ba Yi~itato la Clinica ostetrica-ginecologica con la gnidu del JJl'Of. se11 . J>esta lozzn. il q nah' ha. a mpi:11neDte riferito sui risulta ti fin qui ottenuti nelle indngini cliniche comr>iute ~r il Cè.tnc:ro dell' utero, mettendo in evidenza i possibili fattori patogenetici che fa ,-orisc:ono la n1anifestazionc 1no rbo ·a e l 'in.lirizzo tenuto i11 clinica sulla te l'•l l> j ;1 ('hirn rgica e l'à(liologica clel male. JJa l 1on1missione ha pure vi.sjtato l'Istituto rad iolo!;ico n11iversitario, dove il prof. Ghilarducci, i11tl'a ttenenùosi Rui 111etodi spe('ia li di cura a(lottati p cir n1ezzo <lelln j o11ofo re~i e <lella filtrazio11e va ri<l bile <lei raggi l{oPntgen, l1a presentato var i an11nn ln ti in cura. o gii1 curati nell 'lstitu to, e quinòi h a illnRtra.to i c·n:-;i più j1nportanti cui si rifer isco110 le tabelle clilliche della inchiesta retrospetti,-.1. ino!'ltra11do nn11H;)l'O S<' proif)zioni aS&li p1·0 bative. Nel I . ubor<l torin batteriologico (ft>lla Ranità la Con1n1i ~ ione rias::;umendo le impr<'RSio11i e le rif::nltanze d<'lle YiRite (' delle òiscusRi oni, h tl a:-;<'olta to una R1)nHna r ia esposizione <·he il })l'Of. Ji'iche rn ha fatto i11to1·110 nlle sue Y~dut<' pntog-<'11eticlH1 1.ie ll o ~quilibrio oncog<•no. 1n·t·sentnnòo inolti J) l'~pnrati 1nicro~t·opici e proiezioni, (·be hanno deRta to ne lla C'o1n tnissionC' in t<' l'll<l z io11:i le il più yivo 1

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Come si vede il Con,·egno i11tern<:tzionale di R ou1a ha segnato una tappa importa.nte nello stl1dio demografico sanitario del cancr o, lJr omosso da 1 eo1uitato internaziona le di igiene, e i1oi ~iamo lieti che il i1ostro P aese Yi sia ~tato C'osi degua1nente rappresenta.to. L'import anza del C'ouYegnv no11 ùel'iv<.L soltanto dallo studio cui si riferisce, ma rappresenta per n oi un solenne 1nonito per turti acciò la questione gravissima del cancr o i1on sia dinH:•ntica t:t. n1<.1 richian1i all'i11contro le n1aggiori possibili <·11rc degli stuc1io~i e dei pubblici voteri. La 11uova rifor1na ùegli ordiun n1entj sani lari segna opportunamentE' i 1 ca11c1·0 fru le n1;1 ln tti<· sociali, cui devono con Yergere le cure preci1n1e delle a.mn1iuistr azioni p r ovin<·inli: è tin nuovo l' pron1ettente indirizzo che con,·iene :1sseeondare e stituolare a i fini della profila.·si soc·iale e delln ndE-~11:1ta assist enza dei nun1ero&i rr1a lati di cancro. J.Ja Federazione nazio 11ale J•l'r Ja lott<1. eontro il can cro ha a tale rigu;1rdo un gl'<l Ye coru1)ito da soddisfa r e . Il Go"er no può e deYe integrare le ~n<.'.\fiche iniziative locali e stimolarle se inerti o inncleguH te; ma, come per t utte le questioni socia li . nnche per questa de l cancro, è nec:es. a rio formare l:i cosci~n­ za sanitaria e nella i11as~R l1~'1la popolazione e i1elle pubbliche ammini8trnzio11i e presso gli stessi medici, ~1ffi11chè quei ri11 1edi che, sin 'ora, ci offre la . cienzA. siano messi a ll:1 portata di tut ti r· te111 pestivamente adott;:tti: la 1nor talità essendo in llhl~­ sj111n parte. in cnrrela ?:io11e col ·tn1·<liYo i11tf'ry011to tera pentico. Occorre perciò 0 sopl'atutto uun <'ffif·iH·e lH·opa ganda e la Federazione ~azional0 <lf'Y~ 1·i ,·0Igl'1..ri :i ttive e indeff'~l=;C cure. :--: .

R. Accademia Medica di Roma. Retln t n ordinaria del 29

nH11'%0.

l'rcsi<lenza <1€1 prof. V. AscoLI,

pre~ident~.

"J\711f0 1vi J"i.~l(lfa t·i .·1(11a .i.;r>·rolugio del tifo addo·111iJJalr.

Prof. ~tl. 11,ELIX. - J/O. che ha compiuto anche i1uPorta11t.i lavo ri ~ul tifo f'santematico espont> i 11uovi risult..'lti sulla SC'r olog·ia clel tifo a cl<lomi11ale. f.Jargl1e esperie11ze COffiJ)Ìute dall'O. banno din10strato cl1e 11~1 fenomPno òell' agglutil1azione si possono a vere modalità differ<'11ti a grossi e a pic('Oli fioccl1i, iuodalitù l0ga te a recettori djffer011ti clell~a.ntigene del bacillo di FJbertli. I /O. i·if<'rii:;ce l'importanza del fatto Iuesso in 111ce dR lui e ria \•Veil, sia nei riguard i della f-i},)ecifì<•jtà. Ri;1 ctella i 1n1)ortn11zn <liag11o~tica Q rispettivamf'nte cn ratiY~. J1 o<liJìcaz·ioni ad un, ·n ietodo dello Spatza,n :za,u i p1>r l'i.'-ioln·n ierito dei proto~·oi .

Prof. V. PUNI\)NI. - T/O. r icordando il inetodo d i Spallanzani. per l~isolnrne11 to dei vrotozoi provvisti di vivace mobilitit. esvo11e 1:1 sua modific<lzioue al 1netodo stesso. Egli interrou1pe la coruunicaz ion~ tra le due ~occe di liqn jtl o sppzznnrlo nd X il vetrino, in anteredenza Rl'!l·nato COl diamante.

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(ANNO :\XXI, FA c. 911la

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l..1ungli aupru Pvi-ve·11za ed abbre i; ia1nc nto d el 1>rriodo rl'i1wuòazione d<'l virus rabico consPr1,nto i11 glie.erina a fred tlù.

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I)rof. PuNTONI. l . ·o. ha potuto osser,ar<' senza c:hc per ora 11e I)OSSU ùare nna co11venienil' spiegazione, che il i:>eriodo d'inc:ub•1zione diminui sce i:>er jl vir11s tfln11to aucl1P v~r JO-J2 mesi in glicerina e in ghiacciaia. Tale proprit"tà viene perdl1t~ i1ei succe~!3ivi 1)assaggi. 'l"'ale nbùl'{'viamento di incubazione deve essert• per l'O. i11er<'nte a trani:;ito1·ie n1odificazioni subite <lir<'ttameutc llnl ,·iru s per l'azio11e della glicerinn e dcl freddo. I/effetto co11se1·y;:itor e de lla ~licerina e del freddo deve c->s. e r0 tenuto i>resente pe1· n1a.ntenere jnaltera.ti i 111idolli desti11ati alla Yncc-inazione secondo il IDt!lodo (li Calmette e per co11se1·vare i pe~zi di cervello ch e debbono serYire 11p1· l:l òin~no~i biologica della rabbia. Il prof. Gosro conferma l'azione dist ruttriC<' àelln glicerina Yerso i virus ed i microrg,11u. ini " ricorda le sue esperienze circa la di. ·i nfe2io11C? <lellt> feci colf'riche per effetto de lla glice rinn n S<t ta c·o. n1e clisterfl. Essa (1ui11di è da collocar~i tra i disinfettanti e rome questi a tempe1·n tnrn elevatn è più energ·ica che non n temper~l tn l'<l bH 1-)~'l. Su q11esto fatto si basa la depurazio11e llcl Yncci110 jenneriano. TJu ragio11f' i>er cui ln g-lief\1·ina <listrug-ge primn i germi e poi i virnR è d:i ri c.:C?renl'~i nel fn tto che qnelli ~no libe ri e ineglio ag~;rediti mentrC' i v1r11R 80no !';J>C?~~o v1·otf•tti ct.1 teRsuto rellnlare. ,~ /1 11nr1 ra ,.,, fur1na cli an e111·is1J1 i rii 11n ron10 della co1·onaria .-:inislro. - l/ O. cl opo •l ver ric:orù•l to i11 1·,, piùH :-;in tP!-\i il Jn·orPRf.ìo 1nol'boso per metter<• in ~Yicle11~a jl fatto eh<' 11on . j p11ò parlare Cli an<' ll ris111 i nz ul ti.pli <lf'llf' (·01·01111 tie J1erchè costa11te1nente :-;i rinvengo110 ju altri tPrritorj va.sù li passa a <1in1o~tr~1 1·(J c:l1e essi i1on Ron n <·l1e una mani fpst~ zion~ pnJ'~iH le ~ tu tt· ;1 ff;1 tto seeondatia òi Ull ("01U]J}0SSO <P1aò1·0 lUOl'bORO e non <loYrcbbeto <·AS<'l'<) co1npre~i nel grnppo <lei (•on111ni rtnenrisn1i delle coro11a rie. Tr.a gli :1 neuriffilli tiOlitari i·ipo1ta ti nella Jetter.1 tnra ric·or<ln quello che ~orun1cr riseontrò in un 1101110 di 77 anni c:b o ffre un:.1 grn ndiRsimn Romiglianza col ca so cbe Pgli ha potuto oss0ryn l'(l nel qnale l'a11e11riR1na ern cle l ra1110 disce11<le11te della coronaria sinistra. TJO descrive per lo speciale inter0sse che JJrese11ta ~ia i:>e1· la rarità del reperto. ~ia per 10 co11side razioni ehe 1.>ermette di fa re dn l pnnto '1i Yista clinico e anatomo-pntologico. D11 tt. I·'. <} B G'C1ox1:.

