Il policlinico sezione pratica anno 1922 parte 1 ocr parte3

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XXIX, F ASC. 26]

SEZIONE PRATICA

I ·~1 ti~ Giuse1)1Je, l)umenei1go - Bernal'di Carlo Zanica - Signorelli Liltero - Gtumello {lel l\Jonte - Sfrondùli Antonio, Albino -- .Nlanfredini Toru1uaso, San Pellegrino - De 'l'orna Giacomo, Scanzo - Cinquini J...iuigi, Seriate - Sfrondini A. Ambrogio, Vallalta - Bonicel!i Vincenzo, Trescore B. - Castelli Gt1gliebno, Villongo S . A., - Giorgetti :\!arco, Calvio - Velsecchi :l\1arco, Mornico. i\farco, Calvio - Velsecchi Marco, Mornico - Leni Giovanni, Caravaggio - Boni Carlo, Caravaggiv • - ,.ellano Giovanni, Treviglio - Zamboni Emilio, ...-\rcene. fl Provincia di Caltanissetta. Dottori : Dell' Airµ Ginsepl)€, Caltanissetta - Crescimone Rosario, Xiscemi - Rizzo Francesco, Valguarnera - Di Prima Raffa~le, Oastrogiovanni - Leone Giusep1.>e, Campofranco - l\ilancuso Salvatore fu Vincenzo, Mussomeli - Pappalardo Salvatore, Piazza Armerina - !anni Giuseppe, Riesi - l\!Ianèuso Salvatore fu Nicolò, San Cataldo - Mattina Benedetto, Ba rratranca - Di Francesco Giuseppe, Montedoro - Di Bartolo Angelo, Terranova - Mazzola Francesco, Aidone -· Federico Rocco, Butera Sorriso Valvo Giovanni, Oalascibetta - Tinebra 'Ti11cenzo, Delia - Ferrara Girolamo. :Nlarianopoli - . <.}uinta Rocco Mazzarino - Nicoletti Antonino, Pietraperzia - ÌPiandaca Anto11ino, Santa Caterina - Piazza Gaetano, Serradifalco - Cigna Alfonso, Sommatino - Vaccaro Antoniuo, Sutera :\Iulè Michele, VilJalba - Cipolla GioY<1nni, ValleJnn~:n - · Restivo Salvatore, Villarosa. l·

)lt•ll'elenco ri1Jo1 tato uel fase. 23 per la p rovirtcin, ili Livorno, linea 88 , leggere : « Corbisiero >Raff:trle cli T..orenzo, Ca11oliveri ».

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I medici e la crisi delle abitazioni. Il vroblema del le abitazioni grava sinistramente ·sulle popolazioui rappresentando uno dei .p iù gravi ost.1coli al moyimento di assestamento del <lopo<,.uerra e costituendo indubbiamente uno dei pit1 .o o<:rrandi coefficienti del malessere sociale attuale. Oggi, dopo pii1 anni, si può onestamente consta tare che il decreto-legge sulle abitazioni, il quale nella. m~nte del legislatore doveva ra1)presentare ltn savio atto di i>revidenza .sociale, si è mamifestato in pratica dannosissimo sempre. Si potev~1 tutelare con opportuni provvedimenti l'interesse <l~gli inquilini sottraendoli alla voracità di molti vi-oprietari di case, ma non si doveva nè c~eare quell'abisso che oggi corre tra il pre~zo ~egli ~f­ .fitti e il costo della vita in genere, nè impedire n11 « condiziona tu» spostamento delle famiglie da <llloggio ad alloggio. Il ~creto-leg~e in pa:ola no~ 11:1 i-aggiunto ~e 11on delle mescl11ne finalità pol1ti«he. E<l ecco c:he io ri1uango sorpreso di ilon a vere < ~~r,·ato i11 nessuna rivista medica ed ii1 nessun foglio di classe ulcuna nota relativa al proble~Ja <lPlle abitazionj, molto più che la classe med1cn Yif'lle dall'attua le Stato di COS0 ·Singolarmente dan11 e~gja tn . E dico questo ~erchè è evidente cl1~ ?11el 1ne<l ico che ,d esiderasse stabilirsi in una c1tta v J1c1· esercitn.rYi Jn profe~ione,_ o per dedicarsi n ·tutli speciali, corsi cli perfezionamento, ecc., ~e è assolutamei1te in1pedito, a meno che non voglia (:'~11or~i a 11 'ingorrligia clei proprietarii di ~se, o iiego·io di quartieri ammobigliati, oppure intendf'.. n1 ofondere intere sostanze, vivendo in und. pen~

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sione. Ed è prop1·io il meclieo che I>iù d'ogni altro può, per i·agioni jneluttabili o di salute o di fa1niglia o r>rofessionali, trovatsi nella necessità. di dovere spostare da un giorno ad lHl altro la p1·0 · pria attività .p rofessionale da l1na residenza rurale ad una di città, o viceversa, ed è proprio il medico che ha assolutamente bi<Sogno di una abi · tazio11e, per ragioni intuitive e non può adattarsi ad abitare in camere ammobiliate od all'albergo . La tri~te situazione, conseguenza dell'attuale stato di cose relativo alle abitazioni, risalterà più evidente dall'espoE!izione di quanto è accaduto al sottoscritto. Con i risparmi di diversi anni di ·lavoro avevq acquistato un ,piccolo quartiere in F irenze, con lo scopo di a bitarlo e di impiantarvi il mio g·abinetto. lPorte dei diritti di cui a l comma 11 del decreto-legge 18 aprile 1920, abbandonai nel novembre 1920 una buo:sa condotta ove già esercitavo da tre anni, sicuro {li avere la mia abitazione di città di otto stanze, che era abitata da una sola persona: un sacerdote. La sentenza contraria del Pretore ed una pure contraria del Tribunale mi lasciarono .senza tetto e senza lavoro per un a nno e con ia legnata di tremila lire di spese legali! .,'J.'rovai allora nuovamente ·s ervizio in una· Condotta di montagna dove sono anche a ttuaJ1nente. l\IIa in qt1esto ameno paesetto si riversano d'estate non .poohi abita11ti delle cittit dove go~ , dono o rendite Yi "tose o la utissimi stipendi e, tutelati dal provvido decreto-legge, spendono così pochissimo per l'affitto di casa e possono contenùtirsi i quartieri e le ville delle . tazioni estive a prezzi fantastici. .. ; ecco che, io, appena a.rriYa to quassù, dopo essere stato d11e n.1esi a farmi spolpare in una pei1sione, ho don1to accontentarmi di una mocle tissima ca sina di montagna paeO'ando il te·nue a ffitto cli lire millequattrocento llILnue ... Credo SL1periiuo ogni cornme11to. Qualcuno potrebbe obiettare cl1e non ci si deve preocct1pare del danno del singolo quai1do se ne avvantag·g ia l'tnteresse {lella collettivi tà. l\ii a a tale obiezione creclo sia onesto rispondere che prima bisog·nerebbe poter escludere che il ,d ecreto suo·li nllog·gi non abbia pegg·iorato la situazione; poi~hè è chiaro: alla deficie11za degli alloggi si rimedia sostanzialnient e solo con la co~trt1zione .Ji nuoYi a lloggi, e siccome c:iò no11 è a ccaduto P<'l'ch~ pocl1issimo si costruiva (la col1)a non è del decreto?), quell'adattamento artificioso che si è avuto per opera del decreto si ~urebbe a ,.u to automatica 1nente senza il gravissimo <lisagio delle J)opolazioni. . . . . 1\.ururiamoci che della caot1 c~1 leg1sla7.1011e JD ina te;ia di affitti sia stata scritta 1'1tltima pag·ina, 0 clie per lo meno in avvenire, se anche si riterrRnno neces.s arie delle limitazioni, .si tei:ga d'oc. ancl1e l'interesse cli coloro JJer i q1ial1 la casa (° h10 J'ilJ)prese11ta il lt1ogo del .lavoro: Sot to questo_ 'Plln~~ di vista i medici trono indubbia mente quelli mat"'o·i orm ente interessa ti. ° Cutigliano (Pistoia). C

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Dott. CEsAr.E

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Zt.-ccoxr.


IL P OLT CLINICO

[iV~NO

XXIX,

.F'ASC. Qj]

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Le condizioni dell'Ucraina.

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grano per arrivare al nuo~o raccolto. Gli stuùio~1 poi, oltre a ll'aiuto 'per le elemèntari esjgen7.,e d<·lJa vita (vitto, vestiti, sca.11)e, biancheria) hanu1} bisogno di oggetti indispensabili al lavoro .scientifico (libl'i, riviste) 1nate1iali pe1· sc1·iyere). Qualunque invio di materiale giungerà sempre gradito . I s~corsi ~0110 trasmessi per mezzo delle Croci l{osse di dive111se nazioni (anche l'It:alia vi ha inviato una missione) e per mezzo ·di due organizzav.ioni: l'alto Commissa1iato di Nansen (Ginevra~ Passage des Lion·s, 3) e l'« Amel'ican Relief Administration >), organiz.z.azione di Hoover. fil.

I ra pporti della Cro<:e Rossa Ucraina ci fanno conoscere le pietose condizioni di que.sto disgraziato pa~se. Dal 1917 a tutto ~l 1920 delle vere valangh e umane, ex-prigionieri e fuggiaschi, pass-arono come cicl©ni sul territorio ucraino. Le opera)';ioni militari, la guerra civile durata oltre tre anni aggravarono la situazione a cui portò i:l col110 di grazia la terribile si·c cità del 1921, la quale ebòe per conseguenza che 1'80 ~la 'dei campi seminati non J)rodus~ro nulla, mentre nel rimanente la quantità di cereali raccolta pareggiò appena ql1ella sem~.n~ ta. Nè mig;liori sono le p·rospettiv~ , JJer il 1922, mancando i cereali per le semine, e u1ancando in gran parte il bestiame, s11esso ueciso ltlSPOSTE A QUESITI E A DOMANDE. anche pel"'chè manca.va il nutrimento per esso. La fame, :nella ~ua forma più. terribile, quella (9443) Jr1,(len,11,iità ca ro-vi vc ri. - Dott. IJ. l">. J 3 collettiva, fece numerose vittime : in t1n •Solo diF . V. - No11 essendo inutate le oondiiioni delln stretto (1\1elitopoli) queste salirono a 460 nel mese vita non è giusto soppl'in1e1•e di un tratto la c:ora; novembre; 16,000 in due mesi nel governo òi l'isponsione della indennitù caro-viYeri. l)el' o'~·Ji . . . Zn.poroje; 100 al gioi·no nel .g overno di Cherson. imp1eg·at1 statali la indennit;t si co1·rispo11c1e tt1ttol.-a J10polazione è inoltre decimata dalle epidemie: l'a e così avrebbero dovuto tegola1·si anche i CoSP.. 28 milioni di abitanti, si ebbero, nel 1920, 609,000 muni, in attesa che si prendano provveclin1enti casi di tifo t)santematico, 325,000 di tifo rieorrenadeguati dalle at1torità <:x>n1pete11ti. Ad ogni modo te, 12.5,000 qi febbre tifoide~ oltre 11,000 di colera : P·e r la classe dei medici condotti, nel caiso cli aboqueste cifl'e riguardano i soli malati trattati ne - lizione della l)redetta indennità, si può ricorrere gli ospedali, ne sono q11inòi escln·s i quelli dellt' alla G. r. A. perchè, ai termini clell'art. 26 della ca1np&gne, per c11i mancano a.ssolt1tamente datj . legge sanitaria, provveda ad aumento di ufficio ~el 1921 si osserva una dimint1zione dei casi, la dello stipendio in proporzione adeg11ata. alh1 SOJJquale, con probabilità, . è .solo apparente, poichè la pressa indennità. po1rolazione ~possata e scoraggiata non ha più (9445) P ensione. - Dott. V. G. · da ' '· - A.11e:he 11emm~J10 l'e11ergia necessaria per cercare il socnella qualità di ufficiale sanitario può essere incorso medico; lln aumento si è avuto nei e-asi di scritto a lla Cassa di pre·,ri{lenza. Gli anni di sercolera (oltre 13,000) ché ha iii:fiel'ito anche d1.1rante vizio precedentemente prestati no11 ·S i possono i·ii freddi più rigorosi. sca ttare. N~lla sua condizione potrebbe a 'fete la Non è a maravigliarsi se, i11 tale situazione, le pensione a 68 anni di età. La l:>ensione sarebbe di • condizioni degli 1Stl1dt e deg·li studiosi oono angolire 175<• riversibile per metil a favore della Y<:sciose. Pro.fessori e studenti tra volti, anche loro dova. malgrado, nelle lotte politiche, c.-ostretti per no11 (9446) Pa·r teaipazio·ne a viù d i -u,1n co·ncorso 0 01tru.orire di fame a fare i taglialeg11a, i facchini. te nt.poranea1nent(~. Dott. :m. B. • da T. - Doven' g li spaz~ini , ·completamente tagliati fuori dal mortdo partecipare a più concorsi contempo.raneamen clo scientifico estero, con cui non . . avevano comunit~ si può ad uno di essi presenta-re lln elenco dei <'<l zioni dal 1914. Impossibile .p oi era qualsiasi l::t · documenti, siccome è prescritto dall'art. 96 <lel Re,·oro RCientifico in città prive dri illlunina.ztone, di golamento alla legge Comunale e Provinciale. Vedi a cque , di riscaldame11to, a ta l punto che si videro . i~) proposito: <<La legi·s lazione ·sanitaria in rappord~i neon.a ti morire di frecld:o nelle cliniche univerto all'esercizio professio11ale )), del Comm. Vig·o, a sjtarie. pag. 67, ove è ampia mente trattato· l'ai-gomento. Finita la guerra civile, le condizioni sono un po(9448) Inden111ità oaro-viveri. - Dott. F. F. da A C•) mig;liorate: la razion,e aocademioa distribuita ~ I.1a corrisponsione della indennità caro-viver i con unn certa regolarità ha òato la possibilità di 11on risulta prorogata it'1o a tutto g"iugno 1922~ una esistenza modesta, ma la carestia del 1921 è Ql1alcl1e Oomune l 'ha, però. di fatto so1)pressa. venuta a sconvolgel'e nuo,ramente tutto. Ciò non 1nentre la gran maggioranza l'l1a. tuttora co11se1·· vata in bilancio, in consiclerazio11e del non a11col"1 ostante gli studi non sono abbandonati: si trovano a ttl.1aln1ente nelle s cuole supe1iori oltre 3000 diminuito costo della 'ita. (9449) Inàen'l'b·i tà oaro-vi veri. - Dott. G. :rvr. J a 11r ofessori e quasi 50,000 studenti, fra cui abbonC. - L'indennità caro-viveri compete anche a ll'ufda no gli inscritti in medicina (ol~re 15,000). La ficiale sanitario. Vedi pag. 189 del volume : «La ~'acoltù di medicina di Charooff h·a ri preso la publegislazione sanitaria in rapporto all'esercizio pr otilica zione fil una rivist:'l ( Vr a,ce bn oe D elo) che ci fessionale>), del Comm. Alberto Vigo. ,·ie11e invia ta. È nece s~ario per ò che a queste po,polazioni sia(9450) l ·n f01·titnio agri~l o. - Dott. R. B. da X (O. dei 1\il.). - · A. nostro avvis o il danno deriYant~ no inYia ti soccorsi; lo spet tro della fame incombe da un infortunio agricolo deve, come tutti gli a J ancora s11 di essi, e non è agevole porvi riparo; tri congeneri, essere imprevisto ed impreviàibilf., solo per nssicurare una l'azione individuale òi 400 come •!o scoppio di nna caldaia, un colpo cli zn pr1a gra n1u1i lli l):l ne occorrono t onnella te 1,307,000 di 1

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SEZIONE PR.\TlCA

111al tlato, Ja <:aduta di un asso, ecc. Senza il eone-etto dell'iu11)re,·isto e dello impre\idibile non è <'onct't)ibile l'i(lea del sinistro, meritevole di conr·o1so PPCuniario da parte di s1>eciali Società, cli.~ lln nno Ja concessione di tale soccor.so come obbietti \·o pri11cipale della loro esistenza. Ora la caduta del ~olaio di una casa colonica, a prescindere che 11on l)llÌ> entrare in nessuna delle categorie di si11i~tri J)l'e,·i·ste dall'art. 1 e segg·. del Regolament•) 11pp1·0,·<1to con il D. L. clel 21 noYembre 1918 nu' Jl utf'ro J 889, non è impreyedìbile, in qt1anto che ~ol<1io, !)l'ima di cadere, dovea pl'esentare tali éhiar~ ed univoche lesioni, da non far dubitare della ~nn eaclt1tn. in breve tempo. Doctor JusTITIA .

CONCORSI.

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riodico locale « N~ov-a Sardegna », 15 maggio. Scadenza 25 giugno. \-IGO (Belluno). Consorzio con Lozzo e Lorenzago; a tutto 10 lÙglio. Fino a 1000 pov. L. 6000. 11er ogni gruppo di 100 pov. non inferiore a 50 lire 2 ciascuno; trasp. : ·se cav. L. 3500, se automez'.l.i 11 • 1800, se altro mezzo L. 1000 : se llff. san. lire 550; c .-v. ; .'llloggio gratuito. T~1{·iffa per non poYeri. Riy·oigersi Seg~eteria com11na1è. ~

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POSTI VACANTI.

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t-rovara). -

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Scacl. 2:J giugno. L. 690\1 e 3 qun\.lrienni, c.-Y. Idonea e valida costituzione fi8icc.\ . Iscrizione a un Ordine. Superf. ett. 9500 «in ogni pa1'te n1 .J11tante >>. Ab. 2000, pov. 300. Dov.\DOLi\ (Firenze) . - Capoluogo. Scad. 30 giug·110. · IJ. GOOO e trienni. Direz. Ospeclale L. 3000. ~e uff. ~an. L. :lOO. Doppio c.-,.. Età lim. 40. Sana e robu ·ta costituz. e attitl1dine al dtsimpegno del ~ervizio oggetto clel concorso. Sitt1az. di faro. Certific;\ to gener. stntli. Titoli chirurgici; due anni in clini<:a <:l1irurgicn o reparti chirurgici di ospeda I t cli c:avoluogo cli ])l'O\'. - 2a condotta; stesse con<liz. mPno Os1Jedale e titoli chirurgici: L. 4000 cav. reYidil.>ile a1innalmente : assi-stenza opera)!,. Cllil'Ul'g. {;. 500 . .Jlb. 1918, POY. 122. (i-Ro~..,ETO. Il. 1-'refettura. Il termine utile IJ(ll' la presentazione clei documenti per l·ammissione al crJn<:o1" ·o ad ufficiu le e medico-ca1)0 del comune <li <-~ ro~,-1Pto è prorog·n to sino al 30 giugno. Issr~rE (Torino). -· Consorzio con GressoneySt. .r ea11. Sc:.acl. 25 gìu. J_;. 4500. ....\lloggio; inezz;> di trasi). L. 1900; uff. san. L. 900. Ab. 5000. f;.\TI .\XA (Udine). Ospedale Oi vile n((.

« Regvna Ele-

». ·- Chirurgo-medico-ostetrico e direttore tec-

ni00 : L. 9000, c.-,.. e 5 sessenni di L. 500. Scad. 15 luglio, l'iID3nenclo jn facoltit dell' Ammin. Ospedaliera di prorogare la scadenza. Età limite 40. J>A~CALE (Perugia). - 1a cond.: ab. 2113 con 14 farn. povere; scad. 30 giu.; L. 6000, doppio c.-v. 1 tre quinq. decimo, L. 2500 cav., L. 500 uff. san., f ,. · 200 assic11r. Non impegni con la ~ R. nè .obblighi di serv. milit. trascorso il periodo di re<:lntam. Elenco cronolog. degli uffici sanit. ricoperti. PERUGIA. Uffioio d'Igiene e San'ità. - Tre condotte rurali; a tutto 15 lug.; docum. all'Ufficio di Segreteria; 'L . 6000, doppio c.-v., L. 300 ambulat.; L 200 assicur. ; soli poveri. PrAGGIXE SOPRANE (Sakrno). L. 4000 fino a 150 fam. e L. 200 og·ni 10 fam . in più, L. 500 quale uff. ~an. Scad . 25 giugno. S.\SSARI. - Direttore I stituto Battel'iologico Consorziale. L. 10,000 e 4 quinquennj L . 1000 ciascuno, diritti perizia. Modalità, dettagli, richiedere infol'· · n1azioni Prc•siclente. Avyiso pt1bblica to Il. 114 l1e-

NOTIZIE DIVER SE. Omaggio al prof. Marchiafa va. l l 6 cori·., ne11~a ulu ~ella CliniCTt i\Ieclica di !tonia, l'inteta classe sa11itaria della città si ra<:coglieva per tributure un solenne omaggio al sen. pl'of. Ettore ~ia rclliafaYa, il quale, <lo1;0 48 ~11mi d'insegnà1ne11to continuato nell'UniYersità di l1orua, quAle titolare di .A.natomia 1)atologica, giu11to :ti limiti di età, Hbbandona la catted1·a illu sti-~t:1 con ·tanto tesoro di dottrina. _-\.ceolto da tu1 t1ragnno di avpln. us i, il ::.\Iaestro fece il Sl10 ing·re"".~o nell'aula YÌY<.1mente colll1>li111~ntato dalle Yarie J)el'Sonalità, fra. le quali il ~li11j, tro della Pubblica I struzione, on. Anile. I'ri111a prese la parola u 11ome della grande ~<.:b ier.:t dei colla bora tori del prof. ì\Iarchiafa Y<l, il vrof. Bignami. Egli ricordò anzitutto i principali sottosc1ittori alla borsa ,cli studio che perpetuerh . il non1e dell'amato i\faestro, e fra i quali figl1ruuo la C3sa R~ale, la Croce Rossa ItaliA11a, il Con1u11e di Roma, la Sanità Pubblica, gli Ospe(lali rli Roma, varie Banche e Istituti; lo stesso prof. l\la~chiafava l1a \Oluto concorrervi con una somma g·enerosissirua. Quindi il l)rof. Bignami ha ricapitolato le fasi i1iu J1ote,~01i dell'attiyità scientifiea del l\iarchiafa'"" : 'Juesti fu l'iniziatore ed il grande fautore degli studi sull:i. malaria in Italia, sin da qua11do nel 1883, con la scoverta sulla genesi delle melan,c'lnie risolvèva una questione fra le più dibat11tte ; seg·uirono altre sco1:>erte notevolissime, cullllinanti in q111.~ll a ·d el para•ssita estivo-autunnale, avYen11til nel 1890. .A~ccanto agli studi sulla malaria spiccano quelli sulla sifilide, la tuberc~Iosi, l'alcoolismo, importanti anche per i frequenti richiami ai gravi problemi sociali, e tanti altri studi che sareb,b e troppo lnngo enumerare. L'amore per la scienza e per l'arte, l'a 11sterità della · vita, le st1e doti di bontà, costituiscono per il ì\laestro llDa u11reola gloriosa. Segni il l\Iini~iro d~lla Pubblic.:'l I str11zione, il eni discorso fu tutto un inno all'opera compiuta dal prof. :\Iarc11i~Lf:1Yù , sopratutto quale insegnan-


• IL POLICLINICO

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le. l'orue tale il :\·Iuestro può Y!intare una gl'ande fig·liu0Ja11zn spirituale da lui c'r eata : la stessa fe. ~ta odier11a esprime da sè le benemerènze acquisite dal Yenerando Professore, sul quale si river- . bera la benevolenza schietta della studentesca. e <lella clasre medica che egli educò. Si a11g"Ura che il prof. :\1~rchiafaYa . anche al di fuori <iell'insegnamento ufficiale, prosegua ancora per iunghi anni la sua opera di Maestro e di studioso. J.,a serie dei discorsi continuò e<>n quelli . del prof. Fano a nome dei Lincei e della Facoltà di Scienze; del prof. Pestalozz.a per Ja Facoltà Medica; del prof. Scaduto quale Rettòre dell'Universjtà; dell'on. prof. Foà a nome d ella Società di Patologia; del comm. l\ii a·ssone per la Direzione di Ranità; del prof. IJugli per l 'Ordine dei Medie}; del prof. Giuseppe Bastianelli ; del prof. Giulio. (~a lli; del prof. Mingazzini; del prof. Giudicean<Jrea; di uno sttidente. Salutato da un vibrante applat1so si levò infi . Il è il p rof. Ettore Marchiafa va. Egli ring·razia tutti i promotori dell'odierna cerimonia, la quale fu JJresentata a Lui come una modestissima adunanza ed invece ha assunto 11n caratter e cosl• solenne . Rivolge un pensiero commosso a Guido Baccelli e a (Jorrado 'l'ommaso-<Jrudeli, che agevolarono la Sl1a carriera scientifica ed enumera i valorosi collaboratori. Ill11stra le grandi linee seguite nell'insegnamento della anat9mia patologica sull'orma ò.i Giovanni Battista 1\ilorgagni ed accenna a lle glorie immanenti della Scuola ì\i!edica Romana che vanta campioni come Cesalpino, Colombo, Varolio, .Eustachio, Baglivi, Lancisi. Dedica la fine del suo discorso ai giovani, incoraggian<toli !lll'amore del sapere .p er il bene della ltmanità e per Ja gloria della nostra Italia. . '.\ nche in seno al Consiglio Co1uunale hanno parlato con calda parola di Ettore Marchia.f ava il :p rof. Neuschiller e il prof. Pediconi, che gl'inviarono un fervido saluto e ne lumeggiarono i meriti cli scienziato e di cittadino. 1

Congresso Internazionale di protezione materna ed infantile. conYocato dalla 'L ega rontro la mortalità infantile (Parigi VIII, rue de l\1iromes11il 49) presied11ta dal sen. Paul Strauss. I lavori ooranno ripartiti in 4 sezioni: 1) Protezione della madre prima e dopo il par· to ; temi : dott. Devraigne : « Le consulenze per gestanti»; sig.na Ohaptal: «Organizzazione del 1·nrto a domicilio»; 2) Protezione della madre a llattante ; temi : sig .a P ellu : « Ospedalizzazione delle madri alla ttanti durante la guerra»; sig.a Lepellier: « Pro tezione dell'operaia nutrice»; contessa Hocq11art de Turt~t e dott. Schreiber : «Gli asili per madri IL u trici >> ; 3) Protezione del bambino separato dalla ma<1 re; temi : 'l°lott. Théroude: «Allevamento in con1une » : dott. ...\..rmand-Delille: « Il bambino nato cla genitori tubercolotici»: 4) As istenza e insegnamento ; temi : sig. Denv!?:('S: « Partecipazione delle Opere private all'asÈ

sistenza materna e infé1ntile »; dott. l\iarois: « C-0111pito dei Consulbatori per lattanti »; dott. Chatin: <( Le visitatriei d'igiene infantile ». Le orga11izzazioni straniere oono invita te a des)g·nare un delegato per la discussione. I congressisti che desiderano fare delle comu11icazioni sono pregati di da rne notizia alla segreteria genera le.

Ali' istituto di Igiene Sociale. Il ministro del lavoro on. D€llo Sbarba ha Yolu to visitare l'IstitutO Italiano di Igiene Previ' l denza ed Assistenza Sociale. Egli volle esser messo al corrente delle finalità ed attività dell'Istituto. dal fondatore prof. Ettore Levi, interessa;ndosi spe<.:ialmente alla ··dimostrazione del la rghissimo sviluppo che all'estero ha assunto la crociata per il benessere e l'incolumità. dei lavoratori, con la part€cipazione delle organizzazioni padronali e sindacali. Ha ì)ro1nesso il più vivo interessainento alle sorti fl1ture di questa moderna I stituzione, che ha già ricevuto dal Ministero del Lavoro, su rel::izione de1 Direttore Generale comm. Calamani. un sussidio adeguato alla nobiltà dei suoi fini.

Per la nomina del personale assistente nelle Università. L'on. prof. Cirincione ha presentato un disegno di legge perchè gli assistenti ed aiuti alle cattedre universitarie di medicina e chirurgia siano noro i11.a ti mediante concorso. Nella stampa medica. H a vlsto la luce il primo fàscicolo ~egli « Annali Italiani dì Chirurgia», pubblicati a cura dei proff. Pascale. Alessandri, Muscatello, R oncali e De Gaetano; hanno lo scopo di archiviare Ja produz1one chirurgica italiana, nel campo scientifìc.1 e tecnico, e di concorrere a valorizzarla. Redazione ed amministrazione hanno sede presS-0 la I Clillica Chirurgica di Napoli, diretta dal prof. Ronca li. Aug;nrii cordiali.

Per i medici che si recano a Montecatini. l;a Società Ese rcente le RR. e Nuove Terme cli ~1onteca tini fa noto ai ~igg. Medici che essi e le loro f amiglie (moglie e figli) hanno cliritto alla. cura gratuita, sia bibita delle acque, sia cure speci~.

.

La Società esercente non manda la. Tessera ai sigg. Medici; ma q11elli di loro che vorranno onorare ~'[ontecatini di una loro visita otterranno immediatamente la relativa tessera o biglietti gratuiti solo che si presentino alla locale Direzione co11 un semplice documento da cui risulti la lor<) qualiti1 di medico. ,

Per la nomina del prof. Nlgrisoli. -~d

una interrogazione dell'on. b"ederzo11i il .,,ottor.;egretario alla P. I. on. Lo Piano ha risposto che in ordine alla proposta della Facoltà bledi(·~ di 'Bolog11n per la no1ni11a del J)rof. Nigri oli il·


..~.) ,

[ •.\NNO

XXIX,

FASC.

25]

ordinario d1 cli i1ica chirurgica, in ba se ali' H rt. 24 T. U. leggi sull'i.str. super., è struto chiesto il necessario l)arere del O. S., secondo prescrive l'articolo 18 c:lel R. G. Univ.ersitario; intanto il Nigrisoli Yenne confermato nell'i11carico.

lit.

n: le-

·Elargizione significativa.

. .,

La <litta A. Wassermann e.li :à-lilano n11cl1e quest·anno 11a d:1to lln contributo di cinquemila lire alla Cli11ica per le malattie cla laYoro di Napoli. In Italia, dove gli studi reientifict. si sorreggono unicamente per l'opera inadeguata e arida dello Stato clove essi non destano la sollebitudine della grande massa della J:><>polazione, tanto che non ven.gonò n1ai beneficati ùà elargizioni o da la· sciti, l'esempio della ditta indust riale n1ilanese merita di essere segno In{;.(> co11 plauso.

il

La carestia nell' Ucraina. 'Il·

11 Delegato generale della Croce Rossa Ucraini-

lo•

lll

ca per l'Europa Occidentale, dott. Kholodny, residente a Berlino, invia al nostro periodico una nuova relazione documentata dalla quale emergono le condizioni orribili in cui si dibatte l'Ucraina : gli affamati si contano a milioni, divorano la paglia, i calami di maiz, la scorza degli alberi, la terra l1ligi11osa; si moltiplicano i casi di cannibalismo, nel seno stesso delle famiglie; le malattie infettive - tifo esanteirk'ltico, tifo ricorr ente, colera, ecc. - e le malattie gastro-intestinali fannt) stragi; frequenti sono i casi di pazzia e i suicidi; la capacità ili lavoro si riduce sempre più. le officine si chiudono, le comunicazioni si arrestano, i campi non rendono anche perchè vengono a mancare del tutto le semine e gli animali da lavoro: un fato terribile graYa su tutta la nazione, che venne sfiorata dalla follia bolscevica. 1

.I·

ei I:!

Per una ,.

~rande

SEZIONE PRATICA

biblioteca medica a Berlino.

-

T.1a Kaiser Wilhelm Academie ba ricevuto in deposito dalla -casa Springer una dotazione di 500 periodici medici, che per\·engono per cambio a.

quella casa editrice; si può considerare èome UIL'l. tra le biblioteche più ricche in periodici che conti attualment.e la Germania.

co11 l"irupeg110 di saldare entro i I 19UO e compnta11clo l'intel'esse del 4 per ceuto. 11 pagamento doYrit l-'::;8er fatto in -r::iluta svedese. (Ibicleni).

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA. ,l c1 ur11.. de °j}féd. de Pa1·i.s, 1° a.pr. -

J. ìVlAGAT. Emo,·ae;ci11azione profilattica del tifo esantematico. 'l'lt e La·n cet, 1° apr. - Lord DAWSON di Penn. Ll segreto \l)l'Ofes~ionale. - A. D. SYMONS. Alcali1Jenia. Oastilla kléà., 10 apr. - ì\1. BANUELOS GARCfA. Gli errori nella clinica della tubercolosi polmonare. Gaz~· . cl. Osp. e d. Oliri., 2 apr. - G. AvE,zzù. Osteo· 1uulacia infantile. La, Presse 111éà., 5 apr. - .T. LHER:àlITTE e L. co~­ l\J:L. J,.,e sindromi del corpo striato d'origine si1ilitica nel vecchio. - F. CARRIEN. ' ralore del Juetodo Salvaneschi nella profilassi delle orchiti , da orecchioni. JJeutsolz e ]{ed. l Voclien s., 7 apr. - ,V. v. KAPFF . J-'a combinazione chinidi1na-digitale nell'aritmL1 verpetua. - P. LAZARUS. Radio-torio. - R. HA].1BURGER. Terapia del rachitismo. Jlunch . M ediz. Wooh ens., 7 apr. 1-'FREI~l:BTER , 'ELL e P:rsTonrus. Nuova ~imostrazione del «vi1·us di D'Herelle ». - W. SIGWART. Terapia e profilassi eterea delln. peritonite. f.1a Presse A!édioale, 3 a.p r. - G. LAROCHE, P. BRODI~ e G. RosMEAUX. L'appendicite cronica; impor; tanza dell'esame radiologico . 'l:ll e Laricet, 8 apr. - I;. HILL. Sul metabolismo in riva a l ma.re. - O. HEA.TH. Trattamento del l'a ffreddore. -· l{. M. WALKER. Infezione r enale ascendente . J ourn. àes So. M éd. d e Lille, 9 apr. - G. DIDIER. Principi di estetica in chirurgia otologica. Klin,isohe Woohens., 9 apr. - J. CITRON. La ql1estione del salvarsan. Edinb . Jied . Journ., apr. - - D. :Nl. GREIG. Ipertrofia .ma mmaria puberale. D. l\luRRAY LYON. Xanthoma òiabeticorum. P 1'00 . 1-t. Soo. of Meà., apr. Utilità e limitazioni clell'anestesia a ll'ossido nitroso (discuss.). - Casistica. Britisli Med. Jo urn., 25 mar. - F. w. MOST. Disordinl me11tali e organi riprod·ut.tori. - H. KIRKPATRlCI( . Eziologia della cataratta primarh.1 . Jour.n. de M éà. cle Par is, 25 mar. - H. GuILLE:àfINOT. Radioterapia profondi ssima. Pa1·is Méd., 25 mar. - ~lINET, LEGRAND e BuLTEA,..r . La sparteina, medicamento d epressore del cuo~·e . La. P resse M éd., 25 mar. - A. CHAuFFARD. La s1 n drome umorale della gotta. - H. GonLEWSl(I. 'L a vai·ieth. delle sostanze iuinimali nell'a limen· tazione infantile. La j}fedio. Ibera, 25 mar. - P. CIF"GE~TEO. La i·ad ioterapia nell'ipertrofia prostatica. J1e Soalpel, 25 mar. - E . BossAN. La lipasi polmonare ne lla t ubercolosi ; terapia specifica dell-1 tubercolosi . . lle.v,ue Ti111isienne cles ~';c. M éclical es, clic. - I!. DELF.N"IL. J,e fn lse gr a nula zioni tubercolari {lelJc.1 1

lt le

1i ~­ ]-

La scuola di metlicioii tropicale di Calcutta. L' « Indian Medica.I Record » pubblica una d etta gliata. relazione sull'attività di questa. scuola, che posHiecle un ospedale con 116 letti, la scuola pro1>riamente detta con 7 professori e 10 assistenti : l1na sezionè scientifica con 4 capi·~zione ed altrettanti assistenti. Un reparto di ricerche è ri-serbato n 11a lebbra, sotto la direzione di Muir; un reparto al l\:ala azar, sotto la direzione di Nepier; uno all'anchilostoma, con Mc-Vail; uno alln. filariosi, diretto da Sundar Rao; esistono inoltre le sezioni d? patologia (H. W. Acton) e c.li farmacologia (R. • N. Copra). (Patologica}.

Un giornale. medico svedese e il cambio. Gli Acta oto-rino-lari,ngoiat rica , tenendo presenti le gravi difficoltà di a bbonal'si ne i paesi a moneta svn.Juta ta, a nnl1nzia no d i ar.cett~1 re sotto~cri zioni

y esci cn .


.. 836

IL

I l La voru, ;.;1 dic:. -

POLICLl~lCO

)1. _·\.HTO~r. I/e<.:zerua dei m11-

ru to1·i. .Jlerli.: . l\.li11., 26 DJar .. - l{.l~l .\J'l'Z F:H e Jos.EPL. :XuoYo in·o<:etli1ue11to per aceertal'e 1n·ee:oc-e.incnte l:t grn vi(lanza iutta- ed e~tr<1. -uterinu . - H. ST_\RH e I. SYMOOLDT. La linfogra11l1lon1atosi. .i.l lin er v a ]l ed., 1° a·p r. - ~f. TRO SARELLO. Epidt'n1in ùi r>e11figu lungo Ja l{iviern I,igure nell'estate 1921. f<,ei:·ue j\-e1t1·oz., nov. - E. lVIoNIZ. Sul trofo-ede111a <:ronico cìi :\Ieig·e. G. l..iERAT. J.1a • confusione

inentale. .tlroh. :J.'lécl . B elges, nov. -

(

'

E. ~.\VINI. Tentativo di \·nccinoterapia contro il tifo esantematico. - N. (}OORMAGHIGH. J.,a neu rastenia come sindrom~ ""1docl'ina. Are/i. d·i fi'ar11iac. sper., ecc., l llO\".-lJ dic . - G. Pisu. Caratteri ehimico-fisici dei preparati di fe1.. ro 11sati per iniezioni. - J.;. Tocco. Sull'azion:~ delle sos tanze caffeiche. .1lrcli. f. Sch. - 'll. 1.'r.-H11g., n1ar. - W. H. HOFF~IANN. T..ie a lterazioni organ]che nell'infezione sperime11tale d<:t Leptospi·ra icteroides. l l.4.otinoterap·i a, mar. - P. DEL BuoNo. Lesioni della cute nella terapia Rontgen profonda. - MANTERA. Nuova t~cnica nella roentg·enterapia dei tumori maligni? La llf edic. Ibera, 8 apr. - J. F. DE LA I>onTILL.\. Commentari clinici a lla Wasserma11n. Ju zttrn. de JJiéd . de Bordeau x , 10 apr. - H. BERN'ARD. La tintura di iodio glicerinata ad alte dosi nella tt1bercolosi. 1lled. Record, 1° apr. - L. BuERGER. Il trattamento non operativo dei calcoli ureterali. - E. C. ' PREu -rrx . La secretina, fattore difensiYo contro j] cancro gastro-intestina le. Gazz. d. Osp. e d. Olin., 6 apt. - F. DunAND e E. MusANTE. l\letodo rapido per la detern1inaziene della viscosità del sangue. Tlbe Praot11:tion,er, mar. - P. WATSON -~~ILLIAM 'l . Importanza pratica della rnncerline. - W. K.

[A1'~0 XXIX, FASC. :!5]

Le cause della frequente minzione. - E. ..:\. \\.ILLI.\~C~. T.;e basi dei COSÌ detti sta ti ney l':lstenici. 1'11bercolo.11i, u1ar. - 4.\. GASBAP.RINI. ,~a ccinoterapia ver via res1Ji1·ùtoria contro le associazioni batteriche nella tubercolosi polmonare. • lR\VIX.

ARCHIVI.

"

Il Policl'ii>tloo (Sezione ì\lledica)· ' oo-iuo-no rn o . C!J. TP.ENTI. Sopl'ìt lln caso di mixedema con distrofì(' I'luriglandolari . - A. CIMINATA. Contributo a lla fi:s iopatolog·ia dell'apparato linfatico ematopoietiC•) con le colorazioni vitali . ..:.... G. AIELLO. Influss0 deIla stasi Yeno~.a sullo stato fisico-chimico dci ~lobuli ·s anguig11i. - .A. RICCI. Sopra un e.a.so cli leucemiu cronica granulocitica con megacariocito&i e piastrinemia. rl.cta Medica Scaridinava, I. H. J.\XSE~. Diagnosi radiologica della g·otta. - C. H. hlOi\"'RAD-KRoHN. Sulla funzione del muscolo latissimus dorsi . II. K. H. KRABnE e K. H. BACKF:R. Diagnosi dell'anel1risma dell 1arteria basilare del cervello. A. BARKMANN. Disturbi ipofisàri P<>St-e~cefalitici. ~~orslc 11!lagaz'i1i for La egevide1iskaben,, apr. A BRINCRMANN. Sclerema neonatorum. P. l\;l. HoLST. Sui virus filtrabili. ~4.nn,ali d'Igien e, feb. G. SANARELLI. Patogene si del colera: il «colera intestinale» dei g·iovani animali. An.nali di Ostetr. e Gineo., mar. - F . MAcc.\BRUNT. Per 'la migliore conoscenza dei tumori cistici d~l­ J'utero. Zeitsohr. f. Tuberk., apr. - J. ScHULTZ. La tubercolosi genitale e uro-genitale maschile. .:l ·n ria,,li di Neur<Jl. , VI. - R. COLELLA. Rapporti fr,t tubercolosi, neuro-psicopatie e delinquenza. IJ' Encép71ale, dic. - HESNARD. La legge del simbolismò in psichiatria generale. - . H. FAUVEL. Dish1rbi psichici 11ell:i nevralgia facciale essenzi.ale.

Indice alfabetico per materie. , ..\ lbu1uinl1tia ol'tostatica : ca t1se . l1111n inist ra:~i"ne ~\ n ti-ossigeni

.

sariitctria . .

.

• •

J!ibliogr a fi:l • l )ig itale : azio11e l':uc.:(\fn lite e11ide ruica : p ostumi l '!!lil0~~ia : tra ttumento . . • • (}l~1 nPollla : i1t1ov~ \redl1te s t1ll'eziologia <.+r:t Yi tla n za i11 ~'1ll}inge affe tta da infe z ione gon ococcica cronica • I cltocefalo c ronico interno : e ziologia e t r a t t n n te11to . • Tu con t i11<?11za cl't1rina . . . ~le-d ieì: n1ort nli tit n egli Sta t i Uniti J / e<li<'Ìll ;f

S<JCÌ (J l C .

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Pag. ~1.) nliomec tomie in utero g1 avido . Nervi: impianto cli moncone centrale in 82-1 1noncone J)erifericv di altro organismo . )) ~-t Oste oma· dell'etmoide . . . . . . )) Polmonite cru1)a le : cura col metodo di • )) 81f) Park . • • • • • l{eazione della gomma-mastice nel liqui)) 82'; do cefalo-rttchicliano . . . . . )) 28 Reazione di Sgambati . • • Rea zione locale I.la iniczio11e rli autovac)) 821 e:ino • • • • • » 89H • Siridaca ti 1n e<l icl: Oonr1r esso • •

Spondilosi 1001bare . . • • T11ber coloffi : rl iin1 ~io ne i1e lle cam pagne

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Roma, 192:! -

Tip. Cartiere Centrali.

L.

POZZI,

ed.

re~


Roma, 26 Giugno 1922

ANNO XXIX

Fase. 26

fondato <lai professori : GUIDO BACCELLI - - FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA ORE CAPO: I>ROF.

VITTORIO AS

I

===========================-~=================~-·

SOMMARIO .

Lavori originali: G. Sabatini: Utì nuovo metodo chimico per la ricerca della bilirubina, con speciale applicazione allo studio della bilirubiuemia. t:pldemlologla: A. Furno: La. diffusione della tubercolosi nelle campagne. Sunti e rassegne: S1sTBMA DIGERENTE : G. Soderlund : Actinomicosi primitiva delle glandole salivari . - La cura chirurgica dolla dilatazione idiopatica del1 1esofago. - S. Pal: Stati spastici dello sto111aco ed intestino. - Ensterman· 8enty: T11mot'i benigni dello stomaco . - Poulliond: nella gastroeuteroanastomoei s enza torsi lDe dell'ansa digiuuale. - Nienv: Cura dell'ulcera duodenale. - A. W . Fischer: Di"g \osi differenziale delle ulcere del tenue: ulcera da. distrutta metastasi di un ipernefroma maligno occulto. Ladd: Megacolon. - D. Kliog: Dissenteria. bacillare cronioa e colite grave . eennl bibliografici. Accademie, Società mediche, congressi: IV C~ngresso italiano

di radiologia medica. à Sassarese di Scienze mediche e naturali. Appunti per Il medico pratico : CASISTICA : Arteriosclerosi cerebrale e demenza organica. - Sindrome ipofisaria. TERAPIA: Associazione di chinina e djgitale nelle malattie di cuore. - Il tartaro stibiato rimedio apecifico. - Un caso di iotoll aranza per l'aspirina. - Sulle infusioni endovenose di glucosio. - Sul meccanismo d'azione della tubercolina. - NOTE DI MBDICIN A. SCIBNTJFICA : Il vago ed il simpatico nei rapporti con il labirinto non acustico. POSTA DEGLI ABBOl'iATI. VARIA. Nella vita profeaaionale: Il dispensario politico quotidiano. Amministrazione sanitaria. - Risposte a quesiti e a domande. - Concorsi. - Nomine, promoz;oni e onorificienze. Notizie diverae. Raasegna della stampa medica. lndloe alfabetico per materie.

È 'Viet!iia la ripro<tu.to"" à' lt:wori pubbUcati nei POldm.llUH e la pubbUca.wne cU sunff citQlrne la fonte. ·

e111u1 di ,,o,rle&à rtserJa&I. dli,

essi

sen~

LAVORI ORIGINALI. or

ISTITUTO

CLINICA l'IIEDICA DELLA

R:

UNIVERSITÀ

DI ROMA

diretto dal protf.

VITTORIO ASCOLI.

Un nuovo metodo chimico per la ricerca della bilirubina, con speeiale applicazione allo studio della bilirubinemia pel prof.

GIUSEPPE 1SABATINI.

,

Lo studio degli itteri è stato negli ultimi anni ovunque ripreso con larghezza ed interesse, e tutti i ricercatori che vi si sono dedi.cati hanr10 in prima linea sentito il bisogno di avere a diS1Posizione reazioni chimiche precise, specifiche e. di facile maneg,gio, quali in· vece, pl1rtroppo, in questo campo spesso o mancano del tutto o non posse6gono i necessari re,qt1jsiti. In tali condizioni appunto ci si tro;va di fronte ai pigmenti biliari. Dei pigmenti biliari sono finora più o meno bene con osciuti e ~çlentificati la bilirubina, la biliverdina, la bilifuxina, la biliprasina, la bilicianina, .la coleprasina, la coletelina, la coloe1natina e la bilipur.purina. Non è peranco as1

.

1

sodato se tutti questi pigmenti altro non siaBo che prodotti coloir ati, derivanti .dall'ossidazione più o meno avanzata di un 'unica sostanza inadre, la biliruibina. .Ald ogni modo i pigmenti biliari, che più dir.ettamente inter.essano, la patologia umana sono la bilirubina e la biliver(lina, le quali, avendo funzione acida, si trovano sotto forma di ·b ilirll!binato e biliverdinato d'alcali. Que1st'ultimo, che per il suo spe·ciale colorito più si p1--esta per le reazioni chlmicl1e, par.e 1deb1b a senz'altro consid.eransi come un prodotto di 01sisidazione della bilirubina. Per rilevare in biochi-mica la presenza di pign1enti biliari si ricorre alle lor-o proprietà chimiche o fisiche (colore1, solubilità, strie d'as.sorbir11ento, ecc.), e la tecnica adoperata varj a a seconda dei mezzi organici, nei 1q uali detti pigmenti vanno ric,e rcati: così un metodo che può v.alere p·e1r la ricerca chimica della bilirubina nella bile, non è generalmente applical,jl~ nell'orina o rispettivamente n·e l sangue, oppure esso richiede prima determinate operazioni chimiche (estrazione, l}I'lecipitazione, ecc.'. Le r~ azioni .generali finora usate per i pigmenti biliari sono molte. La più antica veazione notaJ è quella idi Gmelin, coll'acido nitroso-nitrico. La reazione ·di Ha.rn.,marsten ric11i,eide l'uso di un reattivo che deve esser lasciato invecchia:Pe1, prima dell'uso, possibilmen. 1


IIJ POLICLINICO

838 •

te per \111 anno, e cl1e è co~tituito da acido 11itl'iro, ac ido clorid1·ico e alcool . La reaz~on~ di Huppert si esegL1e face11llo agire a caldo l ' alcool cloridrico s ul preci1)itato de lla bilirubina a lcalin a otte11t1to 111edia11te }atte di calce. o cloruro di calcio l)Ìll an1n1011iaca, o colru1~0 di bario. Di que t.a reazione e. iste la modificazione di ~akaya111a. \ -a11110 rico11date ancora Je l)l'OVe della ti11t11ra. di iodio di Trousseau e d i Ro.sin, la ~a d e Ila cole<Cianir1 a di ~tockvis, n1ediante ~~yluzi o 11 e di acetato di zinco i1iù ammoniaca, ed in1ìne la prova di Ehrlich-Pruscher che }JOrta alla 1)rodt1zione d i t1n azocolore (azobili11 aiJina). . Una vasta letteratura di111ostta, i pregi e gli incon·yenie11ti, i limiti di aipplicabilità e le cau.. se di errore di ciascuno di que,s ti metodi. Esser1dcxsi lo )studio m0Jder110 deglJ !itteri orie1itato ·,·er ·o la ricerca della biliru:JJina n,el sangue, si è cercato con particolare in tere.sse, di ottenere llIJ metodo, che l)e.r1nettesse ·con sicurezza l'ide11tjficazione della bilirubina in U11 ambiente, qt1ale è quello rap p r ese1n tato del s iero cli sa11gue. Vari n1eto cli so110 stati pro.p osti a c1uesto sco1Jo : essi so110 el-0ncati nella r ivista di Pos.selt (Zentralbl. f. inn. :.\Ied., 1907! n. 2()). Una siffa tta reazio11e percl1è . ia J)er~fetta deve p ossedere i seg·u enti qt1esiti: 1) essere ap11licabile ad 1111 liquido ri cco di all)ttmina. ql1aJ'è i i s iero di sa11gt1e; 2) ave1·e u11a g·rande sen sibilità, J)e t· ri1.ev::tre le quantità n1inim1e della bilirub in.en1ia. fisiologica; 3) richi-ed·ere pic·colt~ qua11tità d i i11ate1iale da esan1inare. Orl>erìe se s i considerano le reazioni finora pro1)oste ))er lo studio della b ilirt1bin emia s i vede C0111e es C 110n sia110 l'ÌS})Oll'Clienti O all'uno o all'alt1'0 dei requisiti ricl1iesti. Cerca11do di elen1inare t11tte le cat1se di errore, io so110 g·it1nto ad 1111a reazione che pe,r lltctte di rive1nre la bilirubi11a in modo semplice e !:ìÌCt1ro, e cl1e è adattabil€· })articolarmente a l le ronclizio11 i r icl1ieste qt1a11d eSs·a sia pries011t ~ nel s iero di s.a11gue. 1

1

Tecnica ll ella r 1'ci:. iori e : Sono necessari i se-

g·u enti r€agent1, cl1e va11J10 co11 ·ervati separati:

I.J1Qc 100 I. - 12 cc. di arido cloridrico J)ll eo sono n1e!'si i11 l1n pa11011.ci110 tarato; si ag·giungc n<·qna dis t1llata iìno a co11111letare il vol11me di 100 cc. Questo liqt1iclo si n1a11tiene ind€finitivamente. I~r;Jcrno

II. oluzio11e di nitrito di socl i0 nll'l %. Do))O qt1a lche n1ese clalln 11reparazione, i co11"'iglia di rit1novar€ qne!'to liquido. .i\l nlomento dell'uso si prepara il reattive,

t1ne11do i du e liquidi i1el modo segl1·e i1te : in t111 tubo gTaduato si misurano 3-0 cc . .di Liquido I e vi si lascia cad ere, mediante lina pipetta graduata, 1i 2 cc. di Liquido II. Si a.gita ed il i'eattivo è l)ro11to; e.sso però dopo alcune ore s i al tera, e va q1tindi preparato nuovamente fresco, ciò ch e si fa in ·p ochi ista11ti. - L a reazione s i ese.gt1e aggim'lgendo a cc. 1· 11; 2 di liquido d a e an1inare (soluzione acquosa a lcalir1a di bilirpjina o siero di sangue) cc. 0:3--0,4 de l reattivo·. In presenza di biliru})ina si ottiene inunediatam.ente t111a colorazio11e verde-c'1iaro, che in circa u11 mint1t!.: clivie.ne vBrde-scl1ro, e })Oi vira al vel'de bleu: clo1)0 a,ver raggit1nto un massimo cli intensità,. lentamente la reazione si indebolisce, sbia<lisce, e se s i è operato su solt1zio11e di bilirubina p11r.a inolto diluita, scon1pare. del tutto : invece J1 el si·el·o di sang·11e, la r.eaz.ione attraversando le ·soprai11clicate variazioni di tinta. im1)allidisce fi110 t1n certo limite, oltre il quale poi non sbiad~sce più, mantenendosi immutata e.nche dopo 24 ore e fino a più giorni. L , int€nsità della colol'azione ,,erde è rigorosan1ente pro·p orzionata, in tutte le gradazioni cl1e assume, alla q11antità di })ign1enti biliari contenuta niel liquido in esan1e, ciò ·Ch e perm ette di usare la reazione non solo per l' analisi qualitativa ma anche i1er la detern1inazione quantitativa del ta ss0 bilir11l)inico cli lln detern1inato liquido. 1

P el'· c111esta n1ia reazione, ·Come per le altre r eazioni cl1in1ich e colorate d~i pig1nenti biliari, non· siamo .in g r ado di esprimer e, mediante formula., lo svolgimiento chirr1ico ,del processo. Il reattivo ·ch e i o a:dope.ro è costituito ,d a II Cl diluito (12 : 100) con 1, nggiu11ta est emporanea. di 5 mmg1-. di Na N0 2 (1/ 2 cc. di sol~ 1 ofr) . In se110 al liquido sub ito si prodt1ce un ~t r eazione con messa in libertà. di picco1€ qt1antiià di Cl, il qltale si rileva già a ll'odore sprigionantesi dal reattivo a l momento della sua IJrepa1~azione. A q11e.sto Cl va ann essa come dimostre1·ò - g·ran<M importa.nza })er la -reaFo1idam.erit o

clii111.f co

d ella

rf'a:.ione :

z1one. Il reattivo costituisce per tnl g11isa un ambiente forteme·n te acido ed ossida11te nello stesso tempo; ha quincti in sè le cl11e co11ctizioni .essenziali per spostare il bilirnl)inato d 'alcali eper o~sidare la bi lir11bina, che reagi~ce bene in presenza di un forte acido min€rale. Verosin1iJ.mente ha luogo anche in questoc:1 so i 1n proce sso di ossidazione, che in primo tempo trasforma il bilirubinato di alcali in bi· liverdinato d'alcali, e su ccessivamente produ-

I

,


(ANNO XXIX~ FASC.

26]

839.

SEZIONE PRATIC.\

ce un composto verde bluastro che può rife1·irsi alla colecianina o bilicianina. Va ricordato che, secondo gli autori moder:ni, i vari pig"lnenti colorati otten11ti dalla bil e (si ammetta o i10 che ·sia110 del'ivati dalla lJilirt1bina,ì non soin o da considerarsi come \'ere individualità clrirniche n1a più probabilm er1te come miJScug li. Si ritiene genieralmente che la caratteristi·ca scala colorata d~lla r eazione di Gn1eli11 sia data da altretta11ti 11rodotti di osstdazione diella :tile. Samuely• a proip osito dei va.ri prodotti color ati ottenuti dalla bilirubina cr ede che la biliverdina sia il prirno1 prodotto di ossidazione che si ottien e; no11 .è poi chiarito in quali r apporti siano colla ·bilirubi11a altri due pigmenti vei'di: la coleprasina e la bilirprasina; prog·redendo l 'ossidazio11e si passa dalla bilirubina e rispettiva111ente da1la biliverdina, a d un pig·m.ento b ~eu, la col.ecianina o bilicianina, e·d infin e, attraverso un pigmren to rosso poco noto, si arriva alla coleteli11a, che 1è giallo-bruna (lVIaly). Esegt1endo la reazione col meto1do che io h o descritto si pt1ò vedere, in pochi minuti, una sol11zion e alcalina di bilirubina pura pa·s sar.e attrav.erso tutti questi ·~ta.di ·di colorazion.e : e cioè dap prima verde cl1iaro, qutndi voode scuro, ·verde bleu, azz111·ro, e, se si è a doperato reattivo j n e·ccesso, la. soluzione diviene rosea, gia llo bru11a, e infin·~ si decolora più o meno com p leta1nente. ·T al.e s ucces·sione di prodotti colorati, che si ha con variabile rapidità ed inten·s ità a seconda ùella con centrazio11e d.ella bilirt1bina pura nel1e soluzioni sagg·iate (che non devono essere concentr ate) e della qu a ntità del reattivo impiiegato, ma che è costante e regolar e, -co rrispo11de dunqu e esattaJ11.ente ai vari gradi di ossidazione de lla bilir11b ina studiati analitica1nente. Per tale guisa n oi siamo ai1torizzati a considerare la r eazione Ghe ho descritta, come un.:1 re.azione ·di ossi.dazione. Ho cercato di stabilire in se·condo teim po ql1ale funzione spetti, nel determinare la reazione, ai due prodotti inizialm·e nte usati: l' HCl e il Na N02 • A tale •s copo ho cominciato col vedere se, singolarmente prese, a ·diluizione di H·Cl o· la sol11zione c.entesimale di Na NO?- fossero per se stesse capaci di dete·r minarie la re1azione. Tutti i sa:gg~ ini sono riu.s citi ne ga tivi. Ho quindi ricercato se l'H Cl fosse sostituibile con altro_a.cido, ~ a tal scopo ho preparato il mio reattivo sostituen.do, v.olta a volta, coeteris

pa'r ibus, all'HCl, l'acido solforico, l' acido nitrico e l ' a ci·do acetico. Ho saggiato com.p.arativa.m ente i ·diversi rreattivi ·così preparati tanto su soluzione al<!alina di bilirubina pt1ra 1: 10000 (1), quanto su ·sie1'0 di sa.n.g11e itterico o diluito con acqua distillata tielle proporzioni di 1 :3. Ogni volta per es.e.g uire J.e reazio11i ho preso 1 cc. di detta soluzione ·di bilirubina, oppur.e 1 cc. di diluizione di siero•, e vi ho aggiunto 0,3 ·cc. di rie·attivo pre.p.arato succe'Ssivan1.ente con l 'acido clori.drico o l 'acido nitrico o l ' a.ci{lo solforico o l'acido acetico. I risulta.ti ottenuti sono riassunti nella seguente ta..bella :

1

TABELLA

o.3

cc. di reattivo pre- 1 cc. di sol. alcaparato usando per il lina di Lu 1ruu1n.1:1. 1 cc. di siero di s~ng u e itter ..~ u 1 :~ Liquido I: pura 1: 100000 •

Acido cloridrico

I 12 : 100. Colorazione

A.cido nitrico 12: 100 •

1

1

I.

Acido solforico 12 : 100 .

verde Colorazione verde immediata che at. dmmediata, che poi traversa gli stat i attraversagli stadescritti, fino a l ti descritti sino verde bleu. a l verde bleu.

La solu zione di l:i. lirubina in un primo t e1.apo si decolora . quinr.1i compare lieviasi. ma tinta gialla, che resta immutata..

Còl. yerde t en ue r apida, ch e tende a virare al

Idem.

Intorbida.mento intenso, con lieve tinta verde, che poi scompare.

A cido acetico 12 : 100. . Nessun

risultato.

bleu.

Compa.r e

un · ac-

cenno al verd~ appena percettibile.

Dalla ta:bella risulta chiaro che all'acido clorirdrico si. ·dev~ in prima linea la riuscita della reazione in paro.la. Ma ciò che più importa è • di paragonare il comportamento della soluzion e alcalina di biliru•b ina (colonna II della Tab. I ) con quella del si.ero di sangue itterico (colonna III). J\tlentre saggiando sulla bilirubina la reazione in tutte le sue successive fasi non si ottiene che usando il reattivo· contene.n te l'-HCl, p·e·r · il si.ero itterico anche altri acidi forti po·s sono dare, se pure incompletamente, . la reazione. Io credo· eh.e tale comportamento sì spieghi ammettendo eh.e per la reazion.e abbia im1p or-

1

1

(1) · La bilirubina pura, necessaria per queste mie esperienze, mi è stata .g,en tilm.ente fa-

vorita . dall'illustre lJrof. H. Fisc·h .e r, che rin-

g·;raz10.


l ANNO

II. POLICLINICO

840

tanza la presenza dello jone Cl. Esso infatti non si trova presente nella ·s oluzione alcalina di bilirubina pura, e quiJldi mescolando questa con i r eattiYi preparati con .a ltri a.cidi all'infu-0ri dell'ac. clortdrico, la reazione necessarian1ente viene e mancare. Invece nel siero di ·s angue il 1Cl può ·ess~r messo in libertà per effetto dell' ac ~do minerale forte ·usato (H2 SO 4 , HN0 3 ) o dai cloruri o da altri composti alo~ ·g enati, e quindi ·Col sie·r o itterico la reazione ha luogo ancl1e all'infuori dell'ac. clo·r idrico. L'acido acetico , che .è un acido ·debole, non ha questa capacità di liberare Cl e per ciò non fornisce percettibilmente la reazione neanche col siero itterico. A ·ques ta s1)iegazion-e ho cercato di dia.re una conferma cl1imica. Ho aggiunto al Liquido I prepa rato con l'H 2 S0 4 , l'HN0 3 o l'acido acetico alcl1ni granelli di Na ·Cl. Eseguendo allora la r eazion e 110 ' 1isto che questi 1acidi si ·comportano ancl1e di fronte alla ·sol. di bilirubina pur a come il reattivo preparato con HCl. In un' altra seri.e cli prove ho invece aggiunto l'Na Cl diretta n1ente alla provetta con la.i tSoluzione di ]Jiliru.bi11a ecl h o allora ottenuto, un comportarnen to della reazione quasi ·s imile per rapidità, intensità e successione ·tii ll.~ a quella fornita dal reattivo cloridrico. Da tutto ciò risulta confermata l'idea che allo j one Cl in ambiente acido, sia d·a attribuirsi fondamentale importanza per la reazione. A tal proi:>osito ricordo che è già stato notato che evaporando una soluzione cloroformica di bilirubina accade sempre, specie sotto l'azione della luce, che una parte del pigmento rosso bilirubini-co venga trasformato in ltn pigmento verde : seco11.do Kuster •s tarebbe qui il clorOlforruio, il quale, alterandosi, agisce come clo,ro. Thudicum infi11e ha dimostrato ·che gli alogeni agiscono sostituendosi nella ·m olecola .della bilirubina. Questa mia osservazione sulla partecipazione del Cl nelle modificazioni colorate del.1a bilirubina può aver~ importanza per spiegare il vario comportamentu che an-che altre reazioni dei pigmenti biliari, e la stessa prova di Gmelin, presentano a ·s econda che siano eseguite ·s u liquidi contenenti o.p pur n6 Cl libero e suoi compos.ti, e per spiegare perchè una stessa reazione mentre mette in evidenza la bilirubina in alcuni liquidi, non la rivela nelle soluzioni prese o in altri an1bienti organici. 1

1

1

1

L e d os i. Con una serie di saggi ho determinato quale è la migliore concentrazione che

deve a.' ·ere l 'HCl nel reattivo. A tale scopo ho

XXJ.K, F ASC. 26]

preparato soluzioni di Liquido I con varie conoentrazione di HO e le ho, come di solito, ·s aggiate su 1 cc. di solt1zìone alcalina di bilirubina 1 : 10000 o di siero di sangue itterico diluito 1 : 3. Ecco i risultati : II.

TABELJ. :\

R isultato delle reazioni sn :

Liquido I preparato portando a 100 cc.:

Solttzio11e di bilirubina l : 10000

HCl cc. 12

,,

cc. 10

.,

cc . 8

,, cc.

+

-1- +

6

+ (dopo 2') + (dopo 5')

cc. 2

"

+

++ + (ritardata}

cc. 4

"

+++

Siero di sangue i tterioo 1: 3

+ I

+ + + • + + + +

+ (ritardata) .+ <dopo

2')

+ (dopo 10') •

Con ~~ntra.z.ioni

di H CI più fo rte (25 - 50 cc. su 100 H2 O) si sono . d1mos~ra~~ n<;>n usabili .perchè. alterano rapidamente la. S?luz1one d1 b1l•1rub1na pura o 1ntorb1dano e precipitano il siero d1 sangue.

Con analogo, procedimento ho studiato l ' opti1n u11i di concentrazion1 e del Na N0 2 ed ho visto che me.glio di .ogni altra proporzione risponde il reattivo preparato con 1/ 2 cc. di soluzione 1 ~b di Na N0 2 • Quantità maggiori però non .disturbano sensibilmente. 1Stalbilite cosi le 1dosi dei componenti del reattivo, ho .con una serie di prove simili alle precedenti, fissato quale fosse. la migliore dose di reattivo da usare per iniziare e condurre a termine la reazi one. Ho ancora un·a volta saggiato tianto su so.l uzioni di biliru.b ina pura quanto su ·diluizioni di siero di ·s angue. Il risultato ottenuto è stato che per cc. 1-11 /2 di ciascuno di questi due liquidi da esaminare, la reazione mi.g liore e massima si ottiene usando cc. 0,3-0,4 di reattivo. 1

1

Sensibilità e specificità : Comie limite di sen.. si~ilità ho visto eh.e questa reazione concorda sempre con quella ·di Ehrlich-Proscher, fino anche a diluzioni di bilin1bina pt1ra 1: 200.000 ed oltre. In tutti i numerosi saggi la reazione si è sempre dimost'ria.ta costante ·e concorde usando s~luzioni acalin·e di bilirubina pura, soluzioni cloroformiche di bilirubina pura, soluzioni di bilirubina pura in siero artificiale alb11minoideo (secondo Gilbert, Herscher e Posternak)" s~eri normali semplicie, sieri normali con aggiunte di bilubirina sieri itterici di varia intensità. •

,


(ANNO

XXIX,

FASC.

26]

I controlli sempre negativi, la concordanza costante rlei ris1.iltati forniti dalla reazfone da me proposta con quelli delle altre ire'az.ioni finora nete per la .b ilirubina e soprattutto d1ella reazione di Ehrlich-Proscher con la tecnica di Iìijmans v. den B~rg~h, hanrto dimostrato la specificità della mia reazione, esente di cau·se di errore anche sperimentando su liquidi organici. Il riuscire della reazione in un ambtente fortemente acido, per effetto di un ·ene1~gico acido 1ninerale, è uno clei caratteTi chimici ascritti alla bilirubina. L'emoglobina non jnfluenza la reazione. Fino ad oggi non 110 trovato i1essuna sostanz'a, di quelle che posson·o essere presenti nel siero, capace di dare 1a reazione, .che io propongo. II. 1Studiata così la reazione dal punto di vista • chimico, ho ,-oluto in primo luogo applica.rla alla ricerca qt1alitativa dei pigmenti biliari nel sangue.

La -tecnica usata è la seguente : 1/2 cc. di siero di san.gile li1npido (1) si diluisce in urta piccola provetta cla saggio con 1 cc. di acqua distillata; quindi ·vi si lascia cadere cc. 0,3-0,4 (11iedian.te tlna pipetta graduata) di reattivo, preparato estemporaneamente secondo le riorme date sopra. Lct ptesen-a di pigmenti biliari viene immediatan1 en,te rii cr'ata da un colore verde, più o meno fotte, che ben presto s'intensifica, e dopo qualclie 1ni1i'uto comiricia a vi.rare verso il bleu; dopo circa tl1t quarto d'ora la reazi'bne general1rierite i1n7JtJ,llidisce alquanto, e si fa più manifesta la t endenza al bleu. Giz1,nt0 ri qllesto stadio la reazione si mantiene JJOi visibile ed immutata anclie per diversi giorni. L 'in,te1isità della ·r ea:.ione è nettamente proporzio11ale al tasso di pigmenti biliari contenuti nel s•angue. Nel Siero -. di individtli normali la reazione in un primo t empo manca; poi dimene più o meno n.ettamerite percettibile una lieve tinta verde, espressione della bilirubinemia fisiologica. Il siero di sang'll e 1ion vien.e mai intorbidito. 1

In tal gt1istt io ho eseguite circa 200 prove : corr1e reazione di confronto ho usato .q uella di Ehrli·ch-Proscl1er secondo il m.etodo di Hijmans v. den Bergh, la quale è ritenuta 01g gi come la più sensibile e la più specifica piQil' lo studio della bilirubine1nia. Ho .eseguito la reazione diUna leggera .emolisi o la presenza di pocke en1azie non disturba il risultato. (1)

841

SEZIONE PRATICA

Tetta (senza aggiunta di alcool) e la in.diretta secondo H. van den Bergh; la reazione diretta la ho distinta in in1mediata (entro i primi 30") e ritardata (itteri statici e dinamici). . Ri}l)orto nella 1seguente tabella alcuni <iei risultati ottenuti, non creden.do necessario ri... produrre per intiero i mi-ei pr-0tocolli, avendo sem:pre avuto rist1ltati concordi fra lore 1:

TABELLA

.... "d

III. Reazione di azoica (metodo origi11ale) (1)

Reazione da me proposta

+ +

+ +

+

+

ai<>rtica. Scom-

+

+

5 Emoglobinuria da malaria. It -

+

++

+

+ ++

""4

Malattia

-"od • z

1 Anemia perniciosa . . . . 2 Cirrosi epatica. Subittero

3 Calcolosi epatica • . . 4 Lues.

Insuft'.

penso tero 6 Cancro del fegato . . . . 7 Vancro della testa creas. Itter.o

del· pan·

+ + + + + +

++ 9 Lues secondaria.. Ittero . + + 10 Iposistolia • ++ + 11 Colelitiasi . . . ++ .+ 12 Colelitiasi. Ittero . + + + +++ 13 1\1alaria . . . . . . . . . . . . + ++ 14 Tumore delle vie biliari . . + + + ++ + + + 8 Ittero infettivo • . . .

• •

15 Cancro del fegato. Ascite .

+

16 Colelit.dasi . . . . . . . . .

+++ +

17 Cirrosi epatica. Ittero . 18 Iposistolia

....

19 Polmonite lobate . 20 Pleurite tubercolare .

21 Nefrite cronica 22 Uremia.

.....

23 .rub. polmonare .

• •

+ + + + +

++

+ ... +

+

- (1i e ve col. - (lieve col.

viola= bili- verde= bilirubi nen1ia rubinemia fis iologica) fi siologica) ld.

ld.

Id.

Id.

neg.

neg.

(1) Ho sce1to per il controllo del mio metodo la reazione di Ehrlich-Proscher secondo la tecnica. originale, e cioè con l'aggiunta di alcoo1 (reaz. it,dir·e tta) perchè essa. è delle reamoni oggi usate quella che h a dato luogo ai più numerosi e precisi lavori (Hijmans v. den Bergh, Lepehne, ecc.). Non ho tenuto conto nella tabella. - per quanto lo abbia registr~ito nei miei protoro\ili - del comportamento della cosi· detta reazione diazoica diretta, per la distinzione cioè di bi1;1 ubina statica e dinamica (Hijmans v. den Bergh) poichè, lo s'°opo ·cti questa. tabella è solo quello di dimostrare la concordan za della rea.z. da me proposta di fronte a quelle già usate per la ricerca della bilirubina, e controllate come esatte e specifiche. La. mia reazione si pub, come quella di Ebrlich-Proscher eseguire anche sull'estratto alcoolico del siero: ma dà risultati allora meno netti e ' 'isibili.

\


[AN~O

lL POLJCLINICO

I

Da questa tabella si vede la costanza di questa nuo\·a reazione da me ·studiata, e la perfetta cor1ispon.denza di ·~ssa con 1a reazione originale (eia.è con aggiunta di a lcool) dt El1rlich-Proscher largamente controllata da fl. van de11 Bergl1, n·ei suoi inter.essanti lavori sui pign1enti biliari nel sangue. E·d è soprattutto per Io studio dei pigmenti biliari t1ie1 sangue che io propongo. questo nuovo m.e todo. .S e in chimica analitic.a esistono varie reazioni per la ricerca e l'i.dentifìcazi-0 ne della bilirubina, in chimica .f ìsi-0lo1g ica, ove bisogna operare :3 U liquidi organici complessi, e soYente ·r icchi di al•b umina, questi metodi non sono adoperabili. E ciò vale più che per le orine, pel sangue, che costit11isce un ambiente ricC"hissimo di albumjna. Infatti le co1nunj reazioni per mettere in evidenza i pigmenti biliari , se applj cate al Bangue portano almeno alla precip itnzìo11r dell' album.ina seri.ca, che trasc; ina co11 se i pigmenti e intorbida il liquido; qn iridi richi edono una preced:ente estrazione d ei pigm e11t i in·e·diante sol,renti, sui .qu ali poi le prove si eseguono ma1e; senza dire ohe t r ncce piccole di pigme11ti bilia ri in tal manier~t sfuggono, sicchè spesso si richiedono co· $Jlic11e q11nntità di siero. Tali difficoltà ha11no fino a poco tempo addietro imped ito lo st11dio della bilirubinemia nor111alc e patologica. Dobbiamo all'Hijmans v. den Bergh l'aver adattato alla ricerca della bilirubina 1a diazo·reazi-011e di Ehrlich-Prosch er. Anche a ·qi_1esto metodo dell' azobilirubina non sono mancate critiche (:\ie11le11gracht, . Than11hauser e Andel'sen) di cui le J)it'.1 fondate· sono: la perdita di l1na grande q11antità di bilirubina, che si pro(l11ce J)er effetto della p r.ecipitazione con alc-001 il qt1ale fa separare un sedimento intensamer1: te colorato cla J)i.gmenti biliari trasportati con sè: l'inca tanza ùel -colore dell'azobilir11J)ina , che va dal rosso rubino al viola, e ch e, n ei g radi minimi, è difficilmente apprezzabile, specie se il siero è 1111 po ' emolitico. Q11esti rl11 e inconvenienti, ohe sono particolarme11te gravi p er la determinazione quantitativa coloritnetrica della biliru.b ina, vengono eli1ninat i iotn'lmente col metodo, che io h o propo to, e cl1e }Jr esenta i segu.enti vantaggi l'<' r 1 appl icazione clir1ica: 1

1

1

1° 111as~ im a semplicità nella ])reparazio11e d Pl r entt iYo e r1ell'·esecuzione della r eazione, r.11e 11011 richietl.e nessun istru1nentario speciale. 11ep1)u r e la centrifuga; 2° 110 ibilità di usare qt1antità mi11in1e cli ~ i e ro (1a r €'azione $i esecrt1e con 1 /2 cc. ) otte11e11clo i i~ttltnti 11 tti· ' •

XXIX,

FASC.

26)

3° esecuzione della reazione direttamente

sul siero, e quindi se11za perdita a lci.1na di pigmento b iliare col precipitato, ciò che è di sommo valore per le detern1inazioni q11antitative; . • nei 4° la presenza cli emolis i, così facil€ campioni di siero itterico, r1on 1dri.sturba; 5() il liqttido, d11rante la reazione. si 111a.11tiene limpido e qi.1indi pern1ette ogni 11lterior.e apprezzamento, e 1'11so dei metodi coil orimetrici e spettroscopici;

6° la reazione avvie11e co11 11r1 colore ve-rde o ver<l~-bleu che è n ettame11t..e (live'l·so da quello rlel siero, e q11i11di ai1)prezza.h ile j11 g·randi minimi senza clire cl1e il verde, n el le s11e gradazioni, è particolar111e11te acla tto per le de.t ermina·zioni c111a·ntita t ive colorj111 etricl1e. I vantaggi suesposti ·di .ques1'a r eaz ione, è sopratutto la limpidezza })e1lIDa11ente del liq11ido, e la assenza di CJltalsiasi J)erdita deter1ninata da pTececlenti 1)l'e•cipitazioni di bilirubina, la r endo110 particolarmente a·datta, i1on solo per l'an ali&i q11alitativa della bilirubin a sul siero di sa11g11.e, ma pe'l" la sua deter1ni11azion.e quantitativa, cui oggi si ascti've g·iustarnente in clinica lln'importanzn di })rim 'ordine. In tal senso app11nto sto com1)letand-0 I.e ricerche rigt1ardo l'applicazi0n·e della reazione al dosaggio delJa bili t'llbina i1el sar1gue, u sando una .. peciale solu zio11e di confronto, colla quale viene rie1111p ito il co110 di un colorin1etro (per es. cli Hellige-A1l'tenrieth). I risultati ,ji queste ricercl1e saranno og:getto cl i nlt1·a pubblicazione. 1

I.. ETTERATURA. J{us:ER. Das Ha11iat i1i 'Un<l sci11 e Abl>auprodukte - i11 ABDERTIALDEN. Hctn(11J. <le r biocl1. Arbeits-

'nietlì ., II Bd. , lI Jl a lfte, 1910. S~l\iil 1 ELY. Tierisc 1ie Pigr11 f'nle 11nd Farbstoffe In ABDERHALDEN, 1. C. HIJ~1:ANS VAN DEN BERGH.

Der Galle11farbstoff im

Blute, Leiden: 1918. &11tersurl111ngPn ilber Gallenfarbstoff im Blute rl es 1'll''l1SCh en., Deut. Arch. fiir klin.

L EPEHNÈ.

l\1ed ., 132 Bd.·, 1920.

M~ULENGRACHT. l le l1 p1· l l nffrsucli . ai1,f Gallenf. im Blutserum. Deutscl1. A1~c11 . fiil' klin ::.vied 1

1:Jl Bd., 1920. . · THA~~~Al!SER ll. ~~NDERSEN. l.l l et11 odik der q1ta.rit. B1li11t b·i ·n be ·t. 1n. 1nPnsc li l. .SerilnL Det1tsch .. ..L\rch. fi.l r k lin. :vrPcl. , 1:Jì llcl.. 1~1.

_.. Da tenere presente t L'Importo d'abbonamento va Inviato mediante A11egno Ba•· ••rie o con Cartolina. Yaglla. Coloro che dealderano we'9arl• Mntro noatra Tratta poatale, tengano preaente che quetta ••vrà euere aumentata di clroa i) llre ttM 11 taue accet1wle ttl altrl diritti poatall. •


!-i\~NO

X:'\l\:, FASC. 26]

EPIDEMIOLOGIA. {)SPED.\LE DI SANTA ì\IARIA Nt;OVA - REGGIO E:.\1JI.1 ~

( DIYJSIONE ì\lEDICA) .

La diffusione della t ubercolosi nelle campagne. (Co nlinttazio1ie e fiaie; v. fase .

prec.).

Prof. dott. ALBERTO FGRNO l)l'imario medico, libero docente.

Le cifre .raccolte nei citati .comuni

110 tracciato questo problema in altre re.gio11i, e terranno co11to dei clati clinici anche più di c1l1elli stati$tici, converranno con m e che ii i)ericolo è glave. e degno di tt1tt.a la nostra con sic1erazion e. Denl1n·c1ato il fatto, studiamon·e le cause. Una ra1gione 1scieJ.1t.ifica ·della ra.pida -e im·p:reSisi'Onant.e 1diff11silone della tube1'Colois'i tria i cO'Il.t adini, sta ll•ella « 1Jergiriità specifica », come l n. cl1iama il Sa11arelli, della classe contadina, cl1e è in urna condizione sfavorevole per res1stenza a lla tisi. Il SanB,relli, in uno studio ge11iale e ·p ersuasi\'O, ha messo in evidenza ql1e~ta proprietà della tubercolosi a diffondersi con 111aggior violenza e rapidità tra le razze rim&.$le immt1ni fino ad l111 C·erto tempo; queste, 11on appena ~11hiscono l'infezione, soffrono percljte di gran lunga più dolorose che non le l'azze da tempo soggette all'azione del flagello. Lo studio del Sanarelli trova in questa tubercolizzazione delle 11ostre. ca.mpagne un argome11to (li più tra i tanti. di c11i ·e sso è ricco. l\1:n. consapevoli di q11esta legge biologica, a più forte ragioo1e sono responsabili coloro che presiedendo alla sr~ lut e p11bblica in Italia, hanno l'ermesso che i1u111erosi 1·educi della trincea e dalla prigionia. t11bercolosi, ritornassero in n1ezzo alle 101·0 famiglie .sane, nelle nostr.e campagne salubri, a portarvi i germi di una, di$truzione fatale. Saremo ora in temJ!O 1'el' im.p edire le ultesriorJ ·consegu enze? Il funest10 tCOintributo d·a.to d·alla guerr1a nella diffus.'ione del1a tuib1eirc.olos'i non è stato run }J.ri,'ilegio1dell 1Itali1a; quasi tutti i pruesi, anche n·on belligel'lanti, ne hanno ri1sentite l1e funeste oon,s e·g ue·n z1e. Ciò non giUJStifioa però g'li ~u1·o r·i oorru.nessi 1d a noi, ina li accun1una sem1)lic.eme11te a quielli degli altri popoli. D'altra })arte 111on sax:ei 1sefleno se attrib11i&c;i Ja ·ooJ.;pa .del fienorneno1 c•h e lamentia:m o so!o alla .gllerra: esso e1r a inizi·ato p•r ima e la g'Uerra. lo l1a solo iililforzato. Il flusso emigratorio aY eVa già 1a"\·t1to reffetti deJ.:et,eri Sulla diffusj.one delle affez!o·n i tiuber:oola:ri niell.e ('ampagne : la tendenza id ei ·contadini a ff1equ.entare . 1eicce1s1sivame·n te le •città e i centri ·p opolosi in genere; i1 desiderio in alcuni di essi, specialm e11te g ·iova11i, di la.n ciarsi nell'industria, l'ab·itudirn·e ·delle g·i.ov.a,ni contadine, ·sio1p·rat.utto nelle fa1niglie nua11!e·1,jo1s·e, .di .aindJarie a servi·re; so110 stia te tutte cattse p1e,r cui daJl'1ambiente sia no e il1l.111·11ne, queste giovani veJ'lgini esistenze si oo·n o trovate .a aonta1gio d·etl bacillo tubercolare, oosì larg·amente •sparso nei C·ent1i 1111~bani La fa•cile tubercoliwazione di qu.esti so.g getti, il ritorn0 per caiusa cli malattia nelle loro case iin cerca ·di que1J'a1:La e di quel s·o1e che ave-

..

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g.l'and~

e piccoJ1i 1delln, R1a.m 1agna e d.ell'E1nilia e c:l1e 1iassumo nella tabella IV, hanno c.e'rtamen·te 1nesso in rilievo un dato genericu1ne11te conforta11te. cioè ohe 1a mortalità per· tubercolosi nel quinquennio llltimo, rispetto a quello 1910-191'1, non ha subito ·che un lieve aum·emto, quando come a Imol1a, non ~i sia verificato una vera e p rop.Yia diminuzione. Pe·1ò il fatto da me iniziialmente affermato, che cioè J1a difierenza rdi questa malattia tra le cla.1Ssi coloniche, ha subito u·n notevolissimo incremento, mi p1are di averl'o ·~ufficie11tement1e 1dimostrat1Q. La tub eJ.~co­ loo,i nefi Comuni p1rrevalentemente rt1lrali, ha spostn.to, pe·r ·così 1d~re, il suo asse di propagazione, da:lle classi fino ad 01ua conside1·ate pj t't 1·ecettive, verso q11elle che si credevano privilegiate p eìl· la 1011"0 pres·unt.a relati'v1a imm11nità. Si o5&eTVi questo diagramma, che, riproduce graficamente le cifre percentl1ali della mortaliRElidll·ENIUA

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SEZIONE PRATIG'\

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Diagramma esprimente grafic;tmente la mortalità per tubercolosi tra i contadini e i non contadini n ei q1linquenni 1910·1914 e 1916-1921 . NJ3. - Le colonne in bianco indicano la n1ortalità tra i non contadini; le nere tra i contadini.

.. tà pel' tub1er1"C·o losi tra i con tad.Lni e· i lllor1 co11taclini, nei due quinquenni stt1 clia ti , i1ei .1. pri11 ~i1)ali comuni, e si vedranno a colpo d'occhio le imponenti differenze. Se poi alle cifre di rnorta lità si potessero sostit11ire qlielle cli i11orbilità, riten.g o che il fenon1eno ai)parirebl)t"\ ~nche piL1 manifesto e })it1 in1pressionante. E se i Collegl1i studi-eranno con i criteri cl1e io

...

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844

(ANNO XXIX, F ASC. 26)1

IL POLI CLINICO

giunge il ·p1eriodo delle l'"aooo1te per cui ocoor:re qua~che aimhiente libeiro, e la cultura dei baohi, ialloTa. ·g li abitanti •si •r aJccolgono an~he tutti in due •stanze, qua1unque sia 1a 1o:ro condiztone. Io ho trovato se1lllpre tulberc0losi contadiJili, con forme anche aperte•, che dormivano nella stessa stanza con altri soggetti in queJ momooto sani. In m·o nt;agnia le case $ODJO ancthe .p iù inf.elici, e pjù ristrette ·e l e ~arr1iglie più p.o polate•; inoltre, data l;a orudezza della

vano lasciato, sono i momenti culminanti della diffusione del male. Si pensi poi .bene a come v.tvono i nostri contadini, al.La Laro edu-cazione inte1lettuaJ.e e •sociale, ·e facilmente· si c1om1J.re111derà come l a tubercolasi tm<Yvi la via di rapid·rumenta .diffondersi. ll nositro contadino·, anche in cruieste regioni dove si è :fatto veramente riicco, vive tuttora in oonidlizi·o ni spaventosam·ente anti-igi!enich e. Le case no·n hanno su.fficjenti: a.mbie111ti peir 1c0ntenere tutte le persone di un,a 1

(IV).

T ABELLA RIASSUN'rIV A

Quinquennio 1916-1921 (escluso il 1918)

Quinquennio 1910-1914.

Mortalità p~r affezioni tubercolari

Mor talità totale

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Reggio Emilia . Correggio.

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Bibbiano . .

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20

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166

192

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14

7,82

7,29

172

184

23

17

13,37

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Bagnolo in Piano

Imola • . • • . . .

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2536

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15,73

12,91

Conselice •.

• • • • •

244

537

56

87

22,95

16,2

284

640

36

74

19,72

11,5().

' Tossignano .

• • •

108

158

14

17

12,96

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151

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17,21

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Dozza .. •..

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15

9,75

14,42

78

102

7

17

8,94

16,66

o più fami'glie che vi abitano. Come sappiamo, in un fondo son J'iunite1 un·a , due o an•ch~ tre fa.miglie, tutte •p rovenienti 1d,a uno ,sf,e$SO cep po; ogm.i coppia dh·e· si fiorma, prolific·a a11che 4bbondantemoot.e, e per ]o1 pdù è dentro, un'unica stanza che ,s i rac-00 glie ia nuova ·generazione. Da un'inchiesta ·càle io ho potuto fare nell'Imolese, ogni casa co.looica albel'lgia in media dagli otto ai 1die ci individui, qualohe Violta anche moltj .di più. Oira se si pem.isa di quanti .a.mbienti, è costituita una c1aisa di cr>nta.dini (a terreno le stal1e, la CU<!ina, .e una ·stanza per gti attrezzi; al piano superiore due o tr·(~ came1·e contigue) si compr€nderà che almeno ti~e persone 1debbono dormire 111el1a stessa camera; spesso due in un letto. Quando isop1·ag1-

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1

staigiro ne, 1s0010 ·costretti qu.e i coloni per ·m esi a.. vivel"e càliuisi, racoolti attorno ai focolari , e ì!l!eJla stalle in 11umer-0se co nversa.zioni, .alle quali .sono amm-oosi, anzi. so110 p.aTti100J·armente iehiamati, i poveri tub.ercola.si condanna ti .ad ogni inattività, che, sem.za riguardo alcl1no, ·Sputa.no bacilli, o li pr:oiettano con i colpi di to1sse :s u tutto i1 vicinato. Questo pericolo di • •Co.n taigio diretto, che sap,p tamo esser.e· il p1u si-curo, tra i cO!Iltadini è comunissimo, perchè non ha alcuna rem0«ir1a nella edu.cazione inte.l J.ettu.a1e lon·o. Qua:si sempre .si nascond e ai malati la qua lità è1ella m.alatti:a; essi non ne oonosoono la gravità, e son.o scettici e increduJi se son messi s11ll'avviso; a,·,·ic1na110 tutti, non curanti di ogni precat1zion1e di i11dole igienica. 1

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1


rAN:'\O XXIX,

1 ,·rechi

FASC.

26)

tosstco~osi

(tubercolo1s i senile) tf\ng-0110 in collo i bambini., li nt1 tr0tI10 c1ei loo·o stessi resitlui .aljmentari, a.ssaggiamdo le viva.nel·..!. nei lo1·0 stessi cucchiai: donde tntt.a l1a serie delle meningiti tt1bercolari che si vedono! Nellp, •cn 1n·pag11e non esiste la più picco.la 01rganizza.z io11.e di difesa .antitube.rcotrur1e; io ve1d·o· co·n ·terr clfe t1scire d.alla mia stanzia ogni contn iJino tl1berooloso c'h e ho visitato, p1e'l'0h è IJemso ·ch e '€ gJi ritorna in quella l) ic·cola isrua casa a. seminare J.a S·u a te1r1ribile malattia.; n egli umbulato·r i è difficile fare ·O•p e1rn proficl1 a di p.rofìlassi: s i pt1ò consigliare l'isolamento, meg·lio ancora l 'jnte1·na1nento in os11 edal e; n1a bjsogna fai· ciò c011 la mnsst1na prudenza. e ci11x;ospe21011c. T ra l e al trr e cat11se di d·iff u.s•i o1ne della t t1bet -co loqi t1a i cor1tadi11i è quei t.a di c11i vengio a t.ruttar·e. ~oi .abbiamo veduto· ·come l1e• a.ffezioni t11bercolari siano rr1olto pitt diff11 se tra le femmine al1e tl'a i i11ai cl1i. e co·m e ciò speciruLrn ente ~i ~ i a verificato nel ql1inq11ennio 1916-1921, in cui s i ehl)e anch e 11na in.o•rtalità totnJ·e maggiore tr.a le donr1e ch e t 1·a gli uomimi, p 1u r dovenclosi calcola1·e, tra qt1e t i ultimi, molti in-va 1i.di di g·tt eirr a. Ebber1e. ql1esto n1ag·gior n11111ero cli donine it1bercolose contacl ine, è effetto di 11na g·randP decadenza fisica della donna dei campi; esse si assog,gettano fim da bamlbine a }avoll"i gravosi tl1e possono essere di vanga. o di zap11Ja; S1i sposano gio·vanii~ime, lavoran·o e figlian10, an<·he o·g ni ar1no, allattando an,cJi.e :o·ltre i dt,dici mesi, •seJD•p re pe.r il preg.iud:i!zio ch e ciò isia un })e11e per i loro ,a.lii.evi : in questi amni d1 p-uerra p·oi, hanno complie tamente ed efficacerr11ente s•ostituito gli uomini ohe er:a.n ·o· alla fr1onte, finendo Le loro f01rze, defeidia.ndo i J10To oorpi, i)repa.1·andoli ad essere preda della prima. infe-zio11e ·che 1or.ro andMtSe :itnco·nt,1~0, e sp,esso si i1n l1atteran no n ell1R. t11.be1ico1lo·s i. La donna contadina è forte e vig·o1iosa fino al s 110 matr imonio; dop 0 pe~d e la sua bellezz.a e Ja siua robustezza; inve cidhia precocemente, tanto che io ho vecluto donne di 37-10 anni che ne 1d1imcstr.avan10 55~60! Uno dei fatti m 1orbos i piì1 grravi in esse è la ca<lnta }Jre001c e jlej denti, per c11i s i vedono giovani do.n ne dn 30 a~nni com dier1ti scars1i e cattivi: ·n on masticando s11fficie·n te1n 1ente i loro g·l'!Osso1ani ci'bi, il i>ane f a.tt.o ·da pjù gio1r ni, l e verdu•r e, le frutta , eisse ·v anno soggette a gast1..oip·atie, che contribuisciono a ·den11trirle .e a 1reinde·r1e più de.b :)li di ironte ai ·contagi. A1'tira causa gravissima di -pr·eidt&posizione ·deJle clas~1i c.0 ntadine :a.;113. tu• bercolosi è cLa .ricer ca.r si u1n·ch e ne.ll' alcooli~1n.o, se n on cli -li·quiorri, ce·rt.o d'i vin10. L a i1os tlr;a ter1

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SEZIONE PRATJ.::A

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.r a d'Italia produce niolto vino e buono, ricco cli alcool; i i1ost.ri conta1dil1i prodt1ttQ.:ri, specie i.n Ro1m agna, nell'Emilia., i:n Tosc.ana ne ha11no in g'rande abbondailZla 1da vender-e e peir sè, e ne ·a!bus ano, tanto ·g li uomini che le dolnne. 1 rap p.ort.i tra .a.1co1olism.o e tuberrco1'osi 1S01I1·:> più ch e noto•rii, .e non. è qui il .cruso di ·diffonderisi su questo .rur.gomento : soro ·h o volruto acoennar1o, p ercb è deve essere 1ogge.tto di p1revid.enza, voJ.e n 1dos i discut·eiI'le della p.r ofilassi antitubercolare n .eù le nostr·e camp1a gne. Una . certa importanza vo1rrrei dair€, riigrua.rdo alla diffl1stcme 1deJla tubercoLosi tra i .c;o,n tadini anc·h e al latte; mentr·e n·el1a città è ·diffus·o il con1cetto e Ja pratica di bollire il l·atte prima di ingeTilrloi, nella 'c ampagna · que sta p:I""ati·ca è a ncora s icuramemte trascurata mentre, d'altra parte, il contagio tubeircolare .col latte di vacch·e 1amma1ate, ·speciie n ei bambini, è oir:rnai 1u n fatto accertato .e indiscutibile; io ritengo che un'altra causa di tante meningiti tubercolari cl1e ho osservato qui nel Reggiano, dove il la tte è in gra11de uso so1)ratutto nella alimentazione dei bambini, si debba ricercare in questa via di trasmissione. Le vacche tubercolose sono più frequenti di quello che non si creda: Nocard nella s11a pubblicazione «.Animali){ tubercol·eux: col1abitation, viande, lait », riferisce di aver trovato con la reazion,e della tt1bercolina 11el1e s talle meglio tenute, il 60, ·1'80 e il 90 % di animali tubercolosi. Nelle g·ra11di l atterie il latte è mescolato i'lll grandi reci1)ienti, e basta il prodotto di una sola vacca. tt1bercolosa per contaminarlo tutto! St1JJdiato. il problema n elle •s ué causei, e nei suo i eff,etti, eis·aminiamo i mezzi d.ell1a sua energica soluz.i.o•n ·e . La iprofi'l.assi a.nti tub.ercohaJr:e·, fin1cl1è n on sia coattiva, n·cm p1u ò essere che educativa: au·guT'O .all,·u manità .che abbia, il co1 1'1aiggio di aife·rrare il prob.Jema .coln me1z zi ultr·a 1egali, ·001s ì come h a fatto p.e r i malati idi mente; m a intanto, pe·r ora, e ssa ne è ben lont ana ! Ma quando questa opera di e.ducazione. si d·eve svolgere nelle campagne, i11 m~zzo a d un el·emento diffidente, cocciut10, i11vaso• .di ptr1eco1nce.tti e di pregi11dizi ,c:ome qt1ello contrudino, a.lJlor~ ·essa è di una difficoltà e di una delicatezza quant0 mai straiordinar'ia . Si rifletta a quanto sj è do·v uto ·l ottane tra le m•a sse co·n .tadine per istruirl e ne.Jla coltuir·a l"azion.a1e dei lo·r o carnP·i, iper valutare la grande pazienza. cl1e 0 coorTerà oin ·de ra.ggiumgere quel . livell,o d e11a loro coltura, capace di fa r loro com.p rendere certi vantaggi d·ell'igie·n 1e personale e collettiva. Intanto è g iocoforza ammettere che non esistri tl!L .p roblema antitt1bercolare u rbano s olamen. 1

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te, ma che è del pari grave anch·e quello rura1e. I comitati antitubercolari, se. è possibile con maggiore attività, debbono svolgere la loro azione anche nelle cam.p agne : far sorgere co mitati firn-0 11'ei piccoli comuni, interessandoli alla lotta antitubercola re. I dispensari cittadini debbono gettare le loro propaggini fino nei più remoti paesi di montagna, sia per raccogliere materiale statistico e notizie esatte sulla qualità e quantità dei malati tubercolosi, sia. per vigilarli con la più gra11de assiduità. La organizzazione di difesa antitubercolare_ sull:1 base dei dispernsari potrebbe essere cosi concepita: dispensari principali provinciali, circondariali, mandamentali, organizzati e diretti dai comitati locali; ognuno di qu·esti dispensari dovrebbe avere rapporti diretti con un determinato numero di comuni della propria zona; i medici condotti dovrebbero segnalare a1 dispensari più a loro vicini i casi di tubercolosi, anche sospetti, della propria circoscrizion·e; dal diHpensario si dovrebbero inviare nl medico richiedente, tutti i sussidi per l'accertamento diagnostico. La sicurezza della diagnosi è la base di tutta la lotta nelle campagne: i medici condotti che intuiscono e vedorno la gravità del caso, non osano spesso di formulaI'e alla famiglia un diagnostico di tanta importanza clinica e prognostièa, perchè manca loro l1na certezza irrefutabile che solo gli accertamenti con mezzi adeguati possorno dare. Bisogna conosc:e·r e la psicologia dei catnpagnol i, per non diar torto di ques~ prudenza ail meidico conid otto! Se .egli non è coperto d1a lla solidarietà di altri auto1«evoli co lleghi e da f.atti bem. dimootrabili, a v,o,l te um.a sua grave 1diagnosi p,uò suscitare un taJ veBip1aio1, per cui il saniit&rio s i aduggiia, si sco1r.aggia e Tiilfl111zia. Ma se egli è in ·pio ssesao di ·u n dato p:ositivo come run esame di .escreato ·con pre·seinza di bacillo di Koch, o una l.JastJra radiografica evidente, .all orta egli 1sente tutta .la :sicurezz·i di quello che può dire, e con tferm·ezza cerca di persuadere, di educare, di reprimere. D'altra parte il m.edi1co condotto aiuterà i dispemsaTi., se questi sapranno chiedere a 1lui., so1o cp!ello che può dare. L'accect.amento diagnostico, seoondo me, dovrebbe es sere fa.tto d.ai disp ensari, quando i m,edici Leo rrichie.dan·o': ed a tale scopo questi istituti debbono essiere forniti di mezzi e di personale capace di muoversi e di portarsi dQve è richiesto, an·che lontruno, magari con un 'a111toambulanza ra.dioLogi•ca, come si fareva ir1 guelrra. P cn chè i tuberoolooi di campagna difficile è di muoverli! Si ricondi che il contadino spesso nasconde il suo male, perc.hè non vuole spen1

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XXIX,

[r\NNO

IL POLICLINICO

FASC.:.

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dere con i m·e diei; e solo vi 1"icorre qu·a.ndo noni ne può più: se gli si ofi1·e l'ooorusiOIIle pero d~ essere ben studiato oon poca spesa o gr.atuitam ente, allora si fa con lui quello che si vuole. A·ccertato in una fam~glia ·di contadini un caso di tuberoo1oisi, !S i deve circoscrivere il meglro possibile; data l'ubicazion·e delle case codella famiglia è possibilonicl1e ' l'isolamento . lissimo; quello del malato rispetto alla famigli3l in cui viv.e è ,m olto più diffi10ile, perr-chè biBogna vincere un'infinità di preconcetti e di preg·iudizii, ,d:o·v uti all'ignoiranz.a di tutta la parentela, la quale non vuol far con 01Soelf;e all'ammalato ia gravità del suo .m ale, e semb.ra quasi che sia tutta disposta a sacrificarsi con ltlit Io son convinto però ·che iJ me1dico ·c.001dotto,. una volta cha sia confo1rtato dalla sicurezza matematica del1a diagnosi, conseguita con i metodi più eflatti di aoceT'tamiernto, sarà assai pii1 energico e più fermo inella sua opera di p,e rsuasione e idi pro.filassi e P'O·t r·à anche invocare l 'ai1u to di altre peTlsone inftu,enti nell'ambiente. Potranno· essere queste rapp1·esentate dagJi elementi -ecclesiastici. I sacerdoti godono di grande i'!lfluenza fra i cantadilni, frequentane> le ~o·ro case, ·sono 1s pesso i consiglieri Ii.·c hiesti, i confocrtatooi della 1disgrazi1a della f ami~iia e del malato; una loro parola anche dolorosa ed aspra, è accolta con ben altro animo dai parenti e dallo stesso an1malato, che qu·ella detta, pur con maggior al}.torità, dal medico. I parroc.i dei più spel!"duti villaggi possono in·oltre farsi i divu1gatori p-iù efficaci dei com:cetti più fo11damentali 1dell'tgi.ene privata e pubblica. Bisogna invitarli a compiere questo·, che anche per essi è un ,d o,v,eive : e.ssi hanno l' o,b bligo .di 1conoscere certi ,c,o ncetti ·d i mediici·Illa pas.totr.aJe, e possia.mo n.eij m.eidici p1restarci a frur lor.o dei 1corsi di educazione igienica, senza preconcetti p.oJi ti ci o co1nfes~ionali; ,dallo stesso peI'lgamo i sa-c~rdot:i possono, insieme con le dlottrine della religione, diffondeire i sani p1iecetti 1del viwre civile,. e non credo che questo off.endeirebbe il luogo neJ quale venissero impaJrtiite e urterebb.e COIDt.ro la loro speciale missione spirituale. I parroci po1~ehooro essere uno de.i fucri 1dell'organizzazion.e antitubercolare nelle campagn<'.', denunziaTe i casi 1sos~·etti al medico, aiJUtar10. negli accerlamie nti diagnostici, e divenire il visitatore propagandista. Um. aJitro mezzo ,d i is·o Jamento dei co1Dtadini tubea:·colosi deve essere il l or.o internamento in sanatorii, tubercolosarii, reparti ospedalieri spec~aJizza.ti; ma bisogna facilitare il lqro ingresso diminuendo, nei ·oasi specifl~i 1e rette. Noi ·conosciamo la tixchieria del ccmtadino; il 1

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SEZIONE PRATICA

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quale oggi è ricco, ma non voo•l>e far riconoscere, eid è .sempre un grreito nelle spese anche le ·p iù necessairie. Se cierve impiega;re molto denaro per farsi curare all'Ospedale, preferisce restare i1ella sua casa; ma se vogli·rumo togli.ere i foco.la.i di infezione, bisogna rendere po•ssibile l'internamento dì essi in ambienti adatti, limita:ooo loro il .p iù possibile la spesa. Con un'opera assidua, ma immediata, le no. stre camp agne •srurebbero p1re·s.to liberp.te ~d al fla· gello eh.e l'oro incombe; mantenendo viva l 'azione educativa bene organizzata, sarebbe facile il tenerle lontane dalle ulteri-0ri infezioni Anzi a questo proposito possiam-0 aggiungere, che la nostra OOllvinzio.n e trova ·COnfoTto nella ind:iJsc11ti.bi1e constata.zio~ del grande miJglio1ramento eooin omico effettuatosi tra 1e e.Lassi contadine : prime queste erano povere e -c f rcavano spes.so nell'emi·g razione fonte di guadagni, e ritornavano molti .dalle Americhe tubercolosi a semina1·e il male. Oggi queste correnti emigratorie contadine sono certa.m.ente, p er varie ragi•oni, so1p presse; è U{Il. oeoefficiente di mie.no diffusione della tubwcolosi niellai camp1agne! Qualora si rinnovasse il fenomeino dell 'emjgrazione così come pe.r il passato, sarebbe opportuno di p1~vvedere .ad una vigilanza rigorosa, che non è stata mai ben fatta.. Nessuno ;può dub itrure detll'efficacia idei congegmi di pTofilassi antitubeT·colar.e ante ...guerra adottati; la tJubeircolo<Bi pr·ima della gueTra ero in 1diminuzione ovunque, in tutti i paesi civili. La catastrofe Emropea ci ha riportato indietro ·di 10 anni, ed ha senza dubbio creati nuovi p.r oblem; ·di profilassi sociale, tra cui quello antitubeitolare nelle ca.mpagn-e: se ci porremo subito all'opera, ·cocn fede e con entusiasmo, riusciremo più presto di quello che non si creda a vincere la buona battagl:iJa; ma Q·cco1Te far presto ·e bene; e se indt1gi·eremo e difetteremo di mezzi, la lotta si farà più difficile e più ricca di delusioni, e vedremo la razza dei nostri bravi coloni, che debbono arricchire i·rtalia, decadere rapidamente consunti dal male che non p•e rdpna. Nocn dobbiamo dim.e nticave che la tub·er.c-0'10si tra i con taidini trova un terreno ve~gine di attecchimento e di propagazi·one; e che attJr.averso lutti e miserie inaudite, arr:iveoobbe la razza oeolonic.a a q;u1e lla relativa immunizzazion.e ·a 10Ui son pe:rven·u te le cla;ssd. urbane. Le · condi:ziorni ambiiem.tali dei lavo1ratori ·dei campi perm,e ttono una efficace lotta profilattica .a.ntitUJbe..r'c olare: sarebbe colpa nostra se non ne pvofittassimo in tempo. Tutti, senza distinz.ioni ·di ·classi e di partiti, abbia.mo interesse .a tutelar~ la .sa.lt1te id ei produttori primi della vita, di coloro che danno .l'esempio itn tutto il m·c ndo 1

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id i un',attività po.r tentosa, di una tenacia ·~ di una fede incrollabile ne!lle .p roprie forze rneafJrici.. La battaglia che si dev-e ingagigiare centro la tubercolosi rnelle campagné è più prometten't e di resultati immediati di quella cl1e si deve svolgere nella città; ma appunto perchè per -OTa è più facile, d·eve essere subito i·n iziata, prima cfu.e il mal.e 1dila,g hi e gli o•sta.icoli si moltipli:chino. R eggi.o ne.ll'Emili1a , 8 febb raio 1922. 1

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SUNTI E RASSEGNE. SISTEMA l)IGERENTE. }j' a et i n o m i e o s i p r i m i ti v a , (G.

delle glandole salivari. SonEHLUND.

Acta Scandinavica chirurgica,

vol. LII, fasc. III, 20 gennaio 1921). Abitu almente nell'uomo l'aictinomicosi si localizza nelle formazi1oni e niegli organi che circoindam·o la cavi tà orale (.gu~nieia e collo) : il micelto, la maggioir parte delle volte, viene tr.asportato da corpi estranei (chi·cchi di grano o di frumento) eh.e pen·e trano nell'organismo attraveT!So lesioni diella mucosa oral.e. D'altra parte n-O'Il si può negare come la inaiggior parte delle localizzazioni avvenga.no di pref.e,renza in prossimità degli sboochi d.elle gliandol·e s·alivari, del dlotto di Warthon in ispecial modD (Schlange). Questo reperte> rendeva plausibile l'ipotesi di un'infezione ascendente (nel dotto secretore d ella glarndola stessa) ma finora non era stato possibile darne la prova decisiva, anatomica. L'A. è stato più fortunato: egli, riprendendo la sua id·e a già svolta in precedenti lavori, riferisce di 4 casi personaJi in due d.ei qi.iali tale dimostraziqne era evidentissima. Negli altri due casi l'ipotesi erRq11anto. mai sostenibile in quanto che era evidente il sintoma che, secondo gli AA. che si so110 occupati dell'argomento, dovrebbe essere decisivo per la diagnosi dell'actinomicosi primitiva glandolare: l'ingrandimento diffuso infiammatorio d,ella glandola urna sialoadenite subacl1ta. I,a rarità di un reperto primitivo ed isolato di urr'infeziooo asoen1dente della glandola parotidiea è dovpta 'a lla brusca ripiegatura eh.e s11J::>i1sce il dotto di Stehone .qu1amdo dal massetere passa nel buccinatore. Tal.e angelo retto impedisoe la-progressione del corpo estraneo che finisce col fissarai e perforare la mu·cosa .e provoca;re un' actin·omicosi della guancia, .a.n ziol1è della parotide. . An.che i caisi <lii 1sialolitiasi éLovoobber:o esoore asc-rit.ti alla actinomioosi. A differenza 1


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IL POLICLINICO

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clella J)r in1itiva, l ' actinomicosi seconidaJ'ia no11 colpisce la glanclola in toto ma zone sane si alterr1an o a inalate. La actinomicosi primitiva si S\'Olg·e attraverso tre fasi <lell.e quali s olo ora è stato possibile a11' A. dare la prova e la climostrazio11e : 1° Pro aesso infiammatorio diffuso glandolar.e con p11nto di pa1ienza nel d·otto e.s.cretore. ~° Formazione di u11 wsoosiso g·eneralmenie in irnmectia ta vicinanza :d!el dotto· .escreto·r e. 3° Diffusione della flag.o si a tutta la g1anclo la; e''entualmente formazicme di rusoessi, di fistole n1ucose ·e cuta11ee. Di ql1i il preoetto ·curativo di asportare il focolaio primitivo. 111 questo modo. ooltanto si potrà prooodere logi<!amente .e ris1Jarmiare delle operazioni int1, tili P.(l lncom1)lete come, acl ese1npio, 1' esportazioin.e cl.ella g·landola in qt1ei casi nei qt1ali la fl ogosi fosse 1J.ericanalic-o1are, quan•d10 ·cioè la malattia si trova i1el primo stadio ove rimo·s1sa, la. oau·sa determinante, la tl1mefazione glandolare regred:Ls·OO SJ)Ontan.eament.e: d'artra parte la ns1)ortazion e1 d·e lla g·landola si im.p on.e i11 tutti qu ei casi nei quali essa vi ene direttamente con11'.)romessa dalla })roliferazion·e d.el micelio. E. lVIINGAZZINI.

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La cura chirurgica della dilatazione idiopatica dell'esofago. Mentre sui si11to~i, l 'evoluzione .clinica sull.a . diagnosi, sulla pTognosi d.ella dilatazione idio patica dell'esofago tutti .g li AA. sono di un 11)edesin10 parer e., sulla patoge11esi e di consegu,enza sul suo trattam.einto ll':egna anco.t~fl. dis cordarn za la qtta.Le ri·conois ce come causa principale la rarità di 1questo· quadro morboso. Non si l)llò no11 esser ·colpiti ·dal fatto che, mentre AA., anche sperimentati, insistono ·s ul1a 11arità d el megaesofago Sargnon, Bertein, Arce1in infatti (Uri cas de megaoesophage, in . Lyo·n niéd., 2 marzo 1921) ne pubblicano un solo caso; Bensaude e Guén.a ux (n·ella Re'v. de 1néd., a nno 28, n. 2, 19-21) invece riferiscono di 17 ca~i ossel'va ti i1ello s1)azio di 1, lh anno: cli q11esti sol am.ente 5 erano uo1ni11i. St1lla patogenesi è st.ata espr1essa più d'un·a · teoria e a questo rigl1ardo vale la pena ·di enu- i11erare soltanto i giudizi espressi dai vari AA. 1° Cardiospasmo cronico (lVIiculicz); 2° Fre110, spasmo (Jiackson); 3° Ato11ià congenita o acquis ita d ell a 1nt1scola.tt1ra esofag·ea (Ros1enheim) ; 1° L e ·io11e del vago causa contemporaneamente clc11'8tor1ia esofagea e dello spas1no del carclias; 5° Cl1iust1ra ~ipertonica del cardias consect1tivn a distl1rbi di coordinazione della de1

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gl t1tizi.one (i\Ia thiet1 e Sa11cert ); 6° i\Iega.esofag·o da malformazione cong;enitn (Bal'll); 7° Co·n trattura dello s.fìntere cardiale. sta$i nell'esofago e sua dilatazio11.e co11sec11tiva (Fleinrer) . ,S encert ·che ha avuto occasione di studiare completamente e di opera1·e lino di •questi casi, ha dovuto modificare la s11a 01)inione in proposito sostenuta già in un suo precedente lavoro (Sencert. Mal. de l ' oesapli age. ì\'.lasson 1913). Ecco· il caso studiato: L. coccl1iere. Da bambino scarlattina e difterite ·senza com1JlJ..ca11Ze: nel 1906 polmonite; n·e l 1911 lue, c11rata con\-enientemente·. l\.. 22 anni a1)par\Tero i prin1i si11tomi dell'attuale m alatti ~1, •Reg11iti, sembra, ad lina malattia infettiva, d11r~1ta 4 set.timane e manifestatasi con febb1~e, tosse e fenomeni ger1erali gravi. I primi s i11to1nl esofagei si manifestaTono in questo n1odo: i i-regolarmente, il malato provava. difficoltà nel d egl11tire ·g li alimenti mentre che in altri pasti essi scendeva110 .se.n z1a difficoltà; altre volte si ma11ifestava una pesantezza che acc;e11tu a11cl0Ri coi bocconi s11ccessivi finiva coJ IJ1·ovocare il vomito. Tra un pasto1 e l'altro l ' infer1110 eta 111fastidito da frequ-e nti rig·urgiti a c.t1l1os i o i1111rosi. 111 una d·elle prime degenze ospitflliere si 1·iconobbe che qttesti pseudo-vomiti erano rig·11rgiti esofagei. A dig·iuno la quantità J el co11te1111to esofageo era di 60 C·cm. rappresentata da t1n liquido giallo l eggermente acido 111entre cl1e il content1to gastrico estratto sping·e,11tlo co11 facilità la sonda nello stomaco riporta va lln 1iquido co11 0,58 di HCL lib.ero e 0.,80 ·di aridità t otale. Si prescrisse al paziente una di.eta regolare e severa ed egli •abbandonò, migliorato, l'ospedale. Fin nel 1910 il malato 11on a.v eva nini provato alcun fenomeno doloroso, ma. solo t1n se11so di • peso retrosternale. Invee.e do]JO d etta ·€})Oca e.gli ·cominciò ad aV1Ve.rtire un senso ·di bruciore xifoideo che n·on spariva se i1on do1)0 l 'ing·estione di parecchi sorsi d'acqua. In qt1e.sto periodo il paziente fll ricoverato all'ospedale ove g·li fu constatato lln i1otevole diinagrimento co:n aumento della cli fagia con rigurgiti l)Ìll al)bondanii e })iù freq11e11ti. L'esame radiologico dimostrò una s11ecie cli g·i-ande saccoccia esofagea sopradiafra1111nn tica nella quale si accl1mulatra il liquiclo cl1e sce11c1eva poi lentament,e nello stomaco. Nel 19119 il inalato venn e all'osp€clale per la 3a volta n el rip al'tO del })l'Of. Bard. Ivi fu tenuto in osservazi.011e })€1' qualche tempo. I dati più imrportanti sono i·i1)01'tati per est eso nel la- I voro o.r igina1e. , ,. ale la pena di. i·icordarne q.u alcuno. Ogni mattina il i)azi.entie aveva dei 1·igurg·iti ·di sostanze alimenta ri della •sera prececlente I

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lANNO XXI~,

FAst:. :26]

SEZIONE PRATICA

e che egli affeiTn1ava d i n-011 seinti1~.i ve.11ir su dallo st.01naco. Il paziente si libe.rava. ùei suoi residu.i elimentaa'i mediante sonda.ggi l'ip.ctuti per ingeri•re del paine e del liqt1iclo caldo. Poi avvertendo 1111 se•n so di pesai1tezza ei cli dol·o•re Testrosternale Bii irrigtdiv.a , ,gettava. Je spalle in·diet1·0, il ve11tire i11 avrunti e faceva t111a profonda inspi•r azione. Ir1 qt1e1 momento - egli afferma.v.a - e1gli sentiva ·come· se tt1tto cades..."-8 in tu1a trappola, ie il cibo passa.v a 11ello ston1aco. D11e ·011:e do·p o jl i>asto· rigt1rg·ito abbonda11te di t1n liqu:iidio1 a.J)bo1n cla.r1te vischioso e Jegge1·men te torbido che1 egli esp ettorava. Prima diel pasto del mezzogio1'no altro catete1..is1110 dal quale .ricavava altri 200 eme. di. liq11ido co11 gli stessi caratter i di qt1el1o es1)eitorato la mattina. Il ])ltssng·gio di sostanze liquitle nello stomaco s i compiva s.e11za, difficoltà • ine11tre cl1e J)er q11ello delle solide il paziente 1~icorreva al solito n rt ifizio. .All 'esan1e tì "ico, il cateteri·smo de 11' eso fag·o era. facile e 1 iescivu, ar1cl1e CQ·l le $O•ncle più g1 eh.;:-..' clte ~ll}Jer~l.var10 con facil•i tà il cardi.a.s. Nell'esofago ~i trovano 2010-300 ·eme. di liq:uido con 0,1.i cli acido co111.bi11ato, qualche leucocito e rcllule e1)iteliali. Il cateteris1110 ·dello stonia.ro a ùigit1no riportava 1111 liquido co11 0,87 di · H~CJ libero e 1.~1 di nciclità totale . L'esame ra,Jio~ro1Jic.:o cl i1110.--t1·n va l'esistenza cl i llll ' enot111 e ~acca. i1011 a11in1ata cla movim·ernti perist~ltici o .a11t.i11 eristnltici, e c11e si vuotava d '11n trut.to qu~1ndo il i11alat.o , con11)ie11clo la sua ma11ovra alJitl1alc, abbassava i1111Jro·v vi.same.n te il diaframr11a. rJ·e..:a1ne esofagoscopico non rivela.. va che 1111 al1n1e11to ùella vascolarizzazione ·di n11n1e t'ORe })li che 11111cose cl ell'esofago to1·acic~>, Iìliche aJ)bo11danti a l punto da p-ermettere l ' intt~od11zio11e de11·~111)nrecchio ora tra due, orJ. tra. al tre cl t1 e di esse. In breve si trattav n di 1111 })azie11te, che senza alcun incidente ·e le11tamente aveva i1resent.ato llna disfagia l)l'Ogressiv<1 co11 rjg·l1rgiti abbondanti e nel qt1ale il cateteri ·mo, la radioscopia e l 'esofag·osco1Jin non rivel a va110 alc1111 ost ~l colo sia organico ch e funzio11ale, n1a l'esiste11za ·di una dilatazi.o.n e co11siderevole dell'esofago toracico. La diagnosi no11 poteva esser cll1bbia e doveva .esser così concepita: Dilatazio11e idiopatica dell'esofa,go. (Se11cert e Sin1on. Trattamerito operctlorio clella dilal lt:.ione itlio1Jatica dell'esofago. Rev11e de Cl1ir11rgie, 1921, i1 6). I .. a. i1utogcneS"i della ·dilatazio·n e detta idiopatica p11ò esser ricondotta a due ordini di fat· tori: all occlus1011e spastica del cardias e al! 'atonia pri1nitiva ùella, muscolatura esoif agea. l\11iculicz ha~a11dogi s u.i repertir i11 vivo e nec1·osc-0t)ici de dotti rJalle at1to1)&iie di Leir.ht.en-

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ste;r n sos-te neva. .cto·v ersi l'ice1·c.aire la l)atogenesi de1la dilataz10111e idio1Jatica de.Jl'ie·soif a.go . nello spasmo cardia.1e ct1i seg·uri.re))be lln ins11fficie11za dei n1uscoli eso.fagei co11 dilatazione consecut iva. l\!Ia 1a oontrattu1"a p1e111J,a.i1ente di un mt1scol.o è p1oco abituale ·e non s1 co111.prende perchè dov.~etbe presentare u11 ecce.z ione l'esofag·o semz,ai c,ontare che lo •spas1110, no n .i nfrequer1t1e nelle les ioni sup.e1rficial'i cle:lla. mt1cosa del l'esofago, n io n è stato constatato con sufficiente oostanza. i\tJ.eno nume•Po.si .son·o i partigiani dell'atonia primitiva ·delta n1uscoJ.atura esofagea. l\'.Ia gli ..L\.A. cl1e l1an.n o stu.diat.c) l'at.011.ia clell'·e-s.ofaigo da1nno pe.r qt11e1sta malatti.a 11n quadro c&.r.atteristi.co che non si rit.rov.a nei i)eriodi i11iziali clella dilata.zi-0ne ·diff11su... L 'imn1agi11e ria.dioscopica, seco11do Holzkn.echt, sarebbe as.sai cara.ttieristica : il p.asto di contra.sto fo,r •1ne rebbe t1n i1astro sot.t.ile e co.11tinu·o• o·c·c11pant~ tutta la lunghezza d'eJl 'eso fago non ri1empiendolo che iincompleta m ente. Questa immagine p erstiste:nebbe qua1.ch·e n1i11t1to· d;o~)O l'ingiestio~ d·el pasto. T11tti qt1esti fer10111eni non si ritrovano in alcuna delle osse.rvazioni stilla dilatazione diffn sa. Dis ogn.a ancora ag·gi11ng·ere cl1e all 'autopsia. di qualcJ'1e caso ·d i dil ataz.ione c1iff11sa si è i·itl'ov.ato 11n esofago· dilata.to con 11nreti Sipessei co·n ip·eirtro fia della ti111ica Jn11 SC'O l acre.. Jnfi11e non pruò essere a111messa, l)er i110Jti AA., una dilatazione di t111 d otto ~1onza l111 ostacolo anato·111ic.o .a l •S UO svu,otia;i11.e111to1. Non potendo arnm·ette1re nè il caTcliosr)a n ·10 n è la ato11ia pri111iti,ra, Se11cert e l\Iatl1ie11, an1tni ei·o nel ·1913 11n vizio n el funz·tor1am ento ftsi.o'logieo· cl·el ca.rclias: i11 altri termini - -essi dicevano - vene11do a n1ancare lo sti1nolo esofageo destinato a 1)ro,·oca l'e l' apert1Jr ~l clel cn.td i n.s, la cat1sa cl ella di latazione doveva. ri cerca1·si in t111 'occlus io11 c clinamica dov11ta acl lln ' ' i:tio di coordir1azione motrice del cardia s, 11r1a vrel'a e pro1)ria .achalasia del carùias (Ifertz). iVLa in seguito ,a cl altre osservazio1ni e a. d·iscussion:i!, ·g li AA.. sono stati. costretti a modificarie la loro teoria consjderando co111e a tale i)atogenesi mal si appong·a l'jnizio le11to cd insidioso, il decorso regolare, la costa11za perfetta dei disturbi ·e·sofagei. Così è difficile. ammettere un inter<essa.mento co11ten1poraneo di tutti i segmem.ti ·dell 'arc.o 1rifless101 che p.a,rt e11d.o dalla mt1cosa .e sofag·ea tern1ina110· n-el ca.rdias. Inv ece d ev'.e.ssere an11nessa l111a dilatazione icliOJ)at ica tlell'·eSiofng!o, eome si am1ne tt.e ·p er i.1 0010·11 e p.et' il :i~e.tt.o. In somn1a s i tir:attn. di t1na • malforn1azione conge11ita, tli · ct1i l'es enza fonclame11tale consiste in 1111 difetto i11sito nei tess11ti o n1.e glio e ·p1'L1 se.1npli.cemente 1111ft specie 1

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IL POLICLIN reo

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cii g1gantismo localizzato che riman1e senza manifestazioni fino al momento in cui l'organo interessato subisce ·del1e deformazioni o angolaziO!I1i sec·o ndarie n·eil su10 movimento di estensione p•r o,g;r.essiva. I metodi di cul'a varianQ a seconda del concetto patogenetico ammooso riguar,do ,a l meccanismo e. aJla pToduzione della dilatazione. Ammettendo una d'i1ataz1one diffusa ·del!" esofago consecutiva ad · un'occlusione spastica o ipertorlica del cardias non si può che r icorrere al ristabilimento cliella permeabilità d·el ca.rdias 0 c,reare una nt1ova via ,aJ passaggio de~1i a li.. menti. La dilatazione può esser lenta colle sonde molli o brt1sca con l' ai11to di strumenti speciali quali le sonde rigide munite alle loro estremità di un piccolo pallone rigonfi.abile (Sonda .di Schreiber), o con le estremità armate di divulsore a stecc11e. (come quelle di un'ombrelle) (Jacobi) o con lame metalliche elasticl1e divaricabili tra lor o. Da accennarsi solta11to è la eleitrotera:1:>ia. Benchè offra dre·i pericoli e -degli inst1cc.essi l a div.ulisione brusca con l'aiq.to ·dell'esofagoscop.io riman·e il metodo di scelta. La ·divt1lsione si può eseguire - secondo Miculicz - o introducendo, attraverso lo stoma·co, aperto mediante una larga· gastrotomia, e una pinza. che viene spinta chiusa nel cardias e aperta poi con forz a e bruscamente. Occorre far delle riserve su questa operazione cieca e brutale, malgrado una caisistica ~felice pt1b blicata in proposito. La cardioplast ica -- derivazione della piloro-1)lastica alla l\Iic·n1icz - può essere totale o .extramu cosa, a seconda che si interessi tutta o in parte lo spe<Ssore della parete ·eso,fagea. Si può esegt1 ire per via ·addominale (mediante lap arotomia, resezione del bordo costale sinistro e trazione dell'esofago nella cavità addominale (Wendel, Heller, Girard, Lecènie) o toracica (l\!Ieyer). I metodi che hanno per is.copo di escludere il cardias ipertonico si riassumono nell'esofago-gastrostomia (anasto1nosi tra la groc;sa tuberosità gastrica e l 'sofago attraverso laparotomia e ·resezioine costale sinistra (Heyrowski, Lambert, Exner) . Riesinger invece escluse un lembo dell' organo prb;pitivamente malato ed atonico per via mediastinica con risultato ecoetllente malgTado la grave minaccia d·i sincop·e manife•s tatasi in primo tempo. Solo W. Meyeir seguì questo esempio. Zaager drenò l' asofaigo dilatato operando ill1 3 tempi: .'l.~sez.ione costale; apertura della pleura oostale e ftssaziQ·ne1 dell'esofagx> a.Lla pletlT'a pariieta1e e infine drenaggio ed apeit11rn. dell'esofago d'ilatat.o. Qu.a1c il valo-re di tt1tte q11este operazi-0ni? 1

XXIX,

FASC.

26]

Sono scons~liabili le operazioni prnticate sul1\esofago toracico per via mediastinica o ple11 rica per la ~01ro gravità, nè sono da esegt1i1rsi le operazioni sul cardias ·d·a l momento che non è ·es.so l' o.r.gamo ammalato. Pur riconosoe:ndo le ieardd.1oplastic.he come benigne dal punto di vista opeirativo, esse non agiscono che s u uno ·dei p·iù impoTtanti eJ.ementi ·della starsi .1esofag.ea, l'allungamento cioè del d-0:t to· e la sua 'l"ipteigatura seconda.ria. In base a queiste coul!siide.r.aztoni, Se.noert ha operato nel seguente modo il SJJo ma:lato : Incisione lungo il bordo costaJe sinistro prolungata in basso per 10 cm. lungo il maT•g·ine esterno de.'] retto de.Il' addome. .S ollevato il fegato si procedette ahl.a lib er.azione per C·ilfca 8 cm. dell'eso.f ago toracico ·ohie yenne fissato poi all '01rifizto d'i afria.mmatico .itn queis.ta nt1ova J:OSizione mediante punti staoc.ati (te1npo 01pB.rativ-o n1alagevole e difficoltoso) . Indi incisione longitt1dinale per circa 4 cm. clello stomaco e sutl1ra trasversale di esso. Chit1snra totale della ferita. Decorso post-operativo complicato da. ibroncopolmonite. Dopo qualche gior110 si cominciò prudentemente l'alimentazione che pot.è essere continuata indisturbata delfi11itivame11te. c.oncluden·do la cura chlru•r gica limitata al cardias non potrà mai otten·e re dei st1ccessi definitivi pocchè non dntJerviene sul fattore r rimcipale della malattia Ch ' e è l' allunga·me11to, cioè e l' angolazio·n e dell' eso.f ago toir acico. La successione dei vari ten1pi operativi d1e v'esser la seguente : liberare, abbassare e procurare la trasposizione addominale dell'esofago toracico ,e aggiungervi, se se ne ricor1oscesse la rnecessità, una cardiop1astica. E.

MINGAZZINI.

Stati spastici dello stomaco ed intestìno. (18.

PAL.

Med. J(linik, Il. 17, 192.2).

Gli stati spastici del canale digerente possono essere cinetici (provocano t1na progressione del contenuto, si propagano •ci.n forma peristaltica o cata o anastaltica), oppure stati.Cii. (i·p,erton1c.i); quest' u1timi a seconda della durata .e del deco r oo Si distinguono in acuti (ricorrenti od intermittenti) e prolungati oppure permanenti. Lo spasmo Vliene deteTtrotnato da processi ipercinetici ed ipertonici (che pro.vacano anche d·elle sensazioni soggettive). Negli stati acuti prevale il fattore ipercinetico e il tono è in questi càsi labile mentre neg·li stati prolungati prevale il f a.ttore ipertonico, e l'ipertono è stabile. La cessazione di uno solo di questi fattori fa scomparire lo spasmo: se viene a cessare il fattore cinetico, permane uno stato che non si pl1ò più chia1

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{~.\NNO

XX.IX,

l~ ASC.

26]

SEZIONE PRATE.A

rual'e spastico, bensì stato ipertonico; esso non pro, oca sensazioni soggettive. Gli stati spastici di stomaco ed intestino sono dunque: 1. spasmi ipercinetici, 2. spasmi ipertonici, 3. stati ipertonici. Gli spasmi ipercinetici sono primitivi o secondari, quelli primitivi sono conseguenza di un'irritazione della mucosa (stimoli infiammatori, chimici, e meccanici). Gli spasmi ipertonici o statici possQIIlo colpil"e sii.a la muscolatura circolare, sia quella trasversale; s i osservano specialmente nei punti dove sono ammassati numerosi elementi muscolari (ingresso dell' eso,f ago, ·cardias, stomaco, piloro, r etto). Questi spasmi ipertonici imp.ediscono la progr.essione del contenuto e provocano perciò secondariamente degli spasmi ipercinetici molto dolorosi. È talvolta difficile la diagnosi diffeTenzdalle tra sp.asmi o stati iperlonici e infiltr.azioni rigide di natura infiammator ia o neoplaistica; le prove farmacologiche facilitano la diagnosi differenziale fra spasmi e stenosi ()rganica. L 'ezi0\lo1g ia degli stati spastici no·n è ben chiara. Esistone indubbiam ente delle forme psicogene e delle forme riflesse. Fattori tossici determinano spesso degli spasmi p er lo più acuti. Nell esofago gli spasmi preva1gono al ~ar­ dia.s. li car·diosipasmo può d·i pendere da affezioni delle vie nervose, da irritazioni della ml1cosa esofagea o gastrica (lesioni, cat1sticazioni, ulcerazione) e da stimoli riflessi. Nello stomaco si osservano spasmi diffusi e spasmii localizzati; essi vengono determinati • da iTritazioni sia locali (infiammazioni, causticazioni, stimoli termici), sia di territori !ontani (vie biil.iari, ulcere duodenali) oppt1re da net1rosi (isterismo). Spasmi localizzati 1ermanenti oppure stati ipertontci p rovocano 11n quadro simile a C11:--'ello delle st enosi cicatriziali; · l'efficacia di a lcuni farmaci (papaverir1a) nel f.air cessare .g li spasmi assicura in questi casi la diagnosi. Non così negli stati ipertonici, nei quali la papaverina è inefficace. Tra i gastrospasmi localiz• zati prevaJJe il pilorospasmo .che nel lattante rappresenta uno stato duraturo, nell'adulto viene provocato da irritazioni della mucosa (ulcet·azioo.i gastriche e dUiodenali) oppu.re da cause tossiche (intossicazione da morfina). Nell'intestino si osservano spasmi generali ( colioa saturn~na) e spas1ni localizzat1.' Specialmente frequenti sono gli spas1ni del colon che forse sono in alcuni casi la causa di costipazione cronica. Spasmi acuti, talvolta anche duriaturi, si -0,s servano neU retto e nm sUJO.i sfinteri, determinati, o da irritazioni della mucosa (dissenteria, emorroidi, fessure) o da af1

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851

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fezioni d.e ll ' ap.i:>arato ·g enitale (anessiti, p rostatitd., ecc.); essi pr·ovoca.no un.a speciale forma di costipaztone. Foi:rse gli sp,a.smi del retto possono jn alcu11i casi pr.ovocar.e la. malattia di Hirschsprung. La t erapia degli stati spastici consiste irt primo luogo nel!la rimozione della loro causa (psicoterapia, cura della lesione che determina g·li spasmi riflessi ecc.) in 2° luogo, nella somministrazione di farmaci. Si devono curare gli stati spastici per due ragioni: 1° per le sensazioni dolorose che essi provocana, 2°. per l 'ostacolo alla progressiqne del contenuto intestinale che da essi deriva. La cura. sintomatica ehe rimuove soltanto la sensazione dolorosa, agendo sul centro percettivo (morfina) deve essere abbandonata; la cura razionale è quella cl1e fa cessare i dolori rimovendo J.tt componente iperçJnetica degli spasmi. Si può ottenere ciò con farmaciJ .che o agiscono di'rettainente sulle .cellulle muscoila:ri (pap·ave.rina) oppL1re che paraliztano J.a vie n.ervose afferenti .1 larasimpaticl1e (atropina, n,ova;trop~na); l'ultimo metodo riesce solo nei casi nei quali lo stimolQ spasmogeno percorre effettivamente vie parasimpatiche. - Utile è l'associazione di atropina e papaverina in dosi non troppo scarse. L'effetto di tali farmaci, la soppressione dello spasmo per paralizzazione della sua componente ipercinetica, si manifesta soggettivamente con la scomparsa dei dolori uno o d11e minuti dopo somministrazione endovenosa, 20' - 30' dopo somministrazione sottocu, tanea o per os. Gli stati irpertonici (quali si osseTvano in cer,te f.orme di crurdrospasmi e i>ilorospasmi) vengono influenzati dai detti farm .aci solo in q11,an to ohe ne vengono rimossi degli stati dolorosi secondari. Gli stati ipertonici permanenti poosono venir rimo.s si soltan1o con · mezzi meccMllici (dilatazione f 01rzata, intervento clliruiigiico). POLLITZER.

Tumori benigni dello stomaco. (E

·sTE.R.l \1AN-SENTY.

Surg., Gynec. and O bstet.,

1922, n. 1) . Nella clinica de i Mayo dal 1907 al 1921 sono stati oper ati contr.o 2,146 can ori del1o stomaco, Z7 tumori benigni dell~ stomaco che rappresentano 1'1,3 % di tutti i tumori gastrici operati. Ql1esti Z7 tumori: c·omprendevano: 1-0 Miomi (3 1€iomiom.i, 3 adenomiom.i, 4 fibromtomi). 5 Fibromi. 4 Em.angiomi. 2 D ermoidi~ 1 Poliposi ga.strica (papil.lom!i multipli a struttura adenoma·tosa). 2 Adenomi. 1


[.A.NNO

lL POLICLINICO

3 Polipi (1'um.ore peduT1colato u11ico a: struttura adenomatos·a) . · Soltanto 17 votlte i tumori erano primitivi n el senso che rappr·esentav.ano l'unica cau.sa d elle soffe.renz~ del paziente; negli a ltri 10 ca.. s.i vi erano contemporaneame11te delle ulcere.

XXIX, FASC. 26}

Della gastroenteroanastomosi senza torsione dell'ansa digiunale. ( POULLIOND .

JOu,i·n. ll e Cliir., febb·r aio 19-22, nu-

n1ero· 2). I bt10,n i ris1ultati consigliano J'A . ad illustral'e i.1na particolarità di tecr1 ica della g·aEtiologia. - 12 l)azi.e11ti era110 n1aschi, 15 s troentero1s to·n1iai da lui s perim entata da lt. 11g·ò do111n.e. L'età variava da qt1ella di U·ll rag·azzo tempo. • di 8 anni clie .a v€va un·a de1111oide del peso di La· maggioranza dei chirl1rgi esegue la ga-· 1 kg. sn1lla parete i1ost.e1riore dello st omaco n stroenterosto111ia secondo i })recctti di Rocl1que·lla di un u·om o di 67 ~1n1ri cl1e aveva lln ,v;itz e lVIarion rito1~oendo, l'anca. digiunale in emangi-0.m a sulla .p a1uete· · a11tei1·.io!l"e dello stomo1d.o da disporl a i n senso tsopcristalti-co . ma.co. Il mag~giot.t· num1eir·o di t111nori fu troV1cever'Sa l 'A. ha da lu·ng·o1 t em1) 01 e•seg~uita la. v.a.to nel~a °2J' e nella 6a. deca.d e d i vita (6 per g·a·stroe1n terostomia poste.riore c•o11 ansa cortis\ ciascuno) e J·a imeit à di tt..·tti i p·a zienti aveva i·m a e se11za torsione, cioè lascia11dio1la nel la più di 40 anni. t1·a direzione da destra. a sinistra, vale .a d.i re Anatorn;ia patolog'ica. I11 13 .casi jl ttt- in sens,o· anti1Je.r ist.altico. more e,ra vicino a l p1iloro, i11 5 s.t1lla parete poLa stom i1a ·e.osi ,e,s e1g u i ta risulta. ,n 1-2 dita. cl al ster1ore, in 5 su quel.La anteriore, in 2 d istri- 1·1·.eiz diretta T>et.rallela1neute alla g. cn rvat11rn buifJo, !SU tutt•oi lo stoma.ca; in~ 1 caso inte1·essava i)erò alq11a11to obliqu·a iin J)ass·o e a i11istra. L a anche il cligiuno e. l 'esofago , in 1 caso la sede h1·eccia m esocolica vn ft s ·ata a lla i1 a r ete g·nn10.n era be11 definita. Sitrica int·orno aJla 1St.91n ·ia. La maggioranza dei t11n1ori oe1·a.I10 sessili, L ,A. crede questa sto111ia a 111 i1)e ri stalt i ca~ pochi pedm1colati. cl1e chiama rliretta, gii.1stificat.a da ragioni anaSinto1natologia. L'analisi del .s·ucoo g·a- to111icJ1e be11 ill11strate rece11teme11te da WilliaJn1. l\layo; .e cio·è .dal fatto che il cligiuno laisciand·o strico e la ·S:intoll11atoilogia .n on •p ortano 1111 i l 1,redz o•b liqua .in basso .e a sinj,stra sino a I g·rande contributo, ]Jer la diagn1o·si. l ato si111st ro c1ella co l on11,a ·vertebrale . e l)Oi 7 p azienti presentavano u~1 tumore pa.11)al)i·· le : 3 fibro1nio1ni, 2 fibromi, 1 dermoide, 1 leio- flette da sinistra a cles·t1·a. Or i1ella gastroente•r osto•m i a crede 11ene 1~ispettai1"e questa <lim1oma. • spo.sizionc naturale e perciò q11a11d101si t1sa arus1a 10 pazienti av€va110 e111ate1nesi o 1m eJena ricorta disporla con1e trovtlsi da desitra a ·s·iin ip etute con anemia e de1b olezza ge11erale, pToRit ra, cioè a11t iperistalti ca, <fuanclo invee.e si lisa. d-0tte da 11l·cerazioni od erosioni di una po.r zione del t urno.r e, 3 di questi co11 a 11g iomi aYe- ansa 111ng·a dn. destra n. sirListr n i11 sefilso jsoperi1stal tico. va.Illo en1a.t emesi graviss.i me. Es·senzial e è qt1i11di no1n a.Lte1l''a r e 1a di spo7 pazienti preserl'tavano ~tcn·osi i1i lorica., ed s izi·o.n e na ti... 1·a1e, r1e.i cl1è in ca:So contrario in 1 con fibro111i o111a. Llellu r~ a 1·e te lJO·sterio.r e, il tnmo.r e a're:v·a cleter111i11.ato t111 ' .L11tusnscezto11 .~ l' an.sa, ·cercando i·iacq11istarla, r1 on pirovocl1i · de lla parete· posteriore dello st.omaico 11el duo- d is1tu.rlJ i. N ell.a .s tomia clirett.a gl1 aliln·enti de[llo stodle1n o. Nei casi di tu•111ori a se1de .inxtapil·oi·ia mo1te maco con spinta dall'alto i11 bn.sso1 raggiungovolte i pazie11ti accusavano dolori colici che no l'ansa e qui son t11osse nel giusto· senso c1alla. i)eris,talsi di questa favorita dal gran sim11lavano· le colicl1e della. calcolosi biliare; in a ltri easi sp·e cial1ner1,te d'i i11 iomi c1eJ. pilo·r oi fl11,sso· di .l iq11:id10· biliar:ei- pancru eat.ico e· d11oderJJale, cl1e in lln caso cli fistola duodenale l'A~ co n °0 se1n za ~te110.s.i si aveva i.1na sindrome ch e vide ragg·.i ung·er·es i 2 lit t'i al g iorno . sin1i.1lava quella di u11'ulcera d11ode·11ale. I .a radiografia fa rileYa.re c1egli as1Jetti ide11L , A. no:r1 i·livendica la r>·r io1r ità di ques,t o })l'Otici n qi.1elli del ca11cro g:aS'trico; ma il ritard-0 · cesso, che è ·S tato es.e1g uito anc.l1e da H ocl1ed ello svuot.a1ne11to del J)ast.o di b ario a l di là 1i egg· (1897), da Rot1x (1898) e più recenten1entl~ <lelJ.e 6 ore è ine110 freqi.1e111te cl1e n el cn11c1·0 (11el 1906) da. ,V. J\:[ayo, che ne sostiene la gastri·co. bontà cit1ca l'eliminazioin e d'e l circolo vizio, o L'esa111e del . . t1cco ga t.r ico ha clato speS$O acuto e c rontco; ma inte11c1e portaire i!l co11triipoclo ridria . lliuto delln, s11a esperienza pe rso1n ale, la qt1aJe • L ' i11terve11to cl1irt1rgico cl1e g·li a11tori 11on g·Ji l)er1nette di affel'mare: 1° di aver evitato tl-e ,c1·ivo11n pel' 11e"' t11Jo clei ca i clà risi.1ltati a qt1esto i11odo .gli inconvenie11t.i del circolo fi11ali eccelle11ti. r_. n. \·iz,ios-0 , cl1e lo a\1 evano l)l'eocc111)ato 11ei tJrimi 1

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[ANNO

XXIX, FASC. 26]

SEZIONE PRA1'1C:A

anni di c.l1irt;rgia g·ast,1 ica; 2° di ave·r e oit tenuto t1n i1eopiloro cLinica·n1er1te e ra.dio lo.g ica1

1nente ]Jerfetta1ne11te ft1nziof1n11te. A.nalogl1i b110.1 li risultati vantai10 i sostenito,r i della stomia isoper.istaltica a lung:a. ansa. alla l\Iarion; n1a e ben si ossel'va, i1e.hle loro pubblicazioni sd. trova110 inco11ver1ie.11ti da circolo vizioso che li costri11gono· or.a, a. la.va,ggi gastrici oir a a digil1110 - .s101nie, pie.r c.:ui si , deve i)e11sare cl1e1 lo ~.to111.ia diretta s ia più • S\l.Cttra. ~on ostante il suo favore .per la G. E. diretta. ad ansa caria l'A. amn1ette, cl1e tal,-olta, iu via eccezionale, la i o.-pcr i ~talt ica ad a11~a 11111 g·a l)UÒ a v•cre indioazion e; co111'e i11 1111 1 1 caso di fi.1ola dlto d e11ale dia lui c11ra,to· co11 escl11sio11e pi:lorica in ct1i i1ra.ti ca 11do rra G. E., per evitt1 ee r.e ftt1 s~o i1el dù·ode110, fece a,i1sa lunga iso1)e1 i taltica e aggiunse p.er cal1tela digil1no - Jigiu110 ston1ia; e j11 t111 altro caso i11 cui il (ligiuno la~.cia11tlo jl 1'reiz a11da.\'a i1011 a sini stra i11a a <le trr a e i)e.rciò Cl'edett.e preiferihile co·11servare qnes.ta ~ua diSl)Olsizio·11e naturale. Guss10.

Cura dell'ulcera duodenale. (N rE~r. Zenlrnl11lrtff fiir

Chirurgi<',

31, 6 ago-

11.

sto 1921). L' e.se l 11s ion e 11erJnane11 t.e dcl pj 1o l'o così <li f ~ ficile a stal)ilirs i l)ll Ò e.f\P-c rc facilt11 c11te rag. giu11ta i11edia11te la tec11ica di Eiselsberg. ':\Iu., con1e oggi si tende ad an1111ettel'e, 11on è OJ)J)o1·. tuno eliminare il su cco ga t.1·ico d.ella }Jarte prepilorica e q11i11di nurn.erosi so110 stati i te11t.ativi per ·evitare qt1esto i11co11:ve11iente. U11 i11et.od.o c li.e se1nbra corrirs·p ond,e'l"e bie11e alle esige11ze ricl1teste consiste J1el cr.e are un tan11)011e nel sen·s o di Roth, eseguito' mediante l1na plicatnra dello stomaco, 111a non in senso longitudinale, bensì in quello irasversal.e iS1u l1a parete anteriore dello stomaco, ciò cl1e vien.e facilmente ra.g·gil1nto istitne11do· d·elle pliche s11llo sto111aco nlediante p11nti staccati fi110 a. tre dita trrasversp, dal l)iloro comi·11 cia11clo da q11esto 1a. serie ·dei r.1unt.i. Q11esto ta111po1le i1ersiste ancl1-e dopo an11i e i1on sco1111)c.t re i1eancl1e nella clilatuzio11e di sto1naco ra.ggi11ng€11clo anzi così co·n11J1etame.nte il iS110 sc.O'l)O. La Yalvola cl1e viene in questo, n1odo creata cl1i11de lo stomaco tanto i11.eglio qt1a11to J>iù valida è lo peristalsi gastrica, me11tre per1nett.e il rigurgito del . ec r eto d11odenale ciò che i1el chin1isn10 hn. t111 ·i1n1)01~tanza fi110 nù og·gi troppo trascur ata. ~ell'i~)ercloridria; ad es., il succo pa11creatico rie e.e a neutralizzare l' eccesso· di aGjdit.à. ·La creazio11e di l111a vn lvola i1el se11 o indicato per1n 1 ett~ acl1111q11e cli ·f'sclt1dere il l)iloro , 1

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t

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di conservare l a. parte prepilori ca, di 1)ermettere il rigt1rgito del st1cco ·dt1oclenale. In 7 ca,s i (ftr1 al '1920) cosi ape.rati associati . .

alla ·g·astro-en1te ro.sto•m .t a anterio1re1 (6 uJc.e.T'e- e un cancro della papilla) 4 mresi dopo l'ope;razione la esclusione era perfetta e la proiva ripetuta dell·a benzid.:iina rimase seQn1Jre negativa. Il rneto{l.o quindi m·eritere})be una inaggio.r e difftI•S ione e app lica.zione. ~f gz. 1

Diagnosi differenziale delle ulcere del tenue :: ulcera da distrutta metastasi di un iperne-froma maligno occulto. (l\. \\-. FISCHER. Zentralblatt 111e1'0 31, 6 a,g ·0sto 1921).

f. Cliirurgie, i111-

011.lìe: le ulcer!i tb c. .e, tif.ors a., facili .a, ivico110sce.r si, e •q uelle actinomicotithe ed embolicl1e diiag11osticabili c.01 &u S'sidio del l'eperto isto1

logico, sono state descrit.tie s1Jecial1ne11te da .A...i\.. italiani le l1lceri \$emplici del tenue cal'él tte·cistiche per J,a spiccata te11'd e11za a Ila pe1·fo·r azione. In tln c.as.o. O·S·s e1vato cla.ll ...L\.. s·1 t,ratt,ava di t111 ir1div:i duo di 5·8 an11i cl1e i11 9 mesi fu O'})el"ato 3 volte p·e,r i)er.i t.oirlit.e da per-. fo1"a.zio11e. :\Ie11 t.re l' ersito fl1 felice iwlle .p rime clue volte, clo1)0 l ' t1lti1110 ini e1"\·er1to il lJazie.ntc venn e a mo1rtP. Si tratta,·a s1e n11Jre cli. lln t1lcera del tenl1e, netta a sta1npo, senza n1arg·i11i cal losi, nè i11rfiltnazio11e infia111111atoria nè aJterazioni va.sali i11argi11ali. All'a11trO'l)Sia. si tro,·ò 1111 i1)ern1 eifroma del rea1e si11ist:ro co11 m.etastas i 1iel mesentere. Certar11en tie l '11lcern cloYeva ess ere clov11ta al dtsfacin1e11to di 1111a in.eta.stasi intestinra1e malg·rado il t ep erto i tologico 111egativo anche nell'ultima v olta. No11 f11 potu io cJ:in1ostrare alcu.n a ailteraz:Lone1 deille a:rt.e1·ie mesente1·iche. La i:i :arità d1el cias·o e la a;s1senza di q11alsiasi ·dd n1ost razio.n e del la -ca111s.a d.ell '11l crera co11fe11·isco110 1111 i11teres e i1on comune alla ' co1n1111icazj.01ne j.11 l)arola. ~IrNGAZZTNI. 1

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l\legacolon. ( I,AOD. Tli e Bostori ·nied.. ?.111d s1traicai JO?.trnal.

<:>7 ge1111n.io 1021).

E J)iù co11ve11 ientie da.re· a Ila i11ala.t tiu, di I-Iir el1spru11,g· il 11o·n1e di cc (lilatazio11e- conge11ita i clio1patica d-el colon» lJl"efe.1 e11clo1lo' ancll.e n Ile altre ùe11omd11a.2.ioni ùi m,e gacolo1n e s.i111 U!i, ra gio11i st.ol't.cl1ei .e di. pro•p l'ietà st.1ggere,ndo.lo, La i11alat.t.ia in qlJJestio111e, essend'o· p·roIJria dell'infa11ziri, vn. a olutame11t.e disti 11tn. dal pse11dio 1nega.coìl ou deg·li acl11lt.i , i11algl"ac10 11011 ma11cl1i110 AA. , il Broadl)r, acl es., cl1e so. teng·a110 co1111c ~'ia possitbile cl1e la malattia ])11:1" es;"e11do· co111!1ars.a ne.U'tnfa11zia si sia ma11ifes tata sola 1ne11te !.1 iù ta.rcli : i11a 11el rneig·a1

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IL POLTCLJ N it:o

-eolon cLeg·li aclulti manca q11alsiasi dato ana.n1nestico cl1e permetta di sostenere tal~ teor.ia, · mentre è pt~efei~ibile allora, .arm11ettere u11a ['atogenesi puran1e11te meccanica. Nel veroi> megacolon la iJ."icerca deilla patogenesi è pura -speculazione teor:Lca. Treves ·I~it.iene ieausa d el megacoJon lLn ostacolo alla fuoriusci.ta delle f ecj, i11a questo clato manca spesso m.e ntrè d'altro canto con un'atresia anale rnon si accompagna il rr.1iegacolon. Hawkin's ammette 11r1 difetto net1ro-muscolare causa cli una pa• ralisi di un segmento intestinale con conso.gruente ristagno di lfe-ei. Finnej non si associa a qvesto i11odo di vede1·e in base alle su-e ricerche secondo le quali sarebbe dimostrata la presenza di niervi e muscoli. . L'A. in baise alle sue ricerehe e di qt1elle di <Lltri che si sono oc~ttpati dell'argomento ritiene che la questione sia ·ancora da Tisolvere -e che per .ora il megacolon si-a dia oonsi4erarsi -con'le u11a anomalia idi sviluppo. Anatomopatologicame:n te si trova un'ipertrofia l; una dilaitazi.011e enorme d'eJ ·colon a aimiti netti. 1-)iù cli freqt1·e11te il segmento colpito è il colo11 disce11derite col sfgma ; talora vi~n preso tutto il colon datl cieco al retto. Il t enue viene sempre risparmiato. Il mesowlon in g enere si ipertrofizza o p·er meglio dir.e si alllmga ma ciò non avvien e così spesso com.e vien e desc1"itto da alt.1·i AA.. La parete de11' intestino a.i)pare 2-B volte più spessa del normale. Mi crosoopican1ente si osserva un 'ipertrofia della muscolare e della mùcosa con aumento del ~onnetti vo int.er stiziale : in qu1aLche ,caso di megacolon inveterato, non mancano segni di flog·osi consecutivii ad ulcerraz.i on•i d e.Ila muoosa.. C~inican1ente i easi 1si rassomigliano tutti: Fin daJla nascita .o !)OCo dopo si manifestano, Lung·hi pe11io di dt cooti.p1azione senza che si accompagnino a se,g11i cli oaclu·sione acl1ta. Qt..!alch e volta le feci si scaricano quotidian,ament.e malgrad~ una tremenda stasi f ecaJe, quando cioè .le feci liq~de passano attraverso Je .solide senza trascinarle. I periodi di costipazione possono dur.aire anche delle settimane. Taloira durante i periodi di tossiemia la distensione del colon raggiunge gTadi €1Str.emt e provoca dispnea e disturbi cardiaci. Obbiettivamente i bambini si presentano emaciati, ieol sernsorio ottuso·, ventre :prominente .o.on retioo,lo, veno1so assai evidente.. Il d'i afr:amrna è innaJzatCY, la peristalsi d el colon qua.Sii mai evidente. La diagnosi con accurata anamnesi è in genere facile e oonfern1ata da un esame obietivo completo sopratutto se sussidiato da una ricerca radioscopi<Ja c.ol clJster~ o,aco. La ctJra me<licn, co11!'i$tente nella somministraziorne di 11urg:t11ti , cl('lttt·icità . ginnastica e simili, tendn 1

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[AN ·o XXJX, F'A.sc. 26]

a vine-ere la costip-azione etl è ::-.t~1ta tentata 1}iù volte con successo. CJ1irt1rg,icam.ente è stata ·p raticata la -sp1·emitt1r.a delle feci attraver·s o un.a breccia la:paro1-0tmri.ca, una plicatio del colon, una sua fi ssazion e arnmettendone la torsione com~ ca11 èì d·ella nlalattia, ma senza alcun successo .d uratt1ro. La colostomia latero-laterale dopo r esezione ·p arziale del colon è l'operazione di scelta, la cui esecuzione rirchiede ;I'tl.So d'i lln g~randissimo cla.rr1pi. Dopo la sutura b~sogna n1ettere un tt.:bo di S'icu.rezza che immesso nell' a110 risalga fin sop.ra la sutura super:i01re. v .engiono riportate 5 storie dJi pazienti affetti da m·egacolon, in etti s'intervenne sempre, meno che in un caso, i11 11n tempo solo: 2 ne morirono. Nella lret tera t11ra esistono 113 casi. 60 furono no ct1r.ati ·Con c11re mediche: 41 ·ne morirono (67 %); 4 n·on migliorarono (6 %) ; 8 migliorar~no (13 %) ; 7 ne g·uar:i rono (12 %). Gli altri trattati ohiru.r,gicarne.nte ft1rc)no 58 con 24 morti (41 %); 2 no·n m .iglioil·arono (3 %) ; .8 migliorarono (14 ~~ ) ; 24 n e g·11arirono (41 %) . La maggior :p arte ·de~le morti è clovt.1:a a pe1·it.onite. La cura medica va riserv.at.a solo r1ei casi dri. media gravità, e al chi1'11rgo debbono iesseT'e affida·t i i casi gravi e q11elli che OOilK) stati curati invano con ct11·e i11e<.liche e prima che si trovino in extremis. M rN<.; ..\ZZINI.

Dissenteria bacillare cronica e colite grave. (D. KLII'lG. l-Viener Kl. "H' oche1is., 11. 11, 1922) .

No n esiste un r eperto positivo, sier"ologic.o o :batte::rioo, col qual-a si poosa dimostrare in mod:o evidente il nesso etiologioo tra e.alite grave e dissenteria; la dimostrazione dei bacilli dissenterici spesso non riesce nero.m eno d11rante lo -stadio .acuto delLa dissenteiii.a ba~illaxe, e le prove agglutinanti col siero d-ei malati hanno dato ai vari ricercatori dei risultati cMtraddito:ri. Per affermare e d'irnostraAre quindi c:he la colite .grave è di sohi.to tma conseguenza della dissenteria, &t dov.rebbe ossenrare d.trettamente il passagig io di fonne ·dissente.Tiche acute in forme croniche .di colite grave. L'A. ha potuto f~ne ciò in 11 1ca.si, seguiti fino d'a i prim-i sintomi d·tssenterici tdpici. Soìltanto in 3 ca,s i e anche irn questi durante il ooLo periodo acuto, fu possibile isolare da~le feci il bacillo dissenterico; l' agglutiniazione ricercata col siero di 4 malati, in un caso i;uscì negativa, in dt1e casi positiva 1: 100, in un solo caso positiva 1 : 400. In questi 11 casi ( il 0.4 % di tutti i casi di dissenteria acuta. osserva.ti dall'A.) fu possibile conRtata.re di;r-ett.amente la tra~ form~one 1


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SEZIONE PRATJCA

della disse11teria acuta nel oomplesso sl.ntomatologico della colite grave, muco, pus e sangue in quantità i.1elle feci, spasmi e atonda, anemia, t.alvolta cacl1essi.a, ip·ertrofia della mu-cosa del col-011 cl1e gi1111g.e persino alla formazione di verruche e di polipi, ulcerazi 0ini, ip e·remia, edema. Uno dei ~asti (9 %) morì dopo· 8 mesi. Iperemia, ,ede1n.a e ipertrofia della muooisa si ooserv,ano anche nelle fOO"lll:e acute transitorie di dissenteria e ne!Lle aoliti di altra natura; oarat.teristica della colite grave pos~ddibSenterica è solamente la lt.nga durata di tali si.ntomi. I fattori cl1e detern1i11an-0 la ,colite grave sono dunque in primo luogo l'intensa reazione afil'inf ezione prircnitiva (dàssenteria), in secondo luogo una scarsa o 11ullla tendenza alla guarigione della mucosa intestinale le~a. Il primo fattore necessariamente manca in q11.ei casi, n ei quali Si 11a una Dtecr•si profond a clella parete intestinale, cl1e arrivando fin·o alla nitlscularis mucosae 1"'end.e impossibile ogni fenomeno reattivo, col clistn1ggiere gland-0i1e e vasi : perciò la colite grave non consegue mai a.lle forme dissenteriche più g.r.avi. Esaminando1 le var!i.e forme di utlcerazio11i che s1 .p ossono vedere nel i ..etto in casi di oolite g1~a,·e, l'A. ha potuto constatare che nessun.a f o 11J1a p.uò dirsi caratteristica d.ella coJ.it.e l)OSt-cli&senterica, nè può in alcun modo ·deter:mi11a1·.e per sè ste..ssa dl ca1 attere cronico dell'affezion ti. Come la sierolo1g ia e la battieriologia, nerr1111eno ~l re•per.rto anatomi-co de1le alteuazi.011i parietaJ.t diell'intesti110 riesce a dimostrare 11n rnJ)p-0rt-0 tra colite grave e dissenteria. Lo studio di alLri 6 ~asi di colite grave in ammalati dalle cui indi.cazi1oni risultava n~t­ tamente una rp.assata dissenteria, ha persuaso l'A. che la colite grav.e p11ò venire d·eterminata da tutti quei f.attori, che sog·liono determinare una colite semplièe,, se questi fattori colpiscono un organismo, che per cause C'ostituzi.onali od (' accidentali ha una scarsa capacità di ripara.re le lesi-0ni d.e.lla mucosa del colon. Il primo posto tra qu~5ti fatt-0.ri spetta il1dubbiarnente all'infezione dissenterica, di .f ronte a cui, specie in ten1.po idi epi·demia tutti gi1i ,altri fattori quasi spal'iscon-0. Cura. - Occupa il p.11.Jno poste l a cura d ietetiea L'alimentazione deve esser.e non i·r ritante, nutriente ,~ poviera di scorie, ti. singoli pasti non malto rubbondanti. I vari m etodi d'i cUTa specifica (autovacr.inazioni, iniezion i endovenose di sieri antidissenterici p01iva1enti 0 di aut-0vtwcini) vantati da alcuni .anto1i ~,0110 sat.i trovati inefficaci da altri. La, &ier·ot.erapia clt11·a11te lo sta,dio · acn.t o 1

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della d.tssenteiria non .1·iesce ad impedire lo. sviluppo consecutivo diii uila ~-0l1ite gTave. C·o ntro gli spasmi e iù. tenesmo gio·v ano l'or>pio e le st1p·pio.ste d'i bella.dlOn.n a e di morfina. Molto impoFtante è la cu;r.a locale. CoJn essa si oerca di ottenere una bu0ina pulizia meccanica del• l'intestino, ievitando p e.rò qualsiasi azione irritrunte ·da parte dei medicamenti introdio tti. L 'A. raccomanda di inizi.a11e la CUJra locale con clisteri di soluzion e di dermatolo, di pas•s are poi, se l'intestino non reagisce oo•n sintomi di trritazione, a clisteri di soll.UZ!i01n i Legg.er:e di ittiolo, acido tanniioo, n~trato d'argento, sioJuzi:on.i che in mancanza dri sinto·m i ir.ritativi si possano ·oon centrare sempre p.i ù. Per potetr lavare megJiio l'intesti~o, è utile in molti casi aprire ·t.!Ila fistola arttfi c.irule e i.mg.are attr.averso questa; essa sa1·à tenuta pervria per molto tempo dopo la guarigione. La formazi001e .di un ano cont~ natwra alla iregione cecale, che col µi:etterie ..a riposo i1 colon ne dovrebbe f.avo.rire la guarigi-0 n1e ~ un intervento grave per 's è stesso e per le sue con1

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seguenze.

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Tutti qttesti metodi di cura solo in p ochissimi casi ri escono a guar]re la colite ·grave. 1

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POLLITZER.

CENNI BIBLIOGRAFICI. A. RUBINO. Mant~ale di Terapia Clinica. Prezzo L. 70. - Casa Editrice F. Vallardi, Milano. ~ ltAQttava edizion e di un libro che per 1~. sua diffusione oramai è noto a tutti i m.e dici italiani ~ che perciò non richiede ·u lteriore ill11strazione e raccoman.dazione. . La mole d.el libro ·Con le successive aggiunte e perfezio11ameuti tipografici è andata progressivamente aumentando, tanto che al titolo di Form11.l a1'io terapei1,tico è stato ora sostituito que-llo piL1 proprio di Manual.e di Terapia 1

Clinica.

Alla nuova edizione non mancherà il successo che meritatamente l' opera del Rubin-0 11a già conq11istata. dr. I-It;GEL, DELATEH, ZOELLER. Comment interpréte·r

en clini</1.L f l es réponses du lcM:Joratoire? (A.

1VIaloine •e Fils, r>arigi, 1922) . Contiene schernatica,m ente riassunti tutti i dati che le varie indagini di laboratorio possono for11ire in appoggio alla diagn·osi delle affezioni n1orbose. Se tale volumetto può essere utile .gt1i·cla allo studente ed al medico pratico per irtdicare quali siano le più necessariè prove di laboratorio da compiere in ogni malaHia, d altra paTte per ogni risu1tato fornito dall'in1


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856

dagine i11icroscopica, cl1imica e bacteriolog·ica espone 11er qt1ale 111aJa.ttia ~ ia caratt.e1·istico o di freql1e11te to11stat.lzio11e. Tr. J(tiLHS

[_.\NNO

lL l'OLlCLlNICO

J>ropii<l e lliik (3:1. ed i z. ì. ( ~1Jri'nger, 1922. i\ fk. 27).

Ber-lino,

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Come J' •.\. ;.Lvverte 11 ella l)l'efazior1e alla nuova e<lizio11e clr l ~no vo l nme: 11 ade-ni ecu111 d <' v ·~ essere e tale df·ve rini ci nere. E ,,e1·n t11e11te esso ra.p prescr1 ta tlll t1ti~e m:::l1111ale, sia l)er lo stud e11te cl1e ne~· il i1.11:~(lico pratico, o,re i diversi dati che l a. se111eiologjn. pl1ò fornire sono o.p portt1namente ria. st1r1ti e scl1e.matizzati , e·d illust rati. co11 niti(le fig·nre. È cliviso in due })arti, 1111a {li clingnosti('a g·or1erale cl1e tratta della 1>ercl1s io11e, n f1Coìtazi0'11e, ispezio11e e palpazion.e., ed 1L11a di rl i ~tgnostica. specin.Je ove espoJl.e qna1l1o i 111 ~zzi e111eiolog·ici fanno rilevare r1elle lltalattie dell'a1)1)arato reis11iratorio, del cuol'e e clei vnsi, degli orga11i addomi11ali, {lel f\ang11e. dell e. g l1ianclole endocri11e cl el s is tema. nervo o. Tr.

A. BtELD. In n.cre .:ekrclio1i. \'ol. l , }Jarte I, e ' yol. I\"'. - Prezzo tli ciascun vo111n1e 1narcl1i 356. --- Editori U1·ba11 e Scl1,varzein·berg", Berlino-\ 1i en i1 a . Di q11est' 01Je L'n, cl1e a git t.dicare da ciò cl1e se 11e è l) Ubbl icato se111b r a completa ed esa11rie11te, al)l)ian10 solo la prirna i)nrte del I vo1nn1.e ed il IV volu1me. ,.\ dare 11n'i(lea clell'a i1111iezzn. e co1111)iutezza di questo trattato basta acce1111are a l fatto che tutto il vol11me (l i 4-80 l)agi11e è dedicato alla eJencuzion.e di t11tti i 18\·ori, articoli, m an11ali cl1e s i so110 i)11bblica ti s11 l 'endocrinol ogia. • .'-\.d og11i n1odo i)er dare 11 n g·iuc.lizio comples·sivo atte11clin1110 la p11bb li cazio11e degli altri vol11n1i . dr.

rv·

li~HEY HER:i\TANN.

Der ì;i·i,ristlich e Pneumotliorax. (I<.0111peJirl i·u1n lii r d P-s prtlktisch,eri Arzt\ . (Frnnz. D ~11tisl<e . · - Lip~ia 1921).

No11 solo 11 ella cu ra clella tt1bercolosi poln1011 nre, è stato 8J)11licato il 1Jne11111otora'ce artific in.l e, 111a n ncl1e ili cru eJIa clelle 1)lel1riti esst1d<ttive, e la ... en11JJicitù. del inetodo lle pe1n1ett ~ u11a facil e applicazio11e. Nel piccolo volt1n1e del ~"' eey il medico p1·atico tl'overà co~ve11i.ente111 ~r1t c . volti tutti i l)l'Oblc111i cl1e :i co1111ettono al J)11e11111otornce al'tifìciale, e an11)ia111e11te tratt<tti i:.t la tec11icn cl a 11sar0. ia l.e i11dicnzioni e contro ind icnzion i, e le co111p licazioni cl1e · posgo110 SOJll'U\ Ye11ire . •.\ncl1e Jet parte cl i semieologin: del J)l11'111notornC'e trova adeo·11ato svolg·in 1ne11to. ()g11i pa1·tc 0 tl'nttnta i11 nlodo chiaro. sen11)lict) e cu nC'iso. T r.

~l

fttCftDEMIE, SOtlETA MEDICHE. tON6RESSI. IV Congresso italiano di radiologia medica ..

L ei tfacl e1~. tlrr .~1 efli::iniscl1 -l\. li1iisc lien

F.

XXIX, FASC.

(BolOf/ll<l, 9-LI 111aggio).

.Il I\' Cougre~so ùi Ha <liologia Ila iuiziato il gior1u1 H i ~noi l<tYOl'i 11ei g·ra11ùiosi lo<:<tli dell'Istitut» lt izr.oli tli l{ologna gentilmente concessi dn l Co1u1ui~~c_trio prpfpttizio eo111u1. Bellini e <.lai Direttore :-::111itntjp in·o~. ,.,.ittorio l>ntti, co11 i1re~e11z~t di nullH~ 1·o~l' personalith c:ittadiil<' e d,1 n11 gran nu1uern <li rn <1inlogi, i11ed ic-i e tè<:nici. Il presi<le11te ùi (;ongrcsso l)l'Of. B11:si 11a rivolto ap:li i11tcrYP11nti il ~1luto augurale dnntlo IJ<"trola al :-;('JL vrof. ()orbi110 il qna le i11 1111<1 clotti:-:si1ua con.. fc..·1cnz<t ll<l es1)osto -.1ll'<1~:-:en1bl eèl i i1ri11ci11ii fisic i otlierui e lle :-:i a1)vlic:a110 i11 ternvi<L rn<.liologie·a, <linLostrn ndo co11 esvosizio11p <:11in ri ssi111a qua le e11ot1ne J)rogresso nbbh.t f~1tto la ti~li<:<l JiH'llo :-:tullio clelh.\ rH <li:t ~1,io11i.

I/illu:-:trc orntore è

~tato yjyn1110ute

<tlllllaudit)

ùnJl'è.l~~n1blea .

Xel voinerip;gio il vrof. llalli l1;t :-:;Yolto la sua r(•laz.ion'" .·ui « I.iu1iti fra il no1·1uale ed il patologieo nella rndiologin d e ll'npvnrato <ligerc11te » : egli h <.t illu "trnto eo11 •lYYiuee11tt" (lizio11(.-\ (.-\ <:011 ei::ìtes5o:5:-:in1;1 e: ul tura correda tc1 <ln nn111 ro~e tlimo~trazioni tl i ra<l iog1·è.uu1ni, i i1nruero~i problt'n1i <lingnostici <'he :-;i inl·ontra110 nello stnllio tl<'llc lf'si-0ni <lelra 111ln r:1to digerente.'. 1,,1 dotta rela zio1H~ lla d:1to luogo <td :.1n11)ia ùi~cuss.;io~H' c·otnvletn ta dit '"1 rie relar.io11i a tti11e11ti nlrnrgc1tue11to t1«tttato <l <l l r~latorc . },ra gli altri lu111 111\'~o hl varola il prof ....·~Je~:-:;111dri11i, Sarat<>11 i, ~\l'n<n1e. l'e. ci . 1Ia11 fatto segu ito ùllre colllU· Hi c·azioui di ,liHg11osti ·a ra<liolog-it'tl :-;ulle lesioni pollnonttri e c:nr<liO-Yè.1sc:ol.nri tlt'l t>rof. Cereso1e, <:ort;lll, ~i<:iliauo, ~lal'aglia110, e<:<:. TI p,ior110 seguente ~i sono rir>resi i 1;1 vori. 1>1·i1na fra le nltre è a1,11ar&t <.li g-rau<le i11tere:::;~e <Jnella <1el 1>1·of. ~J\t11doia di :N'a110Ji };lllla (li~lg110~ rad i olng·ica <.lell'nlc:era <.luocltl11ale: l'oratore ha sa1•nto <·on rara co111pete11z1l e co11 i1nwer<>SP <ljn10stl':1 z ioui di radiogran1mi illustrare queRto impol'tc.111tc ca11i tolo cle llit natologia, c:lle particol~•rmente interessa oggi la 111oclerna raclioiogia . ..A.Ila discus· sio11e cui lta <lato luog·o que~to i11teressante te1na p r enllo110 J)ilrte il J)l'Of. l)<trola 1 I>o11zio, Palmieri,

'respignani. 111

s~guito

i11 sed11ta pl'ivat;l e.lei ~'Oci <lPlla Societh It.1 liann <li 1·a<liolo~h1 ~i è te11uta l '.-\.~8emblea genera le, i1~lla qunle furono trnttnti vnri arp;o1a011ti cli i11<lole seie 11titic-.1 e profes~io11a ll' e si -? p1·ocf'dt1to all•t elezione <.}('\} llll O\O <~ou~ig1io e<.1 .alh1 ll c~ip;nu zio1H~ ùella ~roe e della pl'e~ic.lf111za dcl (~011g·res~o. Rono riui:;citi e letti per il bie11nio 1922-23. il J>rof. B<3rto1otti: vice-J)l'C'::::ic!ente prof. l~àlli; con:-·:ig lieri .-\.r11on('. 11runetti, C'ill'cliuale, Cu1ubo, D('ntico, l\1011ta11ari . ~arnc:e11i, Se.·&t, S1>i11elli; co11f e r111ati : il segret.• iio-<:a$:-;iere J)l'Of. l\)11zio; r e<.lattore-cu110 <1Plla ltivi~t~1 })l'Of. l>~ru~sia. 811 pro1>ostt t10l prof. Rusi fu <l<::cla111ato l)resit1~11te onora rio della SoC'ietit e <lel , -. Co11grcsso il prof. sen. ('jorbino.

'r


{ANNO

XXIX,

FASC.

26]

SEZIONE PR.\TlCA

Ji,t1 ~celta come Sede <1el prossimo Congresso r,1_. lern10. i)resi(lente il in·of. Scaduto, \ice-J)l'esidente il prof. Arnone. Nel J>Omeriggio si è iniziata la discn sio11 sug·Ii ~rgomenti riguardanti la ternpi<1 in·ofoncln sopr!1tutto i11 rel.izione alla radioterapia dei tumori. Ea11 i)reso lH i>nrola riferendo sui loro ri ulttl t i i proff. ~ig11i11olfi, Xigrisoli, I ert1ssin, nerto1otti, ronzi<), 8pinelli. ~Ii1r:1glia110, D11$i , ( 011ti e dalla vivace t1'~1ttn7.io11e <lei Y<lri q11esi ti biologici, fisici e tera1wu tici si è l)Ot11to stabilire come i progressi odier . 11i della radioterapia anche ·se non posso110 assi· curare J">er ora la gt1arigione clel cancro, permetto110 in molti casi di co11siderare la ternpia profonda q11ale mezzo migliore per il tra ttnm~nto delle l(:'sioni neo1)lasticl1e delr11tero e della mammell:t. l\ltre comu11icazioni in argomento furono l'iportatP dai proff. Bertolotti, Ponzio, Cardinale, Vigan<). ~pi11elli, Sarncf\ni, Gortan. Rossi. I.Ja discl1ssione sul tema. clell<"l tera1)in. si è ripre~'l nel gi-0r110 seg11ente : i dott. Spinelli, Del Buo110, Saraceni, Po~sati ha11 riferito in particolare ~nlln tecnica terapeutica oggidi Sl1ggerita dalle ~enole tedesche <1i Seitz e \\?intz e di Friec.lricl1 ()t'~~ ver. JJa vivace discussio.n e cl1e si è svolta al rigua1·flo fl1 concl1100 con la pro1losta a ll'assemblea del prof. · 'er(\sole <li i11caricare i rtldiologi preposti a gran(li Istit11ti Ospedalieri di intruprendel'e rigorose ri.c~rcl1e 1 !:-"istemntiche le qua li potranno essere riferite nl 1)ro ·simo Congre~ o. IAt q11estione della r ontg·e11tcrapia della n1alaria è ~tat:'l largamente corredata da lnolti dati statisti<:i. d:1l prof. Rossi. dott. PaiR, 8pagnolio e .si è i>rotratb1 a11cora 11elle prime ore clel pomeriggio : sull'interessante nrgome11to han p11re intel'loq11i to i l)l'OfI. Ceresole, For11a1io, Ponzio, di1no tran<lo <..'01n0 molti problemi clebba110 essere ancora studiati ])ri1na di stabilite l'esatto valore dei mezzi og~·i<lì n:-;nti. lf:1 u fatto seguito R ltre nu111eroi::e com11nicuiio11i : }Jarlaro110 i11 tenia cli ter;11)i:t c·n tnJJ.ea i dottori To.r<.:llini, ' riganò, Co11ti: il i>rof. Gol'ta11 riferì alcune interef4sa11ti os~eryazio11i sulla ternvia clei tt1 111ori cerebrali, prof. Ga Y<.1zzeni ·11lln tera1)i[l. del 1norl)O ùi Basedow; di racliodi<tg11ostic«1 11a11 parlato i clottori Bru11etti, P<1lruieri, Vèl c:cl1elli, . .\ rnone, D11rn n ti, Siciliano, ecc. .c\.ll'i11izio cli ulct111e ·edt1te l'i11g. l .. uboslliez ba trattato di-rerse interessanti questioni ·d i tec11ic:a i·ndiografica. es1)011enclo nt1ovi indirizzi pratici pel' ottenere mig·Iioramenti dell'immagi11e radiografica. J/ing. Iten ha fatto riferire sull'uso del diafl'um1na Potter-l1uch:y, e s11llo stabilizr.atore costrnttQ <lnlla Casa Victor e co11 cinen1atografìe 11a ill11stl'~l­ to In. costruzio11e del .. tubo di Cooliclg~. Durante il Congresso è stata fatta t1ru1 c:::;vosizio11e di apparecchi radiologici. Il numero Yern.1ue11te eccezionale <li espositori 11a reso 111olto interessante la mostro. e 11n.rticolarme11te Ya resa lo(le alle Case cost1·l1ttrici italh111e Robbio e Carclelle, Gorla e Balzari11i le qunli 11nn <lin1ol:'trnto com'.~ l'industria italin na non ~1 bbia a temere per nulla confronti co11 le 1nigliori Cnse strn11iere, anzi !"le!'

n1tuni l'ignnrcli ~i <li1nostrano ad esse superiori. Il Cougresso è tern1i11u to con i1n di-scorso di chi11Rnra clel 111·of. nu si_, il quale lla rias~11nto con molta cl1iarezZ<1 e <?ompeten7.u le idee principali esv0stc sui ya1·i nrp:on1e11ti tlu rn11te le di·SCt1ssioni ed ha concl1inso con l'Hugurio cl1e (1<-ig·Ii studi comuni si affermi sem1)1'(' cli pii1 il \a lore òella radiologi:.t N. itnlinna.

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Società Sassarese di Scienze mediche e naturali. Serl uta (lcl 9 n1((ggio 1922. A..ç'ionc d ei ùro111 ·u ri s·ulla v iscosità, del sa?ig~te.

I. SI:i\lON . --· L~ esverienze fatte col bromuro di sodio gli permettono di affermare che q11esto far1naco abbassa note\olmcnte 11ell'animale vivente la viscosit<\ del S<'l ngue. Per cui. mentre sono in corso esperienze sul NaCl e snl NaFl in vivo, co1nunica qnesti 11ri111i ris11ltati sui bromuri, facenùo notare l 'in1po1tu11za 11110\a che i bromuri. acqnistn110 per tnle loro proprietit, :finora. non nota, ~ia. clal punto di vista fnr.p1acologico, come da quello terapeutico. D;,

a le un;, cri si cli. si >Hl> i osi spi ro-baoillare trattati. col si lb<'r~al carsan .

('. I ..O}ifP,.\RDO. - I/O. riferisc-e Sll 30 °CU•Si <li diYer.·e a ffezio11i nelle quali la simbiosi spiro-bacillare si ritie11e o si sospett<t e .. sere importante e le · mento etiologic:o, e cl1e egli trattò col Silber e ì\ eosi lbersalv :1 1'~~111. Dopo avere aun.lizzato i risultati, comparandoli con quelli a Yn ti con gli stP .. i i1re11ara ti, nelle varie forn1e luetil'h0, conclncle cl1e non mostrano n11'n zione l)i.lrticolarment~ atti,.., . J11trodotti !)<?l' via endOYl'llo. ·a, i1on banno unr.t sicura nzio11e favorevole nei cn~i di Noma, Pulpite, Piorrea AlYeoJn te, Ger1givite cronica, Condilo1ni nct1mina ti, con1e nep1)ure fanno dirnin11ire il qn~ntitativo dei spiroclleti saprofiti. Il Silbersnlvnrsan, per iniezioni endovenose, h<l per contro 11nn netta azione terapeutica nei casi di l1lcern. tro1)icn, 11lcera folgorante dei genitall., nngina clel ' ' incent, Stomatite ulcero-cancrenosa, Stomatite ecl nngina. mercuriale, ed anche di Bala11opostite e \ Tnlvite erosiva determinando la :compa rsa c1e~1i ~pirocheti e dei bacilli dalle lesio11i, e la i·iv<trn zio11e delle lesioni stesse. Il Segretario.

AVVERTENZE. I quesiti devono prospettare tema d'interesse generale; non devono comportare consultazioni cliniche; non devono riferirai a indicazioni bibliografiche su argomenti &peciali. SI prega di non formulare più di' un quesito per volta. vo. lendo Inoltrare più quealtl, auesti dovranno essere scritti 1u togli 1eparatl. Perchè i quesiti abbiano esito, devono recare la firma, la re• eldenza ed il numero d'abbonamento del richiedente ; se que1ta ne esprime Il desiderio, nel giornale figureranno soltanto le aut lnlziall od una elgla convenzionale. Le rl1po1te seguiranno con la man1ma 1ollecltudlne con1ewtlta dalle ealgenze redaztonail; ma 11on è garantita una rlapoata Immediata. Non Il rl111•nd1 11rhratam111te. LA REDAZION•.


[ •.\NNO

lL J>OLl CLINICO

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XXI:\,

FASC.

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA. Arteriosclerosi cerebrale e demenza organica.

L. Neuberger (Journal des praticiens, 18 marzo 1922') riconosce che per lo studio delle encefalopatie dovute all'arteriosclerosi si deve anzitutto rivolgere l' att enzione a l terreno, alla reazione individuale. Questa è funzione dell'eredità, del carattere (di cui si deve sempre tener conto per gli opportuni confronti) della senilizzazione Jlrecoce, del grado di debolezza mentale, dell' eventuale alcoolismo ero. nico. Le lesioni cerebrali possono essere diffuse (attacchi apoplettici precedenti, vertigini, emiparesi, disartria-disfagia, cfìstt1rbi della parola, della mimica, associazione di una sindrome midollare di tipo pareto-spastico) o circoscritte. In queste ultime, vi possono essere: 1) lesioni simmetrichce delle regioni corticali p centrali che danno paralisi }Jseudo bulbari, con lentezza dei movimenti, disartria, d1sfagia e salivazione, disturbi psico-reftessi (riso e pianto spasmodici); 2) trombosi della cerebrale anteriore (attacchi senza localizzazione emiplegica persistente, rnono e paraplegie incomplete, disturbi della memoria e dell'attività psichica spontanea); 3) della cerebrale posteriore, e specialmente 4) della silviana sinistra, che determina I 'emiplegia volgare. Dei segni fisici, si ricercheranno particolarmente: i riflessi tendinei (sempre bruschi, e scosse, esagerati, con un certo grado di asimmetria); il riflesso cutaneo plantare (si nota il" più spesso estensione dorsale· delle dita, unilateralità od asimmetria); le reazioni di difesa, le sincinesie, il clono, le retrazioni .tendinee. Dal punto di vista mentale, l 'arteriosclerosi cerebrale si segnala per due defi,cit, la demenza e l'afasia. Il carattere della demenza è di essere parziale, ineguale, lacunare, e di portarsi con predilezione su certe facoltà. Si porterà l'attenzione su i seguenti disturbi: 1° Affettività. - Alterazione del caratter e l'individuo è brontolone, sospettoso, irritabile,' d'umore mobile, imprevidente: 11a eccessiva emotività , piange facilmente, è preoccupat• della salute, dei propri famigliari; sensibilità esagerata. 2° lnt elligeriza. - È meno t.occata di quanto setltbri a prima vista: vi sono alterazioni d.ella memoria, alll1ngamento del tempo di rea z1one, la sintesi mentale è difficile. Sono però

conservate l'autocritica e la nozione di personalità ; invece di presentarsi con pieno disgregamento mentale, il demente organico è spettatore più o meno cosciente del suo impoverimento mentale ed è impaziente delle sue infern1ità della parola e d egli impedimen~i alla espressione del pensiero. 3° Caratte'r i evolut·i vi. - La dem enza organica ha un decocso irregolare : sopra un tono di depressione abituale si innestano, a d intervalli,. periodi di confusione con semistupore, più spesso accessi di collera furiosa con eccitazione mot1ice e tendenza aggressiva verso gli individl1i che circondano il deme11te. Questi è quindi a(l un tempo un individuo impoteinte e pericoloso di cui og11uno tende a sbarazzarsi. 4° Disturbi dell'espressiorie. - Va11no aJ).zitutto ricercati quelli afasici : spesso un individuo stupido ed indifferente non è che un afasico motore, che riconosce l'oggetto, ma non Pllò dirne il nome: talora, un tremore del braccio è il segno degli sforzi infruttuosi e mette in ev~denza la dissociazione fra l'intelligenza e l'espressione. Lo studio delle afasie, con quello dell'eventl1ale ag·nosia ed aprassia va u11ito a quello deg·li a ltri disturbi della espressione, mediante un'-0sservatzione continuata dei gesti, delle attitudini, della condotta, ecc.. Il quadro clinico à poi riassunto in certo modo dalla facies, di cui esistono diversi tipi: fra questi, il più frequente è la f acies pseudo bulbare, con viso im1m obile, attonito, testa pe11dente con labbra inerti cl1e .lasciano scolare la saliva, sguardo fisso,. a11sioso, parola ad instabilità esplosiva. Costante è 1 asimmetria delle due metà del viso. Dal p unto di vista dell'evoluzione, è importante il mettere in rilievo l'irregolarità con parossis·m i, che traducono l'intermittenza e l'ineguaglianza di azione di nuove e111orragie o di processi µifiammatori: cosi si spiegano le crisi di epiloosia, di violenza., gli ictus afasici. Frequente è n eg·li arteriosclerotici, verso la. sessantina, la perdita momentanea della contrattilità volontaria (catalettibilità) con tendenza a conservare le atttitudini (catatonismo). 1

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ftl.

Sindrome ipoftsaria. È alla Società m edica degli Ospedali di Parigi (Bulleti1i.s et mém, etc., 1922) che Achard

e Rouillard ne presentano un caso.· Si trattava di uno chauffeur sessantatreennQ il quale soffriva da una quindicina di anni •


[.~NNO X~IX,

F ASC. 26)

~EZIONE

in ciascun inverno, di bronchiti e di tanto in · tanto a periodi di iposistolia. Du~ mesi prima del ricovero in Ospedale presenta crisi di soffocazione ben differenti dai veri accessi asmatici .ed apparentemente di origine cardiopolmonare. Entra in ospedale dispnoico, oligurico, tachiauitminico : 50 gocce di adrenalina migliorano prontamente fo stato dei paziente. Ma l'esame del JDalato rivela altri fatti interessanti. ~ sviluppato esageratamente il me11to, allargato e sporgente in avanti; tale deformazione rimo~ta ad epoca lontana ma sembra che da sei mesi siasi accentuata nettamente. Le arcate zigomatiche sono proeminenti, come pure le arcate sopraciliari. Normale è il mascellare superiore e la volta palatina. Mancano parecchi denti. Svilt1ppato è il padiglione dell'orecchio. Il cranio è ben conformato. Le mani sono, senza p erò avere uno sviluppo eccessivo, volt1minose. I piedi ben conformati con leggera tende11za al piede piatto. Lieve scoliosi a convessità verso destra. Tendenza alla cifosi dorsale. Ricercati sistematicamente i sintomi che traducono talora l' aumento di volume dell'ipofisi, non è stato r iscontrato nè cefalea diffusa, nè algie temporali, nè dolori del globo oculare, niè disturbi olf atti,,i. K on esiste alcu11 disturbo visivQ. La radiografia most]la una sella turcica profonda, con c~vità un poco esagerata. Risalta .l'insufficienza di sviluppo degli organi genitali esterni e dei caratteri sessuali. Mancano quasi completamente i peli: ne esistono rari sul labbro superiore; il mento è glabro; cinque o sei peli alle ascelle; al pube il siste1na pilifero è poco sviluppato e mostra . una disposizione triangolare a base superiore non propria del tipo mascolino. Peli corti e rudi sul cuoio capelll1to. Mammelle normali. L'asta è corta e poco sviluppata: evidente ipospadia. Il malato afferma che nell'erezione, le dimensio11i della ''erga sono normali. Dei testicoli il sinistro è piccolissimo, molle, e ·compresso non dà luogo alla sensibilità caratteristica: anche il destro è piccolo, molle e presenta un nodo duro blenorragico sulla coda dell'epididimo. I desideri sessuali paiono marcati; il coito è ancora possibile al malato : però non ha mai avt1to dalla moglie dei figli. La voce è normale. Negli antecedenti si riscontrano : quattro blenorragie, un ittero catarrale, degli ascessi

PR<\TI CA

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a lento decors.o al ·polpaccio sinistro, allo sterno, al perineo. Nessuna tara ereditaria. • Nelle urine nè zucchero, nè albumina. Leprove per la ricerca d~l potere glicolitico mostrarono una insufficienza glicolitica. Gli AA. terminano facendo notare la riunione nello. stesso malato di diversi elementi delle principali sindromi ipofisarie: cosi notansi frammenti de1la sindrome acromegalica (mento pomelli - arcate sopra-ciliari - cifosco li osi), della sindrome d'infantilismo (atrofia degli organi genitali, deficit dei caratteri sessuali secondari); per tali fatti gli AA. credono giustificata la dia.gnosi di sindrome ipofisaria di etiologia incerta. l\fONTELEONE.

TERAPIA. Associazlope di chinina & digitale nelle malattie di cuore.

Esiste un ·antagonismo t.ra alcuni effetti ca1·diaci della digitale J3 alcuni effetti cardiaci della chinina, antagonismo che da un lato riesce utile per prevenire (quando si devono somministrare per lu11go tempo piccole dosi di digit.ale, o per curare l'intossicazione digitalica,. d 'altro lato per rinforzare alcuni effetti desiderati (prolungamento della diastole) ; p€r tali ragioni è spesso utile l'associazione dei due farmaci. Nell'aritmia perpetua la chinina ha un, azione diretta sulla causa dEYll' affezione, mentre la digitale ha un'azione puramente sintomatic~; l'associazione dei due farmaci è indicata 'in quei ~asi in cui si è determinato uno 1scompenso (dannosa la sola digitale) mentre è controindicata nei -casi senza scompenso (utile il solo chinino). In tutti i casi nei rquali la fibrillazione è stata determinata ·dall'insufficienza .. cardiaca (vizi valvolari, ecc.) si deve dare la sola digitale fino alla scomparsa dei fenomeni di scompenso; allora 1soltanto si potrà associare alla digitale la chinina. (E. Starkenste-in. Dent. Mecl. Wochenschrift,. n . 13-14, 1922). POL. Il tartaro stibiato rimedio speclflco.

Per gli ad11lti il rimedio si usa in soluzione acquo·s a all'1 %. Un colore g·iallognolo torb.i do indica che la soluzione è alterata ed inservibile. E meglio iniziare la cura con l'iniezione endovenosa di una d.ose di 6 eme. (6 ctg. del farmaco) quantunque ne ven·g ano•tol1erati anche dosi di 15-20 ctg. Le iniezioni vanno eseguite dapprima ogni giorno, poi ogni 2 giorni (12 iniezioni in 3 ~ttimane; dopo un riposo di


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lL

(AN~O

POLICLl~ICO

2-3 settirnnne si può riprendere la Cl1ra) . Nei Lambini la dose iniziale è, a seconda dell 'et~1, di 2 ctg. o J)iti. Fenomeni accessori molesti sono l'arrossa111ento del viso e oppressione res1Jira.toria che si manifestano già dt1rante l'iniezione e tosse irritativa; qt1esti f.enomeni innoct1i scom1)aio110 i1 n· pocl1i !ninuti e così pure il sapore metallico. Il fie nomeno accessorio più molesto .è senza dubbio la dolorosa rigidità muscolare, cl1e aum.enta col })rolt1n·g arsi della cura; la rigidità (ml1scoli clel dorso e masticatori) dt1ra solo 1-2 g·iorni e r1ei ·casi 1liù ~ravi comporta un 'im11edin1ento it111ziona le. Per attenuare i fenomeni accessorì si esegt1iscono le iniezioni .a digiuno, facendo stare poi in riposo i i11alatj. Tosse stizzosa e conati di vomito cessano in se- g·uito a re.spirazioni p rofonde ~ a ·s or.si di acqua fred·da. Si può anche son1ministrare 1 /2 ora ])rima dell'iniezio'Il1e, della codeina (3 ctg. ). l\Iolto l1sato specialn1e11te per bambi11i è lo cc Stibe11g·l » (p. acetilaminofenilstibina to cl i sodio); si pt1ò l1sare per via endo11111scola.r e e<.i è rneno tossico del tartaro stibiato. La close 1>er ban1bini sotto i 2 anni è di 3 ctg·., aumentando (jniezioni ogni 2-3 giorni) fino a 10 ctg·. ~ l)er bambini so1Jra i 2 anni di 5 fino a 12 ctg·. (Caronia) . (1\1. lVIayer. frlell. Klinik. , n. 17, 1922). PoL.

Un caso di intolleranza per l'aspirina. Jetvn I.nmblin comunica alla Società Ai1ato1no-clinica cli Lilla (Journal d.es scierices 1néd <le Lille, 1922, n . 22J, il ca.so s egue11te: Una signora di 5i0 ann i per calmare dei vag·h i clolori lombari prend1e g·. 10,.25 di aspirina. Un'or'a dopo l 'asso,r bimento avv.erte llD prurito \'iolento mn.ss in10 a livello deg'li arti inferiori, con se11so di t e11sione clei tegumenti del vjso. Le sembrn. impo ssibi1e r.es1Jirare con i1 naso e di parlar.e. Ace usa violenta éeifalea, il SllO c110re batte violent emente. ~Ialessere generale , se11za nal1 see, ser1za vomito. Il giorno clopo, il vi ~o è in. l olo s11cc11l.e11to, si notano volm11i11osi ecle1ni dell e 11alpebre, delle laJbbra, delle gl1ancie, con cl1iazze cli urticaria qua e là.. Verso il ql1a.rto gior110 di malattia ogni traccia di intossicazione è scon1parsa. E interessa11te notar.e che la p., conos·cendo la s11a sensibilità verso l 'as1:>irina, i1011 av.eva 1nai vol11to 11rr1i.dere una compressa intera ~ 0.50) di aspirina. Evide11tem ente s iamo in presenza di una .su~cettibil i tà i1a1 ticolate vers o !,aspirina, come ::-pes.. o st1ccede v erso l' anti1)irina ed il piramiclo11e. fatto relativamente ..raro. l\lONT.

XXIX,

FASC.

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Sul meccanismo d'azione della tubercolina. ]f. v. Ifayek ·e L. \\.ieser (Ztschr. fur Tub etll·ulose, 11. 4, 1922) combatto110 in tutti i suoi 1)11nti l a teoria cli Selter, che la t11bercolina agisca st1l tessl1to tt1bercolare alla guisa. ·di lln catalizzatore ·senza ve11ir essa stessa. m odificata. 'es11erienza 11r·atica: si accorda sol ta.nto con qt1ella teoria &econdo l a q11al.e la t11bereolin~ ag·ir.ebbe per mezo dei l)fodotti interm edi che si formano dt1rante la sua scon1p osiz.i one (pro(lotti anafilato ssici). I prodotti terminali della scomposizione, nort sono più tossici, l e manifestazioni infiammatorie d1ell 'iper.sensibil ità si presentano perciò soltanto quando la scom1:>osizione avviene in rnaniera incompleta o troJ)po lenta, q11anclo cioè esiste ·uno squilib1·io tra lo stimolo ( qL1antità di a11tigene) e la rea.z ione ad esso (produzione di anticorpi. PoL.

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Sulle infusioni endovenose di glucosio. Di. fronte a lla solt1zi one di clor11ro (li sodio (solÙzione fo.rtemente dissocinta)- la sol11ziol1' di gl11cosio offr~, per l e infu sioni endovenose, il Yantag'gio dell a più grande costituzione molecolare, della com1)onente e11ergetica dello zucchero, e della s11a ql1alità cl i ~o 111 zio ne di un cristalloide, non dissociata. Ini-czioni endovenose di sol11zioni ipertomicl1c (50 ~~) di glucosio ft1rono usate s1:>eriment a lmente per proteg·gere a11imali daJl'eclema polmonn re cleter1ninato clalle inalaziryn·i di foRg·ene. 'fentativi analogJ1i f[titi in diversi proc-essi essl1da.tivi polmon ari 11ell l101no, diedero rj sl1ltati contradclittori. La soluzio11e i1Jertonica cli gl11cos io r ichiama i li· q11idi dai tessi.1ti nel sangue; ne è p erciò 11tile l'i1i.fusione .e11dovenosa i1>ei p1·ocessi essL1dati della pelle (spec. pemfig·o' e ii1 special mo·do in q1i.egli stati nei ql1ali è utile lln lavaggio interno dei tessuti (malattie ir1fettive). L 'acqt1A. ricl1ia.m ata dai tesst1ti lJOl'ta via con sè delle sosta11ze tossicl1e, per Clli 1·i$11Jta. 1111 a11mento délla funzionalità dei tess11ti i11nlati (c11ore). L' i11ft1sione determi11a tal \·ol ta lln senso di rJressio11.e al caJ)O e senso di calore; sono feno1neni tra11sito·r i. In casi ra.ri 1' iniezione cli g·Jnc:os io è segl1ita da. riaJzi tern1ic i e d a brividi. !)anni permanenti 1:non ~ono lT\ Hi s tnti osservati, niemmeno ir1i1ettn.n<lo cl.elle sol11zioni i11olto concentrate. (li. Z1:rvr:1\IER. D. Mecl. ll' ochens~c1irift, n. 1-i, 1922). PoL. 1

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(ANNO XXIX, FASC. 26]

SEZIONE PRATICA

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA.

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POSTA DEGLI ABBONATI.

Il vago ed il simpatico nei rapporti con il labirinto non acustico.

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(1270) Uso dell'~icorri etr o di Ruhemann. ·· AI dott. F. D'Ambrosia, Rio Marina: . Si mette solfuro di carbonio sino al segno s. S. Traina (Atti della Clini<;a Otorinolaririgoiatrica de lla R. Uriit>ersità di R o1na, 1921) ha e soluzione di jodio sino al, segno J. La solustudiato in nu·m erosi casi ·il com·p ortamento del zione jodica è così preparata; jodio gr. 0.50,. labirirnto posteriore d11rante le prove farmaco- joduro potassico gr. 1.25, alcool eme. 7.50, gli-· dinamich'e del simpatico o del vago, ~l·e11do ce;rina omc. 5, acqua eme. 100. Si aggiunge poi lentamente a gocce 1'urina, stabilire il posto occupato dall'organo dell'equilibrio 11e i rapporti col sistema nervoso del- · agitctndo sino a scoloramento del colore · rosso dello jodio. Si legge allora direttamente sul la vita vegetativa. Dal complesso delle stìè minute ricerche, e-. tubo graduato la quantità di urati, espressi in glti è venuto alle seguenti conclusioni, che acido urico, contenuti in mille eme. di urina~ ossia la cifra che si trova a livello del menisco so110 certa1nente di notevole importanza: inferiore del liquido. Se gli urati sono sca·rsi è 1) Il labiri11to no11 acustico risente dell'apreferib ile aggiungere la soluzione j odica sino, zione dei far111aci simpatico-tonici e vagotoal segno che si trova tra le indicazioni S e J, nici; riportare con acqua sino· a J e poi procedere. come sopra. In questo caso la cifra letta dovrà. 2) L'adrenali11a re11de più ra1)icle e duraG. SA~IPIETRO. ture le scosse di· nistagmo, ancl1e quando il essere ridotta della metà. sintoma vertigi11e viene ridotto od abolito J)er ( 1 2~ ) N ~ ll "ipe rtricos-i. - All'abb;- 11. 8931 (1J : azio11e dello stesso farmaco (ciò conferma la Il mig·lior mezzo è l'epilazione elettrolitica,. osservazione di Bilancioni il quale trovò che manca il parallellismo tra il nistagmo e la la q11ale, apr)licata con le cautele necessarie. e da persona esperta, n.on è molto dolorosa. vertigine labirintica); V.. M. • 3) I fal'1naci ad azione di11a1nica opposta (1272) Al dott. G. F., da R. di N.: agiscono nello stesso modo in individt1i di tipo dive1·so, e cioè vi'éne resa ineno intensa la LACAPÈRE. J~e traiteme'r it de la Syphilis avec \·ertigine qt1ando si i11ietta adre11alina nei val cs 110·11 Pen.i 1.r: r:ornposés arsénicaitx. - Manon gotonici e pilocarpina nei simpaticotonici; per éd., Paris, 1921. contro, la somministrazione di pilocarpina nei E1\1ERY. Le tra.ile1nent actuel de la Syp1iilis. vagotonici e di adrenalina nei simpaticotonici, - Paris, Bailliière et fils, éd., 1921. V. M. rende più intense le ' rertigini. L'azione sfavorevole dell'adrenalina si manifesta però solo (1273) Al dott. F . F ., abbonato i1 . .13267, da nei soggetti spiccatamente simpaticotonici; in Lu cca : quelli cqn ipertonia lieve è nulla o quasi; Per la tubercolosi ileo-cecale, veda M. Loe4) Negli individui in cui non s i hanno per: Proarès médical, 25 marzo 1922, e le tesi note spiccate di simpaticotonia o di vagoto- di Parigi di Gesli• (1213) e Noyer (1914·) . nia, l'adrenalina, l'atropina e la pilocarpina fì l. possono non far rise11tire la loro azione sul labirinto : sono questi i tipi ad equilibrio simpaticovagale valido; in a ltri i farmaci sudVARIA ~ detti fanno indistintarnente aumentare l'intensità delle vertigini : sono gli individui ad L'~bolizionìsmo e le donne moderne. equilibrio si111paticovagale debole od instabile; Com·e ri oonosce la signo·ra AJi,ce Schiavoni 5) 11 labirinto non acustico si comporta • Bosio, in 11na ccmfetenza tenuta a Roma r e· quindi con1e jndice spiccata111ente sensibile nell'ipertonia del sin1patico e dell'autonomo, centemente, il movimento abolizionista è nel poichè con 1e varie prove funzionali è age- ca.rn1p·o dei costumi l'·espressio11.e di nu9ve. tenvole poter fare diag·rtosi di simpaticotonia o ·denze e d'i nuovi atte1gigiament.i i quali devono trovare, ed in a lct1ni paesi 11an110 già trovato, di vag·otonia, specie tene11clo conto delle r eazioni del labirinto alla pilocarpina, la quale la sanziOine ·e la r isoluzion e in pro·vvedimenti rende più grave la vertigine nei vagotonici, ·d 'o1,dine giuridico·. Il p·r incipio etico Sll cui e meno g·rave, se sapt1ta adoperare, nei si111- si fonda i:l movimento 1aboliziio·n ista è quello patocotonici. d.ella 11iotale u1g11ale fra i S8'ssi e ·della 11g11ale 1 es ponsabilità nelle consegue112e dei loro r a1JALFREDO PARLAVEC(;HIO. 6

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862

II.

[AN~ O XXJ}~, FASC.

POLI CLI ~ l CO

26]

p orti. Secondo tale movi111 ont o lo Stato ir1vece

sconvolge i ·id.ea cli l'es1)onsabi1ità con l 'istit11zione di r egoJiamcnt.i. atti .a proier1rare al ,.i zio 111ascl1ile sicurezza e.d irres1)onsabi lità, facendo pesa1~e sulla sola clonna le conseguenze d1 un atto compiuto in comuin e, n1ent.re n on è li ·galmente ammissibile I 'imporre ad e1ssa un regime d '-ecce.zio n·e. IJ m•oviment.o· abolizi.onista sors e in Ingl1ilte1r ca n el 1869 _p er opera di a ssociazioni femmi1J1is1e a l grido di gi1•erra la11ciato clalla Butler , (lichiarante a11erta ribellio11e alla propos ta di ap.plicaire il r egim e r e.go1a.m·entar e in 18 città, -sede d'i dipa rtimenti militaTi. Lunga ed a 8pra fu [a lotta, ma la collett ività fe:mminil~ ottenne dopo 16 anni di fare abrogare la legge e di vedeTe così il primo croll 0· d·el sistema regolamentaristn, ch e aveva r egnato in E11ropa ·dall 'i11izi o dcl s ecolo scorso. Non °dun qt1e per uria c;il1e.stio111e cli moralità o di igiene, n1n p er a ffermare t1n suo diritto insorse la ·donna, ribellan d osi ad un r egime ch e la degrada.va, n e disco.nasceva l a p~rs o11alità, n e a bb assava il v.alore ne~ cam,p o giuridico, economico, sociale, r en·d·endo:la .sol~ responsabile cli u11 fatto in c11i 1'11om·o .entra com e .elemento altrettanto essenziale. Strettam ente coru11.essa con tale question·e è quella per la conqt1ista ·del suff l'agio femminile, che al pari dell 'aboliz ione è g·ià E·tato ragg·iunio iJ1 Inghilterra , Norvegia, Danimarca, Olanda, Svezia. Nelle altre Nazioni si J,ott a tt1ttora allo scopo di sgretolare quegl i edifi ci, nei c1~1ali, con l 'intento di tutelare il bt1on costl1me, r1giene e l'ordine pubblico, si n ascon1cle 11n cu1nulo di iniquità a base di sfrutta.mento· e di spect1lazione sulla miseria, l'aibba.11cl.0 no, if dolo• i~e, l 'inooscienza e la d.e1prav.aziollle della don11a stessa. Si viene così a trasforn1are l 'atteggian1ento della Società ·di f.ront,e a.I fenom eno della pro stituzione, affermando .ch e ·qu·e:st a n.on contiene g li eleme111ti c.ostjtu tivi de l reato e .c he quin di I.o Stato non l1a il diritto di sottoporre per ragione di costt1111i, tt1tta 11na categoria di d onne ad un regime d'eccezione. Abolizionismo però 110.n sign:ilfica lasciar correre. A1l·a passiva t olJ eramza dell'invad ente corruzione ed al pri11ci1)io dominante che ins.pira il sistema r egolan1enta l'ista de ll' ineluttabile necessi tà del male, I ' abolizionism o oppone cr1ello clel:l'assol~ta n ecessit à di combatterlo. Si op})One così ·allo spirito fiscale arbitrario e corruttore de l regolamentarismo, il senso della snl i dari età 11mama, la fede n ella possibilità di redenzione. I 'azione cl i assistenza e soccots) alla J o r1na. pcricolnntc o traviata. Tal e opera si 1

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l >UÒ ~ vc•lg·e1:e (con1 ~ acc::tcle in Germania, per ovviare agli incon veiniienti -ch e deriverel3l1ero d a·lla brusca a pplicazione della riforma) per 111ezzo ·di Cfflci di n.s.sistenza e soccorso, d ir)e.nden t i dal1o Stato o dal COII11Uile. Dil'etione e funzio11amento di tali uffici sono in g1ran parte affidati ad elem ernto femn1inile, i l qt1al.e, olt r e ad avere un ·e.erto ·grado di istruzione gen era'le, deve aver freq11entato un cor so ·di coltu:rià sociale .ed a vier fatto 1due anni di t1r-0• cin]o. Tali uffici, a differer1za delle assistent.i di poli=.ia (I11ghiltel'l'a, Germania), le quali lavorano alle dipendenze della polizia, i11 rirg uafldo ·a lle d'o nne ecl ai fanciu:lli, che hanno s ubito una condanna, s os t.ituiscono l'opera della po•l izia d ei co1stu1ni n·ella denuncia e trattam en to id ei caiSi di facili costumi e di ma.lattie \'en eree, e nelra ssist enza igienica e sociale a donne o fancit111i arrestati p er la prin1a volt:=t.. P er c1u·esti t1ffici oc.corre un person.aJ.e dotato di cuore e di fine intuito psicologico, poicl1è l' edl1ca.zj0111e clie11e pr1ostitt1te pl1ò, anooir rn·e.n o di qualLsiasi altra, far.si so·p1~a un mociello t1niform e; o·ccorre procedere caeo })er ca s o a seco111da dc.Ile singole individualit à . Signifi<.ante 1è l'opera s volta 1per redenzio11e ·di tali clonne, dalla sig·11ora Ersilia ì\1a')~110 -a i\Iilano co~1 l'A silo jlfctriuccia e <.lalla signora Avril d .-' St-Croi,, 1)ioniera dell'a})olizionisn10, a Pa1·ig· i. L ' abo-lizi.onismo segna inoltre lln ~ altra fa se nella lotta arntivenerea: la r egolamentazione è s tata inadatta p er impe dire il propagarsi <.l elle malattie veneree; abolite i11vece le case di prostitt12ione, la lotta ,a ntiven erea aiss-i:me1·ebJ)e il {'aratter.e di una grande azione r·ub1:1lica a·i11te·r esse ge11erale, senza distinzione di se so, idi ·e.etio, di professi.arie. Ne1gli Stati t Jniti, dove la regol.l.amentazione no11 si è mai ap.plica ta per racca11ita r esistenza cl·elle donne, s i è s viluppa ta_, "Come a n cl1e 111 Aust1·a lia, Ca11nclà, ecc .. un a nuova leg·islazione a11tivenerea., l a q11aJe Ticon·o sce, ·co111e è ovvi.o~ l 'u1g uaglianza a sso.I uta id.e-i .seiSsi, n:el s enso che- anche l 'uomo amr1nala.to il qua;l e ritfi.11t.a di cu:r.ar8i è soggetto a i1en a lità cl1e arriva110 fino all'internamento foLt·zato. Il m ovimento abolizionista. basato sop.r a una questione dJ. 1diritto femn1inil.e, è e 11 ergia p otente di .e levame·n to m1or:ale e .s ocial e. La. ci, .iltà modierna che ha i.Inpegnato una guerra acl oJtrranz a ccmtro la tubercoli.si , l'a1coo1i~mo, ed a ltre piagl1e, ha incominciato altresì una lotta t1gt1ale, contro le form·e ipiù grossoiane del \·izio commercializzato, e l'oratrice confida cl1e si ì)ossano r aggit1nger e e Sl1p erare, in I talia 1e m ète gjà a1trave confJ11i ~t nt e. 1

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fil.


(AN!\O X~l\, }'ASC. 26]

NEI~LA

VITA

PRO~,ESSIONALE.

Il dispensario politico quotidiano. •

Oon

que.~to

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SEZIONE PRATIC.\

titolo il « Pen,siero Sa1iitario » pub-

~lioa:

Da ql1nlche ten1po è stc'lta richiamata l·attenzione della clnssie StL di 11na buffonata che, tolleratn. nei prin1i rnon1e11ti forse solo pel' la &-ua riùicolaggine, or.a Ya ùilagando e deve essere repres n. Intendiamo ulln<lere alle rubriche tent1te <la inediC'i su giornali l)Olitici qt1otidiani doYe ogni giorno vengo110 spiattella te tutte le 1>ii1 ,·urie e <:liYers<' -cure, gra tuitl1mente ed •1 distanza a ti.1tti gl •t-terici, a. t11tte le Jo11ne, {lo1111ette e donni11e, ecl a tutti i gonzi che i1e fn c-cinno richiesta. Quest.a i1noya tro\-atn da cerretani che danneggi.a la scienza, cl1e offende In 8erietà clell'arte me<lica, e che trascin..'l nel buffo la. tristezza •<lellf' sofferenze ttlllune che p11r ùo,~rebbero essere ris1>ettate; 11ue~ta sconcezz..L cl1e p11ò mano mano dar luogo •llle l)iù i11,-creconde specuhlzio11i, non cle,·p c~sere i.1ltP1·io r1nente tollerata. l Jn 'azi011c ~oncol'de <leIle varie Org·anizzazioni cl i <:lasse, Fe<lerazio11i, Ordini, Sindaca ti, deve inter"'·enire i.>er ricl1ian1ar<:: i medici cl1e i rendono stru1nento <li quc~.. t:1 t1111iliunt:e cl~generi1zione del1·esercizio i>rofessionale, alln rea 1tà e J)er imporre loro <li finirln. lAt scie11za 11011 <leve .::i 1111uettere q11esta forma di dispe11sari gratuiti sulla ~tampa.. . politi~'l quoti·· diana, ~ic'l per il rispetto che dobbiamo n noi stes~i, sin per la t11teln. che in< ' l'ita Ju salute anche di quei gonzi l:l1e, a bbocca11clo a11 ·amo, .'i ill11clo110 di Titr<>Yn rla nella « l)iccola poi-;t<l >) del hl ru briC<l del rne<lico Il('i gior11:tli quoticliani. &-- vi 0110 me<li<:i colti cl1e amano essere in contatto co11 i lettori })er <liffonclere t111a sana parola, vi sono be11 altri ar~:omenti di profilassi pt1bblicn. e di medicina ~ociale che possono essere tratt.ati 1.>er formare una cosc:ienzn. collettiYa. sul Y.alore della grande nrtc l'i~!lnatrice nei rigll•ltdi della snlute ' della 1.'c-onoruica del Pae~e : mn a far ciò. .occorr<)llo 11na note,Tole vre1)a ruriione ~ ~pf\Ciali a ttitudini t>erc-h~ tn l Of>ern cli pl'O!lfl~HlHfa di"venti 1-'roficuu. Se tali r11bl'ic:l1e nascondono il proposito <li inoeulare, co11 l'ing·nlUloJ nel pubblico, la fecl~ in tn luni meclici11nli prediletti, è t1opo den11ncinre che la forn1n J1re"'celtil è dis0nesta. Se, poi, ,.i so110 dei colleghi che hn11110 in1brac~ia to <)tte~ta 111ortificft11te forma {li giornalis1nn 1>er... viYere. ·i der iclnuo :1 cambin r inestiere ~cl il cau1bitir i·ubri ~a . l/esereizio della 1nedic•ini1, per le s11e tradizioni n1illena1ie, I>er Jn 11obiltiL st:essa dell'opera che si. .compie, 1>er quell'orgoglio che pur deYe accornpn .g11are, att1·a,·ers0 le an1arezze quotidiane, la es1)li-cnzio11e cli tu1a missione che ha del sovrumano, i1on pl1ò, 11on cle,·(\ essere trascinato nel rigagnolo torbid('tt.o dt>lln « 11iccola posta» per confondersi con gl 'in{lirizzi lit rva ti delle bische, con gli acl~-

xc·nn1enti <l~lh' Yedo\e che cercano il «signore serio » o co11 le circonlocuzioni circospette clelle leYrt trici reduci dalla galera che fauno la récla,me nll'aborto procn r:t to. Se, ordunque, vi sono dei medici che non tralasciano la loro sensibilità. fino a tanto, urge cbe coloro i quali son chiamati .a tt1- • t€lare il decoro della scienza ed il buon nome degli altri mec1ici, interveng·.ano en(\rgica1nente per im1:>edir{' il J)f>l'l)etn!lrsi f]i simili porcherie.

AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Pei congedati malarici. Conti11uamo l'elenco dei sanitari cui il Sottosegretariato di Stato per l'Assistenza Militare e le r•ensioni di Guerra - Servizio Assistenza - ha concesso delle sovvenzioni a titolo di compenso per l'opera d'assi stenza prestata a favore d~i conge..f da ti malarici nel 1921, riservandosi di J)rovvedere :t mano ~ mano che giungeranno i rapporti dei rispettivi Comitati provinciali: I>rovinciu d'Arezzo. Dottori: Donati Antonio, ( ·astig·lion Fiorentino -· Catola Gaspare, Bucine J,usn rdi GioYanni, ~.fonte S.an Savino - Bindi Fer1·uccio, Poppi - Ferranti Edoardo, Cortona I.nudi OrestE1, Castel San Niccolò - Castelli Gino, ~an Giovanni \ ' aldarno Barbiera Pietro, Subbinno - Frittelli Gino, Terranuova Bracciolini 8catolari Giulio Cesare. San Sepolcro - Sandrelli \~ittorio, Badi~l al Pino - - Galletti Gallo, Anghiari - Picconi Gi110. Lucignano - Rosini Pietro, 1\1ontevarchi. 1

Provincia di 111 od en. a : Dottori : Boccolari p1·o'f. Antonio, ~Iode11~t - lVlerighi Mario, Mirandola Gnmbiglinni Zoccoli l;t1igi, Formigine - Cariani Ecloardo, Vignola - Orla11di Albetto, ~lonfestino - Bellodi Luigi, ~!arano - Facchini Carlo, Concorcl ia - Buffagni .A. rca di~1. C-0ncordia - Bizioc<:hi i•aolo, Ra varino -· Ricci Francesco, Nonantola -- Paltrinieri E<l·gnrc.10. Carpi - Bertani Do11ato. UaAteln·uo.vo Rangone - Simonini Leandro, Castelvetro - \ 'andini Dino. ~pilamberto - Barùanti Lo<.loYico, Sassuolo - Rotella Paolo, Sasnolo - l\iiumm Carlo, l\'Iodena - 1\1uzzarelli Attilio, l\!Iod~na. - Ga zzotti Arturo, Modena - Oor~in i Carlo. ~Iodena - Sarti Carlo, Modena - Panini Guido. J\1ode11a - Cavazzuti Francesco, San "'1esn rio - Bonacini Ilio, Finale Emilia - Nocetti J.iuigi Bomporto - Koehler Giacomo. Bomporto - or'solato Ga.et..'ll10, San Possidonio - Mussi Git1::;e1>.pe, Camposanto - Bassi Riccardo, Oampog~l­ liano - Montorsi Lorenzo, Nonantola - SchiavoHn Anto11io, Soliera - Rossi Giovanni Battista, Soliera - CaYn 11i Giorgio, Vignola - Manzini Giu. ·e1)pe, E iora110 - Ore '- volani Erminio, Sa vignano. Pro-ri11cin. di Trapani: Dottori: Accardi Antonioz Oarnpo1*llo di Mazzarn - Maltese Paolo, Salemi -- P:ller1no 'L uigi, Gibellina - Ciozzo cav. Giuseppe C<tstellammare del Golfo - Colomba Paolo. ])~ceco - Napoli corr1m. Matteò, Partanna - Surcli Gaspa re, Vita - Anastasi Guglielmo -.. Marsala - Giustolisi T..111igi, Mars~ - Bertolin1 Alberto l\L'l r~'l la - Di Giorgi Francesco, 1\ilarsala. •\.Ùselu1i (jioyan11i, lVIarsal~ - Rend!1 Ant.?n1no. ~\.lcan10 -- PtlC<'i c:l',.. Egidio. Trn1)an1 - R1zzuto ]' rancesco, Cumporeale - Napoli \ 1ito. Mazzarn. <lel Vallo - J... ngr11ttc.L Giuseppe, Mnzzara del ~al­ lo - Pftlnmbo Giuseppe, Sala11nrt1ta - Rubtno


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[ANNO XXIX, FASC.

IL POLICLINICO

I\felchiorre, ~1azz<.1ra del Vallo - Serra Francesco, Mazzara del Vallo - Corsini Giuseppe, Pantelle· ria - ' ralenti Ana stasio, Santa Ninfa - Terranova Ton1maso, Trapani - Fu11daro Matteo, Trapa11i - Orbosne Nicolò, 'l'ra1)ani - Ancona Giuse·p pe. San Giuliano - Mazara Giovanni, Calatafimi Pollara Dante , 'rrapani (fraz. di Marsusa).

2t>J

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.4:NTIOOLI CORRADO {h' OJJ/(t) . L. 7000 p. pov.,. L. 300 t1ff. · san.; L. 200 c.11·1n. farrn.; L. 500 disag. · re1sid.; c.-v. Età limite 40. Serv. entro 20 giorni. Pravi11cia <:li Raq;en,1ia, : Dottori : Bolis Vincenzo, -Scad. 30 g-. d.al 12 g·iugno. Luogo di villegg. L\1enza - Cel'oni GioYanni, Brisigl1ella - TrinBONDENO (Ferrara) . - Due con<l.; L. 7500 oltre cossi Git1sepipe Ravenna - ~1eruzzi. Cassiano, AlL. 1200 tras·p . ; 5 quadrienni dee.; 'L . 150 ogni 100 fonsine - Bertaccini Ettore, Cerv1n - Barger-0 Am,os, Castelbo1ognese - Carnacini Domenico, Rjopov. S\>.Pl'c.t 1000; tutte le in{lenn. c.-v. Scad. 80 giu·. lo Bagni - Galliani Giuseppe, Bagna ca val.lb .llonvITI (Fo1·lì). Scad. 30 gi11. L. 8000 e 10 Bellini Bindo, Lugo. 11 bie.n11i Yentf\~in10; 2 ca.ro-viv., L. 8000 cavale.; lire 700 t1ff. s ari. ' .. CEGGIA (~'enez·la,). Scad. 10 lt1glio. 'L . 8000~ l{ISPO~TE A A ca,r. L. 3000; malaria L. 800; t1ff. san. 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Facoltà cli an1111llare il concorso quando i schio di essere dichiarato dimissionario. concorrenti fossero meno di d ne. (9452) Età ·u tile per pa11·teol11are ((, oo·noo·r si. CoTnO:NE (Cata·n :zaro). Scatl. J 0 luglio. L. 550() Dott. A. S. da P. - (,ìuelln. contenuta nella pagl·· lorde oltre L. 500 jnden11ittt ru.aJaria e d11e c.-v. na 65 d ella « Legi slazione sanitaria » è l1na afferDovADOL.\ (Fi.11en,.~·c) . - Capoluogo. Scad. 30 git1, mazione che de.riV"a dalla parola stessa dell:a legg!lo. L. 6000 e S trienni. Direz. Ospedale IJ. 3000. ge, la quale acce1ma a serYizio prestato i11 altro Se uff . .tau. L. 500. Doppio c .-\. Età lim. 40. Sana ()omune, ma non accenna alle mo.d alitù <lel serY1e robus ta costituz. e attitudine al disimpegno deì zio stesso, se, cioè, f a tto come titolare o su11plenservizio oggetto dE!i concorso. Situaz. di fam. Certc, come ordinario o straordi11ario, ecc., ecc. 11 tificato gener. st11di. Titoli chirurgici; due anni in servizio ·d a Lei prestato presso t1n'azienda. municlinica cl1irurgica o reparti chirurgici di ospedaii cipale i1on, come dice, mu11icipalizzata, non è cerdi capoluogo di pro~·. - 2a condotta; stesse. contamente di condotta e i1011 pu ò, pertanto, essere diz . meno Ospedale e titoli chirurgici; L. 4000 invocato per otte11ere la ese11zione dal limite di età cav. revidibile an11ualmente; assistenza operaz. prefisso. Gli a nni di servizio g~ prestati non socl1irurg. L. 500. Ab. 1918, pov. 122. no riscattabili agli effetti della pensione, nemmeno pagando il contributo {legli a11ni decorsi. Gli ann1 FAVI GNANA (T 1·apa.' lii). Scad·. 30 giu. Ca.i)ol110·di laurea non sono calcolati agli effetti della pe11go. L. 6000 sino a 1000 poYeti, s11ppleti,ra di L. 3 sione, come per gli .t:npiegati governativi. Ogni ansi110 alla concorrenza di 2ood poveri, cinque qui11no di guerra e qt1i-rale ad t1na campagna òa agque1111i deci1n..:>, c .-\r. E tà limite 35 con trè anni di ~iungersi al novero degli µnni di servizio ordinario. servizio i1rofessionale. (9454) Appalto di esattoria. - Dott. D .. G. da 1.\. · GROSSETO. l?t. Pref ettura. - Il termine utile per - La moglie del medico condotto può essere esa tln. presentazione dei documenti per l 'ammissione al tore cornunale, non esistendo a ll'uopo incompa ticoncorso ad ufficiale e medico-capo del comune di biliu\ nell'articolo 14 della legge •S11lle riSCQ1Ssio Grosseto è prorogato sino al 30 giugno. ni. Non si ripercuote ~1lcn11a incompatibilità nemT1A'r ISANA. (Udi1ie) . Ospedale Oivil e «Regina Ele·· meno sul Jnarito della e~attrice, che è medico conna >>. ·- Cllirurgo-medico-ostetrìco e direttore tecdotto. .r~nche per i beni l>fl rafernali, vi è bisog110 11ico; L. 9000, c.-v·. e 5 sessenni di L. 500. Scad. 15 de! consenso matitale. luglio, i•imanendo i11 facoltà dell' Ammin. Ospedaliera di prorogare la scadenza. Età limite 40. Tre(9455) A11ni en t·i quiriqu en nal·i - Pf1i s;orie . - Dott. 3Itni clin. od o.specl. civ. Situaz. fnm. N. G. da C. - Gli a t1menti quinque1111ali ,so110 corrisposti anchè al medico s11pplen te, sempre che 1'1ELENDUGNo (Lecce) . Scad. 10 l11glio. Seconda nel ca1)itolato o n-ell'atto di nomina 11e sia con~011clotta, L . 3000. quattro qt1inquenni decimo, c.-,~. sentitn la. concessione . In quanto a lla pensione, (11 lcg·ge. Età lin1ite 45. il periodo di t empo passato come medico supplenJ\>Ioo1GLL\NA (F'·iren.~·e) . Sca d'. 30 giu. Per ca111te è riten11to utile . pagna; L. 6000; clt1e caro-viv.; L. 4000 cnY. reve<~. (9456) Ooncor o al posto di 11iedioo oonclotto. annualm.; a b. 2-100 di cui 5 poveri. Otto t1ie11ni Dott. C. , , . dn I>. - E ss:endo in a ttivit~t di serdecimo. ,·izio. 11011 si 11.llò J>teutle1·c parte ad un concorso l\J o~TENERO ~. . ALcocc11r ,\RO (Oan1poba s o) . Scad. t ier u1edico coi1f1otto. Doctor J usTITIA. 10 11lglio. r,. 3000 ; uff. san . T.1. 500; primo c.-v·. 1

QUESITI E DOMANDE.


{ANNO XXIX, FASC.

26]

SEZIQNE PRATICA

NOVARA. - Scall. 30 luglio. l\Jedico scola.stico. Li.l 'e 10,000 e 5 aumenti decimo fino a raggiung·ere L 15,000, oltre le due ind. c.-v. di compl. L. 2400. PANIOALE (Perugia). Scad. 30 gi11. Prima ~ond. L. 6000 con' tre quinquenni decimo, L. 150 direttore -Ospedale CiYile, JJ. 500 uff. san., L. 2500 cav.; c.-v. PERUGIA. Ufficio d'Igiene e Sanità. - Tre cond-0t · te rurali; a tutto 15 lug.; docum. all'Ufficio di Segreteria; 'L . 6000, doppio c.-Y., L. 300 ambulat. : L . 200 assicur. ; soli poveri. PON ZANO RoM!NO (Roma). Scad. 30 giu. L. 7000 p. poveri; due caro-vi'l' ., L. 300 llff. san. Cinque quadrienni dee. Tariffa-'speciale ab}:>ienti Stato di famiglia. PRAVISDO!.IINI (Udine). S~'ld. 30 gin. L. 6000, <loppio c.-v.; L. 1000 bicieletta; L. 500 llff. san. PREZZA (Aquila). J,. 6000; se t1ff . san. L. 500; c.-v.; per cav. L. 2000. Scad. 30 giugno. SALERNO. - Scad. 15 luglio. Quarta zona urbann, L. 4500, doppio caro-viv, cinqt1e sessenni decimo. S. ANATOLIA DI N. (Per11,qia). - Il concorso è prorogato al 15 luglio. SANTO STEFANO CADORE (BeT.7 uno). - Scad. 30 co1·r. L. 16,000, trasp. L. 3500; uff. ~an. L. 400; c.-v. TREQUANDA (Siona). - Per dne fra zioni; L. 0500, <loppio c.-v. e inden11. isupplem. per la fam.; sei quadrienni dee. Scad. 30 git1gno. l>iffìde e boioottaggi.

Si ricorcln che il eoucorso per il 2<> reparto di S. Glorgto di Xogaro tco11 l'interinato) è boicottato. NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE, •

Il prof. Ernesto Tramonti, residente a San Paulo (Brasile), neurologo dell'Ospedale Portoghese e -dell'Ospedale di carità del Braz, ha vinto il con<!orso per titoli a neuropatologo e direttore del Ga~ binetto di Elettroterapia e di Terapia Fisica i11 qucll'irnportantissimo Ospedale Umberto I. Rallegramenti cordiali n.l nostro valente e carissimo collaboratore. In esito al conco1·so }Jer direttore sanitatio e chirurgo primario i>resso l'Ospedale di Loreto in Napoli. la Commjssione aggiudicatrice' ha proposto la terna: J)r off. AieYoli e Gi1idone ex aequo, prof. (n1iarolanza al terzo po. to. Il Governo del Pio Luogù si era riser,~ata libertit cli scelta. :m stati) eletto il prof. Guidone . Il comm. J1rof. Franro Crosti, rhirurgo ptin1ario all't>spwale :::VJaggiore di ~Iilano, è autorizzato a ti·asferire 11ella R. TJniversità di PùYia In. docenza in clinica cl1irurgica e medicina operatoria per titoli, conseguit:l. presso la l1. U11iYersità di Siena.

NOTIZIE DIVERSE. XVI Congresso della Società Frenlatrica. La Società Freniatrica Italiana, che è ora pre-

sieduta ·dal ptof. Enrico Morselli della R. Università di Genova, terrù, come abbiamo annunziato, il suo XVI Congresso in Roma nei giorni 26, 27 e 28 del l)rossimo ottobre 192~. Il Comitato ordinatore nella Capitale è presieduto dai proff. · G. 1\1ingazzini, S. De Sn.nctis e A. Giannelli; segretarii ne sono i proff. dott. F. Bt1o~glio e G. Ft1marola. I temi generali del Congresso sono i se~enti: 1° Nosogra.fia e patogenesi delle Psiconeurosi (reJ. I•roff. (}. l\.1odena di ~·\..11cona e A. Morselli di Ge11ova); 2° Patogen,esi della, Epiless-ia detta essen,ziale (rel. prof. C. B e. ta di Milano e L. Roncoroni di J•arma); 2° Schi::otren ie e pse'U,dosohizofre1nie (rel. prof. G. l\ifontesauo di R oma e dott. l\il. Kobylinski di r~nova) ; 4° An,atomia patologica delle Frenastenie (rel. dott. Aretini di Arezzo e G. l>:ilotti di Roma); 5° Il trattamento dei delinquenti 1

va~zi

seoondo il J't rogetta del l{uovo ·Oodice P ena l e (rel. prof. G. C. Ferrari di Bologna). Saranno 1

inoltre discussi argomenti relativi alla organizzazione della Società Freniatrica, e saranno bene accette comuuicnzioni isolate Stl argomenti scientifici e clinici . La qt1ota di inscrizio11~ al Congresso è stata fissata in lire 40 ; il termi11e per il preannunzio delle comunicazioni scucle il 15 settembre; sede del Segretariato generale: Roma, via Fabio Massimo, 57, r)resso il llrof. Bonfiglio.

III Coo[ereo111. internazionale contro la &ubercolosi. Il Consiglio direttivo dell'Unione Internaziona le contro la tubercolosi ha deci·s o che la III Conferenza Internazionale avrà luogo a Bruxelles da11'11 nl 13 luglio. All'ordine del giorno dei lavori sono i tre te111i seguenti : 1° La profilassi della tubercolosi 11el fanciullo all'età J}rescolastica. (relato· re Debrè), all'età scolastica (relatore Fergus H e· ,vutt). - 20 J..1a profila.s si antitubercolare nelle fan:.:.iglie per mezzo delle infe1·roiere visitatrici (relatori René Sand e l\iliss Ollmisted). - 3° Il lavoro dei tubetcolotici durante e dopo la cura. Saranno organi~ate delle visite negli stabilimenti antitubercolari del Belgio. Possono attingersi informazioni presso la Croce Rossa Italiana, Roma, via 'l'oscana 10.

11 1)rof....t\.ttilio Curcio, <lirettore clell'Istituto Ortopedico Ra,raschieri in Napoli, è promosso grnnde ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia.

Congresso dei Medici alienisti e neurologi francesi.

11 comm. prof. .Cel3are Agostini, direttore del ?vlanicomio i>rovjnciale di Perugia, è nominato cavaliere neJl'Ordine ~1auriziano, in considerazione di particolari bf\nemerenze acquistate in dipende11zn della guerra.

Sarà tenuto n. Quimper (Bretagna) nella prima settimHna di agosto. Argo}l'.lenti all'ordine del giorItO : 1 o Disordini mentali nell'encefalite epidemica (relatori Truelle e Petit); 20 Lesioni del si stema nervoso centrale nell'agitazione motrice e nella ri-

'

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Il dott. Salvatore Terranova di Palermo è inaif;n jto della c1·oce di caYaliere della Corona d'lt<1lia dietro proposta d'un Comando in guerra.

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gi<lità (reL .\nglucle); 3° A sisten za dei p~icopatiei e tutela dei clil'itti <lell'indiYiclno e della SocietiL (rel. Coutbon).

Un corso a Berek-Plage. Nell'Osr)edale 1\larittimo di Jt •rck-Plage sarà tent1to, dal J 7 a l 29 luglio, un corso cli 12 lezioni sulla tu~reolosi osteo-a rti<.:olare e gn ngliouare e su :-ilcuni Pl(ll1l<'nti <li ortopecliR pratica. Il corso ~nrà cliretto clttl d'>tt. ~orrel , e hirurgo i1egli osriedali ·ù i Parigi e tl1irurgo capo dell'OSJ)edale l\1nrittimo, con Ja t::oopeL'nzionH dei dottori Anclriel1, '1,ridon, Pnrin. Per iuformilzioni . ·eriYere al dottor Pariu, Hò1)ital ~Iaritime, Berc k-Plage (Pn. ·de-Calais) .

Una conferenza su Ramazziqi. La Sc-nol:l u11iY<'rsitaria dei :\ledico-v«~riti gin cl i · ~ia 1i di t3e110Ya Ila c:hiu so solennemente l 'annua le corso con 1~ coill H1e1norazione di Ber11a rd ino r: nn1n %Zilli, pron1oss<t clnlJn. •..\ssoein zione Lig·ure (l l .'.\Jedicina Jegr1 le . XelJ'aula degli Istituti Biologici erano co11ye11t1ti 111olti l)l'ofe.~.·ori, rued ic:i, av1·ocatl, In ure.-1nùi, ecc. : era pre~Pnte il c linico cli Roma i1rof. Ascoli, cui il JJl'Of. Gian Giacomo Perrando, c.lirettore cl~lln. Scnola e dell'I titnto di ~Iedieina l<'gale, ri'voJsB llll caldo saluto e al quale !'uditori,) feee llIL.'l simpatica din1ostrazione di e;ordiale ossequio. Dopo <.:he il i>rof. Perl'ando ebbe riferito snl òecorso della scuola, il prof. Alesoonclro Peri, beitemerito cultore degli studi <.lclla Patolog·ia dl·l lavoro e della n1edicina pt1bblica, tenne la sua }(•ttura, <le11sa -di c.·011cetti, con la quale entrò i11 u1t ruinnzioso e accurato esame dell'opera Ran1a:1. ziniana, rii::orgente op:gi , dopo due secoli, nei n110Yi proble1ni della 1nedictna _pubblica. ~egnirono interessa11tissilne J>roi~zioni cll ritratti, bu~ti, cartegg1 e me1norie stnriche <lel Ran1az~i11i. 1

Per Ja Direzione generale della Sanità

~lill&are.

Gli on. ù1pas o, Ca1>obianco e ì\Iarrac:iuo hanno interrogato il mi11istto della guerra ~e 11on ereda <.li sn1~· ntire le inYero ..·in1i li Yoci messe in giro, . ·e('011clo le quali si Yorre.bbe collocare un funzionario tf>c11ica1ne11te incoinpetentc a lla Direzione General0 ùe1 1a Sanitit n1ilitare, cui incombe 11011 solo il c-01111•ito della Qrg~1llÌZZaZi{)llè dei S~l'Vizi R:lll Ì bll'l, lll:t a11che la r e$po11sabilità della difesa <lella salu te d~ll' Esercito.

Il dispensarlo antitubercolare di Varese. Da Jla r e lazione per il ~econdo an110 di vita si riJeyn c-he in qu€'sto veriodo il dis11ensario, diretto <ln1 11rof. 8C'iI>io11e Riva-Rocct con la cooperazione <.lei dottori ~\gosti110 Cnstiglioni, Carlo La vit, Giui·i~ni

~Ila

sig .na Riva-Rocci Bo~'<·hi:l~l'\i, J1a <-'~allli11nto :!62 pazienti e ne ha rico110:-:<.·into h1hPr<·olotici ~, dei ql1ali 160 11anno sullìto t111a C'nr;1 a1nhuh1toria: tlle sono . tate prati<'.tl\' (iClfi ,-il"itl· c·o1nplPt..., 21~ ra<lio~copie. 214c i11if'• rinui iodoforn1ic·he tivo Ca lot, 20 pneuu1otoraci co11 H<.'1>1>e Il!lùbi <>

[_-\N~O ~:.\l

lL POLICLINlCO

e

\, F ASC. 26}

;;44 secln te di ri f0rnin1euto; (·he ppr tutti i malati furono 0Regnite Jc in<-l1ieste famigli<lri, mentre non f urono n11cor<111o~~il>ili le incl1ieste domiciliari; che ~i è c·oillt}iuta un':tttivn. propaganda orale; che ora si J)rov·Ye\14-~l'iL nJl'ncqt1ist.o di mobilio adatto, di s i 1ut.acclliere tasct1 bili, <li ~ie a. .. <lraio e ad alln rgare la .sf ra cl 'azione del l)l'OY"Yi<lo istituto.

Per Ramon y Cajal. oc~asio11e

c.lcl ritiro

dall'insegn~l111ento

ufficjale clel grn ude sc:ie11zi~to spng11\1olo, gli è stato r c.~o llll tributo sole11ne di. amn1irazione dalla Fat'oltiL i11edica di Saragozza, doYe il Cajal studiò1uedicina e fece i l)l'imi passi s ulla Yia dell'inseg11ameuto. Nel salone impo11e11te e severo degli atti tiella Facoltit eo11Ye11nero ino lti scie11ziati, notorietù, r.1]'1r•rese11tn nti; vi er«t stn to collocato un busto dcl festeg·giat<>. Parlarono il prof.. B:irobio, presi{l e: d t-lla Fncolt}t, il J>tof. R ocnHoln110, della Facoltit <..li scieuze, il J)l'Of. Alvaro de 8an l)io, della Fa- <·o1tn cli lettere, il pi-of. ~li11g·uijd11, <lell-.1 Facoltà giuridica, il rettore i>rof. Royo ,. illanoya e u110 "tudente; ve11ne ~111chc letta n n~l n1i. ~iYa cordialis.·ima del Cajal. Nella ~tessa 0rcaBio11e la l{e:1le .:\ccudemia <li :\fedicina di j\ladrid 11.'1 co11~<l<'l'n to uun seduta ul so1umo biologo; la J)resied~tt<.\ il 11rof. )Jartinez ' rergns, decnno c](.)l ln Filcoltà. ()tH•stH 11a 11ominate> il ('ujal retto1·<.'\ 011orario. f; 'n c:e re<ìit~1 ta « RcYi ·ta }~spnfiola dt~ ~J(\{licina '·!r ~yr ugia )) di Barcello113. pt1bbli(·a 1111 nt1n1ero moILografico Rll Cnjal. ' reng·ono preparate altre onor.1r1ze.

In

• fl

Il generale medico Petella. Il l)l'Of. Gi0Yitn11i l,etella, gc.)nl'ra l<'' n1eclico dell•t.. J{ . ~Inrinn. lns<'ia, })e1~ lin1iti (li etit, la carica di I~1 ;ettore f'n1>0 di Sa11ità e la (lireziono degli « A11llnli (li :_)Jedicina Navale e (~olouin.le ». 'J'utta la fnmig1ia. medie~1 jt.Jli.nue:1 conosce eù

:1 pprezzu le doti di coltura e <.l 'iug;cg110 dell'illustre !'\<.:ieuziato e i>rofessionisul, ehe 11a <:011sacrato 42 nnni della sua Yita alla n·. 1Inrinn. Il provvedi1nento el1e lo colJ >isce i1on llnò a Jneno di rammR rirnre; ma 11011 Yn rrh certanl€'11t<' n r:1l le-ntare la. ~na feconda ..-~ tatti va opero~itit.

Il prof. Strauss. Quale Ul10Y1) n1i11 istro dell' I gie11e, ~.\~~istenza <" Previdenza ~ociali è st.ato nominato i11 Franrja il t1rof. sen. P<lnl Strn11s:o;, noti Rimo i~r g-li studi e le opere co1111)inte a tutela della 111nternità e del1· infa1izia.

Jn wemoria del prof. Glovannlnl. JlresS1> la R. A.<.'Cademia di n1cdic-i11n di Torin1>~ pi-e e11t i le J)l'iJ1cipali autorità ncc-acle111ic:he e sa1litnri(_-\ del cou1une e della proyincin, Yenne corun1tl1nora to ùegna1nente il 11rof. Reb.astia110 Giovannini, ehe ver 1111 t l'e11t<.~nnio insegnò l'linica clermo~ ifilo1);1ticn nell'~ttcnN torinese. I>ronuuziù il di:-,,·<l l'~o <'01nn1Pn1or:1tiYo il prof. l'o11ta11a .


( ..\SNO

XXIX,

FASC.

26]

SEZIO~E

lo memoria .iel dolt. Barbano. Xelln ~cuola del Pilone a Torino Ye1u1(.' inaugurat.a u11a targa in onore clel clott. Carlo llarbano, as~d~tente <lell'O pedale ~Iaggiore di 8. Giovanni, ruort.-0 al fronte in seguito a inala ttia co11tra tta 11e ll 'adem1>imento del suo dovere. Furono lumeggiate le qu..1lit~t di medico, di fila11tropo, di cittadino del con1pianto sn 11iturio.

Sovfetl studenteschi ali' U nlvérsltà di Lima. Il prof. r az . oldan, ordina rio d'igiene all'lJnive r8itit di J.-illlèl. dit notizia, in una relazione, di uu mo,·i111ento ~diziooo di .·tu<lenti inizia tosi nel 1919 e c·uln1iun t o in un conyegno generale tenuto <t. C11z\.."o, n+"l qua1<.~ ~· i11sii:::te Ya i)er la partecipaziotlirett..1 dep_li "'tudenti <ll goyerno cle ll'GniYersitit ; il varlarue11to Ra nzionù alcune <lelle riforme solJ~itate : St:>gui u11'in,·a&ion~ a mano armata delle aule ; -tu vroft"s~ori ra segua r ono le dimissioni, uu11 àYPn1l<> otterrnto •1al GoYerno una ·ufi:icient(' clt•1J l ornz ì o11t~ <.lel fatto : gli ~tndenti costituirono un « 'on1it.1 to ri,·oiuzìonnrio cli riforma universita1ia i>, ric:n11...;cinto tl<l ~ 111iI1i:-;tero dell'istruzione; ùi<:lJ.jara ti ,-.1c:anti il r ettor ato e le eattedre occupate <lai profe.. so1i l'<'t'n lcitra nti, si deliberò di reeluta.rP. nnoY1 111·ofe.,.:--0ri. ii1 s11ecie nll'estero. e di a1)rir~ cu1u.-or:-..i; \·e1111ero oceuputi arubulato1i e sct1ole <!:.t parte ùei .:or-iet studente ·chi . .. i è sYolt.a una vivis~in1n <:a11111agna "per orie ntare la pubblica Ol.Jinio11e in favore dell'uno o dell'altro <le i due grup pi contendenli; e, i11 seguito a vi\~issime disens:-:i<Hli a ,·yc1111te alh1 Camera e a l Senato, i è forn1ulato uu nuovo progetto. Intanto gli tuùi sono 11e

-

tlè\

te1upo interrotti.

Vittime dei raggi X. È 1no1to ~1 Xa1>0li,

vittin1a della profe. ·~ione, il c.l utt. _\11touino Copvola, di"tinto radiologo . Prececle1Jt•·n1t.:" nte egli nYeYa "llbita l'a1nput.azio11e cli tr<~ tlit:t dPJln. mano destra, cn ùute in gungrenn p er nzioll{' cl~i ra~gi X. Il <lott. <:<Jppol~1 ~i e l'a acquistato ne l mondo ine<.lil~ IUll ~l~ta no n1olta ~i1nva tia e ~tim._t i...er ln bontit ùell'unimo e J.>er la <.:om1.>eten ~a 11ella :-.;pe<:i<tlitit che eserc:ita \"èl con i>as~ione e con sentime nto ti i art i.3t.'l. I.a sua morte ha cle"tato f)l'Ofontlo cordoglio .

.. * ..

•t1;

.,.

Il radiologo <lott. , .. 1\~. l)e K c.H ting-Jln 1·t è m o rto a I>nrigi , Ù l)J>O ave r subito l)arecc-bie m11tilazi<.>11i 11e r le~io11i <ln rag-gi X ...:\.ve,·:l com1)iuto importanti la.Yori :4Ul1a: clia~no1'tic:a radiologica del t ubo g astro-t~11te ri«o e• ~ulla teravi<i cl •i tumori oon la fo lgorazion<.\ a =-·~><.: iata all'o1X'rnz1one cruent,1 .

Il 16 maggio m oriYa a 8tuttgart uno cl<:>i })ii1 grandi clinici dei no~ri ten1pi, il prof. "~II.. fIET...31 von l .1F.l: I<E, che :o.i appre~tava a festeggiare !l sno ~01) co1n1)leanno. Era nat.-0 al UJn1a e de i bavaret'i nYeva la forza di laYoro, la tenacia, la. cordinJità 11n po' cl1ia "sosa. I>a gioYane a ,·eya c:on1in<:iato a conR:1c·rarsi a l-

PRATI C \

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l'a rte ; esitt• a lungo pri1ua di alloutn11arse11e e non l 'nbba1ldout> n1ai del tntto: i11 ~eie la pittura italiana lo attra sse i11 n10<10 irresistibile; già avanti negli anni scoprì e valorizzò il pittore Carlo •'pitz\veg. Fl1 anche u11 umanista. Xel campo meclico il Yon J.;e ube era un òiagno~ta di 11na pent:trazion(.-l .~ cli lln i11tuito i11arri.Yal>ili: uu :\1nestro dall' ~~vosizione 111c icla e precisa ~ <.:a lda e is1,irata ; un rice1·cntor e <li J,renio. A 111i ~i ùeYe l'impiego della ~011<1n per la <lingno~i delli.o 111alattie ga tri('h~. T1·a gli <1ltri suoi contributi iuenzio11inmo !:albuminuria fisiologica, da lui pe1· pruno sic ura1nc·nte accertata · i suoi stncli sul ric·an1bio, s nl AA tlgll(', ffillla Sf\cr ezi o11e urinaria (in c:ol1n borazioue con Salko'\\-·s ki). Il suo la Yoro 1sulla patologia del si 'tema digerente, scritto l1er il tr<1tt ato di Ziemss~11, è rimast.-0 classico. ~pecialmente n o~'l è la. sua « Diagnosi. speciale <l~lle malattie interne», in due volumi, in cui consegnò la somma (l(•lla ·11a (\S~ritnza clinica. , . on I .e11be fl1 un uomo con1plesso ed armonico, ùotnto i11. ieme <l'ingegno (l <.li s€ntimento, ispirato <1(1 n ltr idea lit:\ di ~cien zn, d'arte, d'umanismo. a. f>.

RASSEGNA. DEI,LA. STA.MPA. MEDICA. liull. A cad . de Jléd., 4 apr. - ..:-\.. PETTIT. Orig-ineinfettiva della scle r osi a v lacch e . - C . SALOZ e I>. ScHIFL<'. Epidemia di scarlattina negli adulti. l Ja Presse Jléd., 12 apr. - G. ~ùRL,Esco . L'operazione <li ~ teinach determina. r ingi0Ya11imento? .\... ~1ouGEOT. Quattro segni dinamici della ~]e­ rosi aortica. .Juurnal M éd. Fra n('a is, mar. - Nume ro mon ogl'<l-

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W. ST.I.JAt.TRE~CE. l\Ialattie ca r<liaehe i>0tenziali. - H. H. ì~OUNG. Ln tecnica d e lla i1rosta teetomia i11 r •l pporto con la mortali tit. 1Vien. Kli1i. Wochens., 13 apr. H. EPPI . ·t.} n. Il sistema reticolo-enùote lialf'. - N. BLATr. ~in ­ drome d <-'lla :i\Ieningitis tuberenl o~t discreti1. l?if. Jfed., 3 n1)r. - N. l'.,~E. DimoRtrazione Dlicr11$<'0Pi~'l. di bacilli tubercolari in e1-q1ettora ti a re1.erto difficilf' o negativo. J>eutscll e Aledi~-. TI·ochen8., 14 apr. - H. v. HE<..Kl 1: e W . FISCHEn. Sulla conoscenza delle linfogra11ulomatosi. - E . HEY~tA~S . Tumore pancreatico b~­ ni~no.

I..;ndoc-rin-0/ogy, gen. -

.J.

KOOPM.\ X .

Ricambio cltil-


[ANNO

IL POLICLINICO

ARCHIVI. Lo Sperimentale, 15 apr. -

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vaggia» di S. Freud. - C. FRANK. Due nuori nuclei nel mesencefalo dell'uomo. - G. Fu1'1AROLA. I/amianopsia laterale omonima. da arteriitis luetica dei rami profondi dell'arteria cerebri posterior.

Indice alfabetico per .\bolizionismo e le donne moderne . . Pag. 861 ...\ctinon1icosi l)rin1itiva delle glandole salivari . . . . . . . . . . . » . 847 Arteriosclerosi cerebrale e òen1enza orgu. )) n1ca . . . •. . . 858 .A.spirinn : intolleranza . . . )) 860 Bibliogrnfia . . )} 8ffi J{ilnrubina : n11ovo metodo per la ricerca, con part1colare applicazione alla bilnru bineimia . . . . . )) 837 Bromuri: azione sulla viscosità d el sangue )) 857 Cardiopatie: associazione di chinina e digitnlè nelle ·- . . . . . )) 850 Dispe11s0trio politico quotidia1io (Il) . . )) 863 Dissenteria bacillare cronica e colite grave . . . . . • • • • • • )) 851 Esofago: cura chirnrgic.:a della' dilatazione icliopa tica . . )) 848 • • • •

Roma, 1922 -

T1:p. Cartiere Centrali.

26]

FASC.

FRAl"\fCIS, J. J. O' ~lALLEY. Turalemia Francis: nuova malattia dell'nomo. - P. K. OLITSKY t~ F. L. GATES. "\t jrus anaerobi :filtranti nel secreto naso-faringeo t1mano. F. PETERSEN, F. T . lI'DouBLER, S. A. LErrNsox, J. A. LAIBÉ. La reazione di Kotl1mann sull'attività tiroidea . - J. R. WILLIAMS, 1\1. SWETT. R. R. MELLON, E. A. SL.\GLE, S. :H1 . . . ..\.cREE. Concentrazione idr-0genionica -? iniezio11i endoYenose. - J. V. KLA UDER. Sifilide e trauma .

l'acql1~1

e del sale nel diabete mellito. - E. LrssER. T...'ipopituitarismo e il suo trattall}ento. Ann. di Odontol., apr. G. FASOLI. Sensibilità dentinale e malattie iniziali della polpa. .Ile Soapel, 15 apr. - La ciroolazione sanguigna intraoculare e sua importanza in clinica. Presse Médicale, 15 apr. - A. MARMOREK. Immunità passeggera e immunità durevole. .Jf ediz. Jl.li1iik, 16 apr. "f. FREY. L'arteriosclerosi. .Jlfi~tiOlb. JJ!ed. Wochens., 14 apr. R. SCHINDLER. Valore diag11osbico della gastroscopia. H. MuLLER. Trattamento della sifilide col bismuto. La, Radiologia. Meà., apr. - F. CATTANEO. Monoar· triti subacute .,e croniche come manifestazione unica di infezione luetica. Fol·i a M edica, 15-30 mar. - G. CARRERAS. 'L e difese naturali contro l'anafilassi alimentare. - F. :SANcnrnrco. Azione convulsivante e anticonvuls1vante degli ormoni genitali. J.1(/, R ·iforma Jled., 10 apr. A. ROCCAVILLA. Reflettività gasttolabirintica e labirintoga.strica. Journal d. P ratioien,s, 26 apr. - P. E. WEIL. L'emogema : dia tesi emorragipara cronica. Revue de Méd., n. 3. - F. TRÉMOLIÈRES e L. CAusf'ADF. J.1e c-0mpli~azioni cardiache e aortiche della malaria . Brazil-Medico, 25 mar. - R . DE SouzA LOPES. Il problema terapeutico dell'epilessia. Revista :Aféd. del Urug1.la11, mar. - F. S. GARMENDIA. E santemi arsenicali. .. - J. BRITO FORESTI e B. VIGNALE. Il solfato di rame ammoniacale in <'erte dermatosi. - H. GAR9IA SAN MaRTIN. Il cinematografo e la psicologia infantile. - J . F. GoNzALES. Trattamento della ifebllre tifoide con iodo-y·a ccino. ·· ..tlroh. di C>rtopedia, II. - D. BARGELLINI, R. GA. LEAZZI. Osteoartrite deformante. - R. DALLA VEDOVA. Sul trattamento della spondilite. 'l'l1e Jour11,al A11ner. Med . .4.ssoc., 8 apr. E.

XXIX,

ma~rie.

'

Gastroenteroa11astoruosi senza torsione dell'a.nsa. intestina le Pag. 85:2 • • • I11fusioni endovenose {li glucosio )) 860 • Labirinto no·n acustico : rapporti con il vago ed il simpatico . . )) 861 • .il. lalarioi congedati: pei, ~iegacolon

.

. . . . . . . . • • n a·d iologia medica : congresso . Salvarsan argentico in ~lcune simbiosi fuso-spirillari . . . . . . Sindrome ipofisaria . . . . . Stomaco ed intestino: stati spastici . . Stomaco: tu1uori benigni . . . . 'l'artaro stibia to : i1n·p iego come specifico 'l'ubercolina: meccanismo d'azione . . . Tubercolosi nelle campagne: diffusione {;lcera duodeua.l~: cura . . . . l Tlcere del ten11e: diagnosi differenziale t!ricometro di Ruhem~1nn: impiego . .

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L. POZZI, ed. l\34JV


Roma, 3 Luglio 1922

ANNO XXIX

Fase. 27 ·

fondato <lai professori :

GUIDO BACCELLI - - FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA •

REDATTORE

CAPO:

J•RoF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Osservazioni cliniche: L. ,-illa : Per la ca si stica clinica della malaria: meningismo in laten za. Note e contributi: O. Calamita : Il q uadro neutrofilo di Arnet11 nella tu ber colosi polmon a r e . Dalla pratica per la 1Jrati ~a: R. ~1osti: Il problema dell'i atervento chirurgico nell ' appendi cite e la sua soluzione piu raziona le nella pratica od ierna. Sunti e rassegne: CARDIOLOGIA: 'V . G. Dice : Cardiopatie in gravid anza. - Petersen , Cristoffersen e Lindhard: Osservazioni s u di un caso di « morbus coeruleus » . - A: Businco: Echinococcosi cardi a ca primitiva con multiple emb olie. Cenni bibliografici. Accademie, Società mediche, Congressi: Alcune note sui risultati del V Con~resso di ~ledi c in a del lavor o. - R. Ac cademia di 11edic1na di Torino.

Appunti per Il medico pratico: CASISTICA: Setticemia meningoccica. Meningite terminale. - Sulle i:olineuriti em eti- . liche. - Neurite ottica felicica. - Ts:aAPIA: cura da pre star si prima. di operazioni chirurgiche . - Criteri general i per l 'eliminazione del dolore nella chirurgia . - Pericol• dell' anestesia. al protossido d ' a zoto . - Le indicazioni dell a. t ras fu sione di s an g ue normale o al citrato. - IGIE NE: L ~ dis tanza dagli occ hi adatta per la lettura e il lavoro. POSTA DEGL I ABBO"iATI. Nella vita professionale: Il progetto presenta to alla. Camera dei Deputati per la Ca ssa di Previdenza dei medici con dot ti . - Amministrazione sanitaria. - Risposte a quesiti. e a dom a nde. - Concorsi. - Nomine, promozioni e ono r ificienze. Notizie diverse. - Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

''°'"''* rtaenau. di essi citarne Za font,e.

•lrlHt di

E' viet1J.ta la rlprod1Wtotse cU ki'VOrl pubb'UcaM nel POLICldNICJe e la pubbUctHWne tU sunti

sen~

A.i ritardatari

rivolgiamo nuovo invito perchè l'importo d'abbonamento pel 1922 ei venga ri- · messo senza altro Indugio, .mediante Assegno Bancario o con Cartolina-Vaglia. Ed avvertiamo che, trascorso 1120 corrente.mese, ci terremo autortzzat.i a spiccare Tratta . postale a carico di coloro che, pur avendo continuato a ricevere ed a trattenere i Fascicoli del ·'Policlinico,, non avranno inviato ancora il dovuto ammontare dell'abbonamento. Detta TRATTA verrà beninteso au.mentata di L. 5 per le oocorrenti tasse postali e varie altre spese pel servjzio che la medesi1na comporta. L'Amministrazione

OSSERVAZIONI CLIN'l CHE. I. TITl~TO

DI

CLINICA

~1EDICA DELLA

R.

UNIVERSITÀ

DI PAVIA

cliretto dal prof. L. ZorA.

-

Per la casistica clinica della malaria: meningismo in latenza. Dott.

LUIGI VILLA.

La rinnovata attualità del problema malarico trae seco, oltre a1d un complesso di provvidenze pr-0filattiche ·e terap eutiche, la neces~ ità di llna a ttività diag11ostica fine e precisa, ehe, semp.lice n eill-e f.o rm e comuni, p·u ò cesere a rcll1a nel-le form.e an·omale e co.m unqt1e coml)lesse per tutte l e svaTiate deviaz.ioni possibili dagli scl1emi soliti. P·erciò è opportl1no ai fini l)ratici da un lato risalir·e a ritros·o nelle conoscenze acquisite, che g·ià di per sè stesse toiccano t~l g rado d!i p1rorondità ed esattezza cruale sarebbe augurabile in tutto il carnpo. m edico, d'all'altr·o insjstere ad ap·p ro1fondir.e lo studio dei f eno111eni mo.rbo•si malarici all 'intento di consegL1iL'e t1ma com1p letezza sempJ:e ma gg·1o·r e. In ba.se a con-sidern.ztorni. consimi li il 1

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compianto G. L. Rusca con molta perizia analizzò nel Policlinico, S. M. , Fl. 7, 1920, un casei assai inter essante di m eningimism·o mala.irico, e- . ad esso è dove!'o.s.o anche ·~i1sa.liTe p.e r una sicura ·yaluta r:ion e idei fatti esposti sotto, ta cui chiarezza npn p u ò che essere accresciuta dal confronto. Le osservazioni qui esposte riguardano lIP. ammalato eis amin·ato in Climica ·ed uno .esaminato in condotta. 1

CASO I. - A. A., di 24 anni contadino, d f. Pan.c arai1a (P avia). Nessun·a tara famigliare. Costituzione gracile, tuttavia ·b uono sta.to di salute abitua1 2_ Militare di fanteria, ammala la p rirna vo.ltCL ne.ll'es.tate-autunno 1917 di m.a1aria in ;:o.n a malarica imprecisata, per la dt1rata di tre m esi; .o,s p.e d,a lizza,to·, p.ot rinviato alla fr.onte, eb be frequenti re1c:id·ive nei due anni seguf.:nti. N·el gennaio 192{) f ll eiongedato e rip·rese i l a vori agricoli. Gli accessi si ripeterono nelln estate 1920 e nell al1t11nno : lo co.striingevano a i-nterruzioni nel lavoro di 1-2 giorni e 1'11 itimo accesso febbrile ·ebbe luogo ai primi di novembre. 1111 mese prima di entrare in Clinica (13 dicemhre ingresso in Clinica). Do1)0 ql1-esto acce sso febbr ile la iemneratl1"a f11 Cl1 stantern·ente sotto 37°, tranne il 13 clicem 11

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[A~~.No

IL POLICLINICO

XXIX,

l~'.ASC.

27)

l'astenia m11scolal'e è g·e11eral·e, ornogenea e bre dop o il viaggio dal paese a Pavia. q11<Ulsimmetrica n elle varie regioni; Kernig presesJ.1do raggiunse. 11n massimo . di 37°.8 rettale. Va te, bilaterale; rigidità discreta della nuca co11 ùetto che in un momento di coscienza libera dolore alla flessione della regione cervicale; l'a. 11a ricorda to vagamente di essere stato afa.nche il resto della colonna vertebrale è dofet to, i11 ep oca indet,erminata, da una forma lente a lla pressior1e; i riflessi tendinei e pelllcer ativa, p a re d11ra, al glande, seguita da riostei mancano sia a gli arti superiori che a e1·11zior1e c11ta n ea. È morigerato bevitore e fuquelli i•n feriori, i riff.essi cutanei sono accen111atore. L ' aff.ez-iou1c a t tuale ().ffre u11 co1npre&, o s 111- - tl1ati. La rima palpebrale sinistra è un po' più tomat i eo p rio,g r essivo che è b ene esporre suc- ristretta della destra, tt1ttavia il paziente alza bene entra mbe le palp ebre se richiestone. Ricessiva m ente : a detta della madre i primi fle sso congiuntivale presente, ammiccamento di st11r1Ji iniziarono il 1° dicembre: l 'a. doveva, frequente, mot ilità dei bulbi conservata e not·come di solito, :recarsi al lavoro sull'argine del Po : incammina tosi p er la via .cons t1ertà ch e b en n1 a le, lieve a nisocoria con prevalente apert11c.oin osceva si l i ccorse chiarame.n te di e.ssere del ·ra d ella IJUpilla sin·i stea, rifles si pupillari pret 11tto inca p,a ce a seguirla P'O·i chè d·eviava pe.r s enti e norma li, visus integ ro. Lo stesso dicasi per i sen si specifici dell'olfa tto, 11dito e gusto; a l tra str a da m e11tr e ben capiva di al1Qntaa1arl'innervazion8 min1ica è pt1re integra e cosi ~ i da.lla m e.ta. Ritoir nò allo·r a su1 i s uoi 11a.ss i quella masticatoria e della motilità ling11alc · e il g1orno1 su coe1s.sivo stette b ene· e lavo·r ·ò norfon a zione e deglutizion e nor1n a li. L 'esame ob~ ma.lm1ente. Do1po alt ri tre gi.o.rni di bene5sere biet tivo sp ecial e è negativo p el collo e per gli e di lavoro, clurante i qua li, però, la n1emorin organi t oracici, se si eccettuà un breve rulla rve a ffievo lirsi e osct1ra r si a s sai, ft1 col to di seira da 11rt vjo1ento d.olor•e 1p unto.r:iù nel qtla - 1nore a lla bq,se del ct1ore seg11·ente il II tono e ·llrante desiro 1nfer io1ie de.ll ' addoil.n e,. •Caln1ato i1er c-epiJ)ile anch e s11l focol a io aortico sebber1e atten11ato e incostante. Nu lla al sistema ciriota ln1ente da appl1cazioni calde. Messosi a lett.o, si agg·iu11 er10 violenta oefa.le a frontale cola torio periferico. Il pols o, mi surato spesso della qua1e l'a. i lam entava agritanc101si, e. v·o- oscilla fra 5t e 64, la p ression e s ia n1assim:::;. che minima è i1orm a le . L 'addo111e si presenta 111it10 per tl1tta la i1 0tte e il g·i.orno· successivo, a in te.rva.lli di 3-4 ore, in p rincipio ·OOSii t11iito depresso, tra ttabil·e, indolente. 11 fegato a marg·ine sottile liscio jndolente e cli consistenzn, d R. sostanze alimentari, poi biliare. Cessato il U'll poco au1n entata; din1e11sio11i 11 cm. sulla vo1nit:1, la cefa lea andò fac etl1d'os.i più intensa linea xifo-ombelicale, 16 cm. sulla ascellare e g·r a va tiva ; contemporaneamente iniziò sonanteriore. Llt milza b en palp a bil·e nelle pro1101enz:-t di11rna quasi continua, mentre di fon de inspil'nzioni, dl1ra, a borclo ingrossato 11otte una eccita zton·e m oto111ia sp1ess101 mista a e a rrotondato, indole11te; di111ensioni della delirio te1n·eva insonni l 'a. e i famigliari: l'a. pl'oiez ione cn1. 13 x 8. Nt1lla a gli orga11i g·enito . inostrava una i:>re.d1lezione costante neil 1·ic101rcliare i t1em.p•i tras·c oirsi in s erV1iz.i o· mili ta1·1:, di llrirna ri ester11i, reni non palpabili. guerra, t-umul tt1,osam ente e. ceir ca.ndo di scencl:ere dal l e.t to. In q u E' sto, p1e'r i'o'd o· 1' a. i 1·0 n • T a li storia e obl)i.ettività. : quale poteva ·essecrues1e ·cibo e dl1rò in ql1 esto stato s ino al l2 dire l 'ap1p rrezzamento diagnostico ? E poi) potecembre, gi•o1rno in ct1i 11°rei~e del latte e d el brodo, poi si riaddormentò ,e dormì tl1tta la v.asi f or.rmular·e un giudizio riiagnos,t ic10 s icuro e d,efin.itiv.o, oppure di sola app.r ossdmazione? notte senza alcuna ovreccitazione. L 'a. asse1 i s e.e ·di aver a vt1to di'11l ouia. Era naturale ahe la mente cie :rcasse di. asIl giorno 13 dicembrè là diplopi a è scampars ociare la forma morbosa. a.ttua1e alla mala.r ia . n, la cefa lea è modica sopratutto fror1tale . pr.eg·ress a peri.. un co1nune criteTio' d·i sucicessioJ'appetito assente; l'a . dice di sentirsi soltanto ne ; qt1esto criteri.o che la logica teoretica con111olto. stanco, come dopo una gl'ave fatica; socch1ud.e sr:iesso gli occhi in atto di addormendann.a spesso co1n,e sofisma, post hoc ergo tarisi. e li r iap.re vuoti di espressione: tutto il propter hoc., dò, n,ella -pratica s cianti.fica spesso . yol.to e.sp1imoe. indiff.erenza co,m p·1eita; l' a . gin.ce buoni risul.tati tal,rolta frutta degli errori. Nel i11 abbanòo'Ilo a ssol11to, supino, e i m.o vimenti caso presente, ad onta della malruria pre?·rese11e c,ompie s ono a sai scar i e lenti· aocus a 11n.a dolenzi a. diffu,s a,, un se1n E:101 di ((rottura)) sa, il con1ples so dei prodromi e dei sintomi pre-· alle gambe ; n on h a d'ist11rbi d·€~l respir"o nè del sen tati p rim.a dell'ingr€sso in CJ:ini1c:a. (tUJrbe circolo. Non ha febbre. Oltre a. se•n sorio, oit tus,o, lentezza p sicJ1ica e stato di ap a ti a , si l'i ieva psicl1ich e, violsnto d.o.Jo•rte a t.irp10 n•evralgico al q uadrante inferiore destro addominal e, vomi le1)tezza 1)11re di p a rola (bradilalia) e di me1noria anche p1er i fatti cai.)itali della esistertto, cef:::tlea , delirio allucinatorio, eccitamento za t rascor. a . P erde le i1rine , la s tins i è ostim otorio nottt1rno, s onnolenza cliurna, diplo nat a . E di costi t11zione gracile, ma iegolare lo "·cl1eletro ; ... ca den te lo st ato di 11utrizi·o ne SC'ar- 1-"ia) p er1netteva jl dubbio che tal e sinto1natologi a potesse n ell'assieme costituire un quadr·) . a il })anni1co lo a diposo, ipotrofiche le 'n1asse r11 1 1 s~ olar~ , sopra tutto assai ipotoniche, in grann1olto simile a quello presentato dai rnumerosi •le r 1l a~ c l at.ez za ; l a c11t.e è sottil e secca elastipazienti, osser,rati. in Clinica, lln anno prima. c~ p n.llida, l e n1u cose i1allièLe. Micro1)1o liacl ~1lia 8,ffeiti da encefalite l et a rgica . Questa eventua ' l1ffnsa a l collo e a lle ascelle, più g rosse le tt1n 1efn:z ioni linfatich e d·eg·l'ing11ini, cl1e sono p11- lità non er a a ffa tto. da escll1der si in bas·e agli r~ . cl l ca1nt tere t~ptcan1e nt e cr onico. In pi (1 del elem e.n t i sin t om a tici s opra ri11n iti, ed era 01)g· 1 ~~ llet to. a ca11co del s istem,a n ervoso i:.1 ;i:-J.p ortu110 t e11erla J)r esent ~, non foss'altro per leYH. : rno11 distu rbi di mot ilità ; l'andatura è esclt1d'erla nel l 'e:-·am e diagno t ic o differenziale. I ~\"tJll~ent c bar colla nte, non R o1nberg, non veri n oti pe.1·ò cl1e n el di ceml1re l DZO Ja encefalit 12111 1. ito11 d ist urbi d elle diver se se11sibilità. 1

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X:\IX,

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te 1eta11~gica i1on era Tiappa r sa nel Pavese e il caso presente, se fosse stato g iudicato tale, sarebbe stato 1de1l tutto sp 0.i·adiico. L'es·ame 01b bi1ettivo offriva eleme11ti che in parte avreb·b ero pot uto avva lorrare la suddetta ipate.sii, q11àli l'anisocoria, la ptosi palpebra le Si'Tlistra, 11 sonnole.nz.a dei primi gi·orni di degenza in CliIìi-ca; 1nancavano p er ò febbre e polso frequent e i11 r.elazio11e a qu es.ta, fenome.11i ch e per lo più acco!l11pagnaro no le for1n e osserv·ate di c11cefalite letargica, a·ln1eno ne!l p1rim() pe'l io-.. do della in alattia, q11ale avrebbe dovuto essere t{uesto; n1entre il rilie,,o cli rigidità nt1cale, I~ernig·. sti1)si, i11 co11tin.enza d elle ·urine, dole11zia. ra.chidea, alt.erazio11i dei l jflessi, brad1carclia, mal si accorda.v ano con la cliagnosi di encefali te letarg·ica e n1eglio d epo.nevru10 per i111a Hffezione n1e1lingea; g li stessi segni, poi, cl1e 11elln, storia •potevano deporre per la prima, 11011 era110 in a11tagoni. mo co11 quelli i i \'eìa to1·j cl i l111a afiezio11e ine11i11gea; co. ì il ,·0111ito, 1n crfa le<1. i I ,le I i 1·i0, la ~01111ole11za, le turl1e l 1~ir'l1icJ1e. fJui11di, tutto co1 11siderato1, se no·n si J1uteva a }J 1 io1 i esclt1deT·c l a eil1cefa lite leta.r gica. · }Ja1eccl1i .5in tom i }a cor1tradd'ice\ 1 a noJ lnent i e gli tessi iJ1 tomi ch e ne potevano es er e i·c". . lJOllente, arcor ùa ti con quelli contradiicen, ti. 'alevano ad a1n1n1ettoo11e ch e gli invogli m e11i11gf1i fo· seil'O• i11 mass.ima parte l a sede d ,e ll'affez jo11e. Quar1io ai sinto111i a foco laio, di1)lopi;1, l)tosi, a11isocoria, l)llr es end·o· ris.cont r :1 biJ i ar1cl1e ne11a encefalite l etargica, poteVèd lO <lenotare esser e colpito l 'asse cerebro-spi11a le ve1 osimilJ11.fl n te in qi 1al ch e })t1nto della 111u<;;-.:a e11cefali ra (co1·tical e moto,ria o nucleare. e ir1 tal casJ III p1aio di d estT·a , limiLata11tc11te c,e n1ai a.i .n1Joctei di H.ensen e Volcker'S e a. ql1el1o clell'elevatore d ella l)alpebra; assai 1ne110 r:ro]>U])ilm-ente l1el d€·COl'SO de.l t1·011co r 1e1voc;o clel TII p a io, dovendo si a mmettere per t111t-~to una alte.razjon,e fasci colare parziale, poco Ycrosimile e non n €·cessa1 i a ). _.\ltri seigni p oi, il s0ipore11 l'a1)a,tia, la brad,i1n l ta, Ja mia ~te11]a p1·.ofonda col bar1c ol1amento, ~j;1. lJUl"e se11za Romberg, facevaJllC) tutti assie111e pensare a 11na ip o.f l1nzion e (di proposito 11 0 11 s i dice 1esi'one) cer ebellaT·e, a stretta so111 iglianza con quant o il Rusca descriveva nel }Jl"Of>rio caso. T11oltre l'ipotesi cl1e, a.nzicl1è trattarsi di encefalite letarg·ica, l'agente m a larico s ost enesse q11e:P<ta complicata s into111atolo·g1i·a nella quale })erò le tu.r ])e nleni11ge1e avevano' il m.a ssimo i i~alto l)Oteva. a11che ritenersi at1torizzata dai. • nl1n1erosi 1"'€p·erti anatomo-p atoi1ogici descritti, nl11 irhi e r.ecenti , i quali dimo,stran~ com.e. 1a . into n1a.t.olo.g,ia clinica p101ssa ·es1sere1 la i:> i1ì sva·1·iata e compl essa, potendo si ver jficare l iinifiltrazio11e }Jigm entale, la tron1hosi vasal e, f n 1

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SEZIONE PRATI C.\

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se111plice congestione, l'emorragia, l 'infarto, l'essudato, la proliferazione ne.v roglica p·e riva&a.le noclulare (Durck), qua e là in punti e r egio11i diverse dcl siste1na n ervoso e annessi, con s eguito di si•n-tomatologia reattiva pure saltuaria, n1olteplice, grave o lieve, transitoria o d11ratura, ora sistematica (meningea, cerebrale, cerebellare, spinale, n evritica), ora no11, ora sistr~matica sen1plice, ora s istematica corri]) Ies. a e associat a . Q111i·n di - un p·ri1110 giudiz,:iio diag·n,ostico, che scatu.riva d a ltl e ci1 costanze e dai fatti, poteva già formularsi, o, n1eglio, l 'apprezzan1ento clinico era già orientato; il d ec.oir so e le ric~rc.he C'Ompleme111tari p.otevano confe1ir:e la .s icurezza e cornva1ida r e questo· .a p·p rezzamento, 01ppure sovve,rtirlo1, p·osto. che s i doveva in via al:n·eno teorica. a.m n1ette1#e la l)O·ssi.bil:iità di l1na. divers.a i1atura cle i fe11omeni , sopratutto i11eningei, preserntat i dall'a., sia plùl'e su t1r1a l>ase mala rica ' cronica preesistente. Quanto al d€corso in Clin.ic1a., €SS:O' fu ~l seg u e11te: non febbre n è mai vomito, noll1. diplol)ia n è ptosi p1a lpetbraJe0 i·rr"equ.i eite·zz a nott11rna ass ai m.inore che a casa., no.11 m·a.i deltrilJ. Fu m esso in evidenza llD certo grado d 'iperestesi?.in co;rrispond·en za di alcuni tronchi nervosi (branca zig.oma.t ioa destra deJ V al fol'o· di u sc ita, r.an1~ tien1po1r a.li del V d'ambo· i lati, J11erv·o radiale d est·ro i11 co 11~risrp10°nde.nza d.e11' a• l)Ofisi stiloii d.e del radio) .e in corrispondenz·a di a lc uni p unt i ossei, grande trocantere dell'o1nero destro, spina iliaca anterior inferiore de tra, dove pt111~e s i deve ammett,ere ch·e si trattass1eJ di t.erm inaz.i oni ne·r vose .a..o,l enti al-la co·m p ressione contro l e parti os-see so·t tostanti, ai1zjchè di a·olori ·0 1s1te,ocopi, p·o·1 chè anch e tali ·do lori ebb.er:o 1d11l'ata bre,1 e e id·e,n ttca a quella d ei i)rìmi, riscont.rat.i con sict1rezza su!l. deco1rso d ei tro;nch i n e rvosi. Il q11a d1·0 obiettiv·o descritto si lnantenne ina.I terato senza a ccenno a pe·g g·io·r amento1 per circa sei .g.i orni. in .cap·o a i qua1li s pt0nta neame.nte cedette la cefalea frontale; il g·iorno 19 dicerri1,re la cefalea. er a scomparsa m·entre perme:lIl evano gli a ltri sintomi press ochè inva riati. Il 19 stesso f11 so1nministrato del chinino p er bocca i11 l)iccole dosi ripetute e la somministr azione venne continuata fino a l g·io:mio 25; dl1rante q11esti sei giorni di ct1ra chininic :.:t orale f11 notata' u11a remissione complessivam er1te Jieve 111a chiara di p arte della sintomn· tologia ; la cefalea r i ap1)arve talvolta lievissi111a e fu gace. il sensorio si fec e più libero, i l torpore p sicl1ico mi1nore, pil.1 vivace l'espr ess ione del viso, ]a parola pil.1 speclita, migliore ra 11petj to , le 11ri11e non costanteme11te pers~. m e110 intenso il clolore n 11cale e r acl1ideo, Jl 1

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IL POLI CLIN ICO

Kernig meno accentuato; rirr1asero i11vece invariate l' a11isocoria, l 'abolizio'n e dei riflessi profondi e raccentuazione di quelli s uperfici a li, la miastenia, la difficoltà mnemonica. Il 25 diaembre c.ome con seguenza ·lo·g i·ca d·e l buon esito, sia pure parziale della cura chininica, fu iniziata Uilla se.rie di iniezioni endomuscol,ari di un sale. 1d i .chinino, in seguito alle quali fu acc1el1erato il i·itmo di decrescitFt, ·d ei sintorm i, e di più andarono scom1Ja:rendo anche quelli che a\·evano offerto maggiore resistenza . . Ll 30 dicembr.e l 'a. si sentiva bene, era vi·v.ace e pr1oiD.to alle domande, aveva 01ttimo appetito e accresciute Le forze, .scamparso il Ke1nig, scomparsa la 1"'igidit.à dJel1a nuca e la cLo.l enzia di questa e del rachide; inoltre i vari pu11 ti dolo1'0,s i segnalati n.on esi-stevano più, la co11tinenza delle UTi1n e divenne CG1111)leta, i riflessi supeirficiaùi si ·r esero meno '"iv a ci; 1. abo lizioa1e di quelli prof.ondi e · la. anisoco i-ia mois t.r arono la m.ag·gi,ore t·enaci.a, risultarono sic·omp.a;rse entr.ambe soltanto ve·r so la fine della !)rima d iiecina di ge11nato. Dt1ra11te ql1esto pro,giresis'ivo miglio1I'amento l 'a. si alzò cla letto ·e ootl.l 'aiuto di. una dieta opport11na e di somministrazione di p.aragang·lina ri11J:r es,e co1nplet.amente le forze, che per altro erano già prima migliorate. Il pazier1te f11 dimesso guarito il 15 gen'llaio, e ulteriori notizie confermarono l 'ottimo stato d·ella sua salute. Quanto all·e ric.er,che collate.r ali praticate, 1 esame del 1sangl1.e fu totalmente niegativo per la presenza di parassiti m·alaric.i, anche do90 di una iniezione intramuscolare dii trinitrina, ql1esta non provocò neppure una elevazione termica minima; la .sanguificazione era deficier1te, .ma nulraltro mise in evidenza l'esame del sangue. L'esame delle urine !fu nel .complesso sempre scarso di interesse lJ.Oichè, tran.n e una lteve tr.accta di albumina n·e i primi g.tor11i, risultò sempre n"e gativo. Lo ste:sso dicasi per le feci. La puntura lombare, ·p r:aticata du.e ·volte il 18 ·e il 21 dicem.b re died·e un -liquido assolutamente incolore ·e limpido, spontan.ean1ente sg.occiolante ·Con pTessione modioam·ente superio:rie alila i1ormale, pr.ivo di elementi patologici microscopici. N·on fuDon-0 praticate }e reazioni di No'Tln·e-Apelt nè di Boveri nè di Nog·ouchj , bens1 la \\Tassermann, che dette esito replicatamente negativo. Questo repe.rto ha un forte inte1-esse in questo ca:so quando "enga confrontato con l'esito forten1ente positivo d ella Wassermann praticata sul siero di sa11gue. Il dt1pliice reperto ha notevole intereS6e :iJl rapl)O'rto al giudizio diagnostico ed eziologico ·del caso. Il proble111a clella \\·asserman11 in malarici. 110:--iti,·a ti11c.l1e !'- e i1011 sifilitic.i, fu lungan1ente 1

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agitato e fruttò numerosissime ricercl1e ~ opinioni le più dispruraite ed ·esiste in proposito una copiosissima l etteratura. Dop,o u,n ottimisn110 ecce1s.siv 0 (79 % di casi positivi seconclo iVIeier e Bonfiglio, 52 % secondo De Blasi, 33 ~~ secondo Qt1éry, per ~i1are soltanto alcuni fra i più g enerosi) llna piìJ act1ta valutazione delle 11u111erose cause di errore possibili permise 11na netta distinzione fra reazioni praticate in acuzie di inala ttia (al :.\Ieyerstein, 1917, rist1•l ta te in g·enere fac.iln1ente p ositive, all'Iz.ar, 1920., nel 2 ~o dei casi), e reazioni praticate in })eriodo di cttra cl1ininica o in per1odo di latenza cl1e agli stessi due ultimi autoi:ri citati, come anche al Gasba r1tl11i ann i l)rim.a, 1913, rist1ltarono n-e ttamente r costa11te11 nente neg·ative. Certo l a deli.ca tezza nella discrimi11-azione delle cattse luetiche concomitanti è estre111a e ben si comprende la prof.onda disparità dei pareri e .a11che l'-0·pi11ione con11p1e.tamemt.ei •p essimistica. idi autor.i come l"A·sc.oli, che nel suo trattato conclud-e\·a nel 1915: cc La reazione di \\-assermann non rivBste importanza per la diag11osi di inalaria all'irnft1ori d el periodo febbrile >>; come. ancora ~l Tl101m so n e dl Mills, i Cfl1a.li :re1ce1J1 t.e111ente, 1919, n·egaronro J.a possi·b ilità cli llna sieroreazione p.ositiva .irn malrurici •ammettendo in line'.3. assoluta eh.e il contrarto re1)e,rto fosse costantemente da imp11.t a1 e a errori di tecnica o di ricerca clinica e anam11estica. Certo è che, se11za volere nè potere qui l)ro11unziare un giucl izio salomonico sull'a:rgom.ento, da.ll'insieme d·eille ·discusstoni .e d·elle opi,nioni esp1resse, c.onside.rato in rapporto al caso attt1ale, non risulta avvalorata la tesi cl1e qui la ' ' 'asser1nann, positiva sul siero e negativa sul l. c. r .. fosse da. attribt1irsi all'ag·ente malarico; qt1i nulla contTa'Slta il sospetto di una lu e latente, anzi nella sto ria si fa parola, sebbene sommariamente, di una forma uJ.·cerativa, pare dura, se1guita da el'itema diffuso, che ])endssimo potrebbe stare a indicare l'in·i zio lontan • della f.orma .lt1e.tica; si tenga ppiesente anche lo stato d·ell' app,a·ra to lin.f a.t1co ch·e era cr.011icamente: affetto, e quel breve rumo.re diastolico a lla base del cuore. diffond·entesi, sia pure in moclo incostante, all'aorta; sopratutto osta alla · indole malarica di questa \\.,.as·sermann lo stato di latenza della affez.i,on,e n1alari1ca, co11dizi·one che è 01111ai conowdemente ritenuta contraria 8Jlla pro,·ocazi.one di u11a siero.reiazio·n e positiva: i11 r.ealtà ql1esto è forse l'unico pur1to di accordo dei ricercatori nella discussjone clell'argom.ento. Valga anche, nel caso presente , il fat~o cl1e la \~la1sse rma11n sul siero fu non soltanto l)Ositi\•a, ma fortemente positiva. E clopo tl1 ttio ciò i1ossi.arpo a11coT·a a ttribt1irla 1

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SEZIONE PRATICA

alla malaria? Se sì, a1)pa1·e troppo forzato e illogico. In,·ece, la reazione neg·ativa sul 1. c. r. vale a garantirci che il complesso della sintomatologia nervosa-nwningea no11 aveva rapporti di condizioni causali., almeno de.terminanti, con la presunta, pe r chè quasi n ecessar:iamente presumibile, affezione lt1etica sottostante, e che l'affezione era co11 be11 m aggiore sicurezza da riten&si di eziologia ma.la1ic.a. D'aJlt.ra parte l'ammissione drel substrato luetico può offrire una plausibile rag.Lane de.ila p1arti.colare localizzazione nel s istema nervoso., qualora sj rifletta come Ja sifilide, analoga.megite aJll'a1coolismo e al saturnismo, crei o acoresea nel sistema nervoso, ancl1e per la malaria, il luogo della minorata resistenza (Asoeli). ~ qui op1>0 rtu110 riaff erinare che la encefalite epidemica Mn si doveva qui sospettare oltre, per quanto fu detto discutendo la sintomatologi!l di ql1esto caso. p er la inesistente t endenza progre"~ iva. 1)e'r In }) revità dell'affezione e per l,esito de.Ila r11 ra cl1ini11ica. "'e giust.i.fica.to era in }J l iuciJlio pe11sa r e (ll l'e1lcef,l lite letargica, sor1ratutt© .- pei dati torici, !,obbiettività, il decor~o e 1 esito dell a i11ala.ttia J)e.1·m e ttono ora co11 ...,ictil'fZZa, <li re ·p1ngere quella ipotesi. ~\11pare rll1J.iqt1e l ogico ricostruire ammette11do c11e l1na ll1e antica preesistesse nel nostro n. P cl1 e la malaria abbia provocato la com1des13a sindro111e descritta, nella quale l'affezio11P ili a lt re partj del sistema n ervoso centrale. Clinicamente po1, ql1esta sindrome può defiJJirsi menin gi~1110 per la. fugacità di alcuni !'-iJ1ton1 i e il fluttuare di a ltri, }Jer la tenac e r>er. i ~te 11za di alct1ni IJochi soltanto e la compJeta e relativa mente rapida risolt1zione ant l1e di qt1esti stes$i, sop1·att1tto poi p er il rel>Prto 11rgativo, . j11 piì1 del lieve aum ento di p1 ·es~i o11 e, dell'esame del l. c. r . Già ft1 detto come la conoscenza delle · alterazioin i anatomo-patologicl1e costituenti la co111une ba~e di questo e dei consimili quadri c1i11ici, giustifichi troppo bene il m·o do ·di e.ssere, di evolvere e di dileguarsi d el caso clinico descritto, p e1-- rilhiede,r e ancora qui una d i~icus­ t-:ione git1 stifi catjva del gi11dizio diagnostjco de .. · ti11i1tivo. La sindrome de.scritta .a1)pare poi interessante sopratutto qualora si rifletta che tutte o q11asi le si11dromi meningee descritte, o m e11ing0-nervose, apparteng<Jno a malarie a.cute in atto o a recidive in a tto o a perniciose, sia pur latenti ma gravissime e mortali; il caso attuale se ne differe11 zia completamente in questo. e anche p er l atipica insorgenza, q11ale f11 ill11strata e disc1J ssa. 1

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Prima di péVSSal'e alla rap.i da esposizione del secondo caso, che presenta interesse per ur1 con1plesso di circostanze fondam entall11'ente. simiJe a qu1ello esposto, ·OOnviene soffermarsi su un dettag·lio sinton1JatoL01g ioo1che, eisso solo, parmi meriti cenno esplicito; intendo riferirmi alla abolizione dei riflessi pr~fondi, fatto che con tlrasta con qu.anto comun.em,e nte e ra.z.ional 1nente avvieine nelle meningiti e J1ei meningismi: per solito i riflessi tendi11ei i11 generi~ sonn o accentuati 11 el primo periodo della m a lattia, il IJeriodo di eccitame11to; successivan1 ente col persistere e l'ag·gra.varsi dell.a malattia, ess i r egredisco110 sino a scomparire affa1to , periodo di esaurim ento. Non è tuttavia n .... olnta i1en1m e1n'o questa consecutio ' -noicl1A... fll osservato in casi di meningite· cerebro-spi11aJ e epide1ni ca ('frjbol1l et, Soc. M éd . d. Hop . rle J>aris, 1007 ; Gacl1et, Th.èse d.e Paris, 1907) rabolizio11e ro1npleta di tuttj i riflessi tendi11ei, dovuta a. co1npre~ s,jo 11e da l)arte del 1. c. r . e ce .. ata i11 . egt1ito a p11ntt1ra 101l'1bare. Dalla letteratura a•ppa.re che co1n un,e.me11 te i i·jfte si 1) 1·ofon d i sono. n e11e a ffezio11i meningee in a la l'i che , o 1101·mal i o e ag·erati, solo as. R i 1·aran1 ente es. i sono a boliti. Il Rt1sca, regj tea11do lo :tesso fe11om eno nel st10 caso, cita i11 tutto t r e a ltl'i ca~i consjmili, di Pansini, I .eu})e, Fnsco. '.'\·e I caso prese·n·te non è certo 01)portt1no ricl1in n1arsi a l sospetto di due concc111iia11te l)e1· 1l'ovare l Ft ~ 11 ieg«1zio11 1 e del feno1neno, poicl1è anch'esso scomparve g radata - · m e11te coll evoluzione di tutta la sinton1atolog ia per i11ftusso dell a cura chininica. Si potre bbP ancl1e supporre che trattandosi di un m·ening]smo a oo ì ra.ptda evoluzi<>ne, la abolizione dei riflessi riscontrata corrispond·e sse già al periodo di esa11rimento e che quello di eccitamento fosse esistito fug.a.oem e nte dur·a nte il pe1:i01do di malattia a d 01m icil1io. C·o nie si vede" questa IJlotesi non è punto irrazionale, ma non l1a J)Ossibilità di controllo, e d'altra parte è poco veTosin1ile che in un p,e riodo di mala.ttia co5·ì breve, innanzi ·rull 'ingresso in Clinica, i riflessi avessero già fatto il 1ciclo s ì da presentarsii aboliti e totalmente aboliti. Piuttosto, ammessa pure I 'incostanza d e1lla ri·g';Orosa conse-cutio del comportan1ento dei riflessi per le molteplici condizioni che n.e po1sis1000 influenza.re l' arco dias taltico, è pure accettabile una supposizione anJaloga .a quelaa ·Che il Rusca m,e tte innanzi del caso suo, doversi, cioè, il fenomerr10 m ettere in rapporto con maggio·r e verisimig lianza alla ineccitabilità riflessa pro.dotta dallo stato sopo,r oso e adinamico del pa.ziente. 1

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II. -. P remetto ch e questo 11on meriterebbe di esseir e d·escrit.to per la grande incornCASO


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pletezza di osserva.z ione 1sia nell'esame clini?o ehe fu superficiale (non. m_an~ar?~ . tu~tav1fL gli elementi fondamentali d1 g1ud1z10), ~1a ne- . gli esami collaterali che ~on furono fatti (~efi­ eienze forzate trattandosi di u•na osservazione fratta in c.ondotta dii .camp agn·a), se no•n p:re... sentasse notevol.e interesse, pratico innanzi tutto potendo assai facilmente in zona malarica a.vverure che ca~i 1oonsimili si pl'eisie nt.ino a~ medico condotto, e teorico per le non comuni cariatteristiche l'ivelate. Col caso· preceidemte questo· h.a i.n comune di essers,i il q.t 1adro m 011Joso presentato in completa l~tertza dell'affezione malarica: 11a poi di· peicul1air~ una ·g :rande fu: g ia cità ·de1i f·e·n omeni morbos11, m.agg101re a.ssa1 di cp1ella del caso preioe.dente. Trattasi di G. B., .di \ Tione (iVIilano), di 16 anni 1contadino. E1samin1ato· il 3 ottobre 1921 . Non'taille fa·m igliari nè persomia li. Malaria pregressa, ultima recidliva in principio di sett.embre. L 'a . •si presenta in lB1·o stato ·di medio1cr~ sopore, si sente affrant<;>, è tardo ne.I rispon{le~·e all1e domia nde rivolteg~1, è molto ass.0I11I11ato 1r1 turt te le ore cl.el giorn10, si muorve poco,, tiene per Lo più decubito laterale e al momento della vi sita ha l1D.la .evid·ente pos\zion·e •a can.e di fucil.e; ha cefalea in·s iistente d à due 1gio:rmi, no·n do.lori in altre parti, non appetito, non incontiinenza cli urine nè di feci, ma stipsi; attual1ne11te non 11a vomito, ma lo ebbe nelle or·~ t rascorse ; accusa fotofobia. L'esame somatico rapido rile,ra: i1on ·febbre, notevole bradicardia, 12, 1111trizione scadente, pallore terreo, 111i clriasi., lentezza p11pillare alle solite reazio11·i , rigidità della nuca di liev·e grado, ventre avvallato. evidente Kernig bilaterale, riflessi profo nd i a cc·entuati, quelli superficiali norma· I i. Inoltre l1na milza debordante assai dall'arco costal e, 111obile, spessa, molto dura, indo· lente; lln fegato pure debordante, ma meno d·e lla milza, di consistenza. pure modicament<\ a11m entata liscio, indolente. Nulla al cuore nè ai polmoni. Di fi·onte a questo complesso sintomatic.o e nella impossi·b ilità momentamea e locale di far.e u1na p1.1ntura lombair.e .e altre riceriche •ooJlaterali, si imporn1eva nei riguardi della terapia e del giudizio prognostico una valutazione diag·nostica di probabilità; e infatti ten·en·do conto dei precedenti malarici personali, dello stato della milza e del fegato, dell'assenza della feb· bre e soprat11tto del g,enio epidemi,o logico n·e ttamente malarico e non affatto dii menirngite cer.ebro-spin.ale ·epictem.ica, la diagnosi post.a fu q11.ella di meningismo malarico, con riserva tuttavia per la pr,obabilità, pu.n to tra·scurabile ma assai temibile, che potesse invece trattarsi <li meningite tuibel'colare in soig·getto mala:rico cronico. In conseguenza di tal ·giudizio diagnostico applica i 11na 0ura chindnica intens a, raccomandando in caso di peggioramento la chiamata d'11•rgenza. Questa non venne ~ dopo d11,e gior11i, passando .d a Vione, anz.ichè a letto trovai l 'a. alzato di sua iniziativa, in. cortil€ coi compagni. Presem.tava tuttora lievissima ce. f aleR e nna lievissima esnressi·cme di stupore, ma il polso era salito a 64 battute, ben.i! reagenti alla ll1ce le pupille e t11tto il resto sinton1atologico-meningeo scomparso. Il chinino qui nve,·a eYident.emente agito •s ubito bene:ficamemte. confermando quale criterium ex adiuvantih11.~ ln dinu-nosi di meningismo malarico po1

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sta come. 1a più probabile. N-0.teivole, insisto, è l a: straordinaria fagucità dei fenomeni, la qua.le o.bbliga · 1a ritenere che essi avessero la ritsponden.z.a ·a11atomi,c a nel noto quadro di turbe essenzialmente di ordme ciircolatorio, più soip ra ri«~ordiat~, le quali dovevano essersi qui effettuate in ,m isura assai tenue e appena iniziale sì da esse.re prontamente suscettibili di cura chininica. · I d!Ue C'a si esposti sono una prova eloquente

che, ad evitare errori diagnostici, gr·a vi in sè e talvolta di conseguenze pratiche, giov·a, oggi cl1e la piaga malarica ha ripreso da noi la triste predominanza di. un tempo, rinn-0vare, oltre alle proiVVidenze terapeutiiche e profilatticl1e, l a. sicura ·Cono•s cenza del polimio rfism.o clinico della ma1aria, risalendo a ritroso. nella tr.adizionale ·e glo1-iio·sa Jetteratu•r a nositl"a e intensificando la vigil anza attuale. RIAJSSUNTO. '\! iene riferita. l 1 osservazione di dl1e casi nei c1nali , rilevati segni vari cli meningismo, era 1) r egressa l 'infezione malarica. V ein1g ono illu1

strati e disc11ssi i caratteri dell'affezi001e non · freq11ente in periodo di completa latenza mala rica , rilevando quanto una attenta osserva. zione di tali forme interessi per la dia.gnosi differenziale d::t affezion•j mening·ee di a ltra eziologia e per la min11ta conoscenza di tutt<t la svariata 1e proteiforme patologia della ma· laria, sopratutto in riguardo ai fini pratici de lla rinnovata attualità del problema malal'i·co n el n.0stro paese. 1

1

1

[ANNO XXIX, FASC. 27)

IL POLICLINICO

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Rimando a questi AA. per brevità riguardG al l' ampia biblio1grafìa; esistente ·sull'argomento. I lavori qui sotto ricordati sono posteriori: Ail\IÉ

et

LoCHEl.ONGUE. Paludis1ne larvé et réac-

tion de Bordct- Wassermann. B11ll. et Mém.

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191'5.


[ANXO

XXIX,

FASC.

27]

SEZIONE

.

l

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1919.

lnteressantlesima Al~Gt

pubblleazlone !

STO MURRI.

Dei Mediei Futuri.

Questo 111cido la voro critico dell'insigrn.e Maestro fu l)Ubblicato nella nostra SEZIONE MEDICA del 1920 e per quanto, in separata brochure, ne fossero state stampate parecchie centinaia di copie, tuttavia le edizioni sia del Numero della SEZiONE lVIEDICA, sia della (( BROCH URE», s1 esaurirono rapidamente. Pressati da numerosissime ed incessanti insistenze, a bbia mo ristampato la magnifica monografia, e vi abbiamo potuto aggiungere \lil recente riuscitissimo ritratto dell'illustre uomo, in formato 15 x 19, stampato s11 carta p atinata . un'elegante brochure, di 47 pagine, della stes~a grandez7.a del « P oliclinjco »; costa_ L. 8, ma ui n ostri abbonati vieue sped ita per sole L. 6.50 , franca di porto. È

Inviare ca rtolina-vaglia a l Cav.

L U I GI

Via Sistina . 14 - R01\1A. •

Pozzi

PRATICA 1I 6

875 •

L:.

~ NOTE

E CONTRIBUTI.

I - ROMA . Diirett. prof. ACHILLE ANGELINL

SANATORIO

UMBERTO

I I q u a dr o neutro ri I o d i A r ne t h nella tubercolosi polmonare. Dott. OTTAVIO CALAMITA. lVIolto si è scritto, da parecchi anni, all' estero, e s,pecie in Germania, ma b en poco in Ita1i<l, sul qua dro n e11trofilo di Arneth nella tubercolosi polm.onare. Lo scriv.e nte h.a voluto studi are tale elemento, dichiarato da molti autori d:i valore diagnostico e pro.gnois tico, per · osservare fino a qu.al p11nto corri1spond·e ss,e in prUJtioa, e se fosse giustificato l' a·b ban·dono in Clli è da r1oi tenuto. L 'Arneth, nel 1suo poderoso, v1odumre « Die q na litative Bl11tlehre » (Klinkha.rdt, Leipzig, 1920), 1)artendo d a l concetto che i 1°e ucooiti on0 i p ii1 attivi e preziosi difensori dell'-0rgan.is1no, l• a st11diato il loro con1portamento morfol.og·ico ne11e varie malattie, e notato variazioni qt1alitati\·e e quantitative nella fo1~rri.a dei 1oro nuclei in condizioni patol ogiche . Il suo tt1clio è stato pil.1 esteso per i n eutrofili, che costi t11iscon o la gran maggioranza dei comr)lessi vi leucociti. In condizionj norn1ali, il mielocito e le forme da lni iimmediatamen te dipendenti nel corso a,e uo sviluppo. non compaiono n el .s angue circolante. Si r inv.eng·ono. solo, oltre a quelle a parecchi n11cl•ei , poche cellule a nucleo unico, a foirma a n a;stro, ch e ..L\.rneth qualifica per cel1u le T. l!:g·Ji div]de i neutrofili in ,categorie, a 1seeonda del nl1·m ero dei loro nu·clei,· assegnando a lla 1a categoria d el suo quarlro neutrofilo i ·m ielocit i (ì\'I ), le forme immediatamente dipenrlenti d a lo'ro (\'') e le cellule a nastro (T ). Alla 2a. categoria, le C1ellu~e con due n .u clei, alln. 3a. e 4a. qt1elle con 3 e 4 nucle], a lla 5a quelle con 5 o pitL nt1clei. Nell'11.o mo sano la for1nl1la d a lt1i trovata, co111e m edia è la segu ente: I

!\f. \\T. T.

-

-

5

II

III

IV

V

35

41

17

')

I n condizioni p atologich e, ~d in modo va rio a s.e cortda del ti})O dell' infezio.n e, d el decorso ·clinico del la stessa, d ella t.esii1stenza orga11i ca del malato, si nota una derviazione del quad·r o verso sini~tra, con l'au•m ento ·delLe prin1e categorie, diru inuzjo.n e o scom·p arsa delle ultini e categorie. N ei casi molttl gra v,i, compaiono c.ellnle ,\'~, poi cellule l\II, n1entre la I e II ca.tegoria cont.err ebbe·r o l a qnasi totalità del ·quadro.


[ A?\~O

lL POLl CLINICO

76

Precede11ten1e11te in 20 soggetti clinicament~ sa11i è stato co11trollato il quadro n·eu.trofilo già determinato dall'Arneth, ottenendo percerntuali leggermente differenti, nella media complessiva.

L' ..\ rn et h spieg a il fen o1I11eno con la distruzione di ce llule a dulte, le inigliori produttric.i <li a nticorpi. sotto le cause dell'in.fezione, e consi dera le cellule n eutrofile sempre più v1ci11e a lla 111atu1·ità, quanto pii1 il lo-ro nl1cleo è ~eg·n1ent at o. P er quanto tale determinazione della mat11rità leucocita ria sia stata aspramente combattuta, e non a n1111essa dallo stess,o Arneth come feno1n eno assoluto, p11re in pratica noi ,e ffetti• vamente rinveniamo la deviazi-0ne a sinistra del q1Jadro rieutrofiJo nelle malattie, e n11ovo ~ po stamento a destra Ilella gua.rigione. Q11ale \•alore è da. assegnarsi nello studio cli11ico· d'un t11bercolotico, al quadro neutrofilo?

I. -

C'a s o

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36 B7

1

.·.

.

I

5

l\fi e osservazioni 7 .3

II

III

IV

35

4.1

17

31.5

14.7

44.9

I l' asi ..clinici ois servati sono stati 46, di cui

par:ecchi con ·s variate misuraziio11i e sono ragg·ruppati secondo i diversi stadii, nelle seguenti tabelle. 1

Coriclusiorii parziali. - Si nota, oltre ad una discreta leucopenia, formu1a ·en1atica press'a poco normale, salvo la scomparsa, con l'agMILJARE

ACUTA .

Quadro n eu trofi lo

-..... E-

.

!

Arneth .

TUBERCOLOSI

Forn1ula Leucocit. aria

XXI X, F ASC. 27]

-

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48

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. Decessa dopo poche ore.

l

I)

g ra,1arsi rapido della malattia e l'approssim a r . si dell'exitus, degli eosinofili, dap1)rima in i1un1ero nor111ale. l\lolto · più carn tteri ~tjco è jl

Lo studio l)r esente 11a cercato di segl1ire a periodi a n1malati di tubercolosi in ogini stadio. Per og11i osser vazione è stata eseguita la deIl. -

,.

T UBERCOLOSI I>OLMONARE

I

STAD IO.

Co nclizioui aen.erali buon,e, febbre assen.te o .'ìcarsis.'ìim.a. , . Fc ir 1n11la l r uc o c ltari a I

.::.:. I .; ::.i ~

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20

1

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42

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12

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35

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1

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5 .500

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2

- . 20

1

10

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45

o

1

XXXI,. b

~ . 800

83

2

1

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14

1

XL Il

I . 100

66

4

9

H 1-

1

1

LieY e p eg g ior a 1n e n to .

I

13 ~7

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I I

-

f.> l

31

I

te1111i11az io11e del valo1e leu cocitario assoluto ~ cleJl a forn1l1l a leucocitaria, p1·elevando il sar1.sue sem p r e verso la stessa ora del giorno nei singoli soggetti di studic . I preparati di sangue sono stati sempre colornti col Rornanowski, p1·evia fissazione per '.3-5 nli1111t i in alcool n1 etil ico a ssoluto, ed osser"• at i co11 obbiettivo a d immersione 1/15 ed •')r11ln r e 't C. (in g:r . 600 rliametri ).

I

comportarsi del quadro i1eutrofilo, in cui esiste fotte s·p ostamernto ·verso sinistra, con scompa1'sa quasi totale delle cellule delle dt1e 11ltirne categ·ori1e, fortissimo aumento di quelle de1la 1a e 2a categoria, comparsa in circolo dapprima di rare cellule ~r, tp-0.i, n·e llo stato preagonico, fo1i.e aumento delle cellule "'' e comparsa di qualche mielocito. Come vedremo, tale anormale comparsa di cellule W ed 1\1 nel sangue cir1


(ANNO

XXIX,

27]

FASC.

877

SEZIONE PRA'l'IC.\

III. -

II

TUBERCOLOSI POLMONARE

STh>IO.

A ) Co1idizioni generali discrete, ap_iressia o quasi.

-

Formula leucocitaria

Caso

letlCOC.

::s Q) s:::

.

.

.

~

l:/l

l:/l

oQ)

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.....~. .-4

• ~

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.

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_!_

Quadro neutrofilo I

ìvr lwlT

II III IV

Annotazionj

V . ---::-

VII a

9.400

68

3

-

26

3

- -

21

37

XI

6.900

71

4

-

22

3

-

22

35 23

XII

8.300

68

f>

-

26

1

-

-

17

36

XIII a

6.800

71

2

-

25

2

-

-

21

XIV d

6.500

71

2

-

26

1

-

-

XX a

4.700

67

2

1

28

2

xx b

5.200

58

2

1

37

1

XX e

4 .800

67

3

-

29

XXII

7.200

47

3

l

XXIX a

9.500

64

4

XXIX b

10.500

78

XXIX o

8.700

XXX a

6 .900

.

11 12

29

9

-

32

14

1

37

32

9

l

24

44

25

7

-

1

V. tabel l a IV A. · For1na fì. brosa.

.

.

V. stesso quadro B.

.

-

20

50 24

5

-

19

40

24

7

-

1

-

18

40

32

9

1

f\f igl iora1nen to.

4.7

2

-

-

15

32

37

14

2

Forma fì brosa .

-

30

2

-

17

34

39

9

1

3

-

-

15

4

-

-.

25

41

29

5

83

2

2

12

1

- -

31

44

21

4

_

65

7

-

24

4

-

-

18

45

27

8

2

7

2

19

2

-

23

4.6

25

6

-

XXX e

. 6.300 69 7

l

21

3

-

29

40

26

5

-

XXXI a

'

-

11

4.1

39

8

1

'

xxx b

5.200

53

3

-

42

2

-

XXXIb

6.200

70

2

-

25

3

-

XXXI o

6.900

46

1

-

49

4

XXXVI a

6 . tOO

67

4

-

26

3

XXXVI b

7.100

68

4

26

XLI a

5.700

63

5

-

XLI b

6.300

61

5

XLIII

8.4.00

65

XLlV a

8.100

XLIV b

6.30J

70

7 .900

-

I

. .

-

.

-

-

-I

Peggioramento - tendenza al rammollimento • V. Quadro IV E.

. Peggioramento.

25

48

21

o

-

1

-

-

30

49

17

4

-

16

59

23

2

-

2

-

-

18

54

24 4

-

29

3

.-

15

43

30

11

1

-

30

4

14

46

28

12

5

l

27

2

-

-

13

44 33 10

63

3

1

30

3

- -

31

52 24

3

-

Pneumotorace -

67

4

1

26

2

-

-

22

40

11

-

Scomparso idrotorace.

.

27

Peggiora1nento. V . quadro 1V A.

.

.

Forma fibrosa. idrotorace.

. '

• B) Condizioni generali deperite - apiressia o quasi. XIII n

I 8.200 I79 I 2 I - j 1s I 1

IJ -

1-1 34

I 50 j 14 j 2 1-1 V. stesso qu~dro. ~i\ .

C) Condizioni aenerali discrete - febbre discreta. XV a

7 .4.00

84

xv xv

b

8.100

80

o

7.300

91

-

1

-

13

2

17

4

7

2

1

-

1

-1

56

30 12

1

52

32

12

3

_

4.8

37

13

1

-

Forma polm~nare fibrosa - adeniti tbe. multip l e . .

J Comparsa peritonite plastica .

D) Co1idizioni generali cattive - apiressia o quasi.

'

E) Condizioni generali cattive - febbre alta.

-

XXXIII

I 5.500 j 6612

1-1 31

f1

11-1-

J

42 J 41

I15 j 2 I -

-

J

Forn1a a rapido decorso.


878

IL POLICLINICO

-colante non .avviene nella tuberreolosi polmona.re cronica che in qualche caso gravissimo al 3° stadio. Nelle forme al 1° stadio notiamo dunque un valore leucocitario assoluto perfettamente normale, salvo nel ca.so XXXIV b in cui tale valore è alto pe~ cause non precisate, {orse i1on dipendenti dalle leSioni polmonairi. I valori neutrofili si aggirano nel loro compl,esso intorno alla normalità, mentre gli eosino.fìli sono frequentemente aumentati. Normali invece n~lla quasi totalità i valo,r i linfociti-ci e mononucleari: quest'ultimi però preseRtano in qualche caso valori sopra là norma, e s1)esso nei casi stessi in cui sono a11mentati i valori eosinofili. Esiste poi un lieve spostamento verso sinistra del quadro neutrofilo, con valore oscillante per le c ellule della ta categoria 1fra i 9 % ed i 18 % nei casi . ' gravi.. p1u Conclusioni parziali. -

1

[ANNO XXIX,

FASC.

27}.

filo mostra fortissima de.v iazione verso sinistra (cellule della 1a categoria oscillanti fra i 49 % ed i 57 %, con qualche rara cellula W ). Tale insolito quadro ha bisogno di nuovi studi comparativi con altri casi clinicam·ente affini per offrire una soddisfacente spiegazione. Caratteri,s tica delJa tubercolosi polmonare .al 3° stadio .è l'aumento talor·a molto fol'te dei v,a1ori 1~u.cocitari aJssolt1ti e r.ela.tivi neutro.fil~, irn rapporto alla formazione 1ielle .caverne. È però da notare che • parecchie forme, all'inizio del 3° stadio, nel periodo d~l rammollimento o con caverne pie• cole e scarse, nion si allontanano per tali valori dalla no.rm·a, talora hanno valori moltobassti. Anche la cura pneumotoracica, o in genere ogni mezzo che pos,s a limitar~ l'a:mpiezza delle \ulre~a:zioni ·( freni~Oltoonia) produce ritorno ai normali valori (v. caso XXXIX). Nè esiste notevole differenza in merito a questi fra forme a deicorso b·e nigno e queld.e vicino all'exitus. Tali valoiri sono dunque esclusivamente dipendenti dal numero e dall'aimpjezza delle cav~n·e, e relativamente indiipendenti d a ogni altra causa. Il contenuto percentuale di eosinofili, men,o . nettamiente quello dei mononucleruti, € chiar.aJinente in relazione con lo stato di resistenza dell'individuo. Ne.i casi favorevoli apirettici, in buone condizicm·i, è elevato, nei casi gravi depresso o abo1ito. Nulla di note.voi~ nel comportamento dei basofili, che non deviano in genere dal loro contenuto normate. I linfociti sono in ·questo stadio quasi sempre diminuiti in p·r oporzione all'aumento diei neutrofili. Cir.ca il quadro neut.rofilo, qui esiste ogni possibilità, dal quadro vtcino alla nonna, nei casi clinici ~n buone condizioni genera.lj, apiI1ettici, validi, a quello gravis•s im.amente deviato, con cellul1e W, nei casi preagonici. In genere il massimo spost~nto a sinistra può av·v.icinarsi al 60 % per le cellul~ della ta categoria, con scomparsa assoluta delle cellule della V categoria, qt1a·s i completa per quelle della IV. Conclusioni parziali. -

1

1

1

parziali. Nelle tubercolosi polmonari al 2<> stadio tr.01via:mo valori leuco-

Con.elusioni

citari asso·l uti e valori leu·eoctitari parziali neutrofili ~ linfocitici variabili, ma quasi sempre entro il massimo ed il mini·mo della .n ormalità. Pil interessante è il .compo•r tamento degli eosinofili e dei mononucleati. Que.ste due specie cellulari si rpresentam.o qua.s i sempre in numero .s uperiore alla nor.ma nei casi con buone condizioni generali, sino a raggiungere o sorpassare, sp~cie gli eosinofili, cifre doppie del normale. Scarseggiano invece nei casi a catti:ve condizioni di resistenza. È da potare che col peggiona.m ento dell'ammalato diminuiscono n.ello stesso individuo i11 ,c ui erano prim.a abbandant.i. Il .quadro neutrofilo è qui nettam~nte e discretamente deviato a sinistra, molto più che non nei casti. di tubercolosi polmonare al 1° stadio. 1"Iancanr0 sen1pre in genere le cellule patologiche \V ed ~1, ma quelle delta 1a categoria oscillano i11 media, saJvo casi eccezionali, negli individui in buone condizioni, fra i 15 % ed i 30 ~~ , mentre in quelli in cattive condizioni di resistenza sono fra i 30 % ed i 42 ~~ . Le cellu1e della V categoria sono già, nella maggioranza dei casi, scomparse. Interessante il caso XV, in cui si notano clinicaanente, accanto ad una forma polmonare fibrosa re1ativamente lieve, ·adeniti tubercolari multiple, e poi lesioni peritoneali, con alta persisten.t e f€bbre. Tale caso offre un reperto in alito, co11 valori leucocit.ari assoluti normali, i1eutrofilia accentuata, scon1parsa degli eosinofili, bassi ,·alori linfociti, norn1alità in <f\le lli monont1cleari. Inoltre il quadro neutro1

1

Valori leucocitari assoluti press'a poco normali, come pure il quoziente neutrofilo e lir1focitico. I baoofilj non rinvenuti ne:11a conta dei preparati n·on dimostrano con la loro assenza alcun elemento differenziale. Caratteristico è invece il comportamento degli eosinofili e dei mononucleati, i cui valori sono molto alti. Il . quadro neutrofilo presenta un completo ritorno alla norma. È evidente il valore diagn.ostieo e prognostico di tale constatazione. Co·11cl·u sio1ii parziali. -


[ANNO XXIX,

27)

FASC

879

SEZIONE PRATICA

IV. - hUBERCOLOSI POLMONARE III STADIO. A) Condizioni gerierali discrete - febbre scarsa o assente. l?ormula leucocitaria Caso

leucoc.

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IV

11.600 13.000 9.600 9.700 7.2CO 8.300 8.900 9.500 6.700 12.000 7.900

b VII b IX b

XVI a XIX a XIX b XXI a XXI b XXIII a XXIII b XXVI b XXVII b XXVIII a XXVIII b XXXI d XXXII a XXXII b XXXII e x~xv

XXXIX a XXXIX b XLV

6.500 9.800

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77 71 82 69

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21 27

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3

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78

1

26 28 19

2 2 1 2

60

2

67 67

2 10

60 6t 66

4.300 5.100 10.500 70 7.100 71

b

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2

80 68

11.aoo 84 7.400 77 11.800 74 10.200 90 4.300

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1 1

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1

1

26

1

-

26

2

--

28

1

-

12

1

34

27

42 18 49 23 45 32 39 28 43 20 47 16 53 22 37

22

18

-

-

10 l 7 1

25 7 5

-

25

4

-

25 29

4 3

-

25 4 38

4

32 6 40 32 8 43

21

V. quadro IV E. V. quadro III A. Pneumotorace - idrotorace. V. stesso quadro D.

-

27

49 27 29 42 24 38 50 14 29 41 26 18 28 33 10 31 47 13 36 37 17 41 32 ~6 47 22 18 43 31 12 40 38

-

A11notazioni

V

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19

-

-

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Il III IV

-

-

-

32 28

1

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2

1

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-

21

-

-

-

-

1

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-

3

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69

3

I

36 27

1 3 6 1 4

Quadro neutrofilo

V. quadro I\T E.

1 2 1 1 1

3

-

4 2

-

4 18

-

Migliorame1tto. Forma inizio 3° stadio.. Estensione dél processo. Pneumotòrace - idrotorace. 3° stadio i11iziale. V. stesso quadro C. V. stesso quadro D. •

V. stesso quadro D. V. quadro Il! A.

1

3 10 2 12 2 8 2

-

5 8

-

9

1

(

1

~

Tbc fibrosa.

I

Pneumotorace - idrotoTar.tl. V, stesso quadro C. Pneumotorace parziale. Dopo frenicotomia.

B) Condizioni generali discrete - febbre discreta.

C) Condizioni generali deperite - febbre assente. VI XXVI a XXXV a

11.100 5.300 9.500

84 74 68

1 1 1

-

14 24 29

1 1 2

-

31

39

31 29

40 42

21 27

8 2

25

4

1

3° s tadio iniziale· V. stesso quadro A. V. stesso quadro A • pneu1notorace.

D) Condizioni generali deperite - febbre discreta. ~

IX a XVI b XXVII a XXVIII o

9.900

11.500 11.600 9.700

86 66 61 60

1 1 1

-

5

10 31 36 83

3 2

2 2

29

-

33

-

29 33

34 58 35 50

38

7

14 25

11

l~

2

1

V. stesso' quadro A.

1

V . stesso quadro A. V . stesso quad·ro A.

-

E) Condizioni generali cattive - febbre alta. II III IV a IV e VIII X '

XVII a XVll b XVII e XIX o XXIV XXIX d XXXVII

15.200 14.800 12.400 12.300 14.200 14.200 9.800 9.100 8.400

84 87 82 80

86 85 76

1

1 1 1 2

79 1 76 1 9.200 72 1 6.000 79 1 14.800 84 1 13.200 93

1

-2 -

14 11 17 17 11 13

1 1 1

1 2 2

20

2

1

25

1

t

18 14

1

6

51 41 41

-

2

-

-1

37

2

56

-

-

-

20 21

1 1

3

-

- -

-

1

- - -

38

47 45 38 40

41 39

57

14 2 44 10 3 36 18 5 38 23 1 42 16 6 35 6 1 89 13 1 B8 16 1 42 18 2 46 13 1

Gravissimo. Gravissimo. V. quadro IV A.

30

42 26 46 12 33 -~"'

2

1 1

Gravissimo.

-

-

Pneumotorace. Pneumo toraee. V. quadro IV A. Forma ulcerosa iniziale a rapìdo decorso. V. quadro III A. Gravissimo. ...-. .I


88{)

[ANNO

IL POLICLINICO

Coriclusioni generali. - l ' alore leucocitario assoluto. --- 1Si rinviene ipocitosi nelle f-0rme

miliariche. Il valor~ leucocitario è in genert.> norm.ale nelle forme polmonari al 1° e 2° stadio ed all'inizio del 3° is tadio, indipendentemente ·d alle cond~ioni generaLi del soggietto, dalla temp~ratura, da1l'estensio·n e delle lesioni. È invece aumentato, talo·r a molto fo.rtemente, nelle lesioni ulcerose estese. Diminuisce nuovamente qualora le cwverne veng.a no terapeuticamente annullate o diminuite. Va di paTi passo, in linea gener.ale, alla. leucocitosi. .S i ac·oompagna quindi alla p:nesenza di caverne, della cui prese·n za N eutrofilia. -

V. -

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XXXVIII

6.600

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Quadro n e.u trofilo .I

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II III IV V

6

35

42

15

2

8

43

35

9

3

può essere rivelatrice in una diaoonosi differenziale. Varia a seconda della resistenza org.anica del soggetto, ~d è indipendent~ dallo s tadio della lesione. Nei casi a decorso favorevole, nelle guarigioni, il q.u oziente .eo'.Si.nofilo è fortemente .au·m~tato, ma per diminuire ,o scon1parire qualora l'attività deÌ processo tUJberoolar.e vinca la resistenza dell'o-rganismo. Eosinofilia. -

Nessuna notevole deduzion~ può trarsi dal loro comportamento. Le ·m as tzellen non variano sostanzialmente il lor.o quozi.ente nelle. varie fio,rme .cli-ntche. I linfociti 1sonr0 per solito in i1umero inversamente proporzion~le ai neut·r ofili, diminuiscono quindi f.ortemente nelle iperleucocitosi con neutrofilia. ll1astzellen e linfociti. -

del soggetto. Certo, non costituisce un criterio assoluto. Due ammalati, con eguale ql1adro ne11trofilo, possono presentare non solo lesioni diversissime anatomo-patologicamente, ma anche,· clinicamente, esser giu.di·cati ·di ·resistenzft. organica non perfettamente uguale. A ciò è da aggiung.er.e ancl1e lievi variazioni del quadro, per cwratteristiche individuali. Precisione maggiore dimostr,a il quadro neutrofilo nei cambiamenti clinici della malattia n ello stesso indivi.d uo. Ogni miglioramen to, riS,F>~ttivamente ogn.i peggioramento, è seguito da o.s cillazio·n i verso destra, rispeltivamente verso sinistra, d el .quadro di Arneth, e lo stes-

TUBERCOLOSI POLMONARE CLINICAMENTE GUARITA •

Formula re u e o e i t a r i a Caso

XXIX, F ASC. 27]

A n n o t a z ·i o n i

1so ·criterio vale per la guairigione clinica. Ma .an che tale elemento non è assolt1to, pel!'lchè, oltre il concorrere di altri fattori capaci, sia pure in misura minim a, di variare il quadro in qualche .m odo, la determin a zione del qua, dro stesso ·è forzatam ente, per la m.anier.a con cui viene e.s eguita, non n1atematicamente precisa, ed i lievi sp·o·s tamenti di 1-2 cifre non possono avere ,nJcun valore. Ciò non diminuisce affatto, a mio giudizio, il valore del 'metodo : nulla esiste di assol11to nella nostra • sc1enza. L ,importan za pratica della determinazione del quadro n eutrofilo è quindi grandissima. Ch.e esso abbia veramente v.alore diagnostico e prognostico in sens10 stretto, non ·credo affat'to: è solo un fino indice dello stato pre·sente,· che non impegn.a per l 'avvenire; qualunqt1e questo debba · esser.e, il quadro lo seguirà passo pa;sso con le sue :oscillazioni. Ma m olte volte può indicarci quanto di 'grave non risulta ai nostri esami clinici, o ci può fare attenti di forze vitali non supposte in org.a nisrni già deperiti. Sempiie, c,i fornisce il più prezioso aiuto nella diagnosi id i guarigione cli·n ica, liberandoici da una serie di sgradite sorprese. Nè v'è da trascurare l'importanza clini.ca di tale d·eterminazione per 1a terapia, ooone risulterà da un mio successivo lavoro.

Seguono, sebbene meno vivacemente, il comportamento degli eosinofili. Abbondanti nei ·casi iniziali o in buone condizioni, diminuiscono o scompaiono nelle forme gravi. Il quadro neiltrofilo, appena spostato a sinistra .a ll'inizio della malattia, accentua il suo spostamento in tale senso con l'aumento· della gravità del caso clinico. Si dimostra del resto completa.m ente ind.ipendente dalla natu1r.a; an.atomo-patologica della lesione, ed mvece in Concludendo, :noi traduciamo in cifre, per strietta relazione con la resistenza organica ' mezzo del quadro di Arneth, la resisternza orAf ononucleati. -


[ANNO XXIX, F ASC. 27]

SEZIONE PRATICA

ganiica di un soggetto di fronte a.d una infe• zion·e. Noi des11miam-0 dalla ' italità dei neutrofili la gravità dell'infezi-0•n e stessa e la vitalità del soggetto. L'esperienza ci insegna che ciò è perfettamente possibil.e. 1

Per 1a letteratura e la descrizione dei casi, si rinnanda alla pubblicazione, sotto lo stesso titolo, ora in corso di stampa.

DALLA PRATICA PER LA PRATICA. OSPEDALI RI UNITI DI SAN GIMIGNANO.

Il problema dell'intervento chirurgico nell'ap· pendieite e la sua soluzione più razionale nella pratica odierna. Prof.

,

RENATO ~fosTI,

direttore e chir. p.rimario.

Non v'è capitolo della patolo.g ia chirurgica che abbia dato origine, sin da tempi remoti, a cosi gran n11mQro di lavori e di discussioni quanto .quello riguardante la cura dell'appendicite. Se io volessi riandare attraverso la ricchissima letteTatura che s i è andata svolgendo fino ad oggi intorno a questo argomento e fare una larga esposizione storica dei molteplici, disparati .criteri che, nei diveI'Si tempi, han.n0 regolato la condott:t del chirurgo in questa fiorma ·m-0rbosa, non solo mi accingerei a compiere un Javoro prettamente inutile, in quanto non potrei fare ch e ripetere quanto già è stato scritto in pro.p osito in molti lavori d'insieme, ma anche devierei dallo scopo che mi ·sono prefisso con q11esta mode.sta nota, che vuol riuscire essenzialment~ pratica ed essere il riflesso della 111ia ])ersonale .esperienza chirurgica J1el can1po dell'appendi·cite. Io sono d'ar1viso che· l 'appendicite possa e d.ebba operarsi in qualunque momento del suo deco.r so, in qualunqu€ fase della sua evoluzione. Qua111do si pensi quanto sia difficile distinguere fin dal principio le forme lievi dalle forme gravi di appendicite, quanto spess<> ad una sinton1atologia assai poco .accentuata possano corrispondere alterazioni profonde n ell'a,,penelice e nel circostante peritoneo. e che esplodendo ad un dato momento possono mettersi fin da allor:a al disopra delle risorse chirurgiche; quando si c·onoscano tutti i pericoli, tutta l'in.s idia che minacciano di ora in ora l'ammalato di appendicite, che sotto il IMntito aspetto di uma forma lieve può n1aisoondere nel suo processo vermiforme le più gravi e profQnde .alterazioni anatomiche, le quali, a parte 1a loro evoluzione verso una peritonite liibera, possono nella migliore ipotesi condur.re ad un foc olaio purulento peritoneale, rende·n 1

1

1

881

do cosi necessario un i11tervento men.o ststematizzato nella te.cni·c a, più grave, meno sicuro di riuscita, più lungio nel trattamento suocessivo, meno b1rillante nei risultati; quando si consideri infine che l'operazione nelle mani di un abile chirurgo e cogli attuali per- • feziona.menti raggiunti dalla tecnica operativa può ritenel'lsi sicura, i1nmune da qu.a~siasi p{l· ricalo; quand.o si tengano presenti tutte ques~e considerazioni, dico, la f or~u1a terapeuti~ da me e da mo ltissimi oggi adottata non sembr.erà di certo .eccesisivamente aggressiva, an.zi, al cointrario, do·virà consid.e ravsi 1come la più logica e la pil) razionale. Di conseguenza, l'i11tervento chiru.r gico, 0b1b ediendo a questi iprincipii, può esplicarsi sia quando il .p rocesso app.endicitico è al suo inizio, sia quand<> è in piena evoluzione, sia infine quando esso è già 'spelilto: intervento precoce, intervento nel costdetto periodo intermedio, intervento a freddo raippresentan-0 • quindi i tr.e termini ·cronologici della formula terapeutica in quistione. Esa.m iniamoli parttcolarmente per Jn.e.t tere viepp.iù e meglio in evidenza le ragioni che militano in favore della tesi da me sostenuta. 1

1

#

1. Intervento precoce. - Il p~riod·O· di tempo utile per qu.e sto intervento può essere portato ·s ino alle 48 ore. :È evidente che in que1sto periodo l'intervento raippresen.t a veramente l'i1deale, perchè è tecnicamente più facile, mancand10• Je adereru:e od e1ssendo1 scarse e lrusse, pe.rchè dà in genere ottimi risultati, come è dimostr.ato da tutte le statisti·che, perehè a·blb~e· · via eno.r m.emente il ·decortSQ del mia le e, con l'ablazione dell'appendice, ries'Ce una cura veramente radicale. Ma in pr.atica es·so 1spesso u1rta contro ostacoli insormontabili, quali principaJrrnente la TiluttanzJa idei malati e dei parenti ad accettare un atto operativo di così grave importanza, essendo consu·e tudine calcolare 1sulla possibilità di st1p.e rare l'accesso senza l'operazione, ~ la tard-ività colla quale per 1siolito il chirurgo ha la possibilità di vedere il _ malato. L'arbitro della situazione quindi nelle prim e 48 ore è qu(l!Si seimp.r e il medico, il 1quale, lungi dal c-0nsiglia1~e l'operazione, adotta q11el .c omplesso di pro:vvedimenti medici che costituiscono la cosidetta cura immobilizzan· te. È doloroso constatare che ciò è quanto ancor o.ggi si v erifica da parte di moltissimi medi~i, nella gr.andei maggioranza dei •Casi, e non .sempr.€~ per ubbidire aid una s aldia .convinzione scientifica personale, n1a perchè rnei più di coJo·r o che esercitano la medicina manca o 1

1

1

1


882

è deftciente quella ecf.ucazione c.hirurgica, cosi diffusa, osserv.a giustamente Franchini, specialmente tra i popoli a11glo-sassoni, che p ermette a quegli operatori di presentare statistiche della -fase iniziale 1straordinariamente nu• nwrose. _ Comun·que, non poten.do sempre il chirurgo intervenire nelle prime ore ·d ella malattia, sarebb.e n.ecessario che la Cl1J'a medica fosse condotta con .g .nde prud€mza e con grande oculatezza, sorvegliando il malato, si può dire, èti ora in or.a, perohè è 1appunto di ora in ora che p:uò cambiare la faccia delle cose e div-entar così g:ravi1ssimÒ, irrin1edialbile un attacco ·a ppellld'icitico che all'iniZio sembrava a carattere benigno. La cu~a medica non d·o vrebbe eiss.e re protratta più di 2-3 giorni, perchè la pratica mi ha ornnai più ei più volte dimostrato che se non si ver.i1flca la ren1issione dei sintomi entro questo period,o di tempo, l'appendicite si ~ia fatalmente verso l~ perforazione e quindi 'VeI1so la peritonite lib em generalmente o v.erso l'ascesso appendicolare a oo·co·n da che abbiano o no avttto modo di formarsi le aderenze. Le condizioni locali e lo stato del pol:s o de vono 1sopratutto fornirci qt1este preziose ind.i• oazi001i. Allorcbè dopo il 2°-3° giorno i dolori locali te11dono ·s empre più a mitigarsi ed a localizzaTsi, la contrattura di ·difesa della parete si fa meno evidente ·e più ristretta, il vomito cessa, la temperatura diminu1sc·e., il polso si conserva .pieno ed in correlazione, per frequenza, con la temperatura, l'a lvo si ap.rie, no1l v'è ragione di operare subito; l'intervento può essere rimandato senza pericolo a quando1 il proc·esso sarà completamente raffreddato, cioè in. media dopo 3-0 giorn,i. . E questa l'unica evenienza nel corso di una appendicite i11 cui il chirurgo può permettersi di procrastinare l' operazione; una volta che il pr.oces·s o i11fatti tende spontaneamente a risolversi, non v'è ;ragione alcuna di intervenire subito: si può farlo più tarrd i in condizioni più fàvorevoli. Quando al contrario, passatti i primi due o tre giorni, la 1sintomatologia pe.rsiste immutata o, peggio ancora, si aggrava, cioè i dolori tendono a farsi più acuti e ad estendersi, la contrattura a rendersi sempre più intensa e ad allaTgarsi, la fisionomia a farsi un po' contratta, se, prin·cipaln1ente, il polso diventa vuo. to, frequente ed in discordanza colla temperatura, qualunque sia la benignità apparente degli altri sintomi, ogni esitazione deve sparire, ogni. ritardo p11ò essere una sentenza. di morte: occorre operare ed operare subito. Lo 1

1

1 -

'

[ANNO

IL POLICLINICO

XXIX, :B.,ASC. 27]

stesso signifioa.to, la rstessa indicazione per l'intervento immediato hanno anche quei « ri-torni •> quelle « ricadute » che non di r~ado 1si ,·erificano verso il 5°-6°-7° ·g 1orno q11an·d o già sembrava che il processo, per l'avvenuta. apparein te remdssio111e dei fenon1eni, si avvi~ decisamente verso la risolt1zione completa. I primissimi giorni. del decorso dell'appendicite, quando non ·s i v·oglia o non si posis:a affidare subito il malato al chirurgo, 'oostitudscono dunqu~ il periodo più delicato della malattia, il periodo più angoscioso, direi, in ·cui la responsabilità del mredico è gravemente impegnata. Ecco peirchè, allo scopo di evitare una responsabilità così incombente e di sottrarre alla moir te molti inalati, che altrime11ti potrebbero essere salvati, sarebbe neoo ssario che tanto fra i medici quanto fra i profani ·si facesse sempre più strada. la convinzione ·cl1e l 'intervento precoce, 1siiStetmatico 11ell'appiendicite ·r appiresenta un' ope·razione benigna, ·s icura, radicale, da preferirsi a ll 'alea, alle incognite di un . « raffredda.m ento » che è solo ..... nelle mani di Dio! 1

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2. I1iterverito nel periodo inter1nedio. - ~ sull'intervento in questo periodo - il qt1ale va dal terzo al quinto gio·mo inclusi e che corrispond~ a quell'epoca nella quale non ancora è ·d·e.cisa la incapsulazione dell'essttdato per modo ·che la, malattia può ancora. evo1'Yere .s ia verso la peritonite ci t co.scritta, sia verso la peritonite diffusa - che le divergenze fra i chirurg.h i si acc~ntuano mag·gi-O·r mente. · Di fronte agli « interventisti », cioè a quelli che vorrebber.o si,s tematizzare l'operazione ancl1e in questo pte riodo, stanno gli « ;opportunisti » per i qu.ali l'opportunità dell intervento deve esseTe vagliata accuratam-ente caso per caso cercando di ottenere· il raffreddamento, ·s e questo è possi1b ile, senza p.ericolo, oppure 1aidottando l'intervento se si ~re~nta qualche indicazione d urgenza. Esaminiamo obiettivame.n te la quistione, per ent1nciare e giustificare il nostro punto di vi~ sta al riguardo. Superata la fase iniziate, oltrepassati cioè i primi due giorni, ra.p perndicite, come già incidentalmente h-0 accennato più sopra, può evolvere in due modi diversi: so no da distinguerai in proposito i casi l eggeri nei quali fin dal 3°-4° .g iorno si manifestano segni evidenti e decisivi di risoluzione, ed i casi gravi nei quali invece sopravvengono seg11i indubbi di aggravamento delle condizioni locali e dello stato generale. Nella prima evenienza, che è, come si capisc€ la più favorevole. non v'è chirurgicamente nient'altro <;la fare che ait1tare 1

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[ ANNO XXIX, FASC. 27]

SEZIONE PRATICA

883

la risolt1zione del processo morboso ed atten- che non da tutti ·vien e risolta nel modo da me dere il comp1et0 raffreddamento prima di in- prospettato, ogni esitazione do-v~reb•be svanire tervenire. però, l'intervento 'd'ur.genza, pronto, immediato, i1111)orsi in alct1ne E}veniualità che posNel secondo ca.so invece si impone sempre, seco1n do la mi·a opinione, I 'operazione imme- sono presenta.r si dopo il periodo intermedio diata: qua.lunque sia il momento in cui il ma- dell'appen.d icitie, cioè nel così detto periodo lato si presenta a noi, e qualunqu-e sia l'esito tard.ivo della fase acl1ta. -ohe possono avere i fatti Locali, anche se pre3. L'intervento nel periodo tardivo. - Queste sumibilmente farvoir evole, come n-el caso dell a eventualità sono precisamente le .s eguenti: for1ì1azione di una irac colta. La ragicne di questo cont€gno chirurgico, a) Ascesso 'iliaco co1iclamaf o. ..t\..llorchè ' che a tutta prima può sembrare troppo agresin un appendicitico, a molti giorni di distanza. sivo e pericoloso, riposa, secondo me, nel ca- <lall'in1zio della ma.lattia, viene constatata la rattere, quant'altro mai sU!bdolo ed infido, che pr•esenza nella fossa iliaca destra di una raccolindividualizza le lesioni anatomo-patologiche ta .fluttuante, norl! v'è tempo da p,e rdere : bisoproprie dell'appendicite. La pratica, com'è ·no- gna operare subito. È t1n intervento che non to, ci insegna che un'appendicite .ohe si pro- va in 31cun m-0do procrastinato, perchè non si lunga, .con una sintoma.tolo.gia progressiva- può mai preved-ere quali ulteriori. complicanze mente a ggrav.antesi, al di là del 3° giorno, possono insorgere, dato che un focolaio purugit1n·ge fatalmente alla gangrena ed alla per- 1-ento periappendicitico possiede un carattere 1orazione dell'organo, con le conseguenze pro- di gravità div·e rsa a seconda della sua posiprie di questa complicazione; orbene, 1se è vero zione, della sua dt1rata, delle aderenze, d1all'es-che bene spesso, quando la perforazione si servi o non penforazioni, dall'esistesn1z a o meno compie, si son;o già forn1ate localm·e·n te delle di pr-0cessi putridi. :ìVIa nepplire un simile contegno, che è chiaaderenze tali da impedire che il processo settico si diffonda. a tutta la sierosa peritoneale e ro, logico, razionale, trova tutti •Consenzienti, da dare origine ad una peritonite purulenta perchè non sono pochi colo1ro che, affidandosi circoscritta, è altrettanto viero però, ed i casi alla probabilità del II'iassorbimeinto spontaneo ne1la pratica non sono infrequenti, che non degli asçessi peritoneali, si fa,i1no anche in sempre .q11estc benefiche aderenze h.anno avuto quiesto periodo soste.n itori della cura aspettanmodo e tempo di formarsi, ed allo·ra 1a perfo- te, per decidersi all'4ntervento .Solo quando l'erazione appendicolare determinerà runa perito- stensione d el focolaio, l'intensità dei fatti tosinite generalizzata, il più delle volte mortale e siemici minaccino l'esistenza dell'amm.a l·a to. Non v'è chi non possa ' 'edere, seco·n do me, quasi sempre superiore alle risorse chirur.giohe. In ql1esto pericolo, che nessuno può pre- tutto l'errore ed il pericolo di una siffatta ·convedere e misurare, 'sta, secondo me, la ragione dotta. Infatti ·C·o·l l.a cura aspettantè, che può principale dell'oppo.rtunità, direi .ainohe, dell.a protrarsi qt1alche volta anche per dQi n1esi, si necessità dell 'inter.vento anche nei primi gioir- obbliga il m.al·a to per altrettanto 'tempo a te. nere il letto e ad ·OS·s ervare una dieta rigorosa, ni del period{)1 intermedio. Viene obiettato da .m olti che 1'01p erazione, in col solo vantaggio di r enderlo estenu.ato per la queste condizioni, è altre'ttanto pericolosa febbre persistente e per l'alimentaz.iotne insufquanto e fo·r se più dell'attesa, perchè con essa fici,ente, e di d epau1p erarne l'or.g anism·o fino a si minaccia. di diffondere a tutta la s ierosa pe- ridu1rl-0 talvolta in condizioni deplorevoli e po.rito11eale l'infezione localizzata nella rossa ilia- co atto quindi a ·sll!bire, all'occorrenza, un imca destra, perchè colle manovre oipeiratorie, sia terv~nto operativo. E tutto· questo senza tener pu 1 d elicatR. quanto si vuole, facilmente ven- conto d'altra parte delle c·o11dizioni locali di gono Totte quelle barriere già formate od in cui non si potrà mai avere una guarigione radicale e completa, perchè è naturale che l'asvin di formazio111e .ol\e ·s ono date dall'aderenze. Dirrnostrerò più ·oltre come questa 0 b1ezione ,s orbimento dell'ess11dato purulento periappendiciti·co darà luogo .a t a li reliqu.ati aderenziali no11 regga al1a critica più severa, in quanto che il .p ericolo che essa prospetta può venire ,d a causare distuTtbi locali ed intestinali non indifferenti, ,m entre ·persist-endo l'appendice, con facilità sco·n gil1rato .q uando si segua,.no nell'intervento, che va d'altra parte condotto sia pure ridotta ad l1n moin cone più -O meno corto, resterà sempre aperta la possibilità a colla più grande .a\ttenzion·e e scrupolosità, rocidive del male. certi speciali accoo:gimienti tecnici di cui farò Sulle modalità tecniche dell'intervento nel parola fra poco. periodo tardivo dell'appendicite con peritonite Ma indipendenten1ente d·a questa quisti-0rne 1

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IL POLICLINICO •

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purulenta circoscritta clìe direttament~ consegue al periodo intermedio, dirò più oltre.

di operabiJità. « Per no-i » .dice ,git1stamente Lejars «i limiti dell'operaibilità non :s ono che i segni certi dell' n.gonia vicina, il raffreddamento del1e estremità, la sco,m parsa del polso. Che la ooip ravvìvenza sia del tutto .ecoezionale, questo non è dubbio; ·eh.e 1a morte sia forse fatale..... • non abbiamo el.P,menti per contestarloi~ ma è altrettanto v-ero cllie in precedenza noi· 11on sappiamo ciò che troveremo nel ventre-.. che assai spesso si tratta di sog.g etti giovanii provveduti di una resistenza vitale inaspettata; per poco che po&sruio ,a ncora sop.portare l'incisio·n e della parete, il lavaggio, il nostro dovere -è di assiourare loro q11.esta suprema risorsa». Dirò più oltre .della tecnica operatoria.

b) Perilo·n ite generalizzata. - Nell1apper~­ dicite, la peritonite diffusa può insorgere in due modi diversi: o per. diffusione progres · siva della infezione dell'appendicite alla sierosa peritoneale, il più spesso in seguito a perforazione, all-0rohè manchino le adeirenze protettrici 0 qu.este is iano insuf.fici.enti a circo.. scrivere il pr·ocesso settico, oppure per rottura di un ascesso peritiflitico. Ne deriva quindi che me1Dtre nel primo caso la peritonite si verifich.eirà inrei primi giorni d~lla malattia, già t1el periodo iniziale nelle forme acutissime, dal go al 5°-6° gi-0rno nell.e altre form,e che non tendono niè .a lla risoluzione spontainea nè alla 4. L'intervento «a freddo». - R a tutti n,ota formazione dell'asc~s·so1, nel secondo caso inveoe inso·r gerà tardivamente: è questo appun- la facilità e la freiq uenza .colla quale chiunqueto umo dei pericoli, cui accennavo più so,p ra, aJbbi.a avuto un primo atta,cco di appendicite del1a cu·r a aspettante diretta ad otte·ne re il va in.con1ro a nuOIV'i' sucoo.ssivi attacchi, e ço me riassorbimento spontaneo d~ll'essudato, da al- 1sipesso le ricadute ass11m.o no una gravità se1m·cuni adottata, invece dell'intervento, nrella pe- pre maggiore. .Stando cosi le cose, a me pare superflua la quistione ancora dibattuta d·a alritonite purulenta circoscritta. Di frOlllte alla peritonite libera, diffusa, non cuni della necessità o meno de1l'operazione ner v'è altra risor~a 1cui rivolgersi che l'intervento p1eriodo interv·a llare ci-Olè in quel periodo, che oh1irur.gico coadiuvato da opportunlii provvedi- intercoirre fra un attacco e l'altro e che anc·h e sussegue ad uno solo di essi e durante il quaJe menti m.edi·ci. E su .qUJesto· pa:rmi .ess·e rvi ormai accordo il processo .appen,dicitico è nello sta·dio cosid.e,tto di « raffreddamento ». Considera11do i fatti completo. Ma ·disgraziatamente purtroppo le statistiche .che l' app.e ndicite è una affezione a caratte.re s.egnano tuttora l1n'alta percentuale di mor- recidivante, che all'accesso anche leg,gero ne talità, per .q uanto oggi, colla mi·g liorata t0{!n.il- può seguire un altro sulla cui gravità ed esito ca e coll'impiego di 1partico1ari sussidii, si sia . Ii,o n è lecito prevedere n11lla, che dopo ogni ben lontan.i dai risultati dt un tempo. Come in nuovo ·a ttacco l'atto operativo può ri·u scire ·più tutte le forme peritonitiche, cosi anche in quel- difficile ed inda·ginoso, il .medico dovrebb.e semla ruppendicitica, la prognosi, pur sempre gra- pre indurre con persuasion°e. l'ammal.ato all'inve, è in relazione a d ue fiattori, cioè alla esten- tervento, dal q11ale dovrebbe far desistere solsione del processo settico ed a 1 tempo da cui tanto la rip11g.n anza istintiva e insormontabile esso data. Quanto più è estesa la zona di siero- ·d el soggetto p-er le oper.azioni chirurgiche. sa n-0n anoora .collpita dal processo infiamma· L'operazione dell'appendicite a freddo non torio e qua•to più vicini siaroc; di conseguen- offr.e, si può dir.e, alcun •pericolo, per cui le Qja al suo ..inizi.o, tanto migltore natu·ralme.nte .statistiche dell'appendicecto:m ja in questo peiSarà la prognosi e le probabilità di .g uarigione riodo sono ad.d irittura 1b rillantissime .e di esse ~oll'i11tervento chirur.gico aumenteranno in r-esi valgo110 nat.ura1mente i fa11tori dell'operalazione. :È precipuo compito del chirurgo quin- zion·e a f~e1ddo per dimostrar.e la su.a superi-0di quello di soTiprendere queste peritoniti al rità sull'operazione èseguita negli altri peri-Odi lo:ro \3origere per potere ritrarre dal.l'operazio- del male. E a tt1tta pri1na vet'ament.e non si ne tutti quei v.a ntaggi che essa può da·r .e, e eh~ potrebbe loro dar to•rto ! non sono pochi quando si pensi ohe Murphy Ma 1Se si pensa a tutti· i pe.ri·coli che hanno "ha potuto presentare t1na 1statis,t ica col sol· 1 corso, a tutte le iilsi1die che han'l10 evitato quei 3.-4 % di mortalità. malati nei ·quali è stato .applicato il trattamenIn ogni modo, qualunque sia il tempo trato raffreddante, se si pensa al numero, certo scorso dall'inizio d.el pro'Ce~o peritoniti.ca e non indiffeirente, di ,,ittime che questo trattaqualunque sia l'estensione da esso raggiunta, mento produce, specie se osti11atamente e senil chir11rgo ha l'obbligo morale di intervenire za ·d i,s cernirnento applicato, ·qt1elle statistiche in ogni .caso di perito11ite appendicitica, sol non avranno per noi che scarso valore e ci doche vi sia.no a,p pena le condizioni permittenti, vremo sempre più convincei·e d.ell' assoluta su1

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1ANNO XXIX, F ASC. 27]

periorità dell'operazione praticata nel "'periodo -preooce ed in quello int.ermedio d·e ll'appendi-cite, per la quale v'è anch,e oggi tanto inginlsto timore! Il momento più opportuno per intervenire a ·frieddo, dopo l'attacco acuto, senza voler stabilire dei limiti di tempo precisi, il che sa.rebibe poco attendibile, perchè da caso a caso varia 11 t empo necessario per la completa .r isoluzio11e del processo jnfiMDIDatorio, è quando la • lebbre è scomparsa ,da almeno 30-40 giorni e -non si palpa più alcun indurimento infiammat~rio nella fossa iliaica. .s e l 'interve.nto ve-nisse €!.Seguito prima che la riso<lruzione fosse oompiuta, ci tToveremmo dinanzi ad aderenze -così estese da obbligarci a d 11n intervento mol-· to lesivo e -faticoso, e correTemm.o il rischio di trovare ancora <l6l p11s attorn.o alla appendice -e di dover quinrli, in un ~aso e nell'altro, drenare il peritoneo e di attuaif'e cosi ·quel trattam·e nto aperto cJ1e, facen·d o correre all'ammalato rischi maggiori, 1Si era voluto evitare.

