Il policlinico sezione pratica anno 1932 parte 1 ocr parte3

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SEZIONE Pl\i\Tl CA

STORIA DELLA MEDICI NA F1·ancesco Pnccinotti e la ''medicina civile,,.

1Fi.g ura co·n 1ples a e ,-asta m e·11tc lu·n gimi11aa.1te a proposiLo d ella qu.ale, g iu 'L am ente l ' A. s i augura eh e ·d e})ba venire u11a eo·m pleta ed esaurie11iote biogr.a fia eh e m ette b e11e i1t luce l 'opera di que to 11 o ~ Lro g rau d e. 1

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P. L . PapanLi (1) 1rievoca la fig ura dell ' urbi1nla1t-0 France eo Puccirn otti eh e fu a sun'Lo nel 1838 a lla cattedra di meidicina civile (.c.o·m .1)renden l1e l ' igie110 pu.bblica e la m.edicin.a legale) nell 'Univ& ita di Pisa. Oratore di non comune facondia e,gli eppe fiiD dalla prolu io·n e attrarre a se larga chiera di uditori. Gra1n1d e clinico e cienziato, fu nei prin1i anni d ella .carrieira m edico condotLo e liegato ·di amicizia a Gi1ac-0mo Leopardi. II . uo nome e . ., oprattutto noto per la arandiosa ope.ra di toria d ella m ,edicina, ehe non a torto fu d efi·n.ita u·n vero. monumeinto di g loria nazionale. Filosofo, letterato, umianista, pre ento i_n se armx:>nicamente con g iunte ad un caratlere adama1ntino le piu arandi ·virtu della m ente e d el e uere. II Prof. Papant i illu Lra in que to u o l.a:voro il geniale contribulo eh e il Puccinotti ha portato nclla medicina sociale e piu peeialmente Della m edicina dcJ Javoro. Ne diamo c1ui qualcb·e aeeen1Do, ri1n.anda101do· per piu amp•i e n otizie al lavoro originale. Intravide il Puccinotti, fin d 'allor.a un vasto campe di applicazione ·d ella m edieina, non piu racchiusa in e ste sa peir lim itare i suDi b enefici alla Cl1ra delle malattie, m.a el1e « cen una m aino esplora l.a ' 'ita de ll 'individuo , menLre <list ende l 'altra sul euere d ella Societa e n e misura le forz e ed i salutevoli fonda• ment1 » . Ed ecce il Puccinotti interessa.r i all 'edurazione fisica della aioventu, alle costruzioni carcerarie e prefig.gersi eem ei obbiettivo principale d ella medicina rispetto all 'ece·n omia p11bblica, la con·s erv.azione della ,,ita al lavoro il modo di r endere il lavoro innocue alla Yit..a, la cooperazione ron la c ien zn politic·a. per l 'assist enza sociale. L' A. entra nella disamina di questi con cetti , eh e il Pu,c cinotti ha svolto n elle sue opere e ne tJratteggia le idee pr1n eipali. Egli aveva (ISservaLo i p ernic io i abusi eh e :·\ llora si eom: pieviaine ·speci,a lmente s frutta·n·do a sangue i fanciulli con orari e lavori esten.uanti ed invoca la voce autor,e vole d elle Comrn:issioni sanitari e per ridwrre il lavoro a con·dizioni umane fa cendo nolare come toecasse ai me di ci 1'i~vestigazione degli elementi sociali del lavoro per proporre i cenvenienti rimedi. An ch e ·del problema delle Tisai~ in ral?Pert.o . con la salute pubblica si oceupb il PuccJJnott1, con osservazieni e rilievi ehe an.eh e oggi non hanno perduto di attualita. (1) TI contributo di 1\1edicina del Lavoro n elJ a Medicina Civile di FnANCEsco PuccrNOTT1. Casa ed.

Cav. F. Luch etti, Cingoli

(~arche) .

fil.

CENN 1 BIBLIO GRAFICI. (t) Kolloidreaktionen d~e r Ruckenmarkflussig keit (1'echnik , Klinik u. Theo-

SCHMITT WILLY .

rie) . T. Sit einkopff, Lipsia 1932. RM. 12,50.

E un ' elu1n1e di oltr{:' 150 pagine ehe tratta 1

e ·clu„i'?a1nente de l] e r eazio11i col loidali sul liquide cefal-0-rachidiano. E so i presenta parti1colar1nente .utile ~)er il medico pratico e per chi i dediaa a ricerc11e di lal,oratorio poiche acca nto alla cleseriziene esatta e partieolareggiata d1ella teenica e pooe i ri ultati e he si pre c11ta no n ellc ' 'arie affezioni d el sistema n erve o ed in·dica la varia importanza delle di' er e reazieni colloidali nelle diver . . e malattie n eTvo e. Inoltre indi ca quali po1s an-0 esser e le di,rer se cause di erro·r e ehe i verifica·n o nir lJ1ai e ecuzione d elle arie reazioni c, nella loro i11terpretazione. Da ultimo e pon e un raffre nto fra i ri ultati ottenuti eon l e ·v arie reazio11i colloidali e 1con le altrei indag i11i ehe abitualmente si eon1piono sul liquide cefalol'acl1i1diano. tr.

p.

ÜIL IS.

1! 1iato1111 ie

eleme·n taire des centres

11 er ve iix et du S)'mpa.tiqil.e. Edit or e Massen ,

P arigi. Fr. 2±.

J.Ja . . econda e dizion·e ·di queste libro eom11are a breve distan za dalla p ri1na. E u1n'e posizione cl1iar.a e s·u ccinta d ell 'anaton1ia del istema · nervo·s o eentra l e e v egetative con gli op11ort11ni Tiferim enti fisiologiei, eh e m etto·no in g r ade il lettore di oriemta:nsi in l1roblemi c lin~ci. T~a JJart e rig11ardante il sin1patico ed il ·para„ i1npatico e adecruata1nie11te aO'gior11ata. 1

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DR. H. ROGER. Les t1:0,u bles du. soniim eil. M.asson e.t C., Paris, 1932. 1

Il piccolo volu111e dell 'illustre neu1ro-lego di 1\IIar ig li.a no11 b a la pretesia. di dire eo e nuov1e e di col1nare una lacu!Ile. ·di un argo·m iento ul quale , an ch e i11 ltalia, non manc.ain ·o, d elle buo·n e- monografie; ba ti ricordare qu1elle ecce•llenti ·d el Salmon e quelJa del Ro·n11agna-Ma1noj,a . Ma h a il .gran,d e 111erito di pre~E1~1tare in. fer111a piana, 111eida, brillante, le vane complic:a tissin1e questioni, el1e si riconnettono alla fi iolo,g ia e d .a ll,a pa to logia d-el 5on110, aven(1) Si prega d 'inviare due copie dei libri di cui si desidera Ja recensione.

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« IL POLICLINICO »

do di m ira di mettiere alla poi' Lata ancl1e dei colleghi non specialisti qua.n to su queisto· argon1 e11trJ1 loro l) llO ri u ~c i rc uti1 e n ell.a pratica g iornaliera. L 'A. dedica il prin10 capitolo ia.llo studio del n1eccanisrr10 del so n110 non11ale , del quale studia i tre elementi costitutivi (sonno, vegelativo, sonno cer ebro-spi.n ale, sonno p sichico), ogn.u:r:io dei qu.ali puo es:s.ere p erturba to in m.odo differente n elle sin.dromi insonnich e, ipersom11iche e l1ar.aso rnnich.e. A ciascun.a di ques te sp<.:c 1c di si1n rlron·1i son o ded ica Li gli altri capito lo dell 'ope·ra; cosi r1el seco11do sono trattate }e i poso111·ll ie 0 in ~Oilr.lie e·d e vilup pata sp ecialmente l1a parte rigua rdante la c:nra di que ti ·disturbi. Le iperso1nnie ·ono di ti11te in conti.nue d ella durata di parecchi giorni e piu settimane e in parossistich e della durata di qu.alch e minuto o di qualch e or.a (~areolep: sia). Infine l 'A. Lratta brevemente d1 alcu·n1 disLurbi n on molto frequenti, eh e raggruppa sotto il nomie ·di parasom,n:ie, fra i quali eom··p rendc : i sogni, g li incubi , il sonnan1l1l1lismo, i sobbalzi pr·e ipnici , la cata·p lexia del rilo stridore dei d1enti, i movimenti ritsv·eD"lio o ' mic~i del c.a po e ·degli arti durante il sonno , ·e cc. Di oanuno dei ·d isturbi i1n·somnici o parasomnici e delta la possibile c11ra piu appropri1aita. G. AYAJ,A. 1

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[ANNO

E un lib,r o molto

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intere~sante e utile per

i n1edici per i suoi riferimenti psicopatologiei e me dieo-legali. DR.

R.

KELL .

Pedagogia sexual. Editore Morata.

Madrid. Pesetrus 12.

E un ottimoj manuale di eugenica pratiica. So:n passati in rassegn.a i fattori della deg.cn erazionei della sp,e cie· ed i loro meccanismi 1di .azione. Quin·di sono ·e sposti i fondamenti dell'eugenica ed indieati i 1 uoi metodi medici, politiei ed edueativi. DR.

R. ToToRo. La p·erso rialita dell'uomo mediterraneo. E1ditoife Ideß.son , apoli. Prezzo L. 12. Con voli piu·t tosto p~ndarici l 'A. passa in tassegna le fasi dell ' umanita n1editerDanea <lall ' e.ipoca m icenea a quella moderna. Un libro piu di poesia, ehe di 1scienza. G. D.

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A.

AusTREGESILO.

Consejos praticos a los ner-

viosos. Editore l\for1ait.a , Madrid. P e etas 5. In queslo piocolo volt1me son,o indicate le norme eh e m cdici ei malati devono seguire p er la cura degli stati di n ervosismo. Sone, con si.g·li pratiei , dettati ·d al buon se.n~o ed espo ti in forma semplioe ed accessib1le a tutti . G. D. A. Aus1'REGEsrr.o. El mal del la vida. Pesetas 5. La vita ·e un ben e o· un 1nale ? Eceo il prob leim1a. L ' f\. discute deilla felici ta e della infelicita, terrnin i r el.ativi dipen·dem:ti piu diall e nostre condizioni interne eh e da quelle esterne, dell 'o ttin1i mo e ·del ,p essimismo , coneezioni filo ofioh e uggerite piu dag·li stati sentim·eintali ch ei da fredde considerazioni. La si nte. i del libro ad imtonaziome ottimista e ehe il miglior vivere e determin.ato dal saper p ensare, dal sapere sentire, dal sapere agi r e. DR . 1

P.

Der Zeuge und seine aussia.ge in Strafptozess . Editore Th ieme, Lipsia, MarPLA.UT .

ch i 20. E u·n a trattazione sulla psicolog ia dei testimoni in processi penali a seconda del loro temperamem:to, della loro eostituzione, della loro 1cultura, della loro posizione sociale. Uno s.peeiale capitolo e <ledicato allia.1 menzogna .

ACCADEMIE, 50CIETAsMEDICHE, CONfiRESSI . R. Accademia Medica di Roma. Seduta ordinaria del 30 marzo· 1932. Presiede il prof. S. BAGLION I , presidente.

Della resezione di segmenti delle catene laterali del simpatico per disturbi trofico-vascolari degli arti. Pr-0f. A. C:HIASS ERIN I. L 'O. riferisce circa qu anto con cerne la propria esperierua sulla resezione di segm enti delle catene laterali del simpatico cervico-toracico o lombare. Fino ad oggi eg·li 11a eseguito 32 di tali interventi su 30 p·azienti. Si intrattiene sulle indicazioni e controindicazioni, sulla tecnica operatoria, e sui risultati. Presupposto dell 'intervento e l a dimostrazione (a mezzo di iniezioni di ,p ro,Lei11e eterogenee, o della rach iane.stesia, ecc.), cl1e la sindrome m orbosa e determinata, almeno parzial1nente, dalla esistenza di un, angiospasmo. 11 prof. ALESSANDRI si rallegra per i brillanti risultati ottenuti dal prof. Chiasserini e dichiara di essere del tutto d 'accordo con lui nel rit_e nere, eh e le operazioni sulle catene del simpatico siano le sole ehe possano· dare risultati efficaci e duraturi nelle affezioni degli arti, ehe egli ha elencato, e s:pecialmente nei casi gravi di morbo di Reynau d e in quelli di gangrena giovanile in cui il quadro clinico no~ e sempre facile distinguere nettamente. Ritiene assai abile la pratica di determinare se tutta 0 parte della sindrome e dovuta ad angiospasmo e cio pet l 'indicazione al1'intervento. Ricorda il caso da lui presentato nel1'u]tima seduta dell 'Accademia, in cui r isultato ottim,Q si e ottenuto dopo ganglionectomia bilaterale del 3° cervicale e. dei due primi toracici, mantenuto irialterato dopo due anni, in un ·individuo con trombo-angioite obliterante di tutti e quattro gli arti . Per la tecnica crede la ganglionectomia Iombare per via extraperitoneale rap-


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preser1ti t1n prog·resso su q u elle generalmente u sate per via Japaratomica; egli ir1 un caso r ecer1te l 'ha eseguita con pieno· successo. Aggiunge ·eh e la ganglion ectomia puo essere utile anche per altre indicazioni, ed accenna ad un caso recente operato p er stitich ezza ostina~a da d o·l icosigma, con risultato soddi&faeente. 11 prof. BAGLJONI, r ellag ran,d osi col prof. Chiasserini, fa rilevare tutto l 'interesse eh e l 'importante argomento h a pure per i vantaggi eh e possono derivarne alla fisiolog ia. Sindromi linfemiche in soggetti luetici.

Prof. V. GrunrcEANDREA. - L 'O. m elte in rilievo 1a possibilita eh e in soggetti luetici, come risulta da una serie di casi da lui osser vati, si manifesti110 sindromi linfe1niche, talvolta col quadro completo di una linfemia cronica, altre volte in forma piu attenua ta, e inoltre con gravi alterazioni ematich e riproducenti la form a di una agranulocitosi. Riehian1a l 'attenzione su ques le reazioni linfemoidi possibili n ella lues insuffieienlemente curata , rilevando l 'analogia tra quest e gravi em opatie secondarie a t ipo linfen1ieo con quelle, gia note, a tipo di anemia pernieiosa. Un caso di infestazione da " Entamoeba vesicalis

„.

Pro·f. V. G1u nrcEANDREA. - L 'O . espone la doppia siI1clro1ne: l»L'.lle ( ci stite) e generale (grave anemizzazione con n otevole monocitosi relativa e lieve eosinofilia, lieve ~ttero , fegato grand~ e dolor8so, lieve splenomegalia, febbre, lieve albuminuria, disturbi n ervosi in Ior~a asteniea) verificatisi in una inferma, sofferente per tali condizio11i d a circa 4 anni; e deserive il reperto parassitario rilevato all 'es·ame delle t1rine e caratterizzato dalla presenza dell 'enta1rioeba vesicalis d eseri tto da G. Penso. La eura emetiniea agi eon molto vantaggio· p er la sindrome generale, m a n o11 si ottenne la eompleta scomparsa d elle amebe, per cui l 'O. ri tiene eh e l a .presenza del parassita provochi nell 'organism o qualeh e cosa di ;piu di una semplice eistite. Parteeipa alla discu ssio·n e il dott. PENSO. Sul contenuto in alcool e glicosio del liquido cerebrospinale in condizioni normali e in varie condizioni patologiche.

Do,t t. AsTORRE BAGLIONI. - Con il metodo del Widrnarek, m,odifieato da Bag1ioni, Galamini e Bracaloni, e con il m etodq del Bang, l 'O. ha stu diato il eontenuto d ell 'aleool e d el glico·&io n el li... quido cerebro-spinale, iD: condizioD:i normali e in varie condizioni 111orbose; ha confermato i valori normali forniti dagli altri AA.; h a osservato eh e, in eondizio·n i p atologieh e, il t asso d ell 'alcool ris ulta aumentato in tutte le lesioni organich e d e1 sistema nervoso·, in tutti gli stati irritativi (sen.za flogosi) delle m en ingi e in stati di intossieazione e di i11fezioni generali, 1nentre e diminuito n egli stati infiammatori aculi delle, meningi ed e normale n elle affezio11J funzionali del si stema nervoso. Per il glieosio h a osservato, n elle stes.s e condizioni morbose, un andamento paralleJo, n el s~nso eh e, ad un aun1ento del tasso dell 'alcool, eorrisponcle un aumerito del glieosio e vicever sa.

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SEZIONE PRATICA Anemia grave ipocromica.

Prof. G. ANTONELLI. - L 'O. illustra una forma di anemia grave ipocromica, in parte a m eccanismo em olitieo, i!\ p arte di presumibile origine mielotossica, a d eeor so subacuto-cronico, a ma11ifes taziqni febbrili, cr i1ptogenetica per la manca11za di sicuri elem e11ti etiologici, quasi d el tipo pseudoaplastico p er quanto rigu arda gli elementi d ella seirie rossa, e ad esito leta]e. Dal punto d i vista istologico questa forma morbosa presenta, oltre eh e le n,ote. di u11 'emosiderosi evidente a earico del fegat o, della milza, del inidollo delle ossa e parzialmente dei r er1i, an c he u na cospicua iperp·l asia d el tessuto reticolo-endoteliale n ei tre primi, n el sen so tanto degli elementi istioidi quanto· d elle fibre « a graticcio », una notevole scler osi siplen o-midollare, nonche un certo grado di ost eosclerosi, forse non del tu tto estranea alla ge11esi dell 'ipocromia n el grave stato anemieo . Nel vastq eampo delle anemie gravi questa form a, e he trova per ora soltanto vaghe e parziali analogie con altri tipi 1norbosi ripo rtati n ella letteratura, e in ogni n1odo non tali da dimostrarne l 'identita, 1nerita di essere partjcolarmente ~segna ­ lata , an ehe in attesa di ulteriori eventuali eqnfer m e, atte a convalidarne l 'autonomia elin·ica, ematologiea ed anatomo-istologica. 1

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Osservazioni sullo sviluppo degli ossiuridi.

Dott. G. P:eNso. - L 'O., ricordato ·come fino ad oggi si credeva ehe gli ossiuridi eompissero il loro eiclq esclusivamente fra l 'intestino e l 'ambiente esterno, fa notare, invece, eome gli ossiu~idi ab: biano un eielo monogeD:o , vale a dire eome essi siano capaci di compier e tutto il loro cielo (adu1to - uovo-adulto) nello stesso individuo. L 'O . infa tti, ha potuto osservare com e le femmine pregn e di Ossiuride forino la mucosa intestinal e e vadano a deporre le loro. uova n elJo, spessore della p arete intestinale stessa, nella quale l '0. h a potuto, piu vol te osservarle e mierofotogr afarle . I I cielo si compirebbe cosl: nel lu1ne intestinale d ell 'ospit~ avviene l a cap su la, su eeessivan1ente le femmine pregn e forano la 1nucosa i11testinale - ne11a quale si rinvengono faeilment~ nelle sezioni - e vanD:o a partorire n ello s.pessore della par ete intestinale st essa, nella quale si rinvengono ammassi di u ova. Gli embrio,n i n ati d a quelle uova, emigrano poi n ell 'intestino dove divengono ad·ulti. Per la perpetuazione della speeie e per la su a propagazione da individuo a individuo·, le femmine pregne eompiono di te1n;po in ten1po en1igrazioni anali per depoTre le uova o per esseTe trasportate al1'esterno onde, piu facilmen te e in m aggior misura , prop agar e la r azza. La conoseenza di questo ciclo serve a spiegar e le difficolta eh e si incontrano n ella terapia della ossiuriosi ; gli antielmintici, infatti, se agiscono sui verrni adulti presenti n ell 'intestino, poco o nulla possono sulle uova rannicchiate nella mucosa. L 'O. h a potuto dimostrare questo ciclo mono, ge1to d egli ossiuridi, _sia per 1'Ox)'urus ambigua della lepre, eh e per I 'O:cytir u s vermicularis del1'uomo. La comunicazioD:e e stata illustrata colla proiezione di una n umerosa ser ie di m ierofotogr afie. ll S egretario : G. AMANTEA .


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« IL POLICLINICO »

Accademia Lancisiana di Roma. •

Seduta scientifica .del 14 aprile i932.

Complicazione non comune in seguito a drenaggio dell'epatico. . Prof. O. MARGARuccr. - L 'O. presenta una paz1ente di calcolosi biliare la cui storia clinica e interessante anehe 'p er Je eomplicazioni eh e venn ero osservate. Dqpo cinque anni di manifestazi~ni accessi?nal~ do~orose (coliche epatiche) si sv1luppo un angiocol1te· febbril e, con ittero ed acolia, eh e reclamo un intervento di urgenza (coledocoto·m ia, drenaggio dell 'epatico). Dopo una breve tregua si verificarono una pleuri te essudativa, una cisto pielite ed un 'artrite purulenta del ginocchio sinistro. L 'esame batteriologieo della bile e dell 'essudato artieolare rilevo presenza del paratifo B in cultura ,pura e le ricer che sierologieh e eonfermarono l 'efficienza palogena del germe isolato . L 'inferma rimessa dalle varie successioni morbose della infezion e paratifica di origine biliare, fu sottoposta adJ un nuovo atto operatorio, eh e 0011siste nell 'asportazione della vesciehetta biliare calcolosa e f\el drenaggio dell 'epatico. In questa oeeasione venne os.servato nel decorso pos.t-operatorio il reflusso attraver so il tubo di drenaggio del contenuto gastro-duodenale, ehe cesso dopo alcuni giorni. L. 'O., n el cercare la spiegazione del fenomeno ' . r1tLen e necess·a rie due eondizioni: a) ra1pporto diretto del tubo di dren aggio (branca corta del tubo a T di Kehr) col lume duodenale e quindi col suo contenuto, ovvero stato di ampiezza e permeabilita massima della papilla; b) esistenza di disposizioni locali capaci di ostacolare la corrente gastro-duodenale nel su o cammino naturale (cornpressioni dall 'estern o, deformazioni del lume per adesioni, spasmi, ecc.). In condizioni simili puo il con ten u to gastroduodenale iarsi strada .per la nuova via cos tituita dal drenag·gio epato-coledocale. Casistica radiologica. Prof. A. Busr. __.,. L 'O. presenta ed illustra molte radiografie, eseguite per cisti dermoide fl eboli~i, ~pasmo dell 'esofago, ernia inguinal~, div~rt1eol1 del colon, appe11dicite, calcolosi biliare. Riflessioni sulla natura del cancro. Prof. U. ARCANGELr. - L 'O. cr ede il eancro una malattia infettiva e contagiosa: il cui virus sia ~lt~avisibile! e ~iva n ei nuelei delle cellule epite11~1~ ed ab~1a b1sogno di un lu11ghissimo periodo d1 .1ncubaz1one. Questa parte dell 'ipotesi e avva1.?rat~ dal lun.go periodo n ecessario 1perche un 'irr1taz1qne cron1ea p·rovochi il cancro, dalla lunga durata delle lesioni precancerose, per il t empo t alora lungo eh e passa tra l 'exeresi del tumore e le metastasi. Crede i fatti dimos.trativi del cont agio piu frequenti di quello ehe si sospetti: ha visti piu easi di can cro coniugale eh e di tuberc<:>losi coniugale, p~u. casi di cancro coniugale ehe d1 demenza paral1t1ca, tabe ed aneurismi del1~aorta coniugali ; cio perche queste manifestaz1oni della sifilide ha~no bisog110 di un lungo periodo di incubazione, come per la su a ipotesi il can cro.

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Crede n ecessario isol are i car1cerosi e prendere tutte le preeauzioni adottate per altre malatti€. infettive. Ricerche appropriate potranno- dimostrare l 'ipotesi. Presero ,parte alle discussioni i proff. PESTALOZZA, Bus1, ANTONELLr, ARCANGELI, BrAs10TTr, ScoLLo. Il Segr~tario : D'AvACK .

R. Accademia delle Scienze Medico-Chirnrgiche di Napoli. Seduta del 9 ap·r ile 1932. Presidente: Prof. G. BoERI.

. Morbo di Duroziez e morbo di Rummo. Prof. M. LANDOLFI. - Casi di associazione nel medesimo individuo della cardioptosi e della stenosi mitraliea p·u ra, per quanto- rari, sono stati descritti da diversi autori. Ora l 'O. ha avuto oecasione di osservare, in due gemelli, diciottenni, eredol uetici, della III combinazione del De Giovanni siffatta assoeiazio~e, nella forma piu genuina, sen: za aleuna nota c1oe del cuore migrante. Nel momento dell 'osservazione la eardiopatia era in ambedue 1perfettamente compensata, ma occorre avvertire ehe. all 'oppostq· delle altre forme di ste- · nosi mitralica pura eongenita o di stenosi mitralica, associata ad altri vizi valvolari, la stenosi mitralica, associata a cardioptosi, facilmente va soggett a ad iposi stolia, quando n on si u sino grandi riguardi igienico-dieletici . La cura antiluetica s 'impone n ei due infermi. Meno interessante, ma pure sotto alcuni aspetti egualmente degno di m enzione, sembr a all 'O. il caso di una giovanetta, inferma sin dalla nascita di cardioptosi e di stenosi mitralica pura ehe presenta stigmate di ip aramalaria. ' L 'inter esse dell 'osservazione sta sopra tutto nel fatto eh e questo e il primo caso di osservazione di stenosi mitralica pura e morbo di Rummo associati di origine paramalarica. Le ricerehe em])riologiehe, dall 'O. istituite circa venti anni fa su feti appartenenti a geD;itori malarici, ricerch~ rimaste inedite, e eh e confermarono le vedute del Rummo, sulla defieien za del tessu to elastico (ugropatia), confermerebbero le sue vedute attuali sulla paramalaria. Il Segretario. 1

Federazione Nazionale Italiana Fascista per la lotta contro la tnbercolosi. Sezione Regionale Siciliana. Seduta del 10 marzo 1932. Presidente: Prof. Lu 1Gr MANFRED!. 11 prof. MANFRED! commemora il socio d.efunto pre>f. Ugo Soli.

L'alcoolizzazione dei nervi intercostali nelle tubercolosi polmonari bilaterali con vaste caverne. Prof. N1cor.A LEOTTA. - Dopo avere ricordato i principi dottrinali del suo m etodo di alcoolizzazione dei nervi inter cos tali, ehe adopera dall 'epoca della sua eomunicazione fatta alla stessa Sezion e n el 1930, sempre hilateralmente, anche per le forme prevalentemente 111onolaterali 1 ed i risultati curativi ehe da tale metodo si sono ottenuti


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SEZIONE PRATICA

nelle piu svariale forme di tuber colosi polmonare, · anche gravissirne, hilaterali, nelle quali no11 era possibile ricorrere ad alcun altro m ezzo collassoterapico, 1'0 . pone il q11esito se lo stesso mezzo curativo sia :ipplicabile anche n elle forme di tubercolosi eon g r[lndi caverne. Ricorda come oggi sia ritenuta indis11ensabile la compressibilita delle caverne p erch e possa avvenire la guarigione di esse; 1nentre le grandi caverne sono a p arete rigida, per lo j)iu superficiali, quasi sempre sottosierose ed aderenti al1a parete toracica, dalla quale non riesce possibile distaccarle, per la vasta sinfisi plr.t1riea coesistente; cosicche esse, per unani1ne consenso dei tisiologi, non possono usufruire del pneumotor ace mono- o bilateral e, ehe, in Simili circostanze, 11on solo non C utile, ·ma e ritenuto dannoso e spesso disastroso. E poiehe il metodo dell 'alcoolizzazione d ei 11crvi intercostali mette in un, relativo riposo il polmone senza deter·min:lrYi al1~una compressione, dottrinalmente ques te gravi forme di tubercolosi bilaterali cavitarie dovrebbero con sicle:r;arsi al di la an che delle risorsc curative di qu~ s to metodo . Vicever sa 1'O. comunica di avere oltenuto magnifici risultati dall 'alcoolizzazione bilaterale aneh e nelle pit1 gravi forrrte bilaterali, con, vaste caverne. Riferisce su 11 di quesLi casi, fra gli ullimi tr:itta1i, tutti con lesioni gr avissime bilaterali e vaste caverne, n ei quali n9n era stato possibile il pneu111otorace, mostrando le r elative radiografie e presentando i n1alati, eh e dalla alcoolizzazione bilaterale h anno ottenuto un tale miglior amento d a perm ettere il ritorno al lavoro, con aumento di peso fi110 a 10 Kg. , diminuzione notevole e scompa rsa dell 'espettorato e d ella tosse. Da tali ris ullati l 'O. deduce : eh e la compressione non e indispen sabile. ma ehe curativamente b asti solo u11 relativo riposo del polmone anehe per !a gravi forme bila terali, con vaste caverne, e eh e queste forme, universalmente con siderate ol tre il li1nite di ogni possibilita collassoterapica, poswno, merce l 'alcoolizzazion e bila terale dei n ervi intercostali, riportar8i fra quelle ben eficabili d ella collassoter apia. Discussione : G. ARNO.NE, L . G1uFFRE, L. MANFREDr, N. LeorrA. Prof. Lonov1co 1 'oMMASI. - Risultali clinici ed applicazioni pratiche della dieta « tipo Gerson » nella cura della tubercolosi cutanea.

L'effetto biologico della dieta di Gerson.

Prof. LEOPOLno BERETVA.s. - L'O. facendo seguito a quanto fu gia oggetto di nota e, recentemente, di comunicazio·n e alla Sezione della Sieilia ocr.identale della Societa Italiana di Dermatologia e Sifilografia, riferiS{'e su 25 casi di lupus vulgaris, trattati eon la dieta tipo Gerson. Riporta i dati relativi agli effetti t erapeutici , riferendosi a quanto gia il Direttore della R. Clinica Dermosifilopatica, e suq Maestro, ha esposto nelJa prece<lente comunicazione . Passa poi a parlare piu diffusamente delle rieerche di indole cliniea, chimica, dermatoscopica ed istologica regoJarmente eseguite. Risulta da esse, concordemente a quanto altri AA. hanno gia avuto modo di con statare, ehe, sotto l 'azione cleJla dieta ti.po Gerson, diminuisce il contenuto idrico della cute luposa e n,on luposa; ehe avviene una diminuzione di Na e c:a ed un aumento deJ K: ehe, mentre all 'inizio del trattamento si 1

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osserva, dermatoscopieamente, il tuber eolo lupo· so completamente al suo contorno, successivamente e parallelamente con, il mutare dei reperti clinici, si osserva un miglioramento della irrorazione, in quanto la rete capillare tende ad in·v adere Ja zona di tessuto gia inter essata dal lupoma; ehe, poco dopo l 'inizio d ella dieta, si osserva una fase reattiva ~fiammatoria, in sede di focolaio, alla quale segue, con il suo dileguare , La riduzione ed anehe la scom,p arsa del t essuto luposo; ehe, fin dai primi tempi, si ha una disimbibizione del tessuto luposo hen percettibile non solo con d eterminazioni di laboratorio ma an che elinica1nen te; ehe i germi associati o sovrapposti al lupus vulgaris subiscono, per effetto d ella dieta, d elle riprese di attivita anche violenta; ehe quando non si puo raggiufigere la gua· rigione co,rn.pleta con il solo u so delJa dieta tipo Gerson, l 'associazione di mezzi collaterali (raggi ultraviolelti generali o locali, Finsen-terapia, dialermo-coagulazione, ecc.), rie.sce a domare rapidam ente Ja forma luposa. L 'O. riliene ehe tale associazione o successione di terapia possa· condurre a grandi risultati. La dieta u sata e con sig liata e sernpre ben e tollerata dai pazienti, i quali, anzi trovano spiacevole un ritorno alla vittitazione abituale con aggiunta di sale. Non e stato associato alcun medicamento alla dieta ipoclorurata vitaminica salvo„ in molti easi, la somministrazione di olio di fegato di mer1u zzo. Pleuriti mediastiniche nell'eta infantile.

Prof. SALvATORE MAGGIORE. - L 'O. dichiara ehe l 'argomento e poco conosciuto e m erita di essere attentamente con siderato, data la relativa frequenza d ell 'affezione e la grande diffieolta diag nostica ehe, fino a 1poco tempo fa, rivestiva, prima dell 'applicazion,e d ell 'indagine radiologica in Clinica. Prende in esam e esclusivame~te le forme tuber colari, d elle quali piu dire ttam ente si e potuto occupare - trascurando quelle Jegate ad altri fattori e tiologici - d el resto piu rare. Le pleuriti rnediastiniche Lubercolari sono riscontrabili in ogni periodo d ell 'eta infantile, ma piu specialm en,te p·r eferite sono Ja seconda o la terza infanzia. Ora si ,p resentano co·m e manifestazione primitiva, ora costituiscono un epifenomeno di al. tre affezioni (morbillo, influenza, pertosse). Dal punto di vista sintomatologico non offrono segni sp eciali per la diag nosi. Spesso la febbre e l 'unico sintoma eh e riehiarna l 'atten zione; febbre, in generale, non elevata, a tipo irregolare, aecompagnata o n,Q da sudore. Lo stato della n11trizione generale appare sempre ,piu o meno compromesso. Pub esistere tosse, la quale abitualmente e secca~ stizzosa, qualche volta accessionale. Dispnea e stata rilevata, specie in seguito a sforzi di tosse, ed a cambiamento di posizione (decubito orizzontale). All 'e.same d el toraee, n elle forme anteriori, si posson,o rilevare ipofonesi paraster nali, mentre, nelle posteriori, la modificazio·n e di suono risied~ n elle regioni infrasca1polari. Queste inodificazioni plessimetriche spesso ve!lgono attribuite ad adenopatia traeh eo-bronchiale. All 'ascoltazione nulla di rilevante: talora sfregamenti, e accenno a res.piro bronchiale. Un fenomeno, spesso rilevato dall 'O., e la tendenza dell 'infermo alla posizione semieretta e col tronco appoggiato sui eu scini. Sono stati distinti due tipi di pleuriti media1


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cc IL POLJCIJNJCO »

sliniche: a) forme secche o p lastiche; b) essudati,'e: Le ,prime sono caratterizzate da coter1ne costo-diaframmatiche e da sinfisi (e, fra queste, debbono principalmente classificarsi Je tubercolari), Je seconde sono siero-fillrinose e purulente. Esse s1Jesso vengono scambiate con pericarditi e comuni pleurili. Le forme essudative tuber colari ono siero-fibrinose; le purl1lente sono legate ad altre i11fezio11i. Sia quelle del pri1110 tipo (plastiche), sia quelle del secondo (essuclative), presentano ora localizzazione an Leriore ed ora ,p osteriore. Nelle forme essuda tive, la p ·u ntura esploratrice (come ha potuto rilevare Barberi, praticandola so tto la g uida del reperto radiolog ico), puo dare luogo ad emissioni di liquido. Circa la diagnosi, l a tempera t11ra subfebbrile, il decor so subcronico , la cornpromissio11e d ello stato della nutrizione generale, la mancanza di fenomeni dolorosi, ]a reazione positiva alla tubercolina, non acco.m pagnata da leu cocitosi neutrofila all 'e a1ne ematologico, possono fare ,pensare alla infezione tubercolare. L ' unico n1ezzo di d iagnosi sicuro c dato dalla esplorazione radiologica, Questa d eve esserc fatta in diverse pose. Nelle forme plastiche anleriori si puo rilevare un 'o·m bra triangolare, ehe. si co11fonde con l 'aia cardiaca, co·n tor11ando il 1nargine con · un Jato, mentre, con l 'altro ne co11torna il d iaframma. Delle forme pla' pos teriori e caratteristica un 'ombra a str1. stiche scia, ehe cost.eggia Ja colonna vertebrale. Nelle forme essudative anteriori (con versamenLo n1odico), l 'ombra si addossa a ·quella del cuore e si porta in basso come una striscia fino al diaframma (Dostot). Nelle forine essudalive (co·n versa1nento notevole), la distinzione da un versamento pericard~co non sempre e possibile. Nelle forme essudat1ve posteriori si hanno ombre di forma e sede diverse a seconda dell 'es.tensione del processo. Circa la terapja valgono Je eure solile, ehe si fanno per l 'infezione tubercolare attiva. L 'attinoterapia da risultati veramente soddisfaccnti. Nelle forme con versa1nento, l 'estrazione del liquido ed il p·r ocedimento de1l 'autosieroterapia hanno buona applicazione. Prof. V1NcENzo F1c1 e dott. V1NCENzo AGNELLO - Velocita di sedim_entazione d1ei globuli rosst e pneumotorace terapeiiiir,o mon.o- e bilaterale (rel atore il 1p rof. \ T. F1c1). Prof. G1usEPPE VERROTTJ [per il Doll. G. GUARR.A.T 1) . Ricerche isto-biologiche e terapeutiche su di un caso strano di lupus volgare ad aspetto psoriasiforme.

Prof. GrusEPPE VEnRoTTI [per il dott. G. GUAR# DALI]. - Neo plasia sarcomatosa su lupus volga.re Il Segre i l~rio: Prof. \ '1NcENzo Fici.

!ccademia delle Scienze Mediche e Natorali di Ferrara. •

Seduta del 7 aprile 1932. Presidenza : R. T A~iBRONI . La Röntgenterapia nelle suppurazioni pelviche, settiche, gonococciche" e tubercolari.

Prof. CESARE MERLETTI. - L 'O. riferisre i risultali della sua esperienza sulla röntgenterapia n el-

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le flogosi genito-pelviche di natura tubercolare, gonococcica e settica. Espone i personali criteri eh e lo hanno, vol ta a volta, in,dotto a preferire la irradiazione al tratiamento chirurgico. Afferma ehe la terapia conservati'\a c ancora troppo scarsan1ente sfruttata dalla maggioranza degli operatori. Nega ai raggi X una proprieta bactericida diretta, pur r iconosce11done Ja ca,pacita. di sterilizzare focolai infettivi. Sulla coim unicazione d el socio Merletti prendono la parola M1NERB1, iAMBRONr, MALAGODI. Contro l'opinione di Metchinikoff ehe l'imene rappresenti una disarmonia della natura.

Prof. CESARE lVlERLETTI. - L'O. contraddice alle argomentazio11i addotte da ~1etchinikoff per sostenere ehe l 'imene e organo inutile e dannoso ~ sostiene, per conlro, con argomenti tratti dalla anatomia eom.parata e dalla clinica, ehe la membrana virginale va considerata come un diaframma protettore dei genitali interni e ehe il suo sacrificio, compiuto nell 'interesse della specie, e dannoso all 'individuo. Sulla cornunicazio·n e del prof. l\tIERLETTI prende· la parola il prof. M1NERB1. Prof. F1LIPPO CALzor„Anr. -

Sui composti di alcu n.i sali metallici idrati con la teobromtn.a. 1 reperti istopatologici dell'ergosterismo negli animali dai esperimento.

Dott. MARINO ÜRTOLA.l'iI. - L 'animale prescelto• fu il ratto bianco, di eta varia da uno a quattro. inesi; i preparati ergosterinici, usati, furono quelli c01nuni del commercio (S terogyl , Vitadol, Yrrasterine, Vigantolo, Oleos terolo, Radiosterina). Per mezzo di numerose grafiche, foto - e micro-· folografie, e disegni, l 'O. illu stra i risu ltati otte11uti, ra,ppresentati da t1na gamma di alterazioni,. ehe vai1no dai piu semplici e lievi fatti degenerativi, afle .p iu gravi lesioni 11ecrotiche, eon abbondanti calcificazioni e terotopiche viscerali, e ehe· si p restanq. a spiegare e con ciliare molti dati, apparentemente co·n trad<li t lor1 , riJeriti dai diversi at1tori in questo campo. Su11 'andamento di talii esperin1enti, hanno dirriostrato infatti di avere importanza ca.pitale diversi fattori: grado di attivitit del preparato lisato, eta dell 'animale, durata dell 'esperienza, 1nodo di somministrazione del preparato stesso, fattori i quali d evono essere tenuti nel debito conto. Il Segretario: Dott. E. CHIAPPL.~1. Interessante. :

La condotta medica nella discussione alla Camera dei Deputati sul bi lanrio del Ministero dell'Interno. (On. Dott. A. CAllAPELLE).

Leggere nel Numero 4 (a1)rile 1932) del periodico

« IL DIRITTO PUBBLICO SANITAilIO ». Prezzo d i ogni nurnero separalo, L. 5. L'abbonam ento ai dodici Numeri del 1932 coeta L. 3 6, m a agli asaociati a l << ~oliclinico ." e conces~<> per sole L . 30, eh e van·i;io inv1a~e •. med1 ~nte. Va~11~ P06tale o Bancari o, all'ed1tore Luig1 Pozz1, Vi a S1st1na 14, Roma..


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N U l\I.

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SEZIONE PRATICA

APPUNTI PER IL ·MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Snll'endocardite da enterococco. •

G. Rosenberg rirlorta n ella J(linisch e lrVoch enisch1ift, fe.bbra io 1932, n. 9, pag. 359, u·n c a so di en doeardite malig na lenta comparsa in individu·o cl1e non aveva sofferto preeeide nt em ente di r e-uma ti m o artieolar e a e uto e eh e dall '1an amne i ri· ultava indenn1e da pregr esso ' 'izio di euore. La m ala ttia iniziata i il 1-1-193 1 t ermino il 22-11-1 93 1. La <liagn o i clinica fu di endocardite lenta d e lla , ra lvola 1nitr ale e d elle valvole aortich e, e1nbolia cercb·r a le , ne frite a focolai, broncopolnw nite. Le indagini bae teriologich e p ermti.s,er o di i ola r e da l sangue piu vo lte un germe cl1e ,,en.n e identificat o p er .u n enter oeocco. L 'autop i!a1 ieonfermo la diaoo nosi elinica in ogni p arte. Le rieerch e baeteriolog ieh e e eguite ul m a terial e d ell 'au t011)sia feeero iso lar ei pure l 'enter o,cocco , m a m entre il germ e i·solato d.al san gue in vita si dimostrava t erm olabile, quelle isola to p ostm ortem r isulto t ermo ta bil.e. ·D alle ricer eh e ser ol ogieh e i po le t abilire eh e l 'enteroeoeco i ola Lo in v ita 1atpp artruieva a l ti po A e quello isolato, p ost-n1orterm a l tipo B. L ' A. p en sa eh e p o sa tra ttar i di una infezion e m lista da ente rocooco d el tipo A e d el tipo B qu.a11t unque non si l)O sa esclude r e la p ossibilita di un passaggio d ello s tesso germe da un tiipo all 'altro. Dall 'eisam e a n a tom o-pat ologico dimostrante :D ume r o i in fa rLi et tic i l 'A . pen a1 n on i po "'a parlar e .di endoca rdite m alig11a lenta n el sen so di Seh ottmüll cr e eh e quindi il caso da lui riportato n on ·d ebba infirmar e il concetto 1eh e l 'endocardite ffi,a }igna len ta e dovuta sol tanto a llo str eptococco viridan . E. T. 1

la quale e stata praticata la 1p1u nt ura lombare. Que ta dim ostro l 'iesist en za di iper ten1sion e rachidea e , p er tre volte , pote .p rovocare una ra pida caduta d ella t en sion.e a rteriosa mettendo il malato a l riparo da a ecidenti t emibili, quali so·n o qu.elli eh e posso110 aver si ne lle crisi paross.isti1cth·e ·d ell 'iperten sione perma nente. rf enuto conto d ell 'innocuita d el1a· procedura, la puntura lo·m ba·r e .p uü eo tituire in que. ti c.a i un m1ezzo t eraipeutico d 'urgienza e sicuro. fil.

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La puntura lombare nel trattamento dell'iperten· sione arteriosa. M. Hamburger, Jamei e Co·u ger (Pa;ris medical, 5 diJc.. 1931) preeis aino le condizio·n i in c ui l a puntura l ombare puo esser:e effi cace e c ioe : 1) p er a lleviair e d ei disturbi n.en ro i ed .an ch e la disp·n ea paro si tica; 2) n ei p eriodi par ossi tiei della t en s ion e a rteriosa. el 1primo ca so, ta] e tera pia e stata .per un certo t empo . cla• iJc.a e d h a dato buoni e ffet Li i1ella cefalea , n elle ver tigini, n ella dispnea pa rossistic.a , ecc. Nella seco1n 1da eon.dizione1, si ·PO ono· oLten er e buoni risultati quan·do si voglion o aiVer e d elle r apide eadute della te·n sion e r achidea e d arteriosa , in m odo d.a a llontana.r e u r1 p ericolo imminen te. Gli AA. riportan o, in propo ito, un lc;a so ·di un car·diore nale, iperteso p erm.a n einte il quale aveva prese.n tato una brusca esacerbazi on·e di i1p erten sione 1a1rter iosa , contro 1

Due ca~i di morbo di Vaqnez (policitemia rubra vera) trattati eon la roentge11terapia del 1nidollo osseo. De Meyer e luys (Le S calp el, 27 febbra io 1932) riferiseon o due 1c.asi di poliglobulia trat ta ti con su cees o con la radiot er apia d el m1id ollo os eo. el pri1no ca o si trattava di un . m edieo di 52 a ., eh e p•r1e e1n tava un dim.ag r.a m ento pro-g r es1 ivo (25 l(gr .), ast enia , eri trosi sp,~ cca ta, c1ef.ailee sip ecie n otturne , dolori a lle estremita, turbe \ i..• ive dell 'equilibrio , e r on zii agli orecchi . La p r essionie a rLeriosa era 18 l\1x e 11 Mn, a lbuminuria 3,3 %0. Aveva presentato a n cl1e d elle cri1. . i cardiach e a tipo lieve1nente a n ginoso . I g lob. r ossi er an o 10 milioni eid i bianchi 20.000. Il fsg·ato e l.a m ilz.a e rano n ormiali. Stabilita Ja ·d iagnosi ( indrome ·di Vaquez- Gaisb ok) eio·e forn1.a i1ntern1edia fra la ma la ttia di Va quez pr. d. (eori splen on1e.galia) e la sindTom e di Ga i sb ock (con i pcr tJen ion e e sen za spl en om egalia) s i tratto con la radioterap ia sem ip en etra nte ulle ossa. [n 81 giorn.i; 33 edute, irra·dia·n do .a t empi di. tanzia ti 13· campi e cio·e scapole, st erno, eolonna ·vertebrale (•cervicale, doir.sale, lomb.a re) e.p ifi i om er a li, cubita li e r a dia li , il bacino, cpifi i fiem ,arali , tibiali e p er oneali. Si ottenne un a n etta diminuzion e d el nu1111etr o d ei glob. r ossi, sia durante eh e d o,po il Lra tta n1ento, ed attualmente·, ·due anni dopo l 'inizio dell.a 1c.u ra, h.a 3, 6 n11ilioni di g·lob. rosi, e cr eseiut o di 18 J(g . e·d eibbe un ·n otevole ni ig 1iora·m 100.to d ello st.ato gen e1ra le potendo riprender e le su e occu pazioni. Il II ca1so ·era pure un u om o ·d i 52 a ., aveva 12 n1ilioni di ,g l. r o si e 170 di Hb , eon notevole iperten sion e , plen om eg-.alia , liev1e albur11i1r1u.ria ed .e1ritro, i 1spiccata. 'fraLtato· n ello s'l e, so 111od0 d,el prima, eh·b1e un,a riduzione d el vo lun1e d el feg.a to e d ella m ilz.a (sen za eh e que, ti or gaini fosser o irradia ti), ed ebbe oom,e il prima m a la'Lo, d opo· cir.ca due meisi dalla :radioter a1Jia , una eri i brusca , con febb11e, aist enia e r apida ·discesa d el nu1m1ero dei g l. r ossi. A poco a p oco piu ba1rdi si ristabill e d attua lm.ente 11a 6,1 milioni di g l. rossi, 6.000 g l. bianchi , c 11 0 di Hb. 1


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e< IL POLICLINICO

Nel trattamento della polig lo·b ulia vera fu ·p r oposta .a:n c he la radioterapia della milza m.a eon Tisultati p o,e o incor.aggi,a·n ti e si sp~ega : la splenomegalia non e in qu.e sti casi primitiva, ma seicon·daTia, dovuta all' esagera ta funzione e ritroliti oa1 della milz.a stessa, eon segu enza della poliglobulia, la poli.globulia poi n on sareb·b e n eppure dovuta alla sopravvivte nza esagerata dei g l. rossi. Per queste ragioni g li interv·en ti sull.a milz.a ( spl eneetoml:ia) d.a r·ebbero risultati deplorevo.Ji e la spl8!I11eictomia deve esse:r.e iscartata eosi eome Lai ra dioterapi.a spleniica. Inveee considerando il m10rbo di Vaquez <lovuto ad una iperfunzione emopoiie tica d el midollo OSSeO, e logico agi·r e direlttamente S'U esso cer can·do di diminuire la sua attivita, irradi,am·dolo in totalita ed irradiandolo senzia1qi1str~ggere la sua attivita leu copoie:tica. Le erisi presentate dagli amm .a la ti verso il 60° -70° g iomo, sono spiegate dagli AA . .pe:nsando eh·e l ' irra·diazione del midollo osseo determini ,una noteivole riduzione dell 'eritropoies i, ma non diminuisca pero il num·e r o dei glob. rossi , gia eincolanti: e invece dopo 60-80 giorni , tempo ·m 1edio .di sopravviv·e:nza dei gl. r ossi, eh e si m,a nifesta una ra·p ida diminuzione delle emla!Zie, a tipo di erisi, quan.do ridueendosi i gl. r ossi eircolalilti, si dovrebbe ave~e il rifornimento ·d.a parte del midollo osseo, r1, fornimento ehe inveee viene a mancare a causa ·della ro,eintg-enterapia. Second·o i 2 AA. la roentgenterapia del midollo osseo ap·pli1cata rigorosamieui:te e su dive:se po<rte d 'entrata e condotta per 2-3 m es1, eostituisce il metodo di scelta n·el tra·ttamento d e:lla poliglobulia vera . CoRELLI. 1

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Contributo alla radioterapia del morbo di Vaquez.

R. Rossoni (Radiologia Medica, febhr. 1932) rif.eTisee di un caso di morbo di Vaquez trattato eon l.a eura radioter.apioa, n ell 'Istituto di Radiologia d ella R. U111iversita di Roma e,d attentamente seguito' !Ilrel suo d-e corso per ein: que anni. Tre sarie di irradiazioni eon ragg1 du·r i sulle epifisi delle ossa lungh e, praticate a un m ese ·di distanza l 'una ·dall 'altra , hanlilo portato :nel caso Tiferito i g lobuli r-01ssi stabilmente ·da 12 milioni per mm. s ad un tasso pressooh e normale eon soompairsa ·di tutti i fenomeni morbosi. Da notar-e ehe questo ammalato era stato preced·e ntemente irradiato direttamente sug li organi ipocondrici senza a.lc1U1n ris~It.~t? . II lavoro e b en e eurato e eont1·eme un amp1a docu1m ieintazione bibliaoo-rafica. LrvERANI. 1

J. Simo n e J. !Beda na (Zeit.

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· del cloruro di bario solubile a mezzo di solfuro .di sodio, eon ag.giunta di gelati.na. La sos'Pe.nsione„ se·c o,n d·o lei m,0ormie del prof. Beck.a si prepara cosl: 50 g. di cloruro di bario cristallino vengono disciolti in 500 cc. di acqua bollita e filtrati, 40 g . •di solfuro di sodio anid·r o 0,60 g . dello iStesso eristallizzato vengono disciolti in 500 ce. ·di acquia bollita e filtrati. Alla soluzione di cloruro di bario a caldo si aggiun,g e in 1piccole quantita di 20 iCC. la soluzione di solfuro ·di sodio e si agita. Si ottengono 1000 ec. di un'emulsion·e bianca ·di solfu.r o di bario, ehe dopo ·p oche ore per sedi1m entazion.e si riduce a 500 ce. Si aggiungono allora, agitan·do a bagno maria, 25-50 g. di grelatina. L'e miUlsi01I1e p uo esse·r e chiusa in un vaso e sterilizza to eon l 'ebollizione; si puo aggi.ungere prim.a 0, 1 g. ·d~ oss~ci.an1a1to di mer• cur10. Questa emulsion·e si a dopera per eistografie dopo averla riscaldata alla t emperatura del oorpo. Illll ccmfronto di altre sostan ze adopeirate (solfato ·di ba rio del commercio, gelobarina) e emulsiome, usata dag li AA. in 150 casi senza ineonv·enienti, p:resen·t a il VlaJD.taggio ehe la sospen sione e molto fin e e d UIIlliforme ed e molto p iu stabiJ,e ,d i quelle com illlI1ffi111ente usate. Pertan to n 01I1 laseia i.n veiscica aleuna incrostazione e pub essere u sata anche per .p ielografie. p. STEFANINI. 1

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Dell'11rografla al di-iodo-metano sulfonato di sodio.

Secondo Le FUtr et Lami1ruu·d (Bulletins et memoires de la Societe des chirurgiens de Paris, tomie XXIII, n. 17. Seduta del 18-12-1931) il di-io,d o-metan o sulfonato di sodio, nuov<> iprod.otto fram eese a base di iodio (nella misura ·d1el 68, 6 %, mentre l 'uro·s electan ne conti,e ne il 51,5 %), ·d a ·d egli ottimi risultati n·ella diao-n osi ·d elle a ffezioni urologiehe. Di questo prodotto ne vengono seiolti 15 gr. in 75 gr. d 'acqua distillata e si puo adoperare sia per via endovenosa eh e per via locale. In genere bastano 3 ,radi0oo-rafie prese dopo 5, 15, 30 minuti. II suo impiego ha una sola eontroin,djcazione, quando eisiste gmve insuf fici enza rena le. I risultati sarebbero migliori dello uroselectan e dell'abrodil. VITALE. 1

Valore comparativo dei diversi metodi di colecistografta.

A. G:r-ebe (Mitt. a. d. Grenzg eb. d. Med. ~·

TECNICA RADIOLOOICA. Contributo alla tecnica della cistografta.

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Urol., vol. 25, 193 1) propongono un m·ezzo di contrasto costiituito .d a una sospensione ·di solfato di bario otteinuto per via irucquosa d.a preeipitazione

Ch ., vol. 43, 1931) esamina i risultati ott~nut1: in una pratica di 5 anni e mezzo, da1 var1 m etodi di 1colecisto.grafia piu u sati. TTa i metodi orali egli prende in eonsiderazione l 'introduzione d ella sostanza diseiolta in mezzo al1calino (m etodo di Sandström) o raecolta i[)


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SEZIONE PRATICA

capsule con vai;i preparati. Poi parla d el m etodo endovenoso ehe e il piu usato. Dopo una lunga disami·n a d elle varie tecnich e, dei fe nomeni di intolleranza e d ei r isultati, conclude eh e il metodo migliore sia n,ffi riguia·r di dei disturbi provocati, sia nei riguardi dei risultati (per centuale di reperti positivi e inten ita delle ombre) e il metodo endovenoso. P. STEFANINI.

Un particolare quadro radiologico del pneumotora· ce : il pnx opaco.

G. Torelli (Radiologia M edica, febbr. 1932) d escrive dodici ca;si di pnx in cui i normali rapporti ·di opacita e traspa1rem.z.a tra polmone collassato e .cavo pneumotoracico son.o invertiti, in cui cioe, la sacca ·p neumotoracica. e m eno trasparente d ella zooa corrispondente del polmone. Egli chiama con felioe espr essione questo pa1rticolare quadro radiolog ico del pneumotorace: pnx opaco; e lo spiega ammettendo urn a sinfisi marginale del polmone collassato, tale da dividere il campo pleuric-0 in due parti, di cui , quella corrispondente a lla zona libera dal polmone con un ·p rocesso di pleurite fibrinosa e a volte con d eposito di sali di calcio, l 'altra senz.a pleurite. LIVERANI.

MEDICINA SCIENTIFICA. Solla questione dell'infezione secondaria da piogeni dei reni tubercolarl. K. Yago The T ohoku Jounal exper. Med., vol . XVII, maggio 1931) fa r ilevar,e ehe la maggior parte.i delle ricer che fatte per identificare i germ~ piogeni associati alla tbc . r en:a.Ie sono state condotte sull 'urina v.e scical e e qualch e volta sull 'urina renal.e raccolta col cateterismo. Sca:nsi sono g li esami batteriologici praticati direttamente sul :rene asportato. L'A. avando praticati esami direitti su 100 casi di tbc. :nenale e ·de l barcinetto operati nella clinica d el Prof. Sugimura, riporta la percentuale d.elle associazioni hatteriche risoontr.a te. Dei cento 1casi stu·d iati solo su 13 ha riscontrato um ' infezio.ne secondaria e di questi 10 appa:rtooevano al sesso femminile e 3 erano uo• • m1n1. Microbi riscontrati: 3 volte il piocianeo, e le a ltTe lo streptococco, la streptococco Viridans, lo stafilococco äureo, il pneumococco, il proteus, il bacillo faecalis, d ei b:a cilli del g.r uppo coli, ecc . L ' i-n fez. seco111.daria de l r ene t .b. c. puo verificarsi tanto p er la via ascood ente ehe per quella sanguigna. E piu frequente nelle domne perche le infezi oni surriroord.ate sono ;piu fuiequernti n1elle donne. 1

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In 5 casi su 13 l 'A. ha n otato degli accessi febbrili (39°-40°) accompaginati da disturbi g·en eria1li; ·d etti sinto.rrui sono scomparsi dopo la n efrectomia. Qure sti casi ·di :reni t.b. c., i!Il·fettati secori.dariamente, d evono essere 111ominati: t.b.c. :rena1e infettata o pioniefrosi tubercolare im.fettata. ScANDURRA.

Contributo allo studio delle associazioni batteriche nelle lesioni tubercolari del rene. A. Velo (A rchivio ltaliain10 di Ur ologia, volume VIII, fase. II , ottobre 193 1) ha eseguito dell·e ricerche batteriologiche rigorose sul liquido presen.t e m.el bacinetto e n,elle lesioni ulcerative in: 15 reni tubercola ri asportati chirurg icamente. I n 9 casi ha potuto dimos trare la presenza di germi non tube1,colari e ipr ecisa.miente 5 volte lo stafilococ.co piogeno albo, 1 voltia il bact. v ulgare Hauser, 1 vol·t a associati lo stafilococco a lbo ed il bacterium vulgare Ha u ser , 1 vol ta lo stafilococco piogemo aureo, ed una volta il piocianeo. L 'infezicxn e mista avverr.eibbe per via endogena o per via asoenid en te, da reflusso. VITALE. Ricerche sulla flora bacterica delle cistiti residue a netrectomia per tubercolosi renale. .E noto ehe la n efrectomia per .tuber colosi renale :non e se.guita sempre in tutti g li ammalati dalla scomparsa ·d ei fenomeni cistitici; in a lcuni operati infatti essa non appovta alcun benefi1cio, mentre in a ltri - dopo um perio.do iniziale piu o meno lungo di attenuazione o di scomparsai dei di sturbi - 1si verifica il l oro ritorno graduale o i·mrprovviso. Velo (Minerva Medica, n. 41, 1931) ha pertanto istituito iricer che1 ;batte-riologich e sulle urin e di 52 illefrectomizzati per ·t uhercolosi renale . In 28 ·di essi - n ella ·p ercentuale del 53 ,84 % - ha riscontrato u·n a guarigione completa. Negli altri 24 .e riuscito· a dimostrare la • presenza ne lle urine vescicali ·di germi batilali, cinque volte associati a bacilli di Koch. II focolaio tubercolare ven.n e in questi casi attenta.m ente ricercato ed in dividuato in due casi nei genitali, in um. caso n e1l r ene .s uperstite e in duei 1casi in lesioni della vescica. Nei casi ·di cistite bam1a.Ie 1s ono stati messi in evidenza p.revalentemente stafilocoochi. Non son o stati mai riscontrati anaerobi_. In con clusion e tali ricer ch ei conferma·n o i risultati ottenuti da .alt·r i AA . e 1cioe ehe molte cistiti persistenti dopo la nefrectomia per tub ercolosi renale iSono .semplicemente delle cistiti banali e ehe pertanto comie tali possomo esser cur:a,t e con su ccess-0 con 1congruo trattam ento. G1ACOBBE. 1

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VARIA_

1 medici e l'aviazione. Lo sviluppo, attuale d·ell 'aviazione e uno dei ~em:o,meni pi~ earatte.ristici dell.a no·s tr.a epoca : 1er1 an cora i-n fasc.e, essa a [ferma o·O'gi tutte le su e formidabili possibilita. L'aviazi~ne rivo·luzionera· il mondo: eh e possa farlo in un seill..so paeifico e la nostra aispirazione. A questo sviluppo d ell 'avi.azione il medico d.eve aceord.are piu eh e uno sauardo di m era0 ·vig·lia : in p rimo luogo perch e tutti i mezzi di trasporto d·e\70·n o in teressarlo; in secooido 1uogo per.eh e 1~·a~i:'l~i on e , per la sua essenza, per }.e su e poss1b1l1ta , :p er la 1sUJa1 portata soci.ale sp·esso i nva·de, eo n i su o:i. specia li p ro,b lemi il ~ampo medico. ' Il dott . Gleize-Rambal, pilota e.gli stesso e appassionato alle cose dell 'aria ·descrive nel num. ·di febbraio· del cc Mar eille Medical n la b ellez.z.a del volo e delle sensazioni ch·e esso procura. Cio eh e .caratterizza il volo n ormale e l 'assoluta ma.ncain·za di impres.sioni paurose. E general1ne·nt·e eon apprension e ehe il neofitai pren·de posto a bordo : il moto·r e e messo a pien-0 r egin1.e, l 'appa.r ecchio eorre e decolla : da questo momento ·piu n e suna scossa si avverte e, a llontana n.dosi col su olo anch e i vari punti di eonfronit o n on si ha piu l 'impre&sione ·della v.eloeita. L 'apparecehio, eh e vo la se1n pre a piu di 100 all 'ora , sembra sospeso n el c ieio e i nostri occhi n obaino con sorpresa u11.<l p rospettiva 'll u ova, eh e quasi n on fa ricon ,o seer:e persino i paesaggi piu familiari. La di.scesa non ·p orta, se eseguita conveniente!lnente, altra &ensazione eh e la curiosa visione del suolo eh e i avvieina e sembra Tisalga velocemente vierso l 'osservaLore. Lnteres.sain te e CO•nO·Suerrie g·li effetti prodotti su1l 'o.r g.anismo cd al volo acrob1a,t ieo. La discesa rapida provoea una spia.eevole sensazion e d i costrizio·n e a livello del cavo epigastrico mentre la candela, ascesa brutale, appoggia fortemente il co,r po ,d el vol.atore sul sedile e -da u.n senso di costrizion e r etrosternale. I vi- • 1·0.ggi sull' ala, il rivolgimen,lo, l.a spirale eh e ieon1portam10 u·n a brusca variazio,n e di direzione, provocano invecie una particolare sensazion.e spi.a cevolei, d'orig·ine visiv.a, d·o vuta all 'im-pression•e ·di ;rotazione d1el s,u olo. Quanto al looping , contrariamente a quanto potr ebbe sembrare a prima vista, esso non produce quasi n essuna impr.essio·n e. Ci si sente legg.ermente :riespinti sul se.dile e sieeo·m ·e l~ fo.r za centrifu.g a rimpiazza il peso, la sen saz1o·n e di (( testa in basso )) n.on e percepita : solo e curiosa la suceessione delle immagini di eielo e terra. Lei soo·sazioni su.ddeseritte sono· -dovute o all 'inerzia oppure a stiramento del plesso· solare oppuire sono di oTigine visiva o labirin tica.

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La . discesa Tapida di qualch e centinaio di ~etr1 provoca una durezza passeggera dell 'ud1to, fenomemo g~a conosciuto e eh e sparisce c?n g'taleh,~ m~v!m~nto . di d eglutizione c.h e r1 stab1l1s~e. 1 equ1l1br10 d1 IJressione fra il condotto ud1t1v~1 e~te~no e· l~ cassa del tim!Pano. Il male d aria e eccez1ona le e i1 on si vede qua_si mai dura•n te un volo no.rmale·. In uma c~b1na, durant.e un viaggio prolungato per c.att1vo .tempo , s1 i)roduee, in qualch e soggetto pr1e,d1sposto, qualehe co,s.a eh e assomio-lia al mal ·di marrie , ma e ·di ques to assai pi~ benigno . In. sostanza il volo norrrua.le [l-On produce a lcu.n <l1sturbo, 'f fi1entre le sensazioni provocate d.al volo aerobatieo. sp.a riscono eon una assuefazio,n e .eh e e 'estremam•e nte· rapida . II ·p-ilotaiggio deg li areopla ni modenni e di una faeili~a estrema; oggi g li a.ne:oplani volano da sol1: b1a sta n on co nt:r1airiarli. Le sod·disfazioD:i e~e ii .volo e il p ilota.ggio danno· sono en·Orml: ll tur1smo piu bello e inter.essante e in~ubbi~n1ente quello, aereo. Il corpo medico , a'r.1do. d1 .PrÜbo-r~sso per necessita profession.aJe e il ·d1 cu1 ~pens1ero ha u111 cosi gr.ande prestj 5o-io n ell.a s-ocieta a ttuale, rn'o n p uo eh e apportare la u.a valoroisa collaborazio·n e alla eausa d ellei ali. « E, - conclude l 'entusiasta medico-aviatore n1arsiglieise - se qualche teollega vuole faTmi l 'onore. di e~sere m io passeggero, jo av•r o piacere d1 .a gg1ungere a lla mia eomunieazione eio ehe nei eoo,g ressi noi siamo· soliti . c.hia~ miare unla1 d imoist:r.azion1e : g li ·p assero le leve di comando e, a meno di una speeiale1 immu·n ita, un ·p o' ·di virus aereo ». G. LA CAVA 0

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POSTA DEGLI ABBONATI. T erapia scle rosant~ delle emorroidi. - _\ll 'abb. n. 8·631: Nell.a comunicazione di Sir C. Gordo·11-Watson non e in·di1cata la quantita ·m assima di soluzio,_ ne fenica oleo a al 15 % adoperata da ]ui. Egli diee soltanto ehe raramiente sono state neeessarie piu di 3 i·niez.ioni peir sbarazzarsi delle emorroidi. R. LusENA. Azione dei preparati barbitarici siii reni: All 'abb. n. 8631: I pr eparati baThiturici n elle do si terapeutiche non 11anno infl1u enza lesi,ra sui reni. Sono leggermente diuretici. DR. 1

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Al dott. I D. B ., da Lanciano: Bordier: Diathermie et diate rmotherapie. Bailliere, editore, PaTis. - Kowarschik: edizionc tedesc.a .arrivata a lla 6a. in pochi anni; Lraduzio·n e italiana di Cbio,zzi e Vidal e sulla 4a. tedesca. Trovasi a nch e preSiso l 'editor e Luigi Pozzi, Ro ma. E. M. 1

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SEZJONE PRATICA

NELLA VITA PRO FES SI ON ALE. II perfezionamento della condotta medica. I m.cdici condotti ·devo·n o essere .profor1dam en:te rieonoseenti al Pode·sta di Spoleto. Le sue 1critieh e infonda te, le sue affermazio11i gratuite, le suie parole offensive hanno provocato una giu t.a reazione : una r eazione ehe 11on e ta la u·na ritorsione, ma una n etta el1iarificaz io1n •e dello , ~ tato di fatto. II di rorso preciso, esauriente dell ' On. Prof. Morelli, le dichiarazioni del Sotto-Segretario agli I11terni On. Arpinati hanno fatto giustizia di ogmi esagerazione, di o.gni insinuazion e, di ogni calun11ia. Ma si deve essere grati al P ode ta di p oleto n on rolo pereh e egli ha eon entito eh e ·i fa cesse aneora 'llllla volta l 'elogio della eondotta e del m edieo eondotto, ma ·perche 11a su scitata una diseu ssione ehe ha portato in piu ampia sfera e nella sede adatta, fatti, problem i e programmi eh e fi110· .ad o ra 1e rano oggetto terili r eeri111i11azioni e di \'ag·li c a pi. di . raz1on1. St:at ·d i fabto .c}1,e il Prof. Morelli , con il ::; u·o discorso den so ·d i idee e nobilmente rr1isurato nell a forn1a , h a E:l ' }JO to un ponderato progra111 ma di rito cco dell 'istituto della eondo tta. II proaramma esposto all 'assemblea legi. laliva n on e una difesa ineondizionata, veccl1io stile, di interes i particolari, rna u·n ir1 sieme di })rovviden ze in lese a co·n ciliare le pressa11ti e igenze del 'a i lcnza sa·n itaria con quelle dei mooici . La eondotta me di ca va perfezionata, ma n on radi1ca ln1ente tra forma ta. Sopra ~utto in·uieitro no1n si torn a . lliparla re .·di condotta piena e ·u n non sen so, un anacron1smo. Essa e morta e sia b en sepolta. f l tentative• di elog·io funebre e stato· ef[i cacem ente svent.a to dal Prof. 1\1orel1i eh e 11a ben rieordato agli 1sm emorati, quali erano le eondizioni morali e rr1ateri.ali dei m edici eondotti prima d el 1923. Certo l 'istituzione della eon·dotta residenziale deve essere eonsiderata come una prima tappa versa ulteriori perfezio na m enti . L 'On. Morelli ha ineidentalmente n el suo discor so espre&s·o l 'a LLgurio eh e cc i m edici fossero totalmente .p,r ovincializzati o regio.n alizzati, perehe si possa con trasloco, pjr oporzio·n ato al loro meirito, migliorarne la carriera ». Rite·n iamo ehe tale a ugiurio debb.a essere trasformiato in una richiest:a1 con creta. Jl rpr·o vvedimento e con sig liato d.a ragioni ·d i equita e di diseip1ina . Esso costituirebbe uno slimolo p ot.er1 te per .attiv.a re lo zelo dei mediei, per invogliarli ad incrementare la loro eultur.a. A di fferen za degli altri impiegati i m e·dici 1

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con dotti n o·n i)ossono a pirare a promozioni. l ,,a loro attivita e prona ta quasi e._elusivamei11te dal sen so de] dov,e re. Quale stimolo alla diligenza ed al migliora 111ento cultuTale sarebJ)e il desiderio di ri-· 1r1a11ere in una r esidenza gradita o 1'amb-ire ad altra piu red.ditizia o piu oon v·er1ie·n.te alle proprie 1condizion i ? Purtro·p p·o esiste un 'enorme di u:g uaglianza fra c ondotta e condotta, disug uagliarnza deriante da lle diversita di prestazioni, di disagi, di a niliiente topografieo e sociale e ·di com. pen s1. La proviin.eializzazion e o nleglio la regionalizzazione d.elle condotte potrebb e piu equamente proporzionare tra loro questi elem enti, ma sopra tutto !ren·d ere possibili spostam enti in relazion e al m erito eid alle e ig.e·nze dei medici, alle necessita ·dei iComuni. n 'altra quistion·e di va ta ·:uortata e eh e ri~ cl1i eide solleeita soluzio1n e e quella riguardante le pe·n.sioni. 11 Pr<) f. Morelli l 'ha t1~atte.ggi a ta inagi:s tralm ente m ettendo in pjen o Tilievo i su.oi riflesi ull 'e ffi1ca cia dell 'as isten za sanitaria. La qui tion e l1a as unto cosi un interesse socia le. Mal.o-rado le te111erarie a ffern1.azioni in eonl rario, l 'an1rr1ontare m edio delle pen . ., io11i e c„ar o, rerto tutt '.altro el1e all ettan te. 1 medici 1condotti rin11an gon o perc ib sulla breccia fin o a tarda eta, a n eh e quarn do le loro condizioni fi sicl1e con sig lier ehbero il riposo, quan do Ja stanch ezza e la La i eulturale r en don o la loro op·era m en o pronta ed effi ciente. L'equo trattam ento di p€.m.sione, sen za <lanno finanzi.ario per i comuni a·n zi 1con vantag gio, iniet ter.ebbe . co,n tinuame11t,e linfa em1p re frei ca e vitale n ell ' orga nismo dell 'assistenza sanitaria. R enden d-0 \1a canti periodicam en te nun1 erosi po ti darebbe oeeupazione1 ai g io,v ani ine·dici eh e le Uni,rersita gettano sul m ereato profesionale in quarn tita ecicessiva. La con ge tione n1edica potr·e hbe in parte eserEJ allentata. 11 Soltosegretario On. Arpin.ati n el uo discorso conclusivo alla ·discussion e sul bji lancio de.g li interni ha .avuto parole di vivo elo.g io p eT i m:edici 1co·n dotti. « II disintere,s se ·dei m edici condotti e la loTO prob ita egli ha detto - son o tra·dizion .~li d i fa cile e universale con statazio·n e. L'a' . zion e class ista del passato pub avere ·deformato taJvolta il car.attere di qu.aleuno di lor o, suci tate speranze n on conformi 'a11a modestia ·della vita con1unale; m.a :chi non a eh e n ella loro grandissim a maggioranza, e i h anno fatto , assai sp esso, piu di q·uanto .era loro prescritto dal dovere e sop o stati , altre eh e me1

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di ci del corpo,. med1ci d ell 'a•nin1a , con iglieri, confes ·ori e confo-rtatori e eh e, non di ra·do, h.a11no d.ato all ' eser cizio ·d1ell.a loro professione un vero sen so di 1cari ta cri tiana ? » Per quel eh e rigu.arda la riform.a d·ella concloLta eo-li h a dichiarato eh e con il Prof. MoTelli sta ;studian:do il modo .di concili.are le es ig·er1ze dei servi~i con i molteplici interessi dol1 a popolazione ed in modo t alei da n on n110cere .allo s tudio, .a ll.a Scienz.a , .all.a lib e~a profe ·io·n e-. , D.nlta rc.oll.aborazione ·di chi h a espresso con parole co1. . l entu siastich e il proprio parer e1 su i m edici e ·di chi co111 tanto ardore studia i problemi della classe m edica, non si puo attend1ere cl1e il b en e ed il giusto.

Pang loss.

CONCORSI. P0~Tl VACA~TJ .

AcQUANEGRA suL CHrEsE (Mantova) . - Scad. 15 lug.; per Mos io; L. 10.000 da ridurre del 12 %; 5 quadrienni dec.; c.-v. ; trasp. L. 600; eta lim. 40 ~. ANDORNO MICC A. - (Vedi VERCELLI). B11nnt·so (Sassari). - Scad. 20 lug.; p er Giosso ; L. 10.500 e 4 quadrienni dec. , oltre L . 2500 cavalc., L. 1000 ar1n. farm.; riduz. 12 %. CA1RATE ( Varese). - S·c ad. 27 mag·.; L. 9000 d ed otle 12 %, oltre L. 200 trasp. t ~Af\1'1IANO

Scad . 15 g iu. , or e 12; capoluogo ; L . 8500 e 5 quadrienni d ec., addizion. L. 3 e L. 5, ritenute 12· ?f, ; eta lim. 40 a. al 25 apr. ; tassa L. 50 ; doc. a 3 mesi . CASTELNuovo MAGRA (l.Ja Spezia) . - Send. 30 giu.; L . 8200 oltre L. 800 ·u ff. san ., L. 3000 cav. , 10 bienni ventes. FAR.nA DI SoLIGO (Treviso). Scad. 31 mag.; 2a. cond.; L. 7480 e c .-Y. F1nENZE. R. Arcispedalp, if~ S. Maria Nuova e Stabilimenti Riurtiti. - Al 10 giu., ore 16; direttore general e sanitario ; eta lim. 45 a. alla scad.; doc. a 3 mesi dal 26 apr.; tassa L. 50; stip. L. 20.000 aumentab. a L. 24.000, oltre L. 10.000 indenn. carica ; c. -v.; deduz. 12 %; alloggio; eventuali com pensi extra; divieto eserc. profess. Direttore con residenza a Careggi; stip. L. 15.400 aumentab. a L. 19.400, oltre I •. 4000 ind enn. carica. Le altre condizioni come sopra. Chiedere annunzi.

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(Lecce) . -

F1nENZE. R. Arcispedal e di S. /lt!aria Nuova ·e Stabilimenti Riuniti. - Scad . 31 mag.; aiuto chirurgo; titoli ed esami; eta lim. 35 a.; L. 7050 da d er.urtarsi del 12 %; c .-v.; indennita e proventi regolamentari; tassa L. 50; doc. a 3 mesi d al 1° magg io . Chiedere annunzio. Scad . 5 giu.; L. 9500 oltre 5 quadrienni dec., c.-v., L. 500 se uff. san.: eta lim 35 a.; tas.sia L. 50; doc. a 3 mesi dal 27 apr.; stazione idrocli1natica. · F1UGGI

(Frosinone) . -

GEROCAllNE (Catanzaro) . - Scad. 15 lug.; 1° reparto; L. 7500 e 5 quadriP.nni dec. ; cavalc . L. 3000; 'riduz . 12 %·; eta lim. 45 a.; tassa L. 50, 10. GEssoPALENA (Chieti). - Al 6 giu.; eta lim. 40 a. al 28 apr. ; doc. a 3 mesi ; L. ~000 e 5 quadrienni

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d ec., oltre L. 500 uf r. san. ; ridl1z. 12 %;' tassa L. 50. Serv. e ntro 20 gg-. I l aYori scientifici dovranno essere r egolarmente pubhlicati su riviste. LENTINI (S iracusa) . Ospedale Civile. m ag.; rivolger si Segreteria.

Scad. 31

I\1ANFREDONIA (Foggia). Scad. 30 mag.; p er Zapponeta; L. 10.000 oltre L. 1000 uff. san. e L. 500 arm. farm. ; ab . 1000 circa. ÜT111coL1 (T erni ) . -- Al 21 lug., ore 17; L. 7000 e 5 quinquenni dec. , oltre L. 600 serv. att. , c.-v„ eventualm. indenn. 11 ff. san. , L. 2000 motocicletta o L. 4000 automob.; tassa L. 50 all 'Esattoria consorziale di Narni; doc. a 3 mesj dal 22 apr. Chiedere annunzio. Per titoli. P ..\LAzzoLo VERCELLESE ( Vercelli). Co11dotta m edjco-chirurg ica . .Stipendio iniziale lordo L. 7000, aumentabile di dieci ventesimi bien11ali. Indennita di caro-viveri, di trasporto e di ambul atorio. n tutto soggetto a riduzione del 12 °{, . Scadenza or e dici aselte del 10 giu gno p. v. Richjed ere avviso alla Segreteria Comt1nale. lloccA Prr.TRORE (l ?e llu.no). - Scad. 15 lug. ; lire 9000 e 5 qua<irienni dec., oltre L. 1000-2000-3500 trasp., L. 500 uff. san., L. 040 an1bulat. ; riduz. 12 %; tassa L. 50,10. RoMA. Ministero dell'E. N. - Sono aperti i segue'11ti concorsi per le Facolta di Medicina e Chirurgia: in Clinica neuro.patica e psichiatrica, per l a R . Universita di Cagliari; in Clinica oculistica, per la R. Universita di Modena; in Clinica ostetrica e ginecologica, per la R. Universita di Perugia, in Igiene, ,p er la R. Universita di Modena ; in Istologia ed Embriologia generale, per la R. Universi ta di Bologna; in Medicina del lavoro, per la R. Universita di Napoli. 'f AnQUINIA ( Viterbo) . - Condotta per il 2° rione 1'arquinia e Mare. Scadenza 20 luglio. (Vedi prec . n. 18). 'fAVEIL"iOLA e PREoonE (Bergamo). - Posto di medico e ufficiale saD:itario. Per titoli. Condotta consorziale con residenza in Tavernola. Stipendio r es idenzia]e L. 8000, con 5 aumenti qui11quennali del decimo. Ag1i effetti di detti aumenti, il p eriodo di prova (anni due) n:on e computabile . Indennita per obhligo automezzo: L. 2000; id. di ufficiale sanitario L. 500; id. caro-viveri, di legge. Quote capitarie per i p overi, come da capitolato. Gli emolumenti suddetti sono al netto della riduzio1ne del 12 %, ma sono invece al lordo delle trattenute di riech. mob.; Cassa Pensioni e Contributo a favore dell 'I. N.I.E.L. Eta massima anni 40 salvo eccezioni di l egge. Domanda e documenti, in boJlo co1npetente; e, debitamente legalizzati, quelli rilasciati fuori della Prov. di Bergamo, debb-Ono pervenire entro il 21 luglio al Podesta di Tavernola. TERAl\'10. Cong r egaz. di Carita. - Scad. 15 giu., ore 12; aiuto di medioina nell 'Ospedale Civile « Vitt. Ern. III »; L. 5000 oltre c.-v.; ritenuta 12 %; 15 % proventi tasse di degenza; tassa L. 50; eta ]im. 35 a.; doc. a 2 mesi dal 16 apr . Chiedere an• nunz10.

'fRAONA (Sondrio). - Per titoli ed esami. Consorzio Traona, Mello, Cercino, con residenza in Traona. Stipendio annuo al lordo ritenute Cassa Pensioni e Ricchezza Mobile L. 8500, con aumento di un decimo al compimento di cia-


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SEZJ ONE

sc un quinque1111io a p artire dal ter111in e de] biennio di prova . In_d ennita p er n1ezzo di tra-sporto : L . 3500 se automobile , L . 2000 se molo.cicletta. L. 800 se bicicletta ; indennita di trasferta L. 1400; id. di Uffici ale Sanitario L. 500 ; id . di -ear o viveri (eventua1i) . Tutti i suddelli asscgni son o soggetti alla rid uzione del 12 % com e d a R . D . L . del 20-11-1930 2 n . 1491. Scad en za or e di.cio tto d el 31 inaggio. P er chiarime11ti, 11 otizie sui (locumen Li ecc., rivolger si al P resid ente d el Con s orzio l\1ed.ico i11 Traon a . VAnESE . .1 rn 1nin i sl r a,zion e Provinci ale. Direl · t or e d ella Sezion e 1nedico-micr ografica rl el Labo· r a torio Provinci ale <li ! g ien e e Profil assi. La scade11za di ques to con corso e s tat a pror oga ta a11 e -ore d icio lto d el prossimo 30 g it1g n o. VEn CELLI. R . Prej ellura. Pos to d i Ufficia1c Sa11itario p el comune di Andor11 0 l\1icca. Stipendio L . 7000 , piu dieci aumenti bienna]i. ' ' ien e inoltre d a ta un 'ind e11nita di L . 3500. l~ ammesso 1'eser cizio d ella liber a profession e. Don1c!11de all n Prefe lt ura corred a le d ai prescritti d ocu1nenti ent r o il 15 g iug n o J). v. P er chiarin1enti rivolger si Prefe ttura Ver celli, Ufficio Sanitario. \ rccENZ.\ . Co11sorzi o antitu ber colar e Provinci<JJl e. - Per tito1i. Pos l.i di Direttor e delle Sezio n i di:spen sariali a11titube1·c0Jari d ella provin ci a di Vi>Cenza, alle d~pend enze d el Con sor zio Provinci ale Antiluber col ar e. C1 a~ e I, posti 3, stipendio annuo L. 8000; Cl n. e II, l)O Li 4, stipendio annuo L. 6000 ; C lasse III, p o li 1, s ti pendio annuo L . 4000 . Scad en za 30 g iu g n o 1932-X. Doct1menti di rito; chiarimenti alla egr e teria rl cl Con sor zio Provincial e Antituber col ar e di Vice11za (1>resso l 'Amministraz ion e Provi 11ci al e). V1ETR1 DI PoTENZA (Pol en za) . - Scad . 20 m ag.; L . 7000; d a d edurre 12 %.: 6 quadrienni d ec. ; eta lim . 40 a .; t assa L . 50,10. , . I LLANOVA !\ION'l 'ELHOt F. ( assari) . Sead. 30 m :.tg. ; p er Pulifigari ; L . 10.500; deduz. 12 o;,. • 0,. e la lim. 35 a.; lassa L. 50 ,10. Qua11do non e altrimenti indicato i con corsi s i riferiscono a condotte m edichechirurg ich e, i compensi allo s tipendio base . Avverlen za. -

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I1nporta ntissima Casa di specialita m edicinali di assolulo valorr e scientifico assumer ebbe l aureato in m edicina disposto a de<licarsi in modo esclu sivo alla pro1)aga11da presso i m edici di una r egione d ell 'alta Italia, a inezzo visite p er son a1i, d ei prodotti affid a lig li . Si tratta di un posto importante e di fiducia , stabile, adeg u a tamente retribuito (slipendio c cointeressenzeJ. Scrivere unendo curriculum v ilae all 'indirizzo : Campanelli E., via Sistina , n . 20, Roma. CONCOP.SI A PREl\{l.

Premio Sangalli.

E flperto il co·n corso fra i medici aiutanti , assi stenti, s upplenti e pralicant.i dell 'Os1)erlale Mag· giore e d egli Ospedali Fate-bene-fratelli di Mila· no, all 'assegno di L. 8000, di Fondazione Sangalli, per r ecarsi in is li tt1ti superiori del Regno o del 1'e&t er o, per il ,period-0- di un anno, a p erfezion ar si t1ello s tudio d elJ 'anatorn.ia patologica. Rivolger si al Protocol lo fi el Consiglio rleg li Istit11ti OspitalicIi. Scad. or e 16 ~ el 6 giugno .

PRATICA

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BonsE n1 sTu nro. F on dazio n e « Alessa11 dr o L usl ig ».

E istituiia J)r e&so 1a F acolta cli l\rfeclicina e Chirurg ia d ella l{.. l lni ''er sil ü di Fire11ze 1a F ondazion e « Alessa11dro Lu lig >) allo scopo di co11ferire ogni trie11nio u11a l>or a d i s l udio a favo re di l1r1 g iovan e l aurea t o i11 lnecljci11a e, ehirurg i a pre o u11a Univer sita d el. Regn o d a non n1en o di un an110 e da n on ,piu di qu nl tro a1111i, cl1e i11 tenda compier e un i11Lero a11110 cli s tudi in u11 I stituto di p atologia gen er ale o cli fi io-pa tolog·ia p eri1nen tale o df im111unologia ~ia i11 Ilalia eh e a1l 'Est ero . Po tranno pren der p ar le al con cor o tutti i cittaciini r egnicoli e n on r egnicoli, ina la Comn1i ssio n e, a p arita di 111eriti, d ar a l a prefer en za i11 ordine su cce siYo: 1 J ai fig li d ei YOlontari della Gr ande Gu erra (191.S-18) del la Ven ezi a Giulia; 2) ai g iovani d ell e fa1n igl ie origi n arie della , -en ezia Giulia; 3) agli orfani di g u erra; 4) a coloro o ai lo·r o figli eh e cornbatte ndo i11 qualunque m od o per la difesa d ella P aLria rin1a. cro inYa1id i o n1ulila Li. La b or a cli s l udio· sar a conferi La p er t itoli ed eventualn1ente per esa111i . I con correnti dovr anr10 presentar e alla Segreteria della R. Univer sj ta, piazza S . Marco 2, domand a in carta l egale da L . 3 entro le ore 24 d el 20 m aggio 1933. Alla d omanda debbo·no essere allegati : a) certific ato di l aurea ; b) certificato· di citLaclinan za italian a; c) certificat o dj nascita; d) lavori inanoscritti o st :i111p a ti coi quali intendon o prencl ere p arte a1 co11cor so . on o disp en sati d al presentare il certificat o di c11i alJ a letter a b ) g li aspiranti italiani n o11 r eg·ni coli. La Commission e g iudica lrice, i1ell 'a seg11azion e d el premio, dara Yalor e sopraltu Lto alla prep ar azion e d el candidato n el C"an1po della I st ol ogia nor1nale e Patologica e d eJl a Im1nunologia. II .p re1nio unico ed inrlivisibil e, a1nmonta11te a L. 12.000, verra conferito n on oltre il 1° n ovembre 1933. 1

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. .4. ssoci azi on e Na:zional e D ol t oresse in, Niedicina .

La Commission e g iudicatrire per l 'assegnazione d e lla borsa di perfeziona1ne11to· W assermann (lire cinque rnila offerte an1111aln1c11 te, composta d ella dott.a prof.a l\!Iyra Car cupit10 F errari, d ocente di os tetricia e ginecolog ia n ella R. Univer sita di Par1nn, l}resiclente dell '_t\ ssoc . Naz. Do ttoresse in Medieina e Chirurg ia: d ella d ott. a Maria Malagoli, specialista in pediatria, m edico scolastico d el Co1nune di l\ifilano, d ella d ott.a .prof. a Giuseppina P as tori, professore incaricato di biologia gen er ale n ell 'Univer sita Cattolica S. C. di l\ililano , esaurito il <'ompleto esame dei titoli di s ludio e d elle pubb licazioni scientifichP presentate dalle sette co,n co·rrenti ; dichiara eh e ciaseuna di esse ha dimos trato capacita, serieta, o·p erosita d egne di enco·m io e di incoraggiamento (tutte Je lauree s ono state conseguite a pieni voti e quasi tutte con lode; tutte le concorrenli h anno diplomj cii sp ecialita o r.li perfezionamento e buon e pubblicazio11i scienLifichc) ; cos tata con piacer e eh e quasi tutte le concorrenti occupan-0- -posti effe t ti,1i i11 i ti-tuti -..eJ+n-ici o assistenziali, il eh e climostra n el 111odo piu ogge ttivo quanto sia apprezza ta specialmente in tali i stituti l 'opera clcl l n ilot tore sn in 1neclicin a ; e d e-


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« IL POLICLINICO »

libera cli assegnare Ja borsa <~i perfezionamento · Wassermann per l 'anno 1932 alla concorrente riuscit a prima nella g r adu atoria dei titoli, dott. a Lidi.t Pinto, per un anno di ,perfezionamento in 11europsichiatria infantile nella R. Clinica Neuropsichiatriea dell 'Universita di Roma. Ordine della Co rona d 'Italia„

Commendatori: dott. 1\l:fredo V. Neri, direttore delle 'Terme di Castrocaro; dott. Entieo Varola. Uffiziale: avv. DomeJ1=ieo ,S anto, preside11te della Feclerazione Nazionale F ascista degli I stituti Nazionalf di Cura. Cavalie,r i: dott . .Mario Negri, dott. Edmondo Ciccirnarra.

NOTIZIE DIVERSE. Pel nuovo testo unico delle leggi sanitarie.

Su proposta del Capo del Governo, ~Iinistro del1'Interno, e stato dal Con siglio dei Ministri del 16 1narzo u. s. apiprovato un disegno di legge col quale si conferiseo110 al Go·ver110 del Re speeiali poteri per l 'emanazione d~l n11ovo 1,esto Unieo delle leggi sanitarie. Gia COJ1= alcl1ni <lei vari p-rovve<limenti per la rifoTma del T. U. delle leggi sanitarie 1° agosto 1907, n. 636, era stato autorizzato il Go·ver110 a coordinare e riunire in testo unico tutte le disposizioni vigenti i1i materia. Senonch e, in sede di elaborazione di D:uovo testo, Oifn1ai quasi ultimato, si e ravvisata l 'o·p portu_nita di introdurvi anche disposizioni nuove, sia pe~ dare lJna trattazione .p iii organica alla materia, sia per colmare alcune 1actille riscontrate nella .pratiea, sia iniine per mettere in armonia le leggi sanitarie con le riforme introdotte n ell 'ordinan1ento degli en li Jo1;al i e eo n le disposizioni d el nuovo codjce penale. Era quindi necessario aceordare al Governo una i1t1ova e piu ampia delega legislativa; al eh e mira appunto il disegno .di legge Sl1aece1r11aLo. 1

Riordinamento nell'Opera Nazionale Mate1·nita e In· fanzia. 11 R. Co1nmissario1 dell 'O. N. 1\iI. 1., gr. uff. Sileno Fabbri, ha diramatoi una circolare con eui, allo scopo1 di avviare gr ad~alme11te l 'organizzazio11e e il funzio11amento dell 'opera verso la definitiva sistemazione in eonformita alle rifo rme de1la legge in corso di elaborazione, si dispone eh e le Giunte e i Consigli ancora in funzio11e presso talune Federazioni sono sciolti. I presidenti restano i11 carica per il disbrigo delle pratiche di ordinar ja amministrazione fino alla nomina dei Delegati traoruin.ari. 1Seadono anche di carica i delegati straordinari attualmente in funzione, i quali pro vvederanno alla ordinaria amministrazio·n e &ino alla loro conferma 0 sostituzione ehe avverra en tro il 1nese di giug110 ,p. v.

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gri ta della funzione visiva .; 2° prevenire le malat tie contagiose e impedirne la diffusione. Detta chiare norme per la segnalazione delle imperfezioni visive e dclle imperiezioni esterne.

Cinematografta per la propaganda antitubercolare. La Federazione italiana nazjonale fascista per la 1otta contro la tubereolosi comuniea : l< Gia durante la campagJ1=a dello . scorso an110 per il francobollo antitu})ercolare era stata diffusamente avvertita la necessila di un film breve„ vario e di fa cile interesse eh e chiarisse alle masse popolari il problema della t ubercolosi e, con la suggestione delle immagini vive, incitasse all 'offerta fraterna. La Federazione hn quest 'aD;no, attraverso difficolta non lievi, realizzato anche questo potente strt1mento di propagan(la per metterlo a disposizione dei Consorzi provinciali antitubercolari e di tt1tte quelle isti tt1zior1i ehe attivamente ;partecipano alla lotta antitubercolare. II film, « Campane a stormo », in edizione sonora e in edizione muta, sulla traccia di llOa lenue, co1nmovente trama, guida lo spettator e at traverso l 'imponenle problema della tubercolosi, so tto i rnolti suoi aspetti „ economico, socia1e, politico, sol)riam en le scientifico, 111ostrando come il inorbo possa fronteggiarsi e vincer si e ('Oll quale sforzo giganteS{:O tenda a tal fine l 'illumina ta opera del Governo Fascista. Un eommento di musica elassica rende il film quanto mai commovente e suggestivo. << Campane a stormo » nei prossimi giorni apparira sugli schermi di t1Ltta Italia » .

Per le stazioni di cura e colonie climatiche. Il giornale « Le Forze Civili », organo delle Associazioni fasciste del pubblico impiego, dei fer-· rovieri, dei postelegrafonici, degli addetti alle aziende industriali dello Stato, pubblica due circol:-tri del Segretario del Partito. L 'una riguarda le agevolazio11i per le stazioni di eura a favore degli inscritti alle Associazioni dei dipendenti statali; l 'altra precisa le norme per 1'ammissione dei figli degli assoeiati aJle colonie cJ imatieh e, marine e 111onta11e.

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Per l'igiene oculare nelle scuole. Jl Bollettino Ufficiale d el Ministe;ro dell 'Edueazione Nazionale nel n. 12 de.l 22 marzo 1932 pubhlica una chiara cireolare ai m~estri circa l 'igie·11e degli occhi nelle scuole elementari, dimostrante eh e la Yigilanza igie11ica de,g li occhi deve essere indirizzata per due i)unti prineipali: 1° assicurare Ja sa11ita dell 'orgar10 per· garantire l a inle-

Sulla riforma penitenziaria. .Nella seduta del 2 mag·gio, discutendosi alla Camera il ,p rogetto di legge riguardante le disposizion.i sulla riforma penitc11ziaria , l 'on. Rocco, ministro della Giustizia, ha dimostrato ehe il progettomira a risolvere il problema della rieducazione dei condannati, ricordando ehe il Governo attua ora, dopo quella penale, la riforma penitenziaria, senza ehiedere sacrifiei all 'Erario. Ha specificato ehe le attuali disposizioni mantengon-0 l a pena afflittiva, ma hanno anche intento di riedueazione e· di emenda, eh e si raggiungono median te l 'istruzio,n e il l avoro e le pratiche religiose. 11 ministroagg·iu'nse spiegazioni s111la ;parte eh e si riferis~e a ll 'assistenza ai liberati dal carcere, la quale d1venta strumento. effic-acc contro la recidiva. Opporiunamente il Coclice J)enale ha istituito i Con·sigli di P atronato e 1a Cassa delle ammende.

1 o Congresso internazionale sull'asma. Ricordiamo ehe e indelto a f\•lor1t-Dore (Francia)i per i giorni 4 e 5 giugno, so tto la presidenza del prof. Fernand Bezan~on. Sono stati fissati l 'l


I ANNo XXXIX, NuM. 20J

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SEZIOl'IE PRATIC.\

t emi. Per adesio11i e inforn1azio11i rivolger si al segretario generale, dot t. J . Galup, rue Auber ~9, Paris (IXe).

220 Congresso di idrologia e climatologia. 5° Ra.du· '

no talassoterapico nazionale. O>me ab·b iamo annu11ziato, si svol ger anno a Viar eggio e Montecatini dal 25 al 30 m aggio. S. E. Be1ilto Mussolini, capo del Governo, si e compiaciuto di assumerne l '.A.lto Patr onato. Relatori sar anno: i profi. Camillo Porlezza, Silvestro Baglioni, Giulio Ceresole, Ezio Luisada, C. V. Amoretti , Don at o di Vestea, Arnaldo Tra1n bu sli , Adr\an o Valenti, Edoardo Audenino, F . Paolo Sgobbo, l 'ing. Torquato Cristofori, l 'avv. dqtt . Naldo Galas-si (Mil ano), il con1m . Ernest o Saccani. Son o accordate m olte facilitazioni e so110· in pro.gr amma gite, feste e ricevime·n ti . La t assa di iscrizion e e fissata in L. 50 ; per i 1nen1bri della fa1niglia d.el con gressist a jn L. 25 a tesita (n on p-iu ·di due per son e). Rivolgersi al segretario gen erale prof. F r an cesco Len ci , via Roma 20, Pisa.

11 vas tissimo fabbricato e diviso in due cor.pi: quello d 'ingresso per i servizi del san atorio e quello per le sale ospedalier e vere e proprie. 1 due corpi

sono collegali da u11 'ala centrale in cui avr anno secle i refettori e le sal~ per altri servizi. Nell 'ala a nord del fabbric~t o avranno sede Je sale di acceltaz io11e degli ammalati e quelle di visita ; alla sinistra gli uffici di direzion~ e di ammi11istrazione; al centrqi la portin eria, i p arlatori, una scala e le cam ere di sost a per gli ammal ati in arrivo . Naturalmente le sale per Je visite avranno gli SipOgliatoi , un gabinetto per le ricer che m edich e, un a sala per le radiogr afie e 11na p er la ter apia fisica. Dopo di esser e p assati i1elle m enzio·n ate camere di sosta i malati verra11110 inviati, secondo il sesso, n elle sale dell 'ala ospedalier a loro riservat a. Dal pia11terreno si acceder a a qucllj superiori con ~l­ cune scale com od e e ber1 dis})ost e; inoltre funzion er anno due gr andi ascensori, adatti anch e :p er il trasporto in barelle. 1 m a]ati verranno alloggiati in m assima parte iD: cam er ate con sei letti ciascuna, munite di e11or1r1i finestroni eh e dar anno accesso sull 'attigua veranda.

<Corso di perfezionamento in ortopedia. Sara impartito d al prof. H. L. Roch er , di Bordeaux, d al 20 al 25 giugn o. Tassa fr. 200. Per le iscrizioni rivolgersi , n on oltre il 1° g iugno, al : secretJriat de la Faculte de M6decine, Bordeau x.

Preventorio antitubercolare di Carraria. St1lla sinistra del Natisone, a Carraria, in una pittor esca zon a collinar e: sor ge un rnoderno preve11torio antituber colare, ricavato d a un edificio ceduto n el 1927 dalla Societa Um anitaria di Milan o al Con sor zio antitubercolare provinciale di -Oorsi di perfezionamento in oto-rino-laringologia. Udine. Nell 'immedia to dopo-g uerra l 'edificio era Il prof. Portman11, diret tore della Clinica otoadibito a ricovero di mi11ori rnalarici; ora i lo·c ali rino-laringologica di Bordeau x, t err a un corso di son o st ati am p Jiati con ser vizi adatti ad un asilo perfezion am ento sulla 0.-R.-L. in lingua francese profilattico, 1nerce il cospicuo l ascito· d 'un ben e·<lal 4 al 16 lug1io ed uno in lingua inglese dal 21 fa ttore, Nat ale Fro.va, e i contribut i del Comune 1uglio al 25 agost o. e della Provincia di Udine. ~L\.ttualmente il Preventorio di Carraria e di pro-Oorso elementare di pnericolt11ra a Foggia. pr ieta della Societa udinese 1protett rice dell 'infan zi;i) eh e lo ebbe in cl on o clal predetto· Co11so·rzio Per iniziativa del Cor11itato 1provi11ciale rlell 'Opedopo u n anno di su a g·est io11e. Nell 'Istituto posr a Balill a si e iniziato un Corso dom enicale di sono avere com odo ricovcro oltre duecento bimbi p uericoltura per giovani italian e. Svolge interessanti lezio·11i il dott. Filippo Di Cap ua, direttor e · d 'ambo i sessi da 1 a 14 an.n i d 'et a, ,p redisposti, per cau se ambißntali, a1la t.uber colosi od affetti titolare del Brefotrofio p rovinciale, il quale h a gia dal mo1rbo allo bt ato latente. <liretto Corsi del gen ere. 11 preventorio consta di tr~ piani con diciotto dormitori ben arieggiati , uno sp azioso· refettorio, Federazione della stampa medica latina. p alestra, bagni, infern1eria, sala di m edicazione, Ha lenuto a Parigi un a riunion e, in cui e slato lavan deria e ser vizi . L 'l slitt1to e inoltre dot ato di <leciso eh e il 3° Con gresso si terra 11el 1933, duaule scol astich e, asil o, r ep arto rustico. "rar1te le vacan ze p asqu ali, e eh e gli « Act a Medica Adiace11t i all 'Istitt1to. si stenrlon o sei ettari di Latina >~ assuma110 carattere piu professiona1 e. II terreQo colt ivati . Il p reve11torio di C.arraria e un · segretario genera1e L. -M. Pierra e stato felici tat o ver o 'nodello del gen ere ecl esplica con cura arnop er l 'attivita svolta attr averso gravi difficolta d 'orr evole il suo benefico mandat o in perfetta rispondine econ ornico e polit ico. rlen za con Je direttive fi el Regime . .Mostt·a della stampa medica italiana. Nuove stazioni sanitarie nell' Agro Romano. La Starnp a ~'1ecl ica Jtali an a h a avuto larg·o su cPer il Nalale di Rorna son o· st ate ir1aug urat e r1elcesso all a X.III Fier a Campionaria di l\1ilano, dove l 'Agro Rom an o• due nuove st azio ni sa11itarie, a C.a rfig uro brillantem ente nello stand dell 'U. S. M. 1., r oceto e a Lungh ezza, le quali attes tano la ferma fondata e diret ta dal prof. P . Piocinini. volonta del Governat or ato intesa a dotar e tut ti i piu importanti centri dell 'Agro· l=to.m an o di stru:Sanatorio nel Trentino. men t i validam e11t e atti ad arrecare il conforto alle Il Governo fasci st a eh e h a g·ia attuato rnagnifil aboriose popo·l azioD;.i dell 'Agro st es.so e a presi·ch e iniziative per la protezio·n e e l 'in t egrita della diarle effic.acem ente dal pericolo del]a rnalaria. La stir p,e, sia n el ca~po legislativo, sia nella proiistazione di Carroceto, sorta sulla Via Nett unen se lassi, sia n ella lotta contro le malattie, h a or a nell 'estremo limite del territorio dell 'Agro, proiV· approva to e sta realizzando l a costruzion e di un vista di abbo·n dante ac.qua, costituira in quella g r an dioso san atorio anti t11hercolare eh e sorge a zon a un importantissimo• ed efficace cen tro di propoca distanza d a Trent.o, in una localita ridente filassi antimalarica. Quell a di Lunghezza, edificat a ·e p i ttor esc<l.. 1 Javori in11)orler a11110 complessivain prossimita della .scuo.J a eh e d11e anni or sono m (!nte una somma di ol tre sei in ilio·n i di lire. venne inau gurata, er a vivam en te desiderata dagl i 1

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« IL P OLIC:LIN JCO »

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abitanli d ella fiorcrlle bor gat a, eh e e des tjnata ad ul Leriori, i)rogressiYi Yilt1ppi, d oYuli in parte a ge1n er ose i111zia tiYe }J.rivate. 11 r isa11 am e11lo igie11ico, eh e in obbedi enza alle di re tti ve d el capo d el Governo si va t en acem en te ed oper osame11 le con11)iendo n el lerritorio vast o dell 'Agr o per opera clel Governa torato, costituisce enza dubbio un giu sto titoio cli Yanto p er la civ1ca an1mini strazio11e.

Per il numerus clausus a Erlangen.

Alle Terme di Vitcrbo.

J\.l['a&semblea annua dei governatori d el cc Rotherham. · Hospita:l >> venn~ rilevata la scarsita di m eclici n eo-laureati. Venne d eciso ehe l 'ospedale avrebbe stanzia to 70 sterline p er annunzi e per la ricer ca tii nuove reclute. (cc Lan cet », 23 apr. 1932). .

J l Seg·retario del P„ F. e Commissario straordin ario dell 'O. N. D. , on. AchiJle Starace, si e r ecato 'El visitare i Iavori in corso alle Terme di Viterbo. Tali l avori, eh e consistono n ella costruzion e di t1n'ala nuova al fabbricato gia e istente, di un am p io. g arage per il ricovero deile macchine, di una uperba piscina natatoria con annesse comQde ed eleganti cabine, d elia r opertura del torrente ehe p assa a nord d ello stabilimento, oltre .a nu-mer ose oper e intern e di abbellimento e perfezionamento, so11q ormai ultim a ti .

Le Terme di Agnano per i sanituri. La direzion e d elle Ter1ne di Ag11an o comunica di aYer e eleva to d al 25 al 50 per cento la riduzione d e1l 'importo d 'abbon arn ento alle eure per i m edici, farmacisti, veterinari e loTo famiglie.

Viaggio d'istruzione per medici alle Stazioni di cura. el corrente anno ven gon o ripresi dall 'ENIT i viaggi d 'istruzione per m edici alle St azioni di Cu ra, allo scopo di contribure a diffonderne n ella classe m ectica italiana Ja con oscen za prat ica e dir e tta. II 5° V. I. M. avra luogo clal 6 al 12 giugno 1932, egu endo l 'itiner ario Porretta Terme-Salsom aggiore-Sir n1ion e-Ron cegno1-Levico-' ' etriolo-l\1Ier ano ; e sar a diretto , com e i preced enti, dal prof. gr. uff. Guido Ruat a. Il viaggio si svolger a i11 tren o speciale: i p artecipanti sar a11n o alloggiati n ei migliori alber ghi d eJle localita Yisilat e. Son o amn1essi aI viaggio j . sol i m eclici. La quo•ta d 'iscrizione e di L. 475. Per l 'andat a a Porre tta 1'er1ne i p art ecipan ti u sufruiranno di un b iglietto a m et a p rezzo della t ariffa differ en ziale, valido dal 1° al 6 gi ugn o, e p er il ritorno d a ~IeraD:o alia ,propria residenza d 'un bigliet to consimile, valido d al 12 aI 20 giugno. II Il umer o massirno dei p artecipanti e fis sato in 150, raggiuntqi il quale le iscrizioni verranno chiuse, in ogni caso n on oltre il 20 m aggio. Il viaggio non sar a effettl1ato se le iscrizioni sar anno inferiori a 100. · Enlro il 30 n1aggio i partecipanti ricever anno al loro indirizzo i d ocun1enti di viaggio. Nel tren o speciale e ammessa un a sola valigia per per son a. Rivolger si all 'Ente Nazionale Industrie Turistich e, via l\il ar gl1er a 2, Roma . i

11 CoD:siglio d ei clinici d ella 11~ acol ta i11edica di Erlangen, di fronte alla pletora e alla proletarizzazione della cl ass~ rnedica, h a proposto la limitazion e delle ammissioni agii s ludi, p oich e la m aggiore difficolta degli esami si e climos tra to rimedio ineff icace.

Scarsita di giovani medici in lngl1ilterra.

Una '' casa dello scienziato ,, a Parigi. Un a « casa dello scienziat o n in ct1i son o st a te alleslite UD:a sala di riunione, un ristor ante e un ce.nt1 0 di informazioni e di studi a u so degli scien ziati fran cesi ed esteri, c stata inaugurat a alla Avenue de l 'Oper a, in prese11za di numerose personalita l1fficiali fran cesi e straniere e di m olti r ap·pr esentanti del m ondo d egli studi.

Ronald Ross in Italia. Il prof. sir Ronald lloss -.,. il qu ale ha avt1to tanta parte nella scoperta del~a trasmissio·n e dclla m alaria - e venuto a Roma per ragioni di salute. Egli ha visitat o la Ciir1ica delle m ala ttie tropicali e subtropicali diretta dal prof. sen . sir Aldo Castellani, iD: segno di estimazio11e e di compiacim ento verso ! 'illustre scien ziato: e st ato oggetto di cordiali atten.zioni erl h a espresso il suo plau so per l 'organizzazione dell 'Istituto . II Ross, paralitico, e costretto a n1uoversi in 11na apposita carrozzetta .

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Regolamento professionale nella

Ce~oslovacchia.

La Cam er a d ei r appresentanti della Cecoslovacchia 11a prep ar a to u11 nuovo r egolam ento professionale, eh e dovra essere san zion a to dal l\1inistro d cJla Sanita Pubhlica. Concerne principalmente gli onor ari, la pubbJirit a e il segr eto professionale.

Associazione chirurg·ica cubann. I inembri <iell 'Associazione n azio11ale di chirurg ia di Cuba h anno· offerto al dott. p rof. J ose A. Presn o il di 1ui busto in m armo,, quale attest azion e di gr a titudine. Nel ricever e l 'omaggio, il prof. Presno dichiaro eh e in tutta la su a vita si e ispirato al motto latin o,: « labora sine spes >>; d acch e il v€r o studioso n on d eve inirare all a g loria. Disse c11e l 'omaggio fattogli doveva and are an ch e alla compag11a della t1a vit.a, la qt1ale lo aveva sempre assis tilo e sostenuto : la sig11or a Presno, eh e e nipote del compian to urologo A1barran .

1 n1edicl cacciatori della Francia. I 1nedici appassio11ati d ella caccia fo,r mano in Frar1ci a una societ a, eh e ha ind e tto u11a riun io,n e in giugno. Presidente ne e il dott. Maurice, rue d e Belie fond 1, P arigi ; segr ct ario g·en er ale il dott. Daves11e, rue d e la Po1n pe 125, Parigi .

Concerto A. 1'1. ltl. I. a 1'1ilano. Preceduto d a un vivaclssimo r adu110 i11 cui furono discu ssi vari prohierni org anizzativi e al quale parteciparon o i dottori J)rof. Berri, Piccinini, Sigurini, Be11:nati, Sacco11aghi, .l\.ndreoni ecc., si e svolto il 24 a,prile il secondo con certo d ella Associazion e Medici Musicisti Italiani .

Scuola di arte medica a Filadelfta. Presso I 'Univer sita Temple di Fil ad elfia, i11 dipenden za dell a Sct1ola di m edicina, si e fondato

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[.A.~~o

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SEZl ONE PRATl CA

u11 Istituto di arte inedica, in cui s 'i11seg11a ad eseguire le rapprese11tazio11i grafi ch e (iigure, fotog rafie, grafici lineari, ec.c.) ; e diretto dal sig. \i\;. Bro,Y11 l\ ( c Nett. Vi sono tali organizzati due co·r si: uno per 111 edici studenti in n1edicina insegnanti uni ersitari ~ studiosi ehe intendano acquistare abilita tecnica nelJe rappresentazjoni grafich e; l 'altro per artisli e ludenti cij belle arti eh e intendano specializzar si nelle re.1)pre entazioni grafiche int eressanti la 111edicina . 1

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Medici assassinati. 11 prof. Gustavo Alexander, repulatissimo otorino-laringologo a Vienna, e stato ucciso, a colpi di rivoltella, da uno squilibrato, il quale ha inteso vendicarsi di un 'operazione al naso, compiuta 1nolti anni or sono e ehe egli giudicava mal riuscita, mentre non aveva lasciato eh e una lieve cicatrice sopraorbitaria.

••• II dott. Szekely, primario nell 'Ospedale israelita di Sebenico (Jugoslavia), e stato u cciso da un cliente cieco, il <JUale duhitava ehe l a propria n10glie lo tradisse col meclico; il cieco era accompagnato da un amante della signora, il quale n e gl1ido l a n1nno.

I l delitto pollt ico di Parigi. Espri1niamo la nostra dolorosa indignazione, in ~01ne dei medici italiani, per l 'odioso delitto di cui e rimasto vitti1na il Presidente della Repubblica Francese, P aul Dourner, da parte di un pazzoide rus~ il quale, purtro1)po, appariien e alla nostra classe.

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La morte ha sottratlo alla Facolta medica del- · l 'Univer sita cli Parigi uno dei piu eminenti maestri: PIERRE 1'EISSIER, titolare di clinica delle malattie ir1fettive. NoleYoli sono stati i suoi laYori sulla scarlattina, ulla parotite, sulla me11ingile c. -s., sull 'eresipel a, sut v:iiolo, sull 'i1nn1unita, sull a pressione arteriosa ed in specie sulla se~eiologia cardiaca. Era segretario generale del « J ournal de Physiologie ». La Facolta gli aveva affida to nel 1906 la relazione sulla riforma degli s tttdi m edici e poi quella sui concorsi ospedalieri ; di qt1est ' ul li1na il ministero d~lla Puhhlica istruzione ebbe ad accogliere tutte le con clusioni. Durante la guerra la sal11te del Teissier rimase forte111enle alterala, a causa di es.perienze sui gas to. ici: egli no~ si e piu riavuto. A. P.

lndice alfabetico per materie. Ane1nia grave ipocromica . . . . . . . . Pag. 781 ;\rti: distttrbi trofici; r esez1011e cli eg1nenti delle cat ene laterali de] sim)) 780 patico . . . . · · · . . . . . . . BilJ]ior,rraf ia )) 779 . . )) 782 Cancro : natura . . . . . . . . . . . )) 786 Ci stografia: tecnica Colecistografia : tecnica . . . . . . . . )) 786 Dotto epatico: drenaggio: complicaz. no11 com un e . . . . . . . . . . . . . . )) 782 Endocardite da unterococco . . . . . . )) 785 « Er1tamoel'Ja vesicali s >) : infeslazio11e )) 781 da . . · · · · · · · · · · · · Ergo~ t erismo: ricerch e . . . . . . . )) 784 E. ofago: forme clinich e del can cro . )) 777 tifoide : patogen esi delle emorFebbre . rag1e . . . . . . . . . . . . . . . . . )) 774 F egato: melaslasi multiple di carci110ma inan1mario . . . . . . . . . . . . )} 776 l1nen e : se rappresenli una disarn1onia della natt1ra . . . . . . . . . . . . . · )) 784 Infezio11e 1neningoco<'cica : for1ne len le )) 769 Ipertensione arteriosa: trat.tarn. con la .1 Juntura lornbare . . . . . . . . . . . )) 785 Kala-azor : trattam . . . . . . . . . . . . )) 773 Lipon1a del canale ing uin ale simulante un 'ernia diretta . . . . . . . . . . . . )) 768 Liquiclo cef.-rach. : co11tenuto jn alcool . . . e glucosio . . . . . . . . . )) 781 Mam1nella maschile : tu1nori . . . . . . )) 776

cliscu ssione parlamenl a1·e . . . . . . . . . . . . . • . . . • Pag. l\iledici e 1·aviazio11e . . . . . . . . . . . )) l\'1orbo di Duroziez e n1orbo di Ilummo )) Morbo di Vaquez: radioterapia . . . 785, Ossiuridi : sviluppo . . . . . . . . . . . ))

Medici co ndo t ti:

Pneumoto race opaco: particolare quadro radiologico . . . . . . . . . . . . Polio1nielite a. a. : trattan1. pe<'iiico . Radiologia : casislica . . . . . . . .. . lleni tubercol ~ri : ilora ballerica . . . . Re tto : can cro . . . . . . . . . . . . . . Sch olctro : metastasi di neoplasie : r1conoscimen to radio logico precoce . . . Siero antidifterico: cfficacia curativa: associazione morbosa di polmonite crupale - <liflerite fari11gea co11 narcolessia . . . . . . . . . . . . . . . SifiJiue : sin<lromi linfemich e . . . . Stomaco: sarcoma primitiYo . . . . . . St oria della medici11a: F. Puccinot t i e Ja c, medicina civile n . „ . . . . . . . Suppurazioni pelvicl1e: roentgenterapia Telano: trattam. co11 iniez. enclo-rachirlea di nc. feni co . . . . . . . . . . . Tubercolosi : con1unicazjoni varie . . . ·rumori maligni: <leviazione del complemen to . . . . . . . . . . . . . . . . Ulcere gas triche e duod en ali . anguinanti : traLtam. preparatorio . . . . . Urograiia : tecnica . . . . . . . . . . . .

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Diritti ai proprieta riservatl. - Non fl con sentita la 'J"istampa di lavcTi pubblicati neL Policli,nico se non in aeouito ad autorizzazione scritta dalla 'Tedazi one. B vietata Za pubbiicazione di sunti di essi senza citarne la fonte . •

C.

FRUGONI ,

Red. capo.

A. Pozz1, resp.

Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani d i M. C?urrier.


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« IL POLICLINICO »

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[ANNO

XXXIX, NuM. 20)

Ricordiamo al lettorl del '' Policlinico , , l'Jmportaate llbro de/

Prof. ARNOLPO CIAMPOLJNI:

DOCENTE NELLA

R.

UNIVERSITA DI MILANO

La Traumatologia del Lavoro nei rapporti con la legge '

Seconda edizione completamente rifatta e ampliata lndice

,

si~te1uatico

so1umario del volt1111e.

PARTEI. Le cause lesive; la jnabilita al lavoro. - Oap. I. La lesi one da infortuin io e la malattia professionale. - Cap. II, III, IV, V, VI. Energie lesive d'c.rdine fisico: L'eneTgia meccanica - L' eneTgia teTmica (in difetto) - L 'eneTftia te·rmica (in ect:esso) - L'eneToia elettTica . EneT(}ia baTica. - Cap. VII, VIII, IX, X. Energie lesive ·d'ordine chimico - Le maiattie infettive e paTassitaTie nei Tapporti cQn la L eooe Infort1tni - Lo, malaria infortunio . La sifilide infortunio . Cap. XI, XII. XIII, XIV. Energie l e~ive d'ordine paich·i co - La nevTosi dei traumat ·izzati. Ca.p. XV, XVI. La .capacita a.l l avoro ~ le sue mi.111orazicni nella prratica infoFtu-

nistica. - Ca.p. XVII. L'inabilita al l avoTo e le pos.,;ibilita di riaidattamento degli oper ai traumatizzati. - Gap. XVIII. L'inabrilita la.vorativ.a, e la. .ch1rurgia ripara;trice. ~ obbLigato un operaio a sottopoTsi aoli inteTventi chiruT(}ici TipaTatori di una inabilita Lavotativa? -

Cap. XIX, XX, XXI, XXII, XXIII, XXIV, XXV . Con-ca,uGe di lesioni e roncause d·i inabilit:J. La tubeTcolosi e i tTaumi - I i diabete tTaumatico - TTaum·i e tumoTi - L 'azione r ivelatrice dei tTaumi nella malaTia e nella sif ilide. - Cap. XXVI. La procedura per la liquidaz.ione

dei ·danni da fufoirtunia .in Italia e a ll'estero. - Cap. XXVII. La perizia e l'arbitrato medico. - Cap. XX VIII. La simulazione nella pratica degli i nfortuni. - Ca.p. XXIX. Le pretestazioni di lesione e d'inabilita nell'a,m bito della legge infortun.i . - Cap. XXX. Le autoles ioni nella pratica infortwn..iistica. - Crup. XXXI. La necroscop.i a. 1

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PARTE II. - 1 traumi del capo e della faccia . - Cap. XXXII. I traumi del ca,pelliz.io. Cap. XXXIII. Le leßioni traumatiche delle ossa cramiche. - Cap. XXXIV. Le lesion·i traumatich e dei nervi <0ran.ici. - C~.rp XXXV. La comJI!.oziolile, la contus ione e la compressione cerebrale nei traumi ·del -cap·o. - Cap. XXXVI. Le emorrag.i e intracraniche. - Calp. XXXVII. Ernie cerebra.li, m eningi t i e ascessi endocranici ·d a cauea t.raumatica. - Oap. XXXVIII. La valuta.zione del danno lavorn.tivo nei p-ostu.mi dei trau.mi del capo . - Cap. XXXIX. L'epilessia trauma.ti0a. - Ca,p. XL. L' iP..fluenza dei traumi nella genesi <lei morbi di Parkinson e di Basedow. - Cap . XLI. Traumi e malattie mentali. - Caip. XLII. Lo stato po&tra.ull!.atico della fa,c cia. - Gap. XLIII. XLIV, XLV~ XLVI, XLVII, XLVIII. Le leeioni traumatiche dell'ocohio. L' orbitar e i m uscoli oculomo·toTi - I tegitmenti dcll' occhio - L a coTnea - La scleTo· tica e l'iTide - Cristallino, Vitreo, CoTo~·de „ L a percezione visiva. - Cap. XLIX. L'aicutezza visiva e 4il l avoro. - Ca.p. L . I .p ostuimi dei traumi nrusali. - Cap. LI. La lfisiopatologia del rinoifaringe e le fun21ioni ciperaie. - Cap. LII. I criteri clinici e medico-legali per la valutazione del daruno la.vorativo nei JPOstumi dei traumi naeali. - Ca.p. LIII. I tassi d'indennita per i pootumi dei t.raumi nasali. - Cap. LIV. I trau.m i dell'oreoohio. - Cap. LV. L:J. valutazione ·del danno lavorativo nei traumi dell'orecchio. - Ca,p. LVI. I traumi della mandibola e le loro conseg11enze per l'organo reasticatcrio. - Cap . LV II. Agli effetti della logge infortuni esiste danno lavcr at ivo per la perdita di denti? - Cap. LVIII. I disturbi della fonaz ion.e, della ·deglutiz.ione e dell2. respirazione come esiti di traumi faringo-laringei. 0

PARTE III . - 1 traumi del torace, dell 'arto superiore e della colonna vertebrale. - Cap. LIX. I J}ostumi de i tra.u.mi 1della parete toracica. - Cap. LX. La pleurite trau m atica. Cap. LXI. Le bra.nchiti da inalazione maissiva dri. .gae t-0esir0i. - Gap. LXII. Le lesioni tranmaJti•c he del polmOIIle. - Cap. LXIII. Traumi e tubercolosi polmonare. - Cap. LXIV. La tul>ercolosi polmcmare e i traumi. - Cap. LXV. Le lesioni traumatiohe del diaframma. -Cap. LXVI, LXVII. Trau.mi e cardiopntie. - Oap . LXVIII. L'a.neuriema a,ortico e i traumi. , - Cap. LXIX. L'arto sUtperiore come .organo d·i lavoro. - Cap. LXX, LXXI. I traumi dellc parti mölli dell'a.rto suiperiore. - Crup. LXXII, LXXIII, LXXIV, LXXV. Le lesioni nervooe traumatiche dell'arto superiore. ·- Cap: LXXVI. LXXV:rJ. l ·X'XVIII. J.p l c·:>iorni a.rtioolari della mano. - Oap. IiXXIX, LXXX. Le fratture delle ossa della ma.no. - Cap. LXXXI, LXXXII, l iXXXIII. Le mut ilaz.ioni della m a no. - Cap. LXXXl V. Le lesicni traumatiohe del polso. Ca.p. LXXXV. Le fratture diafisarie dell'ulna e del radio. - Uaip. LXXXVI. Le lesion.i trauma.tiche del gcmito. ·- Cap. LXXXVII. ·Le .fratture della .diafisi omerale. - Ca.p. LXXXV III. LXX.XIX, XC, XCI, XCII. Le lesjoui traumatj.che della spalla. - Ca:p. XClII. La lomba,ggi·ne traumatica. - Crup. XCIV, XCV. I trau.mi della oolonna vertebrale - CaJp. XCVI. La spondilite tubercolare e i traumi. - Cap. XCVII. Le spondiliti po3tra umatiche. - Cap. XCVIII. I trau·m i del m1idollo spinale. - Cap. XCIX, C. Mielopatie e traumi. PARTE IV. - 1 traumi dell'addome, del bacino e dell'art-o i1nferiore. - Cap. CI. I traumi delle ,p areti a,ddominali. - Oap. CII. Le lesioni traumatiohe del peritoneo. - Gap. CIII. I traumi dello stomaco. - Ca.p. CIV. Epatopatie e trallmi. - Cap. OV. Le lesioni traumatiche della milza. - Cap. CVI. Le lesioni traumatiohe del pancreais. - Cap. CVII. Le lesioni traumatiohe <lell'intestino. - Cap. CV III. L'appen·d.icite traureatica. - Cap. CIX. L'erniainfortunio. - Cap. OX, OXI. CXII. Le les.ioni traumatiche dell'ap.parato uro1>0ieti co. Cap. CXIII. Le lesioni traumatiche degli o.rgan•i genitali maßchili. - Cap. CXIV . Le leaioni trauma.tiche degli cu-gani genitali femminili. - Cap. CXV, OXVI, CXVII. Le lesioni traumatiche delle oeea pelvi-0he. - Oap. CXVIII. La funzione dell'ano inferiore in r apporto al lavoro. - Crup. OXIX. Le turbe statico-din a.miohe nei t raum atizzati degli arti infer~ori. Cap. CXX. Le le~ioni. t ralunatiche ·della ou te e dei va1::i san•g uigni dell'arto in.f eriore. Cap. CXXI. Le lesioni tendineo..mus·c ola.ri dell'arto im.ferio re. - Cap. CXXII. Le lesioni traumatiohe .1ei •n ervi dell'arto inferiore. - O~p. OXXIII. L e lesioni traumatiche dell'an.ca. -Cap . C2L"'{IV. Le fratture ·diaf.isa.rie del femore. - Caip. CXXV, GXXVI, OXXVII, OXXVIII. I traumi del ginocchio. - Oap. OXXIX. Le fra.tture diafisa.rie delle OSEia <lella gamba. Oap. CXXX. I traumi 1del -collo del piede. - Cap. CXXXI, CXXXII. !. traumi d elle os-sa del p iede. - Gap. CXXXIII. Le l(?9ioni c1Steo-artiool ari del p•i ede. - Gar,. CXXXIV. TI piede piatto traumatJi.co. - Gap. CXXXV. Le mutila,z1uni äell'arto inferiore Volume di pagine XXIV-1004, nitida.mente 5tamp ato rilegato in piena tel~, con iscrizioni sul piaJ?O e sul .dorso. Prezzo L. 8 O, ipiu L. 3 per le spese pc1Stali di &pedizione. Ag1i a1bbonat1 e conceo.sso pagrure tale im porto Ln due rate di L. 4 1 , 5 O ciascuna, la prima. su bito e la seconda a dhsta.n za di tre mesi. Al ri<0evimen to della pl'ima rata di L. 4 1 , 5 O .si sped.i ece i.l volume in pacco pootale. Ooloro .ehe desideranc ottenere il volu.me per sole L. 7 5 e rispa,rmdrure anche l a apesa del pacco postale. debboalo inviare subito Vaglia Postale o Ba;ncario da .L. 7 5 a ll'ed i.tore LUIGI POZZI - V·ia Sistina. 14 - Rom a e lo riceveranno immediata,mente fran co di porto. 1


Roma, 23 Maggio 1932 . . X

ANNO XXXIX

Num. 21

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fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

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FRANCESCO DURANTE

SBZIONE PRA.TICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Lavori ofiginali : .M. Tripcdi: L 'iJ>otensione arteri0ea ortostati~.

Note e contributi: .M. 14amgottJinJ.: Contributo alla

~ato­

genesi e a lla cura dei diverticoli eeofagei. Osservazioni cliniche : A. Bragi: Su ·di un ~a di mielosi eritremica acuta. (Da Uiila lezäone clinica). Sunti e ras5egne : SIST.EMA NERVOSO: H. Roger: La eirin· gomielia. - J. Collier : Emorragde cerehra.li non dipendenti da arteriosclerosi. - Külbe: Emiplegie transitorie da niootJiina. - A. ·S almon : EBiste un eentro vegetativo epilettogeno nella regiO'Ile diencefalica? - G. Ker:r Grass: Disturbi del sonno nell'<l.nfanzia e nella fanciullezza. - R. Leriehe et R . Fontaine : La chirurgia del ganglio etellato e le sue bW:Ji sperimEmta1i. - ÜRGANI DIGERBNTI : A. Pelle et A. Follti.asson : Appentlicite e tiflite. - L. Cerf et N . .Pauly: L'iperglicemia reazione ooetante oonsecutiva agLi interventi eul tubo digerente. - J. Raichet: Le emorra.gie ano-rettali. - Helge Lublin: Sui sintonui lonta.ni, dopo ga.etro0Illterosto.mia e resezione gastrica (Billroth II) per ulcera gastr.ica e duodenale. - P. Faucher : La legatura delle branehe delta -corona.ria stomacica e dellP~ ·p ilorica nel oorro di un'ematemesi grave.

LAVORI ORIGINALI. PoLICLINrco UMBERTO . I - RoMA IV p ADIGLIO·NE Pri·ma.rio: Prof. A. MrLANI.

L'ipotensione arteriosa ortostatica per il dott. MARIO TR1Pon1, aiuto. \

Col nomce ·di ~poten ione ortostatica Ch. Laubry e Doumer h a.n .n o, affatto r ecentemente, d escritta u.n a sindrom~ ca:ratterizzata da una c.adubai br.usca della .p ressione arteriosa eh e in aleuni individui si determina qua111,d o ·d.a lla p.osizione in ,d eeubito dorsale e ssi passano a quella .di outostatismo La simdrome ha diritto a qu1esto n ,o me solo neoi easi illl cui la caduta della pression e e profonda e durevole e quando si aecomp.agna a sem1s:aizion e penosa di barcollamento e ·d i ve·rtiginei. La lourio,s a sindrome deseTitta da Lau.b r y e Doumer ei da ragione di quanto eonstatamm o in un caso cadu.t o lo seorso a nno sotto la n ostra qsservazio ne e eh e allora accettammo con 1

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Cenni bibliografici. Acoademie, Societa Mediche, Congressi : Societa Medioo-

Ohirurgiica di Padova. Aoca,demia Medico-Fisi-0a FiorentriJrua. - Sooieta Medioo-Chi rurgica Bellunese. Societa Medioo-Ohirurgica Breseiana. Appunti per il medico pratico : SEMEIOTICA: Semeiotica pupillare. - CASISTICA E TERAPIA : Le oonvulsioni essenziali del .kl.tta:nte e la loro pirognosi. - Il vomito nel l atta.n te e la terrupiia, alimentare. - Sulla en-0efalite post-'V'acoinioo.. - Le maetiti aicute dell'allattame.n·t o. - TECNICA RADIOLOGICA: Riempimento di con.trasto dell'articoliazione del ginooohio. - MEDICINA SCIENTIFICA: Tenta.tivi di u.na valutazione biologica degli esJ>ettoranti. - CaloioteraJ)ia e ·toaeliemie gravidiiche. - PosrA D.EGLI ABBONA'r l. - V ARI,\ : A. Filippini : Goethe e la scieiwa. Nella vita pl"Ofessionale : Coniearsi. - Nornine, promozioni ed onoruicenze. Nostre corrispondenze : Da Milano.

Notizie diverse. Rassegna della stampa medlca. 1ndice alfabetico per materie.

11iolta1 ·riserva, nell'attesa di 1meglio ehiarire il nuovo 1pro·b leJma di fisiopatolog ia vascolare ohe il caso, per ineidente, veniva a prospettarei. Si trallava di u~ giovane di 22 anni, giornali- ' sta, <lall 'aSipetto sanq. e pil1ttos.to vigoroso. Modico bevitore, discreto ina inveterato fumatore, non aveva mai sofferto malattie tranne eh e una leggera scarlattina n ell 'infanzia, s11perata senza strascichi. Da due an~i circa aveva do,vuto abbandonare la sua professip-ne per una coniinu a sensazione di molestia nl capo eh 'egli paragonava a quel particolare stato di confusione e di s~orc;li­ mento mentale ehe ~ uole accompag~ar~ ogn1 v10lento raffreddore. Su questo stato di continuo: malessere, di tanto in tanto, specie dopo prolungata stazior1e in piedi, s'imjpiantavano turbe piu gravi costituite da ro,n zio alle orecchie, vertigini e barcollamento, dis.turbo, quest 'ul timo ehe spesso gli procurava dagli amici l 'accusa di bere. Falto essenziale e ehe questi disturbi cessavano nel decubito supino e riap.p arivano piu gravi al mattino, appena dopo il su o leivarsi da letto. Cos1 ehe egli aveva preso l 'abitudine di leggere soltanto in posizion~ sdraiata e di riposare senza far uso1 di cuscino. II suo malessere, ehe no~ trovava spiegazioni nel quasi perf~tto equilibriO! funzionale dei suoi or1

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(( IL POLICLIN ICO >>

gani, constatalo in ripetuti esami, anche da clinici stranieri, riconoscev:a solo motivo di palese aggravamento• n ell'abuso ehe spesso egli faceva del fumo. L 'aria satura di tabacco degli ambienti affollati gli diveniva pure molesta, ma l 'astinenza dal fun10, varie volte t entata, non gli si rivelo veramente efficace ehe in una occasione soltanto, quando contemporaneamente, per due m esi, cond11&se vila al mare, co·m,e era solit0' di fare ogni estale. Chiamati per procede:re ad una i>unlura lombare, per l 'esame clel liquor, fu con u11a certa sorp·r esa eh e cos tatammo come Je eifre della pres~ione arteriosa da n oi prese (in posizione seduta) non corriSip ondevano affatto a quelle registrate in due altre precedenti osservazioni. Tanto piu eh e il divario era forte, gli appareochi identici e perfetla la funzione del cuore. 11 fatto ci sarebbe rimasto inspiegato se, dopo la puntura lombare ed una certa sottrazione di liquor, non avessimo proceduto ad una nuova mi&urazione della tPressione arteriosa in decubito supino. Questa voilta l~ p-ressioni cprrispondevano a quelle p•r ecedentemente registrate. ~Iessi ir1 sospetto, proced emmo· allora ad una nuova misurazione in posizione seduta e per eliminare le possibili influenze della sottrazione di liquor, ripetemmo le misurazioni dopo circa clieci giorni • dall a .p unitura lomb·are. Le eifre della pressione arteriosa, pressoche identich e a quelle della precedente misurazione, furono le segu enti (al Vaquez-Laubry). in decubito dorsale: Mx 140, Mn 70; in posizione seduta: Mx 110~ Mn 50. Il polso della frequenza media di 65 pulsazioni in posizione <:oricata, passava a quella di 70-75 in posizione eretta. Di particolare, all 'esame somatico, poteva solo rilevar si una leggera secchezza con sottigliezza della cute del dorso e del .p almo delle mani ed alcunei picco le maochie biancastre sullo smalto degli incisivi mediani superiori ehe, in associazione ad una certa lucent.ezza. dello sguardo e .a d una spiccata emotivita, giustificata d 'altra parte dallo stato di a:pprensio·n e del soggetto, deponevano in favore di una leggera disfunzio11e tiroidea. Aggiungiamo, a complemento della storia, ehe 11ulla di particolarmente interessante ci fu dato rilevare nei dati familiari dell 'infermo e ehe l 'esame funzionale dei suoi organi, minuziosamente eseguito in laboratori specializzati (dal metabolismo basale a1 pH e alle prove farmacodinamiche), forni dati assolutamente oscillanti intorno a valori medi normali. 1

Consapevoli .altresi .dell 'importanza ehe in fi siopatologia vaseolare e da attribuirsi, peir gli studi di Hering e ·di Heymans, alla zona vaso1sensibile ·d el se·n o 1carotideo, saggi.ammo nel nostro soggietto l.a Tisposta vasomotori1a1 oonseeutiva all'eeeitazione meecanica portata bilateralmente sul seno e alla 1com1)'ressione d·elle due carotidi primitive. Nessun eambiamento pressorio, di gra.do rilevabile, poteIIllIDO, dopo le suddette manovre, eon statare n ei dist-retti arteriosi ;periferiei. 1

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Arguimmo 1non dim1en.o, /dato ehe l'esame del lilq uor si era mostrato negativo e; ehe la sua pressione al Claude era risultata normale, eh e i disturbi Lamientati .d all 'infermo dovevano porsi in xelazione alla speeiale forma di ipotonia .a rterio sa da noi messa in evidenza e i:•ertanto consigliammo all 'inf.ermo l'astensiO!Ile completa 1dal fumo, l 'uso ·d i 1prepar.atf opoterapiei, a base di surrene e 1cu·r e toniehe gener:ali. Sapemm10 piu tar.d i ehe i suoi ·d isturbi, per quanto non eomplet amente sco mparsi, si erano emendati tanto da e.o nsentirgli u.n.a oerta attivita lavorativa. Il ca so ehe .p.er molti punti ei apparve inter ei san·te, rimase impresso nell.a nostra memoria tanto piu 1ch e potemmo metterlo in eonfronto eon 1aJtro analogo, m.a aneo:r.a piit carattcristico, eitato ·da Laubry n elle sue lezioni di semiolog ia caTdio-v.asoolare. Ma non eredemmo allora di farne oggeJtto di studio, nella idea di seguive l '.a mm.a lato e .d i 1p oter me.glio controllare il fenomeno in ulteriori osservazioni. Oggi pero ehe appar·e sull'argomento l'interessante memoria di Laubry e Do,u m1er, ere·di.amo utile non porre altro indugio alLa1 sua 1

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pubbl~cazione.

E infatti il caso ·n ostro ha punti di perfetta analogia con i einque riportati da Laubry e Doumer. ldentica caduta brusca della pressio·n e arteriosa n el 1passa.ggio dalla posizione eoricata a quelLa1 seduta, identiei segni fu·nzionali caratterizzati da u.n a sensazione penosa e ·d urevole di eonfu1sione e di stordimento mentale, intramezzati da ICTisi ·d i leggera vertigine e di v,a.g a lipoti·mda. Se non ehe il nostro easo 11a questo di caratteristico: la ,giov.a ne ·e'ta d·el soggetto, l.a qu.asi perfetta armonia funzionale ·dei ·s uoi o•r gani e la ipresenza ·di un non duhbio fattore eziologico, Tappresentato dall 'intossieazione nieoti1

n1aai.

Sull 'individualita della sindrome elinica :non sembra ei possano essere duhbi; nel nostro 1caso, eome nei einque illustrati da Laubry .e Doumer la successione e la concatenazione ·d ei fenome·n i e talmre nte lucida ·da non laseiar adito a ·d iseussioni diag·nostiehe. Se un raffro·n to ·deve esser fatto lo si puo solo con quei particolari stati di vertigine e di vaga lipotimia cui spesso· vanno in1contro alcu·ni giovia!Ili soggetti, ad abito astenico, nel levarsi ·d.a l letto al mattino o .d opo prolungata stazione i.n piedi. Ma in questi casi il disturbo e fu.gace e la cadut.a della 1pr.essione arteriosa, come in due volte abbiamo potuto constatare, poeo rilev.ante ·ed aissolutamente tr,a nsitoria. Questi sog0

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getti sono inoltre degli ptosiei e degli 1potesi costituzionali e il .disturbo si ren·de gen·eralmente ma.n ifesto nel periodo dell'adolescenza o dopo lungh€ mailattie febbrili. E tuttavia probahile ehe un eomune substrato fisiopatologieo apparenti questi istati alla sindrome descritta e ehe tra i due estremi della scala esista tutta una serie ·di stati di passaggio ehei rimasti oscuri, fino·r a o tutt'al piu classifiaaiti OOillle isteri1ci, troveranno spiegazione in una ulteriore e piu aecurata indagine elinica.

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Premesso ehe allo stato normale deve esistere un meccanismo regolatore .per cui si renda in1possibile la caduta della pressione arterj osa r1el 1piassaggio ·daJla posizione coricata a quella cretta nelle parti superiori del corpo, anche quando il livello d·elha tensione arteriosa sia regolato al di sopra o a l di sotto di quello normale (ipertensio-ne o ipotensione permanente), Laubry e Doumer spiegano il meecanismo dell 'ipotensione statica amrnettendo ehe codeslo apparato regolatore, preposto al controllo della tensione vasale, sia divenuto durevolmente o transitoriamente insensibile alle modificazioni tensionali d·erivanti d.ai -cambiamenti di poisizione. . Gli AA. localizzano questo apparato regolatore nel seno carotideo ed ammettono aneora, in linea di ipotesi, ehe questo eentro sia divoouto, per neurotonia eostituzionale o per lesioni passeggere in ·e.tsse localizzate, ipoeeeitabile agli stimoli terusori ehe normalmente lo sollecitiacno; donde una caduta brusca della tensione arteriosa ogni volta eh e per il passaggio dalla posizione ooricata a quella eretta si deJtermina nell 'interno delle carotidi uno stato ·di ipotensione. I potesi q.u esta ehe 1pero non trova fa eile spiegazione in, qu ello ehe noi sappiamo della fisiolo.g ia del seno carotideo e della zona vasosensibile euore-aortai. Il nervo di Hering eh e ha origine dal seno carotideo e essenzialmente, eome quello di Cyon, un nervo 1depressore. L'azione pre.ssoria, talvolta eonstatata nei ca·n i euratizzati e a vaghi sezionati, no·n .p uo essere interpretata ehe comie una semplice mamifestazione dolorosa, e non eome la reazione propria del nervo caroti.deo, il quale a·d -0gni stimolo eh·e sia solamen te fisiologieo si dimostra sempre dotato di proprieta puramente de1pressorie. Questi dati fisiologirci eontrad·dicono l 'ipotesi di Laubry e Do1u mer, .p er la quale una diminuzione dell 'eccitabilita dal seno d·e termi1

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nerebbe eome risposta ad uno stilllJOlo ipotensore (quale si verifica nel siistema delle due carotidi primitive nel passaiggio della posizione coricata a quella eTeitta) una ipotensione periferica. Una dimiinui·ta eceitahilita drel seno dovrebbe al eontrario portare, in armo!Ilia co·n quanto si verifica eon l '·esperimento negli animali, ad llilla irp ertensione perifeirica riflesisa, per il prevalere, oome sembra, ,d i impulsi costrittori partenti dal territorio vasale bulboencefalico. Per spiegare 1'ipotensione ortostatica e necessario a llona1 invocare a ltro me1ccanismo. Dalle esperienze ·di Tournade, ehe son venute a eom pletare le rioerche classieh e di Fr. Franek, Ballion e Delezenne,' si sa ehe allorquando ad un icane si tagliano i ·du.e nervi di Cyon e un :111ervo earotideo la pressione arteriosa viene istantaneamiente e brutalmente a·d elevarsi. Cio ehe dimostra come esista una tendenza permian.einte a lla ipertensione, t en·denza costantemente frenata dal sistema depressore aortieo-carotideo. Le esperienz.e di Heger, Kauffmann, Spal-· litta, ·F rey, ece. hann-0 d 'altra .p arte stabilito· ehe delle eeeitazioni agenti sui nervi sensibili ·delle arterie, delle arteriole e dei <capillari, possono e sere il punto di 1partenm di influssi preSSOT~ ;efficaei li quali COStitui;rebbero, in qualche modo, gli antagonisti dei riflessi depressori usciti dalle zone vasosensibili del h·ulbo aortieo e <lel seno carotideo. Allora e .p ossibilei, dato ehe la pressione, secondo queste teorie, e in definitiva la risultante ·del g iuoco alternato di influssi pressori ed inibit-0ri, ehe essa possa risultare alterata per u·n doppio ordine di cause. Cause ehe agiscono 1sulle zone vasoeostrittorie, sia1 bulbo-encefaliehe ehe pe.rifericl}e, rend·en.dondole iper o ipoeoc,i tabili e cause eh e agiseono sulle zone ,d.epressorie, esaltamdone o ·diminuendone la loro eccitabilita. Ora nel nostro caso, eome nei cinque descritti da Laubry e Doumer, dato ehe e im.poissihile per le ragioni a::nzidette pensare ad una ipoeccitabilita .del seno, eomie la sua ipereceitabilita ·essende· in.ammissibile poiehe non spiega il meecanismo ortostatico ·del di!s turbo, e fotl'za a•mmettere, sem1pre , resta·n.do· n.el campo ·delle ipotesi, ehe alla genesi de] fenomeno sia di bia1se una ipoeccitabilita dei mervi sensibili dei vasi eereilirali, per 1cui .essi piu non rispon·der ebbero con un ad~auato riflesso ipertensore alla ipotensio·n e determinatasi per il passaggio ·dalla posizione corieata ia. quella eretta. Che questa ip·otesi si .avvicini piu al vero ea lo dimostra anche il fatto ehe la pressione

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sulle carotidi, nel nostro ammialato, non ha provocato una ca·d uta della pressione arteriosa, com·e 1ruvrebbe dovuw, sia pure ·in forma appena evidente, se if·-aisturbo . - av~sse risieduto nel seno. Essendö. invecei la pressione n el circolo cerebrale assicuTata oltre ehe dalle carotidi dal sis.tema dellc vertebrali, si spiega come la m.a n-o vr'\ {lella 1oorr1pressione delle carotidi p rimitivei, n ella 1p·osizione . coricata, non abb~ru < p otuto r ipro·d urre il f.en om,e no della caduta ortostatica della pressione. Un. altro· fatto e a n cora da m ettere in rilievo : la dipen·denza, nel nostro amm,Jaato, dei disturbi e della sindrome. vascol.are ·d alla intossicazione nicotinica. Se una serie di ricerche, in parti·cola r m.o do quelle di Heger e Kauffmann , hanno messo in :~

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stetizzanti, lascia!Ilo adito a d ammettere ehe anche in patologia umana possano avverarsi fatti oonsimili-. E poiche -e ·dimostrato · ehe la nicotina e un veleno ~i vasi e 1ch e n ell'intossiaaizione cronica da tabacco si ha spesso ipeir.ten sione arteriosa (Huoh ard) e talvolta ipoten sion e (Launder Brunton),· nulla ci vieta di pensare, sebb en,e ma.n chino esperien.zre d e'cisive in pro.posito, c·h e q.u esta azione d ella nicotina possa esplicarsi . direttamente sulla parete d1ei vasi eocitan-do o inibendo a seconda d:ei casi, per qu·el .meccanismo a,d azione doppia propria a g ran n.u mero di veleni, l 'estremita sensitiva dei nervi simpatici contenuti nello spassore di essi. Confortano tale ipotesi gli studi di Nicolai e Stahelin i quali, per mezzo di rice·r che so1

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1) Grafica del polso arterioso in posizione coricata . •

2) Id. in posizio·n e seduta. 1

evidenzia1 come :un certo num.ero di sostdr1ze chimich e (nitrato di argento, acildo prussico, ecc.) determi11ano, se iniettate nelle arterie, una vasocostrizione riflessa con ipertensione, per l 'irritazione dei n ervi vasosensibili, a ltre ricerch e piu r eoenti (M. Vil1aret, .JUJstin , B1esan9on ·e De Seze) dim,o strano eh e l 'an esteia dei vasi cer eb rali, attuata m e.diante iniezioni ·di oloc.aina previa legatura delle giugulari, ha u.na C·e1~ta azion.e <li arresto sull 'ipert ensione embolica norm1almente re.alizzata n ei cani in seguito ad iniezioni di un miscuglio di polver~ di mi.nio :.e di li1copodio in sospensione in "dlio : cloretone. . ... Queste esperienze, dimostrando come un diturbo della ec0ita.bilita de~ neTvi vasosensibili possa essere sperimentalrnente realizzato attraverso iniezioni di sostanze irritanti o ane1

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prattutto elettro~rdiograf~che, han.n o constatato eh e allei for:ti dosi di tahacco segue, dopo .pochi mesi, una ·dimin.u zione dell 'a.dattamento dei vasi agli stimoli riflessi; il cuore soffrirebb.e assai p~u t.ardi e probiabilm1ente in via secondaria. Ora; poiche n el nostro 1ammalato 1a dipen ~ denza d ei distl1rbi subiettivi ed obiettivi dal1'.abuso d·el tabacco risulta troppo evidente per eisser po1sta in discussione, bisogma ammettere iOh·e la nicotina ab.b ia in qu,esto caso agito da tossico .dei vasi, sulla base di una speciale e indivi·duale. intolleranZJa1. Intolleranza tanto spiccata da risentire, come dalla 1storia appare prohabile, l 'influenz.a del fun10 di tabacco di cui sono normalmente impregnati .alcuni ambienti cittadini. Lungi da noi l 'i·d ea tuttavia di voler gene-


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ralizziaire e di volere, sulla fede di un singolo caso, rom1p ere una lain1c.ia in favore dellei teorie cl1e fanno della ipertensione o ipoten sione arteriosa idiopatica un disturbo primitivamente riflesso di origine vasale. E pero intuitivo eh e, ove si possa attribuire a·d un fen-0men o un. determinat-0 m eccanismo, questo debba pure riconoscer si efficiente per quei casi .d al _cui fondo generalmente il fenomano si ·distacca e eh e 11anno del fenomeno le ca ra tterist~c h e essenziali. ADDENDUM. 1Dopo circa un anno ·dalla 1p rimitiva osservazione, abbiamo anc-0ra potuto· riveder e l 'i11fermo. Diamo i traceiati grafici d ella sua pressione arteriosa, ne lle due .p osizioni coricata e seduta (v. gtrafiche). Gli sbalzi _,d elllai pressione n on son o oggi rnolto alti, ma sono tali tuttavia da risultare ancora caratteristiici. L 'in fermo non h a mai sn1esso di fumare tra nn e eh e ip er p eriodi molto brevi. Ma per la minore caduta ·d ella pressione e forse per ur1 provvido e individuale adatta•mie nto tollera ogg i, m eglio eh e p er il passato, i suoi disturbi. 0

RIASSUNTO. L' A. studia u·n caso di ipoten ione ar teriosa ortostait ica, di cui ri;porta le grafieh e. Ne discute il m eeca11i mo, alla stregua delle •m o d ern e vedute sulla fisiopatol-0gia de l seno carotideo e d-eii n ervi vaso-sensibili bulbo-en1cefa lici , e fa xisalire la genesi del distu.rbo al fatto·r e nicotinico, ver so euri l 'infermo i rnostrava particolarmentc sen sibile. Con clude eh e in u·n campo eosi r eeente di studi e prudente a ffaocia1r solo d ellre ipotesi. E g ia m olto tuttavia eh e a fenomeni cosi oscu1ri si possa ·dare oggi un.a ba se fi siologica, resa p lau sibile ·dall 'esp.eirimento·. 1

BIBLIOGRAFIA .

L e9ons c.le semio logie cardio-vascu laire. C. Doin, cdit., Paris, 1924., p. 339. CH. LA UBRY et Eo. DouMER. L 'liypoteniSion orthostatique. La Presse Medicale, 6 janvier 1932. H. E. HERING. Die J(arotissinus . R eflexe auf Here und G,efässe. Steinhopff. Dresde et Leipzig, Cu .

LAUBRY .

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Su r les effects cardiovasculaires des embolies cerebrales experimentales. La Presse Med., 30 septembre 1931.

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NOT-E E CONTRIBUTI. OsPEDALE DEL LITTO·Rro IN RoMA P ADIGLIONE FLAIANI Primario : L. URBAN!.

Contributo alla patogenesi e alla cura dei diverticoli esot·agei. Dott. M. MARGOTTINI. Intendo parlare soltanto dei divertiicoli faringo esofagei, da Zem.1ker ehiarnati diverticoli da propulsione, ed i .soli eh e abbiano importanza chiru rg ica . La loro sede abituale e I.a porzion·e inizi1a.Je dell 'esofa.g o eervicale, al confine tra questo e il faring·e. Questa r egione e debole; e per la su.a ristrettezza, e per la presenza sulla sua parete po teri-0re <li una zon1a. triam,golal'e dove Ja IDiUSCO]atura e :rappresentata ISOltanto da fibre circolari. Essa eomineia a l rnargine inferiore d ella cartilagine cricoide. M·osh·er 1p ero, con no studio radiogr.afi.co comparativo di due divertieoli e di pezzi anatomiei fresehi eomprendenti faringe e la rirngeriemrpiti ·di bario, pote aeeertare eh e il loro orifieio di comunicazione. eon l ' esofago ena situato in .corrispon.denza de.J bordo superiore della erieoide. In questi du1e casi l 'ernia era avvenuta al di opra della zona debole, tra le fibre piu hasse del eostrittore im·feriore del faringe . La .p atogenesi dei diverticoli e molto discussa. TutLe le teorire 1enunciate in pro·p osito · posono ridursi fonda m entalmente a du e. Una eh e ritiene il diverticolo un.a affezione ia1cquisita, un 'e1mia della mueosa e sottomu cosa attraverso le fibre museolari a ssottigliate e dissociate. Tl r.ep erto di l~pomii in corrisp-0n°d enza di <"{uesta r egione (Asehoff) r enderebbe an co·r a piu suggestivo il paragone con le porte erniarie addominali ed i lipomi perisaeeulari. T .'altra teoria fia del diverticolo un:. l P.~ion.e coo.g enita, basandosi sul reperto istologico eh e in a leuni casi h a mostrato pDe1senza di fibre muscolari su tutta la parete ·della saccä : si tr:atterebb·e .di un.a faringectasi.a il eui 1p rimo ahbozzo e da rieercarsi in un disturbo di sviluppo. P er qu1anto secondo Kra.a s, sia la teoria eon.g enita eh e ta guada.gnando terrooi.o, non e men vero eh e neanehe niei sette casi di Sch·n11ieden da lui eomu,n icati fu tro·v ato un rivestim·ein.to muscolare continuo ·della parete, e eh e il reperto rd i diverticoli ritenuti eongeniti 1


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IL POLICLINICO

e raro all 'autopsia.

(Gianni 2 casi su 29 diverticoli trovati in piu di 26.000 autopsie). Inoltre, semhra strano ehe un 'ta·ffezione eongenita si manifesti e dia disturbi solta1n°to nella tarda eta, tanto piu trattandosi di lesioni ehe per la loro sede non rp otrebbero restare a lungo latenti. Gian.n i fa rilevare giustamente ehe la prepon·dera1I1 za dei ·diverticoli nel sesso masehilei (8Ö % dei caisi) e un altro· argo,m ento in favo re di lLI1 'affezione aequi1sita. 11 fattoTe meecanico d·ella pulsione e ammesso da ambedue, ma considerato fondamentalmente nella teoria della lesicxne acquisita, ha importanza soltanto per l 'ulteriore sviluppo della saeca della teoriia, eongemita. Nel ca·davere, secondo Mosher, e faeile ereare un diverticolo artifieiale: spingendo eon la 1p unta del dito si riesee a invaginare la mueosa e sotto-mueosa del trian°g olo di Laimer. lo ho ripetuto l 'esperimento, rffia due volte su tre ho ottenuto l 'ernia della rr1ueosa e sotto-mucosa soltanto quan·d o la pressione aveva laoer.ato per distensioine aleume fibre muscolari. P·e r spiegare com·e questo avvenga nel vivo p~o, e .n eeessario trovare qualehe causa ehe determini tale estroflessiO!lle, dato ehe la zona debole triangolare rappresenta una di&posizion e anatomica normale, e non UD 'anomia.Jia . La erieoide in avanti, e la eoloo.n a vertebrale indietro, permettono una espansione pronta della bocca esofagea soltanto ai lati, cosi ehe una asimmetria dell 'imhuto faringeo inkriore spo1stan.d o ·dal suo cen tro lo sforzo ·mruseolar·e d1elLa1 deglutizione potrehbe ripartire 1.n modo ineguale la spinta del bolo ali. mentare !p roiettato .c ontro la zona debole della parete esofagea. Ma l 'asimmetri.a della bocca 1esofagea e 13.·nehe della cartilagine tiroide e d ei seni piriformi e UD reperto frequante nel cadavere (Mosh er), onde non e probabile ehe essa sia dovuta a trauma, ne ehe abb~a. importa.nza n ello sviluppo dei divertieoli. D 'altra parte non e l 'ing resso esofag·eo ehe sostiene l 'urto del bolo alimentare, bensi il mesofariin·ge, di dove poi il cibo scivola verso l 'esofago. Boeca esofagea ed ipofaringie sono sottoposti quin,d i soltanto alla ,pressione ehe si ·d etermina al loro livello durarnte la deglutizione, e ehe in oorte cireostanze puo aumoo tare in modo eceessivo. I fattori m eccanici ai quali si e data i1miportanz1a1 n ella formazione dei divertico.Ji possono riunirsi in due gruppi. 11 primo eomprende gli ostacoli alla regolwe ·discesa del cibo: stretture aequisite e congenite del lume esofageo; esofagoS1pasmo da eorpo estraneo (Lu1

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dlow), da incarceramem.to di frammenti voluminosi di eibo ehe nella deglutizio1n~ affrettata non riuseirebbero ad entrare nella bocca esofia.g'e.a (Kilian, Kloiber); alterazione di uno dei semi piriformi ·per uleerazioni traumatiehe o infettiv·e locali ehe altera·n do la meoaam.ica della 9eglutizio,n e porterebbero ad una dilatazione saecifor1ne del recesso (Mosher). II secondo gruppo rillillisce qu,elle condizioni ehe aumentano la pressione dell'aria e.spirata: il tossire, il suonare strumenti a fiato (Rosenh1eim). Tutte queste cause agiseono dissociando, e in parte anehe lacerando le fibre muscolari, della zona debole. Affinehe questi. fattori pressori 1possano portare alla formazione di un divertieolo, debbono di neeessita agire ripetutamente. Partieolarmente dubbia mi sembra l 'imiportanza dell 'esofagospasmo da arvesto di boli voluminosi, giaeehe per la sua produzione in modo eontinuativo, dovrebbe invooall'si una lesione nervosa centrale ehe alterasse· la deglutizione, le&ione riscOIIltrata eosi eccezional·m ente da non poter avere valore nel maggior numero d•ei casi. Lo stesso puo dirsi di quasi tutte le altre cause invocate se si eonsiderano i:solatamente, ad eccezione delle lesion·i traumatiche o infettive locali ehe alterano la struttu,. ra ania.tomica ·della parete d·el faringe esofago. Negli altri casi, probabilmente eoncorrono ;p iu fattori alla formazione del diverticolo. Uno dei piu comruni e pereio dei piu importanti mi sembra 1a 1ste.nosi della booca esofagea da ingro,s saman•t o della erieoide. II divertieolo da pulsione e u.n 'af~eizione dell 'eta ia;vanza ta - in maggior num1ero ·dei casi riguarda individui dai 55 .a nni in su - epoca in eui la cricoide sta completamdo il suo normale processo d·i ossificazione. Questa stenosi porta gia da se a una minore resistenza d eilla parete esofagea a sua voltai infiacchita dall 'eta. Se ad essa si somma l'azione di UD fattore P!'essorio, ad esempio, ehe agisca ripetutamente, la iemia della mueosa esofagea potra avvenire eon faeilita . Questo credo sia aceaduto in un caso occorso alla mi.a osserV1az·i one del qu.ale riassumo brevemente · 1a· storia. 0

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Il paziente C. G., uomo robusto, di 56 anni, possidentc, sofire d~ faringite e otite cronica da ciirca 30 anni. Da quasi otto anni disfagia, e se,n so di titillamen to al faringe per cui esplodevano colpi di tosse stizzosa, seguiti spesso da emissioni di residui alimentari. Questi disturbi si sono accentuati a mano a mano. Non vomito. Nega lues.


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Entra in ospedale il 25 giugno 1931, viene operato il giorno 30 e dimesso il 10 luglio seguente. L 'esame radiografico eseguito prima dell 'operazione dimostra una grossa immagine diverticolare, poco al di sopr·a· del punto di passaggio tra esofago cervicale e quello toracico. La cricoide e completamente ossificata. II djverticolo asportato, grande quanto un 'arancia, ha una capacita di circa. 100 cc.; il suo ori-

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studiate da punti di vista unilaterrali, prevalentemente di tecnica operativa, e non servono di appoggio, ne all 'un.a ne all 'altra delle teorie patogenetiche. Soltant.o con lo studio completo dei casi, corredalo dall 'esame istologico sistematico dei diverticoli ehe si asportano, sara possibile decidere quale delle due teorie debba essere giudicata esatta, o se a seconda dei casi, am1>edl1e siano vere .

F10 .

ficio di comunicazione ha le di1nensioni di una moneta da mezza lira. L 'esame istologico (prof. Nazari) - colorazione co11 ematossilina-eosjna, e con il v·an Gieson - mostra presenza di fibre muscolari striate in corrispondenza del colletto della sacca. Esse 1nancano nelle sezioni del for1do e del resto della parete. Questo caso sembra dunque portare un nuovo contributo alla teoria della origilile acquisita dei diverticoli da pulsione. Si trattava di un faringocele, come dimostro l 'esame istologico e l 'ernia della mucosa esofagea fu probabilmente il risultato del fattore pressorio tosse, causato dalla faringite ehe durava da anni, al quale si sommo la stenosi della bocca esofagea da ossificazione precoce della cricoirle. Se si eccettuano i casi di Schmieden , quasi tutte le osservazioni piu recenti di diverticoli esofagei, sono

1.

La cura dei ·divcrticoli esofagiei da propul-

ion e e chirurgica. Il trattamento miedico di .a pir.azion·ei del contenuto .della sacc.a, e di lavaggi disinfettanti ha 1soltanto valore di prep1a razion e all '·intervem.·t o. Per questo sco1po· la so·n da esofagea va usata cautam·entie per evitare perfor.azioni, specialm·ente n ei diverticoli a pareti sottili o infiamma te. Piu sicuro e l"U1S0 d,eill 'esofagoscopio. 1 m etodi operatori per la cura dei Diverticoli son o principalm1ente cinque: 1) Abboccamento alla pelle: il D. isolato fino alla base viene suturato ai margini della ferita cutanea, senza interessare con i punti 1


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IL POLICLINICO »

l1a· mueosa divertieolare. Dopo ·dieei, dodici giorni si iaipre il D., se ne asporta la mueos.a fino all 'imboeeo esofageo ehe si lascia obliterare 1.a saeca ·per 2a. intenzione. Lahey avrebbe eosi avuto buoni Tl ultati in . . var1 cas1. 2) Div1ertieulopessia : Il D. viene isol.ato e obliterato ·d al fondo, poi fissato alle parti vieine, (periosto ·dello joide, König). Coqt11elet lega il eolletto della sacea eh e viene attirata verticalmente in 1alto e suturata ai museoli vieini. II fondo e portato alla cute e esteriorizzato lievem•ente im. modo da pote rlo dr·enare se n eeessario·. La ferita ee:rvieale viene suturata a piani su un ·dren.aggio di garz.a. Questo m etodo ehe potrebbe ehiamarsi di pessia verticale retrogradia· obliterebbe eompletamenle il divertieolo e impedirebbe l 'ingresso di eibo . in 1esso. 3) Inv.aginamento ·del divertieolo dopo prepiarazione di ·esso, affoiil·dan.dolo eon sutura a dupliee 1strato. Il divertieolo invag·inato si atro.fizza. 4) Introflessione a. mezzo dell 'esofagoseopio : m etodo usato d.a qu1aleh·e speei.alista n egli S. U. A. ma oltremodo p·ericoloso, come dimostrano le perforazia:ni eh e ha rp rovoeato, e tutt'altro eh e radicale essen.da ovvia la probabilita di una reeidiva. 5) Esti1rpa1zione d.e} di vertieolo. Operazione in due tempi. I solame.n to e legatuna, del eolJ,etto della sacca eh e viene circon.data con garza o con sottili fogli di gomm.a. Su tura parziale della ferita . II ·diverticolo si stacca poi spontaneamente per n ecrosi delJ.e su e pareti. (Goldm.a nn , Bobbio, Mc. Quillan). Heyd, de Witt St elten isolano il diverticolo, lo esteriorizza.no quanto piu e 1po1ssibile' e lo sutu·r ano, a·i m1a·rgiill·i dell.a ferita. (Secondo Lilienthal, in pazienti in con.dizioni gravi, l 'intervento pu o limitarsi a qU1esto prima tempo ehe ha dato buoni risultati in qualch e caso). Dopo sette g iorni riaprono l 'imcisione, isolano il sacco e lo sezionano in vicinanza dell 'esofago, dopo le.gatur.a del .C.olJ.etto eh e introflettono affon.dain·dolo eon dupliee sutur.a. Chiusura dell 'ineisio•11e oerviicale senza drenaggjo. Estir.pazio·n e in un teim ipo : Dopo isolamento del diverticolo si sezion.a il coll·etto f:na. du1e J.egature·: 1si puo invaginar.ei il •monco.n e nell 'esofago (Nicola·doni). Sutur.a a piu s'L r„ati d e1la mu scolatura esofagea. (Wheeler 1886; l(ocher; v. lBergm.a.n n). L 'iincisione cutanea •e seguita dalla r111aggiora11za dei cl1irurg i e quella v.ertieale presternocleidomastoidea. Grignani, ritiene n1eno le1

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siv.a per i vasi, l 'incisione <lietro il muscolo. S1chmied1en ha usato il taglio a eollare di Kocker dal lato ov.e sporge il divertieolo. L 'accordo e unanime nell 'impiego della aJiestesia locale eh e = m.ette piu sicl.llI'am·ente a l riparo dalla polmotI1 ite da aspirazio·n e. La g.aistrostomiia preven ti v.a per sollevare l·e condizioni ·del paziente, pratica.Te l 'antisepsi pr.ev,entiva ·de1l ·divertieolo e tenere l 'esofago a riiposo durante la g ua rigione d·ella ferita , sembra un interveinto sproporzio11ato a llo scopo, g iaceh e si puo raggiungere lo tStesso fine con l 'uso della sonda di Ein, h orn, c on i lava.g gi della sacca e la scrupolosa antisepsi d ella bocca. Non e stata usata c.h e d.a pochi chirurg i: la sua unica indicaziOIIle ·e uno stato g rave eaehettico ·del paziente . La molteplicita .dei m etodi operatori seguiti D·ell1a cur.a d1ei diverticoli esofagei trova la su.a ragione n·ell 'intento di evitare la eomplieanza post-operatori.a piu temibile dopo interventi sull 'esofago : la mediastinite eosi spesso letale . Ma tutti questi metodi, eecetto l 'estirpazion1e, non 1mett01n10 sieuramen te a l Ti paro da recidive e sten osi - ispeeialmente la pessia e l 'in trofles&ione - (le quali poi sono possibili. solta.nto in caso di <livertieolo poco volumin oso). Coqu elet esegui la pessia r etrograda in un div·ertieolo 1UI11go circa 12 cm. ma fu costretto, a riaprire l 'incisione cer vicale, e ad asportare 1a pezzi il diverticolo eh e si era n ecrosato. L'estirpazione in due tempi crea delle adevenz.e eh·e m·e ttono certam·en te al ri paro da una m ediastinite, ma prolunga di molto il pel'iod·o di eur.a e da luogo quasi sempre a·d una fistola eh e impiega dalle due alle dieei ettimane per ehiud ersi. La fi stola si e avuta a;nc h e in seguito a se m1plice introflessione d el div.ertiicolo. (Matthews). · L 'estirpazio11e in u11 tempo conta gia molti su ceessi per dover essere eonsiderata metodo di scelta. I ca1si trattati in questo m odo pubblicati negli ultimi anni , dimost:nano ch·e il perieolo ·della m 1ediastinite, per quanto possibile, :n-0n e t.anto ·d.a temere. Per pr evenire l 'infezion e e la fistola Trott er con serva n·e.11,a .d isse7.ion e tutti g li elem:e·n ti muscolari della sacca, ehe addossa poi alla utura rnucosa d,e]l 'orificio. Grigr1aI1i seolla un tratto ·di muc osa di,rertieolare e lo introfl ette n•ell 'esofago. Schmieden fa uma sutura .continua della mucosa, seguita .da doppi1a sutura ribattuta della muscolare sulla quale addossa poi la 1

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SEZIONE PRATJ CA

capsula del dive1yticolo. In circa la m e ta d ei .c-asi ebbe fi!_tola eh e si chius.e in n1eno di 15 g iorni . L'estirpazi-0n1e in un tem1m da luogo in quasi 50 % dei casi ad una fistola, la .qu.a l·e per .altro sembra gu.a rire piu r.rupj,dJamente di quella eh e segue a lle oper azioni i11 due temipi. L. Urban·i 11a trattato il suo caso -con l 'o. . peraz1one 1n u.n t e n11Jo 1 usando la tecnica seg uente:

b.as o : qu es ba e r ep·e rtata con pinze di Pean . J,egatura della vena tiroidea media. 11 divcrticolo .g ra n.de quanto un 'ara11cio presenla spe1ss-e ad1e!'e1n ze delJa sUJa c.apsula alla tiroide e alla fascia cervicale media e profond a : si sezionano e si isola il divertic-010 dalla sua capsula. Spostando m edialmente il lobo sini tro della liroide e ·1a trach ea si vede il N. ricorrente. Si continu.a caut.amen te la di,ssezio n e d el col1

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' Anestesia locale novocainica. Inc~sione lu·ngo il margine a n teriore dell o sterno-cleido-m1astoid·eo ·dall 'altezza dello joide a llo st erno, arcuando·n e lo estremo inferiore in fuori e in ·dietro i da scoprire l ' inserz ior1e ~n.fe riore ·del muscolo. Incisione della g·uai11a del n1uscolo, e spo ·tam ento di queste a ll 'est·eirno, in siem e a l fa cio n erveo-,rascolar e ·del collo. I.sol.am.ento del ·bordo superior e d·el n1. omoioideo e sezione <li esso tra due lega ture i capi de lle qu.ali si la cia110 lung hi. Sezione d ell 'apon eurosi cer vica le m edia dall 'al to in

le tto del dive rticolo fino al suo impianlo, situa to posteriormen te e a si11istra st1lla })arte termin ale dell 'eso fago cer vicale. Verso l 'an golo inferiore ·della ferita, e visibiJ.e l 1i11g nesso al m edia tin o po teriore, cl1c tSi c hiude addossa1n.d o co.n pu11 ti tacca ti l 'rapo11'eitirosi cervicale n1edia e il ve11tre anteriore dell 'omoioideo a lla fascia :pr evertebr.ale. Si circoscrivre il di,rerti coJo co·n pezze sterili: se n e scl1iaccia il p·edu11c0Jo 1 con lo schiacciatore di Payr e si 1seziona tra <lue leg--a ture: si asporta la sacc.a. i in trofl e tte il mon con cino n·ell 'reso fago e si su tura a due· pia1r1i la rn.u colatura esofagea


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addossandovi sopra la capsula del diverti colo. Sutura ·della ferita a strati drenando con u11 piecolo za ff o di gar z.a iodofor1nica. Deeorso postoperatorio normale : lieve riillzo termieo il prima· g iorno. II paziente venne nutrito , a mezzo ·d ella :sonda di E~11horn µ ~r i primi quattro g iorni. Tolta questa , fu ten.u to a dieta liquida ]) E'r altri ·die ci g ioTni . Lo zaffo v1enne tolt.o, in quinta giorn:a1ta. II paziente l.aseio l 'osped.a l e in 10° g iornata, senza ehe si fosse mai osservato uscita di liquido ·dalla ferita ehe cicatrizzö comple1:Ja n1e·nte in 15 giorni. Molto util e si e dimostrato l 'uso della sonda di Einhorn a permanenza introdotta n·ello stomaco 2± ore prima dell 'operazione :per dar tempo al p. di a bituarvisi. Essa ha p errn esso l 'alimentazione del p . n ei primi giorni dopo l 'intervento senza timore d 'inquinare la sutura con gli alimenti, e senza dar luogo· a ulceirazio·n i da <l ecubito .d a to il suo piccolo calibro. La disinfeziOllle del diverticolo prima delI 'operazio·n·e fu praticata mediante lavaggi eon acqua salicilica 1 %; venne pra ticata disinfezion e della bocca ehe fu continuata anch e dopo l ' inLerv ento. Ripetendo l 'o·p erazione sul ca·davere ho studiato una piceola modif.ica-zion1e 1alla teenica suesposta per ri.nforzare ancora di .piu la sutura eso fagea. Seziona ta l 'a pon eurosi cervicale m edia ' ertic.a l m en te, essa viene ineisa a n ehe lungo il margin.e ·d el ventrie a nteriorie del m. omojoideo. II museolo, eosi liber,a to aequist1a una g ran·de mobilita. I fili dell 'ultimo pia.n o della sutura esofagieia laseiati lun.g h!, vengono passati attraveirso• l 'estremo libero del ventre muscola r.e ehe viene cosi fissato a ridosso di eissa . 1

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RIASSUNTO. L ' A. po,r ta un contributo alla p.a togenesi e alla cura dei diverticoli da propulsiom e del1' esof~go , ßi e ui riferisice un caso. P er la .p atogen esi : l '.assen za di fibre ~lu­ scolari striate sul fo.n do e sulla parte interme dia d,e Jla saeca ha ·d imostrato trattarsi di un farin g·ocele , eio e di un 'ernia della mucosa e sottornucosia ehe n el caso in esame, era avvenuta a ttrav·e rso le fibre eireolari del triangolo di Laimer. . La cau.s a d eter.mii.·nante la forn1az1one del divertieolo e probabilmente :da ricercarsi, in questo caso, nel pro.g ressivo afflosciamento ·della museolatura esofagea in seguito all 'a11m entata pressione ·dell 'aria espirata e all 'ossi ficazione preeoee delLa cricoide . Per la cura 1chirurgica : e un al tro successo 1

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d·ellä estirpazione in un tempo. La tecnica segui ta sembra m ettere al ri i}aro, con maggior sicurezza dal .p ericolo d.ella me diastinite e della fistola. I suoi tempi fonda1nentali sono la sutura ·dell 'aponeurosi eervicale medi1a a qu·e lla profon·da, ehe sbarra il passo al liquidoehe potrebbe eventualm·e nte filtr.al'e attraverso una fisto.Ja esofag·ea e farsi strada n el rnediastino posteriore seguendo la faseia prevertebrale. Lo sc.hiacciamento· del colletto del divertieolo e la sutuxa dell 'esofago a ·p iu piani~ Ma :p oiche la po·s sibilita di una fistola, sia pure di breve ·dtrrata, 1sembra sussistive in. un ·disereto numero ·di easi anehe dopo una sutura ie1sofagela! oorretta, la proposta di rinforzarla con l 'a<ldossarvi sopra il m.uscolo omojoideo sem.br.ai una modificazion e utile. 1

BIBLIOGRAFIA. MoHR e STAELIN. Trattato di Niedi cina Interna. v. BERGMANN. Trattato di Chirurgl.a. KA U F'MANN.