Oa nibia ,1n e11li rli. rr.n.zi.nnP 1

rf Pl

1n<>.~· ~o

.i::11ll'rrtti,vità

del bacteriuffl!Jo e ria.n·nnso a .~ion r d el cloruro di .<Jofli o.

1,·o. riff\ l'Ì~C-f\ ~lllle esperi~u:1. c' <ln lui condott0 nell 'iRti t nto <l 'i!?:ienf\ con le qunli hn potnto Rtuòi:ll'(l ear~1tterjRf i<·h<' di vitalità del ha tteriofago. /> pr il orii te puru 7P ntn JHJ·" I -1i Jif'fl J)ott. A.

:\Lf:S8.\~D'tl.'\"l.

~19

'-,EZ JO:\E 1 H.\ ! I C.\

-

a rlecor. o .c:1tbacuto da bnr-illo rii

El>Prth.

Prof. R. ~.\.LER~.\ NDRT. J/O. rif0tis<'l' il <"'aso di nnn inf<'\rma <li 2R anni <'110 fi1 t·icnYPl':l t:l nPlln

l ' lilliCU thil'Ul'gi<'él <:011 pt•t·itonitc l>lll'lllenta l)()Sttifica a clecorso . ubi1<.:uto <la bacillo di Eberth. I / inferma guarita dal tifo dopo circa 15 giorni si rianlllnlò con gonfiore del ventre e dell'arto infe1·iore sinistro, insorti le11ta1uente e pare senza febbre . .Dopo circa un n1ese e 1uez:r.o comparye febbre . erotin a modica e 1H..) l' ~i:.;te11te. , ·e r ~a n1 e 11to •1 dcl o m inale cospicuo, cl1c "lùt i>untnra eHploratj va ed ni s uccessivi Yuota 11H'11ti pl'H ticn ti i11 eli.JJiC..'l :-;i l'ivelò per lin essudato ne ttame11te pt11·u1e11to e in et1i gli esami pratieu ti iui~t·ro in cvidenzn come nnico germe presP.nte il bnclllo di illbcrth. rJ·o. ha vol11to rife rirlo per la l'é1tità di casi di lJt>l'itoniti da bacillo .illb<'rtbia110 <l cl a ndamento subacuto o addirittura cronico. pnrnlente. c:on versamento ~ndoperitoneale abbo11dante, a differenza cli quelle ad ;1nda1ne11to ncuth.;~iJno o a c: nto. del tipo clinico cioè della peri toni te cln pe1·forR zior1e. Xel caso dt>ll"O. n1 ..111c:ò lfllH l~i<t si si11ton10 cli les ioni biliari o di altri org;111i. Circa la Yia d'infeiione clel JH'1·ito1100 non pnò .ts-R<?ril'e se si sia tJ·attato di . e1nvlice <liffusioue (~ lo bacillo ùel tifo?) che ritiene J>OC-0 p1·obnbile. o di rottura di un ga11glio n1e~e n t(lrico , o di locHlizzazione nel peritoneo del ba cillo cl0l t i fo circola 11te nel sangue per causa cll<' Hfug~e. Il prof. SAK.\HELLI ossp1·v<.:t •0111e il ca so desctitto dal prof. Alessnnftrj c-onfe 1·1na il cn 1·attere specifico <lel bacillo tific.:o cl1e Pl't!Sentn una particolare tendenza a lla locnlizzn zio11e n elle Rie rose e più .·pe<:ialmente n elln cavitil perito11f)nle, c-om e e~li ba dimos trato da n.1olto te1npo. TI passaggio d(li 1uicrobi d(·l g:l'nppo tifo-coli d~1 Jh1 circola zionf) g-<'nt> r alc 11<.' l CclYo peritoneale è Hn fenomeno che, spf\rimentn 1Jne11te . si osser\a con Pstrema faciliti•. Il prof. ARCANGELI o:'i:.;t-' rvc-1 con1e spesso si \eclano fatti che port<-'l no :l p~n$are come a,ssai proha bilP l'o_rjgine en1utogeua della peritonite: si osserva n o infattj plellriti purulente post-tifiche ed ;tnC'he più speRso perio~titi 0d osteon 1ieliti da baeillo di Ebertl1. • In quanto ;1lln cura p1·i111a cli Pl'Hticare Ja laparotomia tenterebbe la cn rn con vaccino. la quale si è già mostrata e ffic;1 c 0 ne lle periostiti e 11elle colecistiti tifoRe.

v

f ,'i nflu en.z a, cli<' 8 u ll·a ru<I u -:; i on e r1 el l ' 11 l ce ra <ligi un al e viEnie r>sercitata rlalln àP vin '.t1on e del run/Pnuto gastriro.

Prof. G. B .\ GGI O. - J.J ·o. riferisce l<-> eon e lnsio ni è11le q11ali è pPrvt>11 l1to clopo ~spe rienz(' prilticnte. L'interr11zio11e <101 pilo ro nei f':tlli. P c.:nu:-:a rli lllcera digiuna le co11 una proporzi o11<' c-hC'. . u u animali, fu del 27 %. Riunenòo ,!!li 11lti1ni eRperimenti ad altl'i in prececlenr.n pra tienti <li es<'lu$ione snb-totale di ston1aco <.' di e:-<<·ln!-'io11e clella sola pars pilorica. ha ca11s;1 to nna propor zione quantitativa trc-1 fenome110 ulceroso Rtnbi litoRi nel digi11no e poteJ'f' rlige!=;tiYo de l succo g·nRtrico n 1 inon1ento d'arrivo n e ll ':t ni-.;n ann !=;tomizza ta . Il concetto di quantiti1. piì1 t:h0 cli qnalitlt. di poter e digerente mesoo finora in ('videnz;J d<1llc s11c esperienze costituisce 1111 nnoYo ap11oggio a.D 'idea c1all' O. avan7..:1tn :;;i 11 11Pl 19Zl. <·he rnzione nlcerativR ~pi0gnbl n0J dig-i nno clnlln P:'l r ~ piloricll dPIJo

'


I.

'::)turnato d e l>ba c~e1·e intesa come un·azion<• diretta. ch e si svolgP per conto proprio, non g-iù cori l'i11t('r1nezr.o c10llit pa1te C<t r<lialr. ):uore rioerolie su,ll'enoetalritc spon /011<'0 ·n ei conigli.

111·of. F. l~osFJG r.ro . - I /(>. l'ife 1·isc:t' le ulteri ori ri<:erche <la lni eo1nvinte :-:nll 1 <•ncefalite s1>ontanea nei conigli. In n11a i>1·i111a i1ota Sll tale argomento riferiva <li ~1 Yer ris<:o11tl'ato nel cervello dei conigli spe<:ia li « sfc\rule n u1i<:ro~copiche che sosvettò fossero tlri n1icrorga nismi e pote~sero essere l'agente pntog:e110 tl ('lla enccfHlite ste/'.4Sn. Oggi dopo l e nuove i·ic.:e1·e:l1e J)llt> ;11f<'r1nare che è per lo n1<:>uo molto i1roba bi le elle le «'-'fernle n sian o dei n1ic:1·01·ganismi e pl'eci. ·an1en te <1Pi protozoi 1)arassiti. Clle le « sfern lf\ » ~0110 n11 r eperto esclusivo clel1 'e11cefalite ~ ·1 H>nt.-1. n ea 11ei con i~li e l)()Ssono essel'e considerate ('Olllf' r age11te )l:l togeitO tlf\JJ' en Cef;llite. Il prof. ('.:\8AG lt\:\DI fa ril vate c-h e 111 questione <l <'i col'pi clP~('l'iLti d.:il .Bonfip:lio ~i rian11oda <t .c11H- ll:1 ili t utti ~li a ltri cori>us<:oli 1·inYenuti nelle ·ya ri1 P i1 n 111ero.·e infezioni cletPrn1inate dni Yirus tiltr;1bili. l'•J noto cl1e essi dagli u11i sono ritenuti coi-:t it11il'l il Yirns e dag1] altri tra cui 1'0. che si legh iuo n ll' nxio11e dello Htesso virus s ugli elen1cnti ceJ lnl.1ri e sono chia111:.lti iierciò « ('cn11usc·oli <li r ear.ione )). Ciò egli dice l">err hè è IH'0Rnn1ibile <-h1' a11che in queste fur111~ di t•n(·p.fn Ute ci ~i trovi ,1i fronte a cl n11 Yiru filtr;1 hilt' . E. (}R():o-;}'j, 1

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~t'

conseg-ne quindi che .,gni fattor<· clnnnoso <'h• • <'~pli <'hi bt snn Rzione Rn lla fl1nzionp clrlln

endornico~i

pol11iona·re.