Tecnica operativa. - Dato I.o scopo essen:ziaJro.e nte pratico di questa nota., non ritengo opportun-0 di intrattenermi s11 m olte e svariate qt1istioni che sono state agitate ed in parte si ·agitano a11co·ra ne,i ;:riguardi della tacnica operatoria. E d'altra parte farei cosa anch.e del tutto inutile p.erchè ormai molte. ed ottime oono la 1monogra fie <!he trattano qoosto argomen·to in modo completo ed esauriente: chi ·a v·e sse quindi desiderio di approfondire le proprie cognizioni in prop{)ISito potrebbe più utilm.ente rivolgersi a d esse. A m.e premfl soltanto di ·richiamare l'atten-zione d el pratico su alcuni pt1nti della tecniiea s ui quali ormai l' esperienza si è pronunzi.ata ln modo definitivo e favorevole. Riguardo all'incisione laparotomica anzitutto, la rm igliore e la più pratica, quella all a quale deve darsi la preferenza, tanto nella fase · 1nizial~ cn1anto «a freddo )) ' è l'incisione p airamedjana o pararettale destra .di Jala·g uier. Es·sa ha su ·quella iliaca di R o·u x e di Ma c Burniey molti vantaggi fra i ql1ali principale quel· 1o di offrire maggiore visib ilità per cui tutta la r-egione ile;o... cecale può esser~ ampjamente eispo:sta rendendo coisì più facile e im eno lesivo il distac-co delle .a derenze e la ricerca d ell' a ppendice; inoltre essa permette di lasciare integre le fibre musoo larj, offre la p ossibilità di essere prolung.a ta. in alto ed in bass,o· q11anto ·occorre, ci dà il mo·d-01·d i esplorare n ella donna anche gli anne•s si di destra e rende la ricostru- • ·zione della parete solida e perfe.tta. Opp ortuna e razion·a1e ,è la mo.ditficazione apportata ·d·a l Cignozzi al classico taglio di Jala 1

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SEZIONE PRATICA

guier e che co11siste n.el praticare l'incisione un po' più in basso, a l disotto della ombelli·Cale trasversa; questa lieve variante offre il beneficio cc di rtsparmi.are i vasi sanguigni muscolari trasveDsi, di .aprire il peritoneo più in basso dove è. più sottile, no·nch-è la facilità di ricostruire 1e pareti essendo più in basso minore la t ensione muscolare e più dtsi:ensibirle l'aponevrosi del grande obli.quo)). Ora, tutti questi va.nt~ggi offerti dall 'incisione param:e diana sono di grande utilità, s1)ecie opera'Ildo nel periodo iniziale, perche il poter domin.are il campo oper.atorio colla vista ci dà la possibilità ,d i acco1rg.ersi della presenza di complicazio·n i ·che eV\eintualm.ente 1potrebbero g·ià esserB in atto (perforazione, pus) e di aggr edirle in t en1po. Con questo però no11 voglio intendere di dare all' incisione iliaca completo ostracismo; essa, e specialmente qu.ella di Maè Burney, p l1ò essere ll sata senza pericolo, operando a1ppendiciti n ell 'intervàllo, specie dono attacchi lievi ' per cui si preved·e di trovare una appendice libera o q11asi di a d.erenze. È nel periodo intermediario che io ·do inve~e assolutam ente la preifemenza all'incisione ili,·l.ca, avend0 cura p.erò di sezionare tutti gli strati della. parete n elia stessa direzione. È vero che con siffa.tta incisione io ve·n go a recidere per largo tratto #le fibre musoola·r i: inco·n ve- • niente del resto non molto grave, percl1è la sutura secondaria, che io mai trasc·u ro, permette di ricostruire la paI"ete in modo assai soddisfacente; m a è altrettanto vero chie con essa io raggiungo un vantaggio grandissimo, quello di cadere in pieno focolaio appendicitico e di evitare sicuramente, nella ricerca dell'apr~endice, l'inquinamento della sierosa sana circostante per mezzo dei prodotti settici che event11a lmente possono tr·o varsi attorn-o all'appendic.e, vantaggio che, credo, possa s p esso sfuggire colla in·cisione pararne.diana. Ciononostante debbono prendersi u.gualmente le solite preca11zior1i (zaffo protettivo a. cornice, ecc.), cl1~ meglio ci gar antiscono da questo pericolo. Della stessa in.cis.ione sono solito· far uso anche· n ella peritonite pu1"'ul.enta circois éritta, trovando in questo caso an cor più riprovevole il sistem a da alcuni 1seguito di a ggre.dire il focolaio ascessuale attraJVerso il perrto11eo libero, sistema che può es.ser:e causa di spiacevoli s orprese, perchè n on è improbabile che, n onostante lEf più att~nte misu re di precauzione: il peritoneo pos,s a inquinarsi. Ap.e rta e vuotata la. r accolta purulenta, n on tralascio mai di andare alla. ricerca dell'app·e ndice, ·col duplice scopo di aprire altre raccolte che non infre1

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c1 ue11 temente possono trovarsi intorno all' app endice e che possono sfuggire limita11d.osi ad aprire soltanto quella che trovasi Sl1bito al disotto della parete addominale, e ~i praticare I1appe ndicecton1ia., che sola pl1Ò .dare all'intervento 1111 rjsul tato radiç.ale·. E pos.so dire di esserci quasi se.n1p re riuscito in tutti i miei casi. L'esperienza personale ha sempr.e più · rafforzatn, in me la co11vinzione cJ1e l'appendicectomin. siste n1atica n.ell'a.scesso r)erjto11eale debba costituire il neoessario1 ed indispensabile c0Ìnpleme11to a l n1 ctodo della sen1plice incisione e d1·enaggio della raccolta. E ssa, che è ormai soautori, non costituisce .s tent1ta da numerosi • 11n'ass11rd1t.à terapeutica, con1ie qualct1no h~1 voluto de.finirla, m a dovr·ebbi rappresentare, ]Jer i s11oi molteplici vantaggi, il metodo di scelta nella cura delr ascesso appencl i colare, dalla quale solo di fronte ad insormonta.b ili <1 i ffìco I tà tec11iche, che po ssiamo ritenere eccez io11a li, si dovvebbe derogare. In q11esti casi, q11ando cioè l' appendicecto1nia non possa praticarsi in primo te·m po, è al momento della st1tnra secondaria che l ' ablazion;e del 1 appendice d eve n11ovamente tentar ·i, sebbene con minori prol)abilità di st1ccesso perchè, date le profonde 1nodificazioni anatomicl1e che per il processo s11r>p11rativo. Sl1bisce Ja regione che la accr1g·lie, il rico11osc1mento de·l le p<l rti p11ò riuscire mag,gio1n1e11t.e difficile. Pnò allora riuscire particolar1nente vantaggioso, come nell'operazio11e a ft·eddo qua11do vi . . siano molte e tenaci ad.e re11z.e, il metodo della appendicectomia sottosierosa al la Po11cet. 1

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Dirò brevemente per 11ltimo del sistema da n1 e seguito i11 q11ei pocl1i interventi che mi sono occorsi per peritonite libera. cl'origi'n€ appendicitica, e cl1e mi semb1·a il più opportt1no e razionale, sintetizzando esso quanto di meglio è stélto proposto d ai vari autori. . .L\111pia, nia n on eccessivan1ente, l aparotomia pn ra 1neùianR clestra; ricerca ed ablazjone dell'appendice; prosci11game11to quanto più completo possibile dell'essu·dato peritoneale con tnn1poni. di g;1rza asciutta; lavaggio de•l peritoneo coll'eter.e; trattF1me11to ap.e rto con abbo11fla11i.i ùre11ug·g·i; J)OSizione cli Fo\vler; rectoclisi per111n11.e11te alla :\Iurphy; ipodermoclisi e cardioci11eticL (' r· in proposito i miei lavori: La rli.-.·infe:.ion.f' peritoriectle coll'etPre, ecc., ecc., in « Gazzrt.L<.l IntPrnaziona le di l\Ie.d. e Chirl1rgia », 1915. La disi11fe~;one coll'etere, la posi:.ion f' rl i 'Fowl e,. e la proctocli si pe1·111anerife. t>cc .. ecc., i11 <e Policli11ico, pratica», 1919).

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SUNTI E RASSEGNE. CARDIOLOGIA. Cardiopatie in gravidanza. ('V. G. DI CE . •4.ni. Joitr11. o{ Obst. itnd Gyr1.ec.,,. ge.nnaio 1D22).

Co111e per g·li t1on1i·ni la visita. cli leva, cost per l é· clonn e l 1.esan1e siste1na ti·co delle gestanti n1ostra la f.~equenZk.1. dei rumo1i in·or.ganici (40 IJ. ce.n to). È fisiologioo, i1ei !)l'iiroi mesi, un aumento df frequenza del polso; dopo il sesto mese, la bre• vità del r8suiro nella stazione er·e tta; dopo f!: ·' settimo od otta,ro mese l'allargamento della base ·del tor.aice per l 'a~cr,escimeni.o dell'utero,. 011de il cuo1"e è spinto in alto·, al quarto s pazio Talora la pres sione dell'utero negli ultimi mesi provoca varici ed edemi negli arti inferiori. Co11trariame.nte alle antiiche ·opinioni, è dimostr.ato, anche 1"'adiologicamente, ._c he non ha 1'trogo ip.ertroifia di .cuore i'n gravidanz.a.. Lesioni valvol·a ri sono dim-0stria1b ili nel:l't.5·2.5 p. cento dei ca.si, la proporzionie varia se• condo i cl'iteri segl1iti nell'interpretare i rl1• 1nor,i. La .ste nosi mit,ralica dà, in gravidanz.a, una. mortalità .clel 50 per cento; l'insufficienza aiortica scompeooa'.ta. che è rara, del 2.5 p . cento; l 'i1n·st1ffici·enza mitralica ser1za l'.lrecedenti soompen.sti. dà in giovani so,g gìetti lina mortalità: trascurabi·1e: tuttociò s.enza tener conto delle conseg-ue11ze remote. I .. 'endc.cn..rdjte actLta (settica, re11matica, da: malattie infettive) è rara in gravidanza, ma· 1sempre grave; negli 1tltimi mesi è fatale, nei pri111i fJrodruce l' a.borto. A gravicla11z;-1 avanzat.a si può avere t1n~ clila.tazione a,cuta del cuol'.le d'origine tossica: v'è ipertensione, albuminuria, ci:nnosi, edema · polmonare, rumori Yalvolari. In un caso l 'A. r1raticò la cesarea in posizione semi-seduta, ed estrasse 11n feto vjvo; la madre rimase qualche s·ettimana in g·ra\ri condizioni, ma finalrne•nte gl1arì. • Nell'anamnesi ostetrico-ginecologica bisogna tener conto di tt1tte le infezioni passate ct1eposs•o no aver d,a nnegiato· lei valvole o il miiocardio. In presenza di u11 rumQre si esaminerà la freqt1enza e il ritn10 del pols-0, I.a grandezza del c11ore, la ris11osta allo sforzo. Un cuore g.ra111de, cort buona r1sposta, per:mette la gra·vidanza; se j l carr11')0 di ri•s postia è limitato la g·ravidanza n'On i.Sarà permess·a senza il parere cli lln cardiologo. 1

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rANNO

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I rumori tìsiolog·ici, secondo wlackenzie, sono sempre sistolici, e dei più non si con·osce la iJatogenesi; possono essere più· intensi alla punta. alla base, al centro sternal·e,. possorno va- · riare con .l a posizione o la respirazione. I rumori funzionali s.o no di .regola 1Sisrtolici e si odono egualmente s11i diversi focolai; •s ono delicati e .soffianti; non v'è accentt1azi10ne del secoilldo tono pol111ona1"€; possono v.ariare d'inteinsità dur:ante la graviclanza ecl anche t empoI'l3.Ileamente scomparire. Un rumore aspro, spe.cie 1se n1rusicale o accompagnato da f·ce111ito, indica lesione valvolare. 1Secondo W.ebster in ogni cardiopatia cronica la gravidanz.a abibrevi.n, la vit,a l)I"Ob,abile; vi sono però eccezioni. Una ipotensi-0ne arteriosa persistente in.dica insufficienza del miocardio (Burckardt) i ramtoli s11bcrepitanti }Jersistcnti, al mattino, allfl base idel polmone 1dal lato d.el decubito nott11rno, insieme con modificazioni plessiche, sono sintoma di più grave insuffici,e nza iniocardica, che rnon. permette la gravidanza. Secondo l'A. ,la gravidanza deve essere proil•ita o interrotta, in ogni carcliopatiiea la quale ha sofferto, .n elle condizioni ordimarie cli vita, di affanno e dolore precordiale (esaurimento della fo·rza di riserva del ·CU o:re). Invece nell'insufficienza mitralica, se1nprc ben compensata, in domn•a valddia, la gravidanza può .essere condotta .a tiermine, a condizione che vengano 11sate ile opportu·ne ·cure anche pe e qualche tempo do.p o hl parto; bisogna quindi t-en·err conto delle con1dizioni sociali. Le g.estanti cardiopatiche sono proclivi alla to&~i:emia e a i di,s turbi. di·sipeptici; occorte loro molta aria fresca, dieta ristretta, ed un'attenta regolazione dell'esercizio corporeo. Specie negli uhtimi .mesi, bisogna coglie1re attentamente i primi segni di debolezza cardiaca ehe va eomlì1a.t;t11ta ool riposo a letto e con gli .alt1·i mezzi igienici e farmaceutici. Quando Ja d.ilg itale è indicata (.fibrilla'Zione aur~colare soprattutto), ·dop-o la èLosei forte fu1iz i.ale conviene ielare piccoJie dosi pe:r ,circa una s.ettim.ana, on.de .m .an,tenere il rallentamento del poliso, interrompendo però al mitnimo segno d 'intoller.a.nz,a. Se lo scompenso avviene nei pri1ni m ·esi, conviene provo.a are l aib:orto1 apvena ricompensato il cuore; la gravidanza no.n gJrt1ngerebbe .'), termine, specialmente· se si tratta di una st enosi mitralic,a o di lll1•a rrLi·Ol('ardite croni1cn . Niella stenosi mìtr,alica bisogna interrompPre la gravidanza q11ando persiston 0 segni d·i edema po1ln'1onare a1n .0he mante1n en1do· i1el letto 1

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l a posizior1.e seclut.a, o il polso .·i ma11tie11e

so1pra 100, con palpitazio.ni cturonte gli sforzi.. 8e lo scompenso viene a gravidanza iM1ltriata, e ,,'è ,s,p eranm CLi otllnie.re co,n le cure ù}.lportune t1n bambino vi\ro, non s'iri1terrompf-~ 1~ gravidanza, 1na occorre evitare il travaglio. Le condizio.nii del collo e ,detl p,erineo, e .}.a gr.runcle,zza cl el feto guiderainno la scelta dell 'intervie.Thto·: ne lle prin1ipare convien1e la cesia.rea. Se l'inst1fficienza c·ard1iaca mina;ocia la vita s'intervel'f·à i1nrued1iatame.nte, con l'anestesia J.o · cale, o al protossido d 'azoto e o sig·eno. In ogni cesarea conviene :s teriliziZare 1a dornna. Se no11 v i fu mai sc·o111penso, occor,r e prevenirlo in travaglio, somministrando morfina e ~copola1nina in i)eriodo dilatante; ii parto sarù, espletato con J,a versio,n e o col forci1)•e. Dopo l 'es,p ulsione del feto possono esser peri colo1se l ~ bruscl1e modificazioni della pressione intraddominale, lJer la consegu·e nte sovradistensiiome ·del cuore d·estro; _pertanto1 è utile una lieve emorragia nel secondiamento, e SOilo se è m oJto abbon,dant.e si .r icorrerà alla pitui1.rina ·e a 1la segale. I sacchetti di saibbia per mantenere la presf'ion e intraddorr1i.1nale po ~sono venir sostituiti .efficaceJnente da llna fa·s.ci a tt1ra. La p11erpera, rip-01r tata a letto, ,,a tenuta sotto atte11ta .sorveglianza. La deg·ernza a letto ~in. lu11ga ; per par,eccl1ie settimane l'attività ù·e1la paziente d'é·V 'essere opportunamielllte limitata. L 'allait.tame.nto s·a rà peirrr1ess-0 ·se le contlizioni. generali rapidamer1te migliorano, e, di reg'ola, qu1ando non vi fu scompenso: alt L·in1enti è meg·Ito eYitarlo. DORTA. 1

Osservazioni su di un caso di '' Morbus C(}eruleus ,,. CnrsToFe'ERSEN e LINDFTAHD. Acta 'med. .)caricl ., 6 aprile 1921) .

( l")ETERSF.N,

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SEZIONE PRATICA

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(ili AA s1eg11 irono per p arecohi anni, fino ::tlla morte. i] caso, eh.e d escrivono. S.i tratta di llno stud·ein te che fin .da bambino a'veva ooff erto disp11·e.a e ci.ano.Sii, J,e quali ra1pidan1ente a l1 J11·e11t,avan·o pel minimo sforzo. A due ar111ì gli fl1 ·diaig·n os1icata 1111a ina.Lattia con g·e,nit.a del c11otf'e. , T.érso i 23 anni fu ·preso cla ·<l.ol·ore puntorio in corriSipondenza d e1ll'api·ce l)Olm·on.are sini·s tro, .e fe·bbT·e, on.de ricoverò in ospedale (giugno 1912). Poi fu ricoveuat,o nltre quattro V·olte, fi11chè, nel febl)ra.io 1915, in s egt1ito ad en1ottisi rip etute, ' 1nor1. All'esame obbiettivo, oltr.e la cianosi e. la dispnen., non si notavano edemi; .. dita a bac1

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[ANNO XXIX, FAsc. 27}

lL POLICLINICO

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chetta ·di tamburo, segni di lieve ipostasi ai polmOJli. Il cuore, J'élJdiologic.amente e alla percussione, si mostrava ingrandito verso sinistra e in alto: itto 4'lla punta al quinto spazio roco all'interno della mammillare. All'ascoltazione forte rumore sistolic.o raspanlt:e su tutta l'aia cardiaca, più d.eJbole s1tl ;focolaio .aortico, ove il secondo tono era ·accentuato. C.ompaa-vero poi .accessi dri tachioardia, e, in·dipen·den· temente da eiS•&i, e.risi di paJpitazioihl. oo~get­ tive senza alt,erazi-0nie del ritmo ·nello sfigmogramma: il paziente si lag·nava di dolore i)recordiale oon irradiazione .alla spalla destra. Emoglobina 140, emazie 7,8 milioni. Da ultimo C·omparvero segni di tu·b ercolosi !)Olmonare bilaterale. All' a11to1)sia si trovò pleurite cronica ad·esiva a sinistr.a, tubercolosi po1monare caivernosa bilateral.e, stasi .e ptgn1entazione notevole in tutti gli organi, n1ilza jngrossata. Il c11ore appare aumentato di p eso e di volurm.e: il ven tric·olo ·destro prevale sul sinistro e f.orm1a. la punta. L ' orecchi-etta destra è ltn po' dilatata · la vena cava superiore è piccola, i11a J)ersiste la vena ·ca·va superi.ore s inistra (con1e nel feto). Il ventricolo. d·estr.o è po,co dilatato ma molto ispessito (2 cm.): ,a ll'e·s ame m]croscopico la muscolatt1ra è ·n·ormal.e. • La tricuspide ap~are normale, salvo ispessi.n1enti e.d n.deremze ·di alcune .corde te,ndineie. Nell'angolo superior.e sinistro del setto inteirun foro, permeabi'1e ·all 'inv.e ntricoJare vi di ce, •a nltar.gini lis·ci, senza ·segni di anti,c a infiammazione : il margine su.p eriore è formato dall'aorta che nasce oo·s ì 1da .entTiambi i ·ver1trico li. In luogo d·~l conio .arte.ri·oso po lmcmare vi è una piccola deipressione, a fondo cie.co, 0l1iusa da tessuto fibroso cicatriziale. L' arteri,a polmonare è pi ccola, e tern1ina a fondo ci.eco i11 corrisponde,n za di d·etta cicatrice; sopra il cul ·di sacco si v.e.don10 le semiluna ri. La branca de1stra ricerve un ramo arterioso grosso come u11 lapis, di cui non fu possibile stabilire J a provenieil2a oessendo il cuore già .s taccato. L'·or·ecchi.etta .e il vantricolo sinistro sono normali. Da~l'aorta ascendente nasco11.o due rami e altri due dall'arco: i1on n·e furo110 .notat1e le connessioni. Il foro ovale è con1pletamente cl1iuso e manca il dotto di Bo tal lo.

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Gli AA. ricordano che la stenosi polmonare è il vizio congenito più comune, e gei11'eral111e11te l1a sed.fl nell'infundibolo, come nel pre~ente oaso, però è rara la completa atresia. i\ll'irrorazione polmonare di regiola provve-

dono I.e arterie. brMohiali, dilatate, e :rami • i.,ericardici ed ·esofagei. N ell~ gravi stenosi polmonari si trova di solito perforazione 1del setto inte.rveptriool.are (maJf.ormazi-000 conger1ita, o, secondo altri, consecutiva all'arresto di 1svilu;ppo del con.o arter ioso co.lpito da endocardite. f.etaLe, oome nel caso in esame). La tubercol·osi polmonare è la regoJ.1a. In un cuore con due atri e un ventricolo, come pr.aticameThte .si ,p uò consid·erare quello d,e scritto, il sang11e si ·distribuisc.e ·n1e1l sistema aortico e nel polmonare secondo l·e resistenze r.elative. Una stenosi polmonare ·dli me.dio gr.aa.o ·h a va.lore ,compensaitivo, fumip.ecien1d-0 un tr o.p po scarno affl11sso idi san,gue nel sistema aortico, m·entre permette una suffi·ciente ossigenazione. Le r esistenze d·el cir.col.o polmonare essendo • quasi costanti, -0g·ni variazi.one ·d·ella distrib11zi.o.i1.e ·d el s.an gu.e ventri.colare nei due sistemi di·pende1 d·aJJ{e 11n10 difì.cazi oni della pr1e,ssion1e n.e-i sistema aortic.o : ne risu'lta ·una regolazion.e imperfetta, ·come appar.e specialmente duna:nte il lavo!l'·o muscolane. Infatti ne.I .p.az. in esame, d·o po lieve sforzo insorgeva dispnia a inte111sa, oh.e cessava soiltanto ·d·o1p o circa un'ora di co.mpl.eto riposo.. Gli AA. hann.o cwcato .di chiarjr e la patogenesi ·d·e l fenomeno, mediante rice.rch.e ,s ulla respina.zion e e c1rcoilazione a~el paziente, condotte con meto·di p·er·sornali. Partendo dal s11pposto, ·Che riten1gon0 nlil1&st.anza. fondato, del·l ' approssimativi <.'ost:inza del flusso sanguigno nel ci:rico.lo f)Olm OUia.re, djmostrano che l'aumentato assorbimento d'ossigeno che accoim pagna il lavoro 1nuscol1re è C(}ll1djzionato ClJrt. una proparzionalmente diminuita tensione di ossi.gene n iel sangue venoso. Ciò a·ccresce l' eocitabilità del centl'o respiratorio, stimolato in0ltre dall'aumento della tensione del e 02, donde la dispnea. La persi·ste11za d.ell'aumentato assorb imento di ossig·eno per oltre un'ora dopo cessato il lavoro, vie11,e spieg·ata ·dagli AA. co.n la defi. ci&ite ·s aturazion.e del sangue, che s·olo lentamente .r a·ggiu·ngie la ten8ion·e ·di 0 2 normale del riposo. 1'en1go·n o anche conto che la dispnea e la tacl1icardia sono esse stesse lavoro, che richiede a sua volta ossigeino: e inoltre che anche ne[ normali, cessato il lavoro, l' aJssorbirn.en to di 0 2 ritorna piuttosto lentamente al li1mite di ripo·so; l '·eocesso p.r obaillilmente serve alla rige.ri.erazione di qualche sostanza disin tegra'Ua durante la contrazione muscolare. 1

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DORI A


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Echinococcosi cardiaca primitiva con multiple embolie.

SEZIONK PRATllA

(Bott. ARi\IANDO B USINCO. PatholOgicq,, 1° ge:anaio 1922) . Nessuna region·e va immun~ dalla localizzazione .e sviluppo dell'embrione esacanto dell 'eahinococco b encl1è esso abbia sedi p:refer.ite. La primitiva ubicazione deti ·piccoùi embrioni nel cuore è soLo relativ.am.einte rara. Nella lettell"atura italirana ed e·ste1~a di questi ultimi anni troviamo un caso ill u.s trat.o dal Barba cci, dal Moriani, dal Baecl1i, E!d t1111 altro illustrato dal Pepere. L 'A. ha ritenuto degno di attenzione un caso che si è presentato rulla sua osse1\7az.ione. Si trattava di un ·oontadino pastore dii anni 43. I f.enom.eni mro rbosi si iniz.iar-0no sei mesi p.rima della morte. Essi sono consistiti in ·dolori addomi.11ali, 01~isi di cianlOSi e palLore alle estremità inferiooi. S·opravvenne quindi cangre1Da secca del V dito del pi ~de d. Nell'ulti1no periodo della malattia ebbe agitazio·n e psichica, amaurosi e attacchi convulsivi tipo j aksoniano, durante uno dei quaJi è morto. Niente a cariioo degli altri organi e apparati. Ali 'autopsia si ,r iscontra sulla corteccia dell'emis fero destro un'area rotruid.eggiante, come una m-0neta da ciinque centesimi, di colorito verdognolo, occupante la parte infer1 ore della circonvoluzione parietale ascendente. A quest'area con·i.sponde una formaziione cistica sviluru>atasi nel ;lobo parieto-ooc:ipitalie, che .riduce la cavità ventric:ola1·e dest1~a. La cisti 11a le dimensioni e .1a forma di una piccola arancia, con parete trasparente e contiie ne liquido limpidissimo Il cuore è au1nentato di dimensiioni e deformato da numerose prominenze cistiiche, che si t1~ovanu sulla faccia anteriore. Nel 1nediastino esiste una cisti ad.er·e!llte all'arco aortico ed altre cisti attorno ai brronchi ed aJJla pohnonare. Le cavi tà ven tric-0lari 11on sono ampliate. ·I l setto inte'raurioolare è occupato nella sua compagine da cisti che procidono nelle cavità atriali, òeformandole. Si aprono le cisti e si constata ch·e la forn1 azione cistica piit voluminosa dell'atrio destro appare l'a più vecchia, poichè la parete presenta qua e là p]acche bianco-giallicci ~ di calcificazione. La milza è ingrossata e niostra ne.Ila sua com.p agine due cisti intercomunicanti a contenuto liqui·do limpido. Ambedue i reni sono diminuiti di v-0lume e deformati da soi1chi profondi e avvallamenti, e si rilevano in essi num erose cisti che occupano siia la 001·tical e che la midollare. Nulla a carico del fegato.

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Il ·Lume dell'arteria poplitea destra è occupato da un cilindro trombotico grigio-ro seo ~ con qual.che piccola 1ormazione cistica. Ciò che ·di più inte,r essante si pone in evid.enza coll'esame istologico è eh.e il tessuto fibroso che sta attorno alle ci,s ti, ed è infiltrato di ~euoocifti, è spesso .fiancheggiato da cellule .g iganti, a conto·1tr10 i:ro:1egolare, con protoplasma e·osmorfilo e dive·r si nuclei (6-10). T a li oellul·e so110 sitÙate ~ ridosso della parete cistica, a l cui disgregam ento per fa~oicito,s1 prendono parte attiva. In .alcuni punti d€1 ren.e si sorpr.endono cellule ih attiva funzione fagQcitaria .. A queste ce1Ju1e si anriva a tr:avenso schie.r a.menti di celiu1e sermpre più alte e ipertrofiche ·d.eg1i e lementi fissi del connettivo. Nel complesso si hanno quegli elementi dello strat°' essudativo-cremoso segnalato dal Leukart, cui i parologi it.aliani hanno assegnato Ullla valida funzione dif€nsiva (Barbacci, Baechi, Pepere).. AN SALDI.

CENN 1 BIBLIOGRAFICI. ,

DONALO E. CORE. Functional nervous disorders .. - Pr~zo scellini 25. - Editori S. \Vhright and Sons, Bristol. La letterat11ra s11ll·~ affezioni così dette f1111zionali del sistema 'Ilervoso, cui la guerra 11a. da:to tanto incremento, si è arrichito C·On questo volume di un ·contributo pregevole. Donald Core chiarifica e precisa in questo, volume i concetti ed i limiti delle m a lattie· nervose f11nzionali descrivendone la etiologia e la sintomatologia. Non mancano vedute ori-. ginali che djmostrano nell'autore una p:ro.fo11-. da conosce11za della quistioa1e dottrinale ed· una vasta esperienza clipica. ..\Ila profilassi ed alla terapia sono dedicati lunghi capitoli. dr. The aiitonomic nervoits sy stem. Parte I. - Prezzo scellini 5. - Editori Heffer· and 1Sons, Cambridge. In questo elegante volumetto, che costituisce la prima parte di una monografia ampia e completa è descritta l 'anatomia, la di.stribt1zione periferica del sistema nervo so autonomo, l'azione specifica delle droghe elettive sul sim-. patico e sul parasimpatico. L'argomento, che tanto :svilup•p o ha acqui-stato negli llltimi anni, è trattato con chia-. rezza e concisione. L'A. si limita alla descrizione dei fatti già controllati ed acquisiti come sicuri, trascura11do tutte quelle notizie ipotetiche ed inc€rte ·cl1e· costituiscano un'ingombrante dilettantismo. IJANGLEY.

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dr.


[.:\~~o

JL POLICLI!\ICO

'890

XXIX,

FASC.

27J

• G. ~IINGAZZINI. D er Balll.en. - Prezzo n1arcl1i • Càpitoli interessanti so110 quelfi riguardanti . la prolfilassi e la terapia degli avvelenamenti 160. - Editore Springer, Berlino . •

uno studio fisiopatologico e. clinico s1tl ·voluttuari. 11 libro è presentato da l1na lt1singhier,a precorJ)O calloso, trattato con q11ella cl1iarezza e fazione del prof. Tir.elli. dr. precisione che sono abituali n elle pubblicazioni dell ' ill11stre n€urologo romano. · È t1n~ a111pia monografia st1 l'anaton1ia e la strl1ttura, st1 lo s:viluppo onto- e filogenetico, su la fisiologia, la patologia ~ la clinica de1 corpo Alcune note sui risultati del V Congresso ·calloso, ltna monografia che dà di qt1esta par- · di l\'ledicina del lavoro. te del cercello una nozione esatta e quanto Da11·n a l 1-! giug110 11u av11to luogo in Firenze mai completa. i"t ,. Congresso di l\iieclicina del lavoro. Non è È un vero peccato che l'A. abbia preferita la. lingua tedesca. Così f acen,d o egli ha certo a s- compito .-ostl'o farne la cronaca, che si riassume sicurato alla st1a pubblicazione una pji1 diffu- nella sua buona riuscita pel numero e l'autorità degli intervenuti~ l'iu11portani?Aa òJegli arg·omenti ~ n,o torietà, ma ha tolto a molti medici itatrnttati, a lode del Comitato ordinatore presiedulian:i la possiibilità d'apprendere il contributo to dall'assessore i)er i·igiene del Comune di Fiche su argon1ento di tanta importanza ha dato renze, l'€gregio vrof. Ciampolini (1) : facciamo inuno scienziato italiano. Yt>Ce 11n bre,·e co111n1e11to st1i ri1 s11ltati del Co11C'è da nug11rarsi ·che dello st111dio del prof. gr~sso stiesso. Dopo il 10 Congresso i11ter11nzionale del 1906 a Minga,z:zini sia, fatta una trad11zione, che lo :\lilano, e 4 Co11'gressi unzio11ali, a Palermo, FiTenda accessibil,e ai connazionali. dr. È

lttRDEMIE, SOCIETA MEDICHE, CON68ESSI.

praktische Auleitung zur E1·ke·n rttl.rig aller Fo1·meri des Kopfschnierzes. ·- Prezzo marchi 14.40. -Editore I{ a:bitzsch,

I,OBEDANK.

l{ilr:,e

Lipsia. In questo volumetto sono eleneat.e le varie forme di eefalea, la loro sintomatologia particolare, i disturbi con i qu.ali si possono trovare associate, le varie i11alattie delle quali esse costit u i se ono il si11to1no. • Costituisce una buon•a g11ida per l'apprezzamento· i1osologico delle cefalee. dr.

Das GescJileclitsleben des Hysteri· schen. - Edito·ri Marcus e \ì\' eber, Bonn. E uno stt1dio psicologico, medico-legale e sociologico di notevole importanza. L'A. discl1te la origine sessuale dell'isteria. mettendo in evidenza ·con fine intuito psicologico i fatti che concorrono a ·dimostrare questo rapporto etiologico. Capitoli di maggior originalità e n1eglio tratta ti sono quelli riguardanti le manifestazioni i .. tcriohe degli uomini, la responsabilità perla le, le re1nzioni familiari e sociali degli isterici. dr. PLACZEK.

Prezzo I ... 7. - Editori Rosenberg e Selliere, Torino. • Piccolo vol11me nel quale sono co11densati la etiologia, la patogenesi e la clinica del nlorfinis1no e del cocainismo. Non l11anca una s11ccinta quanto interessant e storia della coca e dell'oppio e del modo ron1e q11e .. te drog·he hanno invaso il n1ondo A.

SART.\N. 'j)J orfìnismo

<'i' ile.

e cocainis1no. -

1·enze, ·rorino, Rom~t (1U13), gli stt1dìosi delle malattie del lavoro, dopo 11na lu11ga sosta di 9 anni, imposta dalla guerra, hanno in questo ·V Conbresso rise.g nato il passo, per riprendere il cam111.ino nel progresso (lei 101·0 studii, e han cominciato ad affermarne i nuoYi ·pii1 vasti orizzonti, trasforntando la 1Jrecedente denon1inazione di « Congres.3i l)er le 1nn 1~1 ttie del la \oro » in quella pitl \aS~l di « Co11gresoo cli nletlicina del lavoro)) . Il l\riinistro del ln1'oro, on. Dello Sbarba, che c:ol suo intervento r>etsonale. ha d·i mostrato tutto il vivo interessa.u1e11to clel goYerno alle questioni igie1lico-sanitarie del la vor-0, ha espresso il s110 viù valido consenso per la dotta innovazione, che <.;Orrispo11de alle esigenze dell'ora uttt1ale, e ha llimostrato d i se11tirne la valt1t.azione, dichiarando il SllO fervido i11te11diu1ento di affrettare la solu7.ione di due importnnti ql.1estioni, che furono già. oggetto di ace:urnta disamina da parte dei Cong:re ·si pi-ecedenti cioè ùt riorganizzazione degli l:-;pettorati del lavoro, e la pubblicazione del Regolamento generale 'i'igiene del la yoro. E ha ~iu " picato l'istituzione <li organi permanenti che 1

(1) Ci sia permessa unn sola osseryazione, che

i:1ossa essere di avvertimento ai fntil.1ri Comitati ordi n.a tori. Il programma del Congresso comprendeva 5 relazioni, e un numero considerevole di comunicazioni: mfi q11est~ so110 rim1a~e in Dlllssima parte sacrifìcat.e perchè il tempo è stato t11tto assorbito dalle relazioni: così il frutto degli s tt1dii dei singoli no11 11a potuto essere presentato alla disc~sione: eppure essi costituiscono i rivoli scien · tifici che domani ·formeranno i fiumi delle rela· zioni. come questi alimentano i mari della scienza. Ad evitare ciò bisognerebbe che le relazioni 'enissero st:'1mpate e diistribt1ite prima del Congresso: in Questo il relatore dovrebbe esporre solo le conclu.$ioni, cui seg11irebbe la clis<'nssio11e. Cosi ~ i esat1rirebbe ciascun nrgomento in 11n tempo ::issai più breve, e rimarrebbe il tempo sufficiente i •er le comtlllicazioni.


{ANNO XXIX, F ASC. 27]

avessero la ea1)ncitù e l al1torità di costituire l'einanazion~ e l'esec11zione dei criteri e <.lei d elibù1·a ti dei nostri Congressi, in i<>nnessione con le <lirettive dell' An~ministrazione centrale . «'l'ali organi potrebbero assai opportunamente essere rap1)tesentati dalle cliniche del lavoro attualmente esistenti e da ultre istit11zioni cong·eneri, indirizzate le une e le nltre a quellà t1niformità di azione che ma11tenesse vivi e vitali i problemi essenzialiiAsimi cli 11ua saggta politicn, 11m.ana e SOCkt:i.le, del lavoro>>. No~ aggi11ngiam-0 che org8nl permu11enti {fill~ avessero in capacità e l'autorità di rafforzare e integrare l'a7Jione di Stato i1ella ,rigilanza igienico-sanitaria del lavoro, e nella profilassi delle rualn.ttie tlel la Yoro, intese nel senso più gen~rico -0.ellà parola, potrebbero essere, a1l'in.f11ori dei ~ntri di studio, rappresentati dalle Cliniche dei la\oro e nffi11i, q11egii Ispettorati medici del la"'·oro comunali e r)rovinciuli, che lo scrivente pro1>0se sin dal 1914, q11ali org-nni pel'iferici, quali <<longa 1nn.nus >) degli oL·g·ani statali affini, compiendo localmente flmzioni d'assiste11za e previ-Oenza, per la tutela della salM.te dei lavora tori. cui gli organi centrali non potrebbero mai arri.,.·nre. Solo co11 la. creazione di questa rete di or· g·a ni loeali, disseminata aJn1eno n~i principali co1nuni e provincie, potrebbe essere assicurata una (·ffetti,·11 pl'ofilassi. delle malattie dei laYora tori, e ' della morbi- mortalità generale. Alle Cliniche del lavoro e istitl1ti affini, 1spetterebbe principalmente il con1pito elevato di prèparare i inedici ai 11t10T"i con1piti igienico-sociali, cui sono oggi, e più ancora domani, chiamati. Qt1est.Cl inteRero i dt1e Co11gressi degli Uffici del lavoro, te11uti in Roma nel 1920 e 1921, che, cou In diret~t pa l'tecipazione di rappresentanti dei varii J)artiti politici, ' Totarono all'l!lilanimità la istit11zio11e <lei <letti I spettorati medici del lavl)1·0, locali, cl1iede ndo che lo Stato li riconosca qnnli 01·gani periferici, agli effetti della vigilanza ig·ienico~sanita ri.,'l del lavoro. Il Comune di Roma 11a già istit11ito, da va.rii tlnni, il sno I s1)ett.orato medico del la,,.oro; Pado· vn ne ha qt1est'anno segt1ìto l'esempio; Genova vi si appresta ancl1'essa; e cosi altri Com11ni. :m da augurarsi che essi si diffondn110 sempre più, per (l.Ssicurare veramente in modo pratico l'attuazione di tutte quelle 1nist1re atte alla migliore tutela della. salute dei laYoratoti. In rapporto a q11esto argomento essenziale, eh<.~ investe Ja stessa ragion d'essere dei nostri Oorrgress.i, il DeYoto che, qt1ale rappresentante della Commission~ internazionale per lo st11drio delle malattie {1~ lavoro, e Direttore della Clinica del lavoro di Mila110, ha il merito d'ayer segnato lrr Tipresa e 1-'l direttiva di q11esti ·studii in Itnlin, hn magistralmente svolto il tema della « prevenzione delle invalidità d'indole medic..'l >), lamentando che l'art. 3 d.el Decreto-Legge 21 aprile 1919, sull'assicurazione obbligatoria per l'invalidità e la vecchiaia, e che riguarda anche «la prevenzione e la cura della invalidità>), rimanga in pratica lettera morta , r)ercllè nel Regolament.o relativo 0

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SEZIONE PRATICA

1nnnca1 og·ni (iisposizione st1ll 'ttP1>licazione di detto ..1rticolo.

E il Congresso l1nanime ha fatto voti · che il r•al'laniento, nella prossima discu-s sione per

la trasformazione in legg·e del <letto decreto, rp.auténga l'art. 3, e che il Gover1i.o faccia introdurre nel Regolame11to le dis1)osizioni necessarie, oggi • inn.ncanti, per la più larga ed efficace prevenzione e cura della invalidità. Il Devoto, per questa prevenzione e c11ra delJe invalidità, ha invocato !'.azione diretta della Cas~a Nazionale di assicl1razioni sociali, secondo del • l'esto il disposto dello stesso art. 3. Noi siamo t111 po' scettici sulla efficacia dell'azione diretta del grnnde organo centrale, come di quelli provinciali dipendenti : crediamo in vece che meglio potrebbe.ro rispondere allo scopo quegli stessi ispettorati ruedici del lavoro, comunali e provinciali, già ricoi-dati, che 11e avrebbero i mezzi adeguati, laiScian(lo agli org·ani della Cassa Nazionale assicurazioni il compito di incoraggiare e sussidiare, così i <::e11tri dt stndil, con1e gli organi locali di azione. • - Dopo il tema generic-0 della prevenzione del• l'invalidità si è trattato ampiamente d'uno dei mezzi di tale prevenzione : di prevenire cioè i danni della faticu, sia mercè una. congr11a limitazio11e della durata del layoro, sia mercè l'organizzazione sc1entifica del lavoro, che .p ermetta il maggior rendimento, col minor dispendio delle forze del lavoratore. Il dott. l\ilasi, CaPo del Servizio sanitario delle Ferrovie tlello Stato, ha riferito appunto « sull'org·anizZ<1zione dei turni di lavoro », illustrando il meccanismo della fatica sotto il rispetto fisico e i>sicl1ico, e g·li effetti dell'educazione degli organi di. movimento e della psiche mediante l'allenamento, e lumeggiando i danni dell'iperallenamento. H a trattato qt1indi dei tl1l'ni di la,roro e degli orari di lavoro, concludendo che, come massima. si debh.'t mantenere l'orario di 8 ore, diviS'O in 2 periodi di 4 ore con l'intervallo di 2 ore: ma am111ettendo che per certi lavori più faticosi occorra t1n orario minore, come vieever,sa per altri (guardiani, l)Ortieri, ecc.), Eii possa portare a 10 ore. Tali criteri egli vorrebbe fossero applicati a.I personale ferroviario. Il Congresso ha ritenuto come intangibtle il principio delle 8 ore di lavoro effettivo, interrotto c~a congrui periodi di riposo, varial;>ili secondo le 1speciali condizioni del lavoratore e del laver~; e, considerando che i problemi riguardanti l'organizzazione dei t11rni di lavoro non .possa.no ri-solversi cl1e con lo stu(lio sperimentale diretto dalla fn tica nei di ' 'ersi mestieri e nelle di verse eondi7iioni an1bie11tali e individuali, ha fatto voti che gli Enti preposti alla disciplina e alla tutela del ' lavoro istitt1iscano o incoraggino il oorgere presso le grandi i11di.N~trie statali e priva te di la bora tori si>erimentali per lo studio pratico di tutte le qt1estio11i co11cernenti l'organizzazione scientifica del lavoi·o. Sarebbe certo questo il modo più razionale per dettare leggi del lavoro, sul solito ·Pti~­ cipio Tayloriano del maggior rendimen:o col minor dis1)endio, ma in bnse non a verbo unporW.to, 1

1


892

IL POLICLINICO

l.l\NKO

:XXIX,

FASC.

27).

Il Biondi 11a poi richiaUJato l'atte11zione sull'imbensì sulle esperienze nostre, su individui e in amportanza delle ricerche del Iliombo nelle urine: ma bienti di lavor<1 nostrani, cosi spesso differenti nel senso che la ;resenza può indicare se l'indiche altrove. viduo b;:l assorbito piombo, ed è quindi esposto a I11 rapporto :1 lla lin1itazione dc11 ·orario di lasubirne gli effetti, non già che sia già intOssicaYoro, è stata opl,.i-Ortunarnente de:l Yarii oratori r1to : si rivela cioè una minaccia non già l'intossicl1iamata l'attenzione su un pericolo i11cornbente cazione : ed ha quindi un valore n-0n diagnostico,. s11lle clas~i layoratr~i, <:he, frustrando gli scopi ma prognostico, che suggerisce l 'attuazione di opigienici di tale limitazione, i so110 llirnostJ:a te portune misure difensive: ma anche la eliminaattratte, dal u-.aggior tempo dtsponibile, e dall'ezione dal piombo, è bene ricordare, è incostante,. levazione dei salari, ad un maggior consumo di ,·in-0: gli esponenti dell'alcool~smo uei 111unicon1i e salt11aria : per cui le ricerche vanno ripetute pubblici italiani, specie sotto forme di psicosi al · 11azientemente, ed evitando errori di tecnica, che possono far passare nelle urine pi-0mbo contenut;o. cooliche, sono aumentati in questi ulti1ni anni, e nelle caps11le adoperate per la ricerca. l)iù che fra gli otJerai <li città, fra i co11~1dini~ - Il Arlonti, trattò dell'c< igiene agraria del dopomentre son diminuiti fra le classi borgl1esi. Il Congresso opportunan1cntc ha richiesto che !o guerra in rapporto alla malaria)), illustrando lecause della recr11descenza della malaria, e i mez:::>ta to, le organizzazionj sindacali e cli l)riva ti, prozi atti a combatterla. mercè principalmente la n1uovano ed incoraggino le istituzioni che Yalgonu ad elevare fisicamente e spiritualmente le masse grande e piccola ho11ifìca del terreno, oltre chee-0n la bonifica l1mana : m~ttendo in rilievo la conprolet:arie, tenend-0le cosi lontane dai pericoli del l'intemperanza, che dovunque va assumendo di dizione essenziale, per riuscire, la èiretta partegiorno in giorno, carattere di pubblica calamità. cipazione alla lottn antimalarica delle cla-ssi ope.t\nche per· tali istituzioni molto possono operare raie interessate. secondo noi gli stessi Uffici l\llunicipali del la YOIl Congresso, dividendone le idee, decise la pub· ro, sull'esempio di quanto va g·ià operando qt1ello blicazione e la t1iffu,s ione del rapp-0rto Monti, e· di Roma, con l'istituzione di biblioteche, della f-ece voti che in ogni regione si costituiscano, ool sala per operai con ricreazioni istruttive ed educoncorso delle stesse organizzazioni operaie, enti: cative, ecc. È da augurarsi che ~stituzi-0ni consi- speciali per praticare la lotta antimalarica, ind1mili si diffondano, e che siano specialmente inte- spe11sabili di f1·onte all'estendersi della malattia: ingrate da ricreazioni sportive nei giorni festivi, tensificandosi all'uopo la propaganda dell'igiene po-· le quali, anche meg1io di altre opere, possono ri- polare e cura11dosi l'igiene delle abit~zi-0ni agricole. spondere allo scopo di elevare fisicamente e spiri- Altro argome11t:Jo interessante, che più volt.e tualmente le classi lavoratrici. ha appassionato i 11-0stri Congres~, e su cui an- Il Congresso si è occupato della ·P iù imporcora discutono sociologi e uomini politici, è statotante delle malattie professi-0nali: il saturnismo. quello dell'assicurazione delle malattie professioIl Bio11di riferì sulle «nuove e vecchie vedute s11l11ali. Il Borri, riferi su le e< Linee di tm'etica me-l'avvelenamento da piombo>): osservando, con radico-sociale, per la costituenda Società di Medicigione, che rimango110 inalterate le vecchie vedute, na pubblica», e sulla « rifotma ùella legge inforfrutto principalmente di studii italiani, mentre tuni>), r>er la q11ale l'ibadì principalmente il convanno sepolte sul nascere le nuove vedute di autocetto di doversi sostituire all'attuale sistema del• ri stranieri. La colica saturnjna è data d!al piom- l'indennità-capitale quello dell'indennità-1·endita,. bo: e non dalla trementina, adoperata pet· sciocome si era fatto da chi ci aveva preceduto sulla gliere la biacca, e-0me avrebbero preteso Goadbyi via delle assicurazioni sociali. Rispetto poi alleOliver e altri, a sostegno degli interessi dei fabmalattie J>rofessionali, e presse il concetto che,. bricanti di biacca, che hanno inteso e intendono anzich~ chiedersi l'assimilazione. delle mialattie opporsi al divieto dell'uso della. biacca, di recente professionali agli infortt1ni, nei riguardi dell'assidelibernto dalla Conferenza internazionale del laC11razione, considerando che questo presuppone la: voro di Ginevra. l\ilai la trementina ha l)roYocato formazione di una li~ta delle malattie professiola classica colica saturnina; mentre d'altra parte nali, e cl1e non è l)OSSibile formare detta lista,. altri operai del piombo, come i tipografi, che no11 perchè non è possibile stabilire dove molte maadoprano trementina, vanno sog'getti alle stesse lattie professionali finiscono e doye cominciano lerualattie comuni, cosi è preferibile chiedere che -sia coliche. sollecitata l'assieurazione contro tutte le ~malattie,. Anche le note alterazioni del sangue, specie sot· nelle quali rientrerebbero anche le professionali_ to fort11a di bas~filla delle emazie, devono avere una più esatta interpretazione: esse non sono pa, l\1a molti oratori giustan1ente rileYa rono che n-011 tognomoniche del saturnismo, nè così frequenti, è giusto indennizzare le malattie pr-Ofessionali alla stessa stregu..'l delle mn.lattie con1uni, perèhè pe:r come avrebbero ammmesso autori stranieri. le prime v'hh un rischio similare èl qt1ello inf-0rLo scrivente ha un largo contributo clinico che tunio, che manca nelle altre. E il Borri concludeconferma le vedute del Biondi : la basofilia non va eoll'ammetterc anch'egli che le malattie profu riscontrata tra i tipografi di Roma, e rarame1tfessionali dovessero a vere un maggior indenniz_.zo te tra i verniciatori: essa può riscontrarsi nelle delle malattie com11ni. Cosicchè faeeYa rientrareintossicazioni recenti, non in quelle croniche, pe1· per la finestra lln princlpto che si Y'oleva scacciacessata reazione del midollo osseo alla. rigene:rar e dalla porta : non assicur~zi-0ne pectale per le zione di giovani emazie nucleate.


[ANNO

XXIX, F ASC. 27]

893

SEZIONE PRATICA

malattie professionali, 111a assicurazione di tutte Applicando poi il r>rincipio, che, come per gli le malattie, con rnaggio1i indennizzi per le mainfortuni, i premi d'assicurazione degli industrialattie professionali. li .saranno in rapporto al maggiore o minor riE il Congresso infatti invocò che la legge a·sschio profeissionale delle rispettive industrie, è sic11razione generale malattie, ormai matura nella e-.ridente c:he essi saranno indotti a risanare nel coscienza pubblica, sia. al più presto approva tn. mi~lior modo il lavoro sia di per sè che per l'amcon speciale modalità per le malattie professio- l'>icnte in Cui si svolge, in modo da ridurre al minali, fondata cioè Stil principio del rischio pro· nhno possibile jl .rischio professionale, e quindi i fessionale. loro contributi d'assicurazione. Sarà cosi per via Il che presuppone la formazione di qt1ella lista indiretta raggiunto più facilmente lo scopo essenziale di prevenire più che possibile le malattie che si voleva evitare, :p€'r le d~fficoltà della l'edudel lavoro, nell'interesse di chi produce, nell'intezione. Ma liste si son potute redigere in Svizzera, resse della razza, e del benessere generale del Inghilterra. Francia, ecc., dovt1nqt1e già vige la assicurazione contro le It1a1a ttie professionali : 111 l)nese. difficoltà sta nel forn1nlare una lista oomplet:il, Ron1a, 18 giugno 1922. Pro:t. ARISTIDE RANELLETTI. che fissi i limiti tra le malattie professionali e quelle comuni : ma se questo non è possibile, no11 è neppure necessario, perchè nei casi dubbii, caso per caso, potrà decidere 11n Collegio arbitrale d l esperti. Noi rit:eniamo che la migliore solt1zione R. Accademia di Medicina di Torino. sia quella di formulare una lista generica delle malattie professionali; specificare per alcune di Seduta. del 31 nia11·zo 1922. esse le principali m..-'lnifestazioni cliniche, come si Presidente : BATTISTINI. è fatto in Francia pel saturnismo e il mercuria·· lismo, tanto per dare ai medici un orientamento Su, di un, caso di osteorna dell'etmoide. per la diagnosi e la denuncia, e per t11tti gli alGAVELLO. Presenta un tumore assai raro aspor~ tri casi, non elenca ti e non elencabili, perchè tato dall'etmoide n str11ttura di osteoma e si insvariate possono essere le manifestazioni morbose, per es. nel saturnismo, lasciare al criterio dei trattiene sulla tecnica dell'atto operativo e sulla patogenesi. • medici di denunciarle, e ai detti Collegi arbitrnli di decidere in merito. Brnan,g ioen dotel·l onia della ni a1nmella. ·A fianco della lista delle malattie professionali, elencare i lavori induStriali capaci di determinaNEGRISOLI. Contributo casistico. . re le malattie stesse, anch'essi come t1n sempliSulla sede di azione dei digitalioi. ce orientamento, perchè dovrà intendersi. che vi rientrano anche quelli non elencati, m~ che si diCmò. - Il cuo1e di rana sospeso .funziona co11 mostrino capaci di esporre i lavoratori n determi- grande frequenza e poco rendimento. I digitatici nate malattie professionali. in concentrazione molto piceola inducono diminuPer la più scrupolosa applicazione dell'assict1ra- zione della frequenza, prolungamento della diaz1one per le malattie professionali, potrebbesi sta- stole, aumento della forza e del lavoro del cuore. . bilire un ordinamento n1IBlogo o. q11ello degli i11fortuni agricoli: non patrocini privati degli assi~9u un, 11netodo sen s·ibilissimio di saggio curati, ma solo da i)arte di Istituti di patronato delle sostcinze digitaliohe. debitame11te riconost.:iuti dallo Stato: non possiCmò. - Seguendo le modificazioni apportate nelbilità di vertenze giudiziarie, ma liquidazioni di in.dennità da parte di Comitati liquidatori ·pressf) la funzionalità del cuore di i·ana sospeso da soluzioni diluitissin1e di digitalici si può stabilire il gli I1stit11ti d'nssicurazio11e; ·tutte le controver.sie sul diritto o meno dell'indennità, e quiddi sull'ac- titolo in sostanza attiva dei farmaci presi in .. certamento o meno d'una (ln.ta malattia professio- esame. 1rale, e sulla liquidazione dei relativo indennizzo, Oon,tribut o alla oori,osoe·n za delle piast1·e motri<Yi devolute a Cornmissioni arbitrali provinciali, dalle tiei muscoli della laringe. quali si potrebbe ricorrere ad unn. Com1nissione centrale arbitrale. ARIONF;. - L'O. ha eseguito ricerche sulle plac~he Con tali disposizioni noi cre<liamo si possano motrici dei muscoli laringei del gatto, del cane ~ superare in massima parte le difficoltà tecniche r1arzialmente dell'uomo, ed ha. riscontrato differeninerenti all'assicuraione delle mal.ftttie professio· ze di grandezza .delle placche, peculiari ai singoli nali, si cbe si possa al più presto nella legge as · muscoli, e differenze nel comportamento della fibra sicurazione n1alattie, compreniere con tra ttameu- i1ervosa n "l .. momento in cui essa entra nella to ,s peciale le malatti~ professi-Onuli, nnalogarue11piacca. te agli infortuni, cancellando i1n2 buona volta lo stridente contrasto di trattamento tra ql1esti e La farmacopea italian'i tiella sila IV edizi.one . .quelle pur basati su un similare r.ischio profes· DEZANI. Mette in rilievo le inesattezze e gli sional~, spesso ·differente solo l)er quantità e nou errori di questa nuova edizione. P. SISTO. per q11alità. 1


IL POLlCLJN ICO

89't-

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA. Setticemia meningococcica. Meningite terminale. Lemierre e Pjédelièvre con1unicano alla Società~medica degli o pedali di Pari·gi (Bull. et. Mém. 1922 pag. 361) una ,osservazi.onei riguardante t.:n q11a1~a r1taquatt.re1111e colpito da un 'infezione la quale d<»PO essere stata pe·r undici mesi pura111ente setticemica, ·ed essersi mani:Lestata con acce·ssi febb1·ili inte·r mittenti assai distanziati l 'uno dall!altro·, si inanifestò con una meningite te,l 'minale. In questo rnalato, d'unque si distinsero· due p·e riodi : un primo di setticemia, un .secondo .cli m ·eningite. Il ·p rimo periodo si manifestò con ace.essi di febbre intermittente sepa:rati gli u11i dagli altri da intervalli assai lu11ghi di a.p iressia. Prima del s uo ing1·esso in ospeda.le, occasionato da uno di questi accidenti, il p.aziente aveva avuto già c.lue accessi distanti l'uno dall'altro circa .qui11dici gio·r ni. Dura11te il p.r iln.o soggi-0rno all'o·speclale, du1~a.to due J11esi, ebbe i·n tutto cin·ql1e accessi, .due serpa·1·ati l 'u110 dall'altro cip. un 'apiressia d i cinque .g iorni, ~·li .altri da/nove ed undici gi-0.r ni di apiressia. Durante i sette mes.1 seg·nenti il .pazie11te ha .continuato ad .av·eire di tanto in tanto dei grandi e passeggeri accessi f ebbrl"ili, s.ufficiente111en te. distanziati per pern1ette·1"e al lJazie nte di lavora.1~e : a questo pu11to' una menin.gite. c1 e1 ebro spi·nale da ineni11gococco o B, per la qt._1a le soccombè i11a.lgrado l'uso d,i uri "' iero antimeningococcico 1·igorosan1ent.e specifico. Durante il pri1110 sogg·ior110 all1ospedale, gli AA. av~vano p ensato ad una infezj ,, o11e i111eni11gococc.ica, però tutte le ricerche fatte p•e r is.olare un microbo con le e1n-0cultu·re, e le· pro·,·e aggluti11anti, erano restate i1egative. Gli autori co11chiudono dicendo che questo caso è particolarmer)te _ist11·nttivo 11.eir m~strn,­ re anzi tutto che i1elle n1e11ingococcemie la scomparsa, ancl1e prol11ng·ata deg·li ecc·e.ssi febbrili intermittenti ed il ritorno ad llno stato di salute apparentea.11e11te nor111aJe, n.o n deYe essere considerato co1ne un segno st.·fficiente di guarigione: il meningococco è lln germe tenace, suscettib il e di resta.re sile11Zioso in modo durevole per manifestarsi poi imp·r ovvisamente. U11a seco11da osservazio11e fanno gli autori: conviene non dimenticare l'affinità naturrale del n1eningococco pe.r le n1eningi aJlorchè penetra in circolo. 1

Sulle pollneuri~i emetinìehe. Una donna di 37 anni è effidata i1el marzo 1921 alle cure del l)l'Of. Soca (A1i1iales de la F aculta.d de ]1.edic. tfe Moritevideo, 1922) poicl1è preser1tava fe111·0111e11i dissenterici. L'A. ricerca inutil111ente nelle feci le amebe,. ma essendo i f eno1ne11i cli11ici di natura quasi s icuramente di dissenteria a111ebica, somministra dell'emetina. Il trattamento comincia con 6 ce11tigr. al giorno, poi con 9 ce11tigr. Giunti ad 1 gr. 05 di e111etina, le i11iezio11i sono sospese e le feci, inviate al laboratorio, non rivelano amebe 1na i1umerose tricomo11as. I sintomi intestinali scom11aiono, ma otto giorni dOJ)O la malata acc11sa debolezza e dolori ai quattro arti. L'e plorazio11e del siste111a nervoso i1on rivela atassia, nulla a carie<> dei riflessi tendinei; debolezza di tutti i·e quattro gli art i, specialme-n te a si11istra; dolore vivo nelle rt1asse m11scolari in~riori, dolore alla palpazio11e dei troncl1i nervosi superiori; I .. asèg·ne bilaterale. Se11sibilità obiettiva difficile nd esplorare; p11eun1ogastrico dolentissirr10. Polso d~bole, rapido 145-130. _.\.lbt1mirna e cilindri nelle ll rine. I>er una settima11a tali sinto1ni s i a.cce11tl1ano, poi con1incia il rnigliora111e11to e circa un m ese dopo la malata si se11te co111pleta.1 nen· te bene. Non vi èed11bl)io che la sindrome presentata dalla malata. sia stata di natura neuritica: .:1 grR11 11t1mero di fenomeni periferici, l'assenza cli fatti di orig·ine centrale, i dolori provoca• i11 t11tti i nervi deg·li arti inferiori e nei rnervi del braccio, ecc., parlano in favore. Nessun dubbio anche per l'orig·ine emetinica può sorgere, date le circostanze in Clli si è svolto jl quaclro morboso. La propria esperienza spinge l '-~. ad affermare che quasi sempre l ' intossicazio11e emetinica dà ttuogo ad una polineurite. 1

1\!0KTELEONE.

Neurite ottica fllicica. La iteurite ottica da « filix mas » è a11aloga a quella prodotta da1Ja chini11a e dalla etilidrocuprei11a so1nn1inistl'ate a grar1di dosi o a i>erso11e i11tollera11ti. Nel caso dell'A. (Sinforiano Garcia - Archi'tlOs de Med. circ., l\Iadrid, 1922, 11. 47), si trattniva di un panettiere, tre11tano,1e1111e, il quale si lamentava di u11a. dir11innzio11e progressiva della vista da quando aveYa ingerito del felce maschio e ool calomelano per eliminare una tenia di c11i soffriva. Per tale parassita infatti


XXIX,

(AKNO

FASC.

27]

dieci mesi prin1a, aveva preso dap.pri111a alcuni semi di zucca, poi alcu11i gra11uli di felce maschio per due volte. Quattro giorni d·opo di aver eliminato la tenia, i1otò un offus~~ento della vista in an1bedue gli occhi, offuscamento in dieci aumentato al punto che il p. ave va dovuto smettere il suo mestiere. Nell'anamnesi non vi era nè lues, nè alcool, nè infezione alcuna. L'esa1n·e oftaln1oscopico n1ise in evidenza una. papilla bianca senza escavazion~; i vasi tanto arterioai che venosi erano molto ridotti di calibro; non vi era diffe1·enza tra la papilla destra e la sinistra. La visione era: O. D. = = 1/10; O. S. = 1/ 6. Vi è leg·gera riduzione del campo periferico della visione. Dati gli antecede11ti no11 vi è circa la causa c11i attribuire la lesione del i1ervo ottico ] n. questo infermo. Questa particolare dolorosa predisposizione del nervo ottico per il felce' mascl1io, ci obbliga ad essere molto prt1denti r1clle dosi che di detto i11edicamento si usano come tenifugo. La neurite ottica filicica è n1olto rara, l)Oichè in 29...000 111inatori sottoposti al fel ce mascl1io per combattere l'anchilostomiasi da Stuelp, solamente in quattro si verificò una cecità permanente, ed anol1e in questi casi si tr.attava di infermi anemizzati dall'azione dei parassiti intestinali. Sidler Huguenin 11a ril111ito 78 casi con di• caratte·r e persturbi visivi,. e di questi, 4-4 con manente: 18 casi con cecità unilaterale, il resto bi laterale. Qua11to alle lesioni osservat.e istologicamente, esse sono i11olt.o simili a quel le osservate nella cl1inina: lesioni di indole vascolare, degenerazione delle fibre del ner,ro ottico, ecc. Secondo Nt1el, la sclerosi interstiziale è la terminazione del processo. L'azione tossica vie11e dagli autori attribl1ita: alla filicina od all'acido filicico. principio attivo del felce maschio, agenti so1)ra le fibre del nervo ottico. Secondo altri, la detta azione tossica si esercita sopra le cellule visive della retin.a. 1

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1

l\fON'l.

TERAPIA. Cure da prestarsi prima di o)Jerazloni chJrurglche. S. J. Glass e H. S. \Vallacc (Jou'r n. am. med.

gennai!() 1921) ritengono che la maggior parte dei distl1rbi cl1e si verificano dopo gli interventi chirurgici sono d·a attrit1t1irsi ad acidosi ed allo sltOCk trat1mati00. È un ratto che, in cons·eguenza dell'anestesia all'eter.e si trovano nell'urina corpi a.cetonici (acetone nel 00 %, a.ctdo diac'e-tico 2-5 %) e che si ha din11fluzione nel potere di co,m bina.zione del plu::,n1a sanguigno per l'anidride dhrbonica. associatio11,

895

SEZIOr\E PRATICA

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Glii. AA. co11sigliano qudnd1 il seguente tratta,

mento preope1"ativo. So·m ministrare per qualche gio:vn 0 prima dell'opetaz10ne, og11i 4-6 ore, bicarbonato sodio (g. 1) e lattosio (cg. 30). Circa un'ora prima dell'inte1rvento, ipodermocli'Sli con 200 eme. di soJ.uzii,on.e di solfato di magnesio al 4 %; mezz'ora prima, iniezione Ji 6-8 mg. di morfina (solfato) in eme. 1.5 di soluzione di solfato di magnesio al 25 %. Il paziente viene tenuto in una stanza tranquilla ed un po' buj a, donde viene portato con cautela nella stanza da anestesia : esso si trova già in stato analgesico ed il periodo di eccitamento è praticamente nullo. Il polso, dapprima. raro, si fa frequente nel secondo stadio, poi l'itorna raro durante l'operazion·e. L'effetto sinergico del so~fato d1 magneCJ.io e della morfina tendono a prolungare l'azione sedativa, sicchè raram·ente è necessanio ~am­ ministrare la 1norfina dopo l 'op·e razione: l'analgesia è prolungata usando la morfina i11vece che il p3Jntopòn. La quantità di etere necessaria è minore si ha quindi minore i ri-itazione renale, bronchiale e meno acidosi. Vi è poca o punta paresi dell'intestin·o, meno r1ausea: il vo~11ito è praticamente eliminato, salvo quan do si tratti di interv.e nti su1la cistifr:,llea. N.on v.i è tensione intestinale e dolori da accumulo di gas; l'appetito ritorna presto diminuisce la dep,r essione me!nitiale e la oonvale- . scenza si fa più rapida e mie no penosa. fl l. Criteri generali 1

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1

per l'eliminazione del dolore nella chirurgia. È necessario, rileva Q. Schmidt (Milnch. M ed. W oclierischr., :n.. 19, 1921), che l'individuo

cJ1e si sottomette ad un'ope.r azione avverta il 1ninimo dolore possibile, non sia conscio di ciò cl1e gli si st.a facendo e sia mantenuto in uno stato di tranquillità psichica nei giorni che precedono e irn· quelli che segt1ono all'intervento. Essendo il malato sempre ipersensibile, la tranquillità e il sortno si potranno ottenere ne.i giorni che ])recedono l'operazione soltanto mediante la so1nministraziorne di sedativi (vero11al, aclrenalina, bromt1ro, .ecc~). Si può eliminare il dolore determinato dal· roperazione con farmaci che agiscano sulla i>eriferia op1)ure sul centro. L'anestesia periferica m1ped isce o l'eccitazione dei nervi sensitivo nel territorio d'operazione o la conduzio11e degli sti~oli dolorifici al cent1--o; essa pre.. senta gl'inconvenienti dii lasciar integra la co· ·scienza del malato (turbato per ciò dalle fasi d~Jl'intervento), di non abolir~ alcuni riflessi molesti e spesso pericolosi (negli iiruterventi Sl1l diaJramma, sui polmoni, sui bronchi, sul me-

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IL POLICLINICO

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del

senterio, oppure in vicinanza d·el vago e simpatico) e di somministrare all'organismo fin dall'inizio dell'intervento una certa quantità di sostanze tossiche che non si p·ossono poi ritogliere. I singoli metodi pr.e sentano oltre a questi svantaggi generali, ciascuno i suoi inconvenienti : cosi l'iniezione del campo opera~ tivo con novocaina-soprarenina danneggia i tessuti inibendoli .e ne diminuisce la nutrizione e la resistenza alle infezioni; così nelle inie· i;ioni pi\1 profonde di anestetici, il liquido può penetrare in vasi sanguigni, in guaine nervos~, nell.a meningi, provocando per le vie di assorbim~nto ch·e in tal caso gli si aprono, gravi fenomeni tossici; così l'anestesia lombave, che in alcuni casi sostituisce bene la narcosi generale determina spesso cefalee intense e du.. rature,' conati di vomito, talvolta fenomeni paralitici a carico .della vescica, del retto, dei nervi periferici. Pure in alcuni interventi rie· sce opportuna l'anestesia locale. Si può fare a meno del narcotizzatore; la soprarenina molto in uso impedisce l'assorbimento precoce del· l'anestetico e diminuisce le emorragie (utile specialmente negli interventi sul cranio). Inoltre l'ammalato è in grado di cooperare con l'operatore, p. es., contraendo i muscoli del· l'addome rnentre si c~rca il sacco ,e rniario, contraendo determinati 1muscoli quando si prati.. -cano delle suture di tendini, espettorando muco, pus, saliva, sangue, ecc., dalle vie aeree (importante specialmente negli interventi sul viso : disturbo dalla maschera) e negli individui che, perchè han1J1;0 le vie aére·e infiammate, il cuore debole, i vasi alterati, il ricambio nnormale, lo stato generale depresso o l'ietà troppo avanzata, rnon si possono assoggettare ..alla n a rcosi generale • Negli interventi non lievi e in tutti i casi in cui è }Jossibile, si deve praticare la narcosi generale. Lasciando da pàrte il cloroformio si <.leve usare l'etere, fac,endolo cadere a gocce sulla maschera aperta, e usando alcune pre~auzioni necessarie: impedire l'irritazione del· le mucose delle vie aeree somministrando pri1na dell'intervento piccole dosi di atropina, m·ettendo il malato irn· posizione adatta e allontanando il muco dal faringe prima, durante e dopo l'intervento. Impedire l'eccessivo raffreddamento e l'abbassamento della pressione sanguig11a per mezzo di inviluppi caldi o di un ambiente caldo e di mezzi eccitanti; coml•attere la distensione e la paralisi gastrica act1ta postoperatoria per m ezzo di lavaggi dello ston1aco. Per gl'interventi minori è su:ffi"C i e11t~ l'ebbrezza eterea. POLLITZER .

[ANKO XXIX,

27)

FASC.

Pericoli dell'anestesia al protossido d~azoto. L'anesies.ia al p·rotossido- d 'azoto viene diffondendosi: non è male però mettere in gua1·dia contro i possibili p·e ricoli che può presentar·e per il fatto di contenere impurità. P. Briault (Journ. d. Praticiens, 3 dic. 1921 ) riporta, due caisi in cui, dopo l'anestesia, si ebbe aipnea, cianosi del volto, i-isveglio lento, viva oe.faltea: polso .piqoolo e freiquenie, febbre :elevata, e·dema polm1on.a re: uno dei casi venne a m·orte. L'analisi rivelò la p1·esenza ,di 18.22 % di anidride carbonica nel gas delle bombole usate. L 'A. ha potuto riprod·u rre sperimentalmente fenomeni analoghi sull'uomo e su animali.I d'esperimento, facendo resp·i rare protossido d'azoto al 15 % di .amidride carbonica; nella •cavia ottenne ai1che la morte. La pr.esenza di o..cido c.arbon.ico non si spie- • ga come d'ifetto ·di fabbTicazione, poichè il 1pr9tessido di azoto si ottiene se111plicemeinte per la , deicoim posizione a 24'00 del nitrato di ammonio, che dà 'SoJo iprotossido d'azoto· ed acqua~ C1omunque, :iin attesa cb e i fabbricanti forniscano il gas in bombole piombate dopo la verifica, que1s ta 1p uò farsi agevolmente fa-cendo .gorgogliar.e cir1ca 15 litri del 1gais in acqua (300 g. circa) .a .cu.i si aggiunge q11alche goccia di fenol.ftJaleina (soluzione alooo1ica a 1 %) e tanta liscivia di soda (o soluzione di carbonato di sodio) da imparti:ue un bel colore rosso-violaceo (b.a stano p·oche gocce); in presenza di anidride carbonica, come di ogni altra impurezza ~ funzion·e acida, p. e., anidride solforosa, il liquid·o si decolora più o meno ra.p idamente seco·n do la quant-ità contenuta. fil. 1

1

1

Le Indicazioni della trasfusione di sangue normale ·o al citrato . Lia trasfusio.n e di sangue ~ ent!'lata nella pratica correnlÌie, da quan.do si è avuto l'idea di utilizza re la pr.Qfprietà anticoagulante del citrato di so1di10; p e~ questo mezzo 11a tecnica di tra!sifUJ&ione si è trovata ·quianto mai semplilficata: non esige part.i~ol ar.e a,billità 1illè strumentt speciali, sicchè è alla portata di tutti i p_r ati,ci ed . ha reso notevoli servizi durante la guerra: Osserva però Bemheim che con questo me·todo si ha.nno reazioni violente anche rnel 20-40 per ·cento dei casi, mentre non si hanno che nel 5 % con la trwsfusione diretta. Tale reazioRe si traouce ,con elevazione termiica assoieia;ta con bri,v idi ed in qualche caso ;p uò con·durre a tla mo,r te. Anche le ricerche di laboratorio, come riferisce L . Cheinisse (Presse médicale, 25 feblbraio • · che il citrato di sod'io 1922) hanno dimostrato 1


[ ANNP

XXIX,

FASC.

27]

SEZIONE PRATIC:,

favorisce la fragilità glol:>ulaT~ ed inoltre riduce quasi. a zero la funzione delle opsonine ed il potere fagocitar}o dei globuli biancl1i. Esso qui'l1,d i sarebibe cont1·oi11dicato i1elle m a lattie a cara.tte1·e emolitico (a11eJ11ia pernici.os a )• e• 11el caso jn c11i si cercl1i di combattere t1n processo inf.ettivo, nonchè nei casi di emorragie intense i11 cui i·a.n1mala to si trovi i11 uno stato graN"e di sl1ock e quindi sia r1ecessario rispar111ia rgli og·r1i scossa. al'ebbe dl1nqu e d11. pref€1·ir·si in tali casi la trasf11sione 1drel sanrg ue norn1ale; fJerò questa ricl1iede abilità pe1·sonale no11 con111ne e favorevoli condizioni. di an1Liente, si.cchè noJl potrà eseguirsi che in qualcl1e caso particolare, mentl'e la trasfu sione al citrato sar:\ sen1pre il procedimento di scelta per il pratico. fil. 1

IGIENE. La distanza dagli occhi adatta per la lettura e per il lavoro.

_.\.. Ca1ltor1net (Journ. d es praticiens, 1921, n. 43 bis) richiama l'attenzione sui danni · che ve11go110 qt1ando gli scolari stanno in posizion e tale da tenere il libro od il quaderno ad u11a clistanza dagli occhi minore di 33 c1n. Nel ~ u ardare a tale distanza, che pt1ò considerarsi come ln normale, la nostra accomodazio11e si contrae cli tre diottrj e : jl numero di queste a11m enta ·1lotevolm ent e col rliminuire della distanza; ~· , a 25 cm., 5 a 20 cm. , 6 a 17 cm., 7 R 1 l: c1n. : e non è ra1'0 vedere scolari cl1e ten~:ono il libro a 15-20 cm. cli distanza! Si deve i11oltrP 1)ot· 111ente che la potenza d 'accomodazio11e, cl1 e è di 15 cliottrie a 10 a11ni, cljventa di 12 a 15, e di 10 él 18-20 anni. La \'isione a cort a distanza, oltre ad affaticar e l' accom odazione esig·e la convergenza de i du e occhi , per la contrazione del r etto interno: 11e ris11ltano crampi da fatica e stiran1enti, per tali contrazioni esagerate e tent1te a lun go. I,a COn\rergenza COSÌ arlormalmente contrat.ta }) UÒ J)Ortare una djssocia.zione fra l 'accomoclazio11e e 1a convergenza, determinando nel prediSJ)Osto lo strabismo. Si 11anno inoltre anche deformazioni nella colonna cervico-toracica, donde attitudini viziate ed alterazioni nella conformazione e nel volume della gabbia toracica.. Analoghe osservazioni possono farsi per jl lavoro (cucito, ricamo per le ragazzB ed altri lavori), che ' 'a sem1Jre tenuto alla stessa distanza di 33 cm.; evid·entemente i danni sono maggiori nei giovani. • La. profilassi dei disturbi accennati comprPnde a11zit11tto l'ispezio11e reg·olare delle I •

I

'

897

·sct1ole. Nei l)iccoli comuni, dove manca lo specialista, il medico pratico può esaminare da sè l'ac11ità visiva, con le adatte tabelle: in mancanza di queste si possono usare lettere ritagliate da qualche catalogo o rivista, bene stampate, dell'altezza di cm. 0.72 (circa 3;4 di cm. ), da collocarsi a distanza di 5 m. dal1' esaminando, in un posto bene rischiarato. Ogni scolaro od apprendista, che non possa • leggerle va esaminato da uno specialista, che consiglierà gli occhiali necessarii. L'ispezione va fatta a l111eno t1na volta l'anno. Si rivolgerà poi particolare attenzione al1'arredamento scolastico, in cui spesso si troveranno bancl1i e sedili difettosi. Insufficiente e i11al disposta è talora l'illuminazione, specialmente quella, artificiale, cl1e di solito è data da lampade sospese ad 1 m. e più sopra la tavola, con un riflettore, cl1e manda una luce insufficiente, perchè troppo lontana dall'og. getto. Il viso dello scolaro viene inoltre illuminato, ciò o_b bliga quest'ultimo ad aggrottare le sopraciglia, contraziori1'0 che riesce pe11osa. T./ill t1rr1inazione, dovrebb·e ·essere indi vià uale, o limitata n, pochi; la lampada dovrebbe tr~~varsi al di sotto degli occhi dell~ scolaro, e deve essere munita di una protezione opaca, cl1e rifletta la luce s11l libro o • sull'oggetto di lavoro. _.\Ilo . co110 di impedire che gli scolari si tengano a distanza dal quaderno non infe.. riore a 33 cm. , A. Ca.n tonnet propone di usare una tavoletta, larga. quanto una mano, fissata al m argine del banco, e di altezza tale che arrivi al m ento dello scolaro, il quale si trova così costretto a stare a conveniènte distanza. Questo dispositivo che il citato autore chiama ])lanchette-genda.rme, può benissimo accompagnarsi ai così detti bancQ.i-modello o bancl1i razionali, in cui l'alunno si trova incastrato in modo da non poter compiere altri ino,rin1enti che qt1elli previsti dall'inventore. 111 qu esti strum enti di. tortura, a cui si aggit111g·e ora la planchette-g eridar1ne, si tengono imprigionati per dtiverse ore {gli intervalli 1')rescritti, il più delle volte non s i osservano) clei ban1bi11i, di cui la caratteristica è la vivacità, il bisogno di movimento! L'effetto probabilmente, oltre a quello di stancare il bambino, è analogo a quello che producevano gli straccali che si mettevano per impedire l'incurvan1ento delle spalle; quando manca il sosteg110, si assume la posizione che fa più corr1odo. E come il busto eretto lo si può ottenere dopo 11na opportuna serie di esercizii mt1scolari, così la posizione corretta potrà ottenersi solo dopo U'Ila convenie11te educazione,


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[ANNO

IL POLICLINICO

ma

J

che naturalmente esige tempo e pazienza, che darà i suoi frutti, poicbè i muscoli esercitati per ottenere la posizione durante le ore di scuola, potranno mantenerla anche nelle ore di lavoro a casa. Giustamente il ·C antonnet ha chiamato gendarme la sua tavoletta; lo .stesso appellativo si potrebbe applicare a certi banchi inodello, ma il carabiniere se è buor10 strumento di difesa sociale, non educa, e la scuola deve avere questa suprema mira. "fil.

XXIX,

FASC.

27]

iato~,.....variazioni .fisiologich·e a seconda dell'·età, dello stato emozionale, dell'ora del giorno, in rapporto cori l'alimentazione, la digestio11e, ecc. Per avere notiz.ie precise e larghe, potrà 1eg~ gere l'ottimo volume del Gallavardin: L(J, tension arterielle en Clinique.

t. p. (1277) ]Ji1,nte di fitoco. -

Al dott. L . C. S.,

Costantino Calabro: T medici italiani rifuggono dall'11so delle

I

POSTA .DEGLI ABBONATI.

punte di fuoco. Esse possono essere sostituite da mo1d erni revulsivi, che evitano la tortul'!a clel malato.

(1274·) Proprietà medicctmentose dell'Eqt1ise-

tum arvens.e. -

/\1 clott. E. Sirolli, Altino:

L'Equisetum ctrvense (coda d.i cavallo, brutea) viene usato come diuretico in alcune far-

macopee e specialmente in quella germanica. Contiene una piccola quantità di acido silicico e recentemente è stato ancl1e usato nella tt1bercolosi polmonare per le stie proprietà astringenti. Debbono raccogliersi i rami sterili in maggio od in g·iugno. (Cfr. Pl1armaco1)ea Germanica, ed. 1914). F . CORTESI. (1275) R eazione di lV"eichbrodt si1,l liquor. All'abb. 11 • .1.437:

Detta. ancl1e reaziane al sublimato. Si mescolano 3 parti di soluzione 1 % di bicloruro dj _ mercurio putissimo con 7 parti di liquor. Se questo è patologico si i11torbida subito; se normale solo dopo 24 ore. Se il liquo,r contiene sangue deve essere dapprima centrifugato. .. '''·eichbrodt ritiene . che la reazione sia positiva nelle rr1fllattie del sistema n ervoso provocate da sffilide, negatj ,ra nelle altre, ed ha trovato corrisponder1za fra la reazione al st1blimato e q11ella di Wassermann. L a ffermazione è contraddetta da altri autori. Del resto anche il liq11or normale contiene albt1mi.na. e quindi dà con il sublimato, un preci.pitRto cl1e nel liq11or pntologi•co sarebbe pi.ù abhondante. fil . 1

(1276) ~·rc11sione arterio:)a,. -

Al dott. D. G.:

Coll'apparecchio Riva Rocci e co·n manicotto di 12 cm., il pi(1 comt1nen1ente usato ·dagli a11tori n1oderni. la pressione n1assima normale è di 120 n1m. ùi i11ercurio, la mjnima normale di 70. l~a pressio11e mass in1a patologica può superare i 260, la minima ragg·i11ngere anch.e i 140150. Te Jle ir)ot e111sioni si l1a11no pressioni massime di 90. 100 e nlinime d i 60. Nat11raln1ente "ariabilità da malato a maesist e l111a gra11de ._

t. p . (1278) Ascessi da "fi,s sazione. -

Allo stesso·

Gli ascessi da fissazione sono indicati in ogni specie di sepsi a germe conosciuto e da alcuni ono usati an<!he nelle inalat.tie a germe ignoto. Il valor·e terapeutico di tale pratica è n1olto aleatorio. t. p. (1279) 1'rattato moderno per esami di lab oratorio. - Al· dott. F . lVC. , da G.:

Ottimo e i11oderno è il v·ol11.m.e di Bard: Précis des exa,m ens de laboratoire, edito da Mas.sort a Parigi e comparso nel '18. • t. p . (1280) For1nil larìo All 'abb. 18114:

ternpeuti~o

italiano.

--

Consigliamo, com~ più volte a·b biamo fatto in questa rubrica, l 'ottimo volume del Rubino eclit o dalla ca;sa Vallardi .

t. p . Al dott. X: Esiste a Roma un Istituto di cu:ve col Radium • al quale direttamente deve rivolg·ersi per ave1'8 l~ notizie richieste. (1281) Cura del Radium.. -

. t . p.

(1282) No tizie bibliografi.che. Zibello:

Al dott. I. B ..

Siamo dolenti di non poter fornire notizie bibliografiche; tale con1pito e 111.a da quelli im}') Osti al~:=t posta deglj. abbonati.

t. p.

I

(1283) All'abb n. 470

(~)

:

Per quest0 anno scolastico non vi sor10 111ai più cOt$i di 11esst1n ge'l1iere.

01~-

\ ' . P.

- -- -


(ANNO

XXIX,

FASC.

27]

SEZIONE PRATICA

NELLA VITA

899

l PRO~,ESSIONALE~

J I pr9getto presentato alla Camera dei Dei putati per la Cassa di previdenza dei mediecoodotti.

siderazione della elevazione misura di tutti gli stipendii;

generale

della

b) elevazione da li~e 132 a

lire 600 del contribt1to annuo dei medici e cli que1lo degl i enti ;

Già altra volta S ll questo g·iol'nale esponen11110 lo scl1en1a ùel nuovo disegno di legge per e) tutte le pensioni, meno quelle per g li le pensioni ai sanitarii ccm·dotti ed indicam1no orfani e per le vedov·e, sono colpite da una i migliorame11ti cl1e esso apportava alle peni·iten11ta del 2 %; sio11i presenti, passate e ft1tt1l'e. Da allora g·ran passo è stato fatto. Da w1 semplice stl1d) soppressione ùei conti individ11a1i; ùio, compit1to da una Commis ione, ora siamo e) abbassarnento da 25 a 20, degli anni di dinanzi ad un concreto progetto di legg·e, preservizio necessarii per conseguire la p·ensi<YJ1 e1 sentato d a S. E il ì\1i·n·jstro cle l 'f esoro al Parp11rchè vi concorra la. condizione della invalamento ed alla l'elazione st1 cli esso fatta e 1irl.ità o qt1ella della soppressione del posto, o l!l'csentat:i alla Ca111era dei De1Jutati, dall'on. cli condanna, o di passaggio a.Ila cli·p endenzél Fl1111arola. cl1e lle è il l'elatoi·e. Non l'esta chr d ello Stato; cliscuterlo ed. a 1J1)rovarlo. E cl a lrtL0110 facciamo calclo appello a tt1tt i / ) il riconoscimento del diritto a pensione i d ept1tati I10$f i-i colleg·l1i, perchè facciar10 i_n n el caso di ferita o di infermità che sieno n1odo cl1r alla cli. cu sio11e si addivenga pt·Pco·n segue 11.:.a diretta od immed,iata della f'i1,n... to e cl1e s iét a1>!)l'ovato i1 di segno di leg·g·e se11zH. a!rnn<-1 inoclifica o variazione , g iaccl1è a ) a nme11to clella pensione da cor1·is1Jonesso, corr1e t! ora redatto, pier1ame11te socld1d er si a lle vedove éd agli orfani, este ndendo il '"' f a le esigenze clella clas e. diritto clel]a i)ensio11e anche ai figli magg·ioJ 1 i111ovo J)1·ogetto mantiene J' a 111111011~are delrenni inabili al lavoro e nullatenenti, che al le p <1 n .~io11i c111ale noi altra volta eis ponemmo. rnornento dello abbandono del servizio fosseto E. -..e, l)et· i 11uovi inscritti, vanr10 da t1n n carico del •sanitari.o. 111i11i1no di lire 2000, p er ever1tuali casi di i1J1Fra le seconde, so110 da annoverarsi le sevaliclità dO]) O solo 20 anni di se rvizio, ad un g·11 err1 ti: 11]ags i1110 (li lire 12 000 per gli anziani. Pel a ) Ja facoltà di riscatto dei servizii prel)e1 iod.o i11termedio, la ))ensione può essere ~tat i alla dipe.n denza del l\[inistero delle corag:g·uag'lia ta, più cl1e al tripo di q11elle delo11ie pei mecl ici coloniali, che sono autoriz. u11 te clal I e tabelle ora in vigore; per coloro za ti cl i iscrivers i alla Cassa di previdenza dci cl1 e ono n.ttualmer1te ill servizio è mantent1to n1 edici condottj: 1111 si 'terua 1uisto, calcol ando la pensione, p er rispetto agl i anni che seguono la iscrizione, b) la facoltà di chiedere il riscatto, ctl <:;t1lla base i11tegrale della nuova tab ella e pei· pagan1ento (lel relativo premio, degli an111 ri petto agli anni di servizio g·ià fatti, in base corri ·pondenti a lla dl1rata legale dei corsi unin11a stessa tabella con la riduzione del . 40 ~o, versita rii, d el servizio militare obbligatorio, e JJer coloro che già godono di assegno di clei servizii di assistente universitario o '!11egli quiescenza 1'~1umento è proporzionale e gt·H ORl)edali o i1elle clinicl1e universitarie senza d.u a le con aliq11ota clecrescente st1lle succesve r. nn1ento cli rit ent1te in conto entrate evensive qt1ote di pensione, e, così, per le prime tn nli flel tesoro; 1000 lil'e di pensione l'aumento è del 100 <J'~ , e) la facoltà. cli chied·ere il riscatto dei pes ulle s econ(l 3 1000 lire è del 50 %, ·e del 25 ·;.G riocl i d i servizio effettivo prestato, q11ando qlll e pensioni eccedenti le lire 2000. 11011 si era obbligati alla iscrizione; Delle innovazioni jntrodotte nel nuovo prorl) la facoltà di cl1iedere il riscatto dei g·etto di 1egge talune sono modificative di alservizii ir1·terinali o provvisorii pr-estati lJritre disposizioni conten11te nella legge vigente. mn o do110 l 'inscrizione. alla Cassa, pt1rcl1è ed a ltre non. 11anno, invece, a lc11n riscontro con no1m ina e corrisponsione di1'etta d·ello stir1ella legge attuale. per1clio cla })arte clell'ente alla ct1i. dipendenza, Tra le pri.J.11e, le principali ono : furono r esi; 1

1

1

a) elev azione da lire 300 a 1000 d ello sti.-

lJendio utile JJer l' is crizione al1 a Cas$a in con-

, •

e) l.a ìacoltà di chiedere il riscatto del p e-riodo cli erv i zio Cli es1)erime11to prestato n P1


lL POLICLINICO

lANl'O

X"\IX,

FASC.

2ì]

Provincia di Vene.:··i a: Dottori: F'.i ,-_.1 lli Secondo. L:omuni co11 ri1on1ina r egolare, Jna senza per1 ' enezia Ubertis Fr~1uceseo, l\lira1HJ - De Facezione di stipendio, p1·ima d ella attuazio11e Yeri Giuseppe, San Dontl di Pifl Ye - A.bbbtuzzetti clella legg·1~ 22 dicembre 1898, n. 5849. Alfonso, Burano - De Sanctis Fra11cesco, Cavarzere - Narizzano Fra11cesco, CaYarzere - l\1euc. .\i . veterinarii inscritti alla Cassa alla data ci Giuseppe, Chioggia - Rizzola l!'ilippo, Mt1sile d j pt1bblicazione a.e lla legg·e è concesso il ri- -- Zanon Sante, Caorle - Fra ttinn Git1seppe . .A.r1co11oscimento agli effetti del trattamento di none Vene to - Niola Salvatore, Rurano - Tallone Dionigi, Cava zuccherina - C:tiordano Giuseppe, ri1Joso dei periodi di ser vizio prestati con noChirignag·o - Mollica Arturo. Grisolera - Pastorella Calogero, Martellago Pannone Alessio, roina, r egolare e com per cezione di stip·endio, - Pasqualino Luigi, Mu1·ano - Ambrosio 1_1r]ma della attuaziorilie della legg·e 25 giugno . l\1estre Dante, San Michele al Tagliame11to - L11cibelli 1902, n . 272, presso Co1nuni, che non avea110 Pietro, San l\tlichele del Quarto - De Forti Gaetano, Santo Stino di Livenza - Se-arante .Arturo, r egolarmente istituita la condotta veterinaria.. J'iellarino - M.arazzone Francesco, Torre di Mosto Si riconosce, inoltre, il diritto ai sanitarii, - Molini Arturo, Campolongo l\1aggiore - l\tiozzi Riccardo, Ceggia - Grandis Umberto, Cinto C.aor1ominati per la prirr1a.. volta dopo l'attuazio11e 1naggiore - Cappellari Giovanni, Dolo - Ronconi clel R. Decreto .18 settembr.e 1919, n. 1825, ci i .,{incenzo, Favaro Veneto - Olivieri Mario, ~lnr(!On cl1iedere il ricono. cimento d:el periodo di sel'- - · De l\ilarcbi Luigi, Meolo - ~tatuti """<\ntonio. Portogruaro - Aly Belfadel Arturo, Santa Maria vizio provvisorio o inter inale, eventualmente di Sala - ~erevisan Giuseru>e, Spinea - Arduino prestato, pri111a della nomi11a regolare nello Antonio Cona - Talarico Alberico, Concordia Brun Antonio, Fossalta di Porto - Marianini Festesso ente ov·e f11rono poscia regolarm·e nte derico, Gruaro - Baroni Ottol'i110, Mira - Papar1omi·nati, purcl1è i servizii stessi sieno stati lardo Francesco, Noale - Lodigiani Enrico, Salzano - Meneghelli Guido, Scorzè - Dobrowlnj iniziati dopo l'attuazione del decreto luogoteGiu&-eppe, Teglio Veneto - Scarpis Enrico, Vigonenziale del 31 agosto 1915, n. 1420 e prima 11ovo - Schiavolena Roberto, Noventa. clella entrata in vig·ore del R. D. suddetto e fra i servizii rnedesilni e quelli prestati con RISPOSTE A OUESITI E ·A DOMANDE. . ll omina r eg·olare, 11on vi sia s·tata interruzione. (9458) Oonoorsi a medico co11,dotto - Pitw10 U'r a-~Ilcl1e il servizio milita re com interruzior1e d'/l.ato. - Dott. A. R. da S. 1\1. sul S. - I ricor'3i di carriera ed i servizii interinali nonchè i alla IV sezione del Consiglio di Stato si possono · . ervizi r egolari, non riscattati sono calcolati pro1)0Tre entro sessanta giorni dalla notifica. ~ ll ti)i per r agg'iungere più presto il diritto all;i. chiaro, quindi, ehe il termine è da tempo ·scaduto. indennità od alla pensione, secondo che sara; È scaduto ancl1e quello pel ricor·so al Re in linea sta bilito n el r egolan1ffilto. • stra ordinaria, cl1e è di 180 giorni, dalla notifica .

,

.

(9459) Età per p(l/rtecipare a p'lt bbli<Yi oon o•rsi. -

AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Pei congedati malarici. Oontint1a ruo l'elenco dei sanita ri cui il Sottosegretariato di Stato 1)€1' l'A,ssisten za Militare e le I>ensio111 cli Guerra - Servizio Assistenza - ha con cesso delle sovvenzioni a titolo di c'Oml)€nso per pera d'assistenza prestata a favore dei congeda ti mala rici nel 1921, riserva ndosi di provvedere :'.t n1a n o :i ma no che giungeranno i rapporti dei l'ispettiYi C0n1ita ti provinciali:

Pr0Yi11cia di Reggio Erriilia : Dottori : Altana prof. Giuseppe, Reggio Emilia - Alboni Nando, Sc~ ndia110 Castagnetti Fortunato, Bibbiano G::illi11gani Imerio, Oadelbosco Sopra - Campanini .Alcide, Castenovomonti - Nobili Brenno, Ciano d'Enza - Camp-ani Paolo, .Albinea - Fattori Marcello. Ba iso - Giavoni Ugo, Castelnovo Sotto Rio Giu. eppe, Correggio - Fochi Luigi, Montecchio - Ct1rrini Galletti Cosimo , Villa Minozzo F errari Brenno, Reggio Emilia - Ferrarini Pietro, Carpineti - '.ronelli Giuseppe, Casalgrande - Mazzini Francesco, Quattro Castella - Fiore Giovanni. Ramiseto - Zappettini Angelo, ' retto d'Enza - Zanetti prof. Giovanni. Brescello - Finto LeoJJOlo. Gualtie1i - Turba Carlo, Luzzara - Facci Giusepl)€, Rolo - Rossi Gian· Carlo, Bagnolo in Piano - Ca·s otti Pietro, Casina - Alberti Enrico, Gattatico - Pansini Luigi, Ligonchio - Rig l1' Augusto. Rubiera - Gibertini Roberto Sant'Ilarjo d'Enza - - Moratti .Aurelio, ' rezzano sul Crostolo - Guidetti Pietro, Viano - Radighieri Alessandro, B oretto - Rossaro Giorgio. Brescello S tcgagn o Da miano, Reggiolo.

Dott. G . . rr. àa S. C. di R. - P er la nomina del medico con·d otto i Comuni so110 liberi di stabil~re quel limite di età, che meglio cr edono. Non posso110 imporr e alcun limite per qt1ei medici, che t}rovino di a ver presta to servizio in a ltre residen ze. P er la n o1niua ad ufficiale sa nitario è st<:i.bilita l'età di anni 45. Bisog11a poi tener conto del disposto dello a rticolo 2 del R. Decr e to 18 setternùre 1919, 11. 182..~, secondo cui, i limiti di età fis. a ti dai t egolarrlenti municipali, sono ele-ra ti f1i qua ttro anni. (9460) A n1ii di stitdio utili p er la pen,s,io1ie <!Ja ,i nden.n:; tà. - J)ott. 'L . C. da B. - Per gli effetti dello articolo 13 del R . Decreto 23 ottobre 1919 modificato dal successivo R. Decreto del 21 agosto 1H21, n . 1144, I1a diritto al computo di ta11ti annj di studio quanti ne occorrono per conseg11ire e liquidare la indennità , che ha chiesta alla Corte dei Conti. Il regola111ento per tale risca't to non è ancora pubblicato, ma vi si farà egualmente diritto, chiedendol0 a lla R. aorte nell'atto deÌla liquida11,ione della indennità. Nulla è stabilito circa il va lore da attribuirsi agli anni passati in gi.1e rra. (9462) Fa.tt'l1re o specifiche ,niediolie. - Dott . .A . C. da C. S. P. - Le specifiche od anche le fatture per onora rii di visite o di interventi chirur· gici, debbono essere fornite di marche da bollo. (9463) Ricch ez2·a nz.obile. - Dott. abbon. n. 3302. ' - Per ottenere il rimborso delle somme già pa ga te come riccl1ezza mobile occorre fare domand a •


{ANNO XXIX, F ASC. 27]

i..er cessazione di esercizio allo agente delle Iml)()Ste, allegando la prova della cessazione. Per il futuro <leve fare domanda alla Commissione manda.mentale, chiedendo la cancellazione dal ruolo J'ler cessa7.ione di esercizio. Doctor JusTITI.\.

CONCORSI. POSTI VACANTI.

.t\LBANO J.. ,.\ZIALE (lf;onia) . - Scad. 15 luglio. econda condottn; I.1. 9000 e le indeD.Bità c.-v. Ohi1·urgo direttore dell'Os~dale : L. 10,000 e le i11denuità. c.-Y. I,er la condotta biennio di assistentato effettivo in grande O pedale o clinica chirt1rgica. PPr il l'osto di chirurgo direttore laurea da tre a1111i e titoli cou1p1·0,·anti pratica dell'arte chir11rgica. CA ERTA . il. Prefettura . Concorso per titoli ed e"'ami ai vo 'ti di utliciale sanitario nei seguenti Comu11i: l\Jarcianise, Nola, 1\Iarigliano, Casal cli 1-'rincipe, ;·. :ì\faria C. V., Ca1)ua, Carinola, Fonùi, Lt1scia.110, Palma C~1mpania e Pietravairano. .\n11t1c.1 inde1111ità rispetti'a di L. 5000, 6000, 5000, 4000, 7000, 5000, f">OOO, 5000, 3000, 4000, 3000. Espres~ame11te Yieta to cli ac:'ce tt.:1re e mantenere altro incal'i<:D retribuito senza la preyentiva autorizzazione del Pr0fetto. Domande ad ogni singolo eone-orso alla Prefettura (Uflic:io P1·oyinciale Sanitario) non oltre le orf\ 12 dal 31 agosto. Età limite -l!) anni. Iscl'izione in un· albo. Chiedere annunzio .

;As·r.1:.Lnoc:r.rnNE (.à les. ·andria). - Sca.d. 15 luglio: J>OYeri è St>rYizio necroscopico; L. 7000 e c.-v. di l~gg~.

'f>roroga 1:5 111glio: J)OYeri; I... 4000; in cor o d'approvazione aumento a JiCESA

(G'a ·erta).

-

re 5000. CoNOORDIA (Jlocle1ia). - Scad. 10 luglio; 3° rer>arto; L. 8000, 10 ventesimi biennali; indenn. caYalc. L. 2500; doppio c.-v. ~ledico

primario dell'Ospedale Civile; titoli ed eventualmente esami. Ab. 43,070. L. 10,000 tin corso aumento u 11,000) e 10 bienni del ventes.. end . 45 giot11i tlal 15 gi1,i1gno. Chie<:lere annunzio al l\lunicipio. FAENZA.

-

DI CAS'l'RO (Roma). > cad. 15 luglio; I.1. 7000, {la elevarsi a L. 8000, per 2000 poveri, quota supplement. L. 1.50; cinqu-e q11Udrienni decimo; cloppio c.-v. JATRI NOLI (Reggio Oalabria). - Se:acl. 15 luglio; 2a ZOIUl; L. 4000 e 5 quadrienni decimo; L. 5 i:>er ogni famiglia oltre le 200; per cavale. L. 1200. l sORI.\

001 PRE:à!ILCUORE (Firen2·e) . A tutto 31 luglio: 2·\ cond. ; L . GOOO e 8 trienni dee.; p. pov. L . ~000 e 'L . 3000 disag. resid . ; 2 c.-v.; L . 4000 cavale., revidib. ; a lloggio. Situaz. fam. Ser\. entro il termine che sarà indicato. ì\ledico-chirurgo trentenne, laurea Roma, quattro anni di pratica condotta, ottima referenza, •perfett<> franeese, tedesco ed inglese, cerca interinato, o posto di assistente in clinica o sanatorio. Scrivere: Armand-0 Sarian, piazza Rondanlni, 29 - Ro1na <20). ì\iledieo-c1 i iru rg·o trentenne, abruzzese, avvezzo interinati montag11a, buone graduatorie concorsi, cerca buono interinato, rimuneratiT'o, salt1bre, onu1que, di lunga durata, escluse condotte piene. Dirigere offerte per telegrafo od espresso : dottor Giandomenico Piermarini, medico-chirurgo, Bagni Della Porretta per Castel di Casio (Bologna). l> iffide e boioottaggi.

Nella proyincia di ·Perugia esi ste il blocco e perciò il com11ne ·d i Perugia è diffidato nel suo concorso a S condotte. E tanto più la diffida colpisce il c-0n1une ~ji Perugia perchè mentre ha dato recenti miglioramenti a tutti gli impiegati, i medici sono str:i ti escll1~. Nessuno concorra. 1

Presiclerite Feclerazion,e Urribra 111. G.

Dott ...A..DOLFO BOLLI.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Il corpo uccatlemic0 dell'Univel'sità di Roma ha. con votazione unanime, designato alla carica di rettore per il prossimo .u nno a~cademico il' prof. ~;e11. GiusE:ppe Sanarelli, direttore dell'Istituto di Igiene . Esr)rimiamo il i1ostro compiacimento per questa designazione. L'illustre studioso, dotato di alta nutorità e di grande esperienza, a.s sicura prestigio al nostro .<\.ooneo e sapra svolgere opera attiva, ~nergica e feconda a favore di esso. Il prof. Jader Cappelli, direttore della Clinica clermosifilopatica di Cagliari, è stato chiamato, a dirigere quella di Torino con voto unanime di fscoltà. Il dott. l)rof. Lore nzo Colescl1i, direttore del R eparto Radiologico e di ~rerapia fisica delle Terme di 1\1onteea tini, è 11omina to e<.tvaliere nell'Ordi11e della Corona ti'Italia, i;er meriti professiollfl li.

LAS'l'HA A SIGN :\ (Firenze) . - A tutto 25 luglio, 2a. co11!d. L. 6000 e S trienni decimo; due c.-v. con alcune limitazioni per la seconda nei riguardi dei figli, I.J. J500 spese trasporto. Residenziale cl11l<J11"tetri q. 1;.300 ; non limiti di età.

Il dott. Ugo V~11ere t1a Roma è nominato cav:-tliere nell 'Ordine della Corona d'Italia per i suoi speciali me1iti professionali, e per le grandi be11emere nze acquistate durante l'e1Jidemia di grippe ( « spagnola ») del 1918-19.

l\lIRANO (Venezia). - Scad. G luglio. Due co11ù. ; L. 8000; clue c.-v.; indenn. yett. I i. 2500.

Il dott. Antonio De C-.1 stro, iuedico-chirurgo comunale di Rho, è stato nominato ca \aliere della Corona d'Italia per 1be11emerenze acq11isite nel c:aIDpo profe:ssio11ale <.lnrante la g"t1erra.

NovALL\. re :JOOO iYi

Scad. 30 luglio. l\Ieclico supple11te, li COlll})l'CSO mezzo traS]_)Ol'to.


902

JL POJ.ICLINICO

NOTIZIE DIVERSE. Xl Congresso Stomatologico Italiano.

tlalla Federazione Stomatolog·ica ItaU;!H<l, ~1Yril Juogo n Il on1a, il 1° ottobre, nella lt. U11iver:5itù. . l")er lt1tto ciò che riguarda iscrizioni al Cong1P:-1so, ammissioni cli co1nunicazioni, ecc., i·i,rol-• gPr::;i ul Co111ita to promotore, il qt1ale è costituito dal Con siglio direttivo della F. S . I. ed ha recaI>ito in :i)1ilano, via Laura l\lantegazza, 10. Per tutto ciè> cl1e concerne alloggi, g'ite, ecc., i iYolger::;i al C'o111itato ordi11atore, il quale ha seclP in Rom8, piazza S. Betnarclo, 108-A, telefo110 6 -70: i1e è presicle11te il prof. dott. Boezio Jliergili: ·c~retario il prof. .J.. r1·igo Piperno ; tesoriP1·e jl prnf. <l. roe11 ('<1gli.

[_.\~NO

XXIX, F ASC. 27]

1Iinistro de11 ·1nter110, di ro11<:erto con quello del Tesoro, verifichi lo stato economico-finanziario dell'Opera Pia, a\visando Ri mezzi !)iù idonei per realizzare le maggiori econo111ie cli gestione.

J'1·01Dos..;o

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Dia1uo u11 JJrinJo elen(:o c1ei terui ufficiali da <1i:.;cutersi e i i1on1i dei ri petti Yi re la tori : I,e leHioni <.1ell \lppnra to di . masticazione in i·a1)11orto Hlla legge sugli infortuni clflg·li operai s ul ln.Yoro, J1rof ....l.rturo Beretta ; l moderni progres&'ti. dell'orto1}ec.lia fH cc:iale, prof. Corra clo D' ~t\.lise; La croestione delle estrazio11i i1elle cure di ortovedia dento-faccin le, prof. r. Boggio; L'anestesia i11 :' torna tQia t1·ia, clott. ( Ca Yina : Co:n cetti moder11i sull'ap1)licazione {lella Protesi rle11taria IDOYibile t' éllnOYibile, dott. B. De Veccl1is. Tra i tt-rni lJrofe. s ionali sono ann11ncia ti : Ln c·oltura oc1011toia trica clel n1eclic:o, prof. Raffaele I>'.\li~e; I p rimi 20 anni di Tjta della 11~. . I. , v1·of. Giorgio Co?n-<.."'agli. 1

Congresso d' lgteoisti. Ri è syolto n Napoli dal 23 al 29 maggio. D;:t· t't'1no 11ro~~in1<1n1cute un breYe. resoconto dei laYori.

Provvedimenti finanziari per gli Ospe_dali di Roma.

E stato <listribuito alla Camer<1 un disegno tli lPgge per « Prov \·ediluenti finanziari a fa '\Tore c1el l)io. T~ti~1~0 di Santo Svirito in Sassia ed Os11etlal1 r1u111t1 di R om~ >>. I..' annuo a . seg·no cli L. 4,500,000 conce so agli O~pedali l'ùll1<lni coll'art. 2, 10 con1n1.<\, clel dec·reto-lego-e 1~ a1)rile 1920, n. -lc.. l. yiene elevato lino <l lla cn11c:orreuza di 12 1nilioni. Per spe..,e cli t"::trn ttere t(\111voraneo, specialmente a vantaggio dt·l l)CJ'"Oll;.1le e clelrestinzione cli passiYità varie . ' ~1 J)l'OYYedC?, i11 varte, con lln co11corso straordiI•ario <lcl ~· ~oro . fij a to per l'esercizio 1921 i11 1.. . 3,7::50,00(1 ec1 in parte i:l Qlrico de11·ente, col t·oncorso dell ) Stato llel l)agaruento deg·li i11teres~i, cleYan<lo 8ino alla concorrenza di L. 14,200,000 il nlntuo di J.J. S. 00.000 cl1e la ca. a Depositi e l'r(·~tili Y')n11<? autorizzate:"\. a so1nn1inistrare. Jloiehè 111:1 J~rntlo la noteYole importanza dei • t·onl·or~i •lcl1o ~l;1 to. la itunzione finanziaria de!!. li Os11t><ln li di 1~01na 11on sembra ancora del tutt 11 chin rit;,1 r1& 11l'<'~e11t.t caratteri cli rassicurante :-·t:1 hiliti'1. ~i t.· ritc11utu neC:f\.·M rin cli disporre che nn:t ('onnni ..:ion•' 'li ein<1ue me1nhri. 11on1i11atn dal

Bollettino del Lavoro e della previdenza Sociale. Richiamian10 l'attenzione St1 questa pregevole !it1bblicazione ufficiale, edita dal ì\1inistero per il J.Javoro e la Previdenza Sociale; contiene monografie, doct1mentazioni e notizie sul mercato del la ' roro, sulle org·anizzazioni J)l'Ofe~sionali, sulla le. gisla:i;ione e la giurispr11denza del laYoro, inchieste e relazioni; l 'igienista e il medico \i troveranno clati inter~santi sulla patologia, la tutela igienica e l'assistenza sn11itaria dei la Yora tori e 1oolle assicurazioni sociali (infortuni, Jnnlattie, in,-alidj tù, ec:c.); molto ricca è la bibliografia.

Assistenti stranieri nelle Cliniche ltaliane. Per iniziatiYa della Leg·<1 Italiana, la Facoltit :\le<.1ica c1e11 ·1:111Y€l'~itit di Roma l1a concesso chP Del prossimo anno $:Cola.stico medici stranieri po~­ sa no e11trare 11elle cli11iche dell.lTniYerffità di Ro1ua ii1 ql1alità di o ssistenti volontari (gratt1iti) a so111iglianza cli qt1anto già fan110 con molto succ:es. ·o le Università francesi. Xon è 11ece&sario porre i11 rilie\o l'importanza cli questa decisione per la conoscenza all'Estero <lella nostra coltura scientifica e J)er la valorizZBzione delle nostre Università che nl1lla hann.:> ùa in\idinre a quelle straniere. OYe voi l 'esperi1uento dia buoni risultati, eRRO Yerrà esteso alle altre Faroltà e i1elle altre n1igliori l .. 11i'versità ita liane. I po. ti cli ·ponibili il1tnnto per il i1rossimo aru1l) scolastico nell:UniYersità di Ro1l)n. presso g·li Ist1tnti, sono i . eguenti : 2 di Cli11ica Cl1in1rgi<.:a; 2 cli Clinica l\1edica: 2 cli Cli11ica Ost~trica; 2 clt Dermosifilopatica; 2 di )Jalattie i1erYose e mentali; 1 cli Ortopedia; 2 lli Patologia genera le; 2 di Anatomia patologica: 1 <li 1--isiologia; l di Meclici11a legale. ' Gli ns1Jiranti dovranno presentare domanda al I 'reside delln. Facoltà l\fedica di Roma, accompagnandola con certificato di laurea e col parere favorevole del l-'reside della Facoltà presso la quale si sono lal1reati. I n1edici esteri sono ri 111n1111es. i ancl1e .ai num(>1·0...i corsi cli pp1·feziona1ne11to della Facoltà me<1ira cli Roma I~n clomanda e i docl1menti inerenti potranno anche es~ere inyin t i ~ llil Lega !tal iana 1>e1· la tutela dcgl i iriteressi na .~ional i - R oma. Corso Umberto I. n. 101, <.:hc ~i i11caricl1erit gratuitamente delle riraticl1e relative e fornirà n~li interessati tutte qnelle ltlteriori j11for1r1azioni ehe essi possano de. si clerare.

Per i tubercolotici di guerra. 1. 'on. Bu ·~i hcr i11terroga to il rnini8tro del T e~<11·0 e il pre ·iclente clel Con8iglio ·11lla. definitiY!l i:-:temazione clei . er,·izi 8anitnri e <l(lllf\ pen~oni I1Pr i tnbe1·co1otl<·i di g.i.1()rra .


, [_.\NNO

XXIS, F ASC. 27]

SEZIONE PRATI CA

Per le Terme di Salsi,maggiore. L'-0n. Bl1Ssi 11a inter rogato il ministro delle Fin~1nze sui prezzi proibitivi adottati dall'azienda staL.'lle delle 'l'er1ne cli Salsomaggiore.

La festa del fior e a Ctl tania. Si è SYolt<l jl 4 giug110, gioi:no dello ~tatt1to, l}er inizia ti va ùel dott. I.i:1 Rosa, l1fficiale sa11itario <li Calt.1giro11<:-: circa 150 tra sh1dentesse e stuùenti Ye11<.l~ttk1·0 grandi ql1antità di fiori freschi, J)er\e11ut i generosamente n 1 Comitato dalle ville :::.ig·11orili d ella città ; la sera i goliardi dettero una ra11prese11tazione ùi beneficenza al Teatro ~1'assi1no, int~rvreta u<.10 «Scampolo », di Niccoden1i: la fe~ta l1a frutt~1 to L. l<ì.000 circa . .

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Il 19 lllaggio è motto. a qua~i . ·oauni, HEI. "RI CII .Il1EN...\Elrs QUINCKE. Eta nn to a Francoforte ·ull '0L1er il 2G agosto ] 1....±.:!, da llll lllediC:O. ( 011ta Ya Jl anni U}Jpena quanf lO flt 1101ui11ato orcliuario <li c:linica rne<.lic:n al1·uniYer ·itù c.:<:111tonu le di B erna, donde 11assò a Kiel : quiYi rin1a~e tino <-tl lHU~, a nno in cui lasciò r ili. ·en·~1amento. Ti ilHf(:'l'i tosi ~l Fru11coforte sn l .\Je110, nltiman1e11.te vi ft1 nonJinato professore onol'él rio l>I'<'. ·~o !a nuoYa l.'niY<'r:o.·it~t da lJOCo i. ·tituita Yi. I>i <'oltn1·a ''a:-;ti,.;ein1n, <.lo111inn.Ya tntti i cau1pi della i11°<lic:i11a P delle :-5Cienze natl1rali. Ft1 Quin<·l~e llll·> <.le i in·imi n lurnPggiare la cli11ica con i·e~perin1e11to ccl a cl1iellere il concorso della, chin1i<·a. <lP!la .fi.·ic:a, della microscopia, clelJa. batte1iologia. t11tte di..:cipline in cui egli cliven11e IJeriti~Rimo. ~-\. qu esta a. ~ociazione della clini ca col Ja,Toro cli lal.Joratorjo e.e;li d oYett.e alcuni clei suoi JHigliori . nccessi . È co~ì C'he, studia11<.lo il llestino dei grnnuli di ci11abro introdotti n el liquido cerebro-spinale, egli 1iensò cli a1JI>licare la l)lmtura lombal'e ; e <lopo alc11ni e~1Je1·imenti .·ul caclaverfl, se i1e ·v alse l)er la c·nra tlell.itlrocefa lo e poi per la ct1ra delle meniu~iti e 1n quc&to modo ne SCOl)l'Ì anche il Yalore <1ia gnostico. Rieo11obbe I>er primo l'ematogenesi di nlcuni ittE>ri, ~i <1uali elette il nome ùi inogeni; ai nos t1 i giorni, ii1 cni il problema deg·Ji itteri ap1)assion.~ tnnto, ~or11reuc1e di tro\nre già in Quincke idee oltremodo precise. J~e :-.,ue lucide concezioni s ulle inn.lattie epaticl1e sono consegna te in una sezio11e del trattato di Xotl1uagel. Xotissimo è il inorbo di {}l1inck e o eclema an!! ioneurotico <:ircose;ritto. Nel campo nel1rologico dobbiamo a f}uincke a nche ln scoperta d ella meni11gite ~ierosa, lo st11clio delle emi1)legie 1111erpera Ji, e(·..::., ecc. In 111\'e1»oc:a in cni ne Slln chirurgo osa va di a11rire il torace, egli insegnò ad aggre<:lire i fo<:olai a seessuu li e gangrenosi del l)Olmone e sotto1•ose acl i11terve1tto opera ti,·o .an che alcune t11bel'1 olof;i e broncbiectasie. La ·uu esperienza ed i Sl1oi Nuccessi i11 que~to <'a nu)o ~0110 raccolti i11 11n' opera, 11ubblica ta in~ ieme a Garrè. In r icon oscimento del1P be11Pmere11ze così acqui ·tate. la Societi1 te<lesc-.<1 lli cl1irurgia lo nominaya .'0C'io onoral'io. 1

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903

Tra g·li a l tri la ,·ori del Quincke, Yogliamo ancora ricordare qltelli relativi a i cam biamenti della secrezione urinaria durante le 24 ore : essi hu1mo portato a d uno dei metodi più semplici e ~ ie;u ri l)er la diagnosi di nefrite. · Rarebbe ~roppo lungo :l11alizzare la copiosa procl11zione cli questo grande medico, il qua le lascia oltre 200 pu bbblicazioni, tutte di valore. Ci limitian10 a ricorda re ancora a lcuni tro'7ati terapeutici: il compressore toracico contro le emottisi, la posir.ione a testa declive nei ristagni di secreto bronchiale, numerosi apparecchi di ter.mo-, idro- e fototerapia, ec'2., ecc. Ideò persino una ùoccia anaJe, ch e forse è destinata ad abolire il 1•0co l}Ulito bidet i11gl ese ... çiua ndo il salasso e1·a caduto j!1 pieno discreclito, egli continuò a farlo 1n·aticare i11 casi <li scompen so cardiaco, .d i t1ren1ia. ecc. I,raticaYa unche '"o1entieri le infusio1Ji e iniezioni endovenose . l)rese i1a1t(' attiva alla Yita dei Congressi; pocl10 etti1nane prima di inorire interve1me ancora a quello di 'Viesbaclen . Ft1 un maestro in grande stile. Conce11trò la sua a ttitità nella clinica; pochi:simo esercitò la . consulenza. Fu uno dei maggio1·i clinici di tutti i tempi. a. p. o

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I l 1n n1aggio, in segL1ito a broncopolmonite, sopraggiunt<:l dopo grave 01>erazio11e subita felicen1entc~, si è ~pento jn B ologna, a 63 unni, il dottor LUIGI BEJNINl. Fu fJer 32 anni medico cond otto ed ufficiale ~anitario della natia Modiglia11a, cloYe ese rcit~ la professione con Ye ro s pirito ll1 a b11egazione e <li sacrificio. l T01uo franco e leale, cittadino modello, ebbe il cnlto ùella famiglia. Colpito da ciste cl'echi11oeocco al fegato, prin1u cli allontanarsi, quasi presentendo la sua fi11e, ,·olle salutare l)ersonalmente ciascuno dei suoi couclotta ti, gli amici ed i collegl1i e no11 è a dire quanti coloni, ai qt1ali egli strinse la mano per Fu ltima volta, lo salt1tassero commòssi. Al figlio medico, a l la consorte e a lle figlie de $Ola te giu11ga , da queste eolonne, il sincero tributo di cordoglio dei collegh i che lo conobbero e del sotto. crj tto cl1e lo ebbe particolarmente amico. Dott. R1coA RDO CA RNELLI. inor to acl Intra, ove (la molti an11i risi~de­ il -.l iis tinto \--ollèga d ott. PIETRO GEROSA. Il Gerosa si era dato con passione agli stt1di St111a tubercolosi, fa cendo Yolgarizzare le Cl1re sa11a torial i fin dai }Jrimi prvssi cli questo indirizzo terape11tico, con ri~11ltati che gli <.liedero fama In rghi..: sima molto al ùi là della regione ove risiedeYa. Disinter~ssato quanto mode~to e pur convi11to d ella importanza 1Jre1nine11te dell'indirizzo igienico. e dotato di sing·olare l)Otenza persuasi'ra, mantenne tld n l ti~imo live llo il l)testigio dell't1filcio rLo. tro, eisen1pio da ricordare e seg11ire in e11or:1 in C:Ui l 'affarjSIDo minUCC:i~1 la l'e};utazioue H JH.:h del1n cln :se n1edica . J1ascia t11tto il suo 1Jatrim-0nio a11·osveclale ,1i Jntrn. '.r. ( .\\ .\Z7.\ ~ J . È Yn,

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IL POLICLIKlCO

~IE DI CA.. l> cut.solle Jled . ll "ophe·n s., ~1 -.11>r. - F. :\ll:LLElL Il 1>roblelha del ricambio de Ilo zolfo. Endocrinologia, 1. - G. \TlOLA . T~a co titnzione n e I suo moderno ignificato . - L. GoLDSTEIN. Le malattie mentali i11 rapportu alla patologia dell'apparecchio t:11clocrino-siwvatico. - :\I. PAR'IOX. Content1to i11 ferro del a11gue di ani111ali s tiroì-

RASSEGNA DELLA STAMPA

àati. · Jja Coltl(ra J.led. JlodeP11a, 10-25 g·en. -

G. PARLA-

VEOCRIO. L e anastomosi laterali asettiche · praticate col « copr oemostatie:o )> . - X. B .\RB.\RO . I.a pressione del sangue nelle nefriti. La Presse Jlédioale, 22 apr. - F. ,,-IDAL, P. ABR.\.i\1:1 e E . JoLTRAIN. Anafilassi Yerso l'ipecacuana. 111 ecliz . Klùnik, ·)3 apr. - J. I'.\L. Stati <.li cram pi dello stomaco e dell'intestino. F. FR ..\~KE . '.rrattamento della l)aralisi agitante. .Jliinclz . Jl edi.;: . 1Vocllens., 21 a1)1·. - K. BtiRREn. TJa velocjtà {li deposizio11e degli eritrociti qu~11e inezzo diagnostico. - J. E. KAtSER-PETERSEN e E. ' c:H \\TAB. ::\lalattie re11ali post-anginose. ~Journ. rlcs Prat iciens, 22 apr. R. BExo~. Sifilide e patologia jllentale. 1'11 e La.ricet, 22 apr. - A. l fl EILING. Interpretazio· ne dei sintomi nelle malattie del •Sistema nerYoso centrale. - H. H. D.u.E. Confronto tra &'11Yarsau cli varie pro\enienze. Difesa .9ociale, 2. - E . PE:::;'r .\LOZ ZA. Per una maggiore estensio11e dell assiste11za ostetl'ica. - lJ. GIUSTI. Lo sbilancio l1muno prodotto dalla gt1erra ed i nt1oyi possibili compensi. La P ed,ia,tr., 1 0 mag. - ~I. l\1rsASI e G . .d.IELLO. « Cri .. i -e1noclasiC'n di Widal » nella patologia in fantilè. - S. De STEFANO. Etiopatogenesi delle anemie splenicl1e infanti li. • • l.igu,ria Med., 10 feb. - E. SANSErERO. Esostos1 osteogenetiche da crescenza. JJ.l ed ical Reoo rd, 22 a pr. - ~I. J. SrTTE~FIELD. Critica (lella 111oùerna roentgenterapia del cancro.

XXIX, FAsc. 2ì] ,

C. GU.\R!~I. Il metoùo Ul1ilarllucci per la utilizzazione dei raggi seco!l. cl;t ri in roe11tgenterapi1..1. .l i (rii: in. Il.linik, 30 UVl'. E. BHUOSCR. I.a que::;tione d0lla g·otta. - F . .JAcos ·o~ e E . SKLARZ. J,e azioni dilnno ·e <lel salvarsan. J]ra.~il-lle d1oo, 1 0 a})l'. R. DE ~ 'OU ZA LOPES . lì proble1ua terapeutico dell 'epilessi<l. J / iin clz. Jlediz: . lT"ocll ens., 28 apr. - A.: v . BEUST l!"'ototerapia -de1 teta110 . - FuoHs. St1l ttatta· mento abol'tivo della blenorrug"ia. - CRAMER . St1l trattame11to dell'uleera gastrica e d uodenale. Cra .iz. d. Osp. e d . Clin ., 23 apt. ?\l. GELERA. Influenza. della luce artificiale s ulla costi tuzione inorfologica ùel sangue . .Juu1·nal Arn. J.l [ed . Assoc., 22 apr. - A. F. HE.·:. Nt1ovi aspetti del problema del rachitismo. - e·. G. GRULEE. Il pil-0rospasn10 nell'infanzia. - H IJ. D'\VYE R. Purpura fulminans . - G. B. RoTH . Deteriorazi-011e della i1eo-arsfenamina. .J ouru, de .:l•léd . de Bordea'UW, 25 apt. - P. ì\1Aur:IAC. Tratta mento della tubercolosi polmonare con l'irradiazione della milza. Hifor1nri illed., 17 a1)r. ,

. l~evue

A R. C H I V I.

Ncurolog., f eb. -

B .\RD.

Le azioni a ·arresto:

1inesie n égatt'e e inibizioni. J:fulia G1111,aeootogi.ca, 3. P. SFA~IEìI. La risoluzione funziona.l e l1tero-ovarica. - A. Fo~1ERO. Il 1netocl-0 aspettante nei bacini viziati. - C. Dr:010 . L'emoclasia digestiva in gravidanza . . I nnali !tal. rl·i Oh ir., gen. - G. P ,\SCALE. Lo indirizzo nello studio della clinica. - R. ALESSAKDRI. Alcuni da ti st1lle t1lcere n1esogastriche. 'l.'li e Jo1trn,. Ncrv. a 1Jle1it . Diseases, mar. A. ÙORDON . E1uiplegia cerebrale progressiva . T. RArH.\EL e 8. GREGG. Paralisi progressiva gio,·auile associata con ipopituitarismo e tendenza ·simpa ticotouica.

Indice alfabetico per materie. AueBtesia al protossido d'azoto: pel'icoli Pag. 896 AppE>ndicite: il pl'oblema dell'intervento ohi rurgico . . )) 881 • • • • I:ibliografia . . . )) 889 • Cardio1mtiè in gravidanza . )) 886 Ca ssct di previdenza dei medici co1idotti : i t progetto vresen,tato alla Ganiera de& D epu,tat'i, . .

Chirurgia: criteri g·e11era li 11er l'eliminazione del clolo1 e . . C~h irurgia : cure da JJrestnrsi 1)1·in1a delle operazioni . Digitale : azione E el1i11occocco. i ca rdiaca primitiya con multiple embolie ~' Equi~c tu m a i Ye11~ie >· : i>roprietà medica1nentosc . . . . . r.n ringe: l>ia::--tr e u1otri1..: i 111:\i n1u ... coli .

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Roma, 1922 -

Tip. Cartiere Centra.il.

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~lal:-1ria :

<;asistica c linica; meningismo in latenza . . . . . . Pag. 869

Jl alar·i oi oong€dati: assegni (JJi, sanitarii ).fedicina del lavoro : congresso . • • « ì\1 orbus coeruleus >) • • • Neuri te ottica fèlicinica . . • • • Occhi: di-stanza adatta per la lettura ed il lavoro . . . . • Osteoma dell'etmoide . • • l'olineuriti emetiniche . . . • Ileazione r1i '\Veichbrocl t nel liquor Setticen1i<-l meningococcica; meningite terminale . . . . Tensione art+.iri >sa • • • r1'ra sfusio11e di sungt1e normale ed al citrato : indicazioni . . . . rl'ubercolosi polmonare : quadro net1trofilo di Ar11eth . . . . . . . .

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L. POZZI, ed. resp.


ANNO XXIX

Roma, 10 Luglio 1922

Fase.

fondato rlai professori : · I

GUIDO BACCELLI -- FRANCESCO DURANTE .

SEZIONE PRATICA '

REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI

I

SOMMARIO. Osservazioni cliniche: P. Pacchini: ptosi splenica e sindrome -Occlusiva intestinale. - G. Morici : Contributo allo studio e a lla casistica delle ernie diverticolari e parietali e loro strozzamento. · -Note di tecnica: G. Bini: Colorazione delle gocce spesse di sangue (thick-fllms) per la ricerca. dei parassiti malarici. Commenti: C. Ducrey : Sulla cura della sifilide col ,bismuto. sunti e rassegne: PATOLOGIA GE NERALE: L. Aschoff: Sui concetti e sulle teorie dell'infiammazione. NEUROLOGIA: _!\. , Feiling: Sull'interpretazione dei sintomi nelle malattie del sistema nervoso centrale. - l3abonneix e David: Le concezioni attuali dell'idrocefalia. - MEDICINA: A. Bernou: L'oleo-torace terapeutico. Cenni bibliografici. Accademie, Società modiche, Congressi : .XXXIV Congresso della Società tedesca di medicin a interna. - Il I Con-

•lll&d tll ,re,rleCà rteer•a&I. -

di

é~BÌ Ben~a

VARIA.

Nella vita professionale: Pangloss: Ottimismo e pessimismo dei medici. - Cronaca del movimento professionale. Amministrazione sanitaria . - Risposte a quesiti e a. domande. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie di \f P.rse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

citarne la fonte.

OSPEDALE CIVILE DI CAMPIGLIA lVIARITTilVIA

diretto dal prof. O.

FINZI.

Ptosi spfenica e sindrome occlusiva intestinale. •

gresso degli igienisti in Napoli. - Soc-ietà Medica Chiru!"gica di Pavia. - R. Accademia Peloritana. Messina. Appunti per il medico pratico: C ASI STI CA E TERAPIA: Le metrorragie delle giovanette. - Disturbi mestruali in donnt3 tubercolose. - Diagnosi e trattamento della peritonite tubaria acuta. - La ter apia dei vom~ti della gravidanza. Ipertrofia mammaria della puberbà. - NoTE DI MBDICI ~ sc1sr-TIFICA : La via. delle infezioni ematogene renali. IGIE NE: Orecchio e bagni. POSTA DEGLI ABBO"iATl. -

È 1Yieta.1 a la nprodu•~ cU ÙJ!Vorl pubbUco,ti nel POLICLOOC>e e la pubbUc<Wione cU BUtaff

OSSERVAZIONI CLINICHE.

Dott.

,

assistente.

PIETRO PACCHINI,

L 'occlusiione intestinale piro•doit ta da milza migrante nion è un aiccidentalità mo lto fr:e1

stina1e sotto il legamento· gastro-·s plenico fo.r tem.e nte teso ». Se po1i guardia.mo le pirincipali classificaz.ioni d1ell 'ileo quali quelle •p roposte dal L.ej ars, dallo Scklange, dal P eyrot, dal Tavel si vede che solo in quella pro·pio sta da questo ultimo· &i di·s tingue un ileo m eccanico in seguito a ·aoinp:res1silo·n e per ·Ot~gani 1dislo.cati tra i qua1i è ricordata anche la milza. Credo qu:iindi .non inutile riferire ed illustrare brevemente un caso ·di ptosi splenica osser,,a to e curato d11ra.nte Lo scorso anno in questo Ospedale, ptosi splenica nella quale com11arvero f reql1entemente accessi dolorosi accompagnati da gravi fatti addominali sino alla cl1iusuru sua ~ure temporanea dell'alvo e che fu curato c;on la spJenecto·m ia.

quente. Infatti nei trattati ·di ·C hirurgia tra le svariate cauise che possono dar luog.o a occlusion.e intestimale la inilza mobi 1e o migrante taJ voilta n·o·n è nemm·e no ricordata ·o vi si acc,e nna app.e.na come a d una eventualità molto rara. I1 Bergmann dice br1evemmte che :iin seguilto .a milza mig1rante cc di ra~o :s i verifi·cuno distmbi gravi dal lato d.el cam.ale in·t eis ti11 al~». Il Tansini afferma genericamente che STORIA CLINICA. « il rene, la nulza, l 'utero po ssono comprimere G • Frain·cesca i1ei B., di anni 56, da Can1tanto l'intestino da •eSisere cau sa di 0 oclusio- !)i-glia. n·e ». Il Koenig r ife:risce che cc in rari ·Casi ,in Entra in 0 sp.e.daJ,e il 30 genna.io 1920. Padre seglli to alla distensione deJ vernt,ricolo, eserci- 111orto i11 seg·uito a trauma; madre morta a 73 tata dal legamento gastro-lienale stirato dall:1 anni di malattia imp:r1ecisabile; una ·s orella morta di tubercolosi polmona;l'le; un fratello milza ectopica, si è osservata anche la morte ·di tubercolosi intes.t tnale; um altro ·di emorraper gan.gvena del fondo ceoo d ello .sto.m.aco ». gia ce·rebrale. Non fu mai malata. Prima meNel trattato di Le D1entu e D.eJ.b et s.i leg·ge bre- struazione a 15 a., menopausa a 43. Ha avuto vemente che cc in qualche ra.ro caso di milt.a 11 gravida.nze delle quali l,e prime dieci seg·u ite da parti e pue.r peri no·rmal;i e l 'ultima mobiJ.e si noi t a oc·clt1sione intestinale per aide. ·e sistata in aborto. Dei 1D nati 7 sono n1orti ~n i·e1nze o p,etr str amgio.lamernto di un'ansa i·n1e- te11era età, 3 sono vivi ~d 11no di qu esti è ne1

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906

[ANNO

Ti. POLICLINJCO

fri.t.ico . Da 1() anni v:a so1gg.etta a.d a~tacichi dolorosi detla metà s inistra dell'addome, seguiti da .enorme tumefa.zione del1o stomaco, indi di tutto il vent.re p er cui l'amm·a 1ata si sente obbl'i·gat.a a ,s ci101gii.ersi improvv:ilsamernte le v·esti ed è p,r esa da friequ·ent.i .eruttaz.io·n i, indi ria vomito. I fenome,nd p·e rsistono più o meno a lungo., aggravand'O.s ti, sino a ch e l 'amrnalata riesce .ad emettere gas dall'ano il che ·e c·aus.a ·di immediato be:n·essei:re. Il vomito Iion è "Stato mad. bilia.r e. Il 6 g.enna.i o soor.so ha avuto. il solito disturbo, ma p•i ù g-rave, con •0htu.sura complieit a ·d el1'.a lvo per o·1 tre 24 OII'1e e vo·m ito rip·etuto. L'attacco è ·s corn.p·arso .al s1o lito co.n ·emissio·n e di gas dall'a110. Il 29 gennaio si ripete il dolore, ai ·r i preS1e1nta ia chius ura deJl'.aJvo, eruttazioni e vomito. Il 3r01 mattina pe,rsJ.S'tendo ]o stato di 0 1cclu·s io·n e vien.e inviata al no.str·o Ospe.d ale. Esame obbiettivo. - D·onna di robusta ·.:!CJ-stituz.ione fisi ca. C'o loirito dell1a c.u tei pallid!o~ m.uc.o·s e ro:s1e.o-pa llid e. Adip18! 1s uffici.e.n t.e. ~1usc·oli tonici. Nulla all'apparato ghiandolare linfatico supe-riiì.ciale. P ol.s o ad o.n da ·p iccoJ~, qu1aSli filifiorni.e, f'r1eque111 tissimo (14i0 p·u lsaz.. a l m'). R·e1sp.iro d.~spnoico·, a tipo ·~·m ,inenteme.nte toirareico (42 rr.esp i·r . a l n1 ') . Nirent1e1 altr·o a c.arioo, ·degli ..... appareccl1i. circolatorio e respirat.o rio. Appareccl1io digerente: lingua, i1npaniata ed arida; alito fetid o; c.orr1at i di vo,m !ito ; qu,a Jche ç.o·l p·o di ·s inghiozzo. AdèLom1e for'it.emente m e,t,eo r'i~o con scomparsa d ell"ottusità splenica ed epatica, ovl1nque dolora.bile anche ad una limitata palpazione. Dato· l"impo1Tente. meteorismo non è possibil~ eseg11ire una palpazione proficua ed orientarsi sul luogo della lesione. Prima di a d·divenu--e ad u 11 :imtervento c·h irur gic:o1 .si im111ette• nel rett,o un lungo ·e gros'3o tt1bo di gìomm.a , da.l qu.ale d.o·p o alcune oir e ~o111inciano a fuoriusci1ie1 i g·a1s d ell 'i1•.teistino . .<\. poco a l)OCo nello spazio di circa 24 ore l'addome ·&li d·e ttun e·fà e,d il 3 f0b·b1iato,, data l'as 1s enza .di fen1omeini di Ulrl. quaJic:he r:iljevo, vien e so1m mintstirato un purg-ant.e 0·1eoso E same obbli'ettivo del 5 febbraio 1920. -- ! 1 ventre è detun1efatto. L~ m e.t.à s inistra è lievemente sollevata rispetto a lla metà de.stra. Internan1enté alla S.I.A. S. sinistra si p alpa 11n t.urr1ore grosso più di un pugno, allll'Ilgato, duro, leggerme.nte mobile in senso laterale, non in senso verticale . Soprasta.ntement e a questo, ma f aceute con questo. corpo, si palpa un'altra tu1nefazione a guisa di cordan:e che si !)Orta verso l'arco costale. Insufflantto. il co1011 la parte inferiore della tum.e1fazione tende a scomparire. Con la 1)ercussione si ha una risuonanza ottt1so-thnpanica, mentre prima dell'i11suffiazio11e era t i1)ica.m e.n te ottusa. S 0on1p.a rsi i fen.on1eni 01CC lusivi l' a.rnma.lat.a vien-e inviata peir tlll esame radiotSco1picoi. Il radio[-0.g o 1emet.tei il dubbio ·Che si tir:atti 1dli un rene mobile. L a . rientira i11 0 s·p eda1e il 2 marzo 1920. Riooami11a·t.al·a il 1f0 marzo 1920, ·dopio1 n umerosi pu:rganti e 1d1opo· 'lllll pe.rilord o cti dieta s i 11ota: addo111e spianato l.egg.e.r men.te ooJ1evato a sinistra; all'ipogastrio (1netà si11i stra ) si a,p prezza un tt1111ore a pao.~e1i liscie, mo1bdJe, che $OSpinto YFt Yerso l ' ip1o•cond1"''10. P e·r la prirna ,-olta il tui1.nore per la rs ua fo.r ma., ·pe1· la isu a co1tsistenza, per la sua i11obilità e pe•r la regio1

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XXIX, FASC. 28J

ne ove viene condotto dà la sensazio11e di essleire J,a mi·l z;a. . Diagnosi. - Ptos i spJooi:c.a aoo flatti di occ1ustoin.e intestinale. · Operazione (P ll'of. Finz.i) 13 ma11"'Zo 1920. Niorfioeteronarcosi. Laparotomia pararettale • d1e1SJtrr1a. S.i trovai la m ilz.a nella sua regione an·atoanica, aff1e rratala s i .p uò -portarn .facil111e.n te in b.~S'Sio fin quasi al pube; ha una forma g1o,b osa, ma jJ suo vo·lume è pressochè no1rma.Le. Sul suo lungo p1edunco1o esistJoino istrie splendenti, cicatriziali. Si esegue con facilità la spJeiniectomia doip ·o legatull':a fT1il;zi;ooata p err tras.fissiitQID.Jei de l pe dJun.ooJo 1ste1sS10. Sit1·t ur:a delle pareti in quadruplice strato. .Diario. - No1n 1sii è verifi,cato n essun fl':/nomeno i.mme1di·ato a caric;o ·de ll'a·p p1aJ:re oc·h to ctrcolatorio. Do,p o 10 giorni vengono tolti i punti otteiiljendo ·una ·guar.ig:1010·e p.eT prhna tntenzione. tn 1'&- gt01rnata, qua.nJcto l'operata ,do·v eva a:lzar si dal letto è c-0J1t,a da urn·a fi,ebi.te all 'ari10 ir1fe;ri:o1re 1StinistJro ch1e con 1c:ure 101cali è .a ndata len tamente risolv·endosi e l'a. è uscita g,u arita. il 2 maggio 1920. L 'org•all!O aspiortato p·eisa giraimmi 151(), la :sua 11i;rughezz1a e di om. 11; la la~gihezza di c.m 7 ;· lo sp·e.ssore di om. 4. L ' ersa:me 1sto.Iiogioo· non fa rilev.a;re neissuna ·~peciale 1e1sr1one. 1

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Dice il Be.ng·m 1ann nel suo tirattato di .c:h if'urg1ia crhe « quando l'oirgano (milza) las,ci.a la s u,a se1d1e normale e priend,e nell'a1ddo111e un ·p osto iche non g~li S·p~tta si parla di mi1lza. mig1rante ». È q·1te!Sto pil'opr.iio :iil 1aaso n oistro in cu.i n on· 1

.si a.v-e va una miil.Zta sp.ost..ata, fiis:sa p1er rud!e1r1enz·e formate.si nella nuova 1sede, ma una v·elI"a nùl• za m10!lrile, plo•i chè l'o.r g.ano tr.o.v avasi al:l' ip-0.g astr~o1, ma ·Po,tev·a e1SJsecr·ei :r.ic.ondortto c•o·n a;ocon.c.ice malnov1m versoi .f )iilp!01c:oindJrio sinistro·. Il Be;rgmann, il Koenig e moJ,t i a 1t.I'!i autori parland.o deJla ezio1logia idi qu·e;Slta a ffezione 1s o·no tutti 00111aolI"di nel rtc:onoscieire ch ei la Sii trov·a. molto più frequentem ei:nte n·e:lilie d onne ·che n egli ill<).min.i: (1i~ Leub1e., il Vieir'Oll''d t e d altrri affe1r m a1no anz.i che fin':o:r.a la milz,a. m.t girante è stata .01sservata •es.c:lu.1siv·arne,n te nJel sesso femininil·e) e tu tti amm1ette'Illo chei ·La gr:a.vdidanza, va s1)ecialm·ente ,co•n side.rata oo.m e un agente eziol ogi·c.o .imporrta.nte' di questa maJlat.tia.. Anche a.ltre ca,u.se SOITl·O s tate .invocate qu·al.i la rilassatezza conigenita.. die1i legamenti prop.ri (g.a.striosplenico), :fr.enico-splenico e frenico-colico) clel la milza; l 'in grossam ento d ell'organo e it su o aumentato p eso per ipertrofia malarica~ la let1cemia; i tumori ; i traumi; gli sforz.~; le cadute. Per il l\·lori i tumori di milza, gli! sforzi; i tra11mi, ecc. no11 sar.ebbero che mon1enti occasionali, capaci di acoentuare o di meglio· inett.ere in evidenza uno spostamento già esist ente, dovuto a cause embriogeniche ed evolutjve. Tutti gli s,rariati momer1ti etiologici ac- · 1

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(ANNO XXI~ , F.~sc.

28]

SEZIONE PRATlCA

cennati sono stati cosi raggruppati nel trattato di chirurgia di Le Dei1.tu ~t Delbet: .. 1° l:e reJ.achem1ent 1de la prur·O·i a,bd'Oill.inal.e, conséqt1e.nce fàcheu se des grossesses répété·e s; 2<> l'augmen.tation de volume de la rate, • don t le pòids pJ.UJS considé.i~able ti re davanta·g e

sur l'ap·p a;reil de sus:poo·slfo,n de l'o;r gane·;

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è vero sul peduncolo, e sono state notate, delle strie splendentj, cicatriziali, ma queste devono piuttosto attribuirsi a lievi fenomeni infiammatori locali cons eguenti a probabili fatti. 1di parziale torsi!one che .p .o sso n·o eS'seirsi ve.rificati !Ilei movimenti mi·g i.,ato·r i dell 'o1rgano . 1

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Affe·rm.a. il MaJrinaicci in un :S·l JO r:eic ente lavo·r o sull' Occlusione intestinale che cc lo stomac.o .·dilatiato a.c utam,ente dre·te1rmina lo scivol~ mento del tenue nel pic001lo· bac,i no· ed una comp,r essione ;del .duoden~ da parte ·d.el me... sentere e che si forma così un'occlusione acttta duodeno-idtgi:unale )). Il Ma11inacc~ p.airla in ge·neire di stom.ac·o dilatato. acutame·n te senza preci:saTne I.e c.ause, più avanti p.e rò afferma che «una m.iJ.za mtgrante può p1rod·urre dirsfm:rb& a cairioo . dello stomaco .che .s i.m u lano una occlusione intestina.:Le ». NO·i pensiamo che riel nostro cas'() la milza migrando ese1·citasse per rn,ezzo del lega1nento gastro-spleriico sul fon,do ceco d/J llo sto1naco e pii(, precisamente sttlla sua faccia postero-inferiore, it1ia. trazio1ie tale da cagionare itn' arigolat·lira riel.la porzione iniziale del dttodeno, angolat·u ra .o occlusiva di per sè stessa, o cleter1niri ante uria dilatazio. ' o meno acuta dello stomaco la quale · ne piu avrebbe poi agito col rriecca11 is1110 ri~~ 1·i'to dtil Marinacci. Infattri. dalla. stoirti.a clini.e.a ·ab.b iamo vi sto che ogni attacco· occlusivo si i•n.iz1iava con eno1rm!e gonfi or.e del.I o SltomaC'o se.g uito1 da eTu ttazioni e da vomito; questa iniziale prevalenza dei fenooneni gaistntici ·Ci fa ritenere ohe la causa più probabile .del determinarsi dell'ileo debba appu.n to r.i<:ercarsi n.el1o st.i·ram.ein.to subito dallo stomaco. St1p·erflua ci ·sembra Utita .lu1l1ga dtsc.u ·ss;ione sull 'op·p oirtunità o memo cLella ·sple.ne.ciJo·mia. Le varie stattstiiche di splen°ectomie per milza mobile senza torsione del peduncolo raccolte da div·ersi autori dànno tutte una 1Jercentua1e di mortalità pi·uittosto bassa. che rS)eCOID.idO Hagen .d'e l 7,1 %, secondo· Stteirli-n· d·el 6,5 ~~ .

3° l'allongement 'c ongénital ou acqulis (ruptare1s) de1s .ligame11ts. NeJ. 1cruoo d.i nostra 'OISSelI'Vazione', che si differem.za dagli altri casi id i occlu·sione intestina.le provocata da ptoisi 1sip1leni.ca (Nai1notti; Mori; ecc. ) pe·r la i1on esistenza. dii un ingross·a mento dell,01r.gano il quaJe anzi era di volume infe1·iore alla i1orma, non possiamo invocare che le rjpetute gravidanze e l alll1ngam·ento dei m·e zzi d1 sos1)ensi()l11'e: che questo allungamento ·p oi fosse ·congenito· od aicqttisito non ci è .p.osis ibile prectsa1·e. È p:robab,ile che es~stesse o uin a.b1101mie 1s, il 11.ppo ·C'ong.enit.o id ei mie.zzi Jegamien tosi o u·n a congenita tendenza alla :l0tro :nilassa.t.ezza , non pote.ndo&i inv-ocare altri momenti ietiologi·oi ( traumat~smi, arumenti di voll1me dell,organo, ecc), giacchè nell'anamnesi accuratissin1a ni0n si è potuto mett.eire in evi<lenza alcl111 fatto traumatico ~ la milza estirpata., istologicaniente 1ior1nale, .e.ra dl U'l1 volume e di llJl i:>eso anch1e inferr io•ri al1a norma pe·r i P'I "obabili fenom-e ni fisiolog·ici involutivi consegu€niti al1l'età delJ'infeima. In ogni modo o a.bb:ia ·agito soltanto iJ ·primo di qUJeBti mom.entli. etiolt0tgici o ablbiano ambe·duc conta.~ibuito a determin.a;re la migrazione dell'o,r gano resta i.in.mutato il fatto· che q;uesta i11ilza da oltre 10 anni g·odeva di una notevole mo bilità in c:oio oe;g uenza 1die lla q;uale s.i erano ripetuta1nente ven.lificati i 1gr.avi fatti. addomì11ali descrit.t.ii. Fissato questo punto i1oi dobbiam10 altre.sì domando rei com·e questi fatti di occlusione temporanea v enivan.o a stab.ili1~si e qu·ale n.e era il mecca11is1no. Si p.ot.rebbe pensaire ooe questo organo est:re.m amente mobil:e, quasi vagante InoLtriei per u ;·o anime :consenso degli autori per la glra.ndie cavità addominale Ja;sci'asse ogni l'asp·o rtazio ne del1a milza non è causa mai tanto la sua sede i1aturrale pe·r and·aire ad ap- di gravi ·diistm·bi e .sii hanno al massimai delle pog.giarsri c0111tTo una quaLu11que ansa intesti- alte.r azioni e·m atoilogiche che vanno :se1npre nale', ·a compl'limieirl:a ·Co•l su,01 peso ·p.rodJu1cendo .gradua1mente scompa;rern do (Silve,s trillli, C·eci). così i fenom eni occlt1sivi, ma. tale spi.egazione Infine nel nostro oaso ·S':iJ tr:attava. di una milza cl1e si presenta come la più semplice non cl iJpotr.ofica e cha e.ra stata ca11sa di così gra.vi sembra possa essere nel caso T1ostro abbastan- .e reiterati fenio·me11i .c he l'estirpazione di essa za socldi sfacente. Anzi !,ipotrofia del viscere appariva l'unica logi·ca t er:apia. cl1e aveva un volume .e d un peso minori del L 'op·e.T:ata infatti, ptlir eissendo di età avanr1otmale ci portano <td escluderla. Nemmeno zata, n·on ha più avuto il minin10 disturbo e s i può pensare ad aderenze della n1ilza o di atteindie tutto•r.a alle ·g ravi fatj che della -caml1no dei suoi legame.nt:i con qQ.alche ansa in·· pagna. testinale poicl1è tali aderenze i1on esistevano • Dicembre 1921. e il viscere era anzi m-0bilissin10. Èsistevano 1

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[ANNO

IL POLlCI,INICO

BIBLIOGRAFIA. BERGMANN. Trattato di chiru1·gia pratica. KoENIG. Trattato di chirurgia sp.e ciale. LE DE~Tu ET :CELBET. J\T ouveau t?·a'Ìlté de

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il cui contenl1to è dato da piccole parti della parete intestinale: ed ·ernie il cui co:Q.ten11to è dato dia div.e rticoli imtestinali (Kaufmann, For~ chi-

ru1·gie. TANZINI. f .r attato

ita.liario di chirurgia. LEUBE. Diagnostica differenziale delle malat. tie inte'rne. VIERORDT. Di,a gnosi delle· malattie inter·ne. CECI. Spfenectomie. P.oliclinioo1, 1894. NANNOTTI. Contributo allo studio delle in<licazioni ~ella splenectomia riella splenomegalia 1nalarica. P.o.Jicl:ifilico·, 1897. MORI. Occlusione intestinale pe.r milza mobile.

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di Chiru.r gi1a, 1920.

gue) siano essi cio ng,eniti (diverti co·l i ct'i lVIeckel) o .a-cquisitli (diverticoli veri o fa.lsi). Il Reit-er steisso, com1)e.tentiissim·o in ma teria, comprendle sotto qtte1sto n·ome anche le pie- cole ernie della parete gastrica lt1ngo la linea al·b a. Ora è bene 11otare cl1e l'ernia descritta dal Littre fin dal 1700 era U!Ila veira ie.rnia div·e rti·colax.e, e ciò può desumer.si d·a lle stesse SlW .p arole. « J'ouvriis 1181 30 juin 1699 I.e cadavre d'un 11omme... avec lID·e 11ernie à l'aine gat1che ... Parcourant_les intestins grelés ... parvenu v.ers la fin cle l'i1éon, j.e m'aperçu qu'il. était arreté par une ·d·e ses parties d'a ns le sa.e de la hern.ie ... La circonférence entière de l'intestin ne formait pas c·ette hernie comme il a1"rive o:rdinaire.rne nt, mais seulen1e11t la ,p artie opposée à celle qu'.e1st atta.chée ·immédi atement au méSieliltère... << L 'ap1 p endi·ce était tm canal men1bTan.e11x de figure coniqu·e dont 1a. base était placé.e à son extrémiti inféri·eure; il était long... etc. « Les parois de cette appendice étaien t très nlince·s, iet on n'y .remarquait mi fibres cha:rr;euses, ni glandes ». (•u•esta ernia è cosa patogen.e ticamen.t e ed anàton1icamente diversa dall'ernia della parete intestinale. Quindi per am o·r ·d i ahiarezz.a cvedo che d al Littre p,o tre·bb~ro 'IllominaTsri le eirnie ·C~he conte;ngo.n10 diverticoli, siano essi congeniti od acquisiti, m·entre clovrebbe darsi il nome di parietali (Darmivandbruch dei tedeschi) a quelle contenenti una piccola p.a rte della parete. intesti:nale che t11tt'al più ·divengo.n o i.n appare11za div1e•rticolar1 quand 0 sono ·colpite d'a strozzamento. Praticamente la distinzione no n p:uò cerio essere così netta come rJotrebbe s·embrare, ta'Ilto è vero che l'argomento fu lungamente di · sct1sso dopo le prime osservazioni di ernie parietali. Ed i11fatti molti autorevoli trattatisti. co1ne il Roser e il Koenig·, negarono l'esistenza di ernie à a parete intestinale, o ernie parietali, o ·ernie da pizzica.mento (pincement dei francesi) dell'intestino, che ad un dato mo111·ento potessero subire uno strozzamento acuto, e la · parte strozzata divenisse di necessità llna specie di piccolo diverticolo; essi ritennero che lo strozzamento di un'ernia parietale fosse concepibile solo quando la parete intestinale fosse stata in precedenza sede di t1na .e~pansione saccif0rn1e, sia pure avvenuta a poco a poco invaginandosi in un sacco erniario, fino a formare un vero diverticolo acquisito . 1

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Contributo allo studio e alla casistica delle· ernie divertieolari e parietali e loro strozzamento. Dott. GIUSEPPE MORICI Direttor.e Qlsped!a!ie :Civile di lMointerubbian 0 • (Asc.oli Pi·oono) . 1

Scopo ·d i qt1este br:e·vi note è dli portare un modesto contributo alla casistica delle ernie. diverticolari e parietali e richiamare l'attenzione diel pratico s ul lor10 str:ozzamento eh.e, avendo una fi sonomia clinica tutta particolare e di versa dallo strozzamen:to delle altre ernie, può spesso passare irriconosciuto e dar luogo ad err<?ri diagnio,sti·cd f3Jtali, ,o, gene~are dubbi daTinosi per il r ita.r d.o dell '.es.plicaz;i one dei mezzi terapeutici 3JdJeguati. · D'altro canto non tutti i trattati anche re'" centi f.anno cenno .d ello strozz·apiento di que..sta varietà. di ·ernie, e anche cn1elli che ne fanno, ne tr.attano in maniena assai suc1cinta ,e inadeguata all'import1a11za dell'argo.m ento c1he meriter:ebbe, a mio pauere, ben altra attenzio·ne; dato che i c3Jsi (sp·e cialmente di ernia parieta1e) non credo srian-0 così rari come ordin.ariamente si ·r iti.eifie. I dUJe ·Casi -cl1e ora descrive•rò, caduti sotto la mia osservazione in t1n anno appena, star ebbero a dimostrare la verità di quanto asserisco. Poichè la conoscenza e lo studio d'i qt1e.s te e.r11ie si iniziò dopo che il Littre ebbe pubbljca to un caso d'.i ernia diverticolar~ ·oome r:e.pe.rto di necroscopia, quasi tutti i trattatisti danno ad esse la denominazione di ernie del Littre oonfonrlendo sotto questa denominazione ernie 1

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SEZIONE PRATICA

C911tro queste viedu.te 1starebàero pet."'ò le osservazioni .d i mo1ti chirurgi e di anatomo-p.atologi J)er cui è innegabile l'esistenza di eTnie pai"i~ta1i sia libere ·che . strozzate senZ!a bisogno t1i preformazion·e di veri diverticoli, · anzi Adollo Lorenz, sulla scorta di protocolli di autopsie di polizia sanitaria, ritenne perfino possibile il manifestaf(si contemporaneo ei in maniera acuta di 11n' ernia parietale ~ suo sitr.ozza,m ·en.to. .S1enza dilungarmi nell'espo.gizione di argomenti i:n inerito all·a oontrovetisia, ohe fl1 og. ' getto anche di ricerche sperimentali 1da parte del _IS:o.c.:her, a n1e sembra che s1ia pos1sibile l 'iesistenza di un'ernia tPa:riietale 1a •quale ·e videntemente non può cadere sotto l'osservazione del chirurgo o 'd.ell'anatomo-patologo che allo stato di irriducibilità per strozzamento, ade!'enza. orl altro accidente, e. che cla essa debba tenersi 1iistinta l'ernia diverticolare o del Littre, contenga essa un diverticolo di Meckel o altro diverticolo intestinale. _.i\nù}edu.e queste viari-età però hanno comu.n e l'oscurità. e l'incertezza dei · sintomi del loro strozzamento e la rapidità con cui si stabilisce la necrosi delle parti strozzate, il che le rende particolarmente insidiose e temibili. Su questo fatto tutti gli a.utori sono d'accordo ed a.mbedue i miei caisi S10·T\O pa,rticolarmente dimostrativi. Nel primo, capttato alla mia 0S1Servazion.e in fpoca già avanzata della sua evoluzi-0ne, quando cioè da .qualiehe tempo is '·eira stabilita un.a fistola ste~coracea, non saprei se si trattaSJSe in origine di un'eTnia diverticolarìe o parietale ·s tr-0zzata, .certo di una delle .dtuJe varietà. ~ el secondo trattava:Si invece di un divertir.ola c.l el colon strozzato in un'ern:ia inguinale, ql1indi di t1na vera ernia diverticolar·e o del Littre, interessar1te anche p.e r la rarità con r ni si presenta. CA~O

I. - L. F., di i\1assa Fermana, di circa anni 50, casalinga. Nel luglio 1920 vennie, ricoverata all'Ospedale di ~lontegiorgio }Jer esere curata di fistola stercoracea delJ a regione inguino~addorniin·ale destra. T,a paziente non sa dire se prima dei disturbi cui fece seguito la lesi10.n e in pa:r:ola, fo sse affietta da ernia •O d.a altra lesione d·ella :negione. Anzi ella afiemna iche prima della malattia .a ttuale non ha .s offerto -per malattie o disturbi degni ,dli no.ta. Negativa anche l'an.amne·si fa.migl~a;Iie. Nel maggio 1920 ·una s1era fu oolta da fo.r ti .do loti addominali e vomito; i dolori erano più itnitensi e partivano dall'inguine 1des1tro do:ve si era manife.s tata una piocoJa tumie fazione do.lente. t).o;po qualchJe tempo in s.e guito a clistere e co11. esacerbazi one d1eQ dolore emise feci e 1

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,gas senza che la tumefazione a11~ia1guine Sllbisse variazioni di s10rta. I do~ori addominali conti11Ùairo110. .c~on ,esacerbaz1oni accessionali per qualche giorno fino a che si attlttirono; cont.inu(> ad emettere spontaneamente feci ed ~ri:ne; la ·tlrmefaz.ione inveac si fece sempré più gr-0sisa, c.on1inciò ad ·arro.s sarsi ~ contemporaneamiente a .dJivenir meno dolente. Cred.e1 di av·e r avl1to1 fe·b bre. Le cose oontinuar·o no così ·per ·Ci·rca isei-otto giorni (non sa precisa-rie) quando la tumefazione su cui avierva fatto appli,cazione ·d i cataplasmi, ecc. , si anrì Sl)Olll:t a.neame.n te dando esit-0 a materie pur11lente e di cattivo ordore. Dolori è fatt.i locali sio omparveiro, r1maise pierò l'apertur.a da c11i hanno contint1ato~ semp.r e a g-enier.e sotanze verdastre e per la quale ha dovuto ricorrere all'o,pera: del ·c hirurgo. Attualmente non ha 1d:ilstuirbi apprezz.abili; tu.tte lei funzior1i si con111i-0no· nor1nalmente, è solo infaR-tidita e preoect1pat.a .p er gli incom·odi ineren.ti alla fistola . All'esame obbiettivo si pr.ers ienta ·dii 1oostituz.ione normal·e; stato di n11trizione un po' scaduto, polso, temperatura, respiro i1orn1ali. Nulla di notevole all'apparato respiratorio, cardiovascolare, 11rogenitale. Urine norm.ali. All'inguine destl'o si nota una soluzione di continuo che non immette neanche il p.a1pastoollo del pi.e.colo dito, margini imbutifo1rmi rivestiti d'i epitelio•, arrossati, e·ritetm·atQ·si. Intr-0d'uciendo una S!<}nda rigida si ,p'enetra in 11n tramite diretto ver:so 1a cavità addomi.nale, un woco verSo l'.alto e ve:nso l'est.eirno pe·r circa 7-8 cm., dopo di che la ·R·o.n da inc.ontra ·ois taoolo. Con una s.onda molle invee.e ·Si penietra. .pier cir.ca 30 .cm. senzft, inco·n trare ostacoli di sorta, e ]a sonda si ritrae spo·r ca di inaterie presisochè ino doiri. Dall'apertura geme in abbondanza un liqui-~ do v.e(r dastro filante non di <)ldore sgra;dev.ole che dà positiv~ •e intense le r.eazio·n i degli acidj e uigmenti biliari; non m.at~rie fecali o cibi in via di ditte~tionP,. • N.on si fanno altr.e 1ric.e rche p.oichiè la diagnosi di fistola intestinale d1eil tenue·. è chiara. Dop.o . UIIl tentativo j;nfrott11-0sro di 'ra.sic·h iam·enro e aaus:ti·cazi-0ne. del tramite per otten·e·rne la ·chil1s11ra si decide l"im.tervento pier:r via a:ddominale. · Atto operatorio. - Opera il dott. F.aldella, a·s sistito da me. RachianeJs .tesia &tovainica. Incisio~e laparotomica lungo il margine esterno d.e1 11etto d.estro·. Aperto il :p.e rito·n eo appaiono subito le an1sie d·e1 ten11ei 1.liil poco rig·onfie ed arrossate che scostate lasciano vedere come nna di ess·e sia aderente alla parete addominale in corrispondenza della fossetta ingui.n ale ·e:stelrna (-0Tificio perito·neiale d:e.1 tragit.. to inguinale). I solato il campo si passia al distac.co dell ansa, ohe viene tirata fuori, e.d alloir a può osservarsi ~ C'llie la ·SfUperficie di ad·erenza, e quindi la Jes.ione di ·continuo che i1e l'isulta, è di forma gr'ossolan.amente circolare. J_,'ap.ertl1T'a mi.suTa n,eJ.. suo n1a:ssim.o sieroso1circa due centimetri e mezzo di d1iametro eJ va. stringendosi verso la mu.cosa come a f-0rma di imb11to~ è situata esattamente sulla convessit2, d·el tubo intestinale dirimpetto all'inserzion·e del mesenterio, circa un metro ai di sopra d cl-

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IL POLICllNlCO

la valvola jleo-cecale. Nè al di sopra, nè al ai sotto il tubo intestinale pres1enta variazioni di calib.r o o se.gru di altre lesioni. L'operazione termina con l'enterorrafia circolare, chiusura con st1tura d el peritoneo parietale nel punto di oomunica.z ione C'Ol tra.mite figtoloso. cl1iusur a dell'addome. D~corso post-operft torio normale, gua-rigi-0ne 1

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JJ er pri1na ni.

Per I.e inclag1'n·i ·anamnestiche, per il reperto anatomico non ca,de dubbio cl1e in quest-0 caso causa della tì.stola intestinale debba essere stato lo strozza1nento di un'er11ia diverticolare (ubicazione del punto di adesione corrispondente all'ubicazione del diverticolo dì MeckeJ) o quanto r!leno di t1n'ernia parietale.

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XXIX, F ASC. 28 J

tativo. Sctt0 i colpi di tosse non si riesce a percepire un manifesto impulso. La don·n a è di costituzione normale, buono lo stato di nt1trizione, polso 80, temp~ratu­ ra 37°.8, respiro normale. Nulla di notevole a cariieo 1d·ella pelle, musc-0li, ossa ed apparato ganglionare; nessun segno di lues pregressa o in atto; a pparecchio respiratorio e cardiovascolare normali. Addome. meteorico, ma trattabile, ling11a patinosa ed umida, urinazion~ ed t1rtne normali. Esiste una piccola ferita della pelle del calcagno sinist.ro, i genitali esterni sono sani. Un clistere fatto alla paziente dà esito ad abbondanti inasse fecali, cui fanno se·guito: d11e scariche spontanee alla distanza di circa 11n'ora, co11 evidente e sensibile gorgog'lio intestina.1e, dopo di che soompare il meteori·s mo. Da quanto ho eisposto faicilmiente si 1compre11de <>om.e non facil1e do·ves1se .ess.eir e una diagnosi p·r ecis·a, dato eh~ l'ip·o tesi di uno 1stroz~a1nento erniario veniva ad urtare (si noti, dopo tre giorni) coll'assenza di fatti generali e di soppresso cinco1o fecale. D'altro ieanto, e faJtti anamnesttci e fatti o•b biettivi faoeMa no escludere un 'infiammazione acuta 01 cronica di un ga.ng·lio ing·11~nale con s11cc.essivo rammollime11to. F ermai piutto sto, l'attenzione sulla pQISS!ibilità de.ll'infiammazionei di una preesistente cisti da incompleta obliterazione d el canale di Nu,cl{ ed ediotto .dal caso precedente .ancl1e 13.lla possibilità di un'ernia pariet ale ·O diverti oolare strozzata, o a qt1al!ch.e1 accidente di un sa C"co vuoto. In brev.e o&cillam·do il co11~etto diag·nostico fra una cisti infiammata ed un acci·d.ente erniario, c·onsdgliai la paziente ad t1n atto ,a pie ratorio c:hle es eguii nell a sera stes•a nel locale Q.s pedale. 1

II. - · l\J. 11'., di a11ni 63, lavandaia, di l\{on teru])biano. In un pomerigi.o del n1ag1gio 1921 fui chian1ato al letto della i\1., cl1e da tre giorni acc11sava lln forte dolor e all'inguine sinis tro irra•diantesi per tutto l'addome in seguito al quale ·era cornpa.rsa febbre. La paziente afferma chie ·d a qualiche tempo, ·che non sa preci'sare, ma .certo da più ·di un anno, aveva avvertito una tumefazi1one all'inguine sinistro grande -come u na noce*. soggetta a variazioni di volume, Se·oondo lei, senza cause. apprezzabili, mai completamente scompa rsa neancl1e nel d.ecubito supino. Non ha mai fatto att,enzione se durante detto decubito la tun1efazione si riducesse sensibilmente, mentre recisamente afferma che fu s~de e causa di dolori. simili agli attt1ali, i quali però erano sempre scomparsi dopo poche oire col riposo. . Ora da circa tr.ei giorni era stata colta da i so liti dolori ·c on ,·omit-0, chiusura .dell 'alvn tranne .ra~e .e J)iccol.e em:Lssioni di g.3JSI, sen~ di ripienezza. Al con trario delle altre volte 1 dol-0ri non erano scompa.:rsi tan.t o clle nelle t1ltime 24 ore era sta.ta costr.etta a mettersi a l~tto, antChe p1e1~chè ·Cdlta da qual·che b·rivid? di febbre. D11rante i tre giorni, n onostante s1 nt1trisse reg-0larmente, avev.a avuto qualche co. n ato di vomito, solo all'inizio vomit-0 vero. Contemp.oTaneamen·t e a auiesti fatti ·av·eiva notato che la tum.e.fazione all 'in1gi1ine sinistro er·a. ai1mentata un p-0co in volume e in .d urez.za. CASO

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1Jbbiettivamente all'ispezione notasi u.na tu·

mefazione di. forma ovoidale, col grande asse secondo la piega dell'ingl1i11e e situata in massitna parte al di sopra di crt1esta; grossa ~an to un uovo di gallina, d1 11 n ·colorit.-0 iros.sastro che .s i diffonde anch.e. alJ.a pelle ciroostante. Nella posizione .eretta dell'inferma nè cresce di ''olume, nè si sposta. 1

Alla palpazione si ha conferma ctella gran-

dezza di detta tumefazione. la quale per altro è Jeggerrnente spo~tabile , a supenficie liscia a confini abbastanza definiti. nettamente fiuttuanf P , irrid11cibile, di consistenza elastica, dolenf P nl tatto. ottl1 sa a1la perct1ssione. r on è po$~ibi l,e es:p1orare il canale ingt1inale J)rl rl1 è orc111)afo dalla tumefazione in .p_arola e pel Yi,·o dolore che si provoca ad ogni tenl

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Etere-na11cosi eseguita cl al collega Bertolini di l)etritoli. Incisa cat~ta~ en­ te la pelle ed il sottocutaneo niella dlrez1one della piega inguinale, si scopre l'apo11eurosi del gr ande obliquo fino all'orificio esterno del tragitto ingui11ale dal quale s'affaccia app en~ la t11mefazione descritta. Incisa. l'aponeurosi dell'obliquo appar.e la m3:ssa d~l~a tu~efazi?­ ne di un color nero ardesiaco; e indag1noso Jl suo isolamento eseguito per via ottusa, date le ader en ze specia lmen te contratte colle fibre carnose del niccolo obliquo e del trasv.erso; isolata risult-a connessa al piano p eritoneale per un' ped11ncolo· largo circa un cen~imetro e mezzo. Incisa cautam·e nte la tumefazione, che ormai non nl1ò esser più se non un sacco erniario, fuorie sce scarso liquido sanguinole~t:o nerastro, e si trova contenere un corpo p1r1forrne aderente alle par eti del sacco stesso per alcuni tratti e fortem.e nte str etto ed aderente al colletto d~l sacco per tutta I.a circonfe~~­ za, per c11i risulta. jsolata e chiusa l~ c~.v1ta addominale. Evidentemente trattava~1 d~ u n diverticolo intestinal e strozza.to e in via dl necrosi dato il s110 colorito osc11ro t endepte al verdastro. Non stimandosi nè necessaria nè pr11de!1te la sua riduzione ·O l' asp.()lrtazione, t?-mpo1~1 l a ferita con compresse imb~vute d1 .soluzione fi siologica sterile ed attesi, sorvegliando Ja apeiiata. Qu.esta n ella n.otte ebbe ai1~ora ~1na evacuaz:ione ~ponta:nea. Dopo 48 ore r1moss1 la medicatttra che aveva già un certo odore fcA tt(I operatorio. -


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SEZIONE PRATlC:\

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cal-0ide. Aspol'tai .1 lembi d:el d:iveirticolo in sfacelo, constatando che s'era necessariamente formia ta una fistola stericor.aooa dalla quale poteva bene immetter:Si una s·ond·a molle nella cavità intestinale. La fistola s'è poi 1Cthiu1sa in ·b reve e con ·e ssa la ferita, tanto che la p·a ziente godiei ora buo-

.se ne è pl'ese11ta.to qualche ca;so, assai rare ·Sono le e,rnie diverticolari. . N.e lla m~ggior pa~te delle otlserva.zi.9ni fatte 11 .contenuto era poi dato dal div1ertioolo di Meckel. lnfgtti scorren.do la. letteratura in proposito, na salute. oltre le osservazioni del Littre troviamo un,a Il diverticolo era piriforme lungo dal punto ventina di ca,s i rip·o-rtati in una 1stati1stica deld1 suo strozzam.e nto ·all'e.stremità libera 4 cm. 1'E·cheho:rn del 1901. L 'Hilgren·r einer, Martel e Guiohard hrunno cirea, lairgo 3 cm. all '.estremità, ·e..d' u.n ·c entitro appena nel st10 ,p,eduncol-OI stroz~afu. Aveva p·ure pubblicato casi di inciariceram·ento del dipareti spesse, per qurunto potesse essere converti~olo di l\1eckel in ernie crurali. Armstrong nel 1'899 osservò e pubblicò un statato col tA tto: il che lascia su,pp.orre che sebb-ene ridotte dalla distensione tutte le t11- cas·o ·d i un diverttoolo str.ozzalto in un 'ernia niche dell'intestino entravano a far parte del- scrotale, e Barde1eben iriferisce anche u,n caso la sua parete. di str.ozzamento interno di un divierticoloi di Meckel. Questa supposizione ebbe ·C®:tler1111a ct all' esa Il Prieto nel 1897 riferì all'Ass. l\I.edica Lomme d:ei tratti ~sportati .dopo l·e 48 ore; i .quali se.b bene colpiti da n e1cros.i, lasiciavanio in alcu- barda due osservazioni ·di ernie ingu'inali d'ini punti rioom.o.soooo 1a loro costituzione e spes- verticolari, ed il Saggini nei pubblicò uno di sore. .ill"apiee del divert11c:olo un poco di lato stnoz.z;amento in ernia 1arurale niel 1898. Il Mugnai poi riferì lin caso di un divertitrovai un'appendice epiplQica. Sulla natura del di,·eirticol-0 trovato penso si c•olo del colon strozzato in u11 '.ernfa ·crural,e, e lo Scandola un ,a ltro caso idi .divertiro1o di trattasse di un vero diverticolo del colon; è precisamenteJ uno di quei diverticoli che pos- Meckel con inca!'ceramento incompleto in una sono formarsi in queista parte del crasso per ernia inguine-scrotale. 1S:om.o istati poi p11bblicati anche II'ari casi dilatazione sacciform.e degli haustra coli, determinata da coprostasi ed ad·erenze (Kauf- di :reperti necroscopici in indivi·dui morti per mann-Birck-Hirsc1h feld); oppure di uno :t).1i quel- aJtre malattie o per ile-0. li detti falsi che si formano per lenta e progressiva est.1·ofteStSione della m11cosa la qtlale può trascinar.e .con sè le tuniche mu800tlari asDal complesso di queste pubblicazioni, come sottigliate atttaverso i fo-ri di U Stcita ·d ei va:si dai due casi da me rifer~i, nettamente, ap.p are (Kaufmann); sebbene data la descrizion,e .ohe quanto ho in pvecede11za detto !SUll'eguagliandi questi llltimi diverticoli danno1 tutt.i gli au- z.a della sintomatologia dello st-ro•zzatmento deltori come d'i picoole estrofl1esisioni a par.eti sot- le di1e vari.età di erni1e1·e 1sulle diffi·coltà diagnotili, mi .sembra poco prOlbabile eh.e nel mio stiche che tl lo·ro ,s trozzamento nei 1singoli casi caso possa esserai trattato di un-0 di essi. può prose.11tare. L,assenza ·dei ·s intomi generali dello strozzaIl fat:to ·Che dlal1a lfilstola: intestinale non 1si sono avute ·dhe materie1 fecali, selbb·ene in mi- mento erniario, an.che1 dopo qualclle 1giomo nima quantità, ·Ci fa escludiere una oomtlJlllica- dal suo avvento, l'assenza d·ei .si!lltomi di oc-zione coll'ileo, e quin1dii di con·segueniza anche clusione, o per lo m eno di ostacolato circolo fel 'ip otes,i di un ,diverti.colo di Meckel 1che per cale, ·sono fatti che possono m.etteoo in serio eisseire un ·divertico1o congenito, resto di incom- dubbio una ·e satta diagnosi. A ciò si deb·bOJ1.0 pleta obliterazione del dotto onf.alo-mesenterico aggiungere. le ·d1ifficoltà ·Spesso derivanti, ne.Ila dell'embrione, di n ecessità ;s bocca nel taniue al pratica reom11ne, dall'incertezza, in .cui s i può i~jmanere sulla ·preiesiistenza o meno idi un'ernia di sopra della , valvola ileo-cecale. allo stato libero. E ciò in qu.ei pazie.n ti ·che, o Qt1este ragioni ad·uncn1e e la presenz,a cli per difetto .d i intelligienza o per poca cura un'appendice epiploica portano di neces sità de.Ile loro sofiet.renz.e (10 perchè .queste ernie :ad arnmette1:00 ch·e nel s.eoood10 caso descritto son.o picco•le, e spesso per ade1'enz,e incompledoveva trMtarsi di un diverticolo del ·colon tamente ridt1cibili), ign.orario l'esistenz.a -0 la str.ozzato in un'ernia in.g uinale. ve!'la natura de1la loro 1ersion.e. L '.e1rrol'e tn qt1esti casi può conisistere sin. nel d\agnos~tcare uno ,strozzamento quando Mentre le ernie parietali ·sono di una certa no.n. esiste, si1a nel non ricoillots~erlo quan d·o frequenza, t:amtto che a qua·si t11tti i ·chirt11rgi realmente c'è. 1

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IL

POLICLINICt)

Per non cad.ere nel primo error.e è i1ecessario tener presenti tutte le malattie d·ella r.egione in cui la lesione st manifesta, ma in special modo le infiammazioni acute e subacute dei gangli linfaitici, le cisti e loro infiammazi001i, e, nell'uomo·, gli accideniti (es. torsione spontanea) e malattie del testi.colo e del furnièolo. l\1a come ben .sii compriende, dal punto di vista pratico, è assai più gr,av.ei il secondo .e·r :riore, ad evitare il quale basta il .oonoscere l 'esistenza d'i queste ernie e porne in discussio.ne 1a diag·nosi tutte le violt.e che lln fatto anohe minimo orienti il no,s tro 1sospetto su esse, e non uscire dal dubbio s:e non peir una diagnos.i di altra lesione m.atematicamente sicu~a. ' 1

La cura di questi strozzamenti erniari è

quasi esclusivamente l'atto operatorio, poic·h è il taxis mentBe è destinato all'in successo nel maggior nl1mero dei casi, può d'altro canto riuscir pericolo1s·o per l'ag.grav,a mento che in gene1te s11ole portare ai fatti ne.erotici e c.o·n secutiv·~ rotture, già spontaineamente tanto 1 pre-oo,ci in qUJers to .grener.e di er.n,ie. L'operazione va eseguita anclhe nei ·casi in cui qu.a1che dubbio diagnostico possa riman erie, e ·dev'iesser ·sempre fatta il più pr.ecacemente possibile: è meglio operare per un'ernia parie tale o diverticolar:e strozzata un'altra lesione, di quello cihe lasciare una di esse alla spontanea e natuirale evoluzio1n e la quale n eJl'esito più favorevole può dar luogo ad una filstola stercoracea. Va 11oi non abbiamo elementi e criteri clinici per giudi1car.e a ipriori lo s tabilirsi di una fisto.l a, .os1sia di quelle ·ConKiizio1n i necessarie acciò que:s.t a si sta·b iltsca, 1s1enza peri·coli per il pa·zi.en.t e, m€ntr'e l'esperienza clinica ·Ci apprende (Koenig, Forgue, B1e:nd·e·leben, ecc.) eme non 1sempr.e s ] formano le provvidenziali aderenze a cbiud·ere ed isolare la cavità ad·domina.le, non sempre i fatti d'i necrosi restano limitati alla parte esterna al cingolo strozzante.

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XXIX, F ASC. 28)

gravi accidenti sui quali il Fied1etr fino dal 1868 ha richiamato l'attenzione (1). Ondinariament.e adunque l'ope~ion.e di queste ernie, quando la natura nOIIl fu benigna ·con p!'ovvid'e nziali e salde ader.enze, deve finire • con una resezione intestinal.e a meno che in questi cas.i non ·Si voglia 001 Forgue ancora ritein ere UJna bu·on,a operazione l'ano contro natura. Contro questa op.erazione no n starò a ripeter-e quanto hanno detto e scritto .autorevolissimi chirurghi; a mio modesto 1p arere, essa non dovrebbe essere an<!he in questi ·ca:si ·che l' estrema risorsa d el •Chirurgo. Di qui 11a n.ecess~à che il pratico ne11 '·accin,gerisi ad operare l1na di queste ernie strozzate, o nel .solo dubbio di imbattensi in u.na di esse, m1suri bene 1-e sue fo.rze ed i m ,etzzi di clii dispolile. 1

(1) Il l1avo:r;o del Fiedleir riportato nella bi-

bliografia riguarda spe cialmente conseguenze ed accid;enti dei div.ertieo.Ji del col1on. Per compliC'azioni ed aacid·enti degli altri div.e rtico·l i (1sp ecialment.e quello di l\.Ieckel) b a.s ta cronS'ultare i trattati di anatomia: ·prutolo gioA.. 1

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NOTIZIE BIBLIOGRAFI·CHE .

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ge11ere di operazione da seguirsi nulla può esser detto da un punto di Sulla tecnica e

vilsta generale; è necessario che il chirurgo si r,egoli c aso ·p er cMo dalle particolrurità anatomiche e clilnicl1e. .Sol o è da nota'I'lei c'h e menit re nei 1oornuni ·strozzam,e nti la ridluzi<>ne pr.evio sbrigliamento dell'anello strozzante è la reg·ola, nelle ernie in parola per quanto si è fino ad ora detto, diviene una eccezionale possibilità; quando poi no11 si tratti di ernie diverticolari, n.elle quali ridurre lasciando il divertico~o, è quanto lasciare il paziente espo.sto, per la pres enza del di,·.erticolo stesso ad llna serie di 1

AMSTRONG. Niont1~eal med. J our., 1800. BARDELEBEN. Trattato di patologia chirurgica. BARDELEBEN. Berl. Klin. Wochscr., 1885. BIRCK-.RIRSCHF'ELD.

Trattato di an1atomia pato-

logica.

KAUFMANN. Trattato di anatomia patologica speciale. KOENIG. Trattato di chirurgia speciale. EcHEHORN. Die Bri.lche des Meckelschen diverti1cels. Arch. f. Klin. Chir., 1901, Bd. 64. FrEDLER. Die pathologische B edeutun.g der Dichdarm. Divertikel Denkschr·. der Ges. f& N atur und H eilkunde in Dresden, 186\3. FoRGUE. Compendio d·i. patologia chirurgica.

HILGENRETNER. Beitrage fl'.ir Klin. Chir., 1903_ LITTRE. ì\1ém. de l'Acad. des Sciences, 1700~ pag. 300. LORENz. Die Darmewandbrilc h e. Vienna, 1883_ l\1oRTEL e GuICHARD. Lyon Chirurg., 1911. . MUGNAI. Ernie diverticolari ed erriie pari eta~i. Clinica chilrurgica, 1898. PRETo. Contributo all'anatomia patologica ed alla statistica delle ernie inguinali non co1nurii. Ass. Med. Lombarda, aprile 1897. SAGGINI. Un caso di ernia diverticolare c1"nrale, ecc. Policltnico, 1898. SCANDOLA. Contributo alla casistica delle ernie dive1·ticolari e del L ·i ttre. Policlinico (Sezione

Chiruirgica), 1915.

_... Da tenere presente l L'Importo d'abbonamento va Inviato mediante A1eegno Ba• earlo o con Cartollna-Vaglla. Coloro che de1lderano vertarl• oontro nostra Tratta poatale, tengano pretente che que1ta ll•vrà ea1ere aumentata di circa 6 llre 11er le tau• acoe...rl• ·~ altri diritti po1tall.


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SEZIONE PRATICA

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Colorazione delle gocce spesse di sangue (thiek· ftlms) aer la rioorca dei parassiti malarici. 11

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DI TECNJC...\

MICROSCOPICA

}1el' il dott. GUIDO BINI. In una n1ia prec·edente nota pubblicata sul giornale « I.. a l\tlalariolog·ia », 1920, n . 4-5-6, comunica,·o lln particolare di tecnica per lu colorazione dei prepa1·ati di sangue in g·occia spessa: parte f ondamental-e, alia cp1ale attribl1ivo i b11oni risultati ottenuti, era la doppia colorazio11~ con due miscele coloranti. Il inetodo era i)erò un po' lungo. Ave11do letto di recente una pllbblicazione di V. Schilling; « A.11leitung zur Diagnose in dicken Bluttropfen », .lena, 1920, Gustav Fischel', ho voluto provare il metodo consigliato dall'autore. Rinviando all'orig.ii11ale per i dettagli, dirò solo che. esso si basa sopra la colorazione ed en1olisi contemporanea mediante una soluzio-r1e acquosa, di Giemsa (1 goccia di colore per ogni cc. di acqua distillata), colla quale ricopre successivamente il vetrino portaoggetti col sangue prima per 2-3 mi11uti, poi per 45 o per 30 .mi11uti (a<loperando una soluzione piit concentrata). L'-~. t·edesco clà deJle norme cii tecn1ca che io ho seg uito a-ncl1e r1ella modificazione lia Ir1e intro(lotta. Da notare che non adopera a lcuna fissazion·e del sangue nè preiin1i'nare, n è durante il corso della colorazione. Non sono rimasto molto soddisfatto del metodo di Schilling, sia per il lt1ngo tempo ne·· ce.ssario per ottener.e la colorazione dei preparati, sia perchè le forme giovanili (anellini della terzana e dell'estivo-autunnale) non vengono colorate con molta nettezza e ciò io credo dipenda dalla lunga esposizione dei parassiti all'azione dell'acqua distillata d·ella soluzione di Giemsa. In ogni modo mi ha dato motivo di provare un metodo senza fissazion·e, più rapido ·e. che si valesse della doppia colorazione, che mi aveva dato dei buoni risultati sin dal 1920. Ecco le modalità di tecnica: a) Vetrini 'pulitissimi; prelevamento della goccia spessa (3·4 goccie di samgue mescolate collo stesso ago servito alla puntura defibrinando ed allargando la goccia in modo da ottenere un disco uniforme del diametro di uno o due soldi (conio 1922). · ò) Essiccamento in posizione orizzontale l)er non meno di due ore. e) I v-etrini sono poi messi sopra ponti orizzontali fatti con bacchette di vetro paral-

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lele ed elevate . dal piano del tavolo. Ricopto il v-etrino· con llna soluzione acquosa di colore di Giie.m sa (ho adoperato indifferentem·ente il Giemsa di Grubler, quello di Monti di Pavia e la nuova f or mola di Alberti di Roma) in ragione di 1 goccia di color.e per ogni eme. di acc1ua distillata. Questa colorazione-emolisi dt1ra da 2 a 3 minuti e cioè fino a che l'emoglobina si solleva come una nubecola dal piano del vetrino. d) Sgocciolamento laterale. del vetrino che rimesso in posizione orizzontale è ricoperto co11 una soluzione acquosa di Leishman (1 goccia della soluzione madre per ogni cc. di acqua) (1). L'es1)osizione a questa seconda colorazione dura dai 6 ad 8 minuti. e) Sgocciolamento laterale del vetrino, lavaggio dolce con uno spruzzatore di acqua disti'llata, in modo che l'acqua scorra dolcemente sulla macchia di sangue. Asciugamento all'aria in posizione verticale. I preparati vengono poi osservati ad immersione. Tutte le form-e parassi tari e riescono nettissime nei loro particolari strutturali, colla cromatina colorata in rosso-rubino brillante ed il protoplasma in cel est~ = il pigmento, che con1e è noto, ha varia forma e raggruppamento a seconda del tipo parassitario, età di matt1razione e ciclo (asessuale o gametico) è più evidente che nei preparati colorati, dato che il fondo del preparato è completamente incoloro: non sussistono che i leucociti, le piastrine e i parassiti. " Usando qu,e sta tecnica su larga scalfl negli accertamenti per malaria che da circa t1·e mesi sto praticando presso la Stazione antimalarica di Fiumicino, ho potuto constatare un particolare che qui enuncio, riservandomi di studiarlo più a fondo. , In • alcuni lì1·eparati di sa:ngue di terzana comune (Plasmodiitm vi·vax) e specialmente nellè fasi pitt g·iovaniJi del parassita è cornservata anche l'emazia parassitata a differenza delle altre emazie normali che scompaiono completamente. L'emazia parassitata si presenta col S\10 contorno netto colorata in rosa-pallido e con una struttura filamentosa. Spesso sono visibili le granl1lazioni di Scl1uffner. Tale constatazione non 1'110 potuta far·e che per le terzane (dato il periodo in ct1i ho iniziate qu,e ste ricerche e cioè n el periodo preepi(1) La sol11zione madre è fatta stemperando 11n tabloide di Leishnian's powd er della Ca~~ Burroughs \\Tellcome in 10 cc. di .a lcool m etilic o asso1t1to.


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demico rr. .el quale si hanno qu.a si ·esclusivamente tali forme): non l'ho osservata in quei pochissimi casi di estivo-a~tunnale che mi son capitati all'osservazione. Non posso dare per ora una spi'egazione a c.1uesto fatto, a causa del breve tempo di osservazione . ma mi riservo di studiare le ragioni e le modalità del fenomeno per il quale l'emazia parassitata viene ad acquistar~ un'aumentata resistenza all'emolisi. Così pure ho potuto osservare che le emazie a granulazioni basofile resistono al processo di emolisi a differenza delle normali, sUBsistendo come dischi a contorni poco definiti e con una struttura trabecolare fatta di finissimi granuli colorati in celeste. Tornando al metodo dirò che da questo .. primo periodo di uso, mi ·è sembrato assai vantaggioso. Facendo il confron~ collo striscio preso cont.emporaeamente e con un materiale di qualche centinaio di preparati posso dedurre che: 1) 11 10 % dei sangl1i n·e gativi allo striscio, . risultavano positivi colla g·occia spessa; 2) Per scoprire i parassiti nella goccia spessa occorre un sesto del tempo occorrente per trovarli nello striscio. I preparati, come ripeto, non sorno fissati, cosa che poco interessa p1e r accertamenti diagnostici su larga scala: in ogni modo sono anco.l'a in ottime condizioni di co11serva.z.ione quelli da oltre due mesi colorati. Queste ricerche sono state compiute nel Laboratorio di accertamento impiantato a Fiumicino dal prof. B. (~rassi, che dal 1918 dirige la lotta antimalarica in quella località, e a lui vadano i miei ringra.ziamenti per tutti gli aiuti ricevutine. Fiumicino, giug.n.o 1922.

COMMENTI. Sulla ct1ra della sifilide col bismuto. · Nel mio lavoro sulla cura della s.ifilid~ col • bismuto, comparso il ·10 aprile u. s. nella sezione pratica del « Policlinico » (nel quale il nome di Sazerac, sebbene citato nelle note bibliografiche, fu per semplice inavvertenza 01n·esso nel testo) dopo aver posto in evidenza 1 azione sicuramente treponemicida del tartrobismutato di potassio di sodio, affermavo che i sintomi di intossicazione generale che accompagnavano il miglioramento o la guarigione delle lesioni specifiche non potevano far entr:ire quel prodotto nella pratica. E concludevo, nella speranza ch e si potesse giungere a un pil'l adatto composto, che l'attesa di 1

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altri studi s'imponeva agli esaltatori tropp0> affrettati e ai giudici troppo severi. Alla fine dello scorso aprile Levaditi mi scriveva che usando un prodotto modfficato (in. una nuova co11centrazione del 64 %) cui serbava il nome di Trepol o usando un nuovo prodotto, il Neotrepol, diminuendo le dosi iniziali del farmaco (2 eme. ogni tre giorni) curandola bocca non si producevano nè intossicazioni, . nè stomatiti,•nè dolori. E Sazerac verso la metà. dello scorso mese mi scriveva che, in nuove esperienze, ~l bismuto adoperato come corpo. semplice, bism1J.to precipitato (Neotrepol), mentre aveva dimostrato azione terapeutica energ·ica non a veva .p rovocato che « de très legères et très rares stomatites d, alarme ». Le mie conclusioni dunque, cui mi condusse. il mio studio clinico col tartrobismutato, il pri-· mo pubblicato in Italia con esito poco favorevole a quel co·mposto, ebbero dalle esperienze ulteriori de.i due ill11stri scienziati f~ancesi il conforto di una indir·e tta conferma. Contro l'us~ del resto del primo tartrobismutato di potassioe di sodio a poco a poco conversero le nl1merose osservazioni della tossicità di quel composto e di quelle dosi. (Levy-Bing-Jeanselme-Hudelo-Milian, ecc. ). Il Milian notava « retentissement marqué sur l'état général, fatig\le, anorexie, pesanteur gastrique, amaigrissement, fièvre et stomatites », constatava « que le visage s'altère. et se J)r és-ente pale, blafard, d'une blancheur bismuthique » e concludeva che questi fenomeni erano di tale frequenza che il nu-: mero dei malati capaci di tollerare la cura erninfimo. Per la modificazione della posologia e pe1~ l'intervento di nuovi composti, anche associr111.do il bismuto alrarsenico, coi nuovi risultati che da più parti si annunziano, la terapia biora a rafforzare le· smutica della sifilide viene . sue basi e va acquistando un valore che nessuno può ormai disconoscere. Dopo l'ultima nota di Sazerac (29 aprile 1922} a proposito del bismuto precipitato, Fournier e Guénot lo adoperavano in sospensione oleosa o in sospensione in soluzione isotonica in serie di 10 a 12 iniezioni intramuscolari o sottocutanee, due volté alla settimana, alla dose media di 1.5-2 eme., cioè 0.15 a 0.20 gr. per iniezione e alla dose di 2 gr. di bismuto per serie. Essi not~rono con questo preparato insieme al1' azione spiccatamente antiluetica una tolleranza veramente ottima. Nel mio stesso lavoro del 10 aprile comunicavo, in una nota, che in Italia il Tirelli, col concetto di ridurre l a tossicità complessiva del bism11to, aveva preparato un arseno-bismutato


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SEZIONE PRATICA

sodico solubilizzabile, ottenuto dall'arseniato insolubile di bismuto mediante legami organici di gruppi carbonilici e un prodotto di bismuto colloidale (pseudo-soluzione iniettabile i11 cui ogni eme. conteneva 5 . mg. di bismuto metallico). Pochi g.iorni dopo (il 29 aprile) Sazerac rendeva noto il suo bismuto precipitato e poi (n~l maggio u. s.) Lacapère e Galliot. publicavano dei buoni risultati col bismuto colloidale per via endovenosa. Nella Clinica Dermosifilopatica della R. Università di Roma ho già intrapreso esperienze col bismuto colloidale italiano per via intramuscolare. Infermi co.n sifilosclerosi iniziali ulcerose, sifilodermi secondari anche con placche ipertrofiche e vegetanti, lesioni terziarie tubercolo-ulceranti della cute mentre hanno 11ettamente risentito dell'azione curativa del farmaco, hanno dimostrato una tolleranza locale e generale veramente ottima. Non dolore locale, no~ stomatiti, non febbre , non dimagrart1ento, non anemia. Pubblicherò con qualche dettaglio i risultati delle mie esperienze. Astenendomi per ora da giudizi comparativi con gli altri rimedi antisifilitici di provata efficacia, posso affermare che il bismuto colloirlale, mentre dimostra azione sicura contro la infezione sifilitica, no11 dà segni di intossicazione. CESARE D UCREY.

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SUNTI E RASSEGNE. PATOLOGIA GENERALE

Sui concetti e sulle teorie dell'infiammazione. (L .

.t\ SCHOFF.

Muncli. M ed. \,Vott li enschrift, n. 8,

1922). I processi infiammatori si distinguono da alcl1ni proces~ i fisiologici che dal lato morfologico avrebbero dei caratteri simili (mestruazio11e, ovulazio:ne, digestione, ecc.), per il dan110 che essi minacciano, cioè per la loro tende11za distruttrice. J)ei feno1ne11i patologici rientrano nel ca111po dci processi infiammatori tutti quel] i che si accompagnano a processi po· s itivi, a L111a r eazione da parte dell'organismo: 1l1entre i i)rocessi passivi non accompagnati da reazione (stasi, infiltrazione diabetica di glico· gen-e. calcificazione, ecc.), non si possono cl1iamare infiamma tori. I processi morbosi infiammatori sono dunque caratterizzati dalla « reazione infiammatoria» (arrossamento, infiammazione, tumefazione, iperemia, ricambio esagerato) che non rapprè· senta che t1n anello alla cateina d·ella «malattia infiammatoria » •

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La reazione infiammatoria, analogamente allo stato febbrile, consiste in un esagerato processo di combustione, e rappresenta u110 speciale stato irritativo: stato caratterizzato cla disturbi nutritivi; gli stati irritativi in cui esi~ stono soltanto dei disturbi funzionali (p. e . spasmi) non sono degli stati infiammatori. Lo stato irritativo infiammatorio (infiamma· t.io), l'esagera,zione di uno stato irritativo sen1plice (irritatjo) e la reazione. con la quale l'organismo cerca di ristabilire le condizioni normali turbate da azioni nociiVe : qu·este azioni nocive possono essere dei semplici difetti ap. portati alla struttura organica (affezioni difettive) o delle distruzioni di cellule o tessuti (affezipni distr11ttive), oppure degli inquinamenti dei tessuti con materiale estraneo non vivente oppure vivente (affezioni tossi-infettive) . Questa definizione eziologica dei processi infiammatorii, che si può sostituire alla definizione morfologica (degenerazione, essuclazione, proliferazione) ed a quella fisiologica (disturbi circola.tori, esagerato consum.o di os-. sigeno, processi immunitarii locali, ecc.), 11a importa·nza pratica per la terapia. Recentemente è stata proposta la suddivisio11e delle malattie infiammatorie' in « spontanee » o « dir ette» o dife11sive (affezioni tossi-infettive) e rion spontanee o indirette o riparativo-rigene· l'ètti v.e (affezioni traumatiche. e defettive: processi di orgamizzazione in trombi e infarti, guarigion.e di fratture ossee. ecc. ). Se anzichè la causa nociva determinante si considera la modalità della reazione ad essa, si ha la definizione funzional•e delle malattie infiamn1atorie. La reazione determi na la ricostituzione della sostanza perduta (reazione rigenerativa 11elle affezioni difetti·v·e) o determina contemporaneamente anche delle proliferazioni cellulari che provvedono all'assorbimento, alla rimozione, alla demarcazione e all'organizzazion·e dei tess11ti distrutti (reazione riparativa nelle affezioni d.istr~ttive) oppure determina delle alterazioni cellulari ed umorali tali da poter r esistere alla penetrazion·e di sostanza. estrane~ 'rivente o non vivente, sia solida sia • liquida sia allo stato di gas (reazione difet1siva nelle affezioni tossi-inf.ettive). Numerose teori.e cercano di spieg·are il ne,<:;so causale esistente tra il danno e la reazione infiar11matoria (teoria dell'attrazione di Virchov'', teoria dell'alterazione di Cohnl1eim, teor.ia '!leurogena <ii Ricker); i1·esst1na di esse raggit1nge lo scopo. 1

POLLITZER ..


IL POLICLINICO

[ANNO

XXIX,

FASC.

28] •

NEUROLOGIA.

Sull'interpretazione dei sintomi nelle malattie del . sistema nervoso centrale. (A. L1'~ 1 1.1

••

·c. J::frit. Med. Journ., 1 e 8 aprile

1922). Dato che og·ni mala.ttia del sistema nervoso centrale si manifesta con un ·d isturbo funzio· nale non è giusta la distinzione in malattie pllr~mente org·aniche e . puramente fl1n~ionali. Occorre indagare, caso per caso, la d1agnos1 fisiopatologica, l'esatta localizzazione anatomica della lesione, la natura della lesione stessa. Oltre l'esame obbiettivo completo, è spesso molto t1tile, anche in questo campo, l 'anamnesi accltrata. Un sintoma assai comune è il dolore. Esso ·d ipende da malattie, compressioni, stiram·e nti delle meningi o dei neuroni afferenti: questi posso.no essere lesi al loro ingresso nella dura da processi patologici di origine meningea. L'aumento di tensione endocranica è causa frequente del dolore, che si esacerba negli sforzi o con l' attivtà mentale: occupa di solito la regione fro11tal.e ed occipitale, e si calma nella posizione orizzontale o con la puntura lombare. Non ha di solito carattere pulsante, come invece suole accadere nell'ipertensione arteriosa. L'A. parla poi dei dolori facciali riferibili a tumori endocranici, e dei dolori nelle malattie sifilitiche del sistema nervoso centrale, che paragona alla sensazione di uno strumento aguzzo che perfori la pelle perpendicolar· inente: si percepiscono in ar·ee circoscritte, non s'irradiano lungo l'asse del corpo, nè seguono la distribuzione di un nervo. Per i. dolori d.i origine centrale, da lesione del inidollo cervicale e del segmento posterolaterale del talamo si riferisce alla descrizione di Gordcm H ol1uy. È importante, per la localizzazione, stabilire la distribuzione del dolore al SllO inizio, poicl1è col tempo la resistenza del paziente diminuisce e il dolore viene riife1~ito ad un'area sempre più estesa. Le ~ltre sensazioni . st1bbiettive div·erse dal ùolore vanno ben 'vagliate: la diagnosi d'isteria deve farsi solo })el' esclusione, pensando i1rima fllle \'flrie nevriti, alla sclerosi disseminata, alla d·egenerazione combrnata subacuta del mirlQllo. alla sifilide cerebro-spinale. L'aumento del tono muscolare parla per una le~ione clei neuroni motori superiori. La lesio11e clelle vie pira1nidali dà la nota centrati u ra i11 fle ... sio11e i1er l ·arto st1periore e in esten-

sione per l'inferiore: l'ipertono è minore se la lesione è corticale o sotto corticale. La rigidità è invece uniformem-ente diffusa per la lesione delle vie motrici estrapiramidali, e persistente nei movimenti attivi e pas· sivi: i riflessi plantari e addominali sono de-· boli o assenti. Tale reperto si ha spesso nel1' encefalite letaTgica, anche all'infuori di ogni sindrome parkinsoniana. Nel morbo di Wilson vi è rigidità del tipo estrapiramidale. Nella paraplegia spinale per lesione delle sole vie piramidali vi è rigidità in estensione: lesioni più gravi danno rigidità in t}ession e, come di solito accade per •le lesioni più centrali. Se ne deve tener conto nella prognosL L 'A. parla poi della cosidetta rigidità decerebrata di Sherrington e Wilson: questi ha riferito casi con obn11bilam.ento d·ella coscienza, rigidità tonica i}.el tr,o nco e degli arti, ed accessi di contrazioni toniche con le braccia addotte, rotate all'i11terno, e gli avambracci fortemente estesi e prenati. Alla sezione si tro· varono tumori od emorragie cerebrali, o me~ ningite tubercolare. Sono però descritti dei casi simili dipendenti da un semplice disturbo ft1nzionale, senza alcun disordine strutturale permanente, secondo l'A. Ramsay Hunt ammette un sistema motorio cinetico, pel movimento, e uno statico per mantenere la posizione. L'ipotonia indica una lesione delle corna anteriori, delle radici dei nervi spinali, o del cervelletto. I .'A. distingl1e i riflessi in cutanei, tendinei ed organici, ad es. il riflesso oculocardiaco, al quale però nega valore clinico. Dà impor; tanza all'achil1eo, che va ricercato a paziente in ginocchio. I riflessi cutanei vanno esa·m inati a pelle calda; gli addominali sono generalmente deboli negli addomi penduli. È più importante in gener.ale una differenza tra i due lati, cl1e una modificazione quantitativa anche più grand·e, ma simmetrica, dei riflessi. DORI A.

Le concezioni attuali dell'idrocefalia. ~~BABONNEiz e DAVID,

Gcize tt P des h6pitaux, 1922,

pag. 573) . Gli l\A. espongono e criticano le ricerche di Dandy di Baltimora. Le j dee che il Dandy ha reso note in una serie di memorie, possono essere raggruppa te a seco11cla che esse rig11a1'<iino: il n1eccanismo; l'anatomia patologica; la diagnosi; la cura..


[ANNO XXIX, F ASC. 28]

917

SEZIONE PRATICA

Si può dire che allo stato normale, il liquido c. r. circola in un sistema di vasi chiuso assai ben delimitato; esso iè secreto dai plessi ,c oroidei: poichè il più importante è quello che oc. cupa i ventricoli Jaterali, è qui eh.e si ha ·l'o1•igine principale del liquido. Dai ventricoli Laterali, tappezzati di eipit.elio cubico e « coll1rt1nar », il liquido })assa nel III ventricolo attraverso il forarne di i\1onrò, dal III al 1·\,r attraverso l'acqu.edotto di Silvio, .e dal IV, attraverso i forami di Luschka e di Mag,e ndie, llegli spazi sotto aracnoidei, ove è rias$orbito; questo riassorbimento ha luogo molto più i1ei canali sit.l1ati sulla faccia esterna degli emisferi che i1ei confit1enti chiasmatici e interpeduncola ri. Bisogna nota.r e cl1e la circolazione colla terale del liquido c. r. ~ q11asi nulla sia nel settore ventricolare, sia n.egli spazi sottoaracnodei, onde l' ostrti.zione di una di queste vie porta inevitabilmente all' iclrooefalia, come l'ostruzione di un t1retere porta all'idronefrosi. Inoltre la parete del ven·t.ricolo non contribuisce in alcun modo al riassorbimento del 1. c. r. Sperimentalmente sf può pro·d1 1n~e l'idrocefalia: con l'ostruzione del fora111e del Monro, rJell 1 aoquedotto di ,Silvio, o con la legatura della vena di Galeno, all'origine della vena. od applicanclo sul mesencefalo una striscia ,ii garza impregnata di un liquido irrita nte, i11 modo da produrre delle aderenze che impediscano al 1. c. r . di raggiungere la faccia esterna deo-li emisferi cerebra1i e di essere riassoro bito. Le condizioni patologiche che possono dar ll1ogo ad idrocefalia, possono dl1nque, astrazion fatta da.Ila compres·s ione della vena di Galeno, essere di due ordini, a Reconda che l'ostacolo abbia sede: st1 uno dei fori di Monro, di Silvio, di Luschka , di Magendie; s11gli spazi s-0ttoaracnoirlei del oervello. Nel primo caso, l'idrocefalia è detta ostruente; nel secondo caso in cui è impedito jl riassorbimento del liquiclo, l'idrocefalia è detta coml1nicante.

Nell'idrocefalia comunica11te, l'ost.rt1zione può aver sede: nelle

vi~

confluenti (·s pecie n1esencefaliche);

nei larghi canali che eo11dncono il liquido dai ,confluenti chiasmatici e peduncolari verso i solchi cerebrali. }\.nche qui l'ostruzione })llÒ .essere dovuta a malf o·rmazione o a i11fiammazio,n e. I tum·ori d~lla protuberanza, del n1ido11o o d,e l mese11. cefalo, possono ugualmente portare all'ostruzione dei ·confluenti, e in tal modo ad un idrocefalia comunicante. Date queste concezio11i, per la terapia occorre una diagnosi precisa; e questa si fonda su u11 certo numero di proìVe e sull'impiego dei ve,n tricologrammi.

f en,olsolfoneftalei1ia. -

St1pponiamo che si tratti di idrocefalia da ostruzione: occorre conoscere dove ha sede la lesione. Basta iniettatre dell"aria in un ventricolo laterale, e di fare una radiografia del cranio di profilo: se so,n o dilatati i ventricoli laterali ed •il terzo ventricolo solamente, la lesione risiede nell' acqt1edotto di Silvio, se sono òilatati t11tti i ve11 · tricoli, la lesione risiede n ei forarni di Luscl1ka e ùi ~1agendie. Nell'un caso e ne ll' alt ro l'ostacolo impedic;ce alle bolle gassose di andare verso i canaJi della faccia esterna degli em i ~feri. Ventricologra1r1,1na.

Nell'idrocefalia ostruente, l'osta colo risiede generalm ente in un punto definito~ acquedotto di Silvio, forami di Luschka e di Magendie, e nell'un caso come nell'altro può essere congenita od acqi1isita. Congenita, consiste in 11na malformazione che può andare dall'atres ia all'imperfo·r azione, colpisce più di tutto l' acql1edotto di Silvio. Acquisita è di origine infiammatoria: per proliferazione di tessuto nevroglico nell'acquedotto di Silvio, o per tess11to infiammatorio ostrt1ente i forami di Luschk a e di Mag.endie. Anatomirz pat ologica. -

.se

si ini~tta nel ventri-colo latera1e di un soggetto 1 cc. di una soluzione neutra di fenolsolfon€•f taleina, in 3-8 minuti la ·s ostanza colora.nte guadagna gli sipazi sottoaracnoidei del rachide, come si può v.e dere con la puntura lombare. Di più, nelle ,d ue ~re seguenti, la so,s tanza si ritrova nelle t1rine: ora se ciò non. si verifica. in t1n caso di idrocefalia, si ha a che fare con una idrocefali a ·ostruttiva; se la sostanza compare n el liquido tolto con la pl1ntura lon1])are, si tratta di una idroce:falia comunicante. Se !inJettiaJmo in !t1n individuo sano 1c:on l)Untura lombare 1 cc. della stessa soll1zione, la colorazione compare n elle llrine clOJ>O di eci minuti, e si elimina in due ore. Nell'idrocefalia se la sostanza colorante ·Co111pare ed è eliminata nel medesi1l:10 tempo, vuol dir~ cl1e l'idrocefalia ·è dovuta. a ,c aus a non ostacolante il ri.assorbime.nto d el I. c. r. , si tratta cioè di idroce[alia da ostruzione. Se compare tardi nelle urine ed è eliminata incompletamente, si ha a che fare con una lesione eh~ ostacola il riassorbimento ·del 1. c. r., cioè si h a a che fare con l1na idrocefalia comu11icante. Prova della

-


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1 L POLICLIN [CO

[Awo XXIX,

FASC.

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I

Sia ora o una idrocefalia comunicante: l'a1·ia iniettata !11€gli spazi sotto aracnoidei del rachide è arrestata dall'ostacolo, essa non fugge come normalmente verso i canali situati sulla faccia esterna degli emisferi cerebrali. La radiografia del cranio mostra l'assenza di bolle d'aria st1lla faccia esterna delle circonvoluzioni. Cosi nell'idrocefalia da ostrl1zione, si ha: non comparsa nelle uri'Tle, nè nel liquido c. r . della sois tanza iniettata nel ventricolo laterale; comparsa precoce nelle uri11e, ed eliminazione rapida della st~ssa sostanza introdotta nel l. c. r. con la puntura lombare; sui ventricologrammi: dilatazione ventricolare, non comparsa sulla faccia esterna del cervell 0; dell' aria iniettata nel ventri·colo; e nell'idrocefalia comunicante, comparsa nel liquido -c. r. del colorante jniet.tato ne.l ventricolo laterale· com~ })arsa tarcliva ed jncompleta nelle urine' della stessa sostanza introdotta nel 1. c. r.; sui ventricol ogrn mn1i assenza sulla faccia. ,e sterna del cervello c!ell'aria iniettata negli spazi sottoaracnoidei ·del radhide. Delle ·cure propo·ste, oc·corre pre·n,d ere in considerazione solo ·q uelle ·che po·s sono opporsi t1 Ila causa stessa del male, ..e ciò è possibile solo nella forma ostruttiva. Allorchè è l'acquedotto di Silivio che è ostruito, basta forma·rne Ull altro: dopo incisione mediana del verme si introduce nell'acquedotto un drenaggio dj caoutchouc la-s ciandolo in posto da d1Je a tre ettimnne: il ·contatto del drenaggio con la ~1arete dell'acquedotto è penoso, ·m a i risultati definitivi sono buoni: di due bambini cosi ope. rati, 11110 ad un anno di distanza dall'operazion~ ·vive i11 ottima salute, un altro morì per pol1monite alcune settimane dopo. Se l',occlt1sione si trova sui forami del Lu· schka o del Magendi:e, la lesione può essere rintracciata e ·s oppressa con operazione delicata che è stata effettt1ata già due volte con ... uccesso. 1

Gli autori gettano una cefalia, ed preziosi sul

concludono che i lavori del Dandy viva luce sulla questione dell'idrojn particolare ci forniscono dati suo meccanismo e sulla sede della lesio~e c~e ne è la ca:usa. Non poss,i amo però ... egu1~e . I A. nelle sue deduzioni terapeutiche, non .s enza notare che anche con una certa apl)rensione noi ri.correremo ai 1m etodi diagnostici ai quali egli invita attenersi, e che sono l)en lungi dall'essere sempre inoffensivi.

l\tIONTELEONE. •

i

MEDICINA.

IJ' oleo-torace terapeutico. Nella seduta del 25 aprile 1921 il dott. Andrea Bernou di Chatea11briant comunicava all'Accademia di Medicina ·d i Parigi (Bollettino di Medie., 17, 1922) i risultati ottenuti con un nuovo procedimento di terapia pleuro-polmoifLare che egli chiama oleo-torace. L'iniezione intraplettrica oleosa m.assiva, dice l'A., -pt1ò essere -adoperata sia allo scopo di mantenei:·e la compressione del polmone, sia a quello <li bagnarfl ~on liquido oleoso medicato la maggior parte possibile della superficie pleurica. Nel 1921 l'A. tenta per la prima volta l'oleo. torace in una giovinetta in Clli era stato intra· preso con successo, a causa di una lesione polmonare specifica, il pneumo-torace terapeutico. Durante qt1esta cura compare una perforazione polmonare a valvola che conduce all'eliminazione del gas immesso ed alla riespansione ·del polmone. Col manometro si con,s tata più tardi la presenza di una larga fistola, succeduta alla prec~dente djsposizione a valvoÌa della perforazione, facente comunicare ampiamente la. cavità pleurica con l'albero bronchiale. S'inizia allora progressivamente l'iniezione intrapleuri.ca di olio (da 25 a 475 cc.) e dopo 16 gg. di trattamento si ragg·iunge una suffi· ci~nt~ ~ompressione del polmone. Si ha dappr1nc1p10 un rapido assorbimento dell'olio cosi che per oltre 2 mesi _si è costretti, con iniezioni di rifornimento, a sopperire alle perdite. Successivamente, essendo divenuta quasi nulla la e~iminaz ione dell'olio, si mantiene la compressione per altri 2 mesi con iniezioni d'aria ve. ' nendos1 cosi a realizzare un pneumo-oleo-torace. Le ricerche manometriche dopo circa 3 mesi dalla cura stabiliscono la chiusura clinica della fistola (piegatura a livello della per, forazione, ispessimento pleurico, coltrone fì.brino-caseoso, ecc.). Dopo 6 mesi, permanendo invariate le co11statazioni manometriche, si può a.mm~tt-ere senza dubbio la cicatrizzazione della fistola p1euro-po lm on.are. In un altro caso si tratta di un .p iotorace consecutivo ad un pneumotorace artificiale . TJn giorno il malato ha improvvisamente un·a vomica abbondante; tre giorni dopo, le condizioni essendo divenute allarmanti, si estraggono 1000 cc. di pus e si ristabilisce la corr'. pression·e iniettando 600 cc. di olio gomenolato al 4 %. Venticinque giorni più tardi ~1 ritirano altri 000 cc. di pus e si immettono altrettanti cc. di olio. Il malato mon ha in-


.iA~~o

XXI.\,

FASC.

28]

919

SEZIONE PRATICA •

r-eonvenient.i di sorta n~ .dalla .quantità d'olio iniettato, nè dal suo passaggio nei bronchi. A circa 50 gg. di distanza dall'inizio della ·terapia si constata al manometro la obliterazione della fistola ·e si riprendono con succes·so le insufflazioni di aria. Dall'esame di questi due casi l'A. conclude ..che il pronostico finora fatale della perforazion.e detta. « permanente » consecutiva al pneumotorace terapeutico si modifica radicalmente. Difatti l'oleo-torace, che costituisce at-tualmente l'unico mezzo degno di essere spe· rimentato in simili circostanze, ha permesso -oltre al mantenimento della compl'essione pol· monare (e con questo l'arresto dell'evoluzione delle lesioni in esso contenute) anche l'obliterazione, dappprima, e, più tardi, la cicatrizza:zione, delle fistole bronchiali. Sembra naturale ·d'altro canto che nulla potrà fare tale mezzo nelle larghissime !frecce polmonari o nei casi di perforazione mantent1ta da aderenze. L'oleo-torace dovrà essere mantenuto per un periodo di tempo sufficientemente lungo allo .scopo di evitare le aderenze, sequela frequente degli spandimenti pleurici nel corso del pneumo terapeutico. Nel caso in cui il processo adesivo si inizi quando l'assorbimento dell'olio è divenuto scarsissimo basta ad evitarlo il costante mantenimento della pressione con suc~essivi rifornimenti di olio d'uliva gomeno· lato. Sembra invece doversi ricorrere ad olij minerali (olio di paraffina) nei casi in cui la tendenza alle aderenze si stabilisca ne1 primo periodo dell'oleo-torace in cui l'assorbimento dell'olio si fa precipitosa-mente. Nella prima malata in seguito alla perfora· -zione polmonare trattata con 1'oleo-torace si ebbe, durante questo trattamento, uua pleurite purulenta. Le iniezioni di olio gomenolato al1'1 % non essendo stat~ cgpaci di prevenire questo incidente e delle piccole iniezioni successive di olio gomenolato al 20 % (20-30 cc.) non avendone arrestato il decorso, si vuota ad un certo momento la pleura, si estraggono 600 cc. di pus e si iniettano 500 cc. di olio go. menolato al 4 %. Da questa iniezione in poi non si ritrova più pus nel cavo pleurico son· <lato in ogni punto. Si mantiene successiva· mente la compressione con rifornimenti di ·olio gomenolato al 10 %. Anche nel secondo malato dopo le iniezioni di olio gomenolato si ebbe in un tempo piut# iosto breve la scomparsa di liquido purulento. L'A. conclude da quest'altro ordine di fatti ·con il ritenere che le. iniezioni massive di olio gomenolato, realizzando un bagno antisettico permanente di qt1asi tutta la superficie pleu·

rica, bast~no a far scomparire rapidamente un piotorace tubercolare. l\fa p_e rchè il risultato sia a questo intento completo è necessario : . · 1) che la quasi totalità del pus sia estratta. 2) che l'iniezione oleosa bagni la maggior superficie possibile della pleura. 3) che l'olio sterile contenga del gomenolo ad un tasso s1Ifficiente. A questo riguardo l'A. fissa i seguenti punti: per i grossi rifornimenti (400-600 cc.) va adoperato olio gomenolato al 4 % (anche 5 %); per iniezioni da 50 a 300 cc. si utilizzi la soluzione ·al 10%=solo per le piccole iniezioni (10-30 cc.) va usata la soluzfone al 20 %· . 4) E necessario anche che la durata del « bagno » oleoso sia a bastanza lunga. La tecnica dell'oleo-torace è semplice. Quando si abbia a che fare con un piotorace l'intervento consiste nel vuotare la cavità pleurica con il Potain e nel rinpiazzare, servendosi di una siringa, il pus estratto con una equivalente quantità di olio gomenolato. Ql;lando il piotorace segue ad un pn~umo-terape:utico è miglior consiglio (allo scopo di ·evitare un troppo rapido e grande spostamento del polmone) quello di estrarre successivamente delle piccole quantità di pus: ciascuna estrazione va seguita da una equivalente iniezione di gomenolato. Vanno evitate le punture basse per· chè queste, se bene assicurino l'evacuazione della maggior quantità possibile di pus, pur tuttavia alla suss·eguente iniezione di olio, spe cie nei piotoraci antichi con aderenz·e fibrose. son seguite da fatti oltremodo dolorosi. Quando l'oleo-torace :non vi·e ne applicato per un piotorace ed il polmon-e dovrà per esso su~ bire una sovrapressione importante, l'iniezio~ ne dovrà essere lentamente prog~essiva ed an·· drà sor\regliata con attenzione; ricordando d'altronde che non pare esista rapporto diretto fra quantità di liquido iniettato e riflesso pleurico. Sembra che una pleura normale o 111on ancora ahituata alle prime insufflazioni terapeutiche non sopporti troppo facilmente il metodo proposto. D. MA.SELLI. . - Importante pubblleazlone ? Oott. MARIO FLAMINI lledieo nel Brefotrofl o Provinciale, già aeelaten~ alla nirR Pediatrica rlell'Università di R~uola rH Assistenza al1'Infan1ia .

Roma,

a.

OU· Direttore- della

Manuale di Pediatria Pratica (lecenda edizione)

Volume in..S, di pllg. VJII-352. corre~ato di una estesa P OSOLOGIA INF ANTIL'E e con 74 figum 1nteroalate ne.I testo. _ In commerci•0 L . 2 O • ma. per gli a,s.qociatl al e Pobclinco 1t franco di porto e raccomandato. L sole . 1 6 • . v· s· i· 14 Inviare cartolina-vaglia al Cav. Luigi Pozzi, ia 1s ina, Roma


IL POLICLIN eco

920

CENNI BIBLIOGRAFICI. Klinische, Symptomatologie in1ierer Krankte,l ten - erster Band - Zweiter teil. - (Urbam e Sch\varzenberg, 1922, mar-

ORTNEc

NORBERT.

chi 192). Nella seconda parte del I volume uno solo dei sintomi di 1nalattia è ampiamente trattato cc il dolore». E veramente può dirsi chè l' . t\.. . nulla abbia tralasciato di tutto quanto può fornir~ !'.e lemento d·olore per la diagnosi delle più diverse aff€zioni mo:rlbose~. Q11esto volume è diviso in varie parti, seguen·do una :Suddivisio~ ne topografica del dolore. Così l'A. tratta del dolore carcliaco e della r.e.gione precordiale, del d·olore della. colonna vertebrale, delle ·scapole. della nu·c a, del collo, del torace, delle .e stremità, dei muscoli, delle ossa, delle articolazioni. Nulla dedica di particolare ai dolori dell'addome, ed in un'ultima parte tratta ·Con molta ricchezza di particolari de lla cefalea. In ogni singo~o oapitolo non soltanto sono svolti i diversi aspetti del dolore, ma per ogni v·arietà di e·s so sono prese in di scussione tutte le forme morbose organiche e fu.nzionali che possono presentare quel determinato dolore, ·e n.e sono esposti i principali criteri differenziali. 1

1

Tr.

ecc. La Goutte et sa cure hydromine1·ale. In-8, pag. 143. L'expansion scie11tifique française, Paris, 1921. & il secondo ,,olume cli una collana di studi di idrologia clinica, scritti da medici di stazioni termali. Dopo un capitolo-pre.faz+one ·di M . Loeper su la gotta urica e la gotta ossalica, vengono trattati vari argomenti, ciascuno da un autore. Così abbiai110: la cura idrominerale delJ a gotta, la cura della .g otta a v"'ichy, le manifestazioni articolari, muscolari e nevralgicl1e della gotta cronica, flebiti e flebopatie got.tose, ecc. In complesso v'è dunque una esposizione, semplice, di alcl1ni capitoli sulla gotta, con riguardo all'applicazione terapeutica delle ac<Jlle minerali francesi. E un volume che pllO interessare i medici pratici, impinguandone in lln determinato senso la. coltura idrologica, e che certo giova alla espansione delle stazioni termorr1inerali francesi. g. sabatini.

LoEPER, FLURIN, GLÉNARD,

D1 TCLAt1x. /es colloitles. 111-16, pag. 288. - Gauthier-Villars, P.aris, 1920. L. 'in1portanza .-dei colloidi è oggi nota a. cl1iunq11e si occupi non solo di scienza pura, ma di biologia e di medicina. Se non che di

[ANNO

XXIX,

FASC.

28J

questo interessante capjtolo di fisico-chimica sono state fino ad oggi scritte solo le prime • pagine. Per ciò è interessante un lavoro, che, raccogliendo la sparsa produzione sull'argomentar prospetti quanto si è fatto e quanto resta da fare·.

Lo studio del Duclaux, ·c he esce dai Laboratori dell' I stituto Pasteur, si è proposto questo scopo: e lo l1a rag.g iunto in modo facile e piano ,e nello stesso temp·o con severa dignità scientifica e rigore di lin:guaggio tecnico. Questo volume, modesto nella mole, è completo nella trattazione. Ed è doveroso segnalarlo e raccomandarlo agli studiosi. 1

g. sabati1ii.

AtCftDEMIE, S061ETA MEDICHE, tON6HESSI.. XXXIV Congresso· della Società tedesca di medicina intierna. Wie8òaàen, 24-27 avrile 1922. In, tenta di ittero. (Vienna). - 1° L'ittero >neocan·ioo ~ in generale ben conosciuto. Esiste la possibilità,. d'un ingorgo della bile nei vasi linfatici, prima che essa apparisca nel sangt1e. È anche possibile un disturbo della funzione epatica. nei caS'i semplicemente meccanici d'ittero. Ci manca un metodo esatto pflr inisurare la quantità della bile, secreta nell'urina. EPPING!l.:R

20 Ittero e1nolitioo. Le vecchie e nuove teorie (di l\1orgagni, Naunyn, Minkows~i, Brauer, Banti) non hanno finora schiarito la genesi. La nuova teoria sµl si~ema reticulo-endoteliale (Aschoff, Lepehne, Eppinger) suppone, che la bilir~ubina viene formata nelle ce-llule stellate ·d i Kuppfer almeno in condizioni normali. Hejmans v. d. Bergh crede all'esi,stenza di due generi di bilirubina, se- · condo la reazione dirf\tta ed indirett.a del diazonel siero. Di granòissima im1)ortanza per la pratica è la o~ryazione già fatta da Banti delle correlazioni più intune tra la funzione della milza e del fegato. In molti casi d'ittero emolitico ottimo è l'effetto della splenectomia. 30 L'ittero catarrale sembra essere il sintomo \'l i lilla lesione del parenchima del fegato. Prove: le ricercl1e patologico-anatomiche fatte dà EJppinger, la galactosuria, descritta da R. Bauer, ed il fat-

to che non sappiamo mai, quando finisce l'itter<> catarrale e comincia l'atrofia gia llo-acuta del fegato. 40 Le altre forme dell'ittero (1norbo ittero-€moJitico, morbo cli Weil, cirrosi ipertrofica, . ecc.)> sono Yariazioni delle forme SO\radette.


SEZIONE PRATICA

921 •

.&'ittero non è una Dlillattia, ma un sinto11io polivalen,te, che si produce in vario modo in varie

malattie. .. Secondo la sovradetta teoria reticolo endoteliale, ben difesa da Eppinger, si trovano nei vari organi oome polmone, fegato, milza, ecc., delle cellule sinonime caratterizzate da 11na affinità per il car1nino e del potere da vssare delle sostanze solute de! sangue. (Anche i g·randi monociti d'o vrebbero appartenere a questo gruppo). 'L 'importanza dj questo si.sterna per la genesi della bilirubina fu menzionata sopra. Non vi furono troppi aderenti di questa teoria nel Congresso. J\llinkowski (Breslavia) rammentava la sua vecchia teoria della parapedesi, anche Herul1eimer ( \Viesbaden) ed altri manifestarono i loro scrupoli contro la teoria di Aschoff-Eppinger. Dell'oy,inione che l'ittero catarrale non è effettuato da un ~mplice catarro delle vie epatiche (turacciolo mucoso secondo Virchow), ma che è un segno d'una funzione l~sa del parenchima epatico, era la maggioranza, tra la quale Minkowski, d'accordo csn Eppinger. Nondimeno già il fatto, che Eppinger stesso aveva trovato una volta tra cinque casi d'ittero catarrale, che furono controllati istologicamente, un turacciolo mucoso, dimostra, che la nostra cognizione sul tema ittero catnrrale 11on è ancora perfetta. ..i)'altre dimostrazioni e relazioni presenÌ-<"lte sul tema 1ualattfu del fegcito sono da menzionare le seguenti: Bingold (Amburgo) su 1a ematinemia, la quale è in relazione con vari tipi d'ittero ed ha un certo valore diagnostico; J.Jinser (Tùbingen) : Sec:ondo una. grande seri1~ di ptoprie ricerche l'ittero Yi\)ne piuttosto guarito che prodott;o con il salvar:sau: '.rannhAuse-1· (~lonaoo): Studi sopra il ricambio della colesterina non hanno valore se non este~i 1>er più di due settimane; Schilling (Berlino) <limostra i 'importanza del.J\a tforn1uJa Ieucoditari~l per la diagnosi delle malattie del fegato. 1

È

di massima importanza, che gli esperimenti-

coll 'adr. vengono semr1re fatti con dose e concentrazione esatta nel sangue. Per que~to .scopo si raccomanda una lenta oontinua infusione. Causa la facilità a decomporsi dell'adr. non c'è il peri(lOlo d'una eoncentrazione trop:po ·grande nell'organismo. L'effetto dell'adr. sul sistema vascolareè proporzi.onato alla concentrazione nel sangue. Per le cattive condizioni di rassorbimento le inie~ioni sottocutanee~ intramuscolari non sono adatte :per risulta ti precisi. Esperimentando coll'adr. si deYe sempre tener· conto della velocità della circolazione. Finora non. conosciamo tutte le sedi di azione dell'adr. I risultati con altri mezzi sim1)aticotropi (piloC~lrpina, colirta, apocodeina, erg·otossina) non fu1·ono finol'a soddisfacenti. (Amburgo) ha trattato con ott!mi risulta ti la cistite e cistopielitc col ilitr. d'arg. in forte concentrazione. ScHOIIMtiLLER

Metodo! irrigazione della vescica con nitr. di

arg. 2 % . . . . . g-. 100,0 per 5m, poi irrigazione con soluzione fisiologica di NaCl l'Ag N03 viene legato dal NaCI) . L'O. 1'iferisce anche sopra ottimi effetti del trattamento con salvarsan argentico (sal,-arsan conargento colloidale) sull'a~ion1 ·ysnLCb aortae. La, viscosità del sie1·0 .

e WE1ss (J\llonaco) credono d'avere identificato nella sostanza preparativa dei tumori m~lanotici, nel melanogene, l'acido omoprotocate<:hinico, il quale si trova a nche nel pigmento del morbo Addison.

(Francofo1·te s. i\1.). - J_,;J determinazione della viscositit del siero non è identica alla determinazio11e dell'albumina. La viscosità. dipendé dagli ioni e dalle ·sostanze orga11iche del siero. Caffeina in concentrazione 1/32000-1/40000 produce in principio una lenta ascesa Jl-Oi llna discesa della viscosità.. L'atropina e Ja n1orfina invece sono senza effetto sulla viscosità. Molti metalli pesanti, il iodio ed il bromo e 1nolti tossini fanno a111nentare la visco~ità,, Lfl ,dit1resi prodotta dlal novasurolo sembra essere l'effetto d'una separazione di D?-inime dosi di mercurio, che dimi11ui.sce la concentrazione del siero. I mezzi diuretici appartengono a due gruppi corri-spondeo ti al loro effetto o diretto sui reni od indiretto sulla concentrazione del siero.

Le basi farniaool.ogiolie

Sull'i.p ojisi .

TANNHAU S~R

dell'esame del sinipatiootono .

ELLINGER

(Rostock). - L'adrenalina è fi. nora l'ottimo mezzo per questo scopo, la sua funzione è una simpatico-stimolante, anche sulle glandole Slldorifel'e, se l'adrenalina vi giunge realmente. Molto complicato è l'effetto dell'adrenalina sul sistema vascolare. Ordinariamente restringe i ' ra 7 si, ma non sempre. Nei piccoli animali, talora ancl1e i1ell'uomo, si vede una dilatazione dei vasi. Esistono due ipotesi, l'una che in q·u ei casi l'adrenalina ha effetto sul parasimpatico, l'altra che esistono delle fibre nervose vaso-dilatatrici nel runpatico. 'l'RENDELF.NBURG

(Praga) . - L'apparecchio i1)otisario è costituito dal lobo anteriore (prei1)ofisi), dal lobo intermedio (pars intermedia), <.lai lobo posteriore (neuro-ipofisi) e òalla p~rte tubernle, inoltre dalle fJara-ipofisi accessorie. Il lobo anteriore (d'origine e11todermica) e le sue g·landole accessorie sono delle gla ndole .secretorie che secernono i loro prodotti lipoidi e gra·· ' (baso- ed eosinofili) direttamente nel sannulari g11e. Solamente nel caso di sopraprod11zione viene ncctlillulato un secreto colloidale nel cavo della i110fisi. La parte intermedia (d'origine ectodermica) manda un secreto colloidale per le fessure dei BIEDL


922

tessuti e per il peduncolo ipofisario nel gl'ande spazio linfatico dei ventricoli cerebrali. QuR11to al chimismo <lei secreti, si conosce un lipoide del lobo anteriore (Thethelin); il lobo inoor1nedio e posteriore segregano una o :più sostanze cl'effetto specifirame1lte . farmacodinamico, poi l'istamina e delle sostan7~ istaminoidi~ Le funzioni del sistema pituitario vengono caratterizzate nel seguente modo: ipofisario è un sistema ne~ssa rio per la vit:a. Prove : . la cachessia ipofiseo1) L'appareocJiio

.Priva ed ipofisaria (Sinnnonds); glandola con effetto ormonale morfogenetico quasi esclusivamente per 11 tempo della crescenza. Nell'adulto non è d'importanza se non nel caso di soprasecrezione. Pro-ve : le varie forme di nn.crosomia pituitaria - ln acromegalia e gli stati acromegaloidi; 2) Il lo bo anteriore è una

3) La funzione della parte tuberale finora non é

ben definita :

-1) Il lobo 'inte1·1nellio è una glandola del ricambio con effetto funzionale correlativo. Il lobo posteriore ed il ped ttncolo ipofisario sono la via di 1

[ANNO XXIX, FASC. 28]

IL POLICLINICO

scolo pel secreto del lobo inte rmedio e formano cosi la congiunzione col centro del rie.ambio, situato nel mesencefalo. Prove : le varie forme della distrofia adiposogenitale, - poi una nt1ova sindrome: deformità congenite (come atres'ia ani, po . lidactilia, retinite pigmentosa) e deformità. del cranio con impedimento dell'evoluzione iutellettuah~ in combinazione con adiposità di ma.s simo grado; il diabete insipido; 5) I..1e stre ttisRime correlazioni tossiche dell:i

parte ipofi8aria per l'accrescimento con quella pel ricambio non sono a ncora schia rite in quanto a l loro valore fisiologico. Questo rapporto di Bièdl fu accompagnato e spie·· gato da splendidé dimostrazioni sopra tutte le varietà. cliniche, conseguenza delle anomalie e malattie del sistema pituitario. PETntN (Lund), dimostra la grandissima impor-

tanza del ricambio dell'azoto per lo sviluppo dell'acidosi diabp,tica.

(Cologna), fa Ja proposta di pungere gli essuda ti del pericardio dal IX o X spazio intercoetale nella. linea scapolare. Così viene effettuato un drenaggio colla pleura, che è di gran vantaggio :ver la guarigione della pericardite. Quest;a proposta fu fa vorevolm~nte discussa. BùRKER (Geissen) h a trovi. to due leggi impo1~ tnnti per la biologia e patologia: KtiLLES

Anche nelle grandissime variazioni del nurr1ero assoluto dei globuli rossi viene sulla loro ttnltil superficiale sempre la stessa quantità d'emog-lobi11n ; 1)

2) l ,a quantitit ~s oluta dell'emoglobina sta (lome il quadrato del diametro dei globttli rossi. ...~ll'uo1no come nell'anin1ale si arriva in tal modi} q na ç;i. alla stessn co tante.

1IoFt~1'fAN'-'~

(Wùrzburg) ha trovato un metodo r.>er iuisurare la soglia <l'i1·r'btazione dei riflessi tendinei (Riflessi propri). L'apparecchio muscolare dei riflessi propri è un organo rieettorio di masshna sensibilità. WEIZ~ÀCKER

(Heidelberg), riferisce sopra i movi1n.enti di rifteBso e la loro dinamica. Le artieolazioni stesse possiedono una regolazione involontaria per ogni cambiamento del loro portamento e 1novimento. Queste le più importanti relazioni e comunicazioni al XXXIV Congresso di medicina interna teclesca. Ma a nehe gli altri rapporti e dimostrazioni, no1t riferiti qui per brevità, furono qua.si ognuno di ·valore scientifico. È naturale, che la tendenza esperimentale, che si trovava nella maggioranza degli studii comunicati, non può produrre ad ogni passo un effetto immediatamente pratico .. Forse fu il Congresso da questo lato, un poco unilaterale; il presidente Brauer (Amb11rgo) manifestava la speranza che la prossima volta le dimostrazioni pratiche saranno più estese. Il Congresso era largamente frequent:ato da studiosi tedeschi, austriaci ed italiani. Speriamo, che nel prossimo anno (a Vienna) i colleghi italiani n@n mancheranno di trovarsi in grandissimo numero per legare più fortemente i vecchi vincoli scientifici che uniscono la nazione dei Baccelli, Banti, Morgagni, c-0n qnella dei Virchow, Ehrlich e Sltoda. A. NEUMANN (Vienna).

I I I Congresso degli Igienisti. (Napoli, 2.5-28 maggio 1922).

Al folto numero degli intervent1ti, hanno por• tato il .s alt1to il sindaco ~remicca, 11 prof. Caro,

il Prefetto, il prof. Rossi, il prof. De Blasi. Il discorso inaugurale venne tenuto dal prof. Scluvo sulle finalità dell'igiene, sui gravi problemi di cui urge la soluzione e fu vivamente applaudito. Nelle visite agli impianti sanitari, i congressisti ltanno potuto an1mirare il grand:ioso sviluppo di N<1poli, nel campo igienico e sociale; la meravigliosa opera della fognatura, illustrata dagli ingegneri MasteJlone e D'Amelio ha lasciato in quelli la migliore impressione. Interessante pure è riuscita la visita ai lavori del tunnel della Direttissima ed agli impianti delle Ferrovie di Stato per la disinfezione delle carrozze ferroviarie. Sono state vivamente apprezzate le benefiche e numerose istituzioni di igiene sociale e di assistenza, che la cjttà di Napoli ha saputo creare in breve spazio di tempo. Sono fra esse il Dispensario 1i I giene Sociale, la Scuola all'aperto, la Nave-scuola a Oaracciolo », l'Asilo-scuola a Marechiaro, il Preventorio di Villa Santobono. Altre yisite ben gradite sono state fatte all'Istituto di Igiene diretto dal prof. De Blasi, alla Stazion•~ zoologica, nlle Terme di Agnano.


·{ANNO

XXIX,

FASC.

28 l

SEZIONE PRATICA

I terui ufficiali, trattati al

Gongr~sso

f11tono i

~gu~nti:

I. Alooolis1110. - E stato svolto d~ cinque rel«'.t01i: il prof. L. Bianehi prospettò in u1t.. breve e Jurldo di1scorso i danni ad i pericoli deJJ 'alcoolismo Qtmle <.leprimente delle virtù della 1·azza. Il vrof. Alnaldi (Firenze) trattò sui rapporti fra alcoolismo e malattie mentali in Italia, nieutrc la .. questio11e dell'alcoolismo come predisponente e<l aggravante delle malattie venne .s volta dal prof . Rianchini (Lucca). La parte legislativa era stata affidata al sen. Garofalo che pose in rilievo la necessità di porre un termine al trattamento in· giustificato di favore che la legge fa a delinquenti in stato di ubbriacl.tezza, ed al prof. Vivante che ~saminò tutte le !)OSsibiJi i)rovvidenze legislative <:apaci di li1nita re il dunno sociale dell'alcoolismo. Ma l'alcoolismo va studiato anche dal punto di vista dell'agricoltura e degli effetti che può aYere sull'economia nR zionale l'eventuale soppressio11e dell'uso del vino. Il dott. Levi l\ilorenos ri· chiamò appunto l'attenzione su tale lato del pro blema, impo~tando la formola della viticoltura alimentare, che renderebbe notevoli vantaggi per le possibili es1)ortazioni. II. Corsi di 11erfezio·n arri ento per

1~fficiali

sa·n i-

tari (prof. O. Casagrande). - I corsi bimestrali r1er uftif'iali sanitari sorti <!ol Decreto del 1898, furono considerati 11 tocca8ana ed ebbero comunque il Yantaggio di cr{\are la coltura necessaria agli ufficiali sanitari dei piccoli Comuni, e, dove erano fatti bene, rappresentarono anche l'incentivo per allargare in seguito la propria coltura igieniea. Oggi però essi mane.ano completamente allo scopo. È quindi necessario istituire vere scuole di igiene e forse anche una Facolt.à igienica la qualf\ tragga le sue origini dal tipo della Scuola -creata ed individuata in noma da Luigi Pagliani. I/insegnamento dell'Igiene nelle scuole universitarie va comunque integrato da un periodo di pratica, fatto presso Comuni, che abbiano un vero Ufficio sanitario costituito aì sensi della legge. Gli attuali corsi per ufficiali sanitari devono essere riservati ai soli dottori in medicina e zooiatria. I concetti dell'O. ven11ero sintetizzati in un ordine del giorni, approvato a ll'unanimità. fil.

923

sensibilità., 'Superficiale, cioè, e profond4 : questi hanno spesso un8.' topografia radicolare e si riferiscono alla sensibilità elementare o primaria. Nelle lesioni del lobulo 1>arietale sono alterate le percezioni c-0mplesse: si osservano quindi disturbi di localizzazione. della stereognosi, della esatta percezione degli atteggiamenti passivi complessi, mentre la sensibilità primaria è spesso perfetta mente normale . .

Lu regione .p arietale non ha funzio . n.è motrioe propriamente detta ; quando è lesa pel'ò s1 hanno disturbi motorii che l'O. ha Potuto mettere in evidenza con prove in massima parte origiuali, documentandole con numerose fotografie. Et-.>si sono essenzialmente di t're tipi: a) disturbi cl1~ appaion? nei movimenti ed atteggiamenti non cont~·ollati dalla vista (disturbi di direzione, incalk'1c1tà a mantenere determinati atteggiamenti volo1\tarii); b) disturbi nella capacità. di arresto dei movimenti; o) distt1rbi che si dimostrano con prove nelle quali si richiede lo sforzo armoniéo e sinergico di tutta la muscolatura del corpo: esc;;i si esplicano con incapacità a far partecipare allo sforzo determinati muscoli e gruppi muscolari, i quali entra110 invece in uno stato di contrazione spasmodica autonoma determinando .atteggiamenti e movimenti che sfuggono al controllo volontario. Riflessi. - I riflessi superficiali sono costantèmente diminuiti: i profondi assumono un carattere quasi atassico, disarmonico, dovuto all'ipotonia museolare. L'O. insiste sui disturbi della motilità: dalle sue indag·ini risulta che la regione parietale ha fun · zione per eccellenza prassica, dipendendo da ess.1 lèl regolarità, il ritmo, la direzione, la misura dei movimenti volontari. Jll otit-ità. -

S1llla gelati'ni.zza.z·i on,e del siero di sa1ig ue nella tubercolosi ed altre for111e morbose. 1

l1~e.

Società Medica Chirurgica di Pavia. Seduta del 24 marzo 1922.

'

S1tlle / 'unzioni della regione parietale dell'uomo .

BESTA, dell'Università di Messina. - L'O. ha studiato il modo di comportar.si delle funzioni sensitive, motrici e riflesse in circa cento casi di ferita della regione parietale, comprendendo in es. sa la parietale ascendente e le due circonvoluzioni parietali. Dalle ,s ue indagini risulta quanto segue: Se·n sibilità. - Nelle lesioni della parietale ascenrlente si constatano di·s turbi di tutte le forme di CARLO

B. SAr.KIND. - L'O., dopo aver accennato sulL'l reazione di Gaté e Papac.-ostas riguardo alla gela~ tinizzazione dei sieri luetici trattati con formolo del commerci-0, riferisce il risultato delle proprie ricerche in questo senso su un totale di 259 sieri appartenenti a svariatissi111e forme morbose. Su 51 sieri colla reazione di Wa<Ssermann positiva l'O. ha ottenuto 15 gelatinizzazioni con formolo (circa 30 ~fo ). Su 50 sieri Wassermann negativi, 12 reazioni positive con for1nolo (24 %). ~"'ra le forme morbose di origine non luetica, 1'0. ha constatato una grande percentuale di sieroformol-gelatinizzazione nelle varie fòrme di tubercolosi, che •SU un totale di 72 casi esaminati òa· vano 50 sieri gelatinizzati (circa 70 %) . I sieri delle persone affette da tubercolosi polmonare grave in stato di cachessia non òànnp la reazione di Ga té e Papacostas. Nello stesso modo si con1portano i sieri delle tubercolose nel i.)eriodo di gravidanza. Studiando la siero-formol-reazione in diverse al.. tre forme morbose, l'O. ebbe, su un totale di 86


924

IL POLICT.INICO

sieri osservati, 19 casi di gelatinizzazione, eo1111.>rendendo fra questi anche le pleuriti d'origine tt1~ bercolare. · G. RE1N1. - Applica~ione de' metodi fotografici

XXIX, F ASC.

28J

2) In qt1esti tivici n11clei megacru.·iocitici si os-

servano costantemente due gruppi di fenomeni: a) processi di segmentazione che portano alla suddivisione della primitiva massa gemmante in più o 1neno numerosi oorpi nucleari, di versi pe1· fol'rna e grandezza ma sempre identici per I~ caratteristica struttura ; ò) fenomeni di lisi più o meno accentuati, del tutto simili a quelli che si osservano negli orga11i emopoietici a carico dei nuclei megacarioci tici. 3) La megacariocitosi - considerevole in alcune forme di mielosi leucemica cronica, assai scaI"isa o dei tutto assente in altre - è l'espressione del di·· verso grado di t)artecipazione del sistema megaca rioci tioo a.I processo morboso che ]la colpito il tessuto mieloide. 4) Questi nuclei megacariocitici possono essere nucli, ma più frequentemente sono circondati da masse protoplasmatiche nelle ql1ali costanti, nu.: merose e caratteristiche sono le :figure di Wright, considerate quali manifestazioni di un processo di piastrinogenesi. 5) D'ordinario la piastrinemia s'accompagna a piastrinosi; ma vi sono dei casi con piastrinopenia, nei quali il quaclro ematico è in ft1nzione non delle variazioni quantitative delle piastrine ma della presenza di megacariociti in piastrinogenesi D(\l sangue periferico, analogamente a quanto si veri· :fica nelle forme di leucemia con leucopenia e di eritxemia con eritropenia.

ver allestire preparati perinanenti di baoteri eh .J ' si decolorano facilm ente (l'iportata integralmce nte

in altro fascicolo del giornale). I manosc·r itti di Gaspa1·e Asell'i .

L'O. illustra i manoscritti del~ 10 S<!Opritore dei VUSi Ohiliferi, manoscritti rinVè· nuti nel Mu~o Civico dt Pavia e nella Biblioteca Trivulziana di Milano. L'O. fa notare che ricorrè quest'anno il terzo centena rio della scoperta dei ·va.si linfatici, che è gloria dell'.Aselli; e fa voti che l'Univerffità cli Pavia voglia ricollocare t1n ricordo marmoreo d el• l'illustre .Ana tomico, iii luogo di quello distrt1tto vari dece1mi or ·Sono. V. DuccESCHI. -

.A.

[ A-\.NNO

GASBARRINI.

R. Accademia Peloritana - Messina. Sed,u ta flel 24 'Inarzo 1922.

Presidenza-: Prof. G. B. Rizzo. Sulla proprietà ~nio1:11ipila·nte cle·i sieri umwni. (Nota 2a). L. LA'ITES. - J... 'O. riferisce su a lcune ricerche da cui rim1lta che i lipoidi hanno grande im1Jo1·tanza per il fenomeno dell'impila.mento, in quanto che la lecitjna lo impedisce completamente, me1ltre l~ colesterina lo fa ricomparire anche nei sieri ove· Elsso sia scomparso, sia sp-0ntanea.me11te J;er l'azione fermentativa .precedentemente studiata, sia per l'aggiunta della lecitina.

I

>S u.Zle moàifioaz·i oni del contenuto in l lpoidi del feuat<> dopo tiroideotornia. 1

O. .ART0'-1. - Dai dati sperimentali dell'O. ap·p are che nel fegato degli animali stiroidati il content1to in acidi grassi totali è dimint1ito in misura cospicua: ta.le diminuzione avviene esclusi .. vamente a carico degli acidi grassi fosfatidici, mentre i gliceridi si presentano atunentati, non solo i11 misura relativa, ma anche in misura assoluta. Ne consegue a ltresi lln notevole spostamento dei rapporti R-cidi grassi fosfatidici, aci4i grassi totali e colesterina, acidi grassi fosfatidici. Le modi:fìcaziohl accennate sono ve11osimilmente l'espressione di profonde a Iterazioni nel ricambio intermedio delle s<>stanze grasse in seguito all'ablazione della t iroide . ' S. RACCHIUSA.

f,a sostanza isoagglut·i nante del sang ue e la sua dimostrazione pel' la d·i agnos·i 'individuale delle ·maoohie. D. V. SIRACUSA. - Dagli st11di dell'O. si giunge tì.lla conclusione cl1e quand·o la <liagnosi individuale 1

(di gruppo) di t1na macchia non può esser fatta mediante la ricerca dell 'agg·Iutinina perchè clistrutta da l tempo o dalle condizioni di ambiente, o perchè ]1 •sang~e in origine non 1a oonteneva~ si pt1ò raggiungere l 'intento o accertand~ l 'assorbimento ~peci:firo tla parte della macchi.a delle Ringole agglutinine di un ·s iero A. B., oppure ~straendo con opportuni procedimenti le agglt1ti11ine .stesse della macchia cui si sian fatte preceùentemente assorbire . . l". LoMBRoso e R. ~IARZIA);I (stt1dente). - Sul

Prof, C.

BRUNI

Docente di Urologia nella R. Università di Napoli Direttore dell'Ambulatorio delle malattie urinarie all'Ospedale Incurabili

co1nvortan1 en.to <legli c n.z i1ni e,nterr ici di fron,te al

calore.

Compendio di Clinica Terapeutica

Nuovo contributo alla oonosoe1iza della piastrine1n,ia

DELLE

MALATTIE UBINABIE

1) La possibilità del passaggio nel sangue periferico di veri e propri meG. DI GUGLIELMO . -

ad uso dei meelici e degn studenti (Seconda ed·izione). SOMM.ARIO: URETRA - PIJOSTATA - V~SCICA - RENE

gaeariociti viene documentata in maniera sicurn sopratutto dalla presenza di corpi nucleari assoll1tam~11te cn.ratteristici, non soltanto per la speciale strl1ttura e le enormi proporzioni, ma anche per l'aspetto di figure in gen1mazione, come se si trattasse di «più nuclei fusi incon1plet:81nente ed irregolarmente insieme >) .

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{ANNO .\ \ l '\.

F ASC. 28]

SEZIONE PRATICA

925

APPUNTI PER IL MEDiOO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA.

potranno trovare polipi, residui placentari (l'imene intatto può lasciar passare gli spermatozoi!), carcinoma (è stato osservato anchP. a 19 anni), utero angiomatoso, ecc. Il tratta.m ento sintoniatico, nell'attesa della cliagnosi eziologica, consiste nel riposo a letto, in posizione orizzorntale, evitando persino di . sed.ersi sul letto : questo potrà alzarsi dalla parte dei piecli. Il gl1iaccio sul ventre, l'hamamelis completeranno c1uesta cura, che sarà suffici·ente cp1ando si tratta di semplici dtsturbi . ft1nzionali, connessi con u11a funzion01 mestruale non ancora stabilita. fil .

Le metrorragie ·delle giovanette.

i'Ielle giovani, ·s upposte vergini, per la diagnosi eziologica delle metrorra.gie, occorre se. gt1ire nell'esame clinico 11n ordine inverso da qi1ello abituale; eliminare dapprima le cause di ordine ger1eral,e e ricorrere all'esplorazi1one locale sola1nente se non si è potuto concludere altrin1enti! JI. Hartmann (R ev . mensuelle de gy1iécol. et rì,'ostétrique, 1922, i1. 1) osservi.i che si debbono anzitt1tto considerare le condiz.ìoni dell'ap1)arecchio circolatorio; spesso si • troveri\ una lesione mitrale, s1)ecialmente stenosi: il riJ)OSo e Jn digitali11a permetteranno il Disturbi mestruali In donne tubercolotiche. ristabili1l1ento: quando vi sia eccesso di ten.sione arteriosa, si ricorrerà ad un regime speStati patoJ.ogici e intoss-i·cazioni cro·n iche (clociale ed all'uso gi11dizioso di diuretici. . rosi, iister.ia, intossicazione ·da . pio·m bo e da Spesso si tratta di autointossicazione (con alcool, tubercolosi) detenninano spesso un aupiccoli attaccl1i di enterite, metrorragie pro- mento ·e un prolu·ngrumento del flusso mestrua.lungate, irregolarità mestruali) oppure di sin- le, menti. .e 1e inféz·i oni act1te determinan.o spes' drome e1)atica (st1bittero, con o senza coliche, so armeno·rrea. Nella tubereolosi a decorso ti-0 con sensibilità anormale dell' appen dice). .pico, cronico progressi"VIO) i periodi mestruaùi Occorre in ta1i casi t:na dieta rigorosa lattea sono prolung·ati (durano 6-7 gi.orni e più) ·e o latto-vegetariana, con piccole cure di acqua. mantengono tale carattere anc.h e duifante i pedi \ Tichy o di ''Tittel (acqua solfato-calcica- riodi subac11ti; le acutizzazioni del processo magne.3iaco) con aggiunta di solfato di soda. t11bercolare abbreviano la durata mestruale. Eliminate tali cause, si procederà a11 ·esa111e L'infezione tubercolare ad inizio acuto taldel sangue: la notevole diminuzione e l'altera- volta determirna un prolung.a mento de.I periozione delle emazie ccmsiglieranno il tratta.meri- do mestruale che prima era normale, di solito to ferruginoso con n1anganese: se vi è ritardo però lascia da pri11c1pio i'Dvariato e solo dodi coagulazione o comunque tendenza alla emo- po qualche tempo determina un abbrevia.menfilia, si faranno iniezioni di siero. to deil periodo mestruale, e infine la soo•m parsa Alle alterazio11i del sangue, si aggiung·ono di esso ; in q11esti casi si d·eve ammettere che spesso disturbi e11docrini, residui di malatti~ l 'o.rganisrilo non sia .s tato mai antec·endemeni11fettive, o di tare ereò.itarie (sifilide, tuberco- te in·f ettato di tutbercolosi, o tl1tto al più abbia losi) ; :=ii cercl1erar1no quindi i piccoli segni <li contratto nell'infH.11zia l.111' <e affezione primainsufficienza tiroidea (estremità fredde, ·pelle ria » rimasta del tl1tto inattiva. Le anomalie secca, alla obesità precoce) e si tenterà l'opo- m~struali non 11anno valore diagnostico '"'dif · terapia (estratto tioideo, associato a quello ipo- fer.enziale poten:dosi -e~se osservare come nella tubercolosi anche nei vizi cardiaci, in conclifisario ~ a quello surrenale). J.Ja persistenza delle metrorragie deve orien- zioni che determinaoo .fenomeni di .s tasi (stetare verc:;o la ricerca di lesiO'IllÌ della mucosa nosi delle vie ae r ee &t.1periori, indurimento da uterina (polipi, endometrite, neoplasmi), del collasso, ecc. ), nell'isterj a, ecc.) ; possono- inve~orpo (fil,romi, , angiosclerosi), degli annessi tuce avere un ceirto vaJl.ore pro1gnostico. Si può bercolosi., ovarite cclerocistica): spesso trattasi ammettere un pro.cesso tubercolare !beni.gno, di erellos"ifìl·ide annessiale. senza carattere progre·ssivo, quand.o la do.n na In caso di metrorragie continuate, accompa,- che ne è affetta prese11ta fin dall'inizi.o dei gnan.t.isi a leucorrea ed idrorrea, a secrezioni 11eriodi mestruali prolungati; se i periodi mefetide, cl1e facciano temere un'i'Illf.ezione, si ri - struali si mant.eng10 no invece di dUJrata n.orcorrerà acl un esame locale; l'esplorazione ret- male (3-4 -g iorni) si tratta di solito dell'Infeziotale p11ò far ricor1oscere l'esistenza di un :fibro- ne ·di un -organismo non infettato fin dall'inma, o dj u11a le si on e degli annessi. Per pro- fa.nzia e ~.a prognosi è molto meno f avorevoJe. La durata mestrualle di mooo di 3 giorni cedere all'esame vaginale da farsi con preca11zione si ricl1iederà l'assenso della famiglia: t·i in malate non febbricitanti dipen,de di solito 1

1

1

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9i6

IL POLICLINICO

da oontem·p oranea an emia o clorosi; in malate febbricitanti è un segno infausto, e ancor più lo è J'a.rnen orrea. (E. G UTH. M ed. Klinik, n. 20, 1922). POLLITZER.

Diagnosi e tr,attamento della peritonite tubaria acuta.

.J . \t\' . StrL1thers (Edinburg h med. J ournal, a1)riJe 1922) osserva che i casi di peritonite tl1baria possono ve:nire divisi in . due gruppi : quelli dovl1ti ad infiltrazione da lesioni irufettive croniche degli annessi e quelli dovuti alla diffusione di una infezione tubarica recente. Il risentim ento peritoneale viene segnalato dn dolore nel basso addome con vomito e febbre; il d(llore è bilaterale, ma di solito più accen. tuato da un lato, e così la dolorabilità alla pres$ione e la difesa muscolare. La difficolte:t iion consiste nella diagnosi generica di perit onkite, ma nel definire il focolaio di parte11za; so i sintomi sono nettamente localizzati alla regione ilia.ca destra, e se non vi è ricojdo di inalattie p·elviche e no,n vi sono scoli vaginali, si può concludere per un'infeziooe tubarica, ma quando i sintomi sono centrali o bilater a li, si rimane n.e ll'incertezza. Il fatto cli precedl~nti disturbi pelvici può dirigere i ospett i verso le tube; il meglio da farsi però è di esaminare la paziente sotto anestesia. Nel caso che si trovino realmeinte lesioni annessiali, si possono prospettare quattro ques1ioni: se cioè l'intervento .p ossa salvare la vita, a~bbreviare la malattia, prevenire ricad11te, e se possano ess~rvi seri ostacoli. Raramente L'operazione è indicata per .s alvare la vita, l)Oichè di solito l'infezione non è molto virulenta e l'ammalata nuò ristabilirsi. Certamente l'intervento, fatto in buone condizi.o11i, a bbl'evia la malattia, previene le ricadute e non ha controindicazioni. Se però le condizioni per l'operazione non sono buone, si pt1ò soprassedere, pl1rchè la diagnosi di infiltrazione da una pio$alpinge sia confermata: se invece esistono dubbi, ci si terrà pronti per l'intervento. . Maggiori difficoltà sd incontrano con le perito11it i p el vi c1h e in cui la diagnosi fra salpingite act1ta ed appendicite non è sicura: si può propende r e per la prima quando di0 lo;re o dolora bi·li tà a lla ·p ressione so,n o in basso e bilaterali, vi è scolo vaginale e l'infezion·e si presenta di tipo Jiieve. L 'A. in tali casi, di 0 rigin e stre.p tococcica, ha a vtito buoni risu.l tati con l'operazion e. Il più spesso p.erò l'infezi0ne è di origir1e gonoooccica e raramente comporta peri.colo di vita . Ta lYolta la diagnosi è a ssai incerta: lo scolo vaginale è scar so ed a n ch e può sfuggire,

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l ' esame della pelvi non fa riconoscere lesioni annessiali: un'appendice infiaminata risiedente nella pelvi ·dà Ln qu.a.dro aff.atto s imile alla salpingite. In tali casi, l'A. consiglia la l aparo-tomia: si i.n terv1eirrà sull 'appendice sé vi si trovano lesioni; 1e t ube s-pesso sono soltanto a:nrossate e poco distese da pus. Gener.a.Imente l 'A. tende ad .asporta1~~ soltanto quelle cher app;ar.y più infiamm.ata: tal•v olta anC1h e, quand,o l'inferzilone sembr~ del tutto lieve, non asporta nulla ed ottiene spesso in tali ca si la guari.gione. c ·e,rtamente l 'a.spooiazione di entrambe accelera il .ristabil1rsi dclla ·p aziente, ma la rende anche s t erile. i. b. La terapia dei vomiti della gravidanza.

Carlton Oldfield (Briti sh. med. Journal, ·20 maggio 19"22) sostiene che il vo mito delle .gravide è di origine neurotica e lo tratta in consegu.~nza, con buo·n successo. Fa ·e ntrare l'amma.l ata all'ospedale od in .casa di salute, n1ett e11dola di preferenza nelle sale comuni;· senza fornirle il vaso per vomitare ed ervitando chie davanti ad essa si parli di vomito o dt m alattia. L'infermiera Le porta il vitto coffi~ agli a ltri ammalati senz·a per nulla persuaderla a m a ngiare; il pii1 spes·so la donna mangia la d!ieta ·c ompleta ie la trattiene, vomitandone tutt' al più qualche piccola porzione per una o c111e volte; in case di vomito, la si assicur:1 ch·e esso verrà presto a cessare. J.J'A. trova anch& vantaggio nel fare t1n clis tere ·con glucosio al 4 % ~ per lo più col metodo goccia a goccia; oor1 éiò Si calrr~a la sete ed il senso di esal1rimento e, combattendo l'acidosi, si diminuisce la tendenza al vomito. Non si usano medicamenti, salvo un purgante se è necessario·; non vi è a lcuna necessità di una psicoterapia vera e propria. .con questo metodo semplice, l'A. ha ottenuto sempre la guarigione salvo in un caso, in cui dovette provocare l'a'borto, perchè la donna, che era assai m·i gliorata dop o l'ingres so all'ospedale, era stata in segtrito suggestionata dai parenti i quale le avevano riferito che. secondo il. -narere del suo medico, essa sarebbe morta se non avesse abortito. In qualche caso, in ct1i il vomito persi.st€tte dopo l'accettazione all'ospedale, trattavasi proba bilmente di desiderio di metter termine alla gravi danza.: questo venne confermato all' A. d a t1na donna. che t1bortì spontaneamente a l sesto mese e gli confessò che essa era intenziona t a di non condurre a term1ine la grar vidanza e si proYocava il vomito titillando la faringe . In qualche caso, il parlare seria.mente alla donna, prospettando i danni dell'aborto e del vomito, ha fatto oossare quest'11ltimo del tutto. r. s . 1

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SEZIONE PRATICA

lpertrotta mammaria della puberlà.

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA.

D. !\1. Greig (Ed'inburgh med. Journ., aprile 1922) ha osservato una r.a;gazza di anni 14 e mezzo, con deficienza mentale e diplegia spastica, mlcapace di parlare, di costituzione piutU:>sto gracile, in cui all'epoca della pubertà le mammelle incominciarono ad aumentare di volume. Tale aumento si fecB poi molto rap1do, ed ir. mist..Ta taùe. che le mamm1el~e·, in po1sizio11e supina, .si estendevano s u tutto il to.race. Sen1bra ohe spon.t aneamente dessero dolori1 ·m a l'ammalata mostrav.a segni di i)ena qtLando le venivano toccate. Le mammelle ap1)ari,ra110 congeste, con evidente eongestione ve11osa; i capezzoli piccoli., incavati per .p rojezione delle parti circostanti: le ,areo1e ingrandite (a destra un dia.metro di .cm. 7 Jh, a sini tra 4.3). L'ingrossamento non era uniiforme pe1r clPposito adip.o·so, ma irregolare c-0me si osserva durante l'allattamento: anche il contorno doella mammella era affatto irnegoJare. Alla palpazione si avvertiva una semifiuttuazione. I genitali esterni, salvo pocl1i peli al pube, avevano il carattere infantile. In seuuito la stasi andò crescendo, .·i rn.a.n iiestò f:bbre, ed UJI1a necrosi dei tessuti co11 poca sup1pt11Tazione, la ragazza m.ori per setticemia. . Le dimensioni della mam1nella sinistra alquanto diminuite negli 1:ltim i tempi, ammontavano .a cm. 22 di altezza e 28 di larghezza. All'autopsia, si riscontrarono genitali interni normali a carattere p1arzialm,e nte infantile. Le m.ammel1e BJpp.arivano gen·era1mente ipertrofiche, ·con iperplasia ghiandola.re in fo·r ma nodulrure: all'esame miicroscopico si tI'ovò struttura fibrosa co·n .s p•a zi g·hiandoilari r:Lernpiti da epitelio .alterato: trattava i in c?mplesso di formazione n odulare cli tesst1 to ghia.n dolaire ma non di natu·ra adenomatosa. L'A 'passa poi in rivista i casi n oti di ipe1rtrofia ma.11Dmariia, rioo.n o.s cendo· ne[la forma della p·u bertà una entità a. sè, con intorni e decorso ben d,eifi.niti, che esi1g ono urge11temente un intervento chiru·rgiro. fil

La via delle infezioni ematogene renali. K. Walker ha riferito sull'argomento alla Società Reale di Medicina di Londra (Brith.· Med. lourn., 8 aprile 1922). Venti anni fa non si ammetteva quasi altra via che l'ascendente,. per il lume ureterale. Ma i progressi della dia. . gnostica dimostrarono che solo in casi di ri, tenzione grave, con insufficienza delle valvole degli sbocchi ureterali, ·Si .p oteva ammettere questa via, e si diede la massima importanza alla via ematogena, senza escludere l'infezione ascendente per via linfatica. Quest'ultima ve· duta fu confortata dall'esperimento di Paladino Blandini che dodici ore dopo av€r inoculato germi determinati nell'uretra anteriore della cavia, li ritrovò numerosi irntorno all'estremo renale degli ureteri, mentre il san··· gl1e, l'urina e i reni ne erano esenti. Risultati analoghl ebbe l'A. col b. prodigiosa,. ed anche con una sospensione di ·c arminio .. Egli osservò pure che l'uretere di un veccl1io,. morto in seguito a ritenzione urinaria, e di una donna alla quale fu estirpato un rene, · mostravano germi nel tessuto periureterale e perirenale. L'ascensione è resa facile per le numerose anastomosi tra i linfatici, nelle quali la cor· rente non ha sempre la stesa direzione: nelle don'!le v8. tenuto conto del~ .anastomosi tra i linfatici del sistema urinario e clel sistema genitale. Anche il b. tubercolare potrebbe seguire la. via linfatica, secondo l'A. I»er certe forme dj n.e frite cronica interstiziale bisogna a.immettere la via ematogena: non è però improbabile che ripetute invasioni linfatiche di giermi pòco virulenti possano · cagionare una fibrosi clella zona corticale e ispessimento della caps11la; in· questi casi forse giova la decaps11lazione del rene. T. Horder osser, a ch e i reperti anatomopa-· tologici riferiti non sono probativi di un'i11fezione ascendente peT via linfa ti ca. In un caso . di piemia da stafilococco aureo il tessuto renale era poco leso, e lo era molto più la capsula, così come vi era ple11rite senza evidente localizzazione polmonare. .F. Kidd osserva che l Ft ra.rità· della tubercolosi renale bilaterale parla contro un'infezione ascandente linfatica, ma D. Embleton osserva che la l.entezza del processo, secondo quanto gli risulta da esperimenti negli animali, potrebbe dar ragione del fatto. F. H. 1·a1e conferma le vedute di Walker: ha notato una differenza netta, negli animali:. tra il quadro d·el l'infezi one ema~ogena e dell 1nfezione linfatica ascendente. DoRIA

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IL POLICI.INICO

IGIENE. Orecchio e bagni. I bagni sia di mare, sia d'acqua dolce sono controindicati negli otorreici '.e negli individui con lesioni croniche della tromba e ~ella cassa, ed a ncor più in quelli colpiti da affezioni otor ino-faringee acute. Si comprende facilmente l'influenza dannosa ch e può esercitare sulla mucosa oto-tubaria il contatto irritante dell'acqua salata che va a colpire con una certa violenza le pareti della cassa e d ella tr omba. Inoltre, in prossimità alla nva, l' acqua di mare, e così pùre l'acqua dolce, è carica di germi patogeni, che possono trovare un buon terreno in mucose rese sensibili da irritazioni anteriori, e determinare quindi in· fezione della cassa dell'antro o della tromba. Sotto l'azione dei bagni, specialmente se si fanno esercizi di tuffo, l'otite media, anche disseccata e latente, può entrare in seria attività e determinar e processi che metteranno capo .alla sordità.. A. Cantonnet (J ournal des praticiens, 18 marzo 1922) consiglia quindi agli individui con lesioni oto-rino-faringee. di astenersi dai bagni di mare come da quelli di acqua dolce : maggiore è il riscl1io degli otorreici quando si .d anno ad es ercizi di n1u oto o di tuffo. Se proprio non si può ottenere dagli otitici che si a steng·ano dai bagni, bisogna insistere presso di essi, perchè proteggano le loro casse del timpano p er mezzo di berretti gommati, che -si applichi110 b en e e siano aderenti ai padiglioni, e che introducano dapprima. nell'orecchio un tampone di cotone. Se vogliono immergere la testa, prendano la precauzione di otturare le due narici, per evitare la p enetrazione dell'a cqua nelle trombe e quindi n ell'or ecchio medio. 'fì,l. 1

POST A DEGLI ABBONATI. (1284) Il rit1no delle r ecidive malariclie. ..i\1 dott. T.. ì\1. a11h. n. 4198 (1) : Non esistono leggi fisse ,c:he regolino il sopravvenire delle r.ecidive m a lariche . Però, studiando il cor so di esse, si vede che la mala1·ia, da qt1alunt}ue specie di parassita sia determinat a (pl. m alariae, pl. praecox e vivax), non è cosi capricciosa come a primo a spetto potrebbe sembra re. Le rPciclii,e cioè a breve scad e'n,za insorgono dopo u n ·determinato iperiodo di tempo, che si suole comprender e tra il settimo o un giorno .cl1e corrisponde ad u n m11lt iplo di sette. Nat\1 ralmentc queste cifre devono esser e i11tese ro11 la stes a largh ezza, con c11i si intendono

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per es. i sett·enari tifosi, ecc. Tale periodicità ritmica delle recidi.v e è stata mes&a in .r apporto col ciclo ·di evoluzione di speciali forme del parassita, I.e quali sar.ebber-0 1de.v olute a'l mantenimento1 della specie nell'organismo umano. e che da molti sono identificati nei gameti. Al ritmi·co insorgere della :r ecidiva è legata unn. razionai.e metodica di citra, poichè n·e l n;.omen .. to 1d~lla recidiva sono in circolo le forme i.ebbri . gene asessuate, che pos's ono .facilmente essere vinte dalla chinina. C.onoscendo il ritmico succedersi 1d e1le reci1div~ si possono più facilmente prevenire ,e d ~altra parte distruggere al l 0TO primo svilu:ppo nel circolo quelle form,e asessuate, da cui, dopo poche genera'z ioni s i seleziona.n o le forme fii r esistenza, i gameti. 1

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t. p . (1285) .S1i lle analisi <lell e ttrine. Al dott.. N. A. , ahl::1., n. 3148(1) : Non esiste, e non potrebb1e esistere, un volu111e che dalla analisi d1 e lle urine permetta di rimontare alla diagnosi clinica. Ogni manuale ·d i analisi fornisce quell.e nozi0ni sul valore semeiologico dei reperti utili alla clinica. Sulle fos.faturie, troverà quanto richie1de in un trattato sulle malattie del 1·icambi.o per .es. sul1'Umb.er, che aJbbiamo più volte consigliato. Un com·u ne densimetro pt1ò .essere usato per il p e:S:o sp.ecidi·co ;d elle urine. t. p.

(1286) .tlccP. ss·i di soffo caz ion e. - Al1 ' abb. lll1· mero 3947, S. Rufo: S·e le conclusioni diagnostiche ·s ono state dif~ ferenti c1a parte di due' medici, ch·e hanno di1'.'ettamente ve duto e st.udiato il malato, lei comprende cihe sar.eibbe pI·e1sunzione imperdonabile ·emettere sia pt1re una ipo·tesi in base alla re· • lazion.e di un.o dei med-ici. Ripetiamo ancora una V·Olta che la ·diagnos:P non può che essere il resultato di un esam~ diretto, la mirabile costruzione fondata su un ragii0naim1ento, illumin ato da fatti obbiettivi e cla sapie.nite esperi.enza clinica. t. p. 1

(1287) Sa.nato·ri1 p er tubercolotici. - Al dott . L. Albano, Fasano, abb. n. 9149 (2) : Nell ' Italia Centrale i sanatorii sono molto scarsi: ve ne è uno a Budrio, uno .a Livorno e vi è un osp edale-8anatorio a Cisan·ello presso Pis~. Sono tutti stabil1n1enti a tipo popola re. Trattandosi fli. un caso a caratter e prevalentemente em ott isico ritengo che Livorno, Pisa e le spiaggie marine in gener.e siano poco inàicate. All'infuori dell'Italia Centrale, fra i 11iù con sigliabili a l suo ca so sono il Sam:atorio Umber to I di P rasomaso (Sondrio) od il Sanatorio della Pineta di Sor ten na presso S-0ndaJo. G. lVIENDES.

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(A~NO

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SEZIONE PRATICA

VARIA ~

tutela igienica del matrimonio. Capa"':;o i)rend.endo occasione della pron1ulgazio11ie i11 Norvegi.a di una legge sulla tutela del matrimonio rileva. ·n ella Critica Sociale come in Italia un i1rob.1e111a• di tal fatta 11011 ,-enga preso neppure 1n con.s iderazione. Egli òsserva ·che do·v e esistono1 vivaci ed esasperanti le lotte ·e le risse di fazioni, la paresi del lavoro e del1a produzione, la disoiccupazione con le conseguenti aspre2ze della vita spi1-ituale e materiale certi problemi destinati a produrre lontaname11te il b~11e d.ell'individt10, della famiglia e della razza la.scia110 ind iff P-renti tutti. In effe tti forme sia pure rl1cli111entari di legislazio11e l)er la difesa della salute dei coniugi E> dei fi ·1i e5isto110 presso nazioni economica1ne11te e ct1Jtt11·al111ente più progredite. L'Ame•·ica h a fatto qual cosa. In Ge·r rnania il Co11siglio sup~riore di igiene pl1bblica richierle dai futuri sposi un certi1ìcato J.i buona salul e che ri111onti a non oltrie 4 ~etti.rl1ar1~ prima del n1atrin1onio, prescrivendo eh€. i1el caso si i,.iiscontri rrut.latt.ia venerea. il certificato dica genericamente che esi'3te un in1ped irt1ento igienico a I matri111onio. di cui l)er altro i fidanr.ati pos!'-0110 11on tener conto. ~Ia una codificazione precisa l 1al)bia1no s olo Ol'a, in Norvegia, dove il grave argo111ento della profilas i della gen.erazione è ._ta.to guardato, no11 con1e un fatto episodico, ma con1e un a11ello essenziale di quella catiena di provvedi111enti leg·islativi cl1e te11do110 a lla difesa integrale della. razza. e, per ciò stesso, alla tutela del pr-0ficuo lavoro. che è b.e11.esse1~e , }Jros·p erità e ,,ita delle Nazioni. Un articolo della legge i1npone a tutte le persone desiderose di u11irsi in mat1~imonio la esibizione. insieme co11 tutti gli altri docu1nenti, di un certifica.fo i11edico da c11i risulti che gli sposi sono esenti da sifilide e da altre malattie ,~eneree. Viene })Tatic·a ta una severa indagine st1lJa autenticità e ' reridicità dei certicati medici : la riconosciuta falsità ·di essi dà 111ogo a severissime sanzioni penali. Se uno degli ·s posi ri.Bùlta affetto da malattia venerea. anche benigna, dovrà essere sottoposto a visita. n1edica, il ct1i risultato ve'l·rà comuni·o ato al futuro coniuge, che potrà pig~11are le sue deter• minazioni co11 cognizione di causa. All'uopo la legge dà non11e per una efficace opera di propaganda spregit1dicata per difende;i·e le cognizioni rlei gra,·i danni che anche le malattie considerate co111e lie,·i possono produrre n ei genitori e nella specie. 0

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La nuova legge non in1pone gravi sanzionf penali ai trasgressori, e ciò per non esercire irr materia tanto delicata la libertà indivftlual.e. Certo tal for1na di legislazione mira ad effetti pratici unicamein:te per influenza moral·e. D'.a ltra parte un po,polo, con1e il Norveg·ese, che è già tanto innanzi nella osse·r vanza quast= religiosa di altre leggi di igiene e di previde11za s.o,c ial e non ha bi·s ogno di grande opera &r propagan.da per adatta:rsi a nuoive disposizioni, nelle qT1'31i intravede 11n sempre miglio·r e avviamento a forme di vita meno dolorot"ie e· ineno imperfette. Per qt1.e1sto non durerà f.atica ad intendere quanto vi si.a di altamente um·a.110.. nell'impedire che vadano a matrimonio, cora zzati da una colpevole incoscienza familiar e, sposi con gravi m.anifestazioni luetiche in atto ' per consumare così, con la mirabile funzio11edell'atto generativo, un vero e proprio delitto. Ciò non soltanto p er la salute dei co·n iu.g i che i1on vedranno più trasformato il taiam-0 nel letto della cronica soffieren·z a avvelenatrice e-consumatri·ce della loro giovin.ezz.a., ma, sopra-. t11tto, p.er i poveri esseri incolpevo1li, che saTeb})ero altrimenti condannati a porta,re, fin ,d al l)rimo giorno della loro innocente e già contamin,a ta vita, le tare n1ortali g.erminate da mo... truosi accoppiamenti, il cui epilogo è il ccn-. tagio, la go1nma, il male cardiaco, la tab e, la lJaralisi progressiva, la ·m orte. L'A. i11voca l)er il nostro paese a:n aloghe di sposizioni legislative, che sono tanto più urgenti j11 questo febbrile perioclo di ricostruzione d ella razza, cosl pat1 rosa.111ente colpita dalla guerra, ·con l e Slle distrt1zioni di vite · giovani .e con le pre·occupanti a'rarie resid.ua te.a'i superstiti nel campo delle ma1attie 1uetic11e e inentali. F enomeni biologici coll ettivi cl1e fanno capoa Jeggi naturali, a necessità d i riequilibrio, all'ansia di colmar presto i vuoti verificatjsr nei quadri della umanità, sping<_)no .ad intensamente gienerare. In questa ansiosità tumultuosa ~ i·rreflessiva di godere e di procreare, fo- . mentata da un inconteis tabile ~allentamento dei e< v.eti » della così detta morale pubblica, non si dà peso - e ciò è <C}oli:>evole - alle ,gravi, infezioni del sangue, che tra111andano poi alle· ge.i1er.azioni le loro tare i1"rjrlu cibili. La sifilide, fra tutte, con le sue pat1rose elencazioni che ci pervengQ·Do dai ·n osocomi -e dai in.anicomi, si affanna, industre ed indisturbata, a compiere ìe ?Ue devastazioni, con la complicità ab1.1 lica dello Stato, che appare pe'I·si.no orgoglri.oso della libertà che ha nccordato al prosperare <:\elle n1alattie sessuali. 1

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dr.


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IL POLICLT:'\I CO

NEI~ LA

( _.\.NNO XXIX, F ASC. 28

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VITA PRO FESSJON ALE.

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Ottimismo e pessimismo dei medici. I medici i11oder11i,

n·ell'e~ercizio

della loro ·r·rofessione, te11(lo110 ge11eralmente al pessimis:1no. Nl1lla di più pernicioso per la salute ·deg·li infermi, J.)er il sl1ccesso dei medici. Tl pessi1nismo è diventato uno snob, una ·maniera. Il medico che si ab bandoni sciente·1nente o i.ncoscientemer1te alla visione lieta e favore\ ole dell'avvenire, che creda alla guaril)ilità. delle malattie, alla efficacia delle Cl1re ' =si rit}e.n e i11feriore. Un clinico i11glese affermò che l'opera çlel medjco si pt1ò riassu111ere in tre virtù: fed e. spera11za e carità. La diagnosi è un atto di fede, la }}rognosi è t1r1 atto di speranza, la t11ra è u ll a tt.o cli carità. Pt1rtropi:>o oggi è raro trovai·e medici cl1e ·1)ratichi.no ql1este virtù., o .p er lo ~ne'l10 cl1e le ·pratich]no t11t te e tre e con quella sicurezza, •e sincerità cl1e le renda effettivamentie efficacj. L'abito scientifico, l'orgoglio professionale, il sen so di responsabilità rendono sempre pjù '< lubbiosi, prude11ti, p·erplessi, incerti a tutto scapito di quel cl1e è il vero mandato nel m ecl i CO. L' accerta111ento diag·nostico ha preso il sopravv.ento. Ogni cur a si mette nel precisare l a 11atura, la sed e, i limiti di una l.esione. Pocl1e e poco persuasi•v.e parole si spendono per l a cttra, meno ancora se n e pronunciano per infondere n.el malato la fede n.el1a .g11arigione, l a fi·ducia nelle c11re. Il virtuosismo prende, il ·so·pravvento s11 l ' arte. E cosi molti medici tradiscorno le finalità della loro missione. Si tende a tenere l'ottimismo i11 dispregio perchè esso è più il prodotto del c11ore che ·del cervello, più .delle emozioni che della ragion.e . I medici per la loro educazione hanno in pregio solo le qualità dell'intelletto ed hanno in sospetto ciò ch'è il prodotto di emozioni è di ~tati senti111entali. Eppu:r:e q11esta tendenza non tiene conto de1' l a enol'me forza dei sentin1enti e delle emozioni. In effetti sarebbe difficile stabilire .se l'umaTtità progredisca più per l'azione del senti1ne11to cl1e i)er quello della ragion.e. Certo quest a ~enza l 'altro e viceversa riescirebbero st.erili. Il 1>rog·rrsso è la risultante dell'azione comb ir\;1tn. di quest.e clue facoltà dello spirito. I.'otti1l1is1110 è u11a 111escolanza di fede e di in1111agi11azio11e. di fede illl1minata sopra tt1tto. "E la fede s1)ezza i monti. 1

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L · ottin1ismo è suscitatore. di ene.rg·ia, di ardimento e co11dl1ce al successo: lo scetticismo porta all'apatia: all'inazione, alla paralisi. L'ottimismo è i11~ isp cn sabile alla vita sociale, è la ·v itamina se11za della qt1ale n·on è possibile lo svil Llppo. Tale affer111azione è applic~biJ.e a quasi tutti i fatti umani , n1a lo è sopra tutto per la pratica medie a. I..'abilità clel medico, e quindi la · efficaci:t della sua opera, consiste in buona parte n èl saper trasfondere 111-el i11alato quel senso cli fid11cia , cl1e i1on pl1ò essere indotto se non da u110 stato di sereno ottimismo. L'azione de·l morale sul fisico non è oramai più 1discutibile. La serenità dello spirito, la fiducia nella virtù delle me·dicine, la fede nella guarigione, il tono sentimentale el evato han110 t1n'azi.one tera 1pel1tica delle più efficaci. È risapt1to che le ferite di guerra guariscono l)iù rapidan1e11t.e nei soldati vincitori, che jn qL1elli vinti. E ciò no11 è solo in rapporto con la migliore organizzazione id ei servizi sanitari. E forse le epiden1ie attecchiscono e si diffondo110 rnegli eserciti cl1e 11anno s11bito o $i })reparano a subire la di. fatta, più in consegl1enza dello stato òeJ)ressivo d·ei soldati cl1e }1er la deficienza dei in ezzi profilattici. Del resto è di osservazione comune che dt1c.l::t11te le e1)ictemie contragg·ono la infezione pi\t f a cil111ente coloro cJ1e sono . più pat1rosi e pii.\ preocct111)atf di co11trarla. Tl fe11omeno dei miracoli, di cui ogni religio ne ecl ogni santl1.ario vuole avere il mo·nopolin ~ è rientrato nel camipo delle possibilità s·cient i.fiche. Per alcune malattie basta la semplice ra1J1)resenta'!;ione mentale della gu·a rigione, • perchè qt1esta si ·v erifichi; basta solo la fede f er1ua, in.crollabile nella efficacia delle cure. perchè queste agiscono con effetti sorprendenti. In realtà l 'ele111ento Cl1rativo più efficace ·contenuto in l111a pillola, i11 una bottiglia, in una fialetta è la fede che essa •pt1ò giovare. La grande nlaggi.ora nza dei medici sa ciò. ma l)Ocl1i si valg·ono di q1lesta nozione. L'-errore sta nel fatto cl1e si vuol trasportarP nella pratica :vabit11·dine contratta durante gl·i a11ni della pre1Jarazione scientifica. Molti me• dici trattano i loro ina}ati come se si trovassero dl fronte ad a11irr1ali da laboratorio. Non tengono alct1n ·conto dell'elemento psichico che nell't1omo è prepo11derante. La scienza soffora la n1issione. Un sì fatto cont~gno condl1ce generaln1ent.e


f-"-NNO

X\:IX. FA c. 28]

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SEZIONE PRATTCA

ad i11sl1ccessi, che a loro volta rafforzano lo Cagliari : Pre~]dt'nte , Ruggeri Marchei; vice-pre, ~idente, p rof. Pinna Giuseppe; tesoriere, 1\fere11 scetticisn10 i1ei ipa.l~ti e 11ei medici. Oggi è seg110 di buon gusto e di spirito non ..-\.rmando; segretario, Manca ~1assimo; consiglie. r i : Anchisi 'l'omaso, ~iotto Speraindio, Crucen credere alle medicine e iidere dei n1edici. \·irgilio. E .ciò fa male a tutti. Pa·v ia : Presidente, prof. Clemente Bialetti ; ,·icel\ioliière non poteva rendere al1'mna11ità un 11resi(lente, Carlo Omodei 7.JOrini; segretario, Gianservigio peggiore con la s11a satira atroce con- franco Capnani ; segreta.rio aggiunto, Luigi M,1. ·tro i medici. _t\.ncl1e se i sanitari Sl1oi contempo- gnaghi ; tesoriere, SeYero Flarer ; consiglieri : prof. ranei .g·li davano il diritto di coprirli ·di ridi- Gaspare .Bergonzoli, prof. Giovanni Morone, Emi·èolo, il ·discredito cl1e egli gettò s11lla mie dicina lio Bt1~nengo . si risolse a tt1tto danno dei so fferenti. Purtroppo i me.dici n11lla fanno per contraAMMINISTRAZIONE SANITARIA. stare qi1·e sta tende11za, ai1zi s-embra vi si adattino. Al Consiglio Superiore di Sanità. . Lasc iandosi i11vad.ere e so1)raffare dallo scetI l Con~iglio Superiore di Sanità - recentementicisn10 essi si r e11do110 ir1ca1)aci acl assolve1·e te ric~tituito pe1· compiuto triennio di quello ptel.1tilmente la loro missio11e. ce-dentemente in carica - si è ad11nato sotto la Non può infondere la fed e cl1i non cPed.e. Non pl'esidenza del senatore Golgi. Il Direttore Ge.ùerale della Sanità pubblicn. J&UÒ dar gioia chi è triste. Se i medici co11tin11eran110 a lasciarsi trasci· cornrn . Lutrario dopo aver rivolto un cordiale def~rente saluto .al Presidente e ai componenti delle i1are da, qt1esto ''ez~o che s\ralorizza le medicine e clii 1€ consiglia, si faranno soppiantare ituove provincie, h-a riferito sulle condizioni sanitarie all'interno e all'estero, e sull'opera svolta, dagli i11dt1st1·iali cleì farmaci e dai ciarla.i1ell'11ltimo auno, ùall'Amministrazione della Satani cl1e s11 tutte le p ag·ine dei g·ior11ali quoti- nità pubblica. diani san110 così bene ra1)prescnt a ee la virtù Quanto a llo ~tat0 sanitario all'interno del Re• dei loro i)rorlotti. gno, il com.m. Lutrario ha rivelatio innanzi tutto, co1ne le condizioni sanitarie generali si siano manCostoro n1 ostrano di conoscere i bisogni psitf'n11te, itel loro co1nplesso, più che sodditSfacenti, cologici del pt1bblico lJl ll. cli quei i11aestri di nccennando al successo riportato nella gravissima. psicologia , che 11retenclono esser e i m·edici. Gli annt1nzi e le figt1re s11g·gesti\·e, i consigli ~Jlidemia di vai11olo scoppiata durante la guer1·a, ed ormai e-0mpletamente domata e a ll'ultima dati per piccola posta, ancl1e se nascondono ondata di influenza, seguita da scarsi·s sime ma11iqualche ribalderia pit'1 raffinata di quielle cl1e festazioni episodicl1e di encefalite letargica. ~ i na co11dei.:a 110 dietro il tenipio di AesclePassando a lle malattie di importanza ·sociale, pleio11, soddisfa110 n1eglio che le prescrizioni ~i è intrattenuto in particolar modo sui risultati senza. co11vinzione del pil:1 onesto medico. ottenuti nella lotta antimalarica, sulla sempre p.tù intensa uzione di d ifesa 80Ciale della t ubercoP arig los s. • losi, svolta dalle sempre più numerose e fattive Cronaca del movimento professionale. iniziative validatnente so1rette dal Ministero, spe· cialmente a favore dell'i11fanzia gracile e prediAssociazione di specialisti. sposta alla malattia, sulle provvidenze escogitate È sli1m fondata a Palermo un'A soeinzio11e dei per avviRre la pronta attuazione delle nuove ,1.i 1V1edici Chirurgi Specialisti, che ha per scopo fo isposizioni regolamentari sulla profilassi d·elle madament:ale di avportar~ a1l 'e~l'cizio professionalattie yeneree, di imn1inente eruanazione, argomenle degli s1;ecialisti quel sostegno e q11el controllo to col quale 8i ('()nnette la di.sposta. soggezione dei di cui nllo stato attt-1alè si senti\·a yi,-nmente il prodotti arsenobenzolici a lla vigilanza in vigore bisogno. per i vaccini ed i sieri. • Accennando a i ·nt1merosi provvedimenti già atLe elezioni dell' Ordine dei Medici dl Roma annullate. t11ati e in col'SO di preparazione e di .s tudio, in Il Consjglio Superiore cli Sanità, ·~n relazio11e materia svecialrr1e11te di assistenza medica e fal'd~l con~ig·Jiere Crisafulli, 11a annullato le elezioni ma<..~nticu, ha pott1to informare la trasformaziono avvenute in febbr~io in seno all'Ordine dei l\•fedelle co11clotte pier1e in residenziali essere un fatto -dici d'i. R o111n. i>er vir.io di forma. compit1to in t utto il regno, l 'azione governativa ayendo potuto aver ragione delle opposizioni offerNegli Ordini dei Medici. te nelle pochissime provincie che vi si era.no dimoNuovr l 0 NSJGLT PER II. bTExx10 1922-19·>3 , strate fino a ll'ultimo recalcitranti, e ha dato .notizie ,sull'~1zione spiegata dal l\1inistero per il mi.A,velli ·n o : Presidente, prof. Francesc·o Pa olo o·lioramento economico -dei nnitari comt1nali, sui gobbo; segretn ~io. Alfonso ì\las ucci; tesol'iere. ~riteri informatori di nuove disposizioni già pre·Giuseppe Sirig11ano: C-Onsig·lieri: A11rilia ])urico. disposte in materia di esercizio nelle professioni ~ ,rito Aristide, n ·G·rso Antonio, Ficca Fl'ansa11itarie nel Regno da parte dei laureati all'este<·esco (quest'nltimo si è dimes$o) . 1

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932

IL POLICLINICO

ro, di produzio11e e commercio di specialità medicinali, cli repressione dell'abusiyo commercio delle so~~nze stupefacenti, sugli studi in corso per In compilazione <lelle tariffe ufficiali dei medicinalj., t>er la l'iforma del regolan1Elnto generale sanitario~ rrer l'estensione alle nuove provincie delle vigenti Gisvosizioni in materia di sanità pubbilca. _Nei rigt1ardi dell'E~tero, il comm. JJutrario hn posto in rìlie"o il ])ermanere delle gravi conòizio11i sanitarie nell'Orie11te euroveo, •s pecie in R11s· sia, accennando alla lotta sostenuta dalla Polonia, per impedire e conteuere il dilagare delle infezioni che Yi erauo importa te dalla R11ssia e ciò a sa lvag11arclia non solo del proprio territorio, ma anche di quello del resto dell'Europa. H~ ricordata la riu11ione dell'apposita conferenza. internazionale te1111tasi a ' rarsavia nel marzo scorso, dietro iniziatiYa appunto del Governo Polacco: conferen7..a, le cui conclusioni favorevoli ad t1n intervento dell'organizzazione d'igiene della Società delle Nazioni, ft1rono poi ap1Jrovate {lalla Conferenza di GenoYa. Il comm. Lntrario ha poi tra ttent1to il Consiglio sui lavori :fi11ora co1upiu.ti dal Gon1itato dell'Ufficio internazionale d'Igiene pubblicH. in Parigi, per la modifie;azione della convenzio11e sn11itaria internazionale del 1912, da11do notizia dei criteri da lui sostenuti quale rappresentante dell'Italia in quPl (1-0mitato per un radicale mutamento dell'orientazione della p·rofilnssi internazionale, per re11tlerne la disciplina più consona ai bisogni e alle esigenze della sanità e del com1ne rci-0 insieme. Si è soffermato, ìnfrne, sulla necessità di una più rigorosa disci11Iina dei prov-vedimenti sanitari riguardanti j iH~llegrinaggi 111u1s11lman ai Luoghi Santi, .1nettendo in rilie,ro con l'imponenza del fenomeno ì pericoli ~anitari c:l1e vi sono co!lliessi, aggra V<l ti cla1 r1 u0Yo ·stato !}(}litico deri.v a to dalla guerra e tlall'a1)ertura al traffico di nuove e piil rapide vie di conlu11icazione e, in relazione a ciò, esponendo la necessità del funzionamento di orgn1li PPriferici internazionali, competenti e autorevoli, fa centi capo al Comitato d'igiene della Società delle Nazioni. per assicurare nei punti nodali del movimento la 1murescindibile coordinazione clc~i • • serv1z1. Dei Ja Yori del (,on . iglio <l;1 1·e1uo notizia so111ma · l'ia pros:sim.a1nen te. 1

Pei congedati malarici. Continuamo l'elenco dei sanitari cui il Sottosegretariato di Stato per l'Assistenza Militare e le Pensioni di Guerra - Servizio Assistenza - ha concesso delle sovvenzioni a titolo di compenso per l'opera d'as~istenza prestata a fa Yore dei congeda ti malarici nel 1921, riservandosi di provvedere a mano a mano che giungeranno i t·a pporti dei rispettivi Comitati provinciali : Provincia di J?erra ra : Dottori : Orta Francesco, .Arge11ta - Doni Carlo. Bontleno - Nibbio Aniceto. Comacchio - Sin1onini Enzo, Argenta - Squarcia :\ugusto, .t\rgentn - Pagnanelli Gino, Copparo Jiìis~i Can1illo, Ost(\Jlato ~1andrasi Giuseppe. Rerra - Chiappi11i Raffaele. Cento - ~ovi ..i\lfretlo. Ferrnr~1 - 'l'oto ....\lfredo. ~Ii~liarino - Fra · betti .\11tonio. '"ig:n~l rano )la in;1 rda - Fra ncllini

-

.

Atuilc.'lre, b.,errHra - )lnc-cauti _.\11to11io, For1uignaua. - Franceschini Angusto, )ligliarino - Bt1zzoni Giovanni. Ro - Ge11tilini _<\.ntonio. · Sant' Agostino - Capila ti Attilio, Berra - Bandiera Et1genio, :.H 'errara - 'Te11t11ri }ircole. Formignana Balboni Aldo, roi-tamaggiore - Foschini Giovan11i Portamaggiore - Rossi Do1nenico, Ro - Evange: listi Paolo, Sant'_\gostino - Giovannini Giuseppe, Sant'Agostino - Franceschini Bru110, Sant'Agostino. Provincia di Macerata : Dottori : A.ndrenelli Vilicenzo, Recanati - Fabbri Fernando. San Severino - Cangini Ettore, Treia - Franchi Aessandro, Urbisaglia - Compagnucci Ruggero, Loro Piceno - Fontana Eoterio, Camerino - Pizzini Filip1>0. ~,iuminata - Catinari Giovanni, Civit.anova - Cristallini Gi"nseppe, :Montefano - Amoroso Alessandro, Pievetorina - Tamagnini AugustoJ Castel Sant' Angelo -- Girotti G. Battista, Ussita. ProYincia di l)isa: Dottori: Figlinesi cav. Giri· e1)pe, Palaia - Ricci cav. GioYanni, Pisa - ~la­ so11i Alfredo, I.Al 1i - A.ndreotti )la rino, Bientina -- Gargani Labindo, Ponteclera - Iloz.zi Giuliv. Ponsu eco - Da Cap.parello Francesco, Calci - Ceceni Biagio, Cecin~1 - 1\1arcacci Francesco, Voì:('rr.a - Rombai Giovanni, Piombino - Maberini liiacomò, Piombino - lodi Enrico. Iluti - Chies;1 C0r.rado, Saline ' rolterra - ~elli Luigi, Piombiu(• (Tiiotondo) - Innocenti Luigi, Campiglia Maritt11ua - Agostini L11igi, C·hianni - Gasperini Gino,. Riparb{~lla Cercignani Giuse1)pe, Pomarance. ProYinck'l di C'a111 po basso: Dottori: Parchicci Pasquale, I>alata, interinale di Ta"7enna -- Mari110 Olindo,, Tufar~l. - Battista Gi11seppe, Larino Canna vina Ugo, Campobasso - Pappone Giuseppe. C~ol letorto - De Fanis Corrado, ~onte Falcone del Sannio - Conti Claudio, Capl'acotta- - De Nota.rii:-; (.luintino, Castelmauro - Balzano Luigi, Rionero Sannitico - Rt1berto Alfonso. :H'rosolone - Fanelli Michele, Riccia - Sedati Enrico, Riccia - De Fnbriis Arcangelo, Busso - D'Amico Vincenzo, Jelsi - Gallina E1nilio, ::\lontecilfone - Rorsella Cleto, Castropignauo - Petrone Carlo Alberto. Montagano - Lando Giovanni, Sant'Elia a Pianisi l{ernardo 41fredo, Colle d'Anchise - Del Vecchlo Giovanni, San Giovanni i11 Galdo - Pontarelli Giu~cppe, Roccl1etta a Volturno - \ 7 itale Gaetano, ' re11afro - Niro Vincenzo, Baranello - Tirone Luig:i, ~none Clemente Domenico, Carpinone - Iamur1i Giovanni. Pescb.e Ga rfagnini Valerio, :J\Iontorio nei Frentani - Colacci Antonio, Boiano - ~lascione .Antonio, Civitanova - Continelli 1'1i· chele, Lucito - Sassi Domenico. San Martino in Pensilis - Caserta Pasqt1ale. Sepino - Calise Auiello, Oratino - Lombardi Vito. Forlì del Sa11nio - Fella Antonio, Pozzilli - D'Elisiis ~Iiche­ le, Guardialfiera - De Vit:-0 Luigi, Morrone del Sannio - D' Apollonio Vincenz-0, Isernia - Seari1 beo Francc;-co, Sesto Citn1pano - Baceari Adrièlno, Bonefro. Provincia di Benevento: Dottori: Campanell.l Antonio San Bartolomeo in Galdo - Ricciardi Ni. cola, San Bartolomeo in Galdo - ~i\.donisio Luigi .. C1ercen1aggiore - Delli \·enere Raffaele, Morco11e- Zarupanelli Giaco1uo, San L~ucto - Cleopazzo Filomeno, Guardia Sanframondi - Rossi G. B<1tti ta, Montesarchio - Del \""ecchio rasq11ale, C<l~ salduni - ~1arone Nicola, :\leliz~no - StefaneJJ1 Carlo, Benevento - Principe Antonio. Beneve11to- D'Alessandro Giuseppe, Ginestra degli ~chia ':01,i - Caruso Sebastia110, \ Titt1lano - Petrillo Giacomo Faicchio - Formo.. a Salvator(>. Tocco Gaudio - ' Cerzo Vincenzo. ~a11 Giorgio l•l Monta~11n - ' rigliotti li rance co . . .: .1nt'•.\.gata <.lei Goti - . P~­ losi Giovanni 1,oiano v·alfortore - Z<l.mparell1 Filippo ..<\..polloSa - Ferri FranceSC\l, Foglianise Zuppa Domeni<'o. ~811 ~larco dei Ca Yoti - Fu~C1.). Nicola, Sassicloro - Cerza Pasquale>. Ran Mart1n<> Snnnita - Ln ,.ip:na Gin~eppe. ~an ~alvatore Tele~ino ScYerino Lt1ig-i, Pescola111az1..a.


.. [_!\NNO

xxrx,

FASC.

28.1

SEZ r o~E PRAjflC.\

933

RISPOSTE A QHESITI f A DOMANDE.

CONCORSI.

Dott. A. B. da. B. di JJ. - Il pociodo interinale, quan{lo i.: seguito da nomina in base· a concorso, è computato nel biennio di prova per lo acquisto della stabilità. Non è, però, utile per gli aun1entl quin quennali, perchè q11esti decorrono dalla i101ninn regolare, sempre che i1on vi sieno diversi patti i11.clusi nel capitolato o nell'atto di nomina. Per lo ncq11isto della stabilità non occorre specia le ~itto -Oel Consiglio comtmale perchè essa si opera. di diritto, c-0n la semplice clecorrenz<.1 del bie1111io 'li prova. (9467) Compenso per la su,pplen,:~:a. - Dott. A. l"·. .da M. - Ordinariamente al n1edico, che l)l'OYYisoriamente sostituisce il titolare di l1na condot~1 i11 -eongedo, si corrisponde l'intero stipendio, c·he è st.a billto pel titolare. Nessuna legge però sta bilisre tale compenso nè vi accenna. La legge dice solo <'he ogni titolare di condotta ha diritto ad llll mese di congedo ogni anno, e che, clur~tute tnle mese, d(:\Ye essergli corrisr>0sto l'intero stipendio, i·imanendo la speR..'l della s11pplenza u Ct11·ico òel Comune, tra11ne non sia nel capitolato stabilito ln supplenza reciproca gratuita. (9468) Elenco ilei. po 1;eri . - Dott. O. G. da In qua11to alL1 mnncnta compila zi-0ne dello eleuco dei poveri, il medico interino ha lo ·te so diritto del titolare pe1· f.:itare il Conrnne ed ottenere il risarcimento dei danni. Non -ri sono casi in cui è stabilito che i1on si pos&'l citare il Comu11e, tra11ne che la. mancata. eompilazioue non "i pos.. a ritenere causata da forza muggiot~. · • (9410) Pa ga1nento stipendi i arretrati. - Dott. ~I. R. da U . - Quando il tesoriere co1n11nule non 11a fondi di~q)on ibili , gli sti1)e11dii ai medici condotti sono i>aguti <lagli esattori ancorcllè n on abbiano fondi speciali, 1)111·chè non abbiano g"iù anticipnto tali soro.me da ~orpassare, ciò che si potri\ ricn · vare dai ruoli che saranno loro dati per la ri>scosslone entro l 'u n110 sola re. Insista presso l'esa tt-01·1} pct pronto paga1nento di almeno 1)arte delle s:ou1n1e di cui va creditore. Doctor J usTrTI..\.

POSTI VACANTI.

- - Rvvlso inapoPtante I

l\ledico primario dell'Ospedale Civile; titoli ed eventualmente esami. Ab. 43,070. L. 10,000 (in corso aument-0 ~l 11,000) e 10 bienni del ventes. Scad. 45 giorni da l 15 giugno. Chiedere annunzio al l\1:unicipio.

(94Gp) Sf(I ùJl·it<t - Periodo ·i.1iterina lc. -

J3ERCA~ro.

Cons-iglio degli I stituf'i Ospital·i eri. ·-

.i\1edico ~ettore e dirigente Labor. Anatom. Patol. e Analjsi cliniche. L. 5000; c.-v. (L. 1200 an1mogl.. L. 780 -celibe) : assegno di L. 500 mensili come indennità di carica.; il tutto al netto di R. M. Esclusn. cura ammalati. Sca<l. ore 15 del 10 ag. Docum. non ant. 3 mesi dal 24 giugno. Tre ..anni in Labor. .A.nnt. Patol. c1i Università. Ser-rizio entro t1n mese. Per Urago ~1ella; a tutto 31 lug.: età limite 35; L. 6000 e 8 triennii decimi); L. 2 BRESCIA. -

ogni pov. in più di mille; L. 500 ambulat.; L. 1500 trasferte. Ser\'izio entro 10 (sic) g·iorni. . CASERTA. R. Prefett·n ra. - Concorso per t itoli ed esami ai posti di ufficiale sanitario nei seguenti Comuni: l\1arcianise, Nola, Marigliano, Oasal di l'rincipe, S. ~iaria C. V., Capua, Carinola , Fondi, Lusciano, Palma Campania e Pietravairano. Annua indennità rispettiYa di L. 5000, 6000, 5000, 4000, 7000, 5000, 5000, 5000, 3000, 4000, 3000. Espressamente vietato di accett.are e mantenere altro incarico retribt1ito senza la preventiva autorizzazione del Prefetto. Domande ad ogni singolo concorso alla Prefettn ra (TJfticio Provinciale Sanita1·io) no11 oltre le ore 12 dal 31 agosto. Età limite 4~) anni. Iscrizione in un albo. Chiedere annunzio. CAsTELnoar.10NE (.J lessa1nd'r ia). J>OYeri e servizio necroscopico ; L. legg<!. CESA (Caserta ). - ·t>1·oroga 15 J_i. 4000 : in corso d'tll)J)rovuzione re 5000.

Scad. 15 luglio; 7000 e c.-v. di luglio; poveri; aumento a lj-

Po-reri di una frazione lire 6000 e 3 quinqt1enni; c.-Y. S{'ad. 15 agosto. Doc. u.on anteriore tre 1nesi dal 1-i giug110. EsPF.RIA

<Caserta) . -

FAENZA . -

Quei nostri abbonati che non si sono ancora .provvisti, al prezzo speciale di L. 1 2 anzichè di L. 16, dell'1nteressantis. sima pubblicazione: Dott. Cav. Uff, ALBERTO VIGO (Doctor Justitia)

LA LEGISLAZIONE . SANII ARIA :: in rapporto ali' esercizio professionale

ALBi\NO LAZIALE (Rou1a ) . - Scad. 15 luglio. Seconda condotta; J.J. 9000 e le indennità c. -\. Chirurgo direttore dell'Ospedale: L. 10,000 e le indennità c.-v. Per la condotta biennio di assistentato effettivo in grande Ospedale o clinica chirurgica. Per il l)OSto di chirttrgo direttore laurea da tre anni e titoli comprovanti pratica ilell'arte chi1·urgica.

•• ••

(l\'Ianuale contenen te Leggi, Decreti , Regolamenti, Circolari e t u tto ciò che si rif eri ce all'esercizio profess ionale, ad u so dei Medici condotti. ùei liberi esercenti, degli ufficiali sanitarii e d~l persona.le addetto ai laboratori d·i vigilanza igienica). vogliano affr~ttar'Si , perchè le copie del volume da potersi ottenere alla predetta condizione di favore, SONO RIMASTE POCHE.

Inviare cartolina-vaglia di L . 12 al CaY. Lt: I GI .POZZI, Yi ·\ Sistina, 14 · R o1n:i..

l 'CRIA

CASTRO (Ron1a). - Scnd". 15 luglio; I.J. 7000, da t leyarsi n. L. 8000, per 2000 PO'\'.er~, quota supplement. L. 1.GO ; cinqt1e qt1udrienni decimo; doppio c.-v. 1

01

JATRINOLI (R eggio Calabria). - Scad. 15 luglio; 2u. zona; L. 4000 e 5 qt1adrienni decimo; L. 5 per ogni famiglia oltre le 200; per cavale. L. 1200. LAS'l'RA A SIGNl (TJ'i·r erize). - A t11tto 25 luglio, 2:1. cond. L . .6000 e S trienni decimo; due c.-v. con


93~

lL POLlCLJNIC:O

alcune lin1itazioni per la seconda nei riguardi dei figli, L. 1500 spese trasporto. Residenziale. Chilomt:tri q . G.300. Non Jin1iti di età. ~loDE,.\. R. Prefettura. Uflic. sanit. medico capo della Divisione <:l'Igiene e Sanità del Comune di ~lo<l~na; L. 11,500, tre trienni e due quinquenni di L. 700, cloppio c.-v. Divieto dell'eserci~io libero. Ab. 80,553. Titoli ed esame. Bienni di p1·0Ya. Bf'ryizio entro 30 giorni. Scad. 20 agosto. NovAH·\. - Scad. 30 luglio. l\iedico ,supple11te e me-dico scoJa.stico ; vedi fase. 23. PREMil.CUORE (li' irenze). A tutto 31 luglio; 2~ cond.; L. GOOO e S trienni dee.; p. pov. L. 4000 e 'L. 3000 disag. resid.: 2 c.-Y.; L. 4000 cavale., revidib.; alloggio. Sitl1az. fam. Serv. entro il termine elle sarà indicato. S. i\IARTINO DELJ.'.·1-RGI1'E tJJci1itova). - Scad. :!O luglio; L. 9000 e doppio c.-Y.; inùennit.à per u s > tlel caY., della bicic·l. o di al1tom., di cui al capitolato in Yigore. TREDOZIO (Firenz(j). ·- Conù. di ponente; L. 6000 e dnc c.-Y·.; L. 4000 ca'· ; otto t1·ienni dee. In corso d'approv. aw11. a L. 7000. Scad. ore 20 del 20 luglio. Sf\rYizio entro 10 (dieci) giorni. i\tledico-cl1irurgo a~sistente onorario Clinica Chir11rgica accetterebbe per mesi estivi buon interinato presso ospedale, condotta, stabilimento cura e balneo-termale, in collina, mezza montagna o spiaggin i11 l)ien1onte e Ligt11·ia. &rivere: Bertinotti GioY~nni, via )Iisericorclia, 1 • Torino. ~fedico-chirurgo

ostretric-0 provetto con esercizio 0~1Jitaliero i>raticissimo del ~ervizio di condotta, fornit:Jo di titoli speciali in igiene e pediatria aceet. terèbbe ottimo interinato preferibilmente non lon· t<1no cla Rorua. Scrivere: Paolo Agostini, S. Eligio n. 2 p. p . - Ro111a. Difficlc e boicot taggi.

Si fa prese11te che il boicottaggio della co11dotta di S . . \natolia di Na1·co (Perugia), a fa-vore del dot t .•\.1-turo , -annucciHi, è tt1ttora in vigore. Il presidente d ella Se.i . Spoleto -P."orcla JJ. ('. : dott. E xxro BOXAROTI'I.

COXCORSI

A PREMIO.

nlIL.\~O. l ·'oncla.::·iuJlf" A. l~ c retta. -

C-0ncorso èll in·e111io pel bi~nnio 19:t2-2.3, ùa conferirsi al ruigl~or lavoro di clinica meclica o cli anatomia patologica . ~le<laglia cl'oro del valore di L. 500 e somma non inferiore a J;. 7000. Per l1lte1iori S<:hiari.menti riYolger~i a l rl'ot0collo g·enerale del Comune. Scn<l. ore 1 ~ tle ll'nltimo gior110 f~riale clel dicembre 192.3. l I

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE, Il prof. Innocente Cli\io è nou1ina to preside <.lel-

la Ii\\ colt~l lll('><liet:1 di Ge110Ya. •

.\ $\1<.~~s~ol'f'

<.lel prof. Gino Galeotti la l i arolt~l

l\1 dil'<l di. ~n11oli hn cbian1ato il prof. Pietro R ou-

<.loni d c.\ lla t.•niYersità <li :-.assari.

L -\'.'i~O

:\Xl\, FASC. 28j

NOTIZIE DIVERSE. Omaggio al sen. Maragliano. In occasione del -10<> anniversario tl'insegnamento del se11. !\laragliano, è stata celebrata a Geuova, il 25 giugno, una cerimonia imponente in onore dell'illustre Clil1ico, cui '\'"en11e consegnata Ja Ta\ola di fonda zione di u11a Bjblioteca medica n. lui intitolata. ., Delle i>erso11alità mediche vcnt1te <li ft1ori si 110tavano i l)l'Off. Queirolo di risa, Devoto di ~fila­ no, Lucatello di Pado,·a, \.,.iola di ralermo, Gabbi di Parma, ecc. Tra le principali adesioni si notavano quelle del i1residente del Consiglio 011. ~"'acta , del ministro dell'Istruzione on. Ani.le, del ministro della GuerJ"t on. Di Scnlea, del presidente della Camera onorevole De Nicola, d el !)residente del Senato on. Tit toni. Hanno poi aderito tt1tte le Cliniche italiane e le iYl'incipali di Et1ropa. e di America. Il magnifico rettore pro;f. 1-.rospero Feclozzi i>re11<le ·primo la parola: esalta il significato dell'odierna ce1im-0nia ed illustra lu figura di Edoardo ~I:1ragliano come scienziato e come cittadino. Il senatore Nino Ronoo port.1 l'adesione del Senato e co11 ispirate parole riPvoca le alte benemerenze t.li Edoardo Maragliano. Il Sindaco sen. Federico. Ricci porge a Edoardo ~Jaragliano un caldo augurio in nome della città . Il sen . Queirolo, direttol'e <lell~l l linica )ledi<::i di Pisa e pre~idente (lel Comitato tlelle onoranze, clopo essersi addentrato in una ll1cicla Rnalisi dell'opera di Edoardo ~1uragliano, illl1stra mi1·abilmente le conqltiste da lui &1ncite alla ~euza nel campo della tuberc·olosi : quindi fa la ronsegna (lella Tavola di fo11dazione, dan<lo lettura della ·critta latina. Parlano ancora il l)l'Of . Clivio, i)reside clella Fa<:oltà di ~Iedicina; il gen. me-d. Giovanni Bernucci in rappresentnnr.:t tlella Direzione Centrale di Sanità l\tiilitare; il l)l'Of. Arturo ~Iorselli a nome del Consiglio dell'Ordine dei lVledici; il lal1reandodi medicina Zappa U.t a nome dei com11agni. 11 prefetto sen. roggi si associa di ct1ore alle otloranze. A tl1tti i-is1}onde il ~n . )J aragliano con un vibrante di corso, a re.lente di conlDlozione e di affetto, esi)1·imendo le -st1e pit1 YiYe grazie per la n1anifestazione giubilare~ e, traendone gli auspici <1Rlla biblioteca cl1e oggi i to11da, i1ronostica l'aT"Yento in GenoYa <li llll cc11tro specializzato di ~tt1di .sulla t11berrolo ·i, <.:l1e manca in Italia ed al1' E tero e cl1e è i1-ecessario orga percl1è le armi 1>er la ~~;uerra alla tubercolosi si forgiano con l~ rieerche scientifiche. 1\1anifesta il suo YiYo compin<:irneuto })er essere iu mezzo a quelli che sono il simbolo vjvente di tntti gli affetti ~t1oi , delln st1a città adorata, della s na Liguria, siru bolo della. grn11de I 1 a trin italiana. Nel pomeriggio, 11Pll'nt1ln delh1 Clinica Medica,. ~i l'),-olse '1na cou1n10Yt"nte ceriu1onia : ft1 sc:opert~ 11na lapide i1t 011ore tlei <lotto1i Reb11ffo e Borgo~11one as8i ·tt>nti della ' lini<:<1 , 11artiti <'lll'inizlv


( ..\~~o :\X IX, F.\SC. 281

SEZIO~E

tlella guerra, caduti Slll campo tlell'o11ore. 11 !)rof. 4.\1nerigo Barlocco es.a ltò e glorifi<:ò i tlt1e eroi; jl g~n. med. Ber11ucci portò il reYerente salt1to tlella Direzione Centrale di Sanità )!ili tare; il se11. ~la­ ragliano accettò la conseg11a del marmo, che consacra il sacrificio; qt1indi il rettore prof. Feclozz.i illt1strò l'alto significato })atriottico e civile della cerimonia. Il la ureanclo ' ,.i ola, nell offrire n l ::\ln estro u11 n1aestoso leggio, pregevole la Yoro cli i11t~r$iO e di &'C11ltt1ra, ha l)l'Ofessato i sentime11ti <li tleyozio110 e di rj cono~enzu. degli stuc1enti tutti al '"euerato !

~l&estro.

Poi i presenti convennero negli Os1:>e<l<-lli i ri li <lì Pum1natone, per ascoltare cl<.11 se1i. ::\Iarng·Jian•). la lezit111c di <·hiusnra al C'Ol':::'O di e li11ic<1 :\lediea. l,ra i J)re~11ti i nota-ra110 numerosi natori, il gen. ~guillace~ il gen. med. Bern11ct_-i, il ·en. Xi110 Ronco e moltissimi · studiosi ecl ammiratori. La le zione ft1 una mirabile ~ntesi di .. tutta. l'operosità ·c.:ientific·a della Rcuola co1u1,iuta durante l'anno aecadeu1ico. J-'n giornn ta si chil1se con un riceyj1nento a bordo del Bon 1 oyage: cbe reci> a rortoti110 trecento gitanti. _-\. bordo ebbero 111ogo '"<l l'i tra ttenin1enti.

PRATlC.-\

935-

• lavori ~cientifici o diu1ostrazioni 11ratiche alla Presidenza del Comitato Ordinatore, presso la Direzione degli «.Annali di Oclontologia », \ia "'\Tittorì.) ,.eneto, n. 51, Roma (25), e di fare opera di l'ro• i>aganda })resso i loro colleghi nazio11ali e strànjeri.

Congresso medico marchigiano. :Kel sett~1ribre prossimo, indetto dalla Società. n1edico-chin1rgicit di Ancona, avrà luogo in .A11co11a uu Congresso medico regionale. Il conveguo. a \rà 1'1. d11ra tn. di tre giorni : uno per discussione. e.li terni di n1edicina, uno di chirurgia ed lln terzo i.er gli interessi professionali. A presidente onorario è stato no1nina to .Augusto }lnrti: Yioo-presidenti i })l'<.>ff. Raglioni, Donaggio. Patrizi, Bocci, Centanrd, ~Iingazzi11i, Sono an1me si ~11 Congresso. i medici nati e residenti nelle :\larche. Per informazioni 1·i,olgersi nl l)rof. Gusta'o ::\Io • ùe11a. ~Ianieo1nio, ..i\.nco11a.

di Gen•)Ya il l)a rla1ue11to ha a1)11r0Ya to 1111 progetto di J)arteci1Jazione a lle . De~ vcr la ·~'\)w1un di !J,500,000 lire. 1')€'r .·istemarc le clil1icl1e dell'lTniYerHit~t di Sa·&sctri è in esa1ne alla Carnel'n. 11u l)rogetto cli legge, c·on rfllazionc clell'on. Ornno, col qttale il Governo .. 'i1u11egnerebb<' l)er l~ somma òi :3, 795.000 lire.

Lega Antitubercolare Ticinese Il Consiglio Direttivo della 'L ega 11a Yisitato il sanatorio car.toru1le di .A1ubrì; erano pr~--enti i dottori G. Rossi, G. Casella, U. C·arpi, R. NosetÌ<l, A.. Fr<1nzoni, J\iialè, direttore del Dipartime11tc) d 'Ig·iene e Presidente òella Commissione am11Ji11i. ·tratiYa <.lel Sana torio, ~d altri intervenuti. I A1 impressione lasciata dall'ordine, da lla p11lizia e dal fu11zionamento del Sa11atorio f11 bt1onissima è tutti ebbero parole di encomio per il direttore .Allegrini ed i suoi coadiutori. Il Consiglio della Lega offrì poi ltn pranzo di addio al dott. Umberto Carpi, cui si cleve l'iniziati\•a della co'Stituzione della IJ€ga e che molto 11;-t fatto, con conferenr,e e con scritti. i:>er la lotta co11tro la tubercolosi nel Canto11 Ticino. Il Carpì è ora stato chiamato all'Os1:>eclale l\tlaggiore dì Milano. Pro11unciarono discorsi di ringraziament.o. e di augurio il presidente della J,ega dott. G. Rossi , Cons. <l.i Stato·, il q11ale offrì al festegg'ia.to un orol-0g·io con ·d edica, il dott. Allegrini, mons . .Antog·nini. La sig11ora l\tlaria Crivelli-Torricelli gli offrì t1n bellissimo mazzo di rose delle Alpi.

Xl Congresso Italiano di Stomatologld.

Sol'let di malati in un sanatorio.

Onoranze al prof. Pentlmalli. Xell 'aula dell'Istituto di pa tologia geuera le llella Uni,·ersità di Napoli ebbe luog-o la consegna di l1na medaglia d'oro al prof. Pt>11timalli, al quale gli allievi -çollel'o i1 ttesta re la loro rico11oscenza. l/aula era gremita di medici e di ~tn<.lenti. nl<·uni tl~i q11ali parlarono a nome di tt1tti, e a1l <?ssi ri · s1~se com1uos o il festeggiato.

Per le Università di Genova e di Sassari. Per <.:OIDJ)letare gl'Istit11ti dell<.t Facoltit ::.\le<lit a

Come abbiamo annunziato, a,~rà lu ogo i11 Roma il 1° ottobte p. Y. I.a Federazione Sto1nu.tologica ltalia11n, organizzatrice di questo Congresso, inYita. fin da ora tt1tti i n1edici chirt1rgi ge11erici ed i u1edic:i ffi tl!tte -= J)ecialità cl1e hanno rapporto c-011 la stomatologia •l pa rtectpn rYi. ·

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'

Congresso nazionale di odontoiatria e protesi dentaria. I11dipen{lentemente dal l)redetto Congres~, avrà luogo, pt1re a Roma, ii1 settembre (giorni da cle~tina rsi) : è promosso dalla Federazio11e fra gli Ordini (}egli Odontoiatri d'Italia, dal FaHc·io Oùonto~toma tologico Meridionale e dalla Federazioue (}dontologica Ita liana, presie<luti da .~. Cb iaYaro, A. Perna e "'\r. Donato. I ~oci dei tre Sodalizi .. ono viYamente p1·egati òi 1ua11cl:tre le loro adesioni ed i titoli dei loro

J... a Croce Rossa. It.lliana. i11 pieno accordo eon

i <.lirigenti l'A ssociazione tubercolotici (li guerra,. si è trovata nella dolorosa nece ~ità di chiuder~ il tubercolosario dell'Eremo di Lnnzo. Il prov\ec:!imento fu determinato dal fatto c.:he 11arecchi rieovera ti, dei quali a lct1ni guariti e a ltri asoolutan1ente inadattahili nl severo regin1e sunatoris le. si erano costituiti in l1na specie di lega di r~si­ stenza, co11trapponendosi talvolta con la violenzfr alJa Direzione dell'Istituto, impo11e11<losi agli i11'fer1ni e al personale di ·servizio. Nulla si p-0teYa })iù fare senza ~l benepla cito della C'ommissione iiiterna. Un autocarro con 11u.lllerose g11Rrdie regie d0Yette procedere allo sgon1bero forzato di alcuni riottosi. Alcuni infermi furono ricoyer~1 ti nel t11bercolosario ' rische e gli altri ii1yh~1 ti <li lbro paesi <li origine. l l sana torio d~ll'Ererno di Li1 uzo riU! <l rrà pro\Yi8oriamente cl1iuso.

-


IL POLICLINICO

LANNO

X\I\, FASC. 28}

- RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA. .Paris M éd., 29 apr. - MASNE e J. LACASSAGNE . .Ad€ni tl suppurate con.secutive a ulcere molli extra• genitali. .l~rit. Med. Journ., 29 apr. - GnEEN~Toon . Effetti <lel lavoro indu-striale sulla mlt1te general~. ·.!\.. RENSHA w e T. H. ~.,AIRBROTHER. Etiologia e trattamento del diabete. - J. B. ÀLEXANDER. Fragilitas ossitun associata a sclerotica bleu in quattro generazioni . .:.Ye 1D York State Journ. of Med., apr. D. H . SHERMAN e H. R. LOHUES. Oonsiderazioni prati che sulla flora intestinale. - 1\11 • .A. RABINOWATZ . Spasino intern1ittente dell'arteria renale. .Jfinerva Med., 1° mag. - P. nIFFIS. Ghiandole sanguigne ed uricopoiesi. L'<linb. },fed. J ourn., ID<l.g. -• A. O. Ross. Nuovo trattamento del reun1atismo gonoooccico. ':I;lt e Pra.ctitione r, mag-. - W. A. LAm;. La sta.si intestinale cronica. - G. P. ì\11LLS. Alcune· affezioni del piede nella .p rati ca corrente. - D . MoKENZil!.:, \V. J. HARRISON. La dia termia nel le affezioni cancerose. . .Revue Méd . de la ~"{u.isse If.0111., apr. - G. BroKEL. Diminuziòne della glicemia e della glicos11tia nei t1iabetict in seguito a puntura lombare. - G. 'I'u nRETTINI. Azione cardiaca della chinina e dejla cl1inidina . J>resse MfJd., 29 apr. - J. G101A. Azione dell'adre1uilina sulla formula leucocitaria delle mielosj. - J. Rou1LLARD . Cirrosi pigmentaria ed emocromatosi. - CHAVIGNY. Psicologia dell'ig'iene. 1

A.roh. de Med., Oir. y Espeo., 29 apr. -

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GARCIA MANSILLA. Neuriti~ O})tica filicica . ltev1te Tuwis. des Se. Médicales, apr. - ORTONA e SPEZZAFUMO. Il co11tribt1to della SCllOla italiana allo studio della malaria . R ·iv. Sanit. Sioil., 10 mag·. - F. PURPURA. Lu. patologia chirurgjC<'l delle ferite dei nervi perife1ici dopo guerra. A

Re H 1·v I.

J. P. Ross· e N. B. DnEYER. ;Re.azione del sangue e dispnea. N. HAM.ILTON ~,AIRLEI . Fissazione del complemento nelle cisti idatidee . I~1·it. Journ. oj Children/s Diseases, mar. F. P. WEBER. Eritroedemn (u.c1·odinia , dermat-0-poline11rite, eritema epidemico). A.1ner. Journ. Obstetr. a Gyn.eool., apr. - J. T. V\7 ILLIAMS. Variazioni normali del bacino muliebre. - F. S. KELLOGG. 'l'ossiemia gravidica P ·s epsi uterina. Il Cervello, mar.-apr. - V. BEDuscm. La sindrome d'amnesia post-apoplettica. - T. SEMIE. Tu, mori del lobo ipofisario. - E . VERGARA. Il rifiesso ocuJ.o-cn.rdiaco nelle malattie mentali. Aota D errnato-Vetie·r eolog·l oa, 4. - J. SCHAU1IAXN. Linfogrant1loma benigno. - H. BoAs e B. PAN'ìOPPIADAN. Nt1ove reazioni di floect1lazione nella sifilide. ll 1'i1orgayni (Ar ch.), 30 apr. - F. D'ALESSA1'lDRO. r.,a C<)rea cli Hu11tington. - G. B. ANTO~GIOYANl'ìl. Nuovo metodo di medicazione delle fistole sterco(Juarterly Journ. of JJied ., apr.

rucee.

Indice alfabetico per materie. Bi b liografin

. . . Pag. 920 )) C~erYello : funzio1li della regione ·p arietaJe

.()o·n siglio St1:pcrio1·e di Sa.tiità . C' ron,a.oa del rn.ovi11iento v1·otcssiona.le

Ernie !liverticolari e parietali e -·trozzamento . . IJrocefalia : concezioni attuali I ~ienisti : Congresso • Infezioni renn li ema tog-ene; . infiammazione : con~etti e teorie . ~

loro .

~

l11ofisi : sull' -

Ittero: in tem..1 rli :.\Ialariu. : colorazione (1elle goc-ce 1spesse di sa.i1gue per la ricerca dei paras..c:dti :_\lalaria : ritmo delle recidive . llalaricii corigedati : a.ssegn.i. ai sani.tari . :'..\Ialattie del sistema nervoso centrale: i11terpretazione dei sint-0mi . ~1llllln1elle: ipertrofia alla pubertà . ì\'.fntrimonio : tt1tela igienica . . 11lcdici: ottitnistno e vessi,1nisrno dei Mestruazione: dis tnrbi in donne tubercoloti~l1e . Roma, 1922 -

Ti p. Cartiere Oentra.11. 1

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Pag . 9?.) . . ... . lVletrorragte delle giovanette )) 91~ Oleo-torace terupet1tic-0 . )) 928 Orecchio e b.agni Peritonite tubRria ;.lcntfl : diag110Bi e tru t)) 92•3 tame11to . . Piastri11emia: contribt1to . . )) 92.J I)tosi splenica e sindrome oeclt1siva inteC\fl)) tJU::> •stinale . . )) 92-t Snngue : sostanza isoagglt1tinante )) !.>2-! Sieri : proprietà emo-impilanti . Siero: gelatinizzazione sulla lue. tuber)) 923 colosi altre forme morbose )) 921 Siero : viscosità . )) 914 Stfilide : cura col bismt1to . Sin1patiootono: basi far1nneologiche per )) 921 l'es a u1e . . )) 92S Soffocazione: accessi . Storia della mooiciM : -i n1anoscritti di )) 921 Aselli . . · 'l'il'oidectomia e conten11to i 11 lipoidi del )) 924 fegato . . . . )) 923 Uri11e: inw·1)retazione de-lle analisi . )) 92H \Ton1i.ti della grayid11nzn: tl'uttamento

L. POZZI, ed. resp.


/

A.NNO XXIX

Roma, 17 Luglio 1922

Fase. 29

-===============================~================~~~;_ -. ,

.-

· fQndato •lai professori:·

GUIDO BACCELLI . . - -. FRANCESCO DURANTE •

'

S.EZION E ·. PRATICA 1

'

REDATTORE CAPO: ]tROF. VlTTQ~IO

ASçOLI . ,

SOMMARIO. Lavori origina li: P. Pediconi: La terapia precoce abortiva della sifilide. Osservazioni cliniche: P. F. Zuccola.: Su di un caso di astasia· abasia. - O. Balduzzi: Sulla. diplopia volontaria. '. Farmacologia: G. ProYera: ~fetodo Provera per l'estrazione della. e Cheren-papaina >. 'Sunti e ra~gn~: MEDICINA: Ceconi: La rachitide (Patogenesi e terapia). - CHIRURGIA: A. Moucbet: Osteite fibrosa cistica e cisti essenziali delle ossa. - PATOL or.rA GENERALE: G. Sanarelli: Sulla patogenesi del colera. 1 Cenni bibliografici. - Pubblicazioni pervenuteci. .Accademie, Società medtohe, Congressi: R. Accademia Medica di Roma.. - R. Accademia Medico-ChiruTgica di Napoli. .Appunti per il medico pratico: CASISTICA E TaaAPI& : La pro-

gnos~

nel diabete. - Xantoma diabeticorum. - Diabete e gra-y1da~za. Il t rattamento del diabete in rapporto con l'ez1olog1a. - Sul t rattamento della gangrena diabetica. NOTE DI TECNICA: La ricerca del bacillo di Koch mediante i•arriccbimento in termostato. - PosT A DEGL I •Beo:-.ATI -

VARIA.