AnQ!tomia Patologica.

ASCHOFF. Ibid. l\1osHER. The Laringoscope, 1924. 0. G1ANNI. Archivi lt. di Otol., 1929. GR1GNAN1. Il Policlinico, 1931, pag. 455. Pozz1. lbid., 1931, n. 40 BENSAUDE GREGOIRE GUENEAUX. Ibid. 1922, p. 1276. CAl!cc1 e MoNTANAR1. Ibid ., 1922, pag. 1050. BoBBio. Ibid ., 1922, p ag. 1403. HEYD .. Annals of Surger y, 1929 . . DE WITT STETTEN. Ibid ., 1929. S. Mc. QurLLAN. Ibid., 1930 CoQUELET. Journal de Chirurgie, m arzo 1931 . Goru>oN TAYLOR. Procedings of the R. Soc. of Medicine, vol. XXIV, n . 4, april 1931. KRAAS. Klinische Woch., IX, n . 31, agosto 19:-30. Ricordlamo /'interessante pubblicazione: oott. Prof. CUIDO ECIDI Lib~ro

doc. di Pato~cgia ~hirurgica n~lla. ~· ~nivereita. Ohirurgo Primario neg-11 Ospedali R1un·1t 1 d1 Roma.

A tlante schema tico di punti e nodi chirurgici

Riportiamo qnanto, sul predetto At!ante, .e. stato s critto nel n. 2 del XXVIII volume dell « Arch1v10 ItaliCiln o dä Ch ir1ugja da ll' Illustre prof. MARIO DONAT!: c In ricca veste editoriale, l' A. espone con disegni .schema« tici e brevi spiegazioni il modo di eseguire i va1i nodi ~ punti « ehe piit interessano il chirurgo. Dnta l 'imp~· tanza fon~a ­ « mentale di questi atti elementari delta tecnica operatoria~ « e la necessita per i giovani chirurghi- di cnntrarre esatte ~ cr1nsuetudi11,i al riguardo, il volumetto potra riuscire d i « prezioso aiitto. . 4< Molla parte l' A. ha dato alla descrizion~ del pu_nto in.« crociato, per i vantaggi ehe esso ha i"!'dubbia.1n~1:te in .molt_e « circostanze ne ha t1·ascurato i punti e nodi piu ordina ri. « La chiar;zza e il nurnern delle figure sono poi tali da dare « impronta di or iginal'i ta all'atlante, ari che se tratta di ar« gomento indubbiamente tutt'altro ehe nuovo >. L'Atlante si compooe di 25 Tavole, contenenti 156 nitidissime fi·g ure, ra.cchiru se, ma snodate e tenute ferme con due perni d'ottone, in elegante ·a lbu.m r-ilegat-0 a lla bodoniana. Pre~zo L. 3 O, p~u le spese poetali_ di spedizione Per i nostri abbonati sole L. 2 5,9 0 in porto franco. Inviare Vaglia. all'ediitore LUIGI POZZI. Ufficio P-0stale Succursale diciotto. ROMA . 1


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SEZJ ONE PRATICA

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OSSERVAZIONI CLINICHE. ÜSPEDALE

DI

C 1RCOLO

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Ü ES IO

Su di nn caso di mielosi eritremica acuta. (Da una lezione clinica). Prof. ANTONIO BnuG1, prim„'lrio m edico.

ln questi ultimi tempi 1a diagnostiica differenzia le delle emopatie ha fatto tali e tanti progre i ehe sarebbe quasi del tutto inutile la pubblicaziMe di un s ingolo caso, se c1uesto non presenta e invero peculiarita speciali, eh e lo rendono d egno <li una breve n ota illustrativa. E n e diro subito il perch e : pereh e esso deve ascriver si ad un g r.u1ppo di forme molto rare ad osservansi, ial gruppo eioe delle 1nielosi parziali iperplastiche. In a ltri t ermini , la descrizione di esso viene ad accr escere il nume ro dei pochi 1casi lfin ora \apparsi ne~la le·t teratura; donde l 'im,portanza pratica e l 'interesse clinico della sua d eiscrizione. Purtroppo, per condizioni indipendenti dalla ·mia volo~ta, c venuto a mancar e lo studio d elle alterazioni anatomopatologiehe .p resenti negli organi ematopoietiei eentrali (biopsia); ad ogni modo , siccome il quadro ernia.tologico periferico e gia di per Se piU eh e SUffiL:iente per poter formo)are una diagnosi della forma morbosa, mi sono deciso di pren·der e egualmente in co nsiderazione questa rara en1tita nosografica. Pero, prima di entrare nella trattazione del caso e linico, diro due parole in genera le sulle mielosi, traeciandone un quadro riassunti vo b1aisato sulle ulti m>e vedute apparse in p.r oposito (F e1Tata, Di Guglielmo, Esposito, eoc.). 1

II Capitolo ·d·elle Emopatie ehe passa sotto il nome di Mi elosi co·m prende numerose e svariate m a lattie degli 0 rgani ematopoietici midollari. Diro subito com e la denominazion e di Mielosi ·e poco appro,p riata in qua nto le lesiorni del midollo spina le n on son o solta·n to limitate ad esso; ma si estendo n o anehe al sistoona ematopoietic-0 diffuso, o emoistioblastico. Senonehe il qua.dro ematologico delle singoleJ forme sta a rilevare essenzialmente le lesioni midollari, m entre la partecipazione del tesisuto istioide e l ' e lJressione della n atura sisten1atica ·d i tali emopatie. ~ noto come il ·m i·dollo spinale consta di tre sistemi ben. distinti: 1

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1) leucoblastico, 2) eritroblastico, 3) me.ga-

cariocitico o piastrinopoietico, i qua li, poten\

do an1n1alare isolata m.ente o no, danno luogo a tre tipi ben defini'Li di mielosi: 1

1) mielosi parziali)· 2) mielosi 'm iste; . 3) mielosi globali.

Non solo; mai poich e le lesioni d·el mi dollo possono manifestarsi o 1con un aurnie nto o con una ·diminuzione o con una abolizione della . .' . . . . att Lv1ta c1toemogenerat1va, ne scatur1scono I tipi iperplastici o ipoplastici o aplastici delle mielosi. Sieche in de·finitiva avremo:

mielosi parziali ip'er, ipo, a.plastiche; 2) mielosi m1iste ip'er, ipo, aipl'astiche; 3) mielosi globali, iper, ipo, aplastiche. Le mielosi iperplastiche parziali possono de1)

correre in modo aeu to e in modo cronieo. La forma acuta, 1come la de fin1sce la parola stessa, ha un andam ento acuto" simile a di una affezione morbo1s.a inf.ettiva a cutJa., caratte-rizzata da fenomeni gen·eirali molto gravi del ti1p o ·diatesi.co-emorragico ·e da 'certe partieolarita ematologieh e. La malattia esordisce in modo brusco e violento con brivido intenso di freddo , seguito da jebbre elevata; qu·e sta ha poi un andamento remittente con brusche elevazioni serali. Si associano a tali sintomi generali: starto generale grave; profonda anemia; emorra.gie cutanee, delle mucose, degli organi;

arigina necrotica; lesioni pseudoscorbutiche al f)Olato e alle gengive; m odica splenomega.zia. Il reperto -ema tolog ico fa disting uere i tre tipi ·delle miielosi parziali iperplastich e eA ~ioe : 1) la mielosi eritremica acuta.; 2) la mielosi leucemica cncuta)· 3)

la mielosi a.leucemica acuta.

Spendero uria parola pier ognuna .d i queste form e : . . 1) La mielosi eritremica acizta. puo 1p resentarsi o co.n reperto di ·eritroblasti basofili , ortocromatici, policromatofili, eome n el sottotipo della eritremia acu.ta normoeritroblastica o con reperto di ·m egaloblasti ortocron1atiici , basofili , policrom,a tici , com e !Il·el sottotipo della eri-

tremia. acuta m egaloblastica o perniciosa. 2) La mielosi leucemica acuta e caratterizz.ata, dopo .u n breve periodo aleu.cemico· del san gue circol.ante, ·d~ un n ot-evole aum ento dei leucociti della serie granulocitica i~matura (mieloblasiti e promielociti), .d a un aumento delle 1pi.astrine, .da ·u n numero pressoch e n ormale o fortemente in ·diminuzione dei g lo·b uli rossi. Passano in eircolo promi1eloblasti ·e si osservano tutte le fa i di 1miatu.razione verso l 'eritrobJ.asto. Dal punto di ''i . . t a istologi·co s.i ha iperplasia del tessuto leucoblastico midol-


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la r e : ·e nella milziai, nel feg.a to , i1elle ghi.andoie stico - le pi.asLri11e sono au m1entate di nulinfatich ei si riscontrano· infiltrazioni mieloidi, rrtero. caratterizzate da pvesenza di cell.ule forten1enIl tipo aleucemico e invece caratteJrizz.ato da te imn1ature. uno stato. a leucemico del san.gu e ciDcol.ante: 3) L a mielosi a.leuceni·i ca acu.ta e simile alla si osserva o leueocitosi o leu copenia, 1con rari forma leu eemica precedentem ente deiscritta, n1 ielociti eircolanti. Lai diagnoi.S i di tale forma con qUJaKlro em.atologico a leuoeffi!ico. e sopratutto basata sulla bio.p sia, dan·do luoLa form.a cronica e ca.ratterizz.ata da Uin a· le - go il suo qu.a.dro nosologico a facile confusiosione del tessuto mieloide leucobl.astico, a.d n e con altre e ntita m orb·ose. andamC1I1to iperplast1c-o, a ·decor so cronico, con Facile infatti a prim.a vista e la .conf11sione alterazioni eentrali identieh·e per tutte le ·di- specialmente eon la forrr1a leucemica, con i verse forme, con quadro ematologico pero dif- tumori del midollo osseo (·malatLia ·di l(.ahlcr, ferente; on.de tipo leucemico e tipo aleuce- cloron1a), co.n il morbo di Banti: dalle quali . mico. pero, ben eon si·dena111do, non ·e .difficil,e la difII tipo leucemico n on e altro eh e la leuce- ferenziaziona tenendo presente la sintomatolo• mia granulocitica eronica , i cui sintomi sono gia di dette .affezioni morbose e ·p rospettandosj rappresentati: d.a moder.ata splenomegaliat; mo- la di agr10 i ·differenziale o.g ni qual volta ci si dica epatom egalia; modica poliadenia; da do- trovi .d.a va11ti a simili rnalattie. lori ossei .a ssai vivi, speci.almente in 1corrisponLe mielosi iperplasti·ch e miste sono caratdenza ·dello sterno; da fenom en i emorragici terizza·~~ per lo piu da lesioni ·del tessuto leucutanei e mueosi ; da anemi.a; .d.a g 11arv1e depe- coblastieo eid eritroblastico, a decor so acuto, rimento progressivo; ·da disturbi nervosi va- sub.a cuto, cronico. Si ha un qu.adro leuoernjco g hi ; d.a ,sen so di viv.a asteni.a~ eec. ·ed eritremioo ·del san g·u e circolante. In un a Nel qua.dro ematologico si osservano ele- parol1a:, sono forme eritroleueemich e .asisoci.ate menti della serie parenchi1nale od em.ocito- e la diagnosi si fonda sul reperto del sanblastica: ondei emocitoblasli ; mieloblasti -pro- gue, eh e part.eciipa e del tipo leueemia granun eutrofil i e ·p roeos1nofili; pr-0miel0iciti n eutro- loc itica cronica ei del tipo e ritremiico, piu sofili e·d eosino fili ; mielo·citi e n1e-tamielociti pra descritti . neutrofili, 1e osin-0fili; granuloeiti, n.eutrofili, l.1e mielosi ipoplastich e e a.plastiche parziali b asofili, eosinofili (per ma.g giore attivita del miste e totali comprendono tu'Lte quelle en10te;ssuto gtianulocitogeno p,a ren chim.ale); eritro- pa tie, ·determinate da pareisi o paralisi , mi sia blast i, 1policron11atofili ed ortocromatici; eritro- permessa la parola , ·della .attivita citoematoge~citi con segni g iova·nili : eorp i di Jolly, reana delle sezio ni del tessuto eritrog·ranulopiazione· granulo-filamientosa; (per alterazione d el st.rinopoietico, sia isolatamente, sia complessitessuto eritrobl.ast~c o); •m1eg.aeariociti i11 fun- vamente, o n.ell 'una o n.e ll '.altra associazione. zione ·p iastrinopoietica e nuclei di m egacario- Per cui si h.~nno mielosi ipopla.stich e -e·d apl.aciti (pe r .alter.azioni del sistem.a piastrinobla- s tioh e ·eiritremich e, leiucemi c.h e globali o totali o stico); emoistioblaisti tipici (con gran·u li e fi- eritroleu copiastrin.iernirl1e. La dingnosi di tali lame11ti azzurrofili) e loro deriv.ati (riconosc;i- forme morbose si ba ~ a ul reperto eJinatologibili per la loro struttura plasrr1atica € r>er qltt?J- co; non sempre pero essa e effettu.abile con il la nucleJa1re); gr.a n ul0tciti n.e utrofili e.d eosirio- solo esam e .del sangue. E neceissari9' peireio rifili, cioe promieloeiti ie mieloeiti (serie emoi- correre a d un .accurato esame ·deigli or.gani censtioblastiea o d istio ide). Le lesioni istologiche trali m e·diante la biopsia, del resto anche fatsono rappresentate ·da notevole g rado di iper- tibile in vita, COID·e e noto a chi di rioereh e .p lasia .del tessuto leu coblastico, 1con ele1nenti ·di tale gen ere s i oceupa. !Non mi sem·b ra fu·or si.a dell.a seri1e paren chim1ale, sia della serie cili luogo osserv.are come e b en difficile poter emoistiobl.astica, e cioe emoeitobl.asti e loro ·d.e- riscontrare in prat~ca quadri n etti e ehia ri di r ivati gr.a!Ilulocitici, emoistioblasti tipici e lo- tali mielosi. Due tipi 1sono stati stl1diati di TO derivati; megacariociti in numero aumentale form.a: le mielosi globali aplastiche e le . tato, (per pi.astrinemia periferLca). Tutto il mielosi eritrobla.stich e ipoplastiche . Le mielosi g lobali 1a1p lastiche sono r,.ar.attetessuto eonnettivo e trasformato in organo emopoietico attivo, in qu.anto il tessuto gr.anu- rizzate ·da una diminuzione di tutte le eellule locitogeno invade aneh e gli sp·azi norrnalmen- san g uigne, diminuzione eh e e progDessiva. E te occupati da connettivo o d.a ·elementi g ras- da notare C0 me 1s.ia n.ecessario l 'esarn e del mi-sosi. Il numero ·dei lemeociti e notevolme nte dollo spina le ·p er stabilire .un.a di.agnosi esatta aun1entato dru 100.000 a 1.000.000 - i glo- tra forma aplastica e forma pse udoaplast~ca; buli rossi non presentano nulla di caratteri- nella p rim.a si constata una di struzione ver.a 1

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SEZIONE PRATI CA

e propria del tes uto •111ii„dollare. Clinicamente il qu.adro e qucello .d i una ~nemia g rave a· deCOI'ISO rapido, dopo un inizio subdolo, senza p<>ssa stabilirsi una c1a1u sa apprezzabile. II paziente ·diventa pallido, 1n.armoreo i11 altri termini, perde le sue forze , ha a ffanno intenso, verti.g ini, disturb-i visivi: i aggiun gono poi segni di dia te i e m orragica. E una forma morbosa eh e son1i.g lia molto all ' an emia perr1i ciosa progr essiva , al~a, mielosi aplastica, alla diatesi emorragica, <lalle quali pero si differenzia p er qua·dro clin i1c-0 ed em atologico. Le mielosi eritrem iclie, ipoplastiche pr esentano una forte di1n inu2ion e dei globuli rossi con preisen za di anisocitosi e poichilocitosi; gli eritrohlasti ono ortocromatici e policroma lofili ; gli erilrociti on o ipolicrom ato fili e con g ra nulaz ioni b a ofili e con corpi di Jol~y. Nel midolJ o pinale, parziale iper pla ia d el tessuto eritroblastico: si con1statan o nidi eritroblaslici fra le ar ee di stro111a 111 idolla re, con scar si simi -elem enti cel lulari della serie bian ca e ro„ a. ella ·m 1ilza p oi i po on o osser va re nidi cellulari d i l1e u'lo eritrobl a tico, simili in tutto a q uelli del •mlidollo sp in ale.. Le m ielosi globali pseudo-aplasti che son o form e di mielosi eh e clinicam ente si differenzi:an o ai sai ma le da quelle apla tich e; se mai il colorito d ella culei del paziente n on e pallido g ia llastro, la n11i.lz.a n on e cosl gro sa; il quadro em atico fa ril evar e no tevole diminuzione di tutti g li ele111enti del ... ang u.c; notasi anisocilosi e poicl1ilocitosi d egli eritrociti, con prc. cnza di eritrociti policro1nat o fili , ra ri eritrohla ti. Il rica1n bio em10globinico i con1 porta diversam·ente n elle du e forme ,e vale a diffe.ren ziarle; m a sopratutto l 'e ame1·degli organi emat opoietici cen tr.ali e quello 1ch e puo dare un indirizzo• certo e · icuro. ella mielosi a plastica il tes uto m idollare e com parso, cosicch e il midollo ro1sso e soslituito da l n1idollo gia llo g rassoso; microsc.opicam1ente si o serv.an-0 qu.a e la pochi nidi cellula ri di eritro e di leu copoiesi: em10istioblasti e m ega1cariociti. Nella mielosi pseiudoaplastica si osserva n o n el 1nidoll-0 osseo em oistioblasti tipici , c0in. abbond an te pr<?~OP,la­ sma ricco di g nanuli e filamenti azzurtofili, n11cleo ·di tinta rosso-violace·a e r eti co1o·· croma tinico .as ai grossola no· e nucleoli ; pTirriitive '1cellule mig ranti , caratterislich e del periodo preepa tico ·delJa vita embriona le; prep0:licarioci'li ; m egacariociti giovani; elementi imm,aturi della serie rossa e bian ca, in tutba1 la loro fase di evoluzio,n e. E un qu adro in altre

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}'Mrole di ipertunzione in netto contrasto con il ,q ua.dro· oppoisto ·d e~la forma aplastica . . Si osserva n o lesioni analogh.e anch e n ell.a milza, n eille ghian·dole lin.fati ch e, n el fegato . La sto ria 1cliniaai del caso osser vato -era la . segu ente : Arn l1rogio A. , di anni 11, da Cesan o Mad erno, scolar o. Genitori vivi e sani : i1t1ll 'altro d a segn alare n el gen tilizio collaterale. Nato da parto n ormale, b:a Sl1bito allattamento fino a 12 m esi . Dentizion e e d eambul azion e all 'epoca n orn1ale. on h a : .n ai sofferto lnalattie d egn e di n ota. Nei pr imi di gennnio di quest 'a nno in p ien ö ta to di be 11essere co111incio ad avverlire m alessere gerierale, acco1npagn a to d a sen.so, <ii viva astenia. A tnli sintomi gen er ali si aggiur1sero 11 ei giorni seg·u enti dolori al sacro. alle regioni lom bari , agli arti infe riori . II 10 genn aio compar ve fe bbre eleuata, precedlJta d a brividi di freddo: i l tern1ometro segn ava 39°,5. La febbre si m antenne sui 39°-40° con tipo pressoch e continuo. II 15 genn aio l 'anemia ando accentuandosi e si presentar on o emorragie cti lan ee e mucose e degli organi interni (em<)rragie gen givali, con giuntivali, emat11ri a, 1nelena, ecc.) ; in oltre si m anifestarono lesioni pseudo-sco rbut.ic1ie alle gengive e al palato. ll 16 gennaio il p aziente accu sava un violento do lore allrz region e ipocondriaca di sinistra, es tend en tesi d all 'alto al b asso e dall 'indietro all 'avanti . II g iorn o 17 d ello stesso m ese i famigliari fa cev~no ricover ar e il loro piccolo all 'Osped ale; esso veniva accolto n el 1nio r epa rto. 11 paziente ver sava in condizioni piultosto· gravi . Er a in uno st ato rli subdelirio con febbre a 40°, 1. Il polso· er a sulle 130 b attute con intermittenze ed aritm ie. II respiro oscillava in torn o a 30 r e~pirazioni . Spiccava il colorito pallidissimo d e1 volto. La con giuntiva di ctestra p resentava una em orragia in l.en sa n el qu ad rante inlerno. Le labbra er an o scr epoJat e e san guinanti : le gen give san g uinavano ; si D;otava an gina n ecr o tica diffusa; sul p alato e n elle gen give si rilevavnn o lesioni pseudoscorbutich e. S·n lla cute piccol e e sp ar se suffu sioni emorr agich e <li colorito bluastro . La <:ute del volto er a tumida, pastosa. Non cian osi, non dispnea inten sa, n on ed emi . I gan gli linfatici er an o poco tumefatti. Nel cavo ascell are, all 'ingui11e, n ella r egion e so tlom ascellare e retroaurioolare piccoli e nl1merosi n o<lul e tti (m icr o1p oliad enia). All 'esam e dell 'apparato respiralorio : tor ace allungato, scapole al ale, sp azi intercostali avvicin ati , cos lole spioven ti. Null a alla ispezion e ed alla p alpaziou e. Alla perc us:io.n e su on o chiaro polmon are. All 'ascoltazione qualch e ronco e qualch e ran tolo spar so, specie all e rlu e b asi. Non espett or a to·. r.u ore : Ictus cord is al V s;pazio jnter costale sulla emiclaveare; lim it e 8-uperior e dell 'area di ot lu sita del cu or e alJ a J:V ,cost a; limite intern o alla par asternale. 'f oni <i P-boli, p oco chiari, oscuri. Frequen za d el polso 130 ; aritmie, i11termi tten ze. Px J 00, Pm 50. r1ddome a h ar ru, infossa to al cen tr o, Iegger1nen te p rominente l1ella Jn(}ta di sinistr!l, .. ove . ß dole11 le e presen ta dolor abilita a,lla .pression e:. · . .. .. '


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<t IL POLICLINICO »

Fegato: 1eg·ger1nente debordante . Milza : polo superiore alla VI costa. Polo inferiore a due dita dell 'arcata costale. La consistenza e dura. Negativo e l 'esame del sistema nervoso. Urine: quantita no,rmale: albumina : lieve opacamento ; zucch ero: [JSSente; sangue : presente; sedimento : normale, salvo presenza di globuli rossi. Esam.e radiologico del torace: negative, salvo lieve ingrossam ento ghiandolare ilare. L'esame del sa.n gue dimostra : Gl. R . 2.700.000; Gl . B. 75.07 4; Hb. 60; V. G. 0,83. Fo rmula leucocitari(IJ: polinucleati n eutr. 21 %; polinu c]eati eosinofili 2 %; linfociti 26 %; moniciti 26 %; promegaloblasti 3 %; megaloblasti basofili 5 %, policro~atici 7 ?k>, ortocromatici 11 %; eritroblasti (iper cro·m i e a n ucleo picnotico) 4 %. neazione di W UJS.)ermann : n egativa. Eniocultura e sierodiagnosi: n egative. Diario riassuntivo : Nella giornata del 17 e del 18 gennaio le condizioni del p aziente a11darono se1npr e piu peggiorando, tanto ehe i genitori nella notte del 18 al 19 Yol lero, ad ogni cos to, port are ::t casa il ,p iccolo iiglio. Egli decedeva n el su o letto a Cesano Madern,o due or e dopo l 'arrivo in paese co·n ltna violenta emissio11e di sa ngue dalla bocca. •

In qual tipo di mielosi si puo inquadrar e il G<lso soipr.n·esposto? Si e de·s critto inver o un tipo di mi elosi iper1>la~tica parziale, a l qual-ei mi se111bra si possa facilmrente ricondurre il quadro clinico del mialato oggetto di tale nota illustrativa. In tale fanciullo i caratteri clin.ici piu spi.ccati e rano rappreseintati ·da a) inizio e decorso

acuto della forma morbosa, b) an.emia profonda, c) stato generale grave., d) en1orragie cutariee , delle m1ucose, di organi interni, e) lesioni pseudo-scorbutiche alle g·ervgiv e e a.l palato, f) angina necrotica, g) jebbre a tipo re1nittente, h ) rnodica splenomegalia. ed epato1negalia. I 1c.ar.a tteri ematologici er.aino offerti da pre en za i·n circolo : di pro·m egaloblasti)· di m egaloblasti, basofili, policromatici, ortocrom·atici)· di eritroblasti, come d alla formula 1

ematologica, piu sopra esposta, si puo dedurre. Ma questi non so·n o altro eh e i caratteri patognom onici della mielosi eritrem,ica acu.ta, m egaloblastiaa o perniciosa, t~po di mielosi ip·erplastica parziale, .a lla qUJaile mi sembra dover ascrivere il ca·so clinico osseirvato in Osped.ale : 1c.aso eh e viene a d accrescere i pochi consimili osservati finora. RIASSUNTO. L 'autore ·descrive un caso di mielosi eritremica acuta megalob~atStica o perniiciosa, dopo aveir Tiassuntivam·ente esposto il quadro delle mielosi in gen erale.

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SUNTI E RASSEGNE. SISTEMA NERVOSO. La siringomielia. (H. RooE.R. Mars eille-lvledical, 15 agosto 1931).

La ·s iringomielia e .a natomicamente caratterizziata dalla formazione di ullla cavita ne lla sostanza grigia cen tro-posteriore del midollo cervico- dorsale ·e cli.n icamiente da disturbi sensitivi (dissoci.azione siringomielica della sensibilita), disturbi trofici delle .est.remita superiori e <!Lelle a rticolazioni , o da disturbi pare.tici a tipo spastico. 1

a) Disturbi sensitivi :

Possono essere subiettivi ed obi.ettivi . I primi, meno import:Janti, possono precedere quelli obi1ettivi, ,e sono costituiti da formicolii, dolori profondi, sordi, :Sipesso risvegliati dal freddo, raramente violenti, pseudotabetici . Piu significativi .sono i disturbi obiettivi d1ella sensibilita costitu,enti la caratteristica dissocia·zione sirin.gomielica :. termo.analgesia contrastante coo la integrita del tatto. La sensibilita termiJc'a e profon.d.ament.e compromessa : si ha prima un difetto della percezione del cal·do e del fre ddo, e poi l1a scomparsa completa d.ell.a percezione de l caldo (dond·e scottatuTe da contatto in.avvertito di oggetti scottanti). Talora si ha inversione del sooso termico o parestesi.e a l caldo e al freddo. La sensibilita dolo rifica e alterata in secondo tempo. PeTo l 'analgesia rarame.nte e com·pleta; talvolta si h.a rit:Ja·rdo d.ella percezione dolorosa o n1ecessita di una seri"e di eccitazioni successive (so·m1m a .d elle eccitazioni). La · sensibilita tatlile inve·c.e non e aff.atto o poco a ltenata: li.eve iin gr.a ndimento dei cerchi di W eb·er, diminuzione dell.a sensibilita elettrica e barica. Le sensibilita profonde (ossea, muscolare, dell.e attitudin i , etc.), sono indenni. R.a11amen te questa di ssoci.azione sensitiva m.an oa. 0 e limitata ad Ullla zona ristretta. Puo essere anche sostituita da un 'anestesia totale. I disturbi sensitivi sono local izzati al principio al tronco, .si diffondono poi a.gli arti superiori e molto tardi 1a quelli inferioTi , seg·uen do un.a topogr.afia r adi·colar.e . b) Disturbi trofici:

L' atrofia muscolare costituisce spesso il prima sintoma .avv.ertito dal ,p.aziente. Colpisoe i muscoli d·elJa m1ano d.ando il tipo Aran-Duchenne (C 8 -D1). S'inizia a ll 'emin,e.nz.a tenare, colpi.sce poi gli interossei e l 'e·miinenza ipotena re. La marno assume a lla fin.e l 'aspetto di ma no 1ad arti~Jio o ·di m.ano di scimmi.a, con pollice in abd~ione non. oppo,n ibile. Piu ra ra me nte si h a i pertonia d·ei Tadiali (mano di pre. dicatore).


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L 'atrofia risale l.entam ente fi·no 1alla spalla, e puo diffondersi an·che agli a rti inferiori sopra tutto a carico de i peronei , de i quadricipeti, <legli estensori d1el pie de. Le distrojie cutanee colpiscono mani e l)i-P-di. La. .pelle e callosa talvolta a scaglie , le unghie incrinate e fragili. La pelle puo divenire sottile e accollata all ' osso (scle.r odattilia) o a•n.ch,e spessa, liscia, imbevuta di liquido (mano s ucculenta). Alle ·estremita dell.e dita si possono avere ulcerazioni to.rpide, in·d olenti, ehe :reeidivan o incessant.en1.en te e fin-i scono per provocar e mutilazioni di una o piu dita oon 1amputazioni spon tanee d1elle estremita f.ala ngee. Molto fre quenti sono le artropatie d.ella spalla, .del gom~ to e ·del pol o, cl1e posson o es ere d olenti a l prineipio. Le distrofie ossee, sopra tutto dell 'omero, s i 1estrin eoano ·con fratture spontainee, in eguito a li eve traum.a o a n1inimo sfo rzo. 1 distrtrbi vasomotori e simpatici ·piu comll!Ili o·n o : iper pulsatilita ed esagei:razione d ell 'indice o eillometrico, iperidro.si, iperrefl ettivita pilomotrice, o disturbi inversi , con ed.ei a l lato de11 'a1~to o dell.a fiaccia piu lesa, galattor rea . Tal,ro}ta invece cl1e fatti a trofiei si h a i1>ertrofia musco1are con ispessi·mento del sottoeutaneo e d,elle ossa, ehe .posson o dare a lla mano un aspetto pseudo-acr omegalico. c) Cifoscoliosi:

p esso e un sinton1 a precoce. Nella fase tardi,·a il torso e raccorciato, il coll o in eurva to, Ja testa pendente, il m ento inclinato ·versa il petto, donde un ostacolo a lla respirtazione ed alla circolazione . Spesso il rachide e sede di a rtropati e siri•ngomielich e simili ,a quelle chie si ha nno nell.a tabe. La ra diogra fia spesso r ivela 1n.alfor111.azion i cervicali· (sp ina bifida , 1costola1 cervicale, assializzazione della terza cervicale). 1

1

d ) Pa.resi spastica:

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SEZIONE PRATI CA

Agli 1arti supe1r iori l 'amiotrofia e a ccompagnata da paresi 1con con·t ra ttu·re : pugno stretto, spalle ributtate in avanti , avambracci semiflessi , •e ·m 1ani eroci1at e sul pube. Tutto cio con a bolizion e d.ei riflessi tendinei. All 'arto inferiore invece l 'even tuale leggera contriattura e aceompagnata da esag.enazio ne d ei riflessi, clono e Habinski . 1 disturbi sfinterici non son o .p recoci. Ta lvolta si h.a impotenza sessuale. La sirn.tomatologia su deseritta corrisponde alla siringomielia cervi.co-dorsale: M.a come diffnsion·e di questa o indipe·nden temente da essa si puo avere la localizz.azione bulba·r e, la siringobulbia ehe e genera]mente unila teral.e. I n er vi cranici piu frequentem.einte comprom essi sono: il XII (emi.atrofia ling ua le) , i IX, X, XI (para lisi d ella f.arin·ge e della laringe, isolia te o a.ssociate sotto for·m a di sindromi di Avelli s, di .Ta·ckson o di Schmidt, ta-

lora a ce·el.erazione del polso re sincope bulbare), l 'VIII (nistagmo, vertigini e disturbi labirintici). Piu ra ra mente si nota paralisi facciale, trisma, aJgi.a facciale, e anche 1paralisi ocul1are. La siringomielia lo1nbo-sacrale, molto piu rara di qu.eJla cervicale, si manifesta con para plegia spastic1a e atrofia, o con disturbi .trofici d·ell 'alluoe o ·del piede di diffieile diagnosi . Si puo .avere anch e semplice 1n.al perforante,. piaghe torpide con elim.in.azione di seq.uestr1 eh e condueono· a V·ere 1nutilazioni. Si ·p ossono avere .artropa lie del ·collo d·el piede pseudotabetich e e anch e podom.eg·alia pseudo-aeromegalica. In tutte queste forme la diagnosi differenzia le poggia esclusivam,e·n te sull 'accerLamento di zon e di dissoeiazione sensitiva. La .siringon1ielia ha gen eralmente un d1ecorso l·ento . L 'inizio e ir1sidioso, progressivo. Quando il malato eonsulta il medieo per l 'a Lrofia museulare d elle mani, per },e distrofie LlJllg1UJeali , la rnalatti·a1 si e g ia iniziata da par ecchi anni. La morte, esito fatale, si ha dope 10, 15, 30 a·nni o per fatti bulbari, o per parali.si veseicale e·d i1nf,ezione urinari1a, piu spesso per inf.ezioni pulmonari inter correnti (pulmonite, tubercolosi). In qualch,e caso il deeorso puo esser.e subaculo: du·e o t·re anni. Guilla in , Schmit e Bertr.an.d han1n o desoritta una forma 1a d1ecorso a cuto : inizio oon sindrome m eningea v.erisimilmen te legata ad emorrag ie intrara·chidee, poi .paraplegia spastioa con dolori lombo-sacrali, ed in capo a due m·e i paraplegia flaceida con escare; all 'auto1) ia si ha gliomatosi con cavita siringomie1ica diffusa a tutto il mid.o llo. La sede della cavita cistica in eorrispondenza della . ostan z.a g rig ia oentro-posterior1e, della connessur.a posteriore e d.eJla base delle cor11.a pos teriori spieg.a la dissociazione ·d ella. sensibilita, in quanto l e fibrre coir te d elle radici posteriori 1ch e conducono verisimilmente la · ensibilita te.rmica e dolorosa s'ineroeiano apl) Unto n ella eommessura posteriore, m eutre le fibPe m edie ch·e conducono la sen sibilita tattile sono situa te piu indietro e sono piu sparse. L 'estension.e della cavita in avanti versa 11a base delle corna anteriori e verso il cordone a·n tero-lateral.e spieg·a l 'atrofia muscolare e La paresi spastica. La cavita ha sede n ella r e.g ione oervioa.le e dorsale superior.e ed invia prolungan1enti in a lto verso il bulbo e d in ba.sso verso la region.e dorso-lo·m b,a re. H.a ip a1,eti infu'a ttuose e oontie.n·e u.n liquido rose.o e visohioso...:. In eorrispo·nd.enz1a il midollo a ppare atrofizzato, appiattito. r .alvolta le m ening i sono ipertrofiche . La cavita e indipendente d,a l canale ependimale ·Ch·e e piu o m eno spostato in avanti. La u a parete e eostituita da uno strato in.t erno di tessuto in via <fi disintegrazione e da uno esterno ·di tessuto n.evroglico. 1 vasi sono eon1


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« JL P OLICLINICO »

gestion ati , di1a tati, d.e genera ti , contornati d<.a tessu to conniettivo spesso, talora separati da piccole e morragie. P.e1r qu.el eh e rrig uarda 1.a pa togen esi della m.ala tti1a sono state .avanza te tre t eorie : que] Ja d ell.a r~1alformazion e eong.e nita, la n eoplastica, l 'infe tt iva . Secondo la prin1a la cavita e d ov utia a d Ulla an om.alia di sviluppo ·del ca11.a}.e ·centra le , a d u·n a dila tazionre 0 1ad un diverti colo , ad un 'oeclusione an orm.ale del can.ale centr.ale con persistenz.a d 'un 'inclusione ,e pi ~e.li a le n e1La conn essu·ra p osteri ore. Quest;a opinion e si appogg ia sulla coesist.e.11za di a n om ali e d el r achide (spina bifida, eee.), e d 'idrocc.fali.a. Se·condo la teoria tneoplasti ea }13 . i ringo1r1 ielia e dovuta a l r.ammollim.ento d'un g lio n1a eentra le del midoll o. L.1 te.oria inf.etti v.a si a1)poggi1a su os~ierva ­ zioni di Guillnin eh e avrebbe osservato il prodursi di eavita ~ iringomieili eh e p er diffu io11e di n eurit i in fie tt ive ascendenti . Leva1diti, Lepin·e e Sch oe.n h ainn o reeentem ente pr ovoc.ato in a lc11ni a nin113}i una mielite inf.~·L t i v.a eon form azione · di cavita .siringomie lieh e m ediante la inoeulazione intr.acer ebrale di v irus d ell 'en·c.ef.alo·m ielite ·e pizootic.a .d,ella volp·e. Merita:no di esseir e seign alati i casi n ei quali l1a siringom ielia e stata a ttribui ta a d un 'emorragia midoll.arie disintegrata : spesso . i c-0n sta ta la di ssociazion e siringomieliea del]a sen sib ilita n ell '.ematomielia, 1e sono state .segn1alate siringo·m iielie conseeutive a tra uma ·del r,achide. La m.alattia e piu frequent e n el se.sso 1n ascl1ile e s' in izia tra i ·dieci ed i tren t 'anni di eta. . Pub dipendere, eom e si e d·etto, da tra u ma midollar e, -0 d.a tr.auma 11eriferi·co in eon seo-u en za di ·d i ffusione di. n e11ri te asoende.n te. siringomielia si avvanta.g,o- ia effettivamente del}.a cura con i r.aggi X. l .e. parest esie dolorose i disturb-i paretici i11·i g·lioran o di })iu eh e q~elli trofiei , o sei eJ cu tan ei . I ·distur bi della sensibilita obiet~iva e l 'atrofia musco1.a:r.ei so·n o .poco m odific1ati. L 'irra di.azione deve essere fatta n on solo sul m idollo cer vicale m.a anch e su ·qfi.ell-0 ·do·r sale . In qu.al·che caso, n el qu.ale si e in~erv.emuto chi·r urgica·rn1ente n e1la creden za eh e s1 tr.at~. se di un t11more midoll19-re, J.a puntura e· 1 ineision e de1 la cavita , embra a bbia d eterminat o un .a rresto nello sviluppo dell.a m.alattia. 1

0

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1

La

1

DR .

Emorragie cerebrali non ter iosclerosi.

dipend~nti

da ar.

Bribish 'fl1 edical Journal , 19 settembr·e 193 1). Le cau se b.e n n ote o ipotetich e dell 'e1norrngi.a cer ebra le sono J,ei segu~~1 ti : . . T raun1i ·dura nte il ·parto ; tr.aum·1 ord1nari; pacl1ime11i1n.g ite em orragic.a; filtr.azio n e attra, (J.

COLLIE R .

[ANN O

XXXIX, ~Ul\I. 21J

' 'er so i vasi sang uigni d.a .au111ento della loro i)ermeabilita; diapedesi; ence.falitei; poli-0mielite; en ee.falite 1etarg ica; m eningite tuher.col.ar e; tron1b osi d ci seni ; emorragie v.enose; discr.a sie san.g uign·e ; leucemi.a ; porpora; carb onchio; i·n sol.azion e; n.eopJ.asmi ; ain eur~smi ; endocardit.e u.Jcer!ativa ; infez ione puerperale; gon orrea, ed a ltre infezioni; poli.arterite acuta n odo a di Kussm.aul e Di ekson; aneuri s1oa nodulare e spesso. an.eturisn1 a multiplo di natur~a. conge1nita. L '.~m orragia n1eninge.a o intr.a·cerebrale da traum.a cefaliC'O durante i} p.arto e un 'ever1ien z.a 111.olto frequente. Quando l 'emorragi:a e lieve si ha il riassorbin1ento seinza m.anifestazioni cli'Ilieh e, qu.ando inveee e abbondant e p·u o ess.er e ca u ~.a di i1tor Le del f.eto o (li convulsio11i, m.a non sic11ram ente di diplegia eer ebra le. La filtrazion.e del sangue .a ttraverso i vasi ·do,ruta .ad .a um.ento dell a loro permeabilita ehe e stata a mmessa da Osler e da a lt ri au• to ri per „ pieg.1r e ver sam enti s ubar.acn oidei o subdur.a li n on sembr.a un fatto sie11ro. M.a.g.g·iore i1nt.eressei h anno Je v.arie forme di .e.n ·c efa 1i.t e . .. La poliomielite, qua ntunqu.e sia una ·m ialattia caratterizzata da emo rr.agie mi eroscopiclle, n on sembra sia cau sa fre quente di emorragie abbond:anti m eningee o cer ebra li . Per quel ch.e riguard.a l 'en ce fa ]ite leta rgica convien e n otar e ehe e pos ibil e .at.trib11ire a qu.esta m.al.atti.a sintom!atol ogie clini ch e ehe invece SO!IlO dovute ad em orragie aneuri·sma ti che isubdura li, su.b .a raon oidee e eer ebrali. Recipr-0cam ente e ·da ten'ßr presen.te ehe in molti casi di en eefa lite letargica si .verificano em1oifra Q'ie subiduTali e oorebTali. J n eop.]asmi possono esser.e cau se di em orr a~·i e cer ebr.ali :rilev.anti .aneh e .prima della com1)arsa dei segni l·ocali e g·en erali del tun1or e. Spesso e stata con stat at.a urn 'ia1p oplessia n1or t'aJ.e 1n g io, ani soggetti , la qua le al tavolo anaton1ieo e risul tata dovuta a d em orragia rnell 'intern o ·di un gli-0ma elinicam.ente silen zioso. Piu frequentemente a·ccade eh,e n ella sosta.n z.a d e} tumore cerebral e si verifi cano pieeoJ.e e·m orr.agie le quali d·e termina no un i1n provviso a umento della g r.a vita dei sintomi . Gli a n eurismi delle· arterie cerebrali 1costituisc.o n o una causa frequentissim!a di em orragie in tr.ac.ranicl1e. Questi a n eu risn1i, ehe. n on sono di or_ig ine sifilitic.a, spesso non produco11 0 a lc.un d1sturb o , .n on d.anno a lcun segno ·d1ella 1-0ro pre. enza . In alcu·n i casi .possono :attribuirsi ad infezioni b attericl'1 e (endocar.dite, bl enorrag ia , infez ion e puerpera l.e), m.a r.~ll.a g·r.ande m aggiora nz.1 dei c:asi la loro e.ti ologia rima'.n.e oscura . . Eppinger li ritien e con geniti attribuendol~ a diteit ti della parete arteriosa ehe cede ag l1 i:r:n pulsi continui d.ella pr-essione s~n g uign~. . Murray Drennan noto eh e que_t1 a.n eur1sm1 1

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813

"' EZIONE ·PRATI CA

spes_o si tro' ano n ella biforcazio11e dei vasi e ril e,·o i1ell 'a11golo ac uto for111a to dall 'union e de i ,.a_ i u11a rottura della tuni c~ m1u scolare ed 'e la"' tica. ' 'rilley-F orbu s eor1 i11dagini piu r ecenti h a in,·ece din1ostrato n1an ea nti taJi tunich,e 11ei punti di cong iunzi one delle piccole !arteric, e J)Cr·cio egli riti ene eh e gli a•111cur i ~ 111i si }Jrodueano con un 111eccanism o anco ra i crn oto. i tratta di a11euri. n1i a ttaccati a i ' rasi con1e baccl1e. P er 1a loro l'o alizzazio11e e per i l loro aSJ)etto 0110 sin11ili agli a neuri sr11i infettivi, cl1e ... i trovan o a•n ch e nella milza, n el rn ese11tere ed in altre a rterie ·del cor po. ~ rirobab il e e11e essi sian o provoca l i da infezio11i decor ... e sen za :altre 111a nifes laz ioni cli 11 ir11e. Que_ti an eu ri_111i IJOs-on o an ch e e sere presen t i . e11za dar e alcun disturbo o . eano clinico. ~I a n on e cosl qua11do ... on o n1ol to g randi , si ca lcifiean o o d i,re11tan o ader enti .a strutturC' Yieine. ~J a il fatt o 1)iu i1111Jorta11te e d ato da ll a loro rol tt1ra. Qtl•C. ta puo pro,'ocar e un 'em orragia r !t1>id a e{l alJl)on dante da11do il quadro clini co de ll 'a 1)o rl e ~ ia con o senza IJre~enza di . aug ue nel liquor. ~l a di _o}ito que ti a11euri srni hanno ter1de.nza a p rodurre piccole e lente effu ioni di sa11g- ue, cl1e s1Je o i a r re ... tan o, per ripeter i }JO i d i nuovo in analogh e condizioni. Gli spand in1 en ti po son o organizzar i n egli spaz1 dur a li a urn endo aspetto epa tico e da ndo ma11ife~ L az i o ni c]ini·ch e cl1 e om iglian o m olto all ' cn ce fal i te lelarg ica. Quan do iI ,·ersa111ento a,·,·ie11e n egli pazi s uba racn oid ci ..i 11 a di solito un a sindrom e ra.. son1i g l i.a·n Le. all a m en ing·ite, eon eefa]ea, ·p ire~. ia, rig idit& nu cale, e spesso anch e dipJ.op ia, ' 0111ito e ·co nvuJ ioni. La distinzio·n e äalla 111e11i ngite e costituita dalla }Jresen za di . angue ·nel liquor e dal n1ig li oramento da to dal drena.g g io lomba re . I fen om,e.n•i trarusitori 1ch e po sono ,esser e da ti d a un a err1orragia n on troppo rapida ne troppo ab})ondante sul o ·dentro il cervello sono 1nolto i n tere anti e di diffi cil e int,erpretaz ion e. I piu comruni fra questi fen om eni tra11:-itorii so110 ,gli a ttacc l1i d 'incoscie1nza durante poch e ore o n11olti g iorn i , di •c.efalea ras._om igl ianti a ll 'e n1i c~ania, di emiplegia, di a f.a ia„ di con'ruJ . . ion·i locali o generali, di d·eliri o con cefa) e.a, di p ir essia con c,e.fal ea, di C·efale.a o di i11 coseien za con alburn.inuri a O· glir-0s uria ad al ta co111'centr.azi one. 11 delirio e le eonvul sioni possono e.ssere 11r0dotti d ~ _lra,1a._i di sa.n ,g ue sulla superficie del cerve.Jlo ancl1e sen za g ravi l ~sioni d i que!'to ; la pire sia, l 'albu111i11uri a· e la gli cosuria ~on o in ra1J,porto a stra,·asi erifi eati ._ i in vi cina11 za o d~ ntro il cervello n1e dio.

L ·espa11_ion e del sa11gue }JUO essere- transd urale, ubdurale, ... ubar acn oid ea, ein docerebrale (da rottura ·di a n eurisn1a n ell 'interno del tessuto eerebrale o aderente a questo) , endoventrieolare, o 11ell 'interi110 del en o caver11oso. Negli a11euris1ni 11ei quali la rottura e piecola e· si verific.a 1con lentezz,a piu cl1e a scoppio , i ha tenden za a una nuoYa rottura d el sacco specie dopo eh e questo e divenuto aderente a l tessuto cerebrale. Cosi si spiega com e le em orragie s ubaracn oidee si ripetono ad intervalli piu o meno lunghi e non ·di rado terminan o con uno str.a,·aso endocer ebra le fa tale. i\ifolti degli an euri_m i n on si r o1npon o c n on danno miai segne della loro presen za. Alcuni pro, roean o sinto mi di com.pressione solo qua ndo si coagul:an o o s i calcifican o. Gli an euri·smi delle r egioni p ros ime al chi a m a ottieo pr o, ocano u·n.a indrom e inditi11guibile da quella del tumore ipofi sario. l „e em o·r ragie ub aracn oi1dee . i icu.r.an o, con il drenaggio m ediante l.a puntura lomb.a re, c]1e J)rovoca un allevia m ento di tutti i sintomi. II dren.a ggio deve esser.e liber o e ripeLuto fino a scompar $a dei sin tom i di :aurrtento d.ella pre sion e cr ani ca. I casi n ei crua ]i il dren aggio n on pto(luce a lcun m igli oran1e1nto son o quelli in cui si 11a un diffu o coagulo ·dell o stravaso eh e in1])Cdi 'Ce il deflu so del san o-ue, la cui. raecolta j)er altro contin ua a d a um entare. Ta li ca. . i di solito t ern1in:an o con La espansion e del acco en1orracrico n ella sosLanza cerebr.ale : si ha ] a €111orragia 1neni·ngo-cerebr<•]e di .f roin. Al tri easi eh e i1 011 on o tr.a tta bi l i con il drenagcrio son o quelli n ei qua li l 'en1orr<igia e abbondant.e 0 n o.n e su})dur.ale. La causa della rr1or·te n clle emorrag ie cer ebrali e se1111)re 1':aum.einto d,ella p1:e~sion e endocranica, e percio iJ dren aggio medi.e nte la pun tura l om ba rc d1e,re essere se·mv r e tentato. Dn . 1

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Emiplegie t1·ansito1·ie da nicotina.

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(l\.-CLB S. J(linisclie TVoch., 21 nov. 1931).

Non pochi m edici son o an cora ce ttiei r ispetto ai danni cl1.e pu o .p roYocal'e il fumare, pecie se g iunto aJ g rado di. vizio modato ; })Ure vanno sen1pr e ftacen·dosi piu numierosi i casi cli1n ici, a parte le ri.cer ch e sperimentali ui danni ]_)r odotti dalla nicotina , in cui la relazione causale fra abu o di fumo e quadro clinico a n che grave si presenta sicura. Se infatti g li effetti n ocivi del tabacco colI)iscono il .sist ema vasal·e si puo osservare il qu.ad\ro .dell 'angina. pectoris, della claudicazion e intermittente, Ja ipertonia , la tJ1chieardia , le neu.rosi ,·asomotori e : e eh e Ja ni cotin a sia la causa del qua dro morhoso ri sulta chiaro 1


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daI fat1 o cl1e 1a s i11ton1atolog ia sco111pare dopo u11a asti11enza l)iu o 111e110 lu11ga dal tabaeeo. <:0. l, i11 ra1)1)o rto .·011 l 'ahuso d el tabacco ono i cli „Lur}) i g a tro-intestinali eh e s i ri co11trano n ei fum,1 lori i11v et erati, disturbi ehe, seco11do a leuni _i\..A., ha.11no una g rande in1porlanza n ella ·p atoge·n .e si dell 'ulcera ga tri ca 1e ,tluod e11ale . · Piu c.eirti sono i rap1Jorli fra tabag·i· mo e g lliandole .a secrez ion·e inle.rna (~ s is tema nervoso in generale: speeialme11te la tiro idc ·e g li organi .sessuali subi seono la danin osa infl uenza d ella 11icotina e presen tano distu rbi fu·n zionali eh1e si m 1an ifesta n o con libidb din1i.11uita n egli uomini e disordini mes trua1i n elle donn1e. I i11tomi a carico del isten1a n e rvoso sono ge11 eraln1 e11Le l e eefalee, la ' ertig ine, la d·ebolezza di n1en1oria eic.c ., fenomeni cl1e compaio n o ra1)ida1111Jente eon la sospension e del fun1.ar e . L 'A. Ticl1ian1a l 'attenzi-0ne su una particolare 111anifes tazione cer ebrale , costituita da fen o1n e1n i p.a r.a lit ic i lra11, itori pirovocati d.a l1'abu ~ o d el fu·m ,o. (~ l1e J lO sano esistcr.c €111ipleg ie !s.enza r e1Jerlo ai1ato1nico era g ia a1nmesso, da Chareot e fu poi cor1 fern1a to da una lu ng.a schiera di AA. per quanto il Monakow so·st enga eh e le a lteraziorl i e i tano an.ch·e. in q u est i casi m .a siano ri1evabili eo11 un a ceurati~ i1110 esame 1nicrosco1)!co : ce rto cl1€ c,asi ·di en1iplegi'e tran.s itori·e c li11i can1ente e isto110 e fra quesli rientrano i qu atlro ca i d escritti dal l 'A.; in tre d ei quali i trattava di tre uomini fra i 21 e i 38 anni, forti fun1.a tori i11 ·Cui si 1nan ife~ to €n1 iplegia com ple ta con di~turbi della loquela; il quarto ca o rig u.a rd.ava un.a donna fu111atriee .accanita da n1olti anni i1n eui .si 1n11anife lo una afasia J11oloria. In tutti i casi qu·esta sintomato lo.g ia fu })receduta da ·disturbi n ervosi generaJi co1111e eefa le.a , IJ1arestesie, vertigini. All ' esame di que·sti rnalati si riscontrava, altre a l r e.p erto a cari.co d el ·Si stem.a nervoso un.a notie, role linfocitosi, un inetabolismo basale piu alto d el norm.a le e d u 111a spicc.ata eceitabilita n ervosa e ' 1asomotoria. La intoma tolog·ia i dileguo dopo breve tempo e endo i pazienti in riposo eon a tensio·n e com1Jlet1a da } fumo. II lato comune ·di que te os ervazio·n i e r.ostit uito ·dai_ f.e.nomeni cerebra li , n1aneando og)ni segno di una cardiopatia organica ed es._ endo stata esclusa la lues con l ',esan1e del Liquor. Rigjua rdo :alla )pato·g en.esi .di queste emi.p1 egi.e il Külbs ·p ensa a1 sp1a' n·11i d ei vasi eerebrali, analoghi a qu.elli eh e 1'abuso del tabarco puo provoci:ire nei vasi coronari dando la . intomatolo.g ia d ell 'an.gi11a. pectoris, e n ei Yasi d1elle e tremita inferiori do'''e provoca la claudicatio intermittens : e i dati sperimenta]i .co11ferm.a no l ' i1Jotesi . · R esta a di1no ~trare se sia n ecessario un certo o-ra do di arteriosclerosi pe r ch e la nicotina possa ese rritare la sua azione ,-asoco trittrice , op1

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fAN o XXXIX , ~lTll. 21}

cc JL POLICLJNJCO »

IJure se ess.a sia i11 g rarlo di farlo anch e su un a1)J)arato vasale i.11 condizioni normali . L e osserv,azioni ·dell 'A., riguardanti soggetti g i0Ya11i, confern1erebbero que t 'ultima ipotesi. G. LA C.-\V :\ . 1

Esiste un eentro vegetativo epilettogenG nella regione diencet·alica 1 (A.

SAL:\r10N.

p I esse il1 ed.' 6 gennaio' 1932).

La 1?atoge1I}E: 'i <l e ll ' epi J e~sia e b en lu·n gi dall ' esser et del uci·data. L e teorie corticali 110Il spieg.ano la p,r €s€nza delle crisi con ul ive 11egli animlali descerebrati e 11ei nie on ati; non piegialllo perche le crisi epilE.rLt icl1e 1co1n1)a iono ordinariamente a l1'eta d e.1la puherta, i accentuano nei periodi 1ne truali o con Ja o ... pen ione delle regale e pariscono 111olto pe - o dur.ante La graYidanza o ·dopo la ca trazione. Es ei non spiegano inoltre i num,ero i ca·... i di epilessia di origine endocrina. Si fa i1otare in oJtre eh e , se l e le·ioni n1eningo-corti1cali costituiscono l 'orig in e piu frequ ente1 d ell 'e1)ile ia, i casi di ei)ilessiai di origine triat1a talamica o bulb1a r€ non sono rari. Si ois serva infine eh e le· t eorie co rticali, be11che chiari ~ cano perfettame nte il · 111ecca.n isn10 d eJle 1cri . . i eipilettieh e jac ksonianer ·on o affatto in. u ffi c iienti a p iegare la diffusione d egli tin1:0li eonvul ivi. a: tutti i centri 1cerebro-s1Jinali, in una j)R r ola la cri si co11v nl' iYa g·en eralizzata. Molti A.A. per r en·der. . i eonto della diffu ibilita d egli stin1oli co11vul ivi invocano il siste111a simipatico, ed inver o l e ,crisi si n1anifestano con una indro n1e vegeitativa sin1paticotonica (tachicardia, pul azioni e pig.astri ch e , 1nidria·si , esoftalmo, pa11ore cutaneo) seguita r)oi d1a1 un.a sindron1 e vag·oto·n ica ( disturbi vasodilatatori, rallenta111en'to ·del polso, a cicentuazione d el riflesso ocu lo-car·di.aco, dern1ografi. . 1no rosso„ ipeir seerezion e salivare e sudorale) . Questi d.ati g iu tifica110 non solament€ l 'id ea cl1e il sim1paticc eo tit uisca il legan1e ehe uni sce tutte l e ma11i f.e ~ tazioni e1)iletticl1e, n11a an cl1 e l ' ipote . . i eh e il 1])rinc ipa le centro epilettogeno p o ieda eir o ndo ogni probabilita . una n a tura vegetati,ra. Ora, fra i centri vegetia1tivi piu importanti i 1devono eompre11der e i nuclei infundibul otUJberini. E noto cT1 e Ja loro eccitazione sp-erime·n tale provoca midriasi , .sudorazione, poliuria, iperte:rmi.a, cioe i intomi eh e si osservano ·di solito ·1relle cri i epil,erttiehe . I Joro estratti h .an110 proprie ta vaso-costrittrici ed es. i 11a nno rap~1,o rti funzionali con i eentri va01Y1otor i ub-talamic i e bulb1ari. Si pone dunque la questione di saperei se qu1esti centri si1npatici dien ce falici i1on costituis.cano uno degli elem enti pato.g eni ci d eigli arc eessi epilettic i, 1c l1e si po ono classific.are fra le . crisi vegetat i' e piu ' iolenle <lel n ostro org.an1sn10. 1

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~A NNO XXXI~ , N lll\1 .

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SEZ IONE PUATI CA

L'A. pa '"'a in rivi La i dali spc ri111e11Lali c Li.ve e lJ.UalilaliYe del li11uido ccfalo-rachidiano ' -clinici fa,·orevo li a qu e... ta idea. 'perim1ental- ~ 1 accorda perfellar11 enle co 11 l 'i111porlanza cl1e i a tlribuisce giu ta111ent e a queste 1nodifica1llente e tata provala l 'azionei eOil\'Ulsivante tl ella limolazione dei 1centri dien ce Calici. L 'i- zioni sul ·miecc.an i&n10 dell 'e1)ile . . ia. Le 1cri ·i conYul:-: iYe cl1e si o · ·ervano n ei tup ertermia eh e accon11>agna le cri i eipiletlich e e un into1110 die11cefalico. Un dat o 111olto im- 111?~i cerebrali e 111clla m eningite sierosa, le portanle e a.nch ei il fatto cl1e le cri i epiletti- cr1 i convulsive freiquenti nelle alterazioni dei ch e termin an o gen eral111ente con un onno j)le i coroid·ei , le ·1111o dificazio11i dei ,p Jessi co111olto profondo, ehe, econdo gli stu·di att11ali roidei eh e si o ser ano negli cl100 em o tivi di cui . . on o r1ote· le proprieta con,rul sivanLi , J.e ~ u 1 011no, e .attribuilo dail la m aggior p.a rte deg-li AA. alla depre · ione fu.nzionale della re- altenaizioni flogi tiche del liquor n ell 'enc-efaQ"ione infundibulare, dov1e si invoca u11 eentro lite epidemiea coin ,rul ·i,ra11tei, le n1odificazioni ' 'cge lati,,o re.golatore della vealia e ·del sonno. crua ntitative e qua litative del liquor ne11e leioni m enin.go-eorticali ehe eo tituiscono la E poi da nota re cl1e i n1igli ori eda tivi delle (·ri .. i eJJilettich e . 0110 gli ip11otici (lum.i nal , cau a ptincirpale dell 'epile ia, sono tutti fatti ga rdenal , '"'on1nifen) el1e, secondo l·e osserva- ehe permettono ·di a fferma re ehe l 'aumento zio11 i di von Econon10 e dl Den1ole avr ebbero della secrezione cefa10-rae l1idi1ana e sopr,a tutto ur1'azione eletti,·a „ ul centro dience fali co re- le ue ·m·odificazioni fl oO'i Li cl1e po sono det erminare uno ·~ tato irritali vo ·del nucleo diengola tore ·del onno. S ole, oli ·~ ono ai1cl1e i rapporti frFl l 'epile... - cefali co epilettogeno e eo Lilt1ir e eosi u.n o dei ~ia r i di turbi fun zionali de1 l l 'ipofisi, ta n to ehe fa ttori patogenetiei piu in1 portanti delle crisi alru n i 1\ . 11.ann o o ... tenuto la ,p.a togenesi ipo- cpilettiche. Com e si vede, 1'e tiolog ia m olto comple a fi ~a ri a del l 'epi le. ia. Tali ra pporti sono condell 'e1)iles ia si re biarifi ca co n ·id.er1evolm ente fer1n a l i dagli e„an1i ana lomo-patoloO'iei e pare i ammette n ella r egio11e dieinee falica l 'e·"ila110 in favo re dell 'idea cl1e l ~ in , t1fficienza d el„ L enza ,d i un cenlro ' 'egetativo m olto ensibile ]1a fun zionc ipofi Laria .eo titui c.a una delle condi zioni ])alogeineli cl1e fondar11 enlali dell 'c- alle 1nodifieazioni quantitative e qualitative pile„sia. una c.au ~ a Licura111ente predi ponente ·dell.a sec,rezione cefalo-racl1idiana, ,agli ... tia ll a cri i . Ora, qu e, li .ra1)J)Orti . i acco rdano rr1oli to. ~ic i , rifle· si en1otivi , endocrini e agli r>er feltam ente ron l 'an1n1 js_ion e di un eenlro ipnotici. Qu·esti centri dien,cefaliei vegetati,-i e11iletlogeno di enrc fali1co, se i 1pc n„a alle con - ro„li 1ui cono, seco11do 1'A. , la miecia eh e dene .. ioni a na ton1ir l1ei e f'i „iologir l1e a. sai „ lret- lernt in.a l 'e . . plosione dell 'acre ~ o co nvu] si\ 0. C. ToscANO. te dell 'ipofi . i con 1 centri infu.n dibulo-tuber in i. l amn1etle cl1e l ' ipo fi~ i con la sua secrezione dclern11ini un 'azione m odera tri ce u Distnrbi del sonno nell'inf'anzia e nella tancinllezza. que. ti ce11tri; i 1ron11)rende co„i ron1 e l 'i n~ uffi ri e n za ·d,ell a sua ·a tti,~it a „eeretoria po sa (G. K ERR CRoss. Soutl1 .4 /rica "/\ l ed . Journ. , dr terr1tin a re ipererc ila bilita del centro epilet9 genin aio 1932). l og-e no di c.ncefali co e predisposizione <llle cri. i Ancora non si cono ce 1perfett.a111ente la ficonyu] sive. La so pen ione . po11tan ea d.e lle erisi eip,ilet- siologia -d el · onno. Le ·teori e ehe 1cierc.ano ·d i li ch e duranle· la gravidan za puo S]) i eg·a r~ i con spie·g·arlo sono n1 olte1)lici: l 'a11e11nia d ei cernLri nervosi, l 'accu1n ulo di i1)1Ilolossina, le m oun m ecica ni mo opposto, 1Joicl1e la g ravidanza detern1ina un aun1 ento n1olto consi·dercvole difieazion.i chin1icl1e dclJ e cellule nervose , la degJi orm oni deJ lobo anteriore dell 'ipofi „i. 'leori a fanta tioa1 d1ella bilanr ia endocrina. Cer tan1ernte il onno e in,dispein abile e la Lo ste ... so i puo dire per i n1iglioramenti ehe i os. er aino do1)0 O\rariec ton1ia, dopo ti roi- su.a l)ftvazione e piu dann o„a della denutriz1one. dec ton1ia e cap ulectomia. L 'in onnia e frequente negli adulli , 1nolto I raprpo rli fu11zionall n1oll o lrelti del l 'i pofi : i co n 1e gh ian dole genitali , la tiroidc, lc 11 leino nei ban1ibiini. N ei lattanti l 'i11son11 ia pu o c . . er c di origi11e cap ul e urren ali, ecc. , piegano la freq uenza 1co n la quale le erisi i o servano in r appor- loeale ed arv er.e Ya lore,. i11lon1ia tico. Cosi ' i -to con m odific.az ioni fi siologlche, per e em pjo vede n ei liait'Lantj cl1e l1ann o fa rn e o dolori coalJ 'e ta de lla puberta, ·dura nle Je r e.gole o la lici o n,asofar~n.g ite, o o ~il e, o irritazion.e cun1enopausa, s piegano· j numerosi ca i di e pi- la n·ee d.a la11a o .a1ncl1e n11a 1c~se re per eccessivo les ia di orig inei tiroidea, i ra1)porti dell 'er>i- ealo·re n elle case molto, r isealdate. A ' 'ol·te i l.a ttanti dorntono nlale per c.attive le. sia con le alterazioni delJ,e g hiiand ole surrenali, 1'aecen tuazione ·delle crisi con le inie- abitu,d ini; e.. i non devo no subire ec c.itam en li 1.ioni di a·d renalin,a, le IJ.)r oprieta eonvulsivanli nelle orie; ,eh e preredono i111medi atam e.n te il son.no, devo•no es1„er m·e „si a letto alla stessa dell'in ulina. L 'afferm azione di un centro epilettoge.no or a sempre. Que„t e no.rn11e ·a1r anno ri g·orosi„imei pei lattanti figli di n europa.tici. dienicefalieo, eh e per la sua sede ' 'entricola re Ne i bambini piu O'ra11di ce lli le c.at1t:.e estere n1olto se n„ibile alle n1odifi cazioni quantila1

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POLICLI~JCO

r1 e c 1p:;icl1ich e ·or10 lJ>iu frcqu enti i1ella de·tern1inazione d ei disturbi d·el sorun,o. La sonnolenza puo .avere origine1 da n-w.lattie intracra11iche, com e pure da uren1ia, da malari.a, da dislurbi intestinali, epatici, ·da sostanze me·di1c1at01 e n tose . L 'en cef.alite ·da un 'in,rensio.n e del rilmo del son.n o, spesso. Il ·soinno ag·itato si pl10 avere n ei bambini co11 fo col.ai tubercolari, 1con m.alat tie cardiache o co·n asma. I c.ai i l)iu importa.n ti di insonnia i1ei bambini si hanino nei baniliini ipoglicemici. Cam1eron ha posto l 'ipotesi ehe esistaino rapporti fra lo stato m entale del bambino ed il met:iaholism o. I bambini con vomito ciclico n1ig liora110 con om n1.i11istrazione ·di zuccr1ero; l ' aceto11e1nia e p1robabilmente l ega ta ad Ulll.a scarsa Ti erva di g licogeno. L ' A. con ig lia di clare zuccl1ero .ai b.an1bim.i n ervosi, i qu,ali so110 tali per la loro ipoglicemia. Tra l e cau..,e ·e&terne e IJ icl1i1chre di i11 onni1ai bisog11a mettere l e cattiYe abitudini di raccon tare ai b·a n1bin.i storie paurose p erch e si addorn1entino . In questi ca i b.a sta non eccitarie ~11 questo n1odo l.a loro 111ente ·e far p.render un bagno tiepido pri1na di n1etterli a leitto .p ercl1e scompaia l 'inson11ia. Altre cau se di i11.sonnia sono l 'e1cce i.: : i Ya fa.tica d ell1a1 scuola, o la n1,anoa11z.a di esercizio fisi co uffici ente, o anchei la 111estruazione precoce. l111c ubi e strilli durante il sonno po1... sono e sere i)rodotti ·da naso fa ring ite, otite. Altre n1ani fe tazioni i)atologich,e n1el sonno ' :sono il so,n nanlbu lis1110, l 'en L1resi, g li .a tta1c.chi epilettici, l 1ir.r equi1etezza contin ua, l 'i pr1algia. R. Lu E'4.\. 1

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La chi1·u1·gia del ganglio stellato e le sne basi sperimentali. et P\. FoNT..\I~E. Bull. lllem. Soc. Nat. Chir., n. 21, 28 giugno 1930, p. 861). La chirurg·ia del ganglio stellato e delle sue branch e e indicata nelle si,ndron1i dolorosc dell'arto . ., up. inta1to (tipo anti-eo di nevrite ascen,dente) o a111putato (grandi n e,·ralgie dej monooni), n elle sindromi vason1otorie, daJ mo.rbo di Rayn.aud vero a quello fal so, nella scl,e rademia ed a·trofia cutanea, n ell 'asm.a essenziale, in certe osteoporosi diffu se, probabilmente n elle artriti d eformanti gio·vanili, ecc . ~1a i clist urbi di innervazione e di nutrizione del miocardio (tachicardia })arossistica , angina pectoris ecc.), rappresentano un campo di nuoYa applicazione d ella chirurgia del .ganglio Ste]l ato. Questo e Ull punto di incroc io dei nervi cardio-acceleralori, dei vason10t ori coronarii , dei vaso-mo tori polmo11ari e

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L ER ICHE

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[_\X.NO .\~XI'\ ' NL ~l. 21]

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-d i un gra11 i1umero di fibre se n~itive , ehe ve11gono 1dalla regione cardioaortica. Fu din10 -trato eh e nei conigli la resezio11e della guaina cervi cale e del ganglio stellato e segulta daJla in1poss ibilita dell 'accelerazio11e del cuore n cgli s forzi ; i11,a col pa sare del ten1po si ha un rito,rn-0 al 11or1nale (Hening, Frieden thal). lnoltre il c uore perderebbe la forz a di contrazione, ma n on subirebbe modificazio11i el1ett.ro·cardiog·rra fic h e. Danielopolu (1922), pre11'den·do i11 esan1 e i casi n1e i quali Jonnesco avev.a pratic.at.a l 'asportazione d el .ganglio stellato, ha illu~ trato i rischi di m orte r.a pi da, consecutiva a lale operaz1one. . Fonta:ine (1924) con l.a ramisezione otteneva nei conig·li rallentan1 ento del cuore, il qual ~ non varia n e s i adatta I)iu .a llo s forzo. Sembra percio eh e l 'aLportazione del g·angJio stellato n·o n apporti disturbi gravi .alla f unzionc car·di.ac a, producen do solt.anto una inadattabilita temporanea d el cu,o re ad accelerarsi durante lo sforzo; e sa si atte,nua poco a poco ed e effetto d el1ia preYalenza dell 'azione v.agale. Cio 1)are essere confer m1ato d.a i risult at i operatorii n·ell 'uomo. Succes ivamente e Lnlo din1os lralo ehe se ne1 cuore si creano s1)er·i men lal111 ente d elle condizioni abnormi , quali la legatura di alcune piccole bran·ch e coron.a rie abnormi, qual i l1a1 leg.atura di .alcu11e •pi1ccole br.a11che coronarie ·d el ' 'entricolo Lin. ecc., con la estiPpazione del 1° gang·lio toracico si producono pro· f onde alterazioni della funzione cardiaca. Inolt.rc g li esiti p·o5•topera.Lo·r ii ,di 9 an.g inosi tratt.a ti d.a Jc nnc eo din1os trano ehe 6 sarel)bero morti rapidamente. Casi analoghi sono occor ... i ad altri chiru.rgi, p er cui Danielopolu pen~a e he l 'e ti11)azione d el ganglio stellato d ebba essere condannata. Tali ·con clusioni sono co1nt e~taite da Leri cl1e, il qu.ale sperin1enLalmenle proY.a com e . . e . i fr.azionan o i ten1pi op·e ratorii nel creare ]e con,dizioni patologiche cardiac.he d egli animali , la mo,rta1i1ta c.essa col perfezionarsi dell a tecni ca . Con dali cli11ici Lerich e dimostra come co11 opportune cautele di tecnica operatoria non h a · avuto alcun decesso ]JO toperatorio. Infatti d al 1924: h a praticato G± 01~erazioni sul ganglio stellato: 33 per .a sp·ortaz ion·e de] g.anglio (rompreso 1 intern1ediario) e 31 sul1e ramisezioni . Tutti i n1alati guarjrono operatoriamente. Dei 33 operati del 1° gruppo in 6 fu praticata J'asportazionc biJ.a1terale, 1 per tacl1i cardia paro~­ sistica, 1 per an1g ina pectoris, 1 per artrite dcformante ·dell 'arto sup., .2 per sc]erod ern1ia , 1 p er disturl)i vasomotorii graYi. 'F ra que ti fa notare c.11e nei n1alati .affe l1 i da ta•cl1icardia e da angina si ebbe una g-uari· ,_ g io11e durat ura . .a distanz.a di temJ)O noteyo} P (± ann i). Cos.i i)ure q11e11i operat i da un . . olo 1

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[ ..\.xso X.\.X.IX , ~T.: i\I. 21]

SEZIO~E

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PRA'tICA

lato n-0n 11anno 111ai a vuto fenomc11i di co111penso ca rdiaco. Di lali ri ultati egli atlribllisce il 111erito al la tecnica u ... ata, con la qual e i evitano t.raumatisn1i cccc . . . . iYi ai nen i del ... i1111)atico, ui qua li si opera. ,~ . .J uR.\ .

ap1)e11dicolari es i i>rope1n dono Con la 1t1ag·.g·io1 parte degli 1a1utori i)er la 1primitivj La delle leioni appe11dicitich e e per una diffusione secon.daria alle paret i del oeco ehe av,rer·rebbe lun ao j ,·asi sanguio-ni e lifantici del meso.ap1Je11 dire . B. P .'-\GGI.

ORGANI DIGERENTI.

L'iperglieemia, reazione costante e<•nsecu„ ti va agli inte1·venti sul tubo dige1·ente.

A.ppendicite e tißite.

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(L.

. PAULY. Presse fvl edicale, 1931).

et

CE·RF

(A. PELLE et A. FoLLIAS o •. Revu.e cle CliiritrGli AA. l1a·nn o preso in con siderazione alcugie, 1931, Il . 9). n e evenienze p.o t opcr.atorie consecuti ve s1}eGli A~\ . riporta110 Lrei ca_i di individui ope- ·cialn1en te ad interventi ul tubo digerente. rati con diag110 i di a1)pendicite n ei quali il La loro a ttenzione si e soffermata sulla corepe1 lo 01)eralorio i ca,ratterizza,·a iJer g ravi tanza della sete ardente di questi operati, suJlesio11i clel ceco .e .scar e o ne ...,~ una le ione ap- la freque11za dell 'acido i, con acetone nelle uripendicolarc. ne e von1iti, indrome• di cui l 'espression e Tutti e tre i •ca.. , i si i)resentarono con un,a estre1n.a r eaiizza econ.do loro cio eh e e improsind1ron1e clin ica di peritonit e ge11era li zzata di priamente cl1iamata dilatazione ac11la dello origine a J)pend icolare. ton1a1co, infi-ne ulla precocita e Sl1lla gravita 1 el I ca o il :r e1}erLo 01)e ralorio f u di u11a deile com1Jlicazioni polmo·n ari. pLacca di n ec- ro. i d elle din1ensioni di u r1.a i11 0E i so,n o in·dotti a ve·dere in ·questi fatti no·n neta di ni kcl da 50 cein t . ituata u.Jla faccia delle evenienze di&ipia:r.ate e senz,a n·esso sihh·ene antero 1e lern a dr l ceico. L ',a ppen·dice c l1e i e- a ricon oscervi come loro, si ,e p rimo,n o le n1as~r i11 ·eco facilr11enle era api)ena a rro a ta; fu glie di u rra ste sa c;a:t ena. E Ii h a colpiti la fatta un.a r e. cz ione parzi.a le del ceco e una ap- gra.nde ._.i miglia n2a: di a1cuni di qtre ti fatti I>en·dicec tomia. L1 i11 ferma guari. cou a lcuni egn i cardina li .d,e l di.abete. L 'esan1c i"' Lolog·ic-0 della p lacoa1 di n ec ro i Allora re i hanno studiato il com1Jortan1ento n10 tro te ulo in i)arle n e·cro ato in parte in- delta g licen1 ia p re e po„toperatoria in 26 cas i fian1rnato,r io, le le ... ioni erano a carico delle operati per a:ffezioni del tubo dig·eTe11 te. In tuttunich ei e terne, la n1uco ... a era intatla. ca- Li h anno ·constatart:o u•n aumento delTa g licen1ia rico dell 'apJJc11dice fu con latato f ollico 1i te e dopo l 'in tervento, aumento eh e; da:ll e loro rii~1)es imenlo e flo&osi del i)eritoneo aippen·dicerch e risnlta indip1en·dente dall.a: qu.a:lita della colare. an e„te ia, e proporzionale alla gra:vita dell 'in-el II ca ~ o i trovo un 'ceco inle1n amente t ervento e ·eg uito . In due ca.-.'i i n cui la glicemia post--operatoarro ia,to con pa.rele ispessita, car to n.acea eh e ave,-a pe:rduta ogn i elastücita. Le le ioni si ria ragg:iunse ri''"' 1pe~tiva 111e nt ei le eifre di 1;80, e-- t-endevano fino all 'angolo epatico. L 'a 1:>pe.ndi- ris.pettiva1n1ente 2' %0, e. si ebbero il qu.a.dro ce era libera e non mJOistrava alcuna le io,n e; d-ella dilatazione .acu b.ai .dello stom.ac<'>. In qulefu falta una appe11.dicectomia e l 'ir1fern1a g ua - sti .d.ue ammalati essi .dicono di avere assistito ri. All 'esame istolog·iico l 'a1)1)endice dimostro ad una vera r e.surrezion,e dopo iniezione di -!O unita d 'insulina·.. Ie... ioni in Ciiammatorie banali. Es"Si lasciano ai fisioloo-i il com11)it o di inda~-e l III caso, si trovo liquido torbido. Appendice .aippa1r,en~emente sana. Placca di ne- ga.r e . . ul1a patogenesi di questa iperg·licen1ia cro ·i grande come una mon eta da 20 lire nel- po t 'oper.a toria lin1itaindo i a constatare il fatla faccia po t ero e te:rna del ceco, tamiponata to ed a con. i.gliare 1)raticamente di tenerne da omento. A1)pe.ndiceictomia e affondamento conto alla scopo di eviLare le .solite iniezioni dellai zo.n a necrotica. L'appei:idic1e sezionata in. di adrenalina, ipofi ina, cl1e sono g li antagolun()'h ezza aveiva una .mrucosa appa.re11ten1ente ·nisti dell 'or111on•e p1ancrea Lico, a evitare le iniezioni di . . iero g luco ato, ed a Lraltare « siste~ ana . F acendo alc111ne consider:azion.i patogenc lich e m.aticamente n coll 'in. ulin.a :a, do i m edie qu eB. PAGGI. g li au Lori dico,no, c;,h·e ·delle du e ' 'ie :c:h e l 'infe- ste corn plicanze. zione pu o seglii re1 })er g iu.n.gere alle !pareti µ cl Le emo1·1,agie ano-1·ettali. C€CO, 'e cioe c1uella dell.a mucosa c q uel1a vascolare ·e si cr edo110 molto piu im.portante la -econda. Tnfat li n ella prin1a e i1ell.a terziai o - (J. R r\ CHET. l~ev ue de lll edecin.e , g·enn. 1932). seryazione la n1uco a del ce1co era i·nta tt a. Le e1111or·riagie di ori o·i11e a·no-rettale posso110 Lun.g i inolt re <lal vo ler .r i u citare l 'a.11Li co dipendere da tre gru1)pi di cat1 e : le emorroicon ce ll o di tiflil e, })a . . a·ndo„i su11a !COe~ i ... Le11- di, i tun1 01'i ~ le lesioni infian~m atori e ed izlceza be11 accerlala 1J el I e i1 el II ca ~ o· di le. ioni ratit'e .

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L.e emor.r oid i souo le ca u:~e lJi u fr ec.1ue11li d i .c ruo rragia ,a110-re!t.ale. L 'er1torragia puo p,r0Ye11i re da e111orroidi .e. lerne ed interne. Quando lJI'OY iene ·da en 1orrc idi e Ler111e la fu-0riuscita di ·a·ngue non e abbondant e. . 'i 11a tutt 'al piu l 'ernis ione di u11 co,a gulo .ne.rastro diper1d en.Le da lJ a rottura ponta11ea di una ·varioe e terna tron1bosata, i)rec.ede·n te1r1e11te d olorosa, e cl1e e facile verifjcar ei co11 il 1 emplice e.. , ante di.reJ'l o ·della regior1 e .anale. Le e1r1orrag ie provenienti d.a em orroidi i11.terne sono le piu abituali e eo titui ·cono un elen1enio impotr tante del qu.adro si11lomatico delle emorroidi. Di olito il angue e r-0sso, rutilanle, e en1es~o a ))iog·gia in quantita moderata d opo l 'evacuazio1r1 e delle fec.i eh e ei_ ·o :airro„ a e ricopre. Le en1orragie ~ i verificano i)er lo pii1 i11 egu it o a ·c.ri i di co n.g·e ~ tione delle emor.roidi, cl1e o•no :accon1pag11ate talvolta ,da prolasso c da do]orc renal e. La deCecazio11e diven ta peno~a: J.e fec i irritano cd cscoriano al loro passaagio ] a zon a lron1bo a1ta e 11.rovoc.ano l 'en1orrag ia . Jn . . eguito a quesla il n1alato prova u11 enso ·di euforia , perch e il dolore ed il tenesm o sco·1111pa iono. Ta l·vol ta 1'e111 0.rragi1ai i p-ro,roc.a indip1endent emen ,(e dalla de fecazio,ne in seg·uito a·d u110 „ forzo, a d una n1arcia lunga, .ad un ' 'ia agio in ' 'ettu r a , dopo ave r teruut a 1tmga.n1ei11te la i)o: izio11e :a se dere. Quando sl fa tle emorragie i ri1)etono a bre·y"i . . . cad enze e p er lll!ngo ten1po ]J O ~ so n o pro,·ocar e t1no s.t ato, aniemico a n ch e gr a, e. II ..:e11111}lice1 carattere delle emorJ'ao-ie e la so la .i ' J)ez io11e anale n o11 . . ono ufficienti a i1r eci ... arn e la natura en1 orroidaria. Og·ni qu.al volt:a· le en1orr.agie si prei. en;ta,no i11 istenti o ])articol arn1 ente i1rofu ·e occorr·e proced,er e .a ll '.a no copi a })er e-splor.are Lulta la zona cd acc.elrtare l 'esiste.n za dell·e e1norroidi ed e' 'en tu,aln1:en le loca lizzare il 1Jiunto , ang·uinante . Le err10.rrojdi ))OS ono }Jre entans i corne un Ti alto a qorona regolare in„erito n el ranale an1a1le o con1e sporgenze i oJ.at e a T11 0 ' ·di t11n1ori e ili o p eduncolati. I„a prirr1 a fo;rn1-a sanguin a piu far ilme1nte . E ,la fuoriu ~ic it a del san gue avv ie11 e cln 1u tt a la s1111crfi cie „enza cl1 e pos a J)re.ci sar~ i il 11u nto dal qual e avvie,ne l 'en1.o rragia. In effclli per lo 1>iu no11 e l 'en1orroi de cl1e san.g uin a, m1a1 la ._ ovra ta.n te muco~a anale la quale e $ede di infi.amm azion e tr.ansitoria . Nell 'en11orroide a tumore invece 1'ern.orra ·:g·ia avv icn e piu di frequ·ente per la rott11ra im11.rovvli,a ·di una varice infiammata. L 'esam1~ deve spi,ngersi 1p iu in a1to, n el r et1o , p e·rch e talYolta le emorrojdi non sono cl1e 1P varici sinto.m1a1tfc}1e di un a lesion c situata ])iu in alt o, del can cro so1)ra tutto. Conviene d 'altra ~arte- arcertare l 'e.vientuale ~~I . lenza di l1lce razioni o r ag-a ._ di anali d ete r1

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lAr-.:No XX.XIX ,

Nu~r.

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111i11ale o c.: ro111c1zza,Le delle emorroidi, n or1cl1e l ' e~i ·Lenza di t ur1tori h enig11i di origine ' 'a.rico~a (poli1)i, pa1>ill e ipertrotizza te) .o di u11.a retlile adeno111ato a . I tumori :a•n orettali ehe 1)ro,·ocan.o di soli Lo e111 or:rag·ie son o il car1•cro, i i)oli1Ji, l'angion1a caver11oso , le 11 eopla ie ,·illo„e. el can cro si l)O· so,n o ve·rificare tutte le forr1J.e di en1orrag·ie : san g·ue ro· so, puro, n on 111e1scolato a feci'; n1iscela .tli 111uco e: sa11gue a tipo disse11teric.o; n1e.len,a a g·rossi ooa guli; .piccole gocce O· strie d i sa11gue su feci norn1ali. I po-lipi spe so si rive l.ano unican1ente co11 en1or.ragi€ ano-rettali. L 'ang ioma 1c.ave:r1nc o provoca emorragie ripetute ed abbondan l i cl1e q ua:si sein pre detern1inano la 111orle. . I tun·1ori 'illosi danno di rado ' 'ere en1orrag1e. Le lesio1ii irifiamr-ncitori e ed ulcerativ-e cl1e si)e, so si es lrin. re can o cJini c.a111ente co11 e1norra.gie son o le a111.iti o a n·o -rettili e le rettit i o ret Lo-c.oli ti . Al·c.une aniti acule- so110 particolarn1ente cn1orragicl1e. Corr1J.)licar10 molto spe·Sl~·O le ·emorroi·di o sono determinate -d a un ' infe.zione locale d a rr1icrobi di,rer i, piu frequenteme11te da gon.ococco. Va·nno n.ello tesso gxup1)0 ann over.ate le ulce l"'31zio11i anali sifilitich e pri1lllitive1 o econ·dar ie, le ulceri veneree e tubercolari. Le an o-re tti ti cron i·c.l1e son.o quasi sen1p re la CQlll~ eguenza de lle for111e acutei la cui sinlorr1atologia i rnodifica e s' intorpidisce e r ecidiva spes o in con eguen za di reinfez ioni. In tutte queste form e lre em1orragie sono frequenti. 11 san.g ue1 l)UO es~ e.re puro o m1~ to a pus o n1uco. Po ~ o no verific.arsi se11za cause a.·1,J)ar enti o in ·d irr~e nd enza de1gli sfo·rzi fatti dalla defecaz ione o clel serr1 plic.e' i)assaggio delle feci.

Le relto-coli l i 11anno un quadro clinico m ol1o va.rio a econda eh e si tratta di form e· a ti)JO ·dis~ enteri co o srhiettame.n te emorra,g ico. Iella prima forrn a i 11a la si.ntomatologia de1la di„ en leri a a cuta o 1c:ronioa1, batterica o amebica, co11 l 'a J)etto cla ico delle feci, n elle qu.ali i l sa.n g ue e . en111J1~e piu o meno prtesente , 111a a ~ ~ or iato in pro1)orzioni varie con n1uco e pus. Nella forn1a en1orrag ica in iem e ai sintomi ·della forn11a 1 r recedeinte si }1,a n.n o emorraQ"ie in1provvi,e, e ·p·arlicolarmente· ab·honda11ti. T-tivolta, qu.a11do le ]}ri,n1,e. en1o!r ragie. n on h anno })l'O·dot to la rno.rte, L'af fezion e .p·ass.a allo stato •c:ronico : le en11i ~ sion i di ~ang ue p1u ro o d.ilu.i to con. , iero si ri11e·tono a 1crisi ·deterrr1i1n ando uno stato anem ico cacll e'ltico. Queste forn1 e d i rel l i te erno.r ragica cronica oltr:e cl1 e essere in r ap corlo co11 la di ~~en te ­ ria, possono esgere j)rodolte dalla tubercolosi e dall a sifilide inl estin1a,Je, da avveJ,en amen ti (n1ercurio, arr~e ni c o, ecc.), dall ' uremtia. 1

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* ** La cura d -ell e e n1i0r.r agie a n o-retta li d e' e e~­ ~e re „inton1atica ed etiologica . In ca"'o di e111 o rr.ao·ia in1p r oY' i ... a e di i1 0t e' o le a bbonda11za, in a ttesa di IJ1reci.„ar e la o·rig in e d el i11a le, occor re con si ()'lia r e l ' i1nn1-0b·i lita a -„oluta .a letto, la diet a idric.a , Ja vesc ica di g l1ia ccio sull 'addo111e e i)r e1)ara ti a nti sp.a ... m o di ci a b.ai e di b ell.a donn1a1 e 01)1)io. Oltre qu e„ teJ i11di cazio11i gen e rali la c ura aindirizza ta a due . . eo pi : a rrest a rie 1'em orragia e . . o t en er e Je fo r ze d el 111a]ato. Gli .antie n1 orrag ic i ·i potra11110 ~0 111mi11 isl rare p eir ,·ia r etta le, })er b occa o i)er ini e. . Zl01l l. Per 'ia a n ale i p r a licl1er a 11n o e11ter or li1„111 i di n o n n1o ltia1 qua11tita di acqua a -! 7°--!8°, a lla q ua le i po tra n110 aggiu11ger e e1110... tat ici ( clor uro di calcio -! % 0, a 1c1qua o~ . . igen ata 1 20 ~o , o-ela tin a, a ntiJ)iri.n a, a dre n alina ). Per b occa , i ... 0111111ini „t r er a cloruro ·di ca lc io (3-4 crra 111n1i a l g ior11 0 i11 pozio11,e ), prc11arati a b a e di ge1.atin a . i 1Jot ra11no a n cl1e J)r aticare i11iezion i di . iero di . a n g u e e .d i 1e111etin.a ed eve11tua l111 e nte la tra . . fu1„ io n e di ~an gu e . l,0111 e . ti111ola11ti d ello stat o gen e rale s i p r at icl1er a11110 i pod e rm o cl i... i di . . ie ro fi s io loa ir o c lorw·a to o g luco art:o, iniezioni di can fo r a, di caffeina, di et er e, ecc . '[e11tr e s i lJro' r' ede a d arre ·ta r e l 'e111orraaia ed a ripa r a r e i uo i e ffet li i111 n1iedia ti i ... tabi lira la . ed e -e la ,na tura d ella le„io11e c l1e <l 0 Ler m in a il flt1 ~ . o di ~ a11 g u e e ... i a ppre ter a n no i m e,zzi a d a tli adl a cura d;ella le ... io n e s te _a . -ell e en1 o r.roidi ::; i ·11rati1cl1 er a ca uterizzazione d ei l'unti sa11 0-uin.a11ti , il •c.b e o ffre ino lte diffiroll a 1Je rr h e il p iu d e:lle volte . a11 g ui11 a tutt a la 111u co a eh e i~ico1pre le ven e diJ.atat e. Mig li ori ri ultati d a n.n o Je iniezioni -.cle ro~anti (clor idra to d o pp1io ,d i chini11a 'e ure.a a l 5 %) prat ica te una volta 1a e1ti111an a n eJJ a zon a it u a1t.a in1m e dia t a n1en te a l di150J)r a d ella cor o11a en1orro ida ria, l 'una vicina all 'al tra in m odo d a scler o. ar e u·2ce i'fa n1en te tutto l 'orlo • ' ar1co o. (~ on ten111)0 ra·n ea 111Lc nt e „ i fara nno a p.p licaz io11 i di ])Orna te o ... up1)0 ~ ito ri a b ase di 11am a m el i. , ca Lagi.1.a d 'India1, cupre~ su , adren.alina ecc. ._ i pre c river a un r egime die tetico a d a tto, il n1oto, i l.a„sativi oleo i in c.a so ,di ti1) . . i , i cal111a r1ti i11 ca o di di.arrea . S 'inibira nno le b eva11de .al1co o li ch e d ' o g·n i speci e , i lassativi i rrit.an tj , i Ul) lJ O·~ ito ri alla g licerin.a. L 0 le io·n i (ul cerazio,n i e r.aga1di) d 'orig ine eJ11 o rroidaria ' 'a nno in gerner e c urat e chirurg ica rn c11te. i puo le11ta r e la cauterizzazion e cl1e no1n ... empre ·d a vantago-i sic uri. Nelle r.ag.adi i p u o ·pr ati c.are la cura sclerosa11te m edia nte la iniez io n e di qual·c.h e gocc iai di . oluzion e .a 1 5 % di cloridra to di chin i11a ed urea al di sotto d ell a r aga d e . 1

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l'.RATI CA

I Lun1 ori r ella li ' ai1110 sotto po ·ti al tratta111e11to cllirur.gico. Nei ca ... i inOJ)er a bili le e111or-. ra()' ie i fre11 era 11no co11 i n11ezzi .ad at t i su indi ca li . Le a110-re ttili ac ul,'.l si c urer an11 0 con g li a 1i-Li setli·2.i locali i11 , 0 Juzio11e d eb oJe (11itrato di a1r ge11to, it ti o lo ecc.) , con p o111,a t e a b·ase di co Uargolo , co11 caln1anti com e1 la bellado1nna , Io g·iu . . qui.an10, e d eve11tu.a l111 e11te l 'oppi o . Ne lle forn1e o-onoco cc icl1e ~i pu o t enta re il tratLa n1 e uto lo·ca le co11. il s ie ro a r1tigon.oco ccico. eil e forme cr o11ic h e , t e11osa111 i 1~i a d op eTela di atermi.a 0 Je appli cazio·ni di etier e b enzy]c . i11n an1ico . , e ll e re tto -coli Li a1n ebicl1e s i p ra tich era la r ura di e n1 eti11a, in quell a sifilitica la cura a.rse11-0b e11zolica . 1 elle r etto-coliti ·da gern1e io·n o to s i qJraticl11er a 1a c u r.a ~ into n11a li ra , n lc di cina le , di et e1ira e fi ica. L 'ya tre ne (n o,re co11rpre e di o·r . 0.5 0 cia-scuna a l g io rno) da t al volLa brillanti ri ultati'.. II n1eto d o ·di Wippl e (gr . 25,0 di f eg·ato fre-· ~CO a l g ioTno) 1 tat o Lentat o. Ma ·ll O•n i lla' a1l!c,01'a l1n ' e ~peri1en7,a la le d.a })Ot.er e fair e con-. r lu s ion i ~ u]l ä . . ua e ffi cacia . e ribel- . ell e fo rn1e pa rticola rn1en tc o-r,a vi Ji e sta to t e ntat o l ' int e 1~ve nto cl1irurg ico (a n o· iliaco ed a 1lp e11di1co. 1o n1ia) n1 a ro n ris ullati d€ l. Lutlo medio cri. D'R.

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Sui sintomi lontani, dopo gastroenterosto· mia e 1·esezi0ne gastrica (Billroth II), per nlcera gast1·ica e duodenale. ( H E L GE V0

L l TBLI N .

Su.ppl. Acta 11/ed . Scan.clin..

1•

1. -! 1 , ] 9 :J l ) .

IJ 111ateriale di tudio u .c ui l 'A. i ])asai coll ist e in 98 casi 01)erati ·di ulcer a g·astri ca . e duo d e11a le , alc uni rne1„i e ])iu ])e o an·11i e · tliec in1e di .1ainni pri1na. 86 c.a~ i er.an o tati trat„. Lati con .o·astroeinte ro to111ia e 11 con r eseZ1io11e· (Billro th II). L 'A. riuni ... ce l e varie. "'1nton1a t oLog ie O-· er,rate i11 -! g ru1ppi . Ripo rtia m ro un: ria: unto d ei i)rin1i du€ ehe c i e.111ibra110 di: 111ago-io re inter et_s 0 })r a li"O. el prin10 grup1)0 (ulcer e p1eptir h e di o-i u- na li ·l)O... t-op er at or-ie, ri ca dute ' eire e fa l e) i1o n ~errthra aver e im portar1za l 'e la i11 cui la i)ri111a: 0·1)e ra zio11e ven .ne p1ra licata. In -! casi soli $ U : 20, il rep erto o p er,a tori o a l primo i11terve nto, era tato n egativo . Per qua r1to rig u.arda l 'aci- dita t o tale1 e l 'HCI libero, (d eteTmir1ato co11 il' J)a sto di Ewald) le e ifre 11o r111ali pred omina110 e quell,e subnorn 11a1li i eq.t1ilibra r10 con quelle · ipernor11iali. In t utti i ca. i i 11oto u·na a u- · mentata r.apidila ·di 1. v uo t.an1 cnto· e h e 1)ero i1011· i1npedi u11a 1ce rta ritenzion e d o1)0 Je -! ore. Su 17 casi, 2 a ve,ra n o m o5tra to inlo111i su b ito. d o1)0 l 'op e,r-a.zion e , 6 d opo 6 nl e i-un a11110 9 d O])O llln a11n o e J11ezzo-qu at tr o. La ~into111a tologia ·fu ge11er a1111ent e que 11 a ti pira. 1Al 1

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820

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'< IL P OLI CLJ;\-XCO »

prova di "'reber I11elle fe ci fu talo1~a n egiativa, ancbe i11 casi di dia crn o_.i oper atorian1e11te confermata. Fu o er v.ato qua lch e caso di fistola ga1stro-colica . :\Tel ·econdo g·ruppo sono con1pre~i i pazie11ti c.h e d opo l 'oper azione prese·n taro·n o emat&m esi, rn1eliena e un.a sinton1atolo1g ia interpreba, biie con1 e gastrica, seir1z.a ulcera clin1os trabil,e (ö5 c.a i) . f: n oLev·o]e 1il fatto eh e in qu esto secondo gru·.PP·O l e •tlonne 1s.ono .p1iu n.un1ero ... e cl1e nel ]Jr in1 0 g ru1)po, il cl1e portoo-ebbe a credere eh e e. e s i.ano ineno p nedisposte d egl i u o1ni11i alle ricad ute. P er g·li uo·m ini la c urva d ell 'e'L a alla prima operazione , e imile a lla cur a d ell 'e.ta a lla con1.p arsa d ei intomi su ccessivi. A·n ch e in que ... to g ru1ppo i reperti n•egativi a ll '0'1Je11aizione prin11ili,·a, furo no relativamente 1scar si. I ,„alori dell 'acidita ·d el succo gastrico mo trano anche qu.i una l.endenza a lla norma lita o alla subnor n1.a li La; ed a n che in questo g·ru ppo ' ri e una prevalenza di stoma ci a svuotam ento r apido, sen za per o il ristagno .d op o J,e 4 o·r e os erv.a to nel g ruppo· pre:eediente. Secondo 1'A. inolti fattori concorrono .a lla comparrsa ·di queJsta sintomatol ogia, tra cui no·t evo.Jissi111 0 qu e1lo d el la g.a trite e , in mi1nor g rado , le ad·eren ze e i di turbi ·d ella m otil1ita ; ne va tra curato, empr.e .._1econdo l 'A., il fatto r e n ervoso e alt.ato dai <li~ t urbi digesti i e ·dallo 1S'Leisso inter ve11to. La ·. indrom e di peptica seconda ri.a ·di De11echau , f u trovata in p iccola percentua le n e~ ·ca i con ematem.e i e m elena, mentre fu_ chia r a e frec1uen le n ei ca i in cui l 'ulcera si pote·Ya con probabil ita e . . clu·d ere. Not evoJ.e infinie il fatto cl1e n.e i pazienti in cui la }Jr esen za di un'ulcer.n. po t-operatori.a 1s i pote i1c:ur.a mente esclu. d er e:, Ja intomatologia p o t-opera toria i n cor11incio irn.m e di.atam1ente do·p o l '01per.az ione, m eutre inizio tardiva-mente in quei casi in cui la presenza d ell 'ulcer.& non fu IJOtuta_ escludere in modo as oluto . 1\1. ToRRIOLI. 1

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La legatu1·a delle branche della eoronaria stomacica e della pilorica nel corso di un'emate1nesi grave.

XXXIX,

~"L~r.

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tica re la re.s.ezione gastrica come cura radicale di questa. Liberato lo stom;aco d elle aderenze non si TiilYeD1Ile piU lraccia ne de}Ja tumefazione De d ell 'ulcer a, e la pa.rrete gastrica si presentaYa d el tutto ·n orma lei, m1eno cl1e una nodosita in corrisponde,nza di u11 la ccio di catgut seir,·ito .tJer l e allacciature. Cl1iusur.a d ell.a p a1rete a ddon1inale e g u a.ri• g·1011e. A·n ch·e r.a·dioscopic.am.en te di poi non s i noto ·alcuna deformita d·ella piccola curvatura. D '_i\llaines n el riferire il ca.so i niilanzi espost o fa varie. con sid er azioni, ben n.ote, sul trattaniento d elle em orrag ie ga troduodre.n ali; di es o il piu razion a l e e la resezione gastrica o l' eSicissione d ell'ulce•ra, quanid o lo permettono le con dizioni gen e'rali dei pazienti. E stata ... ugg.e.ritai la cauterizzazio n e (Balfour). ~'1oy11il1an pratiic-0 una erie di punti di suture penetranti n ello spessor e delle luniche gastrich e, cl1e circoin dano l 'ulcera . J llRA. 1

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CBNNI BIBLIOGRAFICI. ( 1 ) fF. ' 70LHARD UIIl·d ·F. SuTER. Nie r en unli ~ble1:­ ten.1de Ha1rnwege. J. Spri·n g·er, Berline, 1931. Que~ ta

. econda edizio111e d el trattato delle 1nalat tie dei r eni e d elle vie urinarie <li !F. \ iolhard e F. Suter con sta ·di due volw11i di complessi\7 e 2117 r)agi11e CQfl 95 illustrazioni int.ercalate n.el test o. L 'opera . comple1Ja1 per quanto, rigu a rda le i1ostre conoscenie ull'argomento n1antiene con1e intelaiatura .g li . . te ~ ... i concetti espressi Ilella. pr.eced ente eodizion e ri o·ua:rdo a l}a p atogen e i d ella n1efrit e a c uta e d ella sc.I.erosi renale . Sono in,·ece· n1rutati i coo cetti ehe riguardano l e n.efrosi e .cio in rapporto alle recenti a cquisizioni fatte in qu e1sti ultimi anni dalla scienz,a m eJdica su questo argon1ento. Questa edizion e si di s'l i11g·u·e .dalla lJrece? en~ t e 1J1er la diligell11Z18J con . cui tutti i la,ror1 ~1 un ce.rto interesse eh e r1 auardano l e malatt1e d ei re•n.i sono stati r evisionati, commrentati e ord~na tarnen t e <lisposti . . . Si potrebb e dire eh e d a questo punto ~1 , -1t a l ' opera raggiunge la perfezione. Essa .rap present.a quindi m olto piu d el tr~ttato, ess~11 do d ·estinata ad esser e un 'o pe1ra ·d1 con sultaz10ne p er tutti coloro eh e \rorranno i1n tr.aprendere ric·e·r ch c sul ren e. M. GHTRON. 1

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(P.

FAUCHER.

i1.

Bull. jlfemt Soc. Nat. Chirurgie,

27, 31 ottohre 1931, p. 1215).

Un uomo di 33 anni i.n preda a sin1c.ope e ' romito ematico ab·bondante ricoveratosi i11 o~ sped.al,e , fu oper.ato ·dall ' A. .ancora in condizio.n i gravissime. Pe r quest e ultime l 'A. , i1n p r esenz,a di un.a g rossa ulcera c allosa dell a p iccola c u'l"Vatura, si limito a legare, con varii pu,nti .staccati, i r.ami terminali d ella icoronari.a tom .a cica in ;ailto e d ella pilorica in bassa. La er.horragia gastrica si arr:esto, ed il d ecor so 01perato·r io fu discreto, permettendo il lento miglioram·esn to delle co·n dizioni cren erali . Dopo due m esi l 'A. r eintervenn e peT il'iparare ad un laparoicele postoper ato ri o e per pra-

et C. L.oBO-ÜNET...L. Exploration, fori.ctionelle <l es r ei1is . Vol . in- 8·0 ·di pagg. 570. Masson et C:. P.a ris, 1931. 1f r. 70.

H.

CHAB.i\NI ER

L 'esplorazione fu11zionale dei lfeni . Tap,p r eernt a 1sempr e uin argo1n1 ento di alta impo_rtanza; ess.a ·r igu ard a infatti i i)roblen1i p1u 1

(1) Si prega d 'inviare due copie dei libri di cui si desidera la recen sione. •


[ANNO XXXIX, NuM. 21)

ardui ehe si presentano og ni giorno non olamente in urologia e in i11edicina mia anche e particolarmente in chirurg ia g em erale. Quest'opera ·d i ainali i e di sin ~c i , i11 s.pirata a criteri originali e orit~ci, e il fruLLo di una lun.gia collabo·r azione d el la boratori o e d ella Clinica Urologica d e11 '0 p edale ecker, e quindi gli tu1dio i ed i pr.atiei vi tr ove ra~no ra ccolte tutte le 1node rn·e acqui iz ion i ·d ella • sc1enza . Nella ·P rima parLe g li AA. fa n110 u110 tudio d .ei .m1etodi ainteriori al n1ovime nto di 1\111bard ed in parlicolare a l m etodo di Vo ll1ard; quindi trattano d ell 'azot em ia di Widal, ·del l 'uricemia, d ella cr ea tinemia d egli AA. americani per poi abbord.are e tu·diare a f ondo le nozioni costituerrti il coripo d ella dottrina di Ambard (nozione di eon cer1tr.azioo.e 111a simJa , nozio:ne di cos.t antc, nozione di soglia). D opo la funzion e g lobale d ei re ni, g li AA. pa . . san o in ra ~_egna la fumzion e eparata d ei r eni , eh e inter e a piu partieolarmie nte g li urologi cid anch e que La parte e eon·dotta econdo il soliLo m ·e t odo, prima arnalitico e criti•co, poi sintetico. L ':ultin11ai parte del lihro e con saerata a l problema d ella prognosi, eonsiderata d a l pll!Ilto di v~sta •medico, poi chirurgico e eoJn•porla naturalmenle lo studio d el meccanism0 del1'ure mia. Tutta 1'indolei d el libro diretta quindi alla soluzion.e di problemi pratiei ed il pratico tro... vera n ei eapitoli di sintesi ·d egli sch emi dir ettam ent e applicabili ai problemi eh e l 'inter e ano. . P ozz1. 1

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L.

Le role du sel da11s les nephrites. Etude clinique, pliysiop·a,t hologique et therapeutique . Ma son. PariBLUM

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SEZIONE PRATI CA

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VAN CAULAERT.

g i, 1931. La d eserizio·n e del le n efriti distinte in due classi: quelle eo·n· riLenzio ne clorurica, e quelle co11 ipercl orurazion e, r appr esent.a, con un tentativo di classificazion e d elle n e friti , l 'opera d ei due autori, nella quale '80n o pre\·a le nleme nte esposte le idee e i lavori di Blum e d ella ua seuola. Va r ieordato eh e Blum a bbia trovato eom~ lo ione odic o mostra un'azion e idratante nlenLre quello cloro n e äbbia ·u n1a disidratan t.e : a seconda ·della prevalenza dell1a ritenzion e di uno ·d ei ·due joni, prevarra, n ell 'organismo, una i.ntensa idratazione o una :rite.n zione secca el-0ru.r ica. E cco perche I.a 1s.o mn1inistr.azione di cloro ·dissociato dal ·sodio (ad e . clo·r uro di calci-0) mostra un ·e ffetto, intein sam e nte diu• retico. Cosi in b 1ase alle sliesse con id erazioni, 1·e r1efriti s i po1ssono· ·divi·d ere in form e idratanti , secehe, e a idr.a tazione n ormale. .eeo ndo· gli 1\A. l '•UJ'emia p1u o e ser e l egata a n ch e a ll 'impov1erim.ento d·e ll 'organism-0 in cl-0ro·, e ai disturbi de lla seerezio.n e renale consecutivi. lp tal m od o ver;i-:ebbe ro .a stabilirsi stati ur.emiei 1

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per caren za di sale. Ma il con cetto . di uremia. andreb,b e este1s.o .ancl1e 1a qu·ei c,asi in eui l 'org·a11 ~~ mo, ·e sauirite le ue difese, .non si trovi in g rado di ripr·ender i. relle n efriti a ndrebbero tudi.a t,e .an.c o·r a l 'equilibrio .a eido-basico, n el1'uremia lo sta'to d ella riserva a lcalinia, 110 cau-se d ell 'acidosi. Chiude qu esta p rin1a p1a rte l.a cura ·d elle n efriti idratanti, a b a e di un r eg·im1e e diuretic i d ecloruT.anti . In eontrappo izio.n e al la preeed ente, g li autori tudiano n cl],a . econda pa rte le indrorr1i uremich e legate a lla .ca renza d el sale, assie u na11don e l 'e ·i t en za con casi cliniei .e dimo. Lra.n.do eh e Ja somministrazione di . . a le per via endoven o a e ottoeutanea ( eecczi onalm~n­ te per via g astrica) po a aver ra.g ione di Lali. indr-0mi. Infin e, pur rieon oscendo eh e una ela.~ sifi­ cazio.n e definiti va d·elle n.efriti n on ara pos. . ibil e ])rirna di poler sovra1Jporre i quadri eli11 iei alle le ioni a 11alom o-patolog ieh e, g li AA. propongono una loro cla sificazion e personaleed e rlu . i,1.amente fun zion.a le. E. MI NG.t\ZZINI .

ACCADEMIE, SOCIETA MEDICHE, CONfiRESSfl Societa Medico-Chi1·nrgica di Padova. Sedula d el 29 aprilc 1932. Pre.sidente: prof . G. CAGNETTO. J)ol t. G. SCHREIBER . - U r obilin.a e clorofilla nel nt <' labolisrno dei gasteropodi. l)o l L. P . ANDRI. Un metodo di coloraz io1ie vitale del sistema ner voso . Discussione:

FnANCC::scoN,

B ELI.ON I ,

SANDn1.

Sulla biologia e classificazione delle spirochete della bocca. A. BERGAN1Asco. La classificazione a lll1al e· (lelle spirochete. la ein a11cor a 11101 Lc i n ce rlczze. L 'O. tudianclo le spiroch ete <l ell a hoccn, ha p ol11lo 11olare con1e i ! ri tcri u suti da alc uni Aulori di classi ficar e que li rr1icr orga 1ti -n1i i 11 ]Jase ull a loro inorfologia , o di t1ni1icar ne la nntura con lo studio cli u11 ' u11ica sp ecie, n o11 sia uo da eo nsicler ar si csalti. Media nte lo sludio ad un1ido ocl a secco, dci maleriali colturali, egli ha p otulo di tinguer e tre sp ecie, delle qual i d ue mos lra110 in vi tro ~a­ riazio11i di m orfologia tali da r.ompr c11der e c1ascu11 a nel su o ciclo tin i11Lero gr uppo delle SJ)ir och e le sinora d escrilte d agli .A1Jtori co111e foTm e ir1dipcncl enli ccl a se . ll co11fron lo di una di quesle u lU m e (Spirocl iaela denlium ), otte nu la in c11ll11ra ptt rn , co n· I 'Tl elicortema vl. n cc11 lii d i Sa1tar e11i, fa rilevare n otevoli <liffere11ze fra le d ue specie, i1e li nora- _c· riu ci to nll lo ra lor e Ja l1a lra forn1azio 11 c jn fu siformc. l ..'O. p arla qui11di clella poss ibilila cli virulen t are la fl or a dcll a u oC'rn e,c] acccn11 n nd intcr essa11Li r r,perli cla lui ottenuti !lelJe inrczio11i sperirnen tali col le nssociazio11i spirocl1eloJH1 l Lcri ch c_ Discussio11e: DENEs,

G LtoNcn1 ,

ß EHC/\l\ I ASco.

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IL POLICLINICO »

Ricerche sperimentali sull' idrometra.

Dott. E. DE MARCHr. - L 'O. ottenuto 1'iclromet r a sperime11tale n elle cor1iglie, co11ferma i r is ultali con seguiti da Shin-ich-Umeda. Ha prolratto la durata delle esperien ze sin o a 8 m esi ed h a es teso le r icerch e anch e alle coniglie ovariectomizzate. In qt1es te ultime h a oss ervato cl1e l 'idrometra 11on r aggiunge ma~ le proporzio11i assunte nei soggetti non castrati, ma .si stabi1isce piu rapidarnente, perch e con corrono .al suo determinismo i fen o111eni involutivi del1 ' utero dovuti alla castrazione. Disc u ssi one: l\'IA UR1z10, CAGNETTo, DE ~1ARCH1 .

Su di un sintoma poco noto, pressoche costante e caratteristico delle lesioni infiammatorie dei visceri addominali.

Do tt. F . STEFAN!. - L 'O. richian·la l 'n llenzion e s ul fatto finor a quasi ign ora to eh e 11ei processi ir1fian1matori di vari visceri addominali i t egum enti aumentan o cli spessore in zon e abbast an za t~picb e p er i singol i visceri, s1)esso a dist an za <la11a sede di qt1es ti ultin1i, ir1 m odo car atteristico e ' quasi costa11te, p er effetto di un lieve edem a dovuto a cau se an cora oscure. Questo aumento di spessore, ril evabile co.Jla p aJpazior1e, cos lituisce u n segno capace di dar e indicazioni utilissime per la diagnosi, e specie p er la diagn osi differe11ziale; segn o eh e l 'O. dei inisce com e si ntom a de lla succulenza teg u nie ntari a.

L 'O. riferisce a t ale proposito diver si casi , scelti fr a q uelli occor sigli in vari anni di osser vazion e. n ei quali egli pote giunger e a for1nulare diagn osi de li cate, e talor a assai brillanti, valen dosi degli .ele1nenti di giudizio for~iti dal detto sintom a. Discussione: CAGNETTo, DuccEScHr, BoMB1, STEFANT.

Su di un caso di ernia diaframmatica dello stomaco non traumatica. J)ott. E. D o TTI . - L 'O. illustra un caso di er -

nia dj aframmatica dello stom aco, acquisi ta lentame11Le, n on traumatica, reperto acciden tale di un esam e radiologico eseguito p er affezion e di al tri organi. Do·p o aver considerato la pat ogen esi dell 'affez ione, m ette in eviden za i r eper li fo ndam ental i dell 'esam e obbiettivo e dell 'esame r adiologico per l a diagn osi differ en ziale con l a « eventratio » d iaframmatiea. Il l' i ce-Segr etario: A. CEsTARI. 1

.A.ccademia Medico-Fisica Fiorentina. Presidente : prof. F1LrPPO NERr . .Seduta del 14 aprile 1932. Con.tribu to anat omo-clinico allo studio dei tumori benign1i de lla m ammellOJ f emmi nile.

Occlusione dell'arteria mesenterica superiore in corso di aortite luetica.

senta dei sintomi ben de1ini ti ehe vanno presi in: con siderazione. Nel caso in parola, la sintom atologia acuta addo1ninale fu inter.p ret ata n el se~so di occlusione dell 'arteria mesenterica superiore; tale processo di obliterazione non dovrebbe essere prodotto in modo acuto, ma gradatamente, richiedendo una jprogressiva dilatazione dell 'flrteria mesenterica inferiore per eompire il circolo collaterale. Chirurgia della tubercolosi polmonare .

Dott. R. PAzzAGLI e dott. G. Lu cARELLr. - Dopo avere accennato ai vari interventi eh e si e soliti pratieare nella t erapii:t chirurgica della t u ber colosi polmonare, gli 0 0. riferiscono la teenica della scalen ectomia, della n.eureetomia degli interCQstali e della aleoolizzazion e di questi. Basandosi sulle proprie ricerc.he sperimentali e sui risultati clinici descritti con cJ udono eh e e possibile ridurre ampiam en te l 1esp ansione tor acica con m etodi applicabili ai vari segm en.t i polm on ari c 11on m olto trauma tizzanti. Risultati particolarm cnte importanti son o stati ot tenuti con la resezion e degli scäleni e con l 'associazione di questa alla n eurecto1nia intereos tale multipla ed alla 1

fre~ieectomia.

La corteccia surrenale nell'acromegalia.

Pro,f . A. SALMON . - La p arteei.pazione della corteccia surren ale al p,r ocesso acrom egalico e avvalor ata clai seguenti dati : le esperienze praticate su questa glandola rli1n o5tr an o eh e i suoi ormoni at tivan o lo svilupJ)O somatico e sch eletrico· degli animali. Clinicam en te si osserva eh e l 'atrofia della eorteceia surren ale si esprime con l 'infantilism o, con l a cael1essiC1, in entre l 1iper surren alism o cor ticale si traduce eol pr ecoce sviluppo cor.p or eo e sch eletrico de.i p azie11ti . Gli stretti rappor ti fra la preipofisi e la cor teccia surren ale p arlan o per una siner gia funzionale fra le due glandole; si11:.ergia eh e ap,par e evide11.te n ell a gr avidanza, n cl la m en op au sa, n ella castrazion e ovarica, n ella m alatlia di Simmond s, n ella anencefalia, nella m aerogen ito.somia })recoce, ecc. L 'ipertrofia o l 'aden oir>:a crom ofilo d e1l 'i pofisi n ell 'acromegalia, si asso cia di regola al1a 110tevole ipertrofia delle cap sule su rre11ali. Negli acro,m egalici si rilevano gen er almente i sintomi piu tipici dell 'iper surrenali&m o cortieale e midollare : i capelli ispidi e abbo·n dan ti, i peli grossi e duri, l 'irsutis1no, t alor a generalizzato a tutto il corpo , l 'iperten sione arteriosa, la viva reazion e dell 'adrenalina, Je chiazze melanodermiehe, ecc. I I R. h a infine citato d1ver si rasi di acrom egalia dove ~i osservar ono i sintomi piu n oti dell 'iper surren alism o ed er ano assen t i i sintomi ipofisari, e dove l 'ipofisi risulto istologieamente. n ormale all 'auto,p sia. 1

1

Seduta del 28 aprile 1932.

Prof. U. STOPPATO e prof. F. PESCATORI. -

Prof. F. PEscATORI e dott. T. TonoRow . ·00. riten gono eh e per quanto l 'obliterazione 1 'arteria mesenterica superior e sia una cau sa <li sin loma lologia acl1t a arldominale, tuttavia

[ANNO XXXIX, NuM. 211

Gli delr ara pre-

La glucosio- insulino-terapia nelle cardiopatie•

Dott. C. VrsANr. - L 'O., d·a ti i risultati in co·m plesso buoni ottenuti in 16 cardio-pazienti ir1 scompenso relativo <'O~ la glueosio-in sulino-ter apia, data 1a innocuila e la pra ticita della eura. conclude ehe la glueosio-insu lino-ter apia sen za eh e p ossa sostituire gli abituali m edicamenti eardiaei , cootituisce un in1porlante elem ento ter apeutico e ne con sigJia per cio l 'u so Sip ecie se eombinato ai cardiotoniri af)itu ali .


[ANNO

XXXIX, NuM. 21 )

SEZIONE

Fibro-lipoma peduncolato del mesotenue. Dott. G. PELLICCIA . - L 10. , dopo un breve ria sunto slatistico-clinico sui tumori solidi primitivi del me.sentere, espone ed ill u stra un caso di fibrolipoma peduncolato d el mesotenue osservato in tina ragazza di 26 anni, i11 cui , per torsione d el peduncolo, il lumore stesso aveva dato origine ad una sindro111e addominale 1 erroneamente diagnos l ica ta co111e appendicite acuta . I Segretari: Prof. L. PrccH1-P. N1ccoL1N1.

Societa Medico-Chirorgica Bellunese. Sedt1ta del 2 marzo 1932. Presidenza : Prof. G. Prnru, .p reside11te. Sulla cura dell'embolia arteriosa periferica.

Prof. l\1. ])ALLA PALl\tA . - L ' O., dopo aver preso in con siderazione i vari tentativi di c ura m edica e cl1irurg ira rlella embolia n elle. arterie p eriferiche, illus lra, sulla guida cli un caso clinico, i notevoli e spesso immediati vantaggi eh e si p ossorto lrarre cl al n1assaggio della zon a sede d el l 1arteria embolizzata. Questo faci le interYento, praticato nelle prim c ore, m enlre in linea di m assirna e scevro da pericoli, puo, sia n ei casi di placch e ateromatose, sia n el caso di tro·111bi cruoro-fibrinosi di origine cardiaca, p ern1e llere colla frammentazion e o disseminazione dell 'embolo, il ristabilimento ,p iu o inen o co1nple to del circolo evitando l 'insorgenza di infarti e di cangrene. Prof. G. PrEnr. - lt1 un caso d 'imn1inente can g r ena d ella gan1ba p er embolia dell 'arteria poliptea d atante d a 10 or e, praticb l 'arterio tomia e l 'e trazio11e dell 'embolo; si ebbe immediato rilorno del circolo, ma dopo circa 12 ore ricomp arvero inlo1ni di cnn gr en a, eh e coslri11ser o alla amputazione; 1'arleria i er a trombizzata n el punto gi~ sede dell 'e111bolo. Evidenlem e11te l 'intervento er a s tato troppo t a rdivo. Dolt. G. F ERRARI. - Osserva e h e buoni ri ul tati sono s tati riferiti sulla ·cura col massag·gio anch e n ell 'embolia d ell 'arteria retinica. Prof. G. PIERI. -

PllATICA

823

la paziente n egli ultimi tre anni non ebbe mai ad accusare ne disturbi digestivi, n e al tra sintomatologia (iperglicemia) da far pensare a d eficiente funzione pancr eatica. Prof. M. LAPENNA. - Ricorda eh e recentemente e Stato d escritto Ull sintomo radio}ogico della pancreatite, consistenle in un abr1orme meteorismo delle anse del te11ue; ma egli in due casi osservati (uno di p an cr eatite acuta e uno di pancreatite cronica r ecidivan te terminato con la morte) non lo ha consta ta to . Un singolare tipo di calcificazione polmonare post-fraumatica.

DoT·r. F . CuccH1N1. - L 'O. illus tra un caso di questa rara affezione (n e son o stali d escritti finora solo 3 casi). Si tratta di un soggetto di 39 anni ehe durante l a g u erra riportO una ferita lrasfo ssa d el ,p olmo11e _inistro, eh e g u ari dopo q l.1alche m ese; d a ulcuni a nni erano comparsi dolori all 'emitorace sinis lro con tosse, sintomi eh e si sono aggravati da qualch e mese. La radiog rafia dimostra un 'ombra ovalare a grn ncl ~ asse vertica1e eh e occupa g ran parte del polmone sinistro, a 111ar gini rnolto n etti (evidenlem ente calcificati) e con live llo liquido inferiore. L 'operazione (costo tomi a, apertura della cavita con la pinza o sivora e cl ren aggio) diede un migliorämento tempora neo ; d opo due mesi il ,p azienle muor e p er an emia acuta d a emottisi infr en abili. L 'autopsia (110. presenta il p ezzo) dimostro eh e l a cavita della parete calcifica ta e d el1o sp essor e di 1-2 millimetri, occupa lulta la parte eslerna del p olmone sinistro . L 'O . .pen sa eh e tale tipo di af f ezione sia second ario a una lesion e vasale del .p olmon.e con successiva dis truzione del p ar en ch ima, a tipo d 1infarto, e d eposizion e di sali calcar ei 11ella zon a connettiva reattiva de1imitante. Do·t t. G.

LI SE. -

Un caso di lussaziori e later(]Jle

est.erna dell 'av(J)mpiede. Il Segretario: Dott . G. LocATELLI.

Societa Medico-Chiru1·giea B1·esciana.

Rizotomia p er dolori da mal-

Presidente: Prof. U. BARATozz1.

f ormazione vertebrale.

Sedu ta scientifica d el 23 febbraio 1932. Pancreatite emorragica ricorrente.

Do tt. V. TANFF.RN.\. - I~'O. illustra un caso, di pancr ea tile em orragica, con r.ernente una d onna di 67 anni eh e venne a inorte in seguito a una violenta sindrom e dolorosa dell 'addome d estro datan t.e d a 3 giorni e interpretabile in apparenza come un'appendicite acuta. Attacchi dolorosi con simili, ma m en o gravi, si erano verificati di l anto in tan to n egli t tl tirrti tre anni . l..'autopsia dini.os tro neJ peritoneo le t ipich e macchie di cera , un vasto focol aio emorragico distr uttivo n ella testa del pancreas, e n el corpo d el panc r eas le cicatrici di a ltri focolai pregressi ; inoltre grossi cal coli nella ci~tifellea (di pigmento e colesterina). Importante rilevar e come sebbene le lesioni pa11r rea tich e di an tica data fossero molto estese,

Do tt. G. l\tluGG IA. -

L 'e ndemia liroidea nella

provinci a di Brescia.

II bismuto come anti1uetico sperimentato nell'Ospedale di Brescia fin dal 1 798.

Prof. M. FrAl\fB ERTI. - E noto co.n1e al Balzer sia s tata atlribui ta 1·icl ea di adoperare p er prirno n el 1889 il ]Ji smuto co11 tro la sifilide. Si rive11dico to s to l a proprieta al Massl1cci ehe 11el gen11aio <l ello· stesso anno avr ebbe avuto l a m edesima inizialiva. L ' O. cr ede di poter risalire u11 seco·l o addietro, riporEando alcuni passi di una 1nemoria pubblicata n el 1798 n el cc Giornale p er servire alla storia ragionata d ella medicin a di questo secolo », t . XII, p arte 2a.. edi to in v-en ezia n ella lam.peria di G. B. Pasquali, di cui egli 11a p olt1lo prend ere v i io ne 1


824

« IL POLICLINICO »

per la cortesia del collega dott. Guidotti eh e ne possiede un esemplare. ' 'fal e lnemoria e s tata .scritta da un pavese, Francesco ~Iarabelli , ehe ricopriva in quel ten1po la ca ttedra di eh im ica nel pubblico g i11 n asio d i Brescia. L 'O. richiama e illustra i coneetti teoriei ehe servirono al Marabelli di base per tale tentativo. l~sso pote essere eseguito nell 'Ospedale di ßreseia su malati del reparto ve.n erei dell 'esercito francese, merce l 'interessa1ne11to dell 'allora celebre e apo el1irurg·o Boe e si otte11nero « consiclerevoli va~tag·gi

».

L'O. eonclude come la eontro·v ersia della priorita d ell 'uso del bismuto co11tro la lues tra il nalzer e il Massu cci possa facil n1en te esser e co1npot a, n el senso eh e tale priorita sia i11vece at lribltita al MarabelJi, eh e· ben 135 anni fa , u1t secoJo circa eioe i1ri1na di essi, nell 'Ospedalc di ßrcscia compi i pr in1i t entn tivi, docu1ne11tati da t1n 'ampia n1 en1oria . ed11 ta seien Lifj ca d el 22 marzo 1932.

CinemaLizzazioni e tenso ri n ell e par alisi degli arti. Prof. J\.. l)ELLEGRlNI. -

Prof. A. PELLEGI\INI. -

Con1e Tl anghetli preco-

n i "'zaia l e lrazioni sullo sch_ el1etro medianle filo.

A proposito della gravidanza extrauterina recidivante. Prof. G. DossENA. - La perce11tuale di r ec idive osservata dall'O. e d el 4,63 %. l~ili e n e eh e Ja sosp etlata prese11za di fa ltori eos ~itu zion ali 11ell a genesi dell a g ravidanza extrauterina , sia sopru Lu Lto d a te11er i presente p er i casi di recidiva. Passa i11 rassegna e discute le ipotesi emesse .p er spiegare tali fattori costituzionali sulla base di un sie uro caso in cui la recidiva e stata provoeata d all a « 1nigrazio11e e terna » dell 'u ovo. L'O. insisle r1c lla necessil a, .per 1a profilassi di tal e even ienzn, di a portare sen1prc 1'ovaia uni tarnen te nlla tuba gr uvida. Seduta seientifica del 5 aprile 1932.

Esperimenti malarici negli epilettici. Dol t. lt. SPAGNOLI . - L 'O. ha tratto le segl1enti eonelusioni: • 1) eh e i p eggior<:n nenti osservati in segui to alla i11fczione malar ica e dopo 10 sfchh ran1 e11to n eg·li epile tlir i possono essere impu La Li i11 part e al eh i ni110 eh e, specie ir1 sogge l ti co n 11 u111crose crisi COnYt1l sive, e capace di d etermiu ar c ed l\Urne11 la l c i 11 frequenza gli aceessi e,pile tti ci ; 2) ehe i11 b ase all e co11Lroindicazioni csis ten Li p er l 'l1so d el chinJno, 11ell 'c1)j] essja ed i11 altri proce ~ i palo1ogici del sisterna iiervoso (ncl csempio i1ella ifilid e cro11ica) si devc preserivere questo spccili.co· co11 gra11d e cautela , in <JU a lch e caso cli .p ar ticol ar e g ravita da11do la pre[er en zn ucl altro 1netoclo· di s1nalarizzazior1e (stovar solo, bi sn1a1:..-solo) p er i1on i ncorrer e nel pericoJo di fenomelli di idio ~ ::i11cr asia o cli aggrava1J'1ento della forma n1orlJosa; 3) eh e d alJ o sp og·lio d ella letteratura in propo_ilo c d ag·Ji es11erimenti Iarn1acologici esegl1ili puo dedur i ecl ay\·alorarc il con ce llo di una p ar-

[ANNO XXXIX, NuM. 211

t.ocipazione del sistema nervoso vegetative nell 'epiless1a · ' 4) ehe in via di ipotesi la febbre influenzercbbe il decorso dell 'epilessia attraverso Ie variazioni d~l tono veg~tativo e le 1nodificazioni de} ricam1>10 da essa indotte n ell 'organismo d ell 'epiJettico · 5) eh e il rapporto del tono vegetative coll; febbre e cogli aecessi convulsivi sia in un senso ~~fettuale si~ in un senso causal~, non si puo stabile coi dat1 attualmente acquisiti.

Diabete insipido e poliuria clinostatica. Prof. R. CAnusr. - Vien riferi to un interessante ~

ca~o di. diabete i11sipido, senza ltna evidente causa

et1olog1ca. ~e ne diseute la patogenesi alla s tregua cl.e11~ at~u?l1 conoscen ze, e in rapporto all e condiz1on1 cl1n1che presentate dal paziente. Si richiama l 'attenzio11e su di un fatto caratteris tico presentato dalla ,poliuria, la quale hn mos trato un evidente elinostatismo, nel senso eh e Ia 1~osizio 11e co~\ca l a aum~ntava, e talora raddoppia~a la quanl1tu d elle ur1n e emesse. Si discutono i fat tori ehe possono avcr influito su tale speciaJe corr1portamento delJa secr ezione renale, e si attribuisce in via d 'ipotesi ta1e condizione a1la modificata p-re~sione endocranica, messa in rapporto con Ja les1one ,patogen e tica) situ ata nel 1nesencef~lo, ed a earico deJl 'ir1fundibolo o d el « tuber c1nereum ». Seduta scientifica del l~ aprile 1932. Dott. E. PANCOTTO. -

stesso soggetto .

Plizralila

di neoplasie nell0>

Corionepitelioma con degenerazione cistica delle ovaie~ consecutivo a mola vescicolare. Prof. G. DossENA. - L 'O. dopo di aver rivendicati i m eriti del P es la lozza n e l.Jo s tudio del corionepitelioma passa alla clcscrizjone d el caso elinico riferer1tesi ad ur1a donna dj 30 anni. Illustra Je evenienze elir1ich e ed a11atomo-palologiche car atteristicl1e del la n,eopl asia e richiam a l 'attenzione sulla importanza della r eazione di AschheimZondek per -la diagnosi precoce.

La crenoterapia di Sirmione negli adolescenti cardiopatici reumatismali. Do t t. M. lVIrcL1onATI. -- L 'O. illustra l 'efficaeiai clelle eure termali di Sirmio11e nclle endocarditi r eumatiche recenti sp ecie nei b a1nbini e negli adolescenti ri,portando osservazioni personali · controllate anche dal direttor e cli quelle terme~ prof. Pinali. Ricorda gli s tudi precede11Li sull 'argomento d el dott. LomJ)ardi , del prof. Devo te , d el dott. Ferraria e del prof. Pi11ali s lesso, dai quali risulta ormai chiaramenie provala l 'importanza delle eure termali di Sirmione nei eardiopazienti, non inferiore a quella gia universalmente :rico.n osciuta ad alc11ne stazioni estere come Nanchein, BourbonLancy, ed altre. Termina augurandosi ehe anch e irl: Italia, dove p,u r ferve la lotta contro :il reumatis n10, sj organizzino SlI vas ta scala le eure termali per faneiulli eardiaci postraumatiei, valoirizzando quelle stazioi1i cl1e, eome Sirmione, si prestano oceellentemente allo sco,po. Il Seg relario: Prof. P1ETRANTONI ~ 1•


[ANNO

XXXIX, NuM. 21 J

SEZIONE PRATI CA

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. SEMEIOTICA. Semeiotica pupillare. 1'11. Ma ri11 1\.m1at, La. Medicina 1bera, 26 se lt en1bre 1931, rileva cl1e l 'orificio pupillare ha l'ufficio di dosare I.a quantita di luoe ehe d,e ve .entrare nell 'interno ·dell 'occhio , p er che la visiono "i verificl1i ITTelle miigliori condizioni 0 tt1ch e po„ ibili. I i11 ov imen t i d ella puipi1la .sono <li ing r a·ndin1c111 0 .e di in1piccolin11ento ed a ta le mi „sio11e sono d evoluti due n1,11·scoli, il eo trittore o fi1r~er1e d ella pupilla e il di1 atatore, for.n iti cia cur10 di innervaz ion e auton on1a. II "i Le111a ·dilatatore dipende dal impatico cervicale, il eo trittore e da l n . o culon1ot or e .com urre e dal parasim pa tico. Le fibrc n ervo e ehe portaino all 'iri,d e· gli impul i di contrazio11e e. di dilatazio11 e d ella pupilla d criva n o d a cellul e simpatich e agg .ruppate in due gangli p eriferici: il g ang lio cili.a r,e p er la irido-·co trizione e il gan g lio cer vicale superior e per la irido-dilatazione . Ma i veri oentri ;r iflessi <lei movim:e·n ti dell ' iride sono situati piu lo n tano: quello d ella contrazione pupilla re n el peduncolo oer ebra le ; qu elle d ella dila tazione n el bulbo e n ella porzio nP. cervicale d ella midolla spinale. Inoltre n ella corteccia cer eb rale esi Lono cenTri d ei 111ov im e nti di contrazion.e e di dila taz ion e d ella puipilla n o11 a11cor a1 esattamente localizzati . Infin e 1a fi iologia e la clinica hanno indicato l a pre e11za di centri sopranucleari per i ir10vimenti pu pillari di ·associazione. I movimenti fi„iologici della IJupilla sono tlunque di ordine riflesso , psichico o volontario e di associazione. La pupilla puo st1bire alterazioni e nella statica e ne lla dinamica. Le alterazioni d ella statica pupillare s i rifer-iscon o a lla sed e, a lla forma ed a lle dim e·11s ioni di que to orificio. Normalm.ente l 'orificio pupillar e o ccupa il centro d ell ' iride n1el 90 % dei casi ; le dev iazioni a ccentuate dipendono quasi sempre da uno s tato local e. 1La forma d ella pupilla, in con.dizioni fi siol ogich e roton.d.a, puo esser e irregolare n ella s ifilide cerebrale, tabe ecc. Viem ei co·n s id erata di dimen sioni nor·rn1ali u n .a pupilla cl1e ha tr.a 2 e 6 mm. di ·diam·e tro; ·a l di sotto e a l di sopra 1di qu.esta mjsura s i parl.a di miosi e midri.asi. Qu1a1ndo l e pupillei ha nno entram1bi le ,stesse ·din1en sioni, norm.ali o p.a tologich e, si parla d 'isocori.a, a l contrario quando le dimen sioni sono differenti di anisocoria. La anisocoria e un sintoma1 freque.n te : la i incootra in a lcune a ffezioni d el sistem a nervoso ·oentr.ale, dell 'orbita e in quell e di organi toracici e ad.domi !Ilali. In ca 0 d'anii OC01ria e impo,J tainte stabiliTe qua le d elle due pupille e la normale . La pu1

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pilla anorn1ale prese·n ta sem·p re una r eazione m ,en o viva alla l uce; i simLomi concomii tan.ti poi ·aiutano quasi semp.re .a risolvere il problema. Tuttavi.a . in n1olti ca.si si r e La perplessi di fronte al problema se la n1io i o la midriasi e di n.atur.a par.a litica o s1)asmodica. Utile sara in questi ca si la prova d ei collirii , tenertdo }J.resente la azione ·d ei principali n ella mioi e n ella n1idriasi paralitica e spasmodica. 1 Fisiologicamente l e pupille son o con trattö du,rante il so111to, n ella ain est e. ia g enera.le, n el com.a , in .a lcune intos icazion i (oppio) e n ella agonia ; si vedono dila tate, ·n ella s i.n1cope, in al cune intoss icazioni (b1elladonna) e n ella morte. Le a lter.azioni din a.m.i ch e d elle pupillc consi Lono n ella com par s.a o n ell a alterazione in uno o entr.ambi .g li occhi di tutti o alc uni dei 1110\rimen Li pupilla:ri fisiologici. L 'A. riuni ce in un qua·dro tutti i inovim enli n ormali e patologici d ella pupilla e d escriv1e somm1arian1ente i piu importanti : 1) Riflesso pupillo-1Jalpe·bral e : quando s i apre l 'occhio, si apr e Ja pupilla e vicever.sa ; 2) Segno di Argyll l{oberl on: la pupilla n on r e.agisce .alla lt1ce, m en tre reagisce a lla accomodazione; 3) Segno di Argyll Robertson invertito: la pupilla r eagisce a lla luc·e, n1a n on alla a ccom odazione: ±) R eazion1e en1iopica di w .ern.i c ke: le }JU p1 i lle r1eagi scono quando si il·luminano due e miretine e non qua.n.do i illumi·n a no quelle di nome contrario ; 5) R eazione para·do·ssale. di Piltz e West lJh.a l: la puipilla si dila ta qu.arndo si illumina l 'occhio invece di co·n tra.rsi. S i ri scontra n ella parali si progr essiv·a e in a lcune form·e di • ve an1a; 6) R eazion,e miotonica d ell a pupilla: si tratta di una straordinaria lentezza d ella pupilla a contrarsi e a dila tarsi n ella a ccomodazion e (gravi affezioni del sistema nervoso) ; 7) Nistagmo pupillare : a lternativa costante di contrazione e dila tazione d ella pupilla sincronica 1con i mio·v imenti dei globi oculari. V1CENTINI . 0

CASISTICA E TERAPIA. Le convulsioni essenziali del latta11te e la loro pro· • gnos1. Un t err1po g1i autori ved.cva110· nel le con vuls ioni d el la ttante la prrim.a m.anife tazione d el1' epilessia; piu recentem ente; si sono ri ferite :a d una etiologia ere doluetica, o alla s i>asm ofilia; R. Debre e 1 F. I .evy (Gaz. des H o1>ita11x, n. 22, 16 marzo 1932), do po u1no s tudio di 70 ca·si , l e dividono in 4: grandi g r111)pi: 1) Convulsioni spa5mo filich~_. Sono circ a ~l 25 % d ei casi stu·di.ati ; in sorgono in lattant1 ,


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« IL POLIGLINJCO »

di solito versa il 6° m.ese, ehe presentano note racbitich e spi ccate. Le crisi, in1provvise, han110 ; 11iu o n1eno completo il quadro classico della tetania. (:011 la terapia calcica e vitaminica le crisi l'a J>ida111er1te scompaiono. 2) Co1n vulsio,n i i pet.rpiretiche. Circa il 20 % d1ei casi . Si manif.estano, nel corso di infezion.i febbrili acute, di solito versa l 'acme d el1'accesso febbrile, e rapidan1en te scompaiono col caderre della febbre, senza ve·runa t erapia. 3) S1pasmo da sing hiozzo. I:Q barr1bini .p articolarmeDJbe .nervosi, durav1te una 1crisi di i >ia nlo, ir1sorge un laringospaisrr10 ct1i segue u11 a ccesso co1 nvulsivo , di bre.ve <l11rata, ehe scompare raip i·d ame nte. 4) Epilessia essenziale dei la ttanti . E la piu freq uente, pre1sen·tandosi n el 35 % circa dei casi stndia ti . II suo insorger e e di solito imIJr ovviso, senza ehe nulla di patologico si sia risco11trato precedentemente nel lattante . A di [fer~;!) za d ei 3 g ruppi precedenti, solo rara111e11te le cris i scompaiono n ella secon,da infanzi.a . Ir1 quanto alla prognosi, assolutamente favorevo]e e quella d·e lle convulsioni iperpiretic11e e dello spasmo da singhiozzo, riservata la prog'nosi immediata di u·n 3ccesso convul sivo spas mofilico, per il. pericolo di uno spasmo de lla g lottide, del tutto sfavorevole in fine la prognosi dell 'epilessia essen zial e. M. PoNs. 1

II vomito nel lattante e la terapia alin1entare. II vomito nel lattante e un fenomeno a,s sai frequentei : an.cora incompletamente chiarito nelle suie varie forme esso costituisce sempre un iill'teressa.n te tema di studi ed osservazioni. L 'argo mento .e stato Tecenten1ente ripTeso da l Prof. Mugg ia (ll lattante, marzo. 1932) e stu,di.ato n·ei SIUIOi ·dive rsi mo·m 1enti etiologici, n elle ·diverse interpr etazio!Il1i da te .d agli AA . e nei ·diversi trattam·enti fin·o :a·d 0 r1a, seguiti . II Macciotta riporta a:nch ei l 'o.sservazione clinica di una biam·b ina di 5 mesi, n ella quale il von1 ito avveniva per dilatazione· d.el cardias, il qu.ale i ren·deva iDLSufficiente, ma dietro pasm o -d ell 'esofago e questo spasmo a sua volta su ccedeva solo quando in esso vi era una p:vessione discreta di 11quidi. Noo· avveniva spas·m o esofageo, n e di.latazione perma.n ente ·de l c.ardias se la pressione endoesofagea era minim.a ·e solo ·di 10 cc. ·d i liquido. Dopo alcuni tentativi l ' A. riusci a far i11 geirire alla b.ambina una, r.azio[le di 150 g r. ogni 3 ore (di polvere di latte e Mellin 's Fo·o d) peiro detta razione veniv.a1 somiministrata alla d ose di 1015 gr . ogni 10 minuti. L'·e ffetto fu meravigiioso, in h:r.eve il vomito ces o, l 'alvo div€1Il.n e regolare, e il p eso eh e al 5° mese era ·di 4. 710 a 12 m esi arrivo a 9.200. L'A. insiste sull 'importanza di stabilire in ogni ca o la natura d el vomito, p er una opportuna oUJra, la qu.a l e piu eh e medicam entosa do,rra es ere aliment·air.e. C. ERVI . 1

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Sulla encefalite post-vaccinica. II dire ttore dell 'Istituto Bac terioloa ico tli 0 Stato, Dott. Kling riferi al Co1nitato Per111ane_nte dell 'Uffic~o Internazio·na le d 'Igier1e Pubbl1ca n ella sess10Jile dell 'ottobre 1931 ' una .it1t~res~nte r el.azione sulla .e n cefalite post-vacci111ca in Svez1a. In detta relazioine pubblicata dall 'Office Internartional d ' Hygiene Publique del geil!Iliaio 1931, l 'A. ricorda 1corne in Isvezia fin dalla primavera del 1929 fosse stata resa obbligatoria la den·unzia ·d l ogr1i caso di compli·cazio1n~ nervose con'Secutive :all.a vacci• naz1onei. Nell. 'anno 1931 furono . . denunziati 10 casi , e quest1 vennero m1nuz1osamente stu.diati dal medico cu·r ante, e da esperti apposita1r1e11le in.caricati. Di questi 10 casi, 7 eh e vennero sic uramente ri conosciuti con1e casi di en cefalite post-vaccinica, rig uardavano bambir1i dai 2' anni e mezzo ag·li 8 an11i. In detti c:asi non pote essere stabiliLo u1I1 rapporlo tra il grado d 'i~_!en:sita della reazione vaccir1a le e l 'in sorgenza dell 'en cefalite. II periodo d 'incubazione vario ·<lai 7 ai 12 giorni: i sintomi osser\rati furono qu.e lli g ia ·descritti 1n ei ·c.asi 1>rese:ntati si negli altri paesi e cioe : febbre, sonnolenza, mioclonia, con.v ulsioni gene•r ali, rigidit.a nucale, fenom en o di Babinski. La durata della malattia fu per lo piu assai breve, dai 2 ai 4 g ior.n i; solo i1n. qu2 lc he caso r.aggiunse i 30 giorni. In un caso si e bbe morte al 4° g iorr10. J)al punto di vista epidemiologico, in Isvezia, l 'encefalite post-va·ccir1ica non pare du.n que m·olto freque nte, poich e sopra 600. 000 ,,acci,n.azion i, (dal 1924 al 1931, si ebbero solo :JO casi di detta forma morbosa, v.a le a diTe il 5 J)er centomila). Dei 30 casi 5 furono mortali, ed essi furono cortfermati dagli esamri i1stolog ici. D.alla primavera .del 1929 furono in.trapreise dal J..•aboratorio Bact e1riologico di St.ato, ricerch e sperim entali, bacteriologicl1e e istologiche intorno a dette ma l.atLie. In n essun caso fu notata la presenza del virus v.accina le nella sostanza cerebrale dei bambini mo-r ti di en cefalite, e mai s i e potuto riprodurre il qu.a dro d.e ll 'encef.alite post-va.ccin.ale, in anim1ali d 'esperimento (scimmie, chimpa1n ze, coniglio, ratto bianco). In du.8 casi ·di en cefalite post-vaccinale fur ono messi in evidenza, nella sosta·n za cerebrale ·dei corpuscoli roton·d i od ovoidi probabilmente .di ·n a tuTa protozoaria, ehe furono messi in rapporto: con le lesioni del nevrasse. A questo proposito s·ono anzi in co·r so sp·eciali ricer ch e i risultati delle quali verranno riferiti n ella prossima riunione d el Comitato. 1

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C.

NERVI.

Le mastiti acute dell'allattamento. La cau sa .p riincipale e costituita dall 'infezione del capezzolo; le lesioni compaiono dal 3° al 5° giorno dell 'alla ttam.ento ed, insensibili


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NUl\1:.

ne ll 'intervallo rd elle püippate, provooa1110 vivi d olori ·durante queste . Vi possono· pero con tribuirie anch e la ritenzio{Il.e la ttea (per evitarla, sostene re la mammella con una fascia iche, comprime ndola ener gicamlmlte, ne favorisce l 'evacuazione) ed ,i traumatismi ripetuti. Se non si sospende l 'allattamento, la malattia procede venso la fase suppur.rutiva, con brividi e febbre elevata (40°) versa il 6°-9° g iorno. La mammre lla si presen ta d olen te, con una placca rossa €1 coi gangli asicellari tumefatti ; si viene poi costitu en do l 'ascesso. Come projilassi, Hebert e icoglou (Rev. jra.nr;. dJe gyn. et obst., ott. 1931) consigliano di passare sul capezzolo· un po' di cotone in1bevu to di olio con1m·e stibile, e !cio tutti i giorni duran.t e la gravidanza . Evitare, in questo periodo l 'alcool, ehe si u sera i1nvece dopo il parto, prima e dopo ogni poppata; finita que ta, appliaarre una compressa sterile ma·n tenuta con u·n a. fascia di tela um po' stretta; dopo il 15° giorno, ba ta la lavatura con semplice acqua bollita . S e la lavatura 1con a lcool diventa dolorosa (formaziooe di ragadi), lavare il ca.pczzolo con acqua bollita ed applicare mattina e sera u na poma,ta di carbonato d i b,i muto (g. 8) in g. 100 di viaselina oppure un filtrato antistafilococcico. Pulizia accurata d elle mani ed ungl1ie. Nrel periodo· p1esu1ppurativo, rnedicature umide e calde ogni 2 ore; applic.azioni locali di g hiaccio, se vi e vivo dolore. Iniezioni sottocul.anee di vaccin o a dosi c·r rescenti, i1n cominiciando con dosi deboli (talvolta si hanno forti febbri) oppure iniezioni locali di batteriofago. In qualch e caso, l 'ascesso aborti ce. Una volta costituitosi 1'ascesso, se e u11erficiale, 1p untura col vaccinostile o drenaggio c,ontiinuo m·edi.ante un naiscio di crini; la lavatura col filtrato o col batteriofago affretta la 1

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SEZIONE PRATICA

guaTtgIODe.

Se i tratta di ascesso ghiandolare vero, puntura profon da col bistori; lavatura col filtrato litico ed int-roduzione di u,n o stuello imbevuto con lo stesso; ripetere 2-3 volte a l g iorn o; la g uarigion.e· si ha spesso in' 5-6 g io·r ni. Se gli asoessi sono multiloculari, piccola in1cisione in corrispo n,d enza dell 'areola, n el punto piu fluttuante (Latrga 3 cm. ); co·n , l 'indice eh e esplora la cavita, is.i sfondano i tramezzi e si assicura ·1 Nl largo dren.aggio. Lavatl1ra come sopra; la guarigione si ha in 10-15 giorni. 1

fil.

TECNICA RADIOLOGICA. Riempituento di contrasto dell'articolazione del ginocchio. Epstei·n (Zbl. f. Chir., n . 40 1931), nello eseguire la radiografia in 1casi ·di versamenti .airtioo1ari traumatici ,d el g inocchio, ricorre al1'in iezione en.doarticolare di una solu.zion e al 40 % di Ab.ro1dil i:n,iettaindo·n e circa la meta della quantita di liqui do estratto con la punlura evacu.a trice. Con l 'anestesia loc.ale il do1

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lore e ridotto al minimo e n ei casi dell 'A. non e stato mai cosi forte da richie<l„ere l 'estrazio!Ile ·dell 'A·b ro·dil. Qu,a n.d 'ce poosibile, do·p o la in iezione e utile faire qualche movimento passivo per far distribuire meglio il liquido ( i/2 ). I risultati dal punto di vista di.ag nostico sono stati assai soddisfacenti spocialmente illl un catSO in cui fu po:tuta ·d iagnosti•c:are con tale mieto,d o la l esio,n e di un m·e nisco.( i/1 ) La 1radiog ra fia si puo eseguire fino· a 1-l X ora doipo l 'iiniezion e. Trascorso tale tempo non si h ai piu . alcuna immagine di contrasto. ( v' ö ) In nessuin caso, d·ei sette trattati in tal modo, l 'A. ha osservato da·nni prodotti dal1' Abrodil ; ehe a.n zi in a lcuni casi il versament? articolare , ehe si era riformato malg rado r1pe:tut.e punture eva1cuatrici, nion, si riformo piu dopo l 'iniezione di Ab:r odil. L' A. percio racco1n1amda il m etodo come lllil vali·do ausilio di~C1T11ostico privo di pericoli. G. PA OETTO. 1

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MEDICINA SCIENTIFICA Tentativi di una valutazione biologica degli espettoranti. E. Hesse, H. Müller e R. Nagel (M ed. Klin. , 5, 1932) hanno saggia to isul cane - il coniglio prestandosi pooo - l 'azione d ei varii espettoranti. Empiendo, i bronchi di un cia,n e con pata al solfato di bario, l 'an1miale sotto l 'azione di e pettoranti efficaci, espelle run:a parte del materiale. Saggiate con questa tecnica si ono di·m:astrate particolarmente efficarci quelle 1Sostanze ehe contengono sali , saponine , ammonio , a cido 1clori·drico, g uaiacolsolforico, potassio e creosoto. Secondo· gli AA. que te loro ricerch e potrebb ero rapp resentiarr e il .punto di partenza per una valuLazione b,iologica :aei varii espettoranti. V. SERRA. Cnlcioterapia e tossioemie gravidiche. egli ultimi mesi della gravidanza c 'e dirni,n uzione del 1calcio del sangue. W. C. W. Nixon (Lancet, 8 agosto 1931), studio 2 ca.s i di eclampsia, 8 di preecliampsia e uno di iperemesi della g ravidanza e trovo U!Ila sola· vol ta (in un caso di ecl.ampsia) una calcemia inferiore al normale. L'uso del gluconato di calcio enrd ovenoso (10 oc. di soluzione ar 10 %) non ha dato risultati soddi.sfacer1L1 . · R. LusENA .

FOSTA DEGLI ABBONATI. Al dolt. V. C. Napoli: Il g iornale m edico cc L e Concours M edical » n el quale e co1n·p arso l 'arti,colo sulle crisi gatrich e si pubb·lica a Parigi (R.ed.azion e ed Am1m 1ini tr.azione: Rue de Bellefond 37, Paris 9.e). L '.a rticolo e st.ato lar:g.amente ri.assunto nel cc Policlin ico ». Nell 'originale non trovereboo n1.agaiori dettagli . DR.


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<< IL POLICLINICO

VARIA _ Goetl1e e la scienza. La ricorrenza eemtenaria della morte di W olfa ng o Goethe1 (avvenruta eo·m e· e noto, il 22 m .ar zo 183 2) e stata commemor.ata d ovunqu.e con oe!rimonie, eonfe;renze, pubbl icazi'o ni. Citia m o, fua l 'iadtro, l e belle tr.a·duzio·n i itali.arne <lel 'F .au st e d el Vi.aggio in Itali.a e, tr.a l·c pubbl~c.az i on.i fra1n .eesi i du.e g ros i fasc ico·l i d ella Nouvclle R evue 1Fr~a1119aise e di Europe, in ter am·en te d edicati a Goethe. Omaggio univer . . ale eh e irn dica l 'univer salita d ella m ente di Goet l1e·, g·enio tedesco pr of'.on<lam1e:nte im·b·eVfUJtO ·di classici n10'. No1n e qui il lu-00·0 ·di accenn.arie a.lla su.a prodig·io ... a produzion ti letteraria, i11 eui e enzia }mente rifulse }.a u a aeni.alita. Ma l:a1 sua rnente vasta e d ap·er ta 11a trovato le su e g ioie , forse ·p1iu intime, ii.el ,g1~an libro ·d ell.a N.atu r.a; .e.g·li si appa iono, di fatto·, vivamente a probleim i di bota!nica, di geologia, ·di m et eoro loig·ia (curio issime a leun·e osservazion.i sulle forn1e ·d elle nlihi), di m o rfolog ia , eee. P·er lui, lo studio· ·dell:ai n.atur.a e r.a un bi so()'no un 'esigen za ·d el suo spirito, eh e l1a s.enlpre' tin1olato il suo l.avoro, la :ua p.assion e. lfin -Oa g iovan e, m entre facerva i carsi di Diritto , s i oceup av.a di sci.en ze 1n1atur.a li, facen·d o coIlezioni di pian te, di ·c:on el1iglie, di pietre e c oglieva ogni occa ion e per approfondire 1e s uei cono cenze i11 m a teria. Questo suo. amor·e per la n.a tur.a eser cito un 'inflru en za b·en efica sulla s ua m ente porta11dol.a ".a quella aderen za .a i fait.ti eh·e inforn11a tut ta la sua opera e la fa }Jiu viva ed umana. P e·r qu esto, lo· tudio di Goeth e com e n aturalista e essenzial e peir b en comprend·ere le &ue oper e. P er quei"to·, eig·li si st ac.ca da l pensiero t ede eo, sp·eei.almente di qu·ei tempi, n ebuloso e t·eorizzante e piu d i una vol ta egli esprime la s UJa1ostilita contro l e. p·u re teorie eh e sono, egli dice, l 'o·pera precipitosa ·di uno sp1irito imrp azien te, ch·e vorr;e bbe sbar.azzar si d ai fen om eni per o·stitu.irvi .a,ell e im·m 1agini , d ei eon·cetti , spesso ~ull 'altro eh e delle J)a..role. ccG ri g ia n, egli fa ·dire a Mefi stofel e, cce ogn i teoria e veT·d e1g giante· 1'aureo a lbero d ella vitan. TT.a scin.ato, ·d.al bisogno· di co,Q_netter e fra loro i ·diver„~i fen om eni naturali 81 convinto d el1'.eisist e·n za di priin cipii sem pliei ed uni.formi , egli a·n·do E1empre .all a ri1ce.r ca d ei fenom.eni primo:ridiali eh e st e sero alla b.a se dei fatti osservati, il eh e lo .e on·dussie .a con.sid er.a,re il cr.anio come il prodotto .della tra·~·fo rm.az i on e de]le vertebre ed a vedere n elle d iver se parti d elle pi.ante la trasform azione d ella foglia prir11itiva, pi·incipio n1antem.UJto· fino ai n o-s tri giorni qu,ale fo·n d.amen Lo dell 'org.an ologia vegetale. l\1a, oltre a lla teoria ,·ertebra le d el eranio , in c ui Goeth e 11a precedu lo di rn olti anni Oke11 1

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e eh e, sebben e rp arzialm ente rnodificata vio-e tuttor a, egli si occupo ·di altri nroble mi 'oste~­ logici, eh e lo poTtaron o a dimostrare l 'esistenza d ell 'osso inter1n.a.scella r e d ell "uomo <Tia ' 0 ammesso da Nesbit e ·da Vic d ' Azyr, ma di c ui l 'esisten za ven·n e contestata d.a · a ltri . Tal e osso, libero n elle ·scimmie, e quasi sempre saJ.dato n ell 'uomo -e pe.rcio non .agevolme11t e riconoscibil1e. :D.allb stud.:io d elL 'ain.a~tomi.a co·m pa rata e ·dei c ra11ii ·di bambini e <l i ernbrio·n i, Goeth·e con elude p er l' esistenz.a di t ale os o, eh e viene dimo·....trata a n cl1e ·d.alla cl.c i'o r1nita nota sotto il nom.e di labbro lerpor ino, dovuta .a difet to di sutur.a, m1entre l.a 1na11ca11za costituisce la cos.i cl etta lC gola di lupo » . Di tale sua scoperta, per eui e bbe vi vaci f}Olemiche eon g li scie·n ziati dell 'epoca, Goe th e fu g iusta111,3nte orgoglio o, anel1 e p1erchP. Ja presen za di questo os o costituiva peir lui Ja confeTm.a di lln rapporto ide.a le f1~a il 1.ipo dcJ1'uomo ·e ·quello d ei m.am1niferi. Concett o ehe unito a quello d·elle metam orfosi .ai forn1.azioni pri1nordiali fa d i Goethe un prec ursore d elle vedtrLe di D.arwin e lo porta a trov-are 1·eterna u11ita nella natura, eh e e.g.!i espr· in1e n ei inir.ab ili ver i eh e precedon o, i s uoi Jnvori di O·~ t eo l ogia.

i oecupo aneh e ampiam entei d ella teoria .d ei colori (i11 un volru.me di ci:ric.a 700 i1agine fi Lte) , polemizzando· sp·ecialmente eon Nevvto·n ed a1u1t1etten·do cl1e i eolori fossero dovuti a d interazioni ·diver se di luce e di oscurita . Interessa nte e i} veder e eom.e egli intraved e ed ;Ilte rpetra i rapporti fisio logici e&istenti fra i co lori e la loro peiioezione da parte d ell ' uomo. Spunt.i ri guarda;nti Ja medicina si trovano qu.a 1e la IIl·ellc opere di Goethe. Citi ar1 10, fra g·li altri, i consigli di in·dole naturista di Mefistofele e F a ust per ring iova nire e qu elli maliziose tti, ·p ure di Mefis tofele1, allo seolaro , per cattivarsi le d onne; l 'osservazion e, sempre rli Mefi st ofele, eh e il medieo sa g iovare con l1n p izzico di ciarlatan eria. Non parlian10 poi dei consigli... cosm eti1ci di l\1efistofel e, a l~:l corte d ell 'lmpBrato'fe, el1e risentono d1e1 r esto ue·i vecchi intrugli prescritti un t empo. Nel la seconda parte vediamo pure il grand ~ rispetto di iF aust pesr le virtu m edich e ·di Chirc u e, eh e conosee le proprieta ·delle piante e sa g ua rire il m ale e l enire le ferite. P.a ssano 1cosl n ell 'oper.a di Goc Lli c- i ri flessi della sua vita e .d elle su e ten.d enze e soprattutt o ·d ella bra m osja- di s.apeTe eh e egli da cnn1e caratteristiea d el suo Faust, anelante sen1rJre ,r.erso la luce. E, cc luc.e, piu luee n sono sta.te le su.e ultime parole. :f orse egli chiedeva soltanto c.h·e si a prisser o }1e fin estre r}er ve derci llil po ' meglio in q uel grig io e ~1i ovo-so rr.attino di m1arz.o. M.a , n elle p.arole si e voluLo trovare un simbolo p-rofondo ·di u11.a lt11ce .a el1i egli a11.elava n el passaggio a lle ten e.b re. d elln morte. ,.\.. IF ILI p PT!\ I.

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SEZIONE PRATI CA

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NELLA VITA PR 0 FE S S 10 NA L E. CONCORSI. Posn

VAOANTI.

ARDARA (Sassari). - Scad. 31 lug.; L. 9500 p er 500 pov., addizion. L. 5, arm. farm. L. 1000, uff. sarL I~. 800; riduz. 12 %; 4 quadrienni dec. ; riconoscimento serv. anter.; eta lim. 45 a.; tassa lir e 50,10. Bn1Nn1s1. Consorzio Prov. Antituberc. - Scad. 15 giu.; direttore; L. 16.000 e 2 quadrienni di L. 1000, oltre serv. att. L. 4200; riduz. 12 %; eta lim 45 a.; rivolgersi al Presidente. BuDnuso (S assari). - Scad. 20 lug.; p er Giosso; L. 10.500 e 4 quadrienni d ec., oltre L . 2500 cavalc., L. 1000 arm. farm .; riduz. 12 %. CA1RATE (Varese). - Scad. 27 mag.; L. 9000 d edotte 12 %, ollre L. 200 trasp . CAMPO DI TRENS (Bolzano). --.. Scad. 1° lug.; lire 7500 oltre L. 750 uff. san ., addizion. L. 6 sopr a il 25 % della popolaz.; 5 quadrienni dec.; 15 % stipendio iniziale p er gestione armadio farmaceut.; indenn. alloggio; c.-v.; trattenute di legge; tassa L. 50. CARMIANO (Lecce). - Scad. 15 giu .; ore 12; capoluogo ; L. 8500 e fi quadrie~ni dec., addizion . L. 3 e L. 5, ritenute 12 ?{, ; eta lim. 40 a. al 25 apr.; tassa L. 50; doc. a 3 m esi. Scad. 31 mag.; CASEIJ.E LANDi (Piacenza). L . 11.500 oltre L. 3500 automob ., L. 700 uff. rSan. , L . 500 ambulat.; riduz. 12 %. FIRENZE. R . A r cispedale di S. ll-laria Nuova ·e Stabilimenti Riuniti. - Scad. 31 mag.; aiuto chirurgo; titoli ed esami ; et a lim. 35 a.; L. 7050 d a decurtar si del 12 %; c. -v.; indennita e proven ti r egolamen tari; tassa L. 50; doc. a q mesi dal 1° m aggio. Chiedere annunzio . PoLESINE (Rovigo). Scad. 31 m ag.; L. 8000 p er 1000 pov. e L. 800 serv. att., 5 quadrienni dec., c. -v., L. 3000 trasp ., eventualm. indennita ambulatorio; riduz. 12 %; eta lim. 40 a.; tassa L. 50,10. GEROCAHNE (Catanzaro) . - Scad. 15 lug.; 1° r eparto ; L. 7500 e 5 quadrienni d ec.; cavalc. L. 3000; riduz. 12 %; eta lim. 45 a.; tassa L. 50, 10. FRi\TTA

GEssoPALENA (C hieti). - Al 6 giu.; eta lim. 40 a. al 28 apr. ; doc. a 3 mesi; L . ~000 e 5 quadrienni dec., oltre L. 500 uff. san .; riduz. 12 %; tassa L. 50. Serv. entro 20 gg. 1 lavori scientifici dovranno essere r egolarmente pubblicati su riviste. LA SPEZJA. Spedaie Civi le Vitt . Em. II . - Scad. 30 giu.; m &lico s.r">eci.alista di p ediatria; titoli ed eventualm. esami; L. 6000 e 5 quinquenni di lire 500; riduz. 12 %; eta lim . 45 a.; tass a L. 50, 10. Domantla e docum . al Presid e~te. MELLE (Cun1eo). - ,S cad. 31 mag.; con Frassino; rivolger si segreteria comun. · MESSINA. Amministraz. Prov. - Scad. 15 giu., ore 18; assis tenle presso l · l ,Sez. m ed. -microgr af. del La.borat . Prov. d '! gien e e Profil.; L. 11.600 aum entabili e L. 2800 serv. att.; ritenute prescritte. Assistente Sez. chim.; stesse condizioni. Chied ere annunzio. 1

A tutto 15 giu .; medico chirurgo assiste11te•; assegni e compartecipazioni regolamentari. !vlESTRE

(Venezia). Ospedale Civile. -

M1GNANEGO (Genova) . - Scad. 30 giu., ore 17; L. 8400 e 10 bienni ventes. , oltre L. 500 se uff. san ., L . 300-600-1400-3000 trasp. , L. 300 ambulat. al proprio do micilio ; riduz . 12 %; eta lim. 35 a.; d oc. a 3 mesi dal 25 apr.; t assa L. 50,10; serv . entro 15 gg. 1

PALAzzoLo VERCELI.ESE (T'ercelli). Per titoli. Condotta medico-c hirurgica. Stipendio iniziale lordo L. 7000, aumentabile di dieci ventesimi bien11ali. Indennita di car o-viveri, di trasporto e di ambula lorio. Il tutto soggetto a r iduzione del 12 %. Scadenza ore diciasette d el 10 giu gno p. v. Richiedere avviso alla Segreteria O>munale. 1

PonTOl\IAGGIORE (Ferrara) . Scad. 25 giu.; 5a. cond.; L . 9500 e 5 quadrienni d ec.; assegno co,m plementare L. 2340 se celibe, L. 2700 se ammogl.; L. 2500 trasp. ; addizion. L. 3 sopra i 1000 pov. · riduz. 12 %; eta lim. 35 a. ; t assa L. 50,10. ' REGG10 CALAßruA. An1ministrazione Provinciale. - Per titoli scien tifici e pratici. Un posto di m edico primario e tre ,posti di medico di Sezione del1'0spedale Psichiatri co Provinciale. Eta richiesta: minima di anni 21; m assima di anni 35, prorogat a a 40 anni p er gli ex combattenti ; p er i dipendenti da altre Amministrazioni Provinciali n on sara tenuto conto d ei limiti di eta. Da esibire, entro il 20 giu gno p. v., i consu eti documenti di rito, e l a prova, per il concorr ente al p osto di medico primario, di aver .p restato servizio in manicomi od in cliniclie psichiatriche per non meno di un biennio. Per il primario: stipendio annuo L. 16. 700, aumentabile a L. 17.500 d opo quattro anni di servizio ed a L. 18.000 dopo otto anni; L. 3700 all 'anno per supplemento di servizio attivo. Per gli altri: stipendio annuo L. 14.400, aumentabile a L. 15.000 d opo quattro anni di servizio, a L. 15.900 dopo ot lo anni ed a L. 16.700 dopo dodici anni ; L. 3000 all 'anno per supplem ento di ser vizio attivo. Per maggiori chiarimenli rivolger si all 'Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria. RoccA PrETRORE (l~el liin,o) . - Scad . 15 lug.; lire 9000 e 5 quanrienni dec., oltre L. 1000-2000-3500 lrasp. , L. 500 uff. san. , L. 540 ambulat.; riduz. 12 %; t assa L . 50,10. Rol\lrA. Ministero delle Comunicazioni (Ferrovie dello Stalo) . - Concorsi per titoli ai segu enti p os ti di Medico di riparto: Aquila I , Falconara II, Popoli, Vasto (Ancona) ; Gonzaga Reggiolo, Legnago 1 (Bologn,a); Bozzolo, Legnano, Brescia I (~1i­ lano) ; Capua (Napoli); ß agh eria, Marausa, S. Stefano di Camastra, Salaparuta (Palermo); S. Lucido, Amantea II, Nicotera 1 (Reggio Calabria); Torchiar a (Salerno); Cepro.110 1, Arsoli (Roma); Bassano d el Grappa, Carmignano di Bren ta (Venezia). In viar e domanda e richiedere informazioni ai rispe ttivi I spettorati Sanitari (indicati fra parentesi). Scadenza ore 17 d~l 20 giugn o 1932-X. RoMA. Pio I stituto di S. Spirito e Ospedali Riu niti. - Scad. 10 giu.; 6 aiuti chirurghi ; L. 7300 ridotte 12 %; c.-v.; et a Jim. 35 a.; tassa L. 50; r ivolgersi Segreteria generale.


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,SACILE

« IL POLICLINICO » (Ud~n .e). --

Scad. 31 lug.; 2° reparto; lire 8000 e 6 quadrienni dec., L. 1000-1500-3000 trasp., L. 500 serv. att., L. 420-1200 c.-v.; riduz. 12 %; eta lim . 45 a.; tassa L. 50; certificato punti esami speciali e di laurea. SALERNO. Ammi.n istrazione Provinciale. - Per titoli ed esami. Posto di assistente presso la Sezione Medico-M icrografica del Laboratorio Provinciale d 'igiene e profilassi. Stipendio L. 9500, au. mentabile al inassimo di 1„. 11.600; supplemento di servizio attivo L. 2100; aggiunta di famiglia secondo le Il:orrne vigenti per gli impiegati statali: il tutto al netto delle ritenute di legge. Titol.o di studio: diploma di abilitazione all 'esercizio della pro.fessione di medico-chirurgo o diploma di laurea in medicina e chirurgia, conseguito entro il 31 dicembre 1925 da coloro ehe si trovino nella eoiidizione di cui all 'art. 6 del R. D. 31 dicembre 1923, n. 2909. Eta massima: anni 35, s,a lvo il disposto dell 'art. 42 del R. D. 30 settembre 1922, n. 1290. Termine utile per la presentazione delle istanze e documenti p rescritti dal R. D. 16 gennaio 1927, n. 155: otto luglio 1932. Programmi e norme di esami giusta R. D. 9 maggio 1927. 1

TAVERNOLA e PREDORF. (Bergamo) . - Posto di medico e ufficiale sanitario. Per titoli. Condotta consorziale con residenza in Tavernola. Stipendio residenziale L. 8000, con 5 aumenti quinquennali del decimo. Agli effetti di detti aumenti, il periodo di prova (anni due) ~On e COill:putabile. Indennita per obbligo automezzo: L. 2000; id. di ufficiale sanitario L. 500; id. caro-viveri, di legge. Quote capitarie per i poveri, come da ca1pitolato. Gli emolumenti suddetti sono al netto della riduzione del 12 %, ma sono invece al lordo delle trattenute di riech. mob., Cassa Pensioni e Contributo a favore dell 'I.N.I.E.L . Eta massima anni 40 salvo eccezioni di !egge. Domanda e documenti, in bollo competent~; e debitamente legalizzati quelli rilasciati fuori della Prov. di Bergamo; debbono perve~ire entro il 21 luglio al Podesta di Tavernola. VENEZIA. Ospedi:Lli Civili Riuniti. Scad. 31 mag. , ore 17; medici chirurgi assistenti straordinari; L. 3915 per i celibi e L. 4275 per i coniugati; diminuente del 12 %; titoli ed esami; tassa L. 50 al Tesoriere; eta lim. 30 a.; doe. a 3 mesi dal 10 mag.; serv. entro 15 gg. V1cENZA. Consorzio antitubercolare Provinci~le. - Per titoli. J:>osti di Direttore delle Sezioni dispensariali antitubercolari de.lla provineia di Vicenza, alle d~pendenze del Consorzio Provinciale Antitubercolare. Classe I, posti 3, stipendio annuo L. 8000; Classe II, posti 4, stipendio annuo L. 6000; Classe III, posti 1, s tipe~dio annuo L. 4000. Scadenza 30 giugno 1932-X. Documenti di rito; chiarimenti alla Segreteria del Con sorzio Provinciale Antitubercolare di Vicenza (presso l 'Amministrazione Provinciale). •

VILLANOVA MONTEI.EONF. (Sassari). Scad. 30 m ag·.; per Putifigari; L. 10.500; deduz. 12 %; eta lim. 35 a.; tassa L. 50, 10. Quando non e altrimenti indicato i concorsi si riferiscono a condotte medichechirurgiche, i compensi allo stipendio base. 1lvvertenza. -

1

[ANNO XXXIX, NuM. 21]

Importantissima Casa di specialita medicinali di assoluto valoife scientifico assumerebbe laureato in m~dicina disposto a dedicarsi in modo esclusivo alla propaganda presso i medici di una regione dell 'alta Italia, a mezzo visite ,personali dei prodotti affidatigli. ' Si tratta di un posto importante e di fiducia stabile, adeguatamente retribuito (stipendio ~ cointeressenze). Scrivere unendo curriculum vitae all 'indirizzo: Campanelli E., via Sistina, n. 20, 1

Ro~a.