A. I'r.;arN. - T.'O. riferisce ~u due pazienti dng-Ji spnti tlei quali fl1 isolato l'Endomyces Pulmonn lis. In c11tl'ambi i casi - uno l Lll impiegato, l'altro 1111 ,-ignai.olo - il qt1adro clinico fu quello di una b1·011chite diffusa e di una bronchiolite eon a ttacr.11i a~m~tiformi. Nel 2° caso esisteva p11re nna lesi one del colon, ''erosimilmente del la stPssa na tura, ~ dallè feci fu isolato lo stesRo miC'Pto. l Jn trattamento con iniezioni di olio iod:l to. con ,.,1ccino~nc101nycPR cl iec1Pro ottimi riRnlta ti.

1{1c:OBELJ,O. -

c1·011icn.

'1 ulla cellula della 1n,idollare della

Du e casi i/.i

nei la'uurrt ,,, ri del Pa ·i;ese.

I /esame dei e:a ·i pervenuti al tavolo anatoruo-1iatologico tlell' l stitnto della R. U. .avpva già segnn ln to nell 'nlti1uo Yenten11io la f req11 enza ùel r e perto <.li 11efri te c:ronica. Un l' i scontro . ·ta ti stico <li de tto 11erio<lo 0d in J >a rtic:olare le o . st-·1·,-;1zioni Ù<'ll'a11no Rolare J!>23 hauno fatto con ta tare che circ:;, il (;0 % dei J30 indiYiclui autopsiati presentava~i <tffetta da nefl'ovatia a tipo cronico, con riac11tizzazione tloYnta nlla t:l t1s:a <lete r minnnte la n1orte, nel 40 % ~·esidua le si 1·i.~'<·on­ tJ.·n v;1 110 nPfropn tie act1te e bn on Hlll11f\l'O <li ca:si· {:on J·eperto <li lesione renrtle inc.:i11ie11 tP. r.. e llOtizie cliniche fecel'O rileval'e cl1e la Iont<l nn cn usa etiologic.:n è da l' ivorl ar:-ii atl i11f<'7-ione e~;111t~matiche, rinofnri11g-0f\ r l'(\ n1nnt1cll<\ in genl't't-> dr•ll '0tit i11fn ntilc o ù e ll' a d olesct'nzn . ]11 t<l l nni individui Ri ~ono :o,·raJ)poste poi infezio110 tnberc o1nre. tt1111ori. Jue . ecc. Il periodo silente o di l:itvnzn è durato 111oltissin10. Nelle nefropatie oltr•· le !1 ltcrazioni renali fu già osservato ana ton1 0· pa tolo$?:i<·a n 1en te la pre. enza costante e corrisponclrn te cli :1ltern:zi nni della rnte rd in partico1n1·(' cle ll~ p:hi~ nclolt' ~nrlorif~rP n t ipo :1cnto o

s110 tonl ra ecolpo sul · r·ene e vice\·ersa.

F. Rrccr. s lf r 1·<'n n l P •

àell'U ap1·ile 192,J.

J_,a nefri I e crun i ca

troYi jl

1rno di questi è fra le cause fisiche l 'umi<lità. P er l'a1)punto il fatto che a Po.via le lesio11i re11a li ROHO più frequenti che in altre locn litù a cli1na pii1 asciutto, <lenota quindi l'importa11za delle eondizio11i igro111etriche le yuali dimostl'ano . nelle c·urvè del clec:ennio !900-10 che l'umiditt1 relativa ptesenta t1na n1edia ;.1nnuale di 78-83 con massimi cli 94. In tota le nella parte piana d e lla provinci~' le condizioni climatiche sono CRldo 11mido e freddo 11n1ido. Patologicamente l'azione dell'umidità si esplica TJerturbando p1·eeipì.1arnente le funzioni cntnnee neìla perspirnzione: nella termoregola~ion~ dell'eliminazio11e nei processi di dep11razio11e, ecc., modificando in Yia riflessa il circolo con .fenomeni cli iperemia e trasudktzione delle mucose, esaltando In flora batteric:a . o~tac-0ln.ta perciò la funzione vicaria cutane;1 i] re11e ~ obbligato ad un superlavoro di e ltminazion" di prodotti tossici e viceversa per le nefropati(' . . ·i stabilisce così 11!). quadro di. cui l'esito è la nefrite cronicR. Co1ne fattori n1nbie11tali Ri pnò ag·g1un.c:ere ancora l'inRalnbriti1 <lel1a casa e l'uso di acque chi1uic~1meute non potabili con percent11nli di C'lornri e n]trati abbonrlanti fra i pozzi dell'atz;ro. Ora. te11uto conto ~a dello strapazzo. , i:l della fatica delle categorie Ja,-oratrici, "a rile,·n to C'ome lesioni r~nali iniziali tro,?ano precip11amente nelle nmiditi\ !l ltissime condizioni per pa~are t ardivn1nente alla cronicit.à.

Società Medico-chirurgica eli Pavia. 1"-i<'rl u ta

[AN)iO XXXI , F'ASC. 25]

POLlCLl~lCO

FRANCESCO RICCI ..

Ospeda1e <'ivile di Venezia. ....:ed11 trr .~oien.tifioa del 28 avrile.

.

Stu<li sulla, ciroola,z1.one retir1ica cor1 particola.re 1·ig11nrd ·' alla n?orfol'>fJ'i.a d elle p111lsazion.i dei vasi ce ntrali in ra p pnrto collC' alte,ra~ion i della cirrolrt.~ ; on e r;cn(•ra 7e e cere b r11 le.

Pro·F. O. ORLANllD."I. EJs~ndo in g:~nerale In pre. :-:io11<' cliastolicn superiore alla presRio11e endor nla1·e 11ormale. il polso arterioso retinico appare più f;1cil1ne11te a11mentan{lo colla con1pl'~·si:rioue sul hnlbo la trn . ionP c•nclof'nlAre. \ol1'i$] 1e7.:lone clel polso n rterioso provocato si pot rà rironosc~rf' 11 n1agg:iorf\ o minore 5:tato di ii>ert~nRione clel Yn~o e <inf\::::to r~n me potrn eRRerc>


.:i] 821

S EZlONE PRATICA

Fil.

te.

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di prezioso niuto semeiotico per 1·h:onoscel'e dalle conrlizioni di elasticità clelle par"ti d0ll(' al'terie retimiche le co11dizioni analoghe in cui si possono. ritroY:1 re le arterie cer è brali esse11do l'elevazione <lelle prcF;c;ioni arteriose n e l cricolo cetebra le. (lua11to all '<~sa111e del sistema venoso re.tini<;o dimostra l a n1aggiore jmport;anza per quanto riguarda lu J)rese11za del polso venoso s1lo11tn neo in ra1)1JOrLo

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il I·

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c:oll~1

congestione venosa locale, come nt:)lln i1evrite retrobulbn.re e i1e lle <:ttrofie del nervo otti<'o e eosì pute in alcune alterazioni dell'apparn to r<.1 Rpirn.torio 1\elln otite, specialn1ent€ complicn tE1 da 11.astoiclitc ecl a 11cora in modo più accen tuato nei casi di trombosi d ei eni della dnr~1 m;1clre , 11<:' Ile n1ala ttie ence falich e specialmente focolai cruorr:1gici. L'ispezio11e d e l polso arterioso t:- v enoso hn pure i iu porta11za per la diagnostica

e

clell 'interruzione della circolazione in llno od i11 n1nbec1n e i ~ros~i \asi retinici (trombo~i e rl 0mbolin) 11on potendovi . em1>re dimostrare oftn ln1oseo1lica n1tinte 1·alterazione nna tomica del V:l.80 obliterato in qun.l ::?:rado e i u qua 1 '':l.!-'O nJllJl·o~·noRtica