Nella v!t~ professionale: Pangloss: Il diritto alla gioia per i med1c1 .. -. Cronaca del movimento professiona l~. Risposte a ques1t1 e a domande. - Amministrazione sanitaria Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. - Cronaca epidemiologi ca. Notizie diverse • Rassegna della stampa• Indice alfabetico per materie.

. r1·tardatar1· rivolgiamo invito perchè l'Importo d'abbonamento pel 1922 ci venga Al na-Vaglia. Ed avvertiamo. messo senza altro Indugio, mediante Assegno Bancario o con Cartoliche, trasc!lrso ll 20 corrente mese, ci terremo autorizzati a spiccare Tratta

ri-

QUOVO

postale a carico di coloro che, pur avendo continuato a ricevere ed a trattenere i Fascicoli del

"' Policlinico,, non avranno inviato ancora il dovuto ammontare dell' abbooamento. Detta TRATTA

verrà beninteso aumentata di L. 5 pPr le occorrenti tasse postali e varie altre s pese pel servizio che la medosi1na com porta. L' A.mmiolstrazlone ••

LAVORI ORIGINALI. ()SPEDALE DI SA:NTA l\1ARIA E SAN GALLICANO

diretto da l dott. G.

CJARROCCHI,

medico prim.

La terapia precoce abortiva della sifilide. IJgtt. Pro PEnrcoNI. I Da quando entrarono ir1 uso gli arsenobenzoli :r1ella cura della sifilide, fallito il tentativo di Ehrlich della « sterilizatio magna », si tento .con ct1re arsenobenzoliche eseg·uite durante il .cosi detto periodo prin1ario di ottenere la guarigione completa dei pazienti. Agli studi e alJ e :Statistiche fin c111i pnbblicgte su quest'argomento di straordinaria i1nportanza scientifica e SO·· ·Ciale, io credo utile unire il risultato del1e mie -osservazioni su ql1arantasette casi clinici. Si tratta per la maggio-r parte di clienti privati del prof. Ciarrocchi a.l quale porgo i miei rin· graziamenti per la .cortese ospitalità concessa1

1

" 1

mi nell'ospedale di San Gallicano da lui diretto, e per l'interessamento da .lui preso nel se~ gliire e nel controllare le mie ricerche ed i mjei risultati. Alla esposizione del mio lavoro r.itengo utile far precedere in brevissime parole qu~nto da pi\1 secoli è stato fatto su questo argomento traendo dalla do tt.a relazione del Martinotti alla Società italiana di dermatologia e sifilo· grafia i dati statistici, notizie e ricordi storici ivi ria:ssunti. 1

Un po' di storia. ·

Fin dal secolo XIV Giovanni B. Vico trattò l'argomento, segui inel secolo XVIII Petit, quindi HuntBr e Ricord e la numerosa schiera di stt1diosi della prima e della seconda metà del secolo XIX che tentarono con la distruzion~ della lesione iniziale di impedire la generalizzazione dell'infezione sifilitica .


!)38

lrl seg11ito il :\lartinotti l'jcorda le me111orie del CriYelli e di Ehlers i qt1ali riferirono che con la distruzione · ~ con la estirpazione della lesione i11iziale avevano ottenuto una media approssi111ativa del 17 °/o di guarigtoni. l\Ia quie. ti rist1ltati non ebbero conferma, anzi furono ' 'iste freql1en tem.en te delle r eciclive « in situ )) e.cl _.\ttspitz, Unna e Taylor dettero dimostr~l­ zione del la l) t ecoce diffusio·n e· del processo nei vasi e nei gang·li linfatici. T)1111cru e la terai:>ia abortiva mediante la estir})àZione e distruzio11e della lesione iniziale fu nn vero e i:>ro1)tio fallimento·. Si tentò allora con. ct1re me1rci1riali )Praticate intensa1nente rion appena il sifiloma fo sse comparso, ma anche con questo metodo scarsi e dubbi ful'ono i 1·isultat i. Gri.infeld ottenne il 7 % di guarigio11i; FasaJ e Arzt ottennero. 11 %; Schevber 31 %; Genne1' ich 50 %. :\fa ancl1e questi risultati non ebhero conferma, ed jl 1\IIartinotti giu stan1ei111te osserv~ che nei casi di Genne·rich il periodo lii osse1'Vazione (15 rr..,esi) fa p erdere ogni valore ai suo i dati specialmente quando si con:"'ideri ch e 'I'aln1a nn e Sche rber ebbero recidive doipo i tre ecl i quattro anni. ~.\l tr i autori Gibbard, HarriSOl1, Cav.e, Qppent1·eirn, ebbero risultati molto rneno i11coragg·ia11ti: il Boas in 21 casi ebbe 21 recidive. Introdotto l'uso degli arsenobenzoli furono fatti: tentativi da m olti auto1·i su largissi111a ~ cala e. si pt1ò aff.ern1are fin da ora che i risultati furono senza dubbio molto jncoragg·ianti. La sciando da parte i tentativi fatti con l' atoxil, con I' arsacetina, con l' ectina, riferisco i vari risultati ottenuti con g·li arsenobenzoli des11me11doli dal l\Iartinotti e dal Rost ·ch e 11e 1·i fe rì al la ultin1a 1r-iunion e della società deriJ)1astologicH. g·e rm anica. Le, cure abortive furono l)raticate con 1'11so d~·l salvarsan da 1 a 8 gra1111ni pe1· lo più associate a ct11·a mercurial e, con il Neosalvarsan da GR. 1 e 20 a gr. 7.50 a11cl1e spesso associate a cl1re m ercuriali, co11 il silhrrsalvarsan da GR; 0.8 a g·l'. 5.5 ìler lo più no11 ac;sociato a l mercurio. I risultati con1pfessivi furono i seguenti: furono Cl1rati 5995 casi e si ebbero 1562 recidive e 44-13 g11a rigioni cioè a dire si ebbe u11a l)ercentn a le di 74 % di g11arigioni contro il 26 °6 di rerid iYe ·iero1og iche e cliniche'. Le guarigio·11i si ottennero con dosi varie di a 1·ser1 ob~11zo l o élS ociate o n on associate al me1'(·11rio. ~ i ebbero s ia i1ei malati curati nel 'l.leriodo iero11Lgativo sia in quelli curati nel peri odo siero}JO iti,·o. Un dato che Ya i1 0 to in rilievo è che tt1tti questi ca, i g iudicati con1e gl1a.riti sono stati 1

IL POLICLI~ICO

· (~t\~ì'\O

XXIX,

FA~C.

29]

te11uti in osservazio11e i1eJla n1assin1a parte per un periodo ·di tempo molto breve, tanto che se s1 fa eccezione dell'Altmann eh.e seguì i suoi 77 casi lJer quattro anni, del Bais che ne seguì 9 per oltre tre an11i, del Blumenfeld che n e segu1 11 per 3 anni, deJ Freund -e h.e ne seg-uì 63 J)er otto a nni dell'Hecl1t cl1e. ne seguì 34 per sei anni., del R asch che ne seg·uì 50 per quattro a11rli, del Saiphie.r che ne seguì 4.6 per quattro anni, nehla sopra ricordata statistica del Rost ~ <l el Marinotti 5705 casi su 5995 e furono seguiti soltant-01 per u11 periodo di tempo ch e va da 1 a 2 anni. Non v'è dubbio che per quanto le reci1dive cliniche e sieJ.. .olog·iche siano in genere precoci e cioè se ne veri;fìchi· la cifra massima nel 1° anno decrescendo nel 2° e poi ancora nel 3<>, è t11tt'altro da escl11dersi la possibilità di recidi,·e oltre cp1esto termine .ed a questo proposito d.1rò che nei 47 casi da me cl1rati ebbi 7 casi di recidive· sierologiche e clinicl1e cl1e si 1nanife starono 5 entro i due anni, l1na dopo quattro anni ed t1n' altra dopo s.ei a11ni. È quindi necessariò un perriodo di osservazione più lungo i1er pot~·r dichiarare riuscita in senso clinico e sierologico llna cura precoce abortiva.

I casi da me curati. Sono 47; la diagnosi clinica trovò in tutti. la conferma i1ell'esame microscopico fatto sempre a fr.esco -con l' illuminazione in campo oscuro. Ir1 tutti questi casi fu accert ata la presenza clella spirochete pallida nella sua forma classica desc1·itta da Schaudinn. Tutti i casi avevar10 la reazione di Wasse:rn1ann negativa e furono coìnincia ti a trattare dal 2° al 30° giorno dalla comparsa cl.ella lesione iniziale. La inaggior parte fu co1ninciata a Cl.1rare non oltre il 16° giorno. Dal precede11te quadro statistico si deduce che furono curati casi 47. R ecidive sierolog1che 5; recidive s ie_rologich e e cliniche 2; totale recidive 7. Percentuale recidive 11,90 %. Gl1arigioni cliniche e sierolog·iche 40. Percentuale guarigioni 85, 10 %. Dei .iO ·casi sierologicamente e clinicamente g uariti ne sono stati seguiti: 3 )!€r un anno, 9 per cll1e anni, 7 per tre an1n i, 4 per quattro anni, 4 per cinqt1e anni, 3 per sei anni, 4 per sette anni, 1 p·e r otto anni, 1 per nove anni; vi sono ~tate 4 reinf.ezioni. È evid ente che p.er quanto più è lungo il periodo di osservazion.e dopo la cura tanto pii1 è attend ibile che la guarigione clinica e sierologica corrisponda alla vera e propria sterilizzazione completa dell'organismo da parte della •


(.·\~NO

\::'\IX . FASC. 291

SEZ IO~E PRATICA

D..\TA E RI .:-ULTATO ESAME

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c. , .. c. c.

I

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Clinico

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I

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Rei11fezione

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Clin. Sier.

»

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• 42. P. L.

1-914

43. P. F.

12-919

44. R. V. • 45 s. o. » 46. V.

2-915

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Casi curati 47.

guarito Clin. Sier.

negativo

10

6-913

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>

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guarito Clin. , Sier.

• •

,

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>

Ecta'lia dell'aorta

w-

Recidive sierologiche sierologiche e cliniche " Totale recidive . . . Totale guarigioni sierologiche e cliniche 40 ==

>

5 2 7 == 14,90 %( 85,10 %.

> >


940

(ANNO

IL POLICLINICO

XXIX,

FASC.

29)

Dunque, malgrado il numero notevolmente spirocl1ete della sifilide. Ma, se s-i considera che i.e recidive sierologiche e clini·che nella terapia maggiore di soggetti osservati dopo la· cura ·abortiva nella sifilide si verificano con molta oltre il 2° anno e fino al 9° anno, le c1fre permaggior frequenza n·el 1° e nel 2° anno dalla centuali delle recidive nei primi anni di o.scura e diventano sempre più rare quanto più servazione sul totale ·delle re·cidive coin~ide dal periodo di cura ci allontaniamo, .p otremo presso a poco con quella pubblicata dal Martiaffennar.e che i casi seguiti oltre i tre anni, notti .e si può quindi concludere che nelle cure stando alle statistiche odjerne, molto difficil- abortive la recidiva cl·i nica e sierologica, lafìmente diverranno in seguito sierologicamente dove si verifica, ac.cade entro i primi due anni., è più rara al terzo ed è eccezionale trascorso e clinicamente positivi. Il Martinotti commentando i risl1ltati com- qi1,esto periodo. Ho creduto di porre nel quadro ehe enumera plessivi dedotti dalle sta,tistic~e da lui pubbli·Cate, dice che 1se è vero che da quelle cifre ri- i casi da m.e trattati una finca riportante i l sulta che il numero ·delle recidive sierologiche num~ro dei giorni che in ogni singolo soggetto e cliniche va decrescendo dal 1° al 3° anno, intercedettero tra la .c ompa.:rsa della lesione e bisoig na in pari temipo tener presente che anche I 'inizio della cura, per cercar di dedurre quale il numero dei malati jn osservazjone dopo i sia l'importanz.a che può avere la precocità primi 2 o 3 anni notevolmer1te ·s i riduce e che · della cura ste.ssa sul risultato. Come ho già quindi il valore della percentuale è quanto detto, tutti i miei m-alati furono curati nel pemai relativo. Questa osservazio·n e è senza dub- riotlo sieronegativo, e 38 casi su 47 furono cu• gio giusta: già riproducen· do la statistica Ro·st- rati entr-0 i 15 giorni dalla comparsa della sclesi ebbero in un caso Martinotti ho fatto notare crune in essa su rosi. Ebbene le re·cidive ' curato dopo 20 giorm:i, in due casi curati dopo 5995 casi ben 5705 ft1rono seguiti soltanto per 1O giorni, in uno dopo 9, 1n uno dopo 6, i11 t1n periodo da l anno a 2 anni, quindi in questa raccolta non fu fatto il controllo clinico e uno ·dopo 15, in uno dopo 3. ~on è p'o ssibile sierologico oltre il 2<> anno sul 95 % dei casi· e quindi in bas~ ai dati esposti affermare nuXa ciò diminuisce notevolmente il valore sia pér di seriamente fondato; ma -se confrontiamo i datj complessivi da ,me ottenuti su malati cula percentuale r~cidive sul n.u mero dei soggetti c11rati, sia il valore della percentuale di reci- rati tutti in p.e riodo sieron,e gativo con i dati complessivi d·e lla statistica Rost-Martinotti che dive nei vari anni di osservazione. Or bene a me sembra opportuno porre in ri- compren·de casi curati sia in periodo sieronelievo che sulle .q uaranta guarigioni cliniche e gativo che -in p~iodo sieropositivo dovremo desierolo·g iche da me ottenute 28 ~oggetti furono durre che la guarigione sierologica e clinica seguiti oltre il 2° anno e soltanto 12 "fino al è più facilmente raggiungibile quando si inizia 2° anno dalla cura e cioè il 70 % oltre il 2° il trattame~to nel periodo siero negativo. anno e il 30 % "(tno al 2° anno. E quindi co·n Circa l'influenza dell'associazione del merfortevole .constatare che la perce·n tuale delle curio sulla riuscita delle cure, di'r ò che i 7 casi guarigioni, sui casi da me trattati, invec•e di che p.resentarono recidiva tutti indi-stintair.Jente essere minore di quella desl1nta dalla tabella a.v evano fatto segt1ire la cura mercw-iale alle del Rost è notevolmente maggior.e e cioè è del iniezioni endcwenose di. arsenobenzolo e che 85, 10 %. uno dei casi n·ei quali la guarigione può dirsi Queste cifre dovrebbero quinqi confermare che sia stata ottenuta in modo assoluto, cioè la rarità o per lo meno la poca frequenza del- in· uno dei casi in cui si ebbe la reinfezione, le recidive sierologiche e cliniche oltre il 3° la cura mercuriale non fu per nulla effettuata anno dalla cura. Come ho già precedentemente ed il trattamento abortivo consistè solo in 4 aceennato nei miei 7 casi di recidiva 3 se ne iniezioni endovenose ·di. neoar·senobenzolo. · Di verificarono nel 1° anno, 2 nel 2° anno, I al questo caso parlerò con ma.ggiore dettaglio in 4c. anno., 1 al 6° anno d~1la cllira. Ma è bene du- app·resso. . bitare sulla data del caso clinico che recidivò · È opportuno ricordare a questo punto i. rial 4° anno inquantochè questo non fu potuto sultati del Rille, del Kreilich, del Wagner i osservare continuamente a determinati inter· quali ·c urarono tutti i loro malati nella . fase valli, fu perduto di vista e si ripresentò per la sieronegativa soltanto con gli arsenobeinzoli prima volta dopo trascorsi quattro anni, epoca senza associazione di mercurio ed ottennero nella quale gli fu trovata la W asserme.nn po· rispettivamente il 67 %, il 77 %, 1'81 % di guasitiva. Non possiamo dunque sapere se evien- rigioni e cioè r isultati inferiori a quelli miei tualmente la recidiva sierologica possa essere ed a qt1elli degli altri autori che fecero seguire stata anteriore. la cura mer·c uriale alla cura arsenobenzolica. 1


[ANNO

XXIX, F ASC. 29)

941

SEZIONE PfflTICA

Resta tuttavia da spiegare la ra.gione per la quale i 7 caisi recidivarono mentre gli altri che ebbero un uguale trattame11to guarirono. Senza addentrarmi in questo argomento accennerò solo ad una ipotesi alla quale del resto ho già accennato in un altro mio lavoro descrivendo alcune form€ anomale della spirochete pallida, forme che chiamai corte . che forse possono essere interpretate come forme di passaggio nel cielo di svilurppo, nel ciclo di vita di questo essere. Noi non conosciamo morfologicamente la spirochete altro che nei caratteri descritti da Schaudinn ma non è escluso, anzi è probabile, ch1e questo esse.re compia nell'organismo umano un ciclo di vita per eui, subendo varie metamorfosi, ci. si occulti in determinati mom-enti e possa essere più o meno sensibile al1' azione degli arsenobenzoli nello stesso modo come il parassita della malaria, a seconda della fase del suo sviluppo, è più o meno sensibile all'azione del chini1I10. Comunque, i miei risultati concordano con <.1t1elli degli altri al1tori, ed in base ad essi si i1uò affermare che la sifilide, curata precocen1e11te cogli arsenobenzoli assoeiati o non associati al n1erct1rio, è sierologicamente e clinicamente gt1aribile, malgrado 11na ·percentuale di insuccessi che va a seconda dei vari autori e dei metodi da essi seguiti da un massimo del 33 ~~ a un rr.1nimo del 15 %. Guariaione v era o apparente? l l alore delle reinfezioni. _.,..

Si J)rospetta ora un altro quesito e cioè se l a g nnri.g ione clinica (ossia l'assenza di mani-

festazioni cliniche) e la guarigione sierologica (ossia la persistenza della negatività nella reazione di Wa ssermann) sia.no dati sufficienti per autorizzarci a conclude re che l'organismo si sia completo.mente liberato dal parassita ·della sifilide. Contro questa affermazione sta il fatto che la sifilide può tacere per lunghi anni e risvegliarsi dopo lunghissimé soste. Dopo 30 o 40 anni possono ricom parire manifestazioni sifilitiche a carico della pelle e degli organi interni. Inoltre nor1 poche lesioni interne dovute a sifilide possono completamente sfuggire ad un esame clinico il più accurat0. Di più occorre eonsiderare che nei periodi di latenza la reazione di \rVasse.rmann dà una percen tu ale di positività non troppo elevata: secondo Boas il 38 %' secondo Pasini il 50-60 ~{,, secondo Muller il 46 %, secondo Si·l berst·ein il 78 % nlediante la riattivazione biologica. ~ Occorre quindi un lungo e scrupoloso :periodo 1

1

di osservazione di molti anni, esamti clinici completi della pelle, nel 'Si.sterna glandolarelir1fatico, de.gli organi interni, del sistema nervoso, confortati da tt1tte le ricerche di laboratorio sul liquor e sul sangt1e. Soltanto allora si potrà con fondam.e nto sostenere ~he l'individuo è guarito e che non si tratti di una guarigione apparente, di llna subguarigione. Ma l'aI'lgo.m ento· principe che può dimostrare in modo assoluto la possibilità della guarigione vera ~ la reinfezionie. Anche su :questo punto è tuttora vivo il dibattito, ma se è logica e giusta una severa critica prima di ammette.re la esistenza di una reinfezion,e vera e propria e cioè distinta dalla superinfeziOOlle dalla l'ecidiva «in situ », ecç., pu·r tuttavia bisogna am.. mettere che qualche caso di reinfezione è tal:mente evid~nte da resist-ere a tutte le obiezioni. Nella letteratura i casi di evidenza assoluta r1on sono numero·s issimi, ritengo quindi cosa utile riferire dettagliatamente tino de' miei ·che cr~o non possa lasciare adito a discussione alcuna. E' il c~so riportato nella tabella al n. 35 con le inizia.li N. A. ,Si presentò a.I prof. Ciarrocchi il 29 mwrzo 1913 con lln sifiloma erosivo alla lamina interna del prepuzio comparso da 6 giorn.i. La diagnosi benchè fosse clinicamente di nna evidenza classica, venne conf.ermata con la ricerca della spirochete pallida ·Ch e riuscì positiva. I .. a. detta ricerca fu eseg11ita il giorno seguente al parabolcide da me e da.I prof. Ciarrocchi e la sera dello stesso giorno fu iniziato il trattamento di n eosalvarsan per via endovenosa comirn~iando con !·a dose di gr. 0.45. 1Seguirono a 7 giorni di distanza l'una .dal· l'altra altre tre iniezioni rispettivamente alla dose di 0,60, O. 75 e O. 90. La lesione iniziale guarì completam·e nte dol)O tre o quattro giorni dalla prima iniezione e l'infermo, terminata la cura, credendosi guarito non. volle fare le iniezioni mercuriali che gli erano strtte prescritte. Nel luglio 1914, sen- · za domandare nessun consiglio ai medici, si llni in matrimonio e la moglie, nell'aprile 1915, i11is e alla luce un bambi·n10 a termine, sano, florido. Iniziatasi la guerra, l'individuo, sentendosi sem1)re in ottima salute, vi'ene mobilitato e trascorre lunghi e disagiatissimi m·esi in trincea. A lunghi intervalli ottiene qualc·h e breve licenza durnnte la quale si reca in famigli'a e •n on avvicina altre donne che la propria moglie. Il 4 dicembre 1917 ottenne il permesso di lasciare per brevi ore la prima ,linea e di recarsi a ' rerona clov·e ebbe contatto con una 1

1

1


942

(ANNO XXIX, FAS.C. 29 j

IL POL lCLINICO I

prostitt1ta. A 22 giorni di di.sta:p.za, e cioè il 26 dicembre 1917, comparve una sclerosi c11i seguì, a 60 giol'ni di distanza, un sifide:rmn macttlo-papuloso diffuso con placche mucose della bocca ·e del faringe. Ottenoo il permesso di venire in Ron1a ed in piena effiorescenz~ secondaria ,,enne visitato dal prof. Ciarroccl1i e da me. Io credo che su questo caso clinico sia superfltto ogni commento; io cr edo che per potere in questo caso non ammettere t1na vera e propria reinìezion e~ sia necessario lo sforzò dil'ei quasi artificioso di un ragionan1ento troppo sottile, o meglio sia necessario quello scetticismo eccessivo ch e sempre conduce, percl1è eccessivo, ad. errate interi)retazioni. Irn ques ~o caso sono troppo chiari i fatti, le clate, le circostanz:e. Ricorderò a.in che un a Jtro dei casi di reinfezione da me riportati v·eri·f icatosi in u11 giovane medico cl1e non voler1do cr edere alla possibilità di una gt1arigion•e vera, dopo il trattamento precoc€ e abortivo, seguitò a d esporsi a contagio, ostentatan1ente, senza remora. Questo giovane medico (V. G. , caso n. 47), cl1e nel maggio 1919 si era conta giato p·e r la prima volta, tornq a con tagiarsi nell'agosto 1921. Il nt1mero delle reinfezioni pubblicate dagli at1tori può forse sembrare troppo elevato in ra.pporto a l numero dei casi clinicamente e sierologicam·ente gl1ariti, ma pt1ò, io credo, trovarsene la spiegazione nella facilità co11 la quale qt1 esti individt1i torn1ano ad espors i a contagio ritenen closene imm1tni. 1

CONCLUSIONE. l /argomertto della terapia })recoce abortivn della. s ifi lide è stato fino ad oggi largamente ma non completamente trattato, e se le osservazioni ed i ri~t1ltati otte11t1ti dai vari autori ci dànno t1n orie11tamento ottimistico, non <:i dànno la . pieg·azione di molti fatti s11i qua li occol're a11cor<1 intensamente st ltdiare. Noi acl e empio, come ho già detto, non po ~. siamo SJ)iegarci la ragione per la q11ale in alc1111 i casi c;i ottenga la gt1a rigione ecl in altri clinicau1ente, siero logicamente) microsco1)icamen te id e11tici J1011 si riesca ad ottenere. Nella rn ia tatistica si osserva questo fatto chP s11 cas1 identici otto ogin i rig'11ardo co111i11ciat i tutti a c11rare cl3 l 9° a l 10° giorno dalla co11111a r , a del l'u lc-era, 5 ne gt1arirono, 3 recicli va 1'0110. I .n... 1)iegazio11e di qt1esto fatto. io torno a <lire, prol)aJ:>ilmente ,-a ricercata nel ciclo di . ,-unppo della spirocl1ete la etti biologiu è pt1 rt rop1)0 ancora sconoscit1ta. Nell 'infezione rnnlarica sia da para ~it i prinlH\t'rili ('f e1·za 11n e Qt1nrtana.) o dn est i~·u-

al1t.unna li, è cosa })OSsibile ottenere la guarigione completa con l.tn solo intenso razionale periodo di cura chininica. Viceversa sono tutt'altro che r are ie r ecidive spesso dovute alla presenza n ell'organismo di forme parassitarie poco sensibili all'azione del chinino. Non può t1n fatto simile od analogo verificarsi nella sifilid e? • Occorre, io rii:>eto, studiar la biologia dell'ageiDJte patogeno e soltanto quando questa sarà_ conosciuta potremo ragionare con più solido fondamento. ì\Ia qt1alunque possa essere la ragione dei succ·essi o degli insuccessi, si tratti pure di guarigione ap})arente o di guarigione reale, lln fatto emerge incontrovertibile dagli studi finora compil1ii e cioè che nei sogg.etti. trattati con terapia precoce abortiva la comparsa delle mani•f estazioni secondarie infettanti è t1n fatto eccezionale, ed i mala ti trascorrono il periodo for se pii1 fastidioso dell'inf·ezione sifilitica in pieno ban·essere. Questo è il fatto di straordinaria importanza che. da solo ci autorizza. a seguitare a praticare su larga scala la cura precoce abortiva sia nell1interesse del malato sia nell'interesse collettivo d'igiene e risanam,ento sociale. Secondo la statistica di Fourni1er 1'80 % dei contagi è dato dalJ e 1r1anifestazioni secondarie e soltanto il 20 % dalle sclerosi iniziali; quindi, con la soppress ione di qt1elle, si verrebbe a ridurre d·ell'80 % la difft1 sione della sifilide. Oggi con gli a rsenobenzoli abbiamo il mezzo di compiere qt1esta grande opera di profila ssi -e di bonifica umana; ma se le cure precoci. abortive praticate s11 larga scala pot.r anrno qt1asi sen1pre impedire la comparsa dell·e n1anifestazioni l1n1ide del periodo secon dario, occorre ·com1)letar l'opera l)raticando periodican1ente in t11tti q11ei soggetti ch e sono la sorgente abit11ale dell'infezione 11n trattam·e nto ars-e110benzolico profilattico e curativo. F. oggi indispern,sabile s1ì. qt1esto p11nto q11a lcl1 e disposizione legislatiYa. ~ DoTT. G. E . INGRAO.

Compendio ·di Storia della Medicina Prefazi0ne. - Medicina Orientale : ~ledicina Indiana _ I d. Egiziana - Id. Israelitica. _ Id . Cinese. -. 1t!edicinll. Greca : Tempi Asclep iadei e Ginna.si - Ippocrate. Filosofi Orec1 cbe si · occuparono di medicina. Successori di Ippocrate. ~u?la Alessandrina. Scuola Empiri~a. - ltf edicina. R o1nana - J.f edtct~ del j\f edio Ev o : Periodo bizantino. Medicina Araba. Scuoi!- dt Montecassino. Scuola Salernitana. Dal Secolo Xlii al Rmascimento. - J.I edicina dell'Evo Moderno: Secolo XVl, id. XV~I. id. XVIII, id. XII e principio del XX . - Indi~e alfabetico INDICE:

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n. 14, Boma. •

-


..

(ANNO X\lX, FASC. 29]

943

SEZIONE PRATICA

..

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OSSERVAZIONI ~ CLINICM E. OSPEDALE CIVILE DI CUNEO.

Sn di un caso di astasia-abasia. Dott. P. F. Z l JCCOLA, primario e docente. Il giorr10 7 settem·b re v.e niva portato a ll'Ospedale tale Cl1. .. Giuseppe, d'anni 38, da ql1alche ten1po incapace a star ritto ed a camminare. Interrogato st1i suoi disturbi rispondtl stentatamente, la s11a coscienza sembra obr111bilata, ha l'aspetto di un allucinato sebbene dimostri ùi prencler parte a quanto avviene attorno a lui: presenta ogni tanto n1ovi1nenti clonici di later~Jità del capo, movin1enti di mastiC'azi011e e di proiezione della lingua. Gli arti s11periori so110 in semifle ss ione, i·igidi con dita forzaLan1ente estese; i 1novir11enti attivi sernbrano impossibili, i passivi ostacolati da un accentuarsi della contratt11ra; gli arti inferiori sono i1n estensione forzata; il sinistro in l)reda a tren1ito a larghe scosse. il movimento passivo di abduzione a di fles$ior1e delle gan1be è impossibile; i riflessi 1)t1pillari ono normali. normali i Cl1ta11ei, accentuati i tendinei con clono del 11iede. Il pazier1te, al le doniande rivoltegli, risponde co11 voce afona. inte1 calando le parole con movi1nenti di lateralità rlel capo. All esan1.e della ser1sibilità la tern1ica non si din1ostra alterata; per la tattile iu corrispondenza della .m età sinistra del torace e pilì precisamente in t1na zona limitata tra il II e il IX arco costale si rileva 11na zona di anestesia con analgesia; a I l'arto inferiore sin istro si ha t1na diminuziollP della se11sihilità tattile e termica in t1na 7.ona JiruitHt.a jn alto dall'articolazione del gi11occhio. in basso dal malleolo; tina zona di iµoestesia erl ipoalgesia sì osserva ancora in corrispu11denza clel1 a regione scapolare sinistra. l)ermografìsmo marcatissimo. Profusa ~l1dorazione quando il paziente è soggetto ad l1r1 interrogatorio i1n po' protratto od anche ad un esarr1e 11n po' minuto. Messo in pied.i compaiono dei movimenti alterni di flessione . s11gli arti inferiori come se di tanto in tanto venisse a mancargli ogni · forza pe.r sostenersi : • forzato a camminare e sorretto assume una ·a ndatura da ubbria co a tipo paretico-spastico, intercalando ogni passo con rr1ovimenti' di flessione sl1gli arti ±111f'eriori che vanno via via accentt1andosi fino a cl1e il paziente vie~e a. terar. Nulla al for1do d·ell'occhio, il ca.mpo ·visivo, specie nella stia metà esterna. è note\1olmente ristretto. Richiesto perchè s ia incapace a cammi·niare, risponde ch·e in seg·l1ito acl lln trat1ma i·icev11to in corrisnonrlenza del malleolo sinistro ln 1

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stazione eretta g·Ji è in1possibile causa i vivi dolori che risente noJl solo alla regione colpita, ma a tl1tto l'arto. L'·e same iDJfatti dellfL parte dimostra \ln ecchimosi occupante quas1 tutta la st1perficie esterna del piede; l'articolazio11e però no11 è lesa e nessuna lesione ~ apprezzabile alla ga111ba ove aff.e rma risentire 1.ali dolori. Dato il quadro illustrato ci troviamo dj fronte ad un caso di astasia-abasia a caratt er~ trepi.dante. ...i\.stasia-abasia in quanto il r,aziente è incapace di tenersi dritto e can1mi11ar~ ad onta dell'integrità clegli apparati ciella loco1nozione; trepidante in quanto la stazione eretta è arl ogni istante turbata da bruscl1e flessioni clel l1acino st1lle cosc.ie e delle cosci.e sulle gambe analogo a q11anto si osserva in una persona che riceva all'i·m provviso un colpo secc0 Hl poplite. Se nan che n·el paziente si osservano ancora altri .fenon1er1i cl1e per l'esattezza del diagnostico meritano di essere ricordati: esso r11ar1tie·n·e la posizione st1pina e non muove passo perchè un miI1imo sforzo per sedersi o per camminare o tenersi ritfo provoca lino. stato d'fLngoscia con dispnea subbiettiva (obbiettivamer1te rilevabile con respirazione ster. torosa ed irregolare) con sensazioni n1oleste al capo, al dorso ·ed alla regione epigastrica. i11fine con cardio1)a Imo. Per ciò la forma ha ancora i car<1 tteri della stasofobia e della basoioLia. Nel qttal caso egli sarebbe abasico n.et. senso etimologico della parola, sarebbe abasico per un motivo speciale, per pat1ra, p er fobia che lo incoglie nel momento d~ ine~ tersi in piedi· e di ca111minare in pubblico. Y:~ come il fobico è t1n attento fino all'ossessione : quando de,,e st1perare qualche difficoltà dimostra t1na t~nsione qlta Le impiegherebbe se dovesse concl11rre a ·termine un lavoro difficilissimo: nel (Jltal nìomeir11to la disp1lea r2.gg"il1ng·e il st10 massimo, facendosi st~rtor_osa, il polso frec111entissimo, ,piccolo quasi . fil1fornie la colorazione del volto cerea quasi cada,ver,ica mentr·e abbondante sudore gli. in1perla il ~olto e tutto l'asp·etto e tt1tta ratti.t11dinè si fa di 1101no · smarrito . 1'enuto conto degli anzidetti fatti consideraii nel loro comp_lesso sintomatologico il Cl1. ... è uno psicopatico, lln isterico il cui dolore all'arto ii1feriore 11.a creato ·niella sua m~~ie l'idea clell'incapacità a mantenere la pos1z10ne ,,ertical.e ed a camminare. E della natura 11evropaticn. della forma ne fa fede il m_od~ rl'~n,sorger·e e di scomparire, le alteraz1on1 clel1 a sensibilità·, il re.stringimento ~el camp~ . . 1·1 moclo éli incedere, i11fi11e I caratteri VlSl VO, 1

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fobici colle relative modificazioni del polso e del respiro.

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di altre. la cui genesi va ricercata non tanto nell'idea dell'incapacità a sorreggersi ed a

cHJnminare, quanto i·n una paur.a ossessiva, in una fobia a compiere tali atti (atremia di Il primo cenno all'astasia-abasia forse &i Neftel, stasofobia di Bouvieret, abasia emottiva. àeve non al J accoud ma al Briquet il quale di Leglas, Bingswanger. De·bove, Hallio, ecc. ). trattando delle paralisi isteriche nota come Dal punto di vista sintomatico il disturbo è sia sorprendente vedere que.s ti a.mmalati muounicamìente a carico degli atti associati della ,·E:re co11 relativa facilità ·ed anche con forza stazione eretta e del cammino pur riman•endo gli arti inferiori mentre sono incapaci a tener· integre la forza, l'estensione ~ la coordin·asi ritti sia pure per un solo istante sulle loro zion~ dei movimenti nel decubito dorsale. Sll gambe. Nel la,roro del Jaccoud è distinto col cit1esti caratteri il Blocq basa la diagnosi difnon1e ùi atassia per mancanza di coordina- f.erenzia le fra astasia-abasia e la paraplegia • zione aittomatica . un disturbo motore. consi- isterica: se non che egli è troppo assoluto stente 1181 fatto che « i movimenti sono nol'- r1ell'affermazione poichè non mancano le osmali q11 ando sono eseguiti ·nella posizione su- servazjo11i i·n cui anche in posizione supina pina o seduta inentre sono atassici nella sta- si ·avevano alterazioni dei movimenti (Blocq,. Cl1arcot, Herb). Al contrario l'incapacità alla. zione eretta e d11ra/p1te il" cammin·o : si vedono allora delle contrazioni tlnvol001tarie disturstazione eretta ·ed al. cammino non sono mai bare l'equilibrio o interrompere l'armoni'a del- assoluti poichè se molte volte l'ammalato non l'atto f11nzionale ogni volta che la pianta del r11ò tenersi ritto nè camminare ed app.ena piede t occa il suolo, quando cioè le imprestocca il suolo le gambe si flettono e cade, n1olsioni centripete risultanti dal contatto risve- t~ altre esso p11ò a.ncora tenersi in piedi, ma gliano l'iJ•ercin.esia morbosa d·e l midollo,». è incapace di camminare (abasia pura), ovcc Nella pa.tog·e·n.esi questa forma non differisce ,rcro non è in grado di conse.irvare che per dall'atassia completa che per . la coordinazioc1u alcl1 e ten1po la stazione ·eretta put potendone volontaria, cioè nel senso muscolare; i cli- carominare se11za difficoltà (astasia pura), alnica si distingue per i risultati negativi della tre volte infine il paziente co1m pie bene i pri1•ro\1 a degli ocelli e per ad.a ttamento regolare mi passi, ma dopo qualche istante il camdei movi1m enti allo scopo voluto ». « Quie sfa .mino diventa incerto, le ga1nbe cominciano ad forma molto rara non è stata fin qui osseroscilla.re fino a cadiere. Così negli 11 casi di vata dhe negli isterie.i e parrebbe dovuta alBlocq la facoltà di. mantenere -la stazione eretresagerazione dell'eccitabilità riflessa del mi- ta e di camn1inare .era impossibile in quattro doJ lo, anzi che alla .p ert11rbazione delle irracasi, in 1 era indebolito, nel 6° e nel 100 era. diazioni spinali». Descrizione esatta ma in- turbata, nell'ultimo l'astasia-abasia non sofondata nell'interpretazione come provano i pravveniva che a titolo di complicanza. casi di abasia pura nei quali la stazione L'astasia-abasia paralitica (Charcot) pu1). eretta resta nor1nale ad onta del contatto del- . fJres entarsi in gradi diversi: in quaJche pa1a pianta dei piedi sul suolo. Lebrieton, · tratzier1te estste i11ca.pacità assoluta ad alzarsi clal tando della paralisi isterica, soggi11nge: « ac- letto, da una, sedia, a mantenersi ritto. a camcacle spesso che l'an1ma.lato essendo coricato minare: l'ammalato .s1 lascia andare a ter- ' possa imprimere dei movimenti estesi agli arti ru., solo quando lo si sorregge sotto le braccia può eseguire movimenti coordirnati, q11asi inferiori, ina se si tenta di fargli muovere · c1ualche passo il cammino si compie dappriavesse perduto la memoria del cammi·no. Altre ma le11tamente poi le ganlbe si indeboliscono ,,olte il disturbo è meno pronunciato, il pae si piegano sotto il peso del corpo; si direb- ziertte può ancora alzarsi e tenersi r.itto, ~a. be che ad un certo mome.nto l'influsso nervoso 11€:1 momento di mettersi in cammino incominciano i movi•m enti incoordinati, il piede si SQlcl1e il paziente possiede si esaurisca». Tale quadro da Cha.r cot e Richer veniva ri- leva con difficoltà e le gambe vengono getconosciuto come dovuto ad un'i.m potenza mo- ta te qua e là proprio come se il paziente fosse trice degli arti inferiori p er difetto di coordi- incapace a camminare. Nella forma coreiforme la stazione eretta è 11azione r elativo alla stazio11e ed al cammino, ad ·ogni is tante tirrbata da flessioni del baci-, cla 'Veir-Mitchel, Erlenn1eyer, Henoch, Souza, no s11lle cosce e delle cosce sulle gambe comeLeite, Grasset, l\1oehius, Hamm'o nd, 'Pitres, se riceves.se all'improvviso un colpo secco ne~ llo,vale\\'ski, Ben.edikt, Pace, . Knopp, ecc., cavo del poplite; a mano a mano che egli .come un'atassia motrice di natura isterica. procede n·e l cammino le flessioni si fanno semSe non che a lato di questa tutta una serie pre più precipitate: a volte sembra debba. quA.d i n110, e osservazioni dimostra.no l'esistenza 1

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·si cad~re e compie allora qualche passo all'in- r1ale. ·secondo Blocq l'alterazione sarebbe pudietro a guisa di una persona ch·e avendo ur- ramente dinamica, ma per quamrto dinamica tato in un ostacolo cerchi di ripr.ende:ve l'equi- .es~a risiederebbe pur nondimeno in c~rte librjo. rrali n1ovimenti anomali si combinano regloni dei centri nervosi capaci di d·etermicon altri: la testa compie in rapporto al tronnare· clinicamente lo stesso quadro sintoma·co lln mpvirr1ento di flessione e di rotazione tologico eh.e in un caso di lesione orgarruica. e gli avambracci si flettono a lor volta sulle l\1a tutti questi tentativi di localizzazione anabraccia. Questa forma potrebbe anche confontomica di un disturbo di natura isterica non ·dersi colla corea. rita1ica o come una sua va ~ corrispondono alla realtà. La concezione clas.rietà. sica di una nevrosi isterica a base fisiologica , Identiche considerazioni valgono per la treda IJerturbazionie dinamica di determinati cenpidante: i·n q11 esta il cammino è ostacolato tri a tunzione stabilita può dirsi definitiva·da movimenti contraddittori che irrigidiscono mente caduta. J... e paralisi isteriche non corgli arti inferiori ·e ricordano lontanamente rispondono mai a lesioni di aggruppall?enti quanto si osser\ a ir1 alcune for.me di parapleanatomici definiti, psichiche nella loro natura g'ia spa~rr1odjca. l\Ta Charcot stesso avvertiva non sorn-0 che la realizzazione subcosciente di come nessun tipo da lui classificato si pre- immagini a11to- ed eter.-0-suggerite ed impronsentasse nei vari casi allo stato di purezza, la tano la loro forma a idee vaghe ed erronee -classificazione non essendo che uno 1schema che i profani possono ave~e di una paralisi. i11dicante i princ ipali punti d~ repere attor- B f àcile comprendere come una paralisi isteno ai quali possono raggrupparsi le varietà rica non essendo che la copia dell'immagine inolto n1-:.merose che la clin.i ca ci offre. A quel- cl1e il paziente S·e ne fa , debba essere varia da la stessa g11isa per cui non si può immagina- caso a caso e le sue manifestazioni apparire re che una forma isterica m,a ntenga sempre assurdamente associate, dissociate o limitale lo stesso quadro per q11anto esso sia ampio. in confronto delle manifestazioni di una paLadame d escrisRe "1Un caso di astasia-abasia ralisi organica, limitazione e dissociazion.e che sotto forma di accessi, Brissaud una varietà ne formano una delle caratteristiche. E la ~altatoria, il Bamberger una forma da conl'apidità possibile della guarigione · di queste trattura saltuaria riflessa, Gowers uno spa,- lJaralisi sotto un'influenza psichica è una rismo saltatorio. conferma della loro natura ,e ssenzialmente Sulla guida di tutte q11este varietà Thj ssen psichica : quindi c·o1n.e ogni altro fenomeno isterico; l'astasia-abasia può esiste~e isolata od .i:•ropose la seguer1te classificazione: Astasia-abas ia: per accessi; continua: para- associarsi ad a ltre n1alattie che ne compli · l)legica; atassica : trepidante; coreiforme; sa1- cano il diagnostico. Qualunque cosa possa gem1erare l'idea di una. 1atoria; sembrandogli troppo poco comprensiir1capacità a camminare può essere causa oc·va quella di Charcot : C(:ì8ionale, !.11 un soggetto isterico, di astasiaAstasta...al>a:sda: p·a raliti.oa; atassica: trepialiasia. - Così ltna semplice causa emottiva: dante; coreiforme. casi di Bloch. Charcot, Rieher, Romei; un Se non che altre varietà possono aggiunger- tl'auma, osservazioni di Alessi, Gabbi, Balsi: la forma saltellante (Pitres), la forma con rnin, 1\tieyer, Acquaderni, Lejonne, Chartier; il rigidità rleglj arti (Richert), la forma oscillan- senso di <lebolezza co11secutivo a malattie i·n te (Surmont •e Brunelle), ecc. fettive, osservazioni di Silvestri, Helfer; infin·e In ogrii modo 11na delle caratteristiche co- · il ricordo di vna mala.ttia che ha turbato realstanti è sempre la possibilità di ogni sorta mente l'~quilibrio e che sugg·e riscono ·I incapadi movimenti complicati accanto all'i-ncapacità a can1minare (malattie labirintiche: çita più o meno assol11ta del cammino nor\ ' 7imm·er, Neri, Bonni-er; sclerosi in placche; 1nale. Un astasico-ahasico incapace di lasciare il I~uch ; paralisi agitante : Knapp ; tumore celetto può essere in grado di nuotare senza rebrale Pe11as; malattie spinali: Brissaud; trepidazione epilettoide: Babinski. Z:.l difficoltà (Thissen) o camminare al1 indi'eDall'a nalisi e dal confronto dei' disturbi istetro o salire le scale (BinswangenJ, dissociazione paràdossa non esclusiva dell astasia- rici ed organici del cammino si rilevano 11) loro costanti differenze. Come r:non esiste una abasia ma di tt1tte le disbasie in genere. . Seconclo Charcot il meccanismo dell'p.stasia- affezione isterica con caratteri proprii di una abasia - dipende da una sorta di a.J?~esia_ che affezione organica, così non esiste un tipo di colpisce ora il centro corticale della stazione andatura isterica somigliante ad un tipo di eretta e della deam·bulazion~, ora il centro spi- andatura organica. 1

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Il cammirto di u11 am1palato organico trae sofobo invano tenta di vincere la sua fobia~ le sue carat.iet'isticl1e da attitudini speciali ogni sforzo ha per risultato di concentrare C'he 11 processo morboso imprime agli appasempre pi·ù l atter1zio11e sull'idea di a llontara ti della locornozione ~ del te'D.tativo della lonare in modo da renderla più vivace con prero com1>ensa zione, ne risulta così un tipo 1ji c.io111inio se1upre dell'idea fissa. camn1ino presso cbQ costa nte per ogni entità Queste consirt.erazior1i non hanno solo 1111 rnorbosa. _.t\.l contrario ogni 1 isterico camrni11a, ir1t-eresse 1111ra.mente teorico, ma ancl1e pratiin un rrJo<lo s110 speciàle con qualche cosa di co: terape11tic0. Mentre siamo in g·rado di agiatipico, cli. dissociato, di i:>aradossale, che è i11 re su di una a.s tasj a-abasia isterica, di far lai e\ idet1t.e eo11trasto con le manifestazioni mos1)arire col ragionamento, colla persua.sione; torie di u.n ammalato orgawco; nell~ , paral~si ci trovian10 disarmati di fronte alla fobia del i8t eriche si os-ìerva sempre qualcihe singolapsicaste11ico, og·ni forza non vale contro I1idea rità estranea al quadro .clinico della corrispet· imperante, intermittente nel suo decorso activa paralisi organica. compagniata anche da altr.e fobie .più o men<> Neftel e Bou·veret fecero dipendere alcune a rtgosciose. forn1e cli astas1 <:\ -abasia da una follia ipoconc1r]aca o da 11na semplice fobia: paura della stazione er.etta (sta,sofortia) nel qual caso l'aAMBULATORIO DELLE MALATTIE NERVOSE E lVIENTALl basico è tale per un i11otivo speciale; per pa11clella Cong·regazione di Carità in Roma. ra, per fobia che lo coglie al momento di St11la diplopia volontaria. carn111ina re: eg·Ji non prova la fatica del paraDott. OTTORINO BALDU ZZI. litico jsterico p.er fare avanz.are il suo arto il11potente e debol e; n1a .è .iJ.1capace a camminaPe1r .quanto· abbia ric.er:cato ne lla letteratura re per l'a11goscia cl1e il cammino gli produce. m·edic.a n.o,n ho tr·o·v ato, osserv.a.zi.o·n i di casi di Acca:nto al d isturbo della stazione eretta e del d.ip.l op•ia v.0110.n taria, ·e alla poss:~bilità di assa can1n1ino si trova sempre llno stato più o menon s:e ne fa cenno neì trrattati da •me -c1on.st1lno accentuato di .e mottività; il basofobico è ta ti. Ritengo per ciò non· s.u perflua la p1ubblit111 emottjvo il ct1i spirito è cli continuo agitato ca.z ione di due .c asi che mi fu dato osservare cì a ll·s ang·oscie del d11bbio, dello scrUJpolo, d.el· r eeentemente ir1 due soggetti che si presentala fobia (fo11do me11tale di clt1bbio e di i)aur11 l"O·n o all'.am1bul.at.ori-01 per distt1•r bi no·n in r.apche cara tterizzlt 1 emottivo di 1\1.Iorel e lo psi- ·p o·rt.o con l ' appa.r ecchi101 visivo•. Le · dù.e rriie castenico di J_a net). È a11pena 1necessario il osse1·vazioni so•no1 state rip·etutamente cont1·olùire cl1e i dist.lJrt,i mentali so110 es~enziaLmen­ late dal pro1f. A. Giann·elli, ·direttore d·eJl'Amt e di v·ersi J1e.ll ' f.l.sta sia-abasia isterica ·e nelbulatorio. . l 'astasai-abasia fobica. n.'fentr~ il fobico è atOSSERVAZIONE I. ·G. G. di anni 64 (.c't.·ltut ento fi .n o all'ossessione, l 'isterico è anzitutto ra siuperi.o re). u11 distratto. Lasègue e Cl1arcot avevano già Racconta di aver sofferto all età di 5 anni illbis tito s11l snntiu1ento cli 1ndifferenza che ·di congiuntivite della quale gu.ari .rap,~dame.nte s ernbra ac.c ornpa.gnare la i:>a ralisi isterica. N 81e bene: rico1r da cih·e circa all'età di 8. anni si 1·is terico p·a ra.lizzato si ·osserva una tranquil- · ac c:orse ig t1ardando'- un 1ume che po·t.eiva v-01lon.. tariaJm,e nte veder doppio: non ha mai aJvuto 1itù,, una ine1·zia, ·un'indifferenza sconcertantB stra1b isrp.o. e qu.esta i1assivitò. subcoscie11te fa spiccato Esaw,e obiettivo. - Palpebra superiore legco11trasto coll' ru.1sia del fobico che, lungi dalgt:rm.ente abbassata bilateralmente. Rima palr a ccogliere l iclea st1ggestiva, lotta contro di l)ebrale 11guale nei due lati; occhi ugualmente infossati. Allo stato di riposo i bulbi oculari €·~s a . Qt1esta differenza è particolarmente nets~ trova.no rr1ella posizione m.e dia normale. Ocu: t ;.1 qu ando si !)ar a g·o11a110 fra di loro i due dilomozione normale; all'esame. rponoculare s1 ._.tl1rLi d e ll' Fi ncln tura: l 'a stasia e la basofobia. trova che n ·e lla rotazione esterna, sia del bulbo oculare destro ch·e di quello sinistro, rimane I.' a.... tasico ist erico è co11vinto· che non :può scoperto 11n piccolissimo triangolo d~ .sclera~ ca1nminélre ~ J1on vi s i prova nemmeno; i.1 così pure nell'esame bioculare nella, vi~1~ne. ~1 ])a sofobico 11a J)a.11ra di ca mminare, t.e nta inlateralità estrema verso destra o v~rs1 s1n1vano di con111ier e un })a s so. E n1entre l'abasia stra rjmane ugualmernte scop erto un picco Lo . l$t·erice:1 n asce q11asi incosciente111e11te, l'osses- triangolo di sclera. Il paziente pi~ovoca la ptpllopia volontar1a s io11e s 'i1Y1pone all a. coscienza. 1"Ie11tre l'aban el seguente m.odo-: fissa con un ~cçpio· (ad s ico i "" terico è · 11 graclo t a lvolta di guarire il e.s. il destro·) l'og.g etto 1posto davant1 ad es.so, q t1all1nque sia la distanza, v.odgendo contems u o tlis tu rl>o grazie a cl u110 ·sforzo della sua v·olo11tà, l)Pt' u11to1)c>t'su a._io11e e molto fa"ill11err1·3 poraneamente i!l cap·o verso il lato deil bulb.o oc11lare cQl quale egli vuole pr·odt1rre la di: t111ehe in ,. i rtù di una eteropers t1asione, il baplopia (ad es. a sinistr.a); dopo 7-8 secondi 1

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questo bulbo och'1are ruota in modo uniforme verso l'esterno·, fino a ragg·iungere metà di-· stanza tra la 1)osizio11e ·m edia no·rmale del bulbo e l'a11rg·olo palpeb1·a:Ie este•r110. .s-0.r ge .e;o1si uno strabismo div·ergi®te co·n diplopia crociata. Il soggetto ricono•s ce che I 'immagine nuova sc·pragg'iunta si trova all'interno di quella pri111itiva; ciò che è dimostrato anche dall'esame coi vetri coloirati. In tale posizione il bullbo può i1.111anere pe·r qual.che n1inuto senza che fil .pazie11te risenta f.astid-io·. Du:r:ante il detto iniviimento no.n .s i osservano co1n tr·a zioni associate in nesisu11 te1··rito11."io muscolare. Ipermetropia di I D biilateir'ale: 1p;resbiO'pia. Visus ( corrett~ la refraztone) 9/10 a D, 4 / 10 a S. Con lenti adatte legge co1·T.ettamente caratteri fini cli stampa. Pupille uguali, ristrette, con reazio11e b11ona alla luce, all'acco,m odazio11e e alla convergenza. Trasparenza. completa dei mezzi rifrangenti. All'esame del f-0t1do si nota inodico grado di congestione papillare un po' piì1 sensibile a sinistra. 1

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essere dissocia te in alcuni sog·getti, cio·è pos. sono es.sere co·n tratte se pa1·atament.e. I nuclei del or:itlò1notoriils e clell'a bducens, 'P·e1r i:>arlare di qu_,elùi in questi.ione, .s-o·n o intimamente connessi tra loro• da fibre chp àecorrono nel fascicilllts lor1gitudinalis · posterior (Grasset, Raymond, Bruce; Déj e1·ine, Bing ecc.) fibre che manteng.o no la sinergia funz ionale dei ;rispetti.v i ·m uscoli. Nel p1rimo dei 11ostl'i casi i1 nt1·c·l e.o ·dell' abducens e nel sec·o·n do la porzione clel n11cleo dell'ocitlò1notor'ius spettante a l m11scolo retto interno, si sori.10 liberati dalla loro asso] ti ta interdipendenza fisiologica in ~odo .ohe, p1"obabjlmente favoriti da s·p eciali co11dizioni anatomiche, possono entrare in i\1nzione isolatamente per lo stimolo abituale che giunge ad essi dalla corteccia cerebrale. 1

Do1Jo la correzione clelle bozze ho potuto consulta.re il recente volume VIII del Trattato di \Vilbrand und Singer: Die N euroloaie (les Aitges, 1921. Gli autori citano cinque casi di possibilità di movimenti dissociati, ina tutti però · i.n soggetti con alterazioni varie nell'innervazio11e ocula.r e. Nota. -

OSSERVAZIONE II. -

C. B. di anni 35 (cultura

superio1~e) .

Ricorda di lJOter veder doppio spontaneamente fin d.all 'infanzia. No·n ebbe mai n. soffri.ire cli alcl111a malattia ocuJare. Esa,11ie obiettivo. - Ri1n,a palpe·b rale ugt1almente a1)erta nei lati, occhi t1gualmente .i nfossati. ...\110 tato di rirposo i bulbi si trovan.o nella •posizione media no'r malle e uguale nei due la.ti. Tt.tti i movimenti sono posisi·b ili e completi sia nella visione inono ohe bioculal'e. Il soggetto riesce a provocare la. diplopia nel segi.1·e·11te i11odo: fissa l 'oggetto co·n un occhio {ad es. il clestro), ruotando legge.r mente il capo verso il lato 0 pposto (ad es. a smistra), cioè verso il .Iato del 'occhio col quale provocherà .la diplopia; poi ruota questo all'interno ine11tre l'altro bt1lbo rimane quasi immobile; ottiene co~ì l1no strabisn1us-co11vergens: può mantenere i s110,i buJ.bi in tale posizione per circa un minuto, e afferma di vede1r d-0 p1pio tutti gli oggetti cl1e gli si !)Ongano dinanzi a qual1.nq11e distanza: nc·n sa d·i stingu·eire 1'imm.agine vera dal~a falsa. Coi veit1·i co~o·rati st stabilisce cl1e la diplopia è orizzontale omonima. Esame dell'occhio, visus 12/10 in 00. Mezzi rifrangenti normali. Pupille U'g uali, bene reagenti a~la luce, rulla ac.como dazio1n e e allia convergenza. Fundus oc11li nor1nale; C. V. nor1

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FARMACOLOGIA. COLONI_t\. ERITRE_<\. CO~J\'IISSARI..\TO REGIONALE DI CHEREN (Servizio Sanitario).

Metodo Provera per l'estrazione deJJa '' Cheren-papaina, ,.

Il prof. Battistini nel suo trattato « Rimedi Nuovi » riferisce ·- a proposito clella papaina ~ che ricerche rielativamente .antiche di Wurtz, di Bou.chut, di Albre cP,t, di Rossbach, di Weg·, hanno dim'°stra to che t ale sostanza possiede la proprietà di dig.erire i proteidi in modo analogo alla pepsina. Numerosi studi fatti in seguito hanno sempre confermato lo ·stesso fatto, e tutti gli osservatori sopo stati, inoltre, con.c ordi nel rico11oscere che la papaina male. dispieg.a le sue proprietà proteolitiche· tanto sulle albumine animali che st1 quell3 vegeIl primo paziente riesce a contrarre volontariament.ei ed isolatamente il muscolo retto tali, e che, contrariamente a quanto avvie.n e per la pepsina, la papaina è in g.r ado di maesterno, bilatera1 me11te., provocando così una diplo.p da c1 ociata; il secondo lfiesce a contrar- nifestarle anche in un mezzo alcalino o nel1re isolatamente 11 inuscoJo retto interno nei tr-0. Questo fatto basta da S·o lo a rendere evidt1e occhi, prov.o oando una d·irp l1opia omonima. . denti i v.antaggi della sommi11istraziqne1 della Si ha ci-oiè u11a dissocia.zione voJ.ontaria ·n ei ' papaina anzich~ della pepsina pei· gli ammalati di insuffi.c ienza ' ·cloridrica; la papain.a in mov.i menti norma1m.einte sinergici. La possibilità di dissociare movimemiti siner- questi casi si dimostra -egualmente attiva, la gici che è cosi rara nei muscoli oculaJri, si ri- pepsina deve essere in:vece addizionata ad acisoontra più frequentemente per esempio nel do cloridrico. Oltre alle- qualità pro'teolitiche mt..•scolo frontale, le cui due metà., ohe di so- anzi ·descritte, Albre ch t ~Ia11in e Cl1ittenden hanno pt1re co11statato che la pa1)ai11a possielito si co11ttaggono sinergica.mente, possono 0

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IL POT.. IC:LINICO

de proprietà coagulanti sul latte .analoghe a quelle ca.ratteristiche del Lab-fermento. Indipendentem ente da queste ri-cer.che, che .sono relative ad esperienze di dig.estion.e artificiale;, offrono interesse per la terapia gli studi di Sittman e di Hirsch p·r aticati sopra malati dispeptici, mediante· prove d.e lla digestione esperita .C·ol solito metodo del sondaggio. Dagli autori sopra citati è stato dimostr.ato -che. tutte le ·s ostanze ing.e rite vengono, per opera dell.a papaina, più pI'esto rid-0tte in finissima poltiglia, dimodochè lo svuotamento dello stomaco viene reso più facile. e più rapido. Viollin, dop·o aver ·e sperimentata l' azione della papaina ·1sopra ·u n buon numero di gastropatici, è giunto alla conclusione eh.e questa sostanza .a um.e nta la secrezio·n e dell'acido cloridrico e della pepsina tanto in c-ondizioni 1n ormali cl-re in condizioni patologiche. Egli ammette cl1e la papaina determina un'jnfluenza specifica sulle terminazioni ·nervose dello stomaco, cap.ace di provocare, per via riflessa., una secre2ion,e più abbondante di succo gastri.co. Oltre ' a eiò la papaina possiede per sè stessa le .proprietà digestive descritte, 1e quali la rendono sup.e rior.e a tutti gli .a ltri rimedi congeneri. Per queste pregevolissime virtù curative la papaina oper:a veri mir.a coli terapeutici nei casi di dispepsia atonica primitiva o second.a ria, per esempio in 1qu.e lla che accompagna le malatte croniche febbrili. In queste circostanze è stato notato un considerevole ,a umento ·dell'ap1petit.o ed è stata v.erificata la scomparsa della penosa sen·s azione di peso e di pien·ezza dello stomaco, della pirosi, della aerofagia, d·ei dolori ·g astrici e ·dei conati di vomito. L 'ueo del rimedio prolungato per molte settimane no·n ha mai determinato alcun inconv.e niente. Risultati favorevolissimi vennero pure otte11uti da Goliner, Hock, J ounger, i qu.ali hanno i1otato un benefièo effetto nelle crisi gastriche e nei dolori lancinanti che si verificano n·el cancro dello stomaco. Hirsch ha osservato che in tutti i •c asi nei quali esiste mancanzd assoluta di acido eloridrico, com-e negli ultimi stadii della gastrite cronica, nella atrofia della mt1cosa del ventricolo, come pure nelle a 11acloridrie di origine nervosa, la papaina tro;' va la più ·notevole indicazion·e. La stessa ·cosa })t1ò dirsi ~ r•ror>osito delle dispepsie acute, specialmente per quelle dei bambini. Dopo tutto, trattandosi di un rimedio privo assolutamente d'inconvenienti, si può anche essere un po' largl1i nel suo 11so in tutti quei casi nei quali convenga favorire la digestione deli'ammala1

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(ANNO XXIX: FASC. 29)

• assimilare

to per potergli fare una cp1antità grande di alim-enti. Tutti gli studiosi della papain.a son-0 unanimemente concordi nel ritenie!'le che detta sostanza .si estragg.a solo dalle foglie e dai semi della pianta. Il Villavecchia,, n·el suo Dizionario di Merceologia, riferisce cc ·Che d.a l tronco, « dalle foglie, da.i semi. dalle radici della Ca« rica Papaya si può ricercare un suc~o latti« ginoso, il 1 q uale ha la prop·rietà di rendere « tenera, in breve tempo, la carne degli ani« mali molto vecchi o di quelli uccisi di re« cente, in grazia del :fermento spe~i.ale .conce tenutovi, cioè del1a papaina)). Non mi consta eh.e .n essun esperimentatore dia importanza al frutto ·oome sorgente ricchissima di papaina, ed allJZi da qualche autore ·s i ritiene che il frutto sia .a ddirittura privo di ferm·ento. Dopo lunghi studi e numerose ricerche, mi s·o110 convinto ch'è prop1rio dal frutto che si può estrarre la massima quantità di papaina, .e perciò .a s0riv·o .a me la priorità dell.a scoi:>erta, in attesa di i·endere di · pubblico do1m inio le mie ricerche sperimen~li. L'·e strazione della papaina d.a l frutto· d~lla Carica Pàtlaya è da me ottenuta nel 1seguente modo: S·celgo anzitutto I.e piante che abbi.ano sul loro fusto frutti .a.c erbi; al di sotto di questi ooll"1 i. : ') un recipiente reniforme, il qual·e è mur1ito di i1 r •fl. moll.a inserita dal lato ·della cu1·vatura inin0re .e di un beccuccio dal lato della massim:-~ rurv.a tura. La molla viene leggermente spinta contro il fusto, ed è poi tenuta ferma da lUl piccolo gancio a vite. Essa ha così lo scopo di trattenere il recipiente aderente alla pianta, in modo d.a racc·ogli·e re. completamente il lattice che sgorgherà dai rfrutti. Fissato cosi il reci1Jiente (il cui beccuccio deve essere anteceder1temente chiuso da un turacciolo) pratico • sulla porzion.e .esoc.arpica dei frutti ·d elle minu tii;sime scarificazioni lineari, servendomi in genere - dei comuni pennini vaccin-ostili. Tosto scorre dalle cort~cci.e dei frutti un succo lattiginoso bianco, viscido, di odore aromatico speciale e di sapore metalloide astringentissimo. Dopo molti · tentativi sperimentali ho scoperto che quanto più sono superficiali le incisioni, tanto maggiore è la quantità di succo che scorre, il quale ·fatto dimostra che nella porzione più esterna della corteccia del frutto vi è tutto un sistema capillare di vasi latticiferi. Anche questo tema sarà argomento di alcune mie note personali sull'istologia del frutto della Carica Papaya, ricerche che doc11m enterò cCY.Il, preparati microscopici e che


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SEZIONE PRATICA

pubblicherò su giornali di farmacologia. Dalle mie esperienze risul~a che questo sistema vasale è superfi.c ialissimo, .e che esso· è assai più sviluppato verso il polo opposto 1a quello d'inserzione del peduncolo eh.e sostiene il frutto al fusto. Il sucoo lattiginoso così ottenuto deve essere disseccato, e l'essiccazione si può raggiungere sia mediante 'la prolungata esp·osizione ai raggi solari, sia mediante il calore a •secco. Si ottiene così lJna l)Olvere fine, bianco-giallastra, che costituisce la papaina allo stato di massima purezza, comunemente usata nella terapia e nell 'indt1stria farmacet1tica. La papaina da me ottenuta è caratterizzata dalle seguenti reazioni: Essa è fa cilrnente solubile nell'acqua; è solubilissima nell'aoql1a alcalinizzata. La soluzione acquosa schiumeggfa quando venga agitata e coll'ebollizione s'intorbida lievemente senza però dar luogo a coagulazione. La papaina i11 soluzione allo O. 75 %o presenta. le reazioni seguenti, che naturalmente sono più spiccate ad uno stato di concentrazione maggiore (2-5 %0) : coll'acido nitrico a freddo si ha un pl'ecipitato omogeneo bianco-lattiginoso; a caldo si ottengono precipitati .fioccosi di colore ocra, che depositano al fondo della pro,retta; coll'acido acetico si ottiene un intorbidamento albescente. Col reattivo di Trommer la soluzione si colora di un bel violetto, e prolungai1do l1ebollizione si ottiene in seguito, a freddo, un precipitato caratteristico di un magnifico color violaceo. Coll'.acido cloridrico si ottie11e un precipitato bianco, che a cald·o assu1ne uno spl€lldido 1color rose-0. La soluzione di papaina alcalinizzata, trattata con qualche goccia di percloruro di ferro (S. O.) e scaldata, dà ll.1ogo ad un precipitato di oolore mogano. La papaina da me ottenuta è insolubile nell'alcool e nell'etere, ed in soluzione acquosa precipita quando sia trattata cogli acidi nitrico, metafosforioo e picrico; il cloruro di platino la precipita a freddo . .L·a ~~o­ luzione ottenuta sciogliendo gr. 0.10 di papain:t in 150 cm. 3 d'acqua alcalinizzata scioglie nel periodo di 4--0 ore, alla temperatura di 4()<> C. gr. 10 di albumina d'uovo coagulata e triturata. La maggior part~ di queste re-azioni sono consigliate dal Villavecchia nel · suo già citato Trattato di Merceologia, e SO'IltO ritenute come saggi caratteristici per giudicare dello stato di purezza assoluta delle varie, papaine esistenti in commercio. Con·cludenào, il mio processo per l' estrazione della papaina dal frl.1ttc della Carica Pa-

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paya presenta sugli altri metodi i seguenti vantag.g i: la pianta non viene affatto1 lesa nella sua vitalità, ·Come ·n el caso in cui si sa. crifichino, pP.r l'~strazion·e del suoco, le foglie, o ·tanto peggio il tronco o le radici; il frutto può essere ·utilizzato più volte per l'estrazione della papaina; inoltre esso non viene affatto a soffrir-e .Per op.e r.a di queste ma,n ovre, al pu11to c·h e può >Co·n tinu·a re a maturare e in.fine servire ancora come commestibile, ·conservando completamente il gusto sapido e piacevole, del tutto id.elntico a quello dei frutti non utilizzati per lo scoip o dell'estrazione della papaina. Inoltre la quantità di S'Ucco che può esser.e o,t tenuta è di gran lu·n ga mag.giore .a quella che può esser.e fornita da tutti gli a.Itri organi della pianta (1). Dott. GIOVANNI PROVERA medico regionale di Cheren. (1) Ho ottenl1to pertanto di far tt1telare dalla.

legge questo sistema di estrazione della papain1a dal frutto della Carica Papaya; questo trovato porta il nome di metodo Provera, e la J1apaina così estratta, in omaggio alla ub.ertosa regione che ha fomito il materiale per le mie ricerche, è stata brevettata col nome (li « Cheren-Papaina ».

SUNTI E RASSEGNE. MEDICINA.

La rachitide. (Patogenesi e terapia) Lasciando da parte la questione ·s e la ra~hitide sia una malattia acquisita come molti autori pensano, congenita, così da essere taluno dei suoi tipi trasmesso in qualche famiglia con fedeltà f otografica (Fisohl), la nozione che nella medesima il ricambio della cal·oo sia alte:Pa to in ·m aniera profonda è ogni giorno sempre più con1provato dalla insufficiente ossificazione delle varie parti dello scheletro, e dal rammollimento di ,q uelle che a;'vevano presentata una normale ossificazione. Ceconi (Mirierva niedica, 1922, n. 9) ricorda ·come dalle esperienze in proposito fatte si è dovuto venire alla cq.nclusione ·che non esiste un diretto rapporto tra la rachitide e il rica.m bio della calce. Altri elementi in passato molto discussi e variamente apprezzati nella ez.iologia della rachitide meritano ora di essere sottoposti agli altri e considerati, se maii, come predisponenti alla malattia: così l'influe nza della raz1

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IL POLICLINICO

za, il modo di alla ttamento, il clin1a, .le ·catti,~e cO'Ildizio11i ig·ienicl1e delle abitazioni. Interessante è l'opinione di \'1a cl1smuth che attril)uisce all'accumulo dj acido carbonico nel ·Sai1• g11e ed alla conseguente inobilizzazione della calce dalle ossa, la genesi della rachitide. La opinion·e che la r a chitide fosse di natura infi ainmatoria (l\:assowitz) non è più adottata da alcu'Il.o così anche la sua origine infettiva~ alla stregua della sifilide ereditaria (Parrot), o come una speciale forn1a di febbre intermittente (Oppenhein1) lega.t a all'azione di g ermi noti (piogeni, coli, pnel1mococco, pneumobacillo) insediatisi nel midollo delle ossa (lVllircoli, Sm:.:tniotto), o a qt1ella di un germe specifico (Mor):'>Urgo, Kocl1). Le nuove vedute circa la patogenesi della rachitide ci vengono dall-e recenti do•ttrine sulle vitamine .e .s ulle · secrezioni interne. Secondo i sostenitori d.ella teoria dell'avitaminos i, esiste negli alimenti una sostanza dotata di azione antirachitica, la quale è ~nolto diver.sam·ente distribuita negli alirn enti. vegetali od animali. Tale sostanza dett a dagli AA. americani «fattore A », si trova .specialmente n.elle parti verdi delle piante, e, per essere solubile nei grassi, nei grassi di ·q11egli animali ·che se ne cibano. Molto ricco ne è anche l'olio di fegato cli merluzzo, e se i1e trova .m olto anche nel burro, nel rosso d'uova, nel grasso di vitello; ne sono privi il grasso dt maiale, il sego, l'oljo di olivo, l1olio di manclorle. Nelle .p atate, n.elle l'ape, manca d~l tt1tto. La natura chin1ica di qt1esta vitamina non è an·c ora ben nota. Sappia1no soltanto che è solubile n ei grassi, ·ch e fors e appartiene agli ossiacidi, forse l.egata in .q ualche maniera al1' acido fosforico; col riscalda.mento forte e protratto perde le sue proprietà, ed an~he con processi cli riduzione. L'azio·n e sua va interJ)r etata come catalitica. Il latte, e rispettivan1 e11te il burro, è dotato di un poter e cliverso. a ntirachitico, contiene cioè, in proporzioni molto diverse la vitamina l\., a seconda che proviene da mucche che son nt1trite con fieno verde o con fieno secco, in altre parole, al pa.scolo o nelle stalle. 11 fatto ch e la rachitide ha nell'estate e nell'a t1tunno l1na decisa tendenza a migliorare ed a gt1 arire, e i1 ell'inverno e nella primavera insor ge e peggiora, secondo Stoeltzner può esser p osto in rapporto con la diversa alimentazione delle in11cche in questa stagion.e. Sebbene de~na di considerazione la dottrina dell'avitaminosi n ella patoge11esi della ~achi­ tide. nppare arlcora appoggiata st1 argomenti 1

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alquanto fragili ed insict1ri. Non pocl1i fatti troviamo nel] a clinica cl1e i11ala1mentJe si accordano con la dottrina in q11estione, e consigliano a considerare, se mai, la mancanza della sostanza A come llna delle cal1se, non la causa tinica della rachitide. E con Stoeltzner possiamo anche amr11.etter.e che la carenza di questa ·s ostanza accessoria degli alin1enti possa agire non direttamente, ma indirettamente a provoca re la rachitide. Già Funcl1 ave\·a pensato che 1questa }Jotesse insorgere indirettam ente per lo stato di i-po.f11nzione di uno o di più organi a secrezione j_nterna., in segL.1ito alla mancanza della sostanza antirachitica ne-g li alimenti. Poichè una determinata secrezione interna può .esser e influenzata da cause diver·se, ecco che la rachitide consiQ.erata alla dipendenza di ·cause diverse, nel qt1adro delle 111anifestazioni ·e ndocrine può, alme:110 teoricamente, trovare una giusta sist1emazione. Così insien'le conciliate la dottrina delle v.itamine e quella delle secrezioni i11t~rne, coo~orr·ono :t s11ggerire una probabile se non proprio ~imo­ strata, concezione patogenetica della ra.cl1it.ide. La terapia, nei suoi da ti fondamentali, è ancora quella eh~ !'.e mpirismo aveva additata" la migliore e r isulta ara tanto ·più accreditata in quanto che risponde .a d un concetto moderno di patog·enesi, p.er quanto no11 a,m messo come sicuro, a quello dell\ avitaminosi; l'olio di fegato di ·rnerluzzo, risultante ri·cchissimo ir1 sostanza .l \, domina anche oggi la terapia della uachitide come in p.a ssato, ed anche oggi si dà volentieri unito al fosforo od a qualcheduno dei st1oi sali, i1.el1a cosidetta miscela del Kassowitz :. da tenersi pres.enté ·che l'azione del fe>sfo ro contro il processo ra:chitico :senza l'olio di fegato di mer.111zzo ·è nl1lla, mentre quest'ultimo senza il fosforo , è sempre attivo. • La miscela di olio di f-egato di merluzzo e di f.osforo con l'agg'iunta di cal,ce,. è anche in gràdo di dar~ buo·n i rist1ltati, per quanto in generale tali preparazioni riescano per l 'odore ed il sapor.e poco gustose. Con .l 'ossidazione dell'olio di fegato di merluzzo., alcuni autori hanno ottent1to dei prodotti concentrati, 0Illuls-ioni e polveri, su cui t11ttora verte l'esperimento. Senza ris11ltato sono rimasti i tentativi terapeutici con gli estratti opoterapici (timo, tiroide, ovaia, testicolo); adrenalina e paratiroidi sembrano in qualche caso aver dato buoni risultati. Anche la fototerapia agirebbe favorevolmente ·s t1lla racl1itide.

~10NTELEONE .


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CHIRURGIA. Osteite fibrosa cistica e cisti essenziali delle ossa. • (A. Mo1JCHET - P. LE GAc. 1l1·ch. Franco-Relg. de Chir., 6 gennaio 1922).

Nel 1906 l\Iikulicz dett.e delle cisti essenziali la segue11te defirn.iziio,n e: cc mal_attia benigna del periodo dell'accrescimento, localizzantesi n elle ossa lunghe degli arti, particolarmente in vicinanza dell'epifisi fertile, caratterizzata da una formazione cistica solitaria con lesione di osteit.e fibrosa». A questo si ·deve aggiungere che queste pseudo cisti (non hanno epitelio di rivestimento) hanno come carattere principale: 1° di essere la lesione preponderante dell'osso; 2<> di non essere sotto la ·dipendenza di uno stato rr..orboso diverso. Caratteri anatomici. - Localizzazione m.etafisaria e invasion~ d el bulbo vicino dell'epifisi fertile (lontano dal gomito, vicino al g.inocchio, notando che l'omero è l'oss.0 più freqt1entemente colpito) ovoide, uniloculare, racchiudente liq11ido chiaro, in cui predomina l'elemento linfocitario, con reperto batteriologico e reazione di \Vassermann n egativL La parete rispetta il periostio e la cartilagine diaiìso-epifìsaria ed è costituita (Lecène) da tre stati: 1° interno costituito da connettivo povero di nuclei; 2'> medio, costituito da travate ossee separate iela s11azi midollari allargati e pieno di connettivo povero di nuc:OOi; le travate osse~ vicinie sono alcune volte decalcificate e sono oircondate da osteoclasti e da -0steobla:sti, che corrodono le travate; 3'° e.sterno che corrisponde a[ periostio. All' esan:1e microscopico si può troval"e anche del tessuto condroide, che gli A11tori credono dovuto alla vicinanza della zona di. accr esc imento oppt1re a metaplasia dei tessuti , e mi€loplassi, che non devono far credere a un tumore a mieloplassi, ma far pensare ad e1en1enti reattivi. 1

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Si deve accettarie con estrema riseTva l'azione ·del tra.urna, questo è da ritenersi piuttosto come t1n rivelatore, per rottura del sottile strato periferico. In alct1ni casi gli Autori hanno avt1to radiografie positive 2 giorni dopo il preteso trauma causale, senza che vi fossero altri traumi precedenti. Caratteri sintomatici. - Lungo periodo di latenza; con alc11ne volte qualche piccolo segno l'ivelatore. La diagnosi si ifa con la radiografia : si trova nella regione m.etafisaria una espa11sione ovoide, con parte centrale transluCaratteri etiologici. -

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SEZIONE PRATICA

ci da, con gus·cio regola rie, sottile, più opaco del tessl1to norrnnle, co111e ' ri fosse t1n condensamento; infine, cosa n1olto importante, il periostio è sem1)re rispettato; anche quando la cisti gli è a con tatto la linea periostale ma.ntiene una regolarità perfetta. L'assenza di reazione periostale ·permatte la differe.nziaz.ionie ,d alle affezioni .infian1matorie, l '.e,spansione sim• m,e trica e· la non estensione a ttra.vell'so la corticale 1è il caratterie fo11damentale chie di'st1ngue le cisti dai tt1mori. .Qual'è l'evolt1zione di q11este cistj? Se non s'intervi•ene e ci si limita al1'irnmobilizzazione si possono ave1~e due eVientualità: o la ·coccia cistica non è Totta da un trauma e la cavità cistica at1menta relativamente poco, se11za tendenza all'obliterazione spontanea, o la coccia si rompe, si produce una ·diminuzione di tensione d·el li1quido che si ptlò diffondere i1el1e parti i11olli vicine e prog·ressiva.mente st svilt1ppa. una neofo,nnazione ossea che può portar,e a guarigione spontanea, cosi che il traun1a pt1ò essere non ·s olo· rivielatore, ma, anche curante. Se s'interviene iJ risultato è lo stesso: allo scl1°ermo, si ved.e un'opacità crescente. Regole terapeuticlie. - La serr;.'.l)lice imm.obilizza'zi.one .b asterà nelle cisti fe·s surate d·a un tratto di frattura. Quando non esista questa fìssurazione nelle ossa d'importanza secondaria ci si può lin1itare all'attesa; per le ossa pjù imporla11ti è indica'to 1'1ntervento che d.eve consistere nella trapana::. ione con 1·aschiamen1

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to della cavità.

La prognosi in l·inea gene rale è molto buona. Patogenes·i : 1° Teoria neoplastica, secondo 1a quale la cisti •risul terebb,e dalla fusio11°e, di t1n tumo~e·. D~ve es.s erie a1b band•o nata; si pensava dappr1ma si trattasse di sarcomi globooelli1clari o a mielop1assi o di con.d·romi. Queste cisti non h an110 nulla del tt1rr..•ore. 2° Teoria i ·nfìammato1·ia; per quant-0 sia attenuata un'i11fezione, il rist1ltato sull'osso è Sie.mpre identico: vi è iperostosi o n ~crosi con formazione di seq11estri; inoltre l'esame batteriologico è sempre n.egativo. Bisogna ·s oltanto fare qualche r1serva p ~r ,quello che riguarda la sifilide; questa p11ò i)rodurr.e ·dell'.o steite fillrosa. Si può suppor1~e ch e la lue agisca sulle glandole a ·secrezione interna ,e cl1e si produca perciò alter:a.zione ossea distrofica. 3" Teoria t?·a um.atica; sostenuta da Kummer; non ha valore. S·ii pe11si alla :na·:cità d ~l le cisti in rapporto col numero considerevole dei traumi e l'in1possibilità di riprodurle speNmentalmente negli anin1ali. Il trauma è un rivelatore. 1

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IL POLICLINICO

4° T eoria distrofica: è la più seducente. E un termir1e un po' vago; lna siembra ci si deb.b a orientaire verso la tiroide e le paratiroidi; sia che agiscano direttarr..iente sull'osteogenesi, sia cl1e agiscano sul metabolismo del calcio. G. MATRONOLA.

PATOL9GIA GENERALE. Sulla patogenesi del colera.

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Com'è i1oto, G. Sanarelli ha dimostrato già da diversi anni (1) eh.e l'antica concezione patogenetica del colera, secondo cui il virus penetrerebbe nell'organismo seguendo la via gastro-intes1inale, non risponde a verità. Secondo lui, i germi d·el colera penetrano invece attraverso l e fauci, si diffondono nel sangue e gi11ngono n ell'intestino da tergo, attraversar1done le pareti, grazie ad U'Ill'attrazione .esercitata dall'intestino stesso e ch'.egli chiama enterotropisrfl,o dei vibrioni colerigeni. Anche se iniettati sotto cute o nel peritoneo o nel san. gue, i vibrioni si sca1--icano nell'intestino." Negli animali neonati di alcune' specie, come il conigljo, i ·vil)rioni &amministrati per bocca sono in grado di cleterminar.e la sindrome anatomica del colera umamo, perchè il sangue difetta di anticorpi capaci di ucciderli. Ma anche negli animali adulti si può fiaccave la resistenza e riprodurre il quadro c-0mpleto del colera umano, m,e diante filtrati di colibacilli ovvero mediante iniezioni di colibacilli nel sw!:culus rotundus o nell'appendice. L'ardita concezione del Sanarelli, frutto ùi un lavoro paziente, tenace e metodico, venne comunicata in riassunto all'Accademia delle Sci.enze di Parigi nella s·eduta del 6 nov. 1916 e consegn.ata in una nota preventiva inserita nella Presse Médicale del 16 nov. 1916 e n egli Annali d'I gienc del nov. 1916. In seguito essa è stata svolta ampiamente ed armonicaim ente dall'A. in u11a serie di memorie notevoli, pubblicate contemporaneamente negli Arinales de l'Instit·ut Pasteur e n•e gli Annali d'Igiene. Quest'opera, segnata di genialità, ha impresso un nuovo orientamento agli studii sulla patogenesi non soltanto del colera, ma di tutte le inif ezioni a sede intestinale. Lo stesso Sanarelli aveva previsto che le su•e vedute sar.e bbero state applicabili al tifo, alla dissenteria, a certe diarree e probabilmente ad alt.re 111alattie. Quest·e previsioni vennero dimostrate poco dopo ottimamente fondate dal Besredka, nel 1919, per quanto concerne il paratifo 13 e la dissenteria. (1' Cfr. Policlinico, Sez. Prat., 1 gernnaio 1917, p. 1 -~..

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FASC.

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Ora S. l\Iasaki, un giapponese ch·e ha lavorato all'I stit11to Pasteur sotto la guida di Besredka ha ripresa nuovamente questa co:1-cezione per il colera (Annales de l'Institut Pa· steur, maggi.o 1922). Non solo egli approda alle· stesse conclusioni di Sanaflelli, ma si vale quasi delle stesse parole : per es., invece di enterotropismo dei vibrioni, parla di affinità per l'irt- · testino dei vibrioni stessi. In sostamza, Masaki ripete, nè più nè meno, l1e esperie.n ze di Sana.relli e perviene agli stessi risultati. Ciò dà motivo a compiaci1me11to, poichè costituisce 11r1a:. piena conferma degli originali e diligent i stud i dell'autore italiano. ì\tia, fatto inesplicabile, Masaki non cita Sanarelli se non i.ncidental-1nente e per questioni secondarie, a pro,p osito· degli anti.corpi e delle ini.ezioni endoperitonea-li. Invece dà ad ir1tendere di aver preso lemosse, per le sue \'edute sulla patog·enesi del colera, dalle ricerche di Besredka, che son•) l)Osteriori a qt1elle di Sanarelli e notoriamente da esse inspirate! Il fatto è tanto più straordinario, in quanto· le memorie di Sanarelli sono state ospitate proprio negli stessi Aririales de l'lnstitut Pasteilr che hanino accolto anche le posteriori ricercl1edi Besredka e tJUelle att11ali di Masaki. Qt1est'a11tore non poteva, quindi, ignorarle e il suo tentativo di pla,gio, più che sconveni•e11te, appare davvero puerile. I ..'A. l1a rilevato, in più, l'influenza della bilesull'inf.ezione da vibrioni. Dopo aver conf ermato che dosi enormi di vibriOIThi sono tollerate impunemente per os dai conigli adulti a11che se tenuti a digiuno, l'A., sulla falsariga di Besvedka, dimostra che questa r esistenza vie-· ne vinta dalla bile per os; il coniglio sensibilizzato dalla bile IJllÒ essere ucciso dai vibrioni viventi, e se resiste, si dimostra immunizzato. Se invece che co1111 vibrioni viventi viene· trattato con vibrioni uccisi, acquista nn potere agglutinante manifesto, n1a non l'immunità:. R. B. 1

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Interessant~

pubblicazione?

Prof, ALFREDO RUBINO

Semiotica Medica (8• . edizione completamente_ rifatta ed arri cchita di nuo-Yl U · p1to1i e di nuove flgure esplicative). ROMi!A RIO: Parte generale. • Esame generale dell'am111..,. lato. - Parte speciale: Esame dell'apparato ruplratorlo. •

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Esame dell'apparato cardfo-vascolare. • Esame degli organi dominali. • Esame del sistema nervoso. • Compendio dl chlmlea • mlcroscoola clinica. • Indice altabetir.o. Un "t"olume in-16: ele5la.ntemente rile~ato in piena tela, cU l>&lline XV·63~. In commercio L. 15 più le speae postali di 119.. dl.zione e di imbnllaizllio. Per gli abbonati al e Policlinico> sole L.14.80 fr&nco di porte

Inviare Cartolina-vaglia al Cav . Luigi Pozzi · \ 1 ia Sistina N. 14 - Roma..


[ANNO

XXIX,

FASC.

29)

SEZIONE PRATIC::\

CENNl BIBLIOGRAFICI. ROGER, \,.IDAL, 'f'fi~ISRlFJl. Nouveau Tra·i té de Mé·

deci1ie. Fase. Iv". -·-- Masson, éd. Paris, 1921. ·

Prix: Fr. 40. Il 4° fascicolo del nuovo trattato di medicina diretto da Roger, 'Vidal e Teissier, è dedicato' ad alcun·e inala ttie infettive, le quali in complesso occupa110 i primi ciTique volumi del trattato. Do1)t,e r si occupa della malattia di Heine-1\lledi11, ~fay dell'encefalite.letargica, Ferré della rabbia, Roger della tubercolosi e della pseudotubercolosi, (:ourmont della setticemia tt1bercolar€, Col1rn1ont e Dufourt della morva, Perrin della lepra, Guyart della verruga, Laep derich dell'actinomicosi e dell'aspergillo si, Langeron del n1icetoma, delle oosporosi, d·ellé sporotricosi, delle blastomicosi, Brumpt delle spirochetosi,· Ni.colas della sifilide. Gi autori assol ,-ono il loro compito con indirizzo moderno, te11endo conto degli acquisti anche più recenti della nosografia e della patologia sperimentale. Ma i capitoli, che I:>iù si raccomandano, sono quelli che hanno un significato generale, come pe1· es. le sp irochetosi, le pseudot.tlbercolosi, le oosporosi, le sporotricosi, le blastomicosi, capitoli tutti, oltre. che suggestivi per n1oder11ità di ricerche e di contributi interessanti il n1edico e lo studioso , costretti' finora a ricercare ,faticosamente tali nozioni recenti sui g·iornali e sulle monog·rafie. Bisogna riconoscere in questo, lln particolare m erito degli stl1diosi francesi, quello cioè di popolarizzare coi trattati, quarito ancora in altri 1

paesi è patri111o·n io dei privilegiati: esempio da imitare e specialn2e1ite in Italia.

Il volume, di più di 700 pagine, è s• carta di lusso, con nitida stan1pa, corredato di figure dimostrative a colori. t. p. \ V. _L\.. \VHITE. Diseases or the nervoir.s System. - Lea and Febiger. Philadelphia and New YQrk. Se. 50. • In un m agnifico volu·m e di più di 1000 pagine, denso cli co11tenuto ~ ricco di ottime illustrazioni in nero e a colori, è riassunto in m a niera chiara quanto di più moden10 è noto nel campo della i1et1rologia é della psichiatria. E questa la terza edizio11e del libro, già noto agli studiosi, in cui la cura degli AA. ha rimo... dernato capitoli invecchiati, ha aggiunto e rimodernato qualche capitolo, per rendere maggiormente chiara la comprensione. Non sono trascurate le endocrinopatie e le malattie del sistema vegetativo, che in questi ultimi anni hanno avuto si larg·a ripercussione nel campo della neurologia; ma gli AA. hanno selezionato, dal materiale oramai ingombrante,

s. E.

JELLIFFE .AND

Q53

quella parte assodata, di diretta utilità al pratico e allo studente. Auguriamo al libro la meritata fortuna cor. ' rispondente alla diligenza degli autori e alla lodevole cura degli .editori. t. p. A. -

{;EVIDÀLLI.

Compendio di medicina legale-.

Prezzo L. 95. - 1Società Editrice Libraria,. Roma-1\tlilan~ Napoli.

Qu·e sto libro è stato .g ià presentato ai lettori: del cc Policlinico » in occasione della pubblicazione ·d~lla prima edizione. La seconda edizione, che. succede alla prima. dopo br~ve tempo, ai pregi cl1e già r-endevano· il libro utile sia a stud~nti che a me~ci ag-.g iunge quelli di una maggioii· compiutezza 2 · dell',a ggiornamento. a. a . V.

PUNTONI. L ezioni di Batteriologia. -

1 vo-.

lume di pagg. 455 in-8 grande. Roma, Socra-te Buccia.relli, editore, 1922. Queste lezioni espongono con dettagli'o il pro-. gra.mma che l'autore svolge con chiara competenza n~l corso ufficiale di Batteriologia pres-. so l'Università di Roma. L'opera potrebbe benissimo prendere il nome di trattato, quale è· r ealmemite, poichè non lascia da parte alcun argo,m ento nè alcun dettaglio utile ad una. esatta tecnica ~ ad una diagno·s i esauriente e precisa. Es~a quindi non soltanto ri,e sce utilissima guida allo studente e al perfezionando,. ma anche al pratico, che vi troverà iicca mes-. se di notizie. Il Puntoni ha il merito di averci data un'opera di batteriologia m~dica che nulla ha da· invidiare ai molti trattati ·e man11ali stl'anieri che sino ad og·gi erano consultati, non possedendo rnoi ancora un lavoro moderno e completo in questa irnportantissin1a branca della inedicina. Lo stile € chiaro e conciso, onde la n1ole non eccessiva dell'opera non nuoce a lla comple:tezza di essa. Accuratissima la veste litografica. Numerose· e nitide figure aiutaJilJo la comprensione del testo. 1Ci auguriamo di veder presto l'ottimo lavoro in veste tipografica. A. ALESSANDRINI. 1

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. T1'.

P1001NI~ri.

Lo stato attuale degli st·u,d·i sulle applicazioni terape1itiohe del « Visoitni alb1tm ». J'.\1i-

lano, Tip. Antonio Cordani, 1921. RIORTER C. M. ln;ftu.enza Pan,deniios D epend Oertain A.ntioyolonio their Developmetit. -

Ass., 1921.

Weatlier

Ootiditions

01i-

f o·'f"

Chicago, .American Med·..


IL

IO- '

v.J J

ACCADEMIE, SOCIETA MEDICHE, CONfiRESSI. R. Accademia llfedica di Roma. Sed·u ta ordinaria del 30 a]>'rile 1922.

I>re. idenzn del l)rof. V. AscoLr, presidente. Ulteriori

osse1·vazio~rii

s11l tag7'io cesareo transperitonea le .

Prof. P. G.\lFA~LI . - Un g r11ppo di euisi di llll certo i11teresse clinico succedutisi ne lle ultime sett imane ha offerto .all'O. l'occasio11e di tornare sull'argomento <1el taglio cesareo sul segmento inferiore sul qt1a le già altra volta intratte nne l' A<.:cademià- Sf\bbene disponga già di 45 tagli cesarei eseg'ltiti ~on tale tecnica, non crede poter ancora ~mettere lln g:iuclizio definitivo oopratutto rigt1a r<1o nl èlecor o l)Ost-operatorio specie J1ei rigua rdi dellà evoluzione delle gravidanze s11ccessive. S11lla bnse d~lla nuova casistica si intrattiene su tre punti: 1° sulla Sllfficienza della cesare.a inferiore anche nei casi infetti; ·

2° sulla resistenza della cicat1ice cesarea ; 3° -s11 tulnne lin1itazioni che è bene mettere all'uclozio11e di tale tecnica. In tre casi di interventi eseguiti in condizioni <li certo inq11inan1ento batterico dell'utero non solo il risn 1ta to fu bt1ono, ma il decorso post-ope1 a torio no11 diedP mai a rilevare alct111 fenomeno di risE--11ti1nento peri to11eale o generale. Per qua11to si riferisce alla resistenza della cicatrice ce area ~t1l segmento inferiore 1'0. porta t111 conti·ibnto clini~o e anatomico. Per la parte ana toruica presenta 11n uter-0 aisportato i11 una donna 11ella quale due a nni prima e ra stato eseguito un taglio cesareo transperitone.ale. L'esame di esso non lascia quasi vedere alct111 resid110 rua croscopioo della pregressa inctsione. lTnicu tra ccia. sulla faccia esterna la presenza di un filo di ~tn. residuo della. suh1ra.. All'esame microscopico h a potuto rile,·are cl1e la rest·itutio ad i ·n tegruni e ra veramente ottima pur i1on essendo completa. Dal lato clinico riferisce su alcuni casi di taglio ces.:'l.reo ripetuto dopo 11na precedente opera zione e in tutti la cicatrice si dimostrò funztonal111(lnte solida, essendosi in molti esperimentate a lungo le forze i1aturali. Per quanto si riferisce a lle li1nitnzioni di tale intervento non crede sia gi11stific.ata In celta. della cesarea bassa transperitoncn le nella placenta previa e in casi di tagli cesarei ripetuti se si incontrino troppo tenaci adere11ie della p1ima operazione. ~'u17a

reazione del

[ •..\:'\~O

POl.J CLl~ICO

n1a st·ice.

l)rof. G . i\lr="GAZ7.l!'\ì. ·-- L'O., dopo a ve r riferito Rulla t<'r·ni<:~\ t1ella reazione del mastice di Emanuel e -=ulle inodificazioni apportate da diYersi perin1entn tori. e~ne i risultati ottenuti dalle

XXIX,

FAS.C.

29]

i1ulllerose esverienze prn tic<.1 te i1e Ila l1a Clinica. Da questi risultati affern1t.t c:he la reazione del 111a. tice i1011 i: .'lffn tto s11ecitic:a per le forme luetic:l1e e iuetalnetiche. Che d11e sono i tipi di cur\e costa11tj : la curYa <lellu pu1·alisi e quella della ll1es cerebrospinale. lllentre la cn1'\·a della tabe è di passaggio fra le cnrYe prececlenti ed è poco C:O""tn11te. f . . e d11e Clll'\·e (la paralitica e la 111etic.a) snbisc0110 delle ruodificuzioni quantitative, pt1r mantenendo costante il loro speciale t ipo e da ciò si ded11ce che, nt~ll'interpretazione dei ris11ltati, si cleYe d~1re t111icamflnte i1nportanzu al ti·po di c11rY<l. D<\1 punto cli yisttt l)l'a tico si pt1ò dire eh~ con questo metodo esiste un sict1ro criterio diffèrenzia le fra In l)U ra lisi progressi\:a e la lues cerebrospinale e le altre affezioni del sistema nervoso. Si compre11dè cla ciò l'aiuto prezioso cht' qt1est.i. reazione dit al q11esito clinico, specie nel rapido dépistage delle n11merose forme delle pse11do-1)aralisi (alc-00licl1e, ecc.). Si iiserYa per altro di trarre le conclusio11i quando aYrà applicato la reazio11e nell'esame <lel liq11ido cefalo-rachidiano d~gli incli'ridt1i :tffetti da lt1es primaria e da lues see:on·d·a ria. Racco1na11da che qt1estn rear,ione si:t pra ticat.a con mag·giore diffusio11e sia per la fucili tà della tecnica, sia pel' l'aiuto lìrezioso che dà nl quesito clinico. La, deviazio 1u; del. co 1nple1nento nelle for ni e tuberco la ri con, brodo B esredka. 1

Dott. X . PiccALUGA. - L'O. espone le ricerche eseguite e co11clude favorevolme nte all 'applicazione cli quest-<l reazione Slllle forme tubercolari specialmente per poter fare lUW.. diagnosi J)recoce, di<:hiarando che ulterio1·i ricerche nell'applicazione <.li q11esta reazione sin co1ue mezzo diagnostico sia cume ele111ento prog·nostico d11rante le <liyerse et1l'è 11ei vart $tudi ·della iualattia porteranno maggiori schinrime11ti s11lt ·argome11to. Il 'tialo1·e olinico dello 1rea.~··ioni d·i M einìclve e di f:Jach s-Geor{li ·in. conf ro·n to con la 1rea~ione di n-a ssc r111 ann.

Dott. E. TRENTI. - I/O . riferis~ i risultati d<l lui ottenuti esegue11do eontempor<1neamente 1 ~ r{>..nzione di \Vasser rnann e quelle di l\leinicke e cli Sachs-Georgi s11 GOO sieri. Le tre reazioni fl1- • rono concordi 558 Yolte co11 71 reazioni positive e 4... 7 i1egati\e. Nei riguardi clei ~ieri sicuramente ll1etici la r ea zione di JY1einicke f u 12 yoJte neg·ativn mentre la Witssermann risultò positiva ecl uru'l. sola volt~ positiva con w~1sBer1nn1Ul i1egn tiva; con i sie ri cli i11divid11i non lt1etici la ì\leiniC'l\'.e fll 20 \olte neg:ati,ra di fronte nlla -· Wn1sserrnan11 l)Ositiva. e 2 volte positiva con Wassern1nnn negati,·a. T1a reazione di Sachs-Gf'org;i risultò lG volte negativa con sieri 111etici nei quali 1fl " ·assermunn diede risultato· positiT"o e d11e ' rolte positt,·a con ".,.ussermann negatiTa. Con sie1i non 111etici la SachsGeorgi diede reazione negatiYa in 20 casi n Wn~ sermann positiva, e f n po~itiv!.l in 2 casi con "\\·asSE>rmnnn i1egn ti\n.


[ANNO XXIX, FASC. 29]

955

SEZIONE PRATICA

l/0. conclude per una lieve minore sensibilità

delle reazioni di l\leinicke e di Sachs-Georgi iI1 CDilfronto ulln renzio11e di Wasserm.ann, ma per l11lft · loro mag·giore specifìcitn giacchè quei casi, nei qu.1li tn11to la ì\Ieinicke qt1a11to la Sachs-Georgi n \evano ren,gito negativa1uente di fronte .ad t1nn Wn , ermann positiva si riferiYano tutti ad indiTidni i1011 111etici e nffetti nel maggior numero di n1alnria i11 atto o di malattie infettiYe act1te. Le due 1·eazio11i <li ~feinicke e di Sa ·l1s-Georgi ebbero eo1nportnme11to t1g·uale. _-lnc11ra sull"osteo1nalacia.

l')rof. r. _.\.Rci~GEU. - I/O. espone le storie clinicl1e di 7 inf1~rn1i di o teomalacia : 6 donne ed 1 uo1uo attt1alrnente ricoverati al 70 Padiglione del Policlinico, In tera1)ia ltsnta .ed i risultati otte11uti. Dai 7 ~si e~po~ti risulta in n1aniera concorde l 'infiuen7.a della località. della cn&'l . del contagio: la fre<1ue11zn della rachitide i1elle famiglie <ielle osteomalaciel1e e nei precedenti patologici di alcuno. l'iu~org-0re della malattia a preferenz:1 ne11·a11 tnn110. con òolo1i localizza ti in un ca.so o in l)(){'hi. ed il diffo11dersi di q11esti g·radatflmente tt tntto lo scheletro. tranne al capo eò alla faccia: L'l frequenza <le Ila tetc'lnia o di sintomi riferibili ad esr' n. li1 Ilre enzu tli contratture degli arti inferiori se i dolori 0-..s; i sono nssai forti: l'influenza sfaYoreV"ol~ del freddo . dell't1miclità, della gravida11z.'l e dell'a lln ttan1e11to: ln estre1na rarit~t della 11u1lattia nel 111.nAchio:· In scarsa lltilità dell.11. c: n rn ron f-0 .. ft)l'O e sali di calcio, anche potrattn : 1'utiliti1 dt>lla nn r<>osi clorofor1nicn: la frequenza delle ricadute. Per quel cl1e rig11arda la diagnosi: l'estrem!l. f~cilit11 cti e~~a . nella maggior parte dei casi, in cont1·,1i::to con Jn freq11enza con la quale Ja malattia è miscono~cinta. E n tal proposito 1'0. ricorda oltre la mal11ttin ossea di Pnget, la malatti.-1 tii l{ahler e la carci11oma.tosi diffusa delle os~à dalle ().11u li tleYe essere distinta. la sifilide di ffnsu delle o~sa: fe111ori, tibie, ùacino, e l'artrite ancbilosan~ delle nrticolazioni coxo femorali, perrhè an1beclne posso110 sin1nlare l'o~teoma.lacia. J>11r a Y~11tlo otte11uto risult.n ti oltremodo soddisfacenti con la cura. da lui usata : cloroformio. fosforo e oo.Ii di calcio, non crede detta l'ultima p.a rola e si ripromette di tentare alcune cure più semplici e più alla portat.c'l del inedico pratico. Cosi, si propone provare la etero-'l)rotei110 terapia <·he a dire dello SforzH. dà risultati sorprendenti nel reun1atismo ~rticolare ncnto. I11 .alcune dell~ malate ba 11sato le iniezioni intrnYenose di cloruro di calcio. ma nt1lla })Uò dire sulla loro effieacia, perchè usate da troppo poco tempo : puè, solo confermare rht' ·ono be11 tollera te n~lla soluzione di gr. 0.50 di clor11ro di cHlcio in 5 eme. <li acq11a distilla tn sterilizzata. E.

R. Accademia Medico-Chirurgica di Napoli. Sedu ta d el 23 aprile 1922.

l'resiòen7..a: Prof.

G10YA:i\'K1

Trapianti tendinei

nelle

~IrRA~D.-\,

presidente. •

paralisi definitive

del. nervo rad·i ale. - Teonica e 1·isultati operativi.

Presenta dt1e casi di paralisi definiti\e del nerzo radiale, nei q11ali ha l>l'aticato, con tecnica -p ropria, il trapianto dei mu·s coli flessori su quelli estensori tlella n1«tno e delle dita, ottenendo11e soddisfacenti risultati ortomorfici e funzionali. Descrive la. sua tecnica, ill11strandone i dettagli co1t i1umerose fig·nre. In tre tempi fondamentali si co1npendia la sua tecnica : 1) Trapianto del tendine del pronntore rotondo, diviso in due, sul 1° e sul 2<> radiale, con incisione al terzo medio, lato radiale dell'antibraccio; 2) Trapianto -Oel grande palmare st1ll'abduttore, sul corto e sul lungo estensore del pollice, ed • accorciamento del lungo estensore del pollice, con d11e incisioni una palmare e l'altra. dorsale in corri po11denza della tabacchiera anatomica; 3) Trapianto del cubitale a11teriore s11i tendini dell'estensore comune e ,d ell'estensore dell'indice. più accorciamento di tali tencli11i. con dt1e incisioni, 1111a palmare longitudinale .ct1bitale, ecl lln'altr.a dorsale. in so1)ra del ligame11to c.lorsale del corpo, a sporta11do un pez?:o ellissoidale di ct1te. ~ nlla base <lei risultame11ti otte1111ti opina che il trapianto tendineo i1elle pàralisi defi11itive irreparabili del nervo radiale, il più precocemente p-0ssibile praticato. doYrà per l'ayye11ire rappresentare una beneficn risorsa per molti disgraziati che altrimenti sarebbel'o condannati per tutta la vita a restare con una mano inutilizzata, perocchè la deformità della mano, in flessione, andrebbe col tempo sempre più acc011tuandosi per In oontrattuta elci m11scoli .fiessoti e per le n lterazioni articolari e pel'iarticolari. L1JIGI DE GAETANO. -

J,cpatura, asportaz ione del sacco e sut1trci vasale n<'lla. oura degli a11ellrisn1i. - Contributi clinici e 1·isultati operatorii.

L'O. fa t1na completa ~ preciM. esposizione della c11ra degli .ane11rismi mediante la estirpazione del ·sac~o ane11risn1utico. Qt1esto n1etodo erB. st:'l to da prima praticato per la cnrn degli aneurismi degli arti, poi l'O. la estese per il trattan1ento di due e.asi di aneurisma della cnrotide ed a11e1:!.e in un caoo di anel.1risma della carotide interna con ~softalmo pulsante. Ultiman1e11te ll.a avuto occnsione di applic~ re il trattanic~11to in a 11eltrismi de lle grosse nrterie del baci11o (iliaco interno) ed ~lnche in q11e8ti casi 1 si è co11vi11to che oltre alla allacciatura è indispensabile l'estir11azione del s~cco aneurismatico per non a nd•t re incontro a spiacevoli .accidenti secondari. GIOY.\NNI PASCALE. -

GROSSI. ...\ . CRISTONI.


956

IL

[ANNO XXIX, FASC. 29)

POLICLl ~ICO

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. •

La prognosi nel diabete.

È anzitutt-0 necessario distinguer.e fra dia-

bete v.ero e glicosuria semplice, che può essere dovuta a condizioni del rene, ad eccitazione del simpatico· (adrenalina, eccitazione, diabete dei nervosi) ad alimentazi,o ne (·eccesso di carboidrati; p. e., oltre 200 g. di glucosio determinan·o glicosuria anche ne.i normali). Il diabete vero può B·SS·e·r e definito come un C·Omplesso di sintorr..ii, derivante da di'sturbo nelle facoltà assimilative dei carboidrati; tali sintomi sono dovuti alla persistente iperglicemia, che nella maggior parte dei casi sta in rapporto con lesioni del pancr:eas organiche o funzi-0nali. Una • divisione netta fra diabete e glicosuria non può stabilirsi. Il diabete non cu1·ato deve considerarsi come una malattia grave, che provoca 1spesso morte per ·coma o per lenta inanizione, o ehe predispone a malattie interco1~renti ad esito fata}e. Una glicosuria lieve pllò durare per molti anni senza dare disturbi·, ma in molti casi può dare fenomeni gravi. Diversi fattori possono influenzare il de.corso, quali: 1) l'età: il diabete .è più grave quando insorge prima dei 40 3Jlni, .g ravissimo se incomincia nel periodo dell'accrescimento; 2) l'eredità e la costituzione: negli individui nervosi od appartenenti a famiglie neurotiche è meno grave; abbastanza benig~o è negli obesi, mentre è assai grave nei magi;i; 3) le malattie: la nefrite, l'arteriosclerosi ag·gravano la prognosi, la resistenza· alle infezioni è notevolmente diminuita. Le condizioni cambiano di molto quando il diabetico è sottopo sto a cura; i pazienti possono avere vita più_ll1nga e più t1tilmente attiva; anche l'età 'IllOn ha più lo stesso significato salvo che per gli indi,ridui in via di accresci· mento: la gangrena .e le infezioni cutanee gua. ri,scono rapidamente-. La migliore gl1ida per la prognosi è data ifa_! Tr.()ifo con cni il pazient€ reagisce al tratt~m ento. Quando il diabetico si presenta per Ja prima volta, le indicazioni pronostiche sono date: 1) dallo stato di 1ii1.trizione del c~rpo: il diabete è più grave se i pazienti hanno perduto molto peso; 2) dall'esame d ell'urina: la poliu1·;a indica di solito elevata glicosuria. però i pazienti differiscono molto nella facoltà di secernere l'urina più o meno concentrata; la. quantità di z·ucch e1·0 \rari a da tracce al 10 ~~ ; occorre esaminare l'orina di 24 ore; nei casi 1

medi si ha eliminazione di 80-100 g., ma si può bene arrivava anche a 400; nel corso del trattamento, la prognosi è determinata dal modo con cui l'individuo reagisce; anche nei casi favorevoli si hanno talvolta ritorni di glicosuria passeggera. I corpi chetonici senza sintomi di acidosi no11 hanno significato; essi si trovano al primo esame nella metà dei casi, persistono più a lungo che lo zucchero e compaiono quando si tolgono dalla dieta i carboidrati. 3) dall'esame del sangue la ricerca dello zi-cch.ero 11el sangue va ripetuta, specialmente in rapporto a l digiuno e d al paste di prova. 4) dall' ali1nento tollerato : alcuni tollerano fin dal principio 2000 calorie, ed in seguito ancor J)iù; si comprendono nella dieta dappriJrla 1 vegetali verdi, poi l'avena, le patate, ed anche· il pane. ·Comun,q ue la prognosi va fatta solo dopo che si sia veduta la risposta al tratta.mento: scompaiono dapprima la sete e la poliuria, migliorano le condizioni cutaJillee, e più lentan1.ente scompaiono i sintomi neuritici. Il futuro del paziente dipende dalla sua inr telligenza e docilità.; è conveniente che esso si pe si frequentemente badando · a inantenere il' suo peso un po·co al disotto del normale per· la sua età e la sua statura. D. :vi. Lyon (Lancet, 27 maggio 1922) consiglia che i pazienti si· ricerchino .g iornalmente il gluco·s io nell'urina, e regolino la dieta in modo da evitare la sua ricomparsa, senza cedere alla téntazione di · aumentare i carboidrati. Taluni possono anche riprend·e re le loro occupazioni; altri, ·Come p . es., qt1,e lli costrettì a dieta n1olto scarsa, si stancano facilmente. Bisogna poi evitare le .. .eccitazioni. la fretta, le ansie, cl1e possono ag-· gravare ind11bbiamente le condizi-0ni. fil.

Xanthoma dlabetfcorum. D. Murray Lyon (Edinbvrgh med. Journ., aprile 1922) riporta d.l caso cli un giovane venticinquenr1e affetto da diabete mellito grave,. inso rto poco do1p o che esso era ritornato, d:al servizio militare. La D·Oliuria raggiungeiva i 'ìOOO eme., la glicosuria jl 5 % con una perditn. giornaliera di 300 g. di carboidrati : vi era ,altre1sì uno stato di - lip e1nia. Pil"ima di essere· rticoverato n ell'Ospeda1e, il paziente aveva notato una ~zione ai go111iti, che venne poi diagnosticata come xantoma. Trattavasi di papule· grosse quanto un piccolo pisello, di colore· bruno rossiccio alla base ·con il centro giallo. Cagìi.001avano p1"h•rito e sanguina·vano facilmente al gra.t tame11to. Poco dopo iniziata la die1

1


!ANNO XXIX, FASC. 29]

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SEZIONE PRATICA

ta severa, cessò l 'incomod.o dato dalla eruzione; I~ papule diminuil:ono rapidamente di volume, perdettero il loro colore bruno, ma rimasero ancora visibili per un mese. Nonostante tutti glii elementi di cattiva pro.gnosi, l'ammalato si ristabili e, dopo n-0ve me:S'i, si troiv ava ancora i.n buone condiz1ioni.

fil. Diabete e gravidanza.

I testi danno per questa ra1'a a:ssociazion.e il 30 per oento . di mortalità mater11a, e almeno

il 50 per cento di mo1'talità fe.tale. J. N. Bell (Am. J ourn. O bst. a. G unec., genn. 1922) distingue dal vero diabete i vari tipi di glicosuria, -e la lattosuria. Qt1esta 1s i ricon'Osce perchè l'urina riduce ancora il Fehling' dopo ila prova della f.ermentazione. La glicosuria alimentare, frequente negli rultimi mesi di gestazione, non è accompagnata dagli altri sintomi del di.abete (furun1coli, pruriti, sete, 1e1oc.) e scomp,a re modificando la dieta. Il cosideito 1diabete renale è caratterizzato da g;lic·o suria non influenzata dai carboidrati della dieta, da nor. male glicemia, da assenza d'i altti 1sin.tomi 1diabetici: si presenta ·di re gola an1che nel1e successive gravidanze: e scompar:e col parto. Nel verro· di0;bete nlellito ,,i rè iper.glicemia, e tutta la sindrome caratteriis tica. Pertanto in oglili gravida occorre Ull1' accura1.a anamne.si, anche remota e familliare, ri-guardo al djaJJ)ete. Se desta 1so·s petto, occorre ·c.er.care, coni adatte pro,re, le forme n11iti di gli·oosuria, ed event111a 1111ente anche un iperglioemia se·n za glicosuria. per alunento 1della soglia ·di eliminazione renale del gl11cosio. In ogni ·glicoguria poi occorre stabilire 1se v'è iper»glicemia. Se questa manca, l a prognosi è favorevole; se è presenìte, l'A. consiglia id i esperim·entare uno dei m.oderni meto di di trattamento del diabete prima d'interrompm-e la gravidan.za. Rifertsce due casi: nel pri.m o si tratta di una primipara di 26 a:nni ·con padre diabetico, che ebbe glicosuria transitoria a 17 1anni; al sesto me se comparve d:irsc.r eta ,gli1cosuria, com. ip erglicemia, che vennero dimi11111ite notevolmente con oppo11-una d:Leta, ta11 to che po tè condurre .a termine la gravi.danza. Partori coi presidi os.tetrici, sotto anestesia, un barrill:>:tno sano : dopo il pa11,o 1scon1parye la gl:ioois1uria. Nel secondo ·caso,, comparve glicosuria a tre settimane dal termine, che ·s comparve con dieta adatta. .Ricomp·airve tuttavia una settimana prima dlel termin·e; vi era lieve iperglioomia. Il feto, negli ultimi ·giorni., mop nell'utero, e il parto f11 espletato 001 pall<>n e. L'a:namneisi dava 1qi1alche period-0 di sete e prurito prima 1

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del matrimonio. L'A. pensa ad una mite iperglic~ia con .alta ·s oglia renale, 9nde 1a facile ·s comparsa della glicosuria; forse u·n p:rec<?ce trattamento avrebbe co111d otto ·a miglior esito. 1

DORIA.

11 &rattamanto del diabete in rapporto con l'eziologia. P. J. Cammidge (The practitione1·, giugno 1922) o·s serva che il trattamento del ·d igiuno, introdotto da Allen rirn•ane in fondo un trattamento empirico fino a che non si trovi un metodo per pr.ovare l'esatte.zza dell'ipotesi su cui si fon.d a. A tale scopo l' A. introduce il concetto ·del valore differenziale (dif/erence value) consi·s tente nella differenza fra la per·centuale dello zucchero e quella totale dei carboidrati, c·o nten11ti in una serie. di campioni di sangue prelevati a digit1no e dopo un pasto di pr.ova. Si stabiliscono in tal modo delle curve: n·e ll'individuo normale lo zucchero ·s anguigno da O.08 °lo sale ad un massimo di 0.17-0.18 °lo per dimi11uire in seguito; il valore differenziale, inizialmente di 0.006 % diminuisce leggermente e risale quando lo zucche.r.o nel sangue incomin·cia a diminuire. Nel cane spancreatizzato all'aumento dello zuecher-0 nel sangue (da 0.13 a 0.19 %) corrisponde una notevolissima diminuzione del valore differenziale (da 0.17 a 0.01 ) che poi risale lentamente. L' A. ammette. che. tale curva sia tipica per il diabete pancreatico: nel diabete connesso con disturbi della funzione epatica, la curva del valer.e differenziale sale per par.ecchie ore, indipendenten1ente dal c-0ntenuto di glucosio nel sangue. In altri casi infine la ·curva del valo1;e diffeire.nziale sale rapidamente con quella del glucosio e decresce con essa (tipo concorrente determinato da cause tuttora ignote). In 140 casi, di diabete nell'uomo, l'A. ha trovato in 46 il tipo pancreatico, in 48 il tipo epatico, in 34 il tipo co.ncori;-ente.. ,. Risulta che il gruppo epatico è quello che sopporta meno bene il digiuno, che più facilmente provoca i11 ~sso l'acido·si, la quale invece scompare con lo stesso trattamento nel diabete pancreatico. Gli epatici sono inoltre rnaggiorment~ soggetti a disturbi nervosi e motori. Tali individui sono più sensibili alle proteine, .e d ai grassi e spesso, anzich~ col digiuno migliorano con una dieta povera di tali elem·eiruti e relativamente ri<!ca in . carboi.drati, specia11nente se destrinizzati. e.on i biscotti, le diete di avena, i giorni vegetariani si può ottenere nella maggior parte di ,q uesti casi, un n otPvolè miglioramento senza correre· i ·r ischi del dig·it1no.' · 1

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958

[ AN.L\O ~\l\ , FA~C.

IL POLICLlNJCO

~el

grup1)0 1Ja11creatico, purchè l a malattia non sia troppo avanzata, si hanno rapidi inigliorarnenti con il digiu110, il quale porta pure sensibili ristlltati 11el terzo gruppo (curva a tipo co11corrente). ' i sono poi curve c0n:ibinate (di solito pancreatico + epatico) eh.e si osservano nel diabete curato a lungo, specialmente .con dieta. senza idrati di carbonio. L'effetto del trattamento dietetico si manifesta anche st1lla ct1r,1a cl1e da pancreatica può diventare concorrente., per ritornare pancrea tica se vi è eccesso nella dieta; talvolta la ·curva epatica si può sovrapporre alla pancreatica. fil. I

Sul trattamento della gangrena diabetica. La gangrena diabetica cli pende da due f attori, entra1nbi in rap1)orto con l'alterato ricambio: l 'arterio "'clerosi, e la diminuita r esiste11za d e i tesst1ti a ll' iscJ1ernia e all'infezione. Quest't1ltimo è il p iù inlJ)Ortante secondo l 'A.; egli non 11a. ved11to la gang·rena che in casi di diabete molto g·ravi o tra. C1:Jrati. La mil1accia <li g·a ng1·e11a diabetica i1on può essere scongiurata dalle sole ct1re locali (tiposo, applicaziPni cald e, massflg·gio, elettrovibratore), i11 c.i conte111poraneamente occorre un trattame.n to n1edico seconclo i mo·derni sistemi. . La Cltra cl1ir11rg·ica deJla gang·rena. dicl1iarata, per ùa1·e :ì.ffida1ne11to di snccesso richied e che. le t1ri11e s iano esenti da z11cchero, acetone, acido diacetico, ed il sang11e abbia 11n normale contenuto di g·l L1cosio e CO.,; pe1·tanto è necessaria la stretta coo11el'azione del m edico e del chirurgo. L 'A. riferisce alcuni casi clinici. Un t1omo èJ11zia.uo, ''eccl1io diabetico, do1)0 uno dei coJ1s11eti errori dietetici cominciò A sentire alla g·a111ba destra un dolore inter1so come se le v€ ne . . i lace1·ttssero; esse erano effett.ivan1e11te g·onfie e te e, e il colorito dell'arto, dal ginoccl1io in g·iù, era rossoscuro. Nel letto i dolori di11111111i,·a110. e sollevan do l' arto la g·amba a s11n1eva ra1)iclame11te 1111 colorito pallido, cadaverico. L '.i\. pensa, in q1testo caso , ad un distur})o dell'inner\razio11e vasomotoria: il paziente i11 pocl1e settimane migliorò tanto da poter ca1111ni11are liberamente, f11 però necessario ricoverarlo in os1)edale percl1è si ma11tenesse a stretto regin1e; Je sol e cure locali a\revano poco g·io\.·ato. Riporta poi tre casi di gangrena dichiarata., I>iù o m·eno e t.e a (all11ce sin., piede d., gamba d.) che ft1rono trattati con ~br iglia.menti ed exeresi eco11omicn di te ~i1ti , fi11chè ' ·1 nediante le opport1111e ct1re, le condizio11i ge11erali e la circolazio11e locale 11011 furo110 migliorate : al-

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lora cori i11terve,µto i· icale, st1 tesst1to sano, si ebbe la gua1:igio11e. lliferisce pure il caso di 11n diabetico co11 caverne tubercolari bilaterali, se11za zu ccl1ero, i1è acetone, nè acido d1acetico i1elle mine grazie alla dieta, però co11 una glicen1ia di 0.23 cy0 • Essendosi sviluppata una ga11gre11a ft1lminante in una g·an1ba fu amputato di t1rgenza sottor acl1ianestesia. Guarì perfettamente: all'uscita dall'ospedale aveva u11a glicemia di 0. 11 % ed un~ buona tolleranza per gl 'idrati di carbonio. ' B ., i\L BERNHEilVI ( A111 . Journ . of. 1ned. SC. :1naggio 1922). DORIA.

NOTE DI TECNICA.

La ricerca del bacillo di Koch mediante l'arricchimento In termostato. l~eza11 çon,

)latl1ie11 e Pl1ilibert l1a11no propos1o recentern.e11te t1n mie todo di ricerca del baciflo di Koch, che si fonda su lle i11odificazioni cl1e subisce l'espettorato alla ten1peratura di 37°. Esso cioè si divicle in du·e strati, l'uno su-· l)ernciale fluido, poco bacillifero, l'altro profor1do, in 'lJessito, ricco di bacillj. Si i11ettono 5-10 eme. di bacill i in 1111 tubo da ::,:J g·gio [ se111brerebbe da i)referirsi u11 tul10 da cer1trift1g·a . ?V. d. Redat.], cl1e si la scia i11 ter111ostato per 4 g·ior11i. Si pr-e leva allora una. goccia del sedimento, che si cliste11de i111 stra1o sottil e : con ia colorazione, si \ 1 eclo110 11l11nerosi bacilli. riL1r1iti in paccl1etti. e l'esame è i1eg·ativo, si ricorre all'omog·e11e izzazione: si prendono 2 eme. del sedimento, si aggiung·o110 5 c111c. di lisci,•ia di soda & l 2 n ,) , si scalda; si ag·git1ng·orno poi 10 eme. di acqua, 2 di a l cool, si centrifuga })er 30 ini11uti e poi si fa il preJ)arato colorato. .. . . J. de Jong e P. IJillemai1d ( oc. 11iédicale dfl s liopitau.-c, 26 ri1a.g·g'io 1022) 11an110 fatto cot1 qltesto metodo n11111erose esperienze ed 11a11no osservato cl1e 1n realtà, si ottiene co11 esso un arriccl1imento di bacill i, e si mettono in evid e11za i bacilli cl1e, con l'esame diretto e co1i l 'on1ogenejzzazio11e, non erano stRti trovati. Gli AA. richiama110 l'attenzione stille i11odificazio11i che subiscono i bacilli, i q11ali si prec:;entano a paccl1ett.i e granulosi. Si 11n co11 tale t11etodo anche il vantaggio di operare Sll maggiori quantità di e~pettorato. (ll. 1

_. Da tenere presente t L'Importo d'abbonamento va Inviato medtante A•epo Ba... tari• o con Cartolina-Vagita. Coloro oh1 d..lderano w1rur.. Hntro no1tra Tratta poetale, tengano presente chi •••• llevrà ...lt'e aumentata di circa i> llre 11er 11 ta111 aea111wl• •Il altrl diritti ...tall.

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[ AN~O

\:\IX,

~"'.<lSC.

29 J

dEZIONE

POSTA DEGLI ABBONATI. (1288) La cura rlell'epilessict. mero 4587.

~.\ll'abb. 11u-

PRATTC.\

braieie Doin, 8 Place de l'Odéon, 1921, 28 Fr. 2<> Non consig·liamo gli acidi. Provi col -carbonato d i calcio precipitato o con pietra pomice finissim·amente polverizzata. PIPERNO.

La for111ula del tartrato borico-1Jotassico, che

(1292) Al dott. G. Barbera, l\Iola di Bari

1:

ella, ricl1i.ede, è la segue11te: Tartrato borico-potassico Glie e ri11.a

.4.cqita

9Q oO't' .......

)) 10 )) 300

Tre cucchiai al g·iorno. '

I

La efficacia di tale cura è ancora da .:lin10st1·arsi, q11antt111que ·al1tori francesi e con essi P. l\Iarie, che l'ha proposta, affermino che il tartrato borico-potassico agisca diretta111ente sulla causa dell'.epilessia. lJn far111aco cl1e ai lal'ghi e 11ui11erosi esperimenti fatti dovt1nque, ed anche per nostr.:i. esperienza, si dimostra più efficace e più innocuo, è il luminal. Esso sostituisce con1plet31me11te il bro1nur•J ed ogni altra curFt, antiepilettica, :e la so1111ninistrazio11e i111ò essere protratta a lt1ng·o sernza alcu11 i11conveniente. Si dà alla dose m edia di 2{} ce11tigra111111i, preferibil111iente. divisi in q11.attro cartine cli cinque centigra1nn1i ciascu11a da 1Jre11dersi a distanza di te1npo durante il giorno. Il luminal prodt1ce una rarefazjo11e progressiva degli accessi convulsivi. Durante la cura è bene osser·v are la dieta conface11te agli epilettici : a sti11enza clalralcool, da og11i bevanda e drog·a eccitante, li1nitazione d·ei cibi carnei e salati. G. DRAGOTTI. 1

(1289) . ieri 'iJ.1ertouici. nova:

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..i\l dott. T.

Eccole Je forn1ole ricl1ieste: Clo1·l11·0 di sodio, gra111mi 9 Cloru1 o di i)otassio, grainmi (}..1.2 Clorl1ro di calcio, gra111n1i O. 21 Bical'bo11ato sodico, grammi 0.15 _.\equa distillata, g·ramrni 1000. Per il siero glucosato : Glt1cosio, g·rammi 300. _.\.cqt1a d i~tiJlata., g·ra111111i 1000.

-~· ,

Ge-

La redn.zio11e della Farn1acopea omeopatica in aggiunta a qt1ella Ufficiale è stata sospesa. Può consultare BONINO GTTJSEPPE: Uso famigliare dei rimedi orrieopatici. Un. ti!). editrice, 'l'orino. PROST-LAcuzoN: Formula·i1·e horrirepathique usuel. J.-B. Baillière, Parigi. fil.

(1293) _1\.1 dott. A. T. da Ventotene: Ov10 GIT ' SEPPE: Oculist·i ca pratica. 4a ediz. _ F. \-allardi, editore, l\1ilano. - ' ìERBOTTI G. : f'orll,penll~o di Patologia e terapia delle malattie veneree . ' ' · Id elson, Napoli. fil.

VARIA _

I

Gli allogeni d'Italia. Dal l'ensimento del 1911, come l'iporta il Bollctti 11.0 della, R . FJocietà f}eog'ra.fica., iisultò che i l m.aggior nulllero di abitn.nti inclusi nei c·o1l:fin1i politici dell'Italia ma che i1011 aveva110 l 'italiano come lingi.1a m.aterna, era dato d<1gli albane.si, 7, 350. dissemi11ati 11elle Puglie, in l1alabria e in Sicilia (-!S comuni); yengono poi i francesi, 85,900, tutti in Piemo11te (91 corntu1i) e 11articolarmente nei cir<:ondari di ....\osta, l:'i11erolo e Sl1sc1: quindi gli sltJ.,_,eni, 3H,380 (17 C'on1n11i tutti nel confine orientale della proYincia di V dine) ; i greci, 30,290 (13 coutuni) i1elle f1r0Yincie di Lecce e di Reggio Oalaùriu; i catalani, 11,470 nel solo comune di Algh~­ ro : i tedesoh i (dia letto tedesco vallese e tedeSC(> bavarese), 9960 (14 comuni), nel Piemonte e nel ,~ e11eto ; i serbi 4, 700 (3 com'l1ni) i1el circondario di La rino. Come si ·sono sposta ti qt1esti rappo1ti cou le nuove a n11essioni? Secondo statistiche forse IH>n dei t utto si11eere e che potrebbéro J)resentare i11 segt1ito qt1alcl1e sorpresa in nostro fa Yore, i tedeschi salgo110 a ~0,000, gli ·l oveni a 303,000, i "erbi-croati a 184,000. Spetta alla eiYiltà italiana cli rispettare questi frD teJii allogeni e possibilmente ussimilarli, c-0n1e g ià a vye11ne per tt1tti gli altri cl1e sono oggi feclelissimi italiani.

t. p. PUBBLICAZIONI RERVENUTECI • •

(1:290) Clor1i,ro di calcio per via eridovenosa . - - Al dott. L. P., abb. n. 4676: 11 cl0Pu1·0 di calcio per via e11dovenosa si usa 11ella sol.t tzio11e all'l ~lo e se ne può iniettare una quantità corri$11onder1 te a dieci centgr. (10 c1nc. ). t. p.

Asinintetrie della pression.e arte1·ialtJ e diagn,os·i d·i sede nell'ern1plegia . - Bologna , 1919. SOFRE GTITSEPPE. S ull'ericefalite letargioa co·n1 e 1naSA:\fAJA NINO.

1

1i,i festaz·iorie i •ufluenzale. SoFRE GIUSEPP~ . 1110·11,ite '

(1291) -~Il' abl1. n. 3961·: 1° .i\. PO~T. Précis des 3-1 tiladies des Derits et de la Bouclie. Collection Testl1t, Paris, Li-

Napoli, 1920.

I segni fisici oollateral·i della poi~

centrale. -

Na1>oli, 1920.

Di u1ta spcaiale si1id·ron1 e rnorbosa e suoi rappo·1·ti con, la cura. dell'infe-

S.PREMOLLA

MICHELE .

z·i.one rnala:1·ica.. -

T"ubrano, 1921.

Napoli, St. Tip. Francesco


960

IL POLICLINICO

[ANNO

XXIX, F ASC. 29 J

NELLA VITA PROFESSl()NALB. Il diritto alla gioia per i medici. Con questo titolo il dottor Farnenne pubblica nello Sealpel di Bruxelles un articolo, nel quale sono considerazioni analoghe a quel-le che abbiamo esposte nel precedente numero di questo periodico sull'ottimismo e pessimismo dei medici. In questi tempi di dopo-guerra, egli scriVie, nei quali ogni uomo cerca un'orientazione, un punto di re.pere, un termine sul quale accon.ciarsi sul ieammin,o peri.coloso della vita, un. ra.ggio di speranza che lo riscaldi e lo illumini, non conviene trascurar nulla di quanto possa essere confortevole e soocorr.evole. L'uomo ha diritto alla gioia, come ha diritto .alla salute, all'amore che perpetua la razza, .al nutrimento che conserva l individuo. Se il pane è necessario alla vita, la gioia non lo è .m eno : la gioia è un bisogno naturale. Gli t10mini hanno bisogno di pane. e di distrazioni . Pane1n et circenses, dicevano i Romani. La gioia è l'origine della vita: si crea nel piacere, il dolore non viene che dopo ... Per i medici più che per altre categorie di 1Jrofess1onisti e di lavoratori qu esto diritto alla .gioia è contrastato. l\1olti medici giunti al mezzo del cammino d·ella vita scmo pessimisti e scoraggiati. Continuano la loro vita di bestie da soma macchinalmente, senza piacefte, disgustati del n1estiere, guadagnando danaro ma avendo perdl1ta la capacità di goderne. Le associazioni prof essi on ali mentre molto si interessano l)er difendere i diritti economici dei medicj, poco. o m·eglio nulla ,famno, per rendere ai proprii aggregati migliore la vita spirituale. Il medico 11a troppa tendenza ad essere ·n1aterialista nel senso stretto della parola, ed a ricercare godimenti grossolani: cerca la gioia fuori di sè stesso, confonde il piacere con i piaceri. Ed invece i medici non possonq trovare che in sè stessi gli elementi per la gioia di cui hanno bisogno. Essi dovrebbero bene compenetrarsi di questa necessità; dovrebbero, per do' 'ere professionale, volere fermamente e contint1amer1te essere allegei. Queste autosuggestiorni qt1otidia11e sarebbero 11n'eccellente ginnastica per i cervelli medici esauriti dal lavoro. Coine amando si finisce per suscitare 1 amore, co tringendo colui che si ama alla reciprocità, così a forza di desiderare e di volere la gioia si finisce })er conquistarla. 1

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Gli allegri, gli ottimisti, spandono il bene attorno a loro, integrano la loro c·apacità curativa e ne aumentano la efficacia perch,è la. gioia è comunicativa, si d4 facilmente agli altri. Il buon umore permette la « terapia della bontà», iehe è la medicicna dell'avvenire. L'uomo s'apre verso la bontà, come il fiore s apre al bacio tiepido del sole, periehè essa gli promette la gioia, che è la vita, perchè da essa att·ende la g11arigio11re dei suoi ·m ali. • Ma per essere buoni ed allegri occorre essere contenti della propria sorte, essere gai, ·r espirare la gioia a gra11 polmoni, avere ferma :fiducia in se stessi. La fede nelle proprie forze, nel proprio valore, nella efficacia della propria opera è qualche cosa di magnetico cl1e attira il successo, come la calamita attira il farro . Purtroppo nei tempi che corrono molti medici hanno lo spirito concentrato sulle sv·enture individuali e collettive. Nulla e nessuno li i1n,c oraggia, neppure le associazioni prof essionali, dove non si fa altro che consid·e rare Je proprie miserie reali o immaginarie, lamentarsi e protestare. Tuttavia i medici per i loro studi, per la loro esperienza sono in co11dizione di lottare meglio degli altri. P er essi è più facile acqui· stare le qualità morali necessarie alla felicità, alla conservazione della serenità, al raggiungimento della gioia di vivere. Molti medici, i g·iovani sopratutto, cr·e qono che il successo consista unicamente nel guadagnar danaro, nel soddisfare ambizioni, nel far fortuna. Dimenticano che la cultura e la educaziorne di . sè stessi che permette il felice adattamento all'ambiente. ed alle circostanz·e è il solo gran bene al quale bisog11.a aspirare. Val meglio restar poveri, ma allegri, buoni e · sani, che divenirie ricchi e nevrastenici. Conviene dunque avere la intelligenza della 11ostra propria felicità e fissarla in noi con uno sforzo duraturo di volontà. Le nostre associazioni professionali son fatte per intendere i nostri lamenti, per incorag. giarli forse un po' troppo: e sopra tutto per portar rim·edio ai nostri mali. Tutto ciò pt1ò procu-rare vantaggi economici ed è bene. l\'.Ia sarebbe meglio che ci si insegnasse anche ad amare la nostra professione, ad avere coscienza della bellezza, della grandezza della nostra missione, a piangere ed a protestar meno, a farci riacquistare 1 abito del buon umore. Oggi a causa dei laboratori, delle ricerche cliniche, dei raggi X e di altre macchine per1

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[ANNO

XXIX,

FASC.

29]

SEZIONI PRATICA

fezionate si dimentica cl1e la medicina è un'arte. Quando si l1anno venti anni di pratica ci si sente sorpassati dai giovani che non parlano più il nostro linguaggio. Spesso si ha il torto di sentirsi perciò cattivi medici. Ed insieme alla fiducia in noi stessi perdia·mo il gusto del mestiere, donde la mancanza di gioia. Per essere buoni n1edici nel se11so più proprio della parola, ossia per essere efficaci curanti, più che g·Ji strumenti che l'industria nlodernia fornisce, noi dobbiamo sapere adoperare il più perfetto e più abile strumento cl1t è lo spirito colto, sereno, gaio. E perchè lo spirito possa mantenersi in quello stato di calma, di gaiezza, di fiducia, oltre cl te fornirlo di cultura solida, occorre esercitarlo nella bontà, occorre allietarlo orientandolo verso la estetica, interessandolo alle cose belle della vita, alla natura, alle arti, alla letteratura, alla musica. Pangloss. 1

Cronaca del movi1nen to professionale. Assoolazione Drofessionale dei dermosifilografi italiani. Si è tenuto a Trieste, nei giorni 13-14-15, l'VIII

Congresso dell'Associazione professionale dei dern1osifilogra.fi italiani, nella Sala maggiore tlell'Os1>etiale ctvic~ 11 presidente, i1rof. Fiocco di ' 'e11ezia apri il " Congre~so con un elevato e patriottico 'discorso.

11 \.lott. Nicolich, preside11tc onotatio, portò il saluto dei medici di T1ieste e revocò la figura dl Scarenzio, introduttore del metodo delle iniezioni di calomelano nell~ cura della sifilide. Il con1n1. Crispo-Moncada salutò a nome del Go,·erno ed il dott. . Pastrovich a nome dell'Ordine dei medici di Trieste. Alle 15 ebbero inizio i lavori del Congresso. Pre~iede il prof. :E'iocro, che legge una lunga relazione sull'attività dell'Associazione. Attività che si è ri·· • -volt.a in questi ultimi tc·mpi specialmente alla tutela <lell' Associazione contro il rs empre maggior numer<l di sedicenti specialis1J, che invadono le città. 11 relatore espone l'opera svolta fino a ora per l'organizzazio11e dei medici specialisti, trattando in particolar 1nodo dell'Associazione professionale dermosi.filografica italiana. Parla diffusamente delle assicurazioni .delle malattie in rapporto all!l dP.rmo~ifi.Jopatia e della necessità di fondare di · s1>ensa ri Rnticeltici nei capoluog·hi di provincia, di distret.to e nei grossi eentri industriali ed agricoli, r,ercl1è r>nrtropr.>0 oggi le malattie celtiche attaccano Yiolentemente anche le campagne. Viene anche t!sposta la questione della propaganda orale tta il popolo, onde mettere in guardia la massa contro il pericolo delle malattie celtiche. La relazione finanziaria Yiene letta dal cassiere prof. Pecori e approzata dall'assemblea, che vota un iingra.ziamento al C'..assiere.

961

Il dott. De FaYento tratta della lotta contro Iemalattie celtiche nella \ 'enezia Giulia sotto il regime austriaco, con speciale riguardo a Trieste. S1ùl'argomento prendono la parola i dottori Marziani e Freund. . Il dott. Rebaudi di Genova riferisce sulla pletora degli speci.alisti di dermosi.filopa tia. Sulla interessante questione parlano Pasini, Mon tesano, Piccardi, Ramognino, Pini, l\lurero, e dopo ani1nata discussione l'assemblea vota all'una . . nimità il segue11te ordine del giorno: « L'A>S8oeiazione profe&sionale dei derruosi.filogra.fi italiani r1la.ude e si associa al deliberato dell'ultimo Congresso federale degli O. dei l\i. onde venga fatta istanza nl' ~1inistero della 1•. I. perebè promulgl1i una legge l)er la quale, in avvenire, il diploma di specialista sia dato ai laureati in medictna, da una Commissione universitaria, per esami o per titoli. Raccomanda poi ai suoi soci cl1e, qualora si servano della récza,n1e, lo facciano in modo se· rio e dignitoso, indicando il solo nome, cognome~ titoli~ indirizzo, ore di visita, e sobrio accenno alJa propria specialità ». I prof. Fiocco p~ rla dell'elevazione dell' .Associazione in ente n1orale e del lascito Locatelli per l'istituzione di un .p remio annuo e di una borsa di studio per un lavoro di ·terapia, profilassi o di questioni professionali attinenti alla dermosifilografia. L'assemblea. approva il J)l'ogetto di regola.mento e statuto e delega il prof. Fiocco a continuare le pratiche per la elev.azione dell'Associazione in ente morale. Nella sedut.a del giorno 14 viene posto in discussione. dal pl'of. lVlontesano il funziona mento t1ei dispensari celtici nelle varie città d'Italia. Dopo una elevata <liscussione, alla quale prendono parte Peeori, Pa.sini, Piccardi e il. presidente Fiocco, ad t1na.ni1njtà è 'rotato il ·seguente ordine del giorno p:roposto dal prof. Pasi11i : « L'Associazione professiionale dei <.lermosi.filogl'afi itnJiani, riunita a C'o11gresoo; te11uto conto che molti dei dispensari celtici, attualmente esistenti, 80110 affidati a 1ned ici irregolarmente pre. Jiosti al servizio e che non possiedono titoli che co1uprovi110 le loro competenze nella specialità~ domanda che sia fatta t1na revisione di tutto il 1iersonale preposto attualmente ai dispensari celtici, e cl1e si rientri per essi nella legge e nella i111posizione di regolari concorsi». II prof. ~Iontesano tratta <lell'abolizionismo e regolan1entazione, esponendo le ragioni che milita110 in favore dell'abolizionismo e la pochi.Ssima utintà della regolamentazione sanitaria della prostit11zio11e. Chiude la relazione dicendo che egli non chiede che il Corigresso .debba pronunciarsi l)iuttosto per uno che per un altro dei due sistemi~ n1a desidera cl1e comunque I' Associazione debba occu1)arsene affincl 1è essa i1on abbia a rimanere e~stranea in una questione così importante a.llorchè essa sarà J)Orta ta in discussione presso le Autorità eon1peténti e in Parlamento. r.. 'asse1nblea~ dopo aver discusso la questione~ I

,


IL POLIC:Ll N ICO

-<le<.1<le cli nominare una, ·ommissione composta ·<lei SO<.:i Pini, Peco1i e Raruognini, per il c-uruplc. io studio di es~a e l'lel' r iferirne nelh1 prossima ri unio11e . Il prof. P ecori legge la ·Stttl relazione su « la ·<:osidetta po~ta del medie<> n ei giornali politici,., tacendo rile vi\re la pooa. setietà professionale e la violazione de lla legge cl1e da ql1este nlbricbe ·derivano e il facile pericolo cui si espone il 1)llbblico ignaro e fidu c;ioso in consigli meclici clati •t distanza ~ senz<t pr evia ·visitèl del · m~lato. 1~ 'assen1blea a1>p1·o y~1 i concetti es;pos ti clal }ll': 01<·l'lsor P ecori. Freund aggiunge alcune .s ue considerazioni sul tleploreYole ~istema clella réclani e 1st1 giornali Politici, di . pec:ialitit farma<:eutiehe che garantiscono in breve tempo .la g11n rigi one di nlala ttie lJel' loro natuta $'eIDpre lunghe u gt1arire. Congloba11·.clo le d·ue <li. ·cu ssioni, l'as.:-en1blea ~tppro-ra n ll'til!a nimità il ~e8'ue11te 011{line <le l giorno: « L 'Associazione p r ofessionale dei d erruosifilo-grafi italia11i; deplol'1l11ùo c he. 11011ost.1nte l'auto reYole inter,.f:nto di l)er ·onalitiL della . ·cienza e le proteste • {l~ Ila sta m p~1 n1ecl i <.:a, cli .Associa zio11i e di Con· g·ressi, ·s i c:òntinui, in a lcuni gr~1ndi giornali politici quotidiani e in riYi ~te perioclel1E:\ la in1bb licazione delle co.·ide tte i·ubriche di consulenza u1edica, nelle quali rubriche si compie spesso ol· traggiosn ing iuria non .s olo a lla Nledic:inn, n1~t ~1n­ ehe al dec:oro p rofessionale, nonch è si commette u ua violazione palese ·cli legge ; deplorando altresì la diffl1sione, negli stessi g·io rna l1, di réclames sfacciate a favore di prepRrn ti farmncet1tici, con l'assiC11razione di gltarigio11i rùpide di malattie per 101'0 natura sempre luu~he a gt1nrire. come l.a sifilide e le gonorree, <' eon l·aggr<1vante di consigli che .s i promettono per l<\tter<1 a u1n lati cl1e n on si conoscono:

deliberH : l ) di far pre111ura agli O. {l ei nl. e uncl1e -<.t lla Federazione degli O. i:>er chè sieuo <lenunciati .a 11' Autorità giudiziaria coloro che fannò st1 giol'1111li non me dici ·pre~ t·izioni meclicam entose •sotto forma di rieette, ~ln<.:l1e cli veleni, in ispregio :1 l· la legge ; 2) di intereH8are i s ing·o li O . <lei l\l. 1>ercl1è provvedano distiJ)linn rn1e11te ve.rso coloro che ~i .E-·ervo uo òi tale récl a·nt e indecorosa per la profe:-;ioue sa nitaria e J)er la serietà dell<t ~le<licina: 3) di f<tr i)r esente a lla Presidenza de11·.~ ~­ ~ociazione della ~tillll'l)t\ italiana il dovere <li ov11orsi a queste Yubriche cli con ·ulenza medica l·t qunle l)llò e~porre •1 pericoli g-raYi il pubblico ignaro e c;iec<t lllente fiducioso : 4) di intere, ~l re gli Or(lini <'l ei farmacisti perc:ltè ri<:bia n1ino •1 l doveroso rispetto del tleco l'<> 1>rofe. ~ionn le <1uei f~1rmn<.: b,ti <.:he con 1·éclani es ingi1nnatrh:i 1·ec-n no offesa a lla loro e la se e co.'titnixco110 n11 1~rit·olo per la s..'llute pubblica iu ri;;?:U•l rclo a iua la ttie gravi é trnsmi , ·i bili ». l)opo a u1pi<t cli... c·u ~ione i ·n ~1ubl~n appro,·:1 i l _'{pg nt-11t~ o r<li11e del gior110: " 1: . \ ~:-;o( ·ia~io11t\ p1 ofe~~ ionn lt> clei l)ermo~ifilo-

[.~:KNO

XXIX ,

FAS.C.

29 J

grafi italiani fc..1 voti percl1è a.l più presto entri in vigore il n110Yo Regolamento per la profilassi anticeltica. Sino a cl1e qt1esto non avvenga, confida che l' Al1torità ~anitaria, uccentuand-0 lo spirito inform:..1.tiyo de lla legge in vigore, limiti 1à nomina dei medici fi clucia ri .n i soli specialisti in dermosifilopatia che clànno ~1tfid-a:mento di competen za e serietà )) . ~t1 proposta del in·of. Pasi11i 1 si -rota un ordine de l giorno con il qunle s i fa pl'esente la ne<:es·sitù di consl1lenti in dt> 1·n10-sifilopa tia iper le Ferrovie de llo Stato. ES[ll11iti i vari }>unti d~11·ordine del gioTno del C~ngresso, viene non1inata lu direzione dell' .-\ssociRzione nelle peusone del J)rof. ì\1lontesano a rn·esidente, dei proff. Tr11ffi e Verrotti a vice-pre·sidenti ; del prof. Terzaghi ~1 ·~gretario, e del prof P ecori, econon10. R. TERZAGHI.

Federazione Nazionale Medici Chirurghi . liberi professionisti. l l 1!-1 cori·. ebber<l luogo le e lezioni del Co11siglio della 1',ede r azione Nazionale ::.\Ie clic i Ohiturgi liberi professionisti. ! 11 detto g·iorno una Con11ni. s io1te ('omposta <lel sig'. vrof. Filè Bo11azzola, }}residente del C<>n8igli0 federale scadu.to, <lei segr~ta.ri <lell'Ordine <lei )1 ' -

clici, della Sezione della F. N. 1'1. C. H. L. P. del Sindacato Medico di ì\iilano, procedettero all 'apertl1ra delle bt1ste invi a te dalle singole sezioni. Vot<tro110 H:J 8ezioni ell n 8Cl'l1tinio f,1tto riu$C:irono i :;;ignori : Filè l~onazzola, l\1ilano: Pi11e roli. T oriu.o : Del ' ricario. ]foggia : Gal'ioni, Ven~­ zia; I•eilegrini! T.1i,·orno : I:i,·<t . Bre~a: \"ecchi. I•arma. l l i1 uovo Consiglio tenne il 29 corr. a ~filano l.:t ·ua pri1na seduta. }: rnno presenti tutti i consiglie-ri . Per aC'clama.iione \e11ne rieletto !)residente il t>rof. Filè R onaz7.ola, alla cui opera indefessa si deve princi1)8.lm €·nte lo .s viluJ)Po preso dalla ] 1ecle1·azione. A vjce-presidente il dott. I•ineroli: a seg1x--tario il dote. RiYa; a cas~ere il prof. '"ecchi .

Le dimiss!oni del Consiglio dell'Ordine dei Medici della provlneia di Roma. 11 Consiglio de Il' Ordine dei ::\Ietli<:i della P 1'L>vi11<:in (li R om~1, e letto nell '<\,ssem blett ordinari~1 del fébb rai o ~<.:0180, Y€nuto a cog'llizione che il l 'on ·iglio ~" nperiore <li Sanit11, a ccogliendo u11 ree la mo aYan1...1to il giorno delle elezioni, ha rite11u to non vali<le a l<·u ne scl1ecle elettorali spetlit • 1~r la ,-otazione sen za il timbro dell'Ordine t-·tl ha g iudicato spe<:ialE> contr::issegno la legaliZ7ÀlZÌ011e delle firme degli elettori fatta {lall·on. Sinda co cli Ro1nn, J1;1 r;1 ~:-teg1ln t<> nelle mani <lel PrE:-fetto il 111n11<lato ric-eYnto <lai Colleghi.

Pei medici eareerari. I4'on. avv. r . eon~\l'Clo UoCtlZ7J;l hn. interrogato il ~lini tro <1ell'I11t~1·110 i)er sa1lere se e qt1ali pro\·,·eclin1enti intenda l>re11òer e a fnYore della cla~se cl~ i mecli<:i-cl1i1'11 r~ri <'he p re~t:.1no servizio pres...~> le c·:t rc~1·i gi ndiz ia rie.


[AN1'ù \ _\IX, FASC. 29)

Réclame e piccola posta. Il prof. I •. Si1vagni, rilevando la scarsa diligenza dei Consigli degli Ordini, scrive nella

Federazione med·i clt:

. Abbiamo votato r1ei nostri ongressi ordini del giorno rigidissimi contro la r éclan1 e e dobbi<tmo tutti arrossire leggen<lo nei giornali politici 011Ilunci che .sarebbero inclegni per lo spaccio di lucido da scarpe e rafforzati a11che dalla « pie<:ol~t 1>osta » colla ql1ale si dànno i consigli di cura <li rnala.ttie, consigli che Yelano chiaramente intenti industria li o industriosi a favore cli specialità farmnce11tiche; e non si vedol)o Ordini che protestino e che colpisca110 c.-on le punizio11i òiscipli11ari qt1ei COllegl1i che l)l3nC-ano rlla loro <lignitit. Mi posso pernlettere di fare la voce grossa. !11 dieci anni cltta 110 pre iednto l'Ordi11e <li Bologna € rJa quando è presiecll1to dal collega ed amico Nil rdi, qui 11e i giornali loeu li u \visi sc-0nci no11 se ne vedono o se sono co11111a11Si llna qualch(> Yolta, sono poi in1mecliataruent(> e <lefiniti,·anH~nte • co1nparsi. Questo esen1pio dimostru cl1e l ' ope1~ degli Ordini può e deYé rius('ire allo scopo.

Lo scortcio lamentato si riif erisce particolarmentE> a. R0rr1a , ma a Roma, purtro1)po, il ·Con~igJio dell'Orcline è in crisi.

RISPOSTE A QUESITI .E A DOMANDE. (9472) l 1icen.:: iatnento -- 1ort1,r11a. pe1· la bi101ia. -usoita. - Dott. R. di R. <la I~. - Ne s una legge o re golamento stabilis<.:e doYer~i corrispondere tre mesi di stipendio ad un iuec.lico interino che lasci la condotta j.Jerchè :td essa fu a~~gna to altro sanitario, in seguito ~l conconso . (9473) P1>1·iodo di servizio 'iriterln,ale. - Dott . ..:\ . 1\1. da ~1. - - Il t'>eriodo di servizio interinale mentre è C'a lcola to agli effetti <lella stabilità. e <lel raggiungimento del diritto a pensione, non vale per gli aumenti i)eriodici di stipendi, che vanno calcolati Jal <li della no1nina ad effettivo. È inutile <:he faccia radinre l)ercl1è Ella è già -stabile, calcolando i tre anni di . interinato antefatto. Indichi con precisione il n11mero in et1i 11a letto 1111 gilldizio diverso. (0474) E:~ercizio d ella, far111ac--i a. - !noon1patibilità. -· Dott. G. B. da C. E. - Non essendo più devoluta Rgli uflict.'lli sanitarii la visita e la ispezione alle fa rrnacie, non ha più ragione di esistere al<:!una inc:o1npatibilità i>er l ' nffic·iale 1 ~a ititario, che ttbbia lln figlio e~iercente t1na farmaciu. Nè l'esa1ne delle ricette, cui accenna, I>Uò ereate una 111co111 · l•U tibilità ~he no11 trova riscoptro nella legge. (9475) ~'{tabilità - ~4. ,u1nen,t1i Vf'riodici cli stipendio. - Dott. '\r. E. C. dà S. S. - EHsendo ·Stata nominata titoln re di codesto Comune in segt1ito a concor·s o nel 1910, è ora gii1 stnbil~ e, pertanto, non giova f~l l' Viù la questiOIV~ relativa all~l inClllSione del periodo di servizio intertnale in q11ello di pro!11 quanto agli n nmt'nti periodici di stipendio. questi <l~corrono dalla 11omina a titolare e non da quando ~i è ns~11nto ~rvizio co11 la quali:ftcn di

,-.1.

iuediC'o conclotto i11terinft le.

003

SEZ IONE PRATTCA

(9476) Oertiftcato di i!n·va.lidità. - Dott. A. D. C. da C. - Poichè il certificato è prodotto nello interes l'.) di chi clliede la IJensione, spetta a co· stui corrispondere il comrlenso al sanitario, che lo rila.s cia. In <)l1anto alla misura del <:ompenoo da chiedere si serberà per base quello .stabilito per t1ru1 visita ordinaria, con opportuni a11me11ti a secondo clelh~ YUri~ complicazioni e contingenze del •

caso. (9477) Uffioiale sanita1·io. -- Dott. , .._ R. dà P. - La legg<.. .·anita tia obblig<l i C oml1ni a tenere un uffic iale sanitario e 1ion cl ue. ~ominandosent> di.1e uno di es:-;i è superfJ.110 e ra1)presenta 11n verP sperpero di dannro non co11E-.-entito eerta1nente a nessu11 Con1u11e, anch.e se no11 eccede la ovTaimposta ai tributi diretti. Il l)refetto, poi, non pu<• togliere l'incarico n I.ei per darlo all'altro collega, giacchè fi11 dal 1911 cess-ò la f~tooltà del . Prefetto di proceclere ::l nomine proV\·isorie (li t1ffici:lli sanitarii. Oggidì occorre s11perare apposito concorso per riYe ·tire tale carica. Ricorra alla I \ Sezione del Consiglio di Stato contro il decreto de l Prefetto, <-l1e nomina d11e l1fficiali sanitarii J)e r costà. (9478) I n de1in ità oa,ro-vi·veri. - Dott. -0 bb. 823.~. ·- l.Ja sorella 1111bile, t:ui Ella allncle. può aver d1 rilto al supplemento di indennità caro-YiYeri, se abbia rendit~ 11r0prie non st1periori a L. 100, gin · stu le jstru~ioni -0.ll'uopo emanate dal Ministero del Tesoro in clata 2.3 ottobre :}:921. n. 18680. (947H) Regole ài servizio in città. àivise in zo·n c · - Dott. O. A. da C. - Il -serni-abbie11te, che png:i a tn riffa riclotta la visita inedica, può invitar~ qualsiasi sanitario a qualsia.fil zona .ippartenga, ad and~rlo a Yisitare, senza con ciò offe11dere il· buon diritto degli altri. 'L 'obbligo di attenersi alla. zono {· fatto t1nica1nente pe1: il serYizio dei poveri. Lo stesso dicasi qualor.a il l>Ugamento fosse fatto a inezzo di tessere e di tagliandi. (9480) 'l'assr.i cli R. 1ll . - Dott. A. B. da S. Il tasso de lla R. 1\-1 è dell'S.65 % oltre l'u11me11to t~stè i u1posto per le pensi?11i :li ~·ner:u. Risconw:n re . « r ,a. legislazione sa n1 tar1a in rapporto aii: esei:ciz.io profe~sior1ale », del Cornm . ' ' igo. Se ha ?n · gnto in t>i1~1 facci~1 c101n:-tnda nlla Agenzia delle in1 Doctor J usTITIA. }H) , t p. 1

- - Rvvlso lnapoPtante 1 · Q · nostri abbonati che non si sono ancora .provvisti, _al uei . d. L 2 anzichè di L. 16, dell'1nteressant1sprezzo spec_•a 1e_ • . · 1 . sima pubblicazione. Dott. ca,-. Uff. ALBERTO VIGO (Doctor Justitia)

LA LEGISLAZIONE SANITARIA :: in rapporto ali' esercizio professionale :: fanu le contenente Leggi, Decreti, Rego.lamenti, Circola i·~ (~t ci6 che si riferisce all' esercizio profess1on~lEl;, ad ~ so ..cte.1 e tui io condotti. dei liberi esercenti, degli uffic1a~1 .sa~1tar11 e ~1ed c ale addetto ai laboratori d·i vigi \anza ig1en1ca). del person t · ot vogliano affrettarsi, perchè . I~ copi~ del volu~~~~ P:l=-~STE tenere alla predetta cond1z1one d• favore, POCHE.

In vinre ca rtolina -vaglia di L. 12 al Ca,·. Ll'I GI POZZI. ·y il SistilHl, 14 - Ro1na. •


964

IL POLICLINICO

AMMINISTRAZIONE SANITARIA.

CASERTA. R. P1·efettura. - Undici poeti di uff. san. Vedi fase. 28. Scad. 10 agosto.

Pe i congedati malarici.

T,J. 4285.70 e c.-v. di li· re 857.15, quinquenni decimo, per solo servizio medico fino a cessaz. dell'attuale chirurgo condotto; poi intero servizio a L. 60oo e c.-v. di lil'è 1200; età limite 40; scad. 15 agosto.

ProYi:i.cia d i Lecce: Dottori: Riccia1·di Angelo, Ginosa - Marott.a Gaetano, San Cesario - De Pascalis Luigi, Lizzanello - Primiceri Guglielmo. Casarano - Lupo Raffaele, Franca.villa - Pesole Michele, Sava - Monticelli Antonio, Brindisi Ca vallo Carmine, Carovigno - Pasanisi N. Raffaele, Faggiano -- Alabrese Francesco, Fragagnano - D'Aprile Gennaro. 'L aterza - Scurti Reatino, Lecce - Pasanisi Raffaele, Manduria - Scoditti Samuele, Mesagne - S. Giovanni Raffaele, Nardò - Schito Vincenzo, Racale - De Carlo Pietro, San Pietro in Lama - Tarantini Orazio, San Pietro Vernotico - La Presa Francesco, San Vito dei Normanni - Colucci Ascanio, Squinzano - BagJiV'1 Salvatore, Alessano Greco Pantaleo, Caprarica - Sarcinella Luigi, Carmiano - Palma Donato, Oeglie - Pisacane Antonio, Copertino - Macchia Giuseppe, Cursi - Rollo Pietro - Podo Raffaele, Galatina - Ragusa Giovanni, Grottaglie De Carlo Salvatore, Lequile - Ingravalle Rocco, ~laglie Salvatore Alessa.ndro, Martano - Casavola Pietro, Martina Franca - Urso Francesco. !vlelendugno - De Giorgi Raffaele, Monteroni Sabato Michele, Mottola - Oliva Cosimo, Oria Tambarrlni Luigi, ùstuni - Vincenzo Cito, Otranto - Innocente Salvatore, Salice - Cantare Carmelo, San Giorgio - Tra versa Vincenzo, San Marzano - Moscogi uri Fedele, San Pancrazio - Grazi uso Giuseppe, Sogliano - Stanca Donato, Soleto - Frascaro Raffaele, Supersano - Frugis Vito ~1icbele, Surbo D' Andrea Giovanni, Taranto Qastriota Scandeberg Alessa ndro, Taurisano ~liggiano Rocco, Taviano Ca salini Francesco, Torre Santa ·Susanna - Mazzotta Salvatore, Tre1•uzzi - · Ponzi Giuseppe, TJgento.

CONCORSI. I'oSTl

v ,\ ('A 'JTI.

(Oase·rta). -

C IOCIANO

Continuamo l'e lenco dei sanitari cui il Sottosegretariato di Stato per l'Assistenza Militare e Te Pensioni di Guerra - Servizio Assistenza - ha concesso delle sovvenzioni a titolo di compenso per i:opera d'assistenza prestata a favore dei congeda ti malarici nel 1921, riservandosi di provvedere a n1ano a mano che giungeranno i rapporti dei rispetti,,.! 00n1ita ti provinciali:

...

LANNO XXIX, F ASC. 29 j

'

FAENZ.~.

Vedi fase. 28. Scad:. 45 g. dal 15 giugno. Il concorso annunziato nel fase. 26 è prorogato al 31 luglio. FAVIGNANA

BERGAMO. Consiglio degli I stitu.ti Ospitalieri. :àfedico settore e dirigente Labor. anat. 1Patol. ~ analisi cliniche. Vedi fase. 28. &ad. 10 agosto. Consiglio degli Istituti Ospitalieri. ·Medico Flettote e dirigente Labor. Anatom. Patol. e Analisi cliniche. L. 5000; c.-v. (L. 1200 ammogl., L . 780 re libe) : assegno di L. 500 mensili come indennità di cari~l; il tutto al netto di R. ~1. Esclusn cura nmmalati . Scad. ore 15 del 10 ag. Docum. non ant. 3 mesi dal 24 giugno. Tre anni in Labor. Anat. Pa tol. di UniYersità. Servizio entro un mese. BERCAMO.

BnESCIA. - Per Urago ì\'.Iella; titoli ed esami; scad. 31 lug.; L. 6000 p. 1000 pov., addizion. lire 2, trasferta L. 1500, ambulat. L. 500, otto trienni, 3 c.-Y ., età limite 35. RR1ox1 (Brescia). - Condotta esterna; scad. at lltg. ; L. 6500 e .J quadrienni di L. 1000 pel 80 % abita nti, addizion. T,J. 5, trasp. L. 1000.

(T1·a.parii). -

(Piacenza). - - 2a cond.; in cor.so d'ap-

FERRIERE

prov. L . 6500 resid., L. 3000 addizionale fino a 1000 pov., L. 3000 mezzo trasp., L. 400 ambulat., 5 quadrienni decimo di cui il primo corrisposto subito, indenn. c.-v. cav. L. 2000. Serv. entro 15 giorni. Scad. 20 luglio. Ufficiale sa.nit. del capoluogo. Vedi fase. 28. Scad. 20 agosto. N10DENA.

R. Prejett'll,ra. -

Scad. 25 lug. , per Grotte e Port'Ercole; L. 9000 e 5 quadrienni decimo. . l\'.lON'rEARGENTARIO

(Grosseto) . -

,. ,;

Scad. 3() giorni da l 22 giu.; J; . 3000 residenziali; L. 100() per 100 farn. PoV., L. 1500 ca.vale., L. 500 uff. san.; età lim1 te 43·. Ser,r. entro 15 giorni. (Sal erno).

MON'IECORVINO

P UGLI ANO

PREMILCUORE

(Firen.ze). -

'r

~i

A tutt.o 31 luglio.

fase. 28.

(Milan o). -- Ospedale F'. Trabattoni f' e,· . Ro1izo1ii. - ..t'l'irnario medico; L. 12,000, oltre SEREliNO

L. 1200 c.-v., nette; J;. 1800 se direzione; servizio radiologico e laboratorio indagini cliniche e microscopiche; età lim. 40; staro di fam. Nomina triennale e conferme quinquennali. Scad. 1° sett. Chied,e re a nnunzio. • SERIATF. ·(B erga·uio) -- Consorzio 4 Comuni. Scadenza 31 Iug. L. 7750 per 1500 pov. su 4500 ab., L. 500 uff. san., I... 1000 trasp., doppio c.-v. SCOGLITTI

'

Medico primario.

Ospedale Oivile. -

VITTORIA

(Siracusa) . -

I

L. 5500 e 5

quadl·ienni di L. 500; diritto a passare nelle conclotte di città appena vRcante il PoSOO. Scadenza 31 luglio. SOMMO (PQll:ia). - Scad. 20 lug.; L. 6500 e 4 quadr. decimo, L. 1000 fino al 20 % ab., L. 5 ogni llOV. in più, L. 1000 mezzo brasp., L. 300 ambulat. TARA-.~TO. CaP<> del Laboratorio Medico Batteriologico del Oom11ne; f.;. 8000 e 4 quinquenni de~imo, c.-v., L. 1000 indenn. laurea, 50-85 % proventi introiti; età limite 49. Scad. 31 agosto. TORH.ITA (S·i ena). - -1a condotta residenziale del (Japoluogo e direzione dell'Ospedale Maestri (5{) letti e sala operatoria): abit. 1000 (su 5600 del Comune); titoli prevalentem. chirurgici; L. 12,000t doppio c.-,., indennità suw~nta re ài famigliat sei quadrienni decimo, non obbl. cav.; assicuraz., ecc.; dai degenti paganti compensi per gli atti operativi e altre prestaz. sanitarie. Serv. entro ~ giorni. A tutto 31 luglio.


( ..L\.NNO

XXIX, FASC. 29]

SEZIONE PRATICA

VETRALLA (Roma). - 2a. cond. (fraz. e dintorni); J.,. 8000, indenn. cav. da stabilirsi, fino a un massimo di L. 2000, doppio c.-v. Scad. 30 luglio. Medico, sette unni laurea, pratico condotte, cerea ovunque buon interinato probabile s tabilità. Scrivere: Signorina Miani - Gorizia, Piazza N. ~'ommaseo, 8. Cerco interinato rimunerativo per i mesi di luglio, agosto, settembre, 3 anni dì laurea. Dottor Bresci Viscardo, via Serraglio, 339 - Prato. Diffide e boicottaggi.

Nuove diffide: Caltagirone (Catania), Noasca e Ceresole (Torino), Celle Enomondo (Alessandria), Ancona (sezione Marchigiana), Adria (Rovigo). Revoca di diffide: Consorzio Seriate (Bergamo). Nuovi boicottaggi: Consorzio Ceto-Cimbergo-Paspardo (Brescia) a favore del titolare dimissionario.

965

ORDINE DELLA CORONA D'ITALIA.

11 prof. Andrea Ferram1ini, redattore-capo d~

« J.Ja Riforma Medica)>, è nominato commendatore nell'Ordine della Corona d'Italia.. Rallegramenti cordiali al valoroso medico giornalista. Il dott. Michele Siracusa da Ca·stroreale è nvmina to cavaliere della Corona dJ'Italia, per spec:iali meri ti professionali e per le •b enemerenze acquista te durante l'epidemia grippale del 918-19 a Celleno (R.oma) e<l a Ciano d'Enza (Reggio Emilia). Il dott. Nicola Fabricatore, da Seefeld nel Tirolo austriaco, è nominato C'avaliere ufficiale della Corona d'Italia, per opere di beneficenza nell'eser-

cizio professionale. I

Le malattie infet&lve In Italia. •

Mese ài Aprile.

CONSIGLIO SUPERIORE DI SANITÀ.

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Vajuolo e vaJol oide. . . . . Ti f o addominale . . . • • Dif te ri te croup ..

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17-23 aprile

Sono stati conferiti i seguenti incarichi : di patologia generale e di batteriologia ai proff. Vanzetti Ferruccio e Ca.stelli Agostin-0 a Cagliari ; di medicina legale al prof. Rossi Ottorino ..a Sassari. Sono abilitati alla libera docenza i dottori: Andrei Giovanni in patologia chirurgica a Firenze; Izzo Luigi in patologia medica a Napoli; Lionti Girolamo in patologia chirurgica a Palermo ; Colom bino Carlo in clinica ostetrica. e ginecologica a. Pavia-Milano; Bellini Emidio in tpatologia medica a Roma. ORDI NE MAURI ZI ANO.

Il prof. comm. Pasquale Filadoro è nominato cavaliere dei SS. l\:fauri.zio e I.Aizza.ro per meriti d 'insegnamento.

Meningite cerebro spi nnle. .

24-30 aprile I

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NELLE UNIVERSITÀ.

Il prof. Leoncini :mrancesco, straordinario <1i medicina legale a Sassari, è stato trasferito alla .stessa cattedra a Parma.

I

CRONACA EPIDEMIOLOGICA.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

Il Oonsi~ o Superiore di Sanità, oltre i componenti di diritto, è stato ricomposto per il triennjo 1922-25 co11 i seguenti 29 membri: Badaloni ' 1>rof. Nicola, Castiglioni dott. Artu.r o, Devoto prof. Luigi, Di Vestea prof. Alfonso, Golgi prof. (.1àmillo, Maggiora prof. Arnaldo, Marchiafava prof. Ettore, Sclavo prof. Achille, Conti ing. Lt1eiano, ~i\scoli prof. Vittorio, Nasini prof. Raffaele, Pa ternò di Sessa prof. Emanuele, Lanfranchi p.rof. Alessandro, Giongo prof. ,Oarlo, Bonflrui Cavalcabo conte avv. Guido, Inghillerl avv. Oaleedonio, Moreschi) dott. Bart<>lomeo, Martinelli! dott. Alfredo, Torti òott. Ett.ore, A.ssauto dott. Giuseppe, Pavone dott. Angelo, Baduel prof. Cesare, Lustig r>rof. Alessandro, Foà prof. Pio, Giaehi a rch. Giovanni, Levi prof. Ettore, Maffi dott. Fabrizio, Manfredi prof. I.11igi, Sforza dott. Nicola.

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Dissenteria, tifo petecchiale, colera a sia tioo, peste bubbonica: nesst1n caso.

Precauzioni proftlattlche. In vista delle condizioni sanitarie dell'estero e specialmente del bacino del Mediterraneo, il pr~­ sidente del Consiglio dei l\ilinistri ha richiamato testè tutta l'attenzione dei Prefetti del Regno sulla necessità imprescindibile che. i servizi profilattici comunali vengano tenuti in pie11a efficienza, che i sanitari segnalino prontamente i casi anche sospetti di malattie infettive 1specia1mente intestinali e che si vigili attentamente sullo stato dell'approvvigionamento idrico dei Comuni e Slùl:t difesa igienica degli acquedotti. . (C.).


966

lL

POLJC:Ll~ICO

NOTIZIE DIVERSE. Corsi di Elioterapia. J,,a Direzione Centr:lle del Servizio Sanitario ~lilitare ha istituito per la prima volta quest'a11no, per og11i Corpo d'Armata, sulle ,-arie n1arine diitalia, u11a Colonia aero-elioterapica per soldati ~i tru1ìpa in seryizio. a11emici, deboli, linfatici, ecc. J;e Colonie vivranno all'aria aperta, -s otto tende, <' sarà: ap1'llicata l'eliotera1>ia con rigoroso criterio scientifico. ..\d ogni Colonia sono pre11osti un 1Jfficia1e ~le­ dico, co1ne (~omandante, ed un Ufficiale diplomato in ed11cazivne fisica. Questi Ufficia li l1auno seguito in questi giorni un breve corso di aero-eliotera.p ia te11uto dal capitano medico Bocchetti, direttore del Sanatorio Militare di Anzio, ed un corso di igiene generale tenuto dal prof. S<:lavo, ispettore straorclin::.lrio di sei'vizi antituberoola::i <l'Italia. Si è già inaugura~'l la Colonia tipo in . \nzio, sitl1ata in una località 1sulla spiaggia di J>Onente. Per l'occasione parlarono: il generale !nedico Della Valle, il prof. ·s ciavo, il colonnello inedico Santoro, il capitano Bocchetti ed il mag~iore riantelli. Erano presenti: il coJ. ntedico Santamaria, capo tìivisione dei Servizi tecnici a l l\linistero della Guerra, il magg. 1\t!a.rulli, il magg. Purca ra, i ca.J)itani meùici: De Cesari, Pazza.glia , Ca1~ relli, Jil.orenzo, Pesce, Vinciguerra ; Passala.equa, Danieri, Manfredi; i tenenti medici: Pultrone, Pote11za, Barbieri, Lanzoni, dei vari C<>DPi d'Armata <l 'It ali.a.. Le altre Colonie aero-elioterapiche militari per «iascun Cor1)0 ù'Armata sorgeranno sulle marine òi: Mas~'l-)Jarittima, F ina lma.rina, Alberoni di ,·enezia, ' ra1 c1·01tra d i Trieste, Rimini, Trani, 1"'n or mina, Isola delle Fe1nmine di P a lermo e Mà ssa lu brense di Napoli.

Corso di perfezl~nawento In Igiene. Col 1° sett(·mbre a Yrà llrinci1)io un corso bime. trale di perftlzio11amento in igiene, presso il Regio Istituto <.li Stl.1di Stlllerio1i di Firenze, sotto la direzione <lel ·prof. .Achille Scia,o, per i laureati in n1edieilia e chir11rgia, in scienze natu1~li, in chimica pura, in elJimica e farmacia, in 7À)ojatria e i diplon1ati in fa1111acia. Ogni a llievo dovrà essere JìroYvisto di un microscopio. Tassa <.l'i~crizione di L. 300.30, oltre L. 3.10 per di1itti d'iscrizio11e, marcl1e, ecc. I.e iscrizioni si ricevono alla Segreteria ùella Facoltà :\Iedico-Chirurgica (via degli .i\lfa11i, 3H) dal 1° al 31 di agosto. La tassa d'iscrizitJne deve essere pagata alla CalSS-'l dell'Istituto, piaz7.a S. :Marco. 2. 1Corso di Elioterapia a Leysln. Dal 15 al 19 agosto avrà luogo a I.eysi11 un <:orso ùi Elioterapia tenuto da Rollier e 9ai s11oi collabora tori. Il c•orso è completnme11te gr~tuito. Il segretariato medico del dott. Rollier si incariea di prenota 1·e clelle pen~ioni a franchi 12 a l giorno, enmer~l e Yitto compreso. Il corso oomIlrende visite a tutti i più grandi istituti di Leysin.

r.~x~o xxix, FAsc.

29}

f.;e iscrizioni sa.ranno rice\""ttte vresso il segretarillto medico del tlott. Rollier a I,Je)·sin (Svizzera} fino a l 1° agosto. Il prof . .Alberto :\lissiroli, piazza Vitto1io Ema11uele, 13, che ft1 g·là a Le.ysin in consimile occasio11e, ~i offre ~li ~ t1Yt'ntuali informazioni ai colleghi.

Corso di dermatologia e venéreologla. Un corso pratico e completo di dermatologia e yeneroologia avrà luog·o nell'Ospedale Saint-Louis. di Parigi dal 2 ottobre a 1 13 novembre, sotto la direzio11e del l)l'Of. .JeanseJme, con la collaborazio11e di Gougerot, Sn.ba11rau·d, N1ilian, Sézary è1nolti a ltri clinici, capi di laborato rio e medici <li ospedlale. f;e conf~renz~ &'1.ranno acoompagnate ùa presentazioni di malati, proiezioni, modelli, preparazioni microscopiche, dimostrazioni di labo1·atorio e di terapia, esercitazioni (ricerca del treponema, reazione di Wassermann, puntura lombare, biopsie, ecc.) . Per i11formaz.ioni rivolgersi a lla. « Clinique de Dermatologie et Sypbilographie », H&pital St-J,,ouis,. ·10, rue Bichat au :Yiusée, l)a.ris. 11 nuovo Consiglio Direttivo dell'Associ zlone ltaUaua per I' I glene. È stato no1njnato per acclamazione al Co11gresso. di Napali e risulta così costituito: Presidente : Prof. A. Scla vo (Firenze); V ioe-pre~ iden,te : l'rof. R. ' ri,·ante (Venezia ); Segretario(ia.ssiere: Dott. G. 1-.alomba (Roma); Oon,siglieri: Prof. C. l 'oli (I.1iguria), prof. F. Abba (Piemonte), prof. G. Bordoni U.ffredduzzi e dott. F. Vive11za cLo111bnrdia), prof. O. Casa.grandi C\reneto)'r lirof. G. Garclenghi e dott. G. Bellei (Emilia), comrn. A. Oristofanini (Toscana.), prof. T. Gualdi (Lazio), vrof. D. De Blasi e prof. O. Caro ( l)am·p ania), dott. ~Iandragola (Pugile), prof. V_ Colosin10 (C~alabria ), òott. 'L . Piazza (Sicilia),. r>rof. Il. Binaghi (Sardegna.), ing. ~I. Grablovitz; (Ve11ezia Git1lia ), dott. Dal Ri (Venezia Tridentina), prof. con1 rn. C. Baduel dirett. gen. C. R. Italiana, comm. lf . Bargonl dirett. gen. Cassa Naz. Infortuni, g r. uff. ·prof. L. Simonetta, prof. EI~eYi per l'Istituto d'Igiene socia le, dott. B. Bracc:~ni per l ' ..:\.ssoc. Naz. lVIedici condotti, dott. G. B. Buglioni per la Federazione Ordini ~Iedici, dott_ A . Grassi per l' Assoc. Naz. U . S. liberi esercenti _ 1

Società Romana di Antropologia. Si è adu11a ta il 1° luglio ; furono fatte le seguenti comunicazioni scientificl1e : prof. U. Relliui: ll·ioerc:lle pre·i storiche a Oav1·i; prof. G. Ajala: OsstJrvaz·ioni 11iorfologiolit'~ su l ora11io e sul cervell,> di una 11iiorooefala.

Elargizioni e lasciti. La Cassa di Ris~lrn1io V. E . II di Milano ~'l <'largito PE3'1' beneficien?.a, in occasione dello Statuto, oltr~ un miliQD{\ e mezzo di lire.

•*• R onzoni di

L·indu triale T.1uigi Seregnc ba elargito un n1ilione e duecentomila lire in memoria del padre all'Opera Pia «Poli.ambula nza }filane-


(~~NO

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:XXIX, FASC. 29)

pel' il con11)let:.an1ento

96T

SEZIONE PRo\TTC\ ~

la nuova organizza-

zi0ne dell'Istituto.

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T.. 'induRtriaJe comm. ~lodiamo ha lasciato, n1orendo, L. 2,500,000 di beneficenza al Comune di 'J'rieste ed ai proprii operai.

•*• l;asolo, n101to

L'avv. _.\.1mibale a Son1ma I . . omba.1·da, ha lasciato erede nniver8ale del ·SUO i:~atri­ n1onio, valut.ato a circa I J. 2,000,000, la locale Congi-ega zj one di Ca ri til, con l'obbligo di provvedere a11cl1e aJl'istit11zione di bor:0 cli Stl1<lio per giovnn.i vo,eri.

** * Il sig. 4.\.ttil10 Rru. 'cl1etti, lllàestro di musica re· s!.dentt' a Darcellona (~J>agna), ha offerto 200,000 lire all'Opera Pia e.assoli Guasta~ilari <li Bolo· vna ' Jler aruore alla sua città natale e iJ1 omaggio t"" ç1.lla defunta consorte; la somma verrà destinata u lla lJrofilassi fisicu ùi fan<.:iulli poveri da 4 a 12 a1mi. ruediant-t' <:Ul't.) all'aperto.

***

IAa llanm Po,t.iolare di Luino (Como), ha elargit-0 L. 40,000 per l'impianto di un Gabinetto ra· diologi<.-o in que11 ·o pedale CiYile.

***

Il sig. Ercole ~larelli ha ùonato alla 8efilone fotoradioterapica dell'Os1>eclale ~laggiore <li Milano un nuovo potente e costooo gruppo trasformatore, grazie al quale sarà possibile d'impiantare presso la Sezio11e stessa lln secondo apparecchi<> Finsen, clivenuto ormai indispensabile.

Conlro la mal•rla nelle Pugile. In seguito a pi;atiche del Comftato Pugliese della c. R. I. sono st.'lti inviati colà i colonnelli medici della. C. R .•.\.11gusto Bisso e Giunio Salvi, cui si è affidato l'inearico delle ambulallil.e antimalariche i11 località Candelaro e Zapponeta.

Chinina contratla&ta. Il :\Iinistero dell'Interno comu!lica di aver riconosciuto che qualche ditta. mette in commercio, ~1}eci<lln1ente nei Comuni malarici del l\ilezzogiorno, grande quantità di discoidi :buccherati color rosa, formati come quelli del chinino di Stato, .-c-iolti od in tubetti cli vetro con la indicazione di « 10 tavolette zt1cchernte antifebbrifughe i1so bisolfato di chinino», oppure <.<uso idroclorato di <·l1i11ino » e che conte11gono ·soltnnto tracce .di alcaloide. Il lJubblico deYé diffidare di questo grave attent;1to alla su.Iute ed alla buonB fede. ~.\i medici esercenti ques~'l. notifica. valga di 11orma 'n el formulare le loro prescrizioni agl'infermi, ' ed ai fa rruaC'lsti valga a consigliarli di u~re ogni partieo1are cat1tela negli acquicsti e nella l"endita di tali preparazioni, asserite anti1'~bbrifughe ed antimalaricllE:', la cui diffusione ta1)presenta lln grnndissimo danno sociale

Congre&so panrusso per 111 lotta aailtubereolare. Ri è ad11nato a Piettogrado presso la sezio1H· lll r la lotta antitubercolare del Commis...~riato deJ1;1 8alute 1->ubblica. 80110 sta ti svolti i seguentL ten1i : dispensari antitubercolari, modi di lott<\ co11tro le ,·arie fotme <li tubercolosi, tipi e organizzazioni delle . istituzioni a11titubercolari, preparaz.i-011e del personale medic-0 e di assistenza, oltre-· a terni di carattere .·eientifico: anatomia patologica, batteriologi a, sierologio , i mmunìtà ed in1 · mu11oterapia. Il Congresso ha deliberato che ln lotta c<~11tro le ma Ja ttie sociali in genere e contro Ja tub1'rcolosi in particolare deve essere uno dei eon1piti obbliga tori per lo Stato. Ha, inoltre, ritf•nn to j n{lispensa bile di aprire cattedre speciali. obbligatorie per la tubercolosi p1·esso le Facoltit tJtCcliche e di orga.11iz.zare corsi continui per medici con un tirocinio ospedaliero non inferiore ai 3. ;11111i. Con questi ordini del giorno più o meno:1 noclini e inconcl11denti si è credru to di risolYere il gra ,·issi mo vroblema della dilagante epiclemia fli tubPrco!osi i11 Russia.

Centenario di on' ace11demla Belga. J..-a Soci.età Reale delle Scie11ze ~lediche e Na turali ùi l~ruxelJes 11a celebrato il centenario della ua fo1t.Jazione. Nel palazzo dell'Accademia si dC't tero con,·egno i rUJ)l)resentanti di tutte le societil sc:ientifiche ed i1ttellettuali del Regno, nonchè dotti rappresentanti di nazioni amiche. Tenne il di seorso coruruemorativo Jules Bordet; parlarono •111ch'°! Réger e Delezenne.

Doe medici vittime di un infortunio àutomobillstico~ Il dott. Carlo C~,-azzeni e il suo assistente dott. Ric:cj, re;;;identi a Berga1no, si recavano in auto~nobile a viiSit.'lre una malata a Vilmi11ore; ad t1n ('erto punto della Yalle di Scalve pare che la strada franasse e il ,·eicolo precipitò in t1n bur- . rone profondo 70 metri ; lo chauffeur si salvò per un caso, mentre i due me·d lci rimaneyano uccisi_ Contaya110 rispettiYaruente -il e 29 anni~

Vltitma della scien1a. 8i annunzia da ,.ie11na la mo·r te del prof. Weil,. ver tifo petecrhial-e contratto nell'eseguire alcunce~.>eri en'.le .sulla n1uJattia. I.Ja morte avvenne dopo alc-u11e settimane. Egli conta va 42 anni. Aveva eBe· guito delle ricerche lJer la produzione di uu siero. Apecifico contro il tifo petecchiale .

:m morto ad Helsigf\)l'S (Finlandia.) il professor OSSI •.\.~r SClfAUl-lA!.~1 direttore dell..'l II Clinica )1ed.ica presso quella lTniv~r·sità, noto per i suoi studi sull'anemia da botriocefalo, sulle anemie· perniciose in genere, ~uJ la clorosi, sulla dim1gu:J glianza i)Upillare, sull'eziologia dell'appendicite, ecr.; ha lasciato una somma ingente per la fondazione di llll istituto scientifico {lestinato ngJi. studii ~!l'eredità..

T.


-

[ANNO XXIX, FASC. 29]

lL POLICLINICO

RASSEGNA. DELLA STA.ltlPA MEDICA.. ..Riv. di Olin. Ped iatr., apr. -

patologica denham.

e

patogenesi

capillàre :QUÒ essere considerato come un cuore periferico'!' jJ!liiricli. Meà. lVoclie.ns., 5 ruag. - L. ASCHOFF. Concetto e teorie dell'infiammazione. - G. DooNER. Colesterinuria e indicanuria . Giorn. di Oli·n . .Jled., 30 apr. - F. RAVENNA. Linfoadenosi acuta subleucemica e così dett:a sarcomatosi renale bilaterale. - A. Rossi e ZANON. Sulla forma del cuore umano .

G. FIORE. Anatomia della corea del Sy ·

.British Med. Journ,., 6 mag. -

R. JONES. Trattamento delle paralisi nell'infanzia: Pa.thoZog·i ca, 1° mag. - G. SANGIORGI. Le SPil'OChetosi dei mnriai. .La Terapéufi,ClL en, las Olinioas de Barcelona, mag. - Co~111Ax. I r)1·incipali problemi della chirurg"ia urinaria. - E. RIBAS. Indicazioni chirurgiche nelle itterizie da litiasi biliare. Deu,tsclie Med. Wooliens., 5 mag·. FtiRBRINGER. Ejaculatio deficiens inter congressum. - F. l\iluLLER. L'azione dei purganti. .Jowrn. d. Praticieris. 6 mag-. - A. BERNON. L'oleotorace terapeutico. .B1tZZetin, Acad. de Méd ., 21 apr. A. BERNON. Detto. .st1tdium, apr. ---: E. COPPA. Le condizioni igienicosanitarie del lavoro di composizione a macchina (linotipia). Wien. Klin. lVoohens., 4 mag·. - F. CHVOSTEK. Sulla patogenesi della• cirrosi epatica . J .1a Presse ,lYiéd., 6 mag. - F. WIDAL, P. ABRAMI e L. DE GENNES. Colloidoclasia e glandole endocrine; asma e insufficienza tiroidea. .Riforr ma "j]Jed., 24 apr. - D. PACE. Sul nodo del seno del cuore dei mammiferi. - U. PARODI. Sulla patogenesi del morbo di Brig·ht; la nefrosi. 'The Lanoet, 29 apr. - L. FINDLAY. Sulla patogenesi del rachitismo. J ,ong Islan,d Jled. Jourri., feb. - H. A.PFEL. Disturbi gastrici nella gastroptosi. ..Zòl. f. inn. Med., 6 mag. - :m. KYLIN. Il sistema

AR.CHIVI. ~ez.

- E. TRENTI. Sopra un caso di mixedema con distrofie pluriglandola t·i. - A. CIIDNATA. Contributo alla fisiopatologia dell'apparato linfatico ematopoietico oon le colorazioni vitali. - G. AIELLO. In1lusso della stasi venosa sullo stato :fisico-chirurgico dei globuli sangttigni. - A. RICCI. Sopl'a un caso di leucemia cronica granulocitica con megariocito.si e t>iastrinemia. ll Polif)linico, Sez. Chir., giugno. - G. ANz1LOTTI • Osservazio11i sulla pseudo-bot:riomicosi e granu· loma peduncolato telangectasico. - · I. D1 PACl!:. Osservazioni su alcune rachianestesie ripetute negli st(->.ssi individui. - T. LAt!RENTI. Contri· buto clinico alla. casistica del «fibroma duro » del padiglione auricolare. - O. TENANI. Oontribt1to alla chirurgia della papilla del Vater. A. CHI:\SSERINI. La tubercolosi renale (rivista sintetica e critica). _ Bull. d. Scienze 11ied., mar.-apr. - G. B. FAOOHINI. Quantità e qualità dei lipoidi cerebrali nella rabbia di strada. ..1r1.n. di O.r.;tetr. e Ginecol., apr. - A. GENOVA. Grave anemia da intossicazione chimica a decor·s o progressiv-0. - R. CosTA. I diametri trasversi del bacino sono st1sc~tibili di modificazioni utili con la s i11fì iectomia parziale superiore? Il Polir;llnioo,

::\iied., giugno.

1

Indice alfabetico per materie. .Aneurismi: legatura, asportazione del sacco. sutura vasale . . . . . Pag. u5.:; ..A.sta.sia-abasia: casistica . . . )) 9-l3 Bacillo tube rcolare: arricchimento in te rmost:a to . . . . . . . . )) 93'"5 Bibliografia . . . . . . . . . )) 953 'Cloruro di calcio J'ler via endovenosa . )) 95!) -,, Colera : patogenesi . . . . . )) 9o.. )) 961 Orotiaca del tn,ovirnen.to professionale . Diabete e gravidanza . . . . . . . )) 957 )) 956 Dia bete : progno..<:ti . . . . . Diabete : trnt~<\.lllento in rapporto con • I' eziologi<l . . . . . . . . )) 957 l)iplopta volontaria . . . . . . . » 94G l!lpilessia : cura . . . . . . . )) 959 )) 95 Gangrena diabe tica: trattamento . iJlala>'iCi oo·u,gedati: assegn,i a,i satiitari

Roma, 1922 -

Tip. Cartiere Centrall.

))

964

Medio-i: il diritto a.lla gio1a per i

. Pag. 960

Osteite fibrosa cistica e cisti essenziali delle ossa . . . . . . . . . . . Os teomalacia : osservazioni . . . . H.achiti·d e; patogenesi e terapia . . lteazione del mastice . . . . . . . Reazioni di ~1einicite e di Sa.chs-~orgi : valore clinico in confronto oon la reazione di Wassermann . . . . . . . Sieri ipertonici . . . . . . . . . Sifilide: terapia prec_oce abortiva . . . Taglio cesareo transperitoneale . . . Trapianti tendinei nelle paralisi definitive del nervo radiale . . . . . . 'rubercolosi: deviazione del complemento con brodo Besredka . . . . . . Xanthoma. dia beticorum • • • • • • L. Pozzi, ed.

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951 95.:S 949

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ANNO XXIX

Roma,. 24 Luglio 1922

Fase. 30

tondato dai professori :

GUIDO BACCELL.I - · FRANCESCO DURANTE SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI

I

SOMMARIO. Lavori originali: M. Pergola: Sui bacilli difterici e pseudodifterici. Note e contributi: S. Auriemma: Sulla diagnosi delle fratture della clavicola . commenti: C. F. Zanelli: Il pericolo cocainico. Sunti e rassegne : Chirurgia: G. Zorraquin: Craniotomia universale. - Medicina: L'origine oella polmonite e la polmonite sperimentale. Cenni bibliografici. Accademie, Società mediche, Cong re3si : Società Medi~a Chirurgica di Bologna. - Società. Lombarda di Scienze Mediche e Biologiche in Milano. - R. Accademia. di Medicina di Torino. Appunti per il medico pratico: SEMEIOTICA: ~furmure presistoHco senza stenosi mitralica. - Sui sintomi di lesione aortica. Per l'interpretazione dello sdoppiamento del

alrlHI di ,,o,de&à rllerT•d. cti

essi

sen~a

primo tono. - CASJ STICA E TB&APl&: Sulle ~ause dell'ade-noidismo. - Sull'anginosi. - La. corizza nell'infanzia e nella fanciullezza. La grande adenopatia. tubercolaTe del mediastino nell'adulto. - La torascopia. mezzo ausiliario per la sezione gal vanocaustica. endopleura le di coltron·i pleurici. - Igiene: Le intossicazioni industria.li da benzolo. - NOTE DI MEDICINA SCIENTIFI CA: Il meccanismo di neut ralizzazione degli acidi nell'organismo per mezzo dell'ammondaca.. - POSTA DEGLI ABBO ~ATI. - VARIA. Nella vita professionale: Su ·l1 organizzazione della classe medica. - Risposte a quesiti e a. domande. - AmministraConcorsi. Nomine, promozioni ed zione san itaria. onorificenze. ,. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

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Dell a cartolina vaglia inviata in saldo dell'abbona1nento devesi conservare il polizzino di ricevuta.

b) la produzione dei granuli metacroma-

LAVORI ORIGINALI. {

tici.,

LABOR.\'fO'n f'J DI l\fICROGRAFIA E BATTERIOLOGIA DELLA SAN ITA' PUBBLICA

diretto dal prof. B. Gos10.

Sui bacilli difterici e pseudodifterici. Nota preventiva. Prof. M. PERGOLA.

Una questione non ancora risoluta sebbene spesso presa in considerazione, perchè molto interessante 8ll'atto pratico per l'accertamento diag110.s tico dell'infezione difterica, e conseguentemente per la profilassi, è quella relativa a lla differenziazione del bacillo. difterico dagli p seu clodifterici. I criteri sugg·e riti a tale scopo sono vari , quali: a ) i -cara.tteri morfologici,

c) il comportamento a lla colorazione col metodo del Gram, d) i caratteri culturali nei comuni substrati nutritivi, e) l'anaerobiosi facoltativa, f) l'azione ferm entativa disp iegata sugli idrati di carbonio, • g) la vir11lenza, cioè la produzione della caratteristica tossina. Qu esti criteri nel loro complesso hanno valore dimostrativo e decisivo, ma nessuno di essi singolarmente consid.erato ha .in realtà valore assoluto, perchè,. se si prendono in esame gli stipiti batterici, che, n~lla pratica · dell'accertamento diagnostico della 'd ifterite, si isolano dagli ammalati, o dai convalescenti, o dai guariti clinicamente, . o dai conviventi . .


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cogli ammalati, stipiti che in base ai loro caratteri morfologici dovrebbero rientrare nel gruppo d·ei bacilli difterici o degli pseudodifterici, si riscontra che la maggior parte di essi non rispondono tipica.m ente, in senso positivo o negativo, a tutti i criteri sopra elencati, ma per alcuni si comportano come bacilli difterici, per altri come pseudodifterici. Anche la virulenza, che sembrerebbe dovesse essere la proprietà più probativa, non sempre ci soccorre. Si può convenire infatti che sia realmente decisiva quando esiste, e in tal caso lo stipite che produce la caratteristica· tossina è da classificarsi come bacillo difterico, tanto più che, di solito, lo troveremo rispondere a tutti, o a molti degli altri criteri. Ma se Jo stipite non è virulento, non si può di~hiarar1o senz'altro pseudodifterico, perchè si sa che esistono stipiti sicuramente difterici sebbene avirulenti. D,el resto per nessuna specie batterica la virulenza è una proprietà costante e immutabile, ma è anzi tanto variabile, da poter andare perfino perduta, senza che per questo la specie batterica cessi .di essere quello che era, sia cioè da considerarsi tutt'affatto diversa. Perchè dunque dovrebbe stabilirsi un,eccezione proprio pel bacillo difterico? Non se ne vedrebbe la ragione, e, se così è, se ne dev e dedurre che la mancata virulenza non ha rr.raggiore importa11za di un altr-0 qualsiasi dei criteri accennati, che risulti negativo, ed ha per conseguenza lln valore molto relativo. In conclusione, a prescindere dagli stipiti che rispondono positivamente e in modo tipico ai caratteri dèl bacillo difterico, e p·er i quali quindi non vi può essere discussione, per gli altri, èhe,. come 110 detto, all'atto pratico rappresentano la grandissima mag·gioranza, regna grande incertezza. 1

Un non trascurabile contributo esplicative alla questione mi sembra apportato dall'uso dei substrati da me proposti per la cultura di· isolamento e per la cultura di arricchimento, e che formano la bas.e del mio nuovG metodo di diagnosi batteriologica della difterite (1). (1) M. PERGOLA. Perf ezio1~a1rie1lti tecnici nella ricerca del bacillo difterico - Bollettino

della R. Accademia Medica di Roma - Anno 1920-21. 1\1. PERGOLA. - Arricchinierito culltlrale nella diagnosi batteriologica della difterite - Bollettino della R. Accademia ~Iedica di Roma Ant10 1920-21. M. PERGOLA. - Nuot'O 1netodo per la diagno si

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. l\.pprofittando . del! 'ospitalità gentilmente cancessami presso il I .aboratorio Batteriologico del ~1unicipio di Roma, ho avuto occasione di compiere, coi lniei terreni, più ce11tinai{1. di accertamenti diagnostici per la difterite, che mi hanno per1nesso c1i raccogliere un' abbondante messe di osservazioni, in base alle quali mi sono con vir1to che la questione dei bacilli difterici e i:>seudodifterici possa essere note volm ente semplificata. Riasst1mo brevemente, in questa nota preventiva, le principali considerazioni cl1e mi ' formal1anno indotto ai conc·etti, eh.e mi sono to in proposito. I ·m ateriali inviati al Laboratorio, per la ricerca del bacillo difterico, si distinguono i11 tre g·ruppi: 1. rrtateriali prelevati da individui con malattia in atto; 2. i11ateriali prelevati da questi medesimi individui durante la convalescenza, o dopo ' avvenuta la g·uaTigione clinjca; 3. materiali prelevati da individui conviventi cogli ammalati, o che comunque aveva.no avuto contatto con essi. ·Come già altrove 110 riferito, le colonie difteriche, nei miei terreni di isolamento, assurnorto caratteri macroscopici cosi tipici, da permettere di differenziarle facilmente dall·3 colonie delle altre specie batteriche, che rie:sc o110 fY. svi]11pparsi jn detti st1bstrati. Orbene, molto spesso, e specialmente dai inateriali clel secondo e terzo gruppo, ho ottenuto colonie che, per il. loro aspetto macroscopico, etano tipicamente difteriche, mentre all esame ba.tter ioscopico risultavano costit11ite da germi, che, per i ca:ratteri inorfalogici e per l'assenza o relativa scarsità dei granuli metacromatici, avrebbero dovuto riferirsi, secondo i concetti finora prevalenti, al cosiddrtto tipo I-Iofmann, cioè al pacillo pseudodifterico. Isolati questi stipiti e stt1diati più acc11ratamente, si è trovato però che, se per molti caratteri si allontanavano dal bacillo difterico, per altri invece gli corrispondevano, e primo fra tutti, per l'aspetto macroscopico della colonia. Siffatti stipiti, che all'atto pratico, come ho • accennato, sono di più frequente reperto, debbono dunque considerarsi pseudodifterici? Ecco il punto essenzialas della questione. Secondo me essi ,,anno considerati veri e propri bacilli d,ifterici, n1a modi'[ìcati, o in segt1ito alla loro permanenza nell'organismo,. 1

batteriologica della difterite colla cultura di ar1·icchim-erito - Il Policlinico - Sez. Pratica 1921 .


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che in qualche modo deve pure agire su di essi, o per azione dell'antitossina difterica, che di solito viene somministrata ag·li ammalati, o pe qualche altra circostanza, il cui apprezzamento ~i sfugge e che per ora a noi poco interessa di conosce-re esattamente. Vediamo come mi sono confermato in questo concetto. Se quando nelle culture di isolamento, all'esame di qualche colonia si riscontrano stipiti riferibili al cosid·etto tipo Hof1nann, sottoponiamo a indagine batterioscopica nu·merose colonie, non è raro imbattersi in alcune, costituite da elementi, che nessuno esiterebbf a giudicare bacilli difterici, mentre macroscopica mente le colonie sono tutte identiche tra loro, e corrispondenti alle tipiche colonie difteriche. Si dovrebbe allora ammettere che nel materiale esaminato esistesse una miscela di bacilli difterici e pseudodifterici? Sarebbe poco razionale, poichè, qualora con periodiche indagini batteriologiche si seguano g'li individui affetti da difterite e mentre la malattia è in atto e durante la convalescenza e clopo av. . venuta la guarigione clinica, si arriva sempre a un momento, in cui si rinvengono germj del tipo Hofmann. L~t supposta JL1iscela cii bacilli difterici e pseudodifterici dovrebbe dunque esistere costantemente, poichè la si r itroverebbe in tutti i casi. Ma ciò è contraddetto da altre osservazioni. Infatti per spiegare, nel modo il più apparentemente logico, questa costante coesistenza dei due germi, bisog·nerebbe amm·ettere che il pseudodifterico preesi.stesse, nelle .fauci, all'insedian1e:nto del bacillo difterico, che vi permanesse durante la malattia senza potersi rintracciare, il che porterP.bbe a supporre che si trovasse in quantità minima rispetto al bacillo difterico, e che solo in seguito, quando questo diminuisce, venisse a manifestarsi, assUJmendo su di esso la prevalenza. Tale ipotesi. condiurrebbe alla conseguenza che tutti gli individui normalmente dovrebbero essere portatori di bacilli pseudodifterici, il che invece non corrisponde a verità, come dimostrano in primo luogo le indagini appositamente fatte in proposito da vari studiosi, ed in secondo luogo le indagiirui riferentisi ai conviventi cogli ammalati. Esaminando appunto il materiale prelevato dalle fauci delle persone che convivono coi pazienti, di solito risulta che in un primo periodo di tempo essi non albergano germi neppure sospetti di essere difterici o pseudodifterici, e solo in seguito spesso mostrano batteri

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identici a ql1elli che si ritrovano negli ammalati, e cl1e corrisponderebbero al già ricordato tipo Hofrnann. Ciò dimostra che il bacillo l)Seudodifte1:ico n.on preesisteva e che il germe riscontrato a un dato momento nei sani, è stato loro tras111esso dai pazienti. L'ipotesi della costante coesistenza dei due ger111i appare dur1ql1e infonclata, e qui•n1di essendo poco probabile., seppure non assurdo, cl1e i ])acilli rinvertuti nei convalescenti, o nei g·uariti cli11ican1erite e negli individu-i che so11.o s tati a co11tatto con essi, siano pseudodifterici, devono consid.erarsi veri e propri stipiti difterici. Poichè· però questi non si comJ)Ortano, allo studio delle loro proprietà, CO!lle il tipico bacillo di Klebs-Loffler, sono da rite11ersi stipiti difterici 1n.orlifi,cati. Dopochè coll'osservazione spassionata di qt1anto offre la pratica, e in base al criterio clinico sono ·venuto a fo1~marmi in proposito il concetto che bo espresso, ·ho voluto indagare come si comportass~ro, nei miei substrati culturali, quelli che possono veramente designarsi bacilli pseudodifterici, poichè <Jlllesto g ru11po batterico senza dubbio. esiste, ma, secondo me, si sono riferiti ad esso germi che non gli appartenevano. , Mi so110 l)erciò procurato stipi ti di v.a ria provenienza, diagnosticati co~ pseud.odifterici da coloro cl1e li avevano isolati e studiati, e li ho seminati nei miei terreni di isolamento e di arricchimenta: Senz.u. i11trattenerr11i tanto a lungo, pel momento, su queste indagini, dirò che esse n1i hanno dimostrato, che i ba~illi pseudodifterici nei ·m iei substrati nutritivi si differenziano m·olto nettamente dai difterici, perchè, o non vi si moltiplicano, o, seppure vi riescono, vi hanno sviluppo ritardato e stentato, e nei terreni solidificati poi danno sempre colonie di a spgtto tutt'affatto diverso dalle difteriche. Ecco quali sono g·li stipitr che si possono veram enfte dichiarare ps.eudodifterici. A riprova di questo risultato, aggiungerò che alcuni degli stipiti fornitimi come pseudodifterici si comportavano invece nei ·m iei terreni analogamente al bacillo difterico. Ma· ind·agando, per quelli clie ho potuto, sulla loro provenienza, sono ril1scito a conoscere che erano stati isolati o da individui che avevano subito la difterite, o da conviventi con ammalati. Ciò ve11iva precisamente a confeTmare cl1e si trattava non di pseudodifterici, bensì di stipiti da considerarsi c.1ifterici rriodifi,cati, come nei casi discussi precedentemente, e pei quali si è giunti a questa m~desima conclusione. Per le esposte considerazioni e per altre che 1

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qui per brevità tralascio, mi sono pertanto cor1vinto che dobbiamo distinguere il gruppo dei bacilli pseudodifterici (manteniamo pure c.ruesta denominazione, sebbene atta a generare eq11ivoci), che costituiscono specie batteriche a sè, e il bacillo della difterite, il quale a sua volta può e~sere tipico o modificato, ma che si ~.if'.f erenzia sempre dai precedenti, perchè nei miei s11])stratì al tellurito si sviluppa con sollecitudine e rigogliosamente, dandù luogo in qttelli di isolamento a colonie dal noto aspetto caratteristico, o molto simili. Mi occuperò altrove dell'importanza che, nell'epidemiologia della diftérite, spetta, secondo me, agli stipit1 di bacillo difterico modificato.

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Indi vi duo di sa11a e robusta costituzione fisica con anamnesi completamente negativa. Nt1lla di p~tologico a carico dei diversi organi o sistemi. All,ispezione della regione clavicolare destra : niente deformità appre74a,bile niente ecchimosi, non impotenza · funzional~ nel senso assoluto, poichè, sebbene con dolore pure il paziente poteva elevare l'arto supe~ riore destro fino a tocc.are la fronte con la mano corrispondente. Con un nastro metrico teso tra il bordo acronico-cl9.vicolare, segnato con llna matita dermografica (il quale praticamente corrisponde all 'estremità superiore d'l1na linea verticale tracciata nel mezzo della faccia anteriore ·d el braccio) e l'interlinea articolare sterno-clavicolare volli confrontare la differenza di lun.ghezza tra lato sano ed ammalato, ma il confronto non lo ritenni proba. torio in via assoluta in quanto trovai una differenza minima. Alla palpazione scorrendo Roma, mag·gio, 1922. con un dito lungo il bordo clavicolare dall'estren1ità sternale all'acromiale, si aveva un ptt1ito di massimo dolore nettamente circoscritto all'unione del terz·o esterno col terzo NOTE E CONTRIBUTI. medio dell'osso. Detta manovra fu ripetuta pii1 Sn1Ja diagnosi delle fratture della clavicola volte, anche con lo spigolo di un ·doppio soldo e sempre con identico risultato positivo. ImNota Clinica. primendo cauti movimenti passivi al braccio corrispondente l'infermo avvertiva dolore al Dott. SALVATORE A URIEMMA. terzo medio della clavicola d.e stra. All'incontro non mi fu dato · rilevare nè la mobilità anor-· Non creçlo lasciar passare sotto silenzio t1n male, nè la crepitazione dei frammenti, per caso clinico di fr attt1ra della clav1cola osserqt1anto m'indugiassi a ricercare di proposito va.to nel settembre 1921, poichè, pttr essendo in tali sintomi con opportune, ma prudenti manovre. genere tale l esione abbastanza comune in praT enendo in g·iusto conto la negatività di tica, pure la varie.tà etiologica e clinica in tali dt1e ultimi sintomi capitali e basandomi esame è piuttosto rara a ris contrarsi e offre ~111 solo dato positivo della palpazione, testè qualche particolarità degna di essere messa riportata e ben controllata, diagnosticai « fratttira del terzo medio della clavicola con framin rilievo. Il caso in parola rigua rdava un forte e ro- n1enti giustaposti ». Nè m•'ingannai, perchè busto operaio, addetto ai lavori d'una condut- , l' esame radiografico eseguito il 7 settembre dal prof. Malcangi, qui appresso riprodotto in t11 ra d'acqua potabile, tale S .. . A ... , fu Vittorio, clichè, sul quale le frecce indicano· la direzione d'anni 30, da S. Maria C. V. ivi domiciliato, della rima di fratti.1r9-, confermò pienamente il quale mi riferì che il 2 settembre 1921 nel la diagnosi. discendere . ne]l'alveo della conduttura (fosso profondo m. 1.55) con gli arti superiori puntati Le noti salienti del caso clinico -i n esame, st1 i rispettivi margini di esso fo sso, gli venne eh.e lo rendono degno di menzione sono due: m eno il braccio sinistro e che l a rto superio1·e destro , rimasto a ggrappato al ciglio del fos1. La modalità etiologica. sato, venne dal peso del corpo portato con 2. La rarità di frattura a becco di clarino, bru sca. viole11za in alto, in fuori e alquanto al1'jnclietro. Inoltre che mentre avveniva quecioè con un'obliquità di rima. maggiore di 45°, sta ab cluzione ed elevazione forzata dell'arto a frammenti giustaposti. sup eriore destro, sentì nettamente uno scricchio] io nella spalla destra con forte dolore. Le fratture della clavicola in generale pos_:\.ll'i'!lfuori del precedente non subi _?.lcun sono avverarsi con tre m eccanismi diversi: altro tra11ma, poichè categoricamente il sog1° per violenze dirette; getto affermava d.i esser e cad11to giù sulla 2° per violenze indirette; plLnta dei piedi e di avere anzi cominciato a la , 1 01·3re, ma la dolenzia della parte traumatii3° per contrazioni muscolari. . zata l o costrìn$e si.1hito a desistere. Il dirigente La frattura in parola appartiene alla seil lavoro lo invjò a visita m edica e, a dire del paziente, gli fu diagnosticata una contusione conda varietà. Mentre però le fratture indidella reg. clavicolare destra. Diagnosi che, rette ordinariamente hanno come determini11oi inclir1ammo a credere, aovette essere tale smo u'11a cacll1la s11l moncone della spalla, t111 in l)rimo tempo, lJerchè arcun apparecchio colpo s11lla s11perficie esterna di •essa o una immobilizzante, sia p11re provvisorio, gli f11 compressione violenta e come patogenesi in 11raticato, nè il gior110 dell'infortunio, nè nei <lt1e giorni seguen t i, fincl1è non cadde sotto la questi casi una fiexion forc ée (Tillcaux ), ovva ~ 11os tra osse r,·uzione, cl1e ci fece rilevare q11an· rosi.a, come 11a ancl'1e din1ost.rato il Boy er, un~ t n geg11e. 1


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e8agerazione delle clt1e opposte curvature dell'osso, che si rompe per lo più all'unione del 3° esterno con i due ter zi internd, essendo in tale pt1nto più sottile e di struttura rrJeno resiste11te, oltre cl1e qt1asi sprovvistq di inserzioni mt1scolari (Gmil)-m G. Davis anatomia ap!Jlicata), la frattt1ra invece ha una differente etiologia e patogenesi. Eccone il meccanismo anatomopatologico. À .\llorchè un braccio, ponian10 il destro, viene passivamente allontanato d,a l tronco fino alla orizzo11tale, è l 'articolazione scapolo-om erale corrjs11ondente, che esegue un movimento di

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sto p11nto omero, acromion e clavicola d iventano t1n tutto rigido, che s'appuntella contro lo sterno a guisa d 'un a leva e allora, se essa sarà sollecitata ad ulteriore forzato innalzamento, o s'infrangerà il fulcro, 9 cederà la re· sistenza o si romperà la leva. Il fulcro rappresentato dallo sterno e r esistente e quindi difficilmente si rompe; la resistenza, rappresentata dai ligamenti sterno-cla· vicolari e della capsula articolare, difficilmente ced·e, anche perchè il capitello clavicolar,e viene ad impuntarsi contro la prima cartilagine costale, ostacolo insormontabile, che rende im•

abdt1zione, il quale s'arr esterà, quando 1a grossa tuberosità dell'om ero (trochite) verrà ad occupare lo spazio sottocromiale e la capsula articolare si sarà fortem ente tesa nella sua parte inferiore. Proseguendo in un ulteriore innalzamento del braccio non si muove più la testa omerale, ma· allo incontro è la scapola che entra in funzion e con t1n movimento di bascule, per cui l'angolo inferiore s'allontana dalla linea mediana del corpo. Ma la scapola è articolata per mezzo dell'acromion· con la clavicola, la quale a sua volta è connessa con lo sterno, di modo che la clavicola dovrà seguire in tale movimento la scapola fino a che lo permetteranno da una parte la tensione dei ligamenti dell'articolazione acromico-clavicolare e dei coraco-clavicolari e dal~ l'altra l'articolazione sterno-clavicolare. A que-

possibile la lussazione in basso dell'articolazione sterno-clavicolare; si romperà invece con facilità la leva e quindi: o frattura della scapola o della clavicola. La scapola ben protetta da ogni parte da potenti m asse muscolari con ligamenti spessi e robusti (acromico-clavicolari e coraco-clavicolari) situ ata per di più all'estremità della leva dalla parte della potenza, non cederà; l'osso invece destinato ad infrangersi sarà la clavicola, com e che è il pezzo meno resistente del braccio di leva. Il meccanismo patogenetico testè esposto ci rende dunque edotti della frattura clavicolare nel nostro soggetto, il cui arto s11periore destro, 11ortato, come rilevasi dalla storia, in superelevazione, venne ad assl1mere la funzione .d'tma leva di 2° genere, il cui braccio s'infranse n el puttito meno resistente e se-

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condo una linea molto obliqua (becco di clarino) diretta dall ,alto in basso e da fuori ir1 dentro. Tale tipo di frattura, cl1e s·avvicina quasi alla longitudinale, ,difficilmente è dato risco11trare in pratica, percl1è la lesione completa tipica, che reinteratamente cade sotto la nostra osservazione è la frattura obliqua, in Clli lo spostamento dei frammenti e la regola noi ben sappiamo come essi si situano. L'esterno è attirato in basso per il peso del1\artosuperiore e la tonicità del deltoide; i il · dentro per la concentrazione dei pettorali, del gran cl e dorsal ~ e del succlavio. Il frammento interno è portato in alto ed in avanti per l'azione tonica dello sterno-cleido-mastoideo e per il peso d cll' arto superiore sano, esercitato per l'i11ter111ediario del ligamento interclavicolare (prestig·io dell'episterno dei vertebrali inferiori). Da ciò risulta. cl1e il frammento acromiaie si porta in dentro sitl1andosi sotto il fr-arnmento sternale e formando un 'angolo il cui vertice si dirige in alto ed jn dietro. Questo spostamento però non è sempre costante; ed il caso in esame, per esempio, rappresenta 11n'ecceziolie alla regola generale, 1Jercl1è ·d ata. l'obliquità della rima di frattura, mag·giore di 45° gradi, i frammenti, per l'as1)rezza di detta rima si erano saldamente ing·ranati, dando un carattere di negatività ad un sintomo caratteristico della maggior parte delle fratture : La deformità aella parte. Tale . sintomo, quando è presente, ci fa diagnosti .. care d 'e11i blée la frattura, perchè allora gli amma1~ti assl1mono lln atteggiamento caratte1·istioo : reclinando il capo verso j} lato fratturatp, nel mentre che immob:iliz.zano l'arto soste~endone il g·o:rpito con l'altra mano. Insieme con la deformità della parte mancava nel caso in esame anche un altro sintomo-ispettivo: la impoteriza funzio11,ale. Si è spesso ripetuto, che gli ammalati sono incapaci di portare la mano alla testa. Ci-O in via asso. ll~tn è falso, perchè in ql1esti casi clinici il solo dòlore è· ql1ello che limita· l'escursione dei movimenti e lo Gerdy dice b~nè cc c~e un individ110 energico può elevare il braccio al di sopra. clella testa», come al! 'opposto vi sono persone molto sensibili, che restano incapaci di servirsi çli un membr.o, anche se v'è soltanto l1na leggiera contusione di .muscoli di ossa, Difatti l 'amm alato, sebbene coii dolore , pure poteva portare discreta.rpente bene la mano sulla testa; laonde attenendoci a questo sintomo negativo avremmo dovuto escl11dere la frattura. Nè 1tel caso pre ente è ùa discutersi la preser1za o n1eno <lell'ecclti112osi. Essa in tesi gene-

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rale ha gran valore per la diagnosi ·di frattura allo1·chè com1)arisce 24-48 ore dopo l'accidente ; che se invece si manifesta subito dopo potrebbe benissimo essere stata prodotta da una semplice contusione. In quarta gior.n ata ·in cui osservai l'infermo non ne trovai traccia. Esaurita così l'ispezione, che orientava per la sua negatività verso una S)JnPlice cont11sione, passammo a vagliare: tre sintomi seguenti, rilevabili con la. palpazione : Crepitaziorie, mobìlit4 anormale e dolore circoscritto.

Di crepitazione e di mobilità anormale, dato quanto innanzi ho esposto, non era a parlarsi, • nè fui corrivo a volerle rilevare per forza, per i1on arrecare danni maggiori di quelli, che il trauma aveva fortunatamente .risparmiati, tenendo in ben conto il. vecchio adagio: « Quod non fecerunt barbari, f ecerunt barberini » . Mi in·dugiai invece con la massima atteI).zione st1l . terzo sintoma enunciato : dolore circoscritto iri uri punto "{isso. Con opportune e ripetute n1anovre, già esposti innanzi, arrivai ad indovare tale p11nt.o all't111i()[t1Je d~l terzo esterno col terzo medio delJa clavicola destra. Cauti ed acco11ci movimenti i)assivi impressi al braccjo mettevano a.ncl1e in rilievo un dolore riflesso in corrispon denz~ del corpo di detto osso. P.er cp1a.nte riprove facessi, trovai s~m., pre l'indentico renerto, ot.d'è che non esitai a fare diagnosi di frattt1ra in base a questo l1nico ~intorno l"Ositivo e poichè d'altra .p arte nan. v·E:ra crepitazione e mòbilità anormale cb1• clt1si che i framm enti dovevano essere gi11staposti. Invero d11 e erano i sintomi che deponevano per una frattura: l 'uno anamnestico (lo scricchiolio, avvertito dal soggetto al momento . • del tral1ma ). ]'altro riJevàto da noi (il sinto1no: dolore circoscritto). A non voler tener conto clel pri.mo (annesso e rnon conces~o, cl1e il pa7.iente menti.s~e ) ti1tta la diagnosi si basa.va ,sl1l secondo. ·In effetti quando lo spost amento ·d ei fram-, menti è minimo o. nullo, come ·nel caso in. . . esame, non v'è altro carattere clinico apprezzabile e decisivo per la diagnosi, che il dolore ' vivo, ben imitato ed esagerato dalla p~essi~ne diretta e a distanza dal movimento del braccio. Esso sintoma è di gran valore, anzi direi patognomonico nel ca so in esame, tanto più che non si trova al disopra -del punto doloroso alcun segno di contusione, malgrado la situazione superficiale dell'osso. Non altrimenti avviene nei bambini, dove per la forte resistenza da·l periostio molto sviluppato, si determina facilmente la frattt1ra sottoperiostea, «la fract·a.re en bois ve rt n dei francesi ed allora, mancando completamente la scomposizione dei

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frammenti, la ispezione riuscirà poco o nulla dimostrativa e la sola palpazione ci darà la chiave di volta della diagnosi, mettenq.o in rilievo un sintomo molto importante, quando lo si mette in correlazione con un precorso traumatico: «Il dolore circoscritto ~Ila sede di frattura ». Co11cludiamo dunque che nelle lesioni traumatiche dell'arto superiore, specie se interessano la clavicola per stabilire la diagnosi bisogna essere minuziosi ne l'osservazione e vag·liare con fine accorgimento tutti i ~sintomi, tenendo presente anche tutte le possibili e rare ,~arietà cliniche, che potrebbero essere poi nocivi per i pazienti. 1

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~!aria

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SEZIONE PRATICA

C. V., marzo 1922.

ropa. Quanto all'Am1erica, essa ha rapidamente conquistato t1no dei primi posti nel c.ocai11ismo, specialme11te in seguito alla legge della Prohibition che vieta le bevande a1cooliche. Rico rdo a questo proposito che due anni or sono, approdando a Ne~1 -York, gli stessi agenti d-ella C·u sto1nrliou.se che primi incontrai sul vapore, mi richiesero se avessi avuto cocaina da cedere loro a qualsiasi prezzo! Non credo invee.e che la letteratura abbia gran che influito alla propagazione. della tossicomania - di cui rappresenta piuttosto un effetto che una causa. Th. de Quin·c ey che pre11deva ottomila gocce di lau.d ano al giorno, Coleridg.e che s'intossicava di oppio, Poe, perfetto tipo di dipsomane, Baudelaire, de Nerval, Barbey d'Aure,vill~, e Gauthier, ·e Farrère·, e buoni ultin:ii alcuni pochi nostri 1etterati snobistici anch'essi ormai dt!m.odés - furono degli intellettuali sensitivi ·e impressionabili che per decadentismo, o per placare crucci e dolori, pagarono essi stessi il tributo al veleno. Nel nostro popolo ·che leg·ge assai poco, non può influire la suggestione letteraria. Esso nor1 è ancor.a abbastanza civilisé da lasciarsi trasci.nare a 1 falso i·deale ,delle droghe che dopo la frustante ubriacatura conducono a così tragiche .e·s piazioni. Preferisce ancor.a il vecchio onesto vino. Eppoi da noi· l'amore è tenuto ancora in tro~po conto pevchiè · re·s ti il tempo d~ abbandonarsi alle voluttà art1ficiaJi che allontanano dalla f ~mina, la quale è fonte di vo1uttà n1olt.o naturali. In Italia il male dilaga in certe deteriminate categorie, piutt~sto per contagio diretto e per senso di imita.zione. E se ogni gio·r no vien fatto di scoprire il vizio segreto nella persona che . meno si supponeva, se ogni. giorno e' una nuova ·v ittima che s'immola al oerto avvenire di dolore e di miseria, essa resta racchiusa nel!' ambito dei tarati ereditaJ"i, degli inutili, degli ing·elDUi, dei! disillusi. · · Quando sulla terra vi son-0 800 milioni di individui che fumano tabacco, 400 l'oppio, 300 che masticano canapa indiana, 100 il be~l, 40 la c-0ca - bisogna dire che non si può pretendere di sottr.arsi d.el tutto à1 fascino cJ.ei ~ossici inebrianti, antico quanto il mondo. Tale istintiva attrazione che si perpetu_a di età in età, va soltanto disciplinata. I~ ridurla il più possibile, non il sopprimerla, costitùisce già 11n puon· resuLtato. 1

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CO M MENTI. Il pericolo cocainico. C. F.

ZANELLI;

doc. di ·Clinica neuropatologica.

Il recente lavoro ·del Sabatucci sui fiutatori di cocaina uscito su questo giornale (1), mi porge l'occasione di aggiungere qualche parola a quanto l'egregio amico ha cosi acutamente e compiutamente esposto. E ciò non per con·t raddire nè per discutere dati di fatto su cui siamo pienamente d'accordo, ma per esprimere sul1'argo!lhiento alcune considerazioni che derivano dalla migliore. maestra delle cose umane : l'esperienza. Poichè chi ha avuto occasione per dovere professionale e per interesse di studio, ·d.i frequentare la ormai innumerevole falange ·dei candidati all'ahhrutimento in causa della cocaina e di altre droghe - ha assistito a tali spettacoli di miseria, da poterne scrivere, col cuore stretto, interi volumi. 1

***

P er ciò che ri'g11arda la colpa della diffusione della cocaina da noi, sono d'accordo con il Sabatt1cci rnel non doverla attribuir.e alla Germania perchè principale fabbricatrice sia per c1ualità che per quantità. Sta di fatto pertanto che la. Germania ha espotiato la droga su vasta scala., e principalmente in Francia, ove per il temperamento naturale di quel p-0polo, se rie è rapidamente propagato l'uso. Oggi tuttavia ho trova•to a Berlino altrettanti seguaci d,e ll'obliqua dea che a Pa'ri.gi; · e nume• rosissin1i pure esistono in tutte le nazioni d'E111

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Giustamente il iSabatucci acc~nna ajla guerr~ (1) Dott. FRANCESCO SABAT'UCCI. Sindromi neu- .. come alla mig·liore prppag~tric~ qell'~s6 · ~ella ·ropsichiche nei {ìutcttori di cocaina. (Policlinicocaina. co, Sez. medica, f asc. 5, maggio 1922). • J


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[ANNO

IL POLICLINICO

La . guerra, con la mesco.Ianza delle razze, il

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egoismo attivo, con tendenza a sottrarsi ad ulbisogno che ha creato di ·stord'irsi, di dimen- teriori sacrifici e sofferenze. ticare, ha ai1mentato il flagello. Le sofferenze Q11esta folla già anormale per condizioni, ladella trincea, le oomodità del fronte interno; sciata spesso più per nec·e ssità di cose che perhanno spinto alla distrazione, al piacere ad oolpa senza sufficiente controllo, è divenuta ogni costo. È . noto come molti aviatori e mari- . presto d·evolta alle droghe - che venivano sotnai fiutassero la p:resa prima di esporsi al ci- tratte agli ambulatori e ai depositi degli stessi mento, e come in Au·s tria e in Germania i com- spedali, o prese in certe farrr...a.cie con ricette false, o trovate nascostamente da certi incetbarttentt si animassero con l'ete.re. per i'assalto. . . Ma ciò a cui nessuno cil'io sappia ·ha richia- tatori. I medici non sapevano, o fingevano di non mato pa1esement~ l'attenzione, è alla speciale vastissima categoria di tossicomfd.ni reclutata sap.e re p·er quieto vivere, o provvedevano trafra; i feriti e i muti1ati che .r icorrevano alla slocando i malati in altri ospeda1i ove non solo' cocaina e alla morfina e all'eroina per tra:r:rè còntinuavano la trista abitudine, ma la diffonoblio alle loro pene.; ~ che hanno continuato devano v.1eppiù. In Au·s tria il fenomeno era an• poi, chiuse le .sacre piaghe, nella china fatale. che maggiormente esteso. Quasi tutti gli invac.o stretta - a passare ·di operazione in opera- lidi rimpatriati di là, son tornati· morfinomani zione, trascinandosi da . un asilo all'altro per o ·cocainomani per l'estrema facili~à di procuriparare allo s~mpio delle lor membra ·dolent i, r arsi qi.1este sostanze, giungendo le cose al gran parte di tali valorosi in,fu.lici ha ricorso punto da ave rle offerte . g?'a~is .d agli stessi inalla siringa o alla presa che li sollevasse dallè fermieri. Anche oggi, dopo tre anni dalla guerra, soloro miserie immediate. Io stesso ho visto od , h·o ·s aputo per ·confessione delle vittime, che in pravvivono mo·l ti di tali infelici in eterna lotta. numerosi ospedali.. territoriali (cito, per esem- con sè stessi e con l_a morte : e ·costituiscono la pio, Genova, Roma, Bologna~ ecc.) ove erano categ.o ria p1ù compassionevole dei tossiçomani. concentrati i ·grands blessés, avvenivano scene di riunioni clandestine in .g rande .stile, in cui i d·8'.genti si passavano l'un l'altro la siringa Per quanto la ffi()rfìnomania e la cocainomadella morfina o la scat.ola della cocaina a·ccom- nia sia nell'opinione pubblica considerata mepagriata da ge11erosa distribuzione di vino ~ di no ignobile dell'alcoolismo e raocolga vittime liquori, ~ cui seguiva euforia, stordimente, e . meno frequenti ~ vol,g ari, presenta tuttavia con· sonno. seguenz,e così ·drammatiche che un'opera di viLe cause di questa vera e propria epidemia gilanza sociale si im·p one allo scopo di soccornosocomia1e, di cui per ragioni ovvie si è sem- rere i singoli malati e ·d i limitare il c;liffondersi pre evitato di parlare, appaiono di vario or- del male. Come di fatto contare su per.sane di cui ogni dine. . . Primnerament.e · 1e· commozioni :fisiche e le attività ,è sospesa alJ~ siringa o alla tabacchieresponsabilità s-i assume confi·dando scosse morali sogliono diminuire la persona- ra.:? Quale ,la sicurezza di un posto, la vita di un malato, lità, indebolire il senso critico rendendo l'individuo suggestionabile, producendo cosi una ve~ la guida ·d i un treno o di una nave a soggetti che giornalmente e @asi ad ogni ora .s ono ra impotenza a reagire al contagio del vizio. In · pieno periodo bellico, isolati dall'umanità~ schiavi della loro impul&ione? Il codice austriaco, co~si·derando che il solo predominando il senso ·del presente instabile e fatto di usare tos·s ici inebrianti costituisce ltn non urgendo l'avvenire, ci si ·s ottometteva suvizio mentale, dà facoltà ·d i mettere sotto t11· pinamente al destino. N.el dopoguerra poi, l'intela e, di interdire gli intossicati. Nel nostro beJ differenza o il dileggio da parte ·degli scampati, paese, per interdire un indivi·d uo occorre ohe lo spettacolo d-ella folla miope e gaudente, spro- egli abbia prima condotto alla rovina sè stesso, nava vieppiù a cercare una fonte di oblio. · la famiglia, che abbja· ·commesso qualche cla.. Molti dei feriti erano deii veri eroi. Ora ap- moroso scandalo o qlialche bel delitto. punto sappiamQ che tra essi scarseggiano i In attesa che venga il giorno in cui il con· tem·p eramenti pacati e meditativi, mentre ab- trollo della validità mentale sia ritenuto per bondano gli instabili, gli entusiasti passio·n ali. lo meno altrettanto necessario che quello della gli inclini alle avventure e alle chimere, e quin- validità corporea, occorre per ora sc<>prire e di disposti anche alle attrazioni dei veleni. SB-oauire i morfinisti e i coc~inisti. Inoltre in gente che tutto aveva offerto alla Si vedrà che la maggior parte, anche pre· Patria, si manifestava quasi per reazione un gata, rifiuta di <'Urarsi, tristamente soddisfatta '

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SEZIONE PRATICA

di una passiva obbedienza al tiranno. A volte taluni riescono con sovrumano sforzo a im_.. porsi di smettere; e giungono a prezzo di torture indicibili di stare qualche giorno oon ·d osi minhne: ma il loro desiderio represso li porta poi a soccombere a un tratto e a prenderne una tale quantità in un sol tempo, da restarne talora uccisi. Altri entra spontaneamente in case di sal11te a regirr..ie libero, ove per inesperienza o debolezza dei medici, o per la corruttibilità degli infermieri, pur sopprimendo le dosi, non si possono disintossicare: e riescono, per ricadere nel vizio sin-0 alla gola. Quando si pensi ehe la tossicomania conduce a poco a poco alJa decadenza organica, alla tubercolosi, alla follia, al crimine, bisogna chiedere al magistrato di colpire senza pietà tutti i trafficanti, e la complice ign-0ranza di certi flebotomi, e l'avidità di lucro di certi speziali. :i\tla bisogna pure, e secondo IL•e prima d'ogni altra cosa, smascherare e sorvegliare gli intossicati, penetrando in certi ambienti che per ora sfuggono alla sagacia dell'osservazione pubb lica e al fiuto della polizia. Il morfinomane, l'oppiomane, il cocainomane, l'·eteromanie, è (ò è in via ·di diventare) un degenerato o un pazzo. Basta figgersi bene in mente questa verità p erch è si senta il dovere di esercitare su di esso una pietosa tutela, un doveroso isolal!Liento, e si comprenda la necessità di curarlo con amore e con fermezza. C'è chi si è ·chiesto, in omaggio a vecchie teorie razionalistiche e nietzchiane, se non sia preferibile lasciar correre per avere cosi una sorta di autoselezione che toglierebbe di mezzo individui minorati, tt1tto a vantaggio della • specie. Ma bisogna considerare che i tossicomani sono su·s cettibili di poter guarire. I n·europatologi che hanno dedicato anni ·d i studio a queste forme morbose conoscono i mezzi fisi·Ci e psicoterapie~ pe.r operare ciò eh.e a molti par.e un miracolo. Poi il modo adottato da questa gm1lte di sopprimersi, è alquanto lungo, incom-0do, ·dan110so a chi li circonda per il pericolo di contagio, e per doversi sopportare le stranezze, le persecuzi-0ni e non di raro i delitti di persone che si mettono al di fuori di ogni legge ffit0rale. Stabilito dunque, anche per dovere di 11manità, il principio di intervenire e di curare, bisogna rammentare che si richiede un medico specialista e ·devoto, un ambiente rigorosamente chiuso, un personale addestrato e una vigilanza continua ·Che pennetta il divezzaffi-ento e l'eliminazione del veleno. Chi ass11me la funzione di assistere gli intossicati assume ttn in•

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carico· grave e una responsabilità non comune. Egli potrà apparire n·o n solo all'ostilità patologica del malato ma agli occhi pietosi della famiglia, come un essere rigido e '.crudele. Tuttavia soltanto a patto di un metodo rigoroso e ir1flessibile e di 1Jna abnegazione continua, si riescirà a salvare povere creature con·dannate, a ricondurre la 111ce e la gioia della vita in esseri che precipitavano irremissibilmente verso il decadimento e lo sfacelo.

Che cosa s-i è fatto sinora cqntro il traffico e. la diffusione dei veleni? Il trattato di Versaglia e l'assemblea della Società delle Nazioni hanno pensato con. matura sapienza non solo a .prevenire con certezza ogni futura guerra, ma a provvedere per reprimere i vizi che possono mettere in pericoli) la salute dei popoli. L'articolo 295 del Trattato unisce quattordici Potenze in uno speciale protocollo per la lotta .contro l'oppio e. i srioi derivati. Ma basta considerare che nel 1920 la sola Inghilterra h~ esportato· circa .novant:µnila chilogrammi di morfina, e che la coltivazione del papavero è stata rinresa in tutta Ja China e va estendendosi all'India ove prima non s·i faceva p·e r S·Crt1poli religiosi - per vedere a che cosa valganJ i provvedimenti escogitati. Tempo fa, il più grande quotidiano d'Italia parlava di severe condanne contro i venditori di cocaina. La condanna nientercieno era qnesta: la pret11ra di Milano aveva pronunciato una sentenza che stabiliva per vendita abusiva, la pena pecuniaria di L. 500 (cinqt1ecento) e la detenzione per mesi 6 (sei). Un farmacista era stato sospeso per t1n mese dall'esercizio professionale. Inoltl'e degli imputati, erano stati rinchiusi soltanto q11elli che avevano fatto il contrabbando della droga, con palese danno dell'erario - mentre coloro che l'avevano venduta e. consumata, erano lasciati a piede libero. Sei mesi di carcere. Il tempo per riposare ·dal1e onorevoli fatiche e meditare l1lteriori affari. Cinquece.nto lire di rr.•ulta contro una attività di migliaia di lire. al rr1ese. Il conto torna. E coraggio! Penso se veramente no11 abbia ragione il Co1ucci, che si debba -cioè impl1tare il provveditore clandestino di cocaina di omicidio o di mancato omicidio, come 11n avvelenatore volgar~. Ora, da circa un anno, in seguito ai noti scandali di Bologna, Milano, Roma, ecc. (lo scandalo è una istituzior1e ne·cessaria, squisitarciente latina) è imbastita una legge, la quale, bu.ona forse fondamentalmente, ha come tutte


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le leggi i1ostre, la caratteristica di essere trop- tam ent~ g·li intossica ti, senza attendere che diepo clemente e troppo facilmente elu·dibile. Ep- no segni imponenti di tl1rbamento mentale. Ma se giova repri1ne:r.e per il vantaggio delpoi da noi, mentre in ogni marmocchio cosciente ed evoll1to è facile trovare la stoffa del legi- l'individuo, il prevenire mostrasi di maggiore slatore, è a ssai raro avere chi la legge sappia efficacia verso la speeie. Contro -coloro che per vizio, per snob, per imitazione iniziano l'uso e voglia applicare. Il progetto che attende senza fretta il varo, del fiuto, l'arma del r1dicolo e dello schifo. E appare confezionato sul modello della legge sopratutto una educazione igienica profilattica francese del luglio 1916 cc sulla irr..tportazione, il che n essuno si cura di fare, n.è lo stato (se non -commercio, la detenzione, l'uso di sostanze ve- s,ba glio, il Ministro dell'istrt1zione non è un lenose, specialmente oppio, morfina, cocaina».· medico?), nè i C-Oll~gi, e tanto meno le famiglie. I medici che avvicinano le vittime debbono Ma mentre questa prescrive l'ammenda da mille a diecimila franchi e la reclusione da tre propor si inoltre un compito non IrJ3no arduo di mesi a due anni per chi contravvenga, da noi quello della .cura, e forse più vasto, di fronte natl1ralmen te ci ·s i limita a mt1lte da mille a alla società : propagare cioè la conoscenza esatquattromila lire e. a reclu·sion~ da due a sei. ta ·d el male in tutte le sue forme e le sue tramesi: pene che per r ecidiva sono aumentate di giche conseg·uenze, onde possa crearsi una coun terzo, mentre in Francia vengono raddo·p- scienza igienica che valga non solo a contribuire al salvataggio degli smarriti, ma preml1piate. Comunque la legge è fatta : e benchè assai nire la società stessa. Se dopotutto nessuno di questi rimedi si mocriticabile, avrà tuttavia qualche benefica instrer~ oompiutaffi1ente valido, dovremo oonsifluenza, per lo IL•eno morale. Ma se si vog·lia git1dicare da quanto è ac- derarci impotenti a limitare una ten.denza -che caduto in Francia dop,o il 1916, non è permesso ,appare come un tragico destino d.ell'umanità: ai essere ottimisti. Le avventure a base di dro- la quale vuole piuttosto morire con gioia che ghe inebrianti sono là ql1asi tanto frequenti vivere soffrendo, illudersi di conquistare il pacome per il pa;ssato: cosa che dipende non solo radiso sulla terra che prepararsi a riceverlo dalla clemenza dei gil1dici ad applicare le pe- n·ei cieli. Per ciò forse i predicatori e gli igienisti, tutti 11e, quanto dalla difficoltà di afferrare lo smerciatore clandestino che può nascondere le pol- coloro che offrono di prolungare la vita a base di saggezza .di moralità e di rinuncia, nor1 veri preziose -con i più sottili accorgin1enti. 4- titolo di informazione aggiungerò un epi- fanno fortuna. Bologna, giugno 1922. sodio istruttivo. Il celebre alienista francese a cui accenna il .S abatucci, proprietario di un a -casa di salute e propugnatore d'un suo metodo .... lntereaaantlesima pubblleazione r rapido e sicur-0 per la disintossicazione, si è AUGUSTO MURRI. ucciso non molto teiL1po fa. Poichè aveva saputo che la sua signora teneva nascosta.mente Dei Medici FutuPi. una fumèrie d'opium ove spacciava anche mor• fina, cocaina e d altre sostanze. Forse per il Questo 111cido lavoro critico dell'insigne Maepiacere di pr:ocurare in tal modo nuovi clienti stro fu pubblicato nella nostra SEZIONE MEDICA al marito. del 1920 e per quanto, in separata brochure, ne fossero state stampate parecchie centinaia di copie, tuttavia le edizioni sia del N11mero della SEZfONE lVIEDICA, sia della cc BROCHURE», Si dovrà restare dunque inerti di fronte a si esaurirono rapidamente. isti11ti cosi radicati? Pressa ti da numerosissime ed incessanti inL'arma della legge (almeno si!nchè le leggi le sistenze, abbiamo ristampato la magnifica mofaranno gli avvoc~ti) potrà servire poco per nografia, e vi abbiamo potuto aggiungere un la repressione, mieno a11cora per la prevenzio- recente riuscitissimo ritratto dell'illustre uomo, ne. Eppoi a patto di pen.e d'una .qualche effi- in form a to 15x19, stampato su carta patinata. cacia; di agenti che sappia11-0 -colpire entrando un,elegante brochure, di 47 pagine, della steenei luoghi più r econditi alti e bassi e non si saÈ grandezza deJ «Policlinico»; costa L. 8, ma limitino a so1)raluoghi condotti con grande ai nostri abbonati viene ~pedita }Jer sole L . 6.50, scalpore per trovare soltanto un p-0co di pol- franca cli porto. ' 'ere di cipria in fondo a t1n barattolo di toiInviare cartolina-vaglia al Cav. LUIGI Pozzi lette; e <lell a fa coltà di rinchit1dere imme.dia, -iR ~i~ina, 14 - ROMA.


[ANNO X~IX , F.\SC.

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~EZIO.

E PRA.Tl<:\

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SUNTI E RASSEGNE. CHIRU RGIA.

Craniotomia universale. (ZORRAQUIN

G.

Journ.

rle

Chirurgie,

aprile

1922).

Il processo della craniotomia universal.e idea-

to dall'A. si informa a 4 concetti: clinico, chi1·urgico, anatomi~o e operatorio. Dal punto di vista clinico l'A. osserva che nella volta cranica la parte meno resistent@ alla presione eccentrica corrisponde al grande raggio di sviluppo e cade a livello del bregma, pe1·ciò questa parte subisce in natura il maggior effetto distruttivo. Difatti in caso d'ipertensione endocranica la maggior deiscenza si ha nella .sutura coronaria, in caso di tumori o altra causa la perforazione cranica si verifica prevalentemente a livello della regione bregmatica. In q1Jesti casi la natura fa la sua craniotomia spo11tanea sopra le zone più sensiJ)ili e più attive del cervello a scopo protettivo e 1-·erciò l'.A. ha localizzato la sua craniotomia a detto livello. Dàl punto di vista chirurgico la. n1if.!Jiore craniotomia è quella che permette la più ampia esplorazione diretta e indiretta del1e Zùne più attive del cervello e della cor .'1spondente dura madre. Queste zone nei due emisferi !-lo· no formate dalle circonvoluzioni froniale e parietale ascendente, dalle altre parietali, dalla I temparole e dalla base della I occipitale. Questa zona corrisponde alla zona scollabile di l\tlarchant che ha la forma d'un ferro di cavallo coi seguer1ti limiti esteriori: Il limite anteriore, apertura del ferro di cavallo, corrisponde al bregma e sutura coronaria fino a livello e 1 cm. avanti dal punto rolandico inferiore, cioè corrisponde al piano prearticolare di Kroenlein fino a 7-8 cm. sopra il zigomo. Il limite inferiore, che forma la parte cir~ colar.e del ferro di cavallo, passa per i 2 punti rolandoci inferiori e tin terzo punto che trovasi 3 cm. avanti il Je111bo ovvero al punto IIOOdio della linea bregma iniana, ovvero un po indietro dell' irncontro del prolungamento della linea della fi~~vra silviana col piano mediano. Questi stessi1imiti ha la. craniotomia .dell'A. Dal punto dì ,·ista anatomico l'A. nota che questa zona di craniotomia corrisponde all 1. lan::.dna della vertebra sfeno-parietale che nell't1otrl6 11a preso un grande S\'Tiluppo paralle~ lamente preso clalln sottostante attiva zona cer.ehrsle. 1

A questa zona corrisponde un e11icr:111io in cui può considerarsi come un petluncolo vascolare anteriore costituito da 3 paia di arterie: le frpntali ~ le sopraorbitarie provenienti per la oftalmica dalla carotide interna, e le tempora frontali provenienti per la tempora.l ~ superficiale dalla carotide esterna. Questo peduncolo va 1 ispettato nello scolpire il lembo a base anteriore ed esso dà 1uogo ad t1na circolazione eccessiva per cui conviene praticare una sutura emostatica alla Heindenhain sui bordi della futura incisione. Dal punto di vista operatorio l'A. consiglia di eseguire il taglio osseo a f.e rro di cavallo mediante forami di trapanazione, che permettano di passare sotto l,asse delle sonde ela · stiche con cui si scolli la dura madre e il seno longitt1dinale senza lederlo; di completare .p oi il taglio con se.ga circolare. Cjrca le eventuali consegu·e nze clella lesione del seno longitudinale osserva che bisogna cercare di risparmiarlo, se eventualmente si ferisse si nllnccia e l'allacciatura è senza conseguenze. Si ha invece costa·n te emorragia per rottura. delle vc11e emissarie nel sollevare il len1bo osseo, ma questo si frena allacciando con fili mantesi. Nota poi che a livello di questa zona la dura non è aderente tranne che nella prima infanzia, ma anche in questa età, nei cadaveri, l'A. è riuscito a scollare il seno. Il Jembo osseo ha un luogo di frattura spontan.ea a livello della sutura coronaria; se però 11el soll.evarlo opponesse qualche resistenza, basta aggiungere a questo livello qualche trapanazione verso la linea mediana spostando in dentro il peduncolo. Anzi è bene sollevare le· parti mollive del peduncolo tunnel in questo punto per favorire il movimento a cerniera della conchiglia ossea. Dà come dettaglio di buona tecnica: Migliorare le condizioni di coagulabilità de] seng11e del p. Disegnare prima il lembo sia per limitare l'anestesia nella zona voluta, sia per eseguire la previa doppia sutura emostatica sui bordi dell'incisione. Mettere l'infermo Sllpino con t.estn so11evatn., tronco orizzontale e arti inferiori sollevati . Adoperare trapano e sega circolare elettrica limitando l 'approfondamento di questa con zone d'aralagna a estremità arrotondite pas~ate sotto l'osso e che la fanno da sonde elastiche. Con questo processo a livello dello regione tre~at.ica sj viene ad ottenere unn. gl'ande

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IL POLICLINICO

fontanella artificiale che permette l'esplorazio'l~e più completa della zona più attiva del cervello e la decompressione massima e più naturale. Senza · pericolo p er la vita deli'inferm•J e del.l'integrità del cervello. L'A. osserva che tipi di craniotomia alquan. to simile a quella da 1ui ideata si trovano in cranii antichi. Difatti in cranii dell'età della pietra si trova la parietale paramediana, in cranii dell'età del bronzo, la parietale retrobregmatica, nel cranio del Peron la parietale anteriore. Broca credeva che queste craniotomie fossero una pratica religiosa, ma secondo Jacob pare si .tratti invece di vere trapanazioni chirurgiche le quali si praticavano là dove esisteva il dolore. Fra i moderni prendono il metodo d ell'A.: la craniotorr1ia circo lare bipa.rietale di Wyetl1. la craniotomia circolare biparietale con incisione mediana di Dumont - cruciale biparietale di Wyeth - la biparietale laterale di Du· ret - la frontale di Duret. Infine l'A. c0Tl.clt1de che tutte le craniotomie a indicazione gen·eralc di decompressione o d'es plorazione d evono essere mediane e bregmatiche come so110 le spontanee in patologia eerebrale quando il morbo dura da tempo. Guss10.

MEDICINA. L'origine dAlla polmnnite e la polmonite sperimentale. La que sti-0ne della polmonite fra110a è ancora molto discl1ssa. Per molto tempo tale affezi·one fu considerata come il tipo ài malattia locale e fu ammes.sa la sua origine aere·a; il pnel1mocoeco, sia proveniente da un pneuimonico, 5ia d a un portatore, sia, esaltato d::i. cause speciali, dal cavo hl1ccofaringeo del soggetto stesso discende lungo la trachea, i bronchi a ll' a lveolo ove determina una speciale infiammazione. In appoggio di ciò ·s i poteva invocare la disposiZJione decli,,e dell'albe'l'O bronchiale, la su a com11nica zione permanente con la bocca e il faringe, le frequenti altera zioni infiammatorie del laringe e della tr·achea diminuenti i mezzi di difesa contro i batterii, lo scoppio brutale dei sintomi toracici. In tempi recenti a l! 'origine a,erea della polmonite si oppose la teoria dell'origine ematica sia per le dimostrazioni date dalle emoculture che dagli esperimenti sugli anim·ali. Joltrain ritmendo argomenti di ordine vario cercò di provare cl1e nella p olmon ite la malattia principale è I 'invasione nel sangue del pneumococco e che 1'epatizzazione polmonare 1

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non è che una localizzazione secondJaria del- . l'infezione ematica; la polmonite diviene cosi la semplice localizzazione polmonare di una malattia generale, la pneumococcia, infezione generale da pnet1rr..ococchi, che in ogni caso la. precederehbe sia cl1e i sintomi di questa ba.tteriemia s iano mariifesti o no. P. l\ifarie esamina n ella Presse M édicaie (n. 6, 1921 l i diversi argomenti invocati dai seguaci della via ematica e discute il loro valore. Gli argomenti clinici non hann-0 tutti lo stesso valore : in un prim-0 gruppo di fatti, la presenza del pne urr1ococco nel sangue è stata con,. statata prin1n. di ogni manifestazione polmonare : si trattava di malati con sintomi di setticemia a tipo febbre tifo1ide, o con sintomi infettivi imprecisi, o con localizzazione iniziale extrapu lmonare di nat111r.a pne.u mococciéa (airtropatia, miosite, colecistite, peritonite, ·e ndo cardite) e che ulteriormente ebbero una classica p olmonite. D'altra parte la polmonite del feto, rara, è evidentemE1·nte di origine emaitica. Di fronte a questi casi in cui 1'01igine :eà atogena è verosimile, m a che però sono eccezionali, vi sono i numerosi casi nei quali la pol1nanite sopravviene, in appare.nza, primitivarr:.~ente.

Secondo i sostenitori dell'origine ematica vi sarebbe tutta una s erie di casi di transizione fra le batteriemie nette e i casi di comu.n e osservazione. rappresentati da i casi n ei qu1ali compaiono tardivamente i seg.n i stetoscop.iiei mentre da vari giorni esistevano i s intomi funzionali e generali di una polmonite (febb re e levata, brivido, dolore puntorio). I classici ·invocano in tali contingenze una polmonite centrale : questa per i partigiani dell'origine sangu igna sarebbe un mito·. Per Lépine, Weil, Joltrain e T•ripier, l 'epatizzazione comincia sempre dalla '00irticalità pt1lmonare: l'assenza dei Stintomi loca.li con resistenza di sintomi generali corrisponde alla fase di pneumococcemia iniziale prepneumonica. Devesi riconoscere che l'inte.rpre·t azione di ~li fatti è suscettibil,e di varie e seri.e obiezioni. L. Cotoni afferma che, senza diminuire il valore dei fatti clinici o&servati, ciascuno sa quanto sia irr1prudente concludere per l'assenza di segni steto~copici di assenza di lesioni polmonari, potendo i primi restrur frusti e dif. ficili a d interpretare (cosi il timpanismo sottoelavicolare, la mancanza di dilatazione toracica, ecc.). Ma anche pa..~do oltre a ciò, rimane il fa tto che tali dimostrazi-0ni son-0 rare di fronte a i numerosi casi nei quali i segni-stetoscopici sono contemporanei ai segni ge~


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SEZIONE PHATICA

rali. Alc1me con·statazioni stabiliscono la precocità delle alterazi001i ·p olmo.n ari. Deb·ove venti minuti dopo il brivido ritrovò all'ascoltazione n11merosi rantoli fini. Il pneumococco dun que è capàc.e di pullulare nel polmone seguen.do diverse vie: la via sanguigna eccezi.o nalmente, abitualmente la via a.erea. Una seco nda ,s.erie di arg.omenti ci è fon1ita. dalla radi ologia. ~ eill e Mol1riquand l1anno dimostrato che l'opacità caratteristica dell'epatizzazi-0ne polmonare non è 1svelabile che molti giorni dopo l'inizio dei segni funzio11ali dell'affeziO'l'.le: questo proverebbe la localizzazione secondaria della pneum-0coccemia nel polmone. Inoltre il fatto che nella polmonite l 'ombra si manifesta prima sotto la fo:rma ùi un triangolio a base ascellare, porta vVeill e Mouriquand a respin.:. gere l 'e~istenza di una polmonite centrale o ce11trifuga. L"impo1 tanza di queste comstatazioni e s tata però din1i.n 1Jita d a osP.ervnzioni uùteriori d egli s teqRi _.\A . i ql1ali videro JocaJizzazi-0ni p olmo11n1·1 pne11n1onicl1e senza irr11nagini radioscopieJ1e JOrt) attribuib1li. È difficile quindi sostenel'e r·l1e la comparsa tairdiva dell'opacità è la dimostrazione della localizzazione secondaria della pneumoc-0cce111ia 'I1el polmone. Forse con ragione Voisin afferma che all'inizio della polmonite il focolaio lascia passare i r aggi e che l'oscurità compare solo in date condizioni di espansione e à1 epatizzazione; a ciò aggiungiamo che Rieder 11ota esser l'ombra pneumonica iniziale, nell 'adulto, centrale, poco estesa, spesso difficile a distinguere dalle ombre dell'ilo e dell'orecchietta destra: in seguito l'ombra si estende fino a lla superficie del polmone, talora resta centrale, alle volte rapidamente giunge alla periferia. Osservazioni del genere fecero vol1 Jacl{sch, Rotby, Harvey e (ielb~t, Paisseau, Iser-Salomon identiche co11statazioni fecero nella polmonite influenzale, stabilPndo che in tale affezione l'ombra inizia d all'ilo e g·uada · gna in seguito la superficie. Una teJrza serie <li f.atti ci ~ data <11&.lla 11atteriologia . .Joltrain in. favore clell'-0rigine ematica invoca i i".i·s ultati dell'emocoltura spesso positiva pel p11eumoco1cco nel sarngue dei pn·eumonici, sia dlrura nte la poln1on:Lte, s ia eccezionalme11te prima della comp.arsa <lei sintomi polmonari. Si può, ou11 Cotonj,. ubiettar·e .ch e questo fatto può i11voc:arsi a11ch e contro l'origine sangue circolante, onde Cotoni contesta l a norme moltiplicazione de i germi nel polmone l1a per con<:.Pg-11Pn.za la ìoro disseminazione n-el 1

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sangue circolante, onde Cotoni contesta la denominazione di setticemia impiegata da oerti autori, bisogna distinguere la pr,eis .enza più o meno accidentale d.ei genni nel ·s angue, dalla doro moltipli-cazione; ora d11rnque iall 'infuori dei casi mortali, allorchè esistono pneumococchi nel sangue dei pneumonici, essi sono scarsi. Aggi11ngiam-0 che Ba.ermann, f acen.do emo•Culture ripet11te in du.e individui, presso uno dei qi1ali scoppiò poco dopo una polmonite, non ha mai trovato il pneumococco nel sangue. Per i fatti d'indole anatomo-patologica a Joltrai11 sembr.a impora\nte la presenza dei pnerunococ.chi nei vasi arteriosi: d'altra parte la dottrina dell'invasione aerea male si a<!corda con l'in tegrità dell'albero tracheo-bronchiale .e coJ.1 Jn. lo c.alizziazi,on.e dell'infezione ad alcuni lobi, localizzazione che megùio .s.i acco,r da -0on la distribuzi001e anatomica dei vasi del polmone. Ri a.si umend-0 i·isulta cl1e se i11 alcuni ca.s i eccezionali la polmonite sembra avere un'origin e •SaJnguigna e non essere che I.a 1ocalizzazi:oil1e tardiva nel polmon.e del pnte'Umococco portato dal tol'lrente circolatorio ,e far.se pro;ven iente da focolai di infezione più o m eno la tenti (amigdale, tessuto adenoide del faringe, forse intestino), n elJa ma.ggior parte dei casi occorrenti n ella pratica quotidiana la polmonite deve esser con·siderata come una .malatt.ia primitiva del po1lnone. Negli ultimi tempi si è ric-0r,s o ad argomenti di ordirie sperimentale, e qu.e sti s,en1birano ven ire in appoggio della teoria aerogena d ella polmonite. All'unica esperienza, positiva invocata da J oltrain in appoggio della teoria sanguigna (produzio.n e di una poJmonite 1obaire p,e r inoculaziorne sottocutanea di lln pneumococco virulento i111 u11 ca11e immunizzato con precedenti iniezioni diell 0 ·stesiso pneumocoooo) rSÌ possono opporre gli scacchi costanti degli autori i quali h an110 tentato di ad operare la via sanguigna o sottocutan,ea p~r ripr.od l1we la polmonite; viceversa a 1nolti è riuscito ripro<iu1r1a i1niettando n ell·a trachea <li coin ig·l i irnmuni·zz3Jti o no, culture di pn.e11mooocchi. Sugg·estive· e molto dim-0strative s-0no I.e esp.erienze di Blake e Cie·cil, fatte ·s u s cirrunie delle -specie « M acac1ts sy1~ich­ ltts » e cc Cebus cap11.cinus » : queste esper ienze stabiliscono che è facil.e pravo.care in tali anima li t1na p oln1ornite lob aire identlca a quella d.e ll'11omo, iniettando 11na infi1na qnnntitA di cultura di/ pneumoc.oooh1 rlire·t tam.ente im trachea. L a polmoin ite lobarr.: sperin1enta.le ù.elle scirr1mie decorse con i sPgni clinjr i, rlìspnen., tosse, 1

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IL POI.tCLtNTCO

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CENNI BIBLIOGRAFICI. febbre oarattel'istio.a, propri della J)o/l·monite dell'uomo : anche in essa, allorch è s'aveva la S~:RGENT, IlIBADEAU, D UMAS, BABONNEIX. Trai té guarigione, v·erao il settimo -0 nono giorno _ de Pathologie mf:dicale . Ton:•e 29 Thérapeus'aveva una crisi. Nella maggioo- parte dei tique. - A. Maloine et Fils, é<i. Paris. Fr. 20. casi il pneumococco fu isolato dal sangue nelle La terapia fisica, se trova la sua indicazione sei-ve:niiquatt1"0 ore seguenti ·alla iniezione in trachea: la lesione polmor1are creata, il mi- particolare a p:roposito di ciascuna malattia, è crobo invadie .rapidamente il torrente circola- però trascurata, per quel che riguarda i printorio mediante i linfa.tici efferenti del po1lmo~. cipi generali infarmativi, nei comuni trattati . All'autopsia s i trovano le stesse l.esioni ma- di patologia, sì che la cultura d-ei medici pratici e degli studenti, che nei trattati ha princicroscopiche e microscopicl1e umane, variabili secondo lo stadio nel qua1e l'animale è morto pale base di formazione, resta mancante in aue parti fondamentali : la m etodica e le nozioni od è stato sacrificato. Gli AA. hanno an•ch.e. con.statato che tre ore p recise sulle varie e complesse azioni dei mezdopo 1 inoculazio·n e il parenchima polmon~re zi di terapia fisica sull'organismo umano. Que-· vicino a ll'ilo, intorno ai gr oss-i bronohi, era Rte deficienze, davanti aIJe quali si trova scoaiterato, edematoso, ,invaso dai microibi, infil- raggiato il med.ico pratico, cerca di colmare trato di polinucleari: l'epitelio di questi bron- l'attuale volume che fa parte di un trattato di chi a lterato a cl1iazze e trave,r sato da n11m€- patologia, dedicato al pratico. La crenoterapi~ (Linossier), la: climot~rapia (D'Oelsnitz), la tarosi polinucleari e, nella parete, pneumococchi. L'agente patageno dunqu,e invade il tie-ssuto pol- lassoterapia (D'Oelsnitz), l 'elioterapia (Venot monare vicino all'ilo oltrepassando .la :parete e Pruvos), la termoterapia (Lorta.t -Jacol)), l' ed11cazione fisica e cinesi terapica (Desfosses), dei grossi broin chi. Dall'ilo il .g erme invade iJ. lobo jnterD, pro- · 1a fototerapia (I,ouste) sono i ca.pitali cl1e compongono il vol11me cui precede lJna sintetica png•andos1i d al e-entro alla periferia, giungendo presto alla ·Co·r teccia in via •c entrifuga seguen- l)refazimi.e di Carnot. Principi generali, metodica, ind icazioni sono do i'l teiss11to in.t eirstiziale p.erivasco1are e pei punti fondamentali informatori dello svolgiribr~onchiale, poi il conn.ettiY:o interl1 obulare me11to })reve ma compendioso. t. p . di qui negli alv:eoli me ntre vi si spande l'essudato cai.;atte.ri.stico. La polmonite è dunque ori- PERRlN ET RICHARD; L 'liypertension artérielle. gi11ariamente una infezjone i·n te·r.stiziale del - J. B. Ballière. Paris . - Fr. 3.50. polmone con partenza ilare e sviluppo eccenBreve riassunto delle nozioni moderne di . trico progressivo. tecnica, di patogenesi, di sindromi cliniche, di Di fl"onte a tali felici risultati sperimentali diagnostica e di terapia, nel complesso capi~ ottenuti con la via tracheale, occorre notare tolo della ipertensione arteriosa : riassunto che agli AA. falliro110 l.e iniezioni sottoC'Utanee chiaro, per quanto lo permette la difficoltà o inlravien.ose di l)neun1ococchi; le scimmie per dell'argomento, dedicato al pratico, per il qual.a mtùggior parte mo1·i.r o110 di setticemia senza le il volumetto di un centinaio di pagine è alcuna 10 calizzazione polmonare. stato scritto. t. p. Si può con oludere da questi esiperin1enti, per l'orrigine aerea. deJla polmonit.e ltman.a? \ ì. {tJSPA. L'a1riebiasi. - Tipografia P. I. A., P. Ma rie dichiara che p1er q11anto suggestivi Catania, 1921. siano i risultati, essi van.n o a·coolti con riserva. Conoscere l'a-mebiasi è fJer il medico italiano d·a to anche che l 'i11trod11zione .aTtifici.ale di non più un lusso di cultura, ma una stretta cultu.ra in pi-en.a trachea non è condizione com- necessità pra.tica: l'amebiasi esisteva, spessis}Ja.rabile a qu~lle diella ma.lattja natura.le. simo misconos.ciuta, i.11 Italia, prima :diella MONTELEONE. guerra; esiste i11 larga diff11sione e, purtroppr, non sempre ancora esattamente riconosciuta, pu661fca.zfone anche più, dopo la _guerra, che h a allargato e moltiplicato i casi sporadici, nella necessiti1 di fusioni temporanee di popolazioni le Jliù diLezioni te~1ute. ;li R R: I~tit.uti Clinici ~di perfezionaverse. Se anche quindi il ,-olume del Iuspa nor1 mento 1n Mtlano da1 Proff' Livini. Rondoni. lleoore. Pende e eoronedi . avesse fatto altro che richiamare l'attenzione . Un vol nme in So, di pag-ine 822, <'O n numerose figure dei medici italiani sulla malattia, creduta troin tPrC'al nte n e.I, tf>sto e du e tAvol e a color\ fuori testo Prezzo ~ - t5 rnu. le spe~e di spedizi one postal e e di impicale, sarebbe già questo un "·ero titolo di meballa~g10 P t>r 1 no~t.r1 abbonati sole L . 18,90 in porte r ito. Ma il volume del Ius1)a raccoglie irJ chiaf'ranco e raccomand11to. Inviare artolina -\aglia :il Cav. Lutot Pozzi _ Via Sistina, 14 r a erl er-.atta 8 ir1t~si q11H11to cl i modPr110 si cot: 0,1A . 1

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ENDOCRINOLOGIA

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i1osco sulle varie localizzazioni dell'amoeba hystolitica, sulle forme cliniche, che la malattia può assumere, sulle n.ozioni diagnostiche e terape11tiche. E mentre la letteratura straniera è diligentemente compulsata dall'A., non è trascurato il . contributo italiano. che spesso .è misconosciuto, in buona e qualche volta in mala fede, all'estero. Sarebbe utile che il volume del Iuspa avesse quella diffusione che la cu~a e l'interesse dell'argomento meritano, tra gli studiosi e i medici pratici italiani. t. p. L.

TIMBAL.

Les Diarrhées chroniques. -

983

SEZIONE PRATICA

Mas-

son, éd. Paris, 1922. Fr. 12. Il sintoma diarrea è talora non esattamente val11tato dal medico i1ella: sua patogenesi e nel suo preciso significato : la diarrea cronica mette spesso in imbarazzo il pratico, che si dibatte nei confini di una terapia, spesso stiliz~ zata, cl1e ha di mira I 'intestino anche quando la diarrea è sintomatica di affezioni di altri organi od apparati malati. La diarrea cronica è una sindrome a etiologia e patogenesi complessa: v'ha la diarrea dispeptica (gastrica epatica, pancreatica, da fermen:tazio11e e da putrefazione), vi sono diarree d 'origine cardiaca, diarree tossiche (come le renali), diarree infettive, parassitarie, specifich e, diarree d'origine nervosa e riflessa. Orientarsi in questa poligenesi può essere concesso a chi è padrone non solo dell'esame clinico del malato, rrr:a a chi conosce tutte le indagini particolari che in tali casi spesso illuminano il campo. L'A. ha cercato di prospettare brevemente tutti questi problemi; il tentativo sarà di grande giovamento al pratico, se non per apprendere direttamente la risoluzione dei qltesiti, per avere i11 mano la guida direttiva .della sua condotta. t. p. A. e vVASlCHY R. T.asclien buch der oconom.isclien und rationP,llen Rezep tus. - U11 Vol. in 24 di 200 pag. Urban e Schwarzen-

FROLlCH

berg ed. Vicenza 1921. - Prezzo marchi 24. Il rincarimento dei medicinali, s1)ecialmente per quelli provenie11ti dall'estero i1ei paesi a valuta deprezzata, rende necessaria una scelta fra le diverse medicine, in modo da evitare spese troppo elevate alla famiglia dell'ammalato. Gli AA., nella compilazione di questo ricettario ham-n o appunto a vuto di in ira di scegliere, fra i diversi medicamenti consigliati, quelli che sono pil\ economici e di aare anche op.., portuni consigli per l'estensione delle ricette; citi.amo fra qt1esti, la prescrizione razionale di llsare l 'acqlla fonti s, i11 l11ogo della distilla-

ta per la maggior parte delle medicine da prendersi per bocca, e l'uso dei nomi chimici, in luogo dei brevettati, certamente non è troppo comodo per il medico scrivere e soprattutto ricordarsi che il piramidone è pyrazolonum dimethylaminoptenyldi1nethylicum, ma il vantaggio economico per l'ammalato non è poco. fil.

Le principe curateu1· conten11, da·ns la Tu bercilline. - Masson, éd. Paris. - Fr. 5. L'A. dice di avere risoluto l'importante problema della purificazione della tubercolina; egli è riuscito ad isolare il puro principio attivo, che ha denominato T. P. G. «dopo laboriose ricerche e con l'impiego di reattivi appropriati (xilolo, etere, cloroformio, liscivia di so· da, acqua ossigenata». Questi gli llnici dettagli di preparazione; invano n el libro si ricercherebbero ulteriori particolari. Secondo l'A., le reazioni specificlie ~d effetti curativi sarebbero di gran lunga migliori con la tubercolina T. P. G. At1guriamoci che i fatti siano veri; ma auguriamoci pure che l' A. si decida a divulgare il modo di preparazione, in maniera che il controllo possa essere facile: il segreto in tale materia non è la raccomandazione più utile! t. p. J.

GABRILOVITCH.

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ftECffDEMIE, SOCIETA MEDICHE, CON68ESSI. Società Me i ica Chirurgica di Bologna. A.d·ur1,an~e

del 10 febbraio e 3

Presidenza: Prof. G.

mair~o

1922.

DAGNINI. •

Gi·i spostamen,ti dell'apice del ooore nelle modificazioni patologich.e di volume dei due ventriaoli. A.1·go·1ner1,ta~ ioni antiolie, esperimento nuovo.

G. G. PALMIERI. - I modelli di Cl1ore, ottenuti con la tecnica radioplastica ideati dull'O., recano una nuova prova della verità di qua nto il Murri faceva rilevare nel 1887 a proposito « Di alcune anomalie dell'imp11lso cardiaco>); e cioè : che nell'ingrandimento del cuor destro la punta è spostt!ta. oltre che in fuori, in a lto e a ll'indietro, e itegli i11grandimenti del cuore sinistro la punta è SJ)ostata all'innanzi. Riprendendo dalla citata memoria del Murri l'argomento della. diagnosi differenziale di binfis i pericardica, l'O. fa la critica di a lcuni dei pretesi se.g ni di questa affezione, soffermandosi più a lungo s u quelli radiologi ci, ed indica alcuni artifici acconci ad illuminare il ,.illore seiniologico reale dei detti segni. Oontributo allo st'lldio di alouni reattiv i del. sa1igue .

A. Co~TI. - L'O. ha e.seguito ricer che comparative frn le con1uni reazioni catalittiche alla fenolftalei11n ed alla benzidina , e metodi analoghi ron


.. 984

IL POLICLI~I CO

r~attivi costituiti da Ieucobasi di alcuni coloranti

della serie dell'aminotrifenilmetano (fucsina viol~tto dahlia, violetto di genziana, violetto meti Je, verde malachite). Conclude che questi reattivi non sono affatto preferibili a quelli dei due comuni metodi cabllitici sopraddetti i quali sono più semplici e con limite di sensibiliià notevolmente più eJeva to.

ai

Sopra un caso di encefalo'li'iielite àiSse1ni1iata.

A. Co~TI. - L'import.anza clinica del caso risulta dalle difficoltà diagnostiche create dall'aspettù ~roteiforme ed atipico del quadro sintomatico, che 1w1>0neva un diagnostico differenziale con numerose altre forme, clinicamente simili per alcuni rapporti, sul quale apr)unto s'intrattiene. Contributo allo studio del li1ifog·r anuloma maligno.

P. BausA. - Fra i molteplici casi osservati dal1'0., uno merita particolare menzione, perchè mentre le prove biologiche parla vano contro la lue ·.! la tubercolosi, l'esarue istologico di preparati di gangli e della mil7..a (e-stratti con la biopsia e ri· SJ>f!ttivamente con la necroscopia), oltre a dimostrar~ il tipico reperto del linfogranuloma di Sternberg, ba fatto vedere al prof. Francioni ed all'O. speciali formazio11i extra ed intra-cellula1·i, talora numerosissime, rotondeggianti od ovali, del diametro da 2 a 5 micron. Furono notate anche forme riferibili con probabilità a cisti. Per giudizio espresso anche dal prof. G. Franchini (dell'lstitut;o Pasteur) trattasi con probabilità di parassiti forse di natura protozoaria. Il non aver Potutq s~rpren­ dere un ciclo vitale non permette di tentare una classificazione. L'O. pensa che, in assenza di altri momenti etiologici dimostrati, a tale referto debba a ttribuirsi una importanza superiore a quelJa di llll sen1plice fatto accidentale.

. Osservazion,i cliniche e radiologiche sopra ·un caso di an~uris11ia dell'arco aortico.

e BUSI. - Si tratta di un uomo di 36 anni, con precedenti di Iue e con sintomi di stenosi Jieve della trachea, intensa del bronco sinistro. Per questi fntti, per il decorso della malattia o per la 1nançanza di altri segni che denotassero diffusione del processo morboso a sedi menò prossime al bronco, gli 00. sosvettarono un aneurisma di non grande volume della Porzione orizzontale dell'arco. L'esame radioscopico dimostrò che ad ogni profonda e rapida isvirazione l'ombra cardiaca. era brusca1nente lanciata a sinistra per parecchi cm., confermando cosi il giudizio di stenosi bronchiale. Dimostrò inoltre, in corrispondenza della porzio11-e orizzontale dell'arco aortico, un'ombra che spostava leggermente a destra la trachea e più intensamente l'esofago determjnandovl un'incurvatu1·a a roncavi.tà. interna e una dilatazione nel tratto sopl'nstnnte. 4Juesto repPrto confermava la diagnosi di aneu' ic.:mn i11 quanto che lo spostamento a destra e l'inDAGNINI

L-;\1'!\0 .\XIX, FASC. 30j

curvatura del tubo esofageo corrispondQno appunto alla posizione ed alla forma che, per una dilatazione del tratt;o orizzontale dell'arco, il tubo stesso deve as&\llllere. Riguardo alla forma rotondeggiante dell'ombra accennata, essa può riscontrarsi com'è noto, oltre ctie negli aneurismi anche nelle formazioni cisti che; ma contro quest'ultima iPotesi gli 00. ob-biettano che 11na formazione cistica non molt;o VQlumin~, qual'è l'ombl'a nel caso attuale, avrebbe avuto tendenza ad espandersi verso tessuti meno re-sistenti di quel che non sia la parete del grosso bronco e molto difficilmente avrebbe prodott;o una stenosi di grado cosl intenso. G.

PERNA. -

l~opra an'a.nomalia dell'osso àell'ati-

ca e su,lla presenza cli sesarnoidi nei tendini di origine del m. reotus f e1no·ris nell'uomo. Di ·un nucleo osseo paracotiloideo.

S. VACCHELLI. - L'O. illustra con radiografie la interessante que't>i:ione dell'interpretazione di ombre radiografiche paracotiloidee; ritiene che l'os cot-iloideum radiologico per il SllO polimorfismo rende incerto un giudizio sulla sua natura. La presenza di 11n sesamoide nel setto anteriore, capace di dar luogo ad ombra paracotiloidea (come nei casi presentati dal Perna) prova che tale ombra possa coe· sistere con un'anca del t11tto normale. Ciò contraddice all'opiruone del Ruhle, per cui l'os ooti· loideum raà·iografi,oo sarebbe sempre di natura patologica, esponente del rachitismo tardivo o dell'osteomalacia e sarebbe da riguardarsi co.me in· frazione spontanea del tetto cotiloideo. G. M. PIOOININI.

Società Lombarda di Scienze Mediche e Biologiche in Milano. Seduta ordiJnaria del 7 aprile 1922.

Presidenza : P1'Qt. E. Ilossr, presidente. I saii di bismuto n ella cura della sifilide.

Prof. A. PASINI. - L'O. h~t usat;o il tartrobismutato di potassio e ài sodio (Trepol) tanto in sospensione oleosa che in soluzione acquosa, in 22 sifilitici che si trovavano in diverso periodo della infezione (alla dose di 20-30 ctgr. ogni due-tre giorni per il bismuto in sospensione e dieci-Oodicl iniezioni per periodo : alla dose di 10 ctgr. ogni giorno per il bismuto in soluzione e 20 iniezioni per periodo) ed ha osservato: Azionè manifesta distruttiva verso la t:©irocheta, che .scom·p are dalle manifestazioni cut:anee e mltcose dopo la prima o la seconda iniezione. Cicatrizzazione sollecita, in superficie, dei sfilo· mi erosi od ulcerati, ma persistenza lunga del loro iniìltrato. Riparazione epidermica molto r_apida delle placche mucose e delle papule umide, anche di quelle vegetanti, ipertrofico-erosive ~~11itali e perianali.

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SEZIONE PRATICA

Lunga pel'sistenza invece, e quasi indiffel'enza, delle manifestazioni papulose e degli infiltrati del periodo secondario, e sopratutto degli esantemi papulosi secchi lenticolari. Riassorbimento sollecito degli infiltrati e conseguente rapida cicatrizzazione delle manifestazioni gommose chiuse od ulcerate del periodo terzia1·io. Influenza molto scarsa verso le adenopatie ~e- · cifiche. Reazione Wassermann persistentemente positiv::l. anche dopo ott<Hiieci iniezioni di Trepol. Inconvenienti solo qualche stomatite iniziale alla cura, che scema e scompare abbastanza rapidamente, anche · continuando nella cura stessa. Orletto nerastro al bordo gengivale, da depasito di bismuto. Nes~1n fatto di risentimento tossico ge· nera le viscera le. Eliminazione del bi5muto già molto manifesta dopo quattro sole ore dalla prima iniezione, e perfiistente ancora dopo 10 giorni dalla cessazione fli ur1 periodo di cura di die<?i iniezioni di Tr.epol. Localmente le iniezioni sono in genere tollerate. Dal complesso delle osservazioni - ancora tropPtl scarse per trarne deduzioni sicure si può oggi asserire, <:he il tartrobismutato di potassio e di sodio ha manifesta azione specifica contro fa sifilide. Essa risulta superiore a quella dei sali di nlercurio per ciò che riguarda l'azione distruttiva verso la spirocheta pallida : inferiore per ciò che riflette l'azione risolvente verso gli infiltrati spP.cifici del periodo primario e secondario. 'L 'azione dei sali di bismuto finora sperimentati risulta, ad ogni modo, meno attiva, sia contro il parassita che V'enso gli infiltrati specifici, al confronto di qt1elJn ·JPgli arsenobenzoli. Snlla, diagnosi delle cistL r etroperitoneati.

Prof. A. MAIOOOHI. - Il relatore prende occasione da un caso a lui occorso e da lui felicemente operato e guarito per richiamare l'attenzione dei colleghi sulle difficoltà che possono intralciare Ja diagnosi delle cisti retroperitoneali. L'autore intende parlare delle cisti del connettivo retroperito11ea le ; pereiò restano escluse le cisti ren.a li o JJararenali, le cisti del pancreais, ecc. Tali cisti possono essere di natura parassitaria (echinococco), o linfatica, sanguigna o, finalmente, cisti en1brionarie derivando dai corpi di Wolf o dai canali di Miiller o da introflessione di porzioni dell'ectoderma primitivo. Nel caso occorso all'O. si trattava appunto di una cisti dermoide semplice (da introflessione dell'ectoderma) : il tumore rimase lungo tem·p o silente, e si appalesò solo per ' l'aumento della temperatura. L'O. prende argomento dalla sindrome presentata dalla sua ·p ar..iente per fare considerazioni di ordine generale m1lla diagnosi differenziale di simili neoplasie. ._ Prof. B. Rossi. - Presenta un caso di ulcera della. p<rrrione inferiore dell'esofago e ài ulcera prepilor·ica,, sul quale l'O. intervenne con divulsio-

ne strumentale dell'esofago previa gastrotomia ~ con gastroenteroanastomosi posteriore. J./amma1ato ~nari.

985

Un ca.so di proiettile rrietallioo profondame1ite affondato nella 1nassa encefa,lica.

Illustra il cruso di un ferito di guerra ricoverato nell'« Istituto pro Feriti Cerebrali)), 11 proiettile, penetrato nella scatola cranica da una zona che corrisponde topagraficamente alla parte posteriore della seconda circonvoluzione frontale destra, si è portato nel terzo ventricolo sopra lo ~boceo dell'acquedotto di Silvio. Tale complessa lesione ha lasciato come residuo solo irido-plegia bilaterale con1pleta, paralisi dei globi oculari nei movimenti verso l'alto, paralisi della convergenza con conseguente diplopia nella vision~ binoculare da vicino, oltre ad una quasi insignificante emiparesi sinistra. Il paziente non mostrò mai disturbi psichici, nè aprassia non ost.ante la perforazione del corpo calloso, e nepp.ure, almeno durante la st1a. permanenza .1ll'Istitnto, alterazione delle urine. · A. TRUFh'I. -

0.

R.

~tlcca demia

'r

ALLARDI.

di Medicina di Torino.

Sedttta del 7 aprile 1922.

Presidente:

BATTISTINI.

A zione (lei sa,powi di segala sull'·n tero isolato

I saponi e gli acidi grassi ottenuti dalla saponificazione del grasso di segala determi-

Cmò. -

nano notevole elevazione del tono dell'utero isolato precisamente come fanno i preparati ergotj. Dici. Tale azione non è esclusivamente propria d~i saponi del grasso di segala.

.

Rapporti fra lo stato dell'utero e l'azione della segala, oornitta .

CHIÒ. - La sensibilità dell'utero isolato di cavia all'ergotina è una caratteristica legata più che allo stato di verginità dell'organo, all'età dell'animale. I oootri pregangliari del sim11atico toraoo-lombare.

Riferisce i iisulta ti delle sue ricerche e presenta i preparati allestiti dall'embrione dJ pollo. TERNI. -

Sulla speoift,oi.tà delle reazioni tu berooliniolie.

Stl1diando comparativamente le reazioni locali alla tubel'colina e alla. malleina h a <:onsta ta to un parallelismo completo fra le du~ r eazioni, salvo che la tubercolina si dimostl'a molto più attiva della malle~a a parità di dose. B ASTAI. -

Ricerche istologiche sulle reazioni locali d'ipersen,siòilità tubercolare specifica e aspeaifioa.

Studiando istologicamente il matel'iale che è oggetto della precedente com11nicazione git1ng~ ad analogl1e conclusioni. PIETRA. -

P. SIST<J .


LA~i'iO

ll POLILLINICO

XXIX,

FASC.

30]

APPUNTI PER IL MEDICO .PRATICO. Sul sintomi di lesione aortica. F. Craig (Am. Journ. of med. se .. maggio Murmure presistolico senza stenosi mitralica. 1922) ha trovato lesioni aortiche nel 0.85 % di tiomini ritenuti sani, e dediti a faticose occuGli AA. (E. Irons, A. J ennings. Journ. of pazioni. A." M, A., 1° aprile 1922) ricordano _che un m111rI sintomi clinici riscontrati furono: ottusità mure presistolico in crescendo, si ode in -circa . sul rr.i.anubrio dello sterno, estesa al 2° e 3'> la metà dei casi d insufficienza aortica (ruspazio destro, talora con pulsazione visibile o n1ore di Fli'nt), qualche volta nella sinfisi pepalpabile; accentuazione del 2° tono aortico, ricardica, e in alcuni casi d ipertrofia cardiaca che era spesso clangoré o a carattere timpacon ipiertension.e. Queste condizioni importano nico, e talvolta accompagnato da urto diastoun'ipertrofia d·el ·ventricolo si11istro, ma secon- · lico palpabile; rumore sistolico sul focolaio aordo Se\vall anche cuori di grandezza normale, t ico, talora accompagnato da fremito, che si senza lesioni valvolari, possono dare un mur- tras·m etteva qualche volta ai vasi del collo. Fll mure presistolico. Ciò accade sopratutto nel- pl1re riscontrato lo spostamento della succlavia 1' azion.e frequente ed energica del cuore che sedest:r.a al disopra della clavicola, pulsazione gue lo sforzo, di solito durante o dopo malattie a.i giugulo, abnorme spostabilità del battito infettive, e i1ell'astenia neurocircolatoria. E cardiaco coi cambiamenti di posizione, sfrepiù freq11ente nei soldati e n elle don11e. Per la gamenti pericardici ed altri segni di periaordiagno si differenziale con la stenosi rr.dtralica tite, no11chè, talvolta, la sindrome arteriosa. occorre t111 accurata an.a mnes i ecl esami fisici del rigurgito aortico. Tali segni parlano, secondo le varie sindro· rip-etuti. Negl 'ipertesi con cuore gran,de il rumore non tni nelle quali si- raggruppano, per un allunga·m ento, una dilatazione, una sclerosi, un 'insi ode più se diminuisce l'ipertensione o l'iperfiammazione dell'aorta : per la precoce diatrofia cardiaca. gnosi di aortite sono di maggiore importanza Gli AA. riportano quattro casi, venuti all1aul'aumento dell'ottusità sternale e le modificatopsia. Uno era forte fumatore e present::l.va zioni del secondo tono aortico. Però il rinforzo 11na sindrome cardiaca da sforzo: morì per so- del 2° tono aortico generalmente manca se noti praggiunto morbillo con pleurite purule11ta e v'è ipertensione. sepsi. Un altro aveva soffe·rto pleurite circa un La radioscopia h a generalmente confermato anno prima, e presentava r1ur.e u11a sindrom~ le \·edute cli11iche. da sforzo: .durante l'osservazio11.e si produsse I_,a R. ,V. in u11a discreta percentt1 ale di una pleurjte sierofibrin-0sa e m·orì impro vvisa- casi ft1 negati,Ta; però in questi casi ,.i era mente. Si trovarono ascessi ·Cl'OllÌCi nei polmo- ipertensione, dovt1ta qt1asi sempre a nefrite • ni e broncl1iettasie: cuore anaior11icam·ente nor- cronica. DORI A. Per l'interpretazione male. dello sdoppiamento del primo tono. Il terzo era affetto da tub.ercolosi p olmonare~ Lo sdo1ppian1ento del pruno ton.o non 11a di alla punta si percepiva anche un frerr:•ito presistolico, e il secondo tono polmonare era rin- ~olito importanza patognom001ica; esso si riforzato. Morl di tubercolosi n1iliare. Sulla fac- s cont1~a abbastanza di f1·equente. L o s doppiacia au1icolare della grande \ralva della mitrale 1l1e11to si .percei)i.Sce specialmente be11e alla fine si trovaro110 due noduli, lontani p.erò dal bordo d·e ll 'espiraz.io11e e rul principio deJ.l 'inspirazione. Non s i può attribuire lo sdoppiamento del libero. tono alla differei:n za nell'attività dei due venIl quarto er a llna donna con ~uore grande. tricoli, essendo l,inte1·vallo di tempo t,ra le due iperten sione, -eder11a gene'r alizzato: si udiva un contrazioni \'"entricolari (0.03-0.04 secon.di) troprumore presistolico ed u110 sistolico più dolce. po 1} )re,·e pe·r venire ~ avvertito acl1istica1nente. L e condizioni miglioraro110 rapidamente e il N ep·p ure lo sri può attribuire ad u11a differenza rumore presistolico sco111parve. :.\'1orì irc.•prov- nel tempo cli -chiusura delle valvole. Sembra visamente : aJl,autopsia si trovò una sclerosi fondato il concetto di R. Gergel cl1e lo sdopdelle coronarie e dell aorta . nefrite cronica, u11 .p i.ament.o del primo tono non ~ia altro che vecchio infa rto alla 1)unta del ct1ore, ed esiti l'associazione di un tono va..._c;:.ale al primo todi '111a verrhia pericardite. senza aderenze no cardiaco.

SEMEIOTICA.

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H. ))ORI.\ .

~ACH~.

Jf ,•rl. 1\·lin i"h:, n. ?O. 1!)22). POLI.ITZER.


[.-\~:\U ~~XIX , FA~C.

30J

SEZIONE PRATif.A

CASISTICA E TERAPIA. Sulle cause dell'adenoidismo. P. Bri.soito (Riforrna medica, 1° maggio 1922) defintsce l'adenoidismo una sindro1ne in cui all'aumento di volume del tessuto adenoid·~ del rinofaringe si associano disturbi secondarj nella conif ormazione della faccia e del torace,. lesioni propagate all'0Tec chio, sir1tomi riflessi a distanza. Spesso :Si associa alla sordità familiare: in oltre la metà degli adenoidei vi è certa: eredolue, in oltre un quinto vi è tubercolosi, e non P. raro 1 ipotiroidisn10, n-0nchè la consanguineità o l'a1coolismo dei genitori .. Le statistiche di J\farfan e Fournier in barrtbini sotto i tre anni, danno il n % di eredol11t:i. ohe viene a1nmessa an·che con R. \\7 • r1 egati\:a se il quadro clinico è irn dubbio. Risulta, all'A. che spesso di paretchi fratelli ~ono a'denoidei solo quelli nnti dor)o l'jnfeziorte luetica dei genitori. L'adenoidismo si associa frequ entemente al rachitismo, e ciò fu r1otato da Parrot a sosteoano delle sue vedute Slllla natura eredoluetica della rachitide. Il s ,e rgent, senza negare i rapporti delle veoryetazioni adenoidi .con la sifilide, le considerava già come una manifestazione scrofolosa: J'A. pensa che la difficoltà respiratoria sia quella che favorisce lo stab ilirsi dell'infezione tubercolare; in fatti in quasi tutti i pazienti le cui tonsille infettarono le cavie erano dim ostrabili focolai di tubercolosi polmonare. In alcuni casi di adenoidismo da causa ignota l'allattamento era stato a·s sai defictente, o vi erano state grav·i m·alattie infantili. L'A. con.elude, in a ccordo con Gradenigo, chfl li-adenoidismo dipende in massima parte dalla costituzione, cioè dalla so.m ma delle disposizio. ni ereditarie : sarebb e una re,a zione di difesa l'esaltazione ·dei poteri del sistema emopoietico • Le modificazioni del midollo o·s seo porterebbero alle alterazioni dello scheletro, in parte dipendenti anche dalla difficoltà T.espirator ia, le modificazioni del sistema linfatico porterebhero alle alterazioni degli organi linfoi<li. 1

1

1

DORIA.

Sull' anginosi. Il t.er111ine « anginosi » è .stato proposto da Fein in sostituzione diel termine « angina» aifermrundo egli trattarsi in tutti i ·casi della manifestazione locale di un'infezione generale; la mp.~ifestazion e locale r1on sarebbe mai limitata alle sole tonsille, ina colpirebbe contemporaneamente ed identicamente tutto il tessuto k1denoiòeo del faringe; l'jnten sità dell 'a ffezion~

98'7

savelJbe i)erciò direttamente proporzionale alla massa di tessuto adenoide presente. Le tonsil1e non r appresenterebbero la porta d'entrata dell'infezione. L'A: non ritiene ·C lle l'affezione colpisca ·contemporanea.1nente tutto il tessuto adenoideo del faring·e, nè che la quantità di tale tessuto determini l'intensità della malattia (forme gravissim,e di angina in individui con tonsille ru·dimentali) . Ritiene invece irr1JJOrtante il concetto dell1infezione gEmerale; tale concetto ha importanza pratica, significando l'inutilità delle cure locali (ove tutta la. te-0ria di . Fein venisse riconosciuta, a1'lche della tonsillectomia) e l' opportunità di cure, ge-ner.ali (proteinoterapia, immunoterapia). (R. IMHOFER. Med. Klinifc. , n. 17. 1922). POLLITZER.

La corizza nell' infanzia e nella fanciullezza. E talora difficile (J . H. Marcus. Med. Record, 18 marzo 1922) distinguere di prirr10 acchito una rinite primaria dai prodomi del morbillo . e dell inftuenza. Qt1ando la secrezione e' uni-. laterale, purulenta e mista a sangue, si tratta di solito .di un corpo estraneo. Una secrezione • pll rulenta abbondante in neonato, può essere di 11atu1·a gonococcica. l . a difterite nasale primitiva nei bambini è piuttosto frequente, e dev'essere sospettata quando lo scolo nasale dura da oltre una set· t imana, o q11<1ndo è emorragico e piuttosto abbondante, vi è febbre, e lo stato generale è compromesso. Comincia di solito come una violenta corizza, e spesso non sono visibili membrane nelle narici anteriormente; esse sj trovano presso le coane. Dirime il dubbio la · r icerca batteriologica. Una rinite persistente !Jllò anche dipendere dalla l t1es. Per la prognosi, ter1er cor1to delle possibili complicazioni otitiche e bror1copolmonari. Gli atrepsici possono anche soccombere ad una rinite acuta can occlusione delle narici . D. 1

J

La grande adenopatla tubercolare del mediastino nell'adulto. Sappiamo della frequer1za di tale adenopatia nel fanciullo: la tubercolosi qui, invaso il sistema linfatico, giunge ai gan gli del mediastir10; se vince queste barriere si hai1no le ma11ifestazioni cliniche generali della tl1bercolosi nel fanciullo. Il più spesso l 'infezione resta localizzata in questi gangli con evoluzione siJenziosa. ~ eccezionale perciò incontrare la ·forma così comune nei bambini, negli adulti. B11ffè e Da,ricl credono opportuno renderne


~88

[AN~O

lC POLICLINICO

XXIX,

FASC. 3Cì~

noto un caso da essi studiato. (J011rnal des sciences n1éd. de Lille. 1922, n. 22). Si trattava di uri soggetto di 27 anni restato indenne da tubercolosi fino a 21 anni, epoca in c11i trovandosi a servire nell'esercito, in se· guito alle fatiche militari, contrae l'infezione cne realizza il tipo della prima infezione quale si verifica nei bambini. L'invasione per parte del bacillo rnon è s t1 ffìcientemente massiva per determinare 11r'la generalizzazione estesa e rapidamente mortale, come è stato possibile ai francesi constatare frequentemente nei senega· lesi che durante la guerra prendevano contatto con la civilizzazione e la tubercolosi. La bar· riera locale i1on fu vinta ma si ebbero feno· 1ne11 i di reazione locale molto accentuati. L'..:~­ same radioscopico infatti mostrò polmoni i1ormali, ma nel mediastino posteriore, al di sotto del bronco destro, una massa voluminosa, fortemente opaca, a contorni ben delimitata, leggerrnente mobile con i movimenti respiratori, non ostacolante il passaggio degli alimenti nell'esofago. Evidentemente trattasi di una adenopatia: questo ganglio è di forma ovalare, ed all'ortodiagramma misura c. m. ~-5. L'esame clinico non rivela alcun segno, all'infuori di un soffio paravertebrale destro, il c11i massimo è a livello dell'ilo. Dopo aver dimostrato la prognosi buona che si deve fare in tal caso, l'A. fa rimarcare l'importanza della radioscopia per evitare ogni · errore, per esistenza o meno di una adenopatia mediastinale. MONTELEONE.

La toracoscopia mezzo ausiliario per la sezione galvanocaustica endopleurale di coltroni pleuri~I. ...

'

La guarigione del polmone trattato col pnell· motorace è possibile soltanto se il colla.sso è completo. In alcune forme è necessario un in· tervento chirt1rgico per poter rendere completo il pneumotorace; tale intervento non si deve però usare se il collasso del polmone è irnpe· dito da aderenze coltroniformi o rnen1branose; in questi casi riesce utile la sezione galvanocaustica. La sezione galvanocaustica è lln pro· cedimento innocuo, ciò che è confermato da ricerche anatomo-patologiche sui coltroni, ricerche che climostrarono che nemmeno le aderenze grosse fino ad 1 cm. contengono vasi sa11gi.1igni di qualcl1e entità nè tessuto polmonal'e. Gli sttisci eseguiti dalla s11perfìcie e dalla sezione dei coltroni rimangono '3terili. Ricerche spe· rimcntali dimostrarono all'_t\.. che la resistenza della pleura verso gli stafilococchi aumenta i.11 seguito a un pneumotorace di lunga duratR ed in seg11ito a lievi ripet11te infezioni della pleura. RicerchP s11lJa crip::tcità di r ir -..(.;orbi-

r11e11to della pleura (fibrina, joduro, bleu di IL:~­ tilene, glucosio) non diederq alcun risultatr utilizzabile. In due casi non riusci all'A. ls sezione galvanocaustica: delle aderenze, in 4 casi la sezione riuscì incompleta (in 3 di questi buon risultato rontgenoJogico, in 1 anche buo:a r isultato clinico) e in 4 casi rontgenologicamente e clinicamente i risultati furono ottimi. In molti casi l'A. osservò la comparsa di enfisema sottoct1taneo, in 3 casi di un essudato sieroso. La toracoscopia i1on avrebbe che scarso ya· lore d.iagnostico. (N-CVERRICHK. Ztsc hr. fùr T?lberkulose, n. 4, 1922) .

POL.

IGIENE. Le intossicazioni industriali da ben2olo. Sono stati recentemente segnalati a Milan o 4 -casi di morte e numerosi casi di malattia in operaie di una stessa fabbrica di bretelle e tessuti impermeabili: altri tre casi seguiti ·da m·orte in operaie di una fabbrica di gomma sono stati oggetto di uno studi~ di A. Ge11ova (1). Altri casi sono segnalati in Francia (2) inentre Alice Hamilton (3) richia.m a l'attenzionei sulla crescente minaccia dell'intossicazione da oonzolo, agli Stati Uniti, dove è stata rilevata per la prima volta nel 1Qi.5-191f: con 14 casi di cui sette m·orti. Questa into·ssicazione, era ben nota in Germania dove da tempo si fa,ceva largo uso del benzolo; le cause per cui essa è entrata imiprovvisament.e n ella patologia professionale dei p·a esi non tedeschi sono da ric·e rcarsi jn due ordini di fatti. Anzitutto per la guerra il ben zolo era necessario per la fabbricazione degll esplosivi; se ne è quindi aumentata la profil.uzione, estraendolo dal gas illuminante, ehe ora iene costantemente debenzolato; cessata Ja grande richiesta di esplosivi il benzolo rimane l lll sottoprodotto dell'industria del gas. Frat. tanto la benzina (estratta dalla nafta) è cresciuta notevolmente di prezzo, ed il benzolo si è venuto sostit11endo ad essa con vantaggi eco1

\ 1

---.(

(1) _.e\ , GENOVA . .r;;opra alcuni casi di g1·ave anemia da intossicazione chimica a deco1·so pro.,

gressivo. A1111ali di "Ostetricia e Ginecologia, .'3{) a prile 1922.

(2) CH. Fr..ANDIN e S. ROBERT). Pt1,rpt1,ra h émorraqique mortel du à une intoxication profes.~io-· nelle pa.r les vapc urs de ben.zol. Soc. méd. <le honita11x, 13 gennaio 192"2. ~3) _\LICE I-IA?YIII.TON. Tlie growing nienace o 1 benzene (benzo l) poisoning in american . in~ rf.ustr11. Th.e .Journal of the american medica n Q<:nr"iation, 4 mnrro 1922.


[ANNO XXIX, FA.·c. 30]

SEZIONE PRATIC.\

nomici e tecnici non indifferenti; esso viene usato nelle industrie della gomma, in quella delle scarpe, dei cappelli di paglia, degli automobili (verniciatura, riparazione di gomme), per la fabbricazione ed applicazione di vernici e del f abricoide, ed anche per motori a scoppio. Si comprende qt1indi che in1 seguito alla rapida diffusione diell ' uso di tale sostanza, senza l'adozione di mis ur~ preventive, che del resto sor10 tutt'altro cl1e agevoli, i casi di i11tossicazione si siano rn anif.estati in numero abJ,astanza notevole. L 'intossi-eazione da Lenzolo può ri,~estire la ·forma acut9. o cronica. Nella forma acuta, quale si osserva in individui che penetrano in . serbatoi dove è stato il benzolo, sL osservano effetti narcotici, che possono dare perdita di coscienza e abbastanza rapidamente la morte. L'intossica~ion1ei può anche verificarsi per qt1antità piccole. quali si trovano in serbatoi a bbondantemcntc la;vati ed arieggiati; in quan1.ità di 15 m~. per litro d'aria produce dopo mezz' ora stanchezza e confusione mBntale; con 20-30 mg. si h ai dopo q11aJchè ora perdita di coscienza. L, avvelename11to cronico si manife. ta particolarrr:.ente con fe11omeni di grave anemia, chf' sul principio, quando, il medico non pensa aJla causa tossica, pt1ò passare inosservata. Si ha dapprima notevole prostrazione, talora brevi rialzi termici vespertini; anor·essia, cefalea, talora vomito, vertigini, stato di .ebbrezza; in segt1ito poi, macchie di porpora, epistassi, emorragie. gengivali, genitali, talvolta febbre elevata, anemia grave. ·Caratteristiche sono le alterazioni del sangue, diminuzione delle emazie a 3,000,'000, e nei casi gravi a 1,000,000 e fino a 6!.t-0, 000, di solito aniso- e m·icrocitosi, diminuzione dei leucociti fino ad un migliaio ed anche meno (anche 480 per mmc.) ; la diminuzione riguarda specialmente i polinucleari, che possono arrivare aniehe al 2 % (2) ; diminuzlone dell'emoglobina, che i1uò arrivare all'8 % ; diminuzione e scomparsa delle piastrine. Si comprende che in tali condizioni sia impossibile la vita e si verifichi in ·b reve tempo la morte con grave dispnea e con infrenabili emorr'a gie. Il tempo necessario perchè si sviluppino i sintomi e si abbia la morte va'ri'a da qualche settimana a qualche mese. I fenomeni sopra accennati sono determinati dal fatto che il benzolo ·è un potente leucotossico; esso distrugge le cellule parenchimali degli organi ematopoietici, attaccando specialmente il te.sst1to mieloide; -g li elementi che maggiol'rciente resistono sono i linfociti che, di fatto, si trovano in prevalenza all'esame del

989

sangtte. Il benzolo determina inoltre distruzion~ delle piastrine, e dei megacariociti da ct1i esse derivano distrugge anche le emazie adl1lte, prevenendo altresi la formazione di nuove. PROFILASSI.

Tenuto conto delle quantità minime sufficienti per i)r ovocare l'intossicazione, la profilassi si presenta assai difficile, in qualcuno dei casi riportati, l'infrazione alle norme elementari di igiene i'l1dustriale era evidente, corr:ie, p. e. , in quelli di Flandin ·e Roberti, (2) in cui gli operai (4 uornini e 2 donne) la voravano in un piccolo ambiente male aereato, chiamato camera calda per la temperatura che vi ~i manteneva, i1el quale si svolgevano contin11amente vapori di benzolo da larghi recipier1ti aperti. In a ltri casi, si è trovato il 5 % di bec1zolv nel'aria. L ·applicazione di apparecchi aspir a tori sarà indubbiamente utile, ma non sernpre sufficiente, poicl1è spesso la superficie da cui si evapora iJ benzolo è talmente grande che non sarà nemmer1.o· praticam·ente possibile l'aspirazione. Le buone condizioni di cubatl1ra e di ' entilazione saranno re.quisiti indispensabili, rna anch'esse non sempre sufficienti; oc·Corre poi tener presente che il benzolo, oJtre che per la via respiratoria può assorbirsi per via cutanea, per la quale i dispositivi accennati sono i11.efficaci. In qualche caso anche l'uso di maschere r espiratorie (Draeger a tipo chiu$O con circolazjone di ossigeno) non .è bastato ad impedire l 'av·velenaimento acuto di individui entrati in serbatoi già arieggiati; probabilmente il benzolo è stato inspirato per il naso, malamente. chiuso dall'apposita pinza. Nè bisogna dimenti~are che le maschere respiratorie sono fatte in gran parte con gomma s11 c11i il benzolo esercita azione dissolvente. Salvo le condizioni igieniche generali, la profilassi non può quindi essere che indiretta. Il benzolo, come in genere i veleni industriali, non esplica uguale azione su tutti gli individui : ;vi sono particolarmente suscettibili le donne ed i giovani, a cui si dovrebbe duncn1e proibire tale genere di lavoro. Gli individui addettt dovrebbero venire frequentemente sottoposti ad esame medico, con iesam.e del sangue: ogni alterazione, e specialmente la diminuzione degli el.e menti corpuscolari e della emoglobina è da ritenersi indizio di intossicnzione: ai primi segni di questa sarebbe da prescriversi il cambiamento di laboratorio; basta. talvolta un breve soggiorno in campagna per rimettere l'individuo in salutB. Le industrie che usano il benzolo vanno dl1nque ·s orvegliate ed il medico deve tener pre· 1


[.J\~~o

1L POLICLINICO

sente questa cau·s a di malattie a tipo di grave anemia, per potere risalire alla causa, e non riferire, come è stato fatto in qualche caso, i fenomeni ad intossicazione carbonica o ad oscure epidemie. A. FILIPPINI.

NOTE DI MEOlt;INA

se ENl lflCA.

Il meccanismo di neutralizzazione degli acidi nel1' organismo per mezzo dell'ammoniaca.

XXIX,

FASC.

30]

calina si ha anche quando il rene è difettoso nella produzione dell'ammoniaca, pure rimanendo normale nella eliminaziane degli amino-acidi, poichè l'organismo perde in tal caso una quantità eccessiva di basi per la neutralizzazione degli acidi. ftl.

t-'O::,TA DEGLI ABBONATI. (12~4)

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chiritrgic·i. -

All'abbonato

11. 11,247 = Si ammette generalmente che la massima Negli ascessi freddi, dopo l'aspirazione.. dei parte dell ,urea, che rappresenta il prodotto finale del metabolismo azotato, riconosce la sua liquido in essi contenuto si inietta un'emulorigine nell'ammoniaca. Questa, a sua volta, sione di iodoformio sospeso in glicerina al 10 proviene dagli aminoacidi, che rappresentano per cento. Nelle fratture non esposte del f Pmore si può le proteine nei processi di desintegrazione. Le applicare t1n apparecchio inamovibile se non quantità di ammoniaca, in forme di sali, che vengono eliminate normalmente con l'urina vi è forte spostamento dei frammenti: se vi sono di solito piccole (g. 0.6 al giorno): tal· è forte spostamento difficilmente riducibile o volta però esse aumentano notevolmente, specie che tende a riprodursi dopo che è stato ridotto, è più indicato un apparecchio a trazione. nella ingestione di acidi minerali o nella intos. L. D. sicazione acida da turbato metabolismo; si ri(1295) r1zion.e fisiologica di alcune sostanze tiene che in tali casi, l'ammoniaca, derivante dalla deaminizzazione degli aminoacidi è de- acide. - .~ll'abb. n. 5139: viata dalla conversione in urea e serve a neuIl succo di limone si com1Jorta fisiologicatralizzare qualcuno dei prodotti acidi. Essa, in n1ente come un alcalino, perch è gli acidi ortal caso, ha una funzione protettiva e contri- ganici che esso contie'n e (citrico, malico, ecc.) buisce alla regolarizzazione della reazione neu- vi sono p.a rzialmente combinati al calcio, al tra nell'organismo; quindi l'aumento di am- potassio, ecc., sotto forma di sali acidi ; il ramoniaca nell'urina viene ritenuto come indice dicale organico bTucia nell'organismo e abbandi quella forma di acidosi, rappresentata dalla dona le basi. circolazione di acidi fissi. Al calcio probabilmente si deve l'azione Rimane ora da sapere dove si forma l'am- astringente del succo di limone. Questo cor1moniaca e dove si compie la neutralizzazione. tiene anche delle vitamine antiscorbutiche. Si riteneva dapprima che ciò avvenisse nel feL,aceto brucia interamente nell'organismo; gato. T. P. Nash e S. R. Benedict (lourn. of Am. . quirndi n0n possiede l'azione secondaria alcaMed. Assoc., 7 gennaio 1922) hanno rilevato che lirizzante del st1cco di limone. . non si nota aumento di a·:rnmoniaca nel sangue Tanto l'uno quanto l'altro, se introdotti in anche quando essa è aumentata nell'orina. eccesso, resistono in parte all'ossidazione; solo Sembra probabile che la formazione avvenga in queste condizioni esplicano l'azione acida: nel rene, ciò che sarebbe dimostrato dal fatto .fissano ' l'ammonio e solubilizzano i minerali, che nel sangue della vena renale la quantità particolarmente il calcio, favorendone l,elim1Q.i ammoniaca è doppia che nel sangue di nazione: cosi ridl1cono le riserve basiche. altri vaai. Alcuni flc idi organici resistono all,ossidaIl rene qt1indi, invece di secer11ere 1 ammozio11e più tli quelli contenuti nel limone e nelniaca dal sangue, la forma : si viene cosi a l'aceto: cosi l'acido tart.a1"ico e, specialmente, .comprendere meglio il meccanismo dell'abbas- C[uello ossalico; oepp11re, anche se liberi, cioè samento della riserva alcalina. Se l 'ammo- r1on allo stato di sali, l'organismo ne tollera niaca non è a disposizione nell,brganismo, gli discrete quantità, grazie ai compensi fisioloacidi vengono trasportati con le loro basi fisse gici. Quinrli non si ,devono esagerare i danni o con le proteine; ora, se il rene diventa insuf- che gli acidi organici in genere possono proficiente ad eliminare i radicali acidi e quindi durre, inentre in alcune condizioni essi gioa mantenerli ad un livello minimo nel san- ,,.ano; co i nelle digestioni torpide da ipoclogue, ne risulta "\111 abbassamento della riserva riclria l,acido citrico, l'acido acetico, l'acido alcali11a, ancl1e se il rene è normale per quan- ìu.ttico, er...c., sono in grado cli sostituirsi alto rigl1arda la prodl1zione di ammoniaca. Ana- l'acido cloridrico 'Ilell'atti,Tare la pepsina. 1 go effetto di nbbac: amento della riserva alL. V . 1


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SEZIONE PRATICA

(1296 ' _i\lrabbonato n. 3414(1):

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ri sessuali. Questi vennero pienamente soddi-

Un testo di medicina legale che abbia i r~­ 'luisiti da lei richiesti è quello del prof. A. Ascarelli, in corRo di p11bblicazione e di cui è già. uscita la 1a-2a. pt1ntata e che sarà certo ultimato nel corso dell'anno. Un altro buon testo, succinto e compendioso, è quello del professor A. Cevidalli (2a ~dizione), Società editria. p. ce libraria. ,

(1297) _t\.1. c.lott. F. Piccaretta da Derna: S. PozzI. Trattato di giriecologia clinica ed operatoria. F. Vallardi, Milano. - SPINELLI M.

sfatti da Rosa, la quale nel 1909 divenne incinta per opera del suo impresario (peccato che non si conoscano i particolari di questo amore, con un testimone attaccato!), ebbe un parto normale; i dolori dell'espulsione furono comuni ad e1J1tra1nbe; entrambe ebbero secrezione lattea, m a non allattarono. Il figlio è perfettamente norn1ale e di intelligenza media. "Ptlalattie . •.\ll'età di 14 anni, Josefa fu affetta da, difterite e Rosa era assai imbronciata, perchè costretta a stare a letto, mentre invece si

Manuale rli terapia medica ginecologica e di piccola chirurgia vaginale. Idelson, Napoli E. FORGUE e G. MASSABUAN. Traité de gynécologie. Baillière, Parigi. - PREISWERK G. Odontojatria e '1nalattie della bocca. F. Vallardi,

r. s.

Milano.

VARIA La vita dei mostri. Il mostro lJigopago costituito dalle orelle I1osa-J osefa-Blazek, di cui è stata an1111nciata

la morte qualche m~se fa, era nato all'ospedale di Praga nel 1879, con un parto ehe no11 fu difficile; la madre, che av~va già avuto un altro fi glio e che ne ebbe ancora quattro, ffi'Or1 a 65 anni; il pa.dre, tuttora Yivente, 11a ~:) . anni. Le sorelle, cosi stranamente unite, incominciarono ~camminare all'età di quattro a.nni, ma in seguito poterono ruzzare come gli altri bambini, ed anche arrampicarsi sugli alberi; nel cam1nino si spostavano di solito lateralmente, ma potevano anche avanzarsi ed indietreggiare; in tal caso però, mentre l'una camminava in avanti, l'altra era costretta .a camminare indietro e viceversa. Nel secondo anno di vita incominciarono a parlare, ed impararono in seguito diverse lingue: appresero poi la lettt1ra, la scrittura, i lavori donneschi: so11avano entrambe il violino e, mostrandosi come curiosità nei circhi, hall, ecc., realizzarono una notevole fortuna. La connessione fra questi due e seri era costituita particolarmente da parti molli, per una larghezza di 22-38 cm.; vi era altresi unione ossea fra le ossa iliache e fra l'estremità del sacro di entrambe, con un unico coccige. L'ano ed il retto erano comuni; in questo sboccavano a distan~B rliv.erse i due sigma. All'u11ione delle cosci·e di ognuna, si trovava l'orificio vaginale; J osefa aveva una vagina rudimentale, senza i1nene e con utero ruddmentale ecl. a q11a11to seml)1·a, aveva a11che deside•

sentiva bene: nel 1908 invece, fu la volta di Rosa, che venne operata da V. Kukula per un grosso ca lcolo vescicale. La malattia, che le condusse a morte a Chicago il 30 marzo, colse dapprima Rosa, con fenomeni di itterizia consecutivi ad influenza: dopo tre settima11e fu la volta di J osefa, che presentò sintomi tali da sospettare l'appendicite. B. H. Breal{stone, chiamato in consulto, trovò in un solo letto due donne, una delle quali aveva l'espressione sofferente, la tinta itterica e si lamentava di dolori al lato destro (lell'R.ddo1ne, e narra (Am. medicine aprile 1922) la sua mar·aviglia quando, alzate le cor)erte per visitare l'amr.ce.lata, si accorse che le due donne et'ano unite. La temperatura era di ~6.6 j11 Rosa, di 37.2 in Josefa, il polso rispetti,-a111~nte !10 e 91,, il i-rnn1ero delle respirazioni


IL POLICLINICO

(

uguale; l'esame del sangue dimostrò per Josefa: 80 % di emoglobina, 4,800,000 emazie ~ 8,000 leucociti; per Rosa rispettivamente 90 %, 5,000,000, 7,000. I movimenti intestinali si potevano riconosce re all'ispezione dell'addome; Josefa era costipata con feci grigie; Rosa aveva invece scariche normali. Le condizioni di J osefa andarono in seguito aggravandosi; man m.ano aumentavano in essa la temperatura, e la frequenza del polso e del respiro, si avevano pure aumenti, sehbe11e in grado minore, in Rosa, la quale però dovette alla fine seguire la sorte della sorella e morì 12 minuti dopo di questa. • Contrariamente all'opinione espressa anni or sono da Kukula, H. Breakstone ritiene eh~, sopratutto in considerazione della grave malattia di J osefa, mentre le condizioni dì Rosa erano bt1one, si sarebbe potuto separarle chirurgicamente. In realtà esse erano due entità separate: Rosa più alta e sottile, Josefa, piuttosto bassa, tarchiata, dall'aspetto più vecchio; avevano di comune i.l retto, ma non sarebbe stato molto arduo separare Ìe parti molli e le unioni ossee, lasciare per Rosa il retto esistente e fare a Josefa, se fosse sopravvissuta, un retto artificiale o la colostomia. Si oppose invece ad ogni intervento un medico, inviato dai fratelli, che agognavano alla pingue ere· dità. Nella strana vita di questri mostri, la nostra curiosità è maggiormente attratta dai particolari sull'amore e sulla morte. I fratelli Siamesi, che ·erano uniti per mezzo di un ponte fra lo sterno e l'ombelico, ebbero mogli e figli; ma il caso più strano è quello dei fratelli Tocci, che erano saldati per la parte inferiore fino alla base del torace: erano essi un individuo con due teste o due esseri -con un solo addome ad un solo bacino? ed i due testicoli appartenevano ad uno solo od erano imparzialmente divisi uno pèr uno? sta il fatto che i fratelli Tocci si unirono a due donne di: verse! Più noti sono i particolari s11lla morte e sulla separaziane dei fratelli siamesi: l'uno che era stato precedentemente. colpito da emiplegia, mori a 63 anni per catarro bronchiale: il fratello lo segt1ì due ore dopo, a quanto sembra, in seg11ito a sincope per lo spavento. Le sorelle ungheresi Elena-Giuditta morirono allo stesso istante. Le altre sorelle RadicaDoodica, xifofagbe come i fratelli siamesi, f11ro110 separate da Doyen, quando Doodica ebhe peritonite tnhercolare; questa mori dopo sette giorni, l'altra sopravvisse. Anche ad un medi· co. il dott. Boelim. capitò la disgrazia di un

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mostro xifofago, che egli stesso operò poche ore dopo la nascita, riuscendo a salvare una delle gemelle. Si han110 altri casi del ge11ere.

fil. Separazione di due gemelle xif opaghe. Il dott. Le Filliatre ha presentato all' AccademW. di Medicina d i Parigi unn. bambina ottenne, ro-

busta e ben nutrita che, ql1und.o venne al mondo, era congiunta a una gemella, in corrispondenza dell'appendice xifoide e della regione ·sopra--0mbeJ~ li cale. Poco dopo la nascita la compagna fu colpita da un'a grave malattia infettiva; e dopo qualche miglioramento fu ripresa da febbri, convulsioni e gravi difficoltà resp~ratorie; anche la vita della sorella veniva compromessa. Il dott. Le Filliatre fu cl1ia.ma to (si era al 4 marzo 1914) a compiere un · intervento ol)€ratorio, perchè le~ due gemelle fosse~·o ~para te. L'operazione fu laboriosa; la gemella malat:a eboo a soccombere ; fu salva invece la bambina che il dott. Le Filliatre ha presentato ali' Accademia: ella non reca che una picc"Ola ciea trice resi.dua. L'operazione, per se stessa c1ifficilissima, è rar.~­ µJente coronata da succ~sso. E 11er ottenere buoni risultati, il J~ Filliatre conisiglia d i compiere ta separazione prima che venga im·p osta· dalla neces·s ità. come in quP.sto caso. 'P· PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. TAILLANDIER OLIVIER. Oontribution. a,u. traitement de

la Dysen,t er·ie a·rnébien,ne par l es va'lisements re(}ta,'lMfJ à base de N ovarsenobe1izol. - Paris, 1920. 'IIEHI A L esion·i o<Jltlar·i sinwilate e procurate. . .

-

, Na.poli, 1920. Tosom GIOVANNI. L'eoliinooocoo nei musooli. · B-0logna, Stab. Poligrafici riuniti, 1921.

Tratamiento del lup·u.8 ·eritematoso por la nieve carbonica. - Mexico,

UKUENA JESUS GONZALEZ.

La.rin y C., 1920. 'rALAG USSA FRANCESCO. [ J'lstituto «Emilio Maraini

»

dopo un an1io dalla inaugurazione. - Roma, coo. perativa Tip. «Luigi Luzzatti », 1921. VITERBI ~~cmLLE. Il Tra oo1n«1- - Sua densità in provinOia di Bergamo. - Bergamo, F.lli Bolis, 1921. :\IARAOLU~t) VITTORIO. Discorso i1iaugurale del P·ro./cs15or Vittorio Maragliano al III Oongresso Italiano a;, Radiologia inedica. Milano, Tip. Enrico • Zerboni, 1921. l1AROULIS C. L'épreove de la Phénolsulfonephtatéine oh ez les O(i,r'diaqiies et les cardio-rénauaJ. - Paris, Le Françoi,s , 1921. ~IAZZONI r Jur o1. 1're ca.si di fibroma del rino-faringe curatL ool Ra.dvu1tn·. Firenze, G. Spinelli e C., 1921. MEr.,oNr PARIDE. L'evol1izione e il di venire dell'umanità. - Milano, Impresa Affissioni, 1921. M1 'ERRI CERARE. Un u.iteriore perfeziot1amento alù. tf"'etl.ica pe1· la fissazion,c e colorazi(Jn,e dei sedi·· m,enti urina,rii. - Firenz(l. 1918.


I

(ANNO

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993

SEZIONE PRATlCA •

NEI~LA -

VITA ·PROF,ESSION ALE.

Su l'o.rganizzazione della classe medica. L<i Ri'Vista Sanita-ria Siciliana pubblica una lettera aperta del suo direttore dott. Salpietra indirizzata al prof. Silvagni con la quale si chiede ::il Presidente della Federazione degli Ordini dei l\1edici di voler precisare e chiarire le direttive della massima organizzazione sanitaria in un moment9 nel quale le innumeri associazioni di categoria ed i tentativi di i1stituzioni di sindacati minacciano di dissolvere più che rafforzare l'azione di classe. Il Salpietra sostiene che non si debbano sabotare gli Ordini dei !vledici ma rafforzarne ed integrarne l'attività sindacale chiaJ?lando alla loro direzione i rappresentanti di tutte le categorie dei sanitari, e perciò ritiene inutile la istituzione di Sindacati. I Sindacati medici vogliono organjzzare la classe valorizzare la professione, migliorare le con' dizioni culturali ed economiche, tutelare e difendere i diritti dei medici, quasi che gli Ordini non avessero lo stesso, anzi un più vasto programma di azione. Con questa differenza, che tutti gli eserA centi in ogni provincia hanno l'a:ssoluto obbligo per legge dell'iscrizione negli Albi, di pagare il contribt1to, di sottostare alla disciplina d~ll'Ordi­ ne, di rispettare le norme deontologiche, mentre i Sindacati non sono che delle associazioni libere in cui l'isC'rizione è volontaria ed a cui manca il potere effettivo di controllare, di difendere, ùi punire. E nulla, proprio nulla hanno fatto i Sindacati medici esistenti che non avesse potuto fare con maggiore autorità e fermezza l'Ordine locale. La verità è, che i Sindaca ti in genere sono sorti o laddove gli Ordini non funzionano, ovvero in op~ione ed in contrasto con gli Ordini, spesso · per interessi personali o di categoria. Pu.rtroPPo l'avvenire non si presenta roseo e più che disperdere conviene serrare le fila. La pletora, a giudicare dall'enorme numero di studenti di medicina, minaccia moralmente ed economica ment:e la clas8e medica. JAt concorrenza, la frode ed .il ciarlatanismo che già oggi annichiliscono Ja professione avranno nuovo incremento in un prossimo avvenire, perchè le neees.9ità della vita obbligheranno i nuovi medici a ·lotte sempre meno corrett:e, ad oopedienti sempre meno dignitosi. Ora la repressione e la prevenzione non può essere fatta dai Sindacati, ma dagli Ordini che ne hanno il mandato giuridico. Mentre i Sindacati non possono assumersi il oompito e la facoltà ·degli Ordini, questi all'occorrenza pott'anno sempre assumere funzioni sindà-

cali. Salpietra cosi termina la lettera al prof. Silvagni : Se l'organizmzione non ba risposto nè .Può rispondere a quell'elevamento materiale - e morale cui la classe aspira, noi chiediamo che manifestiate il vostro pensiero per sapere .se non convenga fare ma<rllina indietro, per lascia.re l'ind'lIl dott.

pendenza di tutte le categorie della classe pe1· lo studio dei problemi particolari, ma nello stesso tempo fare· in 1nodo che in ogni provincia unica sia la direzione, unico il metodo di lotta, unico il fondo di guerr!l, e che tutti gli Ordini facciano capo alla ~'ederazione che deve assumere direttive decisamente più sindaca.Ii come fìn'oggi no.a h a fatto, ir1 modo che univoca sia la lotta in ogni regione d'Italia, per pretendere e per ottenere quelle rivendicazioni alle quali la classe ha diritto.

..

ltlSPOSTE A QUESITI E A DOMANDE.

(9481) Condizioni di concorso. - Dott. L. S. da R. - A vendo il Comune nello avviso di concorso

enumerato lo stipendio ed i caro-viveri annessi, intendeva dire éhe su questo "Qltimo cespite non si poteva fare continuo assegnamento, ma solo fino a quando fossero stati obbligatorii. Ora non es· sendo intervenuta alcuna proroga i cal'o-viveri d-0vrebbero effettivamente cessare, perchè scaduti: ma quasi llè~""Una ammiri.istrazione comunale lo ha fatto in considerazione che le condizioni della vi' sono ]>unto mutate da quelle che sono . state ta non finora. Ella, quindi, dovrebbe ricorrere alla G. P. A., a i termini dell'art. 26 della legge sanitar.ia ed alle istruzioni, all'uopo, emesse dal Ministero dell'Interno, i.1er ottenere il ripristino dei caro-viveri o, quanto meno, un a umento di stipendio proporzionato alla 1>erdita che ruensilmente. risentirebbe per l'abolizione dei d:ue caro-viveri. (0482) Regolarnento organico d·i i 'rnpiegati. Dott. abbonato 6158. - .La Commissione provincia-

le di beneficenza, come tutte le altre che esercitano funzioni tutorie, non ha facoltà di .sostituirsi alla Opera Pia, e di fissare di ufficio un limite di etù differente da quello contenuto nel regolamento sottoposto al suo esame. Non si tratta poi di nomina nuova, ma bensì di una pl'omozione in riparazione di un errore p1ecedentemente commesso ed in eseeuzione di una sentenza del magistrato ordinario, che deve essere anche eseguita. Contro la deciàione della J)redetta Commissione provinciale di beneficenza Ella può ricorrere al Governo del Re, che si pronunzierà sentito il parere del ConA siglio .superiore di assistenza e beneficenza pubblica - ai termini dell'art. 18 della legge 18 luglio 1904, Il. 390. . (9488) lnfo1·tuni agricolti - Oompen81.. Dott. A. s. da P. - Negli infortuni agricoli il primo certificato, che è anche denunzia, si paga lire 5.00, quelli per la continuazione delle malattia. si pagano lira una e quello attestante il termine della malattia lire 5.00, sempre che per lo stesso .infortunio la spesa dei certificati non superi lire 15.00. Tali, compensi furono fissati dal R. Decreto 2 ottobre 1921, n. 1367. · . (9484) Reoonàa indennità caro-viveri ~et· il c~ttiuge. - Dott. IJ. da F. R. - ·Per nsolv~r: Il

n.


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IL POLICLINICO

<:aso tla Lei IJrospettato occorre tenei: pre ente il

n. -1 <le1L'l circolare del ~linistel'o {le! Tesoro del 20 febbraio 1921 così concepito: Al funz,iona1·io 0 salarialo dello Statq coniugato <lo'Vrà seinpre cor'1·isvou((ersi, so.l vo ·i l oaso di separazione giudiziale, la, quotr1 sz1,pplet·i11a per la persoria del coniuge. 'l'ale uuota oompete. q·t tind·i , ancltè quando la mo!Jlie 1·icopra 'U-'n irnp'iepo governativo e sia peraiò pro,,;·vista per sè della rf:Jlati·i;a inde·n tiità caro-vi1

'Vvri. C'lllello che dicesi per l'im1)iegato dello Stato Yale a nche per quello Comunale e, perciò, a T..ei con11:>ete l'll:!tegrale secondo caro-viveri. (9485) D egli a,.umenti sessennali. - Dott. 1\i. B. <1a C. - I/aumento sessennale è ordinariamente il decimo dello ·stipendio cioè di L. 600 su 6000. Il terzo sessennio non l'è dovuto, avendo nel frattempo ottenuto un aumento di stipendio. Il nuo,.o l)erioclo t1tile per conseguirlo, decorre dalla òat:.t (1ell' •>ttenut-0 aumento. Il -sessennio si stabilisce .·ull'intero stipendio, oom11rensivo della quota degli ugia ti e dei poveri. (9487) Stabilità - Periodo di prova. - DQtt. N. P. da R. ·- Può invocare l 'avvenuto acquisto della stabiliti1 solo .se sarà nuovamente ·nominato medico cond·o tto ·d el Comt1ne ove fu licenziato a segi.1ito cli conoo rso. (9488) A. u nieriti t·r iennal i. - Dott. C. F. da V. - Il suo terzo triennio si ma tt1ra col 14 luglio p. V . (9489) Seconclo oa,ro-vi1,~eri. Dott. S. P. da S. di :\I. - Il secondo caro-viveri non è obbligatorio })E!l' le Amministrazioni comunali. In caso cli insnftlrienza dello stipendio che, come Ella di<:e, è e:o1upl'ensivo del primo caro-viveri, si può c:hiedel'e alla G. P. A. la concessione del secondo <'lll'O-YiYel'i. ai sensi dell'art. 26 della legge sa1titaria. (9-!90) Ele·n co dei poveri. - Dott. A. P. da F. -- r:elenco dei poveri non deve essere approvato dalla Prefettl1ra. Le altre irregolarità da Lei indicRte i1on sono prescritte a perut di nullità. l, (949J) Oont·r 0tvvenzioni sanitarie. - Dott. L. A. da C. - NoJ1 vi è analogia che possa essere invocata fra l'opera di un vigile sanitario e quella de1l't1fficiale sanitario. Al primo può essere conc-es$R la J)artecipazione della contravvenzione perchè cle' '\ corne saluriato, es~re eccitato a. 'compiere att~ntamente il proprio dovere, · mentre il secondo i1on ha bisogno di eccitamento materiale. (9492) ()assa di previdenza. - Dott. V. R. da nl. - _.\.ll'i.1ffi<:iale sanitario, ancorchè non sia medic-0 condotto, ed al medico ospedaliero, è data la facoltà di inscriversi alla Cassa di previdenza gover11ativa. (9493) TasBa esercizii e di R. M. - Dott. M. It. da I,, . - La tassa esercizi! si paga dall'epoca i11 cui comincia l'esercizio professionale e la R. ~t. dal giorno in éUi si produce il reddito. , Non vi sono periodi di tolleranza.' Occorre però, che si produca un reddito maggiore del minimo esente da contribuzione. (9494) Secmliàa i1tàen·1 iitri. cato-viveri. Dott. G. P. da A. - Bisogna ricorrere alla G. P. A. ~

1

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per ottenere la integrale applicazione del secondo caro-viveri in rapporto al numero dei suoi figli. (9495) DisponiMlità. -· Dott. L. B. da A. - . C-0me stipendio avrà lire 850. Non si può ri1spondere ad altro, ignorandosi se il 30 % sia già c-0mpreso, come sembrerebbe, nello stipendio e quale sia la sua posizione di famiglia. Anche all'ufficia le sanitario compete il caro-viveri, ma non il 30 % perchè non ha stipendio ma indennità. Occorre conoscere la sua esatta posizione di famiglia .. t9497) lridennità co,,;aloatura - Pensioni. - Dottore G. R. da P. - I/indennità cavalcatura deve essere corrisr·~sta fino a quando la cavalcatura (:ìsiste, giacch è essa è il compenso, à forf(l;it, di lln servizio, ohe si rende. Essa è diversa dallo sti1iendio e perciò, mentre questo durante il congedo deve essere corrisPosto per intero, quella de,·e cessare quando cessa il servizio, cui è adibit<.1. non ostante sia Stc'l;ta 1>er lo innanzi corrisposta per oltre un triennio. Poicbè il regolamento comu11ale non lo ammette, r ..on può, a ca usa dello infortunio, liq11idare la })ensione con 29 anni di servizio in luogo dei 35 prescritti nè accorciare, co munque, la. media degli unni, ehe si prende come base della liquidazione. (9498) Indennità ca.ro-v,i1;e ri. - Dott . .A. P. da F. - I/inde nnità caro-viveri per uno scavolo, o vedovo senza prole, è di lire 65 mensili. (9500) ln<lennità oaro-vitver·i. - Dott. A,. A. da C. - Se la persona di famiglia non è ~ffettiva­ mente a s110 carico, la detrazione è giusta. Però }Jlla se è scapolo deve a \•ere lire &> mensili per ogni caro-vive11 e se ammogliato o vedovo eon prole, lire 100 mensili. Della ·ripresa del ser,·izio di cond0tt:a d(\ve informare l'Ufficio sanitario provinciale con una domanda, con cui chieda di essere reinscritto alla Cassa e di ritenere come annullata la precedente clomanda di pensione già fatta. (9501) .Avnien.ti q·nr.tdri<3n,nali. - Dott. ~L P. da C. sull'O. - Poichè l'11ltin10 sti1)endio <li pianta è quello di lire 9000, è naturale~ che su di esso debba essere regolato l'nu1uento quadriennale, che ' non ne deve sorpassare i 4 decimi. (9502) Tariffa abbien.ti. - Dott. A. D. A. da C. -· Se nel Co1n"t1ne vi è un sol medico è giustificato l'intervento della Amministrazione per assicurare il servizio degli agiati con una tariffa. 'Essendo unico nel C,-0mune non può rifiutarsi alle chiamate degli agiati, giacehè altrimenti gli agiati resterebbero senza et1ra ed assistenza. sanitaria. (9503) Inde1inita caro-vive1·i. - Dott. G. S. da O. di S. - 1\.ncorchè i figli sieno fuori residenza per studio, compete lQro la indennità caro· viveri suppletiva. (9504) Diploma di Za11rea disperso - Sostitu.ziot1c. - Dott. R. D. V. da R. - Il diploma di laurea disperso, ,può essere sostituito da un certificato rilasciato dalla Segreteria Universit.aria. (9505) Oo1icorso - Nonzina da parte del Oonri11lio Oo1n unale. Dott. X. Y. da G. di C. Non si può negare al Consiglio Com11nale la t.a-


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SEZIONE PRATIC-\

coltù di scegliere u11a qualsiasi delle persone com11rese nella graduatoria formata dalla Commissio11e. Non ~arebbe, pertanto, consigliabile il ricorso c:he sarebbe di esito incerto. (9506) A.ss·i curazione infortun,ii. - Dott. G. l\lf. <la C. - 11 Comune non è per legge tenuto ad ~~sicura re il medico condott:o per gli infol'tunii. (9507) Ufficiale sanitar·io. - Dott. M. M. da T. .èJi S. - Non vi è un volume adatto per gli esami <li ufficiale sanitario. Provi il Codice sanitario, ~he si pubblica in ~npoli. (9508) lnferm·i tà coritratta in, servizio. - Dott. G. D. N. da P. - La infezione malarica contratta in servizio non dà luogo a risarcimento di danni, da parte del datore di lavoro, in quanto cl1e l'esistenza della malaria in quella determinata. località, non poteva nè dovea essere ignol'è1 ta, quando si assunse il servizio. (9509) Cure ospedaliere. - Dott~1· R. F . da G. - Per l'ispondere esat1rientemente al quesito da J4ei fatto occorre conoscere quali patti inter('e(}o110 fra lei e l'Osperu1le a riguardo di persone apvartenenti a Co1n11ne diverso. Se costoro oltre la diaria all'Ospedale debbono anche pagare l'operatore, Ella ha ragione e può pret.endere il paganlento dalla parte; se, invece, pagata la diaria all'Ospedale, resta pagata anche l'operazione chirurgica, Ella potrel1be avere compenso dalla Amministrazione ospedaliera, sempre che a ciò sia essa ob8ligata dalle deliberazioni di nomina o dal proprio Statuto. (9510) Servizio di ospedale. - Dott. G. R. da .i\. - Il Comune può sovvenzionare l'ospedale perc:11è ass11ma l'intero servizio dei poveri, anche a f1omicilio, per ottenere un servizio generale più s icuro, più raccolto e scientificamente più mo · derno. (9511) Oonsorzii 8ariitaJ~ii. - Dott. G. P. da S . P . - Senza la maggioranza consiliare (prescritta , non è possibile adottare la ·deliberaz.ione necessaria per la costituzione del · consorzio. Tutte e due le deliberazieni consiliari debbono essere adotta te con le forma li tà prescritte dallo articolo 190 della vigente legge comun.a le e provinciale e debbono e~sere sottoposte .a Ila. approw;done della - G . P. A. la quale terrà certamente presente, nel· lo emettere le sue provvidenze, la incongruità di stabilire un consorzio fra due Comuni distanti fra di loro ben 12 chilometri. ~Ianca.ndk> la maggioranza non è consentito neanche l'intervento dir~tto del Prefetto, ai sensi ·dello articolo 7 del Regolamento 19 luglio 1906, n. 466. In ogni caso, costituitosi il consorzio, si può sempre ricorrere al Ministero dello Interno ai sensi dello articolo 12 del Regolamento sopra citato., · . . Doctor. Ju&rIT!A. •

Perizie -ui·u diziar-le. Al dott. L.: ·L a leggè che regola le perizie git1diziarie è il codice di .procedura penale . . Gli artiooli 208..209 regolano la srelta dei periti, gli articoli 212-213 la nominfl d~I I>rimo e del secondo perito, gli articoli 221-222 infine la nomina e le funzioni del terzo perito. A. A.

995

AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Lotta antimalarica. Con ci·rcolare 1° luglio corrent,e il lVIinistero dell'Interno <Dil'ezione Generale della Sanità) ha richiamato la parti-colare att.enzione dei Prefetti del R.egno e dei ~ledici provinciali .sulla urgente ne. cessità perchè ie varie provvidenze ·stabilite contro la 1nalari•a abbiano ovunque piena e completa attuazione. · Dovrà percib accertansi che da parte dei Comuni e degli Enti obbligati si ottemperi con il dovuto rigore ai I'recisi obblighi di legge riguardo alla cura ed alla profilassi dell'infezione malarica, controllando di continuo gli ac.-qui~ti tempestivi di chinino, in quantità adeguata ai bisogni ed il modo di somministrazione di esso. È necessario anche assicurarsi che l 'esplicazione dei vari servizi antimalarici, e s~ia lmente il funzionamento degli ambulatiori siano effettivi e si facciano con quelle regolarità ed efficienza che solo dànno affidiament,o di benefici risultati. Cosi pu·re dovrà proseguirsi con il maggior impegno lo studio delle particolari condizioni del suolo, che sono ea11sa della persi~a e della ditfu·sione della malaria per i centri abitati, dando mano a quei provvedimenti indispensabili per la ~limi1Utzione e quanto meno, per la correzione di t.ali focolai malarigeni · (opere di piccola bonifica, disanofelizzazione, ecc.). Ai benemeriti della lotta antimalarica verranno da ti sussidi come !Premio ed incoraggiamento per cledicarsi con maggior lena ad essa. (o.). P~i

congedati malarici.