CoNCORSI

A

P,REMI.

Societa Italiana di Psichiatria.

La Societa indice due concorsi a premio fra gli studiosi inscritti alla Societa almeno e~tro il 1932. Es::;.i so~o' i seguenti: uno di lire duemila al miglior lavorq di Istologia patologica del sistema nervoso, preferibilmente in rapporto alle malattie mentali; uno di lire cinquemila al miglior lavoro sul tema: Terapia della paralisi progressiva (offerto dallo Stabilimento chimico - farmaceutico Russi e C. di Ancona).· 1 lavori debbo~o esser~ inviati in cinque copie alla Presidenza (Clinica NeurQpsichiatrica della R. Universita di Modena) con domanda in carta semplice, entro il 15 marzo 1933, e debbono· essere in~iti (dattilografati o in bozze di stampa per pubbl'icazio·n e ehe non (leve aver luogo· prima della scade~za <lel concorso). Verranno giudicati da una Commissione nominata dal Consiglio direttivo della Societa; i premi verranno assegnati in occasione d~l Congresso della Societa progettato per la primavera del 1933 ~n Siena. 1

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Il nostro redattore-capo, prof. Cesare Frugoni, e stato insignito de]la nomina di grande ufficiale nell 'Ordine della Corona d'Italia. All 'illustre clinicq e studioso la redazione e 1'amministrazio·n e esprimono il compiacimento piu cordiale.

La Reale Accademia d 'Italia ha assegnato uno dei p·r emi della Fondazionß Volta, per viaggi e soggiorni di studio all 'Estero, al prof. Mario Ghiron, aiuto .presso la R. Clinica Mediea di Roma. Rallegramen ti. La medaglia Carl Ludwig recente1nente istituita dalla Societa tedesea per gli studi sulla circolazione e stata CO·n ferita al dott. Friedrich Moritz, professore di medieina interna a Colonia. _..

Interessante:

La condotta medira . nella discussione alla Camera dei Deputati sul bilancio del Ministero dell'interno. (On. Dott. A. ÜAR.APELLE) .

Leggere nel Numero 4 (aprile 1932)

d~l

;periodico

« IL DIRITTO PUBBLICO SANITARIO ». Prezzo di ogni numero separato, L. 5.

• L 'abbonamento ai dodici Numeri del 1932 006t& L . 3 6, ma agli associwti al « Policlinico „ e oonceeso per eole L. 3 O, ehe vanno inviate, mediante Vaglia Postale o Bancario, all'editore Luigi Pozzi, Via Sisti· na 14, Roma.


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XXXIX, NuM. 21 )

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SEZIONE PRATICA

NOSTBE CORBISPONDENZE.

NO TIZl.E DIV.ER.SE.

Da Mllaao.

lnaugurazlone ufflcfale dell'lstituto Neurologfco.

n

giorno 19 aprile u. s. all 'augusta presenza ·di S. ~I. ~l Re e stato inaugurato ufficialmente l 'lstituto Neurologico, ehe ospita 1Pt1re Ja Clinica ,per le Malattie Nervose ~ Mentali della R. Universita. Com 'e noto, l 'Istituto Neurologico, sorto in origine con lo scopo preciso di aJbergare a soc~correre invalidi di guerra del sistema 11ervoso ·Centrale, era venuto man mano trasformandosi in .Clinica per ognJ affezione organica de} sistema .nervoso e fin dal primo sorgere dell 'Universi la _Milanese ha albergato la Clinica Universitaria omo_nima diretta dal chiar. mO' prof. C. Besta ehe veniva in pari tempo ad assumere le funzioni di direttore dell 'Ente morale costituito dall 'Istituto Neurologico stesso. Sino ad epoca del tutto recente -sede della Clinica e dell 'lstituto era il Padiglione ·Conosciuto sotto il nom~ di Villa Marelli ehe col tempo era venuto dimostrandosi del tutto insuffi...ciente alle necessita del mo·m ento. Per tale ragione -e per merito precipuo dell 'aiuto fi11anziario prestato dal sen. Puricelli e per l 'indefessa attivita organizzativa del prof. Besta, si e ,provveduto lo scorso -anno alla costruzione di un nuovo imponente edificio situato all 'estremo limite della Citta degli Studi. Tale edificio, costruito su progetto dell 'ar·chitetto Faravelli rappresenta quanto di piu mo ~ ~derno ,puo richiedere una Clinica speciaJ izzata; .~sso copre un 'area di circa 10.000 mq. ed e co:Stituita cla 3 piani. Nei sotterrar1ei sono contenuli tutti i locali per i servizi, gli impianti di essi•cazione, ecc., oltre alle camere oscure, le camere .di operazione per animali, ecc. Al piano terreno .si trovano la direzione ed i laboratori del direttoreJ i locali dell 'amministrazione ed i laboratori ri·. spettivi di Biochimica, Sierologia, Ricerche fisiologiche, Ricerche p sicologiche, Istologia; tutta un 'aula dell 'edüicio e poi dedicata alla Radiologia -ehe nelle realizzazioni del Direttore, sia per la dia_gnosi ehe per la cura, ha assunto un valore assolutamente preminente. Nel prirno pia.Qo sono· con tenuti i reparti dei ma1ati solventi ed il reparto ~hirurgico ehe e attrezzato con tutto quanto di j)iu moderno puo fornire la tecnica a quella deJicatissim a branca della chirurgia ehe e la chi·rurgia del sist~a nervoso. Al terzo piano si tro... vano il reparto degli ammalati di terza catego ria .ed una sezione speciale per gli invalidi di guerra. La cerimonia &.u ddetta, alla quale oltre S. M. .i] Re, hanno assistito tutte le principali auto.rita, e stato un degno coronamento dell 1indefessa attivita scientifica del prof. C. Besta, ehe lla saputo dare ·u n impulso tutt'affatto· particolare alle eure chirurgiche delle malattie del sistema nervoso centrale, e con, le sue personali vedute sul <riterio totalitario nello studio dell 'individuo affetto da forme del sistema nervoso, ha contribuito in modo particolare al progresso della Neuropa1tologia. R. AscoLI. 1

20 Congresso internazionale d'oto-rino·laringologia. Si terra a Madrid dal 27 al 30 settembre, con l 'alto p·atronato del presidente della Repubblica Spagnola e sQtto la presidenza del prof. Ta1p ia di Madrid. In onore d~i co~gressisti si preparano feste, ricevime~ti, t aurofil:achie, rappresentazioni teatrali, escursioni, visite ecc. lnviare le iscrizioni quanto prima a"l segretario generale, Dr . Fumagallo, Hermosilla, 2 Moderno, l\1adrid. A rappresentante dell'ltalia e stato delegato il prof. G. Bilancioni . 360 Congresso francese di nenropsichiatria.

L 'Associazione dei medici alienisti e ne11rologi della Francia e dei Paesi di lingua francese terra la sua prossima riunione a Limoges„ dal 25 c;t.l ·30 luglio, sotto la preside~za del prof. Euziere, decano della Facolta medica di Mont,pellier. Temi : « II compito e i 'importanza della costituzione in psicopatologia »; cc Le leucoencefaliti e altre affezioni diffuse della sostanza bianca del cervello »; « La protezione de~ beni degli psicopatici ». Per informazioni rivolgersi al segretario ann,uale del1'Associazione, dott. Calmettes, medecin-chef a l 'Asile de Naugeat (Haute Vienne), Francia . .E. co~­ cessa la riduzione (lel 50 % sulle ferrovie frances1.

Congresso francese di ginecologia. .E ~ndetto dal a al 5 ottobre, nei locali della Fa-

col ta medica di Parigi. Temi: « Ipofis~ ed o~aio· » (rel<ttori: .J ayle e Bender); « La diater~ia in ginecologia » (relatore: X. Bender); la 3a. g1ornata sara destinata alla chirurgia ginecologica. Per informazioni rivolgersi al segretario generale, Dr. Maurice Fabre, rue du Conservatoire 6, Paris (IXe) .

Giornate mediche d'Evian. La Societa Medica d 'Evian ind1ce, per la seconda volta, delle giornate mediche, le quali avranno luogo durante il mese di settembre del prossimo anno; saranno presiedute dal prof. Lemiette e destinate allo· studio dell 'insufficienza renale. In, tale occasio.Qe 1a Societa Anoniina delle Acque Minerali d 1Evian-les-Bains, per o·n orare la memoria dell 'idrologo Chials, ha deciso di bandire u~ premio internazio~ale di 10.000 franchi, da assegnare ad un lavoro sul tema « Valore semeiologico dell~ prove di diuresi provocata ». 1 manoscritti) anon,imi, vanno indirizzati alla sede sociale della « Societe des Ea.ux Minerales d 'Evianles-Bains », rue de Londr~s 21, Paris (IXe).

Giornate medicl1e di Lilla• ,Si terranno nei giorni 4 e 5 giugno, presS<> la Facolta Jibera. 11 pro.f. Guy-Laroche di Parigi fara una conferenza sul tema: « 1 dati recent~ sugli ormo1n i ipofiso-genitali e deduzioni terapeutiche ehe comportano »; il dott. Cuvier di Bordeaux pflrlera su « II trattamento d~l cancro ».

Con vegno nord-americano sul reumatismo. L « American Co·m mettee for the Control o;f Rheumatism » ha tenuto un convegno il 9 maggio·, a New Orleans. Tra i temi discussi sono stati: « Affezioni della cistifellea nell 'artrite cro•n ica infettiva; risultati della col ~cistectomia » (dott. E. Starr Judd') ; « Trattamento desensibilizzante n ell 'artrite cronica » (dott. J. Craig Sm all); « Climatoterapia nell 'artrite cronica » (dott. W. P . Ho.Ib.r ook); « Vaccinoterapia streptococcica endoYenosa nell 'artrite cronica » (dott. M. 'Vetherby). 1

II p.iu vivo, il piu ri·cco, il piu vario per.iod1co italiano d'igiene e medicina 'Preventiva, di sanita pubblica ce medioina sociale, d.i biologia geneTale_ appli~ata, alla medicina, e rruppreaentato dagli Annall d ' lg1ene, lar·gamente diffusi e accredita-ti in Italia e all'Estero. Chiedetene un numero di saggio . e vi eara inviato gratis. · Abbonamento .a nnuo: Italia L. 60, Estero L. 100; per ;.gli abbonati al « Pol·i clinioo 11 rispettivamente L. 55 e L. 95. Ind.irizzare le riehieste all'Editore Luigi Pozzi, W:ia Si&tina, 14 • Roma.


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« IL POLICLINICO »

Congressi medici tedeschi sospesi e diiferiti. A causa delle COD:dizioni economiche generali, parecchi congressi m edici clie dovevano tenersi l 'anno scor so in Germania, erano stati differiti a quest'anno·; ma Ja persistenza della crisi ha suggerito nuovi provvedimenti. Cosl la notissima lega corporativa dei 1nedici tedeschi « Deutscher Aerzt everejnbund » ha deciso di non tenere, quest'anno, l 'abituale congr esso e di limitarsi alla riunione del Comitato esecutivo. La « Deutsche Pathologische Gesellschaft » ha pl1re sospeso il congresso di quest'anno; nel 1933 si adt1nera a Rostock. La « Deutsche Gesellschaft f\1r Urologie», ehe doveva arlunarsi neJlo scorso aprile, l1a rimandato il congresso al prossimo anno.

20 Congresso nazionale del latte. Si e svolto a Milano ed a Lodi, con l 'intervento di circa 200 congressisti. Ha 'preso in esame i vari problemi del latte, compresi quelli sanitari. Una interessante relazione e stata fatta dal prof. F. Bottazzi, sul t ema cc II latte e i suoi derivati nell 'alimentazione umana ». A complemento del Congresso sä e tenuta, alla Fiera di MilaI10', la (( giornata del latte », per propagandare il piu largo co11sumo di qt1esto alimento.

1o Congresso medico abrnzzese.

ll Congresso indetto dalla Societa medico-chirurgica degli Abruzzi, il quale doveva aver luogo in Aquila durante la prima decade di giugno, e slato rinviato a settembre. II 4 giugno avra Juogo in Lanciano la 1a. riunione annuale ordinaria della Societa. Sara presieduta dal prof. Antonio Gasbarrini; riferiranno l 'on . prof. Raffaele Paolucci (Bologna) e il prof. Aristide Busi (Roma). Per informazioni e per il preannunzio di comunicazioni rivolgersi all 'Ufficio di segreteria, via S. Carlo 19, Teramo.

Congresso dei medici della provincfa di Frosinone. Con l 'intervento dell'on. prof. Eugenio Morelli, segretario del Sindacato medico nazionale, si e tenuto, a Frosinone un Congresso medico p-rovinciale, co·n l 'intervento cli 170 medici su 209 della Erano presenti alla seduta il prefetto 1provincia. gr. uff. Randone, il seg.r:etario fe.derale com1n. Bergamaschi ed altre autorita politiche e sindacali della provincia. Parlarono il prof. Violato, direttqre dell 'Ospedale di Frosjnone e il prof. Zeri, docente di anatomia chirurgica all 'Universila di Roma . ,Si e proceduto alla nomina del nuovo Dir ettorio provinciale. Sono stati inviati telegrammi al Capo del Governo e all 'oll:. Arpinati. Nelle ore pomeridiane l 'on. prof. Ivlorel1i ha visitato il (~onsorzio antituberco]are, per il quale h a avuto parole di vivo encomio.

Associazione dei clinici di lingua francese. Venne fondata il 2 febbraio; l 'ufficio di presidenza e slato cosl costituito: presidente o,n orario prof. Chauffard, presidente effettivo prof. Carnot, vice-;pre.sidenti proff. Jules Renault e Castaigne; segretario dott Godlevvski; tesoriere dott. Doury. Sede della segre teria : rt1e 1'heodule Ribot, Paris.

Scnola internazionale d'igiene a Parigi. La Camera franccse dei deputati, n ella seduta del 30 marzo, ha approYato una legge ehe isti-

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21]

tuisce a Parigi una Scuola internazionale di alti studi d 'igiene, d 'intesa cqn il Consiglio della Societa delle Nazioni. All 'uopo si e stanziata la SOYvenzione di un milione di franchi all 'anno.

Corsi dell'Opera Nazionale 1'1aternita e lnlanzia. In relazione ad una radicale riforma nell 'organizzazione dei .servizi locali di assistenza, l 'Opera Nazionale Mate.rnita e Infa11zia iniziera, col mese di giugno prossimo, due corsi accelerati per l 'ahiJitazione a speciali funzioni assistenziali, allo scopo di assicurare il preciso conseguimento dei fini dell 'Opera con un personale specializzato. I corsi si svolgeranno dal giugno al novembre ed avranno luogo parallelamente a- Roma ed a Milano. Di essi uno servira per l 'abilitazione alla fur1zione di segretario sociale ,p resso gli uffici provinciali dell 'Opera, un altro servira per l 'abilitazion,e alla funzione di assistente s-0ciale presso i centri di assistenza inaterna ed infantile, ehe saran110 prossimamente istituiti. Le domande ed i relativi documenti dovranno perven·i re entro il 31 maggio corr. alla sede centrale dell 'Opera in Roma, per chi intende frequentare uno dei due corsi di Roma ed alla Federazione provincial~ di Milano per chi intende frequentare uno dei due corsi di Milano.

• •• 11 R. Commissario de]l ·'O. N. M. I. ha deliberato eh e in tutte le TJniversita del Re·g no saranno tenuti, durante la stagione estiva, corsi di perfezionamento in igiene prenataie e post11atale per medici condotti e Jiberi professionisli. Tali corsi saranno svolti a cura e carico dell'O. N. secondo le 11orme del Regolan1ento Com111issariale ehe li istituisce. Direttori . . dei corsi saranno i Clinici perliatri.

Corsi di chirnrgia infantile e ortopedia. Un corso di chirurgia infantile e uno di ortopedia avranno luogo a Bordeaux, nell 'cc Höpital des Enfan ts » ( cours de l 'Argonne 168), sotto la direzione del ,p rof. H. L. Rocher, dal 6 al 14 giug110 e dal 20 al 2~ giugno; tassa d 'iscrizione 200 franchi per ciascun corso; per le iscrizioni rivolgersi alla segreteria della Facolta di medicina.

Corso di perfezionamento in oncologia. Avra luogo a Parigi dal 1° al 30 luglio, sotto la direzione del prof. Roussy; comprendera due sezioni: biologica (laboratorio) e clinica (esame dei malat~ e terapia); il Il:UIDeTO degli iscritli e limitato a 20 per ogni sezione; tassa fr. 600. Rivolgersi al · prof. Gustave Roussy, directeur de l 'Institul du cancer, membre de l 'Academie de l\1edecine, rue Bonaparte 16, Paris.

Le organizzazioni antitubercolari italiane studiateda nn delegato della S. d. N. Per iJ.1carico della sezione di igiene della Societa delle Nazioni e venuto in Italia, per studiare l 'organizzazione della lotta contro la tubercolosi,. il dqtt. Elienne Burnet. Egli in un colloquio avuto col Direttore generale della Sanita Pubbl.ica ha preso notizia dei criteri, ehe presiedono all 'organizzazione suddetta, ed ha quindi visitato i dispensari antitubercolari della Capitale, gestiti dal Governatorato,. e quelli dei centri minori della provincia, gestit:i:


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5EZIONE PHATlCA

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dal Co,n sorzio Provinciale antitubercolare; l 'Istitu to Benito l\llussolini e l 'annessa clinica, diretta dall 'on. prof. l\ilorelli; il Sanatorio Battisti e i preventori della Croce Rossa Italiana, compreso quello recentemente inaugurato a Pozzuoli; l 'IstiLuto climatico militare di Anzio e l 'O~pizio marino del Lido di Roma. Presso la Cassa Na.zionale delle Assicurazioni Sociali ha preso cognizione dell 'organizzazione dell 'assicurazione obbligatoria contro la tubercolosi. Dovunque il dott. Burnet ha espresso il suo vivo compiacimento Egli proseguira le sue visite ai Servizi antiLubercolari neile provincie di Genova, Milano e Torino.

Controllo dei medicinaJi in Spagna. L'Istituto Sipagnolo di farmacologia e stato incaricatqi del controllo generale dei medicamenti. SoD;o as~oggetlati a controllo tutti i medicamenti ehe comportano un dosaggio fisiologico della loro efficacia: sieri, vaccini, antivirus, p·r odotti opoterapici, prodotti vitaminici, fermenti lattici prodoitti digitalici 1 arsenobenzoli. l con trolli p~ssono essere eseguiti dall 'Istituto nei propri laboratori od affidati a farmacie. Tutte le specialita, di qual unque genere, preconizzate ,p er la tubercolosi, il cancro, il diabete e la lebbra, sono autorizzate solo se vengono fornite pro,v e cliniche e sperimentali sulla loro efficacia.

Centro Emoterapico Romano. Il Centro emoterapico romano, sorto a somiglianza di quanto gia e stato fatto nelle maggiori citta italiane ed estere, si propone di raccogliere, studiare e raggruppare i donatori del sangue, ehe Yolontariamente e disinteressatamente si mettono a dis.posizione degli ospedali, delle cliniche e di tutti coloro cui necessita Ja trasfusione del sangue. Le domande dei donatori possono essere presentate al segretario del Centro, ·aott. Astorre Baglioni, via dei Mille 6, Roma.

Diseiplina della vendita dell'apiolo ad Am burgo. L 'ufficio sanitario di Amburgo, d 'intesa con l 'ufficiq di polizia, h a vietato la vendita delle capsule di apiolo, e cio iD: seguito ad un caso di paralisi spi11ale occorso nel sobborgo di Altona, in una donna cl;le aveva ingerito delle capsule di apiolo. Risulto ehe que.s to era adulterato con fosfato di tri-orto-cresyl . Le farmacie ehe tengono delle capsule di apiolo devono farne denunzia. L'apiolo, canfora dell'Apium album, e dell'A. flavum s. virid.e, e un rimedio p9polare u sato nelle d ismenorree ed aD:che come abortivo. ,Si co11oscevano gia casi di affezioni midollari consecutive all 'u SQ di questo prodotto; in tutti i casi esso era stato mescolato· col fosfato cresilico.

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Donazioni e lasciti all'Universita di California. Di recente all 'Universita sono stati legati 580.000 dollari dalla sig.a Cristina Breon, di San Francisco, per promuovere l~ ricerche mediche; sono stati assegnati 100.000 dollari dalla « SocietA Mutua di Ragazzi e Ragazze » di San Francisco, per ricerche sull 'infanzia. Nel corso di u~ anno- l 'Universita ha ricevu to 1. 780.000 dollari, ossia circa 30 milioni di lire it., da 686 benefattori: la beneficenza in America si dirige, ora, in gran parte verso Ja scienza e la cultura, invece ehe verso la carita, nel concetlo ehe esse siano molto piu utili ai fini sociali. Riorganizzazione del servizio degli alienati in Spa· gna. Presso la direzione generale della sanita pubblica della Spagna e stata creata una Sezione di p sichiatria e igiene mentale eh e dovra accentrare tutti i dati rclativi agli stabilimenti pubblici o privati per infermi di mente. E assistita da un CQnsiglio d 'igiene 1nentale. In ogni provincia viene istituito un ufficio ispettivo, ehe si tiene in rapporto con tutti gli stabilimenti, gli enti ed i medici ehe si occupar10 di psichiatria e d 'igiene inßnta1e nella provincia; tiene un casellario aggiornato di tutti i malati; ogni mese inoltra un resoconto alla Sezio1~~ centrale, ehe raccoglie anche i reclami relativi agli internamenti. Cosi tutti i 1nalati posso·n o essere s~uiti e tutti i reclami essere presi iD: ~same . · 1

Lotta antivenerea in Spagna. I <iispensari antivenerei s~ sono sviluppati notevolmente in Spag:Qa, durante gli ultimi anni . Al mantenimento concorrevano i conduttori di case cli tolleranza, mediante coniributi mensili. Un decreto recente ha ora sop-p resso questi contributi ed ha stabilito ehe alla manutenzione dei dispensari suddetti debbano · provv~dere le Province.

1

Mostra di antichi libri medici a Liegi. Nella sala Wittert dell 'Universita di Liegi e stata inaugurata, il 7 maggio, un 'esposizione di libri antichi di medicina, orgaD:izzata · dall 'cc Union liegeoise du Livre et de ! 'Estampe », a cura del d<>,tt. Rene Lede~t, dei signori de Melotte e P. Debree e della sig.na Rankar. Vi si trovano esemplari curiosi e rari, ehe presentano interesse cosi ,per i medici come per ~ bibliofili. Mostra letteraria medica a New York. Presso l 'Accademia di Medicina di New York si e tenuta, dal 15 marzo al 1° maggio, una mostra di lavori letterari eseguiti da medici. :E stata organizza ta dal biblio tecario dell 'Accademia, dott. T. A. Malloch, col concorso del dott. D. D. Ro·b erts, il quale ha messo a disposizio,n e la sua ricca raccolta privata. Figuravaß:o in questa mostra piu di 200 autori, con romanzi, ß:Ovelle, drammi, critich e ecc. ; :m,ol te pubblicazioni sono ora fuori com mercio. Tra gli autori piu noti sono: Rabelais, Eugenio Sue, Arturo Con,an Doyle, S. Weir Mitchell. 1

Pro e contro il greeo in medicina. n 21 aprile si e tenuto a ,Parigi Uß: dibattito sull 'utilita della conoscenza del greco per gli studi medici. L 'adunanza veß:ne presieduta dal prof. Lepine, decano della Facolta medica di Lione, e dal sen. clott. Ar1nbruster, promotore della riabilitazio11e degli studi ,preparatori classici per il cu rricu lum medico. La discussione venne iniziata dal dott. Rist, :m,edico dell 'Ospedale Laennec, il quale si dichiaro decisamente contrario· al greco. Tutti gli oratori successivi manifestarono parere opposto al suo: il prof. Emile Sergent, della Facolta m~ica di Parigi, il prof. Blum, reputato insegnante di liceo, e il prof. Lepine.


834

« IL POLICLINICO »

Viaggio medico in Francia. Il 25° V. E. M. avra luogo nella prima quindicina d1 settembre, alle stazioni idrominerali e climatiche dell 'Alvernia e del Borbonese, sotto la dir ezio11e scientifica dei proff. Maurice Villaret e E. Chabrol ; si chiudera il 19 settembre a Vichy, in occasione del congresso internazionale sulla litiasi biliare. Per informazioni rivolgers~ alla sig.na Machl1re, rue de Londres 21 , Paris (IXe), Francia.

l7 iaggio medico in Russia.

[ANNO

xnix,

NuM. 21]1

segmento d 'intestino e riuscirono a salvare ! 'illustre, paziente. Do.p o 6 mesi dalla guarigione, pero, nell ~osto 1931, sopravveniva Ja morte. L'autopsiat ha climostrato la .p resenza di un 'infezione actinomieotica. Ora il processo giudiziario dovra essere riaperto, poiche il criminale era stato condannato per tentato omicidio mentre ora l 'accu-· . ' sa v1ene eonvertita in 01nieidio consumato. Intanto e in corso un 'islruttoria per aecertare .sel 'aeti r1omieosi puo essere stata p·r odotta dalla ferita d 'arma da fuoco o da quella operatoria.

Avra luogo a partire dal 20 agosto p er la durata di 18 giorni, allo scopo di far conoscere, ai medie~ stranieri, l 'organizzazio11e della difesa della salute pubbliea, le istituzioni mediche e le istituzioni d 'assist en za soeiale nell 'U. R. S. S. Part en za e ritorno,: Berlino; itinerario: Leningrado, Mosca, Chareoff, Sebast opoli, Yalta, Odessa, I{ieff. Rivolger si al Dr. Roubakine, quai Wilson 33, Gen eve, Svizzera, n on oltre il 1° g iugno.

L'Universita di Valenza distrutta da un incendio.

Commemorazione del prof. Soli.

La lotta contro le mosche a Roma.

Jl 31 marzo, secondo trigesimo d ella morte del prof. Ugo Soli, questi e stato commemoralo, alla Biblioteca Filosofica di Palermo, dal pro.f. Luigi Ajello, incaricato della stessa disc~plina ehe veniva gia impartita dall 'illustre scienziato e maes.t ro·. Parlo anche il dott. Amato. Era presente un eletto pubblico. .

L'Ufficio d 'Igiene del Governatorato di Roma, d 'intesa con l 'Uffieio di Nettezza Urbana, ha ripreso la -iotta contro le mosche, la quale gia tanto suecesso ha cqnseguito durante gli u1timi anni.

Commemorazjone del prof. 1'1angiagalli. In una adunanza straordinaria al R. Istituto Lombardo di Scienze e Lettere, con un discor so del prof. Riccardo Galeazzi, e stato solennemente eomm emorato il sen. Luigi Mangiagalli , .p er molti anni membro d ell 'Istituto stesso. Dopo brevi parole del sen. Menozzi, eh e ha dato lettura di numero.s i telegrammi di adesione, il prof. Galeazzi ha tessuto l 'elogio di Luigi Mangiagalli, scienziato, filantropo, uomo politico, zelatore d ell 'alta coltura, patriota, concl udendo con un commo·s so sal uto all 'u·o mo ehe « insegno il culto sa<'.rq per gli eterni fattori spirituali di questa nostra stirpe superba ».

Le condizioni fatte al medici nelle Colonie francesi • . A semplice titolo documentativo, rileviamo ehe il Ministero francese delle Colonie ha bandito i eoncorsi a m edico prineipale ed a m edieo apprendista nella Nuova Caledonia, alle seguenti eondizioni: slipendi rispettivi franchi 54.000 e 34.500, oltre indennita di fr. 12.000 e 8400; eventuali indennita di famiglia; alloggio assieurato; trasporto gratuito per se e la famig·lia; sei mesi di congedo ogni sei anni; eta ~assima per l 'ammissione 35 anni .

Processo contro l'uccisore del presidente Hamaguchi nel Giappone. L 'ex prc.sidente del Ministero giapponese, on. Hamagu,e hi, ~ra stato vittima di un attenfato :. nolla stazione ferroviaria di Tokio, durante il novembre 1930, gli fu esploso contro un colpo d 'arma d a fuoco, ehe lo feri gravemente all 'addome. Trasportato all 'ospedale clinieo dell 'Universita imp eriale di Tokio, egli fu curato dai proff. Manabe e Shioda, i quali procedettero all 'asportazione di un

Un violento incendio ha distrutto completament~ questa .Universita. Nonostante gli sforzi, durat1 pareech1e ore, dei pompieri, dell 'edificio non sono rimaste ehe le mura. Collezioni docum enti importanti dell 'epoca romana, sono' andatii perduti. La biblioteca dell 'Univer sita era una delle piu apprezzate p er i suoi libri antichi.

Congresso internazionale di omeopatia. II prossimo congresso qt1inquennale internazionale si terra a Parigi, dal 25 al 29 luglio, nei locali d~l « Cercle d 'Iena » (avenue d 'Iena 10). Per informazio~i. rivolger si al Dr. Fortier-Bernoville„ rue Daru 7, Paris (VIIIe).

Fatale errore d'una farmacista. La signoriD:a Dom enica Guagenti„ commessa n,ella far1nacia Chiavetta di Bologna, avend~ deeifrato male la prescrizione di una levatrice, ha for- · nito clorato di potassio inveee di estratto di rabarbaro e· cicoria; ne e d erivata la morte di un neonato. La Guagenti e stata denunziata per omicidio col1)oso.

Nel prossimo numero verra prospettato il ten1a : « 1 medici e il codice penale ».

:R morto a Berlino in eta di 80 anni il

prof~

WILHELM OSTWALD, uno dei fondatori della chimica fisica, autore di ricerche fondamentali sulla .ionizzazione elettrolitica (il suo no·m e ·resta legato alla legg~ di Ostwald) e sulla catalisi; era insignito del premio Nobel . E morto in, eta di 80 anni sir ';yr" W. CHEYNE, ehe fu il collaboratore principale di Lister e ehe eontribui molto a diffondere l 'antisepsi, grazie al suo te,m peramento combattivo, ehe valeva a compensare l 'attitudin~ riservata e tranquilla del Maestro. 11 Cheyne prese anche molta parte alla vita politica e raggiunse alte posizioni; fu chirurgo del Re, dep·u tato, presidente d elle maggiori societa mediche inglesi. Da alcu~i anni si era ritirato nella sua residenza di Shetland, ove si e spento.


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[A1'NO XXXIX, NuM. 21]

SEZIONE PRATICA

BA.SSEGN..l DELL.l STAMPA MEDICA. Surg., Gyn. a. Obst. , feb. -

Numero sul Congresso americano di chirurgia (12-16 ott. 1931). Arch. per le Sc. Med., gen. -~ A. C10N1N1. Contenuto in proteine del siero e patogenesi degli edemi. Bull. Med„ 27 feb. - Numero sulle vie urin. Journ. de Med. de Lyon,, 20 feb. - Numero sulla mecticir1a infantile. Riv. lt. di Ginec., gen. - ll. BoLAFFI. Reaz. di Citelli-Piazza. -· N. CANDELA. Sostanze post-ipofisarie nel liq. cef.-rach. della grAvida . Proc. R. Soc. Med., feb . - Discussioni su: trattamento dell 'osteomielite acuta; immunizzazione attiva nelle malattie da virus; cancro dell 'ipofaringe; diagn. radiologica delle mal. del torace.

Casislica. Gaz. d. J-Iop ., 27 feb. -

J. PAv10T e al. Artro-

patie J>roteiniche. PLESCH. Arteri~ atonia e genesi dell 'arteriosclerosi. FEHLOW. Trattam. delle malattie reumotiche co11 veleno d 'api. ltl'ien. Klin . .U' och., 26 feb. - PoLLAK. Patogenesi del diabete m ellito. - JuLESz. Dieta chetogena nell 'asma. lv!ediz. Klinik, 26 feb. - V. SCHILLING. Le curve leuciocitarie quale specchio del decorso delle malattie. - Referendum su lla ricerca dei bb. tubercolari nel sangue. D eut. Med. Woch„ 26 feb . -

835

Mediz. Welt, 27 feb. -

FoERSTER. Difficolta della diagnosi s~rologica della sifilide e della gonorrea.. - BERGHAUS. Difterite e siero antidifterico. Anri. Inst. Pasteur, feb. - 0 .. ,0-ENGOu. Antigeni e anticorpi stafilococcici. G. SANARELLI e A. ALEsSANDRINI. Ultravirus tbc. Rif. Med., 20 feb. - V. ZAMORANI. Fattori di accrescimento. - G. ~1Enr e U. TAFERNA. Simpatico e secrez . gll st.r. Edinb. Med. Jol.irn., mar. - Numero sulla tubercolosi. flaematologica, l. - G. CALLEn10. Rapporti tra leucemia acuta leucope11ica, infezione streptococcica e sistema ret. -endot. Rev .•')ud-A1ner. de MedJ. ecc., gen. - P. EscuDERO. La soppressione progressiva e graduale del 0. 1pancreas nel cane non produce il diabete. DrAs. Meteörol ogia cl i11ica. Zeii.sch. f. Tub e.rk ., mar. - Numero su R. Koch. Clin. Ghir., gen. - B. Ross1. Cura chirurg. dell '1.tlcera gastro-duoden. - F10RENTINJ. Osteodistrofia fibrosa localizzata del racl1ide. _4 nn. de Med., feb. - M. LABRE e M. FABRYKONT. II m etabolismo d el fosforo nel diabete. - N. FmsSINGER e al. La ,p rova della galattosuria negli itteri. Practitioner, mar. - Numero sulle malattie della pelle. Anri.. Jtal . di Chir., 2. -· V. PETIINARI. Antagonismo tra neoplasie· maligne e tbc. ~ A. CHrARiß LLO. Ul cera peptica del divertic. di Meokel e ulcera gastro-d uoden.

lndice alfabetico per materie. Acromegalia e rorteccia surrenale . . . Pag. 822 Ao·r tite luetica: occlusione dell 'arteria mesen terica super. . . . . . . . . . . )) 822 Appendicite e tiflite . . . . . . . . . . )) 817 Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . )) 820 Bismuto come antiluetico: storia . . )) 823 Cardiopatici reumatizzati: crenotera,pia d 1. s·1rm1·one . . . . . . . . . . . . . . » 824 Cardiopatie: glucosio-insulino-terapia . )) 822 Convulsioni essenziali del lattante e loro prognosi . . . . . . . . . . . . . . .. }) 825 Corioepitelioma . . . . . . . . . . . . )) 224 Diabete insipidQ e poliuria clinostatica ))' 824 Diverticoli esofagei : patogenesi e cura )) 801 Ematemesi grave: intervento . . . . . )) 820 Embolia arteriosa periferica: cura . . )) 823 Emiplegie transitorie da nicotina . . )) 813 Emorragie ano-rettali . . . . . . . . . . )) 817 Emorragie cerebrali non dipendenti da arteriosclerosi . . . . . . . . . . . . )) 812 Encefalite ,post-vaccinica . . . . . . . )) 826 Epilessia : patogenesi . . . . . . . . . . )) 814 Epilettfci: malarioiterapia . . . . . . )) 824 Espettoranti: tentativi di valutazione biologica . . . . . . . . . . . . . . . )) 827 Ganglio stellato: chirurgia e su e b·a si sperimen tali . . . . . . . . . . . . . )) 816 Ginocchio: radiologia . . . . . . . . . . )) 827

Goethe e la scienza . . . . . . . . . . Pag. 828: Gravidanza extra-uterina recidivante )) 824 Idrometra: ricerche sperlment. . . . . )) 822: Iperglicemia consecutiva a operazioni sul tubo diger. . . . . . . . . . . . . )) 817" lpQtensione arterio,s a ortostatica . . . . )) 797 · Mastiti acute. dell 'allattamento . . . . . )) 826 . Mesotenue: fibro-lipoma .p eduncolato· )) 823~ Mielosi eritremica acuta . . . . . . . . )) 807Pancreatite emorragica ricorrente . . . )) 823' Pelle : succulenza nelle infia1nmazioni di visceri addom. . . . . . . . . . . . )) 822 Polmoni: calcificazione post-traumatica )) 823 . Pupille : semiotica . . . . . . . . . . . )) 825 : Siringqmielia . . . . . . . . . . . . . . )) 8101 Sonno: disturbi nell 'infanzia e nella fanci ullezza . . . . . . . . . . . . · )) 815„ Spirochete della bocca: biologia e classificazione . . . . . . . . . . . . . · )) 821 Stomaco: ernia diaframmatica non traumatica . . . . . . . . . . . . . . . . )) 822 ~ Tossiemie gravidiche e calcioterapia .. )) 827 )) 822 · Tubercolo si polm. : chirurgia . . . . . Ulcera gastro-duodenale : sintomi lonta)) 819„ ni dopo l a Billroth II . . . . . . . . . Vomito nel 1attante e terapia alimen·1

tare

. . . · · · · · · · · · · · · · ·

825 ~

))

A, Pozz1, resp.

C. FRUGONI, Red. capo.

Roma • Stab.

Tipo~Lit.

Armani di M. CoUNier.

~.

-

-


836

« IL POLI CLINI CO »

XXXIX, NuM. 21)