l)artif'ne . f ,a clin1ostrn~ione del polso a tte rio.-o proYocato fa riconosrerP 1e condizioni cli 1">€l'lll C;l bilità clel va~o nn r he 1-'e il nl1meto e' 1'<?~t rnRio1H? rlelle <)n10 r-r~1 gi<' vn lf' irt gran pnrt(;' il 1l(l<'orAo cl(" ll~ <1irnn1;1zioni di csw 1)11rch è si po~sn osRel'vn 1·0 in qn :1 l<·ll(l pnnto YiRibile : co. ·ì pur<?· 1,1 C'<Ju.;.:; tat<\7.ion.e rlPl poli:::o Yf'TIOAO :;:::pontnn~-0 indica n 0i C'asi di tro111l"lOl"l YC•UO~;l la etiolo•rin rle ll'~tff<'Zi <HlP YellOS<.'1 quanclo Ri pnò constatare i1e ll'a ltro occhio che non è ~dP cli a lte razioni e focolai. I11fi11e accenna al-

l'importa Ilza del rapporto de lla circoln zionr rrtinicn colla circolazione generale e coll'oftnln1otono stud ia11do l'iperte n s;io11e glnucomato~à in rapporto coll'ipertension~ grnera le : n1l'in1portanza nelle con~atazioni <lel polso ve110 o spo11t a ueo con10 sin-

tomo prodromiC'o dell'n1Ie9iione g ln11comntoE=;:i. (,'un ,'f i<I r· ra .~· ifJn i supra

oa:so cl i a 11 li ca re~e.-:· i une <lell' anoa oon JJers isle n.-;a cli lesioni Jislolr'[J{Jiale fj lu s.i:;a .~ione d el rn o noune Jemo1·a le. 1t n

l>ot t . S·rEf.\ ~O L u :o;HA'KA . - I/O. cogli' lo 'PllDto cla Ila 1n·eseutazione cli un !). cl1e ve11t'anni lll'in1a a vPva ~ubita la rese~ i o11e della testa fen1ora le lH~r co:xite e eh~ prcseutaYa tuttora ~eni fistolosi e lns~1z ione d<->l u1011 <;011e fen1orale, per most1·<1re il buo11 l'i~uJtat<) c:hf> 111 s i1uili casi una ulte riore r e~f'zio11c del 1no11e;one fe1norale cd una e cn vazio11e

del cotile sedi foc.:ol:1i tuber cola ri, pnò dnre quando sia corr1pleta ln <l all'exeresi <lei t r:11u i ti fi sto lo~ i clelle parti 1noll<' e Ilii1 di tntto <ln 11 n;1 huo11;1 rip1>1'iv.it)IH' de l inoncone femorale cli r eHezi.011e nel· lo ~ca yo ro tiloicleo in :tbdnzione dc ll'n i-to, in1n10bilizz::t t:1 c·on nppn r eccJ1i o gessato. N e l caso pres0nt.ato. il p. n on solo è g:.n a rito tlell'affezione che l>L)l't;1 ,.il cta si lungo t<?1n110, iun ba otte1ruto nn ~o lid o n])J)Oggio sul s uo :l rto che pTima non aveva. C0nc:lucle ricordando il campo ristretto delle in<li(·.;1zio11j <l clL'l 1·c~ezione tle ll·unca pf'r roxit:e, 1'11tiliti1 <li ulteriori res{'zioni qnnndo clopo 11n ecrto tcn11•0 p ersiRtano focolr1i ci l'cosc:1·itti tl i o:;:::teitt'\ . lWc i fì<·f1. l il n c•r0~~i ti'1 11 i crr:i r 0 ~n1pr0 n11 bncn1 punto

ll'aJ,Jpoggio osseo a l n1oucone feu1ora le in posizione a bdotta, fissa ndolo mugari se se ne n1ostri l'op1)()rtunitit con nna Yit e meta llica , o ~e il caso sia veramente a settico anche (•on un trn pianto osseo a11toplastico.

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LETT()~I

11 giornale di medicina più economico i11 l t.alia è dato' dalla .';ezione M erl ica ci e l « Policlini co »; di.fatti cl1 i è abbon ato nlla Sezione Pratica, sostenen ~l o la tent1e sp esa di L. 25 (p er l'I tali a , I ,. 35 11.e1· J'E , tel'o) otti en e· 12 fascicoli c:l1e a nnove1·a 11 0, jrt Jnecl i a, 6-i pagin e ciasc n11 0, cli foru1ato gt~tnde, Sll carta semi-1Jati11ata, correcl<1ti di fig·ure e di tavole, d ensi di co11ten11to. Il gio;nale di medi cina più •eclettico Italia è dato da ll a ,ç;;:,Pzione M <'dica del « l:>oliclinico »; difatti lu J)i l'ezio n e acr·1lg·lie lavori cli tutt.e le sc11o le, di tntte le regioni ed anche del l'Estero , dando J)rova della p il.1 ns ·o] 11 ta i1111)a rzialità e li berabtà, senza lasci arsi g·t1id a r e e infl11enzn r e da, ;i l tri criteri cl'1 e no·n ~ian o in e re11ti al valore int1·i11 seco. ol) i>i etti vah il e, cl Pi l nvo ri. J I giornale di medicina piìt efficiente i11 J t ni. n li a è cl a t o da 11 n ·'-' e :. i o n f' .Wf' <1 ie a <l e l (( P o I i clinico»; difatti e a o p ita solt anto lavori che r ecano un contrihnto e ffettivo e decisiYo ai prog l'e , si d e lla medicina: la r es èl s1raor clinn r in del] e offcl't e c0H i::;c11t (' 1111a selezione scr11polosa e seve ra d e i laY01·i ; oggi i v1u re1)11lati clini c..: i e . t ndi osi te11cl o1 10 a fa r capo a ll n Sezio11e l\ledica del cc Poljclinico n e l a pt1bhJicazione cli lln lavoro in qu esta Sezione costitni~cf' di per sè llna g è:ll'e uzia inclnbbi a di vnlor r. I .. a freq uente pll b bi ic.1z io n e di numeri 111ono= grafici co n sen1 e ai m:eclici di troval"e accentrati i 11iù not.evolJ con l ribntj 11 a rg·o111enti circoscritti e i11 via. cli evol11 zio11e . Tra i n11n1eri in o11og r afici nlli1uame111e p1Lbblicat.i o in Yia cli preparazio11e seg·nali n~1 10 c111 elli ~ ull e mal attie 11 Pr v·o se, s11lle maln ttic infettive . . 111 sar1 g u e, s nl fegato , s ull e re8zioni l) i olo~:i ch·c , ecc. I ,e an111ie ed e , auri enti rjviste sintetiche in ettono a ~·i o rno ll ei prol) l erni pil't ctibatt11ti. Nessun medi co colto ell e intend a segl1ire i progre c:si della i11edicinn i11 Italin e cl1e ia dotato di 1111 alto sentin1cn to nazio11a le. rl o\·rehbe rinu11zia rc nll a .'i P::ion P M f'rl i cu del u P ol iclinico». Chi è n.l)hon atn alJ n Srzinne r:> ratica, p11ò ricev e r e la 1Vlerlica co rri spon d endo a ll'A rnmj 11ist razion e una q11ota s11pplPm e11tare cli sole J.,. 25 (se in Italia; L. 35 a ll'EstPr o) , dfl invinrs i norninaii,·nmente n l r:1Y . nff. J_.11ig'! f> ozzi. via Sistin n 1 t - R om a. .

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822

1.

POLJ CLl:'\iCO

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. SEMEIOTICA.

I

Sull'ipoeccitabilità del vestibolo posteriore nella meningite sierosa essenziale. L · esa111 e funzionale del labil'i11to me111J)ra11 o.so, anteriore è l)O teriore, si a.ffern1a se1111Jre più nella i)ratica clinica quotidiar1a per g·li inlportanti au .. ilì cli.e la semeiotica vestibolopor1to-cereb ellare offre i11 molte sindro111i cerebrali di co1r1 ples a ed oscura indagine tliagi101ica. ~tudia11do . istematicnuiente Ja funzione lab i l'iutica Tìei malati di m en i ugitc s ierosa essenziale, G. F err.eri ( Rivistn. ()t o- n Puro-of l al1riolo gica, 1D23) l1a i1otufo mettere i11 l'ili evo a ca 1·ic:o dc· I ve ·tjl)o lo po~teriore 1111 dato di fntto cl1 e co11forta l'o,toia tra e.cl il 11 e11 r0Jogo,di u11 s i11ton1 a di }Jiù nella già ' 'a ria e ricca iu e:se di . egni se1l1 e iolo.g·ici v rop1·i dcJl'affezione i11 i)a rola. P er i I l a.I> i ri 11 t o a11tel'iore l ~A. ha nsR to i metod i cla.·s i ci cl i in ve tigazioue; flcir il labirinto JlO~t e rior e l1·t !":'gttito i rnezzi n1oder11 i ti i i11clttgi11e, a m ezzo della risp.o sta ni tag1niea , della deviazi o11e del corpo e degli indi ci de-I B i.lr a 11)' . otten11t f' a tra ver so le prove rotatoria, galvar1ica e caloric{.t.