Continuamo l'elenco dei sanitari cui il SottosegFetariato di Stato per l' A·s sistenza Militare e le Pensioni di Guerra - Servizio Assistenza - ha concesso delle ~ovvenzioni a titiolo di compenso per l'opera d'assi stenza prestata a fa':ore . dei congeda ti malarici nel 1921, riservandosi di provvedere a m.ano a mano .. che giungèranno i rapPorti dei rispettivi Comit.ati provinciali: Provincia di Firenze: Dottori: Bufalini Emilio, Firenze -- Chiappella Angelo Riccardo, Pistoia e Prato - ' Rudini Paolo. ]'igline Val d'Arno - Andreini Giulio, E'ucecchio - Lan.za Carlo, Agliana - Gale0tti Ll1igi, Lamporecchio - - ~zzi Augusto, Montespertoli - Bruseoli Giovanni, Portico di Ron1agna -- ì\ilerlini Sante. Prato - Pitassi Umberto, Rignano su11' Arno - Del Guerra Teseo, Santa ~farta a ~!onte Cigheri Matt.eo, Pontassieve (!biodi .J\.lfredo, Fiesole - Bernabei Oddo, Lastra a Signa - Comandoli Emilio, MontQpoli - Pierozzi Gustavo. San Casciano in Val di Pesa - Ranzi Giuseppe Firenzuola - Bertini Pio, Rocca San Cascianc.>''- Nanni Giro, Barberino d'Elsa - Fontana Edoardo, Empoli - Poli Sabatino, Gambassi - Volpe J\..111erigo, Londa - Benini Luigi, Modigliana - VaD:Duccbi Gioyanni, Montaione - Gaito· Francesco, - Prato - De-Sio Frant>esco, Rufina Pocciahtj Lorenzo, San Marcello Pistoiese - Lorenzoni Egisto, Serravalle Pistoiese - Bracci ·Enrico, Bagno a Ripoli - Martinuzzi Gin(), C~mpi Bisenzio - Galluzzi A11gusto, Broizì - Neri Alfredo. ·navadola -- Lombardi Alessandro, Incisa V.al d'.Arno __: · Liverani ··Livio, Terra del Sole Mariani Francesco. Vaglia. 1

I


996

lL POLI CLINICO

Provincia di A 11ellilno : Dottori : Buonaparte Alberto, Grottaminarda. - Vitale Alfonso, Aquilonia - Di Ioanna Vito, Avellino - Oafuzzo Antonio Bisaccia - Ciolfari Vincenzo, Calitri - . Lemb~ Giuseppe, Baiano - Vesce Fortunato, Pietradefusi - Maselli Pasquale, Accadia - Flora Nicola, Carife - Sica Michele, Lacedonia - Rega Michele, Atripalda - Santucci Nicola. Forino - Ciarfera Angelo, Montefalcione - D' Argenzio Gennaro, Montoro Inferiore - Petrilli Tommaso. Trevico D'Urso Giuseppe. Rocchetta Sant' Antonio - Giordano Carlantonio, Alta villa Irpina - Guerriero Vittorio, Capruglia - Micera Giuseppe, Montemiletto - Terlizzi Michele, Montoro Superiore Principe Quirino, Roccabascerana - Cappuccio L<J. renzo, Mirabella Eleana - Coppala Vito, S. Sossio Baronia - Sarno Nicola, Castelvetere sul Calore - Santoro Antonio, Lioni - Zollo Filippo, J\1ontemarano - Spirito Francesco, Monteverde - Rossi Rodolfo, Sant' Angelo dei Lombardi - Ciampo Ercole, Sturno - Renna Costantino, Teora - Rosa Vincenzo, Vallata - Titomalio Gennaro, Aiello del Sabato - Salvi Domenico, Avella - Lapati Giova1llli, Cervinara - Alvino Eugenio, Cesinali Troisi Romualdo, Chianche (Chianchetella e Petruro) - Cammarata Giuseppe, Chiusano San Domenico - Pacifico Giuseppe, Grottolella - Rus~o Giuseppe, Lauro - Nappi Michele, Marzano dl Nola - Masucct Antonio, Mercogliano - Forino Martino, Monteforte Irpino - Lieto Salvatore, Monte Fredane - Oschiettino .Gaetano, Moschiano - Bianco Paolo, Cardinale - Sirignano Giuseppe, Ospedaletto d'Alpinolo - Rega Vincenzo, Pago del Vallo di Lauro - Malfei Ernesto, Parolise - Acone Nicola, Pratola Serra - Bevilacqua Eugenio, Quindici - Boccaione Alfonso, Rotondi - De Par squale Enrico, Salza Irpina - Imbriani Enrico, San Martino Valle Caudina - Tedeschi Vincenzo, Serino - Cocchia Alfredo, Sorbo Serpico - Lupo Giovanni, Taurano - Stisi Serafino, Tufo - Marrantino Matteo, Volturara Ir·p ina - Ciani Giuf:t:!ppe, Ariano di Puglia - De Pietro Alfonso, Bonito - D'Alessandro Giuseppe, Casalbore - Lauda Raffaele, Greci - Miletti Fulvio, Melito Valle Bonito - Camerlengo Igino, Montecalvo Irpino Bocci G. Battista, Taurasi - Tedesco Agostino, Andretta - Cione Domenico, Bagnoli Irpino Viscido Pasquale, Calabritto - !uliano Ercole, Castelfranci - Bellini Emilio, Conza della Campania - Famiglietti Giuseppe, Fr!gento - Aldorasl Paolo, Gesualdo - Grassi Antonio, Guardin Lombardi - Apicella Serafino, Montella - Marzullo Michele, Nusco - Forgione Francesoo, Rocca S. Felice - Galluccio Vincenzo, Sant' Angelo a Lesca - Losco Giuseppe, Torella dei Lombardi Santulli Gerardo. Contrada - . Iandoli Raffaele, Avellino. Provincia di Massa e Carrara : Dottori : Zonder cav. Nioola. Massa - Finzi Ferruccio, Carrara Ambrogi Michele, Carrara - Riani Pietro, FivizMno - Gori Augusto, Montignoso ·- Gagliardi Galileo, Aulla - Leoncini Pietro, Villafran~ Cipriani G. Battista, Bagnone - Giubbani Angelo. Tresana - Bertollni Alberto, Camporgiano _ Morganti Giuseppe, Castiglione - Toti Silvio, Gat: Ileano - Donnini Cesare, Filattiere - Oeppellini Pietro. Pontremoli - Boccardi Carlo. Mulazzo. Provincia di Ancona: Dottori: Ambrosi Lodovico, Ancona - Paolini Francesco, Jesi - Spadoni Giovanni, Senigallia - Monacelli Curzio, Fabriano - Ruzzinl Leopardo, Osimo - Turri Ernesto, Arcevia - Venturoli Enrico, Corinaldo - Mariottl Bruto, Filottrano - De Luca Benedetto, ~­ gliano - P1erini Enrico, Mont.emarciano - Zanmni Mariano, Monsanvito - Alonzi Giovanni, Serra de' Conti - Zonghi Pi~tro, Monsano - Antagnoli Alfredo, Morro d'Alba - Biondi Giulio Cesare, Ril>e - Zambelll Antenore, Falconara Marittima - PaJeani Ottavio, Sirolo. · Provincia di Oosenza : Dottori: Leporini Angelo, Diaman~ - Riccio Baldassarre, Belvedere Marlt-

[AN~O

XXIX,

FASC.

30]

timo - Ilel'lingieri lI'ederico, Bi:signano - Pelleg1 ino Francesco, Cleto - C-0sco Angelo, Cosenza - Oliva Gaetano, Scalea - 'l'urano Adolfo, Montalto Uffngo ·- Ippolito Ed11a rdo, Marano l\cfarchesa to - Spina b"'ilippo, Campana - Ra go Giuseppe, Canna - Graziadio Vincenzo, Castrovillari - Gra11ata Pasquale, Oelieo - Santagata Francesco, Cercl1ial'a di Calabria - l\ilusacchio Oreste, San l\lar· tino di Finita - Saporiti Francesco, Verbicaro Gioia Agostino, Laino Borgo - c~onforti Giova11ni. :Nocara - - Uostanzo FilipJ>O, Rogliano - Cascini ' iincenzo, San Cineto - l ..eo110 Adolfo, San Giorgio Albanese - Barbieri Ifrnncesco, Ilon~fati -· Oariteruccto Lorenzo, Buonvicino - 'l'rombieri Luigi, I~onifati Paterno Giusep11e, C'assano .Tonio Spada Venanzio, Dipignano - - :B"'rassetti Pietro, lfagnano Castello - Martillotti Giuseppe, Lago IJBonardis llattista, Longobucco - Donadio Domenico, ì\1orauo Calabro - Lo Passo Francesco, Papasidero - Barrese Salvatore, Paterno Calabro Carignola Gennar:o, Rossano -- Pesce .Arturo, San Lorenzo Bellizzi - l\IIusacchio Pasquale, Torano Ca.stello - Cose11tini Alfonso, Aprigliano - Florio Luigi, Amantea - Pancaro SeYerino, Altomonte Castellano Francesco, Civita - De Rosa Giovan Battista Fuscaldo - Guaragna Biagio, Orsomarso. -~ De Rose Gabriele, Rende - Camparota Fortunato, San Basile - Milano Aristodemo, San R(lnedetto Uliano - Bruno Damiano, San Pietro in. Guarano - Rizzo Eugenio, Scigliano - Scarnati Francesco, Serrapedace - Caracciolo Francesco, Terranova di Sibari - Pitrello Carmelo, Albidona - Bruni Filippo, Atilia - Del Giudice Ernesto, Belmonte Calabro - ,~eltri Andrea, Belmonte Calabro - Milanese Agostino, l!iancbi - L•e StefanoGiov:mni, Castiglione Cosentino - Panfili Giuseppe, Oetraro - Canonico Enrico., Cer~ica ti - Capparelli Errole, Cerzeto - Colos1n10 G1acomg. Colosimi - De Leonardis Gèrardo, Crosia - Vallone Giulio Falconara Allni.nese - Bruni Vincenzo,. Francàvilla Marittima - Silvagni Antonio, Grimaldi - Valle ]'rancesco, Lattarico - De· Filippis. Giuseppe, Marano Marchesato -:-- Grandi~etti Gi11lio Parenti - De Marco Eugenio, Pedev1gliano Natale Carlo, Plataci - Giacobini Egidiç>, Roc:C'a I1nperiule - Tucci Giu~PP_e, Rose .-: Ricci V1nC<(ln7,o Rota Greca - P1ng1tore Luigi, Rovito M.a cri Demetrio, San Demetrio Corone -. l\'Ierelln Vincenzo, San Demetrio Corone. - M~rsico Eu~e­ nio, San Fili ·- De Marco ?1ovann1 .. San ~1?­ vanni jn Fiore - Lopez Saverio, .san G~oyann~ in Fiore - Foglia Giovanni, San G1ova~1 in Fiore - Cavalli f,uigi, San Lucido :- Sesti Fr~ncesco,. San Pietro in Amantea. - Buglia~.i Demetrio. &'lnta. Sofia d'Epiro - Ribecco Agostino, Spezzano ....\1banese - De Santis Stanislao,. Sr>ez~no Grand~ :--Feraco Emidio, Trenta - Fiore Vincenzo, Co1 igliano Calabro. 1

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t•.

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(ANNO

XXIX,

FASC.

30)

SEZIONE

CONCORSI. roSTI V \CA 1'.'fl'I. AULETTA (Salern,o). - Jll 20 agosto; L. 5000 re~1demJali, L. 1000 per 100 fam. povere, L. 200 ogni 10 fam. successi,·e, L. 500 se uff. san., 4 qua11.rienni decin10. Età limite 45 a. al 10 lug. (pel' ·coloro che hanno prestato servizio milit. 50). Servizio entro 15 giorni. L' Am1ninistr. comun. si riserva il diritto di riaprire i tern1ini del c-0ncorso, prorogand<•li, qualora il numero dei . concorrenti a 'criterio dell' . ~mministr. . risultasse esiguo. Si 'ri·· serva, in sede di nomina, ampia facoltà di scelt;a fra i candida ti idonei, senza diistinzione di prio1·i tà.; avrà facolt.à. di non nominare i vincitol'i del <!oncorso qualora non siano di suo graddmento. BERGa.Mo. Oonsiglio degli I stituti Ospitalleri. l\oledico setto re e dirigente Labor. anat .. patol. è analisi cliniche. Vedi fase. 28. &ad. 10 ·a gosto. BOCCOLO DEI TASSI (Piacenza). - Scad. 15 ag. L . 6500, doppio c.-v., L. 3000 cav., L. 1500 c.-v., indenn. membri famiglia a carico; ambul. L. 400; uff. san. T-4 300; assicur. BHESCIA. Per Urago Mella; titoli ed esami; scad. 31 lug.: L. 6000 p. 1000 pov., addizion. li.~e 2, trasferta. L. 1500, umbt1lat. L. 500, otto trienni, 3 c.-v., età limite 35. Ba10N1 (Brescia). Condotta esterna; scad. 31 lug.; L. 6500 e 4 quadrienni di L. 1000 pel 30 % abitanti, add.izion. J.J. 5, trasp. L. 1000. CASEBTA R. P1·efe.ttura. - Undici posti di u.tf. san. Vedi fase. 28. Scad. 10 agosto. CASTIGLIONE DELLA r E.-3CAIA (Grosseto) . - Al 10 agosto, ore 17; condotte di Tirli e Vetulonia; lire 9000 e dop1>io c.-Y. Stu to famiglia . CICCIANO (Oaserta). L. 4285.70 e c.-v. di li re 857.15, quinquenni decimo, per solo servizio medico fino a cessaz. dell'attuale chirurgo condotto; poi intero servizio a L. GOOO e c.-v. di lire 1200; età limite ·10; scad. 15 agosto. FAEXZA. Ospedale Oivile. l\ledico primario. Vedi fase. 28. Scad. 45 g. dal 15 giugno. FAVIGNANA (Tra.pani). - Il concorso annunziato nel fase. 26 è prorogato al 31 luglio. !MOLA (Bologna). - Pe r Ponticello ; L. 8000 (ritenuta oltre le L. 5000); 4 trienni e 1 quinqt1ennio di I.J. 600: L. 3000 trasp.; L. 1000 a forfait per i poveri st1periori a 1000. Scadenza 31 luglio. MELARA (Rovigo). - Scadenza 4 agosto. I.J. 7500 per 1000 pov. ; I-'. 100 per grUi.PPi di 50 (o frazione) ; I1. 2500 trasp.; doppio c.-v.; L. 400 uff. san.; 5 quadrienni. ~IODENA . R. Prefettu:ra. Ufficiale sanit. del capoluogo. v~edi fa.se. 28. Scad. 20 agosto. MONTEARGENTARIO (Grosseto). Scad. 25 lug., per Grotte e P ort"Ercole; I..J . 9000 e 5 q11adi;. dee. PnEi rrLCUORE (Firenze). A tutto 31 luglio. Vedi far'"' ~. Rono~ 1 E"C'o < lfrr:nto1:a). Scadenzà 10 agosto . L. 9000 e 5 '1 nn d1·i~nni decimo, doppio c.-v., L . 400 cav., L. 600 uff. san. 1

(Milano). - Ospedal e F. T 1·abattoni " G. Ro1izonl. - Primario medico; L. 12,000, oltl'e L. 1·~00 "' -v., nette; I 1. 1800 se direzione; servizio radiologico e laboru torio inclagini cJinjçhe e n1iSEHEGNO.

'

PRATIC:~

997

cro.scopictie; età lim. 40 ; stato di fam. Nomina triennale e con·f erme quinquennali. ·scad. 10 sett. Chiedere annunzio. SERIATF. (Berga1no)'. - Consorzio 4 C-Omuni. Scadenza 31 lug. L. 7750 per 1500 pov. su 4500 ab., L. 500 uff. san., L. 1000 trasp., doppio c.-v. ScoGLITTI VITTORIA (Siracusa). - 1 L. 5500 e 5 quadtienni di L. 500; diritto a passare nelle condotte di città appena v~cante il posto. Scadenza 31 luglio. STAZ?JEMA (L-ucca). - A tutto il 10 agosto, per 900 pov. su 2828 ab. ; L. 8800 e 4 quinquenni decimo, L . 200 cav., L. 2400 -c.-v. Servizio entro 15 g. TORHITA (Siena). - 1a condotta residell!Ziale del Capoluogo e direzione dell'Ospedale Maestri (50 letti e sala operatoria) : abit. 1000 (su 5600 del Comune) ; titoli prevalentem. chirurgici; L. 12,000, doppio c.-v., indennità supplementare di famiglia, sei quadrienni decimo, non obbl. cav.. ; assicuraz., ecc. ; dai degenti paganti compensi per gli atti operativi e altre prestaz. sanitarie. Serv. entro 20 giorni. A tutto 31 luglio. VETRALLA (Roma). - 2a. cond. (:flraz. e dintorni); I.1. 8000, indenn. cav. da stabilirsi, fino a un massimo di L. 2000, doP.pio c.-v. Scad. 30 luglio. POSTI DI STUDIO.

PISA. R. Università. posto

di

perfezionamento

È

aperto il eonco,r so al Giov.

Batt.

Queirof.o

presso la Clinica Medica, per un anno dal 1o noYembre 1922, con possibilit.à. di conferma per un altro ::t.nno a termim dell'art. 5 dello Smtuto dl Fondazione. Il vincitore del concorso avrà l'obbligo della frequenza presso detta Clinica allo scopo di ,l)erfezionarsi negli studi di Clinica Medica e godrà un assegno annuo di J,;. 3600, al lordo delle imposte, J>agabile a rate mensili anticipa te su pre~;entazione del certificato di profitto del Direttore deJla Clinica. Possono concorrere al posto i laurCRti in medicina e chirurgia di tutte le Universitil del Regno, i quali non abbiano più di due a nni di lu11rea a datare dal 10 agosto 1922. Il concorso è per titoli, ma in caso di pa·rit:à di rc.erito fra concorrenti, la Commissione giudicatrice ha fact1ltà di indire un esame. I concorrenti . dovranno present.are entro il 30 settembre p1~ossi1no, domanda i11 carta da bollo da L. 1.20'. al Rettor~, corr~ta dai seguenti documenti in carta bollata e debitamente legalizzati: a) Certificato di nascita: b) Stato. di famiglia; o) Certificato generale degli studi universitari, dal quale risulti110 le votazioni conseguite nei singoli esami speciali ed in quelle di laurea e la data di quest'ultima; d) 'rt1tti quegli altri titoli e documenti atti a comprovare speciali attitl1dini per gli studi me(lici. Giova11e medico-chirurgo, lln anno pratica ospitaliera, accetterebbe buon interinato. Scrivere condizioni: Sig. Petrone (l), Ognissanti • Chieti. ì\1edic~,

selte anni la urea, pratico condotte. cerca 0\'1nque buon intE>rinato prvbabile stabilità. _Seri vere : Sjgnorinn 1\ifiani - Gorizia, Piazza N 'l'omn.1.l ~o. ~ .


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[l.\N~O

IL POLlCLIN !CO

XXIX,

FA$C.

3ll 1

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NOMINE, ~ROMOZIONI ED ONORIFICENZE. .

Premio Balli-Valier. Il Reale Istituto Veneto di Scienze, Lettere etl .Arti, nella sua adunanza annuale del 18 giugno, ha conferito A1 prof. Ettore Ravenna della Scuola '\'eterin.aria di Modena il premio Balli Valier di L. 6000, riservato allo scienziato italiano che nel biennio 1920-1921 abbia oontribuito a l progresso delle Srienze medico-chirt1rgiche o con la invenzione di qua·l che i·strumento o con la pubblicazione di qt1alche opera di sommo pregio. I..a Commissione aggiudica.trice riconobbe che r·isponde,~a a quest'ultimo requisito un gruppo di lavori 1Sl1lla · «Endocardite da carbonchio sintomatico» del professor Ravenna. Il dott. Pietrino Castagna, cli Pozzomaggiore (Sa11<legna), è riuscito vincitore del concorso per Direttore e Chirurgo primario dell'Ospedale « I1anciarini » in Sassocorvaro C~1arche). Al giovanissimo neo-direttore porgiamo lieti at1guri.

Con decreto del 4 febbraio 1922, è stata concessu la croce al merito di guerra . a l. dott. Sebastiano Gemellaro, da Ca tani a, già capitano medico n l fronte. ORDINE DELLA CORONA D'ITAL IA.

Il prQf. Domenico Barduzzi, clirettore della Clinica dermosifilopatica e storiogr.afo della. medicina presso la R. TJniversit<\ di Siena, è nominato grande Ufficiale della Corona d'Italia per meriti scientifici, civili e sociali. Cong.ratulazioni ·sentite. Il prof. Umberto Carpi, che lascia a Lugano n u gratissimo ricordo di sè per la iSUa attività professionale e per 1'01,era di profilassi contro la tubercolosi, chiamato ora in qualit~ di primario medico all'O~pedale Maggiore di Milano, è nominato commendatore della Cot·ona d'Italia. Rallegramenti cordiali.

NOTIZIE DIVERSE. XIV CoAgresso Nazionale d'Idrologia e Cliruatologia. Come è noto, su proposta dell'illustre professor Giuffrè e coll'entusiastica accettazione dell'on. Sindnc:o di Palermo, il Congresso di Castellamlllilr<.>, 11ell'ottobre 1921, deliberava di riunire i soci dell'Associazione d'Idrologia, i simpatizzanti e quanti hanno a cuore il divenire Climatico e Balnear'~ della Sicilia e dell'Italin, a Palermo nella primn vera del 1923. Il C-01nitato che deve attendere a lla preparazione del C-ongresoo è presieduto dal prof. Giuffrè, ed ha iniziato i suoi lavori. l/attesa pe!· que~to Congresso è· gra~ e nelle riunioni pn;ziali renute in queste t1ltime settimane a Milano, Firen7~, Montecatini si sono predisposte intese per la più felice riuscita del C-Ongresso, <'he oontrtbuirà alla .v alorizzazione del patrin1onio &llneo-Climatico della Sicilia e òel Mezzodl. In ogni capoluogo di Provincia della Sicilia

sa r.a11110 costituiti Co1uita ti provinciali del Congresso Nazi-0nale .

II

Con~resso

Nazionale di storia critica delle soienze mediche e naturali . Q11esto Co11Yegno, IJro111os~o (1.a lla Società di Storia critica di Scienze 1uediche e naturali presieduta -O!a.l proj D. Burd11zzi di Siena, già fis....~to ùal I Convegno tenut<> a Roma nel 1913, avrà luo~·o cl.al 24 al 26 setten11J1 e in Bologna. Si l'iV10lge (·aldo inYito ai relatori ed a quanti vi pa rteci1:>erann~ e:o11 comunicazioni, ai soci. agli aderenti, di uttener i alle (lisposizioni del Regolamento, già pubblicato dal Comitato ordinatore di Bologna pre.sied'uto dal r>r<>f. D. Majocchi, 'ia Giuseppe Petr-0ni, 15. Rivolgere le ricl1ieste di iscrizione oollecitamente al segFetario g·enerale prof. Raffaello Gul.'rieri, J•inzza Ald.rov<"tndi, 11 - Bologna. 1

X Riunione della Società Italiana di Patologia 11 0Qmitato ordinat<:>re rende noto che la X riu11ione sarà tenuta a Padova, i1ell'Istituto ·di Patologia Generale della R. Università, dal 10 a l 12 ottobre. • Si prega di inviare alla Segreteria . della Soe;ietà (I•s tituto di Patologia Generale, ' ria Lore<lun, i1. 8) il titolo de.Ile comunicazioni scientifiche eh•' , 'intendessero presentare, indicando di quali mezzi di dimostr<lzione si ha bisogno. Far l>ervellire alla predetta Segreteria la quota cli inscriz.iooo in l.J. 25. La Croce Rossa Italiana premiata. La Croce Rossa Italiana è stata insignita tiella inedaglia d'oro a l merito della Sanità Pubblica «in premio dell'opera complessa che la benemerita Jsti tuzi.one h<l spiegato durante la guerra nell'ac.lempimento del p1incipale tra i compiti del SU t} Istituto, q11ello della org:aniz:zazi-0ne dei servizi sanitari J)1·esso l'E1s ercito in guerra, ed ha spiegato i11 passato e ('Ontinua a spieg·are con diutl1rna ferYida iattiYità, coope.rando alla lotta contro le malattie infettive e particolarmente alla difesa sociale contro In tubercolosi e la malaria». Il Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana 11a ottenuto la medaglia d'oro al n1erito della Sanitc\ Pubblica «in s~gno solenne della gratituòi11e del Paese !)€r l'opera pietosa ed illuminata spie.gana dalle infermiere d11rante la guerra nell'assistenza dei nostri soldati, malati e feriti, sia nella zona di guerra !'da in territorio». Esposizione Interoailonale di Blo Janeiro. In nessun J ~aese del Mondo la Scienza e l'Arte :::-unitaria italjaruf si erano tanto affermate come nel Brasile· . . Sul vasto territorio <li (111esto ricco Paese, in continuo sviluppo demogra.fico, si calcola che \'i ·inno più di mille medici e chirurgi italiani tra cui moltissimi di alta r l>tltazione. Può nncl1e calcolnrsi un egual numero di far1nacisti; circa c!nqnecento o~tetriche ed t1n centì-

..


[ANNO X~IX, FASC. 30]

SEZIO.NE PRATICA

11aio di. veterinari. È anche da segnalare che tra i funzionari del l\1inistero di Ag·1icoltura dello Stato di S. Paolo e di qual>che altro Stato vi sono due o tre fitoJ)atologhi e cioè biologi che studiano e curano le malattie delle piante. Ai sanitJari sopra elencati si debbono aggiungere i numerosi figli <li Italiani laureati o diplomati nelle Università.' del Brasile. Constatato il successo c<>Si brillante della scienza medi<'R italiana nel Brasile, ne consegue che questo è un mercato di '];}rimo ordine pe1~ le speci}1litll n1edicinali e IJer il materiale sanitario italiano. Sarebhe perciò opportuno che tutti i fabbricanti di SJ)eciali~~ farmaceutiche, ferii chirurgici, materiale sanitario ed apparecchi ortopedici non trascura Asero di part:ecipare all'Esposizione di Rio de Janeiro che sarà inaugurata il 7 ·settembre del corrente anno. Per gli opPQFtuni schiarimenti riYolgersi a l regio C-On1missariato per l 'Esposizione del Brasile h · Torino, via Ospedale, 28.

Difesa soelale contro I portatori di malaria. Il se11. Grassi ha interrogato il mi1listro dell'Inte1·no se non si.a tempo di autorizzare gli ufficiali sanita ri a far allontanaré d.ai lt1oghi inalarici D.urante la stagione epidemica. i pochi individui infetti, i quali si rifiutano di sottoporsi a lla cu·ra pr~scritta dal medic-0, venendo cos1 a crearA se1npre n11ovi focolai di infezione e a frustrH re 1 buoni effettt di qualunque lotta antimalariea.

Onoranze al prof. Barduzzi. IJ 4 luglio sono state tributate solen11i onoranze al prof. Domenico Ba rduzzi, in occa.sione del ·suo collocamento a l'iposo 1ier limiti d'età e del cinquantena·r io della sua la urea. Nell'aula magna dell'Ateneo sene~ convenne una folla di studiosi e di personalità ·spiccate, il prefetto, il sind<!co, tra. cui i proff. Romiti e Sacerdoti eta Pisa, ecc. Tra le numerose adesioni erano quelle del presidente del Consiglio Facta e del ministro Anile. Parlò •p rimo il rettore prof. Fragnito, il quale rilevò r·11e il Barduzzi della vit.a ha fatto t111 esercizio disinteressato delle più nobili Yirtù tllllnne, tutta dedicata. agli studi, all'insegnamento, nll 'incremento delle istituzioni civili e degli ordinamenti scolastici, alla tutela e allo sviluppo dell' Università . .Lo additò quale esempio del come la scienza J)Ossa essere coltivata per se 81:.essa, per il bene che può fare agli altri, anche quando ai suoi cultori non ri,s erbi che la gioia unica di una verità conquista~ o intravista. Parlarono poi il preside della :H'acoltà iuetlica, prof. Tiberti, il quale lesse una clii.ara esuosizione della vita scientifica del B&rduzzi, cui Pil.~ntò.. una splendida medaglia d 'oro, con il sigillo storico dell'Uhiversit:à; il ~indaco di Siena, ehe inise in evidenza l'opera di cittadioo; il prof. l\lo11turchi per il paese nativo, Ilri,s ighella; il l)l'Of. Ottolenghi, per la &.'1lola di chimiea e farmacia; l'avv. Ricci; il prof. Remedi, che in nome dell'Orrline 1

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offri un calamaio d'argento <'ori penna 's tilog·rafiea e una pergamena.; il prof. Marocco che per i liberi docenti offri un ·f erma-carte in oro ed una pergamena; il prof. Ercoli : il sig. Pucci ; rispose il prof. Barduzzi, esprimendo la suo collln1ossa riconoscenza. Gli studenti dell'UniYersitù hanno fatto on;u1ggio al Barduzzi di un~ ùella pubblicazione in cui hanno raccolto tutti gli elementi ·s torici della vita dell'jllustre professore, ch'egli spese in 111ezoo a lotte impa1i e ad ostacoli 1sconfortanti, riuseendo ~mpre vittorioso pel progresso della scie11za e pel bene della gioventù e della Patria. Il Barduzzi è stato i1ominato professore emerito .dell'Ateneo senese.

1

Il dott. E. Villa. Il dott. Enrico Villa, {lirettore de e< L '.d V'venire FJa.n itario l>, ha lasciato, per aver raggiunto il limite di età, l'ufficio di Mediiao Capo delle Ferrovie dello Stato, che egli disirn,pegnava a l\1ila110_. Se l'Amministrazione ferroviaria perde un intelligente e colto funzionario, guack1goo110, per la maggior attività che il dott. , ,.illa potrà loro dare, le organizzazioni professionali ed il giornalismo medico, di cui egli è valoroso campio11e.

\

Liberalità di un collega. Il valente collega comm. Luigi Tirone, ufficiale oonitario di Agnone (Campobasso), in occasione di l1na festa fattagli dalla cittadinanza, pl'esente il R. Provveditore agli studi, prof. Scag·lione, per Ja consegna di una medaglia d'oro asseg·nn.tagli dal ì\<linistero della P. I. per speciali benen1erenze nell'insegnamento scientifico (egli è a1)prezzato professore di scie11ze :fisiche e naturali nella locale It. Scuola Tecnica) ha mandato ali' Asilo Infantile pei figli poyeri dei morti in guerra L. 1000, ed ha donato .alla Scuola tutto il ricco e raro materiale scientifico accumulato in 34 anni, a suo spese, nel Gabinetto di scienze, materiale che, secondo persone. tecniche, ora ha lln valore che sorpassa le lire centomila . .

Nella stampa medica. La « Rjyista di 'rerapia Moderna» rivede la ludopo t1na lunga interruzione cagionata dalJa guerra; è diretta dal dott. l ,uigi Zoia e curata dal dott. P. Piccinini. ln buona parte è consacrata a valorizzare lu cc forg-eniua », ma contiene articoli di fa rmacolog.ia e di tera pia generali e speciali e un ricco notiziario che interessano , tutti i medici. Augurii. C{>

Per somministrazione e commercio abusivo di cocaina. Il Tribu11al(l di Milano ha comminato, f ra a ltre co11da11ne, le seguenti : 1 mese di dete11zione, 2 di soswnsi.one dall'ese1~izi0 professionale e 375 lirè di multa a i farmacisti Francesco Fazio e dott. Azzo Vatta; 2• 1nesi <li' sospensione e 250 lire <li n1ulta al farmacista Carlo Bruschi e ad .t\.rmando ~,iorini, com1nerciante iI1 droghe e medicinali; 3 mesi di sospensione e 875 lire di m11lt~1 a Emilio RisC'll, rappr~8(.>ntnnte in n1ediclnali.


1000

[ ...\~NO

IL POLICLINICO

XXIX, FASC. 30 J

RASSEGNA· DELLA STAMPA MEDICA.

Bull. Aoa<J.. àe Méà., 2 mag. - L. BERNARD. Le . Case di maternità. - .H. HARTMANN e D. PETI'r1 ~oc. JJ éd . d. H op., 13 ar>r. ] • RAMOND. SulDuTA1r.r.1s. Gli esiti remoti della. colecistect.omia. l'a ntoemoterapia nelle malattie infettive a forBioohi11i. e Te1'. Sperlm., 30 apr. - G. MARCIALIS. 1ua croni cizzante. - Ùl\TDARl> e JEAN. Reazione La reazione urinaria di Sgamba.ti, nelle infezioni epatica nella malattia da siero. - C. AullERTIN. peritoneali acute. Il torio X nel reumatismo cronico. - D'OELSNITZ, Zbl. f. iwn. Med., 13 mag. - G. FORTWAENGLER. La DUPL.\Y e CARCOPINO. La sieroterapia delle polricerca del sangue col piramidone. 1uoniti acute. - F. LAPORTE e E. RoQuEs. Feb- . Acta JJ,tedica Sca1idinava., 1,· , - R. TIGERSTEDT. bre di tipo ondulante in una epatite amebica. Psicotecnica del pianoforte. - H. LUNDBORG. 'L 'IDE LAVERGNE. Localizzazione rettale della simstituto di Stato Svedese per la biologia delle biosi fuso-spirillare nella di·ssenteria ·amebica. ·razze - H. FEDERLEY. :Vlètodica del mendelismo La ;J[ecl. !tal., apr. - L. FERRANNINI. I microbi in rapPorto all'uomo. - A. JOHNSON. Il diabete utili. - E BERTARELLI. Il batteriofago nella biorenale. - E. ENROTH. Depressione rafrattomelogia e nella. medicina. trica transitoria nel diabete mellito. - O. :NiuSTELIN __e altri. Sull'anemia perniciosa. Atiales de la FaC'l1.ldad de Med., Montevideo, mar. • - Presse ~léà ., 18 mag. - P. DuvAL. La chirurgia - F . SocA. Polinevriti emetiniche. intratoracica unilaterale a pleura libera. ~ apr. J. MoNTES PAREJA. Emoglobinuria parosQuaderni di P sichiatr., mar.-apr. - A. SALMON. sisticù corretta dall'opoterapia endocrina. - F. Organi subcorticali e corticali ed emotività morNAVARRO. JJussazioni del carpo. bosa. - mag·. - L. BOTTERO e C. STAJANO. Occlusioni inLa.noet, 13 mag. - F. J. SAUNDLER. Insufficienza testinali da calcoli biliari. endocrina ed affezioni intestinali croniehe. La, Olinioa Ostet1·., 30 apr. - F. 'LA TORRE. PelvoGiorn. !tal. d. Mal. Ven. e d. Pelle, II.• Procestomia; intorno al valore tera.p eutico dell'ingransi verbali delle sedute della viunione de lla Sodimento temporaneo e permanente dei bacini vicietà Ital. di Dermatologia e Sifilografia. _ ziati. .Riv . Ospedaliera, 15 mar. - A. LESI. Appendicite Jlevz~e Ne.urologique, mar. D. DANILIEPOLU, A. familiare. - G. GIORGI. Plastica della dura RAnov1c1 e A. CARNIOL. Riflessi . vi·s cero-motori, madre. cutaneo-viscerali e · oculo-viscero-motori. C. Jif ii.noh. 1ltled. lVooJiens., 12 mag. - H. E. HERING. ORZEOHOWSKY. I piccoli segni della paresi d(l l Disposizione e costituzione. - R. CoRDs. Il prom nscoli interossei. blema del nistagmo. - G. SCHMIDT. Erronee lo:L'Evol'lttion Méà.-Ohir1trg., mag. - Numero sulle ca lizzazioni del dolore in chirurgia. - BRil\~­ stazioni idro-minerali francesi. MANN. Clinica della periarterite nodosa. •

'r.

• •

Indice alfabetico per materie. Acidi

i1ell'organisrr10 : meccanismo di r1e11tra lizzazione Pag. 990 )) 990 Acidt vegetali: azione fisiologica . )) 987 Adenoidismo: cause . • • Aclenopa tia tubercolare del mediastino )) 987 sull 'adulto . . . . . • )) 981 ,Anca : radiografia . . . )) 98·1 Aneurisma dell'arco aortico )) 987 ..Anginosi: sull' - . . )) 986 Aorta : sintomi di lesione . )) 990 ,Ascessi freddi: trattamento Bacilli difterici e pseudodifterici : dif)) 969 fcrenziazione • • • • • • )) 982 -nibliogtafia . . Bis1nuto : i sali di - nella cura della si)) 98-! fi licle . . • • )) 985 Cisti retroperitoneali: diagnosi . )) 975 Cocaina : il pericolo della - . )) 987 Coriza i1ell'infanzia e 11e.lla fancinllez7,.:-1 )) 979 Cranioto1ula universa le . Cuore: n1urmure vrcsi~tolico sen7~1 . te» 98G 11osi 1uitralica . . )) 9 6 Cuore: ~loppiamento del llrimo tono )) 983 • nore: sposta1nenti dell'a.p ice Roma. 1922 -

Tip.

Cart1e~

Centrall.

Pag. 984 Encefalomielite disseminata . . Encefalo : proiettile metallico profonda)) 985 mente affondato nell' - . . . . )) 972 ~,ratture della clavicola: dli agnosi . Fratture non esposte del femore : tratta)) 990 mento . . · · · )) 988 Intossicazioni industriali da benz-Olo )) 98-1 I,infogranuloma maligno : contributo . • )) 995 Malaria : l otta contro la - . . )) 995 Malarici congedati : as.~egn,i ai sanitari )) 991 Mostri: l a vita dei . .

Organ,izzazione

della.

classe

niedioa:

sull' . . . . . Pleuriti aùesive : 8ezione galvanoca ustica delle aderenze . . . Polmonite: patogenesi; l a polmonite sperimentale . . SHngue: reattivi . • Segale cornuta: azione • • ' Simpatico torneo-lombare: centri pregangliari . . . . . 'l'nbereoline: spe<:>ificità delle reazioni . 'rubercolosi : ist0logia delle reazioni locali •i'i1»ersensibilità . .

L.

POZZI,

))

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)) }) ))

980 983 985

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985

ed. reap.


Roma, 31 Luglio 1922

ANNO XXIX

Fase. 3l ,

fondato <lai professori :

GUIDO BACCELLI - - FRANCESCO DURANTE SEZI·ONE PRATICA R EDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. La vori originati : P. Boveri: Dissociazione albumine>-leucocitaria riel liquido cefalo-rachidiano e sua importanza diagnostica. Note e contributi: S. Cairabellese: Sulla cura contemporanest della sifilide con la miscela. e Neosalvarsa11-Cvarsal ». Appar ecchi e strumenti nuovi : O. Brunicardi: Un apparecchio per mantenere la mandibola fissa in alto e la bocca aperta uurante la narrcosi chirurgica. Commenti: Leti-Testi: P er rendere più semplice e più pratic:1. la ri.cerca dell'indacano nell'urina. Sun ti e rassegne: S EMEI OTICA = A.. Strikler: Sul valore clinico della reazione ùi 'Yassennann. - l·HIRt JRC:IA: .ttraun: I t.'Onfini dell'anestesia locale. - I\Rrn oLO<H.\ : H. F. Stoll: ~ulle prime ma.nife tazioni su l trattamento della tabe dor,ale. - M 1caon10LoraA : Ricerche batteriologiche sull'inftuenza . Accademie, Società mediche, Congressi : Società Lombarda di .;;c:1enzc mediche e biologiche, Milano. - Soc ie~ di ~Iedicina Lt'aale di Roma. ~

llrtUI

•t 'NJlle&à rllen.U. - E'

App unti P et" il m edico pra tico : Casistica. e tera.pia:

Sifilirte polmonare durata 15 anni senza esser riconosciuta. - Vo· n1it-i abituali del lattante e sifilide . - Le iniezioni di calomelano. tudio critico dell'ittero consecutivo all'arsenohenzolo, in ispecie dell'ittero tardivo. - La cura dell' ulcera molle e del bubone. -·- Pemfigo cpiùemico. - No-ri:: 01 'rE CNICA: Un nuovo metodo di diagnosi della infezione meliten se. - IGIENE : l Tn nuovo pericolo; gli apostoli del vinis n10. -STORIA DI-; LLA )1É1.nc1;o.:A: Se1111nelweis, non Lister. POSTA DEGLI ABBO;o..iATI. -

V ARI A.

Nella vita professiona le: A1nm!nistrazione sanitaria. - Risposte a quesiti e a domande. - Con corsi. - Nomine, promo;doni ed onorificenze. Notizie

di ~ e rse.

Rassegn a della stampa med ica . In dice Alfab etico per m,ter ie.

vieta.la l a riprod.u.io~ dtl 'lat>Ori pubblicati nel POLl(lLINIM e l a }:'UbbUoaeione c.U ~"

cU t 88i senm citarne l a f onte.

SOLLECITAZIONE

I slgnoPi abbonati che non ha.nng pagato ancoPa la se• conda Pata senaestPale a compfnaerd.o de.LI' lmpoPto , del I pPopPlo abbonanaemo pel ~922, sono vlvaw.ente pPegatl di /aPne sollecita. ,,,.,,.essa, naedlante ea.,.tollna-vaglla.

I

E'RMMINISTRRZIONE N. B . - Della cartuli11a ,-:\glia in via ta i11 saldo dell'a bbonarnento deve s i conserYare il polizzino di ricevuta.

LAVORI ORIGINALI. 0

PF.DAL'ftlMAGGIORE DI ì\flLANO - DlV l SlONE ~IEDICA

ùiretta dal Prin1ario prof. V.

RONCHETTI . •

Dissociazione albumioo-leu-eocitaria nel liquido cefalo-rachidiano e sua importanza diagnostica. Dott. l)rof.

PIERO

BovERI

_, re111bro corri spo11dente della Società di neurologia di P arigi. Poche malattie del sistema nervoso offrono al cli11ico una sintomatologia così varia e comr11-essa qtlali le neo1)lasie clelle rr""ening·i. Dai quadri più cla·m orosi, per manifestazioni • g:ravi e persistenti di moto e di senso e della riflettività, si può discendere fino ad alc11ni cr11adri silenziosi, nei q11ali una si ndrome frl1-

!';ta, scarsissima, non })erm ette cl1e delle presunzioni diagnostiche. È facile il comprenller~ con1e in realtà i fe11ot11eni si svolgono in inezzo a molte incertezze, qt1ando si pensi che i sintomi d ipencloN.o oltrecl1è clalla natura, ancl1e, ed in modo 1)reponderante, dalla se de e dal volume della neoplasia. Una ricerca che nei casi oscuri ci apporta u11a vera luce per la diagnosi è quella che si 1:iferisce all'esame del liquido cefalo rachidiano. E sopratutto sono importanti alcune l'eazioni m eningee, quando esse veng·ono stt1diate dal punto di vista dei reciproci rapporti cli parallelismo o di d'eviaziorie che esse hanno fra di loro. È noto che nelle malattie che offrono di regola un risentimento meningeo, l'aumento di albumina nel liquor va di pari passo con lln a11mento del numero dei leucociti che in esso


1002

IL

POI.ICL!~I CO

sono contenuti, onde si pt1ò parlare di un ,-ero parallelismo albumino-leucocitario. Or bene, accade in alcuni casi, che questa armonia di comportamento fra l'albumina e gli elementi cellulari non si avvera, onde ne consegue una deviazione, un disaccordo, una _d issociazi one alb urriino-citologica.

La prevalenza può essere a volte in rapporto con l'albumina, altre volte a carico degli elementi figurati. Spett~1 a Sicard e Foix il merito di avere per i primi attirato l'attenzione su di una siffatta constatazione ~ di averne dimo~trata l'importa.'11tZa dia.gnostica nel morl;>o di Pott. Q11esti autori studiarono nel 1910 le reazioni del liquor nelle pachimeningiti Pottiane. Essi stabilirono una triplice graduazione di sind rome umorale pottica, cioè mini·m a, media e massima a seconda che il liquor è chiaro o :x.a ntocromico, più o. meno iperalbuminoso' con linfocitosi assente o leggera, con mancanza o presenza di albuminosi, con glicosi norm ale o diminuita, con o senza emolisi. Il fatto costante però è il segno della dissociazione, per il quale; a lato di una iperalbuu1i11osi r achidiana, si nota lma pe11uria e talvolta anche una assenza completa di elementi cellulari. I fenomeni constatati da Sicarc.l e Foix ve11nero in seg11ito confermati da molti altri autori (Noo n e e Ravven, Dufour ~ 1\-Ieiresse, Der r ien, Euzière e Roger, Guillain, Barré e Strol1l, ed altri). Salin e Reilly riprodussero anche sperimentalmente la sindrome della dissociazione albun1ino-citologica per iperalbuminosi del liquido cefalo-rachidiano, provocando nel cane una compressione midollare da pachimeningite tubercolare. R ecentemente Ayer, di Baltimora, iniettando paraffina nello spazio epidurale del gatto, ottenne la stessa dissociazione nel liquido cefalo r acl1idiano. A lato delle forme da compressione mel_!ingea da m orbo di Pott, sono da annoverare quelle da neopl asma intra od extra-midollare. In questi casi, si possono incontrare per così clire tutte le gradazion i di alter ato ·contenuto l)roteinico del liquor, alterazioni che vanno ll·t lla iperalb11minosi semplice alla coagulazione massiva con xantocr omia, cioè a quelle forme gravi ed imponenti designate col nome 1

'

d i Sindro11ii di Froin.

,

In una par ticolar e forma morbosa noi pot c111mo, cp1alche anno dopo del Sicard·, riscontra re la dis<3ociazione albumino-let1cocitaria in

[ANNO

xxrx,

F ASC. 31 J

casi fino allor a non sospettati e che non presentavano altri segni clinici tangibili. • Si trattava di malati di saturnismo cronico ed è noto quale predilezione abbia il piombo per il sistema nervoso in generale. Così pure alcuni ricercatori hanno riscontrato una dissociazio11.e albwnino-leucocitaria per ipercitosi o più di rado . per iperalbumir1osi, i1ella, paralisi progre,gsiva, 11ella lues ce· . rcb ri , nella taJ)e (Goutzait). · P erò in queste malattie le differenze sono assai lievi e mai comparabili a quelle nette e spiccate che si osservano nelle compressioni o i1ei tumori midollari. D'altro lato, anche i par eri sono su questo punto ancora discordi e n on è (Li qt1este forme che io intendo qui parla r e. Lo scopo della mia nota è quello di attirare l 'attenzione sul f erio meno dissociazione alburn iri o-leùcocita1·ia, p er iperalburninosi, quale sintomo di una neoplasia delle meriingi, neoplasia non localizzata alle meningi spin51li (come a ccade sia primitivamente che - più di freque11t~ i11 modo secondario, come metastasi di tumo1·i cli altri orgamd), 1r.ia pri11i itivrI. 1

de lle m eritii gi cerebrali.

Valga il caso che sto per esporre : Una donna di 65 anni veniva accolta in ospedale (Sala Sforza) il 5 novembre scorso. Nell'anamnesi i amigliare e remota· nessun dato importante. Persona robusta e sana, si era sposata a 25 a11ni ed aveva avuto dieci gra~ vidanze reg·olar·mente decorse - dei figli cinque sono vivi, quattro morti in tenera età, una figli nl orta giovane per emorragia da parto. Il marito mo1'to sulla sessantina di carcinoma g·astrico. Menopa11sa a 55 anni e da allora piut tosto ma.laticcia; frequenti capogiri, cefalea, formicolio agli arti, ronzio agli orecchi. Da quattro · m~si: turbe gastrich4P, vomiti fre qt1enti, vertigini, sonnolenza. Sei giorni prim a di entrare in ospedale, colta dal deliquio, cadeva a terra èo11 perdita di coscienza. Ebbe perdita anche di feci e di urine. Alla sua entrata in ospedale presentava: temp. 56, polso 84, press. art. 250 (Riva-Rocci) Stato sub delirante; singhiozzo, nulla all'appar ato r espiratorio. All'appar ato _circolat orio: Cuore aumentato di volun1e, toni alla punta puri, accentuato il II sulla polmonar e. Oscuro ed impuro il pr imo tono aortico, squillante il secondo. di n oteAddome e ·visceri addominali nulla • vole. Si st ema 1iervoso : Non fatti paralitici, trofismo mt1scolar e b1.1ono, riflessi patellari assenti,

-


[ •.\N~O

XXIX, F ..\SC. 31]

SEZIONE PR.\TJCA

non rilevabili i riflessi addominali, riflesso f.ìlantare normale, vivace, in fle.s sione, bilateralmente. Sensibilità conservatè. Le uri11e, pJ·eleva.t e media11 te siriT1igazione, clavano i seg~e11ti risultati: giallo arancio. torbide. acide. p . spec. 1020. albumina: pres-gr. 0.20 %0. ztrea gr. 12.81 %0. clo1·uri n1eno di gr. 2.5 %o. no11 zucchero nè altri co111ponenti anor111ali. Nel sedimento: numerose emazie a cerchiello, pocl1i cilindri j alini ed opachi. L ' esame oftalmoscopico dimostrava uno stato congestizio della retina e della pupila di sini-

stra. eseguita tanto sullo siero di sangue quanto sul liquido c. r. dava esito negativo. Il dosaggio dell'urea, fatto pure comparati·vamente sul sangue e sul liquido c. r. dava: La sierodiagnosi di W assermann

urea siero di sangue gr. 0.81 %0. » liquido cef. rach. gr. 0.962 %0. co1ne si ·vede q1ti1idi un aumerito dell'urea nei 1lue liqz1tidi. J11a dl particolare irite r esse riuscivano altre co nstatazioni a carico d el liquido cefalo rachilliano.

Alla puntura 101nbare il liquor usciva sotto pressione alta, a zampillo. Il suo color& era leggermente xantocromico. La reazione all'acido fenico (reaz. di Pandy) e al permanganato (reazione di Baveri) erano intensamente positive. La qtictritità <li album·i1ia 1nolto alta, più d el 2 %o (R n cl1ialbuminometro di Sicard e Canta-

loube). Per co1itro, l' esame citologico si dimostrava 1iormale, nari esis t eva linfocitosi, tanto che la

cellula di Nageotte dava 0.5 per mm3 • Il liquido, lasciato a sè, rimaneva limpido, traspare11te, senza formazione di nesst1n coagulo fibrinoso.

Per qua11to si riferisce alla malattia generale cl1e aveva condotta la nostra ammalata in ospedale, l'esame delle orine con la presenza cli albumina, di emazie e di cilindri j alini, t' altmento dell'urea tanto nel siero del sang·l1e q11anto nel liql1ido cefalo racbidiano, l'alta i·ressio11e arte1~osa (250 mm. !-Ig), i reperti car-

1003

diacj , tl1tti · qt1esti sintomi, dico, no11 potevano lasciare iuolti cl11bbi Slllla diag11osi. Ci tYoY<1 ,-a1110 clavanti a lina fo1"111a di n e· frit e cronica diff11sa, cori azoteniia e coma ure1nico .

L'esame del liquor però dava un risultato n on comune, e direi quasi imbarazzante. All'infuori dell'aumento ·dell'urea, spiegabile con la forma nefritica, esisteva, com e abbiamo detto, un liquor sotto pressione alta, tinto leggermente di giallo e cl1e dimostrava una rilevante quantità di sostanze })roteiche (più .d el 2 %o) n1eI1tr.e il contenuto leucocitario era nor1nale . • Questo è uri r ep erto di eccezione e maggiorm ente lo diventava nel caso attuale, poichè nulla poteva far sospettare una lesione particolare e localizzata del sistema nervo·so. Per quanto le condizioni gravi della paziente no11 p ermettessero un esa1ne minuzioso, pure non vi erano· sintomi a focolaio , non manife- · stazioni di localizzazioni da tumori o compressioni intra od extra midollari, non lesioni ossee vertebrali, non infezione luetica pregressa (sintomatologia silenziosa e \iVassermann n egative sul liquor e sullo siero di sangue). L'idea di una compressione sulle meningi ricorr eva sporitanea alla mente, poichè con una tale i1Jotesi veniva spiegato il a:--eperto1del liquor .

Ma come ammetterla, in mezzo alla più com1)leta oscurità dei sintomi? La paziente no11 si era mai lamentata di dolori, non aveva mai presentato paralisi o paresi muscolare degli arti, non aveva atrofie, non turbe della sensibilità. D'altro lato, I 'intossicazione uremica, se poi e\·a spiegare una iperalbuminosi }eggera del liquor per fatti tossici e per tùrbe della permeabilità niening·ea - non riusciva a persuaderci dell'alta percentuale di albumina del liquido, e della xantocromia, per quanto lieve. L'ammalata venne a mancare dopo cinque giorni di degènza senza avere presentato ness11n fatto che potesse dilucidare il punto oscuro riguardo al liqui~o cefalo rachidiano. L'autopsia dimostrò : Antiche aderenze pleuriche bilaterali. Fi·b roantracosi delle g·hiandole p·e.ribronciliial1. Sclerosi dell'a1Jice polmonare destro. Gravi lesioni arterioscleroticl1e dell'aorta ascendente, dell'arco e porzione disce1!:.dente, senza notevole compartecipazione delle valvole. Ipertrofia del ventricolo sinistro del cuore. I pertrofia e dilatazione della ca\ità del cuore destro. Nefrite diffusa cronica.


lOOi

[ANNO XXIX, FASC. 31j

IL POLICLINICO

Reni ancora abbastanza volumi11osi ma con capsula aderente, superfièie granulosa, sostanza corticale ridotta, torbida, striata. Piccolo adenoma al polo superiore del rene destro, del volu·m e di una piccola avellana. Tumore meningeo del volume di uri uovo di piccione, capsulato; sotto il lobo occipitale di destra. · Corrispon~ente

atrofia della sostanza cerebrale e vasto focolaio di rammollimento bianco-giallo. Due piccole cisti apoplettiche nei gangli della base di sinistra. Nulla di notevole agli altri visceri. L'esame istopatologico dimostrò trattarsi di un endotelioma molto vascolarizzato. •

*** Il reperto del tumore delle mening·i cerebrali spiegava la iperalbuminosi del liquor. Era infatti un reperto da compressione me1iingea quello svelato intra vitam con la puntura lombare: Iperalbuminosi con lieve xantocromia senza parallela leucocitosi, la sindrome cioè della dissociazione albumino-leucocitaria l)er iperalbuminosi rachid-ea. Come si intendono oggi l'iperalbuminosi e la xantocromia in simili circostanze? Secondo la maggioranza degli autori esse stanno ad indicare due ordini di fatti : 1) Una compressione delle meningi con stasi linfatica e venosa, e conseguente passaggio nel liquor delle proteine del plasma sanguigno e dei tessuti. 2) Emorrag.ie leggere che avvengono sia nei tessuti neoplastici sempre molto vascolarizzati, sia intorno ad essi. Il pigmento ematico dei globuli rossi fuoriusciti si trasforr4iet'ebbe, in mezzo al niuovo ambiente del liquido cefalo-rachidiano, nei suoi derivati (bilirubina) per un processo di. biligenesi locale. La leucocitosi rachidiana in questi casi mancherebbe perchè qui non si tratta di fenomeni infiammatori od irritativi delle meningi, di grado tale da favorire una notevole diapedesi leucocitaria, ma di fatti prevalentemente meccanici. Male si comprenderebbe quindi la leucocitosi senza una causa tossica o microbica. Per contro si danno dei casi, più rari, in cui il fenomeno let1cocitosi è il sintoma più saliente nell'esame del liquor mentre il tasso dell'alb11mina è normale o pressochè normale; casi q1.tindi di ~t1i tip o in,verso del primo cioè dissociaz ione cilo-albun1inoid eo p er ipercitosi.

Eccone un esempio. Una giovane di 23 anni, di p1·ofessione impiegata, nubile, entra,·a in Sala· Sant'Andrea il 16 giugno 1920 per pleurite secca tubercolare . Dall'a'Ilamnesi familiare risultava, come unico fatto degno di rilie\·o t111 fratello morto a 21 anni di meningite tubercolare. I genitori erano viventi e sani. La ragazza a·veva iniziato le meatruazioni a 14· anni e da allora non era stata troppo regolarmente m-estrua.ta. Soggetta a ripetute donsilliti era $tata operata 'Illel 1915 d1 tonsil• lectomia. Successivamente a\·e,·a sofferto: di paraplegia transitoria in seguito a caduta; di una forma diagn·o sticata meningite cerebro-spinale, e nel 1919 era stata operata di appendicite . Pure nel 1919 a\ e,·a avt1to un attacco di inflt1enza. In ospedale si lamenta ,·a di dolori alle spalle, debolezza generale, inappetenza. Era dimagrita (diceva di aver perduto 5 kg. di peso in un mese) aveva J,e ggera tosse con scarso escr.eato muco-purulento, facilità a st1dare. La temp. fra i 36. 7 e 37.4. All'esame d~ll'apparato respiratorio si notava aumento del fremito vocale tattile alla regione sopraspinosa di sinistra con notevole smorzatura plessica. Inoltre si ascoltavano diffusi crepitii pleurici nelle regioni sopra e ·sottospinose dello stesso lato con qualche rantolo scarso a piccole bolle. La ricerca del bacillo di Koch nello sputo era negativa. Il resto dell'esame in rapporto circolatorio e ai visceri.,. addominali dava risultato negativo; la cutireazione con tubercolina t1rrua.na nettamente positiva dopo 24 ore. Le cose stavano a qt1esto punto quando una sera, improvvisamente, l'ammalata venne colta da brivido intenso, con forte cefalea. dolore alla nuca e lungo il rachide, vomito. La temperatura era salita a 40.8. _i\.l mattino era ancora 39.5. Vi era iperalgesia ai lJUrnti di err1ergenza del quinto; assai dolenti i movimenti al collo~ accenno manifesto a Kernig. Non iperestesia cutanea, non differenze pupillari. Il po~o batteva 140, ritmdco. Si eseguisce la puntura lombare ed ecco il rist1ltato : Liquido sotto pressione evide11temente al1111entata, in colore, limpido. ~e ... suna formazione di reticolo. Reazione al solfato di aro1nonio ed al perman ganato appen a debolment.r> positi,·e. Glt1cosio n11 n:ier1tBto. 1

1


(_.\ .. ~o XX1S,

:B'ASC.

31)

SEZIONE PRATICA

Alla cellula di _ ageotte circa 100 linfociti

per mmc 'Vasser111ann sul liquid-0 negativa ; sullo siero di sangue dubbia (en1olisi incompleta). Nulla 11elle orine. Il gì-0r110 dopo persistevano la cefalea forte, il vomito ed uno stato di subcoscienza. Persisteva rigidità della nuca. La temperatura era diminuita a 37.2. Il polso 96. Due giorni dopo: .S ensorio sveglio, minqre la cefalea. P ersiste rigidità della nuca. DerrL'Ografia: Non l{ernig, non Brudzinski, Rotulei normali. P. 112. Esame oftal1nosco pico : negativo. In 5 o 6 giorni i fenmneni si acquetarono, la te111peratura ritorr1ò pressochè normale, il sensorio integro. il vomito sco1nparve. Solo rimasero la cefalea (a volte assai intensa) la rigidità e la dolentatura alla nuca. Uria radiografia esegliita appena le condizioni dell' am.m ialata ne permisero il trasporto, dopo una quindicina di giorni, dimostrò una osteite della I vertebra cervicale. · Una seconda sierodiagnosi di Was sermann,

esegt1ita- dopo qt1alch~ tempo sullo siero di sangue diede ris·ultato netta1nente positivo. Si istituì allora una cura m ercuriale e qt1ind i \1nn ct1ra a.rsenicale. L e conclizioni generali si fecero assai buone, aumentò di peso, scomparvero i disi.t1rbi sogg~ettivi ed oggettivi a carico della po·r zione alta della colonna cervicale, t~nto da potersi considerare gua rita da qt1este 111anifestuzioni.

l\. nessuno, credo, sfu.g girà l'interesse dei

due casi -che ho rapid~nte descritto e l'alto valore clinico del fenomeno dissociazione albu• mino-leucocitaric't del liquor. . Le due osservazioni si contrappongono in n1odo veramente su.ggestivo. Nel primo caso - una donna con nefrite cronica in coma uremico - abbiamo un liquido fortemente iperalbuminoso con assenza completa di leucocitosi. Il fatto, poco spiegabile in vita, ci viene chiarito dalla autopsia, la quale dimostra l'esistenza di un t11more meningeo in .corrispondenza del lobo ocoipitale ·destro; tumore svoltosi silenziosamente o quanto meno senza sintomi appariscenti. Nel secondo caso, una giovane donna accolta in ospedale p~r pleurite secca apicale del polmone sinistro, presenta d emblé una sindrome me11i11gea, che p.erò rapidamente scompare. Si fa l1na puntt1ra lombare e ne esce un li1

1005

quido sotto i)ressio11e aumentata, perfettamente limpklo, con conte11uto proteinico normale~ mientre esiste una forte linfocitosi. Si pensa dapprima ad una fo·r ma tubercolare, dato il terreno organico su cui si svilup,p a questa nuova sindrome, ma una sieirodiagnosi di Wassermann che riesce dubbia st1l sangue - quan- ' tunque fosse negativa sul liquido - fa sospettare una infezione sifilitica. Si ripete a distanza di tempo la sierodiagnosi di Wassermann sul sangue e questa volta il risultato è nettaJi1'e nte positivo. La radiografia fa rilevare, a quanto dicono gli esperti, una osteite d,ella prima vertebra cervicale. Una cura ·rr..•ercuriale ed aTsenicale appropriata r1conduce l 'ammalata alle sue condizioni primitive, ed il idecorso ulteriore, per la scomparsa completa ~ duratura dei sintomt meningei, per il miglioramento delle · condizioni generali ·dell'a1mmalata, din1ostra che il focolaio luetico è stato vinto. Qu.esti due tipi di dissociazione trova110 dunque come fattore patogenetico due cause diverse. Nel prin10 caso, vi è t1n ostacolo di indole per così dire me~·canica che si oppone alla normale · circolazione ce.falo-rachidiana del liquor (tumore). Esistono verosimilmente fatti di compressione, di stasi da cui deriva una trasudazione sierosa con conseguente iperalbuminosi. Mancano fenomeni reattivi di una certa entità (di ordine tossico· od infettivo) : manca quindi la linfocitosi. Nel secondo -caso invece una infezione luetica latente .s i localizza con imponenza di sintomi sulla meninge e ~ sul periostio corrispondente • alla prima vertebra cervicale. Il fatto infiammatorio acuto è causa di un pronto contraccolpo sul liquido cefalo-rachtdiano e noi assistiamo ad un rapido insorgere di una forte leucocitosi m entre la quantità di alb11mina del liquor non stibisce alterazioni. Gli è ·che la lesione sifilitica si inizia prirr.Jitivamente dalle arteriole meningee; sono i vasi pi al i meningei infiammiati che. provo.c ano u·nr repentino afflusso leucocitario nel liquor sptnale. Dobbiamo qui domandarci se la forma di meningo-osteite cervicale non ave.sse una: etiologia tt1bercolare. Noi scartiamo questo modo di vedere: per il modo di insorgere acuto della sindrome; per la positività della Wassermann; per il risultato terapeutico favorevole e risolutivo dell'affezione;

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1006

[ANNO

IL POLICLINICO

XXIX,

.F ASC.

31)

per l'esame del liquor stesso, in modo par~ NOTE E CONTRIBUTI. ticolare per la forte linfocitosi senza corrisponR. CLI N I CA DERJVIOSIFILOPATICA DI ROl\IA dente ipera1buminosi, n1entre di solito nell~ cl iretta dal prof. A. D CCREY. forme tubercolari i11 simili casi esiste parallelismo più o meno pronunciato; le reazioni sono S11Ila cura contemporanea della sifilide meno imponenti perchè il processo è più lento con la miscela '' Neosa lvarsan - Cyarsal ,,. e meno tumultuoso. Dott. SAVERIO CARABELLESE,. assistente volontario. Le osservazioni simili alle nostre so:no rare. Ma l' interesse d ei casi deri1v a non tanto dalla Il Linser ne.1 1919 affron ta per p·r i.m o il te11rarità ·d ella osservazione quanto da qualche in- tativo di una cwa .combinata H g. -Salva·r san in segnaplento pratico che se ne può trarre. 11n te.m·p o: egli inretta per via end ovenosa con- • Io tralascio qui, volutam~te, tutte le ipoteRi teimpora.n ea:rnente una miscela. di soluzione di e le discl1ssi·o ni che la pa togen esi dell·e due sin- neosalvarsan e di soll1zione di sublimato a.11'1 dromi potrebbe Sl1ggerire per attenermi soltan- pe1.. :c-ento1. DaJ nuovo m etodo eg·li ottiene e ·p ubto a i fatti clinici. blica risultati soddi.sfacen ti, rigt1ardan ti soInnanzi tl1tto imp.orta far rilevare il grande pl'atutto la rapida scomparsa del11e manifestavalore semeiologico della dissociazione albumi- zioni sp1ecifichei e l'influ enza favorevole st1lia re,azion·e di W:asseI·mann. na-leucocitaria ·del liqi1ido ·cefalo-rachidiano. Le iperalbuminosf di g rado elevato, senza I s11oi 1entusiaismi S·ono condi visi da suocesleucocitosi corri·spondente, pure in mezzo ad sjvi esperimento.tori, quali Bruck, Gutma1m ,. I~ olza user , Ziru, Schonfeld, Tolleus, Oelze, Zielllla sintomatologia oscura od anche sile nte, devia farci lJensare alla event1talità di una com- ler, Bennigson, Treitel, Brtthns, Schmalz, Kerpressio1ie lenta, in rapporto alle m eningi sia ·beck. ~.\.lcttni anzi pubblicano delle statistiche spinali, sja a nche cerebrali, come nel caso no- oo,~arative dei rtsuJtati ottenuti ·co,l la comune stro. cura mis,ta e con la, m1odi.fìcazi-0ne de1 Linser, Al contrario 1a ipercitosi senza iperalbumi- dalle .qu:aJi i pro·gre'Ssi te.:napet1tici della nuova nosi corrispondente è l'espressione ·di un pro- te•cnilica apip aiono' degni di nota e :addilr.ittu1·a -cesso infiammatorio, irritativo, acuto, di ordine sorprendenti. La misoola del Linser ha }Je.;.'ò tossico od infettivo, più frequenteme;nte di n.a - degli 1 nconv1einient1: il mi sC'l1glio delle d'tie sotura luetica, che si svolge a carioo delle .m e- luzioni .d à lUJogo ad un p·r ecipitato· ner-0, pe11so, ningi, per così dire entro il liquor cefalo-rachi- che diSitt...Tba la tecnica clella iniezione e11dodiano. venosa, ed •e spone al rischi.o d.i tro1m bose ve110Credo s t1per fluo agg·iung~·re che ·q ueste parti- se, pe1r quanto1 i1 Liin.ser non d:La. a queste ulcolari alterazioni del li·q uor non autorizzano time aJicu.n p eso. La sua audacia per·ò non è da sole a n essuna diagnosi; anzi esse posson o acc.ettata dagli a1tri, -0he, convinti d'altra par-te mancar.e nell'uno o nell'altro caso e non sono dell' effi;çac.ia d el me.tocto, si preo:ecupano delta per nulla .p atognomoniche. riceraa di un .p reparato mer·curiale, .esente daP erò nei casi dubbi ed anormali, la loro pre- gli inconvenienti d:e1 .su.b limato. Così il Bru ~k senza costituisce un -criterio di grande valore, e il Becker lo sostitui.scono col « Nov.asurol ,, , il quale, unito alla accurata osservazione del Jl Koob.e ok ·COID la « Embari.na » .. • ma l'opaci·.à malato, potrà ·esserci di gt1ida .e di orientamen- se1npr.e cr~scente del primo miscuglio, il cato nella diagnosi. rattere schlLllloso diel secondo costituiscono ancora delle ·d iffiaoil tà, che :p aiono finalmente .SO!'paissate co1ll 'uso .di 11n nt1ovo comp{>s to m ercu• . . . . R11vlso lnipo,.ta.nte I riale solubile. p·reparato clal];a Casa Riedel, il « C,yansal »~ Quei nostri abbOnati che non si sono ancora provvisti, al prezzo speciale di L. 1 2 anzichè di L. 16, dell'intere11anus. Il Cyarsal (CN. 1-Jg . C6 ll3 0H COOK) è il sale •ima pubblicazione: potassico di u11 acido ossibenzoico, nel cui nt1Dott. Cav. Uff. ALBERTO VIGO (Doctor Justitia) cleo s.i trov·a J1eg.ato il IJg.; esso co11.tiene il 4G p e1· cento di Hg·. •• in rapporto a1l' esercizio professionale •• , .ien n1esso i11 commercio in fiale da cc. ~.2, •• •• contenenti 2 ctg. di Hg·. metaJlico. ( ~lanual e contenente Leggi, Decreti, Regolamenti, Circolari e tutto ciò elle si riferisce all'esercizio professionale, ad u so dei 1\Iescolando J1ell tL ste.... n siringa la . olu2ione Medici condot ti. dei liberi e ercenti , degli ufficiali saoitarii e del per son!lle a ddett o 3i labor3t ori d i vigilnnla igienica). di Ne.o alva11-san e quella cli Cyarsal, si ottie11e vogliano a ffrettarsi, perchè le copie del volume ·eta potersi ot. una miscela pe rfettan1eute 1i1npi(lél: r.;l-0 do;)o tenere alla predetta condizione di favore, SONO RIMASTE POCHE. lln minl1to ~ i fo1-,.11a un legg~1·i. ~ i1110 i11tor})i<lt.1.Invia re cnrtolinn .v a ~ lit\ di L. 12 al C'nY. LrIGI POZZI. Via 111ento. cl1e p erò non abolisce Ja tra~pare11z a. '-' i.. tina . 14 - Roma. 1

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LA LEGISLAZIONE SANITARIA


.. (-.\~:\O

XXIX, FASC. 31]

SEZIO~E

La t.ecniica dell 'in:i.e.ziiotlle enù'ov 011osa è la co-

mLlile : nella siringa. coote.n ente. g ià la s0Juzio11e di K.eosalvarsan, si aspira l a qt1antità , -oluta di C}-ru.\sia l e si inie· . t ta il n1i scl1glio secondo la

I p..re{!edenti esp.erim entato·r i cons.ig1ia110 una dose costante .di gr. 0,45 di Neosa.lvarsan e di C)·.a.1·sal 1/2, 1 11/ 2, 2 cc. progressiva.111e11 :e, contmua.nido .poi 0011 questa 11ltima do1se. fi1lo a rag·gi1mgere llll massim o cli gr. 6 ·Cli N~e~Jsa.l­ varsa11 e di ·ctg. 20 di Hg. K·e.i !)rimi ammaLati da me t11 ·attati tenni in ma~.si11na questa con·do.tta, ridt1cendo .a volte l a cl.os.e iniziale per .ind]caz:io.n i speciali. 1SU·ccess iYamente, dlopo a.lcune iniezioni di gr. O. 1·5 di 2\oosaiv:arsan , raggiunsi progr essivam1ente la dose di gr. 0,90, sia p e·r lia tolleranza ottima, s ia per sotto~orre gli a mmala.ti, p.e,r nec.eissi tà trattati tutti ambulatoria.mente, P così proclivi a sottrarsi al triattaJillento non a.ppena .guar1 ti delle manifestazioni jn atto, ad t1n numero mi110T-.e cli in.iezioni. In n1ediia fe ci d·elle se1r ie idi sette jni,ezionj, 11na ogn·i settimana, raggit1.n gend.o un totale di gr. 4. di N eosalvarsfln .e di cc. 11 d.i ·Cy.a.1'sal, p,ari a 11 ctg. d i H g. m etallico. In alc11ni infeiimi in serie di 9 jniez.ioni iniettai t1n ma ssin10 di :r1·. 5,40 di Neosalv·a.rsa.n e di 15 ·ctg·. d i Hf!. Sott-0posi finora al trattamen to con la miscela, ~eosalvarsan-C yaI'\Sal 46 infermi e, oon1e g iù clissi, tutti amb11latoriamente. Di questi a lc11ni ~i s ottrassevo ureco· c eim ent.e alla cu.1·a, <dtri la continuanJO pl'esentemiente. P er ora mi limito ad 1espo·r re j ris1:lta ti ottent1ti soltanto i.n quei paz.i.enti, chr s11biTono llil tratt.an1ento pjù o m1en10 com}J 1ef ·. I. ·- P . V. Sifi1o·--·clerosi n od.1110erosi\ra della regilor1e del frer111lo. Pl eiade sate1lite biing,u ina1e. Lesione datante ·da circa 20 g io.1·ni. R. W., negativa. Da1 15 .gennaio 1922 al 5 m .a r z10 si J)tJ':a,t icar10 sette iniezioni endoveinose rag·gi11ngendo un totale di g1 4,20 cii nieosalv:arrsan e di oc. 11 di Cya1'5al (H•g . etg. 11). La lesion e i11iz.iale ripara clopo la 2:1 iniezionie. R. ' '7 • a fin e cura: negati,·a. OssER\ .AZIONE

1

1 •

OSSERVAZIONE

II. -

Cian. Ezio. Sifilosclerosi

noclt1lo-l1lcerosa del ~o leo bnlano-pr~puziale. J>l eiP cle ~ntellit e l)ii.n g u ina le. J~ esione datanle cl: ?~ g-iorni. 1R. \\-, = -t- .L D~l :?8 dicembre 1921 R l 20 g·en11a.io 1922 si. praticano sette ini·c z ioni endovenose, raggiungendo lln totale di gr. 4.05 di Neosalvarsan e cli cc. 11 di Cyarsal. La lesione ·c 1catrizza dopo 3 iniezioni. R. ,,.. n. fìne cl.ira: n egativa . 1•

.

III. Gam. Geneir:oso. Sifil~cle­ rosi nodul0-erosiv.a del solco ba.lanic-0. Pleiade satellitie biin gruinal.e. Lesione datante da 22 gjor11i. R. W. = negativa. OsSERVAZIONE 0

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1007

PRA TJ C.'.

1Jal ;~2 dice111b r e 1921 al 22 gennaio 1922 si p r aticano 5 iniezioni endove111Jose, iniiettando un totaJe di g".J.'. 1. O di neo.salva11san e ·di cc. 7 di C~· a rsa l . l.lopo la 2a iniezio11e compare una l-egge1·a a lbt1minuria, che t ende ad aumentare ~uiace1ssiv.ament e (O, 70 %o ), pe~t.:i si sosp,enélc i l t·rattaane.nto. La l esione .r ipara c1o·p 10 la 2a iniezione. R. ,,-. a fin e cura: negativa.

o

SERVAZIO~E

IV. - Scar. Pietro. S.ifi101sclerosi !)apulo-erosiva clel solco balanico. Pleiade satellite 1b iingl1inaJ.1e. Les io.n e .datante 1da 15 o·i o111i. R. ''l. = neg·ativa. ~ Dal 27 dicembre 1921 al 5 febbr.aio 1922 si p raticiano sette irlte.ztoni end.o,v enose, raggi'l1ngendo u11. total1e ·di .gT. 3,75 di neosalvari&an e cc. 11 di ·C.y ar sal. ·La 1esitone ripara d101po 2 iniezioni. R. \'' · a fine cura: negativa. o SERV.AZIO~E V. - An.g. AngeLo. ,Sifil·i de secon1clar:ùa. Si.fìlois cl erio si resid1ltal·e d1e l1a lamina interna d el pi,eptui-o. Pleiade satel~ite inguinale si11ist.ra. .Sifi:Lo·derma roseo·1ico d el t1ron co e degli a11l. Aa:11'n1aJato da 35 g.i.orni. • R. ' '' · = + + 1Dal 16 ottob1r e 1921 1al 19 dicembre· 19·21 si iniettano in un.a ,s erie di 7 in:iez.ion.i en1d101v1en:ose g1·. 3,45 di neosalvars·a n e ·cc. 8 1/2 di Cyarsa.I. Il ·Si•filocleT·m a .scompare d«)pO la 1a ir1iezio.n e. R. ,,-. a. nne c11ra : negati:va. 1

1

Os ERvAz 10.N1i: \ "I. - Col. Ubal.clo. Sifl1ide se co11ll or ia. Sifi loderma pap11loso ùiffuso. P a 11D. lle1101)a tia. R. \ \ '. = + -~ + . Dal 16 ottobr e 1921 al 12 gen11aio 1922 s i ini ett.ano i n n11a se·1·ie di 9 in.iezio.n i en.clo\' en o~ e gr. 3,!JO di ne0:salvarsan e cc. 12 di Cyarsal. 11 s j fìlocle1rma s compare d10 p10 la 2a 1ini.ezione, !asciando postio ad t1na p ig·me.n tazione residuialc. R. ,V. = + + . 1

1

VII. - F .t·11. Vito. Sifilide seco11daria. Sifi1osclero1s i resiù11ale deil solco balanico. Sifiloder1na roseolico cliffuso. Scarsi el€m•enti pust11locrostosi clel capillizio e dell:t fronte in via cli regl'essi1one. Panade 11opati ~t­ Ammalato da '5'0 gio rni. R. \V. = + + + . Dal 9 ot,tobr~e 1'9.21 arl 20 novembre 1921 s i p.r aticano 7 in] ezio,n i eJllJd'o1v eno1se, ì·ag.g iunge-nù o t1n tota1e di gr. 3;8·5 di n.eosalv·a.I·san e di cc. 11 d i 1Cyarsal. Gli elementi p·u .st~1lo-orostosi gu<:1 riscono dopo . lJa 1a. i ni.ezione, mentre il sifi1odér 1rna i·o,seolioo :si mostra partiooJ.arr1nent.e tenac:e e ,s compare solo dlOJ.::>O 6 i1n iezioni. Dopo la ·p r·jm ,a iniezion.e si h a una r eazione termica. (T. 38) du·r ata 1po·ch e ·or,e. R. a fine cuira = + + + OssERVAZIONE

0

''ì.

OSSERVAZIONE VIII. L11c. D.a·r i.o. S.ifi.1 i·de s econdaria. Plac~h1 e m·t1co.se · op1aline tonsillari e.

d ei 1pi·l a1s t.J·i. PapuJe umidie eil"'osive d el s.01lco balanico. P .a11a d enopaJtia. B. ,V. = + + + . Il.al 15 ottobre 1~21 al 27 novembre 1921 si iniet ta.n o i1n lm a serie di 7 iniezioni endovenos e gr. 3,60 di n,oo.salv·ar1san e oc. 11 di Cyarsa.l. L ~ J!elsion:i tionsilla:ri e g en i.tali .g't.1ari.s c1ono d01IlO la 1a. iniezio11e ....i\Jsoesa termica lieve .cli b;r€ve dl.1rata (T. 37.8) si ha d opo la 1a iniezione. R. ' '' · a fine cura: n egatiYa.

I


1008

IL

Vincenzo. Sifilide secondaria. Sifi1o.scla11osi res.idUale del bordo prepuziale. Sifiloderma roseolico del tronco. Placche mucose 0 paline t.onsillari. A1bumint1ria seoon1daria. Panad.enopati1a. AmmaLato da 2 mesi. R. W. = + + +. tDal 21 novembr.re 1921 al 2 .gennaio 1922 si pratiioano sette iini.ezioni endovenose oon un totale di gr. 3,00 di neosalvarsan e idi cc. 11 di Cyarsal. Il sifi.10,d erma e le lesioni tonsilJl.ari scompaiono do·p o :1a 1a. ~niezione. L'ailb·um.imuria migliora dopo la 1a. e. si dilegua completamente dOtPfO la 2a. riniezione, rivelando 1a su1a 21atwra specific,a . R. \i\1• n..fine cura. : negativa. OSSERVAZIONE

IX. -

Jaf.

1

X. - Bald. Libero. Sifilide ~e­ co11da·r ia. IS.ifilo.sclerosi nodUJJ..o-er.osiv.a del S0 ÌC() baha.n.i!oo. Pleiale satellite blinguina.1e. Si:filoder1na roseolico del tronco. Panadenopatia. Am· malato da 50 giorni. R. W. . + + +. .Dal 22 nt0vembJ:1e 1921 aJ 22 gennaio 1922 si iniettano in runa ·s erie di 9 iniezioni endovenose gr. 4,50 di neotSalvarsan e oc. 15 cii Cya.rsal. La lesione iniz.iale .z:'i:pa.r;a dorpo la 1a. inieziorre; i'l sifi.1oderma scompar·e .oompletamente dopo 1a 28 • R. W. a fine cura: negativa. OssERVAZIONE

1

OSSERVAZIONE XI. - Cap. Luigi. Sifi.l.i de seC011· daria. Placche mucose subulcerose to,n sillari. J)anadenopatia. R. \\T. = + + +. Dal 18 dicembre 1921 aJ 5 febbira.iio 1922 si praticano 8 iniezion.i endoveno se, i·niettJand-0 un maissiano .di ·g,r. 4, 95 cH n.eo.Salvarsan e di cc. 13 di C:ya.rsaJ. Le Jesi on i tonsillari guariscono dop o la 1a iniezionie. R. W. a fin'·e cura = + -I· . 1

1

1

OSSERVAZIONE XII. Maric.h. Binclo. Sifilide seconc1Mia. Osteo--periostite della faccia interna della tibia s inis tra. lVIicropoliadei1.opatia. Affezilone datante da circa 2 m esi. R. W. = + + +. Da~ 15 gennaio 1922 al 26 febbraio 1922 si pr.aticano 7 iillie~i,oni endoveno·Se, iniettando UXl totale di gir. 4,20 di neosalvia.r s,a n e di cic. 11 di C·Ya1J.~sail. La tumefazione d eila ti bia è ri<.l·otta di oltre .ia metà dop·o la ~ iniez.iOiile; 1iopo 1a 5" non rimane che un resiciuo ampio quMlto un pisello. R. \V. a fine cura: negativa. 1

1

[A1'NO XXIX, F ASC. 31 J

I>OLICLl~lCO

1

OSSERVAZIONE XIJI. - Camp. A11tonio. Sifilide secondaria. Sifilosclerosi nodulo-ulcerosa del bordo prepuziale. Pleiade satellite inguinocrurale destra. Siftloderma roseolico del tronco. Albuminuria secondaria. Ammalato da 2 mesi. R. W. = + + +. DaJ 2-2 1gennaio 1922 al 19 ma.rzo 1922 si iniet,.. tan.o in una seri1e di 9 .inie.?iioni endovenose gr. 5,4-0 di neosalvarsan e cc. 15 di CyarsaJ. Il sifilodel'!lllla .scompare dopo la 1° iniezrone; la lesÌlQlle iniziatl.e cicatrizza dopo la 2·; l'atbmni11uria si d'iilegiua completam·ente dopo 2 iniezioni. R. ,V, a fine ct1ra · lleg·at1va. OsSERYAZIONE Xl\". - Pal. Galileo. Sifilide secondaria. Sifilosclerosi nodulo-erosiva del soloo balaJlico. Pletaide satellite biinguinale. SiCìlod er111a roseolico del tronco e degli arti. Pa-

nadenopatia. A111m,alato da -10 giorni. R. ,,.. = = + + +. Dal 2 g.enna:to 1922 al 12 febbraio 1922 si pro.· ticano 7 iniez:Lo.n i .en1do v.enose, .i l1iettando gr. 4,05 di neo.sa.J.v;arsan .e cc.. 11 di Cyarsal. La sifilosclero!Si ripar·a e il •Sifil,oderma Beompare dopo la 1a. rin-i.ez.ione. R. \fv a 11ne cl1ra: negativa. 1

7

OSSERVAZIONE

xv. - Bar. Eugenia. Si1filide

5€-

condaria. Sifiloderma eritema-papuloso del tronco e dre.gli a:rti. Papùile umide ipertrofiehe dei cavi ,aisce11ari, genitali e .p eirian.aJi. Pl~che mucose opaline tonsillari. Panadenopatia. Lesioni datanti da circa 2 n1esi. R. ,V. = + + +. Dall'11 noven1bre 1921 al 2 gennaio 1922 si inieittano in una serie di 7 iniezioni endov.en-o6e gr. 4,50 di neo·salvaa·.san e cc. 13 di Cy,a1'1sal. Dop.o tla 1a. in:Lezione le lesioni tonsillari risolvono e g11i ellem·e nti ~01seoliei soompatono. Gli e1ementi pap·ulliosi del tronco si dile1g uari·o dopo 1a 2" inieziane. Le 1p ap•u le umide, ipertrofiche dei genitaili e •d ei cavi ascellari si asc:Lu.gano e si 1appiatt:iiscono già d-0po la 1a. iniezione; risolvo.n o co•m pletamente ·dopo l·a 3a_ Dopo la 1a iniez.ione si ha .reaz1one febl)1~i.le (T. 38) r <l Herxeimer, duir1ata 2 giojm i. R. a fine c11ra : negativa. 1

'i\

1

Bem. Antonietta. tfi] ide second.a.ria. Sifilodem1.a roseolico d·i rito1no del tron co e degli arti oo·n po.chi elementi pa n ulosi. Pap11le un1ide ipertrofiche dei genjtali e perianali. Placche mucose opaline to11s il1 ari. Albumint1ria seconda.rja. Panadenopatia. Lesi.ollli .d atanti da oltr~ lln 111ese. R. ' '' · = = + + +. Dal 21 g.e·n naio 1922 al 5 m a rzo 19"22 s i prq ticano ·7 iniezioni endovenose, iniettando grarl1111i 3,45 di n eosalva!'san .e cc. 11 di CyM'&a l. Le lesiooi tonsillari risolvono dopo la 1a iniezione e così pure !,albuminuria; il sifiloderma scompare comp:letamente d'o·p,o 1a 3a.; le pap.uìe llmid,e lp.e!I'tJrof1che dei genitali, asciutte ed alquanto appiattite già do.p o i.a 1a, risolviono ·co1npletamente dovo la 3a. iniez·to.n e. R. W. a fine cura: negati:va. O SSERVAZIONE

X'TI. -

1

OssERVAZIONE XVII. - Pett. Alberto. Sifilide terziaria. Elementi nodulo~ul·ceranti isolati del capillizio e confluenti negli arti inferiori in lesioni dell'amniezza .di lill·a moneta da 5 e da 10 franchi. Micropoliadenopatia. R. vV. = + + +. J)al 26 novembre 1921 al 10 gennaio 1922 si iniettano in una serie dii. 7 iniezioni endovenose gir. 4,05 di neosalvarsan e cc. 11 di Cyarsal. r..e lesioni del capillizio cicatrizzano dopo la 2a. iniezioiile e dopo la 4a quelle più ampie degli arti inferiori . .Dopo la 1a. .iniezione ,ascesa termjca (T. 38.6). R. W. = + + +. OSSERVAZIONE XVIII. - Bub. Adelmo, Sifili'ie t erziaria. Gomma sottocutanea della bozza front ale sinistra, grossa quanto un uovo di piccione. ~Iicropoliadenopatia. R. W. = + + +. D.al 18 dtcembire 19'21 al 29 ge11naio 1922 si iniettano .in una. ~e1~e di 7 i·niez.ioni endovenose g r. 3,60 di i1eo ·alvarsan e cc. 11 di ·C~·arsnl.

.,


t! P... K~O

XXIX, F ASC. 31]

SEZIONE

. L'infiltrato ·gommoso., ri·dotto di oltre ·1a metà .dopo la 1a. iniezione, si riassorbe oompJ.eta.1nente dopo la terza. R. 'V. a fine cura: negati:va.

PRATIC .~

1009

e vaste u·lceraziioi1i .gio.mmose ·ctoatrizzrurono anche do,po 3 inie.zioni. Ri1001rderò anoora un serio fistoJ.oso, datante d.a due mesi, residuo ·dii runa 1 gomma soip·ra:iJ01id·ea erroneamente incisa, ichiudersi appena dopo la 2a iniezione,; una g'lossite 5cle·r osante d.i vecchia da ta mig-liorare dopo, la 2-11 i.niez:io.n e, tanto che fUl!'lono pois sibili p·iccoli movimenti dell'organo, p~ima qua·s i c0tmpleta,.. m·ente aboliti. Anche le adenop~tte fur 01n o. favorev·olmente e alquanto rapi1damente influenzate da1la aura, sop.natutto 1e ple.J,aidi gangliari sateiliti. . In tutti i pazienti si notò alla fine del trattamentio· un sensibile auimento di p esai, e il miglio1rarn1ento nelle. oon·diziooi g.e nerali .f u ,evi, dente già dopo pocqe :Lniezi·o ni. · L'influenza sulla :reazion.e1di Wasserrriann fu abbastanz.a favorev,oJe. Nella s·ifilide· primaria un 1CaS101 sieiiop1o•s itivo (R. W. = + +) divenr1e sieroniegativ10 dopo la 4a. iniezione; trei ·casi sie1io-negativi p1rima dellla • •Ciu ra si mantenne1o tali anche a fine ct1ra. Nella sifilide secondaria di dodici casi con R. vV. ·!- + +, clj·eci divennero •:dero11egativi a fi11e cura; u n o si modificò da R. W. + + + a R. W. + -1- , e lino rima se sieropositivo con R. vV. + -1- + . .Nella sifili,de ter~iaria ·dii .quatt:rio casi co·n R. vv-. + + +, tre divennero siero-negativi, uno rimase ~ ie ro-1)o sitivo con R. W . + + +. 1

XIX. - San. Vincenzo·. Sifilide terziaria. Elem·enti papulo tubercolari pe1rianali. Th'Iicropoliadenopatia. R. W . = + + + . Dal 22 gennaio 1922 al 5 febbrai.o 1922 si. iniettano in hlJlla serie di 7 iniezir01n i endovenose ~;r. 4,20 di neosalvMsan e cc. 11 di Cya!'lsal. t-Gli elementi tube1"colari si riasso·r bono com.p leia.mente dopo la 2a. iniezione . Il. \V. a fine cura: negati:va. OssER\lAZIONE

OSSERVAZIONE

xx. -

Dur. Auirelio. Sifilide ter-

'Ziatriia. Infiltrato go•m rnoso· g la.ndo·Lare granfie c1uanto un uovo di piccione della regione latero-cervicale destra. Panadenopatia. R. \V.

= +·

·~-

+ .-

D.al 22 .ge.nn3Jio 19~ a]J 22 febbraio 1922 si prattcailio 5 iniezioni andovenooo, iniettan·ào _gr. 3 di neosalvarsan e c·c. 7 di Cyarsal. L'ir1fìlt1ra.t o ~ommoso è ridotto di oltre la metà dopo la seconda iniezione; dop.o la 5a. persiiste un l'esi1cluo della grossezza di un pisello. Il. \\i. a fine cura : negati:va. Le sifilosclerosi papulo- e nodulo erosive guariscono dopo una o due inie:zi,On·i, un pio' più Lentamente quelle ulcero.s e t3 iniezioni). I sifilod.ermi roseolici scomp·a rvero o reigred irono notevo.lmente dopo Ln. ta iniezione; in un solo caso (Oss. VII) gli elementi eritematici furono partiooJ.armente ostinati, dileguan·do1s i soltanto dopo 6 iniezioni. Le. roseole di ritorno inve·c e regred':i,r ono :pìiù lentamente (2 o 3 ·iniezioni) . I sifilodermi papulosi scomparvero do·p o due jniezioni; degno di nota il caso VI, in cui ur1a .eruzione papulosa difft..·s a migliorò notevolmente do·p o la 1a. iniezione, p.er dileguarsi completan1en t e do,p o La z.i., lasciand,o, posto1 ad una pigmentazior1e residuale. Rapidamente anche si modificò un sifil1o der1na a cn eico follicolare, manifestazi.oni ordinaa.·ia mente assai tenaci al trattame,n to. I .e placche mucose orali e le papule umide dei genitali guarirono ap.pena dopo la ta. iniezione. Le papl1le umide ipertrofiche si asciu·garono e si appiattivo.no in g.r an parte d'.o po la 1• iniezio,n e e riso·1 sero completamente doyo la sec001da. lTn'osteo-periostite ·della tibia sindstra (Os-serva1ione XII) si .ridus se di oltre la metà d10ipo I a 2a. in iezio n·e. Rn.pida fu anche I 'influenza sulle m.anife.s tazioni terziarie, per quant.o un pio ' più lentB., iche s 11 quelle secondarie. El.e:menti tubercolari riso ~ ero dopo 2 iniezi·oni; infiltrati goimmoisi si triasso1'birono qh·asi completamente dopo la 3a., Riassumendo. -

-

1

1

In 46 ammalati tratta.t:iJ non ebbi mai a lamentare nessun in1ciden te spiacevole. Ali 'infuori di qualche rrura sen sazio,n e gu·stativa, non si osseil'v,arono etnsi i1jtrotoidi, n on il minirr..(> fatto congtestizio ancl1e fu1gace, p11r aven,do adoperato in media come .dose · inizial·e gr. 0,4-6 di neiosaJvrursan. Toll eranza imm edi ata. -

'.T ollerariza a dista,nz a. -· Anche questa fu

ottima. In un ·&Olio caso ~si ebbe una re,azioin e di 1-Ierxeimer; in pochi ammalati dopo la prima iniezione lievi as.c ese termiche, .dur.ate poche ol!"e; reazi001i facilmente ,oomprensib·i li, quando .si pensi 1alla c:Lo·s e iniz.iale piuit tosto forte dti neosalva.rrsa.n (gT'. 0,45), la qu.ale doveva deterrminare in .sifili-cli fioirenti, la ma ssima parte vergi.n i di .qu,alsi.a.si trattamento,• una lisi batteriic a intensa. In un 'so1o caso si o•s se1rvò la comp,a:rs.a di un 'ail.bun1iin·t.u•ia d'Urante i.1 trattamento· (Osservazione III); laddiorvei .albuminurie secondarie an.tgliorarono dopo 1a piri.ma iniezione e scomiparve!!"o completam,ente dopo la .ooco.n da. N101n si ebbero mai s tomatiti, IlJO·n di.arree, non esanteani mercTuriali. Nessuna irea zi1one si osse.r vò mai sulla p aiTete venosa; non induramenti cir cosoritti, n on trorn1

0


bosi, tanto che euù1a stessa vena si po·t ettero pratica.re serie di 7-9 iniez.i.oni. Conclildendo, crediamo di poter raccoman-

dare la miscela Cyarsal-N e101sa1varsan P'ecr i seguenti vantaggi:

..

[ANNO XXIX,

IL POLICLINlCO

1010

1° È di facile applicazione, assolutamente

d.nidolora, ben tollerata, per cui ·P'Uò p raticarsi ambUJ1ato·r iam.ente, come noi .f~cemmo. 2° Ha un1a.ziione .assai spiccata sui fenomeni clinici e sulla sie:roceaziione; iraptdità di ~lo­ ne di grande val.Otre nei riguardi diella µrefilassi, e che 1e.s e:r.aita una ,i nfluenz,a b·e nefica st.:l morale di p.a zienti imp·r'e1Ss i1ooabili, 1com1e p·l ù v-0-lte potemmo ·constJata~e noi stessi. 3° Offre la p1oosibilità, perchè assol'uta.me11te .in·d1olore .e ben tollierrata, 4.t poter p raticare a .t utti i pazienti la Cillia mista senza ·sotto1p1o·r li a differ·e nti traum,a tismi; lad·dove o.ggi gl 1infer1ni non infre.quentemE1f1te trascurano il trattamento mercuriale., sp·ecia1m.ente a base di preparaiti insoluibiJi, peirchè .gener:a1m·ente doloroso e perchè spesiso impedisce, sta per le reazioni 1o1cali che gen,e ra1i, di atten1dere .alle proprie oc:cup•azi.oni; senza parlare ·p oi delle fio(l'lffie col1.. liqtJative da necro:si determinate qu.aliche voJta dal me,rcoo"i10, inconveni enti sp1acev0.li, che spesso dall1igno1r anza dell 1.aanmala.to viengono attr.iibuiti all 1impeì·izia o alL' incuria del medico. cui a nche· le :inieVi sooo an1co.1·a ·lJiaZi·enti, zi,oni di pirepa~ati solubili di Hg. danno ·l uogo a reaz.io·n i locali 1abbasta1iza i11'tense; in questi - poinfermi la miscela Cyarsal-Neosalvarsan trebbe rapprie sen tare una comoda via di som·ministrazione del Hg., per no'I1 sottrarli all'azione be11efica di questo n1edic3..111.ento. 4° Ed infine semb~ano ridotte ad un mi nimo Le intoJl.eranze al Hg. ·com. Ja miscela Cyarsal-N eioisal v.arsan, .n on infrequenti .aid osse rvar,si ne:l t1~attamento pe·r via endomtJScola.r e; e pongo qu.esta .affennazione, non ba;saodiomi soltanto. sui r.r1suJ,tatt ottenuti nei m1ei infermi, ma vaJ.en•doim,i anclw d'i quelli 1di 1altri esperimentatori, cl1e t1~attar,ono un numero raggua;1~devole di .ammalati. Circa l'influe1ua ese.i·citata dalla miscela Cyarsal-Neosa1varsan suJ deoocso ultell'iore della sifilide dirò so·lta11to c·h e ·degli ammalati trattati ne rividi ben pochi dopo diu'e o tre me&i di assenza, in c11i non a,,e,·a110 fatto altro trattai11ento curativo; essi si p1resentarono in otti111a salute, con assenza cli n)anifestazioni cli11iC'l1c e con R. '' ·. i1egativa. Tuttavia, non vol e11domi a_su111.ere la responsabilità di una atte~a. n1a(Tg iore, ripre.. i il trattamento antilue1

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in

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FASC.

31}

tiic o .oon .p:riepairati so1ub.iùi -0 insrubhli id i Hg. E. qu'i ri.corderò che due id.ti. iessi, che aveva.no tolJer.ato ottim.arnente 1a somministrazione della miscela 1Cyarrsa1-Neosalvar.san, presentaronC> aill a ripr.e sa della cura, dopo poche iniezioni di bicloruro di Hg. da due ctg. fatte a giomd. alterni, 1I"isp·ettivaJ!bente una. stomatite piuttosto interIBa, ed una albumim.uri.a tossica. Una buona parie degli altri infermi, tratta.ti già da oltre 4 m1es1, ftnorr a non si è fatta pi tl ri'Vedere; oiò, iehe ci fa suppoirre Che in questo lasso di tempo essi, o parte di essi, non abbia.no avuto recidive almeno cliniche. ·Oea:':bo una p,rur.oJJa i.Sicura po·t rà dirsi ~o1tanto. doipo un 10.s servazione dih~gente e.i .piT'oJl.ingata,. eseguita su numerosi infermi. 1Senza 1dubb.i o la quantità ·di H·g. totale intro1dJ01tta con la miscela 1CiJTa.r.sal-Neo1s alvarsa.n in una ·tap·p1a cur·ativa è minore di quella, che.si mtJroduoe, ug-ualmente in una tap p·a , con la. ol.JI"a mista abituaJ1e ,d1 iniezioni di N eosalvarsan e 1 d~ i.niezioni .di rea:lomeJiano· o di salicilat°' di Hg·. ;1 tuttavia noin possono, notn aver valo1 e J.o stato deJ med:ilcament:Jo e la via di oomm.inistraz.iiolil.e. Infatti i r~sultati .clinici e sieirolo.gici otteni.uti .con la miscela iCy.arsal-Noosalvarsan parrebbero dimostra re che per via endovenosa bastino dosi imd.n ori di Hg. 1

1

Bl1BLIOGRAFIA.

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3

ZIRU

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(ANNO

XXIX; FASC. 31]

SEZIONE PRATIC:A

APPAR.ECCHI E: STRUMENTI t\UOVl11 OSPEDALE l\IIAGGIORE

S.

GIOVANNI

Sezione cl1irurgica diretta dal prof. L.

BOBBIO.

Un appa1ecchio per mantenere la. mandibola fissa in alto e la bocca aperta durante la narc-0si chiru!'gica. Dott.

OSCAR BRUNICARDI.

Subito dopo le mie prime narcosi, qua.11d.r mi accingevo a somnii11istrare un narcotico a.a un paziente, la preoccupazione che sempre mi assaliva, era il pensiero cl1e durante questa · somministrazione potessero comparire dei fenomeni asfittici improvvisi, anche solo dovuti alla occlusiolJl,e delle vi·e uespiratorie superiori, e che mi fossi dovuto trovare a un tratto con diverse gl'avi man~ioni da accudire: sollevarr1ento della mandibola (manovra di H-e ibergEsmarch), trazioni della li11gua, respirazione artificiale, osservazione contemporanea del po1 so, dei riflessi, ecc., ecc., mansioni che r.ichied·evano per effettual'le l'uso delle mie mani, che io clovevo tener impegnate nella rr.ianovra di Heiberg-Esmarcl1. La mia preoccupazione era da attribuirsi al caso che mi aveva costretto spesso (durante il servizio i11ilit::ire i11 ospedaletti da campo) a dover da solo sbrigare tutte queste faccende, non troppo semplici, essendo io unica persona addetta alla narcosi. Nel servizio sanitario militare in tempo e in zona di guerra, mancava assolutamente la possibilità di disporre di un personale completo nelle già deficienti sale operatorie, e questo in molti ospedaletti di chirurgia, era ridotto ad 11n chirurg·o, un assistente e ad u11 anestet.ista, ben lt1r1gi quindi dalle comoditi:t ài serv.izio e di aiuto cr1e si 'trovano nell·e nostve cliniche, dove ad ognuna delle mansionj che richiede la tecnica per la narcosi, può attendere uno spe<:iale assisternite. Credo infatti che soltanto chi si sia trovato solo a combattere le complicanze àsfittiche in una narcosi, possa con me riconoscere che il più delle volte, per non dir sempre, è impossibile svolgere con piena utilità la nostra azione anti-asfittica con l'esplicazione di tutte le nostre energie rivolte completamente all'unico scopo di e'c citare i ·1novimenti r.espiratori: l'unica ragione di ciò è che siamo costretti a suddividere queste nostre energie a diverse azioni tutte ugualmente importanti e necessarie. Pensai quindi che se in qualche modo l'opera di chi somministra la narcosi avesse dovuto essere alleviata di una grave incombenza, si sarebbe dovuto cercare il modo di

1011

prevenire o combattere più ._gevolmente e in· maniera più pronta e sicura l'asfissia per occlusione, colla lingua arrovesciata all'indietro,. delle vie respiratorie superiori; e cercai di co· strurre un apparecchio che mirasse ~ questa. scopo. Fino ad oggi si è sempre prevenuto e combattuto questa complicanza della narcosi eseguendo prontamente la manovra di HeibergEsmarch eseguita dal pinzamento della lingua, previa apertura delle mascelle. Tre manovre quindi da eseguirsi pronta·m ente e quasi simultaneamente, se i fenomeni ·asfittici sono già iniziati. Questo sistema di intervento antiasfittico se è incriticabile nel E'UO principio,. va soggetto però ad una non lieve deficienza tattica. Infatti eseguita la manovra di Heiberg-Esmarch, sollevata cioè la mandibola, bisogna mantenerla in tale posizione, perchè non sopraggiung·a di nuovo dell'arrovesciamento della lingua indietro, per tutto il tempo della narcosi. E cosi si è fatto e si fa fino ad oggi senza . pensare alla fatica muscolare non lieve; anzi spesso gravosa, che colpisce le mani e le braccia dell'amestetista, obblig·ato sovente a narcosi che durano dai 30 ai 60 n1inuti. Ciò va a scapito della precisione e della regolarità colle quali dovrebbe essere eseguito, dall'anestetista tutti gli altri compiti indispensabili ad una buona narcosi: come difatti provvedere contemporaneamente alla continua somministrazione del narcotico ed alla osservazione del polso, dei riflessi, se le sue mani sono impegnate nel tener fissa la mandibola? Osservando che dopo eseguita la manovra di Jleiberg-Esmarch basta es·e rcitare t1na lieve, ma contin11a trazione in alto con le dita a gancio degli angoli mandibolari, perchè la mandibola rimanga in buona posizione, pensai che se alle dita avesse sostituito un sostegno, avrei mantenuto egualmente lo stesso scopo, e le mie mani oltrechè non stancarsi, avrebbero potuto essere liberame11te usate al1' adempimento delle altre mansio11i. E questo ho ottenuto infatti col mio apparecchio. Esso è robusto nella struttura, semplice nel maneggio ed adattabile a qualsiasi n1isura di capo; consta : 1° (v. figura A-I) Piedistallo: con base a for-

ma di ferro di ca vallo. Porta innestato nella sua parte di sostegno una asticciuola ricurva sulla quale corre il reggi-capo. 2° (v. figura A-II) Portabranclie: a cerniiera regolabile a vite, scorrevole dall'alto al basso nel sostegno di pied.istallo, nel quale si innesta e può es$ere fissato a diverse altezze con vite.


1012

[A~~o

IL POLICLINICO

3° (' '· .figura _.t\.-III) Branche: Reggimandiliola: alla base si imtperniano nella cerniera del porta-branche ·e quivi possono ricevere di, ·ersa aperttira ed essere fissate in tale dalla

. -· I

-

XXIX, FASC. 31)

Si sostiene con la mano sinistra, sollevandolo, il capo del paziente, portando con la mano destra l'app areccl1io colle branche aperte, sotto il capo in modo cl1e gli angoli mandibolari si trovino sullo stesso piano perpendicolare delle brancl1e ed il capo poggi ~ul reggicapo. Stringendo poi le branche in modo che le loro scodellette ricevano a piombo gli angoli mandibolarj, si string·e la vite della c·erniera de1 porta-brancl1e. Si fissa poi la vite del reggi-ca.1.10 e la testa del p:::ziente resta così completamente immobilizzata. Aperte le arcate dentarie si introduce fra i inolari di sinistra il cuneo di caol1tcl1ol1t. e $i riprende la. narcosi. Tutti i movimenti utili all adattamento dell1a.ppareccl1io sono l)O$Sibili; infatti: 1° ccm la vite della cernie1·a del reggi branche queste 11ossono venir fi$sate a djverse aperture (da un minimo di lln centi1netro ad un massimo di 15 centimetri). 2° Con la vite del reggi capo questo può essre fissato a diverse distanze (da un minimo di 5 centimetri ad un n1assimo di 20 centimetri) dall'asse dell'appa.recchio, sull'a sticinola sulla ql1ale scorr.e. 3° Con la vite 1

• - 111 ---

• )

r

Fig . A.

v.ite del porta-brancl1e. All'estremità portano unite due scodell·ette di metallo imbottite, atte a ricevere gli angoli mandibolari. · La branca sinistra porta l'apri-bocca. 4° {\ r. figura A-IV ) Reggicapo: a forma ili cestello (quarto di sfera). Scorre i11 senso amteroposteriore sull'asticella fissata al piedistalJo e su qt1esta può essere fissato m ediante vite in qualsiasi punto di esso. 1

5° (' ' · figura B-V) Apri- bocca: cuneo di caol1tcl1ol1t o ebanite. ~ unito alla branca si11istr a s ulla q11ale scorre dall'alto al basso inediante sostegno di filo m etallico. Introdotto tra i molari jn1pedisce l'avvicinamento nelle a r cate denta rie .e mantie11e quindi la bocca a p erta . E sso va applicato quando la narcosi è completa, o anche prima di iniziare la somministrazione del narcotico: m eglio però attendere il com1)let o rilasciamento dei muscoli perchè così s i evita di lasciarlo applicato durante un })eri oùo (li t en11)0 riel q11ale la s11a lltilità sar rhhe 1rn lln . clntn l!'l ,-iolenta co11trazio1)e dei 111n ')Set eri cl1e in11)ed isco110 pl1re l 1effettt1nzion e <l ella i11a110,rra di IIeibe rg-E~n1arcl1.

.,

Fig . B.

del piedist allo il porta-branche i11 esso innest a to, p11ò esser e fi ssato a. diverse altezze (da 'llil n1inin1 0 d i 8 centimetri a d 'llll ma~simo di 11 centimetri) e le brn.11cl1e q11i11di possono "


(ANNO X-XIX,

FASC.

31]

SEZIONE PRATICA

essere alzate o abbassate ·a seconda del bisogno. L'applicazione ùell'appareccl1io non richiede più di 10 ·m inuti secondi e il sospendere quindi la somministrazio11e del narcotico durante questo bre,,e periodo di tempo, 'IlJOn porta alcun mutamento rlll'andan1ento della 11arcosi. Quando lo si deYe a1)plicare sul paziente da operare in posizione di TreI1delemburg (cas,o rarissiffi'O), poichè questa lJOsizione impedisce uj per sè l'arrovesciamento della Jingua sulla glottide, si adatti l'appar·ecchio sul paziente quando ancora si trova in posizione orizzontale: il peso del capo lo manterrà fermo e fisso e pur trovandosi in seg·uito in posizione qtiasi verticale non vi sarà a1<:11n pericolo che scivoli in basso. Posso riassumere i Yantag·gi ch e il mio apparecchio apporta alla tecnica della narcosi in questo modo : 1) La ma11dibola è fissata in alto ed in tale 1

posizione è ma11tenuta senza bisogno di sostenerla colle mani per ti1tto il tempo che dura la narcosi. 2) Il cu11eo messo fra i molari di sinistra

mantiene la bocca aperta. Quindi è preve11uto il pericolo dell 'arrovescia1nento della lingt1a all 'indictro e la chiusura susseguente della glottide; in secondo luogo la cavità orale resta ben visibile e si potrà facilmente, se lo ricl1iede il caso, rimuovere le mt1cosità che si andassero accumulando, o afferrare pronta1nente la lingua per·esercitare delle trazio11i ritmicl1e in caso di respirazione artificiale da eseguirsi. I11 1Jocl1e parole 1ascia al narcotizzatore solo piì1 l 'i1ncombe11za di somministrare il narcotico e di osc:;ervare i riflessi e jJ polso, cose cl1e pt1ò così fare con tutto suo agio avendo le n1ani libere. Im1)ortanti vantaggi arreca pure l 'applicazio11e <li questo apparecchio al paziente : avendo libt?re le vie resp1ratorie st1periori, assor, be colla i11a ~ irnri. regolarità ·il narcotico; il suo .;;011110 è cosl pi t:1 tranquillo e non interrotto 'la i11111rovvi. i <.Lttaccl1i di asfissia . La respirazione calma e regolare fa sì che il 'Ilrarcotico viene assorbito uniformemente ed in n1odo co11tin110 e regolare questo assorbimento può essere co11trollato clall' anestetista. Può rimn.nere applicato l)er le narcosi più lunghE' senza ti111ore cl1e possa esercitare f enomeni di con11)ressione sugli angoli mandibol ari. .'1pplicato 1ie llct se -:.iorie chirurgica diretta dal prof. - Li1igi Bobbio iri 1iumerosi casi su

1013

bambi1ii, giovarietti, donne, uoniini e adulti lia d.ato i seguenti risultati:

1) Non si è mai verificato inizi di feno-

meni asfittici durante la sua applicazione. 2) Non è mai stato necessario ricorrere al pinzamento della lingua quarido era app.licato l'apparecchio. 3) Non è mai stata necessaria l'opera di più di un solo assistente per somministrare il narcotico, avendo il p.aziente il capo appoggiato sul mio apparecchio. 4) In ogni caso in cui è stato a1Jplicato l'apparecchio si è notato un decorso regolare della narcosi, e, tolto l'apparecchio, non si sono mai dovuti riscontrare fenom eni di compressione sugli angoli mandibolari. In seguito a questi esperimenti credo possa il mio apparecchio (Fissato re della 1naridibola) rappresentare il vero aiuto per cl1i somministra il narcotico; per la st1a facile applicazione può essere, 11sato nella pratica chirurgica privata, oltre.chè nelle cliniche, poichè, applicato l'a,ppareccl1io, cliventa cosa assai elementare il sommin istrare un narcotico anche per chi non sia in modo speciale pratico. Riservandomi di apportare a questo primo n1io tentativo 11lteriori perfez ion am~nti cho l 'uso mi st1ggerirà, m'auguro cl1e possa intanto la sua utilità essere co11osciuta dal chirurgo pratico. Ringrazio colla massima riconoscenza il prof. L. Bobbio per a'rermi 1Jer1nesso di esperimentare il mio apparecchio Slli i)nzienti operati nella Sezione Chirurgica da, Lt1i diretta. W

Attualità ?

I fiutato:ri di eoeaina. Nel Fascicolo 5 della nostra SEZIONE MEDICA . ' che si è rapidam ente esaurito, ha testè veduto la luce l' interessa.nte studjo del dottor F. SABATuccr, della Clinica delle malattie ner~ose e mentali della R. Università di Roma: Sindromi neuropslchfche nei fiutatori di cocaina. La palpitante questione del giorno ci ha Indotti a ristam· 11arne In separata brochure alcune centinaia di copie onde met. terle a disposizione degli studiosi i quali, non essendosi trovatt abbonati alla suddetta SEZIO:t-."E l\1EDICA, desiderano leggere ugualmente l'importante monografia corredata da 18 . osserva. zlenl, che vanno dall ~ottobre 1916 all'Aprile 1921. I una brochure, nello stesso ampio formato del <Policlinico•, di 52 pagine con relativa copertina, che spediamo, franco. di porto, per sole L. 5• Inviare

Cartolina-Vaglia

stina., n. 14 - Roma.

al Cav. LUIGI POZZI, Via Si-


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IL POLICLINICO

COMMENTI.

[~-\:'\:'\O

XXIX.

FASC.

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l'analista pratico un reatti.,-o di costo assai ininore dell'HCl p11ro.

Per rendere più semplice e più pratiea la ricerca dell' indacano nell'urina.

Ci permettiamo di osserva.re:

Leggia1110 stilla Rivista cc Il Policlinico » (fascicolo 20 del 1922) u·n articolo del dott. V. Sebastiani sul modo di ~endere più semplice e più pratica la ricerca dcll'indacano n ell e orine. Il dott. Sebastiani comunica di aver trova~ to per 1)uro caso, per una osservazione del tutto fortuita, u11 reattivo che riunisce in sè la proprietà. di scinderie l'indossilsolfonico irn indaco bleu. Riferiamo le stie stesse parole: cc Col metodo di ricerca indicato dal Jaffè, la molecola dell'indacano (indossilsolfato potassico) che si ritrova nelle orine, ·viene scissa in un pri.mo tempo a mezzo di un acido m iner ale (acido cloridrico puro) in acido solforico e i'I1dossile (o indaco bianco). cc Successivamente quest'ultima sostanza viene a mezzo di un energico ossidante., nel metodo classico rappresentato da qualche goccia di soluzione satura di cloruro di calce: trasformata in indigotina o indaco bl·e11, cl}e può essere f acilmeii1ite estratto col cloroformio, al c.1t1ale viene a d imp artir~ la caratteristica colorazione ;tzz11rra più o meno intensa. cc Adopera11do per ragioni di economia l'HCl commercia le, anzichè l'HCl puro, rimasi una prima volta sorpreso n·el -constatare come questo reattivo aggit1n.to ad un'orina che conte~ 11eva una forte dose di indacano, riuscisse immediamente, senza ricorr:ere all'ausilio di n essun ossidante, a fare assumere a lla colonna liqt1ida 11na colorazione bluastra; estraendo successivamente con il cloroforrr.i.1io, ottenni la caratteristica reazion·e finale delì'irndacano. « Di fronte a tali resultanze era facile ammettere a priori cl1e l'acido cloridrico comm,ercial1e dovesse questa st1a proprietà a qualcuna delle tante i1n1)urezze in esso contenute. Th1a a c111ale impt1rezza do,reva la constatazione cha io avevo fatto?». Il dott. Sebastiani non seppe sul principio a ch e cosa fosse dovuta questa azione ossidante, i11a n.vendo constatato, in seguito, che l'azione ossiclante dell'HCl commerciale è do·v utn alla presenza del ferro, che si ritrova i1ell'IlCl grezzo sotto forma di cloruro ferrico (FeC13 ), J)ropone di sostitltire all'HCl puro, 1'11 Cl con1rr.•erciale, inquinato dalla presenza clcl ferro. Qt1est'1 modificazione a l metodo clas~ sico cli J a tf •j pl'e$cnterebbe il vantaggio, nei co11fronti del n1f\todo originale, di offrire al1

1) La frequente presenza del fer1~0 nel-

rHCl commerciale è già t1n fatto da lt11igo tempo acq11isito a lla scienza ; è 11na cognizione cti-e rientra nel campo della chimica preliminare ; 2) Da 111ngo t empo è i1oto cl1e il ferro trasmette all'HCl d elle proprietà ossidanti, talvolta assai ooergiche; .e ciò è naturale perehè il ferro vi si trova sotto forma di cloruro. di cui è molto conosciuto il carat.te1~.e ossidante; 3) Il metodo indicato dal dott. Sebastiani

per la r icerca dell'indaca110 nelle orine non è un metodo nuovo, non conosciuto e non praticato. Il metodo che il dott. Sebastiani consiglia forse no11 è generalizzato fra i medici che si occupano di a11alisi chimiche, ma è assai diffuso fra i chimici, i qt1ali, pur riconoscendo che il metodo di Jaffè è più rigoroso i1er la precisione dei risultati, tt1ttavia vi ricorro'Dlo frequentemente in tutti quei casi i11 cui l'HCl commerciale non contiene, oltre il ferro, impurità. ta.li da disturbare seriamente ia chiarezza e !»evidenza dell'analisi. Ed è nat11rale che cip sia, percli-è sarebbe chimicamente 11n non senso di preferire l'HCl J)Uro, e poi- d'inquinarlo con aggiunitn. d i cloruro ferrico o di ruggine, allo scopo di l'enclerlo ossidante, quando invece si dispone di IlCl commerciale, il qt1ale mentre ha prezzo più basso dell'I-ICl puro, è già d.i JJer sè inqui11ato e reso ossidante dalla presenza d·el ferro, che vi si trova quasi senipre allo stato di impurezza. Dott. LETI-TESTI. Interessant., pubblicazione! r

prof. ALFREDO RUBINO

Semiotica Medica· (8• edizione completamente ri.fat~a ed arr icchita di nuoTI eapitoli e di nuove fig ure esphcat1ve). SObfMARIO: Parte generale. • Esame generale dell'am111a·

lato. - Parte speciale: Esame dell'apparato respiratorio. • Esame dell 'apparato ~ardlo-vascolare. • Esame degli organi •• dominali. • Esame del sistema nervoso. • Compendio di chlml1a 1 microscopia clinica. • Indice alfabetir.o. Uri '\"Olume in-16. elegantemen te rilegat-0 in piena tela. di

pa2ine XV-633. In commercio L. 15 più le spese postali di ._. dizione e di imbnlla22io. Per gli abbonati al e Policlinico> sole L.14.80 franco dJ pone

Inviare Cartolina-vaglia al CnY. Luigi Pozzi - Via Sistina N . 14 - Roma.


[ANNO

XXIX,

FASC.

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SEZIONE PRATIC:A

SUNTI E RASSEGNE. SEMEIOTICA.

Sul valore clinico della reazione di Wassermann (A. STRIKLEH. Jourrial of A. M. A., 1° aprile 1922). È ormai noto ·Cli.e la .R . \V. non è is pecifica, tanto che le culture p11re di spircochete n-011 sono utilizza,bili come antigene. È ancora disctl.SISO a quale costituente del siero luetico si debba 1a reazione: esso contiene un eccesso di globo1ine (eogloboline) ·che sono probabilmente in ca11sa (·Cr.ai&e Williany). I lipoidi non pare abbiano molta influenza: gli AA. citati non riuscirono ad avere la R. W. positiva col s iero di coniglio rieco di colesterina, che veniva largamente propi11ata col cibo. Ravant e l'A. hanno osservato che in alcuni pazientli non luetici, affetti da varie malattie .cutanee (lupus erythosius, psoriasi, lichen plamy, eczema, ·acne volg,are e rosaoea, 1sicosi, ecc.) che furono sottoposti a .cura arsenoben2olica, I~ R. W. precedentemente negativa divenne positiva (inibizione dell'emolisi del 50 % almeno) in più del 30 % dei caisi. Pazienti non luetici sottoposti per malatti·e cutanee ad inizioni endovenose di sali mercuriali solo eccezionalmente diedero R. W. debolmente positiva. Da tt1tti è amm.esso che la R. 'll. è positiva nella lepra e nella framboesia tropicale. Secondo vVilliams la R. W. è spesso positiva nel diabete grave con forte denutrizione. Non crede che ciò sia dovuto a .s ifilide latente, p,e rchè in assenza di trattamento, e negli stessi pazientj, ebbe in vari tempi risultati discordanti. In 11n caiso, con rjpetuta R. W. + 3 1a sifilide fu esc1usa all'autopsia. \Villiams pensa alla mobilizzazione cli lipoidi, che furono trovati in aumento nel sangue. Rare volte fu trovata, da vari autori, la R. \\T. positiva nella nefrite. Non è rara una R. W. po.s itiva nei periodi ~ebbrili della polmonite e del tifo (per quest'tlltimo in oltre il 90 9~ dei casi, secondo Bauer). Nella malaria, il sangue raccolto durante 1l brivido dà spesso R. ·~/. positiva. Si ha talora positiva anche nei tumori del fegato e dell'asse cerebro.s pinale, e n.elle mailattie croniche del fegato. Dur ante la .gravidanza non è rara una R. W. TlOSitiva col solo antigene colesterin.ato, che alcune settimane dopo il parto diviene neg.ativa con tutti i metodi. Talora nella sifilide. terziaria, nella neurosifilide, nella sifilide ereditaria, cli rado in altre

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forme d'infezione lt1etica, la R. ''' · può esser negativ·a, all'infuori di ogni trattamento. L 'A. mette in guardia contro le reazioni deboli ( + 1), specie se ottenute con antigene co~ ìesterinato. Sono più attendibili le reazi.o ni confermate con Y·ari metodi 1d·a vari laboratori. E' desiderabile una is tandardizzaziione della tecnica, tenendo conto anche de.I la quantità di siero in esame nece·s saria per otte·n ere una r eazione positiva. Uno studio accurato del ·si.e·r o di p:a.zi.enti oon R. W. positiv·a potrebbe forse condurre a una migliore inter·p·r etazione. In ogni caso 1a R. W. .va considerata come un sintoma in concorrenza con ·gli altri, senza assegnarle alcun valer-e a·s soluto. DORIA. 1

CHIRURGIA.

I confini dell'anestesia locale. . È tempo oramai che i confini da assegnarsi

rispettivamente all'ane·s tesia locale e generale siano po·s ti definitivamente, dopo che ognuna di esse ha oscillato ampiamente entro limiti estesi e dopo cl1e ad un p1eriodo continuamente crescente è sucoed11ta una fase di contrazione. Naturalmente non si possono tracciare sooz'altro delle divisioni nette: esis~ranno sempre dei casi nei quali o l'una o l'altra potrà essere eseguita a seconda la preferenza del chirurgo, il carattere del paziente, la gravità d·el caso. (Bra un : Dei1,tsche Mediz. Woclicnschrift, IL 5, 2 febbraio 1922). Innanzi tutto va detto come la; rachianestesia debba venir rinchiusa entro limiti angusti i quali se oltrepassati possan10 mettere il paziente a rischio di incidenti gravi e ·m ortali: ciò che viene dimostrato da alcun·e statistiche veramente impressionanti della r11ortalità 1: 479 (Franz), 1 : 550 (:~1"ayer). (Qui a Roma n egli Ospedali no11 si l)Otrebbe davvero dire altrettanto. Noia del H. ). Non si deve dimenticare lé:1. . molestia delle azioni corncomitanti e collaterali, e gli accidenti postumi tanto più temibili e probabili ~uanto maggiore fu la quan1ità dell'anestetico iniettato e la maggiore o minore distanza del cerv1ello dal punto a livello del quale fu praticata la puntura. Essa è quindi indicata nelle operazioni del segmento midollare irnferiore e riservata cioè agli intf'I'V·enti sui genitali est-maschili e femminili, vescica, prostata, retto e a quelli degli arti inferiori laddove va abbandonata negli interventi addominal 1 (ernie e operazioni ginecologiche). Va eseguita quando il paziente n001J è preparato all'operazione, nelle amputazioni, nelle cangren e arteria-sclerotiche degli arti inferiori e negli interventi sulle r egioni posteriori degli arti jnferiori quando cioè il pa-

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[ANNO XXIX, FASG. 31 ~

IL POLICLINICO

ziente sia costretto a giacere bocconi. Frattufu elevata e quando la ane·s tesia fu eseguita· re e lussazioni si ripongono meglio sotto anenei terr,itori vicino alla ·colornna vertebrale 0 stesia lorr1bar·e. In complesso la rachianestesia. ai forami di coniugazione. Nella piccola cl1inon potrà essere eseguita che nell'1 % dei casi. ru1..gia è r1atura1e come la anestesia locale sia: L'anestesia epidurale o sacrale, specialn1ente la preferita, eccezione fatta per quei casi nef • so,t to la forma .d.etta alta, n on ha tro1v ato nè cruali basta uria breve ®brezza anestetica. troverà dei grandi partigiani, poichè se rispa.cN.ei gra.ndi interventi sul cranio i per.icoli mia l' azione concomitante dell'ane-stetico, eome dell'intossicamento da novocaina sono appe11ai si verifica n ell'anestesia lomb are, alla quale da temersi, ma l'anestesia locale va associata: vorrebbe essere sostit11ita in a lcune delle o·pe- in alci.1ni Rpecia1i mon1enti, ad una genera.le, r azioni a l ei. devolu te, tuttavia f1-..equ-enti so110 sia pure superficiale, p·e rchè è pericoloso la: i fenomeTiii di intossicazione, con1e fanno no- . diminuzione di pressione improvvisa a pazientare specialm1ente gli AA. (La\.ven e Sch\v·eitze.r) te sveglio e perchè non si può ribattere indifche si so110 occi.1pati dell'argoJinento. Non anfereintemente il lembo osseo cranico nè incidrebb·e qt1incli m a i oltl""epassata la dose di 0.4cLere la di.ira, la c11i sensibilità è difficil-e acl at0.5 gr. di novocaina . lVIa in f!Uesto rr:'oclo l'a- tenuar.e. zione anestetica si rende nssai incerta e limiIndisct1ssa è la applicazione della A. L. neltata -e se si associa a questa inancl1·e·volezza la le operazioni sulla faccia, •s ulle ossa masceldifficoltà tec11jca della Slla esecuzio11e si comlari, della cavità orale, del faringe. Così 01)er;r ende come non sia entrçi.ta nella pratica corando i pe1ricoli di polmoniti ab ingestis s cemune, ma venga sempre brillantemente sostimeranno di molto. Negli interventi sul collo è tuita clall'a11e.s tesia parasacrale, la q11ale agistata tentata più volte l'anestesia del pl-esso sce senza i1e.ricoli e senza insuccessi. interro·m pendo la ·s ensibilità in vicinanza della Assai div.ersamente sta11no le cose' colla anecolonna v·ertebr.ale. Questi tentativi debbo110stesia locale, la q11ale ristPetta nei primitivi assere assoluta.mente ia1bbandonati ess.e11 c1osi limiti va sempre più entr·ando nella pratic:J. verificati in breve tem·p o ben 9 casi 'tli grave comune . Eseg·uita con 11na soluzione d·ebol1e intossicameilto e 3 casi di morte. Nella gra11de· di novoca.ina e coll' aggiu11ta recente di adremaggioranza dei casi basta l' anestesia locale n a lina riesce quasi i11offensiva, ina. non è apdel territorio 1sul quale si interviene. Non in plicabile come alcu11i \'Orreb])er-0 al 90 % dei. tt1tti i Baseclowiani 1si può pr.eferire l'A. L. per casi, ma a l l)iù al 50 ~~ di essi. 1,a a11estesia lole loro condizioni psichich·e. cale non ·Si a cldica. a c1uei p8 zienti. che ,ri sono Nell~ chirl1rg·ia del torace l'A. L. è li1nitata · n egati per la loro costituzione p sichica Conagli interventi sulla ca·s sa toracica, ma seconviene aggiungere eh.e alcur1i di essi vi ·si la.do Sauerbruch va sostituita dalla generale l)er~ciano convin·cere preparandoli con lln tratchè negli i11dividui n on narcotizzati gli intertamento· di scopolami11a .e morfina : essi d.eb- venti po·lmonari posso no pTovocare, p e.r \ 1a. bo110 .e,s ser e i11trodot ti i1ella sala operator1a riflessa, arresti del respiro, del cuorie ed altri cog·li occl1i bendati e colle orecchie tappate. lVIa fenomeni secondari. il Jj mite dell'ap1')licazio11e della anef1tesia locaI pericoli d.ell'anestesia paraver telJ ral e ~t le è segnato d alla crua11tità c1·ell1anestetico ol- livello della colonna dar.s ale 1sono qt1ellj già; tre la quale no11 s i 1)llÒ andare, da lla ra1Jidità descritti a proip osito della colon11a ·cervicale. colla. qt1a.le esso si assorbe e dalla gravezza Nelle o·p.erazioni addominali l' .\ . L. pu ò esser del caso da 01)erarsi. A questo riguardo ~i so .. ese·g uita solo p.er gli interve11ti sulle pareti e· gna riconoscere cl1e l'aggiu11ta dell'adrenaligli organi munediatrune11te sottostanti. Ben na 11a allarg·ato assai il confine dell'anestesia eseguita l' A. L. permette la cesarea addomi locale. Nati.1ral1nente 11oi!li si iniette·r à l'ane.ste- nale. Rigu ardo agli interve11ti a ddo1ninali bitico nei t.ess1tti. sen za prime. essersi assicura- sogn a aggiungere qu esto: eh.e l'A. L. no11 diti cl1e l'ago no11 peschi jn (Jl1alche \raso. Azio- minuisce affatto la f reque11za delle complicani collat erali - vomito, malessere , inegi.1azioni polmonari cl1e, com.e si sa d'altronde .. glia11za e irreg·olarità i1assegger a d-el polso, non di1)endono da lla ·s1)ecie ~i narcotico adosecchezza del faring·e, fo·s feni - sono fe11omeni perato. Un ·s en s11)i] e progresso è Tappres€11tat°' cli poco conto e che posso110 presentarsi anche dalla narco si m ista cioè anestesia locale, l)l'enelle piccole op ernzio11i. pi11ttosto va i1otato parazione con sco1)olan1ina e n101ifi.11a, e, do\~ con1e coll'allargaesi dell a cercl1ia d.elle opera- se n e mostri il bisogno, breve anestesia g.enezioni esegu itP.. sotto a11estesia locale siano stati rale. J/ .~ . J .. <là b11oni r isultati solo negli in' 'erifica ti dei fenon1eni <.ii i11tossicazione in qnei terventi deg·li organi della n1età s11periore delr nddon1 e - feg;:;to e storr.oro. ra .-:;i 11ei qua li ls"l dose tl i 11arcotico adoperato 1

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(ANNO

XXIX, FASC. 31]

SEZIONE PRATIC.<\

Di difficile esecuzione è l'a11estesia paravertebrale. L 'anestesia degli splancnici invece che secondo Kapp is è meglio esegui1~1a dopo aperto 1 acldome e dal davanti, aiutandosi colla vista e col tatto. Irn questo modo l 'anestes ia è facile e quasi al sicuro dag·li insuccessi e d a azioni collaterali (300 casi perso11ali d·ell'A.) . Invece non corrisponde, come sarebbe desiderabile, l'anestesia locale neg·li interventi lJ'er occlusione, p erito11ite e neanche n ell' apperr1dicite. Essa invece è la anesteis ia di scel ta negli i11tervc11ti renali, soprat.11tto unilaterali. Una lar·g a diffusione i11 e.rita la anestesia p arasacrale, d al1a tecnica sen1plice, pri\'a di azioni collaterali pericolose e di i11successi . Essa andrebbe ·sempre eseguita i1eg'li interventi sull'l1retra, prostata, vescica, 11elle op€razioni v a ginali e in qt1elle de l retto . Negli iute1 ve11t i sulle estren1ità, l 'anestesia del l)lesso 1Jracl1iale 1seco11 cl o Kulenkampf ha co11ttn1u a n 1ente acquistato terr eno : a 11ch•e in q11esta j I i1ericolo d ell'avvelenai11ento è assai r el at ivo, ma yicev.e rsa si so110 andati manifestnnclo cl11e altri l)ericoli, t1110 più, l'altro i11e11 0 ten1il)ile. La 11o:sibilità di interessare la pleura a li vell o della 1" costa sinistra pl1ò condurre a fa~ t idiuse pLeurodinie e pers ino a morte. Qt1esto inconve11iente t t1tta·via può essere cyitato i11trodttcendo l'ago 11011 a livello clella 1a cost a, come vorrebbero alcu11i, l11a a 3 c1ita trasver se s11lla clavicola (i\'Iulle)') . Occorrerà tt1ttavia la sa11zio11e clell'es1:>erienza per ,-edere si110 a quale pt1nto s ia pericolosa la ·vicinan za della colonna vertebrale e de 1 n1idollo. Il seconclo1 p ericolo, i11inor€, co11siste i1ella possibilità di una lesio11e. a. 111nga durata, di un tr.o nco nervoso. ·Conviene aggiungere che basta an.cr1e i l semplice emato1na pel'ineurale per provoca1·e l1na lesione nervosa transitoria. I11 qualche caso si sarà potuto trattare a11che cli u11a paralisi d a co111pression e d el laccio. Del resto que~to i)e rjcolo è così n 1inin10 che n o11 IJUÒ meno111are l 'im1Jo1·tanza del inetodo . _-\.11che le paralisi t r a11sitorie cl el fr e11ico e del si111patico, p er lo più associate a lesioni del ple"'so bru,chiale, sono senza grancle importanza. Negli i11terve11ti st1gli arti i11ferio ri la •l)Ul1t tJrn. 101nbare v a ·se11z'altro lJr eferita al la a11estesia loca l e anche per la difficoltà tlel l ' e~ecl1zio11e di quest ' ultima . ·Concl11dend0 la anestesia locale 11a tolto buona l)Drte d el d omi11io de\~o iuto prima alla ane~tes ia g~nerale, ma scegli-e11clo co11 sa110 ·crite 1·io caso p er caso 11011 i' sorpa sse.rà lnai u11a i11edia del 50 % cl0i casi. L '€serrjzio e In fa ini.g·lj arità colla 11arcosi ge11erale 11011 Ya ql1incl i di1nen ticatn .

NEUROLOGIA. Sulle prime manifestazioni ne~ trattamento della tabe dorsale.

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}iIIXG.\ZZT.NI

E.

101ì

(II. F. STOLL. Ani. Journal of med. Se., inag ..... gio 1922) . 0,g gi si· ritiene 1cl1e le spi·ro·chete invadano 11 sistema ne rv o·s o n e11 p e1i o çL01 seioo·ndair.iio, ed 1vi · restin.o ql..1ioocenti .p ,e r anni, c101s.i come p.0.s,s.0·11 0 . trasoo rrere anni 1dai prin1i ·se.g ru di aortite 111e-. tica .a lla fl()trmaz.ione di un aneurisma. La ·p rima invasion€ spi!rro.c hetica proff::>abil-mente pl'o.d u·ce n el s1stema nervoso u110 sta to di . i p·erallergia; una nruova tnobilizzazì:one di sp1riochete o delle 1o·r o tossine (trat1mi, ecce:-.;si d! -0.~I1i genere, ecc.) può d eterminare g.ra~i le-. 1

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SJ.oru. N·el1a tabe, la più frequente d elle malattìe anoni che d ei! midollo·, il pro1cess10 i11iz,i.a co11· probabilità come u11a m.eningite lentame11te· p~ioig·ress:Lv.a., int;o,rno alle J.'"a·dic.i po·s teriori, pr11 s-. ·Sl!ffia1mente a~ gang·li. Ivi si .ris'C c~ntr.aYljo· le pri111e1 infiJt.raziotn.i p;i r- . vocelll1lari per ivasali. La cleg·enera.zione d ei cordoni r1osteriori e d e.i gangli ~arebbe seco11-darja ; sarebbe quindi della n1 ssilna importanza riconoscePe il n1ale nello s tadio IJr ecle- . g·en er ativo. È frequente la concon1ita11Z.a .cli t.:na menin-g ite basale, con !es toni dei nervi cranic'i e n o 11 di 1rado atrofia d ei nervi ottici. :>Je.n nche sono rar.e d eg·enerazioni d ei 'Il·e uron1i ]Jeriferici se11,.. siti v i. . L evad,iti h a m ostrato che Ja spirochete pall1da ·p1uo d al~a lesi10.n e p1rimitiva .asce·n de r e. lJ.e i nervi, en t1io g·li spazi linfati·c i e anche· tr·a le fibre n ervose ; Orr e Rows hanno dimostr.a to sperimentalmente che tossine 1ntrodotte n ei n·er v i possono produrre l esioni tab eticl1e del midollo. D.a !Ciò si cc-m,1JrenJde l a g·ra11de varietà dei sintomi iniziali d ella t a bes, dovuti, alcuni a para.lisi, altri a1d ip eir·ecciitabilità di fibre n ervose diverse. L a difficoltà d.el ca.n 1mino, se.gno prece-ce, 8 i1oto esser d1orvuta a diistu:r 'bo del sen so miu sc.ulare: ma. il segno di gran lung.n. pii1 pr.eiccce è il dJo101"e. L 'A. ch·ei l1a s tt11dia.to1 00 casi di tabe.s1, osservò l'ini.zi,01 con dolori f.ol·goir;a11ti :ri el 00 %· E ssi~ ·Possono simulare .fo·r.1ne :r'ffi1mat.ic·h e, 11e.vra.lg·iieh e (&p·e1cialm.ente l a ·sciatica), ecc. Più preoo ci anoora sono le p a.rest.e.sie (sen so di .f o1mdoolio1, torpore) specia.lmente ai pie ~li, n1a passano. di soltto i11avvertite. Quindi ad og·ni pazi.ente oon dolori vaghi bisog-na fa.r e u.11'ana.mnesi ac·cur.ata, ed il sos p etto di tabe 1)-0trà esser ·e convalidato dall 'esa.i11e del sang·11e e cl el liquro r. 1

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LANNO XXIX, F ASC. 31.J

IL POLICLTNICO

I~ pri111 o s intoma è s pesso la· disten sione i11-

conscia <l ella ·vescica ; talvolta d 'incoordinazione llel compier e i movimenti abituali; talvolta u na sind rom.e n eurastenica, evlentu al1nente con palpitazio11i. Tra i sintomi preooci son·o nl{)iti i dolori a -cip tura, e l·e al te.razioni dei riflessi p:nOtfl{)•OOi e dei pupillari; tuttavia, questi segni possono mancar•e, ·ed esist ere S·O·lo dol10 Ii pr.eoordiaìi, t a lora irradia ti a un braccio, o àolori nell'aia -epat~ca . Dolori addominali, con v<>mito, senla difesa, dev.ono far p enS1a.re a lla t~be (crisi gastriche) : l'A. ricorda un caso nel qual~ fu inutilmente aperto l'addome quattro volte.. Cosi pure le crisi laringee, con accessi d i sof:f,ocaztone, p1ossono essere il primo sin,t on1a a.v vertito: .Ja mornna va data con ·preoauz.io11e p erehè è n1a.l toll er ata dai ·tabetici. Anch.e l e crisi ,gastri ch e, ma specia•l mente le crisi renali, possono, dai~ .d10lori irr.adiati ai testiieoli .e all'asta: se c.o•esiste lieve ematu ria è facile •Od..ien tar si esclu:siv.amente vei:rso il rene (•calcoli, emflt.t..1ri·a es·s enzial·e, ecc.). Una tr.abecol az~ooe 1delJa vescica .alla cisLo soo1p ia. de:ve fa.r pensare a ·u na l esi·one midollare (T. N. Hepburn). In presenza di ·dolori vaghi, con R. \V. pos1tiva nel .sangu·e, è bene ·esamin.are il liquor; esso va esaminato pure ogni volta che la R . ,,.. del sa11gue non diventa negativa dopo1 cu.i e a ntibuetriche, e. di iregiola, in ogni luietic.o dio1Jo la seconda serie di iniezioni; s opra.tutto in pre senza di l1n,a R. W. pir ecoce. L 'A. tro"\'Ò l a R. V./. positiva nel siangue nel t>5 % dei casi .e nel liquor n el 66 '}~ ; talvolta er.a positiva sol·o n el Ji.q:uo.r . L 'A. ricorda che i ·p atellari p o:ssono essere esagerati al pa."imo inizio della tabe. Nella diagn osi diifeirenziale egli r i1C'orda i d·o1ori da spoilldi lite e da atteggirum.en t i viziosi, l'ulcera gasrtl'ica, i dolozri rel.'m .atoi1di dipendenti da fo·c olai d'infezi,one (es. ascessi '})eridentar·ì) , le nevriti alool irch e, ecc, ·L 'inunobilità pllpillare si può avere .anche nell' arterioscler.osi cerebtr·ale. La diagi1osi cli tabe deve risultare, anche al ~t10 i11izio. cla l1na sinclrome di sintomi subhiettivi e o})biettivi, e dati di laboratorio. Quanto ul trattamento l'A. consiglia di corl'eggerc i1111anzi tutto gili atteggiamenti viziosi 1t1edia11te ese1 cizi di rieducazione fu'l1zio11ale. Consiglia di sopprimere e\rent11ali focolai sup purati\~ i, e di p r a ticare l'idroteraipia. I.'areflessia J)er sè non comanda una cura n11tiluetica. Una ct1ra lnolto .energica, arseni001nercuriale, è indicata solo appena conti:·atla l'infezio11e ll1etica: generalmente si ritiene tli pot e.1· C\'itnre co ì le i11anifestazioni nervose. 1

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l."na volta a ,..,,·e11l1t1e conviene più il sistema d ell'lfl.sse<.1io cl1e l'assa,lt.o b1·l1sco : l 'A. co11Siglia il neosalvarsan endo·ven oso per due mesi, una iniezi,on e per sett i:inana.. e conten1por.aneament.e 111er curio i1e1· frizi,oni o p.etr ini.e zioni (tener d' occ.l1io il r e.ne! ), da continrt1are per un altro mese. : dt1e mesi dii .r iposo, poi una nuova ser ie di neosalvarsan. Se i sintomi non migliorano, sie la R. ,V, del li~IQr n()IIl si modifica, se vi è 11na seria les i·o1n.e cairtdiovascio lare che rende pericolosa la via delle ,.Me, 1l'_t\.. oonsiglia il trattamento -0 011 neo.salvar:s an end1oraichideo: esso è u tile sopir atutto ql1ando la pn.emmografia cere,b r.ale mostT'a .che n.on vi sono aderenze alla base 1del ·Ce rve11o (Dandy). Anche in un perio do cli .avanzata degenerazi1o ne il trattam ento pl1ò ·esser utile a salvare le: fibre s upe.r stiti o poco· lese (es. migliora.me11to della visior1e). Il Lrattamento va ripetuto fino· a scomparsa dei sintomi e R . W. negativa, s e lo stato d el paziente lo p ennette. DORIA

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MICROBIOLOGIA. Ricerche batteriologiche sull' infi uenza. (A1inali (l'I gierie, 1922, anno XXXII, n . 1).

DL1ra11te la pandemia influenzale del 1918 la l)irezion e generale della Sanità pt1bblica ha i11caricato il Laboratorio batteriologico della Sa11ità pubblica di eseguire :ricerche intese possibil1nente a mettere in chiaro i·l movente etiologico dell'influenza allo scopo di una effi.ca ca profilassi e terapia . Solo quest' an110 vennero resi noti, nel loro inRien1e, i risultati di tali ricerche, condotte sotto la sa1) iente direzione del prof. Gosio. Quattr o so'llO i IJunti a ct1i rivolsero le rir€rch-e : 1) Biologia dBl b. di Pf eiffer come p a rassita: 2) Biologia con1e saprofita; :1) Suo contegi10 com e ~l emento di associazioni })atteriche; -~·) Suo comportamento come antigene. Dalle esperienze in .a11imali si è venuti alle conr.lusioni che in questi il b. di Pfeiffer non è capac~ di produrre forme setticemiche, è in capace di aggressi\ ità, ma possiecle un notevolissjmo potere tossiemico, in rapporto alla dose di innesto, _come è d ei tossici in genere. In,·ece è capace di una vita :p urassita nelle ml1cose delle cavità nasali, della trachea e dei bro11chi i1ei col11iti da grippe. I IJl1nti in\·asi delle mucose non so110 da c011siderarsi come focolai produttori ·d i tossine, a ll a man~cra d ella difterite; ma deve ritenersi cl1e i , ·eleni so110 contenuti negli stessi corpi 11atterici. Il fagocitisffi'O rappresenta il tran1i1

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{ANNO

XXIX, FASC. 31]

SEZIONE PRATICA pen~trruno

ie pflr ct1i le tossoproteil1e

nell1or-

g&nismo. Se si cel'ca di cletern1inare nella cavia la dos~ tossica si ·vede che è assai variabile. E si-stono stipiti ipertossici, esistono stipiti ipoto s.~ici, quelli \facilmente isolabili nei periodi di pandemia, qt1esti predomi11anti nelle intercor1 e11ze epidemicl1e. Rigt1ardo alla J)iologia come saprofita, il cal'attere piì1 11otorio del b. di Pfeiffer è dato -cla lla e?11ofilia; ll)a è da a.vverti1·e st1bito che solo determi11ate specie di sangue permettono lo s' riluppo di q11esto speciale batterio. Noi co. n-0sciamo fi11ora 5 specie di sangt1e adatti a questo scopo: di piccione, di tortora, di pavone.ella, di ra:11a, di serpe. Per questa nota caratteristica noi possiamo differenziar.e in vitro le forme tipicl1e di b. di Pfeiffer da quelle simili pè1' altri caratteri (111orfologico, serologi~o), ma dotate di diverso potere tossico. .L\.ltro elemento caratteristico di questo bacie.rio, posto ora in luce. è la si111biosi. In vitro risulta cosi intima da generare · equivoci sull'interpretazione delle colonie! Queste, ad esami rigorosi, si rivelano talvolta costitt1ite di du-e unità microbiche diffi·cilissirne n. separarsi. I1t vii 0, 8e 8i inoculano conigli con colture di b. di Pfeiffer + streptococclli o diplococchi, si osserva che questi animali diventano r ecettivi ancl1e a varietà, verso -cui si din1ostrnno naturalmente refrattari e si ottien~ di regola lo svil111)pO di trn1a forma setticemica str epto o diplococci~a. Disponendo di varietà molto tossicl1e del b. di Pfeiffer, si 1)rocedette alla vctccinazione di cavalli con -cospict1i quanti ti ,T,i cli antig·ene. Il .siero di qt1esti cavalli 11a di111ostrato evidenti proprietà antitos~icl1e rispetto alla cavia trattata coi b. di Pfeiffer. Risultati incoraggia11ti dette l'applicazion·e di questa sieroterapia. in patologia 11n1ana, sopratt1tto riguardo allo stato tossico g·e nierale, cl1e si rivela negli ammalati di ir1fll1enza; ma iJ.l dato che più incoraggia a.d esprimere parer·e favorevole è ar1cora sempre quello del la. prova 0.i laboratorio, nelle cavie intossicate, di fro11te a controlli, sia riguardo allo stt1dio delle variazio11i l.e11cocitarie cl1e riguardo all'i11dice opsonico. Qualunqt1e ,,alore pratico abbia110 tali r esultati, rin1ane serr.Jpr~e di pril11issimo ordine il contrib11to scientifico di questi lavori, i11tesi a porre i11 luce la indi,ridualit.à del b. tl i 1-'feiffer, le ·v arietà i1)e11.ossicl1e, col loro probabil~ mecca11ismo d'azio11e ·c he crea ostacoli imprevisti al!a diagnosi batteriologica, ed infine a porre jn luce l'importanza di talune simbiosi produce11ti una malignità cl1e contrasta colla be·nignità degli elementi costitutivi. I.e ricercl1e che Rbbiarno riferito sono state 1

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esegt1ite dai dottori proff. Caldarola, Ghiron, Gasio, l\fissiroli, Sa:111tangelo, Za11nelli, sotto la g·nida illuminata ed esperta del Gosio. . g. m.

ftttRDEMIE, SOEIETA MEDICftE, CON6RESSI. Società Lombarda di Scienze mediche e biologiche • Milano. Seduta ·del 28 aprile 1922.

Presidenza : Prof. B . Rossi, presidente. Sulle modificazioni istologiche indotte dal 'radium. nei tumori maligni.

nl.

lVlAssa~A.

- Lo studio di un.a serie numerosa di epiteliomi della porzione vaginale del collo uterino trattati con applicazione di radium nella tiezione di Oncoterapia annessa all'Istituto OstetrJC•) ha (X)ndotto l'O. alle seguenti conclusioni generali : Il radium induce nei tumori modificazioni di· '\'erse a seconda che si considera uno strato superfi<'iale e uno profondo. In una. zona Super:ficiale prt.cocemente, giit do1)0 due applicazioni si riscontra t1na fitta infiltrazione parvo- e plas ma cellulare (1 is11osta a gui~'l di fascia e contemporaneamente si rilevano alterazioni a tipo regressivo degli ele· menti neoplastici che inducono rapidamente alla loro quasi totale scomparsa in un tempo relativa111ente breve. In una zona più profonda si rileva una. diffusa sclerosi che inizia g·ià alla 2a. applicazione e che si fa più evidente con suecessive applicazioni. I.e zolle neoplastiche che vengono a trovarsi come isola te fra mezzo al tessuto :fibroso vanno incontro a più lento processo regressiYo che inizia dalla zona centrale e condt1cono in qualche punto allo sfacelo d·e lla zolla neoplastica, in qualche altro nlla trasformazione cornea di tutta una zolla epitelioma.tosa. 1

Oont1·i b ii t o allo st1t d'io dei tiirriori benigni della pleura.

V. RONCHETTI e G. B. ZANISI. - Gli autori riferiscono su un caso occorso alla lorò osservazion~ di voluminoso :fibroma della pleura sinistra. Dopo una dettagliata esposizione clinica, mostrano i criteri per cui sono arrivati alla diagnosi in vita (diag11osi ri sc-0ntrata esatta al tavolo anatomico): cl'iteri desunti dal decorso della malattia, dal ri'Sl1lta to dell'esame diretto del torace; dall'esito delle punture espl or~tive, dal r eperto radioscopico. 1

Le psicosi del periodo bellioo ?iei loro postu,mi medico legali e sooiali.

v. l\I.\ ' SAROTTI.

'L 'O . riferisce le sue osserYazioni J)rati~ate su 332 ca•si di malattie mentali in ~tto in soggetti che hanno .p reso parte alla guerra tratti cla un ricco materiale osservato di ol. guerra. tre' 6000 sini·s tra ti del sistema nervoso m Conferma che la guerra 11on l1a creato alcuna forina clinica. nuo,ra nè alcun sintomo nt1ovo, chè le forni e con maggior frequenza riscontra te appa.r-


1020

[ ...\NNO

lL POLTCLINlCù

tengono a 111alattie mentali acute (amenza, stati raaniacali, depressivi, ecc.) rappresentati fra i Sl1oi casi <lal 39.48 'Yo· Le forme acute mentali di guerra hanno dimostrato una facile se non completJ guaribilità, pl'esentando come sintomo comun<' lma te11denza a lla depressione clell'umore. Le forn1e mentali co1nu1ti a riscontrarsi nel tempo di l>H C~ ( deme11za J>recocc, paralisi progressi\a, amul'alitù costituzionale, e<;c.) non hanno mostrato alc11n an1uento degno di nota in guerra. Le psicosi alcooliche sono state minori, meraviglioso indice di equlli brio del nostro popolo. Si può dire che la guer1·a ha mesao in evidenza tutta la vatologia clella emotività . I/O. dimostra che molti post11mi di g·uerr'.l sono tenuti in vita dalla preoccupazione di perd~­ r e l'indennizzo in soggetti non ancora riusciti n trovare il proprio posto nella vita, onde è nociva la rivista medica ad epoca fissa in tali soggetti, come lo è per la :fissazione c1ei sintomi nelle neuro1,sicosi traumatiche tutte. L'O. rileva i11oltre il bisogno di istituti ada tt!, c·he 11on sien0 i comuni n13.nicomi, Der la Cl1ra ed il ricovero di questi sinistrati del sistema nervoso, per una loro più rapida guarigione, e per llll pit1 rapi{l O ric11pero da l punto di vi·~ta tSociale. C. V ALLARDI.

Società di Medicina I"'egale di Roma. Sedute del 14 e 28 dicembre 1921 e 15 febbraio 1922. Seduta del 14 clice11zbre 1921.

Presid. : Comm .

Segret. : dott.

A.SCHIERI -

BELLUSSI.

I /ordine del giorrio del rnedioi di Ronza e il progetto di 'r·ifornza d elle tariffe g·iudi.ziarie e pe1iali.

Prof. O ·rTOLE:SGIII. - In merito al delib~ra to d ei ineùici legali di Ro1u~t apparso sull 'Ita lia San i t a,,·ia, riguardnnte l'acpproYazione .del i1n0Yo progetto delle tariffe penali 1'0. ha ~rednto di i11terpellar~ l;.1 Sncietit, siccome qi1ella che si è i11teressn ta. al movimento .p erita.le professionale. Dott. MAs::t\RI. Riferisce sullo stato attua i1~ della questione. Prof. CoEN. - Su un ca o lin1ite fra l1Sicologi:1 criminale e psicopatologia forense . <l icen1 bre 1921.

Sed'Uta del 2

r>resicl.: Con1n1. A

CHIE RI -

cgret.: (lott.

D1·LLl' SSI.

Oalooli bion1ctrici su un 9ruppo di alunni cl elle scuol e 001n li nali di i? orna.

l)ott. 1l1<;r.r,ussr. - J..1 0. elaborò secondo alcune forn1oll' 11ott' i11 l)ion1ctrh1 e rect"'ntcn1c11te :.t<:lotta(C (la. alcuni stt1diosi di sta tisticn la sta tura i 1 pcsn e il 1>eri1nctro toracico cli 1700 alu11ni dcl lt' scuol~ elementari del Con111ne di Roma (950 111:1~<:hi e 750 fen1n1ine). J)ctern1inò sul polig·ooo di fr<'qlll'IlZ~l le dnc co .. tn11ti: n1cdia e ,,, 1:ia~io1ie no11nale, cnJcoln11<lo !)el' <.:iaSCUilO di QU\ ,"'ti dati l'errore pro ÙU bile. I ri~1ll~ ti ottcnt1ti gli JJer1nise1 o inlJlortn11ti co11~itlera~it)lli sullo sviluppo dell'alun110 tr:1 i 7 i 12 nnni. llileYò l'influenza !lel fattore e tniet) ' 1

XXIX, F ASC. 31 l

rcgiona le compa randofo coi risulta.ti ottenuti dal <inctelet per i ban1bini belgi e dal )l ackenzie per i bambini inglesi. Importanti 0011c:lusioni sugge1"ì 1,-. studio della variabilità nel periodo prossimo nl-l'epoca pubera le . Su, di

'lt1 i

caso di ferì.fa 111ortalc tlel oranio cl'i ar111a cla fuoco .

I'rof....'1sCARELLI. - Il !Pl'Oiettilc di ri\oltella penetrato dalla bozza frontale di sinistra aveva perforato in senso antero posteriore l'emisfero cerebrale sinistro fuoriuscendo dallil. squama dell'occi1iitale 1sinistro a ll'a ltezza della protuberanza occi11itale esterna. Il colpito aveva avuto emiplegia. destra, sensorio integro e aveva parlato dal mo1nento del fei'imento a quello della iuorte. Il caso llimostl'a comé nei tra u1ui gra -vis::;imi del cranio il leso possa compiere n tti e funzioni SU[)eriori che parrebbero inverosimili e <.:ome in casi consimili ricorrenti nella pratica peritale il gi11dizio debba essere molto riservato su quesiti .che possa proporre-il giudice in merito ad azioni eventualmente co1u.Piute dal ferito. Prof. A r .ESSANDRI . • - Durante la. guerra osservò11umerosi trutuni cranici accomp,u gnati a schoc gra Ye con conserYazionc llcllu coscienz;i. 1\!Ieno fa ci. t1nente la coscie11za era co1lJserva ta. nei t l'a1uni con forte scotin1ento della massa cerebra le, fenomeni <1 i <lifficilissima spiegazione. Prof. OTTOLENGHI. - In casi consin1ili occorre la integ1-azione di tutti i .criteri cosi potendosi soltanto ritrovare 1,1 soluzione del quesito. L·ordilne clet giorno dcl C'ongrcsso clcll'Orclin,e <lei l!lodioi su l la Rifo rnia clell 1 istituto peritale niocl ico

legale .

Prof. OTTOLENGIII. - Cou ,·iene su Un necessità. espressa dal 1_) rof. B orl'i e UllPl'OY~l ta tlal Congresso, di. valorizzar e la forza della classe medie:'l nella funzione. del diritto e della inedicina p11bblica con ::tdegl1a te riforn1e proced11rali. La Società di Medicilk'l Legale di Roma si è molto oc<:t1ipa~'l ' già i>rirna della g't1etra della rjfoi-n1a dell'Istit11to perita le e deve i1ecessariame11te i>rèuùere atto del Yoto e~1•res. o nel Congresso <.legli Ordini. Dopo la proposta del i)rof. Ottolenghi, consideraz ioni del con1n1. Aschieri e del dott. )!assari \iene formulato il segne11tc Yoto che fu trasn1<'~so n. ~ }J. i l (-!un r<la :-:'igilli: « I~a Ror·i.etù. di. ::\Iedicina I..iegale di Roma nelle «~ne :--;e<.lntc del 1-! e 28 dicembre 1921, consa1Je,-01e « <lel Yoto espresso nel recente Co11gresso <.lelle Fe« Llerazioni degli Ordi11i medici, richiedenti 11110-çi « iuetodi di '.)1rocedura corrisvondt"\nri a lle a11ticll\°" « trnclizio11i della- :\ledicina Legale italia11~1 e alle «sue odier11e f u11zioni sociali, etl edotta. tlelr at« tt1<1le movin1cnto dei medici a dibiti alle '1JCri1ic« 1ueclic0-le~ali , ll<? t' la rifor111a <lèlle tariffe gi11« diziarie, plan{le al pron·ido iuovimento e f~1 Yoti « perel1è la fu1izionc peritale sia riabilitat«l ell ele« Yaì.c.'l alla. dignità civile cl1e le compete, in co11« forru it~t delle esig-e117~ d<'lla gin:::-tizia e dell<t \li« !!:Biti\ i1rofc ~innn le». D1..1tr. BELI t.Tf'< 1.


{ANNO X.~IX, FASC.

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SEZIONE PRATICA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Sifllide polmonare durata 15 anni senza esser riconosciuta.

Un medico si era i11fe.ttato di lues (senza ri~onosce re l'infezione) 17 anni prima. Due anni più tardi .si era iniziata un' affezi.one gommosa del polmone (tosse caratteristica). Uri proc.esso di guarigione parziale aveva .de-terminato la formazi.011e di tessuto cicatriziaJe, che aveva prodotto i s intomi di broncoste11osi e ttn notevole i1npedi11~1ento al deflusso clel sa11gue dalla cava superiore. Nel corso di 15 ai111i ·vi sviluppò un 'affezion~ specifica delle v alvole aortiche e l'affezione del poln1011e si est ese ulteriorn1ente . Si s,·iltll)PÒ specialm ent e n e] p ol111one deetro 11rl i1roc.esso i)Det1n1onitièo inters tizia le; l)roce · ~i cirrotici S\rilt1]1pn.iisi in seg·t1ito impedit·o110 i l d eflu sso d el sangue dalla ca\1 a inferiore, detern1i11ar1do idrotorace e st a.si i1el gra11de circolo. Solo a tJn.esto punto f11 falta l a gj 11 sta cli agnosi, n1e11tre fi110 allora. n on s! era saputo a che ascrivel'e i detti sir1to111i. I_Jn. cura speci.Q.ca determinò l 'arresto del pro-cesso, la scomparsa de~ fenome 11i di stnRi e la regressione delle alterazioni anatomiche. (C. WINKLER. Milricli. rn.,ed. 1Voch en:scrift~ D. 18, 1922). POLLITZER. Vomiti abituali del lattante e sifilide.

Sotto il nom.e di rn,alattia dei 'vomiti abituali ' Marf,an ha di recente ·descritta una forma morbosa cl1e si n ota tanto 111el ba.mbi110 all avato .al seno come in qu.ello allevato con latte di v.acca che si inizi a in g.enere prima del terz,o lnese mia che spesso si può riscontrare nelle prime settimane eid anche nei p1rimi giorni di vita. E ssa si manifesta co11 dei voi11 iti che si ripeto.no dopo ciascun .p ·a sto o a'Ppena dopo, e mezz'ora, u n'·oa."a dopo la ingest1one del latte, vomiti che ~Jtoss·ono durare pe r de·lLe seitim1ane .ed anche dei m esi oon fas i di esace.I'bazioni e ·di calma reJativa. Specialmei-1te nel b.a mbino non allati.att0 a l s,e.:no, qUJan.do t al i vomiti son o l'ipetuti 0 s i pro~ llllilgano p err un lungo p er:Lodo di tempo, la malatt ia determina l'i•p io trofia o l'atrepsia ,e -spesso la m ·o rte. Questa forma .m oroos.a è tutta aff.atto indipenclente cla ur1a ste11osi org·a11ica. del i1iloro e n on è in rapporto con J.esio·n i e.ostanti d1ello stotoaco, e seco11clo 1\Iarfa11 si cleve ritc11er e co111è t111a gtistr one,1 rosi err..ietizza·n.t e frequie11 l.e .a riscontrarsi i1 ci 1·1ttanti eredoluetici o co11 probabile infezione eredoluetica.

:\ifa.r.fan e T... e111a. ire (L e N o~t..rTis so1i , n . 1, 1922)

·p ortn.n.o u11 interessante ·contrjbuto statistico a ,qt1es ta c1once.z i·one: su 57 lattainti aff·ett.i da n1alattia ct.ei von1iti a·b ituali 11on ·dovuta a causa ap!p rezzabile (stenosi pilorica, anafilassi pe r il latt.e. t.eta.11o'l la sifilide fu trovata in causa o certa .o ·p rob.ahile nel 68 % dei casi. Aneoo:a n.on è chi:aro se la lu·e s è l a S·ola causa di tali vomlti e.d in qual modo essa deter11tina n el l attarnite questa g astronevrosi; è cer to soltanto ch e il trattamento meTcuriale in tali casi ha ef.ficacia incon testa;bile, me·n tre le a l tl'e 111cdj.cazio11i falliscono. l\tlarfan e Lemaire consigliano il la ttato, di mercurio· .all '1 per 1000 o le frazio11i di pomata. mercuriale, che in 10 g·1oa:111i gt.11a1r·iscono la forma -m orbosa. 1

GENOESE.

Le iniezioni di calomelano. P er ovviare a molti inconvenienti delle in iezion i di calon1elan,o , B. Pontoppidan (rif. in 'P,J ecl. R eview , mag·gio 1922) consiglia di far prer•arare delle pillole o d·ei bastoncini con 5 cg. di calomelano, sciolti in 15 ·cg·. di burro di cacao. A t e1nperatura ordinaria essi hanno la con sist enza del s~go ; scaldati a 25°-30°, diventano un'emulsione flu ida, che può benissim0 passare a trave.r so l ' ago. L'A. quindi consiglia di mettere una di tali pillo!~ (o b astoncini) nella siringa Record da 1 eme. mettendo poi lo stantt1ffo, di scaldare leggermente sopra una fiamn1a a spirito, fino a fondere completamente jl burro di cac<tO, e di fare s11bito l'iniezione: l)er e,s se.r e sicuri di averla s-cacciata tutta, s i inietta ancora un poco di aria a trave rso l 'ago. In tul modo s i h a un perfet to dosamento del calomelano e si evita l'inconveniente di dcv.ere a g·itn1.,e a lungo l a fialetta. Ago e siringa vanno n.cct1ratam en te i)11liti con alcool o con et er e, prima ch·e il p oco, burro di cacao ~esiduo abbia il tem1)0 di raffreddars i, altrimenti oecorre riscalda re cli nll·OVO. fil.

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Studio critico dell'Ittero consecutivo all'arsenobenzolo, in specie dell'ittero tardivo.

.s .ebb e.n e ·da molti s~ ritenga responsabile l'arise.11obenzol·o di itteri, tale i:p·otesi sembra a P. Ta·cl1at1 (D eutsche Afediziri. Wochensc1i. , n. 20, 1921). poco forn·data . I n appo,ggio di ciò ['A. ri·coirdia che j dati farm acologici non offrono Ulila ba;se solida per . incr.iminare l 'arsenobenzolo lll·ella genesi deJI 'ittero : è vero sì cl1e persistorto a;nche dopo mesi dall 'inie·z ione tracce d'arsenico nel fegato, ma qt1esta constatazione i1011 p e1·rr: ette alcuna deduzio11e riguardo alla t ossici!tà di quest'arsenico residuale; ~.i ig1110.ra infatti anicora la forma sotto cui si 1

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(ANNO XXIX, F ASC. 311

IL POLICLINICO

trova O!fg·ainica od inorganica - b,e n sapen·do che q.uesta è la più tossica. Può l'azion.e noci'Va dell' arse·nobe.nzoJo riportarsi all'ar.senico? E com.e spiegare il fatto .che l'ar.senober1zolo è bon tollerato da f.egati più o m,eno Le.si? E perclliè sono .eccezio.n ali dopo l 't~SO dell 'arsen•obenzo.Jo rg li accidreinti di natura puramente .arsen.i cale, quali Ila m.elrunod·ermja, la -che.rato1si, eac.? Certam8'Dlte l'arsenobenzolo è stato ritenuto causa ·di ·nt1n1erosi ittetri ·del ;p erio.do prec-0ce della sifilide~ di origine puramente spe.cifi10a: ma anche tralasciando questi oasi, l'osservazione clinica. non è 111 favo.re ·di una relazione -causale fra l'ittero e l' a-rsenobie nzolo. Alcuni casi di ittero precoce e di atrofia giialla .acuta sono s lat.i gratu i!.a1ne.·n te attribuiiti a questo mfldicarnE-tlto; q1tanto al l'ittero tardiv·o, di ct1i • comt1nemente si ritiene r espo11sabil,e, la maggior parte dei ca.si di itteri tardivi, ·di natura non sifi1it~ ·ra, vanno forse classificati n egli itteri infettivi di orig·in1e sconosciuta ·C·h e fur:0no osservati i.n gran 11\1.rne r , 1 ri1·egli ultimi ai11·ni, tal0ra in f orn1R (.•pid.em i ca ~ cb,e talora sembrano roniagios1. J. 'fo.. conclu.de rlicend-0 cl1e la <lenom:im.a.zio11e di itt.ero a~rs·eriol10rzolico d·ovrà ·s comparir.e: essa non fa che crear.e ·C·on1fusione; bis-0gna • .sempr.e stabiljre s.e si tratta id i ittero sifilitico o no e confo.rrnarsi a tale ·d.istinzioo,e per la cura. MONTELEONE. 1

La cura dell'ulcera molle e del bubone. Polverizzare, o distendere con un tamir1.o ne, sull'ulcer8. uri poco della n1iscela segl1ente : I o·d 0 f 01rmio . . . . . . . . g·. 5 Eucalip·t or .ana l 1 Guo.iacol .ana \ ·· · » Alcool a 95° . . . . - . . » 10 . . . . » 100 .Etere q. b. i)e1· 1

Il conta.ti.o delr etere è alqt1a11to doloroso, come è a11che dolo1·osa la neicessaria detersir0ne d1ell1ttlcera. .si può 1din1inuire il 1d1olorl~ facendo p rin1a una legger·a spennellatura co·n : mentolo, aciùo f·eni.co, cocairnia : ana (prescriveT'e piccoile 1quaJntità in -c-0ns'iderazio.n e del f ·rezzo elevato: no11 continuarne l'applicazione oltre duie giiorni). Dopo l'appli-cazione ctella solttziione eterea, ricoprire con garza: lùna o due medicazioni giornaliere b·astano per porta1'18 la g11arigione in una diecina di giorni. N r l b11Ll)o11e, !1.ll'inizio della fl11ttuazione, rad ere i peli , sp ennell ar.e con alcool o tintura cli j o 1io d ilt1ita, uol ve rizzare del clorl1ro cl 'etile e fare ,. col bistt1ri, t en11to perJ>ie11dicolare 1

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alla arcata crurale, t111'inc.isio11e abbasta11za profonda, lunga non i:>iù dii u11 cecntin1e.t.ro. Stpremer.e il p,11s con lenta pDesisione fino .a che non esce più che sa11.g ue: poi <>o,n l1na siringa. iniettare 1-2 eme. • di etere a l 5 % di j oidoiformio t ripetendo un pu.io di volte l'iniezio11e (proteg·g.ere 1 g'enitali •C-0·11 ·cotone per imp.edire il co11tatto dell'etere!). I111ti·o,d urre un 1)i1coolo stuello e me!dicare .a pjatto·....t\.l t.e·rzo giorno non si ha IJiù scolo sanioso, dopo una settimana si ha la. gL1arigio11e. (J 011,rnal de s praticiens, 1(} dicen1bre 1921). •

fil .

Pemflgo epidemico. Trossarello (Mirierva medica, a1)rile 192"2) l1a. avuto l'occasione di osse1"vare una quarantina . di casi d.eJl' affezione in discorso su un breve· tratto di 8 km. lungo la Riviera Ligure di P-0-nente nel 1921. Le osservazioni fatte appartenevan.o .esclt1sìvarr~ente ad. individl1i fr~qu.entanti gli stabili1nenti o le colonie balneari. G.e11eralmente la rnalattia s i iniziava in piena. salute od .era talv.o lta pre-ceduta., tre oqt1attro giorni prima da disturbi intestinali ·di poco conto, ed il tipo unico di lesione cutanea osservata era la bolla .di varia dimensione. Es-sa con1pariva quasi se111pr·e su ct1te sana, con superficie emis·f erica, con conte.n uto limpido dapprirr.Ja poi siero purulento, evolve·n te in 4-0 g·iorni senza lasciare cicatrice, residuando però una in~c·.c·hia pigmentaria più o meno accentuata a seconda del sog~getto. Il ciclo completo ·d ell'affezione rist1ltò essere di 2-4 settimane : era caratteristico il co1nparir e a « pot13sée n delle bolle. Scarsissimi erano i. disturbi g·enerali sogg_ e ttivi : lieve depressioJ'.,e fisica. passeggera, qt1alcl1e lie,re rialzo ter111 ico. L'A. passa quindi a stabilire con minuta disc n ssione. diag·nost.ica la diagnosi di ,P emfi.g o ep idemico, epi·demia questa terza in ordi11e di teim po in Italia. L'esame del ·C·onte11uto delle· bolle D·e i casi dell' auto·r e rivelò la presenza: di forn1'e diplococciche, ora isolate, ora riunite in piccole colonie, in tutto simili al dip1ococco non capsu lato studiato dal Pasini, e situate per la più gran parte entro, i polinu cleati neutrofili. Sull'andamento epidemico della malattia abbiarr.JCl già dato notizia nel resoconto del]a seduta del 5 febbraio della Il. Accademia di l\Iedicina di Torino (fase . 21:, 1). 794).

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l\IONT.

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(ANNO

XXIX, F ASC. 31]

SEZIONE PRATICA

NOTE DI TECNICA. Un nuovo metodo di .diagnosi della infezione melitense. (D. S. BURNET. - R evue Turiisien:rie de Scie·nces Jlilédicales, n. 2, febbraio 1922).

.AJlla emoco ltu.1·a e·d alla .sier·-0diagnosi, metodi .finora noti .p·e r l':a0certru:ne11to de1l infezio11e da micrococco melite11se, u11 21uovo n1etod0 sembra p ossia .es·s eriei a.ggiunto di più facile E'Secuzione ie di più larg·a a1)plicazionie, l'intradernioreazione proposta dall'A. Essa si pratica iniettando nel de1~1a alct1ne goccie di filtrato di t1n~ cultura in b1..odo di micrococco melitense. Dopo 6 ore nel punlo dell'iniezione corr;.pn.re arrossam·ento ·e tumefazione per una zorJa di 4 a 6 centimetri di diametro a contorni regolari e ben clelimitati. La reazione positiva compare dal 12° giorno di malattia e l)ersiste anch·e 5 n1esi dopo la guarigione. N ~gli individui normali, i1ei tubercolosi, tifosi e malarici la imtrad1e1rmoreazione è stata co·sta.ntemente negativa. J...'A. consiglia dif usa1~e filtrati di culture in brodo di almeno un Jnese. Tali filti~ati resistono all'ebollizione (per un minuto) e 11on sono attenuati dall'a-cido fenico al 0.5 %. 1

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TRE~TI.

IGIENE. Un nuovo pericolo.

Gli apostoli del vinismo. È uscito da poco nella Biblioteca agraria dei l?ratelli Ottavi (1), l1n lib1·0, scritto con l'intento di dimostrare cl1e l'ebbrezza è uri1 bisogno dell'11omo di tutti i tempi e di tutt·e je razze che il vino è stato l'inebbrjante più rirercato e più apprezzato dai popoli civili 8 cl1e le conseguenze del suo uso cd ancl1e del SllO abuso sono ben lontane dal somigliare a quelle derivanti dall'alcool. Vi si diffondono le lodi del vino, se ne fanno apprezzare i i11eriti, se ne fanno conoscere i vantaggi e si consiglia, senza calcare troppo la mano, di fuggirne l'abuso. L'A. si mette quindi recisa1ne11te contro la corrente degli antialcoolisti, per secondare quella dei produttori e dei consumatori. Per raggiungere lo scopo che si è prefisso, l'A. dovrebbe dunque dàrci la dimostrazione di quanto Vl1ole sostenere: ora, le. divagazioni storiche (1) CARPEKTJERI F. Il v i1io e !'acoolis11io. Un

vol. in-16 di 350 pag. Casa edit1·ice Fratelli Ottavi. Casalmo11ferrato, 1922. Prezzo, L. 1~. ·

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e le abbonda11ti citazioni letterarie se sono di l)iacevole lettu1:a, n_on h anno alcun valore per la tesi; i dati scientifici non sono sicuri e le affermazioni spesso erronee. Ne citiamo qualcuna: l 'A. ritiene che il consumo complessivo dell'alcool in Italia ha mostrato piuttosto tendenza a diminuii-e, « sia l)e.r l'applicaz.ione della legge sull'acoolis:rr;.o »· (ma chi ci crede?), « sia per la crisi provocata dalla guerra mondiale n . Ora, a presci'Il1dere anche dall'osservazione di tutti i giorni, 1e cifI"e dimostrano il contrario: p. e. a Milano se si ragg11aglia a 100 il consumo del 1914, si ha. che per il 1920, il consumo del vino è stato di 08.4, ma ql1ello della birra di 176.9, dell'acquavite di 1422.9, dei liquori di 1501.8! Analoghi a11menti si hanno per tutta Italia. In altra parte l'A. vor.r.ebbe dimostrare che il vino non è cau~ sa di alcoolismo cronico (?!) e basa il suo asserto sul raffronto delle stat ·stiche della mortalità per alcoolismo •e del consumo di vino. l)oppio errore quin1di perchè la troppo vaga clen11ncia di morte per alcoolismo cronico è di estrema :rarità, predominando invece nella den11ncia la rrua.lattia conclamata (cir·rosi epatica, arteriosclerosi, ecc.), memtl'e i:>oi il consumo bruto di vino in litri non può essereragg11agliato nelle divers•e prov incie, poicl1è evidentemente i vini asprigni ad 8-9 gradi, che si trovano al settentrione sono ben diversi da certi vini del mezzogiorno, ricchi di estratto e con 14-15 g·radi alcoolici. In tal · caso la statistica è affatto })riva di valore, che ' 'a soll) clato all'osservazione clinica.. Nè vale la limitazione che l A. dà al suo asserto, dicend,o che « il vino nor. è· causa di alcoolismo cronico, n ella grandissima maggioranza dei casi di uomini sani, :r1qrmali e sobri »; ma l'uo1no sobrio non avrà mai alcoolis1110, perchè il vino non è un tossico; il pericolo sta appunto n ell'uso jrrazionale e nell'eccesso, in cui non cade mai l'uomo sobrio. Curiosi sono poi i consigli sulla quantità> cl1e, per l 'A., negli uomini robl1sti che compiono lavori pesanti all'aria libera, può arrivare senza inconver1ienti ai due litri al giorno! Ai veochi se sono sani si può permettere il vino come ag·li ad11lti ed a?ic 1ie un poco di 1

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1ìl1.(,.

Non si p11ò quindi sfug·gire a ll'impressione cl1e il libro sia stato scritto per preve11ire possibili leggi r estrittive e per salvaguardare g'li interessi dei viticultori; fenomeno analogo a quello che da tempo si osserva in Francia, dove i più aecaniti nemici dell' antialcoolismo so110 i bo1lille1irs de c1"u,. In tal caso, le ansie dei viticultori ci sembrano esagerate : al proi-


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IL POLICLINIC8

[ANNO

XXIX,

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bizionismo degli Stati Uniti non si arriverà dell'aria, Semmel,veis sostenne vent'an.n i pri111ai in Italia, dove, se anche si e.mrunassero ma (1847) che le infezioni si propagano per conleggi r estrittive non si applicherebbero mai tatto dir.etto, e che il veicolo di maggiore in1nella loro integrità; anche la blanda legge del portanza nel! 'inquinamento delle ferite è costi1913 è rimasta lettera morta, ed, in dispregio tuito dalle mani. Insegnò a difendersi da quecli essa, noi ' 'ediamo ogni giorno pullulare sto !piericolo mediante la pratica (dettagiliatai1uove osieri1e, nuovi bars, sempre più affollati. mente spiegata e seguita) della. ·diisinfezione D'altra parte, a nostro rr.JOdo di vedere, è da .aellie mani co·n ac:qu a clorica (clori·n a liquida) dt1l>i tarsi clell'utilità d·e l protezionismo ame- o 1oon 11na soluzione di clort1ro di calcio. E getricano e dell'esagerato antialcoolismo : certi tò il vero fon,a..a.m.eint.o dell'aserpsi, S•crivendo che t1ltraigieniati vorrebbero ridurre l'uomo nelle è pratica russai più ·sicura quella di non imcondizioni di un anacoreta, dimenticando che brattarsi 1.e ·dita, anzichè· quella di pulirle gli anacoreti ft1rono santi e quindi esseri eccequando siano già i1nbrattate. zionali, e che l'uomo, specialmente nella noFra la teo·r:iia .dei due c'è· un vero divario, e stra affannosa vita odierna, ha pur bisogno tutto il seguito dell'evoluzione chirurgica fu ·di qualche leggero eccitante, che gli conceda un vero trionfo delle idee di Semmelweis, lad. . t1n cer to sens o di enforia. Un huon bicchier · d.ove il concetto di Lister non rappriesenta di vino, preso durante il pasto non cos\ituisce a paro di qt1este -· ch·e un regresso. B. alcun p ericolo p er l'individuo normale e gli può fornjre la sensazione di ristoro; l'essenPOSTA DEGLI ABBONATI . . ziale è di non trasmodare e di evitare assolutame11te l'uso delle acquaviti e dei liquori. Da(1298) Det'ermina:.ion e del grasso nel latte. vanti agli interessi supremi .d ell'igiene sociale All' abb. n . 1613 : ·quelli dei viticultori possono passare in seL'uso della ce•ntT·if ug·a GeJ.1ber è faciljssimo. ·conda lin ea pure rappresentando t1n coefficienSj riempie l' a1cido ]J ntirometro, n·el modo ao·n ote notevole d ell economia nazionale; non è scj11to; si chi11de coJ t11racciolo di gomma; si el etto del r esto che si debbano senz'altro strap- r i111,escola be11 be11e jl conte'niu to e si dispone p al'e le vi.ti, in quanto che, anche limitando n ella centrift1 ga colla pa l'te chiusa con turacl 't1so del vi.no, può magg·iormente diffondersi ciolo verso la per iferi a della. centrirfu ga stessa. 1 Clll•C1lo d·ell'11\ a, siR per consumo diretto, sia in .S i m ette in J11oto la ce11trif11ga tirando ed alf ol'ma ni co11serve. A t11tto q_-n esto però si l)Ot.i·a lentando lu cinghia t anto più ce1ermente quanarrivnre non per forza di leggi punto riRpetto m a gg·iore è il 11111n ero clei giri che si vuole ta t e, m a quando le ·mas8e saranno più sanar a·g~gi11.nge.re e qt1nn to i11aggiore è l'efficacia rnente cdt1cat e. No11 ci se1nbra che il libro del che si vuole ottenere. Si smette di tira.r e .e di sign or Carpentieri contribuisca a ql1esto, e lo a llentar e la cinghia quando la centrifuga ha ·co11sideriamo anzi p ericoloso perchè ribadisce, ragigiunto la velocità volt1ta, avvertendo ·p erò specia lmente n ella in ente di chi no11 può farne ch e ogni taJI1tio •s i ripetn. l 'im1)ulso 1alla centrifui1na giusta critica, il concetto cl1e di vino se ga .a ffincl1è la velocità i1on diminuisca. Dopo n e l)llò ber e a pia cimento. !,a Casa editrice diieci min11ti ·di m oto ·Conti11uo, la oentrift1gaOttavi, che è nnre tanto benemerita per le s11e zion e d el liq11i.do l lPl bt1tirometro è avvenuta J)r eg·e,roli p11bblicazioni, le qt1ali hanno dato cd i l grasso è i11t.r ra111 ente e nettamente sepant10\·o imp11lso all'agricoltura italiana, non ha tat o. Si imìlnerge allora il but,i.rometro in un a Vl1to t1n 'id('la molto felic e, pubblicando que1Ja gi10 a 70° o~çe si tie11e i1er 15 minuti, e si ~to lavoro, che rappr esenta cp1asi una sfida al legge il numer o delle divisioni occupate dal blan (lO antialcoolismo italiano. gr asso, le qua li co:nr ispondono a tanti grammi A. FILIPPINI. di grasso content1ti in un litro cli latte esamin ato. Si riterrà questo scre1nato qua.n do la quantità ·di esso sia inferiore di molto a 3 %; STORIA DELLA MEDICINA. si riterrà se:miscrrn1ato quando l'anzidetta S~mmelwels, non Lfster. qu antità sia inferiore .a 3 °~ però non di molto. (I->R{TC K. Zri tsch r . f. C hir. , 1922, 426). Il m etodo di Gerber è il mezzo pratico migliore ed il più econo1nico che si conosca; esso, ~ 11na q11est ion e di priorità che l'A. agita p-er precis ion e, gareggia coi metodi ponderali. n el 11on1e di $en1melweis co1n e fondatore del Il m etodo di ~I archan cl è stato abbandonato co11cct to nnt i- r.d. a-septico. da tutti, sia llerchè oggi è molto dispendioso, l\It'i11tre IJ i ~t!?r l)tlò con .. ider a,rsf nn òivulgnsia p er la grande in certezza dei ris11Jtati che ture del !'olo co11cetto antisettico, ispirato alr idea e1·rnt n di con1ba tter e ~011rnt ntto i germi- e o fornisce. 1

1

1


[ •.\N!'rO

I

XXIX, FASC. 31]

Si de,Te aggiungere a11cora cl1e il i11etodo di Ge1,ber si può applicar.e a11cora., &e11za la centrift1ga, pt1rcl1è l'aciclo buti1'"0111etro col st10 contenuto si irnn1er.ga in un ba.gno di acqua a 700 colla bocca. chil1sa con tt1racci!olo ii1 basso, ed i1vi si tenga ,per u11' ora. o più. Il grasso affiora per intero ed il s110 volum,e si legge colla stessa nettezza ch e si ha eolla centrift1gazione. SCALA A.

( 13-03) Corisulta-;ion.i terap eul iclie. - Al dottore G. L. da V. : K-011 pa.ssian10 1ispon{ìere ,ai s•u oi quiesiti num,erosi di terapia, poichè essi rigu3iJ"da110 un caso pa1rticolare nel quale anco ra non è stata fatta una diagnosi; ricordian10 ancora le parole inem·oraibili di Bacoelli: la diagnosi ~ la sThprema necessità della cura. · t. p. 1

\

Nella zza. Esposizione di Chimica e Tecnica Farmaceutica di L001dra si trovarono in mostr a, fra l'altro, pillole fabbricate or fann:::> 200 anni : so.n o di straordinaria grosse·z za, p1airi a quella delle palle di marmo per giocare. Esse, a.nzjch,è con estratti di piante., furono fabbricate macinando e pestando i vegetali, compre1~ la corteccia. Le prime pillole di estratto fu:rion.o fabbricate nel 1839. Nel 1859 Alderman Cor di Brigton fece le prime pillole coperte eta uno strato di zucchero. Ora la flabbricazione si è così perfezionata ch,e si può vedere la sezione di una pillola per il fe:gato ie001posta di 70 strati. Una sola fabbrica inglese produce 156 mi!lio111i di pillole all'anno, e si è arri,Tati a far11e di a.nicroscopicl1e ed anche di b11cate, co111e perline di v;etro, perchè si possano digerire. più faciln1ente. Poco noto è che le p.i1lole ingles i .sono diversameinte colorate seco11do il loro uso. Così le pillole lassati~e son biancl1e, rosse son qu.ellle che contengono un vele110, azzurre que1le pei reni, brune le febbrifugh e, '"e1 di le toniche. La divers.a colorazione giova molti. s irr10 nei paesi colcmd.ali. 1

~1.

Giorgio : Le formule l)iù in uso l)e r la li1no11atn fosforica sono: -~cido

::no

gr. 28 fosforico offici11ale . 20 _.\lcoolato cl arancio • )) :t50 ~ ciro1)l)O . . . • • _-\equa distillata . . q. b . .i)er un litro a 600 gr. al giorno. ))

1

11

La .soluzione di aciiùo fo sfori co da l1 sa 1 si a ct1cC'hiaiate diluite (da 3 a 12 ct1ccl1iai al gior110) è cosi composta: 1

_L\.cido fosforico officinale Fosfato di sodio • • • • ..~cq11a distillata • • •

gr.

17 34

})

))

25()

t. p. (1301 ) Al dott. B . ..I '. da ' ' oltri:

Il miglior trattato di urologia scritto in francese è quello del Legueu edito nell'anno corrente dal Masson - Parigi. Il miglior trattato di ginecologia è il Doderlein {Ginecologia operativa) tradotto in italiano ed edito dal Vallardi - Milano. L. D.

(1302) Al dott. L. H. da F. : Può consultare la e·: Chirl1rgie de Guerre » di l\ilauclaire, edito a Parigi da Ba illière e Fils, Rue Hautefeuille, 19. L. D.

VARIA _

La preparazione delle pillole nel volgere dei secoli.

4\1 dott. O. l\f.,

1

1

1

(1299j Stille i?1ieziorii endoveriosc. - Al dott. C. E., abb. n. 3970: Stilla terapia endovenosa, che in questi ultin1i tempi ha alla·rgato le sue indicazioni, no·n esiste un manuale generico co11 le indicazioni nelle singole maila'ttie. Ella potrà trovare ragguagli sufficienti per la parte man11ale i11 u11 trattato di tecriica 1riedica, per la 1p arte ·speciale nei singoli capitoli; così, i)el' es., i11 un trattato st1lla sifilide tro,·erà le precise indicazioni e controindicazioni all'11so del Salvarsan d€l n1ercurio, eoc. per t1so e·ndove11oso, in un libro o trattato d1 si.e1--oterapia tro,-erà le i11dicazioni all'uso per via .en rloye11osa dei sieri e così ' "ia ò.i seg11 ito. t. p. (1300) Li11ionale fosforich e. -

1025

SEZIQNE PRATICA

( Rif. Med. ). I resti di Waldcyer •

Il prof. \\'aldeyer ha legato per testamento al :Ul1seo anatomico di Berlino il suo cranio, il suo cervello e lo scheletro della mano. Egli giustifica il legato osservando che gli studi morfologici dovranno trarre molto giovamento dell e caratteristiche anatomiche di personalità em,inenti. (Pathologioa) . •

Il 1nedico. - Nulla è più degno di stima del niedic-0, il quale, avendo studiato la natura fin <lalla sua giovinezza, conosce le proprietà. del corpo lunano, le malattie che lo colpiscono, i rimMi che gli sono utili, eser0ita la Sl;a arte con prucl E~nr..n. e J)resta egt1ale attenzione al ricco e aP


• IL

POLICLI~!CO

[ANNO

XXIX,

Ji.,ASC.

31 J

NELLA VITA PROF,ESSIONALE. AMMINISTRAZIONE SANITARIA.

Yune inf<>rn1a ~11 y11;.tato llu fatto l'Assistenza. lllilitare, ecl i c:onside1·e-roli miglioramenti conce~i per le IJoe11sio11i; parla clel lavoro della Commis~ione presiedut.'l. dal 1>rof ~lnragliano e iilern con1e l'01>era X•1r.io11nle i11,·n lidi cli guerra non abbia a,~uto 1nez~l st1tticie11ti i)er la spedaliz~nzionè dei tnber<:olo i di g11er1·n.

Consiglio Superiore di Sanità.' .lbbiamo già dato notizia sommari.a della rela zione letta dal dott. Lt1tral'io nella seduta ordi11a1·ia del 26 giugno. Diamo ora notizia della discus·ione.

J\f.\oc10HA illu. tra 1'01)cra della Dil'ezionc gei1erale della Sanità i•nbblica in un periodo tanto difficile ed afferma la necessità di ripetere un voto al !•residente d~l Consiglio dei ~!.Cinistri perel1è l'ol'ganisn10 della Sa11ità P11bblica venga mante11uto integro nella sua i1otenzialità conservando la sua cou1posizione, le ~ue attribuzioni e special1oente l'e!?ame pre\entiYo delle opere che interes~ano l<-l I.>llbblica igiene e pJ'opoue .npposito otdinc del g"iorno.

si in t!.'n tiiene sulle ,·arie parti · della l'elnzione e n e fa• risaltare l:irnportanza; desidererel1be per<> cl1e dello malattie infettive venissero Pt!riodicamertte compilati dei cartogrammi; parla della \7 accinazione per via ipodermica che in Inghilterra. 11a dato buoni risulta ti; vorrebbe maggio1·n1<'nte diffnsa la vaccinazione antitiiìca e l~ nntidiCterica; soJIE~vn altri. problemi d'igiene sociale . For1nula il d~iderio ehe l'Istituto per le· d-0ni i1er\Tose sorto i:>er i militari neurolesi in PaYia. po~sa venire mantenuto. Lo 9tes!io avviso esprime il sen. GoLGI. T..iEVI

G1Acru s i trn ttiene sul prog·etto sul latifondo ~

s tùle bonifiche (1ei terreni incòlti. Desidererebbe un maggiore i11t<:tessnmento delle Camere legislative s ui proble1ui sanitari e le condizio11i della &1Iute pubblica nei paese.

si orc:upa della malaria e $J)e<:ialruente dei congedati. At'fernla la necessità che l'assis te11za .a qt1e~ti 111alarici venga continuata anche Jler il terzo anno, gusta il parere della speciale . ._ onlillissione J)l'esieduta d.:rl prof. AscoLI; allo1·a solo i eongetl.a ti 1nnlarici non guariti potranno far JlUrte dei cronici a. carico {lello Stato. Chiede che i I 'l'~ oto 11on lesi11i il concorso necessario e conced:t i 2 milioni richiesti. Formula sull'oggetto ~ùn ordi11e del giorno. S'intrattiene sul regolamento l!>:..>i citca. gli Enti autonomi di bonifica e le varie dispo~i:1.io11i C'h~ i11 atto i·eg·olano tale materi.i . 1l<1ncl1è sulla. legge 20 agosto 1921 sulla disoccuv•1zione, e lnme11ta cl1e la Sanità non sia seruprt;; ~1iecifi 'fttamente clliamata ad inte r·venire i1ella cli1'{17.ionc e-cl eseel1zione delle provvidenze relative <·1lf"\ lu1nno cara tterP. 8Unitario. Pror>one un ordi1h~ del g;ior110 speciale. )1AXFHEDI

l >1 ' rES1'EA si interessa <lelle opere di 1)1·ofìlnssi 1nfnntile; $arebbH opportuno che il fondo per gli e-difìci scolastici ' 't_)nisse erogato tenendo lJresenti !e ne~ssitìt jgieni<:he d(\lla scuo1n ver ~penderle lll'oticname11te.

l . ..\YO~E

i interessa dell'assistenu1 ai C-1>11ge<.la ti

tllalarici. Dà notizie statisticlie. Pn rl::i <lell'azion ! -.YOl~t dal S(lttosegretariato a4)11C pPnsioni, d~llla l)irezione ge11erale ~'lella Sani til, dalla Croce Ros'-fl, dalrt fficio e •11trnle (li SanitiL militare e (131l'.\:.·o ·inzione clei (.:01nbattenti, cui ve11ne atfidatn la pro1>:1gn11<l:t. e di't ragguagli sui Sll sidi erogati a fa-vore dei maln ti poveri cura ti e loro famiglie. r1' 1'0Ytl iil<lispeDSàbile elle il servizio Sia Jnantenutt per il ter7.o ~nno. Chiude mettendo i11 rilie\ù •·he In cura dei malarici di guerra favorisce la J.1·t filnssi anti1nalaricn genel'ale e può evitare allo ~t~\to n1aggiori 011eri. qt1alora fosse co. tretto ttd i ut~l'Y<'l\irc c·on PE·n,lonl où altre provvidenze a favore <lei n1:1lnrici croniri non ~narjti, pe1C'l1è nou • 1

c' ll l':lti.

l'irc•;\

);t tuhel't'(l l o~i

di gn rra il

J l l'Of.

I>a-

Scuvo rileva la pocft cura cl1e si ha nei riguarcli dell'igiene nejla esect1ziouc dei lavori che int~ressano le teti ferroviarie ; elogia la Direzione generale (1ella Sanitit 11er l'azione che spiega a favore .d ella infanzia '~ clell' ig·iene scolastica; Yorrebbé ·~he gli avanzi realizzati dagli Enti co11sumi e Oon~orz i provjJJCiali granali auaa.ssero a bellèticio di Istituti sanitati e particola1111ente {li quei1i destinati a prote.ggere l'infa11zia. ed As Au1·0 pnr1~t110 Il<'ll'i11teres;.;e delle cla:ssi medie:'t e clei fu rma cisti. MAr.TlJ\""ELLI

I.JA~ li'fl.\~-o •u J"ac<:on1<111d:t cl1e

i piroscafi che fa11110 lu11g·he ttft\ersatf\, ·s1eno forniti dei sieri piì1 utili e ~petiaJ1n~nte ùi sieri secchi. A~1·1f.;L1•> NJ1:

di Trieste si intrattiene delle _ nuo-

ve pro,·incie rnccon1n.11dando che nello estendere ~1 tnli i·pg·ioni le leg-gi sanitarie del Regno si teng~1 ronto dt qnauto cli buono vi era in esse sotto jl

regime. ''ome irieòic-o capo cli una Societ~t di nnvigRzio11{:' t.IJln11rl di Trieste), si associa pie1u1mente n qnauro ha detto il Direttore generale~ della Sn uitit «lrc·i1 la sa11ità marittima internazionale. J)h notizi<' j ntorno alle opere q:.i pre\idenza ed cl. ~S Ì ~tt•llZèl SOC:i;1 Je (•hC fUUZiOll3.VailO Sotto j} passato regin1e iiell' l::;tria e cl1e ~ono in attivit:t oggi. <· ~i intrnttienc ~ ulle ~1s.sicurazioni s(){;iaJi, ehe dt\ tn1 Vt:11t0unjo funzionano in qnelle re~ioui e de11c qailli ~i lia u11n bt1ona es~riPttzn <li cui occorre te11<'r <:ollto per evitare . alti 11<.-'l buio. '.re1·1uinn Ìtl la di~us.">io11e generale ripreude l~t r>aroltl Jl Diret.tore geIJe1·n 1e l,UTRARIO, che sj cli c-hiu1·:i <l 'acrordo nel pen~ are che nella Sanitit dch · bono ve1ùre co11ce11tra ti tntti i ser,izi sanit.ari ':? che ~1lt1·i ol'g·ani 1101L ::;i ~o. tituiscnno a funzioni <li ..·un con11~t<~nza . I.a gu('1·r~l re. tutta l'Ammiui ~t 1·n zio ne 1)ul1bl iea tunuiltnol'~l ('<l incoordinn t;1,

pas~n to


[A.~:so

XXIX, FASC. 31]

1027

SEZIONE PRATICA

gli orgèlni gelosi delle pro1)rie prerogative -e al1to1lomte e, C'On teud~nzn qJI invadere, ad interferi:re, a sovrap_por.si. Dell'A1n1ninistrazione sanitari!.l 'Si ha un co11cetto errato: immaginata come orga1.isu10 ipertrofico e centralizzatore. ·La SanitA di·· ~1•011e solo cli 300 tecnici e 150 agenti in cifra tonda, tt1tte le categorie comprese, al centro ed :1 Ik1 periferia . P<.'l' 382 porti si hanno solo 32 t~c­ nict e lOS gt1ardie, che de,·ono pt1re aect1dire all1.1 (·ust{xlia e manutenzioue cli 25 mag·uzzini di m~­ teriale pro.tìlatti~o, che contengono circa 72 miJioni di lire di n1ateriale. Delle attribuzioni della Sanitit i1on ve n'è alcuna che llOS~a Yenire dissociata: se mai dovrebbe essere jl contrario, come opportunamente 11a rilevato il Consiglio, molti es..~ndo i campi di un <:arattere ~quisitamente sanitario che sono oggi svnrsi tra le di,erse .t\.romini~trnzioni dello Stato, ~~.nza che In Saniti1 posoo interve11ire e-0n la sua n %i~lne, per regolH.rne jl funzionamento. La 1entezztt dei servizi. se essa esiste, è do,tita alle in11tlmere inflessio11i, incidenze, interferenze di n1t1·e _\.mmiuistruzionl. La Snnitil cleYe <:~~re org<t110 di azio11e. di propulsione, e per tu11to non puJ Yen ire dist;ocia tn la funzio11c tecnic•a <la 1la funzio11·~ ~ inministrati,·à. L'azione è r..er la ~11il intrini:a=a nntl.1rn a1nministrativa. Nel 1'"' 99-1900 si ceree) <li <lure alla 8Rnità un'im1Jront.u n·s oolntamente tecnica. Quello ft1 j l periodo più disastroso per la ~:.t 11itit, e Ri sentì il bioog110 di creare la Direzio11e ~çenerale. L'esa1ne dei progetti tec:uici da parte tl~lht. Sanità non è 11n duJ)licato, J)Oichè l·e" an1·~ tlel l-tenio Ci vile alla periferia si limita <li preferenza nl lato costruttivo e<.l econon1ico dell'opern, iue11tre l'esa111e cbe a~sicuri il re11ùimento igieni<·{) Yie11e fntt~) dalla Direzione gen(\t~le <lelln Su1 d tit.

J:>e1· dnre la prova della jinportanza di que~to e~1n1c' <.la patte della Sanitit, bast:l dire che cou nrt recentf! provvedimento l~gislatiYo, allo scov~ {li clnre lavoro per la dis()(·Clll)azione, venne acc~n­ trn ta nèlla. Cassa Depositi e Prestiti la (li&i1nin;l ·deJl~ domande di mutuo in base al parere f.av•)l'C,-<•le tlegli organi tecnici n lla periferia . Ben prc:-.tn 1..erò il C-01nitat<-, Interministeriale dovette nc{·orgersi delia incompletezza. dci IJrogetti sotto l'n~vetto igienico ed, a l)roposta di n110 dei sl1oi pif& ~1 utorev·oii componenti, ft1 deciso che i progetti . teS&i venissero previamente esaminati dalla Sallitit, ripristinando c'Osj quelle attribuzioni importantissime <li cui per llll n1omento, sia pure a 1in ~li bene, si era cre,l11to di poter fare a meno. Ri~· un.rdo all'assicurazione obbligatoTia \Sulle molatti~, il i•eJatore, pur sentendo tutta la gi·andiosa it11portn nza di questo fo11da1nentaJe l}roblema, di<:hin ra che ogni competenza in rig·uardo spetta ad a 1t10 <lic-nstero. Richiama i concetti recentement,~ e~prt.>ssi al r~gun.rdo da11·on. Dello Sbc'lrba a Fitt\nze. Risvondendo al Consigliere Castiglioni fa rile· Yare la te11denza verso la coordinazione dei servizi. AI {)rof. J.1n nf1·anchi assic.'Ura. che sarà tel}11to conto dej rilievi fatti circa la provvista dei si<•ri a bort1o. ~<ll prof. 1\iianfrecli cli1 notizia che è

stato ùispo:to che i !nedici proyinciali fa cciano parte delle Comn!issioni pern1anenti di bonificn. Mette ai Yoti gli ordini del giorno sta ti pl'e.:e1ttati cl1<:: Yengono tutti approyati. Essi rig"t1a rclano: 1° I' An11ninistrazione della. ~a 11ità Pubbliea. che <le,·e esse1·e m::.ntenuta. integra nell~t st1a efficie11za ecl in tutti i suoi organi ; 2° la costruzione dello istituto ,·acci11oge110 <lf' Ilo S tn to ; 3° il progetto di legge per la lotta contro · la malaria i11 Sardegna ; -!0 l'assiste11za ai congedati malarici; 5° il <:>ensime11to dei venerei; v0 l'approvAzione del progetto di legg·e sulla • t"t1 bercolosi di guerra ; 7° le l)l'OY,ideuze di profilassi internaziona1~ ~ di Sanitit JllU ritti ma: "} il reg·0Ja111e11to .interno clei ~frotrofi di cui è !tllo stnùio la ruoclificazionc; !:J0 l'a ·..,eg11n zioue à<l istituzioni di carattere consorziale in pro dell'infanzia e dove già tali istituzioni esista110 i11 misura sufficiente ud altre op'...'re di assistenza sociale gli utili dati dalle s1>e · ciali istituzioni proyinciali per i cereali e co11•

llilll:

10'} le lStitnzioni o:--:1.1edaliere (manicomi, o pecl:lli. btefotrofi) nei tiguar(li della integrazione e '

('Oordinamento ùelle eompete11Ze relati'le alla ,·i• gilanza e fUnzio11nmento di tutte le mansio'l.1.i .("li indole tecnica cli essi ; i10 le bonifiche antin1alariche e Enti aut-Ono1ni di bonifica. Rltornandosi all'ordine del giorno : .A 'COLI rlfer1sce sull 1il11piego, nella profila ~si. del· la difterit-e, del metodo Schick che dà una reazione in11ocua e sr>ecifica; è positiva solo nei disposti !llla innl3.ttia. È evidente la utilità di tale inda gine nei rig·uardi ·d ella profilassi antidifterica. Parla degli studi fatti per procurare una immu11iz;,,azione attiva con lln miscuglio di -tossina e cU autito "fiina difterica che :1vrebbe d11ra t.a. assai lltno·a ; f;t voto che la Direzio11e Gene1·a le della Stt ;tltà possa provY ~lere nlla distrib11zione del siero Rchic:k e dalla IJreJ)arazione di miscugli {li toB~i n:\ etl antitossina per l :in11nnnizr.nzione n tti\n. .i\.scoLr riferisce anche sull'azione untimnla ri r:l della cinconin:ì. J)ice sugli studi da lui fatti ~ sugli esperimenti clinici riusciti nel1a . c~1ra ~nl h1 1nalaria. 1\.gisee in questo come la ch1n1na: sol•> occorre impiegare dosi un pc' più forti. Si 1>u:> tLMre irt .c asi dj i11tollèranza della cl1ini11a.. Qnn 1clie lieve di sturbo visivo, che tàl,·oltn. ~i I1n. P trascurabile. Essa J)Oi costa meno della chinina. (Juanto ai misc~1gli di chillina e ci11~·011ir1a i. i·isultati delle ricercl1e fattP sono meuo incorngg1.11tti; è preferibile atlope1·n.l'e i>nr ~ia l'111to ~in l':lltro alcaloide. Fu approvato apposito ordine del giorno per J:1 iscrizione di es~H- ne lla f<1rn1ac0Ile'l ufficiale. 1

Dovo aYer preso in esau1e il servi~io v~te~·in :t­

rio si p.ass..'l a disc11tere alcu11e n1oc11fic~1 z1nm

'

{l il


1028

lL POLICLINICO

ar>portare al regolamento di Sanità marittima nei riguardi dell'aJJ11.·11olamento dei medici di porto H si appro\ano le proposte fatte dall' Ufficio con qualche lieve variante. Seguì l'esame del progetto per l'Istituto vaccl11oge110 di Stato che fu a.p provato; quello del progetto per il completarr1ento dell'ospedale della Vitto.Ha che fu pure approvato; l'esame di modifiche al regolamenoo del manicomio di Firenze e del maniromio di Palermo e furono adott.a.ti provve(liJnenti in base a proposta di apposita Commissione composta dei professori senatore Leonardo I~lanchi, prof. Pelizzi e prof. Giannelli.

:B,u dato parere .sull'apertura di una casa di salnte nella villa glà Castagnola in Pallanza. 11 Consiglio decise contro numerosi ricorsi di Comuni avverso provvedimenti tutori per aumenti di stipendio a medici condotti ed a veterinari con<lotti ed ufficiali sanitari.

i occt1pò pure ùei ricor~i contro l'elezione dell'Ordine dei Medici di Roma, dell'Ordine dei Meàici di Ravenna e ru quello di Potenza, dell'Orine dei farmacisti di. Caserta, dell'Ordine dei far1nncisti di Siena e di Treviso e degli Ordini dei Y(•tcri nari di .~scoli.

A.ssistenza e cura dei congedati malarici

durante la campagna estivo-autunn.r-del 1922. ,:lo

Il ~ottose.gl'~tal'ia to l)er l'assistenza militare· e

le pensioni di g·uerra (SetYizio assiste11za militare) 11a <lira ma to 11na <:ircolare in data 25 gingno, nella c1uale si rile,·a che l'an110 finanzi~1l'io 1922-28 è ' l'ultimo in cui vel'tanno attuati gli speciali pro'\"Yeùimcnti <li assistenza istituiti da quel Sottc,segret.;.1 riato d~1 l n1nggio 1920 a favore tlei malarici di g11e1·ra. Occo1T~ pertanto cl1c in questo 1~eriodo di temr>o, e specialmente durante· la imminente stagione e1)iden1ica della.. 1nalaria, sieno intensificati al massimo tutti i servizi i11erenti all'assistenza. e cura clei co11gedati malarici, attenendosi alle direttive tracciate dal (,on1itato 'rcenico Consnlti\o Antin1 nla rieo. Raccomnndnsi i11 particolare che i vari enti cooI>etnnti 0011trlbuiscano a persuadere i malarici censiti, e 11on ancora guariti, a completare la loro bonifica individuale. Il maggiore assegnamento dovrà farsi sulle val'ie forme di cura ambulatoria. Il cl1inino d<>VT'à e~re distrib11ito dirett:a111ente dal medi<!o al malariro, e sarà. interesse del medico di assicurarsi ell() il farmac•> sia stato effettivamente ingerito. Gli ufficiali sanitari e i medici '!ondotti dovranno tenere e.sn.tta. nota dei malarici c1rrati e dei risultnti ottenuti. distinguendo i curati in guariti. 11li~liorè1ti , ~tazionari, inc()rti e m-0rti. E. i do,-ra.nno co11 idcrare come guariti quei malflrici i quali. nell'inYer110 e 11elln pri1uavera inoltrn til. c:ioè d,11 genn:1io :il p:i11gì10, 11on a bblano .aYuto reeidiTC, <' n~llo ~te~~·) ten11>0 rn·~~ntino 110-

[ANNO

XXIX, F ASC. 31 J

tevole riduzione t1~1l'ingro~mento ùella milza tnotevole migliora1neuto <hllle condizioni generali clj I!Utrizione. La qualifica di stazionario de'le riservarsi soltanto ai casi eccezionali, in cui il tratta.mento Cllra tivo sia rimast;o inefficac-e. Il malarico, se è beli curato, non può rilnanere staziona rio, salvo che si sia esposti) a reinfezione. Le statistiche in c:u! figurano molti malaric·i stazionari sono per lo più lID indice della poca diligenza con cui i me<lici hanno seguito il corso della cm·a. Nei soli casi veran1ente gravi i malarici di g·t1erl'.'.l potranno essere i11viati in cura presso Ospedali_ .All'uopo dovri1 <.larsi la preferenza agli ospedali militari Stti civili, atteso l'alto costo delln retta in questi ultimi. Si mante11gono i })remi pecuniari per quei rn(lclici ohe d·a ranno opera pi1ì assidua e fattiva per l'assistenza e cura dei congedati n1alarici. Es~i verranno corrisposti alla fine ùel 1922 e saranno commisurati a.l numero dei malarici guariti <1• 1 ciascun .sanitario nell'anno in corso. Tale dato. l ertanto, doy1·à risultare per ogni sanitario nelle vroposw che i Comitati l)l'O,inciali formuleranno :i suo tempo, e che dovram10 essere trasmesse a questo Sottosegr~til1·in to 11on oltre il 15 gennai•) 0?'.I 1 ·'-v· TJe Pl'·'.>poste stesse dovranno essere concrete pt:ir f•gni sanita1io, tenendo presente però che i prerui che si concedono diti Sottosegretariato non i>ossono essere Jllai il pagamento integrale delle l)l'estazioni professionali dei sanitari, ma ra1 ,_ [Jresenta110 semplicemente un segno tangibile (per quanto 1e scnrse dis:vonibilitit di bilancio lo conse11tano) d<~ll'apprezza1nento, per parte del Governo, dell'efficace loro concorso in un'opera cli tant,1 i1nportanza igienica e sociale. · I Coruit.ati p1·oyinciali cureranno, nella cornpil~ ­ z]o11e delle proposte suddette, di fornire le coUJ[Jlete ed esn tre generaliti1 degli interessa ti. Verl'à contint1ata la concessione Jei sussidi pecuniari si congedati malarici in co11dizione cl·i ma~­ gior bisogno. 'renuto <!onto <lel1a grande massa dei congedati malari~i già guariti (il 50 % dei curati), ed in con~dderazione delle limitate disponibilità di bilancio, che obbligano a. contenere le spese nei limiti strettamente ricl1iesti dalle più imperiose necessit<\ del servizio, il Sottosegret:ariato, su parerç.> del C-0mitato '.recnico Consultivo Antimalarico, hn disposto che dal 1° luglio 1922 sia110 mantenuti i f'oadiutori dei :\1edict provinciali ~oltanto nelle seguenti provincie : · Avellino, Bari, Benevento, Cagliari, Caltanissetta, Campobasso, Caserta, Catania, Catanzaro .. Chieti, Cosenza, Cremona, Firenze, Foggin, I~. ~filano, Napoli, Padova, Palermo, Parn1a, Pavia. Perugia. Pisa, Roma, Salerno, Sass.nri, Siracusa. Trapani. Treviso, Udine, Ve11ezia, Tri~ste, Girgei1ti. No\;1ra, Verona. I re11cliconti delle AP<'SC? occorse tlal 1° luglio al :;1 dicen1bre 19~2 l"ler i titoli òi c11i sopra, do-vr~Jnno e~-ere tra!=:n1e ~i al 8ott1)c::pg-retnrlato non 1

nitre il

~l

ge-nn.1io

19~;~ .


[ ..\~NO

XXIX, FASC. 31]

SEZIONE PRATICA

Pei congedati malarici. Continuamo l'elenco clei sanitari cui il Sottosegret.ariato di Stato pe1~ l'Assistenza ))filitare e le Pension! di Guerra - Servizio, Assistenza - ha eoncesso delle so1..renzioni a titolo di compenso per i·opera a·assistenzn prestata a favore dei congeda ti malarici nel 1921, riservandosi di provvedere u mano a mano che giungeranno i rapporti dei rispettl\ri C()n1itati provinciali: Provi11cia di Potenza : Dottori : Pittella Oreste Lauria - Pasquarelli Michele ~'.Iarsiconuovo ~ Grimaldi Edoardo, Palmira - ' Pascale Carmine, ~atriano di LucRnia De Grazia ~rardo, .Albano - Messt1sti Gaetano, Latronico - Dinella f'tiolo. Maschito - Scaleoo Giovanni, S. Mauro t'orte - "\"erg·a Natale, Abriola - Bozza Emilio, Barile - Oorone Raffaele, Brienza - Albani Nieola, Genzano - Pagniello Raffaele, Melfi - Mig·]ionico Ra.ffael~, l\Ioliterno - Laureano Stefano, Rapallo - R obiiotta Andrea, l\ilontemurro - Sirilla Pietro, Pietrapertosa Giani Domenico, T ramutola - Di Salvia Giambattista, Anzi --IJemma :h,ilippo, .~r1nento - Sansone Vito, Bella Taranico I•ietro, Oastelluccio Supe1iore - Lar'1<> Giu~ppe, Castelsaraceno - Pelosi Giovanni, C'astelluccio Inferiore - Cammarota Paolo, Pignola - Bellinfante Nicola, Rivello - Corleto Donato, Sasso cast.al<la - D'EJia Giuseppe, Sant' Angelo Le Fratte - Lonigro Lorenzo, Terranova di Pollino -· Iannelli Giuseppe, Vaglio Basilicata Scerre Francesco, Campomaggiore - Basile Eugenio, Cancellara - Siervo Rnffaele, Lagonegro Re.ali Biagio, Lauren~ana - Iorio Cesare, Rotonda - Zagari~ Nicola, Salandra - Gilberti Paolo, Saponara di Gru.mento - Petrocelli Giuseppe, Spinoso - Rotondano Pietro, Trecchia - Oaporale Vincenzo, Viggianello - De Cunto Vincenzo, Viggiano - r...,ancieri Pasquale, Tito. Provincia di T era11io : Dottori: Tassoni Francesco, Oampli -- Antici Tommaso, Loreto - Tattoni Giuseppe, Isola - Perotti Rocco, 1\llontorio -· De Galitii~ Giusepr>e, Atri - De Filippiis Antonio, Oastiglione Messer Raimondo - De Vico Fortunato, E'arindola -· l\iJa1telli Ulderico, Castiglione Valle - Pierangeli Vineenzo, Rocciano Oantarelli Giuseppe, Corropoli - Quintilinni Et1genio, Ger1ni~nano - De Sanctis Nicola, '.rortoreto - De Flamineis Luigi, Catignano - Di Giuseppe Giacomo, Basciano - · Penseri l\Iassimo, Cel· lino - Pandolfi .i\dolfo, Castiglione a Oasauria Colarossi Luigi, Carpineto - ~1ariotti Vincenzo. ~loscufo Capt1anl Francesco, Torricella - Cn~tagna Romeo, Colonnella. Provincia di Siracusa, : Dottori: Sipione Emanuele, Rosolini - Pisasale Michele, Ferla - Casi ~Jicbelangelo, Ohiaramento Salvo Arcangelo, (~omiso Rarberi Ignazio, Buccheri - La Monica Carn1elo, Solarino - Tartaglia Luigi, Modica. - J,ino Gaetano, .itvola - Colletti Giusto, Pachino - Messina Giuseppe, Palazzolo - Migneco Giuseppe, Canicattini - Mineo Bartolo, Giarratana - Fazzino Pnolo, Buscemi - Para vizzino (}iova'hni, Cassaro - Pint<> Domenico, Au~ta Ro~sitto Francesco, Oalentini Giuliano Vincenzo, Floridia - Pagano Ignazio, Monterosso -· Fiorilla ~Ielchior·re, S. Croce. Provincia di Ro·vigo : Dottori: Santangelo Antnnio, Papozze - Agopian Paolo, Corbola - Sla,·iero Gherardo, Castelguglielmo - Muzzioli Giulio, Ficarolo - Imperiale Mario, Porto . Tolle \·.acca Vittorio, \ 1 illanova Marchesana - Caruso ..\ntonio, Guarda Veneta - Mastracchio Guido, ''astelnuovo Bariano - Payanetto Ferruccio, Giac~inoo con Ruruchella Recca Alfredo, Canda - E'erra ri Biagio, Dottrigl1e - J.Jyange1ìsti Dionigio, \.illa

a~ Adige.

1029

Il Commissariato Prefettizio all'Ordine dei medici di Roma. Con decreto dell'll l11g·lio corr. il Prefetto di Roma, accogljendo la rassegna del mandato del Consiglio dei Medici della Provincia, in seguito al varere <-l questo contrario de l Consiglio Superiore di Sanit.à, l1a nominato commis.'*l.rio per la temnoranea amministrazione dell!Ordine stesso il dottor ~av. CoIJina , n1edico pro,inciale, addetto al .ì\1i11istero de11~1nterno, e ehe 11a a ssunto l'incarico il 19 luglio.

RISPOSTE A QUESITI E ADOMANDE. (9512) M edicJ, con,dotti interinali - I so1·izion,e oas.·a pensioni. - Dott. F. S. da ))1. - Ella ha ragione. l\la. il regolamento attuale sulla Cassa <.li I•revidenza. ammette solo in parte che il periodo

ùi servizio interinale co11corra nella liquidazione della pensione. C-01 nuoYo progetto di legge viene però, computato acl ogni effetto. Vedasi articolo pubblicato nel nt1mero 27. (9513) Ufficia,la san:ita1·io. - Dott. F . Z. d a P. -- Il rreÌetto poteva investire delle funzioni di 1uedico uffic:ial~ sanitario il libero esercen1:e se 11nesti fosse stato designato in seguito a pubblici> con corso. l\1a non })Oteva togliere tale carica a l medico condotto .per assegnarla ud un libero esercenw in li11ea })}1.()Vvi•sotia in attesa cbe questi sostenga il concorso, essendo già cessata la facolt~t: 11ei Prefetti di di.sporre incarichi provvisorli. In1r>ugni il decreto Prefettizio o a lla IV Sezione del Consiglio di Stato nel termine cli giorni GO dalla notifica del provvedimento, o, con ricorso a S. 1\1. il Re in Unea ~trao1~dinaria nel ~rmine di gior · ni 1 .. O ùalla notifica. La rag·ione d·a acldurre prin· cipalmel1te è la mancanza nel Prefetto della facoltiL cli procetle re più a nomine provvisorie di ufficial i . a nita rii.

Dott. M. S. da F. ·- Ella no1i .p uò a \rvalersi del disposto dello articolo 41 della legge sulla Cassa, di })l'evidenza per rimanere inscritto alla Cassa mede.i ma dl1rante il periodo di inabilità , percbè non si trova nelle condi7'ioni ta~sativamente da detto articolo ri<:l1ieste. t931G) Preten,zio1ie in un CO'ncorso di ·n1i <Loourne1tto prbnolpale. - Dott. V. Z. cla M. - P er l)l'Odt1rre i·icorso alla l V Sezione del Consiglio di Stato occorre la :fir1na d1 t1n avvocato. Il termi11e è di giorni 60 dalla notifica dell'esito del concorl:?O. Sembra l'lerò, che ~ia più opportuno J)romuoYere i l git1dizio del magistrato _per la rifusione dei danni. che indubbiamente le competono per essere stato escluso da un e-011corso pel quale avea riresentato tutti i documenti in regola . Il giudizio civile ·Si J)l1ò proporre anche indipendentemente da quello amministrativo, in quanto che l'au torità git1dizj,aria non annulla l'atto a mministrativo, ma si limita a far risarcire il danno materiale da esso p1·odotto. a ohi lo reclama . (9517) Partecipazione ad un concorso. -· Dott. F. B. da P. B. - Mentre si è in servizio in un Co1nu11e 11t1lla vieta che si prenda parte ad t1n (951n) Cfl.ssa di 1>r evide1i<-a-. -


1030

IL POLICLI:\ICO

'-.:onC'<)l':.::.o ba111lito dù altro Con1n11(\. :Xnlla si conosee circa il i•a:--;...:~1t:·g]o a lla cli1!e11denza de llo ~tato .

•scrt:i:.io ,,,r•flico-111ilitare. -

Al c1ott. :)I. D . da R.: ~e il mezzo cli tra:-;;porto è l1na bicicletta 11a diritto an·in1l•.)n11itù <:l1ilometrica. P e r qualsinsi altro inE>zzo di t1·a-sporto fornito dall' Ammini~trazion~ 11.on ha diritt•) ad «tlc.: una inclennità.

CONCORSI. roSTT V-\CA~TI.

BERGa:llo. OonsigLio clegli I stitut i Ospitalie1~i.

Medico setto.re e dirigente Labor. anat. patol. e analisi clli1iche. Vedi fase. 28. Scad. 10 agosto. CASERTA R. P1·efettura. Undici posti di uff. san. Ve<'.li fase. 28. Scad. 10 agosto. (Grosseto) . A.1 10 agosto, ore 1'7; condotte di Tirli e Vetulonia; liCASTIGLI ONE DELL...\ PE 3CAIA

re 9000 e dop1lio c.-v. Stato famiglia. ,~ec.li

( C1 asert<i) . -

( .'1cCL.\.NO

1:-. agosto.

fase. 80.

cade11za

( l'aserta,).

_e

::-io11e giu ùicat1 ice. ~1ELARA (Rovigo) . -

Scaden za 4 agosto. L. 7500 iier 1000 pov.; r.J. 100 per gru,p pi di 50 (o frazione); L. 2500 trasp.; doppio c. -v. '; L. 400 uff. ~nn.; 5 quadrienni. "MODE~A. R. Prefett'ltra. Ufficiale sanit. del capoluogo. ' ;edi fase. 28. Scad. 20 agosto. l)LGIATE (GonLO) . Conoorzio; a lle ore 16 clel 31 ag. Età n1ass. -10. Due anni cli condotte o di a. "'i te11tato in o ped. l)Ubb. o clin. Classificaz. t':-:n1ui. J.J. 5:)00 elèV<1 b. a L. 6000 clo110 un bienni<> J>er lUOO poY.: addiz. L. 2 fino a 2000 pov., L. 3 tino <"t 3000; ~ qltinq . clec .. doppio c.-\.; 11. 2000 tr~ sporto.

(Plaaen~a) .

· L. 6500, oltre L. 3000

v~r 1000 poY., L . 650 1.lff. . an., L. 400 ambul., lire 600 t'U.Y.; :) quadrie11ni dee., L. !.~000 cav., L. 2000 c.-,-. cav. Serv. entro 15 g . A tutto 15 agosto. RonoNnEsco (.Jla1itoi·a) . - Scadenro 10 agosto. 1•. 9000 e 5 quudrien11i decin10, doppio c.-\., L . 4000 1·av.. JJ. t>OO llff. san. Rif°ERGARO

~~ EHEG:SO

i\ledico gio,rane, pratico condotte, nccetterebbe o\unque buo11 interinato, anche di lunga du1atu . o posto di a8sistente presso ospedale. Scrivere: signorina Batacchi, via. Luigi Bonazzi, n. 5 - Perugia. La Commissione aggiudicatrice delle sei bor~ di st-udio .1.>er la Jnedicina del lavoro, istituite dal Mi11istero del lavoro e della previdenza sociale, è ris ultata cosi costituita: dott. Giulio Calamai, presidente e prof. Luigi Devoto, J)rof. Luigi Ferra1tnini, prof ....l\.ntonio Nori, prof. Salvatore Ottolenghi, m embri e dott. Francesco Simeone e dott. C,e~re Giaru1i11i, segretari. Per norn1a dei concorrenti si rammenta <:he le borse di studio sono in nume ro (li sei ripartit~ in parti t1gu<tli tra le Cliniche del L aYoro di Milano e di Xnpoli.

.

Scad. 15 agosto. L . 6000, :J c1ttinq., c.-,-. Etc1. lim. 40 a nni, Inseri i . a un a lbo. F.\BRO (P erugia) . .Ab. llòO circa ; L. 6000 fino a 1000 pov., clorJpio e -v., acldizion. L. 2, L . 1000 (lisug. resid., L . 1000 resicl. J)O\era, I.J. 500 trasp., r .. 156 C[lY:l l. Scad. 40 g. dal 18 luglio. I..1A un e\. (Potcn.~a). Scade 31 ag'. L. 3000 per ::oo fa1n. l"H)\-cre; L. 10 og11i fam . in più: 1a. inderu1. c-.1ro-,,i,-. 8tà limi t~ 45 anni. I e:oncorrei1ti devo11() inYiare cartolina-vaglia d i L. f.>0.15 intestata al Te~ol'iert• Pro,-. di Pote·n za 11<?t co1n1.>etenze CommisESPEHJ .\

STAZZEMA t L-ucca). - A tutto il 10 agosto, per 900 pov. su 2828 ab. ; L. 8800 e 4 quinquenni decimo, L. 2000 ca,·., L. 2400 c.-\. er,-izio entro 15 g:. TARANTO. Direttore Labor. -'letl . Bntteriol. , .e<.l i fase. 30. Scadenza. 31 ago:-;;to .

(Milano ). -

OsJ)edale F. Traba.ttoni e

Primario medico; L. 12,000, oltre r•. 1:!00 c.-Y .. nette; I .. 1 00 se direzione ; servizio rn ùiologico e luborntorio indagini clinjche e mi(i roscopiche; etù liru. 40; .. tato di fam. Nomina triennale e confern1e qui1HJuennali. • cad . 1° sett. 'l1i•!clc1·e a11nunzio. r;. Jtou ::0111 . -

T... a Con1Lllissio11e aggiudicatrice del concorso a fil'emi lJer iuemorie attinenti alle assicurazioni soctali indetto dal ~linistro del lavoro e della i:•re' vi<lenza sociale, è stata composta come appresso: S . E. prof. Lodvvico Mortara, presiden te e prof. I1ore11zo Bor1·i, ùott. Git1lio Calamani, prof. fJiuseppe Chiovenda, prof. Luigi Devoto, i)rof. Gioyanni L origa, on. prof. Gaetano Piel'uecini, i11embri e d ott. F r a ncesco Sin1eone e dott. Cesare Ginnnini , segretari. ' rendesi <t American Ophthalm-0logica l EncycloJ>(!dv )) 12 volt1mi ed altri libri di medicina e scienze . ' nitt11rali. Hi,'o1gersi: Signora Ester Alatri, Rom u, , . in Arco {.l ei Ginnasi 23. _4.vtiertenz<t. -- Gli annunzi per richiesta ed of-

f el'ta di posti vacanti debbono pervenirci alme no

dodici giorni prillk'l della data di pubblicazione, 1>oicllè, data la nostra alta tiratura, siamo costretti a far impagi11ar~ e mandare in macchina con 111olti giorni di anticipo. A

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE Il l)rof. Duccescbi Virgilio, straordinario di fisiologia a Pavia, è stato (finalmente) prGmosso ordinario. I nostri rallegramenti 'i-ri~simi all'insig1ie studioso e nostro amico.

t.1

stata conferi la medaglia di bronzo pei beue111eri ti della salute pubblica al <lott. cav. uff. I1'rnncesco Vanni, medico dell'ospedale di S. Spttito cli Casale :\Ionferrato (Alessa11dria), per le (·nre prestate ai colerosi in zona d'OJ)eràzione <:o· 111e ufficiale merlico di complemento. È

Il nostro col1anoratoro dott. prof. Giuseppe Ro,1~"11<.la, cl0<·~ntc di Nel1ropatologia pre..... • la R. l- -


[AXNO XXIX, FASC. 31]

SEZIOXE P'RATICA

niversiÌ-<ì. di 'ro1ino e medico direttore clello Stabilimento Itiroterapico di Graglia-Bagni (Biella). è st.atv jnsig·nito dell'onorifice11.Za di cavaliere i1eìl'Or(line dei SS. ~Iaurizi0 e 'Lazzaro. Su l)l'oposta. di S. E. l'on. Luigi Fulci , Sua )laestit il Re ha firmato il decreto di nomina a cavaliere {lella Ooronu di Italia del dott. prof. Carlo Basile, libero docente nelle nostra Uni'\ersità presso la R. Olinica l\Iedica cli Roma.

NOTIZIE DIVERSE. .

Conferenza lntcroazlonale aotl&ubercolare. Si è iiunità in questi giorni a Bruxelles la Conferenza internazionale antitubercolare alta quale hanno preso par~ i rappresentanti d1 42 Stati. Sono stati discussi a fondo im1)ortanti temi fr.:1 cui le ·~~pere di assistenza dell'infauzia, le ct1re 1Ji allenamento e di lavoro dt1rante e dopo il periodo sanator1ale, l'assistenza a domicilio per opel'a delle infermiere visitatrici. Oltre che dài delegati uttìc-iali se11 . pl'of. Pio Foà e prof. Vittorio Ascoli, l'Italia era rappresentata dal colonnello prof. Gt1ido l\fencles, direttore del Sanatorio Battisti della C. R. I., e dal Pl'<>f. G. B. ltoatta, direttQre del \lispensa1·io antituberC-<>lare di Firenze. A non1e d0lla <lelegazione italiana ha parlato il seu. Foà, illustrando il notevole impulso che 11a pr~ in questi anni l'attività antitubercolare in 1talL'l. Il prosffiu10 Congresso avrà. luogo nel 1924 in Svizzera.

I Congresso medico Marchigiano. La Società medica di Ancona indìce dall'll al 22 sette1nbre un Convegno medico regionale, nel desiderio di attivare il movimento scientifioo e (li ainatare i colleghi della nobile regione picena. Si prega di comunicare in tempo utile i titoli <lelle comunieazioni al segretario dott. Gustavo :;\fodena, Anoona.

1031

Per il servizio farmaceutico nei piccoli Comuni. Il Sottosegretario per l'interno ha raccomandatt) ai . Prefetti, per mezzo di circolare, che inforn1ino al più presto il ministero sul servizio fll.!'maeeutico nei piccoli .Comu11i. Ha rivolto anch<) invito di voler fare pervenire al Ministero il parere sulla istituzione di farmacie nelle borgate o frazioni di Comuni che ne sono prive. Propaganda igienica. Il direttore del Dispensario d'Igiene sociale ùi Caltagirone, <.lott. 8. C-0na, ha tenuto un corso ai conferenze igieniche all'Associazione delle Dan1e rli Carità, alla Società San Vince11zo di Paoli e ul Comit:ato della Colonia montana i>ro-Infantia, ~it· come quelle istituzioni benemerite, e;l1e posso110 con un'attiva ed intelligente propaganda e;o11tribt1i1·e ·l formare una educazione igienica i11 mezzo allè masse, con le quali si trovano a mag·giore contatto per la nobile missione cui sono inspirate. Il dott. C1;011a si prop.o ne cosi d'integrare l'opera benefica del Di.spensario antitubercolare con la forn1azione di una coscienza igienica. Le conferenze verranno pubblicate a beneficio d~ dette istituzioni; si prenotano presso lo stesso dott. Cona al prezzo di L. G ogni copia, che si comporrà di 10 conferenze.

La Festa del Fiore a Cesena (Forli) Il -! giugno - ricorl'enza della festa dello St.1tuto - per iniziativa della Associazione Cesenate contro la diffusione della tubercolosi, e sott•> lit direzione del suo presidente cav. dott. L1lig1 l->io, si svolse una f~'"'ta del fiore. L'incasso netto fu di L. 2.~64.45, devolute alla predetta Associ.a~ìone antitubercolate di Cesena. I fiori rima.3ti furono, con gentile l)ensiero, I'ortati da alcune signorine al Cimitero Urbano e depositati su tutte le tombe dei morti in g·uerra, ivi sepolti.

Lascito cospicuo. Il principe Alberto di Monaco ha legato, mo~ rendo, Ja somma di llll inilione di franchi all' Accademia delle scienze di Parigi.

CGogresso Internazionale di propaganda d' I glene sociale. Si terrà a Parigi in occasione del c-entenario cli Paste11r, dal 18 al 24 dicembre 1922.

Per la profilassi antimalarica. All'interrogazione del sen. Grassi, da noi riportata nello scorso numero, l"on. Casertano ha risposto che i malarici i quali rifiutano di sottoporsi alle cure prescritte dal medico e i:!he pertanto so110 pericolosi non si possono allontanare se11za una speciale legge votata d.al Parlamento. Il sen. Grassi replica esponendo i pericoli a ct1i questi inalarici eSP<>ngono la collettività. e conforta la sua tesi con qualche esempio. L'on. Casertano assicura che farà t1na circolare lli Prefetti perchè .s ia intensificata 1:1 sorveglianza sanìta1ia.

La Fondazione Rockefeller per l'insegnamento medico nel Belgio. La Fondazione Rockefeller promuove l 'istituzione di una Università l\1edica moderna a Bruxelles, <.li rio·endo ed t1nifica.11do varie altre iniziative sortè' o con tale scopo. La Fondazione ha destinato anche un milione di dollari a lla Fondazione Regina Elisabetta. per gli studi medici di perfezioname11to e per l'assistenza infermiera. Sussidi agli studenti rumeni in Francia. Il J vurnal Officiel pt1bblicu un decreto presiden~ ziale dal qt1ale risulta che sono stanziati nel bilancio statale francese L . 480,000 per borse e rlf1Jsione di spese di studio a studenti di paesi amici. Tale stanzia111ento è desti11ato agli stndenti r11rneni.


1032

ASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA.

[ A~);O

lL POLlCLIXICO

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XXIX, F ASC. 31 ~...

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.

Indice alfabetico per materie. .Anestesia locale: confini . Pag. 101G )) 1021 Calomelano : le iniezioni di )) 1028 Oons·iglifJ Su,p(Yriure d,i San. ità 't) 1014 Inducano: ricerca nell'11rina . . Infezione meliten$e: intrradermorèazione )) 1023 )) 1018 Influenza: ricerche batteriologiche )) 1025 Iniezioni endovenose : sulle -· . • )) 1021 Ittero consecutivo ~tll'arsenobenzolo . )) 10~-1 Latte : tleterminazione del grasso )) 102;) Limoua te fosforiche . . . . . . JJiqui<lo cefalo-rachidiano: dissocù1zione albumin-0-leucocitarL'l e sua illlllOr)) 1~01 tanza diagnostirn . . . . 11-Ia.larioi. congedati: ~ssegni ai sa1iitari j}falarici. cun,geclati: ossl s te u~·a. e cura

Me<licinn Jegu.le : comt1nicazioni . Narcosi chirurgica: apparecchio Jler mnntenere Jn mandiboln fissa i11 alto e In bocca npertn . . Pemfigo epide1u ico . .

Boma, 1922 -

Tip. Cartiere Centrali..

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l ' !:-lj-eo:..;i Jel periodo bellico nei loro po~tum l medico-legali e sociali . . Pari. lllli• 1

Reazione di Wassermann: va1ore clinico Sitìli<Je: c11ra contemporanea oon la 1ni-·eela « neosulvarsan-cyarsa l >> • •

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non Lister . . . . . . Ta be dorsale : r•rune manifestazioni e

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trattamento . . . . . . ~l'umori benigni clella pleura . . . . Tum ori maligni : _modificazioni istologi· che indotte dal raditrm . . .

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Sifilide polmùnare d11rata 15 unni senza e._qser i·ieonosci11ta . .~toria

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medicina :

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Setnmelweis,

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Ulcera molle e bubone: CUI'4-1 • ,.inismo: gli apostoli del - Un

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nuo,~o

pericolo . . . . . . . . . . ·r omiti ,ll)itunli 1lel liltta11te e sifilide

))

L. Pozzi, ed. rest.;


Roma, 7 Agosto 1922

ANNO XXIX

Fase. 32

fo.ndato <lai professori: GUIDO BACCELLI - - FRANCESCO DURANTE SEZION g

PRATICA

REDATTORE CAPO: l)ROF. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO . . Divagazioni clinich~: G. Nicolich: Considerazioni di un vecchio urologo sui recenti risulta.ti della. terapia. Rontgen. Osservazioni cliniche: V. V anni: Sulla spirochetosi ittero-emorragica. - F. V~ola: Sopra. un caso di epatite sifilitica. ~ote di tecnica: G. Reina: Applicazi•ne dei metodi fotografici per allestire preparati permanenti di batteri che si decolo· rano facilmente. Sunti e rassegne: MED ICINA: T. Brugscb: Sulla questione della gotta. - CHIRURGIA: L'ebbrezza o le brevi narcosi col cloJ;Uro d'etile. Cenni bibliografici. .Accademie, Società mediche,, Congressi: R. Accademia di Medicina di Torino. - Società Medico-Chirurgica di Pavia Società. Medico-Chirurgica. Anconetana. Appunti per il Medico pratico: CASISTICA E TERAPIA: (Neurotogia) : La paralisi facciale ed il riflesso e mimica dello schiaffo>. - La prognosi nell'encefalite epidemica. - Il

trattamento dell'insonnia nell'encefalite epidemica. - At· tacchi epilettoidi nell' ipopituitarjsmo. - Terapia della. paralisi agitante. - Fegato e malattie biliari : Disturbi prodotti da anomalie della vescicola biliare. - Sul nesso causale della. calcolosi biliare col cancro della cistifellea. - Le indicazioni opera.tome ·n ella litiasi della cistifellea. e del dotto cistico. - L'intervento chirurgico nei calcoli biliari. - Sull'oper.azione di Talma. - NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA : Conseguenze della concentrazione del sangue. -PosTA DEGLI ABBO~ATI. -

VARIA.

Nella vita professionale: Amministrazione sanitaria : Semplificazioni nella Sanità pubblica. - Cronaca del movimento professionale - Pei congedati malarici. - Risposte a. quesiti e a domande. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. - Biografie. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

E' 1Jieta,ia la riprodlu•ione dt lavori pubbUcati nel POLICLOOtle e lai pubbUca•ione cU sun ~· citarne Za fonte.

8111&&1 di ,,o,lle&à menati. -

di essi

sen~a

7 signo,-i abbonati che non hanno pagato ancow-a la seconda Pata senaest,-ale a conapinaento dell' inapow-to del p79op,-io abbonanaento pel '6922, sono vivanaente p79egati di fa,.ne sollecita Pinaessa, naediante ea.-tolina-vaglia.

SOLLECITAZIONE

IJ,' RMMINISTRRZIONE N.. B. -

Della cartolina-vaglia inviata in saldo dell'abbonamento devesi conservare il polizzino di ricevuta . •

DIVAGAZIONI CLINICHE. Considerazioni di un vecchio urologo sui recenti risultati ~ella terapia Rontgen. Prof.

NICOLICH GIORGIO.

Mi sono .dato il poco invidiabile titolo di vecchio urologo per due motivi; ·primo, perchè .quasi mez2Jo se colo di pratica mi diede occasione di osser:vare molti ammalati, secondo, perchè la mia tarda età può farmi giudicare non troppo serenamente tutto quello che è nuovo. Lasfcio al lettore giudicare se quanto sarò per esporre sia frutto di una lunga esperienza, o sia l'effetto della vecchiaia che bene spesso, anche ser1za volerlo, è laudatrix temporis acti. Recentemente lessi in . alcune pubblicazioni .degli eff~tti terap.eutici dei raggi Rontgen; non 1

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posso dire che questa lettura mi abbia convinto che . tutto quello iehe stava s critto fosse oro di zecca. · Quasi tutte le malattie potevano, secondo quegli autori, essere curate con esiti brillanti mediante, i ragigi X. Lascio ad a ltri pil) di me competenti, giudicare, se realmente tutti ·quegli splendidi risultati non sieno da oonsi derarsi alquanto scettica.mente. Io voglio fare soltanto alcune osservazioni su quello che concerne la cura di certe affezioni d egli organi urinari. 1V.etterer (1) narra aver trattato coi raggi X 956 prostatiti ottenendo nel maggior numero dei casi .b uoni ~d in alcuni spl endini risultati. La ·p rostatite semplice provocata dai comuni 1

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(1) Handbuch der Ron.tgen und Radium The-

rapie. Miinchen, 1920.

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1034

[ANNO

IL POLICLINICO

piogeni vie11e co11 b11on esito ct1rata in tutti i uoi differe11ti stadi; già clopo una sola irradiazio11e può din1 ii1t1ire la t€11sione della prostata e rapidarr.ient.e l'etrocedere il tl11nore che face,,a l)rominenza l1e~ retto. ?\el caso })Oi che si sia già for1nato t111 ascesso si favorirà con qu.e_sto mezzo la sua i)erforazio11e nel retto o nell't1retra e si i11ftuirà su lla retrocessione d.ei sinton1i flo gistici. Far sparire il tu·1nore cl1e fa Sl)Org·enza nel r€tto dopo una sola irra.c1iazione ha del miracoloso; l'apertura ·poi dell~a>scesso 11ell'uretra a vvie11e tau to spesso spon taneame11te che è lecito d11bitate se sieno stati veramente i ragg·i X a fc-tvorire q11esto modo cli guarig·ione. Per fortuna cl1e l'autore avverte che bisogna esP-er pro11ti a fare l'incisione dell'ruscesso prost.a tico .se ,-i è i11i11accia di cliffusione ·del proces o Sl1ppul'ativo nei te uti circostanti. Dove poi la Ro11tgen tera1)ia, secondo vVet.- · terer ha la mig·liore indicazione è nella prosta- . tite blenorragica, il l)it1 delle volte una od alcune irradiazio11i' basta110 a g11arire le forme recenti, an·cl1e nelle forme croniche s i hanno pronti e co1111)leti suocessi. Spariscono le sensazioni della r egione sacrale, i· dolori riflessi del pene, dei testicoli, delle coscie e la viripotenza ritorna i101'111ale. Dopo tanti straordinari st1ccessi è piuttosto strano che l'a11tore raccoma11di come cura ·c oadiuva11te il 111a;ssaiggio giornalie·ro d ella prostata, che inolte ''olte basta 'da solo a guarire la prostatite. _t\.ncl1e nelripertrofia senile della prostata 'Vetterer ha a v11to bt1oni ri·s u1ltati con la cura Rontgen; specialmente gl ing·rossamenti prostatici di coosistenza rnolle sono rapi damente inftue11zati dalla cura. Già dopo u11 giorno dal1'irradiazi'one il pazi1ente si sente· molto1 sol~e­ vato, la. nlinzione si compie più facilmente e con l' e.splorazione digitale per il retto si può in brevissimo tempo constatare una diminuzione del '·olun1e della prostata. I casi più resistenti alla ·cura sono1qi.1elli con prostate dure e fibrose, anche in questi però si può ottenere diffi1int1zio~e delle sofferenze e miglioramento nell'err1issione dell'orina. Egli cita in appoggio delle sue asserzioni le sto1·ie di alcuni suoi casi e di alct111i di ~Ioszko\vicz, di Stegmann e di Casper. Prima ·di prendere i11 co11-iderazione questi casi n.e voglio citare u110 tla ine osserYato anni or sono; si trattava cli 1111 })aziente di circa se ant'a1mi credt1to aff-etto Lln. i}Jertrofia pro1statica e curato coi raggi X. l)opo pocl1i giorni e©li si credeva gt1arito t a 11 ta era la st1a fede nella 11no\'a cura. Poc0 te1111)0 dopo la nicra1

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FASC.

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,;jgliosa guarigione, operai qt1esto lJaziente co1l. la litotrizia; tolto il calcolo sparirono anche i distu1lbi attribuiti alla prostata che non iera ipertrofica. Citai qi1.e sto caso percl1è fornisce t1na •p rova dell'importanza che si }) UÒ dare ·alle asserzioni degli ammalati q11ando sugg.e s tionati ·dai i11ezzi c11rativi che hanno una influenza per hl modo di loro applicazione, dico110 çli sentirsi. addirittl1ra guariti. Nessuno· d.ei pochi casi citati dal "\"\'etterer clfmostra Che sia stata proprio la sola terapia l~ontgen ad ottene:ne i buoni risultati osservati, perchè i11 tutti i ca.si si fece 1arg·o uso della. siringazione metodica. Se poi pr€ndian10 in consid·erazi-on·e ·q uanto, basandosi sulla sua esperienza, aisserisce il Casper, crolla tutta l'aureola dei r.aggi X nal.la cura ·cl ella vera ipertrofia ·della prostata. Questo cl1irurgo basandosi sull~ sue esperienze si dichiara cor1tra1'io1alla cura Rontgen n.ell'irpertrofia prostatica. Il -v.,retter.er afferma pure che in casi specialn1ente favor·evoli, l'ef.fìcacta d.ella 1cura può· esser tale da ridur1~e il volume della })rostata ipertrofica in modo da non poterla più disti11gt1ere dai tessuti circostanti. Mi pare eh.e simhli risultati non si.eno nep1)ur discutibili, tanto hanno del soprannaturale. In una malattia tanto proteiforme n€lle sue i11anifestazioni, è molto difficile giudicare quando ~ perchè subentrin10 ·dei inigli·o ramenti, cl1e l)Osson:> per molto tempo essere c1'eduti vereguarigioni. Vi sono prostatici, che già dopo 11n pr·imo attacco di ritenzione ·completa di urina, non riescono mai più a vuotare neppur in. parte la vescica ed hanno bi1sogno d'i far uso der cateterie per tutta la vita. Ve ne sono alcuni,. che dopo un periodo di ritenzione completa,. ria>equistano il po.t ere di vuotare spontanearr.1er1te e del t11tto la vescica. Fra i molti p1..ostatici nei q11ali vidi cessare del tutto la riten zione, ricordo un veicchio ·di 76 anni che dopo un periodo di tre settimane· potlè ristabilirsi ·completamente ed orinare benissimo 1)er cinqn e anni, in capo ai quali so.ffrì di un nuovoattacco di ritenzione completa cl1e s<:o111parve in dodici giorni. Presentemente qt1esto· ·vec.chio di 81 a,,nni sta benissimo e non ha il più piccolo disturbo nell'e1nett.ere l'orina. _i\nche nielle _forme di ritenzione incompleta si vedono dei notevoli n1iglioramenti con iI semplice cateterisrr.'0 vescicale. Questi n1iglio1..amenti che talora sembrano vere guar1g1oni sono abbastanza frequenti quando gli ammalati sono curati regolarmente col cateteris1no, è appl1nto questa frequenza dei migliorai11enti clie fecero credere alla effi1


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caicia di tutti i m ezzi t1sati per l a cura· diell' ip ertrofia prostatica, comie la castra.zio.n e, la vasectomia, l' ai1gionevrecton1ia, l 'ir1·adiazione _ dei testicoli, ecc. eoc. . Tutti questi procediffi1enti son·o caduti in dimenticanza. l'unico e vero rimedio dell'ipertrofia clella prostata è l'ope-razio·n e (prostatectomia) che sarà sempre meno pericolosa quanto più presto1 verrà eseguita. Il \Vette.rer sostiene che anche la tubercolosi della prostata, e tiella ,,escic.a può essere 1guarita coll'ir:radiazione cl1e in certi casi adatti può pure renclere su11erftua la i1efrectomia. In appoggio delle 1sue asserzioni dà relazione di 15 casi di tub.e.r colosi vescicale trattati con la tera pia Rontgen. Di qt1esti casi·, otto presentavano contem1Jora11eamente tube1"colosi dei reni, del bacinetto ·e dell'uretere, tre se·n za apparente tubercolosi renale ma con tubercolosi della prostata, del testicolo e dell'epididimo, uno con t t1bercolosi dell'11retra. Di questi 12 • , S i11igliorarono moltissimo e 6 guarirono casj completa n1ente, fra qt1esti ul timj ve n'eran0 tre chti avevai10 p11re tubercolosi renale. Sono codesti risultati ta11to splendidi, che per qt1anto si 1sia ber~ di1s·p osti a cr.edeirli, lasciano sussistere qualche dubbio in chiunque abbia t1na estesa pratica di tu·b,e rcolosi degli org·.ani uri11ari. Far balenare la spera11za di guarigione di una tubercolosi renale senza bisogno della nefrectomia può in certi casi costituire una vera colpa. , e un paziente, cl1e ha un solo rene tuJ1ercoloso e l'altro sano, riesce a sapere che può fare a i11eno di llna oi:>erazione per 'guarire, i·ifi11te rà. la i1efrectomja per sotto1Jorsi alla cura Ro11tgeu cl1Ef gli farà IJerdere un tempo prezioso e forse la ' ' ita. E cosa risapt1tn. cl1e quasi tutti i cl1irurgl1i non ammettono come cura della tuberco1'osi renale che la sola nefrectomia che avrà tanto maggior.e pr-0babilità di successo, quanto meno sarà · rita rdata. Solta11to nei casi ·disperati si potrà usare la r.adio-te·r apia 1che, se i1on ad altl'o, servirà ad illudere e iC~onfortaI'ie i p azienti. Mentre il V\' etterer ·considera la terapia Rontg e11 come semplice cura palliativa ·e analgesica n ei carcino1ni d1el r.ene e della vescica, vi sono altri ·radiolog·l1i che sostengono il co.11trario. Il Sighi11olfi nel IV congresso italiano d:i radiologia tenuto a Bologna nerl m.a ggio 19'22 1eosi .s i esprilrr...ieva « la mia ·s tatistica pel carcinoma della vescica de.pone senz'altro ·contro l'operazione e per la più s0'11ecita p-o·ssibile irradiazione ». Non tutti i ra.diologhi sono così assoluti nelle 1

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SEZIONE PRATICA

loro affer111aziO!IlJi; il Lenk (1) in u11a riec,e nte pubbilica.zionei tradotta dal Brunetti scrive che i casi operabili vann-0 incondiziona tam.ente .op.erati e a chi non ·consentis·s e in ne sisu11 modo di assoggettarsi ad inte1·vento cl1irurgico deve essere reiteram. e11te ricordata l'opportt1nità del, I 'intervento. Per quanto poco iedifi·cante sia la . cura chirurgica dei tl1mo·r i maligni della viescica, non Si può russolutamente1escludere cl1 '.essa, in certi caJsi favo~·~voli, non riesca a guarire il male o almeno .a p:volungar·e cli molto la vita dei ·p azienti minacciata ·dal1e pro.fuse emorragie e dai fenomeni settici che accorr41agnano i tumori esulcerati. In ogni statistica di vari autori si possono trovare ·citati al1ct1ni casi dit carcinomd vescicali operati, che per m·o Jti anni si rantennero esenti da recidiVte. Sono pochi i:n vero, ma bastanti per giustificare l'intervento chirurgic-0 nei casi i c11i è indicato.. Le indicazioni per un atto operativo non si possono ottenere che con la ·cistotomia. esplorativa, perchè . . n è la ·cistoscopia nè la sinton1atolo1g ia son.ò in t utti i casi sufficie·n ti a forni1·ci t1n criterio per gi udicar e l'operabilità di un t111nore della ve·sci·ca. La radio terapia profonda che .secondo il Sighinolfr è tanto utile nei carcinomi v.e1scic a1li, fu da lt1i finora a1)plicata in un n11mero troppo esiguo di casi, l)er p oter fare un confronto fra i suoti risultati e ·qu elli dell 'inte1"Vento1 ,chirurgico. Nella Sl1a relazione al congresso .S ighinolfi. cita dodici casi di carcinomi ·della vescic·a da lt1i curati con la ~adio-teréljpia •p roifo111da; di questi 111orirono cinque. Uno dopo due mesi dall'irradiazìon~, uno dopo q11attro, uno 1 dopo cin1que, e due dopo sei. Gli .a ltri sette che figurano com\3 guarigior1i cliniche temporanee, stavano bene uno dopo sei me si dall'irradiazione, uno dopo 1sette, uno dopo ~otto, uno dopo undici, uno dopo d·o dici ~ uno dopo quindici. Di uno non si sa quanto duri ancora la .g uarigione. Quasi tutti questi casi erano, a dire il vero, in 1Condizioni ino·l to gravi, a1cuni inoperabili e due r ecidivi, quirn.di anche l'interv.ento cl1irurgico non a vr ebbe dato un risultato migliorie. Lo sca rso numero però dei casi irradia ti nor1 autorizza, secondo m~, il Sigl1inoJifì a esprimer.si così categoricamente contro l'operazione in tutti i casi di carcinoma della v-escica. 1

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Recein temente ebbi l'occasion1e di con·statare i11 dua pazienti curati da Sighinolfi una com(1) J.,EJ\1K. Indicazio11i Ront.ge11terapicl1e, traduzione Br11netti, Trieste, 1922.


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I lS POLICLINICO

plicazion~

molto rara nei tumori vescicali, la perforazione 1dell'intestino retto. Questo fatto m~ fece sorgere il dubbio che la radioter8Jpia potesse aver favorito questo spiacevole accidente. Prima di giustificare questo mio dubbio descriverò in breve la st.oria di questi due casi. Un mio paziente che presentava una recidiva di un carcinoma vescicale fu irradiato per alcune ore consecutive. Dopo l'irradiazione l'ematuria a poco a poco ciessò per poi ricomparire circa un mese dopo. Già prima di essere sottoposto alla irradiazione l'ammalato si lagnava di dolori all'arto ·s inistro, qualche settimana dopo la radioterapia il dolore aumentò d'intensit~ 1e tormentò il 1p aziente fino al giorno dell.a sua morte che ·avvenne quattro mesi ·dopo, l'irraidiazione. Questi dolori agli arti inferiori si osservano abbastanza spesso nei carcinomi della vescica e della prostata, quello però che non si 6Sserva quasi mai è la perforazione del retto che s1 manifestò due mesi p,r ima ·della .m orte. L'ammalato emetteva per l'ano feci miste a orina sanguigna fetidi·ssima e spesso anche frustoli del tumore. Nel maggio 1922 viidi in consulto col proifessore Pellegrini di Chiari, un signore di cinq11antasei anni che rnel marzo 1921 si accorse di orinare sangue. Dopo tre mie si di cure inutili, consultò il prof. Lasio che. dopo aver constato la presenza di un tumore alla parete sinistra della vescica gli propose l'operazione. Prim•a di decide!'si consultò altri specialisti, uno dei quali gli consigijò di sottoporsi allq. radio-terapia profonda. Addi sei giugno v.enne; pratic~ta una irradiazione dalle ore otto alle diciannove con qualche intervallo. Dopo 1'irradiazione ce.ssò l ematuria macroscopica, si manifestarono però dopo una settimana forti dolori· ·al basso ventre che durarono crrca quaranta giorni. Cessati i dolori il p~iente stava tanto bene che si credeva guarito. Ai primi giorni di novembre ricomparve l' ematuria che indu sse l'ammalato a ritornare a Bologna d.ove ,f u irradiato dalle ore sette alle venti con qualche intervallo di riposo. Anche questa volta cessò l'ematuria ma sette giorni dopo si manifestò una copiosa diarrea seguita da stitichezza ostinata che fu ca11sa di gravi sofferenze che continuarono fino al giorno in cui vidi il paziente. Prima di chiedere il md.o consiglio l'ammalato si fece nuovamente visitare dal prof. Lario che trovò a circa due centimetri dal foro anale un ingrossamento della mucosa deJ. retto e col c!stoscopio constatò che il ttunore vescicale esisteva sempre. 1

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XXIX, F ASC. 32]

Quando io vidi il paziente trovai che nelll. regione soprapubica verso sinistra esisteva un f~rte in durimento della parete addominale, l'esame digitale per il rett~ mi ·d i·m ostrò l'esistenza di un :tspessimento della parete dell'intestino ehe mi parve esulcerata nella sua parete anteriore. Per stabilir~ se vi fosse una comunicazione fra retto e vescica :feci prendere del bleu di metilene che ri.escì positiva. Questo caJso 1è 1qu~·llo· ·che ha il n. 1415 della relazi'o ne di ·S ighin·olfi, che a onore 1del vero, fa cenno dei disturbi .a bbastanza molesti in conseguenza della proctite insorta dopo la seconda seduta di radioterapia profonda. 1

* ** Già dopo aver osservato il primo caso di perforazione del retto, mi sorse iJ. dunbio che la radioterapia potesse av~re favorito l'insorgere di questo sp.iac.evolei incidente, la constatazione .p oi di un secondo caso identico avva• lorò maggiormente il mio dubbio, che reaJmente la perforazione fosse dovuta alla cura. Per avere una prova della mia supposizione consultai le storie dei tumori vescicali da me osservati dal 1897 fino ad oggi. Sopra 486 casi di t11m,o ri delJa vescica la maggior parte di natura maligna non trovai nessun caso di perforazione dell'intestino retto per pro•p agazione del tumor.e vescicale•. Fra questi casi ve n'erano • diversi che presentavano estese propagazio·n i per continuità agli organi vicini, così ad esem.. i:ijo, in uno il carcinoma si. era djffuso all'uretra, alla prostata, aveva '}Jerforato il perineo .ed irl.vaso la branca ileo-pubica destra e i muscoli adduttori della co scia; in un aJ.tro il tu- , more si era diffuso alle glandole iliache, alle • sacrali e aveva usurato. il promontorio; in un altro un grande epite1ioma inlfi.ltra\ra tutto lo spessore della parete posteriore .laterale ·d ella vescica, lo spazio fra questa ed il retto, spostando in alto la ripiegatura del Douglas; in un altro vi era una .p erforazione della parete addominale sopra il pube, infiltrazione vaistisi.sima perivescicale e compressione deii vasi iliaci esterni. In un pregevole lavoro sui tumori maligni della vescica p11bblicato dal prof. Panà nel 1912 sono molto a;ocuratamente studiati roo casi raccolti ·dalla: letterratura straniera, in quasi tutU Sii trattava di carcinoma, un solo caso presentava una perforazione del retto, questo ammalato era stato operato dal Ronsing di cisto-prostatectomia ed esportazione dell'uretra posteriore, non si può escludere quindi che l'atto operativo non abbia contribuito alla perforazione dell'intestino. 1


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1037

SEZIONE PRATICA

Quindi sopra 686 tumori vescicali si trovò un ·s olo caso 1Ji perforazione del retto ed anche questo di dubbia ·causa. Facendo un confronto fra i 12 ca•s i di ·S ighinolfi con due perforazioni con i 686, da me raccolti, con una sola perforazione m:iJ sembra lecito attribuire alla radio-terapia profonda la causa della perforMione.

* ** Per fi11ire la 111ia co111l1nicazio11e credo opportuno ricord élre una recente pubblicazione, del prof. Po11zio dell' Istituto radiologico di Torino, sul valol'e e li111iti della terapia profonda (Rif ornia 1nedica, n. 19, 1922). Il voler giudicare possibile l111a distruzione costante degli svaria ii elementi ca11cerigni 1111.ediante una irradiazione on1ogenea con dose e.sattamenite calcolata, appar.e assurclo, molti seri lavori sona stati pubblfcati in q11esti. ultimi. tempi .p er dimostrare come n1olto erroneamente sia diffusa l'idea sem1)licjsta di 11na sicura decancerizzazione di t111 orgnnis1110 media11te la som.ministrazio11e di radiazi.011i i11 dosi preventivamente cal· colabili. :;\lory del1a clinica di Erlangen, Anschi.itz ed altri ri1)ortarono casi numerosi d'insucoessi della terapia profonda; Heidenhain dall'esperienza comu~ dedl1ce esplicitamente che le concezjoni di Seitz e Wintz sono erronee e che neJ. problema teraipel1tico dei carcino·m i sono fattori d'in11)ortanza capitale la natura e la specie istologica clel t11111ore, le condizioni vasali e li11fatiche, le condizioni del paziente nei riguardi Liel st10 stato emato•logico e serologico e la r a dio sensibilità specifica delle cellule dei ,·ari ·Ca11cri di cui tuttora non si conosce affatto il valol'e. Se tanto gravi lS-Ono le criticl1e ch€ si fanno oggidì alle presupposizioni teoricl1e esposte da Seitz e Wintz, non meno importanti sono le obiezioni che ·s i contrappon.g ono i1ell'applicazione pratica dei metodi da essi suggeriti. I.a tec11ica ultra intensiva stabilita da \\Ti11tz si basa essenzialmente sulle esperienze pratica te sui neoplasmi del1'utero ed a11nessi, per i q11ali fu schematizzato llll metodo d'irradiazione in formul e rigorose, esteso più o meno ·chiaram.ente ai tumori di altri organi. L'irradiazione sistematica con esclusione completa di ogni intervento operativo come si pratica nelle cliniche ginecologiche di Doderlein e 'Vintz deve essere c~nsiderato con ·qualche riserva, poi1chè se le stati stiche da essi riferite offrono alta percentuale di gururigione le statistiche chirurgi·che contrapposte da altri ginecologi non spno da meno importanti. Troppo graJve discredito ha rice.v u to ,]a radiologia in questi 1

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ultimi tempi da molteplici fattori, i quali o per in~deguata. competenza, od anche per interess~ personale hanno -sviato totalmente gli studi e le rice:vche sci-entirfiche pratiic ate in argomento di terapia e si 1sono affrettati ad assicurare efietti terapeutici in re.altà illus·ori e non corrispondenti a quanib i veri culto.r i della! rrudiologia hanno affermato nei recenti loro lavori. La s·cienza radiolo,gi'ca in un ventennio ·di vita ha compiuto un enorme progresso ma molto è ancora da farsi in argomento d·i terapia deri ti1mori, ove contro un elemento ancora ignoto qual'è quello del cancro si contrappone un agente tuttora non ben d.efìnito, la radiazione. Il riconoscere le deficienze odierne della terapia radiologica è doveroso, in • quanto che perm·ette ·di apprezzare lealmente il valore dei mezzi usati, distruggendo molte dannose illusioni le quali più o meno involontariament~ si sono diffuse in rurgo.m ento. La tecnica ultra inten1siva con gli ap parecchi a ~O, 000 e più vo.lts, con le irradiazioni ad infiltrazione con il radium ed i suoi d·e riViati non guarisce sistematicamente il cancro; essa segna però un progresso enorme in terapia e reali vantaggi ne derivano anche se , non sono per ora sem,p re comp1eti; indubbian1ente l 'evoluzion~ teorica e sperimentate 1si fa per la radiologia con ritmo affrettato e nuovi progressi is i compiono di giorno in giorno per i quali risulta fin · d'ora la sicurezza che jl problema del cancro verrà risolto e con esso molta parte de.i quesiti della tera.pia radiologica ». 1

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Importante pubblicazione! Prof. G. PERRANDO

Direttore dell 'Istituto di l\ledicin a L egale della R. Università. di Gene.va

Manuale di Medicina Legale SOMMARIO: Prefazione. -

Cap. I. Generalità - Cenni deon· tologici. - Caip. II. Cenni psi co-fisiologici. - Cap. III. Del delinquente e <tel pazzo in generale. - Ca.p. IV. Cennt sulle principali psicopatie. - Cap. V. Natura del delitto e classificar.ione dei delinquenti. - Cap. ''L Della respon· sabilità penale e della capacità civi1e. - Cap. VII. Question i sul matrimonio. - Cap. VIII. Sui reati contro il buon costume. - Cap. IX. Questioni sulle gravidanze e sul parto - Cap. X. Del procurato aborto. - Cap. Xl. Trauma· tologia forense generale. - Ca.p. XII. Lesioni personali e risarcimento di danni. - Cap. XIII. Lesioni e morte per agenti termici ed elettrici e per inanizione. - Cap. Xl''· A. stìissie meccan iche. - Cap. XV. Dell'infanticidio e della vitalità. - Cap. XVI. Cenni di tossicologia forense. Cap. XVII. 'l'anatologia e necroscopia. forense. - Cap. XVIII. ~Iaec hie e traccie sospette. U::: volume in-16°, di pag. XVI ·916, con 273 figure originali intercalate nel testo, in commercio L. 4%; per i nostri abbonati sole L. 40 franco di porto e raccomandato. Invia.re cartolina-vaglia al Cav. LUIGI POZZI, via Sistina, N · 14,

Roma


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IL POLICLINICO

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FASC.

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OSSERVAZIO.NI CLINICHE. !STITt JTO DI PAT0f40GIA SPECIALE MEDiCA DEL LA

-fl. UNIVERSITÀ

DI ROMA

diré'tto dal prof. A. ZERI.

S11lla spirochetosi ittero-emorragica. Nota del dott. V. VANNI, assistente.

Anarrinesi. - · G. R. di anni 51, da Sermoneta 1

('R oma), don1iciliato a Roma da tempo, calzolaio. Nulla nel gentilizio. l)a ragazzo ha sofferto di disturbi intestinali norn· ben precisabili) e durante il servizio militare, di p l·et1riie essudativa destra. A 24 anr1i prese moglie da cui ebbe, oltre llD aborto, cinque figli in buona sal11te. È st r'enuo bevitore di vi110. Ri1ferisc·e di ·essere ingrossato notevolmente da 10 anni e accu sa di tanto i11 tanto dolori addominali che sembra scompaiano coll'ingestione di cibo. So.ffre da 20 anni di emorroidi, cal1sa di frequernti e copiose .emorragie. Venti giorni or sono, t1bbriaco, cadde nella cc marrana di San Giorgio», fi11n1icjattolo situato fuori Porta ~8n Giovanni, e ricorda d'avere inghiottito molta acqua; f11 tratto a salvamento e condoL · to a casa, dove si mis·e a letto. Il giorno successi\10 l)Otè alzarsi: ma avvertì cBfalea intensa; ripreso il suo consueto lavoro, segt1itò ac1 avvertire cefalea lieve, a .c ui si aggit1nse ro vertigini , i11sonnia. Otto gior11i or sono, rli notte, avvertì intensa agitazione e bri\ridi di freddo; misuratasi la temperatura, essa era ascesa a 40°, e si mantenne costante nei giorni segt_1enti, accormpagnata cla mialg·ie agli arti inferiori, senso di arsura, depressione generale. Da tre giorni è intervenuto sin·g hiozzo osti'Ilfato ed è ant1rico (il m edico ricorse inutilmente al cateterismo) e la temperatura è scesa a 37°. Ieri solamente ha avvertito intenso colorito itterico della cute e delle mucose, e ha notato che le feci erano scolorate. Entra nell'Istituto di Patologia il 17 febbraio 192-2. 1

1

E~ a7ne

obbiettivo. -

Le condizioni generali sono pi11ttosto buone; notasi forte obesità. Sensorio integro. Temperatura: 37°.2. Respiro freCfltente, polso piccolo, ipoteso. Ittero intenso della ct1te e delle sclere caratteristico, volgente al gin l lo a rancio11e. Numerose emorragie .cuta11tle l)llntiformi, parse sul tronco e sugli arti. Facies sofferente, lingua patinosa, secca, grigio bn1nac::tra; alito fetido. _l\ carico del1· U}l}ln rato re pira.torio notansi scarsi rantoli n n1 ~ t li e bolle alla base del polmone destro. 1

A carico del cuore: prir110 tono st1lla pt1nta

1sostituito da lln soffio dolce, ten11e. L'addome è n1eteorico, disseminato da numerose en1orragie c11tanee p11nti1fo1mi. Il fegato arriva alla 4a costola s11ll'emiclaveare e sull'ascellare media alla 6a. costola. In basso si palpa tre dita sotto l' arcata costale, Sllll'emiclav~are, di consistenza non al1mentata, lievemente do·1ente. La milza non è palpabile, e si trova sull' a scellar~ media al -settimo spazio; anteriorn1ente raggiunge l'ascellare anteriore.

Decorso. -

Durante i i)rimi due giorni di degenza in Clinica persiste olig11ria notel\·ole (grammi 50 circa di orine nelle 24 ore) : essa è giallo-itterica, con pig·menti biliari in forte quantità, ed alb11mtna a l 0,50 per mille. Nel sedimeITTto, .e:i.nazie abbondanti, ·cilindri granulosi ed ematici. Le feri sono .se1niliquide, cretacee. Dall' esame del sa11gue rist1lta: emazie 4.80G.OOO; rari normoblasti; emoglobina 80; valore globulare 0,83; i leucociti, in numero di 32.000, danno la s~guente formula: polint1c_leati neutrofili 85 %; mielociti, mo11ont1cleati grandi e linfociti 5 %; polinucleati eosinofili 6 %: basofili 4 %· Il senso.r io si mantiene integro, persiste il singhiozzo e il meteo1ismo. If terzo giorno di degenza in Clinica appare intensificato l'ittero cutaneo, che volge al giallo-arancione sen11)re più scuro. I,a cl1te è dissen1inata di i111ove chiazze emorragiche. Il quarto giorno interviene vomito, la li11g1.1a è secca, ricoperta da patina sct1ra. Il paziente entra in delirio calmo, e vetso sera l1a 1111111erose scariche alvine liqt1ide, ·scolorate. Le orine ven.g ono em esse in gran copia, fortemente itteri.che; cinque eme. di esse v€ngono iniettati nel peritoneo di una cavia. r,e condizio11i del1'infermo .si mantengono pressocl1è invariate durante tutto il giorn o successivo. Il sesto giorno le co11dizioni dell' infermo sono assai peggiorate: è entrato in uno stato ·d'inquiet.ezza ed agitazione n1otoria, è qt1asi completamente incoscie11te. con delirio di J)arole: ml1ore alle ore 2?.

Reperto necroscop;co. -

1\Ieningi iperemiche: nulla di notevole nella sostanza bia11c-0 e grjgia. Polmoni- fortemente iperemici (specialmente la base del polmone destro) : n1ilza modicamente aumentata di \'Oll1me, con i follicoli ben visibili al taglio: polpa molle e scl1ra; il fegato, esternamente, è di colorito giallo rossastro, con cap$ula del Glisson aclerente e raggrinzala: al taglio ar>pare giallo, quasi completamente inYaso da ùegenerazione grassa: il


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SEZIONE PRATICA

rene è giallastro, ingrandito, disseminato da piccole emorragie: le c&psu1e st1rrenali presentano nt1merose emorragie. Il peritoneo è disseminato di ·Ohiazze emorragiche. I pezzi v.e ngono fis'Sati in liqt1ido di Zenk.er, passati in alcool jodato, disiclratati, rliafanizzati e inclusi tn paraffina; le sezioni sono coloratie con emallu1ne. €os1na. r>er la climotrazion'e della spirocheta lll usato il liq11ido Giems·a diluito a un ventesi·m o Istologia patologica. -

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sottocapsulare, costituito, come abbiamo detto, esclusiva1nente da ])Olin11cleati (figura I) sotto forma di esili filamenti, terminanti alle due estremità r.011 il i·igo11fìa111ento a clava caratteristico, di significato ancora oscuro. Negli strisci fatti con i11ateriale prelevato dalla superficie cli F>ezione, fissa ti in ·alcool metilico e colorati col lic1uido Gie111sa, notansi invece forme a spire strettissi1ne con accum11li di granuli che si colorano n1etacromatica.m•e'Illte col liqt1ido Giemsa e cl1e da11no l'aspetto di nodt1li disseminati lt1ngo jl co1~po della ·&piro cheta, e t1n po' lateralmente (spyrochaeta nodo.sa di Ina.da e Ido). Lo stesso materiale, osservato a fresco all't1ltramicrosoopio, è ricco di spirocl1ete, in gran parte aderenti per una estren1ità ai globuli san·g uigni, dotate di movin1enti vivaci come di frusta, e coi poli terminali }Jiù rifrangenti. Il rene i)resenta atrofia, degenerazione ·e sfaldamento dell'repitelio dei tubul'i contorti, i cui nt1clei sono. qt1asi ·con1pletarnente scomparsi; i glome,ruli di lVIalr>igl1i appaiono inve1ce normali; le s·p irochete so110 q11i scarsissime, anche all'esan1e diretto ultramicroscopico. Nelle capst1le st1rrenali, notansi im1)011enti stra.vasi sangt1igni, sparsi in tutto il tesst1to. Le spirocl1ete vi so.no in maggior numero. Nella milza esse r1on sono dimostrabili; esiste i11vece iperplasia notevole dei follicoli linfatici, il cui tess11to è qt1asi ·Completamente sostituito da n1ie,lob1'asti, mielociti. poli11t1cl•e ati .e da scarse celll1le linfocitoidi. 1

Fig . 1. - Sezione di fegato nella spirochetosi ittero-emorragica (uomo). in cui si vede in alto un a zona di degeoera~ione grassa, lateralmente gruppi di spirochete_contenute ~o un essudato costituito da polinucleati; in basso cellule ep'l.tiche in l'arte deg-enerate. (Ingrandimento 1000/1) .

fatto agire pe.r 4 ore, tanto sulle sezioni, che sugli strisci di materiale prelevato dalla superficie di sezione del fegato; differenziamento in acetone. Esaminiamo ora i risultati: il fegato appare completamente infiltrato di globuli di grasso, le cellule epatiche sono coartate spinte in isolotti, il lume dei ·canalicoli biliari ridotto o completamente ostruito; la capsula del Glisson è 11niformemente assottigliata, e al disotto di essa esiste una infiltrazione di essudato so1tocapst1lare, costituito esclusivamente da. polin11cliea ti, organ.i zzati in ascessolini microscopici, cl1e in. qualche p11nto scollano la capst1J a di Glisson dal tessuto sottostante e sj aprono all'esterno. Degna di nota è la distribuzione della spl rocl1eta nel tessuto del fegato : essa non è uniformemente .,fistribuita <in esso, ma sta esclusivarr1ente fra g~li elen1enti dell'.esst1dato

R iS'llltati del la inocitl a :;io rie s1Je1"in1 entale. Co,m e è stato detto, cl11e· giorni prima della

morte del n ostro rr1alato1, in pieno pe.riodo coJe1nico, erano stati iniettati nel peritoneo di ltna ca.v ia 5 eme. di ori•na: do1)0 solo 48 or.e la cavia ·è morta, e prese11ta contrattura tetani·Ca deg·lL a.rti inferio1i e del dorso; nessuna traccia di colo1"ito itterico all'esame esterno. Si procede all'autopsia e si tro,ra : polmone conte11ente .i mponenti 1emorragie, cuore turgido, fegato cong·esto ed ingrandito, cistifellea enormemente ~istesa, ripiena di liquido giallo ve11dastro, n1t1coso, tra sparente; vescica urinaria r~piena di liqt1ido torbido. All'esame istologico il fegato appare inva so da focolai emorrag·]ci; le radici della ve11a Porta pr~se·nta.no grossi trombi s,ang·l1igni e 11sura ·delle pa.reti vasali, con fuoruscita cli ·sa11gue in vere sacchette aneurismatiche che si fanno strada nel circo-· stante parer1cl1ima e1)atico (figura 2). Questo reperto si è ripetuto costantemente inoculando le coltl1re di sr>irocl1eta, isolate, ·come vedrem0 appresso, sia dall' arrnnalato che dalla cavia. Il polmone appare disse111inato di focolai emor-


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IL

(ANNO XXIX, FASC.

POLICI.~ICO

ragici: il sangue stravasato, in alcuni punti, assottiglia i setti alveolari, molti dei quali sono rotti, e producono la confluenza di due o più alveoli vicini. All'esame ultramicrosc-0pico le spirochete appaiono in gran numero, sia nel fegato ·Ch~ nel sangue circolante e nel!' orina. Vengono allestite le colture, col meta-· do di H. N oguchi lievemente modi1ficato nel seguente modo: tre eme. .ti siero di cavallo vengono mescolati intimamente in una provetta con altrettanta soluzione fisiologica, con l'aggiunta di pezzi di f.egato della cavia infetta; il tutto è ricoperto da un eme. di olio di vasellina sterile. Dopo sei giorni di stufa a 37° si è avuto 1

32J

gl'avità dovuta alla speciale virulenza della spirocheta sp~cifica, fino a produrre la degenerazione grassa del fegato, dove le spiro.chete sono contenute esclusiva.mente in uno speciale essudato, inv.ece che negli elementi nobili di esso, come generalmente aivviene. Natevele è la m-0rte della cavia in sole 48 ore con fenomer1i setticemici e mancanza d'ittero, con lesioni caratteristiche d~i vasi epatici (usura delle pareti vasali, produzione in essi dei ·c aratteristicii aneurismi, figt1ra 2), l1esioni emorragièhe delle capsule surrenali sono in rapporto colla genesi della ipotensione vasale (Monti). Infine il caso confeITDa l'osservazione del Monti, eh~ nel periodo colemico le orine ha11no il massime} poter:e infettante. Ringrazio vivamente il prof. A. Zeri, direttore dell'Istituto, per i consigli e l'aiuto prodigato nello studio di tale argome.nto. BIBLIOGRAFIA. L.

MARTIN

e

PETIT.

Spirochétose ictero-hémor-

ragique. Ed. Masson, 1919. A. MONTI. Epidemiologia, patologia e patogenesi dell'~tte:ro infettivo della spirochetosi itterogena. Boll. .Soc. Me d. 1Chir. di Pavia, 1919. A. MONTI. Note nosografl,che, epidemiologich~ ed anatomiche sull'ittero infettivo spirochetico. Boll. Soc. M.ed. Chir. di Pavia, 1916. 1

OSPEDALE l\1TLITARE PRINClPALE DI TORINO.

l1'ig. 2. - (Mi crofotografi a) . Spirochetosi ittero-emorragica sperimentale, nella cavia . - Sezione di fegato , con la vena Porta trombizzata ; Ja su a parete é us urata in un puato in cui si ved e la formazione di un aneu risma . (Iogrand. 50/1~ .

REPARTO CHIRURGIA. .

Birettore: Col. medico R.

MARRAS.

Sopra un caso di epatite sifilitica p·e r i'l dott. VIO.LA FRANCESCO.

sviluppo rigoglioso della spirocheta itteroemorragica; essa qui presenta una tendenza spiccata al pleomorfismo: si presenta infatti, colorata col liquido Giemsa, ora come un filamento sem'Plice a spire strettissime, ora disseminato di granuli (·s pyrochaeta nodosa) colorati in violetto rossastro, ora tendente allo spezzettamento (forma •probabilmente involutiva). La forma piegata a C e ad S coi granuli terminali è rara; si presenta invece, ·come ab• biamo visto, nei preparati di fegato. Due eme. di coltura vengono iniettati nel peritoneo della cavia; dopo tre giorni si ha la morte, cogli ,~tessi fenomeni p~cedenti, salvo la contrattura tetanica degli arti, che qui manca. Si ripete costantemente il reperto della trombosi con aneurisma dei vasi epatici. Il caso che ho presentato conferma, dal punto di vista patogenetico, l'infezione per via orale d'origine idrica, ed è notevole per il decorso r a pido e per l'esito letale, Conclusi oni. -

Di fronte ad una affezione epatica a decorsofebnrile, in cui la tumefazione del viscere non sia un epifenomeno di malattie estrinseche (epatite diffusa nella polmonite; ileo-tifo, setticemia da tetrageno ecc.) il pensiero ricorre subito all'a.scesso come quello che più comt1ne. mente decorre con elevazioni termicl1e. Ma se l epatite suppurativa è una fra le poche affezioni del fegato che si accompagna colla febbre, non è I 'unica, perchè in altre, quantunque meno frequentemente ed in modomeno tipico, si può constatare un contemporaneo stato febbrile. Ricorderò fra queste le rarissime elevazioni termiche nel dee-orso del cancro epatico o di una cirrosi (in seguito a colangite infettiva o da tubercolosi), la febbre che si manifesta ne1 decorso della sifilide epatica, nella cisti idatidea suppurata e nell atrofia giallo-acuta. Ma se generalmente di fronte a questi stati morbosi ci soccorrono dei sintomi netti e ben 1

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SEZIONE PRATICA

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chiari che ci pongono nella maggior parte dei casi in grado di poter formulare una diagnosi esatta (consistenza dura-lapidea con protuberanze di varia grandezza nel cancro; ascite, ittero, esame delle urine ecc. nelle cirrosi; anam·m esi e precedenti ereditari nella sifilide; l'anammesi e la puntura esplorativa nélla cisti idatidea suppurata; i sintomi ·generali imponenti e l 'impicciolamento dell'organo nel1'atrofia giallo-acuta) non sono rari i casi in cui, o perchè dette affezioni si trovano nella fase iniziale del loro sviluppo e perchè si trovano in un periodo di latenza, possono decorrere con sintomi poco netti e mal precisabili, tali da farci formulare un concetto diagnostico errato. In simili contingenze il medico ospitaliero è soccorso da altre ricerche (raggi X, esame del sangue, siero-diagnosi) · che possono avvicinarlo ad un indirizzo diagnostico più esatto, mentre il medico pratico lontano dai centri dev~ riporre la sua diagnosi nel solo esame .anamnestico ed obbiettivo e può d'altronde .p er la gravità dei sintomi e l'urgenza del caso esser chiamato ad un intervento immediato. O SSERVAZIONE CLINICA.

Z. Amedeo, soldato del 92° fanteria (Torino). Entra in reparto il 22 marzo 1921. Sc;apolo. Professione : contadino. Non fu mai in colonie. A na11imesi famigliar e. - È figlio unico, nato a termine di parto eutocico. Ebbe allattamento materno. Il padre è vivente e sano. La madre che non ebbe mai aborti è morta a quarant'anni per polmonite. Anamrn,esi personale remota. - Ammalò di polmonite nel 1918. Stette sempre bene fino ad una settimana fa, epoca dalla quale cominciò a risentire un senso di tensione e di pienezza all'addome e talvolta dei veri dolori localizzati all'ipocondrio destro dolori diffondentisi al dorso ea alla regione scapolare omoni· ma. Contemporanea mente ebbe lieve stato febbrile. L'ammalato asserisce di essere alquanto di· magrito in questi ultimi tempi e di essere diventato di colore più pallido senza risentirne per altro alcun disturbo soggettivo. Non fece alcuna cura. Non bevitore. Non fumatore. Nega lue. Status praesens. - Individl10 di statura normale e di aspetto debole e deperito. Costituzione scheletrica regolare. Colorito della cute giallo-scuro. Congiuntive e sclere pallide. Non si notano pigmentazioni anormali. Pannicolo adiposo scarso. Masse muscolari flaccide. T: 37,9°. Polso 80 ritmico. Decubito indifferente. Cranio regolare: non si notano chiazze di alopecia. L, esame della bocca e della retro. bocca è negativo; non si notano anoffi'8.lie nei denti, lingt1a pulita, umida non leucoplasica. Naso regolare. Voce normale. Nt1lla aglj occhi e alle oreccl1ie. Al collo nor1 si pa·Jpano ghiandole .

e

Torace regolare. Pleure libere e polmoni normali se si accetta un lieve respiro aspro alle basi specialmente a quella di destra. Cuore in sito. Toni puri su tutti i focolai d'auscultazione. Nulla agli arti. L'esame dei genitali è com.. pletamente negativo. Non si notano cicatrici da pregresse ulceri. Non si palpano ghiandole nè all'inguine nè ai gomiti.. ·· La regione epigastrica, in specie l'ipocondrio destro si mostra all'ispezione lie· vemente ])ombée: detto inarcamento degrada sensibilmente verso l'ombelicale trasversa. Gli ultimi spazi intercostali sovrastanti appaiono slargati. Non esiste il «segno della plica». La cute sovrastante è normale. Non esiste reticolo venoso sottocutaneo. Alla palpazione si constata quanto segue : la riegione epigastrica di destra è sede di una intumescenza che arriva in basso fino alla linea ombelicale trasversa e si perde al di là della linea xifo-pubica dove non è più netta.. mente palpabile. Detta tumefazione è dura, consistente, liscia, uniforme e presenta in basso un margine ottuso. :È mobile coi movimenti respiratori e facendo passare l'a. dalla posizione supina alla posizione semiseduta non è più palpabile dietro i muscoli dell'addome contratti. Possiede scarsa mobilità : non ha, nessun movimento pendolare; solo colla pressione si approfonda lievemente per. ritornare al suo posto appena lasciata la mano. Minkowski ne.. gativo. Colla percussione si constata che l'intumescenza dà un suono ottuso e che l'ottusità si continua senza distinzione con quella del fegato. · Colla percussione (ascoltata) il limite supe.. riore (epato-polmonare) dell'area di ottusità assoluta del fegato appare normale: es~o descrive una curva discendente verso destra ed in dietro che corrisponde sulla parasternale alla 5a. costa, sulla mamillare alla 6a., sulla ascellare anteriore alla 7a., sull'ascellare media all'81.\ sull'ascellare posteriore alla 9a. e sulla scapolare alla 10. a. Il limite inferiore (gastro-epatico) del fegato e quindi della intumescenza, sulla lin.ea mediana arriva ad un dito trasverso sovra l'ombelico, sulla mamniillare e sulla ascellare media a due dita trasverse sotto la ombelicale trasversa. P ercotendo trasversalmente ·dalla linea mediana ,verso sinistra l'ottusità arriva sino quasi alla mammillare sinistra fino a raggiun.. gere il s11ono timpanico dello stomaco. Non si ascoltano crepitii da calcoli nè sfregamenti peritoneali. Assente il fremito idati· deo. Non si palpano zone fluttuanti. La palpazione non risveglia che l1n lieve dolore diffuso. La palpazione del punto pancreatico di Dej ardins, del plinto vescicolare e della zona coledoco-panereatica di Chauffard non risve· glia dolori peculiari. Colla palpazion·e bima' nuale lombo-addominale (Kehr) non si distin, gue alcun ballottamento costo-vertebrale o costo-iliaco. La milza non è palpabile e colla percussione la sua zona di ottt1sità non appare modificata. Non ascite. Sonorità dal margine inferiore Addome. -


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IL POLICLINICO

(ANNO

XXIX,

FAS~.

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dell'intumescenza fino al pube. Esplorazione rettale negativa. Non si praticò l'insufflazione dello stomaco nè quella del colon. Esanie delle uri1ie. - Assenza di pigmenti biliari, di urobilina e di sangue. • Esame delle feci. - Formate, di colore normale.; prive di sangue. · Percutireazione alla V. Pirquet. - Negativa. I Esame del sangue per i parassiti della ma· laria. - Negativo. Esa11ie radiologico, - Ingrandimento del· l area apatica in toto, 1

Discussione diagnostica. - Era evidente che ci trovavamo iii presenza di una intumescenza a carico del fegato. Infatti che questa fosse in· tracavitaria o almeno retromuscolare lo dimostrava la sua impalpabilità durante la contrazione dei muscoli addominali, la sua mo· bilità respiratoria dall'alto in basso (si sa che i tumori parietali si muovono in sen~o ·dorso. ventrale colla respirazione), la sua pròfondità, la poca sporg·enza dalla parte dell'addome in confronto del suo volume, e che appartenesse al fegato i sintomi prof)rii dell~ epatomegalie: ottusità epatica, la notevole mobilità respira· toria, la scarsa mobilità· palpatoria, la negatività del segno di Minkowski, l'estremità infe, riore a margine ©ttuS'o ecc. l\1a se a.bbastanza facile si era presentata la diagnosi di sede non altrettanto si presen· tava la diagnosi di natura e a complica.r e vieppiù le nostre vedute diagnostiche esisteva una febbre bensì di modico g:rado ma che durava da alcuni giorni, a de.corso intermittente, non preceduta da brividi e non defervescente con sudori. Scarta·m mo senz'altro per la sua rarità trat.. tarsi di un lobo fluttuante o di una ptosi de] viscere perchè la linea S1-1periore dell'ottusità era normale. Non pensammo nè ad un idrope nè ad u:n empiema della cistifellea per i caratteri dèlla tu1nefazione (tumore a pera colla convessità in basso), della mobilità (movimento a p~n­ dolo) e per l'assenza ·di antecedenti biliari con cui queste si accompagnano. Contro le epatomegalie da congestione, am.njJoidosi, ecc., parlavano sfavoI'levoJ.mente la mancanza dei segni delle affezioni concomitanti (paludi~mo, cardiopa.t.ie), il non contemporaneo at1mento di volume della milza e l'assenza di parassiti malarici nel sangue. Rivolgemmo quindi il nostro pensiero diagnostico ad llTii turnor.e del viscere, (caucro-sarcoma) ad un ascesso, ad un processo tub~rco­ lare, ad una cisti idatidea suppurata. · Per ciò cl1e riguarda un tumore epatico, ·la tinta terrea dell'a., il rapido aumento di volume del viscere e la temperatt1ra (febbre da neoplasmi) potevano far pensare ad un tumore maligno (cancro) ma contro questo militavanp decisamente l'età giovane del paziente, la regolarità della Sl1perficie del tumore, l 'assenza di ittero, ascite, ecc. Lo stesso si potrebbe ripetere per il sarcoma non ir1 contrasto per l'età giovanile ma in con· trasto per le condizioni generali del {)aziente che quantt1nque debilitate non erano ancora

così gravi come avrebbe comportato un sarco.. ma in pieno sviluppo. Rimanevano in discussione la cisti idatidea suppurata e l'ascesso. Per la cisti da echinococco (ed in questo caso potevamo aver a cl1e fare con t1na tumefazione diffu sa in cui la produzione idatidea non modificasse l'organo e gli conservasse la sua forma generale, resta11do inclusa nel parenchima, senza svilupparsi alla superficie in una sporgenza percepibile) parlavano in favorela superficie liscia, regolare, anelastica di una tumefazione in evidente rapporto col fegat0t e la ct1i ottusità si continuava con quella epatica. ' Anche il notevole volume della tumefazione era un dato favorevole per questa perchè si sà che ir1 ness11n'altra affezione epatica può raggiungere il vol11rne de.Ile cisti da echirnococco. Agli altri sintomi concomitanti che secondo Dieulafoy permetterel)bero la diagnosi (nevralgia intercostale, anoressia, dolore alla spalla destra, senso di peso all'ipocon~rio destro} non demmo alcun peso. Ciò non nertanto ci })arve logi-co escltidel"e ~tnche trattarsi di una cisti da echinococco snp1)urata perchè l'anamnesi di una precedente tumefazione coi caratteri di questa era comJ)letamente muta al riguardo, per la mancanza di fremito idatideo, di crisi d'orticaria, ecc. Per un ascesso del fegato infine, probabilmente della faccia inferiore, o nascosto n.el parenchima, a . fluttuazione non percettibile, parlavano: 1a notizia anamnestica di una precedente pneumonite, l'inarcamento <lell'ip<>condrio e della base del torace di destra, il dolore a bretella, l'aun1ento di volume del fegato e alct1ni sintomi propri di tutte le suppurazioni ed infezioni g·ravi; faccia terrea, deperimento grave, depressione psichica, febbr& intermittente. Da quanto risulta i nostri dubbi diagnostici al riguardo di quest'ultima affezione erano_abbastanza fondati. . ~ E questa fu dapprima la nostra diagnos~ clinica che volemmo confermare con altre ricerche prima di procedere ad una punt11ra esplorativa ed eventualn1ente ad llilà incisione la11aratomica. Senonchè due fatti vennero a metterci sopra. un altro ordine· di idee: l'i·m provvisa cad11ta della febbre (fin dal sesto giorno) e l'esame del sangrle che ci diede questo risultato: Globuli rossi 4.500.000; globuli bianchi 10.000 con polinucleosi neutrofila; non eosinofilia; Wassermann nettamente positiva. Rimaneva perciò in discussione una infezione in atto con reazione leucocitaria perchè il '\iVasser1nann positivo no11. escludeva che si trattasse di un individt10 luetico ma contempo· raneamente con una epatite suppurativa. E francamente l'idea che ootesse anche trattarsi esclusivamBnte di un- processo sifilitico del fegato non si affacciò n~ppure alla D:ost.ra mente non esistendo alcun sintomo che r1ch1amasse la nostra attenzione su questa e l'anammessi ed i precedenti ereditari essendo completamente muti al riguardo. Per delucidare la diagnosi non ci rimaneva · ormai che l'esito di una puntura esplorativa o il criterio di una ex ad juvantibus.


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SEZIONE PflATICA

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Per -0>vvi.e ragioni ·di opportunità ci attenem mo 11.1 s-econdo criterio e pur mantenendoci i11 una a~r>ettativ a a mano armata comi:nciammo una .cura antilt1etica. Fttrono quindi praticate cinque iniezioni endovenose di N eoar senobenzolo Billon, a di# stanza di una settimana l'una dall'altra, a dose progressiva da 0,15 a O, 75 intramezzate da altrettante i11iezioni endomuscolari di sali~ cilato di mercl1rio da O, 10. Le iniezioni non diedero 111ogo ad alcun inconvenjente e fl1rono ben tollerate. Per tutta la durata clella cura l'a. si man· tiene sempre apirettico. E fl1 CO':)i ch e assistemmo ad una graduale scomparsa della tumefazione epatica talchè a cura l.lltimata il viscere non debordava più che un dito trasverso al disotto dell'a1·co costale. Nel co11tempo si ebbe un notevole ripristino del to110 generale, la scomparsa ·d ella tinta terrea della cute con un subentrante aumento del pannicolo adiposo e ritorno normale delle f t1nzio11i vegetative. Il J1aziente venne dimesso dal reparto il 6 maggio 1921 in ottime condizioni e proposto per l111a lunga licenza di convalescenza. Da quanto sopra, più che la Wassermann l)OSitiva, la cura specifica antiluetica è stata quella. che ci diede in mano la patogenesi de1 tun1ore viscerale, tt1more del fegato di origine luetica. !\la si trattava di una sifilide acq11isita nella sua fase terziaria, ovvero di llna sifilide con, genita? · Contro la prima stava l'anammesi la quale (lrn coinpletamente negativa al riguardo. Forse eravamo in presenza di t1na for.m·a congeinif a, probabil1nentP. l.1na lue costituzionale tardiva,_ nella quale il fegato era il primo e 1'l1n ico organo colpito. l\tfa l'importanza deJ caso 11on con~isteva solo nel contemporan.eo stato 1'e})brile, che rendeva ardua e pericolosa la (liagnosi differenziale di epatite sifilitica oog· li n ltri stati morbosi decorrenti nur essi con ele''azioni termiche (ascesso, cisti idatidea supp11rata) ma n·e lla regola.rità della sl1perficie del viscere senza bozze e gibbosità (fegato lobato), e nell'assenza di sintomi a carico dell'apparecchio port31e (ascite, ittero, splenom:egalia) , cara tt.eri coi q11al i decorre generalmente la sifilirle e11a tic a. 4

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Concludendo jl caso clinico riferito confer, n1a anche una volta di J)iù che i tumori dei visceri in genere e di ql1elli ad·dominali in specie sono sempre di djagnostica assai laboriosa e difficjle e che di fronte ai casi più dubbi è necessario procedere con molta cautela e prima di avventurarsi ad un qualunque intervento (nel nostro caso punture, laparatomia esplorativa) tentare tutti i mezzi di indagine clinica e di laboratorio al lume delle vedute odierne, non esclusa la prova curativa la quale, è risapt1to, è specialmente confortante nelle affezioni sifilitiche.

NOTE DI TECNICA. ISTITUTO DI ANATOMIA PATOLOGICA

R. UNIVF..RSITÀ DI PAVIA. diretto dal prof. A. MONTI.

DELLA

Applicazione dei metodi fotograflci per alle· stire preparati permanenti di batteri che si decolorano facilmente. (1) Dott. Gt.rrno

REINA,

assistente.

La più recente tecnica microscopica per rintracciare i batteri in seno ai tessuti consiglia ed usa i ·comuni colori che fanno capo al bleu di mitelen~ ed alla fuxina. Dertte sostanze -coloranti opportunamente ·diluite c-0lorano talvolta fa ciJrnerite, altre volte difficilmente i comuni bwtteri sia su strisci che su ·s ezioni. È noto per es. che i bacilli del t_ifo e ·gli streptobacilli si colorano nei tessuti ta1volta con una certa difficoltà ed è noto a.IJtresì che le stesse sostanze coil.oJI"anti sopra ·citate colorano uniformiemente e colla medesima inten·s ità batteri e nuc1ei del tesruto, meno inten·s amente il protoplasma. Nella mia pratica di laboratorio ho fatto spesso uso di tali éomun,4 metodi ma insieme ad alcuni pregi ho dovuto constatarne alcune manchevolezze. Per esser breve parlerò solo della facile decolorazione e dello scarso contrasto che dànrno all'osservazione. 11 primo cli tali difetti è indubbiamente il più grave ed è dovuto in parte all'azione della lnce, in parte all'azion1e del balsamo che talvolta assume reazione acida e forse anche per reazioni eh~ · col tempo po·s sono avven"ire tra i componenti. chimici della sostanza colorante e quelli dei tessuti. La decolorazione dei brutteri nei tessuti rapp·r es,n ta quindi un non lieve inconveniente per le dimostrazioni didatti·che e di laboratorio specialmente quando si tratta di forme mio rbose rare. Quin·di allo1"'chè ci troviarr~ di fronte ad un preparato scolorato, necessario per una determinata dim,o strazione, dobbiamo •sn1ontar.e il preparato e tentare u·n a nuova colorazione. Ma tale rimaneggia.m ento non è privo d'inconvenienti: si può ledere l'integrità della sezione, le sezione talvolta non si colora più con ·quella uniformità desiderabile e quan,do anche si riesca ad ottenere una colorazio11e llniforme e buona, questa rnon pre· senta più la chiarezza del primitivo preparato al momento d.el suo allestimento. Talvolta trattandosi di comuni coiorazioni ho osservato prepa·rati ·s colorati anche solo dopo un mese, talvolta dopo sei mesi dall'allestimento ma anche quando un prepa1·ato è bene allestito l

(1) Comunicazione all'AccadeIL1ia Med. Chir.

di ·Pa.via, 24 inarzo 1922. •


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coi comuni metodi di colorazione per batteri dopo un anno ha subito una decolorazione tale d a esser e insufficiente ad una buona dimostrazione. Un metodo quindi che ci possa dare preparati stabili tali cioè c~ posson.o coniservare integra la loro utilità pratica dimostrativa a lungo, per parecchi anni sarebbe certamente apprezzabile specie in quei laboratori nei quali re dimostrazioni mi-croscopich.e entrano a far parte indispensabile de·l l 'insegnamento. Da due anni consigliato dal rr.Jio Maestro ho tentato l'applicazione ·dei metodi fotografici per i microrganismi non resistenti al Gram ed i risùltati che ho ottenuto ·s ono confortanti. Tale applicazione può quindi entrare nell'uso comune della tecnica di labor.atori0 con serio vantaggio. In una serie di esperimenti fatti specialmente sui bacilli del tifo e su quelli del colera dei polli per ii non scarso materiale avuto a disposizione posso a:ssicurare essere tale metodo facile a d applicarsi. Ho sempre fatto preparati di controllo usando accanto ai metodi fotografici i metodi comuni e posso affermare che quelli danno costante riuscita sempre che siano osservate le regole che ta:li metodi richiedono; specialmente descritte nelle memorie di Monti, Golgi, Cajal, Veratti e da questi usati per lo studio del sistema nervoso e delle spirochete nei tessuti. Io ho dovuto però nella mia speciale applicazione fare qual-che modificazione indispensabile ·di tecnica per ciò che riguarda il dosaggio delle sostanze comJ)onenti il liquide> fissatore ed i t empi da impiegarsi nei passaggi fra i vari liquidi, tempi che hanno stràgrande in1portanza per la buona riuscita del metodo. Come fissativo ho usato la formalina unitamente a nitrato d'uranio e ad alcool, passando poi i pezzi in nitrato d'a;rgento indi in idrochinone e solfito soda. Inclusi i pezzi e fatte le sezioni le ho trattate con cloruro d ore>, iposolfito di soda e solfocianuro d'ammonio. Come colorazione di fondo si ottengono i migliori risult~ti impiegando il earmall11me che eol suo rosso vivo ben contrasta col colorrito spiccatam ente n ero dei batteri. Nella nota completà esporr0 tu tti. i particolari di procedimento necessari. Ilo portato qui alcuni preparati per l' osser vaGione di controllo. Il primo dimostra i bacilli del tifo in una placca del Payer, un al tr o gli s tessi bacilli in una ghiandola linfatica n1esenteri ca, ttn terzo dimostra coccobacilli del colera dei polli nel fegato ed il quarto g li stessi coccobacilli nei r.eni in un caso di setticemia bacillare. IJ et t i pre pn r n ti, con1e i l) rofesso ri e Colleg l1i l;1 1i i': ·~r nti pos. or10 , ·r rifìc nr e, presrn tnno Slli 1

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preparati allestiti coi comuni metodi questi due vantaggi: 1° Danno certezza di 111nga durata; 2° I batteri di -colorito nero off·r ono un incomparabile effetto di contrasto col colorito rosso vivo del tessuto nel quale risie&ono.

SUNTI E RASSEGNE. MEDICINA. Sulla questione della gotta. (Prof. dott. 1'EODOR BRUGSCH. M edizinische Kliriik. Berli1n, XVIII, 18-30 aprile 1922). L' A. rif.erendo qua11to .ebbe occasione di esporre in una -conferenza tenuta alla Società medica di Berlino il 15 marzo 1922, ha l'intenzione di rivedere alla lu·ce delle esperi·eDZie e delle obbiezioni mosse negli ultimi 12 anni la · sua teoria sulla gotta esposta nel 1910 in una monografia dal titolo « Der Nukleinstoffchsel und seine Storungen » (11 ricambio nucleinico ed i suoi disturbi), teoria che si può riassumere nelle parole: «La gotta è un disturbo del ricambi.o purinico, caratterizzato da rallentata e diminuita formazi0rne, distruzione ed elin1inazione di acido urico». Una delle constatazioni fatte allora fu che nei malati di gotta vi è una diminuzione ~nd@­ gena nella eliminazione dell'acido urico. Tale con1statazione è st~ta generalmente accettata e 'fhannhauser se n ',è giovato per la sua teoria della gotta. Una 1seconda -constatazione, fatta contemporaneamente a Bloch fu quella dell'uricemia endog.e na, cioè dell'aumento dell'acido urico nel •s angue dei malati anche con dieta priva di alim.e nti formatori di acido urico. Tale fatto si riscontra bensì anche nelle nefritidi a ritenzione di acido urico, nelle polmoniti dopo la crisi, nelle irradiazioni con raggi X, nella leucemia, ma è all'infuori di questi casi caratteristico per la distinzione dei gottosi e ncm gottosi. La ricerca dell'acido urico del sangue è difficile. Il metodo quantitativo di Masehke, che s i basa s11lla rid11zione dell'acido fosfo-volframico (Phosphor-,Volframsaure) coll'acido urico, indicata da una colorazione azz11rra. richiede l1 na qt1antità abbastanza notevole di sa ngt1e ed una buona dealb11minizzazione. Il m.etodo di Maase e Zondek basato sul proces5o Bong c11-Christelle r è poco s ict1ro. Il 111etodo di Fo l i n - \\~tl e Bcnedi k t ha il vantng -


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gio di richiedere piccole quantità di sangt1e na (guantna o adenina). 'l'hann·h auser venne (2-10 ccm. ) ed è secondo l'A. praticamente il alla conclusione che il gottoso può formare migliore, ma anch'esso non è sicuro perchè come il sano l'acido urico ma che lo può elimitra altro la solt1zione tipo si altera in breve nare solo Jentamente e viete l'osta~olo in un ditempo, perchè l'optirrAUn della colorazione non. sturbo della funzi-01ne renale. L'A. sulla base dipende soltanto dal contenuto di acido urico di ulteriori esperienze di 'fhannhauoor, di e perchè iillfine parte di questo si perde nella Rother e sue fatte sui sani venne alla ·concludea1bu1m inizzazione. •s ione che da questi si risponde in m.od-0 molto L 'A. con1a lude dunque, dopo avere accennato differente alle iniezioni di nucleosidi con una alle critiche fatte in Germania e specialmente elimir1azione dei corpi purinici sotto forma di da Gudzent sul valore diagnostico della ricer- acido urico in qualche caso superiore al 100 % ca dell'acido uJ1co nel sangue, che mentre si in altri ca·s i di solo 20 % della qt1antità inietdeve riconfermare tale valore diagno1stico sulla tata. base di nuove ricer·che sue e di Thannhauser, Questi fatti si potrebbero spiegare, secondo n.on si può, per l'incertezza dei. metodi colo- l'A., con la presenza o manca:nza di un fermenrimetrici che richiedono una valutazione delle to uricolitico o·p pure cori una ritenzione di fonti di errore, venire con questi metodi alla acido uri·co, quale è ammessa da Thannhau.s er conclusione che con ulla alimentaz.i on e 1p riva nei gottosi. e.o si si s,p iegherebbero anche i caJsi di purina si abbiano nel sangue del sano 2-3 in cui la qt1antità di corpi purinici iniettati mg. di acido urico e valori superiori nel madetermina una eliminazione esubera.n te di acilato. do urico. Mentre dunque per valersi di valori assoluti Facendo que,ste ipotesi bisogna 1p erò tener bisogna attendere migliori metodi colorimetri- pre·s enti gli ultimi risultati della .fisiologia del ci ha importanza il fatto che per. la gotta è ricambio nuc1einico. L'A. accennò nel 1913 ·a i caratteristico un contenuto relativamente alto rapporti del ricambio dell'acido urico ·col sidi acido urico ?tel sangue con contemporaneo stema nervoso, Al)l p11r,e nel 1913 suppo,s e che contenuto 1·elativamente basso nell'urina. uno stimolo dato da m edicamenti allo splancL'A. con Schittenhelm nega la formazione nico influisse sulla quantità di acido urico di acido urico nel sangue e critica i risultati endogeno, l'A. con Michaelis e ultima.mente ott€nuti in senso opposto da Bornstein e dalla Dresel ~ Ullmann co1i.clusero per.l'influenza di sua scuola. stimoli s11l midollo allung·ato. Tt1ttociò, il fatto Con Scltittenhelrn l,A. ha trovato che con una che malati di fegato ha11no un forte valore nutrizione con corpi purinici, sopratutto con endogeno nell'acido urico, la constatazione di acido n11cleinico e con basi puriniche) si ha Falta ch e p. e a lcuni disturbi ipofisari son conun rallentamento dell'eliminazione dell'acido git1nti ad alti valori e11dogeni di acido urico urico dalle basi puriniche esogen·e senza che ~n e le variazioni di questi fecero con,c ludere l'A un primo tempo vi sia un . aumento della qu·an- che vi è un acido urico che viene eliminato tità di acido urico nel sangue, ciò che fece con- in segt1ito a stimoli nervosi, cioè un acido uricludere per una trasformazione rallentata del- co da stimolo (R eizharnsaure) come lo chiale basi puriniche in acido urico e per un di- 1na l'A. sturbo d1ella uricolisi (Urikolvse) e quindi per Andrebbero spiegati co n questo nuovo co11una anomalia di tutto il sistema fermentativo cetto le variazioni dell'eliminazione di acido della formazione , istruzione ed eliminazione urico nell'alimentazione senza purine di fronte dell'acido urico (alto contenuto di acido urico all'eliminazion,e nell'affamato, l'aumento con nel sangue, basso nelle urin,e). Da .pa!"ecchi e a_.CTgiunte di albume, con cambiainenti nel somtra altri da Wiechowski si negò la distruzione ;inistrare gli alimenti o con far ingerire fardell'acido urico nell'uomo. Lo •s tudio di questa maci, ecc. questione condusse ad esperimenti di WieL'azione stimola.n te dei corpi purinici inietchowski, Umber, Thannhauser, Gudzent, Red· laff, Rother, Schaber e dell' A. In un primo tati è differente nei differenti individui, e nel1'iste,sso individuo a condizioni variate e ditempo si iniettò in sani e mala ti acido urico, e Wiecho'\\ Ski ed altri conclusero che nè nei pende probabilmente da un certo tono del sistema nervoso vegetativo, per cui ha grande sani, nè nei malati si distrugge acido urico. importanza il co11tegno del fegato. j3! diffi,c ile In una seconda serie di esperienz,e si iniettarono per via intra.muscolare dei nucleosidi , , dedurre da ciò una grandezza della reale f orche constano di zt1cchero e di una aminapttri- mazione esogena dell'acido t1r1co, i fa forse 1

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bene a non negare recisamente l1na distruzione intermedia dell' acido urico, che però non si può dimostrare in vitro. Oggi è sict1r.o che i corpi pt1rinici presi per bocca vengono eliminati lentamente e in pie. cole quantità dai gottosi. Che vi sia 11na azione batte1"ica ilntestinale per la, distruzione dei co.~i purini·c i esogeni semhra a11' ..\. possibile ina improbabile, 1p.robabile invece cl1e, a uricolisi egua1e nel sano o nel malato, ~i sia in questo una minore aziooe da stimolo dei corpi purinici dell'aliroentazione e quindi corrisponde11temiente alla diminuzione dell'acido urico endogeno t1na minor quota di «acido urico da stimolo». Si po1

trebbe cioè oggi prescindere dalla questione della u1'icolisi. Vi sarebbe un disturbo non solo

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IL POLICLINICO

fermentativo o renale ma di tutto un sistema rl1e comincia dall'intestino, finisce col rene è regolato dal sistiema vegetativo ed in cui il fegato ha u11 posto centrale. Il f1e gato sarebbe il de·p os,i tario dell'acido l1rico spttrito. La g·otta interessa tutto il co11.po i11 qnanto concerne il ·ricam1bio purinico e non o1o il si·s.t ema renale . Tt1ttavia pe.r motiivi prat.iici si p11ò })arlare a.r1cora di gotta renale specialme11te in c111ei casi estremi in cui ad altiss imo contenut~ di acido urico nel sangue ve ne è uno m·ini1no nell'urina. L'A. non sa ancora spiegarsi l'attacco gottoso ed i tofi, pt1r 11on accettando l'i'Potesi di Gudzent di una ritenzione specifica di acido lirico nei tessuti e ' rnnntenendosi riservato · st1 quella di Schade clell' acido UTico .colloidale.

I...'A. conclltde dicendo che ora è sorpa.ssata la teoria dei fermienti nel ricambio dell'acido uri·co, da cut si dedusse la ottima consegu·enza te1~ape11t.ica di l1na limitazione degli alimenti contenenti purine. Oggi il concetto dei fermenti 11a un posto s11bordinato nella teoria del ricantbio l)l1rinico, ove l1anno p0sto ora a11che fattori net1rologici. Col concetto dell'acido urico <la stimoli l'.i\.. considera la gotta dal punto rlì vista della diminuita .eccitabilità del ricambio pt1rinico. Dev'essere studiata la grantlezzn, d ell' « acid-0 urico da ·stimolo » in sani e nlaln ti e risolta la questione d.cl potere ecci1u t1t e cl i far.m aici e di alimenti cl1ie non cont.e11go110 l)ll l' i11 e . Se i1e 1potrà, secondo l' A., gio~· n 1 la r@;a 111 nte ancl1e la pratic~.

F.

IlANlSSONT.

CHIRURGIA. L'ebbrena e le brevi nareosi eel el'onre. d"etile Nello scorcio dello scorso anno il C. f. Ch., ha publJlicato diversi brevi artieoli rigl1ardanti l'impjego del clorl1t.·o d'etile in anestesia generale. · Kufenknmpff (C. f. Cli., 19Z1, n . 6), parte11io dalla p ,1..en1essa che J,o, stato di eocitazione che si manifesta al ·p rim.o .p .erio<lo di tutte re narco1si per inalazione .dì-pe·n de dall''Irritazìo.ne prodotta d·ai va.pOO'ì stessi del narcotico nell'ap.p arato .respiTatoo.·ì-0, e che tale effetto è marcatissimo da parte d ell'etere, minimo da parte· del clD"ruro d'etile con, j,gJia di .iniziare sempre la narcosi col clOl'llro d'etile, qnalu11que sia 1a· sostanza con cui la si vuole oont.'!n·u are poi, e di ·r i·correre al cloruro anche per tog1liei:re lo stato di eccitazione che 1si manifesta talvolta durante il periodo di stato d,e lla na1:cosi stessa . .Soltanto cl1e, appena raggiunto il SOnno ·COl -Cl•OTUrO' - che• 'Si mia.nifesta d 'en1l)}é - bisogna lasciar da parte· questo. naTco. tico, e prendere o .rip·r end.ere il cJ.o.rofo:rm.i o o l'etere, p e.rchè, con1e t.11tti i mezzi che agiscono rrupiidamente, p1.1ò dare })ericoli i·n commensu· rabili. D eve essere sommini~trato· a g-0ecie susseg-uentisi rapidamente, qt1asi in continuaziO·· ne. ed è opportuno di a1unientarr1e la concf'ntrazione dei vapori sovrapponendo la mano al· la garza, si danno così circa 100-150-200 goc. .' c1e ·e p1u. In 01PJ>OSizi·O·n e .a .ql1esto1 ,concetto di Kule11l<ampff che il cloruro di •etile si debba usare per combattere e vtncere lo stato di eccitazione della na1·.cosi, Hrurtleib, rioorda nel nt1n1m··o 20 d.ella stessa annata .del C. che RennPr ebbe um caso di morte in ebbrezza cloretilica, da. liui imputato all'eccitazione psich.tca del pazient.e. e conferma crnest'opinione con un altro caso pe:rsonale jn c11i, senza che ci fossero manifestazioni miocarditiche, 20 goccie di clol~To di etile, ;previo un cer1tign'ammo e mezio di molffìna, 1/2 ora avanti, detteiro .arrrest-0 impro"\l'"Viso del re-S])iro .e· l111' irregolarità di {~t1011·e di cui non si ·poteva trovare confronto. L 'orperazjone fu sos11esa, e la malata, interrogata d·ovo alcuni giorni, disse che si era sentita eccit.ata jnternament.e in m"do spaventoso. . L\.ncl1e . di contro _ fl.ll'a.r iificio della mano rovrappo tn alla maschera, ricorda r11e tale pt·atica è riten11ta da l\:ancl1 llll errore. Nel n. 30 dello ste., o periodico, J.aeger puhnlic·a eg·ual:rr.iente 1111 ca~o di morte in ebbrezza cloretilica. Trattasi d'l111 l1omo robusto che:? morì per sole 90 goccie dell'anestetico som1ni11istrate allo sco})O cli e eg11i re l1n 'escissio11e 1

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SEZIONE PRAT1CA

<1. 'esan1e ritenuto ulce·r oso.. Ma in q~esto ca~o l'autopsia mostrò un coo1'e in degene1razior!e

:grasso. E su qu esta esperienza ritien·e l'A. in ac•C-Ordo con l'opinione di Brunn, che si debba usare Ja ffi•assima prudenza quando ci sia il sospetto di dege11erazione del muscolo cardia.co. Ciò 0011traddi:re.bbe au. l)arere1 di He1wenknecht e anche a lln primo giudizio di Kulenl{am.pff (1917) cl1e non ci sia alcuna contro1nclicazio11,e alla pratica dell'ebrezza cloretilica, rtem.meno in g-ravi affezioni polmona.r i o car·diache. Tuttavia la p11bbli·cazione di Jaege·r non ha lo scopo di sconsigliare l'impiego del cloruro ·d'etile pel' narcosi, ma soltanto quello di mettere in guardia contro la sua affermata innoreuità. . Recentissimamente (n. 41 ) Ley riprende in .,,,. ·esame tutte e tre queste pubblicazioni. E· conviene con Kulenkampff che il cloruro di eti1e è umo dei gas m.eno eccitanti che .posse·diamo = solo dal protossido di azoto è superato in questa sua p.ro1)•r iet.à. Anch'.esso. ~)s servò, ·Co·m e Kulenkampff, C'h.e malati, irtecquieti durante la narcosi P.terea o clorofo rn1iica, si tranquillizzano immediatam.ente con somministrazioni intercalate di cloruro di etile· in quantità abbo11da.nte e dato rapida1!Ile11ie. E ciò avviene in così breve tempo che bisogna sapersi abitt1are se si vuole raggiungere lo- scopo sen.za sorpassarlo e ritornare poi sUJbito all'an·estetioo· di prima. Data la brevità di durata de lla narcosi clorettli·ca, bi·s ogna avere molta .p rudenza. Ad 0igni m-0.i o :sembra ancil1e a Ley che sia meno peTioo loso l'impiego del cloretile che il voler vincere l'eccitazione -con abbondar1ti do·s i di cloro.1

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·formio.

Quanto alla. tecnica, difende l'artifizio di applicare la mano sulla maschera. Soltanto che, hisogma saperlo fare al caso e a tempo opportuno. Chi ha fatto molte narcosi ha quasi la sensazione di questa opportunità. E ir1 mano di llil narcotizzatdre esperto il cloruro .. di etile è per narcosi brevi e per semplici ·ebbrezze, un mezzo insuperabile. L'eccitazione psial1ica non forma controindicazione. Tra le molte, m·olte migliaia di nMcost cloretiliche, l'A. non ·ebl)e m.a i una disg.razia. Certam,er1te bisogna tener conto anche del preparato, vale :a ·dire della qualità della sostanz.a .c:h e si adopera. E nel caso di Hartteib ritiene eh.e, più dell'eccitazione p·s ichica, sia imputabile lo sta.to del cuoire andhe se pri1na ,d ella na~cosi il .referto clinico fu normale. .. Rigu aird10 ·poi al caso dì morte di J ager. r-i-

tiene anche Ley che in quel caso specifico t'ra cont·roi.ndicato l'uso• del cloru.ro e mentre in passato non ammetteva altra controindicazione ·dhe l'idiosincrasia, ·CTe·d·e· ora che nelle insvf.ficienze card1iache, specialmente nelle .gravi alterazioni di cuore, si debba a.v ere la massima ciir"c osp·ezi.one davanti all'ebrezza cloret1lica. ·Nelle gravi d'egen.erazio,n i miocardic·he, il C'Joret.i1e rpuò es·s e::r:e controindicato, in altr·e affezioni car·diache, no.. L 'A. esrp·oin e poi llna te.cnica ·p ersonale ·d i somministrazione del cloretile per narcosi, la qualei consiste nel f.al!" .p recedere alla narco1si, in pazienti isterici e bevitori, un'iniezio11e sottocutanea .di 2 centtgr. di laudano e di 1/2 mmgr .. di atropina, 3/ 4-1 ora prima. I/atropina, conoscit1to antidoto della morfina, ~gisce sti·m olando la res·pir:aziorne : inoltre diminuisce notevolmente la. secrezione delle gl1iandole salivari) o nel dare, 1/2 ov.e primia, a pazienti nervosi e im·ptl"essionaibili 1-2 tavolette di bromural di 0.2 gr. sciolte in acqua. Ino ltre, Ley usa string,ere! le ra.di.ci delle coscie con un laccio semplice, robusto il quale, senz.a diare un'esclt. sio·n e comp1et~, pr·oduce una stasi che basta a rid11·rre la quantità dell' ar1estetico e a dare anche· nei pazienti JJ-iù iurequieti una nruroiosi tran·quilla. To·l to poi il laccio, subito dopo la na1~001si i p·a zie·n ti si s'reglian-0 all'istante. Bisognerà ·però, aver prudenza col laccio·, quando si t•ratti ,d i sog.g etti arteriosclero1tici v.a;ricosi. Nell'inte11dimento dell'A., la stasi .potreJ-.,be giovare anche in caso di asfissia , che si può avere in consegl1enza di errori di narcosi in quanto ch·e, il sangue .veno·so1 1servirebbe da stimolo al centro vespiratorio. 1,

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N. d. R. ·- Riguardo alla tecni·ca di

somrni~

r1istrare il cloretile in dosi concem.trate, a gocce quasi continue e sovrapponendo la mamo alla n1aschera, ricordo t1n inetodo assai pratico, adottato da noi, il q11ale consiste, nell'usare i tubi di cloretile per anestesia locale e dirigere il g~tto del liqt1ido alle narici Sll 2 o 3 strati di garza. Meno di un tubo basta quasi regolrurmente pei~ una narcosi breve, ma profonda. Il mala.tq s'addormenta trar1c1uillamente, purchè n·on sia stimolato colle 1nanovre chirurgiche prima che la narcosi sia ·com·p leta, e. rapi1damente si sveglia da se. B.

..- Da tenere presente I L'Importo d'abbonamento va Inviato mediante Auegno Ba•· 1arlo o con Cartolina-Yaglla. Coloro che de1lderano versarle Hntro noatra Tratta po1tale, tengano pre1ente che que1ta ll•vrà n1era aumentata di circa 5 llre 11w le tane acce...,I• t4 altrl dlrltt1 pottall.


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lL POLICLINICO

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CENNI BIBLIOGRAFICI. G.

CAPONETTO RACITI.

colosi epatica. -

Cura chirurgica della cal-

ICCBDEMIE, SOtIETA MEDitBE, tON6HESSI. •

Cata11ia, Tip. S. di Mat-

tei e C. ."È un 1avoro c.he riassume quanto si co11vsce intorno alla calcolosi epatica, c0tn esattezza e con profondo senso di critica in modo da ben distinguere tutto ciò .che di erronoo è stato detto e fatto sopr.a tale argomento da ciò che è vero e sopratutto importante sia per la cultura sia per la pratica. Pr~ede un capitolo che ri.assume la storia della calcolosi epatica corredata di citazioni ~ ~i fatti poco conosciuti. Ln su.ccessivi capitoli poi l'autore tratta dell'etiologia, patogenesi, sintomatologia e diagnosi della calcolosi biliare. Notevole è il .capitolo sulla diagnosi, nel quale sono .p osti in r-ilievo i vari mezzi che possediamo per diagnosticare la colelitiasi sia coll'esa.me clini-co, sia, quando oooorre, con ricerche speciali I'·adiologiche, analitiche, ecc., e distinguere questa malattia dall'ulcera gastrica, dall'a1)pendici te., ecc., colle quali si potrebbe .c001fondere. Sono descritte chiaramente e completamente le varie sin dromi della c.alool-0si epatica a seconda della sua sede, a seconda se è complicata o no. Trattata la prognosi della calcolosi biliru:e, l'A. passa a parlare della terapia la cui esposizione costit11isce la parte più estesa del la-

R. Accademia di ltledicina di Torino• Seduta. del 21 0111·ile 1922.

Presidente: Pro:t.

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Oontributo alla conoscenza del osseo congenito. BF.RTOLO'lTI.

voro.

Espone le vrurie cu.re mediche e d-0po avti· ricordato l'opinione del Cardarelli, che cc solo la chirurgia può rimediare agli effetti prodotti dal calcolo epatico », ricorda e discute le opinioni emesse in proposito da Alessandri, d'Urso, Margarucci, Mayo Robson, Kocher. Hehr, Nau:nryn, ecc., deducendo le indicazioni e le controindicazioni dell'intervento operatorio nei vari casi; e ne descrive in un capitolo molto esteso la tecnica. Queeta parte di tecnica ope1'ato.ria è 1a più importante di tutto il lavoro e può esser e consultata a scopo di cultura, ma sopratutto pratico. L'autore si è anche occupato fin dal 1914 di tentativi sperimentali di plastiche del coledoco che descrive in un capitolo a parte di questo lavoro: fra questi tentativi sono specialmente 11otevoli quelli di plastiche con lembi di omento avvoltolati intorno a punti di ratgut passati da un moncone all'altro del coledoco i~eciso. L. D. 1

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torciooll~

Orede import.ante attirare l'at...

tenzione sull'esist.enza di un torcicollo a tipo osteo .. geno, congenito od ereditario. Nelle sue osservazioni l'anomalia ossea si trasmette direttamente {li padre. in figlio tendendo manifestamente ad aggravarsi nella discendenza. Importante è pure jJ comportamento clinico di questo « Caput obstipum » che non -si manifesta subito alla nascita, ma si st.abilisce in modo subdolo e progressiva ~ mente aumenta dalla prima alla seconda infanzi~ IJresentandosi talvolta associato in modo transitorio a contratture muscolari. L'anomalia ossea basio-cervicale può essere molto bene rivelat.a coll'indagine radiologica specie col sussidio di una speciale proiezione assiale del cranio.

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OLIVA.

L'O. richiama l'attenzione sui dati desunti dal-

l'anatomia radiografica dei rapporti craniovertebrnli specie per lo studio morfologico dell'atlante e della cosl dett.a vertebra occipitale. Sulla patogenesi àell'infezion,e erpetica spontanea umana.

Colle sue ricerche ha rilevato che è i.~ssibile trasmettere col liquido cefalorachidiano di individui presentanti estese manifestazioni erpetiche esteriori, la caratteristica cherato-congiuntivite erpetica sul coniglio, trasmissibile in serie, e di conferire altre~l la immunità contro una successiva reinfezione praticata con virus erpetico sicuramente attivo. Con ciò l'O. ritiene di !JOter affermare che anche nell'uomo la malattia r1uò assumere carattere di infezione generale, e in base anche a criteri clinici ed epididemiologici crede anzi debba questa essere ritenut.a la evenienza ordinaria. BASTAI. -

In base a questi risultati e ai iisultati negativi otten11ti pa.ral1elamente col liquido cefal• rnchidiano ~ sostanza nervosa di encefalitici senza manifestazioni erpet1che, egli ritiene che gli .A.A. i quali 11anno -sostenuto la esistenza di i·apport<> tra encefalite ed erpete febbrile siano caduti in equivoco p~r il fatto di essersi trovati in presenza della n sùciazionc delle due malattie, erpete


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SEZIONE PRATICA

ed encefalite, che cioè ad essi sia accaduto di rin-

venire il virus erpetico, mentre quello encefalitico, da loro ricercato e ancora da determinare sia loro sfuggito. . P. SISTO.

Società Medieo-Chimrgica di Pavia. Sediita del 5 inaggio 1922. Pleuriti atipiclie.

C. CHIRI. - Riferisce di parecchi ca·si di pleuriti circoscritte (pleuriti dell'apice, i)leuriti dlaframmatiche, .s cissurali, mediastiniche, ecc.) osserva ti nel comparto medico diretto dal primario dott. V. Rampoldi, illustrandoli con opportuni richiami clinici ed anatornici. S11Z comportamento della muscolatura dell'utero diirante la gravidanza.

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luzione di cloruro 1stannoso sciogliendo gr. 10 di questo sale in 10 cc. di acido cloridrico concentra' to coll'aggiunta di 90 cc. di acqua distillata. A 10 cc. dell'orina in esame si aggiungono 2 cc. del reattivo e quindi 5 cc. di soda caustica al 20 %. Si forma un precipitato fioccoso che in presenza di bismuto si separh sotto forma di sedimento, dopo circa mezz'ora, colorato in grigio od in nero. La reazione G anche più netta operando in questo 111odo: Si rende fortemente alcalina l'orina con ammoniaca, si scalda e si raccoglie su filtro il precipitato di fosfati alcalino-terrosi formatosi. che trascina con sè il bismuto eventualmente pre· sente. Si bagna il precipitato con un po' di stan1lito di sodio, preparato mescolando volumi eguali. di cloruro stannoso e di soda caustica al 20 %; se presente bismuto il ·p recipitato si colorerà dopo breve tempo in grigio od in nero. Per l'identificazione del bi smuto nel precipitato grigio consiglJa i 1oi delle reazioni microchimiche. 1

(Nota preventiva con dimostrazione di preparati). Un, caso di voluminosa ernia dia.fr<ùnvmatica con. ge1iita det colon i1i un vndividuo 1i ormale per oltre venti anni.

G. AMATI. - Dalle sue prime osservazioni l'O. giunge a queste conclusioni : 1) Nel coniglio durante la gravidanza oltre ad una ipertrofia delle fibro-cellule muscolari dell'l1tero esiste anche una neoformazione di questi elementi; 2) Il processo di divisione indiretta si verifica nei primi giorni dopo l'avvenuta coabitazione, con un massimo di attività verso il terzo-quarto giorno, e rapida diminuzione e scomparsa più oltre; 3) Anche la mucosa uterina è sede di a ttiYo processo neoformativo.

M. OPPIZZI. - Il colon occupa pressochè tt1tta la cavità toracica sinistra, giunge :fino a livello del margine anteriore inferiore della prima costa, ader1sce alla pleura mediastinica con i1na. larga superficie ed alla faccia superiore della volta diafram1na tica a mezzo di fimbrie epiploiche lasciando il polmone costretto ed atelectasico nella parte tora• cica posteriore ridotto ad un decimo del suo volume.

Incompatibilità dei saU à'i, chinina ooll'aspirina e colla resorcina.

Contributo allo studio dei processi involutivi dei tuboli seminiferi nel t esticolo umano.

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G.\NASSI~J:.

- L'O. descrive un complesso di esperienze che egli ba fatto in vitro e sugli ani, mali da cui risulta in modo evidente che non esiste incompatibilità fra sali di chinina ed aspirina. La formazione di chinotossina ha luogo sol· tanto quando la miscela di queste sostanze veng.a scaldata alla temperatura di circa 100 gradi, oppure quando l'aspirina sia impura per traccie di cloruro di acetile. A riguardo della incompatibilità dei sali di chinina con la resoicina l'O. dimostra che questa esiste anche fra queste sostanze mescolate sotto forma solida. La miscela dopo alcun tempo diviene di color giallo citrino o verde, acquista consistenza pastosa e talvolta cade in deliquescenza. Questa incompatibilità oltre che di natura fisica, sembra anche di natura chimica, perchè nella miscela spesso non si riesce a mettere in evidenza la presenza della chinina. D.

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Riceroa rapida del bismuto nelle orine e nella salwa.

D. GANASSINI. -

L'O. propone un metodo semplice di ricerca diretta del bismut.o nelle orin~, dedotto da numerose prove fatte su orine di sifilitici curati col Trepol e col Luatol. Si fa una SO·

P. REDAELLI, laureando. - L'O. esaminando testicoli di tubercolotici, cardiopatici, diabetici, ne• fritici, leucemici, cachettici, ha a~rtato rallenta · inento della spermatogenesi, processi degenerativi vari n carico degli ele~enti della linea spermatica con prevalente degenerazione e infiltrazione adi· posa. Tali alterazioni sono più gravi quanto più l'affezione dura a lungo, quanto più è grave e a seconda delle diverse affezioni. Nello studio delle alteraziÒni determinate dell'alcoolismo cronico nel testicolo umano ha riscontrato con grande costanza uno stato involutivo dell'organo sessuale maschile caratterizzato da atrofia con azoosper·ni ia. più o meno corn.pleta. 1

L'O. ba poi descritto uno stato involt1tivo del te stico lo detern1ina to da un a vvele~mento <l:8- In?rfi· na, cioè una azoospermia completa con r1duz1one dell'epitelio seminale a cellule fisse, accompagnat.o da modica ipertrofia del tessuto interstiziale e del.. la parete dei tubuli seminiferi. Nell'atrofia senile confermando i reperti di Span·~ garo hà notato come le ernie dei tubuli semin·i feri, che 1'0. suddetto mette in relazione coll'età dell'individuo, debbano essere messe in rapporto pilÌ che altro col grado di arterio-sclerosi dei vas i del..\. GASB.\RRThJ:. l'organo.


IL POLICLINICO

Società ltledico-Chimrgica Anconetana. ~<.!ed11te

28 aprile e 27 niaggio 1922.

Presidenza: Dott. l)i1·ert'ioolo

MODENA GUSTAVO.

àeli,esofago.

- Donna . di 39 anni, scoli<)tica <'<>Il piccolo gozzo mediano tirojoideo. Pri 1ni disti.1rbi : secchezza in gola, rumore di gorgogllo nella deglutizione dei liquidi, ta.l ora intoppo di boli solidi. Da due anni disfagia progressiva; · regurgiti; i liq11it1i possono passare lentamente. Noli tumefazione alla base del collo. La sonda esofngett è arrestata a 18 cent. da un ostacolo ela.sti<'O e non (; l)Ossibile _penetrare nello •stomaco. A tto operativo. Prin10 tempo: gastrostomia. (Kader): dopo 14 g·io1·ni <li temPo inci·s ione classiea della esofagotomia esterna : sacoo grande quanto llll t1ovo di piccione, 8essile ben 1sola bile : sezione dcl colletto del div·erticolo previa sutura occlusi"·a con punti d.a materassaio, affondamento del iuoncone con d11e piani di sutura; d'renaggio per 24 ore, sutura totale, guarigione per prima. Cn 9a giornata si riprende la alimentazione orale. I/O. ric:ouo..~e nella g·a,s trost-omia preliminare il ,·ant.aggio di sollevare rapidamente le condizioni genel'ali della p. e di fa.re l'antisepsi preventiva della cavità diverticolare e di tene re l'esofago i n riposo dnrante la guarigione della ferita esofagea. 1

<. Al TCL'l

e

::\Io~·rA~_\nI.

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tia anclle nella gru ve offesa al parenchima polmonare (pnenmoparesi o pnel1moparalisi infettiva). Infine egli ha osservato che ooeteris paribus la prognosi è molto più seria nelle tlogosi bronco polmonari con su-0no subtimpanico o decisamentetin1panico che in quelle nelle quali questo reperto mancava. Co·n side1·azioni s1ilia atrofia ni·u soolare progressiv~

Dott.

Sulla scorta dell'esame di 15 caisi l'O. discute Slllle classificazioni delle atroiie muscolari quali sonò riPortate dai trattatisti e conclude che non .sia sempre facile distinguere schematicamente le varie forme per cui è giustificato il concetto di quegli autori che tengono unite le forme miopatiche dalle mielOiPaticlte, giacchè esistono 1nolti casi ~he ripetono sintomi {li t1na e dell'altra forma morbosa. TAROZZI GIOVANNI. -

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illustra le radiografie c.lel caso che permisero ltna giusta diagnosi e diedero la precisa inrlicazione terapeutica. :\loNTAXARI

riferisce sulle idee di Au:s E\ \XDRO 'r.\ '80~-i in rig11ardo a questioni mediche. Il l)Oetn modenese trattò nel suo libro: «Pensieri dive rsi )) qt1estionl di medicina. Fra l'altro parlando ò.elln «gotta» scrive: La podagra è un mordn<'e e grosso escremento che non potendosi coniann1are disg·reganclosi, cagiona dolori nei nervi e nelle giuntt1re d-0ve si ferma e si ingomma •L Co1umenta e illustra quf\sta definizione ancora giu· · ~1 og~i dopo vari secoli. BACC.\RAl\""l l·::\1BBRTO

Valore cnzei()logioo clel suono subtinipanico 11<·1la diagno ·i della bronoo polnionite da iiifiuen,za.

I/O. dopo aver ricordato breYemente il meccanismo fisiopa t:ologico del ~uono u l>tiwpa nico nella bro11co polmoni te, suono .11llti1npa11ico che può osservarsi all'inizio, ma sol)l'n h1tto n ri oluzione biologica del processo. dich in rn cl i nYere rilevato que t;o speciale reperì.<> ti ~ico i1el 7fl 0 0 {lei ca. i di influenza. a manifestazioni bronco i1ohnonari e specie della base. Poichè il n1L•d<•si1u fenomeno non è molto frequente .a o ·~ rvnrsi nelle bronco lJOlmoniti comuni l'O. ritll'11e <:h<"\ la con1pnrsa di 1111 m1ono s11btimpanico IH'' o nH•tn1n1eu1uonico possa d€l)Orre con moltiss irua pl'ubabilit~t 1)(-\l' la nntnra. influenznle del pro<.:'t-' ·so u qnant JUP110 d ella forma morbosa speci;tlP 1•hp Ya 8uttn il uo111c di bronco polmonite infetti \'ft. 1.~1 spe<:htl~ gra '"ità <lel1a formn influenza l~ ~i lcgg • a<l1P1t1ue oltre ·hc n~llo stato generale tlt·~li inft>t'tlli. ll{•lJo speciale <l coroo cl 11~ mnlntll.\ CCARAl'il

Ul\IBERTO. -

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~'ful!a aprassia

(con presentazione di una malata).

Dott.ssa GIULIA BONARELLI lVlODENA. - Si tratta di llna. donna che nello spazio di un anno circa ha perduto la facoltà di eseg11ire con il braccio sinistro g·li atti più comuni della vita, pur non ,avencl:o paraJisi. I/O. ricorda le suddivisioni della aiprussia tielle forrue idea tori.a, ideomotrice di J.Jiepmann, mielocinetica di Heilbronner e motoria pura corticale di Kloist. L'esame d~lla malata <:onduce alla. classifica di a1>r.assia ideomotrice o <.li conduzione, cioè devoqo essere lese le vie associative tra i cent1i psichici superiori e i centri motori. Altri fenomeni che la p. present.a {emianopsia bilaterale omonima destra, a.grafia e parziale a lessia, alterata stereognosi.) fanno considerare interessata la ·sottocorticalità. i1arieto-occipitale sirustra: e per spiegare l'aprassia del braccio sinistro bisogna riportarsi a 11na lesione del corpo calloso forse nella sua porzione posteriore esterna in corrispondenza del JJrolungamento occipit.'lle del ventricolo sinistro. 1

Ptieumotoraoe totaZe da p·u.n,t ,u ra esp iorativa se1nplioe. Dott. AURELIO STOP POLONI. - Dopo aver accennato a tutti gli inconvenienti che possono seguire la puntura esplorativa semplice della sierosa pleurica, riferisce un caso i11 cui la puntura diede luogo alla insorgenza di un pneumotorace totale. Descri,·e il caso clinico e spiega il fenomeno che 11on ha Yedut') citato da alcun autore, ammettendo di essere caduto con l'ago in un punto del parenchima dove in seguit;o a processo tubereolare ~i erano create condizioni ann.t:omiehe t.ali da ren<lere impossibile l 'immediato collabire delle pareti attraversate. Dott. BaRTOLI. :_ Riferisce alcune osservazioni sulla infil1en7.a descritte da llll sacerdot,e in un diario del 1580. Dott. Nmo DE l">Aor.1. - Riass11me un caso di varaliSi generale pronreBsiva con tutti i carattel'i clinici classici in~ort-0 in un giovane <li 22 anni, quattro anni dopo In infezione luetica. Dott. ALVOLI~I.


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SEZIONE PRATICA

APPUNTI PER IL MED100 PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. .lfEUROLOGIA. La paralisi facciale ed il riflesso '' mlm iea dello sch lafto ,, Il nervo faccia le è il nervo della mimica: paralizzato, i muscoli innervati da esso, non posso no mantenere il loro tono permanente e n on possono trasmettere l.e eccitazioni volontarie e la fisiono1nia dell'infermo riv.ela il deftcit del VII paio. Però non sem.pre è così, specie cn1ando si tratta del tipo centrale. In questi casi la paralisi i·nteressa poco o affatto il facciale ·S11periore, .e possono sembrare integri gli orbicolari d.e lle palpebre ed i muscoli frontali. La verità è che essi sono meno toccati, e iad un ·esame minuto può riscontral'si qualche disturbo della forza, dell'ampiezza d1~i movimenti, del loro tono. l\·l a è sempre difficile Ticonoscere t1na paralisi del tipo sopranucl·eare, quam,do ·essa si presenta in infermi in stato comatoso o semi incoscente. In tali circostanz.e lo studio dei riflessi ci è dt poderoso .ausilio, ed € in tali ·condizioni cl1e l 'A. (Abente Haedo, Anales de la Fac·u ltad de med. de Montevideo, 1921) ha dimostrato l'interesse del rift.esso da lui d.escritto col nome di cc bcxfetada inimica. » - « mimica dello schiaffo » . Il riflesso ·Consiste in ciò chei dà.Ildo un colpo con la mano aperta sulla guancia, si provoca una mimica per la ·co11trazione i.n volontaria dei muscoli della guancia inn.ervati dal facci.al.e. L'arco di tale rift.e.sso è formato dia.I trigemino ·Come via sensitiva centripeta, e d·al facci.ate, come via motrice centrifug·a. Nelle paralisi in questione tale arco si trova interrotto onde dal lato paralizzato per effetto del colp-0 n.on 's i produrrà la contrazione ·dei suddetti ffillSCOli. MONTELEONE. 1

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La prognosi nell'encefallte epidemica. R. Bing e R. 1Stal1elin (Schweiz. med Woch. e Illedi,cril Review, maggio 1922) già da tempo sostengono che in oltre un quarto dei casi d i e11cefalit~ epidemica, si hanno disturbi permanenti. Riportano ora la statistica di 97 pazienti di cui, ·dopo 9 mesi, 39 erano da consid·errursi guariti: va però notato che 1gli AA. ascriv-0no all'enoofalite an·che il sing~hiozzo epi{lrunico, cl1e è invecie stato d,i mostrato indipendente. Escludendo questa ed altri casi con ma . nifestazioni leggere e fru·ste, le guarigioni sommano soltanto a 24, e la m.ortalità immecliata -a circa un quinto dei casi. 1

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Diversa è la prognosi secondo la forma. È relativamente benigna nel ti·p o coreiform,e : di 7 . casi 4 guariti e 3 in via di guarigione; sebbene tuttora sofferenti con -debolezza, insonnia, iperidrosi, xerostomia, parestesia e qual·c he anomalia psi·chica; non si è mai o·s servato parkinsonismo. La combinazione del tipo coreiforme .e letargico peggiora la progno8i, poichè in 11 casi tutti perdettero i f•e n.omeni coreici, m.a si ebbe i:µ 3 parkinsonismo precoce, in 1 tardivo. Relativamente cattiva è pure la prognosi del tipo mioclonico, (3 parkinsonismi su 5 casi) e sul ti-po combinato leta.r gico-mioclonico (8 parkinsonismi su 13 casi). I Grave è la prognosi nel tipo letargico; di 42 casi solo 11 guarigioni; in 14 si ebbe parkinsonismo in diretta continuazione con la malattia, in 7, parkinsonismo tardivo, · di carattere progr.e,ssiv.o : qu~sta forma tardiva è associata con 1a peggiore prognosi. Vennero ascritti al parkinsonismo solo quei casi in cui vi era l'atteggiamento caratteristico e l'aspetto della fa·ccia a tipo di maschera. Oltre· a questi due sintomi cardinali si notava quasi sempre ffi()vimenti limitati e lenti, rigidità 'e d inibizione psichica, ed assai spesso il battere ·dei denti e lo sfuggire della saliv:a. Oltr.e al parkinsonismo ·s i son.o osservate com·e manif.estazioni tardive: depressione, psicosi gravi, dem;enza ed altre anomalie psichiche, debol ezza estremia, in·so,nnia., i·p eridrosi, parestesie, ·dolori, paralisi dell'accom.odazione, gonfiore ricorrente delle articolazioni. Ri'Sulta in complesso cl1.e la prognosi dell'encefalite letargica è assai d1l'bbia, ma che essa l)UÒ farsi ·con una certa sicurezza quando si sia definito il tipo della inalattia. fil. 0

Il trattamento dell'insonnia nell' encefalite epidemica È stato osservato che n,e i bambini con di-

sturbi de·l sonno postencefalici, in cui gli altri r im.edi erano riusciti inefficaci, le iniezioni di latt~ producevano effetti ben,efici. Lust (Medical Review, maggio 1922) può confermare tal.e osservazione. Un bambino, che aveva avt1to encefalite a 6 mesi, e che aveva da oltre un anno disturbi d·el sonno, si addormentò tranquillamente mezz'ora dopo l'iniezione di 2 eme. di latte e continuò il sonno per 12 ore, rimanendo nel giorno segu·ente tranq11illo e calmo. La notte di poi, invece, 1'imase insonne come al solito. Si osservò poi i11 seguito che, generalmente ad ogr1i iniezio11e di latte seguiva il son-

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[ANNO ~IX, FASC.