[ANNO

~~~~~~- -~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

••

Nostra pubblicazione di questi giorni: Dott. Prof. UBERTO ARCANOELI GIA MEDICO PRIMARIO DEGLI OSPEDALl DI ROMA L. DOCENTE DI PATOLOGIA E CLlNICA MEDICA

NELLA

R.

UNIVERSlTA

DI

ROMA

Scritti medici scelti

X

Raccolti e ristampati

per cura di un Comitato d'onore Prefazione del Prof. Sen. RAFFAELE BASTIANELLl

Riportiamo qul di seguito 1' lndice del Volume : Pag.

1.

SuLLA PATOGENESl DELLA CLOROSI

2.

LA

GENESI

DELLA

CIANOSI

NEI

LATTIE CARDIO·POLMONARI

Ospeda/,i ili Roma », 3.

1921)

ANCORA

.

1923)

Roma,

PATOGENESI

.

zione », 7.

INDIRIZZO

PROFILASSI

Ospedaliera »,

8.

clinico »,

9.

LA

PERCHE

LA

SuLLE

fase.

1929)

.

.

.

.

1925)

I STERICHE

(da

1888)

IV,

LA

1909)

Roma,

DA

TUBERCOLOSI

1929)

13.

LA CURA DELLA FEBBBE TIFOIDE ( da

14.

SULLA ETIOLOGIA DEL

.

.

.

VI,

ÜSTEOMALACIA

.

68-76

78-84

Cuore e Circola• . . • .

86-98

CARDIACHE

(da

. •

. 0

.

.

TUBERCOLARE?

1899)

R-0ma,

INFEZIONI

.

((

• (da •

Rivista . . 100-114

« Poli. 116-132 •

.

.

• 134-142

« Poli-

( da

Policlinico », • . • . 164-174

« Rivista Ospedaliera »,

(da

.

.

.

. 144-162

((

CRIPTOTUBERCOLARI.

Roma,

(Luigi Pozzi,

.

. 176-218

1926} •

. 220-252

GOZZO ENDEMICO E DEL CRETINI SMO. IPOTESI Dl LAVORO ( da

o

SuLLA

(da {(

« Rivista Ospedaliera », Roma, anno VI, 1916 R. Accademia Medica », Roma, 1916) 15.

META DELLA VITA

PERITONITE

OCCULTA

.

CON CIANOSI (da

.

SULLA TERAPIA DELLE NEFRITI DA medica,

.

CUORE

.

vol.

« Bollettino della Societa Lancisiana »,

.

GUARISCE

MALATTIE

.

.

.

CARDIACO

DELLE

.

CONGENITO DI

.

CURA

Sezione medica,

FEBBRI

Editore,

.

« Le Malattie del Cuore e dei

SIFILIDE NELLA SECONDA

LAPAROTOMIA

ÜSSERVAZIONI Sezione

12.

DELLE

VII,

clinico »,

] 1.

(da

Sezione pratica, Roma,

TIMPANITE anno

10.

50-66

DELL'ASMA

1930)

Roma,

SINDROMI MORBOSE DA

E

MA·

« Le malattie del Cuore e dei V asi », . • • • • • • • • .

R-0ma,

.

E NELLE ALTRE

2-22

24-43

.

CURA

1928)

Roma,

ALLA

E

CUORE

1915) •

ÜSSERVAZIONI IN UNA MALATA DI VIZIO

ETIOLOGIA,

DI

Roma,

« B·ollettino della Societa Lancisiana degli

C1ANos1

« Cuore e Circolazione », -6.

CONGENITI

XLX, f asc. 1, 1899)

.

SULLA DOTTRINA DELLA

Vasi »,

5.

(da

SuLLA DOTTRINA DELLA C1ANOSI (da Roma,

4.

VIZI

anno

« Rivista Ospedaliera »,

( da

( da

e •

da •

« Bollettino della •

« Archivio ltaliano di Chirurgia »,

L. Cappelli, Editore, Bologna,

1927)

.

.

.

vol.

254-274

XVIII,

. 276-292

Volume di pagg. XVI-292, 11itidamente stampato in carta distinta. Prezzo L. 50, piu le &pese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 4 5 in porto franco.

-

Per ottenere quanto sopra invlare Vaglia all'editore LUICI POZZI, Ufficio Postale Suocursale diciotto, ROMA· •


,

Nnm. 22

Roma, 30 Maggio 1932 - X

ANNO XXXIX

,

''

''

fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRA.TICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medic o di Roma

SOMMARIO. .Note e contributi : E. Trepiccioni: Il trattamento delle em<>ttiai con iniez1onJ endo-traoheali di fa,rmaci ccag ula nti. Dsservazioni cliniche : V. Gbiron: Sopra t1n .caeo di ernia otturatoria iStr ozzata. - G. Pupini : Con sider azioni 6 u di un caso dä stenos.i del tenue postra u1na tica. sun ti e rassegne : SANGUE E ORGANI EMOPOIETI CI: H . Wendt: Linf,oaiden csi benigne. - W . C. Hueper e M. Ru&Sell : .Alruni p iroblemi <li .immunita ne~l~ leucem,i.a. F. Ba.matter: Ricercbe a natomo-cl1n1che s ull 1ttero emoliti co -0ostituziona le famig1iare.. - ÜRGANI 01 l\IOvr:\I ENTO: M. C. Laisserre: La periostosi inguainamte acromelica. - W . F. Mair : Miosit e oesifica n te progreseiva. - Just: L 'ooteoointesi cc111 infi bulazione intracorticale. L 'attualita terapeutica : Kik uth : Nuovi rimedi s int~­ tici ad azione a n tim alarica: l'atebrina. - R. Green: Una relazione eu 50 casi di malaria cu;r ati coll'atebrin a .

Notizia bibliografica. - Cenni bibliografici . Accademie, Societa Mediche, Congressi : X Congresso di Medi oina <lel La..voro. - Aooademia.. di Scienze Mediche di P a lermo. Societa Mediico-Chirurgi,c a Veronese. Appunti per il medico pratico : DALLA PRATICA CORRENTE: G. Balla ti: U.n caso gravi saimo di aoid-0& postoperatoria gu.alrito con l'dnsulirnoterapia. - O ASISTI CA E TERAPIA : Piuria abatterica. La nefr-01SClerosi nell'infanzia. - Nella cietite ·t ubercolare. - SEMEIOTICA : Sul valore pratico delle prove con l a t u beroolina. -TECNICA: Tecni.ca della punt ura della .cästern.a . EPIDEMIOLOGIA: Un'epi•demia ·d i poliomielite a t.iipo bulbar e. - VARJA : Si. puo oom.battere l a cried? - PosTA

NOTE E CONTRIBUTI.

a i)unto una pT01ce dUJra t eonica, sempliee insie111e ei sicu ra e fissar e, nei termini .g enerali, indicazio,n i e oootrondicazio,n i, posolog~a e rt1odalita ,d 'impiego· ·di questa .n uova t erapia d ell e· pneuin1orria1gie. Qualch e con sideriazione ci 11a ser vito di pumto ·di parten za. In pr~mo luoao la d efi cienz.a d ell.a .disponibilita di rimedi r ealmente u tili p er arrestare le emottisi e circ.a i quali l 'insegnameinto quotidiano, eh e dal loro u so si r1cavd, offre materia per le piu • • „er1e r1serve. L 'effett o emostatieo d elle sostanze faTmaeod inamicl1e n eurovasomotriei (Ergotina, Hydrastis, Adrenalina) cl1e , in teoria, dovrebbero, . omministrate ·p er via g·enerale, determinare un r estring im,einto d el calibro dei vasi pol•m on ari e con esso, l 'arresto .d ella em-0rragia, e, p er lo m en„o , dub bio, rrl10ll re ssend-0 affa:tto co~­ provato (Bro·dire, Dixon, CloetLa, Pie, Pet1Lj,ean ) eh e a lla vaso-costrizione .p eriferi!ca s i aecom pag·n i ,q uella n el territorio polmoruare; quando non si voglia ten er con.to· della eventtialita, non ipotetica ma di fatto constatata , c.l1e , pe·r la vaso-cos trizione gener~le e . per ~a i1)erten sio·n e ar.teriosa eh e n c d er1va s1 a bb1a

11 trattamento delle emottisi con iniezioni endo-tracheali di farmaci coagnlanti. Dott. E .

TREP1cc10N1,

direit:t. del Servizio Accertamento Dia,gnostieo del C. ,d' A. di Bologna. Co11 una nota prel iminar e (1) son o stati co1nunicati i prim i buoni risul tati teTapeutici co11seguili, n elle emottisi , medilmte la iniezion e endo-trach e:al e di sostanze ad azione coag u l a nte . . ul ·sang u1e . In seguito abbia mo .appli c.ato questo trattamento a·d un buo·n nurneror di -emoftoici , traendo, da uma piu vas ta e dimo:strativa esperienza, la eonvinzione .d eilla e ffic aeia d el m e todo, eonfe.rmat.Jai .da quegli osserva tori eh e ad esso si sono· inteTessati e eh e 1'11ianno sperim1entato, qua1e e stato pTOpOStO 0 con qualch e va.r ian.t e di or.dine comple m e1ntare ed integrati vo. Con la pratica ab biamo, po i, potuto metlere 1

(1) Prova di una n11ova cura delle emottisi. Lotta conlro la Tubercolosi, n. 5, 1931 .

DEGLI ABBONAT1'.

Politica sanitaria e giurisprudenza : G. Selvaggi: I m edici e il codice penale. Nella vita professionale : I nseg na.mento p.:rofessionaJ~. - Concor si. - N omine, ·promozioni ed ono ri ficenze. Nost re corrispondenze : Da ' La Spezia. Notizie diverse. 1ndice alfabetico per m a terie.

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0

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[1\ NNO

XXXIX. N1.rM. 22J

ad aggravare la en1orragia ehe s 'intein.de, con zio·n ale sopportazione della rr1·uc< isa della tratali inezzi, 1comrbaltere: Gerhar~dt, Sergent, 1ch ea e ·dei bronchi di fronte a sostanze etero!Benda, Colbert,- Letulle, Guinard, Bazim, Du- genee, arnche in copiose quantita, gia sperimarest, e·d altri, hanno1, su cio, richiamata l'at- men.t almente constata da Co.Jli·n , Gohier, Botoozione e messo in guardia contro gli i·n·con- tey e d ella quale i mod.erni metodi hronieovenie nti e d i pericoli in.eirenti all 'i·mpiego scopici e broncografici ci hanno dato la piu esclusione fatta ·peT casi ·s peciali - di farmaci ampia assicurazione, 11a poi permesso di alJarvasocostrittori e d ipertensivi nelle emottisi. gare con siderevolmente i limiti delle applicaEffetti problematici o, 1comunque, de1b oli e zioni terapeutichei compuemden·dovi , co·n relalenti, d.a nn10 i m cdicamenti ,d otati di proprie- tiva g·aranzia <li non nuocere, n1edicamenti ta coag·ulanti su1 sangue (sali ·di calcio, g·ela- della piu differente natuTa e costituzione chitina, sieri anim.ali , no·r m:ali o di seicon do sa- mic.a =- .a ntisettici, balsa·n1ici, astri11gemti, rilasso, estratti di leucociti e di piastrine) ehe solvemti e sieri e va.ccini - a·deguati alle neaovrebbero aumentare l.a coagul.ab·ilita di tutto cessita ed alle circostanze, per la cura di gran il sangue ci!'colan.te e favo1ire , pe1"lanto,, la parte delle affezioni bro·n co-·p olmonari , acute formazione di coaguli ed il prooesso di emo- e cronich e. Qtta n to si e fatto a rigu1a1rdo e gestasi n·el fo col.aio em orr.agiparo viscerale. In n eralmente noto. materia le in·d.agini ·sperimentali di Horne, Di qucs'Lo arg·on1ento si e specialmente ocSabbatani, Paynes, Curci e le osservazioni cli- cupala, 1con ,-ari intendimeinti, la sct1ola di ~1 niche di Guinard, Sergent, Bez1a,n von, C.apo- Ascoli, nell.a qu.ale Giuffrida (1925) pienso di caccia, eoc., sono esaurienti: risultati scarsi, u·sare n elle e1noltisi, la iniezione endo-tra cl1eaincostanti, se introdotti per via generale, sot- le di soluzione di .aid renalin.a, ricavandone, cotocutane1a ed endovrnosa, Ad ancora n1eno· se meJ egli e·b be a rife-rire, successi sorpren·denti; per ingestionei, la .p roprieta d 'influire sul fe- la ulteriore estensiome del metodo ne ha avn·o meno ·della coagulaz ione del sangu e esse11do valorata la efficacia di cui fanno fede Je P'u b·p ressoch e a1n nullata in ra.gion·e ·della grande di- blic.azion i ·di M. ASicoli, Lu·c aoer, Cioffi , Daluizionei di esse sostanze nella massa sa.n gui- magg·io, Agnello. Con Galli abbian10 avuto gn1a; l 'azione ipercoa.g ulante ed emo·statica n on , occasione di adoperarlo nella scuola del Prof. potendo1si svolger e, come e i.!Iltuitivo, se se ne Mo.relli, co·n ri ultati , ·di massin1a , so·ddisfaconsidera il ·meccatD.ismo - ( distruzione d i centi. M.a qualche riflession e eh e la pua.t ica ci pia·s trine e liberazione ·di citozima, apporto di- 11a su.g gerita sull e azioni faT1m1acodinami1ch e re:tto di qu1esto ferme.nto o di. sierozima, ri- neuro,regetativotro1)e e (Ileuro-vasor11otorie gestabilimento dell 'optimum1 di concentrazione nerali e locali dell'a·dremalina ('Per le q t1ali, ionica ·di c .a. n el ·s a·n gue .pie r la regolare for- forse, questo procedim1ento tera1)eutico delm.azion'e di trombi1na e secondJalfia trasforma- 1'emotti i non si e, sin'oggi generraljzzato) ci zione di fibrinogeno im fibrina ... ) - se non l1a indotto, a rivolg·erci, utilizz.ando la stessa in .alta concentrazione qu.ale puo aversi c·p n la • via di introduzione, verso medica1neinti doim·m issione i1n circolo ·di dosi massive, enor- tati dell.a pro1}rieta di aume1Dtia.re la coagula ... mi, o, piu agevolm·ente, lin1itando il loro bilita del sangue e ·d i accelerare la fo-rmaziocaim po di 1contatto ·et di aziom e a sezioni ri- ne dei coaguli em.ostatici - farma1ci coagustrette e d.e1te.rmina.te, vale a dire alle zone e- lanti - senza la preoccu1p azione e di pregiudimorrag ipare, m1e·diante la loro applicazione to- zievoli .a zioni associat·e e seoon·darie e d ella fugacita degli effetti, ehe si addebitano alla piaai in corrispondenz.a dei vasi sangui·nanti. La idea ·di servirsi delle naturali vie respi- a·drenalina e n e fan.n o scon.siglia.re l 'irripiego ootorie per far arriv.are al ·p olmone me dica- !l1elle emottisi: - co·strizione vasale periferimenti idom ei ad influenzare favorevolm en Le ca e splan!cnica, ipertensione arteriosa ge11erale e ___. verosimilmente - au!m1ento del lipro~essi morbosi in esso esistenti, no·n e di questi temlp i : 1\1ascagni (1800) ne aveva e1J1 t1n- vello tensivo e d·ella repliezione samguigna neI ciata la possibilita ed intravisli i v~ntaggi. ed piccolo circolo; ipotonie e dilatazioni vasali H. Greenm., piu di otta,n t'anni f.a, ne fece le co.n secutive alla effim.era costrizione; possibili prim e .attu.azioni, iniettJando balsamici · nclla azioni difasich e sul sistema neurovegetativo trachea di tubencolosi. Ma solo da pochi an-:1i vasomotore, · con effetti 1p aradossali; occorrenil procedimento delle iniezioni endotr.ac11ea li 2.a ·di imp·r evedibili ipersen:sibilita alla sostanha avuto quella esten sjon e e quello sviluppn za con .mianifestazioni di !Complessi reazionali, ed ha acquistato qu·e l favore ehe i brjllanlt ancl1e graYi, no·n certo desiderabili nella sperisultati forniti nel campo della diag·no.stica e ciale con tingenz.a. 1 riguardo, Sergent si esprime cosi: « L' A~ della t erapia piena.mente .giustificaino . ua ecce 1

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SEZl ONE PRATICA

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prodotto cl1e bisogna cleci an1ente ab<c bandonare nella e·111-0ttisi tanto piu ich e, clicc nicamente, si son-0 osserV1a1ti accidenti ed efcc fetti contrarii; per mio conto, ri1 n unzio all 'A. cc qu.alunque sia la via di so mministrazione, <c poiehe eleva la preissione e rischia di favocc rire l 'accidente cl1e si vuole, con e.ssa, tratcc tare ». E Bffil.d.a : << .s appiamo ohe spe so la cc emottisi d ei 'Lub,er colosi e dipendente da una « pous ec d i iperLe11 ione per 110Il provare u11a « cerbai appr ensione a ll 'idea ·di uLilizzare, i)er cc eornbatte rla, un 1nedican1ento (l 'Adrenal ina) cc il cui effetto ip ertie11siYo sulla pressione sa11cc g·uign.a ha po tuto esser e n1esso in evid,en za in 1< })uon 11l1mcro di o ser,·azioni ». Evenienze, di fatto, piuttosLo rare, n1a non t·o:.:il da no11 farne co11to a l n1o·m ento di -ervirsi d ell ' Adrenalina. Da notare eh e la sornn1i11is trazione di que ta . ., ostanza per la via lraeheo-broncl1iale 1non e clude azioni ge11era] i da parte di e -a: la n1ucosa cl elle vie aerec, per tt1tta la sua estension e, (Rose11tl1al , Gaiglio, Gol1ier, ' 'Telander, rf r:a i11a) h a UrilO ~tr.a-0rd i 11ario po ter e di a orbim ento d ei liquitli eh e ,·eng·onQ al ... uo con tatto, i quali pa sa110 rapicla111ente ne l circolo g·en erale; se i1e 11a Ja dimo trazione , }Jer e en1pio, dalla subillar nea com1)arsa, n elle t1rine, di o tanze colo1 a11ti ble11 d i 111elil c11e - iini cttate in trach ea . ...\.bbian10 a' u.to a11cl1e la i)ro peltiva di r orregger e, tra11si toria111en te s' i·nten·de, le i1ro]}abili allerazioni ci Lo-sierali del sang ue d ei l ubercolo ... ~ in parl~c.o lare di quelli abit11a l1nente en1oftoici (pia lrinopenia, ·deficien za di f' itozin1a e di sier ozim1a1, di fibri111o·g eno, ecc.), ehe, per le corrisponclenti alterazio·n i d ei n alur.ali fenomeni di coagulazion e, starebbe ro alla base della frequenza e d ella g ravita d cgli avvenim enti e•m orragici a livello d·ei polmoni (Mich eli, Sergent). ' ' Conviene <lire rel1e la q.ues Lion.e d·ell.a J1'e11etrazione d ei liquidi in1messi n ella trach ea, sino alle u ltime diramazioni bronchilali e stata favorevolmente r isolta ; esperien ze <li Guyot e Gui·eysse-Pelli ssier , hanno conuprovato ehe un liquido ol eoso inietlato rri.ella trachea e, in bre\ Te te·m1 po, aspirato nelle piu piccol e divisioni dell 'a1ber o bro·n chiale e ne11e cavita alveolari J)iu lontan e, ·d eill 'apiice , d ella basc e della cortic.alita d el polmome, ove si puo rn ettere in evid cnza , con la Cla1ratteris ti c.a re.azion·e d ell 'acido o~n1rico; d i 1)iu , il liquido ~i ritro\ra, ed in sen . ibile qu.n11tita, anch e1 in .zone \di polmon·e . ede di lesioni tu.b ercolari, in co-rTi&pondenza di fo colai n ecrotici 1come s ulla superficie inlcrna cli piccole raveinne eh e, talvolta , pos..,on o esserne riem1p ite . cc Ci sian10 potuti con1

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vi,n ce i)e , 11a11no scr itto gli autori , cl1e una socc tanza oleosa iniettata n ella traicheJar.. . in un « animale tube r coloso, arriva silllo al livello « d elle lesioni e vien·e a contatt-0 i·n timo con « e e; ci o ch·e, in caso ·d i una m edicazione cc .S'pecific.a a base ol,e osa, presenta un 'interes« se di prim 'or<line; l e co,n sta.tazio!Ili istolo« g ich e fatte, spiegan-0 i i1otevoli risultati ehe cc d a nno le iniezio·n i · m edicame nto1 se endotra« ch ea li n elle .m iala ttie d·el polmone ». Noi stessi abbiamo fatto, n ell 'u-0n10, alcune ro11 t;a Lazioni im p roposito, iniettando 11ella. Lracheta cc Abrodil » (soiluzion e aequ osa io.clata) cl1e per la fluidita e viscosita, 1nolto \ii-cin e a qu elle d elle sostanze coagulan ti , potevai ii1clicare, con siufficiente approssin1azion c, Ja 1lLis ura d·ella pr0rgr ession e ·d ella colon11a liquicla di qu es te ulti,m e 11elle viei bron chiali; ed abbiarno poLuto \ ederne (l 'Abrodil non i preta bene per le fini indag i11i bron coscopiche, llla e sempre facilmen te di f ferenziabile d alla ·d en sita polmonare, p.e r po:tern e seig uire, „ ullo . cl1e:nm10, il corso n ei aamalicoli bron chiali) Ja rapida discesa nelle ultime arborizzazioni bronchiali . Abbian10 a n che notato eh e, es e11d o il ..,oggetto in d ecubito laterale, la cor rente li·qu ida e deviata pr evalenteimte111te ver 0 il lato piu ba so e cl1e in d ecubito orizzo11tale ma d eclive in sen o caudo-a1)icale, il liquido scorre cli p r eferenza versa lei sezioni su perior i tliel polmon e; il eh·e e di non poco \ alore per le illa ~io ni i 1ratich e cl1 e se rne J)OSson o· trarre. Vi e qualeh e pu·n to da ehiarire: si puo O·b biettJa.r e .ehe la iniezione en·dotrach·eal e ftatta n el eo,r:so di un a em ottisi non e, certam e·n te , intervento ase ttico e eon essa si posson o ri1neaceiar e n ei bronchi e sang ue e secrezion i d ell e prim1e vie aer ee, ·di regola riech e di g·ermi , con facili probabi1ita di provocare n ei poln1 oni , g ia a bb.astanz.a a ltera ti , infez ioni sec.o1n d.arie e peri colo issime assoei.az ioni batte rich e, o })fO' 'OCare di "eminazioni di focolai bacillari in parti sa1ne dello stesso polm on e o in qu elloeon trola teral e. Cio , invero , n on e in1rpossihile· eh e avve1nga e n e1ssun Tag·io.nam ento J)UO svalutaTe .d el tutto la impo rtanza di questa argom,entazion e. Ma, in pr.atica, complicazioni di .t.ale matur,a no n si so no a vviena te, per lo· Ir1eno in ma,g gior ·p roporz ione di ql1anto noo· u cced.a e con i consu eti Lratt a m en ti anti.emo-· ftoici ed anche in esclusione d i essi; d 'altra· part·e be·n piu sicur.a.m 1e1n te ])eri colosa per la· dis.se·m i!n.azion e di gern1i e di lesioni . pecifich e·, risulta essere la persistcn z!a ·d i fuori lisci ta di. $ n)gu e, generalm\en·t e lbacillaffero„ pe!rch e 1si d eb]).a te m er e e Tigettare 1'a·dozione di un sicc

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n1lile r11ezzo di ct1ra. In quanto alla osser va zi,011e, cl1e .ab·biamo s·eintito 1nuovere, clie il sa1n0·u e coag·ulat o· rist a1gn a nd-0 n1ei bron ehi p o ... sa, (1u i,·i , eo Lit uire un p unto di riel1i.amo ed un terren o ada ttissimo a llo svi1uppo di germi e a llo st abilirsi ·d'infezioni seeond.ari1e, specifich e o no11 , oppure d etermtinialfe ocel:uisioni d elle ic b r on cl1iali e zone di a tel ettasia polmon.ar e, si puo eceepilre ehe il rirm edio, in ultin1a a na lisi , 11on f.a eh e favorire e d a cceJe ra r e i fi iologici fenomeni di coagulazion e d eil sa11g u e cl1 e, i)rim,a o poi, avverr.ano 1spor1ta·neam·e r1te e eh e r ealizzer anno, p er lotr o proprio coo to , l e s tesse condizioni eh e con esso sono note volrr1 e11 te1 anticipate. \

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D ei var1 procedimenti tee11ici !COn i q·uia.li si puo far g ium..g„er e d ·ei liquidi n elLa1 trach ea e nei }) r or1chi , abbia mo finito p er ·dare la preferen za, d opo compara tive valu.t azioni de i va n tagg·i , risp e1ttivamente d e i difetti di og·nuno di e_ i, a l m etod o dil'etto tran„sglottid eo , a·d egua ta111e11te m odi ficat o e ·semplificat o, siccom e le c ircostan z.e d el easo richi-ed ono. 011 v'.h a dubbio· eh e la iniezion e eindotrach eale, COSi C01ffi8 e pT1art ica.ta da i la ri.n golog·i soggetto in corre tta po·sizion e laringoscopica, sorgente lurninosa , specchio fro,n tale e speccl1i et to larin.g·eo, i'Il ·du·e.: tempi , a n est esia i:>r eYen t iY.a rappr esenta il mezzo p erf:ezion at o eh e ·da la cerLezza assoluta d ella introduzion e d ella totalita d el liquido nella tra cl1ea. l\1a ·di fronte al]a urgen za di UJil a ccide nte e n1-oftoico si p u o b en ·p ass.ar e sopra ia, :rn.a r10, ,r c cl1e posson o apparire, ,s e -no,n superflue , di n on tretta ·n ,e cessita, sen za p ero eh e me seapiti la r iuscita d ell 'azion e e n e ri sultino frustrati g li scopi eh e essa si propone ·di consieg uir·e. La iniczion c endo-traeh eale , p er via i1ndiretta , sopr aglottidea , proposta d.a Mendel e Camt onn et (1920) «~d u su almente imp iegata n ella seuo1.a di M. Ascoli (Giuffrida, 1Fich eT1a1, Lueaoer) e, in r ealta , molto semplice e di age·v olissin1a a ttua zion e; il paziente protun·d e tutta la lin.g·ua ehe e t enuta ferm.a dalla mano sinis tra dell 'operatore , e i&'introduce n ella cavita or al e e sin dietro la base d ell.a lingu.a la aann.u la d ella sirinig a , ripiena d el m .e.d icarr1cr1to , c l1e si s vu<»ta m entre il sog getto esegue una profonda e prolUlll,gata i n spirazion e. Si a„doper a la siring a laringea di Rosenthal, a lunga ca1nnula eon curv.atura s p eci.al·e (Balvay) regol a ta st1lla via .eh e deve seguire. Chi ha prati.c1a,to ques.t o sistem .a assicura eh e la sua sem_plicita e p ari alla bonta ·d ei risultati: nove \tO}te SU di eci il liquido e aspirato n ella tra ch oo. P eTcentua li a parte, s i riesce quasj sem.1

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pr c a far p er venire uin.a certa quantita d el far1naco n eilla traeh ea; ma no11 si ·d eve disconoscere eh e , talvolta, questo ,~a a finire u ell 'esofago e vien e d eg·lutito o, p eir lo sbarram entc1 riflesso d·elLa larin.g e, r est a ·n ell.a bocca ed e r ig·etta.to. Inoltre il fi ssare la lingua fuori d elle a r cate d en t arie esp o1n e, ne lla evenien za di un bruseo movime11to di involon ta ria r etrazion,e, a lesioni del fren ulo eo11tro gl 'incisivi inferiori. 1F atto spiacevole. Al sist em a diret to, intraglottü:de o, d a noi adottato e eh,ei pre11de da,gli a ltri quain.to offrono di utile, ·di pra.tico e ·di sicuro, non sembra eh e si possa muover e aloun seJrio addebito: esso e sempliee , T1a.pido, da a ffidam1ento d1ella buona riuscita d·ella m ianovra e·d c alla po rt a La ·d i qu.a lsiasi m edie o, sen za speciali « apprendisage ». Paziern~e se1miseduito e d am ehe sdra iato; t esta iper·e st esa 1p er il eh e l.a reurva d1el tragitto bucco-laring o-traeh eal e risulta alqua nt o rad·drizzia,t o , l 'esofago si s hiude e la rima g·lottidea vien e a·d .eissere un p·o ' alla rg·ata (Del1er s, Demme); ling ua protusa, spontaneamente; n on sorge·n te lumiinosa rn e sp ecehietto laring·eo ; inrtroduzione nella b occa sino ,a raggiun ger ei la b ase del]a ling ua , d ell 'indiee sinistro eh e prem e e fissa l a1 lingua sul pavimento oraler; 1umgo il lato interno d el dito, t en en.d osi su l1.a linea m edi.ana, si fa scorre r e 1.a eannul.a gomitata, imnestata a d urna sir ing a a tre an elli , d ella capacita di a ],me n o 10 cc.; qu1and o il b ecco d clla 1ca.n nula (munito· di un.a piceola oli va t ern1inale eh e protegge la mucosa ·d a eventu.ali tr.aumi ·d.a pair te d ella estremit a d ella eannula e ·n e .a gevola il ·p assaggio laJttra ver so la fe.ssura g lottidea) h a rag1giunto. l' e•piglo.t ticl e , si solleva il serb atoio con t1n ra pido m ovimento di « b·asculle » e si spinge la canrnula, da ll 'a vanti a ll 'indietro e ·d.all '.alto in b,a sso v.e r.so l 'orifi cio superiore d ella laring·e ; il p aziente insp ira profondamemte. La SBn sazione cara t'teiristica di aver vinto un.a r e sistenziru e superata :uma b.a rriera e ·qualoh e conato rd i tosse informano eh e si e a pos to, in pi·ena eavita la rimge.a; in essa, quim.di, si inietta, sotto una oer.ta pressione, il· liquido .c.he e a spirato con a mrpi e proluITTgati atti di inspira zion e; se la cannula noo. ha perduti i coniatti con il ·dito-guida e con la superficie d ella lingua e si e t enuta a questa addossata per tutto il p1er corso 11a, cavita in c ui essa e pen etrata 1non puo e,s ser e ehe qu,ella lar~ngea. Quan.d o si conosca il lato d1ella pTove.nienza d ell 'en1orT.agi.a e si vog lia dirige re ver so q1u esto 1.a colonna liquida, il soggetto poggia sul fian co om olo1g o, m entre, durantei la iniezione, si sposta I.a siri.nga ver so Ja commissuinai labi~le del lato· opposto. 1

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111.eoe saria la a u esLe ia i)reYei11tiva d ella bocca, del faringe e d ell 'ingr esso al laringe? Si puo dire di no. l\tI. Aseoli 11a fatto giusta·1111e11te notare el1e 10 s tesso Lrau1na psic l11co delle .e1110Ltisi d eprime, cli solito, la reflelti,rita generlaile e quella laringea d ei pazienti, per eui <>t,omi anestesia e superflua. Galli .e <lello ste so avviso ed aITTche noi possian10 p ie11ame11te confermare questo fa.tto; ta11to eh e, ora, faeeia.m 10 volentieri a 111eno ·d ell 'an e teia local e. P ero praticl1iamo, qualehe ininuto pr im.a de lla i11iezione endo-tr.aicheale, q uell.a sottoeulanea di 1 / 2 fiala di Sedol (m orfirna + -copolan1in1a.) : si ottemgono, eosl, un.a b enefica calma dell 'infermo, una moderazion e d el re piro, una riduzion e ·della se·n sibilita e d ell 'eceitabilita d elle zo11e tossigen e ed il rilaseiame nto d el tono muscolare, il ehe faicilita di molto la manovra; deJ pari utile e la 01n111iinistrazione di 1/-1 di mn1gr. di atrO})i1n a, ehe atte11ua la eceitabi lita vag-ale e.d il riflesso d ella to e .e d evita l a costrizione ed il }) locco riflesso d ella laringe. 'in eon trano pero dei oa,s i i11 c ui l 'a11,e ~ tesia locale e indisp en sabile; si tratta, il piu d ell e , -olte, di sogo-etti e motiYi, iper eccitabili, cotituziomalme11te ere ti_tici ed iper eflettivi, con iperestesia laringe.a, n.ei quali il minimo stimolo provoca lu11gl1i aoce. . i ·di to e stizzo a e persino larin gospa m o : a llora, . . e i vuol riu scire a c1ualeh e cosa, bisogna ricorrere alla ane tetizzazione , e la piu completJa possibile d elle t ermrinazioni n erYo e ~ein itive d elle mucose; il eh e si ottiene m ediaiDte abbo11danti e ripetute polverizz.azioni, con adatto ap·pareccl1io •polve rizza tore .a lunga r...annula, di novocai·n a in soluzione al 10 %. Si puo associare la iniezion e 1Sottoe utan.e1a di morfi1na e atro. p1na. Che se le co11dizioni d elle mu cose so110, i)er qual ia i natura , tali da rendere troppo a rdua e ·n on cevr a di p eri coli la manovra e problem.atica la ua ri uscit'a1, mon e ... i li amo a Tiicor r er e alla via tran.... eutanea, inter crieo-tiroidea. l.i embra ehe questo metodo non m eriti il di cr edito in cui e vem1Uto, se si con id eran o i van lago-i el1e, in a leune conting·e,i1zc, puo offrire la fa cilita .de lla esee·u zione e l a r elativa innocuita ·di 1esso. Si pensa, f.orse, eh e la puntura d ella trach ea 1sia un inte-rvento· difficile e eh e di.a luoigo ad inco1n veniemti e eom1)li c.azio11i, piu o m eno temibili: ad esempio la l esio11e della p1a1rte ·posteriore del canal e o l 'inn esto d ' imfezion i nella 1sede e n·e l tr.ao·itto d el piccolo tra uma ; eio puo essere ,,e r o qu.ando la qualita d ell e sosta nze da iniettare richieda l 'impi ego di p-rossi ,a ghi ed arneh e di un piecol o tre-quarti; •m a n el ca so speeiale il liqui1

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cl o poco ·d en so e cli vi eo ita qu.a si ug uale a c1uella di si ero· fisiolog·ico, scorre b enissimo i1el lume di un ago di calibro non m aggiore di quello ehe serve per una iniezione endo' enosa, d·ella qruaJe la puliltura d ella trach ea 110til .e, certo , piu diffieile n e piu pericol o.sa; e qu.an·do si abbia 1cw -.a ·di adop.erare, com e noi fa eeiamo, un ago so·Ltile, r etto o ricurvo, non l)iu lung·o, di due centi1n11etri e mezzo, a p·u nta corta, non si eorre il rischio di pun;gere la i)arte posteriore drella trachea e di pen et:r.a;re n ell 'esofago , me di procurare traumi di apprezzabiJe entita. Ad .a go e lr.a tto , il fin e tragitto -cla es o segnato attraverso i teg um ~nti e la tracl1ea ·Si oblitera su·b ito· e i iean eella per la . te sa ela ticita ·d eii. t e uti, peeialmente, dell a 111-embnaina trach e?-le. La piceola operazione, . e cosi si puo chian1are, e miolto b en sopportata e pe r qUtello c.h e abbian10 potuto o,s servare· im iem e a Rabbio i , non risulta, quando tutto ia stato fatto a regola d 'arte e eon le d ebit-e cautele, ehe po·s sa provocare lo insediarsi di JJrocessi infettivi locali , o qualsiasi 1altra im})Ortante complicazione. Una parca disinfezio11e de lla cute con tin.tura <li iodio , qualohe g·occia ·d i novoca ina all ' 1-2 % sotto di essa, e i puo, eon tutta sicure zza, a ffondare l'ago ulla linea mediaI11a1; a ecorti ·m10vimenti d ' inc li11azione in1pre i a l padiglione d ell 'ago, a _econ·da della Tesistenza 1che la ·punta di que._ Lo incontra nel suo percorso, servira•nno ad e' ritare un a·n·ello cartilagineo e a condurla in t1no spazio intermedio; il caratteristico sibilo d ell '!all'ia a spirat.a, p•er l 'ago, n ella traehea, a.s - . sicura della giusta posizione di queste. Si puo, ])rim.a d 'inn.estare la siri!n ga , iniettare qu.alch e 1CC. di n ovocaina (5-10 ~lo) per inse11sibilizzar e la zona tossigen,a d ella tr.a chea ecl evitare coJpi di tosse eh e potrebbero portare la parete posteriore 1a1 ferirsi contro la punta d.ell 'ag·o . Per il r e to la introduzione d el 111edi can1iento si ese,gue eo111e di r egola, non traseurarndo di far a eeon1·paO'nare ogr1i spinla del pitone da una profon.da inspirazione qa parte d el sogg.etto. Propri.amentc op,p ortuno puo, questo n1etotlo, e"ser e quando la via .natural e, b·u1ceo-laringe.a e imp.e dita da a n orma li eondizioni looalistich e eh e, i)e1· ovvie rragioni, .ra.p1presientain.o , olt r.e eh e .ele1n1enti di gr.a n.di ·diffieolta , s1Jes. o inso11m10,n tabili , per la attuazione della iniezione end·o -tr.acheal e, un.a formale eontroindicazione .alla arp1plica~i on e ·di ·e ssa : ,~.al e a dire qu.an·do esistano lesioni, acute e cr onich e, infi an1rr1atorie, infiltra live, uloerative od iperplas ti cl1e, di natura banal e o peeifica, tt1ber colare o }.uetica, o prore ~ i tu11no1~ali b e:i1 igni e 1naligmi, e r estringin1enti e pasmi e tt1rbe di 1


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inner, .azio11 e, del tratto pailato-faring·o- laringeo. 111 tali occo·r renze si puo an eh e es ere cost.retti a rinunzi.ar e a questo tratta1ne11to, rivolgem dosi, piuttosto, ad altri rimedi e 1 is'leimi di rc t1ra ·d·elle emott isi. Altre co11troindicazioni ·di ordin1e g.en erale o strettarne·11te polmonare, a l rm 1etodo della iniezio·n e e11clo trach eale di fa·r m,aci co.a gula nti ? E leg·.g·iLti1na prudenza escJ.u.derla n ei s0iggetti n1olto deperiti, d·ebilitati, ciacl1ett~c.i , co·n tar e- cardiacl1e avamzate, in n efrit ici con edemi ; I.a febbr.e, .a nch,e a lta, non p.a r e possa costitui re un motivo in contrario. Circa lo stato d el poln1one, la form:a an.atomo~clinica delle Iesioni , il tipo e la ent ita delle eirnorragie, piu eh e a n ette controindicazioini ci isi puo trovia1r di fro11.Le a situaziOIIli e con·dizioni per cui il :t:r.attan1e11to riesoe o poco .effieace od affatto 1nt1tile : le ioni 1co1n geistive ed essudative, bronco1)11eu1no11ieh e, ·diffuse a tutto um lobo o ad inter o })ol mon.e; focolai mol·te·p liei, bilaterali, "Cli bron coalv·eolite (alveolite err1orragipar.a); :-a mpie distruzioni di tessuto co·n grarn·di esca'\rta.zioni .e con rottura, intracavitaria, di dila1taziorn i t\·a1sali an'eJU1rismaticl1e, ullcerazioni e i:>erforaz ion i di g rossi tronchi vascola ri arteriosi e ven osi . In questo ultimo caso la emorrag ia e, com e si sa, abbon·dantissima e di €1Ssa, all 'i1nfuori di un provvidenzia le pneun1otor.aee 1en1ostatico, IDessun a ltro rimedio puo .a \rerne ra1gion e, tanto piu quando e lesa un a·r t eri.a bron chiale di un certo cia1lihro al livello d ella quale la foTt e pression.e· endovasale (1circa 5 volle l)iu a lta ehe nell 'arteria polmonare, second o Courmont) impeidisce· assoluta·m ,oo.te la form.azione, la p errn.anenza ·ed il oo·n ,solidam .e nto ·del ooagulo emostatico; inoltre si ricorrera, ·d i i)referenza , 1a r imedi cau sali , piu raz.ionaln1.e11te ·diretti, Il«}lle pne um1orra.gie in -cui il pri1n1cipale fattore d·eterminante e eosti1tt1i to da stasi venosa (vizi mitrali ci) da ipert ension e a rteriosa generale, da pletora sanguig n a , da s la ti e.mofiliei-emogeinici, da perturb azion i va.s o·m1otorie. P rr il r et'to, 01g ni a ltra form a di emorrag·ia -e di qualu·n qu e intoo,sita, e favorevolmente imfl.u1ein za ta da queisto trattamento: emorragie 1)r ovenienti dlar ero,sioni di ramuseo·li vasali o d a infiltraz ione di elem enti san guig ni attraver~o }).ar.eti a norm.almoo:te p·e rm·eabili , in sen o e; a ll 'intonno di fo.c olai infiammatori , degen er.ativi o n eo-prod·u ttivi; ·da ·processi ·d i cor1gestione a ttiva, iperem ,i ca; dal cedim·ento d elle fragili pareti di vasellini neoforma ti , ectasiei, in corrispoo den za di zone selerotioh e-cioa·triziali . cli corpi estranei ritenuti di produ2ion i ei ~ tich e e tumorali. llil due casi di dilatazion i })ro11el1iali, (de bit.am ente coo trollate 1

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co11 la broncografia), cilindriche con qualch e cavita .ampollare, ·a bitualm ente secche, ma a tentlen za emofto~ca, g li episodi en1orragiei sono stati rapidJamente dominati dalla iniezione cn·dotracheale di Coagulemo; risultati ottimi in una e·mattisi reeidivante, originantesi, verosiimilrnente, n elle viei-narnze di una palletta di shr-.apn ell , rit•enuta in pieno p1arenchirna pol1nonare, ed in una en1ottisi - caso sul quale ritorner-e mo - insorta n el co·rso di u1n riforn i1ne·n to pneumotoracieo. Nei primi esp1erimenti ci .siamo lasei.ati guidare d.a una b ein con1prensibile pru·denza , li1nita ndo ~ai quantita ·della sostan za 1coag:ula1nte iniettata , a 5, m1assim o 10 ec. p eir volta; n1a, in p rosieguo, la i11nocuita completa e la p erfelta tolleranza di .e ssa , la mancanza di feno1neni a ecessori e .s econdari e di eomplicazioni ·di qualsiasi indole e natura, e, soprattutlo, i ]J uoni ·effetti eon seg·ui ti, 1ci h anno persu.aso ch o si poteva, sen za risehio a lcuno, acerescer e le dosi, eonfarrme all1e ·esigenze del caso (1015 ed anch e 20 oc. per volta) e ripete-rle, se n ecessario , du·e o tl'c volte i111 un giorno: richi-esta, iinvero, eceezionale in quanto la emo·rrag ia si 1a:rresta, ·di m.assima , do·po la prima iniezione, salvo il permaner e d·ella emissione di bloechetti di sa~D'lle eoag ulato, nerastro, eh e segna la fine di ogni emottisi o il perdurare, p er breve tempo, di espettor.aziooe di m1ucosita lievem ente striate di sangu·e . Di solito, in 1casi g·r~vi e persistenti, la r iuseita dipem.de da lla quantita di medicamooto adoperato. D.ei farmJa:ci ad azione ooagulante, gia sufficien 1t.emente spe.r imentati ei rieonoseiuti ·dotati de lla propriieta di aumentare e di accelerare la coagulabilita ·deil sa1ng ue m edia11te l 'apporto ·di elem enti ehe norma lmoote entr.ano i1n giuo1co n el m1eccani. mo .evolutivo dei fenomeni della coagulazion e ·e ehe si sono rr10st:r1ati attivi, specialmemte ·per applicazioni topich e lll.ei focolai eimorrag iei , ci si.amo serviti , dapprima, ·d el Coaguleno, poi dello Zimema e dell 'An them.a; qu.alche vol ta ·della Pectina. In ,complesso, ognuno e tutti q·u esti m eidicameinti , hanno fornito, oomparativ.amente, risultati press.oehe .eguali senza differ enze seinsibili ne,g li eff.etti ulti,m~ , n·ell.a Tego l1arita, n ella durata e nella prO'Iltezza di erssi (la ma1Ilifes·tazio!l1 e ester.n.a della .en1.orragia si presta !Chi.ar.am ente a lla esperi.en za, senza dar adito a dubbie v.a Jutazioni ·del sucoesso e del fallimento di un rim·edio) tali ·da diriger e Ja preferen za verso l'una piuttosto eh e l 'altra sostlal!lza. Queste sooo ·state adoperate imtegralmente, nelle con centr.azioni originali , senza ulteriori diluizioni eJ solo scaldandole, al momento dell 'uso,· .all a tempeT.atura del corpo. 1

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SEZIONE PRATICA

F. Galli 1con il criterio cl1e g li effetti emostatici cle.i fa rn1,aci a·d iaizione coagulan·~e posso110 es ere can sidereNol.me1nte a.gevolati e rafforzati da cootempora n eo r estringi·n11ento diel calibro dei vasi sanguina nti - eventualmente iscl1en1ia della zona emo rragipara - aggiunge al c~o-ula11te urn, cc. di soluzio,n e di adrenalin1ai al %0, ri1cava n.done risultati soddisfaventi , so tto ogni punto di vista, riconferm,a ti dia· coloro (Ascoli, Borsalino) eh e ha nno prova ta qt1e la associazion e di m edicam enti. ~fa, ll1ella fa tti. pecie, e difficile dare a lle due so~la 11 ze la })arte giu ~ta eh e a cia ct111a spetta nel detern1ir1ism o dell 'arresto di una en1otti" i . ._i puO presumer e ehe ver.amente l 'adre11ali11a pe r la ... ua azion e vaso-cost rittrice ed i ~c l1 e 111izzant e agcvoli il consolid an1 en to d el coag·u lo e1nosta ti:co a lla cui for111az ion e rapida e })recoce J1a contribuito, IJri1nieramente, la so"tan za coagulante; tuttavia p er le con siclerazio·n i su espost e a proposito d ell 'impiego d cll a Adrenalina •n elle em ottisi e per la consLatazione cl1e i eoaguJ.anti da soli ha1nno m os trato di poter r endere effetti n on m eno pronti e completi della misoela , rnianteni1a1mo imn1odificato il m etodo orig ina rio, al passivo d el quale, in 'ora, n on a bbiam o avu La l'occasio11e e m esso i;n opera a tem po ed op portunam en te - d i eg'n are serii insu1cc.essi od i nconvenienti di qua] ch ei importanza. Vorremmo aggiunger-e eh e n on e improb.abile eh e con la im.iezione endotracheale, p er il fatto delle stimo1aizioni a pportate n elle prime vie aer ee, si possono an ch e provocare azio11i riflesse n euro-va somotrici, costrittrici, a li v,e]lo de i poln1oni; la 1complessita e la ricch ezza d ei dispositivi vaso-reg-0latori delle strulture ·d ell e Yie aeree e d ei p olmOiJ)ii , la .p os ibilita di fen om.eni rifles i a sede bronchia le e polrn onare conseguemti a. stimolazioni a distanza (ri fless o naso-bronchiale di IFranck, riflesso vasocos trittore ·polmonare di Livierato e Rossi, riflessi p0Ln110na ri di Abrams , ecc.) r e11dono verosimile una ipotesi siffatta. Deve e.ssere superfluo l 'avvertimento di non d ornandare al rimedio piu di qua nto esso puo datr e e di inon a sp ettarsi dei miracoli; og ni terapia prooe.de neceissariamente allo scoperto, senza certezze assolute .di ragg iu1n gere, in ogni caso , g·Ii obbiettivi e 1se,nza pretese ·di non dover mancare a lcurn colpo. La esperien za, non miai sufficieinte rr1a suggestiva e gia prob.a toria , eh e si e fatta di ques to n1etodo di cura con sente di darg li un posto , e 11on di secon d 'ordine, n.ella disp onibilita terapeutica ·d elle emorragie poln10 n.a ri. 1

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RIASSUNTO.

Pe r la cur.a delle emottisi l 'A. si e va lso de1ll ' i11iezio n e en dotrach eale di farmaci emocoagula nti (eo.aguleno, zimema , anthen1.a ecc.) a ociati all 'a·drenalina. 1

BIBLIOGRAFIA. L es injections intra-trach eal es . J 011r 11a l c.le iVIed . et Chir. pratique, 25 lug lio 1920. D r::11En s. J ournal d es Praticien s, 51, 1922. BEnTIER. L e traitem ent des h emoptysi es Tb c. J ot1rn a J de Med. e t Chir. , J 921. BnEE. E lude cri l iq ue et exp eri mentale sur les inj ccl i ons intra-lraclieales, 1920. G l l YOT. L es injec tions int ra-trach eales da1is les affecti ons pulmonaires, 1920. G1 F FRIDA . L 'A drenal i na p er via endo trach eale nella cura de ll e em otlisi . Riforma m e.dica, 18, ] 925. L CACER. Su ZZ' uso de ll 'Adren alina p er via endotrac h eale n ella cura delle em ott is i . P oliclinico , Sez. Prat„ 42, 1930 . L AURENS. Inj ections i ntra-trach eal es. In : rvIARTINET . T h erapie Cliniqu e, 1924. RossAN et Gu 1F.YSSE. R ech er ches sur la p·en etraf ion d ' une substance m edi cam . dans l e poumon sain ou t bc. par i n j ect . i.n t ra-l rach eales. C. R . Soc. d e Biologie de P aris, feblJr aio 1920. GuYOT. L e:; i njec tion s i ntra-tracheal es. T echnique simplifiee. Ibid ., 1920. CA u SADE. Avan lages des n1edi calio ns coagulanl es p our com battre les h em op tysi es Tb c. Presse Medicale, 23, 1922. P ETITJEAN . Action de quelqu es m edi cam ents vaso1not eurs sur la circulation pulmonaire, 1908 . L Ev ENT . L 'A dr enal ine . Propriet es physiologiques. Gaz. rles H öpitau x, n . 52, 1927. BE o \.. Annales de Med ecine, n . 2, 1930. BALv Y. Paris Medical , 11. 4, 1 921 . GALLI. Su una nuova ter apia della emottisi. Lotta contro la 'fuber colosi, n. 5, 1931. In . Una nuova cura delle emotf isi. Rivista di 1?at. „ e Clin. d ella Tuber colosi , n . 2 , 1932. M AscoLr. Sulla cura de l le emottisi con l e iniezioni endo-trach eali di Adrenalina. Riforma Medica, n. 30, 1931. BonsALINo . La cura dell e em ottisi p er via endotroch eal e. Lotta contro l a Tubercolosi , n. 11, 1931 . SERGENT .

R/oordiamo Je interessaatlssime monogralfe:

Prof.

ATTILIO

OMODEl-ZORINI

Aiuto nell'Istituto " Ben·i to Muesolini 11 Clinica della Tubercoloei e delle MaJattie dell'apparato resipiratorio

Le modalita di origine della tubercolosi polmonare Volume di pagine 92. Prezzo L. 1 2, piu le epeee postali di spedizione. Per i nostri abbonat i "lole L. 9, 7 5 in porto fran co. 1

Pref. CARLO CAMNA

Direttore della R. Clinica Medica dell'Univ. di Siena

Le modalita di origine e di evoluzione clinica della tubercolosi po 1monare Volu.me d•i pagine 164. Prezzo L. 20, piu l e speee paetali di spedizi()llle. Per i nostri abbonati eole L. 1 6, 7 5 in porto franco. , Inviare Vaglia all'ediitore LUIGI POZZI, Ufficio Posta le S uccursa le diciotto. ROMA.


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OSSERVAZIONI CLINICHE. Jstituto di Clinica Chirurgica della R. Universita di Roma diretto dal prof. RoBERTO ALESSANDRr.

Sopra un caso di ernia otturatoria strozzata. Prof. dott. VrTTORro GHIRON.

I Cc.'lsi di erni.a otturato·r ia strozzata n ell.a letteratura non sono molto num.eros i: una slatistica di May.er deI 1914 n e riuniv.a 56 a cui si puo aggiungere una trentina di easi piu reeenti raceolti .da ·B annet n el l926 e p ochi altri della letteratura degli ultimissimi anni. Si tra tta d 'altra parte di affezioni di una n otevole gravita , sia p~r il fatto ehe molto spesso Ja diag nosi non e posta dal ehirurgo , sia per il fatto eh e l 'intervento e molto sp esso tar.di vo. E anich e da notare ehe a.ecanto all e form·e piu evidenti con segni elamorosi di dolori e tumefazione b.en e evidente nella r eg·ion·e ott u:r.a toria, segn o ·di Romberg, dolore ta.111.a pr.ession e n ella r egione otturatoria e r eperti ·della esplorazion e va1oo1m.ale e rettale; vi sono altri ca i ilD, cui ·parte di queisti 1segni m a n can o (es. la . formazione di una ernia b en rnanifesta); ed altri infine eui tranne i segini ·di otcclusione nulla si puo rilev1a.r e dall 'esame del mala to. Questi sono i easi piu insidiosi g iacch e il el1iru.r go e fuorviato dall 'anamn esi e da ll 'esa m e obiettivo COD:tradditorio e n ella letteratura l 'alta m ortalita dell 'ernia ottura toria strozzata ·e appunto riportata varie volte ad interventi tärdivi per diag nosi erronee, eorrette, il piu .d ei casi , ·durante g·li interventi. ~~ dunque molto import a.nte per il chirurgo eh e si trovi davanti ad un oceluso il poter e esc] udere questa possibilita .diagn ostica prjm.a di pr ocedere ad interventi intempestivi. Ma anch e con la guida di una ipotesi ·diagn osti ca e diffieile a stabilire in modo sieuro la prec11za di ernia otturatoria strozzata.. l(ronl ein diceva : cc La diagn osi ,d i er11ia otturatoria n on 1complicata e a ppen a possibile, quella di ernia otturatoria strozza ta e per lo n1,en o incerta » . I segni piu importa11ti si pos• sono r1assumere : l ~ sinto•mii di oeelusionie del tenue. P er rilevarli b ~ne talvolta puo riu seire util.e una an.a11nne i aeeurata , ma questa eveni en za e pur troppo :rara. P u1Ttr-0ppo i segni di oeelusion e illon ~o n o em pre cosl classi1ci e elamorosi come ei si puo aspettare . P er il f.atto eh e l o strozza m ento llOn e eom pleto O eh e }'ansa de} tenue inte0

ressata e piuttosto alta il malato puo avere emis ioni di feei sia p ure in pieeola quantita cl1e ingan na110 il n1edieo. 2° segni di sede. Sono 1costituiti: a0 da una tun1ef.azion.e n ella ·r eg·ion e otturatoria. E p er o poco frequ.ente la presenza di una tumef:azione ·evidente, di solito si tra tta di una semplic.e Fileva t ezz.a poeo pro11w1ciata e no·n b en eireoseritta, per eui son o n ecessarie manovre ·e ricerich e onde riuscire. a· deeela rl.a. P er eontro son o molto nu:ni,erosi i casi in eui tale tum e fazion ~ rivelatriee n on fu possibile di apptezzarla oppure fu locali zza ta i11 corrisponden za dell 'anello erurale. Infatti Meyer riferisee 1comie v.arie volte (il 9 ~~ nella sua statistiea) ta,li ma lati furono operati con la diagn osi di ernia erurale; b) da una n evra lg ia del n ervo ottura torio conoseiuta eol nome di segno di Rom})erg . E dovuto, all.a eompressione dei rami ,sensitivi del n ervo otturatorio, ma appunto })er criesta etiolog ia n ei 1ca.si in cui la co1npression.e non si eser eita eon sufficiente· inten sita o in eui il saeeo e seivolato, al da,-anti dei filetti nervosi 0 p erch e l 'ernia e poeo volu111inosa, com ie n ei casi di ernia interstiziale, la n evralgia manca. Seorrendo la l etteratura si trova ehe il segno di Ramberg e prese11te solo I1 ella meta dei casi seeondo aleuni (Bannet); i1ella minora.nza dei casi seeondo Mayer e Berard. Infine e da ricorda re eh e questo sinton10 si trova pure in a ltre entita morbose; c) da segni dell'esame vaginale e rettale; questi segni sono molto inoerti e si tradueono nel piu delle volte n ella pereezione di una m.assa o piastrone dolen te ehe ·p uo esser e be11e riferita a d altre entita m orbose oltre quella dell 'ernia otturatoria; ll ) dai da.t i ana mnestiei i quali son o an.' . . . . . cora fJ lU 111oert1 , e possono ·cost1tu1ne u n cr1terio di orientan1ento molto ·reJativo. Appare da lle statistieh e eh e la donna sia m olto p iu soggetta a tale affezione d·e.11' uomo, eh e ques ta colpisca a preferenza persone anzian e e eh e hanno subito un forte dimag rimento. La anamnesi parla an eh1e talvolta di attaochi })rece.denti risolti spo·n.tan eamente, n1a gen eral n11ente il maJ.ato g iunge alla osservazione de! ehirur.g·o dura nte. il prima· attaeco. Questi dati sen1·eiologiei incerti sono da una IJ.arte una g i11 stificazion.e ai m olti errori di di ag nosi e da ll 'altra una indicazione per il chir uTgo a procederei eon la ma ssima cautela til ei casi di ocelusione intestina le con localizzazione ·dei dolori ,,erso la region-e crurale e otturatoria e a pr eferine per questi intervent i lai


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SEZIONE PRATICA

,·ia addominale eh e nel1e incertezze e n ella n1ancanza di oriie11taz ione precisa costituisee il metodo piu sicuro e meno pericoloso. 11 caso cl1e voglio r iportare e un esempio di quanto ho detto sopra. D. G., d~ anni 62, am111ogliato, contadino. No11 vi e Ilulla nell 'a~amnesi famigliare. Personalmente egli non h a avuto n essuna malattia degna di nota tra11ne i comuni esantemi infantili. La presente malattia si in~zio 4 giorni prima del1'ingresso in Clinica con dolori addominal~ al quadrante inf. destro, diffusi poi a lutto l 'addome, specialmente alla regione periornbellicale i quali andarono cr escendo dal primo giorno per subire remissio:rµ nei giorni seguenti e riacutizzarsi in 4a. giornala . L 'alvo fu chiuso alle feci ed ai gas ma non complet am ente, giacch e in seguito ad un enteroclism a ebbe una emissione scarsa di feci d'appar en za n ormale. Ha avuto in questo periodo 4 volle vomito d 'aspetto piliare, singbiozzo e 1ievi m ovimen ti febbrili. All 'esame obbiettivo si riscontro u11 addom e leggermente tumido con pareti addomi11ali tese ma mobili negli alti respiratori, lievemenle dolenti alla pressione . Non si e mai potuto apprezzare una ver a difesa muscolare n e apprezzare una zona di maggiore dolorabilita. Con le m,anovre palpatorie si possono provocare movimenti perist altici, in vicinan za del m esogastrio con borborigmi. Ver so la regione inesogastrica si puo notare una rison anza timpanica piu spiccata. Lieve ottusita declive mobile al fian co destro . L 'esplorazione r ettale riusci negativa. Lingu a umida, il polso teso, ritmico, di m edia frequenza, r espiro regol are. Nulla a carico dell 'apparecchio r espiratorio e circol atorio. All 'esame r adiologico si poteva rilevare m eteoris1no n elle an se del tenue. Col clisma op aco si riusci a riempire tutto ~l colon; ma a livelJo del cieco il b ar~o si arrest o riempiendolo incompletam ente. L 'esam e degli orifici erniarii fu n egativo. Fu operato il 6 giugno 1931, giorno seguente alla sua entrala in Clinica, con diagnosi di occlusione intestinale . Anestesia r achidea con tutocai~a: si pralica una laparotomia pararettale destra. Aperlo 1'addome si trova eh e le ultime anse del tenue c del colon sono vuote, l~ superiori del tenue dist ese. Esiste una notevole quantila di liquido torbido libero. Segu endo le an se dell 'ileo dal confl uente cecale ver so le porzioni piu alte si t.r ova un 'a.nsa iniprigionata in un orificio ehe sj i·iconosce per quello otturatprio destro alquanto allarg.ato. Si seziona un cer cine fibroso, eh~ stringe l 'ansa e si libera questa ehe e in discrete cond~zioni sebbene cianotica. Si esplora l'orificio in, cu~ era strozzata l'ansa ehe si riconosce continuare in u11 canale Jungo 4 o 5 cm. in cui puo entrare il dito indice. Eversione d~l peritoneo ehe riveste questo canale e sutura a doppio strato dell 'orificio di comunicazione. Sutura a strati delle pareti addominali. n decorso post-operatorio fu regolare ed il pazienle ·usci guarito dopo una quindicina di giorni.

Il punto su cui d·e&idero maggiormente insistere e quelle del trattam.ento operativo e del m etodo da seguire per queste er:n,ie. Si legge

in molti trattati classici, e qu·esto concetto e stato realmen:te seguito in pratica da molti chirurgi, ehe La via piu sieura e piu logica per aggredire l 'ernia otturatrice e quiella ehe porta il ehirurgo direttamente sulla t11mefazione ern~aria nella regione otturatoria. Ma se vogliamo credere ai risultati eh1e ei forniseono le .statistiche si deve rdedur:n, e ehe questa via non e la mgliore. E quella ehe ha la maggiore mortalita e di piu in un gran numero di casi il ehirurgo h.a dovuto a bb.andonarla per seguire la via addominale. La ragione di questi insueoessi si puo rioercare : n ella angustia dello spazio su eui deve lavorare; nelle manovre Ia. boriose per liberare l 'intestino e eh e lo espongono a incidenti operatori !eh e prolurngano e r endono piu indagin-0sa l 'opooa„ziom·e eh e per se dovvebbe gi11ng ere rapid.am ente a termine. E 1a g iustezza di questa osservazione e dimostrata aniehe da quanto e sta to affermato da qualche chiru;rgo: ha nno avuto migliori risultati gli interventi condotti senza diagnosi certa, appu:n,to perch e in questi si e soelta subito la via addomina le. A questo riguardo bisogna anch e aggiung ere come vi siano vari casi in eui l 'ernia otturatoria fu diagnostiieata eome crurale e l 'operazione eseguita seeo~do il m etodo eomune dell 'ernia erura le : error·e eh e ha naturalmente aggravato la prognosi dell'intervento. Poieh e non si deve dimenticare ehe questa affezione da una mortalita piuttosto alta. F. Horine nel 1927 11a riunito i casi da lui puhblicati n ell 'ultimo ,,,entenn.io eh e sommano a 55 compreso il 1p roprio. Sono segnati 22 casi letali (il 40 %) , mortalita eJ.evata ed e eosa tanto piu notevole per ch e riguarda casi eu.r ati eon la teenica piu recente e da mani esperte. Le statistiehe antiich e sono anche piu scoraggianti, com.e e naturale. E·ng lish n·el 1891 su 22 imterventi rip ortava 9 ~u1ari gioni e su 4: la pairotomie 1 sola guarig ione. La rstatistica di Mayer pubbl.icata n el 1914 da risultati alquan. to migliori ma la percentuale delle guarigioni oscilla attorno al 50 %. Si tratta dunqu ~ di un in tervento a eui il chirurgo non puo procedere a 1cuore leggero. La gravita dipende probabilmente :d.al fatto ehe si tratta di individui oeclusi ·da un tempo piu o m eno lung o. Infatti il :Saceo ·e rniario generalm ente ha un eollietto abbastanza largo ·pe·r cui non da subito segni clam.orosi per intensita di dolore e di fenomeni riflessi addo·m inali, cosiicch e molto spesso l 'ocelusione :Si .trascina per qu.alch e giorno, non eonosciuta dal m edico, ma produoendo ug ualmente i suoi effetti n ocivi sull 'orga. n1smo. 1

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TL POLICLINICO

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Si tratta poi di malati anziani, la media d1e ll 'eta essen do fra i 50 ~ i 60 anni. Pertanto la resistenza e anehe diminuita notevolmente. Eeeo dunque sottolineata l 'importanza ehe un intervento breve ,e semplioe puo avere sul su eoesso finale. Rieordero breven1ente l 'osservazione e le cri. tiiche sulla letteratu.r a riguardo all ' erniotomia sempliee. Cio ehe sopratutto I.amentano gli Autori e : eh1e non pern1ette di riconoseere beno lo stato degli organi erniarii, anzi molto spesso, ed e l 'ineid ente piu gravie , l 'intestino strozzato si riduic e s1Jontaneamente prima ehe il ehirurgo abbia potuto esaminarlo eonvenient·em ente. Buona parte della mortalita delle ernioton1ie e dovuta appunto .a llo sfaeelo del1'ansa erni!a1ria .avvenuto n·ell 'a ddome eon peritonite puruJenta conseeutiva. In aleuni casi (Zorn) il ehirurg·o dovette riintervenire. Trendelenburg in un ,caso trovo ehe il saeeo si era svuotato del contenuto e alla autopsia si vi·de ehe l '.a nsa ridottasi era eangrenata e perfo·ra.ta. E stato anehei notato eon1e sia molto diffieile per il bueve e stretto canale otturatorio eseguire interventi sull 'intestino nei casi in eui il suo stato lo richieda; eome lo sbrigli.am.ento dell 'an ello ·p uo porta,re fa cilmente a lesioni sia dell 'intestino sia dei vasi o, dei nervi otturatori la eui disposizione anatomica non essendo mai costan te non puo il ehirurgo seguire i pun ti di r epere sicuri. All ' opposto tutti i ehirurghi sono eoneor.di n el :rilevare la fa1cilita della laparotomia e com ei le manovr·e ad esse inerenti ri·escano r.a.p ide e senza notevoli traumatism.i per l 'intestino. Per quanto riguarda la mia osservazione personale debbo · dire eh e avendo eseguito una ineision.e piuttosto ampia ed essendo g uidato dai dati obiettivi e ra·d iologici verso la fossa ileo-eecale ho potuto ieon rapidita estrin&ecar e le anse ileali dilata.t e e g iungere sul punto strozzato senza eh e il malato, soggetto a nziano e in eondizioni gen erali m·ediocri , avesse a risentirne un trauma notevole. Nel mio caso l 'anello era abbastanza largo, p ero co.stituito da una briglia eonnettivale n1olto densa e tenaioe e qu1esto e ben naturale qu.a ndo si pensi alla costituzionie anatomiea del canale· otturatorio. Dalla via addominale mi riusei facile lo sbrigliamento e allora l 'ansa pote faeilmerite venire ri dotta. Secondo gli Autori sarebbero abbastanza frequenti i 1casi di strozz,a mento later.arl e di un 'ansa. In questa evenienza e molto facile se si interviene per la via o tturatoria cl1e l '.ansa si riduca spontaneam ente e troppo rapidamente all'inizio dell'operazione. Con la ' ia a ddominale s i puo esa1

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[ANNO XXXIX, Nui\1. 22)

minare fa cilm.ente lo stato dell 'ansa e, se e n ecessario, aggiungerie qualehe punto sieroso per proteggere la parte di parete dell 'ansa in cattive coDJdizioni ed evitare Ja resezione ehe •Costituisce un aggravam.ento notevole. Infatti nella statistica di Wilms nel 1914 i malati di ernia ottu:ratoria strozzata in eui fu eseguita una resezion·e intestinale morirono tutti. In seg uito ne sono stati pubblicati tre casi con sopTavvivenza; ad og·ni ffiO·dO e chiaro Ja gravita di questo intervento. Un 'ultima paTola voglio· aggiungerei per qu ello ehe riguarda il tra.t tamen to del canale del1'ernia. Nei casi in 1cui vi e •UTia .p eritonite del sacco eon formazioni di membrane o di liqui·do purulento si puo m ettere un drenaggio di garza ma, tranne queste eondizioni, e sempre preferibile richiu·d ere. Sono stati descritti metodi numerosi . Trendelenburg descrisse un inetodo osteoplastieo. Altri metodi osteoplastici furono usati sopratutto in Germar1ia (Barden.h eue r, Von Meer, Gun·dermann). Sempre in Geirmania sono stati descritti metodi di plastica museolari piu semplici ed agevoli, di trapianti ·di grasso . (Gundermann, !Brüning). A me sembra eh e qu·esto eostituisca una perdita di tempo e 1ch e l 'utilita ne sia discutibile. Personalmente ho usato del saeeo stesso introflettendolo nell 'ad·dome ed eseguendo doppio strato di satu:ra in modo da raddoppiarlo e fissarlo lateralmente, e con buon esito. Metodi analoghi sono stati usati da altri autori eon risultato soddisfaeente e cr~do sia la via piu pratiea per questi casi. RIASS·UNTO. L 'A. parla sopra un caso di ernia otturatoria strozzata deeorsa •subdolamente· e von pocbi sintomi talche la diagnosi da porsi era quella generica di ocelusione intestimale. L'A. ricorda 1co.m e sieno stati frequenti gli errori diagnostiei in, tale affezione ,e per questiai e·o nsi·derazione ed altre il migliore trattamie.n to e la la;parotomia. 1

BIBLIOGRAFIA. BoNNET. Le diagnostic et le traitement de la hern„ie obturatrice etrariglee. Lyon Chirurgical, 1926. Cvnus F. HoRINE . Obturator hernia. Annals of Surgery, 1927. Bo1~NET. I-Iernie obtural.rice ctranglte. Societe de Chirurgie de Lyon, janvier 1922; Lyon Chirur· gical, t. XIX, n. 4, p. 452. GuND ER~IANN . Ueber der plastischen Verschluss des Canalis obt. Beilräge zur klinischen Chir., 1920, f. 118,. JABOULAY M. and PATEL ~I. llernies. Vol. XXV:


[.\ NNO

XXXIX,

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SEZIONE PRATI CA

Nouveau Trait e de Ch i rurgie.

Par~s,

Bailliere,

1908.

J . Ueb er H ernia Obturatoria. V\Tien . Kl. W or.henschr. , 1891 . ?YIEYER. Ueber h ernia obturatoria. Arch . f . K1in . Chir., 1914. ~IAc-l\IAHON. Obt. lie rnia. Annals of Surgery, 1916 SAl\IARELLr V. Ernia ollu r atoria strozzata. Atti Soc. Lon1b . di sc . 1ned . e biol. , ~lilano, 1912-1913. SA\VDAY A. E. A case oj Strangulated Obturator Jl ernja. Lancet, London, 1921. K1 NDL. H ernia Obturatoria. Zcnt.ralbl alt f . Ch ir. 1912. ' ~ORN . Zur Qperat de r H . Ob t. Ibid ., 1918 . KA UF'F:i\IANN . Ernia otturatoria . 'i\1 ien Klin . ,,-och . 1930. , PETERS . E rnia otluratoria. Sedute d ella Societa Berl . d i Chirurg~a, 1929; Zentr alblatt f. Chirurgie, 1929.

ENGLISl:l

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lstituto di Clinica Ch irurgica della R. Universita di Bologna

diretto dal Prof. B..\RTOLO

IGRISOLI.

Considerazioni su di un caso di stenosi del tenue postraumatica. Dot t. Gu1no PuPI 1. Lo tudio delle contu ioni dell 'addon1e e delle lor o con '"'eguenze intere ua <la . : ecoli i m edi ci e chirurghi e \ i ac.cenna an ch e il l\1orgagni (« De sedibu s et causis morborun1 n) . petta a l\tloty (1890) il m,erito di aver classificate dette alterazioni a ca1"ico dell 'intestino in lesiolThi da schiacciam,ento, da "'coppio e per trazi-0ne. Esse sair ebbero prodotte dal r epentino e violento avvicinamento della parete addominale anteriore allo sch eletro (colonrna, ossa iliach e) ed a quella posteriore (Morgagni , Sauerbruch, Long u.et (1), B,eck (1), Eich el, Curtis (1), Ferrieir e Adam, Thoma n1r1 (1) eoc.) ed il loro tipo dipenderebbe {lallo tato di riEml1)im1ento d ell 'intestino cosi stretto nella morsa (Scarpa (1), R ertle, ß .unge (1), Kempf (1) ecc.) e dalla direzione ed entita delle forze su ,d i esso agenti (Sauerbrucll , Neumann, Petri ecc.). E'ria gli esiiti poco frequent i di questi tra umati mi figurano ain ch e stenosi intestinali di cui abbiamo avuto occasione di o servare un ca„o in Clinica. 1

M. Tenilio di anni 36, contadino, d a Budrio. Entrato il 6-VII-1931. Uscito il 4-10-1931 . I genitori sono morti a cau sa di malattie infettive di ~atura n on. meglio precisabili. Null 'altro di notevole n el gentilizio. Nato a termine di parto fisjologico h a avuto allatt amento materno. Non ha sofferto d ei comuni esantemi dell 'infanzia, n e contratto malattie ven eree. Durante la guerr a ha avu to p er d ue anni circa febbri mala1 ,

(1) v. RosT : Fisio1logia pato logica p er g hi. Lipsia, Vogel , 1920.

chirur-

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riche. Nell 'i111111ec~ia l o clopo gu err a c s talo. colpito <la un a for1;ia i11~1u e1.1 za] ~ graYe (cc Spag11ola ») cl alla qu ale e g·u ar1lo in circa 6 se Ltin1ane senza poslumi. . E serrtpre stalo forle 1r1angiator e, modico be' 1lore e fu1l1alore. I l giorno 9-\ --19:31 e caclu to con Yiole11za sul1'e tremita d el ti111011 e di un biroccin o battenclovi l 'acldom_e poco soLLo 1'on1belico. 011 h a per <l u Lo Ja cosc1en za ed ha J)Otuto rialzarsi da solo 1Joco t empo dopo, no11os tante accusasse dolori vi,·i . . j111i e diffusi a Lutlo l 'add o111e. E riuscito a recar~i senza aiu to a casa ed a coricar si a letto. 1 el fra tten1po sono cresciuti i · d olori addominali ed h anno r aggil1n to tale i11tensita eh e il sani1ario chiamato ad as islcrlo h a cr e<lulo opportuno f~ ~gli delle inie::io11i di morfina. Ha pure avuto r1pe tu ta111ente vomilo. L 'addome fu a dire d el curunte, uniformemente lig n eo e dolcnti ssimo. i on ::;e1nbra avere avuto n e melen e 11e e1naten1e i. Dura ntc ln prima notte a di t~nza di circa JO ore dal trau n1a e sla to colto, stan do a letto~ da colas o e 11er clil a clei sen si , m a s'e riavuto abJJa lan za pre to. . ei giorni segu enti sono coml)ar i lievi r ialzi termici e 1'alvo e rimasto chiuso n ~ che J)er i gas. Dopo due giorni in seguito a cl1 ler e h a avuto t1n a piccoJa scar)ca co11 emis„ion e di poco g as. La ininzione e st a ta sempre reg~J ~re. I dolori addomin ali !:ono sempre persittl1 anch e nei giorni su ccessivi, tutlavia sembra cl1e l 'addo1ne „ia <liver1 tato un po ' piu trattabile ecl un J)O ' n1eno <loJen te, l)Ur persistendo spic\a La dolorabilita e r esi tenza al basso ventre . In ~g uito s 'e n1anifest ala u11a cer ta disten sione dell 'adclu111e eil i clolori h ann o assunto i car atteri di cr an1pi cl1e si pTesen tavano ad intervalli piuttosto ])revi . L 'infermo fu sen1pre febbrile, aveva ogni tanto vomito alimentare e n on poteva den e emt'.!ltere gas, se non ogni secondo-terzo fecare, . g1orno p er mezzo cli enterocli smi . Per sistendo que to sta to di cose, il suo stato gen erale e d ecadu to abbastanza presto ed e peggiorato, specie n egli ultimi giorni precedenti al suo ingresso i11 c linica, anch e quello locale. La febbre e sali ta piir di u11;a volta ad ollre 40°, il vomito ed il sin ghiozzo sono diventati qu asi continui, l 'alvo e ri111a st o ostinatan1ente chiuso e 1'addome s 'e fatto 0aonfio e r esistente. Reperto all 'ingresso, in Cli11ica: 6-VII-1931 : Individuo di costituzione sch eletrica r egolare in ca ttivo stato di nutrizione', irrequieto. Facies peritonealis. Estremita fredde. Temperatura 38,5. Micro poliadenia sott 'ascellare ed in g uinocrurale. Respiro toraco-addo1nin ale affannoso; lievi fatti umidi alle basi. Polso 120, poco valido, n on t eso, ri tm ico, regolare. Null 'al tro di n otevole a carico d ell 'ap1p ar a to respiratorio e circolatorio. Addon1e di teso forse lln po' piu a carico d ei qu adranti superjori, qu asi lign eo ecl oltr emodo dolente. La 1nassima doJorabilita si riscontra n ei dt1e quadranti di sinistra, specie in vicinan za e so tto 1'ombelico . _.t\.ll a perct1ssione si 11a suono timpanico su tut lo l 'an1bi to addo111inale, non sembra esistere Yer sarnento addon1inale libero. 1\.ll 'ascoltazion e si ~vvertono ogni tanto , sp ecialmente n ell a r egion e 01nbelicale, dei borborig111i: all 'es_plor azion e r e ttale si riscon tra accentuata dolenzia dell o sfond ato retto-vescicale. Date 1e condizioni g·ravissime d ell 'amn1alato JlOn fu possibile eseguire un esnm e piu rnin11z... „O'O l ... . ' ~

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IL POLI CLINICO

Esanle dclle urine: tor])ide, acide, P. S. 1018 : traccie cl 'albt11nina, indacano e pigmenti biliari. Zucch ero a ~ se11te. Sedin1ento: rari globuli bianchi , urali amorfi, cristalli di tri.plofosfato . t~same 1norfologico del san gue: globuli rossi 4.100.000. Emoglobina 85, globuli bianchi 16.700 : formul a leu cocitaria: linfociti 8 %, rr1ononucleari grandi 6 %, forme di p assaggio 3,5 %, polinucleari neutrofili 78 %, eosinofili 2 %. l\1astzellen 0,5, %. Siero·r eazion e di vVassermann: 11egativa. Esam e delle feci: neg·ativo riguardo alla ricerca del sa n gu e occulto e di paras.siti. Date le condizio·n i gravissime d ell 'infermo - tem endosi un esito in tabula - fu d ecisa l 'attesa. 11 pazier1le ftt di fatto colto p oco dopo da brivido con s11rces~ivo rialzo termico a 40°,8. 11 giorno seguen te, llo1)0 somministrazione di cardiocinetici e frazionata di 1500 em c. di soluzione fisiologica per fleboclisi si e ottenuta mediante clis tere una scar ica alvina con abbondante emissio-

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normale ed alto e 11ella s tazio11e eretta mostra un 'incisura sulla grande curva ehe lo divide ap• parentemente i11 due saeche. Tale aspetto sembra dovuto a ca11sa estrinseca e scompare nella p osizione orizzontale. 11 duodeno e largo ed a decorso ar cuato ad an1pio anello. Lo svuotamento g astrico si compie ·in modo nor~ale. Dopo 8 ore dalla somministrazione del pasto opaco, questo rie·mpie delle anse cli tenue b asse, di cui una ampia, a co·n torni lisci, distesa nella region:e ipogastr1ca. A 24 ore dall 'inizio dell 'esame si vedono pieni di bario, oltre al colon, anse distese o-ccupanti 1e due fosse iliache e l 'ipocondrio sinistro ove esis te pure un notevole livello· idroaer eo. L 'aspetto ap pare an ehe piu manifesto alla 33a. ora. Si rileva un largo livello nel quadrante s upe riore destro ed un 'amplissima ansa dilatata da gas nel quadrante superiore sinistro. 1 livelli e le an se dilatate sono riferibili a tenue ectasico a n1onte del tratlo s tenotico. Dopo 48 ore e pieno di bario il solo colon. l\. vuta la conferma r arliologica d ell 'esistenza di una stenosi del lenue fu deciso l 'intervento. Operazione: ] 2-IX-1931: prof. Bartolo Nigrisoli. Narcosi morfio-e ter ea. Laparotomia pararettale destra sopra e sottombelieale. Enter-enterostomia l atecro-~aterale, ileo-ileale. Piooolo zaffo . Sutura subtotale delle pareti a strati. Reperto : ·Nel tra tto m edio dell 'ileo si nota ehe l 'ir1testino e gravemente alterato in un segmento lungo 10 ein. circa. Le pareti so110 uniformemente infiltrat e, rigide, isp essite, e la sierosa e vellutata ed inten samente iperemica. Vi e uno strozzamento anulare ehe da al tratto intestinale un aspetto di clessidra e sembra quasi occludere il lume intestinale. Co&picua ipertrofia e dilatazio ne delle pareti a monte d ella stenosi ; atresia dell 'intestino a valle. l\1esentere corrispondente al tratto alterato, ispessito, retratto con essudati fibrinosi e fendi t tira completa ovoidale a maggiore asse ortogonal e sull 'inserzione enterica. ll decor so J)OStO·p eratorio e stato regolare. 11 paziente viene dimesso guarito il giorno 4-10-1931. 1

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ne di gas. Le cond"izioni dell 'an1malato sembravano migliori: temperattrra massima 38,5. Addome un p o' m eno· teso e dolente e polso un po · p·i u. valido e meno freqt1ente (108) . Lo stato del1'infermo e rimasto invariato p er altri 4-5 giorni e poi si e verificato un progressivo, lento ma d eciso miglioramento. 11 polso e ritornato normale, la temperatura e caduta mano a mano fino al valore fi sioloo·ico, l 'alvo ha ripreso a funzionare regolarmente~ i dolori addominali sono regrediti qu asi del tutto e sono persistiti solo lievi crampi n~lla r egione ombelicale ~he duravano· pero solo poco t empo e comparivano ad intervalli di parecchie ore. L'addome e rid.iventa_to trattabile ed e rimasta solo una certa dole11zia poco al disotto dell 'ombelico, forse u11 po' piu a sinistra. Ogni tanto si avvertivano borborigmi e qualche volta si n otava in modo non molto netto il fenomeno della peristalsi visibfle ii ella regione ombelicale. Ques ti fatti sembravano anzi accentuarsi mano a mano. ,S 'e percio sosp ettata una stenosi intes tinale ed inviato l 'ammalato per l 'esame radiologico. Esame radiologico: 31-VIII-31 (v. fig .) con somministrazione di un pasto opaco: lo s tomaco e

II primo caso ·d·el genere sembra esseire stato osservato ~a Velpeaui (2) (1883) e Schloffer 11a compilato ur1.a statistica di 10 casi co·110sciuti fino al 1901 (R öse·r 1844, Pouzet 1877, Pol1a111d, ißraillet, Trcv·es, Stutsgaard, Schlange, Szo·.kolow, v. Eiselsberg ed uno personale). Koltscchin (1913) ha potuto raccogliere altri due casi (.F ioravainiti, l(ablukoff) nella letteratura e portare il contributo di due osservazioni personali. Bartikowsl(i (3) 1895, Lo11garcf (1906), Dubs, Blalilc y Fortacin, Heyrowski, Lejars (3) l\iaier, Neugebauer, llohde, hanno comunicato inoltre ca:si consimili (4). (2) v. S c HLOFFER . Stenosi postraumaliche dell 'intestirio. Mitt. Grenzgeb. Med. Chir., VII, 1, 1900. (3) v. KüTTNER. Lesioni tardive dell 'intestino dopo contusioni addominali. Ergeh. Chir. u. Orthop., 1930. (4) Non credo ehe il caso di KAPESSER possa rientrare in questo gruppo trattandosi di un ileo aeuto da gomitatura p er ematoma intram esenterico. Anche nei casi di Net1gebauer e Rhode sem-


[„i\ '~o XXXIX, Nul\1. 22)

SEZIO~E

Velpeau ha gia espreisso l 'opinione cl1e per rausa del traum.a si pro(l1J.ciai un.a J.esione ·u l1cerativa della mucosa con cons~O'l\lente sclerosi e retrazio,n e cicatriziale della parete enteirica. Si pensava allora ehe avve·n isse un distiacco della mueosa con ematoma sottostante e ehe la forrnazione del ·p rooesso u loerativo fosse dovuto alla sua digestione 1come ha ad esempio cercato di dimo.s trare il Van1n1i per lo stomaco (5). Mugniere (6) ha fatto ricer ch e sperirnentali in questo senso, ma non e riuscito a produrre eh e piccolissimi slrava~i Pm orragici guariti raipidamente. A questi risultati corrispondo!Ilo qruelli del Poggi 1c.h e ha potuto mettere in e'ridenza la sollecita riparazione della mucosa intestimale asportata cruentemente ancb e per tratti est esi. Le lacerazioni isoIate (senza Tottura contemporanea degli altri strati, almeno lfl.ello stesso punto) della n1ucosa, sembrano e ser e assai rare (ca i tica di P elri .ed a ltri) e n on Jia1ggiun€ere qu ~ i mai un 'estan1sione notevole. Stern ha cercato di paragonare quest e steno i traumatiJch e a quelle anflllari brevi coneguem Li a d inca roerazioni erniarie ed in modo particolare a quelle canaliformi eh e son o alquanto piu r are (Garre, Ma1a5 (7), Schul z, Gitnzburg-Klein ecc.). Egli ritien e qu este1 lesioni riferibili ad a lterazioni circolat orie inter e santi direttamentei un piocolo tratto della parete inte tinale ( temosi anulare) od un segm ento mesenterico (stenosi eamaliforme) con con seguente ripercu ssione sull 'an sa 1irrorfata. ~faa s h a studiato la qu·e stio,n e an ch e dal ·p unt o di vista sp·erim1em.t ale e d ha potuto dimostrare eh e l 'interruzione temporanea (cnon oltre 3 or e) del circolo m esenterico - 1come av\rien e ad esempio n egli strozzamenti erniari puo determinare la comparsa di steno i intestinali , ma eh e ogini lesione circolatoria piu prolumga t.a porta imman calbilmente alla g.ang r en a dell 'ansa. Reichel (8) ha fatto ·d 'altronde r il evar e eh e la mrucosa intestinale e la paT1

bra eh e la retrazione m esenterica con secu tiva ad organizzazione di un 'em atoma abbia avuto parte preponderante n el generare la stenosi (Küttner Ji classifica come t ali). Va infine ricordato eh e n el secondo caso di Koltschin non e st at a fatta alcuna biops.ia n e necr oscopia. (5) BERRY-GrtrsEPPI avrebbero osservato. un gros.so ematoma sottom11coso in un caso d1 J>erforazione tardiva. (6) Contusioni dirette sulla parete addominale di cani (v. S CHLOFFER) . (7) Deut. Med . Woch ., 1895, 165, v. ScHLOFFER. (8) Ricerche sull a compressione e1astica dell'intestino (v. ScnLOFFEn).

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PRATICA

t e m eno r esist ente a turb·e .circolatorie , forse perch e le probabilita d·ella for1n,azion e di un circolo collatera1e sufficien.te serobra110 essere minori. A proposito sono stati chi1amati in ca1t11sa ainche i r eperti (Ponfick, Par·en ski, othnag-el (9), Deckard ed altri) di ulcerazioni deilla mUJcosa intestinale e stenosi (a·n ch e coesistente) 1da embolie dell '.arLeria mese111.t erica. Schloffer ha i)ercio, 11ell 'intento di chia ririe le eo e, a ffro ntato il pro.b lema con uma grande se rie cl-i riceir ch e perim enta li molto .a acurate. I risultati ottenuti da Schloffer possono ria umiersi .aill 'inc1rca nel m odo segu.ente : 1

Gli schiaociam enti dell 'intestino vuoto causano Jesioni gravi speciaJmente a carico della mucosa (distacco delle frangi e e ghiandole, ecc.) in particolare modo se la p arte traum atizzan te e molto estesa. Nella tunica muscol ar e sembrano le fibre circolari quelle · piu cornpromesse. La sottomucosa c Jo slrato m en o. alterato. Le lesioni della sierosa e mu scol ar e sono a sai piu gravi , qua11do l'intestino e pieno. In n essun caso si form a110 stravas-i mo~ to con siderevoli . Il .processo· ripar ativo avvien e ' com e 0cria de critlo d al Poggi ed altri, per eli• inin azion e delle parti Je e, sostitu~io ne connett1vale a carico della i11t1 colare, r ejntegrazione della inuco a dai bordi ,previa formazion e di un tessuto Cli g ranulazione rives tito da u110 str ato di cellule opiteliali gra11di . A cicatrizzazion e avvenuta residua - se la lesjone f11 est esa - una mucosa alquanto piu b assa, co11 ghiandole irregolari per conformazione e disposir.ion e e piu po vere di elem enti cellulari e str ato epiteliale in parte cilindrico, in parle piatto. Dop? qualch e !Ilese non si riconosce iPiu la zona colp1ta, ~on ·s1 forma nes suna sten osi .e ques to tratto r1mane solo meno Clist endibile (rigidita ilella muscolar e), quando aum en t :\ l a pressiono endointestinale. . L'aspor tazione / lelln siero-musco1are gene!a 1n primo tempo un « ernia » della mucosa ed In secondo te1npo una go1n ilatura dell 'ansa con forrnazion e cli uno speror1e sottos tante., Si 05 erYa un 'ipertrofia della muscolaris mu cosae ed u11 'atrofia della in ucosa. L 'ablazione completa circolare della ' ll UC'OSa e segt1ita da rap,i da rigenerazione senza esito i11 s.te11osi. . L 'asportazione clella siero-muscolare e della i n11cosa (i11 .m odo· eh e rirnan ga . la sola o tt~muc.of>a) i.· pure r~pnrata con sostituz1one co11nett1va C;ella muscolare e formazione di una m ucosa alqt1a11to atipica senza esilo in ste11osi , a m en ehe 110 ~ JYvenga110 fatti d 'i11Yagin am en to co111e os ervat1 .anch e clorJo schiacciame11ti ~1rcolari mo l ~·) <'... t cs1. Qu es t 'Autore n on h a n1ai potulo vedere stravasi e1norragici sollevanLi Ja n1ucosa, c?n1e vorr ebbe Mu gniere, n e l1ella. muscolare, t al1 da po-r~ tare alla n ecrobiosi delle p areti od in orgcnza d1 processi ulcer ativi cronici . Egli h a solo ~o la! ? . c~e la riforrr1azion e clclla mucosa e t an lo l)lu d1Lf1 r1le quanlo pit1 estesa e profonda (mti. co lnris n111 c-f; ao ecc .) e la sua (lj lruzione. 1

(9)

V.

H ENKß I.,l i ßi\ftSCJ:I. .


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« JL POLICLINI CO »

Lo cl1loffer con clude cl1e an cl1e la di truzio11e di tutti g li strati dell 'intestin o non .e seg uitia, da teino·si -e ripar.ata con ripristino funzion ale, quando mon esistono le ioni di una ccrt a ·enLita .a 1c.arico della sotton1ucosa , e eh e la co1np·romission e di quest 'ulti1110 strato· (so ttom .u cosa e muscol.aris nwcosae) h a delle g ra''i rip·e-rcu ssioni sull.a Tigen-erazione della mucosa stessa eh e o no11 .avvi·em1e a fta1Lto o·d in modo a ssai lento ed inco·m pleto (10) . Ques te con cetto g li sembr.a 1c.o·n fermato .d.all 'osservazion e clilil.ic.a propria e di quella di Pouz·e t. Egli ha ·potuto inoltve dimostr.a re (11) eh e la legatura d ei vasi m ese111terici, se e fatta in n1odo d 'interrompere la circolazione i)er un tratto piuttosto esteso senza esser e per quesLo cosi g ra ve da1 p ortare a lla gangren.a, determina costantem e nte a lterazioni a car1co ·d i tutti g·li strati d·ella parete emit erica, mia sp ecia lm ente a carico della miu cosa , e porta a st enosi d ell 'intestino. Le ·e·sp e-rien ze· d ello Schloffer riesco·n o ancl1e 111olto co1n.v in1centi n•e l sen so d 'illustr.a}}e l 'imr,orLa1:i za ed il compo rtamento dei si1ng oli Strati della p.arete intestin.ale e d ella componente 7 ' a scolarc in seguito a si1nili insult i traumatizzan Li ; credo tuttavi1a1 do,ier i ten er con to del fa tto cl1e qu·esto Autore 11a ottei11uto le lesioni o n1 artella.11do l ' i1n.testino con un peso di fer ro o r l1iarciandolo fra le ]) ran1cl1e di pinzette di I\.ocl1 er , · di un a ngio tribo di Doye11 o di un })Ortagr1i . Ora in r ealta l 'intestino non sara qu a i n1ai contuso fra due corpi assolutam.e1nt e ri g idi , ma ·di r egola fra le par eti a·ddomin ali ~·entpr o fin o :a1d un certo 1)u11to elastich e , S])ec ie qu ella anterio:r.er. Sar a dunqu1e quasi superfluo ri1c.l1iamar e l 'attenzion e sul valore di ta le differ en za , sp ecie p er qu1a1n.to· r igu.ard.a l 'em ostasi sp ontanea n ella parte interessata e La cornseguen te forn1azion e ·di str a,r.a si Sianguig11i ed e m at o·m i; giacch e b ast er a r icordar e l 'em orra.g·ia a bbond.a nte di una1 su perficie di sezion e ga trica od i1n testinale dopo tolto un ent er osLa to elastico e l '-em os.tasi quasi .completa d opo rimosso uno scl1iac1ciatore, a d esempio di I a ·r. . I\.cl1l ed Erb (12) h anno colle loro ricerch e sperim rentali m·e o in e\ ide11za 1'i1nfluenz.a deg li em atomi intram esente•rici .s.ulla produzio.n e di sten osi p ostra un1Jaiticl1e dell ' intest~n.o e Bra 1

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(10) ScHLOFFER h a fatto n ot:lr e <'-? e la sottomt1-

cosa dell 'intestino rlel ca11e e p art1col arn1ente r esi 1enl e e eh e per cio non e in linea di n1assin1 a p o sibile o·tten ere delle sten osi in questo animale, cio eh e rie ce invece n el m aial e dove la sottomuco a em bra essere pi11 vulnera])ile. (11) E. perien ze su conigli. _ ( 12~ Vircl10''"· Arcl1., CC~LVI, v. i\EUGEBAUER .

l A NNO

XXXIX, NuM. 22]

dy (13) della trombosi ·dei rami terminali del1'arteria mesenterica. Si puo drÜ!nque con siderare come aocertato eh e, sia lesioni di•reitte dell 'iJD.t estino (specialn1ente se compromettenti la sotton1ucosa; Schloffe r ), sia alterazioni della circolazione mesenterica eid imtestin.a le (Rei1che.J, !Brady, Schloffe r ecc.) ·p ossono caUJSiare ulcerazioni della m uco·sa - come gia preoonizzato ,da Velpe1a1u. ~ e ·p ortare cosi .a l1a forn1azione di stenos1. N.el n ostro p azi·ente credo si d eibba a·m mettere 1c.h .e la stenosi enterica .sia co·n o·g ni verosimiglianza u.n.a collls eguenza del trauma, sia per ch e trattavasi di soggetto vigoroso esente d.a affezioni preced enti (tubercolosi, sifilide, dissenteria .e·c c.) senza il n1i1nimo distllifbo a carico delle funzioni i nte tina li o d ':a:lt~a na tura preesist enti al tra un1a (14), sia per il tipo .stesso d ell 'iJnfortunio (15) c la co.n tinuita e cro·n olo,g ia delle n1anifestazioin.i morboseJ (16), sia p er il reperto opera torio ·di un 'al'ter.azion,e n1iesente rica 1c,o rrispondente a quella intestinale e i)er i ca:r:a tteri di qu·e st 'ultim.a (17). No,n 1

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(13) v. H ENKE I"'unAnScH. M anuale ·anat. ed i stol. pat. S]Jringer> Berlino, 1925. (14) Le st enosi infiammatorie e neoplastiche

hanno in genere un 'evoluzione alquanto piu lenta. (15) KocR, s tudiando 44 casi di lesioni sottocutanee degli organi adclo1ninali , ha fatto notare eh e di q·n este 12 erano dov11 te a calci di cavallo, 2 a caduta sul ti1none di un biroccino, 17 a schiacciam enti dell 'addome di rui 13 da ruote di veicofi e s0lo 8 a cadute varie. Rimando a proposito ai Javori di Pelri, Hahn, Kringer, Prutz e ~1onnier, Vat1ce, Kleinschmidt e Hohlbaum, ecc. Qt1esti Autori hanno pure potuto stabilire ehe le lesio11i di questo ge,n er e interessa110 di preferenza il teut1c ed assai pii1 di r ado le altre parti dell 'int estino. Vat1ce h a trovato su 221 casi di contusioni adcior11inali 177 lesioni del tenue e fra queste 3 isolale del n1esenter e, 29 del duodeno e 15 del crasso·. (16) Inter vallo fra trauma e n1anifestaziQn e del1a sle110si. II ternpo trascorso fra trauma ed intervento per l a st enosi fu n ei casi comunicati nella letter att1r a variabile fra 3 settimane ed un anno. Di solito s3 ·8 settimane circa. In alcuni casi non oper ati i pazienti sono venuti a morte per la sten osi a /-8 inesi di dist anza dal trauma. (17) Slenosi a clessidra, liscia, circolare, Iunga 10 ein. , cli consistenza unifo·r me quasi fibrosa. Le stenosi dissenteriche presentano di regola un ispessi111ento grigiastro irreg·?lare a. cc ~ig-z ag .» delle pareti ; quelle tubercolar1 r etraz1on1 multiple irregolari bian castre, quasi se!flpr~ ~lternate a zon.e di ispessiment.o proliferat1vo· inf1ltrante; quelle lu eti che di preferen za l ocali~zaz~oni ;neI_la parte alta del te11ue; quell e actinom1cot1che infiltrazioni cliffuse dure con colorito t endente spesso al cian otico, i1~lle quali si trovan o non di rado piccoli tocolai di ran1n1olli11~en.L o, co!1 . forte tei:tde11za all 1adesion a !llle p art1 c1rconv1c1ne, spec1e


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S EZIONE PRATICA

sen1bra n eppure veirosimile eh e la perforazione m esenterica d ebba essere con sidenarta com e preesisrente al tra uma, per eh e le femestrature n1e ... entericbe , sia el1e si voglia no interpretare co111e do,rute a mancata fissazione secon.daria d el m eisenter e, come v orrebbe Prutz, sia eome proce so r egressivo fisiologieo (1F .e de r sehmidt) od a tavico (I{.laa tseh ) n o,n ha nrno bordi isp essiti o r e tratti . Se viceve r s.a quiesti caratteri d el bordo d ella soluzione di 1continuo d el m esente re d ovessero esser e a ttribuiti solo a d un processo flogi t ieo svoltosi in quella zona si sare bbero trova ti simili fatti di r etrazioni a n ch e n elle parti eirconvieiine del m eso (18) . Sorge ora spontanea la d o m a nda se la steno i intes tinale sia d ovuta a contusione dirett.a de ll 'an sa o ia seconda·ri1ai a lla laeerazion e d el m esenter e, o sei tutte e due le parti, inl e tino e me~entere, ian o sta te interessate con tem por an eam en te . Da lla storia clini1c.a risulta eh e il paziente e sla to colpito violeinte111ente n ella r egion e ot ton1be licale e eh e la con tusio·n e fu segui ta a circa 10 or e di 1d istan za, n1entre l 'infern10 era gia d:ai te mpo fer mo a le tt o, da una lipotim ia eh e ap p unto per qu esto eomplesso di condizion i m i semibra con molta probab ilita a ttribuibile ad un 'em or ragia interna. In ~auito sono •Com par i fatti periton eali (di ftesa a ddo1ni1nale, dolori , ten1per atura, leu cocito i e poli11ucleo i, ecc.) d ura ti q uasi 2 n1e i r egred iti pontaneamente. La lor o inter p r etazion e n on e di cerLo fa cile, d ato eh e 1a1ll 'at to opiera torio n on fu tr ovata traceia di un p r ocesso a d es ivo n ella regi on e colpita , n1a solo qualc h e cc essuda to fibrim.oso n . Siecon1e IIl.O·n par e , -ero im~J.e eh e un emoperitoneo asettieo possa ca usar e una fen om en ologia cosl g rave e pr olungata (2 m esi) e n on vi e nessun indizio c l1 e permetta supporre un 'em orragia a pou ssee, si potrebbe forse pen sare a d um. processo lin1ita to a l Dou glas (molto d oleinte a l m om ent o d ell ' ing r esso in elinioaO n el. q ua le d el res to si a•cc umula n o di prefeiren za l e r accolle int raaddo mina li libere. Questi fa tti d epongo.n o for se p u1re p er l 'avvenllta le.sion1e tra uma tiea d el m esente r e e d ei s uoi vasi, g iacch e n oin e 1

alle p areli acldominali; e quelle n eopl astich e una infil trazion e irreg·olar e variante a seconda dei car atteri del tumore, n1a certamen te m ai cosi liscia e regolare per un 'esten sion e simile a quella d a noi risconlra ta. (18) Un certo valor e i11 questo sen so puo forse .an ch e avere il criterio eh e n on sono st ate riscon t rate altre fen estrature e ehe questa er a situ at a a l cli f uori del « can1 po di Treves » eh e e la loro sede piu comune.

comune eh e feritei s u perficiali d ella par ete intestina le n on inter essan ti l ' inser zio n e mesenterica, causirno w1a cosi ab bo1n dan te perdita di sang ue . D 'altronde n on si son o osservate lesioni a earico d ell 'a n sa (a.der e1J1ze , 1cicatric i, ecc.) eh e rendesser o lecito a mmetter e una sua r ottura o ferita grave con seeutiva a l traum.a . P er qu1amto il suo aspet to ricord.asse quello d elle stenosi s0co1n darie ad ~n1caToerazione Ga rre, Sch.u lz, ecc. con co·111~pression e d el nlee11Ler1e, n on 1cr edo p roba bile p·o ter si invocare un n1eccanismo eo1n simile .d a solo per la gen esi della sten osi, 0 ccorrerndo allor.a urn.'interruzione p eriferica de l me entere con1e dimotrato sperimentalmente da Sehloffer e oonferm .ato in clinica dal caso di Dubs e <la lle osser vazioni di rrottu·r e basali d el m eisenter e senza form.azione seoonda ri1a. di r estringimento ( aalm ann , · Kri1n ger , ecc.). Da i fa tti -e sposti si ricava dunque l 'impressio1n e 1ch e la contusione a bbia inter essato conte1np1ora n.eam e nte l 'intestin-O• ed il meseinterte (19) senza po·teir certo discem er e qua nta par te a bbia a vuto per la gen esi d el1a1 stenosi il fa ttor e contusivo diretto e quello vaseolar e. Dopo la. prim.a fase a outa si e a ndato stabilendo nel nostr o paziente una .sintomatologia tipica di st en·o si int.estin!aJe (m eteorism o , b orborigmi' ecc.) ch ei si e mia n o a m a no sempre piu accen t uata . Queste tre fasi d el qua dro m orb o o della stenosi d el t enue postra umatioa,: - traum~; period o oon Teazion-e i)orito11eale p iu o n1eoo g rave .e p r olu:n.gata; periodo d 'evoluzion e rd ella ste n osi (3 settin1an e fin-o a d un amn o prima di eostringeve .all ' inte'fvento) son o s tate os&ervate in t;utti i ca.si finora d escri lti e cr edo pC;:::;sano ·e sser e eon sid·eir.at.e lJercio con1e oaratterist~c.he. Essen.do orma i assoda to d,all 'esperien za I.a rapida evoluzion e prog r essi,,a e la b enignita an a tomica di queste sten osi, n 1e risulta l 'indicaziome ne tta di risttabili1re al piu p resto la can alizzazion ei n orma le d el tubo enterieo . A questo seopo b aster a di r egola la semplice ent ero-enter oanastomosi fra l e ·due a n se a mon te ed .a valle, eom·e eseguita ·n el n ostro paziem.te . Essa da sen za dubbio .il ris.u l tat o d eside ra to ed e di eerto m en o indag·inosa e t rau matizzan te della r csezion e eh e sa-ra op1J0Ttu1I1.am e nte riservia/ta .ai casi in cui sussistano .d ubbi diagnostiei o condizioni a natomiche ·p artieolari . 1

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(19) Le lacerazioni del 111esentere (< per trazion e » avven gon o in genere in senso trasversale

(Rost). Sen cer t-Ferry h anno raccolto i 27 casi con o ciuti fino al 1921 e Black, Bost Cr easy, Dubs 3, Del Campo, Koch , Palma, Vau ce 3, h anno portato contributi casistici l1lteriori a q'uesto ar gome11 to.


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IL POLICLINICO »

XXXIX, NuM. 22J

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RIASSUNTO. . L'A. de1scrive un caso di stenosi del tenu e coo lacerazione mesenterica postraum.atica operato ed accenma alla patogenesi, sintomatologia e curai di qUJeste forme tooendo conto delle o·sservazio·n i .cli.n iche ei sperimentali finorra fatte. RIBLIOGRAFIA. BF.NASSI. Ricerche sper.i m_entalt sugli effetti dello strozzamento temporarteo di un'ansa intestinale. Arch. It. Cbir., XXIII, 1929. BERRY. Discussione sulla diagnosi e terapia delle 1 co1itusioni addorninali. Congr . Soc. Med. Brit. New Castel . Ref. Brit. Med. J ourn., 22 ottobre 1921, 3173. BLr\CK. Ferite e lesion.i t raumalich e del m esentere. Illionois Med. J ourn., agosto 1928. BLANC y FoRTACIN. Stenosi intestinale d'origi_n e trau.matica. La ~fed. lbera. XXI, 1, 492, 9 aprile 1927. Bor~OGNF.S1 . L ' occlusione dei vasi m esenterici. Virch. i\ rcl1. f. Patb. Anat . u. Physiol. , CCIII, 1911 .

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D ell 'origin e trau rnatica delle aff eziorii in.l er1i e. J e11a, l flOO . SrocKER DREYER. L esioni sotl ocuta.11ee iSo late ecc. cl1\vei z. ~Iecl . ,,-och ., 29 ge1111. 1920. ·r" ~s1~1. Sull 'isol an1en I o dell ' inl eslino ecc . Arch . f. Klin. Chir. , XX~ III. ' , ~NL . ull ' ulcera clello slomaco d'ori gine traumalica. Lo Speri111enlalt=>, luglio 1889. , . .\ t -cE. Lesion i in f estinali da con lusion e addomi· nale. „·\ rch. of urg„ ' 'II , 1, 1923. \i\' 1r.1'ts. Il eo . Deut. Cl1ir. L) ef. 46 g. , ,. REDE . L esio11i int es tinali exfrapet i l on ea li ecc.

~ el

far la diag no si bisog·na t en e1r eo11to di luLte qu1e lle n1.al atti e (,n10.rbillo, tosse convulsa, d e11 gu e, leisl1n1ainiosi , in tos sicaziorli da IJ.g) eh e d eeorro110 con linfocitosi no·tevoli (m1a, non olLre il 50 %) ; e d ella leu eemia li·n ·fatica a euta eh e ~ i aecompagna p ero sempre ad an·emia e ·m ani festazioni eimorragich e; importante e anel1e il colore d el protoplaisma eh e, n elle linfoad e11osi b enigne, assume -una tona lita violetta ii1ten sa _.:,._ qu.a le non s.i osserva n elle forn1 e leu eemirch e - a m ,eno eh e non si tratti Beilr. Klin . Chir., cx.,·r, 1919. (eve·n ienziar assai rara l) di una leu eemia da pla'lor::PFEL. Distacco i so la I o ccc. Deut. Zeitsch . i n1acellule. Seeondo aegeli nella leu eemia linChir. , CL\-, 5-6, 1920. fatica verrebbero a mancare le g ranulazioni azzurrofilei d·el prot oplasma: infine, an ch e nel1'aeme d ella m a la tti1a,, lo 1stato gener.a le d ei 1)azienti co·n linfoad en osi b enig na si eo·n serva di solit o soddisfa cente, in netto 1contr.a sto eon S~L\.NGUE E ORGAN! EMOPOIETICI. il d ep etjmento g rave eh e a eco·mtpag n a la leuLinfoadenosi benigne. cemia linfati ca. La biopsia non da elementi sicuri di g iudi(H . ,,-E ~DT. Jl ecl. l\lin., 44, 193 1). zio, ri,relando in qu·e sti caisi uno stato di iperL ',.\. d eserive il quadro d ell e angine d eeor- p la ia diffusa, eon aumento d egli elementi eelr enti eon reazion e li·n fen1ica. lulari ·d ella sostanz.a follicolar e, infiamm1azione Le o-landole linfa liehe sono tumef.atte, la dei semi , r igo·n fiamento· e a ocr escimento degli n1ilza e aun1entata di volume; n el an gue si endot eli-eos inofili ·et plasmac.ellule eh e IJO soh ann o leu cocitosi piu o meno .aic een·tuate , eon 110 e erc cr cseiuti di nume ro. n etta i)r evale11za degli elementi a tipo linfoeiII quadro d ella r eazione lin ßa,t ica diffusa, tario ( in o al no 0 'o) ; di que ti si di t ing.uono a s oeia ta ad e1)ato- 1)lenomegalia e febbre, venlinfociti gr andi, linfoeiti pieeoli e linfoblasti , 11 0 d escritto da Pfe,i ffer n el 1889, e chiamata ri conoscibili per l '•a.t1mento d el loro volum1e , i l « febbre g lan,dolare ». nucl eo .reniforn1 e e vaeuolato: il protoplasma Tl coneetto eh e si tr.a ttasse di u1n ,a m.al1a1ttia di tutti i linfoeiti e intensam ente basofilo: i a e venne poi ab·b and onato, fin eh e lei o·sservan1ono1citi crescono a·n eh 'essi leggermente , e i zioni di Tür k e gli studii degli Americani non ]JOlinueleati 111o_trano una d eviazione ver sa si- lo cbbero r e1centen1ente (192 1) riportato in onL lra : si h a non di rado una modica eosino- nore ( « in feeti ou1~ mononucl eose n) . fil i a. Oggi, ancl1e in Europa, si parl a di una maPiastrin e e gl obuli ro,ssi so110 no r1nali : 1na11- lattia a e, d ovuta a.d un \ i1rus piccaba:m ente ca ogni segn e di diate i e mo:rrag ica. li n f otro po. La malattia si aeeompag n a a fe1bbri el evate A spiegar·e la ca1„at teristica ·d evi1a1z ione emaeh e dlllfa!Do 5-10 g iorni preseintan,do forti r e- tolog·ica si e dapprima invocato lo· s tato costi1ni !'ioni: n1a il turO'or e d elle g landole e il tu- tuzionale (status lyn1phaticus) del soggetto, e 111ore di m ilza .re tano a n eor.a p er qualeh e set- un a p artieolare1 debilita .del su o sistema linfaLimana d opo la eo111par sa d ella febbre . tico,; 1caduta questa ipotesi, si e pensato alIl tipieo qu.a dro em iatologico puo non mani- l ora ad una d ebol ezza del si·stem a g ranuloeifestarsi n·e i primi g iorn i ilella malattia , e c omtico·; n1a aneh e questa e 1Stata ,a bba ndonat1a1, ]Jar1c d i solito }J i aecen Lu a to qu1a1n do piu alta p e·r ch e non e a ffatto vero eh e la r eazione linla febbre. fatica d ebba intender si eome un feno·m1e.n o di oompenso all1a1 -carsa risposta g1~an L1locitica ; . Le glandole n on , -engon o mai a s uppuraz1one . qu1ando i g ranul oeiti son o malati, si h a , puTra le con1pli cazioni piu t emibili, si rieor- ram ente e sempli1cem en t e, un 'agranulocitosi. Jn\ CCe si e vii„t O el1e la cc febbre g landolare » da l 'ittero e l e Jesioni r enali : n on si tratta p ero di fenomeni fre que11ti non e stato mai o s- l)UO con1pa1rire· epi derriicamente, e contagiosa, ervato un passag()'io ·di queste fo,r me in leu1ce- e si cliffond1e ·d.al b.am h1ino all 'adu lto. . m1.ai . P et tutte quest e ra.g ioni bisogna c.o·n cludere Assai frequente ad O·SServar si , invece, e una eh e si tratti r ealmente di un.a reazio1n e linfaian g in.a ehe talora h a tipo folli eolare, talora tica, d ovuta ad un viru s lin fotro·p o , seonosimula la_ difterjt e. L'ang·i11a di Plaut-Vincent, seiuto . e rivelantesi eon un ca.ratteri t i•co quarit enuta u n tem1)0 come fenomieno primitive dro ematologico. Da questa v.a di.s:tintJa1 l 'an gina m onoeitica, d elJ a malattia, e sua causa indispen sabile, ogg i viene inteTpr etata piuttosto 1come un1a. eom- in eui n on si hanno linfociti , ·m a m o·n oeiti in p li cazione seeondaria, p,er cui' non e piu g iu~ 1eccesso : a 11cl1e l 'a.g ente morbo.-o della monolifica to · parlare di cc an gina linfoeitica n. c itosi e sconoseiuto .

STERN.

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SUNTI E RASSEGNE.

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« lL POLICLINICO »

Gra11,de ra sso111iglianza ha, con il qwa.dro delle linfoade11osi descritte, 1a rosolia eh e decor.re in modo assai simile (tra nne l 'esain tema ), e con un r eperto ematolog ico quasi iden tico : ·del rest o si conoscono forme di rosalia senza e:s.antema e, vieeversa, leggeri esant emi nell·e feb·b ri g la1n1dolaTi . Anch e la malattia delle zeocl1e, osservata da Ha b erfeldt, n el 1914 , nel Brasile, h a un quadro1 clinieo ed ematologieo e un decorso, assai simili a quelli della febbre glando}a:re. Infine si ricordi eh e ·m.o lte altr e infezioni (pertosse l) posson·o d.a re simili complessi morb osi n1a, in gen erei, non si raggiurige mai, nel san gu e, l 'inten sita di r eaz ione linfatica ehe abbiamo descritto n elle prime 3 malattie.

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- V.

SERRA.

.A.lcuni problemi di i1nmnnita oella leuce• m1a. ' RussELL. Arch. i11ter. (V\7. C. HuEPER e 1\1. Al ec l., genrn.a io 1932). Parten-d o dalle o·sservazioni di Carreil e Ebel ing eh e ·dimostrar,o no una 1aittivita antiproliferativa rispetto allo sviluppo dei granulo1citi e ·dei linfo1citi n elle eulture in. vitro -d a parte del iero omologo, g li AA. 1)en,s arono eh e n elJ.a leu oemia venisse a·d essere deficiente qu.csta IJartico-lare attivita esp licata dal siero e ehe in tal modo pertanto :si potesse a l rr1eno in parte spiegar e la sfrenata mo·ltiplicazione -di elemienti e n1atici g ranulocitiici e linfocitici ed il lor o sueeessivo ri,1er aTsi .n.el cireolo. Furono istituite al rigu.ardo ricerch e sperim en tali su culture in vitro di t es.suti stu·diand o l 'inflru1en ziai esplicata n el sen so .d,e tto' da pa r te di sieri normali o :di leu cemi1ci su ele1n1en ti del sang ue norma le o leu cemico. Le co11clusioni cui giungomo gli autori sono fond.atamente contrarie a l p:rresupposto teorico da ct1i era no partiti, avendo dette rieerche dimo trato eh e le propri.eta a ntiproliferative del iero di sang-ue leu cemrieo n on son-o a ff.atto din1inuite, an zi, is e m,a i leggermente aumentate ri })etto a q.uelle p ossedute da l siero ·n.ormale . G·li AA . tuttavia, h,a nno po.tuto giungere ad altri interessanti risultati anche sei apparentemente di non chiara interpvet.azio.ne : -ri&ulto cosl eh e il plasma leu eemico inibisce la emig r.azion e e lo svi1u.p po p eriferico di una cultu ra di l~uicociti del sangue; e .ehe parti colarmente i sieri a ntile ucocitici ottenuti mediiante tra l I amento en·dovem.oso di I eu co~iti lcu cen1ici r1el coniglio, ie:"'p licano azione antiprnlif.erativa e an tiemigrativa di fro·n te a leucociti normali e Je u·rer11ici in c ulture i'rl vitro. II n1e ln1cl{J delIe cult11re in vitro si pr esta inoltre ad UIIl· esatto do.saggio di tali proprieta di questi sieri cosi preparati eh e de;vono ·esser e presi in considerazionie a n ehe ·dal punto di vista pratico p er l 'azione curativa eh e, a lmeno in alcuni oasi, e risultato posson o esplicare. CH. 1

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[ANNO

XXXIX,

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u~I.

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Rice1·che anatomo-cliniehe snll'itte1·0 emo· litico costitozionB le famigliare. (F. B..\MATTER . Le San,g, t. VI, n. 1, 1932). S e molte sono le oss.er, 1a ziooti cliniche sul1'i. e. eost ., poch e al contrario son o le r ice rchei an.atomo-patol-og i,oh e praticate su casi della stessa m alattia, puri , venuti a m orte. Dal ca so pubbliaa1to n el 1900 da l Minkowski, correda to _da a utop1 ia, in cui per la prim a volta l 'en tita clinica della m.alattia venne ·defin i ta n elle su ei lin.ee fond am.entali , fin~ a,d oggi i casi puri, corredati da reperto a utopsico, non raggiun gono la mezza dozzina. Ve·ro e eh e l 'i1ntr-oduzione della splen ectomia n ella teDaipia deJ1'ittero en1olitico p er opera d eil Banti ha perm esso, in !Seguito, l 'esam e · anato·m o-·p atolog ico ·di qu·e to organo su piu larga scala : don de il colil. oetto delle .s pJ.enoemolisi e le discusioni dottrinali, eh e ancora sussistono, fra i sostenitori di una teoria splenica dell 'affezione e i sostenito·r i di una teoTia sang uigna, aven te per b ase, a spieg.afte la fr.a1gilita glo bula re. l 'ipotesi di una mal formaziorn e co-n geinita ed ereditaria dielle e mazie, caratterizz.at e dal loro pi1ccolo diametro, dalla loro forma g lobosa ( microci ti) e d,a lla loro· ricch ezz.a r eLa,tiva in emog lobina; n1a , appunto per la eom·p le,s sita d el probl·em.a patog.e n etico non a n cora pi enamente risolto, ricerchre anatomo-patolo.giche su al tri orgami ,dell '&conoimria in tale mala ttia sono quanto m ai op·p ortune e, per la loro rarita, • prez1ose. L'A. riferisce 1de:ttagliat.am·ernte, .d al punto di visua· elinico e .anatomo-patologico, un caso d'ittero emolitico :co:ngenito e r-e.ditario, ap~ar­ ten en'te a una famiglia im; cui, su cinqu e ge1nierazioni , comprendemti 36 rrt{embri, esistevano, 9 c.asi di ittero, di eui 4 clinican1ente idenftificati come ittero e·mol~ti co cong·ienito ere ditario, trasmette n.dosi la form,a morbos.a quale caratte.r e ·domi111ante indipendentemente dal sesso. . I dati ra1n.a·mtnestici (ittero1 con ~·nito, debolezza costituzionale, vomiti biliari periodici, coliche biliari con elimina zione constatata di c.a lcoli , orine ir1 g·en ere carich e, del colore deI rl1um , feci abitualmente molto scu.re, dimag rimeinto, e·dem i, astenia), l 'esam ei obbiettivo (ittero, spl.enomegali.a, epatomeg.alia, segni di antica colecistite), le rice vch ei collaterali (a·nen1i.a di tipo iper cromieo - V. gl . I,17 -; preenza di iem,a zie granulose, 10 %; a nisocitosi , poich5locitosi, polieromatofilia; e,m1azie con g ranuliazioni b a oeile, Icon Tesi,d ui nucl~ari; pias.trine J 25.000 ; resistenz.a g lobulare sul samgue in toto.: inizio 6 '3-i>o, completa a 3%o, sulle ernazie deplasmatizzate 6 %0 - 2,8 %0; pigme.nti biliari n el sieiro (V. d. B. ) 3 %; colest€rrina 1,13 % 0 ; R. W . n eg. ; uro·b ilinuria) g iustificano la diagnosi d 'ittero emolitico con geni to famili:aire. II pazient-e, m entre era in osseryazione ·dell 'A. , viene a morte (anni 56) at1

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[ANNO

XXXIX,

Nc~1.

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SEZIONE PRATI CA

lraYer o en1aten1 e i e i11 elena e lJrogr essiYa i11su f fi cienza ca rdfaca . , .ie11e pralicalo un e ~a111 c anaL01110-1)a lologico completo. Da q uesto r isulta riassunti vame11le : ittero, "'1)lc11on1egalia (gr . 1820) co11 periSJ)lenile ade'" ivn , lu111 efazione d ei gangli r etroperiton.eali di colore ro so oa.r i co. ~1a . . e <tt colore rosso carico r etro-ple uricl1e, proDaDilrnente ·di natura ga·n gli.are; ·n1,idollo osseo di colore rosso carico (aspetto di gelatina <li lampone) ovunq1ue :111el femore e nella tibia; antica colec i tile con atrofia della vescicl1elta b1liare; })leuritc antic:ai bilaterale co·n obli terazior1e delle cavita; .antica adesione p ericardica ; episodio recente di pericar<lite s iero-fibrinosa; dilalazionei c ipertrofia d ei ,·entricoli ; p olipo d el laringe; du,e ·piccoli J1oduli sulla n1u cosa dell 'i11te tino ien.ue . l ,'e"'an1e micr<lscupico dei ingoli org~ui diede : n1idollo os ~ c'0 : seg11i di esagera 1a erilropoie i, numierosi imi globuli ros i nucl eati co n nucleo cccentrico in orurioressi e in cariocinesi (L)Ü % degli e lemcnti nu1cleati d el i11idollo) , au1nlJenlo dei mielociti e dei pol1nucleali eosinifoli, diminuzione d ei megacaTiociti; g ra11'de quantita ,di ernosiderina extra, ma soprattulto inlra- oollu~aire ; numero e oellule g lobulifere. J)f ilza: la polpa occu·pa la maggior parte de l lf. sulo splenico , essa .e uniformem·e nte infarcita di emazie eh e non daD.Do a veder-e n1odifi cazioni morfolog ich e o tintoriali notevoli. I seni sono collabiti, sinuosi, r e-i nettame nle visil)i li dal loro opitelio, eh e, facendo promiinenz:a n ei 11Umii vuoti, sembra u11 J)O' piu a lto <lel solito. Questa descrizion.o corrisponde a l quadro, qua. i patog nomonico , della cc co11ges tion c <lei cordoni di Billroth con .an.emia d1e i seni ». I folli coli appaion o pe r Jo piu di g ra11°d ezza so li ta, il siste1n.a retiicolare d ella p olpa fine; abbondante pigmento ferrugg 1noso, soprattutto loc.alizz.ato al bordo de i seni e vicino ialle Lrabecole e a i follicoli o in ·p irena polpa (qu.an titati r<in1enlc ferro in tolo nella m1ilza g r . 3,976); a ~e n1.a ui cellul"· g lobulifere. Presen za di noduli sid ero-fibro i-pi gm:ffi!itarii (noduli di Gam111a-f ·arLdy), in cui il pign1ento ferruginoso si trova sotto forn1a di en1osid-erina e fos fat o di ferru, r~ggrupr~11 0 a formare catenelle scigmenlate o piccoli cespugli ehe da11no, n ell e sezioni trattate col metodo di Turn·b ull, l ' i111IDJa1g in e .degli « c11ampigmi0n.s fantome s n (incro l az io11i fe;rruigiinose, risultato di piccole e1norragie eh e d.a11no lu.ogo a un.a proliferazion e periarLeriosa di tessuto connettivo). F egato: pigmento ~3\rruginoso imn1a g·azzinato n elle cellule d egli spazi di Kiern.a n e n elte cellule di Kru.pffcr, spesso volu1ninose, i11 eno n1e l parenchima1 e in qu,esto localizz,ato special1n.ente attorno all'asse d elle travate epati ch e1 (quantitativan1 ente in un fegato del i)e o di gr.9020, g r. 2,217 <li ferro) ; preseinza di pir1

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coli focola j linfocitari n·el Less u'lo 1)eriporta le e lievi ispess imenti d el t e ~ uto con11eltivo atLorn o a1 canalicoli biliari. Heni: pigmento ferrug i11oso in piccola quanti'La n elle c·ellule epiLetiali del tra Lto discend ente d elle an e di H enle, n ell 'ep·itelio dei tubuli 1C0ntorti e in quello di un 'ia,11sa g lorrlJerularei; n essun 'altra modificazione patolo.g·ica. Scarso }Jigrn·ento ferruginoso n ei pol1noni e nelle surrenali. Oltre a qu1e.s:Li reperti, cl1e trov.a no riscontro in altri g ia ·descritti n ella letteral ura in ca i simili, l 'A . .espone a lla fine del suo lavoro delle constatazioni anatomo-patologich e ehe ono pec uliari del 1c.aso da lui s tudia to e cl1e merilano d ' esser riferite. 1) Un certo g rado di oxicefalia , con.~'eguen­ Le ' rerosimilmeinte a !ll'M sinostosi prematura d ella sutura coronaria, oxioeflalia ehe , a lato di a ltre anomalie, quali la strettezza d ei mascel1.a ri, il p•r ognatismo o il micr ognatismo o la pro·d enzia, caratterizza spesso g·li individui aff.etli da ittero e m olitico; un.a asimmetria pron un1ciata rd ella calo tta cranica; l 'assenza con1p leta d ell.a sutur.a coron.aria d·estra. 2) Un prolife.r azion.e del p erioslio a livello d ell 'osso froouatle, invade·nte in .alcuni punti p er 4/ 5 lo spessor e d ell 'osso e ricl1iamante l 'immagine di una fibro si a ll ' inizio. 3) n car.cinoide „ ituato n ella 1)arte su1)eriore dell 'ile o, eh e l ' . po•n1e fra i nun1ero5i segni ·di degenerrazione noti in que t 'affezione costitu zionale. i.) S egni manife Li di 1u1n a .attivit a mielopoietica de i ga.n g li linfatici r etroperitoneali d ella radice n11esenteirica (. egin.i di e·ritrofagia e .pre· ein z.a di focolai em.atopoieticj multipli) , qual-e f.en-0meno di com pen o proced en t e ·di pari p,asso con lia1 forte di ~1ruziO'll e g lnhnl 3re. 5) L 'eisistenza di masse tumorali ex tra-n1idollari, aventi :se.de a l di sotto della pleur.a l11ngo la colonna t oracica, di colore rosso carico , dJ consist enz.a l"'j·uLtosto molle , miclollare, rivie.~stite a tratti da ur1a o Ltile capsula, avent i truttura m .a1crosc.01)ica p aragona bile .a quella d el midollo, caratterizzate i tolo ()'ican11ente dall ' eritrofagia , dall 'abbondanza ,del pigmen to angnig-rlo, d:a Jl a })l'e$cn za di u1n retico ln fini sirr10 co·n cellule r eticolari sp esso turtliefatte, oa1riche di emosiderina, al cun f' g·lobulifere, dal la ricch ezza in elementi ·celluJ ari <lel s istema eritro- e mieloi-poielico, c ui s '::i gg in11go110 in a Jc uni f'et tori fucolai ora arrotondali ora .a llung.ati e biforcati di cellule piuttos to j}iccole a carattere li,nifociturio, eh e danno alla forn1azione l 'apparenz.a di un.a s truttura organ oide. Tumorj mieloidi pre1vertebrali eh e·, ·e p er l 'a.n.alo.gi.a to·p ografica e p er l 'an.a logia morfo]ogi c<l., l 'A. ·crrde di porre. J1ell a ste~sa categoria dei « mielon1i » pre,·er'lebnaJi osservati dal W erthemann e de i nodi cc lin fosarcornatosi n a evoluzio·n e leinta de crilti d al Guizzetti, ri i)ettivamente ~n un ca o di jttero emolitico, 1

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[AN~o

cc IL POLICLINICO »

XXX.IX, Nui\1. 22]

e d ei 1n odi n1ieloidi extra-mi·dollari e terotopi sotLople uri1ci osservati dal Plonskier in una do11 n a a {fetta da un careinoma della · piccola eu·r vatur.a e ·dal Salleby in una d·o nna m 1ortai a 81 lalillDi .di arterioseierosi g:ene'l~alizz.ata. Focolai mielo1di ete·rotopi ·p revertebrali ehe 1 A., seguen.do Plon.s kier, ·p·r o pend·e a interpuetare, fra le varie ipotesi a tal proposito em esse, eorne aventi origine verosimiln1ente dai gang li linfatiei scaglionati lungo la 1colonna vertebrale al di sotto d ella pleura e avein.ti acquistato una funzion.e mielopoietica, .qruasi di supplen za, in certe malattie n elle q1u ali l 'iperattivita intr.amidolLare e divenuta insuffieiente. Conclud1eindo il :s uo .studio , 1 A. a fferma ehe e la a lterazione del ·m idollo osseo quella ch·e fig ura in prima· pi.amio nel qu.adro anatom o-·p atol9.g ico della malattia, ehe si tratta di 1una rn.alatti.a .p rima1ria, 1costituzionale d·e l midollo osseo , i1n. partieolare del g lobulo r osso, eh e la spl enomeg.~'li.a n on e eh e un epißenomeno , eorrispon·d·ent e a U'na « ipersplenia relativ.a » con seguente .all.a produzion·e di em.azi e anormali ITT·el 1mtidollo osseo. Alla perdita di glo·buli r ossi, forse .all.a es.ageriaita funzione eritroelasiea della milza , il midollo osseo cerca di fa re e quilibrio a um1e ntando con si·d er evolmente la sua attivita e qu·esto sfor.lo s.i manifesta a n eh e nella ,c.omparsa di formazioni n1ieloi1di preveirtebrali e di foeolai mielopoietici n ei gangli li!n:fa tiei retroperitcm·etaJi, qruali sono stati d escritti, m entre n ,o n fu trovata n el caso in qu esti on e n e nella milza n e nel fegato nessuna traccia di formazioni 1m ielopoietieh e, sebhen e qu.esti sian o gli org.ani in eui eon predilezione si vede riicompa·r ire la funzione emopoietica in eerte n1al.attie 1del sangue corne n ell 'anemia mielo,g ena (per es. cain,c ro ·d ello sehe letro) e !Il1ei quali la m1aggior quantita di fe1To in ' imili casi si trova e piu attivo il processo di distruzione ·delle emazie. Il la voro attinge laTgam ente alla letter atur.a ap·parsa fino .ad oggi sull 'argomento ed e eorredat o da u11a ricea bibliografia. P . Mo1,1NAR1 TosATTI. 1

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ORGANI DI MOVIMENTO. La periostosi inguainante ac1·omelica. C. L ,\ SSE RRE . Joiirrial de n1edecin.e d'e Bordeai1x, 10 m.arzo 1932). Con questo n orn e, eon oui si indica la lesione dornci.n.ante, l ' A. vuol definire l 'osteo-artropatia ipertrofizzanle pn eumi·c.a di P. l\1arie, a le a dire quell ' af(ezion e carat tcr i zz~a t.a dal1'ipecrostosi sin1metrica dei quat:tro art1, s peeialmente loealiz1.a ta .a lle fal.a np-1 ed <"tlle e pifisi di slali delie ossa ·dell 'avambraccio e: della 'öo-a11tba ' talora estesa .alla r.adice degli. arti• e alle ossa piatte del tron.oo, aceompag n!a1Dtes1 a d u11a eifosi dorsale inferior e e lombare e ad un a ccrla partec ipazion e delle arlicolazioni. Di d elt a ... indrorrle clini ca l ' .~. fa un int eressante C~1.

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studio anatomo radiografico, ripo·rtan·do la descrizior1e d ei casi pubblicati dai vari autori non cl1e u1l. ·Certo Ill11ne ro di 0 sservazioni i)ersonali. La perio·Stosi ing uainanl c dellei estremita e abitualme1n.Le un:a· mala ttia dell 'adulto e pi u speeialrrl.ente del sesso maschile. 1) sopravviene il piu sovente in corso di malattie polmonari e no·n. tanto acute q ua11 to (bro·Il·c:hiectasie, pleuri Li 1)urulen te 1)rol unga te, bronehiti eroniehe, tuber colosi })Olrnona re e piu raram1e-n.te,, ean cren e, epiteliomi, cist.i idati·de c del ·poln1-0ne, tumori del n1·edjastino); 2) vi sono dei casi in cui · la lesione determin.ainte tSembra localizz:a-ta n el distretto portale (affezioni b·i liari, eirrosi bi1iari); ma sembra ehe si tratti piu di dita ippocratich e, cor1 interessam ento ·dell e parti molli ma senza lesioni ossee, eh e della ver.a malattia d,i P. Marie; 3) in altri casi rieon.oscerebbe per c a~a l111a cianosi congenita per malformazione ca rdiaca; 4) u1n tumore p eriferico, un foc,ol.aio d ' infezio·ne possono rappresenlare l 'origine di delta rnala ltia, sopra tutto qu.ando vi e ltn ostacolo marca to all 'ernatosi. A queis to pro1)osito l 'A. d escri,1e due c.asi di 111.alal i di 1r1orbo di Pott un o di Sorrel , Sorrel-Dejeri11e e Vi el , ed l1no personale; 5) ale uni casi ·di a neurisn1a d ell 'uorta toraci·c.a e dei su oi r a111i sen1brano in rap])Orto eo11 le deformaz ioni o ·... ee; 6) infin-e come esempio di cau se associate l 'A. ripor~a un ca so di Deibre e Vogt di un a ragazza ~a.ffetta ,a .a epa tomegalia e da u.n a sin dro·rri e basedovoj.de. Vi sor10 inoltre dei c.asi in c u i l 'eliologia resta scoinosciuta, ma n ella g rande rnaggiorar1za delle osservazio.n i la sindrome si sv ilu p1)a su ocessivam en te a tos:sin.fez ioni subac ute o cronich e. L orig ine P·Olm~n.are e s1Jesso in conLestabile e bisog na g uardarsi da casi di tubercolo1 i fib·rosa, ·decorr enti inosservati, m a ca 11aei di provocare simili lesio n:i. Circa· la patog-en esi bisogna ri,con oscer e cl1e n o·n ci son o osteio,patie in cui si possano invocar e in modo piu dim1ostrativo le influ enze va1somotorie. Gia cl1 e una parte delle lesioni, i proe.essi di r.ar efaz io1n e cie ntrale, piu par~i~o­ larm en te e;pifisari a, quelli della sovra11pos1z10n e periferica .i ng u.a in.a nte, i ,d isordini n.ella deposizion e ·d el calcio, si posson o attribuire a~ un.a vascolarizz.azione .a·n orn1ale, a 11na sws1 venosa. Ma tutto questo 1no11 basta per spiegat'e la produzion,e di osso nuovo, ~h.e, i.n d~t­ ta forma a differenza delle sempl1c1 d1ta ippocratieh~, si verifi ca. ~ pe; questo i:A. i~­ voea, com-e indispensab1le,· 1 apporto d1 toss1ne metabolieh e tu1Tu0rali, microbicb e· e forse ' di forme mi,c robich e speciali filtranti , eh e loca lizzan·d osi n el luogo segnato d:ai disordini vascolari com pleterebbero il quadro anato1

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rrlil eo.

In qu anto alla sinto111a tologia si co·n s tata


' [.\~i\O \X \IX ' 1'Ul\L 22}

SEZIONE PRATICA

dai r1t1rr1 er osi qua dri raceolti eh e i fcnor11 eni dolorosi sono m olto frequentem ente egna la ti sia n1ett..a.n1iente a rtieo1'aifi , sia p eriarticolari, ialora folgoranti, gen eralmente roomato idi, present..antisi a 1)o ussees e e.o ineidenti spesso eon fenom,eni infiammatori (ed ema, impastamen to, impoten za funziona le). · l\ila son o so vra ttutto le d eformazion.i e g li i'n.grossamenti a carico delle es tremita eh e eostituisr.on o la lesione ·d ominante d el perio·do di stalo. Le m ani so.n o en ormi ma s opr.attutto colpiscono, a ·differ enza di quanto si trova n el1'aeron1egalia, per la loro· d eformita. Le dita sono u·11 })O' allun gate ma prineipalmente1 m olto la·r gh e, h anno un aspetto a bacel1etta di tamtburo per il rigonfiam ento d ella falan getta -ehe h a tenden1,a a porsi in iperesten ione. L 'u1ngh ia e lar o-a e ricurva a becco di pappagallo, triata e fa eile a ""'pezz.arsi . La r egione carpo metaca1 JJic.a appar e indenne se si eccet tua una m odi ca ipertrofia d elle teste dei m etacarpi. II polso e n otevolmente ingros ato in ogn i sen ~ o e m:a1ruife tamente d eforme si da d a re a })r ima vista l ' impression e di un 'artrite d eform an te. L 'aspelto d ci piedi e an aloge a quollo d clle mani : le Lesse a lleraz ioni a c.arico delle dita. E, n1entre la regione Lar o n1etatarsica a1)1)ar e poco col1)ita, la regione malJeola re i pre enta enorn1e, a zampa di elefante. In questi aumenti di volume la parLe dom in an te e da aL Lribuir i a ll '-0s . . o. Tultavia anch e le i)arti molli presentano qualch e di turbo trofico: ic tio i , pign1ientazioni, eezema, edema cr on1eo. L ' ipertrofia o ..,ea, abi tual mente localizzata alle uddette regio·n.i, colpi ·ce talora a n ch e altre o'"' a m a in una n1a11iera rnolto 111.ani(e ta. Cosl le ·diafisi d ell e O·Ssa lung h e, n 1a opra tutto del r.a1dio c ·d el l 'uln.a, della t ibi.a e ·d el 1>erone, le ossa d el })acino, le clavicole, lo ~er­ n o, le coste possono esser e prese da l proce ~ o. Le l esioni vertebra li si manifestano clinicamente cor1 1una cifo: i tardiva , invariabilmente dorsale inferior e e lombare. P er una m alleabilita 1ecces iva il torace p u o apparire <leformaio alle basi. Le o sa d el cranio e d ella faccia non si presentano a lm1en o clinicam ente col pite. Indipendenteme·n.te dalle lesioni ossee esis ton o a n ch e reazioni articolari l ocali zzate sopra tutto al polso e a i rnalleoli manifeslar1 tesi con dolori e lim i Lazioni f unzioniali. In LJUMl..to agli altr i apparati 11on i i1ota nulla di caratteristi co. Solo 1'esam·e clell 'a pparato r e1 piratorio puo dare risultati -d imo Lra t.i vi per l 'orig ine d ell 'a ffezi ~ne . Circa il d ecorso si h a un 'evoluzion e l en t am ente p r ogressiva e proceid ente per pou sees 'Con periodi intervallari di calma . Ecoezionale la r egressione. Il prog110 tico e princ ipalmente leiga to all 'a ffez ione iniziale, sia di mat•ura infetti va, sia di orig ine poln1 on.ar e. Come complicazio11e piu ttosto rara la i1rodu zio nc d i frat ture spontan e.e.

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·L 'A. vie·n e quindi a con sidera re il J)ro ble rn a anatomo-r.adiogra fi co d ell 'a ffez io11e in parola. Lo studio r adiologico puo esser e il solo a da re d ei da ti importanti n ei <;asi ir1 cui 1n·o11 so uo palesi alterrazioni g r ossola11e e l 'a ffezior1e e f unzion.almer1te latente, n on acco1np.ag11a.n·dosi 11 e a d olori n e a, lirr1itazior1e d ei movirnenti. La radiografi.a infatti dimost r:a due seri e di l esion i: 1) la formazione di un rna1nicotto serr1i opaco, a lim1iti i n·distinti, irrego lari , osteo pe riostico, eirco11dan te, spe1sso co11 l 'in term1ezzo d i un sottile stra ter ello ehia ro, la dia fi si ma au ch e le epifisi d ell e ossa d elle estreimita, escfu se le ossa d el carpo, d el ta1'.So e le fa la ngette: d elta guina osteoperiostica c la car.a tteristica radiologica d ell a rna la ttia di M.ari e; 2) l 'estrem.a rar efazion e d el tessulo os eo diffusa a tutto lo ch eletro, n1a sopratutto .aceein tuata all e fa langette;. Cosi , fa notar e l ' A., una vol La di })iu i proc.essi di ostei te rarefa cente e di i 1)ertrofi.a O·s sea sovrapposti , localizza ti ir1 appa renza, sono ·r ad iograficamentei rivelabili in u.n 'es tension e piu im·portante ·d ello sch el etro, se n on anatomicame:nte quasi generalizzati. I doc umenti a·n .a tomici non son o molto num1er osi. 1\1.a a n ch 'essi rivelano l 'a umeinto <li volume d elle es tremita o ee, la p re·sen za s ulla superfi cie di n eoformazioni ossee, irregolari , sporgenti , f'orrn anti spesso con1 e un a g uai na a ltorno a ll ' os~ o primit ive, ' con q uel le loc.alizzazion i di scella g ia allrove notate. Su di ll·Oa ezion e si ved·e benie eh e i tra Lta di 11na j)er iostosi : al di so tto deil periostio, al di sopra ·dell 'o so n o,r mal e, co i uoi sisterrni h aversiani situati long i tud inalmie nte, e dispos1o uno strato di O• o nu ovo a ·is t1e1n i 11aversiani perpendicola ri ai preced enti. In opposizione a queis ta p·erio tosi si }Jll O tro vare pro fand.am en 1e un a os teite lfareface nte con car1ale rr1idollare a llarg„a to. Le rn.odifi c.azioni a rticolari son o frequ e.nLi rr1a varia bili. A earieo ·d ell e supe-rfici ar tieolari cl1 e sono per lo piu ind,enn.i sono stat e notate sempl ici rugosita , rna an cl1 e erosioni simmetricl1e con sinovitc ev id·e nte. Mu ggi o~mente notato e stato uno svilup1)0 an orm ale per a bb onda·nza d el Lessuto gras oso 1)eri -a rli colare. Alc uni au tori h a nno ancl1 e consla.tato un leggero g ra do d 'artrite deformante. L 'esai;n~ i7tolorrico dimostr a n ell o slra to osseo per1d1af1sari~ lin processo di n eo form azion e J)eriferica, dovuto ad una moltip licazio·n.e osteoblastica, ed una calcifi caziorn e progress iva d.elle sostanze fibrillari , interfibrillari ed inter cellulari . Al di sotto si con stata un r iassorbim·ento osteoelastico riguardante versa la periferia l 'osso nuovo e ver.so il centro l 'osso antico. E inn e.gabile, con clude l 'A., eh e questa si~­ drome si s.v ilu1Jpi con seoutiva n1ente, a toss1infezioni subacu te e cronieh e. Le influenze va somotri ci cr ean o un terreno favorevole, ma la produzio,n e di osso nuovo esige delle ~ondi~ zio·n i indispensa1Jili m.a d el re to eccez1onal1 corne l ' inter vento di tossin e m etabolich e,· tu1r1,o rali , n1icr ob icl1c. RuBEGNI . 1

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« IL POLICLINI CO »

L'osteosintesi con infibnlazione intracorti.cale.

f. Chi r .,

(J usT. Zenitrbl.

n . 40, 1931).

Second~ l 'A. i disturbi d el 1p r oeesi o di g ua-

1·ig ion,e d1 una frattura trattat a con ost eosintesi sono dov.u ti iaJla g ra ndezza, .a l peso e alla .co,m p.osizioin e ehimica ·d el corpo estran eo ad o... perato. L 'i11fibu lazion e intra midollaTe p r ocura una h uona cointenzion e m a ·d ainneg·gia inevitabilm·en te il mid ollo ed eselude la form:a.zion e d el .callo e.nd ostale rprovocan·do un rita:rdo d ella eon.solid.azio1n.e. L 'infibulazione intracorticale evita tale imcon ·y,en iente. Il m etod-0 eon siste n el m .an temere i f rammen ti in buona p osizione media n te UIIl O o due fili m etalli1ci posti n-ello spessor e dell.a cortica.Je seeondo 1 asse long it udinale d eill 'o o. P o. ti i fr.am·m·ent i in b uon.a posizione si fan1110 con lo 1sca lpello du e seg.ni : uno sopra e uno sot to la r im ,a di fr.attur.a e i n corri sponden za di q ue ti si p1ra tica col trapan o un for o n ello -sp essorie 1dell:a1co:rticale p1er la pro fo n d·ita di u no ·o ipiu centim·etri . La Larg h ezz,a d ei fori deve .esser e pToporzionata allo sp1esisor e ·dell 'osso in mod o eh e da tutte le pa rti r ima:n,ga irntorno .ai fori um suffi1cie nte strato d i sostanza com patta. II filo metallico, di ada tta lung h ezza, si in fila prima n el fram me:nto m eno ·m obil e Ja cui -su1)er ficie cosl a rmata viene adattata alla superficie 1d ell 'altro f:r.amm.ento introducendo lo e~ treimo d el filo metallico n el for o corrispon·dente. App1ar ecchio gessato. Qu,e sto metodo ha il vantaggio di a dop eTar e un corpo estr.alllieo assai pi·eeolo eh e, p er la ·su.a posizion e int racorti:cale, n on dan neggia n e il callo e ndostale n e quello ~eriostalre. J.n 5 casi - di cui tre com.plicati - cos,} t rattati d,aJl 'A. i ri1sultati sono st ati soddisfa G. PAcErro . centi. 1

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Miosite ossifieante progressiva. (vV. F . J\IIAI R . Edimburg h 111edic. Journ . , gonn aio 1932).

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La miosi te ossifica•n .te progr es i va u n a m1al atti a d ell '.appar.ato locomotori·o d el bambin-0; :e sa i nte:res a muscoli , tendini , legamenti , · face e1d aponeuros i n1ei qu.ali eon1p1a.io110 zone <li calcificazion e ed e caratterizzata da esaeerb azioni .aeu te fr.a le qu.ali ci son o periodi di . qu1e cen za. Il n ome di miosite ossifican te non e ·p rop ri o; biso.g n er ebb·e cam1b iarlo co1n quello di fihrosite ossifi,cante. E u na n1ala ttia r a ra ; n e sono stati d e crit·ti circa 70 casi. Pare a bb-i1a: un.a sp,e ci.ale pretlilezion e per la razza anglosassone, e 11iu freq u en te rnei maschi. La m a la ttia h a inizio per lo piu nella p rinua infa nzia, m a in qu,alch e caso era ])re ente g ia a lla n ascita e in qua lch e a ltro la m.al attia h a avuto inizi o n ell ' eta adul t.a. Nell 'etiologia il fa ttore €ire.ditario e impo;r1

[ANNO

XXXIX, Nu M. 22]

tanl ~ per~l1e. la

mala ttia si riscontra spesso f; a . i gen1tc:n. A1cu~i dmn-0 importanza all es1sten za ·d1 re uma t1sm o n ei aenitori alt ri a disturbi n ervosi (epilessia, irrlecillita). Si da gran·de valore al tra uma, sia esso r appresentato d al traum.a d ella naseita o posteriore. Sono state inerimin.ate :n.u mer ose ma la ttie ifilfettiv.e d,e l . bambino (vaiolo, di fterite, scarlattina) o d·ellia m a,dre (tifo). Cli nica111 en;te la rnalattia si presenta con tumefa zio:ni va;rie, asimmetrieh e o simn1etrieh e, di con sisten za varia (d.u1ra, o aneh e flutt1:1a nte). Qu1 ~ste tum,efazioni possono scompar1re; son-0 r1eo·p erte da cute n·on a d eren te, m a posson o an ch e ulcerarsi. P er la sed e, ffi/Useoli eh e n on fur on o ffi!a1i colpiti sono il cu ore il di~framma, Ja lingua, i museoli laringei e 'g li sf~t~ri. Sed e ·di inizio piu frequente e il coll o, po1 il ca p o. 1F r equiente e l 'inizio allo ·s ternocleidom,a,s toicleo, da un lato solo o da tutt 'e du e. 1Fu \rista inizia r e la m alattia anch e all 'articolazion·e tem1por om.a n.dibol.ar e, a lla :r,e gione lon1bar e, davanti o, dietro l 'or eechio. Raran1ente son.o colpiti g·li a rti inferiori, come pur e gli inter oostali e i m asseteri. Spesso so.n o C·olpiti i m t1scoli a·ddo1nuina li . :E: frequen tie l 'aSS·OCiazion e di alteT.azioni congenjte a carico d elle ·dita . La temp·er atu r.a ·d el m ala to e lieve m ente febbrile, n ei peri odi di riacutizzazione, m a non sempre. La m a lat tiiai non provoca dolori e solo rara m ente da n neggia sen sibilmente lo stato gieinera le. Le complicazioni dipendono o da lla n otevole m a.ssa calcificata o da i·n fezione. Se son o colpiti i ffilllseoli r·espir.atori e frequen te la ·dispnea; in questi casi complicazioni facili a verificar si sono la p·o lrnon.ite acu ta e I.a t11 ber eolosi polmon.are . Du.e casi .descrive d ettagliatam ente l 'A. Uno e termtim,ato C-Olba m orte, m.a Il·On fu possibile praticar e l 'auto·ps.ia . R. LusENA. 1

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_.. Rammentlamo l'lntereasaate pubbllcazloae: oott. Prof. ANDREA FERRANNINI

Docente di Patologia Speciale Medica e di ClJinica Medica nella R . Universita di Napoli

PATOLOGIA SPECIALE MEDICA EPITOME ad uso dei Medici e degli Studenti.

Pref a zione del Prof. AGENORE ZER!. Direttore dell'Ietituto di Patologia Speciatle Medica nella R. Universita di Roma Ripartia mo l 'Indice dei .capitoli: O AP. I. • Patologia della coetituzione ä.ndividuale. Ü AP. II. Patologia del ricambio materiale. - ÜAP. III. Patologia degli organi endocriini. - ÜAP. IV. Patologia del cuore e dei vasi. - CAP V. Patologia delle vie respiratorie. - ÜAP. VI. Pato\ogtia dello stomaoo. - C AP. VII. Patologia dell'intestino, del pancreae, del peritoneo. - ÜAP. VIII. Patologia del fegato e delle vie biliari. ÜAP. lX. Patologia del sangue. CAr. X. Patologia dei reni, della vescica, della pelvi renale. - ÜAP. XI. Patologia del sistema nervOB<>. ÜAP. XII. -Patologia delle infezioni. Volume in-8°, di pagg. XII-524, nitidamente stampato, con 151 figure in nero ed a colori nel testo. Prezzo: in brochure L. 5 6; rilegato .in tela L. 6 4; piu le speee postali di spedizione. Per gli abbonati al « Policlinico 1) rispettivamente L. 5 O e L. 5 8 in porto Invi are Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Post ale Succursale diciotto, ROMA.


(A~NO

XXXIX ,

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SEZJO ' E PRATICA

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L'A TT U AL 1TA TE RAP EU T 1CA Nuovi rimedi sintetici ad azione antimalarica: l'atebrina. 1 cl1imici ~Iietzsel1 e 1\l<luss an1pliando e s '·iluppamdo Ie ricerch e eh e ave·vano portato alla . forn1azione d ella plasmocJ:iina, ha.n11 0 ogg1 otte11uto p er via sintetica t1,n . nuovo prodotto, l 'atebrin.a: si tr.atta di un d e rivato acridi11ieo , u·n a p olver e g ialla 1ch e. s i liqu e fa a 24.52550 e si seiogli e i·n a equa a 40°, alla. oluzio11e del 7 %, d.ando una reazione a1calinia. Kikuth (D eut . "Al ed. Woch., 1±, 1932) 11a potutt) tS'Labilire eh e l 'atebrina e un rimedio speeifico degli schizonti e si distin g u.e IJe r cio dalla plasmo1china eh e e il ri·medio <lei gam eti . L ' u so eombinato d ell 'atebrina e d elta plas1nocl1ina tronca de finitivam ent~ febbre e r ec idiva: l 'esperienza fa ttane ia·ll 'I stituto di Ambu1ro-o e in zoin e tropicali , lo conferma . Di fronte a lla m a laria inoeulata n e i paralitici e eh e rappre enta (Sioli , ibidem.) un m ezzo sicuro p er saggiar,e l 'effi caeia d ei rin1.edi antirna larici , l 'atebrina i e dimostrata altivissi1n.a e particolarime nte e ffi caee n el1 ' im pedire le r ecidive . La posologia indica dosi sin.o-oJe di g. O, 2 da ripe tersi 2-3 volte al di })er piu g iorni: do i IJiu alte po" 0 1no dare di turbi a carieo d ell 'ap1Jarato digerente. el cainJpo ~d e ll 'i11fe.zione p o111t.a11 ea P eter (ibidem ) h a os erva·to una pronta azione del1'atehrin.a n ella t er zana benig na e n ell e form e giovani (a n elli) d e11a malign a: i ga meti d ella JTI be nigna 1cedono, quelli de lla maligna i11vece r e i st ono a ll 'ateibrina. ~1ühlen s (Müncli. Med. Woch, 14, 1932) afferma eh e l 'at ebrina e b en tollerata fin o alla <lose totale di gr. 4,8, mette in g uardia, co:n tro la colorazione gialJ.a, d ella cute, eh e d eve attribuirsi a ll 'aziorie dell 'acridina, e Jlon ad un.a l e ione del fegato, g iacch e scompare 2-3 settin1ane ·dopo: l 'atebrina e h·en tolle rata nelle forrn 1ei d 'idio inc rasia ei n elle emoglo binurie chininich e; Ia Oll.!ra 1combinata con atebrin.a e plasmochina appare Ja piu efficace e r accom :ain dabile. V. SERRA. 1

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Una relazione sn 50 casi di malaria curati coll'atebrina. Quest.a relazione fu fatta cla R. Gree11 (Th e Lancet, 6 april e 1932). L 'at ebrina e ra pri·m a ehiamata, erion. E un p·r odotto 1s i-n teti co, cl1in1iean1ein te molto vicino alla plasmochina . E co11fez ionata in pa tig lie e.h e contengono ogr1una 10 oentigr. d ella so·slanza ; si usa a d osi di l /G delle dosi di ebinina. L 'A. ha somm,i nis trato· atebrina per nrna se ttim.a na in 50 in.alariei fa1cendo co ntemporaneam ente un controllo con 46 malarici curati col

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cl1ini11 0. Nei rig·uardi d·ell ,azione IJarass iti c ida1 l 'ateb.ri~1a si e co1nportata rpr ess'a poco co•rr1.e· la 1ch1n1na n ella terzana benig na e n ella quar~ tana, n1e.n t~ n ella . n1a]i,g na si e a vu la pc rsitenza rnagg1ore d1 para·s siti nel sar1 <Y lJ e de t malati cw ·a ti co!Il atebrina . L ',a tebrina l1a a vu to effi cacia di poeo infierio re a ll a eh i11i11a n ei rig uardi ·d ella ·durata ·d ella febbre. Le recidi ve· a bre ve scad enz,a son o state piu frequ en Li col1' uso d ella chinin a eh e 1con quelle d.e ll 'atebrina. Nei Tiguardi d ei g amctoeiti :chiinina e atebrina si sono comiporta te ugualme11 Le cioe c.:i fu· scompar sa completa d ei game toeiti dell.a qu.a rtana, scompaI'sa in quantita sicarsa ·di quelli della terzan.a beni gna, nessur1a modi fi cazion e n.ei gam etociti della m~liigna. L 'atebrina non modifi ca, come la JJlasmochir1a, l ' ultcr iore svi1uppo d e l gam 1etoeito· n ella z.anzara. D ei 50 m alati c urati con · atebrir1a, 2 si Jam entarono d i eef.al.e.a e di d olori a ddorr1ir1ali ser1za vomito. In 7 ca i 1ci fu colorazione .gialla della e ute e d elle eler e dovuta r1ort a itLer0: rn a all 'azion ei eolorante ·d el m edi carn e nlo; questa colorazione eomparve per Io "Pili j l g iorno1 seg uent c Ja cessazione della c ura c JJersis l ett& per 8- 15 g iorni. L 'at eibrina n on 11a d a to albu1n i.n uria ; in du e casi d i quarua.na l 'a 1b·u n1iin u ria scom rpar ve ·durante la · cura di atebrina .. Questa sostan za 1si elimina p er le uri11e. La dose di aLebrina da u sar s i e .di 10 centi.gr: 1>er 15 l\.g . di p eso corpoTeo a1 g ior.r10, p er 6-T g iorn i. J-'a c t1ra d ev '·essere preceduta da u·r1 pur:. gan te. La quantita di atebrina eh e si riscontra· ne lle urr ine indica• qu an.d o e'e aceumulo d el rn edi.r amento e qui11di preannu.nzia la eompart;a del c'oJore .g ial] o d ella eute. L 'atebri•na si cornporta com e la chinir1a n ei riguardi d ella qu.anL i La di em oglobin.a d el san~ g ue e n ei rigu,ardi d·el peso d,ei m .alati e dell volu.r ne ·d ella milza. l{ . LusENN. 1

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NOTIZIA BIBLIOGRAFICA. U. Anc ..\NGELI . Scritti m edici scelti. Raccolti e stan1pa ti per eur:a, di un Comitato d 'onore . Vol. di pagg. XYI- 292. P.rezzo L. 50.

. Riport~amo. l°: Prefazione ehe per la raocolta di questi Scritti del prof. Arca11geli si e compiaciu.to scrivere il prof. Sen,. R. Ba.stianiielli: cc .I pe~1s~e·ri . fond.a;rn1en.tali co11 ten uti in que-

« st1 sc r1tt1 e in a ltr1 qu1 non 1)ubb1iea Li era no « a m e n oti per averli 1sentiti es11orre dall.a << voee dell 'Autore in Soieieta scie.n tifieh e e in « conferenze, e p er averli a lmeno in part~ letti « ma11:o inano eh e furono pubblicati. « R1legge;n.doli oggi mi tornano iaJla n1emocc ria gl~ anni as ai lontani n ei qua li furono cc pen.~at1 e le con vc.rsazio1l i e· di eussioni eol « prof. Arcangeli, g·uidate sem1)re da un 'idea cc cl1iara e originaje co·m e ·ch iara e originale e cc ~uell a cl1e domina in ognuno dei suoi scritcc tL. ~la n on e solo q.u,esto ricordo sentimencc tal.e eh e rievoca la sua e la mia g·iovinezza, << e il nostro camm,i110 attraverso lo· stu.dio dei cc 111al.ati e l.a professione, e so·p rattutto rievooo cc eoloro !el1e ci fu.r ono cari e stin1ati maestri cc e corr1pagni , in un ',epoca lontana n ella qua« le l 'e11tusiasmto perr il lavo.ro era la base delcc la nostra am ieizi.a immu1Ja1 ta fino ad ogai. cc :E: veramente 1' im.p ressione el1e son ee~to « provera n=n o i lettori , di trovarsi dinanzi ad cc l1 n.a inen te genia le eh e vede in modo chiacc r.o il n o·do di una questione, getta sui fat« t1 la lu oe eh e li illumina tutti insieme e li cc spiega e li r.a ggruppa ·do11ti.n :a11doli c.on un cc pensier o fondam entale preciso . cc Chi le.gge lo seritto sulla 1c.loro.s i rrestera cc colpilo ·dalla visione 1 p erfetta del proble1na << ·pato~en1 eti co qua le lo 11.a risolto J\.rcang·e li . « Og·g1 la dottrina d ella secrezione ovarica ha cc avuto uno svilu1)p o tale ch·e lo stu,d ioso di « questi g·iorni non potra neppure imaginare cc co me 35 anni fa un g iova n e m edico potesse « giungere a conelusioni eosi preeise p er sua « pu:ria1 intuizione, non vagam ente ipotetica ma cc in spirata da un esam.e razionale d ei fat ti. Chi « g··e tta un ' ipotesi qualsiasi quale spieg,azion e cc di un fatto m orboso potra anche ·p·r ecorrer e « i tem1)i talora, ma non ser vira mai a susei« tare lavori e pen sieri se la sua ipotesi n on (( e b.a sata !SU ~aitti. Arc.angeli non ha m1ai lan(( ciato 'vagh e teorie destinate a restare sterili: cc ha osservato, veduto i fatti ·e ha saputo incc spirarsi da essi. (( J1 suo s'Lile e di precj6io11e e di se.1n pliei ta cc e chi cono·sce l 'uomo· e il m edico lo rive:de « negli scritti. In q·uesti .egli non e retore, cocc m e al letto ·d el malato n on e 1ma i un fantacc sio o ragionatore vagante sulle infide onde « di una log ica sen za sieure prcem esse. Egli cc vede e parla1 e illumina la diagno ·i colla pacc rola come n egli sc ritti illun1in a i fatti con cc una intesi e con una t eoria. 1

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«.La genesi della cianosi n ei 'izi congeniti « d1 cuo.r~ e n el.Je a l.tr.e malattie cardio polcc 111011ar1 e stata da lu1 illustrala e s·tudiata con cc tenaeia in vari scritti .p er 2± anni e Ie ricc cerehe su ccessive di fi siopatologia sono d 'accc cordo colla ua dottrina . II lettore trovera « n ei tre scritti qui scelti un materi~,l e ·d i os« s~rvaz ion e fecondo d ' ~ spirazione e d 'istrucc z1one, e .a.ncoTa dovra ammirare la chiara cc p er cezione dell 'Autore in un aro·o, m ento cosi 0 << difficile. cc I ehirurg·hi saranno speeia1n11e1nte intereß<< ati . n ello scri·~to « Perch e la 1Ja:par.atomia cc g·uar1soe la peritonite Lube-r eola·re )) , ehe data cc dal 1899, epoca n ella quale si .crede ehe la « la paratomia ·dovesse essere il tocca e sana cc della tub.e rcolosi periton,e.ale. Se oggi la cu:r~ cc cl1irurgica e limitata solo ai casi n ei quali si cc J_J:u.O ~ro,1are· e rimuoveTe la causa della pecc r1ton Lie. sie.nza inutilazioni ,e rischi , eio non cc vu·ol d1re n·u lla eontro l 'interpre.tazione di cc Arca;n.g eli . I chirurghi e i nlediei non tanto « hanno ·p erduto fede n ella g u.arib·ilita della tu« b·etrcolo1si iperitoneale colla laparartomia quancc to n e han.no acquistata una ma1ggiore n ella <~ cur.a m edica. Arcangeli !colla su.a .d,o ttrina, « co,m e p orto a llora su ss.idio d 'interpretazione « 1all 'opera chirurgiea, puo oggi essere richiacc mato come aurtore di una dottrina di gua« rig ione biologica della tuber colosi ·di valore « g·e~ er~le,. sia Ja cura .medica o ehirurg ica, « .p o1ch e .s1 tratta sempre di un fa tto curativo « ehe ha orig·ine d.a r eaziöne dell 'orga.nismo di cc fronte all 'agente patogeno. « Altri !SCrit·ti qui riprodotti riveleranno al cc lettore vedute orig in.ali teoriche e patogenecc tich e : n1a si r ester a altrettanto· colpi-ti d.a lle cc v.e·dute terapeuticl1'e dell' Autore e dal suo spiee rito ·di clinico 1ch e interpreta e cura. cc Ad 1 a1lcuni m edici co.n osci•t ori .p rofondi di « a11atomia rpatologica e di fisio-patologia, e <C guid.a ti da m ente clinica SUp·eriore, e Ja diacc gnosi e lo studio scien tifico 1ch e desta il cc i11assimo in teressei. Ad Arcan geli, medieo cc pra.tico, questo S'tu·dio dottrinale suggerisce cc una cu·ra . E per queSlto su o modo di pencc sare terapeutico egli e vi1~ino ai chirur.ghi: « decisione pronta, cui segu e azione imn1e cc diata, mezzi energici , energicam ente somcc mi'll·i strati, pesando vantaggi e rischi colla cc m ilra 1delta g uari,g io,n e cau sale, non eolla « b1and.a ·terapia sintomatica . Molto 1c'e d 'ap« prendere ·da lui ·sulla terapia . Ma chi non cc h!a avuto la for.tuna di averlo compagno cc di ansie e sp eiran ze al letto del malato non « potra mai conosoere a fondo la virtu te« i~a1peutica del nostro earo colle1g a, in sp1iracc tore spesso al chirurgo di au·d acie e tentativi « ehe potrebbeTo ad <1ltri sembrare disperati. cc E forse IJer que sta sua cc parootela d'e]e« zione ehirurgica » ch·e fece di Arcangeli non cc solo urn amico ma un con·sigl~ere a m e e a 1

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[.ANNO

XXXIX, Nu M . 22]

« tanti prezioso, .cl1e io devo l 'onore di esser e « stato scelto a scriverei questa prefazione n elcc la quale son certo le parole non furono det« tate solo dall 'affetto· ehe ei congiunge da cc anni, ma ·d all 'esame ripetuto e iaceurato dei « lavori ste si ehe rendeira·nmo , sieuram ente, « piu apprezzato il nostro collega. Egli mode cc sto e sereno non ha mai stro,m ·b azzato vane cc 1p arole , n e ha cercato rivendicazioni , onori o cc posizio1 n i anch e quando le su1e1 dottrime si lacc is ciavan-0 dimenticate in Italia e fu o ri e il cc ~uo grande merito .elinico passava inosserva« to alla Scienza ufficiale n. Roma, Aprile 1932-X. 1

RAFFAELE BASTIA.NELLI.

CBNNI BIBLIOGRA.FICI. (i) V\-. K·

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SEZI ONE PRATICA

D:ie Dic,k darmschleimhaut, ih re normale und pathologische Funktion iln Röntge11bilde. Ed. Thieme, Lipsia, 1932. L 'A. eh e e discepolo d el Berg, seguendo gli stessi eriterii a dottati da l maestro per lo studio radiologico ·della fun zionalita dell o stomiaco e del du oden o, cioe l 'importamza, di mettere in evide11za 1con tecnica a:ppro.p ria ta il g ioeo delle pi1eg be e dei rili evi della n1u cosa, ci da in ques to libro uno stu·d io aceurato della mucosa del colon in condizioni norma li e patologiche. La tecnica, per i cui dettagli rinviamo al laYoro del Kmote, con siste nella somministrazione ·di un clisma opaco di particola:re consi:-:te'l1za ed aderenza, permodocch e dopo evacuato il cli m.a 1con i residui r estino diseg nati in tutli i dcttacrli Je pieghe ed i rili evi della mucosa, ottenendo cosi delle imm.a gini eh e meglio ·d ellei alLre otten.ute co·n la solita teenica sono in crrado di d.arci un ' imm.ag ine viva d ell a fun zion al ita del colon n elle varie 1circostanze. Cosi l 'A. h a potuto studia.re il colon in condizioni fi siolocrieh e ed i varii tipi ·della fun zionali ta; il reperto radiologico n ei disturbi funzion.a,li e S0\ r attutto 'Il ella colic.a mucosa e n ei varii tipi segmer1tarii da irritabilita rifl ess.a. C:i espon e ·poi le va.rie imm agini deii p roeessi infiarrumatorii , qu.ale la colite nei v.arii suoi stadi , n ella tuhe!'colosi , nell 'in fiam mazione de ll 'appendice. Con b,u ojni radioarammi ci d~m1ostra an ch e l'impoir tanza di questo m etodo per lo stu.dio d.eJi divertieoli del colo·n e dei n eoplasmi. Il lavoro e stait o condotto 0on molta accuratezza eon i1con og·ra fi a abbondante e nitida ' . (113 figg .); i risulta•t i ci sembr.a no interessant~ e com e tali degni per lo m eno di esserre pres1 in considerazione e eontrollati. OTE,

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G AST .

M ELDOI„ESI .

(1) Si prega d 'inviare due copie dei libri di cui si desid era la recen sione .

e LouBAT. Traitement chirurgical de la tuberculose pulmonaire. Masson, Pa-

C:H.\.RRIER

ris 1932. Tutti coloro ehe isi occupano di tisiologia „ ono oggi d 'accordo nel riten ere eh e quando un caso .d i tuberrcolosi 1p leuro-polmonare ri~ mane attivo ~ infettante p erch e un pneumoto... race terapeutioo si e mostrato in,effi!C:a ce o in~ completo, e necessario ricorrere a·d altri mezzi eh e ia1ssieurino l 'immobilizzazione del p olmone e la stabilizzazione d eilla lesione. Si ,deve cioe ricorrere a in terventi ehirur~ g i1ci ehe 1p ossono andare a seconda dei casi da una sem.plioe frenicectomia alla piu estesa e complessa toracoplastica. Nel ~mpo degli interventi ehirurgiei per tubercolosi polm1onare e oggi piu ·ehe mai tutto un fervore di stu·di sulle indicazioni, di proposte di nuovi interventi . Sono pereio evidenti le difficolta ehe deve ~uperare chi voglia fare un lavor o di sintesi e di critica. Gli autori ·del volu.m ie .annunci1aito sopra, hanno realizzato un'opera di m essa a p1u nto della questione eh e per la su.a ehiarezza e ordine dimostra la loro profonda 1com.p etenza e esperienz.a. Il libro e da consigli,a r e, a coloro ehe vogliano farsi un concetto chiaro sulla cura ehiru;rgica delliai tubercolosi polmonare e ten er si al correntel sul lavoro eh e i \ a facendo in questo campo. MANFREoo AscoL1. 1

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vV. LAPP, V. H. NEU PFER. Diätetilc bei chirurgischen Erkrankung en. Vol. di pag·. 152 con 7 fig. Edit. Springer, Berlino 1932. R. M. 9. Il problema ·dietetieo e di g rande im.p ortanza 1pratica per il ehirungo; si pen si soltan to ai malati operati sull-0 stomaco in eui tutta la cura post-operatoria si impernia quasi esclusiva·m ente sulle iprescrizioni dietetich e t anto nel periodo immediato ·dopo l 'interrvento cl1e a distanza di esso. E lo stesso si potrebbe dire per gran ·p arte d·egli operati. Dobbiamo esseire quindi g rati agli autori ehe h ann o raccolto in questo volumetto una serie di prescrizioni dietetich e esatte in eui la scelta ·degli a limenti e regolata dalla possibilita della digestione nel1'operato e la quantita dal bisogno delle 00'-lorie. Tutte le prescrizioni dietetich e deg·li AA. so·DO stateJ esperimentate in un reparto· chirurgico annesso a l reparto per le eure dietetich e dir etto ·dal vo·n Noorden e poggiano su una estesa a pplicazione. La prima parte tratta delle b asi t eorich e della die tetica nelle affezioni el1i·r mg i!ch e, l1a1 seeonda della applicazione pratica n elle ·d iveTse affezio·n i prima e dopo l 'intervento, 1? ter za con tiene un esteso ricetta.rio e il modo· di preparazione e somministrazione ·degli a limenti . P. V ALDONI. 1

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« IL POLICLINICO »

ACCADE~IE,

50CIETA' MEDICHE, CONüRESSI

X Cong1·esso di Medi cina del La vo1·0. (l\IIil an o, 23-25 aprile 1932). Svoltosi n ella Clinica d~~ prof. Luigi Devoto, l a qu~le si puo a buon diritto chiamar e la cu lla d ella m oderna inedicina del la voro in Italia, questo Con g resso h a riunito in un simpa tico e cordiale accordo tutti quanti si occupano d a noi di quest a disci,p l i11a . Dopo pochi e brevi discorsi inaug·urali, si sono avute le tre r el azioni, eh e presentavan o gr ande inter esse, a11che per ch e sp ecia11ne11te le prime due si occupavan o di ar gon1e11ti r ar amente trattati in questi Con gr essi. II lavoro intellettuale. L. F.ennANNINI. - Rileva l 'impo.rtanza d ell a cir col azion e san g uign a 11el c.ervello e da cio la g r an d e a ttivita chin1ica eh e in esso si d eve svolger e . Din~ostra le diver se influen ze del lavoro inentale s ul circolo, su l resp ir o, sulle funzioni diger enti , accenna alla misura del metabolismo n ella ca111era ca]orimetrica, in cu i si e visto eh e \Jil la\'Of O cer ebrale in ten so di 8 ore al giorno d a solo u na differ en za di circa 9 calorie per il l avoro del cer vel lo; si diffonde sulle modificazioni d el rica111bio sia gassoso eh e n1inera]e consecutive a l l avor o inentale. L 'O. m ette in g u ardia con un 'inter1)e lrazio11e lroppo m eccanica d el lavoro m entale ed i n ge11er e del l avoro un1an o, d a con sider ar si se1n.pre co111e p sicofi sico, co11 prevalen za di quello fisico o di quello p si chico a seconda del gen er e di l aYoro. Si occupa p oi d ella fa tica, arduo ar go111ento, in cui Ja g r an de varieta di opinioni m os tra la scar sezza di co11oscen ze con cr ete in prol)OSito. 1

S. DE SANCTIS. - A proposito d ella pr odt1zione . i11tellet t u ale . si .preo-ccupa soprattutto d ella qualita del prodo tto, piu eh e d ella quan tita. , tabilisce al cuni principi r igu ardanti i l d over e d el la Yo ro p er l 'utilizzazion e dell 'uomo al n1aggior bene dei sing·oli e d ella con1uni ta, l ' u n ita d el l avoro u111ano e l a n ecessita di considerare i l avor atori intellettuali alla · stregua d egli altri . Acce1111a alla indefaticabilita n ervosa, n~I sen so cli rapidita di r est auri in sito, di facilita di compe11si colla ter ali, osservando eh e il lavoro intellettuale e bio -neurologico i11 tutto il suo decor so, m a eh e la compo,n ente sen sorial e e n euromuscolar e cl1e vi si accompagn a fi11 d all 'inizio si r ende sem pre piu p er spicu a e, i1ella fase di fatica, pren cle il primo p osto . I11ter essanti son o le ricerch e fatte dall 'O. sulla curYa del lavor o m entale, eh e egli dimostra non aver e u11 d ecor so identico in tutti gli individui ; l e variazioni individuali possono an ch e aver e rel azion e con l a qualita d el l avor o. Dall e p r em esse, l 'O. arriva a deduzioni pratich e per l 'individuo e p er l a co1nunita . Fissa le r egole d el l avor o intellettuale da farsi in condizio11i d i b uon a salute fisica e 1nor ale, evit ando i « circoli Yiziosi » isullo squilibrio· n euro-vegetatiYo. L 'ideal e sp ecifico d ell 'intellettuale, egli aggiunge, e quello cli cr ear e prodotti del m assimo valor e risp etto alla pro1pria capacita e lo deve far e con un mi11i1no di sp esa en er getica ed entr o un 1n i11i1110 di len1po . Si deve r i ser Yare lo sfor zo p er l a prep ar azion e <l el lavoro e si deYe evitare di sciupare se stessi 1

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p er un lavor o intellettuale non spontaneo, forzat o. Raccoglier e i materiali con s forzo ma svol. o d el lavoro nella quiete e ' n el silenger e il pian zio d ei sen si e dei mus-coli. L 'O. tocca jpoi l 'org anizzazione del l avoro intelle ttuale ecl au spica una vera collura dell 'aristocr azia intellettuale, osservando eh e il clim a s torico (; i11cu})ator e feco11do di prod otti intell etluali, quasi quanto il cli1na fisico e qu ell o hioJogico . II lavoro nei campi. ' u c1uesto te tna si son o svolte le r el azioni di G. CAso e G. ArELLO (P a tologia d ei l avo r atori dei ca111pi), di L . l\'ov1ELLO (Orgar1izzazior1e scier1tifica d el l aYor o in agricoltura) e di N. CASTELLINo (Ca r a tteri stich e a1nbie11tali econor11ich e , soci ali e<l ig ienico -sanitarie d el l avor o agricolo n ell e diverse r eg·ioni italian e). Vas ta r el azione di oltre 180 p agi n e, eh e esan1ina la question e n ei st1oi p articol ari e eh e 1nal si p rest a ad esser e riassunta. L 'on . prof . N. CASTELLINO n e illus tro alla fin e i co11ce tti ge11er al i, osser vand o anzitutto eh e non si d eve p arlar e di cc m o tore umano », espression e eh e abbassa l a n obilt a del l avoro uman o. Egli ed i su oi collabor atori hanno trat tato il tema d al punto di vista umanitario e soc iaJ e. L 'ug ricoltura e il foncl am e11to d ell a nos tra civilta , b ase cl ella fan1igli a e della coesione n azion ale; l 'O. esalta q u indi le virtu d el papolo italian o, eh e combatte p er con servar e il p ossesso d el1a terra. Problem a fon clam ental e d el l avoro dei ca1npi e Ja r1uestion,e della casa. Molto si e fatto per l 'edilizia urban a, p oco o punto p er quell a rur ale , an eh e le abitazio11i costruite r ecen temen te ed i n serie son o s trette ecl insufficienti . E inutile il far e clelle b o11ifich e se non si d a al contadino l a casa eh e rispond a ai suoi r eali bisog ni ed ai r equisit i igienici. q t1cs tioni d ella massima importanza Allre son o q u elle d elle comunicaziorii st radali , in modo eh e il rurale p ossa facilmente 1portar e ai n1ercati i s uoi })rodolti ; q11eJla de1I 'assisten.za sanilaria e 1nal er11a. Importante e il dis trarre l a donn a d ei ca111pi cl al lavoro d elle offi ci11e e r idarle l 'aJ11ore clella famiglia. P rop11g na l 'unione de1le ma~sa ie di can1p agn a, qu asi sco11osciuta in Italia e . ta1.1to diffu sa all 'estero, d ove vi son o 15. 000 seZl ODl .

Al tri problen1i integ·rano l a question e, il cr ecl i lo alJ e piccoJe aziende, la coop er azione, le diver se « Battaglie » (del grano, del riso, per l 'olio), il rin 1boschin1en to, ecc. Patologia dei solventi , misure igieniche e profilassi. J.Ja lr atlazion e e s ta l a S\'Olta dai ,proff. I„. CAnozz rJ _t\. , ~~EBULOI" I c G. LoRIGA. Il primo h a esa.01ina to eon r apido sgu ar do l a ques tione dei solventi , special111ente cl al l at o chimico e t een o1o gico; l a su a relazion e forni sce una g·r ande quant i ta di noti zie in proposito, an ch e sulla compos.izion e cli 111 0 1 ti compos li brevettati del commer cio. 11 prof . i\'EBULo~r si occupa della patolog:i ~ e cl i1riea delle in tos~icaz io11i da solYenti or gan1c1 vol atili, ar gon1e11to ar d u o p er l a scar si ta dell a d ocu111entazion e clinica, 111entre e della massin1a i11'!iporta11za p er il sempre cr esce11t e u so di t ali sol ve11ti n e11'ind u s tria (gr ande e piccola) . Si puo dire cl1e t utto q u anto di essenzi ale si conosce u tale ll rgo111e11to e s tato r accolto COl l g r ande p azienza e preci io11e d all 'O. 4


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N Uf\1.

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SEZIONE

PRATICA

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Il prof. G. Lon1GA si e ocet1pa to, eon quella com cura dell a P . P. m a di g ran lunga inferiore alla peten za eh e tutli gli eonoscono, sp eei almenle del- · m al ario-ter apia. 1'ig ien e d el lavoro d elle vernici eellulosiehe. EsamiAllo scopo di studiar e il m eecartis1no di azio ne 11a largam ente il l a to tecn ologico d ella question e, d elJ a malario-ter a1Jia il Tom1nasi h a voluto r eeenqueslio11e di g r ande i111p ortanza per r ieo11oscer e Lem e11te voluto provare se un virus, n on pirequali posso110 esser e i movimenti p at ogeni. Mos tra togen o, avesse qualch e influ en za n ella P . P. ed h a scelto il virus r abico del vaccino Pasteur (e1nuli p ericoli connessi cor1 tale l avor azion e ed indiea i ri111edi e l e preeauzioni d a adottar e, n on eh e quel sione midolli disseccati, conig li inie tta ti sotto eure con virus fisso) .p -er ch e n eurolropo e pereh e senza le in u so in alcuni s tati. Anehe p er quest e r el azioni, non e possibile d ar e un riass unlo ; esse, d a11no e possibile inocularlo d apprima atlenuato raccogliendo quanto ei e fi11o;ra 11oto in ar gom ento, p oi sempre piu &Ltivo e eomunque vive11te . Dato 11 eon t:etto d a cui esso e p artito , h a fa tto seg uire for11i eono una buon a g uida p er chiunque si ooeure sp ecifich e ar sen icali e bismutich e. fil . cupi di t ali ques lioni. I risultati sono st ati in ter essanti. Mai inconveA.ccademia di Scienze Mediche di Pale1·mo. nien ti locali o g ener ali, toller an za perfetta. I-Ia sp erimcntato ::;u 11 di e11i 8 di P. P ., 2 di Seduta d el 2G m ar zo 1932 . lab oll}nr alisi , 1 di t ab e p11ra con eri si dolorose riPresidente: L . G1UFFRE. b elli a eure sp eeifich e e 11on speeifich e. I casi er a110 t utti accer lali d ai r eperti d el liquor, Il preside11Le ricord a l a rnorte d el socio ordinario d a l ar ga sintom atologi a n euro-psichica e spesso prof . U. Soli ; propon e eh e la Accade1n ia invii le cla l p ar er e d el n europ sichi a tra, e d a esam e oftals ue condoglian ze alla famiglia ed affidi la com 1n ico complet o. u1einor azion e al su o allievo prof. Aiello. Ri ultati: n essuna m odificazion e n ei due easi g ravi di t abo-paralisi ; m odifieazioni lievi ovvero Sulla azione dinamica specifica degli alimenti. 11elte ina t ran sitorie in 4 casi di P . P. (casi gravi l T. Lol\1nnoso e DE FR1sco. - Riferiscon o sul rireeidiva11ti o antiehi). can1bio .gas„oso llei colon1.bi dopo l 'ingeslion e di In 4 easi di P . P. r e111issio11i pi 11 o m eno ra,pide saecar os10. e m a rcn le; 1>it1 o m er10 comple te 1na veramente sen sibili e i1nportanti co n ritorno della capacita Esperienza di cura della paralisi progressiva e della ta• l avor a tiva. r\.lcuni tli qt1Rsti casi er an o stati ribe con la vaccinazione antirabica Pasteur. b elli a og11i. altra cura preeedente. Prof. To~rl\1 A s1 (dire ttor e della R . Clinica d ermoNel caso unieo di tabe ribell e, arresto delle erisi Co1ne e n o to, il problem a della s ifilop a tica). e di ogni altia sintorr1a lologia a ttiva in m odo ducura d ell a paralisi progressiva, d opo i geni ali e r aturo. IJ r apido inizio e l a p rogr essi vita d ella mifo rlu11ati esperimenti di ~' ag·ner eseguiti a n1ezzo glioria, contir1uata p oi d u r ante eure sp eeifieh e su cd ell 'inoeulazione mal arica, e b al zat o d ' un colpo a eessiYe fat te (le s tesse eure er an o st ate prima primo piano n on sollanto per quant o h e rig u ard a i neffieaci) ; l a ln iglioria n ot at a anch e in al cuni lo s tudio d el m eceanism o di produzio n e, n1a and egli al tri casi 11.ei quali si ebbe p oi ripresa, fanch p .per l a r ieer ca di 'lltri m e todi sosti tuitivi , can o ri ten er e eh e q ues te modifieazioni olte11ute n on p ace di co11 tras tar e con successo il fa tal e svolgisi a110 sempliee coincid enza o sost e sp ontan ee . m ento della g r avissima affezion e. Ed e nota l a D 'altro can to, l aseian do a p ar te i p ar agoni sulla t er apia p iretogen a. 1' nttavia puo dirsi eh e an eor a JJrofo11di ta e dura ta delle r emissioni , si puo dire il rneccani ~ n1c' di azion e della mal ario-Lerapia n el eh e i easi influ en zali corri&p on dan o all a p er cenl a p ar ali i progr essi va IlOll e affat to ehiarito, CiO t na le degli influen zabili eon la m al ar ia (45 %). eh e arebJ)e d i g r ande inter esse dottrinale e praQu est e esp erj en ze dimos tr er el>ber o· cl1e i l fattore ti co. I~ 'O., direttor e d ella Clinica dermosifilo,p aipe rpiressia n on e l 'u11ico· e for se n emmen o il pit t impor tante n el ro eecani.sm o della eura di tica d i P aler1110, n el 1929 a Mil an o (v. Gi ornal e lt . D erm . e :3if., 1929, p ag. 1054) ebbe a sosten er e W agn er . E quest o il p-rimo t en tativo di i nfluen zare il d el 'o,pin io11e eh e essa p ossa co11sis tere n el vincer e cor so d ella P . P. co11 una infezion e 11on piret ol 'i11erzia r ealti va locale d ei een t ri amm alati e eioe gena a virus n eurotrop o. 11 vaccin o P ast eur, adunn el p r ovocar e o intensificar e fa tti infiammat ori locali indispen sabili a vi1~cere il trep one1na e a quß, p u o agire m odificando il d ecor so d ella P. P . e d elimitar e i focol ai clege11er ati. Egli traeva quest a d e1l a t abe e deter1n inar e soste e r emissio ni. n breve lasso di lempo d all 'inizio delle eSipeo pinion e d a con s ider azio11i ben n ote di an atomia rien ze e quindi dell e r emissioni e soprattutto il pa to logica e di biologia speei ale d ella affezjon e . piceolo numer o d i casi i1on perm ett on o di trarre La ua o pin ion e fu condi vi sa d al prof . Zironi. con clusioni e n em men o prog11os tiei sulla evenGli s ludi su ccessi vi (1931) di Gers tm~nn. e q11elJi t uale impor tan za pratiea di q t1esta vaceinazione di Stra us l er e Koskins sembran o d ar gli pien aanlirabiea 11uale eura dclla m et alue. 111.ente r agion e. Per o la in11oct1ita e eom od ila del metodo e i Ar1ch e Dß SANCTIS ha <.:ondivi so quest e vedute buon,i risultati ottenuti in ques la prima fase di d egli l\A . s11 cita li e le ha integr at e con spiegaprove·, lner i ta110 n or1 solo l a continuazione di espezion e d el co1n,p en so d a parte di een tri e vie viearien ze d a p arte d el 'fom1nasi m a an eh e, e soprat r ianti d elle p i:i rti distrt1tte. tu tto, d ei S<ag·gi su fliu l ar go r11a leriale d a p arte In })ase al con ee lt o del 'f o·m masi p er g u arire l a d i alLri studiosi. P. P . sopra lullo incipiente, oceorrer ebbe tramiE n a t ttra le cl1e quando i })u oni risulta ti fosser o t ar e questo processo torpide - p er m alau g urat a accerlati , l a inoculazio11e del virus at tenu at a Paas u efaz ione r eciproca fra germi e t essuti in st eur po trebbe esser e poten zia ta dalla associazione un processo flogis tico p iu attivo e acuto, com e cl i pire to-terrtp ia ovvero si potrebbe alLernar e con in una sifi lide ord inaria e s.p eeie recen t e. E p er o la n1al ari a o sostiluirla nci casi d i i ntoller an za o noio ehe n o n e possibile n ei P. P. far e a ttecehire eon troindicazioni alla cura del n on se1n pre in n ou 11a superinfezion e . cuo plasmocliu m vivax. La pire lo- ter apia da dei risult a ti posi tivi n ell a --T


864

« lL POLICLINICO ))

Sterilizzazione delle donne affette da tubercolosi polmo• nale.

L. G 1U FFRE. - L '0. discute le indicazioni e le controindicazioni della sterilizzazio,n e temporanea a n1ezzo dell 'irradiazione delle ovaie eon i raggi Roen tgen. Concl ude col proporre eh e n ei pochi casi, in cui essa sia fonclatamente indicata, siano prescritte per pratiearla la stesse norme e sanzioni, eh e or a sono ;prescritte p er le,g ge n ei casi, in cui e indicata la pratica della interruzione della gravidanza. A. Cusul\1ANO.

Soeieta Medico-Chirnrgica Ve1·onese Seduta del 2 maggio 1932. Presidente: Dott. F. DELAINr. Nefriti e nefrosi.

Prof. PIAZZA. - Sulla base di alcuni casi elinici di propria osservazione l 'O. tratta riassuntivan1ente la questione delle n efrosi soffermandosi in modo speeiale sui .criteri di diagnosi differenziale colle n efri ti e, pur ammettendo ehe nel ,piu dei casi si ha a eh e fare co,n for~e miste nelle quali sono fra1nmischiate alterazioni flogistich e e degenerative dei vari elementi costitutivi del parer1chim,a renale, tuttavia lo studio aeeurato e completo di alcune forme di i1efrosi quasi pure) di propria osservazione, lo induce a ritenere ehe,) per quanto non frequentemente, possano riscontrarsi nella pratica delle nefropatie a carattere quasi esclusivamente degenerative da ascriver si al gruppo delle n efrosi. ~accertamento di tali for1ne non e destituito di importanza pratica dal punto di vista prognos tico e cura tivo. 1

Discu ssione.

Prof. VrANA . - Parla dell 'importanza delle nefropatie in g ravid anza e dei criteri per differenziar e le forme gravidiche <lalle forme n efritiche vere e proprie Ritiene ehe si possano distinguere in b ase a vari car atteri le forme semplicem ente gr avid ich e ma anch e per queste stima sempre difficile una n e tta distinzione tra n efros,i e nefriti. Prof. ARTol\ir. - Parla della lue come cau sa sia di 11efro si sia di nefriti e eit a una casistica personale in proposito; sofferma, riferendosi a quanto e s tato detto dai precedenti 00.' sulla nefrosi lipoidea dimostrando l 'incertezza paLogenetica di tale forma, rilevando l 'importanza della luce ed in specie d ell 'er ed o-lue nella genesi di tale forma.

si

1

~rof.

Rossr. - Nella questio11e dell e n efropatie distingue il con cetto del patologo da quelle del medicoi pratico; dimostra la utilita d elle distinzioni b asate sul fondarnento anatomo-patologico .p ur r ilevando le difficolta dell 'applicazione di esse n~lla pratiea corrente. Artriti settiche della prima eta,

Prof. ScARLINI. Basandosi essenzialmente sulla per sonale esperienza, tratta in brevi linee delle artriti settich e dell a prima eta accennandon e alJ a piu frequente etiologia ed alla patogene i e insistendo specialmente su gli stretti legami di dipendenza eh e esse hanno con focolai osteomielitici iuxta coniugali d ell 'epifisi ed anzi piu frequentemente del]e m etafisi . Accenna ai tre quadri nosologici abbastanza caratteristici coi quali quest e artriti possor10 presentarsi : aeutissirno con g raYi fen omeni setticoemici, acuto eon

[_i\.NNO XXXIX,

NUJ.\'I.

22)

artrite e periartri te a carattere purulente, attenuato con scarsissimi fenomeni di flogosi articolare. Delinea le note cliniche di ciaseheduno e richiama l 'attenzione sui sintomi principali ehe possono condurre alla diagnosi talora non facile. Conclude infine parlando del trattamento ed insistendo molto sulla utilita massima ehe esso sia il piu preeoce possihile e ehe :si preoccupi, oltre eh e della guarigione del processo mor boso vero e proprio, anch~ di assicurare alla giuntura colpita tutto il ricupero funzionale eompatibile con le alierazioni del complesso articolare evitando in modo assoluto lo insorgere e lo stabilirsi di attitudini viziose. 1

Discussione.

-

~Prof. , -I .\ K A. -

Domanda se abbia mai osservato fo,r me di origine gonococcica ed accenna ai casi d i artriti gonococcich e dei n eonati ricordati dalla letteratura. Prof. _l\RTOi\.~ . - Accen11a alle differenze clinich e esistenti tra le artriti gonococeiehe del neon,ato e cruelle d ell 'adulto. Sinusiti fronto•etmoidali e complicazioni orbitarie.

Prof. ZANNI. - L'O. poria due osservazioni: riferisce prima su un caso, di sinusite frontale con ascesso1 orbitario in un bambino di 12 anni operato e gu arito col metodo Agston-Lue e su un caso di 111ucocele gigante fronto,- etmoidale con ascesso retro-bulbare, in una donna di 63 anni operata e gu arita col metodo Riedel-Kil1ian. 'fratta quindi delle diverse cornplicanze orbitooculari da sinusiti frontali e fronto-etmoidali mettendo in rilievo la necessita di unä. diagnosi esatta e di un intervento precoce in questi casi eh e comportano spesso una prognosi infausta per la funzion e visiva e an ch e ,p er la vita. · Discussione.

Dott. BERGMANN. - Conferma la rarita dei casi esposti d al prof. Zanni ed in particolare del decorso favorevole ehe altrilJuisce alla tempestivita dell 'intervento. Considerazioni ematologiche in casi di pneumotorace e di frenico-exeresi.

Dott. BrAsr. - La frenico-exeresi e il pneumotorace nella cura della tubercolosi polmonare determinano aumento, d ella eosinofilia n ei giorni · eh e seguo1'o l 'intervento. L'azione topica di alcuni estratti di glandole endocrine.

Dott . .QuARANTOTTO. - L 'O. riferisce esperienze fatte allo scopo di studiare la diversa azione ehe gli estratti di ghiandole endocrine localmente a.pplicati eser citano Sl11la rigcnerazione dell 'epitelio euta11eo. Le esiperienze fatte con due gruppi cli estratti: l 'uno, ad azione eataboJica (tiroide e panereas), l 'altro ad azione anabolica (testicolo e surrene) confermano l 'azione cheratoplastica intensiissima eser citata da questi ultimi ed inducono a pensare ad una azione inversa esereitata dai primi. L 'O. si sofferma quindi a riferire i risultati di indagini personali dirette a stabilire l a ragione di tal e azione topica di estratti ghiandolari. Prof. ZoRzi. - L ' uso clella sonda molle nella pratica gastro- enteroloyica. ~1. ARTO?.f.


[A

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XXXIX,

Nl--l\I.

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865

SEZIONE PRATICA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. DALLA PRATICA CORRENTE. lstituto Chirurgico ed Ortopedico di Caltanissetta.

Un caso gravissimo di acidosi postoperatoria gna1·ito con l'insulinoterapia. Dott.

GrusEPPE BALLATI,

direttore.