IJall'e.:a11) e clegJi a:mrnttlati . tLl<i iati dall'A. riBa.lta110 clu e fa 1ti princiJ)ali: u11a dissociazione evide11te d el co1111)01tan1e11lo tra il vetibolo antP riPt'P e qt1ello posl Pri or e e d u11a

mn.rcata ì]» oeccitBIJilità cli <Jtle t· 11lti1uo agli stimoli ai:»plicati perifericarnente, in nlodo particolare rispetto a c1uelli ter1r1 ~ci. l .. a. f1 111zione cocleare era i11fa1ti deJ tutto nortnale; lctLto 4uesto in c0Jlt1·adclizio11e con qna1tto g·e11e rn l1n ente legg·esi s u i c.;.omuni trattati a }J1·opo$ito d ella sordità i1 eJla i111e 11i11git,e st e ro.~a e ::;e11zial e. Gli n·111n1a:ati n on avevano n e~s1 1 11 disturbo a caric'-1 dell'eq11ilibrio, sia tut i co ell e di11a inico. .~ ltrettant1> i1ormale è s tata se u•pre la p1·ova c.lcgl i ind1ci ùe l Bara11y. L 'i1)oeccitahilit8 del labi1·i11to posteriore è stata inYece se1npr ~ c.;o~ta 11t e e rag·g'iunse alle volt e 11 no stadio di inectjtabiJità as.s oluta spe.ri111cr1tar1do con Ja pro\'a tc1·n1jiea (frig·ida (' calirla ) . 11 rift e .. o 11i stagruiC' > inllotto per via galv~11 1 ic ~L prese11 taYa alternzioni evidenti da. attl'ih1 1irsi a Je jone tliretta tronculare del ve~til1 o la l'e e non a lesi,oni e ndolinfatiche 1ntral a Il i r i n t i cl1 e. In cn1n1:>le~ o l'A. ncg·li n in malati di 1neningite ~it• r osa esse11zialc l1a 111esso in evidenza: 1) di 80cinzio11c f11nzio.na le tra labirinto anteriore P po teriore : i>) i11 tegrità del labirinto ai1teriore; :3) ipoeccitabilità. e talor<t ineccitabil itù d ell'np1)arato vestibola re posterjore per via di1181nir8. galvn ni ca ~ l1ri11ei1)al1nente calori-

ca. ·rai e i11eceitalJilità devesi attl'ib11ire a li ·. io11i extralabirinti c11e ùe11e vie d '. c·onduziODt! da i i111clei ve~t i holn l'Ì a qn ell i clrg·l i o.ct1l1J. 111otori. i->ou . rTzER.

CASISTICA. Contributo ali' amiloidosi generale del i' uomo W. Freu11dljc!1 (Jlif'd. l\liniclì, n. 52. 19:!3' riferi.sc1e il caso di nn 11otno di 68 ai1n i ct1e p1-:ese11tava all' autopsia itter-0 intenso generali.z.z a,to ed amiloid·o·s i de·g li organi, e in special• modo del fegato. L '·esame istologico dirr1ostrò cl1e l'an1iloido1si coJpjva s p.e cial111'e11te fegato e inilza, u11 p ·o ' m,eno· il 1niocardjo, quasi affatto i reni. In vita il paziente aveva pres entato da ulcn n i m1es i di111 agra1ne r1 to p ro·g·1·essivo, ittero. dolori alla teista. e a l i)etto. N'> anam 11e~t i ca111e11.te 11 è a l I' aut.o psiR. ft1 possibile riscontra re t1na causa c11i. 8.sc.r iver e l'amiloid-0si: anamneticarr1.ente e "'iste\'a soltanto ·nn'infezionie vaio Iosa a ll 'etn di 11. a n11i , ail l'autopsia scn rsi res·idui di e: ndocn rdite, alle valvole ao·r tiche e plet11·ite adesiva. PoLJ . Il morbo di Hodgkin. Pntt er-son ( Briti~ll ?ned. Jour11 ., :22 i11arzo 1924), o."· .e1-va. eh.e il 1r1orbo d i H odgk i11 è ~la­ to rit.et111to1 a torto cotn e t111 tnu11ore f.ie g·Ji o rg-a11 i ei11op c•iet.it i; invece, in conside.r azione cl elle al be•razioni clella ten1p·e ratu t a, co n re.i1Jittenze E.. g·1·a11l.d i oscililazionj , noncl1è c..l el decorso l)t'Og ressivo cl1e co11duce alla ll l·Ol te, I':\. inclin ét a riteuere ta le 1nalattia d1 nrig·in1e pa.ras itaria, subJ)e11 e I' a,gente ne . ia sconosciuto. I . '.L\. ne Il a ossie1rvato 31 casi, fra cui 22 11on1i ~ 11i e 9 d o·n11 e; l'età in cui si iniziù la J11a.latti:t Vi.triava d81i 30 a i 50 ar1r1 i. I sinto111i p1·in-ci.pali furo1l>o: m rt.less e.1·e deboJezz.a perdita cli pe ·o. ' ' tosse ' su dori n·otturni ed in quattro casi, l)l'll rito: tre caisi e.ran.o stati invie:iii al riparto d€·r1n.a.t0Jogico l:>te·1· l es1ioni c11ta.n ee c.ronich e. ~on si o·sse rvairo·no en10 i·ragie. l n due te 1·z1 dei oasi l e •J)irjrne ghia ·ndo].e co1nvol te fl1ro110 q11E>Llc cc r vicatl i, in u n t e rzo quell e i11 e1diasti11i· cl1e; in a.lcu11 i di questi uJti1ni si ebbe id1·oto. rncc. J. a n1ilia. c·ra ni·olio ing·ra11clita in <]llHt1to ca Ri e pal pabjJ e in sei. 11 8a11gu.e 111ostra va un'an1ein1ia seron.cl R.ri~ .. e11za m octificazior1i carntterisi irl1 e dei leucociti; reo8i11ofiJi a . cJ1e si notò in alcuni ca 1~i , 11011 poteva e. sPre n1 essn in rnpporto con g:I i altri .·egui d ella inalRttia. Il rl ecorso fu lentf!.1ne11te progreso:;ivo in 15 cu~ i. c.;011 retnittenze in ~; aicuto io nno. I.a clu... 1.

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r tdn in 13 pazienti dei quali s i elibe notizia del ln 1norte va.•·iò <l o qun1tro nies i a rrunttro ti n n i . eo 11 n 11<1 n 1ed i a d j rl 11 e n n 11 i.


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I s intomj predorninanti furono l'ing·rossa1nc11to delle g hi.ar1rlole, il tu11 1ote medi.astinico, o, più rar<1n1 e11te l 'i1)ertrofia della milza. L 'esito può iiten.ersi in generale fatale; sono ...tati riporta ti casf di guarigi-On·e , n1a l 'es1perie11za. dell' A. non può conferma.r ii. Qualche n1ig·liora.rr1e11to rsembra che si 6ia ottenuto cori l'n 1scnico per via interna, i .r a1gg i X .ed il radio, mtL si ebbero l)en tosto l e rica.d ute e,d il pazi·e·nte si n,\1viò più. o n1 cn,o r apid am1e11t.e ::iJ1n n1ort.e. fì.1.

TERAPIA. Sul trattamento con l'insulina.

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J.1·0 Pollaok ( \\ ". 1,·1i11isc he W uc li. , 17 ge1111<1 in 1923), dor>o nvel'·C <1ccennato a l SllCC·esso clelln c11ra con l'i11suli11a n 1el diabete mellito, riferisce s11 cl i t111a i11s11lin<1. da lui stesso. Pl"eparar ct. rl1e. i11 confronto alle a l tre vRrietà di i11st1linn. lln dato ri.1tltati cccelle uti e perfetta1ne11te l)Drngonabjli. Fa 1·i levare cl1.e tntta via mancn n o metodi sicuri p,er titol are l ' insnlina: 1.a Clli attività viene co1T11111emente es1>rP. sn in 111iif{ì cli·nica , 1J3 dell'l111ità origi11a1 ia co11igJio. Qt1est8 incertezza s i <leve attri])uirc ">Oprnt11tto al fatto cl1e i conigli (a iiirnn li l)iÙ con1unen1 ente adnpe r ati ) r eag isco110 diffc 1·entr1ne11tP nJlo. f;tesso p1·eparato erl a~ lo te so· trattan1e11to e danno s pesRo nna din1i1111zione del valorr glicemico non ~trettf).Oì1ente l)l'Oporzionale alla qnantit8 cli ins 11l ir1R . ..\cl ovviare a qu estn incor1venientc ~ i è creclnto opport11no cli ntilizznre Yarii metodi e cioè: l 'azione clrll'i11 . uli11:l s11lla ipe1gl icemi a da 8drena lina , cla iniPzione di p:l11c o.· io ed i11fil1 r s11lla g licernifl nor11 1ale. In qt1est o caso si ti er1 co nto uer l n tii ol 8 zi one d ell 'insu lj na, de lla ' sin cl r om e ipogli cemica, car ::ttterizzata prin cipnlm.ente da ll ' in sorgcnza di speciali convt1l sio11i, a l le quali molti A.~\.. attribuj ~co110 una notevole impo.rtanza. È cin osservare però ch e a volte pnr ottenendo 1111 ahba.ssamento notevole della gljcemia fì 11 0 n,1 ùjsotto di 0,20 %o manca ogni S'intomo di conv11lsi o11i e solo si nota nn certo grado Cli ecc it nment.o e di voracità. Qnes tn o~ser,r azion e fa pen . a l'e che probabilmente i1el !a determin azione delle cor1v11l ioni oltre all'ipogl icemia, cl11' rar>J) r ese11ter ebbc solo t~o dei f a.ttori, vi concorra una sostanza. tossica com,presa i1elJ 'ins11lina o ch e si formi dopo l'introcl11zione di essa nell 'orga ni smo animale. Le i11dicazi oni nssol11te per l'in s11 VinotPrapin secor1tl o l 'a.-ntore son o: 1) nel com a present.e o immi11ente; n on sempre però si riesce a sal vare l'nmmalato specie ---r esi ~tono com21licnzioni a carico dell'apparecchio circolatorio e l'espi ratorio ; 2) nei diaheti da sottoporre a d interventi cl1i1·11rgici e ciò a i1ch e nei casi li evi perchè è '-