IL POLlCLINICO

no, che non si aveva con l'iniezione di se·mplice ac<Il?-a distillata. La stessa iniezione di latte provocava il sonno soltanto quando ad essa seguiva aumento di temperatura: se questo era ritardato, ritardava anche il son110; ql1esto mancava anche quando la temperatura veniva abbassata peir m~zzo dell'antipirina. L'effetto soporifico ·delle iniezioni di latte era dunque da attribuirsi soltanto alla sua azione sulla temperatura e non ad altra azione: anche altri mezzi per innalzare la temperatura, ·come i bagni caldi, agiscono allo stesso modo. I . . 'A. conclude che il oentro del sonno - se pure esiste - deve essere sitt1ato in prossimità di qt1ello re.go latore della temperatura; co~1l1nque, stabilita empiricamente tale relazione, rimane un'indicazione per il trattan1ento clell'insonnia post-encefalitica. ftl.

Attacchi epilettoidì nell' lpopituitarismo. L. Pierce Clark (A.merican Journal of Med·i cat S'Ciences, febbraio 1922) riporta tre casi relativi a·d individui .che soffrivano di attacchi epilettoidi dipendenti da disfunzione ipofisaria. Questi attacchi si sarebbero potuti interpretare come piccolo male epilettico, ma l'assenza dei carattere epil·ettico e delle stigmate generiche fisiche e mentali dell'epilettico potevano e~clu·derlo. Questi attacchi facenti parte del quadro clinico ancora oscuro della disfunzione ipofisaria dipendqno da uno stato di lavoro eccessivo dei lobi anteriori della ipofisi. In coincidenza con gli attacchi può essere presente una pressione sanguigna bassa, un polso lento, un'atassia vasomotoria. Nella sfera psichica non ·di rado si risco·ntrano carattere tendente alla delinqu enza e basso sviluppo mentale. La terapia deve essere fisica insieme con la somministrazione di tessuto gJandolare specifico. I casi leggeri g·uariscono da loro stessi, ma la g•arigione può essere aiutata da una cura conveniente e dal riposo. , Timme pensa che in nlolti casi di disfunzione ipofisaria la stessa. glandola compie urn. meccanismo di compensazione producendo delle erosioni ossee, e così la sella ingrandendosi perm·ette un appropriato funzionamento della g·alndola; questo fatto può essere dimostrato dai r aggi X. RADOGNA. Terapia della paralisi agitante. Nella cura della paralisi agitante, cura pre. valentemente sinit omatica, intesa ad eliminare i disturbi soggettivi provocati dal costante tre· more spesso accompag·nato a vivi dolori sono

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stati tentati numerosissimi mezzi fisici e chimici. Anche la scopolamina vantata da auto~evoli autori, ha lo svantaggio di provocare spesso dei disturbi molesti (vertigine, disartria, disfagia, eccitazione, allucinazioni). I migliori risultati si ottennero negli ultimi anni, coi preparati di calcio che, modificando il ricambio, esplicano un'azione non soltanto sintomatica; e solo non ottenendo alcun risultato ricorrere al luminal. Si somministrano ogni giorno 3 cucchiaini da caffè di una solu· zione al 5-20 %· (F. FRANKE. Pt!ed. Kli1iik, n. 17, 1922). ~

POLLITZER.

FEGATO E MALATTIE BILIARI. DJsturbi prodotti da anomalie della vescicola billart\, In un lavoro precedente Navarro (Anales de la Facultad de med. de Montevideo, 1921) aveva esposto le diverse sindromi cui poteva dar luogo una vescicola anatomicamente anormale: il v.oJvolo, la idropisia intermitte·n te della vescicola, ed i casi nei quali si manifesta una colica epatica e nell'operazione si trova solo una vescicola biliare anormale (vescicola biliare pseudolitiasica di Villard). L'A. descrive un caso di tali pseudolitiasi, e richiama l'attenzione sopra alcuna vescicole corte, comprese nella quasi loro totalità nello spesso~e del legamento ci.s tico duodenale, le q1u ali possono in caso di ulcera duodenale o juxta pilorica determinare la sintomatologia in questione. Ma lin altro fatto l' ..~. vuol i1el pvesente articolo far notare, a proposito ·di una malata da lui operata : Una donna di 52 anni, quattro giorni dopo l'inizio di un ittero, nel dice1nbre 1920, è_colfJita da t1na tipica colica epatica, accessi dolorosi simili si sono poi ripetuti altre volte. Operata per litiasi biliare, si trovò una vescicola avvolta nello spessore del legamento cistico duodenale e con la faccia superiore i1ello spessore del fegato; a:v.eva scavato il Stl() letto nella ghiandola ed av·e va compresso verso il basso il duodeno ed il coledoco causando così la sindrome di ritenzion,e completa. La presenza di calcoli nella vescicola, la comparsa dell'itterizia prima della ·colica, mette in discussione il problema seguente: Questa colecistite è di origine calcolosa, od i calcoli sono consecutivi alla precipitazione dei sali biliari contenuti in una vescieola che 1p1er la su.a forma si pre·s ta alla ritenzione? L'A. segnala tal fatto senza discuterlo, e passa aJ parlare di un'altra complicazione delle 1


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XXlX, FASC. 32]

SEZIONE PRATICA

vescicole anormali, cioè delle coliche epatiche febbrili, se11za colecistiti, senza infiammazioni, senza calcoli, senza alterazioni delle pareti della ves.cicola, e che non possono essere attribuite ad altro se non a malformazioni della vescicola. L' A. ha operato, e descrive nella sua memoria, quattro casi del gen€re, dai quali trae le conclt1sioni ·s eg.uenti: 1° che le ve·scicole anormali, possono dar luogo al quadro della .co.li·c a ~patica, come fu dimostrato ·p er primo da Villard; 2<> che vi sono casi, e questo non è stato segnalato da alcuno, nei quali la colica vescicolare può essere febbrile ed ancl1e accompagnarsi al quadro dell' inf.ezione biliar.e grave; 3° altra conclusione è che la colecistectomia è indicata poichè con essa l 'A. ha guarito tutti i suoi infermi, sia delle coliche che delle infezioni. MONTELEONE. 1

Sul nesso causale della calcolosi biliare col cancro della clstif ellea L 'A. sulla base delle sue osservazioni fatte su 360 malati di calcolosi biliare nega che questa stia in nesso causale col cancro della cistifellea. Dei suoi pazienti 231 (64 %) erano malati da 1-10 anni, 129 (36 %) da 10-40 anni. Il 61 % aveva passato il 40° anno (età del cancro). L'osservazione accurata, proseguita per anni non fece mai sorgere il sospetto di un graduale passaggio dalla colelitiasi cronica al cancro. Il nesso risulta non esistente dalle ricerche anatomo-patologiche di Aschoff e di Baekmeister e dalla sproporzione notevolissima di . numero tra gli affetti dalle due malattie. Una conclusione opposta dovrebbe condurre ad un intervento operativo precoce in ogni caso di colelitiasi e ad un esame delle vie biliari in occasione di ogini laparotomia. L'A. crede invece che si debbano liberare le centinaia di migliaia di persone che soffrono di colelitiasi dall'incubo di un esito in cancro. (Dott. LUDWIG V. ALDOR. Wiener Klinische Wochenschrift, 25 maggio 1922). BANJSSONI.

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stici per mancanza d 'ittero, ma più frequenti e persilst~nti) o quella frusta (crampi epiga&trici, dopo i pasti, che si calmano con applicazioni calde sullo stomaco). L'intervento è indicato quando le crisi si ripetono um.a 10 più volte al mese, impediscono all'ammalato un'alimentazione sufficiente P di attendere alle prOJ>ri.e occupazior1i, ovvero quando compaiono emorragie gastriche · o cutaniee, che rivelano l'incipiente insufficienza epatica. L'operazione più conveniente è la colecistectomia. I ·dolooi continui indicano l'atrofia scle!·osa della cilstiiellea per colecistite calc-0losa cronica, ·eh-e si mamifesta con tali dolori continui cpigastrtci', con crisi dopo i pasti, segni di dispepsia gastro-intestinale con ipercloridria e stenosi pilorica e crisi diarroiche di bile pur.a dopo i pasti. In tali casi l'intervento è discusso: l'A. IJ&ò vi è favorevole, anche per evitare La ip·ossibilità che si sviluppi una cirrosi epatica da c.alc0Ji, od una de.generazione can·c reno·s a. Oocorre però una .diagnosi ce.r ta, che talvolta potrà farsi solo con la laparotomia esplorativa. 1

Può esE·ere intermittente, verilficand-0si durante la crisi per soomparire d1opo qualche ora: in tal caso la di,s te.n sione 1della cistifellea è .dovuta ad un ca1'co1lo che ostacola il deflusso e l'interverito è fo·r malmente indicato. Il tumore .p ermanente può palparsi assai superficialment~, oppure f1rofondarnente nel fianco; se esso è duro pietroso (çalcoli inclusi 111ella cistifellea) salvo particolari controindicazioni è consigliato l'intervento per ovviave ai pericoli di colecistite o di perforazione. L'intervento è invece discusso quando si tratta di tumori renitenti (idropisia della cistifell ea); l'A. però vi è favorevole e nei diversi casi 1da lui ·O·p erati 11a sempre .avuto un tiuon successo. Tumore vescicola're apiretico. -

Febbre con accidenti infettivi. - L 'inten'ento è consigliato d'urgenza, jn presenza di sin-

tomi locali ·e temperatura a grandi oscillazior.i (colecistite acutissima gangrenosa). Le indicazioni operatorie Se i feno·m eni infettivi sono meno evidentL nella litiasi della cisttfeJlea e del dotto cistico. ]a febbre è a tipo intermitente o continuo, se Tre sono le manifestazi.o oi cliniche, secondo esiste, oltre al dolore spontaneo e la difesa le quali si deve stabilire l 'inte.rvento op.e1·atolocalizzata delle pareti una tumefazione sotrio, il d.ol1ore, il tumore .rup.iretico della ci::i!ifel- toepatica dolorosa od un impastamento (colelea e la febbr·e con infe~ione. (A. Hu~uier ...... cistite acuta con o senza pericolecistite calcoJournal des pratic iens, .10 dicembre 1921). losa) si metterà il malato al riposo assoluto Dolore. Gli accessi parossistici possono con v·escica di ghiaccio all'esterno ed urotroavere la forma classica, oppure quella ~esci­ "pina al l'interno. Se i fenomeni acuti scompaiocolal'e (dolori men o violenti, e mein o caratteri- · 110, si 01)era più tardi a freddo: se invece la 1

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[ANNO XXIX, FASC. 32)

II.. POLICLINICO

tL1mefazione ed i f enom·eni dolorosi aumentano, la temperattrra non si abbassa, bisogna aprir.e st1bito e drenare l'empiema della cistifel lea o il fle1nmone biliare, completando poi r;iù tardi l'operazione a freddo. L'A. fa rilevare Ja necessità C'he l'op·eratore; durante 1a colecistotomia p·er colecistite acuta raffreddata, ricerchi se vi sono calcoli laternti, .senza ittero cr.on.ic.o, nelle vie biliari principali. In caso poi di peritonite .açuta per rottura della cistifellea o del .f egato, durante una crisi di .c1oJ.ica epatica, od in seguito a perforazione del coledoco infettato, l'operazione è formalmente indicata e riveste il c~rattere di estrema u.rg·e nza; talvolta però non è possibile. Dopo l'intervento, il malato va soggetto a.id un re,gime e ad ·un trattamento aidatti per impedire che si formi.n o n u-0vi cal.coli. fi.l.

L'Intervento chirurgico nei calcoli biliari. So p.ra t1r1a, se.rie di 100 casi della clientela yrivatà, C. Barlirn1g (British J ourn. of Surger!J· e Presse 1n<;dicale, 4 genn. 1922) ha avuto 6 n1orti J>ostopera torie. Nei primi 50 casì, la cistifel1ea è stata levata 13 volte, nei secondi 40 volte. Con l'asportazione della cisttfellea, i malati guariscon·o meglio e più rapid.amente, che quando si appli·ca so1t.anto il d.renaggjo: l'infezione della parete addominale è più rara e la parete pii1 solida : il r ischio op·e rato.rio, a parte controindicazioni evidenti, non è maggiore diella co·l ecistostomia; cinque, fra i sei mo1r ti, ap·p artenevano ai 47 in cui venne drenata la c~stif elLea. Sulle 53 oole·cisiectomie, i·A. ebl1e 1 ffi ljrto e 3 recidive; tale op·erazio,n e non inÌpedisr.e dunque l e recidive~ ma non vi è ragione di ritenere che le favo1risc,a . Sui 100 ammalati, 35 avev.ano un calcolo del cole{loco e mo1ti avèvano pancreatite in grado più o meno pr0n,t1nziato. In due casi fu nooessario fa;re una du·o·d1en,oto1m ia p1er calcoli incuneati nell'ampo·lla. . In un malato·, che aveva avuto tifoide 18 anni ·p rima, si trovò il ba;cillo di Ebertl1 nella cistifelt.ea e siero-reazione p,o sitiva. Di solito l'A. fa seguire all'ablazione della ·cistifellea, quella dell'~ppendice: in due casi dovette p·r ocedere a.n çhe a lla gastvo-digiunosto·m.ia per grja ve stenois i dovuta ad ulcer.a duodenale. n. r. s. 1

Sull' operazione di Talma. La f.orm.azione ·di un cirooJio C·o llaterale fra i ra.m:ii della· porta 1e le vene rdrell'addome, proposta da Talma ne-Il'a.S'cite da cirrosi epatica, sebben,e possa venire OO·r onata da successo,

viene eseguita. a;bbastanza raramemte ·ed è generalmente considerata con un certo scetticism,o. E Rulb.e·n sohn (Munchener mediz. Wochns.,. 24 fe.bbraiio 1922) l'ha esegu ita in un cas0 di tumor:e del fegato e pancreas:, me1n tr e l'ammalato si trovava in condizioni gravissime, tanto ohe non si po.teva nemmeno per1sar·e all'asportazione ·del tumore. L'ammalato sopravvisse e mirgli-0.rò assai nelle {~O·n1dizioni generali, l'ascite non si ripirodu.s se e sei mesi dopo l'operazio,n e si rpoteiva è-0nsi derare guarito. Questa ·Osservazione allariga le indicazioni della 0 p:erazion.e di Talma, est.end.e ndole ad ogni caso ·di stasi p·o rtale, da tumore malignoo benign·o·, quando la iparacentesi nOIIl rag-. giunga lo scop.o. Il successo sarà maggi0t-re nella cornplftessjone p1u ramente meccanica della· porta, che non nei casi di cirrosi eip,a;tjca., in cui ,p·orta p ure ,(i,e i vantaggi, oome dimostrruno· i casi di Patscl1ke (cirrosi epatica guarita del tutto, do1p-0 l'oipe.r azione di Talma) e di .s trobel. (10 operati, con 2 gt1aTigio·n i, ed ttno notevoln1·e11te miig [torato). l. b. 1

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NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Conseguenze della concentrazione del sangue. Le conseg11enze di tale concentrazione e della consecutiva anidremia, per le funzioni organiche sono state st11diate recentemente da diversi at1tori. Nell'atrepsia o marasma infantile, Marriott ha dimostrato che la facoltà di veicolare l 'ossigeno è diminuita nel sangue,_ ciò di cui risentono i tessuti e specialmente: organi come il i;ene, soffrono nel1e loro fun-· zioni secretorie. Negli animali esposti alla.azione di gas tossici, e probabilmente anch~ nell'uomo, si ha una concentrazione del sangue, in conseg11enza dell'edema polmonare, sit 11a quindi deficienza dell'ossigeno nei tessuti, abbassamento di temperat11ra e sospensione delle attività vitali; analogh e condizioni si possono osservare r1ell'influenza e possono es~ere la causa della morte. Anche sulle f11nzioni gastriche influisce la: concentrazione del sangue, quale può verifi· carsi negli stati febbrili: si ha quindi riduzione della quantità totale del succo gastrico, nonchè nella secrezione salivare, ed' anche modificazioni degener.L.ative degli organi secernenti. Bisogna quindi rivolgere maggiore attenzione alla terapia di tali stati di anidremia, che non sono rari, e rifornire l'acqua al sangue troppo concentrato. r

(Journ. Am. Med. Assoc., 7 genn. 1922).

fil.


(ANNO

XXIX,

FASC.

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'"'EZIONE PRATICA

POST A DEGLI ABBONA TI.

ne è nota sotto il non1e indicato: tra le for. rnole contenenti acido fosforico vi è la limonea fosforica della fa r1nacopea fra ncese (Acido f<>sforico al 2G % g. 5. Acqua g. 875; sciroppo semplice g. 125) ; se ella for11irù, maggiori indie.azioni si potrà far11e ricerca. fi,l.

(1304) Al dott. E . P. da J. S. : Completo € pratico è il c1assico libro di Nogi~ : Electrothérapie - 1 voiumie - Baillie re e f. ~ Biblioth. de 1'hérap. Gillert

e Carnot) di cui

esiste t11n1a edizione abbastanza recente. Ma recente, vera mente pratico e utile sotto tutti gli aspetti è il volumetto del Kowarschik : (Elekt·r oth era-p ie, Ber]d.n., J. s.pll'filg.~r, 192()) C011 moltissime figure e ·con dettaglia1tissime indicazioni. Non esiste t1iaduzione italiana. Di t:nattati italiani di elettroterapia I1iessuno è completo e rec~nte: il lib.r o della Sgobbo (rivolgersi all'A. via Chiaia 216, Napooi) sebbene orinai non più recente è uno dei pocl1i e buor1i tentativi italiani di trattato di e1ettroterapia. E. :\IILANI. ( 1305 ~ .\l dott. E. Falbo da Paduli: CASSTOLt. L'ostetrico pratico. Id_e lson, Napoli. -- M.\MELI-SPINELLT. Terapia medica e piccola chirtlrgia girtecologica. Ibidem. - A. BoRRJ~o. Terapia i ·n fantile. Unione tjpografico editrice torinese. fi,l.

VARIA La propaganda nella lotta antianofelica. Un'eccellent~ m ezzo di propaga11cla è quel!')

di ·diffondreire 1p raticamen te le ·n ozioni 61Ulla vita degli aiDJof.eli. · ,t\ Strasburgo è stata te111t1ta esposta per un certo te1npo in pier1a. città u11a cassetta in vetro tiutta cltiusa che pe11·m ett.eva ai passanti :.li rendersi conto dei ùiversi stadi della vtta delle zanz.a1·e. Ne11 a •pa1·te i11fe1·io·r e . i trovavano du e r ecipienti in vetr.o co11 .acqua tn cui si a gitava lt11a larga q11antità di larve di zanzare; nella parte .s uperio·r e, ·divisa per m ezzo di una reti cella, si trovav1a n.o le zru1zar·e ·adl1lte, che po tevano a ndwre .a depositare lei uova nell'acqua, passando attr.avemso m1 foro' ·Centra1e della re .. ticella. La caissetta eir1a a;ccompagnata. da ta. vole co·n fi.gu1'.e espli·cative e co01 i consigli per la lotta oontro le zanzare, t·ias nnti come segue: 1) So.p p·r imer:e tutte le acq11e st31gnanti, oppure popolarle con p e cioli11i; 2) attiru.1~e e risip·ettare i pipistrelli, cl1e mangiano n1olte zanzare; 3) vuota.ire co·m1)leta111,e nte -O·gmi otto giorni l'acqua dei bacinj, delle botti d'i11na.ffiamen to·; le larve, messe. così in s.eicc.a , mu~ iono subito; 4) spa11det·e alln. su.p.e rficie d·e lle acque sta.gnanti del 1p·ertro1to in rraigione di un cucchiaio• p·er m·q.; questa debole do·se non n:lIOce alle piante, i1è n.ll'uso dell'acqt1a per i11affia1nento dei gia1""dini ed llccide la lal've di zanzare. fi,l. 1

(1306) All'abbonato 1713:

Non ci consta cl1e esistano trattati r ecentissimi italiani o francesi sulle malattie del fegato e vi-e Liliari, tranne nei grandi trattati, in corso di pubblicazione (in Italia il Mohr e Stahelin, di cui la parte :nelativa al feg·ato e vie biliari è stata tradotta un p aio d'anni fa: in Francia i noti trattati in corso di pubblicazione, più vo1te annl1nciati nel Policlinic o). lTna rivista delle idee n1od.erne su tale argo·r11ento è stata pubblicata in Pari s ntédical, 20 maggio 1922. Veda ar1che 1\rI. BRULÉ. Recherches sur les ictères. Masson, Parigi. Sulla cura delle cicatrici retratte, consulti i trattati di chirurgia e di ortopedia. · fi,l. (1307) Al dott. G. B., abbonato 7~94:

F. LEJARS. Traité de cliirurgie d 'uraence. 8a. edizione, Masson, éd., Parigi. Se i 1e sta, fJUbblicando una nuova edizione i talia11a. F . Valla1·di, Milano. -· ' ' ICARELLI. IT'era p ia os tetrica d'urgert-za . Unione tip. ed., Tori110. AscHOFF. 1'rattato di anato1nia patologica. Ibidem. -- P. I:?oÀ. Trattato di anatontia patolù. gica, in cotso di pubblicazione. Ibidem.

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI . ~1T1 NJ<;RBI CESARE.

Alcuni criteri di se1neiologia fisic,,, ver la. d·i agnosi clifferen .zi.ale tra. l'influenza e il ca/'a rro a.cuto i11ff'tfir" vulr1oro delle vie aeree. 1

-

Firenze, 1919.

.\1IRAC.\PILL<> GE.NSARO.

l.i' « _-irsiOll'itt.ina » 11,el.Za

cu.ra

della, 'llialaria. Cn&1 no wlìlanino, Tip. A. Colombo e F., 1921. ,, MOBILIO GIOVANNI. '11ratt.an1e11to ài. u.ri caso d'i, tetano tra11.rnatio& col 1n etudo Baccelli. - Castro-.

"{il:

(1308) -~ 1 dott. T. Ghiotto da Mossano: BERDAL. Malattie veneree. Fr. \tallardi, Mila., no. - RADA.E l.I. Malattie cutanee, ibidem. G. VERROTTI. Patologia e terapia delle malattie veneree. Idelson., Napoli; p1er la sifilide il ma.. nuale del Gou GtftOT. Traitement de la syphilis. Per qt1anto riguarda la formola richiesta, non

1055

t

nuovo

Sant~ Andrea,

1021.

l\f oNCALVI I.J. Un, oa.sq di c ia.1io ..i 0011, ste·nosi co1igenita à ell'a,. 1)0l1'nOna.r e, destrooar dia e situ,svisoeritrn irt'lJersu.s. -·- Napoli, 1920.

e

La Pellagt·a. nella provincia di B e1·ga.mo 1ie11 ..qniio 1921. - Bergamo, Fratelli Bolis, 1991 ..

l\10N!l'I GIUSEPPE

ZILOCCHI ALBERTO.


- -·.- --

1056

[ANNO XXIX, F ASC. 32]

IL POLICLINICO

NELL·A VITA PROF,ESSIONALE. AMMINISTRAZIONE SANITARIA.

7) di ridurre con una più restrittiva valutazione delle esigenze del servizio i posti di medico

Sem plUìeazloni nella Sanità pubblica.

.01·ovinciale addetti agli uffici periferici da 77 a 78; di medico provinciale aggiunto agli uffici periferici da 84 a 52; di veterinario di confine e di t)Orto agli uffici periferici da 42 a 18. Per il trattamento economico questo sarà coordinato con quello che sarà per determinarsi per il i>ersonale dell'Amministrazione dell'Interno, con il quale quello della Sanità pubblica è fuso e commisto nel lavoro e nelle responsabilità. I capi-saldi accolti dalle tabelle ora in vigore sono: a) assegnazione all'unico grado direttivo del personale di prima categoria di uno stipendio che vada dal minimo assegnato al Consigliere al mas!.=!imo assegnaro al Vice-prefetto; b) assegnazione di detto massimo ai Capi di laboratorio; o) determinazione dello stipendio iniziale del grado subalterno in cifra alquanto più elevata di quella che sarà per fissarsi pel Consigliere aggiunto, in rapP<>rto con il valore economico maggiore del titolo di studi di ammissione; d) concessione al personale di una indenai tà di rischio professionale.

V11 Comitato di 1\llinistri del passato Ministero .aveva r1redisposto provvedimenti per la riformJ1 dell'ordinamento e dei servizi del Minist.ero dell'Interno. Per quanto riguarda la Sanità p11bblica, alcune proposte riguardano ab~azioni o modificazioni di disposizioni cli leggi, altre sono semplificazioni di competenze del potere ~ecutivo. S1 I)ropone che nell'art. 6 della. legg(' sugli ordini dei sanitari alle parole « fll principio di ogni bien nio),) siano sostitt1ite le altre «al principio di ogni triennio a decorrere dal 1° gennaio 1922 ». Questa modificazione concorre da una parte a garantire una maggiore proficuità d'azione degli Ordini dei Sanitari, mediante una più lunga unicità di indirizzo, e .Qall'altra eguaglia la durata in ~arica dei membri d'e i Consigli amministrativi degli Ordini stessi, con la durata in carica dei membri dei Con~igli - superiore e provinciale di sanità di cui p-qre fanno parte, di diritto, i rappresen t9.nti degli Ordini. Poichè poi ad ogni iscritto all'Albo è dato di gravarsi innanzi al Consiglio superiore di Sanità contro le validità delle operazioni elettorali, la modifica pro.posta viene anche in definitiva a richiedere a più lunghi intervalli di _tempo i lavori di ufficio necessari pe'!' la risoluzione dei ricorsi sulla materia. Nel l">erson a le dell'Amministrazione della Sani• tà pubblica si propongono sensibili riduzioni, e t>recisamente: 1) di ridt1rre da 7 a 3 il numero degli ispettori medici. comprendendo esplicit:a.mehte in questo numero il funzionario di quel grado incaricato d elle funzioni (li collegamento fra il Ministero delle Colonie e la Direzione Generale della Sa. nith pubblica, e delle funzioni ispettive del servizio di sanità inarittima per la Tripolitania e la Cirenaica; 2) di ridurre da 3 a 2 il numero degli ispettori veterinari; · 3) di affidare una delle dt1e sezioni della Divisione tecnh:!a per il servizio igienico generale q_d un medico, anzichè ad un funzionario amministrativo; 4) di dare costituzione organica all'ufficio cent 'r ale creato per l'applicazione della legi.s lazione antitubercolare; ciò che .s i fa nella più modesta forma l)OSsibile; e cioè con un medico ,p rovincia le incaricato ·d elle funzioni di capo-divisione con un segretario medico e uno amministra ti vo ; 5} di ridurre da 2 a 1 i posti di segretario ngrario allu Divisione per il servizio zooiatrico; G) di sopprimere i tre posti di segretario deJ Consiglio sup~riore di Sanitit ( 2 medici e l'ingegnere);

Cronaca del movimento professionale. Associazione Nazionale dei Medici della Marina Mercantile. L'Associazione !~azionale dei :\Ieclici della Mttrina Merca11tile ha inviato la seguente lettera a cia•scun membro del C-011siglio Superiore di Sanità Pubblica : «Nella seduta del 26 giugno u. s. l'Ill.mo sig. oomm. I.-utrario Direttore Generale della Sanità Pubblica, nella sua mira bile relazione accennando alle riforme che 1si dovranno attuare allo scopo di migliorare i servizi di profilassi per una ,p iù efficace difesa dalle ma la ttie infettive provenienti dall'estero dichiarava fra l'altro che occorre:

« Oonferire itn

conten'u,to alla figura del niedico di bordo il q uale non deve limitarsi alla 1nodesta fun,~it1n e d6l niedico « ourante » ma ele'l'a.rsi alla àiynitcì ed in1.portanza di un vero « uffic iale di san,ità di bordo». ?1/UfJVo 1

Nella stessa seduta l'on. Consiglio Superiore di SaniL.'t ha ap1)rovato la prima parte delle proposte concotdate i11 Roma da ap,p osita Commissionè 1\tiinisteriale, riguardante i servizi sanitari di bordo ·e ne1la prossuna seduta sarà chiamaro a dare il suo parere su altre proposte. Ija nostra kssociazione si permette ora di richiamare l'atte11zione della S. V. III.ma sulla enorme importanza di queste ultime proposte. Contrarj2mente a quanto accade oggi, in cui jl ~ rueclieo d i bordo vi ene la sein to alla assolut..'l. mercè délle Co1upagnie tli nnYignzione, le quali hanno


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SEZIONE PRATICA

diritto di no1ninarlo, di. diffidarlò, <li punirlo o di licenziarlo, come esse fanno senza tanti riguardi ogni qt1alvolta il n1ed.ico non .si presti a difendert~ ed: a tutelare l'interesse materiale della Con1pagnia, anche contro le (lisposizioni della legge sulla Emigrazione, e delle leggi sanitarie, con i nuovi ordinamenti propòsti si stabilirebbe invece: A) Che la nomina del medico a bordo d.i. piroscafi mercantili sarà fatta in seguito a. concorso r.er titoli da una Commis ione di 5 membri in ~p­ presentanza : 1) per la on. Direzione Generale di Sanità; 1) per il Commis...~riato Generale della Emigrazione; 1) per la Capitaneria di porto; 1) per la Compagnia : 1) per l'Associazione dei medici di bordo. • Siccome in questa Con1lllissione sono rappresenta ti tutti g·li e11ti interesi::>a ti .direttamente alla no111ina del medico di bordo e (}l1indi vi è rappresen. tata ancl1e la Compagnia, cosi tale Commissione J)otrà e (lOYlà ,e11z'altro procedere Hlla nomina del medico, usando una proced,u ra analog·a a q11ella stabilita per gli Ufficiali Sanitari <;o\·ernativi, la cui norniila è sottratta ~1i Com11ni e<l è devoluttt alle Prefetture. B) Che qualsiasi accu ··a fatu1 al servizio del medico dovrebbe essere ·vagliata €: giudicata da una Commi•s sione (lella q11ale fa parte il Com11n<lante di Porto; lln nleclie:o di Porto; l1ll medico di bordo. L'A.ssociazioue dichiar,1 che se :111este dl1e rifor · me saranno approva te dall 'on. C'-011siglio ~UfJ(~l'iort di Sanità e successivamente attl1ate, sar~L 9enz·a1 · tro creata 1a nuova figura del medico di borclo vero Ufficiale di Sanità dal quale agli effetti ò~l Stlr vizlo igienico sanit.ario <1 bordo Je autorttà potiflnno tutto chie«ere e tutto ottenere. Se invece queste riforme saranno resi:>i11te e si lascierà ancora il medico di bordo con le inani e i piedi legati, in balìa esclustva dell'armatore, ebbene dichiariam9 che i11 tale caso la sua autorizzazione ministeriale a viaggiare, ottenuta per esami a Roma presso la on. Direzione Generale di Sanità, e la sua investitura a ~rdo delle funzioni di Ufficiale Sanitario Governativo, continueranno a restare d11e lustre del h1tto inutili ed inefficaci. Avremo a bordo un Ufficiale Sanitario Governativo che non avrà nepp11re l'efficacia del fantoccio messo 11ei campi a difenclere le .messi dagli uccelli. Malgrado i suoi pon1poS'i titoli egli l'esterà sen1pre il medico nominato dalla Compagnia, vale a dire l'impiegato mantenuto e pagato a bordo dall'armatore al solo ed esclnsiYo scopo di difenderne gli interessi. . Ritorneremo in altre parole alle stesse condizioni disastrose nelle q11ali .i servizi sanitari di bordo si trovavano prima della legge del 1901 sulla emigrazione. Anche allora il medico a bordo era investito dalle funzioni di Ufficiale Sa11itario Gov~rrtativo.

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In luogo di una autorizz.azi-0ne ministeriale ot-· teneva una .autorizzazione prefettizia. l'Yla sicco-. me anche a ql1ell'epoca eg·li era un impiegato della Compagnia i ,servizi sanitari òi bordo :finironoeol dare tale di,s astrosa prova, che il Governo ftt costretto acl attuare Ja legge del 1901 1sulla em.i· grazione, con la quale togliendo ogni fiducia nl inedlico ,c ivile, imponeva a bordo l'imbarco di u1in1edico militare R. Commissario, al quale affida-. va le fl1nzioni di Direttore Sanital'io e di Ufficiale, Sanitario Governativo. Dobbiamo òi-clli.arare che se c-0n tale legge si eru fatta offesa grave agli ordinamenti della Sanità civile, e si erano strap1)ate al medico civile. di bordo tutte le :s ue prerogative sancite dalla le-g·ge sanjtaria~ si era ,però arrivati a sistemare i ser\izi igienici -sanitari di bordo. Il medico 1nilitare fece infatti buona prova fl bor,d o. Ma tale bl1-0na prova eg·li deve esclusivame11te al fatto della sua 0011ipleta indipendenza dall11/ C1ompagnia.

Si conceda a,d unque anche al medico civile ugna-· le libertà di azione a bordo ed i risultati che sene potranno conseguire saranno ancora superiori, giacchè per essa il medico a bor<.1o non soltanto· otterrà la possibilità di agire a difesa dei regolnmenti sanitari, ma lo farà con sicura competen-. za, dato e considerato che la sua autorizzazione a viaggi.are sui piroscafi mesrcantili, gli vie11e. oggi rilasciata solo in seg11ito a Sé\ero esame di Stato. Fidando perciò che la S. V. Ili.ma vorrà col su0< -roto sostenere le invoca te riforme co11 tt1tto os-. s~qnio mi firmo Il Segret ar~io d ella A. lv-. M . .il J. M. Dott. CARL-0 BASSOXI.

Pei congedati malarici. Conti11uamo l'elenco (lei sanitari cui il Sottose· gretariato di Stato per l'Assistenza l\1ilitare e le Pensioni di Guerra - Servizio Assistenza - ha. concesso delle sovvenzioni a titolo di compenso per1'opera d'assistenza prestata a favore dei congeda ti malarici nel 1921, riservandosi di provvedere a mano a mano che giungeranno i ra1J.porti dei rispettivi Comitati provinciali: Provincia di V e1·una : Dotto1i: Sa veri Allg'USto, Leg·nao-o - Tomba Giovanni, R oncà - Pizzoli 0 J;lligi, BosC'ochiesanuova - Peri11elli ~\1·.turo. Caprino - Novello France~o, S~nt 1 An1brog10. - Ca~­ zola Igino, Colognola a1 Colli - Oa11tù G1.ovann1, Pr11n - Donelli Cesare, Gazzo - Pett1zz1 Bened~tto, 1llasi - - Melansani Ll1igi, E~cole ;- FeFrero Arturo. Ronco - Del Bue Aleide, >al~g~10 - Fraccarolli Ugo, Mezzane - Castagnedi G1ul~a~ no, Soa;,re ---: Ce~chi Giova~ni,. G!lrda - Pollett1n1 Umberto. ' r1gas10 -. <;>PPl ~11.tl10, So?lm~campa­ gna -- Clem~ntj Lu1g1, Quinto - Girelli Franr cesco, !'e.scantina - Co venna Gaetano, Fumane. Provincia di Udine : Dottçri : Bianchi L~g~. Carlino Mara110 - · Tnvello G1obatta, Varno R1v1: gnano - FurJanetto Libero, Pordeno!l~ - Bertol1 Pietro Sesto al Reghena - Sandrrm Umberto, Pa~ia 'd'U·diné - I_{ainis. Giobatt:a, Pasian Sch~~­ vonesco - Ferretti Mano, Lat~san~ - gona_~o Pasquale, Fagagna - Carnelutt1 Gio\ann.1, Poz-


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IL POLlCLlXICO

zuolo Friuli - ,·ennti Aldo, Ji,uedis - Grillo Umberto, 1\larti!?,·nacco - l\larianini Clemente. Talmassons - Giarlett.-'l C_osimo, Brugnera - Benazzato BentiYoglio, Gonars - Petrueco Giobatta. Fiume ' 'eneto - D'Andl'ea Luigi, ~an Giorgio della Richiil"'i'"elda - ~Iolini Git1seppe, Porpetto Talotti GiuSèl)pe, Azzano Decimo - Bonza·n,jnj Camillo, 1-..0l('f'nigo - Ca8t€lln11i Lodovico, 1I'eletto nmberto - Costa Gi11.seppe, Cordo,ado - Padovani Gi11sep11e, Le~tizza - Bertolissi Gi11sep~. Sacile - Forzano Gioacchino, Chions - Cigolotti Prospero, l\iloggio (Jdinese - :\Iusotti Pietro San Vito al 1-'agliamento - Di Caporiacco Attilio: Spilimberg·o - Gu:iotto Giobatta, ì\1anzano - Cecchetti Umberto, Tolmezzo - Abatelli Ignazio, Cn telnuovo - Zatti Antonio, Casarsu - De l\ilonte Pietro, Prata di Pordenone - Schiavetto Amedeo, Bertiolo - Brosadola Antonio, San Pietro a.I Katiso11e - Dal Gos Arturo, Santa l\laria la Longa - Oelotti Gin e1)1>e, Gemona - Capellotto Guglielmo, P.asia110 di Pordenone - Bergamo L11igi, Bagnaria ...~rsa - R11ssi Alfredo, Cuneva - Lexardo Augusto. Sa11 Daniele del Friuli - Di Zinno Paolo PTavisdomini. ProYincia di TreviSfJ : Dottori : Rigaggi l'"mberto, Tarzo - l~runi Gio Batta. Casale sul Sile Ricci11ti GioY~1n1ù, Castelfranco Veneto - '"aiscejlari _i\rturo, \ ittorjo pegazzini .Attilio. 'l,reviso - De Poi Francesco, Fregona - T~sso Gustavo, l'regu11ziol - Bottani Antonio, San Bingio d.i Callalta - Bonafede .Antonio, Nervesa - Canziani t Tlisse. Cl1iara110 - Passanante Vito, Sernaglict -- 1\ilantoYani Orsetti Gio\nnni. Crespano del Grappa - D;1lln. Zorza Silvio, Istrana - Reiklill Carlo, l\Iogli~1110 - Cipriani Lt1igi, ' "ill-0rba Zorzi Ottavio, C&stel di Godego - Carraro Leonida, '.rre\ig·nano - Placeo Carlo, , .,..olpago - L11cco Miro, Codognè -· ~ianzotti .Adolfo, Gaiarine Oavarzerani l:.., rancesco, ì\lareno di Piave - Gt1idetti Pietro, San Fior - 1\latteo Signori, Rant!l J.Juc:La di l:>Jave - Marcer Ruggero, Sa11 ' "e11diemiano - Grava Carlo, Susegana -( ,,.ezzi1 t...:Cipione, Va.zzola - l\1orelli Giov·a11ni, Fontanelle Sqt1eri , rirgilio, Gorgo al l\1onticano - Trombetta Pietro. Ormell~ - n1azzotta Otta \inno, Follina ·- Passart'lli Iferruccio, ,~alàobbia:dene . Provincia cli Pisa: Dott. Del Mario Carlo, Collesalvetti. Provinci~1 cli Paruia: Dottori: Prof. Rossi, Parma - Fras~i .Alfredo, Parma - Tridenti Enrico, Borgo San Donnino - Silvestri Giovanni, Sa!l Ikzzaro - Ugololti Ferdinando, Colorno - Ca1nussi r~11igi, Neviano Arduini - Cevaschi Odoardo, TraY€1setolo - Marchesilli Sante, Beceto Boni Enrico, Collecchio - Rocchi Amilcare, Cortil Sa.n ~Iartin0 - ('anali 1\lari-0, For110\o Ta·rµ - Panini Anni ba le, Lesignano Bagni - Tenca Giovanni, Lesignano Palmia - Orsini Silvio, Palanza no - Zampetti Emilio, Sala Baganza - l\luscella Enrico, Tizoono Val Palma - Tonelli Carlo, Vigatto - Barbieri Carlo, Fontanellato .Grandi E t·me11egildo Medesano - Gerbella R1cca rc10, Polesine Parmense - Tommasinelli Achil~e, Roccabiànca - Gardenghi Giuseppe, Salsomagg10~ re - Tetr11cci Serafino, San Secondo - Depra tt1 Giov. Battista, Sorngna - Ra·s ori Francesco, San Pangrazio - Ferrnri Dialma, Sorbolo - . Romolotti Ettore, Busseto - Consigli Paolo, ~msa --: Molinari Cesare. Bedonk'l - Spagnoli G10'·~111n1. Borgotaro - :.\!('.lnozzi ' Tirginio, Calestano - RaL11ac~i -'-1.rnaldo, Corniglio - Bossi Guglielmo, Felino - Cl1e-riè-Lignere Pier L11igi, Golese - Fri~n­ ce~chi Giuseppe, ·r .anghirano Bonati Vit~11.o. JVIezzani - l\!Iolina1i Carlo, l\1oncl1io - Senetiner Giovannj, ::.Uontechin rugolo - Valenti Giuseppe: Soli e00nano - Vignali Aldo ' Torrile - Manto,~an1 4-,,.. • Enrico. ' ":l r si - 1>1ancher Emilio, Fon~VIVO Gipprich 11 ed~rico, Noceto -- Ma1ubbi Gi11·seP~· Pellegrino Parn1ense - Pare11ti Giuseppe, Tr~ca~ sali - G11g·ghJ Candido, Varano l\talegari - Br1zz1 Igino, Zibel1o - ì\lusa Severino, Compiano - E1nanl1elli Paolo. Tornolo.

l{ISPOSTE A QUESITI E ADOMANDE. (9Jl8) Eserc:i.~:iu 111·otessionale. -

Dott. R. R . a.a S. C. K. -- Lo studente del 5° unno di medicina i1on l)UÒ fare ric~tte nè intrapren(lere <:ure tli a mmala ti. Oiò fu ce11clo co11tr<-l Yviene nl d!iispo to tlelio articolo 5P. della vigente legge sanitaria. r . a c:ontra v,·e1izione è fJunibile con la multa. di lire 100 ed occorre farne denunzia àcl t1no qualsiaRi degli ufficiali di polizia gi11dizia ria . (9519) Ufficia le scvnif ario. - Dott. abbonato 210J. - - Il libero f'Sercente puc) toglierle l'incarico di ufficiale sanitario, che ora i)rov,·isorutmente eserc-i ta come medico condotto sol quando abbia vinto analogo concorso ed abbia a Y11to regolare investitura du parte del R. rrefetto della Provinc-in. La facoltà del Prefetto di })roc:edere n non1i11e · proYvisorie fl.1 dallo articolo 111 del regolamento sani tu rio limitata a 1 31 dicembre 1908. Fu proroga~'l fino al 31 dicen1hre 1011 col R. D. 2.3 uturzo 191J, n. 295. Non es endo più ·stata proro~a ta cli1 q11ell'epoça, è naturale ritenere cessata la facoltà . (9520)

Parole 01tensi l.'e vrofessi01iaZmente. 1

Dott. F. d'A. da R. 1\1. - Potendosi ritenere che le fra i llsate a s110 i·iguardo nel deliberato offenLl.lno la sua rep11tazio11e di professionista e di iml>ieg;ato comnn:.1le, sarebbe il caso <li esaminare !'ie nel fatto co11corra110 gli estremi J)el reato di diffamazione . In tal caso occorrerebbe la querela 'li r1arte. t 9'.321.) Oornpenso per presta .~iun 1i professionAli. Dott. G. C. da R. - Stando a quanto disi1one il r€gola111e11to locnle, avendo Ella l ·obbligo cli cura re gratuita1nente tutte le ~rsone inscritte nello ele1lco, no11 ha diritto cli pretendere cornpens·> d:.1lla donna infortunata. Costei ha, però. di1itto di es"ere indennizzata dallo investitore, m.a nello inde1111izzo, u Yendo Ella ('l iritto a c11ra gra tuittt, i1on po"'oo110 comprendersi la assistenza. sa11itaria e le <.:nre chir11rgiche occorse. (9522) Cassa. di preriden.za. - Dott. F . ì\l. da C L'iiscrizionE> alla Cassa di previdenza è obbliga toria se l'istih1to 1)resso et1i serYe sia eretto in e nte n1orale ed abbia 11n reddito superiore alle li re 5000 annue. Ella a Yrà diritto alla. pensione dal 1919 a11no in c11i si ò inscritto alla Cassa . Ser\·izio anteriore altrin1enti prestato non è possibile più iiscnttare. Clon 2J anni di servizio e 75 di età liquiderà la ~nffione di lire 3000 annue. Se il ser\izio !)l'esso le cliniche fu fatto a carico dello Stato, senza diritto a pensione, si cumt1tlu agli éffetti dello articolo 19 del testo unico della legge. 1

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(9523) Oo,1wo rsi per M, nomina di nieclic-i oondotti . 1

- D~tt.. G. T. da C. - Non è stabilito dal regoLamento sanitario alcun termine entro c11:iJ le Coin missioni giudicatrici ttebbono espletare il man<Lrit-0 Joro atfidlato. In ca.so .dt 1s marrimento e di digpersio11e dello intero inca·rtamento presentato pel concorso è responsabile di danni il Comune, cui furono in primo te1n1)0, esibiti, ma non la Com1nLssio11e gi11dic.atr1ce o l~uffi.cio -sanitario provinciale . Qualsiasi eoncorrent.e, al pari di ogni altro lll'Ofessionista, p11ò domandare al C·om11ne di esse-


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SEZIONE PRATICA

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re nomi11a to interino c~n rn nte l 'esplett1 n1ento deì eoncol'Sf> che Ya J)er le ln11ghe. Non Yi e1·~t bisogno di speciale di·sposizio11e regolamentare ~per stabilire l111 fatto di assoluta norm~lith . (952:1) Se.. sennii - l nde nnità caro-viveri. - Dott. M. n. dia C. - Per fare l'esatto calcolo deg'li al1menti ses~e1111ali. cJ1e Le co1upetono d·e ve in,riare uno specchietto in Clli sieno precisate le date degli alrmer1ti gii1 conseg1liti e ql1elle relative agli a1mH~nti i1orillali di stipendio llvuti nel frattempo. Peree;pendo e<>me medico condotto le indennità <:>aro-vi\eri, non l1n di1itto ad ayerle come llfficiale sanitari-0. • • (192.3) Rispo::;to p1 i'l/atanlente come da clesideriu

,-i%io mil. in guerra . .'lssu112ione 13 giorni 1clopo la nominn. Scadenza 20 .agosto. 1 ESPEHJA (C aserta). Scad. 15 agosto. L. 6000, 3 qltinq., c.-v. Età lim. 40 anni, Inscriz. a un albo. LAURr\ (Pote1t.;;a). - Scade 31 ag. L. 3000 per 390 fam . po,·ere; L . 10 ogni fam. in più; 1 a indenn. cn1·0-viv . .Eti1 limite 45 anni. I concorrenti devono invial'e cartolina-vaglia di L. 60.15 intestata al Tesoriere Prov. di Potenza per competenze Commissione giudicatrice. fJRISOLER:l <T'e1ie.~ici). Scùclenz<l 10 agosto. Stipendio L. 10,000; indenn. malaria L. 800; indenn. 1nezzo di t1'as1>. L. 4000; ·u ff. san. L. 600 (per 2 cnYalli L. 2000 in l)iù); indenn. caro-viveri a te1·espresso. ruini d i legge. 1.ritoli: i soliti richiesti dalla leg(1926) Co'nd utta ·rn.edica a soa,val oo ed ufficiale ge, in J)iù lo stato di famiglia . .sariitario. - Dott. F. lVI. da C. - I due Comt1ni JJUBRIANO (Rorna). Condotta residenziale. Serindica.ti figuràno, fo:r;se, ancora in consorzio e perYizio dei po\eri amn1essi a lla son1rninistrazione ~iò l'indenniti1 caro-viveri deve essere unica. Se, . dei medicinali gratuiti. L . 7000 lorde. Rie. J\IIob. e però, so110 legalmente di,'isi, non si comprende~I. Pensioni; 4 n t1n1enti ql1aclrienn:ali del decimo, rebbe la llnici tà della prestazione. Esponga il ~1 so per 5 qnadriemli: J.;. 500 ann11e pel' disagiata re.alla G. r. A. per le co11seguenti provvidenze. Non 1Siden.7'a, doppio c.-v. d 1i legge ; L. 300 come llff. san. -è- fisAAto ln l~g·ge la disdetta q11unto telllJ)o 11rima Doct1menti (li rito co1npresa i·i.scrizione all'Ordidi cessare il ser,izio deYe essere notificata. Ba·sta ne; sitllazione famiglia. ~cade1lZa 22 agosto. lascia.re 1111 ooug1·110 termine per trovare altro iml\1oDE~A. R. ·Prefettura. Ufficiale sanit. del caJJiego. Il metlieo a 1~'l vnlco non acquista alc1111 rlipoluogo. Vedi fa.se. 28. Scad. 20 agosto. ritto ad inde1mitù, in e.a. o di scioglimento del conOLGIATE (Co1no). - Consorzio; alle ore 16 del -sorzio. Ci è cla augurarsi cl1e sia sollecitamente 31. ag. Et..~ mass. 40. Due anni di condotte o di discusso dinanzi al Parla mento il nnoYo prog·etto assistentato in os1)ed . .pubb. o clin. Classificaz. per le pe11"'ioui. Dott. Ju TITIA. esumi. L . 5500 e lèvab. a L. 6000 dopo un biennio per 1000 pov.; adddz. L. 2 fino a 2000 pov., L. 3 fino a. 3000; 3 quinq. dee., doppio c.-v. ; L. 2000 CON CORSI. trasporto. i'OSTT. V:\C'A 'i'TI. RIVERGARO (P lacenza) . L. 6500, oltre L. 8000 • BERGAMO. Oonsiglio degli I stitut·i Ospitalie1-L. per 1000 poY., L. 650 llff. san., L. 400 ambul., liMedico setto.re e dirigente Labor. anat. patol. e re 600 cav.; 5 quadrienni dee., L. 3000 cav., L. 2000 -analisi cliniche. Vedi fase. 28. S<!ad. 10 agosto. c.-v. cav. Serv. entro 15 g. A tutto 15 agosto. SEREGNO (Milano). - Ospedale F. Trabatton·i e CAORL"C 11 ·ene.z ia) . Scud. 10 agosto. MedicoO. Roti.z oni. - Primario medico; L. 12,000, oltre -chi111rgo <lel 1° rePQrto di q11esto Comune. Stip. L. 1200 c.-v., nette; L. 1800 se direzione; servizio lordo J;. 10,000: ind. ca ,-allo JJ. 34-00; ind. maluradiologico e laboratorio indagini clirnche e mi'T ia L. 1500: ind. t1ff. ~n. 'L . 800. Alloggio gracroscopiche; età lim. 40; stato di fam. Nomina tuito in comoda 3bitazione posta sulla spiaggia a triennale e con·f erme quinqt1ennali. Scad. 1° sett. J>OChi metri dul mare. Cinque atlillenti quad·1 ienn.' -Oel decimo e (lue quinquennali ve.ntesimali Sl11li.l. Chiedere annl1nzio. base dello sti11enclio ini7.iale: c.-,-. a norma di SEnNAGLL\ <Treviso). ·- Condotta; abitanti 4200. legge. Stip. cu1'8. poveri fino a 1000 a L. GOOO con auCASERTA R. Prefettura. - Undici posti di uff. menti quinquennali del decimo per cinque qtti11qnenni; per ogni povero in più L. 2 annue; in-san. Vedi fase. 28. Scad. 10 agosto. de11nittt traspol'to (obblig·a torio) L. 2500; llff. san. CASTIGLIONE DELLA PE.~OAIA ( GiJ'OSS(}tO). Al 10 (se i·iceve l 'inca1·ioo) L . 400; caro-viveri; alloggi•> ttgosto, ore 17; condotte di Tirli e Vetulonia; ligratuito. Età massima per chi non abbia prestato 1·e 9000 e dop1>io c.-Y. Stato famiglia. servizio di condotta an,n i 45. Servizio antecedente CICCIANO (Caserta). - , .edi fase. 30. Scnde11za cli condottil o di ospèdnle per 2 anni, per clli lk'l 15 agosto. prestato ser,izio rujlitare in gt1erra: 6 mesi ~1i CoM.\OOHIO (Ferrara). - Chir11rgo condotto: liriraticn os1:>eclaliera. Tra i certificati, stato <li fare. G.500 . lol'cle; 10 bie1111i cl i 1 Y(\ntesimo; una lil'a 1niglia. Scacle11za 30 giorni dal 14 ll1glio. 1>er ogni }Jo,·ero oltre i 2000. Rimborso spese traSTAZZEMA (Lucca) . - A tutto il 10 agosto, per sporto per il fo1·e e; c<l1·0-,·iveri : sono in corso di 900 pov. Sll 2828 ab. ; L. 8800 e 4 quinquenni de-studio mig·liori\ menti ,d i stipe11cli o. Eh\ lllàSsimu :J,) cimo, L: 2000 caY., L. 2400 c.-Y. Servizio entro 15 g. -salvo per coloro che f11ro110 o sono a 1 servizio · t li TARANTO. - Direttore Labor. lVIed. Bntteriol. pubbliche ammi11istr<1zioni. Certificato cli morall, .ecli fase. 30. Scadenza 31 agosto. tà. id. comprovaute l'l1un1l1nità da c-0ndanne per TORINO. Osved~ile irifa'ritile Regina 111argllerita. 01i non si pl1ò <=" rere e lettori nè eleg-.gibili. Certi• Prin1.ario dl cliirurgia, 4000 lorde, (l11e qt1inquenfica ti temporanei i1on n11teriori a tre mesi. A pa11i del deciiuo, percentt1nle degli atti operativi rith di mt'rito. prefere11zn i>er cl1i hu prestato ser1

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1060

IL POLICLINICO

agli abbie11ti; noruina per lln quinq11eooio. Docu-

me11ti temporanei non anteriori a mesi tre. Titoli e in1bblicazioni in 3 esemplari. La Oommi<Ssione territ conto di titoli di ortopedia <:hirurgica infantile, militari. Età inas~ima 45 (computato il serv. milit. in guerl'a. ~t.\..ssunzione in servizio il 10 genrtaio 1923. . Assistente d.·i rnedioina, 3000 lorde, due quinque1mi del <lecimo; })ercentuale per le ta sse di cura <~e.g·Ii abbit-nti. Età massima 32 (computato il serv. mil. in guerTa) . Preferenza, a l)<'lrità di merito, ai titoli miljtari. Radiologo. Condizioni presso la Segreteria: pul>bliCèlZione in triplice copia: n parità di merito, 1.1rflferenza ai titoli militari. ScadenZ<'t dei tre concorsi· 31 ottobre. VAI.LE AGRICOLA (Oaserta). ~ ~cad. 13 agosto. l\Iedico-cl1irt1rgo de11·t1nica condotta per la cura dei soli poveri. Stip. IJ. 6000 con aumenti quinquennali del decimo oltre la temporanea i11dc11n . c.-v. e IJ. 500 quale uff. san. e L. 1200 per indennit<'t disagiata residenza. I./Ordi11e dei l\1edici di Siena informa che i l)aesi liillitrofi al comune di TORRITA (v. annunzio di con corso n. 29) non sono sprovvisti di chiru1·ghi, trovandosi invece ospedali e chir·nrghi a Montepulciano, Sinalunga, Fasa110, Lt1cignlèlno; i due primi si t1·ova110 a 10 mint1ti di ferrovia da Torrita. 1

Dif.fide.

Boccolo de' Tassi (Piacenza); Basile (Cosenza): Niella 'l'anaro (Cuneo) : Nissoria <Catania). Giovane medico-chirurgo cerca buon interinato in provincia di ltoma. Scrivere dott. Gustavo Culla - Torre Cajetani (Roma) . l\Iedico-chirurgo ostetrico con servizio ospi taliero, praticissimo del servizio di condotta, fornito . di titoli speciali in igiene e pediatri.a accetta interjn.ato o supplenza. Scrivere: Paolo ....t\gostini, S. Eligio, 2 - Roma: NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE, '

A Francoforte, ,p er la nuova cattedra di Basi fisiche delle scienze mediche, è stato nominato il prof. F. Dessauer. ., 11 libero docente dott. Hans Krisch è stato nominato d irettore della Clinica psichiatrica e nenropatologica di Greifswald, come successore <1el prof. W. Vorkastner. Il direttore del'Istituto Anatomico di Heidelberg, prof. Erich Kallius, è stato i:>rescelto come membro ordinario dell'Accademia delle Scienze di Heidelberg. . . A Colonia il dott. 'Valter Dri.i.g·g·, per l'abilitazione alla libera docenza in Chirurgia, ha tenuto una lezione sugli scopi ed i limiti della moderna rontgenteraJ)ia . A Lipsia, i professori straor<linari Kè>elliker (chirurgia ortopedica) e Kochel (medicina legale e soci.ale) sono stati promossi ordinari. Il prof. Carlo Vallarcli, in base a pubblico concorso, è stati) nominato medico primario dell'Ospedale Fatebenefratelli di J\filano.

[ANNO

X.XIX;

FASC.

32]

L'on. gr. uff. dott. A. Pezzullo, deputato nI Parlamento e presidente del Consiglio provinciale <li Napoli, è stato insignito dellèl medaglia d'argenti<> tlei benemeriti della ~alnte l)Ubblica. ORDINE DELLA CORO~A D'ITALIA. Commendatori: prof. G. l'icco11ardi, Napoli; 11l'Of. F. Piccinino, Napoli . Grandi t1fficiali : on. prof. :E'. r. Sgobbo, Napoli; prof. A. C11rcio, Napoli; prof. A. Pastena, Na1>0li.

Il dott. Piero de ~,a.vento veune nominato cavaliere della Corona d'Itali<l s11 proposta del D11ca d'Aosta i1er be11en1eren1,e nell'ambito professionale.

BIOGRAFIE. Ramon y CajaJ. ~()Ilo

scorso n1<1ggio, il 1ui11istro llella pubblica i .. t1t.1zione i11 ~pagua, collo{«lYa n tiposo, per aver r~1 !!"~in 11to il li111jte <.l·età tli 70 anni . l'illustre ~ienzia to di cui il noll.le è uoto a tutti gli studiosi. 11 peovvedimento, <:lte priva l'Università madrile11a degli insegnamenti clel grande Maestl'o, ha destato vivo rammarico, ~icchè il popolo, gli accademici e la stampa scientifica (1) gli hianno i·ivolto solenni onoranze. R:.i11tingo Ra1non y C<1jal, Yenne indirizzato agli studi di medicina, ..1a l padre, medico egli stesso, <:lle SClJPC Yinccre ln. l'iluttanz<l del figlio, che si ùimostraYn iudiffere11te di ogni disciplina. Lat1reatosi nel 1873 a' Saragozza, co11corse subito come mectico militare, rit1scen(lo ~esto 9U 100 concorrenti, e venne IDUn<lato c.l C11b~l , <1o,~e -renne colto da gra -ri febbri mala riche. Al ritorno, non potè segt1ire l 'esereizio 11rofessio1iale, in cat1sa della malferma salute (andò sog·getto anche a gravi emottisi) e si die<1e ,1gli studi auatomic1 e fisiologici, guadagnand-0 1)0i, ller concorso, nel 1879, il posto di dir~ttore dei )lt1~i anatomici di Saragozza, <:he l'a sciò n e1 1883 per la c;a tteclra di .Anatomia ... d1 Val~nza. Si occupò in segl1ito ùi ·batteriologia, studiando specialmente i 1 colera : el'a <lllora re<!ente la. scoperta ùi l{och del bacillo virgol.a, che il CajRl confermò l)er il i11imo in Spagna, ri\olgend'o la sua attenzione <.1nclle alle \accinazioni antkoleriche. Conosciuto nel 1 87 il metodo smperto da Golgi nel 1880 per la colorazione del sistema ne:voso centra.le, egli ·lo andò modificando; trovò 11 i1no\o inetodo della do11pia colorazione argentica, e nel 1888, quando teneva la cattedra di istologia di .Barcellona, venne alle sco.p erte che rese1·0 celebre il ·SUO nome. formula}ldo le leggi sulla. dottrina del neurone. Qt1este sono essenzialmente fond!ate s11ll'osse1..,razione che .le ramificazioni del cilindrasse sono lib€l'e ~1nzichè terminare con la rete ner,ro&'1 an1mes&'1. d'a Golgi e Gerla.eh. Il Caja1 concepì la teoria della polarizzazione dinamica, e s-riluvpò le teorie fisiolog·iche e psichiche (1) A.let1ni giornali medici gli l1nnno dedieato 11t1meri monoo·rafiei · fra di essi la Rel/ista espatfio la de 1nedlcina oi·rugia, da cui togliamo in gran parte qt1este notizie. ,

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(.<\NNO

XXIX. FASC. 32]

SEZIONE PRATICA

.a cui lo conduceva la dottri1m del neurone, in

-diverse publicazioni, fra cui note,role quella .su Ile leggi della morfologia e dinamismo delle cellule 11ervose : secondo questo, la superiorità intellettuale consiste es&-enzialmente dalla quantità delle appendici di conne~'ione; allo svil11ppo di nuove vie, al rafforzamento di quelle esistenti, è legato 11 perfezionamento funzionale. Le sue scoperte portano poi alla concl11.sione elle nel sistema ner. ,·oso si realizza il massimo effetto col minimo sforzo, :Qello spazio più ris.trett.-0. La teoria venne accolta con grand~ favore, spe.eialmente fra i clinici, che mediante essa poterono speigare molti fenomeni patologici: fra i principali sostenitori di essa sono da annov·erarsi Lugaro, Van Gehuchten, l{ etzius, che aggiunsero 11uove osservazioni in favore dell'indipendenza del neurone: il vecchio Kolliker ne fu tanto ent11siasta, che a 70 anni intraprese lo studio dello spagnuolo per leggere i 1a vori di Cajal nella lingua originale. .Essa fu però anche aspra.mente <!01nbattut:a, particolarmente da Nissl, Durante, Apathy, Bethe ed altri, con osservazioni, oltre ehe fisiologiche anche anatomiche, basandosi speein lmente sulla propagazione della i·igenerazione -Oa un neurone ail'altro. Certamente oggi, anche accettando l'asserzione di Marinesoo che il neurone anatomico è una realtà tuttora vivente, la teoria non può più accettarsi in tutta la. sua integrit.à. Da ultimo il Cnjn l venne fol'mulando la teoria <lei ?ieurobioni, unità viventi, di cui consterebbero ogni istomera o neurofibrilla del l'eticolo oomatico o denc1ritioo. Tali unità piccolissime, capaci di mutare luogo e di riprodursi per scissione, squisitamente impressionabili dai diversi agenti, sarebbero provvjste di una certa l)Olarità, per cui vo~sono attr!"lrsi reciprocamente, ordinandosi in .aggruppamenti di varie dimensioni e morfologia. I neurobioni non ' ranno intesi oome le granulazioni visibili di Altmann, ma come l)articelle ultra1nicrosco;piehe analoghe ai protome1·i di Heidenbain, ai biogeni di Hert\ng·, alle micelle di Nageli. Importanti stmdt fece sulla degenerazione e rigenerazione del sistema nervoso, riuniti poi in due grossi vol1uni. Portò inoltre numerosi contributi alla batteriologia (colera, lebbra), all'anatomia 11atologica (tumo,r i, infiammazioni), all'istologia. Vera tempra di artista, di&-egnò sempre dJa sè i suoi prepar~ ti. in tavole che destano l'ammirazione. Le sue numerose pubblicazioni attesta110 la grande attività di Cajal: oltre alle monografie, scrisse molti libri, fra cui un manuale di anatomia patologica ed uno di istologia generale, giunto alla 7a. edizione, l'Istologia del •sistema nervoso dell'uomo e dei vertebrati, in tre volumi di 1800 pagine, altri tradotti anche in francese ed in tedesco, oltre a studi sulla fotografia dei colori, a ricordi autobiografici, ecc. Fra le onorificenze ricevute citiamo La medaglia d'oro dell'Accademia delle scienze di Berlino, iJ premio Nobel (a metà con GOlgi, che il Caja.J l'iconosce creatore del metodo con C1Ù egli arrivò

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allo sue scoperte) . In riconoscimento dei ·s uoi meriti, la Sp:lgna lo nominò senatore e fondò in suo onore un Istiti1to di investigazioni scientifiche. Spirito elevato, non · trascurò alcun ramo della coltlira nou solo scientifica, ma anche letteraria : carattere integro, dotato di ferrea Yolontà e di ammirevole tenacia, rimase sordo ad ogni ambi~ione e iifìu tò la carica di mini tro dell'istruzione per non essere distolto da' suoi studi; preoccupa· zione costante della ·SI1a vita, fu la formazione scientifica della g·io·ventù, ed è quindi tanto più grande il rammarico della Spagna, al veder~ al· lontanato dall'insegnamento un tanto Maestro. Tale è l'uomo che oggi la Spagna ed il mondo onorano, a cui l'Università di Saragozza, dove egli fu studènte, eres~e un •usto, con cerimonie degne cli un trionfatore. Il Comitato nazionale spagn11olo per le onoran7.J0, sotto l.'.1 presiden2a di C. M. Cortezo e di G. Pi ttaluga ha proposto la pubblic:azione di una edizione speciale delle opere, la costruzione di un monumento e l'aumento del S11ssidio governativo dell'Istituto che si intitola al nome del Maestro.

NOTIZIE DIVERSE. Congresso Internazlonale delle Dottoresse In medicina e chirurgia. A Ginevra dal 4 al 7 settembre, avrà luogo un ' Ci-0ngresso internazionale delle dottoresse in medicina, indetto òall'Associazione Internazionale delle d-o ttoresse in medicina. 'l're questioni di grande importanza e attualitit verranno principal1nente trattate nel Oongresso: la lotta contro le malattie veneree, la tratta delle donne e dei fancil1lli, il traffico degli stupef<1c:e11ti. Inoltre sarà dato largo sviluppo allo studio dell'atti vitii medico-femminile nei vari rami della medicina. Al Congresso parteciperanno dottoresse di ogni nazione dell'Europa, dell'America e dell'Asia. JJ' Associazione Nazionale Italiana delle dottol'{>Sse in medicjna fa invito a tutte le colleghe italiane di partecipare al Congresso, affinchè l'It.alia ~ia largamente rappresentata. Per ogni schiarimento e adesione iivolgersi alla clott.a Clelia Lollini (Ron1a XVI, via Monserl'n.to 84), {lelegata italiana dell'A\Ssociazione Internazionale.

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Istituto Argentino per lo studio del cancro. sorto per iniziativa dell' Accaden1ia medica arcol concorso dello Stato e di generosi bO'entina , in·iv·a ti. Ooor1prende un laboratorio per ricerche sperimentali, un ,a mbulatorio per la diagnosi precoce. e un ospedale destinato non soltanto alla terapia chirurgica, fisica e medica, ma anche al ricovero d'infermi inoperabili, che negli ospedali comuni S-Ono spesso oggetto di ripulsione ingiust.a e dolorosa. Il primo padiglione ospedaliero, capace di. 100 letti, è stato costruito su piani dell'architetto italiano Gino Aloisi ed è costato 438,356 pesos. I/inaugurazione ufficiale dell'Istituto ebbe luogo il 20 aprile u. s. È


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l L POLTCLTNICO

Corso teorico-pratico d'igiene per maes&re e licenziande normali. Si terrà a J-:oma dal 1° settembre .al 10 ottobre. p1'.esso la Scuoh1 di assistenza all'infanzic'l cli S. Grcgotio; co11sterà di 12 confer€!nze e <li esercitazioni l)raticihe, con i1aJ:ticolare riguardo all'a~­ sistenza dell'infa nzia. Il ni.1mer-0 dei l)O ti è di 40; Yi sono ilmmesse · 1e maestre rurali, le allieYe dell'ulti1no corso normale e le lice11Ziande. La sci.1ola anzi{l·etta f unzjona ·d'a l 1911, ap1)oggiata dai l\1i11isteri dell'Interno, del Lavoro d~lla Pubblica istruzione ed è diretta dal prof. .Angelo Signorelli~

Corso di perfezionamt'n&o io Dermosifilopatica. I

Si terrà presso la R. Clinica Dermosifi1opa tic<~ dell'Univer&itit di Napoli, con l'approvazio11e del l\1inistero della P . I., allo scopo di istruire i medici laureati nell'esercizio pratico di detta materia. . Si . iniezierà il ~O ottobre 1922 e d avrà la d11rata di mesi due. Sar;-1nno impartite lezioni cliniche, ed eseguite eserc:itazi oui cliniche di ambulatorio, di l:aborato1·io e di · terapia attene11ti al1a specialità. ll n11mero (1egli iscritti è limitato. Alla fine del corso e d'opo a \er Sl1pera ta la r;rova di esame sarà rilasciato un di1>lo.tua, debitamente legalizzato ~al Rettore delia R. tTniversità. ' I~.a tassa d'iscrjzione, COID1.Jrese le spese, è stabilita in lire 300. Le domande, j11 ca tta bollata da I.1. 1.20, ' ran110 indirizzate al p1·of. R odolfo Stanzia le, Direttore della R. Clinica Dermosifilopatica dell' U11i,re1·siti't di Na.poli, a cco111pagna t e dalla l'icen1ta di ,-ers~1 mento <lella tassa d'iscrizione, fatta all'E conornu to della TJ11i\'ersitit e dal certificato d i la i.1rea.

La Conferenza Internazionale di Bruxelles contro la tubercolosi.

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Abbiamo acce..u:nato nel 11. 31 a lla rappresentan· za italia11a i11 questa terza riunione inrernaziona le che 11a portato alla disc11ssione importanti temi l)ra tiei. Sul.Ja profilassi della i11fanzia nell'età scolastic.t li.anno riferito molti oratori, oltre i relatori De.rbé, Léon Ber11a r'1 e Ferrn s HeYa t. Dopo la. lPt tura ·delle relazioni, si sono fatte molte com11nicazioni parziali, e f11 notata in mod·o particolare quella che il senatore Foà ha fatto dielle opere italiane per l'i11fa11.z.i.a, cou1e quelle più recenti cli Olgiate Olona e <li .Affori presso ~filano, l~Istituto Mara ini della Croce Rossa, la Colonia. di Fara Sabin.-1, la Colonia profilattica ed elioterapica di. Torino e soi}ratt1tto l'Istih1to Tropeano a Maree:l1ia1·0 J)r esso Posillit><>. Q11est'ultim-0, detto « il villaggio dei i·eden ti >>, i11 cui si raecolgono varie centinaia <li fanciulli ·d ella strada, che sarebbero destina ti ~1 di're11ire dei tubercolosi e dei piccoli delinquè.11-ti e c-l1e sono allevati ed istruiti in vari mestieri, l1a sollevato un g·rande interesse e ha po· s to sotto l111ova luce l'azione ;pr()fila ttica per l'infanzia contro i danni c1ella \ita dei grandi centri. 1

[ANNO

XXIX,

FASC.

32J

Fu questa una bnona gior11ata per l'Italia, per la q11ale la Direzione di Sanitit e la Croce Rossa 11ann.o pre5>!entato relazioni. L'altro teina st1lle j11fermiere Yisita trici, intor110 a l quale 11anno riferito in primo luogo la signori11a Olmsted e il clQtt. René Sand, ha esso JJure molto interessato. J.,e infermiere ,rtsitatrict sono di're1111te particolarmente per la tt1bercolosi indispensabili ed og·ni anno al1mentano i Paesi che le istituis~o;i.10 e che le ado1Jerano nelle opere (lell'igie11e, (lell assi~e11za, della sc11ola e delle officine. Il !Jroblema deJl'assistenm dei malati a do111icilio urge nei nostri ce11tri, e la solt1zione cons iste nella creazione cli u11 servizio pubblico d!'infermie1·c Yisitatl'ici bene .p reparate e sperimentate, le quali assiste11<lo propagano jgiene e scoproU<• gli an1n1alati a l lol'o inizio, qt1ando è meno in~er to il riSt1ltato della cura. Esse costituiscono una rnota esse11~iaJe nella lotta antitubercolare. L'ultin10 tema discusso ft1 qt1ello del lavoro nei .:anatori. Oontraria111ente al concetto ormai abbanclonato d~I riposo assoluto, oggi tali.1no ammette lttile, con.1e ~nra fisica e n1orale del malato l'iill11iego moderato e graduale clel lavoro nei ' sanatori, il quale, oltre impedire i d'a nni clell'ozio assoluto, l)rer1ana a poco a poco alla ripresa. del laY-Or-0 i1ella 'rita sociale. Il Congresso ·Si ehi use co11 escnrsio1li. fa tte a grupJ)i, allo SCO!)O di Yisitare dis1)ensari e .sanatori, di cui è veni.1to arriccllencro i il Belgio, che vreseu.t.:'"l. già l111a st1tistica demog1·afìca fa,orevole tauro ò.a aYere rug>giunto in fatto di natalità e cli mort.:'llita infantile lo .s tato i11 c11i era 1lrima (lella guerra. 1

Congresso di medicina interna e di chirurgia. Dn l 21 al 24 ottobl'é si ritlniranno <.1 Firenze cont{'11111orane:ime11te Je <lue Societ<\ di medicina inter11a e di <.:l1irul'gia per discutere temi importanti. Presi(lenti ùei diue Comitati i professori SchrLJ)fer e Bi.1rci. Le sezioni scientifiche ospedaliere. Negli Ospeùa li CiYlli cl'i Bresi<:ia, l)el' iniziati,ra del l)l'Of. i\.. C:11n1Janì, (lirettore, si sono te11uteclnl n0Ye1ubre 19?1 al git1gno 1922 co11Yersaz.ioni 1t1edic:he os11etlialiere, nelle q11ali 'rennero presentate ci1·c;.1 ci11qu.'1nta colllt111icazioni originali. Nella Recluta .e.li clliusura, il Calllpu1ù, richiam~1n<ro i ,·erba.Ji delle sedt1te seientifi<:he, cl1e nello. f->t<:>sso OSl)e4i:ale si teneva110 ses00.nt'.anni or sono,. cli1nostrò Ja i1ec:essib.\ che agli ospedali si di.a i1u indirizzo scientifico, il qttale oon S'olo è 11tile per· il per~or1ale <">Sl)it.alie1·0 stesso, ma ri,erbern anello a l di fuo1·i la sua. luce. L'Ospedale per i suoi: iuczzt, l'ler 1a .sua J1at11ra d~ve essere il centro. nntt1rale di. r1clliumo .çlei medici, e le sedute .affollate dell'Os1:>00ale di Brescia dtmostrano quanto interesse vi abl)ia J)reso la classe medica. 1

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Cor$o di perfezio.namento all'Istituto R. Kqeh di Berlino. Si terrà dal 10 ottobre fino a Natale e comf>renderà tutto il cH mpo della microbiologia ed i Viù importanti ca1)itoli dell'igiene, con lezioni ed

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[ANNO XXIX, FASC. 32]

SEZIONE PRATICA

esercitazio1li gior11aliere dalle 10 alle 15: si faranno inoltre esct1r~ioni per \isitare im1)ianti. L'insegnamento è affidato a GiI1 ... .J. Kocl1, J. )1orgenrotb, R. Otto, O. Schiemann Cl. Schilli11g·. A. Scl1nabel, E. Zettnow. Tempo utile per le iscrizioni i-o settembre, .pre8so l' Amministrazio11e dell'Istitl1to })el' la malattie infettive R. Kocl1, ~'ohrerstrasse 2, Berlin-39.

Per Ja riforma degli studi di odontoiatria. ' Sotto gli auspici della Corda Fratres e col co11corso del prof. A. Chiayaro, ordinario di ()(loa · toiatria e protesi dentaria alla R. Università. di Rolll<t, <lott. E. Bcllinzona, presid . della F. S. I ., i•rof..\.. •~rlotta, direttore'" dell'Istituto Stoma tologico Italiano, prof. D'Alise, R. 1..~fficiale di Oclontoiatrin alla R. l'niyersità cli ~a})()li, dott. ~OS:-\o E. òi Torino, l)l'Of. Ro,i(la C. cli ~Iiln 110, <lotto!· Picolli . , ra ppre entante dei Sindaca ti me<li~i ~ sotto la pl'esidenza del prof. Cot1llia11x, nella loro Yeste ufficiale, si è c-0nyenuto ql1a11to a1)pre o 111 merito al dis~g110 di legge Corbino 123 (21. (lic.-e:mbre 1921) per la riforma degli studi di Oclor1toiatria: 10 .·\.Ile Scl1ole di Oclontoiatria e proteRi cl~11taria possono accede re soltanto i laurea ti i11 n1edicina e chir11l'gi.a presso le lJniYer~ità <l~l Regn·) e gli stranie1·i laureati ed abiliÌ-<'lti all'esercizio della m~dicilla e cl1irurgi::1 nel loro Paese. 20 .Agli allie\i che avranno freque11tato con ze1" e profitto le SCl1ole, s1tP€randone i relativi esami ,-err~t r ilasciato un diploma di perfezionaruento ' secondo le norme \igenti 11niyersita r ie in a ttesa che la prossi1na rifotn1a g~nerale clegli studi rneclici. stn bili ca i I titolo speciale che (]o,·rà e:·siere co11ferito 11èr tl1tte le specialità n1edico-chi• rt1rgiche; a) riconoscendosi a sol11tamente iusu.fticieute l'attuale coltura odontoiatrica del medico generico ed in osservanz:1 del disposto delln legge ;11 ffiarzo 1912 si fa1m') ,-oti percl1è nel J)rossimo re· golamento ge11erale ltniye1·sitc-'11·io l'i11 eg;name11t dell'odo11toia tria sia reso obbliga torio per il co11eeguimeuto delle la l1ree in medici11a e chirl1rgia: b) si fan110 ,-oti che per l'e~rc-izio de1Ia odontoiatria con1e {li ogni altra specialiti1, le autorità com1)etenti emanino disposizioni taRsati'e che imr>ongano il "onseguimento del dil)loma cli speciali t.à. 30 Le .scuole di Odontoiatria e protesi dentaria avranno llll corso s11eciale per p:li odontotec11ici. 40 Per tn tte le uorrr1e che disciplineranno le scl1ole e J)e l' ln <l11rata clei corsi provvederà a~po­ sito r egolamento per il qua.le -si :fì.an110 ,~oti cl1e ::;ia ll(lita apposita comn1issione ~li compete11ti. f)i'.> I conYén11ti ferma111ente s'impeguan<> a sostenere co11 tutte le loro forze presso la proprie as~ociazioni, r1resso gli nn1bienti medici ed in quelli univ·e rsitari, stu(lenteschi, ,p arlamenta1i e ùi governo tali p11nti di Yi. ta onde al più presto il progetto Corbino ernendiato seco11do ql1anto sopl'a .si è ei;;;posto, di,·eng.a realt~t concreta ed attuata, ~l"\'e11clo cli ~icu1'0 e buon bina rio per la f'u tt1ra riforruia ge11erale llni,·ersitaria medie.a con cui do1)

..

1063

vrà essere sa ncita l'obbliga torietit lli frequenza di $C'uole JJost-universitarie per tutti quelli che aspirano a chiamarsi specialisti. I clirettori dei giorna li « La Stom~tologia)) e « Auriali òi Odontologia» ~i obbligano a l)Ubblieare s.ul prossin10 numero i l presente accordo. utt-0,.. approvato e confermato se ne rilascia una C'Ol)ia al l)rof. Ch1aYal'o e llna al dott. Bellinzona. Si approYano le co1~re~ioni all'art. 5. Firni alo : Belli11zona, Coullia ux. Chia varo,. Sooso, 11oYida, Arlotta, D' Alise, Picolli.

Lotta contre il tifo e la dissenteria In Germania. stt1ta ripresa ;1ttiYn1uente istituendo centri batteriolog'i a JeCk'l, Gotl1a, Gera, H<1lle. He1•furth. Dalle l)l'ime $tatis.tirhe pubblicate risulta. che i c·asi cli tifo sono in al11uento note,·ole in confronto <.lell' a11teg11erra. È

Una simpatica festa ali' Ospedale Civile di Parma. h.a avuto lt1og·o in qt1esti giorni fra la pii1 cordiale intimità. in. una. saletta della Direzione. Il Primario prof. Dartte Giaco,b bi doveva per regolnn1e11to la sciare la 1)rin1a Divisio11e ~Ie<lica, perchè a'Tey·a compiuto il Suo Ye11ticinquesimo anno di, :-·ervizio: i Co1legl1i Sl1oi, be11 conosce11do 1)€1' lunga con~l1etudine come Egli ayesse dedicato con ;1more e sacrificio sn1)eriore ad ogni elogio la Sua in~tanca bile e prezio'""a a ttività ininterrotta.mente JJer tanti anni, ultimate le viffite . i1ei reparti ~i ~rano riun1ti 11ella saletta della Direzione. e con affettuo$a sen1plicità. senza grandi discorsi, in sile11zio Jna con tutto il c11ore hanno offerto ~l ' tlott. Giucvbbi una med'a glia d'oro J:>e"rehè dicesse e rico11da.sse perennemente al Collega quaìl'era l'alta stima e l'affe tto gra11;de cl1e tutti i Sanitari sentivano per l.111i. !"''offerta inattesa, la sem· i•U ee e fratern.a cerimo11ia 11nnn-0 colllmo-.:so l'Egr~­ ~io prof. Giacobbi che ha ringraziato mostran<losi molto g·rato ni S11oi 'recchi e gio~ani Collegbi. Erano i1resenti: i dottori Balestra, Betti, Brag-a. Can1isa, Caprara, ]'-0lli, Gallenga, Garbarini. Gh~ lfi, ~Ia 1·chelli. Pelilgn tti. Provinciali e Rossi. Sappi~mo che l'on. Am1ninistrazione deg·li O~i­ zi Civili ha eletto. con voto u11allime il l)l'Of. Gia<:obbi J>riJna ria eni erito.

TI 28 luglio si è spe11t<" in l{oma il tlott. PIBTRO CESETTI. \ Tenne acquisL'lndosi una coltura ricca e pr~­ fonda lavorando con entusiasmo P"llr tra le d1stret~ clel male cl1e lo n1inncciava da anni. Il fervore per la ricerca. clinica si di~l)OS\1 va ad. una. modestia 11on di:·simnla ta, ma derx~ra ta da ll'1ngenita bontà dell'ani1no. D'i11gegno a c11to. e sp.esso o·eniale, d'animo mite, raccoglieva la srmpatia e stima (lei colleghi e dei maestri. La morte ha liberata la Sllfl bell'allima dalle torture. Rimpiangian10 un amico ed llDa. spe-ranza dell:1 A. V. inedicina clinica.

la

I


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1061

IL POLICLINICO

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA. :I.a Ooltura Med. Modern,a, 10-25 feb. -

F. Dr ~ENZO. Sul reperto parassitario della malaria recidiva. - G. PARLAVJ!;CCHIO. Cura delle cisti di echinococco. J?ev . de Hyg. y Tubero., 30 apr. - J. FERRAN. La proteinoterapia para-specifica. • British l.Jed . Journ., 20 mag-. - A. H. BURGESS. Ematuria asit1tomatica. - W . R. GaovE e H. W . C. VINES. Deficien ze calc.a1i e terapia paratiroide. - D. e R. THOMSON. Vaccini detossicati. .A?·oli . d. Mal. App. Di.g esti!, eco., n. 3. - R. BENSAUDE, R. GRÉGOIRE e G. GuÉNEAUx. Diagnosi e trattamento dei diverticoli esofagei. .J 'ractitioner, giugno. - C. GoRDON-WATSON. Embolismo polmonare post-operatorio. A. 1!,. HunsT. Urticaria da sensibilizzazione strepto<·occica. - P. J . CAMMIOGE. Etiologia e tratta1

[ANNO

XXIX, FASC. 32)

mento del diabete. - A. S. HOR.LEY. Trattamento d~Jle emorroidi interne con iniezioni. - E. MARLIN'. II massaggio st1lle fibrosi.ti. L'Osped. Magg., 30 aprile. - L. l\ioRr. Sifilomi iniziali delle tonsille. - G. L. COLOMBO. Citologia degli essuda ti congit1ntiva li e sua importanza diagnostica. Ri'r . Ospedal., Bl marzo. -

R. CASSANELLO. Con-

tusioni e fratture del rene.

J riur1i . N erv. a. -~lent. D 'isea,se, aprile. - K. H~ Bou~rAN e B. BROWER. Delirio acuto e trombosi primaria òel .seno. - M. KERSOHNER. Pachimeningite cervicale luetica. l 1'olia Medica, 15 n1aggio. - A. SBROQCHI. Aortite c1·onica. - · A. GOGLIA. La sindrome mediastinica delJa stenosi mitralica pura. - :JO maggio. - P . l fRANCO. Diagnosi clinica della cortico-11Iet1rite tubercolare.

Il Fascicolo 7 (1° luglio 1922) della nostra SEZIONE MEDICA contiene i seg uen ti lavori:

Il Fascicolo 7 ( 15 luglio 1 ~22) dell a nostraSEZ.IONE CHIRURGICA, con tiene i seguenti la vor1: r

P. ALBERTONI : Lo zucchero del sangue e la funzione protettiva del fegato. -S. S1r ..vEsTRr: Studi sulla glicemia. • L. DERT1s: La glicemia nelle malattie infettive. C MAUGERr: Sullo zucchero nel liquido cefalo-ra:chidiano.

A.

BERToccHr:

T.

LAURENT1:

Un grosso fascicolo di 56 pagine cl1e gli abbonati alle sole SEZIONI PRATICA e CHIRURGICA potran110 ricevere subito inviando cartolina-vag lia d i. L. 5 al cav. L a 1gi Pozzi, Via Sistina 14, Roma.

Contributo allo studio dei tumora multipli maligni « diversi generis ». S. DrEz : La sifilide terziarla post-tramautlca nel1'infortunistica.

Contributo clinico al comportamento

dell' urea nei tumori, maligni e benigni e nelle ulceri gastr.che e duodenali. '

G. RorvrANo: ronseguenze tardive dei traumi al cranio, senz~ fenomeni a distanza in rapporto alla terapia chirurgica. Un g r osso fascicolo di 56 pagine che gli abbonati alle. sole SEZIONI PRATICA e MEDICA potranno ricevere subito inviando cartolina-vagtlia di L. 5 al cav. Lt1igi Pozzi, Via Sistina 14, Roma.

Indice alfabetico per materie. Aprassia

. . . . . . . . Pag. 1050 Rism11to 11elle orine e nella saliva (Ricerca del) . . . . .. . . . . )) 1049 nrol1CO pne11111, C1a i.It:fluenzu e SllOnO sub-timpanico . . . . . . . . . )) 1050 ('alcolosi biliare e cancro della cistifellea . . . . . . . . . . . . )) 1053 (:'alcolosi bili.are e intervento chirurgico )) 1054 Calcolosi clella cistifellea e dotto cistico - Indicazioni oJ)era torie . . . . . )) 1053 Oloruro d'etile (ebbrezza e narcosi) . )) 1046 Colorazione di prepar a ti con batteri con n1etodi fotografici . . . . . . . )) 1043 ·Concentrazione del sang11e (conseguenze della) . . . . . . . . . . . )) 105·1 Diverticolo osofageo . . . . . . . )) 1050 Encefalite epidemica (L'insonnia nella) )) 1051 Encefalite epidem. (La prognosi nella) )) 1051 Ep.n ti te sifilitica . . . . . . . . )) 1040 Gottn (Sulla questione della) . . . . )) 1044 1

Roma, 1922 -

Tiip. Cartiere Centrali.

Incompatibilità ùella chinina con antipirina e ·resorcina . . . . . . . Pag. 1049 Infezione erpetica umana spontanea . » 1048 Ipopituitarismo e attacchi epilettoidi . » 1052 Lotta antianofelica (propaganda) . . » 1055 ~1imica dello schiaffo e paralisi facciale » 1051 Narcosi con cloruro d'etile . . . . . » lO·M Paralisi agitante : terapia . . . . . » 1052 Paralisi facciale (\ mimica dello oohiaffo » 1051 Pleuriti a tipiche . . . . . . . . . » 1049 I->neumotorace da puntura ~splorativa . » 1050 Ramon y Caj a l . . . . . . . » 1060 R.ontgenterapia in urolog·ia ·. . . . . » 1033 Sang..ue (C-0noentrazione del) . · » 1054 Spirochetosi ittet-0-emorragica . . . » 1038 Talma (Operazione di) . . . . . . » 1054 Torcieollo osseo congenito . . . >) 1048 Urologia e Rontgenterapia . . . . . >) 1033 Vescicola biliare (Anomalie e disturbi) . >) 1052

L. POZZI, ed. reep.


À~NO

XXIX

(

tonda.to rlai professo ri : G CID O BA CC ELLI - - FR.i\NCESCO D "CR.i\.~TfE SEZIONE PRATICA REDATTORE

C..\PQ:

)>ROF .

\r[TTQRIQ ..\SCOLI

SOMMA~IO . •

L a vori orig1n.:ili: E. 1 r-:-nti · li va lor~ cli 111co delle reazioni di .'.\l e1 nicke C' di sar·h;')-f ~ ~orgi in con fronto colla reaziout- di \ra.,5ern1ann nella &ierodiagno:;i clella sifilide.

Ront:o: Co11trihuto all'a11to:::ieroter"'1 i,1 da vesci(''•ll tc n ~lla tubeic:olo i. - _.\, Ca;)suto: Iniezioni endoYeno-.e di neo-sa h arsan e urotropina n ella cura delle pieliti. - G. Jacobucci: Di un non con111ne cnnt enu<.CJ 11 1 un piccolo ascesso. Sun ti ~ rassegne: Patologia generHI~ , -. T. :'ll1..·1 ten': 'I u1n11t1 ecl immur1.ti1 - CrnRURGJA: .l. (', Bl og,rootl : L t> ~ ioni b ent'gn l! della 1nammella femminil e p er le quali 11011 i: ind i ~t·1 un 'operazione chirurgi ca. - <:os.;;ct e Ch~u rier: R b ult~ti 10 11!\ni degli inuesti neryo-.i llt lla clii rur~ia tielle ferite cl1::i ne rvi. - P 1::uJ.\TBJ.\: Cl ('. Cu111ero1J: Le fli fflcoltà di suzi on~ Mei piccoli hamhini. - ~l attei: La n1e1liastinite cronica nell"inranzia Cenni bibliografici. t'l() te e contributt : (;.

Accademie , Societa rnediche, Co1ng r esS'i: P,. Is t it 11t0 \ ·entlo di 'lh::•1l1.: . letter : ed art• . A ppu.nt~.. p er 11 ·ITi edico pr~ t.i~o: c... .. 1~·1· 1 t:A. : C.aog~·tna ::pou tan~.l ;,1nl n1e t1·1.. a tltl!e n1 a111 1n han1ù1no d1 14 m e;,l. - Gangm ~ tlell .- !!•J 1o ln! coosecut h a a i11tol:i~icazione da tras itlumi. nantt. - T E!RA PI.\: ~ li tratta111cnto della tubercolosi polmo. 11ar1:: 11ell L\ pra ti c!l privata . - Le indicazion i operatorie del carl'inon1a. prin1ario <il'lla pel lt>. - VARIA. N ella vita professiona4e: M 1::01•· 1:-;., so <. J.\L E : L · I ~t it11to · VGdese JJ7r I.o :::t t1dio . biologico deli e. z:azze. - -~mm inistrazion e San1tar.1a. - Rispost e a ques1t1 e a domande. - C'oncor~i-.. ... Xon1i 11t . promozioni ed onorificenze . - \' ia~zio rt'ist r u z1one., per mt- 1ic1 alle sta.I.ion i ternHlli d'Italia - - Crona\!J.

.

1

t'p1rle1uiologica .

No tizle• diverse. Rassegna della s tampa n1edica . lnd,ce alfabe t ico per m a terie.

..

... -· . - - - -------------...:...

trlHI di ,,o,rte&à 118er~.a& I . E' vi etata ia riproiu a1'.<>'t'rF di lav<>ri pubbVi.oat;· nel POLlr()LIMtiC• e lf.l .,ruèbZioa oio "'e di es8i sen~ citar-ne la f onte.

ri.~ s-~ "' ~

1 slgno,.i abbonati cfae non hanno paga.t,o ancoPa la s~·· conda 79ata s'1!na'1!stPale a t:onapinaento dell' lnapo-Pto de.'l pPopPfo abbonanall!nto pel f922, sono vivarnen~e pPegati df fa,,ne solleci-t(a r-fnaessa, naedfante ear-tolina-va-lia.

SOLLECITAZIONE

·LAVO A I I-..TITl .TO DI

C:L1 ~1C..\

t'u di1nost1 a.to cl1 e .l 'a11tige11e ir1dicato da \\- ~t~ <.::e1·n1a11n e ~ostitnito cla estratto acql1oso di feg,ato·, Ticco i11 spi1·ocl1ete, di feto e re do-l t.:1~­ t.ico, l)oteva essere sostitui,t o d.al.l ' estratto di fe,ga.t o nor111ale, clal l' estratto alcoolico d i. vari orga11i. o da cor1ve11i e11ti soluzioni cli li~oidi i.iu ri: lecitina (Porg es), taurocolato e @còc~o ­ la to sodic o (Leva diti e J ama11oucl1i). Q11antunqt1e lN)Il si lJOte~~e c1ui11di 1)111 p.arla 1·e cli reazione 'S'l) eCifica. pure i risultat i r_;lte clD .ogni i1arte venl,-aJ;J.o 1Jl1bbl ica ti st1lr a p1)lic<izione del i11etoclo di \\-asser n1a1111 , i)o1·ta\-8i1 '• alla L'011statazione cl1 e pl1re n o11 conosc.e11 do ~ i il meccanisn1-o e l e coi) dizioni Yere nelle c1u -. 'i si effettnérva la reazione. noi J)OssedeYar110 u11 n 1ezzo di laboratorio cl1e era d i i11discutib ild ai1tto e Yalore per la clinica. Di rece11te lç" q11 e.stio11 ~ della 11aturn. $l)ecifica della reazi•)·· i1c dt \\- i.1~ :=:tir111D 11n è stota i1ortat a di n uo,Yo ir} C<lll1 J •O .!:11:1) ~le~--o autor e. i l qt1a l e co11 l1u1. ~

::\IED IC \ nf.. L L.\ DI

cl i retto (lal

R. l-'\T\' r· n$~T.\

llO:\I .\ lll'Of. , . . _-.\.SCOLI . •

Il valore clinico delle reazioni di ~Jeiuiclie et di ~aehs-Geo,l'gi in. conf.ronto colla reaziòne di W ~erinan11 netla sierodiagnosi della sifilide per il clotl. EKR1co

'fnE~TI,

assistente.

I .. a reazione di ,,·a sser111ann, an11unciata 11e:l 1~06 .qual.e· c.tlJ lJ Iicazion e clel fe11o·n1e.n o di B 0 ,._ ,Jet. e (ì-engot1 allfl sierocliagno ~ i clella sifilide. erl i11terJ) retHta clapprima con1 e uu.a r ea zio11f~ i111'm unita.r ia n el ~enso di una ,-era re.aziot1e - l)eci!i ca f·ra antig·e11€ ed a 11t.icorr)i : YC11r1 e perder1do ogni car.ntte l'e di s1)ecifi<.: it à ql1at1.do ir1 ~egt1ito nU e e. pe ri e11ze cli L e,·aditi , i\Ia1·ie, di r .ancl. ie iner. l)Ol'f!'è~ . L.evaditi e J ama110t1 cl1i I


IL POLlCJ l'\ IC•J

se1·.ie di eisperie11ze hu. i.Jfte i 1ua to che il fe11G11lieno· fondamental e <lchla l'eazio·n .e è la fo rmazio11e di un ag·gregato (a.g g1regato di Wa~ sermann) il q11ale .:-:i.i fo1r1na l)er Ja ·coirnbi11azi.)ne .d·i lina .sostanza ::;pecifica (s.o stanza di \Vas. sern1~tnn) con l'antigene. L'ag·gregato di y\ras, sermnlln è u11 corpo a 111olecole pi1ì gl'o~se che p.recip·ita nell'acqtla distillata, facilrue11le reversihile, che si può frazionare in d11e so'-ita11ze di c11i l'·u na solubile in alcool (li1)oide), J',altra chiafr a come acqt.H. ùi 1·occia con tu1 contenuto di albumina oscillante, ma sempre basso. È qnest'11ltima la sostanza specifica par Ia reazione di Wassermann, sostanza cl1e ha la p·r oprietà di fissa.re i lip-0idi in pirese111 a di compJ.e.m .ento e .f,o.imare con essi l'aggt·egato di \v-as&erman11 E quindi un ambocetto· re nel senso dato da Rrlicl1, onde la reazione i>11ò così rientrare nelle r e<1zioni iinm1111itarie, essendo a base di essa la pl'eser1za di un amblQ1c.ettore campar.so ne[ siero in seguito alla produzione anom1ale di lipoidi dovuti all'alt€rato ricambio delle cellule ù'ell'o1rganismo i .·e·t effetto della infezio11e luetica. Se tale è l'opinione di \Vasserma11n tende111e oggi a riportare la reazione eniro i limiti dei fe11omeni strettamente immunita.ri. la n~iag­ gioranz.a ·degli autori ritiene cl1e la de,-iu.zione del complemento sia dov11ta ad t.111 di,1 e-r~o ordine di fenorn eni. Già (la Michaelis nel 1907 era ~tato osservato che nella mescolanza cli siero 111etico con ·estratto di fegato luetico in dete.r1ninata propoTziQne, si fo-rmav.a t1r1 ipTe·cipitato visibile ad occhio nudo. Ta1e fa.tto v e1!11e eonfea·mato da P.o•rge!:i e Mei.er; e da Elias, Neubaue11~, Porges e Salon1 Jn 01sse.rvato a11cl1e nelle mescolanze di estrat to di orgar10 e siero no.r :inale, quru1tunque i11 gra,110 mino•r e che con sic.."1 i siflilitici. Si pe1tsò ,allo.ra che il .siero deg·li individl1i 8i.filiti.ci pre. P.1:1tn.sse una magg·iore i11stabilità e tll1intti più facilmente pl"'ecipitasse q11àndo ve.niva a contatto con sospensioni colloidali. Infatti tale flocculazione constatata da JakobthaJ con rultra.mi.crosco11io nel siero ll1etico pj1) estratto • d'orgu110, v enne osservata da Verne~ aggiun . ge11<lo al 8lcro luetico svariate sospenc;ioni organiche e inorganiche. Successivamente le bf'IJ·e.rj Pl1Ze di r,andstE: inel', Porges, Sachs, Sachs e Ritz, Nathan, Azzi; ecc., dimostrarono che nell.e reazioni stretta.ment~ irrununitarie la fissazione del comple1nento è dov11ta ad 11n perturban:-ento d-e ll'equilibrio fisico-chimico del siste1na im1nunitario e particolarmente ad 11na. n1oclificazione delle globul i11e. Seco11do Sacl1s 11clla rea.zione di 'Va s1

...

-.,ermann si avrebbero, -analogamente.a quanto '-'Ì è di111ostra.to nei fer1orneni stretta.mente !m· lnunita.i·i, clt1e fasi: una prima caratterizzata i11r1a11z1 tl1tto da una di111int.zione· deU ·grado di disp1eooi-0ne de.Ile globuline del .sie1~0 pe1 a zione di ·lipoidi co11tenuti nell'antigene, e l[ll indi clalla ftocct1la.zio11e delle globuli:i11e; una s1·co1ida ca1 atte rizzata clr1lla fissazione clel com1>len1ento dovl1ta alln. i11odificazione delJe globtùine <.1el sie1·0. · Fenomeno fo11damenta1e· quindi della l'eazio11e sarebbe la. d.illni11uzio1ie de!l grado di di.SJpt:l'sione deù1e globuline e. I.a 101 o successiva ftoc~ c.ulaztorne per l ' azio111e dei lipo idi co11ten1·Li llegli -e _tratti d'o1gai10. C.on il meto·do di Was~e1mann tale flocc11lazione diviene indiretta1r1ente percepibile per la fissazione del comple11:1ento e la mancanza, quindi d~ll'emolisi; col inetodo di .Jacobstal è ,·isibile a ll'ultramicro-.;copio, co11 ,,arì altri inetorli Sllggeriti da n11merosi autori il fenomeno p11ò esser.e apprez1.ato macroscopicamente. Qi1esti l1ltimi metodi che già rappresentan·-, un alto interesse teorico giacchè essi tendono a. di.mostra.r ei quale possa essere l'intimo meceanis1no della reazione fra i sieri luetici e gli e tratti lipoidei, acqi1istano un particolar.e valore prati'<!o per· la possibilità di costit11ire Ull mez10 cli -facile e semplice esecuzione e di piii Ja1·go .1pplicazio1•e Tlella sierocliagnosi della. sifilide. I metodi di l)l'ecipitazio1ic, 1 ieo11osc:il>ile ~1à 1nac1 o.::.co 1 Jica111~ 11te, ~i i)o ... sono rlistinguere i11 due g1'·np1Ji: 1° c1l1eJli basati sulla ,azione ·dell'acc1,la (l\laus11er) o cli particoJari sostanz€ chimiche: lecitina (Porges), glicolato e cole~ter ina (fferman11 e Perutz), soluzioni acidt= Ji solfato di lant.a11io o Lli torio (l\Ic. DonaghJ: ttciclo 11itrico (B t·n .--·k), alcool (Brnck), acido latt ~o <Drl1c k ) ; 2° c1\1el li basati sull'azione :li ustratti alcoolici d'org·ano soli (Meinicke \ :i coll' .1ggi1111ta di colesterina (Sachs-Georgi). Di tl1,t te l e reazioni di po. ecipitazione indi4:ètt.e, boOl1a11t ) r1 nel le di l\i!ei11icke e <li Sachs-Ge0rgi l1a1tnu clè1to, nelle nlani di numerosi sperj111entn tori. r is11 ltati spiccatamente concordanti cp-n la reazione di vVaesermann. Però, me11tre in-0lte.plicit sono appa·rse le pubblica.zioni riguar.d a11t"iJ il con1portan1ento de.Jla r.eazi-0nei di ~achs.-G eiorgi_ i1el conf1·0,n to con Ja reazione di \Vasserm.ann, i1 cn altrettanto può dirsi per la i eazione di 1Vlei11icke1 , quantunql1e nelle ricercl1e di ·contiio11o, lJllbJ)lic.a,te·, es~a risulti di se11~il)il it a ,~ !::>11e.c;ificitù ug'h·alc alla i~eazionei d! ach&-Geon.igi. 1

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L ri rc tlzione di lf,[eiriicl<P. - I~a reazione di :.\Ie itlicke è f .•1 1data su d11e o.::~er' n.zio11i. };'.A.

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f i\NNO XXIX!

f1 'ASC.

33]

SEZIONE PRATICA

pr1rna Jovuta a. M1cl1aelis .ue1 1907, della for1

tnn.zione d.!: un precipitato visibile ma.croscopi.. eamente qt1and10 Ri P·~nga .a .oontatto un siero lt1etic.o con un estr.atto d'organo, la. secon1.ia dovuta a Mcù1icke della formazi,one d1 un pre..cipitato .quando un siero qualunque, luetico 10 uon, sia mescolato ad u11 estratto alcoolico d'organo, diluito in acqua distillata, e d·ella successiva scomparsa del precipitato per aggiunta d·i soluzione ·di a10!I"U:no so1dico, quando Bi tratti di sier l no.mnali; della persistenza 111vece 1del precipitato quando il siero appartenga ad in·dividuo sifilitico. 1Sec,ondo MeinicAe q11esto div.eirso com.p.ortament.o dei sie1r1 nor111aJ.i e dei sieri ll1etici è dovuto a lla formazione di un lega.in e esclusivamente fisico tra. lipoidj tlell'estratto d'o1rga.i1i0 e g1ob11line d el Bi,e11 o fac1lmente sciolto d alla soluzione di. cloruro di &odio 11el caso dei si.eri no·rmali; ad vna vera e pro~1ria combinazione c11imica fra i lipo1di dell'estrn.tto e sostanze specifiche del siero lue1ioo nell'alt.r·o caso. Marie riti.eine ,che J.a reaL.io11e ~1a to11to in 1111 caso che nell'altro <ll ordine puramente colloidale, ·e che la p1ors1stenza della. flocculazione quando si tiratti d i ~ieri luetici s ia in rapporto alJa maggiore ir1. 8tabilità, dt;l 10 globuline dr tali sieri. Segu en<lo le s11dclette osservaz]oni Meinick<.> l1a I>.ropostc. (1111ndi un metodo di sierodiag11os1 tiella ~df1lidt-> e attr~verso a varie modificazio 11.i del primo metodo pre.se11ta11.Le innanzi tutto alcune rJjffì,oltà di teicnica, è giunto ad v11 t.erzo 1111etodo ·ohe vai sotto 1'indic.azhone C'li i.eirza 111,ocii.ficazione (D. M.) e che si presentéL di eempl1cei -O· facile ese.cuzione. I...'e.stl!·atto d'organo è costituito <.la ur1 · es1L1·:it1o aloooJico di onore di cavallo,- dal quale son.t• 8tate allo11ta11n.1 e tl1tte le sostanze so1ubili jrl etere. L't~st.ta,tto alcool100 .dopo filtrazione è lasciato pei va1·i gi<>rni in riposo, indi viene L1f olato, u.p:giu11g.e11do a quantità varie di esso crua.ntitK\ varie di a1c.oo1, e succeE:csiv.amente i11 llu,e te·Jl1pi ad og11i ·diluizione alcoolica, quan1ità fi~~a. di aicqua .distillata. Si ·deter:mina cosi 1.a dil1 1i.1011e a1ooo11ca più utile, rappresenLat.a d'a quella del t t1.b o 11e1 quale si produ·cei un 1nt01r})in11e•nto che :scomiJ)a.te ·q.uasi c·ompletarnente t 011 JA• .seco11da a,g·g·im1ta di acqua distihlata. Pc.e- .l a ,reazione si usa la diluizi.011e 0Jco1olica così fìs·sata. Ad una parte ·di essa si aggiunge mez.z o volume .di acq11a dis.t illata e dopo l 1n '·o ra 7 v1olumi di .soJuz,j,one di clorl..'ro 001dic.o a1 2 % 1'ale m1s.cela O<.)lstitu1sce l ant.ig·e11c; H. 0,2 dì si·ero inattivato si aggiunge 0,8 cii antiger1e. Dopo 24 ore di terrr.•ostato a 37° si fn. ln. leitnra. Le reazioni positive sono cn.r attr.rizzu.l e dal la })resen7n d] una netta flocc\t1

1nz1one, le negative dalla l''f i si . . te11za di u1:.a !jeve opalescenza della. miscela siero piil antiger1e. 'J'ale metodo è applica.bile anche al liquido cefalo-rachidiano. I risultati ottenuti dai vari • autori che hanno usato la rell:ion.e m i\iei11i1

eke (D. 1\1.) il1 confronto con Ja Wasserrnann, ~.ilo.strano una concordanza .delle clu·e reazioni ~ 1el l'83 '-Yo (IIuebschmann), del U5 % (I<.jschn1er e Segall), del 94.2 % (Epstein e Paul), ùel 94 CJ~ (Pott ·e Schnridt), dell'83.3 17~ (Heinemenn), del 90 % (Luridiana), del Q7.38 % (Vercellana). Quasi tutti gli autoIIi S-O·no conco·1 cli nell'an1mettere che il terzo metotl·o· di Meinick.e dà ri·S ultati se non ~.uperior.i, come alct1ni avrebbeTo risoontra.to, p er Jo meno ugua.li a q11eJli ottenuti co11 il I I 1netodo; inoltre esso è di più facile esecuzione, 11 che non è senza ilnportanza nella p.r.n.t.ic·a. I~.a reazi,0 ne di i\Jej11icke '3a.1 ebbe u r.: po, meno se11sihile della reazione di Wasse.rmaJJ.1J , ina 11 ~ diflno1c:: ti-erebJ)e ~pe1r:Lfl.r ità presso che u.gu.ale. 1

La. 'reazione di , ·a clis-(; <"org·i. - A,na1o·ga :1 tl.Q; 1~eaz:Lone ·di Me1nicke € quella p1~opo.sta da Sn.chs-Georgi nel 1918. .~nche essa è fondata .st...1Ja fi·o.ccula.zione di Rie1~L 111etici con ag·g·iunta di estratto alcoolico di cl101 e di b11 e; se nor. (·he ln. flocc1ilazione è re~d. ni1'1 manifesta dalraggi11nta del1H. col~steri11a, che con1e già nel lttlO aveva r11esso i11 evidenza Browi11g e suc:cessivarr.•ente conf.ermato Sachs e DesmoulièrE., ha la proprietà. per un meccanismo non arLco1·a. chiarito, di rendere più attivi gli estratt~ ' d'organo nella reazione di \Vassern1an11. In b.a.se .all ,ip.otes.i d'i Sacl1s 0l1e l.e1 i'·eazio.ni che avvengo11·0· fTa si·eri lueti.ci ec.l estratti d'organo si~no caratterizzate da. 11na precjpitazione delle gl10ibuline del sie1r•o per 1op·etl a clei . lip1aidi contenuti nell'estratt.0 pre.cipj1azionei e.be avrebbe nella r.eazionc di 'Vasser111ann con1e conseg11cnza l'in.attivnzione del complemento e qni!,di l'asse11za. di P-molisi: la reazio11e proposta. dn. Sachs-Geo1'g1 ~a1 C}J,he1 i1el sito ineccani.sm10 ;i.Joe.rfetta;me11t.e .i11,a.l-0ga fl quella di \Vassennann, pe.rcl1è q11eù.l a p1 cci1Jitazi.011e che nella 1r.eazione di vVa~.se.rmann si rencie manifesta . indirettan1e11te per la mancanza rlella. e1nollsi, in e,ssa è res.a anacl"oscopican1ente ap·p rezzabile in seguito a 1d·etta.g'li 1p articolari di t,ecnica, ed .a ll'ag.git.nta di oo1este11na a1l'estra.tto ,aJcooljJco d'org.an,o. La teicnica della rreazione .di Sachs-Georgi è assai semplj ce. n1a richiede particola:re c11ra ·od esattezza 11ejJa preparazione ·d.ell'estratto alcoolico e i1el1a titolaziione .di esso. Qua.nt11ntJU·e poss.a essere nsato t.~nto il cuc.\re i1ma.no eh~ di cavia , è prereri.bi Ie 11sare c11 ore ti j lYn . el1 e ~1gr::t c:.sa.t o e 1

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10()~

IL POLICLINICO

tritt1rato de•ve essere mesc.ola.to con alCO{)l r1ella p.r o·p orz.ione cl i ·una p·arte in .pes·o id i cu.ore e ~. cc. cli a l cool. Do1:io permaner1za di 24 ore in ,agitatore, si fi1t.ra l 'est.ratto, quindi si co11 centra ad t1n quarto od a un q"h·into ·del volume a J)ag·r1-.•aria. Ottenuto in tal modo l'e~tratto greggio, questo deve essere anzitutto ·ti,t olato·, cioè deve v·eni!re ·s tabilita la quantità p.iù op portun.a ·di alc01ol e: di soJuzione alcoolic.a. a1ll 1 % di oole~terina cla a·g,g iungere ad esso peTchè la suc<!ess·i va diluiz,ione ·OOn soluzi1o n10 fisiologica dia fl·o·c-culaz1one evidente con i s ieri ·p ois itivi, n,e.ssuna flocc.ulazione con i negativi. Sachs e. Georgi nelle l oro nun:1erose ri cer'Che hanno stabilito .che 1e pro:p o,rzioni più opp·ortune sonio l e seguenti: 1

1

E·s tratto alco olico g.r eggio cc. l·OD A1001oll e.e. 2001 C1olesierin.a all'l ~{; cc. 13;5 1

Però se qt1este ra1)presentan.o le cifre metl:e seoo11·do le quali s.i ott.eng;ono n el maggio;r num,ero de:ii casi ottimi ant~geni , è nec essario per ogni estratto ottenuto fi ss~re le quantità t:>iù opportt1ne e di alcool e di sol11zione di colesterina, poichè, rCOme hanno1 già dimostrato Sacl1s e Rondoni, l 'atti,rità di un estratto alcoolico è più in rap1p 10J.~to eion la concentraziune, rel ativa d'ei singoli li.po.idi che oon q11ella assoluta. L ,e.st,ratto alc.o:ol.ico colest~rinato così otten11t 10 deve -e.ss1 e re volta p er v1olta diluito con soluzione fi.s1i·oJ.o,g:Lc,a al 0,85 ~~ in p·r1ojpoiI'z.ioru variabili, in linea generale però nelle proporzioni di 1 a 6. Tale diluizio11e d·eve esaB:re fatta irn ·d ue tempi, onde ottenere il massin10 di attività dell'antigene, come hanno consigliato Sac'11s e R ondont, ,s iachs e Ge1o·r gi, e· ·c ioè prima a.ggi11ngendo a(l un volume di estratto eguale ,,0]11me di soluzione di clortlro di sodio al 0.85 peir c·ento tenenclo il tubo· nel quale si fa ìa n1iscela. in posizione orizzontale ed agitando le:g germente, poi .a 1ggiungendo rapidamente le altre parti di sol.l1zion.e fisiologica. fino ad avr.-. f.ù la dil1rizione stabilita. I .sieri inattivati 1p,e.r m,e zz'ora a 56 devono es· sere 1impidi .ed ·esenti .d a emog·I.o·b ina qt1antunque piccole tracce di essa non disturbino la • reazione. Nella esecl1zione d~lla prova a 1 cent. cubo di siero di.luito a l 1 : 10 si aggit1nge 0.5 di antigene; i còntroil li sono rap.p resentati : 1) Q<.tl C·ontr101ll·o del :Siero ·con aggiunta a:d 1 centim ·etro cubico di siero cliluito· all'l ,10, di 0,5 clj alcool dil11ito a 1 a 6 con solt1zione fisiologic a al 0.85 % ; 2) cla t111 si ero controllo positivo; 2) da un siero controllo neg·ativo; 4) dal con1

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[ANNO

XXIX, F ASC. 3:31

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trollo clell'antigene con ]'Rgg·iunta di 1 cc. Lli 2olt1iio11e fisiologica al O. 85 /o a; cc. O. 5 di ar1tigene. I .ris1u1tati .si leg·gono o dopo 2 ore ,cli tern1QR1ato a 37°, e 18-20 orè alla temperatura ambiente, o meglio, corne s11ccessjvamente 11anr1r) consigliato Sacl1s e Georg·i, cl opo 24 ore di tern1ostato a 37°. In tal modo si eliminerebbero alcune i·eaz.uni aspecifiche. l ri tal senso sono concordi le osservazioni di Sti ll ii1g, N eukirch, Hauck, Bl~111enthal, vV 0Jffe·nstein. 1VI01reschi osservò ch e n 011; è necess.a ri 0 l'uso del te·r mostato e .c he i11 alcuni cELSi la l'eazione è più evidente a temp er.attu··a am·b.iente. 1\tiar1c-0ira .sperim. e ntò tanto , col prim.o metiodo quanto col secondo (met-0do (1el termostato) e non ebbe a r1otare differenze appr ezzabili n ei rjs11ltati ottent1ti. Vercellar1a 1nantenn.e i tubi jn termostato dalle 18 alle 21: ore prima di legge.re i risulta.ti. I.'ap1) rezzamento clella flocculazione si può fare a11cl1e soltanto ad occhio nudo, ma è n1€glio ser virsi dell'ait1to di 11na Jente o dell'a g g·l11tinoscopio. .._'ui risultati ott en11ti con la r.eazione di Sacl1s-Georgi in confl'·onto con la reazione di. \\'asser1nann numerosissime son0 apparse fin 0 ad ora le p1ll)blicazionj. Baùrr1gartel compie1t- · do una. s tatistica dei ris ttltati ottenuti dai diversi sperimentatori, raccoglie così 32,000 reazioni; le concorclanze con la \:\'assermann variano da un massimo di 97, 7 % (Gaetl1g·e11s) ad un minimo di 85.20 ~~ (Scròder). E mentre alcuni a11 iorj affern1ano cl1e la reazione d.] ~ .Sac.h s-'Georgi presenta sensibilità e specifi,cjtà quasi uguale alla re,a zi1o·n e di 'Vassemann tanto da piotere essere a·doperata se non .a po.··eferenz1a, alme110 con '})aI'i attendioilltà di risultati (Pincherle, lVloreschi, 1\!Iarcora, Rossi, Durand, Sestini), altri es1)riroono il parere cl;le la reazione di Sachs-G.eorg'i r1.or1 po·3sa sostituire in alc11n modo la reazione cli \Vassermann e per l111a n1inore sensibilità (~1o­ rini, Izar e 1~apisardi) .e per una minore specificità (Zuccola,). 1

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* * iE1,e esrArienze da me corn:piute eseg·uendo te1m pora.n eam1ente Ja r.e.a.zi·oni di vVasserm.ann , di ·Mei-ni,cke e ·d i Sachs..1Geio;rgi: negli ammalati degenti nella Clinica m-edica di Roffi a, rappresentan.o un :5-iodesto contributo di fronte alle nurn.ero1sie r.i cerche già da molti auto.r i co.i.11piute, ed alle statisticl1e pubblicate sop.r .a un rilevante numero di. cas i. 1,a possibilità perù cli avere un controllo esatto della diagnosi cli~ nica .e per loi studio accu[l".ato e completo Jei malati e per il loro sog·giorno in clinica pro1

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SEZlONE PRATICI\

1009 .

lu11g[L11tesi il tempo nec essario per un esatto giudizio diagnostico e IJe.r constatare gli effstti dì 11na ::tpp ropriata terapia, stimo co11cedere a i ri6l1lta.ti statit)tici otte11'nt.i un certo valore p·r o-

<:io.è com e antigene ,un e.s.t1·atto cli ct10\r e di cava.11o ]Jre1Jarato estrae11do prima con etere, poi, dOl)O filtrazione, estraendo con alcool il resj duo essicato. La detsr1nina zione dell a diluizi o11e più 01J portlm a dell'estratto· era compit1ta seconclo le norme che ho lJiù sop.ra 1·ife.rite. Così ])Ure l '-a llestimento della reazione . 3. P er la reazi 011e. ·di 1S ach s -Geiorg.i 110 se.g u i to sia n ella 1Jreparaz.1 one dell'estr.atto alcoolico, cl1e nella d eterminazione d ella qua11tttà ·di ~o­ lu z i~one di e; ol este.rina da a·gg·il1n.gere all ' es.tr:J,tt o, e del l n, d il ltizion e in soluzione fi s i ologica 1

batiYo. Nella esect;zione dell e prove mi s-0no tenl1 to alla ~e.g11 ente t ecnica. 1. Per la reazio11e di \\Ta ssermann ho u.sftto il metodo origin nrio co11 2 •antjgeni acquosi r ostit11 iti da ll'e~trn t to rli fegato di fe t o eredol uetieo, e ripet.111 ame11t.e titolati e controllati nei rigt1ardi della 101ro s1p ecific ità. Alle pro., re eseg11ite con i dne s11d·cletti antigeni n e ho

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aggiunta una terza i1ella quale u savo - com e . antigene la, diluizio11e dell'estr·att.o a1coolico di cuore cli ]Jlle col est eri111ato, 11·ella stessa propo11ione i1up iegata per la reazione di Sach5Geor-gi. TL'tti i detta.gli dell.a. tecnica sono qu€ìli della \\~. R. originale. ?. Per I a re.azione di :\Ieinicke mi sono a t ten11t r; a rru anto e~pone ).Iei11icke; stessio nella 3° Illù<lificazjone del s110 rnr•todo, in1piégando • 0

a I O: J ~'o le norme stabilite dagli au toJ.'i bte~ i. I-Io notato che la solt1z.i one d.i col est erri.' 1a <leve essere fatta oon alc ool asso•lt..:to. ~VIerck , onde evitare che pdccole qnantità di ncc1:ia. conte.n ute nell'alc·o,ol lJOSsFt no ]Jir'o durre., es-e1

1

f!:11e11 d0 succesc:;ive cliJ11izto11i 111 sol11zionc fi ~i(I logica, l1na spo11tél 11ea floccu lazio11e della co· Jesteriua stc~sa; con1e ini è occacl 11to cl i rilP,·are e~egncndo co111pat·ati\·ame11te soluzioni rl i ....

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[ ANNO

I L POLlCLfN t1))

xxrx.

colesteri11a. cu·n a.Loo l. ·i a::,s.ol uto d~l r ùn1me.rr10 <li d iffer e11t e provenien za., ed ,tg giur1gendo ad 11na. pa rtP di tali sol n.z.il().n i 'J p~u1 t.1 di solh17.10 1H~ fis iiologica al Q,85 %. Sia r>er le piI'QVe C0ll i s ien che pe.r i 0011 . trolli 110 ~cguito I.a t ec11ica già prece.dc.1tifr.n1entc es1)0.st a.. I r isulta.ti sono sta.ti le.tti d1op.o, 24 ore d1 permane11za 1i11 tern 1ostaLo a. 37° e •C0lJ'a.iuto riel 1' a g·gl u tin10S L' 0i>iO. 1

1

1

Le tre ret.tzio11i S1)J10 st ate e.se g t1ite .c·o'l11te.11 1 pora1tea1ne11te co11 sier i fre!5chi (i l sn u g· u.e no n f.. :·a ~tn+n !'rele,ra to d a più di 48 ore) , Ji1r..'J)ld i e pl'i\ i rli e nt()Q"l ohina. 1nattiv.ati 1>el' n iezz\Jcr·v, 1

T,IQUI DI CEFALO-RACHIDIANl I

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Geio1rg1 ed i·ns1001e Le e d 1 Sacl1S-Georgi 1 Reazione di

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rea.7..ior11 di !VIe1n 1cll..!

{o/'as s t~ r1n.anri ~

1lt !Ylein,ick<?

C1ome risulta dalltt suesposta tabella que,:,te due r eaz ioni die·dero ris·t11.tati concordi in 561="> easli, d i sc o~s.i i 1 35 ·C l10 P s i Pbhe 1.na. corriR1p1Jn denza ciel 91. 16 %. Le discorda,n ze risl!o11tr·ate si l'lfer1sco11t} rn P'cvrte a (l tiuii vidùi n.ffett.i da. i11feziQne lu-e.ti. ~~=i. a ccert a t a o sospetta., in parte ad individt1i cltcl 1 to11 p resrntavttno n11lla n e lla anamnesi o nel l'esame obbi ettivo elio potesse far pensare ~d n 1H1 i11fez1 on1c lt1·c t1ca. in atto o pregressa. In ·7 casi r 1f cr ent.isi n d i ndividui indubb1e:t rl1e11te s ifiliti ci cd in 5 clinicamente sospetti si r iscontro l a Wasser'1r1ann p ositiva e l a Mei 11ick e n egn ti vn e s i 1rn.tt n.\7a di lues n el periodo seconda r io o tPrzia rio. Fra gli ammalati rli

-

1

T ot.Hl e

f.01rme var~ie s i ebbe 2() volte la \Va sserm2 nn

1

positiva .e la J\Ieinicl<e neg·ativa. Di q1lesti ca s i d u e r ig uardavano d 11e mala.ti di ins.u fficienza mit ralic.a in periodo d1 sco1n p crls o, '7 apparten ovano a malarici in1 perioclo

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1

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Para lis i p r•>g r~ss i V <t ici

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d i pir.essia, nei qi.1ali la \IV.asser1nan n l ipetL.'ta più t a rdi, quando gli a c.:ce·s si fe·bb rili era n.o

24

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1

2

sc-0mpa rsi, fu n egativa; 6 .app a ttenevano a n1n,.. 1

lati di forme infettive act1te (reumatisn10 a r ticolare, tifo, Rep~i), 2 nd n.rnmalati del fegato (cirrosi a.trofica) e delle v ie biliari (calcolosi).

- -------- -

!Je.r l a prova cli Meinicke avendo pott1 to co11 ta ta.J:e i 11 numerose esperienze p relimin,o..ri cl1e non è necessario -l)er tal e reazion r i r1atti"·arf' i sier i soltanto 15' come l'a11torfl

N l f t\'l R. R<J DF L L F. R 3 Pl~H I RN7.E

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Renzio n i oo ncordu n {.i N° 5bR •

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Il.o· -e.sa111inato i 11 tale tl.OLldO 60U s 1e .11 o 29 j i CflJillì cpfn lo-rachicliani ed espongo r1elle tn.bel 1 ~ so lto~ tunt i i resultati otte11uti Si f' l)lJ f'l'O così su 600 sieri 1)res1 ir1 esarrH~ [•f'8 t'f•n zioni concord a n t i delle qt1ali 71 i:>ositivc e 487 negative, il cl1e corris p onde .ad una perL'ent uale ·deJ 93 %. f'o11fronta:rtdo poi i ri st1ltati otten11ti media nte l n r ea zione di '-'' asse1ma1ln con quelli a vt1ti con la r eazione d1 Mei11ick..e si ved e come l a co11cordanza sia mag giore essendo state l e d 11e r eazioni identiche in 563 ca.si cioè n e l 94,16 °/o men tr e La . reaz.i·o11r d i ~ 1c:llf4-Gcorg·i d iede risultati identici alla \\Ta~:::;tjl'lllt~nn i11 560 casi ( = 93,30 %). Le <lt1r r eazio·n i d i l\1einick e e Sach s-Georgi concorda r10 nel 9~, 50 %, ci1oè in .591 ca s i

- --- - - - -- -- R<'Rz ion 1 di scorda n f.1 N.

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V1o·le·n d.c11 o.ra esam,inare1 il .oom porLaroentot delle d11c r eazioni <li flocc ulazio1ne di fronte it-1la \ \ .étss.ermann c1·e,do opportuno paragonar.ei 1:>8})ét.ratarr1ente la r eazione di 'Vass ermann ~on qn ~ lla d i i\'Iei nicke indi con qu.ella d i 8'3.ChR-

i a. I

avveleir>..aLc:1 d a 108fvru nella qua l ei l e l i lJP. refi 1ioni ripetute qua ndo i feno1neni a ct1l.i era.n o 11otevolm ente rn1glio1rati, r jsultarono· ~1 1 t1·an1bP 11e.ga.tivc; 1 a d ur1 cas10• di nefrite; 1 di anem,ia sec on druria. ,a.ella quale non e r.a, poR sibile r intrac ciare la cn.u sa I n 3 casi solta nto si eb]Jic ~a. ,r'caz1one di W d.Bsermann r1ega.tiva e la reazione di Meinicke positiva , in u no si trattava di insufficienza a ortica , in individuo sospetto di lues, e la '\ì\lass.erma n n eJ'.l1 stata negativa con gli antigeui a cquosi, positiva co1l !,antigene alcoolico di c uore ·di bue colesterinato· (secondo· Sachs) · nell'ftltr n d i ·bronchite ·CrQnic:t 1tn i ndividuo 11 a


SE.ZIOl\E PRATICA ~e11za

s<'gni (1Jtn111r1 ·:-.t.ici e uliuici di 111e--: te-rzo (li • r1efl·o~i.

11e1

fli,a~1su1r1ePdo

tali ri.'-'llltati si l1a tJui11cli rJ1e i11 soggetti luetici :::i Pbbe.ro 12 a eazi1 oni di \\1 a~scl'111a1111 i1ositi\Ft e Meinicke negative t"'d in soggetti non lu et i,c i 20 reazi,oni di aiss. .- t 1r1a1111 posjtive e l\Jeinicke negati\·e e 3 a:-; ~r1nann negative e :.\:Ieinick·e ipositive.

''r ''r

1071

Ci();1 sieri av1Jarte11e11ti acl ittdivi.d tti Ilùil l Het1ci. la. reazior1e <li Sac11s-Ge1o·rg.i fll posit1va e la \\-.a.&.ser1nanr1 i1eg·a. tiva du·e· v1olte. e pr.eci&ame11te in unu b1·011cl1ite croni ca e.d in l.'Tt raso di ram.molli111e11ti corticali H 1t1 ltip li. Riass111n,e11do si l'1a : ~lTi\fERO DELL"R ESPE~fENZE

60()

Confrontan(lo i i·isulta.ti rife,riti eia va1l i . . pel'it11entatol' i

vecle come la pe i centuale (11 Luncordanza cla n1e rL-..contrata. t r n. la reazioi1e di \'Tassorma11n e (lllella. di i\leinicke dei 9i-,16 l , si ali 011ta11i dalle sta tisticl1e pl1bblicatc bi

Reazi<Ht i concordanti

~1ER<)

Reazioni concordanti

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-, N u 1nero '11i11

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12

elevat~.i

cli E1)stein e Paul lit1

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1 o

J(irscl1r1ct· e ".:->eg·all (95 'lo); (9'~,2 ?!.)), Vercellana (97.38 9{,).

2. Reazione di wasser1na1t1t e Sachs-Georyi. - Sui 600 sieri esa.minati le due reaz.ioni d1 \Vassermann e cli Sachs-Georgi risultarono conc.ordi in 5100 casi, pari al 93,3 % e discordanti in 40 casi, fra i q-L'ali occorre distingue.re 18 luetici e 22 r1on lt1etici. C1on j sieJ'i 111etici lu Sachs-Georgi reagì 16 volte i1egativ.umente di fronte a.Ila \Vassern1ann p1ositiva e 2 volte fti positiva, tr.•entre la V\tassermann ris11ltò negativa, ed in tali casi tratta.vasi di una insufficie nz.a aortica e idi t1na 111es a lunq.o 1

elirata. Con i sieri di ir1divi<l11i non luetici, mentre la reBz ione di \Vassermann risultò positiva, ln reazto·11e .di 1S achs-Geiorg·i fu negativa ir1 20 casi, e trattavasi di clt1e cardiopatie in scompeno, di uria lle.frite, di una aff czion e non luetic~ clel sistema nervoso, di 11na calcolosi biliare, di una c1rrosi epat1ca .1trofica, di 5 forme ù1 n 1a.lattie infettive acute (retunatismo rurticolal'e, tifo, sepsi), di un' anerr1ia a ti1)0 secondario, di 7 casi cli malaria ~n periodo f~bbrile, di un caso di avvelena mento da fosforo. Come già lto n-0tato riferendo i risultati ·della reazione di 1

16

2

No11 Iuet.

~o

2

c rJ J) lll·Où tarnento

le 2 reazioni si sono' comportate u.gual1ne.n te; con i siar'i cli ii1divi·dui luetici si è avuto una mag·giore, benchè di poco gT.ado, co11cordanza della Meinicke con la Wassermann.

3. Reazion e di Meinicke e di Sachs-Georgi. - Raffronta11do fra. J·oro· i ·risultati ottenuti con queste due reazio11i, ho notato che esse , ~0110 state concordi i11 591 casi cioè n,el 98,5 %. l.e cli\·ergenze si sono verificate in soli 9 sier1 dei q11ali 5 appartenenti ad individui luetici 1; 4 a non 111etici. Fra i primi 4 volte la Meinit kc f11 posit1va e la Sachs-Georgi neg·ativa e trattavasi jo tutti di forn1e· tardive; ed t1rtn , oJta in l1n caso di sifilide a lungo c11rata la i\ feinicl.:.e .fn negativa e la SachR-Geor·gi posi·1

tiva. Con i 4 sieri di i11dividu.i n ·o n luetici, la. Me.i1

nicke fu positiva e la Sachs-Georg·i ne.gativft 2 volte; cioè in lina nefrosi, in una affezior1e clel sisterna nervoso, ed inversamente la Mei11ic-ke fu negativa e la. Sachs-Georgi positi"·a pure 2 volte cioè in un reumatisn:tQ articola1·e acuto ed jn llll caso di ra.m mollimenti COl'ticDli multipli. Onde riasst1mendo: •

NUMERO DELLE ESPERIENlE 600 Reazio ni etHH'orda 11 t.i

Reazioni d is<'.orda.nti N. 9

M+SGLuetici. . Non luet.

4

M-SG+ 1 '_, )

1

questi 7 casi d i n-1.ftlaria. ed in tt vvele11an1e1Lto .dn. fostu r 0· lu. Tea.~i<>ne ·ùi \\Tassermann I·ipPt11t.a .a ùis.ttitlia cli tempo. risil.1ltò nf>ig·ativa.

Meinicke, quello di

Luetici . .

+

lu~tici

~ ~'

..

\i\'- RG

cl ella ·reazione di ::::iacJ1s(~eo1·gi è stri to q11i11di c1nasi identico a quello della l\feinicl{e; co11 i sieri di individui non

d i ~cordanti

N.

• Il

LE E::-ìPF.Rll<,.\ZE t)!JO Re'~ zioni

N. 40

I w+ SC:r -

da Hl1ebschn1ann (83%). Hei11en1n1111 (83. 3 ~,~. ~~ c;i avvie;ini. i1rvece a q11 e11P. cli concordanz:1 );(

R.eazion i di scorda11 t1

i11

1 1

f .. l<Jtlitlo cef'tilo- racliidia1io. l.a 3a i11odifì<.;azi0ne-'d i l\'It inicke e la Sachs-Georgi sono ar>1~ 1icn }"lil i 8 l l 't•:;.:a lfle clel liquido cefalo-rn.c11idiD -

-


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lL POLI CLl:\lCO

.

110 : i11a 'Oltt111to la i·e,1zio11e di Sach::--Gco1gi ·~ ttata Jarga111er1te tl~a tn i11:--ien1e co11 la \v·as~e1·n1an11.

La 3~ 111otlifìcazio11e cli :.\Iei11icke e la SachsGeo1·gi so110 a1)1)l i cab i li alresa11)e' del liquido cefalo-racl1icl ia110; n1a solta11to la reazione cli Sacl1s-Georgi è stata largan1 ente t1sata i11 ienie con la \\·assermann. Dall e ris11lt anze pubblicate, ap,p are cl1e le due r eazioni s i sono co111portate concorden1ente ne~le prop or zio11i dall,8-0 al 90 e;~ . Come si rile\-a clalla tabella J)recede11tem e11tc c.. i10$t8. 110 esan-:·inato ~9 liq11idi cefalo-racl1idiani, dei c111ali clue apparte11 CY a110 ad indi v1dui a ffetti da malattia lt1etica del sistema ner\·oso ·(fabe e }Jaralisi })rog·r essiva), 27 ad•indi vidt..'i cl1e n o11 pa·esentavano si11tomi cli n1ala ttie ~ ifilitiche del sistem a nervoso, n1a che erano in parte (3) luetici sicuramente, in P?-rte nor1 luetici e con reazione cli \\1 asserman nel sanf!lJ e negativa (24) . Le tre reazio11i concordaro110 in 27 casi rist1lta11flo 1111a so1l volta J)Ositi,,e (tabe) e 26 Yolte nega tive. Di~co r da.ro·no i11 dl1e casi nei q11ali ia , , -as·sermann ris11ltò l)OSitiva m entre le a lt.re d.11e reazioni furon·o negative e trattavasi di l.tll caso di paralisi progressiva, e cli llD caso di in-sufficienza aortica con la \\". R. , S. G. e ~I. J)Ositi\·e i1e1 sangl1 e, ma che 11on 1Jrese1ttava alcun sin t.o.n110 di affezio11e del siste111a ner'\•oso. I~A. ']11a11tità cli liLtniclo 11~nto nelle tre rea zjo11i \'ariò da 0,20 a O, tO. Trop1)0 li111itato è il num e.ro dei licr11idi cefalo-rachidi ani per potere dai r isultati otte1111li trarl'e q11alclie concl u sione. •

Comp enclian clo i risul taii già esposti s i può a:uiltutto affern1are che le due reazio11i di :.\I ·~i­

nicke e cli Sacl1s-Geo1rgi h a nno comportam e11to quasi identico' s1a i1ei .rtguardi della loro sensibilità di fro11te a sie.r i s icuramente lueti(!i, sia per quanto s i riferisce alla s1::iecificità cleii e reazioni stesse-, nei casi di afi ezioni ' 'arie no11 di na.tura lt.·etica. S e n ella l'eazione cl i ::.\Ieinic:.ke la p.r eparazione e titolazio11 e dell' an tig e11e. jm1plica110 un numero maggiore di esperienze prelimin ari e · 11na -lJiù cleJicata tecnica , clì. . rp1a11to 11on si cl ebba o'sser\rare nella pr e1::iaro.zio11e ,1cil':1nii~ene. colesterina to dell a Sacl1 ~­ l;-eo.rgi, lJerù i1ella esec11ziol1e cl elle pro\·e essa si presenta !)ill r apicla e sen111ljce clella Sachs• Georg i, 011cle credo possano 11 ei 1·iguardi della lc·l'C -::e11111lici1a. e l)l'aticità e~se re ir1difierer1ieme11 te i nird r~·H tf':' .

.""1.SSO

Circa il Yalore clella

\ ·"'\. I ·"'• '\.

re u~iu11e

L.

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r A~C.

•J Cl v•)

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di ìVIeinicl{e e

della Sncl1s-Georgi in confronto della 1eazione Lli \\ias .. ern1a1111, è bene osservare : l1e lil1t?llo

se da 1111a i)a1·te in u11 ce.rto n11mero di ca~i. vera11)ente li111itato, le due reazion i di flocc11Jazior1e discorclal'o110 co11 la v,·asse1·wa11n. Jà 0\ e i clnti clin ici e la r earion.e. di \\rasserman11 face·va110 am111 ctf ere l· e~ iste11za cli t111a affezione lt1eiica; d'altra n.arte, i11 n11 1111ìnero t.n 110· ir1D.ggiol' e clied•: r o ris11ltnto i1eg·ativo all'oppo~ to de 114. r en.zio11e cl i \\' asser111ann, accorda1111osi i11 ciò co11 quanto risultav.a dallo stuclio cJinico dei malati. E fra qtt€sti casi hanno ia 1Jre\1 ale11za i n1ala.rici in atto e le forane infettive a cute. Qt1a11t11nqu e non s uffi cientemente numer·osi . iano i casi studiati, ere.cl o lJerò si possa da essi tarre )e seguenti conclusioni: T... e reazio11i di ì\1einicl(e e di Sacl1s-Geor gi s 1J eri.m e 1t tate insie111e co11 la r e azione di \"\-r1ssern1a11n di!l11ostrano di i1oc::sedere entran111e l.11a sensiJJilità di lJO co inferiore a l·l a \\·a~cserina1 1n cli frout c ni s jeri lu etici; nna s1)ecificità su periore a ll lt \ \ · rtsse1·n1n1111 11el le affezio11 i non lt1eticJ1e. Per la più fac.i le 1cr11i r a e ]Jer l1n a maggiore r a1Jidità di esecl1zione credo lJOs a1.i1 f'c::ser e lltilmente im1Jiegate là dove esigenze particolari non perm etto·n o l'impianto di laì>oratori capa.ci cli i::iot€r pro'·"edere a tutto quanto occorre pel'· 1'a.11estimento e la esec11zion0 dr l1n. r Pa 7.ion r cli \ ", fl c;sern1 ann. Jei laboratori <l o \·e tf11esto è ])ossiJ1ile creclo sia t1tile esrg11ir1-.. le reazioni. cli flocc11lazione co11ten1poraneRn1•"nte alla reazione di ''Tasser111ann, il che 11l1ò essei:e og11i volta co1m pi11to molto agevol111er1te e ra1)ida1r.ie11te e con no11 lie,·e vantaggio costi tu.t re l l n i:>iù a,m,p,:Lo co11trollo nella sie ro1d:ag11osi d ella s1fi.ljde e nella i11terpretazione ,del.le deviazioni del co1n1)len1en to non spe-cifiche. Qt..·antu11que le r·eazio·n i. cli ft occulazi-0ne c.t_})l·ia 110 recat:1 i1110\ a 111ce n ella interpretazio11e dei fenon1eni che av\rengono fra i sieri luetici e gli estratti lip·o idei, pure siamo .ancora ber1 l11ngi dal conoscere a (111ali pair ticiQllari elementi contenu ti nel siero 111etico, o a q11::tli })ec11 liari modificazioni del siero stesso s i,a rio legate e la reazione cli deviazio11e del cornple11 1e11to e rrueì1a d i ft occt1lazion e. I~e esperiener di ,\-asse1·111an11 sulla. sosJa11zn di \Vasse.i·111anr1 e s111l'aggrer~·::i to \\-asserma11n 11resenti 11g11Fil-· m ente nella._ rea.zi<0ne di deviaztone ·d él co111 1:>lemento, e n ella reazione cli Sac-l1s-Georgi at te11dono t1lteriore conferma nè possono per ora esse sole cl1ia1·ire i l)!I'-0bler11i che s i impongonr, nella .~ierodin.g11osi della sifilide. La reazio11s di \"\-assen·11ann e le renzioni di fiocct.•lazi o11e Testano a11cora oscure n€1 loro meccanismo 1r1• 1

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-

7

1

1

1

..


SEZIONE PRATICA

( AN:'.\O XXIX, FASC. 33]

i.imo, ma associate allo studio clinico del malato l'app.resientano un e·lemento di labor.ato·rio ·di notevole aiuto e suffragate dall'osservazior1e clinica .acquistano una p iù l1arga cor1ferma ed un maggtor valore pratico. · il\ 1a.ggio, 1922. 1

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CONTRIBUT~.

NOTE E

OSPEDALE CIVILE DI BRESSAN.

Contributo all'autosieroterapia da vescicante nella tubercolosi. G. RoNco, primario. Il concetto clinico a cui s 'ip,spir:ano 1e varje sieroterapie antit11bercolari (vaccinazione, autosier oter ap ia, autoemoterapia, i1nm11nizzazione interumana, ec·..;. ), è q11ell o, in generale, del-.. l a irr.Jil1 issione in circolo di elementi antitossici ed antibatterici, c.a.1Ja.ci di azi.oni b iocl1il11icl1e su tessuti ed organi di na.tura .cur8 tiva od immunizzante. La sie.roterapia ai1tituberco1'aI'e p er quanto abbia clato buoni risultati, i>ure i1on deve essere l'itenuta com.e t.:na m edicazione specifica; se così fosse, la guarigione della malattia do vr ebb e e·3Sere i11olto più. fre c111 c11te• ') i qu el che non è.' U 11a ste,roteir.apia ' fil ltniente specifica dovi eLbe in1.p edir·e al bacil1o· ai Koch di svilupipa.r;:ii, ne11tralizzare nel n1eclesimo te1npo tutti i vele11i, a.gire in t l1tti casi i·n via curativa e preventiva. I ,sieri antitubercola.r'i ncn posseg1gono una simile azione, poichè i loro effetti so110 molto incostanti (Cavazzoni ). Un m eto do cl1e oggidì se111.bra plfelu dere a nt1ove conquis te in ths i·ote apia, è q11ello pro·r>Jslo da1l prof. D e MicheJe dell'Istitt.t 0 d.i Scienze Bi1olo·g'iche di Napoli al 1Congresso di Medicir1a I11terna (aprile 1921). L'A .. riferiva di aver e sottopost o un certo numero di infermi di ~u­ l1el'col osi polmo11are e cl1irurgica ad inieziow cli sierq a.spirato dalla flittena di_ un v.es~i­ ca nte, che veniva 1oro a.p1plicato, d'odici ·O ùieciotto ore p:rirna (Rivis ta Medica, n. 1, 1922, l\1iLan-0.). Tale metodo, per v ero, non è n11ovo in terap ia, cis sendo stato u sato da vari al1tori in p'.1.r ccchie m alattie. Così Radaelli nella poliartrite s11bacuta, Fans.etra ne1ll'eritem.a p oliln1..,rfo, R ol1n.er in congiuntiviti ed ir1ti ribelli a tipo r e11matico o gon10 coccico, otteru1ero risl1ltati rapidi e d ecisivi. I l D e l\Iichele, invece, applicaYa i)er primo il m etodo' nella t t1bercolosi lJ·olmonacre, propone11cl.01si di introduTire n e1l'individL·o lln siA ro prodiotto artificialmente dai suoi stessi tcssu1 i, 1 ,

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n. l . · Io. 13erl. l{lin. . och., 1908, 11. S .\CHS. Ber l. Kl in . \ \ ' och. , 1911, SA<:11s und GEORC..I. :Nleù. Klin. , SAClIS ll ild no1'\DONI. Zeit. f. pc..tg. 132.

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IL POLICLINICO

(ANNO

FASC.

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e, quincti, ,proi)aJ>iJmente dotato di potere curativo 1Su.rpertore ,a .q ualsiasi altra linfa. L 'A. dà una statisti.ca d'i guarigi1oni e di notevc,li migilioramen.ti: 2 infermi, affetti da bronco.ulveolite con bacilli nell'espettorato. guariro110 · <lopo tre iniezioni ; l1na bambina di 9 anni, con bronooalvoolite dell'apice, tosse, febbre se1·0tina e. sudori nott11rni, guarì dopo la pri.ma iniezione; 7 adulti con broncoalveolite bacillare, in cor1dizioni di miglioramento, guariti dopo una o tue iniezioni. Ammalati di Jesioni chilru1~gicoo (adenit~ nrtrorpatie, osteiti, ecc.), miigli<lirati. L'A. oonclude cli.e la cura è buona quando si tr.atti di lesioni chirurgi{;.h e ribelli o di forme polmonari preoo.ci. Le iniezioni veniv.ano prati!oate a distanza di 20-30-40 giorni l'una d'a ll'altra, pulI" essendo innoou e. La priorità del inetodo, però, sembra spettare al .dott. G. Ferrari, iJ quale fino del 1910 comunicava all'Accademia di Scienze Mediche e N. di Ferrara (seduta 16 maggio 1910), i ri · sultati ottenuti i11 se.guito ad iniezioni sottocuta.nee di siero aisniJrato dalla flittena di un vesci.cante applicato in soggetti maJati di tubercolosi polmonare av.a nzata. La tecnica del :metodo è ,p ur quella del De Michele: arpplicaziooe di un buon v.escicante in un punto qualsiasi del corpo, specie del torace; formata la veseica, se ne aspira il siero oon una siringa /. steri lizzata e lo si inietta al 1nedesiroo infermo. I risultati del Ferrairi sono: nessuna reazion.e locale, solo lieve dolocabilità, abbassa.ment0 ~Ila temperatt&Ta a,o centuato e duraturo ila 8, 10 decimi id i grado sino al giorno succesis i vo a.U,la iniez'ione, nesSIUDa n1odi:fifcazidne :nell31 urina (Gazzetta ttegli Ospeda.li e delle Cliniche, 11. 79, 1910). Il prof. Zaniboni, direttiore del tubercolJsan.iio di Padova, a mezzo dt i1-0ta p·r.ervooti--:1 a dei suoi assistenti B:ottacin e Magro (Policti• nico, Sezion·e Prat., 1° maggio 1922) rende noto pure ·Che da qualche anno pr:atica con esito UJil 1ne.ti0do di cur.a .della tu.ber.colosi polmona.re incipiente, e cioè, l'auto.sie111oterapia .d a vesci1cant.e. Il Truzzi di P.ad·ova al Congresso rti Ostetricia e Ginecologia (Trieste 1921) dava appunto notizia ·d·i una cvra •adQ ttata pe:r jn iziativa del Zaniboni, co,nsist.en.t e nella iniezione ipod~rmica di siero da vescicante, mezzo terapeutico ch1e avrebbe dato buioni riSUiltati i11 tubercolosi d ello ap1)arato sessuale femminile. Indipendenten1ente dai la.vari di questi autori, che non erano a nostra conoscenza, ed l'n seguito alla comunicazione del De Michele., la esperienza. ftl pure eseg11ita nei tl1bercolosi degenti · nel nostro Ospitale. Trattandosi di u110. 1

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semplice nota sperimentale, non è opportuoo dare per esteso tutte le storie cliniche dei malati, le lunghe grafiche termometriche e tutte c1u€lle ricerche di laboratorio che sono inerenti alla diagnostica tubercolare; riassumia1no, invece, le esperienze in due gruppi a seconda del periodo di malattia in cui gli infermi f11rono sottoposti all'autosiez:oterapia da vescicante. Sezione donne. Cartelle ospitaliere n. 7, à, 9, 11, 15, ,7, 21, 19. S·oggetti in età dai 14 ai 30 anni, aa>1}a!"Wnenti per sv.~lU!ppo .scheletrico al1a pTima com.. binazione morfologica De . Giovanni. Gentilizio più o meno compromesso. l:pcipient€ alveolite ad un apice 4polm onare, deperimer1to, anemia, erettisrc.o psic}lico. Tosoo secca o con scarso espettorato, febl>re serotina 37.4-38, cuti-oftalmo, reazione positive. Reperto mi:crosoopioo c:Lell'espettoirato, eseguito vrurie volte: assenza del bacillo di Koch in 3, nelle altre 5, pochi bacilli per campo micr·osoopioo. Primo Gruppo. -

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Furono p.1~aticate 11. 8 trasfusioni di siero ottenl1to da. vescica11te applicato per J.o più sulle .regioni sopra scapola.ri .cJei ~ ·01gig;etti in esame e, nella considerazione, c:he il tempo fra una iniezi,o ne e l'altra proposto dal J)e lVIichele fosse tronno lungo, furono esegui te distanza di 8 gforni. In due malati con bacilli nello sputo si è proceduto· cOll metodo c·a rletti, lasciando prima il liquid10, .estr:atto dal vescicante, per 2 giorni in prov·etta sterilizzata a temperatura cìi 37°, .in modo cl1e av·esse a com:piersi in e.sso un fen-0meno di autolisi (1Carletti Ga.zzetta degli Ospedali e dette Cliniche, 1907; Sulla auto sieroterapia, Gilbert),. e ciò pe.r acce.ntua!I"e l'azi one imm1unizzan.te. Nel ciontem.po, le degenti erano tent,~ a s~e­ ciale regime di vita alimentare, resp1rator1a e d .igienica. Iniezioni. -

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RisuUati. - . Neiss·u n.a 1moditfìcazionie termica

clopo l'in,iezione; n~S'st1na reazione · locale. In tempo vai'io da 20 a 60 giorni si constatò: mirnlioramento neLle condizitQ1ni generali, aumento dell'appetito, del peso c~rporeo ;. scomparsa. ~e~ s udori; a giorni, apil·ess1a. Fatti polmonan, né aumentati nè diminuiti. Presente semp•r e qualche ba.cilll o rper srum.po microsoorpi'co. .. . Do1po due mesi, 5 inferme, peir !-01ro.de~der1~,. vengi0no dimesse, ma dop101 20 gwrn1. c.:urca .r1tornan·o .alla cura a.mibulatoria, febb.nc1tant1 e con mai~·giore disfacimento oPgani.oo e polmonare. In questo teropo il bacillo è aument~to i~ quantità erd è p.ure presente i_n qt..:elle, ?1 cui nlQn ,Sfi riscontrava. Nelle 3 infetl'lffie rimaste degenti, pur JllOn ·avendo tralas~i~ta l'autosieroterap1ia, sr ebb·ero dellie em,otti·~1. . AttuaJlmente, alla distanza di 4 mesi dalla prima iniezi-0.n~ le malate, pier la .t.nomenologia· clinica, si trovano già in . un s~n~o gtadio di ma~atti~ e, nelle medes1m,~ s1 ~e~ifica110 aJ.ternative di lievi migliorament1 .e d1 improvvisi peggioramenti, com.e è .s olito verific.arsi nella tuberco1si polmonare. •


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SEZIONE PRATICA

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S eco1tdo Gritppo. - Sezione uomini. Cartelle Questo il n:ostro m-01destiissimo co ntributo sulospitaJiiere n. 6, 10, 18. la autosier.oterapia da vescicante; esso non E.r editar.ietà tubercolare, età dai 18 ai 34 anni. Notevole disfa.ciffi\ento organico; multiple esclude a priori i migli.oil"amenti o l:e guatjg.i.olesioni ,agli apici; grande ricche.zza di bacihi ni - però, pei.r osservazioni in co·rso di e·sper1n-ello espettorato mummulare. Sudori profusi, mento, si à ragione di ·credere che il n~'OVO ernottis·i a periodi. Febbre -001n tinua, a grandi metod·o potrà riuscire di grande b enieficio nel le CUI\Te 38-39, 36-38. 5, 39-39.5. tubercol.osi non er:edf.tarie ma aaq;ui·s ite. Iniezioni. - Esegt.'.ite n. 10 iniezioni di sieIsola Vicentina, giUJgno 192"2. I"<> ·da vescicante a distanza di 8 giorni. Nessuna · modificazione della sindrome; la malattia pro---segùe verso le gravi complicazioni di tutti gli organi. AMBULATORIO UROLOGICO Le esp erienze furono eooiguite c,o n la mais.~1DELLA R_. ·CLINICA CHIRURGICA DI ROMA ma cura, e le deduzioni che dalle med.esimre si Prof. R. ALESSANDRI. possono trarre sono di natuira più pratica cl1e 0011clusiva. Iniezioni endovenose di neo-salvarsan e uroL 'autosiero ha veramente prodotto .i miglio- r .., tropina nella cura delle pieliti. ramenti desaritti nell.e malate del primo ·g rupNota preventiva po1, • i0file quali la ·tossi ci0si era in una fase n 011 del dott. AUGUSTO CASSUTO. avanzata? La cessazione delle iniieziiioni h a f.atto sco111L'urotropina è già stata somministrata per parire od attenuare la supposta azione ani.i- via endovenosa a piccole dosi in alcune matossica del siero?; perchè il De ì\1Ìchele ottene- lattie mediche; qui in Roma nei nostri Ospeva guarigioni con 1, 2 o 3 iniezio11ii, .e il Za- dali dal Sabatini nell'encefalite letargica, ma niboni, invece, parla, nelJa nota preventiv.i, senza risultati notevoli. di iniooi-01n i settimanali? Credo interessan,t e far cenno di un nuovo Pertanto, nei malati a tl<l>ercolosi avanzaLa impiego del! 'urotropina che sto esperimentanl'a>utosiero ebbe azione completamente nega- do nella terapia delle pieliti (1), e che in altiv.a. cuni casi particolarmente ribelli mi ha già Nei ooggetti del iprimo gruppo, i1ei quaJi la dato risultati' incoraggianti, . perchè dalle ribacillosi ea-a all 'iniz.iio, è l·og.ico il dubbio rhe cerche bibliografiche f atter nessun autore, nepsoltanto il siero abbia pro·d otto i m~gl].iora-. ' pure Colombina nei suoi due recenti e commenti, porichè è noto ·di qua.I.e importanza sia pleti lavori, ne fa menzione, e neppure Wossinella tltibereo1osi incipiente un J'egime di vita dlo; soltanto Marion ne fa un fugace e incomspeciale. N~le malate, cessata improvvisamen- pleto accenno senza descriverne però tutte le te la trasfus.io·n e, e, pur anche il regime osoi- modalità. Ne verrà data ulteriorrpente più a·m pia notitaliero, il morb·o ha ripreso il su-0 fatale decor. ' so. L 'autosieJ'r.o, quindi, neJ sup.p osto ·de1l.a sua zia col corredo delle storie cliniche. Qui debbo ricordarè brevemente· che se in a'Zione antitossica .od antiibatterica, nelle esper.Lenze n-0n avrebb,e avuto tm r .poitere stab! le tutte le pieliti un unico fattore etiologico è il predominante, l'infezione, pure in una classe sulle lesioni o sipe'<~irfìco sui batteri. D'alltra parte, l'esito brillante ottenuto col- quella delle pieliti nelle gravide, non è certo l'autosiero da ve scicante in paireccl1ie malat- di secondaria importanza l'ostacolo stabilitosi tie, e, .così pure, da n o1i jn un caso di grave al deflusso dell'urina. Queste pieliti sono le sole che mi pare non poss_ano trarre vantaggio e ribelle n.eura.ligia infiuienzaJ.e · del trige mir10, dal metodo proposto se non associandolo al dimo~nrerebbe che una qualche azione provie11e dal siero v-e scicatorio di un malato. In questi drenaggio della pelvi, che è doveroso riconoscere essere di solito sufficiente e di p er sè cacasi però si trattava di eventualità morbose a forma ·.p iù o meno ac~ia, ove !'.elemento ·p ato- pace di condurre a guarigione. Viceversa tutte le altre pieliti, le infantili geno ·p oteva essere a.ggr.edito da una qualche teraipia. N el1a tuberc:olosi po1mon.a re, 01ltre a.ilo comprese, sono nella gran mag·gioranza suelement9 batteri-00, ·e.i troviamoi d'i fronte ad scettibili, secondo me, di esser trattate con Olr'ganismii. per J.o più fino dall'infanzia pro- successo col solo metodo che vengo a descrifondamente alterati nell,e funzioni bi.ologic.h e vere. e hiochirr&che, organisn1i dotati nella maggio~ (1) Ho iniziato le prime osservazioni cliniranza dei casi di una speciale attitudine cel· su questo metodo a Berlino, nella Clinica lulare ereditaria o congenita verso l'entità tu- che del prof. Casper che lo consiglia e lo ha adotbereo1are. tato nella sua pratica. 1

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IL POLICLINICO

Quando la diag·nosi di pielite è confermata dal reperto microscopico, inietto subito per via endovenosa e con la tecnica abituale, una fiala contenente 40 centigran1mi di urotropina ~ciolta in 10 eme. di acq11a distillata. La soluzione di urotropina in fiale non è . commercio, . ancora in. ma puo' essere prepa·rata da qualsiasi farmacista, p11rchè il }Jrodotto adoperato sia f arn1acologican1ente p11ro; si adoperino fiale di vetro neutro preventivamente sterilizzate e l'acqua distillata s~a preventivamente sterilizzata in guisa da non dover di poi bollire le fialette con la soluzione per sterilizzarla, perchè alla tempernt11ra cl i ebollizione, l'urotropina perde le s11e qualità inèdicamentose scinde11dosi in an1n1oniaca e formaldeide. A giorni alterni faccio altre tre iniezioni della stessa dose suaccennata. Passo poi a dosi pii1 forti; tre iniezioni di 60 ctg. e poi di 90 ctg. fino a guarigione. Se il reperto microscopico delle urine è particolarmente grave si può, subito dopo una o due iniezioni di ~O e 60 ctg. passare senz'altro a quelle di 90 ctg. opp11re segt1ire a giorni alterni la progressio:tie indicata, e nei giorni intervallari iniettare ancora una dose di 40 ctg·. Cor1temporaneamente soglio associare, q11a.n <..lo gravi fattori cRrdio-renali no11 lascino d111Jbiosi anche sul prudente impiego di piccolr àosi, le iniezioni endovenose di neo-salvarsan. Settimanalmente, sopprimendo in quel giorno 1'iniezione di urotropina se dovesse coincidere, faccio 11na prima iniezione di 8 o 10 ctg., poi passo a 15 o 20 e infine a 30 ctg. Non 110 mai superata la dose di 30 ctg. di proposito, in quanto all'infezione della pelvi bene spesso compartecipa il rene. L'esame microscopico del sedimento urinal'io, non che lo stato del paziente ci sarà di guida per la d11rata e l1intensità della cura cl1e è sempre senza inconvenienti. Come unica controindicazione va considerata l'albuminuria grave nelle pielonefriti acutissime. Essendo note le proprietà dell'urotropina, cl1e nell'uryia si op_pone allo sviluppo dei batteri della fermentazione ammoniacale, come su terreni cli cultura allo sviluppo del bac.te1·i11m coli svil11]'.)pando forma,jdeide, e che. o fa diminuire la reazione alcalina dell'urina o la sostituisce con la reazione ac ida, appare perfettame11te logico il metodo che si propone di introdurre il medicame11to nella n1aniera più efficace, percl1è tutta veramente la dose adoperata agisca penetrando in circolo con la

[Ai~NO

XXIX, FAS.C. 33]

maggiore prontezza ed efficacia . Soprattutto, perchè di frequente il riassorbimento del medicamento dall'intestino deve certamente essere incompleto per la coprostasi che ordinariamente si accompagna in questa malattia. Potrebbe invece se111brare più empirico l'adoperare il neo-salvùrsa11 di ct1i comunemente non si riconosce cl1e un valore spirocheticida e a11tiprotozoario; n1a in realtà non è così. Il benzolo che è 11no dei componenti del• neosal\rarsan si ossida solo parzialmente nell,organismo: le ricerche di Scl1ultzen e Naunyn hanno stabjlito cl1e il 2-3 % fissa un atomo di ossigeno trasformandosi in fenolo, parte ancora in pirocatecl1i11a e in idrochinone. Il fenolo, con 1~1 pirocatecl1ina e I 'idrochinone compaiono ra1)idamente nelle urine ac· coppiflti con l'acido solforico. Cosiccl1è Pssendo ben note le energiche proprietà antisettiche e antiferrnentative di ql1esto nucleo fondamentale della seria aromatica, jl benzolo, appare anche dal punto di vista teorico punto illogico l 'associazione di questo medicamento nella cura delle pieliti, in q11anto trova ancl1e f armacologicamcnte il suo appoggio scientifco. Tale il metodo; è naturale che rende11dolo noto io non abbia la pretesa di far proscrivere i \raccini autog·eni e la t.erapia chirurgica i11 nostro potere, qt1esto semplice e attivo n1czzo di cura .può sem1)rc se11za inco11venie11ti associarsi ad essi, soprat11tto in quei casi talora così ribelli da non cedere facilmente nel 11no soltanto dei presidi adoperati. La cura è dl1nque di 11otevole t1tilità perchè ' o sopprime la necessità di dolorose manovre pei pazienti, o ne dirada la frequenza, è infine alla portata di ogni medico pratico. Roma, aprile 1922. · BIBI.. IOGRAFIA. BEnt~IN \'\7•

C. l\1edical Record, n. 2683, 8 apri-

le 1922, l)ag. 575. C. Cor.OMBT~o. Annali di Ostetricia e Ginec., n . 5, 1920 e 1921. ERLICH e RATA. Ricerche sperimentali. Trad. ital. di RuHL-STEN. Torino 1911. G. GAGLIO. Farmacologia. Soc., Libraria, edi· toriale. G. l\IIARION. Urologia. l\tlasson, édit., 1921. No~NEnnuca. l\'Ii1nch. ~1ediz . '''oclT., n. 50, 16 dicem})re . 19~1, pag. 1626. E . \~'OSSIDI.O. Zeitschr. F . T.Jrol., B. 15, 1921, i1ag. 461. •


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[ANNO XXIX, I~ ASC. 33]

SEZ lONE PRATICA

Di un non comi1ne contenuto di un piccolo ascesso.

SUNTI E RASSEGNE. PATOLOGIA GENERALE.

Dott. GIOVANNI JAconuccr. Credo interessante riferire il seg·uente caso :

·r.

G., di n.r111i 19, contadina, i11entre zai)pa-

va, avverti" a una puntura in corrisponde11za. della vt1lva; ltt don11a era senza n111tande. Durai1te t11 tto il g·ior110 fu costretta .. a. g·rattarsi conti11uamente la parte per un prurito insopportabile. Il g·iorno seguente al pr11rjto si aggiunse dolore e leggiero gonfiote clel gra11de la})bro sinistro; la donna fu costretta a let.t t) i11 lJOsizione supina e colle coscie divaricate. Il terzo gior110, essendo aumentati gonfiore e dolore, fui cl1iamato a visitare l'inferma. In corrispondenza dell'estremità posteriore del grande labbro sinistro, sulla faccia esterna, noto una tumetazione della gran,d ezza di un uovo di colombo, a limiti quasi netti, arrossata, dolente ; la cute, in corrispondenza della sommità della tumetazione presenta una soluzione di conti11uo, a forma irregolarmente circolare, della grandezza d'una moneta da due ce.ntesin1i, e dalla quale, sotto pressione, fuoriescono alcune goc·c1e di un. liquido ·sieropurulento. Detersa la .p arte, i1oto, nell'interno della tume iazione, cinque pjccoli ... . cerchi, del diainetro di circa clue n1illimetri, alcuni dei quali mostrano dei movimenti V•erticali. Nella qt1asi certezza di trovarmi davanti a degli esseri... . vive11ti, cerco di pinzettare il contenuto della tumefazione, ed estraggo cinque piccole la r\1e, vive, della lurnghezza di un centimetro, cli co lor bianco, uniformemente cilindriche. Zafio quindi la tu1nefazione con una piccola striscia di garza· imb ev11ta nella benzina. Il giorno seg uer1te la donna mi riferisce di avvertire d ei piccoli movimenti nell'interno dell'ascesso. 'folgo lo zaffo e ptn zetto altre due larve, pure vive. Torno a zaffare come il giorno preceLle11 ie. Jl terzo gior110 l'inferma non avverte più i1ulla; il dolore è cessato, i fatti reattivi sono scon1parsi, la tu111efazione è riclotta molto di volume ; la donna si alza e cammina liberamente. 'folg·o definitiva111ente lo zaffo; e dopo altri due giorni la tl1mefazione· è scomparsa completamente e la soluzione di continuo è quasi cicatrizzata. . Stando a ciò che ha riferito la G., è logico amm ettere cl1e la donna, mentre zappava, in posizion•e ric11rva e cogli arti inf.eriori diva. rjcati, sia stata punta da un insetto che nello stesso tempo ha dov11to depositare le uova ne] luogo della puntu1 a. 1

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.Tumori ed immunità. (\'. T. MERTENS. Mii11ch. 1ried. 1V ochens-crifl . n. 93, 1922) . 1. Il decorso de.i tum,01·i è acco11np.agnato .Ja nmnero1si fenomeni cl1e · 1r i1entra:r10 nel carr1po del! 'immunità; p.ote·n dosi ·0 rmai esc1ludere c1i.e i tu~1ori venga110 determinati da agenti morbosi nel senso batterioJ·o·gico1, l'immunità va in1P-sa nel senso di t1n'immunità verso cellulB o tessuti; tale specie di imn1unità senza dubbio esiste come è stato dimostrato da V. Du11gern che riescì ad ottenere nelle cavie a cui iniettava nel peritoneo delle cellt1le d'epiteli0 vibratile, degli anticorpi che messi a contatto con cellule simili ne airrestavano i moviménti ed altera·vano la forma. Ti1tte le ricerche cl113 r igl1ardano i processi immt1nitarii svolgentisi riel decorBo dj t11mori presentano il grave inconveniente di cssere state fatte su animali cli modo cl1e i risultati 11on si possono senz'altro trasp.ortare a.1l'u·oono. Interessanti sono le r ·icerch.e di Ehrl:Lch, che trattò le cellule dei tun:Qri come se fossero dei • germi e l'o·rg·antsrno animale n·el qt.ra.le le inietta come se fosse t1n tel'reno di coltura. In tal modo gli rtuscì di aumentare ·di m,o,lto la vkrulenza deJile cellule di tumori mediruite li· petuti passaggi da ani111ale ad animale. L 'immunità contJ:r.o l'innesto· di tumori non ha nulla a ·che fare co 11 l 'im munità - ·oo.n tro ìo sviluppo spontaneo dei tun1ori. Così, p. es., .lo svjluppo spontaneo cli tumòri non si osserva ch·e nei topi di sesso femminile mentre i tl.JIIlori innestati attecchiscon·o qual'llnque si.a il .sesao dei topi; cosl l'innesto ri~sce m·e glio nei topi gio;vani mentre i tw11ori spontanei si osservano 5olo nei topi vecchi; così animali ne-i quali i tumori innestati non attecc'hisco110 possono in segt1ito ammalare spontaneamente di tumore. Di fronte all'innesto di turr. 10ri . esistono varie specie di imn111nità : l'imn1unità di specie, l imm11nità di razza e l'in1m1111ità individ11ale. 1° Immunità di s·p ecie: Non si riesce a f.a.re .a,t tecchire dei· tl.mloli in orr,g anismi .fil s pe,cie d.i versa. Cosi dei tumori virulenti di to.p·o1, i1111est a ti al ratto, dorp10 breve period.o · di &viluppo r'eg'T'e1disoono . Ciò pirobabiJn1ente p1er.chè le ceJlu~e del tumore hanno bisio gno per il loro sviluwo di speciali sostanze nutrit ive, .s ostanze presenti soltai110 in org·ani smi di una cla tn })ecie (topo) ; forse presenti anche in qt1elle di s·p ecie diversa (rat1

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Alfede11a, 5 sette1nbr e 1921.

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to), ma i11 ogni caso non utilizzabili per le spe3° Imn1unità individua le (in una medesima ciali condizioni di affinifa tra esse ed i tesrazza): suti organici. Nei primi 5-10 giorni dopo l'inEssa dipende dalle ·Ciellule innesta.te (maglLesto il tumore cresce perchè l.e sostanze nutrig'i,o re o minore avidità per. le sestanze nut.titive sufficienti per tale breve periodo sono state tive) e dall 'oog.anismo 0 s;pite (.maggicxri o miiniettate assiem,e alle cellule turr..t.::>rali Tale concezionB spiega il fatto che tumori a rapido nori disponibilità di tali sostanze). L'.a;umento . di virulenza ottenuto da Ehrlich per mezzo di accrescimento non si accompagnano a metastasi; queste sono microscopiche e non si posson0 paisisaggi si spiega oon l'aumento dei ricettori delJe -0eJ.lule così ·p assate da animale ad anisviluppare -p-e rchè - il tumi0re prin·cipale attira male (lo stimolo della fame provoea un aua sè tutte le sp·eciali s-0,s tanz e nutr!tive disp0mento dei ricettori nutritivi). Le ricer·che sulnibili. l'immunizzazi-0ne ariific.iale tC•o ntro i twnori 2<> Immunità di irazza: son-0 contraddittorie e ~non chiare. Ehrl~cll sa. T<>pi di Copenhag1en si dimootriaron10 non re- rebbe rioocito ad .i mmunizzare degli animali cettivi a.i tumori dei toipj. di Francof-0.I"te e vi- iniettando loro delle. cellule tumOO'ali attenu.ale ceversa. La sp-iegazione via ricercata 'in speciali (resistenz.a a cellule ·m olto virulente innestate condizioll1i di nutrizione ed è stata dedotta dalle in seguito) ; l'immunità si estenderebbe a tutte esperienz.e di Ehrlich srull 'infezi,o n e tripano- le :specie di tumori, non soltanto a quelli con somica dei topi.. Para:ssiti ·e oelluJe tumorali ,cui si son 0 immunizz.a ti gli animali (l'inieziosono forniti di ricettori nutritivi. Gli anticor- ne di cellù'le sarcomatos.(j ipirotegge co,n tro il P i uccidor10 la celll1la aderendo ai ricettori e carcinoma, ecc.). • · l)loccando in tale modo le fonti di nutrizione Altri · AA. lI"iescirono ad immunizzare anidi essa. In determinate condizioni però la cel- mali contro l'innesto di tum·orri iniettando ad lula è in graoo di prodt1rre d ei nuovi ricet- essi dei tessuti normali (san1gue, milza., e.cc). t.ori, di specie diversa, per i quali gli anticorIn ,general·e l'attecchimento dei tumori dipi i1on h anno affinità, e assumendo per mez- p1e n.d'0 andhe dalle ·Condizi·oni ·gr·o.s so1lane d'i nu. zo di essi le sostanze indispensabili per ere- trizione dell'organismo ospite . .Se l' attività del• sceT'e e mo.ltip·l icarsi. Se dunque l'o-Pganismo le cellule dell'o,rgani:smo nell'assunzione. delle animale nel quale si inn·esta i1 tumol'le contie- sostanzé~ nutritive viene .ad es·s ere diminuita ne de1le 1so1s tanze dhe ·p,o sson.o venir~ acca:p.al'- tanto rp iù facilmente ques te sostanz.e p otranno rate da ricettori nutritivi delle cellule tumo- venire assunte dalle cellule tumorali, e il tur'a li, queste si sv.ilup-pano bene n·el nuovo or- 1nore si svilupperà. Così s i spiega bene la freganismo; in ,c aso contrario il tumore non at- quenza dei tumori nell'età ava.nzata e in p.etecchisce. S·e però nell'organi· s mo ospite esistoriodi di m.a lnutrizi 0n·e generale (gu·erra). • . no ;so.s tanze tali da ·p·oter veniro assunte da riI n um,e ro1s i tentativi id i troivrure un metodo cettori .esistenti nelle cellule tumo~ali allo stato sierologico rutilizzabile per la diagn.osi dei tudi abb·ozz,o (oltre ai ricetto ri svi:1uppati inser- mori n.on hanno fino,ra dato risultati so1dd'i sfavibili) quelle ·cellule che r.iiescono a svilupipare cen.ti. P~LLITZER . • a tempo tali ab·b·o·z zi si manteingono in vi ta, !Le altre ·p erisic ono. Parassiti e cellule tumolfali CHIRURGIA. possono av.ere ·div.e.rse specie di .ricettori (t.mio Lesioni benigne della mammella femminile ibinio, terni<>1, ecc.). Si ·Comprende come i bi per le q11ali non è ind.icata un' operazione nioni, i ternioni, ecc. abbiano maggiori prob:tchirurgica. bilità di .a ttecchire negli organismi ospiti che (J. C. BLOG,vooo. Journ. of the Am.· Med. Ass , non gli unioni; questi ultimi sono però molto 25 marz-0 1922). ... più viiruLooti, perch·è essend.o r icchi di ricettori idi una soil a spe,c'ie, se vengono a tr-0va1si L'A. r1,egli ultimi anni ha visto 267 donne eh~ in ·organismi nei quali sono disponi.bili le c;,o. . presentavano lesioni e sintoffiri. diversi a carico stanze adatte a questi ricettori, accaparrando della mammella e alle quali egli ha sconsiavidamiente queste sost.a nze ·d anneggiano g·ra- .g liato ·qualsi.a~i atto operativo. Egli .ha diviso verr.Jente l'ospite e crescono rigogliosamente. l , le su·e malattie in 11 gruppi così: . 1° Dolori. L'A. ha visto 64 malate che si labinio·ni, te,r ni,o ni, ecc. avendo .sca;rsi ricettori di ciascuna specie ·si svilupp.ano scrursa.i:ne·n te mentavano di dolori di tutti t differenti tipi e non d.anneg.giano f,ortemente l'orrganism·O e in 14 dei quali la paziente o il medico ave01S1Pite. Si comif)reilld'e rfaciJmein te or.a la fre- vano creduto di palpare un tumore. L'A. die,q u.e nte dis-ctordanza esi·s tente tra virulenza ed tro il risultato negativo1 del suo esame rassicurò le pazienti in Ressuna delle quali si svi- · 1n1rnunità. 1

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luppò alcuna speciale malattia. Egli conclude -che. il dolore di per sè non ha alcun valox·e diagnostico. 2'> Cicatrici dolorose: 22 casi nei quali l'A. non riscontrò alcun segno che potesse far pensare ad una recidiva locale. 3<> Scolo daJ capezzolo: 36 casi: lo scolo sieroso-ematico è dovuto alla presenza di. un piccolo papilloma in un d-0tt0 galattofo1'!0. Uno scolo più spesso, bruno .o gialliccio indica l1na dilatazione dei dotti sotto il capezzolo. Uno scolo di latte indica un galattocele o una persistente ipertrofia funzionale. Però · non vi è nessuna prova che queste siano lesioni precan:eerose ed egli non ha consigliato alcuna operazione a queste malate. 4° Retrazione del capezzolo: 3 -casi nei quali la retrazione esisteva da lungo tempo e aveva coinciso con l'allattamento. Benchè la retrazione del capezzolo possa essére un sintoma di una mastite cronica. cistica, di un tumore benigno, di una mastite da allattamento, e sia soltanto raramente un segno precoce ·del cancro pure l' A. consiglia sempre l'operazione radical~ quando questa retrazione sia ·comparsa ·da ·poco tempo non in relazione con l'allattamento. 5° Alterazioni del capezzolo sospette per morbo di Paget: 3 casi nei quali l '"Q]cerazione del capezzolo g11arì molto rapidamente con semplici 1n.edicature. Qu an,do ·Ciò n.o n accade e specialmente se si palpa una zona di indurimento sotto l'areola l'A. consiglia seffi1J>re senz'altro l'amputazione della mammella. 6° Donne che narrano di aver presentato una tumefazione che poi è scomparsa. Secondo l'A. questo fatto rappresenta una· entità clinica ben definita, e · la tumefazione è associata sia con la mastite cronica da ~llattamento, sia 'COD il galottocele sia ·COD llna mastite cronica

7() Tumefazioni definite ed indefinite, uniche e multiple ,in donn.e sotto i 25 anni di età: 23 ·Ca.si. a) Twnefazione unica mobile -ben d~li­ mitata in una sola mammella in fanciulle sotto i 20 annri. L' A. ne ha visto 12 casi e 7 li ha seguiti per un periodo di tenipÒ. da 3 a 19 anni. L~ tume,f azioni so.n o scomparse. L' A. ritiene che ,s.i trattasse di adenomi. a-e) 4 casi ne~ quali esistevano un'area tumefatta indefinita. Qt1·esti casi furono seguiti per anni e l'area s-0spetta scorritpa~e. e) Tumefazioni multiple bene evidenti in una sola mammella. L' A. ne ha viste 2 -casi nei quali le tumefazioni scomparvero. à) L'A. ha visto 18 anni fa un caso con tumori multipli bene evidenti in ambedu,e 1e mammelle clJ e egli ritenne adenomi. Queste tumefazioni sono scomp-arse. d-e) Tum~fazioni multiple non ben definite in ambedue le mammelle·. L'A. ·ne ha visti 4 ca.si tutti guariti spontaneamente. Da questi dati egli -conclude che in una· ra· gazza al di sotto di 20 anni soltanto quando una tumefazionè · ha raggiunto un grosso vo~ lume oppure cresce rapidam.ente oppure produce intenso ~olore o altera la cosmesi deve essere asportata chirurgicamente. 8° Tumefazioni evidenti o non be n defir1ite unich,e o multiple in 11na o in ambedue le marr1. . melle .in donne al .di sopra di 25 anni. 64 casi. a) In 7 casi nei quali si palpava una tumefazio.ne in una mammella l' A. n·on intervenne ch1rurgicam·ente. In 3 perchè .d ato il perio-do di allattamento s;J. pensò trattarsi di un galattocele. In u·n o .perchè la storia e l'esame obiettivo fecero·· fare diagnosi di cisti sempli·ce, in un altro di dilatazione .d i un dotto e in l1n altro ancora di cisti dermoide. La settima malata rifiutò I '.operazione benchè fosse stata fatta diagnosi di cancro, ma poi la tumefazio~istica. . ' compa;r1re. . ne scomparve per non p1u Quando noi 1studiamo il can.cro della mama-e) In 21 casi nei quali in seguito a mie11a lnoi riscaiDtriarnlo nell'anamnesi l'esi- stenza di un tumore che ha preceduto il can- trauma, allattam,e nto, mastiti pregresse si avecro e poi è scomvarso in me.no dell'l % dei va un'area lievemente turr~fa tta non ben deficasi. Men tre inve;ce quando studiamo la m a- nita che l' A. non ritenne tale ,d a giustificare stite da allattamento, il galattocele e la ma- un intervento sia pure esplorativo, si ebbe .stite croni-ca cistica noi troviamo questa storia sempre una risoluzione completa . e-e) In un caso in seguito a un tratuna ·di una tumefazione che poi ·è scomparsa in un si ebbero in una mammella tum.ef azioni multigran numero ·di casi. Probabilmente anche gli adenomi benigni che si osservano nell'età gio- ple non ben definite che poi scomparvero. d) 7 casi non operati di tuffiori .m ultipli vanile se lasciati a sè dopo.. un C·e rto tempo in ambedue le mammelle. Furono diagnostiscompaiono. L'A. ha diviso i casi di questo cate come galattocele, dilatazione dei dotti o genere in diversi gruppi a seconda che presentava una o più t11mefazioni: in una sola o in mastite cistica cronica. d-e) · Blood.good ha osservato inoltre 50 ambedue le mammell e e a seconda che queste malate che affermavano di avere delle zone di tumefazioni erano bene evidenti o indefinite.

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indurimento turr.Je fatte, non ben definite. Egli però no11 intervenne perchè i repe rti dell'esame obiettivi non furono st1fficie11ti, per giusti• fica re un'operazione. Questo genere di ma.late va sempre diventando più comune nella pratica dell' A. Le lesioni bilaterali di questo genere mentre sarebbero molto comuni nella mastite cistica cronica costituirebbero e·cc.ezionj nelle lesioni n1a ligne. · L'A. riferisce il suo siste1na di esaminare l e mammelle. Egli non conosce la storia delle sue malate al momento dell'esa n1e poichè ritiene che una diagnosi djffer en ziale. .delle lesioni delle mam:rc.1elle dieve basarsi • quasi 11nicamente sui dati forniti dalla palpazione. Questa egli esegue sen1pre contempera• i1eamente suf due lati. I11siste sulla formazione di z.one. di congestioni dov11te alle manovre palpator ie che lJOssono trarre in inganno simulanclo 11na tumefazione. 9° Tl1mori ascellari formati da tessuto mammario abberrato : 17 casi di ·cui tre bilaterali. 10° Ipertrofia unilaterale della pubertà: 6 casi nei q11ali dopo il 1° periodo m re struale si aveva avt1to ingrossamento di una mammella senza cl1e si palpasse un tt1more. In seguito anche l'altra mammella si ingrossò e la simmetria fu ristabilita. _ ,,. 11° Ipertrofia verginale diffusa: l'A. no11 consiglia mai l'intervento in questa lesione che presenta sintomi clinici distinti da -etiologia sconosciuta. M. A. 1

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IL POLICLIN!CO

Risultati lontani degli innesti nervosi ' nella chirurgia delle ferite dei nervi. (GossET e CHARRIER. Journ. de Chir., n. 1, 1922).

gamba o il brachiale cutaneo interno, e 3.etero innesti alla N ageotte. Di questi 11a pot11to seguirne 22-20 auto e 2 etero innesti. Di questi 12 antoinnesti sul cilbitale con: 5 rjs11lta.ti buoni; 5 ris11ltati mediani; 2 jnsucess i; 1 etero jnnesto con insuccesso. .j. autoinnesti sul ·u iedia·no co11: 2 successi; 2 insuccessi. 4 autoinnesti sul radiale con: 3 risultati mediocri; 1 insuccesso. 1 etero innesto sullo sciatico con insuccesso. Sicchè complessivamente ha: Su 20 a11toinnesti: Risultati h11oni 7 = 35 %; risultati mediocri 9=45 %; risultati nulli 4= =20 %. . Su 2 etero innesti: 2 in.succe..~si. Molti dei ris11ltati in ediocl' i 11on sono stati segl1iti mnlto 11111ga1 nente per ct1i se ciò fosse stato })OSsibtle prohahiJmente i btto11,'i risulta i i ~arebbero pii.1 11ltmerosi Dal 1916 fino ad oggi parecchi autori han110 fatto pubblicazioni simili in Fra.n cia (Duroux, Tuge·b rigsten, D-elag·-enie e Tinel, Duj arier, Sen1e1"t, ecc. ecc. ), cosi che comprendenid o quelli degli auto·ri si può dire di essere stati operati in questo tempo., d'innesto nervoso 216 individui. Di questi sono stati seguiti a distanza 99 OtJerati. Su ,questi 99 .globalmente considerando si ha: Buoni risultati . iVI e dio cri risl...·l ta ti Insuccessi . . .

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Se .si osserva secondo tipo d'jnnesto si h a su 31 autoinnesti. 10 buoni risultati 30 % 13 mediocri ris·u ltati 8 ins11ccessi.

Molto si è sperimentato e scritto sugli innesti nervosi; ma specialmente in chirurgia umaSu 110 omoinne·Bt.i : na più' dal punto di vista della tecnica che da 2 buoni risl1ltati 210 ~~ quello dei risultati lontani. Perciò gli AA. cre3 mediocri risultati dano utile di esporre i loro risultati lontani su , 5 insuccessi. · 35 interventi personali del genere su feriti di guerra e poi dare uno sguardo generale a Su 58 eteroinnesti: .quanto di simile s'è pubblicato in Francia in 5 buoni risultati quest'utimo tempo. 4.0 mediocri risulta ti Di questi risultati gli autori chiamano: 13 insuccessi. Buoni quelli in cui si ha ripristino sensitivo • In 10 di questi eteroinnesti s'è fatto innee RJ.otore; discreti quelli in c11i si h a ripristino • o sensitivo, o lieve motore, o elettrico; nulli sto vivo prelevato dal cane o coniglio e si sono avuti 3 successi cio.è fl 30 %. Gli altri 48 sono quelli con insuccesso. stati eseguiti con innesto morto alla Nageotte I risultati sono stati raccolti mediante ripet11ti esami personali o d'altri 1nedici, o me- e si sono avuti solo 2 c-u.ccessi cioè il 4 %. Sicchè 1da ·q uesto studio risulta che l'innesto diante schedario mandato al IJaziente, ma qtre• da pref.erirsi è l'auto o l'etero vivo. sto mezzo è poco sicuro. , Dei 35 innesti 32 sono autoinnesti praticati 'Però l'operazione d 1in11esto 'in.a questi caai con un n. sensitivo il muscolo cutaneo della deve essere un operazione di necessità poichè 1


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XXIX, FAsc. 33]

SEZIONE PRATICA

nella s1Lturu. i risultati sono assai migliol'i. Di fatti gJi _.\_.t\. hanno ope1ato 57 suture col• il 4.0 % di g:uarigior1e completa o quasi, il iO ,. ,, 1:.li miglioria e il 20 ~~ ù'insuccesso. Perciò gli at1tori co11trariamente ai fanatici ·dell'innesto .finchè si può consigliano la su t.l~·­ ra, se non al1to o etero innesto vivo be11chè da questo P t1r1to di vista sia ancora da cercare è qllale la s1)ecie a11imal e il cui r1ervo trasportato nell '11on10 fa,·orisce la rigenerazio11e r1e1·vosa. Guss10. 1

PEDIATRIA.

Le difficoltà di suzione nei piccoli bambini. (H. C. C..\~IERON. Tlie Lancet, 13 i11aggio 1922\. ~-\.ll'i11izio clell' allattamento il coefficiente ffi'ft .. terno si riduce quasi esclllSiYa1ne11te alla f urina del capezzolo. L'e11ergia di suzione del bambino è della rnassima i1uportanzn,, anche per inan .t enere ed accrescere la portata lattea. Se la suzione è debole non è buor1 ri1nedio il poppatoio, il quale, richiedendo , meno sforzo , disabitua il poppante dal seno. È meglio, ogni tre o quattro ore, l)Orgere al bambino entrambi i seni, e quando egli è stanco applicare il tiralatte; il latte estratto può esser dato a l bambino col ct1cchiaio. Durante la suzione il ban1bino non va tenuto ,.Pl'ticalmcnte, onde evitare l'aerofagia ed jJ conseguente rigurgito cli latte; questo inconve11iente può anche seg11ire ad una suzione troppo a,vida e precipitosa. Ottima cosa è che l a madre segga s11 di t1na sedia bassa e comoda, tenendo il bambino sulle ginocchia per mezzo di un cuscino, chi11an1dosi verso di esso e porgendogli il capezzolo con una mano, mentre con l'altra regge la testa del bambino stesso. È necessario evitare un eccessivo raffreddamento del bambino: eventualme11te l o si ung·a di olio e si circondi di ovatta , o si aàoperino bottiglie calde. Non devono scoraggiare le difficoltà di suzione del neonato : è generalmente un fatto transitorio che dipende da inesperienza; non bisogna quindi ricorrere all'allattamento artificiale, che è mal tollerato nei primi tre mesi, sebbene l'A. ritenga che in nove decimi dei casi non è di grave nocumento (?! ! N. d. R.). L 'A. enumera poi l e più frequenti cause che sono di ostacolo al regolare allattamento nei primi mesi di vita. In!ezioni e intossicazioni varie possono produrre inappetenza o difficoltà meccaniche alla s11zio11e (trisma). , l Ja cliSJ)nen. da qual11nque causa e specialmente da ostruzione nasale, non di raclo misco-

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nosciuta. rende assai c.l1fficile la suzione e facilmente provoca ' il vomito e.d altri disturbi gastrointestinali. Nei casi cli corizza, da ricercare sempre, tenendo anche presente la quasi costante adenopatia ang·olomascellare, è utile instillare nelle narici, }Jri1na della suzione, qualcl1e goccia di 11na so111zione tiepid.'.1 contenente 1'1 % d i bicarbonato sodico e 1'1 % di borace. Nei casi pi·ù gravi si i:>otrà instillar~ una o due goccie di adrenali11a al millesimo, e Re la secrezione è ILol to abbonclante . si userà il i1 itrato d'argento a ll'1 ~~ . La premat11rità, specialn1ente se dovuta a sifilide o eclampsia della madre -ha una cattiva f1rognosi: non vi è che da mantener caldo 'il bambino, ed eccitarlo se l1a troppa sonnolenz:'t. ~"1.lct1ne maìformazioni congenite possono dare difficoltà di s11zione: per la fessura palatina esiste un apparecchio protetico da applicar,~ a.I capezzolo (Kelsey Fr~T) . Alcune lesioni da parto, cl1e interessane: d ~­ rei.tamente o jnd1rettamente i centri nervosi llroducon.o paresi o uno stato d'in~rzia che è· di ostacolo a.Jla suzione. La sonnolenza, se non dipende da prematurità o da esaurimento postconvulsivo è facilmente vinta dagli stin1oli esterni. La ctlus a di gra11 lunga più freque11te cheostacola la suzione è l 'eccitamento nervo"3o. 1_a facile eccitabilità, sia congenita, sia dovuta a cattiva assistenza, rende il bambino insonne, gli fa quindi perdere più energ·ia e più calore,, onde il latte della madre gli è poi insufficiente. La, peristalsi jntestinalc diviene intensa ed il • ·vomito così violento <la far temere una stenosi· pilorica.. Tali ))n.mbini poppano con violenza, incoorrlinatarr..iente, e degl11tiscono molta arirt cl1e distende il loro sto1naco. La st1zione inefficace fa diminuire rapidamente la lJortata lat-. t ea materna. I11oltre la madre spesso parteci-. • pa anch'essa dello stato di agitazione del ba111l1ino. Intorno a questi bambini si deve creare un ambiente tranq11illo. Bagni ed impacchi caldi r ip etuti sono utili; così pure !'in.v olgerli strettamente in uno sci alle e· il sostenerli mediante un cuscino. La madre deve cercare di pre11derli in braccio mentre dormono, e porger loro l a poppa quando tranquillamente s i destano, non qua11do s i agitano e g·ridano. Se ciò riesce impossibile, si può dare a l bamibrro una pozione con 5 centigr. di cloralio idrato e 5 centigr. di bromuro di potas~io; generalmente dopo un quarto d'ora si addormenta. T al e dose quotidiana sipuò ripetere per alcune settin1ane, ma di solito dopo alcuni giorni il bambino è tranquillo,, ed


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IL POLICLINICO

tè rotto il circolo vizioso per cui la deficiente .alimentazione aggravava le condizioni generali. E spesso anche la madre ne risente vantag.gio e dà latte più abbondante e migliore.. DORI A.

La mediastini te cronica nell'inlanzia. .(lVIATTEI.

Riv .. d-i Clin. Pediatrica, 1921, n. 11).

JA' A., ~della Clinica Pediatrica di Milano,

OC ·

-cupandosi della m1ediastinite cronica dell'imfanzia, nota come le due cause principalJi di infezione del mediastino ~ono la sifilid.e e lD. iubercolosi: la prima è caratteristica dell'età -adulta, la seconda dell'infanzia, pure ammettendo con Hutinel che spesso si riscontra l'as.s ociazione del processo sifilitico a quello tul:Jercolare. Le lesioni nella forma sifilitica che interes~ano la parte antero-st1periore del me·diastino sono rappr·e sentate da una ganga compatta di tessuto fibro-adiposo all'origine dei .grossi vasi, nella ,f orma tubercolare le lesioni :sono n1eno caratteristi.c he: se occupa il mediastino superiorie si hann:o voluminosi gangli .

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1° Niediastino-pericardite : è il quadro cli 11ico . della sinfisi pericardica tub;e rcolare accompagr1ata da asistolia epatica; 2° Mediastino-pl·eurite senza sinfisi pericardica e con asistolia epatica -che sarebbe, secondo FJ;t1tinel, complicanza di pleurite tube1·colare; 3° Mediastino-plet1nite con destrocardia . La prognosi della mediastinite è qt1asi sempre grave, sopratutto nelle forme tbc. ; tuttavia Hutinel, in certi bambim.i, è riuscito ad ottenere un oerto 1ujglioram.ento. NellEt mediastinite sifilitica la cura specifica clarà grandi vantaggi: nella forma tubercolare si cercherà di porre i1 baml:)ino in buone condizioni igieniche col riposo, l'elioterapia, una. buona alimentamon~ e si som.mirnistreranno i tonici ed · i ricostituenit i. In oerti casi, con sviluppo di tessuto infiammatorio sclerotico, si è tentato l'uso della tiosinaim ina, che avrebbe la proprietà di rammolliir.e e riassorbire i tessuti di cicatrice : si preferisce la ftbrolisina, una fiala da 2 eme. tutti i giorni. GENOESE.

trach·eobronchiali sovente cas.eosi. CEN N B LB LI O GRAFI CI. 1 Il tessuto fibroso -è poco abbondante e prem .. ·d~ l'asr)etto di fimbrie le ~ali collegano gli F. BEzANçoN. Les bases actuelles du problème organi fra loro o alla colonna vertebrale. de la Tuberculose. Gautier-Villars, éd. PaJn certi casi è pr.eso tutto il mediastino inris, 1922. Pr. Fr. 7. :feriore e si' riscontra dietro la piastra stern0Nel volt1metto di ·ciric,a du.eoento pagine, che ·costale fra i due polmoni, daxanti al -cuore Be.z,ançon offre ai letto.ri col titolo suggestivo una rr..ta,ssa fibrosa, dura, che aderi.sce agli or- cc le basi attuali del problema d'ella tuber<;pgani che pr.endon,o parte al processo scleroso: losi », le nozioni moderne e fondamentali, utili oncle si ha sinfisi pleurica parziale o totale , a oom•J)lren·dere il compJesso .p roblema della. ma. pericardite e sful1fi.si pericardica. 1attia, che giustamente preoc.cup·a nazioni. e La mediastinite cronica evolve per lo più po·p oli intieiri, sono ·esp~·ste con lu1cida ,e chiara insidiosam.ente in ba1nbi:nli che già sono col- sintetica trattazione. Ab10Lito 11 lusso di divapiti da altre malattie in bambini che hanno gazioni, il libro è alla portata di ogni persona sofferto pleuriti dall.e quali è residuata .sinfisi . .amebe di media .cultura 0 serve ben·e per qu10i p1eurica o ,e ndopericardite da reumatismo ar-. med:ilci, ·ohe s i v·ò,g liono irniz.iare .o vogliono ave tic olare o in bambini scrofolosi con vegeta~io- re una vista d'assieme deJJ.e importanti queni ·a denoidi o con processi tubercolari che ha11.- stioni, .s ulle quali è cois truito, iJl g.rande pro... no invasi i gangli tracheo-bronchiali, 1 pol- bJem.a de·l la mailattia sroiciale. 1nopo un cie nno moni, pleure e i)ericardio diffond·e ndosi per storioo. la oonoscenza idel 1bac.illo, il meocani·c ontinuità fino al tessuto cellulare mediastirti- smo ·d~·r c·ointaigio tubeir'oo~all"e, i 1pr.ohlemi che co. Da qui una sintomatologia complessa nella rigururda;no la sensibilità e J.e difese organich~, quale la valutae:ione dei singoli fatti ID.on rie- i princip,a;J.i quadri ·della tubefloo~osi eod. m.ezzi 'Sce sempre facilmente appr.ezz.abile. diagnostici e curiativi, sono esposti ·oon parD.ella mediastinite sifilitica, rara nella infan- s.imonia, ·con giudiz.i10isia selezit0ne, con chlazia, si distinguo·n o due forme, la primitiva e t p rezz,a·. · · I'a.ssociata rtllo aneurisma dell'aorta.

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Della mediastinite tubercolare la forma 'superiore si accompagna alla adenopatia tracheo-bronchiale e si sviluppa l1e ntamente ed è difficile la diagnosi d·ei disturbi dovuti alla mediastinite d~ quelli dovuti alla .adenopatia: della forma :imferiore si hanno tre tipi clinici:

G.

Moderni mezzi diagnostici della irif ezione tubercolare. Zanichelli, ed., Bologna, MENDES

1922. L. 7.50. lt tma p.reve rais.segna dei qu:adri clin.i!cf che la tuberciolosi determina nell'uO!lflO ed un.a ra pida enUlill.eraz.ione dei mezzi 1d'in1dagi.ne d·iia-gno.st.iica modem~. ..


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XXIX, FASC. 33]

SEZIONE PRATICA

Peir la 1nole del v.0 lum·ett.o, vero le.tto di P lX>· -Cl11ste, nel quale l'A. ha dovu.to inquadir are. un 1

1083

ftuenzale e della encefalite letargica potrebbe essere forse una prova di apJ.)Oggio alle vedute secondo Je quali le due osservazioni avrebbero t1na comt1nanza nel microrganismo cat1sale.

mateaiale così va·sto e· così diffiot1e, è veramer1te sorpren·dent.e che troppo noo ne abbia sofferto la chiarezz·a. L 'A. ha una particolare f aci.l i tà S11Jll'azione diuretica della tubercolina a ridurre a chiara esposizione quanto· pe.r sua e .'Jul trattaniento dei versa·n ienti tubercolari. na.tlJra è difficile e c·omplesso Raissegna di volP. PENNATO. - L'O. presenta osservazioni prog.arizz.az.iione quiindi, utile agli stud-iooi, che in poco temrpo, vogliono mettersi, senz.a. woppie di- · r•Iie che <..lOnfermerebbero gli ottimi risultati del tratt:=t.mento oolla tubercolina. Qu~ -si può conscruJS.isiioni, a.l coirrente dell10 stato· delle questiosiderare come t1n derivato della autosieroterapiu, ni. È dJa a.t1gu rarsi c.h e la ,coJJ.ezione· ,« Attualit.à in.a ben più ùefini to ed efficace. E pare inoltre che sci1entificl1e », ri dt1ca a più modeste proporz.i 0- sia per i postumi, che per il tempo necessario alla ni il compit10 d€.gli AA. t. p. eura, il trattamento tubercolinico regga bene al 1 •

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CIRIELLO GIUSEPPE.

La scuola nuova nella lotta

confronto anche cogli altri metodi.

contro la t u,bercolosi. - Tip. L. Guerreru.. Napoli 1922. - Prezzo L. 12. 1

La lotta contro la tubercolosi deve essere intrapresa, avendo soprattutto riguardo all'infanzia se si vl1ole cl1e riesca efficace. La scuola deve essere il campo in cui l 'igieni~ta può cogliere i migliori frutti, al suo miglioramento vanno dunqtte rivolti i nostri sforzi. L'A., movendo da questi principi, espone quindi le orincipali nozior1i di igiene scolastica, trattando largamente l'argomento delle scuole all'aperto e della refezione scolastica. Per una rigorosa selezione dei f anc1ulli predisposti, o con tubercolosi latente, egli ritiene utile di a dottare la cutireazione obbligatoria a principio d'anno. 'fl,l.

ICCftDEMIE, SOCIETA MEDICHE, tON6RESSI. R. Istituto Veneto di scienze, lettere ed arte.

S·IJJl reperto di lipoidi iritracellulari nel fegato grasso da fosforo.

I. SACmIETTO. -

L 1 0. studiò .sperimentalment.e il

comportamento dei lipoidi nel fegato di cavie avYelenate con fosforo. Dalle sue esperienze è rist1ltato: 1) L'avvelena.mento da fosforo non determina neanche nel suo periodo iniziale un aumento dei liquidi intracellulari epatici; 2) Si può avere un aumento dei IiJ>oidi intracellulari epatici solo ·se all'aziòne del fosforo si , associa quella del digiuno, oppu·r e se il fosforo viene somministrato per via orale, perchè allora in segujto all'azione caustica e necrotica prodotta sulla m·ucosa ga '3tro-intestina le del veleno non f i 1tutre più, non digertsee, e non assimila. gli ali1nenti, per cui si istituiscono delle condizioni che portano ad effetti simili a quelli dell'inanizione, che come è risultato da lavori precedenti dell'O. fatti in collaborazione col Salvioli, dà luogo ad una adi.J)0\'3i Iipoi{lea del fegato.

. Aà11/na.nza ordinaria, dell'll febbraio 1922.

Oont1'ibuto allo .~titd·io d<~lla Embolia grassa sperimentale.

( Tlteriori st w,di ern.atologioi sopra, iniezioni antistreptococoiche con, particolare rig1ta1rdo alla patoge'fl,esi dell'encefalite l eta1·gica.

M. MAN'rOVA!"iI. - L'O. ha cercato di precisare il rapporto che passa nella. Embolia grassa speti1nen,tale tra pressione circolatoria e distribuzio11e degli emboli. Tale rapporto era già stato osservato da altri autori, ed invocato a spiega·r e alcuni fenomeni relativi all'embolia; non fu però d~~ alcuno fatto oggetto di ricerche ~iali. Ne è rirStiltato che con gli aumenti di pressione aumentar.o notevolmente gli emboli periferici, così che 1nentre negli anima li u pressione normale si ha il 25-14-35 % di glomeruli embolizzati, negli .animali en1boliwati e sui quali abbiano agito i far1naci ipertensivi si hanno in media 66-68-56.5 % ~i n·Jomeruli contenenti grasso. In una seeonda serie esperienze l'O. si propone di studiare le modifi~ cazioni che avvengono nella distribuzione de?l1 emboli per diminuzione di pressione circolatona.

Prof. A. BERTI e .dott. P. PARONA. - Gli 00., :1 complemento del loro studio (già pubblicate negli .Atti dell'Istituto sulle ruodi:ficazioni della formula ematologica nei broncopneumonici influenzali dell'epidemia del 1918 sottoposte ad iniezioni antistreptococciche), hanno esteso la stessa ricerca su altre numerose e svariate forme febbrili (tif<?, malaria tubercolosi polmonare, febbre di Malta, me' tubercolare, ecc.). ningite Da questo secondo studio risult:a che 1a grancte diminuzione di globuli bia11ehi, sotto le iniezioni di siero antiistreptococcico da essi iilevata oostant.emente 11elle broncopneumoniti infiuenzali, non si è verificata nei sani, nelle malattie afebbrili e in quelle febbrili da essi studiat.e, fatta eccezione per l'encefalite letargica. Gli 00. pensano cl1a questa caratteristica analogia di comportamento della. broncopolmonit.e in-

tli

A.

DIAN.


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(.<\NNO \XIX, l~ASC. 33).

IL POLICLl Nl CO

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA.

aTti iuferio1~i. Nulla a cn,rico dell'apparato linfatico e polmonare. Gangrena spontanea simmetrica delle mani All ' asco1tazion.e del caoTe: 1° 1o·n o lievcin bambino di 14 mesa. ment·e oscur-0 e prolu11g·uto; 2\) ben netto sui1 vari fo colai Khautz di vicle in tre g r u1J'l)i le g~ai.11grenf' Non si ri·e-sce a p1erce,p i1re la l)Ulsaztone r asp,ontanee delle estr1e11nità i1ei ba1nbini. di1a le tanto a destra che a .sinist ra : si perce1° g·aug·:re~na circoscritta della pelle d ei pisce, piccola, qu·ella d.ell 'om e.rale. Pulsazioni: tr.o.n co e delle estremità, semplice e multipla; 2° ,g,a111grena. d elle estremità con necro.s i 140 al minuto· pruno, ri.tmiche. P ressione arteriosa ét d estra mm. 89, a sinistra m1n. 88. d ella p elle ·ed a.n che ·dielle p arti p e riferiche L 'esan1e grossolano clella sensibilità non rlà più pirofo1n ùe; a r·ileva.r e faiti Il'otevoli all'infuo·r i della pr10 . .' . ... 3° gang·rena n 1o·n1atosa (bocca, guancie, , .o.e.azione ·di dolore alla presis101ne p1u spec1a1genitali esterni). mente. delle n1ani e dei piedi. P. Brusia ( « :Niorg·ag11i » , 1921, n. 8 » ), si ocNe.gativo l 'esame delle uri11e. cu;pa ·del sec.o.n do g111ppo di gangr ene a p rop<J. NoL sang~e : 1g . r . 3.915.000; Emoglob. 8:33 %; sito di un caso osservato n ·e lla Clir1ica P e dia\ 'al . g l. 0.88 g . b. 13.250 con aumento dei rnotrica ,cl.i Bolog·na. r1onttcleali. ]Jresenti il 3 % di cellule del Rieder 1Si t1·attava di un bambino di 14 mesi nato e di molti g lobuli 1rossi nucleati. Negativ e l t. da iparto, normale, allattato dalla madr.e. A 1-0 altr e ricer cl1e tranne la }}ro,ra sotto epicl er1t1ic~ • me.si di •età amrnalò di mor billo cui r esiduò oon sol l1zioni di a drenalina. par un mese d.: Larrea f1·eque11te. Venti g·io1r 11'i dopo 1' em.trata in Clinica le Ai nrimi d i novembre 1920 il bambino si la- co11dizio111 gener a li sono soddisface11ti, m a 11~ . mentava di notte, era irrequieto e si sfre.g ava. r r ocesso di mu111n1jficazion10 guadag·11a' a poco· le m a ni, co111e se avesse prurito. Intanto la a poco i tess11ti d ellr n1ani e s i spinge verso la · m a mma si accor.se che le mani appar iva no ed ezona di d emarca,zi1one sem p1re i1ctt~. I>ulso l'i.lmatose e 1d i ·oolorito livid10< presto· arl·che i diale semp1re :in1p·e.rcettibile. piedi pren d·evan.o l 'asp etto, 1delle mani. Tale L a zona di demarcaztone si fa. in seguito colorito a11dò ,a11meinta11do, le ·dita delle mani sempre più ·p rofonda e s•ece1rne materiale p t1divell'Ilero ne1~astre: nei succèssivi g.iocrni le rulento1: tutti i tes&u ti distali so!Ilo simmetr iultin1e falangi delle mani LSi ·erano andate recan1e·n ite inva&i da g.an g·re11a: doip o qualche traendo e come d isseccando·, .assumendo l 'asettimana sono elin1inati i tratti di mano nespetto ad arti1glio. Ne'l .g entilizio. i1es.suna taJra. crosati . Il chirurg·o aggit1sta l)Oi i monconi. All'esame 1obiettivo, in ·Co,r ris po·ndernzia ·degli" Da i vari A., quali aJgenti etio1o,gici della arti s up.er.ioll'i e.d tnfe.l'i-o·r j, e 1più degli avamgangnena silnmeit rica .d'.e lle ~stremità, soni:> br.acci e ·delle gambe, la cute l1a un aspetto stati .considerati et1ume1--osi fatto.ri: marmorizzato con chiazze violacee ·e pallid€. 1° Malatti,e infettive p eJ... le qu.ali veng·ono,. Cjanotica inte·n s ame11te con chiazze rosso vii11 o~dinie di frequenza, 1'a difterite, la scar-, vo, la ct1 te d~l do L'so dellè mani. Le stesse al- lattir1a, ii morbillo., il tifo, la J:ue, la seps1 terazioni, .sebbène. m .e.n o· i·n 1ter11s e, s ulle re.gio11j omb·e llica1e, la malaa-i,a, il tif·o :e santematico:palmari. Vicino la pie.ga del pol,sò destro in.et t a la p·olmonite .crupaliei, l 'infiu~nz.a; linea di demarcazioT1e tra la cute dell'~vam- . 2° In.tossica zioni endogene ('.n~ifite diabraccio e polso, poco alterata, e quella della bete), e.s oig ene (e11go·t is1no·, s:aturnismo, alcoomano. Tutta l a mano, ap•p ar1ei e tle rnatosa: lismo1, ossido di carbo nio, ans,enico); _ l'edema s i .arrre sta .alla zona di 1d en1arcazione 1 3° Fattori di origine . nervosa: ne, ros1 d1ove appaion•o, alcuni 1gruppi di ·vescicole :ri(mo·r bo ·di Ray11a;t1d; ist.erismò; epilessia). ~·:Si­ pi·er1e .di liquido rSiero .sanguinolelll.t o. L e 1.1lticos i.; ìè.sioni d ell'asse cerebro-spina~·e (s1r1nme fal.angi a1'.)paio·n o· nerastT'e murnn1:ifì·cate, dtssec~ate, retratte. Le unghie l'lhll·ghe 1e berte o-.o irnielia tab·8ì~ p;a ral1si spinale anteriore, icomsviluppate sono anmeirite quasi in toto, m .e no ;re.sston~ del' midol1o, .pachimenin~ite, ~a~n.~ tì-cer ebrali. varie, lesioni dei nervi per1fèric1 , aLcune .che pr~ese.m.tano a l centro . una zona spina bifida); · . pallida. 4° Fatto·r i d'ordine n1Jeccan1co: pe·r 1nsuJ.La mano è fredd.a. J_,,e stesse a ltel'a zioni sono a carico della ma· fi cilente impuls:Lo.n e .del sang1u:re (1naiattie cardiaic·ll!e) ; per atresia cion ge11ita. ùell'·a.p-p.aratcno ·sinistra. Alterazi oni minori a cari.c10· degli 1

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[A~NO

XXIX,

l ì'ASC.

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..circolato1r;io; i)er modifìcazio11i di un territorio vascolare; i)er presenza di costole _ç ervicali; 5° Disordini delle ghjandole a f.:)leCDezione interna. I me ccanismi patogeD.1etici si possono ridurre a quattro : 1° TTombosi delle arterie primaria (marantica, c11i1nica, infettiva), sia ::>econdaria (aiterazioni delle .tunicl1e vasali clj natura tral1matica, infiammatoria, degen erativa); 2° Chiusura embolica delle arterie con o se11za trombosi; 3° Ei1doartPrite 011 I i tera11te; 4° Crampo vasale .di ,origine nevr.o sica sine materia, centrale, periferica, neuritica, o peir lesioni dei vasa vasorum. La gam.gvena simmetrica delle ·estremità colpisce i bimbi in tutte le età, sebbene più frequente si riscontri nel lattante, .ed egualmente a.mbo i sessi. Grave è la 'prognosi tra11ne i1ei casi in cui entri come . etiologia la lues. Scarsi sono i r eperti anato1no-patologici: per l o i1itt si ~0110 t1·oyati embuli, trombi, e11d..oal'teiriti 1obl iterant.i. gravi alt e·rn zio11i del sistema ù1ervo~ u. Il quac11·0 p1 l'·SC'ntato dal i11alato st1clde scr~t­ tu. r1 on ~c111Jlra nel 111orbo cli Ra:y11aud per- . chè i tenomeni 11on erano .comparsi in forma ~1cc essuale, e, i11 prin10 ln og·o, perchè era mancato lo stadio di .sincove locale che caratterizz.n. tale m a lattia. Nè si trattava della forma d1 Cassirer (Raynaud attenuato senza accessi sincopali ma con lento angiospasmo) o di fatti dipe11clenti da er gotismo o da stenosi vasale per costole cervicali o da emboli. In un bambino di pochi m esi e ,con scarsi clati n ervosi, J>oc o pl'obabile è a11che an1mettere un meccanismo di spa.smo puro e semplice delle picrolP arie11ie: J1on r.esta q,uindi che ammetter e l' ec;istenza di lei;;io111i ·vas:ali di ordine en cloarte i i ti o cla i11ettcrsi probabiln1ente in rapporto co11 l'azio11 e (lel virus morbilloso . (esantema di ctll il pazie11tL' e ea. stato precedenleme11ie affetto ) L' co11 l 'intossicn.zio11e enterogenn. postmorbillo~a , dunclo 11na par ta importante allo spasmo vH ::;nle a f l'iyor n. 1

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J\,Jor-~T.E.Ll Or\E.

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SEZIONE PRATlCA

Gangrena delle gam be

-consecutiva a -intossicazione da gas illuminante. Riedel narra (f Je u I se li e M èd izi'H'Ì sch 1 • 1Vochell ., n. 20, 1921) di u11rl clon11a , ventottenne, la quale a scopo eu te idtt lasciò ape.r to il rubinetto del gas nella propria camera. Socco:r-sa l ' indomo.11i mattina ,e r iavntasi, non accusò alcu11 rn a 1csse1·e: al 5° giorno insorge nausea , dolori ad domiu1ali e ]) o.i neg li I•' .

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arti inferiori. .Qu·esti dolori •Pl esto· soompa ior10 a sinistra, ma J)ersistono vivaci i1ell'artu inferiore d estro: qui si nota ln. dimi11t1zione del riflesso patellare ed uria dole11zia del p-01paccio. Il giorno dopo il terz 0 inferi ore della gamba destra ed il piede ,destro sono freddi, cori chiazze bluastre: vi si i1-ota s carsa se11sibilità; il polso dcll·e tibiali ante 1 iori e p osteriori è ap,p ana percettibile. Nei g iorn i seguenti tali fatti si accentuano: tutta l a gan1ba è in preda a gangrena se.cca 011de vie11c a m 1)u tato. al di sopra del g inocchio. Nel fratten1p 0 so110 c· 8.ffiparse chiazze rossastre, i11oestesiche n ella faccia interna del ginoc chio sini,stro, n ella spalla sinistra e nella regione frontale. L 'esan1e anatomico ·della gamba am•p utn.ta rivelò una trombosi dell'arteria tibiale p,osteriore r aggiu111gente il cavo del po1)litc ed 11na trombosi della porzione inferiore d ella tibiale anteriore. È questo· il secondo .caso di gangren ia descritto, come accidente consecutivo ad intois sicazione da gas illumina11te. Col1)i sce nel ca~ o · descritto, il fatto della comparsa dell'accide:r1te sol o una settimana ·dopo l'avvelenamento.; -})UÒ questo, secondo l 'A., sp.i egarsi an1mettendo che l'ossi·do di carbo,n io, aEl'S 0·T bito i11 massa clai differ emti t~suti d ell'o,rganismo ed tn special mo.do ·d11i muscoli, sia stato a l)O CO a poco ripreso 1dal s ar1g11e e.sercita11'do così un'azione r1ociva prolungata sulle pareti ' 'ascolari con formazione dei trombi. Di qui il consiglio di procedere il più pre6to po~sibile in un avvel~nam8!nto d.a gas illuminante, ad un copioso salasso per eliminare la maggior quantità cli tossico in circolazione. 1

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l\10NTELEONE

TERAPIA. Il trattamento della tubercolosi polmonare nella pratica privata. R. Burn::..nd (R ev. méd. dc l a Suisse Ro1na1ide, 1921, rL 8) insiste s11lla. necessità di c:are. all'amn1alato le indicazioni scritte, in modo cl1e non s11ssistano n ess11n equivoco e ness11na din1eniica11za. L 'A. consiglia lo scl1en1a. segl1ente : 1° Generalità. - 1VIi.surare la terr:1peratl1ra alle 8, 11:, 1.S, ~1; con trollare i1 peso ogni otto giorn•i, trattare la tosse, esp 2.tto1 a re in un a Sl}Uta.crhiera; far p raticar e l' esame d€llo sputo og-i1i due m eisi. 2° ()rrfin e tl cl aior1io. - Devono esser e tì$sritc : l'ora in cui l'a11imnlato può a lzarsi, qu,clla d cJl1 cu1·a d'n1ia, della passeggiat·t. dcl r itor110 in l eitto. Se il m alato è febbricitante


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deve rimanere iJn letto., mettendo questo vicino al'la finestra (ev,entu.aJmiente in u.na terrazza) e lasciandol·o fino al tramonto, se Je condizioni atm<0sferiche lo per:met:to·n-0. Nel cac:;o di tulbe1"coilosi ap1e1ta no n febbri1e si può regolare la g~ornata come segue : alzarsi ore 9 (prima colazione a letto) ; cura d'aria, sopra una poltrona a sdr.ajo, ore 10 lh-12; 13 lh-15 % (con sonno) 17 lh-19. Passegtgiata tranqujl:lla: ore 9 Ih-10 lh; 16-17. Coricarsi ore 20 lh. Nei casi leggeri, si potrà. far alzare l'a.mmalato alle 8; passeggiata o lavoro 9-11; 15 lh-18,lh; aura d'aria 11 1h-12 lh; 13 1;2-15 lh; 18 1 12 -19; coricarsi ore 21112. , 3° M edicamenti. - Il pneumotorace, l'elioterapia toracica, la tubercolina, il creosoto potran·n o usansi seconda:riamente, dopo un' osseirv az.io.ne pr-O!lunga:ta del ca.so, e dopo aver messo in opera la medicazione semplice seguente che oo·n siste in a) Revulsivi: Ventose applica te sul toraoe e ooii magrd. solo alla sc·hiena; uné1 o due volte la settimana (processi diffusi, con predominanza di catarro broncl1iale o comgestiio ne dis.s eminata) . Cataplasmi ..senapati (fooolai. oongiestivi od evolutivi localizz·a ti, , pleurit€, flegmasd:e pJeUJro·-J><>lm<mari sci.ssura:J.i) da applicarsi ogni uno-due giorni nei casi acuti, Mosche di Milano (proKre•s si caseosi o ibrocaseosi estesi, focolai cronici o subacuti) : da, app·l~carsi ,aJl'estre·m o d.er focolaio (doccia scapolo vertebrale, se iil focolaio è apicale, . o sotto la clav.icola) ogni 5-6 giorni~ lasciando.l a per 3-5 ore. Punte di fuoco fine ripetute ogni di€.Ci ·giorni (s.olo n ei fO<!OtLai toil'pidf inon febbrili, gjà sclerosati). Friz.ionrl. con alcool canforato (800) e trementina (200); utilli specialmente per il tubercoloso che traspira. Fra i 1nedicanienti sintomatici, son-0 da citare 1i calmanti delùa tosse, quando quiesta è assai incomoda e d infrienabile (polv. del n .o,·er, opp·ure pillole con iidrato di tefrlPd.m.a cg. 10, codeina cg. 1 : estratto di liq11irizia q. b. ) : n·e i tisici .avanzati l'er ctlna, la mo1iìna, il pantopon. Gli antitermici sii daranno .so1o se la fetbre provoca 1nap:p1eite1nza., seri,01 rnalessere o depr.essione inorale; l'A.. consiglia la criogenina (25-50 c:g. alle 10 ed alle 16) o l'albon (3 a 6 compresse) : negli stati granulici .i.e spennellatu:ve con g. 1;2-1 di guaiacolo (sgrassare bene La cute) : e nelle '1pertemie dei tubercol·osi gravi, gli impacchi freddi. Fra d cardi1oitonici, sono utili le iruiezti.oni di olio canforato (3-5 eme.) e nei dispnoici subcianotici l'u so periodico prolungato di awenaliln.a e digitale. 1

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IL POLICLINICO

dere, ai pasti, tre volte al g·iorno u11a })11nta di coltello di carbonato di ca.lcio g·. 50; fosfato tricalcico g. 35; magnesia calcinata, clo· ruro di sodio ana g. 10; questa polvere sarà sostituita d'inverno, dall'olio di merluzzo (6-10 cucchiai al giorno) negli individui che lo sopportano. Dopo 10 giorni deila polvere recalcifican te, prendere per altri dieci giorni la stessa dose di Tiocolo. Sch ematizzando la prescrizio11e di i11edicamenti si può ordinare: ogni matti.11a· frizione di tutto il corpo con l'alcool alla trementir1a,. seguita da frizione con guanto di crine; applicazione, due volte la settimana di ventose su tutto il torace; a serie di 10 jiorni alternati,. la polvere di calce ed il tiocolo. 4° Regime. - Le prescrizioni d,ordiine dietetico possono riass11mersi così: alin1entazio11e 11ormale sostanziosa, non sovralimentazione, non pasti supplementari. Nell'evenienza di emottisi, dare nelle forme con debolezza cardiaca e polso depresso i cardiotonici (digitale) e l'ergotina: nelle forme con polso normale, ipertensione, eretismo, la polvere del Dover (cg. 15 sei volte in 24 ore); , in ambedue le forme iniezione di siero gelatir1ato (20-50 eme., 2 volte al giorno). La dispnefi si tratta bene con iniezioni di caffeina (cg. 15) e morfina (cg. 1) associate, da ripetere 2-3 ':olt~ al giorno. '{il.

· Le indicazioni operatorie del carcinoma primario della pelle. J. Darioc (Br. Med. Journ. 25 ap1·ile 1g.22) i11sist.e sull'imiJ'Jo1'1:.anza di fare u11a. diiagnQsi esa.ita delle specie di carcinon1a cutaneo, perchè da ciò dipende il diverso trattamento a cui debbono essere sottoposti. Limitandosi infattii al carcinoin1a, egli distingue tre variietà : 1° Spino1cell11lari, . e·p itelio1111ta sq.11amoso che è caratterizzato da lobuli; tm110.r i con1posti di cellule dello strato .inal·p ighia110 che subisce l)l'Ocessi di corneificazione e dà origine a pro1ni.nenre eipi·d·erm.i1ch-e. È 0001ui1e alla b occ:1; e. il suo aspetto è dapprima di cancroide StJ ~ui si imipian.t ano1 l.argh·e ulceraz.ii0·n i. Qu.esto carcinoma che inte1·essa rapida.mente le ghiandole l1nfati.che ed è mortal·e in meno di tre anni è a ssai .r iesisten.te alla roengeterapia, ~ d-e ve ~::5sere ·ourato solo ehi.r urgicamente; ~ 2° Carcinomi basocellulari (ulcus roden,s} composto di celll11e basali senza vera corneificazione. Clinicamente ha 8JSpetti v.ruri (epi1elioma pagetoide, ulcus rodens, epitelioma bour.Medicame1iti generali. Oltre la stricnina aeonant) ed J1a evoluzione assa.i lenta . E assai (per iniezioni) e gli arsenicali, l'A. consiglia la medicazione ricalcificante, facendo pren- sensibile .all'azione dei 1·a.ggi ro€ll1tg€n e .se è1

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SEZIONE PRATICA

diagn-0sti·ciat.o in te111Jpo è cl1ra:bi1e 0011 1a radiote.r ap.ia a g·ra11di d.osi 10 c·o11 tl1bi dii. r.adio a g'randi dosi; :3° Un terzo tii:>o ch·e descrive il Darier e che egli -Ohiama repitel1001a inetati~ico (Sp1iil·O· baisooellulrur·e). Benchè rel1a.tivan1ente i >ia ro \10 ·per cento) nor1. è da trasct1rare nella pratica. Clinicamente 11a l' asp etto di basocellulari, ma l1n'evol11zionc più ra1Ji.da co11 intei·essaffi€nto delle ghia11dole linfaticl1e tendenza a m-etastasi: Istologicamente è llll 111iscuglio di basocellulari e spinocellulari. Questa specie di carcinoma trattato con la roenitgenterapia non ne risente influ·enza nlcur1a. Perciò anche questo deve essere trattato chirurg·icamente. Nei casi d11bbi Si l)Ofrebbe eseguire una biopsin per decidere ~ulla diag11osi e sulla cura. )1ATR0~0LI.

VA RI A _ L'Estetica del corpo.

V'ha una b.1~anca della 111edicin.a abbastanza negletta, forse anche poco conosciuta e d'iffusa~ c?e merita l~ magg~re attenzione degli stud1os1 per lo sviluppo ~i molte cognizioni e suggerimenti sull'arte di mantenere integre, .. accrescere e modificare certe risorse ancora in mano all'empiris1no e alla reclame ciarlatana: Inte11do accenna1·e ad un importante capitolo di Med!cinra Sociale, ch e dovrebbe occuparsi dell'Estetica del corpo con intendimenti e sisten1i del tt1tto speciali, poichè, contral'iamente a quanto forse si crede. tale discipJina appassiona ed interessa non il solo gerttil sesso, ma l'umanità intera. L'Estetica del corpo può trovare esplicazione in tutti i sessi, in tutte le età, specie quando si co11sideri che il fattore artistico non è solta11to elemento di bellezza fisica, come sentim e11to intimo di vanità, ma reintegrazione del valo1·e n~orale ecl economico d·ella sall1te umana, 11iè si viola o<.l abbassa in Il1()do q11alsiasi la finalità e la maestà della scienza, qua11do la cosmetica entri a far parte del suo patrimonio; che anzi ne resta cornpletata e nobilitata mirahi1mente. La medicina, e l'Igiene, in sp·ecial modo, hanno per obbiettivo di costanteIL~nte combattere abitudini vizjose ed esiziali per la sa111te, lottare contro le azioni pr·e potenti e ma1efiche della natura e però hanno il dovere di opporsi ad ogni pregiudizio e redimere l'uom/.> da l()gni miseria, migliorando la specie per darci il tipo di salute e di bellezza. Sa.Iute .e b~ ll ezza. che non dovrebbero andare disgiunte, poichè l'una completa l'altra e solo pee aberrazione od ignoranza si

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esag.e ra co11 artifizii la b·ellezza a scanito del' la salute. Maestra di tali artifizii è la donna, che possiede al so1nmo grado l'arte di abJ1ellirsi, secondo la squisitezza di un gusto. civettuolo e ricorre a mille espedienti, nè ri·· sparmia torture per mettere in evidenza tutte l·e sue grazie e nascondere i difetti, non senza sa·cri.ftzii, ripeto, e pericoli per la ·s ai u te_ Dal vermiglio dell~ labbra rulla tintuTa ed ossigenazione dei •Capelli, dal nero int~rpalpiebrale,. al ferro per l'aricciatura al ·depilatorio, al buto, alle pillole orientali per il seno è tutt<> tir,i arse11ale di strumenti di ricette ·e di eml)iaJstri dannosi, contro cui la scienza ha il dovere di levare alta la sua voce. Essa dovrà dire pure fino a qual punto ed in qual misura bisogn.erà a:dòttare l'uso· dei cosmetici, detterà formale pit\ adatte, perfezi·on,e rà abitudini e · sistemi, pro.m uoverà infine benefi·ci .e radicali lirovvedirnenti legislativi al riguardo. Cosi quehlo ·Cl1ei costit11isce una vanitosa ed innocua passione dell'ani1no umano, avrà agio d'i trasformia.risi in forte in-0entivo di mig.lioramento individuale .e collettivo e .sanrà-' - darci, se non il tipo di una perfezione di forme ideali, alrr1eno l'irrobustito, il sano. che contemi.~e ri la def orn1ità. Se si con1sidera per un istante il deforme, il n1utilato, per .esempio, negli occhi, si corr..1prendf faciln1ente di quale importante ed essenziale fonte di be11i morali, di sensazioni est~­ tiche, di soddisfazioni interne, di nozioni utili al pa.trin1onio intellettivo .e ·spirituale sia la fa• co1tà visiva dell'uomo; e per converso di quale somma di dolore, e di tormenti afflittivi, e di .macerazio11e intima, e di rr.Jalinconia pe, . re11ne debba essere causa il deturpamento, la perdita toiale ed ·anche parziale di essa non tnJ re nella funzione ma nella stessa esistenza étl1aton1ica àell'organo, che più di ogni altro conf.erisce al volto umano la maravig·liosa arJ tlo11 ia fisiol ogica. Finora la sol hirurgia con l'ortopedia razionale si è occl1pata di corregg·ere deformità e difetti fisici collo studio dei trapianti, delle plastiche, dei sbrigliamenti cicatriziali, degli a])parecchi correttivi; ma non h a spinto i 1.11·opri beneficii al di là del .fatto patologico. Così l'Igi:~ne senza coordinare tutti i .. preoetti e le ri·cer.che spe·ciali al riguardo ·si è .fi nora lin1itata a delle mo11og·rafie in ioonieor renza spesso di un capriccio sociale che si ap pella « moda)> assisa ad arbitra di Eleganza. E1)pure se a degli esperimenti si deS'se maggiore incre1nento e la moda ced.ess-e all'Igiene crean1do una branica a parte, quante belle forn-:·e sarebbero ancora cons·ervate dall'ingiur.i:.\

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FASC.

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in onore per i11ir1.iare g li scolli di miliardarie degli a 1111i e difetti e sto11n.Lure di viso e cli spalle. cori:>o troverebbero la correzione in cultori apLa R11 ecia~tù. 11a t urnlr11e11 le i111,porta so,p ra passiona ti. e specialisti! Quante piccole mal cet11tto il q.o vere di a1)profondire, invigilare ecl l ate var1ità 1 anche negli uomini, potrebbero a11alizzare ciò che rapprese11ta l'arte di far ·v enir appagate!! D'altra parte q11anta fonte di toletta, i11odera11done opport11namente l'uso e riccl1ezza 1 non ancora sfruttata dal medico, :promove11clo l'ind11stria di prodotti i1er ri11lla. contesa da segreti•s ti di ogni 1ceto 1 manicure ortopecljci, masse11rs, ed avvisi di quarta pa - clannosi con preferenza di quelli provenienti (} <:l l regno rinin:·ale e vegetale, s11 gli altri lt g:in a!!! Q11alche i1a,ziona 11a già iniziato quaìbnse cli sali metallici; c111esti ultimi oggi pel' l et el1c timiclo l1asso s11 questa via: mentre i11 fr1cil ità ed Of1portunità di co1nmercio infestan o Italia n1tlla anco ra, se ne togli qualcl1e Istiil n1ercato (lrdinario e finisc0110 col rendere t nto di bellezza, cl1e pur propon.endosi il persen1pre pessimi servigi alla t·osn1esi ecl alla f Pzionamento fisico e morale della persona, l i' sa lute. n1ita la sun. co1npete11za al pl1ro campo estt'I11 l11tirno il medico dell'Estetica clp·ve saper tico senza dare co11sigl i e rin1,edii cl'ordi11c n1t.'- fare sue t11tte le l)ratiche cli Igie11e, le conodico. scenze di rnedicir1a in orcline ri tli"versi fattori l,o spe·cialista di tal e branca certo 11011 si coo rùinati secondo Ja costiluzio11e, le tende r1jmprovviserebbe facilmen te. Egli lo Rcienziato zc e le occ11pazioni individ11ali, l'ambiente, 1:1 ,artista do,rrebbe sintetizzare in se qt1asi t11tte tn1a ereditarja,\.la ricetti,·ità morbosa, i)er Ja le disci1)li11e n1edicl1e e socinJi a servizio della conservazione e l'acquisto di qt1ella bellezza, salute come fattore ed indice di bellezza. A cl1e suo11a vigoria, rendimento al successo 11elllarte gl'in1.cr·v enti l f' correzioni di spettnnz'i la lotta per la vitn.. · cl1jr11rgica arre1111n 1L" rln l)l'O})Or1·e con geniaCosì tracciato ilo scl1c111a, ~orgerebbe p1 esto lità artisticn, n rl1 i nvrù 11 ·FLggiormente in11na schiera di cultori per l 'i11cr.emer1to di st11tensificato questo ~t11dio, indicando metod i, opdii, cl1e finora p interessa111ento ha11n~ deportunità e ris1111ato estetico finale. Egli non stn.to ed il risv·eglio di una sana coscienza , clovrebbe t1 ·a~curare p·er i s11ggerimenti opporigie11ica no11 i1u1r1cherà di rendere fe condi gli t11ni l'i.nfluf'nza clélla Psicl1e, che dà al corpo sforzi di quei generosi pioni.eri di t1na medi• ([Ucll'armonia e c0n11)ostezzn. mirabile nei tratcinai innanzi a cui nuovi orizzo11ti e 11t1ovi 1t. negli attegginmenti, nelle es1)ressioni.. ideali s i Ya11no deli11eando. Certe viziature pelvicl1e, molte scoliosi, nsimSpara11 i se (Caserta.), 26 maggio 1922. r11Ptricl1 . . . cleficie11zc cli sviJu9po si clebbo110 n p ose ed al)itudini de 1 1.11 tto difetto se non l)reDott. FRANCESCO GRANDE. • vent1te a tempo .. I Presi dii di Terapia li'i~:dca: Esercizi ginPUBBLICAZIONI PERVENUTECI. 11astica, s1)ort, 1nassaggio, ecc., gli appareccl1i cli protesi abilmente maneg·giati e coo1..din ai i !\1o~Tr GIUSEPPE, Zrr.ocCIII ALBERTO. Endernia pelcollo st11dio del metabolismo organico rr.,anlagrosa, nella prorincia cli Berga1no. Bei·gumo, tengono ql1ell'equjlibrio nel bilancio dell'ecoF. Ili Boli~, 1921. 110111ia da evitar.e le dia.tesi, lé discrasie e tutlVlORLEY Fr.ETCHER. Diu ,u ia,s sornnole·n ce and noCt'ltr1i i perturbamenti somatici, che alla sal11te e ·n([,l ica kefulness as 1n,an ifestations of Leth argio E1icepllalitis. - Lo11don, Acllard an(l Sons Ltd., h" llezza $i oppongono . 1921. Così le malattie cli pelle, che ne n1oç:iifìca110 l\iUGGIA ALREUTO. Oontr·ibuto alla Oll?'(t della perila freschezza, il tono, ~a 11utrizi.one, per c11i tonite tubercolare n,ei bf11nbini. - Miluno, 1920. l'avvizzin1e11to preco.re, le discomie €d i diRt11rl")ASSI:\"'1: }~OBERTO . (Jua,ribilitrì e curabilità dell([, tU·· bi di oo.cr.ezio11e, ecc. In una n1ia. nota s11lle bercolosi. l\1ilnno, 1920. rugl1e, cl1c ini propor1go di 11t1l)blicare, 110"11 i•ERI ALESf-;,\NDRO. Di un, orrso di 1no1·te i111provvi.i::a m3ncberò di accer1nare a certi niccoli p1·rsicliL cli 1tn Oj1eraio sul lavoro pe-r' rottura di aneurisnla, aortico. P isa, 1920. cri e interessano ftssai l'estetica e so110 ig11011 PIA~zA V. CESINE . Ohen1:ioterapÌ!k_ antitossica. I l erati.. ·1 1olipoidi . - P a lermo, Scl1ola. Tip. «Boccone del Così il tatuaggio esegt1ito opportunamente I>overo », 1920. potrà d o11are ad llna macchia corn.eale, che PIGHINJ G1ACO:llO. lJa Olz inL ica patologica del cer stona, l 'euritmia ed insieme il miglioramento ·vello in a?onne nialattie acl esito den1enz·iale. ottico, certo i1on è questo q11el tatuaggio, che G-enova, lU~O . t>10HINI G1Aco~10 . RicercJie sulla c0Rtit11zi·111e ch ii111brat t n. la pelle (leJ. delinquente, neppure 1rn ica del cervello 'nella den1enz·a prr~c"ce. <t11ello cl1e la moda di oltre Oçean,o 11.a messo 1

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SEZIO>E PP.ATIC.\

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NELLA VITA PROJ:i-,ESSION A LE. MEDICINA SOCIALE. L' tstituto Svedese perrlo stu~ biologico delle razze. Fervente apostolo delle inclagi11i ùiologiche sul1·11<1n10, clitette ul inigliorame11to della r azza è in ~Yezin il dott. !ferma n I.undborg1 cl1e da oltre \.L'11t'<t nn i la Yora a Ilo scopo di din1ost l'nre l'i1upol'I~u1z:-L e l'util itù cli ')neste ticerche. Dopo inolti eo11trn.ti, c1g li è riusc1to a fare a1)pto-rare dalle due Camere il lll'og~tto di fondazi one dell 'Istituto di blologia e di eugenic:J con la ,dQrazio11e di 60,000 corone SYCtle8i per il 19~2, e- la sua eql1i1)arazio11e a l)l'Ofe sote uni Yel'sitn r io. (A.eta. ?nedivri .i.:r·r111rli1ln1.;a, :2~ nptile 1922). Il (.,on ig]io direttivo rL ulta co111r>o.~to d;.1110 te~­ .t'.:Q T..ii.11clbotg;, direttore, da II. I-Ia1umarskjolcl. I.orc1 l.ien tc11ant, du A. <1f .J ocknicl~ . ditettore del comitato per le pensiò11L da Fr. Jiem1n1alm , rettore dell'Istituto Karolii·1 ~J~a, dal la sig.ra Emilia nroorn<\ da J . I-Ia ltkrn11tz, professore di e redità, cla H . Nilsson-El11e , lìrofessore di anatomia. Come personale assiste11te, Yi si t1·oyn110 u 11 petito in tatistica, che è a11clle arcl1iYi ta e Yice-direttore, nn assistente Jnedico, un assi. ·te11te ant1·0pologo, n11a vice-assistente (la Yora trice ~ociale), u11 fotografo. I . ·r. tituto ha lo scopo di studiare la biologia flella razza, e tende a proteggere jJ popolo dalla degenerftzione, a mettere i11 'Talore le qua1itit della sua r:i zza, e<.1 a farlo crescere ogni g·iorno se11111rc più forte. i cerchetà quindi ùi analiz7.ate <' c:J1iarire tutte le condizioni relatiYe all'el'edità ed an1l)ie11tc. le quali sono la cat1sa dell'innnlza1ne n to e ùP1l'n bbfl ~~n1nento del Yalore i11trinseco di nnn. r1azion0. Parte in1.p ol'tn 11 te è lo :.;tudi o della fnn1iglia, la vera bas-e della · na~ione - e s1)eci.almente della .;un qun lit:\ biologica e cl elle }eggi e C'irrosta11ze, che i1e fa YOl'iR<:ono o n e ostacola110 lo sviluppo. 'l'nle studio è facilitato nella Svezia sin per il f;1tto che trattasi 1)er lo più di lina rnzza lJUrn, . ia perchè i registri anagr n fici sono tenuti mol to bt-nP, sia perch~ il livello generale tle lla c·oiturx <· eleYato. Non si ùeYe però pensare cl1e la bioln~ia della 1'!1zzn si riduca ~d una questione medico-ereditaria • e~~a è anche llna disc1plina medico-~cia le e Ya considerata con1e 11na branca delle ~cienz0 . ociali. Però l'e1·ecliti1 è il filo concl11tto1·e <·l1e snrit d i grande a iuto. È poi necrssarlo rli tracciare una C<J rta antropo;o!!,·ic;.1, JJ1Pclif'o-de1nogra:fico, inaugurnndo un nuoYo n10<10 tli ~tudio n fianco del vecchio. I/Istituto l1a ~:iii <'on1piuto i1ote,·oli stt1dii ì)er il norrl òe lla Sve~ia traC'cin11do ta Yole ge11eal o.2;i ch0 Cld nncestl'nli clpg-li abitnnti di h1tti i vjllaggi rc1 nnch.e dei JA1p1•nni non1nc1i: hn intr:111reso l'€ean1ç· cli tntti gli .nbitf-111ti cl:il 1111nto rli yjsta della biologia della razza ec1 int<•1Hlr cli pot0r dare fra pocl1i nnni l a monografia com1)lcta cJ~11 ;t pro,·incia, l)l'ocetlendo 't \()i n na ln~an1e11te pe~ le a l tre. Questioni particoJn l'i di notevole in1portnnzn sono poi (1l1elle ri!tnn r-

,r.

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c1:1nti le co11segnc11zc delle n1i:-:(·Ple cli razza. !f> r·an~'<..: clella 0leY~1ta n1ortalitil p er tnbercolosi. la cìen1ografia, n1orbositi1, ecc. dei riapponi e dei J.~i11ni.

II progl'am1ua d i l;1voro per l 'avve11ire, è assai Yasto e con1pren·d e le rir<•rchc sull'eredità (gen·=tica) l'antropologia, la genea logia e statistica, Ja pa tologia e medicina. U11 istituto completo e mod€rno per la biologia ùeJ la ra zza (qu ello attuale no11 è che nn J11ag·ro e. empio) dov rebbe essere sud- , diYiso nelle 1Jranch1• i::;eg ue11ti: J ) n1Pc.1icn-genealog-ica-statistica; 2) n11tropologica (conJJJl'El~a la biologia criminal<:!) ; 3) s1>e1·i1nentale, sia lJiologica che P:l tologica : 4) museo· dell'eredità . Istitnti analoghi dovrebbe ro sorgere in h 1tte le nazioni civili (J. Klaus in SYizzera ha dato per tn li inYestigazioni circa un Jllilione di fi:a11chi) per co11tribnìr<-> a l migliorame nto e d alla magg·i{"1r vitalità dei i;:>opoli, c:he unit:i1nen te a l contributo JJer la civilizzazione, so110 le vere misu re dell'in1·p ortanza di lllla nazione. fil.

AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Pei congedati malarici. Continuamo l'elenco dei saniU1 r1 cu i il Sottose-· gretariato di Stato per J!Assistenza 1\1ilitare e le Pensioni d i Guerra - SerYizio Assistenza - ha concesso delle sovvenzioni a titolo di con1penso pe1· l'opera d'assistenza pre~tata a faYore dei congecla t i malarici nel 1921, riserYandosi di provvedere fl man o a mano che giunger anno i rapporti dei ri~pettivi Con1i tati provincia li: P1·oviucia di Napoli : Dottori: Sepe Achille . 4~­ fragol~ Cuceur·l1llo Giuseppe, rrorre .Annunziata - Biondi I ,orenzo. Marano - De I~.eo Raffaele. rrlsoria - Lamagna Gi11seppe, San Giovanni a Ted 11cc-io ·- p,, lt1mb o J;u igi, Gingliano - Sorrentino l~eniarniRo. Nsp()li De l\Jngistris Carlo, Mug11a11c· - Cicala \Tin~enzo, l\IIelito - Df\ Rosa Ettore, }\.rzn no - Escheru Pasqun1e , ' Tilla.r icca - Ricvii:t rcli ' rincenzo. San Pietro n P.a tierno - }\.bag·nR1e Donato, Gragn..!'lno - Oli,ra Carlo, Boscore;-1le Cimmino Don1enico, SommH. , resuviana l)'An1odio Ca1·1nine, Sa11t'Antimo - 1\1nrtirani Don1e1lico. P ian11ra -· i\fi~· l iaccio Fr;1n cesco. Forio d'Ischia - ~ fuscogil1ri PèlR<]n<1le, C'astellamare cli ~tabia Bile Torun1nso, Xnnoli - , Romano Rafraele. Po1nig·Iin110 cT'Arr·o - lì'on tana Nicola, Frattamao·o·iore - T-'i b Prtini Antonio. Caivano - Ba1·one Luca, Snnt' ~iln::t stasia - Cnntore Acl1ille Pog·o·iomarjno - T.-nngella France~ro. Rn rrn - Fontana R enedetto. Cn saln11ovo Rcht=-l'illo :Niario. ~occav·o Pacillo Ernesto. f{1·nn10 N<·Yano - R i~­ clicc Gi.o-va ru1i. N:ipoli - Grn ~s i Arturo, Seco11c11~Jjnno A&tarita ~inccnzo. Pin110 di _Rorrento · J,Jaloè EJclu.f-l r·d<J. Rc:)1n<t - :i\1n1·n RC'o Rnffaell<>, Po11·· tirelli -· Gervasio t ' r e8cenzo. Torre del Greco Sin1011elli f.11ig·i. I'~rtpol i. 1

Provincja òi Grosseto : Dottori : Prof. Memmi G11!!·liellno, Gro::-seto - J Tirroli11i GiOYUnni, c .a stelcleJpinno l~l':tllC'OTii ('al'lO: ~Jontargentar~O

Zeppeni U7oli110, ".\IaR~n ~\Iar1t\1 n1n - Ca~os1 A.u .... 11 ~to. OrhPtello ::\Iflng1arac111n Don1c)1nco. Ca;tiglionf\ <le11~ P 0seaia - . ::.\In1~ti~1i Gi<1co1u?, l\Ia ~· nn110 Toc::c!lnn. P.onnce:J11 JJ111!!i. Rant;1 F1ota


l r.. t>O L le L r N [ '~~)

l O!J.l t

l)e T,U<"l .\ttiiio, C'a~tèllazzara - Martelli Pier Nello. G1·os~eto - Salvestroni Guido, G r osseto F1atini r11 01nn1aso, l\1anciano - Veccl1ioni Giovanni, illontieri Frigenti Ernesto, Pitiglinno Fede1·ici .\ntonio, Ro(!{'Ulbegna Mar7~'luo Pac::qu,1le. Sc·~1~ano - Si1noni Luigi, Gavorrano Nisi Francesco, Campagnatico - Paganesi Loren zo, Campaµ;11atico - ~ifotti Giuseppe, Cinigiano Pas'3alacqun Francesco, Cinigiano. ~

Dottori: Ernesto De Vinc:c:11tis, Cn8o1i - Silvio Tra vaglini, Ca soli - Alfredo D0 Cristofaro, l\'I.onteodorisio Giovanni (:}iauun.arit1, I>e8cara - .Dol1ato De Mia, Scerni Raff.nele Giacom11cci, Va$to Di Giorgio Vincenz:.>, Onsoli - Paolo Pellicciotti, Chieti - Raff.::iele Spin0lli, Roccas<:alegna - Giovnnni De !\1arco, Ate~sa -- Ancl1ise 1\.1ucci, Pollutri - GiuSPfl"l~ De J~tti, San Valentino Alfonso Pietranto11io, Ca~tiglio11e .ì\fesser l\'Iarino F<'lice Sulmoil~tti, Pietr~l f~rrnzzana Ferdinando CipollonP. l,nnciano - Fr:u1cesco D·-~ùrosio, Ga.runchio. .Provi11eit1 "'li Cliir.ti

Provincia di Brescia : Dottori : Molina ri To satti Pio, nre~cia - Frigotto Candido, Palazzolo ~ull'Oglio J,nvisetti Gio,·anni, Burbariga ed Uniti - l\J;1rc.)Jnngo Ruggero, Uedizzole - Mnsseroli 1~ ttili o. f,a~tenedolo - Volpi G iuseJ)pe, M,, _ nerbio -- r.a ta tozzi Archin1ede, l\1ontic11 in ri St{~tini l1Jttol'P, 'l.,orbole ( 1asaglio - ' Zanini Villi:ine, TJe110 -- ( 1apr1oni Pio, Rudiano ed Uniti Torri Gin~t"\11pe, Trnv·agliato Sardo Pasquale, Ilaguolo !\'lella - . Do~sena I.-uigi, Bagolino -- l)o ni11i" Giov. Battista, Bassano Bresciano - Cò Ottavio, Ror~o San Gia<'omo ed TJniti - Ilrescian(\1li Lodovico, (1.cto ed {Jniti - CJD.stilic-go Ginlinno, Con1Pzzu110 etl l~11iti - Fasnni E1 nesto, Dello ed Uniti - :!\1orini Giacomo. l\'f.nirano ed lJniti - · Co11tr!1tti C+iov. Batti st:a, Pedergnngn e~i Uniti -"Rin~1ldi .A.ltlot 'Toù11 rno - Baronchelli Cn 1nillo, Alfianello - 1\1oro~ini Giacomo, Angolo ed Uniti ~apoleone Aurelio. Botticino Sera - !\lor-0no Giuseppe, Ccllati~'l Airnone J..,uigi, Gardou~ V<Ll Tron1pia - Bertini Vittorio, Gottolengo - Zuccfl 11 C+ioY . 1'1:-tria, I5Wo - ('<1lini Ces:1re. 1.og1nto ed {Tniti - Rizzo Antonio, l\iazzano ~d Uniti - PogCJ:ict 11i Gni<lo, !\iontirone - Botti Pellegrino, Nnvo~ lento ecl l Jniti - nroli Giampietro. Oftlngn ed TJ1liti - Ghidoni Giov1nni, Or7iYecchi ed Uniti T.1ocli T.11i~i, l)nclenghe ed Uniti - Ca rcnno Vittorino, Pon1pin no e d lJniti - Arici Frn nceseo. San Gervn~io Rresciàno Men~i Giovanni, Visnn0 ed 'Jniti - Ge$1'.ro Gian I.1ugi, ~onc - Grnnntu Gaspnre, C,1rpenr.d0lo - Graziano Raffaele, Gl~t· (li - (lorti Mnrio. Ri,·oltella - J>iotti Nicoln T,i.'·10, Roclengo ed TTniti -- Arrighi Ferruccio, C.nlc1n~­ tc• - Crovetti :FJttorP Calcinato - Rnrd~llu Cirillo, Chi!lri - 1'1011.aini Carlo, Cl1iari - Artifoni Giacon10, Chin ri - 1\1011dini Frnncesco, Pontevico - l\'Jilnnesi Cii11seppe, Pontf'vico - Ferrnr.a ~1nnfredi. ('lnsnné sul I;:1go e ct lJniti. vi~o Mila11esi Giuseppe, Pontevico 1

Rvviso

in1po.,,~ante

I

Quai r.ostr1 ab~onati che non s1 sono anr.ora _provv1st1, .a• nrezzo speciale di L. 1 2 anzichè di L. 16, dell'1nteressant1s · sin1a pubblicazione: Dott. Cav. l'fi. ALBERTO VIGO ( Doctor Just1t1a)

LA LEGISLAZIONE SANITARIA... •• in rapporto ali' esercizio professionale .. .. •• (~Innuate contenente Leggi, Decreti, Rcl!olamenti, Circolar~

e tutto ciò che si riferisce all'esercizio professionale. aù uso de1 l\'.ledici condotti. rlci liberi esercenti, degli ufficiali sanitarii e del personale addetto ai laboratori di vigilanza igienica).

vogliano affrettarsi, perchè le copie del volume da potersi ottenere alla predetta condizione di favore, SONO RIMASTE POCHE. Inviare cartolina-vagli~ d l IL. 12 a-1 •;·1v. LTJIOl POZZI r;;,:;tin~ .

11 - Ro1na

V;·,

[ANNO

xx rx

1',ASC.

JJ3 I

RISPOSTE A QUESITI E A DOMANDE. (~527)

TasfJri di ricche.z~a mobile. -

Dott. G: (; <la P. O. V. - SrLllo stipendio òello interino, tu ttocchè corrisposto a giorni, è dovuta la t.assa. di R. M. J.ia tr.a tt.Pn11t;1 dcl f'..-0rr111n~ n'>n ~~ , q n m · d r, . illegale. (9528) Oonc,ors<, - Va7.idito. - D<>tt. G. R. da R. - Il servizio interinnle è efficace a produrrfl la esenzione dal li1nite di ~tt\ nei pubblici con corsi per la 11on1i11n <fel me(lic·o condotto. Il con. corso, cui Ella l1a ,p reso pu i·t<:, è vn lido oo Ell.fl può ar.cettn.re il posto senzu. esitanza. (9529) ,stabilità - M o<lalfta per acquistarla. --

Dott. o bbonato 4023. - Ln stabilità si acquisbi oper leµis, .senza bisog110 di speciali deliberazio 'li (lel Consiglio Co1nunale o <lclla Giunta • · (H!t~J) Au1nciili ~esse11,noli. Dott. G. B. da l{. - Nel Capitol~1t<> i·edf!tto nel 1920 avrebbe dovuto essere inse1 ito l1Il nrticolo per stabilire In decorrenza dei ql1inquenllii.. Allo sta t:o attuale bi ~og;na stabilire ur1 primo sessennio nel 1921, per<.:llè il servizio interinnle r1on c-0nta, ed il primo· quinquennio nel 102Ci. IJ°Humento va commisurato ~en1pre non sull•> ~tipendio iniziale, ma bensi Sl! quello che u ttun ln1cnte iF:i r>ercepisce già a umen tu to di un decin10 (9!132) JIJseroi.zio 1>rofcs.r.tio·nalc <Lll'estero. - Dott .\. S. <L'1 R. - ~r1ann<-- c·he negli Stati Uniti e nella Re-pnbbl i<'.1 Argentina, in tutti gli alti i Sw t1 <li Ain ~ricn. si r>nò cserciture la professione rnedie1 ·011 la 1~1 ure:t cnru·;~!!uitn vreE;~o t1nrr 4.ielle lTniver:-\Ìt~t

del Regno.

(9534) Iridcn1iitu oaru-vtvt,1i. - Dott. V. C. dn S. - Il Dec1~t.o I,uogotencnziale <lcl 3 marZ-O 191S, accorda ltlln. indennità sn1>plctiva alle persone di · fam iglia '.rn.Ir: i11cliennitù è lH1re ~e:cordata <lai succeRsivo It. D~reto-legge dcl 3 giugno J e120, n. 737, (·l1e non ri~u lt.-'l ancora npr>Iicato al l)f>t ·~o11nle òP·· gli enti loculi. I>er il d~rJ~to del :1 ma1·1,o compett-> t1 inden11itil su·p pletivu vcr un solo figlio, esse11 do i ·due primi nnti, già n10.ggiori di etic Per it decreto del a gi11gno 1920 compete la indenniti1 suppletiva n. 4 figl ioli, e~<":)('n{lo egualmente scv rto.ti i prin1i due perrbè mJ1ggiori di età. Per con trollare se la. somma sta1\zia tn. in bilancio sia giusta occor1e conoscere l'intero esatto stato di farniglia, con la indicn zione ~e ammogliaro o vedovo. (9535) Ovnou1·si pe/ la nu1ni1na .Jel rned.ico contlotto. - Dott. C. S. da V. l\'I. - Non vi è diritto di conoscere le ragioni per cui un {~ndid.o.to sia -;tato escluso a~. un concorso i>el" la 11omina del inedico cond·otto, non essendovi all'11opo alcunH <lisposizi-0ne nella legge e nel regolamento sanitario. J./uniCt) <llritto che si ha, ~ quello a.incito •Ial ca·p ove1so ultimo dello artic'Olo 35 del regola1nento sanitario, che è queJlo di conoscere la graclua toria dei concorrenti. (953G) I·nfortunii siii Za1:oro. - Dott. N. G. d~1 S. -· Il compenso per i certificati primo ed ultimo t.11 caso di infortunii, è di lire 5.00. Pei certificati interUiedii il compenso. di lira 1.00 per ognuno. 11 utto e-0mr:i rl2 l D. R. 2 ott0hre 1921, n. 141. Dott. JusTITIA.


r A NNn

XXI ..

~'A8C. ~31 I

1091

. CONCORS f. .lPOSTI

JJou ~uperiote a i 3H (H seu~i (le ll'.:-11·t. 135 del Re~.;olamento sa11i ta rio i11terno 18 luglio 1910 e del ~f'gio necre 18 settembre 1919, n . 1825) ; 2) Cer· trficato di cittadinanza italiana; 8) Certificato PEl1~alr·; 4) Cèrtificnto di b11ona condotta; 5) Certificato rig11a rda ute J-0 stato di famiglia; 6) Certificato di laurea in medicina e chirurgia ottenuta in

VACANTI.

Uon.(X>li~O pèr apertl.1ra di farnitJ.oia. l•'a rin aci""1 unica; eon sussidio .in11uo tli L. :)000 •)ltte a1 I't1~0 gratuito del locale ~ deg·Ji stig·li. I1n u 1 e~t i u C'himi<:a ~· fJ1r111acia o clit•lomti in farni.ucia. l'·Prtitica t o di nou f"ssere i11 te1·detto. fallito ocl in.abilita tu. di iscrizione neJ~'Or<iine. li IllOlàlit:t. oltre ai soliti . Il Comune ·011ta 13~4 a bitn.i1ti. Do1nan<le :1lla I•. i~refett11 r <t fi Aseoli e11tro il 15 ~·cttembrP. ALTIDONA (Asool-i l'iconuJ. -

C\Uf ?IJLO.\CO :\1.ìlil.J OHE <Venc.:'ifl). -

~l'il<leuza

Uuiversiti1 del Regno. I ce1·tifieati di cui ai n . 3, 4 e 5, dovranno es!-:Cl'e di data non ante1·iore d'un me.~P n q11ella clf:\l t11ta

111·0~Pnt:<, avvi~·O

'rn tti

i concoer<"nt i dovranno :prima d·e ll 'esamt~nhil'e 111 rf>a:olate Yi~ita medica d'uffic:i-0, nei gior11 i f' nelle O l'f\ c·hp ,·erra.imo loro indica ti .

:n

. 1g 1 ~stu Dor·111ueuti cli i~ito . !)iù ~tn to cli Fan1 i.:;Iia. Sti1Jendi<> fiOOIJ: .aullle11. l>l'O\ yisorio <li lirù 180U. lnclennitil C'<.tY. f .. o:lOO. Bici<;. 1000; inie11nitù m.th1ria I .. J5Uh: d1u iude1111iti1 caro-Yi veri ; a urne11 ti 1•eri o<l ie:i q u a<.l 1 i euui:t Ji ; a $HÌ c·n rn i. ··nnt1·0 gli i11fo1 tu n i vi of0Rsionuli. ..,

L 'eRan1e per il i1osto {li assistente interno è pubhlico e consta: a) dt'lla relazione •a11nmnestica e 1lel rilievo somatico di un malat-0; bJ di una a11top~in: o) òi una Ilrova d i chimica clinica ~ di una rl i 1ni crosc:opièl <· <1i hn tt~riologia clinif'{I descri-

~HOTT:: DI UAS'l't:u ( l 1.on1rr). -

,.(~11tìone-

la tecn i(·n Per ulteriori i11forn1,.1zioni i conc·or1·t~11ti lJotran~ llo iivolgerFti nlh1 ])ir0zin110 l\ii edicu <lc·gli I~ih1ti

Abita11ti 4177. Una oel le <lue ePndott<-. ~ti1} •ndio I.... 7000 lorde pe1·

.:!OUO po\·e1i: JJ. J.f>n 1>e1· ogui ,JJOYc10 eecedentc: .1 tU<Hiri .)mii <lel dec·iluo; IJ. :illO i1er ser\•izfo di )Spl~1 lt1le e di .~l iuhulnto t·io; I .. l'.10 i1e1· la s upplen-

"a r~ci1 )ro<'a. ]'rn. i doc:11menti, situazione di fam iglia , certificato d i ~~ana costitl1zio11e, if-icriziouP ll'Ol'dine. Sca(lCn 7..a 31 agosto. I1ETTO:ar.1~0PPLLLO (Oltieti) . Aùita11ti 2400 culJ • ~ irca 48 famiglie J>overe. Sti1>en<.lio i1er residenztl fJ. 40110 : c ura l oYcri I.i. 50lJ, u ff. ~au. L . 500; c.-Y . . -l ttui1 <1uf:"nni del (.leciino. Per l~ vi~itP in cnrnpa• .;-ria spese d i c~l \':t lea tn1<.1 .a co:trico <lel Com1me u · Iegli a bbie11ti. Etit no11 ~uperior(• n ~O anni sa lvn e eccezioni clell'nl'l. ~I regolam. sait. Hcader1r.n ~~ settembre. àfiLA.N'O . Oon,sigli'u rleyli l :st i tu ti (),...pita 1ieri. ~ ape1to il conco1·so vuùùll•.:L• 1Jer titoli ~'11 e~n1i 41 4 posti di medico chi1urgo a~sisteute interno col· lo ~tir>endio annuo nclro di I1. 4,500; coll'alloggio ~<1 il vitto nell'Ospeùàlc secondo il dietetico s tLJ bilito dal Cons ig lio e coll'obbligo dell'oTario giornaliero di servizi o dalle 8 alle J 2 e d.u Ile 15 al. e 18, e del r>ernottan1ent-0 in Ospedale secondo le preserizioni che \'el'rn.tlllo impa l'tite in propo9ito d a l1a Dirc•zione i\Icdicu ed a lle C'ondizioni dei 1genti r egola111enti Silnitnrio ed am111 ini~trativo di 111<."Sti Istituti. Ooru1}iuto il JJiennio di servizio gli Assistenti •nterni in ordine f.ii i\Il7'ianitù paAseranr10 ad oc·upare i posti di As~istente ordina rio che si fos'•tc, I'f'Si vuc11nt i collo stesso stipendio di L. 4,501 1 -· n umentabili u. I.1 . .J.800 -- dopo il !i0 e a f..1. 5,000. ~ lopo il 10!> anno di servizio. l~ istanze di concorso st ese 111 C<i rta da bolln da una lira <lov1·a11no essere presentate all'Ufficio •Ii Protocollo del Consigio Ospitaliero in via Ospe-. <lnlc, 5, non più tardi delle... ore 16 di martedì 31 lttobre 1922 coll'i11di1·azione . clel nome, cognome. patcrniuì e dornicilio dell'uspirantt~ e corredate. Jltre che <lagli eventt1n li titoli scientifici e di carriera, d.ai ~g11cnti documenti che, ove occorra, iovrnnno essere <lehitaptente leg·alizznti: 1) Certificato <1i r1ascitn., <.lul qunle riHulti eh. LI ·"n0nrr0nt" nl>llla t.n·r·tii non lnin(\J'f' (li 21 ~

«li concorso.

Ospitulieri. 1

SO.\VE (l--ero11rl 1 ( ung1 e.c1azion,e

di ( 1arità. -

(~011-

cor~o

.nl po~t, • di iuerlico chirurgo <ljrPttore dell'ORpPclale R. Giovanni Battista. ~tip0ndio 4000; it1rl1·n. ".-v. 2000. Scadenza 20 agosto. i\It•dico L"Olldotto, Colline Pisane -- 1uog·o villeg~ in tul'il trl' iu~;:;i t 1 iu1ef-·tr~

costretto cl1iedere aspett<.tti\·a speciale r1er st udi - cederebbe condotta durante ~etten1hre-ottobre-nove1ub1 e'. J>er ti·attat i,·c ri,·ulge1·si al dott. G. l\I. N ., Ferrno rosta <l I~aòin di Settimo (Firenze). •

1

laureato da 12 anni, 11erfezionato 1n o~tetricia, {1ermosifilopa tica e malattie dei puesi «ald i. i1rn1icu priv;1ta e o~italie1n . .nccetterebbP interinato purchè l a11go e probabilitù d i nomina i.;;tnhil e. Scrivérf' ~ I sig-. Ga~peri , Yin P«>ori, 6 · \f0cli•·o

T~i rf-i t7.e.

,\l l'tlitt>-tllil uY·g·o, tl'èllÌBlllle, bllOUt' ;:!l'UÒUU tori e <"LlHC'orsi. cerca j11terinnto, rimune1 1ti\·o, ~a l ubr(> ,,,·n1111LH'. di Jung-n <1 11rat11, pcl 10 ~tttc1nb1e, esclu'-'l ' ('t)lH1Gtte viene. Di1·i~·ere offe1tt• P<.. r · t~legr.nfo tlfl e~vrcs::-:o : rlottflt C}h111clon1enico l~i<.'1 t11nrini J~e11(-'!!l't-t

(Iloma).

':iette1n ù1·t-· il co11<.:o r:-:;9 indetto <·011 avviso dcl 17 nulggio iier la 11ornina del n1e(l i<·o F'('Oln~t.ico <lc•l f'omnne (}i Novnrn e per qn<'l1·~,

,J1rorogLt to Hl ~:u

ln del iaedico su1)11lente-

lo!!·no e

dell~

conclott<> di T,u111el.,,.

J•C'r11~te. .

JJif fidG. - Osiglia (Genoyj ). za 1. Trasquern tNovara).

~rri~~i no

:.? 1 (\'iee1t-

':l'ntti i concor~i tlclla provincia di i•erugia sono diffidati, dall'Associazione N. M. C., ivi compre~o

quello di Falero già annunciato. Jluicutto.ggi. (Alessandria) Car ezza110 inf. (Aquiht J Cela110. (Bre~in) Sarezzo, S. Eufemia dell:i

F., Oonsorzio Ccto-C'ilin1berg-0-Pas1l,1rdo (Catnnza· o) Caccuri. (Pel"ugin) Poggio Mo;iano, Pietra ltm,,,l ..., .. , s. Anatolia di Narco-ScbeggiJ.10. (TTdine) San (i io rcrio <li Nn!!fl ro.

.


IL ì-'011CLI2\ JC0 POSTI DI ST l' DlO. I'IS.\. I:. [-,1icer ..-.;:tà.

-

F: a.11-érto · c·oneorso al 1u.1sto di 11rrfe·~:i(J11an1€:nto Girjc. ott. Queu·o/o JJl{>.;;~c· Ja C'l ioicn ~Iedica. fJ€'.r un an110 dal io noVPmbre ir12:2. Ct•n I>v~t:i bilità d i conferma ]Jer un al tro :1llllr) a t é rlllini delrart. .'j d~llo "'ta tuto a1 Fondazi•Jne. Il Yincitore del concor~I) aYl'à l'obbligo del la f rerl uen za presso df'tta e 'lini<:n a llo hC-Opo di 1ier.fezionarsi négli studi di Cliniea :\I e<lica e godrà un assegno a nn110 cli I.J. :JGOO, a I lorr~o delle i.mposter fJaga bilc.: a rate men~·dli anticil a re .. 11 nresentazione del certifira to d i J11·ofitto del l)irettore déJlR Clinica. P ossono c:on r·nr l'e1·e al l)O.. to i l:1 t1r0R ti in inedicina e chi rnrgia d i tutte ~" l-niYeL itfL 'lel R egno, i quali 11011 a bbiano più ,u cl11e anni (1i l<:lu rea a datare clnl 10 ago~to 1922. Il concorso è ver titoli, ma in caso di i>arità di lt:t-rito fra eoncorrenti. la Corum is~ionE> giudica1

trice ha f:lc0l t~1 di indire u11 e.·an1e. I concorrenti <loYranno 1)r~~ntare ent10 il 30 ~etterubre vro ·siYno. domand:i iu ca tta da bollo da r,. 1.20, nl Rettort>. correc1n tu dfl i seguenti d ocumenti in ra rta bolla tn e t1ebita111ente legalizza ti : a ) Certific:;t to di na :-:cita : b) Stnto c1i fan1iglia; o) Certificato generale degli stu ~li univer. i tari, dal quale ri sultino le Yootzioni con seguite n~i 8i11goli e:an1i specia li t>c1 in qnc·lle cli l a n rea e la data cli que~t'ulti­ J.J):1 : r7) 'rnrti quegli a ltri titoli e d ocu111enti n tti :i P.\tHll1l'l1\·:11·e Sf•e<.:ièì.li attitudini pflr gli studi lH<'clici.

Concorsi a premio del R. Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti. }lr(Jclrtnl rtl i 11 ell' 11r7 1n1on:ta del 1. PRC::MIO

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71er il pr()r1res. o d ell e

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111Prl.

<' c·hirHr!JiGli <'.

con fetito un pren1i o {l'itnlin11e li1·e :JOOO al· 1'1t<lliano «eh<: ;JYl'~t fatto i1rop;rcclire 11el bic>unio 1H:!.1-1~I:!:~ le ~ ci€ln ze mec1ic:l1c e <-11 iru rgich e, :-;ia rolla. i11ye11zione di qt1ale:l1e i strl11u e11to o di qnalC'llf' titroYato e:l1c valga a Jt>nirc lf-~ nn1a11e Mffe' ~ J'E-nze, :-:ict in1bblica11do qualc·hc 011er<1 rli :01111110 !'nl'it

1•rf:>gio >> . Il J)l'~JUÌO è per concorso. ~eatlenza ;31 diC'CIUbre 1H2-'J. 11 pren1io non pu<i es ·ere (·onferito n i Jll{'Ulhl'i del Il. l~tit \LtO \~eneto . f'HE)rro ur FO:.'iDAzroxr. ~\sc:El.(J :\JJ ='- Jc1r.

·co11cor.·o }Jel

tric1111 ir; 1 ~1~:2-lfl~-I.

«· _·\..J•1101tare i1u0Yi con tri buti allo . ·tu<lio dell'inflnr>n7,a e:he il sL"'terna e11docri110 e~erC'itn su llo .·cheletr( • '' · I l r-oncur~o 1·e~tu nper ro a tutto il :Jl (1 ic-cn1bre J~l:!4. Il lll'~n1 io è ùi lil'e 5000. Di.·oi }lllne J'(lal i:7.i<J a,l preniio di J/unrla z i()n e :Jl in,i ch. · _h,.J

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Il c011<:0l':"O r iuJa11e a11t>rto tino al 31 1 ~ 1->:~. Tl 1n·t:.n1io è cli lil't.' -H100. J'Bf~:'.\110

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(,F.LO ~Jrxrc1 r) COL t\Txcor:-.o DEL .·1c::. I~. C. Co'ITExr-i::-. ()011corso ripropostu

"' Ll ' a<i u "'' n::a clel l :J 11ta[].rtirJ lH:!O. Jl couco1·~0, riservato ai sr1li oi1tocli11i f/f/lirtìti, è lJe r i n1jg:liori n.p.r>arecchi n 1ti lie:iali originnli, 0 11 n11che, ~e g ih cono ·ci liti o i11 u so, notev0Jme11t~ 1no(liftr·a ti o perfeziona ti, n tti a l'Cndere meno ~ r 11 ,.i le co11<.l izioni ,lei n1utilati. II r·onco1·so rimane npP1to a tutto il 31 die:01nllr(· l H')·J. . \l pren1io di lil'L' 10,000 asseg11ato du 1 I~. T~titnto, ~o no ·1gginntc :1ltre lire 5000 per C.<~­ l i<•rosa obl nzi,)11e d el bell'-'JlJerito cittadino ainerl· c-:t Il() 11 . r .. ,-,ottf\JlPt. Il pr~1nio qui11cli risulta fj l •. 1:l.0(}i ).

. I rrcr1e11 :a f/ Pllf> l'(Jlf'. fJ'in1porto della ta~....,, c1i l{ if'f'hf\zzn n1 nhih.: è• a <';lriro cl ei premiati.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. I l clott. co1uu1. Ercole ~cc.1bia, i}rimario e di1~et­ l<1re .:a nitario de ll 'ùs}.Jcdale Civile di Bassano ' ""eneto, co11 deer oto <101 T lu glio J922., è stato i1on..t11n to Grande Utl:itia lo Llell n Corona cl 'Ttalia J 1r.. r ù r- ne111er -'11ze Jl rofe~. ·ionn.li. ì l 1lott. (}in ·e1>P, _\ l tnnn, nfilci;1le ~anitariu 11i l t vgg-io Enlilia, cli cui ri('Ol'clian10 fra l'àltro 1111 prc..geYoh~ :-.tudio "ullc condizioni delle a bitazi oni •1i I{eg:!:io En:ili:i , <·011 r~centP àecL·eto è tat.o ah5lit.1to ·1lla 1ilJc r ;1 dof'-e11r.a })t->1' tit1Jli i11 Igie11e e I'ulizia medica, pre. so ~a n. l·ni,·pr.·itil cli .)Io<l"J1 :1. ( 'ong-r::t11l'1zioni. I l tlott. Cnrlo J3r1111i. nfti c:in l(" ~anitario tli l'l': t!1c·nYilla a l )le.tre, s11 111·011o~ta d 1 1 :\li11istro cle ll'in-

terno l! sta to i1,)n1i11n to ro 11:1 (1 'I tftlia .

con 111H~ nclill{)re

della ( ·,,_

l{ a lle~·ran 1e11ti cortli:1li. ~\l f ll'Of. f,11igi l\lanfredi, è St°:I t;l COilferita ];r n1écla2:lia n l n1erito clella ~n niti1 pu.b blicR ·ver le l>~nen1t'1'P11ze :1c<111isite <.111r:lnle la gt1errn , fra c·ui ~lH-'«i;tl111 <..·nt-"' la cre:izione (lf'll'!Rtituto dei :\luti1~1 ti.

Nelle c·1iiversità tecle sc ll <'. •.\.. succes~ore ùi 2'J. \ ...er\Yorn , nella catteùru li 1''isiologia c1ell ..C n i\·er:-:i tit di Bonn. è stato . $C·el:·; 1

i l p r of.

w. ·rre11cleJenhurg.

:·dstem~1

11er,·oso.

ordinarjo di fi·siolog1a ii ell'"Cniver~ità di Ttil>i.ngen, noto 11€1' una l::tr 2:: .·erie cli la yori Slllla ti Riologin (lel <:uore. cle~li ,,~· ~rani, \lei ~t1nsi e .'lllln fi~iologia co111parntn d..-)

c·0ncot·so i1on posso110 l)artecipare c:lle italinyi so no an1n1essi r1n re i , oci cor rj ~pon<.lenti

del It. I~li tnto. I.e :\Ie111orie do,·1·an11u ess~re scritte i11 1in!.!·. ua ita lia na . I.e altre Lli.·c:i1il i11e inerenti nlle Juo<.lulità <.l i queBto co11cor:;;o :;0110 (·om11ni a (1Ut>lll' d<:>i C'nn cor s i Lli Foncl azione Qnerini <.: di E'o n~

d~ .z ir1n e

('n \·n lli.

•) " <' r111r«1r.,o per l .a 111uJ ·1(J• -·J. . 11 .· t111·1. _· . rrerll;l }'l'«1t1n··'t1J Helra1 l llllàl!Zè.l ()J'( 1l Il :! !'l;t }P !1:21 : ,, c~ in11 , .in«<•nz•, E' in<::lli a I 1.1 ct0Y•1 e hl :-.'11<1

l J:t.li<rft',(·'!_

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Jxnpòrt.ante po b blloazlone !

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ENDOCRINOLOGIA


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·· V. I. M. J: Viaggio d'istruzione per med ieì alle stazioni termali d'Italia.

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.\ IJr1 .r;1 1 i di 1l!r1ntr c otini fu tl'à:"(:IJl'Sa

la g:1or11at;1 del :; luqlirJ. _\J ru:J ttino i 11:iedici udiro110 d.:1IL1

d?tta }Jal'ola clcl ~'€IL l>J'Of . Queir<Jlo - l 'in~i~z.·~ t11r~ttore S;-l11i ta rio <lelle Te1·me - nna jllu~tr~1 zi.-;n-• lt~c1da , pratica, c:on1pleta d~lle cure di ~Ionri-···:·1 (:.

I.a grande OJ>portunità dell'iniziatiYa l)l't!:a tlalJ' ENI'l', q nella d i far conoscere ai n1edici i taliani 10 llOSÌJ'e Stazioni idromìnerali DJediante na-O"o·i .t:l .~&trnzio11e periodici a grup1)i' cl i essi, è tr1011fal1ue11te dimo. ·trata dal pieno ed incontraistn· to successo d e l l)rin10 , ... _I .l\l . s,·oltosi 11elln prima

n1 ~Ila qt1ale seguì la ,.i~i.t<.1 ag·Ii : itabilimenti r-he ~u~~tarono in tu tri l a p1 ù Yiva ammirazione ~..i il p1u J)l'Ofond) int,-·re RC'. i\Ionteca t lni. infatti . non so~o .1Jo~siede i mpianti d i cura e:he la lJOngo110 al

sV:ta

pr1m1s~1mo

ra11go fra le grandi c:lttù d 'acque cosmopol1te, . ma sta attu a11d<J un prog·ramn1a di tra. ·for111azio11e c:J1e sa1·:'l ìn b reYe 1111 fatto compiur(>7 • J>er cu1 possedetà i i1iù riccl1i e l)erfetti stabilimf'.11ti che .e i."touo. 111 :etata, clovo u11 i·iceYiweu to a l Com1 1ne, e bbe lltog0 un ba nchetto nel rfua l·.. varlilrono a1)J)lauclitis~in1i il l)rof. Queiroln. il COllllll . 'eh\Yéiger, il ,·aloroso nrn1uini ·tratore de · legato ~le1Ja Societ~t E sercente le Ter111e. il coru1u

q1 1i.ntlie:inn di luglio . Diamo l1na succi11ta c1·on;1 ·a di questo Yiag·g·io <:be seg11a veramente il princ:i1>io cli una nuov.a èra J ·• ·r l o sviltiJ)l)O cl elle mag11ificl1e ci ttà cl 'a,eque itn liant:, JJer la l)l'O l)C?ritù delle quali ocC'o1·re anzitutto suscita re !'intere. samento à i l'f:\tto della clas-~ ruedic:a e proyocare il contributo costante e co....~ìente de 11<.l sua attiYità ~pecifica : nè essi potreb Oro, Direttore g~ner3 le (lell'E XIT. il 11l'Of. DeYoto bero es ere tl1a11tenutl L1e. ·ti e fecondi, se a i n1eed .iltri. 'Jir·i 1uancl1i quell..t co11osce11za l)er .-onale delle c·nA Baf}ni delln Po1·retta i medici furono l'iceYnti re idrominerali, degli ..;tabiliu1enti. de11·atubient~·. alla Bta~ione dalla po1>ol.azio11e fe. ·tante con a ca1)0 <.:l1e consenta loro c1l ,-a lersi. c:o11 adeg11nta noziou0 le autorità locali. Le c:u1·~ porrettùne, d'antica f<trli cat1~a, tlc ll<.' i11<;on111ar abi1i l'l sor "e c1·enoterapi1na e ù'incoutrastat-0 lll'egio, Ye11nero illustrate <la.1 <:l10 onde il no~tro Pc1e~f' è, più cli ogni a l tro, ricco. r>rof. Dome11ico ì\Iajocc...:l1i cbe SYolse 11na llla oo-istt<'l T..'ENIT ha eul'ntn l' ot ganiz7.azion e del \'iag.. . le co11ferenza su lle l)l'OlJl'iet à derma toterapiche di gjo :1nelle 11ei 1Jli'1 minuti i>artico.tnrJ, in n1odo che quelle acque ~o lforose, da l r>1·-0f. Carlo L otti cl1t< ~sso si ~,·olgesse con assoluta regolaritù e con :IJe delineò la crenotern pia genel'ale, dal 111 of. AH· ogni co111fo 1 ·t l)et parteci1>è.lllti, li1nitandone in l)<ldrea Corsini cl1e trattò il lato igienico. dal pTu f. ri tt-u11>0 la quota tl.iscrizio11e ad una cifr a aSf-i[li Gt1 ·t,lYO Gaspe-riui che espose la i11tere'" ~a11te g·e<i · ruod~~t.1 . Questa infatti fu potuta fì ·..:are in L. 4J1:), idrologia di P orretta co11 p1·ofo11cla bl'illnntissinlv ~·r;1 zie nlle rileYn11ti facilitazioni per le svese di parola . .A.I pranzo della sera J) a1·1a1·0110 f1a grandi :-:oggiorno off~1te nelle diYer~'e località, i11 a lc n110 a1)pla11si il c.: om m. Puccini, presidente clel Gousi<lelle qnnli - anzi - il trattamento ft1 del tu tto glio di ummìnistrazione delle Ter1ue, il prof. R ua.gratu ito: e <:iò sta a din1ostrare il tangibile fa· ta per l 'E:XIT ed j medici d el ,~ . I .)1.. il medico Yore da ct1i l'lniziatiYa dell'EXIT fu BccoJta n elle vro,incia le di Bologna, prof. '.ra ,.el'nani. St:.1zioni ,~isitate. Il 4 lugli o i n1edici ernno a Riolo, ricevuti fe Il viaggio ve nne effettu nto in un treno ·pecia l•.), stosamente dalle a utorità. e dn lla POJ)Olazione. ov~ con1po to di 4 vett11r~ di p1'irua classe e :J bagan~colturon·o lln a esaurie11te lezio11e cìjmostrntiva del gliai , ottent1to tlalle I!'el'ro,·ie dello Stat<J con fortP. .·enn tor(' pr of . ._Pietro A.l bertoni e q11i11di vi si taro· i·i.cluzi-0ne c1i t ariffa . 111 og11i località i n1edici del no i molteplici im1)it\11ti cli quella in1porta11te stn,~ .I.M. venner o allog·giHti u ei mig·liori -t1l1Je rgl1i. 11 r.ione termale. Dopo l1nn colazion e, a cui inte1:.iervlzio dei bagagli fu particolarmente c n1·e:t to: i11 Ye11nero anche le a ntoritit loeu li e della 111'ovillr in. ruod-0 <la evitare ai medici qu a lsiasi noia o àiSU·· i Jnefl~ci ripartiro110 1)€1' >-:-10],ço111r1r1gio·r c gi n11gendog io, ed infntti esso funzion<> o\-unque l1erfettamenYi a sera. te : co. ·ì f>t1re il recapito cle1la corrj ~ond enza f11 Quivi la conferenza n1eclicu Ye nne tenuta il 6 sempre })1·onto e r apidis. im-0. luglio ùal l>rof. I.1!ìg·i Zoju, c.:llc tra ttv ùelltl creI~a ll~ r.f~tta ol'ganizzaz.io11e Ycnne conti1111 <.t1Denttl noternvia ~ lse...:e <.:011 una mira bile esposiziou~ constat:1ta dai partecipanti nl , ... l .::\J. i <]11n li ten1 itero a n1anife ·tarne ripe t11t<1 11tentt;. là loro pien:l · vrati<..:'1, e:l1iara, completa. Segni rono le Yisit.e ag i . tabili1uenti tetu1ali fr:t cui il ruo11t1llle11tale «Losod<li sfazjone co11 elogi cordialissirui. re11zo B ezi21·i >), che ··uvéra ogg·i iu. mug·nificenzt.'Il treno speciale del , r.I.nJ. mos ~e c1a Firenz~_, e. tetic~L e per ln moderna J)Crfez.io!1e degli impia11 a lla vol ta di Bap;11i cli ::.\Jont ecatini il 3 lu g·lio mattl tutti g li stabilimenti con~re11el'i c1e11·1talia e deìtinn ,t-a llc H.J.), con 1~0 n1ediéi. La di rezio11e del r estero, dlll'èlllte le CJ.U~]i .fu ]Jl '<.l ticament~ dimu Yiaggio c r ù sta tn nfficla ta dall'I~NJ'J~ al s no delc~t.ra ta ;a tecnic:a clelle cli ECel'enti cure termali: --ren ga to prof . ~omm. G·n ido Ru uta, assi·s tito cl<-1 1 canero yisitRti l)t1 re il >.'a 11rrto1·; 11111, lo sta bilime11to 1-alie r Aug11s to CroYa e ca' ' · Gino 1\ia.. sa110, l)Ul'e clc·ll :Opern. Più Cate11..t , lo Stabilì111ento n1ilit..'lr~ , <leJl'ENIT; vi IJrese p·11re })arte il comm . ing. J.,~o­ l'Istituto n1eclico ..AJ l)f\ ll(·hetto si lr0Yaro110 riu11i· nft1'<1o Er111olli , della Direzione Gener.. delle F. H., t! coi 1nec1ic:i tn tte Je a u toritù e J">ersonalitù tli l'n1>era viµ:i le d e l qnnle fu ono de i inaggiori coef:al. ·o : nl1111erosi brinclj si, fr:1 i quali ql1ello d e"i ±:cienti dcl s nccecsso <:lel V.I.1\1. c:om1n. Reb11cc:i , . ·egretario c:a1)0 cle l l'omune per A i pa1·tecipanti al \ T.J.l\I. era &tato distribuite) 1·A..m1nini~ruzioi1e 1uu11icipale, del p ro!. C•l ttanen, lll1. e leg'\11te opl1scolo, co11tenen te l 'itine1·;1.1·i o. il per J '_.\ssc•ciazioue me<lie:a: del clott. ::.\l ont..111:1ri. che 1 1 1·ogram1~'1. dettngl into del \iag·gio 0 l'eleBf·o <h··Q·]i offerse co1ne :r icordo al prof. 11nnta. n non1~ tli-! inRcritti. none:hè nn artistico d ifitintivo-ricorr1o.


109~

IL i >OLICLl i\l CO

nt<-<liei <lt· l , -.J . ~f. lln btlli::,~iruo ùono, del l>l'Ofes-

sor ltna ta. <.lel sig11ur ..\.lfieri, i~r la ~tarupa; dell0iJ1g . 'l'uTilli, Dire ttore degli Stabilimenti. Il 7 lng·1io in Yisitatn ;"':Jir111 ion e, oYe ,p u1·e le act•og lie 11zé rnron o f e-;_;to81 ssime . II dott. Rodolfo Fiuali illu~trò, in nna f e licissima c o11ferenza, le acq11e minerali e le cure di Sirmione, qltindi con<1llS8e i u1cdici :illa visi t<.1 dello ~ta hiliJnento e del·1a SOl'~011te nel lag·o. _\ncbe a Sirn1ione ebbe 111ogo un animato hunchetto con b1indiS'i del doit. Fi11ali, pror. R n<tta, il Hindac:o, il Presi<le11te dellr."'. Socictit (lelle rre rn1c, i rlottori Tncci e l 'orn~ì<.:· cbio~.

Il V. I.i'l. giun~eva il mu ttinu <lell'b lngJio a '.f:tYerr1elle <r onùe i m e ùici fu1·-0110 tra. 1u11'tèl ti él .He· ooa1o (.:'0Jl 11nn colonna di a 11tob t1s. Di Iteco-.1tu ...,t :L%ione i Llt on1ine rale e climatica parlò brilh1ntt>1ne11. te il prof. L11ig i I.,ucatello el1e g11jàò l)lll'P i nh·dici all1l visjta 'le lle fonti e tlello sta bi Ji 11Je nto. Nel J)OlllPriggio Ye1111e effe ttuata un.a .~ ....1·nri-:io11:"! nttracntj ~~im<.1 a Campogrosso snlle antiche liHPf• di l];Ue tl'U à 1:)00 ill., ove pa. sa va il V 'Ct:hiu <'011· fine. Al bancl1etto ùella sera parl ar<>110 frn ap 11luusi jl <.:onte J.;onigo, IJresidente dPll;t ~oC'ietit

t·H~1·c<~nte .Jc

t'~JJl tj ,

il J>Yuf. Ilnntn. il ~iJHl;tC'o, il <lott. Oti,n .ui ver 1 0rdi11e <lei inedici, jl fll'of. l,u1

<'u tello, il ptof. Orosara con f elicissimH im1n·oYYi!

i;;azione in ' ernucolo veneto. IJS. mattinata del 9 fu trascorsa. ad A..ba1to ove, dopo una conferenza illustrativa del prof. I ..uig.i Peserico d~nsa di erudizione e ricca di d.a ti pratici' .venne ro visitati gli stabilimenti Orologio e Todeschini e le sol'ge.nti del )lontirone. Il comm. A. Sacerdoti, l)roprietario delle Terme, offri ai medici del , r.1. 'l. Ja più signorile ospitaJitù . .~lJa Rflr.t i 1neèlici 2innsero •l 1~011cr·r;110 'JYf ne l . -

c;li :-; t a l>iliu1c11ti 1·h1~ •·0 11ti11uarouo an<:he il mattine: d c110 : un~t l J<.1rte •lei llle<1ici visitò pure Vetriolo. _\l pra n zo cli· ga:ù-1 i·egnò la consueta cordialità t= fu ro110 pron11nciati brindisi dai Sindaci di Levi~<) e di Trento e dal prof. Ruata. _\Ile 13 <1el giorno l i il treno speciale part: 1t<:l' Tl'iel'5te ove i n1edict furono ri11niti a pranz, a l (~rn 11d Ilotel ~avoia per poi còntinu.are in se· l'<l ta il vi:=iggi') 1)e1· Portoto e ~il un piroscafo sp(-'eiale . Il matti1to (lel 12 tenne uu'iutctPS a11te c:o11fere1.z.t il prof. Signorelli, <1irettor<· dello Stabiliment<· id1·01nirte rale di l'ortoro~; Sl'g11i la Yisita dell s t a biUmento e quindi Ja (..'Olaziqne, alla fine <lell; •Jll•:l l P J)à rla 1ono il prof. Ruata e parecchi Jnedi(". i quali <'on e~pressioni di g<.>ntito entusiu,.~mo inP('.lggiaro110 •l l SUCC<'S80 del V.J.~l. e nJl'E~JT eb~ Jo a vevn n1irallilmt")nte organizzato. TJJ. roiui t iYà ~i . ciolse nel p <1111criggi•> a. Iriest..Questa la cronaca del primo V.I.1\1. Di esso sarà publ>lie'ltn in volume dalrI~JNIT una relazion'"' cle tta glia t a (·ori. il t .. to <lelle ('<>nferc~e ~ i1111stra ~( zioni. Il i-.uc·ces'OO vera1ne11te :-rupcr1or~ ad ogru il Spetta tiV•l. <1{>1 'iag~io confortc..1·;), ne siamo ~r­ ti l 'ENlT •1 r·ontin,i.1are per yuesta via istituendo l ~n nno 'e11turo il ~econdo V.l.M. ùella serie, a cw ··\ fa cile llrPVt'<'lcre uno r-wolgi1nP11t-0 non meno trionf ;1 )p de l l l rin10.

CRONACA EPIDEMIOLOGICA. Le malattie infettive ln Italia . Jf,

iuug llilieo :::ìaluue ùe1 festeg·gi<.illlenti <fel C-XtilllÙ HO · tel ebbe. 1110°·0 1111 ba nchetto ~1 cui ;1 :- ..;j "t L·' :1110 ". • Htttorità J,o calt, quelle ùe lla provj11cia (•d u!'-(pitt.. Ll1•f:Jidcratis~iu10, jl si11dac9 di Trento. L 11 cotcJiuJ\: 1·lunione tli t")dc i)ccasione, all'ora dei l>ri11<li~i~ ad tlllù in1po11entc dilllostr azione ùi italianitù : l l•ll'l::ro110 fra gran·\.l i acclamazioni, inneg1!it1n<lo a Roncegno tioorta prodigiosamente dalle rovine· <lell;t guerra lJer l'energia e il forte v-0ler+· t•Pi ~11oi uomini, il prof. Viola, il prof. Ruata, il cav. Giovanni ~"'roner - artefice primo delln restaurazione Uegli ~tabilime11ti - il Sindaco <li Trc 11to, fatto i.::egno ;1 comn1oventi o vazioni, il Uon1n1issa1·io Ci~· vile di Borgo di Valst1ga11a, in ruppre:o;t:>11tauzà d1 S. E. Creùaro, il Presidente dell'Ordine clei n1edici trentini dott. Gherardi, il éfott. f ornacchione. II !?,ior110 :-:eg11e11te i l !)l'o f. G ja(·j i 1to \"io 1:1, l 'iJln strc (l)inic:,, di l~ologn.-t e <lire ttorc ~auitn rio ùelle 'J'erme te1me tuia c-0nferenza veta1lle11tc 1.nirabile p~r {1c;tttin:.t, e111cace JJer gli ins<"gn.an1f'11ti prnti<.:i tutta llèt ,·:t ~èL cli 1)rof1)11do e<l aet1to Api.rito critico, ln (}11:.\lt ' (·u::t i ti iì u110 cl e~;li <;:)l>jsodi !Jiù ~nlicnti del v .I.l\.J . .:'\.d P~:-:l} fece ~eg;11ito 1-.1 vii-:.ita a llo stabili · l Jtl' JJio ~l i t·nl\t, :.i t1n e1Io 1 l~i1n hnt ti glin nH.•11to ed_ allt!

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NOTIZIE DIVERSE.

Un nuovo periodico r•er l'igJe11e sotiale. ~1. JJnbbliea dal 1° luglio a Napoli un uuovo ix:1 ~1x:11e.o,. «Il _progresso oociale del Mezzogiol'no !) , {jl cu1 ]l nome ·s intetizza il progra1nma . Esso fa .appello a tutte le for~, riconoscendo <:he il l Jl'•Jgresso so?iale del Mezzogiorno è a ffidato p1·inc:ip.al1nente allo sviluppo d-el1e i s titl.1zioni <li igien·~ e di previdenza ed .all a penetrazione n~1le rnassè ùellu ·COf~<:lei:iza della Jo1·0 neocssit.à. f,.i'11na e l'altra ha1mo molte lacune da rolmare molte 0011qu1sm da raggi11ngere, ed a ciò solo ' si l)Uò arri,·are eon un.a tPn.ace opera di ,propag:anda per diffo11dere in forma suggestiva ed accessibile alle g randi eollettività, quel criteri che purtl'OPDO so1to finora patrjn1onio, anche nelle c·If'\~ ·i colte , (.ti ]lochis"'imi individui. .. Nel primo numero, · rileviamo ur1 articolo ùel prof. Leonardo Bianchi, «Per l'avvenire di n o stra gente », limpida visione sintetica di problemJ sociali ravvivata <lall.a sicura intuizione de11e sa11e e profond~ forze rinnovntriei della razza. Altri articoli vi sono PUlle Assicurazioni .s ulla vita, sulla propaganda ·spirituale delle assicurazioni Ao ciali11 S1.1lle cur<:' PStive nel lVlezzogiorno, ecc. 13 ln11diamo di buon euore alla nobile iniziativa .

l'er Ja 11rofilassi delle infezioni. In vi$W. <1<:111~ ('Ol1lll~ioni B...!Hitari<.· 1lell'estero e :-rJJt~ ialmente del bacino del Medit<.:l'raneo il Pre.~nd.ente del Consiglio dei Ministri ha richi~matu testè in Itali11 t11tta l'attenzione d ei Pre.fetti del Regno sulla necessità imprescindibile <!he i servi7~ 11ro.filattici comunali vengano tent1ti in piena ellirie11za, ehe i SH.nitari segnalino lJl'·ontamente i easi ancl1e sospetti di malattie inf~ttive .special-

.

mente intestinali e che si vigili .attentamente sullo sta t-0 dell'npprovvigionamento idrico dei Comnu i e ~nJla difesa igienica degli acqued<)tt l.

In onore del Prol. Angelo

~!aria

MatiucC'i.

I Jnra ute il <:<.n·.·o 1:;nll:.l tubercolo::;i, tenuto rttcr1t~n1Pnt.e a Nnpoli, il prof. Andrea Ferran11ini ha 11resa l'iniziativ.a ,Ji far e rigere un ricordo n1a-rn 1oreo 11ella 11a ti v~t Cali tri (prov. di Avellino) al p1'o()f. Angelo Maria M ·1fClJCci, che con le su-e ri cerche geuialì è stato tra i più efficaci pionier; negli studi sulla tuberc-olosi. Si sono giit raecolte Bomme co:;plcue. Tra bre ve verrà inaugurata, sulla pi.azza p1·incipule di Calitri, 11na lapide con u11 artistico bassorilievo. I..i'epigr·afe è stata ·giù dettata dal senato,re on. prof. Cocchi!l della R. Università di NaPoli. 11 discorso ina11gurale sarà f.._. 11uto dal 11rof. A . I~'f·rranniru.

Due milioni per ii t:entcnario tii l'asleur.

'l'l'Cl i progettl alJl'l'vVati dalJ-1 tJ.alliel'a Jl'aJ1CeSt• p1'in1a ùella. ~llilISU I'<l del la '!B sion e 1>tirlu1n~11tur,-.. vi è {1uello co nt~l'Ul'llte t1n e1editc) tll <lne 1njlio 'i J1<-r ·,~ J ebr~11 c~ il ('CUtenario <li P :1st<-"111.

1

a cui, per il bene del Mezzogiorno e di tutta l'lw 1n1iu, augurian10 il rijù lieto successo. !· Djr1·ttori-pro1lrieturi sono l'avv. Uberto A1)rile <'(l jJ <1ott Alberto Ilotti. Gli uffici di direzione e di <.11n111inii:;tr.azi()Il(\ .sono a ~apoli, via R. Lucia, •

ll.

107.

-

Cor~ i di Perfez1oo~meoto O(lll'lstituto di studi su-

periori In Fireoz~.

Sara1rno te11uti 1Jer tutta la durata dPl1'~1nno ..'.eol-asti00 nelle 1nHterie seguenti: Batte1·iologiu. Riunioni scientifiche presso l'Ordine dci ruedici. l 'n t ologia speciale medica e chirurgica, A11a ton1in J..,'Qrdine • l,~i J1H dic·i di l'u<lova l1a istituìtu delrn tologic>il, Jgjene, Radiologia ed e lettroter<1pias ]e 1·iunioni .r>cri11dj<·l1v in forma <.11 <Junvcr~\~iollJ Olinjca delJ.e mala ttie ne1·vose e mentali, medicfi, scientifiche, elle l1a •111·1 trovato plr1 ni-:t > P <'Oll1sie11s1. rhiru rgica .(con medici11n oµe r.a tol'ia) :Pe<.li<l tri<>a, · tra i colleghl dl quella Provincia. <lermosifiJopntica, i)Stetrico-g·inecoJog;ica, oculisticn. l'et 11 secondo ~eu1estre di quest'<.lilD·tJ sono u11otori11ola11.ngojatria, ortopedia. Chi segue per 1111 nu11ciute l~ :st'guenti conferenze. solo .anno i corsi J1a diritto a l solo certificato (li l'rof. A. ()EU\iTD\LLI. I11dividuaJitil Jnorfologi<:a frequenza : doPo dl1e nnni può <·on~"'egnire il tli<1 iudividualità bÌO-'."!l1i111i<.:a. n~l c:t11u1Jo dell.i :à1l~ p lornn òi perfezion..'1mento, m<.idìante un esame ·dici11a legnle . P1·01 UASAGI?,\.:'\Dl. IJo stnto at(1>rP~~~ntc.1zione e discussione cli te.si con riCPl'che t11ale <lcllà cosl <letta I•ì'qt \inu-te1·~tpja nella bonlproprie). 11 J•\1mero dei posti ,per alc11ni cor~i ~ tica degli organil':Ulli - J'rof . . \. l3RI!;D.\. }.J{) stato' Jjn1i t.1to. I scrizion i fìpo a l 5 n ovembre presso ln ~1ttunle '-l()lla terapia ~1tti!Sifilitic~1 arsenicale. Bégreteria della Fà0ol ti1 rnedic'()-chirurgica (vi·t l). M. V1vALD1. Il '-it1·ato <li ·soda 11ella <:urà dell:.1 {l<~gli A1foni 33). Tussn di iscrizione ai corsi orJ>olmonite crupaJe. -· lJ. C. FoÀ. J..c I>iù reccntl d inari L. 300.no; per o~·ni corso ~eia<:le 'L . 300.30: 111<lagini ~ngli ormoni se. su~1li. - Dott. D VEH•)tassa 1>er ·diplo1n::1 T.J. 100. I)resenture ff>flf' di na• J'l•'~E. Tetar1in v<?r<l <· frnou1f'lni p~udo-tetnn-0idiei .i. :(lit.R ( d1pl on1a ·d i J;t nrea . 1

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Per il ,-enteuuio di ltinrta . l llH~ti1ci laureati IJl'éS~o la It. Uu1versitH U1 R<111ut nel 1902, cl1e desidel'ino prende r e purte <id una

·ri11nione per festeggiare il 20° anno di laurea, so lH; pregati di inviare la. loro adesione :1J p1·of. Silv<'~tro Baglioni, lstituto fisiol ogico R. Unive rsitft d J Il.-01na. J,,a 1·in11ione avl'à J110.g·o 111 c"lltt•l11 t• u .. ~

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<lì 5n anm, ENlllUO 1\ JJBR.hll~Hrl'. }11")feissorc di .nna tomia pn.to1ogi<·a a Vienna, <loY{ t>l'; suc~cl11to ; ·Q· A. J<olisko~. ~i <\ra ~11e<;ia li zf.at · nello stu·diÒ d.cll:l tub.crcolo..;;i t' ùi tIU·P~ta l'j1n.1 R<... vittin1a. Eru stn to ancl1e {liretto1·e d~JJ.a :-:· ,,flizic.nr austrjnc.:1 per lo .stuòio della l>f~t,-!.


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RASSEGNA DELLA. STilIBA

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JJ Fascicolo 8 (1° è:lf!Osto 1~22 ) d elja nostr'~ SEZIONE MEDICA con tiene i . eguen 1i lavori.:

. c;iati ci. Junrn. de 1l1éd. cle Borcleau.J.-. 23 iuaggio. - .J. ('AHLF.S . Come trattare la sti ti.cl1è7.zu. abi tna le. l>ifesa Sociale, matzo. - ~\.. lLYESTO. 11 1>ersonale

j1er la ~ned iciua preventiYa. J<;1.1r1i. 'J. rrJp. ;1ferl. a. 1-l tJfl .. 13 11taggiu. - I~. ,,._ · ~I r.:xor:L:--O."\. l' eu<.l u- L<.'I'tosvira icterol1aen1orth=1g 1a e . J.on oet, :!O l.llag~io. - t .. CocBETr. I tre tipi cli ba · cjlli tubercola l'i. - (~. L. ._co1'T. nrdiO~!)èl ·mo. :..!J1i11cl1.:f{red·i.::. Tl'oclt ., 19 n1aggio. - 1(. _\._ HEIBÉnc•. Il dic:i bete ~tlla luce odif>rna. - K. KLABli e (>. B u onE. J/acid o silicico · nella tt1bercolosi infnntile . - G. l'RaTIT~J ,\ :'\X. La pe1>sina 11ella leucoplachia. ~l rchives · ot J l r> <li<·al Hyc/1·ology, maggio. ....\. TRAS. ' ER. I fonclan1entj. sci entifici dell'idroter a · JJi.a. - . C'HASSEVA~'r e P. FERREYROLLES. Come stu<liare le acque minerali ai nostri tempi. - "'·· D :\IN. InYe ·tignzinne fi s iolt>gic:i. de~J e acque mi11erali . Riforn1a J.J ed., 111aggio. - , . . ,. ANNI. Li11fo-acl•!·

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nit<· ìJ1'..!t1iu;.1l<· et1irlen1i1:t1. ..\1. I>oxz10. \'alore e litui li d èlla racli<•terapia profonda. De!f/ .\·chr _1 / r>rìL~· . 11·ocl!., 1!) u1ao-gio. E. Sca1Fr. f~c '"il <UUin<.· ii<: lJ.,t dietoterapia delle 111~ latti...in Cctt i'"<'. - T-. IT. D .\t · ic1:. . Ereclitil e r·o~titu­ zione. _111nali d'Jvienc . 1n nr zo . - i.>. RA)fOL~o . .1\Iaiclism.rJ ."" p0ri11 1 e11ta le. G. R1oouELLO. Oo111portaruento d c l bn eillo difterico e clel pset1dodifterico 11ell<1 bile. - E. f)ETnrccroK1. 11 bacillo difterico nelle

L1·gnria .l ! <'cl ., 1 D1Ul"Z{1. - (i . \ i 1uo.x1. Sul sii.sten1:t e11dut;ti uo-;;in1pa ti.co iu antropolog·ia crirni11ale. ]{ifU1'J1l(l, !l ed., 2!) JllUggio. lJ UR.\XU. A;lburuinoidi tl c l ~i el' o sanguig110 durante la tbc. l)0]111onn r e . J>1·esse Jfd., ~O 1uag;gio. -- GENEVRIEH. Il trntt<l. n1euto 1nocler110 della n1<1 h1 ria. - Ii. l . . lJTJt;:i\IR..l · CHER. J _,;t trou1bo, tasi en r d iaca. JJfl·n ch . Jled. Wooll. , 2u ruagg'io. - ]'. KoLT1·:~1u:-;. D r1iciPù%a cli o ·sig1.3 110 nel ,·olo alto. - F. ~ cn1-:o!· . . J;a pu11t11ra clf' ll 'asce~so l)revertebrn1e. J-·re'i&e JL (;d ., 2-J. ìllaggio . :_ Ii. l{ OOER. l·~l'f'etti <:cJ r tlioYasco lari clegl i estrn tt i epatici . l'c·n s'i eru Llr[~d. , •:>7 11Ht~g io . J;. L ii:1'u. ulbt cosi{lett.'1 febbricola di or)gine rinofu1·ingea . - :J giugno. - E. l}A ~ Au nr. Simp.1ticoto11ia negli

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I. G. \ ·Eu!'C>Nl : Sopra un bacillo p1eomorfo pro duttore di particolari corpi sferici (forme~sporali ?) isolato dal pus di una sacca pionefrotica.

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e L. FA ì'\Zl f i : Il fenomenq_.delJa salita capillare nella differenziazione dei bacteri.

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P .E·rRA GNAì'\ 1:

Le soluzioni ipotoniche neJl.a tecnica dello studio morfologjco dei microrga nismi e la colorazione dellà Spi-r'ochaete pallida Schaudinn.

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Anafila~si

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la· via nasale. Un grosso fasci colo di 56 })ag:in e che ~tli abL1 nati alle solP SEZIONI PRATICA e CHIRURGICA potran110 rice ver e subjto invia11do cartolina-va.glia di L. 5 al ca\'. 1..J111g·i P ozzi, \ · ia Sistina 14. •• Ro111a. •

Indice alfabetico per materie. Ar~tistre1Jto<::<><.:e:i cl1 ~

iniezioni

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Ascesso (cont~untu i1011 Colllu11e1 • ...t\.utosierotera1> i«t. da vc::sci\...'~1 11te e tub. . Carcinoma clt:lh1 pelle: incli~1zioni overatorie . _l~n1bolia. graska sveriu,e11tale lJ tètica dcl corpo . -Ga11grena da gas jJluminn nte t~u11grena spontanea Birn1uetrica

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ltuize l tndio b;ologico delle; . . , l)ag. 10.')!J Sac:h s -G eorg-i (l{enz . di) i11 cu11ftonto

e la ì\:Ieini~~e . ~uv,io.Ii°é ( lJiflicoltt ai) n ei bambini . '1 u bercolosi ed n u to~ierotcrapi a dù Ye·c:tcan te . . " 'Iul>. polnl.: trattamei1to in v·r atica prjvfta• • . . t con In

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t .rrotropinn 1i1ti~7.ioni e1~do,·eno~e di) i1elle J)i eli li Ve1·sa111enti t u uéJ'c:ola1·i : t1·;1 tttt u1eDto ,, , ..E'scicante (a utosi<:' I ·1pia 1.lcL > e tube1·c. \ · inggi cl ..istruzion e ]>et n1eclici alle ~ta­ :;1,iont ter1nnli . '\\·a . -~e1·! 11an1L ...\felnick:e, Sachs-Georgi : con fl'nn tn frn le 1 eazi oni . •

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Roma, 21 Agosto 1·922

ANNO XXIX

Fase. 34

-

fondato <iai professori :

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GUIDO BACCELLI - - FRANCESCO DURANTE

..

SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: ] )ROF.

. .

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Lavori originali: S. Cra.inz: Sul trattamento incruento del ginocchi'> valgo rachitico. - R. Monteleone: L'esame della fllllzionalità epatica e l'emoclasia digestiva. 099ervazioni cliniche: G. Genoese: Terapia della pertosse con l'etere. - G. Bilancioni: Di un voluminoso polipo etmoi· dale a diramazioni multiple. Sunti e rassegne: ENoocR1r\oL061A: Montes 'Pareja: Un caso di emoglobinuria parossistica. corretto con · l'opoterapia endocrina - J. H. Sequeira: Sclerodermia a tipo sclerodattilit\ coo insufficienza. surrenale. - UROLOGIA : A. H. Crosb1e: Pielonefrite non tubercolare. - La tubercolosi renale. Studio clinico di una serie di casi operati. Cenni bibliografici. Accademie, Società mediche, Congressi : Società di Medicina. legale di Roma..

Appunti per il Medico pratico: CAs1sT1CA : Un caao di lipoma gigantesco della cosai.1 di origine osteoperiostea.. - Per la conoscenza della sindrome del Bertolotti. - l\>f ALATTIE INFETTIVE: Elementi per il giudizio di guarigione dei solda.tt malarici. - Presenza. di bacilli tifici e paratiftci nel liquido cefalo-raehidiano - TERAPI&: Terapia del rachitismo.• Sulla chirurgia delle dita. - Cura colla trazJone continua delle fratture della \!!avicola. IGIENE : Il latte di nutrici tubercolotiche. - POSTA DEGLI ABBONATi. - VARIA. ' Nella vita professionale: Risposte a quesiti e a domande. Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

9trlJ&J di fro,de&à rlsena&I. - È vieta.fa la rtproàu•ione àit l<IIVorl pubblicati nel POld«ll.OOff e la pubbUca•ione àt sunt' di esBi sen~a citarne la fonte. -

6 slgnoPi abbonati che non hanno pagato ancoPa la seconda Pata senaestPale a conaplnaento dell, inapoPto .del pPopPlo abbonanaento pel .,922, sono vlvan1ente pPegati di faPne sollecita Plntessa, naedlante eaptolina-vaglfa. E,RMMIN6ST6'.RZ:IONE

SOLLECITAZIONE N. B. -

Della cartolina·vaglia inviata in saldo dell'abbo11a1n ento devesi co nservare il polizzino di ri cevuta.

LAVORI ORIGINALI. ISTITUTO

CLINICA ORTOPEDICA E TRAUMATOLOGICA DELLA R. UNIVERSITÀ DI ROMA. diretto dal prof. R. DALLA VEDOVA. DI

Sul trattamento incruento del ginocchio valgo rachitico. Dott. SILVIO CRAINZ, ail1to, libero docente. Nella letteratura moderna mi pare che questi metodi di ·cura siano alquanto tnascurati, in modo da dare l'im1p ressione ·che il trattamento ert1~nto aibbia sostituito quasi comp1etame11te tutti . i metodi incruenti di ·Cura d~l ginocchio valgo, che pure tanto onore hanno avuto fino .a pochi lustri fa. Io credo che essi meritino ancora la nostra oonsiderazione e lJOssano dare nei casi opportuni deg-li ottimi risultati, perciò mi propongo

di illustrare breven1ente qt1elli ottenuti n·e lla n. Clinica Ortopedica e Traumatologi-ca del1,Url.iversità di Roma col trattamento del ginocchio valgo vachitico per mezzo del modellamento progressivo lento.. . Molti mezzi so.n o stati ideati per ottenere in.cruentemente la correzione del ginocchio valgo in .g enere e deJ. rachitico i·n ispecie. Il Wolff li divide in due gruppi, a seconda -che si c-erca di ottenere la correzione della def 01mi tà in modo lento e progressivo, oppure in modo rrupido ~ brusco. Jl metodo brusco per eccellenza è quello che Delore presentò fino dal 1874 alla Società di Chirurgia di Parigi e che in Italia fu larga1nente a ppJicato colla tecnica del Tillaux modificata dal Panzeri; e.s so fu brillantemente difeso dal ·CodivilJa nel 1905. Con questo metodo si mira al, distacco dell:epiifisi inferinre del femore, fissando la coscia 1


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IL POLICLINrco

fino in corrispondenza della lir1ea epifisaria e facendo leva per mezzo della parte distale del1'arto, divenuta un'asta rigida per mezzo dell'estensione 0ompleta del ginocchio. Con q11e.·s ta manovra si ottiene fa-0ilmente M distacco epifisario, percl1è la linea epifisaria è il punto più deJ)ole dell'intera asta femorale. Come dicev.o, il metodo è sta.to difeoo dal Codivilla, il quale ·dimostrò che la manovra non pr:oduce lacerazi.oni n.ell' apparato lega.In€ntoso del ginocchio e che il distacco epifisario del fen1ore -corregge iperfettamente la deformità senza esporre ad alcun pericolo di tul·bare 1a funzione osteogenetica della cartilagine epifisaria. Difatti Egli riferisce µna vasta statistica sua e d.el Panzeri, nella .q uale non si sono mai avuti disturbi di accrescimento del femore. :È tanto convinto della bontà del i11etodo che crede debba preferirsi fino ai sedici a11ni all'osteotomia sopracondiloidea, perchè dice che nei! distacco epifisario non so110 possibili spostamenti in più di quelli che sono strettamente necessari •p er' la correzione della deformità, in quanto le s11perfi.ci di sep,a.razjone t1·a clia.fisi oo e.pifisi sono r1otevolmente più estese di fronte a quelle di una sezione diafi·s aria e sono foggiate a forma di calotta: per tali ragioni non sono possibili spostamenti longitudinali tra i <lt1e segmenti. Inoltre Ja cons01lidazion.e è molto rapida e dopo tm mese daùl'avvenuta lesione si ha già la ri11nione comple ta ed il Codivill.a dice che d0tp-0 20 o 25 giorni ha fatto camminare gli operati già liberati da.ll'a.p parecchio. Il \Volff n el 1889 11a ideato 11n altro metodo meno violento e m.e110 brusco, .che mira a correggere la de]ormità in modo pro,gre~sivo ma abb,a stanza rapido. Egli applica ·s otto narcosi un apparecchio gessato che comprende tutto l'arto e durante la cristrullizzazione del gesso cerca di ottenere il massimo della correzione possibile. . Dopo d11 c e t.re giorni rende mobile l ' a11p~l­ riecchio nella regione del gino.cichio, resec andone un c11neo dal lato interno e praticando una sezione lineare dal l,a to 'e sterno, e sotto narcosi oerca di at1mentare il grado di correzione ottenuto n e1la prima seduta e solidarizza con gesso l·e due parti d·e ll' app1arecchio nella nuova posizione. Questa manovra la ripete a distanza di due o tre giorni, fino ad oit tenere la correzione -completa, che in g·enere raggiunge in due o tre settimane. Arrivato a questo punto della cura, fa porla.re al paziente per due o tre mesi un'apparecchio gessato, reso mobile in corrispondenza dell'interlinea del ginocchio per mrezzo di dt1ie stecche inetalliche munite di cerniera e 1

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fissate al lato interno ed esterno dell'apparecchio. Ciò allo scopo di rende1·e più facile il sedersi e il cam1ninare, specie il salire le sc;ale· e permettere co·s ì ?-l paziente di riprendere le sue occupazioni se11za alct111 dist11rJ)O già nella terza settimana della cura. Ed inoltre :per eYitare la rigidità articolal'e ed i dolori che si 11.anno per ur1 certo tempo do1)0 l'immobilizza.zione del gir1occl1io. S·econdo l'Autore q11esto n1etodo l1a anzitutto il vantaggio della rapiditù. J)erchè pern1ette a.l n1alato di riprender~ le sue occupazioni già rulla terza settimana della ct1ra. Dice cl1e con esso si ottiene una corl'ezione completa a11che in deformità di alto g·1·ado, senza produrre 11na notevole interruzione di continuità nelle> scheletro. Il B.rooa invece dice rl1e questo metoclo, quantunque dia risultati abbastanza favorevoli, non ha ragione di esistere 1perchè abbisogna di parecchie anestesie successive e deve cedere il posto all'osteocla~ia od all'osteotomia del femore. Il No·vé-Josserand dice cl1e 11on presenta dei vantaggi abbastanza seri per compensare la necessità di fare parecchie sedute operatorie. perciò crede che ad esso s i debba preferire il trattamento chirurgico proptiaroente detto. Il Reichel dice che ql1esto 1netodo, per q11anto sia efficace e dia ris11l tn ti anche in valghismo di altro grado, prese11ta il 11erirolo cll'·lln. distensione e della lacerazione dell'apparato legamentoso, sicchè il cio11dola.mento del ginocchio, che permane dopo il raddrizzamento, r ende necessario di poi tn.re a lt1ngo (per un anno ed ancl1e 1più) 11n apparecchio di sostegno. Una certa analogia col 111ctodo di \\-olff presenta il metodo del m-0dellan1ento lento pregressiv"O di Konig, in quanto a11che con qllie~to si cerca di ridt1rre grad11alm e11te la deformità senza produr1·e l111a vera scontin11ità dello scheletro; però la caratteristica de1 meto do di Konig è la lentezza del trattamento e la dolcezza delle manovre di modellamento. Ecco la tecnica precisa con la quale è stato largamente app1ica,to 11ella nostra Clinica. Si costruisce il primo a1)parecchio gessato, avendo la preca11zione di in1bottire bene con ovatta le parti corrispondenti al mrulleolo esterno, al co11dilo interno, ed al gran trocantere. L'appare~chio , ben modellato e rinforzato con una ferula gessa.ta nel lato jnterno della coscia e della gamba, deYe cominciare al collo del piede ed arrivare fino alla radice della coscia. Prima che si inizi il consolidamento del1' apparecchio l'operatore applica la ipalma di 1


SEZ10NE PRATI C \

una mar10 (destra per 1' <teto sinistro e viceversa) sul lato interno del g·inocchio, subito al disopra del condilo, e la pa:ln1a dell'altra n1a110 subito al disop1·a del 111all~olo cster110, essendosi prima a·s sicurato cl'1e la gainib a si,a in stensione ~ompleta Slùla coscia e che l 'arto non i·uoti all'esterno. La paln1a <lella ma110 di Ull aiuto fa pressione s Lùla regione trocanterica e così si applica sull'arto uin a l)l'essio11e jn tre punti, di cui du·e ag·li estremi dell'arto stesso sulla s11a faccia esterna e d uno nella parte i11edia ed interna. La pressio11.e eseircitata in quiesti tr.e punti ten'Cle a. ridurre l' ang'Olo aip1e rto all'esterno cl1e fìorma Jn gamba colla coscia e quindi a ridurre il gl'ado della deformità. Si 1nantiene la pressione, abbastanza energica m a tale da poter es•s ere tollerata a.a l i)azi.e·n te senza ~ocessivo dolo1·e, fino a cl1e l <11pparreccl1io è i)erfettamente consolidato. Diverse sono le precauzioni essenziali da prendersi nell'applicazione di questo appar. Anzitutto biso.gna curare l 'i111bottitura abJ)ondante <lei punti ossei sporgenti sui quali viene lJraticata la pressione, p e1" evitare la possibill ità di decubiti. I11oltre lJisogna assir11rarsi che durante le manovre rid11ltrici la gan1ba sia in estensi one completa, perchè in questo 1no.do soltanto ·possiamo bloccare completainente l 'ar ticolazione del ginoccl1lo e possia1110 così u t il izzare i ·asta rigida della ,gamJ)a tessa per il modellame11to. P er la ~tes ·a i·agioue bisog·t1a evitare la c.xtr a r otazio11e delr arto, perchè s i ~t.C. compag11a colla flessior1e del gin occhio e no11 permette il contrasto tra i tTe p1111ti s11 i c1ua li è applicata la for za ridu ttrice. Il pazièntc puù ca111111i11are ancl1e s ubito dop 0 l' ap pl icaz ion,c de Jl, a.ppa.recchio, col solo i11co111odo di avere il ginocchio fissato in estcns10I1€. Dopo due o tre settunane 11oi dc1t1oliamo l'a1J 1 1a1~ecchio e 0011s tatia'1110 il grado di riduzione ottenuto. _/\. questo scopo basta nlisurare la distanza che corre, a g inocchia a V\' icin ate, tra i du e 111alleol i in ter1li; 1na è n101 t o u tile, l)l'in1a di i11iziare il tratta111e11to, di segnare su di un foglio di carta la « ·silo11ette » ·cLegli a rti in~e­ l'jori e s u questa in ogni seduta di modellamento controllare e 1 cgistr are i Yantag·g·i ottenuti. Il nuovo appareccl1 io si ap1) 1i ca con le si.esse 1nodalità di teanica descritte p.er il prin10 apparecchio, cioè cercanùo di alunentare il grado di correzione g·ià r a.ggitu1to. Il secondo apparecchio è seguito a u guale ·di:sta11Za di te1r11p o da altre sedute di 111oàellamento e dall'applicazione cli 11uovi appareccl1i, fì.nchè si è otte11uta l a correzione completa. Raggiunto questo 1

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..,covo, lasciamo g·J i i11ferm i per qualcl1 e tempo senza appareccl1i o e p-er m ezzo di massaggi, 1'ag11i caJ.di, n10Yin1 e11ti paRsivi ecl attivi senza ca,1·ico, cercJ1iaJ11.o cli n1igl iorar.e le condizioni trofieil1e dell~ inasse i11111scolari e di vincere la rigidità del ginoccl1io. Fatto qt1esto l)Onian10 L arto sott o carico; p e r lo :Piìt facieru.101 portate )p er ·q uailche :te:n1po 1111 appa recchio tutore articolato. Questo i11etodo mi pare sia migliore di quello (li ''Tolff per le seguenti ragioni. ~'\nz itutto 11on è necessaria l'anestesia gen erale, pcrchè Jie 111a11ovre qi modellamento sono così tlolci da dare soltanto modico dolore, tollerabile anche da piccoli })a.zienti. Per quanto la narcosi sia quasi scevra dia pericoli e si possa persj110 coll '~i\..rcangeli pensare eh.e l'i.naJazio11e di clorofo r1nio .e;se,rciti llD 'influenza fa·v orevolc Rnll'ervoluzione clel processo rachitico, IJU r e 111i i) are che il vantaggio non sia del tutto trascl1rabile, Sl)Cci.e considera ndo che anche col m etodo di \\Tolff sono n.eceis sarie parecchie sed 11te cli n1odella.111e11to e qnindi parecchie anestesie generali a dista11za di due o tre giorni soltanto l 't1na cl all'altra. La dolcezza ctel le n1ano,·re di modellamento inette corian1 ertte al sict1ro dalla laicerazio:pe d ell'a~i:>parato lcgRrncntoso del ginocchio. Per co11vi11cer. 011.e basta pe·n sare che le n1a11ov t"c vengono praticate sertza a nestesia e portatc })Crciò soltanto fino al limite di tollerabilità del dolore : questo controllo rappresenta nna gar a n zia a·ssol11ta per l'integralità dell'ap1)arato legamentoso, il q11ale al massimo l)UÒ s1àire delle diste·11sioni ma non delle lac~­ razio11i. Quindi col metodo da noi: aclottato ve11i an10 a sottrarci a una delle critiche più gravi . fntte al n1etodo di \:\~ol ff. Inol tre le 111a11oyr.e dolci di m.odellament(: crcclo clC'hbano i1ortare sullo scl1eletro delle les io11i rnolto di!ve r se da cp.1elle che si provoc·ano col metodo di \ \'' olff. Con questo i11fa tt.i io cr ~­ do si d.etern1inino delle fra t.tttrei incomplete o J11eglio dei distacchi parziali dell'.epiftsi infer iore del femore, mentre col metodo di Konig da noi usato le lesioni -scheletriche sono mini111e .e i1robal1ilme nte consistono in u11 lieve intasai11e.11t.o c1el lato intetrno della zona metafisa.ria, l"esa facilmente schiacciabi1e e quasi • ma.ll en1hiJ.ei dal processo rachitico. Inoltre mi pare che sia più opportuno che le sed11tc di modellamento siano fatte alla dista11za ùi dt1e o tre settimane l'una dall'altra e non di clue o tre g iorni soltanto come vu.ole \ ;\'.olff. Ln.:sciando passare questo 1asso di tempo tra l111·a seduta e l'altra, specialmente sotto11onen <i n l'arto defor1n~ al carico, cr edo si deb1

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[AN ì\O XXIX, F ASC. 34 J

lL POl_JCIJNIC:1J

' bano pro·d urre nella zona metafisaria delle notevoli modificazioni 1strutturali, in relazione col trauma subito durante le manovre di .m odellamento e colle modificazioni avvenute nella linea di carico dell'arto . per la correzione già ottenuta. Difatti noi abbiamo notato che in genere n,e lla second·a sed11ta le manovre di modellamento sono più facili e si ottiene un ulteriore correzione della deformità coll'impiego di una forza min.olI'e. Noi abbiamo p.referit.o di demolire co,mpletamente l'apparecchio modellainte ad ogni seduta, a differenza di .q uanto fa Wolff. C~e.no che la tecnica da no-i usata sia più opportuna, in prin10 luogo perchè permette di a.ssic1:lrarsi s'l;lll.e con.dizio1n i trofich·e della cute in corrispond.e.nza dei p11nti ossei sui quali l'apparecchio aprplica la forza modellainte. Inoltre · perchè possiamo misurare direttamente il grado di correzione ottent1to. In·fin e, ragione più imp.ortante della nostra preferenza, perchè io credo che quand.o l' appar e«)Chio gessato che av.volge tutto }? arto inferiore venga diviso in due seg111enti co.m e vuole \J'.y7 olff e poi vengano esercitate delle manovre rtduttrici sull'arto. in corrispondenza del punto di interruzione dell'appfl.re.cchio, debban·o avvenire delle modificazioni di rrup·porti tra arto ed apparecchio, specie in corrispondenza d.ei purnti ossei spo.r genti su i quali ,è .s tata esercitata la pressione. Perciò facilmente l'apparec.c hjo diventa in-congru·ente, con un dop·p io pericolo= da un lato di esercitare in qualche ptmto dell~ pressioni eccessive ed intollerabili e dall'altro di non, esercitare più un·a pTlessione effica,oe Slli punti dove q11 esta è n eces·s aria. Ed ora mi i:>are importante fissare con quali in·dicazioni noi abbiamo applicato il metoido del modellamento lento prog1ressivo, con quelle m·o dalità di tecnica che ho illustrato. Anzitutto noi ci ·s iamo· limitati ·a trattare cori qu esto metodo i ginocchi valghi rachitici, perchè ci è &en1brato che in qu·esti si avessero le condizioni anatomiche più favorevoli. Però abbiamo dato g·rande importanza anche allo stadi.o nel qUJale si trovava il processo ~achitioo al momento dell'applicazionie del metodo e rispetto a questa indi·ca2ione noi abbiamo trattato quei casi nei quali il processo rachitico e.ra ancora in atto o spento da poco tempo. Credo che questa limitazione sia essenziale per la buon.a rit1s·cita d1elle manovre mod-~llanti, pierchè soltanto in questi casi si può sip erare di ottenere per mezz.o di man·o vre · dolci un vero intrusamiento ·del tessuto osteioide prodotto nella zona epifiso-metafisaria dal processo rachitico. Anche· il grado della deformità 11a una certa im portanza nello· stabilire l'indicazione al trat1

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tamento n1odellante. Io credo che anche le forme più g·ravi di ginocchio valgo rachitico possano essere trattate con questo meto do, purchè i1ell' evo luzione del processo rachitico non si sia a:noora arrivati allo stadio dell'eburneazi-0nie. E' questione di pazienza e di tempo, ma in questi casi così gravi mi pare più indicato passare al trattamento crue11to·. Nello sfogliare le .n·ost11e ca1·telle cliniche, trovo che il caso più grave trattato con suc-oess.o era bilaterale e prie·s entava, a ·g inoc·chia portate a contatto, una d'i stanza tra i d1te malleoli interni di cm. 261 /2. cjfra tl1tt'altro che trasc11rabile data la bassa statura idi q11esta bambina di 1sette anni. Risp1etto a1 l '.età, noi ci siamo limitati ad appl~care il metodo in bamib ini e precisamente con un massimo di sette anni e t1n ininirno di tre. Qt1e.-sta limitazione non è dovt1ta all'età per se stessa, ma a.ll 'evoll1zione d·el processo rachitico in relazione coll'età. Cosi pt1re abbiamo limitato il meto·do ai casi di valgi1sn10 puro del ginocchio, cio.è non asso·ciato ad altre def.ormità d.egli arti inferiori, o per lo meno quando qt1este non erano di tale gravità cla imporre per se s tesse un trattamento cruento. Inoltre l'esperienza ci ha insegnato che non è 01pport11no aip1p licare qt1esto metodo nei casi in c11i il valgismo si compltca con recurvam·ento del ginocchio. Tn qt1esti casi, per bloccare l'articolazione del ginocchio, bisogna portare la gamba ir1 ipe:riestensione sulla coscia e perciò, ·durante le ma1n o\ re di mod ellamento e n ella immobilizzazione suceessiva, si viene ad aggravare i l recurvamento del ginocchio. Con quieste indicazioni esatte posso assicurare che il meto do del modellam,e nto lento progressivo dà degli ottimi risultati. L·a durata della c11ra nei casi di media gra·vità è di circa 1sei mesi, che nei nostri casi ha raggiunto qualche "Volta come massimo i dieci. In ogni seduta di modellamento si ottiene in me!dia una correzione d ella ·distanza intermalleolar.e .di due cm.; naturalmente le cifre varia·no notev·o1mente collo stadio in cui si trova il p:rocesso ·r aehitico. Le sedt1te di modellamento che sono state n1ece1s sarie varian·o da un minimo di cinque ad un massim·o di tredici, con l1na media di sette od otto 1sedute. Si riesce cosi u.d ottenere una correzione completa della deformità, con un ortomorfismo • assoluto deg·li art i , che si mantiene anche a distanza ·d i tempo·. :C · r8 tti io mi son,o p 1reso premura, prima di 1p 11:bblicare questa nota, di rivedere i nost~i màl a.ti l)iù antjchi e li ho trovati in ottime condizioni. Roma, gi11gno 1922. 1

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[ANNO XXIX, FASC. 3'~]

5EZIO~E

ISTITUTO D1I PATOLOGIA SPECIALE :vIEDICA

R. UNIVERSITÀ DI ROMA. Direttore : Prorf. A. ZERI.

DEI.LA 1

1° abb.assamiento della cifra dei l.eucociti al disotto dell 'tniziale. · 2«> abb:aiss·amento della pressione arterjosa; 3<> abbassamie nto d ell'indioe di rifrazione del sier.o; , 4<> ia'1>b\aJ$.atrVem.to deULa oo·aguil·aibi·l ità •dlel sangue; 6~ ialora .p arzi·a.l e inve11sione della .formula leui00 citarta. Esperie-n ze in serie compiute dal vVidal e dalla ·s ua scuola, dimostrano eh.e per scatena.r e tale crisi, p·e,r ·r ive,1are cioè la insuffirciienza proteopessica, non è ne1oossari-0 far ingierire al paziente g1~andi quantità di elementi azotati', nè è necessario ricorrere a1d u.ova, carne o alle albumine ve1g:etali; è .sufficiientie il latte, e gli A.A. ne fì.1s.sano l·a iuisura in 200 grammi. Per la tecnica della proya gli AA. pongono come condizione neoessaria il digiuno del malato, per lo melllo da 5 ore; l'ing.e stione· durante questo tempo di a cqua non modifica i risultati, la ingeis tione viceversa di una n1inima quanti· tà di .alimenti azotati è suflfi'Ci ente per falsare i risultati. Trascorso tale tempo e stabilita la • cnasi san·g uigna 1d\el pa.z iente gli si f·a nno ingerire i 200 grammi di latte, poi, di 20 in 2·0 minuti, si esam.inano i singoli componenti del sangue. P.o ichè dalle ri,oer·che di 'Vidal, Abrami, Ja .. conesco, risulta la leucopenia essere l'elemento più netto e più costante deltla crisi ,e moclasica., gli AA. consig1i-ano per la pratica di limitare alla conta dei gl obuli bianchi la proiv a della emoclasia di.gesti\ a. L'interesse del la prova p·ro·posta risulta grande quando si asservi eh~ ricercata dagli stessi ideatori in lm primo gruppo· di affezionj • n elle quali il feg~ato .era indiscutibilmente leso (itteri ac11ti e ·Cronici - fegati car1diaci - cancew rosi - cirrotici) risultò nel 99 % de.i casi, l) Ositiva. Pro1seg11it~ Widal ed i co-llaborato-ri le ricerche · jn malati n1ej quali la lesione epatica non si rivelava che per piccoli ·segni urologici .o in malati nei quali la in·sufficienza epatica sembrava po·ssib~le, (pt1r essendo tutti gli altri sinto1ni n,ssenti, trov.ar.ono una. reazione posi:tiva in molti casi di polmonite, tuberoo.Josi ca· vitarie, appendiciti, liti.asi bili ari, pe.ri,colicistite, litiasi cronica, sclerosi tu·be'ficolari, porpora, diabete, nefriti azotemiche, in alcoolisti, in anr1essiti, in :fiìbromi, m.entrie la prova stes· sa risultò negativa in casi di tifo, dissenteria amebica, emofilia in casi di scler.01si tub.e~co­ lari, in casi di tuberoo·l osi cavitarie, in malti casi .di diabete, di D€friti azote miche di por1p ora. 1

L'esame della funzionalità epatica e l'emoclasia digestiva pel dott.

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PRATICA

REMO MONTELEONE.

Differenziate negli ultimi anni le varie e complesse funzioni della glandola epatica, è natural~· che la indagine dei P ·a tologi, volgendosi allo studio di queste singole fun~ioni, si dirigesse a ricercare un metodo diretto od indiretto capaoe di indtcar.ci, con la perma· nenza o meno dell'equilibrio armonico delle ' 'ariate attività epatiche, l'esiste·n za o i10 dellnteg.r ità della cellula epati.ca. Ecco quin.di i vari Autori introdurre in Clini,c a le prove basate sulla glicogenesi epatica, ecco proporre per a;pprezzare la sufficienza e1patica la prova di Roch, la pr.ova al b1eu di meti1ene, l'in.dacanuria, il dosag·gio dell'ur~a, il .dosaggio dell'ammoniaca, degli acidi amminici, lo studio d.ei riapporti fra gli elementi azotati de1le urine e deJ sangue, ecc. Sorvolerò sulle obiezioni che oon la continua osse:rivazione furono fatte a tutte queste prove destinate clopo ·effimera vita .a cadere in disuso, talchè l'esame funzionale del fegato negli ultimi tempi si riduceva alla ricerca dei pigmenti biliari nelle urine, al com~ortamento della glico's uria alim_entaire e dell'urobilina. E evidente perciò l 'interesse destato dalle co. municazioni reo~nti dir AA. francesi prop.onenti sempli,ci 1p rove per l'esame dell'a funzionalità epatica. Nel 1920 vVidal, Abrami e Jaconescu, avendo dimostrato nel f,e gato una « proprie,t à proteopessica », una pl'oprietà eia.è di arresto ve.rso l~ sostanze protei·che inco n1pletamente disinteg1rate, simile a ,q u·ella che la 'C ellula epatica esercita verso inolti veleni di proveni.enza intestina1e, co,n successiv·e esp,e ri,e nze conclusero che 1a ft111zione proteopessica epatica per esser pa. rtico lal'mente delicata, è la pr-ima a risentirsi di qu·a.lsiasi azione n ociva ag.ente sulla ghiandola epatica. I .. ' ap]_)licazion,e pratica alla Clini,ca di tale fatto 11e viene immediatamente, quando si ·osservi che l'entrata nel circo1o gen erale, per la maocata o diminuita azion,e di arreisto 1del fegato~ di sostanze proteiche i11co·m pletaoiertte disintegrate, provoca, p· ~r la lor.o eterogeneità, modificazi-0ni tr,a nsitorie si, mia n-0tevoli, d·e lla cra,si sangt1igna. Tali m-01diificazioni, raggruppate ne,l nome di « crisi emoclasica n sono : 1

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111 un primo g·L'LL1l)PO, cioè, di .e1)atici patenti, la prova dell\emoclasia digestiva fu positiva; e •Confer.111ò qu.a nto la Clinica aveva dimostrato, in un second.o gruppo di ·malati, epatici latenti, i risultati furono alquanto contrasta.n ti, -0nde in moltt ricercatori si ac11ì l 'interessc ·di coniferm.a re il valore •pratico della proya proposta dal V\'idal. Didier e Philippe con loro ricercl1e stabili1:ono do·vi<~rsi parla.re di vera le11copenia, nel ctecor'So della crisi e111oclasica, qt1ando la cif1·n si abbassi al (lisotto dell' iniziale, p er lo meno di 2000 globuli bianchi, di vera ipotensione ailr lor•chè l'abb 3:S•sa111cr1to corri5ponde per lo meno ad 1 cm. lli Hg .. Dalle osservazioni di E. cl1illing· e P . IJolz~r, tratte ,d a circa GO p·azienti, risulta che llopo l'ingestionie di 200 gra.mm.i di latte o di equivalente idrato di carbonio, si h a leucocitosi digest:Lva l)iù o meno 1narcata; negli sta.ti patologici, la prova di \\Tidal ora è l)OSitiva. ora è negativa· ris11lta positiya nei cardiopatici con epatostasi. I11 tutte le epatopatie mar1ifeste si 11a do1po l'ing·ès,f ione del latte, le11copenia. Ln. leuco1)e11ia è anche freql1ente 11rlle i})O- ed anacloridrie, e s1>esso dOJ)O cure co11 Sal\1 nrsan. In successive ricerche gli stessi AA. tedeschi trovarono cl1e nell,e 1nala ttie i11fe1tiv·c la prova di \\.Tidal -0ra è positiva, 01•a è negativa, e ciò perfino in 111alattie sin1ili (per f-'S., ri el paratifo e n ella itlbercolosi ) In h1tte le malattie epatiche si l1n l cncopc11 1a indipendentemente d·alla g r avit.:l <le ll ~t n1D l '1 ttia stessa. Ql1est'11ltimo fa tto è stato conf13emato a11che dal1e ricer·cl1e del W. \\Torn1s e clel JJ. Scrhejber, i qt1ali affermano che la ina'l.canz;). <.lella leucope11ia non depone per l'asscnz'l òi 11na e1)atopatia.. Secondo. questi ricerr;a.t0 ri il ~:1g­ gio leucocitico di \ VidaJ, si fondn ~u 11na ce1ta alterazio11e di distribuzione d.ei le11cociti nell'interno d.ei vasi: esso non costi .. :.tirebb·? ~!ll­ vo c'h e quando sia notevolmente positiva. 11 11 s1into1m a cii,r11co costante, si·curo e;i !I11porrnr1tc. P.er Ciamiciant1 e Pop:per il valore diell'emoclasia digestiva è oltremodo notevole: associata. alla ricerca d1elt'11robili11a o a.ei sali biliari raippresenta la 1nigliore sindrome rivelatrice dell'epatisn10 latente. Ed in Ita lia, Decio co111unica a.l l' ...t\cc-adem.ia lVfedico.JChirurgica di Perugia, di aver apJ)licato il metodo d e·l l'emoclasia; dig·estwa nell'esplorazione della funzionalità epati.ca n1elle donn.e gra·vide~ d.ichiaran.cto idi aver ottenuto r18tta crisi emocla;sic.a positiva in dt1e eclamptiche su d11e esaminate, .ed in due gravide sane Sll venti cionne gravide esaminate. 1

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XXIX,

Ji'ASC.