Sig. ra F. Filippina, di anni 46, da Caltanissella. Viene ricoverata nell 'Istituto il 23 novembre del 1927, con sintomi di cisti ovarica torta sul pecluncolo. A.vvertiva da diver si giorni dolori a tutto l 'addon1e, aumentato di volume come in una gravidanza all 'ottavo mese, ed aveva. av,1to ,·omito eh e si era fatto 1piu frequen t.e ed incoerc!bile 'fino a renderle impossibile qualsiasi ali111entazione e la ingestione anche di scar sissi1na quantila di acqua. _i\.l suo ingresso in Clinica, uel liquido biliare, emesso col vomito, si notava110 tracce evidenti di sangue ex vacuo. :Xello stesso giorno del suo ingresso, previo un rapido esame somatico e funzionale, viene sottoposta ad intervento ope.rativo. ' Ane tesia rachidea (ampolle bigemine dell 'Istitu to Sieroterapico ~Iilanese) . Laparotomia m ediana pubio-paraomhellicale; constatazione di una cisti dell 'ovaio destro molto voluminosa, multiloculare, ehe prcsenta delle bozze sotto forte ten· sione . Si infigge il trequarti da cisti in una delle piu grosse sacch e e si da esito a del liquido vischio50, filante molto denso. Malgrado la ridu zione del vol ume della cisti, si e costretti a pro· lungare in alto la incisione l aparotomica per pot erla eviscerare, il eh e riesce molto agevole. Asportazione della cisti, previa ~ezione , col coltello di Paquelin, del peduncolo, torto su se stesso di un giro e mezzo. Legatura del mo~cone e ricostruzione del legam ento largo; chiusura della parete a quattro piani ; su lura cutanea a griffe. La anestesia fu perfetta e l 'intervento operativo benissimo tollerato. La inferma, dopo operata, avverti sen so di vero sollievo, il vQ.mito cesso per incanto. Le venne praticata una ipodermoclisi adrenalinizzata e per circa 36 ore si ebbe un decorso dei piu ideali. Nella sera del giorno appresso a quello dell 'operazione ricomparve il vomito acquoso biliare, ehe si fece piu frequente, si ebbe temperatura oscillante tra i 38 e 38 e 6 gradi, polso 134-138 con lievi oscillazioni nella frequenza, e dispnea (38-42 respiri al minuto). l\ella seconda giornata comincio ad emettere gas dal retto; non dolenzia addominale. Le vennero praticate sistematicamente iniezioni cardiotoniche e quotidiane ipodermoclisi di soluzione fisiologica adrenalinizzata. CoD: questo cort eo sintomatico si arrivo al quarto giorno, quando il vomito si fece piu ostinato· cd incoercibile (alvo sem,pre aperto ed acldome sempre indolente), ed il polso arrivo a 150 con una temperatura di 37°,3. Con l 'esame delle urin e si rilevo una intensa acetonuria. Si penso all ora nd una gr avissima acidosi in atlo e si inizio l a somministrazione per via ipodennica di 20 unita al giorno di insl1lina in due volte, precedute sernpre da ipodermoclisi glucosate. Tale stato di gravita .perduro per tutto il quinto giorno, nella notte del quale la inferma

e11tro in con1a. (Po1 so 155 con temperatura 37°,l, respiri 44). Si persistette a somministrare per via ipodermica insulina e soluzione glucosata. La mattina del sesto giorno la malata sembro risuscj tata, lorno l a coscienza, non piu vomito, reazione dell 'aceto11e (Legal) meno intensa. Si comincio l 'aliment::izione con succo di frutta e con un po' di Jatte,, si continuo l 'insulino-terapia sino all 'undicesimo giorno, 1nentre l 'acetonuria si fa ceva sempre meno r11arcata e lo stato gener ale inigliorava sempre piu. Al nono giorno comparve glucosio nelle urine e, malgrado cio, si pPrsistette nella cura s11ddetta. In quindicesima giornata si alzo ed in diciottesima giornata l 'inferma venne dimessa guarita con assenza nelle urin e ia di glucosio eh e di acetone. La ferita chirurgica gu ari per prin1a intenzione. Ebbi occasione di seguire Ja m alata, ehe riprese, dopo poco te1npo, le sue ordinarie occupazioni.

I 1casi ,d i acidosi postoper.art oria no11 preseinta110 oTdinariamente gravita e talei beinignita abituale da imp·o rtanza speciale alle grandi acidosi, per fortu·n a rare, gravi·ssime ed anch·e mortali. Ed ho voluto pubblicare il mio ca o perch e lo ho ritenuto di ecoezionraJe gravita, per La guande efficacia dell ' ~nsulinotera­ pia ed anche penche in primo tempo non si era pensato ad inquadrare la sindrome. sempre piu allarrruante (vomito, di pnea, taichicardia, ecc.) nell 'a cidosi postoperatoria. Il Naunyn fu il primo a <lescriverla e fu interpretat.a come Ulil. !a1umento patologico del1'acidita n el sangue e n ei tessuti. Le riceDohe e g li studi moderni hanno i.!nvece dimostrato eh e anziehe di un aumento dell'acidita del san- • gue , si ·briatta ·d i una diminuzione d,e lla riserva alcaliina. Questa acidosi coincide con una elevata elimimazione ·d i aieidi organici con le urine, indice üai di una distruzione esagierata dei tessuti, sia <li un turrba to mie tabolismo. ·Diverse sono le cause a cui si riportano le aci·dosi ·p ostoperatorie: 1) alterazioni della cellula epatica prodott-e dag li anestetici (eiter e e 1specie il cloroformio), alterazioni 1che produr:reibbero una diminuzione dei })Oteri ·d i ossidazione d ello zucchero, 01n.d e iperglicemia ed insorgenza del1'acidqsi; 2) il traun1a operatorio eisclusivamente, ehe aig i'rebbe o come traum1a. meccanioo, o ·p sichicamente, !produioe~do per via ne·rvosa un turbamento degli sca mbi nutritivi ; 3) il digiuno eventuale preoperatorio; ±) il .sovraccairico ·di ch etoni . dovuti all 'alterata combustione dei grrus·si per deficienza di idrati di carbonio. 1

1


866

cc l L POLlCLI N I CO »

i\Tel caso n ostro non en tral!lo in discu ssione g·li a11estetici .g"enerali qu.ali l 'etere ed il cloroforn1io , per che non adoperati . II traumati1 mo op er.atorio non pare eh e debba essere preso im considerazione come cau sa efficiente, sia perche si tratto ·di un interv.e nto piuttosto rapido e peir nulla indaginoso, sia perch e fu b,e nissimo tollerato e perch e fu seguito. da un periodo di ci:nca 36 0 re di assoluto benessere. Lo choc o·p ena1torio, co,m ·e traum a meccanico , ·p roduce imme diatamente i su oi e ffetti, come tra um.a tismo psichico , n o([l e stato ·dimos trato fino a 1ch e punto lo ch oc n ervoso possa eserciJtare um.'az.ion·e sul metabolism o dei corpi acetonici . Resta n el ca1-0 in ispecie il digiuno assoluto, a cui l 'inferma si era do,ruta asso.g gettare, per diversi g iorni prin1a d ell 'intervento, per il vomito divenuto incoerci·b ile, vomito causato ·e sclusiv.aim ente da ll.a tor sione della 1cisti, tanto· ehe esso cesso di colpo appeina tolta la cau sa. II ·dig iuno in·dub·b iamente in questo caso h a avuto impo·rtanza gr.andissima; il tra uma oper atorio1 servi a scatenare la sindrome gravissima: descritta dell 'acidosi in un organismo ad essa preparato dal pr olungato digiuno, sindrom e clinicamente classica, ehe sta !aJ dimostrar e il turbato equilibrio acido-basico avvalorata poi .d.a lla prese.nza di inten sa acetonuria . Altre riicerch e !Ilon fu possibile eseguire per m an canza di g.aibinetti a ttrezz.ati allo scopo. La g ravita raggiUJDta ·dal caso descritto· fu Viera·m ente impriessionante; qu.ando la m .a lata entro in coma, ·si dispero .di salvarla ed io· sono convi'Tlto eh e la risurrezione devesi esclusivam emtei all 'insulina . In conclu sion e lo scopo di qu·e sta p1u1b·b li.cazione e esclusivam ente quello di re·n dere n oto u ·n aaso di acidosi g ravissima postoperatoria , eh e sar eibbe stata sicura mente mortale senza l'au silio dell'imsulina. Cl'edo ·p oi eh e il caso sia abbastanza dimostrativo per la grande importamz.a eh e ha il digiuno preoperatorio n ella produzio,n e dell 'acidosi. II chirurgo, quan·do vede insorgiere n egli operati vomito, dispneia1, barre epigastrique, a cetonur ia, sempre eh e altre cau se1 non eisistan o ·pei:r sp1iegar e tale sindrome, n on deve dim enti ca:r1e l1a1 possib.ilita dell'.acidosi , eh e, anch e se dovesse manifestarsi con car atteri di estr·e m1a gravita, puo venire curata e vinta con l 'i'Tl sulina . 1

XXXIX, NuM. 22]

Dice della g ra ndi ssin1a partei eh e h a n ella produzione ·dell 'acidosi il dig iuno preoperatorio; dice infine di pensare all ' acido·si quando inorg·ono n egli operati vomito, dispn ea, barre epigastrique, tachicardia, sempr e quando queste complicanze non si possono riportare ad ~ltre 1cau~e . L 'iinsl1lina in questi casi e ri·medio sovrano.

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lANNO

BIBLIOGRAFIA. •

iVI. llAsTotiIL ( DE r„ A RocHELLE). Presse Medicale, 1925, n. 19. !\f . C 1iEVJ{I MouzAFFER. lbid. , 1925, n. 63. U U RRUTIA. Archivos d e medicina, cirurgia y cspecialidades, tome XX, n. 11, sett embre 1925. l\ I ARAGLIA...1'lO. XXXII Congresso Societa Italiana di 1

Chirlrrgia. ScH ElDEn. De u t. Zeit. f. Chir., 1928.

CASISTICA E TERAPIA. Piuria a.batterica.

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RIASSUNTO. L 'A. descrive un gravissimo 1caso di acidosi postoperatoria gu<lrito eon l 'in sulinoterapia.

P. Bazy e P. Üu·dar.d (Journal d'urologie mied. et chir., a.pr. 1931) riferiseono. sulle osserv.azioni fatte in 14 pazienti ch·e si erano presentati per vari disturbi diell'apparato gee vengono alle segu enti eon clu·n•ito-urinario • s1on1: 1) Esi.Jstono p 1robabilmoote una leu cocituria od una vera piuria ab.atterich e con p.a ssaggio intermittentei di batteri Gpiurie abatterich e intermittenti). La scomparsa intermittente dei batteri eorrisponde ad un proeesso di autosterilizzazion e, di eui il 'illieCcanismo c i e poco n oto. 2) Oltre a leucocituria o piuria abatteriche di origine ehimica o meccanica, ve n e sono di quelle di lllatura batterica, di cuj iJ germe non puo essere din1ostra to se non 1con ripetuti e1sami di urina, in quanto eh e se ne eli. . . .' m1na u.n.a sc1a1r s1ss1ma quant1ta. - 3) Vi .sono d ell e forme ·date d a lesioni u.n ilaterali juxtarena li o forse anch e parenchimatose o forse a nessuna di queste. II germe puo essere un B. coli oppu·re uno stafiloeocco, ma non si deve eiseludere la possibilita eh e si tratti di un ascesso tubercolare o di una gomma. ±) Non puo ritenersi giustifi,oata la diag 11osi di tu.b ercolosi renale in caso di piuria abatteirica a n11en.o el1.e si sian-0 ottenuti risultati positivi mediante l 'i•n oculazione della c:avia. Gli AA. insistono su qu·esto punto perch·e n on poche n1efrectomie 1sono state prati,c.at e in,utilmente sulla sen1plic.e base di una piuri.a .a batterica, eon esam e diretto e culturrale n egativi. fil. 1

La nefrosclerosi nell'infanzia. Studiando l 'eziologia della mefro sclerosi d el1'infanzia , A. G. Mitchell e G. M. Guest (Jour. amer. med. assoc . , 10 ott. 1931) trovano ehe vi e una pre.disposizion·e ~amiliare ed eredi-


[_.\:\NO

X.XXIX,

~ Ul\L

22]

SEZ10NE PRATICA

taria per questa n1alaltia. Si puo avere nefrite end-0uterin!Gl o n ei prin1i stadii d e1la 'rita; la sifilide entra poco o punto im causa; le infezioni battericl1e a cute, speeialme nte quelle .streptoeoociel1e, IJOS ono led ere il rene in 111odo da laseiare una n1alattia eronica; rara111 ei1 te agiscono co111 e fa ttori eziologici i vele11 i o l e tossin e di natura e o- od endogena ; le infezioni focali l1anno poca o punta importanza; la dieta acl a lto contenuto 1p rotei eo non entra n el1l 'ezio1logia d ella mefrite nella prin1a eta . ::\Te_„u11 fatto g iu - tifica la re trizione nella sornn1inistrazione d elle proteine n e i b an1bini coo nefrite eronica, ai qua]i si dovranno <lare le quantita norm.ali nece„„ arie. Per quanto rig uarda i inton1i , g 1i .A,._A,.. richia.111ano soprattutto l 'attenzion e ulle a lterazio11 i caratteristicl1e ·d elle o~ s.a .e _ulta den.UJtrizione ed il nani . . n10 cl1 e . 1Je„ o accompagnano la n efrite eroniea dell 'infanzia. Le alterazioni o. ~ce corrispondono i11 ge-n ere a qu elle d el r acl1i ti„m o; tipi ca e l 'in . . or crenza acuta 0 gra duale' d el .g enu Yalgu 111 . fil. 1

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Nella cistite tubercolare. Kelle form e econdarie a tuber co]osi r ena· le, Ed. e L. ~Ii eh on (J ourn. des praticieris, 9 gennaio 1931) con,·en gon o eh e ci ~ i d ebba accon lentare di tnatt.ame nti palliati, i. 'i farann-0 delle in tillazioni n1eglio tolle rate ehe le lavature), a veseica ' uota (do po la minzion e; attenzione eh e ' 'i sono d ell e veseich e eh e si svu-0'lano in compl et amente ed in ta l ca so evacuarle !) . i pos ono u a r e ' arie ~ O tanze : Olio gomenolato (al 1/10-1 20); Blu di n1etil en ~ {1; 2 ~<>) ; . ublimato (1/10.000-1 / 20.000) ; .!. eol •a1 parti uguali con una solu zione di joduro di sodio, a 1 % preparato al mon1ento e ·diluito con il quadruplo di a:cq.u a. _ un usare rn.ai il nitrato d'argento ; olo i n eerti casi eecezionali, i puo ten tare l 'argyrol (2-3 %) . Le instillazioni si faranno og ni g ior110 od ogni 2 giorni. orve·gliare l 'ig iene gen eral e, :pon ridurT1e l 'alimenrtazion,e. Utili sono i sup1Jo itori calm.a nti ed i piccoli c li teri laudanizzati; n1eno b en e riescono gli antisettiei urinari. e questo tratt1a1m ento ha fallito, tentare di cauterizzare le le ioni ' resei1cali eon la <liatermia ,p er vie n.a tura li. 1N.el caso di dolori molto internsi, si piuo p en sar e ad una ei stoto·m ia soprapubiea. fil. 1

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J ' j11lra dermor,eazio11 e di 'fra1nl'.'>usti. Egli des.crive Je tec11icl1·e 1a1doperate. La Pirq1u et f u eseguita con t ecniea ordinaria ma coll 'a pposito· sca1

r i fi ca to"fe originale. Per l 'intra d cr·n1or eazione di Mantoux oecorro110 soluzioni di tubercolina da 1 : 5000 - 1 : 2000 a 1 : 100 - 1 : 10. La prima iniezione si pralica eo,n la soluzione p iu diluita n ella quan tita di O, 1O ce. e se il risultato e negativo si passa ad una diluizior1e piu con ceintrata. Lai re.azione positiva si m .a nifesta ·do,po 5-6 ore sotto fo1rma di infiltrazione visibil e e palpabile, dopo 2± ore si forn1a una paIJula arrossata e prurig in-0sa e t alvolta e-d en1at osa e h e ragg iung-e il su.o acme d opo 48 ore e qui11di regredisce. La tecnica. d·ella Tra111busti e 111olto piu sen1plice. Occorrono un a,go del calibro 6/ 10 rnm . e la soluzione di tubereolina 1/5 in S0 luzione fisiologica sterile. La prova e n ega tiva (-) se dopo 24 h. non· si ha alcun seg n o di reazione, d ebolme nte positiva ( +) se do ~1"<) 2± -0re s i li a arross.an1ento e d infilt1'a1Zione in un 'area cutanea di 1circa 3 mm. di <liametro, n ettamente positiva ( + +) se la reazione va da 3 a 7 mm. ·di diam., fortem·e nte positiva ( + + +) se la1 reazione si aggira i-ntorno ai 10 mm. Tra1mhusti misura i diametri eoin . le 1)unte ·di un calibra tore n1unito di ·n onio . L 'A. ottenne eon 1'a. Pirqu et un coefficiente di p o itivita ·del 16 ,50 %, con la Trambusti del 51,98 %, con la ~Iantou1x d el 53,13 %. 1 soggetti os er,rati erano di varia eta, ·d i ambedue i se i, in g ran parte cli•nicamente sani o an·cho affetti d.a diverse forme mo.rbose. P ertanto l 'A. con elu,de : a) ehe la Pirquet si dimostra inferiore alla Tr.ambusti e alla ManLou x, b) ehe queste r eazion i intrade.rmich e preentano u1n manife to paralleli n10, c) ehe la Trambusti dimostrando una seinsibilita quasi ·egu.a le all1a1 Mantoux e da 1)refe rirsi a quest 'ultima ·p er la semplicita d·eilla t eieinica e la :ral)idita del metodo. D. LoNGO. 1

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SEMEIOTICA. Snl valore pratico delle prove con la tubercolina. A. Ma rn10 (Gior111. di m ed . mil., genn. 1932) ha })Taticato su 606 sog.g etti osservat.i in Eritrea, rieercbe comparative tra la, cutireazione ·d i v. "Pirquet, l 'i11traderr11or eazione dj ~farlloux e

TECNICA. Tecnica della puntura della cisterna. Qu esto interven.t o, eh e v.a oggi acqui.stando se1npre n1ag.gior favore , trova il suo maggior o taeolo nella impossibilita di stabilire eon esattezza se, e quando l 'ago· abb,i a raggiunto e p erforato l1ai m embrana oceipito-a tlantoidea, eh e forma con la du·r a madre l 'ostacolo p iu res~stente da supeirare. Gans (Deut. 1'1ed. Woch., 1, 1932) eonsiglia di usare il seguente artificio: quan.do si si.a certi d,ella posizione r,a:ggiunta dall 1.ago si provi a r etrarlo: Se l 'a.g o an1cora a l di qua d.e:lla m lembrana € possibile tirarlo indietro eon facilita m e iltre tutti i t essuti s i soll eva·no, formando come una eupola di eui l 'ago e l 'apiee. Se l 'ago . e nella memb1ra n.a o al di la, si ha la sen sazione eh e esso, sia infilato in qualeh e co·Sia1 ·di duro, di r esist ente: e n o11 lo si puo r etrarre. V. SERnA.

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cc IL POLICLINICO »

EPIDEMIOLOOIA. Un'epidemia di poliomielite a tipo bulbare. Viene deseritta da W. G. S-cott Brown (Th e Lancet, n. 24, 12 dieembre 1931). Si tratto di 15 giovan·e tti frequentanti la stessa seuola·, dell 'eta da 6 a 16 anni, in otto dei quali s i

ebbe una forma abortiva e negli altr:l 7 uma forma a tipo bulbare . . La morte sopravvenne in un solo caso. Nelle forme abortive i segni c liniei. furo110 rappresentati da vomito o da nausea, ehe preeed,e;ttero la febbre, eon un poco di tosse. Sempre si noto poi faritngite, ma lo stato generale si mantenne -soddisfaeente e al terzo g iorno sopravv·erine la guarigione. La eomplicanza bulba:re si sviluppo i.nveee dal 3° a I 4° giorno del periodo prodro1nieo, mentre la tosse aumeintava e l 'infermo era abbattuto. Dal 4 ° al 5° giorno, in media, si svilup.parono le paralisi dei nervi craniei. La di.agnosi fu eon-fermata con la prova delIa neutralizzazio.n e nelle scimmie, praticando eontrolli eon iSOluzioni saline e con siero. Egualmente eol metodo sperim.e nta le si co·n stato come n·ei casi abortivi e in pa:recehi soggetti ehe avevano avuto eontatto eoi malati si 1e1~a· prodotto uno stato immu.n itario. Nei casi in icui si poteva giudicare ehe l 'infezion·e fasse insorta per contatto, il periodo d 'incubazione risulto di 7-9 giorni. M. FABERI.

VARIA _ Si puo combattere la crisi 1 La erisi eco·n om·ica, ehe in questo· mo·m ento infur.r~ai suJ nostTo povero nmndo e travag lia 1'0 rmai staneo gen,eire umano ha fatto sargere un fungaio di econornisti e di studiosi di leggi 1S101ciali e di meccanisrni econ 0miei, i quali si affannano alla rioerca della soluzion.e del problema, ormai meta agognata di taute m enti: la risoluzion.e della crisi. C 'e 1chi sostiene ehe la vera causa della erisi sia la maechina: questa sotto il controllo di u.n solo lavoratore, eom.p ie un lavoro per il quale sa.rebbero stati necessari parecchi uomini. E stato p1·oposto quiindi, se non. di abolire I,ei maeehine e ritornare al primitivo lavoro m1anu.ale, a lmooo di prooedere gradualm ente nella « macchinizzazione »; um giornale n11edico eonsigliava, forse non. a torto, ·di ridurre tempocaneamreinte, tuttte .Ie volte ehe ei~ o p10~1s:i·bil e., le ore di lavoro, in modo eh e c 1 sia lavoro· per tutti. . . . Un 'altr:ai piroposta seria e r~lat1va alla 11~1tazio·n1e delle barriere doganal1, eh.ei per sol1to recano benefizi illusori. c 'e chi dice invece ehe il fondamento della presente erisi 'sia del' tutto moro·le e manifetazione ·dello sco.raggiamento della massa: in America la chiamano infatti depressione . 1

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Ultimarm.ente i.n un gioPnale medico vi era chi consigliava di far fronte alla erisi dedicandosi all ' allervamento di animali da ·pelliceia, o, aneor meglio, iail la ipolliicoltura ... I vari Governi e·d il Segretariato della Societa delle Nazioni ricevono giornalmente proposte dalla gra•nde massa di stu·diosi o 1pseUJdo-studio·si, i qu.ali credono di aver trovato il mezzo piu pratieo e spicciativo per rido,nare il benessere all 'um.anita sofferente. Sono ·p roposte per la maggior parte strane ed inattuabili, oppure la ic ui attu.azione imrpo rtebbe un dispen.d io assai superiore al beneficio ehe se ne ritrarrebbe. Ma nessuma e forse eosi strana eome quella ehe e stata recentemente avanzata da un economista t edeseo. Questi ha proposto al suo Governo di stabili.re un piano generale onde ... rrimuovere uffieialmente l'oro dai denti dei morti. Qu.esto geniale tedeseo ha icalcolato ehe n·el 1929 e nella sola Germania fu seppeillito, icon gli 805 . 973 morti di quell 'anno, una qua~­ Lita di oro del va•l ore ·di 11.300.000 mareh1, qualehe eosa eome ·5 0 milioni di lire . Infatti l.a m.aggio.r parte dell'oro usato per le capsule e a 21 karati. Solo il 25 % della somma reeuJJerat.a vervebbe ad essere speso nei lavori di recupero. E, naturalmente, diffieile prendere in seria considerazione la proposta; ma certo essa esprin1e l 'idea oggi dominante in economia di utilizzare delle cose ehe finora 1sono andate perdute. E senz.a1 dubbio , in un g iorno non lontano, il progresso ·della eivilizzazione ci portetra allo sfrutta•memto effettivo e d economieo di malte risorse s ia minerali eh e finanziarie ehe finora sono ".and.ate disperse. G. LA CAVA. 1

POST A DEGLI ABBO"'ATI. Al ·dott. F. F. da B. e dott. A. ~ da L. di IB. : Noin esilSte un testo ehe svolg:ai perfettamente e completamente il programma d 'esame per uffieial.e sanitario. Per tutta la parte generale e speciale del1'igiene, vanrno benie il Celli e il Cimmtino. Piu moder:no e il grosso· trattato ·del Casagrandi; v21 tenuto presente aneh~ q·u rello d~l Pagliani. :E molt? ~aioooman.~a.b1l~ _anche il Prontuario dell' I gienista del F1l1pp1n11. Per la parte legislativa : il Melogram.~ Codice Sanitario - ultima edizione - arr1 va al 1921. Le leg·gi su,ccessive non si t~ovano .raccolte aneora · m·a le piu important1 sono illustrate d.a l Manualetto del 1F .r anehetti Appunt~ di Legislazione per Ufficiali Sanitari e n~l1 articoli successivi della rubrica dell'Uff. Sam.1t. del P oliclinio.o. II eon eorso teste bandito per 24 posti di Me: dico Provineiale aggiunto e acceissi?ile. a tu~t1 i n1ediei. Ai mediei provin1cali agg1unt1 e VIetato il libeiro esereizio p1rofession.a le . L. P.


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SEZIONE PRATICA

POLITICA SAl\lITARJA E GIUR.ISPRUDENZA.<*> 1 medici e il codice penale. S. E. 1\.lfredo Rocco, ~Ii11 i tTo di Grazia e Giustizia, ha pubblicnto, con questo titolo, nella Stampa di Torino, 1'arlicolo ehe qt1i riporti a1110. « 11 nuovo Codice penale h a su seilalo critiel1e e pole1niehe n ella classe n1edica itali<t11a P eppure per sogno. 1 n1ediei italiani han110 aecolto co 11 Yiva ~impatia 1'erlerg"ica tu tela ehe la legislazione penale fascista pre ta alla anita e alle inlegrita della tirpe. Un inlero Ljtolo, ehe inanca in tutti gli altri codici e anche 11ei progetti di altri cocl iei , e ded ica to a questa l u tela. L 'innovazione ha raecol to il plau o dei ron1petenti , di eui si e fatta i11terprete la Societa italiana di ginecologia; specia1mente il uo Pre id ent e, Senatore Pestalozza, non ha le inato gli elogi alla nuova legislazione. Del Codiee penale ilaliano si lamentano i n1ediei... francesi. n iecle 1Vtedical prende di m ira specialmente l 'arlicolo 365 del n uovo Codice, eh e punisce 1'omi sione di r eferto. r on si Lratta <li urra novita, e lo ste so Siecle lo ammelte, p ereh e un artieolo del codiee abrogato, Zanardelliano e liberali simo, il 439, con1minava egualmen te una pena peeuniaria, 1'ammenda, eontro il cc m edico, il cl1irurgo, 1a leYatrice o altro uffieiale di sanita ehe, avendo prestato l 'assistenza della propria profes§iorie in casi eh e possano presen tare i cara tteri di ilelitlo eontro la persona, omette o ritarda di riferirne all 'Autorita giudiziaria o di Pubbliea ieurezza, eccetto ehe il r eferto esponga la ,p ersona assistita a un proeedimento penale ». Che c'e di nuovo n ell 'art. 365 del eodice fascista eh e possa ineritare 1'anatema dei medici.. . franeesi ? Ben poco, e basla leggere l 'articolo per convincersene. cc Chiunque, avendo nell 'esercizio di una professione sanitaria prestato la propria assistenza od opera in, casi ehe 1possano presentare i caratteri di un clelitto, per il quale si deJ)ba procedere d 'ufficio, omette o ritarda di riferirne all ' Autorita indica ta nell 'art. 361 e punito eon la multa fino a lire cinquemila. Questa disposizione non si appliea quando il referto esporrehbe la persona assistita a proeedimento penale ». Dunque, m entre econdo il eodiee del 1889 l 'obbligo del referto riguardava i casi eh e ,potessero presentare i earatteri di un delitto contro la persona, il codice del 1930 prescrive il referto in tutti i casi eh e possano presentare i earatteri di un delitto, anche e non eontro la persona. Mentre il codice del 1889 non faceva distinzione tra delitli per seguibili di uffieio e deli tti perseguibili a querela di parte, il eodice del 1930 limita l 'obbligo di riferire ai so]i delitti perseguibili d 'ufficio. Infine, il eodice abrogato eonsiderava il fatto con1e contravvenzione e lo .p univa eon l 'ammenda fino a lire einquanta; il n11ovo codiee lo con siclera delitlo e lo punisee con la multa fino a lire cinquemila. La formula piu gen erica del codiee vigente mira a correggere un evidente errore in cui era eaduto il 1egislatore dcl 1889. All'infuori dei delitti contro la person a, gia seeondo il codice abrogato ve

(•)La presente rubriC'ae affidata aU'avv.

GIOVANNI SELVAGGI

ne erano altri ehe pur po Le,·a110 con erelar si in danni arrecati alla person a. Basti pensare ai delitti contro il buon costume, eontro la siet1rezza tlei mezzi di trasporto e di con1unieazione, contro la sanita e l 'alimentazione puhblica. La cla s~i.fica. zione dei r eati si fa tenendo .presente il bene gil1riclieo principaln1 ente leso. Possono pertan to esservi delitti ·c ontro beni diversi dalla vila o dalla integrita della person a, eh e pur imporla110 danni , alla persona. Anche in ques ti easi la co11statazione eh e il n1edico fa, di un danno r eca lo alla p erona, e indizio dell 'esisten za di t1n r eato. Perehe non, clovrebbe e ser,·i an ch e qui l 'obl)ligo del re- · rerto ? E si noti ehe 1'ineonveniente, grave nel cod ice del 1889, sarebbe stato gravissilno in qltello del 1930, ehe ha riunito so tto titoli diversi vari reati ehe i1el Yeechio codiee eran o eonsiderati delitli contro la persona. Cosi l 'abuso dei ntezzi di corre· zione e i maltratta1nenti ir1 famiglia sono stati elassifica ti tra i delitti eontro l 'assislenza fan1ilia . re. L 'aborto e stato iscritlo tra i delitti contro la integrita e la sanita della stirpe. Inoltre r1uove figure di delitti sono state create, ehe pur si risolvono in danni alle ;p erson e, eome la procurata impotenza alla procreazione, il eontagio doloso di malattie veneree. Tali delitti non sono stati classificati tra quelli eonlro la persona, ma tra quelli contrQ la integrita e Ja sanita dell a stirpe. Si poteva in questi easi, esonerare il sani tario da1l'obbligo del referto , per li1nitarlo ai soli delitti ch ß hanno per JJri11cipalc ogge ttivita giuridica la person a.? Si poteva abolire l 'obbligo del referto in easo di aborlo, sol percb e il delitto e, in base a una piu precisa deter1ninazione giuridica, classifieato tra que1li contro la sanita e la integrita della stirpe? Sarebbe stato evidentemente assurclo. • La limitazione dell 'obbligo del referto ai soli delitti perseguibili d 't1ffieio eostituisce un alleggerimento dell 'onere irnposto all a classe sanita-· ria. Ma neppur questo vantaggio trova grazia presso i giornali mediei francesi. Si tratta - si dice - di una diserimiunzio11e ehe p110 n1etter e in in1barazzo il sanitario, il quale non puo sapere quando un delitto e .perseguibil e d '11fficio e quando a querela di parte. Eppt1re nulla di piu facile ehe una simile diseriminazione. La regola essendo· la perseguibilita d 'ufficio, so110 punil)ili a querela di parte e quindi esonerati dal referlo solo i delittf per i quali la querela e esplicitamente richiesta dalla legge. Cosl nei delitti conlro la persona so1o la ]esione guaribile i1ei dieei giorni c pt1nibi le a querela. Non ,p ar difficil e eh e u11 m eclico possn apprezzare una sin1ile cireos tanzn. Dei resto, nei casi dubbi, il sanitario fara se111pre bene ad ese·g uire il referto. 111 ultin10 e vero eh e 1'omissione di referlo e per il nuovo codice delillo e n o11 contravvenzion e. ~1a eio, se importa t1na pena peeuniaria maggiore, vale an che a limitare la punibilita al solo caso di omissione dolosa, cioe intenzionaln1ente con11nessa. Ilin1ane cosi esclt1so il ca so clel 1a on1issione 1

eeer-cente in OaS6azione, cone. legale del nostro periodico.

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l L POLICLlNICO

colpo;-ja, eioe dipe11dente cla negliger1za o irnperi-

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zia. La buona fede del sanitario secondo il codier vigente lo scu sa in ogni caso ; cio eh e non avveniva p er jl codice abrogato, giacch e 11el reato co11· travvenzionale rientra cosi l 'ipotesi delJ a omission e dolosa con1e quella della on1issione colposa. Con eluc.lendo, il nuovo codiee e piu preciso, pili .giust o e, in, realta , n1eno severo. Cerlo, co me g ja il eodice. abroga lo, esso vuole <;l1e il sanitario si faccia attsiliario dell a Giustizia , quando eio n o11 possa nuocere al cliente. AmJ>e<lue i eodici infatti fanno venir m er10 l 'obbli go <lel r eferto, tuLte Je volte ehe questo esporre!)be la persona assistita a un procedimento per1ale. "'' engono cosi co11ciliati 11el modo migliore i due -0hblig hi eh e incombon o al sanitario : ql1elJo di co nservare il segreto professionale e quello di non far i faYoreggiatore di un, delitto. Neanch e a dirsi, su qt1esto .punto, la stampa m e<lica fr a ncese e contraria tanto al codice liber ale del 1889 quanto a quelJo fascista del 1930. Com e . puo - essa dice - il saniLario g iudicare se il refertq esporra o n on il malato ad un ,procediment o penale ? E in generale, come puo un sanitario .deeider e se la malattia, eh e l1a r eclamato la su a a s. istenza, deriva da un fatto costituente d elitto ? Si riehiede cosi al m edico, al chirurgo, all a Jevatrice l 'espletan1e11to di indagini estranee alla propria professione e : > ulle quali essi possono facilm enLe ingannar si. Non vedo Ja graYita della obiezione. Nessuno .pre tende eh e il sanitario conduca una istruttoria pe11ale. Si tratta per lo piu di ricerch e eh e rientrano proprio ~ella competenza medica: si tratta ·di d ecidere se Ja alter azio11e e prodotta da Cau sa endogena o esogen a, accidentale o volontaria, di;pendente d al malato st esso o da una person a estran e(l. Ad ogni modo e s ufficiente, eh e l 'omissione non abbia luogo intenzjon almente, perch e il sanitario sia scu sa to. L ·errore a11ch e grossolan o, ,quando sia commesso jn buona fed e, esclude il 1eato. l m edici francesi posso110· dunque esser tranqujlli sulla sorte d ei loro· colleghi italiani. 1 quali I1011 si scan clalizzano certo affatto, come fa il .Si ec l e Medical di essere con siderati com e ausiliari ·della Giustizia. cc En Italie - dice meravigliato j} giornale francese - le medecin est oblige d 'etre l 'ausiliaire de la Justice n. E .p iu oltre aggiungc -<< Se il medico riceYe le confidenze del suo malato, egli si r ende agli occhi di queslo, propriamente -complice d ell 'Autorita giudiziaria n. Complice I A·dunque il magistrato, per seguendo i r eati, com1neLte a su a Yol ta, secondo l 'interpretazion e d emocr atica, un r eato ! Curiosa mentalita, eh e in lta] ia fortu~atamente ig n oriamo. l m edici italiani sono oon lieti di essere gli au-siliari della Giustizia. Sopratutto quanto quest a alta funzione e perfettamente compatibile, CO·m e nel caso prese11te, con gli altri doveri d el loro '11ob ile ufficio. ALFREno Rocco. Queste osservazioni , chiane ed aulor evoli , r ichianiu 110 alla nostra alicnzi on e il coordinamento delle norm e eh e r egolan o la denun.::i a deqli abort i e il r eferto. L 'art. 365 d!e l Codi ce penale h a esteso l 'o bbligo <:lel r ef erto a qualsiasi delitto persegu ibil e d ' uffi'

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cio: c'era una lacuna n ell'art. 439 del vecchio codice_ ; la imperjezi one e stata opportunamente corr etta. L 'acce rtamenlo eh e il sanitario deve fare obbiettivo; non ri chiede e non presupp one speciali indag ini ed invesligazioni circa eventuali aggravanti ehe dipendano da r apporti di parentela o d'a altre circ ostanze. ll sanitario esaminera il f al:to a lui n olo e val utera gli elementi ehe ne risiiltano, al fin.e d i stabilire se il caso, co·m e a lui si presenta„ abbia i earalteri di un d-elitto per il quale si debba proceder e d ' ufficio. Ma egli • non obbligato al r ef erto se questo p ossa esporre la p er so n a assislita a procedimento JJenal e ».

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Osser va il Nlinistr o: · « Vengono cosi coriciliali nel modo miglio r e i due obblighi ehe incomoono al sani tario: quello di con servare il segreto: pro-

fessionale e quello di non farsi favor eggiatore di un delitto >l • Questa precisa e nett.a dic l1iarazi one giova a risolvere i l dubb i o al qual e vogliamo riferirci circa gli effetli della clenunzia clei casi di aborto . Il Nlinistero dell 'In te rn o, con circolare 13 S'ett embre 1931, ha (JJVVe rtilo ehe il medico provinciale sf deve valer e del l e denunzie degli aborti a.nche cc per la r epressione p ,enale .n ei limiti s.ßgnati dall 'a1~t. 5 dclla l egge 23 giugno 1927, n. 1070 n, la quale obbliga il medico provinciale a fare denunzia, m ediante r apporto, quando nell 'ese r ci zio delle su·e funzioni abbia notizia di un r eato per il quale si debba procedere d'ufficio . La circolare soggiunge ehe il medico provinci al e si deve val er e della denii nzia degli aborti cc p er qualsiasi allro scop o compatibile col carattere segreto » di essa. Ma dell ' aborto procurato, eh e delitto procedibile d 'ufficio, deve fare rapporto?

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Ecco il dubbio. _,1 n oi S1embra ehe si debba rispondere negativamente. La repressione severissima dell 'ab0rrto illecito non si discute: un delilto contro la integrita della stirpe e l o St ato deve difendersene con mezzi effic aci. Ma, com e l1a ricordato il Ministro della Giustizia, l ' art. 365 d el codice penale, posteriore alla lcgge 23 giugno 1927, esenta il m edico dall 'obbligo d el neferto p er alte ragioni di tutela della v ita e d ella salute. Se la d enunzia dßll'aborto p otesse condurre la p er sona assistita al procedimento penaLe, sia pure p er via indiretta ( r apporto del m edico prov~n­ ciale i n base alla denii n zia circ ostanziata) sar'ebb e vul nerata la ecciezione all 'obbligo del referto, ehe e invece, riaffermata dall'art . 365. Astrattamente si p ii o discutere della preval enza dell'uno 0 dell 'altro dove1,e giuridico; m(J) coord~1ia.ndo le disposiziorii clie r egolano la denunzia degli aborti ( art. 5 e 9 d ella legge 192'7) con quelle del codic.e p,e nale e co nsiderando ehe la dcnunzia e deve rimaner e segreta, da riten ere eh e il m edico prov inciale non debba fare r ap p orto al fine della r epressione p enale. Sarebbe utile eh e questo dubbio f oss'e superato, da autorevole dicl1iCT1r azion.e.

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SEZIONE PRATICA

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NELLA VITA PR 0 FE S S 10 NA L E. INSEGNAMENTO SUPERIORE. I n sede di bilancio. ~i

e ,:-:\·ol ta,

a l en ato del llegn o, l a discu ssio11e -sul bila11c io del Minis tero d ella Edu cazione Nazionale, s u relazione <lell 1011. ToHRACA. J)ian10 u11 })r eve Sl1nto della p ar le ehe piu dav„ ,·ici110 rig uarda l 'insegn am ento d ella m edicina. Il se11. ~l..\RAGLIANO cr ed e eh e tra l 'esame di lau1ea e quello di abilitazione all 'esercizio pro·fessionale cle bl)a inlercedere rlel t empo, no·n di m esi, 1na 1li .t11ni. Occorrc cl1e a n che n elle facol ta di n1edi ri11a ~j faccia quello e h e e s lato fa tto per g li s tudi di ingeg11 eri a 1 cioe si r1ivida tutlo il temp o pre crillo ! 11 un a par te .propedeutica e si is ti tuisca Ja sct1ola <li appl icazio11e p er l a parte pratica. Il cliplo n1a cli abili lazione professio11ale d ovr ebbe es. erc rila c ic\lo, a i1zicl1e d al i\!Ii11is teTo d ell 'E. N., d a quello dell 1!11 lcr110, come avviene nella m aggior J)~tr l e dell e Nazioni. L 'o 11. G \BRr egnal a cl1e dal 1928 ad oggi il Goverr10 fasci ~ ta h a cr ogato 400 inilioni p er l 'assetto .(;:dilizio d cl le n osl r c Univer sita, mentre in ·p assato 11 0 Jl 'er a fa llo nulla. Oggi vedian10 m oltissimi _ tnd enli lrn nieri frequen tare i nostri i titu li scienlifir i e rin1nner11e e ntu ias ti. Tem e eh e 1a ~pec ializzazione ecce siva p ossa esser e danno a. Vorrel)b e anrora pii1 c ura la l 'educazion e fi ica e .chi ede al :\[i11i ... tro perche g l 'I stituti r el a 1ivi no11 sono a nne i al Je Facol la di medicina. L 'on . PA1 fa cl ell e considerazioni r el ative alla Facolla di le ller e n1a cl1e h anno una portata ge11 er ale. Ril eva Ja precaricla d egli incaricati e l 'in.sufficie n za d egli stipendi agli assistenti. Cred e eh e -0ccorra s tabilire un crilerio unico circa le t esi di l atrrea. Locla la d eliberazione del capo d el Go,·er110 r ela tiva all 'i stituzion e di premi da parte del1)Acead e111i a d 'Italia, p er il progresso d elle scienze; n1a le Accad e mie aceordano premi eh e a volte sono cos1)ict1i. a Yolte n1eschini: questa malcria andre})be clisciplinata. II se11 . TonnACA , r elalore, s tirna g rave la siluazione deter1ninaia d a numerose cattedre sen za titolar e: i1elle UniYer il a sono ora 280, mentre si sono ])a n rlili con cor i sollanto p er 28. Al se11. Carag-Jiano, il quale vorrebb~ un m aggiore interYallo tra l a l aurea in m edicina e l 'esame di S lato, o ~ serva eh e il 1'1arag liano st esso ed i suoi • .collegl1i hann o p o luto esercit are a~pena l a u reati . Non e d 'accordo col sen. Gabbi n,el deprezzar e g li s peciali ·ti ; qu anl o ull 'edt1cazione fisica, l 'Op era Balill a h a doYulo adattarsi a cio eh e h a trovato, nel terreno su cui e sorta. Si associ a ad a1cun e raccoma11dazioni d el sen . P ais, relative alla necess ita di i11eglio compen sar e gl 'incaricati e g li assis t enti. Il mi11i ~ tro G1ULIANO <locl1n1enta il p od er oso i111pul so impresso all 'asse tl o eclilizio d elle nostre Univer ita. Circa le caitedre Yaca n ti , i 28 con cor si ora ba11diti danno n1odo di fare altre ltante t er11e; 1

aggiu11gend0Yi i con corsi espletati di reeente, si 1polranno g ia {'Oprire circa eento cattedre. In questo campo ~i p otra avere mnggiore liberta or a cl1e si e g iunti acl un accordo con la finanza circa l a riduzion e rl ei ruoli. Si e cr eduto di porre un limite alla libert a di scelta, d a p ar te degJi allievi, negli esami: necessila parlicol armente senti la nelle Facolta di inedicina. . Fara ogget to di riflessione le proposte d el sen. l\faragliano. ll in i11istro 11a l a sen sazione eh e tulti gl 'inseg 11a11li sentono oggi il Yalore delle nuova Italia) oria d.al R egin1e fa sci ta ; ser1Lon o l a nuova c ultura e l a nuoYa scu ola ehe l 'idea fascista ha viYifi cat o con l a sua fiamma .

CONCORSI . Posn

VACANTI.

(Lecce) . - Send . 10 giu.; 2a cond .; lire 74 0 e 5 quadrien11i <lec., oltre L. 1000 cavalc .; e la lirn . 35 a.; punti agli esami di l aurea; t assa L. 50 , 10. AnDARA (S assari). - Sc.ad. 31 lug.; L. 9500 per 500 pov., add izion. L . 5 arm. farm. L. 1000, uff. sart. L. 800; riduz. 12 <J~; 4 quadrienni dec. ; riconosci mento serY. an ter.; e ta lim. 45 a. ; tassa li, r e 50 , 10. I3n1Nn1s1. Co nsorzio Prov. Antituberc. - Scad . 15 g iu. ; direttore; L . 16.000 e 2 quadrienni di L. 1000, oltre serv. att. L. 4200; riduz. 12 %; eta lim 45 a.; rivolgersi al Presidente. BusTo ARs1z10 ( l1arese). Con deliberazione Cornmissariale del 18 maggio Corrente, e st ato prorogato o tutto il g"iorno 21 g iugno 1932 il t er 1nine ,per Ja presentazion e delle do·m ande per i l concorsQ al p osto di m edico-chirurgo d ell a t erza co11dolla urba11a di Busto Arsizio. CAMPO n1 TRENS (Bolzano). _,. Scad . 1° lug.; lire 7500 oltre L. 750 uff. san., addizion. L. 6 sopr~ il 25 % della popolaz . ; 5 quadrienni dec.; 15 % stip endio inizi al e per gestione armadio farmaceut.; indenn. alloggio ; c.-v.; trattenute di l egge; t assa L. 50. CuonGNE (Aos la) . La 1-l. Prefettura informa eh e il con cor so al poslo di u ffici al e sanitario del Consor zio d i Cuorg n e e prorogalo fino al 15 setlembre p . v. sotto tu t li i palti e condizioni del inan ifesto· lq febbraio 1932. AnADEO

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l~ERR.\tlA . .4 1nminislraz. Provinciale. -

Scad. 10 g iu.; n1edico aiuto del brei o trofio ; L. 8000 e quadrienni dec. , oltre c.-v.; eta lin'1 . 35 a. GROSSETO. Arnministruzio n e Provirici ale. ·- Per tiloli ed esami; posto d i assis ter1 te d ell a Sezione l'\IIedico-Micrografica d~l Laboratorio di ig ien e e di profil assi . Stipendio iniziale L . 9500, aumentabile cli u11. cteci1no p er ogni t.J Uadriennio fino a ragg iungere il massimo di L. 14.250, piu supplemenLo di servjzio a l tiYo L. 1500 1 inden11ita di alloggio L. 500 ecl inde111tita di caro viveri , se ed in quanlo d ov uta, nella in isura e clurat a d egli altii impieg·n li d ell a Provincia, i1onc lle una quota di p ar-


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POLI CLI~CO

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lecipa1.io11e agli i11troiti pe1 contraYven zioni, anali i , ricerch~ ecc. Le Jo~an<le, corr cdate dei rel a ti vi cl ocumenti, cloYranno essere inviate alla .egr eteria della ProYincia entro il 15 luglio 1932. Richieder e avviso di con corso per conoscere le allre condizioni alla predetta Srgr eteria. LA Sr>EzrA. SpedaLe Civile Vilt. Em. II. - Scad. 30 g iu. ; meclico S.})€cialista di pediatria; titoli ecl eventualm . esami ; L . 6000 e 5 quinquenni di Iire 500 ; riduz. 12 %; eta lim. 45 a.; tas·s a L. 50, 10. Doinanda e clocum . al Presidente.

s li di ~Ieclico di riparto: J\.quil a I, Falco11ara II, P op oli, Vas lo (Ancona) ; Gonzaga lleggiolo, Leg11ago 1 (Bolog~a) ; Bozzolo, Leg11ano, Brescia I (l\1il ano) ; Capua (Napoli) ; ßag heria, Marausa, S. Stefano di Camastra, Salaparuta (Palermo) ; S. Lucido, Amantea II, Nicotera I (Reggio Calabria); Torchiara (Salerno) ; Ceprano I, Arsoli (Roma); Bassano del Grappa, Carmignano di Brenta (Venezia). · Inviare domanda e richiedere informazioni ai rispettivi I spettorati Sanitari (indicati fra parentesi)_ Scadenza ore 17 d~l 20 giugn'o 1932-X.

LoAzzoLo (A l essan d ria) . -- Prorog·a a tutto il 19 lug. · · t r az. p rov . - scad . 15 g1u., · MESSINA. A 1nminis ore 18; assist ente presso l ·t ,Sez. med. -micrograf. d el Laborat. Prov. d '!giene e Profil.; L. 11.600 au1nentabili e L. 2800 serv. att .; ritenute prescritte. _.\ssi stcnte Sez. chim.; st esse condizioni. Chiedere annunzio. .\ilESTRE ( Venezia) . Ospeclale Ci vile. - A tutto 15 giu .; m edico chirurgo assi st ente; assegni e comparteci1)azioni regolamentari.

Ro1"IA. Pio I stituto di S. Spirilo e Ospedali Riuniti. - Scad. 10 g iu. ; 6 aiuti chirurghi ; L. 7300 ridotte . 12 S %; c. -v.; eta lim . 35 a. ; t assa L. 50; ri,-o1ger si egr eteria gen erale. H.o~cA . R. Prefettura. - Al 10 lug. , ufficiali sanitari di Gaeta e con sorzi di Frascati, ~lontecomp a tri, ~1onteporzio Ca tone, Marino, Grottaferrata, Castelgandolfo, Roccadipapa, Palestrina, Zagaro1o, Cave, Roccadi cave e Castel San Pietro Ron1a110; L. 12.000 per ogni p osto, oltre L. 500 inde11nita complementare per ogni Comune al Capo Consor zio; 5 quadrienni dec.; d eduz. 12 %; tassa lire 50,10. Titoli ed esaID:i . Divieto libero eserc . profess. Rimborso sp ese trasp . oltre i 3 Km. Per concorr ere a piu di un .poste, presentare distir1te dom f1 nde e quitanze pagan1e11to tassa.

~1IGGIANO

Scad. 15 giu . ; per l\ilontesan o; L. 8360 e: 5 qli n<lrienni dec.; eta lim. 40 a . ; t assa L. 50, lO. MrGNANEGO (Ge_n ova) . - Scad. 30 giu., ore 17; L. 8400 e 10 bienni ventes., oltre L. 500 se uff. san., L . 300-600-1400-3000 trasp., L. 300 ambulat. al proprio d omicilio; riduz . 12 %; et a lim . 35 a.; · d l 25 t L 50 10 8e n d 11 3 oc. m esi a apr.; assa · ' ; rv. e tro 15 gg. PAnTANNA (Trapani) . - Scad. 13 giu. ; rivolgersi Segreteri:t con1 . (L ecce) . -

P oRLEZZA (Como) . - Scad . 15 giu., ore 18; l a. co11dotta d el Consor zio medico tra i Comuni del Circolo Ospedaliero di Valsolda; doc. a 3 mesi dal 10 1nag. ; L. 9000 oltre L. 1200 trasp ., L . 500 ambulatorio, L . 1100 se uff. san. ; decurtaz . 12 %. ·c hied. annunzio. PoRTOJ.\>CAGGIORE (Ferrara). Scad. 25 giu.; 5a. cond.; L. 9500 e 5 quadrienni dec. ; assegno compleinentare L. 2340 se celibe, L. 2700 se ammogl.; L. 2500 trasp.; addizion. L. 3 sopra i 1000 pov.; riduz. 12 %; eta lim. 35 a.; tassa L . 50,10. REGGIO CALABRIA. A ni ministrazi one Provinciale. - Per titoli scientifici e pratici. Un posto di medico primario e tre .posti di medico di Sezione dell 'Ospedale P sichiatrico Provincial e. Eta richiesta : m inima di anni 21; massima di anni 35, prorogata a 40 anni per gli ex combattenti ; p er i dipendenti da altre Amministrazioni Provinciali non sara t enuto conto d ei limiti di eta. Da esibire, entro il 20 giugno p. v. , i consueti documenti di rito, e la . prova, p er il concorrente al pos to d I. m ect·1co pr1m ario, di aver .p restato servizio· in manicomi od in clinich e p sichiatriche p er non meno di un biennio. Per il primario: stipendio annuo L. 16. 700, aumentabile a L . 17 .500 dopo quattro anni di servizio ed a L. 18. 000 dopo otto anni ; L. 3700 all ' anno per sup·p l emento di servizio attivo. P er g li altri: stipendio annuo L. 14.400, aumentabile a L. 15.000 dopo quattro anni di servizio, a L . 15.900 dopo o t lo anni ed a L. 16. 700 d opo dodici anni; L. 3000 all 'anno per supplement o di servizio attiYo. P e r inaggiori chiarimenti rivolger si all ' Amn1inistrazione Provinciale di Reggio Calabria. Roi\.rA. i\l i 11i s ter o dell e Comunicazioni (F errovie clel lo Stalo) . - Concorsi p er titoli ai segu enti po-

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.SAclLE (Ud~n~) . - Scad. 31 lug.; 2° reparto; lire 8000 e 6 quadrienni dec ., L. 1000-1500-3000 trasp ., L . 500 serv. att„ L. 420-1200 c. -v. ; riduz . 12 %; eta lim. 45 a.; tassa L . 50; certüicato pu11ti esami speciali e di laurea. SALERNo. Ammi.nistrazione Provinciale. Per titoli ed esami. Posto di assi stente presso la Sezione Medico-Micrografica d el Laboratorio Pro\<inciale d 'igiene e profilassi . Stipendio L. 9500, aumentabile al inassimo di J,. 11.600; supplemento di servizio attivo L. 2100; aggiunta di famiglia secondo le norme vigenti per gli impiegati statali: il tutto al netto delle ritenute di !egge. Titolo di s tudio: dipl oma di abilitazione all 'esercizio della. · professione di medico-chirurgo 0 diploma di l aur ea in medicina e chirurg ia, consegu ito entro il 31 dicembre 1925 da coloro ehe si trovino nella condizione di cui all 'art. 6 del R. D. 31 dicembre 1923, n. 2909. Eta massima: anni 35, salvo il disposto dell 'art. 42 del R . D. 30 settembre 1922, n. 1290. Termine utile per la presentazione Clelle istanze e documenti prescritti dal R. D . 16 gennaio 1927, n. 155 : otto Juglio 1932. Progran1111i e i1or1ne di esami g iust a R. D . 9 inaggio 192r. S. PAOLO ALBANESE (Polenza). _ Scad. 31 lug. ;. L. 6160 gia ridotte l2 %; 6 quadrienni di L . 513,30; t L 50 JO eta lim. 40 a.; assa . . , . • ScANSANO (G r osseto) . - Direttore dell ' Ospedal~ CiYjle. Stipe11dio e inden11ita al1oggio al netto d1 ogni ritenuta L . 11.923,20. Stipendio per direzio11e Padig·lione A11tituhef col are, da stabilire . 50 % qper azio11i paganti ; 20 % Amb u latorio. Eta rr1ass1n:ia 40 an11i. Nessun li1nite per direttore Ospedale 111 carj ca . Scade11za 30 g iu g no. Docu1nenti di rite e Yag·lia di L. · 50 all a Con J regazicne di Carj t~ elf .ScCi11sano. Schiari1nenti l)resso Ja Congrega~1ones tc~sa.

\ -ALLEDOL!\ro (Pal ermo) . - Scad. 90 gior11i daJ 30 apr.; L . 9000 e 5 quinq11enni dec. ; rite11ute e ctin1inuzi oni di legge ; aflclizion. L. 3 oltre 100() poY. ; t assa L . 50.


r „\~~11 °XXXIX, Nu r. 22] ,-E~EZ IA.

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SEZl ONE PRATICA

Scad. 31 n1ag., ore 17 ; m edici chirurgi as iste11ti s traor dir1ari : L. 3915 per i celibi e L. 4275 p er i coniugati : din1inuente del 12 '}~ ; titoli ed esami; tas a L . 50 al Tesorier e; e ta lim. 30 a.; doc. a 3 mesi dal 10 inag. ; serv. en tro 15 gg. Z ·\RA. Direllore della Sezione ~Iedico-rvlicro­ g r afica. clire tlor e della Sezione Chimica , coadiut or e per tul.le c due le Sezioni del Laboratorio Provi11ciale di ! gien e e Profilassi. Il con corso e proro ~ galo a l 12 luglio p. v. ·Per informazioni rivolger si alla Segreteria dcll 'Amminis traziqn e ProYinci ale di Zara. Osp edali Civili Riunili. -

C1loc1ERA PoLAHE E~o O)-Il CA TuR1sT1CA. i fa 11olo eh e si s la orga11izzando una gita n ell e r egio11i 11ol ari, per il prossimo agoslo. Si visiteranno i fiortl ... 11orvege i e il Cap o i\ord e si r aggiungera lo .., IJi lzber gen , cloYe alla baia della i\laddale11a e a lla baia clel Re, De Pinedo; Nobile e A1nud en - tabilirono le loro stazioni per l a scoperta d el Pol o. i raggiungera an ch e la banchisa, il g hiacciaio pol ar e oltre l '81 p arallel o. Il viaggio riuscira quanLo mai in ter es a11te per Je 11articolari vedute, i p aesaggi , i ,p anoran1i ecc. 11 piro ...cafo e un tran a tlnntico _della A111burgo-America, a cl as e unica, sen za etich etta, e prese11la tutlo il conforto di lJordo. La spesa si aggira sull c L. 2.500, con i)a rten za e ritorno ad Amburgo, escl u se le escursioni facol tati ve eh e pure so110 a I11olto buon prezzo. Per ulteriori informazioni criYere: d otl. proI . Qt1a ttrociocchi, piazza S. L11ig i dei Francesi 34, Ron1a.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. La fa,~olta medica di San Paolo (Brasile), ad u11a11imila, 11a coufern1alo a Yila il p r of. AJfo11so BoYer o, rlirettore d ell 'Is tituto di an atomia umana n ormale in quella Universit a. La nomin a e significl•tiva , poicl1e, alvo casi d 'eccezione, nel ßrasile g l'jn segr1anli univer ilari i assumo,no sol o con in11)egn i quadrieri_n ali. L 'a1111unzio ve n11e recato dal preside, prof. Ser gio Meira jur1 ., ad una fest a orgnnizznta d a anticbi allievi in onore d el Bovero. Qt1esli si e formalo a rf orino, ,p resso Giacomini e Fusari ; c titolare della cattedra dal 1914. Sono s lati n omina ti gr an cli ufficiali d ella Coro11a rl 'Italia : il prof . Uh erto Arcangeli, gia primario n1edico n ell 'Os1)edale P oliclinico Urn berlo I di l{oma; Andrea Maiorchi , primario chirurgo n el1 '0speclale Maggiore di ~1ilan o e incaricato d ell 'insegn am en lo cli sem eiolica chirurgica jn quell Ate11eo. . entili r alJ cgr ame11tj. 1

La n1edaglia d 'or o al merito clinico della Fondazion e Baccelli e s tala co11fe rita al prof. Tomma o Luch erini, primario medico negli Ospedali di Rom a. La Co1nmission e era composta d ai proff. Frugo11i, Zeri, Bagl ioni, Bonanni, Sero110. Ralleg r am e11ti cordiali. Jl gen . m ed . Giuseppe Massarotti, isp etto·r e di San ila J\llilitare al Ministero della Guerra, e stato <lecor ato clell a m edaglia mauriziana al merito militare ,per compiuti dieci lustri di lodevole ser • • YIZ lO. Il -prof. Teodoro Morisani, liber o docente n ell a R. Universita di Napoli, e nominato preside d el Rettorato Provincjale di Napoli, · del quale e s tato per tin biennio vice-preside.

NOSTRE CORRISPONDENZE. Da La Spezia.

Conferenza del Prof. jader Gappelli sulla "rsdloterapla del cancro ,.

La conferenza e st a ta tenu ta nell 'Aula l\iiagna d ell 'Osped ale Civile clella S1)e,z ia per invito della Presiden za d ella l ocale Sezione d ella Lega Italiana <:onlro il cancro; ope.ra volu to e a ttuata dalla tenace e faltiva volonta del gr . uff. pro{. Rinaldo Cassanello, c hirurgo -prin1 ario e direttor e del nos tro ospedale. Erano ,p resenti S. E. il Prefetlo, il l)od esta, il Segre tario Fed e rale, il Dire tlor e d ell 'Ospedale di 1\1arinn , mol tissimi Sanitari dell a Citta e Provincia ecl un nun1eroso ed eletto stu olo di gentili sig n or e e d i cittadini. L 'ora tor e uffici ale, direttore dell 'Istituto Foloradiolerapico <t C. Pellizzari » della R . Univer sita di Fire11ze, era accompag n ato dal d ott. 1\1a rio Scopesi , suo valoroso assistente, al quale e affidato il trattamento dei malati can cerosi dell 'Ospedale CiYile di La Sp-ezia.

••• 1l .prof . Cassanello, presidcn Le della 1Sezio11e ~pezzi11a della Lega Itali ana con lro il can cro, b a prese11tato, con brevi e n obili espressioni,· il confer en zier e. 11 prof. Cappelli, dopo aver ringraziato il prof. Ca san ello p er ' il cor tese invito rivol logli, 11a clecritlo a: larghi tra tti l a figur a i1osologica tlel ca11cro accennando a tutti i vari generi di ricerch e ehe so110 st ate con dotte per i11d agarn e l 'iu lin1a i1a lura, ricerche eh e fino ad oggi ha11no i)er1nesso cli conoscerne i1ei piu fi11i detlagli l 'indi idttalila clinica ed isto1ogica, ma n on h a11no co11sc n tito di definirne la ver a cau sa, sempre necessaria e su fJ'jciente al suo de ter1n inismo . Per qt1es to 11011 e oo n ser1tito fino acl oggi una difesa preveuliva s.pecifica b asat a su dire ttive sic11re. II m ezzo d i lotta c oggi imperniato sulla precocita della clia g11~s i e dell 'intervento Ler a1)e11tico; p er ora , in attesa di una ver am e11te effi cace terapia biolog"ica, e afficla ta alla chirurgia ed all a r adjolerapia . Dopo aYcr e ricordato tutte le b en em er enze d ell 'arte chirurgica , dimos tra quale prezioso au silio abb iano portato la sco1p erta e le applicazioni dei rnggi Roentgen e del (( Radium », tra lten endosi sulJc propriet a fisiche di questo prezioso elen1c11to e le alioni svolte 1J.lle sut· r adi azioni st1i tcssu Li viven,ti; sulle ~odalita della loro azion e elettiva 11ei tumori ed in p articol ar e n el can cro. Acce11na a lle dire ltive t ecnicl1e e descrive i ris ultati vari .eh e si o ltengono nelle varie loca1 iz• • zaz1oni. cOrnp·leta le su e osservazioni co11 11umerose e dirnos trative proiezioni di m alati lra tlali. L 'O. chiude l a dotta <;onfer e11za auspicando l a p iu volenterosa collaborazio11e tra biolog i, m edici chirurgi e radiologi, onde avv icinarsi se1npre ,piu all a soluzione del gra11de problem a d el cancro e rendere cosl piu efficaci 11 el presente e 11ell 'avvenire le previclen ze e provvide nze sanitarie eh e costituiSGono u110 dei titoli piu alli e piu nobili d~l Governo Nazional e. A. S.


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« JL POLI CLINICO »

NOTIZIE DIVERSE. Pneumothorax ar t i:O.cialis. L 'Associazione Internazionale « Pneumothorax A rtificialis » e stata fondata nel 1912 da alcuni disc~poli di Carlo Forlanini, con lo scopo di agevolare la diffusione -della collassoterapia e di creare fra i medici pratici cultori del metodo, legami di ordine pratico e scientüico ; infine di fornire periodicamente agli an1malati una lista dei mecli c~ ehe praticano il pneumotorace. Attualmente la sit11azione e can1biata e il pneu1notorace e pralicato in tutti i paesi del mondo da un grande nu1nero cli medici. Da cio l 'opporlunita e l 'inleresse di Ticostiluire l 'Associazione assegnandole uno scopo un po ' differente. Cosi si troveranno nel Bolletli110 periodico del1'Associazione•, a fianco dell 'elencqi aggiorna to dei inedici e degli Istiluti specializzati per la cura de~la lubercolo si, cenni di bibliografia dei principali laYori con sacrati alla collassoterapia di ciascun paese, come pure le comunicazio11i inviate dagli aderenti sulle attualita scientifiche, l 'istrumentario, i nuovi rnetodi di tec.nica, i Congr essi e tutto cio ehe ~ostituisce in grandi linee l 'attivita colla soterapica n1ondiale. Conten1pora11ean1ente, l 'Associazione si pro,p one di collabor are alla sottoscrizione internazionale per l 'erezione a Roma di un monumento a Carlo For1ar1ini. L 'inizia tiva d i detta sottoscrizione e stata presa dalla VI Conferenza internazionale della tuhercolosi, a Ro1na, e sanzionata dalla Conferenza di Oslo, nel 1930. I medici di Lutto il ino11do, noncl1e i n1alati ehe sono stati beneficiati dalla scoperta di Carlo Forlanini: so no in dovere di rencl ere questo omaggio in segp.o di riconoscenza a col ui ehe fu tra i migliori bene.fat tori dell 'umanita. La quota annuale per i sign ori medici aderenti e di L. 15 da inviarsi al seg·retario generale prof. dott. Umberto Carpi, via A. da Giussano 18, l\1il ano (126). J_,e sottoscrizioni per il inonu1nento a Carlo Forlanini po &sono essere inviate al segretario g·enerale della « Federazione Nazio11ale Fascista per l a lotta contro la Tub~rcolosi », via Nazionale 172, Roma. 1

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Nell'O. N. maternita e infanzia. 11 R. Con1missario avv. Sileno Fabbri ha disposto una riforma r elativa all 'organizzazione e al funziona1nento degli organi locali dell 'Opera. Ce • • ne occuperemo in un pro·ss1mo numero. ,

All' Accademia d'ltalia. Si sono riu11ite, in adunanza ordinaria, le classi della H.eale Accademia d 'Italia. Nella cl asse- di scienze fisiche, matematiche e i1aturali l 'accademico Bottazzi ha presentato il prin10 voluni.e delle opere di Lazzaro Spallanzani, edite sotto gli auspici dell'Accademia d 'Italia ein cni la inole im,ponente dei contributi scientifici di questo grande fisiolog·o italiano viene :r.accolta e ·coordinata. La classe ha, poi, esaminate e discu sse alcune proposte relative al tema per la Fonclazione Volta e presQ atto delle relazioni presentate da vari me1nbri sopra memorie e proposte i11viate in esame. L'Accademia, rit111ita 111 adt1nanza generale, ha espresso il suo co1npiaci111ento per la no1nina del

[ANNo XXXIX, NuM. 22]'.

presiden te l\iarconi a socio dell 'Accade1nia i1azionale delle scienze di Washington. Il Segretariogenerale ha presentato il .primo volume della nuo-· va edizione de·g li scritti di Lazza'to Spallanzani.

Al Consorzio provinciale antit uber colar e di Roma •. L 'Istituto « Luce » ha eseguito la cinematografia dell~ opere cui il Consorzio ,p rovinciale antitubercolare di Roma ha datQ vita nel corso di un biennio. La visione cinematografica e stata proiettata. nel Palazzo della Provincia; vi assistevano alte autorita, tra cui il ministro Bottai, il sen. Cremonesi, l 'on. Morelli, il dott. Basile, il gen. Stocco, il comm. Cruciani Aliprandi, il prefetto ~Iontuori il Yice-prefetto Ciampani, il prof. Pecori, il prin~ cipe Chigi ecc.; era anche presente un elettissimo gruppo di Signore. TI presidente del Consorzio, don Piero Colonna, pro-qunzio un breve discorso· per ringraziarE.i gl 'intervenuti ed illustrare la doc umentazione cinematografica. 24:° Congresso belga di medicina del laToro. I„a « Federation Medicale Belge » e l '« Union ~1Ie­ dicale de l\IIons et EnviFons » organizzano il 26<> congresso belga di medicina professionale a Mo11 ~ per i giorni 9-11 luglio. I dottori Cibrie e Hilaire, l 'u110 segretario generale e l 'altro segre tario agg'iunto della cc Confederation des Syndacats Medicaux Franyais », esporranno· in questo congresso il rist1ltato di un ai1no e mezzo di collaborazione medica alle leggi per le assicurazioni sociali in Francia. Corsi di perfezionamento. UI\ corso di perfezionamento in chirurgia otorino-laringolog-ica sara t~nuto presso la Facolta inedica di Strasburgo, sotto la direzione del prof. Georges Canuyt, dal 21 al 31 luglio. Per 'informazioni i·jvolg·er si al direttore del corso, Nouvelle Cli11ique Oto-Rhino-Laryngologique, Hopital Civil, Strasbourg, Francia. :E stato pubblicato il programn1a del 3° corso Leorico-pratico di elio-talassotera·pia, ehe si terra nl Lido di Venezia, sotto la direzione del prof. Giulio Ceresole, dall '11 al 18 giug110. Tassa d 'iscrizione per laureati e laureandi L. 50, per assistenti sa11itarie L. 30. E stata convenuta, co11 l 'Hotel \ iVagner di Lido, la pen sione completa per L. 24 al g-iorno. .Per informazioni rivolgersi al direttore del corso, Ospedale al J\1are, Lido cii \ 1enezia. Un corso di perfezionamento in clinica oftaln10log·ica e annunziato per i giorni 17-29 ottobre presso l a Facolta medica di Bordeaux, sotto la direzione del prof. 'f eulieres. Tassa d 'iscrizione 300 franchi; le iscriz:i'oni si ricevono presso la segreteria della Facolta. Pe·r informazioni rivolgersi al direttore del corso, Clinique opthalmologique de l 'Hopital Saint-Andre, Bordeaux, Francia. Nei giorni 30-31 lt1glio e 1° agosto 1932 si terra press·o Ja Clinica Oto - Rino - Laringoiatrica . del~a R. Universita di Perugia, diretta dal ,prof. G1orgio Ferreri un breve corso sulla cc Chirurgia della tonsilla' » con esercitazioni pratiche sui moderni i11etodi di tonsillectomia (chirurgica ed allo Slt1der). La tassa d'ammissione e di L. 250; per infor111azioni dirigersi alla R. Clinica Oto-Rino-Laringo1Htrica, Perugia. Verra rilasciato un certificato. 1


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XXXIX,

NUl\I.

22)

SEZIONE PRATI CA

Onoranze al sen. Bastianelli e al prof. Arcangeli. 11 19 1naggio, nel grande salone dell 'Accademia Medica di Ro~a al Policlinico Umberto 1, si e svolta la solenn~ cerimonia p er la conse·g na delle medaglie d'oro di benen1erenza agli e1ninenti primari ospedalieri prof. Raffaele Bastianelli, senatore del Regno e prof. Uberto Arcangeli. A questa simpalica manjfes taz io11e di ricono cen za ha partecipato l 'intera famiglia sanitaria r o!llana. 11 prof. Raffaele Baslianelli, ha ,parlato d el prof. Uberlo Arcang·eli, il quale da qu ai:antacinque anni pres ta senza int~rruzion e l 'o,p era su a n egli ospedali ri uni ti. II prof. Galli, direttore del Policlinico, h a parlato delle benen1erenze, d e11·a1ta opera scie11tifica e clinica del sen. Ba tianelli - il quale cra riu cito, prin1a d 'or a, a so llrarsi a tali onoran ze. Il gr. uff. Spano presid ente degli ospedali riunili, J1a consegn ato, dopo hrevi IJarole di saluto, ai ,proff. Bastianelli e ArcangeJi, le due gr andi inedaglie d 'oro ehe recano lo slemma antichissimo di a11to Spirilo. Jl prof. Agoslino Carducci, president e della scuola medica ospitaliera di Roma , per il con1itato h a offerto al prof. Arcangeli le sue opere riccamente legale in volun1 e. Aggiunsero efficaei parole di ri11grazian1ento i due fest egg-ia li: il discor so del prof. Arcangeli fu nutrito di richiatt1i ,personali; il discorso del prof. Bastianelli fu (li u11 brio c <ii u11a viYacita ehe deslar ono la pii1 grat a impressione. Pervennero 11u111erose adesioni. Onoranze al dott. G. Basile. IL Comitato ordinatore del 9° Congresso n1edico sicilia110, inlerprelan do l 'u11ar1ime desiclerio d ei sanitari dell ;Isola, ave a predisposlo Ja con segna di una medaglia d ;oro ol gr . uf f. dott. Gaetan o Ba ile, diretlore generale della Sani la pubblica, ,f>er onorare il conterraneo, assunto clal Regimo ad uno d ei posti di com a11do e di responsabilita e quale espressione d ell 'alta stima e dell 'affetto ehe lo circondano. L 'asse11za d el d ott . Basile n on h a consenlito di tributargli le onoranze progettate e pereio il presidente del C-On gresso, on. prof. Muscatello, rimise la ~eda glia al segre tario del Sindacato medico nazionale, on. Mor elli, affinehe ques ti si compiacesse di recarla e farne omaggio al Basilc. La consegna e st ata effettuata il 20 n1aggio, nei locali della Sanita, alla presenza d el per son ale. La modestia d el Basile non ha .p erme.sso di d are mag gior e sviluppo alla cerimonia, l a quale ha assunto car attere di eordiale intimita. Onoranze al prof. Pianese. Nella sede dell '.i:\ssociazion e Napoletan a d ei m edici e naluralisti e s tata festeggiat a la nomina del prof. Giuseppe Pianese ad acca<lerr1ico d 'llalia. Per desiderio del festeggiato la cerimonia ehbe carattere intimo. Gli e stata offerta una pergamena con l~ firme di tutti i soci. Parlarono, tra gli altri , i proff. Gianturco e D 'Arrigo. Volume giubilare del prof. Roger. Al momento in cui il prof. Ifenri Roger, eh e a lungo fu decano della Facolta m·e dica di Parigi, ehbe a l asciare la cat teclra di fisiologia, i suoi allievi espressero il desiderio d 'intraprendere la pubblicazione di un volume giubilare, composto

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unican1e11te cli loro scrilti, il quale gli sarebbe sto. Lo offerto come atte,stazione di affettQ e di riconoscenza. Il volume e quasi ultimato: conterra 43 lavori e risultera di circa 240 ,pagine. 11 prezzo di sottoscrizione e di 100 franchi. lnviare le quote al tesorj er e, sig. Georges Masson (boulevard 1SaintGern1ain 120, Paris 6e; co·m pte ch eques postaux: Paris 599) .

Cinquantenario della scoperta del pneumotorace. Nell 'l stituto Lombarde di Scienze e Lettere il prof. Devot o, in occasjon e del cinquantenario della scoperla e del p erfezionan1ento, d a parte di Carlo Forlanini, del pneun1otor ace terapeu tico per comballere la tubercolo i poln1onare, h a illustrato i ·11nportan za dell 1interYento, sia n el campo ter al)CUlico, eh~ in '}uel1o sociale e in quello econ o111ico . E qui11di seguita la lettura cli Yarie co·m unicazioni su altri argomenti scientifici e su argomenti s lorj ci. Le lotterie per il :ftnanziamento degli o. pedali irlandesi. L 'ul ti111a lotleria per j l iina1~ia111e11 to degli ospetlali jrlan clesi ha re o ,pii1 di tutte le precedenti: la Ye11dita dei biglietti 11a fatto ii1troilare piu di :300 n1ilio11i di lire il., di ct1i 80 inilio11i costituiscon o l 'utile ne llo, eh e va ripartito tra 51 osped ali. Cio segna t1n aume11to di 10 milioni d 'utile s ull 'anno precede11te Quasi tutto queslo d en aro viene da fuor i l 'lrland a. Si sono sollevat e delle critich e u tale procedime11to i)er procurar si d~i fondi; ina esso co11segt1e tanto successo, ehe non si pen sa n1eno111c1111enle a sm ettere. Anzi, si spera di poler dolare g li ospcclali i11 1nodo da renderli fin anziarian1e11te j11dj,p en(lenti ; a t al e scopQI si richiederebbe poco J)iu di 1 miliardo di lire, mentre Je lo llerie h an110 d alo fin 'or a circa 300 milioni. Qualch e te111po adclielro un giornale irlandese chiedeYa, in tono ~cl1erzeYol e, se non fosse opportuno di finanziare allo le o niodo tutti gli altri servizi sani Lari. L 'idea ha preso piede. Cosi il sindaco cJi Dublino h a espre so la speranza eh e g li amminislralori clella lotleria ospedaliera co,n corrano a risol Yere il 1)roble111a c.lell e abitazioni malsan e di Dublino. ll ;prof. H. l\1oore, clinico m edico di Dublino , e prime 1·au gurio eh e si d estini una piccola percentuale degli inlroiti a pron1uovere le r:icerch c scientüicl1e nel eampo m edico, le quali ora ono quasi p aralizzu te d all 'insufficienza dei mezzi : egli considera cl1e un capitale equivalente a 20 n1ilioni di lir e it. sarehhe adeguato a risolver e l 'at luale crisi d elle ricercl1e rqedich e. Elargizioni e legati. 11 con1m. Edoard o 1\Iorandi · e il cav. uff. Gervasoni, di Clu sone, 11anno ver sato, a titolo di oblazioni, L. 25.000 cia. cu no· in favore dell 'Ospedale Maggi.ore di ~1ilano, con (lestin azione alle spese di costruzio11e clel J1uovo g·randioso Nosocomio . Per i medici coloniali. . i e discu sso, al Se11ato del Reg110, il bilancio del l\Jinistero delle Colo11ie. Vivi elogi son o stati rivol Li, n ella relazion e, ai m edici n1ilitari coloniali . 11 minislrq De Bono, si associo a questi elogi ed i11vilo il Senato acl inviare un voto di plau so a qt1es li sanit ari, « i r1uali rappresentano in Colonia la Palri a so lto for1na di provvidenza » e « eh e son o cli fondamen taJe au silio all 'opera del GoYerno )>.


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« IL POLI CLI N ICO >>

Una commemorazione di Baldo Rossi. L'Accad en1ia . 1uedica 1011'1barda, in occasione d el trige in10 d ella n1orte del su o compianto socio effe Ltivo ·11rof. sen. Ba1clo Rossi, h a incaricato della comn1e1norazione dell 'ill·ustre chirurg·o il pro. Giovanni Cas Liglioni. ·La cerimonia J1a avuto luogo n el salone de1la sede d ei Sindacati rlei professionisti. ' ' 'intervennero il prefetto g r . uff. Fornaciari, altre autorita, rrloltj ssimi ineclici.

Un .medico aggredito. II p r of. Luigi Insal)ato, reputato alienista di Ba ri, m e11tre u sei va dalla propria abitazione e stato aggredito da u110 squilibrato, eh e egli aveYa aYuto i n cura n ella sua ~asa di salute. L 'lnsa})a to riuscl a ridurre l 'aggressore all 'impoten za ed a con segnarlo agli age11ti d ella forza pubblica. L 'ar rsst atQ dichiar o eh e il . sanitario, quando lo tenne in cura, gli aveva somministrato iniezioni velenosissime e eh e, prima di morire avvelenato, aveva inteso di vendicarsi.

::Nozze d'oro di un medico. Il rlott . Pietro Gandolfi, 83enn e, eh e d al 1876 e m edico· condotto di Cost emaggiore (Piacenza) ed .ß il piu vecchio merlico· condo.tto d 'Italia in attivita di ser vizio·, h a celeJ)rato le nozze d 'or o con la sig.ra Ser afina l)r an1 aggiore, eh e conta 82 anni . Auguri .

II cinema parlato per l'insegnamento chirurgico. 11 prof. Gosset ha presentato all 'Accademia di Medicina di P arigi una cinematografia parlata a ser vizio ciell 'insegnamento chirurgico : r a,ppresenta un 'operazione di appe11dicite, illustrat a e comm entat a: costituisce l1na lezione-tipo di tecnica

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XXXIX, Nu ~I. 22]

e cli pratica chirurgica, u tilissima com e introduzion e alla clinica. E preceduta da sch emi eh e tracciano la tecnica n elle grancli lin ee. •

350o anniversario dell'Universita di W urzburg. L 'Universita della piccola e bella citta bavarese festeggia ora il 350° anniversario della sua fondazione. E UD; centro di studi essenzialmente medico; tra i m aestri h a contato von Bergmann , Vircho"v, Roentgen, ecc. Clinich e e l aboratori sono in via di ricostruzion c alle por~ della citt~t.

Corso per assistenti sanitarie. Presso In Scu ol a-Con vitto « Nani n d egli Ospedali Civili Riuniti a ' ' enezia, son o aperte le iscrizioni al Corso per il eon seguimenlo del diploma di assist.enti sanitarie. Esso si iniziera il 1° giugno e terminera entro l 'ottobre. (L 'annunzio ei e giunto troppo t ardi per darne pit1 tempestiva notizia).

11 prof. GUST_t\.VE GRATIA, morto in eta di 77 anni, h a dirett~ p er m olti anni la scuoJa statale d i medicina veterinaria di Curegh em, n el Belgio. Aveva con seguito la lat1rea in scienze naturali, i11 veterinaria e in medici11a, sempre brillantemente; egli costituiva cosi una illustrazione d ei rapporti eh e dovrebbero esistere tra queste discipline. Ha compiuto importanti ricer che di anatomia, -- tolo·g ia e si.11.p ar as si tolog·ia, t erapia, fisiologia, t era le inalattie infettive. Hanno fa tto epoca i su oi st ucli sttll '11nita fondamentale del b acillo della tuhercolosi; questa tesi, in contrasto con quella di Koch , h a finito per essere generalmente accol La. P.

lndice alfabetico per materie. 1\ r idosi 1)ostoper a toria graYi sima gu arita con l 'ins11linolerapia . . . . . Pag. 865 Arti: iperostosi si111metrira . . )) 856 Artriti setlich e della prima eta )) 864 Bibliografia . . . . . . . . . . . . 860, 861 Cancro : r adioterapia . . . . . . . . . . )) 873 Cist.ite tuber colare: trattam. . . . . )) 867 Codice p en ale e i m .edici . . . . . . . . )) 869 Emottisi : lra tLamen lo {'011 iniezio11i endo-trach ea]i di farrn aci coag·ula11ti )) 837 Ernia otturatoria s trozzata . . . . . . . )) 844 Gland ole endocri11e: azjone topica di alcuni estratti . . . . . . . . . . . . . )) 64 Insegnam ento su periore: in sede di bi1.ancio . . . . . . . . . . . . . . . . )) 871 ln testino ientte: stenosi post-trauma)) 847 t ica . „ • Jttero einolitico cos til u zionale famigliare )) 854 Lavoro: medi-cina d el - ; con gresso . )) 862 . . )) 854 Leu cemia : proble rni imn1unitari Linfoadenosi benig ri e . . . . . . . . . . )) 853 „

Nl alaria : ci.1ra con atehrina • Pag. 859 Miosite ossificante progressiva )) 858 NefriLi e n efrosi . . . . . . . . )) 864 • Nefroselerosi nell 'infanz ia . . . )) 866 Osteosintesi con in fibulazio11e intracorticale . . . . . . . . . . . . . . . . )) 858 Piuria abatterica . . . . . . . . . . . )) 866 Poliomielite a tipo ])u}])ar e: epidemia . )) 868 Puntura d ella cisterna: tecnica . . . . )) 867 Sang11e: modificazio11i n ella collassoterapia . . . . . . . . . . . . . · · . · )) 864 Sinusiti fronto-etn1oidali e complicanze orbitali . . . . . . . . . . . . . . . . )) 864 Sterilizzazio11e di donne affette da' tbc. pol-m.. . . . . . . . . . . . . . . . . . )} 864 Tuberculina : valore pratico d elle r eazion i alla . . . . . . . . . . . . . . . )) 867 Vacci11azio11e antirabica Past eur neJla cura della paralisi .p rogressiva e d ella )) 863 t abe . . . . . . . · · · · · · · · · · ·

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C.

FRUGONI,

Red. capo.

A. Pozz1, resp.

Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Gourrier. ,


ANNO XXXIX

Num. 23

Roma, 6 Giugno 1932 · X

'' fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

''

FRANCESCO DURANTE .

SßZIONB PRATICA

REDATTORE CAPO : PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Lezioni : G. J ena : Stenooi 1ni.tralica a forma emolftoica. Lavot"i originali : S. Manca: Contributo allo studio del1'acido urico nel sa,n.g ue. Hote e contributi : G. !:\.. S cotti : Di lln segno obbiet~ tivo dell'appendi.cite crornica. Osservazioni oliniche : D. u sca : P seudo-ermafrocldtism o femminino. Sunti e rassegne : S t STE dA NERvos o : R. Benon: Astenia e malattie asteniche. - .A.. Wimmer : Le infezioni a,cute del sistema n ervoso. - De Martel. Guillaume, La&sery : • u alcune com'Plicaziond. post-operato.rie dn chiru.r gia nervosa. I STE?tlA DIGERENTE: Buttiaux e Sevin: L'ezioleigia delle ooliti ulcerose. G. Sandrini : Un ca so di ;pneumatooi c!Gtica irutestinale. Dimopf Dobri : Ulterliore contributo alla teraJPia dell'ulcera gastri>Ca e duodena le con l'alim entazione digi"ll.nale. - H. Finster e r : Ris ultati della reeezione escludende nell'ulcera duo denale non reseca.bile. L' attualita radiologica : E. Lanari, M. J cT,g, J. Aguirre, L . MoscA.: 11 torio rnella e pato plenogra fi a. Cenni bibliografici.

LEZIONI. S c uoLA DI MEDICINA PRATICA 1

DELL ÜSPE1>AL 3

CIVILE

DI

A. M1N1CH VENEZIA

Stenosi mitralica a forma emoftoica. LEZIONE

DEL

PROF. G. JoNA, m edico i)rin1.ario.

Bott. Attilio, di u. 29, mecca11ico. Entra in Ospedale il 23 die . 1931. Padre morto di m eningite c .-spi11ale, inadre pare, di tubercolosi 1nteslinale : un so lo fratell o, 1 vivente e sa110. Il paziente g·odette otlima sall1 Le fino ai 18 a nni ; dagli otto anni in su, si occupo in lavori faticosi ehe sos lenne sen1pre, senza soffere11za al c una. Buon mangiatore e 1umatore, non b eve vino n e .alcoolici. Non contra se al cuna malattia venerea. E celibe . Nel 1919 f11 mal ato di s1>agnola, durante l a grave epid emia post,-bellica. Stetle a l etto un mese. Nell 'ottobre 1922 entre in ques ta Divisione p er-ehe da un m ese soffriva di dispnea, se si sottometteva a qualche . sfor zo : TJsc1 dopo un m ese con diagnosi di vizio mitralico e ritorno dopo quattro inesi (mar zo 1923) perch e collo da improvvisa emoftoe.

Acoademie, Soci eta Mediohe, Congress i : A ccademia Lancisiana di :R-0ma. - A·ccademia Medica Pistoieee " F. Pacirui » . Appunti !)er il medioo pratico : Ü ASISTI CA E TERAPI A: I t umorä. prim.itivi delle a rticolazi oni. - An.obilcsi congenita ereditaria e simmetrica dei ·due gomiti. - II cacoc:Lllato di ferro nella bo1"6ite. - I r appor t i tlra le deformita congenite delle m a ni e le 1C-OStole cervica.li. -- La .m elorreosteosi ·dri Le;r i. - NOTE DI TECNI CA CRl RU RGI CA : I l ·Clri.stere cl()ll'Urrato ipertornioo nelle oon.~ eguenze o:peratorie ·della ·ch irurgia aiddominale. Gli jnterventi cbirruigici 1presso gli em-0ifiliaci. - Proflilassi e te-rapia dell' infezione piogena e putr:ida delle ferite a..cc.1dentali. - POSTA DEGLI ABBONATI. V ARlA : Le malattrie soffert e da G-0ethc. Nella vita p1 rofe~s ionale : Medicin a sociale . - Servizi igieni co-sa,ruitari. - Conoorei. - N c.m ine„ prom.ozioui ed o n.o rificen.ze. · Nostra corrispondenze : Da Cata11ia . Notizie diverse. 1ndi c: e alfabetico per materie.

Uscl i1uova111ente tl opo una ventina di giorni, ma da allo,r a ad oggi i suoi reingressi in Ospedale furono frequentissilni, determinati quasi ogni vo,l ta dal rinnovarsi dell 'emoftoe, per lo piu cospicua, a sbocco, da superare perfino il litro. Le sl1e degenze non furono m:ai lunghe, perche cessata l 'emoftoe, inalg·rado l e non grandi en ergie, desiderava riprender e u11 qualch e l avoro. (2u asi ogni volta presentava, dopo l 'emoftoe, p eri Lenza di un po' di tosse e c atarro. Per la pri111a volta , n ell 'agosto del 30, d opo un viaggio disagi ato a Lourdes, si presento all 'Osp edale con eden1i agli arti inferiori. L 'esame d ello spl1to p el ba cillo· di Koch , ripeluto l)iu volle, ad ogni degenza, fu costantemente negativo: le orine sempre normali. La r eazione di Wassermann, n el sangue, prAticata pure piu volte, fu sempre negativa. Usci ogni volta con diagnosi di vizio m ilralico. Ora viene perch e (u scito volontariamente pochi g iorni fa , <1,r1lla Casa di Ricovero ove era stato colloca to quaJ1~ croilico in guar ibile) e st a to ripreso d a sputo sn nguigno, e da p ersistente dispnea e gonfior c ai p iedi. E. 0. Soggetto di costitl1 zion e sch eletrica piutLosto lungilinea, con 11u trizion e e sanguificazion e discreta. Sub-ci an osi delle l nbbr a. Lieve ede1ria al collo dei piedi. Al collo. Giugu lari legg·ermente rigonfie, ondul anti, valvol e tese.

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JL

POLICLINICO »

Torace. Dispnea lnodica, a tipo asmatico; re-

spiro 12 eo~ espirio pTolungato, no~ pausa respiratoria. Accusa dolore spor1taneo in reg. parailare sin. , su· una zon a retla11golare estesa fra la 2a e la 5a. V . dO!l'Sale. 1vj la pressione e fortemen t e dOlOrOSa. 11 torace b en conforrriato si espa11de uniformemente, un po ' scarsamente . Ipofonesi n etta n ella zon,a parailare sin . suddescritta. Lieve smorzamento alle due basi; m argini polmonari n on abb assali, poco espan sibili; ronchi, e g rosse e inedie bolle alquanto diffuse alle due basi n elle p arti ime, balle piu sottili, eguali, in- ed e-spiratorie, consonanti. Apici ad altezza uguale, non abbassati. Cuore: pur1ta in 5° spazio 1 cm . all 'interno del la mam1n illar e. Illo diffuso vetso l 'epigastrio. Area card. a D. oltrepassa 1 cn1 . la linea marg. D. lern.: a sin. n1isura 7 cm . a s. dell a marg. ... in. in III s,pazio; 6 cm. in IV spazio. 1° tono soffianle alla .p unta; il soffio non sos titui:_;cc co1111)lela1ne11te il tono, si sente preferibiJ1r1enle in sede n.~atom . della mitrale e verso la base, poco all 'as~ella . 2° to110 i1ettan1ente rinforzato alla base. Pol so 96 al in' arilmico, ipoteso; ·press. M. 90, 11i. 50 nl P acho11 . .J.\.ddome: tratlabile indolente. Fegato: alla 5a costa in alto; in b assa a circa 2 c 11i. d all 'arco; 1n~rg'ine un po' arrotondato, lisc io , office, indolente. ßfilza: il bordo 11on, ~i palpa. Ori11e: scar se, un })O' carich e, p . sp. 1017 acide. AIJ). gluc. assenti. ~c .. del bacillo di Koch nello sputo, negativo. l{eaz1on e di ' '' a sern1ann nel san gue : negativa. Cu ti-reazione tubercolinica: negativa.

Con1e udiste, ab biamo dinanzi UiTh malato , g·iovan e, di buon.a 'C ostituzio n e originia,r ia ri·petutamern Le emoftoico, presentemente catarroso e di pnoicq, sempre api:retico, COJl• un reperto toracico jmportante, a caJI'i co del cuor e, e poln1oni ; e ·dobbiamo stabilire il g iudizio diagnotico. Lo fonderemo su questi tre ordini di fatti: 1) Quelli eh e risultano dalla storia del m.alato· o eh e co·s tituiseono un eriterio razionale di natur.a e di ·evoluzione del moil'bo 2) QueJli 1ch e son o i dati dell 'esame somatieo odierno. 3) T clati radiolog·ici. 1

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[ANNO XXXIX,

23]

Solo da un an110 ha comin,ciato ad essere abitualm ~nte dispnoico, e n1entre prima non en trav8: in OspediaJe ehe per una insorgenza emofto1ca, ora entra p er l 'astenia e l 'affanno. E in uno degli ultimi in.g ressi, dopo la fatica di un viag·gio di agiato a Lourdes ootra con ed.emi dei pied i e delle g·ambe eh~ cedo110 al riposo. F'rrattainto, si sLab,1li ·oe i1ettart1ente colla ·dispnea, uno 1stato catarrale croni,co ,d elle vierespiratori~ : lo sputo e muco-puTulento, nolll molto co,p ,1oso, ma ·di tratto i·n tratto so·n o em.e ssi. sputi sanguig ni , a , tampo n u1nmular e,. 1

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La ricerca del b.a cill o di Koch e in e~si costantemente negativa, 1come lo fu. sempre n el' ·p assato nel sang ue de11'emottisi, o del poee> catarro eh e vi seguiva per brevissimi giorni ech e poi cessa va d el t·u tto. II decorso morbo so del no·s tro paziente siJ puo dunque d istinguere in due periodi: il primo, lunghi simo, caratterizzato da crisi emoftoich e, il secondo piu reoente, caratterizzat<> da dispn ea e catarro (i quaJi s i son o an<.lati cro-11ieizzando), e da eidemi transitori . II lung hi i·mo andamento (10 anni) e la n ettezza dei d.a ti · torici, ci permettono di ra o-i ona re, a seopo diag·nostico, g ia sopra c1uesti ~le1nenti. Dieci anni d i crisi em oftoiche ci po,n go·n o dii fronte a i vari processi eronici eh e po·s sono determinarla: tubercolosi, sifilide, bron chiectaie, neopl.as1na, cardiopatie. Il n eopla1 ma si esclude per la stessa lung·h ezza d.el decorso, in .assenza ·di fatti di c.ach essia. Contro la sifilide sta l 'aniamn esi completam·e.nte negativa; e la reazione di Wassermann• J?i li volte n egativa. La tub1e rcolosi pure apparisoe bem1·p oco probabile, anzi, direi, ·da escludersi, quand.o sr pensi eh e il processo fu :::rempre e comipletamente apiJne1tico, 1che non .si trovo mai il bacillo di l(och n·e1gli spu:Li , clie la cuti-reazione· fu n egativa, anche r ecentemente; eh e il catarro de lle vie respir!atori e non si stabili eh e dop<> ain·n.i dall 'inizio d el quadro emoftoieo. . Contro l.a bronchi ectasia, sta l 'assenza di: vomich e, a1n.zi l 'assenza, p er pe.riodi l l1nghissimi , di og ni seorezio11e bronohi.ale. Resta l 'origine cardiopatica, la quale si attag lia benissimo iaille ucc-essive fasi del nostr0t malato, q.u.a ndo si ammetta (per ora, irn.. via di ipotesi) eh e la cardiopati.a in ,ca u sa, sia quella· piu squisitan1ente e.rrnotizzante (la prima q11in·di a cui do·bhi.an10 pensare n el caso attu.ale) e· cioe la stenosi mitra.zica. Entra n el quadro della stenosi mitralica la possibilita ben nota, di rivelarsi per lungotem po, solo eolle ricorrenti emottisi , le quali f' i verifica·n o, in que to p eriodo, n on per fattii 1

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1° Il 110stro malato presen ta da 10 a·n ni una qualch e t endenza alla dispnea da sforzo e, sopratut to , l1na serie di 1accidenti emoftoiei , spesso a s~ ai g ravi , eh e si ripetono a distanza di llno a p iu m esi, specialm1ente .dopo p eriodi di fa tica e eh e h anno eostituito la causa quasi esclu siva dei suoi frequentissimi ritorni al1'0.spedale. P er Iun.ghi anni , superata la crisj emoftoica, il mala to riprende il lavoro , senza essere molestato ale da ·doJori i1e ·da tosse .e catarro. Egli e costan·tcmente .a,pir.etieo, anche .durante e do110 gli aceidenti emo ftoici.

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SE Z101 E PRATI CA

di ' cr o scom1pen so, m a per la g·Da111de ten·sione l1n verita, questo .d ato plessico, e p oco m eno cll e si stabilisce n el circolo polmonare. oh e patog'nomoni1co ·per la stenosi mitralica, ~ 'i a da tta ad una cardiopatia, in gen er ale, il n on occorre eh e ve n e ·dica le r agioni, tanto f.atto c.h e dopo i peri odi ·d i la ten z.a, si manifesti , es so e paeifioo nre l suo signif1oat o. ora bruscam ente, o ra le n bairnente, lo scompenInoltre, n ella r egione scaip olo-vertebrale sin. so·; eid e frequente eh e lo seon1·pen so si mani- vi ha una zo na ipofon etiea tra il 2° ed il 5° spa fe ·ti , primitiva n1ente (e talora, p er un tempo zio, ·di forma rettang·ola r e, di confine b en d elipiu o m:e n o lnngo, e clu sivamente) n el campo m itato, eh e sappiamo eorrisp ond er e all 'or ecr e pira torio, colla d ispnea , e col catarro da chie tta sin. d eil euor e, qua ndo e distesa; e questa i, e poi , inteT1nittentem ente, so tto m aggiori sbai zon.a e dolente 1 pontaneam.en te, e diventa forzi , cog·li e d en1i , 1col turg·o r e epia tico, pre- dolen tissima a lla pressione, e su q uesto fatto ci·"'a n1,ente com e n eil n o tro m ala to. (eh e <lura da tempo), il m.a la to, cl1e i1on appar1: pur na tu:naJe eh e il proeesso ia costante- tiene a ffatto alla ,cla se d eri qu eruli e ·non acme•n te apiretico. eusa a ltre a lgie eh e q u1e sta, h a riehiamato egli E confor me pure· all 'anda m ento della steno- ste so la nostra attenzion e. Si tratta certamente si n1itral~ca a forme e1m oftoica, eh e essa dia di q uel point de c6te auriculaire eh e e d escritdu.e tipi d i em otti· i: l 'una a g ra n.d e sbocco to da i francesi Ilella stenosi n1itr.a lica e eh e e (fo r:"'e p iu spesso n el primo p eriodo) per r ottura d ov uto a lla ·<listen io1n,e dell '01"e.cel1ietta sin . e· d i u11 vaso d ella }JOlmon1aJre sot to ipr essione (e alla pr ession e el1'es a e·sercita sui n ervi interforse g ia p reso, come vogliono per questi casi co tali su cui poggia. Non lo vidi 1nai cosi caLaubry e Thoma , da un'art eri te i n evoluzio- ratteristieo, eome in questo caso. ne); l 'altra tardiva, piccola, n u m mtUlar e, sotto Perb, dopo cio, abbia n10 una serie di fat ti l 'azio11e della stasi c ronica, d ol pr ocesso indu- ne.g ativi: la, ipalpazio11e della J eg·ione cardiaica ra liYo, dei p iccolj infar ti ·eh e si stab iliscono non ri,1e~a alcun fremito ; ,aJl '.ascol tazion·e c 'e nel territorio pol111on.a r e; e tutto cio corrispon - u11 · offio sistolico poco caratter izzato, e u:na d e ancor a agli even ti su eceduti ·i 'llel n ostro accentuazion e del 2° ton o; n on c 'e r umor e d iatolico n e presis to l~eo; n on c, e sdoppia m einto malato. < ~ os-i, ia per e ... clu ion e, sia per eriteri di- del econ do tono. Son o eerto ehe, in assenza di questi fatti , la re l l i , la storiru del n1alato ei porta a un giudiinaggior par te dei m edici eh e ascolti oggi q u ezio <li probabilita cli tenosi m itralica. \ 011 e 1con tra rio a lla b uona clin ica un proee- . . . to eu ore, senza saper e la is toria del mala to e enza ·esserie .a g·iorno di t ut ti g li altri criteri d i-111,e nto di questa n a tura , val e a dire la r icerca ui un cri terio d iag·n ostico J)Teciso sul fonda- eh e noi og.g i ab,biamo in m an o, eseluder a la Len o i n1itr.al1ca, eon id erer a dubbia l 'esiste11IllCJ} lo a n a1nnestico: quando una storia mor za d i una in u fficieinza, cercl1era altrovei le ra])O~·a e su fficienten1e11tc lunga e q uindi ufficie11 temente evoluta, qu ando i dati storici rac- gioni delle emotti i pregresse, dell1ai d ispnea e catarro attuale. colli ci laseiano tranquilli sullia, l or o veridicita Orbene , di fr on te a q u ella ch 'io con sidero ed e ~ a t tezza, essi eo tit uiscon o un eriterio dia.g·110 Li co d i 1primo ordine, e il vecchio e g rande t1na g·rande evidenza di .dati anamnestici e raclinico Concato insegn ava , n1etodicam ente, a z iona li , m i pongo il p r oblem.a cosi : :E possibile man tein.ere il con cetto di stenosi trarne tutto il pro fitto in questo sen so, 1sin o a ln itralica, Ln. a sen za dei fatti di p alpazion e e di for1n ulare su di esso la diagnosi. P er o io n on vi avr ei insistito nel 1caso a ttuale, a coltazion e? Non e da dubi tar ne m in imiamente. se tu tto fosse stato paeifieo e Sß noi pot essimo :E d i vecchia •n ozione che1 la sindr ome asco lcon ~ i derarlo, a n eh e dal la t o sem eiotico, com e Latoria ·d ella stena i m itralica e la piu v:ariaun ca o chiaro e ba na le di s.t en osi mitr.ali ca a bile fra quelle di tutti i vizii. form1a1 emoftoica. Ed inoltre l 'esp erien z.a cli1n iea ehe si va ae~1a vedrem o tosto eh e 1cio n on e, ei allora siarr10 i1ella niecessita di tra rre il massimo partito cu n1ulan do, sopra tutto sorretta sui dati necroda ognuno d ei girandi fondam enti dia.gnostici . scopici, per quelli ehe g·iungono al coin trollo anatomieo, sui dati rad'iologici per i casi in corso, d im ostm sem,p r e piu ehe la steno i mi2° Qua l 'e lo stato preserute? I /atten zion e e richiama.ta sul cuore eh e pre- traliea, neil su o aspet to• pr oteiforme, pub ancl1e m.a11~11e di un ch iaro corri sponde1n te seser1ia: alter azio11i di volume, run1ori a n orm.a li , mejotiico fisico. d olori in seide par ticolar e. Il CUOTe e ingra ndito n ella sua &ezion e . deQuesti con oetti sulla vari.abilita d ei segni fis l r a, eh e sp or,ge 1 cm. oltre la m arg ina le d . siei della sten osi m itralica si t r ovan o un po' dovunque, fin d.a qua ndo la sem ejotica fisjca dcllo sterno, eh e ha u n'orecehie tta sin . ingr andita, un angolo di Sibson fra ot tu sita atriale eJ i e costituita in un solido corpo di dot trina; e ventricola r e sin. per ingra n·dimento dell 'ar ea si tr o, 1ano u1n po' d ovunque, per ehc e frea lri ale, mentre n o·n e a ffatto aum.entata quel- q ue nte, e a facilc ·p ortata di m an o, la co·n statala del ventricolo. zione di .tale v.a r1aibilita. 1

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« IL POLICLINICO »

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Una sinte i chiara, in cui credo di dover con enLire, e LJ:Uella di Laubry e Routier eh e, nel loro r ecen tei trattato delle 1nala ttie del ieuore, indi idualizzano cosi i tipi eh e s-0rgono dal vario 1raggruppar i dei segni acust~ci d ella sten. mitr.alica: 1) ll ritmo di Duroziez, consistente essenzi1a.lmente n·ella eo·esis.tenza del rumore diasto1ico-presistolico· eollo sdoppiart~en to del se1co11do tono , e, interpo·s to, il r imbo·m bo sistolico della mitralc. 2) I l ritmo a tre temp1i eh e puo presentarsi i11 piu forn1e' tra le1 quali la piu frequente e il tono di .a ecentu.azione sistolica seguito dallo sdop1)iam1e nlo d el 2'J tono alla base. 3) Le attenuazioni est1·em e dei seg11i, in cui possiamo avere un i)rimo t ipo, in eui sparisce totalmen te il rumore ·diastol1co, e non c 'e eh e un r irtforzo del 1° tono , e uin secondo t ipo, in cui i segni fi siei sono t-Otalmente assenti. 111 questo ea·so e probabile, dicon o g li au tori eh e l 'orificio si.a troppo s:tretto e le valvole troppo r~gide per ·dar orig·ine a u11 q.ua lsiaisi rumore. Cesare Pezzi, n·egli « Archives des m .aladies dUJ eoeu11i n del 1926, l1ia ,d escritto tve casi di stenosi in itralica, in cui la diagnosi (ch 'egli consi·der.a sieura) fu f.atta eolla radiografia o coll 'elettrocardiogran11na , mie ntre l 'esame fi ico ·diretto e1~a comple.tam·einto n egativo. E del resto, an co1ra il vecchio Eich o1st eitava una sta tistica di Hilton-Fagge, il quale eonstato a ll 'autopsi1ai, 40 c.asi di impor tante tenosi della m itra le, la quale in vita non aveva prod otto rumori. Vi ho eitato cardiolog i fra i piu autorevoli. PoLete cr eder e, dopo cio , 1ch e l.a ma111canza dJei comuni segn,i di ispezion.ei, palpazion·e , aseoltazione, non puo eostituire un 'assoluta Tagione di rifiuta r e una .d iag nosi ·di stenosi mitralic.a, :sostenuta d:a1 solide ragioni di altro ordirne. Ma vi e d ell 'a ltr·O. 11 r eperto aseoltatorio quale voi udiste, e ora eostante nel nostro malato g ia d.a molti m esi. Ma se pereorrete tutte le nostr e vocel1ie cartelle d elle prim1e .degen ze, dal 1922 al 25, vedrete costantem cnte d eseritto un fremito presistolieo, ,e un lungo rumore, o:ria1 diastolieo , ora diaistolico-presistolieo. Dunque la in·drome caratteristica d ella stenosi esiste,ra, e cesso a d un certo m omernto d el decorso. Cio n on e sen z.ai importanza si.a per eonfern1ar e la diag·nosi del caso, con1er eto, sia per stabil~r1e la if.a gio,n e g·ein1er,al1e di questi a1n·d.amenti 1se1m1ejoilo1g ici. D obbiarr10 p en sare eh e la scon1par a di que i fatti e avve nuta coll '1a1ggr.a varsi dell.a con·dizion e cardiaca, o sia a carico dell 'orifi cio e delle valvole, eome dicon o Lau·b ry e Rou lier, o sia per 1'ulteriorei sfiancar i e ind ebo lir~ i della par ete atriale. 1

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Un elettrocardiogra1nma sarebbe prezioso per ·dilueidar questi punti, ma in questo momento .non ci e dato di averlo. Ne vi stupisca se inveee dei ,comuni segni della ste;rio·s.i, trovate ora UJil soffio sistolieo. P er aleuni v1eechi autori, 11a1~tenosi si accompagna semp·r e a un lieve grado ·di insuffieienza , perehe la m.a n can za di elasti,cita d elle valve (ehe c'e sempre n ella stein osi) impedirebbe un perfetto a da ttamento dei suoi margini durante la sistole v-entricol.ar e, e 11ascieT1ebbe refluire un piecolo qua.n tum di s.a!ligue, 1cbe da:riebb.e luogo .a un soffietto, ora lungo, ora solta·n;to protosistolico. l\1a puo su cee.dere an.ehe ehe tardivamente , si faeeia un soffio lungo e aspro, eh e eopre il pri·mo ton o, e ·s i sostitL1isea .al ritmo a tre tempi della ste11osi, e in questo caso e avvenuta un1a vera trasformazion e o eomplicazione del •

VlZlO.

Non divei eh e que to ia avvenuto n el :easo nostro, in eui p·ei caratt eri stessi del sof(io, 1)ro1)endo p·e r la prima interpretaziooe. , 3° Veniamo aJ qua diro ra.d iologieo, di cui dob1b~amo v.a lorizzare i d.ati cosi p·e l cu ore ehe pei polmoni. Vi · presento un.a la tr.a presa in posizione frontale :

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I

Vi mostro q u es l1a1 soltanto, e ne utilizz~ro i da Li con crran de dt~ erezio n e , perch e la rwdiolog i.a cli q~esto 1caso e di altri a ffi11i , sara stucliata clal Dott. Le·n1i, a sist enLe del nostro I~ tituto ra·diologieo.


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XXXIX, Nui\I . 23]

Cl1e eo a ·dice la lastra 11ei ra l)l)Orti del cuore? 11 n1argine sinistro di esso ]Jresenta il profi lo n1itralico : la sporgenza e agerata de.ll' arco m edio dipende daJJa ·d i 'ten io·n ,e del l 'inju.rid'ibolo e dol trorico dell 'arteria pol1110,n are, dovuta come dice Peru ·ia, a .c.io cl1e il ventrieolo deslro, ipertrofico e di Jata to , pi11ge in alto e a ~ inistra, il con o arterio o e l '1a1rteria polmonar e, eo i da farlo porgere abnorn11en1e11t e a l disoptr a de) ' 'e11tricolo inistro. Alla u.a volta i.l ventricolo ini ~tro, r eltilineo, con punta so ttile, i11ostra ]'a sernza di jIJertrofia. P er cio clte r ig ua rda il pol1n o11e, vedet e le <lu e ·va te 0111bre delle r egioni ilari , ombre irr ecrol.ari, da cui , „.peci1aJm1emte a ·dest1'<a , vedete parLire trie lun gl1 e, grosse, inuo e, irradiantesi \1 er o l·a• periferia dell 'org.ano, e poi una o-randi ~ sima quan tita di on1brette rotonde della g ran·dezza di un a capocchi.a di spillo a un pic.c·olo pi ello , ~onde1ggia11ti, di„se 111in~te su ambedu e i poln1011i ma J)artieolarm ente n el de tro, piu co·1)iO e in corri pondenza alle IJarti inferiori , a..,~ e nti agli :a1piici, eh e ono del tutto Lras1Jarenti . 0n1bre ila ri e Lrie ono dovute ai va i e e primono la grave i a i ·d el circolo sa11guign o polmonar e. E tutta la ma a di omhrett e rotonde? Certamente qu1e te 1Jossono e ere suscet t ibili di interpretazioni varie, d el le quali la 1Jrin1a cl1e si pre enta a ll o spirito · i e ehe i tra LLi di una eruzion e d i tubcrcoli ub-n1iliari. Essa i)(lrrebbe d a1r ragione a cl1i ave e voJuto a segnare u11 'orig·iin 0 Lubercolare alle ripetute e ·p rofu e emo tti i d·el pazien'Le. ~1a questa in,terp·relaz ione, com e dis i , urta cor1 tro tu Lla la s lori a del n1alato , colla ua cotante apire ~ ia, ran tuLLi i r eperLi 11egatiYi dello „„puto e della c utiJrieazione, col fatto cl1e an ch e cltc m es i or ono, il reperto radiologico e ra pre · och e ugu1aJe. Ed allora, ci aoco Lian10 ben piu volenLieri ad altra po ibile i11ter1)r etazione, coer enLe co11 tutti gli altri dati clinici , e cioe cl1e 'le on1brette rotonde Jlon sien o cbe la r.ap1Jre entaz ione ra diografioa1 di n odu li di a dden . . an1e11to polmonare do,·uti a lla O'rave tasi cronica, el1 e e conseguente alla teno i mi tralica. Que tJa1 interpPetazione e di tutta ortodOS ia radiolo1g ica. Vi cito clue r ecenti lavori italiani, pubblicati sulla 1n o ·tra « Radioloo-ia Mcdiea » del 1926 e del '30; il pri1no, di D 'An1ato, eh e riferisce un caso, ~eg u i Lo .cli11ican1 ehte e a n atomicamentei n cll 'ospedaJe di An1burgo , di un l1 0mo di 37 a., eh e d a 20 an11i era r icono ciuto a[fetto da steno i n1i'Lra]iea ; un e am e ra.diog naifi eo ·dimostro , n el ca1npo polrn1-0nare, una miria·de di omb;relt e ton·deg·gianti eh e feee emetter e l 'i1)otesi di una tuber.colosi miliare, bench e contraddetta dall 'an·dam en to clin ico. l\!Iorto l 'indivicluo, do po alcuni me i, l 'auto-psia confe;1J·1no la !'ten o i mitralica, e n on tro1

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SEZIONE PRATICA

YO traccia a lcuna di tuhercolo i .n iß in atto ne

i)r egressa : l 'esame istolog1co dei polmoni, dim ostro un gran nu·n1iero di piccoli focolai di acldensainento, vi ibile sui preparati anche ad occhio nu,d o, costituiti d.a .a mm1as i di cellule pigmentali, ·da ·La i, e corrispo,n.denti ai focolai n1iliariformti della 1radiografia. V. Marag liano 1p arla di qu e ti reperti miliariformi rn.el tr;attato italian o di diagn o. tica radioloigica, e ßalestra e. Ghio , del su o Istituto, l i de c:rivono nuovam en te fo·ndando i su osser,·azioni r adiolocrich e proprie, e sui controlli anaton1 ici del casp di D '.t\.n1.a to e di 3 di Wiery. E co1. i Bo·nal1110 , dell 'Istituto Radiolog ico· del Maurizirano di Torirno, in due uoi c.a i, di osscrvazion e clinica . Se 1considerian10 la la stra del n o tro malato, ' edia1110 eh e es a da uno· dei reperti piu evide11 Li ot to que to ri cruardo• e vedi.amo ehe i criteri radiologici differ en ziali, arr1messi da Bale~ tra c Ghio , depongon o 1 a11Jeh e qui per la sta. _ 1. 1

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:\Iorfologican1ente chiazze d'a stasi e chia.zze tub ercolari non. offrono differenze apprezzabili, ma inveeie la di·s tribu zio11e lor o e assai siO'niJ'icativa , pericl1e i fa in mo·do completa1nen te in,·er so, e cioe la tubercolosi miliare intere a tutlo J'a111bito poln1onare, compresi a}i apici, m entre in,rece le 1Cl1iazzette da stasi ·l)refcri cono le reg·ion i p,a r,a il.ari e le parti decliYi, CJ rispettano O'li apici : ] a t. n1iliare e dil ri])Uita egualn1ente n ei du e polmoni , le chiazze da sta i preferiscon o il polmon e destro. Ba La eh e voi ge ttiate l 'occhio ulla lastra del n o tro Bott ... , per vederie qu.anto chiara111e1ntc tu tti que ti dati s t iano a favor e della s t~a '"' i. l on ,,i ripeto ,c io cl1e g i[t i11sistentemente ,,i diS! i, eh e c'e poi tutto 1 anda m ento clinico eh e , ta per talei interprelazio11e; qui olo vi ao·g·iurngo cio eh e da il ronfronto tr.ai l 'im1nag in e Ta d iolog·ica e i piu r ecenti fatli sub]}iettivi e o·b biet tivi del t or.aoe : le 1chi.azzette non si posson o eo tituire fin ch e la ta i i roanife ta con ,a ttacchi int-ern1itt en ti , a lun O'hi in tervalli. quali furoit.o le erisi emoftoich ei cl1e perr 1nolti anni furono i1el n o tro n1alato qua i unic.a cspnessio•n1e esl-erio,r e dell.a stenosi m . , e della •C.Ofl!SJe.g·11 c nle !'La i del p iccolo circolo coc . , . i confluenti , eorri.SfJOndo1n10 ad uno stato, J) lU o m e'l10 accentuato·, .di i11duramento bru no del poln1 o·n.e, e, com e questo, n on posso·n o costituirsi eh e colla sta i c.ron ica la quale solo ·da wn .anno ·si ·m ,anifegt a n el ßott ... , colJa di pn·ea Jieve ,c,ontinuati,,a, e colla grave dispnea acces. ion ale, ad o,QJl i forzo o fati oa•. Eeco p·erch e le chiazz,,e 01no appar se n elJ e rere111Li radiografie, ·n on n e]le p iu antich e. In quan to ,a ll' egan1·e fisico" abbi a·mro rilevato un o m orzamento di son orita , piutto to. difft1so, basale, piu spircato a destna1, con e pi 1

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« IL POLICLINICO »

rio a pro e prolungato, 1con rantoli sibilanti, e b elle gro se e medie un po' consonanti. Tale reiperto esprime un lieve grado di addensamento polmonare, ehe qui evidentemente deri va dalla stasi ormai fattasi cronica, e risponde anatom~camente a ll 'i1ndurimento bruno: non potrebbe es.primere una eruzione tub ereolare miiliare o sub-n1iliare ehe sapete bene dare tutt 'altro· reperto. Nessun1a, finezz.a di 1esame fi sico· potrebbe identifieare plessicam·e[}te o acusticamente, le singo le 1chiazze dell 'esam.e r.a·diologico; e naturale eh e, <lata la loro 1conflueinza, si riverberino n ei fenomeni tenui m.a diffu•si eh.e vi ho descritto: smorzam ento di suono, espirio aspro e lulilgo, a eui si aggiungono i fatti catarrali cl1e n ecessariamente con seguono.

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Concludendo: il nostro malato e affetto d:a steno· i mitralica a forma emoftoioo in i1stato di scom;penso cronico, il qu.a le va lent.-a mente aggravan·dosi. Ha d.a to un q u.alch e inter.esse a l easo, e r eso un po' laboriosa la ·diagnosi, la n egativita attuale del reperto ascoltato·r io ·del eu ere, e un reperto ra.d iog·rafico polmonare eh e potrebbe condurre a um giudizio di tubencolosi. Tutti gli altri aspetti del caso e cioe la eziologia del "i zio, la su a v.arieta di config urazione anatomica, il pronostico eh e se ne pub fare ogg i, il tra tta1nento curativo, non lo diversifi cano dai con1uni andameinti. E cioe: 11 vizio d·ell 'orifizio mitralico, in indi,riduo di ottima costitu,zion e con anamnesi rem1ota n egati,·a, ehe comincib .a soffrire nel circolo, un anno doJ)O a ver superato una grave spagnola, e cerbamente di O·rig ine endocarditica, ·e deve legar i alla infezione di allora . Il pronostico e gr av·e, p18f1Ch e le con·segu enze idraulich e del vizio· valvolare, ch ei erano acces ioin.ali , si son fatte stabili e a d esse e andato acro--iun o·endosi l 'in ufficienza mioca.1•dica. 0 • La sta i poln1onare croni ca, eh e n e der1va. 1colle sue offer enze., ·divenute ab-ituali , e aggr.avantesi a ogni li,eve sforzo , h1a.n no posto poco a poco il m alato in uno stato di ,,era infermita non piu em endabile, incon ciliabile ormai con qualsia i lavo.ro, e destina to a dare, o presto o tardi, una di quelle complicazio·n i , o .·di quegli aggravan1enti , cl1e· con.ducon o all es1to letale. Il ripo o e i ear.d iocinetici ehe p er lt11ngo tcmpo riusciron o a riporr;e il m.alato in un ve110 ta to et1si tolico sono orm.ai in ufficie1nti , e van·no dimoslrando si completam ente ineifficaci . Ne . . un seg·no e piu gr.ave di qu·e sto, n ei riguardi della prognosi, e della rel ativ~ bre.yita d·e l tempo in eui essa a,rra la su.a sanz1one in evi t.abile. 1

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[ANNO

XXXIX,

NUl\C.

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LAVORI ORIGINALI. lstituto di Clinica Medica della R. Universita di Roma. '( Di1rettore inc . : Prof. S. SILVESTRI.

Contributo allo studio dell'acido urico nel sangue

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p1e1· il ·dott . S.

MANCA.

Specie in questi ultimi anni, col progredire dei m etodi di in.dagiiD.e, le ricereh e chimiiche· n·el sa:n .gue si sono no·tevolmem.te sviluppate. All 'analisi dei prodotti tm-minali n ell'urina si e associatiai l 'anali:si d ei prodotti interme·diari n el sangue, cerca1ndo .cosi di p enetrare IIlell 'int imo m eccanismo ·del ricambio ma teriale. I • teintativi fatti sinora in ques te senso sono stati fe condi di ·u tili risu ltati . Sono note l1e numerose irrl.dagini, eseguite •D,el san.g ue, in rap·p orto a ll 'ur.ea, e cloruri, all 'azoto e allo zucchero, le quali hanno ·d imostrato ehe non :s empr;ei esiste rapporto fra lia1 qu.antita ·di questi prodotti del ricam1bio nel sangue e la quantita secreta per . i r.eni; basta solo .a ccennare al fatto ehe talo1·a si riscont1ra1n,o c.asi senza g lico·s.uria, nei qu.a li 1~n.alisi del sangue dimostra evi.dente i perg1icemia. La fisiologia e la ·p:aitologi.a ehimica da queto nuovo indirizzo di ricer.c.h e hanno ricevu to notevole im·p ulso da portarie all.a soluzio:µe di problemi ehe sinora sembravano difficilis. . 1

1

Slffil.

Nel comport.am ento ·deil m,e·t abo·l ismo organieo, i·n.f.atti, le in•d.agini n el san,g ue servono a darci in.dicazio·n i piu precise di quelle n elle t1rine, :nelle qu.a li in g··ener.alie i prodotti del rica·mibio p1assain.o qu.a ndo· nel sangue si tro• vano in eceesso. Nei rigiuardi d.ell'a.cido urico, sebbe.ne esistan o interessanti lavori, a n cor.a si presentano non poche lacune e mancano full.cora ricerche i tiematich e in·dirizz.ate sopra un largo pia·no, da cui si possano trarire co·n clusioni attendibili su questo g rande e notevole argo1nento . Oggi non vi e p iu alc.u n du.b bio ehe l 'acido urico, scoperto n el 1776 d.a Sch eele e d imostrato n·el 1797 dal vVollaston. n ei nodi gottosi ·deriva d.alle nuc1eine: e cioe un prodotto del 'metabo·li!s,m o dei n11.J1clei ·proteidi, contenuti nei nucl1ei oellul1ari e precisam.ente <lell 'acido nucleinico. D.all 'acido nucleinico deiriva1no le cosidette basi purinich e : l 'adenin.a e la guanina. Im. se1guito a un processo .di disaminazione l '.adeni1n.a e trasform.ata in ipoxantina (0 ssipurin.a) e l:ai guanina i1n xantina (diossipuTina); un processo di o sidazione trasfor1


~[ANNO

XXXIX, NuM. 23]

SEZIONE PRATICA

tma poi la ipoxa ntina e la xantina in triossi.Puri\Dra, vale a di;re in aeido urico. La sorgente d 'orig ine dell 'aeido urico e, come si sa, dupli.ce : e ogema ed en<logena . L'origine endogena si ha sia dalle nuele in e di})endenti dalla elaborazion,e bioehin1ica deg li €lem en.ti eelluliari eh e da quelle ehe si formano p er sintesi; quella eso.gena <lalle nuele4ne .itntrodotte eon gli a limenti. Noi non possiamo agire s ulla frazione endogena, ma la frazione .esogena puo essere a volonta aumrentaw. 0 din1inuita o anche soppressa . Con delle razioni .a.limentari prive di purine, l '·eliminaziome d elle plllrine urinarie diseoode a :uin ·miniimum, vari.abile da un soggetto all 'iaJtro, ma assai costarn te n ello stesso in·dividuo„ Nel digiuno totale questa eliminazione e an cora piu bassa . -ei no tri pa. ti abituali e la carne eh e da luo.go a grande produzione di a cido urieo essendo rieca di puri11e preformate. Certi tessuti riec hi in nuelei (iam.imellre di ' 'itello, panereas, -ecc.) ison o sorgenti di purine ameora piu abbondanti. Al eontra rio il latte, le uova e. un .gra11 numm-o di vegetali son quasi privi di • pur1ne. Per qiua nto riguarda il de tino d ell 'aeido urieo nell 'orga11ismo umano possia1mt0 dire eh e esso e ritelnuto dalla maggioranza degli a utori -con1e inatta ccahile e com e un prodotto teJrmin ale del m e;tabolismo purinieo, ieh e viene tutto, o qua i, eliminato .con le uri.ne. 1

* **

copo dellc no tre r ieereh e e stato quelle di vedere il eom p-0rtamento dell ' uri eerr1ia in diversi stJruti m QII'bosi e speeialmente i n. quelli ehe h anno un 'influenza, piu o meno note;vole, s ulla formazione o sull 'eliminazione dell'acido . ur1eo. Ci siamo serviti a ll 'uopo ,d i pazienti, n ei qua li , abbiamo eon.temporan eamente e sistem a tic.amente e eguite tutte le Ticereh e eollaterali ehe potevan o essere utili al nostro, studio . La presa d·el sangue veniva ßatta il mattino a digiumo e dopo eh e i pazienti erano tenuti peir .a leuni g iorni a dieta eostante. Come m etodo di dosaggio ci siamo ser viti di quello ·di 1F oli•n, eh e n on rite niamo opportuno descrivere, trovandosi esso n ei eomuni t rattati ·di a na lisi . Riportian10 n ella tabella eh e segu e i risulta ti ottenuti. 1

883

regime alime n tare misto e ehe ha oscillato tra gr. 0,003 e gr. 0,005 per mille e lo eonfrontiamo eon · quello ottenuto nei casi patologiei da noi studiati, trovia m o , dei valori e ·delle differenze tali, ehe ei p eirmetto·n o di fa re d·elle deduzioni abbastain za interessanti. Nella leucemia mieloide cro.n ica , eom'e ra prevedibile, e st.atiar riscontrata netta e costante iperuricemia. Cio e ·d a ·m etter si in r.eilazione eon un fatto caratteristico per la leueemia , con l 'aumen to eioe <lella ·distruzione delle sotanze cn..uelein~ehe, da cui origina, C-Ome e stato ·d&to,, l 'aeido urieo. Si tratta .sopratutto di u:n accelerame nto n ella formazion e e n ell:a di struzione dei leucoeiti . Nelle n efriti , n elle quali, co·n uno stu,dio accurato dei pazienti , abbiamo eseguito tutte le indagini riteinute uti]i p e·r stabilire lo stato d ella funzionalita 11ooale, e d.i .oui nella tabel]a n o•n. n e riportia mo ehe aleune, due fatti in1portan ti riehia mano la nostra attenzione e eioe, in primo luogo, l 'aumento mai m 'a1n cato della quantita ·dell 'acido urieo n el sang ue, e secondiariamente il c.omportamento di tale aument o, ehe e stato in. n etto rappülfto .oon il ar.a·do della le,sione ren.ale: q.u.a nto piu gra,re e tata la turba d el potere funzionale dei r eni, ta11lo piu a lta e stata la peroentuale di aeido u•r ieo riseo•n.trata n el san g ue, mentre a urn.a le ion e renale modica ha corrisposto un ta o, di aeido urieo· sanguig n o di poco ~ u1Jeri ore .a lla n onna. In cio i r101stri risultati con cordano ron q.U1elli degli autori eh e; ci • hia111no preced uto e particol.armente con quelli di Folin e Den·:Üs, ~1ajer, Cha uffard , Brodin e Grigaut..1 E inoltre da n otare eh e l 'urea, eh e e stata dosata eontemporan ean1ente all 'acido urieo, h a spesso seguito le oseillaz ioni di que to„ E un fatto degn o di rilievo, messe in evid.e1nza an.c.he da altJri (Cristol e Nikolioh ) e eh e in eerti casi abb iam-0 n.ot~ato un aumen to ·d i aeido urieo n el an gue prim.a aneona' eh·e si p·otesse v..erificare un aumento d el1'azotemia. Se ora pre.ndiamo in con iderazione il fatto ,c,h e l 'aeido urieo, vie1ne eliminato peir l 'emuntorio r en.ale, n·o i vediam10 eh e eon la ricerca ·dell 'aeido urieo n el san g ue abbiamo un inezzo di e. plor.azione funzion ale renale eh e presein ta una g·rande seinsibilila. Riteniam o eioe, ·d 'aceo1rdo .c.on altri a.utori eh e si sono oceupati d ell 'argomento, eh e l 'uricemia costitui. ce un indice 1chin1ico· m1olto sen sib ilo sul1a fu•nziona lita renale. ~1.a lo sl udio d ell 'urieen1i1a1 rielle ma lattie renali , eeon.do noi, rivest e un 'in1poiftanza di alto valorie speeia lmente ·p er il fa tto ehe in 1

1

CoNsinEnAzioNr.

Se prendi1a·mo in consider<izion·e il eontenlllto di a.cido urico .da noi 1riscontrato n el sangue di a leuni soggetti i1ormali sottoposti a un 1

1

1

'


884

« IL POLICLINI CO »

XXXIX , NuM. 23]

[ANNO ~

N.

Ac. urico in. millgr.

Diagno i

d 'ord.

Pressione • sangu1gna al Ri va-Rocci

i\ zo temia

.

per 9&

A.c. urico del Jiquido cli .diffus1one

.

.

Osservazioni

.

_-

.

1

Le11cemia miel . cror1 .

8 ,55

Id .

10,20

2 3

,.

Id .

4

.

-

0

7,40

Id .

-

-

-

-

8,20

0,80

150-100

8,55

0,78

165-104

10

1,02

172-90

12

2,40

210-140

-

-

.

-

8, 20

Nefrite cr onica

-

.

-

-

.

6

Id.

7

Id.

8

Id.

9

Id .

7,60

_0,64

155-105

-

10

-

Id.

9,40

0,92

170-90

-

-

Id.

13,10

1,02

280-140

-

14,40

1,20

250-170

-

Id.

-

-

11

.

.

-

.

. '

-

12

Id.

13

Id .

8,60

0,70

155-95

14

Id.

8 ,60

0, 80

14.8-85

15

Icl .

1,40

120-70

16

Id .

7,60

0,72

148-90

-

17

Id .

8,80

ü,92

152„100

-

18

Id.

14,10

0,94

110-70

9,40

0 ,84

1G4-95

7,40

0,58

14-0-90

-

19 20

12

Id . Glom.-nefr. acl1 ta

.

. Stato uremico

.

Stato ure1n1co

Irlosi s tolia

-

. Stato urem.; iposistolia -

-

21

ld .

6,80

0,64

150-105

-

22

- Id .

7, 0

0 ,80

145-105

-

8, 40

-

0,54

140-100

8,60

0,58

135-85

-

7,80

0,62

148-90

-

23 24

Id . Id.

25

Id .

26

.

...

Ci rrosi epatica

.

7, 77

-

-

7,80

8,88

8

8,88

-

-

28

Id. Id .

-

8,40

29

Id .

7,52

-

-

7,52

6,80

-

7,10 6,80

-

7, 20

-

-

7,20

-

-

27

30 31 32 33 34

Colecis l ite

ld . Calcolosi epa ti cu ld . Id .

35

Eputile infettivn

8,40

-

-

36

8,20

-

37

ld . . ' len . e ins11ff. rnitr .

5, 80

0, 50

38

Id .

6,80

0,58

39

Insuff. 1nitr.

3,66

0,38

40

Insuff. aort.

4,10

0,42

-

41

Id .

3,80

0,40

.

Lieve iposis tolia Id . Compen sata

-

42

Fibrill. a ur.

8,10

0,62

43

Insuff. mitr .

3,10

0,3~

-

44

Sten osi e i11suff. rr1i tr .

s,eo

0,48

-

45

Insuff. aort.

4,40

0,42

-

-

~

---

-

-

-

.

Id. Id.

1

1posi s tolia 1

Com:p en sa ta .

l d. Icl

.


(_.\~NO

X X.XIX,

~Ul\I .

23J

SEZIONE P RATI CA

certi ca i gira,,i (n . 11-12-18) d 'i11su ffi cienza r ena le, con intomi n etti d 'ure mtia, e e h e ebb cr o esito letale, e n eJi q ua li non si eb be a co11statare a u memto n o tevol e diel ta . . o azole111ico, · a11bian10 invece r itrovato uno s1)iccato g ra(lo d ' iperuriccmia. Dai cio ne ded uei.amo cl1 e i1elle n 1ala ttie rrenali , a n.ch e q u ando fa lli ce l 'in·dice .azotem li co, l ' indioe u ren1ico se~· ue se111 pr e un ne Lto paralleli . . n10 con ·i l g r aclo delle lc ioni te. se, r ispecchian d o i11 t11otlo fedele lo tat o della fun zio11alita r e11ale. l rn r appor to .ab bastainza netto abbi.an1 0 tro,-alo p ure bra u r ieemia e p ression e san guig na, n el senso .eh e l 'iperur ice111i a si e qua i sen1p r e .aeeon')1pagna ta a·d ipertjel!lsion e. olo i 11 a lcuni oa1 i (n . 15-18) a bbia m o r iscon1ra to i perurieemia sen za a u mento d ella pr essio11e sang uign a; m a cio era d a in1putar e al fatto e h e tra t tava i ·di cardio r enali con fa tti di iposistolia e d-ebolezza mioc.ardica. Da qua11to si e d elto rilevia m o la g rande i 111porl ri1nz.a cl1e irrLplica lo s tu.dio d el l ' uri cemia 11elle miala ttie r en ali e p rop ugr1ian10 senz 'al bro il con ce lto cl1 'esso sia e -teso· e j)1<1 tica to piu froqu entem ente di que llo cl1r. llon sia; es... o eioe d ovr eb be cos La ntemenle f ig"t1rar e a fia n co dello tu·dio d egli altri csan1i r el a tivi a lla fun zion.alita rein ale. _ ci ca rd iaci com pen ati il tas o d 'acido t1Tiro nel san g ue ha oscilla:to tra limiti clte J)re ~ a poeo rientran o n eilla TLo rma. Non eo i e sta to n ei cardiaci scompen sati , n ei q uali si e quasi empr e riscontrata iper;uricemia. Qual 'e la cau sa eh e agisce 111el d ete rmi1tis m o di tale aumento n ell 'ipo·sistolia ? Seeon d o n oi essa •n .on e unica. Non diseo·n osci1a.n110 , d 'a.ceordo con Crist ol e Nikolieh , eh e la dim inuzion e d1ella pression e sang uigna cl1e si 11a nell 'iposistolia apporti un aumento d ell 'ac ido u rico ·n el sangue ; ma riteni am o, contrar ia m e'n tei a q.ua nto sosteng ooo i p r edetti nu iori , cl1e a tale fa ttore n on sia d a 1attribuire l a parte pred omina nte . Cr edia m o infatti eh e .anch e. n ell 'iposistolia la causa principale d el1 'iperurieemia risieda n eö. r eni , ma non in quant o im1plica il com por tam ento ,d elh:i: pres.... io11e ar teriosa. in se stessa, m a in quanto comipo1rta l 'ipofun zion.a lita rena le el1 e vien e a d etermina rsi 1n seguito a ll ' iposistolia . I11 un .altro n ostro p11eced en.te lavoro a bbia m o infat li dimostra to, eh e n elle eardiopa tie se0m1)en sa te esiste sempre uno serezio rrena le piu -o m eno aeeentua to, ehe per siste, sebben e min im o, a n c.h e d opo eessait o Io scom pen so. Nei sogge tti co,n. a ffezioni epa tieh e: eirrosie pa tit i, eoleeistite, calcolosi , in eui la f11n2ion e del fegato e piu o m en o co1n pron1es~ 1

885

a b bi.am o t rovato q uasi sem1p re u11 a umento d i a.cido u r ico n el san g·u e. Le variazioni quantitative sono tali da fa1rci e ff.et Livamente riten ere ch,e esiste u n rapporto tra l o s·tato funzio1n1aJe ·del feg-.ato e l 'acid o urieo del san gue. In eio lei nostre ricer eh e eon fermano ·p ienam en te q.u.elle ·di Ch auffair d-Brodin e Grigaut i quali h an no dimostrato cl1e il fegato eser cita U·Il po ter e re.g·ol.a to r e sull '·u rice·m ia. Nei casi di cirrosi epatica im e ui ab·bia mo e eguito con tempor.a ne.amente il d ois.aggio d ell 'aeido u rieo n el sangue e n el liq uido ascilico a bbi.anio urova to ·d ei valor i p r esso a poeo ugua li. I n ostri ·r is ultati eh e co·n eordano con quelli di a ltri !a•utori (Ch auffa r·d , Bro din , Griga ut, l\1enasei) m etton o in evidenza eh e l 'aeido u rieo i tr ova nel sangu e n ella s tessa quan tita d ei liq uidi di ·diffusion e. Quiesta eonstatazion e m ori ta il suo val or e pecia lmente da un punto di vista pra tieo , perch e nrostra eh e per il d osaggio d·ell '1acido uri,c.o l 'ana lis.i puo esser e fatta, senza tema di en sibile error e, o sul sang u.e o sui liquidi di diffusion e. 1

1

CoNCL U DENDO.

I n ostri risultati ci portan o a lle segue nti con elusioinj : 1) L 'a cido urico e sem p r e a umen tato n elle leueemie mieloidi er o·n ich e; 1) Risoontrasi costan tem ente i peruricen1ia p uire n elle ne·friti: tale a um ento segue un r1etlo r.ap porto eol g riad o drella fun zion.alita rena le : quanto piu i r er1i son o l esi n ella loro f.un zion e, tamto piu a lto e il tasso d '.aeido urieo n el san gue . L 'urioernia e l 'a zotem.ia ,,,a nno frequ entem.e·n te di pari passo; qualch e Yo1ta pe.r o l 'aum ento ·d ell 'acido u r ico pre·eede quello d ell ' urea. Un fatto di partieola r e rilievo e quello .eh e h a dimostrato comie in aleuni oasi g ravi ·di n efrite. eon tasso azotemico non molto ·elevato , si e riscontra ta spiecata iper•UJricem ia. Un para llelism,o a bbastan za n etto e iste p ure t ra urieemia e pr essio·n e san.guig na. Da i risultati ottenu ti emerge chia r o c.h e 11ell ' urieemia abbia1no u n ·m 1ezzo im portante ed resatto p eir l 'esplor.azion ei dell1a1 fumzionalita r enal e1, on·d e p r opugniamo l 'impor tan za e l 'utilita .d el su o· studio n elle n efriti; . 3) N·ei cardiaci comipen sati l 'acido urico 11a · oseillato· tra lim iti eh e, presso a poc.o , rrientra no n ell.a •Il:Orma . Nei car·diaei seom pe.n . . ' . . . . sat1 s1 e inveee r1scontrata q uasi sern pre iperu·r ic,emia . Metti.am o eio in ria pporto .con lo ser ezio r en ale eh e quasi sem pre aceom pagna l ' iposistolia; 4 Am·eh e n egli epatiei (ei.r r osi , epatite, eo1

1

...


88G

« IL POLICLINICO »

leci lite) ~ i e, dician10 d i reg·ola, tro alo au111cnlo ·dell 'acido· urico n el sarn.g·ue. l el Jiq ui<lo a cilico delle .c.irrosi Si C riSCO•Dtra'Lo Uil ta so di acido urico pressoche uguale a quello del artgue, per cui la 1ricer ca d i e ·so puo far i indifferrentemente ul sang·u.e o sui liqui. ' di di ·diffusione. RIASSUNTO.

L ' A. ·}1.a studi,ait o il co1nportam1e11to clell 'acido urico n el sangue in vari &tati morhosi. Ha trovato iperuricemia costainte n elle leucen1ie , n elle epatopatie e nelle nefriti: in queste ultime ha messo in evide nza come l 'uricemia rappresenti un importante n1ezzo di esplorazio11e f,u.n zionale dei reni, per cui lo raccomanda vivamet11ite n ello stu·dio delle 11 efriti . ei car:dia.ci com1)ensati ha tJrov.ato valori d 'acido· urico pressoche norm1ale·, e 11ei cardiaci con11Jiensati i peruricer11ia.

: 1\ NO

XXXIX,

~l1 J\J.

23

NOTE E CONTRIBUTI. R. E

S.

ARCISPED.\ LE DI

MARIA

NuoY.t\

STABILIME TI RIUNITI DI F11ili~1.1: .

Di un segno obbiettivo dell'a.ppendicite • cron1ca. Dott. G. A. Scorr1, Aiuto i11car icato i1el Tu rno cl1irurgico ·diretto dal Pro·f. U. STOPP..\.1'0.

Gia .a lla fine ·del secolo scorso si conuaiva110 nu:m.erosissime m emorie sull 'app<m·dice verm iforme. L 'Edieb-ohls nel 1898 ne .aveva potute con sultare parecchie centinaia: argome:rito quin·di ed a maggior ragione non certo nuovo ai nostri tempi queillo dell 'appendi cit€ . Cio non pertanto, b e11che nlllmerosi siano st.ati i ricercatori e g·li osservato·r i, non si puo. dire og·g'i ri sol t,o il prob.Jen1.a di una sicura di1aig·110i spercialm·e nte p er la forma cosidetta cro n ica di .appendicite. BIBLIOGRAFIA. • Per questa e sen1p1~e stata in n1'odo })artiBIFFI. Rivista ( lspecl aliera, 31 gennaio 1931. col.a re ,difficoltoisa l 'indagine di.agnostic.a : proBORCHARDT. Zeitschrift f. Tuberkulose, V. 50, r. 6, 1928. va n e e il numerr oso gruppo di se·g ni sen1eioBouLuD et Cnß~11EN. Le Journal de Med ecj11e d e ti ci p iu -o, n1e-no caratteri stici e patogn-0moniLyon, febbraio 1921. ci eh e i dive-rsi AA. hanno creduto di poter CECONI. 1Y.falattie del r icambio. Min. Med. , 1928. CnAt.iFFARD, BnoPIN et GRrCAUT. La Presse ~ledi­ stabilire con1e si1curi i•n1dicatori di t!a·1e form a. cale, 15 die. l 920. E opportuno ricordare qui eh e l '_.\.llingham CRISTOL et N1KoL1cH. Soc. Nat. des Sc. l\led. et nel 189 1, forse per il primo, gia a\re,·a di ... tinBiol de l\1ontpellier et du Languedoc l\1editerto, fra le ,-arie forn1 e1 infiammatorie dell 'apraneen , 1 d ie. 1922. pen.dice, quell.a cro nic.a. . CRISTOL et i 1KoL1cH. Soc. Nat. de Med . et des Sc. l\fed. de Lyo11, 7 febhraio 1923. In seguito qrue ta e . tata da 111olti di cu sDE CANDIA. Riforma: Medica, 30 giugno 1930. a e d.a qt1alcuno perfino n eg·ata; allo stato ETrENNE e t V.EnA1- ~ . Cor1gres Fran9ais de Medeci11e, attuale dell e •n ostre cono scenzei si puo dire 10 ott. 1922. ehe la ·m1a1g·gior part.e degli AA. e •CO!ll·COrde For...1N, DERGLUND et DERrCK. ~aris Medical, n. 6, 1925. nell 'amn1ettere l 'e:s.istenza di tale for1na n1o rlzAn. 25° Co,ngr. Soc. Ital . Med. In tern., 'frieste, bo a, esistenza eh e ·del r esto freque'l1te1ne11te 6 ott. 1919. '~erifichiamo· al tavolo operatorio. ~IANCA. Archivio di Farmac. Sperirn. e ScieI1 ze Molte cau se son-0 respo nsabili ·della su.acce11affini, 1930. J\iATHIEu-P1ERRE -WEIL e t GurLLAUl\fIN. Soc. de Bio- nata difficolta diag·no-stica per le . form e appenlogie, 25 1narzo 1932. dicitich-e·, p·a rticolarmente iper qu~ll e 1Cronil\IELLI e STEFFl\NUTTI. Giorna1e Medico ctell 'Alto cl1e. •F ra di es e e da an!Iloverarsi, l)ri1na di Adige, fase. 10, 1930. tutte, la di,rersita spesso accentu.a tissima delle l\IENASCI. Rivista Critica di Clinica Medica, Firenze, n. 6, 1924. caratteristich e anato1nich e e iopografiche del' Io. Rivista Ospedaliera, 1923. 1'appen·dice, 11a1 qu.a le, 1com 'e noto, puo assul\IIENDEE. Zeitsch. f. Klin. ~Ied., Bd . .27, 20 mar- 1ne:r<e lungl1ezza, dire1z ione, rd iametri, posiziozo, 1924. MoHR-STAEHELIN. Trattato di J\,iedicina I ntern.a, n e div.ersissiimJi (app1em di ci tozze e bre-vi, append.ici lungh e ancl1e oltre 20 cm., appendici v. 4, :p. 2. Soc. Editr. Libr., NapoJi, 1930. l\iltrsu1vrEc1. Conv. d ella Soc. I tal. di P ediatrica in preoecali , sottoc.ecali , Tctroce1c.ali , la t e.r-ocecaCremona, Napoli, 1924. . 1i , ecc.). :f ra le1 altre. cau .e so no· da t eil1ersi in . Pn cl\1AVERA. L a chimica e l~ fisiologia dell 'ac. uricon sider.azione la natura, l.a virul·enza d el gerco. Napoli, 1924. 111e patogeno e la varieta delle ,rie d i11va s~Q1De. PUPILLI. Giorn. di Cl. Med., 30 die. 1922. Ro~noNr. Biot; himica. l Jnione 1'ip .-Editr. Torin. , A su1ai volta l 'ap1)endice ammalata puo s1n1u1925. lare ·altre n1.a lattie provocandon·e sinton1atoSTEFFA UTTI. Giorn. Med. dell 'Alto Adige, fase. 7, logi.a apparenten1~111te pertia:iente ad esse e tale 1930. da n1ettere i11 g·iu . . tifircato imbarazzo a11cbe il l lLLl\I,\NN. 34° Co11gr. dell a Soc. Ted. cti l\Iecl. In t. , '"' iesbaden , 24 aprile 1922. sen1eiologo piu esperto: si hanno cosi dispe1

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0

1

1

1

1


I

[:\.~l\'o

\\XIX , Nul\r. 23]

EZIO E P llATICA

i>sie a1)1)endicolari (Lang·uel), e1Ja liti appe11dicolari (Dieul.afoy), ·p leuriti appendicolari (Dieulafoy), elaudicazio11i appein·dicolari (Deni , Zesar, R-egnard , te1m), eee. Tali fatli n1'orbo i, a·n ehe se conte11111ora11e1 o se:condari in1·rr1ediatJa1111ente al fatto appendieolare, l)O ~-0110 e se re da principio i soli ad essere rile,ra bili. P&r eo11Lro malte, tro,p pe i11alaltie possono i111ular1e forme .a ppendicolari: fra que t c, in ordine ·di freque11,za, so·no ·da ricordar i le a ffezioni clella ...,al1Ji11ge e dell 'ovaio destri la coleei '"'tite e Ja coletitia. i, le ulceTe duodenali e g·a ... trieh e, le affezioni in gene1'e del r ene de. tro, la i11 fia111n1azione <li m en1brane perieecali, ·dell1a1 i11e111branclla di Jaickso11, della benclerella o J)lica di Lane, di Donati, ece., le 1n.alfor111nzioni del tubo digere11te e particolar111ent e quell e del ceco e co]on aseen{lente eh e dja110 di turbi ·di ca·nalizzazio,n e, la 1coprostasi s1}eci<iln1rent,e e aecompagna t.a da entere pa~ 11~0, le n euro i .g enitali, la tubercolo i del ceco, la psoite r eiun1atiaa1, eee. lJer tutte ques le rag·io•n.i la diagno i di a11J)e11dicile 1croni ea e ubaeut.a e re a inolte volte diffieile anel1e al n1edico o al el1irurgo piu e perti: com e .dieevamo piu avanti, m olti sono ... tali quindi i ricercat ori eh e ha·nno tentato, lJer n1ezzo di qu€ to o quel seano en1 eiotico, di poter formulare una diagno i. esatta n ei ca~i in eui , ~flJ man canza della fenon1,enologia cJa . . , ic:a1 co1111)1ela (frequente olo i1elle ap1)endicjt i aeute) . i era inoerti se tratta·r i o no di a1)pendi eile. E noto a tutti l 'antico segno .d i ~·f ae Bu·r11 ey 1cioe ,d el dolore loealizza to in u11 qete1"mäm1a to punto della fossa ileocecal.e destra e piu prer i„.amente a due polli ci dalla . i. a. s., e su una linea tirata da que~ t,a all 'ombeli co . J\.llri segni di dolore loca lizza to sono qu elli ·di Cla,do, di l erth, di Lan z, di onnen hurg, di Dieulafoy, tutti ri contra]) ili in punti piu o n1 e no equivalenli della fos. a iliaca clcstr.a . Di eulafoy .acrgiun ae anzi al eg oo dolore al tri du c segni: l 'ipcr c te ia c la cli fe a n1u eo laue n ella zon.a appein di colar·e (tri ade inton1atiJca ri contrabile qua ·i e clu iVD 111en le n ei casi aeuti). Loekwoo·d h a indicato com·e caratteristico u•n g·orgog·lio ehe si puo ascol'tiair,e nel pun to di ~Iae Burney . Un eontributo valide alla sem eiologia <lell 'a1) pe11<l~c ite ha portato Rowsi ng colla sua cla, sic.a rr1anovr,a : i risultati di questa sono pero qualeh e volta incerti perche d elle masse feca li possono impedire o comunque ostacolare Ja lra "'m i f'~ i o n e ,d ell 'om.da 1)rovocata nel colon <liscendenLe; Ortali h1a1 ·mi0dificato qu e ta m a1

1

n ovra provoicando la pressio11e ul co1011 asce11dent e e prefe.ribil111e11Le i·n· eorri ~ po11·d·e11za del1'ang·olo epatoeolico: si e pero ugualn1emt e oservato ehe il resultat.o po'Leva es ere n egative per easi di appendicite n ei quali l 'atto 01)er.a to11io ·dimostro piu tardi di trovar si effettiva1nente ,d i frontei a lale forrr1a n1orbo a. .Altre ricer che sen1ei0L]( J1 c 1)'110, tate co11sigliate da aJtri AA. : si parla co1i del ·egno cli Fantozzi rilev.abile 1coll1a1 pressionie 111anuale ull 'a. iliaca, e del se·g no di Neirotti cioe clel punto doloro o g luLeo superiore des tro appen·dicolare. Oltrei a tali segni soggettivi 0110 stati presi in co11si derazione egni indiretti : di questi „pecialmeinte due : uno ricavabile dalla storia dell 'an1nnalato e eioe la stip i ahi luale (eh e si acco1npagna frequentem ente agli ~ t a ti di appendicite 1cronica) e,d um. altro rica,·ab,ile d:a1l 'indagine radio.g·rafica, 11aturaln1e11te pero ambeduei so·n o i'Il oerti ·del pari degli altri: e ovvio eh e puo esister;e infatti stipsi senza eh e coe. ista appendicite ed e parimemti ovvio cl1e la 1n.a nc1a,nza di riempirr1,ento della a1)pendj ce ai raggi X puo ve:rif~carsi a neh e per cause: diver... e d.a ll'infiammazione appendico1 ar e; gli st es... i ra,diologi sono del parere eh e ;nelle form e ap])en·dicitieh e eronicl11e la radiog·r.afia e 11tile ~ 1)ecialn1ente iJil, q11anto pub . . cartarei altre forn1 e n1orbo e e quindi contribuire per esclu. _ ionc alla diao-no,si di apJJendicite. I ... egni e·n1eioti1ci i)rincipali el11e Lre\·e mente al)biamo pa ......ati in r a e,g na . . i basa110, n ella 111,agg·ior parte dei ca i, sull:a, dol orabilita tra. J11 e sa, qua i seimpre alla JXtr ete ad.do1T1inale, i1n seguito alle nost1'e 1n.anovre; sem1Jre, in oo-ni inodo, tutti qt1c,"'iti sinton1i so110 oggetlivi 1e c1uin·di per qu·esto f.atto· tes'"'o non posono avere u11 valore sieuro„ D 'altra parte aleuni segni obbiettivi con i t en t i i.11 1nodi fi c.azion i della zona appendicolare 11011 11an110 poluto aver e una ap1)licazione 1)ra ti ca perche __ en1pre ogaetti .a lir11itazion i 1cl1 e 11a•nno tolto loro qu el valor e as oluto o qua i cl1e era i1eces. ario per Ja loro imporLanza l)r ec i&a e d eci ... iva; cosi Wolkovitich at~ribt1i n1011 a i1111)ortanza alla atrofia muscolarei de] IV i11feriore d. 'dell 'addom·e : il valore })ero ,di que to eg·no e nullo pür div c1~se categorie di perso,n e· e precisam·ente per quelle eh e h ai11no avuto preg·res. . i i11ter,renti sull 'addon1e, p,er le 111ultipare, per i lavora tori di q·uelle elassi cl1e h anno .atnorn1 ale sviluppo delle pareti a·ddo1n inali per cau, e profe sio1n,ali , ece. Lazz.a rini ha 11otato a sua ' 'olta cl1e si puo osservare n ella zo11a appe11dicitica llna certa pa1stosita rilevabile non co11ti11uame·n te ma a.d intervalli; Trotter afferma prero ehe questa pasto ita e dov uta e ~ clu s iva0

L

1

1


.888

«

IL POLICLINICO

»

[ANNO XXXIX,

NUl\f.

23]

ri1e.nte a ripien-ezza del ceeo : in ogni m.o do cani~h1 e, biochimiche e tossiche esistenti solLazzari11i, pur nO'Th n egando tale ·p ossibilita, tanto ne.i icasi di appendicite; l 'appen,diee sacor1ferm.a el1e tale se~no· riveste una certa in1- 1~~bbc, :an~he .allo stato normale, molto piu portanza in qualeh e ca.s o. r1eca d1 f1lamenti simpatiei ch.e non gli altri Di un altro sintomo obbiettivo sara invece o·r g.a ni contenu;ti n·el aarvo addomiJnale: in maqui detlio in modo pairtieol.are perehe questo latti1eJ varie di essi non sarebbe mai stata ri:sen1brava rivestire importanza pratica maggio- scontrata in.f atti alolllila irritazione o ipergetre degli al tri finora escogita'Li ed in gran parte nesi id·eli ·filam)enti simpatici. EO'li amrniette . 'Sopra deseritti; esso eostituisce un ·d ato seme- inoltre · ch1e talvolta per le normali comUJn.icaiotico di fa,ciJ.e rilievo: c01D siste questo nella zionii fra IDami sim pat~ci e p.a rasimpatiei dei dilatazio111e attiva della pupilla destra negli ap- due lati del corpo seeondo alcuni e per la dependicitici eroniei. Tale midriasi, ehe p·uo es- viazio,n,e a sinistra ·d i gran parte deille.fibre· simser e rilevatä senza ausilio di speeiali a·p pare·c- p.a tiche seeondo altri, si puo avere midria.si c hi (pupillometri, per un magg ior rilievo di anehe o soltar1to a sinistra. Allo stato attuale I?aggior precisione), fu osservata per la pri1m a d1elle nostre conoseen.z·e si puo pero obiettare _v olta, in ·m odo conicreto, da Mosehowtitz; del 1c.11e tale ipergen esi deil simpatico non e veroresto fino dal 1850 e qi1indi i1el 1868 e 1875 simile: la midriasi e in Telazio:ne a stimo}i per m erito di Jßaillagier e Roque ena: stato os- vari (tossici, dolorifici, ecc.) ehe ·partono da or.servato e sommariamente deseritto un rappor- gani a ddominali ammal1aiti; ehe ta:nto piu sta~o, !Don meglio defimito, fra di1atazione pupilbiliscono la relazione pupillare; quanto piu Io lare ed affezio•ni di o·r gani interni a distanza stimolo e cronieo: cio naturalmente vale an~p. es. n1el~a1 tuheircolosi polmonare e pleurica) . ch e per gli altri organi a.ddominali 1che non Dopo di questi, altri AA. recentemente stu- si.ano l'appendiee. diarono ·e confermarono i rapporti imtereor~eir due ordini di eonsiderazioni ho voluto r enti fra pupille e orgarni interni ammalati ricercare tale sintomJO obbiettivo di midriasi (Sergemt, Cursehmann, Eichorst, Strumpell, i'Il malati degenti nel nostro Tu·r no chiirurgiOppenheim). co; ·primai di tutto per il fatto ehe fiiequenteU1timam1ente !B uchmann h)a1 studiato. tale mente venivano ;a1lla nostra osservazione casi stin1olo im. un grandissimo numero di casi in cui non,. facilmente si poteva formrulare UIIla .(3500) di a·ppendi1cite eronica di sogge.tti ehe ·d iagnosi esatta preoperativa -eid inoltre per il non prese·nta.s~ero co nternpornnearnente, in at- fatto 1che detto segno semeiotico appariva dalla letteratura riscontrabile in un 'alta percein.t~ ed in esito, affezionj patologiche polmonatuale di osservazioni e quindi di un valore non ir~, pleuriehe o deil sistema neirvoso oentrale, ed ha confermato l 'esisle11u.a d.el rappo rto fra ap- indifferente nella pratic;ai quotidiana. pendice e pupilla ehe la maggioranza degli AA. La rnia casisti:ca si riferisce a soli 50 casi, moderni ormai 1ammette in maggioranza sal- tutti avuti in o.sse[vazio·n e nei reparti uomini e wo qualche eeee·zionei rara. 11 sintomo sarebdonrnie, in un periodo <li circa quindici m·esi; il he secondo l 'A. presoote nel 93 % dei casi. ma teriale sarebbe potuto essere molto piu nuSecondo Donini l 'amisocoria ad·dominale sa- m1eroso sie non fossero stati scartati tutti quei ~ebhe quasi frequente eome qu1 e lla toracica e malati in 1cui o l 'ahamnesi fam1iliare era forpartieolarmente nelle appemdieiti in ge·n ere sa- ten1ente positiva per mal1attie dell 'apparecchio r·e hbe riscontrata (pero a sinist•r a per lo piu) resp1ratorio e del sistema nervoso ·in g.einere, o nel 42 % dei casi: in alw percentuale e pure l)anamnesi personale remota o reoente era .a nriscanif,rabile ~lle altrel .aflfezjoni de~l 'acldo- che debolmente positiva per le malattiei sud·d ette .e in cui vi fossero in esito o in atto m.a·nime destro. . Seeon·do Buchm1atn·n il -sistem.a nervoso sin1- festazio·n i a carico a ppunto della pleura, <lel patieo e quello ehe stabilireibbe il nesso ana- polmone , ·d el sistema nervoso. tomico ·e funzionale tra pupilla e appendice; Dall '·esame dcll '.u.nita tahella riassunti va ~i sembrerebbe infatti <lalle ultim.e ricerche mo- possono, rapidamente, senza diffondersi in su.dern•e ehe durainte il proeesso infiammatorio perflqe esposizioni di dettag liate storie elini.appendieolare (e spe1ci~lmelI1te nei ·casi di piu ch e e ·di reperti operatorl regolarmente esilung,a dll.Lr.ata) si v·e rificasse un 'intenSta iperge- stenti 111ell'archiyjo dell 'üspctlale, fare alcuni nesi di filam enti ·di tale sistema, (Masson, Ma- rili1evi d·egn i di una certa im portanza per il ·r escl1, Savitzky) e un secQ>n;d.a rio stJaito d 'ir- dato semeiiotieo ehe es.si co·nfermano come solTitazion.e di tutto il sistema simpatieo e di tut- tanto relativa·mente interessante. Esp~):.ti in eiti . i SU-Oi rami fiino al dilatatore aella ·p upilla fre i rilievi sono questi : • ~ m. di Müller, ·dovuto a stimo.Jazio ni m1ec1) Su 22 1c.asi di a1ppendieite su·baeuta in ~

1

1


[ANNO XXXIX,

N1i l\>I.

23]

889

SEZIONE PRATI CA

TAVOLA RJA SSUNTIVA ~

N.

Cog1101ne e nomE

1

P. lrma . .

• App. cron1ca

2

B. Rita

.

App . subacuta

ld .

3

D. Antonietta

App. cronica

ld.

4

s.

. .

.

5

G. lr1I1a .

.

.

.

App .

ö

c.

lda

.

.

.

.

• App. cron1ca

7

T

Ada

. .

8

P. Giovanni

.

.

App. subacuta

9

n.

.

• App. cron1ca ovar. d.

Ofelia

~Iaria

.

L . Pia

11

N. Giov. Batt. .

.

12

P. Luisa .

13

c.

14

F. Brun a

. . .

15„

D. E1nma

.

16

D. Giuseppa

17

ß. Bice

18

G.

19

M. Dina .

20

G. Cesarina . .

21

R. Ada

22

s. ..

23

'

,

22-' "111-30

ld.

Doll. Messuti Id.

Midriasi d. n . d. 11.

.

Dott. Scotti

n . d. 11.

30-VIII-30

Prof. Sto,ppato

n . d. n.

9-IX-30

Dott. Messuti

Midriasi s.

ubacuta

ld.

16-IX-30

ed

Midriasi d .

Dott. Scotti

n. d. n.

1 -IX-30

Dott. Messuti

n . d. n.

25-IX-30

Prof. St0ippato

l\1idria si d.

ld.

ld.

.

~

_.\pp. cron1ca

27-IX-30

Dott. Scotti

n. d. n ...

App. subacuta

30-IX-30

Dott . Messuti

Midriasi

. .

10

E san'le oculare

.

.

OperatoTe

Dala

Operazio11e

a:

.

.

.

Id .

Id.

Prof. Stqppato

Midriasi d .

Guido . .

.

.

Id .

2-X-30

Dott. Messuti

n. d . n .

ld.

Dott. Burroni

n . d. n_

Id .

Dott.

ld .

Prof. St0ippato

Mario .

.

.

.

Id. App . subacuta

.

. .

. .

Yole .

.

. .

. .

• App. cron1ca

.

.

7-X-30

.

.

25

c.

.

26

G. Virginia . .

27

F. Annita

28

s.

29

V. Aclriana .

. .

30

P . l\1aria

.

.

ll-X-30

Dott. l\Iessuti

n . d. n .

• App. cron1ca

15-X-30

Dott. Scotti

Midriasi d -

App.

16-X-30

Prof . Stoppato

Midriasi s_

29-X-30

Dott. l\1essuti

n . d. n.

App. cro11. e grav.

Id .

.

„.\pp. cron1ca

.

A.pp.

.

32

B. Luisa .

.

.

33

F. Antonietta

34

c.

Piero .

. .

35

z.

Piero

36

S. Luciana .

ubacuta

.

S. Giulia

.

ubacula

.

G-XI-30

31

.

ubacu la

App.

ubacuta Id. ld.

.

.

.

.

l\/Iidriasi cl _

n . cl. n. l\Iidriasi cl.

13-XI-30

Prof. Stoppato

n . d. 11.

ld.

Dott. l\1essuti

n. d. 11 .

22-Xl-30

ld.

~1idria

25-Xl-30

Id :

ivlidriasi d.

18-XII-30

Id.

~Iidria si

i d.

d.

23-XIl-30

APP. subacu ta co11 occl . i11t.

27-XIl-30

Id.

n. d. n .

3-1-31

Id .

~Iidriasi

6-1-31

Id.

n . d. n .

ld.

Prof. Stoppato

.

n . d . n.

App. cronica

App. subacuta •

.

Id.

Il..

Dol t. Scotti

Id .

• App . cron1ca

Id. Prof. Stoppato

ll-XI-30

Id.

.

-

11. d. n _

lcl .

Icl.

.

n . d. n.

Dott . Scotti

. . . .

n. d. n.

n. d.

• :-\ pp. cron1ca

D. Eros .

Id.

Midriasi d-

Do ll. Burroni

_..\.pp.

24

In es

• App. cron1ca

Id.

. .

.

4-X-30

. .

Ermelita . .

Nlatilde

App . acuta

~Iessuti

n. d. n .

.

d.

.


890

IL P O_L I CLI N ICO

(<

Cog·non1e e n o1ne

N.

Operazio11e

fA i\"Nü XXXIX,

»

Data

Ope.ratore

Nu~r .

23)

Esa1ne ocular e

-;-

T. , -aleria

37

.

38

n.

39

T. l\Iargh erita

40

iVI. Italo .

41

, -iltorio .

F

Gina .

. .

.

.

42

G. Tosca .

43

G. A11tonietta .

.

.

.

• A1>p. cron1ca

.

App . su]Jac uta

.

. App. cron1ca • cron1ca ovar . d .

B. l\Iaria .

45

s.

46

F . Rosi11 a

.

47

c.

. . .

-48

P . Teresa

49 -50 •

.

.

.

Pietro . .

.

.

.

.\1nelia

,- Elvira . .

N. B. -

.

. . . . .

.

. .

e

A.pp.

44

.

.

Icl.

.

Lola

.

Id.

.

.

'

Id.

.

Id . . A1)1). subacuta

App. cro11ica

Id.

i\lid r iasi cl .

10-I-31

Icl .

n. d. n .

13-I-31

ld .

n . cl.

Id.

Id.

~Jiclriasi

15-X-31

Id.

11 . . cl. n.

11.

s.

Id.

Dott . Messuti

:\Iicl riasi cl .

5-XI -31

Prof. StOippato

~Iicl riasi

cl .

(l . 11 .

7-XI-31

Id.

11 .

Id.

Id.

n . cl .

lt.

17-XI-31

Id.

n. d.

n.

ld .

Id.

Doll. Scotli

~1[icl riasi

o11. e er Ai11) . cr .1ng. 111 a d.

Id.

Prof. Sto1ppato

l\tiid riasi cl .

Id .

Dott.

ubacula . APP . cron1ca

AIJP.

.

Id.

La ricerca della midriasi

e

sta~a

1

Stili

Prof. St O\PP ato

Il .

cl. n.

i\'ficlriasi c1 .

e eguita senza pupillo111etro .

otto Yolte fu l)r es.e.nte il . . egn o descritto ·dal Bucl1n1.an11, (ir1 3 volte fu 1)r ese11 te q.uello controla terale) : p ereentuale 36,3; 2) su 23 cas i di .appendi cite croniic.a i'n nove ,-olte f u presente il .segno suddetlo : percc11L uale 39, 1. S e si vog'liono con sic.l erar1e ancl1e i casi eomplicati da ovarite (;) si 11a una p er centua le di 4:0,8; 3) i1ell '.UJt1ico 1caso di appendicite aeuta p1re~ in co1L ider nzio11 e non fu o serv.atia midria:si ne a destra n e a sin istra. E e' rid,e11te quindi eh e in casi di appendicite si puo avere una modificazione del dian1etro pu1)illare .a ,destra, n·el sen so di un a u m en to, i-11 u11a p·ercentuale piuttost o· n otevole 'dei cas i i11a no11 eerto superiore a lle p er eentL1ali trovate per esempio d.a Donini per altri org.runi .an1n1.a1.Jati del c.avo .a ddon1ina1e : 1colecistopatie 81 %, ipe·rspl en om egalie 87,5 %, coliti 81,8 %, ecc.; non r esulta esservi 1Una difff'rf nZll 111ar cnta fra i casi di appcndieite sub,ac uta 1e quelli ·di .appein.dicite cr oniic.a m.a pare ch ei in ambedue le evenienze il fatto i11fia1nm,atori-0, di d.a ta pureh e n on r eoentissimlat, po:::.sa : tal)ilire la modificazione pupillare di c ui ·01)r.a. ron re~ulta infin e cl1e la midriasi <> si11istra sia trop po f1 equ·e11te p er cl1e soltanto fu os ervata in casi suba1cuti e comunque n on su1)e r e1rebl)e la per centua le del 6 n,ella tota1i tA d ei r~~ i i) rc~i in esan1e. 1

~[ e

cl.

Conclu.dendo possia n10 dire el1e ~ 'importa nz1ai d e} seg'llO e tutt 'al tro eh e ass6luta, a ln1eno per quello eh e abbiam o potuto eon statare noi , com·e d·el r esto non sono assoluti g li .a.ltri seg ni SO·g·,gettivi ed obbiettivi di cui e stato fatto p.a rol.a; pe r o, se n ·e i casi suha1cuti sara &uper fluo, il piu delle volt e, rioercarlo, esist endo altri dati piu sieuri, n elle appendiciti eronicl1e ·dubbie qua ndo la storia e l '·esame obbietliYo son o insoddi faeenti o r,ontra ddiltori n on sar a in uti le a n cl1e la ricenc.a dell 'anisocoria. F ire.nze, 16 ottobre 193 1-IX.

RIASSUNTO. L ' A. d all 'esan1e di 50 casi ·di m;a.I.ati di · a1)pcndicite (operati) in 1c:ui non vi er an o n e in .a tto 1n1e in ·e sito fatti patolog·ici dell 'app.ar.ato n.e.r voso e respiratorio, rile, 1a cl1e · il segno obiettivo d-ell '.anisocoiri.a (m~driasi destra) e tutt'altro eh e assoluto per la diagnosi di appen·d icit,e cronie:a'. BIBLIOGRr\FIA. Italia11a.

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OSSERVAZION' CLINICHE. PoLrcr.r rco l l MoE RTO I -

Prof. 0.

MARGAR uccr,

II

P .\DIGLIONE.

direttore.

Pseodo-ermafroditismo femminino. Dol~. D oMENrco SuscA.

' cl la c la · ei degli an fib·i An.uri e i te 1'e:rmafroditi 1r to a llo ·~ ta lo diremo eo. l potenziale. Difa tti in que ·ra classe e stato nota to n el teticolo a llo tato embrionale oltre a i soliti co 1~1}i gTa. „i eo muni a tutti gli an fibi , un corpo o-ia llo di „peeiale truttura 1ch e .prese il nom e <l.a l Bidder eh e m1aggiormente lo studio. L 'organo n or1nale ·di Bidder fu d a alcuni At1Lori co11side rato com e t e ti colo, mentrie dai piu e con sid1e rato quale ovaio .rudim1e·n tale . 1Fra questi t1 lti rni il Cerrurti (1908) h.a dato la dimostraz ione de·l la co·rrispo·n ·den.za istolog·ica d egli obuli del l 'o,r g.an o di Biddeir· e i 1c ociti d egli ovai no1u111a li . eeondo Cer.r uti q1u esto organo si d eve eon ide 1~a1re comie un ovaio , i cui elementi i1on a rri vano a maturazione e , -a n.n<) soggetti a degen erazione. Qltr.e all 'organ o di Bidder n orm a le esi tono \11 q u·e-„ta cla.„se d egl i or gflni di Bi dder po1

1

891

radiei el1e pare abbiano, la tessa fun zion e di c1ueJli n orn1ali (Car oli). Essi dimostrano con1.e ia possibile, eh e dalla zona non an eor a bcnie differenziata d ell 'abbozzo geni tale di evolvcre ver so il sesso femmin ile - mentre l 'a ltra i)art.e s i tr.asforma in te tieolo. Sia l 'or.g a n o di Bidder normale, eh e quelli s1)oradi1ci di·n1o·stra110 la tend enz.a erm.a froditica della gon.a·de. E rmafroditismo sperimentale. - E s tato rca li zzato da circa u1n a diecina ·di anni da lc in ac h e da Sand separatam ente. Gli es1)eri111cn ti si ono seguiti n egli a nni segue11ti . u i m a n1,miferi peT opera di Sand e sui galli n.acei p er opera di P ezard , San, Caridroit ed l1ann o portato a r i ulta ti i·nter essan t issimi . ui 111.am·n1aferi (Sand) si e visto eh e trapiantando . . imultaneamente ovaio e testico]o sullo ~ l e o animale, si sviluppan o in questo dei cara l t.er i m aschili e femminili (pene-vescicole sern i na li-pro·s tata-g lp.ndola rp;a.mmaria ipertrofica ro·n ecrezio,n e di latte). Questi tra J)ian ti sono s t.n ti fa tti si.a sotto la eu te ad d on1in ale, s ia tra})ia.nt.a·ndo le ovaia niei t esticoli (metodo di Sa nd). Qu e t',u ltimo· h a d.a.t o m ig l iori risultati. e n1bra pero eh e questi Lra1)ionti riescono 1r1eglio e ono preceduti daJla ca ... trazione tota le o J)a rziale dell 'animal e u l c1ua le son o eseg u i Li . Cio 11a dato ooc.a ior1e ~ Li11schütz , eh e l1 a e eguilo numerose esp eri enze ·ui trapia nti inlrar en ali di ovaio n ei m.ammiferi, di sostenere eh e veramente esist e un certo antago·n ismo f ra le gl1iandole sessuali . Perb a ltri autori (Sa nd) sono riu scit i a ,produrre l 'ermafrod'ili ~nl o Sj)eri·m.entale s u a·nim ali n on castr.ati . Pcza r·d-Caridroit h anno sp·eri1nentato sui gallinacc i e d h.a nno vi to eh1e il gallo reso erm.afrodiLo con serva i s uoi caralteri maschili (cr esta , o rga11i essu.ali , i stinto 1combattj Yo, canto) eec., J1e·rb il suo p iumaggio ·d iventa come quello di una' gallina. P ure lo ·sprone con tinua a svilup. pars1. relJ.a, gallina (P ezard, Caridroit ) 11anno eseg n ito in p rimo t em1)0 l 'asportaz ione totale e ubtotale d el1 e o\•aie, poi hanno innestato del testieolo di gallo n el peri ton eo. Le .gallin e eoi tr.attate acquista.no sub·ito u na cresta svilup1)a ta, r ig ida, ;pe;ro il ·p iumagg·io resta q·u ,ello di una gallina. I t esticoli prelevati dopo 19 mesi- mostrav.ano stvutture n oTm.alj. Nella razza u1m;ana . Sebbene teorica rnente })ossibile per l 'id·en tita ·dell 'abbozzo genitale J)rimitivo n elle prime settima·n e di vita embrionale , l 'errrua.froditismo ver o, dato da ll'aecop1)iamento d ei geinitali m aschili e femmini1i Jt ello stesso individu o' rarissimo a verifi1carsi . \ ' i e sem·p r e una prevalen za - data d alla piu o meno com1pleta maturazione delle 1

e


892

«

IL POLICLINICO »

gl1iandole presenti. Si tratta spesso quindi di erm.a froditismo i1n completo espurio m.ascolino e femminino. Di questi casi ehe non so·n o molto frequ.e nti ben quattro sono stati ricoverati e stu·diati al II Padiglione Chi:nurgico ed operati ·dal Prof. ~fargia.rucci. I.11 un caso pubblicato da Lollini (Pol., Sez. Ch~r„ 1918) si trattava di un giovane di a. 19 iscritto allo stato civile come donna. Obbiettivamente ginecomastia, assenza dei peli nelle varie regioni del corpo ; assenza di m estruazione. Psichicamente indifferente. Era stato· inviato come affetto da ernia inguinale bilaterale. Le due tumefazioni qualificate come ernia contenevano i testicoli ehe esaminati microscopicamente denotavano prevalenza di con.Qettivo, cell'ule interstiziali, assenza d~l dotto· deferente.

. La11ra F. , a. 19, da Perugia, donna di casa, n ub1le. La n1adre, ebbe dodici gravidanze, due figli oli viventi e sani, gli altri morti in giovanissin1a eta per malattie varie. L 'altra sorella gode buona 3alule ed e sviluppata normalmente. La P. ha sofferto il tifo all 'eta di 4 anni, in seguito ha e1npre goduto buona salute. Fin dalla piu gioYane eta h a notato la presenza di due :Piccole tu111efazioni nelle regioni inguinali, tumefazioni di olito indolenti, ma ehe negli ultimi tempi aveYano cominciato a dare fastidio. Dice di i1on ave-

Altro caso fu pubblicato dal Filardi (Jbid., 1918). P. S., di anni 15, da Aquila. Ricoverato ,p er ernirt ~nguinale bilaterale, ancbe i.Q questo caso si aveva: ginecomastia, scarsezza di peli, assenza di mestruazio.Qe, clitoride ipertrofico. Presenza del deferente. Psichicamente indifferente. L'esame microscopico dava ·il reperto come nel caso precedente.

II Foscari·n i (Rivista Ospedaliera, m.arzo 1912) ha pubblicato due icasi di pseudoermafroditismo maschile famigliare. Si trattava di due sorelle, 1a prima di anni 8 aveva l'apparenza di una bambina: capelli lunghi , mammelle, ecc. Presentava le seguenti anomalie all 'esame dei genitali esterni; il grande labbro di destra fortemente tumefatto ricopriva il clitoride abbastanza svilup.p ato da sembrare un pene OOQ porzione distale conformato a glande, all 'apice del quale si trovava una fossetta simulante il meato urinario. TI vero meato urinario era alfa base del glande. L 'altro grande labbro era atrofico. All 'anelJo inguinale est. sinistro si palpava un corpicciuolo spostabile, dolente alla palpnzion e. All 'operazione eseguita dal 1prof. l\1argarucci si rinvenne a destra una sacca idrocefalica connessa inferiormente mediante tessuto fibroso alla parte corrispondente del grande Iabbro. All 'anello inguinale sinistro un vero e proprio testicolo conferm.ato tale pure all 'esame istologico .

11 secondo caso, sorella del precedente, di anni 26, coniugata da otto anni. II coito avveniva gen eralmente per l 'ano e qualche volta nella fossetta uretrale al dire della pazien,te. ·Di costituzione somatica maschile, arti muscolosi, voce a tirnbro basso, mammelle maschili ; i genitali esterni presentavano un pene della lunghezza di cm. 6 con prepuzio, alla base esisteva il meato urinnrio. Le grandi labbra co·n tenevano ciascun,a un te~ti­ colo. L 'insieme dava l 'impressione di uno scroto bipartito. II marito dopo 8 anni di conviv1-)11i:t aveva chiesto il divorzio.

Ii quarto ca:so della Serie e capitato durante

il ·mß.o assistentato nel secondo Padiglione e·d e quello a cui si riferiscono le fotogr.a.fie pubblicate.

FrG. 1.

r e n1ai aYuto Je n1estruazioni. F sessual111ente i11differente. Somaticamente la P. e sviluppata con1e. t111a donna, capelli lunghi, voce femminile , se11i bene sviluppati, notasi la mancanza assoluta di pel i alle ascelle ed al pube. In corrisponde11za degli orifizi inguinali esterni n,otasi llna tumefazio11Q clella grandezza di un piccolo mandarino, quella di destra un po' piu graµde , piuttosto ovalare; all a palpazione appare sormontata da un ·altra piccola tu~efazio11e oblunga un po ' dole11le. Queste tutnefazioni sono„ spostabili fino all 'i11izio del grande labbro . Le grandi labbra appaiono di grandezza normale, solo lungo la rirria vu}Yaie sono ricoperte da una fi.Qe peluria. Divaricandole notansi le .p iccole labbra appena ab·bozzate. Il cJitoride e della grandezza di un pisello ed e formato a cercine. Il meato urinario trovasi al disotto del clitoride. L'imene e normale e presenta al centro u11 foro. Esso per1nette l 'introduzione in vagina cli una fiala di H 2 0 da 2 cmc., con questo m ezzo

-.


[AN~o

XXXIX , N

l\r.

23]

SEZ IONE PRATICA

si osserYa eh e Ja vagin <i lern1ina a fo11clo cieco a 2 ein. dell 'ostio Ytllvare. l. 'esplorazio11e reltale fa 11otare l 'assenza dt>1l 'u tero n ell a s ua secle nor1uale. ••

Frc. 2. L '01)erazion e fu csegu il a d al prof. ~Iargarucci. l\"arcosi eterea. Tu ci ~ i o n e a de. tra com e per 1'er-

-c

F1G.

nia; si rinvien c un ro rpiccil1olo della g r a11dezza di un dattero avvol Lo co1111jle la111 e11 te d a u11a lunica sierosa, esso pre enla arl u110 d ei poli un a cavila cistica riunita al ro r.po J1rinr ipale da un

893

so ltile peduncolo . Durn 11 le Je manipoJ azioni operalorie essa si ron1pe c fu oriesce liquido citrino limpido. Questo corpo e riunilo al grande labbro di des lra d a tessuto fibroso . 11 tutlo Yie11e asporlato per essere so ttoposlo ad esam e microscopico . L 'esan1e istoJ ogico l1a cla lo il seguente reperto: Ja tunica albug i11ea beL1 cl elin1ita la, essa e bene chi.ara. Diminuzione clella tunica vascolosa ? Il ,parer1chima clel testicolo t-i cornpone di tubuli con torti r1umerosi ed jr1treccia ti fra di loro. 11 tess uto interstiziale e in alcune parli aun1e11tato, j tl aJtre dirr1inuilo ro11 cellule interstiziali p oco clifferen zia le. l\'1a11cano i setti. Epilelio, tubuli conrenzia le e diffi cili a colorarsi. l\1an can za di cellule t orti e i11ultislratiiicato , le cellule sono m al diffecli erloJi t di spern1alogoni. Nell 'interno dei Lu_buli contorti si trova110 n1as e a1norfe. L 'epididimo si compone di t essu to fibroso e di rtumerosi va i. i\ ei di ,-er si tagli fal Li non si LroYa il deferente.

Evident en1en le d all '1esar11e i tologico si ha la ce rlezza cl1e Si tratta ·di •U fi t e,... ticolo, rc.h e e poCO f unzionante in qua11to la p. non presenta 11es u·n cara ttere e ual e econd.a rio m,aschile. 'econdo Pende i ca ratteri 1sess ua li seicon dari 1n-011 sarebbe ro d etern1iin.ati soilamente d alla cr}1iandola genitale, 1mia vi partec1perebbero con la loro secr ezion e iinterila a tiroide, la capsula surrenale e l 'ipofisi, pero tali g l1iandole avrehb ero u11 'azione stirnolanle il te suto en.d ocri110 gern itale, e citando· non olo i caratteri omoses.._.u ~ li, ma a ncJ1e i rudi111e11ti d ei caratteri etero, e ·t1a li lat e11ti 11 cll 'i1ltli viduo . . ormaln1einte

3.

vi arebbe equ ilib rio fra• le diYer ... e sec rezioni intern e; patolog ica1nente ve.nendo •n'1eno questo eq uiJibrio, la -secrez io11e delle a ltre gl1ian-

-


894

<C JL POLI CL l l\ l GO

dole e11.docri11c "Lin1oler eb bero i rutli1r1enti dci ca r.atleri et er o.-css L1ali. P ende inolLrc o ·serYa cl1eJ i·ll alcur1i turn ori , Llella corteocia · urren ale e delta i i)ofi i di indi vi dui norrr1a li ... i vilu1Jpan o carat teri sessuali con for1n1e di p eudoermafroditi mo, specie n ella d onna ( Pend e , Endocririologia, 191 5). Nel ca o cl1e ,a1 n oi i) rren1e - si l) UO rii>eteire 1'ipo Lesi cl1e si Lra LLi o di te ticoli po,co· fu·n zio11.anti - 01)1)ure (c o ~ a i)r obal)il e) si d e,-e a 1t11

»

[A Nl\O

XXXIX,

-t:- 1\I.

23.

LoLLINI. f>oJ. , 'ez . Chiru-rgica, 191 . N E U GE B.\. l .f EJL

l l er1n ar>lt r odi l i sn1 u s beirn NTa.n.sc h en ,

J 903 . A -n K. L e p rob / en1e de l 'cu1lago1tisn1e des gla1ides sexuelles. X.IT Gong . I n l. l''isiologia, Stoc-

colma. L ' h.errn a[Jhr ocli l i sn1 e esr>erirn en l ale cliez l es :nam mif es. SAND, P.EzARD 1 CAn1nn.0 1T. II errnap l? rod i tisrn.e experimentale cli ez l,es g alli naces.

In.

er

SUNTI E RASSEGNE. SISTEMA NERVOSO. A. stenia e malattie asteniche. ( C\. B1.: _'lo~ . Joi1.r1 v. des praliciens, 16 gen. 1932).

L 'asLenia n e 1 o. a g·enerale eo Lituisce il pi u 1

p esso una sindro111e episod ica ied e qllora a ~o c.iata ad a ltre ·indro1ni , Lalvolta a1)1)e>Tia accelltnia ta i1el ' ra lo complesso della r11alatti.a g·en erale, Lal 'altra appare1 i11 vcce la IJarte essen z i1a1le ·del qrura dro, n1:0Tb 0:0·. 111 genier.ale, il 1nala to d op·o qualcl1e se tt im,ar1a o 111e e di ril)OSo e di t• t .a'L ~a 111 ento, ritrova il ·~ u o s tato i1orn1aJe e ' 'ien c co11siderato g narilo. L 'A'• - a J111neLLe tre .affezioni at1to11om e cara tLerizza te d a ll 'a · tenia : quella c l1 ~ seg ue ad u1n1a n1,al atli a, qu.cll a J)eriodic.a, r ec itli vante e 1

-

qu ella co ~ tilu z ional e1 •

L

1

AS T EN lA

CRON I CA. CONS ECUT lVA .

E quella cl1e fa seguilo ad una malattia a cu1

F rG. 4.

Jn etlere la pre„eu1za in q11e La tlonn.a. di ovaie ]) C11 funzio11a·n Li ch1 e r e11'do110 i1u·ll.a e si co11tra1J1)01n go110 con i)r evalen za int er11a dei testicoli. La cer lezza della i)re... e11 za di que 'L e oYaie n on s.i l)UO na lu·raln1en te1 aver e in un i11te rvenlo, 01)era tori o n ece sa·rian1e11t.c li·n11itato con1e C[tlello 1cJ1e e Lato p•rat.ica to alla no~tra l)aziente . RIAS S~NTO.

L 'A. c1e~cri ' c u11 •c a ~ o ·di p e udo-ern1a frodit i~ n10 fen1111ir1 in o e r ifere·n do„i ,ad altri tre casi studiali 11cllo tc. . . o P adig·lione i1e trae delle dcdu zioni cJir1i c]l e .e fi i olog·icl1e. ß CßLIO<; FlAli'TA .

CEtut c TL

(~O nJfribu z ion.r

allo

ta (p ostinfettiva, p osttraur11a'Lica , })Ostoperat oria), al so vr.a ff.aLic.am ento, .a·lla im olazion e, ad un ' into~~' ic.azione, ecc. Essa e suscettibile di 111iglio1r,a n1'enti, m a non ,di gu .a r igioni . C1a1r.att.eristic.a ·d i qu1esta form,a e il fatto ehe l 'a stenia , i1nv ece di ·dissi1Jarsi dopo q11alcl1e ·ettimana co111c si osserYa di consuie to , p·ern1ane e riman e i11curabil e, ._ alvo casi rari di o-u.a rig·ioni av venule dopo 2-3 a1111i. 0 Puo es~cire daLa dai l)iu vari sta li i11or})o~i: 1) l e irifeziorii (l.a tifoide, l 'influen z.a, il reu1nati n1 0 a.rL.icola re acuto, la nt E•ni11g·ite cere-

.~lu<lio

rlell'o r gan.o rli

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bro- spin.ale, l.:l lora la 1n,nlaria , la d e n g· ~·e,· ecc) : 2) Le intossicazio1ii, sp ecialm en te a 11m en tar1 (da funghi, d.a m.ollu. cl1i) d.a gas a·sfissi.anti. 3) L e forti e7norrag ie. 4) I trou1n i, pe.cial111ente quelli del c1r,anio. 5) I I sov rajfatic~1!1ie 11 f o sia i·nlellettt1ale eh e muscolare. 6) L i11sola-

?i

ziorie., fi1n,or.a poco tudi,a ta com c. c~u sa queLa forn1.a. 7) G li cc shock » emozio·1iali dolo'rosi, ~li st.a'Li p,a s ion.ali , gli .a cces i ,di d e liri ~ . Siritoma,tolo,gia. - Neä ca i tipici , son.o e.v1denti l '.asten ia J11u coia r e e que1la l} Lc.l11ca (a11ideazione , confu,sion e d elle idee) . So~ o sen11

pre m.a•n,ife fe l 'a te1n ia g·.as~r~ca, ir;tt~st1n ale e g'enilal.E:1 ; :~.o n o rari g li ~ ·t en1c1 cron1c1. eh e. n on .accu ino pe antezz.a di sto~ac o: . co s t1p.~z1or1 e! d eb olezza genitale. L 'ast en1a '~ 1~1va (disturb 1 s ubbietti,,i d ella ''~Sta, s ta11cab1l 1la m1Uscolarc Yi„iYa rapirla) e quell a c.a1id iac-.a ( i j)Ot ein Lione


;

[.:\.i\'~O ~XXIX' NU:.\ f.

23]

SEZI OI E PH.ATICA

aLi . l uale) n1aJ1 ca110 raran1e11te n el q uatlro cliJllCO .

..\. que: li ~e;.jui , si debbono aggiu11g·ere : la cefa lea al iu i11 in10 fo rzo, talvo Jta la nacl1ialg ia , g li tordin1enli , i r o11zii di orecch io , l 'i11~onnia , l 'i·rrilahiliia, la ·ein ibili La agli al.coolici, al caffe, ecc. N.ei ca·: i ati1„ic i i fe110111e11_i a te11ici 11011 so110 i1etti , i11eintre i iualati r icbia111a n o l 'atLenzion,e opna1 a lcu11i particolari feio 0111e111J , qu1a ]i la ce f'a lea, i dolori a l le r e11i. l 'in on11ia Je palpit.azjoni , e.cc. Allrei YolL e, cl1i li circo11da n1ette opra LLutto in r ili evo l 'iPrilahiliLa, le ten dcnzc m ela n conicl1e, le co·ncezioni ipocondria cl1e. Negli ipertin1ici costiLuzion ali , n cgli imr pulsivi, l 'a ten ia cron ica con ecul i va e ra ra, i11 a cruan do „i 11a rive te la forma a Li1)ica. Tra tt,a ·i gc11eraln1ente di forn1a n1edi,a. o leggc:ra di a Len ia, ehe n on arriva n1ai a ll o ..:tupore, e n.on co111e con ~auenza di un aggra ' ram en to dopo una nu o' a en1ozio11e, un a ffaticam enlo, ccc . L 'a„Leni a rron ica COll-ecut iva e ])C f' 1nodo di di re Labi lizza la; il pazient e divenLa il proprio m edico, ._a quello ehe ~ capace d i fa re e n on oll rc1)a ai cl1e ra ra 1n !enle i li1ni'li d ell e "ue fo,rze. I n alcuni 1)ero, e. 'sa ub·i c.e d elle oscill az ioni di inlen ita, con aggrava n1en ti c n1iglio.ra1nen t i. l\aran1e1nt e, . i h an110 co1111)lic.azioni di ps ico- o neuroJ>ati e. TuLta,ia, i puo arr ivare a lJa de1ne11za i)rerocc nei g ioYan i e, · n,egli adul t i, a lla n1elan conia d elirante, all ' ipocondri a, a l deJiri o di 1 >t r~OCllZ ion e. In rari ca i , pu o far })O. lo .ailla n1a ni a o r on1p li ra rsi a ori i iste1

1

r icl1 r.

S95

Lota le: il 111alato i addor111enta facilmente· e . i risveglia 1)oi Ye,rso le 2 o lc 3, sen za piu lrova re riposo. L 'a leni.a gen itale , totale o qua ·i, p reocc upa spe ·o il malato. (~ ara Ll e ri tico e i l n1odo bru sco cli co111parsa e ·con1par a, a ltre aJla eo La11 za dei fenon1e11i (con pocl1e o punte o cillazion i) n el per iodo in c ui dura 1' ac.eie ~ o (ge1n.eraln1en.te· d a 2 a 10 n1c i) . Jl grado ' 'aria eco11do i di versi in{lividui; . i p uo p·eiro arrivare fino a Jlo sLupore, co11 ii11erzia totale. Vi son o poi -d elle 1)redo1n inan ze si11to1na ti·l1e. Talvolta preYale l 'a ten~a mu1scolare : il paz ie11te e come ai1nie1n wLo , m<.\ puo parlar e abba Lan za facilme11te, sen za ge ti , e seguire una con ver azione o l1egger e (1ualcl1e pagina di Toma11zo. L 'o ervazione pro lu11.g·a ta stabili ..ce pero a11cbe in Lali ca i la diffic-0lta di ri1n er11or ar,e, la lentezza deJl 'ideaz ione . Talvolta l)Oco IJronun ciali sono i disturbi ga. tro- inte. ti11ali ( alvo la cos Lipazion e), la cefale1a o la rachialg ia; co1n un c ed as ·a i penosa e l 'inso11nia . Le tend,en ze .an io e o m ela·ncon ich e c,ostiLui·_con o ·de1le vere co1np'1 icazion i, ehe son o ge~ n eralm e11te en za gravila, m eno .n e i cas i in r u i gli i1111)ul. i ·uicidi on o v i vi o ripe tuti , eo. Lrin.g·end o t alvolla all 'inter11a1neinto. Un a co n11JJi caz ione eh e l ' A. h a os ervato piu volte e da La d1a,ll 'on iri n10 (all ucin o i senza delirio) clit1r no o n otturno. L 'A. aggiunge po i a lcun e o servaz ioni sulla n1ar1 ia periodi ca, l 'a Lenom ania altern.a, a ~ len o- 1111a11ia circol.are, o serva1 ndo eh e es e . ono ern1)r.e con ecuLi ve ad un acce sso di a~ L e n o- 111 ania e eh e il ovra ffa ticam ento mt1, r olare od inte ll eltu1a1le ra pprese·n ta l~ causa l' iu l'req ue111 e (80 ~~ dei ca i) dell e }Jsicosi o ·cl i·~ le-i1ie })eri odich,e. 1

L·.\

1

TE\' l .\

P EH IOD I C.\ .

i o -er a e·n za causa no ta 0d t1a cJura La limita la a d u1n1 Ja . . o di tem1)0 quasi se1111)r{' ugua le per ogni i·n,d ividuo. Corrispondc alla de1Jre1 io n e inelan conica od alla m elanconia con delirio, e„1)re ioni inesa ttei pe>rche Io stato m1elan coni co e secondario. :E: Cia,ra LterizzaW. da acoessi cl1e si ripet on·o ogni 6 m esi, og·n i ann o o a d inlervall i a ncl1c 1)iu lun gh i cl1e n o11 ~i alt erna no con nw nia .od ipe1._ le11ia i)eriodica. Si ri co·n,tra . em pre un prin1 0 accesso, do' ruto a sovra ffa t icam ento, a trau1ni , a d i11fezioni; e o con·tp:arre ·J)Oi g r:adatam ente, m a dopo un certo perio,do, rico111pare e que ta volta bruscam en tei, co n1iparendo poi pu•re bru sca. n1enle. Sono age vol1nen te <li1nos lrabili i seg n i d el1'astenia ner vo a genera le. Ta lvolt.a se m·~ra 1)revalere qu1e-lla T11u co lare, m e·ntre ad un . es~ ­ rn e ,acc ura to, i vede c.l1e a1n cl1e qu ella 1)s1chtca e no Levo]e. Qua i CO ~ l anti son o l 'C1 ste11ia gas tri ca (1n iglio rabile con un t1~a t ta n1 ento a datto), inte tinale (eo Lipazione) e- ,.i iva (n el ]eo-Q"ere o cr ivere); 111.eno, in vece, quell a cardiaca. C:o1u u·n e e l 'i1n onnia, generalmente non 1

L ' AST EN I A COSTJ'l'UZ IO :\ LJ.:: .

Qu·es la for111a e. . i Le fi 11 dalla ·n.a ... cila, a l pari della debolezza n1e11 taJe eo tiluzion ale, ed e dif fi cile fi ssarne l )eziolog i.a; e una for:tn a cr o11ica cl1e e 111alage vo Je cli ti11gu,e1re <lall 'a ... le11 ia con secuti .a ad infez io·n i, trau1n i ecc., r l1c · ... i })UO aver e nella 1)ri111a in fauzia. L si:nlo111i so110 c1uelli d ell ':1 ·lenia 1r1uscolare o p icl1i ca cla . . ica . Si t ralta , o-c11e-ralmer1te, di for n11a l·eo·o-e ra o n1edi a, en za irrilabilita , ne Lc11denze ~1~el a11coni cl1 e 0 d ipocond1'i.acl1e.. L 'i1n ·dividu o e un a Leni c-0 ras egna to; con osc-e be:ne il uo sta to e sa e~a LLa m e nLe cio cl1e e cap.ace di fare, sen z:a ri c o rrer~ ad. i11u Lili re~­ zioni impulsive. Sono eccez1011aJ1 1e co·m pl1cazion i psicologich e. La conosce·n za di que te Lre for111e presen ta un intieresse r1otevo]e, trattando_i di Lip i co111 uni d i J)Sico-·n euro1Jat ie eh e i inront.r a110 1

rnoll o s1)css0.

f il.


896

« IL POLICLINICO »

Le inf'ezioni aeute del siste1na nervoso. (l\ . V\rnv1ME R . Revue Ne urologiqu e, feb·b . 1932).

Le infezioni acute n on , suppura tive d. el sis terr1.a n er voso p osso110 cos1 raggruppa1rs1 : A. Infezion.i acutei, 111eurotrope d ell 'a sse cer eb,r o-s1)i1n-ale con azione 1)rima ri:a1, elettiva sul n euras e, co·n ·distribuzio11e diffu sa o dissemin.a la, con sinto1m 1a tolo.g ia qu1a.si esclusiva1n.e11te n euirologica. Questo g ruppo· con1prende : 1) L 'em. cefalitei epidemica: a) La para·e·n cefalite di Sicard; b) La corea acuita d el Sy·d enham ; c) Le en ce faliti erpetich e ,e zost eriane ; 2) La JYolion1ielite a nterior e acuta; 3) La ra bbia ; ±) La scler osi a placcl1e e la sclerosi cer ebrale diffusa di Heu,b ne r-SchiJder . !B . Forme intermediarie. eo·n eti o1og ia e nosog1ra fi:a1 aincora imprecrse, co·n, si11Lomatolog ia polimorfa e d ecor so ,,a:rio·. Qu·esto g ruppo com prende : 1) L 'e·nce falomielite ae uta e suba.c.uta idiopatica, criptog ena, sen za .a leun r.a pporto evid.en te eon un 'in f ezione general e preesisten te ; 2) L '·ein oefa lom ielite }1'o stvaeci·r1.ica; 3) L 'e1nieefalom1ielite vari.cellosa ; ±) L 'en cefa lomielite morbillosa. C. En oefaliti ed encefalomieliti infettive accideritali , m·etastatiche eh e si ve•r ifican o nel cor o ·di infezioni generali , ql1ali l ' influenza , il t ifo , Ja m.ala ria , la scarla ttina , la pertosse, la par otite, la puln1onite, 1'.e•ndocardite ae uta , ecc. In queste forme i quadri clinici sono d ominati dai sintomi no·n n eurolog iei dell 'infrezione gen era le, sulla qu1al e s ' in·n iesta la si1ndron1 e n eirvosa con d ecorso subo.r dina to alla n>.ala tti.a gen era le e· con te n·d·e n za .alla r egres• s1on e. Queste affezioni n o1n prese,ntano problemi clini ci e 11oso·g r afici come qu·eil li eh e s 'incontr.a no n ei p·r im:i due g ruppi . L ' ericefalite epidemica e caratterizzata dur ante lo "tato acuto da lla ·pr e,rale n z;a1 di sintomi a foeolaio m esocefalici: disturbi oculari , letarg ia , iper einesie eoreifomntl e m ioclonich e, ipertermia. Poi, miei m a lati eh e n on soecombon o, i h a la tendenza alla croni cita eon una sin·dro·n1 e n ervosa eh e in buon ·n ume ro d ei ca i e .a tip·O pa rki1n soni.an·O, m a Ch·e puo rive tire altre forn1e (mielitieh e1, periferic.h e, polin evriti ch e, n eiurovegetative , epilessi1a,, p sieosi e forse an eh e m ening ite sierosa benig na). Qu,estie va rieta possono assumere la forma a tipi ca fiin. d al loro· inizio e sono assegnate all ' en cef.alite e pidemica oltre eh e ·p er il eriterio epidemtlologico per il fatto eh e talvolta esse son o eguite d a u n.a sin·d rom e p1a,rkin soniana cosi eom e la forma tipica . Tale e il caso d el sing hiozzo e pidemico eh e tal Yolta e seguito da pa:r-kinsonism o m ar cato . 1

1

1

1

1

[A NNO

X.XXIX,

Nu~1 .

23)

Sicard .ha })rO~)O~ t~ di dare il nome di pa„a.e,ncefalit e al s1ng l11ozzo epidemico, alla corea a cuta d egli adolesce·n ti, alle nle socefaliti a r ecidive, all;a1nmggior pa rte ·dei toncicolli spasmodici. Ma t a,le IIlOn1en el.atU'l'a non e stata o-e-. n er almente aece:ttata . La co rea aciita del Syd e1iham puo seruire a varie infezioni, al vaiuolo , alla searlattir1a a! tifo·, alla ·difterite', tce ., e sopra tutto al ;.eun·tatismo artieolar.e. Ma e dubbio ehe l 'affezion ei :sia dovuta ad una localizzazion.e cerebrale d egli stessi ag·enti patog·eni dellei infezioni o-e1n erali. G·e neralm ente si ten·de ad amm ett~re eh e essa sia dovuta ad u·n virus ehe abbia U? 'affinita peeifica p er a Lc;u1I1i g ruppi eellular1 d el eervello , sopra tutto per le piceole cellulie ganglia ri d el n eostria tum. Le ajfezioni erpetiche. h a nno dato. in q ual.c h e caso accidenti n ervos i, eh e h.ainno fatto pen sar e a<l un 'identita del vi.rus di tali infezioni con q uella d ell 'en cefa lite epidemicn. llice1r ehe sperimentali e clinicl1 e hanno fatto .esclu·dere qualsiasi r elazion e fra le due affe~