frequ ente l'jr1so l'p:enzn. del conia i n seg·nito alla 11 i:\.l'COS i; 3' nei casi di diabete, i1ei qt1ali le c1tre ctietet icl~e non dànno o dà11no lJO.co giovan1e11 to. P ri1na di inizi a re il trattamento ins11linico il diabet ico viene sottopo to a dieta povera cti ic.lrnti di carhonio in modo tale cl1e si po ..... a avere nelle urin e u11a q11antità di g lu cosio ed eventualm1ente di aceton.e q11asi ca.stante. L a Cfll 811 tjtà d'i1rsulina necessaria è in r elR7.io11 P. ag·li elen1e11ti ipe 1·glicemjzzanti conterlt1tj n ella di eta. Per i l controllo dell'azjone dell ' ins11lina non è necessario esegu1re il dÒsaggio del glncosio n.e1 sangue, se si mant1ene l1na gli cost11·ia intorno a l 5-10 % 0 , il ch e garantis·ce nn che d ai pe r itoli d ell'·i1)oglicernia.. Particolare lig·ua1·do bis og·na attrib11ire a Ilo stato funzionale delle varie ghiandole endocrin e. l e q11 a li agiscorLo e ~n ltando o dimjn11endo l'azi one dell'inst1lina . Infin e l'A . rileva l'influenza che l ' insulina pu ò avere sul ricamJ)iO dell'acq11a, riportando ad essa la dimin11zione della quanti tà d'11rina che co11segt1e. all e prjm·e iniez1oni d'inRul)na prima rhe lo zucchero ,f' l'aceto.r ie st1bis cano variazioni. Tali · influenze Slll ricambio dell'acqua in q11 a Ich e caso si p11 e'> 1nnnifestare sotto forma di eden1i e tal ora qnindi occorr e diffidare di quegli aumenti consirterevoli di })eso che si hann o 11elle cure cl 'i11s1 1l i11a e che talora si manifestano fin ò::ill 'inizi o con 11na ra.1) id it~t sorpre11der1t P. . l\1AR1KO. 1

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Cura della gotta con il colchico. ... econ·do 1.. l\Yelio $ttbito all "i1lizio d ell'a ttacco . i som ministra i111 purgante. Se il rn a l at.o non ru pt1rga.t o, il coilchico, si ~ ,ssocia a.1 so·l fn to e ca1t'bonat.o di rnagn e~ in : . olfato ·di magnes in "0·1· . (:.a1 1boI1ato, di inagnesia » 0.60 11 Ci trato di potas ~ io . '.2 1 \ i t LO di colcl1ico ~;ore e \ \ .\eqt1a. di m1e11t.:1 . . . . . gr. 30 ()n .... est a do,se, si l'ipete ogni o.fia con l ' aggiunta d·i du1e cu.cchja1i di acqua, calda fin o· ad effetto: dopo Cli ' chP s i sopprim·e il solfAt.o di n1a gnesia. ·e si d à il resto della. m.isce.la ogni 6 or.e. I .a. do&e si diminuisce arp pena i fPnomeni in.fiamrn.atori acuti diminuscono (il che avvie11 e dopo 2-3 g i·o 1' 11 i) c<l allora . i clà J1er q11al('he g io.r no, og-ni Ge r a l1na1 d·ell e seg11ent.i pillole: 1

Estratto di Alo-in a . Estratto di Caps icin a Estratt0 di

colrll i0-::.> . • . . . . . . . hellndo1111a . . . .. · · rabarba.ro . pe1r una pillola.

g·1-. n

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0.016

O. orn: 0.008

0.003 O. l 6 1

L.e JJerso r1e cli et~t tollerano rr1eg li o lu C'o1rhie ina che. il col rhico:

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Colc.:liici 11a.

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O. 000u5

Estrc.tLto ui bel·l a.<.lo11na o. O<IB E· t tatto di i10-ce\ro111icu. 0.016 (per un cachet: u110 og11i I o l'e ). 111 g·e11,eral·e il colchico sa.1·ù p1 escritto 6-7 g"io.r11i di seg~ ito. ))

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( Ua M·in.erva ~l edi ca ) .

Inconvenienti pro,·ocati dai comuni medicamenti. Ulio cu·1 t/nralo. -·· Fabricius riporta d11e casi di J11ort.e (.L ll Cl111ique, ottob1·e 1923) co11sec\1tivi ad i11iezio11e endovenosa di uno e di ci11que c: n1c. I11 t!11t1·a111bi i casi si risco11t l'ò ·e111boli-a

g·ras osa del 11olmo11e; in u110, a11cl1e u11 grosso e111bolo dell 'arteria poln1or1are. I pericoli delle iniezio11i end ovenose di oJ io canforato s.0J10 d el resto r1oti ed evidenti. Arilipirina. -- R. Me11zani (Bull. delle scienze niediche, Bolog·11a, marzo 1924) osservò i11 u11a pazj en te, in seg·t1ito a11·a1)p Jicazio11 e Jocal e alle i1arici di poca antipirin a, brividi vomito Sll . ' ' dor e pr,of uso, p erdi ta della cosc.i.e nza, l11'cerazio11e d·ella 11ari.ce, erlJzione pemfig·o i·de a tutto il corpo, va.sto e profo11do ed€ma alJ'ipocondrio destro. La i11alata si l'iebbe e g·t 1arì do1Jo 11n pajo di g iorni. I n prov e successiv·e si vid e ch e la son1111 in istr8zio11e e.li oJi tre centigra111111i determ j11 a va fe11om en j tossici meno acce11tuati ed or tira1·ia persistente. ,,. Altri autori h a11no osse rvato la m·orte jn t1nn c.101111a dopo d11 e do j di 2 ed 1 gr a mr11 i ed il1 11 n ha111b in o dOJ)O soli ve1lti ce n tigrammi. (; liin,i11.o. ì\1 .•i\mat (Lu ( li 1ii1.J.Lle , otto,bre 19:23) aveva son1minj c:t 1·ato un g rammo al giorno Ad un n1 a la 1·ico, e11za te11e1· conto d el] e ver i ig·ini ch e esso accu sava .. DOJ)O ci11q11 e g·iorni di cnrn. il v.isns da lln lato e ra, d eJ tutto s11ento, m c1l1 r e ùaJJ 'altro si aveva a111iblio.p ia .accent11n 1H. ~i <'l)hr. do1)0 tl' e n1 e. i di c11re, il rjtor no g radua 1e del vi st1s, rie.lotto })er ò al 50 °io . Qt1esto ese1r11)io rtirnostra la neces j t à di sospender <' il cl1i11i110 a lla ~0111parsa dei pii1 piccoli di ~tt1rl)i oculari e di somrninist.r a1·e nitriti orl altri v n ~on i l atatori,·com e p11re èlig·it::tlc e s tric11i11n, pet' sti m o l::.re i l nerYo ottico. • {il.

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Il fattore ipofisario nei processi mestruali e i suoi rapporti col corpo luteo. 1. ll ofbauer (ZPntraln!.a tt /'. (;unn<·l."ol uffi C, 192/l'., n. 3) sosti e11 e l a tesi dell 'in1porta11za· d·o1l1i11a.11te d ella prei·pofisi e dell'ip otalamo nei i ap1)orti della ine,st1'l1 a zio.ne. f{ il'e1· i sce l e os crY :ì zio11i spe1·i111 entali d ella. ' npp 1 ·~~ io11 c ll ell' oYnlazion e in, n11in1.ali i1e1· e~t i 1·1><tz io11 e della J l l'~i1)ofi i e il ~110 acceleran1P11to p er iniez ione di J)l'e}) nrati i1)ofì sn ri , i s11ccc.l si i1ella cura d cll'a111enorrea l'On g li t es .. i

preparati e <.:c.)lt l a 1·a di oeccitnzione del la gl1 inndola, q uelli i1e ll ét cura d ell e 1ne1101·rag·ie co11 lu ir r a dia zione i11t e11sa di essa. P er l'inflt1 P11zn de lla g·l1in.nd ola e d eJl 'ipotala1110 i>arlano j ,·uJtre la 11oliu1·ia pre111estr11a le. l'inftu e11za d ec ·Ji

i11 ~11 lt i psicl1jcj st1lla 111estruazion e, ecc. r.:;·Ji riti en e !1erò cl1e l'i1') ofic;i cliv icle la.le infl11~nzn co11 la g·hi a11clola tiroicle.