R ecentemente. ,..J\.brami, ,,-i(lal, Hutinel studiando la funzione l}_)'roteopessica in o.tto infermi affetti dEt arr1ebiasi intestinale, ·riscontrarono 11na emoclasia digestiva negativa. In quattro di essi vi erftno cospict1e alte1·.azioni a.meL)che d,e l fegato; i11 un caso vi era 11na epatite iperttoficn. senza fatti supp11rativi, negli altri tre Y i era un voluminoso ascBsso. Dai l'ist1lati l) Oi esrJo~1.i alla Societit :NJ.edicot:hir111·g· ira Ar1con eta11a dall'Andreanelli, Ja l)L"o,ra dell'emoclasia digest iva viene ritent1ta f l' ét tl1iti i metodi in 11so pe1· la ricerca della t'n11zio11nlità. ern1tica, il più se111pl ice, il l)iù delicato, il pi1ì facile nella pratica rorrente. Di grande at1silio pratico la ri1irnc Dnche il ì\iian1111cci. 11 Mauriac s111orza pel'ò tali ent11siasmi; egli n ffcrma di non ayer trovato in ne~sun caso insieme. 11ello st.es:o indivicluo, j tre sintomi caJ>itali c.lcll'em.o clnsia digestiva ossia la l e11co1)enia, l'ipotensio11 e r ir1Y e r~ion e della formula . . empre secondo il \Ia11rjac la prova è ina1pplit•:-tJ)ile ai fa11ci ull1 nei C[llal i si oss·erva sempre .Ic1J.copenia postdjgc~ti,,.a e, co11 fortato i11 ciò d a n1iri autori, afier1na eJ1e è i >oss ibil e ottener~ o 110 la Jct1coper1i n a seconda cht? il latt.e ,,e11ga ir1gerito l.enta1ner1te o rapidan iente dal malato. Richiama infi11e tale A. l'attenzione Rt1 cli 1111 ele111e11to ·ira·sc11rato dal \Viclal e di pri1na1·ia in11)orta11zn. e ioè stillo stato òel1e funzio11i digestive ed a· ·ur})e11t i clel canale g·astro i11 1estinale clei si11g:o]i i.ndi,1 iùl1i. Sem1pre secondo il l\Ial1riac è lln ve1 o errol'c voler l'idurre la sintomatologia i)ratica clella insufficiBnza epa1ica alla sola le11cope1tia, poicl1è le oscillazioni della cifra let1cocitaria so110 rapide e frequenti a11che nell 'i11fli.viduo sano : ricercata nei suoi 1re elementi costitl1 i ivi: le11copcnia, ipote11: ione vascolare , inversione della formula, la crisi iemoclasica è molto m e110 freql1ente a r iscontrarsi negli a.m malati e p.e rciò non può per ora .esser elevata ad espressione sicl1ra di una insufficienza epatica. Data 1questa tliscnrclanza cl i .gitldizio su di t11u1 prova in apparenza semplice, è parso a me utile aggiu11gt?rc agli s carsi rendi con ti esistenti 111 pro1)osito, 1111 certo contributo, indagando s nllo stat o della funzione epatica di molti malati presi a caso i1elle corsie di ql1est ~Istit11to. Per ta1e esame ho ricorso ai n1etodi fin ql1i J'esistiti nll' azio11e d·el tempo, cioè alla 1pr.o va cl ella glicos11ria al i1n e11iarc. alla ricerca dei segni 11rologici dati in semeiologia come indica, tori di lesio11i della cellt1la epatica, alle quali ricercl1e h o aggit1nto il comportamento della funzione })l'O teope·ssica, mist1rata con l 'emocla~ia digestiYa indicataci dal \\-ictal, Abrami. I

1

• •

31]

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f .L\~!\O . XXIX,

FASC.

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1103

SEZIONE PRATICA •

Jaconesco. Premetto brevemer1te la tecnica se~ita per le si11gole i)rove. Pe1~ la emoclasia di,g estiva ho preferito far stare i l malato in completo digiuno anzichè dal mattino alla sera come gli AA. francesi ~onsiglian-0, da.Ila sera al mattino per ovvie ragioni di certezza diella completa astensione <lal -cibo del malato. Trascorso il digiuno e stabjlito l',equi1ibrio va~scolo-sanguigno diel pa-zient~ in esame, ho fatto ingerire rrupidamente '2{tù g·r. di latte, quindi di 20 in 20 minuti ho misurato la pressione sanguigna, il numero .diei globuli bianchi determinandor1e la formula. Nello stesso, malato ricercavo : 1° La €Sistenza o m·~no di t}na glicosuria alimentare facendo in·g erire a digiuno 100-15{) grammi di. glucosio. · 2° IJ·a ,e sistenza o rr11eno di elemooti abnormi nel1e urine; cioè l ~t p1·esenza ·di sali biliati - - mediante la prova di Hay - ; la presenza -di pigmenti biliari - con le u s11ali prove al1· acid-0 njtroso-nitrico, all'io.do, ecc. - e, speeialme11te, la prese11za àell'11robilina per la aua1e 11sa.vo .eseguire l'estrc:tzione con etere e l a ri,Telazione nel rrs1duo jn solt1zio11e al"coolica con il .clon1ro .di zinco. I pazienti su cui esr>erimentai furon.o 18; r.,ffetti alcuni da lesioni epatiche ·anatomo-clinicamente accertate, altri con sospetta le~ione er)n.tica, ovvero senza sintom.o alcuno di epa-

12 Infez. malar . .cron .•

ti·s mo .

13 Ileotifo

La tirannia dello spazio mi vieta di riportare per intero i dett:t.gliati protocolli dei singoli esperi1nienti: cerco perciò nella seguente tavola schem.atizza1·e in modo chiaro i risultati uttenuti. Nei cinque casi ~ di lesione epatica certa (ocelusione del coledoco da neoplasma - cirrosi di Laiennec - cirrosi ipe·r trofica - ittero emolitico - iposistolia) l'emoclasia riuscì })Ositiva in tre e n eg·ativa in due: negli . otto casi di affezioni ·con incerta Lesione epatica (Malari a acuta ·- 1Vla lnri8. croni·ca - ileotiifo) l'emoclasia digestiva riuscì p.ositiva in sette e· negativa. in uno; e in un ultimo grup,p o di affezioni, infine, nelle quali non vi era alcun segno clinico da far pensare ad un' alterazionie della glandola epatica (Tbc. cavitaria. - tbc. sclerosante - · ittero emolitico - leu,c emia linfatica - emoglobinuri a da chinino - linfogranu1om.atosi addominale) la funzio·n e proteopessica rist1lta alterat a in due pazienti su sei. Non vi è dubbio che tali risultati mostrano una eccesi:::iva sensibilità della prova. Esa1ninando dettagliata.me.r1te i singoli e1ement.i clelle crisi emoclasiche ricercate, si conc

1

ferina che l ele1nento più costante è da.to dalla leucop.e nia, cui si accompagn·a quasi &empre l'ipotensione; spesso si hanno alterazioni della formula. La leucopenia fu da me considerata positiva solo quando il dislivello fra le due successi.ve numerazioni raggiunse i 1500-2000 globuli bian1

TAVOLA I. Emoclasia digestiva

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Diagnosi clinica

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1 Iposistolia

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B Broncop. tbc. . 4 Leucemia Linfat. .

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5 Broncop. tbc. . .

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8 Infez. malar. acuta

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9 Occlus. coled. neopl.

+

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6 Infez. malar. ac 7 Infez

malar. cron. .

+

14 Infez. ma.lar. ac. 15 Infez. mala.r. a c.

+

16 Cirrosi Laennec .

.

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10 Emoglobinuria chioin ica 11 Infez. malar. ac. .

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+

17 Linfogranulomatosi add.

18 Cirrosi ipertrofica . . .

I

chi, in alcuni casi la diminuzione dei glob11li stessi sorpassò i 2000 raggìun.giendo i 3000 globuli in meno. Co,n vengo con gli altri ricei"'Catori nel ritener,e nulle le di-ff~renze inferiori ai 1500 in quanto chi ha tp·r atica degli apparecchi contaglobuli in t1so, s·a per pr.opria esperiienza le variazioni frequenti - sp·esso raggiungenti i 1000 e più globuli bianchi - ,c he si possono con·s tatare nello stesso individuo, nella stessa unità di tempo, dal m.e desimo ric·e.rcatore, ir1 diverse conte. L'abbassamento della pres,s ione arteriosa - q11ando ·ciò ebbe a verificarsi fu quasi sempre notevole: 10,20 e 1p.iù linee della s cala del Riva-Rocci. Ho in modo paTticolare studiato, il comportam.e nto della formula leucocitari1a nei singoli momenti della crisi emoclas1ca. Gli AA. franC€.SI a:ccennano a tal proposito ,ragamente ad 1

1


1104

IL POLICLJNlCO

inversione della formula Mrmale : le mie ri-

cerche portano in modo assoluto ad escludere ciò: la fo~mula-tipo, quale ci è data dagli ematologi, non subisce deviazioni marcate; predominano sempre i neutrofili nella misura dal 60 al 70 per cento dei globuli bianchi e nelle solite ~roporzioni troviamo eosinofili e monociti. · Viceversa dalle mie ricerch.e risulta evidente un rito'r no alla formula normale, nelle malattie nelle quali la monocitosi è la regola, ossia nell'infezione malarica e nell'ileotifo, durante la positività dell'emoclasia digestiva. Gli autori francesi di tal fatto non parlano ed è naturale quando si o.s servi ·che fra tutti i malati - più sopra ricordati - da essi esa.minati non figura un malarico, nè un tifoso, pazienti nei quali - è ovvio il ricordarlo - la formula ematologica s1 caratterizza quasi sempre per una netta mononucleosi. Quel che io -chiamerei «·ritorno alla formula normale » nel corso dell'em.oclasia digestiva positiva è quasi co stante nella infezione malarica sia acuta che cronica: il numero dei monociti diminuisce nelle s11ccessive osservazioni fatte a distanza di venti minuti, poi rapidamente si torna alla cifra anteriore. 1

Riassumendo, n~l decorso dell'emoclasia digestiva 1positiva è ·s tata costante l'ipoglobulia, raramente è mancata l'ipotensione, frequentemente si sono avute .caratteristiche alterazioni della formula: dei 1·8 casi esaminati l 'emoclasia digestiva dimostrò alterata la funzionalità epatica in dodici casi, cioè in pazienti affetti da leucemia linfatica. - Infezione malarica a,cuta - Infezione malarica cronica - Occlusione coledocica neoplasti.ca - Emoglobinuria da chinino - Ileotifo ·-· Cirrosi di Laennec Cirrosi ipertrofica, malattie tutte nelle quali era sospettata un'alterazione epatica dai sintomi clinici. In sei casi, cioè nell'Iposistolia, nell'Ittero emolitico, nella Tbc. polmonare ·s ia cavitaria che sclerosante nella Linfogranulomatosi, l'emoclasda dig~stiva sembrò dimostrare una integrità della ·c ellula epati·ca.

* ** Di contro a tali ris11ltati possiamo mettere quelli ottenuti espe.rim.e ntando su gli stessi malati con I.a ricerca di una glicosuria alimentare e con la ricerca di elementi di origine epatica nelle urine. I dati ottenuti possono esserè schematizzati nella seguente tavola. Nell'esame dello schema suesposto colpisce innanzi tutto il comportamento della gli-

[ANNO

XXIX,

FASC.

34 J

cosur.ia alimentare; essa, tranne che in un caso, è stata negativa. Ciò può meravigliar& quei pochi che ancora si ostinano a prestar fede all'ingestione di una o più meno grande quantità di glucosio per trarne dati sullo stato del fegato, ma conferma quanto si va ripetendo da numerosi ricercatori sull'inutilità di tale J>tTOVa insufficiente a svelare lo stato TAVOLA

n. Esame delle urine

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.. 13 Ileotifo • • • • . .. • . . 14 Infez. ma.lar. ac. • . . . 15 Infez. malar. ac. • . . . 16 Cirrosi Laennec • . . . .

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17 Linfogran ulomato.si add.

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Diagnosi clinica

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.. . . . . • • 2 Ittero emolitico . . . . . a Broncop. tbc. • . . • . • . ~ L1 uc emia linfat . • • . • . + 5 Broncop. tbc. • . . . . . . 6 Infez. malar. ac. • . . • . + 7 Infez. malar. cron. • •.. + 8 Infez. mala.r. acuta • . • • + 9 Occlus. coled. neopl. • . . + 10 Emoglobinuria chinini ca • . ma.lar. ae.

• •

12 Infez. malar. cron.

18 Cirrosi ipertrofica

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1 Iposistolia

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di una ruota del complesso meccanismo del ricambio degli idrati di carbonio. Sorvolando s11i clati forniti dalla ricerea dei pigmenti biliari e ·d ei sali biliari, non diinostrabili in ogni caso, e perciò di scarso valore per svelare ins.uifi:cienze epati·c he latenti, mi oreme far notare I 'interessante fatto della pre• senza dell'urobilina constatata in undici oasi con reazioni tali da non lasciare dubbi: in nove, degli undici pazienti in questione, alla ur~ bilinuria si asseciava una emocl asia digestiva positiva., in un altro all '11robd.linuria si accompagnava una nétta g·licosuria alimentare. L'urobilinuria era evi·dent.emente indice nella quasi tota1ità dei pazienti della alterazione più <> meno profonda della funzione epatica e ciò perfettamente in accordo con qt1el ·ohe la Clinica faceva ·st1pporre. 1

1


• •

f ANNO XXIX,

FASC.

3i]

SEZIONE PRATt:;A

CONCLUSIONE.

1105

MANNuccr. Prime 'ricerche sulla prova dell' emoclasia digestiva nell'in.sufficienza epatica.

Vo'1 endo r1ass1rmere in poche righe quanto ho finora esposto posso dire che dalle mie rieerch~ risultano evidenti i seguenti fatti: 1° L'emoclaisia digèstiva riuscita positiva nella maggior parte diei malati con lesioni anatomoclinicamente apprezzate del fegato, costituisce una prova di indubbio vailore per chi indaga ·s11llo stato di tale organo. 2° Elementi costanti dell'emoclasia digesti. va sono l'ipoglobulia e l ' ipotensionie; dall'asso.ciazione di questi due sintomi può dedursi l'esito definitivo della prova. 3° Nel decorso d ell'emo.clasia digestiva ipuò notarsi nna alterazione ·della formula nel senso di un cc ritorno alla f.orm11la normale», nelle malwttie nelle quali la formula mononucleare è la regola (infezione malarica - infezione tifosa). 4° Scarso valore va attribuito alla prova della glicosuria alimentare n ell'esame della funzionalità epatica. 5° L 'urobilinuiia è alt:r.ettanto frequente nelle lesioni epatiche quanto l'emoclasia di· gestiva. Alla prova quindi della emoclasia digestiva, innocua certamente ed esatta dobbiamo contrapporre, quale prova altrettanto, se non più i11nocua ed esatta, la urobilinuria e dedurne che se è senza dubbi,o vero che la prova dell'en1oclasia digestiva ,rivelatrice di alterate fun"Zioni proteopessiche del fegato, è feconda di acquisizioni scientifiche nello studio delle complesse attività ep.atiche, ci lascia non del tutto convinti della sua pratica utilità nell'esploraz.ione funzionale del fegato in quanto e le ricerche degli stessi AA. francesi e le mie mettono in evidenza l'importanza semeiologica pari a quella dell'emoclasia digestiva dell'urobilinuria; p er la constatazione della quale è possibile eseguire in ogni istante presso il letto del malato una raip-i1da e facile rioerca di urobilina nelle urine. 1

Società italiana id i Pediatria, Milan,o, 1921. ANDREANELLI. Insufficienza epatica ed emoclasia 1

digestiva.

Società

Medico-Chirurgica,

An=

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192'2.

OSSERVAZIONI CLINICHE CLINICA ·PEDIATRICA DELLA R.

UNlVEHS IT.\

1

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DI ROMA.

·D irettoTe incaricato: Prof. TULLIO

Lt ' ZZATT

Terapia della pertosse con I' etere. Nota ·seconda per il dott. G1ovANN1 GF:No1<: docente ed assistente.

·1:..

,N el d'e.co rso anno pr·op1rio st..•ll e C·01lr-1ìne tf 1 questo gio rnale in una prima n·o ta (1) s u I I 1· tamento della tosse convulsa co·n le i iie 7intra n111 s co1ari di etere riferivo i .1"is·u]tati i n coraggianti ottenuti su 20 bambini da questa medicazione: eran·o le prime oi~se •-vn z i 0 ; blicate fra noi e la statistica abbastanza con· fwtante per numero di guarigioni in 11 na ?1 la ttia che .ra_.p.pr esenta sem pire un p P rie 0 1t grave per l'infanzia mi Sr>·inse a corti nnnrP ricerche iniziate stil valore terapeutico d ell'etere solforico nella pertosse e n i in ro " L 1 1 estende·r le ad un nt.:m ero maggiore c1i n c:i Queste nu1ove osservazioni Sll una rie ' • altri 50 bambini di vario sesso ed età rin i 3 r si ai 7 anni mi permettono di portare un con· tributo .ancora più v.asto sull'a ngome 1to. , i danno agio ad esporre dei criteri nt1ovi sulla t ecnica delle iniezioni qual e risuJ1 n 11 I , sperienza ed oltre a confermare sempr e più l 'utilità e l 'effica cia d el ri me.d io e 1·1 1ir 1 < assoluta di esso, precisano meglio l'azione dell'etere secondo le dosi in iettate. l n pl1!' d.eì farmaco, la data d ' inizio della ru rri, J'i· tensità della malattia e le poss ibili co111t t canze di essa. In alch·r1i di ques ti harnhini mi s r n o i f t r alle indicazioni date da Audrain che fu il pri1

1

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11 .

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I

(1) Policlinico, Sez. pratica, 1921.

'


1106

IL POLICLINICO .

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XXIX,

FASC.

34J

.

mo che nel 1914 riconobbe I 'utilità dell'etere nella pertosse, e cioè in soggetti al disotto dei 7 mesi ho iniettato 1/2 cm. di etere a giorni alterni, in soggetti da 1 a 3 anni 1 cm. e sopra i tre anni 2 cm.; in altri bambini ho seguito il metodo di Weil e Doufurt, vale a dire delle iniezioni quotidiane delle stesse dosi, in pocl1i altri ancora ho voluto sperimentare il consiglio del Nobecourt che ritiene l'etere più efficace se iniettato a piccole dosi ogni 6 ore per tre giorni di seguito. Molti dei e.asi da n1e trattati ·Con l 'etere e.rano nel primo stadio della malattia; altri in periodo convulsivo già conclamato; altri ancora complicati a gravi broncopolmoniti. I risultati ottenuti si possono rilevare dalla unita tabella dimostrativa e si possono rag, g.rup:pare cosi : a) bambini che dopo quattro iniezioni gtiarirono completamente e fin dalle prime iniezioni migliorarono; • b) ·b ambini che n1.iglioraronoi dopo 4 inie- . zioni e che per gvarire. hann•o avuto biso·gr10 di 8-10 iniezioni ed in alcuni casi anche di più; e) bambini nei quali l 'etere ha modificata la tosse nei suoi ca1·atteri, ma non ha avt1to influenza alcuna sulla durata .della malattia, d) ban1bini che dall'etere. hanno ritratto poco o nessun ·giovamento. L 'i11iezione di etere no·n è doloro·s a se fa tta profondainente e co·n gli accorgimenti di ~C'c­ nica già riferiti nella mia prima nota sullo argomento, e dà al bambino la stes·s.a sensaz iQne sgradevole di ogni altra iniezione : riesce dolorosissima e può portare delle complicanze (necrosi) se fatta poco profonda: è qt1esto un punto sul qt,'ale deve essere ri·c:h iamata t11t!.a l 'attenzione d el medico on.de è b ene che l'iniezione sia fatta dal sanitario e non da inf,~r. m1.er e. Giustamente su ciò insiste il Valagussa. In genere st1l punto. di iniezione si ha ir1 alcuni ca.si un lieve arrossamento ed un Je.ggero edema che scompare in pochi minuti, ma questi fatti non poss0no e non debbono• r>l)stituire una obiezione seria nè possono formare una controindicazione alla terapia della perto·sse 901n l 'etere. È necessario però che l'etere da iniettare sia purissimo: io ho usato s.emp·r e con st:cce·s so l 'etere .della Ditta C. El·b.a in fialette. da 1 crRc. e mai n1i son se rvito di tanti preparati d~l commet·cio, vantati come specifici della tosse convuls a, tutti a base ·di .etere oon aggiur~t.a di altre so·s tanze (j-0dofo·rn1io, timolo, can-fora) n ei quali l'azio·n e è setinpTe quella dell'etere; solo qualche volta ho usato in casi di per1

[ANNO

tosse oompJicati a fatti d'i bron.copolmonite una felice combinazione di etere, canfora e clo.1~­ t.ore pir:o1p-0·s ta dal colle1ga Modigliani, che n1i ha dato ottimi risultati. Nè può formare controindicazione alla cura l'età del bambino: in numerose iniezio·n i pra.ticat~ da me e da colleg.hi di clinica in bambini di tenera -età mai fu visto• apparire il più minimo incidente sia localmente come da pairte dello stato gene.r aie. 1L a .pe rtosse n el neonato è evenienza rara per le minime p1robabilità di contagio nerte prime • settimane di vita: Raillet, Neurath~ Nasso ed altri descrissero casi di tosse convulsa in bambini appena nati ed il Cozzolin<> n ella statistica della epid'e mia .avvenlAta a Cagliari nel 1913 ne .r~p:po11a 5 in bambini riai: 14 ai 25 giorni. Interessante al ::riguardo della inno c11ità a·sso1luta dell'etere anche nei neo,n ati sornOJ ~e· du~ r ecenti iosservaz.ioni dteJ MjliC> della Clinica Pediatrica di Messina diretta da.I! Cannata, pubblicate in Pediatria, n. 7, 19?2_ Ne1 primo caso trattavasi di una bambina di appena otto giorni allattata .dalla ·m adre cl1e aveva una sor.e.llina di 20 m esi ed un cugino di tre anni affetti da pertosse in periodo spasmodico: al 6° giorno dalla nascita cominciò a presentare starnuti ed accessi di tosse secca che sor10 andati aumentando· di intensità e di frequenza siccl1è .do·p o pochi giorni la bambina cominciò a d avere accessi caratteristici di pertosse. La piccina si aggra\ a:. per j} fatto che la r·e·pl'ise viene sostituita d ai. un hreve peirtodo ·di apnea che pan.e in ser i<> pericolo l a vita della :piccola inferma. Al 12° gio·m oi di età si inizia il trattamen~.e> con l'etere alla dose di 1/2 eme. a giorni alter... ni: dopo la terza ini~ione gli accessi diven.g ono me no freqt1enti po,i s i atten11ano di intensità; alla 6a iniezione la tosse assume iJ tipo catarrale·, poscia ·gli a ccessi divennerv· sempre p iù rail'i finch è scompa.r vero. Nel secondo caso· trattavasi di lln bambin~ di 10 giorni che al 7° ·giorno di vita si ammalò con corizz.a, st.a~·nuti, voce velata, accessi di tosse secca. Al 129 giorno· .di vita gli accessi dive:r:igo1no vio·l enti, a tipo spas·modico, si accompagnano a ciano·s i intensa ed apnea fugace. Al 13° giorno· di e.tà si ini'Zia la cura r0n l'etere (1 eme. ogni 2 gio1rni): tutti i sinton1i gradatamente si attenuano, gli .accessi si 1iirada.no·, la tosse perde il caratter.e· spasmodico, cessa il vo·m ito, le cond'izioni generali rifioI'iscono ed il '.bambino dopo otto giorni è co-mpletamente guarito. 1Com.e giustamente· osserva il Milio ques~ ~ 1


(ANNO

XXIX, FASC. 34)

SEZIONE PRATICA

risultati sono importanti ·s e si considera l 'u8o limitatissim.o .cJie ne i neon.ati può farsi dei composti ·di op1p i·o, belladonna, ecc. che nei b ambini più grandicelli costituirono fino ad ora le basi della ordinaria terapia s intomatica della pertosse, ed io COil].e o·sserv.azione generale posso aggiungere che l'etere dà maggiori risultati quanto più piccolo è il bambino ·Che viene i::>ottopois tò a questa medicazio1te. Da alc~'lli fu notato· p.rima «~il'1e il farmaco esplichi una azione sedativa uno stato di ecci· tazione oaratterizzato1 .da notevole i.rrequiet.c:zza fino dalle prime iniezioni d.i etere, ma francamente una irrequietezza straordinaria io non ho mai potuto notare in centinaia di casi di pertosse caduti sotto la mia osservazione in questo ultimo biennio nel quale 110 praticato sem1p re e sistematicamente la terapia con ]'etere : del resto l'agitazione, nel periodo convulsivo, è un sintoma co·m une ·Che ·Colrp1isce tutti i bambini con· pertosse. Tutti gli at..iori descrivono questo ·pe'I"iodo della malattia nel .q uale all'accesso spasmod1. co nei più grandicelli p.recede una specie 1i aura della dt1.r ata di p ochi secondi e che si esplica ·C·on senso di oppressione, .e n1ttazioni, sbadigli, senso di paura che spinge i pa· zienti ad a~grapparsi. alle c-0·s e e.d alle p1ersone vicine e nella notte a sollevarsi sul letto in preda a tei·Tibile an1g-0scia onde non deve addebitarsi all'etere ciò che caratterizza pro· prio la tosse convulsa: Rilliet e Barthez insi. stono nella descrizione di ·questo stadio del male carne insiston·o &ulla f aci1e ·c.omp,a rtecipazione del sistema nervoso· nei bambini più piccoli nei ·quali si pos.s ono avere oltre alle convulsioni dei fatti più gravi, delle paralis1, emorragie, meningiti, ecc. ecc. N eurath ammette in ·q u.e sti casi cornei causa l'elemento tossico circolante nel sangue il quale agirebbe alterando la crasi sanguigna e ledendo le tuniche dei vasi o facendo sentire la sua azione su·gli elem.enti nervosi ·direttamente e per tal modo egli spiega la p·atogene.$.i delle varie com1p li.canze nervose nel decor30 della pertosse, delle emorragie gravi, estese e capillari, dei p.rocessi di meningite acuta, 1i encefalopatia, ecc. e delle altre Ìesioni ora sem.. plici ora co1m plicate c.h e poi causano i vari · accidenti desozitti dagli autori ed anche i casi di morte improvvisa. Ne deve es-sere una C·o ntroindicazione al trattamento con l'ete•X1e 101 stato· spasmo.filo :J el bambino: in so.ggetti con tetania il farmat-o usato anche a dose elevata mai ha prov.ocaf.o accidenti di sorta, ne ha aggravato la sindrome o è stato causa di convulsioni. · 1

1

1107

Le oonvulsio·n i ·Si posso·n o1 presentare n ella pertosse all'infuori di ogni stato di spasmofilia del bambino. Reicke (Zeischrift fu1· Kind., 1920, n. 3) su 342 casi di pertosse notò in 29 le convulsioni: la c·ausa accertata di e·sse f~ varia, in alcuni s.1 notò una meningite purulenta, in altri una trom·bosi dei seni., in 17 casi si trattava pe1 ò di semplice eclampsia da pertosse, la quale si presentò in bam·b ini dai 7 ai 20 mesi in 11n periodo piuttosto prec-0ce di una grave partosse seguita quasi semp1re da esito mo,rtaJ.e : i sin·goli accessi a carattere :per lo più cl-0nico tonico, generalizzati, si presentarono in rapP1orto con gravi attacchi di pertosse, otto volt.e durante l'attacco convulsivo si ebbe la morte. Il Reicke ha ricercato quasf sempre il sintoma del facciale e nella maggioranza dei casi fu trovato del tutto assente: l'esame el ettr1~0 non rilevò alc·lm. valore ano.rmale. Queste convulsioni nella peir tosse hanno si1g nificato grave .e seoondo la massima patLe degli autori deve essere esclusa l 'interferenza dei fatti di spa·s mofilia per spiegarle: son<;f a mio p.arere i fatti di meningite sierosa r.l1e pl'ovocano le convulsioni specie nei bambini di tenera età dal primo semestre di vita al secondo anno ap.p unto, per la m.agg·iore labilità dello encefalo in via di svilu,p po'. Le ri~erche da me praticate (1) sul liquido cefalo-rachidiano nelle forme di pertosse grave (alcune co11 convulsioni) porterebbero una conf e1·ma diretta a questa ipotesi i:»oichè il liquor in tutte le punture lombari da me eseguite si ebbe con t . 'lla pressione superiore alla norma quasi sempre a getto o a zampillo : questo aumento di pressione del liquo·r è spiegato da alcuni con il fattore meccanico de·gli a.e ~ cessi forti e rip,e tuti che- turbano• la circolazione cerebrale aumentando fortem ente la pressione nel liquor, ma io credo che oltre al fattore meccanico bi·soigna aggiungere il fattore tossinfettivo ah.e giuo.ca una parte molto iniportante poichè le to·s sine della infezione sor1-0 1q.u elle ch e dete-rminan•o le lesioni dei centri nervosi e le complicanze più gravi ancora fino aJl'esito letale. Notevole nei rigt1ardi della innocuità assoluta dell'etere in bambini con spasmofilia è l'osservazione rece11te del Veronese della Clinica Pediatrica di Padova (Gqzzetta Ospedali, 1921) riguardante una ba.mbina di anni 1 1h, entrata in clinica con broncopolmonite e pertosse: tratta vasi di piccina in stato di 11ni.ri . zione scadentissima, cr n note spiccate ,f i r :i. (1) Policlinico, S<;z. pratica 1920.


1108

II. f>OLJCLINICO

chitismo al cranio ed al torace ed e\!.:'lc11te stato tetanoidico, con 18-20 accessi giornalieri violentissimi che con la cura dell'etere (1 eme. ~l giorno) diminuirono ,li 11umero e <Ji. i:J ~r:.n­ sità, senza nessuna influenza da qud~LB, in ~Ji­ eazione sullo stato spasmofilo della piccola pa . .ziente, malgrado che il trattamento fosse st~to .continuato per 14 giorni.

\

Nella cura della pertosse con l'etere in gen-3· rale già sin dalla prima iniezione si ha una .azione sedativa .sugli accessi che si fa sempre più manifesta alle iniezioni successive: gli accessi si modificano per durata ed intensità non sono più lunghi ed esasperanti come allo ini• zio del trattamento, cessa il vomito, non sono seguiti da cianosi: questo nei casi più favorevolmente influenzati e che rappresentano il maggior numero. In altri casi l'azione dell'etere che è spiccata nelle prime iniezioni riesce sempre più meno marcata, gli attacchi diminuiscono per nume.ro lentamente, I 'intensità della tosse resta moderata permettendo al bambino di dormire tranquillamente delle ore intiere e di alimentarsi, e la malattia si avvia lentamente verso la guarig'ione : sono questi i casi nei quali la evoluzione della m alattia non è influenzata dall'etere pur restandone influenzati i sintomi principali. L'etere è più efficace per quanto più presto è istituita la cura: in una osservazione fra le sottonotate, nella quale il trattamento fu ìniziato alle prime manifestazioni della malattia, il miglioramento fu rapido e· si ebbe la guarigione in pochi giorni: in altri casi, quando la terapia fu iniziata alla 11ea. o 15a. giornata, l'azione dell'etere si dimostrò irregolare, talvolta il miglioramento si ebbe alla terza o alla quarta iniezione, e non subito alla prima; talvolta al miglioramento segui una recrudescenza, poi un nuovo miglioramento e la malattia ·si avviò a guarigione senza altre recrudescenze. Altra volta si efibe una diminuzione di intensità deg·li accessi fin dalla prima iniezione e poi la malattia fu vista restare stazionaria con tutta la coorte dei sintomi inizi~li; in alcuni di questi casi raddoppiando le dosi del f2-rmaco si ebbe subito un notevole miglioramento, in altri casi malgrado l'aumento delle dosi spinte fino al massimo non si ebbe alcun effetto, forse per una specie di assuefazione al rimedio. Riguardo alle dosi i migliori risultati li ho avuti con il metodo di N obecourt, vale a dire

(ANNO

XXIX,

FASC.

34}

con le iniezioni di 1ticcole quantità di etere (1h eme.) ripetute più volte nella giornata, e per tre o quattro giorni consecutivi, ma è metodo di non facile applicazione nella pratica per ragioni facili a comprendersi. E certo che i migliori successi con l'etere ~i hanno nei casi più gravi ed è questo uno dei pregi del rimedio che agisce dove gli altri sedativi non hanno effetto o sono infedeli, pur essendo sempre dannosi per il bambino: il principale sintoma, la tosse, è attenuata e sono evitate le complicanze meccaniche multiple che questa tosse può apportare al bambino, onde l 'etere se anche no·n si presenta come un medicamento specifieo realizza un grande progresso per lottare contro l'elemento principale della malattia. . Nei casi leggeri l'effetto è meno netto ma ' anche in questi casi si :tia una diminuzione della durata e della intensità degli accessi. L'azione dell'etere si dimostra efficace anche nelle complicanze broncopulmonari: Dttfourt non è di questa opinione, mentre il Lassalle è entusiasta: le mie osservazioni in proposito si riferiscono a 5 casi nei quali l'efficacia dell'etere è stata molto notevole: in un caso trattavasi di una bambina debole, nutrita al biberon, con stato di nutrizione scadénte: fu presa in cura in ottava giornata di malattia quando già i fatti broncopneumonici erano chiari e netti : l 'etere in questa osservazione migli<>rò notevolmente lo stato generale, sollevò le condizioni del pol~o, ebbe notevole influenza sul numero degli accessi. e condusse alla guarigione della piccina in meno di una settimana. Nelle altre osservazioni l'azione dell'etere fu sempre notevole non solo sull'andamento della malattia, ma anche sullo stato generale e sullo stato infettivo: l'etere non sembra favorire in questi casi la produzione di bronchiti o di edemi come si osserva quando è impiegato per anestesia e non sembra avere azione congestionante, ma la sua eliminazione lenta .all'altezza delle più fini ramificazioni bronchiali porta una azione antinfettiva durante un tem. po apprezzabile come ha dimostrato di re(!ente il De Boullions. E notevole oltre l azione locale dell'etere la sua azione generale onde è impiegato nelle infezioni gravi come l'influenza, la febbre tifoide, il morbillo, il tetano, ecc. ed anche la tubercolosi : la cura con l'etere porta nel bambi no un notevole aumento della diuresi, ciò che è un indice favorevole nel decorso di una malattia jnfettiva; bisognerebbe studiare la sua azione nella formula leucocitaria, vedere se 1

.

ç


(A~NO

XXTX, FASC. 34J

1109

SEZIONE PRATICA .

s='• z

Dosi di etere impiegate

Età

NOME e COGNOME

Esito

Osservazioni

' '

1

Crocetti

Maria.

. . . . . . . .

2 Certa. Anna • . . . . 3 Ceretti Antonia . . . 4 Tagliaferri Augusto • 5 Tomma.soni Vincenzo.

6 7

. . . •

. . . .

. . . .

. . .' .

. . . .

I I·

Sera. Ines . . . . . . . . . . . Dominico Terei;a . . . . . . . .

8 Aimento Mario . . . . . . . . 9 De Luca. Mario . . . . . . . . 10 Carducci Maria . . . . . . . . 11 Polidori Mariano . . . . . . . 12 Trovi Renzo • . . .

13 14 15 16 17 18 19

Mariani Rosa . . LucairelLi Edoardo Oddi Luigi . . . Lorenzoni Alberto

~o

. . . ... . . . . . . .. . . ..

. . . . . . . . . . . . . . . .

Lorenzoni Ada Nastri Armida

. . . . . . . . . . . . . .

Taddio Alberto •

. . . . . . . . '

Orazi Aristide . . . . . . . . . 21 Marini Elena. . . . . . . . . . 22 Mal'ini Carmela . . . .. . . . 23 Aseenzl Alvaro . . . . . . . . •

24 ?tfafaldi Daniele 25 Facce J,ihera. • 2 6 l'einetti Sergio . 27 ~f oseatelli Otello 28 Franciollni Ugo 29 Falcuni Nestore 30 Pietrucci ?Ila.rio 31 Perugini Aldo .

. . . . . . . .

. ... . . . . . . . . . . . . .

32 Fortini Maria .

. . . . . .

.

.

. •

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . .

.. .

a. 2 a. 4 a. 4 a. 3 a. 7 a. 3 a. 6

123

Guarigione

l4a

4 eme. 12 eme,

ga

8 eme.

»

g• 7a 9a

4 eme.

7 eme.

10 3

4 eme .

n1esi 18 a. 2 mesi 28

11 3 10:' 123

5 cmo. 6 eme. 12 eme,

a. 7

g.i

8 eme.

Migliorato

a. 4

61

4 eme.

Guarigion~

1

.

sa

4 eme.

9•

4 eme.

12a 2oa

12"

4 eme. 4 eme. 4 eme. 4 eme. 4 eme. 2 eme. 6 eme.

gn

4 eme.

ga

3 eme. 2 eme.

mesi 16 mesi 8 mesi 6 a. 5

a. 6

243

a.. 3 a.. 1

163 123

mesi 5 a. 2

163

a. 4 mesi 6 mesi 6 anni 21/2

a. 11/2 a. 1 a. 11/2 mesi 10 a. 6

a. 2

4 eme.

sa 103

6 eme.

"13

4 eme.

s•

4 eme.

123 143

4

a. 6

4 eme.

mesi 17

8 eme.

34 35 36

La.urini Luigi . . . . . . . . • Laurini Remo . . . . . . . . . Fon tana Maria. . . . . . . . .

a. 4 a. 6

5 emo. 8 eme.

mesi 18

6 eme.

37

Fontana Giulio . . . . . · . . .

a. 2

3S

Dominici Teresa . . . . . . . .

a. 6

4 eme.

39

Casanova Primo . . .

3 eme.

40

Giusepponi ReJ;llo Giusepponi Clara

mesi 4 a.. 7 mesi 18

41

Conti Giuseppe Cola.santi Ezio Fdori Maria .

42 43 44

45

. . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . .

. . . . . . . . . . .

Verdat Adriana . . . . . 46 Mann a Oidio . . . . . . . 47 Manna. Elena . . . . . . 48 Vendittl Aldo . . . . . . 49 Rocchi Ada . . . . . . . 50 Rouli Gino • . . . . . . .

I

..

. . ~

. • • . • • . . . . . . . • •

mesi 16 mesi 14

4

..5 emo. "13

4

3 eme. 4 eme.

243

3 eme.

n1esi 18

12a

mesi 13 mesi 4 mesi 16

163

5 emo. 4 eme.

20•

4

123 18a

8 eme.

eme. 6 eme.

-

» »

Migliorato Guarigione

Negativo Guarigione Migliorata

Negativo

Broncopulmonite Rachitismo Spasmofilia.

Nessuna dnfluenza s ulla du rata della malattia Nes·s una -influenza aulla du· rata della. malattia Nessuna jnfluenza sulla. du· rata della. malattia Pleurite • Aden,opatia tb. Nessuna. influenza sul decorso della. malattia Nessuna influenza su l decorso della. malatti a Adenoideo Adenoideo Adenopatia tb . - Vegetazione ad.

Guarigione Bron eopulmonite

eme.

sa

Adenoideo • A.denopatia tb. Adenoideo . - Adenopatia tb.

Guarigione

10 eme.

lOa

s

>

eme.

mesi 20 a. l

a.

Negativo

Migliorato

4 eme.

Nessuna influenza sulla du rata della. malattia Broncopulmunite Bronoopulmon tte

4 eme.

1oa

Fortini Rugerio . . . . . . ~ .

.

-

eme.

4

Adenoideo Broneopulmonite Rachitismo - Spasmofilia.

• Guarigione •

eme.

103

33

. . .

Negativo Guarigione

Negativo Guarigione Migliorato

.•

Adenoideo

Nessuna N esa;una Nessuna Nessuna. Nessuna

influenza influenza influenza influenza influenza

sul sul sul sul sul

decorso decorso decorso decorso decorso


1110

IL

POLICLINICO

attiva la fagocitosi, o se aumenta l'indice alessinico del siero di sangue. È certo cl1e non ha azione alcuna in bambini adenoidei o con adenopatia tracheo-bronchiale : in molti dei casi da me osservati nei quali l'etere non ebbe alcun effetto, la presenza di vegetazioni adenoidi fu dimostrata d'd ll'esame laringoscopico e del cavo naso faringeo, e l'esistenza di adenopatia fu potuta accertare con l'esame radiologico di controllo eseguito gentilmente dal collega Attili dell'Istituto elettroterapico della nostra Università. È indiscutibile che il trattamento della pertosse con l'etere dà dei risultati più pronti ed indubbiamente s11periori a quelli ottenuti con la vaccinoterapia: il Valagussa che ha t_rattato numerosi casi di pertosse, sia con il vaccino antipertossico che con l'etere, è della mia opinione: egli riconosce che l'azione preventiva dei vaccini antipertossici è molto più sicura e più attiva dell'iniezione curativa, come aveva osservato prima di lui ancha il Luzzatti . ' ed agg·iunge che il vaccino agisce specialmente se adoperato allo inizio d ella pertosse, concordando in ciò col Luzzatti, e nei casi senza complicanze. Ciò io posso conf.ermare. Dalla sua statistica abbastanza numerosa si rileva -q;ei riguardi del vaccino che nel 20 % dei casi si. ha la guarigione rapida, nel 30 % si ha miglioramento manifesto, nel 50 % non si osservano effetti veramente notevoli, mentre dalla statistica dei trattati con l'etere nel 20 % dei casi soltanto vi è insuccesso, mentre nell'80 % dopo tre o quattro iniezioni il ritmo della tosse si modifica e gli accessi si attenuano. La vaccinoterapia della pertosse ·ha dato sempre risultati contradittori e mentre aveva fatto sorgere tante belle speranze non sembra ricevere dallo esperimento le conferme necess~rie per l 'introduzione del metodo nella pratica corrente a prescindere che il meccanismo di azione dei vaccini in genere è ancora os~u­ ro e non ben precisato e forma oggetto di fervida discussione, poichè le ricerche odierne tendono a dimostrare come l'azione specifica della vaccinoterapia i·egge debolmente ai lumi di una critica severa. • Concezioni recentissim e che scaturiscono da fatti clinici inoppugnabili portano a una revi~ione completa d elle nozioni finora acquisite e rigl1ardanti la specificità dei vaccini e danno nuova luce a problemi vecchi e ne adombrano dei nuovi e portano una rivoluzione completa alla teoria della immunizzazione attiva ed alla parte che in essa spetta ai fermenti del sangue, ai leucociti ed a tutti i poteri di difesa organica.

(ANNO XXIX, FASC. 34 J

La vaccinoterapia oggi riceve colpi terribili dagli stessi SllOi fautori e col capitolo della proteinoterapia nuovi orizzonti si aprono e novelle ricerche si rendono necessarie nel campo di questa medicazione biologica. Per restare nel tema che ci occupa della tosse convulsa, molte volte, dopo la vaccinazione antipertossica, g1à poche ore dopo l'intervento, si rende manifesto un miglioramento nei sintomi, che non è possibile ilè logico attribuire al vaccino, ma all'azione paraspecifica delle proteine eterogenee contenute in esso, altre volte si nota migli.oramento usando del semplice siero di cavallo o del siero antidifterico, o dei vaccini contenenti germi che nulla hanno a che vedere col bacillo di Bordet e Gengou e note sono le recenti esperienze di Reynolds (A rch. of. Ped., 1919) che in 30 casi di perto's se trattati con vaccino specifico non ebbe alcl1n risultato favorevole, mentre in 21 casi trattati con vaccini misti (stafilococco, bacillo dell'influenza, ecc.) ebbe risultati incoraggianti. Oltre a ciò è noto come il vaccino non ha azione alcuna nei gravi casi di pertosse e quando la cura è iniziata tardi, mentre l'etere in questi casi dimostra la sua efficacia : ora se si pensa che sono appl1nto i casi gravi quelli che cadono più di tutti sotto la nostra osservazione, perchè solo -allora il bambino pertossico viene affidato alle cure del medico, si capisce come non bisogna esitare lln sol minuto e ricorrere all'etere che in ogni caso, combatte l'elemento principale della malattia, la tosse, che è quella che arreca con i suoi ac cessi continui e ripetuti i più g·ravi danni. Concluden<io con queste 11uov.e ricercl1e io non posso che confermare il valore dell'etere nel trattamento della tosse convulsa: allo stato attuale rappresenta un progresso nelle medicazioni finora impiegate contro la pertosse. È senza inconvenienti, può essere usato nei bambini di tenera età, è metodo pratico, economico, e apporta sempre dei benefici anche 11ei casi nei quali non riesce a debellare la malattia: nelle forme complicate la sua efficacia è fuori di ogni dubbio : realizza sulle altre medicazioni un notevole vantaggio poichè agisce dove le altre falliscono . A· fianco alla vaccinoterapia che ha valore profilattico indiscutibile, deve essere collocato l'etere per le stie_proprietà terapeutiche. 4

Oltre quella segnalata nella precedente nota: COMTY. Presse méd., 1921. TARTRou. Con,tribution à l'étude de l'action de l'éther, ecc. (Thèse de Paris, 1921). AucHIER, Thèse de Paris, 1921. NOBECOURT. Précis de médicine des enfants. AURICCHIO. Pediatria n. 15, 1921 .

Bibliografia. -


' {ANNO

XXIX,

FASC.

34]

De l'in"f',uence de l' éther dans le coquelucle. Thèse de Lyon, 1921. VALAGUSSA. Consultazioni di clinica e terapia inf., Edizione 1921. • D'AROMA. Policlinico, Sez. pratica, 1921, n. 23. MAGNI. Le iniezioni di etere nella pertosse. Rivista Clin. Pediatrica, n. 5, 1922. Pediatria, anno 1922. Discussione alla Sezione napeletana della Soc. Ital. di Pediatria.

1VES DES BOUILLONS.

CLINICA

OTo-RrNo-LARINGOIATRICA

R. UNIVERSITÀ DI ROMA diretta dal prof. GHERARDO FERRERI. DELLA

Di on voluminoso polipo etmoidale a diramazioni multiple. Prof. GUGLIELMO

1111

S'EZIONE PRATICA

BILANCIO~I,

aiuto.

P. Eugenia, di anrnj 18, da Roma, si presenta all'ambulatorio della Clinica perchè sofferente di ostruzione nasale. Ha genitori viventi e sani; varii. fratelli e sorelle in buoria salute; una di queste ultime è affetta da otite media purulenta cronica bilaterale. Soffri dei comuni esantemi nell'infanzia. lntorn.o all'età di 8 anni fu · operata di raschiamento della volta faringea e di ablazione delle tonsille palatine. l\1estruata a 13 anni, reg·olarmente. Circa la presente infermità la p. narra che da oltre un anno si avvide di respirare a sten. to col naso, di essere ql1asi sempre « raffreddata », di andare soggetta a frequenti cefalee gravative a tipo frontale, di avere il soDJno agitato e interrotto. L'ostruzione nasale, che si era iniziata a carico. della fossa nasale di sinistra, si estese anche alla destra e andò progressivan1ente aggravandosi. In questi ultirni tempi la voce si era fatta nettam•ente nasale (rinolalia chiusa), si era reso difficile il parlare a lungo ad alta voce, come ad es. la lettura in scuola, ed anche inotava una certa di1'iìcoltà nella deglutizione dei cibi solidi. .All'E. O. l'inferma si presenta di statura regolare, a cute rosea, di costituzione linfa~ica con f acies adenoidea. Il naso è slargato alla' radice, specie a sinistra. La respirazione A. 11nicamente boccale. Alla rinoscopia anteriore si osserva ch·e la fossa nasa le di sinistra è tutta occupata da masse polipose, mixomatodi, flaccide, pallide, iche scend01I10 dall'alto, di certo di origine .etmoidale. Dette masse occupano sin quasi al vestibolo la narice corrispondente e nasconQ.ono i turbinati. Esplorando la fossa nasale destra si osserva che essa è occlusa soltanto nella metà posteriore da llna voluminosa massa poliposa, a superficie liscia, di colorito roseo, che all'a'Spetto e al tatto - m~diante u~o s~·ecillo ~t­ tuso - appare di consistenza piu spiccata, m oecmfronto delle produzioni dell'altra narice. Quest'ultima massa si ~uò circondar.e medi~n­ te specillo, meno che 1n alto. Non sanguina dl1rante questi esami. All'ispezione della ~aringe .s~ osser_va sub~to come il palato molle sia .<I11as1 immobile e spin~ to in basso e in avanti, per la presenza d1

una massa carnosa, di colorito rosso-vinoso, a superficie liscja, del volume di una piccola noce, che scende dalla volta faringea e sporge dietro all'ugola t1n poco edematosa e prolassata. Di fronte alla presenza di queste varie masse polipose, che a sinistra avevano il netto carattere della etmoidite vegetante, mentre nella fossa nasale destra e ancor più nella faringe acquista vano le note di produzioni fibromatose del naso-faringe, prima di ammettere la coesiste[[)2a di dl1e forme cosi diverse per etiologia e svolgimento, si eseguirono delle radiografie del cranio, di lato e di fronte. Esse non diedero che un opacamento del labirinto etmoidale di sinistra, innalzato e slargato in toto. Decisi quindi di intervenire da questo lato, sperando cosi d-i portar luce sulla presenza delle restanti masse polipose. Previa anestesia locale cocailnica-adrenalinica, mediante adatte pinze a c11cchiaio afferrai alla radice i po)ipi mucosi della narice sinistra ·e li recisi alla base. Invitata a soffiare la paziente, questa, mediante riflesso faringeo vivace, espulse un voluminoso polipo profondamente trilobato,

-Po1ipo etmoidale trilobato, che, originato nella fossa nasale di sinistra, iuvadeva quella di destra e scendeva nella faringe (ridotto di oltre la. metà).

ancor più di quanto non renda l'annessa figttra. Esplorai subito le cavità naso-far:imgee e con sorpresa le vidi completamente liberate di ogni ostruzione. Completai rapidamente con le pinze e il cucchiaio il vuotamento dell'etmoide di sinistra e zaffai la cavità con garza iodoformica: dopo due gio~i ~i ~poso l'inferma era guarita e le era rest1tu1ta l inte- . gra respirazione nasale. Il caso illustrato ha un certo interesse diagnostico e patogenetico, poichè non credo almeno per quanto ho potuto vedere dallo spoglio della letteratura al riguardo - sia stato mai descritto che una massa poliposa di origine etmoidale abbia assunto tale sviluppo di invasione. Io stesso ho asportato dei polipi etmoidàli di volume cospicuo, multilobati, a forma di ventaglio, quale, ad esempio, qu·ello tolto ad un contadino di 20 anni, da S. Polo


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de' Cavalieri, e il cui pezzo è conservato nel museo della Clinica. L'enorme tumore aveva supera to tutti i turbinati e si era innicchiato i1r1 tutti i meandri della fossa nasale che gli av,e va dato origine. D'altronde lo studio dell'anatomia patologica di queste forme (1) mostra come sia possibile lo sviluppo rigoglioso delle masse mixomatodi di provenienza etmoidàle. · Il lato caratteristico sui generis dell'esemplare qui illustrato sta nel fatto della diversa struttura del tumor nelle varie diramazioni e nell'andamento invadente assunto da esse, quasi si trattasse di un fibroma naso-faringeo. Il potere di espansiòne di questi tumori è tale da impressioo1are; cosi che sovente ne resta deformato nel volto non più umano l'infelice che ne è affetto. Tali neoproduzioni, sor. te su una metà del naso-faringe, a misura che aumentano di volume (2) , sposta.no,, usurano, perforano quanto trovano di ostacolo alla loro espansione: tessuti molli, cartilagin·ei ed ossei, e spingono dei prolungamen1ti più o meno numerosi, più o meno voluminosi a invadere le parti vicine al punto d'impianto: fosse nasali , cavo faringeo, seni della faccia, cavo orbitario, scatola cranica. L'esa.me istologico del nostro caso ha dato anche ragione del diverso aspetto delle masse polipose. Invero, mentre la più gran parte della neoproduzione risultava di un tessuto mixomatoso variamente addensato, come per compressione subita, in uno dei lobi si aveva una vasta cavità cistica a pareti ondulate regolari, ripiene di liquido filante di un colorito p aglieri:µo. Altre piccole cavità cistiche sono in formazione in parecchi punti della massa mixomatosa. (1) U. L. TORRINI. Fibromi naso-faringei. (A~­

ti della Clinica oto-rino-laring. della R. U011versità di Roma, XII, 1914, 371),. (2) U. L. ToRRINI. Fibromi naso-fari·ngei. (At .. ti suddetti, XVIII, 1920, 77). 99!

'n1.p0Planle pu661fcazfone

Dott. MARIO FLAMINI lledieo nel Brefotrofi o Provinciale, già &bSistente alla :&. 0 11· nica Pediatrica dell'Univ.arsità di Roma, Direttore della Scuola di Assistenza all'Infa.n1ia . '

(ANNO·

lL POLICLl:KICO

Manuale di Pediatria Pratica (lecenda edizione) Volume in-8, di p:i.g. VJII-862, corredato dJ una estesa POSOLOGIA INFANTILE e con 74 figure intercalate nel teato. - In commercio L. 2 O, ma per gli as::iociati al e P<>fieli.Dco > sole L. 1 6, fra.neo di porto e raccomandato.

Inviare cartolina-vaglia al Cav. Luigi Pozzi, Via Sistina, 14 Roma

XXIX, FASC. 34}

SUNTI E l{ASSEGNE. •

ENDOCRINOLOGIA.

Un caso di emoglobinuria paressistica correttocon l'opoterapia endoerina (MoNTES PAREJA. Anales de la Facultad de med~

de Montevideo, 1921, n. 2).

U.n soldato di 27 anni nel novembre del 1919 oode sotto l'oss,ervazione dell'A. poichè dall'età di quindici anni h a notato l 'emissione di tanto in tanto di orine chiaramente ematiche. Tari orine a i ietta del p. s i mostrano poi dal giorno in cui p·resta servizio militare, ogni qual volta monta di guardia n elle notti invernali. All' esam,e ·obbi:ettivo non si nota null.a a carico · degli appaTati polmonari e cacr'diovasco;. 1ari. • L'a11mento relativo dei .diametJ.i antera po... steriore to-z:acico ~ j pocondriaco, la minor artezza ed i 1 minor peso risp,etto alla sua età, mostrano evidenti distu·r bi endocrini. Oltre cfòi si .n ota un arresto marcato dell'appar.ato genitale, con ipoplasia della verga, dei testicoli ed anche della prostata. Il monte di Venere è limitato in alto da una linea orizzontale come nelle donne; atricosi del rafe perineale e della regione perineale. · È imberbe, ha la pelle deJ viso glabra e lucente, capigliatura rude ed abbondante. Ne gativi sono i segni del Lowi e la glicosuria ad·renalinica. L'i.niiezione sottocutanea di un quarto di m.mgr. di fìsostigmina non modifica la pre.ssione arteriosa, n1a r.allenta il polso per qualche minuto. L'atropina non modifica it ritmo d~l cuore e lo stat,o delle p11pille. L 'opoterapia tiroidea modifica chiaramente il metab-olismo .azotato. La tiiroi.d e però non si palpa:. e la radiog.ra:fia della base del cranio n on m ostra alcun.a alterazione della sell'a tu.rcica. Dal• p11nto di vi·s ta psichico, il p. mostra un a ip·o evoluzione mentale parzial·e, con deficiente intel'. li·g enza e senso critico, con carattere irasci:b ile ed assenza di istinti genesici. L'esame degli organi add·ominali non rivie1a alcuna. alterazione. ~ulla a carico d·~lle urine. La reazione di Wassermann è positiva nel sangue; morfologicamente nel 1sangue nessuna particolare alterazione se si eccettui una lieve leucope.mia. L'immersione pelle mani nel ghiac·cio durante 10 -15 minuti mostl."a una re.azione di ErJich costantemente positiva, e le urine esaminate durante la prova, mostrano l'assenza di ematuria e ci,l indr.uria, la comparsa dell'albumi11a qualche minuto p1rima dell'.~oglobina la quale sco.mpare mezz'-0·r a prima dell'alb11mina. La 1


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SEZIONE PRATICI.

globulina co1npa1:e e scompare con l'emoglobi11a. L' elin1inav;ione dell'acido urico presenta leggere variazioni durante la crisi emoglobinurica, contra.riamente a quella dell'urea e dei cloruri: qu-este due ultime c11rve si sovrappongono abbastanza esattamente. Mai nelle urine presenza di emosiderina o di stro·m i glo1b ulari. Lo studio della resistenza globular.e durante la crisi mostra che i globuli rossi del malato hanno prima e durante la crisi, una r'8sistenza uguale a quella dei globuli rossi normali; una diminuzione della r esistenza si trova dura nte la crisi con i globuli rossi deplasmatizzati. L'emolisi si 1produoe durante la prova di Donath e Landsteiner, allorchè i globuli rossi del malato si trovano in presenza di siero normale. L'e1nolisi si produce anche quando si mettono i globuli rossi dell'emoglobinurico in presenza di siero di tabetici, la•qual cosa non si verifica se si usano globuli rossi normali. L'acqua salata nella prova di W eil e Cheva· lier, non agisce attenuando il comp lemento poichè i globuli sensibilizzati emolizzano con una soluzione di complemento e siero fisiologico. Le prove di Kumagai e B. Inoue e di DonathLandsteiner :sono state simultaneamente positive (Kumagai e B. Ino11e, con la loro reazione . vogliono mettere in evidenza delle emolisine non svelabili con i com1111i processi ;essi, credono che il siero contenga 11n anticomplemento che impedisca qualsiasi distruzione globulare). La crisi emoclasièa precede la crisi urinaria. La leucopenia periferica non si accompagna a iperle111cocitosi centrale, ma con le11copenia centrale di minor entità della periferica. L'emoglobinemia compare regolarmente non appena il termometro ·s ale, il chè confermerebbe I 'ipotesi del Lichtein il quale attribuisce la febbre alla ,p resenza di emoglobina nel sangue. Dt1rante 1a crisi persiste una notevole leucopenia insieme alla inversione della formula .. A poco a poco, durante quattordici mesi, il quadr-0 si modifica. Gli accessi emoglobinurici che all'inizio non apparivano che in occasione di grandi raffreddamenti, si producono in ogni epoca, :anche nei giorni più caldi, all'infuori di ogni causa occasionale. Gli accessi che da prin· cipio duravano qualche ora, divengono più lunghi e si trascinano per giorni e giorni. La pressione arteriosa aumenta, compare un' insufficienza a.iortica, un s11bittero, un cospicuo tumo,r:e di fegato e della milza. L'urina contiene urobilina e pigmenti biliari anche all'infuori degli accessi di .emoglobinuria. Nel sangue compare una 1pereosinoftlia al danni dei neutrofili. 1

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Oura: il t1;attame11to antiluetico, diretto a. ·Combattere la causa che più di ogni altra ci spiega simili casi di emoglobinuria, rimane. senza effetto, co,n tro gli accidenti parossistici, non solo, ma non riesce a fermare ia mavcia progressiva d.ell'affezione1 (arsenico, me.r curio, ioduro di potassio, aT·sen obenzoli). Al contra-. ri-0, l'uso dell'o.p oterapia tiroidea, istituita al solo scopo di studiare i feno·m eni del metaboli-. smo orgar1ico in un soggetto aff.etio ·da insufficie?za fµnzionale della ghiandola tiroide, ebbe. un 1isultato inatteso. La sommini strazione di ghi1andola tiroide, prima nella ·cp1ar1tità di 25 mmgr. al giorno, poi aumentando fino a giungere a · 0.20 centi-. grammi quotidiani, soppresse g·Ii accessi anche speriment ali di emoglobinuria . L'A. si diffonde quindi a spiegare il probabile meccanismo di azione, mettendo in eviden . za i nuovi problemi patogenetici che lo studio del caso presente rivela allo studioso'. 1

MONTELEONE.

Sclerodermia a t.ipo sclerodattilia con instiffieienza surrenale. (J. H. ·SEQUE1RA, M. D. Th c B1·it ish J <Ju1·rial of' Der1n.atology arld Sypliilis, aprile 1922).

Molti riconnettono la sclerodermia con una alterata funzione delle ghiandole endocrine~ nè rare sono le descrizioni di casi, anche dì tipo diverso dal presente, associati con affe .. zioni di organi a secrezione interna. T.rattasi qui di una donna polacca 24enne, maritata, dalla oeui anamne.sd. :familiare i"ilev.asi soltanto La madre affetta da gibbo·s ità e uno dei figli nato ,a l 7° m e.sie. L'affezione s 'in.izia allorchè la pazie11te è a l 3° mesie di gravi.danza.i, lllfl a11110 .pT-ima del ricovero, con gonfiore diffuso delle mani e dei piedi seguito, dopo a lcuni mesi, da ulceraz.ioni sul1e dita delle mani. Le note obbiettive raccolte all'ammissione sono le seguenti. L'espressione normale del volto è sostituita da · una specie di maschera liscia e immobile. La chiusura totale delle palpebre è impossibile. La cute del volto è di un colore terreo-scuro, resistente al tatto e priva della normale elasticità. Alle mani le <lita .s ono .fl esse in pe11·m,a nenza alla 1a. e 2a. :i.rticolazione falangea e presentano delle ulce· razioni. Esiste notev,oJe Jimitazione d.ei mo vimenti di flessione dei gomiti e delle ginocchia. Le dita dei piedi, mobili normalmente, sono però fredde e bluastre: limitatissimi i movimenti del collo del piede. Oltracciò chiazze di sclero1

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IL POLICLINICO

·dermia iperpigmentate si osservano sulla por·z ione anteriore del torace e sulle spalle, ed anche indipendentem ente dai tratti sclerodermici, esistono zolle di iperpigmentazione L'esame d·eg·li organi intre·rn.i e della tiroide ·è completrunente negativ.01. Rep.erto nonnale danno le varie ricerche sul sangue, suJ liquido ·C. r. e sulle UJiine. L'esame rac1iologico mostr.a lieve :raref.az.ione delle ossa ciei segment:i affetti. L'esame istologico indica in prima luogo un abbondante deposito di pigmento melanico ·nelle cellule dello strato basale dell'epidermide: seoo•ndaTiament.e, nelJ·e z·o ne papillare e subpapillare, un'infiltrazion e perivasicolare ·t o·s·tituita in prevailenza da 1cel.Jule cariche di pigmento, da mastzellen ~ da plasmacellule in minor numero. Fu appunta :Ln lb.ase..a tale abbo·n d·ante 11eperto di melanina che s i V()lle iaggiare il comportamento d:eilla p ressione sangui·gna di fronte alJ:a somministrazione dell'adrenalina. Co·me i;is.u.itatK} si ebbe un rapido innalzamento -O ella pressione dall'altezza iniziale di 90 mm. fin o a 1'75 mm. R eazione c·J1e incontestabilm.en·te din1ostrava llno stato d'insufficienza sur_Jren al e. In .s eguito a ciò l'autore, tr:alasciando le cure intraprese, con scarso risultato, a base di massaggi e di preparati tiroidei, si propone ·di saggiClJre sulla paziente I 'innesto di tessuto .ghiando lare .surr enale attendendo di comunircarne presto i risultati. M. AGOSTINI. 1

UROLOGIA. Pielonefrite non tubercolare. (A. II. CROSBIE. The Boston med. a. Surg. Journal, 6 ottob·re .1921).

La massima parte delle cosidette pieliti .sono in realtà pie1onefriti; il processo flogiJSti,co interessa .] a p1a re1te della pelvi e i tubuli re·nali, ·r.iispettan·do, di regola, i glomeruli. Nei ·00tsi giravi il .re.ne presenta nt1mer<Jsi ascessolini P\ln•t if ormi. La funziòne renale è m-0lto meno lesa 1chie nei casi di nefrite acuta, quindi mancano gli ·edemi; possono presentarsi quan-d-0. buona parte del tess1ito ·renale è ·distrutta. N.ei primi attacchi il pielogramma è negativo : si p11ò v.ediere dilatazione .della pelvi e d1ei calici dopo ripetuti atta·c chi, ·s e vi è ostru::zione cronica (compressione del! 'uretere da vaso aberrante, certe dieformazioni della pelvi ·r enale, eoc.). Gli ascessi perireJ:!ali son:o rari, e per lo più n .cm dan·n o piuria: deriverebbero dalla ·r ottura -di a scessi corticali del rene.

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Tutti i piogeni possono esser causa di pielonefrite : il pit1 freqt1ente è il colibacillo. Talora <Si trova il proteo, che è ureolitico, e produce a\s sai cattivo odore. ,secondo l 'A. i germi seguono generalmente la via sanguigna: sono gli stessi che vengono abitualmente -escreti senza danno pel rene; se però l ~organism.o tutto, o il re.ne, sono in .condizioni di menom.ata resistenza, i ,g ermi si fissano s11 ·di questo, ed e,51plÌICano la loro azione patogena. Principali fattori eh.e diminui&cono 1a r es istenza generale sono tutti i sur. ménages, la m_a ncanza d'esercizio fisico, la pooa .regolarità dlell'inte-sitino, ecc.; la p·r edisposizione locale è data principalmente da tutti gli ostacoli al d.efl.usso dell'urina dall'ureteTe o dall'uretra. L'infezione a~en clen t c i1eì· 1' t1r-etere sarebbe possibile soltanto nei non rari casi di uretere aissai dilatato per ritenzione di urina in vesica; l'A. rjtiene tuttavia che •s pesso i germi ascendcm·o dalle ba.sse \1 ie llrinarie alle più alte per i linfatici; i brividi e la febbre da cateterismo sembrano appoggiar.e questa tesi. Secondo la gra., ·ità dell'inifiammazione i sintomi van110 1da un lie,·e bruciore nella mi11zione fìn-0 alla febbre alta e.on brividi e prostrazione profonda. Il più evidente è la pollacuria, talora fino alla stranguria . Spesso si dj agnostica una. cis tite,. che è secondaria, e si trascura la pielite ·ohe è generalmente primitiva. Il do1o1re è sintoma ·ya;riiabile : è a tipo di colica ren ale se muco o pus ostn1isice gli uret.eri, è in tal caso l'urina emessa può esser limpida, mentre rito.r na purulenta col ricanalizzar.si degli u1I·eteri, insieme con la ~adu.ta della f.ebbr.e e la 1scomparsa del dok>re. I brividi ricorrenti e la febbre possono essere il primo sintoma: l'esame delle uTine e del sang11e esc1'udei·à la malaria. L 'ematuri~ non è r.ara n ello stadio acuto : talora è •Solo mi ero- , • scop1ca. La piuria più o meno int@nsa non manca inai. I ·cilindri sono sca:rsi o man.cano, si posson.o trorv.ar.e .r ilin·dri di pus. La quantità {I.elle u·rine non è così scars.a, n è l'albumina cosi abbondante come n ella. nefrite acuta. Sogg·ettivamente non vi è seniso di grave ma1attia, neanche - nei pazienti ·a letto·, con febbre salvo il caso di una lunga .du.r ata del ' (gestanti, ad es.) che può condurre anche male alla cachessia. Spesso la lingua è patinosa. f':neneralmente sono presi entrambi i reni, in disuguale misura. Pttò esservi dolorabilità o senso di tensione allie regioni renali, n on •s em1

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SEZIONE PRATICA

lJre in ropport-0 con la gra ità del male. So1Jratutto è da espl<»rare l'angolo co·stovertebrale, dove -si manife.s.tauo anche ii. primi segni di un eventuale ascesso peri renale. L'A. fa rutinariamente, oltre l'esame chimico e mioroscopico delle u·r ine, anche quello cultt1rale, la cistoscopia e il pielogramma: ma di solito ii1 p1imo tempo si astiene da ogni intervento a sc.opo pura mente diagnostico, a-spettando cl1e i fatti pitì acuti soomp.aim110. . La pielonefrit.e ac11ta per ·lo più ha un de•COrso favor.e,·ole, qL1il1di è raramente indicata la nefrectomia, tanto piii se ·s i tien conto che il processo è di solito biìatierele. L 'A. riferisce il caso di 'Una gestante, con febbTe alta, b·rividi, dolora.bilità della regione re nale si!l!istra che appariva tt1mida. Poi anche il rene destro ·fu preso, più gravemente del sintstJro; le oon·d.izi001i generali si fecero &empre più gravi, -comparve nausea e vomito. Per rttgioni estra1nediche no111 fu perme•sso l'aborto. S-0rto il s ospetto di un ascesso perirenale destro, J 'A. ·1njse allo ·scop.erto il rene con an·estesia 1oc~­ le: era un rene grande, coperto di piccole :macchie gialle; l' a;scesso non vi era. L'A. si ·contentò di decapsulaoo il rene scoperto, e i1on volle asportarlo, benchè apparisse molto leso dal processo suppurativo, · ·date le •c ondizioni dell'altro rene. Il vantaggio non fu grande, p.erò pochi giorni dopo l 'inferma sponta.n eam ente abortì, e da alloTa il miglioramento fu assai rapido. L 'A. ritiene che le pieliti gravidicl1 e non guariscCYilo finchè l'utero non si vuota con l'aborto spontaneo, o provocat (nei casi gravi), o col parto. • !liferisco poi un altro caso, insorto sei giorni dopo un'isteropessi, cl1e appariva anche più grave del precedente: praticò il cateterismo ureterale che dimostrò ancora alquanto . . attivo il rene più leso, onde si rifi11tò di asportarlo. La line.a di condotta ·con1sigliata pel trattamento delle pielonefriti acute è la seguente: riposo a letto, int roduzion·e di f.orti quantità di liiquidi p er bo cca e per ipodermioclisi fino ad ottener.e du.e litri e mezzo di urina al giorno, dieta blanda COIIl limitazione .sopratutto della ca-rne. E importante tenere l'alvo ap.erto. Se è in caiusa il ·colibacillo, che non •s i moltiplica nelle urine alcaline, conviene dare forti dosi di citrato p-0tassico: negli altri casi giova dare fin dall'inizio l'u.r otropina. Nelle sindromi di occlusione ureterale spesso giova il cateterismo degli ureteri, ed un p·r ud.e n.t e lavaggio .della pelvi renale. Do1p o lo •s tadio acuto •Conviiene investigar.e CQl cateterismo ureterale e col pielogramma se

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vi sono tumori, calcoli, inginoèchiam·e nto del1'ur.etere, o altre anomaliie elle, faioend-0 ostacolo al d~ftusso delle urine, possano Tende.r facil·e lo stabilirsi. di una pielonefrite -cronica. . L'A. per 11a pielografia empie· il bacinetto con una soluzione al 25 per cento di bromuro di sodio, ·e fa un pielogramro.a col ·Catetere nell ' ureter.e; ritiTato il .catetere dii parecchi centim·e tri, prende un altro p ielo,g ramma, mentre inietta altri pochi ce~timetri cubi di liquido, .ed ordin.a a.I paziente ·d i r.e sta:rie in f.oirzata inspirazione: oon tal mieto.do me tte s i·cmramente in evidenza eventuali inginocchiamenti dell 'uifreter.e. Ne11.e pielo1n·e.friti crom.ic.he è utile il lavaggio della pelvi: . l'A. preferisce .al nitrato d'arg.ento il mericttriocriarno al 21/2 o/o, sopl'atutto quando non v'è ·ohe baci1lu·r ia, e pollac·u ria doloro·Sa. Se è distrutto m.c)1lto tessuto renia'lle lava un ren.e al1a volta, altrimenti li lava entrambi nella 1stessa se1duta. Iniie tta nella pelvi qu•a ttro o cinq11e .cc. di Jiquido, che vuota dopo cinque minuti. In qualche caso di flogosi cronica con distruzio·n e n otevole di tes·s uto renale, l 'A. ,è ricorso alla n.ef'ro..st.onia e al dTe!lla.ggio diel tacinetto attirav.erso il rene. DORIA. 1

La tu bereolosi renale. Studio clinico di una serie di casi operati. (GASPARRI.

Dal J 01lrn.al d'Urologie, volume X).

L'A. st1lla base di 16 casi studiati completa111ente trae le seguenti conclusioni : La tubercolosi renale è più frequente nella donna che nell'uomo; più ·fre·quente a destra che a sinistra l'età ffi.iedi a 35 anni.

10 L esioni nella tub ercolosi re·nale. - La lesion.e jniziale 1s i in.iz1a m eno che in due casi n ella regione midollare. Il v-0lume .del rene il più delle volte n on è modificato: la percezione di lln gTOSSO tumore renale può essere dovuta o alla p.erirnefrite concomita.n te o alla distensione per il pus. La superficie del rene è raramente priva di l.esioni, più spesso la si trova seminata di granulazi'oni ,0 •sollevata ·da fo colai ·caseosi ·O da ascessi.• La superficie di sezione ·s i trova disseminata 0 da gr a nulazioni miliari o da tubercoli più o mieno grossi o scavata da cavern·e con prodotti caseosi. Il rene può essere escluso per l'esistenza di una ureterite dhe interrompe la normale comunicazione fra rene e vescica. La lesion.e più comune a riscontrarsi è quel-


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IL POL!CLIN lCO

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la ·consistente in cav,e rne pi•ù o meno grandi e Vfl,riamente disposte. La pelvi che generalmente è di dimensioni n•o rmali e poco alterata è stata t.rovata in un terzo dei casi leggem1ente dilatata; la mucosa è finemente granulosa. L'uretere è abitualmente colpito, le su,e pa·reti si trovan·o alcune volte i spessite, a~tre volte di stese. Il ped11ncolo è ispessito, più corto del norm ale e meno elastico. 2° Sintomatologia. - I sintom.i di una cistite ribelle sono quelli che dominan-0. La pollachiuria, soprattutto notturna, è costante; può giungere fino alla completa incontinenza. Essa è ·d ovuta in parte alla diminuita capa·cità vescicale, in parte alla po1.iuria che o·s~illa attorno ai due lf tri. Le n1inzioni son-0 dolorose soprattutto all'ultime gocce. Il pus abbondante nei casi di pionefrosi, nei casi mo.d erati intorbida appena l'urina. L'ematuria è meno costante. Quando è totale essa proviene dal ~ene, quando è terminale proviene dalla vescica ulcerata. In tutti i casi però l'esame micr•scopico rivela globuli ros's i nelle urine. Il dolor.e lombare con irradiazione al ventre ed alla gamba corrispondente è un utile segno per stabili·r e il rene ·oolpit.o, ma spesso tale dolore può avere sede anche .dal lato sano. Lo stato generale, alterato in alcuni casi, può essere anche floridissimo in altri. La palp azione per1nette talvolta <.ii riscont1·are un rene grosso e doloroso, tal'altra un rene semplicemente grosso, tal' altra ancora riesce nega;tiva. L'esplorazione vaginale permette qualcl1e volta di palpare l'uretere sotto la forma di un cordone ,d,1ro: permette sempr.e di risvegliare. un d'o lore con la pressione sul s1ro tragitto. L'esame rrettale nell'uomo raramente dà dei . segni. L'esame delle urine raccolte asetticame·nt~ rivela la })resenza di bn.cilli di Koch nel 75 % dei casi. Un ·e sarn,e n egativo non risolve la questione. La cistoscopia dà lumi sulla natura della cistite e sul lato colpito poichè le lesioni sono più accentuate in una metà della vescica e sopratt11tto maggiori attorno . all'orificio ureterale corvisponctente al lato malato. Il cateterismo degli l1re·t eri •si pratica rac·coglienclo con la so·n da ure terale le ÙTin'8 della part.e malata., qu,e lle della parte supposta sana saranno raccolte con una sonda vescicale. Ciò per impedire che avvenga llna inoculazione nell'uretere sano per mezzo -d ella sonda che 1

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ha attraversato la 9Ve·scica malata. Solo in casi eccezionali quando vi è impossibilità di cateterizzare il rene malato, si raccoglieranno· le urine del ,r.ene sano con la oonda u·r etera:le· equelle del rene malato con la sonda vescieatle· L'urina del rene malato ha un aspetto tor:.. bido, biancastro, acq11oso: l'esame micro·scopico rivela leucociti deformati e degenerati,. emazi.e, e qualche volta ba'Cilli di Koch. . L'esame funzionale comparativo dei reni mo•s trerà la deficienza funzionale del lato malato l'attività compensatrice .del rene sano. In certi' casi è utile adoperare tutti i mezzi sussirliarr quali la prova della ftorizzina, del bleu di metilene, la prova della poliuria spe1imentale, quella della eliminazione ftaleinica. 3° Trattamerito. - La nefrectomia deve essere fatta pù presto che è possibile, giacchè è indubitato che la tubercolosi renale è incurabile spontaneamente. È consigliabile la narcosi cqn liquido misto di cloroformio è etere. La nefrectomia deve essere fatta per via extracapsulare; solo in casi di .aderenze solidissime, per via sotto-capsulare. Si sezioni l'uretere col termocaute:fio il più lontan-0 possibile dalla pelvi. Si leghi il peduncolo, da prima in massa, separatamente di poi arteria e vena. L'A. consiglia di drenare semvre la cavità con due grossi .drenaggi o con striscie di garza; egli crede almeno molto arrischiata anche nei casi più favorevoli la sut11ra completa senza ·il drenaggio. U. BANI.

CENNl BIBLlUG' ì,Al'ICl·. B.

MOYNIHAN. The Spleen and some of

its di·

seases. London .Wright. Litd. 1921. 21/net.

Alcune malattie della milza, che fino a pochi anni fa erano credute di competenza medica, sono studiate da Moynihan. Precedono nozioni aqatomiche, di fisiopatok>gia della milza alla trattazione delle sindromi cliniche. L anemia perniciosa, la leucemia, la malattia di Hodgkin, l anemia splenica, l'ittero emolitico, la malattia di Gaucher, di J aksch, la policitemia, rientrano nel grupp~ di malattie, che, secondo il concetto dell'A., non rappresentano affezioni isolate dell'organo, ma sono l'e· spr essione di malattie generali, di cui bisogna ancora st\ldiare l'etiologia. In un capitolo sono trattati i rapporti tra milza e fegato; numerosi schemi originali servono a rendere anche più chiaro il concetto direttivo informatore di questa serie di conferenze, pubblicate in magnifica veste tipografica, dalla benemerita casa editrice. 1

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t. p. .

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f P.. NNO

XXIX, F ASC. 31 J

SEZIONE PRATICA

BR ciLÉ ì\tI. Recherches Stlr les ictères. Masso11,

eid. Prix. Fr. 9. l.)aris. È la terza e,diz:Uo1i-ei deJ. fortunato v.oiLum,e tto

d'i Brulé, nel qual.e l'A. ·si fa abile ,d:Wl.iJ.gatore delle nuove vedute Sl1Jla patogienesi degli itteri sostenu.ta in F ranci.a ·dalla scruola di Wida.i. L'interesse suscitato ha esaurito rapidam,e.nte le .due p.r ime ediziioni e l'A. ha preso. occasi·o ne deJJ'ed-izione nu1o•va .peT metterla al .001rirer1te delle uJtimissim·e riceric·h e e per dare un ,c erto sviluppo a ~:alche .angoanento appena accennato nella prima. 11 benefizio, che la discussione sulle idee di· Vl.I Lgate così magistr.almente dal1'A. dovrà por·tare, se P'U·re in .q.uaJch·c prurte sarà demo1:iiz.ione, si riso)verà in una ver·a utilità teoir:ica e pratica pe.r la scienza medica. t. p. 0

ftCCffDEMIE. SOGIETA MEDICHE, CONGRESSI. Società di Medicina Legale di Roma. f~eduta del

Presidente: <>n.

18 aprile 1922.

DORE -

Segr. : prof ..

BELLUSSI.

End1Jc;ri'nologia e esa1ne morfologico.

Prof. S. 0TrOLENGHI. - L'O. nella sua comuni. c:tziu11e perviene alle seguenti conclusioni : I nuovi ·stndl e11docrinologici hanno rimesso in valore l'importanza dell'esame morfologico nello studio dei fenomeni della. psiche da. temP<> proclamato da Cesare Lombroso e sempre meglio oonft-r1na to, malgrado le opposizioni fatte dalla sua sc·uola; 1)

osservazioni morfologi<ilie non devono in ~ndocrinologia essere circoscritte nei riguardi della costit11zione morfologica ,g enerale secondo i criteri del De Giovanni, ma estendersi nei riguardi di tutt<:1 la personalità. secondo il criterio antropologico crjminale; 2) Le

Speeialment.e per quanto si riferisce ai caratteri craniologici ·si impone, dimostra l'O., la necessità che si segua ne,"f,la osserva zione e descrizione dei caratteri una· rigorosa metodologica s~eondo il met:odo descrittivo da tempo applicato nPlla Scuola di Roma che ha tanto contribuito a IJa conoscenza delle varietà dei tipi cranico-fac<'in li nei delinqu~nti e negli altri anormali; 3)

r>er quanto poi si riferisce all'affermazione <li !'apporti eziologici tra tipi endocrini e certe ~Pt><'in lit:\ C'rimi11<'lli è necessario guardarsi da certe pericolose generalizzazioni e dimostra 1'0. la nece~si tà di non ricadere negli errori incorsi nelle 1•rimis~1me osservazioni di Antropologia Criminale nell'atfermazione di certe caratte1istiche dei cleli11quenti con deduzioni aprioristiche affermanti (·on troppa facilità i~pporti tra tipi endocrini e specia lì tà criminose. 4)

1117

I stituzione ài un Oasella-rio Oentrale per gli irifortunati al Ministero del Lavolf'o.

Prof. OTTOT,ENom. - In occasione di questa comunicazione, viene votato il seguente ordine del giorno, che fu inviato a S. E. il Ministro dei Lavori Pubblici : «La Società di Medicina Legale di Roma, nella «seduta del 18 aprile ·1922, resa edotta dal Socio «;prof. Ottolengbi della istituzione del Oasellario « Oentrale per gli infortunati presso cotesto Mi«nistero del ·L avoro, istituzione che era stata pro« posta dal medesimo nella comunicazione fatta «nella seduta del 10 luglio 1918, che venne appro«vata d.<tlla Società e trasmessa allora al Mini« stero dell'Industria e alla Cassa degli Infor<< ttmi; « Plaude a detta J1stituzione e fa voti perchè «dessa funzionì in modo da poter corrispondere « alle esigenze della pratica e della scienza ». S1t

una reazione chi1nica del fenolo.

Dott. B~LLUSSI. _,_ Aggiungendo a 2 centimetri ct1bi di fenolo al 2 % un cristallino di fosfat;o ammonico e di arsenico d1 soda più alcune goccie di a<'qua ossigenata al 3 % e ponendo a bagno-mariu a 60 gradi circa, compare colore roseo dovuto ad ossidazione del fenolo . Nei controlli l'ossidazione avviene piit tardi. · Trattasi di accelerazioni dell'ossidazione per azione catalitica e la rea.zion~ rientra quindi nel novero delle reazioni catalitiche. Istit-uzion.e del servizio aritropologioo biografico 'nelle Carceri rnilita,ri ài Roma.

Dott. ARBORE. - Nel suo servizio come medlC!) itelle Carceri militari di Roma ha istituito, per consiglio del prof. Ottolenghi, la Cartella Biografica del militare carcerato che consiste di tre parti: esame antropologico biografioo, esame clinico e storico, esame diretto; vi .sono aggiunte le impronte digitali e la fotografia di fronte e di pro-· filo. Come dimostra con esempi convincenti ha potuto l>er mezzo di tale servizio già dare un effica~ contributo alla conoscenza antropologica clinica. e biog·rafica del militare con notevoli vantaggi nel!' Amministrazione militare. Sifil'icle osseo-articolare del ginooohio post-tra11m atica..

Prof. S. D1Ez. - Illustra un interessante caso di un operaio luetico a 20 anni che riportò successiva1nente trauma a l ginocchio d~tro. La sintomatologia inorbosa manifestatasi a carico di (letto ginocchio successivamente fu dapprima ri· tenuta di natura srJecifica, come tale curata. Fu euccessivamente praticn t:a la resezione del ginocchjo senza 11essun beneficio. Ulteriore esame dimostrarono trattarsi di fatto luetico. La cura di cui beneficiò st~tte a comprovarlo. L'O. fa interessanti coDtSiderazioni sul caso sia dal punto di vista dottrina le cbe pratico di fronte alla legg·e degli infortuni. Dott. BELLUSSI.


IL POLlCLINrco

1118

APPUNTI PER IL MEDlOO PRATICO. CASIS1"1CA. Un caso di lipoma gigantesco della coscia di origine ostioperiostea. O. Uffr.edt1zzi (Giornale d ella R. .4.ccad. di

· Med. di Torino, n. 7-8-9, a . LXXXIV, pag. f90). Sono casi molto r ari e di cui l)Ochi ne sono riporta ti nella letter atura. R. P. a. 54, tessitore, da Biella. Da dieci anni n ella fac ci a intern a della radice ùella coscia destra tumefazione della grandezza prima di un pugno, mobile, molliccia; lentamente accrescentesi di anno in anno fino al volume da dare un diametro massimo di 50 cm. circa e una circonferenza di m. 1.10; ricoperto da cute ulcerata n ella parte distale. Sono tlistesi su! tumore la safena ir1terna, 11oncl1é il sartorio e il vasto interno. Op erazione : Ischemia preventiva dell 'arto; lembi cutanei peduncolati sia in alto che in basso; isolam ento del tumore, di cui il peduncolo è impiantato sul piccolo trocantere, faccia inferiore; sua escissione. Peso del tu' more Kg. 28. Pochi i casi di lipoma 0 steoperiosteo del piccolo tTocantere; di essi i più volumino•si quelli di \Val ther (7 Kgr.), quello di Sibilean (quanto una t esta di adulto) e quello descritto son1mariamente da Nélaton. La loro posiz.io ne è instabile; poco val-0re J1n. l'ipotesi che siano di origine congenita. Poco im portante è l'età di ins o.r genza. Pro ortgjne congenita sta il fatto della inserzi.one in parti a struttur a ·complessa, ·s pecie nelle linee interepifisarie, m entre paiono meno probabili che ·dipendano da focolai sotto periostei traumatici o infiammatorii attent1ati. 'fanto m eno corrispondono a f0ndamento i caratteri rirportati da Sébilan per tl istinguer e i lipomi congeniti dagli acquisiti. JuRA. 1

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Per la conoscenza della sindrome del Bertofotti.

A. .t\lba1)eSJe (Clii r1lrgia deglv orga1ii rli 111,11vimcnto, Vol. V, fase. 6°, .d:Lc. i921) ha >Stu.di,ato quel complesso di sintomi legati alla presenza di una .s.aicralizz.a.zi1one della 5a. vertebra tomba.ire, in 6 casi della ·Clinica Ortopedica Traumatologica di Roma, confermando nei suoi elem enti principali la sindrome del Bertolotti e la insorgenza di tale sindrome in età che va dai 20 ai 30 anni. Dai risultati delle sue ricerche anatomiche S'lt 25 sch,eleitri c1 i feti, st1 78-0 sacTi di Euro pei e ·s u 12 .sche1et1'i di F 11egi11i., l'i\.. desume da.ti che si. riferiscono alla f.reqL1enza delle malfor1

1nazioni congenite della regio11e sacro-lombare (schisi e sacr a lizzazioni lonJbari, cl1e f requentemente si trova.no associate) ed alla variazione del promontorio e dell'a11golo sacr() vertebrale nei casi anomali. La presenza della &acralizzazi•<)ne in soggetti nonmali auto ri:zza l'A . .ad affe1r1rn;are che tale anomalia. può esistere, più freque.n temente che non si creda, senza determinare la sindrome del Bertolotti m entre se tale sindrome esisteessa è sempre in rapporto con la presenza dell'anomalia scheletrica. 1D 'a1tro canto Ja frequenz•a della saciral:Lzzazi001ie in elevata percentu·al·e ( 1:-1,6 %) in una delle trazze umane più basse, i Fueg·ini, messa iin T'3.p[)o rto .aJJia percentm,a l·e del 4 % negl.i Eull'iOpe'i ed alle .condizioni ana.to:1nioh.e del sacri<> nellie scimrmie 1an1Jropo1di, fa pe11sare che la. anomalia debba essere interpretata come un fenomeno di reversismo atavico. L 'A. tratta ampiamente la patogenesi della. sind·m me .•del Bertolotti, ·discute Ja. sinton1atologia e par1a della tera.pia. . CIOTOLA. 1

1

MAL A TTIE INFETTIVE. Elementi per il giudizio di guarigione

dei sol:!ati malarici. I sold·ati mal.ari·ci, CllJ."ati razio·nn.lm ente al loI'!O rimpatrio, ·esaur1isoono, di solito, l 'infezione, 1111.algrado l.e n11m1el1'ose recidiv.e, .a.a.il 6°' atl 15° i11.ese, dop-0 l'u~tima stagio11e in cui si soruo infettati. (Rieux. Bull. de la Soc. de P a th. exotique e La Malariologia, 30 giugno 1921) .. I ,c riteri .di .giudizio da a:dio-ttarsi sarebb,ero : 1) soompiarsa definitiva degli ematowa.ri dal .s a.n.g ue :periferic·o; 2) i~to·rno d ella forn1tQl.a leuc ocitari!a a111a normale, cio.è rid:uzion1e della mo11onucleosi; 3) diminuzione della splenomegae oes...c:;az·i1one degli accessi febb11li. L ' A. r i corrla .come 1aJ)cuni sogg1etti vissuti a llu1go ii1 zone ma1ariche delle colonie a-ccustno attacchi febb.rili .fiJ:n 10 allJili d 0 po il rimt~atrio : is pesso si t~atta di altre 111a.Jattie, fra cui specialmente la colecistite. "fil 1

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Presenza di bacilli tifici e paratifici nel liquido cefalo-rachidiano. • G. Caronia e L. Auricchio (La Pediat'r ia, 15aprile 1922) hanno s istematicamente ricercate> nel liquido cefalo-racl1idiano, i bacilli tifosi e paratifosi in 13 casi in tifo, uno di para-A. l'altro di para-B, prelevando 5-10 eme. di liquor,. che si raccoglieva parte in provetta sterile. parte in brodo od altro terreno di coltura. La

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[ANr\O XXIX, F ASC. 34]

1119'·

SEZIONE PRATIC.J\

ricerca ftÌ positiva n el 93-94 % dei casi, contrariamente ai risultati di altri (Hannes) che ottennero il solo 4 %. Il reperto positivo però non è stato in rapporto con il periodo della malattia nè con la forma clinica. I risultati ottenuti 11anno u11a certa importanza, dimostrando sen1pre più che il tifo è un 'infezione generale, anzichè locale, e comprovando cl1e i bacilli del tifo non determinano speciali processi localizzati .senza l'intervento di altri elementi costituzionali o batterici. Dal punto di vista diagnostico, la ricerca nel liquor, per la sua rel ativa facilità, per la costanza e rapidità deve esser tenuta presente come mezzo d'indagine, utilizzabile anche nella pratica. fil.

TERAPIA. Terapia del rachitismo. L ·organismo dei rachiti ci, povero i11 calcio, durante lo stadio florido è contempoir aneamente incapace di riparare a tale in1poverimento rit~11en·do il ·calcio sommi11istrato. L' A. chiama « fattori calciprivi » quei fattori .che provocano. t~le stato patologico, « fattori calcistabilizzanti n i fattori che lo fanno cessare oppure l 'invertono. Usando a scopo t erapeutico i fattori calcistabilizzanti, l'organismo del rachitico • riacquista la capacità di utilizzare congruamente il calcio somministrato: i sistemi organici ammalati comin'ciano ad impregnarsi di calcio, la malattia si avvia alla guarigiòne. I fattori calci.s trubilizzanti più importanti sono l'oli.o di feg·a to dt in erluzz.o e la .luce, specialmente i suoi raggi ultravioletti; seguono a distanza gli erbaggi .e forse le frutta. Tutti i bambini honno bisogno di questi fattori stabilizzanti I.a cui assenza produce il ·rachitismo. TaLe concetto è importantissimo per la pro,filassi del ra>cl1itismo . L' A. raocoman da di far agire in tutti i lattanti (noi mali) i fattori olio di merluzzo (due volte al gior110 1/2 cuccl1iaino dall'ottava settimana in poi) e luce (esposizione all'aria libera per due ore al giorno; con1e superficie .assorbente i ·raggi attivf è suffici.e11:te la pell~ ·d el viso). Questa profilassi si dovrà naturalmente attl1are con speciale diligenza nei Lattanti ereditariamente pr.edisposti al rachitisn10, e i1ei prematuri che notoriamente vi 1sono n1olto .eis posti (in questi ultimi, se il peso è inferiore ai 2000 gr. le dosi dell'olio sono: 5-10-20 gocce due volte .al g1o·r no _.aumentando poi progressivamente; inizio di tale cu ra alla quarta settimana). I fattori calciprivi sono: 1° L'assenza di luce; è il fattore più importante. 2<> Iperalimentazio1

ne C-O·n forte aumento di i1e.so, spe·cialme.n te· l'iperalimentazione lattea con la consegu,e nte: stipsi. :?0 Le infezioni. Spesso in pochi giorni: si s·v iluppa il . rammolimento rtachitico delle costole; tatale in casi d'infezio·n i ·d ell'apparato respir.atorio. Fattori •s eco11dairi sono: la p1:redi-. sposizione famigliare e la debolezza organica (pre·m aturi-ge·m elli); questi fattori sono speoialmente d annosi. se si associano a qual·ch'uno dei fattori calciprivi principali (assenza di luce). Fonda1nento della cur.a d-el rach,itilSIIllo è <li evitare l'associazione dei fattori ca1ciprivi e di promuovere quella dei fatto•r i calcistabilizzanti . .Specialmente utile riesce l'eliminaz1onedel fattore che nel singolo caso ha determinata. la mala ttia e la contemporanea somministrazione dell'olio. La ·cura più energica, la so·m ministrazione dell'olio di fegato ~,i m.erluzzo e contemporanea irradiazione con la luce di quarzo va applicata soltanto quando il rachitismo minacci direttamente la vita del bambino; cosi nei rachitici con accessi tetaniaci subentranti & spasmi glottidei e in quelli ammalati di bronco-polmonite. L·A. somministra olio di merluzzo e succo di limone a tutti i bambini broncopolmonitici indistintamente per la conside• razione che nessun'altra infezione così prèsto può determinare il rachitismo e che d'altra parte il r ammollimento costale è fatale ai polmonitici. 1

(R. HAl\iIIl c RGll(R. Deutsche schrift, n. 14, 19z-2) .

* **

med.

W ochen-

J-1, attori endogeni e fattori esogieni (K. Bluhdorn, ~!ed. Kliri ., n. '27, 1922) favoriscono lo. sviluppo del rachitismo. I fattori endoger1i sono ql1elli cJ1e genericam.ente si raggrt1ppano nel termine «predisposizione » (prematuri, gemelli); questi bambini spesso ammalano di racl1jtismo anche se a llattati dalla m adre e 1:.1 rr.oalattia talvolta nor1 viene affatto infl11.enzata dalla cura antira-cl1iticn. (inefficacia profilattica e c\1ratjva del l'olio di merluzzo). Fattori esogeni sono l· alimentazione incongrua (eccesso di latte, in,s11ffici er1za quantitativa o qualitativa spec. in vitamine; come cura: non sorpn ssare mai una razione giornaliera dj latte eg11ale a 1/ 10 d.el 11eso, somministrazione della zuppa di Keller, 1e già prima del 6° mese, di fari1nacei e 15-30 gr. a l giorno di succo di fr11t.ta) ; l'arnbierlte inadatto (abitazioni pri,re di sole, d'aria, rli luce di sole ; come c11ra l'elioterapia o l'irradiazione con la ìuce di ql1a.r zo). ·e le malattie intercorre11ti (.rr.1alattie gastrointestinali, infettive e respira-


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1120

[ANNO

1L POLICLlNICO ,

XXIX,

torie, ;1lle ql1ali ultin1e il torace rachitico pre·dispone fortemente sicchè sono frequenti nei rachitici la bron.chite ·cronica, la broncopolmonite, la tubercolosi polmonare); tutte queste .m alattie aggravano sensibilmente un rachiti.smo g·ià esiste11te. La Cltra medicamentosa del rachitismo cons iste nella somministrazione dell'olio di .rr~•ar­ luzzo fosforato (fosforo e vita.mine antirachitiche) e di su~co di frutta (vitamine antiscorbt1tich1e)• . Avern.do cura che i rachi ti ci non si ed ano e. non giacciano in posizioni viziate si evitano le deformità ossee. POLLITZER.

FASC.

34)

Negli ascessi a bottone di camicia, con una raocolta sottoopidermica ed una profonda., si asporta l'epidermid·e mortificata, ciò che non provoca dolore, e poi Sl1lla guida ·del piccolo foro che si vede, si arriva alla raccolta profonda, riconosciuta con 1-0 specillo. Il patereccio periungueale o sottoungueale, non guarisce rapidamente che dopo l'asportazione dell'unghia. Il pate.reccio del polpastrello (o della faccia palmare) si arresta alla base della falangetta, che viene necrosata. Lo s1 riconosce dalla scomparsa della fluttuazione normale, dalla tensione e dai dolori violenti, che provoca. Si procederà all'incisione quando il malato non abbia potuto dormire per i dolori, o Sulla chirurgia delle dita. quando vi è· sensazione di pulsazione al laSuture tendinee. - F. ~1. Caidenat (Le scal- sc iare pendere la mano. pel, 13 maggio 1922) non condjvide l'opinione L'incisione va fatta a ferro di cavallo, sulle di que i chirurghi, che in presenza di una sezio- parti laterali e sull'estremità del dito; si riba~ ne dei tendini flessori in corrispondenza delle te il lembo palmare, esplorando l'osso, di cui dita, si astengono da ogni tentativo di restau- si asportano le parti necrosate, lasciando aperrazione tendinea. L'A. osserva che, se si ottiene ta la breccia ed applicando, ad infezione finita, un successo con gli innesti tendinei, a maggior d11e crini; si ottiene in tal mod0 una cicatrice ragione, potrà ottenersi con la s11tura di un abbastanza estetica, non esposta ai traumatitendine flessore alle dita. Le difficoltà che si smi, come sarebbe quella palmare. inoontrano provengono ·dalla g11aina fibrosa Ben trattati all'inizio, i paterecci non avrar1periten·d inea, di cui è diffi,cile la sutura: quan- no per conseguenza i flemmoni sottocutanei, do questa può farsi, si · ottjene t1na cicatrice sotto aponeurotici o della gi1aina, ·di cui il tratlongitu·dinale che ostacola la flessione del dito: tamento è difficile e che hanno come conseinoltre il cercine formato dalla sut11ra tendi- guenza la mutilazione od un'impotenza funzionea si muove a disagio nella gl1aina tendi- nale della seria. nea troppo stretta. Si ha come risultato la I vaccini talvolta potranno evita.re l'incisione impossibilità di flettere il dito anche se la su- e comunque abbrevieranno l'evoluzione delle • tura ha tenuto bene. lesioni; essi però vanno considerati solo come Fra i diversi metodi per ovviare a tale in.. al1siliarì, non ritardando a ricorrere al metoconveniente, l'A. consiglia il seguente: invece di accennati. fil. di incidere la guaina tendinea sul la faccia Cura colla trazione continua delle fratture . palmare, disinserirla dalle falangi, per ffi-ezzo della clavicola. di un'incisione laterale, evita.ndo di aprire le È a tutti noto che la cura della frattura arti.colazioni vicine su cui essa si attacca. .S i alza la guaina come un coper'chio e si fa della clavicola sia difficile : l'apparecchio di la sutura del tendine, riabbassar1do poj la Sayre è insufficiente, mentre quello di Couguaina, che viein e mantenuta in posto dalla teand ri,chiiede l'immobilizzazi·o·n e dell 'indiv1duo fino a consolidamento raggiunto. Volendo sutura cutanea. Paterecci. - Son.o di solito trattati male, sia associare i vantaggi della trazione continua a dal m·e1dico timoroso che non li incide abbastan- quelli della cura ambulatoria, si può agire nel za presto nè in modo sufficiente, sia da q11ello seguente modo: 1) Si ripone la frattura a a cui la guerra ha fatto il cc temperamento chi- m,a lato sed"h:to, mentre un aiuto posto·s i dinan zi ad ess.o mantiepe le braccia i n estensione rurgico >> e che li incide troppo largamente, infettando cosi le regioni vicine. Bisogna an- laterale spinge_ndole indietro, ed un altro ne zitutto assicurarsi se la gt1a ina è intatta; sostiene posteriormente il dorso con la mano quando essa è coinvolta, il dito rimane in posta tra le due scapole; 2) Cosparse le ascelflessione ed ogni tentativo di e~ten derlo pro- le di talco si pone uno st!'ato spesso di ovatvoca ivi dolori; in tal caso bisogna aprire e ta sulle facce superiore ed anteriore delle largamente. Se invece il dito pl1 ò venire este- spalle e delle ascelle, quindi si fa una fasciatura ad 8 in croce tra le due spahlre i c~d giri so senza dolore, si incida fino al p1 ts e non :~bir:ac:c.iano J.argam1ente le facoo superiore ed oltre. 1

I

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' [ANNO

XXIX, FASC. 34]

.SEZIONE

anteriore delle spalle incrociandosi posteriormente: sei giri di una fascia elastica di tricot bastano, generalmente; 3) Si pratica una fasciatura a cintura con 6 giri di fascia alta 14 cm. alla base del torace, mantenuta in posto da un tirante passato tra le coscie e diviso, al dinanzi, a guisa qi bretella; 4) (Messa in gioco .della trazione elastica. Un tubo a drenaggio, spesso, fissato alle due fasciature sulla lmea mediana del dorso, verrà teso ed annodato. Quando il malato stesso a braccia lentaanente addotte no·n proverà eh.e un senoo• di trazione elastica che gli tiri le spalle in dietro, l'apparecchio .p otrà ·dirs i .esa.ttamente applioato. Dopo due ore lo si controllerà, correggendo eventualmente la trazione e alle11tando la fasciatura a 8 in croce, quando ad es. il braccio n1ostrasse una cianosi l)iù o me110 ac:c-en-

tua.ta. A frattura oonsolidata, la cui gL:8Jrigtlon.e si può s~auire passo p.a,s so rimanendone il fo~ o­ laio all-0 scoperto dalla fasciatuira si toglrierà

l'appareiachio e si p1ratiche·r à ql1alche se1dt1ta di massaggio. .. (F. BURIAN. La Presse -ntédic. n. 2, 1922). .l\f I NGAZZINI.

·

PRATl~A

1l~t

POST A DEGLI ABBONATI. (1309) Al dott. F. Cola Verona:

BscoT.

Technique oto-rhinola1·y1igologique .. CITELLI. Trattato di oto-rino laririgojatria. ~.a.

nostra Ammintstrazione quanto prima pubbl i... cherà la II edizione ampliata del manuale di oto-rin<>-laringoj atria de'1 p·rof. G. Bilan ciani, in tre .p arti separate. (1310) .4.de·n,ite• epitroc l eare rie i fanciulli. Al dott. A. B. abbonato 8805 : ~

L 'adenite epitrocleare può riscontrars.i in v·1rie affezioni dell'infanzia (rachitismo, tuber.. colosi, ec.c. insieme alla ipe1irofìa di glando1e linfatiche d.i altre zone. Con massima frequenza si riscontra nella lues ma da sola non basta a giustificare· Ja diagnosi senza altre manifestazioni cliniche i n atto. • La cura ·de·ve essere di.r etta qt1indi contro la malattia .accertata. G. I

(1311 ) All'abho11ato D. G. 11. 8967, Firenze: Succinto e con formulario terapeutico, il FLA~1INI: "ll-Jan,uale di P edia tria pratica. Pozzi Ed. Roma. Più ampio i l CozzoLINO, Trattato iti Pediatria, Idelson E,d. Napoli. G. 1

(1312) All'a])bonato 0175: • IGIENE. Il concorso per le sei borse di studio presso le Cliniche del lavoro di Napoli e di Milano Il latte di nutrici tobercotiche. è per i laureati dell'ultimo quinquennio. DoJ. Chambrelent e H. Vallée (Bull. d. l'Acamanda al lVIinistero del lavoro (Direz. gen. démie de. méd., 14 marzo 1922), itD consid.e radel] a })revidenza) entro il 31 ag·.. corredata zrone dellte1strema importanza che avrebbe il da diploma di laurea, certificato studi com.. latte materno nell'alimentazione infantile, . piuti, indicazione dei voti riportati nelle sinhanno preso in esame la qu.estione se potesse g·ole m aterie. "fil. concede1rsi senza tirrnore il latte di ·d onne tu(1313) Urico111 etro di Rulie niariri. - Al dott. bercolotiche. Raccolto asetticamente il latte, F . d'A., Rio Marina: in quantità va1iabili 1da 110 a 70 eme. , lo tianno -0entri1fuga to, iniettando poi p.er via sott-0E costituito da un tu1b o graiduato che porta wtanea in caJVi.e sia il g111asso, sia il centrifudue indicazioni segnate con le l.ettere S ed J. gato; nel 13 % ·delle cavie, si .è sviluppata la P er eseguire la .ricerca si versa fino al segno infezione tubercolare. Questo reperto che è inS solfuro di carbonio, fino al se,gno J una soferi-0,r e a quello ottenùto coo il latte di vacluzione iodo iodurata (.Jodio 0,50 joduro di poche tUJberco1otich e, con cui si arriva al 25 ~6 tassio 1,25, alcool assoluto 7,5, glicerina 5, induce gli AA. a consigliare di escludere alle acqua distillata 100); poi goccia a goccia si agtubercolotiiche l'allattamento m.a terno. giunge l'urina e si rimescola volta per volta [Anche senza queste esperienze d·e'l rest:>, la fìnchè il colore della miscela si avvicina a quelqu-estione .era già risolta in senso negativo, lo dell'urina controllo; continuando ad agitare e ad .aggiungere urina si arriva al punto che ne.Il ' interesse della mad're, peT evitare un ulteriore esaurim.oo.to, e del pop.p ante, poichè il solfuro di carbonio diviene di colorito rosa: Mlche se il latte no:o oont enesse affatto bala r eazione è finita e basterà leggere niella gracilli, non è praticamente possibile compiere dazione di ~ui il tubo è provvisto il per mille l'aJJlattam·e nto in condizioni di aseipei, ed i di acido lirico. I resultati ottenuti con tale mebacilli possono arriv.are al popipante stesso da todo, ·come in generale tutti qu.elli ottenuti coi altre J>arti che dai ·d otti galattofori. N. del inetodi colori!metrici, sono aipprossimativi. 1

1

1

1·edattore] .

fil. ·

t. p.


1122

IL POLICLINICO

(1314) Tecnica della ct1npnta-:.iorie ci·11e111atica. --- i\.ll'abb. n. 6361 (1). Url1uno:

Consulti: VANGHETTI -

Empoli 1906 PELLEGRINI -

Plastica protesi cinematic lie -

Franceschi. Amputazio11i cineplrlstic1ie - Ti-

pografia Editrice torinese, 1919. - FRERI ~

Cinemctti:,zazio1ie chirurgica dei 11ioncon·i d'anipitt ttzio11e - Cappelli, 1919. (Quest'ultima relazione, n.l XXII Congresso

della Soc. stabil. chirt1rg·1a raccoglie 235 n. di bibliografia). R. D. V. (1315) Ricerch e bibliogJ'afi,chc. <li Z. Porcia dj Pordenon~:

Al dott. l>.

La posta degli abbonati non può aderire al desiderio di for11ire notizie bi1blio·g raficl1e e pit1 volte ha consigliato istituzioni adatte allo scopo. Tanto meno può occuparsi di ricerche su la,·ori co1nparsi nel '65t. p. (1316) Consitlf.i a distan-:.a. -

Al dott. G. l\il.,

Portomaggiore: Non possia.m o dare cori igli diagnostici e ttt11to n1e110 terapeutici st1 relazioni mediche scritte. L~11nico consiglio che ci per1nettiamo di darle è di inviare le urine a d 11n competente l aboratorjo per un esame parassitolog·ico o ad·dirittura di far ricoverare la malata in una clinica per un opportuno sturlio. t. 'JJ.

VARIA La reazione di Wassermann finirà per essere una calamità pubblica?

P atico·n i (R ev1le d'Hygièrie) oisse.rva che della reazione di Wassermann si fa un abuso tale da far temere che finirà p er divenire una calamità sociale. Questo espediente diagno.stic o viene consigliato dai medici non sempre a proposito, obbl'1g·ando i 1olienti ,ad inu.tt1i sp·ese e fu·o11'viand.o spesso dalla retta via per giungere alla diagnosi e q-u indi alla terapia conveniente. Non può dirsi che sd.ano i meidici più diligenti quelli che vi ricorrano più frequentemente. Spesso si 00111isi·g lia :la l!'·eazio11e ·di \\. aesermann per risparmiarsi la fatica di indagini dirette e lo sfo1rzo n1 entaJ.e yJer la sinteisi ·e d il giudizio consegru.en.zi.aJe s·u i fatti già oiss·ervati. D'altra parte, e forse questo è il peggior m ale, la reazione di Wassermann ora viene praticata dai laboratori specializzati senza suggerimento dei medici. Ed i malati o i supposti malati traggono direttamente dal risultato otten11to le consegu enze terape11tiche.

[ AN1'0

XXIX, F ASC. 3--i J

Senza dire che purtroppo la reazione talv.olta non è eseguit.a con la ·diligenza necessaria., peir Jn.odo che non semp.r·e ~si p11ò essere sicuri della sincerità del rist1ltato. Paticoni per ovv1:ai1·e a tutti questi inconvenienti p1~poo1e: 1° Che nessun laboratiorio d'a11ali:si sia .autorizzato a praticare siero-reazioni della sifiliLie, .senza. la prescrizione ·del medico currant.e. 2° Che il 1risultato deJla reazione sia di1·ettan1eJ1t.e in,ria.to al medico ·c111·ante. :t> Che i laboratori si astengano definitivamente da responsi troppo precisi e si oonten. tino di trascrivere i risultati d-ell'e111olisi senza vole1'e indicare il grado delJ'infez.ione sifilitica., •gi1tdiz1o ·che deve essere esclu,si'vamente r1~e.rva.to al clinico. La !)l'Ol)OSta. del Paticooi m erita di e.s.sere presa in considerazione .i n quanto sono evidenti i danni che possono derivare dal fatto di affidare ad tin profano un elemento diagnostico, che ip1~1·t,t·oppo è g·e11eralmente cooside1·ato come gt1icla 1nfallibi.Jle per la •ClLlìa.. N 011 ·i ins i t er à ma.i t1'l0rppo nel f a.r p·r esente che il risultato della reazio11.e di ''' as.se11mar111 è un dato di etti si deve tener conto insieme agli alltri fatti clinici etl anam11estici, ma no11 può ass11rge.r e a d elemento 11njco e•d infall1biJe per gi1111ge;i·e. alla diagJ.1osi. È 1·isaputo che la \\~. può esse1·e positiva in indtvidt1i soffore·n ti ·di i11aln ttie che nulla ha11no a che f.atre con la sifili{le, oome p L.'Ò essere negativa i11 iI1dividt1i co11 evide11ti 111anifestazioni lueticl1c. Qt1est.e eccezioni sono i10 te ai n1edici, che ::,ono .abituati a tenerne conto, 1ron S-OJllO· note ai p1rofani i quaJi contenoodosi in oo·n formità del risulta.t o della , V. senza consultare iJ clinico rischiano di p.r aticare inutilmente o con danno t1na cu.ra antisifilitica, o di tra cu.raire trattamenti cl1e tempestivam€nt-e iniziati sogliono rioociire ·effìcac.i. P er alt:rio m.agg·iCYI'llnente inclini ad ab11sare dei1ba R. V\r. so11,o i gio1vai1i m.ediièi, ciome quelli che più infatuati delle ricerche di laboratorio e m eno SJperimentati sono i1egJ.i esa,mi elini ci. E quest'ab11ro indu.ce un disorientamento terapell.ltico ·dei più pericolosi. Speisiso i giovani medici n·on si ind't1cooo .a.L trattamento specifico senza prima avere consultato l'oracolo della reazione. E quando questa, ciò che è anche pelle possibilità, dà risul· tati non conformi al g·iudizio diagnostico de· rivante dalle evidenti manifestazioni cliniche e dai lati anamnestici, ci sono tragedie spirituali nelle qt1ali la vittima è somaticamente il cliente. dr. 1


· 1123

SEZlO.NE PR;\TlCA

NELLA VITA PROE,ESSIONALE . ltlSPOSTE A QUESITI E ADOMANDE. (~lJ:J7 }

O11 ra ospedaliera. - Dott. S . N. da C. M. - Per le petso11c ricovel'n te nell'~ale il me-dico non pnò d irettamen te riscuotere compenso perchè mentre egli riceve t1no stipendio, che rar1presenta uno . tiJ1endio à forfait, l'Amministrazione ospedaliera si sari1 fatto l.k'lgare tutto, ancllt• la prestnzio11e sanitari a . Il sa11it<1rio, q11alora ben m<.lis chino sia il J)attnito oom1>enso a nnuale, l)UÒ chiroere di ' olta in volta un trnttiamento ~eciH le d·a 11 'osped<l.le. (9:338y Jn,sorizione all'ordine cle i sariitarii. Dott. abbonato 0244 . - 0hi è inscritto nell'albo ·<iei me<.lici di una Pr-0vi11cia 11a diritto al liber•) -eser<'Jzio i)rofessionale no11 solo n ellit Provincia, et1i l'Albo appartiene mia nncl1e in tutto il territorio del RegnQ o Colonie. Il Sindaco h a agito jJlegalmente ritin tnndosi di vidimare UDI certificato rila ~ciato da un 111edico che è incritto nell'Albo di ultra pr-0,·inci.a. ~i l)tlò agire l)er danni.

ir1esi col ::.ostituto, n1eutre la nomina n Yreùbe dovuto sciogliersi ad n,,utu r11 11011 :1111;Piltl · il titola1·n fosse stato in g·rado di a~ un1Ptc Sl'I'"rizio. A l ..<·i deve esRe re reoo il })osto, 111{'11tre <t lraltro d e\(' 1

cRsere eorriRJ)Osto lo ~ti.pendio. (951.7) Pon .~i.o ne . - Dott. G. (j_ da T . - Con . . :1 11t1ova tabPlla delle iten. ioni li <Jlli lle1·it iJ uia ssimo. r ioè lire J ~.000 an11ne. (95-:JR) :Yon1ina. a n1cclico cun<lutlo . - Dott. Ci. <'. cln. l '. 11 l'o1un1is~ario 1•1·efettizio n on è da 1ht legge vincolato nll nlcn11 tern1ine p~r e m ettel'e le S11e de-finitive l)l'OYYiùenzc• in merito nl eo11con-.o band ito e non è.l.11t•o1·:1 e:.;a111·ito. Non gli si lJU(> i'i111 pr0Yerare, ])erò. Re, 1~1' erc:0. :::-:iYa clelicn tezza, vo glia rlserYure l a ~celta dcl nuuY·o 1nc<.lico co11<lotto a l ric:ostit11enùo Co11siglio ("101nHllille. Il Con11niss:.1 rio r)refett iz io rn1ò, con1e il f'o11sig1io 0on1u11a.le, scegliere il i1uov1J ntecl !eo fra tu Lti i SèlJ1itH tii diC'bi arati i<lo n ei e <.;om1)1'e8i nell1"t t e1·na. (9549) Ordine dci n1erli<:i. -· Dott. , ,._ 0. da ~ . A. dei G. - I/in·~cl'izione 11ell 'Albo dei medici (:. (9~0) lfi <le1init<i oaro--ivfve-ri. Dott. E. P. du stabilita dnll'e~rcizio l)rofessio11ule i.11 tutto il R egno. ~011 vi è n<'cesRitit di cau1bic1re Orcli11<:>. ~;l• l . di S. - .Al medico interino con1pete la i11de n i1on in ca si ecce.zionalissin1i . per P<>tPrY i r ieo rrPl v -r.itl1 earo-vive1i q11ando occupa prov-\·isorinmente in rnso cli contestazioni otl ~1 ltr o. 11n posto di eondotta pr<'visto nell.:1 J)la nta or g:.t(9j?l0) Uoricorso per la 110111iJ1a. di ,,.,, 111rrli<.:> 11icn e r,rivo di t itolare. o$peclallero. D ott. r•. :\I. (ln. S. l\I. C. \ ''. - 11 (!134~) lnd"n ni tà ca1·0- viver'i. 1)ott. 1\.. A. da cpncorso 11on J)uò esse-re <.lichi<1rnto d€-C<1dnto per t '. - I J'E>ssere stato no111inato lnec1ico condotto con la n1;111cn11za della Corumis" iou c p:iullicatrir0. Esso Jt co11dizioni fatte ul J)rf'"dN!essore deve inte nderRi è ri·n1aRto soRpeso, sal\'"O ' ripre11derl<) appena sur:-1 con t11tti i titoli di c:o111penso a quegli attribui ti. i>ossibilc. Non E!i può precisare in qt1anto tem1)t• 1ua non nello effetti\o ammontare dei comr>ensi :ì ~i ri~ol\-4._)l'it la vertenza, flo,·eudo i11te rYcnire 11nn l1ti corrisposti. Però al n110-vo nominato clovrà esintesa frn l 'ordine dei medici delln i)rovi11cia e sere corrisposto lo Rte~ stipendio. la 1nedesin1a I' a JDDlini. tra zi 011e dell' osped.a l<'. intlennjtii. cavalcatura e l'inàenn1tù caro-viveri, (9552J Imposta. cli ric<:Rle.-:,.~·a >11ublle. - Dott. , . _ ma q11esta ultillk'l non nel q·na ntita tivo effettiYO eh<' L. da ~. - Il nuovo concor<la to, nel quale non si quegli perce1>iT"a, 1na l>ensl in q11e1lo cl1e ])Or le fa Dlenzione della esenzione .t.l~lln riccl1ez.7.à mocondizioni a11[lgrafiche e di famiglia competano :1 l bile, ha in1pljcitamente reYocn.to tl i>recedente con ~uceesoore. Se quegli era celibe .:ivea lire 65 nl 1nese. mentre ~e il n11ovo è ammogliato g liene com- cui tale ese11ziou e veniYa conces..,a. Però la esenzione deve ritenersi t evoca 1:.-,'1. rlalla <.1ata d e lla rf' 1•etono 100; se il p r imo i1on avea tigli, non ave.a la ti V<1 tlelibe1·azione i1011 l)Otendosi f1 m1nettere i l diritto a swpplementi. mentre a l secondo potrebl'in1borso clelie annate p1·eC'ct1enti, le q11ali n on so bc·ro f•o1npetere uno o più si1pplementi a seconda i10 ~tn tt"' p~rce1)ite si·ne ca u.<:a c. pertanto. n on codella con.<:flstenza delln f.a 111iglia. f'}uanao I~ei fu :-;titn i~c·o110 l llla conditio in:d ebili, cioè. llll paga 11omina to, il predect-~. i::ore ~1 ,rea llllO stipe11dio, & ll Jr,onesi, <l i 1000 lire . ..\ lei, sostituito a lle medeF!i- 1nento indebito. Il r·ecla1no deve essere rivolto nl t 'u u!:1i~:lio C-01n 1tna l€l, perchè è il Con1t1nC', che fil 1ne condizioni, debbono spettar e le m edesime lile detrazioni dirett:an1ente, salYo l'imborso, d :1 re :1000. Non le p otrebbe competere l'aumen t.o del parte dcl debitore. La impo~tà <.le-Ila ricchez?:H ~ 'fc, r)ercl1è esf;o f11 ncf'ord:a to n I predecessore mobile, che con siste appu11to i1elk'l aliq11otn. an qua11d9 El la giit crn in ~rvizi-0 con lire 1000. Per f.iei indicata si cle ve corrisponclcre s 11 tutti i red1'~1 ccordo ffi.11 ca ro-\riveri, Ella ricorl'n a lla G.P.A. i11 forzn clPll'art. 2fl clella legge. Per il 25 % sullo . tliti del contribt1e11te e , ql1i11cli, s11l curo-Yi veri. s ull:i. in1lcm1itit iier disugiu t.:'l i·eside11za, st1Iln in t:;tipe11clio il Comune J1otrebbe avere ragione di rldennitit di ufficia le sanitario, e sulln te11utn clell 1 > ti\1tarsi. ;trmadio far111:1 ceu tico. Il eontrib11to :l\Ionte J>e:rt(954fl) Aspettativa v e'I' sazu.te. - Dott. T. "'\r. da sioni è obbligatorio . . T. - l~'a spettativa per snlut0 pnl> cessare :1nche <9553J J1ivalidi di guerra - l'uncurt:i. - Dott. ·r . vrimn <le l te rmine J)el' cui fl1 riC'l1i0st.1. sempre eh~ ùa '.r. ·- 1>er essere un1messi ai concorsi per ~essi 10 i:;tato di infer1nitù per cui f 11 richiesta. la n omina di n1edico condotto, gli invalidi di guerOe<>orrf\. r>eri>. che sia provflto co11 certificato mcra ai termini clello articolo 7 <l ella leggt> 2G mu1·<iico la cessn zione df'lla i11ferruitit. Potrebbe ndemr.o: 11. 481. <lebllono esibir<' t1n eerti.ficnto. rilnpierRi, or :1, n l più rn·<'. to 11ossibile. Il Comune. a sciato da un f:a11itario desigr1.c'lto dall '01)(\ra ~., _ ~ua. volta, lut rntto inn.1c t'ld im1>eg1u:i rsi IJCr sei 7

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A..'

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1124

IL POLICLINICO

zionale, con cui si dichiari di possedere la idoneità fisica nece.3saria e sufficiente per poter esercitare le funzioni del posto cui aspira. Quando a tale formalità si adempie, non si può temere di essere èscluso dal concorso. Dott. JusTITIA.

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Servi.zio meàioù-'rniUtare. All'abbonato 6353: La Sezione di Sanità è ritenuta c-ome unità sa··

G. M .

nitaria combattente.

- CONCORSI.

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I'OSTI

V:~C'A "NTI. f

Scad. 25 agosto. Medicoc:l1irurgo C'()ndotto ufficiale .sanitario per i C-0m11nj di Acquate e Germanedo. Stipendio L. 8850 lorde; 1° caro-viveri. Soli poveri. Capitolato visi• bile Ufficio comunale Acquate. CAMPOLONGO MAGGIORE (Vene.zia) . Scad. 31 ag. ì\1edico-chirurgo condotto di nuova istituzione, Frazione Bion. Stipendio L. 6000: at1mento provvisorio L. 1800; indennità. rivedibile di tras.P<>rto I .J. 3400, oppure L. 1000, a seconda del mezw ad4)1>erato. lndenn. di malaria 'L . l !500. Le due provvisorie inclennità caro-viveri; cinque aumenti quaèriennali del decimo e d·ue quinq11ennali del ve.i1tesimo. Deliberazioni circa a11me11to ed assegni I>endenti a ll'autorità tt1toria. CASTIGLIONE DE' l>ET'OLI (Bologna). - Scad. 28 agosto. Medico-chirurgo condotto del secondo ·ril!arto. Stip. tase L. 8000~ indenn. ca vallo 'L . 3000, 5 aumenti di L . 600 ciascuno. Esenzione R. M. su le p·rime 5000 lire. Doctunenti di rito. CoMAOOHlO (Ferr<i1·a). - Chirurgo condotto; lir e G500 lorde; 10 bienni di 1 ventesimo; una lira i1er ogni i.>overo oltre i 2000. Rimborso .spese triLsporto per il forese; caro-viveri; sono in c_prso di studio migliornmenti di stipendio. Età massima 313 AAlvo per coloro che furono o sono al servizio di pubbliche amministrazioni. Certificato di moral1tà. id. comprovante l 'imn1unitil. da condanne per cui non si rjuò essere elettori nè eleggibili. Certificati temporanei non anteriori a tre mesi. A parità di merito, prefere11za. per chi ha prestato servizio mil. in guerra. Ass11nzione 15 giorni dopo !a 11omina. Scadenza 20 agosto. CoRIANO (Forlì). Me(lico clel ter.oo riparto c0u1prendente le frazioni più lontane: superficie 220{) ettari con 2600 n bi tanti con &00 poveri: obbligo di iesidenza in 1\1.ulazzano. Stipendio: lire 8000 lorde ·con di<:. .ci bienni del ventesimo, inden·n ità cavalcatura 2500, disagiata residenza 1000; lISO gratuito della casa di abitazione, doppio caroviveri. È in corso 11na deliberazione che aumenta lo stip. a r,. 10,000. Età massima 35 salvo la solita eccezjone. Docum~nti temporanei (fra cui brro11a condotta, stato di fa miglia) non anteriori .A.cQUATE

(Conio).

a sei mesi. ~'JooLo-CoRTENEDOI,o

Stip. L. 7000 fino a 1000 J)Qveri con 6 quinquenni del decimo; mezzo trasporto L. 1500; uff. sani. L. 800 {per d11e Comuni!!); doppio c.-v. Scadenza. 25 agosto. GRISOLIA CIPOLLINA (Cosenza) . Medico con(Bresma).

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(ANNO

XXIX, F ASC. 34 l

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dotto. Stip. J.J. -1000 lorde; quattro quaclrienni del decimo: indennità di L. 10 per ogni accesso ad oltre tre l\:m. dal centro abitato. Circa 500 poveri. Certifica ti temporanei non anteriori a tre mesi. Scadenza 24 agosto. J.1..'\.URIA (Poten~a). ·- Stipenllio I.J. 8000 fino a BOO famiglie. Addizionale r,. 10. Primo c.-v. Sc-adenza 31 agosto. . l.1UBRIANO (Roma). Co11dotta residenziale. Servizio dei poveri amn1essi alla somministrazione dei medicinali gratuiti. L . 7000 lorde. Rie. Mob. e .àiI. Pensioni; 4 aumenti quadriennali del decimo, ... . per 5 quadrienni; I"'. 500 annue per <liooglata residenza, doppio c.-v. di legge; L. 300 come uff. san. Documenti di rito compresa l'iscrizione all'Ordine; situazione famiglia. Scadenza 22 agosto. , NlODENA. R. Prefettura. Ufficiale sanit. del poluogo. Vedi fase. 28. Scad. 20 agosto. .i\1oNTAI.crno (J:;iena.). -· Scad. l lJ settembre. Metlico~hirurgo della condotta. r esidenziale per la frazion-e lli S. Angelo ir1 Colle; stipendio annuo I.1. 6500 aume11tabile del decimo per 6. quadrienni consecutivi <~d in L. 4000 annue è fissata la in<.lennit:t cavalcatura oltre la doppi~t indennità Cc'lto-viveri. :r~oCER·\ UMBRA (Peru,gia). Due condotte. Stipendio: L. 6000 per i primi 1000 poveri (ogni pove10 in più L. 2.00 annt1e), lorde, C'On 5 quinquenlti clel ·decimo, doppio caro-viv., L. 1800 per disagiata residenza ; L. 1000 qualora il numero degli abbienti nelle condotte non Sl1perasse· i 300. :Età m~ssima 40 anni, salvo per i dipendenti ùa altre _,\mministrazioni pubbliche. ~rtificati: no11 aevr subito <..'<>ndanne 1.>er i titoli indicati dall'articolo 25 del T. U. legge com. <.~ pro,·. ; buonn condùtta, sana costituzione. Certificati temporanei di data non anteriore a 3 mesi. Scad. 15 settemb. Nuono ~Sassari). - Scad. 31 agosto. l\1eilioo condotto frazione Zollone distante 8 chilometri, obbligo recarsi 2 volte settimanali, sempre in casi urger:.ti; ~tipendio L. 5000 e L. 2000 indennità caro-viveri. Altre condizioni viSibili segreteri~. IDtà anni 31, ex militari 39. OLGIATE (Como). - Consorzio; alle ore 16 del 31 ag. Età mass. 40. Due anni di condotte o di assistentato in osped. pubb. o clin. Classificaz. e:=;ami. L. 5500 eleva b. a L. 6000 dopo un biennio per 1000 pov.; addiz. L. 2 :fino a 2000 pov., L. 3 fino a 3000; 3 quinq. dee., doppio c.-v.; L. 2000 trasporto. PADOVA. Spedale Oi vile. - Due posti di Assistente di medicina. Obblighi: servizio di accettazione, id. di guardia per 12 ore con medaglia da L. 15, pernottazione. Stiwndio L. 4500 lorde con 4 bienni del decimo, doppio caro-viveri. Cassa ·pensioni a carie\) dell' Am.m inistrazione. Fra i documenti, elenoo delle votazion1i riporta~ (neg~i esami ltnwersitari: òocu1nenti te1111>oranei 11on anteriori a due mero da l 5 agosto. ScadJ.. 31 agosto. SEREGNO (Mila,no). - Ospedale F. Trabatton ·i e G. Ro1i.zon1. - Primario medico; L. 12,000, oltre L . 1200 c ..,T., 11ette; L. 1soo se direzione; servizio radiologico e laboratorio indagini clinic-he e microscopiche ; età lim. 40 ; st.a to di fam. Nomina

ca-

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[ANNO

XXIX,

FASC.

34]

1~5

SEZIONE PRATICA

trienna le e conferme quinquennali. Scad. 1° sett. Chiedere annunzio.

NO.T IZIE .DIVERSE.

t 1Terona). - Con,grega;:ion.e di Oarità. Scad. 28 corr. ~1edi<!o-chirurgo Direttore dell'O-

Terzo Congresso delle Industrie sanitarie. Si terrà a Napoli negli ultimi di settembre, integrato dalla Mo.s tra di prodotti sanitari. Le relazioni present.ate sono le seguenti: 1) F . Cavara: Le basi dell'indus~ria: delle piante n1edicinali in Italia; 2) A. Valenti, Bocca, l\tlontanari, 1\1111ralti : Nuovi oriztzonti della !farmacoterapia in rapporto con le tradizioni italiane; 3) C. Cattaneo, P . Piccinjni, Rebucci, E. Baccani: Problemi urgenti riguardanti le industrie idrologiche e climatologiche italiane; legislazione idrologica in corso e sue nuspicabili applicazioni : 4) F. Corradini: 1\1:etodi di stabilizzazione dei principi attivi delle piante 1nedicinali; 5) . Propaganda a ll'estero.

SOAVI!:

spedale. Stipendio L. 4000, indennità caro-viveli L. 2000. Pnese ju posizione amena. TramviGt. Fiere e mel'<'a ti fiorenti . Osped1ile irifantile Regina Margherita. Prilrtictrio d·l chiritrgia, 4000 lorde, dt1e quinquen-

TORINO.

n i del decimo, percentuale degli atti operativi .agli abbienti; nomina per un qt1inquennio. Documenti temporanei non anteriori a mesi tre. Titoli · e pubblicazioni in 5 esemplari. La Commissione tel'rà conto di titoli di ortopedia <:hirurgica infantile, militari. Età massima 45 (computato il serv. milit. in guerra) . .A.ssunzio11e in servizio il 1° ge11naio 1923. Assistente cl i 'Ytl edioi 11 a., 3000 lorde, due quinquenni del clecimo: J1ercentuale per le ta·s se di cura degli abbi<:-nti. Età massima 32 (computato il serv. · mil. in guerra). Preferenza, a parità di merito, ai titoli militari. Radiologo. Condjzioni presso la Segreteria : pt1bblicazioni in triplice copia : a parità di merito, preferenza ai titoli militari. Scadenz..'"t dei tre concorsi 31 ottobre.

Le conversazioni scientifiche ali' Ordine dei Medici • di Padova. Del ciclo di conferenz.e già da noi .annunziato, il prof. Attilio Cevidalli, direttore dell'Istituto di rr1edicina legale di q·uella Università, ha tenuto la prima sulla: Indi'\id11n.lità morfolog·ica ed individualitì biochimica nel campo della Me«icina legale. Sulle differenze morfologiche si fonda il capitolo cli medicina legale della identificazione, che :\Iedico-cllirt1rgo ostetri~o con servizio ospitalieha tanta importanza sia dal punto di vista filorot praticissilno del servjzio di C'ondotta, fornito sofico, sia da quello pratico, imperniato sulle mardi titoli ~ciali in igiene e pediatria accetta incatissime diff~renze, cbe si riscontrano nelle in1terinato o supplenza. Scrivere: Paolo Agostini , pl'onte digitali. • S. E ligio 2, Roma. • Per quanto riguarda 1'1ndiviòualiti! biochimica, Diffide. ro. dimostra che è ben raro, se non impossibile, Manzano Rocca.lana (lrdine); .Baresi, Bordogna, trovare d11e individui che abbiano eguale funzi·)Pondra Roncobello (Bergamo); Cicciano (Caser1~u.mento generale degli organi e cioè trovare lln ta); E~peria (C,aserta); Boccolo dei Tassi (Pia« ~osi:-t » funzion:1le. r.,a medieina legale <'i addita nel modo più clas~enza); Mf~zzarone (Caltagirone). sieo le differenze individuali biochimiche e qt1el problema di «diagnosi individuale del .sangue», NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE, cbe fino a l)OCO tempo fa sarebbe stato follia Con rec~nte 11iol1t-1)roprio S. M. il Re ha noproporre, oggi è béne spesso possibil~ r~sol:ere. "L 'O., da ultimo, esamina le concez1om d1 Lomminato Commen(latore dell'Ordine della Corona broso sulla natura patologica del delitto e sulle d'Italia il d<>tt. Serafini Ignazio. note degenerative e nota che l'opera lombrosia11a • ha acquistato ve~1:P scie11tifie<1. . La conferenza, ascoltato dall'udi torio col p1~ Importante pubblicazione ? vivo interessamento, fl.1 salutat.a. alla fine da v1,·issimi applausi . Prof. GUIDO MENDES

la diagnosi delle localizzazioni polmonari d'inizio della tubercolos

con spetia'e riguardo alle ricerche radiologiche. L· A. espone il problema diagnosti~o . dd~ll.a d tub~recodl?siaccinoi1iale. valendosi di ,ogni sorta. di n~z 1 on1, 1 in. agn1 1 r· gimenti nel campo clinico, radiologico, batter1olog1co, 1mmuno. 1ogico. . . . Egli porta ulteriori raf~namenti. ~lla.. d1agnos~ ~recoce;. d1ff1>r enzia e circoscr ive la sindrome. ilare, lu1!1egft1a. 1 r eperti re.dioloai ci, raffrontandoli con quelll d'autopsia. Il ~avoro, corredato di tavole . molt?. dimo~t~ative,. è. ~esti­ oato a cornlre un valido aiuto at med1~1 prat1c1 ed a1 t1s1ologl l Tn volume in-8 grande. di 116 pagine. c~n una figura nel testo e 10 tavole radiografiche in carta americana - In commercio L.10; per i nostri abbonati sole L.• 8.90 franco di porto 3 raccomandato. Inviare vaglia e cartolina va.glia a.I cav. LUIGI POZZ I , Tla SiS'Gina, n. 1~. Roma .

, •

Borse di studio presso le oliolehe del lavoro. con decreto ministeriale 9 luglio è stata nominata la Commissione n.ggiudicatrice di questo ~i1corso, gi~t precedentemente annun~ia.to. La. Co~­ missione è costituita dal òott. G111l10. <?1lamani ~ presidente; dai proff. I1uigi Devoto, Lu1g1 .Ferrannini, Antonio l\'Iori, Salvatore Ottolengh1, m~·. dai dottori Fr~ncesco Simeone e Cesare bn, Giannini, segretari. Il concorso scade il 31 agosto._

Le onoranze ~l sen. Foà.

Si è costitujto un Comitato con1posto del prof. Al1gusto Bo11ome dell'VniversitA.'\ di . Pad?~·a, !'ro~. Antonio De Cesa ris-Demel, dell'Un1Yers1ta d1 Pi-

'


11:?6

su, prof . . '.\.Ido Fabri~. <lcll'UnivcrsJtà <li Genova e prof. Ferrucci ' 7.anzetti. clell'UniYersit~t di Ca . gliari, al fin\:; <li onorare degnarue11te l'illustre scienziato senatore Pio Foà che nel pros imo a11no, a vendo r~1ggiunto i lin1iti di età, dovrà andare a riposo. Il Comitato si riyolge a tutti i <..'U ltori delle ~<:ienze mediche cd affini clliedendo un contributo economico che abbi a il doppio valore di onora1·e l'illustre maes tro e ili l'accogliere i mezzi cl1e g ll l)C:1·metteranno di continuare i suoi stt1di. r,ra poco u EZcirà il programma ùelle onoranze : fl'a ttanto tutti coloto che vogliono concorrere a (i e~se inviino le loro offel'te a l segretario del c,o-· n1itato dott. })rof. Carlo Gamnn in 'ia I)ietro Giuria. n. 15 - To1ino.

Il 70° genetliaco di S. Goldflam . Il 70° gf'netliaco di S. Goldfiam l\ ~mto festcO'-• o g iato d<li neurologi ed alienh~ti polacchi che gli 11n.nno de-tlica to nn l'OI11n1e dell a « N~11rolo~ia po-

lacca ». ·

La S&aJione zoologica di Napoli Con sen~11i'~1 <.l elìa I Sezionr· ùella Corte d' Appello della cittt'.t è stata resa :i l <lott. l{ inaldo J)nhrn, figlio cl<.~l fondatore, co11 diritto di riva !~1 clC'i danni

co~1tro

il Com11ne.

Scuola professionale per infermi ere. J,a Sezione ~ .. omhàrda dell' .\ ·::;ocinzi()ue Nnzion. t1·a inferru ier<' 11a 11a trocinato l'istituzione òi 1111a 1 'cuola professioriale pPr infor1Hil'rC', rettn {la n11 Co1nitato auto11on10 <" co. tituita i11 fo11ua. che ne i.>erlll~tta la f rcq 11enza a 11 n •grn nd(? 1111111~ ro c1 i gio,·a11L

J;a scuoia svolgerà i ~uoi corsi i11 (lne a11ni, e nel primo a.uno le lezio11i ~arn 11110 diS'postc in mo ..

[ AN~O

IL POL 1CLIN f CO

<lo che \i possano assistere a 1H'l1e Jc :1 llieYe di a ltre scuole (Norn1ali, Cla~·siche, 'l'P<.."fliClH.' ), g11a· dag11ando così un ~tnno di teu.11)0. I 11 <tucsto mo<lù l a giovane che esce <lalln. ~<·uoln Nor1n:t le o

dal Liceo o dn ll'Istituto Te<>nico, si tro'a p:iit n ,.. yja ta. verso il diploma d'inf<'rmi()ra, pr<>fel-'sion0 ~1lh1 qnale J)OtrtL eventun.l111ente <lart- l:t preferenza Yi~1t:à l'attuale ùiCii~oltft JX'l' Jp iusegnauti ùi t1·oyare irnpiego Tanto la ~c11ola q1u111to• i co rsi nYr:1u11n Sl'<le pr( sso i J{R. lstituti ('li11iei <li l>crfczlouamcnto cl i ::\lilano il Clri ~ppoggio c<1 ait1to accrescono alln set1ola stessa .sceictà ecl im1>ortan.za. 11 Comit~to della Sc11ola, in l1nio11e con il Consiglio della ~ezione I.Jollibarcla dell'Associazione Nnzionale Infern1iere racco1uanda vivamente lii far conoscere alJe giovani di superiore colt11ra la irnova set1ola ecl i vantaggi ma terja li e morali C'lle dalla nnoYn. professi{)lle esse potrflnno trarre J•<.'1· sè e per l'nm.tlnitil. Del Conlitato, presieduto dal senatore l) r ofes~r -Luigi l\1angiagalli, fanno parte il comm. pr<>f. C. Ca ttnll('O, c-omm. ptof. IJ. Devoto, Donna An· i1ita Cern()zzi, Sig·.a. ~I. Cossy-Vogel, Sig.a. ·L . K oellil~er, ~ig.a }'loss. Cl1iesa , ~ntessa Terni De Gre~ gory, Sig.11a ~I. ' ;1 lenzano. 7

-

xx IX .

JlASC.

3I l

Hi \"olg:cr~i JX'r _l ,s~ocia .i io1u~ H.

10, p.

in~t·i~ioni <' ~ch ia1i1n enti alla ~'a~ionale l nferrni1•r(• , \ia S. I>aoln ..:-

:..><>

-

..\fila 110.

Frodi nella preparazione di medicinali. f,a IJirczione g-encrale della ~anità llllblJliCc'l <.·lJbe alcl111i n1esi or !-OilO indizi che s i vre-1}aras-set i> . P ."i con1111ercia~~1·0 prod<>tti cllir1a<:>ei i11 frode :t 1la 10ggc e Dlla f ed(\ p11 bblica . I ~~. an1 lisi ' c:hi1nicl1e e-seguite s ui campioni pr·.:'lc·,·at1 <.:011f(' rD1aron1) i sospetti e ])i ù prectoon1('n lù :teeert.arono <'he : a) i dis(•oidi :lrll~1 ditta T.. , -<.'ncroui ( Mil:1no, Yia C'usalli 2) i qu•:tli ll('i li1:?tini <le lla dit t~1 ~c;110 dt:~110111inuti «clisC'oidi u "o chinino dello St:ito )) e i1cJle; etichette che la ditta :ieclu<leva scloltP

ne11a ~cntola sono <Jf'no1ni11ati «t<.1, -olette zu{'-

c·herate antif~·bbrifng·Ji c 11~ bisolfato (o clorid r~l ­ t o) di c:hini11•J » ; b> la spe<·inliU1 c<1nurzial» tlella .·oc:ietà J,([ Jola1·>nac1Jlo9ica ( ~l Unno, Yia Pli11io 39); 0) i cc <.:i<><.:coln ti11i a l t.an11ato di chinino» dello 8tabiliut~nto <ieJ sig. <li uliani. 1·ince11:to ~Iil:t 11,), T"ia Pisacane 43); cl) i « <li.scoidi di bisolfato <li <:11ini110 zuccbcl'U ti)> rinve11uti nella J.1 a r111 a eia. [11 011.fanclla (li

l . . a inbra te, c:ont<."nevnno tutti quantitù 1uiui1uc ùi alCAltll de, il c·he costituiva una f:1(·il<:' J'rode alla buo11;t 1\.'<le dej cittadjni, 11011 r-:olo. i11a il loro commer1·io a,,·enivti i1t <:ontraYYt\11zio nP alla ,-1•~7 entc le ·'0""· g t \ sulle far1na<:ic J>ercbè in<lic:a Yano quali e::1pr(:\~'-ament~. q11n.li iu1plieit:11n0ntti. una <.:{>ll l l>Osizio1H~ di\ers..'l. da quella re~tll' e 1111 't'ttica<:i.1 terapeuti<::l nnn corrisponclcntc n Ila loro 1·pn le eou1posizion\'T.a Direzione generale del la ~auitit, i11 segttito a conforme parere <1el Cou~ig;lio ~u1>eriore di Sa11 It:à, ha l">ertan t rl proYoca to il 1)e<:reto .i\Iinist.('ri a le in ùata . 1 ~ luglio u. ~ .. <'ol qu•tle R"i ordin~l l l seq11estro t' ~i Jl roi l>h:ic.-c la '·e11t1i t~t cl~i i1om i11a ti prodotti. U1--Y\_talc prO\'Yetl inH~11t-0 è ~tato adottato per la ~1~a lità cc ~\su1alisi1 1 », nllestita in fialette i:>er i11i~zioni ipoùern1jche (ln lla farmacia. G-iaconio Sa .rJ,, nc di Palerlllo poi<:l1è ~ è constatato cl1e con tPut~Ya cli;.tc~·t.ihuor!ìna 11011 dichiaratn i1ell'ctichPt-

ta. il 1•l1c costitni,·~ 1 a11cll<' p0ri(;olo di inorfinisn1 1, l 'L'l' i n1nlnti <:110 aYe ..·~ro fatto u:::;o di tnlc f~1r1nact).

Esercizio abusivo della medicina. È stato

condannalo a ullre 1 anno di

reclusi.on~

e 600 lire di mt1lta un certo Ezio Ponzini, da C'eclna ~ di 35 a imi, il qua.le recatosi in divisa di te11ente medico a Ca.s!A'lnuoYo dei ~fonti (Reggio l<J.). riuscì ad ("Sercitare la p r ofessione, compiere interventi chirurgici, partecipare a consulti e farRi uomi11are interino da quel Municipio.

Certlfica&I falsi. I l dott. prof . Francesco Zironi, chirurgo prima• rio dell'Ospeda le di carpi, è stato condannat:o illil Trib11nale d i ::\Iodena a 9 mesi di carcere e 4000 lire di .n1ulta, in base all'art. 289 C. P., i1er a:\er ' •


SEZIONE PRATICA rila~ia to

certifica ti no11 esatti <li deg·enza i11 Ospedale di militari che se 11e staYano a casa.

Il Brefotrofio di Napoli minacciato da un incendio. lTn inceu<lio svilup11n tosi il). un 11egozio di 1110bili, nello stesoo caseggiato del Brefotrofio provincia le di Napoli, ba me. so i11 grave pericolo l'Istituto: alcune nutrici e parecchi bu1nbini yennero messi in salvo òai pompieri, che li cn larono i>er mezzo di -corde dalle finestr<c•.

Un dono all' Ospedale Maggiore di Milano. La Sezione fotoradio~ rn pica del s11<ldetto Ospe<la.le si è urriccl1ita di u11 i1u0Yo potente e costo~> g·ruppo trasfo1w.a tore, in grazia <lel quale sa r!t vossibile impiantare prei:-~o la Sezione stessa un sec·ondo nppaef'echio Fi11~en diYen11to ormai indispcnsabile fronte alln 'crescente nfll11enza ò~ inalati di for111e cutn11eC:'. Il trn~o1·1natore è m11nifioo dono cli Ercole i\Ia l·elli.

ai

Azione dell' Istituto d' Igiene e previdenza sociale lo favore di enti periferici.

In seguito <l lla sua. Yisita a n crgnu10, il Direttore dell'Istituto, ave11<lo constatato i biso~ni dell'ammirevole Istituto dei R achitici fondato dal <lott. Rota, si è intel' ""~~ato aflìnch~ la Direzione .. genetale <le ll 'A.111mini:trazione civiJ~ concedesse a eodesto Ente un adegun to ~ssicli o , che venne di fatto conccFiso nella n1 ii;;nra di f,. 7000.

Convegno d l medici. In of'ra:-;io11c della y e 11ut..:1 a ullH011n - lJE'l' 1~1gioni professio11ali - de l i>rof. Ll1igi ~ il yagn i , pl'csidente de lla Fede raq,ione clegli Ordini clei Medici d'Italia, s i so110 dati ,~on,-egno in queJla citt~t n1olti m edici della reg-ione. Al bancl1etto offerto tlal prof. l'orta, il nuovo <·J1irurgo primario ·J e 11 ·oi:;vedale cli ~ uln1onn, 11rese I>a rte l1n n111neroso ed <. . letto ituolo di i11e<lic:i. .\ n onJe dei 1nedici <1(~ 11a region , parlò assn r llObilmPntc ro ap1)Jn11cliti~~in10 il prof. Cozzoli.

1127

La Revlsta del Cir('olo medico ar!?'entlno. I~a REVISTA DEL C IRCULO l\[EDI(,'O ARGI::NTINO

dedica il suo numero di aprile « come sincero omaggio di ammirazione, ~·ispetto e riconoscenza ai redattori stranieri », fra cui troviamo i nomi di V. A scoli, A. Cardarelli, A. Ferrannini, V . Noorden, G. Mara fion, i fra~lli Mayo, S. F erran ed altri. Il voluminoso fascicolo di oltre 760 pagine riccamente illustrat:o da fotografie che rip,r oducono i pri11ci1)ali stabili1nenti sanitari dell'Argentina, co11tiene molti la\Oli interessanti di indole scteutifica e p ratica, che dimostrano la 11-0tevole attivitit t.>tl il ~nso pratico dei n1edici argentini, <:he f3 nno capo al Circolo n1edico, jl quale r~e­ coglie altresl il 70 % degli stl1denti di i11e<:liC'ina.

XXXl Congresso Francese di Chirurgia. Dal 2 al 7 ottobre c. :-t. l'Associazione fr;.111(-fl'se di Chi1·urg1a sj radl1nerà a Congresso sotto la pre~.idenza del r:>rof. J-1. Hartman·n . I temi da svoigersi , ono : Risultati degli innesti ossei (relat. Cunèo e Rouvillois); Risultati lontani degli interventi sui grossi tronchi vasali (rel. Leriche e P. ~foure); ·T ecnica e risultati o.p erativi dei tumori del colon (rel. Abadie e Ockinczyc). P e r schiarimenti riYolgersi al Segreta1'10 generale: dottor .T . I1. Faure, P a ris, Rl1e dè Sei11e, 10.

Nell'anniversario della morte di Paolo Rusca. Ad un anno di distanza della morte del dottor P::tolo llusca, sinceramente rim})ia nto da .quanti ebbero la ventura di conoscerlo, Ja Famiglia, rac· coglie 111 una. llubblicazione or11ata d el Suo ri ~ tratto, i 11ecrologi, accompa.gna ti da u1i.:t c-ommen1orazione del prof. .;.'\.gostino Pasini e dalle eleYate parole d~dicategli da GioYanni Bertacclli. Il « Polielini<X> », che ebbf\ nel dott. R11sca· un 1.rezioso collaboratore e che ebbe campo di apprezza r e le doti della 1uflntfl e clell 'animo, si associa al ùolot1<~ ed al rintpinnto della famiglia e degJi ainici . .. ·- . .. . .... ._

L'Istituto del cancro a Buenos Ayres. stat o inaugurato l'istituto per lo stt1dio ed il trattame11t1) del cHncro, i11 occasione clel cente11urio clell '.·\ <'L«l clemia n1e<lic.:a. r~'istituto comprende 100 letti E' 3'€l'Yizi nDJ.1<...ssi con un costo n1eàio di 4:J83.pe.sus naoiorial. 're1me costruito co11 fo11di raccolti 11er .·ott0Rerizio11c nazionale. ~

Una vllt' aggressione. A Pale rn10 fu vilinente Hggre<.1ito da un 1nan<l}ltario, da vauti al suo clon1icilio, il })rof. G insepp~ Faract, fortunatamente senza gravi conseguenze. •

Gemelle ottftt.genarie. La contessa Lytto11 vedova del vicerè delle Indie e lady Lorle sono due gemelle che hanno festeggiato, or non è molto, l'ottantesimo anno dalla 1u1scita aYYenuta a Knebworth (Inghilterra).

'

Vittim.n di u11 tragico accide11te n1otocicli.stico. nei pressi di :\lllano, 11a perdl1to la vita a 2..J. anni, il dott. ERCOLE Cl JCCHIARI. Laureatosi 1 1n a1111 0 fa, nella UniYersità. di Pisa, ri1)ort.'lndo il ru.ussiulo clei suffragi, andò subito ns~istente a l\lila110 i1ell.n Cli11icn cl e l prof. Cattaneo, cl1e lo tene\a i11 speck'1le stin1a e con~:d llern zi one _ . Resosi vacnnte jl Jlosto <li direttore <lell'Istitn• to di Olgiate, avevrt da pochi giorn.i ricevuto l 'in C..'11'ico di ricoprjrlo. Buono, modesto, sereno; fiiorente di giovinezza, d ovunque pas::;aYn suscitava le 11iù Iatghe e vivaci simpatie. I.1ascia un r icordo e llll ri1111)ianto iucancellabili · fra i suoi iuae~tri e i E-11oi con1pagp.i di stt1ò io. A. C.


1128

f Ai'lNO XXIX,

IL POLICLINlCO

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA. l?iforrn,<1, Med., 15 maggio. - 1\1. DONATI. Principii, metodi e finalità della clinica chirurgica. - R FALCOr~crNI. Cuore, polso e pressione sul morbo di F lajani-l~asedow. _4.roliives ;Jfért Beiges, marzo. - A. I.EY. L'igien.e . mentale e i ~i.101 i)roblen1i. - P. GAUDISSART. « Fooal Inf~C! tions >>. .J ou.rn. JYJéd. Fr(t1iç., aprile. - Nt1meoo sulla terapia delle affezioni ossee. l? evu e "/J1 ed. de la ,~uisse Ron1 ., marzo. - LABBÉ. Classificazione e terapia dei diabeti zuccherini . A1·01i. de Jled ., Oir. 11 Especial., 20 maggio. S. R An.ro.N Y OAJAL. G€nesi e mjgrazione infiammatoria dei lellcociti. Boston, Med. a. f:Ju rg. Journ., 11 maggio. - A. M. ~lclN'l'IRE. Psicosi, psiconenrosi e condizioni psiCOJìatichB i1ei bambini. L ' I gie1ie .J1oàe1·na, Jnarzo. - P. BETTERI. Diagnosi microbiologica dell'edema maligno. - E . TEDESCHI. Il pericolo tubercolare fra gl'impiegati. I Q Interessantlsslina pubblicazione I ,.,. . , ,... ·-I -- - ..: - ----- .• ·. : .-" ~ .... -.... . _.. -·~.&lll'.l3!5.'.ll=-m• Dott . .. f.

BONOLA

La Rachicentesi e il Liquido [efalo-Rachidiano f301'11MARI O: Prefazione - Cap. I - L 'apparecchio coroideo. ependimale . Origine, natura e funzioni del 1. c. r. - Pro· prietà biologiche del l. c. r. - P ermeabilità meningea Cap. II . La rachicentesi - Cap. III - Proprietà fisiche del l. c. r. - Cap. IV - Esame dei principali componenti del 1. c. r. - Cap. V - Esame citologico e batteriologico d el 1. c. r . - Cap. VI . Reazione di Wasserman - Reazione di Sachs-Georgi - Reazione di Boveri - Reazione di Lange Cap. VII - Alcune special! applicazioni della rachicentesi - Cap. VIII . Le alterazioni del l. c. r. nelle principali affezioni del nevrasse e dei suoi involucri. Un volume in-8, di pagine 190, in commercio L. 121 piò le -spese postali di spedizion e. Per i nostri abbonati sole L. 11.20 i n porto franco e raccomandato. . Inviare Cartolina Vaglia al Cav. LUIGI POZZI - Via Si-stina, 14 - Roma.

FASC.

34j

]) resse .M:éd., 21 maggio. -

P. RAVAUT, BOULIN e RABEAU. Poradenolinftte suppurata benigna a forma benigna; r apporti con la linfogranulomatosi inguinale acuta. Wien. Klin. Wool1iens., 25 maggio. - H. F1NSTERER. Terapia del cardiospasmo e della cardiostenosi; esofago-gastroanastomosi. H. HERSCHMANN . Meningite tubercolotossica. Journ,ai d es Prat,ioie1is, 21 maggio. - J. nu CASTEL Tra ttnmento della sifilide in assenza di ogni se- ., gno ~linico o rii laboratorio. • Jour1ial des So . .111.écl., . 28 maggio. - B uFFÉ e DAvro. La gros'3a &denopatitl tubercolare del mediastino nell'adulto. lJar1ioet, 27 maggio. - E. THOMPSON. La tossiemia alimentare nei disordini nervosi. - M. LYON. La prognosi del diabete mellito. Japati Jl:Ieù. l~'orld. - S. HIRAYAMA. Assorbimento di gr.1ssù nello stomaco. Riforrna M ed., 22 maggi o. - O. CANTELLI. Formazione d'i11dolo in alcune forme polmonari ad anda1ne11to suppurativo e distruttivo.

Il Fascicolo 8 (15 agosto 1 ~22) della nostraSEZIONE CHIRURGICA, contiene i seguenti la• vor1:

-I. I. AnzELÀ: Centributo anatomo-patologico e ellnìco allo studio delle cisti linfatiche del grande epiploon. 11. C. F. B1ANCHE'~r1 : Di un caso di flessione In alto del cieco con membrana di Jackson posteriore. III. O. CtoNozzr : L'appendicite dissenterica acuta. IV. T. LAURENTI: Contributo clinico alla casistica del sarcoma centrale dell' ulna. (Resezione ed autroplanio del perone). V. S. R oLANDO : Contributo alla conoscenza del rene pollclstico bilaterale. Un grosso fascicolo di 56 pagine che gli abbonati alle sole SEZIONI PRATICA e MEDICA po· tranno ricevere s~bito inviando cartolina-vagli.a di L. 5 al cav. Lùigi Pozzi, \ 7 ia Sistina 14, Roma.

Indice alfabetico per materie. Adenite epitrocleare Pag. 1121 )) 1118 Bacilli tifici nel lifJ'ltor )) 1120 C lavicola (cura d~lle fratt11re della) • )) 1120 Dita (Chi r11rgia delle) Ernocla.sia digestiva ·~ funz ionalità epatica . )) 1101 Emoglobi nuria parossistica ed opotera• pia endocrina . . )), 1112 Endocrino logia ed esame inorfologico . )) 1117 Fenolo : reazione chimica . . )} 1117 Fi111zionalità • epatica E:d e n1ocla sia dige·tiva . . . . . )) 1101 )) 1097 Ginoèchio valgo l'achitico . )) 1121 LAtte d1 11utrici tubercoloti.c11e

R oma. 1922 -

Tip. Cartiere Centrali.

Lipoma della coscia di origine osteoperiostea . . . . . · · · Pag. 1118 l\ifalarici: giudizio di guarigione . . )) lll~ Pe1·tosse : terapia con l'etere . . . )) 1105 Pielonefrite non tubercolare. . . . . )) 1114 I'olipo ~tn1oidale a diramazioni multiple )) 1111 )) 1119 Rachitismo: tera1)ia . . . . Sclerodermia con insufficienza surrenale )) 1113 Sifilide osteo-a.rticolare post-traumatica )) 1117 )) 11J.g Sindrome del Bertolotti . . . . )) 1115 'l'u bercolosi renale . . . . . . . 111 \i\'a$1.c.:;ermann (Finirà la reaz. di Wassermann per essere una calamità pubblica ?)

.

.

.

·

))

1122

L . POZZI, ed. l"e8P· '


A.~~O XXIX

Jtoma, 28 Agosto 1922

Fase. 3a

fondato ctai professori : GUIDO BACCELLI - - FRANCESCO DURANTE SEZIONE PRATICA

-

REDATTORE

CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO.

- Lavori originali: S. Riva: Siero e vaccino. Terapia ant1gonococcica. Osservazioni cliniche: G. B. AntongiovaI1ni: A proposito del metodo Biondi per la cura chirurgica delle fistole intestinali e dell'ano preternaturale Note e contributi: I. di Pace: Su la probabile causa degli inconvenienti immediati delle rachianestesie e sul modo di evitarli. sunti e rassegne: MALATTIE DEL PANCREAS : D. Fiske J.: La pancreatite acuta. - P. Pbilardeau: Le cisti e false cisti del pancreas (ad eccezione delle cisti idatidee). - CHIRURGIA : Kotzareff: Le ustioni e loro trattamento. Cenni bibliografici.

Accademie, Società mediche, Congressi: R. A.ccademia di ~f edicina di Torino. Appunti per il medico pratico: CASISTICA E TERAl'l A: Il naso rosso. - L.a claudicazione interm-i ttente. - Criteri diagnostici ed indicazioni operative dei tumori della ghiandola carotidea. - Gli accidenti sierici e la loro cura. - Sul potere battericida del siero antidifterico. - Sul t rattamen to dell'ipertensione arteriosa con la dieta ipoclorurata. La cura <iell'anchilostom.iasi - PosTA DEGLI •B HOl'iATJ. VARIA. Nella vita professionale: Risposte a quesiti e a domande. Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorift c enz~. Notizie diverse. - Rassegna della stampa est era. Indice alfabetico PBf' materie.

,,.,Jte&i

•llittt di rtsenad. - E' viet'J.f a la rlproàustone cU lavori pubbUcati nel POLICUIOH e ùi pubbUca.wne cU 81fflU di essi Benm citarne la fonf,e. r . • I

l,LECITAZIONE So

'slgnow-i abbonati che non hanno pàgato ancow-a ta seL conda w-ata senaestw-ale a conapinaento dell, inapow-to del pw-opw-io abbonanaento pel "1922, sono vivanaente pw-egati dl faPne sollecita PUnessa, naedfante eaPtOlina•Vaglfa.

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E'RMMINISTRRZIONE Della cartoli na vaglia inviata in saldo dell'abbonamento devesi conservare il polizzino di ricevuta.

N. B. -

LAVORI ORIGINALI. CLINICA , D ERlVIOSJFILOPATICA DELLA

R.

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA

diretta dal prof. DucREY. •

Siero e vaccino • Ternpia antigonococcica per il dott. S.

RIVA,

assistente ordinario.

Il gonococco, scoperto nel 1879 dal Neisser, si annida prevalentemente nella mucosa degli organi genitourinari maschili e f,e mminili donde sia per diffl1sione lo-ca1e, sia per metastasi regional·e, sia per via ematogen a , può inv.adiera altri organi originando 11na seiri.e di co•mpJicanze più o meno gravi e purtroppo, sia pur raramente, mortali. Tutto questo ancor oggi o è poco noto od è tenuto in scarna consi·derazione tanto ·Che la primitiva uretrite gonococci.ca è spessissimo trascurata con grave danno dell'individuo, della famiglia ·e d·elfa società.

complicanze dovute al gon,ococco so110 assai numerose, di varia gravità e si presentano alla nostra osservazione con. una magg, io~ re o minore freqt1enza. Comunemente s i osservano nell'uomo 1'11retro cistile, la prostatite, la (;pididimite accon1pag·nata quasi sempre da defer·entite, nell a donna la bartolinite, le metrite del collo e più di rado le annessiti. Le corr.... plicazioni a distanza, le arUcolari a d es., sono · abbastanza frequenti e meno lo sono tutte le altre complièanzie che ad ognuno sono note. I m ezzi te rapeutici a nostr a disposizione per combattere lie c-0m1p1licanze dell 'infezione gonococcica, siano esse ·di natura regionale od e1natogena, sono di b·en scarsa efficacia co·s ich-è, dopo le mirabili scoperte del P asteur nel 1880 le del Berhing ne l 1890-92, per le quali erano poste le basi ctella immur1izzazior1e attiva e passiva, ai è pensato poter essere là im, rnu11terapia di gr8,nde giovamerJto n~l c a111110 L~


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IL POIICLINJC()

de1la blenorPagia ed ancora di- più d·elle sue con1p1icazion.i, le quali, con tale mezzo, avrehJ;ero pott1to essere completamente vinte o per lo n1eno grandemente attenuate nella loro~ gravità. PoteYa sembrare ·s trano che la immunteraI>ia pot ~sse avere e fficacia nella cura dell' in·f'ezione blenorragica per i dettan1i della patologia: infatti, quasi sempre la blenorragia è lln fatto locale, relativamente non molto spesso 1p•resenta reazioni generali; pareva quindi poco prestarsi alla produzio.n e di fenomeni im1n11nitari generali cl1e potessero essere sfrl1t-· ta ii tera.p euticam·ente. L'esperienza clinica confermava, percl1è n1entre si con.oscevano casi di suptrinfezione nel corso di una blenorragia, non s] sapeva cl1e la uretrite blenorragica e più specialmente complicazioni di essa, .gt1arite, avessero confel'ito all'intI.ivuo una immunizzazione contro la infezion€ gono"Coccica. ·Ana:i, se glj infermi erano n11ovamente contagiati, ffiolto spesso presentavano le medesime co.mplic ~1nze osservate i1ella prin1itiva infezione. Biologicam ente i resultati parevano portare a con·clusioni diverse; gli studi del Wright sulle .opsonine dimostravano -come nelle m a. latti e infetti ve il potere fagocitario dei leucociti fos se altissimo e più che mai nella blenor• ragia. Altri esiperimentatori mostravano, ricorrenda. alla fissaz ion'~ del complemento, la presenza tìi. anticorpi nel siero di sangue di ammalati ·con complicanze consecutive ad uretri te blenorragica (Muller, Bruck, Oppenheim, Alt:arran, Nencion1, ecc.) infine lo ste·s so Bru·ck ed il "\7annod scoprivan-0 anticorpi nel siero di animali da e:spertn1'ento antecedentemente trattati com nucleo ipirotei1de del gonococco. Queste esperienz.e, pon,evan.o la possibilità di for1narsi, sia na:tu ralmente, sia arti:ficialmente, ~ostanzf3 inununita.rie n·el siero di sangue di inf.ermi affetti da llretrite blenorragica e <.la. complicazioni e quindi r-endevano attuabile q11.ella siero e vaccino terapia anti-gonococcica ch·e era insistentemente negata dalla patologiét e tialla clinica,. I prin1i tentativi idi immuniterapia ne·l can1. po deli.a gonorrea, furono fatti con si~ro antigonoc-0.ccico (Parke-Davis) da iespierimentatori americar1i con risultati brHlanti. Een presto ogni istituto sieroterapico iniziò la f a!bb ricazion ~ det sief'o an tigonoco.ccico e co sì si ebbero quello dell'Istituto di Berna ott e1111to da capre secondo il m etodo Vannod, r[l u~l lo < lelJ 'Istit11to milanese ottenuto da cavalli in-:·rn11r1i7.zati con. c11lture di gonococchi, qt1el~

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lo v·'lel~ome ed altri ancora a cui d·evonsi nggit1ngere qt1elli preparati dai singoli esperimentatori (Define, Bruck, Groll, ecc.). Le esperi~nze col siero antigonococcico andarono cosi mano mano aumentando di num·ero e cli va1ore. Facilmente si può comprendere cOine la sieroterapia sia stata esperimentata in tutte le ma11ife.stazioni pi'è. varie che il g.on-0.cocco può dare, così mentre da una parte numer.osi sono i tentativi nella semplice ureirite blenorragica sia essa in i·s tato acuto, subacuto o cronico, dall'altra ritroviamo in·f inite esperienze im. tutte le complicanze e, devo aggiungere subito, specialmente in lJUeste con risultati ·davvero brillanti. Nell,11retrite acuta, sub-acuta e cronica sin dall'inizio l'uso del siero ha scarsa1n ente corrisposto cosicchè i primi insuccessi del Rogers e del Torrey che ebbero campo di esperimentare sopra nu nur&-ero notevole di infermi, vennero ben presto conf·ermati dai successi\•i numerosi studiosi che si occuparono d ell' arg·omento. Il Groll non ottenne eff.ett.-0 alcuno in casi di uretriti gonococcich e trattate col siero da lui ste.s so preparato. Giuffo non ha più benefici effetti nelle numerose esperienze eseguite con sieri antigonococcici diversi e ·cioè Parke Davis, Welcome, Jst~tuto sie·roteralP'ico di Berna e di Milano. De·fine pure ebbe risultatj negativi in forme di uretriti acute (10 casi) e così pure in casi di uretrite subacuta e cronica. Ad 11guali conclu1sion·i giunge il Ramazzotti e numerosi altri che ~)er brevità non cito. Solo in tanta concordìa di risultati negativi qualche voce discorde si levò e ricorderò il Fisichella che nelle ·s ue esperienze num·e rose avrebbe notato nelle forme di ure.triti gonococeiche a.cute, non una vera guari·g ione ma un notevole mi• glioramento; però fu ugualmente necessaria u·n a crira locale. Nelle ·Complicazioni blenorragiche si son-0 avuti notevoli vanta~gi; .co-sì nelle forme di artritismo momo o paliarticolare, qua.s i tutti gli t~sperimentatori sono d'accordo, dal Torrey al Th·o mas, al Baumann, al Ci11ffo, al Define, al R amazzotti. Uguali brillanti st1rcessi '8i sono osservati nelle tenositi, miositJi, ecc., ma certo i più evidenti e maggiori risultati si sono ottenuti dalla sieroterapia nelle epididimiti, orchioepiditiimiti specialmente colla scomparsa in brevjssi1no tempo del dolore e secondariamente col rapido avviamento nella risoluzione dei fatti infiammatori (Syvimburne, Define). In quanto a tutte le altre complicazioni blenorragiche non si hFLnno dei ·ri~11ltati ·CO·n rorrti


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su11•uso dello siero antigonococcico così che IMntre alcuni autori vantan-0 sucoo&i nelle bart-Oliniti, annessiti, prosta~iti cooperiti, altri li negano assolutamente. Butler e Loug, ad es., accenn.ano a cinqi1e casi di vulvo vaginite infantile di cui uno in stadio acuto, guarite in se.guito a trattamento con siero. Orton porta un caso di salpingite con fenomeni generali in cui una sola iniezione è stata sufficiente a far cadere La febbre ed a migliorare localmente il processo e Swimburn1e ricorda pure un caso di salpingite notevolrr.Jente migliorata colla sieroterapia. Il Giuffo infi11e, cita un caso di oooperite e ascessi peri11retrali risolti in seguilto ad inie zioni di siero antigonocoocico. Da ultimo ricorderò com·~ il Ramazzotti ab1h~a usato su larga scala e con notevole successo l'autosieroterapia nel tratta.merito di epidiidi111iti blenorragich·e con vaginalite ·e come ne spieghi le benefica azione per il f.a tto idraulico e per un'azione biol-0gica dovuta alla formazione d~ elementi in1munizzanti col grande vantaggio dell'impossibilità di fenomeni anafilattici non introducendo nell'organismo del paziente proteidi estranei.

* ** Ben presto ai tentativi di cura dell'uretrite blenorragica e complicazioni coi sieri antigonococcici seguirono nl1merose !e esperienze coi vaccini specie dopo gli studi del Wright. Oggi i vacci'ni antigonococcici a nostra disposizio11e sono abbastaniza nun1erosi e per la loro prepa.1·azione diversi processi sono stati seguiti cercando di ottenere la massirr..a efficacia colla n1inim a tossicità. E stato propo8to come massimo di specificità rautovacci·n o cioè preparato con l'isolame nto del germe dal focolaio morl1oso dell'individuo da curarsi ma è una pratica poco seguita. I vaccini comunemente usati sono polivalenti o stock-vaccinii, cioè forr.nati con div·ersi ceppi di llna stessa specie batterica oppure anche con la riunione di germi di specie affatto diversa (vaccini eterolo·ghi). Una delle modificazioni più interessanti è lar sensibilizzazione dei vaccini stessi, onde ovviare qu·ella riaccer1sione di fenomeni morbosi che si verifica a.Ile prime in_iezioni e si è ottenuta. m escolando al vaccmo un siero ...n1mune; bisogna però essere assai cauti nell'un.ione di questi elementi perchè lo siero in eccesso tog·lie ogni potere immunizzante D l VfLCCino. Besredl\.a preparò vaccini sensibilizzati metter1do a contatto culture di germi col siero m1mune cor ri·sipondente, sostenenrd o di conferire così a i vaccini una maggiore efficacia. •

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AJ.tri autori pensando che la poca attività del vaccino fosse dovuta principalmente al fatto della presenza nell'uretra di altri germi compagmi al gonococco, conclusero che ogni vaccino dovesse ·contenere le div erse is pecie batteriche constaita te in ~na uretra malata . Questo concetto fu ·ripreso da1 Nicolle che prep arò un vaccino in ·cui al gonococco era aggiumto il sinococco, g.enne morfologicamente molto si,miile, Gram-p-0sitivo, ·che quasi cois tantemente si trova nell'l1retra affetta da blenorragia. 1n Italia il Capelli sino dal 1912 iniziava studi per ottenere un vaccino !Jer la preparazione del quale h a usato ceppi di gonococchi primitivarr..iente attenuati con · m ezzi biologici. I risultati .ottenuti dal Capelli, come vedremo in seguito, sarebbero assai brillanti. Fra i va~cini oggi ~iù usati ricorderò quello P ark e Davis, quello dell'Istituto sieroterapico mi1 anese p.o liva1ente e oostit.uito da 5 milioni sino a 2 miliardi di germi per cm.e. quello di Scheri.n g (Arthigon), quello vVelcome, quello l\1aster Lucius (Gonargin), quello Volpino (J=>a ngon) concentrato sino a 2 miliardi di germi per eme., quello Bruschettini ecc., ecc. J tiguardo alla tecnica da llsarsi nella vaccinazione antigonococcica gli autori non so110 molto d'acc;)rdo, però oggi' ~i ammette che il miglior mezzo di introduzione sia per via sottocutanea. La somn1inistrazione del vaccino per via endovenosa fu tentata da prima dal Bn1ck e dal Sommer e da altri ancora ma i risultati non furono cosi soddisfacenti da in• durre a perseverare in questa pratica per i fac ili inconvenienti in cui sj poteva in~orre­ re, non ultimo le iperpiressie notevolissime, le q11ali ultim·e, già di per sè, potevano svisare razione del vaccino stesso, il g·onococcico risentendo assai degli stati febl)rili. In quanto nlla dose da iniettarsi alcuni h anno cominciato con picco]~ quantità per aumentarle a mano ~l mano, altri invece ha.i1no voluto iniettare sin dall'inizio dosi assai alte (parecchi miliardi). Così si è voluto pure stabilire il tempo intercorrente fra una iniezione e l'altra ba~andosi sulla ricerca dell'indice op sonico, me11ire alcuni sperimentatori hanno fissato u11 termine ugual.·~ ma certo nessuno di questi diversi metodi si presenta superiore all'altro. I risultati teraipeutici ottenuti col vaccino anti-gono.coccico sono assai pregevoli ma anch~ con esso, come per i ·s ieri> i maggtori suc-0ess1 si sono avuti n ella cura delle complicazioni. Nell'uretrite, nei suoi vari stadi, il vaccino larga.n1ente u·s ato, qualunque sia stata la via di introduzione, ha dato assai scarsi risultati così per es. : nella liretrite acl1ta Friedlander, H er1

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mann, lS abella, Cappelli, ì.VIaderna, Schumacher1 Habermann hanno avuto risultati negativi; E.g ne e Stewa.r d, Manté portano qualche ca,s o di guarigio11e. Altri autori nelle uretriti 4.S'Ubacute {Swimhu.rn.e, IIa·b ermann, Defìlne, Cappelli, Maderna) n-egano ogni efficacia al vaccin.o mentra quasi tutti sono concordi nella nessuna sua azione nel tratta.mento della uretrite cronica. Il Capelli solo, contrariamente agli altri asserisce di avere avuto sempre benefici effet.ti nel trattamento di uretriti acute, subacute e croniche col vaccino preparato se·condo il suo metodo si da . raggiungere una . percentuale del 75 ~la di guarigioni nelle uTetriti acute, del 50 % nelle subacute e del 97 % nel le croniche, p11r confessando per queste ultime di averne oss.ervate •s olo 32 casi. Nelle epididimiti ~ deJerentiti il vaccino antigonoooccico· si .è dimostrato tanto più attivo q11anto più sollecito è l'intervento; la sua azione .è immediata quasi, facendo cessare ogni disturbo subbiettivo con notevole sollievo dell'infermo e secondariamEmte iprovoca la risoluzione del p rocesso flogistico che scompare completamente o lascia qualche piccolissimo infiltrato. Numerosissimi sono i casi di ·g uarigione con la vaccino terapia delle affezioni Lesticolari e chiun·que ha un pò di pratica del1' argomento ne può citare. Nelle forme di prostatite act1ta il vaccino ha dato qualche risultato purchè non sia iniziata la suppurazione (Sabella, Friedlander e Reiter). Nella cooperite il vaccino può es· s ere • di una certa efficacia sempre che l'ilntervento sia sollecito e non sia iniziata la fase suppurativa (Defir1e, Cappelli, Maderna). Sono assai discordi i ipareri dei vari studiosi .sull'azione del vaccino nelle uretriti, vulviti e vaginiti inf9'ntili. Cappelli, 1Sch11macher, ecc. accennano a mo·dtf1cazioni dei fatti infiammat.ori e la scomparsa del go·n ococco; Butler ~ Lon·g su 12 ca:si di vulvovaginite infantile ebbero 9 guarigioni, Define ne .porta un solo caso. Il periodo di osservazione però a cui queste inferme sono state sottoposte dopo la supposta guarigion.e non appare cosi rigoroso e prolungato da renderle ben sicure. Poco in·vece si conosce, per<!hè scarse sono le osservazioni, sull'effetto del vaccino nelle metriti, cerviciti bartoliniti; ·1~ ann·essiti avrebbecro risentito un benefico effetto per l'azione risolutiva esercitata ·dal vaccino ·s tesso. Burzi cita un caso di salpingo ovarite che con 2 iniezioni di vaccino Parke-Davis ha ottenuto una riduzione di volum~ co·s ì notevole · da essere ricondotta alle condizioni normali; sopravvenu ta una riacutizzazione ha ripetuta una ini&-

zione di vaccino \Velcoffiie a titolo maggiore ed in dt1e settimar1e si è avuta Ja guari1gione completa. ·Lo st.(}sso Bu~zi su 20 casi trattati ha avuto 10 guarigioni. N ell1 ~ complieanze ematogene come ad esempio nel1a 1setticoemia I.e osservazioni son·o poco numerose: il Dieulafoy porta la guarigione oon poche iniezioni di vaccino di un caso importante di endocardite e polmonite gonococ- ,. . cica. Grande e benefica è l 'iinftuenza del trattamento va·ccinico · nelle forme articolati; sino dalla prima iniezione, si può dire, si ha una diminuzione notevole d-ei fenomeni subbi~ttivi e specialmente del dolore che tormenta in mani.e ra straordinaria gli ammalati e secondariamente si inizia in breve la risol'llzione dei • fatti infiammatori sino al ritorno diell'articolazione n elle condizioni normali. Ricordo numerosi casi di artriti b1enorragiche delle ·grosse articolazioni specialmente, ribelli aà ogni trattamento e dolorosissime, che al~e prime iniezioni di vaccino (Pagon eh.e è quello pii1 . cla noi usato! presentarono una notevolissima ren1issione del dolore e conseguentemente una risoluzione del processo con pro~ressiva restitt"tio ad integrum delle varie articolazioni. Orn1ai iprur le statistjche non essendo concordi sulla percentuale di guarigioni, nessuno può negare l'azione prQn·ta ed efficaoe del vaccino n elle forme articolari g.onococciche. Il Cappelli cita anche un caso di miosite guarita colla vaccinoterapia . In quanto all'effetto del vaccino •s ulle lesioni oc11lari poco sappiamo, però qualche risultato l11singhiero si è ottenuto. Cosi Schumway ha trattato un caso di irite g-0nococcica ed alla 2· inire zione di va,ccino si ebbe la scomparsa del dolore e della fotofobia ed in 5 settimane la guarigione comp1eta. Ora in Fraincia sono stati ri.p resi questi studi, e pare ·con •b uon sucoe.sso, s.pecia1mente .s ulle scimmie alle quali ve!'II'lebbe provocata anteced·e ntemente una congiuntivite gonococcica. L'uso del vaccino può procurare disturbi, però devo .agg.i ungere che pe~ la esperienza die gli altri e mia, sono di ben scarsa gravità e C001Siistono in iperpiressia consecutiva all'iniezione, dolenzia locale con a·r ro-ssamento della parte, talora riacoonsi-0ine temporanea ·d elle complicanze contro le qu~li si vuo1'e agire. L'11so dello siero invece può portare qual.che fenomeno piiù grave, fenom.en.o che rientra nel gran ·q uadro dell'anafilassi. Da quanto fu detto si dovrebbe con.eludere che la sieroterapia non ha efficacia nell·e forme gonoco·cciche primitive aperte e cioè nell 'ure-


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trite, vulvovaginite, cervicite, ecc., agisce scarsamen~ nèlle .complicanze regionali quali la prostatite, bartolinite, ecc. maggiormente nelle annessiti m·e ntre ha ~ ef.fic.acia veramente n-0te-. vole negli stati setticoemici e nelle varie complicazioni ematogene. La vassinoterrupia presentando dei risultati foirse meno costanti offre u11iforn1ità minJ()re di giudizio, però si può affermare -che ha azione nulla nelle forme aperte, mentre ha efficacia notievole pur no·n eccessivament-e costa n·te, nelle complicazioni regio11ali ed ematogene. Viene spontanea la domanda del perchè i maggiori ·successi della immunoterapia antigonococcica · isi abbiano n elle manifestazior1i chiuse e la ris~)iosta non è faicil e; si è v-0luto spiegare per lo siero, subordinando la sua. aziooi.e alla quantità e durata di esso sui tessuti, adduce.udo che l'iniezione non rea.1izz.r:t. questo ·contatto sufficientemente per le localizzazioni delle m.u cose dove la quantità del materiale curativo, già in1sufftciein~e, vi e·n e ben presto eliminato. per la conti11ua corrente di leucociti e si.ero emesso dai tessuti malati verso la superJJ..cie libera delle mucose in r a ppòrto con l'esterno. Qu esto non a vviene tnvece nei processi incaps11la ti ove all'affil1sso dei le ucociti .nelle cavità, ·si aggiunge una infiltrazione conti11ua dei tessuti circostc'lnti ch1e per ciò possono essere ricchissimi di a nticorpi imm·u nizzatori. P er ò mentre questo si può dire per gli sieri 11gualmente non può dirsi iper vaccini che non ham.no 11na azione transito.r ia di n eutralizzazione dei prodotti tossici specifici, ma hanno lln potere provocatore dell a immunità attiva c:he dovrebbe conferire all'o.r gani1smo condizioni tali da c-0·n trastare lo sviluppo e la. vita del gonococco. Da ciò ne dobbiamo tra.cri) che le no.s tre conoscenze ·Sono scarse e .ci do bbiamo limita·r e a constatare ·gli effetti della immunoterapia antigonocoecica ignorandone, almeno pel momento, la ragione. Ed ora Cfllale è il meccanismo d'azione del siero antigonococcico e quale quello del vaccino? Pier il primo dobbian10 innanzi tutto .chiçderci : ha es·s o azione contro lo stesso g·er.m e od agisce sopra le tossine ch€l il gonococco elabora? opp11re ha il potere di mod:iificar.e l'insieme de~ tess11ti su cui il gonococco si i mpianta si da renderli inadatti al suo sviluppo'! Le ricerrche biologich.e ·c ome abbiamo vedut-'' tendierebbero a fare pensare ad un potere battericida specifico del siero medesimo, però le e8Perienze cliniche sarebbero in pieno disaccordo e s i è veduto che l'u·so di siero antigcmococcieo nelle uretriti non ha a1cun benefico ri~u ltato, che anzi si è giunti ancora più in 1:1 1

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poichè nessun n11giliLYra.mento si è constatato n,e ll applicazione diretta dello siero sull'uretra ina.lata ove il gonococco comtinua a svilupparsi ed a riprodursi. Questo è suffi.ciiente a mio 1p·a rere, p~r negare allo siero ogni potére battericida Rimane più attendibile l'ipotesi che ahbia una azione sulle tossine elaborate dal ger· me stesso, e se ne avrebbe una confeirrna dal fatto che altri sieri sono antitossici pe.r eccelle nza e fra questi primo l'antidtfterico. Del resto !'.e sperienza clinica ci inse,g n a che lo· siero a.ntigonococcico ha un'azione sulle co·m plicanzie d€>lla uretrite blen o·r ragica .e ·sembra q>.Jau.sibile queste siano dovutie in buona parte . alla tossina gonococcica; con ciò n on voglio esclud efle che tante volte .n on possa ritrovarsi in sito il germe stesso. Ripeto, ques.ta teo·ria per cui lo si,ero eserciterebbe la sua azione ·contro le tossine che, •s econdo alcuni il germe è capace di elaborare, secon·do altri di lasciare libero solo .col suo disfacimento perchè strettameinte legat~ al s110 corpo, sembra la più accettabi1e. Il Ci11ffo p ensava che lo siero av,e sse una azione contro le endotossine del go,n ococco ed ammetteva l 'iipotesi che agi·&se doppiamente sul g·erme sia r endendolo p:tù facile di quanto non lo i.Sia naturalm ente ad elaborare queste tossine, sia netLtralizzandole o facendo~ eliminare; se queRta eliminazione po.tesse essere dimostrata lo siero avrebbe l' azi.on.e be·n efica di dep.u rare ·l'orga nismo da questi prodotti t ossici. CiTca la terza i.potesi che i tes·s uti possano essere modificati daM.'uso dello siero mi sembra inammissibile pel fatto ste·sso che l'azione ciiretta di esso sull'uretra n-i.alata non ha ottenuto successo alcuno nella gua.r igione e nel rapido migliore andam,ento dell'uretrite stessa. .S ul meccanismo d',a zio.n e del vaccino, ·c ome il Caprp.elJi scrive, due sono le teorie che si coliltendono il campo: la cellulare e l'umorale. La prima si fonda su lla proprietà di difesa ese·rcitata dai leu.cociti contro i batteri e che ha la sua esplicazi1on.e colla fago.cito.si. Il Wright ne ha data 11na interpretazione pratica mediante la ·OOillcezion.e delle opsonine e n e h a ipe.rmesso 1a valutazion·e colla ricerca e la determinazione dell'indice opsonico; secondo il Wright stesso i p.o teri di difesa dell'organismo vaccinato contro la infezione sarebbero appunto resi mar1ifesti dalla. ascesa o dalla disoesa della cu.r va di produzione delle ,o psonine speci:fi·che, ed 3Jscesa e isce·s a vennero chiamate rispettivamente fas~ positiva e fase I)egativa. La determ:Lnazione di qi1esti du~ speciali momenti nell'organismo va·cciniato, ossia meglio dell'indice opsonico , sarebbe una sicura guida per 1

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IL POLICLINICO

la valutazione delle dosi e degli intervalli di tempo da o~servarisi nella. pratica vaccinica. • Bisogna però dire che qt1este .geniali concezioni del 'Vright furon o n egate dall'esperienza pratica spe·cie nel cam!po dell'infezione blenorragica, e ft1ror10 qui'ndi aspramente com.b attute sp ~c ~e dag·li studi,o si tedeschi da prima perchè nella blenorragia si è voluto negare ogni potere fagocitario ai leucociti i quali anzichè essere c1ei distruttori per il gonococco, saireibbero d1e gli ospiti in cui il germe non solo IJUÒ annidarsi ma vivere e riprodursi per un nuovio contagio, secondariamente perchè ancora non si ·conosce la intima natt1ra delle opsonine ·-e nulla si sa s11i rapporti che possano esservi fra esse e quegli speciali anticorpi che si è veduti esistere nel siero di sangue dei blenorragici. Clinicame11te poi, si è osservato come nella m assima parte <lei casi non esista una corrispondenza fra miglioramento e peggioramento dei sintomi morbosi .e d aumento o diminu·zione dell'indioe opsonico che anzi speScSo se ne ·è notata uina contraddizione. La teoria umorale si basa sulla pre senzn nel siero di sangue di speciali anticorpi che possono prod11rsi in quantità maggiote o minore per introduzione in circolo di specjali antige11i. I~a pr ~senza di questi anticorpi viene di111ostrata con speciali reazioni biologiche ecl a,nche qui si h a t1na fase positiva e negativa. a. seconda dell ascesa o della discesa della curva di procluzione degli anticorpi stessi. A se·· c• nda di queste fasi dovrebbe essere regolata, l'introduzion~ del nt1ovo antig·eno (vaccino) sia in rigt1ardo alla quantità sia in riguardo al· l'intervallo fra le singole iniezioni. Quando ir. un. orgar1is1no viene introdotto un dato antigene .si 11a una diminuzione di anticorpi ~e­ g·ati dall'antig·ene e quindi si 11a la fase neg·ativa che però viene seguita immediatamente d~ rtuova produzione di anticorpi ed ha inizio ID. fas·e positiva; ora se durante la fase negai i \·a nl1ovo ant.igPne viene introdotto n·ell'o.cgar1isn1.o questa fase si accentt1a maggiormente ed i poteri di difesa diventano ancora più scarsi sì da mettere l'organismo in condizioni da essere seriam·ente danneggiato se una nl10 va introduzione di antigene venisse effettl1atH. Da qui f?8 ne deduce che solo all'i11izio della fase positiva deve ·ess.e re introdotto nell'org·a11ismo nttovo antigene pure te11endo presente che. proprio in1 questo momento si può avere 11na tale iperproduzione di anticorpi da determinare la distruzione di altro antigene che venisse ir1trodotto con la messa in libertà di u11i1 tale qua.ntita. di tossir1e da provocare queg·Li speciali fenomeni tossici da noi sopra ricorda1

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[ANNO XXIX, FASC. 35]

ii. Però a.11cl1e questa teoria umorale ha tro-

v-ata ben scarsa esplicazione nella pratica cosicchè anche ora il meccanismo di azione del ,-a ccino rimane avvolto nella 0scurità. Concludendo da q11anto ho potuto vedere nella rr1 ia 11reve pratica, ~ cogliere dagli stucli di chi prima di me .s i è occupato dell'arg-0mento, mi pare dovern.e. dedurre che la immunoteraip1ia antigonococcica non ostante le sue man·chev-olezze si prese,n ta come un sussidio terapeutico di grande valore in molte complicanze rlella uretrite blenorragica; certo deve essere 1Lsata cor. cr-iterio vngliar1do molto bene caso per caso le indicazioni e ·contro indicazioni che si posson.o presentare.

OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE CONSORZIALE DI VALDINIEVOLE IN PESCIA

prof. A. CORDER0.

cl1irurgo primario e soprinte11dente. ·

A proposito del metodo Biondi per la cura • chirurgica delle fistole intestinali e dell'ano preternaturale. Oott. G. Il.

A.NTCJNG I OVANNI,

ai11to.

Quasi tutti i chirl1rghi sono concordi nel ritenere che, tanto l ano preternaturale, quando si sia ristabilita la circolazione dell'intestino, quanto e più facilmente le fistole stercoracee nate come tali in seguito ad un processo patologico infiammatorio e necrotico della parete dell'intestino (ascessi pelvici, ascessi periappendicolari, ernie strozzate, ecc.) hanno tendenza a chiudersi in modo spontaneo.. In realtà tale evenienza tanto favorevole è molto rara e molti fattori impediscono che si verifichi. Intanto non bisogna fare il minimo assegnamento su tale guarigione spontanea quando si abbia un 'apertura cutaneo-intestinale troppo grande. Se si vuql esser e nlolt.o precisi sull'argomen~ to bisogna osservare che le guarigioni che sono riferite da alc11ni autori (Santucci, Biondi, Salieri) si riferiscono a casi di fistole stercoracee del grosso intestino e specialn1ente alle fistole stercorace·e di origine appendicolare che seguono a d interventi chirurgici su ~cessi appe11dicjtici della fo5sa iliaca destra od alle moderne appenàicosto11iie e ciecostcmie nel trattamento delle "er1terocoliti croniche (Cat1cci, l\'Iattoli, Keetley, \'' eir). Il contenuto dell'intestino crasso non è n1ol1,o irritante ed è formato, il vo1tln1e del viscere è assai gra.n de, ]a Sl1a peristalsi non · molto intensa . 1


[ ..\N~u ~~XIX, F -ASC. 35]

• SEZIONE PRATICA

Una piccola fistola della sua parete non trova qt1indi grande difficoltà a chiudersi, verificandosi una progressiva stenosi d-el cercine cutaneo cui aderisce. Ognuno comprende invece come una fistola che si trovi nell'intestino tenue (che il Solieri cl1iama enterica per àistinguerla da quelle del crasso) sia nelle peggiori condizioni fisio-patologiche per una at1toguarigione. Infatti il lume intestinale è piccolo, la peristalsi è intensa e frequente, il contenuto del viscere è liquido e fortemente irritante per la cute a causa della presenza delle secrezioni pancreatica e biliare che esercitano su di essa un'azione digestiva vera e propria. Stando c~sì le cose il chirurgo deve fare molto assegnamento sulle operazioni intente a sopprimere chirurgicamente le fistole inte's tinali e gli ani contro natt1ra cercando di · agire nel modo il meno possibile lesivo e prend.endo ancl1e in considerazione le possibili future complicazioni derivanti dall'applicazione di un rr:etodo piuttosto che di un altro. Queste opera,zioni intente a curare sia l'ano preternaturale sia le fistole stercoracee si possono dividere secondo Mattali in due classi. Sorvoleremo suilr-i prima di queste classi che riguarda le operazioni intra.peritoneali, enterorrafia laterale~ enterecto'mia ell enteroa.nastoniosi (esclusione) (Czerny, Parl{€i, Palano, Cal.min,iii, ecc. ) e porteremo invec·e la nostra attenzione sulla seconda classe di tali operazioni od operazioni extraperitoneali. Queste agisco110 diret.tamer1te sull'orificio nel caso di fistole stercoracee, hanno bisogno prima di sopprim'ere lo sprone sia con •l'enterotribo del Dupuytren sia con la sezione e sutura immediata di esso (Richelot, Chopault), nel caso di ani contro na~ura. I metodi plastici che aggrediscono e tentano di sopprimere extraperitonealmente le fistole intesti1Jali, sono certo da pref·erirsi dal chirurgo in quanto sono pochissimo lesivi per il paziente e, del resto, in caso di insuccesso non preclu- · dono la via all'€nterectomia ed enteroanasto-111osi secondo che l'una o l'altra di queste operazioni venga giudicata inevitabile dal chirurgo. Tali metodi plastici però hanno il grave inconveniente che vanno applicati su di un terreno infetto e su tessuti alterati e poco resistenti.,. Questo quanto all'esito immediato dell'operaztorie che mira alla · soppressione dell:l fistola . Hanno poi degli inconvenienti ben più g·ravi qt1ant0 H.ll'esito futuro; voglio alludere alla eanalizzazione intestinale che può seriamente essere 1ninacciata in1 t1n temipo più o ineno lor1tano per 1a diminuzione del lurne

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intestinale determinata dalla retrazione cicatriziale dell.~ st1tnre praticate nell'atto operatorio sulla parete dell'organo. Questi disturbi di car1alizzazione sono tanto pit1 a te1nersi se la plastica fu esegl1ita sull'intestino· ter111e c l1~ ha un lume assai piccolo e facilmente stenosabile. Esiste in questo Ospedale un caso tipico del genere che a me pare molto istruttivo nella valutazione critica degli esiti a distanza di uno dei più comuni metodi plastici sulla chiusura delle fistole in.testinali, cioè del metodo Biondi. Il caso non potrebbe essere più interessante dal lato clinico in quanto che si riferisce ad un paziente operato presso lo stesso Biondi nell'ottobre del 1904 e del quale riferisce appunto il Solieri a pag. 275 della Cliitica Cl1irurgica del 1908 nel suo lavoro cc St1lla cura delle fistole stercoracee e degli ani contro natura». Riasst1mo brevemente Ja storia clinica del nostro degente. Fregoli Quintilio, di anni 38, di Sarteano, r.am.eriere. Non ha sofferto di rr,,1alattie degne di nota fino a 21 anno. In quella età fu colto da disturbi intestinali, con febbre e dolori adàominali, che fl1rono curati come g astro-enterite. Dopo circa un mese fu ricoverato nella clinica chirurgica di Siena ove gli fu riscontrato un ascesso nella fossa iliaca destra di origine appendicolare. Fu operato di lapa.r otomia sottombelicale destra e si dette esito ad un vasto ascesso della fossa iliaca destra e della piccola pelvi limitato da forti aderenze con111ettivali tra IJe'rit.oneo parietale, cieco, omento ed anse del tent1e. Durante le laboriose manovre operatorie praticate per evacuare l'ascesso, un' ansa del tenue usurata:' dal processo infiammato1io, riportò una piccola lacerazione cl1e fu suturata alla Lembert. Fu quir1di praticata l'appendicectomia e drenato il cavo ascessuale . Però la sutura esegt1ita sull'ansa del tent1e lacerata nell'operazione non tenne. anzi ne risl1ltò lln'.estesa necrosi sulla parete intestinale usurata, per cui si produsse ur1a fistola enterica che si trasformò in un vero ano contro natura. · La sede di questo ano era assai alta come si argl1iva d alla rapidn, fuorit1scita , dal ca1Jo afferente, degli elementi ingeriti. misti a bile. In seguito a tale condizione di cose l 'ammalato cadde in gravissimo stato di denutrizione nonostante l'alimentazione per l'ansa efferente e la via rettale. Dovendosi provvedere con sollecitudine e d'altra parte dovendosi escluùere sia l'ent.erectomia, sia l'enteroanasto1nosi per ìa grave inanizione del soggetto e per la setticità dell:1 cute. quasi digerita 'intorno all'ano preternatt1rale si applieo l'enteroton:o di l\1ikulicz sullo sperone sottile e non profondo assai be11'e individualizzabile. L'er1terotomo provocò per 24 ore vomito ·e dolori e temprratura al paziente, poi ft1 tollerato a ssai bene e tenuto in posto per sei giorni. Caduto l'enterotomo residuò l'ano trasfor1nato irt un 'ampia fistola enterica. Con1tempora.neamente si ristabill il circolo intest.inal:)


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IL POLICLINICO

L.~NNO XXI~, FASC.

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per le vie naturali. Il n1alato cominciò ad ali- parecchio entrava assai bene nell'ansa affP;mentarsi e le sue cor1dizioni generali in un renite dell'ano preternaturale, non si riusciva mese rifiorirono. Residuava solo la grossa in alcun modo a far penetrare nell'ansa effefistola enterica con mucosa estroflessa. La cute re11te l'altra branca. Era però evidente, ·e lo si circostante era intanto ritornata normale mer- indivjd11ava assai bene con delle sonde molli cè le frequen.ti medicature. Il 28 ottobre 1904 di Nélator1, lino sperone spesso e corto. I~a­ il paziente fu assoggettato al 20 intervento per sciamrLO un po' in càlma l'ammalato e finall 'eliminazione della fistola. Si p1·aticò un'inci- mente nel novembre riuscii dopo pazienti masione intorno alla mucosa exstroflessa indivi- novre a far penetrare l1na branca dell'enterodualizzando due lembi di Cllte, e si prepararo- tomo nell'ansa stenotica efferente dell'ano conno gli str ati anatomici della parete. tro natura e cosi potei sistemare in modo sodFurono quindi suturati alla Lembert i lembi disfacente l'apparecchio. Esso non diede nescutanei rovesciati e si sov.rappose un altra susun disturbo al paziente e cadde spontaneatura incompleta del cellt1lare prep·eritoneaJe. mente dopo sette giorni di permanenza in sito. Fu sut11rato il margine esterno del retto al Ricominciai al1ora la nutrizione, per os, che margine interno del piccolo obliquo. Sutura avevo 5ospesa (lurante l'applicazione dell'entedell'aponeurosi e della cute. La guarigione si rotomo, e dopo conveniente tamponarr.•ento (1) ottenne per prima intenzione ed in venti gior- del la neostomia riottenni dopo cinque mesi la ni il paziente lasciò la clinica guarito e con canalizzazione dell'int·estino. Ripresero s11bito f11nzionalità intestinale normale. Il Salieri, dal a migliorare le condizioni gen·er ali del pazie'iliq11ale ho fin qui riassunto i dati anamnestici te e dopo otto giorni le defecazioni per via del paziente, asserisce di aver rivisto l 'amma- naturale si fecero giornaliere ed abbondanti e lato dopo un anno perfettamente ristabilito l'ammalate lasciò il letto assai in forze. Attual- · co11 digestione ed evacuazioni regolari. i11ente la nt1trizione generale è divenuta davInfatti il Fregali sebbene esercitasse la pro- vero soddisfacente e attendiamo la completa · fessione di cameriere notevoln1ente pesante guarigione della cute intorno al vecchio ano per lo strapazzo fisico cui sottopone, stette contro natura trasformatosi ormai in un'amregolarmente bene per ben quindici anni du- pia fistola enterica, per procedere ad . un'enterante i quali prestò servizio in molti alberghi ro-anastomosi per esclusione. francesi ed italiani. Nel 1919 però trovandosi di sorta. Qt1est:.i colica accompagnata da fort~ Questo caso clit1iro dimostra in i.r..odo chiaro colica intestinale sebbene fosse molto sobrio come in seguito ad una plastica diretta, intesa i1el ma11giare e non avesse sofferti strapazzi a sopprimere, ~ol inetodo Biondi, una vasta di sorta. Questa colica accompagnata da forte von1ito, si risolse ben presto con purganti e fistola stercoracea del tenue, si sia giunti alla. clisteri ed iJ Fregali riprese il suo lavoro co- distanza di diciassette anni aid un ileo acuto me priI11a, finchè il 30 rnaggio 1921 trovandosi e completo mettendo in serio pericolo l'ammaa Montecatini fu colto nuovaffi•ente da forti dolori colici anche questa volta senza disordini lato. Che la sten osi intestinale la quale deterdietetici. I purganti ed i clisteri non sortirono minò 1'occlusione sia in corrispondenza della a lcun lttile effetto, i dolori aumentarono, l'ad- plrustiica ieseguita, mi pare fuori dubbio in dome si fece tumido e meteorico, sopraggiunse quanto ohe tal~ stenosi fu ritrovata in tutta vomito da prima biliare, poi nettamente stercoraceo. Aggravandosi serppre più le condi- vicinanza della vecchia ferita laparotomica i11 zioni generali, l'ammalato fu ricoverato d 'ur- un'ans.a del ten11e ad essa. aderente, e controlgenza nel nostro Ospedale. Qui giunto fu con- lata chirurgican1ente dalla bra11ca delJa pinza statato: - Addome tumido e meteorico. Attra- enterotoma di. Dupuytren che solo dopo ripeverso le s11a parete si disegna qualche ansa del tenue dilatata. Timpanismo alla percus- tuti tentativi mi riusci far penen.trare n·el punsione. Vomito fecaloide. Alvo chiuso. Polso to sten osato dell'intestino che era a principjo piccolo, sfuggent~ filiforme. P a llore della cute dell'ansa effer ente che sboccava n ell'ano preestremo. Facies addominale. Data la gravità ternaturale. P er comprendere il meccanisn10 preoccupante del quadro clinico, il mio primario prof. Cordero sottopose alla laparotomia col quale nel no~tro caso si sia giunti ad un'l l 'ammalato. ·grave stenosi intestinale darò t1na rapida deFu eseguita 1 incisione cutanea lungo la ci- scrizione de·l m·e todo Biondi. Questo· metodn catrice della precedente operazione. Giunti i1ella cavità periton.eale si trovò aderente al che è una modificazion~ più semplice e più pra}Jeritoneo parjetale, corrispondente alla linea tica di qttello dell'Heydenreich è, senza duhdi s11tura della precedente laparotomia, un'a11- bio, ingegno.so e p11ò definirsi col Soli€ri cc u ·na. sa del tenue intestino la quale, siccome ap.- pla,stica d elle pareti intestinali con lembi citpariva dilatata, f11 fissata alla parete addomi- t.ariei, ed aff on.dumP.nto extra'fleritoneale d elnale e quindi incisa dando esito a forte quanl' arisa riptiruta sotto gli strati anatomici d eltità di feci liquide. Dopo 8 giorni di condizioni estremamente l'addome» . Consi~te in poche parole nell'utigtavi .e che facevano temere l'esito d.a un mç>- lizzare, per chiudere la breccia d·ell'intestir10, n1ento all'altro, il nostro ammalato adagio ' a1Jagio cominciò a riprendere. L'alvo pero, ri:. (1) G. B. :\.NTONGIOVANNI. Su di un nuovo me1nase ancora completamente chiuso ·e le feci 11seivano per intero dalla neostomia. Fu ten- todo di medicazione delle fistole stercoracee tata d11e volte l'applicazione dell'enterotomo con un « Boitone a va.z.i,ola » . lVIorgagni, Paròi D~up'uytren, n1a mentre una branca dell'ap- te I (Archivio), n. 4, 1922. 1

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:SEZIONE PRATIC:\ .

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la cute cl1e circonda la mucosa intestinale ex - operatorio. Crediamo cioè che vada senz'altro troflessa. Si preparano, a questo scopo, due applicato senza ak una pr€occupazione per gl i lembi di cute con incisioni curve che circoscri- esiti futuri n ei casi di fistola cecale, in quanto vono la fi stola e che si manten gono aderenti che la grandezza del 111me di tal segmento del ed in contin11ità con la mucosa. Questi lembi canale alimentare, l'abbondanza dei tessuti vengono arrovesciati ir1 dentro e suturati alla. ch e ne costit11iscono la pa r ete, ci danno sicuro • Len1bert in m odo ch e do,1rebbero sostituire il affidamento che, anch e affondandc in ·esso diJe tratto m ancante di parete intestinale. Il Sastrati di sutura. non se n e compromette la calieri raccomand a che le in.cisio11.i suddette sie- nalizzazione. Nel caso invee.e del nostro Frèno fatte in trJodo che i lembi cutanei risultanti goli ove si aveva una vasta fistola enterica :J. sieno ricchi e sopravanzino sugli angoli, di carico dell'intestino tenue ben si con1prende ttl1neno 11n centimetro la mucosa. « E necescome i. due lemb·i di cute in esso introflessi a. saria, aggi11nge, Ja preparazione e la s11t11ra scopo plastico, abbian10 i11 secondo te111po dedegli strati anatomici sovrastanti perchè in ta.l terminata una sten osi ch e è forse in rapporto 1nodo si assicura la buona nutrizione dei lem- JLlle rr.'0difica.zioni istologiche verificatesi nei bi cutanei t1tilizzati per la plastica intestin ale lembi cuta11ei stessi, modificazi oni locali rtrl e perchè l'affondamento nell'addome, che iJ1 ogni modo che h anno determinata una retra tal modo si ottiene, dell'ansa interessata, ren- zione che l1a impedita da primn. parzialmente de sen1pre più libero il circolo intestinale •J e stransitoriarnente (in Sicilia) la canalizzaquindi sono nlaggiori le probat ilit ~ di ris11l - . zione ir1testin a le, poi ha completa.mente e dl1ta to n . revolmente ostrl1ito, in seguito, lo stesso seg·H ey·de11reich scolpisce invece un 1effitbo la ·cui mento d'i11testi.no a luffiie piccolo. Certo tali bns·a corrisponde ad uno dei margini della con siderazioni furono g iust a mente apprezzate apertura fistolosa; rovesciando sopra di essa . anch e dal prof. Biondi quando nei dl1e casi il Jembo stesso con la Sllperficì.e epidemica vol- surriferiti di ano contro natura enterico cruta prof ondaffiiente si chiude l'apertura preterrale postumo di ernij. strozzata non adoperò il naturale. .L\ltri metodi consimili sono quelli di suo metodo, ma si.bben e la enterectorr..da ed Savaria11d e Jeannel. Su tutti questi è senza entero-anastomosi terminale con ottin10 sucdubbio da preferirsi il m€todo del Biondi che cesso. _.c\ltri metodi plastici intenit i a chiudere mira alla eliminazjone della fistola intes tinale 1r1u n ello stesso tempo prende nella dovuta direttame11te le fistole stercorace~ sono quello di Titone che utilizza pure una fettuccia cuconsider azior1.e la nutrizione del lembo cutaneo tanea circolare sezionat.a intorno all'apertura ch e impi ega a tale llopo. , P er ò. come osservai in principio di questo scritto, n:4 !Sie,mbra ·che fistolosa, quello del cerclage di Lenorn1ant ed infine altri ch·e vengono applicati dir·ettan:ienquesti metodi plastici debbano pren dere in esame oltre che i risultati immediati indubbia- te sull'intestino senza usare la cute (Chapa11t). mente utili, anche gli esiti tardivi in quanto Però 11anno tutti lo stesso inconveni ente riche possa n€l futuro essere compromessa quel- scontrato al metodo Biondi, nel rigua rdo dela canalizzazion€ inte_stinale che in un primo gli esiti post11mi, quando si adoperino per pl atempo hanno mirato a ristaibilire. E questo 8ticl1e e:xtra1}eritoneali su qualche fistola stersenza togliere al metodo Biondi ~l valore pra- coraceD. impiantata in un tratto del tenue. In tico che ha indubbiamente nella sua giusta questi casi, specialmente quando esistano larapplicazione in determina ti casi di fistola in- ga perdita di ~ostanza della parete viscerale od ader.enz·e estese,_sar à bene adoperare ql1a 1testinale. Anche il Soljeri infatti n ell'esposizione che fa del metodo del suo maestro con- cuno dei m etodi intraperitoneali (Czerny, Menchiude che « i resultati soddisfa-centi .che il me- gel, Gangolf e, ecc.), cioè l' en.teror1·afl,a la tera-_ todo ha dati n-0n ci al1torizzano tuttavia a vo- le, l 'e·ntePectom·i a e I'entero-anasto1no si che lerne generalizzare 111so e prova ne sia che il riescono pii1 radica li e non danno preoceupaprof. Bion·di in dt1e casi di ano contro natura zioni per l'avvenire. Sarebbe invece ir1utile e enterico crl1ral e post11·m o di ernia strozzata dannoso ricorrere al maggior rischio cui q11ec:on sprone profondo ed ampio, fece con ottimo ste ultim.e operazioni espongono il paziente, resultato la enterectomia ed entero-anastomosi quando in una. fistola stercorace:1 del grass? terminale». intestino riesce minimamente lesiva la plastiEd ecco' cl1e, con l'appoggio d·ello stesso au .. ca del Biondi ch e in questo caso è ancl1e con:.. p1etamente cura tiva nel rispetto degli esiti retore, mi seffii>ra possa farsi una importante ossel'vazione sulle condizioni che consigliano 0 centi e remoti. . Pescia, dicemb~e 1921. controindicano l'applicazione del suo metodo 1

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[ANNO XXIX,

IL POLICLIN J CO

FASC..

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l:A TRAWMAtOLOGIA DEL LAVORO NEI RAPPORTI CON LA LEGGE

Son 0' noti gli scoraggianti e, qua.lcJ1e vot1a, .emr0zi-0·n anti inconvenienti imme·diati delle ra . chianestesie, quali: disturJ)i del respill'o, pol~o raro e piccolo, afasia, stato di amhascia, conati di vo mito, vomito, sudo.re pl"oft1so e fre ·Jdo, profondo pallore. . Ed è ancl1e noto c11e tali inconve11i·enti si depJoran-0 tanto se si iniettano, nel rachicle, sol\1zioni di stovaina, tanto se, in loro vece, si iniettano soluzioni di t1 ·0 pococaina, o di 110vocaina, o di stovaina-novocaina ·p er ottene1·e l'anest.e.sia nlidollare. Per spiegai•e tali inco11venienti so·no state formulate varie i1Jotcsi, le qt1ali però non corlvinc.o·n o e non sfug'gono alla c:ritica. La ra,gi,one di ciò io· cre.doi stia ne] f.atto ~ he i vari autori, nel for1n11la.re le lo.ro ipotesi, no11 a.b.b iano tenuto· presente .sol.o gli inconvenienti delle ra.chianeste..: ie; n1a che si sia.n-0 prooccùpati, in g€nerale, dei s uoi insuccessi e abbia!10 mirato a S}Jiegarli, senza fare una netta e cl1iJ ra distinzione fJ a inst1 ccesso .e irlco1Jvenienti, cl1e so110 dt\fl co. e ben diverse; r~ercl1è l 'insttccesso rigu.a.rda le anestesie o ritar-d ~1te, o i11 sufficienti, o di breve durata, o nttlle : inentre gli in.c onvenienti riguardano tt1t.ta la ricc.a :st.:rie dei dtstu,i-bi cl1e st1ssegt1on10 o immediata-· 1nente (e .p erciò detti in1med iati o vicini), o a dista11za di una ,o più ore (e, perciò detti cor1secutivi o lontani) alla i11iezione endo~achi~lt'ù. di sostanza anestetica . I-0 insisto su questa di·stinzione e divido J.1ettamente anche gli insuccessi in1medi ati dai c.o nsecutivi, non sGlo per· la J.o·r o div.ersa manifestazione, i11 quant.o qt1elli sono transitori e questi s:ono pitì o meno duraturi., ma anche e principalmente perchè essi non possono spiegarsi con u11a stessa ecl unica causa. In questa brev.e nota i·o intendo parlare escl. ~i­ sivamente degli i11'successi immediati. •

Dal 1917 a ogg·i, nella mia pratica chiru-rg·i.;t:ca, fatta sia quale assistente chirurg·o nell'Osp·edale . 1\1ilit~are di Ri,s erva di Campobasso, sia. comé ca.p o I'81J.)art,o negli Osp,edali da Ca1nP·O 002 (Osp·edale chin1,rgico della ta "'1- \.Tmata), e 27 (OSip.edale chirt11·gico per cr.a.nici e addonuna li, della 3a . .'\rn1.ata.), e in qu.e.l lo di Guer1a 11. 30, sia co1n e as~istente nella ~Iate rnit à di \~Pr0n::i . r ~ i a n ell f'SP r rizio nrivHto, ho notRto · 1

Ti&

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113!)

SEZIONE PRATICA .

1° cl1e in 251 ra.ehist.ovainizza.z.ioni da 111e fàtif:te., .allo scopo cii ott.ene1·e l 'ru1estesia al J.i. sott@ 1del li vello diell"' omJ)elico, i10 avuto costa11felll1!ente la fortuna di !!Wti deplorare nes~ur10 dei detti inconvenie11ti; . Zo a clt~ inveee, in ~5 1(1 ) rachistovainiz.z.azioni, J)ratica.te nello st.eSiSO peiriodo di tempo, negli stessi Os1)edali da Can1p·o e di Guerra e 11.ell 'esercizio privato, i)e.r ·o ttenere l'an€stesia gen.e1~ale, no·n ostante la mia i11aggio1 r é cura e il mio più zela11t e accorgimento, per non tra..seUJrare nemm:eno il 1più picoolo d·etta.glio di tecnica, ho dovuto deplorare: dieci volte semJJlici conati di vorr1ito, accon1pagnati da })allore e da scat·so sudore; c inque volte vomito, seguito, tutte le cinqt1e volte, da distur.bi L1el l'espiro, tre volte da afasia e sempre da stati <li ambascia, da profuso .~·ud.ore freddo e et.a pro.fo11do pa1lore; tire volte disordini del poJ.:;o, a..ccon1pag:11ati, ùlla sola volta, da disturbo re~l)iratorio, da ambascia, da sudore ·e da pa 1lore. E pl1re in quest i, con1e in quei c,asi, le !:.01uzioni di stovaina so110 .state quasi sem1f)j'e <.Jue11e al 10 %, acidificate secon~o la formulo. del prof. Ale·s sandl'i e preparta dagli Stabili1nenti Carlo Erha, o dalla Società dott. Zanoni e pochissime volte queU e sem1)lici all'8 %, prepa1,ate dal La:bo·ratorio chimic.o Antolini cli Ron1a. E pure in questi, come in quei casi, 110 iniettato sempr.e, preventiva111e11te, sottocl1te, ~luzioni di caffeina -0 di morfina. E pure, ir1 questi, come in quei casi, ho u1sato semp.re la 8tessa tee t1ica; e in ql1e ti con1e in quei casi ho avuto sem1)re la soddisfazio11e di far penetrare l ' ago , nella cistern.a terminale, alla ·p·n irna infissio11e e ·di veder fluire semp,r e - meno 1ma sola volta - il liquido cefalo-spinale lin1pidissirr10 (2) . La sola differenza di tecnica è stata la ~ e­ guente: Nei casi n.ei quali 110 vol11to ottene·1~e l 'anr,stesta al disotto del livel1o dell 'ornbelico, invece di far clistendera.. i n1i·ei soggetti in posizi-011e Sl1p1ina, subito dopo la rachistovainizzazione, 6 do1)0 qualche n1inuto, come ·m .o lti eh il'Ulr.ghi conisigliano, ho conti.nu.ato, a ten·erli sed11ti., diistra.end.oli, fino a qua11d·o l'anestes ia dai piedi ~aggiung·eva il l)erineo ed era co i:i1>leta; e fino a quand·o i riflessi plantare, ra1

tule.o e c1·e1nasterico sco1111)aii!v.a110 conlple la· i11ente. Nei casi i11 \·ece n.ei qt"ali l'anestesia tlove,,a estendersi a tlttto il to1~ace, subito 'd o,p o la ra chistovainizzaz1i.one, 110 fattio distendere gli operandi in posizione supina, col baci110 lieve~ me11te .sollevato. Neg·li altl'i casi ne•i quaJi l'anestesia doveva interessare le regi,o ni del collo, o gli a1ti ~u-· l)e1·io1ri e ·gli .operiandi e:ran101in bu.011e· condd.zioni di resistenza organica, subito do1Jo la rachtstovainizza.ziione li 110 mes'Si in l)Osizion·e d el Trend.ele11bu rg. Credo che questa i·ilevai1te differenza di tisultati si possa spiegare ammettendo cl1e nel p.rimo ca.so, tenen do it s oggetto se·dtl.f.10°, fi110. ad anestesia comp.lieta .del ·p enineo, si imipe.disce alle sol11zioni di stovaina - o di altro aneste.ti'co - iniettate nella cisterna terminal e, di diffondersii in tutto il liqmd.o· ce.f alo-spi11a.Ie contenuto, n·e l lag.01bulb:0-spiinale, in tempo rel.at1Yan1ente breve e cioè priirp.a cl1e pors sano es:~e­ J'e fissate o a1sso·1'.bite dalle radici dei nervi spi11ali del tratto i11f e rio re, o lombo-sacrale, del midollo; e che nel seco11c.lo caso i111vece; face11do distendere il sogg·etto, in decl1bito su• J>ino, subito dopo la i11iezion·e endorachidea, col bacino sollevato - o ineglio, mettendolo nella posizione del Trer1dele11burg - non si favorisce la. lenta diffusione delle dotte soluzior1i, ma si facilita - grazie alla loro densi ti-\ ·e all'azione della gravità - la loro mescolanza n el Jicn1or contenuto in detto lag·o ])ulbo-spinale, con111rese, s'i11te'1.de, le sue porzioni superio1·i. E che forse, in conseguenza cli ciò, le dette so1uzioni, oltre che fissa~i sulle radici di tutti i nervi sp in ali (tratto i11feriore o lombo-sacrale e tratto superiore o cervicoclorsale) donde il 111a11ifestarsi dell'anestesia generale - s i possono fissare ancl1e - e quincli possano influ.enzare in i11odo più o mer10 ii1tenso, i centri sp inaJi e. bulbari (ce11tri miclollari vasomotori e della secrezione del Sllclore; cer1t.ri spinali de i 1novime11ti respiratori e del simpat~co cervicale; ~ntri bulbari ùel vomito e del re.s1Jiro, ecc.). N011 credro che d movimenti di .andata e di l'itorno del liquido cefalo-spinale, fra. il cervello e la i11idolla, sincrono· alle sistoli e alle diastoli, ·d imostrati dal Frank, P·OS.sano f aci Lita r e o accelerare la diffusione delle dette solt1zioni in tutto il laig10 b:ulb·o-spinale; perchè t-ssi 1novim,e11t1i, fi·evolissimi ·e .qt1asi imperceltil1ili dalla loro orig·ine, per l egge idroclin amica, devo110 1a r:i·ivare nella cisterna terminale mol"i.o ntte11t1ati, in 111od o cla non. ·avere notevole in1

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(1) fJi 42 di detti casi 110 riferito nella Riforma. Medica, n. 5, 1920. (2) '\Tedi in proipo,s ito i miei 1ayo·l'i.: OsserTlt:ioni sopra alcune 1'achianestesie ripetute neyli s tes ~ i sogJelti, in « Il Policlinico», Sezione Chir11rgica, n : 6 1922; Sopra: una P1:e te~a causa rli insi1ccesso d elle rctchianestesie, in « I.a l<ifo 1·1n,t :\Iedicn » , rL 22, 1922. 1


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IL POLICLINICO

fluenza sulla dsiffUiSione delle dette sruuziion.i. I»ico « per legge idrodinami'Ca », perchè essa .cisterna t&minale, essendo la parte più fortemente rigonfia del lago bulbo-spinale, nella quale si trov.a la maggior parte di tutto il liquido cafal-0-sip.ina1e contenuto nel canale lr1i~lollare, fa assumere a questo canale, nella sua po•rz:iio1n e inferi:cxre, una .f orma che può essere p1aragionata a qruelha ·di un tt1b.o vuoto, a se'" zioni gradatamente crescenti verso il basso. E perciò, ru.1ch·e senza seguire il Mosso (ll quale, in oontr.addiztone del Fmnk, ha dirn0strato, sperimentalmente, che il liqlllido cefalospinala Mn viene spin.t o, ad ogni sistole cardiaca, dai ventriooli laterali fino .allo sfondb.to durale e cr.ed:e che sru .P·Ossa ammettere rl1e nella pulsazione del cervello manca realmente il paissaglgi-O del liquido c~f.alo-sp inale nello speco vertebrale) mi pare logico ritenere che essi movimenti non funzionino da forze aspiratrici per poter aspirare, nè da mezzi propulsori, per poter spingere, le dette soluzioni, 1dillo·n·dien·dole, dalle p.orzioni più basse e più ampte a quelle alte del lago bulbo-spinale, in tempo - ripeto - re1ativam ente br-eve e in ogni modo sempre prima che l'anestetico possa fissarsi a lle radici spinali del tratto inferiore della midolla. 0

Q-westa m1a .i:potesì trova sostegno e oonforto n:ei seguenti fatti: a) Ini ettando soluzioni anestetiahe fra 4a e 5a verteb.ra lombare (anestesia midollare) e tenendo il soggetto, per alcuni minuti, seduto, si ottiene anestQSia limitata soLo al disotto del 1ivel1o dell 'oan:belico, ma non estesa al torace e, tan.tq, meno, agli arti superiori, al collo e .al capo; b) Iniettando le stesse soLuziJO<ni nello spazio epidurale (aniestesia -epidurale o sacra.I~), tenendo il .soggietto seduto, come usa il Lawein (1) si ottiene anestesia este.s.a solo alle :regi-0ni anale e rperineale:, ma non a tutto l '1addome e, tanto meno, alle parti superiori del ooirp.o (:t);

[ANNO XXIX, FASC. 35J

e) Le Jeggerissime e transito•rie (transito

rie perchè, in .g enerale, scomparisoono dopo. poche ore e solo -oocezionalrnent e dopo qualcl1e giorno) alterazioni. delle cellule nervose, del midollo, sono state osservate dal Pandf,nfini solo in corrispondenza del punto della ini.ezion·e delle· soluzioni di stovaina e nelle vicinanz.e, ma non in tutto l'asse midollare (1); d) Gli inc·onvenienti tardivi delle rachlv. nestesie - se s'i f.a eccezione della cefalea e del ·vomito - son.o tutti .a caric-0 degli organi delJ.a metà inferiore del co1rpo. N on credo che la mia iipot.esi sia in .contraddizione con le osservazioni del Chaput, il qu<1le con l'aumento della dose della .stovaina da 3 a 8 :centigr. otteneva l'anestesia estiesa a tutt.o il ~orpo. 0

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Non lo credo per le seguenti ragioni: 1° perchè tutti i clli:rurghi, i quali hanno fatto uso di stovaina a dosi superiori agli 8 centigr. , se hannQ tenuto gli operandi, per aJ.cuni mi·n uti, seduti, non hanno constatato anestesia che avesse supierato il livello dell'om- · belico; 2° perehè Lo Chap·u t, subito dopo la iniezione endor.aahidea, metteNa ! 'operando in de. cubito supino, ciò che .p eilmetteva, coone io ho dianzi ammesso, non la lenta diffusione, ma la relativa sollecita mescolanza della soluzione anestetica, in tutto il liquido oefa1o-spinale.

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(1) ·Chathélin tiene il sog;getto o seduto, o di fianco, .o gino.c chi!Oni. (2) Scheneider, Sclimpert e Kehrer, hanno climostrato che mettendo il paziente, subito dopo Ja iniezione epidurale, in decubito, s11pino, col bacino alquanto sollevato, l anestesia si estende ai segmenti superiori lombari e financo a quelli inferiori dorsali (circa 1'8°). Da questa dimostrazione sono ven11t~ le due denorr.,inazioni distinte di anestesia sacrale bassa, per intendere quella che n·on va oltre il li,rello della sinfisi pubica e che si ottiene te1be11do l'operanrto seduto, dopo la iniezione nello spazio epidurale; e di anestesia sacrale alta, per i.r1tendere quella éhe arriva al livello 1

E perciò io credo che si possa concludere

ammettendo che gli emozionanti inconvenienti immediati d·e lle rachianestesie siano dovuti, con molta probabilità, alle in1fiuenze delle sostanze anestet.icl1e sui centri spinali e bulbari; e ch·e e.sSi inconvenienti possano evitarsi, tutte le volte che si deve intervenire su organi siti al disotto del livello dell'ombelico, tenendo il sogg.e tto semprte seduto, fino a quando l'anestesia ha raggiunto il perineo; e ciò allo scopo di impedire alle soluzioni anestetiche usate di mescolarsi facilmente in tutto il liquido cefalo-spinale e di raggiungere I~ porzioni più alte del lago bulbo-spinale. 1

dell'ombelico ·e che si ottiene mettendo 1 operando in decubito supino subito dopo la iniezione in detto spazio, col bacino alquanto sollevato. ,. (1) Lo Sleiter ha dimostrato che le soluzioni di stovaina acidificate con acido lattico, fino al titolo ciel 10 %, non inducono alcuna alterazione negli elementi nervosi del midollo spinale.


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(A."lNO XXIX, FASC. 35]

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EEZIONE PRATICA

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SUNTI E RASSEGNE. MALATTIE DEL PANCREAS. La pancreatite acuta (DANIEL FISKE JONES. The Boston medical arid

surgical jourrial, 16 marze 1922).

Questi<) termine viene ancor og·gi usato indiffer.enten1er1te per defin.ire due stati pancreatici: la ·necrosi partcreatica acuta o necrosi e1norragica a~1tta e la pancreatite interstizig,le acuta.

Dopo le prime ricerche di CI. Bernad (1856J sulla pancreatite sperimentale, numerosi lavo1i hanno dimostrato che si può produrr re necrosi pancI'eatica iniettando per il dotto. o nella. sostanza stessa d·el pancreas sostanze varie, come il coin tenuto ·g astrico e duodenale, gli acidi e gli alcali deboli, gli acidi grassi, la bile normale, i sali biliari, la bile infetta, ecc. (Opie, Flexner, Hlava, Gulcke, Brocq, ec·c.). .J\rchiba ld (1919), avendo notato che per determinare I.a,. necl'osii non era sempre necessari.a la presenza di calcoli biliari, rile vò l'importanza che ha lo sfintere di Oddi nella determinazione di tale lesione. Egli vide che, iniettando sotto una pressione di 360 mm. di aequa (con la quale viene normalmente escreta la bile), della bile bovina jnfetta o della bile urr...ana sterile ma priva di mucina, si produceva necrosi più o m en-0 estesa delle cellule parenchimali, m e11tre cori la sola bile um.ana sterile si aveva una necrosi istQlogica. Judd e Mann (1921 ) rilevaro·no che Ja co·n · trazione dell:.t cistifellea nQn aumenta la pressione i1el sistem.a biliare di più che 50 mm., che con violenti sforzi la ,pressione nel dotto r•ancreatico pt1ò salire a 500-1000 mm. , senza che per ciò si abbiano lesioni necrotiche. D'altro canto Brooq (1914), riferendosi ai oasi di necrosi ri•s oontrati dopo pasti abbondanti, aveva notato {!·he lesioni necrotiche si possono aver.e jnire ttando bile o conte!Jl.u to duodenale normali soltanto dt1rante il lavoro della digestione. ..t\.ccanto a tali con clusioni sperimentali son.o da rilev:ire i reperti di quattro autopsie riferite da Opie: nel ·p rimo caso la n1orte si ebbe dopo vomito prolungato ed intenso dolore epigastrico e s-i rinvenne necrosi emorragica at. torno al dotto di Santorini, che sboccava norm.almente nel duodeno mentre ·quello di Wirst1ng era molto assottigliato (Eliot); nel iecondo la i1ecrosi era pure cirooscritta .al dotto di Santorini, che drenava solo una piccola parte de!la testa del pancreas (Bassett); negli altri

casi esisteva pure necrosi emorragica e solo il dotto di ·Santorini si apriva normalmente nel duodeno (Johnston). Judd e Mann si levarono contro la teoria di Archib,a ld, 1prirr1a perchè ritengono la bile nor. inale destituita di notevole influenza ·s ul pancreas, po.i perchè la disposizione dei canali di sbocco pancreatici può esser tale che anche uno 1spasmo dell-0 sfintere d.i Od·di o la presenza di un piccolo calcolo nella pap,i lla pos · sono chiudere il dotto comune senza chiudere nello stesso tempo quello di Wir·s ung. E, pertrunto, gli stessi autori col'l Deaver e Sweet (1921) ac.cettano la teoria di l\1angeret, secondo la quale la pancreatite è una infezione partita dalla cistifellea e. trasmigrata a tappe per via linfati·ca (linfatici peri-cistici, noduli circOO·· danti il dotto cistico, li:nfati·ci del do.tto comune, della testa e dei margini del .p·ancreas). Malgrado Archibald .abbia opposto che isia difficile tal~ meccanismo d':iJnfezione, che avverrebbe a ritroso, contro il .senso della corrente linfatica, Graham (1'922) ed altri hanno cre<lt1to di poter din1ostrare cl1e t ale m ecca!1ismo sia molto possibil.e. 1\1a, in verità., ·n1on vi è oggi alcuna prova sperimentai.e a conforto di qu est 'ultima ipotesi1; i batteri trovati da Graham nel tessuto interstiziale del pancreas in cas i di colecistite speriment~1l e coincidevano con lesioni pancreatiche e non n.ecrotiche. Cosicchè oggi sembra i111possibile potere a11dare al di là dell'ipotesi che necrosi pancreatica acuta e 'pancreatite acuta possamo ·e sser.e due malatti.~ con etiologi3: differente; perc'hè, mentre l'associazione della pancreatite e dell'in.fezione biliare può ess~re di.inost:riata (casi di pancreatite cronica con calcolosi biliare) con caratteristiche lesioni interstiziali, n-ella necrosi panereatica a cuta, invece, le lesioni interessano essenzialme·nte le cellule parenchimali e sono localizzate attorno al dotto pancreatioo (Opie). I fautori dell'ipotesi di itrchlbald e di quella di ~1a11geret qi.1in di discutono probabilmente su fatti differenti; ·è certo però che, mentre co11 iniezio·n i di bile o di contenuto dt1odena1e nei dotti pancreatici si può produrre a vo·l ontà la necrosi, a favor.e dell'ipotesi dell'infezione per via linfatica non vi è alcun contributo sperimie ntale; soltanto Deaver aV,rebbe trovato la pam.crootite associata all'infezione della cistifellea nel 91 % dei casi, mentre nella necrosi tale coincidenza potrebbe verificarsi al più nel 50 %. D'altro canto, se la necrosi JìaTicreatica è clovt1ta alla stessa causa d-ella pancreatite co11 1


...

IL

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POLICLI~JCO

colecistiie , è vel'n n1er1te stra11a ls. Slla rara frequenza; la pancreatit.e, ir1fafti , è statf\ trovata n.el 9.3.8 °0 Stl 50 ~~ di cnsi cli colelitiar--i, n1~n­ trc la necrosi è stata constatata rarissirr.arnente. Nella pancreat1te di tipo interstiziale la gt1arigrone è la reg·ola, i11entre nella necrosi la morte capita al111eno nel 70 % clei casi. . Fii ke Jones ritiene quindi cl1e la 11ancr,eatite, Rssoci<1t.a ad i11fezione d·el trat.to biliare, è una flogosi inte rstiziale, .costituitasi attraverso i Jinfatici del sisteim a bi1ia,ee, mentre la necrosi pancren t ite acnta è 11na necrosi clelle celJ t1lf\ r>::lrenchimali dov11t.a a riflus o di bile attra·v erso il dotto (li- ,,-irst1ng e di contenuto clt10dena1e attraverso qtl'ello cli SantoYini. La pancreatite pllÒ esser.e acuta o cronica. mentre la necrosi è sem1yre acuta; vi sono però ind11J)biamente casi di 11ecrosi ricorrente, nei quali Molo una i1iccola al'ea è in,t eressata; sj trratta di n.ecrosi asetticl1e che vengono riassorhite se11zR la ciHl"é traccia, e che sono state constatate sperimentaln1ente da. \Vipple .e Goodpastl1re (1913); su 43 casi di necrosi, 22 ca1)itaror1') in ,pazienti ~enza calcoli bil.iari, 17 i11 pnzie.11t.i cl1e av.eva110 avtlto 11nn o più crisi cl i dolo re epigastrico. Nella sintomatolo~·ia r1ort vi è nt1lla di caratteristièo. Il paziente è còlto i111provvisa.n1ente cla viole11ta epigastralgia co11 sl1ocl1 piit o n1eno grt1ve in 1..ap1)orto all'est.en . io11e della lesione; il polso è frequent e (100-160) ·e piccolo; la temperatura, st1bnorm·ale nelle prime ore, gradualm ente sale a 38°, raramente a più; vi è angoscia. c ia nosi piit o meno accentl1ata, nauserL e vomito persistenti! l.eucocitosi (sino a 1'5000). L 'ad dome contiet1'e del liquido sang11inolent10; esso, nei primi giorni, è sempre sensiibile in llr1a zo·n a che, iniziandosi dalla regione della cistifellea, si e~tende sull'epigastrio; tale sens iJ)il ità p11ò scomip arire· dopo la crisi iniziale. .i.\Jt1·0 importante segn,o fisico è talvolta costitt1 ito cla t1na sensibilità in corrispondenza del1·ang·olo costo-vertebrale sinistro, la quale coincide con l'interessa:m ento del corpo cle·l pan' cr.eas. La costipazione è sen1pre precoce; associ.atri al dolore ecl alla na11sea può far pe11sare ai l~ostruzione intesti11a le; ammettendo la qt1ftle un·a volt.a, infa tti, è stata praticata Ja cecoston1ia e due volte l'il·eostomia. Le varie reazioni, come Cfllella di Cammidge, l1a.n110 scarso v·a lore. 'fali fatti clinici coincidol')o talvolta sol'o cori piccolissime nrec di n ecrosi, che no11 lasciar10 poi alcuna traccia ('\7hipp1e) ; in altri casi, in i

c11i fu necessario l11Tl int.erven to ·chir11rgico, fra1nmenti cli pancreas cl i1nostrn rono solo lesioni istologicl1e (Nicol I, 191!)). La tera])ia risente deJl'ince1iezza in c11i ci t1·oviamo 'S ulla prLtogenesi della pancr-e atite: accetta11do la teo1 ia clj 2\Cangeret, sarebbe in · dicata la colecistecto111ia; in conformità alle e perienze di Graha,111 tale opPrazione· snrebb-e insuffici ente; accettando invece la teoria cli Al'cl1iba lcl, la colecistotomia e lu coleclocostorni a sarebbero le opernzio11i razionali. Archil:a lcl suo-gerisce il clre11aggio per tre setti1nn11 e od a lc11ni i11esi, o la. sezione dello sfintere cli Ocl<ii nllfl papilla cli ' ;ater, che avrebbero l 'effetto cli riclt1rre la ]) res io11e r1ei dotti R H0-70 i11m. cl i acqua. Il drenagg·io clel sistero.t l ·il ia r e per tre settj111n11e sen1bra razior1ale, ma noi~ si comprende il vantaggio cli llna ma gg·ior cll1rat a cl i esso. Se si riconosce che i·i1)eracicli·tà sia la ca.usa clello spasn10 dello . fintere di Oddi, la ct1ra razionale consiste nella sPzion,e di e:-:~o e nella c-n ra d P l l' i1)era ci cl it.à . . T lltto cièl vale per i casi cl i i)a11creatite a cuta; ma per quelli di necrosi emorragica act1ta non sono spesso indicati processi operat.iv·i ·I>roJ t1n·g ati; ir1 a lcl1ni casj f> sem.b,r ata s11 fficiente la colecistosto1nia; .-\ rch ibalcl ~ ugg·er i e•"\ il (lrenagg io de1la caps11la del Jla·ncr.eas o de! pancreas meclesilno. Del])et crede indicata la sez io·n e del clotto com11ne e J'im·b occo della ci~tifell ea nel ten11e; ma qt1estn. è operaziouè che solo in pocl1issimi casi cli necrosi act1t~L potrebbe essera indicata. Da t111a statistica di 56 casi di necrosj pancreatica osservati drL :f-,iiske Jones al :\fassacl11 1ssetts General Hospital, si .rileva cl1e i 11 6· casi, nei quali venne drenato il sistema bilia1·e, ed in 3, in cui venne drenata anche Ja capsu1a adiposa del 1pacreas, 1a mortalità fll dell '83 %; in altri 20 casi, in c11i il pancreas o J.a sua capsula aclipo·sa vennero dren.ati, la mortalità ft1 del 55 °/n . In conclt1sione: nella pancreatite acuta interstizial e, concon1ita11te con l 'infezione del siste1na biliare, l'operazione indicata è la colecistomi·a ; nella necrosi pancrieatdca acuta, dovl1ta a retrojezione cli bile nel clotto cli \.Virs1lng od n retroiezione di contenuto clt1odena le nel dotto di SantoYini,, la cura consiste essenzialmente nel clren·a;ggio clella copsnla adiposa o clel pancreas stesso; se però le co11clizioni del · l)azient-e lo per1nettono o lo sfi11tere dj Oddi pt1ò esser tag·1i<1to, p11ò aggil1ng·erRi la coleclo coston1ia o la colecistotomia. 1

R. CIAt 'RL


• SEZÌO:i'\E PRATICA •

Le cisti e fa1se cisti del pancreas (ad eccezione delle cisti ida&tidee) (P. PHILARDEAU. Gazette des Hòpitaux, 95e r1ée, 11. 20, 11 marzo 1922, pag. 309).

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uuantt1nqt1e 1'argon1e11to delle cisti del pa:ìcreas 5ia assai ant ico (Bicot1r, 1836), t11ttavin, il nt1mero de i casi noti pubblicati è inferiore n :100. S i tratta q11indi di t1n'affezione estrerna111e11te 1·ara. s ,o tto la sua denominazione un te.m po si cor1f.011devano affe·zi-0.n i .clifferenti, ùist ir1te in seguito in c.isti idatidee, cisti glandvla~'i e p e11do-cisti. Non. s i occupa J'A. delle prime. .'-'loria: Le cistj del l)Etncrea.s furono 1)rir1ci1)a.ln1ente st11d iate da Ang·er Le Dent11 (1865'1, Se1111 l1885 ), J . Boeckel (1891 ), Ni11nia (1887, 1Rn3), Hant.ma1m (1 91 ). I{ol'te (1898. 1911). L 'a1·gomento f11 lung::tmente dj scu s so n ·el Coilgl'e~ ·o internazio11ale cli Clii ru 1 g·ia. del 190G (Ceccl1erell i, 1\riayo Rohsor1, Boecke1 , ecè. ). , lel 1905 \ 7 illar r1e riferisce 171 casi, ai quali .·i agg·it;ng·evano altri casi :riferiti cla Ga.rré, r,ej n l'gs, Do-y·en, Morrettin. Si Dggil1nsero nel 1H07 e 1909 altre o~ servazioni di Goebell e J\lar1i11 . E:' né occupò riguardo al trattamento l1Rl'clouin s1tlla Re1'tte rie Chirurgie nel 1907. Xe l 1908 alla Società di Cl1irurg ia Preqt1é e <~ ninarcl de tarono una discussione. Più rece11ten1e11te nel 1911 Qt1énu fece t1na relazione alja . ocietà. cli Chirurgia e parecchi ~A. (Pothé rat, Rottti·er Bazy, Niicl1011, Rocl1ard, ~cll\\'artz, Ombréclanne) ctg·giu11sero delle os:,Lrvazioni. \lerso q11est'e1)oca interessanti ftl1·0110 il lavoro cl i S. Hue (1910-11) sulle pseudoci~ti clel panceeas e quello di Desvanx (1911 1t)l:> ) s ulla fistole pancreaticl1e. i\Iathiet1 nel JD12 fece lln l~tvoro corr.ipleto e i)reci ·o st1ll:t 1

q1ti~tione.

J. . a

ocietà di Chiru:ngia ebbe ad occuparse11e: nel febbraio 1919 a propos ito .di un'oS€-o·r ,.ttzione di lVf.ercaclé e cli 11n rapr>orto di LeCP11e; i1el nove1nb r e 191!) per d ne osservazioni di l3azy; riel dicemJ)l'e 1919 p·er dl. e ca1si rii t 1 se11do-ci~ti riferiti cla Berarcl; infine Pl1ilar. d e n11 e Desp]a<:; nel dicembre 1921 }.)resentarouo t111 caso 1ioo cl i e isti glanclol Etre, con repe1·to i ~toJ ogico. 1

.1 llato·ntirl pltl.ul ooica: L'a ))etto m àC!"Os.cooi1

co è vari::lb ile . J,a· ttt sca. pt1ò nor1 essere on10~~·e 11en. : l'lllò trattarsi di l)Set1clocisti consect1tr,·a. a trauma o a pancreatite ernoJ'rag icn, co11 t <:'~:-'\l to aclere11ziu le tanto p i LL ol'ganizzato e f 1 hro~o qnanto p iit è a11t ico. l1:plip loo11, intl:!:--1 ino, st.o tnaco, eo ledoco, gross i vnsi posso110 r c1111rihaire a lirnitnre Ja cavit8.

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... 11 -i-{ I

J,e fn l: e cis t·i $i raccolg·o110 nella r f' tro-c Hvi tà d egli epi·p loon, sotto il lliaf1 arr1ma o rtel~a regio11e lo.m bare. N·ella c isti g·landolare vi è llna y.ern. t.:1 .~eu , con tutte le forme intermedie tra le gra11ci i cisti mono- o pluriloculari e le piccole cis ! i dissem inate, costitu·enti una vera affezione cistica del JJ ~tnicrea.s . ..i\ volte i grossi v nsi so110 cosi addosgati alla. tasca da 1·enclere clifficile l'estirpazi,one. I l conter1uto d·elle pe11d o-cisti è sanguinolento, lJUello delle vere cis ti. l)LI Ò esere sang·t1inolento (per emorragie intracisticl1e), s ieroso, pi1ì r a rarr:ient·e gelatinoso. Si trovano freqt1ente!nente n1el liquide clell'alb111r1ina, delle paraalbumine non precipitt.bili col calore, ma rico11oscibili clal solfato cli am1110n io, dall'11rea, dai clorur i e da.i ferm!erl ti pa11• creatici. Il contenuto delle pseudocisti non è ::i ffivo ilè i.e fistole postoperatorie ll igcrisco11 .) la parete. I11 un caso riferito da Daz)' il 1iquido conteneva un fermento proteolitico ad a zione in mezzo acido, mentre i ferme11ti pa1lcreatici hanno lo. loro azione in mezzo a l c<::.·

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Le cis ti del corpo e della testa sono trelativamente fisse: avendo un piano resistente iil· diet.1"0 si sviluppano in avanti, estrinsecando~i tra bordo inferiore del fegato e stomoaco; tr ~ Ljttest'11ltimo e il colon trasverso sol JeYanclu l 'ep iploon gastro-colico; al disotto del col o11 ' 1·ives tendosi del grande ,e piploon. In 11 n cas0 di Ouén11 la cist i della testa ~merg·eva a des tra d'ella 2a. porzione del cluodeno. I rap1)orti C'Ol tessuto pancre atico o sono varialJi.li , ir1a 11ella 1naggjor parte dei casi pare ch e l'esti!~­ pazione si,a diiffì.cile e d.annosa. J_e cisti della coda s-0no m ·o1bili e p·01ssono t.ro·v arsi all ' i J) , )condrio sinistro a ·v.air ia al tez·za ne11· add.oa.11e. La sa;c.ca, mie C'iOOC'01p icamente, nell e cisti f alse ha .una parète compo:s ta cli fi·b rina e leuc.->citi. Si trovano nel .. t10 interno deg·l i avanzi cli r.n.r1alicoli g landolari. Nelle vere cisti. ln. l'a rete è cost.i.tt1ita di ·t1na reticella c ellula.r e fLbrillare, tappezzata. cl i encloteJio cl1e rives t.è L'interr10 della cavità . Qt1esto endotelio è comf1osto di celll11e piatte, c11biche o cili11cl1·ictle, qualche volta :lncl1·e cil iat~. 1

Patoaer1esi: È molto controversa. Per le pse11docisti. a ) Il tra11matisrno con rott11ra di vasi ·e conseg·uente e1norrag·ia; con sezione d·èi can.alicoli g·lanclolari e raccolta di succo 11a ncreatico, il q11ale contiene clei ])TOfe1·ment i ·p oco attivi. b) La Pancre atite emorragica prodotto lia azion,e anormale del succo pancreati('O i1ell'i11. terno dell'organo. 11 succo · intraglan dola i ~ iun.ttivo (livie11e a tti.\·o per me8colanza cli snc-


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IL POLICLINICO

co pancreatico con bile o con succo duodenal~. • il qual e contiene lln ferm·e nto di un fermento (enterochinasi). Difficile è il refl11sso i1el car1aJe di vVirs11n del SUCCO intes tinale n:1entre f aciJe al contrario è quello della bile sotto la i11ftu enza. di u-no spasmo dello sfintere d'Oddi o d'u11 calèolo incuneato i1ell'ampolla di Water. Brocq et l\!Iorel sperimentalmente iniet·tando la bile nel canale p.anc.reatioo d'un e.a ne durante la d.i!gestione hann·o ottenuto un'antidigestior1e della glandola con suffl1sioni emati ch e .e comparsa di sacche di steatonecrosi. Il liquido .eh.e ne risl1ltava si incistava forn1an.d o lt11a pseudocist i · e) t>er la patogenesi della forma glandol ttre si è jnvocato l'obliterazione di una branca d el canale di \Virsung o di Santorini per concrezione ~alc olosa (Teoria dellà ritenzione). \\'ircl1ow la chiamava ranula pan-creaticè·. Questa ipotesi è falsa tanto per le ranule sottolingt1aii che per le cisti del 1)ancreas. Altri AA., riportandosi al concetto della ritenzione, co11fessa110 che è necessaria una lesion1e cror1ica in fiammatoria. Ma nella pancreatite cro11ica, r1 ella quale son frequ·enti delle piccole cisti, l' esame istologico rr.JOstra che trattasi di rteof orìTl azione epiteliale. La teoria neoplastica messa jn evidenza da Hartmann al Congresso cli Chirurgia del 1891 sostiene che le cisti pancreatiche sarebbero ànaloghe all.e cisti dell'ovaio e v i sarebhero tutte le transizioni tra l'adenoma cistico e i cisto-epiteliomi o cisti vegeta11ti. Poncet e Dor insistono sulla possibilità di ndenoIL'a fetali; Paolo Carnet mette in evidenza che il nunto di oartenza è dovuto · spesso a prolif~raziooo d·elle cellule canalicolari. Ccnsiderando che il pancreas è formato d a 3 abbozzi embrionarii, di Clli dl1e vengono a forrn cl re la glandola definitiva, si può an11nettere che avanzi ~mbrionarii possono persistere, 'lando dei tl1mori cistici. Ciò v.enne co11fern1at 0 in 11n1 caso recentemente studiato da J .-et\1lle. Soltanto d a menzionarsi la dilatazio1re dei vasi linfatici. .c:;t1Ldio clinico. - - L'evoluzione clinica del IP. pseudocisti è ben differente da quella delle ·c isti glnnd-0lari vere: A) Le pseudocisti del pancreas seguono ad un tI'aiumatismo della glandola o a una pancreatite emorragica. In g·ien.erale si tratta di un tra11m.a violento cl1e pt1ò rleterminare la perdita della ·conoscenza. Polso piccolo, rapido; tepsion.e bassa; \'on1iti pril11a ali.m entari, poi biliari freqt1enti; Jx1.rete add:on1ir1ale contratta. P a lpazione dolorosa al disopra dell' omb-elico. L'emorragia consect1tiva a ll a contusione della glandola 'ra-

r amente è tanto abbondar1te da produrre la morté. Dopo alcune ore di angosc ia, i fenomeni lo~ali generali si attutiscon o, l'aspetto ritorna normal e, ma resta una scialo.rrea persistente, di origine riflessa analoga a l riflesso esofago 0 gast110-salivare. Il dolore epigastrico è cessato, la ferita sembra guarita e la guarig·ione apparente ·p uò durarie gio rni o settiman,e. Successdvamien·te tum,efaz'ione 1c:ompa.rsa i1ella regione epigastrica; il punto traumatizzato ricomincia a doler.e e si possono presentar.e dei sinto·m i di compressione ·se il tt1more • è voluminoso: vomito, nevralg1e celjach.e, itterizia, d'o lore con g·li atti respiratori. Obbiettivamente esa111i111ando la regione lesa si rileva una tumefazione .p rofonda, veramente fl t1ttuante sita al di sopra dell'on1belico, spesso a sinistra della linea mediana, qualche volta con sviluppo verso la fo ssa lom1bare. Segue, se non operato: dimagrimento rapido e considerevole; glicosu.ria e diarrea ~ quali rivelano l'in·sufflcienza della se·crez:ione interna ed esterna del pancreas. Con.t emporaneamete la tumefazione ingrandendosi può rompersi con diffu·sione sia in peritoneo libero che nel tenue , con m.orte consect1tiva. Le pseudoc-i's ti consecutive a pancrea;tife emorragica, d a quanto abbiamo esposto nella patogen·esi, ~i manifestano c.o.n un ·prussato epatico, con delle crisi di coliche di origine litiasi ca.. La pan-c reatite emorragica p11ò rivestire par-ecchie forme: la acutissima (.dramm·a pa·ncreatico dii Dieulaf oy) è quasi sempre mortale se non si interviene precocemente ch1rurgicamente. Può finire col formarsi di una pseudocisti, che è più frequente nelle forme subacute. Dolore improvvi·so, violMto a lla regior1e epigastrica, fen o111eno dominante per pa1--ecchi giornt, che impeilisce al J 'arrlm·a lato ogni movimento, che distnrba la sua respirazione, clandogli U1I10 stato angoscioso generale . l\Ieteorismo addominale, arresto delle feci e del gas; as.se.nza di contrazione con1e nella p.eritonite da ,perforazione e di retrazione di anse . come nell'occlusione. Nor1 vi è elevazione ter. nuca. Dopo parecchie -0re e qt1alche volta dopo· par eccl1i giorni il dolore si calma, il ventre è m.eino meteorico, lo stato generale mig liore; a lcune volte , vi sono ricadute s11c·cessive. Ben prresto campa.re un nu.ovo fenomeno: tumefazione 11-ella :regione epigastrica o lombo-iliaca o sotto la cupola dialfrarr..1matica. Questa tumefa zione. dai contorni imprecisabili, può evolvere con riacutizzazioni successive: la 1p&el1docisti è costituita . .se non si :Lnterviene l' anunn1

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SEZIONE PRATJCA

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lato i11t1ore come nella pseudocisti traumatica ranno dei sint-0n1i para.dossali per disti~1guerl& per cachess ia o per rottura della sacca cistica. ~i tumori del piloro, della milza, del r-ene; ad B ) La ·vera cisti glandolare esordisce insieS€mpio un-0 pseudoneoplasma del piloro ad diosamente e l 'attenzione dell'ammalato è ri- evoluzione di ·parecchi anni si accon1pag10.erà chiam·ata sia dalla con1parsa di una tumefam.;algrado la gi?.andle apparenza del tumore zione addo1ninale profonda, qt1alche volta ftut- ad uno stato gemerale ben conservato. Quantuante, sia per il dolore. Qu·esto è variabilissido il tumore è anteriore un.a percussione 1egmo .seco ndo che la cisti comprin1e· un organo gerissinla la inetterà in evidenza tra due zone di suono differenti : lo stomaco ed il coloni. Tao un altro : violen tissimD se comprime il plesso le dispo~izion.e può essere messa in evidenza celiaco. .S i 11a stenosi pilorica se comp,rirne il piloro; si hanno nevralgie lombo-iliache se con :iinsuffia.zione di aria nello stomaco e nel colon (Mrintrowski). evolve verso la regione lombare. lJtile può rit15cire il pne11mo-peritoneo. Con Mobilità varia secondo il punto di imptanto. tutti qu esti mezzi eliminata la diagnosi di tu~ella ciati della testa la tumefazione è paraom- · belicale, sollevata dalle pulsazioni aortiche, more del fegato, della cistifellea, del pi.loro. d·el colon, della milza e di lesioni renali, si p.oco mobile con gli atti respiratorii. Evolvenpotrà giungere a qu·ella di cisti vera pancre& . dosi indietro può dare i fenomeni ·di ballottatica. Ben più difficile è la di agnosi di cisti m.em.to. La cisti della coda, più 0 meno pedunparapancreati{!a (da germi aberra nti e1r1briocolata, può piazzarsi in qua lunque parte delriarii). Nella fase cachettica si eviterà di con1' addome. fondere un cancro della testa del pancreas Questi iumori ~volvono tpr.od11cen·do idelle . con una cisti comprimente il coledoco. Infie111orragie intracistiche, determinano dei cline sisterr~e.ticamente, ricercandosi l'eosinofilic-1 sturbi gra.vi, dei fatti dipe ndenti da imsuffìematica e la rcazio·n e di '\ eirnberg si oerchecienza valvolare e dal loro volume; dimagrirà di ·elimina re la diagnosi di cisti idatidea. mento, diarrea, stearrea, glicosuria, colorazione bronzir1a. La morte segue per cachessia Prognosi. - Le cisti e pseudocisti del pancome pel cancro del pancreas, nel coledoco con creas guariscono tanto meglio quanto più prele complicazioni gravi consecutive. sto sono diagnosticate ed operate. Quando sopraggiungono dei sinton1i di ir1 D iagn osi. - La diagnosi di ·pseudocisti del st1fficienza parn:er eatica (dimagrimento r apido, ,PIO.ncreas è basata st1lla storia caratteristic'J. diarrea, stearrea) l'intervento chirurgico didell' aftezione. Nella forma tra11matica vi è VE!nta più grave. Allorquando si opera in buolo s ho.c inizial e, un intervallo libero e succes11e condizioni a l contrario noi vediamo che il siva scon1parsa "di tumef aziorw !epigastrica. 90-97 % d egli an1n1alati guariscono. Difficile però a precisarsi l 'organo leso. Nella pancreatite emorragica subacuta ' 1 i è 1T.r attamen tn. - Ha subìto le vicende di ev0do1ore iniziale, sinton1i cli p seudo p eritonite e luzione della cl1ir1trgiOC' addominale. Dall'aster1pseudoocclusione cui seguono SYilup.po di tusione assoluta (l,e Dentu, 1862) soltanto n el more epigastrico. Difficile è stabilire la diia1830-87 si incorr.·incia a pensare alla possib ignos i di raccolta ematica o purulenta conselità di un int.ervento chirurgico (Pean, Nimier) cutiva a pancrea tite st1ppurata per l'analogia consigliato successivamente da Tillaux solta11 del decorso delle due affezioni. Nella forma to ·1wi casi gravi. La 11untura fu la prima ad st1ppurata vi è la febbre che mane.a nella f oressere adoperata. ma emorragica. Se n elle pseudocisti pancreaJ)opo la prima laparotomia seguita da mat t.iche ad .estrinse"Cazione e pigastri ca molto giosnpializzazione della cisti (in 2 tempi) prati·v a alla diagnosi la stor ia, difficile riesce ricocata nel 1879 (Thiersch) Botritanski n el 1881 noscere la fom1a Lombare o subfrenica senza e Boechèl nel 1891 praticarono laparotomia l' intervento. oper~torio. con mars11pializzazione in un tempo. Q11est'ulYaggio ri difficoltà pr.esenta la diagnosi di timo riferiva 14 guarigioni su 15 interventi. vera cisti glandolare. Ve n e sono delle enormi P erò nel 1881 Bozemam es~gui la prirr.ia estir che simulano Uirltascite · (Philipps) e delle pic- :p:-tzione con successo. .i\ncor og·g i le 01)inioni le più opposte sono cole che sono inavvertite. In generale è soprasta te sollevate st1ll'intervent-O chin1rgico. Deombelicale, poco a sinistra della l·inea me·diagni di consider azione sono: 1) Via di accesso ; 11a, 1 p ro fond·a, raramente ftuttuant€, spesso do2; Exe1·€si o marsupializzazione. lorosa. La d'iagnosi, difficilissima, si può fare Bazv crede che la via più frequentemente per eliminazione. Age vole la diagnosi dai tu• mori della parete e dai tumori ovarici, vi sa- 11tilizzabile è l'anteriore. Delbet preconizza la 1

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vià lornbare, la c1uale i1nµo1·ta uno scollan1ento clei colo11 e il passa.g·g·io tt·a il rene e il grosBO "intestino e clà. maggiore sicu1·eiza per le Jesiorti infette. · La lapaTotom ia sarà meclia11a, para1n.edia na o trasversa le secondo la, s ecle del tt1r11ore: se risiecle sotto il feg·ato bisog·nerà attrEtversa·l'e il rYiccolo epiploon; se a1)1)arisce tra storr!aco e colon bisogn·a attravers :1r-e l'epi1JloorL gastro-colico; se sitt1ato s otto il colon trasverso occoC're rialzar.e il suo n:ieso. In tutti i cas i L\isognn. attraversa.r e il peritoneo posteriore clisteso snl la cisti. Allora occorre g i1J clicare s11ìl'estirpabjlitù, o ineno . ProvELre l'esti·r paztoI.!.e . di una psettdo~isti sa rel)be in~orrere in 11 n <.lisastro; bisogna evitare di. marsupializzc.t f(:' dopo 11r1 tentativo infri.1ttuoso rli est irpazior1e. s.e si propende ·p er la 1na.rst1p}alizzazione il tnrr~·;)l'8 sarà jr1 g·er1ero.l e i11ci so prima cli esseri~ fissato a lla parete . . Per \ iill a r l'estirpazio11e dà una inortalità. <lel 5 % e La marst1pializzazione clel 7 %, per0 ~Jathiet1 fa rilevare cl1e ' ìillar comprencle n ella sua st.u.tistica cl.ella marsupializzazione clelle estir11azio11i inco1111)lete. Goobe ll i11vece cl à i;.ier l'est irpazione totale il 10 %, per l'estirpazione pa1 ziale il 55. ~~ e per la n1arst1pializzazione ii 3 ry;, . St p11ò d a ciò cleclurre cl1e l'operazionie pi 11 benigna. è la Jnarsupiaìizzaz io11 e, la più log·ica l'estirpazion e co111pleta, la pitL p~ricolosa l'estirpazione incom1)leta. Dopo l'exeresi occorre i l drena.g gio, perch13, i·estando sco11erti' dei canalicoli i1ancreatici, si éieve evac11a:re il lo:ro stillicidio. La fistola poi si ch.ii.1 cle spontaneamente. 1\llorqu ando la cisti è alta si pl1ò esser e portati alla via transpleurale. Se la fistola p ersiste si dis8ecca ec1 asporta il tragitto fistoloso , J)adando cl1e se è scoperto all'origine cle1 tragitto · fi stoloso un canale pancreatico impoctante lo ~i lega, . se no ~a fistola si riprocl"uce fatalme11t e. .Ji:· RA. ~

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CHIRURGIA. Le ustioni e lo.ro trattamento. ' ~ KOTZAREf<'F. I1et'. lle. C1i.ir. , 1922,

n. 1).

<: ire~ la pa tog·er1esi clelle l1stionj, tre teor·!e principali s i contendono il campo: quella dell'alterazio11e sang11jgna, qt1ella élello choc nervoso, e quella dell't11tossicazione. Or l'A. volendo indagare · Slll vaJor.e .- di queste teorie e s11lla possiJ)ile c11ra élegli ustio:n1ati , esegue 14 serie di esperienze, prod11cendo t1stioni cori a Jcool, etere, xilolo, ferro rovente. acq\1a bollente e non l1sa11clo nn estesiQ. quando si dovéva i'.Qvestig-ai'e s11llo cl1oc rrer·v oso.

• [ANNO XXIX, FAS.C.

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N ella I serie cleter111ir1a t1stione deg·li arti poste1~iori senza applicazior1e·· <li laccio alla radice. l,'ani1na le, pr'evia jpertermia, t polipnea, d0po 15 m, e.a de in ipotermia, ipoestesia e choc cl1e lo condt1ce a morte dopo circa 6 h. Secondo l 'A. quest'esperienza dimostra che nelle dette ·condizioni sperimentali 1 ar1iwa1e muore in poco tempo per n1ancanza di difesa contro 11na sostanza tossica assorbita clal focol aio d't1stione. Nella II serie ustiona. g·li Rrti posteriori cor1 laccio alla r adice. L )animale, con lieve ritarclo della st1ddetta .. indrorne n1nore pili tardivame11te , cioè 1ft.-1Q ore dopo. Tn qt1asto caso la rr1orte avverrebbe più tar <li,ramente per· ostacolato assorbimento di 130stnnze tossicl1e proèlotto cla l laccio, il qun le .. lascia libera solamente la via ossea. . N~lla III s erj,p t1st.ior1a le zan:ipe })Osterio1· i, previa anestesia circol are alla raclice, con novocaina al lh %. L'animale m11ore rapiclarnente in 6 11. come nella serie I. Q11i11dj l'a,ne· st es ia regionale non im1)ed isce la morte. Nella IV serie 11stiona le zampe posteriori l 1 re via sez io o P de i nervi alla raclice. L'animale Il)tlore rapidamente dopo 10 11. co111e nella serie I e lIT. Quindi la soppressione nervosét r1or1 impedisce 1a morte ver ustior1 e. Nella V s erie ustiona le zampe postel'iol'i previa allacciat11ra dei vasi a lla, radice. L'animale muore con ritarclo dopo 21 h. come nella seTie II. Perciò l a.llacciatt1ra osta· cola l'assorbimento di. sostanze tossiche. Nella VI serie ltstiona gli arti posterioi i e li nmp11Ja. 15 m. dopo quanclo comin cia lo eboe. L'animale risente lln precario be11eficio; ma rr1uore 48 h . dopo 1 t1stione. ·o nde n ei 15 m. si è avuto assorbimento d 'una dose cli sostanza tossica capace di determinare la morte. Nella VII ser ie t1stiona g·li arti posteriori previo laccio ~tll a raclice, quincli amp11ta 50 r.n . dopo crt1ando comincia lo· choc. * L 'a nimale i11igliora sub ito e sopravvive. Qt1indi 1':1mpt1tazione ha eliminato l a so rg«~11te rl>ir1to:;.sicazior1e .q11anda lrt dose tossica assorbita norr era ancora letale. Nell~ VJII ser.i é ·t1stiona le zampe posteri,1ri senza laccio a lla i--adice . Qt1indi imn1ediatamente dopo })r el eva 4 e1 13 di sang·11e iu citr3to di sodio a l 2· % e altr·o s ar1g11e preleva 15 n1 . 'J opo, crnand'o l'a11im t1 l 1~ è g· iù, i 11 choc. 1

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·:Ez1o~E ·P,{À1 1c .\

Q11esto s ar1gue g li se r,·e per le esp erienze <r i i111nl1 n izz<' zion e sL1ccess ive. ~ella IX serie u stiona le zampe p osteriori, i)revio laccio a lla rad ice, 24 11. dopo 11n'inie:z io11e end ovenosa di 1,5 cm 3 e una entoperi;ton eale di 3 cm3 cli sangt1e !)l'elevato alle ca,·ie (lella serie VIII . Toglie i lacci 15-20 m' dopo e l 'animale sop l'aY,·ive; s icchè ha ott enu to immunizzazion e 11er Yaccinazior.e preventiva . Nella X serie t1stion a le zampe posteriori e inietta s11bito localmente circo1armente il sangt1e cli ca via u!'tionata . L'n,11imale sopr avvive. ~econdo l'A. q11esta. espe rie11za cl imustra. u11 :t r1e\.1tralizzazione locale (?) clell a tossina che 1n1ò fa re l'i$parn1i are l'a1r.q1utazione. Nella XI ser ie t1stio11a le za rnpe poste riori, l)l'evio laccio a lla ba. e, 2G 11. clopo ttr1'iniezione di cm3 0,20 cli s iero di cavia ustionata e 1 1 h. dopo cli nna econcla di cn1c. 0.30. Togli e i Jacci 15 m ' dopo e r anin1al·e sop1·avvivi:> Per cui si ùesL1111A cl1e lmmunizzazio11e preYentiva p e r vaccinazion e s i ottie1le anche co l iero s cL11g11igno cli cavie' l1stionata. ~ella XII . . erie ustiona le zan1pe posteriori , l)revio laccio a lla radice ~ q11ando co111incia lo cl1oc leva i lacci e inietta localmente cm :J 0.50 di siero d i ca via ustior1ata.. I..' indo111.an1 ne inietta alt ri c11 1c. 0.1 0; dopo 2 g iorr1 i altri eme. 0.20: dopo 3 g·iorni alti't <· n1 e . O. 30. r:animale sopravvive. Quest'esperienza dimostrn che -1a siero terapia è efficace anche qnanclo è com inciato lo cl1oc tossico. ~ella se eie XIII n tiona g·radt1almente cor1 ferro rovente e acqua bol lente piit della rr.età (}ella superfi ci e d el corpo (orecchie, zampe posteriori, zampe anteriori, dorRo). E l'animale so1)r avv ive. All'esa111e clel ~ar1 gl1 P si osserva. in primo tempo eosinofilia che poi va a scomparire - e si osserva a ltre.·ì rapida guarig ione delle parti t1stionate con rigeneraz ior1 e cli tessuti e senza g t·andi retr azioni cicatrizia li. ~ella seri•... XIV, a t itolo di controllo, esegu e l u. t io ne l>receder1te i11 un l 111ico ten1po e l'anin1ale muore r apidamente in 6 11. Sicch è l ' Ltstione g r adt1a l e prodt1ce iin1n11niz-

zazione. 1.: ..\. h~t ancora os:--ervato cl1e acl u11 é.t cavi<t , iJl ietta u<lo ~ eme. di si.ero· di cavia ustionatn. si detet~n1i11a la 1norte in c irca ·12 h . cort il lJnn dro d elrintossicazio11e cl~t ustiorl'e. .\ ll' a uto1Jsin, 00r1 esarne 1n ncro- e i11icroscn1.ieo o.-:;se r\ a 110 nel le caYic mo tir per 1lst ioue 1

1147

c:o11g·e tio1ti, ectl 1 i11J o~i rcl c11101·rfLg'i e pt111tiforrni r1ei polmo11 i, r1el feg·nto, n·elle ca1Jsul e su r1 enali, s t1lla n1 ucosa clig·cst i va. 1~ igonfia1ner1t •) !.orbido ~ emorragie p 11ntiformi n ei r er1i. Eosinofilia prevalentemente polmonare. In base a q11este esperienze circa la patogenes i clell ' t1stione, l'al1tore crede cl1e s ia dn. ri• getta1· i lR. t eoria sanguigna in q uanto non 11 n riseontrato speciali alterazior1i morfolog·iche <lei sang·ue; così a11cor a 4ueJln. nervosa , ir1 qt1anto l a soppressione n e rvos a p·er anestes1rt g·enerale o ioca le o J1er 8ez ione cli i1ervi no11 evita la morte, e viceversa sia da mettersi ir1 g·t an valore la teoria toss ic a. Relativa.me11te a. qu.e~tn, si pnò peusare cl1e l e sostanze tos$icl1e non 11rovengano dal focolaio d'u s tiou·e, n1a eia l!Yl accun1ulo di q11ell e enclog·ene normali, cagionato e.la 11r1 difetto cl i elimi11 az io11e 1)er r iclt1zion e del la st1perficie cut a n ea . P er ù la sopravvivenza degli ar1in1ali in seg·11ito all'asportazione clella parte t1stio11ata clirrìost r él, c he le sostanze toss ich e vc11g·or10 ò.J c1uesta. C il'Ca il I11er canisn10 fì ÌCO-Chi rnico cl' azio11e d i qttelie sost~l1iz e to s icl1e l'xi\. pensa cl1e esi~tn una- diversa_ }) r e sior1e osmotica fra esse è :a ngne, l a c111ale non è nociva pe r il sangt1e s1esso be11s] per· i tessuti, clove cl·ete1·mina i}) è1 c·rn i a ed ec~l1in:os i macro- e 111icrosco1)iclte. Tanto vero che l 'iniezione df sang11e o di ie ro di cavia brttciata, n8n produce si1nil i 1e. ion.i ann.tomiche a carico clei tesst1ti, per cni ~en1bl'a che la mescolanza di tossine l)llL ~ i ero re t i. ne11tra r is1)etto ad essi. 1\nalog·amenie i11:fì11e, che nelJ (\ infezio11i e nell e intoss ica zioni con111ni, anche nel le u sti0J1i c; i l1n ge11rs i d i antitqssine, rl1e quando sono i11 ~ uffi ci ente q11antità imin11nizzano l'a!dmale contro l'u st io11e (ustione gra cll1a le). Come cl'altronclP e pOSSibiJ e l'iJYltillllDÌZZùZiOlle de~­ l'aTI1imale contro 11 ~ t ione rr.•ediante iniezione .:I i sang11e o cl i si ero d i anim al e 11stio11a to, 2'i· h prii:-i1a o poco do1) 0 1'11stionato . E tutto cjò de pon e i)er l a cnn s8 tossica nella 1norte per 11stione. •

Tratt ct11iento.

r.e sopra

ta 11 ti e p e ri er1ze climostrar10 g li indi c11tib il i vantaggi cl ella s ierotera1) ia nelle L1stioni inietta11do 24 11. prima l'l1stione o poco dopo, de l siero o clel sang· ne di é'\nirr1n.le l1 s ti onn,to. Irt base a qt1este e spe1~ i enze si è a11torizzat j po r tare la st essa terapia nel cn.IDI)O nma11 0. l)a 1.:r11e::;to i111nto di \' i$ta J'A. s ng·g·erisce. di p r ele vare ad 11n 11stionato 20-30 c1u 3 di sar1gue - sepnr are al siero per centrif11g·az ione o con•

a


1148

IL POLICLINICO

gulazione dentro 2 ore - iniettarne subito sottocute 5-10 cm 3 ad un'altro ustionato - ripetere la stessa iniezione dopo 24 h. (tempo in Clli il siero è ancora efficace). Se l'i11ferrno non migliora, insistere con 1·1 stesso n1et.odo. Questo metodo l1a l'inconveniente di poter . trasmettere malatti.e infettive da individuo ad individuo ·e perciò è desiderabile che un qual· che istituto produca un siero animale del genere come esistono per altre rr..eJatti.e. D'altronde invece di siero ùmano si può usare siero di coni.gli ustionati come le cav~e. L'A. crede che questa sieroterapia è vantaggiosa non solo negli ustionati gravi per evi. tare lo choc, ma ancora nei lievi per accelerare la· guarigione e impedire la formazione di cicatrici fortemente retraenti. Questa terapia è già stata usata nell 'Ospedale di Aarau in 2 casi. 1°. - In t1n bambino con ustione di tutta la parte posteriore del tronco dalla nuca alle r1::ttiche, del fianco e del braccio sinistro, in stato di prostrazione grave. Fu fatta una prin1a iniezione intramuscolare di 5 eme. di siero di sangue di un u~ionato al braccio da 3 settimane. Si ebbe rapido miglioramento. Dopo 7 giorni fu praticata una simile i11iezione con siero di sangue di ustionato da 6 settimane. L' infermo guarì rapidamente. 2°. - Nel secondo caso si trattava d un bambino ustionato alla nuca, al dorso, agli arti superiori e a.lla· g·amba, destra, ancora non molto grave ma molto agitato con n·otevole elevazion·e termica. Fu iniettato cm 3 8,3 di siero d'un ustionato alla faccia da 3 settimane. L'individuo migliorò rapidamente e guarì avendo un ritorno di lieve agitazione perchè non fu fatta la seconda iniezione. L 'A. ha infine avuto occasione di fare delle sez ioni di morti per ustione ed ha trovato le stesse alterazioni anatomo patafogiche che ne· gli animali. L'A. infine c·onclude che i risultati sperimentali, gli esami istologici e gli esami del sangue, circa la patogenesi dell'ustione, fanno escludere la teoria sanguigna e la teoria ematica e fanno ammettere invece la teoria tossica esclt1siva. Per qli.esta causa, oltre agli esami anatomc1 i~tologici, parla ancora l'alterazione linfoemo· topoietica consisten~ in eosinofilia, la qualé si ha qui come in qualunque altra intossica. z1one zoogena .

[ANNO

XXIX, FASC. 35j

A proposito dell'eosinofilia nota che essa cresce fino a 12 ore dopo l'ustione e decresce dopo le 24 h. per cedere il posto alla linf ocitosi. Depone per la teoria tossica ancora la possibilità di imunizzazione dei viventi contro i·ustione . Dal punto di vista di detta immunizzazione l 'A. conclude: C11e nei viventi pt1ò ottenersi immunità pa.>siva (?) per vaccinazione mediante iniezioni µrev.entive di siero o sangue di animale ustio11ato o per alito imm11nizzaziione median1te ustione graduale. Cl1e fino allo choc tossiemico il vivente puO. essere salvato mediante iniezione di siero antitossico (?) aggiungendo le solite cure per sostenere lo stato ge11erale e per difendere la i)arte dalle infezioni. Sicchè s'impone la cura sieroterapica nelle l1stioni. N. B. L'A n ell'interpretazione dei diversi: risultati fa una notevole confusione sui varii tipi di immunità. Tuttavia sembra, che nel campo sperimer1tale dove ha adoperato sangue o siero prelevato agli animaJi poco dopo l'ustione e perfino nello stato di choc, si tratti di immunità attiva per vaccinazione; nel campo clinico invece dove il siero proviene da individui ustionati almeno da 3 settimane e in via di guarigione può trattarsi di vera immunità passiva ottenuta cioè con sieri contenenti anticorpi.

1

GUSSIO.

CENNl BIBLIOGRAFICI. llJCHET CHAHLES.

-

1'raité de métapsychique.

Un vol. in 8° di 865 pag. con fig. F. Alcan ed. Parigi 1922. - Prezzo frs 40. Non v'è forse argomP.nto · in cui le opinioni siano tanto recisamente contrarie, come quello delle scienze occulte; da un lato i fanatici che aff€rmano con convinzione, dall'altro gli scettici che accolgono ogni cosa con un sorriso di incredulità. . L 'A. 11a tentato di scrivere un libro di scienza, senza perdersi nel ginepraio delle teorie vaghe; non è il primo, del resto e noi ricordiamo fra l'altro il magistrale lavoro del nostro Morselli sulla Psicologia dello · spiritismo. La scienza però, nel grosso libro del Richet si limita alla raccolta di documenti, di fatti, che l'A. dichiara autentici, maravigliosi (écla· ta1,, ts), ed al loro raggr11ppamento. Si considera quindi una metapsichica subbiettiva (criptestesia, cioè facoltà di conoscenza, chf' differisce dalle facoltà sensoriali, normali) ~i


[ANNO

·xxix,

Ji..,ASC.

35]

SEZIONE PRATIC.\

dbbiettiva, che ~omprende la tel"!r.inesi (azione meccanica a distanza) e l'ectoprasmio.. t;he corrisponde alla materializzazione dei vecchi autori. «La scienza)) .dice. il Richet, cc la severa ed inesorabile scienza deve ammettere questi tre strani fenomeni, che finora si è rifiutata di riconoscere n. Quando si considerino le cose con questo ordine di idee, ci troviamo imbarazzati anche davanti alle superstizioni più ridicole e si può aderire all'opinione de.ll'A. circa gli amuleti, i corni di corallo e simili, che agiscono per suggestione; ma del resto chi sa? dobbiamo essere riservati nelle nostre negazioni, quanto nelle affermazioni. fil. J.

RYLAND WITAKER.

Anatomy of the brain antt V edizione. Un vol. in-1')

spin.al card. di 244 pag·. con 36 tavo1e colorate, rilegato.

E. · e S. Livingstone ed. Edinburgh, 1901. Prezzo scellini 12/ 6. }ga piccola mole de.I libro può far ritenere che la trattazione dell'argomento possa essere incompleta, ciò che non è; l'A. ha resistito alla tentazione di abbondare nelle parole e di sconfinare dall'argomento, e la materia intricata è presentata al lettore con una chiarezza quasi schematica. Numerose le tabelle di ricapitolazione, che agevolano il lavoro dello studioso, belle e ben riuscite anche dal lato tipografico le tavole colorate. Il rapido succedersi delle edizioni dimostra il giusto f avo»e con cui è stato accolto questo libro, utile guida per lo studente e per il medico nello studio dell'anatomia del sistema nevorso centrale. r. s.

1149

ftUCBDEMIE. SOUIETA MEDICHE, CONGRESSI. R. Accademia di Medit:ina di Torino. Seduta del 28 a.prile 1922. .

President.e: Prof.

OLIVA.

H11,lla coagu lazione del fibrinoge·no.

Cmò. - Il fibrinogeno puro, come il plasma salato e diluito. coagula perfettament.e in presenza di saponi di calcio ottenuti in stato di fort.e dispersione. Formazione di prec·l pitnti speoifioi n.ei sieri in rapporto alla tensione dell'anidride carbonica.

CHiò. - I! plasma salato e diluito di cavallG trattato con ma lleina non dà preG.pi ta ti specifici in presenza di malleina. se è sottoposto a tensione tiai-0logica di anidride ·carbonica, analogament.e a quanto fu dall'O. osservato sull'inibizione dell'emolisi per opera di sieri emolitici sottoposti a tensione .fisiologi ca di anidride carbonica. f:tu i rappnrti delle ghia11,dole emolinfatiche colla milza.

EtudeR l\1eiirologiqiws. (MaRson et C., éditeurs, 1922). :B un volume di 470 pagine, con 18 figure e quattro tavole fuori testo, scritto con la consueta chiarezza francese, e con intendimenti essenzialmente pratici. L'Autore ha svolto i più svariati argomenti della patologia dell'encefalo,. dei nervi cranici e rachidici, e delle meningi, guidato sempre dal medesimo concetto, cioè, che la patologia

Qualche A. (Weigert, Eppinger) ha àescritto le alterazioni delle ghiandole emolinfatiche in ~au1to a splenectomia per anemia perni<..'iosa J)rogressiva. L'O. ir. un caso di anemia per11jciosa progressiv·a ha osservato dei focolai mieloidi nelle ghiandole emolinfatiche analoghi q_ quelli che si osservano nella milza. In un caso di splenomegalia avente per base una iperplasia della polpa e una sclerosi granu1oma tosa, senza abnorme e1itrolisi, l'O. ha esaminato a lcuni emolinfi iimasti aderenti al peduncolo della milza durant.e la splenectomia. Essendo poi la paziente venuta a mort.e due mesi dopo per malattia intercorrente ha esaminato altri emolinfi. _Questi erano molt.o ingrossati e si differenziavano dai primi per la grande eritrofagocitosi, e pe1· la presenza nei seni e nel cordoni di una grande quantità d1 pigmento che da va le reazioni della li· I•ofuxlna e in parte anche del ferro. L'O. crede che queste alterazioni degli emolinfi siano da mettevsi in rapporto con la funzione da essi assunta della mil7Al e quindi da.ile sue ·ricerche deriverebbe una prova della identità funzionale fra milEa ed emolinfi. Questa identità spiegherebbe come ha n1esso in rilievo il Qeconi le guarigioni incomplete o anche man~t.e del tutto di itt.ero emolitico tn seguito a splenecto~ia. P. S1sro.

del nevrasse deve e.ssere approfondita con tutti i metodi della biologia generale. Egli di-

AVVERTENZE.

mostra che per giungere alla diagnosi non sempre bastano le conoscenze anatomiche e fisiologiche: molte volte, a complemento della indagine cliPlica, occorre anche il sussidio dei metodi batteriologici, fisici e chimici. Dati nuovi di semeiologia e nosografia arricchiscono e rendono quanto mai interessante questo volume destinato ad ottenere indubbiamente un buon successo. FUMAROLA.

1 quesiti devono prospettare. t~i . d'interesse generai!; ':'°~ devono comportare consultazioni chn1che; non .de~ono r1fer1rs1 a indicazioni bibliografiche su argomenti spec1a 1. Si prega di non formulare più di un quesito per vof ta. VolendO inoltrare più quesiti, questi dovranno essere scritti su fogli separati. perchè i quesiti abbiano esito, devono recare la firma, la r~· sidenza ed il numero d'abbonamento del richiedente; se questi ne esprime il desiderio, nel giomale figureranno soltanto le sue inizia!i od una sigla convenzi'onale. . . Le risposte seguiranno CO!' la massl~a soll~1tud1ne ~onsen. tita dalle esigenze redazionali i ma non e garantita una r1aposta immediata. Non si risponde privatamente. LA REDAZIONE .

,

GEoRaEs GuILLAIN.

GAMNA. _,

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1150

[ i\l~NO

lL POLICLJ N I C•)

XXIX ,

FASC.

35 J

AP PUNail BER IL MEDICO PRA·T ICO·. •

. La claudicazione intermittente.

CASISTICA ·E ·TERAPIA. Ii' naso rosso.

Si osserva (E. Sanlf el~d ~led. 11.Liri. 11. 26, 1H2i2) t1n arrosS1ame.n to tran~itorio del naso in i11di,ridui nervosi e in ·quelli cl1e abbiano inh'ìerito ·determinate sostanze (cibi con n1olte droghe, caffiè o .thè forte, alcoolici} o che passino rapida.n1ente da u11 ambiente freddo a. uno ri·scail1dato. Se i detti fatto1i dannosi si ripeton0 molto spesso, l'arrossamento divie11e pern11anente, per paralisi e dilatazione vasale·. In llno stadio più avanzato, l'a.rrossa1ne11t-0 di·venta lJiù i11tenso e sul i1aso si formano dei nodi. In rari casi l'affezione progredisce an-cora. così ·d a determinare de.Ji tu·m ori gran.di, lobati (rl1i11ophyma). L'affezione può venire determinata anche .da tutte quelle malattie che provocano uria stasi nei vasi del naso (rinite at.rofizza11te, infiamn1azione dei seni accessori, ecc.) e talvolta si a.c con1pagna alLe pustole di acne. l,a c11ra è anzit11tto etiolog·ic~1 , deve cercare di eli.m inare i fattori .dannosi nominati. Come cl1ra interna combattere la stiticl1ezza; si può tenta.re ancl1e Ja son1ministr azion:e del lievito di birra. Nel climaterio sono t1fili i prep.a rati ovarici. Cure locali: espressione delle a·cnè, distrt1zione micro-ca11stica dei vasi maggior} ectasici oppure scu ri fL .ra.zio11i st1perficiali se l'arrossa111ento è diffuso (incisioni parallele 1011gitudin,ali e teas·versali cl1e le incrociano); emostasi co11 la con1press1one. Si spal1na sul na..so, la sera un ungt1ento (ittio1o 5-10 gr. acql1a distillata e glicerina à.à.. 5 gr. alcool fino a 50 gr.) o se la pelle è se11sibile l111a .1)asta di ittiolo (ittiolo 5-10 gr., pasta di zinco i111c a 50 g r. ). In alcuni casi è t1tilè 11n un1g·uento col 5 '\; di so1)rareni11a (1: 1000). Nei casi g·r avi si deve a.pplicare 11na past:1 desqua111ante di naftolo o di resorçina per 3~4 giÒrni di segl1ito, . sen.za lavare; si sospe11de quando ir1comincia la desqua1r1azione, 11ngenrlo con acqua ossigenata 5 gr., lanolina 20 gT. fino a. cl1e lo desquamazion·e si è comrpletata. Noduli · accentuati possono venir.e .ca.u sticati e trattati co11 pa.s ta. di Zeissl (kal. carbon. 1 _gr. La.et. sulfuz. , alcool, gli·eerina à . à. · q. I?·. p€r 15 gr. ). Nei casi pronunciati di rhinophyma • è necos~iarj a la decorticazione . •

POLI.:ITZER,.

Zisma11 ne J1a fatto rece11temente J'og·g·etto di una tesi, su cui viene riferito in L ,évol1ltiori 1nédico-chiru1·gicale dell'ottobre 1921. Si tratta: di una. forma abbastanza rara, che colJ)isce l'uo1110 sui 40-60 anni. Il quadro clinico è ti1)ico : in ri1>oso ness11n disturbo : dopo ur1 certo tempo di cammino, compaiono dolori, craù11Ji, i11:ipotenza e rigidità cl1e obbligano 1 ammalato a, fermarsi. I_ja si11drome è bene individualizzata dal punto di ·:tVista patogenico e: clinico: è la ri.s11ltante dell'ischemia con. secutiva alJ 'oblit er~z ione parziale dell'arteria })rincipale dell'arto: obliterazione provocata da ateroma od arterite a cui si aggiunge · 10 spasmo arterioso i1el momento dell'accesso. Il ripoqo basta a far sparire i sintomi, che ·ricon1paiono poi col cammino. Mediante l 'oscillometro, si nota la scoml)arsa od ima grande d'i minuzione delle pu·lsazioni in corrisponden~a di un segmento arterioso. I disturbi vaso-motori, che si hanno in co11seg·tlenza di movimenti provocati o del cammir10, consistono in una prima fase di pallore eccessivo, che si 11a nel momento in Clli si p'roducono i dolori, ed in una fase di iperemia, quando l'arto viene messo in riposo. L evoll1zione nah1rale tende verso l'obliterazione arteriosa totale, cioè verso una n ecrobiosi più o meno limitata, cj.ò elle distingue queste farine della . cl,çi.u{licazione intern1ittente di Dej érine, che evolve verso la })araplegia spastica. Però con un adatto trattamento e con 11n 'igiene rigorosa si può sperare in una stabilizza.zione delle lesioni ed ancl1e in una certa regressione dei sintomi. 1

1

fil.

Criteri diagnostici ed indicazioni operative dei tumori della ghiandola carotidea · I ti1mori <iella ghiandola ca.r otica, individ~1a . lizzati qua.I.~ entità morbosa ed illustrati per la p.vjm.a volta nel 1891 dal Marchamp e dal P·altauf, interessano· il e.li.n ico oltre che per la loro rarità, per· le difficoltà della loro esatto.

inclividualizza.zione. F. FEDELI (La L ·i guria medica, n. 7, 1922),. l1a potuto stl1diarne un caso operato dal prof. Tusin.i, e ne rer1de nota la storia clinica. Trattava:Sli di un uomo di 37 anni, il q.u ale da dt1e anni aveva notato, i1ella metà d~stra. del col lo, l'insorgenza di t111a tu111efazione èlel "VOlu1ue di l1na 11occit1ola, che era andata lentn• 1n·ente acc.re·s cendosi, raggiungendo il volw11 E· di lùna arancia .. La ·caroticle co111t1.ne sen1brava 1


[ANN:)

·X XI\,

FASC.

11G1

$ EZ I O~E PRATJC \

35_]

conti11uarsi, nel tu1nore cl1e era sollevato da p11lsazioni non -es1Ja11:Sive. La st11)erfiqie era irregolare, la 0011sistenz.u qu1·0-elastic,a , n'lobile i11 senso orizzontale e non in Yerticàle, parzialmente rid11cibile, ·sporger1te i11 faringe . .i\ll'atto oper·atorio si trovò cl1e il tt1more, capsulato, e ra situato nella biforcazione della carotide co1nune, ~d era intim,arn e·n te aderente alla carotide intf'r.J1a ; 1 ipo1g losso aderiva i11 alto alla capsula. Operazione ed esito felice, talchè il malato venne dimesso. gi1arito dopo 12 giorni. Secondo l'A. dall'osservazione istologica del tu 1nore asportato, si dev,~ essere portati ad afferr11are cl1e i t11.n1or i a.ella ghiandola carotica; so110, in genere fi.11 dall inizio ·e . (, enzialmente cle i tumori n1i~ti, nei quali cioè sia l'elemento S})ecLfi c.o della g·l1ia,r1dola, s ia l'elen1ento vascolare, 11reI1dono parte alla proliferazione blastomatosa. L'etiologi a di q111esti t11111ori è oscura. con1t qnella di tutte Je altre form·a zioni .n eoplastiche: si p11ò solo dire .che l'affezio11e è più fre-quente n-el sesso fe.mr\1inile. Generalm.e11te unilate1·a )i ~ i svi luppano ta1)to a.L Iato destro co111e al sinist1·0 del collo; co11 n1ag·gior frequenz.a si os erva110 fra i 20 e i ;)D an11i. L inizio dell'affezione è subdolo·, e di essa s i accorgono i i). solo quaindo il volu1ne raggiunto è l'lotevole e quando si hanno disturb i meccanici d a compr.essione· o dolori spesso a tipo 11evralgico. Sono tl1mori a decorso lento ' con st1perficie in g·enere 1iscia, cU consiste.nzn el:i stica, ta.lora n1olle . Sono s itu ati all altezza della bifo1·cfl_zjone della cal'otide, a livello cioè, del n1a1'g·in.e supel'iore d ella cartiJagine t1r·oicle. , T...a parte n1Jlggiore del tumore può essere sitnata dietro i vasi, ed il t11more })llÒ assrumere a llora Ja fo1·ma di i1na bi.sac cia. Nello •s vilup1Jo il t11more coinvolge i vas i, g·ene1·a lmen.t.e la carotide interna, n1a p11ò ancl1e i11globare tutti e tre i vasi. La co11statazi.one ·c·l1e la ca.rotide l rimitiva si contin11a n el tun1ore farà subito pensare alla possibilità di un n eoplasma della. carot.ica; caratteristico è perciò la scarsa n1 ~lbi­ lità cli qu esti tt1mori; essi so110 m.obili i11 se-n so orizzonta] e e fissi nel senso verticale. '.J u a si sen1pre presentan.o una pulsazion~ t1 ~c;nw-ssa. i11ai .espansiva; posson10 far asco ltare un ru more soffi.a11te, far })al1)ar.e un fr err_Jito; vi può ef'sere paralisi della corda vocale corl'isponclente. La diiag·nosi differenziale ya fatta con i fibromi, con i lipomi , co11 le cisti brancl1iali, carci11om1 broncl1ioge11i, strnn1i di tiroidi aberranti, aneurismi, 1infosa rco1ni , ~n rcomi delJ e gl1iandole del rollo. L a ct11~n non può ess ere cl1e chirurgica. 1

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~lONTELEONE.

Gli

~Q cidentl

slerici e la loro cura.

Col no111e di · accidenti sieti«~i si ~ono design ati q11ei fe11om e11i morbosi co11secntivi ad una iniezione di siero a ntitossico, e ùi cui la cat1sa. de\·e ricercarsi nel siero stesso. Héricourt e Richet fu1rono i p rimi a segnalarli nel 1891 : d .ahlora sorsero nl1merosi gli autori a precisar r1e l e11tità; Pirquet e Schicl< diedero ad essi il i101ne di cc inalattia da siero». E.'.')si possono sopravvenire, s ia in ,seguito ad ir1i~zioni intravenose eh.e irutramuscolari che intrarachidee (L esné. Jour11al de med. d e Paris, 1922, pag. 310). 1

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Fra i si eri, ìl ~ iel',o· antidi.ft.erico· ed antime11ingococcico, si accom.p agnano il più spesso a d a.ccidenti. Anzitutto, dunque non si tratta di t1na questione di àntitossip.e, ma di eteroalburr1ine. La variabilità della frequenza ::iipende da. diversi fattori : I1UJlbu1ni11a estranea iniettata può essere p•iù o men.o· tossica: il siero di alcuni cavalli è più tossico di quello di a ltri . .Se·m bra cl1e il s ie·r o riscaldato sia meno tossico d·i qu.eJlo adclizionato con acid.o fenico·; se111bra inoltre che i sie.ri recenti siano IJiù tossici dei sieri a11tichi. Ha ino1it,re influenza l:et à : i11fatti gli accidenti sono più frequenti negli .adulti che 11ei ba11rbini. Predispongono d·e11cie11ze viscerali più o meno vari e, modilfìcazi,oni 01·ganiche di origine infettiva o diate~ ica (t. b. c., asma, epatici, renali). Per la via di intro·dt~'zi.011e so110 più tossi ci i sieri iniettatii nel .racl1i-de, nelle vene. Le forti dosi non d,anno luogo a,d acciclenti maggiori cieJ le l)iccole. La . s·in to1natolo,g ia. varia alqt1anto, s,e co·n do la via di introduzio11e, o secondo ch e si tratti cli una. }Jl:ima introd11zione, o di u11a reiniezione. Accide1lti legati ad un prima iniezion·e: l'inCltbaz.ione è in gener.ale assai lunga, in n1cc1ia da 8 a lO gio·r ni: gli accid·enti p1I"ecoci sono eccezionali, e, gen eralm ente, benigni. I. ' inizjo è segnato' da 11na bru sca ascensione tern1ica.; d.opo quaJche ora s i 11anno : gli esan.. temi, i s egni gen.e rali, l e adeniti, i dolori. La febbre è y.ariabile, tanto r>er l 'i11tensità che per la durata cl1ei pu.ù rag·g·iungere i 1'5 gioir ni. Degli a ccide11ti cuta,n ei il più freql.'e11te è l'orticaria. talora minirna, talora diffusa. Più r.aramente si. ·ha un eritema mo·rbillif<>l'me o sca1rlatti niforme o purpuri co, loca1izzati o di.fft1si. L'adenopatia, modica, frequente, do1lorosa, int el'essa per lo più il gruppo di g angli vicino a.l ])Unto deJI°in.iezione. Fenom en·i dolo·1·o·si s i han110 a car~ co dei mu scoli, dell e articolazi o11i l)j ccole e gra11di. 1


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I

IL POLICLINICO

Altri fenomeni che si possono osservare sorlo eder11i transitori alle palpebre, ai piedi, alle mani, senza alrbu.mint1·r ia. Spesso ipotensione arteriosa con depressione, lipotim1ie, stria bianca surrenale (insufficienza surrenale acuta). Accidenti .dovuti ad una seconda iniezione. È ind1spe-nsabile tm. iintervallo tra la prima e la seconda iniezione, di 14-20 gi0irni, affinchè il soggetto s·i sensibilizzi e d.ia. luogo ag1i accidenti speciali della seconda iniezione che so·no speciaJmente degli accidenti .anafi.1aftici; posono ·p erò tali accidenti osserva;rsi uno ed anohe dieci anni dopo la prima iniezii0ne (reazione immediata) talora daJ quinto f,..l settimo gi.orno (reazione acc·eler.ata) . Accidenti locali: sono del tutto simili al fenomeno di Arthus; precocemente si sviluppa nel luogo stesso .de11 iniezi-0·ne, una grossa plaeca rossa, infiltrata, pseudo ftemmono.s a. Taloca ·questa placca è estesa, va incontro alla necrosi con fen.omem generali e .la morte. Accid'enti genera.Li: si ha in generale un quadro simile a quello prodotto con la prima iniezione, oltre, talora, a femome.ni ge·n erali g·ravi (tachjcardia, oppressione, lipotimia, sincopi, vomiti). In generale i fenomen.i più gravi si hanno con Je iniezioni endovenose e rachidee. Pe r la prognosi occor.r e ricorda:re che gli accidenti generali gravi si h.anno quasi sempre dopo le seconde 1niezioruL Si è par.lato, dal punto di vista clinico, di forme artralgich·e, di forme pseudotetaniche, di form.e pseudomenim.g itiche, e-cc·. Per la patogenesi si è invocata la comparsa nel sangue di precipitine con consecutiva formazione di precipitati fi.occosi, da altri si è c-ercata la spiegazione nello choc colloido-clas&ico; secondo altri la causa degli accidenti serici tardivi risiede nell'intossicazione 'dil"etta od indiretta peir parte dei col·l oidi organici più o meno disintegrati. L'anafilassi è stata infine invocata per sp.iegare gli acc1denti ·Consecutdvi ad una seconda iniez.ion·e. Secol}do l'A. bisogna tener conto anche dell'insuf.ficienza epatica. Cura profi,l attica: l'A. dice di non aver .avuto alcun rist1ltato dai comuni agenti consi:gl1ati: etere, i·posol:fito di soda, carbonato di so·da, urotro'Pina, .adrenalina, .estratti pancreatici, epatici. tiroid-ei, cloruro di càlcio, alcalini, peptoni . Il miglior processo per prevenire gli accidenti serici, è quello di Besredka (antiar1afilassi), ossia far precedere l'iniezione di una o più dosi minime. Come cura negli accidenti lievi si darà c.loruro di c.a lcio; nelle forme g.ra vi: olio car1forato, adrenalina. . MoNTELEONE. 1

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(ANNO

XXIX,

FASC.

3.51 .I

Sul potere battericida del siero antidifterico. G. IIerb (Med. Record, 18 marzo 1922) nega che il siero antidifterico agisca neutralizzando direttamente la tossina, fondandosi, tra l'altro, sulla mo1tei di cavalli iperim.munizzati., per l'iniezione di una scarsa dose di tossina ' che talvolta accade. Egli cr.ede eh.e le toosine siano dei prodotti di scissio·n e primaria delle proteine batteri-che e che gli anticorpi siano fermenti atti a sci.edere ulteriormente le tossine in sostanze innocue: sar ebbe però necessaria la presenza del complemento. In appoggio alla sua tesi reca il fatto, tro. vato da Fodor, che il bacillo del carb001chio si sviluppa male i primi giorni, seminato nel sangue, mentre più tardi, esaurito il complemento, vi trova un ottimo mezzo di cultu1 a. · L'A. ha dimostrato l'assenza del complem,e nto in tutti i sieri teraip.eutiici: se cosi non fosse la iniscela tossina-antitossica difteri~a, di Besredka, nor1 avreb.b e potere immunizzante, perchè, in presenza di coffi;pleme'Il.to, già in vitro l'antigene viene distrutto. Egli riti·ene che la sieroterapia è inutile se il .p aziente ha eS3Jurito il complemento, che viene fis~ato sia dai germi che dai loro pro(lotti di scissione. La deficienza di complemento si maniiesta con l'acidosi. L'A. avrebbe ottenuto buoni risulta.ti so1nministrando, in questi casi, aJ~ dosi .d.i bicarbor1ato sodico. DORIA. Sul trattamento dell'ipertensione arteriosa con la dieta ipoclorurata. La cagione immediata dell'ipertensione al'teriosa è l'assunzione di una quantità di clort1ro sodico maggiore di quella che il rene, già leso, può secernere. Per mantenere costante la tensione osmotica del sangue viene ritenuto un eccesso di acqt1a, onde la distensione del1' albero arterioso : a ciò può contribuire anche la ritenzione di acido urico. La Jesione renale suol essere determinata da precedenti infezioni acute, sopratutto la scarlattina e dal continuo assorbimento di tossine dai' focolai settici residui. Contempo· raneamente "vengono lesi altri organi ad alta specializzazione, come la tiroide, il pancreas, l 'occhio, e forse l'endotelio delle artèrie: le loro alterazioni sono generalmente trascurate perchè a lento decorso. L'apprezzamento della l ésione rençi,le dipende dalla precisione dell'€san1e chimico del sangue. L'albuminuria renale è sempre sintoma d 'irritazione; per lo


SEZIONE

[AN!\O XXIX, FASC. 35]

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PRA TIC:\

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più non scompare dopo aver ridotto l'ipertensio11e con una dieta scarsa di cloruri, di purine, e di acqua; occorre anche eliminare i focolai settici. e dubbio se direttamente influiscano sulla pressione arteriosa, oltre il sod.io, anche il potassio, il magnesio e il calcio. Il plasma degl1ipertesi mostra regolarmente un eccesso di cloruro sodico: in essi vi è una costante di Ambard elevata. Se ciò non si verifica, la causa va ricercata in lln errore di tecnica, o in una s.p eciale conftizione patolqgica del J?aziente. Se con la dieta ipoclorurata la tensione arteriosa non ritorna al normale in un tempo relativamente breve, o il cloruro sodico della dieta supera i due grammi aJ giorno, ciò che si può determinare dalle urine aelle 24 ore, o la lesione renale è tanto avanzata da i·mpedire una rapida declorurazionP P deidratazione. Le complicazioni cardiache risentono •molto beneficio dalla diminuzione della pressio'I'le sanguigna. L'importanza della dieta ipoclururata va . tenuta presente- nel trattamento del diabete, delle lesioni oculari tossiche, delle tossiemie gravidiche, e nel periodo postop eratorio. (H. A. Houghton, Med. Record, 18 marzo 1922). DORIA. La cura dell'anchilostomiasi. I medicamenti di scelta sono il tirr..'Olo e l'olio di che11opodio (Borland l\1c-Vail: Presse m édicale, 17 maggio 1922). Timolo. I/ammalato prende un pasto leggei·o

verso le 18: alle 22 lin purgante salino (solfato di magnesio 00 g·. ) : alle 6 del giorno seguente, se il pt1rgante ha avuto effetto, g. 1.30 di tim·olo fine!hteinte polverato e mescolato con zucchero in qt1antità ugua1e; si ripete la dose alle 7.3() ed alle 9. Alle 10.30, nuovo ,p urga.n te salino. Dopo il prim.o purgante, l'ammalato non deve prend·ere nè grassi, nè alcool, ed astenersi ·da ogni nutrimento sino a che ab-b ia agito il se · condo purgante. Dl1rant.e l'azione· del timolo l'individuo rimanie in l~tto. Il trattamento si ripete 8-10 giorni dopo. Olio di chenopodio. La dose ottima per l'adulto è di eme. 1.5-2, per il primo trattam-ento, che si ripete 5-6 giorni dopo. . Si somministra in l1na volta, o meglio in due parti uguali da 1 eme. a 6-8 ore d'intervallo; l'A. in tal caso ritiene inutile il purgante; dovendosi ricol"rervi, sì userà un pur'gante salino, (solfato di magnesio) da somministrare p. es. quando vi siano sintomi di avvelenamento: evitare assolutamente z~olio di ricino. La diet&

a~soluta

non è necessaria. Il trattamento può ripetersi dopo 8-10 giorni. Per la misura esatt:i del medicam~nto, l 'A. consiglia ·d i usare una siringa ipodermica. L' A. accenna appena ai fenorr:eni tossici, cl1-e invece sono stati osservati da altri frequer1 temente e ·con una certa gravità. 'fil.

POSTA DEGLI ABBONATI. (1317) Trattaf o italiano di dermatologia. Al dott. -G. .s. da Riesi: Non abbiamo buoni testi italiani che rispondano al suo desideratum. Possiamo ·consigliare il trattato di malattie cutanee di N eisser e J adassohn, tradotto in italiano con note ed agg·i unte, pubblicato dalla Sociteià editrice Dante Alighieri. V. M. 1

(1318) Patogenesi e cura della vi tiligo. All'abbonato 1788:

La vitiligine può essere in rapporto con malattie del sistema nervoso centrale e periferico ed anche, con grandissima proba,bilità, del 51stema endocrino . . Una cura razionale dovrebbe essere indirizzata a combattere le cause: quando fosse possibile di scovrirle. Per la bibliografia consultare: BosELLINI:

I

La Dermatologia nei su.oi . rapporti con la ·medicina interna.. Soc. ed. libraria, 1921, pag. 400

e seg.

V. MONTESANO.

.

(1319) C·u,ru 1;h.ir11rgica della tubercolo si polmonare. - Al dott. Att.ili'o Can·dela: Le idee fondamentali sulla Cura Chirurgica della Tub,erco·l osi polmonare si trovano in qualunque Trattato, anche nei compend i del Forgue e del Bégol1in. Per avere cognizioni più com11Jete occorre consltltare i seguenti giornali: J Ci'lirnal de Chiruraie, S1irgenJ Gynecology ancl O bst etric s: A nnals of Surgery, British l ournal of S1irgery, Centralblatt fur Chirurgie, etc.,

ove si trovano vari lavori sull'argomento in esteso o riasc:;l1nti. Un importante lavoro sulJ'argo~ento è q11 ello di 1\tladimer; «La Thora coplastie extrapl@ltrale dans ~e traitement de la tl1berc11lose ·pulrnonare ». Masson, Paris,

L. D.

1~22.

(1320) Preparato per la carie dentaria. -All'abbon.ato 3073: R. Olio essenziale di garofani o pasta triotim diluita con fenol 0. Il prodotto trovasi pre5so i buoni depositi dentari. Occludere poscia la <'flvità con soluzione concentrata. di sandraccu. . 1

P l P F.R:"JO .


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115k

IL POLICLINICO

[ANNO

XXIX; F ASC. 35 J

(1321) Ernia 1:ng·u i nale in l.attante. -

Al dot-

tor A. B., ahbonato 8805: l

Si può mettere il cinto ad un lattante affetto da ernia inguinale: si può operare a qualunque età, ma è m.eglio attende.re, se non è m.olto voluminosa fino ai 3-5 anni. L. D. (1322) -~l clott. P. Rebora da Gavi:

Fra i più i-ece.nti sono lV10HR e STAHELIN. Trattato di medicina interria in corso di pubblica,zione; So·c. ed. libraria, Milano; e la nuova edizione della Patologia rnedica dello STRUMPELL. F . Vallardi. l\IIi lano. fil. (1323) }-\.ll' abhonato 6318 da Castel di Sunio:

C. CABOT: Diagnosi differenziale. Soc.- editr. libraria, ì\lilano. ·- I~ElTBE: Diagnosi diff eren:;iale delle ·m alaUie i1iterne. F. Vallardi, Milc.ln o. "fil.

VARIA~ Psicologia dell' igiene. · La v.e cchia tendenza secondo la quale l 'igi ene si sarebbe dovuta diffondere con la im• i)osizion·e, con la minaccia di. sanzioni punitive va .cedendo terreno alla tendenza della persuasione, la auale te·n.e'n do conto ·delle condizioni . psicologiche di coloro che devono app1icare le rrtisure ig·ieniche, ·sembra J.a più logica e quindi la più efficace. Cosi pensa Chavig11y, che fa della quistior1e argomento di un arti.c olo ·com.parso nel n. 34 della Presse Médicale. Le prescrizioni legislative concernenti il'igioene, egli scrive, hanno av11to g:eneTalmente il l'isultato di crear~ nel pubblico uno stato di ostilità molto caratter:i.sti~o. La inefficacia delle leggi ha in.d otto a cre.dere che le sanzioni fossero insufficienti. Gli spiriti rigidi, dominatori, a'Utoritari in fatto di 1egislaziione igienica son·o gli rulleati più perniciosi per la causa che pretendono di sostenere. Essi ritengono ·di poter tutto ottenere legiferando e crean.do nu.ovi ·congegni burocratici. In -effetti le migliori leggi. le vere, .quelle che son resta.te, che hanno resistito alle ri voluzioni sono quelle che er.a.no registrate, codificate dai cost11.mi, dall'u·so radicato ·da lungo tempo nella tradizione popoJare. Le altr~ leggi, crue,l le che sono iny,entate dai settari, da.gli uomini, dai principi rigidi, quelle di cui ogni a1nno si fabbrica t1na serie interrninabile la sciano il terr.po .cl1~ trovano. Queste l eggi non sono mai app,licate pe:rchè r1on c·orrispondo·n o ad un l1isogno immediato, nd t1na necessità nota del })Ubblico. E d'altra parte l'opinione p11bblica non si fa co,n leggi. 1

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In contrap•posizior1e agli autoritari dell'igiene, vi sono altri medici, altri igienisti che hanno al riguardo una concezione affatto differente. Oostoro, edotti da innumerevoli esempi della storia ·parlamentar~, sa.nno che se si vuol preparare una legige che abbia seria applicazione -e vera efficacia, occorre f ornnare la apinione pubblica, occo·r re per lungo tempo fare una abile propaganda. In fatto d'igie11.e se si vuoù ·guadagnare il pubblico, occorre edutearlo. L'igiene è u\ta q11istione di educazione popolare. L'attuai€ educazione rappresenta l'effetto di s~c-0li di tradizioni, tradivi.ani che sono pertanto prof:o ndamente radicate. E' folli·a vo• 1-erla trasformare radicalmente con un semplice regolamento di polizia o con una legge. ~ 1po,ssi-bile che u·n rego·1 amento possa avére un tal risultato, scrive lo Chavigny, rntei .p aesi dove .,l'obbedienza è passiva ed il capora1ismo è tradizronale (santo caporalismo quando i capo-"tali sono illuminati e retti! N. d. R.); ma nei · p-0poli latini è affatto inutile ·c-0nta:rie su· questo stato d'animo . P er supplire a questo che si ostina a chiamare un merito, ma eh.e in effetti è una deficienza dei popoli latini occorre una campagna dii 1p ropaganda condotta ·con mo~ta abilità, tenendo conto delle tende11ze della razza, ·dell'interesse indivi·duale, dell 'egoisn10 cli ciascuno, di tutte quelle ragioni essenziali quantunque secontlaTie che determinano le credenze e le convinzio·n i . . Al riguardo co111ve1 rà se.Tvirsi della réclame, cl~gl i articoli di giornali, delle comunicazio11i alle varie ·Società, delle conf.eren:oo al pu·b blico, del cine1n·atograf.o, degli affissi. _ L, igiene è la diplomazia della medi·cina. E·ssere t1n igie.n ista attt1almente vuol dire essere un uomo rea.lmente superiore, capace di rendersi conto dei pro·gr.ess~ della sci.e·n za come dei bisogni e delle possibilità dei. oonte miporanel Oc.corre •Comprenderne gli interessi, occorre soipra tutto adottare i mezzi di propaganda alle persone alle quali è indirizzata, alle ·I.oro convinzioni, alle loro abitudini, alla loro istruzi-o·n e. Procedendo con questi sistemi istruttivi e suggestivi senza urti, s·enza recriminazioni si creerà la cos.cienza igienica. ·A lloir a, quan1d o il frutto ,s a:rà matu·r o si farà una legge, legge che sarà reclam·a ta dal ip.ubbl ico stesso. Una leg_ge nata in queste condizic:mti servirà solamente · ad eliminare ·qualche rara infrazione. dr. 1

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r' A~~o XXIX,

F:\SC.

351-

NELLA VITA

SEZIÒNE PRATIC •\

115.5

P.RO~'ESSIONALÉ.

RISPOSTE A OUESITI E ADOMANDE.

(95f>2) Indennità caffo-vi1;eri. - - Tiott. F. B. da ('.. - Hanno diritto al supplemento caro-viveri tutti i figli a carico dell'impiegato, con esso conviy-e11ti e ohe ~ieno minori od inabili al lavoro. (9uG3) Pre.çtazioni professionaU. - Dott. C. C. da F: di M . - Con il pattuito compenso si intendeva fare eseguire. il servizio come era stato fatti) e come si faeeva in atto nel Comune e, perciò, Iier la cura generale se tale regione era in atto in vigor~ colà.

(V554) Aurne·n to di stipendio - Rupp l em.énto . Dott. ~l. G. da F. - Data la sua posizione giuri(liea di fronte al Comune, può pretendere l'aumento dello stipendio •1ccordatole dalla G. P. A., ma non il supplemento per ogni povero curato in pi\1 del nt1n1ero prescritto. Detto ·supplemento suppone un lavoro maggiore, che non ha fatto e che no11 1wte,·a fare, dato la lunga controversia col Con1u11e, causata tlalla dichiarazione di decadenza. (9355) Pe1isio1ie di 1·iversibilità. - Dott. M. R . da L. - ltisposto privatamente come da desiderio espresso. (9556) Elenco dei poveri - Oomp'ilazione eocessi'Pll. · - Dott. D. C. da T.1. Certamente l'elenco dei poveri deve comprendere i soli poveri e no·n tutta la popolazione, che non tutta può essere povE>ra. Non avendo la G. P. A. approvato il convenuto col Comune, l~lla p.u ò chiedere un aumento <li stipendio pel maggior lavoro ai termini dello art. 26 della legge •sa.nitaria. Non può chiedere pel 1920 compenso agli agiati dal momento che l'elenco era comprensivo della intera popolazione e si riferiva, quindi, anche alle persone agiate. (9557) J1ide 11riità. caro-viveri. - Dott. A. V. T. da C. S . A. - Sempre quando supplisce un posto di medico ·Condotto compreso nella pia11ta organi1

e priva di titolare, ha diritto alla indennità

caro-viveri, tranne che nell'atto di nomina non sia specificatamente indicato che ~ssa è compresa Hcllo assegno giornaliero. Al caro-viveri si ha diritto dal 1o gennaio 1919 nella misura di lire 100 n'iensili, per gli amn1ogliati. Essa dura tuttora . se 11a. ,-liritto alla prima, ha «iiritto anche alla ~econda indennità caro-viveri, che è di altre lire 100 mensili. Avendo moglie e tre bambini m1r1orenni ha diritto a tre supplementi di cent. 85 giornalieri. (9558) Infortunii s1tl lavoro. - - Dott. P. G. du M. di B. - Tanto per gli infortunii agricoli quanto per quelli industriali, il primo certificato si paga lire 5.00, gli altri intermedii per il decorso della malattia, lire 1.00, mentre il finale si paga <..-gualme11te lire 5.00. (9559) Anibulatorio rn,edico-chirnrgico. - Dot~ A. Q. da C. dell' A. - Non era il Camune obbl1ga to ad istituire l'ambulatorio e, quindi, nessun tisnrc:iu.l(\..llto di danni può da esso pretendere. , 93Gl) Ricénezza mobile. - Dott. C. P. da ~I. --· J.;a esenzivne della in1posta della R. M. è una speciale concessione del Comune, che dura fino a

che l'autorità tutoria consente e eessa fino a che I'a::1sentin1ento, i:>er . mutate condizioni economiche:, non è l)iù mantenuto. Può, però, insistere per no~ pagare l'annata scorsa, in quanto che Ella ha r1Sro$.~O 1! i11tero stipendio in bnollil: fede e non s~nza ca usa. Non p11ò, pertanto, essere tenuto a rifondere con la <:onàitio indebiti.

(9564) Fogn,af!tra. -- Dott. A. P. da F. -

Il quesito da Lei .fatt.:> si riferisce a materia di ingegneria sanitaria e, quindi, non confacente alJ'indole di questa rubrica. '

(9565) Deco·r re·n za. della nomina. - Dott. G. D. P . da B. - J.Jo ~tipe11dio co1nincia a decorrere dal giornf) in cui si è effettivamente assunto servizio. (9;'iGG) Ta ssa fooa.tico. - · Dott. T. C. da C. S. G - Nella tassa focatico non si comprendono i (-E>spiti da I~i indicati. Essa si stabilisce in base

al complesso del redqito 11osseduto eta ognt1no e su grado rli agiatezza in ge11ere che possiede ogni <;ittadina. Dott. JU STITI.\.

CONCORSI. POSTI VACANTI.

Sca{lenza 31 corr. l\tledico-chirurgo condotto di nuova istituzion~~ frazione Bojn. Stipendio L. 6000; aumento provvisorio I.i. 1800. Indennità rivedibile di trasporto L. 3400, oppt1re TJ. 1000, a seconda del mezw adoperato. Indennitil di malaria L. 1500. I"'e due provvisorie indennitit caro-viveri. Cinque aumenti quadriennali.del <.le<'imo e due quinq11ennali del ventesimo. Deliberazioni circa aumento ed assegni l)eJ1denti n ll' ~.\utorità tutoria. CASERT.\. R. Prefettu·r a.. - La .scadenza dei concorsi a posti di UfficiRle sanitario per 11 Comuni (v. fase. 29) è stata prorogata alle ore 12 del 30 novembre. CASTIGLIONE DE.. PEf'OLl (Bologna). - Scad. 28 corr. ~ledico-chirurgo condotto del secondg i1pa rto. Stipendio ba1se L. 8000; indenn. ca vallo L. 3000, 5 aumenti di J,, 600 cia scuno. Esenzione R. ~I. ~:u le prime r->000 lire. Documenti di rito. l,AURlA ~Puten.'!a). Stipendio I.1. 3000 fino a 300 farnigliE>. Addizionale J,. 10. Primo c.-v. S<!adenza 31 agosto. l\JoNTELANICO ( Roi-na) . --. Abitanti 1973. Stipendio 7000 lorde; caro-vi ve1·i, aumenti quadriennali del decimo. Fra i documenti: sano. costituzione; stato famiglia; moralità; iscrizione all'Ordine; .. docu1nettti temporanei non anteriori a tre ruef'i . Sradenza 30 giorni dal 10 agost•). NocER·\ fJMBRA (Perugia). - Due condotte. Stipendio: L. 6000 per i primi 1000 poveri (ogni pove10 in più I ... 2.00 a1111ue), lorde, con 5 qui~quen· (~A~IPOLo~co ìVlAGGIORE

(Venezia). -


1156

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IL POLICLINICO

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ni del decimo, doppio caro-viv., L. · 1800 per disagin ta ret:>idenza ; L. 1000 quaJora il numero degli abbienti nelle condotte non Sl1perasse i 300. Età mn ssima 46 anni, salvo per i dipendenti ùa altre .A.n1ministrazioni pubbliche. C'.ertificati: non aYer subito condanne per i tiotli indicati dall'articolo 25 del ri:. U. legge com. e prov.; buonn condotta, sana costituzione. Certificati temporanei - di data non anteriore a 3 mesi. &ad.· 15 settemb. Nuono ~Sassari). - Scad. 81 agosto. Medico condotto frazione Zollone distante 8 chilometri, obbligo recar$i 2 volte settimanali, sempre in casi urgecti; $tipendio L. 5000 e L. 2000 indennità caro-viveri. Altre condizioni visibili segreteria. Btil anni 31, ex militari 39. PADOVA. Spedale Civile. Due posti di Assistente di medicina. Obblighi: servizio di a~tta­ zione, id. di 6lllardia per 12 ore con medaglia da L. 15, peruottazione. Stipendio L. 4500 lorde con 4 bienni del decimo, doppio caro-viveri. Cassa pensioni a ca.l'ico dell' An1ministrazione. Fra i documenti, elenco delle votazioni riporta~ !Ileg1Ii esami lmiversitari: docu1nenti temvoranei non anteriori a due mesi dal 5 agosto. Scad. 31 agost•>. (Milano). Ospedale F. 1.' rabattoni e G. ltonzun1. - Prim?rio medico; L. 12,000, oltre L. 12-00 c.-v., nette; L. 1800 se direzione; servizio SEREGNO

1

radiologico e laboratorio indagini cliniche e microscopiche; età. l~ru. 40; stato di falli. Nomina triennale e conferme quinquennali. Scad. 1° sett. Chiedere annunzio. 'l'ORIN<.>. Osv&d<ile celtico di S . Laz·zaro. lVledico primario. (~ondizioni e tabelle organiche vi sibili pres::;o la Direzione dell'Ospedale. Certificati soliti compresa la sana costituzion&. Titoli di coltl1ra scientifica e pubblicazioni in 5 esemplari. 8cadenz.a 30 settembre. Ospedale ·itifantile R egitia M<trglierita. Primario d·i chir1irgia, 4000 lorde, due quinquen-

TORINO.

ni del decimo, percentuale degli atti operativi agli abbienti; nomina per un quinquennio. Documenti tempora.nei Ron anteriori a mesi tre. Titoli e pubblicazioni in 5 esemplari. La Commissione terrà conto di titoli di ortopedia chirurgica infantile, militari. Età massima 45 (computato il serv. milit. in guerra) Assunzione in servizio il 1° ge11r1aio l 923. Assistente di meàici1ia, 3000 lorde, due quiuquenni del deeimo; percentuale per le tasse di cura degli abbienti. Età massima 32 (computato il serv. mil. in guerra). Preferenza, a parità di merito, ai titoli militari. Radiologo. Condizioni presso la Segreteria: pubblicazioni in tripliee copia: a parità di merito, preferenza ai titoli militari. Scadenza dei tre concorsi 31 ottobre. Scad. pr. 25 COl~'. i\1edico-chirurgo dell'unica condotta del Comune. Lo stipendio assegnato alla condotta è di ·L . 6000, aumenta bili di un decimo per ogni quinquenniv, oltre la ten11>0rane.a indennità caro-viveri del 1919_. n 338, e l'assegno di I.1. 500, per servizio di uffi' TALLE AGRICOLA

(Caserta). -

[ANNO

XXIX, FASC. 35j

ciale sanitario. Si corrisponde inoltre un'inden11ità di disagiat.a residenza in L. 1200. Stipendio ed as~gno sono al lordo dalle ordinarie ritenute.

,r

(Ronia.). - C-0ndott.a residenziale lire 7000 più 300 come ufficiale san. La scadenza, ALI..&X>RSA

dapprima fissata al 15 agosto, è stata prorogatn. -al 81 agosto. •

Medico-chirurgo condotto, ~fruendo mese perltiesso, cer<'a interinato di un mese a buone conclizioni a pal'tire dal 1° settembre p. v. Scrivere: .. dott. Guid·o Demi - Monticiano (Siena).

Concorso per il posto di Direttore tecnico amministrativo del Sanatorio di Spesso (Venezia Giulia). Il concorso è nazionale, r•er titoli. I candidati doYrunno di1nostrare la propria oompeten2a speci- · fica. Sanatòriale e le proprie attitudini amministrative. Saranno preferiti i candidati che hanno già diretto lodevolmente gli Istituti ospedalie1i antitubercolari, con preferenza. fra di essi ai mutilati ed ex combattenti. Il concorso sarà deciso da una Commissione che ve1·rà no1njna ta dopo la chiusura di esso, e sceglierà tra i concorrenti una terna nella quale il c•-0Jnitato Esecutivo dell'Opera Nazionale nominer• à. il Direttore del Sanatorio. Gli altri due designati e gli altri concorrenti 11on aYranno acquisito diritto di .sorta per il fatto del concorso e <1ell'esito del medesimo. La. nomina sarà. fntta per un periodo di prova di 18 • n1esi, trascorso il quale si procederà alla nomina definitiva }1€'r 11n quinquennio, compreso il periodo di prova. r~a riconferma nel posto sarà fatta di quinql1ennio in quinquenn.io. Il Direttore del Sanatorio avrà lo stipendio annuo di L. 20,000 lorde, più un'indennità caro-viYéri di ·L . 2400 lorde, pagabili a mensili posticipati. Ogni riconferma per il successivo quinq~ennio dà dirit~ ad un aumento dello stipendio di lire. 2000. Rimane escluso qualsiasi altro compenso di indennità, tran11e che per incarichi speciali estranei al servizio ordinario, che potessero venirgli :1ffidati dall'Opera Nazionale. II Direttore ha obbligo di alloggio nel Sanatorio) co11 diritto agli ambienti necessari per sè e r1er fan1iglia, nonchè a prelevare a pr~zzo di costo dal servizio L"UCina i generi occorrenti per il vitto proprio e della famiglia convivente a suo carico. Le domande di concorso in carta legale, con fede di nascita da cui risulti che l'interessato non ha oltrepassato l'età limite di anni quaranta, stat'.l di famiglia. certific..ato di cittadinanza italiana, certificato di idoneità fisica al posto a cui aspira (un nuovo accertamento da parte dell'Opera Nazionale sarà poi fatto all'atto delL'l nomina), certificato di buona condotta, fede penale, laurea in medicina ed in chirurgia conseguita da almeno cinque anni in originale o in copia au_tentica, saranno inviate insieme con l'elenco dei titoli costih1enti jl curric1.tluni. vitae e le pubblicazioni, in rtu1nero di sei eopie, alla Presidenza dell'Opera ~


I

[ANNO

X.\IX, FASC. 35]

SEZIONE PRATIC \ I

Nazionale, l 1fficiq Sanitario, via Alberico II, 4-ll, non più tardi del 15 settembre 1922. Non sarà tennto conto delle domande che perverranno alla Presiden7~ dell'Opera Nazionale dopo il giorno f:'tabilito, anche se presentate in t:emI-'O utile agli uffi.ei postàli e ferroviari, nè dei la' ' ori non pubblicati per le stampe; non saranno ne1>pure accettate dopo il giorno stesso, nuove }..'ubblicaziuni o parti di esse e qualsiasi altro documento. !-''eletto dovrà dichiarare l'accettazione ent.to 10 giorni dalla nomina ed' assumere l'ufficio entro un Il\é~'e.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZEr Il dott. Prospero Amorosi ha ottenuto per titoli la libera docenza in Medicina operatoria presso Ja R. U·niversità di Palermo. Il dott. Michele Oassella, già allievo del prof. De Giaxa ed orn. dirigente il Laboratori6 consorziale d'Igiene di Avellino, ha conseguita la libera d<>cenza in Igiene presso la R. Università di Na:poli .

NOTIZIE DIVERSE. •

III Conferenza lntern azionale di Psicotecnica applica.ta all'orientam~n&o professionale. J.Ja III Oonferenza Internazionale d'i Psicotecnica. si raccogli~ quest'anno in Italia dove l'interesse per la ricerca delle attitudini come mezzo di orientamento professionale va crescendo negli ambienti ~cientitici ed industriali. L'invito della Società Umanitaria ne è una prova. La Oonferenza ~potrà avere perciò nel paese una ripercussione favorevole sull'indirizzo di studio che il Comitato 111ternazionale rappresenta e sosti('ne. I-'a

Confer·~nza

si propone di raggiunge~ il mag-

gior rendimento scientifico e pratico, per cui d'a~­ coroo col Comitato Internazionale di Psicotecnica intende limitare la discussione agli argomenti fo!ldamentali qui appresso indicati come temi generali: 1° Che cosa so1io le attitud·i11ii professionali'! ('J..JAHY). 2<> Attitudini

1157

Questi temi occuperanno le sedute plenarie. In sale separate, invece, verranno svolte le cqmunicazioni particolari raggruppate secondo le loro affinità. Chi desideri fare qualche comunicazione è pregato di inviarne le conclusioni al Segretariato del Oongresso, entro il 5 ~ttembre 1922, perchè jl Segretariato ·stesso possa farle stampare ed inviare o distri&uire agli aderenti in tempo utile, p er rendere la discussione proficua . È indubitato che, seguendo strettamente questa regola, il Oonvegno riuscirà meno brillante, ma la discussione sarà più seria e proficua; ciò che ognuno deve desìderare. Una ~ala ~arà destinata all'Esposizione permanente dei t'ests, .stru menti. grafici, piani, proieziom, :films, ecc., e per Jo studio illustrativo di eventuali comuuicazioni. f.Ja. riunione della Conferenza è <1estina ta a 1\-Ii lano per i gi0rni 2, 3, 4 ottobre prossimo. Per la sera del 1° ottobl'e, però, tutti i già convenuti sono invita ti nd una riunione amichevole n ei locali della Societit Umanitaria per le presentazioni, per riannodare C6noscenze ed amicjzie, per eventuali accordi m1lle future discussioni. Dato il carattere necessariamente frazionato delle disc-ussioni. queste i1on Yerranno ostacolate da e\·entuali sposta1nenti del Convegno in occasioni d1 gite· nei dintorni di Milano, che il Oon1itato organizzerà onde rendere più facili e cord iali, grazie a ll'intimità dei ritrovi occ!lsionali, i rapporti fra i eonvenuti, favore11do così il raggiungimento di alcuni f ra gli scopi più elevati del Oongressu. Cosi, per e-sempio, il Co111ita to ha disposto che tutte le comunicazioni di ordine pedagogico e le discussioni relative avvengano in una seduta spe, . ciale che sarà tenuta a Oomo all'Istituto Oarducci (dove ha trovato sede anche la «Scuola. di •Atti-· vità Spontanea)) del Salvo11i). • Si pregano quindi gli interessati di voler i11viare subito l 'adesione con l'indicazione esatta dell'indirizzo, ])er ottenere i Riassunti delle Relazioni e delle Coinunicazioni che verranno inviate. Gli Atti del Convegno saranno stampa ti a cura del C~omita.to Otidinntore se i Relatori avranno fatto il loro dovere prin1a di lasciare ~1ilano e se si f-:arà raggiunto un numero di acquirenti del volume sufficiente a C'Oprire In spese del volume stesSI) esseriào stato stabilito rli · non tar pagare al-

cuna quuta di adesiori.e.

Per ciascuno di q nesti te.mi sarà fatta una bre-

Il gior110 5 ottobre sarà dedicato alla visita di quelle Istitnzioni scientificl1e ed in·d ustriali di Mi· iano e dintorni che J)Otranno interessare l'uno o l'altro gruppo dei convenuti. Il Oomitato ordinatore, con la collaborazione della Oommissione di studi per l'orientamento professionale della Società l Tmanitaria, è incaricat<l di raccoglie re le adesioni e le comunicazioni pér il Convegno. Esse dovranno essere inviate a ql1esto indiriz7,o·: ,':Jegretariato della III Conferenza

ve relazione della durata di non pi11 di 20 minuti, destinata ad orientare la discussione, la quale sa · rebbe <lesiderabile avvenisse in lingua francese, 1>ur essendo :.. iu 1nesse le quattro lingue principali (Francese, Inglese, Italiano, Tedesco).

- .l\1ilano (XIV). 11 Segretg,rio generale del Comitato Internazjo. nale di Psicotecnica è J. lVI. 'L ahy, Il delegato per l'Italia : G. O. Ferrnr1.

native

ed

attita,dini

acquisite

(DECROLY, PATRIZI).

3° .11nalisi

psicologica

del

lavoro

(GEMELLI,

LIPMANN).

4° Orien,taniento

professionale

e

Taylorisrnù

(BAUER).

5° L'unificazione internazio1iale dei tests e delle ficlies i1idividu,ali

(OLAPARÈDE,

MIRA, MYERS). I

Jn.ternazional·3 di Psicutec1iica - Via S. Barnaba 38


1158

IL POLICLINICO

1 ì presid(:•nte è il sen. Luigi della Torre. Il Con1i ta to ordinatore è composto dei proff. G. AntoI

1tini, J.1. Devoto, A. Osimo; il Segretariato dei dottori R. Bauer, G. Corberi, l>. Gonzales.

Conferenze per medici pratici a Siena. Nell'Istituto Senese di Bagni e Terapia fisica. è stato tenuto, nel d·e corso trimestre aprile-giugno, u11 corso di conferenze teorico-pratiche di Terapifl., l'"'iRica, Radiologia, Idrologia, Climatologia e Tetapja in1munitaria che è stato frequentatissimo. 'f.;e cou.ferenze furono tenute dai proff. Bordoni, P.ardt1zzi, Cova, Franci, Londini, Ottolenghi, Remedi, Rugani L., Simonelli, della R. Università . . .

V Congresso Sanitario Regionale di Abruzzo e i\t olfse. Si terrà a Lanciano dal 23 al 25 settembre. In occasione di ~sso, saranno tenute le seguenti conf('renze: 1. Il 11iediao per la evolu zione fisioa e sociale del J)OP<iio (prof. G. Corrado, Chieti); 2. La ir;iene nella FJouola e dalla Scuola (I)rof. A. Dl Ve8tea - Teramo); 3. 01··m oni e v itanii·n e (prof. G. Pian~se.

Can1pobasso) : 4. Le ooolttsioni intestinali (lJJ·of. 1'.,. Stinelli, Aql1ìla); 5. La rice1·ca della sifilìd e eredi tari a e /.e su e difficoltà (prof. G. Verro tti, Tera mo). Inoltre il vf\nerando prof. sen. F. Ma1s ci dirà al Congresso su: La. medicina., i Congressi '1nedici e la ·r egione abruzzese-molisana.

consenso dei Sanitari delle quattro provincie e l'incoraggiamento dei Mae tri a~icu­ rano la riuscita del Congresso. ·L~unanime

'

Congresso della Società italiao1L di t•atologla Si terrà a Padova, nell'Lstituto di Patologia geIt~rafe nei giorni 10, 11, 12 del prossimo ottobre. Titoli delle colnunicazioni e quota (L. 25) alla Segreteria dell'Istituto di Patologia generale, via J.1ore<L'ln, 8 - Padova.

Crisi agli Istituti Clinici di Milano. Il prof. Mangingalli, fondatore degli Istituti Cli·· nici di Perfezio11ilmento dri Milano, ba dato le sue ùi1nissioni da decano degli Istituti stessi. Le dimissioni sono motivate dal f.atto che il largo programma del prof. Mangiagalli non è stato accettato nella sua integrità, essendo mancata da parte della Facoltà l'approvazione al trasferimento del vrof. Best:a da Messina all'Istituto Neurologico di l\1ilano, di cui era direttore e creatore ed in cui avrebbe dovuto avere l'insegnamento delle « I.iesioni cerebrali a focolaio>>. I voti della Facoltà si ~ono divisi in parti uguali, mentre per l'approvazione della proposta di trasferimento sarebbe sta~'l necessaria la maggioran~a dei due terzi.

'

Provvedimenti per I' inf~nzla. .stata :.nnunziata la nomina di una Commi~ sione Reale per l 'assistenza dell'infanzia. ~ un provY(lùime11to veramente necessa1io e da. tempo atteso, che darà, speriamo, i suoi frutti. Rilevia1uo però con stupore C'he fra i 25 membri della ('ollln1issione non si trovano che solo cinque meÈ

[ANNO

XXIX,

FASC.

3GJ

dici, fra cui un solo pediatra, il prof. Jeuena di Napoli. Questi si trova quindi iso1a to fra ~nte Jlersonalità le C]t1ali, pur essendo anin1ate dalle migliori intenzioni e pur essendo in parte competenti in materia di beneficenza pubblica e di burocrazia, mancano neeessaria1nente di quella coml'~tenza pediatrica che pur deve esser necessarja J.>er studiare provvedimenti igienico-sanit.a1i per l'infanzia. Criteri burocratici e forae di opportunità sono quindi prevalsi anche 'nella .nomina ~l i que~ Commissione, in cui l'elemento tecnico-~­ dia trico dovrebbe se non prepondera re, es~re la r · gamente rappresentato.

Nelle Università tedesche . C-0me successori di Kraepelin erano stati i11<1icati I Bon11oeffer di Berlino; II ex a equo Buwke cli I.1ipsia e Gaupp di Ttibingen. ~ stato nominato Bumke:

.. ~

morto a "'"ilrzburg, in età di 72 ann, HOFl\1EIST ER, già profeesore di chimica fisiologica a Strasburgo.

RASSEGNA DELLA STAMFA MEDICA. D<'utsol1te .1l1ed. TVochens., 2 febbraio. - F. SAUERBRAU!\. I li1nitJ dell'attività chirurgica.

Trattamento dei tumori maligni. l'ari$ .iifédioal, Z1 maggio. - H. CLAUDE. ·L ezione · inaugurale al corso di clinica delle malattie menBRUCH.

tali. Bull. Ao. de Méd., 16 maggio. - , E. MARCHOUX. La

lebbra del ràtto può tra.smettersi all'uomo. J. RENA"GLT e I>.-P. T.1ÉVY. Nuovo processo di vaccinazione antidifterico. Journ. de Méd. de l'a.ris, 28 maggio. - BousRI. Trattamento della sifilide oculare . .itn.n . di Nevrol., I. - E. RossL Demenza afasic:l (malattia di L. Bianchi). J,c · Soalpel, 13 maggio. - VAN DEN WILDENBERG. Occlusioni congenite delle coane. Soo. d. H6p., 25 maggio. - J. PARISOT e G. RICHARD. II segno della tiroide. - J. COMBY. Pronazione dolorosa dei fanciulli. - A. StzARY e J. AI.IBERT. Sifilide di europei da virus africano. Tuberoolosi, aprile. - I raggi Rontgen nella terapia della tubercolosi polmonare. Arch. di Farmao., ecc., 1 febbraio. - C. ARTOM. Comportamento degli enzimi essiccati e sottoposti al calore. - 15 febbraio. - M. CHrò. Azione dell'ergotina sull'utero isolato. Ha.ematologica, maggio. - R. MARCHESI1'il. Cellule di Bizzozero o megacariociti e piastrine. C. SARTORI. Azione delle emoagglutinine in viYo. - G. Dr J\ilAcco. Ricercl1e sperimentali sulla fagocitosi.

'


(ANNO X·XIX, FASC. 35]

SEZIONE PRATICA

Gior1i. di Oli·n . Med., 20 maggio. -

L. BONAOORSI. Sopra una nuova reazione pe r la diagnosi: di tubercolosi. Edi1ib. }Jed. Jour1i ., giugno. D. M. GREIG. Myiasis oestrosa. Amer. Journ. Ob8t. a. Gyti., maggio. - C. J. ANDREWS. I risultati ultimi in ostetricia. P. 'VILLSON. Moncone del funicolo e :fisiologia. dell~ombellieo sul neonato. E. CoFFEY. Soluzione ·luteinia per via ipodermica nella nausea e nel vomito della gravidanza. " llritish M eà. Journ., 27 maggio. - H. HEAD. La diagnosi dell'isteria. - w. E. FORTHERGILL. Su'lla chirurgia pelvica. - E. MILLANBY. Errori dietetici comuni. - L . W1T,LIAMS. La glandola interstiziale. J,igu,aria. M ed., 15 mar. - A. BARLOCCO . Eredo-a· tassia cerebellare famigliare. La, Oliniq un, mag. - · W E'l'TERWALD. La. nevralgin. essenziale. - J. PEUBER. Trattam ento dell'insufficie11za resr>iratoria. - V. PAUCHET. Come prepa1·are e curare un or>erato gastrico. •4.nn. à1 Ostet1'. e Gi:nec., 31 mag. - A . GENTILI. Formazioni linfoidi de lla mucosa uterina nella gra vi<ln1l7~'l e fuori di gravidanza. - R. CosTA Sin.fisiectomia parzia le superiore e sinfisiotomia associate. - (}. DossEN!\. La T e rapia conserva· trice nel trattamento chirurgico della gravidar1za tubarica. Httll. A:c. de Méà., 23 mag. - O. J oMÉ. Tecnica de lle autopsie del fa.s cio atrio-ventricolare. l!Jndocri1iolog11, mar. - C . 10. DE SAJous. L:insufficienza adren.ale. - J. I suRE. Influen za del s istema endocrino nella tensione intraoculare. R e1 1 • Ciro. Me<l. Argent i no, ecc., mar. - J. DESTÉ~ANO. Stitichezza ceco-ascendente. C. LAuG1.:. La diagnoSi biologica de lla sifilide. Muncli. Med. Wochens., 2 giu . - F. KROH. La paralisi del diaframma. -- · W. SCHONFELD. Trattamento salvarsanico preventivo. D eut. Med. Woch ens., 2 giu. - F. K uLBs. Sulle ipertonie. -- M. KONTS<'HALOWSKY e A . EISEN1

1153

STEIN. Snlla roentge11te rapia dei tumori dell'ipofisi. il i ed·i zin . J( linik , 4 giu. -- S. JoNAS. I crampi iniziali ne ll'11lcera; rapporti con la. colelitiasi. Presse Méò.: 3 giu. - M. l .iOEPER, M. DEBRAY e F. Pou rLLARD. Sull'azio11e vruscolare e tonica.rdiaca dell'aglio. - H. AnoUI.KES. ·L a diagnosi deg·li ascessi intracr~ nici silenziosi nel :i:eriodo ambulatorio. - D . .JONEsco e M. POPPER. La cirro._qi epatosplenica malaricn . ll'iener Klin. lVoohe1is., 1 giu. - C . EWALD. La te~·apia moderna delle fratture e lussazioni. Pat hologioa, 1 giu. ·-- C. DEC10. Ematoma ·s pontaneo dellè pareti adòo1ninaJi durante la gravidanza. · Soc. d. Hl;v., 1 giu . -- S . I . DE JoNG e P. HILLEMAND. ~.i'arricchimento apparente degli espettorati tubercolotici eon la pe1·manenza a l termostatò. ll' i en. Klin. Worhens., S giu. J . BoNDI e R. NEURATH. Iperfe1nminismo sperimentale. A. BusACCA. Nuova l'eazione i.ntracutanea della si- • fili de . Brit. Afeà. Jou,rn.., 3 giu. - Lord DAWSON di P e nn. r ,a di8pepsi!l. e le condiziO"ni che la sostengono. LO!ticet, 3 giu. -' P. T. HERVING. Vasi e gangli linfatici n ell'a.ssorbimento di particelle estranee e di bacilli tubercolari. J oitrnal Ani. ~led.. A ssoc., 20 Omag. - F. Bi LLIN G s. Tendenze della medicina moderna. - R. S. MoR. R1S e H . B. W EISS. Dispituitarismo. - 'Xl mog. G. DE ScHWEINITz. U no sguardo al passato e a ll'a vvenire. - T . S. CuLLEN. Le emorrngie uterine. - c. A. KOFOID e o. SVEZY. Amebiasi ossea . Olin. Pediatrica, n. 5. - F. FRASSETTO. Pesi' e lunghezze <le i corpo alla nascita. R iv. di Olin. Pediatr., mag. - M. CAMURATI. Saggi farmacodinamici sott oepide rmici. Aroh. d e Med .. Oir. y FJspec., 27 mag. - H . HrnSOHFELD. I~ malattie del sangue e i tumori . La Presse ]Jft;d., 7 gilL - l\f. LAnat, H . LABBÉ e F. NEPvt:ux. · La glicemia n ei diabetici.

l

Indice àlfabetico per materie. Pag. 1153 Anchilostomiasi (Cura d e lla) . . . Itionò i (~·retodo) per la cura delle fistole intestinali e dell'ano preterna)) 1131 turale . . . . . . . . . (~arie dentaria . . . . . . . . . » 1153 )) 1149 Fibrinogeno (Coagulazione del) . . . Fistole intestinali ed ano preterua turale . . . . . . . , . . . . . )) l134 (.}hiandola carotica (diagnosi, indicazio)) 1150 ni operatorie) . . . . . . . Ghiandole emolinfatiche e milza . )) 1149 Igiene (Psicologia dell') . )) 1154 1

Roma, 1022 -

Tip. Oartlere Centrali.