1

ZlOill.

L'herpes zoster oltre eh e i nervi periferi ci, l e radiei poste.riori e·d i g ang li irrte r„vertebra li, puo colpire Je m ening i, lei C<)Pna posteriori ed a11cl1e quelle a nteriori dando il quadro delle mje]iti. La n atura infettiva d ella poliomielite anteriore acuta e orlai b en d efinita. A ques ta infezione vanno verisimilm.ente a ttribuiti ca.si di malattie altrimenti d en omina te, come da para lisi a·scood,ente di Landry. La sclerosi a. placche e una rna la tti1a ne rvosa con eronieita m ar ca ta , n1a cert.am ente di orig im·e infettiva , il cui agente rim.ane an cora ig noto. Se n ella gra·n,d e m aggio.ra nza d ei casi la m1alatti.a s ' inizi1a~ silen ziosa rn.er1te, talvol ta i l SUO inizio e Seg'na }ato d a sinto·n1i n·en.11rologici piu o rr1en o pro11 u11zia ti (disturbi oculari, paral:üs.i , me uriti r etrob·ulbari eec.) separati i1er molti a·n·n.i .dai sintoim i p.a tog·11omonici dell 'affeizio·n e. D 'altra parte sono r egistrati molt.i casi di scler osl. a placcl1e a ·d ecorso ae uto. La sclerosi cerebrale diffl1sa di He u bn erSehilder semb1iai a n eh e essa di r1.atura in fettiva ed h a certo un quadro istopatolog ico . analogo a quello ·della sc.Ierosi a placche o della encefalomielite dissemiJila ta. L ' encejalomielite disseminata acuta o subacuta e un 'affezion.e el1e eolpisce di pr efer e11za i b.a1nbini ·e d i g iov.a ni. L 'invasione e a c.ut.a o .subaeuta. La sintomatologia e polin1orfa: aecide nti mielitiei, l)aralisi fla eeide o spasticl1e, sindro.m e di Brown-Sequ.ard , sin·tomi d'affezion e eon1.bin.ata <lei cordoni midollari , atassia aouta, trem ori , disturbi sfinteriei, disturbi d ella se·n1sibilita e d ell1a1 r eflrettivita, disartria, afonia, ·disfag ia , di turbi ocu·l ari ecc. L 'inizio e a eeon1pagna to da febbre, sta to di agi tazione, sonnolenza . . 1

-


[1\~NO

XXXIX'

NU}\I .

23J

897

SEZIONE PRATICA

L'affezion e puo g u.a rire, in.a nella i1laggiora11za d ei ca i lascia d efic it funzionali piu o 111 en o n1a r ca ti e ,,a,ri . .t\ .ttua lm e1n,t e si ha tenden za a I11e t ter.e in s tretta reJ.azione, p er 10 ID€1I1'0 d.al punto di vi~ ta et iolo.g ico, la cler osi cerebrale dif fu a, la $C lero<Si a pla cch e e l 'en cefa lo n1.ielit·e dissemin at;:i1 a cut.a o aibacuta . L ' encefalomi elite vaccinica si m a nif.e ta ne i b a111bini per lo piu 10-13 g iorni dopo la vac1c.inazio11e. i 11a pe o febbre1 a ltissima e s into1n i 1nen in.gei. Frequ enti ono le mioclonie , specie d ei musc.o li a d·dominali , le convulsio11i e1)ile ltiform1i e g li a tt.acchi tetaniformi. Posono contemporanean1ente aver si paraplegie . . pinali con iperre fl es ia tendinea ed i1nver sio11e d el ri fles„o pla·11tare, parali si fla cc ide con arefles ... ia em ip ]eaie o monoplegie n etta1nen te cerebrali, parali i faccia li e o culari , n·e urite ottica, -d i t urbi finteric i , onnolen za 1nar cata co11ti11ua e i1ntermittente. L 'e . . ito nlorta le e Ja r egola. In quelli eh e opravvivon o „ i tabili con o g rav i fa tti permanenti, en1ipJ eo-ie, parapare i , deficil m entale. Le J,e ioni anatom.icb e co n i Lo n o in focolai di·. sen1ina ti analoo-hi a qure ]li d ella clerosi 1

a 1) La1ccl1e. econdo a lcu·n i l 'affezion e ~a rebbe dovuta a llo ~ tes o virus vaccinico, m a la m aggiora nza degli a utori propende a c red·er e all 'attivazion e di u1n • germ e n emr otropo. L ' ericefälomielite varicellosa h a u•n a i nto111a tologia clinica an aloO'a a lla preced ente ma J11 en o grav·e . Anch e Ja prog n o. i e ·piu f.avovorie vole. L e lesion i prev al gon o 11ella so tan za bia.nica. L'encefalit e morbillosa i IlHl nifeista p er lo lJiu dwra1n1te il p e r io·do, d ella co r11par sa d ell 'eantcma O• rluran Le· la convale ~ ce nza e con un a 11uov.a fo rte e levazio11e lermica . Ne llt. forn1e pi1'1 leggere si h a il quadro cli11i co d el ine ni11g i tno · son 11rJl_e n za, .cefalea, K ernig, k'llvolta con vul sioni. II d ecorso e favo r·evoJe ro,11 esiLo in g uar igione. Nei ca i 1>iu g ra vi si 11a nno i sinturn i di u11a vera en cefalite d issemiin1atta : convuls ioni , emip legie, parapleigie, ata„ i.a cerebella r e, iperc in esie 1C.O·r eiform~ o atet oto icl1e, rigidita extra pirarn ida li , mioclonie, tren1o ri , ec.c . Nc l 10 % d ei casi i h a la morte. Net5li a ltri si ha o-uarig ione co n g i ::ivi ron eguenze: enlip legie , con.v ulsioni , na r cole sia, d efi r it inte·l lettua l e . L e .an alogie sint 0111.<J tologi cl1·r., isto-pat olo1g1cl1e, i1011cl1e quelle clc 1 r eperto del Jiquor , fain•n o p en siarre eh e le en.cefalomieliti vaccinica, varicellosa e morbi llosa i.an o d eterminati da un unico germ e n eurotropo. L'innesto vacci1nico , J,a v;airioe1le ed il morbillo ag~rebbero indirettam-emte so,Jtanto sulla virule n za di questo gern1e o diminuen·do la reistenza d el n evrasse. 1

1

DR.

Su alcune complicazioni post-operatorie in chi1·urgia nervosa. (DE

MARTEL,

GU ILLAUME,

L e Jour .

L _<\SSERY.

NI edical Fra1i.9ais, n . 10, 193 1). Gli Autori ricordano 1con1·e , n ·el 1912, abbiano riferito alla Societa di Neurolo.g ia su di un caso in cui i intervenne n ella sezion e dorale sup eriore de} midollo osservando brusca elevazione della })ressi<)n1ei a rteriosa seguita subito da caduta accentuata della st essa m e11tre i1otevolmente aumentava la temperatur.a C€I1trale . La temperatura cr ebbe in m odo straor dina rio nell·ei ore u c.cessive ed i l m.a l:•to 11 t ri. L 'autopsia n1ise in evide11za .notevo l i ernorrag i.e ,g astro-intei tina li. Queista ossCII"Vazione rima e i sola ta, ch ematizzan do in e ffetto , le complicazion i po t -op eratorie in e h i ru r.gia ne r'" vosa . Ri1c.ordano i no·l tre un al tro caso in cui, avendo asportato un volu1uino-;o tu rr1o r e del midollo d or sa le ·u periore, i 1 pazient.ei alla fine d ell 'interYen to pre entb s indron1e identica a ll ' osse.rvazion e precede nt.ei a ccomr}agnata da uren1ia ed o lig uria. L 'u1"ea n el san ~· u e o]trepas o i 3 g ramim.i m a il fu11 zio name11to r enal e ~ i rista}) ili ed il malato g ua ri completarn en Le. Gli interven ti olle diver se reg io ni d el cr anio de terrr1in ano d is turbi a n cora piu comples~ i eh e o-li a uto ri riassun1ono cosl: II pazieinte do1)0 a ,r.er opportato l 'operazione presen ta pres ione qu a i n ormale, r esp iro r ego lar e ed e coscie nte . Dopo 2-3 or e la temperatura centrale i inn.a lza, la pr cssione .arteriosa h a r aggiu nlo i 40-41 g ra·di . 11 paziente cad e in sub-coma, la CU te e f:re dda, Ja pres ion e e bassa, l.a respirazion e e sovente periodica. e non si cura opportu•n;amente il malato dopo 10-1 2 or e muore con tem.p .e:ratura a 42°. Spesso si osservano em1orr.agie ga tro-in t·estina l i e l ' urea sang uig na raggiunge i 6 gr ammi. In a lcuni casi in cui e . t.alo possibile fare l 'autopsi.a il cer\ne llo si pre sen tava ·ed emato o ed i ventricoli erono r ipie 11i <li liquido ice f,alo rachidi;a n o sotto a l ta ·p r es• s1one. I vi ceri i presentano con gestionati e si r ilevan o focolai en1orragic i in diver si or.g ani e de lle 'em orragie gastro-intestinali. Dal p unto di vi ta istologico le s urrein,ali son o ipotrofich e con sco1npar sa d ella sostanza cr omaffine , si pub cioe p en sare ;a lla esis ten za di turbe angiO'Ileu rotich e gener alizza le. Con qual e m eccan i mo si po ono spiegare qu·e sti fenomen i? Poich e g·li Autori h ann o p unto i ventricoli later.ali ·eid ha nno notato la pres.e·nza di n otevole· quantita di liquido s otto a l ta pression e, estratLo il quale la temperratura si abbassa rapidam ente, il pazi.e1nte ritorna cosciente e r epira co·n r eg·olarita, hann o pe·n sa to logicarn1ente eh e l 'iper secrezione ·d e } liquide· cefal o ra chidiano e qu ella eh e d etermina Ja dilatazio n e acuta dei Yen tricoli e la 1cornparsa della· sindrome. 1) -

1

0

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L e se1n1)lici :µun'L ure cer ebrali so110 ca1Jaci di d·et en11in1ar e di tu:r bi , r.aisomotori a li,rello de} ples 'O COTOid.eo fl•erturban·d o il J.necca•nismo r e.g·olatore d el1a te11sione intra,rentricolarei, fac en d o .app.arir.e ].a sin.drom e di i1Jte1r te11sio ne a cuta . Co·n vi111i c.l1e 1 ' ipe1r ~ ecre.z i o·ne d el plesso cor oid.eo si.a l.a caUJsa d ell e sin·dron1 i pos t-op·e r.a tori e g·li Auto·r i h a1nno })ein,~ ato ·di sottrarre, d1ren ando, il liquido eefalo rael11diano„ in eccesso. D,a sei mesi in tutt i .g·]i inter v-ett1ti sul cervello pr:atiioan.o il dre n,ag·gio co11ti111u·o . II lic1uido c1 e~al o rachidi.a·110 scol.a in qu.a ntiino1to. ab bo11dante n·e lle p·r i1nie 24 or e1 (5 00600 .g·r a1n11r1i). Due g·ior n i dopo l.a seicr ezione 111olto di111inuita e i drenaggi sono tolti. La t en1p er.atura no11 sorpiass.a m .ai i 38° ,5; l e condizio11i ge·n erali d el p:azi e111te si manten gono buo111e e, se la t emperatu.r a si ·B1ev.a, seg·n o eh ·e il ·drenag·gi o no·n funzio11a . In due easi ~i tu~ r110.re intr.av.e11tTicol.ar e , se.g u endo CfU ßSta teCDlca, gli Autori hanno· avuto otlimi risultati. Co11 cludo,n o .afferm.ando ch e la pr.atica ·del dren.a gg·io· 11a rnodificat o co11~sid erievoln1 e1nte la proT. L.i\URENTI, g r10 i tli t.ali inte·r ven1i. 1

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[.A.NNO XXXIX, ~1.-l\f. 23)

<< IL POLICLI XJCO ))

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SISTEMA DIGERENTE.

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11elle feci la flor a iclentiea s ia 11ei 110l'll1ali cl11e r1elle e . ulcer ose . Nella flora ritr0Yia1no il bae tcriun1 coli , l 'e,n terocoeco, il prote11s, € 1d altri ger111i: essi co~ titui sc o·no un ostacolo per lo .~tu1di o batteriologico· ·d eille c . ; e p•ercio i11dj s1)ea1sabjle p er l.a rioer ca del g~e:rme paloge110, abb andonare com1)let amente le feci c.ome n11ezzo ·<li prel eva111ento: aggiur1:g·iarr10 cl1e i mi.c;robj patog·eni non .s i trovano, o non si ri trovar10, qua~ i m 1ai n.elle fe1ci. Il gen 11e infettant e e innicchi,ato n el}.a lYrofondita delle ulcerazio11i ove biso·g na pre1evarlo, s 'inte11de p·er m ezzo ·del rettoscopio. I ])f•elevan1 enti cosi e'ffetLuati i)erm ettoin o, di schierarci 1ialla l)art,e d ei pl•u 1ralisti, di coloro cioe eh e a1nn1etlor10 eoliti eon iden tica si1ntornato1og·ia ma ca usate ,d a 111i crobi diffeiren ti, di fronte agli ltrLicisl.i eh e an1·1 nettono u.n uni co gerrn e per Je c . g ravi (Barg·en : diplo cocco) . . Clinican1ente, tralascia1i-do le c . tubercolari, I,e c . 1sifiliti ch e, le e·.' tossic·h e, possiamo a vere: a) eolit i uleerose d a b acilli dissenterici. Si cr ed eva fin or.a eh e questi b.acilli ·d etermi•n .as"' sero. sovratutto· i fenomeni acuti d ella clissenteri.a b,a eil1a,r-e . Schmidt h a ins istito s ulla frequen za d elle lesioni cro,n ieh e e d ulcerose del ·colon sequela di dis8e·11.teria bae illare ac ula . l Jna osservazio11e dimostrati va d e.g·Ii AA. , viene in a pipoggio di questo 1nodo di i·n terpretaz1one1: « i11 un minatore ·di 33 a11ni , quattordici .anni ·dü·p 0 aver co·n Lratto una clisse11 teri:a., si ritrova al r ettoseopio· un re stri1n g·in1ento a11ularei con IJiccole uloer.az ioni ; il m .a l.ato aveva evaeu,a zioni liquide, m1ucose, talo,r a er11orragich e, con tenes,m ,o e premiti, con catti vo stato generalei; l 'insemenzan1 ento d ella raschiatura delle lesio11i n1ette in evide1nz.a un bacillo di Hi ss, il i~ i ero de1 p. agglutin'.a1 il b acillo cosi isol.ato » . L ' osserv.azio,n -e si puo p ar.agon.are a quella d el Loe,;venthal: In .altri due c.asi Butt ia u x e Sevin hanno isoloto u n baeillo cli Flex11er e d in t1n alt ro il b·. di Hiss . Ln· t utte e tre le osservaz ioni si 11 o ta u11 certo· int er vallo fra l' episodio di dis~e nt eria a ct1ta e Ja com •pairs.a di lesioni recto._ig111oidee : il b aciJJ o ·disse11terieo st1bisce dt1nque i11 qu e to IJer iodo una fase ·d i vita latente il cui rifug io ci s fu ggei; potrebbe esse·re la . vesc.icola bi1i are. b) co.Jit i ulcerose da salrnonella. Jn 12 cas i ;sui 132 o ser,rati , g·li AA. h.ain no isol fr~o la sa l11101nella di 1\1organ. Tutti i casi so110- simig·li.anti: di:a1rrea prog r essiva, sempre IJiu pronun zia ta , eed ente all 'inizio ai piu banali rin1 edi, poi sempre piu r esis tente alla terapi.a~ II ba cillo di Morg·an sem1bTa esse1re il J)iu freCJUent e ·delle saln1onelle n ell 'etiolog ia d elle c. t1lc.e1rose . Il b.acillo ·di C;a. t e]l.ani si ritrova frequ,enternente 1n ell e e . b enig n e : la su.a im1)ortanza n elle c . g ravi sen1b·r a e sser e a ccessoria. I / infezion·e iniziale del m -alato i)eT p arte delle saln1 onelle s pesso difficile a precisar e : f>UO tratta,r si di intoss icazione alime11tare ·O di u1na

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L'eziologia delle coliti ulce1·ose. (B u TTI.t\UX e S:Ev1N. Ann,ales de l'Institut Pasteur cle Paris, 193 1, p ag" 17 3).

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Le coliti cl1'e fig·ltra no fr a l e affez io11i piu frequenti d el g·rosso intestino, si n11a11ifestan,o a n1aton1i ca,11l ente co11 uno st.ato infiamn1.a t orio tlella n1uco1Sa, talora b&nig no e passeggero, tal 'a ltra g·ra, e e cronico. La sinto111.atolog ia d elle c . e conosciuta: il I)iu precoce in.t om1a la di.ar1'ea, quas i sempre p r o·g·r es ·iva , con muco, le ueociti e sang·ue n ell e feei, e i)ro,g·r essivi sinto1r1 i g·en er.ali, :a:n.emia, ·dimagr.amento. La diagnosi 1 1on l}UO farsi senza la re ttosig n1.oidosco1Ji a o l a r .adio.g·r a fi.a. L e e . eronich e si a c.con1 pag11a.n .o sp esso a l esioni intestinali od extra i11.t estina li-: si11dromi en t ero-r er1a li, entero-e1).ato r·e 11.ali , · 001t er o-poln1on.ari, C·ol,eic.i t iti , ecc. Pres~och e i11solubile - a·fferma Bonorino l ;d aondo e il ])f'Ob le111a d ella et iologi.a d ell e c . I„a m.a.g g ior r>a r~e de,g li o die rr1i AA., sono · d 'accordo r1el :rite11 er e le e . ulcer ose di natura infettiva: le opinio,n .i diverg·ono. sulla d,e tern1inazion e d ei geTmi . Ma , accanto al fatto re infet tivo ·d obbia mo porre il fattone .p1ar;9ss.it.ario , i)oic11e, se e vero eh e m 10.Jte voltc i 1)!arassiti i.n testin.ali !a1giscono in associ.az ione .a i germi i11fe ttivi favor endo n.e lo sviluppo, irrita,n do la rnucosa in t estinal,e, e pur v ero eh e i p.ar.ass iti ir1te~ tinali po sson o ag·ire an ch e da soli . l Jrt colon i1.arassit.at o anch e da una lambli.a o d ameba coli i1n1nocua , fornisce il p iu favorevole terr e11 0 ])e1r lo svilu•p}JO .d ei IJ!icrobi. Et io lo!S·ia infettiva : il terreno i11testinale la s-e dc d i un:a· inten sa e vari.a vita n1icrobic.a, e 1

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EZ J O.'d~

co11la111inazio11e da acqua 1)0 Labilc co11 Lan1inata tla c1e iezio11i. Lo tudio slJeri t11c11 Lale delle c. c.la ~a1111 0 11e lla per111etle d1 i11ellerc i11 C\ itle11ta u11 fa llo gia tu,d ialo da l \\ ein.JJc r o· cio; l 'i 1111po r la11za c.le11 'e al lazio11e c.lelJ a \' iru le~1 za ad opera clr ll 'e11lerorocco. Le sa l111 011c llc ti i co1111)orta·11 0 11cl p. co i11c i dir~ ~ en t eri ci: r)criodo acul o co11111arabilc ad u1l a .aif 1:ezio11e IJaralifica COll l)OUS ec fcJ)})rile, dolori addo,n1in a1i ge1neralizza Li, L.ato Lil'o o, feci diarroicl1e, u1uco ·e, frec1u enti , di i1oi re111i"'"io11e per qua lcl1c 111 0 ~ 0 (i11 rre11c re IJer UllO lJaz io di te111110 i11i11orc c l1e 11er i di · ·e11ierici), ed infi11 e ~ eg· ni cli coJite g::-11erali zza ln o localizzata, co11 lc„iou i, aJ rellO!'CO j)iO, e111orrag icl1c od ulce ro ~ e. Le c . da :'al1n o11c ll. a . . 0110 ir1ollo 111ig·liorale tlalla tera. !Jla \U CC llllCa ; c) coliLi ulceirose da go11ococco: la diagno~ i clinica1 e ba a ta· ·uJla 1J l'e~u11 z i one di CO llLao-io. La diag11osi batl eriologica ~ i J)a~a sull 'e a111c dirello di lrisc.l e eg uili con. i11atcriali lrall i dalla le_ione, e„se11do lc cu llt1re pre"'„ocl1e ir11110 sil)ili. La reclite ulcc rosa ·C la retlo ~ i g1 nojdil :'l da go11ococco posso110 rag·g· iu11gerc, s1)ccie se n1al cu1-.a le, un g rado d 1 ,g·ra'Vit a co1lsidc.rc.: olc. E i1111Jorlar1tc i1ola re ::11e J}Clla c ro11i cizzazio11e delle rettiti go11ococric l1c ll10ll O e dO\ U( O a i llliCrobi a~~ociali ~lJe c i e a llo la fi lococco aureo cl1e freq uente 111c11 lc · i ri LroYa i1ella fl ora dell e ulce razio1n i. i1es o \tn lralta 1nci1Lo ' acc i11iro Jocale con brodo ~1 nLi ­ ' iru. preparalo ro11 ciue: Li g-~r111i a. 'Ociati 1)er111etle tli 1nig liorc1re il ~ogg·e tl o; d ) co Jiti u Jrcro. e ·da banali })al leri : '-<.>llO le c . 1tell c t1u.ali l 'esa111 e })a lleriologico 111 el le i 1n €1\ id cnza .ge rn1i })anali in te ·Liin ali . In pritnJ li11 ea lo sl rc j)lococco : que..: Lo, segn al a Lo g ia cl u L ocka r'l c s la io tlag· li AA. rilro, alo 28 \'O ll e ~ ll 1 ~2 ra „:i. J..ia n1.ao-o·jora.n za di qu·e. Li :'Lrepl·01corcl1i 11011 C: 0111 0Jiti ca. I11 ~eco11da litl(l(.\ lo ·ta l'ilococco: ) 'a ureo e Slalo rilrOYa lo llel ')Ü ;; rl eJJe •Colili grav i esan1inate dagli 1\ A . D 'H lt ra p<tr·· te fr ectue1n.lem1ente . i r ilroYano i1 clt o sle~ ·o te1111Jo a ltre le io1n·i con1 e l~ forunc ulo-; i, l ' i111J <~ Liga, l 'erzc·m,a , l ' ulcera dei tegu 111c n; i <l a . la fi 1orocro a t1rco; 111 Lcrzo Juo c:ro il ba cilJ o p iocianco rcl ill quar to lu ogo il IJfiCUl110 ])aci llo. r)u es l i clu e bacilli 0110 apparsi J)iutLo: Lo frec1ucn ti nell e c. s€'1C01ndari e a rin ofa1 in giti r ron ichc. r .(' co ng·e~L ion i dclle rn u.cose r·2tt o. ig 1t1oi clce cll c e:s~· i <leler1n in ano, lalora se1nbrano per alt ro a~:-a i be11i g11e e reLro0c.don o C{U.a i SClllpre nli a l 3 r.\pia Yarc in ica <l el ·r in ofaringe. Le c. seco ndaTie .a lle r i1nofari11gili i i11contran o s pcc i·l1ln1·c nl e n ei })an1bini e po.., 0,110 l)te cnlarc ca ra1 ·1er e dl g·ravila c1•u,alor,a ·... i .accomp.ag·n ino ~ n c frit e a cula , en1 aturira . Pos on o ragg·iu ngere J\ OlC\'Oli g·radi di cro11ir ita, e })er i tere anc he g uarit a „la rin ofari 11g ite, ro ... i comie, dcve... i co·n g li Am er ira ni ril{~ n e r e, i)er le c. econ dari c (!Cl ) 11 fezi o n e cl c·11 t a r i e . I n quint o lutiQ·n 1n etli n1 11 0 il })n r. ill o per1

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PH.ATJ C-\

l'ri11ge11s e g·Ji anac ro bi : Ja loro riccrca e laJ)orio a. t\llua lmcnle e co n·osc iu la l 'irr1porta11za di c1ue... ti g·ern1i i1 el l 'a p l)C'I1dicite: c1uasi cerLan1ente lo te o ,d eve i arnrn ell er e per le c. ulce1ose. E, se le ri cer·c11e fo se1ro piu m~n.ut e n ei rig·u ardii dcg·l i an aerobi , la i1111)ort aJ1za lorc) r~elia etiolog·1a d i e rues lc1 a ffezion i di ver robb e 111ag·gjor e. \'7cinbcrg fn rl olare la fac ilitil co11 In quale il 1)c rfrj g·r ns dele-rr11i•na le:... ior1i e1111orra crich e. 111 ullin10 vall no ricorclat i i n1jrrobi della fl or.a ab·il u.nle dell ' i,n le , Li110: in s1)ecie il })acteriurn coli e l 'c n 1crocot(·co la cui 1Jl'e$e11za 11ell ' i11tc ·ti110 dei ·aJ1i •n·o n pcrn1e'lte ,d i sca1tarn e la lor o im porl an za elio loo- ica ll elle c . g ra vi. E „ i ... arel)bero . t1•scet tibili di virulentazio11e so tlo la influ onza di "'variati fattori. Il piu ~ l)e o il JJroleus, il })ac lcrit1n1 r.oli , l 'enterococco so.n o la •Ca u·_a dellc c. b enig·ne o di u1ecl ia gra\'ezza. Qu.ello cl1 e lJrova l ' itTI])Ortanza elio]ogica cli qu e~t i ger1ni, c il miglioran1e1nto i111111e·di ato, 5ccruiLo da a u.arig io11e, olten ibji e ron at1tovacci11 0 prepa rato con qu esti tre gern1 i e on1111ini 'Lra lo 1)c r l)occ.a. e) ·coliti ulcero e1 c.la d i plo ~ Lre 11 tococco di J3:Jjr gc n. i Lra l ta cli u.u. cl i plo Lre11Lococco legger111 en le lar1ceola to, fin o, O'ra n1 lJO itivo, n on viluppa 11tesi ben·e e he i 11 tcrreno "'en1 i anaerobio, ed jn Lcrre11i zuccl1 erati e ricc lli di vita111in e. I ca rattcri r ultu ral i lo fa,nno 11 et ta111 e11lc di tinguf\re dall 'cnlero cocco e dall o i)r1eun1ococco. Il carallere pri nci pa le, clio,.; LinliYO, e l 'aO'o· lu li11azio111e . l~arge11 11a ·1i Lrova lo c-1ue„to g·er111e in un g ra11de nu111ero cli c . t1l oerose, . . in. ra crti ando Je le ioini, ia co ltivar1c.lo il sano·ue di alcuni I11 ala1li. La j)Orla cl ' in.g re :so sen1 hra es~ ere l a cavita b L1.tcca le e·d il g·ern1e e stalo ~i}e so ritrov.alo i1eg·li a cessi per idenLari a[JicaJi ed a1uigdalei. L 'e perirrl entazio ne n eg·li ani1rl!ali (c.ani) 11 a ] )C rn1 e1~ o .di mo~ trare l ' in1port anza di qt1e ti a ce~ i (lcr1tari i)eriap icali i1elle colit.i lll cerose. Barge11, i1111n11·nizznr1do i ravalli, 11a JJOluto ol'lcn crc un ie·ro terape ul ico di i11 con1 cs tah i] c e [fic:a1ci a, ri se rvu to al Lrattamenlo delle for111e aru t c o dcll e rjn cntizzazioni delle r. 11 ., n1c11 1rie nc ll e for1 ne cron ic 11e u a uno sto k \' acr in o; f ) retlo ~ i a-n1oicliti cla cl iplococco cli Uutt inux e Sevin: . i Lral t~ cli u1n diplorocco 1)icr0 Jo , arroto11clnlo, no11 r a1>sn lalo, spesso a tet r a·di, i1n m1ob 1le, g 1„nn1 posil ivo, iso lato, J)UTe, l)f'r la prima volt n clng·li 1\A. i11 lre rr1alnti cla cssi o serv.a I i; g) coliti l1 lce ro1. c ac.l el iolog ia. rna l prec isata. P er qu:a111'l o si ] )O~ ... n e ._1c>r e fo r tu11ati i1ella ,cletern1cinazio11c cl ci .g·cr n1 i 11ost i a ca usa di c . u ., pur tullavi.n llll 10 % di r . n. , <• n1 nlo-raclo cr}j e. n111i ! J i l1 · s j ~ ( C 1ll t\l l r i , l'C. 'lnn o SC' ll Z;l cl1iara "'"c" li111ostTabil e cli o1og·in. T)e r e „ ~e e slata r1nessa Ja i rote:'i cli un viru fillrnn le. Q u e~ t ;1 Of> ii liOJlt', D.})be11rl1e 110 ll C' O lllpiOYat'f\1 SJ)er irnentalmenl e, 11011 dcvc e. ~ crc1 ri1>t1rliata , d nla l 'irr1r>ortanza d·2lle forn lC [iltranli dei ball cri , C, 1

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« J L POLICLL\" rCO »

n el ca o i1n• question e, dei geT n1i in testinali, ad es., dello Shiga. if orme filtranti ba nn o gli l., . A. dimo trato per il loro diplococco. D'altra i1arte sappiamo ·cl1e l 'irnportainza d el virus fillrante e :stata m essa ir1 ev jdenza lll Ull a in.fezion e intes tin.a le m:assiva, d·el lJorco, per l ' cc Hog·-Cholera ». Butti.a ux c Sevin l1a.n.n o infi•ne, co n.dotto una . erie di esperim1ein ti in anirnal i da lal)oratorio per con fermare i d3 ti clir1i ci e lla tteriologici precedenter11ente detti. I,e ricerch e sono s tate 1n1egative con le iniezio,ni 111 -conigli di bacil]i ·dissenterici; in costanti sono s lati nel coniglio i ri ultati ottenuti con l ' in oonlu zion.e di b.a cilli di Morgan. Bargoo· inoculando in Jiversi anin·1.a li il suo diplos treptoco.cco e riuscito a ripro·durre1 lesioni lipi cl1e di co lile uJ{:erosa, :..-peci!a,Jmente nel coinigli o ove si aveva u11 quadro si m~ l e a cruello dell '11on10. Negati\r1e ono state le inoou]<lz.io11i nell a c.a j<i, del diploco.c.co; in teressa·n·ti invece sono stal i i risultati otler1uti d.a l Buttiaux e Sevin J1.el co n iglio ove il lor o diplococco ha riproclol.to 11n a colite erno rrugic.a cor1 ·1endenza alJ a croni cita. l Jn bre1ve ·c.enno deve essere fat.l.o ))C' r Je co1i l i p:a,ra: sitari e : a) si }1airl'no c. da enta rn oeb·a dy se,nteri ae. L 'arneb,a della dissenteria ·determina a livcll o del colon una eruz io11e di piccole spo rge1nze <lette cc psorenterie », e nelle form.e g ra vi, J'i c-cole ul cerazioni su1)erficiali, o vaste ulceraz ioni 1)rofo11d e eh e ·c ic.a trizzar10 poi in for111a c.a ratteristica, stellata o difforni_e; b) la magg ior p:a:rt'e ·de.g]i AA . soino d 'ac-cordo nel riten er e c ~1 e l 'amoeba coli, la lamblia, le tri co mon.a s sono in c<l 1)aci di deterrr1i ·nare Jes ioni gravi clel colon . La stessa ,cosa non t)uo clirsi per il })alantidi um coli eh e deter111.ir1a ulcerazio·n.i g· ra vi, spesso mortali, percJ1e ribelli .alla t er.a.p ia; . c) di gra n de ilTIJ)Oftanza e Ja f!U eiS tione d el}a spirillo!S,i intestin:ale. Due 11ecie ·di infezion e spirillare sono da consid,e rare : 1) l 'associazio11e fuso spirillare; eh e si ri.f:roYa nelle t1}.cer<i zioni del colon nell o stesso ten1 po ehe nel rin ofari1n·ge; 2) la spirillosi in testina]e vera, descrit t.a la prima volta da J.Je Dantec. In con clusione possi.amo dir·e ehe l 'etiologia clella c. u., etiol ogia infettiva deve inter1)ret.arsi n.el sense e he e1sisto no coliti cr oin·ich e cl1 e <lerivan o da gerrr1i specifici. Questi gern1i sono rarissim,i; quello ·d'i Bargen e qu.ell o deg1i „l\A. Altre coliti sono d0vtute al risveglio di germi .aYenti provoc:ato .al.tra volta un 'infezio11e generale dell 'org·anismo, guarita 1n el mom ento in cui : coppian;o gli aocidenti intestin.ali. l Jna te rza categoria e determinata occasionalmente dalla esaltazion.e dell.a virulenza di germ.i ba·nali dell 'intestino, e <lalla loro localizzaz ione i11 alcuni punti a r e isten.z'.a• diminuita, per pa;ra~sit i. 111 0 esa:o-,e1:ato ro rper altra cau sa. MoNTELEONE . 1

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XXXIX,

NUl\f.

23]

Un caso di pneumatosi cistica intestinale. (G. SANDRINI. Minerva Medica, 25 febb. 1932). '

In occasione di una laparatom~a per appen·? icit-e l 'A. oaisualmen1 c ~copre lungo il cieoo, 11 rcolon ascendente e il trasverso e q.ua e la nel g»r:air1·de epiploon l 'esiste11za di nun1·erosissime formazioni cistich e sottosiero.se, sessili, della g randezza da un gr.ano di m1iglio a quell.a di u.n .p isello·: e·ssei sono ora raggruppate a modo poli.ci clico, ora a ca tena, ora a gr.appolo e in alc uni punti <la·n·no l 'impression e visiva come di schiu•m.a di saip·on e. La · palpazione e lo scl1i.accia m ento di alcune di esse dimostra un contenuto gasso o. L 'asportazione dell 'appendice rnalata1 fa tro11care la febbricola e la sinton1.a tologia dolorosa preeisi tente da U!Il rr1iese e il paziente ritorna in perfetta salute. Si tratta ·di un ',a f (ezione m olto rar.a, qu.asi 111ia ·diagn ostica'La i1n viLa, cl1e ,puo interessare qu.alunque tratto del t ubo intes tinale e il perito11eo p1ari et ale : et8 a c.o tituisoe un reperto c.a suale ·di a u topsia o, corn·e nel 1caso dell 'A. vieir1-e C0p1erta in occ.asio ne di interve11ti sull '.addome p,er .a ltra c.au.s.a piu pia,t.ente. In· ur1 c.aso di Reverdin l 'indag ine radiologica mise in evidenz.a una seri e di irr1 atg ini cistiche a cornto,rno i10liciclico eh e pern1ise gia in ' 'ila la diagnosi di probabilita, m entre in altri di ~1oreau cio eh e misei sulla buo,n.a lr:ada fu una chiarezza ab11orme. subfren ica e l 'esist-enza di on1bre simili a valvole del cra' so ma da queste ·diverse percl1e di .arspetto policiclico lohulato. Quantle raggiun.g·ono uin· certo volume, gli amm assi policistici possono ren.dersi a pprezzabili alla })alpazione e rendersi evidenti per un.a pec~e ·di cre.pitio o per tin1panismo ( ~): ma si tra tta di evenienze a'ssai rare e cll e raran11ente• permettom·o una ·di.agnosi sicura. Di fronte a que ta affezio1r1'ei n on esiste un 'indic.azio1n.e chirurgic.a assolu ta: se gli ammassi c1stici sono di volume tale da ostacolare la · topogr:a,fi.a o la norm.a le fun zionalila degli organi addominali, si potrain·n o asportare; se in''eoe le cisti sono num erose, dissemin.at e e voluminose si potran,n o anch e schiacciare poicl1e i decor i po_toper:a tori in questi rcasi sono 11otoriam ente favorevoli; q·uando invece le form,azioni pneumocistiche non sono notevoli, ara bene ]asciarle a se poich e e noto anche il processo ·di r egressione spontarn·e~ di n1olt~ casi ·caduti ~o tto il controllo a d1stanza d1 te mp·o. A. E. 1

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II pneumoperitoneo nella cura dell'ente rocoJite tubercolare. (A. L. BANYA.r. TJi e Americ. Jou rn. of the A1edic. Sciences, se tt. 1931). Le lesioni in restin ali ono co n11)licazion i della tubercolosi polm onare piu frequentemente di quanto s.i ritiene comunem ente. In alcun e tatistiche si osser v" no in proporzione varia da l 60 al 90 %.


[ANNO XXXIX'

NUl\l.

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SEZl ONE PRATI CA

Non esi te parallelismo fra e11tita delle leioni analon1ich e intestinali e manifiestazio11i clinich e. All 'inizio si possono avere anoressia, sen so di ripienezza dopo ing-e stione anche di scarsa quantita di cibo, dolori di stomaco, senso di bruciore all 'epigastrio, dolore eh e aumenta col cibo e diminuisce .col digiuno Spesso l ' inizio e accompag nato an ch e da febbre, deperimento, sen so di malessere, irritabilita nervosa. La ·diarrea puo ma n care n oll e ulcerazioni del g rosso intestino, m .entre si h a per lesioni dell ' in testino tenue. Non bisogna dimenticare eh e qualch e volta gli stessi di sturbi dell 'apparato digerente possono aversi per assorbimento di tossin e tubercolari dal focolaio polmonare senza eh e esistano lesioni intestinali. La diagnosi si puo fare con r elativa facilita soltan to m ediante l 'esam e radiolog ico del tubo tligerente. II segno di Stierlin (assenza di bario nel ceco e n el .colon ascendente 6-7 ore dopo l 'ingestione m entre l 'i1eo terminale e il colon trasverso sono pieni) indica ulcerazioni o infiltr.azione tubercolare del ceco o d el colon ascendente. Pero l 'assenza di questo segno non esclude senz 'altro la lesione tubercolare. L 'iperperistalsi si puo avere tanto i11 le ioni legaere eh e in lesioni gr.avi. O stPUlzioni parziali possono dipendere da cicatrici circol.ari. Secondo Brown e S.ampson se l 'ulcerazione e n ell ' intestino tenue si puo avere sta i temporanea e ·dilatazione del segmento prossimale. Le ricerch e di labor.atorio son o di scar sa importanza, se si esclude la presenza di sang u e n elle feci cl1 e e segn o di ul.cerazione (l 'intestino affetto da tubercolosi sang uina n el 13 % dei casi). Nonostante le piu accurate r icer ch e quaJ.ch e volta non si riesce a fare la diagnosi in modo • s1curo. La prognosi della tuberieolosi intestinale n on e sempre infausta an ch e se coesi tono lesioni polmonari avanzate. Per la profilas si: evitare d ' inghiottir.e l 'espettorato, d are acido cloridrico diluito per bocca, evitare la sta i in testin ale, accurato esame di tutti i tubercolosi con disturbi dispe pti.ci. La cura si fa colla dieta , coi medicinali , coi raggi ultravioletli e coi r.aggi X, cogl'interventi chirurg ici, .col pn eumoperitoneo. L ' A. si e servito del pneumo11erito,n eo in 44 casi; le insufflazioni sono state fatte fra la colaz ion e e il pranzo, in modo da non essere costretti a·d abolire un pasto. La quantita di ossigeno iniettata ogni volta ha oscillato (seco11do i casi) ·da 150 a 1500 cc. I rifornime nti si susseguono a distanza di 1-2 settimane. II m eccanismo con cui agirebbe il pneun1operitoneo puo essere duplice : o l 'ossi.geno

aun1enta l 'attivita celluJ.are in tutto l 'organimo e da miaggiore potere imm linizzan te locale e genera le o l 'ossigeno provoca ir.ritazior1e della sierosa e con segu ente iperemia. L 'u so de l pneumoperiton·eo nella cura della peritonite tub,er,colare risal ~ al 1893 . Molto piu ·r ecentem ente esso fu a doperat o n ella cura delle enteriti tubercolari. Nel 70,4 % ~dei casi d-ell 'A. ci fu miglioramento dei sintomi, in 31,8 % scomparsa dei sintomii, n el 22,7 % migliorament o parziale, nell' 11 , 3 % scomparsa della diarrea con peTisten za degli a ltri sintomi, n el 4, 9 % persilenza della diarrea con scomparsa de.g li altri sintomi. Nel 29,6 % n essun miglioran1ento. L'A. ritien e ·eh e, dati questi risultati, il pn eumoperitoneo, sia un me zzo terapeutico da usarsi piu sp esso di quanto si faccia ora n ell.a cura dell ' enterocolite tubercolare. R. Lu s EN_-\.

Ulteriore contributo alla terapia dell'nlcera gastrica e duodenale con l'alimentazione diginnale. (.D1MOF F

DOBRI .

naio 1932).

,~1 inerva

!ttf edica„

21

aen-

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L 'a li1ne1n·t azione ·d uodena le n ella cu.ra delle 111alattie dello stomaco, veuine introdotta n ella pr.atic.a d a Einhorn a llo scop o di m ettere lo tomaco in stato di riposo introd1u cendo gli a limenti con la sondina ,d irettamen•te in duodeno: n el 1917 egli riporta u1n a statistica di ±00 gas tropatici , in gran pa.r te ulce·rosi, in c ui otti.en e una per centuale elevatissima di g t1arig ioni (90 %). All' alimientazione ·duoden ale si so1sti tui l1ltim.am en tc qu ella digi1u[}.ale e cio in b.a se all ' osservazione di Bock us e Con ;vei1 i qua li pnlero·n o constata[·e rad.iologican1·e nte. cl1e g li ali1nem ti introdotti con la soin·dina in duodenorefluivan o i·n pa1te n ello stom.aco. Si propose per questo di far pro c.edere l 'oliv etta della sondina dal duoden o fino alla I porzione del dio-iuno; cosi fa 1cendo si evita d.a un lato l 'eccitazione gastrica eh e 1'alin1eintazione duodenale. provoca in via riflessa, m entre dall '.altro si prom uove un 'ipe 1~secrezion e1 di muco protettivo per la mucosa m.aJ.ata. La tecnica consi t.e esseinzial111ente n ell 'inlro·durre la so,n dina di Einhorn com e per un com1Urn.e son·daggio ·duodenal e, fino a eh e l ' oliva non a b·b ia oltrepassato di 10 cm. la prima a11sa del digiuno (controllo r adiologico). L 'intro.duzione degli a limenti eh e .n ei. primi due g iorni sa.ra mista, parte p er bo·cca e p.arte per Ja sonda , avviene da u.n vaso po~ ta ­ alimenti simile in tutto· 1ar quello usato pe r la ret toclisi . · Esisto110 vari tipi di pa~ Li somn1inistrabili att1~a1verso la sondina e vario puo esser1ne il nuJYl ero n elle 2± h. La razione alim ein tare deve-


902

« IL POLICLINJCO »

a v1er e 1.a t en1per atura d el cor,p o ed eis sere fi1neme1rte om1ogeneizzata 1 ecc. II paziente deve tenere il l etto d u.r.a 11 Le tu tto il pc;riodo ·di trattamento cl1e no111 de v ' essere i11ferio r:e a tre setLim.a11e e puo e „.ere i)lrotr.atto per 30 g. e piu. L 'A. es1)one succintamente i ris ultati di 4 ca i di ulce.ra d ello ·~tomaco· trattati rispe ttiva1nen.Le p er 24-25-26-30 giorni c.on l 'alirr1entazione digiumale. In tutti ottiene la g·uarig ione c:li 11ic.a, cio essendo comprov:a.to dalla sco·mpara assoluta d ella sintomatologia subie ltiva, dalla comparsa ·del san g ue nelle feci e dalle modificazioni del quadro radiolog ico. Anch e la letreratura della copiosa casistica s l.raniera riferiscei ·di risultati ottim,i della cura : la. p iu im1)ortante fra le tati tich e note e qu,ell.a di Brown di Chicago cl1 e in 122± g·as tropazienti ottiene g uarigione n,el 70 % mig lioramento n el 10 % m entre 11ei rimanenti 20 %, la cura falli. L 'alime.ntazione dig iulil·a le segna d·unque un gr.a.nde prog resso n ella cura in cruenta delle affez ioni ulcerose g·astrodu o·denali e b·en che non i11 tutti i c.asi .essa rieisca :a1d evitare l 'i1n tervcnto cl1irurg ico , in tutti pero puo trovar e un 'util e- applicazione per l 'inn,e gabile nii glioramento eh e essa porta all e co1i.dizioni ge·n erali del pazien te r enden·dolo cosi piu atto a sopportare un inter,-e.n.to su ccess i,·o. A. E. 1

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Risultati della resezione escludente nell'ul· cera duodenale non resecabile. (fl. FI NSTE RE R. /Jrch. J\.lin. Cliir. , ' 'Ol. 162 r)ag·. 582, 1930). Questo n1elodo 01Jcratorio fu IJroposto dal Fin s terer n el 1918 per i casi di ul cera duodenale non fa cilmente resecabile. In tali casi sia J)C-r una penetrazione n el pancr eas o per la se·d e bassa d ell 'ul cera nella prima parte del duo-d en o o vicino a lla papill1a1 di Vater la Desezio11e porta con se _difficolta g ravi di tec~ica, i)er il pericolo di ledere il coledoco e spec1almente per la diffi colta di chiudere il 1nor1co11e duoden a le. La r esezioin .e cc escludemte » inter.essa so·l o lo stom.aco e lascia intatto il duodeno e l 'ul·<:era e rap1)r esen ta cosi un inter:vento tecnicarnen1te facile. Queste tipo di resezione e stato ·d etto cc pallia ti,ro » in quanto non tocca l'ulc era; questo termine d eve esser e sostituito da quello di cura il!ldiretta in quanto i :isulta~i hanno din1ostr.a to ehe la percentua]e d1 guar1g ion e d efiniti,,a e molto elevata. La guarigio11e .d~p·oode in pri1mo luogo d.a lla modificazione d el c.h emis.m10 g.astri1eio ·determinata d.alla resezione e per tal e rag ione n ella r esezione esclud e11te i limiti d ella sezione gastrica devono e ser e portati m olto alti arrivando sul]a piccola c urva tura Yicino al cardia s e da qui scend endo dire ttamente in bassa e un po' a sinis tra. La r esezione viene cosl a interessare i 2 / 3 dello sto111aco. 1

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[ANNO

XXXIX Nul\I. 23] 1

Alla resezione eg·u·e UJil•a anasto·m o·s i gasirodigiiuin.ale iso.p eristal tica o:r.al.e parzi.a le cioe l:a rneta superiore del moncone gastrico viene chiusa 1com;pletamente e l 'anastomosi viene praticat.a solo con la meta inferiore. Sulla porzione ehiusa ·del moncone vi ene fissata con qualche p·u nto l 'an a afferen te in modo ehe ne ris ulti una disposizione 'tale per c ui l o ston1aco si possa svuotare solo n ell 'ansa efferente. Un.a cau.sa molto importante di insuccesso sia immediate ehe a distanza e sec. F~nsterer il riempimento retrogrado del duodeno e d el tratto iniziale del digiuno ehe im,p ossibile n·e ll '1a!Ilastomosi gastro-dig i unale orale rp~rzi.a.le e molto frequer1te nell'anel!&tomo·s i totale sec. Reichel-Polya. Ne'll.a resezione esclu.dente cio e assolutame·n te da ~vitare. Ha grande importanza nell<i riduzione della mortalita operatoria la conservazione del piloro. In questa m a niera l 1affopdamento del mo111oon·e riesce facile e sicuro. Ta lvolta, se l 'ulcera e in sede ·pilorica si puo conservar~ um tratto maggiorei di toma1c.o, in tali casi e opportune di asportare la mucosa del tratto gas trico e di chiudere solo la muscolare e la sierosa. Se si asporta Ia mucosa J.a sez ione .d ei ineso dovra arrestar si al livello d ella sezione gasLrica p erch e a ltrimen ti il cilindro muscolare . . arebbe nutnito insufficientemenle. E stato obbiettato ehe La permanenza del piloro puo e ser e c..ausa di uloerr:a peptica ·digiunale postoperatori.a. L ' A. non crede a queste affermazioni ma in og·n i modo in caso di recidiva si potra asportare anche il piloro i1 ehe sara r eso piu fa cile perche nell 1ulcera duodenale o pilorica esclusa si hanno processi di g uarigio•n e ehe portano alla ri·duzione delle cicatrici e delle adere.mze. Eseguito il m.etodo con, questa tecnica, i .r isultati ottenuti non devono essere confrontati con quelli ehe si hanno nelle resezioni per ulcera duodenale in cui si asporta l 'ulcera, cioe easi in cui si puo praticar e il metodo radicale sempre da preferirsi . Un iconfronto d eve esser fatto con la gastroen terostam ia. L '·e sperienza clinica dimostra un grande vantaggio a favore della resezione esc1udente. La p eroentua le d·e gli insu1ccessi per ~a1 G. E. e ·di circa il 30 %, del 6, 7 % nella resezione escludente . La causa d ell 'insucceso e quasi sempre n ella insufficiente r esezione gastrica o nel riempimento r etrogrado del duodeno. La mortalita oper.a toria e del 2,1 % n ei casi con conservazione del piloro, d el 14, 7 % n ei casi con .p ilorectomia. In s-ei casi in cui i valori acidi erano molto forti ha praticato· iinrvece1 ·dell'anastomo·s i con il digiuno una gastro duodenostomia termino later.ale a·p plicando la stomia sotto la papilla. Forse im questa maniera si otteTra piu facilmiente una alcal~nizzazion.e immediata del chimo-a1cido.


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[.A.:\'~O

X:\ X IX, Nu.i\r. 23]

Questo metodo i puo ap1Jlicare sol o n ei cas i di duodeno n1obil e percl1e a1tri1nenti ... i dovrebbe lin1i la re 1'e... tensione .della re ezione ga trica. L 'A. ter111 ina il uo articolo co11cluden.do cl1e Ja r\sc.z 10~1e esclud ent e da una percentuale di guar1,„10111 11101to maggior e della gastroentero„ to ~11 i~ e r l1e 1 })e r 'Lalei ragione e empre da prefer1rs1 i1el Ja cura d ell ' ulcer.a duod en.a l e non re~eca }) il e. P. V .\LD ONI. 1

.....

L'ATTUALITA RADIOLOGICA II torio nella epatosplenografia. (E. L .\ t\ .\ Rr, .i\f . J oRG, J. AGU IRRE, L. lVIo

CA.

. 1ctu alicfad '/\f edica '/\l undial, febbraio 1932).

l 1Jroce d in1enli di e p lorazione radioloa ica

·d e! fegato e d e lla n1 ilza non oddi fano , ~llo ~ lal o a llua le d eJl e no tue c-0n osoen ze lc es i. ' ,g·enze tlt una buona in, e ti;o-azio n e te11d e11te a _·ta bilirc c.. a tt,amen1e la di~gno i di rt11a.lattie di organ i i11Lern i . La e1)a lospleno o-rafi.a, o r.appre entaziorte rad_iolog·ica cl cl fcga lo e d ella milza, prev ie inie7.LOite e11 do' e11o:a di una so tia11za collo ida l e a ba~ e cli T o ri o (TJi orolrast), eo titui ce il nuovo n1 elotlo c.l i in' e tigazione ·propo to da Radt. <)ue~Lo .\ ., con ideralo eh e alcu11e o tan ze coll? ida li , i11ie ltate pe.r via parenterale, i d e·p os 1la110 o t·lo forma di g r anuli in a lcl1ne cellule e pecialn1ente in cru elle del rie tico lo endote]io, di c ui feO'a lo 0 ·rn.ilza ono riccl1i , pe n o cl1e ~11 . collo~d c d i pc o alomico e levat o i:>olcva 1nvadere in forn1a diffu a il fega lo e la milza, o rga n i ' l1 e gcn e ralrn en te sono tr.a ~ lJ.a rc r1 ti a i rag·g i X, 1n e·n·tre l e part i d i que ti org·ani ch a i1011 a~ . . i 111 ila11 0 il coll oide in forma g r.a n ula re , <lo ,·eva11 0 la c iar pas are i raggi , e i11an ife tars i come 01nb·r e in contra to. In t;aJi con·dizioni egli spetrava non solo di rendere visibili la for1na e la g randezz.a de l fegato e d ella m.i lza, l)e11 l a11c.b e di mettere in evidenza le evcntna 1i a lt e razioni s lrutturali nell ' interno d i code ti o rgani, pec.ialm einte n.ei ca i in cui fo se ro 1nodi ficate le celll1le pa.r en chi1n al i ed i l oro rap})Orti col connettivo. La qua11tita di Th orot„ast da iniettar. i endo, ,c11a di 1 C•C . )) e r chilo ·di pe O d ell'in·dividU·O: la opacita epatica ai ra.g gi X ehe se n e ot tie·n e dovu'La alla fissazion e ·del colloidc non ol o n egli cndoteli vascol a·r i , m a a n ch e n e11a te ... a celluJ.a ·e patiaa ed, a cci,d1en ta1m1en t e, i1 e 1llc Stromaz e.l] en d ello .sp·a zio di Kiernan. (~li AA. 11 a·nno vo]uto sperim en tare per son aln1en.te il metodo del R.a dt e h asan·d osi su tre o sc r vazion i , di cui due corredate ·d al r e pe!rto d i auto p sia e1 . u esperim.enti con arnimali , ' 'en g·o110 all e : eguenti conclusioni . II d e110 ito ·del Thorotrast n elle ce]l.u l e di Kt1pffer i1e provoca l 'iperplasia (aumentando l<t lor o g r.arn1d ezza di 10 o 20 volte il normale) , la fusion e con ·c ellule vicine di ugual e natura, 1

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903

SEZIONE PRATICA

la .niobilizzazione n el Lorre nte sanguig·no. In ~ lcune zone la .liber_azi.on ei ·d elle cellule di Kupffer provoca del parencl1ima ' lo . . . d1ssoc1az1one . . spaz10 s1 r1emp1e d1 macrofagi e piu tardi, d ecrenera11do questi, lo s1J.azio dive n t.a fibrograsS0::-0. La presenza del Thorotrast n ella cellula e p.a li ~.a 1ainnulla il m otabolism ·o d ei g·ras i , di1n t11u1sce quello del ,g li:cogeno rr1a n on attacca il 1ne tabolisn10 pigm1e.ntario . Nor1 tutte le cellule di Kupffer fi ssan o il Tborotrast: la diviion e funzion.ale ·di Pfuhl della du.plice posizio11e fag·ocitaria e dige!Stiva di que te cellule trova. qui la •sua m iglio·r e conferma : e percio cl1 e 1l blocco totale del sistema retico,Jo. i tioc il ario non e, a l,m1eno per ora , pratioa,mente a tluabile . La n1i lz.a pre11de i l Tboro tra ·t sol tanto nella polpa ro a e 1nolto car ·an1einte n ei follicoli di M.alpighi . Gli animali iniettati con questa sostanza in una q,u al ia!si qu.antita, ·diminuisco.n o in 40 g iorni di un decimo d el loro peso totale p er c-0111;par sa1 to1tale d ei g·rassi e restan,o predisposti ad og·n i gen eire d ' infezione per il blocco d el. i tema emo-litico-poietico. La eiiminazione d el Thorotra t ha luogo ii1 for1r1a c.ombin.ata e tr.a sform.ata attrav·ePso il r ene (eJ)iteli e riflu o venoso-.p ielico) o ir1 form:a co r1}u cola·ta, inclu a n1ei monoci'Li, 1a:ttra' crso l 'inte t ino, il polmone e il reine. La n efrogr.afi.a, l 'os!Jeomielogr;afia, la surre110g rafia i ottengono ol'Lanto ,con ·do i superiori a 10 cc. per chilo di pe o : g li e n1u1n to ri 0110 i1n Lal caso ovraccarichi d ella sostanza e si nota i1ecro i e ja linizzazione deg li istiociti epatici e; reticolo~e1ndoteli o i colloide d ella m ilza, n ecrvl)ios i celluJ.arie d el ·r eticol o en·dotelio d el midollo, emlholie linfocitarie n el bulbo e midollo. Cio <limo ·tr1ar com.e queslo m ie todo si.a di ]>er s·e stesso a ntifisioiogieo. II t e1np.o di elimin.azion·e e molrto lento: anr h ei dopo• 4 .1n1esi ·dall 'iniezione non si con stata 111ic roscopicamente diminuzione apprezzabile clella o tanza fissat a nelle cellule, eccettuata qu ella provocata dalla mobilizzaz.i one d ei monoc iti . I n quanto alla eli m in aziQ·n e reri1ale della !'ost.a11za, que t1a1 si riscont r.a n ell e urine „oltant c in traoce. La neuron11ielo ed e11oefaloo-ra fi.a l}UO consid era r i una utop ia: il Th or ol1 as t i fissa solLan lo i1 e lle oellule ·d·ei ·p lei i coroidei e in quelle d ella duramadre (cellul e meis oteliali di W e·ed e Mc Kibben) e molto scarsamente 11elle ·ell ul1e d ella microglia peri v.asic.o lare della i1arele bulb.aTe de] 4° ven1tricolo: n el par en cl1i111a n eu rale n o11 e n e ri. contra nessuna · Lracc i1a1. Ln i11iezio.n e ·d eil torio p rovoca u.n a irritazion r (lel sistem1a i stiocitario eh e i traduc e e-0n t1n a u1n ento d el potere fagocitario d ei macrofagi t11a con perdita d el p·o tere di, crimin ati,,o, in qttairto la cellula non fa alc una ·~ ce lta d e~r li el,e111enti eh e .es~ a vien e a in c.orporare: si 1

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904

« JL P OLICLINICO »

h a in oltre una leucocitosi ,d el 50 % superiore a l normale. Il Th orobrast provoca neg·li animali una emo1g lobinuria (trtacce) eh e dura da 10 a 15 g iorni ed una a nemia del 20 % e piu sotto la cifra n orm.ale, a nemia ehe pu.o du.r are anche per dei mesi. In rel.azione .a questi .risultati gli AA. ic.redono cl1e la epatosplenografia per m·ezzo di ini1ezione parenter.a le ·di Thorotrast n,o n debba ess.ere incorporata, per la sua peiricolosita, alJa1 tecnica comrune di esplorazione clinico-radiolo,g ica. :E opportuno invece rcontinuare g li · esperim enti sugli animali, onde modificare opportu·namente questo n1eto·do, ehe, seibbene non a·h bia attualmen·te la possibilita di un 'a1pplicazio1n e imrrrediata, a~pre un nuovo orizzonte alla tecnica drella ricer oa1 radiolog ica. G. LA CAVA. 1

CENNI BIBLIOGRAFICI. {1) E.

Tuberkulose als Schicksal. Un vol. ·jn-8° di 184 pag·. con 8 tav. 'F . En.k e ed. Stuttga1-t, 1932. Prezzo RM. 6,50. Inter essa!nte que.stione quella dei rapporti fra tubercolosi e psiche, sp e,cialmente la psiche geniale e ich e viene qui prospettata, con lo sta>dio d ella vita di uo mini eh e lasciarono un 'orma n elle arti, n elle J.ettere, n elle sci-en ze, nella toria. Se anoh e n o,n si arri,ra allia. con oe·zio•n e esagerata di Moorma nn ehe le tossine del bacillo tuheircolare halllno la potenza magica di liberar e n ell 'individuo una sec.onda personalita e di infiammarla portan,d ola all'atti,rita g·enia le, e certo eh e il sistema n ervoso dei tuber colosi risea1t.e ·della malattia stessa e ri1:>op ,ond.e seco ndo· le caratteristiche1 ·d ella personalita .d ell 'indi,riduo·. Il fatto eh e la tube\l"colosi pr edilige i leptosomi i quali, a loro ' 'olta, tendono al temip eramento schizoi·de, ·Cionferisce ;u1111a1 certa uniformita di tinte alle r eazioni psichicl1e -dei tubercolosi. L 'A. ,espone qui piu o meno brevemente la ·vita di a lcuni (53) tuber colotiic.i genia li , a cominciare d.a} tetro e fanatico Calvino, psicopatico schizoide eh e b a descritto con preciion e le u e oifferen z.e, fino a l poeta A. H. I\.labund morto nel 1928, eh e ha raffig urato in eccellem ti ver i la vita illl sana to.r io. Passano cosi ·davanti a noi : poeti <7 scrittori , come I eats, Schille·r , Cecov, Gorki, musicisti .oome (:l1opin , Paganini , W eb er, pittori c.o,mie Watte.au, l~ Basc-J(itceff , agit.at-o ri polit~ci come · Beb el. E p oi, Laenrnec, P. Eh.r lich, la n ostra Duse e molti a ltri. Seg.u1e una lista di altre pe·r sonalita eh e furono ;pure ma lati di tubercolosi, fr.a cui troviamo Attila, S. 1Fraincesco ·d '_As i i, Murger. L '1\. non 11a potuto vedere compiuto questo su o libro· a cui a' 1eYa posta tanta passione ed EBSTEIN.

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(1) Si prega d 'inviare due copie dei libri di cui si desidera la recen~ione.

[ANNO XXXIX, Nul\ir. 28J

e n10110

n el 1931 per apoplessia. II huon capitolo introduttivo e stato scritto cba1 G. B. Bruber. fil.

A.

Le pleuro-corticaliti. Patologiia e clinica. Un vol. in-8° d"i 200 pag . Tip. ed. U~ Giardirni, Pisa 1931. ß ETTOLO.

Lo stu.dio delle ·p leuro-corticaliti o corticoiPleUiri ti, cioe di quei iprocessi a caratteri misti Pl·e.urici e polmonari (icorteccia), e stato ripreso im questi ultimi tempi dimostrando la frequente origine tubercol.are di questa affezione, lln t empo nota sotto l 'impropria d e110n1iinazione di cong·estione pleuro-polmonare. L' A. n ei fa 'q ui la storia e ne stu.dia l 'etiopatogenesi, la sintomatolog~a., la cl.a.s sificazione, addentrandosi p oi n ell'analisi ·delle silllgole forme tubercolari e non tubercola.r i, n ella rela tiva di.a.gnosi , prognosi ·e terapia. Ri1p orta da ultimo una casistica di 50 osservazio,n i cliniche e com1pleta il tutto ,con un 'ampia hibliografia. Tre tavole colorate di preparati isto-patologici e otto tavole naidiografiohe illustra110 convenie111temiente il testo. fil. 1

J. ALBERT-WEIL. L es poisons du bacille tuberculeux et les reaotions cellulaires et Jiu1riorales dans la tub erculose. Dill· vol. di 327 ~ag·. con tav. aITT'Ch·e colorate. J.-B. Bailliere et fils, Pa.r is 1931. II con1plesso problema dei veleni tubercoLa1ri e delle reazioni cellu1nri e-d umora]i del1'organisn10 e qui ampia.rr1ie11 te tr.Rttato col SUSsidio di U111a ricica bibliografia e di nu1nerose esperienze pers-0nali. Viene dapprima studiata la composiziooe c}1imica ·d el bacillo di Kooh, l e ~ostanze d.a esso esLratte. N·ella secon·da parte, troviamo un interessante capitolo suJJ,e reazioni cellul.ari delle tuib ercolosi ed i fattori di disper sion e e di lo c1a;l izz.azione dell 'infezione tuber colare. Nella terza parte, sono ifilv·estigate le azioni biologich e (istopatologioh e ·ed antigenich e) de lle frazioni esbratte dal bacillo di Koch (lipoidi e proteine), esponendo da uiltimo Ullla rica1)itolo.zione conclusiva <li tali stud1. · Si arriv.a cosi a coTuoezioni im p.arte ptersonali dell 'A. sui processi patogemici della tub·ercolosi. Le r.eazioni a llergich e son o pifo b abilmen te l1eg·ate alla prese·n za n ell 'or.g anismo delle proteirJiie b,acillari idro-solubili. Il hacillo di J(och e um g·etrme ehe ·divernta tossic.o dop.o l.a s ua n10Tte e determin.a m io dificazioni n ell' equilibrio umor.al,e, si f.a sentiTe sull.e r~~ zioni cellulari e prov·o ca g li attacchi evolut1v1 caratteristici. Da qu esteJ conic.ezioni derivano in1portanti direttivei terapeutiche, ehe t endooo ad escludere g li agemti capaci tdi prod11r:re urta rapidia' mobilizzazione oellulare, m eritre il rimeidio i.de·a le sarebbe quello ohe pern1ette una distruzione ·prog.ressiva e relativam·ente len ta dei ba1c,i lli di Koch, im pedendo anzitutto la loro proliferazione n ell 'organismo. fil. 1

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lAN:No XXXIX.,

u l\i. 23)

SEZIONE PRATICA •

ACCADEMIE, SOCIETA MEDICHE, CONfiRESSI Accademia Lancisiana di Roma. Seduta del 12 m aggio 1932. ~arcosi

avertino-eterea in chirurgia ginecologica.

Prof . V. ARTOM di S. AGNBSE. - L 'inter esse di q ues la .1)iccola serie di casi con sist e nel fatto eh e Ja clo e cli avertina adoper ata e la piu b assa registrat a 11e.1le moltissime pubblicazioni, perch e all 'i11fuori d ei primi 4 casi dove furono dati 7-8 ctgr. per Kg . di peso in tutti i segu enti la dose n o11 fu superiore ai 5-6 ctgr. per Kg. di peso della p aziente. Tuttavia tranne in due casi l 'effetto i.pnotico e stato ottenuto. completamente, in guisa ehe le pazienti avevano perduto ogni ricordo dal ino1nen to del olistere di aYertina sino al risveglio dopo l 'operazione. La <lose totale massima e stat a di gr . 7,50 in una paziente di 51 anni, del p eso di Kg. 132, opecala 5 giorni fa di isterectomia vagi11ale p er fibrom ioma parzialmente in &facelo. La t eenica e sla ta quella con sigliata dalla Casa prod u t lrice : Clist ere evacuativo la sera precedente; Iniezione di 1 c tgr . di morfina al mattino ; Clistere di avertin a in soluzion e d el 2,5 % so1111ninistrato in alcuni rninuti. Si sono avuli i vantaggi g ia r eg·istrati dagli altri os„ervalori reJ ~ tivamente alla quantita d~ etere adoperata, alla tranquillita del risveglio all a scar sezza del vomito post-operatorio. II sonno profon do si h a dopo circa mezz'or a dal clistere. Un a sola volta si e dovuto, m ezz'or a dopo l 'opcrazione ricorrere ad una iniezione di efedralina, perch e la respirazione era divenuta transitariamente assai superficiale. Nessun altro inciden te o complicazion e si e verificata. I casi oper ati sono st ati i seguenti : 2 plastich e vag. ant. e cislopessi e plastica vagino-perineale; 1 amputazione d el collo e plastica vagino-perineale; 1 fistola vescico-vaginale per via vaginale; 1 fistola vescicQ-vngin ale per via trans-vescicale; 5 ister ectomie vaginali. N. 65 laparatomie comprendenti: 32 istereet omie totali e subtotali; 6 enucleazioni di fibromi di cui 2 in g ravidan za al V e VI mese; 18 operazioni su gli anncssi e complementari ; 5 operazioni per re troflessione e complementari; 1 ernia ombellicale; 1 ernia post-laparatomica; 1 fi stola addominale da pregressa operazione di gravidanza extra-uterina; 1 app~ndicectomia. Endoscopia dello sfintere ileo- cecale.

Dott. R. GRASSO. - Ha osservato la regione ileocecale nell 'u omo su dl1e pazienti portatori di ano cecale t empora11eo a inezzo di rettoseopio, ed h a trovato confoctne le idee di Keit, Elliot , Rutherford e del Busi, eh e essa ha forma emisferica senza valvole ne frenuli, ß eh e jl suo funzionamento e attivo, sfinteriüo . La guarigione del distacco retinico mediante l'operazione di Gonin.

Prof. D. SABBADIN1. - I/O. espone le indicazioni elinieh e e la tecnica della moderna operazione di Gonin, scoperta da questo illustre scie·n ziato n el 1916 p er combattere il distaceo retinico idiopatico. Insiste in particol ar modo sui risultati eh e si otten gono adoper ando tale metodo chirurgico,

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e eh e sono oggi tali da portar e Je statistich e di g uarigio11e d all 'l % al 50 %. Merce 1'operazione di Gonin si puo affer mare eh e il dist acco retinico 11on h a piu il triste signifieato prognos tico ehe prjn1a tutti gli AA. eran o d 'accordo n ell 'attribuir gli. L 'O. cl1e h a studiato in SYizzera tale operazione e eh e l 'h a introdot~a in Roma, afferma ehe e indispensabile ap plicarl a al piu p-resto; e eh e e parimenti n ecessario tener co·n to dello st ato organico d ei pazienti, ad evitare il pericolo di r eeiclive d el distacco reti11ico gu arilo chirurgieam ente. Preser o parte alle discu ssioni i proff. Ov10, MAzZAN'l'INI , NEUSCilULER, C HIASSERINI, VITALE, EGIDI. Il Seg relario: D 'AvACK.

.A."ccademia Medica Pistoiese '' F. Pacini ,,. Seduta del 10 maggio 1932. Presiede il prof. CANTIERI. Complicanze meningo-encefaliche dell'infl uenza.

Prof. Il . SILVESTRINI. - Prem esse nozioni ge11erali, l 'O. ricorda eh e Je pregresse e.pidemie h anno dimostr ato ehe, in perfodo influenzale, si posono ossocvare en eefaliti, talora a earattere em orragico, altre volte prevalentemente degenerative, a Jocalizzaziorte diversa (polioneefalite tipo· W ernick e e polioncefalite tipo Strümpell-Leichtenst ern), eh e posson q volgere a g uarigione senza re1iqua ti, op pure l asciare lesioni irrimediabili, o posson o an che essere mortali. La meD:ingo-eneefalite influenzale insorge di solito bruscamente dopo o COJ'\ altre manifestazioni d ell 'infezione, cefalea, delirio, rig idita della nuea, „-egno del Koernig, paresi n el campo degli oeulomo tori, del facciale, dell 'ipoglosso, febbre di solito modica, talora agitazione grande, piu spesso sonnolen za ; neJle forme lievi sensorio ~uono, preYalenza dei sintomi gen erali sui segni di localizzazione. Liquor apparentemente limpido; centrifuga lq si mostra .pii1 o meno corpuscolato, di solito COD: grande prevalen za di linfociti, qualch e vqlta anche con lieve prevale11za di polinucleari; da positive le r eazioni del Nonne Appelt, del Boveri; non presenta di solito notevole diminuzio·n e d ella sosta~za ridltcente, p·u o anzi presentarsene piu riceo del 11ormale; no·n eontiene microrganimi visibili: iniettato endoeerebralmente ad animaJi (coniglio·i produce in qualch e caso morte per n1eningo-encefalite non differenziabile da quella di conigli inoculati con pappa di cervello di encefalitieo o con virus erpetico. Guarisce in poehi giorni oppure lascia qualeh e deficienza nel campQ dei muscoli oeulomotori o n el Ca.ID:PO del facciale, defieien za ehe si corregge poco a poco in un lungo periodo di t empo. In qualch e easo compaiono movimenti coreici, scosse eh e fanno rieordare le forme ipercinetich e dell a en cefalite let argiea, insorgono sintomi bulbari cl1e sono cau sa di m ort e. Talor a insieme con molti linfoeiti il liquor contiene sangue o e intensament e antocromico : la progn osi e allora piu grave. In con cl u sione, possono osservar si meningoen cefaliti parenebim ali o em orrag"ich e, meningiti senza segni clinici, ma solo rivelate dalla eor puseol azione d~l liquido, e for~e di pachimeningi te emorr agira. Per la {iiagnosi differenziale valgon o; precessio,n e o eoncomi lan za di infezione influenzale a Lipo bronco·- polmonare o gas tro-intestinale, reperto di piccoli focolai di eon gestione polmonare, 1


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l L POLICLI NI CO n

eh e crua i inai i11a11can o an ch e 11 ei casi lie'i di i11 fezio11e i11fluenzale; presenza sulla cule del dor·o e suJl e n a tich e di p apule di u11 eolorilo ros o ,·i110. o pit1 o rne110 accentualo, talora an cl1e eo11fluenli e eon eentro en1orragico ; te nde11za alle en1orragie cosl eh e la s tessa puntt1ra dell 'ago di una siringa d el PraYaz lascia attorno u11 piccolo alo11e e1norrag·ico; in ~ orgenz a brusca d ei &intomi en cefalici , talora esis te11za di clonie a sca lto, si111ili a quelle della -corea elettrica d el Dubini, piu o 111en o est csc, varia1nente localizzate. I11sist e sui caratteri differe11ziali dallo slato m e11i11g·oe11cefalico .p uramente to·ssico , dalla ineningile. tubercolar e, dalla meningite cer ebro spi11ale, d ella m eningite da orecchioni, da en cefalili Lossich e (alime11t ari, saturnine, da ossido di car])onio), dalla encefalite epidemica eh e egli crede d ell a slessa ctiol ogia della forma influenzale. Prof. \ "oLTERnA. - Riprendendo Ja que Lione acce11na ta d al Silvestrini circa il valore del b acillo cli Pfeiffer n ell 'i11fluen~a, ricorda per a11alogia il bacillo di Noeard n ella psittacosi, di cui h a avu lüt occasione cli s tl1diare un 'epidemia con ma11ifes lazio11i polmonari a r eperto· b a tteriolog ico 11ega livo, o comunque incostante . I nsiste sttlla difficol ta clella diag n o&i differe11ziaJe fra ine11i11gite tuhercolare· e inflt1e11za]e e con iglia t1n accorgimerito di t ec11ica per la ricerca d el bacillo di Koch nel liquor: distribuire il liquor in diverse provette, r accogliere il re ticolo for111~tosi jn og11i provetta e d e1porlo sul fonclo cli una cap sula di Petri a dist a11za l 'uno· d all 'altro: fare asci.ugare, fissar e e colorare co 111 e111pora11ea111e11le i diver si reti<'oli ed osser vare tt1 tli al 111icr o copio uno appresso all 'altro. I11 merito al Yalore delle clonje ricord a un ca o a , i11drome m eningo-encefalica in cui le clonie er an o sos lenute d a un tumore cerebr a1e. 1

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Prof. CASSAl'iO . - Riporta il caso (li una nien.ingo-encefalit e ernorragica. cli n a/ ura infltienza le, ad e ito buono. Do Lt. B:EG.A. - l{iferi s<'-e di ttn uo1no di 55 a1111i, i11 passnto affe tto, cla pol1nonite con von1iti i11coer ribili, cl1e si amrna1a in p eriodo epid e1nieo di una forrn a influen zale con tempe rat ura n1ol to eleYata ina eh e scompare d opo due o tre g iorni . Si prese11ta vomito inco.e rcibile, fa cili crisi di lipoti1nia con sen so di oppressione precordiale eh e obbliga a r espiri m olto profondi. In seguito co1npare t achicardia, p r ofonda acli11amia, condizioni eh e .peggior an o d opo so1nmi11istrazione di a tropina, rnigliorano rapidamente d op o iniezioni di erg·ot amina (gynerge11), eh e fan110 sp arire il ' 0111i to, riducono l a frequenza d el polso e danno e11so di ))e nessere. Dop o un p aio dj giorni adina111ia prog ressiYa rapidamente i11ortale. Orine semJ>re n ega tivei. r~sa me viscer ale sempre n egativo. L 'O. ritiene si sia trattato di una grave i11dro111e d a p arte <lel sisteffi:a neuro-veg·et ativo, con preYalen za simpaticoto11ica, di origine tossica da inf'lt1 enza. Dotl. V. BACCI. - Fa osservare l a n otevole imporla11za d el caso espost o dal d ott. Bega per la ua rarita inquantoch e nell~ infezion e influenzal ~ i ca i a turbe sin1paticotonich e 1predo1ninant1 com e in quest o, sonQ i11 una p er centuale noteYol111ente 111inore di quelli a turbe vagotonich e. Prend e occasione per d om andarsi se sieno proprio i batteri e le lor o tossine <:'he. determi11a:ho le loca1izzazioni sui nuc1ei centrali e ,p eriferici de_

(ANNO

XXX.IX, ~ 1-'.\l. 2;3_

,-ago e d el si11111n lico . Fa o erYare eh e j11 tut le le1ualattie i11fetli' e, 111a specialn1 en e 11e1J a i11fluenza, nel tifo e i1ella f. cle11g ue, clt1rante la irrue11za del male preYalg·on o come sintorni YegetatiYi car<lio-vasali l a tachicardia e le ipotensioni e ehe, col reagire d ell 'organism o contro l 'agentei p a toge4etico, si verifica il faLto oppos to, cioe sube ntrano la bradicardia, talora spj c.ca La, e un rialzo spesso· 111anifestq d elle t.en sioni arleriose. Tali fenon1eni 11on .p osso,n o, secondo l 'O., essere Jegati acl agenti tossiemici 1na ai prodott.i <lel biochimisn10 dei tessuti e uegli organi, ,p roclolli eh e sono· sempre i Lnedesimi p er ogni processo tossiinfettiYo acuto „e d ebbono quindi agire sen1pre n el medesimo' sen so in quanto ~i aecomunano· ai })rocessi prevalent em ente eatabolici d ei primi periodi reazion ali della malattia e, successivan1ente, ai processi preYale11temente nn abolici eh e si sviluppano per la rigenerazione dei tessutj, specialmente d ei conn e ttiYali. Prof. CAN'fI I-:RI. - Riporla il caso di u11a ragazza di 19 anni, di aspetto floride e robu sto, eh e in una seconda ripresa di forn1a influe11zaJe prese11tatasi in J)eriodo di epide1nia familiare e regio11ale, ammala con form a rrieningilica, co11 lic1uor 1eggermente torbido r.o·n lin:fociti e poli1norfi, ehe si ,p!l'ese11ta steriJe bat Lerioscopicamente f} alla cultura (brodo, ag·ar-san g ue), temperatura elevata cq.11tinua (39--40-40,6), n etto focolaio di bron{'opol 1no11ite b asilare d es lra insorla in seco11clo t en1po ; con emoculture in agar si o llien e t111 cli,ploeocco in cultura pura, sicroag·g·lt1Linazioni i1egatiYe , ori11a 11egativa. !\!orte dopo 4 giorni. Ritiene pater si trattare di una forn1a i11f1uenzale p er il criterio epidemiologico, per il i110111ento cl ell insorgenza, per la localjzzazione pol111011are ~econdaria, p er l 'isolame11to di un diplococco cl1e t a11to· facilmente coinplica Je forme i11fluenzali, J)er il d ecor so p arlicolarmente aeuto. Il Segretario. Rlcordlamo l'lmportante pubbllcazlone: Prof. VIMCENZO CtUDICEANDREA Docente di Patologia epec. med. nella R. Univ. di Roma.

Olagoostica medlca emezzi sussidiari di Laboratorlo Manuale per Medici prat•ci e Studenti. In questo libro vengono coordinate e inquadrate nel campo della completa osservazione clinica le varie ricerch~ di laboratorfo; e l' A., giovandosi anche della sua lunga eap~ riensa professionale t: didattica, ha trattato la compljSS4 materia segue!lido un indirizzo em:inentemente praticn. In rapporto alle preventive nozi~i. s.ui v ari_ 01'{/an.i, all• va1'ie forme morbose W. alle loro possibili complicazioni, vengono considerate lt particolari indicazioni ~er le indagin! .fJUSsidiarie. Di oueste sono esposti i concetti f ondamentals e le norme di 'freieo:tJ.mento, con le piu precise indicazioni di tecnica per quelle ehe (Jgni medir,o potrebbe eseguire, e in· sistendo sovratutto sulla .-eale i-r11portanza diagnostica epr<>gnostica dl ciascuna, senza t.ruscurare le conoscenze clu pw tutti rappresentano necessari elementi culturali. , Le numerose figure, in gran parte originali e t1pes30 eaeguite in forma di riprQduzioni schematiche, concorrono al· l'effica<YLa dell'esposizif>ne, estesa anche alle conoscenze e<L a~ metodi piu rectm ti, al contributo scientifico italiano in questo campo ed a~le ~ndic~zi~ni . bibliogrflfi che~ . . Il libro quindi puo d1rsi per. gli stu~io~ in gener~ un fndispen.(fabile completamento dei trattati di Patologia ; e potri essere sommamente u~ile ai Medici pr_atic_i pe': regolarn qua'r„do il solo esame dell'infermo non da sicuri ele1'Mnti di giudizio. . Voluime in-8•, di pa.gg. XVI-488, oon 122 figure in nero e a. eolori nel teato, nitidamente sta.mpato in ca.rta pat.iinata. Prezro L. 6 8, piu Je epese postali dj epedizione. Per i noetri abbonati, eole L. 6 0 in porto fra.noo.

Inviare Vaglia all'Editore LUIGI POZZI, Ufficio Poetale Suooursale diciotto, ROMA.


[:\:"' '- O

XXXI X,

Nu~r.

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SEZI ONE PllATl CA

APPUNTI PER. IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. 1 tumori primitivi delle articolazioni.

Que to lavoro si basa su 7± os ervazioni di J\azen1 011 e Bizaro (R ev,u e de Chirurgie, 1931, Jl. 4): !5 tumo1 r i b erniigni, 29 tumori n1aligni . La sed e ordinaria e il ginoeohi o. I tumori b en,i gni sono i lipo1ni, i fibromi , g li angiomi (n.e ttamente intrarticolari), d ei tu111ori b enig ni a cellule g iganti •con pia1nento ocr aceo e cell ule li poidee. I tu1110Ti malig11i p iu frequenti ono i arcon1i fuso- e g lobo-cellul,airi, dei mixo-sarco111i, d e.g li e11doteliomi si1n,oviali (Le;jars e I\u])er1s Duv.al). 'i prese·n tano gen er aln1en te sotto ± forn1e ·linicl1e : 1) lu111ori 111obili col tipo dei corpi €"'tra 11ei articolari; 2) tun1ori Do11 m obili ·c.itcoscritti ; 3) tumori diffu, i rassomiglianti a lln tun11ore bianco ,· ±) iumr0ri ulccrati. La diag n o i di que ti tumori mol to diffi c ile. olamente g li a ng iomi pre entano qualcl1e i1r tomo caratteri tioo. I mig liori segni differe nziali r on le a.rtriti ono l 'assenza di una impoten za notevole, di le. io ni o seie e di adenopatie. La ·d ia o1no i di n1 a lig n ita e spe so in1possibile enza 11n esam e i'~ toloaico anehe d opo l 'artroton1ia. ·n· tumore ciirco eritto I)UO e. er e rnia 1ig no , 111 e11tre uDo diffuso puo es er e b en i()'n o. E diffi·cile tabilire le indicazio ni operatoriei. Salvo eccezioni, bisogna agir·e come se il tu111or e fo·sse b enig ne, salvo a fare un ~amputa­ zion e in un 2° tempo. D 'alt.na p arte , n ei tun1ori maligni , l 'exeresi limitata n on sembra dare ri ultati peggiori ·d ell 'amputazioin e fatt a ·in d al pri•n eipio. GENTrLE. 1

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Anchilosi congenita ereditaria e simmetrica dei due gomiti. A. Mou cl1et (Revue d'O rthopedie, 'Il . 3, J 93 1) rife1ri scc di un ragazzo di 5 a . eh e .p rese·n Lava sin da lla Da ciLa tale de fon n i ta, ed in cui radiografie i..lemich e ·di1110 trarono as. en za bilaterale ·di a lcune os a d el canpo e di du e falangi. Il padre h a 40 a. e sin d alla n.ascita ha la m ed esim.a .m al form.azion·e del fig·li o e lo stu1dio ra diog rafico anehe in questi m,o. t ra a n omalie v.a.r i e a earico ·d el cor po e d elle fa la n gi . In entrambi il r a dio ed il eubito so110 presen.t i bil.a tera lmente. Ricorda eh e le an chilosi ·co·n.genite veir e, osee , sono eceezio n.ali e eh e Jo ulin n ell.a sua tesi (1863) p-er primo h a ri portato l 'osservazio ne di J.aeDecke eh e est1„ae a miezzo del forcipe in una 1

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.pri111ipara b e11 co11for1nat a un ba1nbi110 con an cl1ilo i ,~era o ·ea de i due gomiti e d elle . spalle. R. GRAS80.

II cacodilato di ferro nella borsite. 'f. J(. Ri el'1ar c.Ls. (Neiv Engla.n d journ.. of niecl. e B 1·itisli m ed. joiirrt . , 9 ge1111. 1932) 11a a''uto buoni risull.ati col eacodilato ,d i ferr·o iniettato i)er Yia e1ndove·n osa, in 70 ca i di bor . it e ubacromia l e, ub capolare ed infrapatel1&re. Da e ini zia Jc di 3/5 di O'ran o (mg . 35 c irca); .a1l 3°-± 0 g io·r110, 1 g rano (n1:g'. 6±), ripetti,ra1nente in 3-5 1cn1 c.; si ripete l 'ulti1na ielo e ogni 3--1 .g iorni fino a 1 cornp.ars.a totale d e i in,tomi. Dopo 3-4 or e da lla pri1na iniezione, si h a cli111,i11u zione clei si11lo1ni acuti ; i m0Yin1enti si fa11no en za dolor e; con questa euTa, si evjta la for111azione d i a·d er enze p er iarticolari e, quindi , di co111plic:a1zioni ; in 10-20 g iorni, i i)azie11 ti })O. -0110 ri.1Jr e1n ,de'fe l e loro· attivita normali. fil. 1

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1 rapporti tra le detor1nita congenite delle 1nani e le costole cervicali.

Tl. V. Fun to11 (Jour11al of Am. J)fed . Ass., 27 fe})}Jra io 1932) stu·diando due p. , ma dre e fi gli a, le quali entrambe· prei entavano· u11 'as. einza bilate1„ale d el radio e m a ni ·d eformi con J>o lli ce rudin1e11tale, 11a n otato eh e e se inol1re a\•e v,a110 d elle e o tole cer vic.ali. Il f.atto lo lta colpito tanlo eh e b a cer ca to casi di assemza co11.g cnita d el ra dio , e in tutti h a riscontrato la presenza di costole cer vicali. ei ca i ·di a· en za eion aeni.'la d el radio eh e sor10 in g·ran numcr o citati ·n ella leittera tura 11011 si e mai porta L.a l 'a Ltenzione sulla colon11a cer icale, ]Jer o c i·ntomatico il fatto eh e i c;a ·i tu·diati da Fun Lon, per quanto rigu arda Ja cl eform ita d ell 'arto ia no a quelli simili. L 'A. inoltr.e 11a n otato eh e a n ch e lo viluppo d ell 'ulna si a n ·e 'La molto preco cemente, perr: c ui e oon sig li.abile un interve.n.t o orto·p edico fi n da ll 'in.fanzia, in m10do ·da favorire u11 su ffi ciente ' svil'uppo mu col.are. 1\1. P oNs . 1

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La melorreosteosi di Leri. C:on qu este n om e Leri e Joanny 11ann o d ecr i tto n e l 1922 u-n.a iperplasia ossea cl1e si in1a1n ifes ta a carico ,di u.n solo arto·, p r ogr ede11·d o d.alla ·p1a rte cli tale .alla p ro s in1.ale. E. l(r,aft (Journal oj Ani. Med . Ass., 27 febb·r aio 1932), ripoTtan·do due casi cl1 e sono venuli a lla sua o · ervazione, n e ·d escrive il quadro c.Iinico e n e di c11te l 'etiolog ia. L 'inizio ·d ella m alatt ia e subdolo, e si 11a i)robabilme-n te 11ella prima infanzia. La ,l) rin1a 111a1nife 'Lazione e data da tun1efazion i r1odulari, di co11sist en z.a ossea , lu11 g·o un osiso ·di un arto. In un l)e;riod o 1no "l to ava11 zato de.Jl a m ala ttiar 1

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IL P OLI CLINICO »

qu.a ndo g ia inten sa e l 'iperos tosi , si hanno atro fie di g·Tuppi museolari , di·sturbi locali di c irc9lo , nevralg ie, partecipazione a l pro oesso morboso d elle articolazioni. I stolo.g ic.amente s i riscontra u11a proliferazione p iu o m.eno disordinata d el t essuto 01sseo. In qu.a nto. a ll ' etiologia sono· stat e forrr1ulate 4 teorie : 1) Putti ritien e eh e si d ebb.a p en sar e ad un.a .arl.erite ·d·ell.e ia1r ter iole rnutritizie de ll '01sso; 2) Leri invece pe11;s.a eh e si d ebb.a attribuire la lesio·n e a d un a g·ente infettivo x c.h e n on si e ·m.ai riusciti ad isola r e; 3) i l fatto eh e talvolta la m elorreosteosi e a ecompagn.ata d.al trofoedem.a di Meige h a fatto p en a re a distur bi endoerini; 4) seco1ndo a l tri infine l 'etiolog ia sar ebbe da ricer cansi in anomalie .eimbrionali, per eui d elle 1oellule, rima:st e a lu1n go in °differen ziate, ad un dato momento eomincian o a proliferar e disordina t amente. La malattia e di fa cile diagnosi ; favorevo.Ie 1Tue e la progno·si sia per il len to d ecorso eh e p eJr il fatto eh e la proliferazion e ossea cogli a nni s i esa"Qri•s ce. In qu!aillto all.a t eT.api.a sem·„ bra si g iovi d clla t erapia fis ica e del ca1do locale. M. PoNs. 0

NOTE DI TECNICA CHIRUROICA. II clistere clorurato ipertonico nelle conseguenze operatorie della chiI·urgia addominale. · Clavel e Bonneiau (Presse Mediool e, 1931, e Paris chirurgical', 193 1) indipend.entemente l ' uno dall 'a ltro, pubblican o ·deille osservaziooi analogl1e. 11 primo, Clavel , h a trattato 15 operati per a ffezioni varie di organi ad·dominali con la r ettoclisi iper clorurata ,aJlo soopo di combattere la paresi intestinale e il m eteo rismo· conse.g u·e n z.a ·d·egli i1nterventi .a d.d omin.a li eseguiti. Egli afferma eh.e quasi sempr e, ·p rima eh e 200 cc. ·di soluzione siano eon.sum.ati ha ott enuto il iravvivamento de lla peristalsi con e.m issione ·di gas· e sp esso d opo qua leh e te m ·p o anche urna sca·ric.a di feci . Con sig lia p ertanto ques.to trattame nto eh e coTuSist e preicisam ente nell 'applicare a ll 'operato in cui si h.anno segni ·di paresi intestinale e m et eorismo o anch e prevein.tivamente a mo' di p:r:ofil.assi , un.a r ie ttoclisi di .soluzionei di clo,r uro di sodio a l 20 % e di m anteneirla fin10 a·d e ffetto. 11 secondo, Bonneau, parten,do dal fatto· di av.er osserv.a to srp es.so emissione di ga;s <lall ' ano n·e l eorso di uffla iniezion°e endo·v ooosa di soluzione ip erionica di ·N1a·Cl n elle oeclusioni intestinali a lte, in cui l 'auto·r e afferma tale trattame.nto costituire l.a regola da seguire, h a tratta to con buoni r esultati, e pertanto ronsig lia ·di tratta:re a llo .stesso m-0do qoogli oper a ti n ei quali insorgon o la .p aresi intestina le e il n1eteorismo . 1

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Egli con sig lia· ·di inietta.re n elle; vene di quet i operati 10 cc. di soluziooe di eloruro di . . odio a l 20 %; con questa t ecnica 1cosi diversa d.a q ue lliru ·di Clav.el egli ottie.n·e r esultati eguali. Circa il m eccanismo di azione d i queste trattame.nto g li AA. n on si dilung.ano troppo; Bonne.au dopo, aver riporta to l 'opi1n ione cli Ch e-va ssu, seeondo il quale si pro·d1u trrehb·e una pecie di p lirg.a v.a soolare , conelude ehe le int er pretazio1n i h anno, minor valo,r e dei fatti. Cl.av.el pein ~a' eh e la r ett oclisi iperclo,r uriata possa ·agire prr ovocando· una foirte trasudazio·n e d '.acqua d.al mezzo intrer:n10 a ll 'intestino.

!B.

P AGGI.

Gli inte1·venti cl1irurgici presso gli emofiliaci. E. W e il (Presse Medic ., n . 54, 1931) consig·lia n egli em1ofiliaci veri o sintomatiei (ia ffe zioni d.el fegato, i.ttero cr onico, ecc.) l ' iniezione di 20-40 cc. di isirero di sangue fresco il giorno precedente l 'operazione. Se n ell 'interven.to noD: si puo praticare accurata emostasi sia p er il tipo ·d€lll 'operazione (chirurg ia d en taria) 0 p er aver latsciato un dre naggio, e prud ente n ei gior11i segue1n.t i fare di nuovo il tempo ·di ·co.ag ula.zio·n e o nde i:ripetere l 'iniezionie se questi f osse prolunga to. L 'iniezione di sie ro p u b essere sostituita da una p iccola trasfusion~ di 200-300 ec. di sang ue. R. GRAsso. 1

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Profllassi e terapia dell'infezione piogena e putrida delle f erite accidentall.

Al m iedico pratico reapi ta ar1eora troppo frequootemente di eombattere l 'i11fezione di ferite accide ntali perche il problemiU. de lla profilas~i e tera.p ia cleJle feri te infe tle sia po&to in secon·d.a linea. In:fieziome ch·e , se da un.a parte puo port.are all 'invalidita a causa d elle incisio·n i o d e lle· amputazioni eh e essa richiede, p u o generalizzan·dosi portare a morte. Secondo quanto riferiscono P. Cl.airmo11t e P Meye r (Münch.. 11ed. lYoch. , nn. 47 e 48, 193 1) la n1ortalita dei 2476 pa,zienti cu r.ati n.ella Ciinica chirurgica di Zurigo p er f e·rite accidentali raggiU1nse 1'1,6 % (40 1casi). 11 n1ezzo piu e fficace p er la profilassi d el1'infezio·n e d·e lle ferite e .sicu:ramente la t oilette d elle fe;rite fatta quanto p iu presto ·p ossibile d op-0 l 'acci.d ente : a queste scopo g li AA. considerano la soluziooe alcoolica di iodio al !) ~(, co1r1.e il di ~~infct~ante sovra110. l\fa m.algrado l 'u so di essa pruo ave r si l 'infezione dell.a f.er ita (gli AA. la ebbe1r o n el 22 % .d.ei casi) o:r:ide i riohied e un eontrollo .aic.cur.ato, d·ella fer1ta , controllo elinico, batterio1ogico e talvolta radi0logico (inf.ezioni gassose) . R esta: isemprie a ll 'impressione individu.ale d·el ·m 1edi co l.a n·ecessita o meno .di inci sioni o amprutazioni da eui posa111 o residu.are eventu.ali d eformita o in validita. Certo si e 1che chi piu e fa cile all 'intervento , quegli avra minore per oontu.a}e di IDOT-

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l J :i\1 .

talita, special111e11te neri casi di inf.ezione gassosa. L 'u o profilattico del sie·ro· ru1titela11ico e in n1i11 or grado · del iero contro 1'infezione gassosa e certan1enlei nec.e~sario, rna t1na a.ccurata scelta dei ca i e anch e opportuna: infatti in a lcuni ca i il tralascia11e 1'iniezione di siero profilattico lllon pub e . . ere considerato con1e errore. Nel te'l;a1110 rima ne sempre la difesa organica, a it1iata da m ezzi t erapeutic i, i l fa ttore piu i·mipo1i .ante di gruarig·io11c. ,ci 28 casi di tela110 trau1nati co os ervati n ella clinica di Zuri.g<;> e 01)r>ortuna 1nente c u11a1ti ·i cbbe sollanto il 39 °{, di 111ortalita. 1

G. L C.;\

A.

FOSTA DEGLI ABBONATI. Il mag11esi o 11el trattament o del trem ore interizionale. - .l\ll'abb. n. 863 1: Il n1agne. io ha azione deprim enle su lulle le J)arti ·dcl si ten1a n erve o ed in particolare ulle terminazio11i nervose dei mu scoli . Si dimo Lra efficace in tutti gli stali f)a 1ici (ecl.an1psia, tetano , avve ler1am en to da stri cnina , ecc .), ·n el divezzam,ento dell a n1.o,r fin a, con La qua le ha spiccata azione sin er crica. :E st.ato adoperato anche com e narcotico in chirurgia. Lo si a dopera so lle forma di ol fato in olltzionc a l 25 ~~ p Pr via int ra1n 11sicolare ed al 10 ~b per via endovenosa, nella mi _ura di 15-25 cmc. per ciasc11na iniez ione. ,·010 eccezionalmente e stata sce]ta la via intrara chidea. E a J)re u1nere cl1e abbia azione favorevole su tutti i tren1ori, co mpre ~ o quello i11tcn zion ale della sclerosi a J1lacrl1e. Ma i vantaggi cl1e si J)Osson o ottenere non pos on o es ere eh e tra·nsitori . In effrt ti il 1l1acrnc io e indi ca1o con·1e d eprin1 e1rtc , opra 1 LJlto l1Pg1i stati i1)ercineti ci aculi. G. DR1\ GO'f TT .

VARIA _ Le malattie sofferte da Goethe. Il n u.n11ero clel 26 n1arzo c. a. della rivi ta Forschung ll n<l F ortsch r itte tutt o ·d edic1~1t o a Goethe co nt icnc t1n artico]o sulle ma lattie . . offer te dal g ran d c poeta dura11te la ua lun cra vita. L 'articolo rico rda in11anzi tuLLo el1e Goeith e inizio ,d ra1n111a tic.amente la su.a vita , com.e egli Le -o . cris:se 1nell 'autobiografia . A ca u a dell'irn periz·ia della lcvatrice n acque asfi lt ico c pote.~t te es ere al ato solo' dopo lun rrhi s forzi. Questo accid en Le, eh e fu attribu ito· a str.angolan11ento del co1dolTle omb·elicalc, ri u ci bcnie fi co a Fran co forte, pereh e il n on no del 11octa eh e era il prirn o m aaistralo della citt a, n ei pre e occ.a ione })er a s oldare un os tetr ico c per i t ituire o far rivi vere una sclrola per 1cv.a trici. 1

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SEZION E PRATlCA

DuranteJ la fan ciu.l lezza so·ffri una forma grave ·di vaiuolo ehe , com e era consuetudine in quel ten1po, fu cuirato con applicazio1n i molto· calde, il eh e a urnento n otevol1nente le suie soffer enze. L 'inn esto v:a1ccinico era tato da ·IJOCO introdoLto in Germania m a i m c·dici si rifiutaror10 di .applicarlo giudic.andolo u.n a pratica c·ontro n atura. Goethe qui11di non si era g iovato di que to m.ezzo preventivo. 1\1.alg·raclo l.a g r.avita dell '.attacco n o11 r esidua~~o n o, deformazioni. Nessuna cica trice deturpo tl bel voJ.to del poeta 1ch e rim1ase cosi uno degli uom ini piu pTestanti del uo te.m11)0. ucce sivam ente soffri an cl1e il morbillo Ilonch e l.a v.ari-cella e J.a v.aiuoloide. 1\. enti a nni ebbe una lu11g.a miala tti.a ehe alcuni critici m edici rite110"on o ia tata la ifilide. Ma, ·com e fu poi provato ancb e per Schopenhau er, un.a tale diag110 i 1'.) osituma sembra crrata. Certo Goeth e dur.ante la ua \ ita di studen-. lc a Lipsia fu molto ejs poslo a i conta,o·i vene0 rei m.a cio non prova cl1 e eg·li ,a bb·i a effetti\ a1ne11't e contratta l.a sifilide. L 'errore ,d i diarno i fu d·efiniti,r.a·m ente acr,er lato d:a 1F1r.aenkel eh e n c.11a Zeitscli1·ift für Tub erkulose del 1910 dimo trb eh e la ,m 1al.attia g io' 'anile di Goeth e fu di nat ura tubercolare. Egli ebbe frequenti cm otti i e poi frequenti ingorgl1i glandolari al le re o·io11i Jatero-ecrv ic.ali . Con1 e nlolt i all ri grandi uon1.ini fu vitti1na della gotta. F ece 1'.)ercib p.arecchie volte eure a Pyrmont, Marienbad cd in altre lazion i iclromin1crali. ll eviava il tedio· dell a 1un g·a 11ermanen za in cru e ·Li lu o,ghi d i cura sem pre r-011 nuovi amo·r i. Goe tl1e eonservo il des iderrio e la potenza . c~ ~ ua l e fin qu,a s i al termin e1 del1 a vita. Non pr e ento rn a i '" i11tom,i ·di ipertrofia prostal ic.a. ella ' 'ecchiaia d ivento sti ttico e consuma' a og11i anno fin o .a ·+o botti gli e di acqua purg·a.ti va di l\Iarienbad. l.om e Heim1e e Ht1go deLestava il tabacco, m.a i11du lg·eva all ' a lcoo]. "\Terso g·li u lti m1i an ni di,renn e piu •te1n1)era11te. P ero su.a m oglie ered ito d1a.l ·padrie t1na forte l c1n de11z111 a 11'.a]rooli mo, eh e n on 1'abb.a11don6 . 1n.a1. Dei uoi t.re nipoti , n es uno dei quali erec.li to il ,g enio di G·oeth e, un o m orl b.ambino e g·li a]tr i du e n e11a second a I11 eta ·del secolo . cor o. · La n1o•rte del .Q·rand e ]'.) Oeta e.m1bra in stata cl elern1i11.ata dall 'angin.a pe.c toris, a.g·gravata da 11 'i11 flue11za di cui e~li a,reva o ffcrto poco 1.ri111n par ecchi !a.ttacchi . argo. 1

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cc IL POLICLINICO

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NELLA VITA PROFESSION ALE . •

MEDICINA SOCIALE.

rurali funziorLera I1el Com une in cui il centro av r a sede. GJi organi tecnici de1 centro sono: il La nuova organizzazione dell'Oper a Maternita e Infanzia e gli sviluppi della sua azione assisten- ,Segr elariato socia1e e il Consultorio ostetrico e ,p ediatrico. 11 Segretariato sociale riassume tutta ziale. l 'attivita sociale del centro, sia nel campo assiUna rarJi<.:nle e ,profo11da riforma, relativa all 'ors tenziale morale, eh e in quello dell 'assistenza ga.n izzazione e al Cuuzionamer1to clegli orgar1i loigienico-sanitaria. 11 consultori0: 11a una funzione cali dell 'Opera i azionale Maternila e I11fanzia, e esclusivaine11te edura tiva per la donna, sia essa stata rece11ten1ente disposta ctal Ilegio commissagesta11te, nutricc o madre; ~ profilattica per i rio Sileno Fabbri per re11clere, dopo una quinbambini. Nei ce11tri r11rali quand o i1on sara posquennale esperienza, meglio rispondente I 'attivita sibile far funzionar e un c9nsultorio a mezzo di .di queg"li org·ani ai fini eh e l 'Opera deve conseun m edico del luogo, i medici del cc Centro » prov.guire 11 el quadro della politica assi&tenziale del vederanno a farlo funzionare essi s tessi in giorni .Reg ime . ed 0 re pres ta.b iliti ; e percio, ove l 'ist-ituzione non La riforma si ispira innanzi tutto al criterio sara possibile, fu11zio11eranno le cattedre ambulan• .ehe l 'O. N. M. I. no11 e ne Ull Ente elemosiniere Li di puericult11ra, dipendenti direttamente dai ne una istituzione l erapeutica, ma soltanto Ull Delegati straordinari delle Federazioni. E~te assistenz iale ehe deve fornire m ezzi morali Ad ogn i con sultorio dei centri di assistenza sae inateriali p erch e gli assistiti vengano messi in ranno annessi un asilo-nido ed un refettorio ma·C ondizione di cos titt1ire al tretta11ti elementi auterno. Nelle circoscrizioni agiranno le assistenti tonomi e caipaci nella vita della Nazione. sociali la c ui funzione esse11ziale e quella di indiLa nuova organizzazione clell 'Opera, annunziata viduare 1le esigenze clelle ~nadri e dei fanciulli ora e qualche m ese dal llUOVO Co1nmissario, e gia bisqgnosi e di vigilare l 'esecuzione dei provvediin via di attuazione. Con essa si verra ad assicu1nenti assistenziali del centro. Qualora in sperare una piu organica fLLnzior1alita nelle varie forcial i locali ta, n on sara possibile servirsi dell 'asilon1e dell 'assistenza della 1nat ernila e dell 'infanzia, nido e del refettorio, si dovra ricorrer e, con una attraYer so, sopratut to , l 'is titu zio11e di organi tec- . oculata sorveglianza, ad organizzazioni ed istitu-n ici respo11sa b i li . ziorLi g j a esis tenli, opportunamcnte scelte. In tal modo, al poslo d ei Con sigli e clelle Giunl 1nezzi firi,anziari. te, l ~ ll'eclerazioni provinciali sarannq r ette da un Delegato· straordinario avente r equisili non solo Per quello cl1e rig·tLarda i 111ezzi finanziari , Ia specifici, relalivi cioe ad una provata esperienza riforma mira ad attuare u11 sistema di decentranel can1po dell 'assistenza materna e infantile, ma n1ento ~ di respo11sabilita diretta di ciascuna Fealtres1 a1nn1i11istrativi e politici, in r elazione al derazione. Perta11to le assegnazio11i dell 'Amminicompito ad essi cl eferito. L 'or gar10 t ecnico profestr:izione central e saranno globali, tenendo per ~ionale della Federazione, il quale finora mancabase il fattore dernografico p er ciascuna · ,provinva, sara il Segre tariato sociale, eh e, oltre a vigicia. Le Federazioni dovranno e.lleggerire al massim o g rado ) l loro onere finanziario, soprafutto lare e coordinare l 'organizzazione dei Segretariati sociali dei centri di assistenza 111aterna e infantil e abolendo i us icli in denaro' eh e costitui scono 1.Ina forn1 a di be11eficenza ehe agevola la formad ell 'Opera, cl.ovra pron1uover e e coordinare le. i11iziative l ocali , r accogliere i dati riguardanti l 'attizion e cli ce ti parassitari, e abole11do altresi i convita clella F ed e razion e e dar cor o ai provveditributi fis5i e t·o n tinualivi ni Yari istituti, i q11a1i mcnti chiesti cl ai centri. possono esser e aiutati solo te1nporaneame11te a f ine integrativo. La scelta de i Segretari sociali sara fa tta per tiDel res t.o l 'attivi la finanziari a delle Federazioni toli e per esa1ni . A tale scopo col giugno si inidovra essere fondata s.pecialmenle sulla collaboz ieranno due cor si, uno a Roma ed uno a Mirazione di islituti e di filantropi chian1ati pi"l1 eh e lano, p er prepa1are tale personale sp ecializzato . mai a contribuire con spo11tanee elargizioni al I cen.f,ri di assislenza. n1agg·iore poten ziamento clell 'Opera. A tale sco,po La F ed er azione espli ch era la ua atlivita a ie anzi islituito uno sp ecia1e « fonclo pupillare » ste11ziale a 1nezzo dei cc Ce11tri » di a sistenza mad estinato a r accogliere som1ne anche 111odes te da terna e in.fa11tile. Og·11i Deleg·ato s traordinario fistutte le classi socia li. · seTa n ella J)r opr iu proyjncia 1e circoscrizioni assiIn complesso la rifor111a 1lella or ganizzazione e s tenziali d ella 111alernita e dell 'infanzia. Tali cird el funzionamento tec1tico a111ministrativo degli coscrizioni sar = 111no dislinte in urbane e rurali, or gani locali de ll 'Opera Nazio11ale Maternita e Inqueste ulti111e fi sate in ])ase agli ex-circondari fanzia - riiornta eh e si attua dopo appena pochi a lnrr1inistrativi od a gru1)pi di ex-n1andam e11ti a111 111esi dalla n on1i11a del nuovo r egio commissario mi11istrativi n ellc zo11e a po,polazio11e n1ol lo densa. Sileno F abbri - te11de a rafforzare so tto tutti gli Ogni ·centro sara presiecluto dallo s tesso Presias,petti l 'azione a ssiste11zia]e p er cui l 'opera stessa dente del Cornit ato di P atron a to, eh e n ei centri 0 s tata creata; ect i cui fini emi11en lem ente sociali urb nni avrh p er co1n1)etenza territori ale la circocos tituiscono ut1 eJen1cnto fo11d nn1e11talß della poscriz io11e a „ iste11zia]e d el centro; men tre in quelli l itica cl el Regi ni e. 1

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[ANNO XXXIX , Ntri\1. 23]

SEZIONE PRATJCA

911 I

SERVIZI IGIENICO-SANITARI. In sede di bilancio. Si e discu sso al Sen ato d el Regn o il lJilan cio <tell 'interno, su r elazione d ell ~on. BEVIONE. Per quanto con cer11e i servizi igienico-sanilari , l 'on. MARAGLIANO si occ upa p articolarmente d ella lotta contro Ja tuber colosi , alla quale tanto im_pulso ha d a to il capo del Governo e p er la quale tante b e11e1ner en ze si e acquis tate l a F ederazione Nazio·t1ale. l\acco111anrta di promuover e, n on ost a·colar e, la vaccinazion e antitubercolar e. Segn al a l a n ecessita di di.ffond er e Ja cultura sp ecial e sull a tubercolo i n ei 1nedici . Il Governo h a gia fa tto 1nolto cr eando l 'Universita tisiologica Benito l\>Iuss oli11i e affid a nrl ol a ad Euge11io Mor elli , m a e n e<::essario svilu,p par e nclle provincie insegn am enti elen1entari e jan1enta ehe m entre il Governo a tt ende con tan Lo amor e a düfonder e il principio d elJ a sp ecializzazione, in m olti g r andi osped ali n on sia <lalle Amrrtinistrazioni ri p e tla to. Ed a ,p roposito cli osp ed ali ~egnal a la m er aYi(5liosa . at : tivita d ell a Cassa Naz1onale delle As i curaz1on1 ·colla cr eazio11 e di nt1ovi asili cura tiYi . Vorrebbe eh e si eleva ero l e pen sionj ai b en erneriti m edici condo tti. L 'on . GUACCEHO ril eva cl1e d a p ar ecchi anni n el 1 'eser cizio profcssion ale egli i avval e co·n buo,11 ri ulta lo clella vaccinazio11e l\1ar aglian o. Da an1pia lone al Governo fasci t a di aver aput o a ffro nta re 1 u l ti i proJ)lemi fa'" ci ti, in p ecie ·quelJi · r el a livi alla tt1tela 1lella salule pubblica. L 'or ator e u ggerisce una serie di proYviden ze a t.te .a r isol ver e i pr oble mi a si t en ziali. Si occup a in p ar ticol ar e ctell 'a i len za agli s tor p i e par ali tici , per i q u a li .})reronizza l a fon dazione d 'is titut i sp c-ciali .

I./on . GABB I ricor da Guido BacceJli, Yer o pre-cu r o re d el l 'eclucazio ne fi ica. Sostiene eh e l 'edu-cazi on e fisica deve es:cr e acla tta ta ai gi ovani a econd a della lor o cos li luzio11e piu o m en o g r acile. Vorreb be cl1e i <l e se i11cr e 111 ento nll e co1onie flu viali, m en o coslo. e di quelle m arine e i11011 ta11e. S i occupa a n r l1e d e tl (I p ro1ilassi contro l a tu ~ b e rcolosi. e ricorcl a le J)ro pos te for1nula te nei ar1 co ng r ess1. L 'on . PE TALOZZA p arla s11l capilolo del l)il an cio r jgliardan te l a ina ler n i ta , ed infan zia e Yorrebbe e h e fos er o at1111enlati i foncli per un 'o1Jer a t a11lo utile e be11eficn. Racco1na11da 1·a sis ten za alle ges t ant i .p over e e ai lor o nati . •

L 'o n . P AssgnrNr i occ11p a del pr oblema del l a tte · r accom anda al :jo,·er110 d i p r ovveder e per un a lim ento <'O i n ecessario. Vorrebbe sosp e a l 'isti:tu zio11e di n uove Centrali e cliscjplinat e q t telle esislenti. L'on. Bßv10NE, r ela lo re. circa la richie ta del[ '011 . Mar aglian o diretl <t n far elevar e l e ])en sioni .ai m edici cond otti ed a quella dell 'on . Gu accer o r el ativa a lla (~reazione d i ay)positi istituti p er de'formi, invila a t en er co nto d elle esigen ze d el bi l an cio. In n1er1 lo all 'erl ucazion e fisica impar lita scientificame11te ai g r acili , l a Commission e d i fin an za r accom an da tale problem a all 'atten zio11e d el Governo. I~'on .

ARPIN:\Tr, sol losegretario di d e esaurienlerne11 te ai vari or a tori .

tat o, ri pon-

P er i1ecessita di sp azio ci limitj am o a riportare solo qu alch e cenno d el suo discor so. Rig u ardo all a Yaccinazione antituber colare, rileva eh e il Govern o la favorisce e eh e n e aug ura la massima diffusio11 e; m a e n ecessario proceder e con prudenza. L 'on. ~1Iorelli , segr etario d el Sindacato Nazionale l\i!edico, non manchera di svolger e op era di persu asion e n ella classe, p er promuover e il nuovo i~ezzo di profilassi antituber co1are. In m erito agli storpi ed ai mutilati , rileva eh e, se invalicli, gia ven goll-0 as&istiti <lalle Sta to e dai Comuni e ehe l 'Opera Nazion-1le M. I. g ia svolge un ' azion e assis le11 ziale altamente pregevol e p er i minorenni; p el 1nom ento n on e p ossibile far e di piu. Riguard o all 'educazion e fisica rivolta a irrobustire i bambini g racili ed a r affo rznr e l a r azza, una Commissio11e, pre iedu ta d al en . Viola, s tudia il proble1na; e a l avora in r app orto con l a Direzione di sanita. L 'O. con vien e sull '11tilita di cor si d'integr azion e p er i m edici sull 'educazion e fi sica e cr ed e eh e andrebbero i stituiti an ch e p er i m aestri. Le colonie fluviali sono gi a in continuo, incr emento. Nell 'Op er a Nazion al e ~I . 1. ven gon o or a attuate, dal R egi o Commissario, emplificazioni e rifor111e, eh e n e r endon o m en o cost osa la gestione e eh e Yarranno ad accr escer e l e di spo nibilita destin ate all e varie forme di assis ten za . :E in corso un disegn o di !egge e h e unifica n ell 'O. N. M. 1. tutte le· varie forme di assist en za ai minori, finora svo1le d alle province, e eh e estende l ' assi s ten za ai l egitlim i. Qu anlo al prob lem a del l atte, e sospesa l ' isti lu zion e di nuove Cen t r ali; d ove e possibile, le Centrali esi s te11ti od in via di costru zion e ven gon o affidate a Con sor zi di produttori e si sorYeglia affin ch e i capitol a li ve11gano fatti rigorosa1nente rispettare. D 'altra p art e n on si deve disco11oscer e l a funzion e di efficace tu tel a della salute p u bblica, eh e q u est e i stituzioni eser citan o, in particol are .p er quan to con cer ne l a Lrasmission e della t11ber colosi . 1

CONCORSI. PosT1 v ACANTI.

(Lecce). -

Send . JO giu .; 2a. cond .; lire 7 480 e 5 quadrienni d ec ., ol lre L. 1000 cavalc.; eta lirrL. 35 a.; pu nti agli esami <li l aurea; t assa L. 50, 10. A RADEO

BusTo ARs1z10 ( JI ar e.<:e). Con delibcr azion e Cotnmissariale d el 18 n 1aggio Corr ente, e st ato pror oga to a t utto il g·ior no 21 giu gno 1932 il te~­ mine ,p er Ja presen tazion e clelle dom an <l e p er il co n co~so al post o di incdico-chir ur go dell a t erza concl o t ta urba11a d i Bu s lo Ar izio . CALTABßLLOTTA (Agrigenlo) . - Scad . 30 giu.; lir e 8000 e 4 q uadrien11i dec.; r idu z. 12 %; e ta lim . :35 a. ; tassa L. 50 . C"gTELLETTO n1 BRANDUzzo (Pavia) . Scad . 15 giu .; L . 11.000 e 5 q uadrie nni d e~.; ri.du z. 12 %; e t.a Ji1n . 40 a.; t assa L. 50,1!5 . CuonGNE (Aosta) . - La J\. Prefettura informa eh e il con cor so a1 p oslo cli ufficiale sanitario d el Con sor zio di Cuor g n e e proroga to fino al 15 setLembre p. v. sott o lttl ti i p a lti ~ con<lizioni dcl manifest o l~ febbraio 1932. l~ERR.\'.°\A. .A rn1ninislr az. P rov inriale. Scad . 10 giu .; medico aiuto del h refolr?fio ; L. 8000 e quad r icn 11i dec., oltre c.-v.; c tn 11111. 35 a.

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« lL POLICLINICO »

GENOVA.

Comun.e. -

[ANNO

E aperlo un co11<'orso pub-

XXXIX, Nu~1. 23J

GnossETo. Amministrazione Provi_nciale. - Per blico p er esa111i e ,p er titoli ad u11 pos to di chim ico tiloli ed esami ; posto di assistente della Sezione a i stente n el Laboratorio chimico comunale. Medico-Mi crogrofica d~l Laboratorio di igiene e di P er 1'a1nmis.s)one al con corso d cve essere preprofilassi. Stipendio iniziale L. 9500, aumentabile sentata alla Segreteria Municipalc e11tro le ore 17 di un <lec.i1no per ogni qua<lriennio fino a ragd el 31 agosto 1932 dom anda in carta bollata da gi ungere il massimo di L. 14.250, piu supplemenL. 3, corredata dai d ocume11li (i11 cart a bollata e to di serYizio altivo L. 1500, indennita di alloggio d ebitamente Jegalizzali) prescrilti dall 'art. 8 del L. 500 ed inde1111ita di caro viYeri, se ed in quanR egolamento p er i laboralori prov-inciali e comuto dovuta, nella misura e durata degli altri imn ali d 'ig ien e e profil assi lö gennaio 1927 n. 155, pie~ati. d ella P~o~incia, 11onche un a quota di parda u11a fol ografja (formato t esser a) di data r et ecJ,paz1one agl1 introi li p e1 contravve11zioni anace11t e co·n la fir1na autentica la da u11 pul)b)j co ' lisi , ricerche ecc. Le Jom,ande, corredat~ dei ttfficio, a cio au torizzato, d a u11 a dichiarazio11e relatiYi documenti, dovranno essere inviate alla in carta b ollata (la t. 5 di acrettazion.e di tutte Segreteria della Provincia entro il 15 luglio 1932. l e i1orme s t abilil e n el prese11 le aYYi so , e ct ai tiRichied ere avviso di con corso per conoscere le alLoli scientifici e di carriera , eh e og11i con corrente tre condizioni alla predetta Srg1eteria. cr ed er a .util e i1el i:lroprio i11 ter es e di produrre, LoAzzoLo (A l essandria). -- Proroga a tutto il clescriYe11d oli in un elenco· in ct11e or iginali, uno 19 lug. cl ei qu ali g li ara r es tituito CO il di chiarazione r1 i ricevuta. Lon1. Ospedale 1Vlaggior e. - Medjco primario di11 certifica to di buo11a co11d ot t a inorale, civil e r e ttore ; scacl. 30 g iu . ore 17 ; titoli ecl eventualm . e politica d eve e sere rilasci at o dal Podesta o d a i esa1ni ; L . 12.500 ol tre L. 2500 serv. att., L. 3000 Pod e ta d ei Con1uni in cui il concorr en te h a av11lo jnd enn. carica, cJcduz. 12 %; 2 quadrienni e 4 quinl a r e idenza nell 'ultimo triennio . quenni dec. ; appartamento ; eta lim. 45 a.; doc. a I co11corre11ti . non debbo11 0 uperarc alla da la 3 lnesi dal 21 m ag. Chiedere annun~io. d el presente ayyjso l 'eta di 35 anni , salvo le ese11~frGGlANO (L eccc) . Scad. 15 giu .; per Montezio11i dal lin1ite di et a preYi te dall ' arl. 9 del Resano ; L. 8360 e: 5 qt1adrienni dec. ; eta lim. 40 a.; gol:'lmento sopra citato·. lassa L. 50, 10. I con corr enti saranno so·t t op os li a visita sa11i?v[oN'rAFIA D ·AsTr (A l essa.ndria) . - Scad. 30 g iu .; lari n di controllc cln J)ar te rl ell 'l lffi cia]e Sanitario L. 7000 e 4 11uadrienni dec., ol tre L. 500 tras1). , <iel Comune. L. 500 uff. san .; riduz. 12 iJ~ ; et a lim. 45 a. 11 progra1nn1a e le 11orme p er g li e ami so110 qu elli tabilili dal l\Iinis ter o dell 'J11 terno co11 di P ·\RTA1~NA \ Trap ani). Scad. 13 g iu .; riYolgersi egreteri:t coni. ,,p csi zioni del 9 maggio 1927. La no111ina ·ar a Iatta in Yia cl i c peri111ento p er l )ETTINEO (Al essin a). Sca<l. 16 giu.; L. 9000~ due anni dalla effettiva assu11zione d el servizio a o1tre L. 500 se uff. san. ; riduz. 12 %; eta Jim. 35 a. se11si d el1 e disp o·sizioni cteJ vjgerrt e Reg·olame1rto PINC.-\IlA (R ov ig o) . Scad. 15 g·iu. ; L. 8.500 e 5 or gani co d el Co1nune. quadrien11i d ec., oltre L . 800 erv. atl., c.-v., lire 11 nominato d oYra assu111er e lc t1 e ft1nzioni en 3000 trasp. , L. 500 an1bulat ., L. 600 se uff. san. „ tro quindici giorni dall a 11arteci pazio11e d ella 110nlloggio ; riduz. 12 %; eta lim. 45 a.; tassa L. 50,10. rnina, in difetto di eh e sara con iderato dirnissioPoLA. ·~4 mministraz. Prov . - Scad. 15 lug. ; di11ario, salYo :il ca o di legittin10 in1pedimcnto dehilarnente co1nprovato : re llore d el Labor at. rnerl. -111icrog r af . d 'ig iene e profilassi , Sez. chimjca; l,. 11 .600 aume11tabili, olL 'acceltazione d el p os to i1np]jca d a parte d el tre L. 2800 aun1enta})ili di serv. att., eventu alm~ 1'elet to· l 'in1p eg11 0 di assun1ere tutti g li ob·b lighi 1)arteci11az. 11 lili , ecr.; rjdu z. 12 %; e ta Jim. 45 a. ~ sa11citi dalle clisposizioni l egislative e regolam er1 l.assa L. 30. t arj dello Stato, d a] Regol an1ento 16 g·enn aio 1927, n. 155, per i l abor a Lori provinc ia li e con1unali cli P onLEZZA (Como) . - Scad . 15 giu., ore 18; la. igiene e profil rt si , dal Yigente Regolumento geneco11dotla del Con sor zio medi co tra i Comuni del rale per gli u f(ici ed il per onale fi el Comune, e Circolo Osperlaliero di Valsoloa; doc . a 3 mesi dal da tutte l e m odificazioni cl1e all e leggi e regoln10 mag.. ; L. 9000 oltre L. J 200 trasp., L. 500 am111en li possano e ser e apporta te i11 avYeni~e. bulatorio, L . 1100 se uff. sa n. ; decurt.az. 12 %. L 'elctto d oYra fissare la su a effe lliva residenza Chied. annunzio. 1101 Con1une cl i Gcnova. ' REGG10 El\iIILIA. Ospedril e di S. 1\1aria Nuova. 1\11 'el etto e fatlo espresso di\ ie to cii attendere cad . 10 ag., ore 18, quattro assi Lenti effettivi: alla libera pra tica professional c o ad occu,pazioni L . 7000 e c. -v., indennila di g uardja L. 10 ecc.; affini. tassa L. 50 , 10; eta Jim. 35 a.; titoli ; dor. non anter . 1 concorr en li no11 ele-tti n on 1)o lra11no elevare di 10 giorni al 10 inag. Chjedere an nun zio. Rivoldiritti o prete ~ e di sorta Yerso Ja civi ca Arn 1n i11iger si agli Uffici dell 'Ammi n jstraz. (via Roma 31). l razio11e. Lo stipendio iniziale e fi sa lo in L. 14.000 anH.ol\rA. R. Pref eltura. - Al 10 lug ., ufficiali sa11u0, l orde di rile11ule 1>er Je in1 poste cl ello Sta lo nitari di Gaeta e consorzi di Frascati, Montecome p er la p e11sione con dieci a u111enli biennali r~i patri, Mon teporzio Ca tone, Marino, Grottaferrata„ L. 450, oltre l 'i11clennita t emp oran ea di car o v1Castelgandolfo, Roccadipapa, Palestrina, Zagarolo„ ' 'eri i1ell a n1i 11ra s tabilita p er i clipe 11d e11ti delle Cave Boccadicave c Castel San Pietro Roma110 ; Arn1nini trazioni d ello Stato: lullo soggetto all a L. 12.ooo p er ogni posto oltre L. 500 indennitlt rid u zione d el 12 J)er ce11to. complementare per ogni Comune al Capo C~norzio; 5 quadrienni oec.; decluz. 12 %; tassa l1re L 'el et to sar a i critto alla Ca fl <l i previdenza per l e J)en io11i agli impiegati dei Co11111ni. 50, 10. Titoli eo esnmi . Divieto lihero eserc. profess . Rin1borso spese lra srJ altre i 3 Km. Per concorGenova, aci<li 15 n1agg·io 1932-X. Jl Podesf(t: E. nnocC ..\HDT. r e·rc a piu di un posto, presentare distinte do1n riJ1d c e quitanze p agan1e11to tassa. Il . egrelar;o Generale: S. ARDY. 1

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I~\NNO

XXXIX,

N Ul\C.

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SEZJONE PRATJCA

RosoRA-1\lERCO (.4 n co na) . - . A tutto 20 giu., per ~Iergo; L. 7920 ollre L. 2640 cavallo od auton1ezzo, gia dept1rati; 5 quadrien11i dec., c. -v.; e la li111. 40 a.; ta sa L. 50,10; doc. a 3 n1e i dal 22 apr. Chied. an11unzio. IlossANO ,c:ose n za) . Ospedale Ci vil e « Nicola Gia11ne l tasio ». - Sc ad. 30 giu. ; tre 1nedici cl1irur gi; L. 1800 da riclurre del 12 %; perccntuale, co1npen si .sug1i in lerven ti cl1ir11rg ici ; et·a li111. 35 a.; tas a L. ö0,10 S. PAOLO 1\LBANE E (Potcnza). - Scad. 31 lug.; L. 6160 gia ridotle 12 %; 6 quadrienni di L. 513, 30; ~ ta lim . 40 a.; t assa L. 50,10. ScANSANO (Grosseto). - f>irettore d ell 'Osp eda1 e Civile. Stipe11dio e incle11nita allogg io al n e llo di ogni rilenuta L. 11.923,20. SLipendio p er direzio11e Padig lio11e Anlilubercolare, da s tabilire. 50 °„ 01)erazioni j)aganli ; 20 °6 ambulat orio . Eta m a i111 a 40 anni.. ~es un lin1 i le i1er uirettore 0 pedale i11 carica. cadenza 30 g iug n o. Documenti di rito e vaglia di L. 50 all a ConJregazicne di Carita cl i ct.nsan o. Scl1iarin1enti i)resso la Congr egazion e s tessa. ALDOBBlADE.~E (Treviso) . Scacl. 31 lug . ; 3° reparlo; L. 7040 ol Lre L. 1760-2200-3000 trasp ., c. - . ; addizionale L. 4,40 sopra il 25 % d ella p opoJaz.; tassa L. 50. VALLEDOLlvro (Palermo) . - Scad. 90 gior11i dal 30 apr.; L. 9000 e 5 quinquenni dec. ; ri lenu le e din1inuzioni di ]egge; addizion . L . 3 o1tre 1000 pov.; tassa L . 50 . VoLPAGO DEL l\loNTELLO (Treviso). - Scad. 30 g iorni dal 20 n1aggio ; co11 sorzio sanit. d el l\ifontello ; L . 9500 p er 1000 pov. , addizion. L. 5, cavallo lire .2500, se uff. sa11. L. 500, 5 quinquenni d ec., riduz. 12 ~b ; e ta lin1 . 40 a.; Lien11io di pratica ospedaliera o condolla. Cl1ied . ;\nnunzio. ZA'RA. Direltore della Sezione Medico-1\Iicrografica, dirc Llore della Sezione Chimica, coadiu.tore per tu Lle c due lc Sezioni del Laboratorio ProvinciaJe di l g icn e e Profilassi. Il con corso e proro.gato al 12 lugJio p. v. ·Per informazioni rivolgersi ..alla Segreteria d ell 'Amministrazione Provinciale di Zara. 1l vvertenza. Qua11do non e altrimenti indi·Cato i concorsi si riferiscono a condotte medichechirurgiche, i compensi allo stipendio base.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. II Con sigJio d ell 'U niver sita di Parigi, accogliendo l e pro,po le ava11zaLe dalle singole Facolta, ha conferito il titolo di d otLori honoris causa a cinque insig ni studio i , tra cui G. Sanarelli di Roma ; g li altri sono: C. V. R a111on , premio NoJ)el, di Calcutta; W. D. Guthrie, di New York; l\!J. Sugiyama, rli 'fokio ; E. . S Laff, cli Up sala. La COllSegr1 a del diplo1na e delle i11 seg11c verra fa tta soli;n 11cm ente i1ell a Sorbona jl 5 nove1nbre, inaugurandos i l 'an110 accade111ico. Tra i commen ti della s la1n1)a m edica relalivi all 'al la distinzionc· co nf~rita al prof. Sanarell i, riportiamo quello pubblica to dalla cc Revis ta SudAmericana d e Enclocrino]og·ia, Inmunologia y Quimi.ote rapia: « Tl Sa11are1li. „ e i1 proto lipo cl el lavoratore intelligen le e instan cabile. Le u e J)llbblicazioni scie ntifich e -.- tutte ge11iali e i n11)0,r tanti vanno u cced endosi ininlerro llan 1cn le, ·~ome se gli anni , eh e g ia dovrebbero coininciare

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a pesar e su g li 0111eri clell 'illuslre collega ed amico, Yol e sero risp etlare quel cerYello privilegiato. L 'Univer sita di Parigi. .. onorando lo scien ziato ha onoralo se s tessa ».

J„a Facolla 111eclica cli ~liJar10 ha cl1ian1ato, con vo tazio11e unanin1 e, il prof. l\ifario Do11ati alla catlcdra cli Clinica chirurg ica . J'?e]icitazioni Yi vis ~j111 e all 'illu Lre Maes tro , ehe certame11te lascia con ran1n1arico il gra11de Ate11eo t.ori11ese, ove era cj rcondaLo dalla generale e l in1azione, a ltrn tto clal i1uovo e impo11ente cenlro di . s tudi eo. ti.luitosi 11ella 1\!I e lropoli lo1nbarda, rui egli reca il pre ti g io cl el s110 110111e e del suo ,·alore chirurg ico. La ocie la franre . e rli <ler111a lo1ogia e . ifilografia h a i101ninato, per accl amazione, socio corrispondente d 'onore il prof. En1ant1ele Freund di 1' rie te, al qL1ale i nY ia1110 in reri rallegr an1enti.

J l prof.

.t\1 t~ „ sandro

Bozzoli, primario oculis ta d e l l 'Ospedale Civile rli TreYiso e docente di Clinica oculis tica 11ell a l\. niYer sita di P adova, ve- _ niYa 110111ina to ocio della « Del1t eh e Ophtalmologisch e Gesel lschaft » di Eidelberga, su proposta clel pre ide11le p1of. Wagcn1ann.. Rallegr an1enti.

La rnedagl ia d 'oro clei b e r1em eriti d ella 1\!Iutu a-

l ili't col a tjca Italia11a e s ta La con ferita al dott. Al fred o Albertini, 111eclico capo sezione dell 'Ufficio cl ·Ig ie ne cti l\IIilano.

La l~acolta n1edica r1 i Berli110 h a proposto per In caltedra vacanle <li 1nedicina interna: primo et equo loco , .olhard (l~ra„ coforte) , Schittenhelm (Kj el) e 1\lora,Yi tz (Lipsia) ; secundo loco Eppinger (l.;olo11ia) ; terl io loco laebli11 (Basilea) ; la cattedra c la la offerta a Mora'" i lz .

U&lllsslmo ad ogni Medico : „

II Diritto Pubblico Sanitario

Periodico men sile di legislazione e giuri sprudenza DiretLori: On . dott. Arist ide Carapelle, Consigliere di Stato. Avv. Giovanni Selvaggi , Esercente in Cassazione. Editori: Fratelli Pozzi - Roma Il Numero 5 (Maggiio 1932) 1oontiene:

A. CARAPELLE : Le prescrizioni iuediche. Obblig hi e respon abilita d ej n1e<lici e d ei farm acisti. Note sintetiche: Per l 'assunzl oae de/ p er son al e saaltarlo degll eatl Joca/i

Concorso; grai<iuat oria; atto i.m:pugnaibile; preferenze. - Concorso; annullam ento .illegittimo . - Ooncorso; n a mina non apiprovata; pro"V vedti.men.t o deJinitivo ; motivi di scelta. Concorso; procedimento a g'iud.izio illegitti.mo. Conioorso; incompatibilita prevista dal regolamento; inter eese ·di a:gire oontr-0 il provvedimento ehe n ega la lnoompaiibilita. - Sanitar.i. ospedal'ieri; licenzia.m ento per fine del per.ioido idi prova; CCtlllJPetenza. Ri.duzio.ni •del tratta.mento di caro viveri ; elementi valtttaibili.. - Vcn-Od.ta abusiva di m edicina li. L eggi e Atti del Coverno : Repressione idell'abor to illecito. - Lotta contro talun e malattie sc1ciali: Tracoma. - Lotta amtimalari·c a. - Vigilanza igien.i.ca sull a pro·duz.ione e vendtita dell a birra. Colonie estive.

Rasseg n a

di giurispruden·za :

Prezzo d i ogni nu1nero separato, L. 5 . L ' abbonamento ai dodici Numeri del 1932 costa L. 3 6 • m::i. agli associati al << Policlinioo » e conceaso per sole L. 30, ehe vanno inviate, mediante Vaglia Poatn.le o Bancario, all'editore Luigi Pozzi, Via Sistina 14, Roma.

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IL

P<:>LICLll.~ICO

NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Cataala.

Congresso Medico Siciliano. (16-18 maggio 1912)

Il 16 1naggio, alle ore 10, n el Palazzo ~Iunici­ pal~ di Catania, s i e inaugurato il IX Congresso 1\t!edico Siciliano i11 presenza delle autorita civili, mi]jtari e r elig"iose e col concorso di molti medici dell 'Isola. Era anche prese11te l 'on. Morelli, segre lario del Sind acato Medico Nazionale. Hanno pronunziato discorsi aug11rali S. E. il Prefetto, il Commissario al Comune, il segretario ,provinciale del Sindacato medico. L 'on. prof. ~1Iuscatello si dichiara be11 lie to di oapitare nella sede dell 'Universita della quale c Reltorc, il Co11g·r esso medico ~ consegna all 'on. 1\tiorelli, per ch e si deg ni portarla al gr. uff. Basile, ]a 111edaglia d 'oro ehe il Congresso ha fatto co11iare, in segno dj 0111aggio verso ! 'illustre conterraneo, direttore della Sanita Pubblica, assente per irnprorog·abili impegru . Brevi discor ~i pro1111nciano i proff. Giuffre e Bil a11cioni. L 'on. Morelli caldeg·gia la iscrizione nei Sindacati d ei professori universil arii, si compiace della inos tra del farmaco italiano , prima del gen er e, ed in.1ine r ivenclica al medico ilaliano la piena con sapevo lezza della st1a missione i1azionale cd t1n1 a nilaria.

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Alle or e 15,30 nell 'Aula l\1agna della R. U11ive·r siLa i svoJge la prima secluta scientifica . Il prof. l\il u sCATELLO i11izia l a r elazio11e su (( Addome ac11 l o ». L 'ill uslre clinico rile' a su sLatistiche recenti, l 'cil La n1ortalita d Ol)O g li interventi chirurgici in affezioni addomin ali acute e la riferisce al tempor eggia n1ento prima di ricorrere ad un 'operazione. L 'a LLesa e sempre (lannosa. Anche quando l 'attacco 1inisce con Ja gt1arigione, questa si fa attenclere 1nol lo. (~uando l ' fl tlacco si agg·ravu , lo probabili ta di g·uarigio110 rnediante un atto o.p erativo din1inuiscono progrcssiva111e11 te coll 'aume11to cl elle ore di atlesa. Insisle quir1di sul precetto ehe la deter1ninazion e per un interYento cbirurgico deve e sere pr0sa i1e1le prime sei ore e riferi ce la propaganda ehe in lal en so e con varii m ezzi si va svolgendo i11 America. La do l ta r elazione e n1olto applat1dita. Il i1rof. Zu aruA, . correlatore, inizia la Slla r elazio11e sulla '' sintomalologia multipla d ell 'addome acuto ». Egli , do;po avere sintetizzato il quadro di varie affezioni addominali acute, conclude ehe la maggior parte di esse riesce mortale senza un int e1vento chirurgico tempestivo. 1 cong·ressi.sti svolg·ono comunicazioni su argomenti varii.

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La su ccessiva riunio11e ha lu ogo nel Co11valesce11ziario di Caltagirone. Il prof. D1 GuGLIELl'vCO svolge la sua r elazione sul tema: ,, La cu ra irrimuntta.ria della lubercol osi >>.

L 'O. sintetizza la storia d ella vaccinazione specifica facendone una oculata critica, espon e gli

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[ANNO XXXIX, NuM. 231

attual! ?1e.t~di . di . Yaccino . e , ieroterapia segnandone i 11m1l1 d1 nz1one ed 1 pos~ibili risultati . Il })rof. SAGO:'.'lA SYolge la Sl1a relazione sull 'importanza sociale della ct1ra i111n1unitaria nella tubercolosi, con clude11do eh e allo stato attuale Ia qt1estione della vaccinazione Calmette va studiata con prudenza, da istituti adatti e da specialisti autorizzati .a cio <'Oll perfetta preparazione, mentre non e il caso di parlare di u so da parte dei n1üdici pratici. Sono intervenuti n ell a discu ssione i proff. Giuffre, ~1orelli, ßilancioni ed al tri. Dopo .1a relazio11e sono state falle numerose con1unicazioni sulla tl1bercolosj. 1

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:III'

L ' ultima seduta e stata d edicata 1 oltre ehe all<> YolgirrLenlo di tc1ni di patologia regionale con t1na relazione d el prof. SEn10, ancbe alla trattazio11e di. argolnenti Yarii. A. T.

NOTIZIE DIVERSE. 10° Congr esso internazionale di psicologia. ß indetto a Coper1ag hen dal 22 al 27 ago

Lo~

so tto l 'alto patronato del Re di Dariimarca. Potranno inscriver si, qt1ali rr1 e n1br i a ttivi, gli p sicologi e gli st11di o i di scienze affini. Lingue ufficiali sar anno: il fr a11cese, l 'inglesc, l 'italiano e jJ t edesco. Q11ole: 150 fran chi fra11cesi per i membri attivi ; 60 p er gli acleren1i . L 'cc American E"X4})ress. Company » si e riserYata di cercare 1e camere per i congressisti. ,Segreteria ge11erale : Studiestrade 6, CopenCJgue K , Danim ar ra .

22° Cong1·esso nazionale idrocli.Jnntologico. Questo Congresso si c svolto a ' Tiareggio e ~Ion­ tecntini, t1nitament~ al 5° Racluno talassoterapico„ con l 'intervento di oltre 600 congressisti. All 'inau-. gurazione parlaröno il podesta di Viareggio duca SalYiati, il prof. Gennaro Fiore, presidente del Comitato org·anizzatoTe, il gr. uff. Rebucci, il prof_ Adriano Valenti, .prcsidente delJa Societa italiana idroclimatologica, il prof. Con1ba, il p-refetto gr . uff. Baccaredda e altri. Nelle varie sedute clel Congresso vennero falte importa11ti relazioni. Ebbe an ch e luogo una gita a Monte Vestito, sulle Alpi Apua11e, ed a ·Bagni di San Giuliano.

7o Congresso fra ncese di stomatologia. J\ Yra l t1ogo a PP.rigi 11e1 prossimo ottobre; ma an-

zieh e, con1e di con s11eto alla fine di tale mese, le sedute si sYolgeranno dal 3 all '8 ottobre. Questa anticipazione, ehe ro111pe una lunga tradizione, e stata deliberata per favorire il concorso degli sto1natologi stra11ieri, p er i quali tale epoca e piu propizia. Si spera in tal moclo, con una manifestazione collettiva in1,p onente, di influire sui pubblici poteri, neutralizzando l 'impressione prodotta dal voto d ell 'Accademia di Medicina (cli cui ebbe ad occuparsi a suo tempo cc 11 Policli11ico n ), la quale a lieve maggjoranza si pron11ncio lo scorso· ann<> in sen so contrario all 'obl>lig·atorieta della laurea in n1edicina })er 1'esercizio dell 'odontoiatria. Due rel azioni so110 annl1nciate: la prima sul1'o teite non specifica d el 1nasce]lar e superiore (relatori i dottori Carlena t di 'folosa e Vili11sky di Parigi) e la seconda ulle micosi cervico-facciali (re-


[ANNO

XXXIX,

U~·I.

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latore il dott. Dechaume di Parig·i) . Sara inoltre posta in libe ra di c 11 ssione la questione d elle indicazioni e con Lroindicazioni d elle estrazioni d 'urge11za. La quola di ade io11e e di ce11to fra n chi, d a inviarsi al teso riere dott. Bol1troux, rue d es Sablon 22, Paris (XVIe). •

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SEZIONE PRATJ CA

Congresso ispano-portoghose di urologia.

Si terra dal 4 al 7 lu glio i11 Coi1nbra, so llo la presidenza d ei proff. _A. . da Fo11seca e P. Cift1en tes; comprender a il 9° Co11g·r e so d ell 'Associazione spagnola di t1rolog ia. Te tn i : « Riflusso urinario >> (relatori L . e A. Peii.a) ; << P a tologia d el collo vescicale » (r ela lor e l\. . da F o11 seca) . Quota d 'i scrizion e: 30 pe ~e ta .p er i con gre is ti, 15 per g li aggrega li. Le ferroYie sp agnole e p ortogh e i con ced er anno ribassi noteYoli. Funzio11eranno d a segretari i doltori Enrique Ba~ to e al vaclor P al nrlrici , ~ pag u a) . c u al (Lagasca 3

20 Congresso spagnolo sttlla patologia dige ti v-a. Si adunera rlall '11 al 13· inaggio 1933 in Barcellon a. L a Co,n1n1i sio11e organizzatrice h a labilito quale Le111a: « Le coliti >>; il t ema sara Lratt a to in tre parti : 1° Bziologia e patogene i (relatori 0. Pa c u al e G. Arrese) ; 2° Di ag110 i ~linica e irattamenlo n1ed ico (r elatore G. lVIa rquez) ; 3° lra lta1ne11lo chirurgico (r el a tor e G. P alaez) . P er inforn1azio11i ri' ol ger i alla segr et eria gen erale: call e de Clar(s 113, Barcelona, ,Spagn a.

'' Quindicina medica ,, nel Brasile. 11 indaca lo ~Ted ico Brasilia n o 11a realizzalo, dal 7 al 21 111aggio, i11 Rio de J aneiro, una « Quindicin a ~Iedica » con va lo programn1a t ecnico e professionale.

2° Raduno delle societa medico-chirurgiche delle Tre Venezie. Era slat o convora to .})er il mese di maggio; 1na circostanze opravve11,1te h an110 ind o tlo a differirlo e av ra l u ogo nell ' a ulunno prossimo. Ne d ar e1no, qi 1nndo saranno d efiniti , la d ata prccisa c il progra rn1na.

Raduni medici culturali. Si e svolto a ~ifontesarchio il 2° raduno promo so d al Consul lorio Clinico Gaetan o Rummo cli Ben evento . I proff. A. Dell a Cioppa, V. Len zi , A. Ferrannini e il d o tt. f\I . Gr a so illu traron o interessanti queslio11i di diagnostica e terajpia; al1 a discu ssion e partec iparo110 vari intervenuli.

Consiglio Nazionale delle Ricerche. 11 Sen alo d el R egno h a approva to la legge sul1'ordina m ento d el C. i . I"l. , g ia votata d alla Cam er a dei Deputa ti. La disposizione eh e n elJ a leggc ha l a maggior e 1portata, e quella eh e r ende obbligatoriQ il parere d el C. N. R . su tutle le p r oposle di r egol am enti e he sono soggette all 'approvazion e d el Con siglio d ei Mi11istri 1 quando l a materia di tali r egol am en li a bbia car a Lter e tec nico-scien tifico.

Conferenza. II prof. Alberlo A coli ha te11ulo, n ell a ala « Arnaldo Mus oli ni >> della Confeclerazio n e n azio nale Sind acali fascisti professionis ti e artisti di Roma, un a co11.fer cnza « sui problemi di .p ato. genesi e profil as i clella tuber colosi n.

Alla Clinica medica di Romn. . i\:f. la Reg ina d ' Italia. accorn pag 11ata da u11a

dama di CorLe, si e r ecaLa a visitar e l a Clinica 1nedica d el Policlinico Un1berlo l di Roma . l~ra a ricever e la Sovrana il prof. Frugoni, dir e l Lo re d elJa CJinica, il quaJe era circondato da tutli i u oi as ist en ti . Elc11a di Sa oia ha sosla lo lu11ga1ne nte n ella Clinica, intere sandosi in p articol ar iuodo d ella s u a atlivita. S i e intra lte11u la poi con alcuni amlnfll a ti ai quali h a riyolto l)arole di conforto. „ ucce ivam1~ nte S. ~ l. la l\egi11a 11 a minuta111e1t le vi i ta to, i l abora t orii di rice1ca scientifica ai1ne i alla CJinica e p arLico l arn1 en te quelli desli11a l i alle rice rch e r el a t ive allo· tudio d ell 1 asma e d ell e lnal altie all er g ich e, qu elli di chin1ica e d i c hin1ico-fisica, cli bac te rio logia, di i st ologia, di ricerch e graficl1e c di nn alisi dei gas del angu~ il gabinelto rarliologico. t\el co11ged ar... i S. \[. la Regi11a Elena h a tenuto acl e 1)rin1ere al prof. l•'rugon i 1u Llo il suo com piaci111en to per aYere Jal to del l a CJinica m edica cl ell ' Lniver ·ila di Ro111a u110 lru111ent o di l avore> scie11l ifico lnod~rr1.i in10 e co1nple lo. La Sovrana, eh e h a cli ·p o lo l arg·h e be11efi ce11ze p er aiuti ai <l cge nli , : i e cleg 11 a ta nncl1e d 'iu inr e una r adio. iu regnlo ai n1al ali deJla Cli11i ca.

L'lstituto Cesare ßattisti i11 Jto1nn. Con ole1111c cerirn.o uiu, a ll a presenza di numero e personal il a, lra c u i il Prefe lto di Roma, si c !11aug urat o 1'an1,1>lia111e11l o d i lulti i Servizi d el1'Ts lilulo clima ti.co <~e. are Ralli Li. La benedizione Ye1111e i1nparLi ta da i\lo1i. ig 11or Crem onesi, El emoi11iere del a n Lo P cHlrc. La di ponibilita del sanatorio e ora aumentata <ii ol Lre 50 le tti. i c am1)Jia lu la Yeranda; si e eo lruilo ex novo u 11. Jabbrica lo p er l a c u ci11a e per i e rvizi annessi; i e eo lrt1ila una 11uova chiesa, adal tabile anche a leaLro (p revi a aut orizzazione clell 'atitorita eccle iaslica) ; si e pro veduto per una a la ope ra loria, ;per lJn a nt1ova sal a r adiologica; s i on o rior ga nizzali e perfezion a li lutti i servizi. A 1 analorio e s ta lo annesso u11 nuovo· t erreno. e. teso tred ici e ttari e m ezzo c si e ,p rovveduto alla si le1n.azion e di esso. I lavori ed iJizi sono st a li dire lli dall"'ing . Giovan11ozzi. l~ impression e gen er ale eh e 1 'I tilt1to, diretto dal 1e ncl e , h a r aggiunto un alto grado di perfezione.

Lotta antitubercolare in terra d'Otranto. cura d el Consorzio provinciale antitubercol arC' di Lecce e ir11rninc11te Ja costruzione in Lecce di Ul1 di p en sario: tra t tasi Ui UTI edifizio a due piani , cl1e or gera 11elle i n1111ecliale vici11an ze d el1'0sped ale Civile, e, al1n eno pcl momento, polra e . Pre in p arte 1J ur e destinato acl u so del Labora Lorio provinciale d 1ig ien e e profila ssi . Si prese t1tera in ar111011io ·c lin ee arcl1i lettoniche di un o brio i1ovecent o La spe a preve11Liva la aJn1nonta a lire 535 inila. J~ pure cl ecisa Ja cos tru zion e di t111 pacliglio11e de-sti.na to ad ospil ar e i l a ttanti n ati da madre tubercolo Lica, d a edifjcare prc so il n110Yo· brefoLro fio pro ' in ciale 1 i cui l aYori avranno inizio subito d ü.j)O l ' a1)provazio11e dcl rel a livo· 11rogetto . Ne t rase nrata scira 1a colonj a ·m arj na di Leu ca, per il c ui ampliarr1e11lo SOJ ) O all o Ludio i rel ativi progeLLL Si hc: infine notizin dell a i111mine11te s ti11ul azion e rl ell 'at to in forza de] quale il Co11sor zio rlon er a all a Cas a -nzio11a le d elle A icurazioni Sor inli u11 vas to appezzam c n to di t e rreno ubicato. 1\

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IL

POLICLINICO »

11elle vicina11ze clel passug·gio a livello di Surbo, per la is tituzio11e di una coJonia post-sanatoriale a Lipo agricolo.

L'istitnto oncologico di Madrid. Con recente dccreto clel presidertte della Re.pubbliea spagnola, l 'Istituto Nazionale del Canero, eh e ha sede a i\iadrid, viene diehiaralo statale, alle clipendenze della Direzione generale di Sanita. Qucsta clettera il r egolainento, ehe stabilira i fini, l 'orga11izzazione dei lavori e del personale e le norn1e di funzio n amento dell 'istitu zione. Verranno stipulat e convenzioni speciali con la Deputazione della eilta di :Niadricl, per il padiglione di oncologia sos tenulo da qu esto ente; e con la giunta esecutiva clel1 a Citta u1tiver sitarin, per il riattame~to o la rico truzione del ,padiglio:D:~ « ~arisiana ». L 'Is tituto i1azionale deil cancro era dovuto ad iniziativa privata ed era sovvenuto da organizzazioni di~parate , cio ehe impediva di assicurare ad esso con tinuita di n1ezzi ~ di lavoro; ora vengono stanziati i fo·n di i1eeessari al funzionamento e ] 'istituzione viene i11quadrata nei servizi igienico- anitari clel Paese La Direzione di sanita e stata anche inearicata cli riorga11izzare la Le·g a spagnola contro il cancro.

·Crociera in Norvegia. La direzione delle crociere de]Ja « Revue ge11erale des sciences », per äderire alla richiesta di coloro ehe non han110 :p otu to trovar posto nello yaeht « Prince Olav » per Ja crociera allo Spitzberg, ha organizzato una crociera s11pplen1entare, sulla stessa nave, in Norvegia; partenza da Edimburgo il 14 luglio ritorno· allo stesso porto; prezzo fr. 3180, tutto compreso. Tutte le cabine sono sul mare, spaziose, lussuosan1ente arredate, ad uno o due letti (sen za letti sovrapposti). Per i programmi e per informazioni rivolgersi alla « Presse Me1

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clicale Francaise », rue du Chercl1e-l\ilidi 23, Paris, Francia.

Aggressione di un medico. Il dott. Francesco De Ton11nasi, i11edico condotto di Noci (Bari), ap;prezzato professionista, rientrava

in paese, di notts, da un giro di visite ad ammalati, quando venne aggredito da tre individui, ehe g·Li esplosero contro tre colpi di rivoltella e gli infersero vari colpi d 'arn1a bia11ca. Portato al pronto soccorso dell 'Ospedale universitario di Bari, gli furono riscontrate: ferita d'arma da fuoco con foro d 'entrata alla guaneia sinistra, frattura della branca orizzontale della mandibola, lussazione dell 'ultimo molare sinistre, ferite da punta e taglio a1 ]Jraccio sinislro ed in varie altre parti del corpo E stato dichiaralo guaribile in 50 giorni. Al collega es1primiatno il i1ostro profondo rammarico 11rr la selvaggia aggressione.

Assolnzione di una dottoressa. La IV Se.zione della Corte d '.\ppello ha confermato l a sen tenza, gia emessa in 1a. istanza dal Tribunale; di assoluzione piena clell a dott.a Stefania Bauncriter in ~ica, in1p11tata di on1icidio colposo per aYere attuato un trattamento di attesa in un caso di ap1pendicite, il quale venne operato dopo Jnanifestatasi la peritonite. La scntcnza in i a istanza era stat a impugnata clal Procuralore Generale. 1-;; In:Orto il prof. M.A.X RlJB ER, valente fisiologo e igienista. A f\·f arburgp gli cra stata affidata

la cattedra d 'igiene, da poco isli tuita; alla morte Cli J{och, nel 1891, fu chiamato a su ccedergli nella cattedra d 'igien e di Berlino, e vi rimase fino a1 1908, quando passo al1a cattedra di fisio1ogia della stessa Universita; i1el 1922 fu creato emerito. I suoi studi concernono in parlico1are l 'alimentazione e il rica1nbio ener getico.

lndice alfabetico per materie. Acido urico n el sangue . . . . . . . . . Pag. 882 Appendicite er oniea : segno obbiet~ivo » 886 Arti: iperplasia ossea unilat erale . . . » 907 Articolazioni : tumori primitivi . . . » 907 Astenia e malattie aste11iebe . . . . . » 894 BibTiografia . . . . . . . . . . . . . . >> 904 Borsite: u so del cacodilato di ferro . . >) 907 Cbirurgia addominale : u so del clistere clorurato ipertonico nelle eon seguenze operatorie . . . . . . . . . . . » 908 ·Col iti u1 cerose : eziologia . . . . . . . . n 898 Congresso m edico siciliano . . . . . . » 913 :Emofiliaci: i11lerYenti cbirurgici . . . . » 908 E11doscopia dello sfin tere .ileo-cecale . . >> 905 Entero,colite t11ber colare: pneumOiperiton eo per 1a cura . . . . . . . . . . . . » 900 Ermafroditismo : p set1do- femn1ir1ile . . » 891 Ferite aeeide11tali: profilassi e terapia - dell 'infezione piogena ~ putrirla . . .· » 908 Goethe : malattie sofferte da . . . . » 909 Go1niti: anchilosi congenita ereditaria » 907 1

Influenza: co1nplicanze 111eningo-encefaliche . . . . . . . . . . . . . . . · Pag. 905 111te tino: pneu1nalosi cjstica . . . . . )) 900 l\tiani: deforniita congenite; rapporti con l e costole cervicali . . . . . . . . )) 907 .Na rcosi averlino~e terea in chirurg"ia gir1ecol ogica . . . . . . . . . . . . . )) 905 Opera Nazio,n ale "111. I. : 11uova organiz. . . . . . · . · · · · · · · ·

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Re Lina: distacco; operazione di Go11in . ."eruizi igieniico-.;anitari al S1enalo . . . :Si Lema n ervoso : ehirurgia: complicazioni pos t-oper a torie . . . . . . . . . . Sis tema nervoso: infezioni acute . . . . Stenosi mitralica a forma emoftoica . . 'forio nella epatosplenog·rafia . . . . . . Tremore . inte11zionale: impiego del ma-

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"Ulcera cluodenale non resecabile: resezione escludente . . . . . . . . . . . . lcera gastrica e duorlenale: terapia con l 'alirr1entazione digiunale . . . . . . .

A, Pozz1, resp.

C. FRuGONI, Red. capo.

Roma - Stab.

Tipo~Lit..

Armani di M. Courrier.


Roma, 13 Giugno 1932 ·X

ANNO XXXIX

Num. 24:

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fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZION.ß PRATIOA.

REDATTQRE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Cllnico Medico di Roma

SOMMARIO. Cenni bibliografioi. Lavori originali : G. Picardi: Comporta.mento delle pia· etrine in seguito aid a.tti operativi. - lgiene : A . F.ranohetti: La lotta oontro Je mosche. Note e contributi : A. Nazari: La recidiva prrimaverile Accademie, Societa Mediche, Congressi : Federamone Na-

dell'infezione .m alarica '])rimitdva ·c ontratta nella atagione estivo-a.utunnale. Osservazioni oliniohe : A . Moretti: Oontr:iJbuto alla conoscenza delle oeoldti da « Balantidium oo-li ». Apparecchi e strumenti nuovi : G. Egidi: Ag-0 da punt.ura · esplorativa penforatore del cranio. sunt1 e rassegne : ONCOLOGIA: G. Di Mac-00: .S11lla, trasfo.rm.arzione di cellule normali in cellule di tumori maligni al di fuori ·dell'organismo. - R . Paolu-Oci : Sulla dia.gnoai !()reco-0e del cancro dello etoonaioo. H. Steindl: Sintoma.tologia e diagn csi del tum.ore dell'intestiino .cra.eso. GINECOLOGlA ED OSTETRICIA : M. Schteinga;rt e A. Pera.lta Ramos : Sterilizzazione temporanea. della don.na col metod-0 biologioo. G. M. Corda: Ricerohe &perimentali eulla influenza della iperglicemria e .della ip<>glicemia materna eul decore.o della grav.ida,nza e sullo eviluppo dei feti. - L. J. Witte: L'anemia emolitica della gravidanza. - V . .Rich e: Le dis~enorree della. puberta. - RESPI· RAzIONE: M. Pehu e J. Valin: 11 trattamento dell'aema bronohiale. - Goldeoheider : Sulla dispnea. L'attualita terapeutica : M. Dugoste: La malarizzamone eerebrale.

LAVORI ORIGINALI. Ospedale del Littorio in Roma - Reparto ' flajani ,.

Comportamento delle piastrine in seguito ad atti operativi.

z..iooiale Faß.cista per la lotta oontro la .t ubercoloei (Sezione ·del Lamo). Appunti per il medico pratico : . DALLA PRATICA CORRENTE: R. Satullo : Iintorno a.d un oeaso <lii embolismo della suoolavia !Sinistra. - ÜASISTICA E TERAPIA: Un ca.eo di encef alo-mielite ati1pii-0a doPo riva,ooinazione antivalioloea. - Due -0asi m ortali di encefalite vacci.nale. - Encefa.laanielite .post•m ocbillosa a tipo di sclerosi a 'Plaoohe a..cute. - n tratta.mento dell'en-0efalite oo.l siero antipoliomrieldtioo. - .Problemi iJ:nportam.ti nella poliomielite anteriore aouta. - Sulla ter.apiia, delJe nevra.Lgie del trigemini0. - SEMEIOTICA: Segni boc-0ali e cutanei nelle colecistiti. - L'impo;rtanza dell'inda~ine -00lecistografica nella . diagnc.ej delle oolecisto(patie. - POSTA DEGLI AUBONATI. - VARIA. Nella vita professionate : Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Nostre corrispondenze : D,a Prudova.

Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. 1ndice aJfabetioo per materie.

mie, in molti casi di porpora, nel granulo·m a d·elle ghiaDtdole mesenteriehe, nel tifo add-0m.Ji·i iale, ece. I pareri dei vari autori son.o discordi rigoo.rdo la genesi della piastrinopenia, se eioe dipen·d a da ;aiu mento d·ella ·distruzione o da dimänuzione della neo,f ormazio ne . Kaznelson ostienie la prim.a ipotesi, b asandosi sul fatto ehe , in questi casi, la milza e eolma di piastrine eh1e vi muoiono. 1F rank sostiene in, e' si tratti di run 'aplasia del mi-dollo os- . cie ehe seo, in eui son eompromess.i o soltanto i inegacarioeiti o arnehe il tessuto mieloide od eritroblastico, anzi parla in qu·esti c.asi, di aleuchia. Aumento del Uli·m ero dell.e piastri·n e si trova nella clorosi, in eui e duraturo, n ella leucemia, nelle anemie 1postemorr.agich e. In al·ciUJili casi l 'aumento avviene in modo improvviso a mo' di erisi (erisi ·d i piastrine), com-e in alcu·n e malattie da in.fezione, per es., n ella polmonite cruipalie . La tomba delle piastrine e n ella milza, ehe si ritrova ri eoln11a1 in caso di perdita delle pia1

Dott.

G1ovANN1 P1cARDJ

11 n umero ·delle p iastrine, nel sangue eir1

colante, e di circa 250-500.000 iper mm. cubo, secondo Helber, Sahli, Kristenson, eec. Tale cifra pero suhisee, nelle malattie, certe oscillazioni , el1e in p1airte si posson10 spiegare colla diversa ·distribuzione delle piastrine n el1'org.a nismo. Ad ·es., in alcuni casi di ecliampsia puerperale e stata riscontrata una notevole piastrin-0penia, probabilmiente perehe in qu.esta m a lattia le piastrine vengon.o trattenute abbondantemente nei numerosi trombi, senza ehe 1corrispondentemente si rigene:rino in quan tita a deguata.. In altre malattie esistei ipero una vera diminuzione delle ·p iastrine; cosi nelle gravi ane1

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II... POLICLINICO

stri111.e (Kaznelson); la sua estirpazioin e n e provoca un a umento (Kaznielson, 1F rank, Ehremberg, Eppinger, ecc.), tanto n el malato, quanto nel sano; e si ha ulila delle cosidette c;risi di piastrinei, perche dopo un eerto tempo ritoiinuno a lla 1I11o rma, g·iaceh e (Minkows.ki) 1 retieolo-en·d oteli degli altri organi assumono l.a1 fl1nzion e della milza. La d'l1rata ·d·el1e piastrine ·e breve; secoin do Bizzozzero la lo·r o vita dura solo due giorni. Dopo l 'osse rvazione di Kaznelson (1916) dell 'au1n .ento· di ·piiastri·n1e in seguito a splemeet omia i11 mala ti di porpora em orragica, in cui si osservava a nche scomparsa delle emorragie, la letteratura si e arriicehita di osservazioni cliniche e speri•mentali. Sono state innanzi tutto eonfer.mate piemamente le osservazio·n i di l(azn1elson rig uardo l 'aumento delle piastrine dopo la splen ectomria, n ell 'uomo (ßachrm ann, Hultgren, Bedson , ecc.). Successivamente g li sperimentatori ha·nno studiato lo stesso fatto niegli animali ed hanno osservato aumento note-vole delle piastrine dopo spleneetomia. Stu·diando il comportamento ·delle piastri1n e anc.he n ei giorni suiccessivi alla .splenectomia, eseguita s ulla cavia nor.m ale, Bedson ha visto ct1e il nun1ero delJe piastrine. ritorna1 al normale tre settin1ane do.p o la spleneclomia. L 'aumento solo temporaneo delle piastri•n e spiega an ch e la scomparsa temporanea delle emorrag ie nelle ca' 1ie in cui lo stesso ßedson aveva d.c termin,a to siperimentalmente .p orpora emorrag·ica eon siero antipiastrinico. Da alcuni fu attribuita al trau;m.a tismo o·peratorio uin 'azione stimo1a·t riic.e tale da far.e aume.n tare il numero ·d elle piastrin·e . Tale i'potesi sarebb·e stata confermata dalle ricercl1e <li Dawbarn il quale ha osservato un aumento d.elle piastrinie nell 'uomo tanto colla splen.e-ctomia ehe con altre o·perazioni; agli stessi risu}t.a ti so110 giu·n ti Earlan ed Evans. Bachmann ed Hultgren h anno osservato un au·m ento delle piastrine nel sangue maggiore e di piu 111·nga durata in seguito a spleneetomia ohe non in seguito ad altri interventi chirurgici. AI.cuni sperimentatori ha·n no stu·d iato l 'effetto del trauma ·8! della spleneeto.:mia sul num ero ·delle piastri·n,e n·el coniglio: la splenectomia non da alimento delle piastri:ne maggiore di qu.ello prodotto da .&ltri interventi ehe ri· chiedono grave traumatismo, dall'entita del quale dipen.d e il gra·d o di aumento delle pi.atrine. Tali le eonelusioni a cui sono arrivati recoo tem ente Steiner e Gunn. 1

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Mi .e par.so di un certo interesse studiare le oscillazioni eh e subisce dopo l 'intervento oper.ativo il 1lumero delle piastrine nel sangu.e circolante in individui sottoposti ai piu diversi in1terventi chirurgici. L 'ho fatto col mietodo ·di Sahli , eh e stabilisce il rapporto fra eritrociti e piastrine. Ho osserv.ato i segu enti casi: CAso .1.. - I-l. ~. , a. 33. Retrover sione di utero, aP:per1d1c1te cro·mc~. Operata di isteropessi addo1111nale ed append1cectomia . 4-Xl-1931. Decor so post-o.p eratorio regolare; guar1ta p. p . R. A. tutocainica positiva. I! gior...n o 3-~I-193~ fu fatta la conta delle piastr1ne. (rlobul1 ross1 4.838.000; piastrine 180.140. II giorno 6 dello stesso mese: globuli rossi 4. 780.000; piastrine 324. 700. Glob . rossi 4.800.000; pirtstrine 197 .300, il giorno 13. .

CAso II. - ;5. lt. , a. H5. Nefroptosi . Operata di n eiropessi il giorno 6-XI-1931. R. A. tutocainica positiva. Glo·b . ross~ 4.664.300; piastrine 243.420, il giorno 5. glob. rossi 4.500. 700; piastrine 430.000 il giorno 9; glob. rossi 4.780.000; piaistrine 261.000 il giorno 13. r CA so III . - T. ~r. , a. 22. Appendicite. Operata il 7-XI-1931 di appendicectomia. Decorso postoper atorio regolare; guarita p. p. R. A. tutocainica

positiva. Glob . rossi 4.480.000; piastrine 220.000, il 6-XI1931: glob. rossi 4.420.000; piastrine 380.000, i} 10-XI-1931. • CAso IV. - C. S., a. 55. Ernia ingt1inale D Operato il giorno ll-XI-1931. Operazione radicale di ernia secondo Bassini. Deeorso post-operatorio regolare; guarito p. p. Glob . rossi 5.020.©00; piastrine 300.000, il 10-XI;. glob. rossi 4.8i0.000; piastrine 480.000, il 13-XI: glob. rossi 4.960.000;· piastrine 340.000, il 25-X:rh CAso V. - R. A., a. 17. Esiti di poliomielite .. \)perata il 13-XI-1931 di artrodesi mediotarsica esott oastragalica. Deoorso post-operatorio regolare. Elerenarcosi r egolare. Glob. r ossi 4.980.000; gl0b. bianchi 6.40<1; piastrine 244.436, il 12-XI-1931; glob. rossi 4.850.000 ; glob. bianchi 6.200; pias trine 460.833, il 17-XI; glob. rossi 489.000; gl'o b . bian chi 7 .200; piastrine 293.400 il 27-XI. CAso VI. - L. G., a .. 25. Ulcera a·u odenaie. t>pe-rato il 23-XI-1931 di resezione gastrica iseCOIIldo von Hacker Polya. Decorso. post-operatorio regolare ; guarito p. p. Rachianestes:La tut.ocai:nica positiva. Glob. r ossi 5.000.000; gl0h. bianchi 6.080,; p·iias trine 260.430 il 22-XI; glob. roJSsi 4'.!9ß@.000; gl'ob. bianchi 6.000; piastrine 420.000 i1 25-XI ; glob~ rossi 4.800.000; glob. bianchi 6.800; piiastri'ne 270.000 il 10-XII; glob. rossi 5.200.000';· giob. hfan chi 7. ..lOQ;: piastrine 258. 740 il 15-XII. CAso VII. - D. A., a. 21. Frattura trasver sa· III medio femore S. Operato il 23-XI-1931 cili ost~o-


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SEZl ONE PRATICA

·i 5. 200.000 ; glol). bian chi 9. 000 ; piaslrine 330.420 il 15-XII; glob. rossi 5.130.000; glob . bianchi 8.200 ; piastrine 300. 780 il 20-Xll.

sintesi. Decorso pos loperatorio rego1lare. Rachia11estesia tulocainica positiva. Glob . rossi 4.280.000; glob. bianchi 7.680 ; piastrine 370.200 il 22-XI; glob . rossi 4 .300.000 ; glob bianchi 7. 980; piastrine 422. 400 il 25-XI; gl o·b . rossi 4.600.000 ; glob. bianchi 8.040; piastrine 375. 732 il 10-XII; glob. r ossi 4.750.000; glob. bianchi 7.860 ; pia trine 312. 728 il 15-XII.

CAso XV . - R. A., a. 27. Ulcera duodooale. Opera to il 12-XII-1931. Resezione gastrica sec. Holya . Eteronarcosi regolare. l)ecorso post -operatorio regolare. Glob . rossi 5.250.000 ; glob. bianchi 6.980; piastr ine 314.178 1'11-XII; gJob . rossi 5.180.000 ; glob . bianchi 7 .000; pias lrine 420.000 il 14-XII; glob . rossi 5. 200.000 ; .p iastrine 400.300 il 21-XII.

CA so VIII. ___, F. L. , a. 33. Ulcera duodenale. Operata il 25-Xl-1931 di resezione gastrica e gastrodigiunostomia seco ndo vo11 Hacker Polya. Decorso post-operatorio regolare ; guarita p . p . Ra chianestesia tutocainica positiva. Glob. rossi 4.380.000; g·lob. bianchi 7 .350 ; piastrine 320.040 il 24-XI; glob. rossi 4.200.000 ; glob bianchi 9.000 ; piaslrine 528.000 il 28-XI; glob. rossi 4.290 .000 ; glob . bianchi 8.270; piastrine 337 .240 il 2-XII.

CAso XVI. - F . M. , a. 40. Appendicite cronica. Oper ata il 9-XII-1931 di oppe11dicectomia. Rachia-

n es tesia tutocainica positiva. Decorso postoperatorio r eg!Jil are. Glob . rossi 4.400.200; glob . bian chi 6.340; piastrine 238.460 l '8-XII ; glob. rossi 4.300.000; glob. bian chi 6.500 ; pia strine 320.160 il 12-XII; glob . rossi 4.360.000 ; l)ia trine 250.000 il 22-XII.

CA o IX. - G. L ., a. 29. Fistola vescico-uterina. Operata il 2'i-Xl-1931 di ist erectomia prepar atoria

In edici 1ca si ho eseguito la cor1ta delle pi. trine nel sangue il gion10 precedente o quelle stesso dell 'atto operativo, ma prima di esso, com e pu1ie alcuni giorni dopo e anche a distanza di circa tre settiman,e dall 'atto opeCAso X. - C. P ., a. 31. Colecistite ed appenrative. dicite cronica. Operato il 27-XI-1 931 di colecistecCome si ve.de ho ese.g·uito le ricerche in intomia ed appendicectomia. Decorso post-oper atorio dividui can·didati a d operazioni molto diverse r egolar e. Rachi an es lcsia tt1 toc.ainica positiva. Glob . rossi 5. 300.000 ; glob . bianchi 6.400; pia- L1~ di l-0ro, alcune ·delJ.e quali comportavano strine 276.804 il 27-XI ; glob. rossi 5.220.000; glob . l1Il g rave tra uma , mentre altre erano addiritbian chi 7.000 ; pi~strine 401.094 il 30-XI . Lura lievi dal punto di vista traumatiico; le CAso XI. - ~I . F. , a. 27 . Calcolosi dell a ci ti- operazioni interessava1110 va ri orga1n.i (utero , fe!Jea. Operata il 4-XII-1931 di colecistecto,m ia ed reni , ossa , stomaco, colecisti , ecc.). appendicectomia. Decorso postoperatorio regolare. Dalle ricer ch e su·ddette ;risulta innanzi tutRarhianes tesia tutocainica positiva. to ehe la conta delle piastri·n e eseig uita col Glob . rossi 5. 700.000; glo·b. bian chi 9.200 ; piam1etodo di Sa hli , prima ·d ell 'operazionie, in strine 170.170 il 3-XII; glob. rossi 5.390.000 ; glolJ. bianchi 9. 000 ; piastrine 238 .814 il 6-XII ; glob . rosvari individui, di eta diversa ed affetti da si 5.500.000 ; glob . bian chi 9.304; piastrir1e 190.140 malattie div>erse , ha dato eifre ehe oscillano il 18-XII. Cin tro limiti :nei}ativame·nrte ristretti ; queste e comprensibile trattandosi ·di individui cl1ie noni CAso XII. - Z. A., a. 21. Tumore misto dell::i paro tide D. Opera.La il 4-XII-1931 . AspoTtazione del avevano malattie dell'apparato emopoietieo. tumore. Decorso postoperatorio regolare. An estesi[1 fnoltve la1 conta eseguita a qualche giorncr locale n ovocainica positiva. Glob . rossi 5. 200.000 ; glob . bian chi 6.000 ; pia- di distanza dall 'operazione ha dato una cifra delle piastri·ne superiore a quella a vuta pristrine 200.000 il 3-XII; glob . rossi 4.820.000; glob. bianchi 8.200 pia~ trine 367.094 il 6-XII ; glob . ro - 1na; tale fatto e risultato eosta:nte in tutti i si 5. 000.000 ; piastrine 210.000 il 15-XII. casi presi in esa111e. Spesso il numero delle piastr1n,e corrispon.deva al ·doppio di quella iCAso XIII. - B. 1\1., a . 69. Cisti ovarica. Operata il 4-XII-1931 . Asportazione di cisti ovarica, niziale. appendicectomia. Decorso post-operatorio regolare. Altro fa tto da rilevare, e gia aocennato , e Eteronarcosi regolare. Glob. rossi 5.320.000; glob . bian chi 5.200; pia- eh e i·n questi casi si trattava di operazioni strine 243. 320 il 3-XII ; glo·b. rossi 5.550.000 ; glob . molto diverse tra loro, qui11di l 'aumento dell)ianchi 8.000; piastrine 320.200 il 6-XII; glob . ros- le pi.aistrin.e e stato, in1· C·erto modo, indipensi 5.280.000 ; glob . bian cl1i 7 .850 ; piastrine 238.420 dente dall '.entita ·del trauma; solo in alcuni il 20-XII. ca i di inte.rventi portati sulle ossa pare ehe CAso XIV. - B. E .. a. 11 . Osteomielite cronica l 'aum6nto di numero delle 1pia.strine sia stafemore S. Operata il 7-XIl-1931 di sequestrotomia. to p,i u .a ecentua to. L'aumento sembra minore Eteronarr,osi regolare. n egli in·dividui di eta avanzata . Glob. rossi 5.100.000; gJob. bianchi 7.200; piaL'aumento d·elle piastrine e temporaneo; strine 320.142 il 6-XII; glob . rossi 5.000.000; glob . bian chi 7.900; piastrine 512.170 il 9-XII ; glob. ros- infutti dope 8-21 giorni la cifra· si avvici1n.a a

per cervicocleisi. Rachianestesia tutocainica positiva. Decor so p ostoperatorio r egolare. Glob . rossi 4.860.000; glob. bianchi 5.800; piastrine 246.728 il 26-XI ; glob . rossi 4.750.000; glob . bian chi 6.200 ; piastrine 380.740 il 30-XI.

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« IL POLICLINJCO

quella iniziale, tanto ehe in qualche caso, da„ ta la breve ·durata dell.a pi.astrinosi, si puo parlarei di u1na erisi di piastrine. I globuli bianel1i subiseono generalmente un au·mento nei giorni successivi all ' intervento; tale aun1en1to e indipendente dal genere di anestesia adopBrato. CoNcLus10N1. L 'aumento costantei del numero delle piastrine n el sangue cireola·nt.e dopo interventi operativi di qllalsiasi ootita, su qualsiasi organo e •COil qu.alunque an.estesi.a·, e UJl fatto di un interesse notevole non solo come semplice eon statazione di un dato ematologieo, ma anch,e per la sua genesi eh e appare di diffieile interpretazioDJe. Poicl1e qu,e sto, aumento di piastri ne si verifica an,ch e dopo la splemeetomia (anzi, appunto rp er la splen ectomia fu osservata la l)iastrin o i post-o·p er.atori.a) si deve senz 'altro escluder e ch.e si tratti ·di piastrine raccolte n.ell.a ·n1iilza ·e d imrmesse ·n el circolo per uno stimolo dovuto al trauma operatorio o alle sostanze anesteliche adoper.at.e 1n ei va ri i11terventi. La milza non deve avere una g rande in1p0Tta1nz.a •n .el dete:r:minismo di questa pi.astri1n osi post-operatoria. Allora come si puo spie.gareµ Quali sono g li organi eh e r1 e sono responsabili? Secon·do le nozioni ~eneralmente .acoettate dovrebbero .eSfse.re \fesponsabili gli el.e:m e11Li reticolo e·n doteliali dei vari organi, milza eompresa, quandq non si tratta ·di splenectomia, milza eselusa quando si e fatta la spleneetomia. II problema. merita di essere studiato i)iu a fo·n do. P.as~ an·do dal campo della pura patolog ia a qu.ello della elinica, e lecito dom an·darsi eh e impor tan za abbi.a la· piastrinosi post-operatoria, se cioe possa irn terpretarsi eoim e t1.na r eazion e de ll 'a•pparato emopoietico a cui si d ebb.a dare un significato prog nostico fau sto , oppure si tratti di uina ma n·ifestazion e non legata a processi difemsivi. E piu preeisamente: h anno piaslrinosi i)ost-operatorie ai1ei1c m1alati ehe soceombono dopo l 'intervento o eh e dopo questo h.a•nno compli cazioni gr.avi? Indagine que.s ta eh·e mi propongo di fare . L '.a umento m.aggiote o minore del n.umero delle piastrine dOlpO l 'intervento ha importa11za nel detern1inismo di fenomeni di trombosi e tromboflebiti ~ A questo proposito diro ehe Gregoire h a constatato ehe •ne i casi di flebite confermata o d 'embolia post-operatoria, qua lunque sia l.a 1

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operazio.n e suhita, il numero d.elle piastri11e e au111.entato, varian·do da 430.000 a 800.000; in alcuni malati ehe presentavano prima dell 'oper.azion1e u.n ·n.umero di pi.astrine superiore alla norma si verifico tromboflebite postoperatori.a ·e ehe operati nei quali le condizio11i g.enerali facevano temere la possibilita di una flebite post-oper.atoria e in eui la eifra delle piastrine era normale, guariseono senz.a ir1cid.e·n ti. Pieo.t da i.n1.portanza alle coag ulabilita del san g uie nel ·determinismo delle flebiti }}QSt -operatorie . Intarnto posso ·dire, a con clusione di quanto ho osservato, ehe: 1) nei giorni imn1.ediatamente successi vi ad un i ntervento operativo c'e sempre un aumen,to de l numero delle piastrine del sangue circolante; 2) quest 'aumento e tr.a·n1sitorio; 3) esso e pure indipendente dall 'entita del trauma e dal tipo di anestesia adoperato; 4) e inv-e ee dipendente relativam.ente dall 'or,g ano su cui si e intervenuti; gli interventi sulle ossa danno piastrinosi piu spiccate. 1

RIASSU·NTO.

II lavoro ·dimostra .aJUmento costante d elle piastrin.e nel sangue degli individui sottoposti a qualsiasi atto operativo. Tale aumento e' tempora1n.eo. BIBLIOGRAFIA. L. AscHOFF. Anat. Patologica. Unione 'fipogr.-Ed. 1'orinese, 1930.

P.

MoRA\VITz. Tratt. R. STAEHELIN, vol.

di fl.!edic. Interna L.

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Le sanQ". ßiol . e Path. , n. 6, 1931, pag. 723. Ed . G. Doin. e C.ie, Paris.


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SEZIONE PRATICA

NOTE E CONTRIBUTI. IsTITUTo n'ANATOMIA PATOLOGIC ..\ DEGLI

OsPEDALI RxuNITI

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RoMA..

La recidiva primaverile dell'infezione :inalarica primiti va contratta nella stagione estivo-autnnna1e per il prof. dott. ALEss10 NAZARI, med. prim. e Prosettore ntell 'Osp. di S. Spirito in Sassia.

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nario, guarita presto colla ohinina, e ehe ebbe una recidiva nel giugno 1901, quiJn.d i nove mesi do:p o l 'avvenuta infezione primitiviai. Sono stato· in<lotto a richiama·r e l"attenzio11e suj fJttti ricord.ati perche ritengo cl1e l.a recidi·v.a prima vcrilei non sia una serniplice recid iva ac·cidentale a lungo intervallo, ma abbia vera1nen te il valore di u·n .a J,egg"e biologica riguardo al parassita malarico, il quale, dopo la guarigione clinica dell 'infezione colla chinina, h.a. la capacita ·di rimain·eire clini1camente e parassitologicamente latente p·er ~ periodo di nove mesi a decorrere .d all 'avvenuta infezione nella stagione estivo-autum.nale e di recidivare in og111i caso preGisan1ente nella su·c.cessi va stagione primaverile . In qu.ale forma e in quale sede il parassita si trovi durante questo lungo p eriodo di l1a1tenza .e difficile a determinarie. Riguardo aJ risveglio primaverile dell 'infezione e 1p robabile .~he que:sto ·sia r1ct.e1rm1irt.a to dall 'influoo·za sull 'ospite1 e sul parassita delle speciali condizioni tclimatic-he della primavera, e 1si puo anche pensare teleologica1mea1te a·d un meccanismo di dif-e&a ·d·el par.aissita per la conseirvazione ·d ellJ. sua s:pecie. E inutile rilevare l 'importanza di questa costa nte recidiva primaverile a lun.g o intervallo per la sipiegazione dell 'imsorgenza dell 'epidemia malarica primave rile, reci<liva ehe, ripeto, deve avere il sig nificato di una leg.ge biolog~·ca, i l ch e finora non era stato mai n.e ttamente affermato. 1

Nel 1912, verso la fine d'agosto, contraevo personalm.ente um 'i1n fezione malarica da plasmodiwm praecox, ehe, d.o po tre a ooeissi, guarl co1111pletamente senza recidive in sesauito a un 'opportuna cura di chin1ina (circa 50 gr. di cloridrato di ·chininJai, i 2 primi gr. p er i.n iezioni endomuscola•r i, gli altri per os 11ello spazio di un mese). No·v e mesi dopo, ai primi di giugno, fui colpito improvvisamente da brivido seguito da febb1·e, e l 'esame del sangue dimostro la presenza del plasmodium vivax. Pochi igrammi di ohinina (circa 15 gr. di clOrid·r ato per os) fecero rapida1mieuite g uarire questa r·a cidiva, ohe non aveva dato ehe un ·pa•i o di accessi febbrili a tipo terzanario. Da allora fino ad oggi, acc.anto ai casi nei quali l 'infezione, attraveriso a recidive a. breve intervallo, probabilmente per insufficiente cura cpininica, si continuava dalla stagion·e estivo-autunnale, nell1ai quale ·era stata conitratta, fino alla successiva stagione epidemica pri1naverile, ho avuto occasione di osservare g li .s tessi fatti !D.ORIASSUNTO. tati ool mio ca so in varie diecine di casi, di osservazione ind uhbia, nei quali l 'infezione L' A. attribuisce alla• costante reic.idiva primalari1ca primitiva da plasmodium pra.ecox o maverile dell 'infezione malarica con,tratta nelda P'lasmodium vivax o da ·entram!hi, contrattlal la •st?gione estivo-autunnale il significato di nella stagione estivo-autunnale e curata colla lliila legge biologica riguardo al paTassita machi·n ina, sec.n.za aver dato lu·o go ad alcuna re- . laTico. cidiva, ~a Tecidivata 1sol1tanto nella succe.ssiva Ricordiamo le seguenti importanti pubblicat,ioni: stagione epidemica primaverile, 1do·p o no·v e mesi di _ latenza completa cosi clinica ehe iparasLA PERNICIOSITA NELLA MALARIA. (Prof. E. sitologica, sia collo stesso reperto parassitario MARCHIAFAVA) . Volume di pag. 66, ~on tre grafiche dell 'infezione primitiva, sia con r eperto di nel lesto e una tavola a co!ori fuori testo. Prezzo L. 12. Per i nostri abbonati sole L. 10,50. plasmodi11im viva.Tt in casi ·di im..fezione. da plasGLI STUDI DI CAMlt.LO GOLGI SULLA MAmodium praecox o rnista. Non ho affabto Ja pretesa ·di enun ciare fatti LARIA, raccolti e ordinat i dal Prof. A. PERRONc1ro. Volume di pag·g . VIII-264 con figure intercanuovi. Nel oapitolo sull 'infezionei malarica cr0- late nel testo e tavole a colori fuori test.o. Prezzo nica .del classico mra nuale « L'iinfezio ne mala- L. 45. Per i nostri abbonati solt· L. 40. rioa » di Marchiafava e Bignami del 1931, l'arLA TERAPIA SPECIALE DELLE FEBBRI PER· g omento del1e rre:cidive a brevi e a lunghi in- NICIOSE. (~rof. F. 'roRTI). ·rraduzione italiana del tervalii e esaurientem10nte trattato, e in una dott. G. LEGA dalla edizione l atina stamp-a ta a Venot.a e a!Ilche rico,rdato come esempio di lun- n ezia nel MDCCLV. Prefazione del prof. VrTTon10 ga latenza della im.fezione· malarica il caso· di AscoL1. Vol . di pagg. XXXIl-308, col ritratto del ToRTI riportato su una finissima calcografia ed M1a1I1son figlio, il qoole nel mese di settem- una Tavola « Lignum Febrium n fuori testo. Prezhre 1900 soffri d 'infezione malarica terzana- zo L. 40. Per i nostri abbo11ali so·l e L. 35. ria benigna pro·ct1ir.ata1si colla pumtura di z.a nVaglia a ll'Editore LUIGI POZZI, Ufficio Po. zare nu.trite irrl Roma col sangue di un t erza- ~taInviare l e Su!}Cursale dioiotto, ROMA. 1

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« lL POLICLINICO n

OSSERVAZIONI CLINICHE. ÜSPED ..\LE « MAURizro BuFALINI » - CESENA , SEZIONE MEDICA diretta dal Prof. EMANUELE MoNDOLFO.

Contriboto alla conoscenza delle coliti da '' Balantidium coli ,, per il dott . Aco.STINO MoRETTI, .assistente.

Lo studio ·dell1e lco.Jiti1, .app·en:ai ,ab·boziz.ato n ei trattati classici e Stato preci.sato e CO•ffiple tato ~n: questi ultirni anni in seguito ai progressi dell 'indagine clinica e chirurg ica. Con,fuse p er molto tempo con le en teriti in genere, le coliti appaiono oggi come affezioni 111.ettamente intdividualizzate, · rivestenti un a·s petto iclinioo vario e occupanti un rposto iim tportante nella patologia intestinale. In primo tempo la denomin.azione di colite veniva applicata genericam ente a tutte le in.fi.amm:azioni del grosso intestin-0 ; oggi perb prev.ale 1'uso ·di i-ncludere sotto q.uesta denomin.a zione solo le coliti di origime primiti va, m entre le altre coliti, specifiche o s-econdarie, vengono ·desoritte con l 'infezione gien eral e o locale eh e n e .ß la 1causa. Tra queste ultime cito ·solo le piu comUIDi, com1e quelle dipend emti ·da i1ntossicazione (alimenta~e, uremica, come ,p ur.e quelle di ori,giqe anafilattica) da infezione (scarlattina, tifo, tubercolosi, erisipela, endocardite, reumatism,o , ·amg·ina, febbre puerperale, malaria, ·difterite , polmonitei). Appartengon10 .ancora a questa 1c,ategori.a alcune forrr1e dovute a cause locali, cioe ad affezioo.i d1ell 'intestino e ·dell ',ad·domre (megacolon, pericolitc, invaginazione inteistinale, ecc.). Le coliti vere o primitive son-0 invece - secondo le moderne vedute - quelle sosten.u te dai parassiti intestilnali in gen er e. II capitolo eh e si Tiferisoei a questa parte della patologia e a n cor oggi molto controve,r so . Dei nuffite rosi parassiti intestina li solo a pochi in pa sato venivano ait tribuite qu.alita patogene. Attua1m1ente la flora intestinale patog·en a si e .arricchita di nuovi esemplari. A paTte il iI'i conoscimento ormai indiscusso ·dell 'azione patogena dell '.am1eb1a i stolitica, piare chie cio si d eb·b a ·dire an ehe per l 'ameba ieoli e la nana e per ·a1lcuni flagell,a ti, seb,b ene su cio co m·e dicevo ._ rimangano ·dubbi. Un proto.zoo di c·u i ormai da tutti vi·en e riconosciuta I.a p1at0igenicita an che per l 'uomo e il Balantidium Coli . Un c.aso di colite da qu1esto raro para.sita dell 'intest i.n.o umano e stato recentemente o ervato i11 qti.esto ospeda le. Data la ra1

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[A NNO

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NuM. 24]

cita ·di questa affezione, credo utile segnalare il caso up.endovi .alcuni cenni riassuntivi delle nostre conosoenze sull 'argomen.to. Ecco im. brieve la storia d el mial.ato: . 1

P. Pompeo, di anni 6J., da Gattolino (Cesena). Entra in ospedale jl 19 novembre 1930. L 'anamnesi famigliare e personale remota non offre dati degni di p.artico·l are m enzione. A 23 anni a~malo di polmonite; nega lue e malattie veneree. La moglie per o, ehe e an cora vivente, ebbe lc due prime gravidanze abortive. Un 'unica figlia viven te i::{od e attualmen te buona salute. 1 rlisturbi JJei quali il paziente e stato inviato a questo osp edale sono· insorti da circa un mese so tto forma di do1lori addominali, frequenti scari ch e alvine iuuco-purulente (10-12 al giorno) inten o tenesmo rettale e progressiva perdita delle forze. Racco11ta il malato eh e qualche giorno prima dell 'insorgen za di questi disturbi, aveva ingerito t1n a certa quantita di carne di maiale cruda (prosci11tto) ; a Lale fatto1 egli stesso attribuisce un valore di cau sa nel determinismo della malattia a ttual e. -~Jl 'esame obbicLtivo l 'a. ap•p are in condizioni generali molto scadenti : scar sissimo pannicolo adiposo, m asse muscolari ipotrofiche; la cute e uniformemente arida e iine·m ente desquamante. Negativo l 'esame dell 'apparecchio circolatorio e respiratorio se si toglie un secondo tono aortico acceutt1ato e m etal]ico. L 'addome e lieven1er1Le globoso, meteo·r ico ; la cute sottile e sollevabile i11 ampie pieghe. Suono percussorio timpanico su tu tto l 'ambito addominale; non segni di ver a1nento libero. La palpazione risveglia i1ei quadranti inferiori una lieve dole11zia; gli organi ipocondriaci sono nelle sedi c I1ei limiti fisiologici. L 'alvo e diarroico con feci contene11ti un po ' di muco e sangue. Diuresi norn1ale, se1i.sorio i11tegro. Si 1>rat ica subito t111 esame di feci appena emesse e si 1'iscontrano numer osissime, tipiche forme di ß ;:ilantidium Coli. Un esame di sangue dimostra 2.230.000 g·lobuli rossi, 8 .900 glo·b uli bianchi; emo·g-lobina 60, valore globulare 0 , 70. . Formula leu cocitari a: polinucleati neutrofili 65 %; mo~ociti e f0Tn1e di p assaggio 10 %; linfociti 20 %; eosinofili 5 %. Reazio11e di ~r . posiLiva ( + +). Si inizia suhito la cura a base di cloridrato di emetina per via i1)odermica alla dose di 4 centigr. al giorno. Gia al terzo giorno di degenza scomp aiono i <lolori addo1n inali, la diarrea e il ten esmo rettale.: le feci diven gono di aspetto normale, formate. Lu rirer ca i~ esse del parassita diviene negaliva e tale si mantiene negli esam.i su ccessivi, durante tutta la degenza. La cura v1ene sospesa in decim a giornat a: le condizioni del malato sono inolto migliorate. La stessa crasi sanguigna ha subito notevoJi moliificazioni . Un nuovo esame cromocitometrico del sangue praticato dopo un mese di degeriz·a da i seg·l1enti risultati: globuli rossi 4.650. 000; globuli bianchi 9000; emoglobina 0,60. Formula leucocitaria: polinucleati neutrofili 46 %: rnonocit i e forme di passaggio 15 %; 1iniociti 34 %; oosino1ili 5 %. II 6 gennaio il m . lascia l 'ospedale clinicamente g u arilo . Rivisto in seguito, alla distanza di circa un anno egli appare in condizioni gen erali discrete. P~o atterHiere al suo ab ituale lavoro di 1

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[ANNO

XXXIX , Nul\r. 24)

muratore ; raram e11te avverte leggera dolenzia ai quadranti inferiori del1 'addome. L 'alvo si mantiene 11.0r1nale; non tenesmo, n e dolore durante la defecazione. Le feci sono formate e di aspetto nor~ale. L 'esame su di esse praticato e s tato n egativo .per la ricerca del ßalantidium coli e di ogni altrQ .parassi ta intestinale.

Il Balantidium coli e u.n g rosso protozoo (70-100 µ) pirifor.mie, apparrenente al g ruppo de i cigliati. Le cig lia sono disposte su tutta l\ai superfieie ,su linee longitudina li. 11 suo movimento e rotatorio: cio ehe appare evidente osserva n.do il para&sita .a fresc.o. Si nota allora ich e l 'opercolo cefalieo o peristoma si sposta lateralmente fin o .a scomparire ; dopo un ten1puscolo ria ppare da l lato oipposto e di nuovo si ~ po ta in sen so latera~e. Le eigli.a con eui il B. si muove, sono ben visibili n el n1omrento i•11 e ui s' inizia lo spostamento rotato rio; scompaiono in seguito alla visione dir etta per 1rieomparire 111.el momento in eui il parassita cessa di ffiUO\'ersi . Cio e dovuto evidentemente alla loro velocita di spostamooto ; le ciglia eh e 1circondano il peristoma hanno movime1nti partico1ari, indipendenti dai quelli delle cig lia ·diStribuite lung o la jsuperficie. N on e an co,ra dimostrato 1n modo induhbio come avYenga l 'infezione n ell 'u om o. 11 B. e ospite frequente quanto innocu o dell 'intesti<no del maiale; ha la possibilita di secernere una eutico la e di a rrotondarsi trasiforma n dosi in eisti ; queste pervengono n ell 'intestin o 11m'aa.10 insieme a lla carne del maia le o ad altri a limen ti imbrattati dalle feci di questo (frutt a, verdura , legumi). Ne l nostro caso parre bbic a ccertato U!Il· simile modo d 'infezio'Ilie : l 'A. tesso .attribuisce i suo i ,d isturbi al1'in.g e tion e di prosciutto. Resteuebbe da dim o t rare com e mai gli a ltri •m iembri della stessa famiglia non sia no arnnnJalati d ella stessa forma m orbosa. Cio .si puo spiega~e amm ettendo, come da molti s i ritiene, eh e il parassita no n sia sempre patogeno p er l ' uomo, m a lo <liventi solo in detemminate circostrunze e per determin.ati soggetti . Ricordi.aimo ancora qui eh e il nostro malato era aructb.e un luetico . Una discussione SUig li eventuali I'a·p p orti tra la lue e la su eoessiva infezione da iJ3. c i porterebbe troppo lontano. Senza .s p eic.ificare, ei ei mancano g li elementi per poterlo fare , possiamo .a mmettere eh e la lue abbia determiillato n el n,ostro malato uno stato di mino r resist enza gen erale o locaile (intestinale) ver o il parassita. Non e improbabile 1c he su precede nLi lesioni del g rosso intestino (uloeri luetieh e del colon) ~i sia imp iantato il parassita aumentando la su.a virulenza e de termli.nando la classica intomatologia da colite. 1

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SEZIONE PRATICA

Come e orm.ai noto, il Balantidium coli ha una difflisione cos.m opolita. 1 casi descritti in tutto il mondo fino a l 1924, econ do Dopter, sono 232, di cui 1±3 a ppartemgono all 'Europa. La p rim.a descrizio111e del par.assita si deve "' Ma lmsten eh e nel 1856 lo Tisoontro in fec.i uma n e diarroich e. P a1r e per o ehe ancor prima il Lee\i\r.enhoe,k l '.a vesse osserv.a to nelle sue ste· e feci. Piu tar·di Leu ekart stabili ehe il B. e O·~ pite ·del m.aiale; ulterio-ri notizie fino al 188·0 rig·ua rdan o, co1m ·e i casi eitati , solo la Danim.a.r ca (Stoccolma, Upsala1, Dorpart). Da questa ep oca altri 1ca i , eillllpre isolati, vengon o d escritti in varie regioni , specia lmente in Russia e in 'F inlandia. l'Il Jtalia un primo caso fu desctitto da Graziadiei (1880), poi alcuni altri da P er.r on cito (1882), Casagran di e Barbaga.Jlo (1896), Gra ... si, Lor enzani (1918), Alessandrini e Piattelli (1926); recentissimo e quello del V.a nni (1931). In tutto sei casi ; la presen te o servazion e e cruin·di la settimn in Italia. 1

La sintomatologia ·dell 'in,fezione da Balantidium e quella , in gener e, di un.a comune colitc. L 'alvo e dia:r.roico, con fe c.i conten enti muco e talora sangue. Nei casi a decor so acuto le scarich ei si aecompa·g namo a ten esmo ; il dep erimento e raipido e pu o g iu.n .gere. a g r.adi estremi. E stata deseritta anch e una sintomatologia di pseu.do-a ppendicite o di sempliice dia.rrea a seconda della localizzazion e del parassita. Pe r alcuni autori l 'infezion·e puo decor rere enza sintomi rilevabili cl~ni cam e nte; per altri vi sar,ebbe,r o a.n che dei semplici portatori. Com e ,tutti 'i parasa~ti dell 'int·e stino an ch e il B. determina oosinofili.a . Quest'a1 rio·n c p ero ·di solito di g ra.do elevato e pl10 in qualche caso m an car.e. Nel nostro m,a lato fu r1scontrat a all 'ingTesso u na eosinofilia del 5 % cl1e i ma.ntenne a n ch e dopo avvenuta l'a. g u.arigion e clinica. La febbre n on. e costante e pu o ma n car e a n eh e n ei c.asi a d ecorso a cuto. Nel caso di mostra osser vazione solo due volte ft1 notata un·a, tem peratura di 37°,2. La diagn osi e stabilita dal riscon tr o del par.a sita in,elle feci esamin.ate a fresico. La su.a forma, le ·dimen sioni non comruni, il tipico m ovimento rotato·r io n on lasciano a·dito al ·dubbio . I vari metodi di colorazione d escritti n ei tr.attati possono pera ltro, dimostrare piu cJ1iararrueinte la Jstru'tituTa d el parassita. Appare cosi ·evidente la pr e ein za del g r osso nucleo r eniforme situato n clla m eta posterio.re, com.e quella de11e varie inclt1 sioni costituite da batteri , g rasso , g ranuli di amido , detr iti cellul'a.r i in gen ere, globuli ;ros i, e cc. 1

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« lL POLICLINICO »