D 'a ltronde n1o cli·Acn .zi.o ni ne ~l 1 ap1) a.1 at.o ge 11i l.a i e infl11isc o110. a 101·0 \ 'Olt a s11ll'i110fisi. J)cr l<t gravida.rlZa ciò è n·o,t o da te1n1)0 e l'A. cr ede chF> l'j1)er trofìa deJl ' j1Jo fi si isj a dovuta i·n .esBa all 'uss0rbin1 e11to })a renterale cli a lb11mi11e eteroge11ee. qnali sarebbe t·o i11 certo enso qu elle pla c1:.ntari. Spe1·im euta J111ente si è otteriuto e-On l 'ir1 i1: zion e cli .es tratti p ln.centa.1 i, come con que ll a d j 11e1ltonj, Ja st c~s~1 i !>Cl'trofia, e ancl1e con i11iezion e di estratti ovarici. J,'.t\. su1)pooe che il liqu o r folJ ic1lli d e ir 1·111i11i lrello sco1)nio d el folli- • coJo llna s j t11ill' 111 oclifìcazione d e1l 'ipof1s i. ;1!.!· isca cioè co rn c' Sl' 11-.;ihil izzator e, come nttivéitn; ·e. L'attiva.zione s i i·e.ucl erebhe l)Oi a su a voltH 211a11 ifest8 co n l ' i11f'11 rnza s1 ill n ovulazione. C1ò S})i.eghe r ebbe iJ r i.clo l'ig·ol'oso d e•i p·eriodi d rl1'ov u ln zioin e. ()uauto a.Jla 1n.est rua1zioue l' .t-\.. espon e Ji ure id ee notevolu1 eut.e i1111 oval 1i c:i. La fai.Se pre1nest r11i.1,J e 11on sa rebhe cletermi nata d all 'accrescin1 e.n to d el foll icolo, co1n e g·c11 el'al111ente s j 01)i11a, n1a anch 'c· s~u daJJa 1Pssa influenza. ipofi''-èt · ria, sia 01·111011i ca, cltt' 11 n1·vo a, cl1e dcte1·1 ninn·· l'accre ci1ne n.t o del foJl icqln. Cita a pl'oposit o t ntt i g li arg·om e11ti i11 fav o re d i nn' azio11 e iper 0n1jzznnte ed cde111izznntc de11'i!)Ofisi. La .:::it:•<'(111dél fas e in v.ece <l clla 111 estr11 azio11 e, qu ella e.11101·l'ag'ica, sarebb e da jnte1epr.eta1 si c om e un fe n,011i.en o a11afiJa.t ti eo, <i·ovuto alla morte ·delJ'u,ovo. A fav'O·re dcl con cetto della n1.estrn azione co·i ne fen·on1en,o a 11 a filattico cita: la f 1'.equ ente co1npa1·sai d i 111 e.-t ; ua.zione al rno111.e11to d ell 'erL1zione i1el J11orbillo e n e lla 1scarlattina, l 'azio· n e talvolta i·cg·c, Ja 1eice ch e esercit a s11lla n1est.r11azione 1111 0 s h ok an:Jfilat tico, le uronri . - - P osseevazio11i di c1·js i en1-0cJasica n el periodo l>remestruaJe. ...\l c:o 11)0 lut<'o . C'lte ha. ·u11'azio11.e atropin0-;i 111ile sulla p11pilla e s ul cnore e u11' azio11e antag·o11i t i ca a l!U ell a d cll'acl r e11ali11a (..t\.bderh a ltle11 ) . . pet ter e]) be il co1n1)ito di infrenare la p e r dita m.oot1·nale. Un'azione emosta.tica si p1tò infatti ottenere nei ri g11 a1rdi d ell a n1e trt1u 1.ionP ·si a con l ' atro.11i.11 n . ia con prepa l'a ti lutei11ici (Seitz, ecc.). Ne i 1·ig·11 Hrdi <.l ell a g·ruvida11za il co 1·110 lut,eo avrebbe n11 ' azione inibitrice sn 1Ie co,11t l'azionj ute1·in e. 'l 'utta la cosiruz.io11c deJl ·1rofbat1er, per q11 ~1n­ to ben ùocnmentnta Ilei parti colari e pie11a di i11geg11osità, . e111bra, a llo stato att11a le rlrlle nostre con o ce11zc, artificiosa. BoL. 1


L..\:'\~0 XXXI , FA ·c. :25]

SEZ IONE PR.\TI CA

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POST A DEGLI ABBONA TI. Terapia d e llrl pertosse. -

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9731:

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L At1tore inte11deva. l)robabil111e11te lo ·vasJ110 bro11cl1iale, cl1 e si Jlla11ife.st,a tal volta 11eJ cor so <.lella pertosse. Ad ogni n1odG Ja ter ap ia eter e a ù ella pertosse s i va ora abbando1u:u1do , rappresentando essa sol tanto 11T1n cu 1·n ~into111a­ tica. La cura etiol-0gica con si. te ne lla vaccinoterapia , e il vaccino si trova a nc;l1 e i11 commercio. Come rimedio s i11to111 at ico è utile jl bromof o l'llliO. })OI I 1 ·r~ZF. R . j

z:::1 t n tlefì11it iva. ()viclio così imm1ag·i llH 1a 111eta-

mol'fosi del cad11ceo :· Mercurio m entl'e si t r ovava in Arcadia incontrò d11 e ser penti in lotta; gettò s u di essi il su o bastone e vide che i clu e 'sci'lJPnti cessa11do dalla lotta v i s i attorcig l iar ono attorno. Cos ì si sp ieg h erebbe come il caduceo rappresenti il simbol o d ella pace, della concordia e conseg·11entement e de l commercio e costituisc~ il diRtintivo. d€i n1essuggeri, deg l i araldi, degli ambasciatori. NJa nessun elem e11to storico o etimologico n e giustifica 1'11so com e l e1r1bl em a dPlla m crlicina . 1

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11rlerlici condotti /'r>r1·oi iflri . ..\ll' al>li. n11111er o 10917-1: Nn lla si sa s11ll'epoca nell ~L ci na le verran110 ba11d iti i co11corsi per i t itolRl'i d ell e condotte ferrov iarie itei c~ntri cl1€ annovel'ano i1iù cli 1000 im1)iegati. È pl'e u111ibtt.e cl1e e i1e parlerà quanèlo si re11d eran no vacanti i1areccl1j posti oggi rico,p erti dagli att11al i n1edici di r eparto. Il e< P o liclinico» non n1a11cl1 erà a s110 tem110 di dar·11-e notizia ne1Ja ruhrjcn <lest i11ata ala. rL. l'a11n11nzio dei co ncorsi. 1

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Al d ott. F . B. da Fiore11z11ola d' ..\rcln: Sl1ggeriamo E. 'f RTFtLl<.:TTI, Gitida JJrrtlit<l pe1· i vi gili sa11ita1'i co n1 llll rL li, op. i ii-12° di yag·. 72, Napoli, Ca a EL.i it1'. E. T")ietrocoht. l{. B. '•

VARIA l

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I

Il caduceo di ~lercurio ed il bastone serpentario di .Esculapio. 11 caduceo d i l\1erc11rio. ed il bastone ser1)el1ta.1·io di Esc11la1) iO so1l o S!)esso indiffere11ten1ente adop ... r ati corr1e emblemi della n1ccli ci11a e dell1arte anitaria in ge11ere. Boige-y· (Presse n1.édicale, 192.4., ri. 12) rileYa com.e ciò costituisca un errorr 111itologico in quanto il caduceo nor1 è l'attrib 11to di Esculapio, ma q liello di :;,vre r curio, m essaggt?ro rl ~g·lj D ei. -~ ell 'iconog·ra fi a ln i tologica il ca d 11 çeo ( pa~òo; € xr1poxÉLOV ill g1·eco, ·virga, e Clld'llCt>ltm in lat in o) è il segno inseparal)ile e cl olutament.e personale di M ercu r io, ed in pratica è a doperalo per significare i vari attrib11ti dell'agile dio . E poichè la !)Ì ù importante f1111zione di l\tlercurio è ql1elJo cli essere l'araldo degli dei, n e ll'antica G1.,ecia g li ambasci atorj, i parlamentari ne -erano muniti quando corni:>i evano la loro missi one. Il caduceo è formato da t111 ba tonci n o sol'mont ato da due piccole ali ed i11torno a l q11aJe so.n o a vvolti sjmm etricament e du e serp·en ti. 111 principio era costit11ito da un ramo co1n p licato ge11eralmente biforcato alle di1e estr emità; solo con. l'a11dRr d el ternpo ass1111 se la for1na stiliz-