It>erten sione arteriosa ('l'ra tta me nto) . Pag. 1152 Naso rosso . . . . • )) 1150 I)ancr eas (Cisti e fa lse cisti ) . . • )) 1143 r•anereatite aeu tu )) ll1U • • • • R.achianestesia - InconYenienti e modo )} 1138 di evita r ii • • • • • Sierici accidenti e loro cu.ra . » 11:>1 Siero anti·difteri<-'O (Potere battericida) >) 1152 Terapia <Sier o- e vaccino-) antig·ono)) 1129 cocciea . • . . )) 1146 Ustioni e loro trattamento )) 11!53 \~itiligo (Cura) •

L. Pozzi, ed. reaf.P.

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eeMI?BNDie DI EM11 Te L0G 111 ad uso dei medici pratici e degli

stude~ti.

con prefazione del prof. VITTORIO ASCJOLI Il un riassunto delle attuali cognizioni rif erent·eai al sangue normale e pa.tologi.co, con tavole sinottiche. che chiariscono la derivazione, i rapporti, ill valore dei diversi elementi del sangue. Vi sono inoltre tracciate le varie m~latt1e d.el sangue - !e diverse forme parMsitarie - le proprietà. dei sieri, con la tecnica appropriata per la ricerca di tutto ciò che &1 può presentare di pa.tologioo nel siero e nei corpuscoli' sanguigni. . . 1 On piccolo vocabolario ematologico fa seguito al lavoro, con richiami nel testo, che fa.cil!tat il ricord~ e la sign1ftca_z one dei numerosi e vari nomi da.ti alle cellule del sangue. nei vari stadi d-i maturazione e di alterazione pato.log1ca, facendo r ilevare la sinonimia di una stese~ celilula, designata ~a.riamente a se~onda dei vari Autori. . . lt Due tavole illnetrat1ve mostra.no le vane forme cellulari che possono far parte d1 un reperto sangmgno e le forme d1 a erazione patologica che vi si possono riscontrare. . . . . Quest'opera., che il chiaro Autore ha prepa.ra.t o esclusivamente per i nostri abbonatl. nueclrà ind1scut1bilmente d1 grande Yantagglo sia agli studenti che a.i medici pratici. Un volume in-1«5 grande, di circa 200 pagine, con 74 ft~ure e r elative spiegazioni, su òue doppie tavole in fototipia.

In commercio L. 10 - Per gli assoela&I al POLICLINICO sole L. 8, franco di porto e raccomandato. Per otte·n,ere quanto sopra 1:rit;iar·e cartolinà -voglia al Cav. LUJGI POZZI Via Sistina, 14 - ROMA


Roma, 4 settembre ·1922

ANNO XXIX

Fase. 36

fondato clai professori:

GUIDO BACCELLI - - FRANCE·SCO DURANTE SEZIONE PRATICA .

REDATTORE CAPO:

])ROF.

VITTORIO ASCOLI ili

SOMMARIO. Accademie, Società mediche, Congressi: R. Accademia ~f.edico­ Cbirurgica di Napoli. - Società Medico-Chirur gica di PaVi a - R. I stituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti. Appunti per il medico pratico: SK)IEtOT ICA: Un nuovo metodo di esame della funzi one r enale. - CAsIST CA : Si,gnificat_o clinico e prognostico delle emorragie retiniche. - Eliiologia e t r attamento del distacco di retina. - TERAPIA: Il c'. t rato di sodio "nella terapia delle nffezioni vascolari. Nella. sindrome vagotonica. - Il trattamento d ell'iperidrosi. Igiene: Inquinamento del terreno e malattie infettive. POSTA DEGLI ABBONATI. VARIA. Nella vita professionale: Amministrazione sanitaria., - Cronaca del movimento professionale - Risposte a quesiti e a domande. - Con corsi. - Nomine, promozioni ed onorificenzè'. - . Cronaca epidemiologica. - Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico p8f" materie.

Lavori originali: Zuccòla: Sul pneumotor ace ad ipotensione ad indicazione s intomatica. Note e contributi: A. Ferri: Febbre tifoide e gravidanza . Osservazioni cliniche: L. Cacioppo: Un caso di paralisi pro· gressiva coniugale. . Commenti: B. Zaniboni : Ancora della autolinfoterapiai n ella tubercolosi - A. Guerricchio: Sulla diplopia volontaria. Lezioni: F. Chvostek: Sulla patogenesi della cirrosi epatica. Sunti e rassegne: EMATOLOGIA: H. Hirschfeld: Le malattie del sangue ed i tumori. - I. P. Langlois e L. Binet: Gli anticoagulanti. - R. Marchesini : Cellule del Bizzozero o Megacariociti di Howel. Piastrine . - CHIRUR<iIA : I. Williams: Lesioni primitive delle glandole linfatiche p elviche. Les ioni ginecologiche non riconoscibili. B;. Thaler: Appen. di cite e malattie degli annessi. Cenni bibliografici. ....

8blUI di ,re,de&i rtaenal. - E vietata. la riprod>U•WM <U lav<>M pubbUcati nel roi.,CLllUCJe e la pubb'Uca.•ito'lf.e cU sud dli essi sen~ citarne la f onte. •

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I slgnoPI ab•onatl clie non lianno pagato ancoPa la seconda Pata senaestPale a conapinaento delt • inapoPto del · pPopPlo abbonanaento pel '6922, sono vlvanaente pPegatl di far-ne sollecita Pfnaessa, naedfante eaPtolfna•Vaglla.

SOLLECITAZIONE

z;• RMMINISTRRZIONE

N. B. - Della cartolina vaglia inviata in saldo dell'abbona1ne11 to devesi conservare il polizzino di ri cevuta . •

LAVORI ORIGINALI. OSPEDALE C IVILE DI CUNEO.

priimo tempo si precede ad t1na legg·i.~r.a so ppressione d•ella tensione polm.onare; in un becondo il p-0lql1o·n e v.ie11e rido tto ac:Ì una _·m edia posiz.i on e in modio da n on occupare che la met à d.el cavo pleu.rico; in un te·rzo infine si procede alla compressione totale ragg.iungend0.si così il grado di ;p.n. currativo o· causale. Qu-est.o in v ia pur:amente teorica, po:Lch è nella sua effettuazi one il trattamento non può avere nulla di sche·m atico ; .La p.r ~.ssj.o·n.e e J.a qi1antità di N introdo.tto· nel cavo plet1·r ico non possono dare.i alct1na .in°d·icaziQne es•atta del grado di c•om.p·r.essi·on•e o ·della ·p·o·s izione assunta dal polmo·n·e, dovend:osi p iuttosto tener conto deJ girado di ip0ite·ns~on·e rag·.git1nto, d ella localizza.zione d:el pn., <l.el fatto.re costituzi-0·n 2.i.e, della temperatura, del polso, del re.spiro, ecc., i quali fattoti tutti devon.o €SSere integra.ti da ripetutfl e sisterr:iatish e osc::ervazioni radiologiche. Se non che l 'A. stesso not.a con1e .al terzo stanj<) della c11ra, molte volte al seco·nd~ non p-OS~a 0

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Sol pneumotorace ad ipotensione, ad indicazione sintomatica. Nota d-el dott.. })rof. Z uccòLA, primario e docente. Lo Gwerder-Pedoja di D.avos da parecch.i anni (Zeitschri,ft f . T t1berkulose, Bad, 22-24-~ e 27) insiste s1ulla questione del p·n. ad ipotenS'i.c»ne ad indicaz,io,n e sint.o,m atica, pn. .che d-0vrebbe venire ap·plicat.o in queig l.i amma:l'ati a lesione bilaterale nei. quali il polmone meno · leso è già in· preda ad un processo relativarn·e nte avanzato, semp·re meno però da quello del polmone de.stinato ad un collasso incompleto e che d.etermina sintorn.i di taJe intensità contro i qi1a li è indicato procedere oonza indugio. La oompressi0ne del poJmone più avanti n el• la .J.esione dovrebbe ventre p er stadi: in t1n

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giungersi eh-e molto tardi, dovendo la C0·lll1pìl'ession-e n1-edia oonserva.rsi pet. anni -0 anche rtn1anere definitiva. Pari ico~a:rnnente consigliab±te sa.rehb.e in quegli ammalati che pur non rav-end'o febbre od espettorato m·olto abb·o ndante vanno vi·a via • _aggravand.o si per pur.a intO:S$iCaz.ione: in ta1i -casti. l'intervento avr·e bbe un effetto . di.sintoss~­ oa.n te ThGte'volissimo: riducendord31 1tensione deJ . . polmone si lim1t.a la superficie · di .r~eCireztone dellB to.ssin.e e si favorisce l'au toim·m unizzazion·e; e iwmm·e no sarebbe da rdfiuta:.rsi quando si è in presenza di un .prooesso di pneumoni.te C<lseosa attiva complicato dalla presenza nel lato o·p1p osto cli foc.olai ·m iliari disseminati, ad andam ento subar.onioo, con• febbre tipo -etico . . 01tre che ~ ,ç,~t . sop.ra ruccennati in special • n1odo ne sarebbe:ro avvantaggiate quelle lesioni tenaci dJelgJ.i ap.i1ci, dti. per sè ·POOO giravi, ·r ecid~ivanti, che colle lor.o 1 f requenti ric:adute Je: bilitano tatllto l 'organtsmo da rendere poi un i1n. curativo, ta;rdivo, di prtoblematica efficacia. Nell'estendere i1 metodo detto A. va ancor oltre: C·OSÌ oonsid1erando ·che molte volte i siniomi generali non hax;mo mai un origine unilaterale, quando si .sono vint1 in tuttei od in parte· quelli secondari aJ1lJa J.esione del poJ.n1one .più ammalato, se la natura n;o111 sarà _:S ufficj.ente a determinare Ja scomp13>rsa ,cli quelli dipendenti dal.la. ·p arte -0·pp-osia, è oonsigli,a bi1~, di ·mtervenire anche su questa median.te . t1p secondo pn. ad ipotensione. Nè basta in via gen·erale, l'applicazione del pn, dovrà estend·e rsi e t:rtovare una indi1caziione precisa che vermettarà di sottoponre .a d un IYil· profila ttioo temporaneo 9-nohe i polmoni solo p1~edisp.asti . : co-11a ·comp-r.essione si pirodu·r rà un .aum1ento del tessuto c.on•n ettivo, la facoltà di riassorbimento e la circolazione miglioreranno e la infezione così naturalmente si evolverebbe . . . in fibrosi. . ..Data una così estesa applicabilità del metri1 :do no·n è a stµ.p.ire quin.d:L. l' affermazi;one che il pn. ad ipotensione p•oosa essere tentano in .t'qtta Je v.airietà .imm3Jgi•n ab1li allo scopo d1 sop... :Primer e al.cuni deterrminati sintomi ad anche n-ei ca1si disper·a ti. Lo G. P . nei suoi lavori rip orta una dirSCTeta ca.a,tstica di ipazi~nti così. trattati e nei quali 1 esp·e di·emte terap·et1tié-0 consigliato· ha : qato. ris11ltçtti tali da a llettare veramente qua11. t-i de~l'argomento si appassionano. Ed in veri. tà le risqr se mediche a nestre mani contro le J.estoni tubercolari - almeno quando sono • giunte ad un det~rminato stadi 0 - sono tanto ltii:nitate, m101ie volte nulle, da scusar legittimo c11tétls iasi. tentativc che a noi prometta sia p111

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re un semplice sohliev·o, anche pa....eiseggero1 per i nostri raccomandati. Che ilo mi sappia finora non - è stata data reiazi one di tentativi di tal genere f.atti pre.s~ so di noi· nè a ltrove, ciò che è anch·e logìco poi.chè -1'etstensione deil metodo curativo a fl{)·r111e avam.zate bilaterali sconvolgere il criterio tarapeutil~o che di esso finora si aveva, poiché o1trepa!S&ata l'ind'ica:zi o·n ·e iniziale che lo rise:r·vava al1e forme :Lniziali si mantenresvà. p·u r ssmpre, in m.odo assoluto, fil princi1pio indero ~ gahi.te che la lesi·one f OtSSe unilaterale. Del resto, dal lato DJJ.ramente teorico, il concetto informatore non .f a .grinza tanto che n~p 'pure nella fattispecie urta oolle conos.c enze che la pr:ati:ca ci apporta. É difatti oro.ai pacifieamente ~ ammesso come con vantaggio si possa ·proc.eder.e, . sempre calle dovute cautele, al tota1e c.oLI.as.so dii un p-0lmone ammalato anche qua:nd,o quepo opposto è già inizialmente comPIUmes.!80 tr:aendone entrambi definitivo vantag.gio. · S1i11'argomento ho già oòmunicato nella seduta .del 29 0ittob·re d~lla r.iunione annuale diel.La S oci•e tà di Medi c.i na tntroma espon-e nù-0 i risultati ottenuti; fin d ~a11ora facendo le mie pi1ì ampie risei:ve sull'applicabilità del metodo non solo, ma· ...ancora sull'efficacia di ess.o quando ;possibile. Ed i succoosiv.i tentativi fatti ci hanno riconfermato nelle idee allora espresse. Poichè il più nelle volte si urta contro difficoltà tecniche insltpe.rabili. Trattandosi di ammalati con lesioni in stadio avamzato; i11 un n um·ero ben .ridotto la pleura offre una pervieta tale .da perm-ettere un oollasso del J>olmone quale si richiede per giungere almeno al prim10 s tad!io dell'interv.ento, in .ogÌli m-0do a.noh·e nei casi .-più lfavo·r evoli nei quali si riusciva ad introdurre una diecireta quantità di .N. rp_ai po·teimmo osserv.are ·che .la bo1ra di gas sfil !1oea1izzasse lin oorriisp oruienz.a ·della .por- . zione veramente ammalata .- il che sarebbe ideall~ ma sempre iin e.or.rispondenza della pa;rte ·s ana .o appar:entemente tale, con discapd.to evi~nte di qu.ella a.esa cosi obbligata ad un magg.ior lavoro : fatto• questo ovviJe· quando ~i- tenga contQ. che la .p•a ·r te libera da aderenze e quindi oompress~btle è qu e.ll.a sana. A parte il fatto dei rialzi t ermici - ·eh-e con tali mano·vr.e .si dete.rminan 0 - imputabili a fenom eni r·e,a ttivi di .autoii mmunizzazione seaondaxi aihla spr,e.m itura del polm one neppure è a ·.p ensare che un modico' C·o llasso ottenuto C·O·n m·oJ.ta p rudenza, ·p raticando· introduz:Lo·n~ poye.re e distanziate passa n0111 essere risentii10 da1 p.011 mone del lato opp·osto: a noi 1

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SEZIONE P~ATICA

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è occorso di dover dopo

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introduzioni .di 50-68 eme. di N. fatte a giorni alterni di aov-er abbandona:re ogni tentativo non solo per•hè i disturbi soggettivi avvertiti dal paziiente accennavano ·ad aumentaTe - il che potrebne a vere un'.importanza relativa ·~ n1.a ancora perchè si 1esaltav.a Ja lesi.one delila parte opposta: si noti, a,nzi, che in qualche caso que&ta era ad uno stadio v.e-ramente iniziale e tale da lasciare sperare alla possibilità di realiz~are un oollasso totale anzi che puram·e.n te si11•omatioo. In due soli casi, su una dozzina, si e,bbe1 o risultati soddisfacenti - diminuzione e scom}.1arsa della temperat11ra, miglioramento delle lesioni e dello stato gen·eTale, €10C - ma in ,·ia puramente passeggiesra, solo di qualche mese, in nesst1n n1om.e nto mai tali · da dare adito alla speranza che -i·n un epoca più o meno lontana, si p.otesse dat primo stadio di compressione passare al secondo: ctifatti tanto la les.rion€ del ,Polmone parztaJmen.te oollabito quanto di quello lasciato a sè a maggiore {) nlin-ore scadenza rip1·esero il Joro carattere {li progTessività.. Dati i -risultati dei tentativi è inutile dil·e come noi non possiamo oondiviidere rulme110 . per ora con soverchio entusiasmo la proposta delJ.o G. P. potichè se essa è a-ccetta·b ile dal lato puramente teo1ico la prati.ca sua appliJcaz.ione urta non. solo contro difficoltà tecniche spesso i:nsu·perAf>ili ma può anch~ dare risultati contrar.i agJii auguTati. Oonseguentemente ai sembrano troppo .recise e genera.Jizzate , La affermaziioni del fisiologo di Dav.os hl quale nella chiusa di un suo 1a voro (Zeitschrift f. Tu.berkulose Bd. 27 Heft F>) scrive . come la soppressione parziale della tensione di un polm-0ne in cruso di tubercolosi polmonare anche avaP1zata, soppressione dosata, eclettirea e ten1p·0tranea, agendo sui fooolai principali, porti alla scomip ar.sa dei sintomi ptù -imp:r.essionanti ·e con effetti tali da modificare ·comp1etamente la situazione. « Si tr·a tta di localizzare il pn. in maniera t.Mmente ideale, da arrivare ad isolare il focolaio determinato (caverrna. ad esempto) producendo artificialm.ente una oompressi.o ne locale o per mezzo di condizioni naturali preesistent:L: con questo vengoo·o sca.rtati i .s intomi 1r1arfifest i, mentre non sono punto influenzati gli altri sintomi più sta.zionairi, che· senza contare quelli della cav.erna, ·s ono .dovuti all'esistenza di particelli di tessuto sano». C.oncetto puramente tew.ico, come abbiamo visto , e nepp11re koppo chiaro, benchè l'affermazione che cc .p iù spBsso di quel che si crede si pre-

sentano casi con localizzaz1one id~ale deil f-0·co·laio e della caverna, ·s enza gran pre:giuctizfu del tessuto sano >> non po.ssiam10 accettarla ·che con molte Fiserve e ·Ja pretesa di poter .loca1izzarie un pn. llnicamente .s ulla porzior1e àm·m a1ata ~' come ab·bia.m.o visto, veramente, •eccessiva, si tratti di ·foooLai relativamente recenti o, a magg.ior .ragione, di data antica, .avendo le ·illlmancabili 1esioni pleuriche ·reat-. tive costruito attorno ad essi ibarriiecre ·non. ·facilmente ~orpassabili: Forse anche la fortuna non ci avirà arri6<> -ne1la .scelta dei n.ostr,i ca.sii, certo è che per ora no•n p.ossiam:o ancora. tr.asgrectiT·e, e oonsigltaìre di trasgredire, ,a l prin.c ipio che il pn. è solo da appJicansi con sicuro vantaggio nelleaffezi,o ni strettam.ente unilat&rali e tanto pJ.ù· precoceme11te q11anto è possibile. 1

NO.TE E CONTRIBUTI. Febbre tifoide e gravidanza. "

Nota statistico-pratica.

.Dott.

ANDREA FERRI.

Si è creduto un tempo, con Rokitanski e Niemeyer, che la gravidanza conferisse all"orga~ismo una specie di immunità ver.so la febbre tjf oi de, ma ·1'osserva.zione pratica ha facilmente dimostrata erronea tale opinio·ne, quantunque si cohtinµi ad ammettete che. la donna gravida viene colpita meno di frequente che non le altre d1a l tifo. Quanto all'influenza della gravidanza sul decorso dellà mal3Jttia, si ric-0nosce in genere · un aggrruvam.en.to nel11a prognosi, ·p·e rò in .g rado assai diverso s~condo gli osservatori; vi è infatti note-vole distanza fra la elevruta m0rtalità . risultante dalle cifre di LiebermeiJSter e di ·Griesinger (-40 %) e le constatazioni assai più ottimistiche <li altri, ad es. Daguyot (10 %). E, reciprocamente, nefasta è considerata l'az~ · clella febbre tifoide sulla gravidanza; alcune statistiche, riportate nei trattati, dànno l'aborto od il parto prematuro nei due terzi dei casi; soltanto osservazioni isolate (\,7ilson) 'Parlaino c-0r1tro ..questa percentl1ale alquanto catastrofica. L'ang.omento iè stato specialmente studiato verso la fine del secolo scorso, e 1Si può dire che, in genere, le ptù»blicazioni dell'epoca in1d ucono a previ1sioni f.osche davanti a q u.e ste malate, tanfochè da qua1cl1no .si è anche' parlato di una interruzion~ ·artificiale della graVid.anza a scopo curativo. Molto scarsa invece, per quanto mi consta, è su tale soggetto la 1etteratl1ra di qu·est'ultimo ven.t.ennio, come di quP1


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stione sorpassata: e non meritevole di speciale interesse. Lasciando da parte le discussioni patog·.enetiche e teoriche e le ricerche sul pa.srsaggio o meno dei baicilli dalla madre al feto, sull 'jntegrità o le alterazioni placentari, ecc ....• io rilevo che fra i medici che hanno descritto, anche recenterr1ente, ep id emie ·di tifoide, non ho trovato chi abbia accennato ai rapp.orti fra iif-0 e gravi,dantZa; cio€ al numero delle donne incinte colpite dal! 'infezione, all.a .grai\tità del -decorso e degli esiti, alle conseguènze a carico ·del prodotto id ei concepim.ento. Sarebbe stato llti1e il farl.o, perC'l1è a · ,m e ·sembra. per quello ·che risulta dalla mia modesta l)ratica, che ·a1 ri·g uardo u·n ecoèssivo pessimismo sia ingiustifìcato, e che qt1a1 che idea ·piassata d€bba su'bire una revisione. Sopra circa 530 casi di fébbre tifoid~ non ten end o con.to delle forme liev~s sime , svill1ppati15i nel com11ne di SaJa Bolognese dal 1·906 a tu tto il 1921, io n e ebb i in c11ra 42°'2, cioè : 200 ma,s chi (52 ~~ ) oo.n 11 decessi; 193 femmine (48 ~,~ ) con 9 d€cessi. La m-01rtali t.à totale fu quindi, n ei ca:S i ct1rati da. .m,e , del 4. 97 ~{, ; nelle donne, d el 4.·.66 %. Osservo e.b e il primo q11adriennid aveva dato una notevole prevalenza alla mortalità femminile; · da ciò aip·pa:rie Ja scarsa attendibilità d elle statistiche basate su periodi di 0 1sser~azior1e troppo brevi. Potei· seguire i malati per tt1tto il decorso e rwi postt1mi. In tutti fu abba:stai:iza costante la sintomatoloaia caratteristica, a ip·rurte la diversa gravità delle form,e e qualche varietà nel modo d'inizio e nei s jntomi aecessori. Del resto, la diagnosi fu spesso facile 1fin dal rprinciipio, a ca11sa dell'end.e.mia dominante e p.er l'evidente nesso ep{idemiologico fra i ·d iveMi e.a si; poahe vo,l te · futiono neces·sarie, a scopo dia.gnos tico., le ricerche di laboratorio o la prova sierologica. \

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Cause dell'esito let.ale f11rono le seg11enti:

. Perforazione intestinale . Enterorragie profuse . . . Paralisi cardia c.a . . . . Meningo-e.ncefalite . . . . . C-0mrplicazicmi polmonari Gravità dell'infezione generale

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Totale cwsi 20 Le gestanti co~~ite· dall'infezione furono 14 (i l 3.48 % dei casi, ed il 7.25 % delle f.emmine). e in diverso stadio di gravidanza, cioè dal 3° all'8° mese. Nei casi f.reiquentiissimi di epidemia ·famigliare, tre volte fu una donna incinta la prima ad ammalare; altre volte le gravide furono colpite nei co ntagi s11ccessivi, e ta.lora ri1

masero immt1ni,. pur non avendo avuto l'infezione in precedenza. In base a tale .comport<imento, io non ho potuto Ji.oonoscere nellé gestanti :i.lc11na speciale diiffi coltà a contrarre il tifo, ma non ccedo che questi dati siano sufficienti per escludere anche quel m'inimi.1m di immunità relativa ammesso dai più. Il quadro clinico .n on fu sensibillm.e.nte modificato ·dal fatto 1dell.a graividanz.a; l'esito fu conforme alle osservazioni degli autori più .ottimisti, perchè tutte le 14 malate guarirono. Se il numero dei casi è tropipo esiguo per giungere a conclt1sioni di in·dole .gener.aJe, posso dire pertanto che le .gravide ·n on mi hanno offerto ragione di lln gi1tdizio prognostico più grave in confro.nto degli altri malati. Ebbi in un caso l'aborto al 3° mese nell'acme della ma~attia; in un ·altro al 4° mese, all'inizio di una ricaduta. (Quest'ultima donn,a a·veva avu.t-0, in due grav1danze precedenti, una prima vo1ta l' ec1a mpsia a tenni.ne .ed una secondfl • l' ab.o,r to al 4° m.e.se, per cause impreieisate). I due t'l.b·orti si esipletarcm.o spontqne·a~ente, ed io mi a.ste11ni ,da ogni inter'Vento attivo. Una terza donna partori, dt1rante il tifo, al princ.i-pio del 9° mese; il barnibi~o na<!qiu.e vivo e, all~ttato ar.tificiaJmente, morì all'età di tre mesi. Le altre un diJci donne giunsero a te~ine e partorirorLO un feto vivò e vitale. Al.c une di esse ebbero forme tifi·clle particolarmente gravi. ep1pure l'interruzione della gravidanza, temuta ed attesa di ·g iorno in giorno, non s i verificò. Degno di menzione è un caso dell'ottobre 19'20, di 11r1a donna di Z7 anni, incin.t a al quinto mese, Ja ql1ale ebbe una f.orm.a grave e prol1un.gata, in cui la temp.eratt1ra per molti gior.i1i superò i 40°, con delirio, v omiti ripetuti ed insistenti, forte 1m eteorismo, patina nera.stra .-5u i d·enti, .s tùla lingua, su1le gerugive, polso 140. ecc. L'uteIYo ·Col suo contenuto, che fino dal principio ,aveva sosip.e so il suo accrescimento, andò riducendosi di v.olume e ad un certo momento comparvero i d olori caratteristici deale contrazioni uterine, le quali poi si arrestarono. Ricordo tn ·modio ,s peciale questo caso, per.chè tainto da me che dB;. un iegregi 0 oo·n sulente si ritenne .certa La morte del ieto; il bambino nacque inv.ooe perfettrun1ente .a termine il 6 marz·o dell' ann-0 sroocessivo, ed è tt1ttora vivente e sano. In 111n',a1tr.a 1g ravida all'8° mese, nell'acme del tifo, si iniziò il trava1glio, ·I na poi le dogli ~ ceS1Sa:rono ed il 1p arto avvenne a termine, durante la convalescenza; la doooa potè anche allattare iJJ. neonato. l)ata la relativa mitezza dell'endemia, io non pr~tendo di dare a questi esiti favorevoli un soveii~hio vale>:re; essi mi fanno tuttavia pen1

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SEZIONE ~RATICI\

sa.re che la coesistei1za della gravidanrza col tifo non abbia c.on:segt1enze cosi .g·ra vi e .così frequenti, come in genere si ritiene. Osservo, a questo proposito, che le statistiche nosocomiaJi non posso·n o servire di base al pratico per u.n giusto orientamento prognostico, perchè fonclate unica.mer1te, su ca;si clle giungono agili Ospedali ,s1)esso a malattia 1avanzata, pet lo 'pit1 gi·ai\'i o agigravatisi per <l1fetto di assistenrz;a domiciliare, o in ·corso d'aborto', e qt1in• ùi c0n mortalità più elevata cl1e non sia quella generale; è certo però eh~ anche la diversa gravitò. ed il geriio delle varje erptd.emie possono spiegare in gran parte la differenza dei risultati ottenuti dagli at1to.r i che si sono occ11pat.i dell'argomento . Io non voglio, in ·b a.se a p.ocl1e ·O&ser1vazioni, nega.re allo st.ato di gravidanza, sia per sè C'he JJ~r le event11ali co1nplicanze, ognd influenza s.favoreivole n~l ·decorso e nell'e-sito di una feb br~ tifoide, ma rilevo che vi sono altre ragi·o ni, di indoJ.e terapeuttc.a, le qi.1aJi possono spiegare una piu elevata n1ortali1à i1elle gestanti e;cl l1na n1aggior freq11enza degli abo1ii. Uno stato di n1al3ssere, di inappetenza, di ipostenia, anche se accompagn.ato da, lie·g gera febbre, ' 'iene con più facilità attrib11ito a lla gravidanza stessa, che ad una malattia intercorrente; e così succede, specie nei l11oghi ove difetta insieme con l'educazione igienica l'assistenza sanitaria, che il medtco viene coinsultato, per una gravida, soltanto a malattia più o meno avanz.ata. QuaJche eventuaJe difficoltà diagnostica leg-ata allo ·s tato di gestazione, specie nei oasi sporaidici e nei luoghi immuni da endemia, può fare ritardare l'adozione di una terapia adatta, e, a diaignosi conclamata, può darsi ancora ·Che timori più o meno fondia.ti im1pediscano di aippli-care le nor·m e curative colla necessaria en.ergia. Accade n .o n di rado di fare T:elr esercizio pratico s imili constatazioni; l'i11flt1enza s favorevole sul decorso ulteriore, non ha bisogno di eStsere dimostrata. Credo ora opportuno accenna.r e brevemente alla terapia seguita ed i11 ispecie a quella parte che ha maggio·re attinenza coll\arg.omento di questa breve nota. Non dirò certo oose nuove, banto più che non ho rs perim.entato i moderni n1etodi ·di c11ra, .m ·a r11i so.n o sen11pre manten11to 1edele t1nicarr:,ente a quei principi che hanno formato finora il caposaldo nella cura dellè for1ne tifiche e che forse non perderanno della loro in1portanza, finchè non sia.no ben.e stabi1ite l'efficacia. e l'innocuità di quei rimedi (compresi sotto il nome di .siero-vaccino-proteinoterapia.), i quali, ber1chè tuttora allo_studio, ,fanno concepire grandi speranze per la cura. delle 0

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infezioni. I principali, ai quali 110 accennato, e che 1del resto non sono incompatibili con qualsiasi a ltra cu.r a mediicamentoisa sono: le nor1ne ig ienico-d·i etetiche e l' antipiresi fisica; nella gravida ho usato, e credo necessario, a loro riguardo un mag.g~ore _ri.gor1smo. Ho semprP. applicato le norme igie11ico-dietet iche fir1 dall 'ir1izio, indipendenten1ente da ac·· certamenti d iagno.stici, perchè non ·s on.o m .ai clannos.e. E, per soff.ern1a.rmi alla dieta, dirò cl1e mi se·m brano infondati i timori di una soverchia den11trizione ·del malato. .Si è ·saputo di medici che ottennero buoni risul.t ati, in rm om€nti di elevata mortalità ileotifica, a lim.entando i n1aJati soltanto « cu1n aqua fontis » e senza medtcine, per cui n1a:gnificar-0no gli effetti della dieta id.l'iic a. Io non credo n .eic essario nè utile gt1mgere a qt1esti estremi, ma mi pare certo, e ne ho avt1te molte prove, che con una dieta escl11sivamente liquida, si possa mantenere per lungo ten1'po un .g rado di nutrizione suffi,ciente, anche netlla donna incinta. Stimo superfluo esporre le ragjoni che consigliano tale dieta, l a q·11ale ha lo scopo di rid·u rire al rninin1 0 sia il lavoro cli.g estivo cl1e i pro,c essi putrefattivi intestinaJi. Utile coriollario, la frequente puli~ia del ca·vo orale.· Ho sempre attuata l 'antipiresi fisica in modo precoce e con suflfi,cier1te intensità. Qt1antunque si sia voluto ricono:scere all'alta _temperatura una vis medicatrix (Pfluger, l\1aragliano, Ampugnani), io ritengo coi pjù che il mantenerla con mezzi innocui in limiti modesti sia compito utilissimo della terapia; nè credo s i debb a r.estwre inattivi davanti a temperature moderate, le qt1ali pure, per la lunga durata, possono produrre grave nocumento. I11 alcuni aborti osservati ·in malate in cura di col!egl1i, mi sembrò talvolta che non si fosse data. molta importanza a qt1esto presidio terapeutico, e tale altra: -che le prescriziqni mediche TIJOn fossero bene eseguite; a.c oenno incidentalrm ente a ql1esto fa.tto, perchè il confronto coi miei casi mi con:vince che le pratiche idriatiche esplj-chino, attraver.so l'azione antitermica, 11na nCYtevo1e effì1c aicia antiabortiva. E' da notarsi che, ·sp·ecie nelle cure a d-0 micilio, molte ' 1 olt.e non basta dare ordini o consigli, ma, sia che s i trai.ti di bagni, di im·.p acchi, o di applicazioni id i ghiaccio, è necessario fare eseguire di 'P'resenza e controllare gli effetti utili 0 ttenuti, ritguard.o all·a temperat11ra, aù polso e al respiro; effetti che spesso dipendono da sen1pltci particolari di tecnica, sui quali chi assi8te il malato deve essere istruito. Il consiglio. deve essere nei primi giorni accompagnato dalla dimostrazione pratica. Con· 1

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POLTCLT~ICO

una scelta opportuna dei m ezzi fisici più adatti al caso speciale ed all 1ambiente, o meglio, al" ternandoli fra loro, si riesce ad ottenere i 'effetto volt1to, senza disturbare troppo il malato. I o h o sempre ridotto al minimo indispensabile, specie nelle gravide, la somministrazione di antipiretici chimici; 12 o 15 cgr. di pirami. done dati al momento opportuno e non più di una volta al giorno, valsero spesso ad abbas. . sare sl1fficientemente la temperatura, quando non bastavano i mezzi fisici. L'oppio e i suoi derivati mi 11anno servito • nei casi di esagerata peristalsi; calmando i moti intestinali, agiscono indirettamente come preventivo contro l 'enteror ragia, la p erfora:.ione e forse ancl1e contro l ' aborto, per azione sedativa delle contrazioni uterine. Non affermo certo cl1e con essi si raggiunga sempre lo scopo, ma in qualcl1e caso è evidente il beneficio, come l'innocuità di tale trattamento. Ricordo a q11esio proposito il caso di 11na gravida alla q11ale, nell'acme di 11n tifo grave prescrissi alcune dosi di oppio di 2 cgr. l'una; questa malata, per un errore nella preparazione delle ca.rtine, prese n ello spazio di 1? ore gr. 0.60 di oppio, invece di 8 cgr .. Si presentarono i fenom eni dell'intossicazione oppiacea, ma leg·geri e di breve durata; fenomeni salienti ft1rono, 11n profo1iclo sopore, l'anoressia, un au1ne1ito del 11ieteorismo e l'arresto delle scariche; il polso, già frequente e debole, non subi modificazioni sensibili. Questo involontario esperimento contribuirà, credo, a dimostrare che anch.e tifosi gravi possono sopportare notevole qua ntità di oppio e cl1e, qt1ando è indicata una terapia sedativa, si pt1ò ricorrere a. detta sostanza nelle sue dosi normali, senza il timore di l1na soverchia azione deprimente. r .... Nelle enterorragie copiose, oltre ai soliti precetti (digiuno, immobilità, ghiaccio a permanenza sull'addome, ecc.) trovai efficaci, fr a • l e varie medicazioni emostatiche, le iniezioni quotidiane o biquotidiane di 1 mmgr. di adrenalina, segt1ite dalla somministrazione per os. della s.oluzione al millesimo (20 goccie pro die). Nei casi decorrenti con speciale frequenza e debolezza di polso, accompagnata o no da fatti congestivi delle basi polmonari, usai i cardiosten,ici per via orale e le ini~zioni alternate di canfora e caffeina,, le quali spesso mi diedero buoni effetti, anche praticate a lunghi intervalli (mattina e sera). , Boscflti e Dagnin·i , in una relazione sulla epidemia influe~zale del .191.8 (Soc. Med. Chir. di Bologna, 17 aprile 1919) riferirono di non aver ottenuto alcun effettp _µtile sul polso ~- ..,sulla • •1

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pressione arteriosa, nemmeno da alte dosi di canfora. Lo studio accurato e metodico sugli influenzati e la qualità dei ricercatori non lasciano alcun dubbio in proposito. Nei tifosi io non ho condotto al rig11ardo ricercl1e sistematiche, ma ho avuto l'impress ione cl1e fosse riferibile tanto alla canfora che alla caffeina, alct1ne volte un discreto rinforzo dei battiti cardiaci; altre volte lln' azion,e di sostentamento, tale che, ad es., un polso che in 2a. settimana rag·g·iung·eva i 140 al m ', poteva superare tutto 11 periodo di fastigio, senza dar segni di un ulteriore indebolimento. Questo induce a ritenere che la tossina tifica, malgrado i sintomi, talora cospicui, di atonia cardiovascolare, non leda molto profondamente la f11nzione cardiaca nei casi ordinari. l lna specie cli riprova, io l'avrei nel fatf o. non jnfrequente, di individ11i affetti da precede11ti !esioni valvolari, i quali superarono i l tifo, senza che si detern1inassero fenomeni di sco111penso. L Credo opportuno aggiu11gel'e però, che in otto casi di collasso cardiaco, susseguente a perforazione intestinale, io non ebbi beneficio sensibile dalle suddette iniezioni che in un solo caso cl1e ft1 seguito da gt1arigione spontanea; negli altri sette, non ·vi ft1 modificazione, nemmeno transitoria, nello stato del polso. Di altre complicazioni e relative cure non parlo, per non t1scire troppo dall'argomento, e chiudo questo breve scritto traendone quelle conclt1sioni che possoiw interessare l'esercizio pratico, cioè: 1° Che la presenza dell'infezione tifosa in

donne incinte non git1stifica una prog·nosi eccessivamente grave per la madre e nemmeno per il. feto . 2° Cl1e essa deve s11ggerire aJ curante una

·maggiore sorveglianza e un più severo controllo dell 'antipiresi fisica e delle norme igienico-dietetiche. 3° Che gli antipiretici chimici devono essere dati in piccola dose e solo in caso di vera necessità. 4° Che in nlc11n,e complicanze si posson<:> ottenere buoni ris11ltati con una. adatta cura sintomatica. Dqp·o di ciò, credo superfluo rilevare quante sia lontana l'opportunità, da taluni ventilata, di tiri.a interruzione artificiale della gra vidanzà, • a, sco_p o terape.utico, nella febbre tifoide.

Sala

Bologn~se, ••

maggio, 1922.

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St~IONB

OSSERVAZIONI CLINICHE. R.

CLINICA DERMOSIFILOPATICA

DELLA UNIVERSITÀ DI PALERMO

Direttore prof.

LUIGI

PHILIPPSON.

Un caso di paralisi progressiva coniugale Jler il dott.

1.JurGr

CACIOPPO,

assistente ordinario.

Nel n. 12 degli .-1nnales de Derniatologie et de Syphiligrapliie del 1921, il dott. Gilbert Pignet illustra un caso di paralisi progressiva coniugale, a sostegno della teoria di Levaditi e Marie sull'esistenza di 2 tipi di treponema, uno d ermotropo ~d uno neurotropo. Già prima che Levaditi e Marie, basandosi s11lle loro esperienze di inoculazi001e e di tras missione del treponema proveniente da par:1Jitici generali o del treponema di Truffi, ai conigli ed a lle scimmie, venissero a lle loro concll1Sio11i fondandosi sui caratteri biologici delle 2 specie di tr.epo11emi risultanti dai su<!ces&ivi ·p assaggi, ·sulle lesioni anatomiche macroscopicl1e e microscop iche determinate dagli stessi, ip·arecchi AA. avevano pensato alla poss ibilità di llna sifilide nervosa con1ugale e familiare, con1e conseguenza dell'infezione alla b1essa so.rge11te. :.\lari.e ~t Beaussart, rendendo nota la statistica concernen te gl i ammalati osservati a.ll'A·sjlé \ ' illejuif dal 907 al 912, c1 tano Z7 caSii -di sifilide nervosa coniugale, in 26 dei quali il n1arito era affetto da para lis i generale, e Ja rnoglie fu trovata affetta da paralisi generale già conclamata, o da segni prec11rsori di pa1·ali·si o da tabe. Gli stessi AA. riferiscono il caso di 2 ge111elli cont agiati da lla stessa donna e divenuti paralitici nello stesso tempo, e di 2 altri frate Ili infettati dalla st€ssa donna, di cui uno d iv-enne tabetico e l 'altro para Jiti,co. Erb vide 5 u-0rriirìi, non parenti, infettati dalla stessa d onna, e ch e divennero paralitici o tabetici. Babinski cita il c aso di 2 studenti, contagiati di lue d$la stessa donna, e che d~vennero paralitici 15 anni dopo. i\1orel Lavatlée ricorda il caso di una donna che, un dop-0 l'altro, infetta di lue tre studenti in medicina, di cui il primo, di 22 anni, dopo 3 anni mt1ore in seguito ad . un~ menjn""' "1 gite s ifilitica, il secondo dopo 15 anni· ·è int~rr1ato a Charenton per paralisi generale, ed il terzo dopo 9 an111i m11ore pure di paralisi ge11erale. ,· -· Lo stesso A. menziona due altre osservazioni riferite d a \V. B. Goldsmith nel 1885; un ma<

PRATICA '

rito e rr.JOglie contraggono la sifilide e sono a ff.e.tti da iparalisi general~ 8 o 10 anni dopo. Un uomo contrae la sifilide clle trasmette alLa n1oglie e ad una cognata dli 16 a·n ni: rispettivamente dopo 6, 8, 7 anni tutti e tre diventano paralitici. Il Nonne nel suo trattato : SyphiMs urid N er'ùensyste11i, edito a BerMno nel 921, ricorda che M6nkem6ller ha trovato in 741 -casi di paralisi generale, 18 casi coniugali, ed Hi.ibner in 450 spose para litiche o tabetiche 14 casi in cui il m a rito era pu·re affetto da tabe o da paralisi. Egli stesso osservò tre amici che dormirono la st essa notte con una dorina pubblica; di essi uno divenne tàbetico e due paralitici ger1erali. In questa Clir1ica, durante .l 'anno scolastico 1920-21, abbiamo avuto occasione di esaminare • e seguire p-er pareccl1i mesi una donna affetta da paralisi generale, la cui storia riporto d ettagliatamente, come contributo all'opinione clei 2 su menzionati AA. F. 1Carolina, di a. 28, levatrice, d a Patti. K11lla di ·n otevole nel gentilizio ascendente e collaterale; genitori viventi e sani; un'11nica sor ella, di lei più piccola di tre anni gode ottima sall1te. La F. n a cque ben~ ed a termine; stette se111-pre bene ·n-ella prima ~ ooconda infanzia; a 16 a nni fll affetta da febbre malarica ~1er due mesi civca. Mestruò a 14 anni, e, salvo qualcl1 e piccola irregolarità nella comparsa, è sfa ta sempre ben r egolata.· Sposò n. 21 anni, nel 1915. Il marito ave\1 a 23 anni, e da pochi mesi era stato congedato dal servizio milita re, dopo aver fatto la g·u erra di Tripo'li. La F. dopo un anno dal matrimonio ebbe un aborto di 6 mesi ; dopo due anni un a ltro di 4 m esi. No1ì ebbe gravidanze a term1ne. Nel fe.bbraio .del 1917 il m .arito fu richiama.to · alle a rmi; per 1.1 n1esi prestò servizio quale la varante sart o al deposito del suo reggiin1e11to; dopo fu m,andato al fronte dove continuò a lavorare da sarto. Intanto le sue cond]zioni d i salt1t.e scadevano alql1anto; per dist11rbi nervosi consistenti in un progressivo indebolimento d ell1e facoltà m entali fu sottoposto a ra.s segna e r.iforrnato perchè affetto da paralisi generale progressiva. Ritornato in ·famiglia stette per 3 mesi a casa, diventando ogni gior:rw sempre più privv del bene dell'intelletto; ma in seguito, sopraggiunte del1e ide·e di persecuzione, fu· ~ntern ato · al Manicomio di Messina, dove mori dopo 20 oo-ior11i di degenza. Cercando di sapere dalla paziente e dai pa-


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JL POLICLINICO

r-~nti

cl1e l'accompagnano q11alche notizia anan1nestica più precisa sulla malattia del marito, i1on si riesce a conoscere niente, perchè mai nulla essi non conobbero sulla -sua ipr.egressa infezione luetica, .avendo asserito all '.epoctt d~l inatrirr1onio di aver-e goduto per lo innanzi ~mpre buon.a salute, e di non aver e sofferto di rrialattie veneree. In segu ito alla morte del marito, a.v venutn. 11el &ettembr.e 920, la F. cominciò anche lei a'd acct1sare disturbi a carico del sistema nervoso e cio1è : dimint1zione della vi·sta, facili vertigi11i <'l1e la facevano spesso cadere a terra, senso di peso all :-epiga strio, formicolio agli arti, anor essia, diminuzione della memoria, inceppan1ento della parola. r>er t ali dist11rbi la F., dopo circa t1n n1ese, ricorse r lla n cs tra Clin ica, e l' esame ohbietti,,o, esegu ito il gior11.o 20 ottobre 1920, ft? cc rilevare: • I11divid L10 di sana e robt1sta co·stituzione fisica, co11 buona nutrizione e sanguificaz.ione. ::\·lt1s.c oli bene svilu1pipati e tonici; pan11icolo adir.>oso abbondante. N,o n si palpano glandole ingrossate: qualcuna piccolis·s ima si trova alle r egioni . latero-oervicali. Negativo riesce l' esa1ne degli apparati respiratorio, circolatorio e digerente. Nessuna alterazione patologica a •·n rico del sistema genitale; nelle urine neRst1n elemento patologico. L'esan1.e del sistema nervoso mostra norma'] e la se!lsil)ilità tattile e dolonifica; conservato il senso muscolare. e di pressione. Segno di Romberg assente. :'-Jormali i rifl,e ssi cutanei e mucosi; cons€rva to il riflesso pupillare, sia alla 1t1ce che al1' a.ccomo1a.mento. E·s agerati i riftessii patellari: la percussione s nl tendine del quadricipite determina clono <lr€'1la gamba. Nessun disturbo a carico dell'andatura. · Per qu.el ehe riguarda la parola parlata, si :h a u.n a notevole lentezza nella pronu111zisa delle parole 0h e vengono quasi scandite, e che tradl1ce la debolezza d.ef' processi psichici su· per.ieri devoluti alla fomnazione ed alla coor<li· 11aiio11e delle idee. Di tanto in tanto, nel corso dell'interrogatorio, si osserva disartria; certe sil1a be n·on vengono bene ipro·n unziate o· sono addiritt11ra soppresse. · J!l1vitando la F. a scrivere a memoria qual«11e cosa che le è nota, iilterromp,e. qualche volta. bruscamente il periodo per ri·com.inc'i are . . ' daccapo; certe parolie vengono scritte a metà; in q11alc\1111a è saltata qualche sillaba. ·· • L·ammalata, con visibile ·sforzo, riesce a raeta; voc-011tare le vicende della sua vita passa • 1

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lendole però far precisare delle date od eseg11ire dei calcoli, sbaglia facilmente e spesso. Non ha idee deliranti, nè allucinazioni. La R . W. eseguita il giorno stesso del suo ingresso in Clini.ca, è stata fortemente positiva sia nel sangue, che nel liquido cerebro-spinale. P osta la diagnosi di para:lisi generale, la pn.21iente fu ~ubito sottoposta ad un trattamento endovenoso di n eosalvarsan, eseg11ito moltn ca.utam·ent~, che ne migliorò le condizioni; l :t, ' parola .divenne più chiara, la vista si schiarì; persistette invece l'ottusità e la confusi on-~ della memoria. Interrotta la cura per •3 nresj, i dristl1rbi si ripresentarono ip·i ù accentuati, e risentirono meno l 'inftµenz·a di un secondo t11rno di ini~zioni endovenose di neosalvarsan. Due iniezioni endorachli.dee di· gr. 0.0005 di neosalvar·san furono dall'inferma m.al tolle1 n te; provocarono dei dcl.ori e delle parestesie ag·li arti inferiori ed 11na accentuazione note' 'Gle del1a disartria. Da allora la F. è stata sottoposta ad altre ct1re; ed oggi, a distanza di 16 mesi, dal principio del trattamento, lie sue funzioni intellettuali sono migliorate; parla quasi correttajn·ente, ma con lentezza; l 'amnesia è ·diminuita, ed è possibile farl e eseguire delle brevi letture o scrivere ql1alche periodo, senza commettere errori.

* ** Eccoci in presenz[t di un caso di sifilide co niugale, nel quale i primi sintomi cleil'infezione lu.etica si rilevano con i segni di una p-araJisi generale già avanzata. Nel marito d·ella F. ·Che all'epo.ca del matrimonio, asseriva di essere stato sem·p re bene e dii non avere sofferto di m·alattie veneree e siJìlitiche, l'infezione luetica doveva essere o anteriore al matrimonio o quanto mai contratta nei pri~1i m.e si cons~cu.tivi allo stesso. I'~ ciò possian10 dedurlo dal fatto che la F. ~u subito da lui conit agiata, perocchè essa eh.e aveva goduto sempre buona salute, che discendeva da genitori sani, senza antecedenti sifilitici, timasta incinta dopo un anno dal matrimonio, ha un primo iaborto di 6 mesi, e consecutiva~ 1nente un altro di 4 mesi. Non soffrendo essa ·d·i nessuna aifezion.e morbosa all'utero, non essendo ·intervenuta nes-su)Ila ·c a/usa ·apprezzabi1e )a .dJeterminare gli a. b·o.rti·, data anche l'epooa della gravidanza nella quale ·s i verilficarono, ·sesto .e quarto mese, è naturale di pensare all'infezio~e sililiti· ca, come ca11sa determinante degli stessi. E ciò n·o nostante che in essa nessuna manifestar

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dA.."'l·NO ~XTX, FASC. 36]

5EZIONE PRATICA

zione, nè cutanea nè mucosa, nè nessun disturbo subbiettivo notevole, -avesse mai richiamato l'attenzione su una possibile i.nifezione sifilitica. Il marito della F. dunque, affetto da sifilide latente, scoppiata la guerra italo-austriaca è richiamato alle armi. Per qualche tempo (14 mesi) egli è adibito qÌlale lavorante sarto al rd~posito del suo reggimento, ma, dopo tale period>0, è mobilitato e mandato al fronte. Quivi non viartecipa quale combattente alla campagna, ma continua .a fare il sarto al regiginiento, e vi resta 20 mesi. Però le emozioni -continue dovute ai frequen: ti bombardamenti, alle incessanti incursioni :aeree, al timore di essere inviato da un giorno all'altro in prima linea, agiscono dannosamente sul suo sistema nervoso, già indubbia1nente leso dall'infezione sifilitica, ed egli .comincia ad accusare distu·rbi nervosi: facile e·s auribilità nel lavoro, cefalea, insonnia, diminl1zion1e della memoria, disturbi · della favella:, tanto che mand·ato in osseirvazionie e sottoposto a rassegna, è riformato perchè affetto da paraldsi progressiva. Tornato a casa vi resta 3 mesi non partecipando alla vita familiare e rimanendo, quale ebete, estraneo a tutto, e dopo, sopravvenute idee di persecuzione, è internato al manicomio di Messina dove muore, dopo soli venti giorni di degenza, in uno stato di profonda denutri• 21-0ne. In seguito alla morte del marito la F. che :per tre mesi continui è stata costretta ad assiste.re, gio.rno per giorno, ora per ora, al suo sfa'oelo fisico ed iJiltellettuale; la F. che 1'aveva partire per la guerra sano e florido e .visto . t.ornare privo della luc·e 1della sua mente, scemo, comincia ad avere anche lei imponenti disturbi nervosi : facili vertigini che la fanno spesso cadere a terra, stanchezza, offuscamento della memoria, cetal-ea, incep1p amento della parola: in breve anche in lei si st3Dilisoe il quadro clinico della paralisi generale. Nel marito e nella moglie dunque, d'emblée, in s~guito a traumi psichici, emozioni della campagna nell'uno, dolore per la malattia e la morte del consorte nell'aJtra, si manifestano i segni di llna paralisi generale progressiva. Nell'uno non sappiamo di nessuna manife- ...· stazione ·anteriore, nè cutanea, n'è mucosa del! 'infezione sifilitica, nell'altra è esclusa qualunque manifestazione; presumibilmente .nell'uno, indubbiamente nell'altra l'msorgenza. dei fenomeni paralitici avviene · a distanza di pochi anni dal co11tagio sifilit~co.

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E siccome oramai non esiste più nessun dub-bio sul legame etiologico tra paralisi generale e sifilide, e siccome nella coppia F. sino al momento d~ll'inizio dei disturbi nervosi. l'infezione sifilitica e.ra rimasta - quasi certamente per quel che riguarda il marito - del tutto latente, è possibile _p ensare ohe, avvenuta l'infezion~, il treponema, &ènza dare nessuna ma. Ìliifestazione esteriore, S i è subito .f issato sul sis00ma nerv,oso rentrale.- E sicco·me, nella qua.Si to~alità dei e.asi, il tre•p onema, rpenetrato nell'-0rganismo, produoo primitivamente delle lesioni ·a carico degli organi periferici, glandole, pelle, mucose, per i quali ha una spiccata affinità, dobbiamo pur pensare che, nel caso nostro, l'infezione è avvenuta -con spiro~ chete ad azione elettiva sul sistema nervoso. Il -caso della ·ooppila F. mi sembra quindi assai dimostrativo per l'ipotesi di Levadi:ti e Mari e. Palermo, febbraio 1922. 1

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COMMENTI. OSPEDALE CIVILE DI PADOVA PADIGLIONE GIOVANNI BA'ITISTA DA MONTE diiretto dal ·prof. oott. BALDO ZANIBONI.

A.neora della autolinfoterapia nella tubercolosi. ZANIBONI Medtoo Primario del Riparlo Tubercolosi dell'Ospitale Civile di Padova. BALDO

Chiamato direttamente in cat1sa dalla lette:. l'a d ell'egregio collega sig. dott. Ferrari (Policl'inico, , Sez. Pratica, fase. 24, 1922) a proposito di una nota preventiva dei miei assistenti. dottori Magro e Bottacin sulla autosiero o autolinfoterapia nella tubercolosi, credo doveroso rispondere in persona. ·S ia.mo, anzitutto, 1grati all'egregio collega, i miei assistenti ed jo, che egli ci creda in buona fede - (ed è la verità) - se, ignorando una sua breve nota del 19 maggio 1910 all'Accademia di Ferrara, non ne fu da noi tenuto il. debito .~onto, dando .a lui, per .1a tecnica da noi usata, quel merito di priorità, che veramente gli spetta. Egli infatti afferma in d'e tta nota di avere, in tre tu~ercolosi gravi, usato la tecnica delle iniezioni di siero di vescicante due anni prima che Lioy di Napoli proponesse lo stesso metodo per la cura della sifilidie terziaria. Ma il Jimitato -numero dei casi (tre in tutto e gravissimi) ·n on gli permise di trarre delle conclusioni utilizzabili nella pratica. - Sono sue 1

r.ar~· le.

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IL P.OL!CLIN ICO

Poi il collega non ne parlò più e la sua geniale iniziativa rimase sepolta negli Annali ' dell'Accademia di Ferrara od in qualche riga di giornale medico dell'-epoca; da ci<) la nostra scusabile ignoranza della sua priorità.. La nqta dell 'egregio collega, .oJ.tre la descrizi-0ne della tècnica non si diffonde in alcuna con~i­ derazione di .o rdine scientifico, e non mostra la sua ispirazione - se non andiamo erra ti - che dalla pratica notissima autosieroterapica dello Gilbert e di altri nella pleurite ed in ce.Ae· asciti. Ben diverso fu invece il nostro punto di p.artenz{l.: scoraggiati dai ripetuti, • negativi risultati dell'uso delle tubercoline, nei sieri, dei vaccini antitubercolari, dovuti for· se alla estrema labilità del bacillo tubercolèlr re. - dimostrata anche dalle ultime ricerche del Sanfelice e da quelle del Pestalozza sullo studio della tubercolosi negli animali a sangue freddo - perseguendo concetti sierologici modernissirr1i andando alla ricerca di una immunità attiva con mezzi tutt'affatto proprii all'ammalato in cura cc antigene autogeno». al metodo da noi ultimamente usato (sia pure uguale a quello del collega), sia,m o arrivati per tentativi diversi, che, nelle loro su.ccessive m11tazioni, climostrano l'evoluzione del i1ostro pensiero terapeutico. P1rirna si estraeva il sa11gue dalle vene, si .sier.a va oon i metodi soliti di laboratorio e con le dovute cau tele si iniettava sottocute : ed ecco la autosi·eroterapin. Poi, es.s endo questa una tecnica complicata e non di facile apl!)licazione per il medico pratico, e d'altronde essendo noto da ricerche di laborato:rio che, la m aggior quantità di antigene si trova nei leucociti del sangue, si tentò, per alquanto tempo, di sollevare una bolla cutanea, prima ap;p1licando un dischetto di garza imbevuta di HgCl al 2 %, poi di ammo11iaca e finalmente con dischetti di tela ca11taridata (C. Erba) forte~€nte spalmati di tintura di jodio: ecco che, per ragioni citologi: che ben note, no·n pitì autosieroterapia si disse il metodo, come poteva dirsi qu·ello alla (jiJbert, ma al1tolinfoterapia, come giustamente fu detto da altri auto·r i, peir cure con n1etodi simili in malattie diverse (reumatismo poliarticolare, ecc.) nè sappiamo come c'ent.ri in questo la morfologia del De Giovanni, ironicamente citata . dal collega. A dare poi alla cura il mio nome modesto non fui certo io, :pè tampoco fl1rono i miei assistenti, ma il chiarissimo prof. Truzzi che - ignorando esso pure la coim unicazione del Ferrari - usò il m etodo in casi di tubercolosi d~gli annessi e 11e riferì al Congresso dì Trieste (Policlinico, Sez. Pratica, fase. 50, 1921). • 1

[A-NNO XXIX , FASC. 3fi L

Ultimamente poi, mentre i miei assistenti rivedeva.no le bozze del lavoro, comparve unai. comunicazione del prof. De Michele all't1ltin10 çongresso di Medicina Interna di Napoli (RiJJ~ Med., n. 1, 1921, pag. 8), passata inosserva i:a al collega Ferrari (vedi com'è facile sfuggano anche le cose recenti anche se comunjcate aL congressi più autorevoli!) e che accenna"·a allo stesso metodo di cura nella tub·ercolos i. Siccome però per cose di cosi poca importar1za non parmi valga la pena di sollevare fier·equistiolli di priorità, riconosco ben volentieri,. che, la tecnica ult~a alla quale sono pe.rvonuto per tentativi è simile a quella del collega,. ed affermando sulla mia fede di galantuomo,. che non gli ho rubato il metodo perchè nor1 lo conoscevo, ma vi sono a.r:rivato da m.e per le considerazioni scienti.fiche suespojs te e ampliamente chiarite dai miei assistenti, mi auguro che il collega, aggiungendo un largo. contributo di casi curabili ai tre casi gravi da lui pubblicati quasi 12 anni fa, senza poterne trarre conclusioni attendibili - sono sue parole - voglia - come abbiamo fatto noi 3U fJUrecchie centinaia di malati - dimostrare i l)uoni risultati della cura nei casi iniziali. Avrà a;g1giunto cosi, al merito .della genial e iniziativa il conforto di aver portato, come noi,. 11n sorriso di speranza .a tanti soffeTenti.

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Sulla diplopia volontaria. A proposito d·ella nota del dott. O. Balduzzi r.u lla diplopia volontaria (fascicolo 29, Sez. Prat.), credo opportuno informare il celleg::t cl1e anche n~ me è possibile, fir1 dall'infanzifl , duplicare la visione degli oggetti, vicini e 10intani, con la contrazione isolata del muscolo retto interno del n1io occhio destro: l'imn1agir1e falsa si distacca dalla vera spostandosi in senso orizzontale e verso l'esterno (destra). A provocare questa diplopia non è nrecessaria alcuna rotazione del .capo e la d11rata ù ,·olontariamente regolabile, residuando legg·ero senso di stanchezza se eccessivamente 11rotratta. Tranne un lieve grado di miopia, non 110 mai avuto rtlcun disturbo della fl1nzione visiva e dell'innervazion.e oculare. Aggiungo che mi è anche perfettamente pos sibile contrarre separatamente i ml1 scoli frontali, a cui è fatto cenno nella nota citata. Matera, luglio 1922. Dott. ANTONIO GU ERRICCHIG.

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[À.NNU X\l\, FASC.,

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SEZIONE

LEZI.ON!.

Sulla patogenesi della cirrosi epatica · ~ (F. CHVOSTEK. Wlener klinisehe Wochenschri.ft, .XXXV, n. 17-18 del 27 aprile e 4 maggio 1922). •

11 qu·adro cli111ieo della cirrosi epatica non ·ha aVl1to, seeondo l'A., dopo le ehiare mag~strali

descrizioni dei vecchi .clinici nessun notevole arricchimento dalle osservazioni deigli . ultimi decenni e la patogenesi rimasta oscura, è arrirvata ad un punto morto. Perclre? Anzitutto è l'anatomia patologica che ha da tempo concentrato i suoi eforzi sulla questione se l:t proliferazione del tessuto connettivale si:t nella cirrosi epatica, un processo primario e> secondario. In secondo luogo, il largo us~ degli esperimenti sugli animali (che nella cirrosi non sono riusciti) ha fatto per un certo tempo dimenticare il fattore individuale e tutto quell'assieme di momenti che determinano la cc oostituzione ». Ora secondo l 'A. la cirrosi epatica è una malattia costituzionale, che durante il prevalere di tali correnti non poteva essere giustamente valutata, tanto più che si credeva trattarsi di una malattia esclusivamente epatica. Per la definizione l' A. s'appoggia a quella cli Laennec, int.endendo per cirrosi cc un indurimento del fegato da prolificazione massiva del tessuto interstiziale, con cambiamenti di più o meno alto grado del parenchima; in cui si osserva accanto ad una distruzione di tessuto epatico una neoformazione dello stesso>). Delle divisioni fatte delle divel'se forme a seconda del prevalere di uno o dell'altro elemento oppure di t1n determin~.to fattore etiologico l'A. fa un accenno, osservando che per lui si tratta di una forma unica di cirrosi, in cui ·s i possono distingµere due sottospecie: le cirrosi senza ittero (sul tipo di quella di Laennec o atrofica) e le cirrosi con ittero. A queste andrebbe aggiunta quella di Hanot, malattia rarissima nel paese dell'A., a etiologia molto oscura ed a quadro anatomico sip eciale; 11otando che da al-cuni si dubita ·s e questa fo,n na sia una cirrosi. Indecisa è la posdzio•n .e del morbo di Banti.... piuttosto che di una malattia a sè l' ..i\. crede si tratti di una solita cirrosi atrofica con notevoli precoci modificazio·n i della milza. Va esclusa la cosid etta cirrosi cardiaca. P.er studiare sotto quali co,n dizioni sd venga ad una modificazione ·cirrotica del fegato l'A. si attiene alla forma più nota cioè a lla atrofica. Secondo l' A. non è ·s empre primaria la modificazionie del parenchima e secondaria la 1

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PRATIC~

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proliferazione interstiziale, ma talvolta questa è i)rima.ria o contemporanea alla ~egenera­ zione del ·parenchima. L'A. nòn può esprimersi sulla malaria come n~omento etiologico; crede che la tubercolosi non sia da mettersi in nesso causal.e colla cirrosi e ·ciò per la freq11enza della tbc e · p erchè la tbo si ·manifesta in stadi avanzati della cirrosi. Le relazioni comuni tra tubercolosi e ciì·rosi, come per la gotta e p,~r il diabete, sarebbero date da· una abnorme disposizione sdmat ica. L'A. è decisamente ~ontrario a dare troppo larga parte all'alcoolismo della cirrosi, osservando che l'alcoolismo è molto diffuso e la cirrosi rara, che l'es.perim,e nto su;gli amimaJi non è riu:s cito, el1e vi è cirrosi in astemi e cl1e p. e. J ag·ic ix1 151 casi di psicosi da alcool non trovò che in l i.6 ~lo cirrosi epatiche. L'acool attaccando ora il i~ene, ora il sistema cardio vascolare, ora il sistemia nervoso determina un effetto clie dipende pt1re dallo stato del-· l'organo colpito. Il fatto .e ssenziale deve dunque risie«1ere nell'organismo del malato, la cui costituzione soma ti ca è decisiva. La importanza. di questo mo·m ento è praticamente rioonosciuta quando p. e. si pre,1ede il futt1ro di un banlbino neuro.paJtico o di llna fanciulla oon ipogenitalismo. Di questa si sa p. e. che le sue mestruazioni comincieranno tardi e saranno acco1npagnate da d:isturbi, che la eventuale concezione avverrà dopo un lungo :p eriodo e che il clima teni o sarà preco,ce. Qualche volta è difficile stabilir.e se la disposizione somatica sia congenita o acquisita, di S€>lito però l'ereditarietà risolve il dubbio. Nella ·cirrosi, in cui il tenore di vita ed il momento determinante (alcool, sifilide) hanno valore, n-0n si potk stabilire una ereditarietà; ma notare cl1e la cirrosi è frequente in costituzioni diabetiche, gotto,se, polisarcicl1e in combinazione ·col re11matismo articolare (fatto già notato da Ch~rcot) e col cancro. Notevole pure il fatto che il 90 % dei casi si manifesta tra i 40 e 50 anni, in un'età cioè in cui per le modificazioni po•r tate dal , cess~re d€l primato delle glandole genitali e da altri fenomeni, una costituzion.~ abnqrme o labile risente gravi da-nni. L'A . .richiama sopratutto l'attenzione, sul fat to che costantemente si trovano nei cirrotici stigmate degenerative com,e segni di processi abnormi di s.vil11ppo, e si rende fa·cilé la dimostrazione con un lt1ngo elenco di segni di degenerazioni da ricercarsi nel gentilizio e neJ paziente stesso; tra questi mette p. e. la mio1

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IL PO.LlCLINlCO

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XXIX, FASC. 36]

pia. precoce, il piede piatto, certe. forme delle come una malattia del sangue e ne fa la cri-Orecchie, anomali.e nella disposizione dei P,eli, tica. È indifferente quale ve.Jeno agisca sulil fatto di essere monoattitudinario, il conte- l'organismo; l'importante è la reazione abnorgno imipulsivo e nota infin.e che è indifferente me del fegato. se si riscontrano più o meno stigmate, daìo Dal 1p unto di vista .clinico si può osservare, .che q-q.este n.on sono patognomoniche, ma solo benchè ra,ramente, uno stadio precirrotico in segni di degenerazione. cui non si riscontra che. un fegato gra.nàe La freq11enza di tali segni anohe in sani fa un po' duro, che non si modifica talvolta per conclude.r e l' A.. che la degener.azione è freann1 e che può persin-0, .cessando lo stimo•lo. quentissima. (alcool), tornar.e all-0 ·stato normale. L'al·coolismo è fatto rientrare dall'A. nei seDi soli tò questo stadio d.u •r a pochissimo ed gni di degene razione. allora si hanno i danni al parenchima, f>er Ad ogni modo sono notevoli le osservazioni lo più secondari alla proliferazione abnonn ? riportate dal Biach che ha risoontrato il Badel connettivo. Qualche volta sono primarie le .bin1ski in cirrotici. senza modificazioni del sistemodificazioni del pancreas o della milza e sema D·ervoso .qu·e lle di Le.reboullet, Falta, Gua- ' condarie quelle del fegato. Infine si viert·e al dri, Kolff di cirrosi in individui giovani con disturbo nella circolazione portale, che dà la ritardo di 1sviluppo. . impronta alla malattia. Al tavolo anatomi.co hanno trovato modifiI disturbi al~e sierose non sono secondo l'A. cazioni Goldzi~ber dell'ipofisi e della tiroide, secondari e p. e. la :resistemza del peritoneo Goldzieber, Kyrle e Weichselbaum delle glan- nort è dirriinuita dal disturbo della cirrolaùole genitali, fatti questì in cui l' A. vede altre zion~ portale o dall'agente tossico ma si tratteprove di una costituzione anonnale. rebbe di t1na vulnerabilità del sLs.tema linfatte o Le modificazioni della milza, del 1p ancreas, segno di abnorme costituzione. (lella tiroide, la abbastanza frequente ,p olisieIl costituirsi o meno dell'ascite è dato dallo rosite plastica dei ci-rrotici sarebbero non .com- stato delle vie collaterali alla porta e non solo da un ·s emplice p.r ocesso di filtraz.ion.e ma da plicanze ma fatti coordinati ad una tendenza fenomenj vitali. degli endoteli vasali e del 11iasa proliferazione conr1ettivale in organi diversi cioè ad una diatesi connettivale. sorbime11to nelle vie linfatiche, dati dalla abnorme oostjtuzi.one. L' alooolismo e la sifilide oono dunque bensì i fattori che determinano più spesso la cirrosi, Delle cirrosi· con ittero, la cosiddetta cirrosi ma questa n001 si può •Comprendere senza dia- biliare sarebbe data da una occlusione delle tesi connettivale. Ciò è evidente nei casi in cui vie biliari in soggetti con diatesi connettivale. non si pu0 dimostrare nessuno dei soliti moI.J'importanza del momento costituzionale è menti ~tiologici. dimostrata dal fatto che si hann.o frequenti ·Si può dunqll1e riconoscere questa diatesi e ·casi di occ1usion.e biliari e ·r elativa;mente pochi sapere ·Che si verrà ad una cirro·si, dopo con- di cirrosi biliare. statate le stigmate degenerative? No, perèh~ L' A. mantiene per .r igl1ardi ·S torici il nome tali sfigmate si trovano in altre malattie com.e di cirrosi ipertrofica con ittero. In questa diab.ete, .g otta, po·l isarcia, psdcosi, clorosi. avrebbe più importanza la sifilide (l'A. vide caSo1o le anomalie della disposizione e svilup- si guariti con cura antiluetica) che l'alcool e po dei peli sono costanti nella cir.r osi. La man- l'occlusione non sarebbe completa. La milza canza di peli sul torace è per l'A. una anomaavr.ebbe una grande importanza, che verrà lia così frequente noe;i cirrotici, d~ farlo dubi- messa in chiaro d.agli ulteriori studi sugli ittare della diagnosi di cirro1si in soggetti col teri emolitici. L'importanza del momento costitorso pel.oso. tuzionale verrebbe dunostrato dall'età giova La diatesi connettivale stessa è per l' A. un nile dei soggetti, dalla freque.nte polisierosite fenomeno parziale di costituzjone somatica de- fibroplastica concomitante e dalla mancanza di un sicuro fattore etiologico. La colangite, .generativa. se -#anche venisse ·-dimostrata in ·tutti i casi, D'altro ·canto nell'età adulta, vi è una tendenza alla sostituzione di tessllto logoro con non li spiegherebbe, perchè non sempre dà taaltro di meno valore, tanto che entro certi li- li proliferazioni con~ettivali e tali ffiooificazioni della milza. miti si può parlare di diatesi connettiva1e fiL' a. non vide che un caso di cirrosi di Hanot, siologica. . L'A. non accetta le ip.otesi splenogeniche o confermato dal reperto anatomopatologico, ed è incerto sulla posizione da dare a questa sinpan·creatogeniche della cirrosi o le teorie di drome. Bluchroder e di Egidi, che la co11siderano 1

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[ANNO

X..XIX,

FASC.

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~EZIONE

Così tutti i casi pervenutigli· colla diagnosi «morbo di Bantf » eran-0 per l' A. delle cirr.osi epatiche. I . . 'A. stesso rion fooe ·m ai tale dia~osi e r.itiene ·come si è detto, che i casi che van.no sotto tale nome sieno delle cirrosi in soggetti giovani, con modificazioni primarie della milza e e.on partice>lari qualità del miBANISSONI. dollo delle ossa.

SUNTI E RASSEGNE. •

EMATOLOOIA. Le malattie del sangue ed i tumori. (RANS HIRSCHFELD. Archivos de m edie ., cir. 11

· especialid, n. 51. Madrià, 1922).

.F 'ra le malattie del sangue ve ne è UID grup~o che merita una considerazione speciale per il loro carattere tumorale chiaro sia durante la vita che all'autopsia. E il gruppo dei prùcessi sistematici, generalizzati, iperplastici, dell'apparato emopoietico. Orth .p ropose per tali affezioni, il nome di cc emoblastosi » . Molto si è discusso se tutte le emoblastosi, e per lo m eno alcune, appartengono o non ai tumori maligni: a.lcuini AA. si sono pronunciati cor1tro, altri in favol'e. E certo che il dato anatomico, mancandoci cn1ello etiologico, ci può condl1rre in errore; ricorderemo com·e Wirchow, basandosi sui dati anatomici differenziava la 8Crofola dalla tubercolosi, includeva la tisi p1erlata fra i tumori. Così oggi per risolvere la questione delle emoblastosi, siamo costretti a fissarci esclusivamente sulla genesi morfologica di tali affezioni, a valerci cioè de.Ilo studio della istogenesi, <della diffusione nell'organismo, dei rapporti con gli organi vicini, specie con i ''a.s i sanguigni: di qui le grandi divergenze circa la natura di tali infermità. Dividiamo le emoblastosi in due grandi gruppi, secondo la loro composizione oellulare d secondo la loro i.stogenesi. Nel primo grupp:J abQiamo malattie sistematiche dell'apparato . emopoietico, nelle quali si incontra una proliferazione delle cellule di detti organi, cioè dei globuli rossi o dei globuli bianchi. Nel secondo gruppo comprendiamo quelle affezioni nelle quali il punto di partenza è lo stroma. Appartengoino ?-lle malattie del parenchima emopoietico anzitutto quelle. nelle · quali si h'a una proliferazione del sistema de.i le11coblasti: in primo luogo le leucemie quindi le subleucemie e le aleucemie, nelle quali non si ha aumento del numero dei globuli bianchi. . In opposizione a queste proliferazioni più o meno generalizzate del sistema dei leuco-

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PRATICA

1173

blasti, per· le quali benissimo si adatta la denominazione data dall'Ellermann, di cc leucosi », abbiamo un altro gruppo per il quale l' ..\. propone il nome di cc leucoblastomi », nel qlla~e la proliferazione leucocitarja è limitata. a determìnate parti deg'li organi emopoietici . Queste neoformazioni presentam10 un andamento particolarme.rite maligno: possono determinare ver.e metastasi per via sangu,igna, e quasi mai dànno luogo al quadro d1ella J.eucemia nel sangue; vi appartengono i linfosarcomi ed i mielomi multipli. Occorre ricordare che quasi tutti gli AA. includono queste malattie fra i tumori maligni, come veli blastomi degli organi emopoietici. In terzo luogo è opportuno includere nelle m~lattie parenchimatose degli organi emato!)Oietici, la policitemia de.l Vaquez, I).ella quale si incQIDitra una iperplasia enorme del midollo rosso con partecipazione a pref·er.e nza degli eritroblasti. Turk crede che si tratti di ltna alterazione della parte. eritroblastica dei parencÌl:ima mieloide, perfettamentie analoga alla leucemia mieloide. Ad essa conviene perciò il nome di cc eritremia» di contro alle cc eritrocitosi» o policitemie sintomatiche. In favore del Turk parla il fatto che talora, accanto alla proliferazioo1ie degli erttrociti, bi incontrò anche una proliferazione considerevole dei leucociti, con presenza di mielociti giovani, ed anche le osservazioni di cc eritroleucocitemie » nelle quali si apprezzò la transizione da una vera policitemia ad ulJl)a anemia con mieleffida. Ricorderemo che in ql1esta affezione non vi è alcun sintoma che ricordi una. emoblastosi, se nor1 l'infarto d~lla· milza, jl quale d'altra parte può man-care. Nel secondo gruppo delle emoblastosi i cui 11eoplasmi hamno come punto di partenza lo stroma dell'apparato ematopoietico, possiamo distingu.e re dei sottogruppi: Il primo coITJprende · i veri blastomi multipli di questi organi, cioè i sarcomi multipli e gli endoteliomi, che , si presentano tanto nel midollo osseo che nel sistema linfatico e nella milza, talora in tutti qL1esti organi ir1sieme. Nessuno dubita della loro natura di tumori veri, nè quindi di ciò si occupa l'A. Ma è utile indaga re se essi sono in realtà primitivam.€nte multipli o se si producono i)er ''ia di metastasi, e in qu.e st'ultimo caso perchè le cellule, portate dal torrente circolatorio, si fissano solo nell'apparato emopoietico, talora solo in parti determinate di es.so, per es. in tutte le ossa, in tutti o @asi tutti i gangli linfatici. È da avvertire che vi sono tumori m~astatici multipli dell'apparato lirnfatico e del sistema sch eletrico, che mol-


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LL POLICLINJCQ

te volte creano difficoltà alla diagposi · clinica e talora anche a quella istopatologiça, perehè i tumori primitivi sono tanto piccoii che sfuggono anche all'autopsia. Co.si sono _stati .de:scritti tumori multipli metastatici del sistema scheletrico, nei quali il tumore primitivo ~1 troya va nella prostata, e non fu .scoperto che all'esame microscopico di essa. _ - Il secondo sottogruppo delle emoblastosi, che• hanno il loro pu'Illto di partenza dallo stroma, comprende le malattie che oggi si raggfUppano sotto il nome di granulomatosi. Sono queste, iperplasie multiple del sistema linffl,tico, dipendenti da un precesso in:fiam·matorio cronico. Attualmente si dividonQ i11 tre gruppi: gramulomi tubercolari, granulomi sifilitici, iinfogranulomatosi. È.- chiaro che i granulomi tubercolari ed i granulomi sifilitici nulla hanno a che fare con i veri tumori; d'altra parte molti autori dtfendono il vero carattere t11moraJe dei linfogranulomi. Però, peichè il tessuto proliferante è veramente granulorruatoso, noo si può sostenere la naturn tumorale del linfogranuloma. Le neoplasie linfogranulomatose, constano di fibroblasti, cellule ep itelioidi e cellule giganti particolari, di cellule eosinofile molto numerose, e molte volte di mastzellen. Qt1ando questa proliferazione è durata un tempo sufficieirute., si proctucono delle necrosi e più tardi un indura.rriento connettivale. Cosi si spiega che dapprincipio i gangli sono molli, poi, quando la malattia dura a ll1ng·o, acquistano una durezza straordinaria. Nulla di sicuro si sa circa la etiologia; combattuta è l'ipotesi del bacillo della tubercolosi, o di una sottospecie dello stesso : così ffidi!l1ori partigiani ha il concetto di alcuni autori ai11ericani attribuenti al « corynebacteri\un hodgkinii » l'etiologia della malattia in questione. Dunque le linfogranulomatosi solo nel loro aspetto- esterno somigliano ai tumori, ed in realtà sono neoplasie infiammatorie croIIl•iche. Vediamo ora fino a qL1al punto le lesioni.I del parenchima dell'apparato ematopoietico appartengono ai t11rnori veri o no. Per quanto rigt1arda le leucosi, la base anatomtica è una iperplasia generalizzata del tessuto linfoadenoideo o del mieloide .nell'organismo, con sintomi simultanei di leucemia o sanza. Con .l\.scl1off e Schridd, oggi parliamo di linfoadenosi leucen1iche o aleucemiche (subleucemiche), e di mi élosi leucerrJi..che e subleucem~­ cl1e, antiche le11cemie e pseudoleucen1ie linfoidi e n1ieloidi. In tali- malattie la prima cosa ·che ia pe11sare alla na,tura tumoraie, a parte i gral}di tumori che si trova.no nei gangli linfatici e nella milza, sono le localizzazioni leucemicl1e 1

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[ANl\T.O XXIX, FASC. ·36]

che possono .riscont.J:a;rsi -in tutti gli orgaJl.\i, e considerate come metastasi (Wircho\v, .Ehrlich). Ora le localizzazioni multiple delle mie.losi ne.i diversi organi sono considerate come dovute alla medesima. causa nociva, sconosciuta, che dà luogo alla iperplasia del tessuto linfoadenoideo negli organi ematopoietici. Lo stes1>o _vale per le linf oadenosi. Il Ribbert ha strenuamente difesa la natura tumorale delle leucosi, consider~ndole come tumori delle ce1lule rotonde, affermando che gli elementi degli organi ematopoietici si trovano 1ndisct1tibilmente nelle stesse condizioni per formare tumori, degli altri elementi cellulari. Banti include le leucemie linfoidi ~ n1ieloidi fra i tllmori maligni : secondo Banti la leucemia lin .. fatica è una sarcomatosi mieloide sistematizzata, e i leucociti che circolano nel sang11e sono cellule neoplastiche che passano nel sangue. 1r concetto che le leucemie siano dei veri t11mort del sistema ematopoietico, ha certo molto di attraente, però molte sono le deficienze di questa teoria. Le leucemie colpiscono infatti contemporanea.mente tutto il sistema linfatico, o, per lo meno, una gran porzione di esso. L'idea delle metastasi non bàsta per spiegare i noduli nei vari organi; inoltre Je le\1cemie mancano di u11a proprietà dei tum'Ori maligni; cioè della tendenza al] a l1lcerazione ed alla distruzione: a ciò fa11no eccezione i turr1ori leucemici delle mt1cose Ilei casi acuti , ed in alcuni rari casi i tumo1i let1cemici . della pelle. I veri tun1ori si sviluppano a pal'tire da una sola cellula, invece nella leucemia si ritrova una proliferazione diffusa, enor1ne di tutt8 il sistema ·Ieucoblastico. Esiste però un gruppo di vere leucerrJ.e molto vicine ai tumori maligni, e con tendenza all'accrescimento infi!trativo, così si può avere tendenza infiltrativa specialmente nella leucemia linfatica e nella linfoadenosi subleucemica, con infiltrazione dei muscoli, con compressione dei 11ervi e dei vasi. °È comt1ne cl1irunare questi casi linfosarcomi o linfosarcomatosi: però i veri linifosarcorn•i si comportano in maniera ben differente. Ptùppenheiro ha proposto di chiamare questi casi di transizione « sarcoleucemie »; se non lo avesse dato Sternberg ~d t1n'-a ltra affezione, era. ·opportuno chiamarlè « leucosarcomatosi », nome dato dallo Sten1ber:g ad un'~ffezione, generalrr.iente acut'a, ~el $istema linfatico che int~rpreta come prol1fera~ione atipica dello stesso quadro leucemo1de en1atologico,. e che non è nè una l~l1ce~ mi~ lt~fatica, nè un sarcoma. Il criterio d 1 Sterxlberg-, il quale pretendev~ di se~arare ~~ let1cosarcomatosi da.Ile altre malattie pere e


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Sl:ZIONE PRATICA

costituiva un process0 iperplastico puro, è• stato rifiutato da tutti; di ,modo che, la· 1eu-cosarcomatosi di Ste~berg, non sembra essere se non una forma generalme11te acuta, rare volte cronica, della leucemia linfatica, -che :sj differenzia dalle altre leucemie linfatich~, peJ' t1110 sviluppo ge11eralmente maligrnio in una . . . o p1u reg1on1 . ..\J.tro processo In.'()lto interessante e che prima si 1netteva fra i tumori, è ·il cloroma, i -cui casi c~lassici 1nostrano l'aspetto di tumori anche all'autopsia. Particolari sono i cloroti1i cranici: capita, per es., che senza causa :apparente si produca un esoftalmo unilaterale <> bilaterale, poscia si presentano disturbi visivi; SQII1(1 i tumori che si sviluppano dal ·periostio dell'orbita; se si sviluppano nella -squan1ma del temporale, dànno luogo a deform·i tà caratteristiche della testa, ecc. Le proliferazioni cloroma.tose possono riscontrarsi an-che nel periostio delle vèrtebre. Accanto a que-stj tumori ritroviamo tumefazioni della milza € cl ei gruppi gangliari, comie in tutte le malati ie leucemiche; il quadro ematologico è leuce1nico o subleucemico tipico; il decorso è acuto. Alc11ni casi non si differemziano in modo al-c11no dalle comuni leucen;.de, ed il solo dato è il colore verde che si riscontra all'autopsia. I .. e cloroleucemie non sono dunque che sottospecie delle leucemie. Differente è la. questione dei linfosarcomi: 'Secondo il Kundrat, i linfosarcomi. ·sooo iper1}1 asie del te~suto linfatico che si differenziano <falle altre ip"erplasie istologica.mente. identiche, per l'accrescimento anatomico evidentemente maligno; i linfosarcomi sono .molto affini ai cosidetti li'lllfomti pseud·oleucemici, cioè alle linfoadenosi subleucemiche. Recentemente Tiirk ha richiamato l'atten-zione sul fatto che al contrario delle linfoader1 osi, i linfosarcomi sogliono accompagnarsi a linfopenia e talora a leucocitosi. Basandosi sulle ricerche del -Ribbert, Naegeli pensa el1e il linfosar~oma sia ui;ia sottospecie biolog.i ca di 11n'adenopatia, e che vanno differenziati dalle linrf oadenosi. Cosi pure per Ghon e Roman i linfosarcomi sono veri tumori maligni òel sistema linfatico. Con le !TlfUOVe vedute d~l Ribbert Ghon e Roinan, del Tfirk, del Nae.ge' . ' . li la dottrina del linfosarcome. ci dà dei preclsi caratteri per differenziarti dalle linfo~dc­ nosi: i linfosarcomi non sono semplici lin10·~1denosi nelle quali p.e r' caso umo o più purit.i d.ell' organismo presentano un'attività prolife• rativa molto marcata e malignità anatomica, .. còme ·avevano supposto il Itundrat e molti al-· tri, ma veri blastomi del tessuto linfoadeno1de.o, con istogenesi ·' e pr.opa'gazione ben diffe71001

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rEID-te. Il linfosarcoma può -comparire in qual• siasi parte dell'organismo ove. siano gangli linfatici od apparati linfatici, come. ad ~s . , nella milza. · La porta più frequente d'in~res­ so sembra esser l'apparato digestivo: amigdale palatine, follicoli ·linguali, faringe, poi con sviluppo molto rapido invadono la mucosa g'astrica ed intestinale. I mieJo~i multipli debbono includersi fra i veri tumori del parenchima del tessuto osseo. Questa particolare infermità si manifesta con numerosi noduli circoscritti diffusi nel midollo di tutto lo scheletro: possono ·invadere la sostanza compatta -e perforarla, e. dar J.u·ogo a metastasi per via sanguigna; tranne alcu11i rari casi in cui furono constatate cellule miste, essi constano di una sola specie di cellt1le, cosl abbia.mo mieloblas~omielomi, mi'el-0citomielomi, plasmazellenmielomi, linfocitomielomi. ~ da nota.re che non sono state notate alterazioni del qua.dro ematologico. Date le eccezioni deàcritte, dobbiamo concludere che i Jinfosarcomi ed i mielomi multipli sono veri blastomi dell'apparato leucoblastico' senza negare le loro relazioni intime, con le malattie sistematizzate ip·erplasiche pure, con le leucosi. · MONTELEONE.

Gli anticoagulanti. Presse Méd., 10 giugno 1922). · · Gli A.A. passano in rassegna l'incoagulabilità sanguigna ottenuta con certi nucleopro-. teidi con l'acido nucleinico, col citrato sodico, con 'gli arsenobenzoli, e l?ipocoagulabilità secondaria tardiva dopo _.iniezioni di siero. Il peptone, iniettato nelle vene, determina l~ formazione di antitr.o mbin.a a livello del fegato: in vitr0t è inattivo. Azipne simile hanno la atropina, la iasciamina,. la morfina, e talvolta la codeina, se iniettate in una vena meseraica o nel coledoco del cane. La bile e i sali biliari sono attivi a piccola dose per iniezione nelle vene meseraiche, e a dose mplto più fo.r te anche in . vitro. Il sangue emçrionale è poco cpagulabile perchè ricco di bile. Orbene, l'antitrombina è un nucleoproteide, e si può precipitare con ~cido acetico dal plasma di sangue reso incoagulabile col peptone, dealbuminato al calore. L'antftrombina è attiva in vitro; contiene il 3·% di fosforo; si scioglie in deboli soluzioni alcaline; secca resiste a 105°. Preesiste nel fegato, e in generale in tutii i tessuti ricchi di nuclei, donde si può estrarre con l'autolisi, con la dialisi cloroformica; con l'autoclave. L'acido nl1cleinico è un anticoag-t1lante in (I. P.

LANGLOIS

e L.

BINET.


Jr. .

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POLICLIN . . reo

vitro e in vivo, come è facile dimostrare nelle rane: esso è il costituente fosforato dei .nucleo· :pro,teidi, al quale sembra legata l'azione an11-icoagulante. . Gli Afi.. deducono che esiste ur1~ vera secrezione interna di origin.e nucleare, che sarebbe la base del m eccanismo regolator~ della fluidità del sangue. · Il citrato sodico impedisce la coagulazione perchè immobilizza il calcio (I,. Sabattani), ma il sangue conserva intatte in qualità e quantità le sue sostanze coagulanti. Il citrato sodico ha una scarsissima tossicità, quindi è molto usato nella trasfusione. Non altera affatto la viscosità e pochissimo il ll., lascia intatte e mobili le globuline, l'attività dei leucociti non ne è diminuita. Nel sangue citratato non si osserva emolisi. e solo pochissime emazie si vedono fessurate; la funzione respiratoria delle emazie non è apprezzabilmente alterata. I composti arsenicali organici, anche a dose minima (1 a 10.,000) ritardano di molto la coagulazione, in vitro e in vivo. Si può così ottenere, per sedimentazione, un plasma limpido, nel quale le globuline sono libere, e non agglutinate come nel sangue reso incoagulabile col peptone. Launoy, i1raticata nel coniglio un'iniezione endovenosa di 65 centig. di novarsenobenzolo, trovò dopo 5 minuti un ritardo di coagulazione di 28', dopo 15 minuti un ritardo di 23', dopo un'ora di 17'. · F1audin, Tzanck e Roberti hanno anzi proposto un nuovo metodo di trasfusione mercè i comp.o sti arsenicali.: diluiscono 6 centigr. di ~ulfarsenol in 3 cc. d'acqua distillata: con essa umettano la parete interna di un bicchiere graduato sterile da 250 cc., u~ agitatore, nonchè due siringhe di vetro, sterili, asciutte, e i relativi aghi; quindi gettano l'eccesso di soluzione arsenicale . Con uno degli aghi estraggono dalla vena del donatore 150 cc. di sangue che raccolgono nel bicchiere,. rimescolano con l'agitat.o re, ~n­ di infisso l'ago nella vena del ricettòre vi iniettano il sangue con le due siringhe alternativamente. Dopo l'iniezione sottocutanea di siero normale di cavallo nell'uomo. a partire d~lla . ta ora e per 24-48 ore il tempo di coagulazione è· ridotto alla metà; ma dopo il 4° o 5° giorno si ha invece una diminuzione della coagulabilità. Queste fasi si ripetono rinnovando le iniezioni di siero ogni 8-10 giorni : l'ipocoagulahilità è massima in presenza di reazioni seriche (termica, cutanea, articolare, urinaria),

LANNO XXIX,

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FASC.

ma si presenta anche all'infuori di esse, e può essere accompagnata da macchie di porpor9': è sempre associata ad ipotensione arteriosa~ DORIA.

Cellnle del Bizzozero o Itfegacariociti di Howel. - Piastrine.

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(R. MARCHESINI. Haematologica. vol. III; fascicolo III, 1922). Dalle esperienze fatte su animali da laboratorjo (con iniezione di blastomiceti allie femorali di un cane; con iniezioni ripetute dii sangue defibrinato alla vena dell'orecchio del coniglio; come con iniezioni ripetute purenella vena delì'orecchio di coniglio con soluzione di carminio), avrebbe potuto mettere in evidenrz:a, studiando poi i midolli delle ossa di detti animali, la funzione prettam·ente f agoci taria dei inegacariociti. La fagocitosi l'avrebbe osservata sotto due punti di vista; cioè, negli animali, a cui sarebbe stato iniettato sangue defibrinato, lecellule del Bizzozero (:nJ.e.gacariociti), mediante le ~iglia di cui si mostrano provvedute, esplicarebbero una specie di rastellamento a ridosso delle emazie che le circondano, includendone cosi alcune che verrebbero poi a formare, per successive inclt1sioni, le striature concentriche al nucleo eh.e si osservano in alcune di esse, e distruggendo le altre, che, non potendo essere incluse, formerebbero in v1cmanza qella cellula (megacariocito) ciò che gli autori descrivono sotto · il nome di campeggiamento. A riprova di ciò dimostra e~ si-. mile campeggiamento è riscontrabile nel san· gue in circolo, in varie forme di malattie, a contatto anche di emoistioblasti la cui fu·~­ zione fagocitaria pare accertata. Qualora le cellule del midollo vengano stimolate con ~o­ ..;tanze eterogenee, come con iniezione di .b la· ~tomiceti e di carminio, allora le cellule del Bizzozero (megacariociti) palesano la loro f~n­ zio;ne fagocitaria alla mani era comune dei fagociti, includendo cioè gli elementi estranei unitamente a cellule leucocitarie, ~ la riprova della loro attività fagocitaria, oltre che dalle parti incluse, viene dimostrata dalle for.m e che assume il nucleo dislocandosi e segmentandosi in parti secondarie, e ciircondando, unitamente a porzioni di protoplasma., le parti in. cluse. Richiama pure l'altro suo lavoro, già stampato nel giornale il Policlinico, sulla Piastrinosi, dove ve~iva a dimostrare che nel sangue debbono considerarsi tre qualità di cellule ' rosse in rapporto alla loro resistenza e c~oe: emazie labili, semilabili, stabili, e che siano appunto le emazie labili che per la loro istan1

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SEZIONE PRATCCA

tanea altel'abilità: dànno origine a forme piastriniche - che tali emazie labili si ferrr1a'llo • al primo ostacolo che incontrano per aggrapparsi e trasformarsi in cumuli di piastrine, come centri coagulativi; e nella coagulazione tìsiologica gli ostacoli naturali sono le forme leucocitarie più fragili (monociti, emoistioblasti ... ) che disfacendosi e aderendo al vetrino in esame, od ai tessuti, ne formano il punto d 'arresto. Mette inoltre in evidenza la maniera come le emazie labili possano modificarsi per dar luogo con la loro distruzione alle forme piastriniche. Con l'esame poi che fa sul sangue di vertebrati non mammiferi (rane, uccelli), che posseggono emazie nucleate, viene a dimostrare come appunto sieno essenzialmente i nuclei delle emazie labili, che rimanendo in buona parte denudati del protoplasma, vengano a formare i cumuli di piastrine su cui si inizia il coagulo. In tal modo si verrebbe a dimostrare che le parti delle emazie, che costituiscono anche le piastrine dei mammiferi, debbano ritenersi per il resto del loro nucleo, profondamente modificato, ma non scomparso. Come deduzione finale, per l'autore, risu 1terebbe che le cellule del Bizzozero o megacariociti, in riguardo alla loro funzione doppiamente fagocitaria, non sarebbero altro che elementi d'equilibrio nella funzione ematopejetica. I. P.

CHIRURGIA.

Lesioni primitive delle glandole linfatiche pel.. viche. • Lesioni ginecologiche non riconoscibili. (JOHN vVIJ .LlAMS. Boston Medicai and Surgical JournaL, 1921, 24 febbraio).

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peritoneal€ che comprimeva l 'arteria iliaca. esterna (la quale era ridotta alla metà) e l'ure-· ~re. La massa fii asportata ed all'esame mi ~ orosco.pico fatto da M<1Jlory furono trovate lealterazioni -caratteristiche del rr1orbo di Hodgk:irt.

Nel secondo caso si trattava di una giovane ·che si lamentava di dolore all'illlguine sinistro e che era claudic:nte. L'esame obbiettivo fac·eva rilevare uno spasmo dello psoas con flessione della coscia di 15°· eù impossibilità di una completa estensione; 11el grande labbro di sinistra vi E:ra un, eczema;. si palpavano delle glandole inguinali, e coll'esplorazione vaginale si rilevava una tumef.a-zione pelvica simile a quella descritta nel caso precedente. La cura dell'eczema ed una cura ri solvente locale fecero scomparire tutti .i sintomi. Ne.I go caso si trattava di una donna già operata di isterectomia per fibr.omiomi ·e che poi' aveva sofferto di dolori nel quadrante inferiore sinistro dell'addome e di claudicazione. All'esame obbiettivo si rifevava flessione della cosci a per spasmo dello psoas, e la presenza di' una tumefazione pelvi1ca fit1ttuante, situata nella stessa sedi~ o're €rano le tumefazioni dei 2 caisi pr.ecedenti. Fu aperto e drenato un ascesso e. la rr1alata .g uari. ballo studio di questi casi l'Autore ne deduce che le glandole pelviche possono presentare delle lesioni che si possono considerare come primitive nel senso che prevalgono sulla lesion·e veramente primitiva, la quale in qualche caso può anche sfuggire completamente. Si present~no come una tumefazione ind\pendente dall'utero e dagli annessi con dolore nella fossa iliaca corrispOiild·ente, talvolta con compressione dell'uretere ed allora dolori renc-11reterali, talora con spasmo riflesso -dello r)soas e ft.ess!one della coscia, talvolta con alterazioni m.10rfologiche del sangue. ! .. 'Autore, infine, richiama l'attenzione sulla rarità del 1° caso di morbo di H odgkin localizzato nelle glandole pelviche. L. D. 1

Le oss~rvaz.i-0ni stille lesioni delle glandole linfatiche .p elviche sono limitate alle alterazioni di queste glandole nei casi di cancro dell'utero o di altri organi pelvici. L'autore ha osservato tre carsi di lesioni non cancerign~ di queste g·landole: re chiama prin1itive nel senso cl1e la tumefazione glandolare aveva preso il SO·· Appendicite e malattie degli annessi. pravvento e costituiva il sintomQ predominante. oclienschr. , n. 1'i r In un caso si trattava di una donna che ave- (f I. THALER. Wien. I<.li1i, 1922). va sofferto di dolori in corrispondenza del rene e lungo l'uretere di sinistra, e che all'esam·e Lo studio def rapporti tra l'appendice e gli vaginalie presentava una tumefazione nella tLnnessi è importante, in prim·o luogo,. per la metà sinistra delle pelvi asisolutamente indi- . cliafi-nosi differenziale, tra le infiammazioni pendente dall'utero e dagli annessi: non f11 dell'appendice e quelle dell'annesso di destra, possibile introd.u rre un catetere nell'u:oot€re si· in secondo luogo, per chiarire l 'inftuenza recinistro perchè s'incont110:va ttn ostacolo 1nsor- proca che uno di questi organi ~e ~amm~to, esercita sull'altro. La diagnosi differenziale montabile. . All'operazione fu trovata una massa retro- spesso non è facile nè n ei casi acuti nè in

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• lL POLJCLlNlCO

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quelli cronici. Nei.casi acuti si devono consito) e ·-I'esa.me batteriologico dei lochii (cultura derare i sintomi locali, -i si·n tomi concomitanti in agar·sangue: sviluppo di streptococchi emoe i dati anamnestici. A) · Sintomi locali: In litici) possono in altri casi avvalorare la di 1alcuni casi (casi iniziali, rapporti topografici gnosi _di annessite settica. La salpimgite e normali) rendono possibile la diagnosi. Però rara, ·non però impossibile nelle vergini. Irreda un lato o l'appendice trovandosi in posizio- golarità mestruali e metrorragia si osservan·e subcecale può sporgere nel piccolo bacino, no anche nei casi di appendicite, sono per'': e ppure vi possono arrivare degli essudati di più ·frequenti ed imponenti nelle affezi{)IJ):i f5\.: · origine appendicolare entrlndo in rapporto JJitali. Nelle forme croniche di annessite la diacon l 'annesso; dall'altro lato, in primo. tempo iruò mancare la f-0rmazione dell'essudato ca- g·nosi differenziale è spesso impossibile. se la ratteristico, palpab.i le nella regione della t11ba appendice ha posizione pelvica. Talvolta delle clonne affette da annessite crooica am.m1aladi destra, e l'infiammazione si può propagare al1a sierosa della grande cavità pelvica (spe110 di appendicite acuta che viene scambiatn .cialmente se gli annessi hanno posizione alta). con . una riacutizzazione del processo anne8siale (se a destra); fortunatamente in tali casi È probabile l'appendicite, quando si manifestano precocemente una resistenza nell 'ipo· il processo peritonitico appoodicolare tende a .condrio destro, palpabile dall'esterno e una di- localizzarsi (l'appendice è fissa e circondata fesa muscolare che tendono ad estendersi verso da aderenze periannessiali) ; ciò nonostante la l'alto fino dall'inizio, dolori che si irradiano possibile sopravvenienza di un'appendicite difverso la regione gastrica. Meno importante è ficil1nente fiiagnosticabile deve indurre ad esi l dolore alla pressione dei purnti caratteristici sere meno conservativi nelle annessiti cro(posizion,e variabile dell'appendice). Il sinto- niche. Nello studio dei rapporti reciproai tra' le ;rno di Rovsing (dolore alla regione cecale malattie dell'appendice e quelle degli annes~p ingendo verso l'alto il contenut-0 del colon .(liscendente) e il sintomo di Bl1Jmberg· (dolo- si si deve anzitutto pensare alla possibilita re alla pressione biman.u.ale se la ma.no ester- che l'una e l'altra malattia abbiano colpita t1a lascia improvvisam•ente l'addome) hanno Ja · stessa donma, senza però avere alcun rap · porto reciproco di causalità. I/associazione a lore soltanto nei primi stadii, indicando delle due malattie può essere casuale oppure essi- un processo peritonitico nelle parti inferiori del grande bacino. È p1·obabile u'Ili'affe- ~ssa può dipendere da una causa unica (in ~ 2ione degli annessi, quando la resistenza do- fantilismo, tubércolosi). Nel considerare l'inlorosa si manifest.a nelle parti basse del pie- fluenza esercitata da un'affezione appendico.colo bacino, later~lment~ all'utero. Hanr10 va- lare sugli annessi e viceversa, si devono stl1diare separatan1emte i casi in cui appendice lore se pres,enti in primo tempo il dolore e annesso di .destra sono a contatto reciproco .a.l la pr.e ssione digitale d-ella parete destra della vagina (mentre la ··-pressione esterna non e quelli in .cui non lo sono. fa rilevare che ·una scarsa tensione nelle parA ) Non esiste al~un· contatto tra appendice ti inferiori dell'a.ddome) ed il fenomeno di e annesso.· Degli essudati appendicolari sce11Frankel (dolori nello scuotimento dell'utero dendo nel piccolo bacino possono provocare praticato cori d11e dita· che. circorfdarro la por- delle · alterazioni patologiche degli orga:ni getio). nitali (retroversione fissa dell'utero, perisalpingite, periooforite). Non è possibile la proB ) Sintomi concomitanti re dati ama.mnepagazìone dell'infezione alla 1nucosa di una -s tici. tllba normale perchè l'ostio colpito dall'infeI fenomeni peritonitici sono precoci e gr'l\ i nell'appendicite, mentre sono più lievi e be1\e zione si occlude. Le dette alterazioni degli ortollerati nell'annessitè. Dati utili per la dia- gani genitali spesso determi:nano irregolarità. gnosi differeinziale può fornire l'accertame.11- mestruali e dismenorrea (in tali casi i dolori sono 'l ocalizzati a destra., sono presenti sepio o l'esclusione di quelle affezioni {blenorra·g ia e sepsi) da cui la maggior parte . d:elle I>ure ·.a.ttenuati anche negli intervalli intermestruali, si osservano delle alterazioni termiche i1'1fiamn1azioni ·annessiali ·di,pende: così l'aIJ remestruali. namnesi, la prese~za di un catarro uretrale, .Aff@.z,ioni flemmonose possono dall'a_ppe~.di­ [a dimostrazione di gonoooochi nel secreto, · rm1dono probabile la dtàgnosi di annessite ce. pr9pagarsi al mesenteri·olo e al connettivo gonococcica (però una . donna affetta da ble- l'etrosieroso fino al tessuto parametrale (parametrite appendicolare). 11 orrag ia può ammalarsi allo stesso ~mpo. di B) EsistQno delle aderenze tra l' appendic~ e a 1)pendicite); l'anamn~si (parto recente, abc1 \ 1

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{ANNù XXIX, FASC. 36]

SEZJONE PRATCC.\

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l'annesso di destra. Evidentemente esiti élt antichi processi· patologici. Su 777 a.Il!Mssiti "Operate 31 ,rolta l'autore osservò delle . a:derenze· co11 l'appendice. In u'n o solo di questi cast l'appendice soltanto era ma·lata mentre· la ·tuba aderente e i . rimanenti annessi erano ~nor­ n1ali. In 17 casi l'infiammazione degli anne:.ssi era stata primitiva e l'appendice aderente presentava nna periappendicite, mentre gli strati i~terni erario apparentemente normali. Negli altri 13 ca.si era evidente che gli annes~i si erano ammalati in seguito all'azione dei 1)roclotti patologici provenienti dall'appendice. In quasi tutti questi casi risultarono però delle alterazioni antiche degli annessi anteriori all'infezione appendicolare (cisti ovariche o t11bariche, idrosalpinge, ecc.) . Sarebbe del tutto eccezionale Ja propagazione di un'infezione appendicolare alle parti interne di annessi i101·mali. POLLITZER.

e di questo gli va data ampia lode; grati gli saranno ·i medici pratici; 'che no.n possono oramai limitàre la · conoscenza a quel pochissimo cui accennano i trattati. · Alla parte anatomo-fisiologica, da cui derivano le moderne conoscenze sulla produzione del liquor, seguono l'esposizione dei dati fondamentali sulla composizione del liquor fìsi0logico; le deformazioni patologiche, che il· licp.1or subisce nelle vari,e affezioni, le reazioni utili a scoprire le· alterazioni di alto · valore diagnostico. Non sarebbe stato eccessivo se uri accenno critico fosse stato fatto anche con t1na certa larghezza a tutte. le a1tre reazioni colloidali che si aggiungono alla reazione tli Lange, -e se una bibliografia almeno la più essenziale fosse stata aggiunta, utile allo st11dioso che più ampiamente volesse avere conoscenza di particolari argomenti. Auguriamo al libro la meritata fortuna. t. p .

.. CEN NI B IBLIOGRAFIC I. ·

RCCRDEMIE, SOCIETA MEDJEBE, CONGRESSI~

G. G cJ CLLAIN, G LAROCHE et P. LECHELLE. La rea,rtion dii benjoiri colloidal et les réactions • • colloidales <lu liquide céplia lo-rachidien. -

R Accademia Medico • Chirurgica di Napoli • .

:\Ia"c:;on et C., 1922. PaRis. - 12 fr. Sedu,ta ordinaria del 28 maggio 1922. Presidenza : ~rof. GIOVANi\'11: l\fiRANDA, presiden~. Le ricerche di Lange del 1'912 hanno aperto la via allo stud'io delle proprietà che il liquido D n, oaso ài o-r·i ptomen·i ngite cerebro-spinale ororiica cefalo-rachidiano dimostra .in presenza di sod4> m.en'i·ngocoooo, diagnost,lcata 00 n la P 'l'OV<b- di spensioni colloidali e. di lln elettrolita. Ed alla Sootton e Sohulmann. · reazione di Lange all'oro coJloidale sono seProf. G. TEDESOHI. - Il caso si riferisce ad un g11 ite ql1elle del mastice di Ema.nuel (1915), quelgiovane di 18 anni che non I>ìesentava nulla di la di Kirchberg al bleu Berli.no (1917) aventi importante nei suol antecedenti eredit:ari diretti t 11tte lo scopo ·di ottenere d::.tlle Sltddette reae collaterali, e che nulla aveva mai sofferto, eczioni una indicazione netta ·e precisa sulle afcettuata una infezione malarica all'età di 10 anni. Nel febbraio 1919 fu preso d·a grande agitazione. fezioni 1delle meningi e del sistema nervoso ma.lesse~, senso di pesantezza ai sopraccigli; Gli AA. nel loro volume ftpparso recentemenquindi forte cefalea e sonnolenza che durò 40 giorte espongono la tecnica dei vari metodi sino acl oggi prop9sti, e sulla scorta delle n,u meros..e ni. In seguit.-0 la cefalea continuò unitamente a grande astenia, lieve bradicardia, senza l1na ben-. pubblicazioni rupparse riassumono le princi- chè minima alterazione della temperatura od altepali critiche che .ad ogni metodo possono essere razione degli sfinteri. Si pensò ad una encefali te rivolte. Infioo propongono un loro metod.o di letargica, ma il decorso, la persistenza ·della cereazione colloidale .del liquido ·cefalo-raJCb.idiafalea, la mancanza di qualsiasi paresi o paralisi. nel campo del 3° e 40 paio di nervi cranici (enceno, J)asato sull'uso ·d'i sdluzi-One alcoolica di falite a tipo superiore) e la mancanza di altre pabenzoino sospe~a in acqua distillata. resi o paralisi nel campo del facciale, trigemino, Ai risultati da essi ottentrf:i, importanti per quanto rigt1arda le affezioni sifilitiche ·del si- oculo-motore esterno, ipoglosso e glosso-faringeo (encefalite a tipo bulbo-protuberanziale) la fecer() stema nenroso, fanno seguiTe i ris11ltati di nu- escludere. Si pensò allora · ad un.a meningite, ma merosi autori che hanno· impiegato la· reazioa1e si trova·r ono assenti tutti i sintomi meningei d e· Liel benzoino colloidale sola, o in confronto· con scritti dai diveDsl autori. Si rilrse. a~lora a.Ila le altre reazioni colloidali. ..;rR. · puntura lombare ed il liq(ùdo u . limp1~0, _pr1Y<> 1

1:

F.

La ràchicentési dd il liquiddl cefalo rachidiano. L. Cappelli, ed. Bologna. I '· 12. I /:\. dà una intonazione· ~ssenzialmente 'praBoNOLA.

ticn: a l suo voll1me sul liquido cerebrospinale

· di linfociti e con l'l %o di albtun1na. S1 ricorse allora alla prova di Sa inton e Sch ulmann per la prima volta praticata in Italia dall'O. (iniezione di 10 cc. di siero antimeningoooccico nella teca· vertebrale) ed· oltre ad aversi· una · reazione intensa, febbre alt.a. e sintomi meningei, si ottenne l'l


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f ANNO XXLX,

lL POI.ICLINICO

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mobilizzazione dei meningooocchi, ed alla nuova puntura lombare, il liquido uscì torbido, con albumina e cloruri aumentati, ed al microscopio si rinvennero molti polinucleati ed una quantità. straordinaria di meningococchi quasi tutti a sede intracellulare. Si tratta quindi di un caso eccezionalmente raro di meningit:e_ cerebro-spinale occulta, a decorso cron1co che dura ormai da 3 anni e nel quale 1a diagnosi fu possibile solo con la prova di Saintorr e Sohulinann che provocò la mobilizzazione dei meningococchi mentre alla puntura lombare il liquido uscì limpido e sotto bassa • pressione.

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raro, isolato tubercolo di recente formazione. s~ condo 1'0. la compressione avrebbe notevolmente limitato la diffusione del processo tubercolare acuto nel polmone compresso. Dal punto di vista iato-patologico mette in rilievo la presenza di speciali fa.sci connettivi abbondanti, partenti dalla })leura ed addentrantisi nel parenchima polmonare in corrispondenza del punto d'inserzione di briglie connettive, che vanno dalla pleura parietale alla pleura viscerale. Per spiegare con un concetto nuovo la genesi di talune form·a zioni copnet. tive sottopleuricbe fa J?.Otare che il pneumotorace può, come il presente ca·s o dimostra, vincere o ridurre aderenze pleuriche talvolta anche tenaEcce.zionale caso di ferita del cuore ci, specialmente se circoscritte : in quei punti nei Nota d·i traumatologia fore'nse . . quali il pneumotorace vince o ~duce t.ali aderen.Ze possono però pe~manere delle briglie connetPl'of. G. DE CREOOHIO. - Illustra un caso di fetive che andando dalla pleura viscerale àlla pleurita del ct1ore per frattura della 4a e 5a 't-osta ~i­ ra parietJale esercitano uno stiramento · sul polmonlstra, avven11ta in ~<>'Uito a caduta da un carro. ne compresso: nei Pl1nti nei qt1ali l'azione di tale Dopo avere descritto il reperto anato~o-pato­ stiramento è prolungata si ha di conseguenza la logico, discute sul meccanismo della penetrazione formazione dei fasci connettivi sopra me~iona ti del frammento costale nel miocardio e sui fenoche il microscopio dimostra in modo esauriente. meni che si sono riscontrati a ·c arico dei distul'bi II presente caso fa notare altresì lesioni specifunzionali determinatisi per la ferita del cuore in fiche cioatirizzat:e a carico dell'apice polmonare riferimento al meccanismo della morte. Present.'l . 1e fotografie del ca so; il reperto è conservato n J destro. Si può dedurre che la guarigione delle lievi lesioni specifiche di destra siano stat;e favorevolMuseo dell'Istituto di Medicina legale. mente intluen·z ate dall'azione del pneumotorace • de~ lato opposto. lntorn.o ai valore diagnostico clei 1iemasperm.t. L ' O. considerando l'ipotesi del non sopravvento. Prof. T. D'EvAUT. - Espone i risultati di un della forma miliare acuta generalizzata e della suo studio sopra tnle argomènto. guarigione clinica del iPOimone compresso, attraA. 0HISTONI. verso a considerazioni i.sto-patologiche ben evidenti dimostra che il 'polmone avrebbe potuto solo Società Medico-Chirurgica di Pavia. in modo assai limitato riprendere la su.a. funzione e ciò in special modo per il notevole ispessi/ 'eduta del 19 11iaggio 1922. mento e raggrinzamento della pleura, per le alR eperto anatorrio-patologico di due oasi di tisi terazioni notate a carico dell'epitelio alveolare e polrri onare tr attati con pneu,motoraoe t erapeutico. per le lesioni disseminate e guarite con formazione di abbondante connettivo e per la connettivaGUIDO REINA. - 'I /O. presenta due casi di tisi Polmonare trattati con pneumotorace terapeutico . 7-ione rigogliosa notata attorno ai vasi ed af bronchi. In un caso fa osservare due polmoni con lesione Il secondo caso presenta all'osservazione un'amavanzata ed ampia. escavazione al lobo polmonare pia escavazione a destra,· all'apice del lobo pol9uperiore sinistro e lesione inizia lissima al lobo polmonare superiore destro. In questo caso spiega monare ·superiore, e lesioni iniziali, originariamente iniziali a sinistra. Tale caoo ci fa consil'efficacia dello speciale trattamento terapeutico derare i seguenti principali fatti. _ coll'arresto del processo distruttivo c:he ha altresi I~-e l('sioni distruttive del polmone destro tisico tavorito la guarigione clinica della caverna. apicale. Tale caverna però è ancora beante, mentre non sono cicatrizzate, l'escavazione è ancora le lesioni iniziali di destra sono cicatrizzate. II beante : anche in que.9to caso tenaci aderenze ple11 riche, inte-.re..~santi il lobo polmonare superiore polmone sinistro è ridotto ad una massa compatta, cicatriziale, accollata fortemente alla parete l1anno impedito la compressione della caverna. Il polmone tisico compresso ha sfavorevolmente toracica, non funzionante. I/O. spiega la non avTenuta cicatrizzazione dell'escavazione per le te- infiuenzato l'andamento delle lesioni tubercolari veramente iniziali del lato opposto clinicamente naci aderenze pleuriche che i-n teressano gran parnotate. Il polmone sinistro non compresso dopo te del lobo polmonare superiore. Dato che la IiQrte del soggetto fu ca ~a ta dallo circa un anno dal trattamento con pneumotorace svilupparsi di 'll'ha forma di tubercolosi miliare del polmone destro presenta lesioni distruttive acuta diffusa genera1izzata, 1'0. fa notare un fatto · considerevoli al lobO superiore. TA parte del lobo assai import.ante : mentre il polmone destro non superiore non interessata dal processo distruttiv<> compresso è stato gravemente interessato dal pro- ed il lobo inferiore sono infarciti di tubercoli. Anche questo secondo CASO, come il primo, ofcesso miliare e si presenta tutto in.f arcito d1 tufre alla nostra osservazione un fatto degno della bercoli di recente formazione, la parte del polmone sinistro compresso presenta solo qualcl1e massima import.-lnza e rilievo : mentre, come si ':>

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XXIX,

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36]

SEZIO~E

PRATICA

1181

. -Oi·sse, il polmone sinistro non compresso è tutto infarcito di tuberooli; macroscopicamente ben ri1~vabili, e si riscontrano solo zone assai ridotte non invase .òa tuoorcoli, microscopicamente co11troll~te, il polmone destro oompr~S<> presenta invece una tubercolizzazione scarsa a carico della 11~rte del lobo superiore non invaso dal proeesso . distruttivo, ancora più scariSa a carico del lobo medio, -quasi. nulla a carico del lobo inferiore. Ed i tubercoli riscontrati in detto polmone compresso hanno i caratteri di tubercoli in via di metamorfosi :fibrosa. Dai due catSi risulta evidente il fatto che iJ pneumotorace non solo può in determinate condizioni arrestare e guarire la tisi, ma crea altresi nel polmone compresso condizioni sfavorevoli al r>ropa.garsi ed al successivo svilupparsi del pro~sso tu bercoLa re nelle sue svaria te manifesta• • ZlOnl. Nella irelazi-0ne che 1Sarà pubblicata sul Bollet.tino della Società Medico-Chirurgica Pavese saranno tratta.ti in modo completo le varie questioni attinenti al pnet1motorace e desumibili dai presenti casi. · PREDIEBI, comunica il rèndiconto di tremila operazioni per 1a. cura rad1cale delle ernie, da lui eseguite nelle infermerie Chirurgiche affidategli, mettendone in evidenza le fwme a.issai rare, e presentando una lunga serie di percentuali in rapporto alle loro varietà, alle età (:fino ai 92 anni), .a lle professioni; per quanto riguarda il volume presenta parècchie fotografie di quelle più volumìnose, una delle quali rappresenta un vecchietto di 74 anni affetto da ernia inguinale bilaterale {un caso di totale sventramento, a1rrivando l'ernia -destra :fino al ginocchio), operato bilateralmente nella stessa seduta con esito felici·ssimo. Do:po . aver ricordato i metodi operativi seguiti a seconda della varietà dell'ernia, e dichiarando la as~luta pref.erenza al n1etodo del Bassini per le ernie specialmente inguinali, accenna a piccole modalità di tecnica operatoria che ritiene assai utili, ed al decorso avuto nei s uoi operati tra i quali (per le ernie libere) non ha avuto alcun morto, nè per circostanze legate all'atto operativo, nè per complic-anze da esso dipendenti. Parla quindi delle ernie strozzate appartenenti ad individui di tutte le età, :fino agli 87 anni, in numero di 204, colla mortalità soltanto del 9 per cento, delle recidive è del taxis, e, toccando per ultimo un argomento d'indole generale, si fa la domanda se le ernie in Italia sono cosi numerose come 'Si crede. Riporta in prop()sito molte statistiche parziali e generali italiane ed estere, mettendone in rilievo le disparità, talora assai ~nsibi.li, delle cifre. Fu. egli stesso molti calooli statistici sulle ernie oeprate in ciascun paese per tutta la provincia di Pavia ed in r.apporto alkt totale popolazione della provincia stessa, e, dopo una lunga serie di altri calcoli, basa ti specialmente su da ti ottenuti dalle statistiche di parecchi anni compililte dall'Isipettorato di Sanità Militare, dichiara di ritenere non esagerato ammettere in Italia, in ,·i:i R!\i1r&sslruativa (tenuto conto degli operati)

c~ca il 2 per . cento od il 20 per mille di erniosi, nserbandosi però di meglio precisare in seguito, a~t~averso ulteriori ricerche, una percentuale più vicina alla realt.à.

,S·ui rapporti tra appa11ato reticolare interno e cen.trosomi. - In continuazione di altre sue ricerche. . G.

MASSENTI. ·-

Sulla non velenosità degli. estratti di Amanita citrina pers. intro<f.ptti per via para-enterale (nota prelimin.raire).

V. PE'ITINARI. ·- L'O., dopo avere accennato alla controversia se 1' A. citrina si debba o no considerare un fungo velenoso come I'4. fall0ide Fr.,

riferisce di esperienze da lui eseguite su infuoorii, crostacei; vertebrati etero- ed emotermi con estratti di A. citrina in confronto ad estratti u,g ualmente preparati di A. falloide e A. muscaria. In base alla sua esperienza afferma che nella A. ci trina, sia allo sta.to fresco che allo stato secco, non esiste alcun principio tossico termos~bi­ le, soll1bile in acqua, alcool, etere che abbia : 1) un'azionè tossica generale sul protoplamna; 2) un'3zione muscariniea; 3) una qualsiasi ·altra azione tossica dim~ra ­ bile. L 'A. citrina si deve quindi, da questo punte di v i sta, togljere dal gruppo de.li' A. falloide. 1

A.

GASBARRINI.

R. Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti. A..du nanz·a or dinaria del 28 aprile 1922.

<

La Università di Padova nella Storia della SiftZograff.a, da Leoniceno a M orgagni. • BREDA. -- L~o . ,

cQn la sua esposizione, giunse alla conclusione che a partire dal 1494 al 1761, da Leoniceno a Morgagni, ben si può dire ctmie l'lTniversità abbia contribuito largamente a sviluppare prima ~ più di ogni altra fin dall'esordio del terribile :flagello della lue celtica, le più import.anti cognizioni intorno ad esso, regolandone i modi di · repressione e di cure : anche per tale previdenza, merita la nostra scuola il rispetto e la riconoscenza degli Studiosi di tutto il mond'o . A.

Con,tributi _al rnetodo m.orfologico itJ. rapporto atl,." diagnosi medicn-Zeuaie di sangue con speciale 1i.f erilmento alla determinazione ind1tvUzuale.

Gli 00. ria~­ sumono, in questa comunicazione, le loro ricerche sull'indirizzo morfologico per lo studio medico-legale delle macchie di sangue. Con metodi di tecnica. appropriati alle diverse qualità dei substrati, essi so.n o riusciti non solo a migliorare i risultati fin qui raggiunti nel ripristino dei globuli rossi, nia anche attraverso una chiara dimostrazione dei leucociti .nelle loro varietà, e persino di 1mrassiti ematici, ad ot·t enere, in particolari condizioni, dei risultati veramente ottimi rispettò alla diagnosi ~ndividua1e. . A. CEVIDALLI e A. DALLA VOLTA. -

A. DI!S.


1182

rANNO

IL POLICLINICO

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APPU~TI

PER I·L ME·r>·100 PRATICO. . '

SEMEIOTICA.

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Un nuo\ro metodo di esame dell• funzione renale. (Prova del tiosolfato). Questo nuovo

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m~todo

di W. Nyiri (Wiener J( lini.sche Wochenschrift, 29 giugno 1922), sperimentato ·con 120 prove su 00 pazienti, avret)r1e i seguenti vantaggi: esecuzione facil1e con })iccola perdita di terripo, poco disturbo per il malato, espressione della· funzionalità renale in cifre. • Il principio è il seguente: ÌIDJD)..ettendo per vifl intravenosa il tiosolfato di soda nell'organismo, se ne ossida normalmente nel corpo il 60-70 % che forma del solfato di soda, men, tre il rimanente 30-4() ~~ compare nelle urine. A funzione renale lesa se ne ritrova invece soltanto dall'1 al 23 % circa. A rene sano ed a reno leso se ne trova la quantità massima dopo la prima ora, poco dopo la seconda, • traccie o niente dopo lia terza. La ricerca si fa colla j odometria, do.p o allontanate col ca rbone animale altre sostanze che possono combjnarsi collo j·odio. L'alb11me anche in quantità considerevole non disturba la ricerca. La tecnica è Ja seguente: si fa svut>tare completamente la vescica al paziente e si serba que~ta urina per il controllo; dopo di ciò si fa una iniezione intravenosa (che riesce indolore) di l{l eme. di una soluzione sterile al 10 % di tiosolfato di soda (che si troverà presto in commercio già pronta in fiale). Nelle prossime tre ore, si fa urin·are il pazj ente ad ogni ora. Si misurano le singole quantità e per ogni 20 eme. si aggiunge circa g. 0.5 di carbone animale che deve essere p11rissirno e ben lavato, si rr~scola e dopo 2-3 minuti si filtra. Si aggiungono delle piccole quantità di soluzione di ami·do e si esegue la ricerca quantitativa su 10 eme. con una soluzione normale di jodio all'1/10 fino ad ottenere la colorazione azzurra. Per la urina di controllo (cui si aggiunse l' istessa soluzione d'amido) bastano di solito 1 o 2 goccie (ci 0 è 0:05 e 0.1 eme.), quantità che va sottratta nel calcolo titolometrico definitivo. Un eme. di soluzione normale j odica all '1/10 corrispond8 a 15.8 mg. di tiosolfato di soda, basta moltiplicare il numero di eme. i1npiegati nelle prove delle divers•e ore per sapere le quantità complessive di tiosolfato rispettivamente eli.m inàte. Alcuni esempj riportati dall'A. dimostrano che il nuovo metodo dà cifre rispondenti bene al control1o clinico ed anatomo-patologico. 1 1

BANISSONI.

CASISTICA. L

I

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Signf fleato elin lco e prognostico delle emorragie retiniche.

Abbastanza comuni in tutte le età della vita, le emorragie retiniehe possono essere primitiv~ o seco11darie; le prime sono di origine traumatica o dipe11·d ono da una lesione oculare propriamente detta; le altre, più importanti, sono 1sintomatic·h e diJ affezlioni gene·rali diverse. I . a superficie retinica rappresenta nell'organismo una frequente localizzazione delle emorragie, che vi assumono aspetti diversi, a strisc,ie, a placche, a punticini; il sangue può in seguito riassorbirsi del tutto o lasciare zone di degenerazione in forma . di piastre giallognole. Le emoITagie secondarie si osservano sopratutto nell'albuminuria, nel dia.bete, nelle a(fezioni cardio-vascolari, i1ella sifilide, nelle ma: la ttie del sangue: sopravvengono in diversi stati morbosi quali malattie infettive, epatiche,. del sistema nervoso, e costituiscono il sintoma cardinale della così detta emorragia recidivante degli adolescenti. L'esame oftalmoscopico, osserva M. Genet (Journ. de ·méd. de Lyon, 20 marzo 1922), permette talvolta, da solo, la diagnosi eziologica: nell'albuminuria e nel diabete, la l.esione è nettamente caratterizzata dalla presenza ai placche di degen·e razione, miste atd en1orragie; la scoperta di un 'emorragia impone però l'esame delle urine dell'apparato cardiovascolare, la ricerca della sifilide. La prognosi è generaln1ente grave: gravissi.m a nel morbo di Bright, meno nel diab.ete e nelle affezioni cardiovascolari: negli altri casi la prognosi è subordinata alla gravità dell'affezione originaria. L'immagine oftalmoscopica di un'emorragia i.sola.ta non ha mai. il significato grave di una retinite albuminurica, in cui . le emorragie a·p paiono a.ccompagnate alle piastre bianche di degenerazione. I

fil .

Etiologia e trattamento del distacco di retina Uhthoff (Deutsche med. Woch., 26 gennaio, 1922), ·dice che la forte ·m iopia è stata cagione del distacco idiopatico di retina nel 61 % dei . suoi casi. · . Consiglia una fasciatura compressiva, non troppo stretta, il riposo in posizione supina, o seduta, secondo la sede del distaccor e la diaforesi. Sono però da evitare le forti dosi di pilocarpina e di acido salicilico. Il cloruro so-


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SEZIONE PRATlCA

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dico in soluzione concentrata è pericoloso (obl.i- ui, la durata complessiva della cura va reg0teraz. della capsula di Tenone, glaucoma, lata a se-0onda i casi ed i risultati. emorragie nel vitreo). Nelle forme con lesioni gangrenose a.vo 11zate La guarigione si ha nel 9 % dei casi ctrca. 11 n~n si può spera.re che la .scomrparsa o la di31 % delle guarigioni sono spontanee, il 45 % minuzione dei dolori, l'arresto dell'invasior1e segue al trattamento conservativo, il 24 % al gangre.niosa con guarigion.e, dopo eliminazione trattamento operatorio. dei tessuti morti, delle zone malate ed il ristaL'intervento meno pericoloso consiste nella tilirrJento del circolo collaterale. La funzionasemplice o doppia puntur!l della sclera, con lità dell'arto è quasi impossibile recuperarla. e~acuazioi:ie più completa possibile dell'essu. Ozo ha sperimentato, otteneooo 1 'arrest\? della gangrena, il citrato di sodio pèr boc!~ a dato sottoretinico. Le recidive sono comuni. (1 gr. ogni 2 h. in pozione) in lm vecchio di DORIA. 75 a. affetto da gangrena senile. In un caso rli TERAPIA. angina pect.oris ed in due di ulcerazioni trofiche degli arti . inf. Moricheau-Beauchaut l1a Il citrato di sodio cònstatato risultati assai -f avorevoli con l111a. nella terapia delle affezioni vascolari. protratta somministrazione orale di 3-4 g·r. p. d. Chenisse (Presse Médicale, n. 24, 1922) rias- di cttrato sodico, I risultati riferiti lasciano ·sa>erare che il cisume i lavori americani e francesi riguardanti 1'uso del citrato di sodio nelle malattie -.ioi trato sodico potrà riuscire altrettanto utile jn vasi. malattie consimili alle notàte e per le quali Nel 1912 Koga ha riferito di aver ottenuto la terapia l1u finora scarse risorse. D. IVI. buoni risultati dalle iniezioni sottocutanee di Nella sindrome vagotonlca. liquido di Ringer, ripetute a lungo, nei cas.i di gangrena per endoarterite. - I buoni effetti Nelle sue ma11ifesta,zioni più frequenti, qualj sono dovuti all'azione del liquido di Ringer rallentamento del polso, aritmia respiratoria, su1la iperviscosità del sangue esistente in queextrasistoli, fenomeni di iperstenia digestiva, sti casi. W. Meyer usò il citrato di Na al · 2 % tendenza astenica ed ipotensiva. N. Fiessinger per iniezione endovenosa in quei malati in cui (.7 n1trn. dP.s praticieris, 24· giugno 1922) consii1 11quido ·di Ringer non aveva esercitato azioglia I'·nso del solfato di atropina; un cg. in 11e decisa. • .S teel di FiLrudelfia in 6 casi di quell'affezione 20 eme. di acqua distillata; 1 eme. della sol11descritta da Buerger sotto il nome di trombo- zione (?O gocce) contiene 1/ 2 mg. di atropina. Si inco111.incia con due gocce prima del paangioite obliterante (coTuSistente in una infian1sto, e si va· aumentando fino a quattordic1 , rirr~azione, forse microbica, a decorso ciclico, che si inizia nelle arterie e nelle vene della discendendo in seguito : talvolta, anche eon gamba al di s·o tto della. biforcazione della p0 .. queste dosi minime, si · osserva una leggera inl)l1tea, si estende poi per continuità o invade tolleranza. fil. altri territori vascolari e si accompagna a Il trattamento dell' ioeridrosi. c:laudicazione intermittente e gangrena secca NI. Joseph (Deut . nied. Woch eri., 28 aprile cl1e principja dall'alluce) ha ottenuto 5 volte • 19r2) distingue tre gruppi di iperidrosi. çhe il malato riprendesse le sue occupazioni: 1° Forme leggere in cui bastano s11e11n e::Jirl ltno degli infermi si ebbe più tardi una ricaduta. Siffatta terapia è stata avvalorata dal- lazioni due volte al giorno con acido cromi ':!O la permanenza del malato in l&tto, per oltre 5 %, o tannino 1 %, o miscela di tannino e glicerina ana g. 40 con tintura di jodio g. 20 : lln mese, con la gamba esposta ad un baopp11re: Acido tricloracetico, hal samo del g110 di lt1ce ed aria calda a 44°. In q11esto primo periodo di c11ra le iniezio- Perù ana g. 1; ac. formico g. 3, cloralio idra~ alcool q. b. per 100. Di notte si cosparni di citrato vanno fatte ogni 2 gg. nella qua11- to g. 5; • tjtà di 250 cc. Nel 2° mese alle iniezioni, pra- gerà la parte con la polvere seguente: acido ticate ogni 3-4 gg., si unisce il massaggio quo- salicilico g. 5; ac. borico, ac. tartarico ana tidiano degli arti e, nei casi leggeri, si ·può · g. 10; ossido di zinco, talco; ana g. 40. 20 Forme di media intensità. Spennellai)ermette.re anche lin po' di cammino. Più tardi le iniezioni si eseguono a distanz·e sempr<~ zioni biquotidiane con alcool al 10 % di forma1naggiori cosi che dopo un anno l'intervallo lina (si può gradatamente arrivare al 40 ed sarà di 15 gg. Utile è la somministrazione con- anche 50 %) , di notte applicazione della poltemporanea di ioduro di K in modiche dosi. vere su nominata. Se ins9rgessero feno1n en,i L'eserclzio funzionale, il numero delle iniezio- jrritativi, che non r&trocedessero con l'uso di ~


:118.4.

IL POLICLINrco

[ANNO XXIX, FASC. 36]

vaselina borica o di pasta di zinco, si usi una dal fondo del pozzo nero. Poca importanza :Soluzione di formalina più debole (formalina ha invece nelle condizioni normali la distanza g. 2; carbonato di sodio g. 2.5, acqua distillaterale fra il pozzo dell'acqua e la fogna, balata q. b. p. 100). stando, come si è veduto, un breve tratto per 3° Forme più gravi. È consigliabile la arrestare il passaggio dei bacilli; Resta però rontgenterapia, la qt1ale però ha azione oltre a vedere se, esercitando un attivo richiamo, .che sulle ghiandole sudoripare, anche sulla · come può farsi con una prolungata pompa· pelle a cui dà una certa scabrosità, secchezza tura, la propagazione laterale non possa aued un certo grado di atrofia. Si usano alte mentare. Certamente molti dei concetti attuali .dosi di raggi ben filtrati, che possono evenin questo argomento vanno modificati, come tualmente ripetersi dopo 6-8 settimane. vanno probabilmente modificate alcune idee fil. troppo recise sui così detti indici di corruzione organica delle acque, quali p. e. i ni· triti, di cui l'origine non tradisce sempre un IGIENE. possibile inquinamento. fil.

lnqùinamento del terreno, e malattie infeitive. -

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S. Kligler (rif. in Office in.t. d'Hyg. publique, ma.ggio 1922) ha studiato anzitutto la resistenza dei bacilli tifici ~ dissenterici n.el terreno e nei pozzi neri. Le condizioni che maggior· mente influiscono sono la reazione dell'am· biente e lo stato di umidità, con reazione acida od alcalina, i baci'lli scorr.paiono rapidamente entro il decimo giorno; nel suolo 11mido possono resistere da 30 a 90 giorni. Essi però non si spostano, a meno che non siano trascinati dall'acqua ed anche in tal caso il raggio di spostamento è affatto limitato, circa 60 cm. ma non a 90 in un terreno relativamente poroso, non oltre· 22 cm. in un terreno compatto. Dallo studio dell'inquinamento del terreno da parte dei pozzi neri, risulta che n elle sta· gioni secche l'inquinamento discende fi no a 90 em. circa, nei terreni argillosi, argillo-sabbiosi 0 sabbiosi: lateralmente invece non si ha alcuna propagazione. Nelle stagioni piovose l'inquinamento del terreno è più manifesto, ma esso proviene in massima parte dalla superficie, mentre quello derivante da] pozzo nero non arriva ·che ad un massimo di m. 1.50 di profondità. • Per quanto riguarda la po~sibile contaminazione delle acque, l'A. viene alla conclusione che l'inquinamento non si trasmette nel suolo in senso laterale e che la maggior parte degli inquinamenti dei pozzi proviene dalla superficie per qt1elli aperti, mentre quelli a pompa ·e tahto I?eglio quelli tubolari, sono .. ptaticamente esenti da inquinamento. • Da questi risultati si possono trarre deduzioni pratiche: anzitutto, il primo fattore da . . ' considerarsi nella costruzione di pozzi neri e la profondità a cui si trova la falda acquea, la quale deve esser tale da rimaD:ere_durante la massima alte;.za sufficientemente lontana

POSTA DEGLI ABBONATI. (1324) Al dott. T. G., abb. 8591: Per la Dermatologia consigliamo il Manuale di Malattie della pelle di NEISSER-JADANOKN, traduzione italiana con note ed aggiu1nite ori~ ginali, èdito dalla Società editrice Dante Alighieri di Albrigl1i e Segati - Roma-Milano. Per le malattie veneree (sifilide compresa:) tln buon manuale pratico è quello di BALZER: M aladies vénérien.nes. Paris, Baillière et fìl:3, oppure ScHOLTZ: Geschlechtskrankheiten. Lei1)zig, S. Hivzec, 1913, d·el quale però nomi esiste traduzione italiana. V. MoNTESANO. f1325) Sul valore curativo del sulfars enol. ·Al dott. lVlatteo Barbera di Oneglia (Porto l\.faurizio): Tale rimedio è ora entrato nella pratica quotidiana; può consultare il volume degli Atti dell'ultima riunione d.ella Società Itali.ana di l'ermatologia-Sifilografia (1921) . V. MONTESANO. (1326) Al dott. l\.focace Domenico da Reggio Calabria: Annali di Ostetricia e Ginecologia, Milano (Corso P. Romana, 17) ; Folia Oynaecologica., Genova, R. Clinica Ostetrico-Ginecologica; L'Arte ostetrica, organo della Federazione del· la Guardia ostetrica, Milano, via Unione, 7-A; La Clinica, Ostetrica, Roma, via Orazio, 30; La {;inecologia pratica, Genova, via XX Settembre, 22; Rassegna di Ostetricia e Ginecologia, ·Napoli, Riviera di Chiaia, 66; Rivista d'Ostetricia e Ginecologia pratica, Palermo, piazza I. Florio, 14; Gazzetta Italiana delle Levatrici, l\'.lodena, B. Clinica Ostretrico-Ginecologi-ca. ) Al dott. G. G. da. M. : ( 1327 Per la reazione di Sgambati v~da Policlini•

co, sez. pratica, 19?0, })ag: 267-263.

"f!l.

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XXIX,

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FASC.

s1.;z10NE PRATICA

VARIA •

tal'e che ·i movilnent.i vQ\tontari no11 ha11no in alcun Renso azioTii6 Slll brivido; che nel sonno ogni tremore cessa, - mentre il brivido può sopravvenire nel soilllJO. È stato .anche SO·s tenuto che· il b.rivido per il s110 èarattere acc.essionale è un rr.10vimento convu1sivo. Al l'igua.rdo è stato rileva to che i ba!11.b.ini f ebb·1·icitan1t.i r1.on hann.o· brividi, montr.e quando sono co•lpiti iialla febbre andreb·berio più frequentemente soggetti a ~011vul sioni. Queste pertanto p.ig1lierebbe:r.o il posto dei brividi ed avrebbero lo stesso significato. N€tl b.a1m bino la e-0 nvulsi-one sa.reb be niù ' rumrpj.a, ge·n·erale con ab•0lizto.n e de,lle fu.nzio11i cerebrali, nell' adulto sarebbe p·iù I.imitata, non abo.Jirebbe la c:osci·enza ed assumere·b·b e la forn1a dal b·I"ivi.d·o. Il meccanismo fisio-pato•logico è t11tt'altro che chiaro. A spregarlo· certo non ·c ontribt:isce la mo.l tep,Licità d·elle· ca·u.s e: to1ssi -tnfez·i oni, ' freddo, em,ozi oni, ecci:tazi•oni vtsceuali. In .q11anto alla ·p.arte del si,s tema nervoso centrale la •c ui eccttazionei ·p er stimo1li tossi.~j, j)er stimoli n ervosi .v iscerali o per stimoli psichici non v'ha nessun dato· .a.i fat.to ch e .autorizz.i una ipo•t esi qualsiasi. Se si co nsi1d·e,ra ii b1~ivido co·m e un tremore bisogna pe115aire ad u11a localizzazione nei nuclei l>asali, · se lo s i oonside.ra una co.n vulsio·n e si p·t:ò trattare ai 11.na 11.iritazione d.ei centri mo.tori corticaJi. Si è vol'l1to attrtbuire .a l b·r.ivido, uno scop·o b enefico per l '.org.antsmo, qual·e q.u·eLl10 . di au:m entare ·con le con.t razioni mrusco1ari il ca1o re del corpo. lt d11hbio che 1e piccole scosse tonico' cloni.che che -caratteriizza.no· il br.iyido possano famire una qt.:antità di calore capace di controbilanciare 11na qualsiasi perdita ter• mica. Una tale ipotesi ,p eraltro n or1 spiegherebbe le forn1.e di b:r ivido da einio·z ioni o ·da eccita•zi·oni viscerali. P er alcuni injìne il brivido sarebbe il resi• duo di u11 fenomeno atavico, trasmesso all'uo1110 dalle specie inf.eriori. È noto che nel cane, • e sopra tutto n el gatto, La collera, lo spave.nto e simili eanozioni ·provoieano t1na e.rezion e dei peli del dorso. Questo f enorpieno che ha uno scopo difensivo. sarebbe un anaJogo del b·r ivi·do. In effetti la erezi·o ne de.I pelo degli ar1irr~ia.li 11a più pùnti rli contatto· con. la orripila.zione eh.e nio n il vero .brivido, nell 'uom.o . se ne ha 11n residt10 in q1tèllà speciale sensazioné . che percoirre i~ ·dor.oo quando si ascolta un.a 11-i,usjca marziale o a forte contenuto emotivo. .

' Il brivido.

Il brivido è un fenomen·o n1olto complesso, la cui origine e la ct1i naturà sono ' ancora oscure. Oltre che rlal freddo il brivido può essere determinato ·da irritazioni periferiche (Ct.it anee ed anche dalle mucose iute.me•: p.assa.g gio di un calco·Lo biJ.iare. o -renale., ca.t.eriz.zazion·e) ; da stati emotivi· (paura, collera) e da disturbi· nevrosici; da stati infettiv.i (pne·u monite, rn,ala:r id, febbre ricorrente, sca;rl.attina, setticemie, ecc. ). Il brivi1do più legg·e:ro e più comune oons.ta. della contrazione improvvisa tet.aniica .di g.M.1ppi musco.lari del tronco, degli arti, della faccia, ~eg11ite. da poche, .rapide e non ampie contrazioni cloniche. Nel b.rivido più comp1lesso, con1e quello provocato daL freddo, da aoce.ssi febbrili o da ir· ritazioni d.eIla cistifellea o dell'l1retere la contraz.i-one tetani-ca iniz iale è più violenta e pil~l lunga, le scosse c1onich e succe1Ssive: so·n o· più ampie tanto. da deter1ninare mQv:Ln1 ent.i tiel tronco, degli arti, della testa. Quasi tutti i muse.oli del corpo•, ad ·eccezione idi quelli degl i occhi, entrano in contr.azio·n e. PeJrfìno la masceJùa è scossa da movimenti vio1ent.i, che si estrinsecano con il caratteristico battere dei denti. Il b1·ivtd10 è accorn.p agnato qua.si semp.re da. viva sensazi·o1n e di freddo, contraz.i.one dei. ca.: pillari cutanei, pallore della faccia, raffredda1nento delle estremità, del naso, clel1e oerccl1ie e la pelle può assurnere perfin,o lo stato anserino. La temperatuira int.eITia · gemeira.Jmente diventa alta e suole cadere <!On sudo.r e. Il b-rivi1d-0 ,d a p.aura st .accomp,a gna con altri fenomeni concomitanti ma non causali : p erspirazione fred·da, rilasciamento clegli sfì11teri, ecc. ' P.iù complessi .sono i f enome.ni m.otori che accom'Pagnano altri stati emotivi, OO•m e l'ansia, l'an·go,scia e sopratutto la oo!llera. Mentre la paura ·ed il freddo paraliz~ano la volontà ed ogni altro movimento, la collera eccita al1'a.zi·o ne, alla gestioola.zione abbon·dante. Più che di un brivido pa:ne .trattasi di un tremore: in effetti comun~rr~iente si dice «tremare di col• !era>) e non cc rabbrividir-e.. di collera>? . Del resto non è facile dire se ed in quanto vi siano anaJogi·e tr.a briv\·di e tremori, u a brividi e convulsioni.· ' · Più verosi.m ile .. è la ipote·s i che il brivido alm·eno per quel che riguarda ii sèrnplilce ·ra~to motorio sia ·un treÌn;o re. Tuttavia' conviene ·rio-

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IL POLICLINJCO

[ANNO XXIX, FASC.

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NELLA VITA PROFESSIONALE.

AMMINISTRAZIONE SANITARIA.

Lotta antimalarica.

Profilassi della febbre tifoide.

Il Ministero 'dell'Interno (Direzione Generale della ·sanità pubblica, ·Divisione VI, Sezione I), eon circolare 1° luglio 1922, n . 20183-4, ai Prefetti delle pr ovincie malariche, richiama l'attenzione .s ulla necessità di dare l'impulso più vigoroso alla lotta antimalarica. Oc~orre accertarsi che da parte dei Comuni e degli Enti obbligati si ottemperi con il dovut\.> rigore a i precisi obbligh i di legge riguardo alla <.:ura ed a lla profilassi della infezione mala1ica, controllando di con tinuo gli acquisti t;empestivi. di r llinino, in quantità adeguata ai bisogni, ed il modo di somministrazione di esso. ~ necessario anche assicurarl)i che l'esplicazione dei vari ~rvizi antimalarici e, specialment;e, il funzionamento élegli ambulatori siano effettivi e si facciano con quella regolarità e con quella efiicien7>3., che sole danno affidamento di benefici risultati . ~'' E co~l [Jure c1oYl'iL proseguirsi con il maggio!.' impegno lo studio delle i1eculiari condizioni clel suolo, che ~no causa della per sistenza e della diffusione della mnlaria per i centri abitati, dando mano ai l)rov,redin1enti indispensabili per la e lin1inazione, o, quanto meno, per la correzione di tali focolai malarigeni (opere di piccola bonifica, ili·sanofe · 1izzaz1one, · . ecc.). Il :\1inistero metterà, quanto prima, a disposizione della Prefettura uno speciale fondo, acclò ~i possanq a vere i mezzi per sopperire a mome11 tanee defici.enz€ locali, per integrare l'azione, cli.,. per legge (ievono esplica re i Comuni, e per inte11· sificare con apposite misure l'ov.era profilattit:' 1 i1elJe wne di mn laria molto grave e diffusa, spe· cialmente a difesa delle popolazioni rurali e del!~ n1asse lavoratr ici, più esr1oote a contrarre la rna-

Il Ministero dell'Inte1~no (Direzione generale <lella Sanità) ha diretto, con la data del 14 agosto 1'· p., una cjrcolare ai Prefetti, con c11i rìchiama la loro n tt~nzione e quella dei medici provi11cin li, ufficiali sanitari .e medici condotti sul t<itto c·be le iniezioni tifiche e para tifiche, pur essendo diffuse eon varia intensitil nei grandi centri, CO· me nei piccoli comuni, costituiscono pur sempre la malattia predominante dei centri rurali, nei (}l1ali meno sviluppati sono i servizi igienici e <:;a• n1tari, e meno progredite sono le opere per il r i· snnamento del suolo e dell'abitato e per l'approYvjgionamento idrico. ' Perciò jJ 1\-Iinist:ero insiste che venga data rig0rosa disciplina alla pro11ta e regolare denunzia di tutti i casi di febbre tifoide, in modo che possano essere dat~ disposizioni per Ja rigorosa attuazione delle norn1e e dei mezzi per la profilassi i11dividuale e collettiva. Raccomanda inoltre di vigilare che lo ap1)ro\·· ,·igionn.n1ento di acquà potabile ed i vari servizi (li polizia urbana e di vigilanza annonaria, cou parti00lare riguardo agli a liu1enti più facilmente inquinn bili o che possono rappresentare veicolo dell'infezione, si facciano con le necessarie cautele igieniche pron1ovendo opere di risanamento urbano e provvedendo i ntanto ad eliminare le cause più importanti di insalubrità. E nei r iguardi dei mala ti ove non sia possibile la specializzazione e la separazione di essi dai inalati con1t1ni dovrà curarsi che v~ngano nel modo più largo assict1ra ti i mezzi per la · disi11rfezionc delle deiezioni e delle biancl1erie e che i famiglia ri vengano oou persistente propaganda resi <:~dotti del pericolo del contagio ecl istruiti nelle cautele da usare per difendersi. 11 Mi1ti8ter:) conclude attendendo dai Prefetti 11 n dettagliato rapporto sulla diffl1filone della maln ttia e sulle località più colpite. •

Lotta contro la tubereolosi. Nelle ~ingole Provincie vanno sempre p iù intensificandosi le pratiche dirett~ alla costitl1zione dei c_·on:00rzi proYincaili antitubercolarl e ciò, malo·rado <liflicoltà (li ya rio genere, tra le quali pre. 111inent:e quella derivante dalle condizioni tiuanz1arie, notoriamente difficili, dei . Comuni e delle Pr<>vincie che devo·no farne parte. F inora taii C-0nsorzi ::;ono già costitl1iti . nd Ales!-;;"\ nd r in . Campobasso, Caserta, Catanzaro, Chieti, t.'ren1ona, Fire11r~; :\1.antovfi , Milano, Pia~za, N{)YHTa, Rovigo, Snssari, Teramo, '.rorino. Nelle provincie di (~agliari e Gro-.~to, . i l)refctti hanno emana tl . i deQreti . ,di obbliga toriet~ <lei <.:onsorzi. t S-0110 a buon punto le \ pra9riche nélle 'p1•oyi11c~e di ~\~cò nn, Aquila, -Avéllmo, ·nrescin, Xap-oli, Paler1no, Pisa, J,otenza. Siena . V€nezin, , -eronn .e liene :tYYhtt~ nelle altre . ~

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latti~l.

I/erogazione dei sussidi sia a :favore dei sanitnri e del persona le ausiliario, sia a favore d~i <~-0muni , doYrà farsi dopo il più accurato controllo dell'azione spjf.'gtl ta nello interesse della cura e cl~lla profila ~si dell:.1 n1ala~a, come pure tenendo conto deW.e pese strnordinarie i~on obbligatorie so&t:enute, escludendo da tale concessione Enti e l)ersone, che non dimostrino di a vere in modo ooncreto concorso ' a rendere la lotta antimalaricà pi.ii a mpia, i1iù . intensa e più proficua. In. tal modo si viene a dare a tali Sl1ssidi Ja fisono~ia. voluta dalle leggi dal regolame11t~,.,.sullu ;mal;:tr!a, per cui • ~ssi n9n cooti~iscono er9ga~!<>ni di ~neficenza, ma premi a~biti pe1: _i l>enemeriti della lotta antimalarica, mcoragg1am;nt~ ai .vol€'nter~ per Jefucarsi' con maggior lena ad essa e concorso per fr.o nt:eggiare · eccez10. ' . nali condizioni . locali. Il i)J~~~istero desider~. a vere notiz.ie' .sullo svolgi1nent~ ~ de l piano di a7Jone antimalarica e di -.·s~re inforn1ato 9ull'undamento dell,.epidetnia.

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{~ANNO

XXIX, FASC.

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StZIONE PRATICA

1187

Utilizzazione degli stupefacenti sequestrati. Con circolare 25 gennaio 1922 il Ministro di Giustizia e de.gJli Affari del Culto, nel raccomandare una. scrupolosa oorveglianzu sulle sostanze stup~­ fneenti confiscate come corpi di reato, sorveglian::r.a 4iliretta ad impedirne la sottrazione, sblbilisce che, intervenuto il P1"ovvedimento di confisca la . ' ~oca1na e le altre sostanze stupefacenti vengano inviate al Ministero dell'Interno (Direzione gen. -cli Snnitù pl1bblica), P€r mezzo di pacco speciale .a ssict1ra to. Tali sostanze sono poi destinate gratuit<c1mente .alle .farmacie annes-.~ agli Istituti ospedalierj. (Juesti, per avvale1si della conceooione, dovranno l)resentare a i Prefetti la relativa domanda conteJJRnte la indicazione precisa della quantità e' qualitit delle sostan7.A:! occorrenti, e l'impegno, da parte <1ell' ....\.u1ministrazione riehied-ente, di dispor.r e, curare e Yigilare -che il medicinale. che potrà ~€s­ ~re concesso, sia in1pegnato esclusivamente a scor>o terapeutico ed in vantaggio dei beneficati de.Ua ri~Jlettiva istituzione. 1.-a richiesta dovrà essere accompagnata -dalla dic.-hiarazione del dirigente della farmacia, che attesti la necessità della forni tura ed indichi la qunntità della sostanza doma~data, che furono CODS'ltmate in ciascuno degli anni del triennio prec-E:'<le11te. J.,a richiesta e I 'attestazione debbono es$ere firma te per confer1n a dal medico provinciale <:>d integrate dal parere del Prefetto. (Circolare 18 giugno 1922, n. 20560/9/42454 del ~1inistero dell'Interno). •

Vigilanza sulle acque minerali. Con <le-creto ministeriale 3 luglio J 922, Ja tabel}a <lei laboratort, a cui possono essere affidate le annlis1 sulle acque minerali, viene modificata come 8egue : Sono autorizzati- incondizionatamente alle a11ali.~6 chi1'1'1-'iche: i laboratori di chimica generale, cl1imica farmaceutica e chimica :fisica, chimica. t:naJitica, chimica apfJlicata, chimica tecnologica e ~lettrochimica, <lelle R. Università degli Studi, dei R. Lstituti ·ai studi suPQ:riori e politecnici e delle Università libere; nonchè i la bora tori di chimica delle Scuole superiori di agrieoltura e delle Stazioni chimico-agrarie. Jì'ra i laboratori autorizzati condizionatamente nlle arial'iSi batterioloy·iche è aggiu11to il laborato1·io batteriologie-o consorziale di Arezzo. 1 ..

Modificazioni del1a leggi sanitarie. -

L ·art. 26 T. U. delle leggi sanitarie. mentre dava facoltà ai Comuni di ricorrere nl Consiglio Su1>er. di Sanitit, contro il deliberato della G. P. A. <:ht. aumenta d'ufficio lo stipendio ai medici cbl.1dotti, senza che uguale facoltà sia a questi con~ e-essa; la Direzione Generale di Sanità lia;. ora proposto la modiftèazi.qpe seguente all'articolo stésso, sentito ufficiosamente il parere· dei rappresentanti di cla...~e (Associazione Nazionale Medici condotti e "" dell'Associazione Nazionale Veterinaria): , ... a C-0ntro il delibernto della G. P. A. i <J0.muni e i medici "condotti l11tèressati po·s sono i.Jie~"rrere

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entro trenta giorni al Governo del Re, il quale r•ro~vede con R . Decreto, sentito il Consiglio S111•er1ore di Sanità».

Cronaca del movimento professionale. Pei Medici di Bordo. ,. L'Associa21'one Nazionale Medioi della Marinq 1 11eroant'ile, allo .scopo di conferire .un nuovo con1 tE>nu to alla figura dei medico dl bord·o il qua ie ~1on deve limitaDsi alla modesta funzione del n1-cdico cu rti1ite, ma elevarsi alla. dignità ed importanza di un ve ro Ufficia le di sanità di bordo, preS(\n tò al C. S. di S. una ~rie di proposte di cui

a lcune ven11ero già discusse ed approvate. OrD ~iustamente. ?omanda l'accoglimento delle altf1( <.!be sono di importanz.a caJ)itale. Domanda cioè: a) che la nomina del medico di bordo dei piroscafi mercantili sia fatta in seguito a concorso per titoli <la una Con1rnissione di cinque membri. uno dei quali in rappresentanza della compagnia ùi n!l vigazione (\ un altro per l' .Aissociazione d~i 1nedici òi bordo, la quale proceda senz'altro alla nomina. del medico; b) che qualsiasi accusa fatta al servizio ' del rneclico di bordo sin vagliata e giudicata da.. ur.:a Co1nmissione della quale faccia ijarte il Coma11ù:inte di Porto, un inedico di Porto, un medico di bordo. Senzrr questf rifor111f' l'~utorizzazione a viaggiP.re ottenuta per e.snm i e la investjtura a bor<l() delle funz.ioni cli 1;. S. governativo, rimarrann1> duE> lustre inutili ed inefficaci. 1\1nlgrado i titoli pomposi il medie~ nominato ds1la Compagnia r~"lterebbe sempre l'impiegato mantenuto e Jlagato dall'arn1atore al solo ed eselnsiYo scopo di difenderne gli interessi. Si ritornèrebbe insomma alle disastrose condizioni per o\T. via re alle quali, reca11do offesa agli ordina menti della. Sanità C!vile, si impose a bordo l'imbarco di un medico militare ul quale venivano affidate le funzioni di direttore ·s anitario e di ufficiale srt nit.ario gover11ativo. Questa completa jndipendenza dalla Compagnia fu la ragione della buona prova che il medie'' miJitare potè fare a bordo. Buona prova che, po5ti in eguale mtuazione di libertà, da.ranno senza. • <lubbio quei medici civili la competenza dei qunli è garantita da un severo esame di State. J..a F€:derazione, che tali voti approvava fin-0 dal Congressq del 1920, uni'9Ce oggi l'augurio di uM integrale. accettazione da parte del C. S. S. (Dn lla Feder. 111 e<lica).

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, Da tenere presente l •

L'Importo d'abbOnamento va Inviato mediante

~11egno

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tarlo o con Cartollna-YagJla. Coforo ohe dealderano venarle teng~no

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1188

IL POLICLINICO

(ANNO

ltlSPOSTE A QUESITI E A D0~1ANDE. •

_CONCORSI .

(9567) Au·rr1 6riti 11eriodici. di stipe·n dio. - , Dott . ..-\. B. da S. G. - La legge non stabiliseé che il ~e rvizio

interinale è calcolato nel periodo utile r>er l'acquisto degli aumenti quinquennali di sti1~ndio. Però, siccòme la giurisprl1denza ha quasi univocamente -ammes.3o che esso sin ~'lleolato nel periodo di prova per lo acquisto della sta biliu\, con eqttivalente ragione è da ritenere che esso sia <:a lcola to nel periodo di tempo necessario per gli anmenti sessennali o quinquen11ali . Nell'un caoo ~ nel!' a 1tro deve essere seguito da !'egol~1 re nomi11a in base a concorso. in quanto che la regolarità clella nomina si iiYerhe;a Stù .seryizio antefatt-0 e lo rende utile e proficuo per tutti gli effetti di legge, cioè, sia. per la stabilità come pe1· i qui11quennii. (95f>8) Annie·n.ti qu i1ique11,nali. - Oott . •.\.. M. da .\1. Siamo di parere che il periodo di servizio interir1ale, con1e è ritenuto \alido per 1'acquisto <lella stabilità quanao è seguito da regolare no1nill.'.l in ba·se n concorso, possa nelle me<lesi~ne éondizioni essere ritenuto egualmente Yalido JJer· . 1·acquisto degli alimenti quinquennali. (9569) Sovp,l'es.':Jione di uiria. coridotta. -:-- Dott. l\il. ~. da (li i•. - Qualora venga soppressa n11a delle condotte p·u ò esse.re licenzi<'lto il titolare della condotta che si sopprime, ancorchè stabile, senza inco11trnre l 'obbligo di risarcimento di danni, ritene11dosi il fatto come caso di forza maggior~. ~on ha il diritto di chiede re che 'Sitt messo fuori ~erYizio il collega; per avanzata età ed inettitl1di1ie pel lavoro. Sembra giuSto che C'ome fra i due condotta ti vi<~ne diYiso lo stipendio sia del pari <1ivioo l 'auIDerlto quinquennale. Il ricoTso deYe es~re inviato al G-Overno del Re (~1inistero dello Interno) entro 15 giorni. (9571) .4.lloggio del medico condotto. - Dott. R. ( '. da M. - Il C<>ruune non ha nessun obbligo di darle l'alloggi.o, nè di impegnarsi a trovarne uno. Dovrebbe, a ltrimenti, fare lo stesso, con t utti gli a ltri impiegati comunali. ·Prendendo l'aspettativa Ilon ·s i l1a diritto di chiedere risarcimento di. d nn1Li nè dal Comune nè dal padrone di ca&1 nè da a ltri. Dott. JusTITIA.

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Importante •

pubblicaz~one

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Co1npendio di Ottalmologia ad uso degli studenti e dei medicl p ratici (seconda edizione). SOMMARIO: Parte I - Anatomia: a) P6rzione Periferica; b) Vie Ottiche. - Parte II - Fisiologia: a) Parte Generale; b) Parte Speciale - 1) Retrazione Oculare; 2) Funzioni retiniche. - Parte III - Esame Clinico : a.) Generalità·; b) Esame Oculare. - Parte IV - Vizii di Retrazione. - Parte V • Pa· tok>gia degli Annessi. · - Parte · VI ·: Patologia ·c1e11e Mem._ brane Oculari. - Parte VII - Patologia del Bulbo in toto. Ricettario dei principali rimedi topici usati neUe . malattie oculari.

Un volume in 16°, di pagine 580, con 190 fi gur e intercalate nel testo e 2 .. ta.vol~ a col{;lr~ ; in commercio L. 29 più le spes~ postali di spedizione ed· imtiallag"gio. Pet nbstri a.boonati sole L. 23,80 franco 'di porto e r.accomandato. Inviare 'faglia e . cartolina. Taglia al ce,v. LUIGI .POZZI, ,ria 8inina. u. lf. Bome.. I •

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l'OST L V.1C'A ~TI .

BASCIU (Perugia). - A tutto 30 sett.; L. 6000 IJer 1000 pov., c.-v., I .. 1000 indenn. resid., addizion. L. !!; tre quinq. decimo. Serv. entro 20 g. Per due frazioni. CARPEGN1 (Pesaro-rf rbinu) . - Scad. 80 settemb. <..~onsorzi L. 7000 e tre sessenni decimo; L. 3400 cav., J,.,. 1500 disag. resid. L. 600 uff. san.; caro-viv. (Jondotta primaria prev~t­ lentem. chirurgica e condotta medica; J,.,. 6000 P<'i l•OV., 3 quinq. ·deci1no, I ... 1800 c.-v., 50 % tariffa dai semi-abbienti; ind€>nn. cavale. da stabilire anno per anno, direz. ospedale L. 1000, uff. san. lire 600, ecc. 8cad. ore 18 del 2 ottobre. (Perug'i<i,). -

(.l<\SCIA

CASERTA. R. Prefettura. - La scadenza dei concorSti. a posti di Ufficiale sanitario per l i Comuni (v. fase. 29) è stata prorogata alle ore 12 del 30 noyembre. CoMo. Ospedale l'rovi1ioiale Psioltiatr,ico . - Due medici di Re1Jarto; titoli scientif. e prat.; I.1. 9100, alloggio personale con mobili, illum. e risc.ald.; indenn. guardia; 7 t1·ienni decimo; due c.-v. Docuinenti non oltre le ore 17.80 del 30 sett. a llà ~egret. della Deputaz. Provincia.le. Età limit.e 36. ~l-'1€Cchietto"votazioni. Serv. entro lo g. Biennio di prova. Scad. 15 sett. Terzo reparto. co1nprende11te le frazioni più lontane dal capoluogo, con ettari 2200 circa e popolazione di 2600 ab. Soli poveri, circa 800; IJ. 8000, ven~mi per dieci bjenni, indenn. cav. L. 2fi00, di sag. resid. L. 1000; casa d'abitazione. Iu corso un aumento a L. 10,000. l'er gli abbienti tariffa dell'Ordine. Doppio c.-v. (;ORIANO ... (Forlì)

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CoseANO (Udi·n e). - Al 25 sett. .per Coseano e S. Vito di Fagngnn, J,,,. 8000, più L . 3000 mezzo trasp. e L. 800 11t'f. san. ; doppio c.-v. ?\1ILANO. Oonsiglio degli Istituti Ospitalieri. ._ Scad. Z11 ottobre. Quattro medici chirurgi assistenti interni; L. 4500 nette, alloggio e vitto. Dopo un . biennio <li ~ervizio, gli Assistenti interni in 01,dine di anziani~'\ passeranno ad occupare i posti di assistente ordinario che si fossero rèsi Yat~'lnti collo stesso stipendio di L. 4500 aumentabili a J... 4800 dOJlO il r,? anno e a 5000 dopo il decimo anno. l\fONTELANICO (Roma ). -

Abitanti 1973. Stipendio 7000 lorde·; caro.:.viveri, aumenti quadriennali del decimo. Stato fll1uiglia; iscrizione Ordine. Sca<le11za 30 g~orni dal 10 agosto.. · UMBRA (Peru.gia.). fase . 35. ·S cad. ln settembre.

Due condotte. Vedi

NooERA

Ro~. istituto di, . . Olinica Ortoped.ioa e Traurna-

tologica, •••- Ai\ssfstente effettivo; IJ. 5000; indenn, car<>.viv . . i,,,. :i9so. Tltoli ed eventualmente esami (prova scritta 'di cultura ; 1 prova pratica. di clinica). ~ Linii~ 'di età anni 35. PreSèntazione dei 'dÒc11n1ènti ·di rito e - dei 'titoli entro ii 30 ·~l:tembre. n l Direttore dellliAtituto · (Policlinicò. Umberto· I}. ., ... .. ..

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[.~NNO

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SEZIONE PRATIC:A

Opera l-lazion,ale pet·' l' Assitstenza agli Jn,-vaiWi di Gue·r ra. - Direttore tecnico-amrriinistra-

CRONACA EPIDEMIOLOGICA.

tivo del Sanatorio di Spesso (Venezia Giulia). V€'(li fase. 35. Sead. · 15 sette1nbre.

Le malattie infetilve In Italia. llese d·i Giugno /922.

ROMA.

or NAnr.o (Per11,gia). -

Proroga 31 ottobre, ferme restando tutte le condizioni. S.

ANATOLI.\

l Verona) . -

Congregazione di Oa·r ità. :FJ prorogato nl 10 sett. il termine del concorso al SOAVE

MALATTIE

11osto di medico-chirurgo direttore dell'Ospedale. ToRINù.

l 1 :r.!BERTIDE (Per1Lgia). - Scad. 15 sett. Reside117.ial~ . J;. •W-00, tre quinquenni decimo, L. 2000 per t1isagiat.:1 resiùenza, doppio c.-v.

Scad. 15 sett. Fraz. di J_,aTia110; J;. S(){l•), indennità eavalc. L. 1500; L. 200. Rupple11te, co11 l'obbligo anche della cura de i P<l' '€'ri abitanti nella frazione :\fontagna, L. 8000; incle11ni. ca va le. L. 1500. ' 71!:1.L ETRI

(ltoma). -

~le<lico-chirn rgo,

3Henne, 7 anni pratica condotte, cerc:i ovunque buon interinato, possibilmente lunga durata, condotta residenziale, oppure posto ns::-tstente clinica, sanatori privati, assisjenza ammalati, disposto viRggiare. Scrivere: Dott. V. T . - :\fontepescall (Grosseto). ~.,ermo in posta.

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Ospedale i1tfantlle Regina Margherita. -

P1·irnario di chirurgia, assistente di medicina e 1·a(liologo; vedi fase. 35. Scadenza 31 ottobre.

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N1.1ove <litfide: Curino e Pertula (Novara). R ev'oea di diffide : Cast~ I ferro (.Alessandria J ; J)orto S. Giorgio (Ascoli Piceno).

'fifo petecchiale, Colera •asiatico, Peste bubbonica nessl1n caso.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

NOTIZIE DIVERSE.

NELLE UNIVERSITÀ.

Alla direzione della Clinica ostetrica e ginecologica di Padova, resa vacante per la perdita d~~I co1npianto prof. Ettore Truzzi, è stato chinm.ati> ad unanimità da Pn rma il prof. Alessandro Bertino. Il prof. Arturo neretta, straordinario di odon-

toiatria a Bologna, è promosso al grado di ordinario. ORDINE DELLA CORONA D'ITALIA.

Il prof. dott. Giuseppe D'Agata, direttore della ('..attedra <li patologia e clinica chirurgica dell'l.Juiversitit. di Camerino, è nominato commendatore 11ell'Ordlne della ()ol.'()na d'Italia. All'insigne professionista e scienziato i nostri i·allegramenti cordiali.

Il dott. Francesco Caj<fn.e, ·d i Palena (Cl1ietil, è stato insignito della commenda della Corona d'I· tali a. Sentite co11gratulazionl al valoroso e distinto collega. • Il dott. Stefano 7.ieni, da Monselice, è n0mina to · cavaliere della Corona d'Italia, per benemerenzè professionali. Ritllegramenti.

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La celebrazione dell' Uftiriale Medico. .i\. celebrare la figura dell'Ufficiale Medico,' eh~')

tra raffiche di morte riaccende la vita, che per ri<'omporre n UO\"e trame cli esistenza va incontl.'o ul S<'lcrificio e nl martirio più puri, sorgerà u1P monumento, piccolo di n1-0le, ma ricco di alto cou ~ t~nuto 1norale, nell'atrio luminoso della Scuola di _.\.pplicazione di Sanità Militare, in Firenze, percl1è d:a qut!lla Scuola usciror10 a migliaia i giovani lrfficiali effettivi e di co111plemento, ardore di gent~ italit~a diversa; perchè in qt1ella Scuola il m onume nto sia m~ta di duraturo eulto civile all{> giovani generazioni che .si a vvirenderan.n o. Vi saranno incisi i nomi gloriosi ed oscuri di tutti gli Ufficiali Medici ca'duti. J..e quote di sottoscrizione possono inviarsi o al capitano meòico dott. Bocchetti, segretario geILeral~ del Comi.tato ordinatore, presso il Cilmpo Sanatoriale di . Anzio (Roma),. oppure alla. Dl.r•'zione de L'Italia Sanitaria, piazza del Popolo l~, Roma, che pubblicherà l'~lenco delle offerte. 1

Corso di medicina del lavoro. Questo corso, organizzato presso la Clinica delle Malattie professionali di Milano (via S. Barnaba 8), J)er aderire alle n1olte ricl1leste, vien ri petuto a distunza ,11 quattro mesi dal precedent~


.. 1190

IL POLICLINICO

[ANNO

FASC.

361

rapido; avrà· la durata di 45 giorni e ~·i ine~t:e a disp )Sfzione del corso un fondo che coniuizierà il 6 novembre 1922. sente di concedere il biglietto ferroviario di riror• 0ome gli altri, avFà carattere pratico-dimostrano da Milano alla propria sede e la tassa versata tivo, ma sarà più largo e completo. a diect medici provenienti dal Mezzodì e dal!; Scopo precipuo di esso è quello di 'p romuovere Isole, quando abbiano frequentato regolarment:e il nei medici italiani una preparazione tecnica nE!l corso. ea1npo della medicina professionale e sociale, osSono a buon punto le pratiche per assicurar·~ . sia nella medicina del lavoro, fornendo una culai medici iscritti · la pensione (vitto e alloggio) a tura specializzata di patologia e igiene del lavor,. 20 al giorno. . ro, di infortunistica e di medicina sociale in g{~­ Agl~ jsçri4i che frequenteranno regol~rmente il ner e, che si rende utile a tutti, ma indispensabile corso Yer]fà. rila~ia to un diploma di frequenza. per chi sarà chiamato dalle organizzazioni sociali o da altre amministrazioni, alle nuove funzioni Corso di perfezionamento in Dermosifilopatia. mooiche che sono invoca t:e per il Paese nootro Presso la Clinica Dermosifilopatica della Regia (ispettori e medici di faHbrica, consiglieri medici r·niversità di Napoli, con l'approvazione del Midi mutue, ecc.) . nistero della P. I., è istituito un corso di perfeziot. IJa stessa cultura specializzata potrà servire, numento in Clinica Dermosifilopatica, per lanretti1on è chi non lo senta, ad accrescere anche in ti irf Medicina e Chirurgia, allo scopo di istruire l tali a, la evoluzione della mediciru:t e dell'igiene ~ medici nell'esercizio pratico d1 detta ma.teria. \erso i loro grandi rendimenti sociali. Il corso si inizierà il 30 ottobre 1922 ed avrà lg Le materie che formeranno oggetto del corso, durata di mesi due. Saranno impartite lezioni clisono : 1. Etiologia generale nel campo della meItiche ed eseguite esercitazioni cliniche, di amdicina del lavoro; 2. Patologia e clinica del ,lavoro; bulatorio, di lab:)ratorio e di terapia attenenti alla 3. Igiene del lavoro e igiene industriale; 4. ID.forspecialità. Il 11umero degli iscritti è limitato. Alla tnni.stica; 5. Legislazione sociale italiana e CQ.IDfine del corso e dopo aver superato la prova di 1>arata di medicina del lavoro e di previdenza soesami · sati. rilasciato un diploma, legalizzato dal ciale; 6. Statistica sanitaria der lavoro e demoRettore. Tassa di iscrizione, com1)rese le spe~, ~rafia; 7. Storia della medicina del lavoro. di L . 300. Le domande, in carta da bollo di L. 1.20, Avranno_ luogo visit:e ai più importanti stabiliYanno indirizzate al prof. Rodolfo S~nziale, Dirnenti industr]ali di Milano e circondario, allo sco• rettore della Clinica Dermosifilopatica dell'Unipo di dimostrare nelle più . svariate lavorazioni Yersità di Napoli, accompagnate dalla ricevuta di l'attuazione i>ratica d~lle norme d'igiene industria,·er.samento della tassa di iscrizione, fatta all'Eco}(:', di igiene sociale operaia, di prevenzione degli 1tomato dell'L'niversità, e dal certificato di laurea. infortuni sul lavoro, ecc. Saranno pure visitati i più inte ressanti Istituti sanitari ed i più moderni Congresso Nazionale di Storia critica delle scienze impianti d'igiene della città. · mediche e naturali. . I medici iscritti al corS<? verranno ammessi, a Ricordiamo che è indetto a Bologna dal 24 al turno, a frequentare le sale degli ammalati dé2f, settembre. genti nella Clinica, gli , ambulatori delle varie caSi rivolge caldo invito ai relatori, ed a tutti tegorie di operai, ed i laboratori scientifici, con quelli che vi part:ectperanno oon comunicazioni, esercitazioni nei più moderni metodi d'indagine come ai Soci, ed agli aderenti, di volere attenersi -chimica, microscopica, batteriologie-a e sierologica, alle disposizioni del Regolamento già pubblicato a scopo diagnostico ed igienico. dal Comitato ordinatore di Bologna presieduto dal Il corpo insegnant:e, oltreehè dal person1lle ·ufchiarissimo sig. prof. D. Majocchi, via Giusep1.>e ficiale della Clinica delle m~Jattie professionali, Petroni, 15). sarà costituito da altri professori della Facoltà Si avvertono altresl tutti i predetti Signori di medico-chirurgica Pavia-Milano e da altri cultori volere rivolgere le richieste di iscrizione sollecidelle disciplin~ che hanno attinenza colla medicitament,e al Segr~tario generale prof. Raffaello It:l del lavoro. • • ({urrieri (piazza Aldrovandi, 11 - Hologna). I programmi dettagliati, coll'elenco del persona~ 1e insegnante e cogli orari delle lezioni, verranno XV Congresso Na~lonale d' Idrologia e Climatologia. die:tribuiti all~inizio del corso. 'l'utte le lezioni e conferenze avranno luogo nelCome è noto, il Congresso di Castellammare, le ore pomeridiane, mentre le ore antimeridiane nell'ottobre 1921, deliberava di riunire i soci delverranno rioorvate alle visite degli stabilimenti ed 1' Associazione Italiana. d'Idrologia, Climatologia e alla frequenza alle sale cliniche, ambulatori, la'l'erapia fìrSica, i simpatizzanti e quanti hanno a boratori, ecc. cuore il divenire climatico e balneare dell'Italia Al corso saranno am~essi, per ordine d 'iscrizioe in partit..!olare della Sicilia, a Palermo, duranne, non più di 40 laureati in medicina e chirurgia. te la primavera del 1923. Le domande dovranno essere presenta te entro il Il Oomitat:) chn deve att.endere alla preparazioBl ottobre 1922, alJ.a Segre.t eria dei RR. Istituti 11e del Cong1·e-sso è presieduto dal prof. Liborio clinici : via Commenda, 12 - Milano. La tassa di Giuff:rè, ed 11a iniziato i suoi lavori. iscrizione è di L. J 50. L'attesa per quest<? Congresso è grande e nelJ(~ I Ja Società per gli studi di l\lledicina del lavoro riunioni parziali tenute in queste ultime settimaC<.it·so

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XX IX, F ASC. 36]

SEZ,IONE PRATK:A

ne a Milano, Firenze e Montecatini si sono predisposte intese per la più felice riuscita del gresso, che contribuirà alla valorizzazione del patrimonio Balneo-Climatico della Sicilia e d~ Mez-

Con-

zodì.

Commissione Reale per lo studio delle questioni reIatlve all'asslstenza dell' Infanzia. I J

Con ll.egio Deareto 23' luglio è istituita _una Commissione con l'incarico di procedere allo studio delle varie questioni connesse alla prd~zione ro aRsistenza dell'infanzia abbandonata e debole e di proporre le norme legislàtive necessarie per l'organica e completa sistemazione della materin. Il Decreto è preceduto da una efficace relazione che mette in evidenza l'urgenza del problem.'l in armonia alle conseguenze della guerra e la ne · c~ssità di assicurare alle nuove generazioni.J le energie fisiche e IQ_oraJi ad ~ · indi.spensabili per l'opera ricostruttiva. Il Decreto riconosce l'insufficienza· della nostra legislazione in riguardo- alla necessità di un disegno di legge che coordini le energie sta tali e libere per la difesa dell'igiene fisica e morale dell'infanzia, che provveda alla tµtela giuridica dei fanciulli, alla prevenzione della mendicità, del 'Vagabondaggio e della criminalità e all'assistenza dei fanciulli legittimi ed illegittimi materialmente e moralmente abbandonati. La Direzione dell'Istituto . Italiano di Igiene Prcvidenza ed Assistenza Sociale, che ha promosso quest'azione, mette in rilievo l'importanza della nomina di tale Commissione Reale, in cui l'Istituto è rappresentato dal suo Direttore in ossequio agli alti fini Jler cui l'Istituto stesso è stato creato ed attivan1ente opera.

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Borse di sto dio. Il Ministero per le 'l'erre Libera te ba con d~­ creto 21 luglio 1922, provveduto . alla istituzione di n. 300 borse di studio di IJ. 2000 per l'anno scolastico 1922-923 in favore di studenti univer.~­ t.ari bisognosi e meritevoli delle Terre Liberate della Venezia Giulia e Tridentina, nonche di cittadini italiani dei territori della monarchìa austrouno~rica.

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Aumento di tasse universitarie.

bronzo con effige in rilievo del Matl'ucci, dovuta all'3;rte. dello scultore De Candin. Il prof. Ferrannini pronunzierà il discorso inaugurale. Le onoranze saranno degne dell'illustre scienziato, le cui scoperte geniali sulla tubercolosi ne resero il i1ome immortale e rispettato in futto il n1ondo scientifieo. C-0loro elle desiderano inviare contributi potTanno indirizzarli al sindaco di Oalit.r i o al prof. ou. Sgobbo, ,via Chiaia, 21.0 - Napoli.

Un' lnchlesta sul cbloloo deilo Stato.

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Con decreto 20 luglio è istituita una sopratassa annua di L. 150 per i corsi di varie facoltà e scuole, compresa la facoltà medica.

In memoria di Kaftuccl. •

A Calitrl, ove ebbe i natali il pTof. Angelo Maria Maffucci, che dedicò la sua vita agll studii di anatomia patologica, si preparano solenni OJlO· ranze alla sua memoria. Ad inizia tiva dei pl'ofessori on. Francesco Paolo Sgobbo ed Andl'ea Ferrannini è sorto un <iorr1ita to d'onore, di cui fanno parte insigni scienzia:ti ed autorità politiche. Nella prima quindicina di settembre sarà inaugurata una lapide in marmo e

IJa Soctetà Agronomica Italiana e il Comitato ~a­ zionale per le piante medicinali, aromatiche e<l éstratti~e in Italia e f~olonie, colla rise~va di

partecipazione di altri Enti scientifici e tecnici, hanno emesso un voto per un'inchiesta tecnicoamministrativa sulla Azienèa del Chinino di Sta. to, da effettuarsi da persone competenti estran~ a lla Amministrazione.

Per g Ii Istituti della facoltà. Medica di Boma. in smta .autorizzata per legge l'assegnazion~ '

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straQrdinaria di L. 8,000,000 per la prosecuzione <lei la:vori di costruzione dei nuovi edifici P.ef g.li I stituti della Facoltà medico-chirurgie.a della Reg1n Università <If Roma. .

In onore del prof. Sllvagol. Intorno al prof. Luigi Silvagni, recatosi a Sulmona per ragioni professionali, si son dati convegno molti medici della regione. A u11 cordiale simr•osio il dott. Cozzoli dette il saluto dei colleghi; il prof. Silvagni ringraziò commosso e grato.

Per Emilio Kraepello. ln seguito a viv.o interessamento di parecchie notabilità è stata cor1cessa dal governo Italiano nl' prof.' Kraepelin la restituzione seD.za corrispettivo del suoi beni in Imlia, come da lettera òi affitlam~nto del Ministro T. Rossi all'on. F. Cazzamalli. I beni del celebre l>Sichiatra in Italia con1sist<1no in una villa. · È questò un omaggio reso ·alla internazionalità (1€lla scienza. t"":

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Dopo anni di sofferen7~ che ne hiinno lentame11te constrmata la forte fibra, ma non mai fiacooto la mente vivida e lo spirito alacre, si è spento a 63 anni n~lln. sua natia lVIonterubbiano, il dott. • prof. ST.IDF.c-\NO MIRCOJJI. Tempra di studioso,. animo aperto ad ogni idea- . le di umano progresso, volle e isf·ppe assurgere dalla vjta 01•erosa di !vie{Jico Conòotto alla carriera scientifica.. Fu per molti anni . appi:_ezzato assistente del prof. l\1Iaragliano, e docente 9i Clinica l\tiedica nella R. Università di Genova e di !{orna. Pubblicò molti lavori che fanno fede della sua multiforme cultura e del suo geniale ingegno. L'Ordine dei Medici della Provincia di Ascoli Piceno lo ebbe fra i primi suoi C<'•nsiglieri, e ne rimpiange profondaruP.nte la perditu. 1\i!. P . •'

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' RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA. •

I>. NOBÉCOURT e .J. PARA'F. · Profilassi del n1oc·billo con ~e iniezioni preventive di siero <li co11vnl€soente: - R. BE~SAUDi: ~ P. H1r.LE~L\N1> . Il catet~rismo esofageo. ' . Afediz. Kli1iik, giu. - · I. B.oA~. Trattamento .<lelle en1-0rroidi c«)n le iniezio11i . · Df:1it. Me<liz . Vrocheti.s., 9 g iu. ZWEIFEL: Come impedire la · febbre pue11)erale. BÉTTMANN. Etiologia della psoriasi : - W .. HEYN. . Iia .d er· Jnatite ·OOlvarsanica. - G. ETTISOH . M~ccan iea d€'llo sviluf>lìO e n1edicina pratica . . . JJr·i t. j}fe<J: .. !Tourn.aZ, 10 giu. S. E. KARK. L'eclam1psia : l ~evolnzione con1e fattore causale. Re v. Espaii. de .Mcd. y Ci r., mag. - Nt1mero su Oaja l. (i·az. d. Hop., ()e 8 giù. -- P. BÉHAGNE e J. REYNE nsico-fi.siologia de ll'a,iatore. FERllEYROLLF:S. Deoonsibilizzazione si;-ecifica ct1rativa. (J?i'n. Qstet.r iCll, 81 mng. - E. :QE I~ONGIS, r•uerpeiio senza locl1ia:;r,i on(•. R~vlie Tu,n·i s·i enne des ~c. Jf 8d ., m.ag. MAS8ELO'r . 1'1en11tg-0-ta<licolite e inielite sifilitica. Presse Mét ., 10 giu. -

[ANNO XXIX, FAsè. 36J

IL POI.ICLIN l CO

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nesi del 1norbo di Bright; le sclerosi renali ipertoniehe . - . E. RcGGJ!.:RI . Prova del pasto gras,-;io 0olorato. - P_ PE .TO?rfMASI. Vaccinazione .a ntitubercolare e cutireazione. Gaz. d . H6p., 13 e 15 giu. - A. CANGS e R. ARGANO. I;e « nodositit juxta-artico1arl » sifi litiche. . Jt»u.rn. de .~1éit. de lJo·rdecvnro, 10 giu. - SALESQUEJ . Profilassi delle defor1nitù fisiche dell'infanzi.a. . Pa:r·ls Jlf édical, 17 gin. - Numero sulla ginecologia. l~u.ll . 1lc. àe Méd., 30 mi:tg·. E . LEGRY . AScesso fibroso del fegato. Ra,àiologia Me<l., giu . - O. ALBERTI. La sindrome scnfoiclea. del · Kohler. •

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Pathologio<i,

i5· giu. -·

À~. ( 'ASTELLA)TA .

Fagocitosl

ùel bacill-0 tu·b ercolare in divel'se condizioni. l :anoet, :t7 giu. -- G. Ho1.~n:8.•I .sintomi clinici delle sffezioni cerebellari e loro interpretazione. .J. Mc l NTOSR, ~-. W. JAMEs e l>. LAZARUS-BARI.O\\·. Origine batte rie.a della carie ·d entale. - H. NoGuonr. llicerche sulla febbre gialla . · ...1l uncli. Medi.i. ·wochens., lH giu. -- G . .AxHAUSEN. Interru zioni della nutri7'ione epifisaria nell'uo· mo. - 'l' . Gorn e T . '\V'rLDBRETT . Eclampsia dei lattanti. - O. IJUilARgCTJ, I/iufì.ammazione. Ri.forT1t<t Jled., 12 giu . - 1r. P ARODI. Sulla patoge-

R C 'H .1 V I.

a1p r. - R. IJEY. Tl1more dell'infu11dibufurn (tuber cin-e11e.um); integrità dell'ipofisi; sin<:lron1e adiposa . - G. PAPASTROTIGAKIO. Malal'ia « nervo.c::a ». - DE1vrY e KLIPPEL. Encefalite e1>ide 1nica e a])purenm di de1nenza precoce . .4rcll . <li A.ntrop. cri-rnin.. , P.~ici1. e Med . Leg., gen.apr. - L. 'VERVACK. Il metodo antr,opologico nel trattn111ento clei condannati. - R . ROMANESE. Infer..i-0ni gassose ·p ost-abortive. - L . DEVOTO . L .:1. pellagra in J.ombardia e nella Venezia Trident ina dal 1900 in poi. An1ia,li d'lgi.ene, apr. - \ 1 • PuNTON"I. Virus rabico fisso ad esclusiva virulenza· cerebrale. - A . CASTET,LI. Divisione delle forme anulari dei paras~iti malarici. F. P1ccrn1NN1. Il contagio della peste alla luce (li un recente episodio·. - F . Picu1~1~NI. Le ditlicoluì. della diagnosi batteri ologiea del la peste in 11 lcuni e.a si di eccezione. · - ]j". e S. DE BTJEN . Sull'acclimatazione della « Gambusia affinis ».

J( c1..11 c }/et1rui.,

Indice alfabetico per materie. _...\1nanit:a ~itrlna: estratti per . via paraenterale . . . . . . . . . . . Pagl.. 1181 .A.inniin.istra,z ione sanitari.a . .

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..A..nticoagulanti . . . . . • .t\..ppendicite e malattie deg li annessi A ut.()Jiufùterapia nella .tubercolo~i . • J ~ibliografia .. . . . .

Rrivido: il

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Ho,vel ; ptastriJ.ie . . . . . . . . irrosi epatica: patoge11esl • • • (~itrato dii sodio n~lla te rapia delle affezioni vascolari . . . . •

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(:ronaoa de/. tnovinz.cn.to professionale •

. {~uore: ferita eccezionale; traumatologia foren·s e . . . Diplopia volontaria . . . . . 1:1morra_g ie retiniche : significato clinico t~ prognostico . . . • • l 'ebbre tifoide e gravidanza • • Gla11dole Jlnfati<'he l;>elviche: lesioni Roma, 192'.I -

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primitive e lesi-0ui ginecologiche non riconosciute . . . . . . . . . Pag. llii )) 11&~ Iperidrosi~ trattamento . . . . ~1a lattie infetti've P inquinamento .dei terreno . . . . . . . )) 118-1 Meningi te cere bro-spina le cronica . . )) 1179 Nen1RSIJ€l'mi : yalore diagnostico . . )) 1130 l 'ara lisi progressiva coniugale . . . : )) 1107 _ i:•fieun1otorace ad ipotensione, ad indicazione sintomatica . . . » llC.l It.eni: nuovo metodo di esame funzionale . . . · · · · )) 118~ R etina : etiologia e trattamento del <li,

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. Sindrome vagotoni.ca : nella . . . Storia della medicina: l'Università di Padova nella storia della sifilografia Tisi polmonare trattata con pneumotorace t e rape11tico : reperto anatomu-patologico . · · · · · · 'l'umori e mnJt:lttie itel s.a ngue . .

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Sallt:,TUe: diagno.._<:fi medico-legale

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ANNO XXJX

Roma, ·11 Set.tembre 1922

I

Fasc.' 37

tondato clai professori:

GUIDO BACCE'LLI - ·- · FRANCESCO DURANTE SEZION. E

PRATICA •

REDATTORE CAPO: l,ROF.

VITTORIO ASCOLI ' '

SOMMARIO. Lavori originali: U. Ma riani: Ri cerche sperimentali sulla cheratite e sulla meni ngo-encefali te ·erpet ica. 9sservàzioni cliniche: G. On ano : Cisti ovari ca di sini stra , con torsione di un peduo colo aderente a ute.ro gravido, simula nte rottur-a di gravidanza tubarica a destra. Operazione ·e guarigione. - R. Bader: Un caso di sinfisiectomìa par. ziale alla e Costa > nella pratica di condotta. Note preventive: L. Grossi : Sulla patogenesi del p allore de· gli arterioscle roti ci. Commenti: P. Clara: Per la det erminazione dell'urea. Igiene: D. Falcioni: SulJa profil assi dell 'influenza. Sunti e rassegne: NEURO LOGIA: K. Singer: Lo studio dell 'epilessia. Ri caldoni: Sindrome di Babinski -Nageotte. MEDICINA : F. P elmoller: Il trattamento della gangrena polmonare col salvarsa n. - J. Bravo y Frias : Sul trattamento della polmonite e della broncopolmoni\e infantile. Cenn.i bibliografici. .

Accademie, Società mediche, congressi: R. Accademia ~iedi c a. di · Roma. - R. Accademia Medico-Chirurgica di Napoli. Appunti per il medico. pratico: fì;E~lEIOTICA : L'importanza della ricerca del bacillo tubercolare nelle feci. - (.'ASI STICA E T E RAPIA: Il prepuzio infantile. - L'acetonuria negli adenoidei. - J)ilatazioni linfatiche della parete addomioaJe. Il trattamento dell'obesità infantile - NoTÈ n1 ME01 c 1NA 8CIENTIFICA: H. I scovesco: I lipoidi. - VARIA. . Nella vita professionale: Medicina sociale. - Insegnamento superiore. - Amministrazione sanit a ria. - Cronaca del movimento professionale. - Risposte a quesiti e a dbmande. - Concorsi. - Nomine. promozioni ed onorificenze. - No~tre corrispondenze. - Cronaca epidemiologica. Notizie diverse • • Rassegna ~eUa stampa medica. Indice alfabetico per materie. .

l ' . Gllltal •• ,re,..eM rls.en.a. - E metata la rlprod~ <U Jaoorl pu.bb"Uoa.td nel P8LICJLIKIM e la pubbUcMione ctit sut11ff cU essi senea citarne la. fon te.

SOllECITAZIONE

I signoPi abbonali che non hanno pagato anco.-a la se-

conda .-ata senaestPale a conapfnaento dett • lnapo.-to del ' p:zop.-lo a.bbonanaento pel .,922, sono vlvanaen:te p.-egatl dl faPne sollecita pfnaessa., naedfante eaPtoffna•WJaglfa.

z;• RMMINISTRRZIOJVE

N. B. - Deila cartolina vaglia inviata

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LAVORI ORIGINALI. •

Ricerche sperimentali sulla cheratite e sulla meningo-encefalite erpetica. (1) Prof..

G1T; SEPPE MARIAN1.

Furono esegl1ite ricerche comparative sui

conigli pàrtendo da materiale limano di herpes febrilis, herpes g enita lis ed herpes Zoster. 1) Herpes . febrilis. - Col contenuto di vescicole fresche di e rpeti febbri li comparsi sulla cute. e 1ntlccs.a la bbiale di individui affetti da svariate forme infettive generali si è ottenuto q11asi costantemente per scariflcazi6ne sulla cornea del coniglio, dopo un,incubazione di circa ventiquattro ore, un iprocesso più o meno intenoo di cheratocongiuntivite ed iridociclite

(1 ) Comunicazione alla Società :Niedi ca-Cl1i· rurgica di Pa,ria nella seduta del 9 giugno 1922. . •

che evolve or.clinariam.ente in t1na venti11a di giorni, lasciando spesso dei notevoli reliql1ati. È possibile ottenere il passaggio in serje d a oornea a cornea nei conigli di tali lesioni; ,do• po un certo numero di ·passag~i però si ha una rjlevante progressiva atte11l1azior1e del virus. Il momento più -01pportuno :per ottenere il traipianto ca·d·~ n~l te rzo-quinto giO·I~O dell'.eVoluzi.one d.ella cheratite; d Qpo il decimo giorno il tra pianto r·jesce per lo ·p iù negativo; è però riuscito il trapi~to1 anche in d1c1assette. sima giornata. L'ordine di svolgimento delle lesioni è il seg uente: congiuntivite, cl1e1·atite •. circoscritta lineare o puntiforme, iridociclite; regréssione della congiuntivite e approfonda1J1ento della cl1eratite; t~volta formazion e di m·icro_P,t1stole e di 11Icerarloni corneali; r eg·res· sio11e d ella ididociclite; regressione clel la cl1al'fLtite; fenomeni cli riparazi o11e o postun1i corneali.

..


11!)}

IL POLICLINICO

Dal punto di vista anatomopatologico Ri osservanp fenom~ni . di intensa iperemia, ede11ia, infiltrazione acuta della congiuntiva con .· prevalenza di elementi polinucleati pseudo eosjnofìli in un primo tempo, p.oi ·COn prevalenza di cellule mononucleate e di plasmazell~·n ; nella ·corn.ea e nella sc1erotica si h.a dapJ,lrima l1na infiltrazione st1perficiale diffusa ùi I p olin11cleati pse11do eosina.fili e ltnfotici, p.oi sc.ompaion,o i polinucleati, , e si hanno focolai ben delimitati o strisce o accumuli profondi di linfatici, monon11 cleati grandi, plasmazellen fibroblasti di vario tipo; gli sfalda.menti e.pite-. liali s0no fenomeni precoci, e gli epitelii appaiono rig.onfiati, presentano vacuali nel .p rotoJJlasma e alterazioni nucleari svariate, in pari e ·coll'aspetto delle note inclusioni cellulari pf:eudo-pal'assitarie. Non si crede di poter stabilire una vera identità, ma solo qualche afifi11jtà gen·erica coi processi caratteristici che si risoontr.an.o all'esame m'icroscopico delle vescicole di herpes; così pure non sembra si sia autorizzati ad attribu ire un particolare valore alle ·cosidette inclu·s ioni cellulari che furono cles<:ritte come in rapporto diretto colla presenza del virus erpetico. Si posson.O a\T.ere ampie cadute di epitelii, abrasioni od ulr,erazi-0ni con modificazione del t essuto proi>iio della .cornea e fitta infiltrazion e- dei m argini del1e perdite di sostanza, co... in'.e esiti di microascessi corneali, ·sempre con prevalenza d·egli element,i linfocitoidi e plasmacellule. La reazione di irido·ciclite, spesso, m olto intensa, si sviluppa sot.to f.o rma di dilatazione vasale; infiltrazione a focolai comipatti linfocitari-plasmoceìiuiari nel tessuto proprio dell'iride e dei prooessi ciliari; il massimo dello svilup.po si ha verso 1'ottavo-idecimo ,giorno, ' ))~r isaompatjre generalmente verso hl. quindicesimo-diciott.esimo. Durante il periodo di regression:e della cheratite 'si osservano accumuli di liri·fociti e di cellule plasmati.che, ben deli-i11it.ati, attorno ai vasi dilatati e con pareti iper trofi·che nella regione del limbo e nelle r egioni 1p.r ossime .della sclera; l' epitelio si rifor.p:ia ipertrofizz3:ndosi; nella parte media e profonda della cornea si può ~vere un tessuto sclerotico infiltr.ato persistente molto a lungo. , N-011 si è potuto ril~vare il costituirsi di una V èra e propria immunità della cor~a. che ha ' superato l1na infezione erpetica e tanto meno d ell 'altra cornea dello stesso animale contro 11n nl1ov o vin1s er~tico od anch·e ·contro il viru.s c1i cheratite erpetica 1della stessa origine. Non furono notate r ecidive spo11tanoo della l:he.r aiite risoluta, ·m a si è osservata la com1:,0.1 s<.1 spon tanea di un8 cheratite nell'altro 1

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J

[ANNO XXIX, FASC. 37_i

occhio quando già. l'affezione era in un grado avanzato di r.egressione nell'occhio . inoculato (diciottesima giornata). Riuscirono senza effetto tutti i tentativi di inoculazione del materiale erpetico 11mano e di cheratite erpetica per via cutanea, sottocutanea, endovenosa, endop·e ritoneale, endotesticolare. Negativi furono pure i tentativi di inoculazione anche per via c·o rneale con liquido cefalo-rachidiano di un ammalato affetto da meningite ac11ta di natura non precisata, il quale presentava vescicole di hespes f ebrilis che diedero materiale virt1lentissimo per la cornea dei conigli . In un numero relativamente notevole di casi (20 % ci11ca) sopravvenne nei conigli colpiti da cheratite erpetica un quadro morboso a fenomenologia nervosa caratterizzato da contratture muscolari, emi·p aresi, rotazione sul lato paretico, movimenti di maneggio, opistotono, trisma, ipertermia, disp·n ea; durata circa quarantotto ore; esito letale. In qualche ca;so i di'Sturbi nervosi si! svilupparono uno o due giorni dopo la subita enucleaz.i one del bu1bo oculare affetto d.a cheratite, senza .che per aLtro si verificassero fenomeni suppuratirvi a c·a rico del mon·cone; in altri ca;si lo stesso quadro si stabilì senza che si fosse praticato alcun intervento locale, in pieno periodo di svilwppo della cheratite; la morte si verificò dal <Lodicesimo al vent'iJquattresi. mo giorno dopo l'inoculazione corneal e di materiale erpetico. All'autopsia non si mis e in evidenza nessun fatto deg•n o di nota all'infuori di un diffuso edema ed iperemia meningea e della sostanza cerebraJe corticale con qual·che piccolissimo focolai-0 emorragico. L.' esame microscopico coj metodi comuni di colorazione fa rilevare in tutti i casi, in grado però molto diverso, un processo di m eningite e ·di en.cefalite corti-cale diffusa r.appresentato : da uno spiocato edema e dilatazioni notevoli dei vasi delle meningi in co.rrrispondenza della volta, della base .e dei ventricoli; da più o meno intensa iillfiltrazione diffusa ~ttomeningea e da piccole raccolte a focolaio o diffusi e notevoli acc11muli infiltrativi perivasali nella sostanza c·e rebrale corti. calie· scarse le lesioni degli endotèlii; .g li ·ele' . men.ti infi ammatorr ii sembravano preferibilmente raccolti negli spazi linfati·oi perivasali. • Le cellule di infiltrazione sono ·c ostantemente rappresen'tate da: linfociti, mononucl·e ati voluminosi con crorr1atina abbondante talora in cariocinesi, e nucleoli evidenti, cellule plasmafj che a cl 11no o d11 e nuclei; rarissimi polin11. 1


( •.\NNO

XXIX, F ASC. 371

cleati eosinofili, in qualche caso globuli rossi ?\fancan-o lesioni grossolane ooJlul.ari del tipo di qt1elle descritte col nome di neuronofagie. Simili reazioni perivasali si possono osservar'3 in grado mediocre di 'SViluppo in varii segmenti d~l cervello, ma s ono sem.p re più spiccate e prevalgono nettam.ente le alterazioni a caricu delle meningi e della corteccia. Le millute lesioni strutturali 'd egli el·ementi nervosi messe in evidenza con metodi speciali ~ono tl1ttora oggetto di studio e saranno descritte in una prossima nota. Mi pare fin d'or~t però di dover insistere sulla prevalenza delle lesioni m·ening·ee e corticali Sll qucelle degli altri segmenti cerebrali. · 1

2) Herpes genitalis. -

Si è ottenuta ripetutamente colla scarifica.zio.ne corneale con materiale di vescicole di herpes genitalis la produzione di una cheratocongiuntivite e iridociclite, che ricorda esattamente n,ei suoi caratteri oli11ici e ano.tomo-patologici quella ottenuta Goll'herpes f ebrilis; però l'attecchin1ento di f!uesti materiali è meno costante di quello febbril·e e se il materiale non è prelevato da ve1cicole recentissime, si h a spesso esito negativo; anche i trapianti si ottengono meno facilmente ~d il virns sembra esaurirsi più ral)idamente. Non si è rilevato lo stabilirsi di uno stato immunitario assoluto corneale contro ]l virus, nf: si è ottenuta una immunità crociata verso il virus erpetico febbrile e viceversa. Anch€ in r a pporto collo sviluppo della. cherat·ite erpetica di origine genitale, si è ·osservata la comparsa di una fenomenologia nervosa con esito letal~, ma molto più rara.mente; del resto i sintomi clinici ed j r eperti anatomQ-p~tolo­ "ici corrispondono perfettamente a quelli -che si osservan.o nei casi di meningite o meningoencefalite secondaria a cheratite da herpes febrilis ; in complesso però si ha l'impressi·one di trovarsi di fronte ad una reazione di minore intensità. Si è confermata la possibilitù. ael trapianto sulla cute del braccio di lesilOni erpetiche con materiale prel•evato da vesciC('le di erp~s genitale dello stesso indirvi.duo. (

3) Herpes Zoster. -

1195

SEZIONE P'RATIC.'1

L,a maggior parte dei tentativi di inoculazione rp·~r scarificazione ·corneale dei conigli con materiale di vescicole reeen ti di herpes Zoster diede risultati negativi; in un ~aso si ebbe una cher.atocongiuntivite acutissima con itpo.p fon e panoftalmite purulenta, senza alcuno dei caratteri della infezione erpetica; in ~n solo caso si ebbe lo ·s viluppo di una cher.a.tite ·che si potè riprodurre :per impianti SllCcessivi sulla cornea ·di altri coni-

gli, conservando ·clinicamente e anatomopatologicamente dei caratteri rnolto affini a quelli del le cheratiti da erpes febbrile o geniitale; assenza di fenomeni nervo.gi. N.on ~i sentiamo .autorizzati da queste sole osservazioni ad arr.mi.ettere od escludere una cheratite erp,e tica da herpes Zoster. 4) Prove di con.troizo. -

Fu praticata una serie di inoculazioni per scarificazione su corne:a di coniglio cori materiale iprelevato da vescicole di ecze.m a, da ves-cicole e bolle di derm.a tite erpetiforme, di pemfigo volgare, di eritema polimorfo; con materiale id i mollusco {'Ontagi'Oso ·~ papillomi; e infine con materiale colturale di svariati microorganismi piogeni prov.enienti da v·escicole di herpes febrilis o g enit a,lis. I risultati furono del tutto negativi nel senso c·h e o non si provocò alcu·n a rieazioJle corneale oppure si determinò 1a compar.sa di cheratocongiuntivite con caratteri clinici e anatomopatologici d1fferenti da ·qu.elli ·delle cheratiti provocate direttamente co~ materiale di herpes f e brilis o genitalis.

OSSERVAZIONI CLINICHE. 0SPEDAI.E CIVILE LANCIARINI DI SASSOCORVARO.

Cisti ovarica di. sinistra, con torsi~ne di t1n peduncolo aderente a utero gravido, simulante rottura di gravidanza tubarica a destra. - Operazione ·e guarigione. GIOVANNI O~A~O,

chirurgo. C~l1iamato, accorsi d'urgenza al letto di una donna sui tJ~ent'anni che s.o•f friva di atroci dolori al basso ventre con vomito, · singhiozzo. La donna - gravida .d i sei mesi - era }Jeritonitica con pol!So piccdlo, frequente; faccia ipo.crati'ca ed in ~ertissimo .peric'01o d'.i vita. I dolori ed il vomito 'datavano da qualche giorno, ma iJ. singhiozzo ed il peggioramento pericoloso, che conisigJiò i famigliari dell'inferma a chia.. mar me, datavano da pocli·e ore. Un esan1e somm.ariio mi convinse di gravidanza estrauteri11n, rotta o quasi, e peritonite reattiva. Cred·evo di palpare l'uterro normale a sin:iistra, perehè effettivamente deilimitavo un corpo gros:;o quanto un utero normale ne1ll'ilp·ogastrico di sin.istr a . corpo che proseguiva a destra in una altra tum.escenza molto più voluminosa, con la quale ade,r iva e faceva tutt'una n1assa. L'operazione ·&'i mpone.va. Trasportata l'inferma all'ospedale, previa racl1ian·estesia, aprii l'addome, nel quale notavaooi liquido san.guinolento e grun1i di sa11g-ue precedentemente travasato. Utero gravido spostato à destr a ed una massa a derente al1'utero a &inistra. P er veder megilio, e darmi conto delle lesioni, allungai il tag·lio in alto, estr assi dall' a.ddome tanto I 'utero che l'altra 1


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1196

IL POLICLINICO

~~ e notai C'he il pedt1ncolo deù1a massa cti s1n1str~, ad.eren~e al1't1tero era n1olto teso, con iorto, in via d1 ~ancreRa e quasi rotto. La

si Contorse, Da ciò il resto dei fenomeni osservati : comuni tanto al•le torsioni dei peduncoli quanto ad altre forme patologi.che ad<J.ominali che solo l'atto opoo-ativo pt1ò spesso volte ren~ dere Chiare. :Cavanti all'imponenza di questi fenomeni non c'è da pendere tempo e solo con tempestiva Ojperazione si so.Iva t1n arrunalato. 1

·Stessa 1!1aJSSa _a.der1v·a al .colon discendente, dal qt1ale s1 era in parte distaccata, e all'omento ~al ql1ale pt1re si era distaccato in una .por'z1one della larga aid.eirenza. . C?mpres~ ohe 1:emoi:r:ag'ia., verificatasi prima dell operazLone d1venideva in parte dal d'istacco della m assa dal coJo·n e d·atll'omento ed n parte dalla quasi rottura ·del peduncolo ad~­ Un caso di sinfts;ectomia parziale '' al1a Costa ,, ren te all'utero. , . J,n.. do~na. era emaciata e, prima dell'operanella pratica di P.ondotta. z~one avevo,. notato che era aJbumiJruurica (inoDott. REDENTO BADER. r1na· estratta al catetere) ed aveva. scolo va'-"i:nale ·di .~ost3:Jl:za ·purulenta, per cui, rullo scopo Jio aV11to occasion.e di eseguire nella pratica ~che d1 evitare una co.rna:>li·canza di aborto di conclotta l1na sinfisiectomia parziale. I ri.Jillfetto nel periodo postoperatorio in se stesso grave, venni nella deiterminazion~ di svuota l'e Sl1ltati furono ottimi; la tecnica mi è apparsa subdt<? ~ ' utero, il che mi servì anche per allarfacile; scevra di pericoli ed alla portata, si gar~1 .11 cam.P<? <lura;nte l'atto operativo, reso può dire, di ogni medico. Perci ò credo opporquasi unpos~i~1le ·dal globo g·ravido, malgrado tuno di illl1strare il caso, prerr:.ettendo alct1ne 1 ad:~tta pos1z1one e l 'estrofte&sione dell't1teiro. C10 fatt~ I·esecai il peduncolo aderente al11ozio11i. l'utero, completai il distacco dalle a derenze La sinfisie.ctomia parziale superiOTe (RifordEdla ma:;sa patologica che trovavasi nella _p arte s inistra dell'addome; suturai la parete 1na medica, n. 32, 1921) è una operazione ideata ed eseguita dal prof. CoRta, direttore della del colon Lesa dal distacco dell'aderenza· lega.i la porzione d'orr..•anto sanguinante, ;ese- IL Sc11ola d'Ostetricia e Maternità di Novara: candone l'estremità e tolsi dall'addome una consiste 11ella espo.r tazione della sinfisi pubica massa quasi nera e contenente liquido sierop er il tratto compreso tra la spina del pub-e di ematico. un lato e quella del Iato oppostD per l'altezza T.rattavasi ·dd una cisti. Per le .stesse ragioni suipreme che mi corusigliarono il vt1otamento <li un centimetro circa. Lo scopo è quello di d.e.Jl 'utero praticai quindi la isterectomia alla aprire nei bacini stenotici, il passaggio a.Ila Porro: toilette del1l'addome, su.tura. Decorso postoperatorio turbato nei pritni 11arte presentata, così che questa dallo stretto giorni dalla persistenza dei fatti peritonitici s uperiore, dove è arrestata, scenda nello scavo. febbrili, cessati dopo il qt1into .gioTno daJl'ooeImportantissimo in questa operazione è il razjone . Al trentesimo g·iorno· l'ammalata eS.Ce fatto, cl"Le con essa si ottiene un allargamento guarita dall'ospedale. pe1mane11te del bacino, il che è quanto dire. Come -&piegare l'erTore della diagnosi ed ll r:he es~guita una volta, non rigenerandosi più meccanismo d'azione della torsione. del pe.dl1n- la parte osseo-cartilaginea esportata., serve per colo? tutti i parti, èhe eventualmiente rpotessero st1ccedersi. l .. a cisti gra11rle quanto t1n utero normale . a I limiti in cui l'operazione pt1 ò ven,ir pratisinistra aderente all'utero gravido (adagiato compl-etamente, anzi voltato a;lla parte· destra cata sono segnati dai bacini r'istretti in mo<lo dell'a.ddo1ne) poteva da sola far pensare. alla simmetrrico (bacirni sempLiicem.en.te· piatti, o togravidanza tUJbarica di 1destra, tanto più che talmente, regolarmente ristretti) con coniugata vera non inferiore a 75 millimetri. •l a cisti sembrava iface9Se t11tt'un corpo coz1 la massa gT'avidi ca. L'operazione può esser f.atta .in gravidan;.a, M.a vi erano i fatti peritonic i -che ·p arlavat10 in travaglio di parto o·d anche sul1a d-0.nn.a. non per una rottura, se non -completa, parziale d1 giravtcta. !La tecniica è la se·guente: incisione trasive1un tumore gravidico dentro l'addome; quir1rli maggior materiale per fa.cilitare la simul3;. sa l~ (leggermente ctirva a concavità superiore) zione ·deùla gravidanza est.rauterina. in corrispondenz.a de,ll'a sinfisi pub.ica della c.u te J.n quanto al meccanismo d'azione della tor·- e dell'aiponeurosi; scol1arrn-ento di questa un posione del p.edl.mcolo, biso1g ìla pensare rullo spo. . co in alto per scoprire i muscoli vetti ed i pistamento a diestra ·della massa gravidica e ramtdali; ·se-p.asrazione IS'U ila linea mediana dei trazione v.erso di se éle:lla cisti aderente con dettt musoo1li .ed intJrodUz1one d·i una compressa stiramento del ;peritoneo ne~ punto d' adesiotie per pI'lotegg1are .l e parti molli, che formano lo e formazione di un peduncolo. In seguito ad spaz1o deh Retz:im.s; inci.sion>e dei muscOtli retti un,a trazione esagerata dell'utero gravido ia e piramidali, alla. loro inserzione sul pube per ci6ti dovette g.irar.e su ste stessa, eseguendo circa 2 centimetri a destra ed a sin·istra swia una specie d'i caprtornbolo, ed il peduncojo lineia mediana; asporrtazione c-0n scalpello, o 1

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[ANNO XXIX, FASC. 37 ~


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Antireumaf ico -Anaf gesico per . u~o . esfemo

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Non puz:z.a - non irrita • non macchia

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non: .avapota

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~EZIONE

_co11 una tenaglia t.a.glient.e o c011 pinza ·ossivo~

ra, del tratto osseo cartilagineo, che va da una. spina o tubercolt0 del pube all 1altro, oompre$O sia anteriormP.11te, cl1e posterior111enìte i l egamenti .ed il periosto (allo soo•p o di ·evitare la r igenerazione osseo-cartilaginea). Si s1nussano i marg·ini della. ferita osseo-cartilaginea cn.,... lln C\1cchia io tagliente e si passa alla sutura. Il campo O})era.torio è extrape.riton e,a Je, è p.riYO di vasi pericolosi, sì cl'le di solito non s i ricl1iede i1en11neno l'applicazione di una pinza t! tf:.ostatica. La sinfisiectom~a parziale è stata esegLtita. 6 volte 1dal p rof. Costa; 2 volte dal suicl! a.ssister1t,e clott. L oscl1 i ; l1na volta dal p rof. Oliva, direttore Llèlla :t\[aternità di Genova, sempre con . llccesso, senza che nelle operate rima11essero po1Stt.n1i d i sorr ta. Le ·operrate riesaminate a nche dopo 16 n1esi daJl'in.t erventio non presentu.ro110 i1 è rigenerazione ossea, nè callo, sicchè in effeitto l'op.era.zione .p uò ritenersi a carattere }Je1manente. Per· tutte .ques1te constataz1o·n i son.o stato .spil1to ad oiperaire .di stnfisiectomia p3>rzia.le ~I. ·Caterina di 29 anni contadina, 001 11iug.ata, a.L•1ta1Lte aJ1a F1~az i.01l:e ~la.rase.o del Co1nune Ji Borgoseria. Essa non prese11ta nulLa di notevole i1el gentilizio; seconclipara. Il parto· antecede.i1te te1mir1ò con una a1Jpl·i caz.ione ·di forcipe all(J ~t.1,ett-0 s11peic1re, ct.o po essere s tata la donna in perio1cLo espuLsi V·O p€r circa 3 ore. Il feto Viernne estratto asfittico e morì poco dorJo. Ebbe .i)ulttma mestruazion·e il 20 g·i·ug·no• 19~1. lJonna di statuTa bassa, non .stiguna.te di i·acni tim110. I cLoJ.ori cominciarono al·le .are 5 del 22 n1air·z.o 192'2. ·Chiamata la 1evatl1.ce, questa avvertì ch·ei l a testa f.etaLe t.rovayasi mobile al' l 1ingr.esso lJelvto, i)er ct..'i sape11do del parto a11tecedente richiese l 1opera .deJl o scr'ivente. Giun•si p1 esso la gestant.e a l l·e 011e 12 e 1--isoon1

1

trai:

trazion e Sl)&stica; la donna dà segr1i di sta11 chez..za. .i\lle 17,30, n1entre Ja, test.a deboù·da sempre n1obile daJlo str.etto Sllperrior·e, inizio l 'atto operati~o previa 11-ercosi morfiocloroforrr~ica. I.a donna è n1essa sul margine di un tavolo· con le co.sciP l.ieviemente p en denti; svt1ota la v.escica., f aiccio la tri.0oto mia e la clismfezione a lla Gr·..,~­ rich e svi ll,'PPO la tecnica soip·I~ade.scritta. Non h o inc-0ntrato difficoltà· i1ess11na emo1rrabm · .1.10 ' ' fatto soll·evrure in .alto la t esta fetale oon u11a coonpresisa tenuta d,a chi .m .i aJS&i!steva; h·o e:sp ort <1to la parte osseocartila.e:inea co11 t111a com11n e pinza .01ssivora. L 1operazi'On.e è d11J··a ta in tutto 25 minn.t:i. ~f entre ·SUt'll:I':avo lei ·pair·eti, misi La 1c1onna, segue.ndo il c-0nsi·g lio del prof. Co·S ta, oo·n le cosci e acca v.allaite ll:na .suil·l 1.a1tra. (con ciò .si a ll:a1rg'a il ·d iametro trasverso ·dello stretto s11iperiore e la stessa incirst.Ta della ·Sinfisiectomia e. si f acil:i.ta la ciis·c esa della testa) ed .ebbi la g1,.ata. sorpresa di constatare, ·con.1e la testa fetale discendesse netllo scavo ·S-O•tt.o le l11ort icl1e contrazioni dell'l1tero, essendo l a don11a in legg·iera naroosL P er .a ltno il ;i}rurtO deC0'1~se oon perfetta re.g·o1larità, con esito1 ·s pon t.anoo c11 ca 2 ore e .m ezza dopo l'op.eraz1one. F et.o· vivo non soffeirente con tutti i c·aratter.i di essetre a t.ern1in e (Bipa!riietaJ·e .a.natorrnieo n11n . 90, bi1)af'ietale ostetrico mm. 88). Puerpe1'i cJ asso Iu t aan e.n •t e re g·-Oll are1 , api reti·c-0. To l.si le ag·rafes in 6° giorno; fer ita addominale g·11a rit a per pri1nan1; la donna si alza al 10° giorno e ca1n111 ina senza d istJ11rbi ·e senza fatica. La silnfì:si;ect.on1i.a parziale a m io avvd1so., per la s ua fa cìiljtà, IJer i .b u.-cni ris ultati, che può d;a,r1e, com.e lw. dat101 a. me, merita di ·e ssere diffusa i1ella pratica; ta.nto J)iù che non richiede i1oos1111 strl1111entari10 speciale e se in real tà i s1:oi effe tti valgono .anche .p er 1'.11·tti i parti Sltccessivi, ;r ap·p resoota un g·ranidissimo pro... g·r es,s o neJla tie.rapia delle vjziatu1·e pelv.i ch·e. 1Bo1~go1sesta, :?O .a.! )rile 1022. 1

1

1

-

1

-

I

Testa .inobille allo stretto sup er:ior.e, dilataz iu11e della botca uterina di 3 cm., sacci0 int.eg o, contrazioni regolari per intensità e freql1enza; doppio ba.ttito veg.ol.a.re ·n el quadrante inferiore ùi dest1~a. Di a111etri : fra le creste 26,5 ; fra le spme sup. .ant. 24: bitlX>C.anteri co 30,5; C. E .

18,Z>; C. D. 9,7; C.

119" , '

PRA'flCA

y.

8,2.

Vedendo cl1e il p1arto· non ·pro1g'1."ediva e ·l.ener1do, canto ·d.ell 1anteciedente diecido, oome diss.1, la sinfisiectormia parziale alla Cos ta; alla q.uale la d0il111a e la fa.inigliJa .a>cco111senton-0; .p •er ciò rito1"7l.o in .paese i:>er p:rovvedermi del necessa1·io. Intanto v.erso le Cù·e 14,30 avviene l.a rottw·a del sacco; t esta seilnpT'e m obile .aJlo stre tto $Uperiore; battito fetale regolare; 11tero in con·

_.-

'lnapol'ta.nt•

pubbll~a.zione

Dett. MARIO FLAMINI

lledieo nel Brefotrofio ProTincl&.le, iità &b&iatente Alla &. OUnio& Pediatrica dell'Uni v~reità dl Roma, Direttore della 8c11ola di Assistenza all'Inf ansia .

Manuale di Pediatria Pratica (l1cewda edfzlene)

Volume in·S, di pn.g. VJil-352, corredato di una estesa P<>SOLOGIA INFANTILE e con 74 figure intercalate nel testo. - In commercio L. 2 O, ma p er gU a~ociati a.I e Policlinco • 1<>Je L . 1 6, franco di porto e raccomandato. lllviare cartolina vaglia al cav. LUIGI POZZI, via Siqtlna, D.

14, Boma.


1198

IL

[Ai'\~O

POLICLI~ICO

". NOTE PREVENTIVE.

XXIX,

FASC.'

COMMENTI~ ·o

3i J '

\

V

ISTITUTO DI PAT. ..,

c_,u 11

r.

.

1

SPECIALE MED~CA DIMOSTRATIVA

R. U~IVERSITÀ DI GENOVA diretto dal prof. P. E. LIVIERATO. DELLA

Sulla patogenesi del pallore degli arteriosclerotici.

..

Ricerche sul potere emolitico dell'estratto di vasi ateromatosi. NOTA PREVENTIVA del dott. L. GROSSI. L'intenso pallore degli arteriosclerotici che caratterizza quello stadio della malattia contraddistinto da Huchard con la denominazione di cc cachessia arteriosa », appunto perchè contrassegnato principalmente dal pallore della cute e delle mucose, mi ha indotto ad indagare se eventualmente non esistano nel sangue degli arteriosclerotici, fattori di emoli~ii fJrovocati dalle alterazioni ateroffiiatose dell'intima. • Perciò, mentre ho iniziato ric~rehe eina1.ologiche al fine di accertare se nel sa11gt1e <li am, malati di tal genere esista ipogJolJ11lia. ud tpocromemia, ricerche che, per essere conclusive, vanno estese s11 larga scala, ho proceduto ad indagini sulla presenza di emolisine nell'estratto di vasi ateromatosi. Credo opportuno riass11mere in nota preventiva i primi risultati. Tenuto conto dei diversi altri fattori che, oltre ad e\•entuali ·alterazioni provocate dal processo morboso, causa della morte, possono concorrere a pro{i.urre emolisi, ho constatato i.n l1n discreto numero di ricerche che: 1° Ad alte dosi di estratto avviene emolisi totale sia con quello di aorta ateromatosa che con quello di aorta sana. 2° A piccole dosi l'estratto .d.i aorta ateromatosa provoca emolisi più freqt1entemente e completamente di quanto non avvenga con estratto di aorta sana. Nelle prime indagini ho messo in contatto di estratto di vasi ateromatosi globuli rossi di bl1e· e C;li montone freschi e ripetutamente lavati; in• successive esperienze ho sostitt1itn a questi ultimi, globuli • ossi di uomo. ·· Ho il1liziato contJemporanieamente una seconda serie di ricercth·ei al fine di indagiare·. 1° .Se gli estràtti di vaiSi ateromatosi hanno potere attivante un processo emolitico; 2° Quali rapporti passano eventualmente. fra queste proprietà emolitiche e la presenza di sali di calcio, di colesterina e di lecitina: 3<> .se di tale· emolisi si ha conferma neJJa J.lresenza di pigmenti biliari ed urobilina nelle t1rine. Queste· ultime ricerche, atturulmente in oors·o, non mi permettono di trarre conclusioni.

Per

I~

determinazione dell' lµ'ea ,

L'ureometro descritto nel n. 14 del Policlinico come un nuovo apparecchio per la determinazione dell'urea, non può considerarsi di nuova invenzione; si tratta, e tutti .quelli che sl interess~no di ehimica fisiologica se ne saranno certo accorti, di un veccio ureometro usato in molti gabinetti e noto, se non erro, col nome di ureometro del Duprè. L'unica differenza consisterebbe nel calibro capillllre della pipetta, innovazione questa che non credo molto vantaggiosa, costituendo per sè stessa una nuova causa d'errore. Detto apparecchio venne da me usato alcuni anni or sono per ricerçhe sulla costante di Ambard, ed allo scopo di rendere più spiccia

l

e più esatta la determinazione vi apportai allora modificazioni che mi hanno risposto ab- · bastanza bene, e credo forse non del tutto inutile descrivere. Io ho riunito due ureometri in un unico apparecchio, le due . pipette pescano in un unico cilindro pieno d'acqua, le due boccette in cui avvengono le reazioni tra l 'urea e l'ipobromito si immergono pure in una vaschetta pie· na di acqua. ' In una boccetta si pone un tubetto di vetro colla soluzione da titolare, nell'altra un tubet- -


(ANNO

X-XIX, F ASC. 37]

SEZIONE PRATICA

:

to $imile con una uguWe quantità di soluzione d 'urea esattamente titolata all '1 %· Avvenuta la reazione, si leggono i volumi di azoto (riportati naturalmente alla pre~sione atmosferica spostando le pipette) ed il titolo della soluzione da esaminare si ottiene facilmente dividendo il volume del gas da essa svolto., per quello svolto dalla soluzione titolata di urea. I · risultati sono assai precisi, per quanto mi risulta da varie prove fatte allora con soluzioni d'urea esattamente titolate, il calcolo semplicissimo, sono eliminati il termometro ed il ba.rometro, colle cause d'errore da essi dipendenti. Prima di finire, per dare a ciascuno il suo, dirò che l'idea di fare la determinazione per confronto con t1na soluzione titolata di urea l'ho presa dall'ureometro di Simanowsky; in questo però i recipienti in cui l a reazione avviene sono immersi nell'aria, ed uniti rigidamente alla pipetta, non possono perciò essere agitati per facilitare e completare la reazio:nie, ed il diverso calore che in essi si svolge rende i rist1ltati assai meno precisi. l.'apparecchio da me modificato venne descritto nella mia tesi di laurea. (Pavia 1914). Com.azza, 7 Rprile 1922. Dott. PILADE CLARA. I'

IGIENE. ·· Sulla profilassi dell' influenza per il dott. DOl\1ENICO FALCIONI 111edico del l\1[unicipio di Rom·a. Stimiamo probabile che l ' influenza, .la vera forma l1ltradiffusiva ed 11ltraletale tornata nel 1918, scomparirà p er un 1ungo periodo di tempo dorpo la ripresa dell'inverno decorso o qualche altra eventuale, ma sempre più lir11itata, manifestazione epidemica. Siamo indotti ad ammetterlo dall 'immunità C'onsec11tiva, da n11merosi osservatori ormai a.ssodata - molte presunte recidive d influ-enla i1on sono verisimilmente che casi di epidemie catarrali frequenti n elle stagioni invernali e JJrin1averili, p~ r consuet11dine batt·ezzate collo stesso nome, ovvero casi di com11~i aff.ezio11i dell'albero respiratorio alle quali si può essere magg·iormente predisposti dopo avere st1pern.to l'influenza, - imrr.i11nità che riteniamo, $e non assolt1ta, di assai lunga dt1rata, avendo ancora llna volta pot11to rilevarla, sia cortstatando ]a difft1sione dell'epidemia per famiglie, fra qt1elle risparmiate nel 1918··19, s ia 1

constatando la mancata morbosità di tante~ ·altre, non ostante l'esposizione al contagio. ' , I Ce ne persuade inoltre la storia di questa epidemia; l'influenza infatti in tempo relati... vamente breve si è sempre dilegllata, si debba questo comportamento ad ·esauribilità del virus, oppure all'avere immunizzato, ciò che crediamo più prob·abile., tutte le persone che ab· biano presentato la possibilità di contagiar§i. Ma, pt1r dovendo ritenere l 'influenza, come· accenna vamo, quale epidemia destinata a no11 d estare eccessive preoccupazioni per. un lunga periodo di anni, stimiamo · ugualmente utile esporre intorno alla sua profilassi alcune osservazioni cl1e ci vengono sugg·erite d a l111a esperienza oramai lunga sull'argomento. Contro l' influenza, sebbene non sia possibile, data la rapida ed estesa sua diffusione, m~ t-· tere in pratica i metodi di lotta con1uni ad altre malattie trasmissibili, si cerca tuttavia. di agire con svariati pifovvedim~11ti. Si rivolgono speciali cure alla pulizia delle stracle, all'allontanamento delle imn1ondizie d alle a bitazioni, allo spazzamento p er ,-i~ timida anzichè per via secca. S'insiste st1lla disinfezione dei locali pubblici: scuole, teatri, cinematografi, offici nie, c :1serme, sale d 'aspetto ferroviarie e dei m ezzi di trasporto · vagoni, traffi•, ecc. Si è perfino git1nti a r accomand are di llt) fl intrapr«endere 111nghi viaggi, a tenere aperti i fi11estrini delle vett11re, a limitare le funzioni r eJigiose, a proibire gli accompagnan1 enti fu, nebri, l ' ingresso nei cimite ri, a disinfettare la strade ... Ma con ,questi p.rovvedimenti, seb·b ene alc•1ni indiscutibilmente lodevoli, &e. si riesce a 1l appag·are l 'opinione pubblica, ch e in special; circostanze ha assoluto bisogno di vedere fétr <3 molto, sia pure inutilmente, spesso però n.on si riesce ,a diminuire di t1n solo caso l'aGdame nto dell 'ep idemia e ciò ~erchè, m entre ::: ~ d à grande irni)ulso alle misure d 'igien e gen•Jrale, alle n1ist1re di profilassi pubblicaJ non si richiama quanto sarebbe necessario l'attenzio11e su quelle cl'igi ene ind1vidua le; perchè invece di far convergere tt1tti g li sforzi a c!1e l)Ossibilmente venga schivato il germe d el l'ir1flt1enza da dove si trova attivo e virulento, si' rnira più che a ltro a combatterlo nell'a mbiente dove è presumibile rimanga innoc11 o. Ed invero, è dif.ficile allo stato attuale delle nostre conoscenze st1ll'etiologia dell'influenza precisare in modo assoluto quanto il ge1·m3 possa rimanBll'e attivo fuori dell'organism· •. :Se però si considera che con le dovute pl'L!• ca11zioni si · possono accostare malati € CJ:1.-


1t!OO

IL POLfCI.INlCO :

XXIX,

FASC.

37 J

"

,~ ivere

co11 essi, se- si considera, è stato rilev<"1to da ta11ti osservatori, che coloro i quali vive. no isolati rimangono inununi dall ' infl11enza, se si considera che l'accensione di focolai di questa 111alattia nei vari centri è S€mpre dovitt:~ ad emig ·azione di persone malate e che la d1 ~. fu5 ione in essi risulta nel modo più evideni·.! · causata dal contagio da uomo ad 11omo, c1 ~j convince facilmente che, se anche il germe sia aapace di n1antenersi in vita per qualche ten:'"' 110, abbandonato jl corpo del paziente, non possa trovarsi attivo allo stato di essiccame11to e che di conseguenza, poichè la trasmissit,-11,· clella n1alattia non può accadere per mezzo delJ' n ria, riesca assolutamente inutile combattere il germe nell ' ambiente. "\ l i11 nnifestarsi quir1di di un'epidemia d'i11ft11e11za si farà lJ11e1·tt se inpre proficua. non fo sse altro per co11tribuire all'integrità dt~ 11ostri 11aturali inezzi di difesa, ad intensific:Hre le misure d'igiene ge11erale, ma cosa as$ai più profic11a si .farà a diffondere chiara1nente e pubbljcamente il concetto cl1e contr0 ù etta rr:.ulattia, più che sulle misure prese dall 'autorit à. s1i quelle di difesa individuale &i cl eh ba far conto. E d'altra })arte, iperchè un risultato poss:1 f>ss.ere raggiunto, no11 ci si dovrà limitare, come spesso si è fatto, a raccomandare nor111 :~ vaghe d'igiene individuale: a non esporsi a i raffreddamenti, a non trascurare le affeziott1 catarrali, a consigliare la sobrietà, la calma , la serenità dello spirito, la nettezza della persona e degli abiti, la pulizia della casa, 1a • disi11fezione della bocca, l1in1gestjone di qualcl1e m ed icamento, ecc. ~orme nette e precise, cl1e praticate, sicuran1ente valgono a preservarci dall'influenza, dovranno essere suggerite e queste norme, perchè possano essere apiprezzate, dovranno c1:> sere fatte scaturir.e da un esatta indicazior1'3 del n1odo di propagarsi della malattia e dal rilievo della causa della tanto intensa e rapiùa ~na difiusione. Occorrerà far comprendere come il germe clell'i11ft11enza possa giungere a noi, ·per via <liretta: per mezzo di baci, carezze del malato, del convalescentè, del portatore di vir11s, per mezzo dei loro starn11ti e più specialmente p er 111ezzo della tosse o col parlare ad altèt voce di essi, mezzi di diffusione questi pericolosissimi ed assai consider.e voli, per qt1anto • 11011 sempre ten11ti nella considerazione dovuta. P er via indiretta: portando alla bocca le nostre 111ani dopo aver toccato· malati· o qualsiasi oggetto adoperato da essi o sostanze alimenta•

[ .t\NNO

I

i·i eventu&ln1ente inquinate, veicoli però q11e. s ti di diffusione del gern)e dell'inftuénza spesso ineno })ericolosi data la molto limitata s11~1 i·esistenza all'ambiente. Come IJOi }Jossa verificarsi tanto rapida ed i11tensa la diffusior1e dell'inftt1ehza, ciò che più sorprendieJ d11ra11te l'epidemia, facilmente s j farà com·p rendere mettendo in evidenza, co111e di fronte alla disseminazione enorme dei g·ermi dell 'inftuenza cl1e ogr1i malato anche· di forma lieve fa col parlare ad alta voce e specialmente con una tosse tenace, persistent0, spesso continua, si ha una disposizione òlt remodo spiccata verso questa malattia dell' org~­ rtisrr.10 umano che non ne abbia mai sofferto, disposizione cl1e d'altraparte, data la comparsa dell'inftt1enza a lungl1i intervalli, v1e11e a ,·erificarsi qt1asi generale. ~d a questo proposito cade anche acco11cio mettere in evidenzet con1e appt1nto l 'ir1ftuer17.a con le s11e esplosioni in 24·-'18 ore in intere f :1miglie, in i11tere comunitù , col diffondersi i1el più breve t empo da città a città, da reg·ione a regione, lun1inosamente ci ha dimostrate eh.e lo scambio fra persona e persona dei ger111i • cl1e ciasc11na alberga nella propria bocca, e spesso non solo quelli della bocca, scamh :o al quale nessuno fa caso, è assai freq11 en le, conti11110 anzi, dirnodochè deve per forza acca,, ùcre e questo si osser,·a del resto i11. pratica, cl1e quando ba$tano pocl1i germi per determi, nare la manifestazione di qualche malattia infettiva, ben difficilmente si rende possibile arrestarr1e la diffusione. Prospettati così chiara1nente i veicoli clel1'influenza e la en.usa della tanto rapida Sllél. diffusione, chiarame11te emergera clie per unn. fJrofilassi veramente proficua, 11er poter fare sicuro affidamento di non contrarre l'inft11en. za, anzichè perderci in tante in11tili ed inconcll1denti pratiche, sarà necessario: Schivare più che sia i}ossibile l 'occasior1e di contagio. Prendere preca11zioni contro il contagio <iiretto. Prendere preca11zioni contro il contagio indiretto. Per schivare l' occasio11.e di contagio ci si dovrebbe tener.e lontani dagli ammalati, i.na poichè ci si potr11ebbe trovare con malati leggeri, con convalescenti, con portatoi·i di vitt1s pericolosi talvolta, come ben si comprenclB, quanto i malati gravi, sal'à prima norma li u1·ante l'infierire di un'epidemia abolire visite inutili e tutt~ le ri11nioni non indispensabili; le persone, le famiglie che potessero vivere isolate, dovrebbero ben sapere di avere la fortu · _


(ANNO XXIX, F .\.&-:. 37]

na .d i mettere in tal modo in pratica il più sicuro mezz-0 cli preservazione contro l'influenza. .Ciò premesso, pu1· non dovendosi perdere mai di m"ira l'opportunità di schi"vare tutte le volte che è possibile ogni occasione di contagio, non sarà rperò assolutamente necessario -<tstenel'si, ]n c;aF-o di necessità, dal visitare ma. lati, dal frequentare locali pubblici, dal servir~i degli ordinari mezzi di trasporto: n ess11n pericolo potren1n10 incorrere a trattenerci ìr1ella carriera, di Lt11 malato, ad andare a teatro, in un cinematografo, ·in lina chiesa, di servirci dei treni, dei tran1, occorrerà solo prendere precauzioni contro i posstbili contagi~ tanto più difficili però a schivarsi, '!l·ei locali pubblici e nei mezzi di trasporto, quar1to più affollati. Misura molto logica sarebbe quella di non inviar.e a scuola i bambini i quali, incapaci di difendersi da ql1alsiasi contagio ed anzi propensi sempre a favorirlo fra loro, sono ta111.o spesso ca11sa de1la· diffusione di epidemie nelHa famiglie; durante ltna epidemia tanto contagiosa come l'influenza è proprio int1tile Jo sperpero dei disinfettanti per le aule, pt1r ta11te volte con insistenza r eclamato, non vi può essere che llna sola n1isura opportl1na, la sospensione delle lezioni. Ben conoscendosi come l'influenza si gene1~a]izzi nel J)ÌÙ breve tempo ira conviventi, nei collegi, orfanotrofi, con1unità in genere, dovrebbero essere rigorosamente proibite le Yisite di estranei, . come qualsiasi contatto ~·ol f'ubblico, ed ancl1e ogni singola famiglia, poichè durante i pasti è difficile che non avve·n ga llno scaml)io della flora boccale fra com1ner1s ali, farebb e cosa se11za dl1bbio utile, data. la grande contagiosità della malattia in pa-:-·ola, a non in\"itare nessuno, nè permettere di accettare inviti a n essuno dei suo·i com[)onentL. Contro il contauio diretto, cl1e rappresentn il più grave pericolo per contra rre l'inftt1enza, ~ i rer1dcrebtJe i1 tclispensabile cli non din1enti·<:n.re n1ai p~r lln solo n1om·ento la n ecessità <li <lifenclere la nostra bocca dalle gocciolin e di sa liv a proietta te clall.e p~rsone che parla1to fo1·te, starn11t an o o t.ossiscon.o. .S i potrebbe pen sare di fare cosa utile, m ettendo in eviclenza il perico1o, a racco·rna11dare lo stretto rispetto delle buone no1me di e·cl1lcazione almeno ir1 tempo di 11n epidemia così straordinariamente contagiosa, n1a siccome sarebb e ingenl10 farvi assegnamen.to, ciò cl1e assolt1ta111ente occorre P di t ro\·ar ei sempre i)ront i alla difesa . r~ cl1iaro rl1e è in i1rese11za cli IrJalati, elle 1

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SEZIONE PRA TIC.A

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1201"

rtecessita mettere in pratica precauzioni rigorosissime, in •ogni modo, se si vuole essere sicuri di preservarsi cla ogni contagio, tutte le volte che ci si troverà con individui i quali tGssiscano e, trattandosi di persone sospette, con persone per esempio con malati in cas~t 1e q11ali venissero a parlarci ad alta voce vicino, ci si dovrà scostare o vottarci e, non potendo farlo, p er impedire cl1e dei germi vengBno proi>ettati nella _nostra bocca si dovrà fa.rle schermo con lln fazzoletto, con una mano e 1nagari tenerla perfettamentet chiusa ; i germi dell'influenza che eventualmente cadessero nei nostri vestiti o in qualsiasi altra parte del corpo è presumibile, data la loro poca resistenza, che rimangono ben presto privi di virulenza e quindi innocui, mentre quelli ]ntrodotti nella nostra bocca potrebbero proYocare ben presto lo scoppio della malattia. Sul pericolo d·e l bacio nella trasmissione del1'in·f luenza per contagio diretto, riu-s cendo a tutti evidente e i·app.re5entando d'altra parte ·p raticamente una delle vie di diffusione di detta malattia ine110 f req11ente non è il caso cli ir.JSistere. Contro il con.tag'io indiretto necessiterel>be i1on portare alla bocca gli oggetti cl1e possono essere stati in1quinati da malati o le nostre . mani tutte le volte ch e si abbia il sospetto cl1e si trovino in tali conclizioni; la disinfezione delle mani e non l'inutile spreco di disinfettanti ·per le scale, l)er le camere, cucine, ecc. ecco l'altra prati ca d'igiene individl1ale, la più importante, dopo ql1ella di evitare il contagio diretto con malati o sos1)etti tali. · E op·p ortuno a questo pl'oposito mettere in ri]jevo come d11rante ·tt1tto il gior110 . - si n1ar1eg·gia ta11to spesso, s1)ecie durante l'inverno, il fazzoletto e_. per arrestare le goccioline che st })l"oiettono r ascl1iando, starnt1tando e tos~endo, 1)iù i::pesso a11cora si .p artono le n1ani Dlla bocca, nello stesso terr.ipo cl1e si stringono contint1amente qt1elle cli tante persone - riesca assa i fac~ l e scambiarci i germi della flora boccale con gli eventt1Rli patogeni. 1Se quindi tanto ci si l)r eoccupa del danno che pt1ò derivarci dalla cal'ta m oneta di l.lSO più comune fino a chiedel'ne l'abolizione, ci si cl ovr~J)b e preocc1111ar e di l)i°Ù , i11 te111po cli l111a epid·emia eminente111e.n te conta.g·iosa, del la stretta di t1na mano che può contenerne ·vivi e virt1lenti i gern1i. P .er quanto rigt1a rda gli ali111enti n on si renderà i1eces.sario come durante altr.e e1)idemie, per ese111pio qt1elle cli tifo e di colera , speciale ct1ra l)er la loro sterilizzazione; potrebbe 1n oo·r1i u1odo r itenersi pr oficuo non frequentare o 1

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locali di alimentazione nei quali :rion si sia . sicuri di un'accurata pulizia del~ stoviglie, come potrebbe ritenersi proficuo fare a meno di tutte quell e sostanze alimentari che si è soliti consumare fuori dei pasti, pei negozi, pei caffè, essendo possibile che vengono serviti da persone apparenterr..:ente sane, essendo possi.bil.e che si • trovino per varie circostanze, 1n qualche mese anche a causa delle mosche, inquinate, ed essendo buona regola durante una . ' epidemia verso la quale si ha tanta suscettibilità, di non portare le mani alla bocca senza esserci lavati; non dovrebbe anzi a questo proposito essere 3.ssolutamente tollerato, e non solo in tempo di epidemia, che esistessero locali di alimentazione dove non sia possi'bile mettere in ])rat.ica detta norma d'igiene individuale, la più elementare.

Dovendo assistere malati d'influenza è chjaro che occorrerà adottare misure quali si convengono contro la più contagiosa fra tutte le malattie. Non ,è il caso d'entrare in dettagli su ciò che comunementie &i pratica con malati di altre forme infettive, sarà opportuno però porre in rilievo che per la profilassi dell'infl11e11za può riuscire molto pr·oficuo avvertire gli ammalati, i quali senza nessun riguardo spessissimo '0no solitj tossirci in faccia, del dovere che loro incon1be di proteggere con tanto semplici riguardi chi l'assiste e chi l 'avvicina, come può riuscire molto proficuo diffondere l'uso della maschera che ha fatto tanto buona prova. Data la poca resistenza del germ.e f11ori del· l' organismo non sarà da attribuire eccessiva importanza, . come per altr·e malattie, alle disinfezioni, troverà 1p erò sempre utile applicazione la disinf.ezione dell~ biancherie imbrattate di secrezioni e qi.1ello. dell'espettorato nel .' qual,e la vir11ler1za del germe può essere p1u a lungo conservata. Sarebbe poi utilissimo, per scongiurare il doloroso abbandono nel quale so110 venuti a trovarsi tante fa.miglie, diffondere la conoscenza dell'assoluta immunità post influenzale e finalmente, per ,q uanto non vi si possa fare che un assegnamento relativo, sarà sempre Li.a raccomandare ·quale buona norma di profilassi, non fo,s se altro per rendere più l.enigr10 il decorso di un'eventuale infezìone, di evitare perfrig.eramenti, strapazzi, stravizi. In co,n clusione a noi sembra che pel' quante incognite offra ancora l'influenza cir<.;a il momomento eziologico, circa la gravità variabile nei periodi nei quali si manifesta, circa le cause •ii 1iaccensione di detta malattia, ecc., ecc., tuttavia non ne presenti circa l'indirizzo 1

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1>rofil_a ttico il q1r1ale dovrebbe essere esclusivamente rivolto alla preservazjon.e dal contagio inierumano, indirizzo profilattico sul quale però n ecessita ri~hiamare l'attenzione più di cruello che non si sia fatto finora. Si potrà obbiettare che anche sforzandosi d'inculcare questo indirizzo non si otterreb'Je ugualmente un gran risultato perchè ben nocl1e persone sar,e bbero in graelo di comprer1dere ·tutta la grand~ imp<?rtan.za del contagic> r1ella diffusione dell'influenza ed a ben poche riuscirebbe possibile il più delle volte poterlo schivare. Sono giustissime le obbiezioni e riteniam1> anzi, dati i continui rap.p orti che si hanno f ra le p ersone per le esigenze della vita in società e date le generali abitudini, tutt'altro che igitlniche, che vi siano dei flagelli difficilmente evitabili e fra questi in prima linea la spaventosa diffusione di una malattia tanto contagiosa. come l'influenza, ma difficoltà a parte, ciò che può dare sicuro affidamer1to per non contrarla stimiamo doveroso debba essere suggerito i1el capitolo della profilassi; chi si trovasse in condizioni di comprenderlo e praticarlo dovrebbe poter contare sul beneficio. Combattere .d'altra prurtè l 'influenza., una JL•alattia eminentemente contagiosa, con la disinfezio11e degli ambienti, delle aule scolastiche, d ei m ezzi di trnsporto, delle strade, ecc. ~ c--cc., come principalmente si è fatto finora, non solo è da ritenersi un inutile spreco n1a CTuale danno gravissimo per l'illusione che SÌ df1, di avere provveduto contro questa epiderr1ia; ripromettersi del r esto ·un risultato da dette mis~re sarebbe los tesso che sperarlo per una profilassi antiv,enerea... dalla disinfezio11e dei relativi ambienti. •

_... Interessantissima pubblicazione ? Dott. F.

BONO... A

La Rachicentesi e il Liquido [efalu-Racbidia no SOMl\!ARIO: Prefazione - Cap. I · L'apparecchio coroide~ ependimale . Origine, natura e funzioni del 1. c. r. · Pr<>prietà biologiche del I. c. r. • Permeabilit à meningea Cap. II • La rachicentesi - Cap. III · Proprietà fisiche del' 1. c. r. - Cap. IV . Esame dei principali componenti del 1. c. r. - Cap. V • Esame citologico e batteriologico det I. c. r. - Cap. VI . Reazione di Wasserman · Reazione df! Sachs-Georgi . Reazione di Boveri · Réazione di Lange Cap. VII . Alcune speciali applicazioni della rachicentesi - Cap. VIII • Le alterazioni del 1. c. r. nelle principali1 affezioni del nevrasse e dei suoi involucri. Un volume in-8, di pagine 190, in C_?mmercio. L. 12, più l& spese postali di spedizione. Per i nostn abbonati sole L. 11.2~ in porto franco e raccomandato.

Inviare cartolina-vaglia al Cav. LUIGI PozzI • \ ria Sistina, 14 - ROMA.

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RASSEGNE.

NE J ""'O LOG IA. J"o studio dell'epilessia. (K.

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SEZIONE PRATICA

M etl. Klini1c, n. 17, 1922).

I n 11mero·s i casi di ep·i Jessia .d i ,g uerra oolrvi· ra.nno forse un giorno .a chirurire· moil te quest1oni in.t o rno_ alla natL1ra dell'epile.ssiia. .Sarà probabilmente allora più netto il -confine tr.a epilessia genuina ert epilessia traumatica (sintomatica); in sost~t11za queste due specte di ma1attia geneticamente 1differenti non hanno in 00 mune Ghe uria manifestaztone esterna, il fenomeno con\1l1lsivo. Ha\1ptmann1 cerca di stabiliire già og'gi le direttive principali ohe d·o1v1 à 1Se·g uire ne.g li anni prossimi 1o studio· 1dell'epilessia. La conoscenza d·ella natura deill'eipilessia è legata alla 1·isoluzione ·della questior1e: si tratta di cervelli con predisposizione anormale Sl...i quali agisc-o no delle sostanz·e irritanti esogene, o di cervelli .a predisp·oisiziot1e anomale sui quali agisco·n o sostanze irritanti endogene (prodotti clel ricambio, normali -0 patologici) o di cer velli n.ormali lesi p€ll" un'alterazionie del ricambio, opptll!"e si t~atta 1d'i un ,l)rocesso cerebra.le primario progressivo? La questione vu ò venire in certo modo chi,a,.. rita dall'osservazione dell'epilessia post-traumatica; questi epilettici in iatti non so.ffr.0110 di ,disturbi deil ricambi1<J1, nè si pruò in essi a.inmettere delle alteraz ioni p.r imitive delle fun· zioni cerebrali. dall'o sse.rvazione d-i .essi si può riconoscer-e quaJj D ltera.zioni del ·r icam,b io· p0s.san-o venir provocF.l te dalle lesi.oni cerebrali, quali $e~11ano alle convt1lsioni e quali si manifestino nei cn.si in cui gli accessi si iniziar10 lungo tempo dopo la cicatrizzazione d-ella f-erita cranica. In questi asi di accessi tardivi C'ome pu.1•e di accessi artificia hn ente pirovocati si potrebbe stabilire pe.r mezz.o òi ricerche sul rica.mb10, quf3.li influenze d'l11riose siano n ecessar1e ._;er trasforma.rie in epilettico un individJuo1 guarito da una ferita cerr'"ebrale. In individhli a cerveJlo iritabile gli accessi p1otrebbe.rro essere provocati da prodotti d ri l ricambio n0trmali, in ?ndividl1i a ce rvell 0 no rmale soltanto da .p r.01dotti p•a to•l ogici. Pe~riò Ha11pt.m n n ,, ra.oc<>manda .d i eseguire ricerche chimico-1 li .., ,o~;iche sul ricambio in individui con lesioni ce rebr.ali e di parago·n arne i ris11Jtati c:on qnell i ottenuti nell'epilessia g-enuina. L esperienza odierna nio n p e:rmette dj ammettere una sp'8iale pcreclisposizto.n e del c&rvell10 in casi di epilessia tra11matica, nè 11D 1

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~aipporto

tra regio.rie cerebrale lesa e le manifestazioni epilettiche;. sembra, dimostrare l1n oorto .r appo:rto tra l'entità ·della lesione la presenza d·:t sche.ggie ossee e la c10IIllparsa · dell' epile·s sia. Vaste iice~che nel sensio1 detto, es.pe~~ menti e1d -O•s servazioni razionali esegù.ite dop.o il trauma da Goldst.ein. Poppelr euter, Redlich, potranno un giorno .p orrtar luce in tali questioni non .ancora matu.r.e. Brisgaard e N oerwik in 16 epilettici trovarono aumentato il oonteruuto ammoniacale <lei sangue durante lo stato· epilettico (e psioo--epilettico), mrentre era dimj.nuita 1 u;r:ea. Till1ma:o.n in se1gru.ito ail.1e su.e riceiriche 1c.rfede di poter escludere che esistan,o ,c asi di epilessia ser1za s"Wbstrato anat.omioo, cioè alterazioni anatorrliche del ce.rvell 0. Cadrebbe oosi il ooin cetto• dell 'ep11ets sia 1g einuina ne1lla quaJ.e. si r it.e.n eva ma11oa.StS1e ·o gni substrato anatomi•oo1: L'epilessia allora ncm sarebbe una malattia sui gerierig, bensì l'esponente di un'atlte.r azione OJ'ganica del ·cervello· o delle meningi; p•elI"Ò .an·che questo c'o ncett.o ha ·b isogno di ·001n .ferm.a . s ,o n.o già scate spesso me.nz~onate le alte·r azioni anatomicl1e del corno di ammone nel morbus Sacer .ed in altre affezioni cerebrali; Bratz il'iunisce nuov.amente questi segni idi degeneraztone da Itli stessio osservati · (piccole sfeire lipoidi nelle ctJluù.e ga.n gliari, cellule contenenti gran~1i di ·grasso, dilatazione vasale nella fascia dentat.a, parziale assenza deL lume ·d·ei capillari) . Pollak in undi·c:iJ ·casi genuini e in 23 ,c;asi silitom,a tici di epilessia trovò dei segni di disturbo di svilup'Po ce~ebrale, per es. gliosi marginale (segno di u.n i·p erplasia iirritativa della glia) presenza .di celll1l.e• gangliari nella s,otStanza .bia11c,a, altelI'faziJo·n i di struttur:a nel.la fo,r rnazio.n e · strati corticali, trasp·o·s izione di elementi cellulari in regioni atipiche. Second'° P ollak il lif eittoso sviàuppo cerebrale sarebbe la · condiz !one prima per lo s:vilup1p10 di stati epilettici; a.I determin:iismo1 ·di essi dovebbe però ·Conc0irre re rwna causa esterna speciale. Tale teoria non può n-0n venir oontr.add.etta, pecrchè anzit.11tto no-n tuttii i cerv:elli ·di .e1p ilettici fin·or·a esamina.ti I>resentano l1e dette alterazioni di sviluppo nè alterazioni simili (anche senza considerare ìa e·p ilessia sintomatica e traumatica) e ·p oi perchè è l ogico ammettere che quegli stessi / ep·eirti si possanoi osservar~ .anche in .n torn epidettici. Held combatte la tera;pia dell'epilessia in L'So fino, ad oira; afferrna che la cura chirurgica a umenta 1o sho·ck ·essend 01 la r esistenza 1del cerv.el1o già ·p1eir .s è ·S carsa, e ahe il bromo p1I"0 d t1ce un decadimento delle fio·r ze mentali. La ca11sa degli accessi sarebbero dei v.eleni epilettogeni 1

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IL POLIClINICO

est.emi (carne, nutrizione inadatta, tessuti in sfacelo) ed interni (squilibri deJ!la soorezro11e interna. in seguito a tra·u .mi psichici). Held ha potuto ottenere dal sangue di e.pilett~ci un siero ' che iniettato pl'orvoca un accesso od un equivalente ·d·i aiccesso. Affer:mia di essere rioocito ad immLlilizzare dei oonigliJ ·con questo siero, e ohe il siero ·d i questi animali così trattati aveva azione · curativa per gli epilettici clai quali. p:r.oveniva il siero iniettato ai conigli; nel 70 °!~ di 400 casi t1~attati1 t.aJle cura awebbe prodotto un' attenuazione degli aiccessi, n el 18 % una guarigitone s.eguirta per 2-4 anni, nel 30 % sa.. .r eb1b e stata inefficace Si deve esserie1 scettic.i di fronte a qt1este iclee, esposte con tantta sic11rezza,, perchè inolto improbabili dal lato clinico·, tbiologi 00, tecxreitiico. Reichardt tece pubblicare, in Wurzburg, di·· vers·e tesi .di laurea che co,s tituiscono un ciclo d:ii osservazioni molto i strut.tiv10, nel q"L1ale egli . riassume i SUIQ i .ooncetti sull' epil essia. Fink es,p.01n e i1l .1~ruppo rto 1c h·e esiste tra ep,ilessia e trall'n11a. Il trauma è ~pesso una ·Oonseguent;a della pe1·dita di ooscienza dell'e.p.frettico. Sono impartanti J'.anarrnnesi e la test.imoinianza cli cl1i vi. assistette. L'epilessia gen11ina non si P1:l1Ò ~n n essun caso. oon,s id e!ìa;re conseg.uenza cli un trau1nn (1\1orgenst~rn) . È possibile non però sicw'io che un'azi()ne t.raumatica duratura che agi!Sce Sllil cervello peggiori notevo1mente }'.epilessia. Di solito .si esageria l'imp:ortanza di traumi. lievi ed ins11lt i psichici. La !1"3ìp:iJda 1conv.alesoenza 1dop<} un grave tranma del cranio rende di per sè improbabile 11n · dann.o cer.eb1'lale pe~manente. Epilessia ·e psitio1p atia s.pesiso si 1assooian 0 · in oog11ito1 ad lln ~raUJma (D.r esc.h er); in questi casi accan to a.i pr.imi accessi (epil essia 1od equivalenti) si osservano .degi1i accessi vaisti per .cause esterne (1acc.essi .s:iincop1a li, epil essia affettiv.a, epilessia reattiva) . E·si:sto,n o però ,anche .delle forme id i passn.ggio tra i veri accessi epilettici e l e reazioni epilettoidt dei psico1p atici ·p11'iovocate da cause esterne. Scl1i ek si dill1nga a par1are d ei casi n-rist~ e dei ti1Ji ·di a .aciesisi eipi1 l ettici difficilment e differe.nziaibili, Schran1m dell'epilessia tra'hmatic.a cl1e ritiene irarissima. La g1_1erra .h a al terate le cifre percent11ali: dal 20 al 40 % cl e i feriit1i cl1e }).l'ese.ntan.o l esi·o111i cer ebr'a li p1ermanenti 1sono degli epilettici. Questi si devon o distinguere nettam.ente da.g li epilettici genJUini, so·l tanto i s intomi 1so1n o egu ali. Nei traumi cer ebra.li .sonio ·rru1~e. l e ps·ico1S1i eipi·l ettiche; ancì1e llei periodi i11teracciesst1ali esiste inabilità n l lavoro, e g'li. accessi a11mentano di frequenz e.i in segl1ito a f8ti.che, fenomeni cl1e non si os1

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servano nei casi di epilessia genuina. Il termilnre (( epilessia traumatica )) non e accettato cla Reicharòt e dalla sua scuola, essendo ritenuto improprio ed errato; essi lo vorrebbero sostitt1ito dalla definizione t< manifestazioni epilettiformi in lesione traumatica permane)lte del cerv~llo ». La terap.ia me·dicamentosa ha certa.mente fatto dei prro.g.ress·i .n e1glit iU1timil .anni. Dopo che non si è più considerato il bromUJro l'unico rimedio, essendone 1'effioa:cia manifesta soltanto n el. .casi ·legg:eri, e man·oando essai in tutti i .c,a si più ,gr:avi, si è trova.t o nel luminal un rim·ediio che o solo od associato al bromuro senza duibbio migli-0ra gli accessri epile·t tici' quanto a durata, fr€quenza, g;r:avità. Mi sembr.a ti·l miglior metodo quello di cominciare la somministrazion e associata di luffiri nal (0.1) e bromuro (3. O) e poi a seconda d el caso speciale, aumentare la dose del luminal e diminuire (]nella del bromuro. Brùl1l l."accornanda di sornministrare l::t ser a 0.1 111m1n,al, al caso d11e volte 0.1, solo raramente di più; n ello stato epilettico, l1na o d11e iniezioni sottocutanee di 0.4 luminal-sodio; in dosi singole di 0.1. il luminal potrebbe senza danno venir somministrato per degli anni, in dosi 0.2 per d e m esi. Sands invece del lu111inal n e dà il sale di soclio, solubile, nel té o i1ella minestra. In 86 pazienti, dopo 11na ct1ra di lt1minal, si co11tn.rono in un i11esc soltanto 8 accessi in 111og·o cli 502 osservati n el lo stesso 1nes·e uni a11r10 r>rima. Ancl1e eia altre p~rti vengono riferiti b11oni risultati daJ l'11so clel l11minal. Clark è $Consiglia 11na c11ra trop110 lt1nga di lt1n1inal. potendo essa determinare delle alterazioni. verman·enti. psicl1icl1e e di carattere. La ct1ra c1ell'epilessia con l a t11bercolina non vanta alc11n buon resultato (Cl1rocket), il veccl1io metodo di cura coll'o1Jpio (Flechsig) cla o dei ris ultati molto ca.tti.vi (Stt1cl1lip) oppure dei. ri.· sultat i nor1 inigliori di. q11elli otten11ti col 11ro · rnt1ro; essa deYe venir condannata percl1è pe1·icolosa. Fackenhcim s1 L 131 casi cla ll1i trattati cou Cl'otal inn. otten11c~ la gt1arigione nel 6:> 0~ cle i casi, n1igliora111enti nel ?O %. Potozky racc ~) ­ rnanda 1111a c11rri prelimi11are con di11retina. cl1e tog·lie11clo a l rorgar1is1no i depositi cli clo1·11ro cli. soclio im1)edireJ)be l'in sorg·ere del bron1ismo ed accelerebJ)e l'azione del bromuro; l'Cielelsber g· racco111nnda la. somministrazione giorna liera di 3 ~r. cli tartaro-borace special111ente. neg·]i epi1ettici cl1 e mostrai-10 te11cle11za alle crisi. di f1lrore ecl agli stati cre1J11scol ari~ }loppe non 11a ottenl1to rist1lta ti migliori rii t111elli cl1e si ott eng·0110 col bron:111ro, so111mini1

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SEZIONE PRATICA •

stranQ.o bromt1ro-calciril (calcio+ 50 ?~ broml1ro) preparato che deve ve11ir dato i11 dosi doppi-e del J:?romuro; egli ha p1'!ovato inoltre il !• somnospasmos::in » preparato che contiene bromo e « son1noacetina » (preparato sintetico di Natr. diaetq.yl. barbit., pyra~ol e codein:l, calcio, glicerofosrato) questo pr~parato sarebL~ ql1a;si specifico- per gli accessi di piccolo stati di verti.mal·e, le as~enze ed i legg·e1~i . gine. Vengono bene sopportati due cucchiai da tavola alla volta, se si tratta di bambini dl1e cucchiaini. Q1~este osservazioni per l'istituto da cui ema.11:-tr10 meritano grande considerazione. Peiper nella clinica di Schmieden l1a ese.guito in 7 casi l'estirpazione delle glandole . &urrenali~ proposto da H. Fischer nello. cur..t dell'epilessia. Al primo momento si ebbe un successo apparente; in seguito gli accessi divennero più intensi e meno influenzabili di prima dalla· cura medicamentosa, sicchè tale metodo chirurgico deve venir abbandonato. . POLLITZER.

Sindrome di Babfnski-Nageotte. Emipermetrla della Jlngua. {RICALDONI. Bu,ll. et Mém. de la Soc. Méd. des H6p. de Paris, 1° giu~o 1922). L'A. ha av11t-0 occas1one di osservare un paijente il q11ale presentava, come sinton:ii princi1)ali: a dpstra, astenia ed ipotonia, dismetri::t, asinergia, adiadococinesi, tremore interlziona·le, nistagmo, perdita dell'.e quilibrio con Iatero... })Ulsi<>ne, paralisi del velopendolo e della corda vocale (sindrome di Avellts-) , i1aralisi ocu1osimpatica; a sinistra, anatermoalg·esia. Cioè a dire, ' una tipica si1idro11ie di BalJiriski-Nageot· te, per lesio11e della parte laterale del teg1nent·u11i bulbi.

L'inizio ])rusco e l'evolt1zione re.gressiva dei sintomi permisero di diagnosticare un rprocesso di origine vascolare, verosimilmente di natu.ra sidìlitica ('Vassermann parzialmente positiva nel sangue, linfocito~i nel Liq·uor). Il fatto piì1 saliente di questa osservazione è rappresentato dalla iper1netria della metà destra della li'ngua, presentata dal pa·ziente dura11te le prime settimane di deg1enza all'osp·edale. Qu·eista i·p ermetria .si rivelava c·on una con,trazione .smisitrata, per rapporto al lato sinistro, dei muscoli genioglosso e tra sv.ers·o del lato destro : il genioglosso po:rtan·do in avanti e a -sinistra il corpo, e il trasverso proiettando, allungandola e assottigliandola, la punta della metà della lingua ,s11lla quale questi muscoli a.gìvano. La normale contrazione dei muscoli 1

della metà sinistra impediva lo spostamento in n)assa della lingua v·erso q:l1esto lato. ' . . L' emi-iper1netropia della lingua non era mai ì stata finora descritta: ,ciò, second-0 l'A., si deve non ·solo alla rarità d·~lle -condizioni anatomiche che p9ssono det~rn1inarla (lesi·one nettan1ente unilaterale e ben delimitata), ma anche alla facilità con l~ 1quale il fenomeno, -es!Sendo dj brev~ssima durata, può passare inosservato. .. . . .· , All 'emi-ipermetria ling·uale 1:>-0sson.o ravvicinarsi le ipercinesie (toniche o cl,011iche) unilaterali della lingua, che hanno formato reoonteme11te oggetto di studio 1per parte del prof. Minga.zzini. FUMAROLA •

MEDICINA .

Il trattamento della gangrena polmonare col salvarsan. • (FR.

PF..E.l\fOLLElt

De1ti. m-e<liz.

·\~! oclien sch.r if t,

1922, n. 21) . La mortalità dei casi di gangrena polmonare, curati per via interna, veniva calcolata sui IJ./5, n è migliori sono le statistiche più recenti. In rea ltà alcuni autori ug·uagliano la prognosi dell'ascesso polrrJonare con quella della ga11grena, forme istologicamente assai simili, ciò che no11 è gi11sto, poichè in que~t' ultima l'infezione putrida e l'intossicazione danno una gravità ben maggiore che nelle semplici forme purl1lente. Si può ql1indi ritenere che la gua.. rigione spontanea della gangrena, come quella in rapporto con la terapia interna (acetato di piombo, olio di trementina, acido fenico) è assai rara. Jl trattamento cl1ir-11rgico l1a <lato, a quanto sembra, rnigliori risultati, legati· indubbiamer1te all'abilità personale dell'operatore, nonostante la quale il malato è esposto a gravi pe. ricoli , come emorragie polmonari, embolismi b·azosi, pnet1motora ce ed. empiema secondario della pleura. Anche se l'operazione riesce be· ne, il processo può non arrestarsi e condurre l'ammalato a morte per cachessi~ e per intossicazione putrida. Si comprende quindi cl1e si siano tentati altri mezzi di terapia interna di un processo, · che importa una prognosi tanto grave. Le ricerche di Plaut e di Becker sopra un caso di neoplasma polmonare con simbiosi fuso.spirillare, condussero . il primo a tentare la cura endovenosa di salvarsan n·elle malattie fetide del polmone, specialmente nella gang·Dena, neoforma7'toni, bronchiettasie ed ancl1e nella bronchite cronica con espettorazione fetida, t}ltandn si riscontrava l'associazione fuso•

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1206

IL POLICLINICO

spirillare. La cura, sperimentata poi da altri autori, ha dato risultati assai div·e rsi, avendosi avuto 'in certi casi gl1arigione rapida, mentre altri rimasero refrattari. La ragione di tale diversità è stata data dn Plaut, secondo cui la terapia col salvarsan è i11dicata solo nei casi con la simbiosi f11sospiril~a1"e o con i soli bacilli fl1sif ormi e le sole spirochete. Se tali casi non vengono modificati con le iniezionj di salvarsan, si affaccia il dospetto che un corpo estraneo mantenga la simbiosi, pcichè il salvarsan agisce solo corJtro la infezione del tessuto, mentre in vitro non uccide le spirochete nemmeno al 5 %. Ora dalla. casuistica della terapia salvarsanica della gangrena polmonare, risulta che le ricerche batteriologiche sono state assai rare e limitate tutt'al più alla ricerca delle spirochete, trascurando quella dei bacilli fusiformi • e di altri simbioti. Bisogna poi distinguere la gangrena polmonare embolica e quella broncogena : la prima è dovuta essenzialmente allo streptococco putrido e, talvolta, sebbene più rararnente; al Bac. coli: non sono mai stata trovate spirochete nè bacilli fusiformi. I.o streptococco putrido avrebbe, secondo Bingold, importanza anche nella f0rma hroncogena, in cui però Kaufma,n1n ha, trovato, oltre a cocchi diversi, tre gern1i anaerobi: B acillus fusiformis, Spirillum sputigenum, spirochete specialmente al punto di passaggio fra il tessuto necrotico e quello sano; nelle forr.ae con zona di demarcazione netta, i germi sono più scarsi e fra essi predominano i cocchi. La differenza di flora tra gangrena embolica e broncogena è confermata da Beitzke, che ha tro"'{rato in questa anche filamenti di LeptotlLri:r, oltre Spirillum sp1ttig enum> bacilli fusiformi e spirochete lunghe ed esili, che si rinvengono anche profondamente nel tessuto, analogamente a quanto ha osservato A. Gross p.er i bacilli fuRiformi nell'angina di Plal1tVincent. Risulta quindi da tali osservazioni che la terapia col salyarsan va esclusa per le forme emboliche di gangrena polmonare e va adottata per quelle broncogene, in cui si possa mettere in evidenza la simbiosi f11so-spirillare, o l'uno dei due simbioti, purchè si possa escludere (esame radiografico) la presenza di ~n corpo estraneo nelle vie respiratorie. Stt tali condizioni si potrà attendere dalla terapia col salvarsan la guarigione oppure un miglioramento notevole (diminuziqne della quantità di sputo, scomparsn. dell'odore fetido). L'A. riporta il caso di un giovane sedicenne, con precedenti di rachitide, in cui, à.opo un'an·

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gina difterica, si manifestarono paralisi della deglutizione e della fonazione. Due mesi dopo incominciò l'espettorazione con un fetore di carogna insopportabile; ottusità quanto una palma di mano in, corrispondenza del lobo inferiore dei polmone sinistro con respiro bronchiale e rantoli a medie bolle; ronchi e sibili in ambedue i polmoni. Espettorato purulento, flui~o, 'con numerosi zaffi di Dittrich, costituiti quasi unicamente da spirochete e bacilli fl1siiformi; assenti le fibre elastiche ed i bacjlli di Koch. Temiperatura oltre 38°. Il paziente venne trattato con cinque iniezioni endovenose di neosalvarsan da g. 0.45 l'una. Già dopo la prima scomparve quasi del tutto il fetore dello sputo e la temperatura si abbassò alla normale. Dopo l'ultima iniezione non si trovavano più bacilli fusiformi nè spirochete nello sputo: questo gradatamente diminui di quantità fino a poche trac~e di consistenza ml1co-purl1lenta. Lo stato generale migliorò rapidamente, sicchè il paziente potè in breve riprendere anche l'uso della bicicletta e compiere viaggi turistici. Dopo cinque mesi, la quantità dello sp11to a11mentò d'un tratto, senza però avere cattivo odore: la radiografia dimostrò l'esistenza di una piccola bronchi.ettasia al lobo inferiore . . del polmone sinistro. Nello sputo non si trovarono nè bacilli fusiformi, nè spirochete, nè bacilli di Koch. FILIPPINI.

Sul trattamento della polmontte e della broncopolmonite infantile. (J. BRA·vo Y ~"nIAS. Archivos de Med., Cìr. ·y

Es p ee. , 15 aprile 1922).

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Le m alattie broncopolmonari sono causa non trascurabile di mortalità infantile, specie nei luoghi di ricovero. Prima dei tre anni si ha quasi esclusivam ente la broncopolmonite, spesso pneumococcica o associata ad influenza, dopo i tre anni la, polmonite prevale nettamente. I .. e bronco:r.' olmoniti secondn rie al morbillo, alla pertosse, ecc. sono generalmente streptococciche. L'A. ricorda che con le reazioni immt1n itarie si possono distinguere quattro tipi di pneumococco : i primi tre bene individualizzati, mentre il quarto è un gruppo misto. I tipi I e II sono detti fissi: di rado si trovano nei portatori sani, e solo p er contagio dimostrabile: contro di essi è utile l'isolamento. I pneumococchi del IV gruppo, senza agglutinazzione definita, sono i più freql1enti (metà dei casi) e danno affezioni più gravi. La cutireazi.one con le proteine batteriche

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[ANNO

XXIX, FASC. 37]

:Sf<~IONE PRATICA

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1207

T1on ·s~rve alla . diR gnosi di tipo, ·onde · questa non può sempre farsi con la rapidità desiderabile. per applicare nei éasi opportuni "(tipo I e II) 'la sieroterapia. L~infezione polmonare sarebbe aerogena e nc;m ematogen·ea: l'A. riferisce le esperienze di :Ulak~ e Tlussel nelle scimie, secondo le quali 1'iniezione endotracheale di una piccola quantità di pne11mococco produce la polmonite, mentre l'iniezione endovenosa può dare una setticemia mortale o no, ma senza polmonite. Sacrificanào gli animali tre ore dopo l 'inie.zione endotracheale si osserva che l'inizio del focolaio è sempre una peribronchite. Clinicamente possono precedere alla polmonite altre localizzazioni pneumococciche, ma ciò è raro : 1a radiologia non permette conclusioni sicure. L'A. nei casi lievi si attiene alla comune terapia (olio canforato, impacchi senapizzati, €spettoranti, tonici cardiaci, atmosfera ·u mida tJa.1~amica, ecc.). I-In esperimientato inoltre varj metodi di c11ra, sonrat11tto n ei casi gravi, e ne riferisce i ris11ltati. La sieroterapia paraspeeifica (siero antidifterico, aèlrenalirdzzato o no) non l1a abbassato la mortalità, di rado sembra cl1e abbia abbreviato il decorso della m alattia, spesso ha dato accidenti serici. ·~ eanch P dai rr1etalli colloidali si ottengono migliori risultati: inoltre, è sempre difficile . nei piccoli bambini praticare iniezioni endovenose, che sono necessarie in questo m etodo -O i cura perchè abbia qt1alche efficacia. Il cloridrato d'emetina agirebbe sulla cong·e-s1 ione attiva, sulla temperatura, sulla secre-zione bronchiale : n elle forme con epatizzazion ·e non giova. L'em•etina è innocua a dose te .. rapeutica (1 /4 a 1/2 centigr. sotto uin anno, l ce11tigr. da. 1 a 4 an11i,. poi 2 centigr. al giorr10) e darebbe qu alcl1e vantaggio, alquanto dubbio, solo n.e lle forme lievi. Le fl eboclisi di soluzione gll1cosata ipertoni ca (10 p. 100), da praticarsi molto lentamente, nella dose da 25 a 100 cc., non sono consigliaÌbli nei bambini. Secondo vVells e Blankinship se ne avrebbe una lieve diminuzione della mortalità. Taluno vi aggiunge piccole quantità di tintura di digitale, morfina e atropina. Ti.1tti gl'ingredienti d evono essere purissimi per evita11e gravi reazio11i. L'urotropina, e il citrato sodico sono, se.cor1(lo l A., senztt 11tilità. Il citrato, da somministrare eventualrrA'ente in soluzione eduleorata~ è co11troir1dicato nelle epistassi e nelJ.e diarree. L'A. riferisce estesamente alcuni casi tratttai con iniezioni endomuscolari di etere, un cc. ogni 4 ore al massimo. Secondo Lassalle I

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questo trattamento ridurrebbe notevolménte la mortalità. L'etere agirebbe come antitermì-· co, antispasmodico, e tonico cardiaco; ·eliminandosi pel polmone agirebbe anche da antisettico. L 'A. nei suoi casi non ha os·s ervato una evidente diminuz~one della mortalità nè della durata della malattia. L'A. riferendosi alle osservazioni altrui, ri.. tiene che la vaccinazione profilattica, con vav.cini misti, evita la setticemia ma non la localizzazione p-olmonare; l'effetto curativo è nullo. La sieroterapia con siero di convalescenti non è di pratica applicazione per la difficoltà di procurare tl siero e per le precauzioni onde va circondata, nè sembra che abbia dato n-0tevoli risultati. Dal cavallo si riesce ad ottenere un siero fortemente antitossico contro il tipo I di pneumococco, di potere antitossico debole contro il tip~ II, e nullo quasi contro il tipo III. Cecil, _ Bla l<e e a. affer1nano che il sie ro diminuisce la mortalità e la durata delle infezioni pneu· mococcich e tipo I. e giova alquanto in quelle tipo II; non ha effetto contro i tipi III e IV. Occorre determinare ·rapidamente il tipo, ed iniettare forti quantità di siero, pref eribilmente nelle vene, a. intervalli r avvicinati (ogni otio • ore). L 'iniezione intrapplmonare con aghi lunghi e fini (Nobécourt e P araf) si è dimostrata inutile, e pericolosa (edema polmonare! ). L'iniezione endovenosa di siero antipneumococcico adrenalizzato, proposta da Renaud, è da lui stesso definita cc metodo brutale n pel forte brivido e l'ipertermia che immediatamente provoca . Può segt1ire l1na rapida crisi -risolutiva; ma è metodo che va riservato ag1'i adulti. L:.-L\. 11a l1na. discreta esperienza dell'opto.. china, che giudica superiore al siero specifico, perchè vale contro tutti i pneumococchi, di qualunque provenienza. Ha pure azione specifioa contro la tripanosomiasi, al pari dell'idr ochir1i11a, ma è superiore ad essa. In ,,itro uccide i pneumococchi nella diluizione di 1 a 1 milione, anche in siero di sang11e, mPglio se nor1 inn.ttivo (vVright). Inoculata nel ratto s·ei ore dopo una dose da 10 a 1000 volte mort ale di pneumococchi riesce a salvarlo. Il cloridrato di etilidrocupre]na è amaro, per la sua solt1bilità è più toss ico, e sono da te1nterne passegge r·e ambliopie per la sua azione sui vasi della r etina e della coroide: ma secondo l'A. r egolando la dose ciò 3i può evitar e. P erò egli preferisce l'optochina tannic.a e la basica sol11bili in olio e quindi di più lento


1208

IL . - POLICLINICO . •

assorbimento e di . azione più conti11ua; a-i . bambini si danno in tavolette di cioccolato, mentre il cloridrato si può somministrare in soluzione sciropposa. L'optocl1ina si pt1ò anche inietta.re sottoc11te, in soluziooe acquosa od oleosa secondo il preparato. • Di optochina basica si daranno 5 i)rese di u11 .centgr. e mezzo, per anno di età, nelle 24 ore. oppure la stessa dose in 4 iniezioni oleose. Nella pratica non si deve sorpassare la dose di 2 oentigr. per Kg. di peso del corpo nelle 24 ore. Di optochina tannica si daranno dosi triple. La dose totale dei sali solubili va ulteriormente frazionata, dando una presa og·ni 3-5 ore. La droga si sospende quando la temperatu· ra non supera 37°;· non va continuata più di 4 o 5 giorni, durante i quali è di rigore la dieta lattea; va data il più precocemente pos· sibile, ricordando però che è inutile contro germi diversi del pneumococco, tanto che . l '.~ ritiene che se dopo tre giorni la temperatura nQn cade si può affermare che .il pneumococco non è in causa. Egli ha trattato con 1~01)tochina polmoniti franche, e broncopolmoniti primitive dei bambini, ottenendo spesso la crisi in due o tre giorni; nelle broncopolmoniti influenzali fu ·meno fortunato, probabilmente per la presenza di germi associati. Nelle broncopolmoniti secondarie a morbillo, pertosse, ecc. non ebbe alcun effetto, neanche semplicemente antitermico.,. DoRIA. \

CENNI BIBLIOGRAFICI.

studio di legislaz.ion.e comparata torma un '~a- · pitolo interessante. Curioso è l'esame dei diversi n1ezzi dai più antichi tempi ai nostri giorni : davver0 ·Che ta fantasia u.m ana si è sfrenata nel .cercare i meui per' rimediare all'ohlio di un attimo dai ' lombrici e le blatte, al titillamento dei capezzoli, ai più moderni metodi con i raggi Rontgen ed il radio ... Altri capitoli sulle CalJse. speciali de1la morte del feto, &ulla ·diagnosi d'ell'aborto criminale, sul modo d·i rimediare al sempre crescente dilagare dell'aborto comple tano il volu.m e uti!e rper il medico come iper il giurista. fil. 1

L'Enfflnt et S011 JjJ <J deci1i. Paris 1922. A. Maloine et Fils, éditeuI\S. III ooiz.

ALBERT BALT..

un volume di 4.00 pagine ideato e scritto per uno scopo en1inentemente pratiico : quel Lo di costit11ire una guida chiara e semplice per tutti i medici 1p ratici .per ·la cura delle n1.alattie infantili. È un lib1·0 di piccola mole, tascabile e f~tto in modo che il me1dico possa consu1tar.lo raipidamente, trovandovi facilmente le notizie ohe ri!cerca. L'Autore Jla raccolto nel suo volumetto u11a ,q uantità notevole ai notizie pratiche eh.e non si trovano in trattati anche volumino&i di pediatria. Specialmente svolta è la terapia generale e speciale infantile. In una tabel·l a die•lle dosi ~o- · no elencati i •ll rincipali medicinali con le dcs r da usare da 1 a 10 anni. In u11 esteso forn1ulario sono ele11cate per ondine alfabetico molte ri cette con J.e relative indicazioni. In ·cap·itoil i speciali è trattata abbastanza diffwsamente e prati.camente l'igiene de.Ila prima infanzia, I ' alimentazione infantile, le cure generali .del bambino. L,a sintomatologia e la te•rar.)ia di ogni si,n gola inalattia sono trattale in una parte in cui le affezioni .s ono eilenca te alfabeticamente. · iD.a ultimo in uno SJ)eciale capitolo sono raccolte molte notizie necessarie a conoscersil da. un me1dico pratico e ·che riguarid'ano sit ahilimenti di ·cure speciali, istituti.I di be:a.edì. cenza per l'inifanz.ia, alimenti per bambini, farine alin1en tari consigliabili, acque minerali, indicazioni di sensa'li di balie, ecc. Il succe,s so ·del ·volume è i)rovato· dal fatto c.h e quest.o s i trova già alla 3a edizione. Per la sua praticità l'Enf ririt et son M édecin è veran1ente consigliabile al medico p,:r.a.t ico e specialmiente al medi,co con.dotto il quale facilrn,e nte vi troverà quelle notiz_ie cl1e può ricercare nella cura dei bambjni. M. F, È

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L. LEWIN. Die Fritchtabtrei bung durch Gifte und andere Mittel. III •edizione aumentata.

lJn voi. in-8, di pag. 450. I. Springer ed., Berlino 1922. Prezzo •L. 58,80. Ampio studio sull'aborto, compiuto dal rtupli,ce punto di vista della medicina e del diritto. Dopo .una &coma nella storia, fino al becolo XIV, l'A. esamina le condizioni in cui si compie l'aborto criminale ai nostri tempi nei paesi occt.dentali, come nell'Oriente•, nell'Af~· i­ ca, nell'America. Molte .deduzio,n i d,e ll'A. sono basate sopra statistiche, le quali, in questo argomento, sono quanto m~i fallaci. rS egue una lar,ga trattazione &O•tto 1'asp,e tto giuridilco; la punizione dell'abo.rto è giu·stirìcata per il fatto che esso può venir considerato oome un omicildio che lede il frutto del concepimento .e la m34drei: ess.o è inoltre una offesa dell,etica . ,e dello Stato. Leggi speciali v·er1nero sempre cornm1inate contro . l'aborto, dai temJPi g·tt1daici e babilone·s i ai nostri, e queslo

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[ANNO XXIX, FASC. 37]

SEZION'E PRATICA

K. G<>c'GEROT. Llt DPrm.atologie en, Clientèle.

:\. l\ilaloine, éd. Paris 1922. Fr. 35. È la terza edizione dell'opera di Gougerot, di cui nello spazio di 5 anni .si sono esaurite Je due prime. Il libro conserva le direttive con le quali ft1 scritto: riassumere l 'ind.ispensabile in Dern1atologia, quanto cioè il medico deve conoscere del diagnostico, del pronostico, della cura delle affezioni cu.tanee. È conservata la divisione clella prima edizione in due parti, t1na prima d'insieme, cl1e serve ad illuminare il cammino, con nozioni g·enerali sulle dermatosi, sulle cause di esse, sulla semeiologia e sulle regole generali di cura; una sec()l!l.da parte. specializzata, in cui le dermatosi sono di·vise in grandi raggruppamenti etiopatogenet.ici e ne è indicata la cura. La semplicità di ·ttna lucida s intesi distingue sempre dagli altri il vol111ne del Goug.erot, al quale augt1riamo sempre più favorevole fortuna. Ill11strazion1 a colori aggiungOillo chiarezza al testo. f. p. (~

E. JNGRAO Cornpendio d.i Storia della P.f etlici11lt. Na1)oli, Jd·elson, 1922 : in 16°, pag. 16[>; L. f). 50.

'r·

Nel sall1tare risveglio i)er gli studi storici della scienza, che sino a poco te1npo addietro erano fra noi piuttosto ostacolati e dispregiati che non favoriti, è doveroso comI)iacersi che un medico gravato dalle cure della co11dotta abbia pott1to scrivere 11n piccolo e buon manuale di storia della m edicina, andando dalroriente ne1Juloso, dalle sc11ole . del1a a_ntici:i Grecia sino al rinascin1ento e all 1evo 1noderrio. Egli ha voluto raccogliere « le notizie più salienti sulle principali conquiste, s11lle fig·ure più spiccate, sulle più autorevoli scuole e Stl alcune istituzioni, cl1e attra,rerso i secoli ro11trihuirono al progresso delln. rnedicina ... » . E vi è riuscito in modo cl1iaro, limpido, . agevole, così da rispondere alle esigenze della nostra curiosità colturale. Il volumetto in lina seconda edizione, che ci auguriamo prossima, ri11scir:ì certamente ancor più attraente se con l 'a11mento della mole potrà. nare maggiore svilt1ppo ad a.Jcuni capitoli ora troppo scheletrici. Gioverebbero anche delle opportune illl1strazioni e delle note bibliografiche ad ogni argomento trattato. (j.

~

Da tenere presente Y

b.

L'Importo d'abbonamento va Inviato mediante A11egno Ba•· •arie o con Cartollna-Vaglla. Coloro che dealderano versarle ....tro noatra Tratta pottale, tengano preaente che que1t1 nvrà euere aumentata di olroa 5 llre 1ter le t•11e •oce11er11 d •ltrl diritti llOtt•ll .

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ICCIDEMlt SOCIETA MEDICHE, COK6HESSL R. Accademia Medica di Roma Seduta oràin<11ria del ~ 1na,g gio 1922.

Presidenza del Prof. V. Asoou, presidente_ Oorpo luteo e mola vesoioolare.

Prof. P. GAIFA!t-U. - 'L'O. pro.fitta della opportunità avuta di stu<1iare einque casi di voluminose· mole ves~icolari in utero' (tre operate dal profeFisor Pestalozza e due operate da ll'O.) per indugiarsi a precisare la natu.r a delle lesioni ovari-c:be ohe si sono ft·equentemente trovate nei ca~f ùi mola. 'Vescicolare. I/O. conferma C'he alterazioni policistiche ova-tiche oouo ~eperto frequente nella M. V. e ne precisa la freqtu~n7-.'l in oltre una metà dei casi; ri-conosee che è inùiscutibile la unità anatomica fon- . damentale (telle modificazioni ovariche nelle gra-Yilln nze norma li e 11ella 111. v., ma osserva che in C]uesta la intensità. la tendenza n proliferazioni lt1teinsiruili, la tumultuosità della proliferazione. sono tali da meritare t1na dignità anat.-Omica e cli11Jca a lJarte. Rileva nncora 1'0. che la. denomin~~zi-011e più · i11 uso di cistomi luetinici, o pf\.ggio di «cisti der rorpo luteo » è da eliminare. perchè si presta a i11generare il.elle <.:onfusioni, quasi si avesse a fare co11 un contemporaneo inYerosimile numero dì corpi lutei. E inYece 1'0. l)Otè mettere 'in e·videnza che il corpo Tu teo gravidico l; oostanteJnente prr. (·nte e, c0sì 1rinorosoopicarnente oorne istologica1n<>nte, n .01i diverso da quello della gravidariza. tiorrnale.

Dalla costanz.a di taìe reperto, che per la pl'in1u Yolta è fficurnn1ent.e affermato, oltre la necesf'ità di una nomencla t11ra. l>iù corretta (cisti luteofollicoln.ri, degeneratio policistica luteinalis) d''Jriva un argome·nto contro le ipotesi che riportavano In irregolare evoluzione ùtll'uovo a ano-n1alie del corpo luteo gravidico. .<.;1tZ pioo'3le in tert u barico e sulla, yeriesi del piosalpinge confluente.

l')rof. P.

Presenta un caso, operato J){..r~onalmente pochi giorni f)rima, di piocele intértubarico, con fusione dei due i)a<liglioni tubarici alla inassa piocelica interp<>sta. Il caso è jnteressante per la inizialità della lesione in modo. che la iicostruzione patogenetica è facile e puòser\ire a spiegare altri casi meno facilmente intt-r1)retabili, sia per lo stadio troppo avanzat.-0, sia J'lerchè nell'intervento, spesso indaginoso, si .sonoi>erduti ì rap1)orti anatomici, qui invece conservatisi perfettamente. I/O. n1ette !lncora in evide11z...'l la natura tubercolare della lesio11e e la sterilità della donna, Òll~ 11ote oost:anti in queste forme ana tomopa tologicl1e. GAIFAMI. -

Dcn1 cn .~<t senile

a ti.p ica di

~4.lzlzei 1ner-Perusi1ii.

Prof. F. BONFI<1 LIO. - I/O. riferisce e djmost:ra.. con i ùn ti !:linici rileYn ti u11 caso di demenza..


1210.

IL POLICLINICO

-seuile a tipica di Alzheimer-Pernsini che ha avt1.to . re.re11temente campo di studiare. . I>ell' osteoplastioa frwm/1ne1itaria sottoper'1ostea .nelle d efo1··niità gravi rachitiche della gwmòa.

Prof. R. l)ALLA VEDOVA. - L'O. riferisce i risl1l·ta ti otte11uti in due piccole pazienti con grave de-~ormità rachitiche delle gambe in procurvamento -e recurvan1ento combinati con torsione nei quali si · è ottenl1ta una buona correzione mediante la ·osteo1)lastica frammentaria sottoperiosma della tibia. Ritiene che la tecnic.a seguita, che è quella ·<:he Springer definiì «segmentazione», sia preferiòile alla resezione sottoperiostea alla Schefel mann. 17n nu,ovo ?netodo pe1~ la ricerca della bilir u bina, speoialmen,te nel s_a·n gue. •

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Prof. SABATTNI. - L'O. svolge la sua comuni0a.zione rigi1ardante una · nuova reazione della bili1ubina con speciale applicazione Sll lo studio di -questo pigmento biliare nel sangue. L'O. dimostra .il fondament) chimico, la specl!ìcità , la sensibilità della sua reazio11e e i vantaggi che essa presPn t R per le applicazioni nella c!inic-a dove tale T€{tzione viene a fornire lln metodo .sicuro per Jo ~h1dio importante e complesso della: bilirubina. E . GROS SI. .

R. ·Accademia Medico - Chirurgica di Napoli. Seàitta del 25 g1i1.g.1io 1922.

Pre$ide11za: Prof. G. Un

MrnANDA.

caso ·raro

d-i, r ottura trau?nat·l oa . dell' nt61J·o in grav idwnza.

[ANNO

XXIX, F ASC. 3ij

mate dentarie, sopratutto alle .erosioni dello smalto, e do@O ~vere esp.o sto i risultati di suol .studi su parecchie centinaia di bambini, viene alla seguente conclusione: , · · . Le erosioni dello ismalto dei denti etl altre anomalie dentarie, come il dente d1 HutchiDJSOn, jJ divaricamento degli incisivi superiori centrali permanenti, il tubercolo di Carobelli, ecc., non sono stigmate specifiche della sifilide eredita·ria., tubercolosi, malaria, alooolismo, ecc., ma egli ritiene siano dei processi <.ii alterato metabolismo dei sali di calcio da parte degli ameloblasti che sono gll organi della calcificazione dello smalto, probabil1nente dovuto a mal nutrizione per impropria alimentaz.ione della ma·dre negli ultimi mesi di gravidanza e d1.1rante l'allattamento, 00. aggravato dalla 1si.filide, tubercolosi, malaria, ~lcoolismo, nmla ttie esantematiche, ec<!. Conforta la sua opinione col ricordare che i denti qua·s i costantemente affetti da distrofie dello smalto, sono i molari di sei anni. e gli incisivi permanenti, la corona dei quali calcifica appunto negli ultimi mesi della gra' 'idanza e durante l'allattamento, e che spesso si trovano a·s sociate le distrofie dentn rie ed il rachitismo, il quale se clinicamente, in genere, si ma nifesta dopo il 2<> anno di vita, è da ritener-Si abbia la sua origine all'epoca in cui avvengooo le distrofie dello smalto dei denti. La cura profilattica per la prevenzione di qt1este distrofie, deve essere rivolt.:'l dia •prin1a alla madTe durante la gravidanoo e l'allattamento, e poi a l bambino n~l st10 ulteriore sviluppo. A zione dei cianuri sugli organi m1isoolar·i lisci.

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"Prof. G. ~1IHAKU,\. - Trattasi di una donna in(!ir1ta nei mesi alti della gravidanza, la quale essendo caduta sul dorso n1entre portava sul capo una pesante anfora di acqua, questa nella caduta battè fortemente si1ll'addome. L'inferma avvertì fort.e dolore; in seg-uirto perdè la coscienza, ma dopo alc1m tempo di riposo in letto riprese le consuete occupazioni. Essendo poi trascorso da ben cinque me~i il tern1ine della gravidanza, ricorse all'O. il quale fece diagnosi di pregressa rottura di utero con fuoriuscita dell'uovo nella cavità ad·d ominale. Alla laipa·rotomia fu confermata 1a diagnosi e si vide che la· rottura corrispondeva al n1argin·e sinistro dell'utero ,p er tutta la sua lunghezza e la placenta ad·eri.va alla lesione della i•arte addominale. Il feto era ben oonservato nella cavità adùominale. Questo s arebbe it 33° caso di rottura dell'utero nella letteratl1ra.

Un ca.ço

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r en e oist i0-0.

Prof. G. MIRAN DA. - Si tratta òi una cisti uniloculare del rene di destra della grandezza di una testa di feto a termine occupante quasi tt1tto il parench1ma. eecetto una piccola parte del polo inferiore. Fu diagnosticata e ne fu fatta l'asporta-zione con ottimo risultato. Tubercolosi, sifìli de e sistema dentario.

Prof. C. D' ALISF.. - Dopo avere d1SC'UISSO. le di·verse inteI~pretaz1onai eh-e si dànno alle varie stig-

Prof. G. Mosc.\TI. - L'acièlo cianidrico è quella ,s ostanza che in concentrazione minore, in c.-onf ronto di qualsiasi a ltra, è capa.ce di ossidazione r1elie cellule vive;nti; possiede anche i1na azione inibitrice sulle n.ttività enzin1atiohe. Probabilmen· te lega il metallo del perossido, nel sistema ossida si. Le funzioni, cl1e sono ancora possibili, almeno in parte, indipendentemente dai processi ossida tivi, si compio110, non influenoo.te dai cianuri (contrazione muscolare,. produzion~ iniz.~ale di . ca~ lore nei Jnuscoli, ecc.). Da esperunenti colllJ)1ut1 su organi muscolari lisci del cane (intest:m~' cor~ no di utero, retractor' penis) risulta che i cianuri agiscono sulle cellule nervose, più che sulla fi?ra muscolare o sulla innervazione autonoma o SJ.mpatica. A. OHISTONI .

AVVERTENZE. a quesitjl devono prospettare temi d'interesse generai~ i ~o'! devono comportare consultazioni cliniche~ non _de_vono riferirsi a indicazioni bibliografiche su argomenta spec1a •· Si prega dì non formulare più di un quesito per volt.a. Volendo inoltrare più quesiti, questi dovranno essere scritti su fogli separati. pe.rchè i quesiti abbiano esito, devono recare la firma, la re~ sidenza ed il numero d'abbonamento del richiedente; se questi ne esprime il desiderio, nel gi_omale figureranno soltanto le sue inizia!i od una sigla convenzionale. Le risposte seguiranno con la massima solle~itudine ~onsen­ tita dalle esigenze redazionali; ma non è garantrta una risposta immediata. Non si risponde privatamente. LA REDAZIONE.

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1211

SEZ IONE PRATI CA

·

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO . •

SEMEIOTICA.

CASISTICA E TERAPIA•

L'importanza della ricerca del bacillo tubercolare nelle feci.

La ricerca del bacillo di Koch nelle feci tia una notevole importanza diagnostica : essa ~ indispensabile nei tubercolotici, che ingo~ ia:no i 1oro sputi, ciò che è la norm a nei bambini; in cui spesso si deve fare una diag·nosi fra una broncopolmonite che si trascina a lungo e la fprma tubercolare. Il reperto dj bacilli tubercolari nelle feci - salvo i casi Cli diarree nei 1ub ercolosi, - autorizza a dichia rare che trattasi di tl1bercolosi polmonare. Tal'! reperto l1a inoltre · iffiiportanza anche dai punto di vista profilattico, poichè le feci possono rappresenta re un mezzo di disseminazione ed occorre quindi disinfettare i vasi da notte, la biancheria in~udiciata, allo stesso modo come si procede per le sputacchiere. Si deve ritenere che il bacillo passi costantemente rielle feci . nelle forme aperte e che la -s11a assenza nei casi di forme chiuse o non polmonari, come ql1ella pleuro-peritoneale p-;. -sudativa, spieghi la guarigiooe relativamente frequente di tali ~orme, mentre invece essa -è l 'eccezione nelle forme polmonari aperte, per le successive reinfezioni da bacilli deglutiti. La tecnica della ricerca è la seguente (E. Sergent: Clinique et laboratoi re, 30 lt1glio 1

1922) : Raccogliere le feci in recipienti sterilizzati {ciò è importante specialmente in una sezione di tubercolosi), mescolarle bene in modo da -ottenere t1na miscela pastosa. A 50 eme. di q11esta. aggi11ngere, trit11ram1do, tanta soluzione di cloruro di sodiq a 75 %o in modo da -ottenere un'emulsione semi liquida, che si filtra poi su garza sterile. Il filtrato si mette in ·d ue tubi da centrifug·a, riempiendoli per 2/3 di altezza ed aggiungendo poi 2 eme. di miscela a parti uguali di etere solforico e dj ligroina. Si centrifuga per 10 minuti a 4-5,000 giri. Al di sotto dello strato di etere si trova t1na striacciata br11nastra di 1-2 mm. in c11i si trovano - se vi sono - quasi tutti i bacilli di Koch. Si colora allo . Ziehl-Neelsen.

fil.

Il prepuzio infantile. · Rousseau Saint-Philippe (J otlrn. de méd. d~ Bo1·deaux 10 luglio 1922) osserva che la maggior parte dei bambini viene alla luce con un prepuzio irregolare, mal formato, incapace (li comp.ier~ la funzione a cui è destin a to: è questa la fimosi congenita. Frequentemente si osserva l'atresia quasi completa d el meato, con • aderenze, donde la mancanza di parallelismo fra i dtte orifici. Le consegu~nz, e di tale stato di cose p.ossono essere gravi, come infiammazione, i11f ezione, infiltrazione urinosa, cancrena, t1re1nia. _-t\.n che senza arrivare a tali estreme conseguenze, si può avere l'accum<tlo di smegma, che talvolta, specialmente quando • l'orina sia sedimentosa, ammoniacale, come si osserva negli a rtritici ed iQ quelli effetti da disturbi digestivi, può determinare una reazione infiam·m atoria violenta, che obblig·a ad 1tna circoncisione d'urgenza in condizioni sfavorevoli. Col crescere dell'età i fanciulli sfuggono a ql1este conseguenze : ma altre se ne possono avere, quali l'onanismo, i disturbi funzionali della vescica, l'incontinenza d'urina, le polluzioni notturne, la parafimosi, il prolasso rettale, disturbi nervosi di or1gine riflessa, come incubi notturni, emicranie, palpitazioni, attacchi convulsivi. È dunque necessario nelle consultazioni, portare l'attenzione più che comunemente non si faccia sull'organo genito-urinario di escrezione per correggerne i difetti. A tale scopo, l'A. consiglia il su6 metodo di doicezza, che consiste n ell'introduzione di una comune pinza da medicazione sterilizzata e tenuta chiusa, nell'orifizio prep11ziale, estraendola poi aperta, ripetendo diverse volte la manovra: ciò fatto si passa una sonda scannellata per il prep11zio ed il glande, distruggendo poco a poco tutte le aderenze, ciò che qualche volta dà 111ogo ad un leggerissimo gemizio sang11igno. Si potrà quindi rovesciare i1 prepuzio s11l glande, fino a l solco balano-prepuziale, che verrà pulito. Queste manovre possono essere rese del tutto indolore, applicando la seguente pomata che ha anche scopo antisettico. Ortoformio g. 50; stovaina cg. 10; vaselina o lanolina g. 10. Si raccomanderà poi alla m adre di rovesciare il prepuzio ancora per qualche giorno, senza esagerare per non provocare un'apparente parafimosi. È bene procedere a tali ma1

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POl ICLINJCù ·

novre nei primissimi mesi della nascita; più tardi, dai dt1e ai cinque anni, il .b ambino è già pfù ribelle e spesso sono necessarie alcu11e goccie di cloroformio. ·La circoncisione va riservata ai soli casi in cui il prepuzio fimotico sia ecèessivamente lungo e quando la dilatazione incrltenta non .sià riuscita.

L' acetonuria negli adenoidei. S. 'l' raina (Atti della Clinica OtQ-rino-larin· go'iatrica di Ronui, anno 1921) basandosi sui ri-

s ultati delle n.ote esperienze di Bòeri e Reale, 1 qu,ali ottennero acetone nelle urine dei cani a cui veniva impedita la normale ventilazior1e polm1011are per mezzo di corsetti alla Sayre, volle indagare sulla presenza di acetone nelle 11r1ne 'CJ.il •.Qa·m bini adenoidei, che, come è noto, d'ordinario presentano quei sintomi descritti a pro1"\osito d elle piccole crisi aceton11riche, e d i ct1i diJsturbi funzionali respiratori s i può dire ri11etano clinicamènte le esp.e rienze di Boeri e Reale. L'indagine condotta s u più di 80 bambini a denoidei e su 10 bambini sani, diede i S-Og·11en t.i ris ultati : 1) La presenza di a cetone , anche in }) i ecole traccie, nelle urine dei ban1bini sani non è un dato co,s tante; 2) L'acetonuria dei bambini adenoidei è q11asi s empre proporzionale allo stato d'ip,ertrofia della tonsilla di Santorini-L11schka (veg·eta.zioni adenoidi) ; 3) Le crisi di a denoidite. sono accomp<.1 gnate cl a r i·is i a.ceto-n11ricl1e ; 4) T... ' a ~ portazior1e de lla tonsilla di Santt:o1r:iID1i,1 quandp r1on ,co,esista1no u lt.re tc.aiu~ 1 giova alla scomparsa, o q11a.si, dell'acetqne n elle urine. Senza escludere gli altri! momenti etiologici, quali i disturbi a carico clel fe.g·ato, p,ancr eas, capsule surrenali, cana1e gastroenterico, l 'A. ha voluto dare il giu.s.to valore ad ltn elemento finora trasc11ra to n ell a. etiologia. clell'acetoll!Uria infantile, e che l e· e,s pel'ienze di fisiologia e di clinica hanno egualmente ben e inesso in evidenza. Cosi le vegetazioni adenoidi possono e ~sere ca.u sa dei piccoli stati ac etonici, ed il processo infiammat-0,rio ac11 to a cari!co di ·esse, cioè l'adenoidite acuta, J)llÒ J>rovocare le .g randi crisi. RADOGNA.

Dilatazioni linfatiche ~ella parete addominale. U11 bambino di 15 m esi viene i11t er.nato nel servizio del 1d ott. Alfr.ed'o Ca:sa11bon (La. Prensa 11iedica .4.rge1itina, n. 35, 1922) : la madre ~a avuto un primo marito mo•r to di diabete, un figlio morto di tetano. ,.

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[ _L\NNO

XXIX,

FA~.

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Nell'anatrn1esi d~l ban1bino troviamo il n1orl.ii1 lo, 11.n a'· bronco polmo11ite, d·elle convt1lsio11i ed · accessi febbrili vari. All'esan1e della parete addominale, l' A. constatò la presenza di l)iccoli noduli dt1ri, · dissen1i,niati, . numerosissimi, arrotonclati, granai da una testa di spillo ad tin gnano di iniglio: l1anno sede nel t.essuto. cellulare sottocuta,n-00, e stirando la pelle fan110· rilievo alla s11per.ficie. La palpaz.ion.e più profond'a per111ette ri·s contr.are a ltri noduli, anche più ~randi, con gli stessi caratteri. Il processo si ltmita .esclusivamente a1la parete addominale. Si palpa.n o ga11gli periferi ci di piccolo ' rol11 rne .non n1aggiore di qu.ello che pttò riscontrars i i11 ban1bini della stessa età denutriti (p,e~n: g·r. 6.roc>). La 1·.eazion,ei di lVIanto11x a più ri})1r ese negativa; la reazione di 'Vassermann i1egativa nel ba1nbi.no, del)olmente positiva nella madre. J~ 'esan1e del sangue rivela la presenza. di 4, 5{)0,000 globuli rossi, 9000 g·lol'.>uli bianchi,. 38 Hb. e u.n a formula a preval enza lin.focita~iu. (polin11cleari solo 11 19 °{, ). Visto il ban1l)ino alc11ni mes i dopo, i nod11li della.i parete a.ddon1inale si risco11trano persi~tere inalterati; il pe.so è salito a gr. 6.750. Estirpato un nodulo, all'esame istologico si ossen·1a no 1n11merose cavità. a.rrotondate, di v a rio calibro in llll tes·st1to ·co11nettivo vascolare con numerose vescico]e g_rassose·. In og11i cavità è facile distinguer.e una par ete fibrosa, .n ella quale si n otano le fibr·e ·che r i r condano la p a rete, c001 la faceta interna rivestita di cellule del tipo endoteliiale. In alcune cavità si nota una sostanza filan1entosa cl1e ass11me debolmente l'eosina. (linf a) . Alc11ne cavità più gra11di intercon1.u nicano. Ne l tessuto oon11ettivo fibrosovascolare vi ?n 11cl1 e l1na jnfi1 tra zione a.bbondante di cell11le 1) l a~matiche, di numerosi fibrob1a:sti, e;on resti di nl1cl ei e pigmenti en1atici e glob11li rossi alte rati ; notansi in qlleste formazi.o.n i nodulari 11n.a q11antità di fibrill.e collagene eh.e si mescola n o co,n i iresidui delle cellule. 11 sistema iinfat:ico - vasi e gangli - hia u11 con1pito di difesa, è noto, di fronte alle varie i11fezioni microbiche. Si sa .anche dell'affinità di alct1ni vir.us per il ·s istema linfatico (bacillo clelJ a .neste ' filarie, bacillo di Kocl1, streptococco) . :B.,attore i1nportante è anch.e il terreno: nel b ambino il s iste1m a Ji.n fatico reagisce fortemente a lle infezioni acute (adeniti scarlattinose, ·difteriche, erisepelatose) ed anche alle cronicJ1e (t11l)ercolosi, sifilide). P~rò se in molte occasio ni è faciJ,e determinare la porta d'ingresso

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[ANNO XXI~, f1'ASc. 3i.J

SEZJONE PRATICA

dell'infezione ~ seguirla lungo i linfatici fino .alla 'licina iStazione gangliare, in altri l'interpre'tazione è più com!}lessa. Nel bambino in questione noi troviamo gravi processi broncopolmonari al termine, dei ql1ali furono notati i noduli addominali, così non è inverosimile ammettere che la reazione linfatica si sia proc.lotta nel corso di una setticemia, d'origir1e pt1ln1onare, dati gli stretti rapporti fra circolazione linfatica e sang·uigna. Si potrebbe obiettare st1lla unica localizzazione addon1inale però nessuno ha potuto vede~e se nel ban1bino si si1a avt1ta identica reazione nelle vie linfati- .. che profonde. Nel caso in questione })ossia.mo anche arn.mettere eh.e la sifilide ha contribt1ito a preparare il terreno alla evoluzione. 1 Si tratta in definitiva, di un 0aso di dilatazione dei vasi liinfatici pteesist.en ti della p arete adclominale, cl1e deve distingt1ersi dal linf~n­ gio1na ·e dalle Slte varietà (linfangioma ,sernplice o linfang·ectasia, linfangio·m a cavernoso e linfangioma cistico) pPodl1zioni ques-te di orig·ine congenJta, localizzate e non diffl1se come crnelle· del p. s11ddetto. La is11a orig·in1e ,.a ricercata nell'azione tossica o microbica dj un p rocesso acuto, sopra "11n fondo infiammatorio cronico preparato dalla sifilicle congenita e che non ha p.ermesso ancora la restit11zione a.rl integrum dei linfatici MONTELEONF. clilatat.i. 1

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Il trattamento dell'obesità Infantile. La m eclicazione tiroide.a è utile in tl1tti 1j'li obesi e s p·ecialmente r1el1e fol'm.e di m·ixeden1a fr 11 sto con ohesith. Jncon1inc iare con dosi dPboli: 1 mg·. di tiroidina al g·io.1·no, per 10 g·iiorni ·al mese: il m ese se.g uent.e 5 n1g·. a l g·iol'n o l)er 10 gio.r ni. L 'insorge1-iza cLi tachic.a rdia, ros~ore, cliarree p r0f11c;e cl el)bo110 esser e consjde.rati seg·ni di intolleranz a che cost.ring·o110 a sos1)encler e il l'imedio. G. :\Iouriquand (.Joi tr11. d e 1nr)d. d e P ctri 'l, 11 inarzo 1922) con·siglia nella g·iovanetta ve·r~o la p11bertà r aggi11nta. di estr atto o\·arico ec.1 ipofisario. Si dal'à: est.r. ti1·oideo 5-25 mg·.; erStt·. ipofisal'io cg·. 10, estl'. ovariço cg·. 15: da i)re11c1ersi t1r1a volta al g·ior110 al pasto- p:rincip·ale : <lopo t1na sornm inistrazione a.b bastanza lt1nga (/so 1·,·cg·liat.n d·al lYl(~clico: ) interT·o11np e11e· per 1·5-30 g·to1·n j. fil. 1

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NOTE DI· MEDICINA SCIENTIFICA. I lipoidi. (11. IscovEsco. L a Presse médicale, n. 61, 1922). Le clefinizior1i e classificazioni attt1ali ·dell e sostanze dell'organismo ad apparenza « grassq J> sono !n1perfette come lo ft1rono qt1elle clegli · a.lbuminoidi: così oggi non si parla di albumimoidi, ma di proteine comprendenti al l•umine, globt1line, protamine, ecc. Analoga111ente si dovrebbero des ignare come aclipoidi i grass i veri, gli acidi grassi, le cere, i lipoitli, le sostanze c.;ol este1·iniche, le protagonicl1c: e le cerebosidi. .-\.bbiamo preso l'abitudine di chiamare lil)Oidi tt1tto ciò che s i .estrae con l'etere, be11zo1o, cloroformio, ecc., ossia oltre ad adipoidi, proteine, sostanze coloranti, sali, ecc. È certo allo stato attuale delle conosceiilze, cl1e : l ) I lipoidi sono cleg·Ii adipoidi. La loru n1olecola, molto più grande di quella dei veri g rassi, conti.e11e t1no o più radicali di acidj g·rassi st1perio ri, · spesso dell'acido glicerofo~ forico, una base azotata variabile e caratterjstica per ciascl1n lipoide considerato, spe$so. solfo al posto d el fo sforo, od a.mbedt1e. Perciò si dividono in: fosfatidi, solfatidi, cer e1Jrosidi, cl1e i1on conten,g ono nè zolfo n è fo• sforo; 2) L~:t . col est~ rin a non è lln lipoide: è 1111 adjpoide; accompagna 1sem1)re i lipoidi, e sembra compensi od a.iten11i la ftlDzione di alcune sost a nze; 3) 1 lipoidi ii on sono colloidi; 4) È eccessiva l'opinione che i lipoicli s ie110 in rapporto con tutti g li sc ambi cellt1lari. N11lla rl i d efinitivo si sa s11l compito dei 1jpoidi i1ell' i1nmunità . }\lcuni lipoidi sono e1n olitici, altri antien10litici. I lipoidi n on 11a nno nell'err.t0lisi t111Et fl111zione costante: la f11nzion e è in rapporto con la specie. I 1. di alcl1ni microbi sono tos~ ici; alct1ni: i11iettati sotto la pelle provocano fatt i in fi a111matori. Sembra cl1e abbiano ll!l compito importa.nte n ella reazione di ,,~ asser111an11. N.esst1na. Jeg·g.e in rapporto a lla fissazione cle ll e tossine: esiston o tossine lipotro!ìtcoipe vi sono deg·Ii alcal o i cl~ liposolubili o r1on. E sperienze numerose di1nostrano la n ecess ità assoluta deìla presenza dei lipoidi i1ell'uli111entazione: gli AA. americani crearor10 j L norr.ie rll ' ' itamina, e l) er le vitan1ine li1)0sol11l1ili il nome di vita111i11e A. I l. 11an110 llil com1)i to capitale r)e r la J111trizio11e clella coi--


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lL POLICLINlCO

nea e dello scheletro. Anche per gli adipoidi come per i proteidi, s~m·bra che l'organismo abbia n on soltanto d ei bisogni quantitativi, ma an<!he dei bisogni qualitativi. • Le ricerche dell'A., provano che i 1. hannc 11n compito importante non solo per lo svilUJ)po dell'organismo intero, ma eh-e ..gpetta ad alcuni lipoidi una influenza locale su determina ti organi. Anzitutto è provato che esistono lipoidi spe.cifici e caratteristici nel cuore, placenta, corpo lt1teo, cervello, tiroide. L'A. espcrimentando su cani e conigli ha potuto dimostrare che la somministrazione di un lipoide ovarico o testicolare ad un piccolo coniglio, provocava dopo un certo tempo l'ipertrofia delle ovaia e dell'utero o dei testicoli; sornrei11istrando della tiroid·e, trovava non solo ipertrofia della tiroide, ma anche le.ggera ipertrofia del cuor.e e degli organi genitali. Ana,.. l oghi risultati si ottengono esperimentando con i lipoidi del cuore, d.el rene, delle surrenali. Per quanto riguarda il .f egato, l'A. ha estratto lln 1. che è non solo un eccitante del f.egato, ma ch e esercita una notevole azione sul·la crescenza e sul peso degli animali; l e caratteristiche proprietà d ell'olio di f.egato j i merluzzo sono dov11te ai lipoidi di epatici jn esso cMtenuti. La quantità di 1. contenuti negli organi diminuisGe durante il tempo nel quale sono mia.lati : la quantità diminuisce anche quando gli organi sono colpiti da degen.erazione grassa. Altro fatto importante è che allorch è si soroministra uri lipoide ad un animale, questo lipoide va a fissarsi -elettivam ente in un determinato organo. T.1e esp·erienz•e sugli animali, le analisi chimicl1.oe dimostram10 che i nostri organi non sono più capaci, in alcuni casi di fare la sintesi ùei loro lipoidi costituenti e. che} bisogna darn1e già fatti : è perciò che ad essi l\_-\.. dà il nome di « homo-integranti». Sia dall'Iscovesco ch·e da altri, i lipoidi sono stati usati in tera.pia umana dando i risultati più soddisfacenti nei più svariati d isturb i ovarici (1. ovarici) nei J5ambini al posto d ell'olio di fegato di merluzo (1 . epaiico1, ' ecc. L'A. c:oncll1de cl1e è difficile, all'ora attuale, non ammettere che in molti casi di deficienza di secrezioni interne, si tratti ài semplice carenza di 1. Esis.tono oggidl, divergenze di opinioni gravi fra fisiologi e medici intorno a lle sécrezioni interne. ì\'Ien.tre l a maggior parte dei fisiologi ammettono come glandole a s•ecrezione interna 11n numero limitato di formazioni (ghiandola interstiziale, tiroide, paratiroide, isolot-

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ti di Langherans e fo rsè le surr enali) i ·m ed·ici, basa.n,dosi s11i risultati opoterapici, sen1brano trovare delle s·ecrezioni interne un po· dappertt1tto ; tàli divergenze fra pratici e fisiolog i si possono app ia nare pensando che nellll rr1aggior parte dei casi, quando noi facciamo dell'opoterapia, facciamo d ell'homo-alimenta. z1one. MONTELEONE.

VARIA ~ Servizio sanitario in Russia. Anche il servizio sanitario è statizzato in Russia; ed un medico tornato in Austria dal paese dei Soviet spiega a lla N ei"te F'reie Presse oome ~tanno le cose. Il prof. Vojacek, capo della Clinica universital'ia dei mali di gola e dell'orecchio, che egli incontrò a Pletrogrado, gli narrò d'essere stn.to costretto ad abbandonare a. poco a poco la sua clientela privata, perehè i Soviet esigono che il professionista ;presti la proµria opera esclusivarnente allo Stato. Ma. è difficile ·vivere in tali oon~ (liziorri. Il Gover110 vuole che ciaSC'lln medi~o eBerciti in più di un ospedale, corrisp·ondendo altrettante razioni alimentari. Se il medico non può assumere più di un posto, e tale è appunto il caso del capo di una Clinica universitaria, ha diritto alla. razione semplice, che non è punto esuberante: alcune cucchiaiate di minestra, 11n piatto di poltiglia di miglio, caffè, vane misurato, carne pochissime. volte. La moglie del prof. Vojacek è costretta. a prestare a sua volta servizio in un ricovero di lattanti per poter ottenere il minimo necessario all'esistenza. Tale ordinamento sanitario è d'altra parte assai poco gradito al pubblico. Il rù~o ama cambiare spesso i suoi medici. Inoltre la. oorruzione, che è uoo dei mali tradizionali della. Russia, ha radicato nel suo cervello l'idea che col dnnairo a tutto si può rimediare. Egli non crederà mai che il medico di Stato faccia tutto quel che deve per gt1arirlo e ricorre, quando può, al p11{)fessionista privato. _.- Interessante pubblicazione Y CRISTALLI Prof. G.

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SEZIONE P RATICA

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NELLA · VITA p RO ~~E s.sI oN.A ·L E . MEDICINA SOCIALE. Assicurazione malattie. Per addi venire ad t1n'intesa preliminar·e in ord ine a l p rogetto di a1ssicurazio11e ·obbligatoria co11.tr o le malattie, si sono adunati presso il Minjstero del Lavor o, sotto la 1)residenza del dott. Giulio Oalamani, direttore della I:)revidenza soeia 1e, i signori avv. Edmondo P11echer, direttore della Cassa distrettuale di ma lattia in Ttieste; Maglio· ne e Lanzoni per la Confecìetazione genetale delle m11tue, av,·. Savo:rana, direttore della Cassa Mutua per malati di 'l'rento, dott. Va lenti, dott. Giannitelli per Ja . Confederazione Italiana. dei lavoratori e per la Federazio11e nazionnle della mutualità. Dopo aver inizialmente confermato il proposito di non concepire alcuna J)regiudiziale che possa comunque influire su lla presentazione del progetto a l Parlamento, le parti hanno impresa i loro lavori che sono eti1ti circoscritti, in questo primo e limitato Conveg110, a l grave ed essenziale problema <lell 'ordinr n1ento degli istituti aFJsicuratori delle malattie. Pure ~ssendosi le parti notevolmente avvicinat~ ad un concetto di unità e di concentrazio11e, r-.i è inteso concordemente il bisogu-0 cli concretare il• forma. positiva le aspirazio11i dei due gruppi in contrasto e di dare 1nanclato al coroni. Culamani, direttore generale della previdenza, di studiare più a fo11do la sit11a.zione, tenendo presenti le e-sigell7~ tecnico-amministrative, e di formulare un piano eh€' concili, i1el limite <lel possibile, Je contrarie aspirazioni. Il dott. Calamilni ba aderito a ll'incatioo com· roessogli e si è riserv..1 to fli co1nunicare il risult.a to o.i r::ippresentanti delle due tenden~e, i quali torneranno ad esaminarlo in un prossimo Convegn,o. , In fine di ~'C(iutn è i11terve11uto l'on . Cingolani, sottosegretario di Stato per il lavoro e la previd€nz..'l ~oci.ale, al quale il dott. Calamani ha riassunto le fa.si di mag·gior rilievo della discussione. I/on. Cingo1ani si è co1npiaciuto dello spirito di eoncordia fattiYa cl1e ha presieduto al Convegno ed l1a presentato nncl1e a nome del . Ministro on. Dello Sbarb~ il l)roJ,Jrio saluto cordiale agli interve11uti, sulla cui volonterosa collaborazione egli n11ire In. ntaggiorc fiducia per la più .sollecita soluzione dei problen1i che att'ardano, contro i più ragguardevoli interessi delle. classi lavoratrici e della nazione, In. instaurazione della nuova forma d i previdenza .

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Un Convegno J.;ombnrdo i>er le Assicurazioni ei.be luogo a Como; e~so fu presieduto da S. E. Cingolani, sottosegreta1io a l 1\linistero del lavoro e pre,'idenza sociale. J>arlarono il sottosegretario, l'oti. Acl1ille Grandi, che trattò della disoccupazione e del collocnmento, il dott. G. Il . Valente, ehe

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l~sse un d i'SCOrso sulle assicurazioni malattie e

sul coordinamento di esso con a ltre .a ssicurazioni. 1 1' u ar.>provato il seguE:nte or<1iue del giorno : «!l Conveg•no.. I i0mbardo per le nssicurazioni sociali, promosso dalla Confederazio1ie Mutualità ed Assicurazioni Sociali i11 Como, il giorno 9 . luglio c. a., sentita la relazione dell'o11. Valenti, sull'oggetto «Assicu razione obbligatoria contro le m:llattie »; «reclama la sollecita introd11zione, nella legislazione sociale italiann, deJl'nssicurazione obbligatoria contro le mnla ttif', con la necessaria sa!Ynguardia delle legittime libertà individuali, mutualiste e sindacali degli asisicura ti e degli interessa ti in genere ; « git1dica. che queAto fatto, e l'opera delle casse malattia che ne consPguiranno, rappresenteranno il più effieace contributo a quell'effettivo coordinamento dei vari rami cli ns~icurazione che è nella aspirazione comune; «augura che gJi studi e la buona v-0lo11tà delle organizzazioni I1iù diretta1uente i11teressate i11 collaborazione ancbe con gli ap1>ositi organi ' n1i11iE:teriali, r iescano a concreta re di con1une ~eco rei o le 111igli-0ri soluzioni tecniche del com11lcsso problema; <e conforta tutte le Organizzazioni e particola r1nente quelle pron1otrici del r>resente Conveguo, 11ella assidua opera di pro1}agandn per la popolarizzazione e per 1'l applica~ione dell'assic11r;1%ione sociale: invita il Governo ecl il ParlarPc•1to . 11azionale, in occasione della conversione in leg!;·e dei va.ii decreti vjgenti in materia, a fare ogni sforzo per dare al paese lln organico codice sulle assicurazioni sociali>). ·

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A Parma ebbe luogo un Convegno provinci.aie vromosso dagli Istituti riuniti di 8 ssistenza a i I.,avoratori, per trattare dei problemi inerenti a lla I•revidenza Sociale Si discusse fra l'altro dell'nssicurazione n1n ln.ttj e ; ·S ll tale teina r)arlò il relatore Ra·và, <li F rrrara, il quale propose a conclusione della SU:-1 relnzione il segue11te ordine de l giorno che ' enn~ approYa to acl lmanimità : « 11 Convegno d ei Sin<lnci e delle Orgnni7za zioni Sindacali e cooperativisticl1e della Provincia di rarrna aderenti agli Istituti Ri11niti di Assistenza. ai Lavora tori; convinto che soltanto con la pronta introcl1.7i'lnc dell'assicurazione malattia sar:ì possibi1~ :1rldivenire alla razionale cool'dinar,ione <1elle Ps! stenti forme di ~rssicurazioni socinJi ed accf>l •r 1· re nelle masse la comprensione d ella loro utili tl a fini di ·una dignitoFia difesa economica ~ ti8ir·11 , fa voti perchè il Governo, mantenendo gl 'in1r', gni l'eplicatamente a~sunti, per togliere una ingi11!".;ta di~parità d i trattamento fra le Provincie Redente ed il vecchio Regno, per garantire ai lavora tori un minimo di aooistenza sanitaria che Comu11i e


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IL POLICLINICO

. [ANNO

XXIX, FASC. 371.

\Opere I>ie nelle loro disa-strose condizioni finau·ziape più non possono dare neppure nella misura :già insufficiente del periodo dell'ante guerra, pr<.>·senti sollecitamente al Parlamento u11 progetto ~i legge ispirato ai seguenti capisaldi: 1) Costitw~one di Oasse per a.m malati, terri·t oriali, uniclle ed autonon1e, gaqtim in a~lut<1 tnaggioranza dai lavora tori inte~essa ti conservan·do alla mutualità libera professionale e generi~-.. le funzioni di · integrazione economica e mora le; 2) massima estensione {lella sfera degli assicurati e \".l ei servizi di a-ssistenza ct1rativi e pre-

'

- v~ntivi;

3) collegamento iniziale attruyeriso le Cas$e ·di malattia dei iServizi burocratici amministTati-vi e tecnici comu11i a t11tte le forme di assiC'nta:zioni. Fa voti perchè le oi·ganizzazioni e gli Enti -aderenti e qua11ti si interessano di i.)revidenza. so1.Ciale, mantengano viva l'agitazione <livulgando11e ·gli scopi frà la classe orX>raia ecl impiegatizia ·ft.no alla promulgazio11e dell'ilr\·oea ta riforrnn ».

L'Istituto d'Igiene Previdenza ed Assistenza Sociale

per la propaganda

eont~o

li Gozzo-Cretinismo.

L'opera . di propaganda educativa per combatte.re il Gozzo-cretinit:mo inizia tu clall'Istituto .si sYol_ge con notevole successo. Il Presidente del Consiglio dei :\iinistri on. Facta icon lettera in da~'l 13 luglio u lla Direzio11e dell'Istituto con1unica la concessio11e cli r,,. 4000 a ll:1 8ocietà di Neurologia per tale provvida opera di 11ropag·and!l. Il Direttore generale di Sn11itit co1T1unicando alla Direzione dell'Istituto il 21 lugli o tale concessione del Presidente del C-011siglio es1)ri111e a l prof. J..evi il propri-0 compincimento cl1e i11 ' tal·e moc1o Yengano incoragg·inti gli studi Sl1lla pro:filassi del Gozzo-cretinisn1-0. "' L'opuscolo (lel prof. [;ug·aro è stn to d}stribuito clal11 Direzione dell'Istitt1to n t ntti i Senatori e !)epl1tati delle Regio1li invase {lnll'endemia , e i T>j\1 autorevoli Pnrlamentari h.an110 risposto nl I>JOf. Levi irromettendo l a lQro r)iù cordiale colla1>orazione. Specialme11te n ote Yole è la lettera dell'o11. G. ì\1erizzi, che così s criYE' al I)irettore dell'Istituto: «Ho ricev11to la St1a circolare e 1'1111ito opusco« }{> e< Per la c11ta e profila-ssi clell'e11<lemia Gozzi>-<< cretinica )) che ho letto con profon{lo interes.se. «La ringrazio (lal profondo {lel c11ore <li n ,·ere «pensato a 1ne, ·eo1ne ad un possibile collaboril<< tore nell'opera pietosa e santa iniziata clal 8110 « Istitùto per la rede11zione dei predestinati a quel<< la morte innanzi morte che è il cretinismo, e Ln «ringrazio a i10me {lella mia \~nltellina, infestata <( purtroppo dalla J-Dn<leù1ia Gozzo-cretinica. « ~1~ il ringraziamento sarebbe Yano se non fos<< ~e seguito da ~pera fa ttiYa. I o mi inetto a ~un «d isposizione, come un 8110 b11-011 soldato. « . i\. . vanti tt1tto oggi .$tesso ·s cri\o al Oorriere del{( la, Valtellina e alla Valtelli:11a 11na letter a apertu «a i inedici co11dotti e ai Sind.aci. re In sec611do ln-ogo~ quale Presi<le11te del Co11~i-

· « glio Provin.ciale, scriverò al Presidente della De« putazione Provinciale e al P1-efetto. «In fine per l'nzione sullo Stato mi pongo a di « I~i disposizione. Mi scriva quale linea reputa op« I>ortuna debba seguire)). Inoltre l'Ordine dei Medici cli Torino d'accordo col prof. I,ugaro ha lnizia_tn lu distribuzione del1•opuscolo ai Medici e Mnestri' della Val d'Aosta e<1 altrettanto sta facendo d'accordo con l'Istituto di Roma, l'Istituto ProYinciale di Assistenza So· eiale di Bergamo. È lecito spera.re che l'opera di p1·opaganda. cosi felicemente in1iziata dall'Istituto Italiano d'Igiene r•revidenza e4 Assistenza Sociale possa in a YV(~­ ni re svolgersi in modo efficace, .c ontri bue11do a risvegliare l ' interesse dell"opinione pi.1bblica rispetto a questo .g rave problema di profilassi soctale. 1

INSEGNAMENTO SUPERIORE. ...

Per la riforma degli studi odontoiatrici. Sotto gli auspici delln Corda Fratres, e col coneor so dei sig·g. prof. .A. Gl1ia yaro, ordinario cli odontoiatria e l)l'Ote8j cle11taria alla R. Universitil cli Roma, dott. r"J . Bellinzoua Presidente (lella F S. I., prof. A. Arlotta direttore dell'Istitt1to Sto1natologico Itnlia110, prof. D'Alise R . 11ffi<:iale di odo11toiatrin nlln R. Università di Napoli, dott. Sos..~ l<J. di Torino, prof. Rovida C. di Milano, (lott. Picolli S. ra1>.l}rt>seuto11te dei Si11daca ti medici e sotto la Presidenza del prof. Cot1lliax nella loro ve:nie t1flicia1e, si è conYennto qt1nnto appresso in merito al disegno di legge Corbi110 n. 1238, 2l dicembre 1921, per la ri.for1na degli stl1di cli od on toin tria : 1) Alle scuolP· cli odontoiatria ~ protesi denraJ'Ì <l 11-0ssonc' acce<l!:ll'(" soltnnto i la urea ti in mecliciua e chirurgin J)resso le Univerisitil {lel Reg110 e gli stranieri J~111rea ti ec1 abilita ti all'e.s ercizio del1'l medici11n e cl1irurgia nel loro Paese; 2) A.gli nllieYi cl1e nyranno frequentato con zelo e profitto 1<~ ~c11ole, suverè"tndone i relatiyi esami, verrit l.'ila !':Cinto un diploma di perfeziona1ue11to seco11c10 le 11or1ne vig.enti Universitarie in attesa cl1e li1 prossin1a ·riforma generale degli st11di medici stabilisca il titolo speciale che ·d ovril esse1·e conferito J)E'r tutte le specialità medico-chi· r11rgic·he: a) rico110Rcen<losì nssolutame~re insufficie11te l ''' ttuale colt11ra odontoin trica òel 1nedico generico ecl in o~servanza d·~l <:lisposto della legge 31 marzo l9J 2 si fanno v.oti percbè ne l prossimo ~egoìn­ me11to generale uni,·erisitario l 'inseguiamento della oclo11toin tria sin reso obbligatorio per il consegu i1nento delle ln uree in medicina e chir11rgia; b) si f:inuo voti e l1e 1>e-r i ·esercizio della odontoia trin con1L' cli ogni n ltra s1ìeciali tà, le autorith competenti en1 nnino ·d i·sposizioni tassative cl1e impongnno il ro11~egnin1()nto del diploma cli ~ecinlitù; 3) I . .e SClIOle cli oclo11toi<l trin e l>l'Otesi clentnrja :1Yrnn110 llll col'~n Bpeclnlr~ rif'r gli otlontotec11ici:

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[ _.\.N.NO

XXI>:, F ASC. 37 J

'

SEZIONE PRATICA

4) P.e r · tutte le noru1e elle d isciplinernuno le SC'uole e per la ·durata dei cor si l)rovvederà appoizjto regolamento per il quale si fanno voti che ~a u<lita apposita Commissione di competen ti; 5) I convenuti fermamente s·impegnano a so· st€nere con tutte le loro forze presso le l)l'Oprie associazioni, presso gli ambienti ineòici ed in quel· Ii universitari, studentescl1i, parln111entari e di goYerno ta li punti di vista 011de al più presto il progetto C0rbino, emendato secondo quanto sopra si è esposto, divenga realtà concreta ed attuosa. ser\endo <li sicuro e buo11 binario per la futura riforma generale universitaria mediea co11 cu i do"·rà essere sancita l'obbligatorietà di freq11enzn di scuole IJOSt-universita rie per tutti quelli che aspirano a chi.a rnarsi specialisti.

1217

Cronaca del movimento professionale. Il Congresso dell'Assoeiazione Nazionale dei Medici Condotti. 1 I Con1itato Centrale dell'Associ.azione dei l\1t<.liC'i Condotti hn stabilito di i11dire il Congresso Snzionn le pel' la pri111a qt1indicina di ottobre in . I )>3lì. I soci sono invitati ad i11viare presto le loro pro.Poste colle relative <:onclusioni, affinchè il Co1uit1to ])Ossa anticipare la pubblicazione clell'ordin~ del giorno e dare così il tem1)0 a lle Sezioni <.li (~saulinarlo por1deratamente. Pe rchè il Congresso conservi il carattere e l' i1111>ortanza Yoluti ·dall'art. 9 dello Statuto, e per eYitare discnsE=ion1 e conclusioni .:.1 ffretta te, il Co111.i.tatò si riserva la f<1roltit di selezione sui temi che le Yerr.anno proposti.

AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Lotta contro il tracoma. 11 R. decreto

2-~

ottobre 1919. ii.. 2292. portante vroYYedimenti p~r eornbattere il tracoma è stato convertito i11 leg·g-e con ~:lata 29 1g·iugi10 1922, n. 1004, aggiungendo all'art. 3 il comma seguente: Rugli stanziame11ti e sulle <li~)Onibilitù a fine di esercizio sara11no inoltre conceduti su~sidi ai comuni che a vrR uno istituito o 1stituirnnno SC11')1e Jlel' fancit1 lli tracomatosi.

Agevolazioni fiscal i pei Sanatori!. Con R. decreto n. 1132 vengono estese alle nuoYe pro,·inc1e le agevolazioni fiscali vigenti nel Reg-110 J)el' i Sanatorii di cura per la tube1·colosi.

Pe i congedati malarici. Continuamo l'elenco dei sanita 1·1 cui il Sottosegretariato di Stato per l'Assistenza l\1ilitare e le Pensionj di Guerra - Servizio Assistenza - ha concesso delle sovvenzioni a titolo di compenso per ropera d'assistenza prestata a faYore dei congedati mala r ici nel 1921, riservandosi di pro,rveder e a mano a mano che giungeranno i rapporti dei rispettivi C0mita ti provinciali : Provil1cia {li A.le.c.:sand ria: Dottori : Snlva11esehi T~u·sebio, Casale :J1onferrn to Alzona Vitt.orio, 1 ' illan<>va Monferrato - Coggiola Giuseppe, I;u ~Ionferra to Forne1is Giuseppe, Valmacca (;.rillo IJt1igi, Rilvnno d'Orba - Predazzi Andr~, )'trPvi - ~erra Egi<lio, Castiglione d'Asti - Bo1do Carlo. Rocca !)'Arazzo - Avio Edoardo, Arquat.a. Scrivia - Mn rtini Mario, Boscornareng-o - Besson Corrado Ga~~in~ - Spagarino Gio. Batta, Masio - Vegli'o r.,uigi, Pec~tto Po - C~stagnone T.1uigi, 8ezzadio - ìV[iglin rdi Alberto, N1z7,.a Monferrato - Bianchi Flaminio, Ponzone - Praglia Agostino. Rergan1a~co - Don<1dio Eugenio,, Ca~tell 'AJ­ fero - Diotti Frnueesco,. Castelnuovo d Asti - De ('ristoforis Carlo Occlmiano - Ga.gliardone Frances~o, Ito~ignn n~ Monfer ra.to . -:- . De Paoli Gi,). R:-tttn. San Cristotoro - A.ly1g1n1 Carlo, Carba~n:1 (:n1cnpri11a Pirro . Sale.

RISPOSTE A OUESITI E A DOMANDE. (9372) ~'-;e r'vi.~· io i?it eririal.e - Sessen,.nii. -

Dott. e;.

'l'. da. A~

del S. - Nè la legge nè il regolam~nto c:areerario dichiarano che il servizio interinale deYe essere considerato come t1tile per l'acquisto del diritto al quinquennio o sessennio. Però, sicoom~ la giurispruflenza. ha unjvocamente ammesso eh~ il sel'vizio interinn le possa valere come proYa quando è seguito ·da regolare nomina in bnse a concorso e possa produrre l'acquisto della stabilità, cosi deve ritenersi egualme11te efficaee, nelle identiche condizioni, a produrre l'acquisto del dirjtto agli aume11ti periodici di stipendio. Non vi è, quindi, come Ella crede, contradizione ma è il differente punto di vista sotto cui si esamina la q'uistione. Nel se11~0 affermativo si. è .anche pronu11zi<Lto effettjya1nente il Consiglio di Stato. Il Co1t~dglio Comunale è 1>ienamente libero di ~ceg-liel'e uno qt1a lsiasi dei medici compr-esi nella grad11atoria. L'a ''er per inolti aru1i fatto servizio interinale non diL titolo di })referen7,,a. I l serYizio a ~cavalco 110Il produce a lcun effetto giuridi<'O ver· c·hè manca la ooru1izione della residenza fissa. (9570) Oo1ico1·s1> a pubblico i111piego. - Dott. ì\>l. :\~. da ' ' · G. Essendo pnRsata l'etit utile, no'n pnò pren<lere parte ac1 alcun concorso tr~1n11e elle 11011 l)o&sa dilllostrare · che abbia ~rvito i11 altra Ci)I1dotta e si tratti di concorso per medico con<lotto. Con la punteggiatura ottenuta negli esarrti gii1 fatti non può sperar~ di essere nominato iu altri posti senza concorso. ..