c:ito tra i coloranti piu adatti l 'ematossilina, il piero-carminio, ~l rosso n,e utro. Una eolorazio·n e rapida si ottiene laseian·do cadere una goecia di tintura d 'iodio sul preparato allestito eome per l '·e same a fresco. 11 parassita acquista allora una eolorazione gialla e trasparemte alla periferia, piu dern.s.a e opaoea al centro. Si puo assistere alla sua graduale colorazione lasciando filtr.are la tintura d'iodio nell 'interstizio tra il porta e il eop1ri-oggetto. Si nota allora nello stesso tr,m110 u11 progressivo rallent'all'si del movimento rotatorio, fino alla immobilita; lei piccole correnti impresse dalle eiglia al liquido cireostante si attein·uano , eome pure si attenua il vortiee ehe ad intervalli si ·d i1parte d.a l peristoma; le cig lia di quest 'ultimo ·sono le ultime a cedetre all' azione dell'.3.1 sostanza colorante. Sul potere patogeno del parassita non vi e ormai alcun ·d ubbio. Le lesioni anatomo-patologiche da esso prodott~ sul grosso intestin o OYte ·d i solito si localizza, sono state minutam1ente .a.e seritte \e riprodo tte con l 'i(Qoeulazione .sperimentale in animali ifecettivi. l Jn·a descrizione partieolaretggiata di esse si trova nell 'aecurato lavoro di Alessandrini e Piattelli e in quello reeenti.ssimo di Penso. Riassumo brevemente : I paTassiti invadono, la mueosa a tutto s1)essore localizzain,dosi di preferenza nelle ghi·andole ·di Lieberkün ; dal lume di queste possono migrare, e, attraversain·do la parete stessa della g hiandola, g·iung·ere fino alla sotte-sie;ros.a. La loro presenta1 determina un,a reazione infiammatoria caratterizzata da dilatazione vasale e infiltrazion1e leucocitaria e linfoeitaria. Se sono i!fll numeiro eospicuo, la zona invasa puo cadere in 1colliquazione e in disfa1cimento. Si detemn1inano cosi dei veri foeolai purulen ti di tessuto necrotico in cui abbondano i parassiti in via di degeneraziooe, con v.a euoli e a eontorni indistinti. Le ulcerazio·n i ehe: ne derivano son.o in genere irregolari e · a margini ,rialzait i. E d:u.b bio ahe si possai av.ere uloerazione della sierosa con eonsegu.e nte peritonite ·d a perforazione. . Come si vede · le lesioni a.n atomo-patologiehe prodotte dal 'Balaintidium sono identiche. a quelle prodotte dalle amebe. Non sono state pero c hiJa;ramente 1d imostrate per questo parassita le eomplicazioni earatteristiche delle forme amebiel1e, quali metastasi epatiche e di altri organi. Per la cura dell 'affezione in parola auto,ri n1eno rece·n ti 1c.om1iglian·o le irrigazioni intestin.ali con. acid.o tannieo.

lANNO XXXIX,

NUl\I.

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Parimenti e stato osservato ehe varie altre sostanze esercitano un 'azionie tossic.a1sul par.assita, tra queste il permanganato potassico, lo aeido acetico, lo iodio, l 'olio di ehenopodio. Prowazek uso con ottimo risultato il ehini1n o sia per clistere, sia per via orale. Viene pure eonsigliato il timolo·, anch 'esso per clistere : nel caso descritto da Vanni si ottenne con queste· medicamento una rapida guarigion e, con .assenza assoluta dei feinomeni di intolleranza proprii di questa sostan.za usata pe,r via orale. Autori piu reeenti hanno sperimentato co·n sucoesso l'emet~n.a di eui e ben noto l'alto potere curativo neilJe forme amebiehe. Ambedue queste affeziooi, colite di Balantidium e colite aim,ebica, 1come han110 evidenti analog ie di comportamento elinico e anatomo-p.atologico ieigualm1en!ta si sono ·dimostjrate efficaeemente i.nfluenzabil~ dalla somm1inistrazio- · ne della stessa sostainza. Come l 'emetina, da risult(ati )ill;discussi l'i.pecaeuana. D.a questo me·d ica.mento Brenner, in quattro casi di sua osservazione, h.a ottenuto ·Splendidi risult'ati. Nel nostro malato - icorn.e ho riferito abbiamo usato l 'emetina nella dose di centigrammi 4 al gionno eon ottimo risultato. II easo ehe abbiamo d.eiscritto ci sembra di n-0tevole interesse sia per. la rarita delle os.servazioni di questo genere, siw aneora perche ei .dimostra quale importanza possa avere un esa·m e mioroscopieo ·delle feci in tutti i icasi ·d i affezioni intestinali acute o eronicl1e. Non si puo negare imfatti ehe l'alto !pOtere patog.e.no deI lBalantidium coli e la sua diffusione coS1II1Jopolita contrastano eon la scarsezza delle osservazio•n i registrate dalla letteratura. In re:aJta forse l '.affezione e molto piu frequente, ma passa inosservata in mancanza di un esame delle f.eci. Oeeorre an.c ora rieordare ehe tal volta la balan.tidiosi pu·o d ecorrere icon sinto·m atologia diversa da qu·ella di una comune eolite. Cito per tt1tti il caso di Vanni in eui m.anc:atvaino eom1pletamente fenom.e ni dissenterici e dove solta.nto il risco n.tro di una eosinofilia indusse il sospetto di 'tlna forma intestinale ehe all' esame d elle feci risulto dovuta a ßalantidium. E eio puo dirsi eg1ua1mente per idiivernsi altri parassiti intestin.ali, quali la Giardi'.at e il Chilomastix ai quali eon •.notevole frequenza dev'essere altribuita l 'origin·e di forme dissenteri·che asisociate o no a fenomeni gemerali di intossieazione, quali eefalea, vertigini, ece. II ·c apitolo die.lla patologia intestinale eomie aceennavo :al princ~pio del presentre lavoro - ha subito negli ultimi anni profonde 1


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SEZ IONE PRATICA

1u<.1 difi cazio11i. Cio e m erito indubbio clella <''-"'c:"'rYazi o11e diretta, della ricerca degli agenl i <·l iu logic i. dello tudio d el le lesioni a na to1no1•a t, .togitC)l1e. 11 cam·po e se11za dubbio a ssa i ' ·a:'.'>lt) e n o11 possiamo pre' edere a quali ullerio r i con o cenzie ci portera in avvenire: a n oi ba . . la aYer indica to 11lodr ta111 e11te ei da u11 pun lo di 'i l'a e1ninc.n1e,111.enLe pratico, l ' imJ)Or lanza cli u11 esan1 e di lab,o-ratorio eh e in ·~irtu di t1na tec·nica sem1)liciss in1a J)UO J)Or1a r.- i acl un e . . a tlo corlcet to d iag no tico non ;tl tri 1r1e11 l i realizzabilc. . 1

APPARECCHI E STRUMENTI NUO.VI. Ago da puntura esplorativa perforatore del cranio. Doll . Gu 1Do EGIDI, Cl1irurcro Pri1nlJa•r io d elJ 'Ospedale di "· S1) irito i11 Roma . Una piccola i)u11ta di tra1)a110 n1e sa in azion e da un motore e1ettrico for.a faciln1ente il r ran io ed i suoi tegumen Li ; U•lt a O'O introdotto 11el foro fu1tto „dal tr.a•1Jta110 i)en el ra n·ell 'ir1terno clel c.ranio e serr ve tan·t o .acl .a s1>i·rar11c il conte11uto co·m .e a farvi iniezio11i. L 'an esle·sia locale ba ... ta a re11dere i11do·l ore il 11iccolo att-0. Esso sare})])e Yer an1 e11te n1olto !--E'n11p lice '"'e q·oo lc.h e ,-olt a 11011 ~ i i11contra .. se llifficolta :a- . . o'"' tituire l 'ago .alla pu11ta di t rapano. E brtta la pu11ta de.l trapa110, ~e le ])aTti molli siano l)e . . e, il foro cut aneo l)UO subire :3p o~t a111e 11ti r.i . . 1)et to al foro os eo; o1)1)u1re l 'ago 1 ~u o egui~e u11:'1J direzio11e alc1ua11to ·di versa da queJla Gl1.e1 a,-e.ya la i)u11ia ·del tra1)ano . All<?ra 1'ag,o jntrodotto 11el foro c uta111eo, no,n inco·11tra piu il foro osseo. Qual1c:l1e ' 'olta, dopo ri t)etuti tental iYi, occor11e ripet·ere Ja perforazio11e e qt.ialcl1e altra ' rolta „ i c co„tretti ad in c idere le parti 111olli . , -u.1111ero ~ artifici 1... 0110 sta l i idea l i ])er facilitare la :ricerc.a d1el foro o eo alt ra,-erso il foro C;Ultaneo : essi con . ., istono neli ' i1111nol)iliz7<\re le parti n1olli contro Jo ~rli e le tr.o con })en de o c.on ap1)ar eic,rl1i Cl\ e i ~~er , Borch ardt). C>1)1)ure n ell 'intr-0durre a·tl·ra' erso il foro .c utan co una g uida cl1 e, segue11do la 1)u11ta di tra1>n110, g iung·e fi11 0 al for·o 01. . eo; e trarrie poi la pt1nta di ·trapa:no e ri:t r0Yar.e1 il fo ro osseo ~eg· L1e 11do la g uida (Un g·e r, P.ayr, Goetz-e). A i11e e . _ e.111brato cl1e ogn i diffic.oll a arebbe :.-co111parsa u1sando conte i)unt a di tr.a1)ano lo ~ t e . ~o ago da puntu.r a es1)lora l iva. La differ.enza tra la re. i ~ lenza ·de 1 111ateriale o. ~eo re quell a del inelall o r l1.e co111pone i contun i agl1i .n11i face,Ta110 ~ u j)porre cl1e un co111 u11 e ago, innestato . . ull 'a~se di u11 n1otore e r uolato ' 'eloce1ne11te, „arel)])f" 1a l o ca1)ace di forar e u11 os~ o, })UJrCl1e <iYe~se a ,·uto u11a J)Unl a analo,g a a quella dei t ra·pa11i . Ne 110 fatto la i>ro,r.a ·e d ll o trov1a1to c11 e le i11 ie ', upposizio11i erano g iu st e:. L '.a·g o p ero i1on p o.te,·.a 1) iL1 ser·vire .ad :as1)irare, p·e.rch e la segalura ossea ne ostruiva il lun1 e. Allora vi 110 i11trodollo t111 t11.a11 dri110 e mi ~0 110 . . er,rito ·del m a11ico del 1111a11drino i1er conµ·i unp-ere il .padiglio11e1dell'aao all \1~ ~e del nlo~

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L '_-\ . riJ >O rla u11 ca ·o di colit·c tla cc J3a lantitli t11 n co li n, osse rvato i1ell 'o t1edaJ c cc 1. Bu falill i » cli c:esena . Tr.att.a della s int o n1a t o l o~r i a c l i i1 i 1·a di que ta a ffezion e, della i 11or fologia <lel J>ar.a - ~ ita e delle lesio11i an.alo1no-1)atolo!!'ic ·l1c da e. . ._o prodolte . Il ca o de·~ critl o (il se ttin10 in It a1ia) e di ll Ol.evole interesse - ~e­ (')Jtclo l 'c\ . - sia p er la i:arita de1lle o ervaz ion i di c1uesto ge nere, . ia j)e rche diu1ostrn • quale in11)orta11za l)UO aver e a„gli effetli di u11 {"'.a tlo co11cell-0 d·i ag11 o~ L ico l 'e a11 te n1icro co1>i,·u dcJl c fc~c i n ~ ll c lc . io11i del g rosso irrlt•~ 1i no.

BIBLIOGRAFI1\ . 1 . .\ r.r:,.- ,,1>1\t'- t

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1926 . -5. ))E~ o . . ·utlu JJal oge11,ici l il del B. c. Poli c li11i co, ~ez. pral. , Il. 8, ]901. Co1il ri bnlo 1.illa conoscenza rlella balanli,/ iosi u111a11a. Rifor1na f\[ed ira, n . 4, 1~:31 .

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Interessante pubb licazione: Dott. VIRGINIO DE BERNARDINIS

Ten. Col. Medico, pres o la Direzione Ge11erale di Sanita

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RAPPO RT! FRA MALARIA

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\ ol u111e cli 11agi11e 144. Prezzo L . 1 8, pji.t le . pese po lali (lj p ed1 zio11e. Per i no lri a bho n nli sole L. 1 5, 2 5 i11 porlo fra11 co. lnvia-re Vaglia. all'editore LUJGI POZZI, Ufficio Po4itale Su0c ursale dir\otto, · ROMA. · ·

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« lL POLTCLINICO »

n el cranio; una volta penetrato si toglie il mia.ndrino €J si m ette a l ,su o ·posto· una comune . . s1r1ng:a. La preparazione e l 'u'SO di tali aghi e tanto piu facile qu1anto piu g.li aghi siano grossi e corti, ma riesce an'Ch e quando siano lu111gl1i e

[ANNO XXXIX, ~lJ M. 24J

i ventricoli e a·d asportarr e a scopo di.agnostico piccoli tratti di cervello o di 11e.o plas1ni. A11che al di fuori del cranio }) UO servire a lla diagnosi ·di tun1ori, cisti ed ascessi ossei . In c.as i di anchilosi vertebr.ali puo esse re tLSalo per 11unture del sn,:co durale ·-'l 'inale .

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sottili: ne ho a lcun•i lun.g hi circa cm . 10 e del diametro ·di mn1. l ." L' occhio deill 'ago rimane di tante da lla punta circa mm. 1. Oltre eh e .per la ri1c.erca di ·ematomi e di ascessi , di ci1sti m-eningee e di ogni raccol t.a liquida patologica, l 'ago puo servire a pungere

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RIASSUNTO . Modificata la punta di un .co1m1Une a·go, ha potuto servirsi di esso come di una poot.a di trapano per forare il cra:nio e far punture esplorative.


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Prrforozione del cranio.

Punlura e ·ploralivfl nllra, erso J'ngo perforalorc.

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lf1 P OLI CLJN I CO

S UNT1 E RASSEGN E. ONCOLOG·I A. Snlla trast·o1·mazione di cellnle normali in cellule di tumori 1naligni al di tuori dell'organismo. (G. Dr MAcco. Rivista Sainitaria Siciliaria, 1° april c · 1932).

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Le recen Li rioer el1e s ulla Lrasfor1nazio11e 111 a li.gn.a di oellule no~li , n eJl 'otr ganisut·O e in \ ' J tro, ll ell e e ulture di t essuti, l1a·n no or111.a i .ass un. to Lale i111portanz'Cll n1el ea1npo delta fis iolog1a e della patologia, eh e a1Jpare op1portuno .a11cl1e i)er il medico p r.ati1co, l '.a,rere u.n a con o~ce n ~a, se11~pUJr e· soi:i-:i1.ariai e sintetica, degli a-pil_Jass1on.a·11l1 problen11 ehe le }Jo ~ ibilita di ·r uJtura dei le u ti hann·o dei tato. ' J.n u 111a priima fase di ricer cl1e l 'attivita deg·Ii studiosi i era fe rn1atai a ll 'allesliin·ento di c ultu.r e cli , tessuti nor1n,ali, poi di culture di t u.n11 o ri , :::a1,comi e careinomi spontanei tlel1'nomo e deg·li aninia li d.a la bor<ttorio. Ven11e co1si o erv:ato eh e, sotto l 'azione di· d etermi11ate con·dizioni -a1n1bi1entali le cellule coltivate ii1 · il ro po · 0110 p resen tare profonde alterazio11i 1l1orfolog iel1'e e funzion.ali · tr,a smissibili i11de1fin ita 111.ente n elle culturie sLe~ e; e el1e . ' lllle dl.flllt e e lratti e ·Ultrafiltrali di lUlllOri e l)O ~ sibilc co11ferir e i11 vitro, ad ·elenten Li cellula ri i1 orr11'a1li, i 1car.atteri di ele1 n enti cell uJa1i n1a lig11i, eontrollati mediante l 'in11es to negli <tni111ali r•eeetti.vi. Nel fratten1po le i11dagini .5 ul l «etiologia del can ero .p ortava•n o a lla ::;coper ta dei tun1ori s1)erin1entali da agenti el1i111 ici fa tti agire eron icanJ ente ne11 'or,g anisn10 vi ven te e t.e r ioevcl1e ft1rono dirette a provoca·r e in vi vo la trasfor.n1;azion·e m,aligr1a di ciellule . en1bri1)n ali inn e t.a te con c.atram e e d a ltre sostar1ze cl1imiel1e. Le eellule ~ei tesisuti , al p~ri delle cellule gern:iinali 0110· poten zialme11te in·1111 ortali , perc l1e po. „ono moltiplicarsi inde fi11i Larr1ente .;.e ve11go·n o sottr.atte a ll.a influen za in ibi tri.ce ehe :'ul loro acerescimento esercita110 i liquidi eircolanti 11ell 'orga·n ismo. Lo svilu ppo d e1le r u.1ture dei te suti e fnfluenzato ·da ll llm ero i tatlori, i} Clli Studio e di notevole impo rtanza per i 1ndao-are le cause d·ella suddivisio1\e cellul (1r„~, C11e e iJ ])l'Oblem1a b·ase dell 'etiolog i.a dei 11Cü})}a, n1 i. E .per cio. ch1e il eriterio inor fo logico, ehe si110 a·d a leuni .anni Dr 1sono h,a dom i 11a ~\1 11ell 'indirj zzo dellel ricerehe di citologia e sitato og-gi integrato. d.alla eonoscenz n dell e alloJ·azio.n·i -ctel 111etab·olis1110, ·eh e indubbiarn einte so110 alla b ase di nun1erose qu·estioni cli pato-· 1dg·ia cell ula re. E:d i11fa:t ti l 'equ i libr io fi sico-cl1i111 ieo c.lcl i11ezzo in flu enz.a l 'and.a mento dello vilu pp0 cellulare, attraver 0 variazioni, anch e lievi , rlel Pl1, del Ja ten1sione superficiale, della concc11l razio11e n1oleeolaTe e ·de.lla· conducibi1 ita elett ri1

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ca d el n1ezzo. E sla to uffieiente in ·rrwlti cas i modificare l 'ambienle nutriliYo per de ter111inare un.a profonda lra „ formazione nella vita della -c ultura; e se nell 'iud a.o-ine dei fattori d·ei1' an.aplasia si vuole ri s.alire ~lle cause ci si trova dina nzi a proble mi di carattere biocl1i11ti•c-0 pe.r d eluci<la·re un.a questio11e . di carattere inorfologico e funzior1al e. Nelle eulture di ce ll-µl e in ' 'itro 1Sono stati colti vati quasi tutti i Lessuti dell 'organisrno rrt~ sin d.all 'inizio si e tentata co·n suocesso ar1~ c~e la coltura d·ell.e cell·ule de i tur11ori. Si puo d1re eh e ormai tUJtti i tu111ori n oti, trasn1issibili ~01i.o stati coltivati c-011 successo ' e , in base ai . r1ceo n1ateriale bibliog.rafieo eh e ora e pos ibile raccogliere, si de,-e rite11ere eh e gli ele1nenti di car einomi e 1... a rcon1i non presentano, i•n quanto a vitalita deI Je culture, alcuna differenza eo1t g li el.e111e11t i di tessuti JlOr111a·li . La ·proliferazione prese11 ta spiecate analög·ie con quell.a del tessuto e111hrion.alie oom e del resto er.a prevedibile. Ma per quali cara lLeri Licl1e tina. c ultura di eelJ ule can c.e rign ~· si ·di ffere nzia d.a una eultura di tessut.i norma li ? Neissu,na differen za qu.alitativar e si·curamente din1ostr:abile n elle culture di tumori rispetto a qu1elle di c.ellt1le normali e ' 'arie proprieta fo11da111enlali so110 co1)1Uni ai due tipi di ce llu-le. Ma sc da u11 lato le eellule n1a.ligne, })er 111olti carat teri , non si ·disting uono da quelle J1 orn1ali, d.a ll 'altro le ricePch e sug li espia11ti l1a11no din1ostra!to profonde differe.n ze fun zionali , ehe indica110 co.n11e la eellula tun11ora le „egua sollanto in alcun·e m .a11ifestazio11i le J1oume cl1e regola110 la vita d elle cellule norm,a li . Le oellule dei tumori, eoltiv.ate in vitro, din1 ostran o i11 g·e·nere, ri:p·etto a quelle normali, uina m.a ggiore Ste11iSibi, J ita di fronte alle 1cause n1odificat.rici esterne. (osi l '.~cerescimento ·di u11 espianto di tun1-0re eessa se vien·e abbassata la tensione di ossig·e110 .ad un grado al q·u ale le eellul1e i1or1n.ali rontinuano a proliferare i11dist urbate. Le variazio11i del Pl1 si f.a1n110 risent ire piu i1elle colture di tt1mori ehe i11 quelle di tesuti nor1nali, c-0me le \'a riazio11i ten1111iche, verso ·cui le oellule maligne dim ostrano una spiecata se11sibilita. Un·a1 dieci11a ·di a11ni or so110 (~aure l ed Ebeling f.u,rono colpiti dal fal to ehe it1 colture pure di leu coeiti nucleari 111obili (istior iti di .1\ sch off) eo111.pari,rano fibrobla„t i fis i istogeni. Queista osservazione spin&e g·li AA. ·1d ollenere i1elle eulture l.a tr.asform.azi.on e pe1rn1a11ertte delle oellulie di un tipo in qu·elle di u.n .n ltro, proJ)rieta ch·e si ·di111ie>1str o i11 n1olti cas.i rev.eTsibile. Si vide inoltre eh e qu:elle cellul·e i1 orm.ali1 cl1e h.a nn o i·n eomu.n e con le ·c.ellale Ji tun1.o.ri il m.ag-gior nume,ro di c.aratteristi rl1e, so110 i1iu delle .altre soggette a n1odi fi eazio11i rlella f0'!~f1).'l ' r .d.ell e proprieta biolog icl1 e. <)ures te rice:rcl1e di111ostr.ando in ' 'it.ro la po ~ ibi l i La di l rasfnr111are a1 pi.acimen to le caratteristich e c11lturali ,d i

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[ANNO

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SEZIONE Pl\ATI CA

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ole111euti san g uig ni e. di ele111e.1tli co1111eLl.i va Ji Ja te per pieg·are il in·e ccani 1110 i11ti1110 de1la incdia11te opportu·11e ln odificazio·n.i dell ' a 111 bie.11- ca ncerizzazio11e a l lu111e delle ·11 uo' e ri cerc11-0 . te, cost itui v.ano u11 pri11lo IJ.ass·o 11ella ii11·1)0 ta- SccoJi.do C.a rrel 1-0 sostan ze· on coge11e comre il zione del probl1:1 111 a <l10f c.a11cro otto un lluo vo ca Lrame, l 'ar eni:co , l 'indolo o i co111Q)01Sti cl1e pu·n to di vista, in c1u.a nt q g iu ~ tifi cavn.11 0 la ~J) e­ ess i forn1.a110 co11 i costituenti dei t e~~uti , a ranza di olte11ere i11 vitro la trasfor1n:1zio 11 e " OnLa tto di cellu le in a ttivita pro lifera ti,·a n1ali.gna di cellul e nor111a li. po~so n o ecc ilarle i•n 111odo ehe i11 es~e inso ri e riusciti co ~ i au otl e11e re. in vitro, lt Lra - g«'l U!.11 pri11c11JlO, u·n CJlLid cl1e ab})ia iJ j)O lere ._ for111 a~i one m.alig na di tes 'lt li I1 o r111a li , i11 P,di .a uto1riprodt1li i. Questo qu,id ti111ole. rebbe le di.ante l 'aggiu11t a di filtra li di tu111 ori c roa q ue- c.c llule a lla n1olLipli c.az io.11e .a tipicct, cl1e1, 1J.ett·sto fe11omerro })e rde di i11111)or la n za ' e s i l •e n ~a t.a1rl o, verrebb·e ricon dotta .ad un di~o rdin e clel cl1e quel cc qui·d » cl1 e e Ja ca us.a dcJ.Ia r iproduJ11el!a1bolis1110 c.a.p ace di rip eter~ i i11defin itam e11zio11e delle ce}J.ule tu111 or.ali p o ... sa attrayersa.r e te una volta inizia to. rf a le s1Ji1egaziou e e d a la ca11del.a e rilroYa rsi i1el filtrato. Piu im1p f>i"- acc el Larsi co111c u·n a pura iJ)OL.e i d i lavoro, cota.n t i sono in' ece lc ri ce rch e co11 Je quali ~ i e 1n e „ oddi faz ione di una -e... igen za1 dell o· p i rito deter1t1inal a in 'i Yo Ja for1t1azio11e di neo1)laLie u111a.n o c.l1e sente i.m1µerjo ~· a Ja n ecc ita di dare u11.o · tJiegazio11c., ._ ia pure in ron siste.11te, .ai · fed a. ·te sulo e111brio nnle in11 e tato, })er influen1:a d i ·t i rt1olazio11 i varie , }Jri11ci p.aln •en le di n at u r: a 1l on1!e11i 1ob e o~„ er va, con1e p•un lo di .appog·g· io cl1i n1 ica. E „11o to ro111c i 1en Lativi di i11110s Lo di ond e ))O ter continu.ctr e 11ell1a1 cli ~J >erat a cor~a olo tes uto di en1bri one, esegui Li cla oltre un a l la ~olu z i o11 e di qu cslo proble1n.a, cl1e appa·~ ­ cinquante11uio per ' crifi car e l'ipole i d i Du- sio1)a e .app·a ·sio,n era an cor.a per n1 olti .anni gli (;. l~ \ CA,-A, .ra11 le-Conh ein1, sian o co ... la11te111en Lc ri... u l La t i . tl1cli o:' i di tutt o il 111 ondo. r1caa tiYi. .i\ sk:\Jlazy fu il Jll' illl O ( ll e ])e nso cli a O'o·iu11ge- Sulla diagnosi preeoee del cancro deJlo re .al te uto, al i11011Lc t1L0 delJ ' i1 t '. 1e ·to , u·n.a ..ostomaco. , tan za capiace di 1Jl11o di fi c.are il deco.r o de Jlo svi( 1\. PA0Lucc1. Gazz. degli Osp . e ri efl e Clifl., lupJJO del t e~s uto inne . . tato. 31 gennaio 1932). E.g-li , 111cdianl e l' inn esto di J)O ILi U' lia ·di en1brione, tratta.ta co n etere o co11 i cl r~\ l.::> di clor:lE ormai a oda to cl1 e ollanto la di ag-11 o ~ i lio, provoco la forn1azion e d i t ur11 ori i11a li g ni , p r ec oce di un ca.n rro dello to1n1.aco puo fo r::,e r1on tn et.asta ti·ci. ~ e 1 1 ~25 Carrel .r i u ci va ~ l i- ~n l va re u11 in·d i,·id uo dalla morte, perrn1 et·1e·11clo JJrod urre Yeri sarco111i •n ei ,p ol li , con l ' in11 0.~ t o 11n i.nter vento •c.hi rurg ico effic.ace in c1u a111lo di te - t!to e111b·ri 011 ci lr -e ].a con len1 po ran ea ino- 1r n1 l)esli vo. L' A. p rende occa ion e clalla i)rec ul az io11e ·di ca l rar11 e. sc 11Lazio11 e <li trc c.a . i di ca11cro dell o to111aPiu a<la lt o clel c:ttra111e , nel j)l'Ovoc.are l 'i11- co eo r1 <lif f f' rc11 Lei i·n lo111atolog·ia j)er n1etter e sorgen za di tun1or i dal le~ „ ul o rm1brio na le, e in e' idenza i1 fr equen Le polimorfi ... 111 0 cl1e asri ulta to l 'arsenico . T tn.1111ori da ar eni cu di su 11 1c.3 la si11dro111 r cla cp·itelio111a .g a. trico allo (:arrel , a ttr.a' erso Jll1111 erosi t rarpi an l i i11 ' 'ivo, lfl l ZIO. l1a·nno coruserYaia int alta l.a n1~li g n i tA c.o n l1n.a T.11 t111 ca o i tralla di t111 uo,n1 0· cli 70 a. cl1e ele a. tis ima p orccn tu nle di aittecchini.ento. Un .cJ,a fi 1111e i .a e,r.a co1n11i11ci.ato a n o t.a re dopo i a ltre velen o onrog,r no, l ar~·a 111 C' nl C' . J>er i1T1en - 1pa , Li lieve bru·c.iore ei seniso di pe~o all 'epig·ata lo , e l ·indolo. ti lrio: i1ei J)ri m i q t1ia1ttro n1e i m ai vo1nito '11 e E co.:l da rilencre dinlO!'l rala, 1)ri11ri1)a l111en- 11au. ca, in to111 i cl1e . . i so,n o invece appal esa ti te 1)er 011e ra <li Cia1rriel , la .po~~ ibilit a di fare in - all ' u]li1l10 i11e e. Il ,,om ito er.a taln1 e11ie i11 . . i. orgere 11ell'o rga•ni„111'0 Yi vent e Lun10.ri 1)1.ali- „ tent e cl1e il pa7. . .. i dovett e li n1it are alla og n i <la i1111-e~lo di t e~ ulo embri o11 alc . olto l 'in- IH ali111entazione ljquid.a. flu e11zn di age nti chin1ici ari illi. Lir1111oli .aspefül l·'E. 0. condizioni ·ge11era] .i ~f-.nd e n·ti ~sicifi'l' i quindi , di ll <rl11ra cl1i111ica•, u11il arnente ai 111e : .addo1m 1e avvallato .a bar c::i1; i n corri po11r)J'lfiClJJi cl1 e al liYC1110 }e pro]i fie1ra7. ioni C011l e- d.en z.a dell 'epiga trio Lumore g·ros o ql1a11to u11a nute nel t e ~ sul o c111brio11al·e, in <letern1in.ate aran cia, liscio , rotonde.ggiante. con·dizioni , ])O„„ on o dete.rn1ina re nie ll ' o-r:o„a11il~ v i den te la ·diagn o i d i can cro uello ~ l orr1a­ . rr10 la lrfl~ fo rn1 az i o n e cli ele111en t i 11 orn11 ali in ( 0: 11e i po teva p en·„ are ad un f;·1.t Lo lll ceroso cell uJe di tun1o ri. ·con n1assa di i11fiamn1azio,n e rea t·tiva ])er la Ap1)ariva1 p ertan lo Jogico il tc11l utivo di tra- 11\~n ca.n z.a .a. oluta cli dolori e r ·cr la stori a, breve e i1011 i)eri odira . Difficil111 ente l)Ot eva ~ forrn are i71 vitro„ con1 e ier.a 1 stato falto in vivo, ce llule n o.1'il111:1J i in cellul e di tu111 ori In edia 11te 1.1„a LLarsi ·d i u11 c.a11cro <lel pil o,r o·: 11a1 pratic.a in. ti1noli a lJecifi ci fa lti .agi re ~t1 lle r td tt1re dei ~ep·na eh r in que ta forma il von1ito, se n on Lies uti. I risult ati dell c ricercllo di Ca.rrel, Fi- e S1peSSO il prin10 eg'flO di allarn1e, COITI}H\re" srl1er , Laser l1.a11no !'11 p-erata og·n i fJ\·evisione: tu ttavia l)r ecocetm en le; qt1i invece 0110 $ t fl ti no.11.. ~ 01 0 ro11 111ezzi cl1irnici , 111.a a11c h e util iz- 11cce. Mri ± m esi ])r i 111,a di g iun~~1 e re a ll.a stezando i .raggi Rö11tgen si e riu sciti .a t r"1 forn1.a- 11osi . L 'atto operati ve ·din1ostro in fa t ti un ture col tu.re di en1brion e di poll o i11 colture arn1 orc carnoso ul1cerato eh e occupa,r:a. tutta la co111a lose. Vari e ~o n o, lei ,i nter preiLazio11i fo rin u.- rcgion e dell 'an·tro· e buo11a pnr1e de] co r'}10 del1

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IL POLI CLJNI CO

lo s to1naco . Su qu.esto caso 1)ossono farsi utili conside r az ioni e cioe : 1) non esis te a lcun rap1)orlo fra g ra vrla de i sinton1 i ie di ffusion e del l u111ore: i tl queste caso il tu1nore era impo·n e11te e i s intomi quelli ·di una di „pe1psiJa, banale; 2) .n on esis.te errore piu g rave di qu ello di Yoler g iudicare d ella openatbilita -0 meno di ll·Jl can c ro d ell o ston1iaco dalla ·palpabilitit o u on d·el tu1n1ore : j resoc.onti ·d ella Clinica Mayo ·parlano in questo sen so : in questo caso il p. do1)0 4 mesi <lall ' 01>erazione e in otti111ei condizion i; 3) quando i11 un soggelto a ltre i ±5 a. si i.niziano senza c.a u sa apparente d ei disturbi dispeptici, sia pure bana li , e 11ecessaria llna indagine radiologic1a1, eh e p110 rivelare u•n c.anero all 'inizio . Nel 2° caso si lratta ·di una i11a la ta d i 77 a.", co.n a n amn esi r en1ota n egativa, i.n eui l 'inizio dell.a 111alattia ri s:a1liva .a q uattro· n1esi prima quand o la p . ebbe u.na scari•c.a diarroica in1provvi„a, subito dopo un i)asto. Tale diarrea si e riipresentata da a llora $Ubito dopo og·ni pasto, spesso presentandosi di colorito n -e rastro. Solo nell 't1ltimo m ese son o ro1u j)arsi i doIori a ·sede nettain'l.ente epigaslrica e se 11za irradiazioni di sorta', a tipo cont inu-0 , i11dipendein te d all 'in gestione dei pasti . All '.e. o . eon·d. gen . scad enti s im1e : .alla palpazione ·dell 'ad.dome si h a la , ei1 ~azion e di 11n c ilindro d·uro e sottile posto obliqua n1e11te dall 'alto in. bassa e da ·sinistra a destra 11el l 'epigastrio, ·scars.an1 en te spos tabile. Ingerito il paist o di })fO' 'a, .n on si riesce ad estrarlo i)er elie .assente d .allo stom1a1eo. Esiste ·dunque \ln ' insu~fi1cie11 za del p iloro pe r cui l 'ali1nento non si sof fer111a n ello s tomaco m .a passa subito i11ell ' intest ino: ed e questa la cali a della diarrea a ceu ata d.a ll u paziemte sub·ito dopo i pasti. Varie sono le cau se ehe possono dare ori gine alla ·diarrea prandiale : esiste u11a ·diarrea pra11di.ale ·degli lare loridriei in eui ve11endo a m .a.ncare il eontrollo acido d·e l piloro questo si a11)re prima d.el tempo e perm ette il passaggio ad un chimo fisica1nente, ehi.111ti r an1en te e bat t eTi-0logicarnem:lie irritante, per eui l ' intestino r eagisce eon la ·d iarrea : in tali ca·si basta lf-l somministrazio.n .e di H el per tronc.ar e il sirrtoma. Esiston o poi le diarree pran·diali degli ipereinesici, ne i qu.ali il ohimismo gastrico e normale, ma l 'esame ·r adiologico ri, eila uno stom.a co 1ch e si svuota troppo presto; il risultato € lo s tesso ma in t ali casi p Ja codeina o 1il! b ella dcmna eh e ha rag·ione d ell a diarrea. Analogh e sono Ie diarree post-1pran diali degli iper eloTidriei in c ui e 1.a secrez i-0ne .ac id.a eccessiv.a ·d eillo ·stomaco ehe g iungendo a s u o t em J)O nell'intestino provoc.a la diarr ea. Nel easo dell 'A. la dia rrea e da attribuirsi invece ad una in sufficien za del piloro con sta1

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ta·ia clinica111en t,c .e I~a·dio log ic.an1e11t e. L 'ir1suffieie11za ·d el piloro puo derivare da lesiona or.g an ica locale, da di~turbo organi·co per les ioni di vie inanza, o da u11 fatto fu.nzionale. Nella paziente i dati clinic i e radiologici parlano per un tumore tubolare interessante' i l piloro ed e, t,endentesi in alto versa Jo ston1a co : la possibilita di fatli ulcerosi c reattivi Joc;a·li e anch e da escludersi i)er la stori a remota com1pleta1nente 11egativn. . Si tratta quin·<li di u.n a for1n .a spcciale di •caµc r o d ello stomaco, la linite plastica, sulla cui vera orig i•ne, se cioe infiamn1atoria o nie oplasica ancor oggi s i c.li·... e ute. Anel1e i11 quest o caso la diagnosi di ca 11cr.o d ello to1naco si sar ebbe potuto ~are JltOlto priin11a qualora si fosse pe.n sato, 1C.Ome e di dovere in og11i caso di diarrea ritn1.ala in r ui s i puo csclu·der e una condizione coleei. ti ca e appendicolare cr oni ca o uno stato di g·astrite ipe rcloridrica o acloridrica, alla poss ibilita di t1n;a ins uffic iie nza ])i)orica di natura i1eoplastic.a. .N el terzo caso si tratt.a di un malato di 59 anni in risalente a 3 n1e. . c ui la si· . n.tomatologia, .. . . . 81 1)r1m.a, eras1 1n1zLa'La C·on .asten1a, ca.pog1r1 e vo1nito, da1)prin1a aequoso poi a limentare. ~fa i dolori, 11 (· pirosi ; sol t;a.nlo d oµo i pasti, fi11ch e il von1ito 11011 sopragg irmge' a , sfl.r1so di peso a ll ' epigastrio. L 'e. o. dimostra l1 n n ol.evolissimo deperimento d el paziente: ne J resto e c0tn1pl etar11 ente negati, 0. Lai dia.grniosi d .i sten osi ·n eopla t i·c.a <lel L)ilo1 o balza evidente : le sten osi cicatriziali da uleera hanno infatli l.:lll1a stori:a eh e il p. n on riferiva. Ma se la diagnosi era ehiara d ,einblee, perche si e atterso tanto per affidare il }) . nelle 111ani ·del ehirtirgo? E n ecessario ehe il mediro pratieo, .q uando si trova in pr.esenza di un i11dividuo di eta matura, il quale a eeu si senza rag ioni ia1pparenti , dim.agrimento, astenia, anoressia e ·disturbi gastrici o i·n testinali teng·a J)resente la possib ilita ·di un tu·m ore g astrico e, n1a.g ari se.nza avvertirne il malato, richied.a u11 'i1n dagine r a·diologic.a aecurata. Solo cosl la chirurgia JJotra aum entare il numero d elle sue brilJ.anti ' Tittorie n1ell:a lotta contro il ter r ibile m.al r . G. LA CAvÄ. 1

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Sintomatologia e diagnosi del tumore del· l'intestino crasso. (H. STEINnL. lll ie·n.. J\l. ll .och ., +l , 1931). L 'A. ritie11e cl1e qui, p iu cl1e in qual~: ias i a ltro c.am ·po dcl1.a medie ina, e n ecessarja un(l diagnosi prrcoce. Le statistieh e di va.r ii Autori conc0 rdaoo 11el .rite:D(·r e eh e .l~ Io~alizz~z i?n•e pi~ f!·;qu ente sia ll ~ 1gma, po1 11 e1eco; i s1ntom1 p1u rara lteristi ci sono: l.a presen z.a di un tumore pal1)abile (cieco e sigma so no zone. fac i1!11 ent.e aceessi.bili) e l 'esistE.'!llza ·d i ·cramp1 o d1 col!cJ1e. d olorose addominal i r l1e sono talo.ra ll


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sinto111a: anoh e frequ-ente e la ·tip:si, s inton1.a trop1)0 trascu.rato d al maJato c· da l n1edico, piu rara e la diarrea; rarissi n10 l ab})assar -i di diarrea e stipsi. Neppure freque nte la con ta tazione - da parte del malato -della p resenza di sangue, muco o pui 11e lle feci: Ja comparsa di questi sintomi e ta n lo p iu evidente quanto piu bassa e la sed e d ell a localizzazion€- 1neopla tica; la ricer ca d ellc e111orragie occul.te, n o11 e sempre fatta , o f>er !o ineno n on sempre con le dovute cautele {due o-iorni di die ta la t bea prima, eliminazion e di a ltre orig ini di emorragia ecc.). Si 11o t i d 'altra pa·r te cl1e la compal)sa della n1assa, i di ·turbi di canalizzaz ione e le emor;r:agie ... ono „ into111i di un tu111or e gia avanzalo: i ~into111i iniziali (perdita d eJl 'appetito, stipsi, sen o Yago di te n sione ccc.) n on o n o tali d a im1>orsi a ll 'atte11zionc d el m edico: epl)ure e proprio i11 questi ca~ i ·cl1e bisogna esan1inare i malati con. pazienza e ostinatezza, a in ter·valli regola ri di tempo ; ne c i iSi arre ... ti di fronte a ll 'eta g·io" a n e, e h e puo anche essa, :sebbene di ra do, venire colpita. L 'anamne ... i accuratamente racco]ta ci puq T-0rnire un .nuovo e ],em ento di diag no. i, se ci 1·ivela l 'esiste11 za c.li una disposizione al can c ro. I disturbi di canalizzazione 1son o diver i , a ~ econ<la d ella ~e d e de l tumore: qua ndo questo localizza lo n el cieco o n el tratto ascendesnte d el colon , il m a teriale intestina le, for1nato dal chin10 „emifluido passa, scn za ecces;~ iYe difficol ta, a11cl1e attraver so sten osi serra te; C[Uando i} tun1or e e SU} sigma, 0 in vic inanza dello . finte re, J,e feci , ivi orm.ai solid.amente <·ostituite, troYano un o taco]o gr ave a n ch e in tenosi di i11 od ico g r.ado; se c'e vici1no uno sfintere, il suo ... pa mo aumenta i fen ro meni di occlu, ion e : occlu sione e spasm o spi e,gano perch e queste localizzazioni « hasse n siano particol.armente d o]or ose. Va pure notato 1ch e il punto in cui il malato locaJizza i dolo ri lllOn e sempre quello d ella sede d el tumore ; e questo perch e i tumori d el sigma, r espingendo i gase provocando stasi a monle fanno comparire senso di peso e di dolore an ch e neJ.la r egione inguina le deistra. Le steno i il eocecali danrn o 1a.Jl 'addo m e una forma O'lobosa. quelle d e] sigma e d el Tetto una fian cata; la m o bilita dell.a massa n eopl a~tica cessa, appena il proresso neopla stico h a invaso i tessuti ciocosta nti. Non solo i1 fatto della sten osi p uo essere cau sa di dolori , ma a n ch e la stasi ·e la temsione d ei .g as, e la compressioille o l 'in filtrazion e dei tronchi n ervosi (i;rr.adi.azioni ,d.o lorose). L ,esan1e r a diologico non da un r eperto capace di forn1 u]a.r e un.a di.agnosi precoce; puo an che trarre in inganno e, qtJando l a stenosi e avanzata, il pasto opaco .aume nt1ando la sta~ i, puo dare fen om eni d olorosi , 1' unic;o vero m erito di questo esam -e e quello di distin O'uepri1110

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SEZ JONF. PRA1'1CA

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rc se l 'alterazioue e realn1e11te intestinale, 0 ~e esistono lesioni di altri organi. Per quanto riguarda la diagnosi differenzia le , 4 forme morbose, a sede ioocale, possono c reare .pericolose confusioni; ·il tubercoloma d el cieco, urua· prolifer.az ione cronica callosa llostappendicolare, il car c inoma del cieco, e l 'actinornicosi . · Lanno per la tuber colosi d el cieco: la lung'.ll durata d el i1i.aJe, le alter.na tive di migliora n1enlo e peggior.a men to, le elevazioni termir l1e, la pre:senza di a l.tri focol.ai tubercolari e (criterio non a soluto) la g iovane eta non e in fia·tti sempTe vero 1Ch·e },a tuber colosi preval-?a n el c ieco prima d e.! ±0 d ecennio di eta, e 11 tumore, dopo. L'actinomicosi da uin i11filtrato d ' una durezza ca·ra·tteristica, eh e i diffonde r.apidamente n!le par~ti addominali .e a ll e g la ndol e r etroper1 ton eal1 , senza d.ar d olQ_re: ascessi piccoli, 111ultipli, possono comparire n ell 'infiltrato eh e te11de .a s uperfi1ci1a·li zz.a,rsi . II dolore e la sen sibilita a lla pressione di una ·mano eh e fa riesistenza n ell.a reg ione oeca le, mentre le con·dizioni generali e locali mi.gli orar10 con una terapia conserv.a.tiva (riposo a letto, cataplasmi e dieta) fa penis ar e ad un J)rocesso postap,p endicol1ar e. ei casi dubbi si rico rra a ll a laparatomia eplorativa . Quando il tumore e localizzato a l sig ma , la diagnosi differ enziale e re lativ.amen te fa.ci le, perc l1e le altre mala ttie eh e possono, come lui , dare precoci egni di sten osi , son o agevo!1r1 e 11 l e d epistate (sten osi da di sen teria, fles. ion e ·da ader en ze ecc.) la di:n1gn osi in se, inYecc, e difficile, se la m assa n eoplastica IIlon si palpa chia ramente e n on e ;raggiun.g ibile roll ' esame dig itale: a llora e i1ecessario ri corr e.re .alla r ettoscopia: e, se qu-esta falli sce, a lla la 1)ara.to'm1ia esplorativa. P.a rticolarn1ente difficil e a diagn osticarsi e la diverticolite, eh e si complica di solito con 1111.a pericolite e pt10 dare fenomeni di sten osi. c olicl1e dolorose, fugaci periodi di diarrea con muco ecc. , i1n son1.ma un qua·dro eh e ricord.a quello de] can cro; talora la viva dolenzia della 111assa palpabile e le elevaz ioni termiche fann o pen sar e a un fatto infiammatorio: ma la d ia1g nosi e spesso impossib ile n e questo ha g r ande importanza pratica; giacclie, una volta .a ccertata 1a1 stenosi, s'imipon·e - aualunque ~i a la 1causa ·- .J'intervento operatorio. L'in.tervento da an cora d~Jle a lte percentu.ali di mortalita: n e e responsabil e, in parte , la tardivita ,della diag nosi. L ' A. consi~li1a: :___ ad og ni .m odo - Je ope-razioni radicali, piutt o to ehe le pa11iativ·e , a memo· eh e non si abbiano fenomeni di ileo a cuto o cronico: per il can cro d ella flessurra liena le . del colon ascendente, del .trasvetso e del sigma, e consig l iabile pr.atic.are 1'operazione in due te mpi . V. SERRA. 1

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« IL POLICLI NJCO »

GINECOLOGIA ED OSTETRICIA. .'Sterilizzazione temporanea della donna col metodo biologico. _1-\. P E RA.LT!\ l~AM OS. 1Ja Prensa. A1ed'. Arg., 10 n1a.r zo 1932).

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S c nTB I NGART

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[1\ NNO

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nie ge11e'.l·ali 1deg11i fdi considerazio11e. l\-el l.a m:a.ggior pa.rle dei Ca.si si e os&ervata preoocita n el ritorno mestruale. Gli AA. concludon-0 cl1e i ri l1Itati otte!Ilpti a1)rono un nuovo orizzo11t e per 4u.~.nto si riferisce all a sterilizzaz io11e fen1n1iriile e ehe il metodo .s uddett.o, puo, se OfJ 1•c~r­ tun.a·ta1nent1e. perfezionato, rimpiazza re, i}er la s ua iJ111ocu.i ta .e f8-.~'.il e• ap·plicazione, lulli o·Ji a ltri n1etodi di steri lizz.azione. G. L.\ C.~, .-\ .

Sterilizzaz io11 e del la donna ~ i gn ifica l ' im po-s. ibilita a co1I1cepire, . enza, c11 e siano evita ti i raµporti se..,sµali. La ·terilizzaz io11e .puo esse re. temponain e.a o definitiv.a. fJ i11di cata I.a defi11i- Ricerche sperimentali sulla influenza della li v.a 11.ei casi ·di i11.ala ttie i11 co111 1)a tibili .con la iperglicemia e della ipoglicemia materg ravida.nz,a o per lo 1l1 eno cl1e co111pro111ett o110 na sul deeorso della gra vidanza e sullo ~e.riam e11te la salut e o la ,-iL a dell:a. 1nadrc. E an:cora .di ... cu ssa l 'indic.azio·11e della sterilizz.az io- ' sviluppo dei f'eti. ll·e t e1r1.1)oranea ·p er rag ioni tl i 1r1 iglio:r.a.r11.euto d ell 'individuo, d el I.a ~ o cieta ·e de11a r azza o i)iet: (( 1. ~1. CoRDA. An111ali di Ostetricia e Gin ecol ogia, 29 febbraio 10:32). condizioni econ omiche, con1e si fa in Russia. La s lerilizzazione definitiYa , i ottier1 e n1.e(~li autori del . e.colo lJassato 11cgava110 o dia·11.te proce1di1n·e·11ti chiruro-ici or111ai ben n oti. rito11.cva1uo a ffa tto ccce.lic.itl a lr la g ra !·cla11za i·n P·e r l:ar sterilizzaz ione te111p,o ra11iea i r11etodi so- dor111e .a ffette d.a diab·~te mellito: risulta i1in-0 vari: i11et odi 1)re' e11tiYi (la' ag·g·i, p.reservafa lti an cl1e dalle recenti statistich e (Seitz) ehe li,'i, ecc.) di dubbia efficacia; 1t1etodi fi sici clclle donne affelte da di!a1b ete, in ela ses"' uaJ (r.a.g·.g·i X c r adiu111) P·~J' i co lo ... i ])er la di l'ficolta 111e nte alt iva, ap1J~11a il 50 % co,nce11 i ~ ce . '01r <lel dosaggio; 111eto·di chirurgici e i11fir1 e inetodi })en d·efiin-ite ono pero le c.a u._:e cl1e li111itar10> hiolog·j ci . iDi q11e ti vari .111etodi q uello cl1e piu la :c.o•n cezione: vengono im1)utat e alte.ra zio11i ri&p·onde a lle condizio11i richies t· da un1a buo- funzionali e d a11ato·m ,ic.l1 e eh e ,g·li o rga1ni ae11.a te.rilizzazione te1111)ora11ea, di e sere c ioe nital i di que . . Lei n1alate JJOS on o J>re en ta ~e: i11of[e.11 sivo, cli facil e a1)plicazione .e di una ·dt1facil e an1,e11o rnea, ._ clero i delle ov.aic, di111i,n u1~a·ta d·eter111i11 ab ile , e icuran1 ente il n1 etodo zio11e· od assenza dei fo ]1ieo li ·di Graa f, ei1dobiologico. Jr1 q11e: Li 11lti111i an11 i ll un1erosi so- 111etrite cTonic.a, atrofiia1 d ell ' u tero„ el lo ste·s no sta ti .g·li 1esperi111enti fatli co11 lo scopo cli so enso ag·irebbero i cli l urbi gen erali ai Cf lH\p.revenire })iologic.an1ente la gravida nza. ' ' ari -1i Ya i1n:con'lro l 'or _o-a11i sn10 della donna l)er il a.11ch e i n1 etodi u ati , con1e , ad ·es., iniez ioni di n1oclifi ra l.e ri c[1n1bin e :"h c nelle forn te ar r0nestratto di ;place11t·a·, trapianto di ova ie <li a11i- t ua t e coin,dtUcon o a sta t i di pro f011·da a t on ia, 111.ali , .e l 'i.1n.n1.unizz.aziooe per i11troduz io11e pll- 110lcvo1e dim ag ra 1n r. n ! r, erl al ta frig id i r<l. JJn renteral e di ~ 1Je r111.atozoi . E or111ai ur1 fatto per- gravidanza dovreb·b e ])O i essere co nside.rata f ettame11 le . . tabilj to ehe g li ani i11ali reag iscono })eir la donna ·diab etica 11n a gra ve eo n 1111icn n za ~ biologica1n1 e11te a lla i11troduzio ne de i p.ro do1ti . eco111·do Offerg.eld i 1 30 % del le g ravide en1i11ali , r o11 for111 azio11e di i)rodott i bioch i- n1t1oion o per coma , s11cr.ie clurantc j] parto o 111ici di di fesa. r1elle 1)1ri1ne g iorna te ·di 1)ue1rp·erio , ed il 20 ~~Dal }Ju11t o di Yi ... la cli11ico , .ogt sosti ene cl1e 11ei due a.n1n i successivi, l1 g·ua lme11Le per col 'eccesso di prodott i se111ina li sorn1nir1 i·s trati rn.a o tbc. polm onare. a Ltr.aY-er. ·o i coiti rip1cluti puo })Ortar e alla steIn ,g-enere la n1ortalita per ldi ahe le cle ll n rilita ·della do11na .e :eh e l:a. fecondita r1.aturale donn a g·rav id.a, 1)rin1;a. della introdn zio1n·e dell a vieine ad essere ri.acquista ta _olo d0po un 'asti- Lerapia in ulinica, ve11iva valuta la ·daJ 50' n en za ·-·E' ... ·uale prolu·n g·ata. Si aYrebbe c ioe per al 55 %. le frequ enti coabitazi on i un:a1 spec ie di in11n11uEsistono pero ca.si ji1 cni , sotto110 n cn d_o le nita ver, o g li i}Crn1atozoi. Gli _i\A. tenendo d on11e ad oppo;rtuno trattam ento , Ja g ravi.da nconto· ·dei risultati -0ttenuti d a vari .r icercalori za non m o·di fica il ql.1 adro d.e-lla 1T1a la t tia e ca. i , 11·or quanto ·eccezion.a li , in r ui i not.nno ( \.7,ar1 der Dyc.k. F oro·e lson, ~1.ac Cartn ei , I\.ar·rascev) c basandos i ~t1 gli esperi1r1enti da questi per ino miglioram enti e sco·m·J >a r~n <lel d ir\f:ait ti ·sugli anin1ali ha11110 })ro ceduto alla .appli- b ete i11 rl3ipporto corn l 'evolu zione delt a g rav icazio.ne del 1netodo di st.erilizzazione biologi- dan za, m entre. d 'altro la to, num erose 1'ono ca n ella donna, i11ietta11do per quattro volte, 1-e forn1 e di di abete r l1 c ·si p.a lesa no durC1n fe co11 ·du e gior11i di in te.r,rallo, dqsi cr escenti di la .g estazionei. l . .a gr<ivid.anza dell a donna diabe. Iira fini sce spe rn11a'tozoi 111orti , cor11i•n cianldo con t r eJnta milio11i e r addoppian.do le dosi yo]ta per -volt:a•. ~ pe!' o con l 'ab orto o col parto pre1na1uro. Ne m.ancain o le inflnenz,e d1a:nnosc a cnr ico ·ni 11 0 don11e iniettate 73 . f11 ggirono a l ro11 trollo. Snll e 37 r esta11ti la g raYidanz.a m.an co dcll '·uovo: spesso :si h n. i·dramnios e Ja morn ell '81 % l)er ·una du.rata fra. 6 e 15 m·esi: la talita iin.tra11;t.erina dei feti, eh e vengono r~pu l ­ gravidan za si ristabili n or111aln1 e nte dope que- si macera ti , si calcola in m ed ia a l 50 9~ . I .a n1 aggior parl.e d ei feti n.a t.i a te rmin c rngp-iunsto peir io·do. Non 'si os~erY a ro110 reazioni locali 1

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XXXIX,

::\T u~r.

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SEZJONE PRATI CA

ge uno viluppo uperior e alla n orn1 a e n on son o r ari i ca·... i di ve ra m acrosomi1a,: rr1a n onos tar1te 1'apparente floridezza, 1'80 % di essi „occombe d opo la nascita. La m acr osomia tli questi feti e d ov uta, secoo·do la m aggior an za degl i AA ., a d un ecce so di zucch er o ehe passa con1 e rn a te.ria le nutriti\ 0 dalla n11a1dre al feto e eh e da questo Yerrebbe imn1 edia ta m ente fi ssato sotto fo rma di g rasso. Essendo questo lo s tato d elle co noscenze clinicl1e ull 'argo1nento , riu-s:civa indu bbia m en te inter e . . an'le lo s tudio d elle influenze cl1e condizioni d 'iper g licemia sperime ntale , d e tern1ina te in a r1ima li , possono aver e sulla , g r avida.n za e ul pro do tto d el co n cepirn ento : e c io cl1e l 'A. l1a fa llo, te nta ndo· inolt re con ri ce:r ch e colla tera li di ri1Jr odurre il quadro opposto e cioe n1anten en do g li a nima li , per tutta o per par te d ell1a durata d el]a g rav idan za, in un o stato di ipogli ce mi a. Ha cosi con sta ta to et1 e la intr oduzion e per via sottocu tain -ea di g r . 5 di .g lucosio per J(gr. di peso d ell 'anima le, d etermina n elle con ig lie una iperg liee m ia eh e dura in m edia <la lle 3 alle 6 or e : questo tra tt:-tm ento , se 1Jrotratto per un certo tempo, dete·rmina n egli a nima li albuminuria e d e1>e rirt1en•to g rave; „ e inizia to in coniglie n ello s teso g iorn o d ell 'accoppiam ento d etermin a s l.e rilita. Sotlopo,n en d o· a llo ste o tra ttam ento co11ig lie g ia g ravide, l ' ulteriore d eeor so d el la g ravida n za n e vien e a d essere da nnos.am ent e influenzato, potendosi avere sia a bor to con epulsion e di feti macerati, ia par to pr em aluro eon m ort e d ei feti , s ubito d opo la nascita , si.a1 J>arto a termiID1e, m a eon feti picco li di ear a vitali la. Ta Ji effetti d ell ' iper glicemia da iniezioni di g lu cosio si p osson o m ettere in r apporto sccondo l 'A., con le condizioni d 'in tossicazior1e d et ermina tesi r1elle conig lie e colle con•... eg u.e.n,ti l esioni r enali . D 'a ltra pa rl e iniezioni di d1elerrn i1niate qua ntita d 'in uliua (5 U.C.) ripet u le due volte al g iorno t1anno provocato n e lle conig lie una i poglieemia, el1e ~ i e m anten1ula p er 16-1 8 or e : tale ipoglicemi a 1)r ovoca la in conig lie s ubito d o1}() l 'aecopp iamento o quando la g ravida nza era g ia a va n Ziaita n on n e h a im 1Jed ito l 'ulterior e d ecorso: i feti n a ti d a c1uesti animali h ann o presen ta to un pieso e un o sviluppo inferior e a qu ello d ei feti n orn1ali. Qu esta ipoisomia p uo second o 1,A., es er e att,r ib1uita a lla ipoglicemia m a tenna e a l con eguen te alteira to ricambio m at erno-fetale d·ei carboidr.aiti m a n on e da esclu.d er e eh e i11 parte sia · dovuto a d az ioni collat.era li d ell 'i1n1ulina . Se un ap p unto si l)UO far e al lavoro d ell ' A., e quello, d el •fC to m esso in eviden za da ll )A. s tesso , di aver e col suo m etodo d eterminato uno tato di iperg licemia eh e n o,n corri p-0nd e a .quello d el diab ete n a·burale, vemendon e a·d essere sol tanto u•na d elle sue m.ani festa zioni: per otten er e una iperg licemia corri1

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-pot1tlente a quella dia betica s.ar eb}?e stato n ecessario ric-0rrer e alla pancr easectomia : ma a q11e ta ope-r azione segue ui!l.o La to di maranta el1e impedisce ~ 'aecoppian1 ento e r ende le ricer ch e particolarmen te difficili . G. L A CAVA.

L'anemia emolitica della gravidanza. (L . J.

W1TT S .

Th e Lancet , 26 m aTzo 1931).

l\1al.attia .p iuttosto raTa , cl1·e 11on e in r apl)Orto colil la tossiemia ·dell.a g ra vida n z.a o c-0n l 'infezion e puerpera l61, sebben e vi possa110 es:::5erc u n ·1) 0_' di e den1.a ed una. n11oder.ata albu. . 1n1nur1a . Ne son o sintomi p ri11eipali : sto1nalite, g losite, faring ite, vomito e dia rrea. I p rimi stadi ·t1ugg-0n o a ll '-0 er.vazion e; l ~ pazie11ti ,ricorro no a l n1edico peir il g r ande pa llor e e l 'an e1t1ia a wnenta n1a·n m a n o I.a m.al~ttia volge ver so il suo acm e. Si h a d~spn ea 11otevole, E':1e·n11a, ~tt aicchi sincopa li , oeeita o· para lisi t ra.n sitorie, em o.rr agie senza cau sa a ppar ente, von1iti o dia 1T.ea incoer eibili. I familia ri sor10 opr attutto colpiti dal pa llo·r e m ortale; l 'esa111e d1el 1san gu e rivela un 'an emia n1eg.aloc iti ca. La tem:per a tut a e febbrile duramte tutto il 11eri-0d o d ell ',a11en1ia ·e 1~itol'na 1all.a n orn1.ale q ua ndo i verifica il m ig lior am e.nto. Il pallor e ha u.11a tint.a itterica; i ha urobilinuria e presen za d i . d erivati ·d el] a bilir ubina n e1lle fec ~ e n elle urine. l\1ilza ing r ossata in un ter zo f} e l ca i fegat o in()"rossato r ar amente. L!ane n1iia1 e del t ipo plastico , 1con segni di r apida rigener azion ei d elle cm azie, policr om aia b aso filia ipunta·t.a, em azi e nticJ.e.ate. L 'ase:r{za dei segni di rigeioerazion e, specialmente dopo il par to e un ·~ eg110 .mali. ominis. Le~~-­ cili n orma li, o leucocitos1 pol1nuclear e s1 r1con tra n o quasi ser11pre poehi mielorc iti ; ·p ia·strine diminillite ed an ch e assenti . In u;n ter zo d ei casi , si h.anno por p,o ra ed em orragie esterne (naso, gen g i ve , tratto gatro-inte- tinale, vagion a; la perdita cli sang.u e d u1rainte il parto e per o inferior.e a lla n?r~le~. -el trattam ento, si son o d i•mio stratL ineff1 ra,ci il ferro, l 'ar en ieo, l 'aci·do cloridrico. L ' A. o ser va •c.h e, pri1m 1a dell 'i11 tr odu zion e ~el fegato in ter apia, l 'unieo n1ezzo e~a la t:a~fu,. . sione ·di 4-500 cmc . di a ngue, da r1:peter s1 f1110 al rofio-Jior am e.nto; que to e . . car 0 0• nullo tprin1~a 1 d~l parto , ma do po di e so, si ha una r apida e con1-pleta gu ari g io ne. Sul valore te·r apeutico della te.r apia col feaato n on vi somo ·p r ove d ecisive; sembr.a eh e 'b sia r ealmente util e, sia eo·n la som m.1n1stra: zion e di.retta d1el f egato eh e 1c-0.n qu.ella degl1 est.ratti. Talei ter apia va combinata con la t rasfu sione. 1Dilscutibile 1e b'uJtilita .d ell ' i11 ~erruzion.e '.d i gr.avida n za. E un fa,t to eh·e la malatti ~ n-0n cessa se n on °dopo il parto, m a non b 1sogna d imen t icar e eh e lo cc l1oc.k » d ell ' operazione 1

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« IL P OLICLI N JCO »

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speSSO Il10rtale. :E üpportU·IlO t er1er presente eh1e la· i11alattia non e tanto letale quanto si ritie11e da m olti e eh e an1che la maggior parte <l ai ba mbi11i 1si sa.Iva no e er escono bene . Vi son o state donn.e eh e sembravano moribonde e eh e .dopo il parto sono gua rite b·eine ; la tera.p ia con servativa sembra quindi ·da preferirsi.

[A NNO

XXXIX, NuM. 24:J

RESPIRAZIONE. II trattamento dell'asma b1·0nchiale.

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(M. PEHU e J.

VALIN.

Le Journ. de M ed. de

Lyon, 5 apriJ.e 1932).

L 'asma bronchiale e una mialattia eh e si fil. tria1duce clinicamente i n ·UIIl disturho della funzione r espiratoria. Ma ·p eTlche un. soggetto di·Le dismenorree della pnberta. venga asma tieo e necessario eh e avv·e ng a in lui una m odificazionie di natura indeterminata (V. RrcHE. R ev,. franQ. de gynec. et obstetrieh e crea cio eh e si chiama il « te.rreno asmatique, settembre 1931). eo ». :E pevcio eh e due o:rdi-ni di ·pr ovveidimenti La dism enorrea della puberta compare al- tera pöutici sono n eeessari: g li uni diretti a eli1'inizio della prima m estruazion.e o qualch e mina111e la manifestazione ·esteriore ·dell 'a sma tempo dopo. La ritenzione dello scolo me- ed e questo il t:r.a•t tamento sintomatieo, banale' struale favorisce le infezio.n i ehe possono aver- e palliativo, d ell 'a ccesso; gli altri, diretti non si: perdite mucose, men orragie, salping o-ova - a l sintoma, ben si a lla cau.sa probabile dell'arit i. Spesso ne con segue Ja sterilita, provocata s~a , modificano· i·nveee il t erreno orga.n ico· eh e da } ·t appe mueoso d ella cavita cerviaa.Je : se si e servito di base all 'affezione : e q·uesto il trattamento vero ·della malattia asm,atica. b a la fecon·dazio·n e, e facile ehe avvenga I 'ab.o rto. Trattamento sintomaitico. L'asma broneh·ia L 'A. consiglia un trattam ento m edico e chi- le iiieille su.e manifestazioni respiratorie ipoo es• rurg1co·. sere molto b.en e paragonata a d un at tacco di N ella crisi dism enorroica. Impacchi caldo- n 1eirvi: og.gi infatti eomu•n.em en te si ammette umidi ·t iepidi del basso ventre, 11nzioni con li- eh e du·r ante l 'a1coesso si abbia uno squilibri'o nimento, 3 volte al g iorno (Cloroformio, g . 12 ; del sistema vago-simpatico con predominio Tint. di oppio g. 10; Olio di g iusquiamo, Olio del vag·o. Tutta l:a1 terapia s intoma tica, da effettuar.e cioe dura nte le c.risi, t end:era q·uin<li di cam omilla aanfo rata , a na g. 60). Clisteri laudanizzati (125 cm c. di acqua co·n .a Tinforz.a r e l 'azion.e in.debolita d'el simpatico XV-XXX gocce di la uda n o); suppositori all 'op- o m odeirar e l 'azione eccessiva del va-go. pio ed a lla belladonin a. Sedativi n ei vini (garL' adrenalina e oggi il m·edicamento piu U &ad ena l 10 cg. ; antipir~na 50 cg. ). to a questo scopo< .p er la sua azion.e eccitoRiposo in letto. Combattere Ia costip:azio- simpatica 1essa1 f.a oessar e lo spasmo bronchian e con lassativi meccanici (grani di lino, di le, spasmo dovuto a<l una paresi del sirnpatico.; psillio, olio di paraffina). inoltre per la su.a a zione vaso- costrittiva s0pStato dism enorroico. Dunai11te il mese, tutte prime il disturbo vasom otorio eh e si produce le ser e, eom!p resse umi·de di a cqua salata fre- a livello dei bronchi (fatto constatato allai 5ca 2 cucchiai di sale per litro di acqua), rico- bron coscopia). · De,r.e e serei :riserv:a•t a a i g r:andi a ceessi : via pr en do con taffet a gomma to e eotone e lasci.ando p·er tutta la n otte). Irriga zioni ti epide, preferita e Ja intra1IDIUlSCOlare ·p er la ra;pidita ecf per 1 minuto e 1/2, seguite da un getto fresco intensita diell'e ffet to; dose da I /2 a r m gr . ri(a 28°) di pochi secondi , oppure bagni freschi pe tute a d inteirvalli di m ezz'ora . Dose m assi(da 30° a 28°) .per 3 minu.ti; sono n ecessari ma: 3 m gr. n elle 24 ore. Si puö a,n ch e sornministrare, alle stesse dosi, peT bo·cca, per sup60 bagni o doccie. s,e possibile, ·eure termali. In caso di lesione anatomica evi.demte, in- positori, per inalazione n asale. Aleuni AA. tervenire ( d·eviazione uterina , stenosi vera) nta completano l 'azione d ella ad'r enal'ina ass.ociansoltanto d o·po l 'insuecesso del trattamento i- dola a ll 'estra tto di ipofisi, . 1ch e favorisce iT giuoco. ·del .p olmone, decongestionando _i vasi , droterapico. Puo esser e u tile l 'opotera pia (Polv. di tiroi- e im pediendo cosi la congestione passeggera: de 2 cg. eon polv. di ovaio 20 cg.) ·per 12 gior- dei polm101ni prodotta ·dall 'adren alina sola. La ni al m ese. Nei 15 g iorni seguenti, X gocce , formula· e: Adrena lina mgr. 1, estratto di ipO'prima dei due pasti pri1ncipali di tintura di fi si etgr. 4, sie.r o a.rtificiale e. e. 1, da usar E7 viburnu m1, oon tint. eter,ea valerianica, ana. 2 o 3 volte nelle 24 ore. Heckel preferisoe alJn caso di iper estesia g1a·strica sovrapposta , e 1'adren alina pu•r a l'estra tto sur.r.e·n ale, t0tale, utile la b ellad~nna (Estr. di belladonna, cg. di•s.a lbuminizzato, p riva to eioe d'elle sostanzc a u no, E tr . di va leria na , q. b . per un.a pillola; na filattizzanti. L ' eefedrina, eh e· da· qua l1ch e anno .e emtrata vitd~ prenderine una prima dei due pasti principali). Utili , in tal caso, sono le polver.i cao- toriosan1e1ntei n ella terapia a·ell 'asma, ha con l 'ad.r ena li·n:a• a na logie spiccate; h.a su quest 'ulJin o-bism utate. l\1olte dismienorree eh e sembran o ribelli gua - tima il vantaggio eh e, somministrata· per via boecale eo.n.serva inte:re tutte le sue proprie tä.ri con o dopo il parto. ' .·m a nt iasma tiche (il SU<!>' aissorbirn entO ' n on e 1 fil. 1

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!ANNO

XXXIX, Nul\r. 24)

SEZIONE PRATICA

pedito dal fe,ga.to, con11c av\'iene ,per l 'adre11alina). l 11oltre la sua azione e piu ·dl.Lfevole. ll solfato o c loridraLo di efedrioa si so1mmi11i tra i11 co111pre e co11te11enti ciascuna 25 mgr. d ella so tanza (dose n1as in1a nelle 2± ore, 50 ctgr .) oppure per iniezione ipodern1ica (3 ctgr.). Sec ondo i vari AA. la su~ azione nelle gra1n di c risi .ß pressoche nulla, Il1·entre e parti col:armffi1te efficace nei piccoli a ccessi, n elle forn1e r ecent i e moderate, i1ell'as1n.a a.nafilattico e nell 'asma infantile. Ma veramoote notevole e 1'azione squisita1ne11Le preventiva rcl1e 11.a l 'efe·drina qualora venga so1n1.ministra ta da una a tre ore prin1a dell ':accesso. L 'efeton ina, derivato sintetico corrispondeio te a ll ' efedrina, si e dimostrata m eno attiva di questa: la sua azion e e piu le·11ta, ;piu debole e n1eno costante. E con l 'idea di lotta re contro l 'ipe.rtonia vagale ch eJ e stato preconizzato n elle crisi d 'as ma l 'uso della belladon.ria: 114: o 1/ 2 mg r. di ~olfato d 'atropima sotto1 cute cos tituisce un effi cace preventivo ed i\Jn ottin1-0 n1 ezzo curati vo n elle crisi d 'asm a d 'intensita m edia e n elle -crisi subentranti. Ma talvolta essa e mal sopl)Ortata dal malato . Purtuttavja la bell.a·donna, insien1e con la datura e l 'oppio e a lla base dei n;u.mierosi prodotti diffusi fra g li asma tici e per i quali ciascun malato h a u1na speciale predil€zione (misc ugli per ßumigazioni , siga1iette a ntias1nati ch e, ·pozioni, ecc. ) La pericolo ita dell ' uso n on puo far dimenticare la m orfina, ehe rende e r endera empre d ei grandi ervi.gi n ei violen li attacchi d' asma. F.ra g li altri m edicam e·n ti proposti dai vari AA. ' son o da ricordare l 'h yosciamina levogira, .. il nitra to d 'am ile, l 'ioduro di etile, la p1r1di na, g li joduri , i vari n ervini (veronal , v~a l e­ riana, bromuri). E infine da n otare co.me buoni risultati si o tteng.ano t.alo:r-a1 as ociando a lla terapia medicamentosa aleun e p.rati el1e em1Jirieh e quali le ,,enlose, g li i1n.pacehi umidi del tora1c·e, i b1agni caldi a i piedi, l:a compre sion·e del vago a l collo ' il alasso. Cordier ha ·p erfino ottenu. to la ce. s.az ione dei fe11omeni dis1)noici ])ratt-cando un drenag.g io bili.a re col son·dagg io duod en ale. (F or c. percl1e veniva cosi a scaricarc il fegalo, ehe sarebbe, secondo alcuni, il pri1n11rrt movens d1ell 'attacco asm.atico. N. d. 11. ). Trattaniento causale. Ha luogo n egli intervalli f:r.a· u1na crisi e l'a ltr.a. E destin.a to i.a a influ enz.a re uno stato patologico n eltam cnte caratte.r izzato dell 'organismo, si.a .a modi ficare il terre·n o speeiale su.l qu.ale l ':asma 1)110 evo1versi e senza il qu.a le le a1)1tu.ali cau e c.aten.a·n li restano inefficaci. Rig u.a rdo a lla tero1pia jodo-arsenicale si sa :c.h e 1)jodio e speirim entalme nte u.n regol.a'Lore della r espirazio11e 1n quan10 d etermina u.na vasodilatazio.n e1 e d una ipe.r ecrezione ·della mueosa bron chia le: esso agi eo st1llo tato broncopolmon.are turbat-0 e sulla nutrizion·e _gen e1rale .al ter ata sen z.a esc ludere 1

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ehe possa agire .sul distiroidismo eh e si riscontra, pi~ o meno netto, n egli :a·s mati1ci. . L 'Joduro di caffeina e il piu usaLo n ella pr.at1ca, associato sovente all 'arsenico ehe cort lo joclio for1na una specie di simbiosi n el tratta111enLo dell 'asma bronchiale. La te.rapia con nervini ha girande importanza se si pensa ehe l 'asma e stata ii11<, a poco temp? fu.i cons~derata eome un.a n.evro·si .r espirator1a ,e d ogg1 nessuno n ega il :ruolo. ehe riveste il terreno neuropatico n ell.a gen.r.s i della nlalattia. L'adTenalina, l 'e.fetonina, la bellado.n.n.a rientrano in questo campo in qua11to la loro azione consiste n el ristabilire il turbato equilibrio vago-simpati·co. Vernet consiglia l 'estratto ·di Jaborandi , 8-10 crr., 3 volte al gionno. Anch e il g.a·rdena l e stato ·p roposto alla dose di 0,15 g.r . g iornalieri: e o modifich erebbc l 'equilibrio :acido-basico del sangue, creando uno stato d 'acidosi sfavorevole a ll ' apparizio·n e della crisi . l\IIarfan ha ottenuto dei buo·n i risuiltati con i sali di calcio, ehe, alla dose di 5-10 g.r. pro die, din1i11uirebbe.ro lo stato di anfotonia e l 'i pereccitabi! iLa dei n ervi broin chiali. Anch e utilm erite possono essere adoperati il cl1inino, la valeria.n.a, l 'an tipirina. La psicoterapia ·dell 'asma bron chiale vanla dei successi hifill.an ti: si sono viste a·n cl1e delle gua rigioni. Ma la sua ·diffu ioine n ella prati1ca appa:ne problema ti ca. La terapia endocrina i ricollega alle ricerch e di Levi ed a ltri AA., i quali avrebbero stabilito l 'esisten za di u·n asma endocrino·: i diturbi sono stati pa.r licolanm ente riscontr.ati n cl „ istema tiroid eo ed ovarico. Lo stato vagof.or1 ico s:a.r·ebb ~ dov uto all 'ipe.rLiro idismo: se i eg·ni di ip·ertiroidism o so1n o• n ct ti si prescrivon.o delle dosi minime di estr.a tto tiroid·eo (1-2 mgr.), 1ch e avr.a.n·n o azio·ne modetratrice e r eaolatrice : se invece si notan-0 segni n etti di in urficienza ti.roidea si fa ra la terapia sostitut iva (6 a 15 ctg r. pro die) : se infi·ne i segni di insufficienza tiroid ea so·n o minimi si fara la tera.p ia timola.nte (1--! ctgr. pro die). L 'opoterapia ovarica si tenterA n ell e asn1 atich e all 'efa de.ll.a m enopausa; a ll.a1 do e di 30-±0 ctg.r. essa 11a reso buoni servig i, pecialmente quando a„ o•ciata .all.a ti.roidina. L'opo tcr apia orcl1itica, . urrenale, ipofisaria sono state anch e preco11 i zz.a te ma co·n poeo uccesso. La terapia antiartritica si ba a sulla gia anLic:a concezion e 1ch e l 'as.m.a sia una manifestazione .artritica : t ende qui11di a modificare la diatesi .artritic.a, ch,e sar eb·b e }.a h·a se del terreno a smatico co·n l 'igiBn.e e un regime dietet ico p1arti1col.are e co·n l 'aiulo dei n u1nerosi p·r eparati antiartritici. ~1a que ta t erapia n o·n cont,a .al suo attivo m olti succes i. La terapia disintos sican.te digestiva h a spesso ·d:ato buoni ;risultati . V.ari sono i metodi: uno, o due g iorni ·di dieta a oluta ogni rr1 ese1, oppure un r egime costante ricco in grassi , in

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« IL P OLI CLINICO »

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vitan1ine e in vegetali, n1a povero di a lbu.m ine o ca rboidra Li. Sedillot ·consiglia un r eigime di ripo o epatico completo con latte, frutta, legumi e soppr essione ·della carne, uova , ... ale, vino e caffe : a cio si associno i 1c0Lagogl1i e i medica.m enti ·e p.a tici. . La terapia dese risibilizzante rieonosce le s u·e origini n1e lla concezione dell ' asma qu.a le rn.a nifeistazion.e a11afila ttica. La d·esen sibilizz1a1zio•ne ha .p er scopo di a bituare l 'organisrn10 all ' a ntigen e : puo essere spec ific.a e tn,o n . pecifica. La prim.a, pur essend o .s.u1)erior.e a lla seconda, puo dare delle d elusioni: infatti, talvolta, un soggetto, desensibilizz.ato per un prodotto, dive·n ta ipersensibile per un 'altro. Con l 'i.nte.rrog.atorio o c-o n le neazioni cutan ee si stabilisice quale sia il fatLore 11oci vo: 1m1a1.questo puo non essere il solo e il m.alato e polisen sibilizzato. Il m etodo <l·ei piccoli pasti precedenti i pasti n orm.ali eon iste, conoscen°d o l 'elemento asn101gen·o, n el op•primerlo dall '.alimentazion.e e ·n ,el farlo ingerire in .pillole un.a m ·ezz 'ora 1rri111:a. del pa·s to norm .a le. Si .aurn·enta quindi m.an .111.a1n o la dose fino a far rientr.arie com1pleta1nen te il prodotto n ell '.alim·e ntazione n ormale . l Jn m·etodo :an.alogo si p uo seguire n ella so mm inistrazione di med ican1enti riten uti .a smog•eni per un da to soggetto. La protein.ote1:apia specifica si puo attu.a;re prepa1rando d-elle sol uzioni ;piu o· mer10 dilui te ·dell.a proteina conosciuta co m e .a· mogen a -e i niettandola sotto cute aum entando progre sivan1cnte la qua ntita e la con centr.a1zion,e della soluzion,e : si avr ebbe cosi un terzo di g u,a rig ioni e un t erzo di n1~.g li orame nti noteivoli . Inoltre, la ostan za proteiea produttrice dell '.a n1.a potendo b enissimo esi 1ere di orig ine n1icrobica (bron·chiti, affezioni polmonari), si possono in ta l caso usare i vaoc.i1n i ottenut i ·d.all e secrezioni n.asali o bro·n chiali dei m .alati. Pe r via nasale si ·sono utilizz.ati i :rino-vaccini ini crobici, gli .estr.a.t ti polli1n i1ci diluiti in polverizzazioni . La desensibilizzazione n.on specifica si attua quando la ric.erca dell 'agente cau sale dell 'asn1a ri ulta difficile : gli agenti u sati hanno lo s1copo di f ar .perdere a lle cellule, p er mezzo ·di una e·rie di 1eggeri choc.si colloidoclasici, la loro sensibilila esager.ata. L ' autoemoterapia (10 cc. 5 o, 6 vol'te) e I'autosieroterapia danno dei ri ulta ti sp·esso irreg-01.ari e di breve dUJr.ata . La desen sibilizzazionei puo talvo]ta esserc. ottenuta m,e di.a1n ,te il siier o ·di Behring (0 ,50 di sieTo pro die per 2-3 n'le·si). La peptorioterap·ia, i.a ])er via endovenosa •c.h e or.ale o m eg·lio intr.a dermic,a rea)izz.enebbe una •c,o ncentr.azione delle forze ' di difesa , prob,abilm~ente specifich e. 1\1e11 0 usate le iniezio·ni di latte, g li iposolfiti, i $ali di calcio, · i bicarhonati .aloa·lini: persino J.n tube.rcoli.n.a e stata u sata CO•Il m!etodi svariati ma 1con risult.ati modesti. L ar vacci11otera.pia te11de, per mezzo di •U·n a 1

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seriei di :piccoli chocs , a r ende,r e insensibile cioe .ad imm unizzare, il sisten1a nervoso ecces~ sivamente influenzabile : vari sono i va.ccini uisati. Sullo stesso concetto dell 'asma anafilattico si basa la terapia « perr eliminazione· ». Questo 1m ietodo consiste n.ell 'elimin.a:r.e diall 'an1bieinte ,d ell 'asmatico i prodotti co·n si1derati com1e .asmo.g·eni re vedere se qu1es:ta so·p pressio·n e e sufficiente ad evitar.e il ritorno delle •c.risi. Qu1esti vari prodotti sono stati disposti in v.ari gruppi , eh e vengo.n o successiv.amentc 1Sottoposti .a controllo. Ma il trattarnento d€sensibilizzante n on e tutto perche i:n sostanza il fondo st esso ·della malattia il terre.n o asmatico, non vie.ne ad essere m' odifica.t o: il fattore sens ibilizzatore n on sembra essere infatti a ltro eh e un.(I caus.a oiccasionale. Gli agenti fisici solo da quaJ che anno sono entrati, co.n la 10ro marcia invadente <i n ch e ' n ella terapi.a dell 'asm.a b.ronchiale. La ra.diotera.pia provoche11ebbe un 'autoprote ~noter.apia, in qua11to m etterebbei in icircolo ·degli anticorpi e delle proteine r>rovenienti d.al1.a distruzion e dei leu cociti in seguito a irradiazione splenica : opp·u re avre1b·b e azioni antiSJJaismodica su1lle fibre tenminali del vago. Si pr.atica l 'irradiazio n1e s1)leni•c.a, •polmonare, della tiroide e delle surrernali. I raggi ultravioletti cr eer ebbero uno stato di sirnpaticotonia, de ti11ato a. lotta.r e •contr_o lo tato di ipervagotoni.a spesso con statato nell 'a. ma bronchiale. Quc to trattamento deve essere riservato a i casi di ·a·s m.a pura, senza les ioni broncdpolmonari o nasali. Am che la d'iatermia 11.a d.ato buoni .risultati per applicazione de1gli ·elettrodi sulla1 ve.g ion e ·e patic.a o sulle r egioni ilari ·dei .p olmoni . L'igiene. h.a l1n.a gran·de im11ortanz.a .n ell a 011r.a d ell '.a sm.a : l 'a•sn1.atiiCO deve evitar,e uin.a occup.a~io·n e sede11taria e le polve.ri talvolta ,'l smogen e ; g li ese.rciz i di ginnastica respiratori a devon o essere associa.ti aJl,a vita a ll 'aria aperta, •po&sibil·mente in m onta·g.n.a. L 'idroterapia h a an eh e g rande irnpo•r tanza: alcune acque decongeistionan o il feg~to, aun1entano la tr.aspirazione eliminan.do l 'acido urico e agiscoin o, . . e radia ttiYe anche sul sistem.a endocrino. Gli iriterven,ti con sistono n ell 'aspirare direttan1ente ·1e Sf.~crezioni e n el fare sulla mucosa bro11cl1ia le delle .applica,z ioni di b.a lsamici. Ilisult.ali feli·ci si sono a n cl1 e ottenuti cor1 inteirventi sul naso. (Ablazione di polipi, resezio11e d1el setto ' .a b,J az ione ·dei corn etti, e cc.) . . Si sono cosl ·p as.sa li in .r i vista i vari mezzi c.urativi cl1e si possono usare n ellai cura del1'asm.atico durante, e s.peeialmente ne.gli interv.a lli fr.a le 1crisi. E l 'associazione ~n telligen te di qu·~sti m-ezzi ehe p ermettera di modificare quella eh e e la causa1 patogena ·p rincipale, i l terreno a&matico. Ma f11equentemente l 'azione 1

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SEZI ONE PRATICA

tera1)eu·tic.a deYe es ere lJro_eguiLa lungan1ejn le, talvolt.a ri1)re a periodica,1nen1 e, co1n,e se qu esto ' Lato di equilibrio a.r tifi cialmenle ottenu1Lo m a11c.a se di ... tabilita e a,,e ~ e bi ogno, per i11ante11ersi tale, di un perpeluo so ~tegno . G. L.>\. c:A. VA.

i11diper1dcn te dall 'at ti viLa del centro p1oiche viene avveirtita c1ua1n do ancora il respiro non e piu frequente ·n e 1Jiu profondo cl1 e di normia. Tale se11sazionei rr1u coJare, ehe e la stigmata della fan11e ,d 'aria, si inan ifes~a' ·durante la respiraz ione o alla fin e di ·essa; no·n si puo identific.are ·col senso di offoca111ento m.a ha egu.a l Sulla dispnea. ign i f ica to di insoddi fa t to bi ogno d 'a·r ia e i ·d·eve ritenere ver osi111ile, pur non es en·do an(GOLD SCHE IDER. Al edizi1viscke l\.linik , 22 gencora accertato, ehe intervenga anche negli spanaio 1932). smi dei mu· coli bron•c.hiali . La di ...pnea e un.a· con ... egue11za dell 'aun1enon, va })ero tra._curato un fattore p ichico tato co,n tenuto, 1di C02 i1el :-;angue o, piu in ge- de lla di~p11 ca, i ·11 ·dii:>e·nrle·n1.:-t di certe n1omenn erale, di u110 stato di ·erce iva acidita (a u- tanee parLicolari eccitabilita doll 'apparato, ren1e·n to degli H ioni) del "a11 o-ue ste1~ o; deriva pira torio: Vi e un tO~tO nel'VOSO vaTiabile, vi e da una ipercccitazione del ce nlro 1ie l)iratorio, un aumtin to di eccitabilita con egue11te a·d u1n pro duce mag·aiore elin1inazio11e di C0 2 e n1ag·- in d1ebolimento org·anico tem.por.aneo; e •oosi si giore a'"' . . unzio,n e di 02. pieaa IJercl1e in certe con dizioni insorgano acPero con1a di pnea non de' e inte11rler i ... olo ces i di pnoici per piccoli . forrzi o per moviu·n aumenlo della frequenz.a• i 11- od espirato- me·n ti insignificanli o an cl1c enza cau a apria; olLre a 1q ue_,to fatlo, di con.s la tazio11e ob- piiezz.a bile i11 ogo-etti c:l1e di soli to rp1ossono biet ti,·a, yj e lllla ... en. azione oggelliva c}1e con1piere an cl1e lu11gl1i pe:rcors i o fare ascenpuo e ... ere di varia i11Lr n. ita c va ·dalla piu lieio11i in n1ont.ao-n.a . ,-e 1perc,ezio11e cli u1n a cl ifficoll a respir.aloria al ell 'a n1 a broncl1iale l 'acce o proviene da piu .inten o 1'C1r1 o di so ffocazione. La cor111>0- un co,rn1)lesso di fattori p1·i co-.affettivo-somatinen tc . . ogo-etli'a non c :aiffatlo i·n proJJOrzion e ci ; e anch e n ell 'a ma a·nafilat tico, u11a volta co11 la obbicl Li Ya: q uella puo anch e 111ancare tabilit:a1 i l 'iper en ibilita, si ha l 'atta cco taloi.n ca„i in Clli que ~ ta e i111pon ente. E una pie- ra per . t1 m<.ili di ver ._ i dal co11 l:1 t to co1"L ] ·allergazio.ne d i c1ue'"'ta di . : ociazione puo trovar i aene (raffrodda1nenti, s't'rapazzi, emozioni, stanel1a diver. a eocitabilita ..,en . . or iale e IJ, icl1ica to 1J)rem e tru.ale, slii11oli diver. . i partenti ·d.a orindividuale. ga·n i in lern i ecc.). lali ·dis1)noici ~~. i>o ono <J. ere per influenCome i }) t od uce la en ·azio·11e di 1>noica? Si deve e cluder e cl1e l'atti ila del centro r espi- za di i)rocessi a carico del tubo dig·erente, d.el ratorio Lia ogo-e ttivamente avvertibile dato ehe ~>e riLoneo, di tu tti o-li organi dell'addome (aes o cen tro i1on ri„ie·de in alc uno degli organi s1111a a,d.dominale) : rrl eleoris1n o, obesita, tumointerni sen ibili: rjceir ch ei dell 'A. compiute n cl ri, epato ple non1egalie, ascite, g raviclanze, af1923 in· c.olJ aborazione con Ioacl1imoo-lu e Rost feziuJJ i .addo111i11.a·li diver ... e posso110, 111 sogha11110 porlalo a rif.er ire La . oggettivita del fe- getti ·di i)o_ti e pecie se u niti a e-ccitazion o111cno a u.na se11 ... azione mu'"'colar e. Oltre un ni 1n1crvo se, dare asn1.a addon1in.ale. .i.\.na loJ acerto limite dell '.a Lti vjla del ccntro r e IJiratorio mente si h a dis1)'n·ea }Jie r ec·ce iva distcn sion e i n1us-coli re piratori non po ono del tutto ri- ga tro1 inte Li11ale da ecc1es1„iva :aJirnentazione, la ciarsi negli abb.rev i.ati i·n tervalli di riposo; per . . tasi fecale, i)er occlu„ion e. Gli stimoli prorimane un re iduo di ecci tazion e ehe l)orta a "eni1enti d.all '.addom e influcnz.an.o il respiro au:no tato di contr.attu11a1 tonic.a este o oltre cl1 e gen·do· sia su l ·d i a f1~amn1a (so1levam en1 o, ostaalla mu·~co l a l ura in pira tor ia :or e anche a ll.a colata .atti,rita) cl1e per · via niervoi_:a (vago e im palico); la 1p•rovocazio•ne dell 'acce„ o - il espiratoria. i e vi to pe1rimentaln1Jente cl1e que to .at1n1 cn lo dello ta'to 1di ten ion e n1u co- qu.a1e, ,a d e cm1)iO, in , ecruilo a troppa alimenlare, eo l con1e l 'eccit.azione ecce siva de1i n ervi tazion e i 11a per una n1a.g gio1r ri chiesta di sen ... ili,,i dei i11uscoli , rende Ja re l)ir.az ione dif- scambi r e piratori dov u La .all ' iper.attivita carfi cilc, in Iltnrl o a 11 a lo(J'o a qua11to . . i lla i11 c t;11- diaca nece . aria all ' irrorazio11e dello tomaco se.g uen2.a <lell 'i perle .n o n el mo vi lll e 11to d·egli a r- e del l 'intesti110 costrelti a un lavor o eccessivo ti. Si o-iuno-e in tal 111odo a fe11on1eni doloro. i; - ' l)eSSC) e ]1Cl'O dovula al]a coesistenza di d isono questi ehe provocano la senisazione di di- YeTRi falto ri . c:o_i talora coesi tono enfi1, e:ma spn ea e po on o eis ere ta·n.to i1n tensi da in·dur- e obe„ila, o e11[i„em.a e debo lezza cardiaca, o r e .a d er1~ate di.agno i di ;an.g or pectoris. meteo.ri ~mo ·e s·ov1~ad i . tc n,~·io1n1e intestinale e vecical c ecc.; „ i pie10'a ro i pcrcl1e oo-n i atti- Nella ire pirazione normale la s.azieta d 'aria e in dipendenza dell.a distensione dei muscoli ,,ita e piu f.aLi co„.a dopo il p.aslo eh e .a d ig-iu11 0. l'e'3pi1~atori e bron ch1.ali , d·ell 'a pc.rtura dei lurr1i Soolto il no111,e di a 1na di JJeJ)ti r o si so110 riubronchiali e tlel ·con tatto ciella rorren le d 'aria ·n iti 1sLal i diLpnoici ·diversi in cui si l1 a·nno do-coll0 .rt11Uco e: i con1pTein1J e c<;111e an cli.e un u lenzia e ,gon fi ore d i slo1naco eh e o„la colano con1.pr essione .ab extrinseco possa1 provocare mecc,anicamen le e r endono doloros i i 111ovisogget tj van1ente ·di . . pnea cl1e in qu esto caso .0 menti d.el ·diaframm a; a tal i . . offer erlze si ag1

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<c JL POLICLINICO

g iungon o p1e o dolori trafittivi ,al p.etto e al d o1rso, disturbi car·dia1ci, faticabilita e ma!nife tazioni di asten~a, nervosa. L 'asm a addorninale e disp,e ptico si intreccia110 spesso fr.a lo ro e coll 'asm.a c.aridiaeo, tanlo eh e puo essere diffieile sceverare se acces ... i dispnoi•cci. sia1n.o· provocati )da cau s:a1 g.astrica a ttraverso ostaeolato circolo o siano di origine cardiaeo ma a ccompagnati d.a sintom:atologi:a gastrica; IJ>'UO anch e trattarsi di una eccitazione :riflessa par.tente sia d.al eu ore 1c.h e daillo stomaeo eomie si ha n ella « n eurosi riflessa dig·estiva di Rosemhael1 » in cui si ha senso di o ppressione, fame d 'aria , soffere·n za cardiaca, aeeel eramento e irregolaifita del pol,s o, bulin1ia, eruttazioni, di ~pepsia . Ciiirea le sed.e d ella sensazione dispn oica i puo dire eh e es,. .,a non e n el polmo·n e: nien te di simile i 11.a introducendo in qure to una ·corr,e nte di C02: n on si pUJo eh e ripete-re qua nto si e ·detto o;pra, tratta.rsi eioe ·di una iperrestesia mu cola re analoga a qu·ella cl1e si h a in -og·ni museolo· non ·Siufficientemente ossige n.a.to , eome avviene n ella fati1c:a, n,e:lle aiflem ie, i11ella deb ol,ezz.a· gen er:ale, n ella co nvalescenza. Si e gia a eoennato all 'irn!portanza dello stae tale ehe si p uo to del sist·e m.a n ervoso : essa • :g·iun g·ere alla nevrosi dispn.oica, una condizi o~ n e cio·e per cui (pur es&endovi u·n .a r e.a1,e d efi cit nza della 01ssigenazione eome enfiserr1a, c.ar·diop1a·tia, .anemia, ecc. ) puo aversi lo stato ·cli pnoico anche . ollanto .per l 'eeeitabi1ita psico-nervosa a bnorm1e : ed e in questi ca i eh e puo es ere ·di g·rande b·en eJfi eio 1'iinflu enza se·d.a tiv,a psiehica del m edi,c-0. Cirra la natura deg·li stimoli psi ch~c.i e nervosi (tUesti posso·n.o esser e s·v.ari.atissimi: do1ori, fr eddo , pru rito, eecitazioni sessuali , mo-vim.enti .affcttivi, sb1adiglio, sifiooUlto, riso, l)ianto, tosse, ecc.; a questi vanno aggiun ti ·tutti g li stirr1oli pro,renienti d.ag·li orga•n i della ' 'ita veg·etaLiva attraverso la sen sibilita profonda. Secon.do Gollwitzer-l\1eier l'asma parossistico intervie·ne p.a rticolarm:ente 1n quelle mala'Ltie cl1e Tiehiedono u.n. au1n ento di lavoro del ·yen tricolo inistro (iperten1s.'i one, insuffi·c.ienza aortic.a); l 'aeeesso a·sm.atieo intervenente n·el ·sonno sar ebb ei dovuto a un ulteriore sforzo 1·iel1i e to .a l v. s. d,a brusehi pais saggi di liquidi da gli in ter stizi a ei t essuti al •sangu1e 0 da in1provvi. i ,a umen.ti di p riession e. L ' A. obb·i etta eh·e il ·n .u m,ero d.e.g·li asm;a.tici .ß molto searso i11 co.n fro·nLo a quello deg·li ·iperte i e 'cl1e, dispneia si h a aneh e n ella ins uffi·eie·n2a mitralica; vi .d.ev.ei e1S>sere qualeh e altro fattore dispnoizz,a nte eh.e si d1eve so·p r.atutto ricercar e in ·e coessi' dietetici eo,m p1iuti .av.anti il ·~onn-o, n·el deeubito supino 1ch e aumenta lo afflu .}~ O di sangue al cuore, in ecritazioni l)Orlal e da tati .an siosi e n el ritorno di im11res. ioH i c di tuTb e1 p sicl1icl1e avvenute ·duran te jl g·iorno.

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[ANNO

XXXIX, NuM. 24]

Non si puo rit enere •n1emirneno ehe negli i1)ert esi si abbiano brusche isehemie da angiospasmo d,e } Centro r eispiratorio: 1sarebbe VOler a ecentrare troppo la patogenesi in un unieo ·p unto. La dispn ea non puo ·n on ritenersi legata a tutti ·i flaittori sopra esposti ehe possono variamente intr.eeeiarsi e ·sovrapporsi fino a eostituire spesso dei veri e propri eircoli viziosi patologici. M. PrsA. 1

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L' AT TU AL 1TA TE RAP EU T 1CA

La 1nalarizzazione cereb1·ale.

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(1\1. DuGOSTE. Bull. cle l'Acad. de l,1 ed. 12 a. ' ·p r1le 1932). · Dopo le prime gu.a rigioni ottenute nel 1918 ·da \i\Tag uer v . J auregg·, la n1ala rioterapia, trattant<~·nto di soeltai de1la parali i progreSisiva, e stata l 'oggetto ·d i innumeirevoli pubblicazioni , tut~e piu ·O m·eno fa ,ro,r evoli . Purtuttavia, da qualeh e tempo, eritiehe nun1cro·s e sono sorte sul v.alor.e ·e sulla durata delle g uarigioni o delle1 r emissioni ottenute con il m etodo di Jau·r egg e m·olti dei suoi partig iani piu convinti inelinano. attualmente a credere ehre esso non 1costituisca 1a1ltro ehe il ·p eriodo pre·piaratorio ad una el1emioterapia inten siva eh e deve e~sere .p oi p erseguita per deg li anni. (~ erto n on si puo negare eh e la malaria provoc.at,a si a eeompagn.a, in un quarto · dei casi circ;a , ad u.na azione ben efica profonda sul eerve.Ilo dei ipar.alitiei, fatto provato dallre osservazioni clini1ch e e ·dai dati anatomo-patologici. Ma quest'.a zion e e ineerta, iim1p rev1edibile ed il suo meccanismo e rimasto sinora misterioso : Jauregg 1c.r,e·de eh e J.a m.alaria inoculata nel san.gue abbia un 'azio,n.e eleittiva sui centri n·e rvosi ed i s uoi .allievi hanno mostf1a1to speirim er1 talmente1 eh e il liquido eefalo-rachidiano dei ·paralitici malarizzati distruggie e ·discioglie rapida·m ente le spiroeh e:te. L ' A. , eh e ha fatto J11 ol te :ricerch e di 1controllo in proposito, non 11uo conferm ar e il fatto avendo avuto risultati n egativi . Basan·dosi . u qu este eonsiderazioni 1'A . . ha vol ulo tentare 1'inoculazione diretta del sang ne malarieo n ell 'en eefalo, sia nella sostanza lJi.anca eh e n·ei ventrieoli, sp·e:na!n·do :c.osi di s fuggire alle alee della inoeulazione perifeTica e .f.ar benefieia1r,e 1qu.anto piu p·o ssibile i m1alati dell 'azion e, evidente in a 1cuni casi , della malaria sul eervello. Queste inoculazioni n ella sostanza bian.ca o nei ventricoli , sono, con•t r.a ri.amente a quanto eorl1un emente si crede, completamente inoffer1sive. Si tr.attJa, ·di ini et'~are n ella sostanza bianca dei lobi frontali, destro o sinis·tro, da 2 a 5 emc. ·di san g.ue malarico te itratato. L'inter,·e,nto non ,ß accornpagmato ne da ·dolore ne da eh oc : nessuna . prre cauzione postoper.atoria 1


[ANNO

XXXIX,

NUl\1.

24]

e da

prendere; non si osservano mai', eome seq uele delle com,plic.azioni o ineidenti inquietanti, ne mai dei disturbi motori, sensitivi o ir1tellettuali sov:ria1p posti. La malarioterapia eeirebrale puo praticar si d' emblee su paralitiei ehe non so·n o mai stati i11alarizzati oppurre costi tuire una supermalarizzazione in pazienti eh.e· sono eontemporaneamente, o prima o dopo 1sottoposti .all ' inoeulazione classiica: molti so·g getti ehe da qu~st 'ultima avevaino rieevuto .du hbi ben1e fie1, sono nettamiente inigliorati quando sottoposti alla malarizzazione oer ebrale. Questa provoea degli a ceessi febbrili eomuni; l 'ineuhazione e in media ·di otto g iorni; la febbre ha un tra:cciato irroe1g olare, pesso sparisee dopo due o tre attacehi senza eh e si ... ia usato il chinino , piu freque ntem ente si hanno da 10 a 15 a eeessi; la febbre sparisce poi sempre spontaneamente. La malaTizzazione eerebrale e m eglio 0 pportata ehe quella semrpli·ce: gli aeeideinti epatiei o ·p·leniei sono rari, le com rp licazioni cardiach e eceezionali, e coisl i distuirbi gastro-intestinali. La mort.alita e molto infe riore a quellai deilla malarizzazioo.e classiica: 1. 4 %. Lo s:tato generale dei iparraliti·ci e da essa sempre favorevo1mJente influ en zato: n e11'8 % dei casi le reazioni umorali diventano tutte n egative, n el sa ngue e n el liquor; in generale es e mig liorano semplicemente. Per quanto con ceirn e lo stato mentale, i riultati ono pa1'1ieolarme nte brillanti n ei pazienti eh e sono presi all ' inizio della malattia: •p er i piu avanvaii, la malattia e arrestata nel suo d eeorso, s tabilizza·ta.; questi for1nano il 31,4 % d ella statistica d~.gli AA. In altri (45, 7 % dei casi) si ha un miglioram ento notevole: i pazienti 11anno potuto rip·r endere le loro oceu,p azioni, il loro staro gener.a1e e n ettamente .miigliorato, eon servano un po' di eufo·r ia e ·p er quanto elaborino talvol·ta dei progetti chimeriei , ·pUJTe n on eme ttono aleuna idea d elirante: molti di questi c.a ·i co-rriSJiOTI·<lono aJlc- g u.a.r ig iun i della malarioterapia elassica. Altri pazienti invece, in proporzione minoTei (del 21,4 %) sembrano icompletamente, perfetta111ente g uariti: si puo dire di ~$Si eh e la paralisi progressiva non e piu eh e un rieordo. Q·u esti soggetti psiehi?Cam 1ente sono intatti; ma eonserrvano aleuni , segni neurologiei d ella m.alattia : ineguaglianza pupil1a:.r e, Argy llRo})ertso11, le.ggera disartria, vivaeita della riflessibilita tendinea; le loro reazioni umo:r.ali n el liqui·do reJ·tano gen eralmemte1 positive ma diminuirte d'intensita. Si .p uo obiettare al m etodo ·d ell 'A. eh e esso non sia a ltro ehe una ma1a:rizz.azione sanguig na otte1\uta per via diversa dalla normale: e eio sa~ehbe eonferm.ato dai caratteri della m alaria c.osi provocata ehe sono identici a q·uielli d ella forma com1Une. 1

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SEZIONE PRATICA

~Ia

puo anel1e darsi, ehe eontem poranean1en·te all ' infezione mialarica in gen.erale sia in evo luzion e U!I1 proeesso peeifieamente eneefa lieo, come lo n1ostrerebbero i risultati cliniei, la piccola ·p arteci pazion e dello stato gen erale e aleun e nuances sinto·m atieh e . ~ a·d og·ni n1odo un m e.t odo a n eora da studiare e eh e n on merita di esser e abbando·n ato. 1

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G.

LA CAVA.

CBNNI BIBLIOGRAFICI. M. THOREK. Srirgical errors and sajeguards. Vol . di pag. 696 eo11 668 illustrazioni. Edit. Li.p pineott Camp., Filadelfia, 1932. II Thorek dice n ella sua pre fazione ehe h a critto il libro con l 'i11ten·dimento di insegnare a·l ehi.rurg·o meno e· perirr1entato eio eh e non si de·ve fare e specialm«?J.n te il n1odo di evitare ic.omplicazion i ed errori di teenica e il modo di com1)orLar. i in circostanze anor11Htli in cui possa ' enire a t rovar si n el eor so di t111 in Ler e~1 1 o el 1i rurg ico . Solo u·11a e t e a pr.aliea chirurg ica, ·con1e qu·ella dell 'A., po·~eva .da r veramente v.a lo.l"e a u1n libro serilto. con queste pro1)osito e ehe interessa tutti i campi della ehirurgia gen erale~ Naturalmente non si po teva dire solo cio eh e n on si dev·e far..e; occorre eompleta·r e l 'insegnamemto i·ndieando com e si debba fare ·per· operare esattamente e sen za, errori . Per tale ragiorte me vie11e u.n. <loppio pregio a lla trattazion e : quello di insegn a re bene e di rendere nttenti agli errori ; il eh e ·n on e comune ai Lrat'tati. La trattazione e fatta. in modo· sistematico· per ogni singol.a parte del corpo , corredata da numerose fi gure e scritta in uno stile piano ed effi ca10e eh e non stanca il lettore ne lo distog lie ·dall 'interesse d elle cose ·dette. In og ni· ~a·­ pitolo la. mag giore 0stensior1e e data a Jla d•1ag :µosi differenziale, agli errori diagnos tici, alla cura O·p erativa sia all 'atto operativo per .stesSO eh.e alla scelta del metodo e a lla cura postoperativa. Il libro del Thorek h a avuto g·ia ur1a. Jarga diffu ione in Am erica e non m1an ehera certam entei di intere sar e tutti i ichirurgi p er l 'importanza pratica dei su0i i-nsegnam·enti. Ii.. ALESSANDRI. 1

Se

MA NUEL

B AsTos AusART.

Tratad o de Patologia

Quirtlrgica general. Bareelo1n a, Edizione Labor, 1932. · II Trattato cli PatologiOJ Chirurgica c ·enerale·del prof. Manu1el Bas:to,s Ausart si presenta i·n· ottima veste tipografica e co·n· 475 illu strazioni m olto nitide eh e d.ann·o,, oon preeisione , 11orion1e ·esatta1 dellei affezioni. Prima di iniziare i·l trattamein·to· d.'ei singoli: capitoli 1 A. pa.rla in gen erale su i criteri d aseguirsi in 1c.hiru1r o·ia e in P:atolog ia Chirurgica , fJassa quindi a tra.ttare, d'ell'·EN.Oluzione„ 1

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lL POLI CLI N ICO »

·dell a ..,toria, ·dei fondam enti attua li e futuri della Cl1iru1 g ia e con c-lude, affeirmando cl1e « lo Spirito chirurgico n on si separera dalla Medici·11a, m entre si liJ)erer a di tutti i re·s.idui d ella m e11Lalita primitiva, mist ica e i rrazio11a le ». II Trattato con sta ·di 4 .p.a rti: · Tra um ati s1n i , I11fez iorii, Distrofie, T11mori. Nella p·r ima piarte, Traum.a'Lismi , si oc1ct1pa anzitu tto delle ferite e dei diversi rprocessi di cic:a.ti·izz.azione. Importantj sono \ c.a pitoli sull e Congeilazio·n i e sulle Ustioni e di grande i·n Ler e . e ono le consider.azioni sulle co1111)licazioni e gli esiti ·d ei traumi. J."e Infezioni, trattate in gen era le e in p(!rticola-re dimostra'Ilo, la .c.ompetenza dell 'A. 11e1lla Batteriologia. Di g rande i11teresse sono i capitoli u i Granulomi in genere e sulle Linfogran ulon1ia'Lo i . Nell 'e po izio111e d elle Distrofie Chirurgicl1e n on poco importanti sono l.e discu ssioni sulle distrofie os ee e :air tropa ti e ·degen erative. Parland o dei tumori l 'A. dimostra la sua p ien.a i)adro·nia nza dell 'argom.eiruto, essendo a oon oscen za ·di tutte le riice·r ch e e ·di tutti gli stu·di atttua li. Ogni capitolo e COTTedato da una estesa bibliografi.a nazionale ed estera. In tulta l 'opeira, tra le singole parti, si rilev.a un g iu to equilibrio n1ell:a• esposizione. T. LA U RENTI . 1

_.-

Rammentia1no ai lettori le seguenti interessanti monografie;

Prof. ANTONIO CASBARRINI

Direttore della R. Clinica Medica dell'Univ. di P aidova con ] ,a .coliaboramone del prof. C. Cherardini, aiuto.

Pancreatite acutn e cronic-a (.c on m a lte f:iigure nel t.esto e <lue tavole a colori .fu ori testo). Vol um e •di pagig. 300. Prezz·o L . 3 0, piu le s pese posta li di srpedizi<lne. Per i nostri rubbo.nat i sole L. 2 5, 9 0 lin por.t o framoo. Prof. LUICI

ZOJA

D.i rettore della R. Clinica Medi·ca dell'Univ. di Mi lane

l l diahete Volume di pagg. 104. Prezoo L. 1 5, piu le spese postali di e pedizione. P er i nootri abbonati sole L . 1 2, 7 5 in port ~ f.r?_nc0 . Prof.

ATTILIO

OMODEl-ZORINI

Aiuto nell'I stituto rc Ben·ito Muesolini 11 Clinica della Tubercoloei e delle Ma.lattie dell'a1>parato re&piratorio

Le modalita di origine della tubercolosi 'polmonare Volume di pagine 92. Prezzo L. 1 2, piu l e epese paetali di spedizione. Per i nostri abbonati qole L. 9, 7 5 in porto fran co. 1

Prof. CARLO CAMNA

Direttore della R. Cliniea '.Medica dell'Univ. di Siena L~ modalita di origine e di evoluzione

clinica della tubercolosi polmonare Volume d•i pagine 164. Prezzo L. 20. piu le speee paetali di spedizione. Per i nostri abbonati eole L. 1 6, 7 5 in porto franco. Inviare Vaglia. all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Po· s tal e Succursale diciot.to. ROMA.

[.f\NNO

XXXIX, Nrl\r. 24]

IGIENE. La lotta contro Je mosche. u 11a recente circolare del l\rlinistero dell 'Iinterno, Direz~on ~ Generale de·lla Sanita pubblic.a (1), h a r1ch1am.ato l 'a ttenzione dei Prefetti · sull 'opportunita di in tein sifica.re la lolla contro le m osche i)rim.a dell 'i.n izio ·d ella sLa.o-ic 11e 0 :c~alda, particolarm ente1 in rappotto a lla prof1lassi ·d·ella febb,re ti·foide .e delle .altre infezio·11i intestinali . Pe.r qua·n to l 'argon1ento sia stato gia trattato illuistrando le di sposizio ni della leg·ge 29 marzo 1928 n . 858 e ·d elle relative i1orme eseouit ive .approvate con decreto del Capo del Gover;no 20 maggio 1928 (2), non cr.edian10 inutile .ritornarvi sopra i·n considerazione deilla sua importanza ed a·nche p erch e, dopo tre anni da ll 'ema'Ilazi.one della provvida legge, l 'esperienza 11a dimostrato eh e la sua appJicazione trova tuttora qu.a l.cl1e -d ifficolta. S e i,n .fa tti n ei maggiori cemtri abitati, dotati di ser,rizi d 'igiiene e nettezz.a urbasn.a bene 011ganizzat i, l 'esecuzion e d ella lotta contro le mosche ·s i e ottenuta con un.a r.azion.a.le estenion et ed intensificazione ·di tali servizi, adattandoli convenientemente al n uovo sco-po ·d i raggiu,.ngere, in al:c.uni Comuni rurali la ma nc.anza di f.avorevo li con.dizioni preesistenti p uo avere ostacolato notevolmente l 'efficace attuazione delle provvidenze prescritte ·da l citato decreto. Tutta,1ia i 'tangibili resultati eh e J.a· lott a :corn,tro le rnosch e ha da to, dove e 1staba1 b ene organizzata, dervono indurre gli ufficiali sanitari dei Comuni n ei quali essa presenta ancora ·delle deficienze, ad in sistere, con fede di apostoli e con la sicurezza -degli uomini di ciE:Jil.za, per ottenere dalle Amministrazio·n i l 'applicazionie dell:a1 m i·su·r e ,d i legge, e dal pubblico la .collaborazione eh e e ele·m ento i.ndipen sabile di tale applicazione. Vi son o· centri abitati e note stazioni climati cl1e e ·d i cura dGve la lotta sistematica ha avuto effe;tti tali eh e il loro aspetto· e trasforn1ato e non e rim.asto orm1aii eh e il ri!cordo · della tortura delle mosch e, eh e, col loro mole to ronzio e col loro1 sudiic.io contatto, durante i .pasti , .n e i momenti di ·r iposo, e in ogni ambiente pubblico e privato, perseguitavano e tormentavano l 'ospite desideroso di quiete„ J\IIa oltre .a questi ,e ffetti p iu fa cilmente a·pprezzabili ,d al profano in alcuni luoghi e stato rilevato un .abbassan1ento dell.a morbilita per infezioni tific1h e e p1a ratifich e 1e p er le :a ffezioni intestin.a li a cute, specia lmen te dell 'infa nzia, fenom eno· il quale, se pu.o attribuirsi alle periodich e v.a riazioni ·d 'intensita del cosidetto genio cpiden1ä.co, n.on. e da escluder si sia dovuto, a ln1eno in rp:a rte, .all.a notevol·e diminuzione di quei numerosissimi veico] i di contagio, ehe ono .r ap,p.r esentaiti da lle mosch e. Una effi!cacie lotta contro qu eisti in setti pu.o q,ußifl·di imcidere 1

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(1) Policl ., Sez. pr at „ n. 18 del 2-V-1932. (2) Policl ., Sez. l)rat ., n. 5 del 3-II-1930.


(_\.NNO XXXIX ,

NUl\f.

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SEZJONE PRATICA

:'e11 ~ ibilnl-e 1rLe sulle condizio11i sa11iL.ari e (lci ce11Lri abitati ed acquistare percio oltre u11 i,g·nifi ca to io-ienico ) anche un ,·alore econo11l ico „, i11 quanto, fa ce11do ris1)ar111iar e spe5e ragguar<levo li di a iste11za, di in edici11ali e di pedali ta, di' e11ta ~1e r le pubbliche a·111·111 in i ... lraz ion i un.a buona i)eculazio·n.e, la qu1ale co111pe11sa, ad. u ura, Je pe e o ten ute i)er Ja sua orcra. 11 tzz.az1011e. Te11e11do pre e11rli le co11dizioni <l ell 'ig·ien c (lell 'abilato nei Comuni rura li , e ·a111 in ia n1 0 b.reven1eillt.e in cl1e modo ia po„sibile istitu irvi Ja lolla contro lc mosc he-. I n1czzi di lotta so110 c. · e11zialn1cnte di due or·di11i, gli uni diretti con 1ro g li i1ts etti adulti, 0 ·1i ·nltri ro11 tro ~li in setti d1irante le loro jasi di viluppo. Dic iamo ... ubit o r l1 e in queste, con1 e in 111olti altri ca i, e a . ai j)tU t1ti]e preve11ire cl1e reprit11ere. ono di g ran lun ga 1)iu efficaci i inetodi eh e 111irano ad i1npedire o a lin er\ o acl o~ ta.co l are lo ~vi lup1)Q delle n10 cl1 e, eh e c1uelli destina·1i . . e1npliccn1c11te ad eY ilarne la penetrazione nellc ab ilazio11i od il co1t tatto coll c ~osla 11 ze al i11 t<?11lari, ed a11cl1 e a u cc ille-rle. Quc'sti ulti1ni 11011 po ono avere cl1 e u11 e ff'clto in Legrativo <l ci })ri111i e empre circoscri t l.o a 1la dife ·a. di i)Urlico lari obbiietti\·i o di an1bien. ti limi ta ti . Inoltre i ·i· temä preventivi ono di r.aratlere generale ei . i prestano all 'orcra11izzazione di llll p11bbli co .:c rvizio; i n1 ezzi repres i \' i invecc J1a11no ap1)l icazione preferibilrr1 ente do111 e. lica. :E intui tivo r h.e q l1a•n to 1)iu in Lens-ar11ente o . . taroleiremo lo . . viluppo dell e m o . . cl1e r1c ll 'a1nbito del cenl.ro abitato, tan to n1inore ·„ ara i1 r1u1r1 ero deg-li in ctli a<lulli , e tan lo piu fa cil e ri c cira i1n1)edire .eh e j JJOrl1i i11<livid ui r l1c l1a11,n o ragg iunl o qt1 ef;t o „ tadio di vita, entrino r1 ell e 11oslre ca e e con tami11ino i no tri al i n1 en li . e viccrvcrsa le mo eh e si ,n11o lliplich e"anno :\ rr1ilioni, sara qu.a·s i in·,.possibile ~· a l ­ ~va. r . i dal lo·r o contat'Lo co lJ 'ap1)licazione dell r dife ... e n1 eccaniche o cltir11ich e. Per di1ninuirc il 11u.miero <lelle rnosclte occorre du11que in1r0c dire lo viluppo delle uova e dellc Jarve l'acc ndo in n1odo .cl1 e venga.n o a n1ancare lei con d izi on i nece arie a La ie svilu])j)O. appiar110 c l\e Je uova ha11no ]J-i ogno di e~·se r depo„te .~ n n1ateriali cos li~uii Li d.a sosta11ze organicl1e ii1 1)reseonza di ur11.i dita, rappre entatci })ratican1enle da lela1ne di sw lla, i111 rno nc1 izie dom e ·tich e, re idui ir1du·· tri ali (fabbri ch e di conserve .alirn.e nta ri , caseifi.ci, zuccl1erifici , ecc.), residui dei 1n e1rcati e macelli, bian ch erie spo rch e, ava nzi a li.n11en t:a1ri , fe ci un1ane e a11in1a li ; rnateri ali t utti cl1 e esercitano un a fort c atl ra zione sulle rnosche. Basta que ·ta en.u m erazio11e }')er far co.m11)re·n de1re la n ece sil a d i eli111in a1:e qual_iasi .accumul o di rifiuti all 'aper to od in luoghi accessibili alle 111oscl1e, a ffi~1 ch c es i n on diventin o .altretla·n ti focolai di r11)roduzione dell 'insetto. Cio 1::i ottiein e n1edia11 te l '.adozio.n e di concima ie :costruit e a regola d 'ar1

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e co1)erle, di la l ri11e ig ie1licl1e e i ua11Lenute pulite, di recipien ti i111perr11eabili e cl1iusi i)e1la raccolta dell e in1111 ondizie do111 eisti che, e di ar1alog·l1 e provvide11ze, le quali, e doveroso ricun o.:·cerlo, in n1olte circostanze so110 piu fa cili. a co11sigliar si eh e a n1etter i ~u })ratioa. ln qu esti casi pero l)OS... iamo ag·evolare1 e co111rr)J.etare la lott.a ricorrrendo all 'azion e di /Jr ollotti cliiniici cl1.e uccida110 le inoscl-ie ogn i \ Olta ehe si affolla 110 i11 det er111i11ati luog·l1 i per alin1 enta r i o })er de1porrc le uova. Fra i va ri m otodi proposti :a tale " SCOJ10, 11 a dato . i 111i.g·li ori resu ltati qu ello ideato· da un eutor110logo ita lian o, Antomio Berle.„e, eh e consistc ne ll ' uccider e. le n1osrh e 11ei loro purrti di racco] ta attirandole con so tanzr zucch erine (.rnela . . e) rr1e colate in debita i)roporzio11e con un poten1e veleno (arsenico). Tl preparato moscl1icid a de,·e eissere per iod ica111en le· sp rt1zzato su lulli i r ur11uli di leta1r11C\ di i1111l1 011dizie e di al tri rifiuti orga11 ici, „ui i)a ri111 e.nti dell e stalle, dei n1er ca ti , dei ca .~ e ifi ·i, dell e lfl trin e, ~rt­ lorno ai fo ssi di „colo delle acq ue di rifiuto e do' t1nqu e le 1noscl1e 'ad.ano abiluitlin enle a raccog·l ieirsi ; e o pporl uno perc io µr edisporre cl cl n1 ateri.ale irror.a lo col Yc leno (piante, fra·cli e, ecc .) a 11che all 'aperto r1ei ln o.crl1i d i pa . agcrio e l)bli go to dc.rrlj inse·tti , o i1 cg li ambien li da <life·ll<lere (ca.1n1ere di a bilazionc, stall e, porcili , pollai, 111a.cel li , lnLrinc pul)b]icl1 e, ecr. ). L 'e ~ ec11z i one clelle 01)eraz ioni d i demu. raz ion e, cioe Ja ripe lizio11c cl elle irrori1zion i n 1 0 ~ c11icide ed 11 rolloca n1 en 1o e la r i·n110' azion e del n1at eri ale .avYelcna 1o, l)UO essere a ffidn la ad u11a o 11it1 l'eT one, intelli genti e ·s.crupolose, d el')i·tarnenle i„truite ~d a ll 'n ffici-ale sa11 il a1jo. Lo ~ 1es o i)ersonale doYra vig il are su llo . 1ato· di n1an u I c11zion e dc~·l i pacci ·d i gen eri alin1 enlari , dei pur)blici ri lro\' i, dell e al>itazioni dei n1aJ.ati , in r igua rd o co~ I alla puli zia (raccolta er „n1altin1enl o dei rifin l i), come nll '.ap1)licaz io n1e dei i11 ezz i .1n1osc hi.cidi pro1)ri:an 1en te detti. J"'ra ques ti potran no 1ro' a re u til e i1upi ego, in locali u cc ttibili di b uona c ~1iu­ ,: u ra, anrhe Je polverizzazioni dei vari liquidi o i>ol veri 1110. . cl1 ir id e cl1 e o ffre i l co n11ner.cio, 11 011 cl1e l 'uso d i r cticellc, moscaiole, Ye trro e e .-irn ili di spo itivi di protezio11e. J1a tenia1110 . erupre ]}rese•n t e eh e la pulizia, cioe la sollecita e rigoro a eli1ni.nazione di tulti i rifiuti di n atura orga11ica, \ . en1pre i 1 Jlr es upposto s.econ dario di qu als i a·~ i rn ezzo d i lol La con tro le rn.osche. l.olla J)iu .aissidua p ropa.ganda. 1)er la fJUlizi n dell a ca8a, delle sue adiacenze e dcg·li ogget 1i di uso do111e ti ro . dPl'l e bolteg·l1{', degli spacci e dei l)ubblici lo·ra li , l ' uffi .~ ia 'l e sa·n itario dovra int egra re 1·ope'ra 1)ropr ia per la Jott a ro r1 tro le n1 01~c l1e , 11011 din1enti ra11do, fra g·li antbiein·ti oYe qUoesta propaga11da pt10 "volger. i con n1aggiore . u cce~ . . o, ol tre' eh r ne1le fa11liglie, qu.elli della scuola, dei ß1,Jilla e del Do110Ja Yoro. · _-\ . FnA ~cHETTI . l.P

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IL POLICLINICO »

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE; CONfiRESSI Federazione Nazionale Fascista 1•er la lotta contro Ja Tnbercolosi. Sezione del Lazio. Seclt1la del 13 aprile 1932. Presidente : on. prof. E. l\1loRELL1 .

Sulla biolo·gia di un bacillo tubercolare avirulento. Prof. V. P uNTONI ~ dott. M. SABATUcc1. - Dopo :<.\Yer ammessa l a necessita di rivolgersi r1el campo .Profilattico tuJ)ereolare a vacci1li vive nti i)er otte.n ere un 'i111111u11ila duratura, afferma110 l 'imporla11za delle ricer ch e eh e tendono ad abolire se11si.bilme11te l a virulenza dei baeilli tube rcolari si da .r enderli atti a (}eterminare nell 'orga11is1no foco· lai laten.ti o localizzati e duraturi, sen za potere inva„i"·o. La Ilerdita del potere di eau sar e l a tu_b er col osi generalizza ta e Ul~ fatto b.e11e accertato 1)er al euni s lipiti lttl>er colari, dei quali il piu 11oto .e il DCG. cfi Calmettc e il piu avirule11to e il Vallie ~re ppo ecr11i110J. Gli 00. desiderallO• in questa loro .co1nunicazio11e illus trare le earatteristieh e biolo.g ir he di uno stipite tubereolar e umano designato _per 1Jrevita con la siglia T.P. (tubercolare Pur1toni) gia u11nunziato in prececle11ti pubblieazioni · ·<lel Puntoni e di Luzza tto-Fegiz eh e appartiene alla 'erc h ia collezion e batteriologica d ell 'Ist i tuto ,c] 'l g ie11e erl e divenuto stabilmente aYirulento. ·rrale ceppo inoculato sotto eute n elle cavie alla tflo!-'e d i 10 inilligra1nmi produce solo un ascesso locale sen za alcuna tendenza invasiva neppure i1ei Ji11fatici locali e eh e re-gredisee dopo un lu11go ,p eTioclo fino a con1pleta g uarigione. L 'inoculazione ·<li fortissirr1a quantita n el p eritoneo di eavie puo ·fl e ter111inare l a n1orte in 10-15 giorni ; ma se la ·<l o. e i limita a 1-2 rnillig·rammi si h a un 'essudazio11e liquicla, i1~e11tre l 'omento compie un vero ras trellam ento della cavita addominale, catturan-<lo un gra1t numero di germi e ritirandosi a gui.sa cli un corclone lungo il margine anteriore del fegato dove si cos tituiscono noduli ascessuali, i .qt1ali pure fi1tlsco110 p er regredire, senza traecia -dj lesioni <iiffu siYe. L 'inoculazio11e endocardiaca di 5 1nilligrammi ~11 011 l)rodu re l a inorte, ma i b acilli vengono tratt e11 ul i dalla inilza ehe diventa enorme (30-40 volte ·il volurr1e normale) e presenta qualc he 11odulo _.grig io, eo1ne pure il polmone ed il fegato. Sucees-sivan1ente ,poi tutto. rientra nella n orma. Nel coniglio le ini ezioni sottocutar1ee provocano :ascessi locali di lieve entita e guaribili. Le endoYenose sono m al sopportate e gli ani111ali possono ·sorcombere per dosi cli 10 milligrammi con feno111e n i t ossici. Gli stessi fatti si hanno n el pollo. Gli 00. si sono pri111a posti il quesito di una possibile virule11tazione del eeppo studiato. Nelle .prime ricer ch e di inoculazione in ca-vie del pus ·preleYato d :1 una prima serie di animali si osservo ·il riassorbi111 ento spontaneo e rapido del materiale re i11oculato; ir1 ricer che suecessive si procedette all ' inor ul azio11e j n p eritoneo di cavie e al recupero cl el T.P . in ct1llt1ra ehe veniva inoculata jn altre r aYie e cosl via. Si ottenne an eh e per questa via ·u11a r egressione spontanea delle l esio11i . con esauri1nento del ceppo batterico. Si d eve quindi convenire eh e la ,perdita della -yirulenza del re1)p o T.P. e stabile e d efinitiva. SaTel1l>e pero interessaitte l 'iniziare lentativi di var <c inazione n ei bovini. Si apre l a c1 i r t1s. ione.

[ANNO XXXIX , NuM. 241

Prof. }"'. BoccHE1·r1. -- La chiarezza e Ja co1np e te11za con eui il prof. Puntoni ha esposto l 'argomento sono tali da dispensare tutti dal pren· dere la ,parola; ma l 'O . crede opportuno e doveroso ricordare ehe esperie11ze si1nili sqno s tate fatte e r ecentemente pubblicate dai profe.ssori Ilver1to e i\ilag·giora ehe ugualni_e11te si sono imbattuti (e quesla la parola piu aderente a1 caso) i11 una ct1ltura di bacillo lubereolare di scarso potere patogeno e eon caratteri tali di fissita cla far credere a(l una mutazio11e stal>ile r aggiunta. Che la possibilita di provoeare un movirne11to immunitario sia legata solta11to all'uso di baeilli vivi, virul~nti ed omologhi, l 'O. sostiene ehe e opi11ione non condivisa rla inoltissimi i11signi ricercatorl ehe riescono ugualmente a provocarla con baeilli morti . In quanto poi all 'affermazio11e ehe il vaecino B.C.G. no11 ,p ossa riacquistare la viruler1za, l 'O. ricorda ehe lo stesso Calmette rilie11e ehe cio possa verifiearsi « se intervengono artifizi di lal>oratorio ». L 'O. terrnina colla speranza ehe il prof. Pt111toni possa trarre dalle sue ricerehe eonr lusioni i1uove e sopratutto utili ai fini· della lolta con lro la tuber colosi . ])rof. 1~ . MoRELLI. - Spera d i poter 1nettere ne1 f111 t1ro a disposizione del collega Puntoni animali cti grossa taglia per le su e esperienze. Osserva pero eh e gli animali di laboratorio (cavie, conigli), vivono poehi anni e quinfli non si puo sorvegliare inolto a lungo l 'andamer1to della malattia e dell 'iinmunita, n e trasportare i risultati ottenuti ill essi alla specie umana. Si ri chiama a qua11to ha gia affern1ato 2 anni fa alla co11ferenza di Calo cioe eh e u11 focolaio tubercolare sove11te non immunizza 1na sen sibiJizza · l 'organismo e favorisce 11uove maniiestazioni della malattia. Ur1a localizzazioue tubercolare guarila anziehe dare tranqui1lita al medico spesso da timore di una ripetizione a distanza di tempo. E poiche nessuna vaccinazione ha 1'effieacia di una n1alattia pregressa e g u a rita, n asce i1 dubbio ehe il vaccino con germi vive11ti non solo n o11 riesca ad immunizzare, ma possa in e,poca piu o meno tardiva sensibilizzal a1 e l 'organismo verso 1a tubercolosi . Ricorda pure eh e nell 'esperienze di Calmette iIba1nbino e leva to d all 'a111biente infetto p er tutto il tempo in eui l a mucosa intestinale e fortemente p er1neabile ai bacilli. E presumibile quindi ehe si attrib11isca alla vaccinazione quanto spetta a11 'isol a tnento del bimbo. P uNTONJ. - Al prof. Bocehetti ri~,pond e eh e e hen si vero eh e i bae . morti possono determiriare t1n movimento immunitario ed anche allergico, 111a di durata non lunga , mentre invece le immunizzazioni con bac. viventi garanliseono immunita e<l allergia piu lunghe. Per q11anto riguarda la rivirulentazione del B. C. G. e del Vallee avirulento, djehiara di non conoscere 1netodi eh e permettano di rivirulentare questi mierohi e ritiene non atte11dibili le isolate comunicazioni in proposito, non ~onfermate su ccessivamenite. Infine per il eontributo allo stesso argomeuto di ~Iaggiora e(I Ilvento, fa osservare di aver gia dichiarato di omettere l a bibliografia, ehe e completamen~e esposta nella sua relazione presentata al Congresso di Milano. O>nviene col prof. f\,(orelli ehe il vero pur1to d ebole della vaecinazior1e antitubercolare e la sua effjmera durata. In merito al 2° punto, ehe cioe la tuberco1osi


I-~NNO

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NUl\l.

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SEZIONE PRATLCA

:11011 da in1111u11i La n1a predisposizio11 e, convie11e suJ fatlo e he i1e ltLl processo ltibercolare, 118 una qual s iasi vacci nazione so110 al caso di procll1rre im111u11ila proprian1ente cletta. La tuber co1osi e infatti iu1a 1nalattia ehe rlal punto di vista biolog ico si ra' vi<'i11a a cerle affezioni protozoarie per le qua]j e~i le lo stato di premunizio11e ver o le reinfezio11i e~ge ne , qua11do esistano ger111i Ja tenli nell 'orga111. Jl\O .

\1a poiche i germi 11a turaJn1e11 le latenti n ell 'orga11i~n10 possono r ecare i11 se s te~ i l 'insidia cli J.111a fu tura reinfezion e endogena, eo l c logico il co n<·e tto di provocare Ja premunizioHe co11 ger111i i ncapaci di potere palogeno. II pneumoperitoneo come trattamento delta tubercolosi intestinale. Nota preventiva. L)ol t. V1NCENzo ~lONALDJ. - L ·o. ta lra ltancl o co11 1>11eumoperiloneo cinque soggetli affetti da t ttberrolosi intestinale diffusa seoond aria a tubercolo:,i pol1nonare. 111 tutti e cinq ue la diagnosi d i l ubercolosi j n te. linale ft1 po ta cli11icamente, in Lre ft1 conter11 talo radiologica111ente. in uno venulo a m orte l)er e1nottisi f11 con . tata ta al tavolo ana tomico, in <1ua1 lro 1·esa nie ba l leriologico dell e feci fu po ili Iler il ))acillo di Koch. 111 c1uattro Ja fe.no1nenologia cli11ica ri aliva d a 1111 i11i11imo di 6 mesi a un massimo di 1 anno e ?11etzo, 1na in uno era rece11te, datando da circa uu inese. 1IL l utti le co11d izio 11i generali erano assni ca<le11 l i , pii1 di que1lo ehe con1porta ero Je co1tdi zior1i dell .apparato re piratorio; Ja ten1peratt1ra irregolarmente fel>brile ron andamento cf iverso per ac uzie e per il ten1po <li compar a di quello a11te · ced e1tte alla sinlo111atologia inte. tinale l 'alimentazio11e ~i effe ttuava ma le ,pe r la cti pep. ia gastrica progres iva: Je funzio11i i11le tinali irregolari, in lre ca i co11 diarrea profu a (cinque-sei scariche gi or1H.1liere semiliqt1id e,1 alterna te ron periodi di s liµ si ostinata, in due con diarrea conlinu a. In tu Lli esistevano nelle feci mt1co-pu s e angu e. Tut;l j aveYano <.lolori addominali diffu i, a prevalenza a 1i" elJo d elln fos a ileo-cecale, dolori eh e si esaccrl>ava110 do1)0 irtg·estio11e di a1imenti e con la <lefP<'<tl ione, si atlenuavano <'Ol digiuno. II pneumoperitoneo fu praticato con la seguente tecnica: nl oggetto digiuno, previa an es lesia novocainica locale nel quadrante addominale inferiore sinistr o <·0 11 ago-cannula ve11iva insufflato n el cavo perito1 tenle ossigen o i11 qu an tita varj abile d a un ininimo <I i 300 a un 11.1a simo, di 600 cm c., u sando l 'apparecchio da pneumolo·r ace Forlanini. 1 rifornimenti Yf' nivauo ripel u l i co11 intervalli variabili da due a ol I o giorni. ~ei riguardi della tecnica sono di guida la sen. a1.ione subietliva del soggetto, il senso di cu scineLto clell 'addo111e, il timpanismo a1la percussione, la scomparsa di ottu sita epatica. Di scarso aiuto e il Jl\anometro {'he specialmente a]} 'inizio IlOll da alrt1n ragguaglio ; per lo piu do,po introduzio,n e di :300-400 cm c., <li gas si h anno O·scillazioni r espiralorie ehe son o seinpre intorno ai primi valori pos i t i i e eh e aumentano nell 'inspirazione. Tl i)neumoperitoneo, provoca alcuni dislurbi eh e 11ei nostri soggetti si possono ri assl1m ere in senso di tensione addominale, diffi rolta re~.piratori a e <lolor i. . Tl ~11 so di le11sion e addominal e scompare d 'or<linario dopo qualch e ora dall 'introduzio11 e cli ga <: puo ar1che 11on essere avvertito, se la qu antita inlr0<lotta si aggira tra 300-4.00 cm c. la difficolta rPspiratoria e dovuta al soll evamento e alla li1ni-

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tazio11e di fu.n zio11e del cliaframn1a; ques lo <listurbo si va atte11t1ando i1on solo con l 'allon tanarsi dai rifor11ime11ti m a a11che in prosegt1io del tratla1ne11to forse per l 'ad attamento funziona le dovuto a i)robabili n1odificazioni dell a mecca11ica Lo·raro-adctominale. L 'O. h a ~ileva to rlt1c tipi cli dolore, uno localizzn lo ai quadranti inferiori dell 'addon1c e irradia11tcsi lungo gli a rti i11feriori, uno localizzalo agli i pocondri e irradiantesi verso l 'al to ; iJ prin10 si e avltto irl un solo sogge tto. Tl secondo tipo, osserva to negli altri quatlro soggc tti, era a carattere ten sivo e si acce11luava cor1 la t espirazion:e profond a. Rialza11do la spo nda infe riore d el le tto e po11endo il tronco del pazic11te iu u11 piano orizzontale si atte11uava forle111e11te e alc une volle si eliminava d el Lutto. 111 ogni caso tanto il primo eh e il secondo tipo n. si esacerbavnno subito, dopo i rifornimenti e in due sono sco1nparsi tra il 4° e 6° riforr1i1nento. Circa i risultati Clirativi si e in graclo <li fare i seguen ti rilievi: in dl1e sogge tti si e avu ta la c:oinparsa co1nplela di tutta la fe11omenologia c1inica, no1,1. si son o piu avute turbe gastriche, so110 inig liorate sensibilmente le condizioni generali, fi11 <lalle prime introdu zioni sono scompar i definitivamente i dolori. e la diarrea. . r11 due si sono regolal~ completa1ne1tle Je funzio11i gastro-intestinali, i dolori si sono alten uati , i11a no11 son q m ai sco1nparsi, in uno, m entr e pri111c\ clel trattamento erano diffusi a tutto l 'adclorr1c, dopo le prirne introduzioni si sono localizzati nl (1uaclranle ileo-cecale. Jn t1no e propria1nente nel caso in cui la Jc11011tenologia cli11ica era r ecente, si e avtito solo ren1issio·ne della diarrea e d ei dolori. Da notare eh e i11 lre c<lsi e scomparsa totalrnente la di sp~psia gastr ica, l 'appe tito e divenuto eccellente, l 'alimentazione i e effettua tu in inodo regolare, lo st ato di nutrizio11e e se11 ihjl1ne 11 te mig liorato. Negli stessi tre sogge lti la ten1peral llf(.l si e ITIOrlificata abbassand osi notevoln1ente e a„su1nendo il tipo etico i11tern1ittente al rnattino e cort rialzi i>omeridiani riferibili allo st ato d elle Jesioni pol111onari. . 1 risultati ottenuli 11on si scosta110. sensibiJmen te cla quelli comu11icati da Ban yai in . A1nerica ehe con il pneumoperitoneo tra tlo 44 casi, otter1en do la cessazione di lutti i sintomi nel 32 %, la cesf'a zio11e della diarrea 11el 12 %, ridur.ione cli tutti i i11tomi al 23 %. Circa il m eccanism o d 'azion e sono stati in vocati lo stimolo clinico dell 'ossigen o, l 'aument at a pressione inlraddominale, l 'iperc111 ia del }Jeri torieo e delJa sierosa intestin ale. Queste prime osservazioni non consentono per ora di avanzare delle ipotesi , l 'O. ritiene pero nor-.. si possa escludere un'azione meccanica. II gas in trodotto nel cavo addominale tende a JJOrtarsi verso l 'alto allontanando a second a dell e posizioni assunte dal soggetto il d.iafra1nma o Ja 11arete addon1 i rta le d ai visceri . „ 'f ale interpre taziorte, secondo le co ncezio11i oel prof. Morelli, dovru necessaria1nente a ttlttire le ripercussioni del 1noto respiratorio sull 'at t ivi ta motoria e secretrice r]ell 'intestino, cosi con1e il gas in1messo nel cavo l>let1rico attutisce sul poJmone le ripercussioni d el 111ovin1 ento toraco-cliafran1n1a Lico. Prof. E. MoRELLJ. - Trova interessa11li i primi risullati ·a el l\-lo11aldi e fa seguire alcuni consigli. A. o~rODEI-ZORIXJ.


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« JL POLICLJN I CO »

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO~ •

. DALLA PRATICA CORRENTE. I11to1·no ad un caso di embolismo della sncclavia sinistra. Dott. R osARio SATULLo (Roma) .

Mi accingo a p ubblicar e1 11 presente caso d i en1b·olisn10, d e11.a su1c.clavia sirniSit11aj perch e lo cr c·do un caso Ta.rissimo, se i10·11 u111ico de l gener.e. I11f.a tti non ·e sisto·n o , ch 'io in·i sappia, ]Juhblicazioni di casi · i1m~li; p er cio que Le mo··de te con ideiraz ion i sono desun.te d.a lJ o tudio d el ca o cli1n.i1Co· e <lall ' osservazion e pratica . La m.a ttina d el 16 .agosto ll. . fu i chi.a·m 1a1to d 'ur.o-en za in Mo11ce11isio (To rino) a l Grande Alb·ergo d e1Ja P o ta p erch e un s ig no:r.e cl11e v i i trovav.a a villeggia re tav.a 111.a le (1). Cr edo oppo11.un o r i1)orta re in . i·n.tesi la s u.a s to ri a r l i n i ca . . C. A. , rli an11i 50, i11 gegn ere navale, da Gen ova, s1>osa to , ron 5 fig li tutti sani e ·ro bu sti. Prece.d enti eredi Lari negativi . Fino a11 'eta di 30 ann i nbuso cl i vin o e liquori e fumo rtssai d el tabacco; god etl e en1pre ottima salt1te. Dopo i 30 a1111i comi11cio a offrire lieYe a ffanno, saJ tuaria1n ente sco tom1, lievi vertigini e li1)0Limie. Circa 6 a11ni ncldielro ftt coJ,p i to jn1provvisame11te oa en1ipar esi rt ini tra ; emipar esi eh e spar1 uhi lo clopo por bi giorni senza l a ciare po tu111 i di orta , tanto eh e l 'ammal ato pote riprend ere Je ~u e ordinarie occupazioni professionali e famig liari . Tale di turbo l o impressiono assai per cui i r iYol e al 1prof. Mur-ri p er essere visitato; l 'illustre cl j11ico lo tro·Yo affetto d a carciiopa tia e g Jj d e tto la c-ura e l e 11or1ne igie11ich e Clie te tir h e fi el caso. Cir ca tre anni addietr o fu col1)ito nuovarn ente da en1iparc ,j si11is tra, la qttal c, d opo pocl1e et ti ma11e, co n11Jnrve co mpl etame11te; ,pcrsis.tette p ero 1>aresi cl e] faoc.i al e. P er altr o s t;lva bene ed accu <li a, co111e se111p re, ad i suoi impegni per onali sen za limi ~Rzione di sorta. Nell 'ag·o„ to d el 1931 s i e r ecato a villeg·giare con Lt1 tta la su a famig lia a 1\lfoncenisio; il 15 agosto, in CO n1pag11i a cii allri villeggi anti , i J)Ortato ull a ve l ta del picroJo ~1oncen i io (3000 ine lri circa). La er a g ioco a bigliard o fi110 a n1ezza11otte; a11da to a Je tto ver so Je ore una, d onn 1 r egol ar 111en te. La 111atli11a, improvvi saJne nte, e nl1 come UfL colpo di fru sta all 'arto superiore si11ist ro, forte formicolio e come deJJe punture doloro,s e. Si avvjde, p oro (lopo, eh e l ' arto d iveniva come p esant e, im,p allidiva, diveniva i11 sen sibile, co11 a ,50Jut a impotenza funzionale. Esam e obbietlivo. Individ·uo cti cos ti t11zio'n e r obu sta, con p·a nnicolo adiposo a})bo·n d an te, 1nassa muscol are Jnolto sviluppata; rol orito <i ell a fac<'ia paJli d o, d elle 1nncose l abiali cianotico. 1 ie11'l e 1

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(1) In quell 'epora 111 i troYavo a l\1011ce11i io sotto fen en te 111 edico rli co1nplen1e11to, al dista<'cam cn Lo clel 91 ° fan leria con funzioni <li 1nedico pres idiario. •

ede1ni, 11iente g hi a11dole. Pol1noni 11ormali. Gli organi della cavita aodo111i11ale allo &lato fi iolog ico . Al l 'esan1e d el cu o·r e i 11ota au111e11to dell 'aia dell 'o•ttu sil a ill lo lo, in ispecial inod o n el dian1etro Yerlica]e per iperlro·fi a del Ye.n tricolo sinistro; ascol tasi u11 ru111o·r e clias toliro-si stolico sul focolaio aorticq e sullo st erno; primo t ono mitraliro soffian te, acce11tuazio11e o el secondo to110 S:ull::t })Oll11onare. 11 1polso del l ' ar teria radiale d es.tra c alquant o fo·r le, ce.Jer e, Oll l)()' teso1, arit1niro. L 'ar · le ria temporal e e vjsi]Jil e, alquanto serpigi11osa. L ' arto superiore si11is tro e. 1ieveme11 te ed emato ot j)a]lido, frenclo,; ap·p are com e 's trozzato <ia un cingolo al] a u a r aclire. Sen sibj]ita dol orifjca, tattile~ lern1ica, quasi nbolita. Non si se11te p ulsar e n l• 1'arteria radiale, n e l a <'ubit ale, ne l 'om er ale.. 1,emperatura 11orma1e, uriJ1e di al to peso specifico, cRriche di albun1ine; J1ient e z11c.chero. 1

Q uesto, im bir.erve, il quadro ielinico osser\·ato la cui p.airticola rita con.siste ne ll '.a 11en1i.a assolu:1a in1provvisa , n ello tato ·di sin rope lo~le ~uratura in c.uii trovasi t11tto l 'arto ._uperiore sinistro , dov11 l.o sicu:r.an1ente alla 01.an c.a nza assoluta di a ·p l)OTtO di san guie Cir col.artte . Qu.a}e la cau.sa 1cl1e lo h a p1ro,v ocato e lo n1a·n tien e!} Di cl1e cos.a si tr.attJa1? S i tratta di um.a gan c rena spontanea, la cosidetta mala tti.a di R.ayn.aud? Se, a .11rim1a , -j t a, si puo pensare a tale forma fer111,andovis i un pb' l 'attenzione bi sogn.a e clu·d·e r.]1a,. N el 1nor})o di Raynaud, infatti, il ;processo 1norboso J)rimario con. iste in un.a precia le a.trofia e rag~~r rin zarr1 ento d e1la r>el1e del coin.n ettivo. La eo. trizio n e v.asa]e 1c.J1 e 11e risulta con·d uoe .all lane111ia e. a lla n ecr osi . Spesso e s in1rnetrica, r ir orre 1a1d .a·cc es~ i eh e, alle voltie, si su coedono uno do11)0 l 'altto prolu·n gandosi co~i il ·docorf:O t otale ]}er a 111ni , un ito a ·di ~ lu rb i geiner.ali ()'r avi (St1"l1mpell). :Vel c.a 0 in iesan1•e, inve.ce, il quadro si e determinato in pie no· be·n esser e, in1:pro~vvi samen ­ t e' ~e 1nza atro·fia dell.a p elle n e r.aggrin za1nuento d el co1n nettivo , aieill 'assen za a „soluta di dis.t~rhi n e1vosi poic.h e il paziente, a 11 'infuori dei ~into­ m1 loc.aJi , e com .p letam ein .t e S·er en o , in p ien,a euforia, senza il n1en on10 di turbo delJo stat o tzen erale . E d a esclu·d er F-i anch e cl1e i po sa trattat1e di a croparestesia il cuii si•ntom o, pri11cipale ieo n sistie i11 sen sazi oni sgr.a devoli e , spes~o, 1110Jto dolorose, quasi costa11ti, Joc.alizzate a lla IYunta ( dxpa ) de•ll 'e tremtlta, 11,elle ma11i, ·alla pun.ta ·delle ·dita, ai .p iedi e n e•lle dita dei piedi. Ne1J1a, s indrome in paroJa le parti d o1e11ti „01n o p iu fre dde e piu cianotich e; qua ]cl1e volta sono caldi sim e al tatto e con abbondante secrezion e di · udore. Ha Pffl' etiologia p erfregerazio1

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[ANNO XXXIX., NUl\I. 241

ni }lreg re~se ·ehe l1ar1no agito ·ulle

Il1<lI1 i

e sui . J>iedi ta1rl o c lte 1ne vengono colpiti, di i}refcre11 za, Je Ja va·udaie e i cuochi. el pazie11te i11 esa111e, i11' l ce, non e iste il ll11JC)1nento etiolog ico (perfri o-erazione) , offre tutto, l 'arto cl1e e freddo, pallido, ede1natoso: le. dita de lla n1ano i11 fle „ io11e forza.t.a non sono piu dole-nti ·d ella n1.a110 stes. a e dell 'intietro arto; la si11drome si e deter1nin.a la i111provvi~ament·e . Possian10 escludere senz 'altro l'acroc iar10 i con is.te11te i.n 1cia111 osi, raffre1dda111e1rto , di turbi va o:lrofir i dell 'estremita. Ha ·d eco r. o lento e 1)rogre · ~i' o con inizio nell 'infa,n zia ; 0110 col})i te le es t 1r f11,ita sin1m1ietrican1ente e spe . . o le n1ani fi11 0 al terzo n1edio dell 'avan1braccio (Lavani, Revite de J\/ede,cin e). Di,e11ta pt1re diffir ile l.a di.agn o„i d ell 'affezione „udde$critta faicendola deri,arr da arleri o ~ cleirosi o da atero111a ia dell 'a rl eria de11 'a rto , ·})Br qua11to, a prima 'i, la, '"'eu11brerebbe cl1 e 11a1 • i11ton1 atologia vi i i)ossa adatta11e. t ~ 'ela ·dcl J>aziente intatti ·(50 anni), );, 'ita <:l i lavoro, l 'alcoolisrr10, il tabag i ·111-0, la j)alp,azion e delle arlcrie, l 'ingran,d im ento d ell 'aia ca rdiara , il run1ore diastolico-..,i lolico ul focola io aorti ro, i ·di sturbi sofferti del c i nco lo ccr ebrale (Yert ig·ini, scotonli) paresi . para li i , il rene co11l..pron1e o, sono sinton1i i11111orta11ti d e l l 'arte ri o. clerosi. J11vero, l'a rl erio cJero . . i degli arti puo dare l ' ipotrofia o l 'atrofi.a d elle o sa , <lei 1 11u ~ coli e delta J)e1le, tal,rolta acropareste. ia, cla udi zion r interrni.ttenl e, i ch emia , polineurite, gar1gr0n.a senile. Pt10 da re, qUJaloh e volta, la g.angre11a dell 'e t1,e111it it, 111 a dell e ;parti di f'tali diese per pa mo o endoarteritei obli te ra nte .a ell e arteri e oaipillari. La g,an.gre11a puo ancl1e co1n j)ari re in un segm ento di un ar.to o in ui1 inte;ro arto. 1\i[ a que to episodio j)UO ' 'erificar i in un ar'lcrioscleroti co diabetico o come com1)licazion i di m alatti e infettiv·e o in pre enza di luc. el n o~ tro in ferm o, pero, m.a n ra il di ab c.le, :i1on e i~ l eJ :'ifilide (p e r que.t ' ulti11ta furono fatti tulti gli e ami di ·O'abine tt o) n on ci . 0110 . tat e m a latlie infettive. P er a llro la gn11gre11a di u11 a rlo 11elle con.di zioni sopr~a1cl e l1 e n o11 si n 1a·nifes ta 111ai in1provvisamootei, iu i ..1a to di buo11.a . a ] Uit C, in poche OTB. Qu.a11do C e l 11 a j uoco 1'en doa rteriLe le .alt.er.a zion i . i for111a1n o e 1~1u1111en t.a1no g r.adata m1e·n te, fino all ' occlusione co111;pleta, com ei avviene m·el ram·m1ollimento cerebral·e e in oer te forr11e di Tene .atrofico (F erra la, Diagnostica differenziale). Per n1 olte ragioni pos. i1amo e~rlt1d·cre . c 11z 'alt ro 1cl1e lratta„i di t1·ombosi. ro11 ci. sono stati, i11fal ti , i fen om·eni prodron1ici dell.a tron1bo ~ i e J)O l 1nell ' i11fern110 i1n di!'CLL ~i o n e 1

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SEZ IO E PRATICA

1to11 esiste n es una delle cau .;'e determinanti la Lro1riliosi. on c'e, in lui, alleTazio11e del sangue (scotLature, congelazioni, trasfu sione, soluzioni coag ula111ti); no11 esisle t1na lesio11e 1a1cuta o cro11ica decorre11te vi1cino a un va o (fl em.m oni, antraci o eresi pel.a); non flemn1a sie. La tr-0n1bosi incomi·n cia con dole11.zia locale e con la' con11pars.a di u111 .eden1.a periv.a1....ale; si l1.anno dolori spontanei, se11so di pe~ o all 'ei tremita, i 1C·Ui vasi 0110 colpiti , i)a re tesie , forte p1'Urito dr lta pelle e tutti questi feno1ne ni non coml)aio,no r11ai in1pro\rvi '"' anuen le 111a i11 m·o do graduale. F atla qu€1 ta di ... amina en za ,p oter dare una . j)iegaz ion e r.aziona le cl1el ca o i1n esan1e, non resla eh e l 'e111bolism o a utogeno eh e puo spieg·are, in tl1tto, il qua dro ])re, e11t,ato dal n o. lro am.malato. Dopo le uespo te con ide.razio11i di ·diag,noLica differen ziale, vagliate n ella mia m ente, forn1ul1a~ la .di.agno i .di om·boli in o d1ella su ccla ia ini tra. Di uitia·mo 'U!Th po ' or a e la di a.n·n o ·i di ern})oli ... mo autoge110· sia e atta. Risalia n10 all '.ana1nnes i re1110La dell 'i11fermo. Eg1 i e un a lcoolico ed u1n fortc f unmtore di labaicco; egli e UlD. cardi1a1CO. Infatti 'ri si risco11Lra l 'iperlrofia dal ven1ri rolo . inistro , Tu111ore di.a. toliro-sistolico sul focoJa io aortico e ·ullo . . t er110 ; primo tono 1nilralico offia·n te, ha so fferlo scotom1 , vertigial i, affa11110 e·d h a il r en e con1prome so. PeTta11to i du·e di turbi n ervo i 111anifestati i. improvv i amente il 1p rim10• 6 an11i ed il seconid o t r e a1111i .ad·d i·e tr o non devono, esseTe stati ch1 e clu e lie i a.iccessi apoplettici, ca.u1ati da en1bo·li1a1·d elle a rteTie oeinebr.ali. Po,._ sia n10, .dunque, rico Lruire , con Ull1a cer·ta a.1)11ro „ ~imazion.e, l 'etiopa toge•n esi de.11.a sinc..l ro.n11e del nostro paziente an1metten do cl1e cgli, da pa1"teccl1i .anni , sia affet.to da aortite cronica con in Utfficien za clell c va],role aorticl1e; eh e ql1e„t e le io ni abl)i.ano d.ato i·n seg uiLo il co11lplesso !nto1I1a ti ro ·d ell ' insl1fficienza cronica .an ch e .del rniocardi o e del i tema , p,ecifico del. cuor.e1 (fasci di 1conduzion e d ello „Li111,olo, e n odi) con la con1 i)arteci pazion e del1'en·docar·di o valvol.are e coin l 'associazione di lesioni ·d·elta stessa 1n a.tu11~a i11 1a.ltri or.g,a1n.i re11e. Tl p1azi,ente, i11fatti, soffri' a . 1)e, so ·di affan11Ö, jl suo p olso e-ra forle1nl en·1r arit111ico, le urine m o1to .a lbumin o e. Ora , n el istema 1ci rcola. Lori o di tali an1n1ala l i , fa il111 ente i forn1a110 c~mboli inerti a11loO'eJii i quali po 01110 e. . ~ e re ra11prese11t ati dR 1

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« IL POLICLINICO »

[ANNO XXXIX, NuM. 24!

coag uli di trombosi o da detriti prov€ni enti n e piuttosto bene; ·percr, dopo alc uin e ore, fu dall 'alteirazion.e a teron1atosa delle grandi arte- J>reso da brividi, seguiti da fe1b bre alta e dai rie (piast1'1ß calcific1a1te, pappa atero111a tos.a); op- tosse stizzosa e continua e ·dopo 36 0 re dalpure d ai pro·dotti di evo luzion e di un 'endo- l 'intervento soccomibeva con tiutto il quadro. ciardite (fram,me1rti staccati di V·~ge tazioni o di di en1.bolia polmonare. val,role) ; pappa e framn1 elllti cl1e si trovano , L 'operazione eiseguita confern10 in pieiuo l.a: qualch e volta, •n el ventricolo sinistro, o sulle diagnosi clinica,· poi1c.h e all 'imbocc.atur.a de lla valvole alteirate, o negli spazi 1co1npresi fra le ~1 ucclavia si e trovato Ulil gros so embolo, il tra b ecole, o sulle orecchiette (F errata). quale , a g u isa di un lungo tu;nacciolo. ne· Ten endo presente qu este n ozioni di patolo- ostruiva compl,e tamen.te il lume. gia, e logico p en sar e ehe lo s.tra pazzo -.; osteRIASSUNTO. nuto .i l g iorno precedente dall 'arnmalato p er l 'a, cen siolile al Piccolo M01I1 ceni . . io e la dimiL ' A. d e crive un raro caso di emboli r110 11ui'I a 1)r ession e atmosferica alla qua le fu sot- ine rte, autogeino della sUJoclavia inistra , di-· toposto a hbila[lo d eterminato il distacco di un mostrando, cosi, ehe l'em.bolism o delle gro~ ­ grosso e1nbolo il quale, imbocc.ata l 'a·orta, si e se arterie - per qu.anto raro - })U.0 ve.rififer111a t o n ell 'arteria u cclavia sin i ~ tra occlu- 1ca rsi ta·nto n eg·li arti inferiori cl1e i11 q11ellii • • dcndola completamoote. Fatta diag 11osi di em- super1or1. b olisn}o d·ella socclavia feci presente alla fa111iglia l 'estre ma g ravita del caso e la proginosi CASISTICA E TERAPIA. irnßa1u st.a per l 'immine n.te gangrena . secca o Un caso di encetalomielite atipica dopo rivaccinaumida i·n cui sarebbe ca.d uto fra breve1 l 'intiezione antivaiolosa. ro .arto con tutte Je fa tali conseguenze. E pe rD. Paulian, C. Ari oesco e M. Finkels.tein tanto , somministrati dei cardiocinetici , ho (Ballet. e.t Memoires de l:a Soc. Medic. de~ co11 sig fiat o subito all 'im fermo l 'i1mm1obilita d el- Hopit. de Paris, 19 febbraio 1932) de~rivo no la p erso·n a, ho posto l'arto ammalato i·n po- un c.aJSO di encefalomielite postvaccinale, d osizion e orizzontale di a ssolu.to riposo, dopo di po aver riror·d ato ehe il iprimo oaso fu descritaverlo imbo Ltito d.i U[lO sp esso strato di ova t- to da Rene Marie n el 1885 e cb ei nel 1922-23 ta e circon,da to di bottiglie di acqua 1calda cl1e comiparve in forma epide mica i,n Ingbilwrra1 si a·n davan o semp re sostituendo via via eh e si e· in Olanda. Nel caso degli AA. si trattai,ra di una ba n1raffred·davano. Proposi quindi alla fa miglia di chian1ar e in con sulto degli altri n1edici. L 'i·n - bina di 7 a·n ni gia vaccinata con:tro il vaiolo· (senza inci·de nti) all ' eta di un anin o. Ri vacci-· doma ni, infa tti , ebbi l'onore ·d i esser e a connata a 7 anni presento ~ebbre per trei g iorni, sulto col ·p r of. De ß ernardi , chirl1rg o prima- a co111in:cia r e da du·e g iorni dopo la scarificario .all ' O. ped.al1e Evangelico di Torino, c con zion·e. Due settim.ane dopo la ba n1b ~n a accu-· due altr i pro fe5 ori della st eissa Uni,re;rsita il sav:ai do lor e a i polpacci e non poteva c.an11ni n acui ·n o·m e mi sfugg.e . I ·detti pro·fessori appro- r e, aveva le1 estremita fr·e·dde, i mu.scol i dcI ' 1aron o la diagn osi , la prognosi e la cura d a tronco oontratti tanto da n o11, ])O t el"~ i .a })})a - ~a ­ re , e ·presentav.a la testa. flessa sul tora ce. ·Non· n1e foDrruulaLe. Dopo due g iorni com par vero ·s.ulla pelle d el- aveva nulla a carico dei n-er,·i c ra nici. I~e ptl -· 1'arto .a mmalato piccole macchie bru .11e, qu.al- l)ille reag·iva no b en e. C '·e1~a1 .atrofi.a deg·li in -· terossei della mano sinistra con i1n po:.5si·bilit a· cuna di color feocia di vi110 , delle flitte·n e rosdi .allonta11a re e avvicinar·e- Je dita . I rifJ.e~~ i. Slastr e; si ·m 1anif·e st o la fiehbre 38°-38-°, 05 e d·u ro addon1inali era·n o a ssemti. Le ga111b e era110 fl es-per tutto il decor so della malattia . ,A.. poco a se sulla coscia e questa era fl essa su.J ])aeino, poco ·d·e tte i11.a ccl1ie si son o est ese invadendo con ipertrofia muscolare. Riflessi a chillei e rotutto l 'arto in 1m.aniera eh e, dura nte otto g·ior- tulei presenti. Babin ski incosta,nte a si11istra. 11i, l ' in tier o a1i.0 fu preiso da gan.g rena secca An·datura a piccoli pa·sisi . Sen ~ibilita n orrua le. i)oich e le parti molli si m ummificarono, si Sotto1>osta a ra1dioterapia della ·colon.n a , di ate:-· fecero n er e affatto· i1nsen sibili e davano un mia e iniezioni v.accino Neurin l '.am1n.ala ta m1' g lioro. R . Lu sENA. · su o.110 secco .alla percu·ssione . II decorso fu rapi.do ei l'alone di delimitaDue casi mortali di encefalite vnccinale. zione si formo ve rso· il 12° g ior no . Veng ono riferiti da .J. ~for11et e Vign er~ n· Avuto luog o un nuovo consulto, fu d eciso, (Bull . et m eni. Soc. ll1ed. d es H op. de P~ris~. com e ultima speme , l'a.tto operativo. n. 3± , 14 die . 1931), i qu.ali ebbero a. stud1a rl1 Trasportato, infatti, l 'infermo a Torino in durante ulil p eriodo vaccilnale, ehe con1preseauto-a mbul.anza , fu operato di disa:rticolazione 600 v.acciooizion~ 1e rival(:cinazioni in uno s tesso• comun.e . della spalla. L'ammalato· sopporto 1'ope'r azio1

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SEZIONE PRATJCA

A111bedue i soggetti, dell 'eta di 10 an11i, erano stati rivaceinati, e la 1sind·rome encefalitic.a si vilupp0 11-12 g i-0rni dopo l'in-0eulazione, ehe aveva dato luogo ad unia pu tola locale intensa. II decorso delJa rnalattia fu di einque giorni, e gli unici segni .clinici furo1io rappresen tati da cefaloo, convul ioni , ritenzione di urina, e coma sempre piu profondo, fino alla 111orte. Nel periodo corrisponden.te all 'apparire di questi c.asi di e11c1efalite vaceiniale, gli AA . non ebbero a notare coesistenza di nessun caso di poliomiielite, e11cefalite letargi.ca e m eningite cerebro-spinale. M. FABERI. Encefalomielite postmorbillosa a tipo di sclerosi a placche acuta.

D. Paulian e C. Arieesco (Bull. et J\4 ein. d e la ,')oc. Medio des Hopit. de Paris, 19 febbraio 1932) hanno vedut-0 comparire in una bambina di 5 anni, due g iorni dopo un 'erl1zione morbillosa, stato convul ivo, agitazior1e, delirio, insonnia, febbre .a•l ta con trisma e fe non1eni meningei per la durata .di tre giorni. C 'erano a1n{)he isudori profu,si e. inoontinenza d 'urine. 11 5° giorn-0 l 'eruzionei scom:parve, ma lo stato generale rimase grave. Al 14° giorno l 'andatura era titubante e spastica, e'erano disartria con parola sc.andita, tremore in.tenzionale, disme tria, adiadoc-0cinesi, ßabinski netto a sin. , non ni tagmo, ·n-0n c]on i. L 'esam e del fondo d ell 'occhio fu negati,10. ~-egativo l 'esame d el liquor (comprese Wa sermann ; onne er Pandy, g licoraohia). Fu fatta Ja radioterapia profonda sulla colonna vertebrale e ulla regione oe1~ebellare piu in iezioni endoveno e di n euiro·y atren . Ci fu m~glioramento. R. LusE A. IJ trattamento dell'encefalite col siero a11tipoliomielitico. 1\. Netter (J ou.rnal de medecin.e de Paris, 21 gennaio 19:32) eontrasta le deduzioni deJ .\Iald.ague eh e, dai buoni risultati ottenuti eol siero a·ntipoliomi elit~co i1n ammalati di encefalite emorrag ica, vuol traTre un argomento irn. favore d ell 'intervento in qu este enee faliti del virus della poliomielite . Rammenta di aver iniziato detta terapia ne) 1922 in seguito .a·l le esperienze di Neustaedter, Larkin e Bauzahaf e di aver preisentato n el '26, in uma lezione oompans:a1 in cc -Clinique et Laboratoire », i risultati ottenuti in 18 ~oggetti presentanti i segni del] ',e noefalite letarg ica. Detti risultati, segue·n.do i malati fino ad oggi, sono stati veramente incoraggi.anti: di 10 malati di eui nel '26 era stata :n.otata la guarigione, 7 sono ancora in uno stato di salute per(etto. Del resto anehe Je statisti•c.h e di Maldague dimostrano l'utilita delle iniezioni di siero an1

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l ipoli-0111ielitieo nelle encefalit i, La n to lretargi-

cl1e ehe emorragiche. Ma da qoosto, dice l 'A., 11011 -i e autorizza ti a coneludere ehe le encefaliti si.ano una 111anife tazione del viru.s della poliom~e·lite, dato anche ehe la poliomieli te e Uin 'affezionel:ai cui specificita e largamente dimostrata dalla patologia sperimentale , dalla clinica, dal1'epiden1iologia, al eontrario dell ' encefalite dr Eeo nomo la cui speeifieita e solo dimostratai. dalla ten,d enza .alla •cronieita e dall.a friequenza dei parkinsonism~ succes... ivi . L'A. inveoe sarebbe piu 1propenso a vedere n.ell 'azione benefica esereitata dal siero antipoliomielitico nell 'e·n cefa,l ite letargica, piuttoto ehe ·Uin 'affermazione di specifieita, la rnanifestazione dei .p rhlicipi protei•ci costituenti il siero eterologo degli animali datori. Del reto il potere eur.ativo dei sieri a specifici e: . tato constatato in maniera in·discutibile in un g ran. numero di malattie, le 11ii1 di sparate. 1

RUBEGNJ.

Problemi importanti sulla polio1nielite anterioreacuto. G. Dr.aper (Th e Journ. of the Americ. ~Je-· die. Assoc., 17 ottobre 1931) ri},eva ehe alcuni· problemii riguardanti la poliomielite anteriore aeuta non sono st!ati definitivan1ente risolti. I piu n1portanti sono: la via di t ra missione, Ja diagnosi precoce (prima ehe ia colpito iI sistema nervoso) e il modo di i111munizzarsi. Circa la via di trasmissione, il problema, dar lato pratico, si riduce spesso a stabilire se in una zona con foeol1aio epidemi co, le famiglie devono allontana·r e ubito i bambini sani. Seeondo l 'A. e m eglio rimanere sul ll1ogo e iniettare siero umano immun,e . llil quanto al problemia della diagnosi pre._ coce, ei sono dei segni .p reparalitici, non costanti pero: il tremo.r e atassieo e J.e contrazioni muscolaTi . M.a an,che qu.ando ques1i si,n ton1i si ono mani,f estati e la pa rali ·i ancora non e comparsa, rimane dubbi a l 'e ffi cacia curativa del siero immune. Prima della con1iparsa def tremore e'e un periodo in cu i l'esame del liquor e neg.ativo; in que to periodo la somn1in istrazio·n e di sier o immune e effi cace. R. LusENA.•

SEMEIOTICA. Segni boccali e cutanei nelle colecistiti. J. Alsace (Bull. 1'1 ed., 26 di e . 1931) ricli.iama l 'attenzione su a leu1n i segni cl1e p·o ssono far pensare a lla p1"€S'elnza di co.Jecistite1. I segni boccali sono i seguenti: 1) Stato saburrale. Piu ma11cato nella colecistite ehe nell 'ulceira duodenale. 11 malato avverte um sa·pore speciia,Je (scipito, salato, a cido, acre, amar-0); il senso di amarezza e una manifestazione comune nei biliari. 1) Scialorrea. Non appartiene alla iSinton1a-


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« JL P OLICLINICO »

lologia dell ' ulcera, nLa la si trova s1)e... ~o n elle colecistiti . E. . sa l)UO essere nottu·rna ed i n1a .1ati em etton o d or111endo della ba va, di cui al rua tti!Il o tro,'ano un1ido il cuscino; se vi son o delle le ioni di piorrea, tale ba va lasci.a, un« lu acchia persis tente (seg no del cizscino). 3) Ge.ngive. Presen za iniziale di un orlelto ·di colore g ridellino a l li·mite d·e l diente; es o si ·O ~e rva su u110 o piu denti -e si es tende in alLezza, m entre la gen giva si tu.m efa, ·di venta piu o 11111en-0 ' 'iolaicea e san g·uin.a fac iln1e-11te. 'Talvolta l 'e1n issio·n e di .saliva sa·n g uig na fa ]Jortare d elle diagn osi err.a te. .i\ ltri segni so1110: il r ossore congestizio df l i iala to e della gola. degli attaccl1 i di a fte a ri~>et iz io 11 e ep. un certo gra do di , tt1r11 efaz io11e ·rlelle l.abbra, speci.alr11ente a l rr1 altin o. F ra i ~1eg11i cutan ei, a ltre all 'it tero. ne tto, ,.i on o delle n1anifestaz ioni fugac i e disc rete cli . . ubitlero; i11 Lal caso, e u1il e J'a11.ali. i fraziona ta d·elle :u.rin e, per ic ui la pr esen za di .:ali o di pigm·e nti bilia·r i si rivela . . oltanto 11ell 'urina raccolta d opo u na crisi o düf)O una ·clig·estion e di·fficile. Son o inoltre da Tilevarsi delle n11Acchie t ran 5itorie o delle pign1e.a1tazioni dura Lt1re, t.alvolta l 'o rticaria, la seborr ea e le ,~arico sit a capil1<:1ri .ai pom elli. Tali egni }Jermetteran110 s 1)e ~ o d i o rientar e la diaQ'110 i })iutlosto verso la coleci tite ~"" lle ver . . o 1'ulcera duod enale. f il . 1

I

~'importanza dell'indagine colecistograftca

neUa dia·

gnosi delle colecistopatie. i r. Pelli11i (Ra.diol og ia 11/ edica, 111arzo 1932), clopo .e ~ se1l i in tra ttenuto ulla . a 1n.alo1n·i1a e fi iol-01g·ia della !Cistifcellea ed a' rere n1 e„ ~o in eYid1en z.a con1 e la ;r.a„diolog· ia a bbia din10 . . tr.a to eh e l.a coleci ti ha effetti,·a111.ente una r ap<tt:ita di co11trazion e e di sv uota111ento, da11do cosl to.rto .a coloro i quali rite·n gon.o eh e la . . ua l)rin cipale fu11zion1e co11sist a 11wlla c.apa~ it a di i·iassorhi1nento d-ella bile, <liscute le var1e m odalita di son1mini str.azione della tetr.ajodo e d a fferma doversi p referire qu ella ora le. Illu Lra poi le fonti piu co1n1.uni di di.a~n os i coleci to()'rafica1 errata, co111batten·do 1'01Jinione oor11c·n te ehe un 'omb ra inten·san1 eaite 01)aca della , .. b . .. ia da considerarsi l 'indice sicuro della in tecr rita .a11a tomica e ehe, a ll• 'incon-• C"' tro, un 'on11hra1 tenue ·debba se1npre r1te n ers1 l espres ione di un.a .alter.azion e in fi an1m atoria clella par ete cistica. . Seco.nd o l 'f\ . 1'0111bra in ten ~.a n1 c 11t e OJ)ac.a to·nifica o)La(11to bu on potere ·di con re11traziot"' ' ne, men lre 1'0111bra tenue non e sempre e pr,essio1ne di llßa di.m.inuzion.e di cru e~ t o potere, a cquist a11do valore solo in union e a d altri sinlomi; occo.r re c1uin.di Ti cercare accurata111ente nl ter.azio n i di sede, for111!a1, ' 'ol u111e, ~ ~ O])ra tutl o &eguire attei1rtan1ente il processo d i s\·uota111en to sotto lo stimolo de i lre r ossi d 'uü\'O.

E:

LrYER..\~ I .

[ANNO XXXIX, Nui\ir. 241

POST A DEGLI ABBONATI. Al dott. c:. T. da C. : !

Da lla 1s.u.a doma nda n·on a ppa r1e se Ella de~idera un piccolo tra ttato di~ infortun.i stica gener~le o di infortun i ti:c.a . fJ1ecia1le -0 dell 'uno e dell 'altro insiem e. Per quanto rig u1a rda il prin10 posso cor1s ig·lia r e L ' inifo~·tii11istica m edico-legale deil Borri (Va ll.air1d i 1913); 0Lti,rn10 t1~att.ato di infortuni1... tica sp1eciale e la Traumaitologia del Lavoro di Ciam1p oliini (Pozzi, edi'Lor e l{on1.a). l.In trattato com p leto, gen ewale e . speciale, e c1uello del Borr i (U. T.E. T ., Torino). S. DIEZ. 0

1

VARIA ~ !ssenza congenita unilaterale dei muscoli pettorali . P . Petridis (Rev. d 'Ortlioped., n . 6, 193 1) 1;u·b1blica un c.aso di t ale r11.a lform.azione. Si tra ttava di un g iovan e di 15 a. cl1e si era ac1corto d·ell'infern1ita ·da solo 1 an·n.o p·er un.a cer ta di fli colta a sollevare e abdurre l 'arto ~ UJ)eriore sini.$.l'ro. Presen ta Y.a spian.ata la r e-g. l)ettorale sini . . tra, e a braccio abdotto era eviden te a l po ... fo del pil.astro a nteriore d ell 'ascelJa una larga piega cu tan ea cl1e nascon.deva il ' pilastro J)O t.eri o·r e, e eh e dal torace si porta,ra sulla f.acci:a i111Lerna della l j 2 superiore del b raccio. S'intervicn e ai1'r en do t ale piega lungo il isu o n1a rg ine libero, e sezion ando t1na robusta .apon euro "' i in e ... a contenuta; dopo J 'i1n.ter v:einto l 'infermo p uo solle, are ed ahd11rre ben e il b raccio. R. GRAsso. 1

==========::===============================:, Sulla terapia deUe nevralgie del trigen1ino.

Ricevia1nio: Nel 1927, nell a Sez. Pra Li ca del J>ol icli11i Go, pubblicai g li -0tli111i ri ~ uJ tati di u11a c ura .a r~eJ1oberuolica a „ ociaUa a l c hinin o, delle 11e,·ralo·iei essen ziali ·del trige111i110. . Da allora ad ~ oo,gi, h o, n att1ra1111.ent e J)rosegu1to, ·.on ~ u ~ li !Successi , lo ste o .m1elodo ~ u a ltr1 cas1· .st·· i11ili e-d 110 a·n.clte letto recen tem en te i-.ullo •,tes 'o Policlinico una bueve i·n tere sa11te i)ubb licazion e di un Coll.ega, cl1 e l1a impiegato il i11 io n1et odo. Poicl1e e probabi1 e r11e a llri . \.olleghi .praLici n o11 abitl1.ati .a J)Ubblicare i l fr11tto della J or~· espie rien za, abbian o 'J)oro, ato ~ru.el isteo1-a <li cu-r.a sar ei Jo,r o i11fill i. Larn.e1111te g ra to1 se :vo' . Jessero comunicarm· eo11,e, con la m agg1ore quan 1i l ~t di particolari, i risultat i otten UJti. Ale sa:p.dri a d 'Egitlo. Pro f. ALBERTO FuR fo Pt irn.ario l\if edico ·dell 'Osped·a·le I ta:lia n o cc Benito l\{us olin i » · · 1

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[ANNO

XXXIX,

NUJ\1 .

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SEZJONE PRATICA

POLITICA SAl\lITARJA E GIURISPRUDENZA.(*) Risposte a quesiti per questioni di massima. Sono ridotti del 12 % gli stipendi, le r e1nuner azioni, ece. e n on sollanto le indennita di earovi veri. A queste furono limitate le riduzioni stabi1ite dai decreti del 1927 : si dubito se n e fosse eolpilo anche lo stipe11dio, ma il Consiglio di Stalo ha ritenuto ehe soltanto le indennita di caroviveri siano state modificat e. E il Ministero si e uniformato a questa risoluzione. Ma, come h o detlo, la fidu zione del 12 % e generale e eolpi ce an rh e lo stipendio. 39° Dottor R. M. -

Non c'e disposizione speciale; ma Ja risoluzione ehe e stata pubblieata nel n . 4 del Policlinico e logiea. 11 contributo all '! . N. I. E. L. e dovulo in rapporto allo stipendio effetti vo ed attuale. Se in p assato ne fu piu elevata la misura e poi, per qualsiasi motivo, questrt e stata modifieata, il conlributo deve essere ragguagliato allo stipendio lordo quale e e non quale fu. La riduzione del 12 % n on puo csser e con siderata un on ere ma e vera e propria modifieazione del tratt amento economico cosl cletto et lordo » al quale e proporzio11ato il eonlributo all '!. N. I . E.L. 40° Dolto1· A. J\1. -

E stata ridotta del 12 % Ja retribuzione, senza eccezio11i. E d a ritener e eh e n o11 siano escluse da q11esto provvedimento g~11erale quelle retribuzioni eh e, ql1ando furono stabilite, corr ispondevano al m ini1110, eonsiderato allora n ecessario. E ovvio eh e sia eosi: il decreto 11011 fa distinzioni e colpisee qualsiasi stipendio, paga, ccc. e, peraltro, la intangibilita non risulta necessariamente dallo seopo di assicurare lo stipendio in misura minima, p ereh e l a riduzion e del 12 % presuppone una cor1ispondente modifieazione del eosto della vita e quindi non ~ltera il r a,pporlo tra lQ stipendio 1ninimo e i bisogni indispen sabili. Almc110 teorieamente n on e'e alter azion e, essendo la modifienzion e dei eosti una rondizion e sopravvenuta alla determinazione concreta del minimo. 41' D otto„ A. F. -

La riduzione del 12 % e gen er ale e colpisee non soltanto le indennita acces· sorie m a aneh e lo stipendio. 42° Dottor Ji'. G. -

Essendo laurea to in meclieina e ehirurgia puo esercilare qualsia&i parte del1'una e dell 'altra e, qui ndi, an eh e la odontoiatria. Non puo u sar e la qualifi ca di sp·eciali sta; ma puo designare la s ua attivita di odontoiatra. 43° Dottor R . R . -

testo unico delle leggi sanitarie altribuisce al Comune l a facolta di seegliere u110 dei eon eorrenti idon ei; il 1\Jinistero dell 'Inlerno h a dato pero istruzion.i nel sen so del}a n omi11a del primo gradu ato, salv1 motivi lcgiltimi di esclusione; e stato prese~tato alla Camera un progetto di riforma, ma non e aneora legge. Per gli ufficiali sanitari inveee la graduatoria . ' ' n ominare · il v111eola il Prefetto, il c:ruale deve primo graduato. . P~r il p~rso nale ospedaliero valgono 1e disposiz1on1 deglL statuti e d~i regolamenti locali : se non e prev ista Ja facolta di scelta, deve essere nominato il vincitore del con corso, eioe il 1)ri111 0 graclualo. 45° Dottor G. D. L . - L 'avviso del co11 cor so an11 u nzia ma i1on stabilisec le eond izion i del traltarr1ent? eco 11o n~ico: que te ri u ltano da~ r egola1nent1 gen er al1 e loeali. E da ritenere ehe la indennita sia dovuta corne agli altri impicgati, ar1ehe al persor1ale rlei laboralorio.

4q 0 Dotlor L. B. - Se il rego1amento

non obbliga il medieo condotto ed ufficiale sanitario alle visite di accertarr1en to e ai relativi certificati al fine di provvedimenti con cernenti la carrier~ degli impiegati, e da ritenere eh e Lei abbia dirilto a eompenso per la prestazione richiestale dal Podesla, non essendo questa obbligatoria per legge. 47° Dollor S. 0 . - Essendo fusa n ell 'Ospedale 1'opera pia ed essende Lei medieo stabil e e diret tore dell 'ospedale, e da rite11er e eh e non si verifichi una n ovazio11e sogge ttiva e il r apporto d 'i111piego p ermanga. Astra ltamente, pero, non si puo contes tare all 'an11ninistrazione il po,ter e di riordinare i servizi, i11 r elazion e agli scopi inerenti alla fusion e e, quindi, di fare quelle m odificazioni eh e possan o essere neeessarie nell 'i11 leresse del servi- · zio. In tal easo, d ato eh e, in co11er cto, Je riforme siano legittime, possono essere risoluli q11ei rapporti d 'impiego ehe n on sian o eompatibili col nuovQ ordinamento. Ma non e possibile fare ora previsioni , se rt-0n dal punto di vista mera1ne11te astratto eh e ho sopra considerat o. J1nporla invece stabilire eh e i1 su o r a,pport o d 'irnpiego n o11 e ne estin to n e sen z 'altro modificat o per effetto del1a fus ione. .

44° D ottor V. M. ·- Non vi e disposizione gene-

r ale eh e, ,per tulti i c.on corsi, obbJighi a n ominarc il prirno grad uato . Lei forse vuole riferirsi ai m edici condotti. Se e cosi, l a risposta e semplice: il {*) La presente rubrica eaffidata. all'avv.

lo~ale

G IOVANNI SELVAGGI

N B. - Ai qiiesiti degli abbonati si risp oride, i.n ogni caso, di r et ta1nen,te, p er l etter a. I quesiti devon o esser e inviati , in busta, accompag n ati dal f r ancobollo per la risposta e sernpr e indirizzati im!)er sonalmente alla R.edazione del « Policlinico », vi a Sistina 14, Roma. Le risposte. ai quesiti ehe n on richiedono esame di o.l lfi o sp eciali in dagini , sono gratuite. ecsel"Cen te in Oassazione, cone. legale del noetro periodic<>.


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« lL POTJICLINICO »

[ANNO XXXIX, NuM. 24]

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·NELLA VITA PROFESSION ALE·: CONCORSI .

Posn

VACANTI.

CALTABELLOTTA (A grigento). - Scad. 30 giu. ; lire 8000 e 4 quadrienni d ec.; riduz. 12 %; ela lim. .35 a.; t assa L. 50 . CALTAGIRONE (Catariia) . - Scad. 20 ag.; 3a. con <lotta urb an a; L. 8000 e 4 quinquenni d ec.; e ta lim . 35 a. 1

CAPAI"NORI (Lucca). -- Scad. 25 ag.; 2° cir cond ario ; L. 8000 e 5 quinquenni dec., addizio·n . L. 20 ·Ogni famig lia p ov . ecced ente il numero di 120; quota m obil e L . 1400 per c. -Y .; L . 2500 trasp.; L. 400 ambulat. ; riduz. 12 %; eta lim . 35 a.; tassa L. 50. CENGIO (Savo na) . - Scad. 15 lug . ; L. 8400 e 10 .bienni ventes. oltre L. 500 se uff. san.; e ta lim . .35 a. FONTANELLA (B ergarno). - . Scad. 31 ag.; con Berbato; p ianura, buona viabilita; chied . avviso .al Podesta. GENOVA. Comune. - E aperto un concorso pubblico per esami e .p er titol i ad un posto di chimico .assis tente n el Labor atorio chimico· comunale. Per l 'ammissione al concorso d eve essere presentata alla Segreteri a Municipale entrQ le ore 17 del 31 agosto 1932 d omanda in carta bollata da L . 3, corredata dai documenti (in carta bollata e debitamente Jegalizza ti) prescritti dall 'art. 8 del Regolamento 16 gennaio 1927, N. 155. (Vedere piu <lettagliatamen le i1el prec.ed. n . 23). LAl\·IPEDUSA e LrNoSA (Agrigento). Scad. 26 giu.; L. 8800, d et ratto il 12 %; 4 quadrien ni ; eta lim . 35 a.; servizio entro 20 gg. LENTINI (Siracusa) . Cong r egazione di Carita. 11 concorsq presso· l 'Ospedale Civil e e stato sosp eso fino a nuovo :1vviso.

.

Lon1. Ospedale Maggior e. - l\lledico pri1nario dir ettore; scad . 30 g iu . ore 17; titoli ed eventualm . \ßsa mi; L. 12.500 oltre L. 2500 ser v. att., L . 3000 ind enn. carica, dedu z. 12 %; 2 quadrie11ni e 4 quin. quenni d ec.; appartamento; eta lim. 45 a.; doc. a .3 Jnesi dal 21 mag. Cbiedere annunzio. MoNTAFIA n' AsT1 (Alessandria) . - Scad. 30 giu . ; L. 7000 e 4 quadrienni dec. , oltre L. 500 trasp., L. 500 uff. san . ; riduz. 12 ~{,; eta lim . 45 a. ~IonrGERATr (Salerno) . -- Scad. 31 lug.; L. 7000

oltre L. 2000 cavalc. , L. 500 eventuale incarico uff. san.; ritenuta J 2 %. Os1Lo L . 2500 12 %; 4 diploma

(Sassari) . - Scad. 31 ag.; L . 10.500 oltre cavalc., c ....v „ 4 quadrienni dec.; riduz. anni di eserc. profess. ; titolo di prefer. : in tisi oJogia .

P ERUGIA. Ammin. Prov . - . .Direttor e d ella Sez. med.-1nicr0Jg raf. d el Lab or at . prov. d 'igiene e profilaf:si. Proroga 30 lug. P oLA. Amminislr az. JJrov. - Scad. 15 lug.; dire ttore del Laborat. m ed .-microg r af. d 'ig iene e profil assi , Sez. chimica; L. 11.600 aume ntabili, ollre L. 2800 aumentabili di ser v. att., eventualm . partecipaz. utili, ecc.; riduz. 12 %; eta lim. 45 a.; tassa L. 30.

REGG10 EMILIA. Ospedrile di S. Mar ia Nuova. Scad . 10 ag., ore 18, quattro assistenti effettivi; L . 7000 e c .-v., indennita di guardia L . 10 ecc. ; tassa L . 50, 10; eta liID; . 35 a . ; titoli; doc. non anter. di 10 giorni al 10 m ag. Chiedere annunzio. Rivolgersi agli Uffici d eJJ.. 'Amministraz. (via Roma 31) . RosoRA-MERGO (.4ncona). - A tutto 20 giu., per Mergo; L . 7920 oltre L. 2640 cavallo od a u tomezzo, gia depurati; 5 quadrienni dec., c.-v.; eta lim. 40 a.; tassa L. 50,10; doc. a 3 mesi dal 22 apr. Chied. annunzio . SASSARI. Enle Provinciale p er la lotta contro il t r acoma. - I spettore dei servizi antitracomatosi; scad. ore 12 del 15 lug.; titoli ed esami; eta lim . 40 a.; doc. non a nter. al 1° !Uag.; L . 24 .000 lorde del 12 % e altre ritenute di legge; rimborso ~pese viaggio in l a cl asse; indennita chilometrica; divieto esercizio libero ~ chiedere a11nunzio. V ALDOBBIADENE ( Treviso). -

Scad. 31 lug.; 3° reparto; L . 7040 oltre L. 1760-2200-3000 trasp., c .-v.; additionale L. 4,40 sopra il 25 % d ella popolaz . ; tassa L . 50. VrcENZA. - Scad . 16 ag. Direttore sanit. del1'0spedale; st~p. base L. 20.000, serv. att. L . 3000, 6 trienni ventesimo, L. 4000 a11oggio; riduz . 12 %; et a lim . 45 a. al 30 g iu. j 4 anni in Ospedale; tassa L . 50, 10. Rivolgersi Segreteria. VILLAR PELLICE (Tori110) . Scad. 1° ag.; con BoEbio Pellice; L. 9000 e 5 •1uadrienni dec., oltre L. 920 trasp.; riduz. 12 %; eta lim. 45 a. VoLPAGo DEL l\lloNTELLO (Treviso). - Scad. 30 giorni dal 20 maggio; consorzio sanit. del f\.fontello; L. 9500 per 1000 pov ., addizion. L. 5, cavallo lire 2500, se uff. san . L . 500, 5 quinquenni dec ., riduz. 12 %; eta lim . 40 a.; bien11io di pratica ospe<;ialiera o cq-ndotta. Chied. an nunzio. ZARA. Dire ttore della Sezione Medico-Micrografica, <;1.irettore d ella Sezion e Chimica, coadiutori ,p er tutte e due Je Sezioni del Laboratorio J?rovinciale di ! g iene e Profilassi. II COilCO·rSO e prorogato al 12 luglio p. v. ·Per informazioni rivolgersi alla Segr~teria d ell 'Amministrazion e Provinciale di Zara . 11vve rtenza. Quando non e altrimenti indicato i con cor si s i riferiscono a condotte medichechirurg ich e, i compen si allo s tipendio b ase.

CoNCORSI

A PREMI . ·

Premio llal o-Argen.tino cc Alessandro Lustig ».

E istituito presso l a Facolta di Medicin a e Chirurgia della R . t Jniversita di Firenze il premio ItaJo-Argentino della Fondazione « Alessanoro Lus tig >' da conferirsi, og·ni tre anni, al mig lior l avoro int'oito di fisio-patologia o immunoilogia e hacteriologia. Posso~o concorrere al ,premio i Jaureati in medicina e chirurgia oriundi arge11tini o italiani , e h e abbiano con seguito l a ·Iaurea da non oltre cinque anni. 1 con correnti, entro le ore 24 del 20 maggio 1933, dovranno presentare alla Segret eria d ella R. Uni''er sila, pinzza ,S. Marco 2, domanda in carta legale da L . 3 corredata dai segu enti documenti : a) certifica to di laurea; b ) certificato di nascita;


!ANNO XXXIX, Nul\L 241

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SEZIONE PRATICA

certificato di nazio11alita; d) lavori 1nanoscritli coi q11ali intendono prendere parte al co11cor so. 1 lavori presentati devono essere inediti, datl ilografati, in li11gua italia11a, contraddistinti co11 un n1otlo, ripe l 11to st1 busta, non trasparente, sig illata, contenente, in una sch erln, il Il ome e l 'indirizzo del con.corrente. Il premio,, ~ t111ico e indivisibile, a111111ontante a L. 5000, verra co11ferito non ol t re i 1 1° noven1 bre 1933. Corico r so I nternazi oriale p er un bendaggio emostatico. La Co,m missione 111ternazionale per l a st andar<lizzazione del materiale sanitario con sede presso il Comitato lnlernazionale d ella Croce Jlossa in Ginevra, prendendo in con iclerazione il voto emesso dal VI Congre so di ~Iedicina e Farmacia mi lila re (1'Aja, giug 110 1931), ha deci so di indire per 1·an110 1982 u11 co11cor o i1er il b end aggio e1no,_ l'tatico di g t1erra. Le cor1di~i o rai o n o le segu enli: ll b enclaggi0 en10 tatico di urgenza d eYe essere se1nplice, i1oco ingombrante, di facile aJ.>plicazione e maneggio anche da pai:te di personale 11011 nlPdico. Esso cl eYe essere costruito con n1a terialc dura turo, pos ibilm cnl e scn za cautchouc e di facile con ervazio11e c no11 dovc essere l esivo p er i t essuti. P er i11forn1ar. i ri,·o lger si al Co111ilat o Internazionale d el.la Cr oce Ros a, Ginevra. c)

Premio Riberi. La Reale Accaden1ia di Medicina d i Torir10 apre i l ron cor so al X V premio Riberi di L. 20.000 (m eno l::t ta sa di ma11omorta) . Possono cortt;orrere i lavori scientifici di argorr1ento apparte11enle alle discipline mediche in genere e tali eh e segnino un importante progr esso 11 el ramo dello scibile <'Ui si riferiscono. Sono amn1essi i l avori st ampati o scritli a macchina in lingua ila1iana , latina, fran cese, inglese e ledesca; e sono lampa ti , devono essere ediLi clo l)O il 1927. I l avori sara11110 inviati in piego raccomandalo in doppio esemplare all 'Accademia , clella quale riID(1rranno pro:p riela. Qualora l 'Accademia aggiudiel1i jl premio ad un l avo ro scritlo, queslo dovra essere slampato dall 'autore prima eh e scadano i duc Cl nni dal conferimento del premio; l 'ammo11tare rl i ques to &ara co11segnato solo d op o l 'i11 vio all Ac~ ademia cli u11 d oppio esen11)l ar e cl el Javoro st ampalo. Sono acce Ltati per il con corso i lavori cl1e ri sul~ tino s.pediti all ' Accademia J1on ollre il g iorno 31 dicembre 1934. J11 ogni caso scorsi due m esi da qt1estu termine, il concorso s'inl e11de chiuso, ed i lavori giunli dopo, a11cJ1e se spediti i11 t e111po u Lile, non saranno presi in considerazione. Gli autori i1ella letter a di invio, accenneranno aJle parti o agl i argomenti piu importanti dei l or o scri t l i ed opere c;h e b ti111a110 d overe maggiorme11t c ii ssar e l 'attenzione dell '_l\ccademia giudicante. 1

Pr0mio « .4 cfiille Sclavo ». La scadenza de l primo co11corso al premio b·i ennale l< Achille Scl avo >, c=ti L. 10.000, fondato dal1·1stituto Opote~·a.pico Nazional e di Pisa e gia apert o con avviso cli co11cor so rlel 1° ottobre 1930 ed ora assunto so tto il l)c.tlrocinio del Consig lio Nazionale delle Ricerc be, e ,p roroga t a al 30 giugno 1933, anno XI.

1 1aYori da prese11larsi al pri1110 co11cor so per il cc Premio Achille SclaYo » c.lovra11no portare u11 co11tributo originale, sia CQn ricer ch e sperimentali, sit1 m ediante studi ed osser vazioni cliniche, alla fisiopatologia di uno dei segu enli organi: a) Cort eccia surrenale, b) Pancr eas, c) Ovaio (come ghianclola endocrina). Per essere arrLmessi nl con.corso i lavori dovran110 pervenire raccon1a11clati nl Consiglio Nazionale delle llicer che, Ministero d elJ a Educazione Nazionale, vial e d el Re, Roma. 11 co11corsq si svol g·er a colle 110-rme e condizioni t abilite d allo Statlrto il el cc Premio Acl1ille Sclavo >> cl1e s'invia, a ricl1iesta, 1lal Con siglio predetto. 1

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. La Facolta di m eclicina e ch irurgia cli Par1na 1 a(l u11ar1i1nita, h a prop osto il passaggjo d el p,r of. Giovanni Razzab oni uall a ca t tedra di palologia sp ecial e chirurg ica a quelJa di cli11ica chirurg i ca. Rallegr a111e11li all 'insigne s ludioso ed 01p er a lore. on o abil ita lj alla liber a docenza i <l o LLori: icol a Do11niiio in analomia 11r11ana norn1nJe; Attilio ()n1pdei Zorini in clinica m edica; ~1iche1e De Luca e ~[anl io ~Iontanelli in clinica o'C ulis lica; Emilio J~ort~ irt elinica ost e trica e g i11ecolo,g ica; l\ilanlio Fabroni in cli11ica otorino l::iringoiatrica ; Giulio Roi in clinica p e<lialrico; f\i[ario Lapidari in patologi a generale; 1'omma..,o Anardi, Carmine Guerrj ero, \iena11zio '(.,ozzi , Alfred o Rindone e Donato Vallon e in patolog i a sp eciale cl1irurg ica; Alfredo Fontana e Rosario calabrino in ,patolog ia spe{'i ale n1Pclica; ß.Iich el e Bol affio in r nrliologia e radioter·1pia; Vil Lorio De Bonis in lisiologia. 1\.ll a catLedra di Clinica o. Le 1rica dell 'UniYer sita l iber a cli Bruxelles o s tato chia111a to il prof. Aug u sto v eyn1eer sch , in sos tiluzione d el prof. VaJere Cocq, il quale va in riliro per limili cl 'eta.

11 dott. llaymond l'? . Lo11 gacr e e nomi11ato dir c ltore d ei Servizi miliLari di aeronauLica degli Stali Uniti, i11 soslill1zione del dott. Har ol cl J. Cooper, ehe h a rassegr1a lo le dimi.ss ioni i1er assu1nere il compito di con s111en le sa11itario i11 un a Casa commercia1e. La clo tt.a l\if. Condat e no1ninata professore di ter n1pia alla Facolta medica di Tolosa.

La Facolta medica di Berna h a propos lo la seg ue11te lis ta di eandidati alla ca lledra vacante di pediatri11 : primo et e<jtlo lo co Granzm an11 (Ber 11a) e György (Eidelberga) ; secun.do loco Hottinger (Diisseldorf). Il dott. H . B. van Dyke, professor e di farmacologia all 'Univer sita cli Chicago , e n ominato professore d ella stessa clis<:iplina e direttor e dell 'I tilu tq Farmacol ogico prcsso il « Peipir1g Union rviedical College n cii P eipi11g· (Cir1a); l a nomina avra decor so dal l •) agosto.

IJ dott. F elix: vo11 Mikulicz-Radeckj, di Berli110, e cl1ia1nalo alla cu ttedra di g·i11ecologja e ostetricia dell 'Universita cli Kö njgsb er g. 11 prof. Leopold Lieb L'vitz, direttore sanitario clell 'Osp edale Ruclo] f Virch O\V di Berline, e nomi11a lo n1e1nbro corri ·p o11den le cl ell 'Accademia di l\Ieclir ina di Ne"v York .


952

«

IL

POLICLI~J CO

NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Padova.

Nella

~.

Universita.

Do111e11ica 22 mag·gio nella R. Universita venne ina ug·urata la « Settimana Medica » sorta per inizialiva del prof. lVIario Truffi, segretario del Sindarato Prov. d ei Medici Fascisti e direttore della Cli11ica di Der1natologia. Erano presen Li l 'ort. J~ u­ genio Morelli , segr etario nazionale del Siudacato dei Medici, S. E. il Prefetto, autorita civili e n1ilitari, i ,professori della Facolta f\1edica e nun1erosi sanitari iscritti al corso. Apre l 'adunanza il prof. Truffi illustrando il valore del mantenere i contatli fra il professionista la11reato, anche da tempo, e l 'ambie11te universitario. 11 prof. Fasiani eo1ne preside della Facolta Medica p orge il saluto ai convenuti compiace11dosi di vedere come siano state numerose le adesio11i e le iscrizioni al cor so. ' L '011. Morelli pronun cia quindi il discorso inaugurale mettendo in evidenza la figura del m edico nei rap1porti della vita sindacale, secondo l 'indirizzo dato d al Capo del Governo: il m edico italiano sentl. con gioia la parola del Duce del Faseis1no. Nel inovimento della vita sindacale entrano a11ehe questi <'...Orsi ehe 1nanten gono attivo il collegamento fra vila professionale e vita universitaria, conce tto ehe ebbe per prin10 assertore il compia11to quadrumviro Michele Bianchi, il quale pensava di proporre la con cessione di licenze speciali ai medici condotti .p e r ch e trovassero tempO' di aggiornare la loro coltura. Le p arole dell 'on. Morelli sono state aceolte da ealorosi insistenti ap.p la,usi. ll prof. Pelleg rini, direttore dell 'I sti tuto di Medicina Legale, tiene l a prima lezione del corso trattando il t ema « L 'attivita professionale del medico ed il nuovo c~odice ]>enale ». Illustra i molteplici doveri del medico specialmer1te in rapporti ed interferenze eo~ la nuova legislazione ,pena1 e e di procedura penale: par]a quindi di tulto cio ehe si riferisce a de,n 11ncie per aborto, risarcimen ti a <ianneggiati, obbligatorieta di perizie, denur1cie di lesioni ecc. L 'O. alla fine del suo dire fu molto festeggiato dagli ascoltatori. PLI•'. 1

,

lllr RJcordlamo l'importante volume :

Prof. oott. DARIO MAESTRINI

IL

CUORE DEL TUBERCOLOSO (STUDIO MORFOLOCICO, CLINICO ED ANATOMO·PATOLPCICO )

Prefazione dell'On. Prof. EUGENIO MORELLI Ecco l'Indiice-SommaTio di quanto nel volume e trattato: PREF.i\ZIONE - INTRODUZJONE, pa.g . 1. - PARTE I. Morfologia clinica del cuore normale (in quattro eapitoli), pagg. 3 a 32. - PARTE II. Morfologia clinica del cuore del tubercoloso (in quattro eap.itoli), paigg. 33 a 58. - PARTE III. Sulla tunzionalita del cuore del tubercoloso (in sette -0apitoli). pa,g.g. 59 a 194. PAR-TE IV. Alterazioni anatomo-patologiohe de1 ouore nel tuhercoloso, pagg. 195 a 212. - PARTE V. Riassunto e conclusioni, · pagg. 213 a 222. - PARTE -yI. conclusioni generali, ·p ag. 223. - PARTE VII. Blbl•o· grafia, paigg. 224 a 230. - PARTE VIII. 1ndice alfabetico degli autori citati, pagg. 231 a 232. Volu.m e in-8°, di pagg. VIII-232, niti·d amente stampato su carta semipatinata, con 107 fi gure e 60 tavole intercalate nel tee·t o. P.rezzo L. 3 0, pin le speee P<>St&li di epedizione. Per i n<>Stri abbonati, S"Ole L. 2 5, 6 0 in porto f.ranco. 1

Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI - Ufficio P06tale Suooursa le diciotto - ROMA.

»

[ANNO XXXIX, NuM. 241,

NOTIZIE DIVERSE. 1° Congresso internazionale snll'asma. Co111e avevamo annunziato, .si c svolto a Mo11tDor e (l~raneia) nei giorni 4 e 5 giugno ; tra i relatori e stato il .prof. Frugo11i. Daremo notizia dei lavori 11el prossimo iium~ro .

1° Congresso internazionale suJ reumatiHmo. Questo Congresso, ehe doYeva aver luogo a Ro111a e eh e era stato differito, si terra invece a Parigi, dal 13 al 15 ottobre, con lo s tesso programma, per invilo della Lega fran cese contro il reumatismo. Verranno fatte di1nostrazioni. di malati in Ynri ospedali ~ dimostrazioni di roentgenog-rafie. Per infor1nazioni rivolgersi alla « Ligue internationale contre 1e Ilhurnatisme », Keizersgracht 489, .i\ms terclan1, ,) Ja11cla.

2° Congresso internazionale di chirurgia ortopediea•. La Societa internazionale di chirurgia ortopedica terra il prossi1no congresso a Londra, dal 19 al 22 luglio 1933, ·sotto la presidenza del prof. Nove-J osserand , di Lione. 'fe1ni: « n meccanismo· dei 1novimenti articolari i11 generale », « II trattan1e11lo delle coxiti tt1ber colari )) ; tra i relatori e il prof. Delitala. Per inforrnazioni rivolg·ersi al segretario generale della Societa, Dr. Delchef, rue Montoyer 34, Bruxelle·s, ßelgio.