di

Caduceo

~Iercuri

Bastone se rp entario >

di Esr_u l apio

Il simbolo della medicina è il bastone serpentario di Esc11l a pio, ch e qua 11 t t1nqu e abbia t111~t certa rasson1iglia11 za con jl cn.du ceo, se rie distingue per la manca11za di a li a ll'estl'emità .e l)ercl1è· ha lln solo. se rpente. I 11 111 t ti i monu111enti a ntichi il dio dell a i\Iedicina è rappresentato da lln u omo ma turo d.a l volto severo e m eno spesso d a u11 giovane ser1za barba, m a quasi sempre il suo braccio si appoggia ad un bastone intorno al ql1ale si avvo1ge un serpente. Q\1.ando. il bastone manca il serpe11te si avvo lge intorn o all'ava1nbraccio del dio ,o si dirizza a spirale al s uo lato dalla terra. Spesso ai piedi di Esculap io si trova un gn llo t} llil ca11e, sim1)oli Jella vig·ilanza. i\Ia n1entre questi dn e att1·ibuti possono mancare, iJ ser pente è sem1Jre pr esen,t e. S11 di l1na m.ecJa g J ia d.i P. Licir1ius ' ' a l er:La n11 s il p.adre d ella medicina è rap presentato séduto presentando una coppa ad un se rp ente. Al l\111seo Vatica110 si appoggia a d un lung o basto11e i11tor11 0 <tl qual e si avvolge un serpen te. S11 un baRso ri lievo di n1armo bianco trovato ad ~.\te11 e E scnla pio ed I gea sono sdraiatj presso u11a tavola coperta di frutti e dole.i, ,·er so la q11a l e si clirige 11ri ser1)ente. Seco11do uri mito Esculapi o fulminato da Giove f11 trasfigl1rato in 11na co tellazione con il nome di Serpentario. Il serpe nte ricord a anche la m e ta1norfo. i del dio q11ando accorse a Ro1na per salvarla dalla peste. Ovidio riferisce qt1esta circostanza nel XV libro delle nf pfa1n orf osi. a. a.


8;!6

J, . POL !CLll\J CO

POLITLCA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. · ,*, .

9UESTIONI PR.A TICiiE. XXXVII. -

'

Un caso singolare di giudizio illegale in un concorso aJJ'ufficio di medico condotto. La Co111u1is ioue pel' i 1.=011co1·si a ll'ufficio di m·edico co11dotto deve esa1nir1al'e i titoli dei concorr.enti e stabilire per ciascuno. di essi i pur1ti di 1r1 erito, 1:>1·ocede11 clQ a sing·oJe votazi.011i, j11 rr1otlo che i1e l'i s ulti11 0 g li i clo11ei (27 / 30) e f ra c1uesti i mig·liori. La Commi · ionP oer il co 11corso all 'ufficio di i11edico condotto del Comune di Porto Mantova110, 110 11 . eguì qu esto l) t·oc.edimento. Dopo di aver e. aminato i titoJi e di aver rilevato cc poters i rt priori a fferrr1 a r e che alrneno sette d eg'li otto a pirar1ti so110 t 11tti dotati di titoli cli stu dio. di pratica ospeda liera e di servizio condottale p iù che sufficienti !)er coprire i I posto» . cosi sog·gi1l11 ? : <e i\l n l a Commission e l)lll' seg11endo le norme d ell a l egge sanit n ri;1 . ma t en endo in maggior c.:aJcolo rordjne d el giorno votato nell ultima aclnna.nza a Rorr1n dal I a Fede r<l zione degli Ordini dei lVI e cl i ci di I tn li a (rl1 c 8veva s ngg·e ri1o n1l.e Co1nrr1i ssioni <ii d esig·n 8 r e ner l e nomin e 11 011 più di tre concorrenti ) h a do1 ufo inificrirP g li ottimi fra i buoni e tas a tiva m ente 11on1ina la eguente t. e rn a : . . . . . . . . )> • J)i J'r o nte Fl qu.es to gindizio irregoJare e anorrnaJ e il f>r ef etto. a richies ta d el Com.mis s~ rio cle! Con111n e, invitò la Commissio11e a dare scl1inrin1enti , ed essa , con a ltra r elazi on e, ò o• l)O di nver t e nta to di dim o. tra r e che n e l proporre la terna aveva ottemperato alla legge, dichi a r ò d i confermar.e integ·ralmente Ja ,rela zjone lìrecedente e invjtò la. rappresentanza Com11n a l e n 11on1inare 11no dei tre m ·edici com re tti ), ctichi fl ranclo iJleg·ittima la deliberazione che assegnava agli altri òi cl1iarat.i in eleggi })i]i 26 / 30. I I Con 8igl io Cl)m11n al e nominò i1n o il ei mecl ici f 11 ori d e l l a terna . Q11 0sto è il ru. (J cl1 e l o 1 V ~';e zion P, del Co11 siuli n di .r: :. tnl o 71rr es u;n1i11ato e deciso con sent en-::a 23 111naain 1923. n. 314 (rie. dott. Mo retti ) clicl1i n rri 11do illegitt i ma ln deliberazione cli norr1i11A t• ill egale il procedimento e il giudizi o d ella C·orr1n1issione. E detto nella sentenza: «La ineleggibilità, l a r1on ~;rfl cl nabilit.à. e la non incl11 s ion e nell'eJenco dei migliori fra i c-0ncorrenti , quelli cioè fra i qunli il Comun e de\' e far cadere la nomina, non cl e,·e djpendere ::::e n on d a ll'assegnazion e ci ei J)u11ti dnti vi a vi[t, per votazioni ai singoli co11torr e11ti, dO!)O l'esnn1e cl ei ri s petti,,i titoli. 1

• •

TJr1a ju e legg·ibilità, a. dir così , i11 blocc o, co1ne appare attriJ)uita in u11 !'etondo stadio, con l a seconda relazione, non è cosa legale. Ed esatta1nente il Con s igJio Corr111nale ebbe a r a.vv isa re r1on 1egale -la proced11 ra seguita dalla Com.miss ion e . Il Consiglio ebbe però il torto <li Jlon ferma r::;i a tale co11st atazione per trar1te l e ovvie co11segl1enz.e e cl icl1iarare r1t11li gli a tti del concol'so .... li C~onsig·lio invece crertette cii !)oter c dn 11a ste~sé1 r elazione del] a Comn1i. s io11 \ dichiarante che a lmeno sette dei concorrenti avevano titoli più ch e sufficienti per co.p rire il posto, d ecl11rre che il dott. Capponi fosse fra. i sette e che tutti .q11esti sette fossero fra j migliori a sensi di legg·e e aves·rro meritato 27 i30 )•.

XXXVIII. -

Certificati irregolari.

Non occorre q11erPl<t di falso, ma bnst n la semplice constatazione vi ~u ocitli r·er· negare efficac i a probatoria ad lln certific.ato, prodotto jn un concorso , ç[l1n11d o risnlti che il doc11mento !1re~enta abra~]oni s11 pnnti essenzia Jj, carne. n cl esPmpio , quando ri ~ 1 dti abrasa o cancellata la. cifra che dapprima era sta.ta ~c l'itta per ind ic a re l a data del rilascio ci el ce rtificato. Un certificato, diretto a cljmost'rnre la · q11Etljtà di titolare in ìJna condotta ostetrica co~ rn llnale e tanto più l 'inizio e la cJ nrata del detto servizio., non può essere rilasciato da 11 n liJ)ero professionista e nepp11 re dall't1.fficiale sa11jtario, ma deve emanare dalla competente ai1torità c·omunal e o deve almeno da essa essere confermata l'attestazion e. (Consiglio di Stato , SP~. lT', sP n.tpn:zrr 25 rrpril e 1924, n . 17ft. ·ri c. S11 o nn ).

XXXIX. - Ricorso contro deliberazioni deJlaG. P. A. In base a ll'art. 222 della legge comunale e :r.n·ovinci ale (1' . C. '1· fel1hra io 1915, i1. 148) e per giurisprudenza costante, contro l e d1e ci s ioni della Git1nta Pro.vinciale Amministrativa in sede di tl1tela r i priv ati i1Jteressati possono ricorrere al Governo del Re. Quindi l a deliberazione di un Commissari\.) Regio, che n«:lve essere integrata dall'app.r o,v azione della G. P. A., non è provv edimento d-efinitivo impugnabile djrettamente con ricorso . al l a l\T Sez ion e del C-0nsiglio di Stato; ma contro di essa dev.e esser€ proposto ricorso al Governo d el RP . in sect e gerarchica. (Consigl io di .<::;tC1to. Sez. ll' . decisio1ie 25 aprile 192.1.. 1i. 173).

<*) f ,:i pr~~ntP rnbri rn è nffirlatn :ill'nvv. G1rvANN1 SEI.VAOOI. con~11Jet1te le~ale del no~tro periodico


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