(g074) P1·og1•tto di : eggB ·1i1101:0 per la Ca s. rz rii. vrcvi-de11 .-<:a. Dott. G. S. da S. G. in J{. - 11

1nogetto di leg·ge Jlel' la rifo·r1na della Ca·~a di }Jrevidenza port.t la data del giugno scorso. ~e è tale progetto che Ella ha tenuto presente, prPo·asi indicare e~::ttt<In1ente gli articoli per i qua Ji b . . ehiede chiarin1enti. i1on a Ye11doli potuto r1nyen1rt') direttamente. 19576) Indennità caro-vi1,cri. - Dott. G. C. d<1 ( ·. - Per il primo caro-viveri nulla compete :rve11do ~.>lo 111oglie e tre .tigli. Per il secondo J,e c-0m-


1218 p~tol}o

IL POLICLINfCO tr~

. i~ennità .iaupplementari. E~rcitando due professioni, si paga una ·sola tassa esercizii. (9577) ltftfortuni· i .- su1',_ .Zavot·o. Dot~. .A. S. da I>. - Il certificato di cessazione della indennità prima della µltima modifica costa va lire 0.5Q ~i casi di infortunio agricolo. (9578) I ·n dennità oaro-v iveri. - Dott. N . G . d,a O. - L'indennità caro-viveri non può, nelle attuali condizioni di vita, essere soppressa. ~ stata prorogata per un .altro anno per gli statali, non J>otrà non .e ssere estesa per altro tempo anche agli impiegati municipali. Il serviZio ii1terinale è riter.;.11to l1tiJe per lo acquisto della stabilità, qunnòo ~ seguito da regolare nomina in base ~1 concorso. Doctor JusTIT1A. 1

CONCORSI. tOSTT V:.\.CA ~TI.

[ANNO

Fouc~o (Per1,1,gia).

-XXIX, F ASC . 37]

- ·.Ufficiale sa.nit. ~ IiJ. lQ,000, 2 .c.-v. · e supplementare; 3 quinquenni dee. Witomi· ecl esami. ~d~ 20 sett.,. .r 1 : T',..! MILANO. Oonsiglio degU J stit·t tti Ospit<ilie11i. Scad. 31 ottobre. Quattro medici chirurgi assiste.e.ti interni ; vedi fnsc. 36. l\'foNTE S. l3IAGit) (Oaserta). Entro il 25 sett. Età-lim. 40. Iscrizione in.. ,un .. albo. L . 6000 e un. decimo per ogni quinquenni,ç> di effettivo servizio. Chiedere annunzio. NocERA• UMBRA (Peru.g,i a) . - Due condotte. Vedi fase. 35. Scad. In settembre. ~ORà>fA (Roma). Scad. 24 sett. l.J. 7000 oltre f;. 500 <li~g. resid .• L. 800 uff . .san., doppio c.-v. POMAP.AN'CE (Pisa) . Scad. 30 sett. L . 6000 e . 4 quinq. dee.; l.J. 4000 Cli.v. 1

RoMA. Istituto di. Otinica Ortopeà·ica e Tra uma Assistente effettivo; vedi fase. ::~e. f (jlogi-0a . 1

Scad. 30 sett.

ALEZIO (Lecce)~ - .

Scad. 23 sett. Due condotte; L. 5000 per ·1500 pov., L. 5 addizion. fino a 2000; quattro quinq. decimo; L. 500 cav.; doppio c.-v.; indennità .spe<>iale J;. 1500 nei primi 4 anni òi c0n<lotta, salvo c:Qe· non venga assorbita da aum. di stip. BASCHI (Per'U.gia). - . A ·tutto 30 sett.; J;. 6000 1>er 1000 pov. , c.-v., L. 1000 indenn. resid., addizion. L. 2; tre quinq. decimo. Serv. en~ro 20 g. Per due frazioni. BERGA~TINO (Roi·igo). &ad. 30 ·s ett. L . 600(J e 2 c.-v. ; L . 500 ~-e il medico non trovasse oonveniente alloggio; L . 2500 cav. oppure L. 1000 bicicl.; I, . 400 se uff. san . Stato fam. CAMPAGN4.TIOO \Grosseto). Se.ad. 30 sett. Pe1· Gasale di Pari. L . 9000 e c.-v. CAORSO (Pirt.cenza). A tutto 25 sett. ; L. 6500 residenz. e 5 quadr. decimo; L . 3000 fino a 1000 l)OV.: addizion. I...1. 2.50 per il 2° migliaio e L . 2 oltre. J.J. 3000 cav., più c.-v. cav . in L. 2000; ambul. L. 400; uff. san. L: 500. Doppio c. v. Etàlìm. 35. Serv. entro 15 giorni. Chiedere annunzio. CABPEGN.\ (Pesat·o.[Jrbino). Scad. 30 setteml>. Consorzio. J;. 7000 e tre sessenni decimo; L . 3400 cav., L . .1500 ùisag. resid. L . 600 uff. san. ; caro-viv. CASCIA (Peru,gi.a ). Condotta primaria prevalentemente chirurgica e condotta medica . Vedi fasc"ic. 36. Scad. ore 18 del 2 ottobre. CASER'rA. R . Prefettura. - La scadenza dei concor.s:i a posti di Ufficiale sanitario per 11 Coml1ni (v. fàsc. 29) è stata prorogata alle ore 12 del HO novembre. , CTTT~ DI CASTELLO (Perug ia). Scad. 15 sett. Due condotte; L . 6000 per 1000 pov., L. 2 addiz .. 3 quinq. decimo; L . 1000 se gli abbienti sono meno di 300 e L. 2000 se sono n1eno di 100; L . 3600 cav.; doppio c.-v; tariffa 50 % per i meno abbienti. Iscrizione a un Orcline. · C oMo . Ospedale Provinciale Psioh,iatrico. Due n1edici ,d i Reparto: v~di fase. 36. Scad. ore 17.HO deì 30 sett. CORIANO {Fo·r lì). Scad. 15 sett. Vedi fase. 3~. CosEANO (Udvn.e). - Al 25 sett. per Coseano e S. Vito di Fagagna, J.;. 8000, più . L . 3000 mezzo tTas11. e J;. 800 11ff. san. ; doppio c.-v.

M ·i nistero della P. I. -

Son0 aperti i concorsi alle Cattedre di clinic.a chirurgica. e d~ au.a tomia normale a Sassari, di otorinolaringoiatria a Pavia. Scad. 30 novembre. !{O.MA.

ROMA. Opera Nazionale 1>er l'Assi~tenza agli ln-

Direttore tecnico-amministrativo del Sanatorio di Spesso (Venezia Giulia). V(> di fase. 35. Sc:ad. 15 settembre. S. ANATOLI.\ or NAaco (Pe·r u,gia) . - Proroga 31 ottobre, ferme restando tutte le condizioni. S. C JIIRICO Nuovo (Potenza). - Scaò . un mese dal 4 sett. Età-limite 35. Serv. entr0 25 g. L . 410@ e doppio c.-v. ToRINù. Ospedale infantile R egitna Mat·ghe:t'ita. Primario di chirurgia, assistente di medicina e tadiologo; vedi fase. 35. Scadenza 31 ottobre. UMBERTIDE (Peritgia). - · Scad. 15 sett. Residenziale . L. •3000, tre quinquenni decimo, L . 2000 per· lli~agiata residenza, doppio c.-v. VELLETRI (Roma). Scad. 15 sett. Fraz. di Lariano; J .. 8000, indennità cavale. L. 1500; L. 200 Supplente, con l'obbligo anche della cur~ dei poveri abitanti nella frazione Montagna, L . 8000: indenni. cavale. L. 1500. 11alidi di Gu,e·r ra. -

/

I>iffide .

Nuove diffide: .. J...iaiatico (Pisa), Neive (Cuneo), ciuinto (Vicenza). Revoca di difficle: ' Tillongé> -:(ffierg.amo), Boccol\-l de' Ta·ssi (Piacenza), Borghi (Forlì), S. Pietro Cadore (Belluno), S. Giovanni alla ' 'ena (Pisa).

-

BORSE DI STUDIO.

1

R. 1Jni-versità . /È aperto il conoorso a l posto di perfezioname;nto Gio. Batt. Q1teiìolo~ presso la Clir1ica, Medica, per un anno ,d al 1° noYembre 1922, con possibilità di conferma per un altro un.n o a termini <lell'art. 5 dello Statt1to di I1,ondazione. Il vincitore del concorso avrà l'obbligo della fTeq11enza presso d-etta Clini~ a llu scopo :d i perfezionar-bi negli studi di Clinica Me-d icn. e godrà lln a'~~.gno nnnuo di L. 3600, al lo!.·· do de-lle jinposte, pagabile a· i·ate men.sili anticipa_te. ~ presentazione del certificato di i>1·ofitto del Direttore della (; linicn. PrsA.


,

[ANNO

XXIX,

FASC.

37]

SEZIONE PRATICA

l,J>O'Àsono concorrere al posto i laureati in l\'Ieélli<:-inn e Chirurgia di tutte le UniversitA del Regno, i quali non abbiano più di due anni di laurea •

dàn&re dal 1° agosto 1922. Il concorso è per titoli, ma in caso di parità. <li merito fra concorrenti, la commissione giudicatrice ' ha facoltà di indire un t-same. I concorrenti dovranno presentare entro il 3•1 settembre corrente, domanda in carta da bollo da L . 1.20, al Rettore, corredata dai documenti c1'uso. <l-

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE, Il cav. dott. Giacomo Cavalieri, è stato deco-

rato della medaglia di bronzo quale benemerito della salt1te pubblica, a $anzione della sua feconda attività professionale e umanitaria da lui instancabilmente svolta a Pescia (Lucca) durante la passata epidemia di spagnola, dove era stato inviato dal Ministero della guerra come ufficiale medico, quando più infieriva il morbo. NELLE UNIVERSITÀ.

Il prof. Alessandro Baldoni, di farmacologia a ( 'agliari, è trasferito a lVIodena. NEGLC OSPEDALI.

A.\ s11ccessore del prof. Uberto Carpi, quale me-

dico primario nell'Ospedale CiYiC-O di Lugano, il :àilunicipio ha chiamato il prof. Antonio Riva. J.l RiYa, nato a Mendrisiotto (Canton Ticino), è ìibero docente a ll'Università di Pavia e direttore della casa di 'Salute « rJa Quiete» di Varese (C<>mo). Il dott. Pierino Castagna, da Pozwmaggiore (Sassari), hi1 vinto il concorso al posto di direttore e chirurgo primario all'Ospedale r.,anciarini di Sassocorvaro (Pesaro-Urbino).

NOSTRE CORRISPONDENZE. La vita medica a Vienna. Stiniatis.'J'inio signor RedattQj·e.' l.;ei desidera qualche notizia sulùt nostra vita rn(~dica. «Come, esl5te ancora una vita medica a Vienna?», si domanderà uno o l'altro dei. suoi abbonati : « i11 questa città dove ognuno vegeta. t<:'mendo che il pacco di carte, 1·hiamate banconote austrin.che, <:he tiene nelle mani, perda da 1111 momento all'altro il resto del loro minimo valore?. ·Che cosa può narrare questo scrivente Ge iton della misera vita materiale dei Viennesi, di cui i medici forn1ano un piccolo gruppo? Non bustano le lamentazioni ché si leggono nei giornali quotidiani sull' At1stria; c'è bisogno che vengano ooritte <1nche in un periodico di medicina?». JPosso calruare questi lettori, egregio signor Redattore: llOn ho nessuna intenzione di abu·s nre delle color1ne messe a mia disposizione, con lamentazioni sorn·n la nostra valuta, sopra la rovina del ceto medio in generale e specinln1e11te del ceto medico. •

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Quest'è un fatto: la n<:fStra vita è nrdua~ tal· volta incredibilmente penosa; ma non voglio fare geremiadi. La condizione materiale sarebbe àncora peggiore di com'è realmente, se un piccolo g.tuppa di uo1nini energici non avesse scosso le nostre anime letargiche, nel nostro interesse. Chè dopo un lavorio di anni, malgrado ogni genere di difficoltà ed intrighi, quasi ogni medico austriaco è oggi membro d'una potente organizzazione, la <.~uale, coi st1oi gruppi e sottopruppi, è capace di conte11ere tanto il grande clinico della capital~ quanto il medico dell'ultimo villaggio di montagna, tanto il capo sanitario nel ministero quanto il giovane collega medico appena laureato: questa immensa opera (~ merito solamente di un grup1>etto, il cui capo è il dott. Stritzko, un semplice u1edico pratico. 1/ Anstria di oggi potrebbe chiamarsi il paese d~lle organizznziouj : quasi ognuno è organizzato; ma la grande differenza tra la. nostra ed il preval<::nte nun1~ro delle altre organizzazioni pr-0fessio11ali. risiede nel fatto che la nastra è assolutaweùte apolitica. Perciò. il gtande partito socialista, che dirige le nostre più importanti Casse pei 1nalati, non è troppo entusiasta della nostra organizzàzione. Ciò ùimostra va tra l 'altro la lentezza, colla quale la direzione d'una di q11este Casse faceva, qualche lE•mpo fa, le tratta ti ve coi suoi medici, che sciope rarono a. causa della cattiva retribuzione. Que~ to sciopero durò quasi due mesi ed è una caratteri~tica strana, che nè dai membri della Cassa, nè dai medici, fu desiderata la. fine di esso .. . Poichè mai gli ammalati della Ca-ssa furono tant•) contenti òei loro medici, e i medici dei pazienti. come durante quello sciopero. · Il medico, perchè gli mancavano le Holite seccature delle e.asse, l'anticamera pienissin1a di ammalati senza ID<'llattie. ecc.; l'ammalato, pertjlè ad un prezzo modesto aveva la cura necessaria ed individuale dal rn ecl ico di sita scelta. La noi:itra organizzazione cerca di trasformare tutte le nostre Casse in Casse con scelta libera d el merlico. I;e grandi Casse operaie sono contr!lriè a · tali aspirazioni; con tutto ciò si sono gia fondate parecchie Cnsse con scelta libera, .tra le quali la grande Ca,ssa . degli im.piegati dello Stato , che funziona con ottimo successo. Un altro segno del valore della nostra org·a11izzazione: vista .la distruzione del da!k'lro, tutto ~ra aumentato; oolo il medico non osava di eleva1;e le tariffe e, se lo faceva; era acet1sato di inuma11ità : ègli non sapeva come accomodarsi ai nuovi tempi. Non vogli~) dire che <>t,o-gi sia tutto in or dine, che l'anarchia dei prezzi, I er visite, prr:! · scrizioni, ecc., $a perfettamente_ scomparsa; m~l riceviamo a Imeno ogni mese la cifra, con la qual(' è da moltiplicare la tariffa . che si pag·a va anteguerra, a1.finchè il conto sia in parte adeguato a1l'a un1ento universale. Qt1esto moltiplicatore è sen1pre molto indiett0 all' indiafl , il che tradisce la differenzn tra lo st<inda'1·d della Yita rl'oggi e d i ~i ntegue rra, .e di.ruostra la molto mode$tn vita elle


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lL POL ICLINICO

coud11c,.• la m~'lgig i orn u7'a d<'i ineclici. ~la . 11ondimeuo, ~ian10 conteJ1ti. percl1è se l'organizz:t7jone non av~f..~è fi~~to un 1noltiplical or e, i l pubblico n<,11 ~'dt-gnerebbe forse tli i)agare ancora l'onorario dell a vace in corone del Ynlore attuale! t-~ P~11 Il('to ch e 1n Vie nnn d'oggi è unà città ·~i forf\~tieri, Rnc11e di n1edici f orestie ri. Fum1uo oc.:.nr rt• aYvezzi acl o pit~re un gl'an numero di stud<=-nti e 111pdici ~rnnieri~ ve nnti per perfe?:ionarsl i.: e l1n nostra Fnc:oltà. Que~to i111me ro è oggi più grHP.cle ch e m~•i. l.,er e~mpio: a ll' ultimo 001·so intc-rn.a z ion ale à i v erfezion,a n1 e'll fo per 1nedic-i erano lappresentn t e n 0n i11eno di 2() nazioni! '"ogliau10 s11er~1re. cbe non solo la differenza d e lla valu ta a tlJia c1e termina t .> un t a le su ccesso~ lllà che nrt~h e la rin o111a uza de lla nostra vecchia scuoln n1e<li<:n vi nbbièt ~Y11to la snH pnrt<'. Il nucleo rle lla nostra Yi tn s<:ien tifiC«t è co1nè Re1upre la Sncietà d ci M e<I i ci. I.e èl tluna n ze, cht-> ~i fn 11110 og:Qi venerdì, con le loro di1uostrazioui e confe renze, no n :-:ono m e110 in11>ortnnti , per jl no~tro benessere scie11titico, della sple ndida bibliot<~c.1. All'estero no11 si può a Yere iclea d e lle cTiffìcoJtit odierne, :1 ffi11ehè questa biblioteca, L'l St1per bjR de lla Viennn u1e<.i ica scientifica, n1antenga il ~uo veccl1io• splen<lore ! Quante vo lte,_ se si don1.an{la uno ocl t1n altro libro o<l opuscolo straniero i1uovo. il biblioteca rio deve i-i pondere: « :Ylagari lo votes~i1110 a ve re ! Ma è tF01>110 ca ro, signore. n o11 10 lìOSRia n10 C'ornperare ! ». ..A.I pri11c1pio <li questa lettera avevo pro1ues~o di n o11 fare la 1nente lc, rna comincio a rou11~re quesL-1 promessa ! ·: s~ la salute del popolo dipe11de&.~ <ln 1 nu111ero dei n1edici e se il volere solo ~1 ves:-;e intl11en za sulla Yi~'l igienica, certamente l ' Austri<l ~H rebbe, da ta le lato, in pri1na linea t rn le nazioni. nla ma nca il dana r o . Cl1e influen7.a p otrebbero a ,-ere le i10...,tre numerose stazioni cli cura i.>ei tl1bercolo tici, ~ potesse ve11il'e estirp·a ta la l'aflice de l male : la In.an cn n za delle abitazioni! Nellc1 lotta contl'o Je in.:1 hl ttie SE·ssuali sn tebl:>f\ òa nomina re l1na fondazione del prof. 'randle r, il ri11oma to a 11a to1nistn : la « E lt eberat"1ngsst elle » del Comu11e di Vienna · (Stnzione per conSl1Jenza n1e di(:èl l)lima <le l 111a tri n~onio), Come mai venne 1'iclea ad 11n ann to111i8t,1 <li fa re tm a tnle fo11clazionEl ! ? Il cà so è abba~tan7-~l sem plice: Tancller, con1El n1erubro de l partito sociali ~ta. è oggi il capo sn11ita rio del Con1une di , . . i€'nn:1. Ha molti ne1nici pe r<>, già a ca u sa della ~ua te ndenza polttica ; ma nesst1no può i1egar~ che egli è 11n 11<.'IDO di idee originali, un uomo <·he C"er ca <li fa l''.! il meglio, qua11to e dove gli è i iossibile. J;a Facolt.1. 11a i1erd11to nell'ultim0 se1nest1·e duè l1p1ni11i d i Ya lore: uno, il <loc..-ente Koliscl1, aveva contribuito alle opinioni moderne sop1·a il diabete J:iù che molti a lt ri, cli cui i n o1ni sono molto più conosciuti. I..i'altro, il prof. H. Albrecl1t, dir.ettore <lell'Istituto anaton10-patologi<:o, è morto della ste~An tuber(·oloAi, a lla cui inllagine egli si era <>on sncrn t o co11 lnYori di tnntn molt. ~s\lla fine un l>ll'Co lo nneclcloto. 1.Ii t1·oya Y O Di: l ~

(ANNO

XXIX, FASC. 37}

la bora torio <le lln (;Jinic-a, in discussione con u1t • clollega, e si pa rL'l Ya delle grandissime difficolti't iueontrate 8J1(>(•ialmente dalla nnoYa generazior1~ • • ch e , dopo tanti anni di studi, non in grado di trovare un posto ade..guato alle sue aspirazio11i _ ~fi volgo ad uno studente che ~i trova ,.a in 11-0stra co1npagnin , ap-0strofandolo: «Lei 11a sentito «che via di })assione ha ancora da Yanti a sè : la « parte più ardua comincerà a1lve n.:1 do1>0 la sua. « laurea! Nor1 sarebbe meglio, che le i n bbRnclonas« se oggi i suoi stncli e cercasse u11a profe-ssion<~ « i11eno faticosa, in.a. più lucrativa? ». E lo -stt1c1e1tte : « No: dottore : fino n che posso studiare , 1101l «voglio pen sn re .a. quello c he avve rrà dopo. Ho « fid11cia n e lla mia \Olontà e nella mia buona ~tA-\1« la ». Questo studente non è un'eccezione : ne co11osco m olti u ltri, llgUèlln1ente ideali&ti e<.l e ntusi.<1~ti. Gli è cl1e ni i1ostri tempi, ll.Uiterialisti co1ne 110 11 mai, esiste ancora un idealiSI110: eiò fa S'])er nre cl1e il Y(.lccl1io :Sltirito generoso e<.l umano d e lla nostra i>rofessinn e perdurerà. an0he a ttrn Yer ·o i te1upi calamitosi cl1e attraYersia1110. )Ii cr edn, con r18l)etto, de Y.mo

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\.,. iElnna, agosto 1922. d ott. ALFREDO

X EU 1\IA XX.

CRONACA EPIDEMIOLOCìICA. Le malattie Infettive In Italia . !Ylese d·i l11,glio 1922.

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(.i\NNO X\I\, FASC. 37]

SEZIONE PRATH... A

NOTIZIE DIVERSE. XXVIII Congresso Nazionale di Medicina Interna. Il Congresso sarà tenuto, contemporaneamente u quello di Chirurgia, in E"il'enze clal 21 al 24 ottobre del corrente a11no. Saranno discussi due imJJOJ"~'lntissillli temi di relnzione generale: cc L'ulcera duodenale),, teu1a in comune colla Società Italiana di Chirurgia, del quale sarà relatore per la Società di Medicina il 1>rof. Vittorio Ascoli; e «I.e ltterizie », del quale saranno relatori i proff. Raff:lele Caporali e Luigi Zoia. Verranno inoltre fatte interessa11ti co111unicazioni dal personale degli Istituti Itali<lni dl l\1e<liclna inter11a. lja Cittìt tutta ed i 1-ledici Fiorentini in particoln re preparano c;ordiali affettuose accoglienze ài ('-0ngressi~ti <:he converranno in Firenze da ogni rPgione d'Italia. I ~i che Yogliano fare comunicazioni sono pre· gati di invi:irne temr>estivamente il titolo al f'0· mitato organizzatore ·del XXVIII Congresso di ~fedicina, di cui è Presidente il prof. Ferruccio 8cbupfer e Segretario Generale il prof. Giovanni (~a1in.

Tutti i Medici italinni possono pnrtecipare al <.: ongresso. Il diritto ili iscrizione è di J;. 40 per gli aderenti: mentre pei soci basta avere effettuato il pagame11to della tassa -socia le annuale di L. 40. Possono esser(• iscritti i membri delle famiglie dei (~-0ngressisti con la quota dl I.1. 20. · Tt1tti coloro che !lYrnnno pagato il diritto ~i i~crizione, riceveran110 la tessera ed i documenti necessari per le riduzioni ferrovi.nrie. I~ richieste di iscrizione e l'invio dell'importo !·elativo od il pagamento della tassa sociale, co1ne pt1re le rlomande di qualsiasi ~hiarimento, de· Yono e~re inviate nl prof. Giovanni Garin, ~ · gretario generale del Comitato organiz1..atore del "'-XVIII Congresso cli Medicina, Clinica Medica. Yi a Al fan i, 33 - Firenzf'. •

Il lii Congresso Nazionale per le lnduktrie Sanitarie Italiane.. Avrà luogo a Napoli 11ei giorni 21, 22 e 23 set-

te.inbre. Il 1° Congresso si svolse in 1\-Iilano, sede del ('omitato permanente per le industrie sanitarie italiane, e segnò il felice inizio di una bella mn11ifestazione, che veniva ad integ·rare anche nel campo M.nitario industriale la magnifica generale opera di ricostruzione. Il secondo si tenne nello scorso anno a Parma, e fu acCQmpagnato da pie110 successo. Il terzo è indetto a Napoli e riuscirà I>ari all'in1portanzu della sede e òel momento in cui la 2a. ~..,iera Carr1pionaria (della quale farà parte integrante la Mostra delle Industrie Sanitarie) viene a suggellare e confermare il magnifico risultato della prima. Il Mezzogiorno inostrerà che è animato da un vivo fervore di opere: molti sono infatti nel Mezzogiorno i nuovi e moderni Stabilimenti di prodotti chimici e farmaceutici; di segnala t.a lmport ..1nza le iniziative di coltura di piante medicinali

1221

e d.a essenze: e r.oteYole Io s\·iluppo 1·aggiunto in questi ultimi t~n1pi da alcune Stazioni tern1ali. E dovere dei meridionali di intervenire compatti a dimostrare eh(• questo risveglio non è i<jealitit di llO<.:hi, n1a è vanto e sentime11to comune. l I>toblen1i . discussi a Mila no ed a Pa i·n1a, di C'npitalé i1nporta1iza per la vita stessa delle nostr(! industri~ sanitarie (che costituiscono tanta pn rte della eeono1nia nazionale), saranno riesarnina ti e dibattuti ancora a Napoli, chè la solu%ione loro non è facile nè rapr>0rta bile ad u11 arido ed immutabile schen1a; e problemi nuovi, incalzanti, sara11no òiscnssi. Inoltre, con la speciale l\tlostra dei prodotti aanitarii, saranno praticamente diu1ostrate le recenti, sr>lendide conquiste con8eguite in :1uesto can1po della i11<lustria nazionale. Un oo!3tanziale interesse del paese è in g·ioco: la no ·tra industria sanitaria deYe sottrarsi aù ogni ing·eren7.a straniera ...ed affermarsi in vittoriosa co11corren7-<'l nel campo delle esportazioni vPrso ILaZioni cl1t apprezzeranno, cosi, un'altra in1portante mnn ifestazione della operomtù e g(lnia lità italica . , Al Congr~~ verranno SYo1te le seg1.1enti rel~­ riioni : 1° I.e basi dell'industria delle piante medicina li i11 Italia (prof. Enrico Ca vara); ~ Nuo-vi 01·i1..zonti rlella fnrmncoterapia in rapporto alle tradizioni italiane (i Relatori non sono anCQra i ndica ti); 3° Problemi urgenti riguardanti le industrie i<lrologlche e climatologicl1e italiane. IJegisln 7.ione idrologica in corso e sue auspicabili modifieazioni. (jondizioni necessarie per un normale 8,~ilnppo della industria delle acque minerali jn Italia <prof. Cesare Cattnneo, prof. I>rassitelf> l!lrcinini, gr. uff. Reb11cci, ca v. Ermete Saccani): -1° Propaganchl all'estero. Importanza dei medi<'l italiani a ll'estero per la espa11sione della nostrìl ind11stria sanitaria . Problemi generali della esportnzione in rapporto alle industrie Hanitarie; ·50 Sui vari metoòi di stabilizzazione dei princip! atti,?i d<:'lle piante medicinali (dott. Flavio Corradinr1. Seguiranno molte comunicazioni . Quota. di iscrizione al Congresso : r~. 40, cla l'imette.rffi al Tesoriere dott. J;eonello Noccioli, via "i\iezzocannone, 39. I congressi•sti godranno delle medesime facillta~ioni di viaggio, a Ilogio, ecc., concesse ai pn rt€ci pan ti alla Fiera Campionaria.

Il II Congresso Internazionale di Medicina e Farm,cia militare. è indetto n Roma per il 2 giugno 1923, sotto l'alt<J pa tronn to del Re. Si è intanto iniziata l'opera di organizzazion~ preliminare. I t;eml assegnati dal Comitato internazionale sono : I. .')erv-izio di sgor1ibero. Principii generali sul servizio cli sgombero presso gli Eserciti in can11)agna. Organizzazi<)11e degli sg·omberi, tenendo conto delle irriducibili esigenze terapeutiche. Adattamento della terapeut]~ n1edica e chirurgica alle diverse condizioni risultanti dalla necessitìt di proct'-Oere allo sgombero.


.. 1222

IL POLICLINICO

Relatori: Italia e · Francia. Collaborazione della autorità civili e militari competenti in materia d'igiene, di educazione fisica e di profilassi (statistica demografica del{~ malattie soC'iali : tubercolosi, malattie veneree, alcoolismo, tare psichiche, ricerca <lei sintomi iniziali, azione profilattfca concertata, vaccinazioni). Relatori : Italia e collaborazione anglo-americana. III. - Studio crjtico dei processi di disinfezione e disinfezione in tempo di pace e in tempo di guerra. R elatori: Italia, Spagna e Svizzera. IV. - Trattamento delle ferite torac~polmo• nari e dei loro esiti. , Relatori: Italia e Serbia. V. -- J.;a 1boratori di Chimiea presso le Armate - Loro scopo - Loro metodi. llelatori: Italia e Ceco-Slovacchia. II.. -

Opera internazionale di soccorso.

[ANNO

XXIX, F ASC. 31)

fors); dell'Uruguay (St1socila G-uarch di Montevideo) ; del Perù <Canoza di Lima) ; del Messi ce> (Suweila di Messico); della Turchia (Walther di Costantinopoli). Per informazioni e programmi rivolgersi al segretario del Comitato, Dr. Edgar Ganz, Carlsbad.

Le conversazioni sclentlflche press·o l'Ordine del Medici di Padova. Si è inaugurata presso l'Ordine dei Medici di Padova una serie di riunioni scientifiche periodic·he proposta dal presidente dott. Adelchi Zambler. Il prof. Cevidalli svolse il tema: « IndlviduaJità 1uorfologica ed individualità biochimica nel camJlO della medictna legale ». In una successiva conferenza il prof. Caisagrand~ trattò de «Lo stato attuale della cosidetta ·p roteinoterapia nella bonifica degli organismi».

Ingrandimento dell' Ualversltà di Rom a. L'on. Caporali ha presentato alla Camera <lei Deputati la relazione a un disegno di legge per l'acq.uisto del palazzo già Carpegna, ove verrebbero sistema ti importanti Istituti dell'Univel'Sità di Roma.

Al Consigllo della Società delle Nazioni, adunato a Ginevra, è stato discusso un progetto present.a to dal ~.Il. Cf raolo alla Conferenr.a di Genova e da questa deferito alla Società delle NaLaureati del 1902 nell' Uoiversltà di Roma. zioni. Il progetto mira alla fondazione di un'opera internazionale di assistenza e di soccorso per . I medici laureati presso la R. Universitit di Roi popoli colpiti da ca lamità. JJ'opera crea.t.a e ma nel 1902 che desiderino prender parte ad unn riunione per festeggiare il 200 anno di laur~1, sono funzionante ~otto · gli auspici della Società delle pregati inviare la loro adesione al prof. Silve.;tro Nazioni avrà per organi tecnici di gestione e di ]{aglioni, Istituto Fisiologia della R. Universitit, esecùzione tutte Je Società Naziona li della Croce Roma. La riunione n vrà luogo in ottobre e verrà R ossa. comunicato il giorno. Corso di perfezionamento in Igiene. Isiituio storico Italiano dell'arte sanitaria. Per norma dei Signori interessati si avverte È stato eretto in Ente morale. Ha seòe nell'anche per motivi straordinari · imprevedibili, il Corso tico ospedale di S . Spirito in Sassia. di Roma. di perfezionamento in Igiene per acquistare il tiSi propone per sc-0po la diffusione e l'incremento tolo di ufficiale sanitario, che doveva essere tedegli studii· storici, la fondazione di un museo stonuto dal prof. Sciavo in settembre ed ottobre 1922, rico della medicina, con annesso un archivio e è stato rimandato ai mesi di marzo ed aprile 1923. una biblioteca. '.rerrà adunanze e intende pubbliI ie domande si accettano fino a tutto il mese òi care un bollettino. febbr::.iio 1923. Per coloro che sono sta ti già iiscritti, i1on ~orre altra domanda per la prossima A.ssociazl<>ne' romana fra cultori di Elettrologia e data. Radiologia mediche. Per qua~to riguarda le tasse, ecc., restano ferÈ stata testè istituita; presidente prof. GhilarIDP le disposizioni del precedente avviiso. ducci; vice-presidente prof. P. Alessandri.n i; ~­

Corso di perfezionamento medico a Ca rlsbard. · Dal 24 al 30 settembre avrà luogo a Carlsbard un 40 corso di perfezionamento in medicina e chirurgia con particolare riguardo alla balneologia e balneoterapia. J~ confere.nz€ saranno tenute nella. grande aula dell'Os1ledale da insegnanti della Czeco-Slovacchia (Iliedel di Praga, Kampe e Lang <.ti Carls bad) : della Germania. (Goldscheider, Kurt Adam, l~ocJ1ardt, Richter, Williger e Stutzin di Berlino, A bderhalden di Halle, Jaschke e Stepp di Giessen, Straub di Friburgo, Morawitz di Wtirzburg, M. l\•[ ayer di Amburgo); dell' .Austria ( '\ Viesel di Vienna); degli Stati Uniti d' Ame1ica (Ein.horn, Fi·scher e Kattfmann di New York, Ro .. bertson di Chicago, Burke di Buffalo); della Spag11a (Semprun di 1\-Iadrid); della Svizzera (Michaud cli Losan11u): della. Svezia (Jacobaeus di Stoccolma): della Finlandia (Tallqvist di Helsi.g-

gretari-0 prof. E. ~iilani; cassiere dott. Attili; consiglieri proff. De Luca, Colosimo e Sabatucct.

. L' inaugurazione del laboratorio scientifico sul J.>iccolo S. Bernardo. Il 23 agosto al Piccolo S. Bernsdo ebbe luogo la celebrazione del 25° anniversario della istituzione del Giardino alpino creato dall'abate' Chanoux e la inaugurazione del laboratorio scientifico donato all'Ordine Mauriziano dal comm. Mflrco De Marchi di Milano. Il laboratorio è stato :preso in custodia dal prof. Nino '"accari. Alla ceri1no1lia jntervennero il sen. Ruffini per l'Ordine ~1auriziano, il sindaco di Torino, il sindaco e il ve~ovo di Aosta.

La. stazione idrobiologica del Trasimeno. A monte del Lago, sul Trasimeno, si · è aperta la prima Stazione idrobiologica. lacustre, l'unica -


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XXIX, F ASC; 37]

SEZIONE PRATICA

cli carattere J1erntanente che possiede attualmente l'Italia. È do·v uta all'iniziativa e al lavoro del prof. Osvaldo Polimanti, ordina rio di fi8iologia a Perugia.

.Per l'ospedaJe consorziale di Bari. La direzione del Banco di ,,Napoli h a elargito

L. 100,000 per i prin1i e più urgenti lavori di sistemazione dell'Ospedale Consorziale di Bari, il quale versa · in una. profonda crisi. ·L 'Istituto bancario ha prou1esso il suo interessamento per la iistemazione definitiva de1 nosocomio. '

Un nuovo sanatorio. ~

stato inaugurato in questi giorni a Cassano d'Adda, ulla presenza delle Autorità. civili e militari e dei rappresentanti locali. È dedicato ai tul:>ercolotici di guerra, ed ann~so all'Ospedale Civile; vi sono già ricoverati 50 ammalati.

Per gli studi sol cancro. In Francta il ministro dell'igiene ha nominato una Commissione M.r lo studio dell 'etiologia, patogenesi, clinica, terapeutica e profìla.ssi del can (}fO. Presidente onorario ne è E. Roux; presidente effettivo il prof .. Quénu.

** *Altholstan

In Inghilt~rra lord ha iistituito un premio di 20,000 Eterline per il medico o lo studente in medicina ehe entro i prossimi cinque anni avrà trovuto una cura del cancro; per uno scopo analogo sir W. ' ' eno ha isti h1i to un premio di 10,000 sterline.

Nella stampa medica. È annunziata la pubblicazione di una l'ivista di i•1·opaganda igienica dal titolo suggestivo «Le forze occulte»; sarà dirett_a dai dottori Ettore Cozwlino e prof. Ferrnccio Valerio. Al nuovo ~rjo­ dico, il quale risponde a uno dei bisogni più sentiti nel nostro paese, vanno i nostri fervidi au:urli. • l

Medaglia d'oro al dott. Mann.

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Nell'ultima assem•blea. generale straordina1ia della Libera ASsociazione di Medici di Triest.e il prof. Nicolich offri a l dott. Mann una bellissima medaglia <li oro coniata espressamente per volere e con il contributo di tritti i colleghi triestini. Nell'accompagnare il dono con affettuose pa.role il prof. Nicolich rilevò i grandi meriti del festeggiato, che in nove anni di presidenza della Libera c\8sociazione seppe conquistarsi l'affetto e la stim<i d€i colleghi, seppe con tatto e termezza i mpoxre ' alle autorità e a lle parti in causa il rispetto e il riconosciment•> dell 'opera svolta dalla giovane e novatrice orgnnizr..a.zione sindacale.

Donazioni. I./Am111inistrazione d.ell'Ospedale Maggiore ru Milano J1a ricevuto dal gr. uff. T ommaso Bertarelli un'oblazione di ! 1. 6000, e dalla signora Cla ra Candiani l3ellini un'oblazione di L. 500 a fa -

vore della Berta re lii.

1223 Sezione li,otoradioterapica

Ambrogio

Il Consiglio Superiore della Cassa Nazionale Infor-

tuni. " Si è ~dunato in sessione ordinaria con ·10 scopo tll. esaminare il Bilancio <1ell'esercizio 1921, che si ?h1u de a ll'attivo in L. 151,685,364.20 e al passiv•) 111 L. 148,865,898.97, òopo aver provveduto all'assicuraziòne di tanta parte degli opera i dell'indus~ria ed a quella dei contadini, in regime di esclus1vità, in 61 provincie del . Regno. · Oggetto di particolare esame ha formato una r elazione Sl1i servizi di assistenza medlca agli infortunati, giacchè è nei fini più a lti' dell'Istituto di provve.dere, anzitutto, con cur~ appropriate, alla reintegrazione per quanto possibile della capacità lavorativa degli operai colpiti da infortu'ni, e a questo provvede con cure ambulatori~ e col ricovero in appositi luoghi di cura direttamente gestiti. Il Consiglio 11a esaminato il disegno di legg~ pe1· la conversione in Leg~ de l Decreto-Legge r.Juogotenenziale 23 agosto 191":', Il. J450, riguardan· te l 'assicurazione infortuni in agricoltura, disegno d i legge emendato dalla Commissione parlamentare, che dovrà essere di.scusso dal Parlamento, ed ha espresso a lcuni importanti voti soprattutto i•er un miglioramento •delle condizioni di risarcimento degli infortuni. Altro voto ha espresso al Governo onde sia ri!Jristinata l'esenzione delle tasse postali in favore dell' Istituto e degli assicura ti. Il Consiglio h·a stabilito che, nonostante l'ag. gravio dipendente dagli aumenti apportati alle indennità d'infortunio dalla J.,egge 20 marzo 1921, n. 296, le tariffe dei premi della Cassa Nazionale Infortuni sia!10 mantenute negli antichi limiti m110 alla fine dell'anno corrènte. Esso infine ha approvato le nuove condizioni generali de lla polizza di assicurazione obbligatoria e, in relazione agli aumenti delle indennità. di i n· fortunio sanciti con la Legge 20 marzo 1921, ha èeliberato di estenclere l'assicurazione della r e• sponsabilità civile d egli imprenditori ve1'So gli operai.

La guida sanitaria Italiana. In questo grosso volume di oltre 600 pag. la Soçj.e~ ed~trice Unita~ di Milano, e lenca tutti i meàici d'Italia, divisi per provincie e Comuni. Oltre a ciò si trovano l 'elenco dei n1edici, senatori e deputa ti, la composizione del Con.siglio Sllpetiore di Sani tà e della Direzione generale di Sanità pubblica e militare nonchè dell'Ispettorato generale marittimo; i consigli degli ordini dei medici, la stampa sanitaria periodica. Alla fine del Yolume sono aggiunti ; l 'elenco degli specialisti, diYisi per provincia e iSpeeialità, quello del person ale delle cliniche universitarie, delle case di ClIra, delle stazioni termali. Il prezzo del volume è di L. 40.

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I

122-1

IL

POLJCLI~

RASSEGNA DELLA STAMP.A MEDICA. R?·r. Sa.nit. .<:;icil .. 1 giu. -

P. STANOANELLI. Piccola epidemia . cli ·m egalo-eritema. infetti:vo. St u1na,tologi.a, mag. - A. DuGNANI. Ossidasi -salivari. - C. C'ARIXA. I moderni progressi della chirt1rgiù. orale . . Il J,avoro, 31 mag. - G. l\-fEDA. Su11~avvelenan1ent-0 cronico. òa benz-010. . fliorn. d. M ed. Prat., mag. - R. LuzzATTO. Sulla eziologia della gotta. 1J1fesa Sociale, u1ag-. - D. Gos10. I...a Colonia romana per fanciulli inalarict. J[·i ner,,;a M ed., 15 gi u. -- M. COR'l'IOELLI. ~hem!l lel1cocit1ari-0 neutrofilo di Arneth e vaccinazione Martinotti. - P. l\i..'1HIN . Diagoosi e cura delle 1

.

.

11ef1iti.

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(ANNO

XXIX, -F ASC. ·37 j

Il ull. de la Soo. des So-icnoes M éd. et Biològ ·de _"4(lontpellie1·, · apr. M. ETl!!;NNE. L'educa·zion~

.s esst1ale . cardiaco. 1~resse M éd .,

R. CASTELNAU. Asma 14 giu. -

H.

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TURCA:x.

rifiésso oculoSintomi del

tifo esantematico. f:! oc. d . .Hl)pit. de P<trls, 8 giu. -

A. St:zARY. Tempo di coagulazione negli intolleranti agli arsenob~nzoli. GouGEHOT e BLAMOUTIER. Anafilassi mercuriale.

ARCHIVI. .4 1nale~ }flac-ulc/a.d de "!led . (Montev.), feb. D, J~. BoTTARO. Fisiopatologia dell'endometrio e aue relazioni eon 1a mestruazione. - D. PRAT. Il problema dell'appendicite acuta e della perito11ite :.iprtendicolare

• (

TI Fascicolo ~ ( t 0 settembre 1922) della nostra SEZIONE MEDICA, che trovasi in .corso di sta1npa e che appena pronto spediremo ai singoli signori abbonati, contiene i seguenti lavori.: I. G. MrNaAzz1Nr : Le nuove ricerche anatomo-clinlçhe di Kenschen sulle afasie. II. C. TonoE: Contributo clinico anatomo-patologico ali' emiatrofla c~rebro-cere bellare crociata acquisita. lrl. A. G1ANNELL1 e O. MARGARu cc1: La sftgmografta nell'esoftalmo pulsante. IV. G. RoAs.ENDA: Nuovo processo di esame della sensibilità gustativa n1!lle paralisi facciali periferiche. · · Un grosso fascicolo di 52 pagine che g1i abbo nati alle sole SEZIONI PRATICA e CHIRURGICA potranno ricevere subito inviando cartolina-vaglia di L. 5 al cav. Lutgi Pozzi, Via Sistina 14.

Il Fascicolo 9 { 15 settembre 1922) della nostra SEZIONE CHIRURGICA, oonterrà i seguenti la• vor1:

J. B. MAsc1: Sarcomi multipli primitivi delle ossa. • II. G. BERTI : Sopra due nuove specie di miceli nel corpo umano. IIT. B. ScH1AS$I : Gastro-ptosl·ectasia Idiopatica e suo trattamento . Un grosso fascicolo di 52 pagine che gli abbonati alle sole SEZIONI PRATICA e MEDICA po· tranno ricevere s ubito inviando cartolina-vaglia. di L. 5 al cav. Luigi Pozzi, \Tia Sistina 14, Roma. . .

Roma.

Indice alfabetico per materie. . . Pag. 12J2 .Acetonuria n~gli :tclenoiclei . )) 1217 .11rn ·mini.stra~ ione sa·nitaria, . Arteriof-lelerotici : patogene-si del pallore » ll9S )) 1215 _,_·l:·?siou·r az'ione mfJlattie •. ·I~acillo tubercolare: importa117.a {)ella ricerca 11elle feci . . . . )) 1211 )) 1208 I~ibliografia . . . . 1{ilir11bina : nuovo metodo di ricerca, )) 1210 specialmente nel sangue . . . . . c~heratife e meningo-encefalite erpetica : )} 1193 ricerche sI)erimentali . . . . c:i.sti ovarica : torsione di pe<lt'tnco1o ; intervento . . . . . . )) 1195 )) 1209 Corpo luteo e mola vescicolare . . . )) 1217 C-runaca del mo·v imento professionale Demen7~ senile i1 tipica di Alzheimer-Pe)) 1209 rusini . . . . . )) 1203 EJiilessia : Io studio dell' - . G.a ngrena polmonare: trattamento- col )) 12(;.) salvarsa 11 • • • • • • • • Gozzo-cretinismo : propaganda contro • )) 1216 . . il ~- . . . . • • )) 1199 Infi11enza: profilassi . . . . • • Roma.. J 922 -

Tlp. Cartiere Centrali.

l 1ipoiòi : i - · . . . . .- . . Pag. 1213 Muscolatura liscia : <lZione dei cianuri )) 121\l Nodt1li linfatici nella parete addominale )) 121~ :» 121!l ()besit.à infantile: trattamento . . . . Osteoplastiça frammentaria sottoperiostea nellé deformità gravi rachitiche )) l21J) della gamba . . . . . . . . · Piocele ipertqbarloo e genesi del piosalpinge confluente . . . . . . . . )) 1209 Polmonite e broncopolmonite infantili: . trattame1Jto . . . . ·. . . )) 1206 )) 1211 Prepuzio infantile . . . . . . )) 12!•) Rene cistico . . . . . . )) 1214' ·servizio sanitario in Russia . . Sindrome di Babinskl-Nageotte; emipermetria òella Jingna . . . . . . · )) 1205 Sinfi.slectomia parziale «alla Costa >> • • )) l196 ~

Studi odontoiatrici : per la riforma degli - . . . . . . . . . . . . .

Tubercolosi, sifiltde e sistema dentario . Utero : rottl1ra traumatica in g r avidanza Urea : determinazione . . . . . . . 1-"i,ta m.edica. a Vìenna . . . .

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121~

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L. Poz:11, ecl. resp.


Roma, 18 Settembr.e 1922

A.NNO XXIX

Fase. 38 •

tohdato clai professori : G U IDO BACCELLI - - FRANCESCO DURANTE SEZIONE PRATICA.

R EDATTORE CAPO:

]•RoF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Osservazioni c linich e : 'l '. Cimino: Sopra a lc un e fonne infìam . nuito ri e rare della vesr~i ca. urinari a sim ulanti un neoplasn1a. Not e e contributi : F. An1antea: Il poter e curativo della cin conina nella malaria. Sunt i e rassegne: ~11 c Roe10Lo cri A: C. Ansalcli: Il batteriofago. - l\fEn1c1~A : I. Rouillard: Cirrosi pigm entari a ed emoc1 ornatosi. - CH IR URG I A : Destot: Su un nuovo processo d'astragalectomia. - DERMATOLOGI A : )1. Klippe l e :M. P. \Yeil: Sulla distribuzione radi colare dei nèi e della viti. ligi ne. Notizia bibliografica: Ghiron: Etiologia e patologia del tifo petecchiale. , Accademie, Società m edich e, Congressi : R. Acclldemia ?lledico. Chirurgica di Napoli. - Società Lombarcla di Scienze )!e-

di che e Biologiche di Milan o. di Pavia.

Società )Iedica Chirurgie.'\

Appunti p er il m e dic o pra tico : SEMEIOT ICA: S ul ya.J ore del riftesso . pleno-midoll~re di Abrams. - CA SI S'r1c..\ E T l?.RAP I A: La prognosi della litiasi biliare. - Sugli esiti lontani della l!Olecistoc.:tomia. - Po ST.\ L>E uL I ABBONAT I. YARIA: So· stanze odorose e olfat.to. Nella vita professionale : Amm inistrazione sanita ria. - Cronaca del movimento profession ale. - Ris poste a quesiti e a dom anùe. - Concorsi. - Nomin e, promozioni e onorificenze . Notizie d iverse. Rassegna de lla s t a m pa m edie.i, Indice a lfa b etico p er m a t erie.

'

•hHd di ,re,de1à rlsena&I. - E vietata la riproctu.tone à' lavori pul!bUcati nei POIJ«UNIC>e e la pubbUca•ione ctit su11H di essi sen~ cita-rne Za font.e. .

OSSERVAZIONI CLINICHE.

questi, l't1tero è qu.ello cl1e, sia per la freqt1enza con la quale va soggetto a processi Sopra alcune fo1·me infiammatorie rare infia mmatori, sia per i suoi particolari rapdella vescica urinaria simulanti un neoplasma. J)Orti col peritoneo, rr..·eglio si presta alla di1nostra zione di q11esto :n1os tro asserto. J?rof. dott. ,.f EBALDO cr~11No È ben noto, infatti, Gome nell'utero i procesDocente i1 ~ lla R . Università di Palermo si i11fìammatori settici - non p iù localizzati di P .ato logia e Clinica Urolog:Lca. ' alla int1cosa, 1na t enclenti a cliffonclersi IJer Scopo della presente co1nunicazione è quello contigt1ità - poss ano ri111a nere conten11ti 11el di illustl'aTe a1cuni casi piuttosto· rari, riguart ess11to connettivo l itsso del parametrio, 1Jer danti la patologia. della vescica, che per alcune cl1è i dt1e foglietti p eritoneali che lo rivestono loro pecL1liarietà lJOssor10, con una certa facicostituiscono llna barriera il pi i1 d·elle volte lità, dar.e luogo a g réLVi errori diagnostici. sufficiente ad una t1l teriore progres:: : ione del . Si tratt<1. infa tti di processi per lo più perive- 11rocesso: si possono cosl avere le. diverse forscicc:tli 111a a n che vescicali, nei quali molti s ini n e d"i i1arametrite. t 01ni potrebbero i11cl11l're nel concetto cli lln tl1~ella vesc jca i r>rocessi infiam1natori cl1e 5i . n1ore. i11a che l t1 lt eriol'e decorso smentisce est rinsecano all' este rno d ell'orga no possono co1npl-etarl.1ente, dimostrando trattarsi inve ce analoga111ente essel'e contenuti in t11tta ·vicicli veri e propri })rocessi infiamma tori. 11anza ,e non cliffondersj, dando luogo a fatti I.a ragione per la q11ale in questo ol'g·ano si co,s ì circo,s critti da JJOtere indurre in diagnosi l)Ossono aver~ processi flogistici cosi bene losbagliata di n eoplasia specialmente ql1ando i -calizzati da mentire alle v olte fino t1na n.e oplas intomi caratteristici d el processo infiammasia, va ricercata, con ogn i vero simigl ianza, tori o, qt1ali il dolore .e., la febbre , so110 poco n e lle condizioni ana tomtch e s•pecia1 i clelJa. ve- ma nifesti o co111un1que mascher a ti da altre com• ~cica .e n e i suoi l'appo1 ti col peritoneo. p licanze. i\\oi sappian10, infatti, come neg·li org·a11i Già n el 1913 io corr.111nicai nella R. Accacle,extra-periton eali i. process i infin1nm a tori co11 m.ia cl i Scienze ~I ed i che rti P a ler1no • 11 primo g· rancle facilità rimang·ano localizzat i attorno caso dn. n1e osservato cl i t11mefazione in.fiamall'organo stesso o in tntta st1a \'lC i n anzn . Fra n1 atoria \lel la \'€Scica. (F len1mone ligneo del 1

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1226 .

lL POLICLINICO

LANNO

XXIX, FASC. 3:<]

cavo di Retzi us, simulante un neoplas ma della , -escica -- 1\tti rlella R. Accademia di Scienze i\ledicl1·~ di Palern10, 1913). Si trm,ttava di 11n ispess·i mento· fibro1so notevolissi1no· di tutta la parete anteriorie del serbatojo, fortemente aderente alla parete addo111inale e simulante. un vero e proprio blast-0111a; esso conteneva un piccolo focolaio purulento eh~· incisi e r ascl1iai. L'infe!r ma guarì p erfettam.e nte, e d_el t11n1ore, diagnosticato da tutti, 111e comipJ."!eso, prima dell'interve·n to operativo, con1e -vera neoplasia non rimase trac. c1a .

Da allora h.o avuto occasio11e di osservare quattro altri casi, dei quali du e simili al pr-i1no ora cenna.to, per C'hè costituiti da ispessir1~·ent i ligniei, globosi della parete anterior~ della ve·scica e due affatto diversi perchè costit11iti da piccoli tumori gran·ul-01s i ben circoscritti, sporgenti entro la cavità ve&!icale. Soltanto uno, di quest't1ltima speeie fu da 111e oper ato, .gli alilri tre no•n ebbero bisogno di interv·ento chirurgic·o iperchè spontaneameni e .._. çr11a rirono . 1

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Ria·ssum-0 sornma1iamente tali casi : •

2° cas o. l\iJ. Salvatore, di anni 42. da Paler1110, co.m mie rciante, al)itante in via Candelai. Sono ·cl1ia m ato a consulto, insiie.n1e a.I pro1f. Ceraulo presso qu.est'infermo., il 13 foo.braio 19210, ]Jer con:sig·lio de.I medico curante dott. Sa ntan.: gel o. Il paziente d.a anni soffre di restringi111.er1 to uretra.le per il 1quale circa un mesie e n1ezzo addietr o fu sottoposto da un col1eiga a dilata zione forzata ch e riu sc1 n1olto dolor osa e detenninò uretrorrag'ia. Il domani fu !})reso cl8. febb r e ch e non è pi1ì cessata, intermittentt-3 ·e i::>or,o e1evat?. T.. e 11rine sono alquanto p11rul ente, conteng.o no .a lbumina 1 per mille, cilindri j ali11i e granulosi. Oliguria. Nella regione sopr·apubica si palpa un grosso tumore sf erica diel volume di un'arancia, liscio, bene delimitato·, imrnobile, di ·consistenza. -d urissima e lievemente dolente alla pression·e.. E ' indipenc.l ente dalla parete addominale. La sua sed·e co rrisponde direttamente a quella d·ella vescica , così che si ritiene costituito dalla vescica rip ier1a di urina. Senonchè il cateterismo subito eseguito dà esito a poca quantità di urina, e dopo ciò la tumefazione ri.rpanie immutata, cogli identici caratteri. Il paziente ri.f erisce di non essersi mai accorto della sua esistenza r.he ora Lo sorprende; n.on è quindi in grado di ·d arci su di esso alcun lum.e. L'individuo è u omo robustissimo; il suo stato g·enerale è florido: n or1 ha precedenti er·editarii di alcuna n atura. U11a puntura esplorativa riesce negativa . L 'individuo rifiuta l' inter'v.e nto chirur.g ico pro•p ostogli d a eminenti ·Colleghi che credono ad un ·sar coma e segue le prescrizioni suggerite d qll:'.\ mi.a diagnosi di tumefazione infiammatoria della vescica e consistenti in se.mi,::il ici a.pplicazioni esterne calde umide . Dopo })oc;.l1t giorni, precRd11ta d a edema della regio11e i11~ ninale de~Ll'ft, nvvie11 e ] '1 1"8ol11z1cn ': 1

s pontanea. Le urine per 1parecchi giorni divengono molto pil). }J11rul.enti che prima; poi gra .. rlatamente ri·schiarano: la febbre parall elame11te decresce e con essa. l'ederr& dell'inguine e la. tumefamone vescica1e. In capo ad un J)aio cli m esi questa è s~mpl icemente scomparsa e del supJ)OSto sarcorna non rimane alcuna traceia . Dal g iorno della con·statazione del tumor e a q11ello in c11i si inizia la risciuzione sono de corsi 63 giorni. Si tratta evidente1nente di un flemmone ligneo che cont~neva un focc.•laio purulento 1sfuggito alla puntura per le m·inuscole proporzioni che aveva quando la puntura fu fatta e che successivamente si estese e si u1oerò in vescica dove si vuotò. Dopo di ·che, come suole acca dere, il p-rocesso infiammatorio spo11tan eam ente volse a, guarigione. 1

3° caso. - L. Paola, di anni 46, nubile, d a P orto Empedoc le, s i presenta. alle JL1ie cons11ltazioni il 13 aprile 1920. Racconta che dodici a nni a ddietro si n.m.m alò di febbre tifoide e in quell'occasione avverti dolore e ,gonfiore al fianco sinistro che scomparvero in un me.se. Dopo otto anni di benessere - or sono quattro anni - soffrì di nuovo dolore e g·onfiore allo stesso fian co ; le urine divennero scarse, pt1rt1lente e talvolta ner a~~trie . L'inferm a non sa meg·lio precisa rci .quest 'affezione di cui' cli ce di essere guarita in tre m esi circa. Null'altro di i1otevole n ei pr~cedenti. Da circa tre m,e si av\:rrte senso di trafitt11ra a lla vesci.ca 1 liev.e clolore alla mil1zione che si compì.e con un certo sforzo e dalla ·s tessa epoca si è accorta della rpr.esenza di un « gonfiore» alla vescica. L' eisa:me generale è negativo ; i reni sono pt.osici, ma indo1enti alla pressione e di volume no1·111al e. La re·gi.one soprapl1bica è liev·emente t111nefa tta; cori l a palpazio·r1.e s.i constata la })resen z~ in co·r rispondenza della tumefazione s11d.detta - di una m~ssa globosa liscia, cl11rissima ,indipendente· d a lla parete addomi11.a le, a 1qua.n to mobile n el senso trasvel'lsale ed .e.sten dendosi in alto sino a due dita trasverse sotto la ci·catrice ·o mbelicale e lateralmente ai margini esterni d ei muscoli vetti. In ·b asso la sua massa si na;s.conde dietro la sin·fisi 1pubica e niella profondità si conifo:qde tra i vi.s ceri addominali. Il cateterismo dà e.sito a poca quantità di u1·ina quasi. limpida, e che all'esame nulla dimostra di noit evole all'infuori della presenza di lel1c-ociti in discreto num·ero. La ci-sto. scopia mette in evidenza la iper.emia e l a ipe,rplasia d·ella mucosa della parete anteriore d~lla vescica eh·~ ap p1 are an·che edematosa e in qualche punto ricoperta da edema bolloso. La pressione sul tum,ore non provo.ca dolore rilevante. La diagnosi di fl.e mmone ligneo della p arete anterioir-e d-ella vescica è evidente e n ettamente posata. L 'inferma riparte per il s110 paese da dovPha. c11ra •ti darmi epistolarmente notizi•e d e1 deco·nso della. sua affezio.n e. Apprendo in tal n1odo che dopo pochi giorni del su-0 ritorno in fan1iglia, co1nincia a notare lieve. elev•azione febbrile serotina, preceduta talora da senso di fre.ddo e seguita da 1sudo.re. Do·p o circa un meise le t1rine divengono torbide; i fen1o me11i subiettivi e la elevazi1one termica si aggravano, fin·chè improvvis,arnente un giorno l ' inferma in seg11jto ad im~e.rioso stin1olo clell a m jnzione 1

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~ANN(' XXI~. FASC.

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1227

SEZIONE PRATlC,\

e mette 11rine torbidissi11le miste a cenci nerastri. Da allora t11tto il qua dro dei ·sintomi vo lge a mi g1iorai11ento e la g·uarjg·~one è ,.com1,leta in capo ~ d11e setti1nane. Rtved o l 1nferJ11è:l in Palermo nel dicemb11e dello stesso anno e constato la sco m1)a1· a totale della tumefa:t.ione sop rapubica. 0 1

4° caso. - Sig11ora P . ...t\.ngela, di an11i 76 da Palermo, 16 febbr a ti; 1916. Una sorella morì di ca11cro rna1111nario. Ella non soffrì mai malattie d,in1porta.nz·a, sposata a 18 anni ebbe nove fi gli t utti i-1.1 b11ona sall1te. Menopausa a 48 anni. Cinque m esi addietro ·senso di peso alla region.e anale e d olori alla defecazion~. Constatata l'esistenza cl i ragadi, fu fatta la d1 · vulsione. Ben presto apparvero disturbi \1 escicali: stranguria, frequer1za, i1uperi osità e dolore della minzione, falsa incontinenza, dolori lancinanti alla vesci·ca . Le 11rin.e div e·n nero torbide, ·p urulente, alcaline e infin·e verdastre, filanti e putride. Sopravv.ennero e maturie. Sono chian1ato a vi sitare qt1est'inferma per consiglio dei .curanti dot1. Strazzeri e Bonanno che hanno dtag.nosticato un n eoplasn1a dellt:t vescica. I..a paziénte ~ deperita. e anemica; l'csam·e generale è J1egativo,; nl1lla ai ge.n i.t alj_; l 'espinrazione ano- r ettn le, all 'i11rfu ori della .es1steJlza di qualche rag::lcle an a1e n11lla dimos tr·1 di i1otev0Je. La pal•pazione vag·inale d el fo11do della vescica d:=t la. ser1.s azio11 e b~J1 n etta della pre~.enza nel serJ)élto1o llrina rio di lln corpo estraneo del volt1n1e. di l111a i1oce, fisso sul trigono. La cistoscopia cl1e solo clopo qualche settimana di lavaggi si pu ò praticare, conferrr.1a l'esistenza di t1n t1111101,e del volume di una grossa mandorla, sess il e, rti a s1)etto carnoso, superfì.cie g ranulosa , colorito roseo-grigiastro, ricoperto q11a e là cla ce11ci p11r11lenti e fibrinosi, largamer1te in1pianta to ·ul tr~gono e S0 llevato di circa tre centimetri n ella mucosa. E , ben n[tturale che fosse concord ei111er1te afferrrta ta la cliag11osi di ca 11cro d·ella -vescica e l' i.11ferma dichiarata - a nche in considerazione dell,~tà - inoperabile. Dopo di ·Ciò la ct1ra si è limitata ~t lenire i dolori locali. s ,e_ nonch è l'ulteriore andamento della malattia dimostrò l'infondatezza del comune giudizio: i lavaggi e le distill a zjo11i alleviaror10 il risen timento doloroso e migliorarono rapidamente l'andamento della malattia. Una seconda cistoscopia ripetuta d·op o q11attro mesi dalla prim1a e .quando l'infer1na etra comp.Jetamente guarita .d ei suoi di stu.rbi chiaramente rivelò la scomrparsa del tumor~. Al s110 posto rimaneva soltanto un lieve irregol a~e increspamento della mucosa i11erplasica e ip•e remica. 1

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5° !:aso. - Z. Vittorio. di ailJili 23 so;l dato del distretto di Sirac,1sa. Il 10 luglio 1918 entra per ematuria n.ell'O s1)~ dale lVIilitare Principale di Palermo, reparto Urologi.co da m e diretto. . Anamnesi familiare e personale remota negativa. Pochi anni a ddietro soffrì di malaria. ~1ai infezioni vener1ee n è sifilitiche. La presente infermità ebbe inizio in seguito a ferita. riportata il 12 agosto 1916 (due anni prima) sul Monte Santo per scheggia di granata alla regione glutea destra. L: inf~rmo rifer~sce che clialla ferita venne fuori urina per c1rc,a un mese; che poi g·radatan1ente. la mi·n zione _s i rist8 bilì per la via n at11rale, 111a sempre accom1

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pagnata da .e111aturia termi11ale. Subbiet~iva111ente nessun disturbo. Stato generale ottimo. La endoscopia mette in evid·e nza sulla parete laterale sinistra a tre centiroetri d,a l ·collo un tumoretto di c0lorito roseo, e per volui11e, forma ed a spetto 11»aragonabile ad t1na mora di piccole dimensioni; superficie mammellon·ata,. qu a e là ri,restita di men1branelle e cene.etti grigiastri, in qu·alche punto s;anguinante. Non è visibile il pe,dun·c.olo. Il turno.retto appare co1ne incastona to nella 11ar ete entro la quale $embra in narte affoncl ato. La radiografia dimostra c11e- no11 esistono scheggie nletalliche nè - ossee in vescica. l n a scheggia rr.Jetallica della o-randezza (li dt1e c•entimetrj si nota invece s~ lla branca discendente d.ell'ischio sulla li11ea cl ella reg·jone cn1rale sinistra. L'individuo rifiuta l'interv.ento chirurgtco ed è inviato 1n licen·i a di un anno . Al termine di tale licenz.a rientra. in ,ospedale per la stessa affezione. Stato generale ottin10, esame gene-rale 11ega tivo. La cisto scopia con•f erma ~ il precedente risl1ltato. Urine lie·v emente torJ)1de per· PllS e per il resto normali. L' infermo dopo varie vicende accetta la proposta d'intervento. Aperta larga.mente la vescica dallq. via ip,og astri-ca si sco1p1re il tt1mo re che co·n u11a pinza cnl'va acl angolo retto è afferrato ras~nte al · ~no in1pianto; ma sotto la. pressione il p•eduncolo si s1)appola e tt1tto il t11more si stacca alla prin1a trazione, la sciando un piccol-0 vuoto I H?l lo sr> essore dP. lla parete in cui si era formata con1e u n a nicchia. Solo allora si sco1p.re n ella sna compagine un piccolo ·b1~andello di stoffa di la na ridotto ad un groviglio, di .fili. S·i r.a.schia la su perfici e ,c1"'\1e11ta de ll' impianto d el tnn1ore e si suturano i suoi margini co·n po.cl1i pl1nti di catgut p e1" frenare l a lieve emorrag ia . S11tura cornpleta clel1 a vescica; caiet~ r:e pe rmanenza; g na rigion·e per prin1a. L,esam e istologico del t11moretto, affid ato all' egr egio .prof. Ugo Soli, valoro~o anatomo pa tolog·n d ella no·stra Università, ha dato il seg11ente risultato: (( r,a porzione centrale d el tessuto inviato din1ostra resid11j di fili di lana in un piccolo groviglio, entro UR forte infiltrato leucocitario e circon rlato ùa uno spesso tessuto di granula• zione, r ic.co di fibroblasti e di capillari ·s angl1igni. La porzione Sl1perficiale .è costituita da fo·r mazioni papillari che .constano di un connettivo fortemente inrfiltrat 0 da nu1nero si piccoli elementi rotondeg.g ianti e di un rivestimento epiteliale .cilind~·ico. stratificate;>. I limiti fra connettivo e d ep1tel10 sono nettll e be·n e conservati; non 8i vede atipia n e.gli elementi dell'epitelio di rivestimento. Un tale reperto d epone per la _diagnosi istologica di cc pi--.o ce$&0 infiammatorio cronico da ·corpo estraneo». L a disseminazio,n e cli pezzeti di ,questo tessuto in brodo, i trapianti in a·g ar e l'infissione in O'elatina, di eder o cultt1re di cocchi immobjli cli piccolissi1no di a metro dimost ratisi a.Ila prova biologica (iniezione n el sotto-cutaneo di cavi1e) di scarsa virul en za. 1

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In tl1tti i casi sopra des.critti si è avuta t1na ti1n1cfa7 ione cl1e l1a r>resentato alcl1ni dei ca-


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IL POLICLINICO

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[ AN~o XXIX, F ASC. 3q J

rattel'i fisici del blastoma; rr.a cl1e nell't1lteriore decorso h a mostrato in moclo indubbio la s11a nati.1ra puramente infian1matoria. Dei ci11.qt1e casi tre avevar10 localizzazio11e parieta l e, due erano cavitarii, nei primi la tw11ef a zione i11teressava la 1)arete antel'iol'e del la v.esc ica e di essa riprodt1ceva la fol'll11a g·lobosa con ca,rattere di ispessimento fibroso •Si111 ile a, pias trone convesso; negli altti cltLe la neoforn1azi 011e s org·eva dal trigono circoscritta, 11rornir1 e11te nella cavità vescica le, sessile r; a veva a$rJetto rnoriform.e. P ·er qua11tq riguarda i caratteri .fisici di questp r1eoformazioni, l)Ossian10 aclur1que. distir1.{:1:11ere dtte tiJ)i mo1iologicame.n te })en clefi11iti: il turnare infia mn1atorio })arietal e e qt1ello ca-

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i11fiamma tori ricltiede dl1e c:i1rcostanze : t1na C<lt1sa j)redisponente ed llna determinante. J_a p.rin1.a è i~al}'}pre.se n tata in generale da t1n tra lima cl1e ~L·ò essere evidente (operazione ch-i r t1.1·gica) o inveic e i11sig·nificante e tal.e da sfuggi1·e ad ·ogni co·11t1·ol lo : .lacerazione de·gli stl'J.ti su.perficia1'i ciella vescica l)er distensione cìi ori11a (Lef ort) - s111orzi cli vomjti (Boier) di cojto ('\iiclal Nusbam) - del parto (Circri no) - in ccnv.11]sion:i tetaniclte (Crt1veilher) - t osse (Larrey). _.L\ltre volte la ca t; sa irritativa p1·edis1Joner1te è rappl'esentata ùalla presenza di lLn ';orpo .estra11eo (sono stati ritrovati fili di s eta. o catgt1t ir1 seno a t11mefa.zioni infiamJ11atorie nel sito stes~o in ci.ii era stato in prec:edenza pratica to l'intervento chiru1·gico o yjf ariu. fJ e 11 e v1 cinanze: il Los io riferisce di 11na t11• ln qua11to a l decorso e ull esito, dei cinqt1e n1efazione infiamn1atoria sv i l 111)pa tasi intorno casi cl a, ir.1e osserva ti: n·ei t1»e ])arie tali il de- r.ic1 11na s1) ina cli pesce ingl1iottita e poi pass&cors o è stato relativamente rapiclo e l 'esito co- ta attraverso la par ete dello stomaco ; Fra11ke stante la st1pp urazio11e; 11ei clue cavitari, il cle- di 11n'altra attotr10 ad l1n .framrr.•3nto osseo eLl /-ilessa11clri di un a ltra ancora a ttorno a framcor so è stato l)iù 111I)go e i11ai si è a.vu to esi.to . . lll s1L 1)pt1raz1one. 1nent.i veg·eta1 i f1101·i llscit,i d a ltn 'ulcera gastriCome si vede l a cla·ssificazion e di questi proca p erforatfl. Cassanello in lln individ110 operato cinq11e anr1i prima di ernia inguinale e cessi infiammatori dE'lla vescica in parietal1 in c11i s i era sv iJ t1ppata llna t11mefaz.ione ine cavitari trova piena git1stificazione nella difiammatoria 80})rapubica, oltre che aprire queversità dei caratt~ri fisici, clel d ecorso e delsta clovètte, valendosi di 11n t11bo endoscopico 1' esito pt·oprii a cia·scuno clei dl1e t ipi. togliere tm filo di seta emigrato nella parete Etinlogici. - Oggidì no11 s i mette più in vescicale e sp or gente in vescica. Ne.i casi da me die scritti la cau.sa deterni.i clt1bbio la nat111·a infettiva i1·ritntiva cli tali pron.ante è stata: .sforzi del parto (.c.isservazjo11e cessi infiammatorii. Ir1 c1uanto alle forme p ai1. 1) dilatazione forz ata clel restring'.in1ento ri,e tali (fl emmoni lignei) il R eclus che p er il t1retraJe (osservazior1e n . 2), ig·nota (osservaprin10 li descrisse nel 1893 aver1clo nei suoi zione n. 3) di·vul.sione u.na1e (o.sservaz.ton e n. -t) p:rimi e.asi r iscontra to esclusivamente il baf.ea~ita d'arma da fucico co n .p ·e netrazi.one di tlil cillo di Loffler credette alla sua specificità. frnrrunento cli stoffa (osservazione n . 5). Dopo di 111i altri soste11ne l1na specmcità di·versa. : acti'n,on1ices (Remedi), bacillo di Kocl1, · · In quanto alla ]1r esenza d·ei germi in vescica , essi possono ritrovarsi nei casi di IL.alate ~c. , ma presto venne climostrato che almeno tià di q11est'organo (cistite, blastomi, ritendal r>tll)to cli ·v ista dei microrganismi produt• zioni ir1fette. 11 l cerazioni, calcoli, ecc. o per tori l'affezione i1orL è specifi ca e cl1e essa deve diffusione per contin11ità dagli organi genitorjtenersi co111.e espressione di una reazione s11~­ urinari ·contig11i (bienorragia, t1r.etrite cronica, ciale dell'organismo ad agenti infettivi div ersi. p rostatite, vaginite, nefrite) o da1le linfoglanIl batterio più fr.equentem ente rJscontl'ato. è dole clel piccol o bacino; della fo.ssa iliaca o st ato lo ~tafìloc o cco; sono stati ritrovati ancl1e clella parete stessa anteriore della. vescica il hncillo di Loff18r, lo s tr.eptococco, il proteo. (queste l1ltime descritte da l Gerosa, da Bazy, hacilo, il J)acillo - p se11c1odifterico, l'actimoIL•iEnglish, Zeissl e Orowitz); o anche per e1ni<:es, i L bac. c1 i Eherth, il bact. coli, ecc. g·razione sia d a orga ni vicini (tubo intestinale, Nel caso pri1no da me ·d·escritto., trovai stafilococ·cl1i e s treptococcl1i. Altra osservazione genitali femminili ) sia da orgar1i lont~;na p er le malattie le pi1ì diverse : difterite, oste.omieuna;1Yim.e è stata la corLstatazione della d ebole lite, pleurite, p11lmonite, colera, angina, ecc. ·virulenza di questi gern1i. Per ciò che riguarL ·a elim.i.naziione batterica p·e.r le urine, !Ji u da l e forme cavitarie la loro origine infettiva, frequente, è data dal tifo. IJolscher in clue.n 1ila è ben nota. Nel caso n. 5 descritto da me f11 autopsie di tif.osi r i:scontrò innumerevoli j edimostrata l a presenza di cocchi ed anche la sioni infettive d elle vie urinarie; Bt1trschmarJ.n l 0ro scarsa· virulenza. L a fo.r mazione di questi inte:rte ssanti processi in 1900 CR si di tifo trovò nel 20 % i bacilli n e 11

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SEZIONE PRAT1 CA

ruri11n. Ecl è a ricorclare come la sopravvivenza del ha.cill,0 di Ebel'th sia stata dil110s1 rata dopo a11ni dall'avve11., 1ta jnfezione. Br11scl1e, :\ll1ller, lo trovaro110 dopo sette ar1i1 i, Du11gl1er dOJ)O 15; Drobe dopo 17; Forste1 d 01Jo 20 .e l{a i se r dopo 30 anni. :\Tei casi d'a 111 e d esic.r:i tti i ~e1rmi sio•n o i.)et1e'trati ri~petti,·a111e.nte: · dai genitali interni fe!111ni1Lili (ossel'vazione n. 1) ; clall'l1retra (osser,;·azione n. 2); dalle vie 11rinarie superiori reesi infette r)tobab.i lment.e in seg1.lit.o al ~ i1 o (ossel'\'azio11e n. 3); dall'j1n.testi1to I:etto (osservazione n. 1.) ; flalJ 'ester110, l)er fe1 ita (osservri · . z1011e n. 0 , .

J..,e t\\rnefazio·n i cistiche, coJle·g ·ate o n io·n c0·r1 , l a l)a.riete vescicale, po sono s imulare i processi inf. i),al'ietali; n1a solo• a.d un esa111e 1 11 1~e r.fìciale, i:>oicl1è essi so110 molli .ftuttt1a.n ìti e r1011 duro-legnose, e d'altra parte si lasci•ano diagnosticare ;senza alc~11 dubbio1 ·da llna pt111.. tt11·a eispl10•l 'ativa. Tumori dei ge.n itali ir1ter11i fem111inili , intes1.i11a.l1i, i:>erito11eali, oss·ei o cartilag'inei del cing·o1lo pelvico ].:>iossono !Jer eccezi,one siml1la .r e così bene le tun1efazioni infiam111.ato'1·ie })ariet ali clella vescica., da rendere la diag·r1osi sulJ1'Cn1an:1ente a rcll1a. In, tali casi soccol'rono· j segL1enti criteri: l ~ tume.fazioni infiainmatorie pai1·i1eta.li si .acco.m pagnano1spesso, l)Pe.sto o tn rDiag1iosi. - La diag11osi cli tali IJrocessi incli acl elevazione febbrile, questa generalmente firu11,n1atOfI'i della. vescica è molto' difficile pe rè di lie,·e entità e.d 11a. caratte1re u11.p.u .rativ J; cliè atc11ni dei loro carattel''i possono f.acilme11esse inoltre contragg·ono te11acd. adere11ze cogl i te fino da princip•io indur1e su una falsa straorgani circostanti. l\la ciò che è in esse caratda, cl1e spe&<:>e volte 1)11Ò cond11rre alla diagno- , teri,s.tico e 1J1atog,n 101m.oni1co·, è il fatto .cl1e1 i:;j svisi ùi neoplas n1a. a) For1ne i')arietali. Qua11d o luppano e11za reca:re all'i11dividfl10 rl l}iù piel1an:no svi] lll)JJO tJa l·je.tale so110 111ediani, glocolo distu1bo o an:recandone insignificanti ta 11J1osj, lisci e vol11ni jnosi; la loro forma esterna to Lla p1assare i1101sse.r vate s ino a qltando i l ·:-1.riìJl'o(lt1ce così ,f edel1ne11te qt1el1 a della vescica so le svel a . che ad un primo esame sor10 rite11uti costittttI P er c,jò tesso non l)OS.S1ono• coo.1fori:ders i ~ ,o. a p})t1r1to d'alla vescica (li&te 0 .a perchè JJiena Jj p1~a t11tto coi l:>lasto111.i della ,·escica nei quali .:.a urina. Ì\la la dl)rezza ligi1ea e sopr·atutto il reazjcne dell'organo è viole1~ta e s i manifesta fatto che n1algrad0 1-0 sv11otan1ento del s.ea:bac.011 fe110 111·eni act1ti d'i ai-stite. Nei i:>rocessi ir1, toio fatto col OQ,teterisn1•0" 1a tumefazione iJ."ieStéL fic-11n1na t.0·1·i infine• ·n 1anoa.n o la cachessia e il intatta nella t1a seùe, egual1ne11te vòlt11l1ir1o•SJ trapianto che ogliono den11nziare la ne·J'l)'la~~a e duira, din10.s.tra110 .subito che· questa ip·ote:- i rna1 ig·n o. della vescica i1er 110CO ch,e r ag·giunga è info11da.ta. discreto svilup1) 0. ~elle dis.cn.s io·n i svcl te i cori colleg·hi su g·~i Riass1l?nian10 e conc ludianio: Proc esso inan11nalati dei quaJi ho descritto i ca;si nelle fi n 1n 111,atorio pa,.ietale, caratteri fi sici : t11m•ef atre l)l'.ime o.sservazioni , si è parlato di divertir. ion e rr.-ed ia11n, vol11111inosa, globusa, liscia, imcoli vescica] i e di in.fil trazioni d i t1rir1a . Sono 111.01bile o q11asi, dl1.ro-lig.ne.a, u.b.1 cata nella. sede i1Jotesi inan1m issibili. No11 si riesce a romp·re11-· p 1'e.c.i,sa della vescica 11ri11aria .di cui ri}Jrodu ce ùerc infatti co111e u11a infiltrazione di urina f edelissi111aime11te la forma e, le clin1e.n sio1ù llOS~a r1p1·c,du:rl"e Ja forma. jdent.ica cle11a. vesci411clnclo qu.estu sia cli.stesa cla 11rina l'itenuta. ca e !1rende111e il !)Ois to. • Caratteri diti(! 1iostici .~ liriici : si è sviltl])pata In quanto ai di,·eii .ticoli, a parte la st.ran€zzn. in poco ten11Jo, non procluce d isturbi di c istite che ~ j ano. pro•1)1·io media.n.i , essi .e1e. so·n o· con .<seo ne l)roduce. li evi; è acc.om.p agnato da e leva11iti deb·bo110 essere sta ti nio tati clall 'infe.r1r10 zio11e febbrile, 11011 s i accompagna a cacl1essia fin dall'infanzia, mootre tutti i nostri so,g getti J1è d eterrnina i r a1')ian.ti neoplasti ci . so110 con,oo.r di neJl ' affetr1nare di ess,ersi accorJlic erc Jie stru1n entali: co•l catetel''i:.smo, benti della loro tu1nef azione so1·:> ·da ql1alche sel Licl1è . vuotata 1del.l'uri11a, la s.t.ipp 01sta vescica 111ana o me.~e; se acql1isiti ~i sor10 prodiotti p.er inantie11e ·gli stessi Cal"attieJ'.i di ·v.o1ume e cluclistenRione e sfin r1carr1ento delle pareti ver ezza; l a i:> untura e l)lorati\1a dà esito· negn.ti\ o scicali co11 extroftessione della mucosa .e alJoo estra,e l')O•Co })'l lS. ra })erchè ragg·i11n.gano· le gre:1111di .dimensio11j La cistoscopja, infi11e di1nostra che le alterndei nostr.i casj, de·b1:>on.o forzatan1e11te aeico1nzi oni v isibili clella mt1cosa della i:>ar.ete vescir•ag11arsi a disten sionf! vescicale imponente, la ca le sono cli r1atl1ra circolatoria o infiammaqu.aJ 1Co1sa. 1na11,cét cl e.J tl1tto r1ei pr·o cessi infia1 utoria e nt1lla 11an110 di co11111ne co11i q11el le ra111a to1ri in discor o. Del i-..esto·, a dirimere la ratteristicl1e clei blastomi. questione, c;occorre ancl1e qui 11n sen11)lioe catet.eti·s 1no: .se s.i t:r·a tta di clivertico1o, la tun1e;b ) F.. nr11ie inf. ca11itarie. - Questo• ti})O di fazior1e cl eve svn.ot arsi. pi·ocesso inf. non · p u ò confo11dersi cl1e col solo

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IL POL CCLINICO

bla.stoma ; n1.a la diagno·s i differenziale è supremam ent1e a:rdua. Il processo inf. cav. infacti può ·deter1I11inare fenomeni reattivi violenti a carico della vescica (cistite•) come nei ve-r i neo plasrni; e la Ci$toscopia induce ancor l)iù in errore mos trando ai nostl'i stessi occhi un tu111or.e cl1e 11a tutti i caratteri d·el blastoma sessi1e e i)rominente. Chi però 11a pratica di imrr1ag·ini cistosco1)icl1e rin:·ane diffidente innanzj a qt1ella clel]a t11mefazione infianunatoria. La vera neoplasia p.rominente nella cavità suole essere v.ill.osa, frangi.ata~ quando 11a atS1>etio dj ina ssa ca rnosa 11a s111)e1'fi.cie irregola1·e e liernoccolt1ta: colorito più .o meno grigiastro, si ci.:Pco11da nelJ a ITill cosa ciucosta11te di in filtrazioni evidenti. La tl1mefaz.ione inf. invec.:e 11;-1 a spetto profoncla1nente diverso~ la st1a massa g·en1e1"a.le l1a colo.r ito l'oseo, la forma esteriore è r egolare e s omig·lia l)erfettamente a quella di l1na mora e, all'infuori cli l:na ipe!'emia più o 111eno accentuata, l a inucosa circostante non mostra alterazi.on i degne cli nou'l. In nesst1n caso la tumefazione i11fiamrr1ato1·ic.t cavitaria 11a· a . p etto ,,illosp o frangiato; in ne·s1111 ca:::o la rn11cosa circostante al st10 il11pianto presenta le noclosità e le tracci e di diffusione dei tumori. 1Come si ve1d e la cist05 copia pi: o foQ·nirci lln vaLido aiuto diagnostico: m.a i>uJ· troppo non s em}J1r e e sa è i~ossib1il e e qt1a11 d o }) Ul'e lo è: ricl1iede per la esatta interpretazione dell'immag ine ttna ll1ng·a e ricca es11erienza che n o.n è coml111e. Ed ancora c1uan1do l'osservat ore a,·~sse t :.l le esperienza , Cfl1esta })a1iico1lare inte1r1)lretazio ue di tun1.efazd·Oile infia111111ato·r ia, s fugge I>el'<' i1è questo g·e11ere .cli n eofo1mazion e è così raro r:-l1e è quasi ignorato e l a mente di clii osserva non lo conten11)la. Questi i)rocessi infian1rr,-atori clella vescica, quale cl1e siia il loro ti!)O sono rare volte cli e~­ g·nosticati. es atta111ente. La l oro g·rande somi~·lianza coi blastomi tra scina subito la mer1te deJl'osservatore a confoncl-er li con questi. L'errore della diagnosi 11a gravi con,seguenze. Sot to la Sl1a inft11enza il chi1·11rgo è spinto ad l1na l)rognosi g·rave ecl è ir1dotto ad jnterventi ag·µ·ress iv i e am1)ia111ente demolitori cli gran 11111ga s pro1)orzio11ati a l l'entità vera cl·ell'affezio11e. Se eg·li interpreta sse esattamente la natura del p.roc.esso i11 e.se.ini e, guarirebbe invece il p.a.zier1te con n1ezz1i facili e innocl1i. La esa.ttezza ·delta diagn.osi asslrme dl1nque nei nostri casi ~ll l rt importanza eccezi·onale. ()ra io ritengo cl1e malgrado ogni apparenza , l.a dia.g'11o·s i de·l le tu1nefazio·n i irrlìarnmato·".'ie della v··e.s c.i ca è fa cile. Baslct pensclre ad esS P. Il dt1bbio che s i tratti a}) pnnto cli lln proce s ,~ o 1

[ A::\ì'\O

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FASC. 3~1

infian1matorio cleve sister1ia licamente esser presente ogni voltct che l' esisteri::.a di tltia t it1nefa-

::.i01ie della vescica è cOnstata,tct . Esaminati alla lt1ce di q11esto dubbio i vari elementi diagnostici parlano chiaro : ereclit&, r1egativa; età. giovane, stato generale buono e anche otti.mo; t1·awni preg·resisi della l'egior1e; infezioni degli orgar1i p:rossiI11i o lontani, bla~1.: di caratteri dell'ematuria, quand.o pw·e q11esta ·esiste; reazjon.e vescicale nulla ~.rn1 molti casi, e q11ando esiste, bene inftt1enzabile dalle Ol)lJOrtune ct1re; assenza di fn1stoli neoplastici nell'urina, di trapianti, di ingo1,ghi glandola ri, frequente elevazione termica. C.h e altro o eco r ! ~ 1)er escl11dere il blastoma? E agg·iu·n giam.o che se blastoma fosse, nrJn i)otrebbP. che eC\ser cli natl1ra rr.eJigna: n,ella fo.rrrn.a pairietale infatti si ha u11 enorme ,,olurrte di tumo1·e s \·iluppiatosi 1n tem1po b11·evissirr10. come si rileva dal fatto C'h e il paziente non :,i è aceorto çlella s.u.a preser1za ·Che a·a ·ep o·ca 1 ecenti ssima. e J11eglio ancora quand 'eg·li è 111 g·raclo di as~icurarci che que·sto tt1n1ore certa1nen te non esisteva sino a poco tempo addietro. Di1nqt1.e? arco1na. E nella f10rrma cavi.t.a.rifl : t11more carnoso e sessile: epitelion1a. Ma tutta la disan1ina deg li elementi sopra elencati, co11duce invece ad e.scludere. i.I blasto,m a maligne. Conte si ·v ede, tt1tto si ri.cll1ce "1, 71ensare al.l a r1atura infiam111atoria event11ale del tt1more in osse l'vazion1e. E la diag.n.o si è fatta anche senza l'ail1to clel cistoscopio. Cl1e se poi anche cli questo potremo avvalerc'.i , se l}Ure in espe.r li. d.opo il 1avcxrio .n11eniale ~t1ddetto, la gius~a inoorpretazione aell limma1g in e sa] te•l'à ft1ori fa. cil e e sp on tane.a. .La prognosi di qt1esti i11·oc.essi inf. clella veSCiica si desun1e dalle già fatte considerazior1 L L ' affez.101n e è sic11ra,m.ente beni.gna, ma la .grar.1-de ~cilità 1dell'ea:'rffi\e d!i diag:nosi e1s1'.)one il paziente ticl operazioni cJ1irurg·icl1e di entità oltn·emodo pericolose. La g uarigio·n .e pe&so è s1)ontanea; i1ella forrna parietale, q11anclo esistono focolai pl1r1t lenti, qt1esti abit11almente si svltotano spontanearrnente in vesclca. Del resto, ql1::tnrlo no11 abbiano dato esito in .supp1lU'a.zione, queste tumefazioni sono s1tscetti•b ili clii rias·&orbirsi, come in -0gni .altr:l 1""eg·io·n e, specie se si aj lita il processo di ria~­ s orbimie:nto con app1icazio11i caldo mnide estl) t n e. ~la ~e v'l1a iragiioJ.1e d'i so.spettare ch'e:3 ..;e nascon1dano 11n corno - estran eo, o se il loro decorso assume carattere di gr.avità (reazione intensa l)erito11eale, ecc.) o se si protrae lungo tempo molestan.do o (la.rineggian.do l'infer1no ( f ebl)re, aderenze cogli organi prossin:1i,. ecc. 1 1


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XXI:\, FASC. 38]

SEZIONE PRATIC·\

llna volta diagnosticate~ debbono essere ope1·a te. Qu·e l1.e 1>arietali sa1~anno incise dalla 'ia sop r apul-,ica, si ricercherà la loro cavità ce11trale purul enta, se esiste. I foool.ai purulenti possono e.ssere multipli. Nelle forme c.avitarie l'intervento è praticato con l a stessa tec11ica che per i blaistomil; ma l'esere1si è faJcile e va I.imitata alla soLa massa prom·i nente. L.a re.cidiva non p t1ò avven:iJre mai. Si p.o trer>oe ancl1e servirei della folg.oiraztone ed el.ettrocr;:1g·nl az,i,one. In generale non hisogna· aver fretta, e se nor1 ,-·ha necessità d ' intervenri·re, attendel'e e ~asciar fa1·e alla natl1ra. 0

NOTE E CONTRIBUTI. l{.

CLI~IC'.\ ~fEDICA

diretta dal prof. V. ASCOLI

Il potere curativo della cinconina nella malaria p er i-1 c1Jo tt. FA USTO AlVIANTEA 1

a;ss.isten te in terrJio. _\Ilo ~co1)0 di sostituire alla chinina, a volte poco· t1ol11eiiabi1e·, 1d1i a~ione 1ma1lsJc.ur1a. n~Jla 11rofilassi clelJe reioid~ve, sono stati t.entati mezzi t el'ape11tici diversi o preparati che ne atti,·i110 razio11°e. La. fenocolla ft1 propugnata da Albertoni, m.t di essa ben presto f11 climostrato lo scarso o nullo piotera antimailarico. IJ 1Jle11 di metilene, indicato da Ehrlich e da Gl1ttman come un r:imedio s icuro, cli l)Oi di1no:·trato :ln·c he nella nostra Clinica ineffica<.: t> ( Po n t arl o) . r.·h,eliarilils annilr.is e. il cloridrato di emeti11n cl i azd one del tutto contrastata. Il tartac·o emetico da Roger consigliato ~on1l'o le forme di gameti, di poi dirnostrato inefficace lJer quaJ11nqt1e specie e stadio di rr.iala ttia. Il sailva.m an ·e il neosaJvair :san, la c ui azione anco1•a discl1ssa è certo inferiore a q1J·el la d'ella chinina. Il solfato di èhinoidina, t1s ato con bl1011i effetti da Zeil ang e trovato dal !)l'Of. Silvestri. che 1Je1· c·on°s i·gl:to di Ascoil i, l 'ha spe.r·1mentato iI1 Clinica, t1n efficace antimalarico, là dove JJe.1· sp.e1ci.a1e to1'l·eranza. non av·eva dato clisit11rbi g,astro:-er1t.e·1~ic:ii l eg·a.ti alla sua to.ss,i cità. . I1lfìne I.a chn.coin ina dia lun·g·o t.em1).o tenta·ra con rist.·Jtati disc.ardi ed incerti. Cl1e1nel e Double i11fatt.i la r ite nneiro di azlo11e lJoco i·npjda : Bleyne la preferì alla cl1ir1i11 ~f. per 1e sue azioni tossicl1e Yneno fastidi 0se: ~Iarianin'i si \ .antò <lei succe.s·si cl1e co11 8::.-sn avevn otter1ttti: Briquet asserì cl1'essa 1

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poteva sostituire il chinino, avendo le ~tesEe proprietà e i m.ed·esimi effetti ; Lavera11, e Dot1ga1 invece ·ritennero ch'eissa aveva una azio11 e protoz11ariF1, inferiore alla cl1inina, mentre l\'Iat:iiéùni pensò che essa doveva.si p·ro1)inare solo nej casi (li intolleranza per il chinino . E dopo ciò, forse per discordanza dei lJareri e per l'in°oortezz.a dei riJs.ru1tati, la cinconin:1 c·adde in ()blio1; b100lc·h è, ·b·i s1ogna no·t arl·o , essa ni0n fìu mai, .anche t1emip1oraneame·n te, tra.s1po,rtata nel .c·a mpo1 .delil a .p ,r ati.ca., anche qtta.n do riceirca;ton esimi ebb·erio a vantare le su,e virtù .aurativ·e. Fu solo dur.ante 1a gt..·e.rra, cu.i g·rande era i·l b.isogno, del cl1inino per la profi1assi .ant1 ma1arica, che nell'affanno,s a ricerca di a,-e1e un mezzo specifico e s i1ct1ro • da s0istit11ire a qu.e sto, rit0trnò in ono:re la cinoonina. E mentre Roger te11ta, con t1na s1e1rie di ricerche, clii stab iliTe .ba ·via i11iglio·re di .ammillisti.r.a1Z1i·one e la tosstcità de·l1l' alcra·l·oide, il P'l'O foosore Silvest11·i clal s11,o . ca11t10• fa un altro g,rupp10 di jnte1'"essant.i rice1l'cl1e1, :S·t1l·I.a somminirst.razi1one ·C:ontempo1ranea della ehinina .e .della 1cinoo.n in.a e sulla t.oiss:1cità di questa, cl1e trova .simile .alla tossictt.à cli qt1ella. N1el oointempo Ascoli f.a una con1wiicazione alla R. Acc.ad.en1i1a ì\t1edica di Roma ccSt1lla e111oglobin11ria da cl1inino con speciale riguai·clo a lla cl1ea con la cinconina n in cui dimostra. con 1a st1a .alta oomp-ete·n za. come in clue malarici, nei q11ali il cl1inino dava ll1ogo ad emog·looint1ria, ilo uno. d ei q11ali a.ncl'l!e pe1r miu1111e dos.i, Ia cin.conina no1n so·l10 non aveva dato alc11n f en·on1·eno di :iJntollera11za: ma er:a riuciia di indiscussa efficacia tanto cl1·e g·I'infermi f ul'o1no clim e1ssi compJ.eit.a.mente gl11rurit.i. Le cose 1p·eT pooo rim.angon10 c101sì; .qt1ando a1Jpa io110 le comunicaz.oni s11gli studi clinici, fatti dw:1ante la guerir.a clal p,r,of. Dtonisio, dal d 0 Lto1r Bini ,e dal 1prio·f. :Poliltano infine consentono. di fare, in una ·relazi.one suJ potere curat ivo della ·cinconina, una affer1nazione netta dichiarand·o . essersi la cincooina dim·ostrat.a pratiioa.m.ente, in numerosi cas!i contTolla.ti con l'esame del sang1.1e, efficace qL·anto il •ch.i11ino e priva di c1ualsiasi inconveniente, se 11e eccett11i q11alcl1e lieve capog·iro per le dosi massive e ag·g·iun1g ·endo: « la feb·b ire e 1 p·ar.ass.i ti del la serie monog·onica scom1Jaiono dal circolo {1 o ;: gior ni) e le :recidive si corr.1portano co1ne p er i curati pe r cl1inina ». Concetto che poi ha rilJètclito anche l1lti1na.ro ente ql1esto anno al Cong·resso di medicina di Ti'.ieste cc nella s11a r e"t=> zio11e c1it\ca sl1lla malaria ». E così noi ' ;ecliamo final111ente la cinconi11a applicata c-0n larghezza; n on 1Ji'l1 a sosti.t11i re 0

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1282 .

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la, c11i11ina nell'en1oglol)inuria, ma in quasi ·111tte Je forn1e ma1aric11e. Partendo da qt.·est j J11singl1i·er.i ris.t1ltati e co11vi11ti clella to1llera11za. e •Costante. azio1ne pcvrassiti cida. de1l'al.cal.oi1de, in crt1e.sti u ·l timj d11e anni · in is1Jiecte, qua..si a riprova delle es11)er.1enz.a acquisite, si sono estese in Cliniva le ·1bi-cercl1e sul i:>otere cuir ·a tivo della cin.ooni11a i11 t11tte le ·l)iù .svariate f.o'fme. ma.1aT'icl1.e, dal l:e 1·ecenti alle ricad11te, aJl.e recidi\re, alle ero .. 11icl1e, per ri])adire :fi11Q a qual i1u11to essa può sostituiee il r.l1i1ìino e se mostrando una azion e sic1ìra111ente costa11te ed efficace, essa possa pi(1 1ag,ev.olm1e nte debellare il in.o·r bo·, PJ:"eveiOi re le reic'idive i:>1·e.epi1de111icl1e e far .così o·p ·eir·a ::.1 ltn rne11t 1~ un1anitaria di proqlassi sociale. La ci11c.0'11 i11a e.eme si vedlrà p·e·r cjasiao·u n casa è &.t a.ta 1aido1p erata 1Je1· bo·cc'J. nella rn11antità cl.i ì1110 n. d t1e gr., i11 varie prese pro die p pe 1' f: ol i oI r. n n i gi o r.n.i . D eller rno l te sto·rie, clintcl1e, ·ri1}0Tt.0 l e ~e­ g·ll e111 ti, sem•b1-:and'On1i m ·olto dilno·strative. 1

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CASO I. - Gi ovane di anni 15, er1trato in · Cli11jca 1'11 n .o·vembI"e e dim.esso il 2·8 J1·oivemib.re. Affetto da u:r1 a11n0 da febbri malariche curate dai1Y)J'I'irn,a iin s.t1fflcientemente· ·Con 3 o 4 1pasti .g:l ie d;i chirtino 11ro die e di p·oi 1Jie1· i~a1c1ut ; z­ Zéù1"si ·cl ei feno111 e11i ac.cess"L_ ali, epistassi, d·oilo.rj al fianco sinjstro, ecc. con 2 gr. pro die per la dl11-:ata di 75 g·io1·ni, in cui :g li a.c.c:e1ssi nJn ces~~no cli essere gagliardi. All esa111e d1el sang u e s i ri11vPngono parassiti inalisi. Gli ve11giono i:>ro·pi11.é:tti 2 gr. pro clie di cinc.o·n in·a per 9 .g i·o·r n i di se-guit.0 senz a ·a lct1n d1~stuJ'"bo. Gli u.ccessi febbrili s t1l1ito si 111itig·ano e ]Jen pre:'to cadono, c:ompl.etamie11te. i\l 10° giorno di de1g1e11za n ·o n .sii tro·v.ano· più ,i lJaJ·ass.iti i1el sa11gt11e, ·n eanche d;oipo, un bagno freddo. CASO II. - D101n111a di an11i 28, entra.ta i11 Cllnic:a il 13 11. ovie1mbr'8 e rc1in1essa il 1'° dicem1bJ t ; , arietta cla febbri 1nalariche da soli 15 giorni. All es.ame cl:el .s.a.11gue : ·f orme1 an11lari ·e src arse fo.r1n,e aidiulte in s11:>oil11lazi0111e da plas1noditl1ri nialarVae. \ ' ien.e 1a,sciatJa 9 giornti. in -0sseJ."VUzione ·e ·Sii ha i.l ripeie.rsi di lip.i ci ac·cesisi feb l)rj]i quaternari. Il 23 le vengono so1nr11inis1traii 2 gr. di cincor1ina, in 5 .carte di ctg·. 40 ogni 2 10,r e Il 2!4 .e; 25 n.ulla. Il 26 rac'C.e s1&0· ·ritorr11a co·n t1em1:>eratura mas,sima di 37°.5. Di poj le vengono lJropinati 2 g·r. di cinconina p ro die e g·li ac:cessi .f eb·b1rrlti n·o11 si r'ip10 to!f1 o p·i ù. 1

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LANNO X.Xl.\, FASC. 3~ì

IL POLICLI~lCO

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1CAso III. - C,01nta.drr11!a di .a.nni 17, ·e11trat8, in .Clinica il 26 agosto ·e dimessa i l 24 settemb•re . Anamnesi r.eil1101ta, feib bri inte.rmittienti s enza caratteri IJrecisabili; d a 11n;a settimana. febbri JJer1o·dic11e a1te, acco·m !1Jiagnat1e da delirio . Lja si tie111e due gio1x ni in 01s.sie1rvazion1e1, ed è colta da. i1n accesso febbrile a ti1:> 0 terzena1·io. All'esar.cie deJ sang·ue: anelli -di terza11a estivo-autunnale. Il 28 e 29 le s i fJro11inano 2 gr. c1i cinco11i11 a: il 30 e 31 ap1)icazione di rag·g·i X s n lla n1ilza. Il 3 s i 11a li eve rialzo di temperatura; il 5 ur1 i1 novo accesso fel>brile. 1

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Le si somm,W s.trano al1ol!':a 2 g.t. di cinconir1a i:>e.r la du1~aita di 1·0 gioirli. .Si ha solo qurulche rialzo inodJioo di t.em ,p el':atura, poi la com1)leta · scom,p 1ai1'Sa. L' es.a.m e· de·1 S'an1gue è ir1ipetuta,1111einte ne·g ·ativ.o·. ~egli t1lltiani gi.01rni d-i deg·enza le s.i ·p.J·op i'n.a e.o n L~ c.inco·n ina de.I liqu.011.e :-trserutcale. 1

IV. - Do.n n.a idi .ann·i 35 entrata in Cli11ica il 4 ottobre ,e di111essa il 23 ottobre. Affetta cla 25 giorni di febbri malariche .e da en1aturja, giu11ta, a ll'ospeclal•e i11 gravi condizio11i, cor1 sensorio ottl1so, colorito terreo, dispnea inte~sa, edemj agli arti inferiori. All'e·s ame de.l sa.n 1gue: a11elli di terzana estiva. All'esame dell't1rine: l)f'esenza di albun1ina, di cilindri granulosi: e di ema zie. L~ vien subito fatta una iniezione intravenosa di chinino e i11iziata. la ct1ra della cinconi-n1a, i1ella dose di 1 gr. z>ro di e per i i)rimi 8 g·ior11i 1e di 2 gr. a giorni <-tlterni per altri 15 g iorni. Subjto s i nota gli accessi climin11ire di inte11sità. Al 9° g iorno l'esar:r..1e. clel sang·ue di1nostrasi nega.tivo. Al 14° giorno è sfebbrata con1pletan1e11te e tale rin1a1te i11 J)110110 stato di sal11te. CASO

CASO V. --· ·Con tadjina di .an11.i 17. entrata ir1 Clinic.a jl 26 agosto ·e dimessa il 21 ottobre. Affetta cln. malaria. da. llna settimana. All'esnme de1l sa.n gue : anelli 1dii ten.·•z.a na 1Jilima,·.e1--ile, c1n a lcl1.'e forma a1nebojde, con g·ran11lazion i semplicj . Per 2 g iorni rimane in oss-ervazio11e, e s i 11a il ri11etersi dell'accesso felJbrile. Poi le si sonrministrano per 2 giorni 2 g1·. pro die cli cinco11ina . L 'accesso· febbrile si ripete b·encl1P, inodico. Le s i fa una applicazione di rag·gi X SL1lla mtlza e Sti ·S osp.encte 01gni cl1ra p er la d11 rata di '5 g1Lori·r.rui. L.a f eblJre è asse'l1t1e. Le s i pratica lln bagno f.reddio. La f.ebbre no1n t.011·11<1. Aneioo"a 2 gr. di cin·c,o nma pro die pe'1' a l tl'i 11 giorni; cl11rante c11i si 11a qualcl1e ft1gace -e m od.ic.o rialz-0 f1ebb ril e, ptTr .~,.sis.enclo il l'·e1Jerto 11el san g11e negativo; :fi11chè l)er l'i11sorgenza di do lo·r ·i ;addoiln.i nati sti. ·sostituisce a lla ·Ci:r1c0ll in a, il cl1ini11,o all a stessa dose di 2 gr. pro die ft no alla t1scita clall a. Clinica. 1

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C,Aso VI. - ·Do1n na di a11ni 26, e11trata Ì IJ (~ li11_ica il 5 ottol1rn e din1essa il 19 ottobre , affetta .da, n1.a.laiiia da. t1n. 1nese. All'esame dPl s.a11gt1e: 1:>.res1enza cli n11111·eiro·s i pa·ra.srs iti (li 11! (ls1n VLli·1l11i 11 r ec ox ir1 vari stadi. Dal 29 g'ior110 le ve11g·o110 somministrati 2 g·r. pro d ie cli cinconi11a p.eil.· la dur.a.t a d'.i tre g.iorni .e J>-O L :tJ gii-oa:ni a.1tea."ni peir alt1~i 10 tto giorni. S:i n·ota eh~ g·ià d1opo la prirr1a siommini·strazione d.i cln.conina la febbre. non to1r11a p ·i ù. 1

VIJ. - Donna di anni 20, entrata i11 (~linica il 25 lu g·lio e d im essa il 14 agosto , affeita da n1alaria da niù di un anno e c11ratu. i11s ufficiente1nentc con cl1inino. Condizio11.i abbastanza gravi. Allo e.s,am:a del .sangtùe re1::> eil.'tOi ne•gativ10•. N·o•tas1i ·cl1e il is1uo1bambino di 4 .i11e:.. i. a1ìcl1'esso çi,ffetto da ma.la.ria, av.eva }'.esame clel s a11gt1e positi\' u per il ZJlasmodium vivax . Per cl11e ._giorni ·vien trattato con cl1inino. Al 3° gioi 110 l 'accesso feJ)}1rile s i ri1)ete, rr.a . poco violento. L e s i son1r11ind.strano 2 gr. JJro di e ii i cinconi11a per Ja cl11rata di 14 giorni. L a feb1J1·e J1ei p ri111i. g;i.orni tor11ò li·ev.e, poi scom1)a1've e i1on tornò ])iù r1ea 11cl1e clo1)0 la sospe1~­ s ione dell'alca l oide . CASO

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XXIX, Ftfsc. 38]

SEZIONE

CAs'o VIII. - Bambina di anni 8 e mezzo. E11irata :in Clinica 1il 5 giugno, d:iimessa il 26 .gi:1gno, affetta da. febbri malariche da t1n mese. ..t\ll'esame d,e l sangue: parassiti d·ella -terzana maligna. Il primo giorno lia un accesso fell11rile fino a 40. Le si somministra un gr. di ci11cp11ina per tre giorni di seguito. Il 7 e il 9 modico ria1zo ·f ebbrile. Le si prropina 1.50 ~r . (.Li ci11conina con. intervalli di 3 giorni. Si ha solo qualche decimo di terr.JPeratt1ra fugace _per c1t1asi 6 g·iorni di seguito, poi più nulla.

PRATTC.A

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·CAso XIV. - Giovane di anni 23, entmato in CJi11i-ca il 23 agosto e dim·e sso il 13 settembre, probabilmente affetto da n1alaria dalla età di 19 .anni. I pri·m i giorni d·i degenza, f e:bbre fino a 40. All'esame del sangiue: forme anulari di ter.ziana estiva. Il 29 ·p rime i.rll"adiaz.iooi, J a .febbre si ha 1o ·s tesso. Il 30 4 iniezio·ni di biclor11ro di chinino di 50 ctg. e 1 gr. per bocca. L ,~ccesso ,ffi 1ripet,e nei giiorni segtieinti. Il 2 si somministrano 2 gr. di cinconina e l,an1malata rimane afebbrile per tre gi0i1':111 di .segu'ito. Il · 6 p erò l' aicces.s o si rip·ete oo·n febbre fino a 4-0P. L1e s i somministrano altri 2 gr. di cinconina e 1a -febbrie n·o n compMe pdù p1er tutta la àBgenz.a . Esame del .S langue negativo ri1petl.Jtamente.

CASO IX. - Giovanre di anni 21, entriato jn Cli11ica il 26 ll1glio, di111esso il 9 agosto. Affetto da pochi gio·r ni da f ebbri lievie·m ente i11termi: · tenti, da fe11om 0 ni broncl1iali e sfregamenti plet1rici. ·P rimo esam.e del sangue negativo. 1·ra. le a ltre cure glJ viene propinato 1/2 gr. di ·CASO XV. - U orno di anni 28, entra in Clichinino . .Ail 4° gitoTnO di ,degenza l ,esamie del nica il 26 luglio e dimesso il 2 agosto, da una sangue rivela anelli e form·e adulte di terzana settima.Dia affetto da malaria. Dopo tre giorni .estiva. Gli vien f,atta una ini·ezi-0ne d.i 1/2 5r. di f.ebb1re alteirnata, gli vengono pro,p inati 2 gr. di chinino intravenosa e so·m ministrata per d.i. ' cinconina par 2 gi&ni. La febbre non to·r11a '.bocca gr. 1 di cinconina. p1u. La seira istessa la febbre, ch'era Timasta quasi continua, c.adde. Nei .g iorni .s egiuenti gli CASO XVI - Giovane di a11ni 24·, entrato in ft1rono propinati 2 gr. di cinconinn prn dL? (; ljnica. 1'8 i1ovembre e dimesso il 29 nove111r1er la cl11rata di· 6 g iornj e poi g·r. 2 di chi11i110 llre. Affetto da 2 mesi da malari,a 1C1Thl"ata cori pro die per altri 6 g·iorni. Le febbri non tor- 2 gr. pro die d:i! chinino, da cu.i non ha tut1 o .' 11arono p1u. l'eff.etto dovuto) p.erd11r anclogli quoticliani rialzi di temp erat11\I'a. All'esame d e] sangt1e : arnelli C~~so X. Gi ovane di anni 17, entl"atd i11 cli plasmOdi'll1n precox. ìLo si t~ene in .01ss·erva(::li1tica il 2b settembre e dimesso j l 13 ottobre. zio11e J>er 5 g·iorni, infine gli si so1nministrano Da. 1) icco lo a.veva. sofferto di i11alaria, g·11ari to con cura chininica. D;a un mese coil to di nuo- 2 gr. idi ,c;inconina per 2 giorni di segu1to, n'j-1 c1li peripdo l e elevazioni più che cesisair-e assuvo da febbri maléliriche ir.i~egolari, ri1nasto in n1ono un certo ciaratterre di v,iolenza. Altri 2 ·gr. l::li11ica in osservaz~one p ,eir la durata di oti_o di cinconina il 16 -l' a ccesso si rinnova, ma più gi-01·ni, in CL'i si hanno 4 acéessi febbrili tipo modico,, poi scampa.re d el t.l1tto · per tutta la te1·zenario son elevazione di temperat11ra .fin0 degen.za. a 40. Di poi gli vengono piropinati gr. 2 cli cincon.ina. Il giiotrno seguente in luo.g o dell'aoce.;CASO X\ìll. - Donn a di a nni 25, entrata jn 20, 5i lta t1n rialzo di temperatura. fino a 37°.4. Cli111ica il 29 ottob·re e dimiessa l' 11 novem.b re. Quindi più nulla, pe,r tutto il pe.r iodo di deAffetta da febbri malariche dia 15 giorni. Il genza in Clinica. 2-6 acoe1S1Sc1 febbrile fino a ~0°6. Esan1e del sanCASO XI. - (~iovane di anni 1'7, entrato in Cli- ~·ue par'assiti maliarici in diJScreto numero e il 30 un ailtro a ccesso1 fiebbrile d,intensità p·it1 '11.ica ii 16 luglio e ·dirniesso ·i l 310 lug·lio. i\ ff ei.11J da un anno di malaria curata con c11ra chi- · 111oclica. I...1e si so1nministrano 2 gr. di cinconina pro die. per la durata di 8 giorni, l 'accesso ninica e rie cidivata dJa 65 gio·r ni. All'esame febbri.l e non &i .r i'nno•v a pitL Esame del ,sia11del sang~·e : p•a.Jrassiiti della t81r'z ana p1rimavegue in ultimo negativo. rile. Gli veng.ono ·sommrintstrat.i gr. 2 .di ,c:inc ). nin,a e 1a febb1rie no·n ·r dto.ImJa p iù CASO XVIII. - Donna di anni 54, ·entrata in C1inica ·i l 26 0 ttobre ·e ddmessa il 15 novemb rt:,. ·cAso XII. - Uomo di anni 41, entrato in CliAffetta da sei anni d.i m .alaria, cu1~ata coin chinica il 26 lL1g·lio e dimesso il 4 agosto, da cinnino per boc.oa e p er iniezioni. Du e miesi fa que giorni affetto da febbri malariche co·n l'ia lfu e:otlta novellan1ente d'a febbilìi. quo tidiane rezi idi tem.peiratUJI"a fino a 400. Gli vengor10 S'..1mittenti. UTjne torbid e 1ecl ematiche. Deg.ente bito somministra.ti 2 gr. di cinconin a a giorni in l tn ospe_d ale 24 gior11i è ct1rata con chinino. a'lt.~rni e non si ha più il ripetersi cleg·li accessi per tl1tta la durata della degenza. Gua;r:isoe, ma 12 g1iorni fa, cioè il 14 le febbri riappaiono. CASO XIII. - Uomo di anni 41, entrato in All'esame del sang.u e: anelli ·di terzana estiClinica il 25 lug lio e dimesso il 4 agosto. D a u11 va con ql1alche semiluna. Rimane afebbrile anno affetto da malJaria, che curò con chinino fino al ·2. Le vengio·n o· pratica ti b.a gni freddi e J.lldstuira Baiccelli, e che recidivò qltindici p1·0 · die p1 etr 3 giorni di segu.tto. e si hanno tre g·iorn.i prima. a ccessi febbr]li :ijno a 39. Le s i somministrano E1Sa.m·e del .sangue n egativo. Lo. s,i tiene1 in g·1·. 2 di cinconina pro die pie:r tutta la d.urata psservazi·cme pe1r 5 giorni :in ·cui sii notanJo rdalzi della degenza ;i n Clinica. Lia febbre sciomp,are dJi ·tie.m peratl.JI'a mod·ici~ .e· quotidiani. Il 29, :Jo e non ri1 con1p1a~e neanche dietro i bagn·i fll."leddi . .e 31 gli .s~ propinano 2 gr. di cinco11ina pro d~e . . e 11 1° ~ ·e 3 due gr. di chinino pr:o die. I ·CASO XIX. - Giovine di anni 24, entrato in rialzi di temperatu..ra si rip.etono modici, quinClini-ca i-1 26 cvprile, dilnesso il 18 maggiio. :\f. cli cessano. -Notai che il 28 dietro bagno freddo fetto da malaria da ua anno. Le febbri inter1,esa.me del ~g.angue etra positivo p·er i parassiti mittenti .a tipo quotidiano precedute da ··bridella terzana. vidi e seguite da abbondante sudore, soompar1

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1234

IL POLICLINICO

dopo 10 gi10irni di cura chininica, erano pe·r ben 11 volte recidivate, appena il paziente. sospendeva la propinaz.ione 1d el fa·rmao<}. Colto daJ.l"aacesso f€·bbr:Lle hl 25, che sii ripete il 26 e 27 oon febb~e fino a 40, il 28 terzo g.Lorno '1i degenza gli vengono somministrati 2 gr. di cinconina e l'accesso non si ripete più. Per tutta la dt1rata della deg enza in Clinica gli vier1e propinato 1 gr. di cinconina il 30 aprile e 1 gr. il 6 maggio. L 'a. 3JCCh'Sa solo un senso di secchezza in gio~a e q;u..f1lche volta un tSenso di vertigine. I p1ri.m:i giioìni l'esan1e 1d eil S.alloOJUe aveva dato meroz·oiti e g.arnieti! di terzana belli1g'IlJ3.. CAso XX. - Uomo di 28 a.nni entrato in Cli1tica il 25 a prile e di:r:r.•esso il 10 maggio, colpito l1T1 anno fa da febbri malariche a tipo quotidJiano, cura.te con 2 ~ir. p1·0 die di :chinina e recidivate per ben 6 volte, dopo breve sospensione del farmaco: novellam.ente colto da accesso mala.irico ·il 21 che si ripetè nei giorni seguenti. Entratò in Clinica il 25 gli si sommin:tsti·a 1 lh ·g r. di chinino: ma l'accesso ·s i r iplete .il 26 e fil Z7 in .cui si oont1nu.a n·e ila p•r oJ)()Jzione giornalie.ra d·el chinino. Il 28 gli si somministrano gr. 2 di cinconina e l'accesso non si ha. Lo stesso si fa il 29 e il 30 e l'accesso non si ripete pi1ì per tutta la: du1·ata della degenza, in Clinjca . L'esame del sangue era positivo per 1a terzana benig·na. ICAso XXI. - G.Lov.i!Ile idi anni 16, :entlìato in Clin.iC'a il 12 aprile e d1melsso il 14 maiggio. _<\ffet.to da recidiva malarica~ contratta nell'autunno dell'anno precedente e guarito con alti dOsi di .e.b inino dopo tre ·mesd di febbri a t1po quotidia110. I/esame del sangue dà forme asessuaite ·e gameti di terzana primaverile ·e forme gametjc}1.e di te1'zana maligna. Si ha l1n accesso febbrile della durata di 9 ore il 20, un a-e-Cesso febbri·l e de.I la durata di 1.8 1or1e tira il 21 é il 22, con periodo di apiressia; il 23, 24; un iaocesso febbrile modico tra il 25•e 26, l1n accesso febbrile della durata ,di 6 ore il 27; t1n perjodo di apiroosia il 28, 29 e 30; un accesso febbrile mo1diao il 1° e poti. ·oompleta apir.essila.. Fin d·aE Z7 però .g Li si oca propiinaio gr. 2 di cinconina pro die, che ha çontiinu.ato per tt..ito il periodo dl degenza. Il ·paziente non .ac1ousa alaun disturbo del.I'u·s o continuato della cinOO.ni.nJa. uso XXII. - Giovine cli anni 16, entrato in Climri.-cia rill. 2 .g ennato ·e dimoos.o il 14 giem.tnaio. Affetto da recidiva ma1arica contratta nel lug·lio precedente e guarito con chinino dopo brev~. c ;olto da 10 1g·iorni da febbri .inte•rmittenm .a tipo terzenar.io, .a lla entrata in ·Clinica pl1e'senta .1 a milza fin'O all' om1b elicale tnasversa e all'esame del sangue vari parassiti di terzana primaverile, forme anulari giovani con gr&.Il'Ul.a.zi.oni di Sahuffer, non fOtr:me ·adulte. 11 3 i:mesenta un acc·e sso f.ebt>-r·ile della durata di 8 oTe., cl1e si ripete il 5. Il 6 gli si propinano gr. 2 di chinino. Il 7, 8, 9, 10 gli si propinano gr. 2 di cinconina, l'ammalato non presenta r•iù accessi febbrili, e scompaiono i dolori splenici che acct.:Savà. CAso XXIII. - Giow,ne td1 anni 19 entrato in Clinii.ca 1'11 aprile e dimesso il 5 maggio. Contrasse m:alaria 2 anDd fa, per enti fu riooverato BB

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(ANNO

XXIX,

FASC.

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ìn Clinica, o-ve rima.se dal 7 ottob:r.e fino al 5 novembre, ct1rato dopo 10 giorni di osservazion1e, in cui la febbre si era ripetuta per la.

durata di poche ore tutti i giorni, e l'esan1e del sa11gue aveva dato anelli di terz·ana estiva. con qualche semiluna, con applicazioni di .raggi pe·r tt..tta la durata della d~enza fino al 5 no vembre, ~iorp_o in Clli fu dimesso dopo '1r1 Lungio ·P 0rtod.o di apiressia tniztatosd. fin dalla prima irradiazione; colto da :nuovi accessi febbr:i!li vien trattato questa volta con la ctnc:onina. L'11 e il 12 riimania in osservazione, i~ J3 .gl i si propinano 2 gr. di cinconina. Il 14 si l1a. nuovo iaccesso febb·r ile p er .1.a durata di 7 o re e ooi oornp1leta apiiressia. So1o il 17 gli -si propinano altri 2 gr. di cinconina. CASO XXIV. G.iovine di .anni 24 entrato in Clinica il 7 aprile e dimesso il 30 maggio. Trovand1osi 5 anni fa ilil zona in al ari ca, fece una intensa profilassi, prend endo chinino per ini ezioni e per bocca. In q11el periodo ebbe solo li1evi e f11gaci. febbri cl1e del resto .si sono l'ipetute di tar1to in tanto fino al settembre dell'anno scorso, in cui ilt colpito da fel)})re violenta, qt1asi continua p er tre giorni e ripetentesi irregolarn1ente nel pomeriggio per la dl.1rata di un mese, pl1r facendo intensa cura cl1ir1inica. DaJ 2 (5 giorni prima dell'ingi·esso il• C:linica) fu novellamente colpito da accessi fetjl1rili accompagnati a volte cla VOffitito ed epistassi. Bencl1è prendesse 1 gr. di chinino al giorno fu obbligato ad ent.rare in Clinica. All'esa1n~ del sangi1e forn1e di terzana maligna; scarsissime semjlune. Il 7, primo giorno di degenza, la fehbre sale a 40.5. Gli si pratica una ir1iezione di chinino da 1 gr. L'accesso si ripete 1 8. Gli si somministra 1 gr. di chinino pe1~ bocca. L'ammalato prooenta un attacco di emog·Iobinl1ria. Il 9 si ha vomito, polso molle~ sclere itteriche, anuria. L'accesso febbri·Le si ripete. Il 1O l'accesso è modico, si ha alburr.dna nelle uri.ne . .L'11 si .h anno poahi decin1i cli t€mperatm1a. Il 12 .scom.p.rui.iSa dhll 'albumina. dalle urine, lieve accesso febbrile, ipodermoclliBi. Il 13, 14, 15 oontinua il migliJor.aa11etnto, 1si hanno Lievi riialzi teir.mici. N e~ativ.a è la ricerca dei parassiti. Il 16, 17 altri due nuovi acciessi .f ebbrili. Slcompwrsa de.11 'ittero. l] 18, 19, 20, 21, 22 lievi .1 ialzi termici. Il 23, 24 gr. 2 di oinoo·n inia pro die. Soompai(}n.o i piacoli accessi febbrili e 1-0 .s tato dell'an1maJaf.o inig1ii<)'ra, fino :al 14 in cu.i si ha un nu,oYo rialzo termioo mo1dJico di 37>.6 dlopo urna in.i€zione di Cihinin·o da 1/2 .g1·. Non em.ogl.obinuJ"1n. Dal 15 al 22 .ap.ir.essia OO'IDp1eta. Il 23, 24 altr.i due nl1ovi accessi febbrili. Presenza di a11elli di terzana estiva-a11tunnale. Non emoglobinuria. Il ?6 cinconina gr. 2 e l'ammalato ii.m ase apirettico per tutta la degenza in Clini-ca. 1

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Ora se noi pond•e riamo singolarmente i .casi su :rifer:iJti, osservia11101 oome d.a es...<4 cl1ia ram 1entiel emell'lg-e l'alto poterre ·cuirat.liVIQ deùla ci~­ ooniina. Vediamo come fin dalla prima sollll:Gdnistraztone della cinconina la febbre non torna 'l~ l caso VI, ~he wattasi di una terza.pa primave rile recente e non ·trattata oon chinino: nel À. di terzana .p ri.maverile, trattata con chinino;


[ANNO XXIX., F:asc. 38]

SEZIONE PRATir.A

nell'XI tli merza11.a primaverile recidivata e trattata com <dla'inino; i1el XIV di terzana doppia recidiva, trattata con chinino. Vediamo .come, allorcl1è non è sufficiente una sola pro_pinazio11 e del far maco, dosi di 2 gir. pro d.ie ripetute p er .aJc.u ni giorni1 d'iJ R&guito o a giorni disco11tinui de,beilano il male, con1e nei ca.si l , che trattasi di reeidiva mal~l1rica tr.atta.t..a co11 cl1inino; II di quairtana pir-1mitiva; VIII dii terza.11a iestiva primitiva; XII; X\~ e X\ I di merza na estiva primitiva, trattata con 2 gr. pra &e di chinino ; XVII di primitiva non chinin'.izzato; XVIII di terzana estiva recidiva, trattarti@ co11 applicazioni di raggi; XXI di terzana p:i·in'l.averile trattata con chinino. Vediamo come a voJte .r.iesce efficace la pro pinazione conten1pManea della chinina e della cti.nconina come nei casi IV d'i terzana estiva oon emog1obinm--ia modica; VII di teirz,a na prim~ve<ni.1e 1·ecid'iva; IX di terzana estiva ·p rimitiva; XIII dii terzana pll'lln.aveirile rectdiva; XIV di ter1~ana eistiv,a r ecidiva; XX di te1rzana doppia recid'tv.a; XXII di terzana primaverile recidiva; XXIV di oorz.ana estivia c·o n emo glo.bl. 1

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nur1a.

Osserviamo inoltre come a volte. riesce •efflcace la ct1ra mista della concinina con applicazioni di raggi come i1ei casi III e V di terzana primaverile. ~la su tutto notiamo come la cinco11iqa ri·esca a debellare i11 modo graduale, se non rapido, ogni forma recidivante e reststent~ al chinino. Tipico esempio ne è il caso XIX in cui si h a per ben 11 volte r ecidiva, appena il pazi1en1te sospendeva la prop.inazione del cl1inino e che bastò la soILmd.nistrazione di 2 g"J:. di cinconina perchè l'ac'Cesso non più si ripetesse. Riosserviamo infine l'efficacia della cinconina i1elle forme emoglobinuricl1e, come nei ca._ si IV e XXIV, forme entrambe date da terzar1a estiva e l'innocuità de.I farmaco, non avendo esso dato in tt1tti i casi' esaminati nè per singole dosi, n è con l'uso un po' protratto, alc1m danno, se ne eooe~tui, cosa già nota, un lieve senso di secchezza in gola e alla bocca e raramente capogiri. Riassumendo, noi possiamo riconfermare quanto alt1vJ. (Pontano, Silve stTli, Asc oliJ, Sa11. guiniett~) han detto. La ci111-00ninia irn tutti i casi si dimostra un costante ed efficace protozuariot amtenuandb< 11.'apidamente il p.001cesso· mor.bo:.:;o o debellando in pochi giorni, là dove essa non mostri la Sl1a mirabile vi1-tù, determinando eon una sola dose di gr. 2 l'estinzione del pro~ cesso istesso, anche in casi in cui la cura chi1

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r1inica si mostra inefficace ripetuta1ne11te in. vari modi propinata. ID!01tre e ssa è de1 pari ,efficace nelle f.onme: più sva1~iat;e: quairtana, terzana p.rJmaverile, tcrziana estiva-autunnale, e specie in questa ultima tengo a ribadire, avendo altri anche recentemente. negatane l'efficacia; inoltre nelle forme .s emplici e in quelle· complicate; i1·elle. malarie ree.e nti, nelle ricadute e nelle reci-· dive. A voi.te, è vero, sembra cl1'essa non inostri costantem en~ con la n:,ed•esima rapidità la sua efficacia, ma iooistendo debella lo stesso ogni f.oll'ma. P eT qu;ali ragWin i ·po i la cineonina in al10lili :c ast si mostr.1 d'i più 1·ai:>ddJa ·efficaci.a e in aJtT:i meino, non sap.piamo. Fo1m e runche qui po·t;ren11m10 riferirci al1e stesse caus1ei invocat e p el <;.h inino. Riaif eirmia1no m o1tre· la tolleran.z,a comple~a del fann1.ac°', •daicchè, come facevamo oisservare, se ne ecc.ett.ui un po' di i1ause•a e di secchezza delle f au1ci, non &i hanno disti..Tbi di sorta. P erciò :r.itenirumo lecito. affermar.e, dacchè la cinconina l1a un potere s1)ecifico netto, una facile tollerabilità, un prezzo inod.ieo, di a\1 ere in essa il mig·liore succedaneo della chinina n ella cura dell'er>isodio febbrile ~ nella profilassi d·elle r ecidive. 1

LETT'E RA TURA. MARIANI.

Sull'azione antiperiodica degli aLca-

lOidt. Vol. V. 1904.

I,. V.

RoGER. Tl1e Britisl1 ì\'Iedical ASCOLI. Oolmunicazione R.

J our:n1al, 1918. Accademia Me

dtca di Rt()!Illa, 25 mra ggio 1919. T. PONTANO. PotlicJinico, S'ezio,n e Med~ca, F ascicol-0 7, 1919. 'f. PONTANO. Policlinico, Sezione Pratica, Fascicolo 42, 1920. S. SILVESTRI. Polic1'inico, ,Sez:Lone Pr~atiic a, paginJa 594, 1921. A. SANGUINEITI. Policlin.ioo, Sezione Pr.atiea, F.asc;icoli 49, 1921. D. BINI. Polilcliinicoi, Sezilop.e Medioo, 1921. Importante pubblloazlone?

DoTT. G. E. INGRAO.

Compendio di Storia della Medicina INDICE: Prefazione. - j-f edicina Orientale: Medicina Indiana _ Id. Egiziana - Id. Israelitica • Id. Cinese. - Medicina Greca : Tempi Asclepiadei e Ginna.si - Ippocrate. Filosofi Greci che si occuparono di medicina.. Successori di Ippocrate. Scuola Alessandrina. Scuola Empiirfca. - Medicina Romana - Medicina del M edio Evò : Periodo bizantino. Medicina Araba. Scuola di Montecassino. Scuola Salernitana. Da.I Secolo XIII al Rinascimento. - Medicina dell'Evo Modef!lo: Secolo XVI, id. XVII, id. XVIII, id. XIX e principio del XX. - Indice alfabetico dei nomi.

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SUNTI E RASSEGNE. MICROBIOLOGIA. Il batteriofago.

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XXIX, •FASC.

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l'acetone, i·I cloroformjo non esercitano su di " esso al!eiuna azione. Kabeshima spiega il f.enon1eno della lisi trasmissibile dei bacilli disse11terici mediante la .p res enza di un fermento sol11bile. Egli ritie11eche esistano nei ba.cilli dei profermenti, che sotto l'influenza di un catalizzatore, seg.regato fini;zialm·ente dalle gl1iand,01e intesttinali, pro·duco1110 la lisi batte1·ioa, eon lib.erazione del pr1op1rio ptof.e1rmento autoilitic·o, che ass~me il carattere di cata1izz,atoo."e per le nu·ove generazioni batter1che, che ·sciiioglte con lib·e.x·azior1e -del profeTmento -e ·c osì via. Egli si basa 3ui seguenti fatti: la r.apidità d.er1'azione di quc.sto :p1rincd.pio, la sua resistenza a temperature -elevatie e aigli atisettiici, il conservarsi per 'lnni, la sua pa·ecipitazione con aceto.n e, e la pos s:Lbile .estrazione ·Con etere. E p1~opone ,i•l non1e di fermento di immiir1-1tà batte1·iolitica. 1Salim1b eni crede che il batteriofago sia costi~ • 1aderisce .aE battetuito ·da un nnixomiceto che ria, il quale diventa ·granuloso1 e subisce la ljsi. Seco111do Salimbeni le spore del mixomiceto passerebbero attraverso ai filtri. ment:r.e le forme veg.eta.tive sarebbero visibili al micro.scopio. Bordet e Ciuca (1920) ritengono .che il fenomeno della lisi batterica avveng.a 1per mezzo di un fermento autolitico, cl1e sarebbe secreto dai microbi sotto l'infl11enza. clappri.ma, di essudati leu.cocitari, n1entre in s~cruito i microbi stessi acquisterebbero la proprietà di secerIlere questo fermento al1tolitico. tras1nette11do1a a tutte le .gener.azioni cl1e pro;v.engono d.a lla moltiWicazj.one cl'ei g·eTmi diiv.enuti ·r 1esistenti. Bordet e Ciuca ottenevano il principio . batterio1fago~ filtrando 1'·essuda.to lJeritone.a.1.e di .cavd.e in.oculate nel 1')1eritone10, a di'v·erse· riprese, C·o n una ·cmltt1ra di ba1cilli dissenterici. Bruynoghe passa orl tre la teo·r ia di .S alimibeni e si soffenna a discutere le altre. Non ritien.e ammjssibile la te.aria di Kabesl1ima, . . apparente:oiente sempli1ce: infatti l'esta .difficile an1mettere cl1e il catalizzatore, neoessario pE;rchè il fer111ento batterico agisca, produce111do la \lisi del batterio stesso, secreto daip1prin1a da 1certe ghiandole intes.tinali, in seguito sia 00rstituito1 d'a l fermento batterico medesimo, 11, berato dalla lisi ·del batterio. ' Contro la spiegazio:ne di Bordet e Ciuca stanno le ·oornstataz.Lo·n i del B11'Uynog:he stesso che i ·g.e·rtrni c.h ·e hanno subito l '.azioin e del ba tteTioif.ago, senza essern·e dissolti, son·o diven~Ll ad esso refattar.i; on.de non si può ammettere che ·p101ssiedano .la pnoip.rietà di .; secernere un ferrri.ento auto1itic.o. Il ,b atteriofa,gq può poi p€r adattamento influenzare germi dii spe.cie 1

1)"'Herelle n.el 1917 mostrò che nelle feci dei 'co11val1esoonti di dissenteria esiste s.pesso un 1principlio filtr·abil.e, oapace di prodll.IT!e la lisi :di 1u na c"Lùtt1ra ·di ba.cilli. del1la di1s senteria. >Eg'.l.i r.i tem1e questo, ·p rin·c.iipio un mi1croho .;n·. v..1ts.iliid.Je ·e lo designò .col ·n ome di batteriofago. Bruynoghe nella rivista medica di Bruxelles Le Scalpel, nel n. 1-0 del c.orrente ann·o·· ri.a.ssume 1ciò che su questo· argomento è stato detto, ag·gitm.gend'oi il contributo ·delle sue esipe·rieinze. Ha.n kin nel 1:896 av.eva constatato che l'~c­ qua del Gange esercitava sui bacilli del c.0<lera un'azione battericida, che cessav.a coll'e1bolli·zione. Questo fatto · sembra doversi coiregare collie osservazioni di D'Herel1e. Twort i1el 19 l5 aveva ril.e vato il fènoineno della lisi microbica. trasmissibile, stt1diando lo sviluppo delle colon1Je che i11quinava110 jl vaccino. Egli osservò che iaeillo -sviluppo dei germi si formavano sui mezzi di cultl1I'.a. delle zone trasp1a.re11ti i11 rC1.li no11 avveniva lo sviluppo dei giermi; e tra!&portando 1111 po· di prodotto di queste zone di dissoluzione su colon~e rnicrob.ic.he non a.Iterate, provoio ava in esse la formazione delle stesse zone di dissoluzione. D,Herelle emu1si001.ava due o tre goccie di feci 1iquid·e di un 0onvalescente di dissenteria eon un brodo comune, e dop.01 21 ore di stuf.a filtrav.a il b.roc1o, otte11enclo1 un liqvido sterr-i1e. Que·s to .filtrato, che ·con.tiene il principio dis so1v~nte., .ag·giunto, nella 1 p roporztone· dii 1p•o che 1go·ccie, a una ,c rultura in bro·d·o di ba<Cilri dissenterici, ·p ro·d11oe "L'Ila chiarificazione· •dea hro·· do, una dissoluzione, o lisi!, .dei bacilli. Il f enomeno può riprodrursi ·con una piccolissima quantità di questa cultura, e eosì di seguj bo, qttante volte vogliamo'. P·er qu.e&to fatto d'Herelle pensò trattarsi di un agent~ attivo vivertte, cl1e, tro, andosi nelle feci de.i dissenterici convalescenti, si possa · poi moltiplicare :nelle Cltlture di bacilli dissenterici, e ritenne questo un microbo invisibile1, antagonista del . bacillo <lissenteric,o•, e 1o chiamò, come .s '·è detto·, batterio1f.ago. È stato risc.00C1tr1ato, che e1seir.cita la su.a attivii:tà c.ointr.o il h. Shiga, il b. d'Hiss, il · b. di Ff.exn·er, il .]J . tifi;co e ·p aratifìco·, il b. coli, i1 pr.oteus, il b. della peste, lo stafilooocco. Non è -stato p·o·ssibi1e fare la cultura del batteriiofa1go .seinza ba.e. d:Lssenteritci, per iemi si deve consi<iell1acr"e un ,p arassita -Olbbligato .jej batteri vivi, pei .quali esso1 è. patogeno. Il batteriofago è distrutto a 75°; l'alcool, l'etere,

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diversa, ciò che si spi.ega male con un fe~­ me1'lto. Ed inoltre ·come compre11dere che un f.erm,e nto possa comunicare la propri.e tà lì fabbricarne a germi sui quali agisce? Contro la teOlria.. d'i d 'Hrere1'le, che . ap1p are, seconid o Bruynoghe, la più probabile·, è .stata posta in can1p•o la st1~aordina:ria resiistenza Llel batteriofago alla temperatura e agli antisettici. Ma questo non è 1111 a~giomento 1da e6agecraxsi, ·cl1è i virils devono giudica.r.si as·s ai 11iù resistenti .dei mic.r·o1bi. Così il fatto che noi non possiamo mettere in 1eviden za il batterilo.fago non infi:rana, come p-ei vi1·us, la sua esistenza.. Qu,e·s ta teoria spiega bene il feno·m eno della lisi trasn1issibile, nonostante le dill1izioni, e spie.g a ancora sia la specializzazion1e, o attività specifica, del batteriofago per le specie rr. icrobicl1e, su cui \rive i11 simbiosi, sia l'adatta, mento di esso l)er vari microbi. D'Herelle amm ette ir1fatti l1n solo ba.tteriofago. Utilità del batt eriofa go. - Può essere utile nella l)rofilas ·i e nella terapia. Alct.'Ili dei mìorobi patogeni che contaminavan o' la terra e l'acqua subiscono l'azione del batteriofa-go ~he è molto diffl1.so in natura, azione che non è arrestata dalle variazioni di temperatura e dalla ina.ncanza dt aria. Ma i mi1c:rioibi SUìSCettibili della influenza ciel batteriofago, posso110 divenire 1resiistenti .alla sua attività. Dal pur1to di vista terapeut:i<Co1il batteriofaig~o è utile quar1do può d.nfluenza1·e, in seno· alltoo.iganismo ) i ge1m.i patogeni. Pe-1"'chè il batteiriofa.go1 ·p.o..c;;~a agiT·e e dare I'lestùtati pratic.t è n.eces·s arJ.o, •.:be il mezzo nel quale .deve ~~citare il su-0 potere litilco n-0n costit~iisca un ostacolo alla sua .attiv1tà. B·r uynog·he ha &U ccessivamente esan1.tnato la .soirte del batteiriofago somminisJtirato per via digestiva e per via sottocl1tane·a, e l'az.to.n e che esevoita su di esso1 il sier:o normale e ir sierro ·d i animali v.aic·c·i nati con ri1}etute inoculazi'On.i di batteri.01f.a.go. Quando .si · somministri p,er via digestiva, n on -0ltrepa3'Sa l 'int~stino, se .questo è i11 condizroni nomma,Ji. Il filt rato liti<Co inoculato per via sottoouta.nea viene assorbito e ·s i g'eneiralizz,a nrell'o)g anismo, sì ·chè si ·p uò trovare nel sangue. 11rine, feci e in alcuni organi. Bordet e Cit1c:a l1anno m o~trato che il siero di anin1ali che l1anno subìto iniiezioni del prin1oipio litico, mescolato 001 batteri'01fago, ne annulla L'azione. Il siero. no:nrnale è sprovvisto di qhiesto potere neutr.aJJ.izzar1ie. Seoondo le esperienze di D,He.11elle .sul tifo avi;'lrio e sulla d:i!ssenteria, sia dal punto di vista prevent:Lvo che curativ-0 il batte·riQ.f ago sarenbe il più .im1p o.rtante fattoce dell'immunità. Be·cke11.ch a HandtlI'O·Y ha.nno avuto qualcrie caso favor·e,·ole i1el trat.trun·ento1 della febbre 1,

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tifoide e 1delle affezioni ·p ara tifich e. Rruynoghe 11a e,segu:Lto esperienze nei trattam.ento di va~ ri.e affezi oni stafiloc.01ccic·h e (foruncoli, ad:en~ti, osteomie1tti, .setticemie), otten-e ndo b·u oni r isul tati. Egli fa due iniiiezìo11i del batteriofago, l1na in vicinanza de111a ]es~one, l'altra ad t.:na certa distanza, avvertendo ·ch·e si verificano te. nomeni localt .r eattivi dolorosi. I r'isultati fa. vo11evo1i .sio·n o statt pu·r e confermati da alt1i. Bruynog·he rritiene eh.e il b.atteriofago influenzi le lesioni, opeirando in esse ·l a lisi delJ.o stafilooooco. CESARE A.."'lSALDI. 1

MEDICINA. Cirrosi pigmentaria ed emocromatosi. (I. RourLLARD. JJa Presse M éd·i cale, 29 aprjle 1922). Alla antica denominazione di cirrosi pigmentaria dei franc esi, gli inglesi e gli americani oggi contrappongono il nome di emocromatosi già adoperato da Von Recklinghausen nel 1899, che però .sotto questo nome raggruppava degli stati patologici in apparenza ffiQlto disparati tra loro, dal diabete bronzino, alle cirrosi con pigmentazione èlifft1sa, a casi di d1eµosjtc· di ])igmento n ei visceri. La concezione 1noder:na è la seguente : l'·e mocromatosi è i.rç.:.1. malattia cronica che colpisce nell'età acll1lta. il sesso maschile e che è caratterizzata da: 1) un deposito abbondante di pigmento fe1:r11gginoso nei visc1eri; 2) pigmentazione bronzi11a della pelle specie nelle regioni scoperte, alle asce)fe, ai genitali; 3) cirrosi ipertrofica del fegato; 4 ) modico tumor.e di milza; 5) scleJ.'O Si del pancreas ~ dei gangli linfatici; 6) ip erglicemia più o meno fo·r te, associata o no a glicos11ria. L'ascite è frequente e si accompagna a meteorismo; la diarrea si alterna alla stipsi, frequente un leggero ittero. Il sangue è normale, o pres.enta una lieve anemia. Il ntalato è apati.co come un addisoniano. I.Et evolt1zione è rapida e la morte sopraggiunge entro due anni. L'elemento essenziale e caratteristico quindi di questa malattia abbastanza rara è l'accumulo di pigmento nei visceri e nella pelle, accompagnata da cirrosi ipertrofica. La glicosuria è frequente ma non costante, appare in periodi avanzati della malattia, cessa n ella cachessia terminale. L'etiologia è quasi sconosciuta: l'alcoolismo è un antecedente frequente ma incostante. All'autopsia si notano le seguenti lesioni : il fegato aumentato di volume pesa circa gram-


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mi 2,400, di color ruggine o cioccolata, con superficie irregolare per granulazioni giallastre -dovute a tessuto epati·co ipertrofico. Il pancreas è di color ruggine come pure le 1infoglandole addominali: lo stesso colorito hanlllO la milza , il cuore, i polmoni, 1a tiroide: meno intensamente colorati sono i reni e l 'intestino. L'esame microscopico e chimico ci dicono dove e come si trova il pigmento e i suoi caratteri. Nel fegato le ·granulazioni di pigmento si trovano abbondanti e raggruppate in ammassi negli spessi tralci fibrosi degli spazi portali! Granuli fini ed isolati si trov-ano nelle c.elll1le epatiche, nelle cellule di Kupfer, n elle pareti dei canalicoli biliari. Le cellule epatiche mostrano caratteri degen erativi, si colorano male e hanno nuclei irregoiari e picnotici. Nel pancreas le cellule acinose e gli isolotti di Langerhans sono carichi di pigmento : ma mentre le cellule g·landolari presentano lesioni degenerative, gli isolotti del Langerhans s i mostrano or si or no a lterati. Il pigmento è abbondante n ei macrofagi d ella milza, nelle cellule miocardiche, nei gangli linfatici, nella zorla corti-cale delle capsule surrenali, nella. pelle a livello e nell'interno d elle glandole sudoripare. Nel rene la pigmentazione è localizzata a certe zone della corticale cioè, alcuni glomeruli, le cellule della porzione ascendente dell'ansa di Henle e la .p arte terminale di al. cu11i tubuli contorti. Qual'è la natura di questo pigmento? Distinto in eninsiderina ed emofucsina da V. Reckei11ghausen e chiamato rubigina da Auscher e Lapicque, esso è un idrato di ferro, caratte, :rizzato da due reazioni: quella del bleu di Prussia .e quella nera. del solfièlrato di ammoniaca. L, emosiderina e l' emofucsina !lQn sono la stessa cosa, la prima contiene del fr,rro libero ed è quella contenuta nelle cell11le epaticl1e ove è soltanto forse depositata, l'emofuc. sin a contiene del ferro intimamente unito a sostanze proteiche, e sarebbe quindi del ferro cl1e l'organismo tenta eliminare per la via linfatica; e mentre l'emosiderina dà con il ferrocianuro di potassio e l'acido cloridrico una bella colorazione bleu, l'•emofucsina si colora in bruno. La pigmentazione è l 'elemento essenziale dell'emocromatosi : quali ne sono le cause? La distribuzione e il metabolismo normale del ferro nell'organismo si conoscono molto poco. Si sa che il corpo ne contiene circa 5 gr. di cui là metà è nell'emoglobina. Gli alimenti ne portano ogni giorno da 10 a 20 mmgr. e una 1

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quantità quasi equivalente. è giornalmente eliminata con le feci e le urine. Ora in casi di emocromatosi il contenuto in ferro del sangl1e non sembra alterato, mentre, ad es., il solo fegato può contenern.e pii1 di gr. 30, cioè 100 volte più del normale. Orbene alcullli hanno pen sato che quest'accuml\1lo di ferro nei visceri sia dovuto a una dimin11zione dell'eliminazione, per una incapacità .eliminativa del rene e dell'intestino. Ma anche supposto che tutto il ferro ingerito sia ritenuto e depositato :n1el fegato, occorrono più di 1000 giorni, percl1è in quest'organo si depositino 30 gr. Altri h anno p€nsato che l'eliminazione del ferro sia diminuita per un disturbo organico generale. Il ferro è un costituente dei nucleo-proteidi e quindi una causa sconosciuta potrebbe ledere le cellule, e in pavticolare quelle d·el fegato si da al terare il metabolismo del ferro che invece di essere eliminato si acc11mulerebbe nei visceri. Infine si può anche ammettere che un aumento nella distruzione dei globuli rossi metta in libertà il pigmento . emoglobinico nell'organismo. Ma nell'emocromatosi non v'è anemia intensa; e la resistenza globulare è normale o di poco modificata. D'altra parte nell'anemia perniciosa non si osserva mai accumt1lo di pigmento generalizzato nei visceri. Si è così portati ad ammettere, per poter dare una spiefazion·e del fenomeno, che molto probabilmente una notevole quantità di globuli rossi venga distr11tta nell'organiSlno e che contemporanea,, mente i tessuti mostrino un'avidità anormale per il ferro. Non meno oscure sono le relazioni esistenti tra· .c irrosi e pigmentazione: e anche qui varie ipotesi sono in campo. O l'accumulo del pig1nento è i)rimitivo e provoca la proliferazione del tessuto connettivo, - o la cirrosi è primitiva e determina un'alterazione delle cellule che si lasciano facilmente invadere dal pigmento o infine una lesione iniziale delle cellt1le epatiche le predispone ad un tempo alla ritenzione del ferro e alla cirrosi. E nessuno può negare lo stretto rapporto che deve intercedere tra pigmentazione e cirrosi, quando si vede che solo là dove il pigmento è estracellulare, fegato e pancreas v'è iperplasia del tessuto connettivo, mentre fatti di sclerosi non si osservano negli organi ove il pigmento è intracellulare. Infine tutti ammettono che la glicosuria è in rapporto alla sclerosi del pancreas che sempre si associa in grado più o me.. no intenso alla cirrosi epatica. Con le ricerche SJ>erimentali si è tentato di recare quache luce nella discussione. Le i11iezioni di sangue o di •

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sol11bili di ferro :n el peritoneo e sottocute ·c1eterminano deposito di })ig·rr..iento ferrico· nel fegato. Peyton, Raus, Oliver dell'Istitt1to l~ockefeller hanrio g-iornalmente per dei mesi fatto in conigl i iniezioni di cc. 10-15 di san~ne totale citratato di conigli normali. Orùene, gli animali rimangono in ottime condi• .zioni, ingrassano, non hanno nè glicosuria, nè ittero, giammai muoiono per le lesioni che si determinano progressivamente. Uccisi dopo 4-6 mesi presentano: pigmentazione di tutti gli organi, che contengono d'ue pigmenti e precisam ente emosiderina ed emofucsina. Il fegato è grosso con cirrosi diffusa e poco accentuata: i g.tanuli di pigmento occupanq la periferia delle cellule epatiche, le pareti dei capillari, le cellt1le di Kupf er. La milza contiene forti ammassi di emosiderina: v'è atrofia dei corpuscoli di l\ialpiighi. • Il pancreas non è sclerosato, gli isolotti di Langerhans normali. Il rene presenta siderosi diffus a, com·e anche i gang·li linfatici, il midollo osseo, le cellule cardiache. Il pigmento manca nell'epidermide, ma si acc11mula nel corion. L'emocromatosi '1mana e questa malattia sperimentale del coniglio. han· no dunque un punto in comune, la pigmenta2ione generalizzata dei visceri, ma manca la sclerosi del pancreas e la cirrosi epatica. Ora nel coniglio 11na sola causa può essere invocata, l'enorme distruzione di globuli rossi; mà nell'uomo dove questa emolisi anormale non ha luogo bisogna fare intervenire un altro fattore, la cirrosi. Peyton, Rous e Oliver pensano che l'·e inocromatosi si realizzi ·Così. U11n. -cirrosi del fegato cli origine indete1minata,· porta 11n disturbo della funzione epatica: il fegato diviene incapace d{ trasformare completarr.ente il ferro prov.eniente dalla distruzior1e normale delle emazie : q11esto f~rro si accumula nell'organismo e quindi la pigm1entazione, 1Coll'andarre del tetnpo il d·e posito d·el pig·ment-0 altera gravemie nte le cellule del fegato e del pancreas e determi:nia 11na iperplasia secon<.laria di tessuto con11ettivo il quale a sua volta l€de il parencl1ima e favorisce l'accumulo ·del pigm~nto. Si sta.bilisce -così un vero circolo vizioso che porta rapidan:iente a ·morte. Tutti gli autori considerano come fatti fondamentali nelle sindromi di cirrosi pigmentarin, l'alterazione del fegato e la pigmentazione, m entre la glicosuria è solo un fatto contingente. L'emolisi interviene ne~ meccanismo della pig mentazione, ma non è sufficiente a spiegarla. La cirrosi non crea forse per sè la pigmen. tazione, ma certamente la f avo.r isce. A fondamento di questo stato patologico v'è 1

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sict1ramente un disturbo grave nel metabolismo del ferro. O le cellule del fegato e dell'organismo divengono anormalmente avide di ferro, ovvero, ~er Cal1se indeterminate il ferro si presenta sotto una forma atipica e non può essere eliminato dai tesst1ti. • T. DE SANCTlS l\tIONALDI.

CHIRURGIA. So un nuovo processo d'astragalectomia. (DESTOT. Re1·ite de Chir., n. 2; 1922). Tentativi di g·11erra ha11no dato all'A. occasione in due casi di estirpare l'astragalo 'in rnaniera cosi semplice, che crede. utile raccomandarn1e il metodo. L'astragalectomia del st10 n1aestro Ollier crede b>ene riservarla per quei oasi in cui si . ha fr.attu.ra dell'astraga1o e dove l'operra.z1one st r.1doce a una eliminazione di .f rammenti e s0ucchiaimento. Invece il ·p rooosso dell'A. riesce t1title nelle fratt11re dei malleoli con lesione del mortaio tibiale. L'A. ha applicato questo cr:ne.tod-0 in 11.1n caso di: frattura marginale 1p osteriore .antica della tibia, e in un caso di fcrattura da f. a. f. del malleolo iesterno e della volta .con flogosd1 artic:olare. In quoot'1Jtimo caso l'A. ha proceduto· nel seguente modo: ·1° Tempo - Incisione fino .all'asso a ba10·~ netta: vert~cale di 6 cm. ltmgo il m.argine post.ero-interno .della tibia, quindi .alla basei del 1m alloo11o interno .flette Mi avanti .fino all'un!f)ne del maTgine anteriore -di. questo .con la volta tibiale e infine da .quì scende in b.asso ~ul dorso del pieide fino .al di sopra del tuberrolo dello ·s cafoide. DiJSta;ooo d·e11' rup.onevrost e muse.oli p-0steriori della .ga·m ba. 2. Tempo. - Osteotomia a:bliqt1a del malleol-0 interno alla base. 3° Tempo. - iDistaooo d'ella capsula articolare e d.ei legamenti cl1e si inseriscono al collo dell'astragalo. 40 Tempo. - Ll1ssazioni in flt011 totale del piede. Essa è molto faeile nel caso per la frattlllra del malleolia esterno. Se qu•esta non pooe&iisteJ n1on ·b isogna pratjoo.Jila benchè la lt...issazione de1 ·})iede riesca alquanto più dif• .fiicile. & Tempo. - Ablazione dell'astragalo mediante dtsinserztone con stacca .p eriostio tlel legamento d.nteiI"l.10 a cui è appeso il ma.11.eolo osteotomizzato, e ,del legamento posteriore, a i

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recisione del lega.mento interosseo a. mezzo d'una lama passata tra ca1'cagno e astragalo a livello del sopratentacolo. L'osso cosi liberato viene afferl'ato con una Farabeuf ed estirpato per rotazione. 6° T.empo. - Riposizione del piede e sutu1·a del m8Jlle-0lo ·i nterno alla S'l.La base mediante tne puntt .p eriostali. Riavvici·n annento infine della cute mediante 3 punti, e ·p iccola aso la avanti il m.a lleolo· est~r­ no per drenare d·a parte a. parte il cavo· tibio tarsie o. L A. ril.e va la facilità di ql1esto processo, che può essere .applicato in tutti j ca&i cli frattura del mortaio tibiale, e che dà la facoltà di operare sotto il oontr-0ll.o .della ' rista. Il processo Ollie1.. laboir ioso ed i11elegan te p"h'ò .essere ri.seTvato .aJla twJercolosi dell'astragal-0. L'astL·agalectomia dà un buon piede · per la deambula.zio.n e e ,g randemente v.~ido·. Essa \.Qsti tuisce il pr-01cesso di scelta in caso di Sll1ppurazione tib1io-ta.r'Sica ·penm1ettendo a:mpio drenaggio ·dell' artiioolazfone. Dal pt1nto di vista tec!lico, nel caso riportato, la frattura deJ malleolo esterno ha facilitato la lus3azio11e del piede, ma se esso ·è sano conviene rispettarlo a meno che non pl'eesist.a un consolidan1ento vizioso di esso. A malleolo esterno integro la lussazi-0ne del piede è :pdù di.fficile ma è sempre possibile. La lussa.z.i.one' esterna del piede è la più naturale come din1ostra la sua produzione spontanea in tutti i casi d"i frattura inalleo1are. L'A. raccomanda questo iinrtervento, casualmente tl.Sato, per la comodità di drenaggio dell'articolazione tibiotarsica e perchè riduce al minimo le difficoltà della laboriosa e delicata astragalectomia all'Ollier. Guss10. 1

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DERMATOLOGIA.

Sulla distribuzione radicolare dei nèi e della vitiligine. e ~1ATHIEU-PJERRE vVEIL. Presse médicale, 6 maggio 1922). .Sturliando le due affezioni dal punto di vista delle loro varietà patologiche, cliniche e topografiche, gli autori rilevano dapprima la stretta i1arentela tra esse esistente. N.ei e vitiligine, sebbene entrambi caratterizzati da ·m anifestazioni cutn.ne·e, .s ono tuttavia da considerarsi meno come un'alterazione primitiva dei te.g·nmenti cl1e come un vero e proprio disturbo trofico legaito a lesioni del siste111a nervoso. D,al. t.ronde, quant1111ìque per lo più distinte, le due m~L11ifestazioni sono così affini l't1na all'altra, (l\'fAURICE KLIPPEL

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da poter aUe volte coesistere e perfino sovrap.. porsi sullo stesso individl10, costituendo il· cos idcletto neo-1;itiligine. ·Secondo gli autori importa distinguere due grandi varietà di nei: nei legati a un'alterazione ·vascolare e 1iei legati a un'alterazion 1-: nervosa. Sia gli uni che g·li altri differisco110 tra lor-0 jn varia gujsa; per l'origine, per la patogenesi, l a data di a11parizione .e le affi11ità rr.JOrbo e. Non è a. creder~i rJerò •che tale classificazione, basata essenzial.mente sulla pattogenesi, sia e.sa ttamente sovrapponibile a quella basata sull' aspetto descrittivo clella lesione cutanea, giacchè possono benissimo esistere nei pigmentati di origi11e vascolare e, rispettivamente, nei vascolari d'origine nerYosa. I nei di origine vascolare sono dovuti a una lesion;e delle pareti ' rajali, a una vasco larìte, mentre i nei d'origine nervosa so110 legati a un'alterazione primitiva del nevrasse. Gli tTni e g·l i altri sog·l iono svilupparsi in tempi diversi cle lJ a vi tn. ei1cl o;nter it}a: g·e11.eralmente, e io è,. in epoca più precoce quelli di origine vascolare, in rapporto con la comparsa dei primi bottoni vascolari; in epoca più tardiva quelli di 0rigi11e n.ervosa, in relazione con lo stabilirsj dei primi ra.pporti trofici tra il sistema nervoso e il tegu1nento esterno. In oltre i nei vascolari, legati a cause })erifel'iche, si localizzano sotto l'inftuen.za di fattori d'interesse secondario (co1nprec:;sione, })t1nti di coale ce11za di isolotti cutanei, ecc.) : al rontrarjo i 11 ei di origine nervosa sono leg·ati a cat1se di 01·ig·ine centrale e la loro topografia è llettamente sistematizzata:, sia cl1e essi occupino il decorso di tJ·oncl1i i1ervosi superficiali o profondi, sia che .e ssi abbia~ no, come ·con inaggior.e frequenza si verifica una localizzazione radicolare o inetamerica. In modo analogo ai nei, la vitiligine può essere leg·ata a speciali cotidizioni locali o a caitse 1iervose. Nel primo caso abbian10 le vitilig·iJlri. secondarie a sfreg·amenti rjpetl1ti, a lesioni traun1atiche b anali, e le vitilig·j11i susseguenti a sifilodermi terziari, nei .quali ultimi la chiazza discromica acqt1i-sta valore di ·cicatrice. N.el secondo caso, di gran lunga più frequente, la manif.èstazione cutanea è stata fra ,l 'altro o·s servata in associazione a pachi-meningiti e alla tabe nelle Slle varie forme. Essa pt1ò accompagnarsi a disturbi ·della :sensibilità e della rifteiti,Tità cd associarsj spesso cori a'lterazioni del l. c . r. (iperalbt1minosi, linfoci tosi, iperglicora·chia)°. La vitiligine da causa nervosa può poi essere legata a lesione di lln ner,·o (vitiligine lepr osa, vitiligine nel corso di poli1


[ANNG XXIX, FASC. 38]

SEZIONE PRAU'ICA

1241

neuriti), o del i11idollo (vitilig·i11e seco11daria e., tumori della n evroglia, coesistenza di \dtiligine e siri11gomielia), o delle radici spinali. I .. f-1, \ritiligine si1111n.etrica, così frequen te ad osservar.si, de\re certa111ente riconnettersi con una lesio11e 11ervosa localizzata . presumibilmente 11€1 midollo stesso, a livello ·delle fibre interco111.111j ss t11· ali JJ os terio ri. M. -~GOSTINl.

gl i strisci (colora ti (}iemsa) d el sangue prels. \·atg neJ1'11°-'12° gior110 :di n1al-a ttia e· lo aveya de'finitò com.e 1111 breve ·b acillo, morfologica .. rnente simile a q11ello de·11a setticemia ·emorra .. gica e capace di.. ass11mere delle forme degene .. rative costituite da due granuli polari riuniti. da. una b1ieve linea di color bluastro. Oltrt3 che nel san g1.1e lo trovò nelle feci e n el conte .. ni1to intestin a le dei pidoccl1i inf.e tti (?) . . Questi reperti batte'llioJ,o.g ici f111'ono a1mer10 in • parte, ma con molta incertezza, confermati dn NOTIZIA BIBLIOGRAFICA. Gavino ~ Geirarid Heg;l.er e v. Prowazek, Ser .. gent, Foley e Via1atte. Ma il primo lavoro che Etiologia e patologia del tifo petecchiale. assegna ·al'la rick€ttsia la p.a:rte et.iologic:t es .. È uscit-0, a cura de.ila Lega .clella s .ocietà d.elsenzjal·e n-el tifo petecchi~, è quello ii da. la Croce Rossa AmeTicania, coi tipi dell'Uni- llocl1a-Lima, eh.e la, descrisse pii1 •esattamente versità di H·a.rvard (C·ambridge), una pubbli- a trovò .che questi cocchi-bacilli si n1oltiplic.ano cazio11e su•l la etrologia .e patologia d cl tifo pe- nelle cellule ·epiteliali dello sto1naco d~l pifecchiale, di S. Buri vVolbach, J 01111 L. 1·odd ·d()cchlo, nelle quaLi produ1cono ·alterazi,on.i col e Franc.is \V. Palfrey. Elegante ' ' oln1ne d i 222 101~0 accTles·cim.ento fin10 alla di stensione e alla pagine, ricco di 89 incision1. rottu ra; che hanno ·differenz,e bi·o.Iogiich~ ri .. Gli autori riferiscono sostanz ia lmente risu lspetto ai ·comuni b.att.erì. tati concordi a q u elli ottenuti sepa·ratan:i-e nte Questi risultati furiono conf.ermati da Nol .. da vari .a ltrii ricer~tori. Dop•o essersi assi1cl1- ler, Otto, Diietrich, Topfer e SchU.SiSle.r, .c}1e tro .. rati d·e lla sterilità di un lotto di p.idocclli r i- · varono un n1i10rorg.a nismo analogo nella feb .. s1.>etto alla l'ickettsia pro,vazeki, 11anno fatt·J bre volinica e nella feibbr~ di trincea (an·ch-e suochiare il sa11gu.e di ainmalati e han110 po- ATkwrigh t, Bacot, Duncan, Byam, e L1oyd). tuto dimostrare regolarmente la presenza del I caratteri dei vari 111icrorga11ismi descritti mic1'-0rganismo nelle i)areti d.ello stomaco del sotto il i1ome di rickettsia sono: Batteri picco, p idocchio. lissimi, a co11pie. Pare diano a11che forme b a G1i esperim eJ1t.i, do~w11entati co11 i1un1erose cillari o filamentose. E difficile cll'e s i colori con le comt1ni sostanze coloranti dei batteri; si ditavol-e, ten1derebbero a concludere cl1e il virils del tifo è co11tenuto ·11ella rickettsia; e ch e il mostra bene ool Giemsa 1od altre modiificaziopidocchio, p1J11 gendo un capillare cutaneo n el n'i del Rom.anowiSky. N·on pa.Tle dlotato di mo. cud. enaotelio ques t o· g·erme sia localizzato, dj- tilità; si è pot11to coltivare solo la rickettsin, vi.ene infettante. Le lesioni ·anatomiche sono. del pidoccl1:iio della pe1oo•r a. Il vira& d e.i tifosi e deg·l~ a mmalati d ella fBb localizzate nelle pa;reti d!ed piccoli vasi sanguti gni d ella pelle, dlel sisteima nervoso centra- .b re de'lle Monta:gne Rooctlose sono sensibilissile .e dei mt1sooli; in m·i nor g·rado· nella co1npa- mi ·agli agem.ti chimici e fìsi!ci. Mentre: il vi·r us gine d ei visceri. Gli aut.ori haruno dim astrato cl ella febbre da triI?cea resiste a 80° calòre secp la presenza della rickettsia quasi esclu sivamen- co per 20 minuti .e al disseccamiento per r'~.olti te neg1i endoteli vasa1i del'l a pelle, deli reni, IrJèS i. Sono tutti ospiti di insetti e patogeni per i mammiferi. Colle uova del pidoc.chio può del cervel lo, dei testicoli. La degenerazione delle pareti Yasali, la iron1 - passaire attraverso varia ,g enerazioni. La classificaziori-e di qt1esti vari tipi non e bosi, la reazione proliferativa i1ell'endote1io e nell.a n.eiuro·~ia, ~he dà luogo a i ca.r att.eristic,i fac ile ; pare cl1e l a rickettsia del tifo abbia tuti1od11 li n: icros copici del sistema nervoso, sa- tavia particolarità cl1e la distinguono dalle alp t1·e. Cioè dalla rickettsia m elopl1aga del pirebbe dovl1ta alla presenza della rickettsia. do cchio d:ella p~ora, non patogena; dalla ri- · Nell'uomo la diffusi·one d ei noduli ·di n.euroglia siareibbe l a causa della morte; ne11a ~av i a c k ett~ia volinica della febbre volinica, simile si .r 'iscootrano le st.esse 11esioni. Gli auto·r i l1an- alla preceder1te ; dalla rickettsia lectularesi ote . . no dimoistrato la presenza idella stessa specie !lJO.oefali R-0cha-Lima non patoge11e; dal deirmadi rickett&i.a nell'uomo e n·e:lla :cavia., e nelle centra..xrenus, ri·ckettsia della febbre ·d elle Mo11pareti gastriC'l1 e ctel pidocchio. tagne Rocciose. GHIRON. Il nom.e d.i. ii ckett;;-ia è stato dato ne1 1916 dal Ro c11a-Lin1a a t111 micr org·aa1isn1-0 desc. 1!tto da.l Rickett nel 1910, cl1e l o a,-ea riscontrato n .-.! 1

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1242

IL POLICLINICO

[ANNO

XXIX, _FASC. 38)

flroduce effetti tossici cospiet1i in un cane del pe so di 7-8 Kg. Il quadro della intossirozione è ra.Ppresent.a to da ·tln brevissimo periodO" (}i agit.azione R. Accademia Medico-Chirurgica di Napoli. con na11see e vomiti cui segue un periodo di narSedu,ta del. 16 l1tglio 1922. cosi che dura più a lungo. La pressione arteriosa . Presidenza: Prof. GIOVANNI MrnA..i.~A1 presidente pochi secondi dopo l'iniezione cade a bassi valol'i La. cn'1ra niodern,a dell,e fratture. e rimane bassa per molto tempo. In un esperiSoRRENTINO prof. FRANCESCO. La cura delle mento, dopo 90 min11ti, non aveva ancora raggiunfratture consiste nel ristabilire la forma e fare t•) il valore iniziale. Altro effetto <:' OStante è la ritornare la primitiva funzione per la quale ocincoagulabilità del sangue.. Lasciato a sè o centrifugato la scia separare 1m plasma ci trino senza corre che la leva ossea riacquisti la s ua l unglle7.7.11 e direzione. I Chirurghi che si sono preocc11pati tracce d'ernoglobina. Non vi è quindi traccia di' emolisi. · solo della forma, hanno immobilizzato l'osso fratturato; quelli che si -sono preoccµpati della funr ,n to~.~ lMtn rlel snngue dei mollt1schi cefaloP<>di zio11e, 00110 ricorsi precocemente ai movimenti ~d è dovuta all'emocianina in esso disciolt:a. Difatti al ma·ssagg·io ; infine altri hanno consigliato la cul'emocianina precipitata con la dialisi del sangue e ridi~iolta in ooln1jone fisiologica lieve.mente alra. ambulatoria. Precedentemente si è ricorsi pur~ ca 1ini7~ta con Nn.2 co=1, si comporta, almeno q110alla cura cruenta. Ora tutti questi metodi cura· tiv'i devono essere scelti d'a l chiruTgo a seconda lita tivamente nello stesso modo del sangue in toto. D'altra parte l'iniezione ~,ndovenosn delle ·sostandei casi. 7,e che dializzano dal sangtte (opportunamente conCosì nella prima età, prendendo ad es. il femocentrnta) non produce sul cane alcun effetto. AnTe che presenta le ma·gg·iori difficolt:<\ per la cura, <'he l'e1uoci.inina crist..1llizzat.a si comPorta come bisogna ridl1rre immediatamente la frattura se vi il sangi.1e in toto. è spostamento ed applicare un apparecchio immobilizzante e contemporaneamente ricorrere -alla ra'ui nuovi. nl etfJdi d1t'lgno.~tici della titbercoZosi {liosco1)in. ~.\ssicuratici òella buona posizione dei 1n ediante la rirerca clegli antigeni. framme11ti, si mantiene in sito l'apparecchio pei.· NAòSO dott. Ivo. I/O espone che recent:emente 10-12 giorni. i11di si rim11-0-va e sempre con l'ausiWildbolz 11a cerooto di mettere in evidenza. l'anlio della radioscopia si lascia l'apparecchio :fino tigene tubercf,lare stesso (prodotti di ricambio e al 25° gior110. sicuri che nei giovani dai 10 ai J 2 cll scomposi7.ione dei bacilli tubercolari) concennnni-., il ca llo osseo sarà valido: si completa l a trando al decimo l'urina dell'individ110 in esame <:ura col n1u saggio e con i movimenti dell'articoe praticando nello stesso l'intradermoreazione di lazione. Qua11do la riduzione manuale non riesce, questa utina concentrata (omot1roreuzione). Una si farà ltSO della cloro-narcosi. Il massaggio deve infiltrazione della cute circostnnte al ;pt1nto dell!l. essere una cttra complementare della frattura, ed iniezione è indice di llll focolaio tt1bercolare in è utile nelle fratture incomplete ed in quelle nell~ n tto che elim.ina qt1este sostanze del tl1tto simili quali i frammenti sono compenetrati fra loro. La a lla tubercolina. Espone brevemente In tecnica da cura ambulatoria non è consigliabile in un prilui modificata e riferisce i risult.ati ottenuti 9ll rno tempo: essa può essere consiglL.:ibile, quando bnn1bini nffetti <la svariate forme di tubereolosi l'ossificazione è alquanto avanzata. La cura cn1en(1 ttiva e 11on n ttiva. Ad eccezione d ei neonati, nei ta bisogna ri~erbarla ai ca.si, ove molti giorni di quali la reazione non è specifica, negli altri bamcure assidue e peroonali hanno convinto il chibini ess1 l1a grande valore di.agnostico. rurgo che una consolidazione in buona forma non Riferisce inoltre ricerche analoghe .p ra tiea te co11 r111ò ottenersi con altri mezzi. L'interrento <attivo il siero di sangue concentrato al decimo (omosienelle fratture dia:fisarie chiuse è indic<'lto: roreazione) m1 30 ba.mbiui ed 1 risl1ltati eoi11cisero 10 Quando vi è irriducibilità per l'interposioon quellf ottenuti con la omo11rorenzione. Egli zione di fibre muscolari o di tessuto fibroso. 11ropone inoltre una reazione con liquido cefalo-ra2<> Per l'esistenza di un frammento intermedit1chidiano concentrato al decimo (omoliq11orreaziorio disorientato. ne) praticandola stt 15 bambini ed afferma che una 30 Nel caso di lesioni vasali o ner,,.ose. omoliquorreazione positiva è patognomonica per la 40 Per la. sporgenza di lln frammento, che min1eningite tubereolare e la h1bercolosi miliare. Nelna cci l'ulcerazione della cute. le altre forme anche attive di tu•b ercolosi, la rea50 Nelle fratture in vicinanza delle articola.r.ione riesce negativa probabilmente per Ja troppo zioni ove è impossibile la riduzione. scarsa quanti~\ di antigene nel liquido cefalo-raIl ChirurO'o nella cura delle frattt1re non deve o • chidiano. Questo comporta mento accresce il valore essere arSSOlutista, ma opportunista. Prima di 1Il· diag·nostico della. prova. tervenire con lln atto operativo deve ~riment.are L'O. conclude affermando la grande importanza tt1tti i mezzi incruenti, e quando questi sono faldeIla 01nou1'0 e della omosieroreazione per la dia liti, allora ricorrere alla cura cru~nta. o·nosi e anche per la prognosi dii una tubercolosi Sulla .tossicità deZl'eniocian.ina. in atto e dell'omoliquorreazione nelle forme di meningite tubercolare e di tubercolosi miliare. QtTAGI.IARIELT..O prof. GAETANO. Il ·sangi.1e dei Queste reazioni h3 nno jnoltre il grande vantagmolluschi cefalopodi (Octop1ts vulgaris e m..aorop-its) gio di poter. di1nostrs.re la presenza. di antigeni tuè straordinariament:e tossico per le cavie ed i cabeK'Olari in individui anergici, iniettando la loro .ni. U11 decimo di cc. iniettato nelle vene è capa.ce A. CmSTONI~ <li uccidere in 5' :una ca via di 400-500 gr. Un cc. . urina in alt1i allergici.

lttBDEMIE, SOCIETA MEDICHE, COK6HESSI.

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[ANNO XXIX, FASC. 3R]

SEZIONE PRATICA

Società Lombarda di Scienze Mediche e Biologiche • Milano. Seduta straordina'1 ~la del 5 maggio.

Presidenza : Dott. V.

RONCHETTI, Yioepre.~idente.

gessati. I risultati sono stnti sempre ottimi, non soltanto cogli i~terventi a cielo aperto, n1a anche colla tenotomia sottocutanea dei tre capi del muscolo, che, in casi opportuna mente scelti, assicura la più larga ipercorrezione dell'attitudine viziata del capo, senza traccia a1>prezzabile di cicatrice.

Il t o roico llo e ia 81t a e u.ra (conferenza). A. BA~SETTA. - J/O. hè.l sh1diato nella Clinica Ortopediea di ~filano 14-5 ca8i di torcicollo, dei quali 128 appartengono aJ tipo cong:enito. e 17 soltanto alla for1nn. acquisita. Rilevata l'im_portanza ifi questo contributo clinico, che per numero dJ:i ca.si tiene il secondo !)Osto fra le stu ti·s tiche pubblieate, l'O. mette in e\idenza come non sia sempre agevole riconoscere oon sicl1rezza la forma di tor<.1collo congenito da quella acquisita, e .come per<!iò si ckl s!Sificl1ino tl1ttora nel g·ruppo del torcieollo cong·enito a lcune forme assai dl1bbie. Precisato il significato della separn7.ione tra forme congenite e forme acq"t1isite, e distinte le forme oong'ellite strctt:amente intese, dalle forme così dette ostetriche, l'O. sco1npone i 128 oo.si di torcicollo congenito osservati n seconda del \Sesso, del lato della lesione, e della modalità anatomo-patologica della deviazione, e rileva che il tipo più freqt1ente di torcicollo è quello femminile, -sternale, destro, mentre nei maschi prevale il lato sinistrç, C<>n eguale rapporto tra la forma sternale e la forma tot:ale. In 52 casi la nascit:a è s tata sicu1·amente o.normale, o per di.stocia fetale, o per complicazioni varie all'atto <lel parto; ed in qt1Psti cnsi è 1;isn1tato prevalente ancora il sesso femrnin.ile e eon "ttnn sensibile uguug·J.ianza nlunerica tra le fotme sternali, cla . . vicolnri e totali; in tutti gli altri caSi a 11ascita normale o dubbia, si è rillevato aneora un forte predominio della forma :sternale. Nel torcicollo acquisito 1'0. lia rilevato la gran• ·de sproporzione, e spesso la contraddizione fra jl tipo della deviazione e lo stato di contrattura dei lillISColi che dovrebbero determinarla . tanto che assai spesso l'attitudine viziata de l c.apo non è provocata da nessuna contrattura o retrazione mn-scolare e talora anzi la contrattura si rende evi<lente sul lato opposto (contrattu·rà. paradossa) . Qun11t.o alla cura, lasciata da parte la forma ac-quisiro, le cui indicg,zioni tera peut1che sono det:er• minate caso per c.aso d·a lla relativa eziologia, ne l torcicollo congenito si è riserbata la. e-0rrez.ione incruenta, graduale, modellant:e, con fasciatl1 re -ovattaoo progressive alle forme leggere od iniziali -che vengono in cura nel primo an·n o di yjta. Abbandonate la mioressi manuale di Lorenz e l'operazione di ~Iikulicz, antiestetica ec.1 inutiln1ente mutilante, .senza che ~"Sa garantire dalla recidiva, si è costante.mente intervenuto sezionan<lo lo sterno cleido ma~toideo o a cielo aperto a.Ile sue inserzioni inferiori, o sottocutaneamente, tanto nell ~ sue inserzioni inferiori, quanto nelle in~rz1onl n1astoidee. L'intervento è sempre stato seguito dalla applicuzione di trazione a pesi nl eapo per alcuni giorni e dallin consecutiva fissazione del capo in ipercorrezione con appareecl1i • 1

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1243

Seduta

ordinaria

(Presidenza : Prof.

del 26 magg'iO.

BALDO

Ross1, presidente).

l?1ùla siero-diagn,os-i de-i vn.ri tipi di pneumococco~

F. CATTORF~TI'I. - Comunica alcuni risultati ottE:lnuti con la sie1·0-diagnosi dei vari tipi dli pneumococco. I,J'isolamento del germe anzichè dallo sputo fu fatto diretta1nente dal polmone per puntura deJ medE>-simo e semina in terreno di Hiss. Questa pratica semplifica l'esecuzione della siero-diagnosi elim1nnndo l'impiego del topolino o la semina dello svuto ed i ~uccessivi trapianti; imJ>legando la brodo-cultura st.essa per la siero-Oiagnosi, si può ottene re il responso in meno di 24 ore. ·1 risultati sono stati positivi in tre quarti dei casi t•s flmin ·1 ti, individuali?:zando con Ya1ia percentuale ciascuno dei quattro tjpi fondamentali cli pnet1mococro. L'O. ·s i riserva di tornare 1Sull'argomento ave11do iniziato ricerche di controllo con sieri precipit.a nti. 1

(1o11 tr i tu1t o a 11 o stu if·in

rt

na t n1n o-pn-tol O.rJi co

d ella sclero si a placch e disse11'1tinate.

con n nn1er <> i ·prf\parati i risult~ti dello studio !lnatomico <li quattro casi di sclerosi a placche, ,rent1ti a morte nel (:1omparto NeuropatolQgico dell'Ospedlale . Maggio• re <li J\lila no. In tutti i casi, ma Rpeeialmente in un caso puro (vent1to a morte pér Sl1icidio), l'O. ha trovato, oitre ad ~na rilevante disseminazione di p lacche, una infiltrazione parvicellulare perivaS<!olare abbondant€' in molte delle placche esaminate; oltre ai soliti rer>erti relativi alla nevroglia e alle guaine mieliniche, 1'0. trovò alterazioni più o meno gravi dell'elem('.l,,nto cilindrassi.le. 1/0. <X>nclude sulla scorta dei suoi cnsi, basanclosi s pecialmente sul ca-so puro, che nella sclerosi multipla esist~ un elemento infiammatorio che forse potrà in avvenire lumeggiare meglio la patogenesi di questa interessante forma morbosa. Tra. i casi venuti all'autopsia, 1'0. ne fa rileYare uno particolnrmente interessante per l'età (77 a1mi) e nel qt1ale, a.p punto per questa ragione, Ja diagnosi cli11ica era !Stata di mielomalacia. E. ìVIEDEA. -

f/(). <.li1nostr.n

1

Il sol fa to rl'i c lti,n i dina 1iell'arit1nia completa .

c.

L'O. ricorda le sue ricerche sperimentali in collaborazione con il prof. Clerc sul1' n zione cardio-vascolare del chini110 il• quale, tra le altre· proprietà, possiede quella di combattere la fibrillazione auricolare. In pratica però la chi11idina si è mostrata più efficace nella cura del· l'aritmia completa, che come si s.."l è dovuta alla PEzz1. -


1244

lL POLICLlNICO

fibrillazione delle orecchiette. L'O. ·r iporta cinque casi di aritmia ccIDJ)leta, di cui due .studiati mediante l'elettrocardiografia, nei quali il solfato di cllinidina puro Nativelle ha soppresso le fibrillazioni e ristabilito il ritmo· normale. Non essend·o possibile prevedere quali saranno i . casi che reagiranno favore,roln1ente all'alcaloide, è indicato di ricorrere sempre in modo s:istematioo alla chinidin.a jn tutti i casi di a ritmia completa . Se la guarigio11e è a volte effimera, a volte invece si mantjene per mesi e per più di un anno. L'O. si domanda se nei ca·si in cui la chinidina fallisce, l'insuccesso, più che alle condizioni morbose che determinano la fibrillazione, non sia du. i1nputarsi spesso a lla stessa chinidina, a seconda che prevale l'aziori~ favorevole sul periodo refrattario oppure quella nociva isul potere di condl1zione. Forse l'assoaiazione della chinidina con un .farmaco che a.umenti il potere di conducibilità del muscolo cardiaco, neutralizzando quindi l 'azione opposta chinidinica, potrebbe aiSsict1rare un maggior nt1mer.o di risultati favorevoli . ~~ul

priapismo

essenziale.

T.1. CATTANEO. - L'O. parla di un caso assai raro di priapismo i dio1)atico nel quale si poteva escludere · l'origine tral1matica, infettiva e le11cemica. Con1e mon1ento patogenetico 1'0. ritiene che dura11te il coito possa essersi formata. l1na piccolfl e1norragia, che per la sua ubicazione avrebbe stimolato per via. riflessa i centri dell'erezione. Questa a lungo mantenuta avrebbe determinate a lterazioni anatomiche nella trama dei corpi cavernosi, a lterazioni che a loro v·o lta portarono l'inturgidimento, lasciando cli poi i corpi cavernosi stessi impieciolitj, duri, anelastiei, p rivi della loro funzione, rendendo l'erezione incompleta e solo a carico del glande e del c~rPo spugnoso. I.Al terapia &-eguita fu qu-ella sedati\a; l'amm~­ lat() ·e bbe vantaggio dalla sottrazione di sangne al ~rì11eo .

C.

VALLA RDI.

Società Medica Chirurgica di Pavia. Ricerche sperì111entali ·S'lllZa e~·"io1agia ·d <:Zla ren·c efalite epicle1nioa.

fNota i9Teventiva) .

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- ~--~

_ . Importante pubblleazlone l Prof. UMBERTO. BACCARANI Direttore e ?tfedico-primario dell'Ospedale Civ;ile Umberto I in Ancona

Lezioni di ·Clinica Medica Ospitaliera·

Seditta 1dei D gi1tgno 1922. •

Passano poi !1 descriYel'e brevemente undici caRi! di encefalite epiden1ica da essi osserYati nella epidflmia. dello ~corso inYerno nella città e JJ1·ovincia di Pavia e riferiscono le loro esperienze s ugli effetti dell'inoculazione nel coniglio sia per via eorn~ale sia ver via sottodurale con diverse modalità clella saliva. e di altri secreti prelevati dà detti a mmalati. I risultati di queste esperienze furono costantemente negativi, salvo itl due conigli uei qua li l 'inocul~lzionè di saliva nel sacco congiuntiYale con sc~ r1ticazione della cornea produsse l1na c:l1eratocongiuntivite p11rulenta; anche in questi due casi però, mediante la filtrazione in uno e c~olla riprodt1zione della forma c~n colture ottc1·.11te sui 1nezzi comt1ni nelra ltro, si è potuto chiard.n1ente <iinlostra.re che ìa cl1eratocongiuntìvite dipendeYa da accidentale inqt1inamento batterico e non da. un virus filtrabile . Gli 00. estesero le loro ricerche ancl1e alla sal i ,.u d :agli individui esenti <la encefalite, sani ocl affetti da a ltre svariate forme morbose,. nei qua· li, secondo Levaditi si troYn 11ella saliva un virus tiltrabile ea1H1ce di produrre la chera tocongiuntivite nel coniglio nell'ottanta r>er cento dei casi, e praticaroni> l ' inoculazione cli saliva mista e di saliva. filtrata <1.lla candflln. ottenendo su 22 casi risu ltati costante1nente negativi colla &'llfva filtrata e lieTe cheratocongiuntivite della. cl11rata di pochi giorni jJ1 ùue soli casi, ne::::sur1a manifestazione a cn 1 ico del sistema nerv11so. Gli 00. pe1·tanto eonclndono che la presenza ·:ii t111 virus filtra bile r1ella sn1iva capace di i>rod urr~ la ehera toco11giuntivite nel coniglio non riS11lta d~ Ile: loro esperienze confermata e che a maggior ragione quindi si può affermare che m~nca fino n<l ora la prova che tale eventuale virus abbia r;ipr,orto coll'eucefalite epidemica dell"uomo. •.\.. G.a:SBARRINI.

E. VERATTI e G. SALA. - Gli 00. rileynno che nei casi dn'i quali del''ivano i due Yirus u sati cl'l Levaditli ~e dai suol collab oratori nell a maggior -parte della lunga serie à'i esperienze, colle quHll ·esSi Titeng0no dl avere oTrnai i·isolto il problema <-'?:iologico della encefalite epidemica, la diagno~i di encefalite non 11a su·tfie'ie11te fondan1ento I'lè 11ei da·ti clinici, nè nel repert0 anatomo-pa tologico ed "i~tologico ·e ·quindi ehe 'i1 dato della in·0venienz:-L 1ton può essere invocat~ eome argo111ento· per a.E· ferma re I' esistenza d'i u 11 qu.a ! s'il3 si ·rapporto frn i tenomeni pro,·ocn ti da quei Yirus negli aniu1an e l'encefalite epidemica de11 l.1oru0.

con prefazione del Prof. s en. ETTORE MARCHIAFAVA INDICE DELLE LEZI ON I: I. Sovra arcuni'. as.petti_ dellrt .. meningite cerebro-spinale da m.en.ingococco (men1ng1te r1tar~a­ ta • meningite effimera • men1ng1te ondulante). - ~ 1. Men1n· gite cerebro-spinale men_ingococcica c~ius_a. - 111. So~ra ':'" 'e"' pidemia di sepsi eberth1ana pura (T1fo_sr _a form~ ~·~emica). - Iv. sovra un'epidemia dì febbre t1fo1de .a r1pet1z1~ne. V. Al cune localizzazioni non comuni della infezione pa~t1fica B. - VI. La sepsi reumatica. - VII. La febbricola _faringea. -V 111. Intorno all'epidemia d'influenza. (Autunno-inverno 1918· 1919). _ IX. Le infezioni da M_. Tetragono. - X • . Le con~e· stioni pleuro-polmonari diplococc1che. - ~ 1• . L_a corttco-pleur1te tubercolare circoscritta. - X 11. Osservaz1on1 intorno alla cura mineralizzante. (La cura minera lizzante viva). - Xlii. La stafilococcemia a sindrome tifosa a 1'ipetizione. ~ _X I V· L_e febbri m eta-infettive. _ XV. Le convalescenze at1p1che e 11 marasma post-infettivo. - XVI. Osservazioni in~o~no . ~Ila. grande variabilità delle medesime infezi9ni nei vari 1nd1~1du1. Un volume •in-8, (li pagine VIII-314. Prezzo L.. 18, p1.ù le spese di spedizione postale e di imballaggio. Per 1 nostri abbonati sole L. 16.90 in porto franco e raccomandato. Inviare cartolina-vaglia. al C'av. LUIGI Po:zz1 - Via Sistina, 14 . ROl\llA . •

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SEZ IONE PRATIC.\

APPU.NTI PER IL MED!OO PRAT .I CO. SEMEIOTICA. Sul valore del riOesso spleno-midollare di Abrams. Il dott. Orsi Sl1l Giornale di Clinica M edica del 20 lt1g'lio l)Ubblica 3.2 casi d'i individui .affetti da svariate f ç>rme morbose, nei quali ,rgli praticò il riflesso spleno-111idollar•e di .i\branì.s. Q11.esto A. infatti piel 1919. IJUbblicò che p ercuotendo con un martelletto su lln • plessim etro appoggiato all'apofisi spinosa della second.a \Tertebra l om11are si otterrebbe l1na riduzione della milza rilevabile a lla percussione ed alla palpazio11e e con seguentemente si avrebbe u11 aumento del numero dei globuli bianchi in circolo (2,800 in più per mm 3 ) . Scalas controllò questi esperimenti su 1 ~ casi, con ris11ltati del tutto negativi. Orsi nei s11oi 32 casi non notò mai diminuzione di \'Olt1me dell'organo; circa l'aument o del numero dei g·lobuli bianchi, in nove casj 1.rovò ill'vece 11na clin1inuzio11e, nei vent.itre casi r estanti trovò un r eale at11nento. L'A. fatte alcune· considerazioni st1lle. possibilità <li errore cl1e si l1an110 ne Ile con te d·ei g-lobu ii anche se scrupolosamente eseguite ritiene debbano considerarsi positivi per il riflesso• dj J-\ l i1·a1ns solo 9 casi. Bisogna Lit1i11di a1n1r:•et tere l'esistenza di questo riflesso spleno-midol• lare le ct1i ca11se per ora rimangono ancora assai oscure. · G. rT.

CASISTICA E TERAPIA. La prognosi della liti asi biliare. A.

PROGNOSI DEI S l NTOl\'.II:

vocar e la morte per esaurimento ner.voso. N-eg·li ammalati jndeboliti occorre essere assai prud,e nti con. la monfina, che, anche a dosi cli l ln cg., h a tlet~rminato la n1orte. 4° Il ài11i agrimento. Più m arcato nella ìitiasi cl el col.edoéo proviene da ·dirverse cause~ dòlore, fe~bre ed anche la coe·s istenza di un a pancreatite lit ia.sica a tendenze sclerose. S.e i1101to r apido n on deve esser e trascurato . 5° L 'idr opisia d ella vescicola che isi avverte come una soprge11za rqtondeggiante" al cli sotto del inargine epatico : può scomparire s1)or1taneame11te in 15-20 g ion1li ; se vi si associa la f.ebbrè si d,e,re t emere la suppurazi.one. 1

B.

PHOGNOSI DALLE COMPLICAZIONI:

1° Co le e is ti te s1tpp11.rata. Raramente si risolve, piì1 ,s pesso si prodt1ce l1na specie di in1pastamento diffuso, che può ·estendersi alla fossa iliaca, o si 11a una perfor azione con p.e-· r ito11ite .acutissima, che talvolta rimane localizzatata. L'intervento del cl1irurg·o è indispen~al)il e .

2° Le fistole bilia1't. Complicazione d elle colecistiti suppura'te o delle angiocoliti sono c11tanee o mucose: se vi è occlusione del cistico, del coledoco è nécessario il ç:hir11rgo, altrimenti possono guarire col semplice trattam ento i11edico istituendo il r egime dei piccoli pasti. -~bbastanz a .frequenti sono le fistole interne, nello stomaco, cluo deno, colon, dalle quali talora l'ammalato gt1arisoe. 3° Ileo biliare. I sintomi di occlusione provocati dal calcolo di sol it.o si vanno attenl1anclo; si p11ò a\ ere llna for111a cronica con alterna tive ·di ostruzione e di dis·ostruzion.e. L a belladonna od i clisteri elettrici possono giovare. s.e si mostrano minacce peritonitiche o lo stato tossiemico si aggrava, intervento chirt1rgico verso il quarto giorno. 1

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1° L 'ittero. La comparsa dell'ittero successiva1nente a ll a crisi è sptegata da u:n legg.e ro grado di infezio11e biliare; esso dura da uno ad otto giorni; se si i:>rolunga, bisogna pensare n,(l ittero cronico da calcolo del colecloco. 2° La febbre. Indica semrplioemente l'infeC. PROGNO"'I SECONDO L.\ Cl"R.\: zione bilia1 e : è l)r·obabile la guarigione se una . • temperatura di 38°-38°.5 n.on dura oltr.e 15 giorRiposo in letto con ,,escica di ghiaccio fino ni.: al cli là b~sogna temere la supp11razione a che la temperatura oltrepa:ssa 37°1h. L a crisi della ·v escicola; l 'esame del sangne informerà specialmente n egli individ11i .con ptosi epatica se esiste una l.et1cocitosi rivelatrice della forè r isrvegliata dalle scosse; vanno .evitate le fam az ion e di lJllS. I 1g·randi accessi febbrili n tiche. 39°-4-0°.5 sono molto gravi (angiocolite suppuIl r egime alilnentare durante la crisi ·sarà. lirativa), i11a n o11 sig·njficano se11z'alt1·0· calcoli mitato al ibrod·o d i legtm1i ed all'acqu.a ; in seclel coledoco. g~ito latte scren1ato, poi proibizione di alin1enNon bisog·11a lJOi contare sull'esito favorevo- ti grassi o contenenti colesterina (l1ova., cerle: passato I' accesso febbril.e, consegnare l' an1- v,ello, anitr e, fegato); i pasti non debbono es1nalato al cl1irt1rg·o. . sere copiosi. Sono molto utili le cure mine3° 'Il dolore. P t1ò essere grave per la .s11u rali; il malato non deve re_carviisi ch e dopo l'ipetizio11e : tal \' Olta tal1nente intenso da pro- lln paio di mesi di completa apiressia.

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IL POLICLINICO

La cura a domicilio compre11de i lassati1Vi: olio di oliva 50-100 eme. al giorno, capsule di acido oleico; capsule cli olio di Harlem, sali biliari. Nei perio.di febbrili, preparati salicilici, aspirina, urotropina. L'inter;vento chirurgico è destinato agli infetti, ai dolorosi (ritorno incessante di dolori violenti), talvolta ancl1e nel caso di prurito intenso; negli itterici cronici si prenderà la decisione fra il primo ed il terzo mese. (C. F. Joilrn. d. praticie1is, 24 giugno 1922).

fìl. Sugli esiti lontani della eolecistectomla. D à di solito ris11ltati soddisfacenti del 91 °{,

nelle colecistiti litiasiche, dell\85 % in quelle semplici. D. Petit-Dutaille (Journ. des pratici ens, 17 giugno 1922) riconosce cl1e la necessità di un nuovo intervento do po la colecistectomia è llntevenieniia abbastanza rara, osservandosi solo n·ell'1.3 ~lo la litiasi del coledoco, e n·ella stessa pro1)orzione le crisi dolorose co11 ittero. Meno rari sono i disturbi digestivi connessi con aderenze più o meno serrate, preesistenti di -,s olito ·a1 ·p rimo intervento. Abbastanza frequenti son-0 invece i disturbi leggeri: trattasi di dolori discontinui, il più spesso di tipo epatico, anzidhè pa.n creatico, che si manifestano con coliche senza ittero, talvolta con febbre: il -l)iù soesso . si attenua110 con la sola cura medica. 1Si osservano di solito nei calcolosi, e ·si trova spesso una elevata ipercolesterinemia. Complessivamente la colecistectomia per calcolosi ves·c icolare dà il 52 % di guarigioni perfette; queste sono il 60 % n.el caso ,d ella colecistite non calcolosa. È però necessario che gli amn1alati rimangano sotto Cl1ra ed osservino il particolare regime. LtA. consiglia la cura di Vichy per 2-3 anni. fi.l.

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Quindi, se la malattia noi\ è troppo inoltrata'., è favorevol!lnente influenzata per mezzo delJa diuresi pro·v ocata dal ta.r taro depu:rato; d·el resto il modo co11 cui ltan1111alato rispondeai diuretici costitl1isce un elemento di prognosi, la qual·e è favòrevole quando si possono eliminare 2-3 litri giornalieri, con cl1e ltascite può essere arrestata: od anche regredire. .Condizione favorevole per la riuscita del rimedio è c.h e i soggetti abbian·o ct1ore e reni in ]\11ono stato ft1nzionale; specialmente neoessaria è la relativa integ·rità del rene, lai quale del resto è condizio11e per la riuscita anche di altri diuretici, non escluso il calomelano, che pure dà qualche volta buoni risultati, ma che esige de lle pr.ecal1zi·oni, oltre che riguardo al r ene, ancl1e 1)ef l'jr1testino. fil.

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Un buon diuretico nella cirrosi epatica. (Il tartaro depurato). Il vecchio rimedio costitt1ito dall'associazione dell'altea col tartaro depurato, . è stato riesumato nella Clinica prope.d eutica di Torino con buoni risultati. Si è usata l'antica f.ormola di Sakaki: Decotto di radici d'altea 10: 180; tartaro depurato g·. 20-30, scirop.p o semplice g. 20: a c11cchiai nelle 24 ore. Secondo quanto riferiva :p. Marie (Minerva medica, 1" aprile 1D22) su 18 casi di cirrosi, si sono ottenuti .in 9, rist1ltati soddisfacenti: negli altri, molto avanzati e -che avevano subito numerose paracentesi, la cura riuscì in(\fficace.

POST A DEGLI ABBONATI. (1328) Sine:rgia dei 1nedica11ienti. - Al dot t. P. F. da lVI.: L'azionie dei medicamenti .p uò essere rinforzata per associazione di essi; l'l1nione d•ell'op-· !)io col calomela:110 facilita e rende possibjlel'azio11.e diuretica di questo: lo stesso oppiG unito al chinino rende q11esto più facilmente· tollerabile, l'associazion·e di digitale ed adonig. rinforza ltazione di entrambi. Si parla invece di sinerg·ia, ql1ando le so-st.anze che si uniscono sooo farmacologican1ente eterogenee, e la dose di una cli esse è· r>iccolissim a; nella pratica tale azione vie11e sfruttata p. e. con l'unione di n1inime dosi di scopolaminia alla morfina (parto indolore), con 1'11nionc di morfina alla. narcosi cloroformica. L' ~tssociazione e la sinergia sono spesso telll1te presenti n€lla formola data dai diversi a.utori per le ricette. fil.

(1329) Co·n t1·o l' ipert1icosi. - Al dott. S. Fe·l·ra.ro, Abbiategrasso: Il n1ezzo più efficace è l'•epilazione elettrica i)raticata da persona esperta in questo genP.1·e di applicazioni ,e con tutte le. cautele neces-sarie per evitare la formazione .J i cicatrici appariRcenti, deformanti, ipertrofiche, ecc. V. l\10NTESANO..

(1330) Al dott. N. A i\. da R., abb. 4462: La pasta car1forata co1n tro1 la. tr·ieofiz.i.a ~i compone cosi' : Canfora rasa gr. 50; Alcool e succ_o di limone q. b. .p. 1/2; iPasta molle ,e d om ogenea. ~,i può prtepa·rare iestempe1·aneamente, qi.1and·o o.!corra, senza rivolgersi al farmacista. 1

V. l\10NTESANO ..

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SEZIONE PRATJ CA

(1331) Ai dottori G. · F. da Bari e A. C. eta Arcevia: La densimetri a . .e ,,olumetria dell'ttrina raccolta frazion atamente nelle 24 ore costituisce uno de i metodi più sen1plici .e atte11dibili ùi esame della ft11tiio11alità rena le ; è descritto da E. Pirondini in Rivista Ospedaliera, u1,. 9-1C del 1921. a. p.

VARIA _ Sostanze odorose e olfatto. ~on si sa a r1cora inolto di p·r eciso sul le relazi-01n i fra costituzione chimica .e• odore. Si è p erò giunti a disting-uere un discreto nun1ero di concatenazioni atomtcl1e, la cui presenz ..t produce di solito una sosta.n za odorosa, co11catenaz.io11i dette cc odorifere» od «osmofore». Rupe e l\if azeski (B oll. CTti1n . F armac etlt., 15 111glio 192'2) distinguono 18 grup1) i, che a seicond.a del bt1ono o catti,ro odore, si dividono, in aromatofo·r:i e ca,cos1nof ori, ina la serie è an cora da completare. La p1re&enza di un gruppo osmoforo i1on basta l)er p1·odurre un od ore,. è necessario ancl1e la presenza di un os11iogc110 : cxJ<n1e tale viene conside.rato 1 an.ello benzolico. L'odore no1» dipe11d e affatto dalla volatilità della sostanza, i11a dalla s ua solubilità n eil'aria . Quando la solt1zione in aria clella sostanza odo1·osa viene a contatto con la sosta11za dell.e cellu le olf atto·rje, che am1ne ttian10 costituite di a lb11n1ina e lipoidi, essa viene asso1·bita da queste cell"ule proporzionalmente a lla sua .solubilità il1 €sse. È chiaro dunqu e che le sostanze odorose debbono essere solubili nei lipoidi. Ma una sostanza viene lJeirce·p]t!J. soltanto ise forma una combinazione cor1 la $0stanza delle cellule olfattorie. Ruzicka11 amm er · te sulle mucose del n aso degli osmocettori e chiama odoroso lln corpo quando esso forrr1a con la mucosa d el naso una reazio11e, cl1e eccita il nervo olfattorio. Le con1binazioni fra il c-0ri10 odoroso e il plasma delle cellul.e olfa tlo1 .ie sono J1'!.0lto lubili, come dimostra la scomparsa dell'odore co11 l a llonta11are la sorgente odorosa. La percezione dell odore h.a luog·o mediante i nervi che portano al cervello lo stimo lo d e:l'odore, per aissociazi-0ne s i ha quindi una s~­ rie di determ.inate rappresentazioni intorno alla natura e all' intensità dell'odo·re. Se il plasma olfattorio è degenerato si può av-ere una falsa percezione (raffreddore, abuso di tabacco, lavoro con cloro, ecc.). In tali ci-rcostai1ze è sciolto u11 anello della normale catena a quattro fasi: sostanza odorosa, sua ~o1

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luzione nell 'aria, combinazione col plasma olfattorio, nervo olfattorio e cervello. La quantità minima di sostanza percepibile, varia secondo le sostanze e secondo gli indiv idui : oo8ì i·alcool rr.~ti lico s;i può odorare in una dilu iz ion e di 1 m1llig·ra mmo per litro d 'aria, l aceto1113 di 4 milionesin1i, l 'olio cli garofar1i <li O. 9, 1a cumarina di 0.1, la ca;n.f ora di 2 centi111i lligram1ni, lo scato1o di 0. 4 milionesimi di g·r::immo: Le sostanze1 octorose odorano d ifferentemen te secondo che sono in soluzione concentrata o diluita: .ciò va messo in velazi·one con Ja tc· oria <lelle sol11zioni, per cui au1ne11tando la dil11izion e s11bentra una ionizzazio11e sempre " inagg iore della molecola odorosa. I l muscl1io a1·tificiaìe in cristalli h a poco odore, u11a soluzione inolto diluita fa sp iccare il caratteristico odo re. T.... a stessa cosa succede p er a ltri oùori: il comparire dell'odore caratterj stico preSUJ>pone dunq11 ~ t1n determtn,ato grado di ionizzazione, cl1e s11benj'a appt1nto co11 un detern1inato grado di diluizione. I..ia qt1alità del solven te iè p·u re di g·ra11de imp.ortanz.a: una soluzj one di .sostar1za odoro~a in paraffina non ha spesi&o a lcun odo r·e, p oco qttella in olio, p iù forte .qu 1e.lla in a cqua ed i l m assimo in a lcool, l a presenza d i vapol"-e acqueo nell1aria ha poi grande importanza pei· la ionizzazione. Riguardo ai disodoranti, si osserva che una completa com·pe11.sazi.-0n,e dii due diverse in1..pressioni d'odor:e, h a luogo solo i1eg·li odo ci deboli. L' od or e di iodof.01rmio1 sii può parzialmente cc compen sare » con cumarina (o balsam.o peruviano, t imolo), quello d 'olio d i rici-1.1'.> con vaniglia (cannella). Odori deb oli possor10 com.p.e.nsarsi a vicenda, odori forti invece ..stq rtno in contrasto; se la differen za d'intensità è molto grande, il pit1 forte co:pre il più d eboìe. Anch e l a cos:iidetta_stanch.ezza d·ell 'olfatto si la.scia fac ilmente spieigar e co·n la nuova· t e0rj a. I ioni della sostanza odorosa dopo quaìcl1e ten1po hanno 1saturato le i11olecole d.el :e cel lule olfattorie: sistema l abile, ;necessario p er il forma.rsi dello stin1olo olfattorio, è pas sato su s~stema stabile, che non Qdora.; i nuo \T Ì ioni che affluiscono non trovano lJiù luoghi d'attacco, così che non ha più luogo a lc11no sti.molo. Ma dopo un po ' di tempo la mol,eco la si scompone e -sub.entra lo stato no1male. Egual• m ente s i può spiegare iL fatt.o che l 'organo, s tanco per un determinato odore, può percùp ire altri dolori, ammettendo che i punti ~i D.ttacco del plasma per le so.stanze odorose, rispettivamente per i loro ioni, s ieno differenti. 1

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NELLA VITA PROF,ESSIONALE . .. AMMINISTRAZIONE SANITARIA.

nno S'J.Ji rito cli corpo essi, ed a loto me'Zzo fra gli o rgn nismi d i sanitlt clei c1iver~i Paesi. Il d ott. I-'11tra rio hn. t rattato d ifft1 sa1nente il tema, che h a .sollevato un'amvia discussione, oc<!up'a:ndo d ue intere sedute . I Pllnt i d i visL.ì. del r elat ore sono stati a e-colti. l'I?

Amministrazione Sanitaria Internazionale. - Il Comitato d' rgiene della Società delle Nazioni. I l 14 ngosto si aclunò a Ginevra il Comitato di lgie11e pel' la Società (lelle Nazioni , sotto la Prc!-iide11za d<!l prof. Teo(loro ì\fudda sen . J l direttore medico clott. Rajchma11 fece un'an111in espofiizione; s u lle condizioni san~tnrie del cent ro e clell'oriente di Europa e informò il Co1nitn to su l la vol'o corn1>in to dalla Sezione di Igi~11e dor>n Ja sessir)ne di iunggio. Sul pti1110 ten1a all'o. ·cl. g ., concerne11te l'int0·::;;1 co11 la f ondazione Rockefe-ller, l'ife rl il '<lot~. '\'elg b.e, d irettor e genet a le cli Snn itit <lel B elgio. Itigua rrlo alle infot111azioni epidemic·he cl1e ];t ~ezionc cl'Igiene della Soc:ietil clelle Nazioni do,·rcbbe raccogliel'c e diffor1c1ere, e ·ten<len<lo e pe r J'ezionnn<lo qu~lle, c11è rin ss1 1111e n el Dolletti110 'HPtti1nnnale ecl in quello en&ile li1nitatan1entc al 'C'l•ntro eL1 all'orie nte <l'Euro1)a, a l)l'Ol)Ol'1ta cl,eJ <lott. f.,11trario, clirettore genernle della Sanità d'Itali n. c·nlol'osnu1c11te apPQggiata d.'\l d-0tt. Rajclunan, jl 1 l omitab) np1)tova alla unanimi u\ <:>he, a ccanto a qnes t'orcli11e di infol'mazioni, elle 11a 11n'importnnZ;t conti11!?,·e11te a lle misure sanitarie del n1omento, l4i y>rovvetl.1 anche :ld ltn regolare servizio di sta tii::iti ea sani taria internazionn1c . Qun11to nlln iuo1·ta Utit il (l ott. I.iutrario fa pre~en te la necessittt clic "ltre nel adottare la n omencla tura delle cnnsc rii ·111 o rtc ~eco1tcl o l 'u lti1na 1·evisione fa tt(t nella ConJ'cr<>117::t internar.ionule cli Parigi tenutasi nel 19:!0, :-:;i :tclotl· i nuche un tipo unico cli sche-ù,,'1, e ~i c t•1·'C:l1i <li n1ettete in ·vf1lore l'et{t <' la lll'Ofessionc cl(\ì <1t'fn11ti . R igun rdo alla morbo~ ità, ii dott. I111 t1'~l ·· l'io pro·p one la de-signazione ài ospE'd.a li-tivo conH' f c-n ti di ricerca internazionn1i: si tratterebbe r1i ospedali gtin ernli opportunamente S0elti nei vari l 1 nesi, i1ei qi1ali ~ ffluiscono ql1~ si tutte le cla ss i tl<:' lla I><lpolnzione. Siccome questi ospecla li ra}lfJ l'<· .. ser1terebbero in piccolo que llo che i11 più gl'anclv <tYviene i1ella ma.s su della popolazione, molto vero · :-;i111ilme11te ·.·i r>otr à con ()})JJoortt111i a vvedin1e11ti. J:;Pnernlizzarc i r is nltnti 11er la circoscrizione t€'r1·i tori~ lC:' , ccl ottt>11c1'e così una base solida di g<'og1·H fi.n nosologica. . ~ i è P·Oi trntl<1to il seco11c10 tema de ll 'ol'din.; <l el gi or110 r eln tivo n 1J 'o ,·vice11da1nen to interllc'l.?:) ol ! :lle d t-l l ]Jel'Rl)11a l c di sn11iti1, di cui era relator<~ • il dott. I1utrario. Sec0nc10 il co11cetto istitnzio1wJe dell'iniziativH , il r~1ndiclato, nll 'infuot i de lla parte dottrina le e J>ratica clel tirocinio. cli viene un elemento di azioJte 11-el · ser vi7.to sanitario dell'altr o r>nese, prenden<10 pa r te, - dtt rn.ntc l ' ir1q11adr<.11nen ta 11el persona le <'11.e lo ospita, a ll ':.t ttivitìl dei suoi collegl1i, colln·borando con e$Ri nell'aden1pimento de lle fu11zio11j sn11itarie. In q11esta forma di attivi tà, la Societit "cl·e lle Nnzioni •mira a ragginngeré du€ scopi : e lev<l1·e ln cultura <1ei funzionari d e i v ari Paesi, e cre<'l-

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Verifiche e perizie del mais Importato. Regio decreto 28 rnaggio 192'2, n. 971, so110 radd oppiati i co1npensi per le verifi~he e le perizie c10l mais importato per 11so ~ limentare, stabiliti da lla tariffa allega~'l a l rE·gola111ento per l'esecn%ioue de lla legge 21 lug1io J 902, i1. 427, per la pre,·p11zio11e e la cura deJ1'1 n ellagl'a, approvato con It. decreto 5 novembre 190il, n. 451. (\)11

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Cronaca del movimento professionale. Sanitari rimpatriati per la guerra.

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L'on. Di F a11Rto ha interro,gato il presidente de l Consiglio €~ il ininistro clell'Interno, circa i loro i11tendin1enti p€l' sco11giurarc la condizione disaRtl'osa in cui si tr<)va110 i sanitari medici, dentisti. fn r mn.cisti, rimpatria t i J)er ragione <lella guerra e ahilitati, con d ùcreto l/nogotenen7-iale 29 agosti) 1~IJ5, n. 13, nd eserci ta re in Italia la loro profesHio11e come la eser citavano all 'estero, fino a lla sanzio11e de lla p·a ce. E aggiunge : e, Fino a quando non intervenga un provvedin1ento definitivo che con senta nd 11rui schiera di ,-nlorosi cit ta(li11i professionisti ex con1b..1 t tenti, di t1·-0yare nella patria alla quale diedero sangue ecl <l YCl'i , il l'ispetto dovuto a i loro diritti, urgerebbe prorogare i l Decre to sudcletto )) .

All'ordine dei medfci dl Venezia. I l Consiglio clell'Otc1i11e dei l\'.Iedici di v.,.eneJ1;ta i n 01naggio ~tl principio sancito <lal l' Assernblea cl1e 1·or cline debba assumere fn11zione sindacale deci. 'e ili dare le dimissioni; nffincl1è i nuovi amminiHt1·tt tori sicno g li eletti d e lle .singole cn tegorie. Domenica 27 agosto ebhero .lnog·o le elezioni c1c l ( 1 011~j~ lio ·d e ll'Ordine e ri11scir ono eletti : . Pasinetti i ·1 of. Carlo, Corbesi dott. Tancredi, per i mediai o~pedn lieri e 11h'l11icon1iali; Soldà d o tt: Egidio e .\ 1Jbr11zzetti do tt. Al.fonoo, per i me<lici conclotti : l)e Car olis clott . .i-\11tor1io <' ZH11i d'o tt. Dflsicl~l'io Jl~l' i libe ri ~serce11ti ; Ra1nba l1d dott. Enrico, pel· g li igien.isti. Il prof. Pasin,r t ti , ·e1111L\ e letto P reside11te.

AVVERTENZE. I quesiti d evono prosp ettar e temi d'interesse g: n eral~ i '!on devono comporta re consultazioni cliniche ; non <Jevono r1fer1f.U a indi cazioni bibliogra fiche su argomenti specia i. Si prega di non formul a re più di un quesito per vol~a~ . vo. lendo inoltr~ re più que!Uti, questi dovranno essere scr,tti su fogli s eparati. · perchè i qu09iti abbian~ esito, devono r?ca~e la firma, ,la .re: s idenza ed il numero d'abbonamento del r1ch1 edente; se questi ne esprime il desiçterio, nel giornale figureranno soltanto le sue i nizi a~ i od una sigla convenzionale. . . . . Le rispost e s eguiranno con la massima sollecitudine · ~onsen. tita da lle esigenze .redazionali; ma '!_On è garantita ~na r1sp9sta. · immediata. · Non si risponde privatamente. LA REDAZIONE.

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• [AN~O

XXIX,

FASC.

38]

SEZLONE PRATICA

124-9 •

RISPOSTE A QUESITI E ADOMANDE~ (9~79) Età 'nei 001i::;orsi p er nieclioo o~n,dotto . Dott. G. G. cla B . - Il ba rido clel COllCO'l'SO deve: -esser0 scru1)olosame11te o~sf!1·vato itell'interesse dj tutti i eo11correnti. Qt1ando esso ammette a eoucorrere sol J)e rso11e cbe no11 hanno ancora compiuti i 44 n.11ni <1 i età no11 f! lecito amm·e ttere coloro che hànnn. LlUantunque di poco, •oorpa.ssato tal'.! limite. (95SO) lridennità. per 11iezzi di traspo1·to. - Dot t. J.... R. da F . ..i\.. - P1>ichè le lire 2000 sono òatc dal Con1une per 1Jiezzi di t ra.svort:o esse debbor10 cs~ere corrisposte sia che d etti n1e~zi sieno di pro :vrietà •lel medico sia ch e essi sieno di p ropriet2t ~tlien.a, n1~ sempre a disposizione del sanitario. Creé'Jruno che l)OS-3a aver vittoria in nn futuro eventua le giudizio. Se ha bisog-110 di <lettnglia ta relazione, scrtYa. (95g1) Co11.corso - TJriico coricor·r ente . -· Dott. abb. 2666. - I..' unico concorr ente ha diritto all~ 110111 ina se-mpre quando n o11 ·sia consigliabile la s1Ja. p reterizione per ra gioni versonali. Qualora il C'<1n1u11e non intenda procedere :i lj a no1njn1a d el· I 'unico concorre nte, il Prefetto pub provvedere d<1 Si!, i1omi11a 11do un C'o mwis 'èl tio J)r<::fettizio. (9iJ82) Oa.·sa (li p·r e11.;id.en:ta. - Dott. G. ì\f. N . <.la P. -- T,,cl (; n:soo òi pi·evidenz.a. è es<:l11~ivamen­ te per i medici c-ondotti e sa11itarii affini e i1on P'~r gli estranei. Ella, quindi, ~ccettando il posto di fidueia rio 11e1· le ;, "" oci~tà di m11tt10 soceo1·s<:> con so rzjttt?, i1011 può 11ii'1 ri1nanere i11sc1i.tto all<l C'nssn . ( n:;S::>) l'eu, ·i.on i. - Dott. R. G. ùn R . - R esta n 11C'.l1e <:011 la i1u0Ya legge Rn lle pe nRioni il {liritto <li. cl1iedPré:· la iw.11sj·o11.e dopo 26 <111Hi di serviz·h1. St'll%<t C'h<:' Yi cont:orra110 cause ~p·ee:in li. Con [;0 a1111i ~ùi etiì. e 32 ùi seryizio Ella. con la i1uo\·:t legge, liqui{lcr eb·be l'<i nnna pen ~i on<' di lire 2Dl!l. (958()) D eriu:nzia di 1n.aZatl ie ·inf<~ t t·i ve. - Dott ..1r L. F. c1a .~. - I ..a den l1nzia delle malattie infettive clai medici ùeve essere fn tta . n norma clel regolamento sanitario del 1901, 11011 a ll'ufficiale snnita rio n1a ben·s ì a l Comune . Qualo1·a i medici non ade111pia110 a tale Jmportantissi1no loro dovere . il Sin<ClaC'O troveriL be11e il modo di ric:hiamarli. (9i187 ) Ooncorso o.vtetrico. - Dott. C . R. da I!.. J•J. - I...a Commissione fece bene a non ripren<le1·e in e&'l1ne i titoli delja terza concorre nte. ~t\ seguito <lell'in"v io in Prefettura del d·e liberato con-· siliare (li 25 sched:e bia11che, i] r=>refetto, a11zicl1è li1nitarsi a vistare la deliberazion~, avr ebbe ·d o\·t1to ai1plicare il clisposto <lell 'att. 321 de lla legge co1nt1n nle e trroceclere egli a Jla non1ina -della levatrj ce. Il i1uovo concorso è n ullo perchè g ià era vc.1lido il primo. I1isogru1 i1111)ugnare l 'apertura d1eJ nnoYo co11cori;;o pre~Ro la. IV Se:r,ione d el Consiglio di Stato. <9588) Pe?L. 'iOn/i. ·- Dott. G. D. da C. - Potrà C'hieder e la ])e11sione fra altri 7 a nni e mezzo. P erò liquiderà su 19 anni di seryjzio poicl1è gli a nni (li interinato sono calcol ati come utili solo r)er i ·acql1ist o del diritto a pensione, ma non per effettiYa liqui{la zione fli questa_ Gli anni di s tudio universitari-0 i1011 so110 calcolati. 1

(958~)) Presoriz'io1ie - Cassa previ d eri.~·c1t. -

Dottor G. L. G. da Z. - Si p1·escri·rouo col decorso di anni due i crediti per vi-site mediche. Se tale è la vertenza cl1e J1a col C'.-0·m une, è già il creditn prescritto da u11 anno. Se durante . l 'anno in cui 11a fatto Sérvizio {]i guerl'a, il Comune non ha pagato, ci>me ne a \'ea , per legge, il dove1·e , il co11tributo a lla Oas~a di previdenza, l'anno è perduto e non può più ess~re iiscattato. Si informi da l Comune se, per caso, fosse stato pag-nto il contributo in quell'anno. (9590) Tari.tJa gi·ndizia.r ia.. - Dott. C. P . da '\' . - Ogni qualvolt a viene chiamato dal Pretore per con1piere a tti di polizia giudiziaria l1a diritto al cou11)enso di lire 10 per og1u due ore di lavoro, il tutto come stabilisce la tai-iffa giudiziaria in ,m at('Jia per1ale, mo ditica ta da 1 R. Decreto 20 lugJio J !)22, n. 995. (9:)91) Di1niss'iorii. - Dott. M. F. da U. S . G. I>er potersi dimettere dalla carica di medico C"OJldotto, qualora no11 vi sie no condizioni speciali nel1'a tto di nomina, <leve rassegnare al Si11claco del l~on1une apposita istanza in carta da bollo di li1·e 2.00, a lmen o un mese prima del giorno fissato }!er la-sciare il se1·yizio. (9393) Certificati 11er e 111 igraré. - Dott. A . E . F. da 1\1. - Può ptetendere compenso per i certifi(·a ti che rila scia a iier sone che si recano all 'e~te ro n o11 per sco1)0 <li lavoro e cl1e non &ano incluse nell'elenco d ei poveri. oaro- i:iverl - Qu i1ique11,ni. Dott. T.J. G. P . à a l\f . - .P er ottenere il .secondo (9594)

Jn.de1in1.tà

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caro-viveri, negato dal Comune, od a ltro miglioramen to cco11on1ico equiYalente, èì.eve iivolge r si , J lOil a l Prefetto, ma a lla G. p : A. a i termini de ll'a rticolo 26 della -vigente legge sanitaria. P el quinquennio, se col 1920 è comincjato il 1·0, pe r a versi il 2°, bisog11a attendere il 1925. (9595) I ·nàennt'i.tà ca,ro- i:it1eri.. Dott. G. P. da F. - l)er gli irnpieg-ati goYernativi le indennltit cn ro-viveri sono state mantenute a ncora per un n ltro ese1·cizi·o , per effetto di a 11a logo articolo in. ~erito dal l\tiinistro del Tesoro ne l bilancio 1922J f;23. E poichè tali co11cessioni vengOilO, al pari c1egli stata li, fatte ancllé ai dipendenti d.agli enti locali, 11on v'l1a <:lubbio che ancl1e per questi, sja. i1c stata prorogata la facoltà. (95H6l Licen.zia111,p,n.to d·i rned·ico sta 7Jile. - D ott. It. Z. {1a S. - St1l i>rimo quesito si risponde d1 ~i, se1u pr e che sia .s tat o il Co in une 1~a lme n t ..n1esso in nJ01•a pel pagamento: si1l seco11d-0 cl1e i ricor'si a1umin.ist1·ativi no11 .sosfJendono l'esec11zior 1P- del provvedimento contro cui si ri-corre; snl terzo sì cr~de di no ; sul quarto, se il debito è liqui(l'o ed esigibile pt1ò chiedel:'e il rilascio di manda ti <li ufficio della G. r~. ,._!\., a 1trimentj. bisogna 1•ro1n11overe n1\ giudizio; Slll qt1into quesito si rj Rpo11cle cli sì , sen1pre quando sia ,·enuta meno In enn1pete11r.~ t <lella G. P. A.: sul sesto cbe può fare u na soln c·itniione nbbinancl o t utte le cause lit i g:1o~e : fin l s0tti1no bisognn inYocart• l 'inter ve n·!o cleJ1' :1 nt(Jritù g:inclizi:tl'ia ordinaria, e .sull'otta.Yo lHl ga n{lo .gli :l nu i ·i.l::i l 1921 a.cl og·gi sono ca l0ol~ 1 ti e cnn~ n tili agli effetti <lelln r1e11Rione . 1

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1250

lL POLICLINICO

(9597) Ounco1·so per chirurgo pri1nario. - Dott. r. 1\1. da S. :!\l. C. V . - Il con<!orso non poteva

f·S$ere nnnullato, se non per gravi motivi. Dovea rimanere sospeso fino a q11ando un professor~ aYesse J)otnto far parte della Commissione. (9598) l l ffi.c iale sanitario - Farmacia. - Dott. F. V. da "X. - Essendo già incaricato l'altro collega delle funzioni di ufficiale ·sanitario, Aon può 1-Jlla essere nominata a turno nel medesimo ufficio. Il posto di perito medico delle ferrovie è personale. I~. Juoglie del medico condotto, munita del it~lativo cli1)loma, J) Uò esercitare una farmacia , di c·ui titolare e proprietaria è un 'altra iSignora; che E:'&Rèndo sf0rnitn di diploma, non pub somministra r e alcun farrr:!lcu. Denunzi il fatto al medico proYinciale ecl agli ufficiali di polizia giudiziaria. ( ~tiOO) Cuncor:so. Dott. M. S. da G. - Se l'nltro <'Olleg·a è a1nme ··so al conco1·so illegalme11te, Ella vnò impugna1·e la e Ye11tuale nomina con rie:orso ·alla IV Sezione del Consiglio di Stato. Stando a <:iò che dice il bando cli concor ·o. i <10cu1nenti de bbon o e~. et~ e. ibiti al completo clinanzi la Co1umissione. (9601) Corit ributo per i l collegio degli orfani dei s a1i i tarii in P erugia. _ - Dott. T. R . da G . - I.a ta ssa per il n1antenimento de l collegio degli orf~tn i dei sanit;1rii in r erugia non (· imposta dal · c;omune n1a ben:-;ì dallo articolo 1 del Regoln11JPnto a11provato con Decreto J)uogotenenzi~le clP! 17 m arzi> 1917, n. 1058. Il contributo è, q uindi, obtllga torio. .. (9()02) P eri sion,i . Dott. A. V. da l\1. - .c\lle co11dizioni esvoste con le nuoYe tabelle liquidetil ran11ua s0Dln1a di lire 1126.20. Si avYerte che le Ill1'0Ye tabelle nou ·sono ancoTa in vigore non essenùo st«ltf' ancora approvate e che Ella, con la legge .u ttu~1 le . 11011 potrebbe chiedere pensione , ì,; r.c:l1è i1r111 J1a a11cora raggiunti gli nnni 25 -Oi ser· yizio. (9llfJ4) O on co r so - T e rni i1ie <l·u»1 arbd e. - Dott. G. V. da

zier

prodit zione clellc

Z. - Risposto privata niente come da de side1io da lui espresso. (9605) Incl enriità, di ve ttura. - Dott. O. C. d<'l s. V. la. (~ . - Pojcllè la sua condotta è reside11r.iale, cioè, lin1ita ta ai soli poveri, la vettura devt: t·~~~re riservata al migliore espletamento del servi %io relativo. Essa deve, pertanto, servire solo pei i)ove:ri e per tale ragione la relativa spesa fa carico al Cornune. (~uù6) ._Norn,-in.a ad itfficiale sari itar'io. Doft. A. :1\1. da P. - Essendo trascorsi 6 nnni, la no•• mina compiuta dal Prefetto non può essere p1u i112.J)ngnatn, perchè decorsi tuttì i termini fissati òallu legge p er ricorrere. (9007) A1·1nadio far711acentico. Dott. G. S. da J.. - Il Con1u11e può ii$Dporre la gestione dello arn1<:ulio f ;1 rn1aceutico, però deye pagare il sanitario in 1nisnr:i proporzionata all'entità. del lavoro ecl al temvo: cl1e occorre per disimpegnarlo. t9GO )) 'l.'assa. da, bollo - Ca'Galcatura. Dott. r . .\I. ;la X. - I .a tassa cli bollo per quietanza <.leve e ssere vaga tu cl al p ercipiente . Il ca ,-allo del lDf·dico con cl otto e soggetto alla tn S8a , tabili ta pe i

[ANNO XXIX, FASC. 38]

le bestie da conioclo e non a quella delle bestie cla l(l.voru. (9609) Caro-viveri . Dott. I. F. da N. - Staute le attl1ali condizioni di vita, è improvvida Ja disposta s~p1)ressione deil seconòo caro-viveri, che e rimasto tt1ttora per g li statali. Faccia istanza <tlla G. P. A. perchè provveda ad eliminarne le consegt1enze. (9610) Vi§ite collegi(f.li. - Dott. E . C. da G. Il sindaco od il Commissario prefettiizo possono ordinare visite sanitarie ad impiegati dipendenti cl.al Comune, ancorchè non compresi nello elenco dei poveri. Dette visite sono eseguite dai medici dipend~nti l1.al Comune e più specialmente dall'u1.· fi cin.le ronitJario. ~enza compenso ed anche contro la volontà dello infer1no. (9Gll) Eserciz io professionale all'Estero. - Dott. ~I. da <). Ella non è esattamente informata. I Ja noti%ia reb ti va all'esercizio profes..c:;ionale -Oei iu0dici italiani aJI'estero da noi 11\ ta, è desunta cl;1 con1unica zione ufficiale del ìVlinistero dello Intp1no cl~l 7 inarzo 1911 ('' edi Vigo Legislazio11fj ·ani.fa ria i n rapporto all'esercizio professionale a j) (( g i 1l ([ 2!'i) . {9f5l2l

l / isita ai d eten·ut i

siou-

- l)ott. .:\. R . da R. F. - rN on al Com11ne co1npete cli lH'OY\·edere per le visite ai detenuti uelle r.nmere di sicurezza clei Car abinieri e pel riJa scio clf>i certificati di viaggio. Se tanto le unt~ • possono, per la loro moltepliquanto gli altri non cità e frequf>nza, es.sere eseguiti gratuitamente, debbono esser~ pagate dall'Arma, cl1e direttamente invita il ~anitario. ·rc.: .~ a.

(gQ13) Moclificlle alla legge su,lla Gasso di pre-

Dott. E. B. da S. L. N. -

La legge cl1~ n1odifica quella sulla Cassa di previdenza dei 1Hedici condQtti no11 è ancora approvata. Con la nuova legge e C'On i dati esposti liquiderebbe Ja somma annua di lire 4576.20. Per il riscatto degli otto anni, fatti prima della attuazione della legge occorrerebbe il ·P agamento della .somma di lire 2560. (fl61G) P en.<Jioni. - Dott. G. M. da S. C. di L. -- Con ~1 anno di servizio e 52 di età liquiderebbe lire 301ll di pensione, con 36 anni di servizio e :> :-- cli età, liquiderebbe, invece, lire 4691. l HGl 7) R i la...:;cio di certificati. - Dott. C. P. da V - I certifica ti che richiedono coloro che sono cli111essi da 11·ospedale sono uno epilogo definitivil della rispettiYa degenza nel nosocomio. Essi, pertanto, per qt1alsiasi fine sieno richiesti, sono rilascia ti gratis nel ·senso di essere jJ relati YO cornpen.so ineluso i1ell~ diaria o nel prezzo fissato dal11irJ.enza

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1 ~ ospeda l e.

(!J618) C'a ssfl di 1Jrevi de11 .za. pei. 1nedici co1idott1. - · Dott. A. D. R. òu f"'. - IJa legge nuova sulla Ca ssa d i previde11za n on è ::;tuta nncora approva ta. (9f>19) Pe.?isio1ii - f ,e.r;ve rz uova.. - Dott. ,A. C. da F. - . I1a do!n::inda. pel riconoscimento ngli effetti del trattan1ento di ri1>oso degli anni di stucl io, di ser\izio nJilitare, ecc .. ecc., non si può i11oltr~re se 11on s ia prima ap11rova ta la leg·ge. f>eJ ri~c·n tto dei 12 nr1ni cl i sèrvizio, deve erogare •

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n elle oamere di


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[ _.\.NNO

XXI.'\, FASC. 38 J

~EZlO~E PRATI!~.

• 1a somn1a <li lire 5740. Con i dati forniti liquic1erCt la pensione di li~e ll 83. f9620) Pen.~ione. - Dott. F . S. da S. - IJa mi11irna pension~ si liquida con 25 d i anni di ser,·izio qualunque età, in quel momento, si abbia. Ln

iunssima non ha limiti. I.ia pensione at1menta a .seconda che aumenta il servizio e l'età, e fino a l'agg·it1ngere un massimo di lire 12000· con 60 an11i -di età e• 40 di servizio. (~}621)

P ensioni - Nuova tabella per le perision,i . -- Dott. A . P . da U. - La n11ova 1€gge sulle pe11sioni non è entrata ancora in vigore. (9622) lnfortutii·i industrial i. - Dott. l\1. D' JD. 1

<ln C. - Negli infor.tunii industriali il S<'lnitario. (•ltre il Jln~;a mento dei singoli certificati, come ver l<:>gge. non pt1ò altro pretendere dallo ind11strialP, I1ea11cl1e il compenso per la prima visita . (96213) P ensio11 i. - Dott. E . C. cht C. - La nt10Ya legge ·ulle r>énsioni non è ancora in vigoJ:e. Ella, con i dati forniti, liquiderebbe la somma di lire 4740. (9G2.5) Ri<lu z io1ie di' condotta . - Dott. C. E. Ù<1 •-~ . - Il r•refetto non h a facoltà cli ridurre le co11<lutte in t1n Comune. r,a rid11zione deve essere cle1ibera ~1 clal Consiglio c .omnna le €d approvata tlalla Gi unta Provinciale Arun1ini.stra tiYa, udito i l ( 10 11sio·lio .Provinciale di Sanità. Se <1 tali forma lit~t iu111 si sia adempiuto, non si può 11arlare di riduzion e {le lla condotta . Se a nche si nddi,renisse alla t(;'n1utu so1)pre sione, non è possibile addossare al . anitario, or a in cnrica, l'intero servizio, senza 1ecle re- i diritti da lui a cquisiti qua ndo ft1 non1iua,. to. \ Ti dovrebbe intervenire speciale accordo e relaljyo a ume11to di stipendio. In ogni ca'SO pt1ò rie-01·1·lre alJa G. P. A. I:articolo 206. della legge SU · i1it~1 ria dispone che <<Gli ufficia li sanitarii ohe 1io11, ~

nicdioi, oonrZ.otti e ch e si tro vino in se rv i~if) all'attuaz ione della legg e 27 febbraio 1904, n. 57, da. n l n 1eno 3 an..1ii nello 8 t esso Oorn'ltne possono essr r o cli ....;pe1isati dal concorso e dal periodo d i pro 1;a 11rei:isto dall'articolo 18 S'll parere corifor'me dr.l l'on.siglio Provinciale di Sanità >) . Costoro, ap1>un8()11 o

1

to diventano stabili senza alcun l'on corso. (9():2o) Libretti p er aniniissi orle al la·t oro. -·Dott. S. E. da G. - ·L a legg·e no11 determina il C"ltupe11::;0 che il sanita rio può esigere pel iilascio dei libre tti cli a 1nmisslone al lavor o. Nean ch e noi potreu1mo l11ùicare so1n111a. Occorre r egolarsi se· c·ondo IP c:o11suetudini e le ~lbitudi11i looali. (9627) l 'aro-vilveri. - Dott. D. P. l\1. ùa l\1. l j. -- . P er ottenere le quote complementari pel secon<l•> caro-vive ri, cui Ella accenna nel qu~i.to, è necessario far domanda al >'Sindaco del Comune. Qunlora il Comu11e non se ne dia carico e n e l Com1111e gotlano t11tti gli impiegati del secondo caroYive ri Bllll può rivolgere la stessa domanda a lla G. P . 'A. allegando llll completo stato di famiglia.

<2030) R egola.1nento por gli ·i·m piegati delle Opero Dott. N. M. da" C. Il nuovo r egoltl111e11to per gli impiegati e per i salariati <.lelle Opere Pie 11on n vendo riportate le consuete p1·c$Critte approvazioni. non è ancora legg•e dello .::ot Doctor J usTITI.\. 0 a t o. Pie. -

CONCORSI . POSTI V:lC'A ~TI.

ALEZIO ( L ecre). - Scad. 23 sett. Due condotte: L. 5000 per 1500 pov., L. 5 addizion. fino a 2000; quattro qt1inq. decimo; L. 500 cav. ; doppio c.-v.: indennità spec-iaJe l;. 1500 nei primi 4 anni fli ... . conclotta, salvo che non venga assorbita da aum. di stlp. BAscm (Per11gia). - A tutto 30 sett.; L. 6000 ver 1000 pov., c.-v., L . 1000 indenn. resid ., addizion. L. :.? ; tre quinq. decimo. Serv. entro 20 g. Per due frazioni. BERGA.NTINO (Roi·igo). - Scad . 30 ·s ett. L . 6000 e ~ c.-v.; L. 500 se il medico non trovasse conveniente alloggio; L. 2500 cav. oppure L. 1000 bicicl.; I .. 400 se uff. san. Stàto fam. BoccoLo DEI '.r.-\SSI (P i acenza) . - L. 6500 stip. rt:sid., [,. 3000, s tip. nddizion. fino a 1000 pov., lire 3000 eav., L. 1500 c.-v. cav., L. 1200 c.-v.~ L. 300 uff. san., 5 qnndr. clec. Serv. entro 15 gorni. Sc:Jdenr.a 10 ottobre . CA~1.PAGN.\TIGO \Gros.>Jeto) . Sca_d . 30 sett. Per Co sale di Pari. L. 9000 e c.-v. CAORSO (Pi((ce1iza). - A tutto 25 sett.; L. 6500 residenz. e 5 quadr. decim0 ; ! ;. 3000 ·fino a 1000 1><~v.: addizion. r.J . 2.50 per il 2° migliaio e L. 2 oltre. I.J. 30UO cav., più c .-v. cav. in L . 2000 ; a mbul. L. 400; uff. san. L . 500. Doppio c. v. Etàli1n. 35. Serv. e ntro 15 giorni. Chiedere anpunzio . CARPEGN\ (Pesaro ·ff rbino) . - Scad. 30 settemb. Consorzio. L . 7000 e tre sessenni decimo; L. 3400 ca v ., J; . 1500 ùisag. resi d. L. 600 uff. san.; cal'o-nv. CASOIA (P erugia) . - Condotta primaria prevalentemente chirurgica e condotta medica. Vedi fa~cic. 36. Scad. ore 18 del 2 ottobre . CASERTA. R. Pref ettura. - La scadenza dei concorsi a posti di Ufficiale sanitario per 11 Comuni (v. fase. 29) è stata pro rogata alle ore 12 d el RO novembre. CASTEL DEL ì\:fON'l'E (_4.q u il((, ). Per tre11ta gior11i cln l 29 ag. : J). HOOO p, vov. , sesse1111i dee., L. 500 {lisag. l't=.!Sit1. , L. 500 uff. sa1L, due c.-v. I scriz. Ordine. Etù lin1ite 40. UEnIONA'?'E (Parirt ). -- Consorz. 3 com.; ab. 5080; IJ 65()0 : acldiz. ~n 1000 !)OY. · cu,-. : c.-v. Scad. 20 ottobre. CoMo. Ospedale Provi nciale P sichiatrico . - Due n 1edici di Reparto: vedi fa se. 36. Scad. ore 17.~0 cleì 30 sett. c·osJo:Axo ([-cline). - L. SOOO oltre r~ . 3000 mez0 00 t1 ff! . s:1- 11 .•· tlo11pi c .-v. Scad. 2.5 z1> t rasp. e I ). ,., setten1bre. Ji'l RENZE. J?. P r efet.t·ura. {Tff. san. e n1edico ea po <lell'uff. <l'i_g iene nel con1une <li Prato in T oRt-.1nu. Titoli ec1 e~ami. f ;. 9000 e 8 trie nni decimo: iJ1J(lP nnitit te1npora n<~e cli c .-Y. e di lnissione. E scl us io11-E' cla in carichi retriù. e dall'esercizio profe Rion. Ab. no.ooo cli cui '>J ,800 nel centro capoluogo. ~t.. 1d. 31 ottobre. F oL1c xo (Perugia). - 'Cfficiale sa nit.; I~. 10,000. 2 c.-\·. e S11ppJementare : ~ quinquenni dee. Tit·)li ed e~'ln!i. Sc:1c1. 20 sett . 1)


1252

IL POLICLINICO

, :E'osor~0\'0 (J/ aR.·a Carrara). -

Sead. 30 sett. F r azioni; dii:;ta nza 1na. ~. knl. ; n b. 1900 {li cui 215 a cnra grat. : 11. GOOO. co11 c.-v., l i. 1000 ca.va le., salYo :.l])J1l'OVnzione G. r . .A. :.\1ALEO ( .ì.'ilano). - Scud . 27 sett. II Rep. L . GOOO o!tre J;. 2.";00 quota comJJl. , c.-Y., numenti. period1ci. Chiedere ba11clo. ~JILAJ.~o.

Oorisiglio degli Istituti Ospitalieri.

-

Scad. 31 ottobre. Quattro medici chirurgi assisten ti interni; Yedi fnsc. 36. )JoNTE S. IlrAGI1> (Oaserta.) . - Entro il 25 sett. Età-lim. 4-0. Iscrizione in un albo. J;. 6000 e u n <le<::imo per ogni quinquennio di effettivo servizio. Chiedere a11nu11zio. )!OXTE S. BIAGIO (Caserta). ~cad. 25 i:;ett. 1.. 6000 e q nil1quen11i decimo, oltre in(lenn. ca vallo . XoR~rA ( 1)•0111a). Scad. 24 sett. I1. 7000 oltre T1. 500 ò.i~'!g . res id ., L. BOO uff. snn., doppio c.-v. I)o~:rAr.ANCE (Pisa). Scad. 30 ~-ett. L. 6000 e 4 quinq. dee. ; J; . 4000 cav. Ro~1A . l stit·uto di O/.inica Ortopecl ica e Tra11111atclogioa. Assistente effetti\o; Yedi fase. ~~ò.

Sca d. 30 sett. l{o~1A .

ono aperti i concorsi nlle Cattedre di clinica chirurgica e di una tomia i1ormale a. Sassari, d i otori11olaringoiatria a Pavia. Scad. 30 noYembre. AXATOLI\ DI NARC:O (Perugia). - Proroga Bl ottobre, ferme restando tutte ,)e condizioni. S. Crrru1co Kuovo ( Poten.za) . -· Scad. un mese cla l -! sett. Età-liruite 35. Serv. entro 2.5 g. L . 4100 <.·ic) e dop11io c .-v. s. Prti;TRO AYELLANA (CrtJJl]JObas. o). - .A. tntto 30 Rl tt. Etit liu1ite 39. Iscriz. Otd. T.1 . 3500 (sic) e 4 11n i11que11ni dee.: doppio c.-Y. SPELLO ( Perugia) . Scad. 30 ~ett. Ii. 6000, tre q uinq. ·ù ec., doppio c.-v., L. 600 utf .. an. TORIKO. Ospedale Oeltico di S . Laz.::rtro < orso niroli, l-!-b is) . - ~l eclico pri1nario. Scad. 30 sett. , 'tip. come da regolam. i11t. e tahe11e orgH11icl1e vi~ibili IJr esso la Direzione. J.seriz. ri u11 A lbo. Documenti non ant. a 3 m esi dal 10 ago. to. Titoli e 11ubblic:iz . in 5 esemplari. ToRINù. Ospeda l e infantile Regin,a Margherita. Primario d i chi rurgia, asffistente di medicina e i-adiologo; vedi fase. 35. Scadenza 31 ottobre. Ji inifft ero della P. I . -

1

1

:\[edico divlo1na to in Ing11jlterra ecl in 8yizzer•t <lPsidera11clo apprendere l ' ita liano cer ca interin.ato. iu nn 0811eclnle o i11 Clh1ica privata. Dirigere otf t-' rte : <lott. C'uere1, :\lorgec - Svizzera. Diffide '3 boicottagg'i.

XnoYC diffide: Ra bellino (RoYigo): Forlimpo]'oli fForlì). Jieyoca cli boicott.~ggi: I)ie tra lt111ga (Perugia).

su proposta. ùel l\Iinistero della Guerra. c:on . la 8eguente 111otiYazione : ' (( Il J)rof...!\.scoli Pl'OYYide, n ll'i11izio clella gu0rrn , a ll' impianto i n Pavi<l cl011'0S]H:~cla le 1\1ilitttrc Ghi8leri, che {liresse E:!gre~.?;ia1ue11te J)e1· un a 11no <..),._ Il.!ez7.,o portnnclolo fin dal principio a que11·a 1tez'l:a cli funziona ine11to e di in ditizzo scientifico el1E> ~u­ Jo la sua iJ1~tancabile 01:>erosità e l'al to .·uo Yalore di C linico illustre J)OtPYano conse11tir~. <' Nominfl to. da que. 'to :\Iinistero, i1el 1917 const1le11te per la ma laria 11e11·1u te1no del Re.gno, co11 la ral'a con111etenza cl1e Egli possiede 11ello stn<.lio di que.:sto grave prolllP1na ·.H nitario e sociale, J1a J)Ortc'lto i11 tutte le q11estioni attine11ti all<l protiln ssi ed a lla cur:i di qt1e~ta infezione. il sno autort3YOle consiglio e una nttiva ed efficac~ cooper èl z io ne ». %il ro,

NOTIZIE DIVERSE . •

Congresso Italiano di

D ermat~lugia

J.1a X IX rin11i0ne d e lla

e Slfllografla.

.~ocietà

Ita 1h.111:i <li JJe11n:1tologla e Sifilogr:lfia è fi ssata J>e!· i giorni J-l-ln dic~mbre i11 ROIDèl. llE' !l'a ula de lla n. l'linica I>erlllO~itilop~ tica, òil'etta d~t1 1>rof. A. Ducre)'. l.1a J)tiinn. seduta avrà luogo il 1-! dicembre a llè Ol'l'

10.

~i

rivolge YiYa pregllie1·a ai soci che desiclera11 ftlre co1 uu11ica~ i oni, <l'inviarne il titol o, con un. lJreYe rit.1R. nuto, al sPgretario dott. '\?incenzo :\1011lL' .·a110. ,·in l 'au1vo ~l~trzio, ()9 - Roma <2<)). non pii1 t<1rcli clel 10 n·o yerubr<3: non si terri1 eo11to di qu<3ll€1 j)l'P:111nn11ciat0 dopo tale data . J~11tro lo · ·tes ter111ine in11>roro~abil e i soc:i c.:hl' ,·orra11n o u su fruirt> dei ribaissi f er10Yiè1 ri. se qn<'sti sa rfl n110 concessi, d0Yra11no a vYiSH rne il ·: eg·r,;)ta rio. r>er a~.· ic·urare la sollecitudine nella pubblienzio111.: e la ff\clelt<i dei re. ·oconti d e lla rjn11ione la Pre:-; j <.lenza ~i n ttel'J'Ll stretta men te &l le diSl)OSizio n i <lelrn rt. 8 dE:l reg61n1nertto. !'3a l'Ù cl i ~ trib11 i to pro~sin1 a 1ue nte il v1·ogran111.n tle Ila rin n iont-. 1 )

o

V Congresso sanitario di Abruzzo e Molise. l /in.a ugurazione a ,-verrà in Lanciano il 23 corr. 111t>. e . a llP. ore 10, nel Teatro Cou1unale Fenaroli. J .. e iscrizioni ~i ricevono n11ch e nei giorn i d11rante i quùli si ~n·olgono le sedute òel Congresso. I.e qt1ote d'iscrizione sono di L. 30 per i men1b1-i orcli11ari, e d i L. 15 i:>er gli aggi.~gati (signore P 8t11 <1e11ti). Hegreturio : ùott. O. De C0c<:o: («lP~i<-'­ re: c.lott. T.1. I..otti. l ln1·0i-i clt1rern11nr) fino ~11 2.) ~ettem bre .

III Congresso per le Industrie Sanitarie I talian e. <)uest1J C'o11g1·esso, <li c11i abbian1» giù dato 11'>tizia . si })l'Ol)One. c.:01ne i C'ongres~i e-be lo h <ì l1 J! ì_1receì.l11to, i scgne11ti scopi : \' n 11>rizza l·e la 110. t r a 1Jroù11zion~ ]1r csso il C1) 1·1·o 111edico. inte res~~111do a<l e~a. con s1.>eciale e;u1 :i. i m~cli(·i italin11i reside11ti ~Jr estero, dei qn;1li 0~1111 110 è e len1e nto Yi,·o, pote11te, fattiYo di og-ui 1

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. 'on. decreto 1noi1L vrofJrin :-;o,·ra110 è stata co11f<.3ri ta .'11 J)l'Of. \ '" ittorio A.scoli . direttore della Clj1tic:a ) lPtlica cle ll"'Cni"ver itil <.li Ron1a , la comn1en· <ln dell'Ordine 1~que. tre dei ~S. ~la ul'izio. e J.. az-

)


[--\~NO

XXIX, FASC. 38)

SEZIONE PRATICA

i1o~tra

affel'mazione, di ogni no. ·t ra espansione di iclet\ ùi coltura, 'di produzione. Co. •titu!re f1·a scienziati, sa11itarii e industriali 1111 C'ontil1u1) eotdiale .affin tamento che li persuada <lf\lla IlèCE:~~j tiL e della. utilità, nel superiore inte1·e se dè l l'nese e nell'interes.. , e varticolaristico, della lor o stretta e sincera collaborazione nelln l'ice rca e l!ella offe1·ta di iniziative sfruttabili, nell<l !':Oluzione di 11roblemi scientific'i o industriali, cn j ~cie nza , ·ingegneri.a e finanzù sono elementi ug·nn 1111P11te indisS3olubili e necessatii. \~aloti7..zare il nostro pa.ttimonio i(lrologico e cli1na tologico (fonti salutari, stazioni climatiche, ecc.), il qual~ att 0 nde rla tempo di esser~~ messo nel valc.•r e che g·li compete, specie r affrl>ntandolo con lo ~Y ilu1>po cl1e, pl1re con risor se naturali, assai mil\Ori delle i1ostre, a ltrove è stato J·aggi11nto. l)ttenere da parte dei poteri superiol'i dello Stat'i n11<1 })i~1 efficace tutel.1 degli i11tere.'si delle inù11 -trie ~a nitarie italia ne. fino ad oggi sacrificate nttra,·erso èi~parità e inferiorità di trattamento a 11<1 pr()(l11zicne st ra nie ra.

11

Congr~sso

Interna•.ionale di Sociologia.

i11(letto a Vienna dal. 1° .all'S ottobte. L a VI ~(-l/.i o1lt" è cledic-a ta <li proble111i cli Biosociologia e di .lf c<l ici11a ~~ociale : di sc·u teril i seguenti temi: u I.otta con t ro le i11to. sicazioni sociali »; « Disposizioni i11ternazionali in relazio11e nll'eugenica ». J.0 a<.l-esioni Yanno indir izza te al Direttore de lristitnto Intern aziona le <li ~oc:iologia, prof. Fran<·(.!:-:co ( 'o::;.entini, T orino. Yla ' nntorre nntarosa. È

21.

li

Per G. B. Morgaznl. L '()r(line clei Medici della Pl'Oltinciil di Forli, pntria di G. B. ~lorgagni, rivolge cordiale a ppello n tutte le Università, a tutti gli I stituti scientifici ed• a tutti i ~ledici d'Italia invitancloli a t1ibntare <1egne e solenni onoranze all 'at1tore del !> e sedi but> et oa/n.<~is m orboru,111., mentre la città uativa si appresta a t rasfe1ire la Statua. monl11u€'ntale dal rortile del Palaz;:r,o degli ~tudi i1ell~1 J,jaz%a prospi cie nte a l vasto Ospec1<1le inte ~t..'1to al i10111e rlel Grande Anatomico. L'Ordine dei ~Ieclici <lella Provinc ia di Forlì, ritenendo che le onor:1nze debbano es$ere indette da tutti i medici d ' ItaJia , apre all'l1opo l111a sottoscrizione naziona le.

La colonia marina nella Pineta di Pescara. ~ell ' incauteYole

Pine ta cli Pescara l a c:olonia Jnn rina , che da R villa, •.\qui la e Cliie ti si a ttencla vel' due n1esi fra il 1nare e il bosco, diviene sen111r0 pi f1 n un1el'osc.1 . Il dott. Giulio Cozzoli, che per le colonie iu:irine si va pr ocliganclo con slancio e fer-rore cli apostolo, ha voll1to tenere ai 500 ban1bi11i del la Colonia una co11ferenza ·d i l)l'opagancla igie11icà, accompagnata òa proiezioni; egli ha pn rl<l to, co11 gl'u11de luci<lit~t ed efficacia, dei pericoli dell'alcool. dell[l c.1ife$)a contro le malattie contagiose. c.lell 'orguuizzazione e dei ri . . ulta ti della Colonin. Il ben('lltrrito sani ta rio è stato ammirato e fes teggiato tl.ì. tn tti i presenti. I/oper a così felic:eu1ente inizin ta <lvvl'ebbè :'.l.BSE:; r e prosegwta.

Ambulatorio-dispensario per bambini.

st:ato riaperto l'an1bulatorio-dispensurio pe:· ban1bini amma lati poYeri, annesso alla Scuola prati<:~l ùi A ~iste11za a ll"Infanzia di R oma. Le con._ ult'1zioni, g1~a tl1ite per i po\eri, souo tenute dul direttore ]}rof. .ù.. ngelo Sig11orelli, codil1Ya to dalle nlJie ,·e della Scuola. Si tengono ancl1e c:ons11lta;1,ioni per le famiglie dei ~'lmbini freq uentanti l'a1nbuln torio, integr ate cla Yisite domiciliari, per l<.l inc-l1iest<.1 d '9mbiente e sociale. È

l\'loniflca donazione. 11 signor Lt1igi Ronzoni, proprietario cli F ilande di seta a Seregno, hù dato un m ilione e seic·e11to mila lire per In costruzione ·d i llll r>adigli onc ed h 9 assiet1rat0 t1na rendita annua (li I1. 57,500 purchè ~ia riserYa to a lla famiglia Ronzoni di n ominare dne dei cinque amminis tratori e 12 letti siano ri seevati ai suoi operai di Cesano l\ladern0. J~gli ·stanziò l)l1r e un primo fondo di u11 miliont! JH.' r un r icoYero di 111enclicità, mentre 11.a già erogato l 'a.ltissima cifl'à di altri dieci n1ilio11i in ,ra1·iè 01)ere benefiC'he ~cl nmn11itarie. 1

Per le Università Germaniche. Si apprendé elle il papa Benedetto X,. la.sciò nlrarciYesco·ro di C'olortia la somma cli lil'e it. 200 111j la da distribuire n lle Università della Ger111unia .

Un ambulatorio ortopedico a Cortina d'Ampezzo. s tato inaugurato a Cortina d'Ampezzo t1n aml 1ulatorio ortopedico, so1·to ·s otto gli a t1spicii del1·rstit11to Rizzoli di Bologna, dedicato ai combat· te11ti ùella I'r .t\.rmata che 1Jeri1:ono' in quelle terrt~ nella grande guerra. Nella stessa occasione è ~ta to festeggiato l 'inizio dei lavori dell'Istituto I:Jlioterapico che sorgerà nello stesso stabile e che })rende rà il n ome del compianto ed illi1s tre prof. Alessandro Codivilla . Parlarono l'avv. Bellini, Commissario Prefettizio della Amruinistrazione dell'Istituto Rizwli, ed il direttore d i esso, prof. Vittorio Putti. l/ambt1latorio sar à dire tto dal <lott. Vacchelli, a into alla cattedra di ortoped ia dell'Università di ltologna . È

I/ Università di Monaco. Ira solenizzato il 2-J giugno corl'. nnuo il su o 4:;00 ànno di fondazione.

Nuove cattedre mediche. r 1 ell'T·niver sità czeco-slovacca di Bl'un è st.a t o istituito 'I 'insegnamento ·d ella medicina sociale, at1ida to ~11 J)rof ~~ra11tisek H amza, fondatore della le~'il nlaza rsk:i contro la tubercolosi con 400 filiali f:" 30 di ·pe11sa rii, n u tore cli un trattato di medic_ina socia le . A '. rolosa è stata istituita la cattedra (l'idrolog1.1 iuedica, co11 un t itolure, un .assistente ed u11 i.nse1·viente .


1254

JL POLICLJNICO

Prezzo d•i libri universitari. Il :\Iinistro per i 'Industria e Commercio, su conforme proposta della Commissione nominata con Decreto ministeriale del 31 marzo .scorso, incarica ta di esaminare la opportunità o meno dell'abrogazione o della modificazione delle norme relative ai IJrezzi dei libri scolastici, ha deliberato di n1antenere inalterate per l'anno scolastico 1922-2ij qt1elle stabilite dai Decreti ministeriali 4 ottobre 1921 e 13 dicembre 1921 circa i prezzi dei libri per le sct1ole t1niversitarie ed istituti superiori, salvo cl1e non intervenuisero prim~ provvedimenti di indole gen()rale.

I medici di Palermo e gli ll11mentl di affitto. A Palermo ~ intensifica u11a seria agitazione della classe 1nedic<1 per le esorbitanti pretese dei vroprieurri (li loca li adibiti con1e studi i professionali o consu ltorii. Infatti i proprietari, visto il R. D. 3 aprile 1921, che agli effetti clelle proroghe e degli aumenti di fitto equipara tali locali a quelli adibiti per com11\e11cio, .si sentono liberi dai precedenti vinco·li, ed 11Ul1110 iID])OSto aumenti fantastici. ]J il presidente di quell'Ordine - prof. B·e ntivegna - face11dosi eco dell'agitazione di moltissimi medici che si vedono costretti a sospendere fuori della vropria abitazione l'onesto esercizio professional~, si è riYolto alla Deputazione l)Olitica , e al Presi. dente dellà Federazione prof. Silvagni, invocandone l'appoggio, in vista della pro~sirna discussior1e del progetto cli legge sugli a ffitti. Ora si spera nell'interessamento del prof. SilYagni e dell:on. Orlando, il quale ha a sicurato di sostenere i voti dei medici presso la Con1roissione fl<:1rlamentare.

I mobili dell'Ospedale Maggiore di Milano pignora· ti dal fisco. Il Consiglio dell'Ospedale Maggiore di Milano a veva deliberato, per le ristrettezze finanziarie in cui versa l'Istitut() e per la impossibilità in cui si trova di riscuotere forti crediti, s1)ecialmente dai Comuni, di ' sospendere i pagamenti delle imIl Fascicolo

~

(1° sett.embre 1922) della nostra SEZIONE MEDICA, che trovasi in corso di stampa e che appena pronto spedire1no ai s ingoli signori abbonati, contiene i seguenti lavor~: I. G. MrNGAZZINl: Le nuove ricerche anatomo-cliniche di Kenschen sulle afasie. II. C. TonoE: Contributo clinico anatomo-patologico ali' emiatrofla cerebro-cere bella re crociata acquisita. III. A. GiANNELL1 e O. Mi.i\.RGA.Rucc1: La sfigmografia nell'esoftalmo pulsante. IV. G. R oAsENDA = Nuovo processo di esame della senslbilit~ gustativa nelle paralisi facciali periferiche. Un g rosso fascicolo di 52 pagine che gli abbonati alle sole SEZIONI PRATICA e CHIRURGICA potranno ricevere subito inviando cartolina-va.glia di L. 5 al cav. Luigi Pozzi, Via Sistina 14,

Roma.

[ANNO

XXIX, FASC. 38}

poste di iiéchezza mobile, <li fabbricati, ecc. In seguito a tale mancato pagamento è stato eseg1.tito, per conto del fisco, il pignoramento di tutti i mobili dell'osped ale per un valore di 300 mila lire .

Medici assassinati. _<\. Ponte Corsini presso Ravenna è stato ucciso con un colpo di tridente al cuore il medico condotto d-0tt. Claudio Scagnondi. Sembra che il delitto sia stato motivato da vendetta, poicllè l'uccisore sarebbe stato licenzint.o dal posto che occupaya in seguito a certificato del medico, i! quale lo aYrebhe dichiarato affetto da tubercolosi. In un caffè òi Torino la maestra Guglielmina C~oroosi di Aosta uccise con due colpi di rivoltella il suo amante dott. Remigio Chantel, laureato da qualche mese in medicina a Modena; poi spara va altri due colpi contro di sè e moriva ancl1e essa poco dopo. Una Sezione russa nell' Uolversita di Londra. Il Governo inglese ha permesso ad un gruppo di professori delle Università russe. di iniziare dei corsi regolari nell'Ateneo londinese, ove costi tu i- . scono una Sezione Russa, da poco inaugu11ata. Si è spnto a Palermo il prof. ANNIBALE lVIONT _.i\ LTI, ordinario di medicina legale in quell' .Ateneo, uno dei più a vprezzati cultori della disciplina che profes~aYa. Era nato a Rossano (Massnl1arrara) nel 18fi ; si era lat1reato n Firenze, doYC fu aiuto del Fili1)pi; pervenne gioYanissimo al1'insegnaménto ufficiale : a 32 anni occupa_,-a già la cattedra che E~li dov~va illustrare. Lascia tracce lumi11osc in molti campi della medieina legale; fu uno dei più a utol'evoli collaboratori del Trattato diretto dal Filippi; insegnante efficace, <!reò una scuola dal1'l quale sono usciti valeuti allievi, tra ct1i il 1\firt-0, ordina:rio di medicina legale primu. a Siena ed ora a Catania. Oltre che scienziato eminente fu cittadino integerrimo ed ebbe il eulto . ' degli affetti d.-0mestici. G.

. Il Fascicolo 9 (15 settembre 1~22) dell a nostra SEZIONE CHIRURGICA, con terrà i seguenti la-

. von:

I. B. MAscr , ,sarcomi multipli primitivi delle ossa. II. G. BERTI: Sopra due nuove specie di miceli nel corpo umano. III. B. S cHlASSI : Gastro-ptosi-ectasia idiopatica e suo trattamento. Un grosso fascicolo di 52 pagine che gli abbo- _ nati alle sole SEZIONI PRATICA e MEDICA po· tranno ricevere subito inviando cartolina-vaglia dì L. 5 al cav. Luigi Pozzi, Via Sistina 14, Roma.


. [ANNO XXIX, FASC. 38]

SEZIONE P RATIC.r\

RASSEGNA DE;LLA STAMPA MEDICA.

125')

Soc. d. R Ò1J., 15 giu. - 1\1. LABBf; e a . Il metabolismo bilsale. - i\ f. ' rILLARET e a. La tensione 1

Juurnal A..nt er. Med . Assoc., 3 giu . -

S. A. CruLFANT. Contrattempi in ginecologia. J . GoLnBERGEH. Dieta e pellagra . - D . C. PARMENTIER. Rumori sistolici in individui sani. - R. BuRTON0PITZ. La capacit.1. vitale dei cardiaci. - - W . L . BENEDICT. Retinite da ipertensione p lus nefrite. St11.d'i1tm, 20 ma·g . - D. PACE. Effetti della sezione del vago si:uiistro in una don na • Ann. di ()don,tologia, giu. W . DUNN. Trattamento della piorrea a lveolare cou i raggi ultraviol~tti. G. FAoOLI. Sen.sìbilità dentina le e malattie iniziali dellH polpa. Riv. di Pa,tol. Nerv. e Metit., 8 giu. - G. FRIGERIO. L'azoto non coagulabile del sangue in a lcune nla lattié mentali. - C. DE SANCTIS. La puntura. lon1ba rd in alcune emorragie ventricolari. D e utsclz e Aled. Wor;lien,s., 16 giu. - W. STRAUB. Sostanze digitaliche e medicamenti digita.lici. -A. ~1ux.t.ER . Appendicite e gonorrea annessi.aie. - I.1IC'HTER~'I.:Ln. .Actinomicosi polmonare primaria. Bull. Aa. d e JIJérl., 6 giu. - F. ARLOING e L . LANOERON. Choc anafilattico sperimentale per via respiratoria. - \V. J ANO\VSKI. I l meccantsmo dell'accelerazione clel polso in diversi stati mo1·bosi. J•ediatria, 15 giu. - S. CANNATA. L'intolleranza per il ìatte di donna. - S . FABRIS. Valore diagnostico dell'adenite epitrocleare. Giorn. di Olin. 1l!led., 10 giu . - A. DAZZI. Encefalite epidemica cronica. - U. GARBI. Emorragia del ponte; sindrome Millard-Gubler. Jour1i. d. Pratieiens, 17 giu. - H. ' rIGNEb. Contrazioni e contratture anulari sul parto. Brit. Jted. Jou,rn., 17 giu. - .A. H uRST. Peccati tpenitenze del colon. - E. S. "\iVoLSON. I colol'i da disturbi funzionali dei muscoli del colon. Novotllerap'ia, mag. - N. GuRGEL. Vitamine e avitaminosi. Spitalul, mag.-giu. OBREGIA e P. TOMESCO. La reazione di Weic hbrodt nella sifilide nervosa. O. 'ruGuLEA e N. RArJAN. Tumo1i cistici del peritoneo. l're'n~a J1'3d ..4.rgeritina, 30 mag. T . CASTELLANO e ::rvr. SHCTEINGART. Pleurite amebica . Z entralbl. f. inn. Med., 24 giu. - ~·. EIGENBERGER. 1""8. soluzion~ iodica di Pregl per via endovenosa. Japan Merl. World, 15 mag. - Y. OHHASHI, H. NAKANISHI, l\11. HABS, T . OHSA. Eziologia del beriberi. - K. TAGUCHI, s. HIRAISHI e F. KwA. La malattia da riso spulito nell'uomo. Journ. d. Prat.ioie.ns, 24 giu. - 4RMENGAUD. Trat· tame11to idrominerale delle bronchiti croniche. Noto Yorlv State Med. Joitrn., giu. - C . H. CHETwoon. Legatura dei deferenti e ringiovanimento. - R. L. LEVY. Studio chimico nella chinidinn. Presse Jféd., 24 giu. - E. KERAMOPOULOS. TrasfU· sioni sanguign e e profila ssi · degli accidenti chininici. Pflri s .J!éd., 24. gju . - H unELO. Tr-attamento della pso1iasi. CLAISSE e SERRAND. Efficac:La delle iniezioui intratr1chea li col metodo sotto-glottico .

venosa periferica. z~,ull . Ac. de Métl., 13 giu. - G. :FJTIEN~E e M. ,~E­ rcAL~. L'iperfunzione renale all'inizio dello scom~nso cardiaco. Pensiero Med ., 17-24 git1 . - B . BISBINI. Casi di singhiozzo epidemico.• (iazz . d. f)sp. e d . Olin,,, 15 git1. - D. D 'ANDREA . Ittero e morbo di ~"lajani-Basedo1v. Journ. de ll1i!d. de Paris, 17 gill . - G. DROU.ET. ' Terso una concezione unieista della. fisiopatologia dell'asma. I.Agiiria Med .. 1 apr. - E . l\fARAGLIAKO. Congestioni polmonari attiYe e forme toraciche dell'in · fluenza. Brit. Jfed. J ourn., 24 g·iu . - J.;a sonda duodenale nella d'iagnosi delle ·n 1alattie biliari . - L. RoGERS. I.Ja lebbra. - E. ARA.ISTRONG. L'ossido di carboruo nel fumo ò.i tabacco. - H. C. BROWN. Azione amebicida del ia c:onessina. Anzer. M ediç., mag. - J . s. BECLER.e B . H. BECLEP.. Tratta1nentl·) non chirurgico del prolasso del retto. - N. E. AithfSTRONG. Immunità e disposizio· ne alle infezioni g·onococcicl1e. - P. MARSHAI,L. I/ing·lese: la lingua m igliore per gli scam1bi interno zionali. I> cutscltP !Jleàiz. Woche·11s., 23 giu . - K. H . BAUER. 11 problema. co~tituzionale in chirurgia . G. BaucK. St1lla s ierodiagnosi della sifilide median.. te la 11r ect11ita7.ione. Rifar nz a !Ji ed .~ 19 gi u. - G . CRISTEL. Epilessia pa i·ziale conti11ua circoscritta. - .A.. BARLOOOO. Ri tan1bio int(lr1nedio nell'epile~sia. Ga.zz. d . Osp. e d. Clin., 22 g·iu. -· G. BIA1"'\TCHI. Spas1no c lo11ico unilaterale del diafran1n1a. lViener J[lin . Wooh.ens., 22 gi'µ. - .:r. SCHMITZLER. Sulle (li lntazioni acute minacciose dello stomaco e delrintesti.no. p ,r esse Méd., 21 giu. - M. LOEPER e J . BAUMANSE. Secrezione pe1)tica e 1p epgiuria. iJl ed,iz. J{li1iik, 2.5 giu. F . L Es. ER. Autoguarlgione delìa sifilide. ·- A. SAALFELD. Il naso rosso. - E. ToBIAS. Idroterapia della pinguedine. - C. HART. La dottrina della gla.ndola della pt1bertà. . M·ilnoh. !Jfediz . Wochens., 23 giu. - H. FUHNER. Sinergismo chimico e farmacologico. - W . GE.."'\T- _ NERrcH. P~togenesi della metasifilide. G. Wu1_.~ LENWF.BER . La concentrazione del liq. cer.-spiu. nelle inalattie del sistema nervoso centrale. (fa zz. d. Osp. e d. Olin., 25 giu. - G. AvEzzù. La scopolamina nei vostuu1i di encefalite letargica . Ol1n,, f.Jedi1J;tr., VI. -· !\1. BERGAMINI. Poliomielite anteriore acuta a forma epidemica e suo nuovo trattamento. R.iv. 01~l1. ù_,i Olin. MerJ., 15 mag. -25 mag. - C. ALESSANDnI è A. TERZ.1XI. Rieerche sul siste1na nervoso vegetativo i1ei !nalati di porpora emorragica. ]J'Osp. ]fa(Jg. , ;31 ill:lg. - I.1EIJ'FI. Diverticoli COil· ge11iti della yescica. - .A... BER0.\1lil1'I. Il sintollJtt << dolore » in otorino la r ingologia. 1

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1256

IL POLICLINICO

Soc . Jiéd. (l. H 6p . . -r _ ~ o0·1·l1 · J

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J. J

J

E O.\PL.\I~.

C1~1·fi -

los i polmonare. Giorn. lt. d. 1llal. l' en. e(/. pelle. 29 giu. - r . R A:à!00l\-XXI. Sifilomi iniziali intranasa li. A.. PASii>iì, 1\. DE P.F.LLA, G. I)EFI NE. I prepnrati di bis111nto n ella c ura della sifilide . - IJ. NAHDELLI. Di a Icune serie toss i<:l1e di n eosalvarsa11. Z entralbl. J. 'Ì1111. JJed .. } lng . H. STRAUS' e \\T. SCH L'.BAnos. Il <:u11tenu t o colesterinico deJ . siero sn 11gu ig110. If ifor111a Jlcrl. , 20 g:i11. -- )1. ARESU . JJa velocità t1i secli11 1e111:i1~io11e ·del sangt1e malarico. c. :ài I NERBI. I l riflesso oncople nrico. - 1\1. B .\LS.\:\CO. Su l <:osiJetto «drenaggio)). J:Jcl-·inl>. J[ec/ . Jou r-n., lug . -· l\I. R. GBIBBON. F é.ttt oti che ru oclifil·ano 1<1 nutrizio ne n e i bambini . l~ev . .]l ed . del l ' ruguau, 1n .a g. l>RAT. Il peri odo v r co1>értl torio. . il oston .Jlccl. a . >.:.'urg. J ourn., 22 git1. E. P . J osli.11. Il t1·a ttu1n ento del diabete mellito. l'rr;s.'c Jl éd., 1 l ug·. P. E.MIL-vVEIL, BoCAC~ e · I scE-v,-ALL. I~n sindrome Ll'illsufI:icien za ernocl<1• • ~i C.'l <1€1 feg<.1to. · Jfii11cll . Jledi~. l1 ·ur;Jio11s., ~U giu. - R. DEor~'"lTZ. Il 11r0·01ewa. dell~ sc:n rlattiua. Jie(liz . Kl inil,;, 2 lug. -- V~u:n .R. Perico lo dello scorlJ uto r:>er le popolazioni clelle g·randi cittit. L . B oCHARDi'. Il p r oblema della costi tl1zion e in met1ic111a cli11ic-n. V eu.t sche .Jl ed·i z . lVochens., 30 giu E. FRF.Y Narc·o i n1nscolare. - J. lt\ UEH. ll problema dell<l :::;ta11cl1ezz.a. J>ari.s .11écl . . ~ lug. C. .A c HARD. AYYelenamen to d.a st1bliu1ato. - ~lo~zox. Le s indromi i pofisa rie. -- L r.vI-VALENTI. I riflessi 11ella l oculizzazio11e tl e lle les io11i 111idollari. R iJor>na Jl ecl., 10 ll1g. - J. TANSINI. Stomaco a clessidra con ulceTa in ~l tto; i1uovo proces.~o opern ti,·o cli c nra radica le. - · F . BERGOLLI. Ele n1·e nti prognostici ·ò el tifo . •

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[ANNO

XXIX,

FASC.

381

A~CHIVI. >~cand in a,va,

31 mafr.·. G . e) ·· ., ~~ODEHBJJ:lt<?H. I.n r eazione iniocliostonica . e. SON:X"E. Il l <l tta to ferrico e i ferruginosi organici . .4.rch . p. l e 1'lc. Merli., 5-6. - J. i.~AOEOTTI. Genesi <le lla so tHnr..a connetti Ya ne ll'« i11nesto morto '' · ·- E. E. FRANCO. An,a tomia pat{)logica della leiFih111<111io, i· <:u tnneo-muco~a· (){l <.1n1erica11a. E. RAVENNA . E11clocardite da c arbonchio sintomatico e endocardit~ tossica sperimentale. - G. SALVAoxr~J: ecl E . Pi;:sERico. Il « tempo <1i co.agulaziollEl )) del i:;iero di sangt1e nelle ipertermie sperin1entnli. - r .. (~O~TI. Particolare forma di ~mo­ ,globinu1· i;i J)à l'OSSistica . L. TORRACA. Azione 11 ecrotiz~1nte de lle n1atite copiative e di alct1ni colo ri di aniJina. - F. SPECIALE. Innesti n el feg"a to (}i fr:1m1nenti lli linfop:ln1ulole prece<l~nte· lJ'.l('nte fì s~a ti. JJ,·it. Jonrn,. of Ol1ildren's lJi ·eascs, apr.-g;iu. J. P o1NTOX, H. 1'H e n . FIELD e D . PA'l'EHSO.N. Le malattie g·ra Yi 'le l sanguP ne11' infanzia. R. H uTcirrsoN . .r\ne l1risma del Ductus arteriosus. ,-lroh. d i Potol. e Olin. iJied., giu. - ...~. , -_\RISCO. Patogenesi Llel ver&tmento .i1letlrico destro n ei carc.liopa tic: i. - A . GASBARnINI. Encefalite épiden1ica. - TJ. J...EXAZ. L'equilibrio cl1imico-fisico del sang ue. - A . .:.Vf UGGIA. Ricamb io calcar eo e clort1ra to n e l soggetto n o rma le e ne l tubercolotico. - G. AIELLO. Ricerche sulla milza in rappo1to a lla )11 H lattiu di Gat1cl1e.r. -· E. GIANI. I l benzoato di benzile e il suo '1·~0 t erapeutico. Itacliologia, M e(l., lug. 1\.. CELAD.\. Radiot e ra.pia dei linfoiu i tnbercola ri. rlrch ives of Radioloyy, gin. - G. T . H EBERT e c. GotrI.oESBHOUGH. '.rubercolosi i lare. An11aies de ~Iéd., mag. - CES'l'AN e RISER. Inte nsitìt de lla \Vassermann nel liquido c .-r. F. TIEZ.\ X<.'<lN . • . I. DE Joxo e A. .J ACQUELL' . I.a <lisrn1e<,1 <.l e i catdiorenu li . . l r·/(1. JJ erl ica

Indice alfabetico per materie. Pag . 124 ' .-\.nt 1n in i~t ta.zion.e sanltar io, . )) 123') ...\ s trag..1 l(->cton1ia : nl10Yo processo :Ua tteriofago : il - )) 1230 • • )) 1243 (.~l1inidin:.1 11e ll'aritmia completa )) 1231 Cinconina : f)Otere curatiYo nella malaria )) 12.Jti (Jir rosi e1)n ti ca : (liuretico n e lla Cir rosi pigiu~nta ria e<.1 en1ocroma to~i » 1-? v' 7· )) 12:1.tl (Jo lP.cistE-·c·to1ci:i : esi ti lontani )) 124g ( .1 ron,aca del 111 o vin1 ento professbon a l e )) 12-t2 Em ocia runa : tossi<:!i tà . )) 124-l EIJcefa Jite epidemica : ezio logia )) 12-:12 1'ra ttt11·e : cul'a moder11a )) 124ti I pertrico~i: trattamento 9 1;.)· )) I Ji t iasi biliatc.. : prognosi 1 ..,; )) 1246 l\Jecli ca1uenti : sine r gia 1

Roma. 1922

Tip. Cart1ere Centrali.

Kèi e vitiligine : distribuzione radicolare I'og. 12-10 t)lfatto e sostnnze odorose . . » 12t7 PueuIDococco : sie rodlagnosi dei vari tipi » 124:J I> ria pis1no es~enziale » 124-l Itifle8so sple 110-midollare cli Abrams : valo r e . . . » 12-15 8 e:le1·o·s i a pla cc11e dissemi na te : s tudio • )} 12 I=~ nnatomo-pa t ol og1co .. . _ -:t.., "l 'ifo petecC'l1ia Je : etiologia. e patologia » 12Jl 1.'orcicollo e s u~ c ura . >> 1~43 r.rubercolosi : nuoYi metodi diagnostici 1nedi.ante la ricerca degli n ntigeui » 1242 ,·esci ca. llrjna l'ia: forme infiammatorie r::i re s in1ul1.1 11ti ne orJlas u1a . >l 1220 L . POZZI, ed. reaJ>.


Roma, 25 Settembre 1922

!NNO XXIX

Fase..

3~:

tondato ,{ai professori :

GUID O BACCELLI - - FRANCESCO DURANTE f!!lEZION E R EDATTORE

CAPO :

PRATICA

J•RoF.

1

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. L ezioni : E . :\1archinfava: Sulla genes i e ulla di visione delle Yarie forme della tubercolosi polmonare . Osservazioni cliniche: C. R. Belgrano: Nota clini ca ~ull a pro statect omia t.ran-;vescicale. - C. Chiand:.1no: Di 110 a . c-e~~o pro t atico insorto come cocnpJicanza ùi una pneu1nonit,e crupa le . Con1menti: ' ' · Sc bastiani: A proposito di un met odo della r!· 1·e rca dell ' inclacano nella urina. Suntj e r a~segn e: An1•r c OLAZI0:'\1: A xhr.nzen: I corpi Jnob ili ar ticolari. Jr. Shilkovski: Artriti e infezioni locali. A.. Cangc e R. Ar gaud: Le nod osità jnstaurti colari siflJi. tic:he. Cenni bibliog rafici. Accademie, Soci ~t à med iche, congressi: . oc. Lombarda di

Scien:1.e 1\Iedi che e Ri ol o~ icb e . Soc. di ~Iedicina Legnl~· di llon1a. Appunti per il Medico prat ico: CA~IfiTI C: A E TERAPI A : Di agnn!'\· · e curit dei dive1 ticoli esofagei. - L'ulcera lineare ct c ll ~ sto1naco. - Il tratta rnento delle diarree della. prima i11fa 11 zia. - 1r-rigazioni rr ttali. - No'rE J>I T ECN I CA: P ollit7.e r: · La conta dell e cell11le ne l liquor. - PosTA DEGLI AD ~u:>:nT I. -

, , A RT A.

Nella ~ i t a professiona le: La glorificazion e dei medici n1orti in guC'rra. - Cron11c~ del movimento professionale. - )f e.i.cin a sociale. - Notizie parlamentari. - Amministrazione · sanitaria. Concorsi. - Nomine, promozioni ed 0110 1·1 :fìcenze. Not izie diverse. - Rassegna de lla st an1pa medica. Indice a lfatJeti co per ma t erie .

• ltrH&I di

''°'rleià rllerYa&I.

di essi

sen~a

..

E' viet-Lf a l a riprodu•ione citarne l a fonte . . -

ctt

LEZ lONI. •

Sulla genesi e Stilla divisione delle varie forme della t11berrolosi polmonare. Lezione del prof. ETTORE raiccoJta dall'assistente dott.

ìVIARCHIAFAVA LUIGI

SCHIBONI.

Nelle din1ostrazioni dell'anno scolastico ora . trascorso aJ)biamo avuto l'opportunità come negli ann i decorsi d i osservare non pocl1i casi di tubercolosi poln1onare e pqssiamo dire, con so<lclisfazione per la vostra i~truzione, ai averrle vedute le forme principa li e i vari tipi. Ora a i11e sembra opportuno i·iasst1n:~re oggi ie oss•ervazioni e le considerazioni già fatte, p iù t1tili a r icorda rs i, specialmente intorno alln. g·enesi della t11bercolosi e della tisi polmonal'è e alla divisione delle varie forme della s1 esRa. Intorno a lla patogenesi della tub ercolosi poln1onare si è molto studiato con l'osservazione e con l'esperienza. Gli atti per altro non sono ancora <!lliusi e l a prova -è data dal fatt o che negli t1ltimi anni, dopo l'introduzione di quel prezioso mezzo d'indagine diag·nostica, cl1e sono i raggi X, si giudicò da alcuni come una granfie conq11ista la pretesa dimostrazione che la

laoo,.i pubblicati nel POLICJUNlt>e e la pubbUCa.Mio~ cU sufi t1 •

tnlJercolosi ))ol111on::tre in tt1tte le età fosse nellE magg·ior parte dei casi la conseguenza della diffus ione del processo tubercolare delle g la11. dole li11f<1tich€ d egl'ili polmonar;. Nella cdi· zio11 e cl el 1914 ·d eJ notissimo Traltctto di Pat o/(igirt , ' µeciale -~1clli.ca cli r\ . Str11m1)ell è scritto cl1e le ricerche rontgenologiche h anno din10-$trato il fatto in11)01-t.ante c11e, per lo meno i11 i11olti casi di tubercolosi polmona le apicale, le· glartdole i)eribroncl1iali ammalano primamente· e da l}tieste si djpa rto·n-0 cordoni visib ili . :"I.i raggi X, \'erosin1il1l1 ente linfangioiti tubercolariverso 1t110 o arrl])ed u e gli . apici 11olmonali, OYe l'i11fezione tt1bercola r e contin11a . e si este11<le ltlterio1·111en te. t\.ncl1e in 1tn;Iia alcuni m·edici, 1)articolnr111e11te cu I tol·i di radiolog·ia, che !i 1 sollo or.ct1pati d ella tubercolosi durante lri • guerra, ritennero con1e un grande. progre sso l'avere riconosc i11to, per le n11ove ricerche, cl1f\ la tu bercolosi polmonare, anche negli ad11lti. è ltna contin11::Lzior1 e d c.Ila tul1ercolosi delle glanl <lole peribroncl1iali degl'ili dei polmoni onde l'accertan1ento d ella vera genesi della tisi poi· rno1lare. Non v 'è d11hbio ché una vera conquista ed lln reale progresso si sarebbe dov1.1to con<:>idcrare l'accertamento di questa gen esi della tisi poln1ona1 e, se corrispondessé alla 1'f'B lt. <Ì. .

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IL POLICLINICO

[ANNO XXIX, FASC. 39] '

Quando io lessi le n1e1no1i.e intorno a questo argomento e inte si a parlare d elle nuove osservazioni all'esame dei raggi X e delle i11duzion~ che se ne traevano, p ensai se l ' anatomia patologica non ci avesse inal g·t1idato, se 1e osservazioni f~ttte fin o a.1lora fossero state erron·e e o non corrette le interpretazioni. E così .n egli llltimi anni del mio esercizio anato1no-patolog·ico 110 osservato. co11 particolare attenzione i1 e1le autoì)Sie dei èasi ùi tisi polmonare negli u.dulti, le condizioni clelle glandole linfatict1e degl'ili polmonari e di quelle. peritracheali e r11·ediastinicl1e. Ora da questo ri.on breve periodo di es<une è rist1ltata la completa confer111a di ciò cl1c si sa1Jeva : cioè, cl1e le glandole J infaticl1e. peril)roncl1iali nelle tisi po·l monari clegli a.clulti, anche le più estese e 1e più distruttiYe, acute e croniche, sono di regola liJJere da alterazioni t'1bercolari croniche caseose ; che non si vedono travate linfa111gioitich13 tnbercolari dipartirsi dalle glandole e percorl'e:re i polrr.1oni fino · agli apici e che manchi <tuindi ql1alsiasi dato anatomico, onde risulti che la tub~rco losi dei polmoni sia secondaria ~tll a tt1bercolosi delle glandole linfatiche ilari. Jlo detto che nelle gla.n·dole linfatiche ilari i11ancano alterazioni tubercolari cronicl1e caseose, perchè l'esame istologico di dette glandole linfaticl1e dimostr a spesso la presenza di tl1bercoli IL1ig·linri con l a strt1tturè1. caratteristica) secondari certan1e11te .alla tisi pol111onale 1-'er la viR. dei linfatic i. Ciò dimostra cl1e le vie Jinfatiche n ella tisi polmonare non sono completamente obliterate ·e per~iettono il trasporto della infezione dai oolmoni alle glandole li11fatiche delle sta.zioni vicine. Occorrono per altro :u1ei g·iovani non frequenti casi di tisi polmonare secondari c·ertamente alla tt1bercolosi c1elle glandole linfatiche degl'ili polmonari, co1ne avviene llella infanzia e 11el la fanciulle:.r,za. '"f a le diffusione dalle glandole ai polmoni vuò avvenire in du·e modi: o il i)rocesso t1t])ercolare, superate le barriere ca1Jsulari delle gìandole, invade il tess11to polmonale ne.I la reg·ione dell'ilo e si continua IJit1 o m•eno profonda111ente pro, ocando spesso una vera polrn onite caseosa e, in seguito, nodi di polrfi'Onite disseminata del polmone jnvaso e anche 11ell' altro polmone; ovvero il processo tubercola1"e invade le pareti di uR grosso bronco o cli _più diramazioni bro11cl1iali, 011de la penetrazione, il versamento delle masse caseose ra..1 nmollite nel loro lume e la forn1azione dei 11odi di broncopolmonite ulcerosa da aspira• zione specialffi1ente nelle parti inferiori del polrnone. Se11onchè in ambedue i casi non si osserva110 coTdon i linf aÌ1~·ioi.tici tnl1ercola.ri che, 1

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dall'ilo irragg·ia110 nell'interno d el polmone, ar1zi nel primo caso q11ando il processo t11berc0lare invade diretta1nente il parenchima polmonare, s1 ha com~ un grosso nodo tubercola re perilare, talora con una vasta caverna centrale n•elle ct1i pareti possono facilment e formarsi aneurismi, onde procedono emorra~:r ie letali. Nelle prime età e nella fanciullezza la tubercolosi delle glandole linfatiche peribronchiali è invece la regola; molto spesso con il nodulo tubercolare del polrr.t0ne corrispondente alle glandole ilari t11bercolati. Questo nodulo tubercolare polmonarie, non· apicale n1a :µelle parti l)Osteriori ed inferiori dei lobi s11periore od i11f e rio r e, s1Jesso sottoplet1rico, è costit11ito, con1e risulta dal le osservazioni di pa.recchi autori e pur da qt1elle che voi avete fatto insieme cor1i i11e in qne~to anno scolastico, da una massa caseosa centrale nella quale si conserva in molta parte il tessuto e lastico clegli alveoli, dei bronchi e dei vasi sangt1igni, d'attorno alla quale è t1na zona di tessl1to di granulazione vascolarizzato, con tubercoli tipici e- numerose celll1le giganti. I tubercoli cl1·e ~i trovano alla perifaria sono di,1 isi. da tessl1to polmonare con notevole infiltrazione delle pareti degli alveoli rl~i q11a1 i molti so110 rivestiti da. epitelio cuhico. Alla periferia del 11odo caseoso è ma11ifesto un bron<Cl1eolo clel diametro di 1 mn1. e anche più, la cui parete, in t11tto o in part~; è invasa dal tess11to t11bercola.r e, che occupa. in parte o in t11tto, il lt1me del broncheolo il ctuale, q1lando non t11tto invaso, mostra la i •arte della parete norrnia,le rivestita da epitelio ciliudrjco. In alcu11e vene circostanti si ·veclo110 tubercoli sporgenti nel lume del vaso . Lontà.no dal nodo tubercolare, con la parte centrale caseosa, lungo i bronchi e i vasi sang·t1igni sono tt1bercoli che designano l a via di diffusione -d ella. tubercolosi dal poLµ1one alle oalandole linfatiche. La struttura d·el nodulo tt1bercolare primitivo del polmone con la co~ st[tnte t11bercolosi dei broncheoli ne dimostra la genesi aeroger1a. La tubercolosi caseosa delle glandole linfatiche 1peribronchiali non è per altro eccezionale .n egli adulti e vedesi anche nei vecchi o sol a o insie1ne alla. t11bercolosi caseosa dell·e glandole lir1 faticl1e dP.l collo. Questa tubercolosi caseosa delle glar1clole linfatiche può guarire senza diffondersi ulteriormente come din1os~ra­ no i casi di tubercolosi caseosa calcificata di t111a o pi11 gla.11dola linfaticl1e ilari co11 la calcificnzio1l.e del corrispondente nodici110 tubercolare clel l)Olm o11e; ma pt1ò diffond e r~i, con1e ... . f:: i è detto, ai pol111oni ·e, penetrando nei vasi •


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SEZIONE PRATICA

'"ia11g11ig;11i OYvero i1 el co11clotto to racico, dar,~ luogo alla. t.11bercolosi i11iliare s1)esso co11 m e11 i11gite t11h ercol ar1~ . Nei casi p er a ltro non fre'll1 e11ti di tisi polmonare lùcero ~ a 11el prin10 a 11110 di , ·ita, se le g·la 11dole li11faticl1e ilari so110 ttibercolose, co11 degenerazio11e ca se osa, no11 si p11ò sen11)re din1ostra re che da q11este gla11clole il processo tn1)ercolare s i sia, difi11so' i1ei !)OJ01oni; cioè s ia ritornato n ei i1ol111011i. Nei latta11ti s i tratta. infatti di tisi nol111onar'e .co11 \'tlste caverne più spesso i1ei lo])i i11feriori e c0 11 nodi di ssemi11ati di broncopol111onite, nella, q11a le le glandole il ari so110 invase dalla tlll)ercolosi caseo a i1 on però i11,ìacle11te i ])roncl1i e il pare11cl1 i111 n i)ol11~..011a re, n1 a conco111 itn 11te la tt1bercolosi p oln1011 a le etl a qt1esta ~­ cu nclaria; questi casi occo rrono rli freque11t e ir1 bambini di ge11 itori tnbel'colo i e pii1 cli n1a•IJ'i t11'bercolose1 cl1e li allattano. ~elJa 11ostra ~rl101a di a 11aton1ia patologica sono stati ill11~ ttati pareccl1i casi di tisi polffi·ona r e n ei bam}.ini e dl1e i11 qt1esto a11.110 in bam])ini lattanti, nno di 4 mesi figlio di madre tubercolosa, l 'altro di 7 mesi di padre con tt1bcrcolosi polmo11are. In an1berlue i casi si trovò l1n'ampia ca' erna nel lobo inferiore del p ol n1one destro e nodi di broncopolmonite t11bercolare nel lobo superiore dello ~tesso i)oln1one e nel polmone ~ini:" tro con tubercolosi caseosa d elle gl andole 1infa ticl1e l)eribronchiali. Inoltr€ si trovarono a ltera zioni t11b i~rcol a ri recenti e t i1 ])ercolosi ca~eosa < l elle g land ole l.i11faticl1 e del i11esentel'io P 11odi t11bercolari nelln n1ilza. 111 qt1esti cas! e in a lt ri con s in1ili ù l)robabile cl1e la infeziu11e s ia l)enetl'at,1 n·ei piccoli org·aniSln i, oltl'e c,he per la via aerea, anch e 11e~· la v ja dige1·en te. Durante la guerra e dopo, i casi di tubercolos i polmonare nei bambini, a 11che l attanti, sen1brarono più frequen ti e il collega prof. Luzzatti della nostra Clinica Pediatrica n1i scriveva nel 1917: « Ho l' i1n1)ressio11e, secondo ·ta i;:tn.tistica del mio rip n rto, cl1e la tisi pol1no, i1are dei lattanti s ia ora i11 a11me11to ». Concludiamo adunque eh.e 11ella gen esi della tisi polmonale d egli adulti, dimostrata erro11ea, 11el la maggior parte dei casi, l'o rigi?ll~ (falla tt1b,~rc olosi dalle glandole linfatiche ilari, rim·angono· la genesi aerogena, ovvero la · ematog€na p. e. da 1111a spondilite tubercolare o da una tuber col osi d ell a ppareccl1io genito1trinario, o dalla t11bercolosi delle capst1le surJ'(•nal i. Si a fferma oggi che la tubercolosi polmonare sia sempre secondaria ·a tubercolosi di altre parti del corpo, quindi ematogena e rappresen ti il terzb stadio della infe2i o~e t11bercolare. 1

l\ia se nella tisi .polmonale degli adt1lti occorrono spesso <.!asi nei qt1ali si trovano alterazio- . 11i tuJ)ercolari antiche, se ne osservano altri r1ei quali invano si ricercano alterazioni tubercolari nelle glandole li11fati<.!he o in altri organi da ritenersi preesistenti alla tisi polmo11are. Così nell'ul timo caso. osservato di tjs-: l ol1no11a re acu ta, a l'orma pneu1r1.01rica, in ur1:-1 cio1111a dj 36 anni, con \'-9.Ste cavcr11 e in a i11beclue i polmoni, n o11 si t1·ovò alcu11a localizzazio1le tt1bercolare ca.:;eosa n elle g1andole linfaticl1e peribronc11iali, p eritrach eali, n1ediastir1icl1e, cerv icali, mesenteriche o in altri organi fatta eccezione di ulceri t11bercolari recenti n egli intestini. Lo stesso fatto occorre di osse rvare in quei casi di tis i l1lcerosa a decor·so rapido n el dia.b ete grave giovanile.

È nota da secoli l a varietà d ella sind1·01110,

d el decorso, della d11rata della tubercolosi polca e l'anatoim ia p a tologica 1nonar e. La clir1j . 11 an110 distinto la tube rcolosi poln1onare in vari·e forme, in vari gru,ppi, secondo criteri diffel'enti: cioè, la dt1rata, la forma a natomica, le sindrom i predominanti. Senza ripetere le varie J1umerose class ificazioni esposte anche recenteme11te, è sembrato . a me ch e di utili ti i)er il n1edico e anche p er l'an a tomo-patologico s ia la division e in tre gruppi; secondo la. clnrn.ta, l'estensione, la qualità del processo anatomico : la d11rata di settima n e, di m •e8i, cli a11ni, di decen11i; la esten sione, che 11a g·rande importanza })ercl1è si p11ò avere ltnn 1isi l1lcerosa ci rcoscritta della durata di anni e llna in fil tr azione 1>n e11mo11ic ~ tubercolare diffusa , senza l1lcernz ioni, di decorso acuto o $11bac11to ; la q ua lità del processo predominar1te : prodl1ttivo tubercolare, essl1dativo, sclerotjco. Farò una breve illl1strazione di questi vari g·rt1pp1.• 1

I . 'f 1Lbercolos·i ar1tta, rapida1nent,e progressiva, galoppant e, fiorida, subaci1,ta.

La dura ta è di settimane o di n1esi. Si distir1g11ono le seguenti for111e :

1) Tubercolosi nliliare: più frequente n ella fa n ciullezza e n ella gioventù ma che si osse.cva p11re n ell'e tà avanzata e nella veccl1iezza . Cosi r ecente1nente furono illustrati n ella scuola dt1e casi di tubercolosi mili a r e dei polinoni; il primo ir1 u11 uomo di 78 a nni per diffusione della tul1 er·c olosi cla JJe g·lar1clole li11faticl1e retroperit::>lJeali a lla gra11ùe cister11a linfa tica ; il secondo in 1111 llOl110 di 67 a 1111i per diffusione di un~i. tubercolosi genitale alle gl andol ~ 1i11faticl1e r ~-

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IL POLICLINICO

• troperitoneali e da queste alla grand-e ciste1 lla linfatica e alla oarte inferiore del condotto toracico. L'origine della tubercolosi mili ~t­ r 1.3 polmonare è poco frequente dalla tubercolosi polmonare, m·entre è assai più freque11 Le dalla tubercolosi delle glandole linfaticl1e. Ln penetrazione d ella infezione nel torrente circolatorio avviene direttamente per· le vene o per il condotto toracico. Non sono rari i casi di tubercolosi miliave dei polmoni cla diff11sione della tubercolosi pleurica d estra al co11clotto toracico. Il decorso può essere act1to o st1hact1to. Nelle .f orme di tubercolosi p olmonare a decorso subaouto s i trovano i p0Jn1oni gren1iti cli tube r coli di varia gran.dezza di varia età; quelli delle JJar ti superiori più gl'anclj caseosi e ancl1e con ram1mol]jmento nel centro. Questj si rivelano all'esame microscopico come nodicini co11ftu enti di broncopolmo11ite con accumt1Ji cl i g rosse cellul·e epitelioicli nel] 'interno deg·li a 1veoli e con degenerazione caseosa centrale. Senonchè nello stu·d io istologico della tubercoeolosi miliare occorre di v edere cl1e talora i tubercoli grigi miliarici o submiliarici hanno la struttura non del tubercolo tiipico ma di 11na polmonite miliare; cioè si vede che ques ti n odicini .miliarici pneumonici sono spesso d'attorno n-lla parete di un vaso sanguigno con infl ltrazion e Jinfocitaria e sono formati da du e. tre o più alveoli nell'interno dei quali sono le cellu1e epitelioidi con le pareti infiltrate di linfociti e delle stesse grosse cellule. La varia età dei t11·b ercoli nei 1polm-0ni dimostra che avvennero invasioni ba-cillari st1cces• s1ve. 2) La polmonite tube1·colare o broncopolmo-

t1ihercolare; la q11ale si distingue, secondo la estensione, n Blla. for111a lobtLre o pseudolobare e nella forma dissenii nata.

11ite

a) La polmonite tubercolare lobare o pseu:: ltolobare; lobare per la estensione, pseudolo. bare perchè sipesso risulta dalla confluenza di nodi broncopneumoni-ci, caseosa per l'esito frequente in degenerazione caseosa; detta anche desqt1ammativa, a grosse cellule, per la qualità del contenuto alveolare; gelatiniforme per l'aspetto frequente .del tessuto polmonàre al pri1no stadio. 'fale infiltrazione pneumonica, co11 esito i11 necrosi della . caseosa, invad·e a guisa polmonite .fibrinosa uno o più lobi polmonari. Il lobo o i lobi polmonari invasi hanno l'as:petto roseo grigio splendente gelatiniforme con s uperficie liscia, o appe11a gra11t1losa ; la degenerazione caseosa è più o n1eno estesa e talora estesa o qi_1asi tt1tto t111 lobo polmonare.

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zor1e cast!ose r esis te11ti possono \:eders i sequ est rate e circonclate da un ra111mollim ento delin1ii.ar1te. Il carattere istologico dominc1nte in ql1este polmoniti tu.b ercòlari è la lJr esenza entro le cavità alveolari infundibolari e broncl1iolari di accumoli de11si e compatti di g rosse cellt1le ro to11cle, co11 i)rotoplasn1a abbo11clante, con i1t1cleo piccolo cl1e si colora intensamente ed è spesso sitt1ato alla 1Je1·iferia protnP1asmatica. T a li !jt1n:.,,.1l i cell ttlari si vedoito spesso dip artir si dalle pR r et i alYeolari o i11ft1ndibolari dalla parte della zo11a caseosa e formare gettoni che si prot e11clono nell'interno deg·li a lY eoli fino a toccare la par ete opposta o r1ell'intcr110 degl'ifundibol i clii,·dendos i n eQ· ..... - li 8 lveo1i che ne dipendo110. Kell'i11terno clel protoplasn1a di tali celll1le si f 01·n1ano vact1oli ond e il r ig·onfian1ento ta lorn 11otabile delle st.es se o av~;i ene Ja deposizio11e di g·occiole grassose, onde la p t1nteggiatt1ra ara11c:io11e di alcune i)a rti d-el l obo infiltrato. Stilla gen esi di queste gro se c-el h1l<=-. delle (}lla li i11 q11esta forma di t11berc0Jo s i sor10 so,·r e111piti g·li spazi aerei del polmo11e, si è disct1s~o n1olto. I o credo che i1011 ·i. d ebba esc lt1de1·e la origi11e e1dteli ale i1ercl1 8 nei preparat i si ,·ede talora la p eriferia degli •• a lveoli ri,·est.ita da strati di cellule epiteliali cnbiche <la lle qt1ali s-em})ra di })Oter seg·t1irP l1n p assagg·io gra.dl1ale alle cellt1le clell'i11terc1 eg·li a lveoI i. I .e pi=l rete degli a le\·oli so110 s1Je::;s0 fittamè11te i11filtrat-e di li11tociti e clelle stesse grossr cell11l e clel content1to a lYeolare e i lor• > , ·a sellini sa11gt1ig·n i si din1 n~ tra no i1on perYi al18 iniezi o11i a rtificiali e i11 deg·e11er azione ial i11a. Fra. gli elen1er1ti cellt1lari epitelioidi e11doa1veolari si tro,·a110 si)esso linfociti e le11cociti poJinuclea.ti, co11 sca.rso r eticolo .fibrinoso. Il decorso cli11ico ·può rassomig·liare nell' ini -. zio a c1uello della poln1011ite .fi)Jrinosa act1ta e può manifestarsi pur senza prodron1i nell'ap- , parente benessere. Il decorso con febbre alta a v ario tipo, con stato settico, con abbondar1ti fibre elastiche neg·li s.puti, non è lun·go e l'esito molto spesso letale. Occorrono per altro <:asi cli risoluzione: casi, cioè, con· inizjo pneumonico r1ei quali si può seguire la lenta graduale scomparsa della infiltrazione fino alla perma- ' nenza di zone sclerotiche più o meno estese e con maggior freq11e11za apicali. Nei casi di risoluzione bi::-;ognre considerare dt1e fatti: cl'te la risolt1zione avv·enga in quel primo stadio d ella infiltrazione gelatiniforme, quando g·li a lYeoli so110 ripieni di ess11dato albt1minoso con cellt1le epjteliodi, linfociti e leucociti, senza i11·1ilt razione delle parnti, oncle la libertà della circola.zio-ne sang11igna e linfatica e cl1e la causa 11e s ia.nç, co111e già f ll ammesso cla a l(, l 't1.l lLli

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L-.\~NO

XXIX,

FASC.

39]

patologi., le tossi11e di azione flogog.ent-1 d3i bacilli tt1J)erco1 n.ri co11centrati dattor110 al. le z0r1e CCI seose.

(t111i

h) .La for11ia disse1n ·i 1iata della tubercolosi ac·uta. broncoprteiimonica si dislingt1e in u11a forma broncopneumonica nodosa e in una forn1 a ·u leer 0 sa.

Nella for1na cliss·eminata 11.od.osa si trovam() nei polmoni nodi caseosi broncopneumo11ici e fieril>:ronchia li, in vario n.um~ro, sparsi nel tessuto polmonale, di varia gran.d ezza, tale>ra 'come i1odici11i grigi a forn1a di grruppoli o di foglie di trifoglio rivelati all esame microsco·· pico come broncopol1noniti caseose della stessa struttura delle for1ne labari. Attorno a.I no·d o caseoso, nel qual e si ravvisano i bronchi e le arterie ohliterate e degenerati e ]l disegno degli alveoli -ner le conservate fibre elasticl1e '-' sì vede 11no strato sottile di tes·s1.ito di g·ranulazio11e co11 ·entro tt1bercoli e i1o j uno strato cli 110Jmonfte <leq11nmmativa. con infiltrazioo·e delle pareti alevola ri digradanti alla periferia. ne] a l)Olmonite di tìSl)etto g·elatiniforn1e. 'Nela forma disserr...- inata ulcerosa i nodi di b1~on·copoln1.pnite sparsi nei polmo11i rammolliti, conte11gono nel centro una sostanza purif orme con detriti caseosi o sono convertiti in piccole cavern11l·e a })areti ineg1iali circonQ.ate da una zona caseosa. Si vedono casi di tisi ulcerosa disseminata in uno o ambedue i polmoni nei quali fra i nodi caseosi rammoliti il tessuto ,polmonare non è sem.plicement~ co11gestionato ed edematoso ma con epatizzazione grigio gelatinosa. E qt1esta una forma disserrtinata divenuta pseudolobare. In queste forme disseminate, che rappresentano st11di dello stesso processo, si trovano· spesso alterazior1i tubercolari anticl1e circoscritte, anche cavernule circon.date da tessuto sclerotico comunicanti con i bronchi, onde vengono quelle pneumorragie che talora iniziano brt1talmente le forme gal0tppanti della tisi · polrnonare per la disseminazione nei polmoni dei germi della tubercolosi. Infine si hanno casi di tisi polmonare ac1~ta ulcerosa con tt1bercolosi glandola I"e calcificata o nelle glandole linfaticJ1e toraciche o nell.e meseraiche o in ambedue. In questi casi esiste la prq,ra anatomica cl1e si è svolto in antecedenza 11n processo tu. bercolare il ql1ale si è estinto come di.mostrano le calcificazioni glandolari. El)lJUre non si è provocata nell orga11ismo alct1na immunità antitl1bercola.re, alcun au111e11to della resiste11za. alla infezione, come è cl1iEtr a n1ent•3 provato dalla tisi tubercol a re mfllig·na cl1e :3i è svi1111)pata ir1 segui~o ! 1

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SEZIONE PRATICA

Si ritien.e che molto spesso nella tisi ulcerosa avvengono associazioni di altri micro.rganis1ni a cruello tt1bercolare. Ora. se ciò· avvien e in moitj casi, occorre pure di vederne aJtl'i, n,ei quali l 'esa111e della poltiglia dei nodi rammolliti e d.el c ontenuto delle cavernule ha di1nostrato solta11to una miriade di bacilli t:ubercolari senza a ltri microrganisn1i. Nella tisi acuta polmonare sono i 1processi i iroduttivi tt1bercolarj, neoformazioni del tes·s uto di granulazione tu.b ercolar·e sotto forma di tubercoli o d'infiltrati e i processi esstl:dativi che dominano la forma .a n ato.n 1ica. La neoformazione del tessuto ·connettivo nel senso di r eazioni di dif·esa, di ripa.razione per arrestare e soffocar.e il proce sso tubercolare manca o è ap1pena injziato. Nella polrnonite tubercolare se sono manifesti i fatti essudativi sieroalbu1ni11osi, fìbrinos i e let1cocitari, prevalgono i produttivi ·a cuti tubercolari perchè è certan1e11te un processo· produttivo la epatizzazione a grandi cellule di origir1e e1piteliale o mesenchimale. Alla periferia dei distretti caseosi e anche nell'interno di ,q uesti si riconosce frequentemente nelle arteri'ole un restringimento fino all obliterazione del lun1e pro.v ocato <la una endoarterite o·b literante senza struttura tubercolare. Questa endoarterite obliterante nei processi tu·bercolari era stata descritta da me nel 1876. r:orne g ià si è d etto, le glandole li11fatiche ilari quasi sempre sono libere di processi t11bercolari caseosi o vi si ritrovano a ll'esame microsco1)ico tub~rcoli n1iliarici. La tisi polmonare acuta 1p11ò inanifestar::;i tale fin dall'inizio o rappresentare uno stadio tern1inale di una tisi cronica. Ma· anche nelle priine sono· spesso evidenti alterazioni tubercolari cro:nic11e l atenti, . onde l'in1pressione clinica cl1e sia primitiva. È iperò i1nportante notarsi, d'accordo co11 ciò cl1e abbiamo detto, cl1e le alterazioni croniche tubercolari n egli adult i r1011 so110 i1elle, g l1ia11dole linfaticl1e ila ri, le quali anche in tisi ulcerosa bilaterale s.i presenta110 lihere, come si è detto, da tl1be1·colosi case osa. .. 1

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Il. -

Tubercolosi polnwnare croriica.

La t ubercolos i pol1nonare cronica si trova i11 l111 solo polmone o in arr..:bedue in llno I.)iù estesa e più avanzata cl1e ·n.ell'altro, 011de la fre·· c111e11te indicazio11e della cura flel i)11eun1otorace ~rtificiale. La lesione dig~ada dag·1i . api· ci alle reg·ionì sottostanti e n elle i11feriori, spesso co11 caver11e, le quali possono trovarsi in lln solo . poln1one, me11tre nell'altro l a tu!}ercolosi a11cl1e este sa a tt1tto un lo1Jo non l1éL ..

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IL POLICLINICO

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I·rovocato la formazione delle caverne. Nelle sezio11i di 1111 polmone tubercolost> a decorso cro11 ico, dall'apice alla base si riconosce il decorso <lel processo dalle parti s11periori allP. i.11feriorj, degli arresti, delle riprese, della diff11sione e delle 11ltime ·eruzioni recenti nelle regioni inferiori. L a estensione può ·essere varia, apicale, lobare, plurilobare .e _anche disseminata. Questa for1na disseminata nodosa 1peribronchiale peri' rascolare per diffusione del virus tubercolare lungo i vasi linfatici decorrenti d'attorno ai bronchi ed ai va si sanguigni, senza ulcerazioni non è rara nei vecchi con enfisema polmonare. Si è creduto ad un antagonismo fra enfisema e tul)ercolosi, ma occorrono casi non rari di questa complicazione. Lo stesso deve dirsi del1' antagonis1no fra tubercolosi e vizi organici del cuore sinistro, specialmente la stenosi mitralica, ai qt1ali, sebbene raramente, possono con1pJicarsi processi tubercolarf nei polmoni. Occorrono forme di tisi cronica circoscritta, ulcer osa o sclerotica. ·. Queste si vedono in soggetti morti di malattie inter.correnti. Cosi in n11a clonna r1 i 35 anni 111orta di polmonite grip11a l e. offere11te di tosse con es1)e ttol'azione e di e111oritoe <la otto anni, si trovò t111a caverna grande quanto una noce comunicante largamente co11 i bronchi circondata da tessuto sclerotico e da 1pleurite callosa circoscritta a ll u estensione dalla caverna contene nte una sostanza cremosa con bacilli t•ibercolari, senza t11l)ercolosi clelle ghiandole peribronchiali e di altri organi. ~on sono rare le tis i poln1onari cronicl1e biluterali nelle q11ali i lobi Sl1periori jn estensione \raria sono infiltrati di nodicini caseosi, ravvicjnati di str11ttura acinosa, circon.d ati da t ess t1to con11ettivo sclerotico, nel quale e oltre il q11ale possono ' 'ed ersi i tubercoli con la $tr11tt11ra caratterist ica separati da tessuto p 1_l11ì.011::i,r e variamente alterato, pig·mentato, atel ectasico, con alYèoli rivestiti da epitelio culii.co, o contenenti vario nt1mero di cellt1lè gra11di ~pitelioicli o i11vasi in t11tto o in parte da 11n::t neoformazione connettivale o da testtto t1tbercola:rie con cellt1le giganti. Intorno !ti r1ocli caseofibrosj s i veclono talora nodicini linfa.lici, formnti cioè cla soli linfociti, :n.ell'inter110 dei quali occorre spesso di ' edere alveoli con e11itelio c11hico. In q11este forme si trovano <'iL\'er11e di va rja granflezza jn ambedt1e i polrnoni o i11 rin solo. )Ie11tr~ nelle tisi ac11te si ha il domi11io dei y roces i di n eo formazione del tesst1~0 di granulazion e tubercolare e di essudazione, nelle tisi croniche si ha una t1nion.e, una m escola.a1

za, un jngranaggio di :processi produttivi tut·ercolari e di neoformazioni co11nettivali scl~­ rotiche, cui si a ggiungono anche gli essudati,rj circoscritti. Nel tessuto di grant1lazione tuber~ colare si ha la n ec rosi ca seosa e il rammollin1ento con formazione cli caverne; ma d'attorno ai nodi caseosi e alle caverne avviene la n eoforn1azione connettivale sclerotica e negli stessi tubercoli Si }1a Ja trasformazione fibrosa prima e dopo la caseificazione. Senonchè nel tessuto connettivo, che attornia i nodi caseosi o caseofibrosi si formano nodicini tubercolari onde il noto aspetto rnorifo1~n1e, che dimostra che i bacilli tubercolari hanno superato la hart iera connettivale e provocato la formazione d el tessuto tubercolare. D'attorno ai nodi tubercolari la n eoformazione connettivale p11ò avere la forrna della poln1onite fibrosa obliterante; cioè, la neoformazione connettiva] e r1on comprime rna invad·e gli spazi alveolari ed infundibulari come avvie11e nell'esito in induramento della polmonite a.cuta fibrinosa. Come si è detto n ella tisi polmonale a ct1ta, a11cl1e n ella tisi polmonale cronica le glandole linfatiche pel'ibronchiali ilari non ;presentano di regola alterazioni t11bercolari croniche caseose e sono più o meno fortemente antracotiche, sebbene l'indagine microscopica possa rivelare la presenza di tt1bercoli miliarici certamente secondari alla tubercolosi polmonare. La tisi ·p olmonare cronica ha un decorso di anni con alternative di miglioramenti e di peggioramenti, di tregt1e e di ripr·ese per terminare con esito letale dopo t1na diffusione spesso r a pida del 1processo r1elle parti inferiori dei polmoni. 1

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Tt1,b e rr:olosi pol·111011 are c-ronicis si1n a.

III.

In questa forma d elle tt1bercolosi polmonare elette ancl1e t isi fibrosa , sclerotica o, non corrtittamente, cirrotica , cl1e può essere, come l a cronica t111ilateraJe o bilaterale, più spes30 t1nilatera!e 8 di va ria estensione, il parencl1i.111a nolrnonare è convertito in i1n tessuto di aspetto g·r;gio più o ineno pigmentato, antracotico, resister1t e, entro il quale sono nodi cascosi e anche caver1l11le e caverne. La form a circoscritta è qt1asi sen1pre apicale, unilaterale o bilaterale. In altri casi l1indurimento è cliffuso ad 11n Jobo e ancl1•e a t11tto un poln10ne, nel quale si veclono dissetnii1ate zone caseose compatte, talora calcificate e anche caverne cli varia grandezza a pareti dure a sup erficie liscia comunicanti con i bronchi ectasici. Il polmone è fi ssato alla pnrete toracica lJer la piet1ra vfscerale aderente alla parietale e formanti 11no strato di llno spessore spesso .&:


[ •.\.1'\~0

XXIX, f

ASC.

39]

SEZIONE PRATICA

co11:iderevole (plel1rite cronica callosa). L'esa111e i11icroscopico riv~la che il fatto pI'edoml · 1~a11te è la neformazione di un tessuto connet&iYo 1ìb t oso sclerotico perivascola.re, peribroncl1iale e a11cl1e er1clobronchiare ed endoalveoJ~ 1· e . Gli a l\·coli, rin1asti co1ne imprigionati ent ro il co1111eliiYo, se non compressi e atelectasici, i J11·esf>ntnno co111e cavità cli varia grandezz<:1. rivestiti cli epitcljo cnbico e, qt1a11do se .:.1e YE·clono parecchi rn vvicjnati, si ha l'impressione di una struttura adenon1atosa. Nel tessuto co1111ettivo, specialmente in prossimità 1d elle .zo11e caseose, si trovano tubercoli miliariC'i con le caratteristiche cellule giganti. Senoncl1è il tesst1to di grant1lazione tubercolare è sempre =--cu r. 0 cli fr011 te nl ir.s~nto sclerotico co1111ettiYale in analog·ia co11 ciò che avviene nei cancri ·cirrosi o fibrosi n ei quali avvien e talora cl1e anche n e ll'esame microscopico si debba ricercare lungan1ente prima di svelare la nat 111·H ca.nc erosa, percl1e il tesst1to connettivo don1ina e qt1asi soffoca il tessuto e1)iteliale. Inoltre la tr<t sfor1nazione .fi1)ros-a dei tubercoli a v,.; e11e fre(l• u entemente. J ,::t rteoforn1azione cori11ettivale in 1q11esti casi 11on p11ò considerarsi co111e 11n ~·e n11)lice processo reattivo ma .con:i; r,rovocat a dA l vi r11s tn b ercolare , il qt1ale con la ~na toss ina SJ)ecifica esercita tin'azione .._CJt'rogenn sopr a il tessuto poln1onare come - '• u1' a J tra tos.:;ina 11ella tjsi acuta spiega azione p1·oyocatrice clella i11filtrazione gelatiniforme. I.a 11at11ra t11bercolare del tess11to è }Jrovata i11e110 clalla presenza dei bacilli o dei tubercoli perrl1è po sono non trovar s i, c1uanto dalla. rilJrocl nz ione cl ell a t.11])el'·colosi. co11 l a introcl11zio11P rli f ra11:m1enti d 1 el tessuto poln1onare scl e1·otico :nella cavità. p eritonea le clelle c~vie . ~ella tisi fibrosa dei polmoni la ,durata della i11alattia è di solito assai lunga: di molti anni e a11che cli decenni. Gli ammalati hanno spes50 '1Sp etto norma le; in con.clizioni di n11trizione e ùi sang11ificazione buone; mancano i sintomi i.le1la intossicazione, non febbri citano o &oltar1to a periocli e di breve durata; ha11110 normali l ap1)etito e le funzioni dige renti e possono attendere al loro lavoro. Se non che sono spes..:o (I ff a11n<lti n ell1esercizio, l1anno to~se ed espett.o1·n zione mattutine, n ella q11ai.e non se111pre 5i t1·0\·ano bacilli tubercolari e vanno sogg·etti a frequente emoptoe provocata non cli rado da straq_)azzi fisici, ma ·Che possono sopravveni1~ 8 l)llr nell'esercizio abituale in maniera inopinata, Ta.li emorragie procedono • verosimilmente, come ritiene Sokolo,vsky, dalla rottura ,d i vasi sanguigni ecto.sici d ecorrenti nelle pareti delle {'averne o dalla mucosa fungosa telangectasica 1

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dei broncl1i dilatati. Nella tisi fibrosa unilaterale diffusa si a ccompagnano l a retrazione evidente e la poca mobilità della parte corrispondente del torace, -con ristringimento degli sip azi intercostali e sposta.mento del cuore e dei grandi vasi dalla parte del polmone con tis i fibrosa,. Recentemente ho riveduto un uo1no di oltre 50 anni affetto di tisi fibrosa destra che io ,avev::i visitato 14 an11i or 1s ono, soggetto ad· emoptoe s1)ecialmente nell'autunno e nella primavera cl1e pu ò attendere senza incomodo all'esercizio clella . t1a professione d'ing·eg·nere. Alle alter a zioni de.scritte si a ggiungono enfisema n elle iparti non fibrose del polmone specialment ? nei n-iargini a11teriori, broncl1iectasia e arte..... rite obliterante nelle piccole diran1azioni del1' arteria polmonare. Le persone affette da· tisi fibro sa possono diffondere la l oro malattia nelle famig'lie e talol'a s opravvivono a coloro, cui l'J1a n110, trasmessa. 1Così mentre vi sono madri consapevoli d.ella natura -d ella loro ·m alattia e dc l1e no,rme da seguirsi per non diffonderla, le q11nli Vi' dono i l oro figli, p11r gene1·ati quan<lç esse a vevano già la tubercolosi, crescere sani e anche forti; vi sono a ltre madrj con tubercolosi cronicissima cl1e so1)ravvivono per anni alla n1orte clei figli cl1e no11 hanno saputo o r_. ot11to pres·ervare dal .contag'io. Nella tisi fibros a. con o senza caverne a 111ngo decorso, con enfì:-em a poln1onare e ple11rite . clerotica si può manife~ t a re l1na ipertrofia. del ve11tricolo destro e ve1·ificarsi l'esito letale con t1na sindro1ne cl'inst1.ffi cienza o d 'iposistolia del c11ore destro; cioè edemi clell'estr emit inferiori, cianosi, coùgestione passiva del fe.gato, della nulza, dei reni. . Fra i casi di t isi cronicissima cta n1.e veduti ricorrlo q11el1o cli 11na s ignora nella quale riconolJbi la n1alattia t11be11colare ,dei polmoni or so110 g ià 25 anni durante t1na prima gra·vid anza seguita da parto normale. Dopo d11e a nni si ebbe ·un ·secondo parto. Ora la 111a.lata l)l'ese11ta i car a.tteri di 11na sclerosi del lol)O ~ up erio.1·e destro con tosse ecl es1Jettorazior1c ìua1.t11ti11n , con rare t?moptoe in condizioni g·er1erali b11011e. l clt1e fi gli, cresci11ti n elle mig·liori conclizio11i. jgienjcJ1e, sono sani. r\

Riass1i1nenclo le co~e elette: la clivisio11e d ella tubercolosi poln1011are pot1~ ebbe essere la seguente: I . Tu·b ercolosi acuta e s11bac uta ; durata di settin1ane e cli m esi. 1. Tubercolosi rì1iliare en1atogena, dir-etta-

m ente clai vasi sang11jg·ni o indirettamente dal


1264·

11 POLICLINICO

condotto toracico; origi11ata da

[ANNO

XXIX,

FASC.

39J

tub~rcolosi

cro1' ica di altri organi s1)ecialIL.€11te delle gla'!lclole linfaticl1e.

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tuJJQrcoloso convivente si ha il {lecotso della. tisi rapidainente ulcerosa. In tali casi sono dà. considerarsi l'eredità della predisposizione e la penetrazione quasi coritin1.ia di baèilli tuber.2. Poln1onite tubercolare caseosa : col a ri i1el piccolo org·anismo: l'infezione masa ) Lol1are o pseudolobare, talora ad inisiva in sog·getto vergine d'infezione, come s11ol z. io i)ne11n1onico con esito in tisi 11lcerosa, raradirsi oggi. Quando non vi siano le condizioni 1ne11te in risoluzio11c; acce11nate la infezione si limita a provocare it nodicino tubercolare polmonare onde la difft1b) Disseminata broncopneumonica: nosione alle glandole linfatiche regionali con esido~·a., 11lcerosa e n1i :~ta . to non raro in g11ari3·io11e. ~ella t11bercolosi act1 ta e subacuta sono doI / i1npor'lnnza dell'organismo con il vari~ 111i11a11ti i processi produttivi del tessuto di g·rado clelle sue rea z1oni di difesa, del s uo con1gra1111lazio11e tubercolare nodulare o diffuso ; 11ei qt1al i rientra la ,!)l'Oliferazione e1)itelioide J)orta111ento imn1unitario biologico è di111ostt tlta daJ Yario andarnent.o della iualattia seconriv e11doalveolare. A questi processi produttivi si l 'etil, seco ndo alcn11e condizioni fisiologicl1e coaggiu11gono i11 vario grado gli essudativi. me la g;ravidanza e rallattamento, secondo :1lcu11e co1ltlizioni morbose con1e il diabete, l'a lII. Tubercolosi ·cronica; dnrata di anni; varia estensione; t1nilaterale; bilaterale, con pre- coolismo e <la quei casi di tt1bel'colosi polmor1a r~ fa lnig! i a ri nei quali, con1e s i è accennato,. dominio in un po1mo11e; apicale; lobare; disscsi ' 'Ctlo110 n1ndri tisiel1e da a11ni che conta111inata; indurativa; t1lcerativa; n1ista. g·iano i figli che m11oiono di tubercolosi })olnicNella tu bercolosi o tisi cronica si ha una menaro m e11tre 1e n1a<lri onùe è ·v enuto il co11scolanza,. un ing·ranaggio di processi tubercotagio conti11t1ano a sopravvivere per molti an. la ri produttivi ed essudativi con tenclenza alla ni. Ora se in questi casi la infezione. come trasformazione fibrosa e di neoformazione di tutto fa credere, fu tl"asmessa dalla maclre· '?e t essuto connettivo sclerotico, cl1e ritarda ed arn e deve i11dt1rre che lo stesso bacillo provocaresta il progredire del .processo t11bercolare. tol'e ·di tisi cro11icissin1a nella. maàre })rovocò 1rna tubercolosi a deror·so J'elatiyament e rap ;_ III. Tubercolosi cronicissima; d€corso di <10 nei fig·Ji. Ciò del resto si avvera a11cl1 e ;y1 i ..1olti anni e ancl1e di decenni; varia estensioaltre malattie inifettive, co1ne- n·e·l vaiolo nel 1 Le c·o me nella tubercolosi cro11ica. In questa Jurma il ~·atto anaton1ico domir1ante è la :neo- quale si vede una forma benigna trasmettere formazione di tessuto connettivo sclel'otiéo ne.l forn1e maligne della stessa malattia. Un altro argon1ento nel quale è inte l'essata quale sono tubercoli con freque11te neoforn1a• ancl1e l 'ar1a tomia patologica de] la t11bercolosi z1one fibrosa e possono trovarsi caverne. Unll è la sua gua1ibilità. La tubercolosi polmonale complicazione dela tisli cronicissima è la iperl)UÒ certa.n1.e,n te guarire. Le prove anatomichctrofia del v:e11tricolo destro. della guaribilità della tubercolosi sono frequenti ad i11contrarsi e vo,i le avete vedute pii.i volte: le sclerosi ap icali con o se·n za nodi LaDi tutte le varie forme di tubercolosi polmo- seosi co1n1Jatti e calcificati, talora co11 bro11nare è sempre il bacillo tubercolare la vera cl1iP-ctasia l)O.Stubereola.re; le calcificazioni r1i . causa; pure esistendo i fattori endogeni indi- glandole ilari caseose e la sclerosi completa. ,,iduali e i fattori socali, che agevolano lo svidei nodicini t.ubetcolari polmonari sono fatti in q11esto anno molte volte veduti. Le pro\·e lt1ppo e modificano il decorso della malattia. !\la percl1è lo stesso bacillo ora ,p rovoca forme cliniche non difettano ad ogni medico cl1e- 1Ja . acute rapidamente d.istr11ttive, ora iforme cro- larga ooperienza. Dalla guarigione debbo110 dinicl1e cl1e durano anni, ora forme cronicissi · · · stinguersi le tregue anche lu·n ghe simt1latri~1 111e che possono durare diecine di anni? La sodi guar'igione, onde la neoessità di un ltmgo })erioòo di osservazione dei giudicati g11ariti luzione d el problema deve essere cercato nel contagio t11bercolare (qualità, grado di viru- prima dì considerarli veramente tali; perct1è • 1enza, q11a11tità, origine) e nel fattore endogel1on di rado, dopo tregue anche lu11ghe, si ha1t;:ì1 0 de11·org anis1no, nella disposizione ·somatino riprese della malattia in segt1ito a strapaz·ca. Senza entrare i1ella disamir1a dell'arg0;1,i, a malattie intercorrenti, 3t co11dizio11i antiroento mi lin1iterò a riferire alc11ni fatti. g ie11iclte di vita con1e si .ebbe ad osserva re d11Nella tubercolosi polmonare d el bam·b ino lat- rante la gt1erra. Nella mia lunga esperienza io. iante, figlio di madre tubercolosa o di padre 110 Yecll1to 1)a r cccl1i casi di g·1Jarjg·ione dello 1

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[ •.\"NNO

XXIX, F ASC. 39 j

SEZIONE PR.\Tf C/'.

tltberoolosi polmonare; cioè, di persone che ye11t i o trentfl e piil anni or sono, furono n1alat ':! cli tubercolosi polmonare con bacilli negli ~p1 1ti, anche di tubercolosi pol~o1l a re a forlll ~t 1)neunmnica. E ql1este guarigioni o furo110 co1nplete con l'e!itti semplici di sclerosi cicat riz.ia li o incomplete :i1el senso che il p1·ocesso tl1hercolare è spento ma rimane una sclerosi upicale con bronch"iectasia postubercolare ond e ]a tos e coli espettorazione purulenta senz<-t l1<:Lcilli.

a questo numero esiguo di ViJ· ram.e·n te g11ariti qu,a le nu·m ·ero infinito di altri ·O già spenti o che sono ancora ammalati e ·~i .questi molti inabili a qualsiasi lavoro proficue! :.\la. di fronte

OSSERVAZIONI· CllNICHE. OSPEDALI CIVILI DI GENOVA.

~ota clinica

sulla prostatectomia t1--ansvescicale

per il prof.

CARLO RINALDO 13ELGRANO.

Il trattamento dell' ipertrofia prostatica è staio oggetto di tanti studii ed ha fatto in questi "llltimi anni tali prog·ressi quali furono conseguiti in pocl1e altre branche della chirurgia, icchè spesso mediante l'atto operativo si riesce ad ottenere successi veramente brillanti. L'atto operativo pii1 spesso indicato è la prostatectomia per via transv.escicale alla Freyer, sebbene la via perineale trovi ancora qualche indicazione, ad es. in prostatici con volumi11osa sporgenza intrarettale. Seguendo i lavori che si vanno J1l1bblicando ~11 tale argomento risulta però che la mortalit it <li tale atto operatorio, la quale si è anelata i·apidamente abbassando, rimane tutta, ia abl>astanza elevata; solo il Freyer in seg111to a lnolte centinaia di casi rii.1scì a ridurla al 6 %. Il fatto si ·è che molto spesso non si pubblicano le statistiche poco confortanti o si danno :alle stampe articoli senza l' appog·g·io di alcun data statistico e senza riportare le storie cliniche d.ei casi. La mortalità in segl1ito alla prostatectomia non dipende tanto dall'atto operativo in sè, q11anto dalle complicanze che sopravvengono 11ei giorni successivi, sia dovute a fatti 1settici, sia alla insufficienza renale, sia ancora alla r1arcosi, complicanze che spesso si possono ov''iare con piccoli accorgimenti di tecnica. Recentemente ebbi occasione di operare di l)rostatectomia due inclivid11i di cl1i riporto brevemente la storia clinica p ercl1è ritengo che l'ottimo decorso operatorio e l'esito felice ir1 1

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massima parte dipendono dal mento post-ope.ratorio.

co1~retto

tratta-

I. - P. B. (numero cli registro 1839621 ), di anni 60. Nulla di notevole nell'anamnes~. Non sofferse mai n1alattie ve11el'ee. Da parecchi anni co1ni11ciò ad avvertire pollachiuria notturna, indi le 11rine si fecero torbide. Negli ultimi mesi ebbe ad osservare pareoch1e v0lte iscuria completa e ciò st1ccesse sempre in seguito a libazioni in po' più abbondanti del solito, per cui il curante dovette intervenire per svt1otare la vescica col cateterismo che sempre l'iuscì difficile. Un m·ese prin1a di entrare all o·speclnle le uri11e s i e1--ano fatte molto torbide, si era aggiunto malessere e movimenti febbrili, lo stato generale era deperito. Al st10 ingresso avvenuto il 22 settembre 1920 il paziente presentava di notevole t1no stato g·enerale cattivo, ling11<1 i111patinata, la te1nperatura oscillava fra i 37° e 38°.6, · l'urina er a p11r11lenta, di odore Dmmoniacale, la vescica i1on si svuotava completamente, ma rimaneva t1n residi..10 di circa 220 cc. Il sonclaggio dell't1retra escludeva qualsiasi restringimento, n1 n 1)er entrare in vescica occorreva adop,e rare u11a sonda l\1ercier del n. 21 con i.1na curva molto accentuata. Il riscontro rettale face\·a rilevare una prostata molto vo lt1minosa di cui non si riusciva a raggiungere il m a rgine superiore. La palpazione dei reni era negativa. CASO

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Esct11ie d&.lle

'li rin e.

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Quantità totale delle 24 ore; 1500 cc. ; D. : 1022; colore: giallo p ag·lierino; aspetto: l)Urulento; odore: ammoniacale; sedimento: abbondante; reazione: alcalina; urea: 18.6 %o; albumina: 1/2 %o; glucosio: a~sente; sang11e: traccie; pigmenti biliari· assenti; pus: presente; esame microscopico del sedi111ento ottenuto per centrift1.gazione: globuli biancl1i degen erati · uniti in anunassi (g·Iobuli cli pus), globuli rossi be11 conservati, altri a llo stato di ombre, cell11le vescicali in degenerazione granulo-grassosa, cellt1le uretrali, cristalli,_ a. senza di cili11dri e cellule renali. Si iniz·iò lo svuotamento della vescica con cateterismo l1retral e sistematico ogni sei ore e un trattamer1tn contro la cistite la ql1ale presto migliorò, siccl1è il 5 ottobre 1920 praticai la cistoton1i<-\ soprapl1bica. e l'asportazione dal- . la loggia ·prostat ica di un grosso ttimore che si lasciò facil111 ent.e ent1cl eare; all'esam e istologico presenta·y a i comt1ni caratteri d ell' adenom a . L'atto 01)erativo durò in tutto 14 minuti. Ft1 istituito il dren aggio della vescica con un t11110 di Freyer cl i 3 cent. -che sostituii dopo cl t1e giorni con l1n o di calibro pi11 piccolo, indi con un tubo di Guyon e dopo 8 giorni tolsi ogni drer1ag·gio. II. - A. B., di anni 65. Nulla di notevole nell'anamnesi : n€ssuna malattia ,·enerea. I distt1rbi erano iniziati bruscan1ente or son o dt1e anni con una iscuria completa per ci.1i un sanitario dovette sondarlo, dopo di che accusò ad intermettenza difficoltà nella . urinazione, t1rine torbide per c11i f11 spesso cateterizzato, ma, peg·giorando i fa t.ti, ricorse all'~s.pe~ale. Al st10 ingresso presentava cond1z1on1 geneCASO


1~6

IL POLICLI N ICO

rali molto deperite ed era in i)reda ad urinemia molto avanzata. Coll'urinazione la vescica non si svuotava completamente ma vi era un residuo di circa 280 cc., l'urina era spiccatamente purulenta, forten1ente alcali11a. Esame delle uririe. - Quantità totale: 1400; reazione: alcalina; D. : 1034; sedimento : abbondante; albumina: presente; glucosio : assente; pigmenti biliari: assenti; pus: presente; esa11ie · niicrosco1Jico del sedimento: globuli bia11cl1i <.lege11erati u11iti i11 an11nassi; globuli rossi; celll1le base vie urina1·i~, cristalli triplofosf ati; assenza di cjlindri .e . cellule renali; urea 22.4. Istituii con1e i1el caso precedente la cura della cisti te senza applicare la sonda a p·erma11e11za, ma procurando che la vescica fosse svuotata completan1ente ogni sei ore, quindi feci praticare lavature vescicali alternate con ossicianuro di Hg e nitrato di Ag. La cistite presto migliorò, le condizioni generali si fecero buone, per cui il 9 ottobre 1920 praticai come nEil caso precendente la prostatectomia asportande un tun1ore molto voluminoso ed llno più piccolo a carico del lobo destro . L' e1norragia post-operatoria fll li eve e presto vinte.i con irrigazioni di so lt1zio11e fis iologica calda, istit11ii il dre11aggio col tubo Freyer che (iopo tre giorni sostituì co11 tubi alla Guyon e dopo l'ottavo giorno tolsi ogni drenaggio, la ferita andò presto restringen.d osi, l'nrinnzione spontanea si iniziò il 18° g·j @r 110 e l' a11111ralato lasc~ò l'osped ale guarito il 13 novembre 1920. Va notato che il paziente ricorse do1)0 qualche mese all'os1)edale p-er incontinenza no() co1111)leta c11e i)er qun.11to ir1sistente fu passeg·gera, e dl1rò qt1aJche mese.

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Come risulta dalle storie clinicl1e l'atto operativo fu rapido e non com1Jlicato da alcun incidente, il decorso i)ostoperatorio ft1 pure felice per cui il primo operato lasciò il letto dopo venti giorni e fu dimesso dopo trentotto, il secondo dopo ventidue e trentaquattro rispettivamente.

Io 110 applicato in questi casi i precetti generali appresi in "fatto di chirurgia urinaria dal mio l\1aestro, il pro.f. Nova1·0, fra cui quello di limitare la applicazione della sonda a 1)ermanenza solo a casi eccezionali, in cui ragionevolmente questa sia ricl1iesta; nei due casi in parola no11 vi ricorsi affatto; g·li ammalati potero110 alzarsi presto cla letto, e la ferita cistotomica guarì rapidamente. Molti chirurghi subito dopo la prostatectomia per ' 'ia transvescicale applicano una sonda a pern1anenza allo scopo di meglio drenare la vescica o per lo meno ad essa i~icorrono in secondo tempo se la minzione per via nat11rale ritarda a ripristinarsi .o si fa incompleta, o se pern1ane a lungo un tragitto fistoloso nella re_gio11e soprapt1bica, e ciò allo scopo di accPlerar·ne la cl1il1su1~.

[A NNO XXIX~ l~.\SC.

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La chiusura ~ompleta della ferita cistotomicn: si avrà solo dopo che si sia vinta la cistite e le urine siano ritornate acide, ciò si otterrà unicamente con trattruipento razionale del processo infiammatorio sia generale che locale e. nel caso di prostatccto111ia, in genere clopo .2-6 settimane. La minzione spontanea si otterrà più o meno rapidamente a seconda del grado nl aggi(Jre o nlinore di distenzione vescicale cl1e si e1a l'aggiunta e della maggiore o minore gravità della cisti.te preesistente. ' La vescica, messa in riposo coll'atto 01)€ratorio, riprende a cor1trarsi, contrariamente alla opinione a11tica, s iccl1è si ha la restituzione completa. Seguendo Freyer io affidai il drenaggio della vescica subito dopo l'atto operativo ad un grosso tutto di gomn10. rigido del diametro cli trecent. , che entrava a strofinio e che sostitt1ii dolì O 48 ore con u11 t1J.bo simile ma di Galibro più l)iccolo, nel lume del tubo introducevo uno stuello di garza idrofila sterile che veniva rin11ovato spesso; dopo altre 24 ore applicai i t11bt di G11)7 on che tolsi dopo sei .giorni; l'uri11a defluiva spontanean1ente dalla ferita ormai granulegg·iante. La v.escica veniva abbonda11t€mente lavata due volte al giorno con una sol ltzione di ossicianuro di Hg a11'1: 3000 e, .qunndo la ferita s i fu ristretta notevolmente, praticai lavature vescicali per continuare il trattame11to· della cistite e ciò n1ediante l'introduzione attraverso l't1retra di una so11da Nélaton che. estraevo, completata Ja iavatura. La so11da a p erma11enza provoca sempre una uretrite. e spesso inantiene una cistite che altri111enti ·s arebbe presto vinta mientre la fistola. sop rapubica tarda a chiudersi. L 'orcl1io-epidiùimite cl1e alcnili osservarono in se·gui.to alla i)1·ostat~to1nia .è quasi sempre secondaria alla applicazione della sonda. Per frenare l'emorra~ia, che del resto fu lieve, non ricorsi al tamponamento della loggia lJrostatica perchè se ciò n1et.te al sicuro dalla emorragia, presenta gravi in·convenienti. Provoca pterniti e tenes1no che disturbano rnoltogli anunalati, inoltre è spesso ca11sa di infezioni, ta1chè prodt1ce facilmente febbre, espone a flebiti, ad orcl1io-epididimiti e ad embolie. Una irrig·azione abbondante con soluzione di~ ossicianuro ben calda bastò ad arrestare la lieve perdita di sangue. La scelta della ;:i,nestesia per gli atti opera-· tivi sulle vie urina1ie è della massi1na importanza, tanto è vero che essa ~ formò uno def temi posti in discussione al prossin10 Congresso francese di Urologia, e ciò dimostra chi a-


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