1° Congresso internazionale sulla litiasi biliare. Ricordjamo ehe e indetto a v'ichy dal 19 al 22· settembre. Le fcrrovie francesi baILno co11cesso agli aderenti u11a riduzione del 50 %, sotto forma di buo11i individuali. La va]idita di tali buo11i, ehe doveva essere di 15 giorni, e stata prolungata ad un mese: cosicche potranno essere u tilizzati dal 1° al 30 settembr.e, in ti1oclo: da per111ettere ai medici, sop·r atutto stranieri, ehe assistera11no al Congresso, di soggiornare pit1 a lungo in Francia, qualora lo desiderassero. 1 buoni saranno valevoli dalla stazione front iera a V ichy e ritQrno con passaggio facoltativo da Parjgi. 'futte le domande di informazioni, le adesio11i, le quote dovra11no essere inviate al dott. J. Aimard, segretario generale del Congresso, boulevard des Capucines 24, Paris (!Xe). La quota di iscrizione e di franchi 50 per i membri titolari con cliritto alle p11bblicaziol1i del Congresso e di franchi 25 })er i men1bri associati. 11 lirnite delle iscrizioni al Congresso e fissato al 1° ag·osto. ·

10° Congresso nazionale di radiologia. Nei giorni 22-25 n1aggio e stato tenuto a Parma, con l 'intervento di piu di 400 radiologi italiani e di n1olti stranieri, il X Congresso nazionale di Radiologia, sotto: la presidenza del prof. Rossi. Al congresso era annessa tina mostra grandiosa di apparecehi. l~elazioni del Congresso: « lVlalattie polmonari acute e croniche » rrelatori \ Tallebona di Genova e Ni<:otra di Catani~); (< Malattie del tenue e del crasso » (relaLori Piecj11i110 di Napoli e Vespignani di Padova); (< Le lesioni da raggi » (relatori BelJ11cci di Perugia e Ratti di Milano). II prof. Pao-


SEZl ONE PRAT1 CA

lucci , cli11ico chirt1rgo tli Bolog n a, h a te11 ulo la conferenza ina ugurale, sull 'ascesso pol1no11ar e. La relazione sul tema deJle malattie polmon ari cro11iche ha dato luogo a una inter essante e proficua discussio ne Sl1lln profilassi antituber col are : ad essa ha .partecipa l o l 'orL A'Iorelli e i e ricon osciu ta l a necessita d ella cartella r adiologica n elle sc uole carlella che d ovrebbe seguire s uccessiva111e11te' il b a111bino. I con g r essisti riuniti hanno c111esso un orctine clel g ior110 d a presentare al Duce. La relazione sulle nlaJattie del tenue e1d el crasso h a dato Juogo a una discu ssion e i11Leressante .a 'C ui hanno partecipato i proff. Paolucci e .L~ot~~ il quale h a voluto din1ostrare ai con g r ess1sti l 11n-p ortanza della ~indrome addomi11al0 d estra dal punto ai vis ta r acliologico e sulla caten a delle lesioni eh e e po sibil e con statare al taYolo operatorio. • Hanno parlecipato alla discu ione numerosi or atori e specialmcnte il ,prof. Bu i eh e h a ribadilo l 'assoluta importanza della nicchia come ~spressione di un 'ulcera. rluode~ale: . l a presenz.a d i u11a nicchia dcYe a u Lor1zzare 11 ch1rurgo a r1cercare l 'ulcera anche e es ternan1ente non clorvessero apparire alter azio ni g rossol ane. Il Con gresso h a proceduto alln nomina <l el nuovo Consiglio direttivo n omina11do presidente i l prof . Sicilian o e sceglie11do Perugia a sed e d el l 'XI Congr esso (1934), sotto la ,presidenza cl el prof. ~'Iil u11i.

Convegno dei chirUI·ghi dell' A.1ta Italia. Si e t enuto a Torino , com e aveYamo an nuuziato, n ei g iorni 28 e 29 inaggio, p er iniziatjva d ella Sociela Piem ontese dt Chirurgia. All 'inaugurazione p arlarono il Podesta di ~ori­ no Thaon d e Revel, il pre idente della 1Soc1e la, pr~f. Donati e i .pr off. Pivano e Caccia; questi p orto l 'adesione del Corpo sanitario militar e. . Ai l avori h anno preso parte parecchi reputa t1 chirurg bi s tra11ieri: Forgue di Montpellier .Cch e svol se una comu11icazione su « Cio eh e l a ch1rurgi a d cve al.1 'erniologia italiana »), Lerich e di Str asburgo, L . Apel di Londra, Carach an di B~rcell ?na, F. de Qucrva i11 cli J3erna, C. Hensch en. d1 .Bas1lea, T . Czerenlzes cli Budapest, F. P edott1 d1 Lugano ecc. . . Un ricevimento venne offerlo ai con g r ess1st1 n elle sale del Municipio, dal Podesta. Ad un t!a ttenimento d 'arte varia si produsse, .p er l a prima Yolta , l a Sezion e torinese dell ' Associazior1e m edici mu ici sti ilaliani.

Nella Societa Italiana Fascista di studi scientiflci sulla tubercolosi. 11 6 marzo n e11 'Ate11eo di Venezia, ebbe luogo l 'assemblea gen erale d el la Sezione venela; 1.a presiden za ne e s la ta aJ'fidat a al prof. A11ton10 Gasb arrini.

Societa Francese di f oniatria. :E stata forncla la il 9 inaggio, a P arigi, p er lo s tud io scien tifico e pratico delle questioni relative · alla fisiol ogia e alla patologi a d ella voce .e della p ar ola . L 'Ufficio dell a Societa colllJ>re~de il , prof. l\ii oure, presidente, il dott. Hautant e 11 prof. Le1nailre, vice-preside n ti. II dott . 'farne~ud, seg~e­ tario gen er ale, c incari calo di dare le 1nformaz10ni · indirizzo: ave11ue de l a Gra11de-Ar111ee 27, Pa' ri (XVIe); Fran cia.

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Nell'Opera Maternita e lnfanzia. Il R . commissario dell '01)era Nazion ale l\faternil a e I11far1zia Sileno Fabbri, l1a convocato a Roma p er giov~di 15 correr1te, tu tti i delegati i-. Lraordinari delle n ovantadue F ederazioni provi11 ciali p er esaminare e discutere i proble1ni inter esan ti l 'ordinam ento e il funzionamento dell 'Opera speci almente in: r elazion e alle nuove dire ttive d elle quali e stata data r ecentem ente notizia . L'adunata si terra all e or e 10 in una sala del Ca111pidoglio.

...

L'apertura del Policlinico a Pavia. Il 31 maggio tutti gli istituti e tu tti i seryizi e i tenti n ell 'O&pedale San Matteo di P avia sono . La ti trasferiti n el nuovo Policli11ico. In d odici gior11i senza alcun incide nte, e s tato co1upiulo il trasp~rlo di circa 400 ·d egenli con tutlo il n1 ateriale 11ecessario al funzionamento dei r eiparti clinici e d egli is tituti predisposti all 'in segn am ento. Dal 1° giug no i ser vizi di acce~tazione p er gli infer~i .e di pronto soccorso funz1onano nel nuovo Pol1cl111ico San Matteo. L 'amministrazione fasci ta d el an Matteo, di ct1i c consiglier e d elegato J'011. icol ato, h a. sapulo arlempiere scrupolosame11te _alla c?i:ivenz1one s tipula la fra j l romune ~ l 'uu tor1la m1l1tare, p er cu i i l vecchio ospedale do eva esser e consegnato Jibcr o il 1° giug 11 0 (p er la lrasfor1nazio11e in Scu ol a alJievi ufficiali d el Genio). i

Le opere antitubercolari in provincia di Trapani. La Cassa azio11ale per le Assicurazio11i Soci ali : la costruencio, a Torrebianca, n el comune di Mo11: lc an Gil1liano, u11 Sana torio anlitulJercolare capace di 150 p osti-le lto. . . . A ~Iarsal a e pro.n to un modern1ss1mo d1spen~ario ed 11n al tr o e sta to dato in appalto per Cas telve trano. A Trapani e i1t via di r ea lizzazjon e un Preven: lorio ;per fanciulli dall 'eta dello ~vezzamen.to a1 sei anni · l 'istit11zion e fu p en sa la in omagg10 ed i11 occasione de lle nozze dei Pri11cipi di Pien1onte ; p er essa e accant0:nato u~ mil.i~~1e, c~m~ riferin1mo a suo t empo. La c1tta d1 I rapan1 g1a pos: siede il Sa11atorio << l\tIDria Serraino Vulp itta », d1 c ui deni1nü altre vol te 11otizia, e l 'O~pizio l\1arino t< Riccardo Sieri P cp ol j ». Con i mezzi del Co n sorzio Provjnciale Antitubercolarc sonQI ora in via di alles limcnto i disp e11sari ~li Alcam o, Castcl vetrano e Mazzar a del Vallo. P er tal 1nodo la provincia di Trap ani verra . ? pos erlcre un 'att rezzatura antituber colare delle p1u complete e perfette. 1

Nuovo ospedale navale negli Stati Uniti. A Seattle (Washing ton) e stata depost a la prim~ pietra di un nuovo Ospedale p er Ja Marina degl1 Stati Unit i ; la· sp esa e preventivata in 2 milioni cli do,l l ari1 ossia circa 40 milioni di lire it. E d es tina·to ai g ·u arda-cost e, all e guardie di polizia n aval e, ai marinai militari e civili, ai veter ani.

Come tLn ospedale ha fatto aumentare i st1oi proventi. L 'Ospedale statal~ n . 2 d el Missou r i. (Osp edal.e <li S. G iuseppe) h a fatto aumentar e i provent1, po ne1tdo a cul tura inten si\' a .l e su e te:re, . vaste 500 e tlari. Vi sono stati adde lt1 12 fa ltor1 V1 son o ancl1e actibiti i pazienti le cui condizioni di salt1te


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t< JL POLICLINICO »

ronser1to110 qt1alche 1aYoro. Nel 1931 la produzione di frutta e di ortaglie ha i1nportato piu di 3 i11ilioni di lire jt. : questo reddito eleYato dimostra COin:e la produziöne sia stata otlimamente organizzata.

Nuovo sanatorio alpino francese. E stato inaugurato a Brian9on un grandio· o sa11atorio per tubercolotiche; la localiLa, <lall 'aria purissima, conta in media 300 giornate di sole all 'anno. L 'istituto e riservato in prevalenza a infermiere. Alla cerimonia inaugurale intervennero due ministri ~ ~ rappresentanti delle Facolta mediche di Parigi ~ di Lione.

Conferenze del prof. Diez in Spagna. lnvilalo da vari E:Qti culturali, il prof. SalvaLore Diez ha tenuto in ,Spagna una serie di cor1fere11ze. Nei giorni 23 ~ 24 maggio tratto a Madrid: « La simulazione e la personalita dell 'infortunato » e «La Carta del Lavoro e l 'assistenza sociale ai lavora Lori in Italia », rispettivan1e11te 11ella Scuola Nazionale cli Sanita e nell 'Istituto di rieducazione degli invalidi al lavoro. II 27 ed il 28 maggio a Barcellona, nell 'aula della Clir1ica chirurgica, parlo su t< II p roblema dell 'auLolesionismo ed i suoi fattori eco11o·m ici, afil:bientali e p sichici », e nell 'Accaden1ia• di !vledicina su i Cl Criteri medico-sociali ~r la riparazione del dan110 riegli iiliortuni con riferin1ento alle legislazio·n i italiana e spagnola n. Assisteva a questa co·n ferenza il d~pulalo Trabal in rappresentanza del Governatore. Nel presentare iJ prof. Diez, furono pronunziate p arole di amin:irazione p~r lo sviluppo assunto dalla m edicina del lavoro e sociale in Italia e per i pr0Yvedin1enti adottati dal Governo Fascis.t a; il Diez rispose in lingua catalana, porlando il saluto cle1Ja Scuo,l a di perfezionamento di m edicina del lavoro di Roma. Il 29, di frQnte ad una eletta schiera di dame iofermicre, il prof. Diez disse della « Infermiera della Croce Rossa italiana in guerra e nelle opere sociali in pace n dando Iuogo ad una schietta ma· 11ifestazione di simp-a tia per l 'ltalia. II Vice Console italiano ehe assisteva alla co11ferenza, nel ringraziare il prof. Tornel, direttore dell 'Ospedale gestito dalla Croce Rossa, ~ell '~nt't~­ siastico salulo rivolto al nostro Paese, m1se in Tl· rilievo i vincoli di amicizia fi: aterna ehe uniscono Je due nazioni laline. 1

1

La malattia dei minatori. II proI. Luigi Devoto, alla Clinica de! Lavoro di Milane, per i11iziativa della Societa italiana di medicina del l avoro, ha rievocato, a propösito del cinquantenario del 'fraforo .-J el Gottardo, la cosj detta cc malattia dei minatori » od anchilostomia i. Rievoco i contributi recali alla conoscenza di qt1e La maiattia da Dubini, Perroncito, Bozzo,Jo e altri ilaliani.

Per la lotta contro la brucellosi in Argentina. La Commissione nazionale argentina per lo studio della febbre ondulante h a diramato una circolare ai medici, ai veterinari ed ai laboratoristi, per la raccolta rigorosa di dati, necessari onde valu lare l 'estensione del male e organizzare Ja lott a. La egreteria della Con1mission e ha sede in Bueno ~ Air es, Velez Sarsfield 563.

.-\~xo

XXXIX, Nul\r. 24)

Nella stampa sanitaria. l1 cura della Societa delle

azio11i , ha i11iziato Je pubblicazioni un Bollettino triinestrale dell 'Organizzazione d 'Igiene, in duplice edizione (in li11gu;\ francese ed in lir1gua in·g lese), destinato ai lavori ehe si com,piono sotto gli auspici di delta Organizzazione. II primo, fascicolo roca un articolo reclat.l.oriale introduttivo e sette re1azioni (vaccinazione antidifterica, vaccinazione antirabbica, polmo:Qite tropicale, approvYigionamento urbano del latte ncl nord-_l\J11erica, insegnamento della medicina in Inghillerra, assistenza sanitaria nelle zone inondate della Ci11a). L'abbonamento annuo impo:rta 10 franchi svizzeri. (Rivolgersi al: « Ser• \iice rles Publications de Ja Societe des Nations », Geneve, SYizzera). „ i

1

Mostra artistica medica a Marsiglia. Come Parigi, anche ~larsiglia ha il suo « salo11 de n1edecins », ove si espongo110 lavori artisti~i eseguiti da meclici o da p er sone delle loro fam1glie. Vi figurano pitt11re, scullure, acqueforti, intagli, cesel1ature ecc. Le mostre lnediche di Marsiglia sono limitate ai inedici della provincia, della Riviera, della Corsica e delle tre colonie francesi nord-africane. Di rece nte si e inaugurata la 5a. inostra , nei locali della galleria Detaille (La Canabiere 77).

Regolamentazione delle specialita farmace11tiche nel Brasile. Con decreto recenLe e slato· regolamentato l 'esercizio della professione farmaceulica nel Brasile; tra l 'allro, viene disposlo ehe la licenza per le specialita farmaceut iche decade dopo cinque an11i: Lrascor so questo periodo dev 'essere rinnovata. 1

Viaggio medico sulle .A.lpi. Avra Juogo dal 2q giugno a1 6 Juglio, sotto ~l patronato della Facolta inedi~a di ~ione:; .sara d1retto dal prof. Laignel-Lavast1ne d1 Par1gi; luogo di riun.ion~: Grenoble. Rivolgersi a: Secretariat du Voyage Medical internatio11al dans les Alpes, La lVCnlq.11 (Herault), Francia.

Crociera Polare Economica Turistica. Si fa noto eh e si sla orga11izzando una gita nelle regio11i polari, per il :prossi1n? agosto. ?i visi~era11110 i fiords norvegesi e il Capo· Nord e s1 raggiungera lo Spitzbergen, dove alJ a baia dell.a Maddalena e alla baia del l{e, De Pinedo, Nob1le e Amudse11 slabilirono le loro stazioni per la scoperta del Polo. Si raggiungera anche la banchisa, il ghiacciaio polare oltre l '81 paruJl elo. Il viaagio riuscira quanto mai interessante per le parti;olari vedute, i ,paesaggi, j panorami ecc. n piroscafo e un tra11satlantico clell a Amburgo-An1erica a classe unica , senza etich etta, e presen ta · Lutt~ il conforto di bordo. La spesa si aggira sulle L . 2500, con partenza e ritorno ad Amburgo, escluse le escursioni facoltative ehe pure sono a 111olto buon prezzo Per illteriori informazio11i scrivere: dott. prof. Qualtrocio·cchi, piazza S. Lliigi Clei Francesi 34, Roma. 1

Apprendiamo all 'ultimo momento la morte de1 pro·f. LUIGI PAGLIANI. Dell 'illustre ~ compianto igienista ci occuperen10 in un .prossimo numero.


[.A.~:\'O

XXXIX,

~Ul\I.

24]

SEZIONE PRATICA

RASSEQNA. DELL.! STAMPA. .MEDICA. Presse Med., 5 mar. -

A. BESREDKA. Batteriöterapi::i intestinale non s.pecifica . - F. RAl\iOND e J. D. P0Povrc1. Fisiopatologia d el tubo cliger. Prensa Med. Arg., 30 gen. - J . D1Ez . Tiroidite leg11osa di Riedel. - 10 feh . A. L. L6PEZ. Biotipiologia . - P. M. BARBARO. Endocrinologia e reumalis 111i. Soc. d. Höp., 19 feb . - D. PAULIA e al. Encefalo1nieliti' atipich e dopo rivaccinaz. jenneriana e dopo morbillo. Mediz. Klinik, 4 mar. - R. Scal\11n1·. Proteinot erapia. - B. K1s cu. Irradia.zione dei riile si autonomi. Klin. Woch., 5 mar. - B. Zo_ DEK e H. KnoHN . Or1none del lobo medio dell 'ipofisi. Jtfünch. Med. Wo ch., 4 mar. - MEINJCKE . Sulla se rologia d ella sifilide. - BECR. Ricam bio del ferro nel neonato. Mediz. Welt, 5 mar. - ·Numero sull a tbc. A1rter. Journ. Obst. a. Gyn., feb. - A. H. BILL. La nuovissima ostetrici a. - S. D. SoULE. L 'attivit.3. della tiroide nella gravidanza norn1ale . P. '-IV. Cool\ms. Compito d elle infezioni locali n ella lossiemia gravidica. Revue Neurol.' feb. - A. vVIMl\lll!.R. Le infezio11i ac ute, n on suppurate, del si stema nervoso. !~evue Med.-Chir. des Maladies du F6ie, du Pancreas et de l a Rate, gen. -feb. - · C. P. I.EBLOND e A'I. AsNEL. Il istema ret. -e11dot. L . B:ETRoux e P . MoNNIER. Col aluria. Riv. Ital. di T er ., 30 gen. L. B1ANCALANA. Nu ova cura dell 'ulcer a varicosa. Aiorgag_ n iJ 21 feb. - T . R1cozz1. Le ast enie endocrine e la loro t erapia. A. r ch. lt. di Chir., 1. - ~I. AGRIFOGLIO. Ste nosi croniche del duodeno da perivisceriti . - C. TRINCHERA. Tumore d el g lomo car otid eo; asport az. / Jr a.sil-Med., 13 feb . - A. ALEINO. Contagio d el 1a blenorragia infant. JJresse Med. , 9 m a r . - 1\I. CH1nAY e R. GEROLAl\11.

95&

La crisi biliare. ~· l\1ouRE e R.-H. ~IARTIN ­ ·rro mbo-flebite d a sforzo. Riforma M ed., 5 1nar. - NI. GAYAZZE.Nl e G. c„ BEsozz1. Alcaptonuria e idrati di carbo11io. J\1iner va Med . , 3 mar. DALL 'AcQUA . Studio, radiologico della rr1ucosa gastr. AJ·cli. l sl it. Biochim. Jt ., feb. - R. ScALABruNo. Flora batterica d egli a„ ce ... si gan gren osi polmon. Lancet, 12 111ar . - H . U. F u LLERTON e al . TratLamento dell 'uremia. diabetica. Manch . Med. Woch., 11 mar. BunKARDT .. Trattam. d ei reumatismi co11 zolfo e iodio. Sang, 3. C. T. N1coLAU e A. PROCA. Granul azioni t ossich e d ei l eu cociti nella scarlattina . J . V. Gnorr. Diagn . del diabete mell .

Bivista di :rtlalariologia Pub blicazione bimestrale. Sorn·rn arlio del N. 2 (Marzo-Aprile) 1932: Contributi originali : A. DE BUCK, E. SCJiOUTE, N. H. SWELLENGREiBEL : Further dnve6tigations on the dififerentiation of A. n opheles maculipennis in the Netherlan<ls and its beaming on malaria (1 tav „ 2 graf. ). - W. KIKUTH: Atebrin: ein neues eynthetiaoh Malarianniittel. - M. ALESSANDR.JNI : Su alcuni partioolaJii m orfologi.ci dei .p arassiti malarigeni dn caa:i primitiv1i IILOn trattati oon chinlina. - M. TORRIOLI : ~ervazion i eulla fa gocitosi nella malar.ia a viaria ( 1 tav.). - C. ARULLANI : La coagulazione del eangue nella malaria. - P. DE MURO: Sulla preeen~a dell' Anopheles plumbeus nelle Paludi Pontine (2 fig. ). - Relazioni : M. GIOSEFFI : Mala,ria e: lotta .a.ntimalariea in I strna durante i l 1931 e rilievi sul quiinquenn.i o 1927-1931. - Recensioni. - Problem ;; d'attualita : La bonifi ca integrale. - 1Notizie. Sommari. Abbonamento annuo: Italia L. 40,· Ee·t ero L. 7 5 ;. per i nostri abbonati L. 3 5 e 6 5 l'ispettivamente ;. un n umero separato : Italia L. 1 0, Eetero L. 1 5. Inv.iare Vaglia all'editore LUIGI POZZI • Ufficio· Poetale SuccmreaJie dioiotto - ROMA.

lndice alfabetico per materie. Ago d a pur~tura esplor ativa p erfora tore del cranio . . . . . . . . . . . . . Pag. 925 Arleria su cclavia . : embolismo )) 945 Asma bronchial e: tratlamento )) 934 Bibliografia . . . . . . . . . . )) 939 Colecisliti : serr1iotica . . . . . . . ' . 948, 949 Coliti Qa « Balantidiuro. coli » ,) 922 Dismenorree della p uberta . . )) 934 Dispnea : sulla . . . . . )) 937 Encefaloroieliti . . . . . . • 947, 948 Giurisprudenza sanilaria: qu e ili . .

Gravidanza: anemia e1nolitica . . . . . . Gravidanza e sviluppo d ei feti: influer1 za dell 'iperglicemia e dell 'ipoglicemia I11testi110 crasso: sir~.tomatologia e diagnosi dei tumori . . . . . . . . . . .

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1\ilalaria prin1itiva con Lratta n ella stag io11e es tivo-autu11na] c : r ec!dive pri1naverili . . . . . . · . · · · · · Pag. 921 Malarizzaz ion e cer ebrale . . . . . )) 938. Mosch e : l a lotta con tro Je )) 940Mu scoli peLtorali: ass~11za co11genita )) 949 )) 949. Nevralgie d el trigen1ino : t er <ltpia . . . . Piastrine: comportamento in seguito ad )) 917· atti oper a tivi . . . . . . . . . . . . . . )) 948. Poliomielite ant. a. : problemi . . . . . . Slerj}izzazion e temporanea .jella donn a )) 932' col inetodo biolog ico . . . . . . . . )) 929 StoID;aco: diagnos~ precoce d el can cro . )) 942 Tubercolosi: comunicazioni varie . . . . 'fumori m aligni: trasformazio:Qe di 'cellule n or111ali in cellule di - al difuori )) . 928. d ell 'organismo, . . . . . . . . . . . .

Non ~ conse-ntita la '>'istampa di ZavcTi pubbZicati nel Policlinioo se non in 1eouito ad autoTizzazione 1critta daZla "Tedaaione. 1J vietata Za pubbZicazione di sunti di essi senza citarne Za fonte.

Diritti ai proprieta ri1ervat1. -

A. Pozz1, resp.

C. FauGONI, Red. capo. Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M.. Courrier.

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IIJ POLICLINICO »

[ANNO

XXXIX, Nu1'1. 24]

Opere di Tisiologia a dlsposizione del Signori abbonati al '' Policlinico ,, : Dr. Prof. UBERTO ARCANCELI

Lib. doo. di Patol. e di Oliniea Med. nella. R. Univers1tA Medico primario negh Oepedali Rinn.dti di Roma

Sulle febbri da tubercolosl occulta o crlptotubercolarl (con 7 fignre radiogra.fiche nel testo) SOMMARIO. - Prefazione, pa.g. 3. - Febbrieole tuberoola.ri. pag . 9. - Febbri eriptotnbercola.ri a, brevl peri<>di od acceesionali, pa.g. 25. - Febbri coel dette « ga.strioh.e », pag. 27. Ti!obaioillosi <li La,ndouzy, pag, 33. - Tubercolosi miliare, pag. 40. - Generalit~ sulla diag.nosi delle febbri criptotubercolari, pag. 42. . ImPol'lta.nza, e J?-OMn~ per l'eeame ra.diologico. .pa.g1na 43. - La out1reaz1one al1a tubercolina, pag. 50. V~ume di . pa.gine 60, nitidamente &tampato eu oarta seIIll.patinata. - P.rezzo L. 1 O, piu le epeee poetiali ~i spedizion~. Per i nostri aibbonat;i eole L. 8, 7 6 in porto franco.

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D. S. R1cc1, R. GERl\IINo, F. BoccHETTr. Haccolte e coordinate dal Cap. Med. F. · BOCCHETTI. Prejazi one d:el Prof. Sen. E . MARAGlIANO. Un. volUJL.e dä 1pagg. XVI-344, nitida.mente Rta.mipato, eo.n umrpresisa, sulla coperti·n a, la fotografiia ,ciJ. S. E. il Capo del Governo, Benito MusealJiini, fr:a d. .r icovera.ti del Saina torjo Mri.litare. - Prezzo L. 6 O, rp.i.ii le &pese postali dd SJ>edizione. Per i nostri ab·bonati sole L. 5 2 i n p orto franoo. 1

.

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Docente di Patologia Medica nella R. Univ. dd Roma :Medico Prima.rio e Direttore dell 'Osp. Oivile « Mazroui di A&coli Piceno

Prof. Dott. REMO MONTELEONE

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·Concetto e diagnostica della tisi iniziale. Riportiiamo il grl.udiziio espresso au questo volume, -Oal Ohiar.mo prof. Fabio Rivalta : <1 In queäta monografia, oggi indispeneabile per ogni •medico ehe voglia r a·pidamente mettersi a giorno sulle ultime scoperte. relative alla t11bercolosi eono eeposte in m a do perf etto e -00mpleto le moderne teorie ehe del .tutto hanno modifieato i -critcri gia dominanti sulla. p.atogenesi e sulla cura di queeta malattia. L'autore ha svolto con molta eompetf!nza e con eintesi efficace ·tutto l'argomento della infezione tubercolare pl'limitiva ·infantile in stretto rapporto eolla tubercolosi polmonare dell'adulto e relativi etadi ed eeiti. Non manea un eenno eull'importante fenomeno di Kooh, sull.'aller· gia e·u lle tubercoli·n e e sulla reinfezione e superinfe· mone. L'autore svolge pure in modo completo i quaidri ·Clinioi delle f t>rme aoute e .croniohe in·d ugiandosi eopra tutto sull'impo.rtn.nte argomento dei primi sintomi ·della tisi incip.iente ed infine aiceenna {'in·c he all'eeame obbiettivo generale e alle ricerch e d!i laboratorio e delle ·reazioni umortJ.li. Il libro Jlon e molto voluminoeo e si legge col maaeimo ilnteresse poiehe indica al medico pratico tutti quei pr.iinicipii fondamentali ehe oggi hanno finito per dirigere la eura specifica immuno-biologi-0a d•i . questa funesta e diffusa malattia ». Volt1me in-80, di pag. IV-83, nitidamente stampato e~ ca rta distinta. Prezw L. 1 O. Per i noetrd abbonat1 sole L. 8, 7 5 f ran eo di ll)orto.

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Tu bercolosi e Sana tori CTrattamento lgienico·dietetico) Prefazione del Prof. Sen. A. LUSTIC SOMMARIO; 1. Un po' di storia. - 11. Che cosa e un Sanator10. - 111. organizzazione di un 1stituto Sanatoriale. - 1V. Cura d'aria. - V. Cura di riposo. V 1. Le eure di allenamento. - V 11. La dietetica nel Sanatorio. - V 111. !. 'elioterapia. - 1x. 1droterapia, bagn1 d'aria e ginnastica respiratoria. - x. La psicologia deJ Sanatorio. Volume in-8°. di .pag. IV-72, con 15 figure interoalate

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La Sanocrisina nella cura della tubercolosi polmonare NOTE CRITICHE E OSSERVAZIONI CLINICHE Prefazione del Prof. VlTTORIO ASCOLI Volume in-8°, nitidamente stampato su carta sem•i patin.ata, con 38 radiografie e 22 grafi.c he term0metl'i-ohe nel testQ. Prezzo L. 2 O. Per i noetri ab bo11a.t i eole L. 1 8 in port-0 franco.

. Prof. ANCELO SICNORELLI

Direttore .del Dis·pensario << Regina Elena )) e dell'Istituto di << S. Gregol'io „ in Roma

Come si ammala di tubercolosi e come si guarisce t l'enunciazione del nuovo metodo di cura

basato sull'iperemia totale e la ventrallzzazione.

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ANN(l XXXIX

Roma, 20 Gingno 1932 · X

Nnm. 25

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fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZION.E I>R.ATICA r

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. !Note e contributi : L. H elman : Le inalazioni di gas carbon~oo iin a l cune cir-co.sta.nze post-operatorie. osservazioni oliniche : F . Fasella: Contributo a lla conoscenza. dello stridore con gen ito. Medicina infortunistlca : U . Leonelli : Le tromboflebiti da e.for zo o traum atiche. Sunti e rassegne : RENI E VIEl URINARIE : F. Ba.radu-0: La sindrom e cntero-renale e Ja cr enoterapia. - E. P apin e P. B ordas : Sulle ematurie <lei nefr ectomizzati per tbo. renale. - M. Lev.i : Coot ributo a lla terapia operativa. delle stenosi dell'eetremo vescical e dell'llireter e. - T. liryntech ak : Cieteotomria t otale p er oan-cro. - PERITONEO: Nockmille r : Due CMÖ. di pe1'itontite -01'0nJica. fibrosa incwpsulante. - G. Broh ee: Un caao di voluminosa. pseudocieti tubercola.re (750 gr.) della Tet rooavita ·degli epiploon. - Schneider: Nodu li -O el perätoneo da c.riuri. - OcuLJSTICA: K. D. I.tind ner : II pronto socoorso nelle leeioni e nelle m a lattje oculari. - W . Stewa.rt Duke:Elder: L'irite. - R. H. Elliot: La cataratta. - AVVELENAMENTI: E. Leschke: Contributo alla l(}Onoseenza ed alla. terapia di alcWJi tipi di avvelenan:ento. - Gendron e Auvigne: Intossicazicne sa,turnina accidentale per polvere nasale. Turbe urinarie durante la colioa. Problemi disoussi : A. Marotta: Patologia e profilassi della vecchiaia. L'attualita terapeutica : A. Atkinson: Il trattamento d-ell'ulcera. peptica con mucina gastrica. Cenni bibliografici. Uomini e azione : Ilven to: Luigi Pagliani.

Accademie, Societa Mediche, Congressi : R. Acca,dem ia Medica di Roma. - Societa MedJe<>-Chirur gica <Li Padova. - Spedali Civili di Genova. - Societa MedicoOhirurgica Bergamaaca.. Accaidemia Pugliese di Scienze. Societa I ta1iana Fascißta per gli Studi Scientifici sulla. tubercolosi (Sezione di Napoli). Appunti per il medioo pratico: SEMEIOTICA: L'esam e del m.a.lato di ouore. - La p•r eseione zc.edia n el lo stu däo >della ipoten&ione arteri-0sa nielle malattie infettive. - . La ·pressione e la m orfologia dei oap illari 'llell '.ipertensione essenzia le. - ÜASISTICA E TERAPIA : Reumatismo oer ebral e iperp ireti oo a odecorso .a,cutissimo. - Mening:iite pirimitiva -da ,goncioocoo trattata con un autolisato-vacoino. - Neurosi e pericosi n ei disturbi delle mestruazioni. Dis.menor ree e nevr a lgie pelvioh e trat tate ·con la ;resezio'l.e del n ervo :presacrale. - La .ct1ra de11a sclerosd a placche. - Azione dell'alimenta mone con cervello n ella degen eraZAione combinata subacuta •del midc.ll-0 spina.le. MEDIC INA SCIENTIFICA: Sul ltrufotroT>ismo polmonare del bacillo tuberoola re. - Studi sull a elimrin azione del bacillo di Koch per via bilia.re in eoggetti tubercolotici. - Ricerche s ulla '.Preaenz.a ·del baoillo della tuber colosi nel sangue eircol ante secondo Löwenstein. - POSTA DEGLI ABBONATI. -

NOTE E CONTRIBUTI.

h a bi ogn'o di un fatlore i1ntermediario ch ei lo metta in ' 'alor e. All 'anidride iearbonica s1)etia 1quest o co,m pito, i)er ].a qu.alita eh e essa ha di e sere l 'eccitante ·del centro bulbare della respi.razionie . ßro,vn-Sequard e Tr.aub·e sorno i 1)rin1i a utori eh e hanno a ttirato l '.a ttenzio·n e u questo fatto. L. Fredericq ha fatto - in relazione 1a: queto fen omen o - un 'espeirienza di. una g rau.de in1portan za : H.a m1e so in nelazio1n·e r eciproea le circolazioin i cerebrali di due cani - A e !B cos.1 1c,h.e il sangu·e del can e irror.ava il cervello .del B ei il san gue del ean e B quello d·el cane A. String·endo la tnach ea di A, per· l 'asfi sia cl1e si produce, il ean e· B rioeve un sarn.g u1e p·i u ricco in C02. L '·effetto di ·questo'. fa tto si vede subito; il can e B presenta i1mm1e.diatamc1nte una respiT.azion.e .a1coeler.ata. Haldan h a moistrato eh e p er l 'uo·m o basta eh e la tensione del C02 .aumenti di 1,6 mm. l)ercl1e la ve11tilazicme polmonare si raddoppi. La vre ntilazione polmonar.e non dipen.de dall1a })rOJ)Orziomei di ossigen o eh e si tro\ra nell 'aria

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Le inalazioni di gas carbonico in alcune ci1·costanze post-operatorie di L. H ELMAN, chirurgo all ' cc 0 _1)edale israelita di Galatz » (Romania). Sono abba. tanz1a1 freq·u enti le circa tanze n elle quali on11ni11istriamo ossigeno per inaJazioni ai m.alati. L 'applicazione di questo· m ezzo t erapeutico n on 1corri p1o nde sem1)r e alle n ostre sper.a nze, per il fatto eh e gli insu ecessi so·n o assai numier osi. Ques Li , sono im pa r te dovuti al fatto eh e si so1mmini tra s1J-esso ossigen o la dove n on e'e n essun.a in dieazione 1ai farlo. Si chiede all 'ossige no piu di quello eh e egli puo ·dare e da qui deriva l ' e ager.azione di som·m initrarlo ad ogni moribondo. ·D 'altra i:>arte gli insuccessi tengon o dal fatto - eh1e ri1cercl1e minuzio e n el dominio della fisiolog·ia d ella r espiTa.zion e, h anno dimostr.ato - cl1e l 'ossi1

VARIA.

Nella vita professionale : Servizi igiienico-sanö.tari. Conoorei . - Nom.itne, promozioni ed onorif icenze. Nostre corrispondenze : Da Torino. - Da Bari. Notizie diverse. Rassegna delta stampa medica. 1ndice alfabetico per mater'ie.

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« IL POLICLINICO »

. perche per qu.an;to· si cambierebbe questa prop orzione, essa nO'IlJ potrebbe essere modificata. Jourd.anet (1861) e P. Pert (1878), :studiando i disturbi ehe si hanno nel cosidetto mal di n1ontagna, sono arrivati al~ai conelusion.e ehe essi si spiegano per la ·m an.canza d i ossigeno. E questa la teori.a dell'anossiem.Ii.a ehe e stata n egata dal Mosso· ·e sostituita con quella d.el1' « acapn~a1 ». Nel su o trattato « Fisiologia dell 'uo mo 8Ulle Al·p1i >> (1909) eg'li dimo·s tra ehe i distur·b i d·egli .ascensionisti sono ·dovuti alla mancanza di C02 e non a quella d ell 'ossigeno com·e prima si c:nedeva. Dimi•nuendo la q·uantita di C02, il 1cemtro r espiratorio non rieeve il suo eccitante !Ilormale e per quest-0 la respirazione diminuisce o anel1e 1si arresta. In appoggio a qu•esta teori.a Aggazzotti ha din1os trato ehe in un 'atmosfera ooo una dep11essione b airometrica ·d i 122 m·m1. Hg. - ehe eorrisp·o ndereibbe a 14.000 m . .·d 'a ltitudine e possibile la vita solo se questa atmosfera eontiene 7-12 % C02. Il Lervi, fin dal 1910 , l1a dimostrato el1e nella :res;p irazione di CheyneStok.es, l 'ossiig eno allunga il p eriodo di aprnea, mentre il miscuglio ossigeno-bio.ssido di carbonio lo sopprime. Questo fu il p rimo temtativo di applieazione .della miscela ossigenoC0 2 e com que to si crea un m etodo nuovo eh e p orta 1a1 n o te,roli ssimi r isultati. II inerito di aver ehiarito questo punto importarn te ·d.ella fisiologia della respirazione spetta a lla Seuola Italiana. Le riee rel1e ·di .Jandel Hen·d·er son della Y.ale Unive rsity, hanno dimio strato 1ch e il C02 ha una parte importante n1el •m 1ante11imento dell '·equilibrio acido-b,a si.c o d,el sa.n1g u.e. ' L 'aum ento ·d el C02 .alveo1aire fa aume11tare il C0 2 del 1san.gu e e cosi aun1entano g·li ioni H. Sieoo1ne gli ioni II sono l 'eccitante del oentro bulbare della r espira zione, ad wn aur11e:nto de l C0 2 .avr·en10 w1a v1entilazion e polm o11are piu inten sa. La reispirazione divenendo piu ampia, an eh e l 'clin1ina zion.e del C02 aumeinta iamch 'essa e •Con questa gli io,n i H ·diminuiseono n el san gu e. In questo m.odo si tabilisee una v.a riazion e contiinua : cio eh e rappreseinta la respir.azione n 0Ilffi1alre . Per fa1~e aumentare n el sa flbaue gli ioni H bisogn.a eh e cr e·s c.a la tensione ·d·el C02 nel san.gu e e1 qu1e sta 1si ottier.µ e co1n l 'aumento della ten sione .a lveo·Lair'8 diel C02. Bast a ehe fa ccia mo inalare ad un i n·dividuo del C0 2 in modo d a · aumentar·e I.a tensione d,e} C02 alveo.Jare peiich e immediatamente si abbia un a um,ento d1ella temsiooe del C02 nel a11g u ei. II C0 2 noo e soltanto l 'eceitante d el eentro r espira torio m.a fa vorisoe a n ehe lo scambio dei g·as n ei tessuti. La dissoeiazione d el1

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XXXIX, NuM. 25]

l 'ossiemog lobina e lia1 messa in libe~ta dell 'ossigooo, si fa molto piu imtensamente in presenza di C02 iin e coesso. 11 biossido di carb~ nio favorisce l 'a·u mento del icoeffieiente di utilizzazione dell 'ossigeno. Von Canon ha di1r10s trato - durante ! 'ultima guerra - ehe i soldati in stato di shok, ha:Qlllo uin.a dimin.uzio·n e d,el C02 n.eil 1sangu e. Per questa causa si produrrebbe un indebolimento ·del to·n o v·enoso e da q·u i la ca·d uta ·della pressione· sanguigna. II C02 sommi1nistrato seinza rn essuna norma diventa molto pericoloso. Non b is0ioona di•m entioaire ehe e un ga. tossico e ch1e il suo imI)iego deve essere oculato. L 'inalazione ·di ari.a in cui il C02 sia preente n ella 1coneentrazione del 20 % provoca movin1ooti respira tori n1olto frequenti e molto amp,i e in breve e seguita da n1orte . Paul Bert ha dimost·rato ehe la tossicita aumenta, aumentando la pressione. Il C02 sotto bassa pr·essione e in dosi deboli e un tonieo cardiaco e produce ·m1ovimenti respiratori profondi ·e lenti. Ho avuto occa ion.E:1 d i o ser vare, in u1n caso di IJaralisi ·del cen Lro re pina Lorio per intossicazion e c or~ 1norfina , le co•11seguenze dell 'inaI.azion e di eo„ son1ministr.a to in conoentrazio•11e elevata ei con e·ffetti del tutto identiei a qu elli osservati n ello esperim·ento. Sopra queste punto ritonne ro ripo·r tando le o,s servazioni cliniche. Son1mmistrato in g randi do.si e sotto forte pressione, il C02 p·r oduoe convulsio·n i, miosi, insen-sibilita; la mortet si produce i11 un tem}J O ch·e puo vari.ar·e a seconda della concentrazione. Abbiamo visto cl1e il Levi e stato il primo (191 O) ehe ha t1tilizzato il mi ·eltg·lio dei gas 0 e C02. II n1etod-0 - pero - solo da qualche anno h1a1 comincia to a d essere utilizzato su u1n.a scala piu an1p ia. Hen<lerson e Haggard utilizzano il miscuglio conoseiuto in Ameri1ca sotto la formula ''5-95'' eioe cinque volum.i C02 e 95 di 0. Burns e Middleito1n utilizzano il miscuglio ''10-90''. La s omministra zione del miseuglio sopra ·detto si fa con una •1n.usch era speciale collegata m edia nte 2 tubi con i reeip~enti di C02 e 0. Nel 1928 l(. H : Erb ha pubblicato il primo caso n·el quale avevia1 somministrato C02 per inalaziooi ad un amm1alato, intossieato eon morfina. Si trattava di un g iov.ane di 23 an[li tracheot"omizzato per un tumore1 d·el collo. Avendo dolori 1continui g li vien e preseritta la morfina. Nella g iornata prende 15 goccie di um.a isoluzione all' 1 % ·di rrnorfirna. Nel pome1


[.-\.NNO X.X XIX ,

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NU!\I.

SEZl ONE PI\ATJ CA

riggio dello stesso giorno gli vie11e praticata un1ai iniezione di un centigrammo sottooute e piu tardi 0.0005 di scopolamina. Ver so le otto di sera si o sserva ehe l 'ammalato - ehe dormiva - ha il r e piro molto superficiale e raro. Si tenta la respirazio11e .artificiale .e l 'iniezione di lobelina. Con tutto icio alle 10 di sera lo stato del malato e .agonico: iairriva a quattro respirazioni al minuto ed il polso dive·nta filiforme. Tutti i tonici cardiaei risultano inutili. Allora si rico1Te alla som1rruinistrazione di C02 n1ediante un tuho introdotto nella canula da trach eotomia. L 'effetto e imme diato: il paziente fa imspirazioni profon·d e e il oolorito diviene normale. Dopo einque minuti ricade di nuovo in stato di 1a1p nea . Si omministra di nuovo C0 2 ; il malato rinviene; artieola qualche parola e ripetendo l 'i·n alazione di C02 rinvie.ne eompletamente. Muore 15 g iorni piu tardi di polmonite. 11 caso e 1m .olto importante perche dimostra l 'effetto rapido del C02 quatndo g li altri mezzi erano rimasti ine fficaci. Mc . Curdy - nel giornale American M edical Association del 1929 - pubblica ·um altro caso, di un bambino di dieci giorni eon labbro leporino. Come preparazione a ll 'anestesia coo etere g li si era tata data una do e minima di morfina e a tropina nonostante eh e m olt i autori siano contrari alla som1ninistrazione della morfin1ai a i bambini. Dopo la iniezione il paziente ha presentato disturbi gravi della respirazione eh e 11anno oeduto soltanto alle inalazioni di C02. Gli altri mazzi conosciuti era n o rim.a ti sen za n essuno· effetto. A q ue t i due casi - conosciuti da m e dalla Jettera tura tedesc.a e amerioan a , aggiu1n go l 'osscrvazione di un caso osservato personalrn1ente e g razie a l qua le 110 potuto eom.vincermi d e;i ri rultati vera1nente miracolosi dell e inalaz io11i di C02. 0

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i lratta della Sig.ra Il .... , di Galat z (Romania), di 22 anni, m alata cli appendicite cronica, per la qual malattia entra n el servizio di Chirurgia del1'0spedale l sraelita di q11esta citta. E di costituzione debole. Dagli antecedenti e degno di n ot a __,. da quanto riferiscono i famigliari - eh e la n ostr a m alata abbia sofferto di en cefalite letargica quattro anni prima. Non presenta n essun postumo dell 'encefalite, tranne una ce.rta nervosita nei gesti e nel parla:ue. Ilifiuta l 'an estesia rachidea e do·m anda insistentem ente di esse.r e sottoposta a narco·sio . Come preparazione all 'an estesia le viene praticata una iniezione di 2 ct gr. di morfin a e mezzo milligrammo di atropina. Tre quarti di ora piu t ardi la nostra ammal ata p•r esenta segni certi d 'intolleranza: eruzioni su tutto il corpo, edem a delle palpebre, lieve cian osi delle unghie; tutto scompare in qualche ora. Rimando 1'operazione per qualch e giorn9; il 2 giugn o '1930 esegt1isco 1'a ppendicectom ia sotto rachianestesia con 0 ,10 clg. di Novocaina-adrenalina. Tutto cl e1

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corre normalmente ; alla visita serale, la paziente si senJe abbastanza ben e. _l\.lle 9 di sera, accusando dolori, le viene praticata una iniezione di 1 c.: tgr. di pantopon. La pazi~nle si calma ma due ore dopo la respirazione non e nonriaJe. TI medico chiamato di urge11za con stata un polso frequente, debole, cianosi del viso e delle estremita e ur1a respirazion~ superficiale· e rara. Si sommi11istrano tonici cardiaci ma senza effetto. A mezzanotte la malata continua a presentare un polso f1 equent e, ipotes~, aritmico. La respirazione e· superficiale co11 periodi di apr1ea; vi e cianosi del viso e delle estremita. La pupilla e miotica e non reagisce alla luce. Riflesso · corneale abolito. Con-dizioni agoniche. Cominciamo a fare la respirazio11e artificiale e abbiamo l 1impressione chiara ehe solo con ques to m ezzo si r iesce a tenere in vita lo paziente. Tenlo 11n 'iniezione di lobelina ma senz~ .eff~tto. Somministriamo all~ra ossigeno .p er in1ez1one sottocu tanea e per inalazione_ Per tutta la notte la situazione si mantiene invariata. Si continua con la respirazione artificiale ' tonici cardiaci, ossigeno. L'eccitamento della mucosa pituitaria per mezzo di una penna intinta di ammoniaca non produce n essun riflesso. . Allo;ra pen sai di somministrare al la malata per inalaz1or1e del C0 2 , per quanto n.o n possedessi n essun apparecchio s,peciale. Mi sono procurato un tubo di acido carbonico - di quelli eh e usan o i fabbricanti di acqua gassosa - al quale ho ~datta to un tubo di gomma il capo del quale 1'ho introdotto n ell 'apertura nasale. Ho somministrat? allor a qualche getto di gas sotto bassa press1on e e con stupore di tutti , ecco la paziente coJorarsi in viso e fare d a sola qualche movimento respiratorio profondo. Dopo di eh e cade di nuovo nel lo stato di prima. Somministro dopo quasi 4-5 minuti primi an cora del gas e la p aziente res.pira di nuovo da sola. Continuando cosi dopo quasi un 'or a Ja paziente si rimette completamente. Esce poi dall 'Osperl<lle - dopo 12 giorni completamen te guarita. Oggi si Lrova in perfetta salute.

Da eio ehe abbia mo visto, si trattava di una intossicazione di morfi·na eorn disturbi gra.v i della respirazione p er paralisi del centro respiratorio. In qu.e sto caso, il falliro deg li altri m ezzi terapeutici e il rapido e ffetto ottenuto c oo la ·on1mini:strazione del C0 2, in,d ican o ehiara·rn.e nte il risultato el1e il C0 2 stesso ha dato. Vero e eh e si potrebbe sostenere ehe la somministrazion.e del C0 2 e stata iniziata dopo qualcl1e ora dall'inizio dei feno·m eni, quando l '1azio n e to:ssica .d,el pantopon ·era g ia diminuita e eh e anche senza il C0 2 si ·s arebbe ottenuto t1n buon ·risultato. La rconfurm,a della IlOstra asserzione sta nel fatto· ehe era stato necessario -somministrare in varie riprese il COz e tutte le volte eh e si interromp,eva la somministrazio1ne la paziente ricad·eva n ello stesso stato grave di prima. Le i111a La1zioni di C0 2 - tanto utili - non sono an co.ra entrate n ella pratica giornaliera. Tra quelli ehe le utilizzan o, eiteremo Dzialo1


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cc IL P OLI CLIN I CO »

2i11sky il quale in uin caso di emholectomia (f.aLLa da Mayer) sopraggiung·endo una sin1cope respiratoria, ha in1pi egato co·n successo le inalazioni di C02. 1F iscl1eir ha apJ)licato il m etodo a 300 n1alati. Egli ha som·n1jnistrato il C02 - pe·r inialazione - ·dura11Le I.'anestesia ,e dopo l 'operazioin,e, arriv.a ndo a lle segu enti con clusioni: I rna lati i risvegliano piu pres to, i vo1niti sono m·eino freque nti ,e, meno severi. Le co1nplicazioni polmonari ap1p aiono inoJto raram,einte 'e se qt1alch·e volta sopr.a vvi ene una lieve bron:chite, qu·e ta cede pre.sto. In Ame,ri ca Brun e Middleton utilizzano il miscuglio· ''5-9.5'' quale m ezzo profilattico contro le con,~e tioni polmon.a ri, specialm ente n ei vecchi con fratture os ee. Hend,er on e H1a,g·gard 11.a nno osservato ehe la poln1onite 1ch e era molto frcquen:te in eg uito .all e .a fi si.e per CO, da quan.do utilizzano lc-1 i11a lazion i di C0 2 e diventata molto rara . I:n. Roma·nia il m etodo· -e stato utilizzato dal Prof. J.acobovici di C1uj. Nell.a Rivis'La Clujul. Medical , Lupa ha puhblicato un articolo sofJra que to ,a rg omento, riferendo del 1rn10,d o di sommini trazione ·del C02 n eilla cinica del Prof. Iacobo\rici. In cia cuna ala d 'operazione esist e un pallo·n e di o i,g,eno e uno di C02. Qua ndo il malato al principio dell 'anestesia r eispira in n10<lo irregol1a,re gli viene dato il C02, previo allon tanamento della m.asch era. In caso di sincope ·dur.ante l 'anestesia, si ripete la. sommini:strazidne de1 C02. Oltre ch1e !Ilei casi di sincope respir.atoria durante l 'ainastesia ·e di paralisi del centro re, spiratorio· n·e ll,e intossicazioni con r11orfin.a, le in alazio,n i di C0 2 si utilizzano anicora ne i casi di atelectasi.a polmonare, complioa1ziane post operatoria abbastanza studiata ~n. questi ultimi tempi e della qu.aJe n on e qui il luogo di parl.are. Sommini tr.ando C0 2 a i malati co11 questa complicazion e e facendo il controllo radiografi co, r,endi am.o m·eglio conto degli effetti d,el C0 2 • La ,d ove zone iin tere di i)olmo1n e atelettasi.co soino opach e, sotto l' influ1enzia1 del C02 queste zon e, si riscl1iaran o e cosi si affretta la g u.ar1g1one. J~ ll S e1 1F. Sh.eildon di Boston si e servito di C02 i11 11 casi di sing·hiozzo (provocato da vari e cau e) . Egli co·n stata eh e il sing l1iozzo· si arresta dura·n te la sommi1nistrazione di C02 e a11 ch e dopo p er un periodo di tempo dalla son1mi1ni tr.azione. In qu.alch e caso il sin,g hiozzo spari&ce comiple•tam ente. L ' Autore raccon11ainda ehe a i malali n1olto ·d eb oli si som·m i1

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nistri il C02 con grande attenzione perche provoca llfil a ume·n to de lla pressione isanguigna ed una contrazio1n e esagerata nei muscoli respiratori. Da quello ehe· ahbiamo fin qui esposto si l)UO dedu·r re di qu,a le aiuto p1r.ezioso sia il C0 2 • Lo pos.s.iamo utilizzare senza ,d ifficolta et in m.ancanza di appareochi sp ec1a,li, anche con un semplice pallo·n ·e . Oltre i h·u oni risultati ehe il C02 ·da n ·ei casi dove sia somministrato durR·n te o dopo la 11arcosi, otteTr€JIDO risultati orprend.enti an cl1 e in malte altre circoigtanze di fficili quando la vita del malato e in periicolo. RIASSUNTO. II C02 e il vero fattore eh e regola la respirazione perche dalla sua tensione alveolare dipende l 'aumento o la dimirnuzione -d egli ioni H nel sangue, ioni ch e sono l 'eiccitante del centro bulhare della respirazi«Yne. L' A. ha utilizzato le inalazioni di C02 in un caso di intossicazio ne di mprfina con disturbi g·ravi d,ella respirazione peT paralisi del centro respirato,r io, e ha ,a vuto un ottim10' e rapido effetto, mentre erano falliti altri mezzi terap·eutici. 1

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[A~No

XXXIX, Nul\1. 25)

961

SEZIO E PRATICA

OSSERVAZIONI CLINICHE. ÜSPEDALE BAMBINO GESU -

ROMA

tlu ser o a m orte1 d ue d ci p1icc0Ji u1 a lati . Ai diLurbi re~piratori i aggiungevano g ravi disturbi dell1a d eglutizione ·e co11· e.guer1 Le difficolta d ella alimootazione. In 2 casi si aveva al>r1•o rrn·e .p iccolezz.a d ella J)Or zio11e orizzo11tt-1 Je ·d ella rn.a ndibola a ca-usa di un.a speeia le rj trettezz.a d el cavo or.ale. La ling u.a era tanto pi.ccola , cl1e se i1 e veideva n el ca' 'O or.al·e solo la por zion e an terio r e, av.eva una Lale t endooza a ca·dere all 'indietro, oh e per eivitare la soffocazio11e· f u uturata a lle guan eie. In uno d ei c.a,_i i a ev,a a 11ch1e palato fesso inolto a ccentuato, n ell 'alt r o caso era appen a a ccenn.a to. 111 uno dei ca i .esist evano diaiti anamn e -·tici , cli111ici ed anatomo-patolo,g ici tali da far p en sar e alla po sibilita di uin .a er ed olue . Robin (1925) ia. i)r oposito delle malform.azio11 i cran io-facciali , r ichiama nuovamente l 'at'L e111zio1n c s ul1a g·Jo 01)tosi c ui dis turbi eh e e sa arreca: difficolta di r e pirazione e d egluLizione . Pe r ovvia r e a d 1essi, propon.e la pop})a ta ortostatica . Len strupp (1925) illu tra 3 casi: bambini d cll 'eta da 8 giorni a 6 se ttimane, soggetti ad a'Llacchi di soffocazi on e e a stridore congenito, causati d a una p eciale malformazione d ella n un.ndibo la, piccolezza ed .arretramento , ehe ·dava a l ,ro]to ·d ei p·i ecoli pazienti , aspetto di nccello. In tutti i aveva caduta all 'indie tro d ella li11g1Ja, eh e i accol lava compl etamente alla paretc posteri or e d el farin.ge, n ei movi1n enti di suzione. Jn t utti e trie i ·ca i ... i avev,a J)abaito fes o, g rave tato di den utrizione e .pallore illlten so. i avcva di pn1ea ini::ip ir.atoria , tir.aggio, rien lrt41nenti inspiratori d ella parete toracica, at tacehi di soffocazion e, co11 pal lor e, ei.an osi, esofta1mo . ,s.e si eserci ba1v a trazioin 1e i11 av.an.t i d ell.a Iincrua, se si spingeva avanti Ia miandibola o si taceva g iaoerr bocooni il b am,b ino, questo Tepirava ·p iu liberamente. Ad un eis ame r.adiol ogico si vide una a·b norme piceolezza d el co rp·o· della man dibola in. rapporto a lle bran.c.h e ascemdenti . Lai lingua radio·g.rafata mentre il ba1nbino g ri dava , si vedeva ca·duta completam·e nte indietr o, in modo da ader ire a lla parete posteriore del fa1rin.g e e bloecar·e l 'ostio fa ringeo . · I tre b.amb in i fure no dimessi no·t evolmente in.ig liorati . Bagg (1929) in. uno stu·dio sull o tridor e congenito , d escrive 2 ca si di mierorn.atia. I caso: bambino di 6 settimane, ·nato a t e,rmine da parto ·ell.llocico .da g·enitori sani , ·d.a ll.a n.ascita ha ' offerto di r espiro sibila nte. All 'in,gr esso in O$·pre,d.ale 25-III- 25 si pre ien ta ben n11trito·, r o1

I soLAMENTo Go MANCI r, m ed. primario.

R EP.

d iretto dal Prof.

Contributo alla conoscenza dello stridore congenito p er il d ott. 1FELICE 1F ASELr.

,

a iuto m ed ico.

~ 111ota Ia g rande impo.rta1n•za d ella

indrom e stri·dorosa i1 ella patologia d el n eonato e qua nto sia n eice sari o e talora assai arduo tabilire l.a causa d e terminantc de] g rave disturbo d ella .re ·1>irazione. Sono ormai abban·d oniat e Je teori.e unici t e per spiegare tutti i ca i di 1 tridore; e noto cl1e Io stridore conge11ito l)UO dipendere: A ) Da cau se rneccani cl1e : 1) m alformazioni prin1itive o econdarie d ell 'epig lo ttide o d el lari1nge; 2) compression e d el laringie o de ll1a trach·e a da pa rte di llJil timo o d i una tiroide tumefatti o da tun1ori ; 3) macrog lossia ; 4) mic rogn1a•t ia co1n g los opt.osi. B ) Cause nervose. P er spiegarne il m eccarnism -0 . . on o state e m esse varie teorie : 1) disturbo d ei centri cooTdinatori dei movimenti re piratori (T ompson); 2) arres to di svilu ppo <lei centri d el n eir vo rj cor rente e con . . eguente di turbo della furnzion e d ella mu colatura d el la ringe (Trump); 3) cra mpo cl oni co d el]1a. glo lt id·e (Loeri). Le crisi di o·ffocazion e da larin crospasm o son o ·da 1 eparare c-0m.p le tamen Le d a i casi ·di tri d ore congenito . Esse farn·n o parte del quadro della tetania, r esponsabile dell a d i.a lcsi J)asmofila d el soggetto . (C:h,vostecl1 , Tro u seau , Erb). I principali tra ttati d i a 11at01nia patologi ca e di pe·diatria die·dic.an o pocl1·e1par ole a lla rnen zion e d ella Micr ognatia e i casi d escri tti n ella le tteratu:oo: 1son o pochissimi ; rite1ng o per cio· in teressante r ias u n1erli breivemente ed illustrar e il caso da m·e osser,rato e seguito con la g uida d el mio primario, cl1e vi,ramente ring razio . A quanto mi ri ulta d.al]a letter.atur.a con sultata in proposito, il n1io caso M r ebbe il 2° pubblicato in, I talia, (II 1° e il ca so di Gi smondi). Shukowsk i ( 1911) in urno tudio sull.a eti olog ia e ;patog·e ne i d ello· s tri·d ore cong··e n it o, riferisce 3 casi di n eonati di ·pochi g iorni , a termin e, eh e ·g ia a lla nascita o al massi·m10 3 g iorni d opo pr·esentavaino : Tespiro stridoroso , riem•t ra111 en ti del torace e attacchi asfitti.ci , · eh e con-

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u JL P OLI CLIN l CO »

seo , ha .m a,If.ormazioni della mano, piede equi- · no e strurna congenito. Col1p isce la piccolezza della man dibola, per cui l 'arcata gengivale,superiore sopravanza di molto l 'in.feriore ed il volto assume l 'aspetto di l1!l1 muso di lepre. Quando la bocca e a perta, la lingua cade all'in·dietro e lo stridore diventa molto piu intenso. Lo stesso 1accadte con le grida. Il bamb,ino fu riv~sto 1'11-IX e il 10-XI-1925 molto m.i gliorato, . perch e, pur rimanendo l 'arcata goo·g ivale inferiore molto arretrata rispetto a lla superiore, tuttavia , per l 'accrescimento generale, 1a b occa e diven tata piu grande e Ja lingua relativamen te piu p iccol.a; lo strumra· e pure a&sai migliorato. Alla ra·diografia 11on ·s i vedte a lcuna ip,erplasia del timo o struma sottosternale e all ' esam e laringoscopico nessu'Illa· cau sa dim·o strabil e di stridore . Fu p·osta la diagn-0si: Microg nati.a c.au s.a di stridore. 1

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Diagnosi: Sepsi ombelicaJ.e. Epiglottide normale. Non ingrandi111ento del timo. Micrognatia ehe deve1si inter.preta.re causa dello stridore. Janse (1930) descrive um· bambino di 8 settimane, eh e presentava una macroglossia associata 13., mi1crognatia, causa di gravi difficolta della respirazione. Mediante la. fissazione illl avanti della lit11gua si tento di migliorare il disturbo, IDa il bambin·O ffiO·r l di broncopolmonite. Cannon Eley e IF arber (1930) d escrivono -! casi in c ui, c-0me nei pr.ecedenti si aveva fessuTa del palato, piccolezza d·ella man·dibola , specie delJ.a porzionie orizzo.n tale, arcata geng ivale inferiore notervol m1ente arretrata rispetto alla superiore; r·espiro 1stridoroso e sten otico, attaochi di soffocazione e cianosi. La ling ua cad·e:va all 'indietro, r·e stando applicata contro la parete posterioce del faringe. Si .aviev.a.n o g ravi ·difficolta di alimen.t azione . La ra·diog·rafia confermava la piccolezza della porzio ne orizzontale della mandibola e la piccolezza ·della ling ua. Uno di questi neonati morl di soffocazio·n ·e nonostante ehe fosse stato o·p erato di tracheotomia. Alla n ecroscopia si trovo: (b·r oncopolmonite, cong·eistione ·d ei reni, dei surremi, della milza, degenerazione grassa del fegato. Aroarta ma:n.dibolare a rretrata rispetto alla mascellare superiore di 8 mm. a livello delle a rcate dentarie. La m.andibola poteva essere spostata in avanti di circa 1 cm. Marg ini alv.eolari ben. formati . La lin.guia situ.a ta all 'indietro non poteva essere tirata in avanti oltre i m .a rgini a lveolari . N·essuna d.eformazione della r ima g lottidea. Deviazi-0ne a destra del setto nasale, con ostruzione <lella niarioe destra. Diagn-0si anatomica : Anomalia congenita della mandibola •Con r etrazione della ling ua ed ostruzione del · faringe e dell 'epiglotti de (sie) ; pala to fesso; devi.azion·e la. destra del 1&etto nasale con ostruzione della coana ·destra. 1

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FIG .

1.

II caso·: ban1bino preimat·u ro eta 7 .gio·r ni. Ri,coverato in osped.ale 1' 11-7- '26; presenta dallia· nascita stridore inspiratorio e va soggetto a crisi di soffocazione con cianosi e tir.aggio. Presenta man·dibola molto piccola, ling ua piccola eh e oa.d e .a ll 'in.di.etr o; p,al.ato e ugol.a fessi. Si tento di fi1ssa~e la Jing ua in avanti attraversandola con uin filo , m.a si taglio J.a lingua pro·du1oetn·d o g rave emorrag ia e i1n fezion e d·ella ferita. Si evito lo stridore, la ·cianosi e il tiraggio sp1ingendo in avanti la mandib-0la come nella 1n 1a.r cosi o fa cen d-0 g iacer e il bambino sul ventre. II bambino mori ·d i sepsi ombelicale. 1

** * propongono come

Gli AA. eura un appareechio eostituito da uni jilo di ra.me robusto, eh e cireonda la fronte del bambino precedenterriente prote.tta da una fas cia di flan ella, piega in bassa a.d angolo retto e forma un' ainsa aJ;torno alla mandibola. L e parti disoendenti e l' ansa devono essere rivestite da un tubo di gomma. L 'appare.ochio si app lica m ediante fettuceie legate nei pun,t i dove il fil o di rame piega ad angolo retto ed allacciate attorno al eap 0, cosi da ten·ere l'appareechio ben fisso, in ·m odo ehe la porzione disc endente a.derisca 1

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SEZIONE PRATICA

alla branca montante, della mandibola, ehe viene portata in avanti e innal:a cosi, OJnche la lingua. Gismondi (1931) riferisce di un bambino di 32 giorni, Il\aito a 1termine da ·parto eutocic.o, da genitori sani. Subito dopo la nascita ebbe respirazione rumorosa e poi aecessi di soffocazio11e con 1cian·osi, specie se il bambino giaoeva supim.o. Rieoverato il 30-XI-1930 presentava: Condizioni di sviluppo, nutrizione e sanguificazione ca·den ti. Colpisce lo speeiale aspetto di uccello dovuto alla brevita dell'arcata della mandibola, il c ui margin-e .geng ivale ·~ i trova arretrato ri petto a quello dell.a i11.a eel1a supe. r1ore . Stridore inspiratorio, rientramenti al g iugulo ed all' apigastrio; bocca pi,ccola. La ling.ua situata all'indietro, sembra ostru.ire il cavo faringeo e l 'aditus ad laringem. Collo piccolo 1p er piceolezza della regione sopraioidea. _ ulla di speciale acr]i organi toracici, m 1ediastinici e1d ipoeondriaei. Con. l 'in tuibazio·n e delle vie nasali no·n s i riesce a f.ar ee sare lo s trido1~e, eh e i att·enu a mettendo il bambino sul fianco o bocconi e scomipare o ... i porta in avanti la mandibol.a , a ai mo·b ile, premendo sulle branehe montanti. E eviden·te la fatica del bambino a poppare, lascia il seno dopo poehi secon·di, per riattaccarsi e eontinuare cosi. Si tento eon carso risultato la poppata ortostatica propo ta da Robin. ll 'esame radiog rafico si noto un modi·co o-:na do di opistog.enia, lifioo-ua dislocata indi etro nel cavo fa.r ingeo. La R. W. fu n egativa. Fu aip plicato 1'appar·ocehio di Eley e fFarber, ehe diede bu on i ri1sultati rigu,a rdo all 'ali.m,entazione, minore bene1ficio allo stridore r espiratorio e agli attaochi d1 ci1anosi. Il bambino u·sci dopo 6 giorni di ·degenza per volere d ei genitori e mori poehi g iorni dopo, im seguito ad un attacco di soffoeazione. No·n si sa seil bambino abbia sempre tenuto l 'a.p pareechio, come era stato raiccomarndato. 1

CAso PERSONALE. - Ch. Alberto. Nato l 'll-X-1930 entra in osped~e jl 3-VIl-1931. Non parentela frn i genitori, non alcoo1lismo, non tbc.; non malattie nervose. 11 padre ebbe ulcera unica e fece prima del matrimonio iniezioni endovenose, non sa diire ne qu1ante, ne di quale preparato. La prima gravidanza materna termino con aborto al 3° mese. 11 P. nacque a termine, da p arto fisiologico. St1bito dopo la n.aseita si noto forte stridore inspiratorio, eh e at1mentava .appena si metteva il bambino &c..1pino. Sino a 3 mesi ebbe allattamento materno, i rregolare per la dispnea gravissima , eh e insorgeva durante la suzione e rendeva assai lun ga e penosa la poppata. Poi la m adre preoccu1)ata da tali fatti e dalle gravi condizioni generali del bam bino comincio a nutrirlo artificialmente. In tal e

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epoca comineio anche a frequentare un ambulalorio per lattanti, dove fece, nello spazio di 4 mesi 30 applicazioni di raggi ultravioletti. Da tale cura 11on ebbe alcun vantaggio. Soffrl solo oi qualche disturbo intesti!Ilale. Jl 20-Vl-1931 ebbe febbre al ta e poi tipica eruzio·11e morbillosa . lmpallidita l 'eruzione, la febbre persiste e]evata, lo stridore si accentuo e si complico con cianosi, difficolta delJa deglutizione ed aggravamento delle condizioni genera1i. All 'ingresso in ospedale (3-VII-1931). Condizioni generali gravi. Nutrizione molto scaduta . Prtllore intenso, con 1ieYe cianosi dei seg1ne11ti dislali. Esistono ancora tracce appena p ercepibilj del pregresso esanlema n1orbilloso. Lieve oesquamazione furfuracea. 1le piro 40 eon intenso stridore insp·i ratorio. Polso 120 piccolo molle ritmico. Cranio voluminoso, dolicocefalo. Guardando il P. c1 i profilo, colpisce Ia J)iccolezza della parte inferior e clel volto, specie <i ella mandibola e la n otcvol e sporgcn za del naso e della mascella superior e (aspetto di u ccello). La hocca non chiude bene perche il labbro inferiore c.~ tiralo all 'indietro. L 'arcata g·en givale inferiore e all 'indietro della stiperiore di 4 mm. misurati a livell o degli incjsiv i mediani, gli unici esistenti ed e bi1aleralmente all 'interno deJla superficie. Ling ua piccola caduta all 'indietro. Palato notevoln1e11te ogivo, completo . Faringe normale. Torace carenato, appialtito in sen so laterale nei 2/3 s~ periori, svasato alla base. RYiclente soleo di Harrion. Rientramenti inspiratori alla base del torace ed all 'e.pigastrio. 1Seg11i di bronchite diffusa e di broncopolmonite alla b ase destra del torace. Addoine voluminoso, fegato e milza alquanto aumentali di volume. Il m.assimo dello . lridor e si ha in posizione supi11a. Sollevando la ma11dibola, in modo da portare a combaciare le (lue arcate dentarie, lo stridore scompare; diminuisce notevolmente face11do g incere il bambino u l fianco. Ct1tire·azione alla tuhercolina umana e bovina negaliYe. R. ·v\r. - - - ; R. W. della ma<lrc - - -; R. vV. nel padre: ritardo di emoJisi con due antigeni, con ur1 antigene negativa. L 'esame radiografico del torace, eseguito in varie po izioni, fe ce escludere sia un 'ipertrofia del Limo , si:.i un 'adenopatia trach eo-bronchiale, a cui riferire eventualmente il grave dislurbo respiratorio. La radiografia del cr anio mise invec~ in evid enza la hrevita del corpo della mandibola, 1'arre tramento dell 'arcata gengivale 1nferiore e Ja radu ta all 'indietro della 1ingua. }"\ 11 'inizio della <legenza i ebbero gravi disturbi della deglutizione, eh e diminuirono quando il bambino guari dalla bronco1-poJmonite e quiando si ebbe l 'avvertenza di far stare se-rnpre il piccino sul fianco durante la suzione. Alla meta l uglio guarigione clella bronco-polmonite; alla fine luglio anche tlella bronchite. DuT>ante la degenza furono praticate iniezioni. endo·m uscolari di NOOI l.C.I. Alla meta agosto: nutrizione, sempre molto scaduta, stridore inspiratorio in decubito supino. Catarro br.onc;hiale diffuso. Ai pri·m i di settembre aumenlarono i segni di cat arro bronchial e e si formarono nuovi noduli di bronco-polmonite; le condizioni generali si agg~a­ varono rapidnmente, il 7-IX si ehbe la morte. i\utopsia: abnorme piccolezza della lingua; agenesia del mascellare inferiore. Bronco-polmonile


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« IL P OLI CLl i.' lICO »

11odulare cor1fluente di qu a i l.utto il poln1one deslro con aderenze pleurich e interlob ari recenti ; bronco-piQln1onile nodttlare della base d el poln1one sinistro. Colite follicolare.

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zion i eongenite. Fin dalla naseita o subito dopo soffrono di piu o meno gravi disturbi della r espir.azione 100 n sistenti in stri.do·r e inspiratorio, .a c ui si associano m olto frequentemente attaecl1i di soffo·c azione eon. rientram·enti d ella La microg·n.a ti.a eonge·n ita si dev·e di· tin gue- base del torace e ·dell 'epigastrio (tira.ggio) e r e ·dalla microgn.a tia 1aequisita p·er anehilosi cj,anosi . Contemporan·eiam1ente e·s itstono gr.avi dell 'articolazione temporo-mandibolare avve- disturbi della deglutizione ·e. quindi d·ell.a alin.uta in tener.a eta e 1C.h ·e e ben·e stu di.a ta ne lla rn entazio·n e e della nutrizion·e. sua patog·ein esi e nella a natomia patologica in I .disturbi respiratori si acoentuano nel decuun I.avo-ro di Seifert (1925). bito supino, si attenu.ano spingen·do in avanti La. microgn.atia congenita, in cui l 'articola- la man·dibola o mettendo il bamtbimo boceoni zion e t en1·po·r o-m.andibol.a r e e mobili ssim,a vie- o su un fiain.1co. ne cl.a sifi cata tra le ma lform.azi-0ni ·del segAll ' esame obbiettivo colpi see l 'aspetto partimento infeirior.e1 dell.a faccia .. colare ·del profilo del bambino, oh e a lcuni AA. Nel t:na,tt.ato di Foa trovo scritto: « L'apla- defi11iseono .p ·r ofilo· di occello, altri di lepre. Si si.a eolp~sce I.a m ,a·n1dibo·la infieriol"e, la quale ha un.a evidente sporgen za della pa.rte supepuo essere insuffieientementei sviluppata (Mi- ri-0re ·de.l voito, in contrasto con una piccolezc rognatia, T.a r .) o manc1a1r.e del tutlio· (l po,a gna - za -d ella b ooca e particolarmiente de1Ia m1a«llditia, Tar.) . bola , specie d el cor.po. In questi casi la faeeia ed il cran.io posson.o Si h a cadu ta indietro della ling ua , ehe si essere .p eirfettam·e nte eonfo-rma,t i, i.n vece l.a boc- ia.e colla .alla paTete poste.riore d·e•l faring·e, proca pUJo mancar e ·del tutto (Astomia , Gull) op- vocan do lo strid-0re e g ii attacchi di soffoca• pure e pieeoliss.ima (m licr-0stomia) 0 sitoota in z1one. J)Osizione verticale .. _. Ta lvolta questi processi Le malformazioni congenite, eh e piu fresono d1a1 con siderare eom.e secondari a oom- que ntemente si associano a lla piceo,le1zza dell.a pressioni meccainiche subite dal feto (Gruher) mand1bola sono: il palato e l 'ugola fessi; la m .a possono anche esser e 1primitivi e d a1lora asmacrogJ.ossi.a; la ;mic:rogtiossfia. Deformazioni sai sp·esso si com,plicano con altri gravi pro- varie dello sche.letro: piede torto , torace carec~ssi tera toJ.Übcri.e i. . . ». nato . Anche Kiaillfmann classifica Ia micrognatia La prognosi sembra notevolmente gra ve siia cong·enita nello st esso capitolo. I pe·diatri no- · 11er il •p ericolo di soffocazi-0ne, sia per eh e Ia minano la micrognatia tra le cau se di stridore ma]attia pr·ed ispon e a lle mal.attie dell '1a.ppaTato con genito . Seeon·do tutti g li a utori, Ja m,alfoir- respir.atorio. m1a.zione sar·ebbe rarissima. I 3 casi di Lenstrupp furono dimessi granW ankel fa uilla1 distinzione tra il mom ento d·eirr1ente mdg1ior.ati , dei 3 casi di Sukowski 2 gen etieo eausale· e il ·mome-nto purumente em- m orirono per asfissi.a„ II caso di Janse morl briolo·g i,co formativo. Sotto quiesto riguardo la per broneo·p o1monite. Dei 4 casi di Eiey e Farmierognatia congenita fare.bbe parte del grup- ber 1 morl subito p·er asfissia e gli altri mipo di m.a1f-0rm.azioni dovute ad ar:resto di svi- g 1iorar ono. Dei 2 .c.asi di !Bagg 1 miglioro molto, l,'allUJppo da ostaeolat.a ·differenziazione degli archi bra,n chiali dur.ainte la vita embrionale . tro mori per complicazioni. II caso di GismonQuale momen·t o genetico causale di tutte di m.o rl per broncopoJm.onite, il mio ·caso q ueste ·malformazioni, so·n o state aceu sate : la mori p er broncopolmonite. T.erapia: evitare g li attacehi di soffocazione r istrettezza dell'11tero, o ·dell'a mnios, I.e briglie impedendo a l bambino di giacere supi.n o. Si amniotich e, ecc. Aleuni AA. h a.n no ri,cercato il fattore eredita- tenti l 'applicazione dell 'appar.e·c ehio di Eley e rio, eh e pero non appal'le IIlei casi deseritti ed e IFarber. Sono assolutam·ente ~a evit.are i tenta_da esclude:rsi in quello di Gism on·di e nel mio tivi ·di fissare Ja lingu.a in .a.va.n ti m ediante sutuTa. In ,caso di attacehi di so ffocazione con personale . L' er·e dolues isi poteva so·s pettare in uno dei eia n osi .e tir.aggio si spinga in avia:nti Ia man• • • • • dibola com e dura nte Ja nareos1 e s1 t1r1 in casi ·di Sukowski e n el mio. , Volendo riasslimere il qua.d ro ·d ella Micro- av.an ti ' Ia lingu.a con un· tiralingua. gnatiia' congemjta potremmo dire: Bambini naRIASSUNTO. ti g·eneralmente a t ermine, eh e nella m .aggior L'.A. . iIIustra un caso di: Mierogn.atia congeP<'l.rte d ei casi son o ·deboii , hanno peso inferiore a lla norma e presentano 1a.l tre mralforma- nita, g lossoptosi , stridore inspiratorio. Passa 1

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SEZ JO E PRATI CA

int-e lic.a n.1enle in rivi t a i casi descrit ti nella lct lera tura c ria um e il quadro d ella sindro-

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MEDICINA INFORTUNISTICA Le tromboflebiti da sforzo o t1·aumatiche

n1e. BIBLIOfrllAFIA. J3e itriige zur 1-i eliol og i e des lridor c0 Hg e11itus. 1\ilo n a l eh r . f. Kind erheilk., Vol . 45,

per il dott. UGo

L EONELLI,

•rniedico condotto.

BAGG CL.

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a

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Ho le tto .recern Lern ente in u11a importante rivi l-a e"tera 1che esistono i)ocl1issim1e p,u bblicazio,ni di tromboflebiiti ob,l iteranti da sforzo o tr,a um,a ticl1e dell 'a.rto in feriore : pe.rtanto cr edo o.p portuno riferire u ·due casi di tale ma lattia, eh e ho a vuto occa ione di os ervare; la loro imporlan za deriva sia <la ll e dedu.iioni eh e. po. ono tr.arsi ...ulla patogene i, sia a nch e dal pu•n to di ''~- ta della pratica i11furtrunistica, pench e e tuttora con troverso se si ·debba an1111-e ltere l 'origine dell a malattia in parola -da uno sforzo o da un traum.a ti mo , oppure 11a. ola concausa di es ... i .

r ie le d e Peclialrie, 20 feJ)br. '23. RoBrN e MARY H . Dismo rph oses f ac i o-c r ariio-verl ebrales (' / tele orll1ostatiqu e. Soc. d e P edintrie, 18 genn . '27.

P . .S., di anni 70, ex ferr ovjer e, p en sionat o, di Peseara. Non ha solfferto maJa ttje d egne di n ot a, sp ecial1n ente in questi ulti1ni te1npi. L 'esam !3 deg li 0 rgani interni r ivel a oltanto una notevole THOMSON tl. Tl.- RNEH. Ue b er T' er ün d erungen des co r arterjoscler osi diffusa. Riferisee cl1e 15 g ior11i priticalen A. tmungszen lruni . R ef. im Arch . f. Kinn1a, inentre u sciva di casa, ebbe un a ljeve st orta clerlheilk. Vol . 36. • cle1 pie<le sinistro e dopo q11alch e ist ante avverti TRurvrPP J . Arch . f . Kincl erheilk. Vol . 5, 1909, ur1 d ol ore vivjssimo diffuso a tutto l ' arto, eh e lo p . 250. costrinse a rientrar e in casa e a m ettersi subi to E IFERT E. i1'1icr ognal i a. Arch. f. Klin . Chir., YO] . a letto. 11 d olor e si fece sem,p re piu acuto e t u t t o 135, 726-735, '25. l 'arto inferior e ando rapidan1ente a u111enlando <li H UKO"'' SKT '1'-. P. Zur .4 eliolog i e rier sl riclor inspiv0Ju111e. Dopo due o tre g iorni di riposo assoluto ratorius con9e 1i. J al'lrb. f. Kincl erh elik , LX XIII, e cti app1icazioni calde s ulla p arte il dolore di1nip. 4,59' ' 11. 11u1 un p oco-, ma l 'edema cr ebbe e si diffuse alla ' '' \ "KEL W . Beit r ag zur J<asuistik und J{rilik der parte inis tra e inferiore dell 'addom e. luigeborrnen J\1icrognaiie. Vir ch o"v's r r h i ., All 'esame obiettivo si n ot a n o tevole edema d1 CCl ,V, p . J 7 , '25. lutto l 'arto inferiore sin is lro, delJa r egione l at eroi11ferior e dell 'addom c e d clla regio11e glutea cor Rlcordlamo /'interessante pubbllcazlone: r isponde:nti. Sulla cu te di tali r egioni , Öel 'tl1tto Prof . ARNOLFO CIAMPOLINI inlegra , di colorito leggermente cianotico, si nota Docente nella R. Univeraita di Mil a no. 11 q n1arezzam ento1 venoso parlieol armente evid er1II trauma neJia etiogenesi delle malattie l.e sulla coscia e s ull '.addome. ,on esiste eclema (Rapporti clinici e medico legali) a earico d ello scroto c d el p en c. La ,palpa.zione Prefazione del P r of. CESARE FRUGONI l ungo la vena femo,r ale e dolente; vi e impote11za Clinico Medi oo di Rom a. lotale d ell 'arto. L ' amm alat o non ha febbre e n on Ripo.r tiamo i 11toli dei vari capitoli di questo intene ha mai avu ta n ei qttindici g iorni d a eh e e inreesan te l i bro : _orla l a mala ttia. L 'cde1na e rimaslo stazio"Q ario. Argomentazioni cliniche e a.rgomentazjoni legali Le casua.lita morbose - Caus:i c d -0ccasione? - Dei fattori morbosi concaueali nella clinica e nella me· di cina l egale degli inifortuni - La coniigurazione giu ridica della lesione da inf<l!rtuniio e della malattia profeasionale. - I I . Dello &f<'rzo come azi one morbigena - La lombaggine da sforzo - L'ernia infort unia - Orchiti e vari ci da sforz-0? - Emorragie cerebr ali da sforzo? - Le ·m orti improvviae da la voro? - Sf orzo e m a l attie -Oell'apparato res pirator ia. - III. T raum1 e tumori - 'l'raumi ed emo p at~e -- En,docrinopatie e traumi - Traumi e m a1att1 ~ osteo-:!rticolar i. - IV. Complica.n ze ed esiti del traum:li craniio-en cefalico. - Tra umi e n1alattie a serie erpinale. - V. Pleun.·iti e polmoniti trauJ?atiche Tr~u.mi e tubercol(;Si polmon are Traum1 ed aipr:parato car-dio-vaecolare - I traumi de~l'aPI?arato _digeren te - I traumi del r ene - Ind1ce s1stemat1co - Indjce a lfa..betico. Volume in-8°, di pagg. XII-550 nitidam ente stampato. Prezzo: i n brochu.re L . 5 2, rilegato in tela L. 5 8 piu le spese postal i di sl)edizione. P er i nostri al>bonati, ri&pettiva men te L. 4 7 e L. 5 3 .

1

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Invia r e Vaglia a ll'editor e LUIGI POZZI - Ufficio ,Postale Succur sale diciott o - ROMA. I

.

L a ltro caso puo de fini rsi piutto. to un esito clella stessa n1ialattia. 1

S. D. B. , di anni 34, r11i11atore, da I„etL011-1a11oppelJo. An"amn esi n ega tiva p er rnalatlie degne di not a . Riferisce eh e 10 anni fa ripor lo eon tusio11e no11 grave al polpaccio sinistro p er urto rl a p nrle oel te laio di un carrello , sen za alc una ferita od escoriazio,n e. Ne ebbe vivo d olore n1 a pole da sol o Lor nar e a casa, dove a vertl eh e l a ga.i111Ja era divenu La n'o tevol m ente gonfia. Nel cor so cl i parecch i g ior11i, senza avere mai febbre, iJ dolore ando di ffond end osi a tutlo 1'arto e alla reg·io nc gluten eh e al: 111ent aron o molto d i volun1c. J)opo qualch e m e e egli t orno al lavoro 1na l 'nr to r imaneYa ing rossa to in toto e eo i ptire l n r egione glutea; infossando il di to n on si aveva fovea, tanto ch P, clopo qualch e anno, p erd urando l 'i11gros a1nento 1


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« TL- P OLI CLIN ICO »

dell 'arl o e la sen sazio11e di n otevoJe peso, conul to u 11 chirurgo e questi ritenne ehe fosse un difelto congenito. Pero col volgere degli anni i di turlJi fu11zionali sono andati aumentando : il dol ore e Ja sen sazione di p eso sono divenuti pi1'1 pen osi e si comincio a notare dilatazione delle vene superficiali e ulcere varicose alla gamba. Attualme11te l 'ammalato si preser1.ta all 'osservazione del tutto sano negli organi interni; la Wassermann e n egativa. L 'arto inferiore sinistro, dalIa nalicJ in giu, e note.volmente aun1enLato di volume, com e chiaramente si ve<le an ch e n ellc

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tra11ma lieve eh e ITTon ha de terminato soluzioni ·di Continuo n eJJa cute, ne ha quindi aperto l:a1vi.a a d a lcuna infezionie; non s i e avuta mai febbre n el cor so de lla malattia ; il dolore do,po il trauma tismo, sproporzion.ato al1'entita dei traumi St€1SSi, e arndato Crescendo. di p.a ri passe con il volume d,eJl 'arto; I 'i·n1ipot enza runzionale e stata imme diata n el primocaso e tardiv.a n el 1secondo; dopo i primi g ior-

.

FIG.

1.

foto,g rafie; l a cule della r egion e ar1teriore-i11feriore sinistra dell 'addom.e e edematosa e vi si n ota n o tevole marezza1nenlo di vene varico,se; p acch etti varico i si 11otano in · t utto l 'arto e s,pecia lmente n el triangolo di Scarpa e nel cavo popliteo. Tl pie. <l e e ascit1Lto; sulla faccia interna della gamba si rilevano u leere vari rose. II colorito della cute, t rnnne in prossi·m ita delle ulceri, e norn1al e. L 'arlo aumcn ta nn cora di pii1 di volu1ne con la stazione er ettn . A cau sa del dolore e del peso del1~arlo ] 'a11da lura e clat1clicante. ed e di sturbata anch e Ja tazi o11e er etta (figg. 1 e 2).

Ria„ ·umendo possi.amo · a ffterm.are cl1e in tutti c du e i casi la malattia e iniziata dope un

F JG.

2.

ni di malattia il do1ore vivissirno e diminuito ma l 'ed,em.a e rim.as to persistente in gr.arclo notevole; su ccessivam.einte SOU1'0 co·mvarsi i segni di circolo collat er.ale, col m.a:vezzamento v·enoso a lla ra·di1ce della co~cia e al fianco sinistro, seguito n-el econdo ca.so, d.a stasi cro• n1ca . Questi dati clinici ci fann o forn1ulare in tutti e due i casi la sicura diagn osi di trombosi traumia.tica delle vene profon·d e della gamba sin istra e suocessiva trombofl c1bite oblitm-ante progressi, a della iliaca esterna 1sinistra; 1

1

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SEZIONE PRATICA

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da e elucler i el1e il proces. 0 ia e te ·o al1' iliaca p rimitiva o a ll ' interna p er eh e n1anca. ogn i eo-no di ta i a carieo di quesL' ulti111a ve11a, 111entre 1'o„ta colo di d eflusso si o erva a ,"'arico d elle vene d -ell 'arto, d ell epiga triea e d1e lla c ircon fl essa. e l i)rimo .cia1 o ei con·fer.ma la di.a gno i anc l1e la palpazio,n e d ella vena femorale i11i1. . tra <lura e dolente . Non e'e du.bbio cl1e i traumi sia n o st a ti i i>unti di partenza d ell a m .a lattia; m ,a e si 0110 s tal i da oli la causa e ffieiemte , oppure1 la eon•Cau a in ic1ne a d lln a proos iste nte ~·l terazione d elle ven e? Que to problema patogen etieo e tu lt 'o ra 1nollo d ibaltuto. Fin dal 183 ± Cruveilli er o tene va ehe la lron1bo i in un va„o venoso e costante1nente i)receduta d a um· proeesso infiammatorio e crui11di ._ j avrebbe prima la flebite e p oi la tron1bo'"' i . ·\\i ircl to~ so tenne Ja teoria e}1e n ella tron1b o fl cbi te ob liter.a·nte ~ i .a' 1re b·bc p rima la tromb o. i e u d i e sa i in1,pia nter ebbe il proce · o di fl ebite. i ri tien e l)ero oggi gen er almente e he n on o.;: i 11a la trombosi se n on p r e•esistono d elle con·dizioni m orbo e a cariico d ella ,rena. Q ue le eo11dizioni c]1e cau an o, la tro1nbo i _ sarebber-0: 1) le le ioni de ll 'endotPlio d ella ven a; 2) il r aJlenta1n en to d ella corrente ... a11guig n a e l a con . eo·nr nte form.azione d.i vortici ; 3) lei a lteraz io.n •i del sanru e eh e n e aumentano la coa o-uJ.abi 1ita (ac.1 e . l.a gottia, probab i ln1en te a cau. a dell ' ipencalce·miia eis i te11te i11 c111,e ta n1 alat1i.a); 4) Ja clor o i , per i:n suffieiente nutrizio n e della i>a r ete ven osa; 5) il parto, spec ialn1e11te dopo gra,ri em orragie; 6) l e rnala ttie infetti ve (W. Ba in ). Ri ()'ua rd-0 a lle :al terazi oni d ell 'inti1na e a lla fl eb o~c le ro i eh e i ri contrarn o in m ol ti, si m i individui , p er un proce so a n.alogo all 'arteriorler o i, il Clini co di Pi sa prof. Tadde i ri ferisce a lc une o „er, .a_zioni m olto importan ti fa lte d al Ba11li e comun icate a ll 'Accade.n1ia Medico-fi ica fi o re ntina, s till e embo]i1e d ella polmon,are eh e si o!"servano ~n· o perati g uari t i ;per pri m1a int e11z ion-e; il B anti d unque avrebbe n ot,at o in a lcuni 1casi 01~ ervati all 'autopsia, cl10 gli en1boli n on partivano d.alle r-egion i . op erate, ma <lalle vene ·p ro fonde .d el polp·a ccio, dove esisteva1no fa t ti ev id enti , e ·da lui b en dimostrati, di fleh e clero i, non manifestantisi con intomi clinie i e d i n a tura no·n b en de finita. II m eccanismo d ella formazion e d ei tromb·i in con segue n za di trauma1ti1smi arebbe il seg u en te : in seauito a ll 'alterazion e d E:•ll 'intima e a lla p erdi ta d ella s ua l evigatezza si avrebbe, 1

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n el p unto lese, 1'ade io:ne dellei p iastrine e da que t e i liber er ebbe la tronbokinasi da eui si forme rebbe la fibrina e quindi il trombo. Die tri1cl1 a fferm:a, eh e la trombo i si formerebbe in seguito a lesio11e trau1natica d ella 1)ar ete venosa p1erch e da questa si orig iner ebb ero ostanze ad azion e coagulante , ar1aloghe alle coagulinie ·di Loeb. Lenor1nant e Mondo,r , i11 u11 lo·r o pregevole lavoro, sosten gono eh e Je, trombofle biti eosid ette da sfo,rzo o da traumati.„ mo minimo ia 110 d1elle trombofl eb·i tj laLenti ·d i orig ine infe LLiva, rivelate da llo forzo o dal lievei trau111a ti mo indirett o. E c io arebbe provato daO"li e ami d i Laboratorio, per ch e l e eolture eseo-uite eo,n UJil pezzo di ven:a colp ita da tr-0mbofle.bite afebbrile h a dimo trato la presenza di t.afilococehi. In que li ca.s.i, secondo il Millet , i Lratta di i11f.ezior1 e cr onica la tente per un equilibrio tra ·difie .e ed i11fez iorne eh e valei a r11ar1ten ere l 'apiressia. In e i basta UJno sh ok, un tra unM. operatorio, un p.a rto p er eh e l ' equilib,r io si r o·m pa e 1'infezion e 1„ i manifesti eo:1 una n1etastasi venos.a eh e e la flebite. Secondo lui questa causa infettiva cr onica a11drebbe riicer c.;.ata jn lltlla infez ion e gastro-inte·ti11a le pree ist einte da lun cro ten lpo, o da una coleci tite c ronica el1 e iJuo d ecorrefte d el tutto ile11te. ~1a a qt1e~ t a ip0 lc ·i si l)UO obbi etlare c be le Lromboflebi Li d.a s fo rzo o Lra·u m,atioh e si co11 ervano co.. tant(l(]r1ente c1Jiretticlte e non pro e11Lano a leun a ltre segn e di in·fiezione rneLastatica. D 'altra p arte giu stan1e11t c i l Pro f. Va·n zetti , r riticando la t eo.r ia d ella sicuola francese e -d i 1 re tz, p er cui tutte le tron1bosi sar ebber o di or ig i11e infe tt iva, os erva eh e la presenza dei batterii n elle n1,a ~ e trombotiel1e l1a imporuanza, ma b iso.g na di t ing u er e i casi n ei quali e, . i furono rinvemuti a lla su.p erficie e negli Lrati est erni ·d el trombo c quelli in eui fuirono d irno trati n elle part i cientrali: nel prima caso es~ i sono da eon siderar i una in,·a ione eico!Il• ·daria, allor eh e e si ; circol.a1n,d o r1el san gue, ono ven·uti a d epo· itar i n el Lrornbo g ia formla·t o, ond·e n on h.anno imporlan1,a ·etiolog ica; n el secondo caso invece in c.u i per m ezzo d ei tag·li i rn1.icr or(g anismi furo1n o rinvenuti n el nueleo d el trombo , e, i a r ebl1ero stati la cau sa del processo trombot ic·o . I o ritengo eh e :nel ;p rin1()' d eii m.a lati , soggetto ,di 70 a nni, .arteriosclerotico, l:i tromboflebite sia da mett er e in r elazion e co11 un preesisten te processo ·di fJ,eb oscler ois.i; n el .seco11do sogg etto, g·iovanis imo e vigoro o, Ja trombosi si e avuta in con.segue n za d e] lraumatismo sul p olpaiccio eh ·e avr eibbe le1 o l 'i:n ti!tla d elle ve1,

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« JL P OLI CLI N I CO »

ne j>rofonde, probabilm,ente pero non perfettamenLe integra ; e pertanto n el priim10 ca o lo forzo -e nel secondo il traun1atismo sarebbero slali la concausa n,el complesso processo pato~enetico.

l ANNO XXXIX, NuM. 25)

laterale. Ne e ,d a ·ritenersi eh e, per la lesione stessa ehe ha prodotto I 'elefantilatsi -de ll 'arto, sia g iovevole stabilire una comunicazione tra il sistema l~nfatico su perficiale ed il sistema linfatico pr ofondo. (Metodi di La:n z, di R ondoleon, di Opp·el 1e Rosanow). ~ ·d a preferirsi al mie to·do di Handley (intro·duzione di fili di seta 1sotto la pelle d·el Lessuto elef.antiiaisico) il meto·do di Walther con cui si u.t ilizzan o, pel dren.aggio lin fati co, dei tubi p·eT·duti di caoutchou, opeirazio·n e eh e 11a dato buoni risultati in mostruosi edemi ·dell 'arto inferiore.

No:n e certo facile a ltrimenti s.piegare come uno sforzo violento o un t:r.aru.matismo non g·rave :p ossano da soli determin,a re una lesion1e venosa : Lo,veu1stei11 sostien·e eh e pe1r la vena ascellare 1si puo pemsare a·d uno schiacciam1en to .di essa d.a parte ·d·ella clav.icola o dei suoi legamooti , ma Lenormant e Mondor obiettano ch·e dir questo sig nifica disconoscere le ' Letto.m anoppello (P escara), 1aprile 1932. conoscenze anatomiche. Ro entl1al ha poosato, con ipote i rpiu .a ttenRIASSUNTO. dibile, cl1e negli sforzi violenti si avrebbe leiion e delle venule nei loro sb occh i n·el tronco L ' A. illustr.a due casi di tromboflebite cosiprincipale, ·da cui deriverebbei la trombo i. Al letto oper.a1torjo L. B.azy avrebbe trovato ch-e il detta ·d a sforzo o traum.a tica, ne discute la patessuto cellulare, into:rno ala vena trombosata, to1g en,e si e conclude cl1 e lo sforzo o il trau·matismo m etta in e\ridenza preesistenti condizioera sta to ....,e de di un preg·resso en11a Loma. Poiche ~n tutti e d·ue i nostri casi la trom- ni morbose ·d·elle ' 'en e. b· o flebi·~e si osserva .a carico ·dell.a ili.a ca esterBIBI„IC>GRAFIA. na ::;ini tra, si dme ritenere cl1e esiis ta una oerta predilezion·e ·p er questa vena e 1cio si spieDoME~100 TADDEI. Lezione su iina tromboflebile gherebb e col circolo piu l·ento eh e si h a a siniiliaca esterna traumaf.ica. Policlinico, n . 14, 5 c.prile 1926. stra si1ai p er la compressione ·e sercitata sutla ' 'ena dal sig·ma colico, sia per u1n .a maggiore obli- l\1JLLET. Sull'o rigi11 e d elle flebili c loro cu r a. Jour- . 1 nal de l\ Ied. de Paris, 21 maggio 1930. quita della vena di sinistra rispetto alla destra, ia per i rap1Jorti topografici della v. ilia- AuG. BmGER. L e flebosclerosi. Det1tsche Med . Wochenschrift, 8 febbraio 1924. ca ini tra con rtrie grosse arterie (iliaaai eomu- BoRCtlARD. Sulla trombosi ed embolia. Bruns Bei11 e , ··acrale media ed ipog·astrica). trag z. Klin. Chir., 1928, Bd. 144, H. 2. O er, .a il prof. Tadd1ei ehe p.iu difficile a W. ~.AIN. Flebit1 :, iromboiflebile degli arti inifespie.gare .e ·p1er ch e il processo di flebosclerosi riori e delle .„ erie super/iciali dell 'ipogastrio. The Lancet, 2 aprile 1927 . .primitiv.ai predilig,a il lato 1sinistro; m.a cl1e se CH. LENORMANT et II. l\!IoNDOH. Su r l e pretendue le spie.gazioni non sono sicure, sicuro e il fatthromboflebile par effort. La Presse Medicale, to .an.atom ~co e clinico. n. 91 , 14 novernbre 1931. Qu.eista mala ttia a ll 'infuori del g rave periVANZETTI. Alterazioni lor;ali della circolazione, in colo di u1n.a emboli:a mortale, e g rav.e an cl1e per Trattato di Anatomia JJatologica del prof. P10 i po tuim-i funz ionali, con1e si osserva nel seFo.:\. co·n do caso, per e dem.a in·durato cronico, rigidita articolari , impotenza mUJscolare, var ici, N Rammeatiamo a tutti J medJci l'Jmportaate elefan tia._i. Maaualetto del Per la cura recentemeinte e stata pro110 ·ta, Prof. Dott. AUCUSTO FRANCHETTI C·on ottimi risulta ti, l 'asportaiZion.e, previ.a dopMedico Provinciale presso la Direzione Generale pia legatura , di un pezzo della vena colpita della Sanita Pubblica .d.alla m.alatti.a, il ehe .a roesterebbe il processo ascendente. Nel nostro primo caso pe.r le co·n Appµnti di legislazione dizioni del ·p1azierlte, uomo avanza l·o in. cta ed artero1clerotico, n on fu ventil.ata l 'opportu- per gli Uffici a li Sar1itari nita di .alcu11.a te1~aipia 1ch iruirgica. 1

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el secondo caso invece si: puo ceircare di modifiicare lo stato elefantiasico con adatto intervento. Certamente le varici superficiali vanno ,conser,,ate perch.e assicurano il circolo col-

Volume, in formato tascabile, d.i pagg. VIII-200, niti~ dam ente stampato. Prezzo L. 1 2, piu le spese postali di spedizjo.~e. Per i nostri abbonati eole L . 1 0, 5 0 in porto f ranco. Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI, U·f ficio Po:;tale Sucoursale diciotto. ROMA.


[AN ro XXXIX,

1.,"" 1\T.

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SUNTI E RASSEGNE. La sindrome entero· renale e la crenote· • 1·ap1a.

C~".

B.J\.RAnuc. Paris A'f edical, IG ai1rile 1932). Da quand o, 11cl 1Ul9, IIeitz-Boyer l1a de critto, solto il no111 e d1 indrome entero-renale , le infeizioni urinari c di origine intestinale, la cr e'llOlerapia e lar()'ame11 Le intervcnuta n el tratta111e11to di c1ue la affezio11e, la c1uale Ya divenLa11do di .anno 111 ~·nn o piu frequente, for e per la n1aggiore facilita di dia.gno ... tica rla ora ehe l 'al.ten zion e dei m ediei e slata ri el1i a111ala su di e~ ·a. Fa.nno })a rte dei c1u·adri n1 orb o i eh e b-en e[ic:a110 d clJ a er e11oterapia le indron1i en tero- re11ali cronirh e o le for1u e a r 1 oo sse~s Cll·nlr reeidivanti, d 'orig irn c ii1 fclt.iva, dovu te il piu ,0Ye11to ul colil><1c iJlo (80 % cle i ca ~ i) olo o a ocialo a ll ' enterococco, a l 1111 eun1 0l)nr i11 o, aJlo slafilococco: le in fezioni acute, pieliti dclla gr a, idan za, pie]ili dei tifir i e dr i 1)a ratifici n ece_, ita110 di altre eure. 1 ell ~ for1ne c ron~ cl1 e o ul1-eronicl1 e 1'im1port an za dell ' into~~· icaz ione d 'origine intestinale n.ell·a gen esi d ei fen om eni morb o i e altrettan lo grande qua nl o quella clell infezion e; a• nzi in .1nto . m1 . olti . casi l '.a uto- infezio11,e. e l 'auto. ~ 1caz1one i ovrapJJon gon o e 1neroc1ano : .ed infatti i n1aJati ~ i presenlano „otto· forme cl·ini eh e e tren1am ent e varia])ili e co mplesse. I i·niton1i intestinali , i di ~turbi llrinari e i fenom eni gen erali , eh e i o.... er va no in e i, non vanno ma i paralJ,elamente. Vi son o clegli intetinaJi confcrmati eh e non l1anno cl1 c n1anifestazi oni urinarie rn ini1ne, dcgli l1rin ari ava11zati cl1e n on l1 anno pre entnt o eh e dei lievis. imi ·<listurbi in testinali : vi son o infin e degli entero-ren nli eh e non pre&entano e ·n on di . turbi O'en erali (, tan eh e·zza, cefalea, tato ubfcbbrile) con dei intomi uri.nari r idotti a·d una en111Jice batteriuria . Non e dunq11 e ba Rndosi sulla . int om.atologi.a, si.a questa m·acr~ i orn1 ente a cariro del trat Lo in tc. tina le o del tra tto t1rina rio , c.l1c si lJossono porr0 doll e u tili in cli r~ 7ioni idromincrali (di ruj l' . "i ocr11p.a): ])1ogna studiarr la sindro111 e dal punto di vista natoO'en etico e r ieono cere, o]tr.e all'infezion e intestinal e oh e e all 'ori 0 ·in e, o-li altri fattori cl1.ei imter·ven10-ono p er crear e la indrome, fa,·orirla rnantenerla o aggra,rarla. Questi falt ori „ee~n·d.'.l ri pos.. , ono eg~,ere di tre ordini: intesti n.ali, ;urr inali, umora1i. Pu.rr h t' il colibar ill o e l 'enterococco attraversino Ja p.a r.e1e inte Lin ale e n ece$ ario eh e il microbismo intostinale sia · a11mern tato: qu este auim ento e Call. ato 0 favori to dal] e nto. i. ~ ta si. c.oliti ·dia1T·ere, de iazion i ed in su ffi cienze digestive. da lle fl ffe zion1i de tre dell \)1dcl o111 e .. l ~ tj fJ.atoni.a c la tifl ec t.a ~ i .a eoc..: gono· qu·e. t t L 1

f rrff ori inf estinali.

I f attori uri11cu·i p 0 ono e sere meccanici C1)t o i, i11 eur,r.an1e11Li, dil.atazion.i , r1estringirnenti , compressio1n i, tun1ori deJlJe vie urinarie, calcoli), irritativi (tu n11ori, calcoli , ·Cistiti, uretrit i, prostaliti antich e) e chimici eh e di:p endono clalla n1odificazione -d el pll urinario: l 'aloal·inita , o per lo m eno l 'ipoacidita delle urine, co ..J freq uente n ella colibacillu.r ia, favori ce e i11antien e la i) ullulazion e microbica . Si passa eo 1 ai fatt ori umorali cl1e ,,engono a coi tituire il terre1no favorevo.Je allo svil U:P'PO d ell 'affe~ zionre · que ti ono la di1n inuzio11e dc.l cail eio , l 'au1ne11Lo dell 'acido ur~co e .delJ 'acido ossalico, l 'aunlento ·della riserv.a alc.ali11a, l 'ip ereole~ t cr in en1i a. Queste cau„o n o·11 agi cono certa111e11 Le .n r Jla Les1. . a i11.ani era ne con la m edesin1a inten. ita ])re so tutti i malati: tocca al n1ecli co di render i conto, dopo un e ame completo, della loro mag·giore o n1inor e- in1 portanla e di i 'Lituire, ~eco n cl o i l ri ll1ta.tn, la c.u ra oppor luna. Indirizzera eo i allo speciali ta i ca· i el1e i1ece _ itan o ·di nn in.tervento chirurgico, eh e po tra di 11er e SO]O bas.t 11'8 Ad olt.en~­ re la gu.ari o-io11e (n).alforn1azio11 c od ostacoli 111(\Ccanici delle ,·ic urinari e eid intestinali). I L 1n icro])is1110 inte Lin.alc ·e sagera to, i di tur)) i digestiv i cronici eh e n e ono la ba e, l 'infezionc et l 'alt erazio11e ·delle Jnuco e urinarie o uro-genitali, Ie litiasi, i di tu rbi un1oral i troYeranno i·nvecc n.elle tazioni idrominer.ali dell e 1nultirJle e 1}rezios0 risorse. I m alali eh e preer1ta·n o u11a indrom e ente.ro-r enale od enterocpato-r enale . . aranno complctamente osaminati c quindi indi rizzati alle diver e tazioni i droterapich c ch o agi. cono o ul J.stema g·a trocnlcrieo, o ul i tema urinario, o su ql1ello e patico a secon·da dell(.t cau, a deterrr1inan le o fa vore•n te, c11e predo111 i11cra n el La· g·en e i del qu adro n1orb o o a eh e ara preferib·ilc di comb alter e . II tratt am ento per in o-estione di queste accrue de\ 1e ·e ere .condotto prt1denl emente e Lre'L tamente so1rveigliato. 1.1. idrotera')Jia ... lld~. „otto forn1J\ di docce o ])ag-11 i , ara sempre raccon1an·dat.a. Sara b e11e a ociare al lrat tamento tr. rn1ale la vaccinot ernpin p er hocca, facile a ~eg·u·ir~ i, e eh e pare c ~c r e fa,rorita an ch e n ei uoi cffett1 d.ell e eure ter1 n1n·li. t olo cosi, e~am ina ndo a lle11tar11en Le il n1 alato. seoprendo la ·Causa o le cause l~~\ l ogene tich e e r t1rantlo q11 e. t.e o.pportu11.R: m ente ehe si potram11 0 ottenere der su ecie s1 $pe. 0 in:'perR ti. Cr. LA c.\VA. 1

RENI E VIE URINARIE.

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SEZIONE PRATlCA

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Snlle ema tui·ie dei nefrectomizzati pe1· tbc. 1~enale.

e P. BoRnAs. Arch. des rnal. des rein,s et des org. ge11.-urin ., t . \ 1 f, n. -1, 19'.12) .

(E.

°PAPTN

Gli AA. iJll1 tran o, co.n alc uu1i ca~ i tolti dai ±00 circia· dell a loro statistica i1er anale, le en1a1·l1riei i11 t1arola e 1e d·i tin guono i11 ~3 ca te•.gorie !'econ do il tCm])O di ar)rpar izion e.


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« IL POLICL IN JCO »

1. Ematurie immed'iate o primitive , ehe compaiono subito dopo la n_efrectomiia e ehe J ~iu

[.t\.NNO XXXIX, Nt;l\t. 2.5~

Ch. valla in ba e a questi ricordi embriolog·i...... ci , 11a cosi spiega to diver se anom.alie dell ' usp e.... o proven g on·o ·d a·l r·en e Tim.a•-to: in un.a r et er e. Una st en osi iux tavesciJc:ale e int r a.rnurna lata , 2 g iorni dop o l 'intervento , si maniferal1e n e1l n eonato 1Si ;Sp iegano ammetten·do st (> un 'em .aturia consi·d eDevole dura t a 5 g ioruna posizion,e troppo eccentrica d ello speni o mai p iu rico1npars a ; l 'esam e vescica le fu rone diviso·r io : a tresia ·d erll 'estremo o d ello d el tutto n egativo. sb·occo vescic.ale d ell 'uret ere son da riportarsi II . Ematu.rie primitive ritardate, cl1 e a v- alla p·eTsis tenza della m embrana ep·iteliale. "\ v e.n .g o110 15-20 .g io.rni d op o l '<:>·p·eirazio,n e e c.h e ' caus.a di un .a ccum·u lo di sec rezion1e n.e ll 'ur eori.g'in.a110· probabiJm,ente ·d.al l at o operato : ter e, puo la m .embrana termimale esser spinn1on con.e urete rale e forse anch.e log:g·ia r en ale : ta e ·dilatat a 1cisti cam.ente (dil.atazion e cistic·a in 3 p.a zienti, 36 , 16 e 13 g ior11i d o1)0 l 'inte rd ell 'estremo v,escical e d ell 'uret er e) rappresenvento, i ·e:b ber o fo1ti eimiatu.rie, m ai ri.petutesi, tando ! 'anormale ecrezion e un ostaco l-0 ·d e] lo con veccl1i coaguli b ian chi; ,al c i• t o copi o, d o svu ot a·m ren to d eJl 'ur·et er e vicino alla vescica. po lavaggio , •n essuna traoc.ia ·d 'en1orragia n e Dunque si tra tla qui di di Jatazione e non di lln n e l l.a Viescica, n e su g li ori fizi uret era li. })r ol.as o . Qua ndo v icever sa il t essuto m esen chiIII . Ematiirie loritane, le piu frequemti, n1a- n1 ale prolifera n ei r esti later a li d el1a m ermbranife ~ tanti i s,ettin1an e, m esi ed a n oh e a·n ni d on a coppiata•, allora „i h a la formazion e di dip o la 11efrectom ia e quasi sen1 p re d 'orig i·n e ve- \'erticoli uret erali. scica le : in due malate, ± .anni e c ir ca un a nno Tutte qu·e t e ipot esi ven.~·ono avvalora te d al.d opo l 'op erazion e , si ebber o 1c.011sider evoli e·n1a la 1c.onc.omit anz.a di qu·e t i ·d i, turbi con altre turi e, .dc fin itiv.an1ente scomp.a r se ·oon la g u1a1.. an om .a lie uriet er.a li (ra ddoppiamento , bi fidita, rig io·n e d elle le io·11i vescicali e ist e11ti . b occh i anomali ), JtOn solo , n1;a an ch ei con un S cANDU RRA . a llun.g.ameinto ·del tr igon o . La dist an za ·difatti Contributo alla te1~apia operativa delle ste- d eJlo sbocco u r etra]e intern o dist a dagli uret er i, i1ei b.an1bini, 2 cm . circa: n ei ·c.a i di dilatanosi dell'estremo vescicale dell'uretere. zion e ci tica d ell 'uret ere si e trovata un.a d i(M. .LEvr. Z. urol. Chir. , vol. 29, f. 5). stan za di 4 e piu cm. , un cm . piu d ella di st anLe .., Leno i d e11 ·estr.c.n10 \rescicale d oll ' u1 1e- za esist ente n egli a du1lti . Le steno. i acq l1isite orno. da ri portar s i a te r~ po ono e ser e congen i te o acqui.„ite. ulla piatogene i d el le 1prin1e esiston o v-0 - .c-.au~·e in fi.an1 m.atori e, n eoplastich.e o tra urn al ich e : "01)ratutto frequen t i ~on quelle eh e serie Leorie : si am.m etteva fin o a qua lcl1e anzuon o ad emis io11i di calcoli discesi dal r en e n o fa eh e fo ero leg.at e -0 a fusioni e piteliali n ell 'epoca fet a le o a p er sist ein za di plich e n1u- c eh e s i accon1pagn an o a lacer azioni d e11 'o..:tio t1re lerale. Jl sc~~o 11·a uin.a jmpor t an z.a n ot eoose 1ar sai numer os,e n-e i prin1i in e i della vi t.a Yole. Su 10 ca i o er vati ·dall 'A. 9 er an o i11trauLerina . Og·gi invece1 si r ip orla n o· tali d idonn·e. La sintomatolog·ia n on ,ß a ffatto tip istt1rbi a m .alfor111azio·n i con gen it e , . .ad inte11der le c1ua}i OCCOrre ri:C.Or·d.are lo svilu pp·o emorio- ca: essa e legat a all e co·n seg·u.enz·ei ·d·ella st as~, alla dilatazio·n e cioe dell ' uret ei:re e d el bac1}oo·ico d eJl '·ureter e. Questo - co1n·e si sa -n etto ai ·di1sturbi della fu.n zion e del r ene·, a lm.a0 ce con1e una ge·m1ni,a su lla faccia n1 e·d iodorsale d eJ tr.atto tern1in.ale d el d otto d el pro- 1' infe~ione inte r:corrente. I n1.al.ati .si pren e fro. Un olco diretto in sen o cefalo-cau - sen t an o a l m ·edico con i sintom i di UJna ci stite ·da le p ing,e in q uesta gemm.azione u110 spe- o di una pie Iite lam .entando i ·di dolori, i curon e di 'Le uto cl1e lo a lza da dotto di W oll f m un i dolori d ella sta i.1 Con comita la febb-re o t evol ~ irr1portanza h a floo-istica l 'infezion e. e lo p jnge, con ' 'ol utJa spir.ale a p as ar e su11a u a faccia dor al e, sem p r e piu la ter a Jm entc 11a .:>cistos~opia, eh e m ostra olLre le ~evi.azion~ !11nrfologich e g·ia d el le, a n ch e· d egl1 b occl11 ver sa la u a terminazion e. l\1a que to ~ j)e ro ne n0n ·di·vid e n ettan1ente .a n1eta il d o lto d el pro- uret era li 1pi ccoli. . puo' trovar.s1. Qualcbe volta J ?er o la st en,os1 1 n e fro : esso d ecor r e anzi eccentricam en te e an cl1e 1-1 1/2 cm.. J)iu in a lto etd allora esser g iun g.e fin,aln11ente a contatt o con la ])~ rt e ~ ate­ :f.ale della li ta epit elia le n el .p unto d1 un1on e accon1.p1ag.n .at a, .an z1, d.a un o tio ure tera Je norm.alei o p er fino dilatato (diverticolo d ello tr.a 1cloaca e d-0it o ·di W ollf. In 1qu esto .mo.d o l 'e&boieco uret er.al1e). istrem o Utr e terale rin1an. e· chiuso fisiologicam ent e e t em ·p1or.aon:ean11en te ·d1a··ll.a .m·embra n.a epit eNei i~.asi riporta ti p er som1 11i capi, .in 7 c.a. ·i li.ale cioe cJ1e si riscontr.a n eg1i embrioni d.a 12 „u 10 l 'a.ffezio·n e e·ra b ilaterale e s1 accomfino' .a 30 n1m. di lun.g h ezz.a. Qu.an·do poi l 'el)etig11.ava qu.asi serr1pr e a idronefrosi ~ idr-0u re_tes trem o ure1ter ale 1>en etra in ve c ica, esso viene re: tutti gli alt r i ca i n o·n operat1 €i:rano ina tr ov.ar i Jater.al1nente .allo b occo d el d ot lo c.lel fetti (p er lo piu ·da coli). . i1ronefr o. !11 seg uito s i forma, per uno svil uppo P er quello eh e ri a u.ar?a la ~rap1.a son.o di t e u.to entot erm ale, tra sb occo ureterale e st.ate propost e le egu ent1 operaz~on1: 1) . D1qu ello di ' i'\Toll f il 1riigon o eh e spin ge lo "b occo l1t azion,e d ell.a st en osi con cat et er1; 2) Sez1one di q u e_t'u ltin10 in direzione medi.ale e caud ale. con m1anovr e en·dovescicali; 3) Sezione .colla 1

0


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281

971

SEZJONE PRATlCA

t ermocoao-ul·atZfon1c; 4) Sezione previa c i totomia a~~ o c iata alla ·manovra di H·eckenbacl1 . Tutti que ti p rocedimooti rie on-0 di ffi ciln1ente a d e ~ er con1 p-l eti. Difficoltosa in i pec.ia l modo e le sezione a .cielo scoperto. Per q11e to , egue11do um 1co1n sig lio di v. Li chLenbePg, l 'A. h.a proceduto eo i: Ci ·toscopi.a, cate teri1~.mo ureter.alc, cis toto111ia ipoga trica. Poi ._ull a g uida ? el cate;~ere, i introduce 11ell 'uretene un ago dL R,everd in ra c urva accenLuala e n1ontato. Que to vie1n fatto riu eire, dor almente, in ve cica, i11 n1odo 'd a c o111.1)rendere fra i due capi del fi.lo i ~e uti .o'' ra ~lan Li lo bocco urE. lerale. Il f1lo d1 ~cl :1 v1 cn e una ' olta tolto il Reverdin, an11oda lo fortcm~nte i11 Jt) odo da 1a icura r e la IDecro i del tes uto' lrctto n el nodo. L 'e tremo del fi]o \'i n f.atto fu oriu.sc ire o dall 'uretra o dalla feriia soprapub~ca, cl1e vien trattata 11el „olito in.o~o. Dopo 7-1 0 o-iorni il fil o vien via ro 11 una m od1ca trazione. ' i comiprcn.de co1ne la pielite c-11e i 11uo dire .eo. Lan lc, vada trattata •con venien'len1 entc: c a o-uari „ce clo po ~- b' ettin1a n e dall 'in terv c11to: L 'esam e a di tar1z.a l1a dimo tr.ato co1n e J1 on 1 fo„ e n1a11i fe tato in J1 e.... un o de·i ·casi oo i traLlJa ti um refl tii. o ·C ro·111 e il lavoro uretera lc i <'O m pi. e. bene. Il n1 eLodo quindi e da applicar . i in ~uc~ ca. i nei qual i le olite rnanovre r n dovc c 1ca11 non abb iano ragioine di un a tenosi de ll 'e. l ren1 0 ve. r ira le dcll ' urelC'rc. E. M. 1

1

1

Ci tecton1ia totale pe1· canero.

PERITONEO. Dne casi di peritonite cronica fib1"osa capsnlante.

(NocKMILLER. Ze11.tralbl. / . Cliir., 1931, n. 51) . l\ilemt·re la peritonite cronica fib,ro a inca1)1 ula,n tc e un.a fo·rn1.a nosolo.g·ica .a11atomo-p.atologicart1en te b e,n n ota, la sua etiolo,g ia e ignot.a · e il suo quadro clinioo eo i oscuro, ehe e ' . 1 i1npos~ ibile

diagno st ~carla

ant e Of)erationem.

l /A. riporta due casi: 1) omo di 50 .a nn i. el 192 1 clolori a tip·O colico, von1ito e n1eleori "' n10. TaJi altacohi :i rinn.o varono og ni ±-5 m e i a um errtando „ empre di inte!Ilsita, durata, c freq ue11za. 1el 1925 rjcovero n ella Clinic1a di Ortne r. I dolori durante g li acce1 i erano loca lizzati, se,nza i.rradiJatZione, con e.o-ni di :1)iare i i.nte~ tina le. Tutte le Ticerch e cliinicl1e e radiologiche negativ·e pel cu or e, 11ol1none, rc ne, feo-.ato. Cro~­ \' 1a, n1a sa non 1dole.n Le, gro a con1e due pug-ni, sopr.a l 'om b eliic·o. l l.a cli o l og i cam ent~. se(>·n1i di comp res ion e ·dello toma co e dell inte~ , Li1no per rn1a sa extrajntes tin a l ~. (Un. c~l eb. re r adi o]og-o a ve,ra gia po t o la d1a,g nos1 d1 11nlo ar co;;1.a deJ tcn ue). Dia o·110 i: ci ti del p an cr eas o ·del m e· entere. Il pazien te vien e in viato 'fll ca1_a e torna dopo u.11 m.e e con violent i dolori ,' g ro · a ma sa , tra on1beli co e . infisi, completa rile11zioine ·di feci ed ari~ da 1.0 ore. Pol o 100. Temperaturn 37 . -~. D1agnos1: o.cf'lu ione inte. tin ale a cut.a. Oper.az ione. All 'apertura , i tro,ra un tumore o-randei come un.a te„ ta di feto, ri ci ti to da un,a m embran1a f1bro.._ a lucente , poco mobile. All 'in c isione delta membra1n.a ..i vede cl1.e i) tt1more e form.ato da t1.n convol uto di an se intes tinnl i a dere11 ti frn di lor10 e organ izz.ate in tun1o re ·d.alla so11radescrjtt.a m e1m1br~na. , Si escide 11a1 m en1br.an,a , ])er qt1nn'Lo e con1r)a ti b·il e con l 'inlegrita delle :lnse iintes tinali , e s i ~ La ccano pru,d.enten1 ente le .nn &e fra ·di _l oro. Guarigio.n c p 8r pri mn. Reperto ~nat?m11 c.o della n1en1brana d.a involucro. cc Per1l on 1te f1brino_o-pta„tica, con focolai. d i. i~li.n o i. e ~l ­ ci fi ec,'lzion.e. es u1n seg1110 r1fer1b1l e .a infez10n e pecifica o n n eopla, ma » . Il m~l a.to i fa ri e,sa minare1 dopo 5 anmi, e st.a b en1 ~ im1~ ! . Anch e il Tl pa ziente i 1)re. . enla 1n cl1n1ca chiruro·ica co·n . i11drome ·d i occl u ion e a.cuta e '11erito.~ite. All 'opeTazio,n e le ~n e int.e ti1nali pre entavan o membran ~ tei:u1 ~ fa c1lmente ~ tarcabili, enza l 'organ1zzaz1one in ~ as!'a U· n ica ccm e •nie] 1caso1 J1·1"ereden l.e. Or:.rr.F1z1one. com·e n el caso prece·de.ntc. 2 1/2 an.ni dopo, ottime condi zioni del 11aziente. I rasi fi nora ra1cc0Jt i ~01n o 26 n ell a lett eraturr.a tedesc.a, ing·lese, ecr ., e 14 i.n ~~ ell a rU1s: sa. In tutti que„ ti casi il qua,d ro r ~1n1 c ? e de1 piu diveTsi. Gen era l n1•cntc ~re d om. 1 n.a. 11 quadro 11-:li il o. m a an r he lc d1agn o. 1 d1 appendi cicc, perfor.azione , ecc ., n on 0 1!10 r3re. 1

1

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'(T . Ilu) N·r,

·JJag.

CU\R .

Arcli. f\' li n . Ch i r . , vol. 160,

55~ ).

I.a ci. tecton1ia tolale e indica ta Ol•O quando la . e de o 1'e ten ione de) tu1n ore i1011 l)Crmet lono la ... ua a porlazio11e co11 la resez ionc dclla paretc. . . L 'a tlo piu in11)ortonle della c1stec tom1a. cc ond o 1'A., rigu.a rda il m odo ·di provvcde1:c a lla elimi11azion e di ori11a; i puo j)ro ve der. i eo ~ uin a n e·fro. Lomi.a o con un o dei differ:cnt1 n1·elod i dj uretcron co tomia abbocr an1do gli ureteri alla pelle o all 'inte ·tin o. L 'i1 n.pia11to d ell ' uret ere n ell ' i·nte ·tino e :cerlan1e·n te ll me~ todo mi o·liore ma , econdo · i dati ri c.ava tt d a Jl 'e pe1~enza n on pt10 es ere ap,p lic.ato quando e~ i te u11a fl ogosi dell ' uretere o u1n a d tl ata.z1 one notevole di esso. Seco11do l 'A., l ' imp ianto de.g li uret eri nell ' in t.e ti110 dev·e e se~e fatto in due ten1i:>i separa ti , pe.r via extraper iton eal.e, ~ ini tr.a n el sicrma e a de tra n el cieco. La c1 tcctorrl1a totale per via soprapubica o per via co1nbinata viene e eo-uita in terzo tempo. Nei ca i di a lter azione notevole dell 'uiretere e d e11 a pel v i e da preferi rsi la n efr ostomia . 1

1

r.

VAr,n oN 1.

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972

cc JL POLICLINICO »

Sn 11 'A. P. sia•rn10 in cl1ia·ro, non sulla etiolog·i.a. P er la tbc . m .a nc.ano prove si.a batteriologich e, eh e biolog ich e e cliniehe. Si pen1sato a un n esso con appendieite e peritiflite perehe la r egiOIIle piu presa corrisponde gen.e r almente a l. t.ratto il~o-cecal e . I re perti batterici sono variabilissimi. Generalm,e nte no·n si rieSicono a isolar e microor.a.anismi, ·qualche volba· i. Una ' r.olta si sono coltivati ·d·egli 1pneumococchi . Tuttavi.a il fatto eh«:~ un.a volta il qu.a dro a na tomico si stahi li in 15 g iorni, ei fa pemsar e .a un.a notevole prohabilita d ell 'ipotes.i eh e si tratti di U:Il.a forn1a i.n fettiva. La t era pia iCiO·n siste n ella escissiornei ·della mernbrana, e dalla liber.aziooe d elle .a nse d e l t enu.e fra di loro e ·dalla m embrana eomllin e. La pro·g nosi e d.a por i co.n Tiserva' c.a U!~.a la frequre nza di r ecidive, b en ch e i due casi pre „e,n.t ati n on conftermino· un t ale pessimismo pro.gin o!'tir o . A. CALÜ.

e

Un caso di voluminosa pseuJoeisti tubercolare (750 g.) della retrocavita degli epiploon. (G.

Le Scalpel,

10, 1932). L' A. prende l o spu11to da UJil caso o er,rato p er trattare dei tumori pri.m.iLivi solidi .d ella r etrocavita d egli epiploon. Nel caso clcscritto si tr.attav.a di urla d o11na di 48 a., 01)eii·ata all' e ta ·di 13 a. di peritor1ite tuber colare. Do1)0 pareccl1i .an11i di b e11e · .~ e re aveva comi1nciato a n otar e, 22 a. fa, lu·n.g·o il bordo costale sin. un a tun1 efazio.n e eh e cr ebbe n egli anni u cces . . ivi , a poussee e si e te e verso la lin ea m ediana fino ad oceupare quasi tutto j l quadrante st1p. sin. T.alie n1a sa1 er.a stata erroneamente interpretata com e spleinom egalia, _fin ch e, ben 22 a . dopo la s u.a co1npars a, esami e o·m·J)leti (radiolog·iei , 111rina ri , ece.) avevar\o indirizzato all 'ipotcsi ·di un llIIT\ore cistico della retrocavita' d egli epiploon, e per i disturbi e i 1dolori eh e -µrodu·cev.a e p·er la progressiva d ec.a,de r11a rl f llo stato gen erale , l1osta la n e cessita dell 'iJ1terv.ento. Si trovo u·n tumore - pseudoc isti -g rosso com e una testa ·di feto , ·du.ro a pnreti caleareei, del ·pe o di 750 gr „ aderente agli org·ani vici•oi. E stirpato il tumorc l 'an1111 11lnta ' g u.ar1. Dopo ave-r passa te in rassegna le varie l'o rn1.azio11i a decorso· croni co ehe in d ett.c:'l r egion e J.)O sono presta r si alla diagnosi di fferenziale ( ~e r.a tomi , cisti mu1coidi , cisti <lernr1oi·di , cis ti idatidee •m 10,rte e dege1n erate, cis t.i l)anc re.atich e sipont.anee o tra.umati1c.he . vecchi em at omi del ·parncreias , ecc.) disc11te Je 2 possibili ta: l '.a denopatia tuber colare e l'i nristamer1to di un a·scesso fre·ddo d ella r etroc:avita. ella t.oria d1ell.a i1nzierll e e'era 11nn p eritonite tu hercola r e ope1rata in g iovane eta. . C:ontro la natn r.n· 1infoghiandolare d el]a nla ~sa stava secon clo l 'A., l'i·ni zio dono ·un peBRonEE.

n.

1

1

[ANNO

XXXIX,

l~UM.

25}

riodo di ten1po troppo luugo da cl1 e era sta1a co11trollata Ja perilo11ite 13 a. <lo110 e la evoluzion·e s tessa d ella m.a ss.a, n onc be il reperto ope-ratorio. Conelude p er un asoesso freddo in eistat.o n ella r e LrocaviLa: asees o freddo ehe forrnatosi u un terreno· g ia tl recedenten1.ernte leso e conlenendo d ei bacilli ·di Kocl1 a virulenza attenuata, ebbc uno sviluppo leinto e progressive, p er pou.ssee, .an eh e emorragiche, arrivando dopo trenta•cinque a·nni a l volum e di una t e... ta di feto. Dimostra co·s l: 1) ehe d ei cor1Ji estranei possono restare lung.a·mente nell.a r eLrocavita d egli epiploon ser1za .dare <l ei g rn vi sinLorr1i morbo i ; 2) ehe un a sce · o freddo, cronico, tuber coJa r e pote re.i tare latente nella reg ion e superiore d ella loggia per molti a·n ni, senza l 'abituale te·n denza ad c· t eriorjzzarsi, ad aprirsi in un .altro o·r g.a110 .a fistolizz.arsi , ia1n zi con tenclenza all 'in1cistamento fibro-caleareo e cru arig ione ·del ·proees o tuberco]are.

1

C o RET,LJ.

Noduli del peritoneo da oxiori. ( CH EIDER.

f.

(Zent.

Chir. '

n.

21, 1931).

el r ep.arto el1irurg ico d ell 'osp ed.ah' di "Hann over ·diretto da Oe·h ler l1anno avuto occasione di oper.alfe una . g io,rane di 27 anni venuta con i seig·ni di a:p.p endicite acuta. All 'apertur.a del ventre. fu trov.ato un abbondante e:...sudato sieroso torbido e al po to d el .1umore a ppen dicolaif·e una ei ti de ll 'on1e11to ehe venn·e a porbata insieme co,n l 'appendi1c,e. L 'esam e· d ell'utero e d,egli an·n e ·si r i ulto normal e, m entre si rinvenne un 'altra eisti dell 'omento eonnie s a al perito1n eo pari et al e anterior e eh e verun.e asportata insie1ne ad 1JJil 1Crerto nun1 ero di n0:duli simili a tumori. L 'esam1e istologico fa tto all 'istituto di a118to.m i.a patolo·g ica da Stroebei fece rilevare ehe l 'om1e nto era eospar 0 ·di cavita .a cessu.ali con tessuto di g raniUlazione , e di pseudo t11be:r1coli da eorpi e tra.n ei. Questi preisenta\1ano cellule g ig·anti e.d 110,ra di parassita a forma o'ra]e eh e son o ·da riportare1 all 'oxiuri s . N ella leitteratura esistono casi co,n simili . di cis Li ovarich e, piosalping iti da oxiuri , ina fi1n ora n o·n era:n o· stati •descritti asce _ i inträdd omin.ali. Come ·porta d'entTala n ella cavita p eriton eale n o1rmatle , -ien e .a111111·es a in generaJ.e la ·via gewi tale fem ·m,i nile JJtoiiehe l 'oxiuris nel peritOill•eO e stato rinvenuto so.Jo n•e1l}.a donn.a. Nel caso di Bodechte l la .penetrazione era avvenuta .attr:av.e rso l '.a.ppendi ee perfor.ata. La pen etraziome a'Ltraverso · la parete ir1testinaJe norm.ale non e aimm·e · a. P enietrando il par ai sita ne l ,p eritoneo ,,i JJ1rovo1ca una reazione cor1 form.a zion e di e sud ato, di cisti e di pseu·dotuber eoli di cui una parte si fo1rman o i)er aziOlOe chimi co-tos iea . 1

1

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J~ .

RRA 'J CA T 1.


973

SEZIOXE PRATI CA

OCULISTICA. II p1·onto soccorso nelle lesioni e nelle malattie oeula1·i. · (K. D.

LINDNER.

lViener /{li11.. Wochens., 22

gennaio 1932). •

L 'A. si oecupa so·p rattutto d elle <: o·n dizioni ehe 1si rpresentano piu sp esso al medieo di campagna. Osserva ·d ap•p rima eh e, n el caso di corpi estranei n ella cornea e ITTecessaria una buona ane tesia per evitare e he si produca.n o delle lesioni piu grosse a ca u sa d ei movimen ti di dife~a de l malato; in questi casi e a ltresi n eeessario provvedere alla profilassi delle infezioni m e dia1n te 1'u so di u~cruento all 'optochina (1 %) od al collargolo (1 %) . Le st esse regale \':a·l gon o aneh e per le erosioni, in cui e b en e praticare la faseiatura di en trambi g li occ.h i fino a g ua rig ione com pleta. . Se Ja lesion e e perfo rante, il pericolo mag g1or e co1n istc nella possibilita di infezioni de l 1'interno d all 'ocehio . Da eio la n ecessita di un 'adegua ta pro filassi contro tali infezioni, contro le quali 1'A. con sig lia a n c.h e le iniezioni di latte. Le a ltre r egale terapeutich e passan o in second a linea : allontanamento d el • _ corpo perforan le m ediante un m .agn ete g igante o cura d el prolasso d ell ' ir.ide, entran1be aJ di fuori de lle pos ibilita d el 1nedico pratieo. I pezzetti <li ferro possono essere estratti mediante il magnete soltanto sul principio; ail1eh e il p r olasso d ell 'iride puo essere c.u irato soltanto n ei pri1n i giorni. II medico ·p r atico d o, ·ra frattanto· l)raticare le iniezioni ·di latte. Le le ion i delle palpehre in cui e i n tere ~S<1ta ~ la 1a rtilagin e \ 7anno curate dallo ~J)ßc ialis la, poi ch e non basta l a . emplic,t, sutura ·dcll a fe- Tita; l 'infez ione d e}}e lerite palrH)bra Ji non e d.a t f'meTs i. . Nelle contusio11 i d el b,ulbp ocular e, si d o,·ra far pre_ent e a l paziente eh e potranno aversi cJ 0 j}e COfl1~Pgu :;nz e, qua }i l 'all Ö!(' OIO cli r• re::;~i 0n e e nei miopi il distaic co retinico, ch ei speso _i verificano nella prima ettim an a. Nelle lacer azioni d el1 o fintere , niente atropina 1 Nes„ un1 a cura dia foretica nelle emorrarrie d ell'occ l1i o I Quando il m edico pratico e eoi_tte tto a eo•n tinuare I.a cura n elle ferite perforan Li d ell 'occhio, tenig a presenti le g ravi lrespon sab-ilita eh e g·li in co,m bono a c.ausa d el p erico]o del1'o ftalmia impatica. Fra l e l esioni el1imieh e , le ustioni ·da c.alce sono l e 1p iu frequenti. Si ·do.v ra a llQIILta·n are sollecit:armente e con1p·letam1ente la calce e, ne lle form e gravi , inviarei il ·p aziente dallo speciali La il quale con un a.d.a tta . protesi impedira la for111azione di aderein.ze n el sacco co·n g iumti,ral e. · elle m ala ttie d ell 'occbio, il pronto soceor so n on e quac::i mai ta nto urgente quanto n elle lesioni. ell 'orzaiolo, non si dovra dimenticare 1

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la J>ro filassi contro la formazion e di altri il c l1e si ottiene con la lavatura, fa tta pareodhie . volte al gior no, dell 'orlo palpebrale. me<liante antisettici. Le [emiorrag-je c.on giuntivali n ei p.azienti an~ ziani scompariranno. mediante l 'a1)plicazio1n e di goccie di oo.~ soluzione di dionina ca•l 3-5 %. I·n tutte le infian1mazioni acute deJla cong i1111 ti vn ) si pcnsi ~ e 1 nprc alla ·possibilita d.ella blenorragia . ll p r onto occor so, in tali ·casi con siste n ella fasciatura protettiva ·dell 'occhio sano . Tal e fasciatoca dovra a.nche applicarsi nel cas0 di con g iuntivitei blenorragica monolaterale ·de l neonato; in, ece, l 'applicazione della fa ciatura all' oecl1io malato iSar ebbe un grave crrore, poiche si fa, orirebbe in tal modo la distruzione d ella congillliltiva. E bene inviare ubito il mialato d.a.llo· specialista. Nelle altre infezio·n i a eute della congiunti\'a , ser ve b en·e la soluzione ·di nitrato d 'argent o all ' l-2 %. Se esse durano ·a lung o , si pensi alla possibilita d el tracom a e si ricorra allo specialista. Le i!Il,fezioni difteric.he de lla con giuirrtiva sono molto rare. Ancl1e n ei casi semplicem ente ·sospetti , e eon siigliabile l 'iniezione di sieiro antidifte rico, poich e essa agisee b en e anche nei caisi di . con gitmti,-iti acute man d ifteri ch e. l el · trat tamento dellei eon giuntiviti ·eczemat ose, . . i ba<li sopratutto al pericolo dj ectasie non le uJoeri corneali, eh e on o da ieo•m bia tters i me~iante un bendaggio serrato e eh e si formano spesso dopo 11iecole uloeiri cemtr ali. La dacriqcistite acuta va lasciata romper e d a i~ e, il eh e puo essere a ccelerat o mediante in 1pacchi caldi ; e altre l impo rtante lasciare aperto ~' lun.g·o il foran1e di apertura. L 'er1)ete ·d ella cornea, su1l pri11 c.iipio, non e fa cilmente rioono cibil e; si pen sera a d esso in p·r esen za di forti d olori locali e di febbre. Le modific.azio·n i eorneali , spesso irricon oseibili , i rendera nno e,-identi mediante l 'instillazione di a lcuin e gocce ·d i fluoresceina; le ulceTi erpeticl1e corneali i toccano con solfato di zinco a l 20 %. In11port a1nte e la di.„tinzione fra ir ite acuta e d al tacco . cli glaucoma a cuto , poiche il pronto ·oceorso in entramibe le ma]a tti e e di grand e ' 'ant aggio. Vi e un sintom:a1 ine quivocabile, cioe la n1ios i dell occl1io malato n e1ll 'irite acuta e la rnidriasi n ell 'attaceo ·di g lauooma. Anch e la pro·v a <lella pressione 'a l ·d ito raramente lascia duhbii. Nel g l.a·u1Coma acuto il t:r.a·t tamern to con l '~tropina fa perdere1 1'oechio; invece, il non istituirie il trattamento atropinieo n ell 'ir ite a c.u ta porta al perieolo di p·eTdere l a ,riiSt.a. P oich e i11 n1olte . m ialattiei oculari si usano <legli a lcaloidi , di cui le soluzioni non si con~e rYan·o a lungo, l 'A. coin sig lia l 'u so delle compres. e cont.en enti frazioni di milligrammo del rn edicament o , eh e i possono introdurre diret1

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IL POLIGLlNJGO

t n.n1ente i1el sa.cco eongiuntivale oppuire Ul..."-ar e per l 'allestimento di soluzioni. Nelle paralisi de i museoli oculari, il pronto soccorso eonsiste nel b endaggio de.Jl 'occhio paralizzato, evita·n dosi cosi la dipl0pia. Le n1alattie ·del fondo dell 'ocehio vanno invia te allo spec.ialista eh e, p. e1s. , nell 'embolia dell 'art.e1ria een trale puo ridare la vista m ediante un ad.a.t to· irn tervento. Nei ca si di lagoftalmo per paralisi del faoeiale, si fara una occlusion·e mediante del pflaster. · In tutti i casi di Iesioni degli occhi si dovra suhito misurare 1'acutezza -viisiva, poi.c he in seguito s ia .p er sim,u lazione, sia per aggravam ento e diffieile l 'a ö<lare Ia reale perdita deJl.a fun zione. fil.

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[ANNO XXXIX, ~u~l. 25]

L'irite ricorrente e stata eonsiderata come una m .a lattia allergica. In ogni : caso di irite si doviranno ricercare sifilid·e , tubercolosi e focolai settiei localizzati (denti, ton's ille, seni nasali, canale alimentare, prostata, collo dell 'utero, vie urina•rie). In .ca,so di foeolai settiei localizzati si devono eurare questi e fare uso di autovaccin·i oltre nattllralmente la solila cura locale eon atropina, ·calore e riposo. Qualche volta e utile la proteinoterapia co·n latte o altre sostanze e a volte anche la tubercolinoterapia. R. LusENA.

La cataratta.

(R. H. ELLIOT. The Practitioner, maggio 1932). Lai diagnosi di cataratta si puo fare anche nelle forme incipienti. L'irite. II momento piu adatto all'intervento ehi(W. STEW.I BT D u KE-ELDE R. The Practitioner, .r urgico (per la sua eura) varia in ogni caso. maggio 1932). In linea generale il paziente dev'essere operato La parola « i·r ite » va accettata perche or- appena la cataratta da ceicita eompleta dell 'ocn1ai entrata da lungo tempo .nella pra ti1ca , seb- chio. Piu presto si opera una cataratta m.atubene sia imJPropria in quanto le mo1dificazi-0ni ra , m eglio e, anche tenendo :conto ehe la cad el tratto uv·e ale diffieilme nte si localizzano in fJairatta e piu spesso malattia dell 'eta avanzata. uno solo dei suoi tratti (iride1, eorpo .-eiliare e Al catairattoso non si impedira di esplicare eoroide), ma .per lo piu interessan0 Lutto il la su.a attivita nel periodo precedente l'intertratto uveale; tut t'al piu si potre·b be diis tin- vento. Se la est.einsione della cataratta impeguere , n ei riguardi delle malattie., un tratto disce l'attivita del malato, si operera ta;n che a uveale .anteriore e u.no posteriorrie. cataratta immatura. L 'irite e U•n p·r ocesso infiammiatorio localizCirca j risultati dell 'intervento, essi sono zato nelJo, stroma del t essuto, con dilatazione m eno buoni quando Ia cataratta ha iprovocato vascolar.e inten sa, con edema 1circosta:nte, e d cIJe 1nodificazioni miopicl1e. spesso con lesio ni focali piu inte nse. L'ipereLe precauzioni da prendeire per l 'intervento mia si estende alla eireolazione anteriore dan- sono queste: il paziente ·dev' essere nelle mido arrossam ento ,d ell 'occhio; 1'ar ehitettum del- gliori condizioni possibili di salute. Se e n e1'irid.e:t e alterata tanto da modifi1carne l 'a spetceissario, si deve eurare pritmia il naso, o l 'oto. La n1obilita dell'iride e diminuita , e ' e mio- Teehio o la gola o i denti. Da una a quattro si. L ' essu.d ato puo trasfo1rmarsi in purulento settimane prima dell 'operazione si deve istildan·do ipopion. L 'irite e accon1pagnata da do- larei collirio all'argento e usare l 'unguento lore ,' foto.fobia, lacri1nazione profusa. mercuria:l e (1 : :SOOO) per 10 giorni. Questa m a1attia puo avere <lecorso a cu·t o o Si puo adoperare soluzione di nitrato di arsurb aeuto e .p uo danneg.giare la capacita visiva. gento invece dell'unguento mercuriale. La glicosu1ria non controindica l 'intervento L 'etiologia e rn10lto o scura; da questo punto ·d i vista si possono dividerei le i•riti in quel- purche non ei sia a cetonuria. le eh e riconoscono una cau sa locale (infezioLe iniezioni di m.e rcurio e di iodio so110 di n e di u1I1a ferita o di un 'uleera) e g enerale (tu- scarsa utilita. L 'esfJrazione puo essere intraca.p sulare o si b ercolos i, sifilidie, blenorragia, infezioini strepto- .et stafiloeoccich e). Secondo Löwenstein il puo fare eon lacerazione della capsula. AJl 'intervento puo seguirer irite o iridocicli50 % delle iriti e di natura tu.b eTeolare. Comunque si tratta sempre di localizzazi.0ne di te , ehe puo essere ·p recoee o tardiva; si eurera eon atropina, vaceini, applicazioni calde. Alg ermi n elJ 'oochio'. Con esperimenti n egli animali si e potuta tre complicazioni postoperatorie possono esseriprodurre l 'i,rite m1edi1ante iniezionie· endo-ve- re il glaucoma e il ver.sam.e1nto ematieo nella nosa di germi, come pure p er iniezioni di so- cam era anteriore. Nel p eriodo ehe decorre fra l 'iridoctomia e stanz.e .p roteiche per le ·quali l 'animale da e;sperimento era stato sensibilizzato, come· pure I 'estra zione il ·pazie11te puo svolgere la sua a toon iniezioni endoven,ose d~ germi dop© ehe ti vita, ehe invece sa rä. sospesa per un mese doquesti gemrui e rano stati ini5ttati nella camera po l "estrazione. La correzione della alterata a nteriore dell'oechio ed era scomiparsa la rea- irefrazione dopo l 'intervento si deve modificare zion e 1cl1e segu e q·uest 'iniezionei. Si e stabilito dopo qualche .miese per le variazioni ehe soa n che eh e l ' i·r ite puo essere prodotta oltre ehe pravven gono per il relrarsi deil la cicatrice operatoria. R. Lu sENA. d a germi ar1ch e da. tossin~ batteriehe~ 1


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A VVELENAMENTI. Contributo alla conoscenza ed alla terapia di alcnni tfpi di avvelenamento.

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(E. LESClIKE. t.f. m. W., 29 gen·n aio 1932). L 'auto,re <lescrive alcuni tipi di avvelenam ento poco conosciuti e suggerisce, oltre ad alcuni metodi diagnosti.ci, anche alcuni procedime1n ti terapeuti9i (avvelenamenti da BoroZinco-Cromo-Rame-Cobalto). L'avvelenamento da boro (acido borico o borace) puo aversi per ingestione di questa sostanza, oltreche direttamente, con g li alimenti conservati (l 'ac. bor. vie ne sp esS-O, ad onta dei divieti, usato oom e antiputrido sterilizzante delle conserve alin1entariJ. Gia l 'assunzione di meno di un g r ammo della sostanza puo essere tossico e dar luogo a vomito, diarrea, ed infi-ne collasso ed emorragie <la lle mucose. La diag nosi puo esser accertata con l 'a nalisi del residuo secc-0 delle urine. Questo va trattato con acido nitrico a caldo , evapor ato e saggiato alla fi.a·m ma eh e assume .carc:ttteri stico colore ver<le. Per la terapia: impedire nuova assunzione del tossico e favorirne la eliminazione. Avvelenamento da· zinco: puo aver si per ingestion e <li ossido di Zn, e piu frequente pero fra g li operai a ddetti a laboratori di galvanoplastica, ed a fabbrich e d 'aecumulatori. Spesso in questi operai si associa al saturnismo e la diagn osi di av,·elenam ento da piornho puo venir completata in quanto l'avv. da zinco da con faeilita ulcerazioni dello stomaeo e• del duod eno. ~ono frequenti inolt:re .altm-aziorui di tutto il tubo digerente e l 'insorgenza di gravi gastro-en teriti eh e guariseono con m olta len tezza . Molto piu g rave e l 'avvelenarriento da cr omo; l 'autore da il qua·dro clinico di due avvelen.a m enti da bi1cromato di K; caratteris tic.i il dolore .a nginoid e dell e fauci, il vomito, la diarrea, la g raYe ,compromissione reinale (molto simile a quella causata dai sali di ur ani o) eon anuria totale ed aUtinento di allo grado d ell 'azotemia (fino a 268 mmgr. %), com parsa d i cran1 pi muscolari ed in un ca so g rave, Lermina lo eon la morte, comparsa di emorragie mrultiple delle mucose e d elle sierose . Ad onta delle g ra,ri condizioni r enali la pression e arteri o a era bassissima (75-35). La teria·pia fu pura mente sintomatica e tendente a sup plire la eompromessa funzione ren ale (salassi-dieta povera in N. Flebocli:si di siero a rtificiale). A' rveilenamenti da rame metallico so,n o· facili per inalazione di pulviscolo in chi ripulisce ocrgetti ·d i ram1e con spazzole <li ferro . lla~no la ste sa sintomatologia degli avvelen am enti da m ctalli pesanti. (Emorragie inteistinali-nefriti- eollasso-coma). Circa l 'avvelenamento da cobalto, ollre descrivere un fatto acuto da ingestione, con con1par a di von1ito, em.aturia, albuminuria, eh e 0

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SEZIONE PRATICA

peirsistettero per oitre 3 mesi, l 'A. porta l 'attenzione su l:a g rande fooquenza dei neoplasma m a lig ni <lel, polmone ,negli operai delle minie· r e di minet~le di c obalto e obbietta se la pneumoconiosi da questa sostanza non possa csser e agente causale alle> .svilupparsi del ca·ncro polmonare in tali casi. STEFFANUTTI.

Intossicazione saturnina accidentale per polvere nasale. Turbe urinarie durante la colica. (GENDRON e AUVIGNE. Bull. et 1'1 em. de la Soc . Med. des H op., 1932, n. 8). Gli AA . riferiseono su di un 1ca.so raro di intossicazione saturnina accidentale, non professionale, insorta in un soggetto eh e fiutava una polvere nasale. Un abate di campagna affetto da corizza cromica, preparo da se, seguendo la for111ula di una sp ecialita nota, inn oeua ma costosa," una polvere eh e po i fiutava.. Due m esi dopo eomi.n.e io ad a ocu\sare stiti ch ezza e disuria finel1e insorse una coli ca a ddomin.ale viole·n ta con Titenzicme eompleta d 'urina, cio ch e1 ri1r.hierse un cateter e a perm.anenza fino a lba scomparsa <lella eolica. Non c'era n essu·n seg no obbiettivo eh e spiegasse Ja col~c1a st essa, solo indirizzo ad un a intossieaziorle sa.turnina , il r eperrto .d i u.n orletto gengivale ardesiaco. Mancando ogni da to di im11regnazion e bismutica i pen so a quella saturni·na. Cercata inutil1n ente la cau sa n ell 'acqua potabile eh e scorreva in tubi ·di piom.b o, e n on facendo u so il paziemte di lozioni o di tin tt1re o di droghe ehe eontemessero piombo , si esami·n o la polvere eh e fiutava e si trovo cl1 e n e contenev.a una g rande qua.n tita. Segn alano il 1c.aso per mettere in evidenza la ra rita dell e turbe urinarie - in tal caso dovute ad una spasmo finterico - durante la colica, e la rarita di 11na i11tossicazion e aeci·d entale per polvere da fiuto, mentre l 'i.n tossic.azion e professi ona le per via aerea non e ra.ra n eo-Ji O'l)erai eh e trattano i 1colori di piombo. CoRELLI. 1

_...

Rlcordlamo l'/auressanu pubbllcazloae : Prof. CUCLIELMO BILANCIONI

<Iella R. Uniivereita di Roma

La voce parlata e cantata, normale e pa tologica •

Gutda allo studio della fone tica biologf ca

Prefazione del Prof. SANTE DE SANCTIS

della. R. Univereita di Roma Un volume (N. 13) della noetra.. Callana Manuali del • Policlinico » , di oltre 500 pagiue, con 194 figur e originali nel testo ed una. riuscitissima .illustrazione eulla oopertina, nitidamente stampato eu carta eemipatinata. Preizo L. 3 5, piu le speee ipoetali di apedizione. P er i noetri abbonati sole L . 3 2, 9 O franco di porto. Inviare Vaglia. all'ecLitQre LUIGI POZZI, Ufficio Poeta.le Sta<>eursale diciotto. ROMA.


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« IL POLIC:LINl CO »

[ANi\"O

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PROB·LEM 1 DISCUSSI Patologia e profilassi della vecehiaia. (A.

MAROTTA .

ll 111 orgagni, 28 f.e1b b . 1932).

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organi~i, lo ~ tato dei tessuti ed il funzion:a•n1ent?. deg.11 organi .~es.~i~ati alla di•s truzione ed eli. m1naz.ione gelle sosta·n ze nocive introaotte nel ·. nostro eQrpo: . · · . .Passi~mo q~a in rassegna le · varie for~,e ehe pre1doJ?1na~o ~n ~uest ' epoca -d eila vita; l 'appar~to c1reolator10 e quello ehe, sopra ogni altro, risente. dello· stato di sene1scenza. L'arterioscleros1 ·puo insedi!airsi in qu.alsiasi distretto l 'aorta, le coronarie, i vasi mieisenterici i vasi C1ere~rali 1s?n~ i :pi~ frequent.emente col11iti, le ma.n1festaz1on1 cl1n1che di tali affezioni vascolar1 SOTlO a .t utti note. U11 altrö apparecchio ehe rise·n te notervolmente l '.inflt1sso m.alefi·c.o della veeehi.aia e il respiratorio iJ quale si manifesta sopra tutto , v.ulnerato attraverso due forme morbose : l 'enf1 sema polrnonare e la tubereolotSi. ~irca l.'apparecchio di.gerente sono eomuni ne1 veeeh1, eosi 1come n ei bambini Je varie form,e ·di dispepsia m:a nifestantesi c~n anoressia diges tioni · lernte e pemose, flatulenze, colich~ g_a sso se, senso di torpore, sonnolenza e depress1one generale delle forze . . · Abitu,a le e la stiticl1ezz.a a l t,e rnantesi con diarr ea, freque~n te la sindrome emorroidaria. In r.apporto al fegato e fa1cile osservare }a- litiasi biliare. • Ven endo a soffermarci sulle n1alattiei del ricarr1bio rr1ateiriale 1ri co r·deremo eh e la aotta puo nella vecchiaia asslllI'ge,re a partic-0larf stat~ di gravita ehe altro 11?11 sono se n on l 'esplos1o~e della forma prees1stente in soggetti giovan1 ed apparte·nemti a famiglie artritich e. In qua:nto poi alle m.alattie de ll 'Hpparecchio uropoietico , anzi tutto, notiamo ehe la vescica h:a·, n ell 'ela .av.anz.ata, una spicc.ata vulnerabilita , dovu·ta alla ·deciduita dP.ll 'epitelio erd a llo sfian c.amento ·delle tuniche miu sc.olari , determinandosi , cosi, dei catarri vescicali o dell1e ·Cong·estio:n i d i quest'organo . Circa, i11fine, il sistema nervoso, no·n sono r.ar·c le nevrosi seni li, l 'istero-nevraster1ia, l ' epilessia ta'r diva, d enominaia d:a Schu1pfer epi-. lessia senile, la congestione e l 'emorragia c.ereb,rale, quest'ultima assai frequ·ea1Le e dovuta :a lla diminuita resistenza ·delle pareti vasali ed all 'aumento bruseo della pressione sanguigna. R. GARBI~r. ·

La J?Orte ol1e chi'lllde ~atal·mente il ciclo d.ell~ _v1ta a llorquando la pianta umana e stata 1 f1or~ta ed ha dato i suoi frutti, non deve essere ~iguiard{lta 1C.? me u~ aVjVenimento pautoso. E pe:o qti.a.n do .1 o:rgan1srq.o ·dell 1uo·mo si spegne pr1m~ del tempo ehe gli sarebbe fatale bi.sogna 1nvocare quelle cause. endogene od esogenei c.h e, co·n UJn logorio lento e sordo d €terminano u.na sen escenza preicoce ch.e inizia prima d ei c11n qu:an t 'anni di vi ta. Dagl~ &_tudi di Lorand, Falta, P ende, Lewy ed altr1 r1sulta ehe la vecchiaia patoloo-ica ditpende spess~ <lall ' alterazione di una sol~ ghia:ndola ·endocr1na, a- eui piu tardi possono sommarsi ma·n ifestazio·n i a carico .di altre o-hiantl.olie: Secondo Friedmann, poi, le manifesta~ z1o·n1 _de ~la ~eee.hiaia appaiono in iSeguito a·d una d1m1nuz1onei dell 'assin1.ilazione e della capacita. ~igeneratrice dell 'organisn1p. Secon·do Koves1, invece, la ca usa d ella vecc.hiati.a sarebbe da ricer earsi ~n un disturbo deil la nutrizione in t r.acell ul arre . l\~olti_ AA . attribuiscono alle putreifazioni intest1nal1 grande importanza nel de terminismo d~lla vecchi8:ia, e fra questi primegg ia Metech~~koff, . a cu1 segue Maly il quale con si·derava 1 intest1no eome la causa ·di tutte le alterazioni eh e men:a·n o alla ' 'reechiaia. Tali concetti so1no pero troppo assoluti giacche . non .te:ngon ~ affatto corito di tutti i pro<lolt1 toss1c1 ·dell organisr1to derivanti dall 'eserc1zto della vi ta cellula re e di tutte le condizioni fisico-chimiche collegate all' esercizio stesso e h e lentamente, ma subdolamente, proc ura·n o la ,decadenza deg·li elementi d ei tessuti. La vecchiaia piu razion.a lmente andrebbe intesa .come una sindrome pluriglandolar.e e . ' questa. con eez1o·n e secondo Falta e Pende var' r ebbe piu per i casi di vecchiaia patologica ehe peri· quelli di vec.cl1iaia fisiologica, in cui la sorte delle1 g landole a secrezione interna, n on sarebb~ . div ßrsa ~l _processo d 'invqluzione ehe col1Jisee tutti gli organi dell 'economia. Una g ra ndissima iinportanza rneritano l 'ereditarieta e la. costituzionei: i megalosplancniiei sono soggetti · a senescenza precoce, i mjc rold lnteressantissima pubblicazione: splanc·n ici raggiungono / piu faciln:iel).te un 'eta PAUL MARTINI :a·vanzata. Galdi oss~r~a . cl1e la miglior resiProfessore Straord. nella Universita di Mon aco stenza alla y~c<?'hiaia l 'offrono quegli individ·u i L 'esat:t"le d i retto del mala t0 c l1e appartengono, .a nche second6 ·Viola, · ai .paracentrali inferiori'. ·· · (ad uso dei medici pratici e degli studenti) Da tutfo cio scaturisce .ehe la vecohiaia e Traduzione italiana dalla edizione tedeeea a cura del .Prof. Ciuseppe Bast.JaneUi uno s tat'6 . q~orboso · caratte~izzato dalla diminuOrdinario .di Semei~tioa. Medica nella R. Univ. d i Jtoma 2.io11e d e.gli sc.ämbi organici, . gall ':a·umento del Vol1une in-8° (tasca.bile), di pagg. VII I-256, con 35 fitessuto .connettivo in -.tutto l 'orga11·ismo e da gure nel testo. in niti.dissima veete Ttipografica ed el~ un 'intossicazione cronica, ri•sulta11tJe daila sop- gantemente rilegato in piena tela. Prezzo L. 3 2, phi le speise postali dd sped1zione. Per i nostri abbon.ati pr.e ss ione delle funzioni antitossiche dei diver- sole L . 3 0 in porto f ran eo. si orga ni e dalla ~eg~n erazion e delle diverse lnviar e Vaglia all'ediitore LUIGI POZZI, Ufficio Pog lando le endoerine e he r eigolano g1i scambi stale Succursale diciotto. ROMA. 1

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SEZIONE PRATICA

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L'ATTUALITA TERAPEUTICA I I t1·attamento dell'nlce1·a cina gastri ca. (A. AnrNso~. Joizrn. Am. Ie 1932).

pepti~a

~I ed .

eon mn·

Ass., 2 apri-

0 servazioni c linich e e sperimenlali ha.n no di111ostra to 1'importanza d·el fattore cl1imico e di quello meccanico n ella gu arig ione d elle ulcer e dello tomaco o d el tratto inte tinale llperiore. La mUJcina gastrica, eh e 'F ogel on 11a propo to per la cura delle ulcere ga tricl1e e duoden ali, agirebbe sia dal punto di vista chimico eh e meocanico. Essa, secondo il Fogelson s te o, ricopre l ' ulcera e la p rotegge d al1'azion e prot.eolitica: n eutralizza inoltre l 'azione c orro i va del su cco O'a trico a cau "a del suo alto potere di con11binazione con gli a c idi liberi. E pe.r cio eh e e di grande utilita il suo u o in tutti i casi di ulceri gastrich e o duodena li . L 'A. 11a voluto controllare i ris ulla ti brilla nti olten·uti d al F ogelson: h a .cosi tratta to -1<1 pazie.n ti con a namnesi, sintomatologia subi etti va e ob iet tiva, n1a11ifestazioni radiologicl1e e 1)rove di labor atorio i)ositive per ulce ra IJeptica. Da,·a O'eneralmente 90 g . di muc ina a l g iorno sciolta in latte o ir1 c re11}a, in varie ripre_e. Ha cosi n otato eh e n ei primi g iorn i dopo 1'inizio dclla .c.uira si n ota g ia miglioramernto co11 din1i11 uzione diel dolore a lla notte e assen za de l dolore <lurante il periodo d el g iorno in cui la mucina e presa. Il ' romito ces a qu:a si imrn ediatamente e non si rinnova dopo cl1e il d olor e e sparito. II d olore spari~ce generalmente f ra il secondo e il terzo g iorno: in u!Il solo pazien te per„iste rper tre se tti1na·n e. I cr am pi addorr1inali le eruttazioni, o il rigurgito, eh e in a l.c11n casi acco111pagn!Clvano il quadro n1orboso, sparirono piu tardi. Lei emorrag ie occulte n ell e feci rnon dura r on o piu di nove g iorni dall 'irtizio de lla cura , per quanto sei d ei pazienti avessero avuto delle forti em o rragie prima dell 'i-nizio d ella cura. Durante il tratta.m ento p uo aversi costipazion e, ma questa e facilm.ente cor.r etta aggiu·n.gendo a ll.a dieta una m aggiore qu.a ntita di vegetali cotti , frutta o SU•CChi di frutta. Dei 43 pazienti, 18 furono riesaminati ra diograficamente ed in essi si noto eh e lo spasmo era rn.anifestamente diminuito: in alcuni anzi si poteva notare un imipiccolimento o addirittu.r a una sparizio.n e d ella nicchiia1, prova questa della guarigio·n e d ell 'ulcera, con.c.ordante con il mig liora 1nento clinico e con l 'assenza del dolore epigastrico . I n nessun caso la ni cc~ia e ra i11g ra ndita o lo spasmo magg iore. Tutti i pazienti hanno continuiato il trattam ·e nto per tutta la duraita del periodo di osser1

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vaziona, ..cioa .d a i tre ai clodici m esi. · Durante i~ trattar.ne11to tutti rimasero -completamente liberi· dai sin tomi dell 'ulcera: solo un paziente accu·so di nuovo il ·dolore una settim.ana ·d opo eh e la d ose fu abbassata da 90 a 8 g r . g iornalieri : r itorna ndo .a lla do ... e di 90 g r . il dolore sparl . Nessu!Il paziente si rifiuto di ingerire la lll U1Cin a 1 n e tl'OVO questa1 sgr.ad evole : effetti Secondari i1011 se n e l1anno se la somministrazion e 11.a luog·o a ccuratarr1ente : a·d ogni m odo la n1u c ina nor1 e certamente un agente terap·eiutico ct1e 1p·ossa prescriv·ersi senza controllo, din1en tica.n ·d o p oi di seg uire il m a lato. Quattro pazien ti in cui , in seguito a l trattamento con a lca li , i er a svilu ppata una n otevole alcalosi , trö\'arono notevole beneficio nella c ura con n1u ci11a , senza aver e n essun ulteriore. <listurbo dell 'equilibrio acido-ba ico. La durata media della 1na lattia n ei 43 paz ienti era tat:a. di 5 a11ni . Treintacinque di e si avevano g ia subito i11ulilm1e n le un trattamen to medico in os11edale. c:ertan1ente il tem,p o di osservazion e e stato tro pJ)O breve per po ter provare ehe il n1iglio ra... 111e1rto otten11to sia perm.an ent e, sovratutto tTaltando·si d i una mal<ltti.a in cui il decorso naturale e .eo l va riabilc. L 'A. e pero fern1arnente cor1 vinto cl1e il trattamento con mucin a puo condurre alla g uarigion e dell 'ulcera 1

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riej>l i ca .

* ** . -ello stes o giorn~le, H. E sex, B. Rivers, F . 'l anzant m ettono in evidenza i pericoli cui puu andarsi i ncontro qualora si usi della 1nucirta• irr1pura nel Lrattamento d el le ulceri gast riche o duode1l:l li. E ~ i aYevano g ia notato eh e la c11ra con ·m uc ina , mentre in alc uini malati portava u·n raJ)ido rnig liora m e nto , in a Jtri causava u11 pe;gg ioram e11to d el quadro mo.r bo·so ed un innalzamento del ' a lore d ell 'acidiLa gastrica.. Stu.dian clo l e possibili cau e di queste feno1nre110 essi videro ct1e, so111ministrando la mucina alla stessa ma niera com e i da il 1)a to di E' vald , si aveva in risp_9 ta una secrezione in ct1i la curva a cida er a tanto alta qua·n to quella cl1e si ottiene sorr1mi·nistrando dell 'istamina. Pensarono quindi all 'e'. i lenza di una sost anza egr etagoga e la r icer r.aro·no biologican1ente. Cred ono or a di poler a fferm are cl1e questa sos tan za no·n e a ltro c.h ,e istan1ina e eh e molti J)r eparati comrnerciali di 1nu·cina ne co·n tengono un.a notevole qu.a:ntita. La presen z.a di questa sostanza puo e deve essera evitata 1n.edia·n te l lD a piu aCCUrr ata prepara•z.ione de} prodotto. . Questo d eve e~sere ver ame11te p11ro se si vuole otten er e dalla mucina un r isu lt.ato te:r a·peutico effettivo. G. LA CAVA . 1

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cc JL POLICLIJ.'\ lCO »

CBNNl BIB~IOGRAFICI. T.

BRUGSCH.

N.

Trattato di medicina interna. U-

nione Ti!p·o grafico-Editrice Torinese, Torino. Scrivere da solo un trattato di medicina interna e ora impresa ardua. Il Brugsc.h l 'ha .aff.r:ontata con UJil.a giusta visione ·d 'insieme e l 'ha egregiamente compiuta. I due volumi ehe l 'Unione Ti.pografico-Editrice Torinese ha pu1b blicato n ella traduzione italiana con l ' atbitual1e signorilita della veste tiipografica, costituiscono una trattazione armo11ite.a e ben pro·p orzionata. l;'~sposizion.e e chia.ra, suecinta, esauriente. Nulla ·di veramente interessante e sagrific ato alla sobrieta della forma. Sono invece traseur.ate le nozioni inoerte, le notizie puram·ente dottrinali : tu.t to cio ehe ·n on e nec essario e eh e e fonte di confu.s ione. II trattato ha indirizzo spiecatamente pratico : una bUJOna gui da1 per i medici, un ottimo libro d 'istruzion·e per gli studenti. DR. 1

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[ANNO XXXIX, NuM. 25]

Körperschmerzen und ihre Differentialdiagnostik. Editore Urban und Sch"varzenherg. Berliru:>-Vienna. Prezzo M. 30. ÜRTNER.

ll libro ehe oggi si presenta nella quarta ddiz ione e gia molto noto. Esso ·costituiisee la trattazione piu eompleta sulla semiotica dei dolori fisic.i. 'fu.tte le manifestazioni dolorose sono considerate nel loro val-0re diagnostico. Di eiascuna di €sse e indicato il carattere prec.iso come indiic.e delle si1n·go1e .affezioni di ogni oro-ano, delle ·d ifferenti paTti del corpo, deJi va:rii tessuti. L 'attuale edizione e piu dettagliata e piu aggiornata. DR.

A.

ltalian medicine. Un vol. in-16°, di 134 pag., con fig. e tav. , rilegato. CASTIGLIONI.

P. Hoeber, New York, 1932. Soltanto lllD profon·do conoscitore come il prof. Castiglion.i potev.a condensare e mettere in evidenza in modo effieace ei preeiso, nella 1pi cc-0la n1ole di questo volumetto, le piu salienti earatteristiche della storia della mediciL. KREHL. Entstehung, Erke.n11iing un d Be- n.a: in Italia. Storia gloriosa, ehe anohe molti ha.ridlung innerer K rankheiten1, XVI ed. , vo- n1 edici italiani conoscono vagamente e ehe lume J.. Un vol. iin·-8° di pag·. 716. iF . C. W. l 'A. lt1meggia all.a brava negli otto capiVogel, Berlin, 1932. Prezzo RM . 39,60. toli di questo libro, eh e fa parte di una Il classico manuale di fisiologia patoloig ica collezione (C lio · rnedi1ca) destinata a pre.si e venuto ora trasformando in UJn trattato ben sentare ai lettori le varie fasi su cui si basa il piu amJpio, ehe compren-d era i1on solo l 'origine, gran de edifieio del la scie11za m·ediea moderna. ln un capitolo introduttivo, sono segnate le n1a il ricono ein1ento e la terapia delle malattie. In questo prin10 volume, l ' A. tDatta la pato- gra·n·di linee dello sv iluppo della medicina in ge11esi e la fi siologia patologiea, a eominciare Ilalia, mette.ndo in rilievo le caralteristiche dalla eostituziane e <lalle malattie infettive, ;per . d ell.a medieina iLaliana , ehe rifugge dai sisteproseguire eon la febbre, il ricaimibio energeti- mi rigidi e chiu1si e mostrando eome anehe lo .co e materiale, il bil.an·c.io dell 'acquai e dei sali, s vilu·p po ·della mediein.a· si.a connesso eon le il isi Le1r1a n ervoso e cireolatorio, il sangue, la eon·dizioni sociali e politieh e e con la ri·n ascita digestione, la respirazion·e, la secrezione u·r i- delle arti plastiche e figurative. Viene in seguito trattata la medicina italiana nei primi naria c le ghiando.J e en·doerine. Non e possibile entr:are n ei particolari eon- ·s eeoli del medio evo, sono ·descritte le prime .siderati in o·g ni singo lo capitolo, ehe prospetta universita italiane, si acce•n na ai provvedimieini di versi '}Jroblemi con ic.hiarezza e precisione, ti per l 'igiene 1pubblic.a presi fin da quel tem;.. quali solo possono derivare dalla lunga e va·s ta po e si parla poi de]la medieina italiana nel .esperienza ·dell 'A. Cio ehe im·porta maiggior- Rinascimento. An ehe nel secolo XVII, nonostante i gravi avmen te n1eltere in rilievo so·no i eoncie tti g·e nerali ehe informan-0 1a trattazionie ehe e fatta ' reni1n enti polilici ed eennornici, eh e seonvolasLen endo_i il piu possibile dalla rpatologia spe- gono il nostro Paesc, mediei e seienziati itarim.cntale ed e invece essenzialmen.te basata lit-1ni aprono nuove vje alla ~cienza sperimen.sull 'osservazione dell 'uomo malato·. « Io sono L.a]e. Jl secolo X\J!J e clor11inato dalle figure . di m .e dieo », scrive l 'A. « e per il 1m edieo l 'uomo Mor.g agni, ·di Cotugno, di Spallanzani. Al se·e tutto ». Le sue malattie, la loro c.ompren- colo XIX e .all 'attu.ale, sono dedicati g li ultin1i :sione so,no .un qualel1e eosa ehe sta a se, come ·due capitoli, i·n cui troviamo le tendenze pil.t tutto quar1to rigu.arda 1'uomo. Ed il !p roblema vicine a noi e vedi.amo eitati i nomi ehe codell 'uomo mal.a to no•n s i esaurisee eon l '·esame noseiarr10· piu da vieino e1 ·eh e anche attualobbiettivo, pi(:~rche essoodo egli una creatura .m ente illustr.a no la scienza miedie.a italiana. :E da augura:rsi eh e ·di questo librb sia fatta 'Sin1.ile a l n11edioo, oltre ehe oggetto e an cl1e .sog·,getto e, eome tale, presenta una partico- un, 'edizion.e italiana. Anche nella forma attualare r eazione a ll 'osservatore. Nell'esporre i le - evidenteme11te scritta per g li stranieiri proeessi ehe ·decorrono n ell 'uomo 1m alato, e il libro (eol v.a·n taggio della piecola mole e pertanto necessario aggiungere qualehe cosa di della fa·c.ile lettura) riuseirebbe graditissimo al pubblieo m-edico italiano, a eui farebbe cononuovo, ehe costituisee come u.n a scienza a se. Il libro e alla sua xi,- edizione, il ehe dimo- sce·r e i punti essenziali della storia della mestfia il notevole suceesso eh e ha avuto nel dicina nostr.a, invogliando a piu profondi studi delle nostre glorie. A. F. n1ondo m e-dico. fil. 1

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[.<\.NNo XXXIX , Nul\1. 25]

SEZJONE PRATI CA

UOMINI E A·Z ·IONI Luigi Pagliani. Luig i Pag liani e n1orto il 4 g iug 110 i11 Torino e ircondato dall 'affetto d ei s uoi famig liari e dei disce•p oli, ehe in n1eno di u1n mese avevano visto affievolirsi rapidamente, inesorabilmente la sua fihra, rima ta fortissin1a fino a ll 'ottantae inquesimo an·n o. E possibile ehe questo nom e e questa data i1on dicano nulla al gran pubblico , il quale conosce solo le g randi fame e le notoriela dell 'ora eh e pa sa . E possibile, ehe qualc uno a ssoc ii al uo non1e qualche errore, ehe egli forse commise e qualch e difetto eh e ebbe: la to mba "i e ehiu a troppo di receinte, p er eh e lJOSSa aver purifica to d elle seorie ques ta g rande fig ura . E cert o e h e il nome risveglia una potente eco n ell 'animo di ogni m edico italiano, i 1 quale si . . enta d egno di ehiamarsi tale e rieYoca p er a" ociazione alla n1ente un 'altra g rande a·n ima, ehe a Luigi Pag lian i affido la c reaz ione d el servizio di Sanita J) ubblica e ehe n e s un italiano 1)ronuncia enza )'i ve re nza: qn ella di Fra n oesco Crispi. l ,uig i Pa a liani era fig lio di m edieo condotto ed aveYa \'i_ta da vieino Ja , ,ita d el popolo; n essun conoseitore piu profondo d el rrl edico rondo tto in quella, ehe n oi ehi&rn iam o con parola d egli ultimi anni cc m edicina soeiale » e- n essuna mig liore edu cazione per il fan eiullo . r t1e seguire il padre 11ell a easa d el povero. Egli n acqu e• il 2± ottobre l b'4 7 in Genola (Cuneo), si laureo in m edieina a ll ' (Jniver sita di Torino j} 18'70 e fu s ubito dopo a ssistente d el g rande fi siologo f\1olesehott. Il 1876 fu incarica to d ell 'inseg·namento d e11 'ig iene nel1a r11 ed esi.rr1a l Jniver sita, il 1882 no·minato titoJare d ella c:attedra, i tituita appunto p er lui. In qu1e. to prima p eriodo fe.oe studi pre·g evolis imi ulla creseen z.a d egli eolari poveri e di quelli agiati, . ulle consegu enze dannose d ell 'affaticam ento eolastico, sull'educazione fi sica com e rompen so d ei danni, derivanti dall'eceesso di laYoro m entale. Bisogna ricordare eh e a qu ell 'epoca erano sta ti .so]arne nte pubbli cati i d a t.i d el ginevrino Fal1rer sui danni d ei banchi scolastiei, quali erano usa ti in qu el tem po e que l 1i di Cohn "ulla miopia come con segu ein za d el lavoro scolastico, in base alle osse rvazion i da lui fatte a Breslavia dal 186 4 a] Jö'69. Lei ricer ch e e g li aeeertamenti di P.agliani 1)rendor10 lJOsto fra il 187 4 e·d il 1880, fa cendo di lui un pree ursor e, il quale stabili dati di fatto ed e lerr1e11ti di dottrina, eh e sono in eo·n troversibili e preziosi ancora oggi e ehe molti g iovani fareibbero b ene a leggere, invece di citare una ' folla di nomi s trani eri, le c ui indagini sono venute dopo, assai dopo. Concorse con Tomn1aso Villa all 'i'lliziativa per le case popolari in Torino; eon Paolo Boselli alla costiluzione 1

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delle cueine eco11on1iehe; fu u110 dei pri11ei}Jali osservatori e dirigenti della lotta contro l 'an ehilostomiasi n ella costruzione della galleria d el Gottardo e poi in quella del Sem,pione. L 'Italia aveva s ubito la terribile epid emia di eolera del 1884 a Napoli, i·m 1portata a traverse il ca·nale di Suez, rece11terner1te aperto a l traffico; e l'altra del 1885 a Palern10: mig liaia di 1r1orti, vere c.ataslrofi. Vigeva il sislen1a quarante1nario, cl1e era nato nelle notre Repuhb li ct1c quattro .secoli prima per la difesa contro la peste ed aveva raggiunto un I)ieno s u·ceesso. Ma l 'e1Jiderniologia del colera e ra ben diversa, lei condizior1i sociali mutate e ne le quaranten e r1e i eordoni sanitari avevano arrestato il carnmino fatale della malattia. Se ne dette eolpa alle eor1dizioni traseurati s i111e di igiene, i1elle quali il popolo viveva ed .a lla rnan c.a nza di c riteri tecnic i precisi nel1'op era svolta dal le autorita sanitarie . Agostino: J3ertn11i, 111e<lico d elta spedizione d ei Mille e d eputato, prornosse il 18'8·5 una inchiesta fra i rn edi ci eo ndotti, i c ui dati furono affidati per l 'elaborazior1e ad Anna l\faria Mozzoni e rivelarono condizioni gravi ime. Bertani forrr1ulo u11 p,rogetto di legge1 sanitaria, eh e il Presidenle d el Consiglio d ei Ministri Depreti.s pre ento il 1886 al Senato, dove incontro 11otevoli opposizioni sia per la sua estensione sia p e rch e introduc eva una geTarchia di organi anitarii auto nomi ed indip.endenti dagli orga ni arn1ninistrativi dello Stato. Morto Depretis e s uccedutogli Fran eesco Crispi, questi rite n·ne uno d ei s uoi primi compiti di GoveTno Ja sis terr1azio11e d ei se rvizi di Sanita pubblica. J~ cl1ia1r10 al s uo fian co Luig i Pagliani il 1887. Jlag lian i disse piu volle eh e Egli non sep,p e rnai c l1i fa cesse il s uo no„m e a l nuovo Capo tlel Governo. Fu. avvisato ehe era cl1iam.a to a co11ferire col Mir1istro, m entre faeeva lezio'lle agl i studenti e parti p er Roma . II prima abboecarrlento duro pocl1i rninuti ; fra uomini di az ion e sor10 s uperflui i discor i. La segnalazio11e d el g ra ve con1pito , la n eeessita di ean cell:1re d a ll 'Italia l 'ep iden1ia co lerica ancora serpcggia·nte, Ia difesa co11tro gli altri contagi , la d omanda d i pier1i J"lOle ri, l 'as. enso ineo11diziona lo .sotto la s ua r esponsa})ilita: fu tutto e corn in e io il la voro in sonne. J>aglian i pose a ca posaJ.do della sua atti vita· due pur1ti: la Scuola e il rin·novamento d ella I,egislazior1ei sanitaria. Creo avanti tutto la· Scuola , perch e senti I.a n ecessita di forrn.are u11a scl1iera di colJaboratori con sapevoli e conv in Li ; Ja i)ri1r1a Scuola di Sanita pubblica eh e so rgesse 11 el mor1do, quando i11 n essun paesa si pensava ancora ad insegnam enti di questo tipo. La cr eazior1e fu tutta s ua, assolutamente orig inale. Egli scelse g li in segnan ti , li plasrno 1r1a110 rna·no, forrr10 lo spirito loro e degli alliev i; rni glioro e eompleto l ' insegnan1ento eor metodo sperimentale, traendo partito da quan1


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„ l< JL

POLI CLl~ICO

to Ye11i,-a osserYando g iorno per g ior110, fi110 a

' cosLituire il tipo, cl1 e ri1nase d efiniti ve e eh e -.po i e sta'Lo irnitato negli a ltri paesi. Da questa cu ola u cirono la massima ·p arte degli inscgr1a n ti di igiene, eh e h.anno dettato lezioni · Jl ell ' ultirr10 quaranter1r1io ; tutti i n1edici provi nciali , tutti g li u.fficia li sar1ita ri di g ra n·di ci t.LA. I p ia·n i reigolatori urbani , gli acqu edotti, · le fog1natU1re, le seuole, le case di abitazione, gli edifici tp1u b·b lici , si sono informati ai princi pii d 'ig ier1e dettati n ella Scuola, cl1e d obbi.a~ 1no al geni o di Luigi Pagliani . Sub ito dopo ehiese a l Capo <lel Gover110 la ]... egge sanitaria . !F ran cesco Crispi g·Ii rr1ostrb - i l volur11i11oso progetto Bertani, .g li disse dell e o ·tilita i·ncontrate in S enato, g li ricordo el1e - u11 progetto precedente del Ministero Lanza era . na ufra ga to in Senato il 1873. Pagliani ri·prese - il progetto con C. Ing·hilleri, lo sfrondo <li tut. to quanto n on era indi&pen sabile, lo semplifieb a similandolo agli ordinamenti am1mli:histrativi ed il Senato approvo. Mancavan o aneora tre g iorni .p er la chiusura della Sessione, eh e! avrebbe fatto decader e il dise.g no di Legg·e, . q uando C ri~pi lo presento alla Cam era e con la su.a deie.isa azione ne ottenne l 'ap provazione . Co . . i e nata la legge, su eui si e organizzata e YiYe tuttora la Sarnita p.Ulbblica in I talia . Pagli ani con servava per se un posto rr1odestissirr10, per nulla appariseem te n e r umoroso, n eg1i uffici centrali del Ministero. Ma dalla sua modesta scrivania parti vano le leggi, i r eg·o]an1en ti , le eircola ri ehe ·Cre.avano pezzo per JJezzo il se rvizio sanitario. Nel1 e soste1 del la. voro a tavolin o eorrev.a instan c.abile da ur1 capo all 'al tr o d 'Italia, do vunque si deli1neava un per icolo ·di contagio, dovunque si .d ov eva incoraggiare o sos te1pere uno dei m edi ci provincia li e rea ti d.a lui , do vur1q u1e era ur1a lotta da corr1battere. Aboli le q uarantene sostituendovi la ricerca e la c ur.a del m1a lato; dette cosi a ll ' I talia una nuova dottr~na di difesa dai contagi , eh e poi trionfo nelle Confere11ze internazionali, do,re d ettaron o legge la voce di l oeh e - la ua. l\1algrado la posiziooe ufficiale non 'i . . to a; il nome e la com petenza gli spian arono I.a via; t enace, ru·de come un montanaro quale era , talora violento, instancabile, eon una fidu cia ill in1itata nel successo: era l 'uomo ehe ci voleva per vincere una grande b attaglia civiJ e. E la vinse. Il eolera scom·p arve, dopo un u llirno tentativo n el 1893, prontamente d or11a to. I coin tagi com uni co·m 1inciarono .a sce.. rr1are e proseguirono fino ad oggi nella fase discen dente, tanto da es·s ere ridotti ad un quarto di cio. eh e erano n el 1887, quando l 'op era corr1in cib. La mortalita segne una fase costante · di declirnazion e; da quasi novecentomila morti i1er anno fino a m eno di seicentomila l 'anno - decorso. Ecco il bollettino di una g·rande vit~ toria, eh e si m isura dal numero di vite conservate alla Patria ed al lavoro. Tutto merito del serYizio sanitario? Sarebbe esagerato assi1

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[ A~No

XXXIX,

Nu~1.

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curarlo, poiel1e Yi co11corse il ~ri.igli orato te·n ore di · ,-iia del popölo i~li.an o.t 'Ma -e certo eh e ~l c.or;t~·ibuto asse1gnab~le all'opera di lui.gi P agl1an1 e i111n1e11so. ~ li.IY"opera eh e si approfonda n el futuro, poich e g li ordinamenti da lui c ceati persistono tt1ttora; i conoetti fondamentali per la lotta ·contro le epidemie s ono quelli, eh e ha nno p ermesso a ll 'Italia di .affro11tare serenam ente . e superare eveinti sanitari paurosi i11 g uerra ed in i)ace; la legislazione e la regolamentazion e sanitaria , da lui create, so·n o quell e su c.ui ~i regge l 'Italia e rappresentano · un monumento invidiato ~i sapienza ci, ile. II .su o lavoro durb n ove a nni. 11 1896 tFraneesco Crispi fu so, tituito da gente inferiore a lui in un momento, in cui il popolo italiano, trascinato da fal si profeti, di1n.enticava se stesso. E si trovo un pretesto per rr1a ndare via Luig·i Pagliani. Egli lorn o a l suo inseg11arr1ento; ne ebbe m a i, durante i i rentasei anni eh e ,·isse ancora, una parola di recriminazione e di lam.e nto, n e ricord b m a i i g randi servigi resi all 'Italia, n e ehiese aleuna ricompensa. E non ne ebbe alcun.a, tr.a 11·11e la GOscienza del dovere compiuto e la devozionei illimitata di una miriade di scolari sparsi in tutta Italia, eh e veneraro110 il suo nome co1ne quello del Maestro. Scrisse ancora un 'opera, rimasta cla ssica e tuttora libro di testo sull 'ig ien e; presiedette durante la guerra una Sezione del Con1itato di mobilitazione civile; al 75° ann o si r itiro dal1'insegnamento, ipo,rero eome e ra sempr e stato. Sano, forte, e bbe il m assim o premio cl1e Dio con ced e all 'uomo: uma vecchiezza vegeta e robusta in mezzo a ll '.affetto ed alla devoz ione di cui era circondato. Negli ultimi anni aveva ancora un 'aspirazion e: vi vere fino al 1933 per veder ri sorgere la sua Sc uola, p er .assiste;re al1'i!n aug urazion e d ell 'I stituit o ·di Sanita pubblica, fi ssata dal Duce per l 'anno prossimo. La sorte non volle con cederg li la soddisfazione, o non volle g uastarei con quella, eh e avrebbe potuto essere un 'a·p oteosi, la linea di questo uo1110 semplice e grande. Un lievei dis turbo e poi si avvio sereno a lla tomba come il giusto eh e ha vissuto a lu1ngo e desidera di chiudere final1n·ente la sua giorn ata . Lo cireondavano alc.uni dei suoi antichi discepoli , eh e, dopo aver data' una lunga vita per la salute del popolo , dopo aver cop erto carich e illustri , aver affrontaJo pericoli e d elusioni, comincia no a godere anch 'essi deil riposo, eh e eon cede urn.a vita ben vissuta. · Con Luigi Pagliani una Iuce si e spenta. Tutta un' epoca e vissuta e vive sull'eredita me ntale di quest „uomo. Ma le ge·n erazioni, eh e si sono succedute ed ha nno goduto i b enefici, sono sta te sempre troppo distratte per dire « g razie » a chi questi benefici ha procurato. 1F orse il ringraziamento, eh e e una giu·stizia, verra d opo la morte. 1

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A.

lLVENTO.


„ SEZIONE Pl'\ATICA

ACCADEMIE, SOCIETA MEDICHE, CONfiRESSI R. Accademia l\lediea di Roma. ' Sed u Ln clel 30 aprile 1932. l)resied e il Pro r. l; . l;'En.nEn1. -

.

BAGL10 1 1

pre~ id e11te .

L e indicaziorii d ella l orisillec-

lon1ia.

Contributo allo studio delle steatosi per mezzo delle colture dei tessuti " in vitro „. Do ll. ~1. 'f oRnIOLr. - L 'O. ha tuclialo Je steaLo-.i i11 collure cli 1nidollo os eo di cavia lascia te inYecchiare se11za trapianti. Inquadra i fc n o1neni <li s tea losi osserYu Li in ciasct.ln tipo cc1lu~ are, 'econclo la cl a ificazion e del1e st en lo i di l n'" n1-r1ura e A:,cl1ofl . l)ropone u11 p i ano d i l udio clel meccani r110 ge11etico doll e s teat o ' i o er vale.

Azione della tossina tifica sulle colture di midollo osseo. Dolt. ~1. 'I onn1n r„1. - - L 'O. s lt1diando l 'azion e clel fiJ Lrato di brocl ocullura <li b . di Eber lh, i1e lle c t1l l ure cli n1ido1l o o seo di caYia , d escrive una ar ion c litnolanle "lelle piccole do i di ques lo ed t11 1a nzio11e p ::lrali zzantc e n ecr o ti zza11tc delle alte d o i.

Consi deraziont idro-geolog iche sulle sorgenti delle acque Albule. Jlrof . ' ' · P uNTO.i\ r . - L 'O. pro p e lta a11Lilulto l a eo Liluzio11 e geologica d el ottosuolo della zo11a o ,· ' 11anno o rigin e Je ucque Albule: l a cat en a . . ero 11daria <lei n1onti Sabi11i a nord e ad e t ; terreni le r1.:iari a ucl ed ove l ; al di sopra di Lali terre11i u110 Lralo pitL o n1c n o continuo dj i11aleriali vulra 11ici erutla li d ai vulcani laziali, sopra ancora u n bacino cli lruverlino formato i p er sedimenlnzio n e d allc arque J-\ lbule s tes e, a l centro d el qualc son o le a l luali orgenti eh e i presentano sol to forma di due Jaghj (Jago Colonnolle e l ago Jlcg in a). l)assa 1p oi a di c u ter e ulla clerivazione d clle accrue Allru1c c h e prc u111ibi lrnente hn nno origi11e da act1ue n1eleorich e ingolfa te i n e1 ~ j lema di fessnre del ma ·i ccio calcareo d ei n1011 Li Lucr atili, ed emergenli a llraver o fe ~ 1 1 re Corm a lesi s11l punto di con lallo Jra i t erre r1i cco11cl ari e ler 1.i:1ri, con i caratleri di sorgive diacl n ich e. J) re11de c1uindi jr1 esame la compo izjone chin1ica d ell 'acqu a, usserend o eh e es a e in relazio11e n? „ uo arricchi1nen Lo in anidride car })o11ica ed idrogeoo solfor ulo, g11s i qu nJi d eri' ano d a t1n r e idt10 cJ i azione vulcanira so l Lerranl'a. II gra11de contenulo in nnictride ca rbonica fa ~ i e h e c1ueste acque acqui tino u11 n o le' ol e poterc cli di ssoluzione cl elle rocce cal rarec d el oltosuolo, cl o nde la forn1a z.ion e di fen om eni car ir i, i q u ali possono spiega rc 1'orig ine d ei d ue lagh i-sor genti at lu nlJ , inlerprf> labili com e d oli11e di cro]l o. Venule a giorno, quc Le acqu e perdon o 111olta anid ricl e car])onictt, d ond e una preci pi lazione di carho11n lo di calcio eh e „.pieg a la formaz ion e del circo lante banco di lraYertjno ö ve nula qu nndo le acque in11Jaludavnn o l a zona p er rnan canza di un emis a rio. L 'jclroger10 solfo rato, p u r e di orig ine v ul canica, ·cioglie Jo zo l fo, eh e certan1en te lrovasi ne11 e profo n dilä conte r c. iduo di attiYila vul ca 11ica , e lo

98I

di p ercle allo stato colloidale cosi finamente dai con sentire l a p·er.fet ta Ji1npidita d ell e acque appena vengono a g·iorn o; 111a poi, ,p er liberazione del1'idrogeno solforato 11el l 'aria, si ha tendenza alla forn1azione di micelJ e di maggior mole, donde 1'albescenza e poi la precipitazione d ello zolfo. L 'O. parl a ancora cf ella porlata delle acqu e Albule ehe puo arrivar e a m c. 2 ,50 aJ mi11uto seco uc.lo . d ella t emperatura di esse eh e e di 23° e d olle b u o11e condizioni ig ieniche nelle quali ques te acque si pre~e ntano. Termina accennanclo ad altre orgenli della zona e h e sono probabilmente in in lirn r r elazioni con le acque Albule .

Pneumoperitoneo come trattamenfo della tubercolosi in• testinale. Prof. \ . l\fo ALDL - · L 'O. rifer i sce cl1e ta tratLa 11 cl o 11ell 'I lj tu lo l\Lus oli11i con pne umoperito11 co cinqu e ca ~ i cli Lubercolosi i n les lin al e diffu sa secondariri a tuber colosi polmonare. Tn rl u e h a a v u lo 1a ce azione co111_plet a della fe n o111e n ologia cli11ica, in <lue 11n a vulo cessazione cl clln rliarrea e ritlu zio n e di lulli g li all'ri sintomi. Tn u 1\0 o lo jl ri u l lato p er ora e negalivo. l)~1rlecipa

al1a disc ussione il prof.

Anc ANGELI.

lpersensibilita istaminica negli stati di iposurrenalismo . !)o l l. V. S EnH\ . I.'O. met le i11 eYidenza l a p a rl icoJar e iper sert ibil i ta climo trala c1 agli iposurre11a l ir i cli fro!1tc all 'i ta111ina: ritiene eh e essa dcbba attribuir si ad un p erturb n111.c11Lo cl el inerg i 1110 funzionale ehe leg·a que ... ta sosta11za alla ncl renalina, e ne illus lra il sig11ificato clinico e le po, ibili a.p,p licazio·n i a ... copo d iagnostico.

Ago da puntura esplorativa , perforatore del cranio. P ro f. G. EGIDI. l\'lodi ficata la punta di un co1nu11e aQ'o, l '() . 1111 IJO Luto servir i di e o come cli ur1a pn11ta di trapa110 p er forare il cr anio e fnr e pu11ture c plorative. (Cfr. N. 24, ,p. 925). Parteripa110 aJla di${'ll : ione i proff. AYALA e CH1 \ SS EHTNI. Jl ~ eg r etario : G. A I ANTEA.

Societa Medi co-CJairurgica di Padova. Seclu La d el 13 n1aggio 1932. Pre ~ id e 11Le :

I.)rof. CAGNE'ITO.

J)r oi. G. ZANETTI. Sul co nccllo generale di f loy osi d·esunto cla criileri istopalolog;ci.

Su di un caso di iperfreifia congen ita del collo vescicale. Resezione. Guarigione. Do l t. C. ~fALTE SE LE lloY. - I~·o. illu lra il caso cli u11 paz. cli 40 a n11i di ' urico e ritenz ioni tu dall 'e la d i 14 a1111i in c.:011d izioni g·ell er aJi 11101 Lo scacl e n ti (due g·ra111ll1i di az0Le111ia) . S tnbiljt.a In cliag110 i d 'ipcrtro1i a co11geni t a del coll o csr icale l 'O. i1e pratica la rcsez ione in due le111pi con. pie110 s u r cesso : il l)ltZ. riacqui sta Ja i11jn zjo 11e 11or1nale fe 11za il minin10 r e irluo. L 'O. dopo aYer fallo cl elle con idcr azioni clinich e 11el uo caso ed a rce n n [I to alle prir1 ci11ali caratteristir 11e d ella n1al a l I in d escritla r ece11ten1en le da ' '[arion., mette in rili evo il f~t t1 o eh e n.1ol li pazienti ri l e11zio11ist i cr o11ici eh e ver1i vnn o co·1npresi nei c< i1ro h1lici se11za p,r ostata » o rjteuuti affc lti d a cc alonia vescicale prin1itjya » .presen t ano in realta


982

«

II .

POLJ CLI:\ ICO '>

[ A NNO

XXXIX, NuM. 25)

l 'ipertrofi a cori geni ta d el collo Yesc jca1 e. In ess i l a rese7:i~ne. r1 i questo, praticata i11 <lt1 e Len1pi se

Societa Medico·Chirurgica Bergamasca.

l e cond 1z1on1 gen erali n on son o nioll o huon e produ ce la g u arig ion e completa. '

Presid en za: prof . D 'ALESSANDRO.

Discu ssion e-: l\fAu n1z10, BttE1 DOLAl\', l\lALTESE. Do tt . C. lVfALTF.SE LE R oY. - U r O-/Ji o-nefrosi da 1 sezi on e dell u 1~e t ere; n efrec l orn i a.; gua rig io n e. Co nsider azi oni sull e f eril e dell , ure~e r e.

Considerazioni sopra alcuni casi di tossi-intezione alimentare provocata da ingestione di mollusch i. Dot t . G. e R. DENES . - · In que ti lillimi tempi s ono ... ta ti os er vati d agli no. u11a <l eci11a di ca i di tossi-infezio11i alin1enta ri i1e ll e per o n e eh e con • s umar o 110 d ei m oll u schi r rt1cli ( o. trjch e, mi tili, <:ar cli). l\ [en lre 1·i11gestion e d i o. lr icl1e iufe Lte provoca una for ma infettiva eh e ,pu o d e~orrere a11eh e g r nve1nen te, i l c 011 u1no di a llri i11011usehi c seg uita d a accide111 i irnmediati los i r i. Qu esti fe n om eni to sici i n eg uito spar] ro n o e d o110 lln periodo cli in.e u bnz jo11e eh e Yaria d a 12-14 g ior11i i inizi a l a f or n1a i 11fe tt iva. l-; Ji 00. cliseuto n o l a i1a loge11e s1 cli que s li acci d e nti t os ici e li a ttribuisco 11 0 c.d f a l to cJ1e n el co rpo clei in ollusehi i ger111i i)atogeni subi scon o una pro Conda 111odificazio11er si Jiber an o le t o,s sine b a tter ich e, eh e p rovoc:l no i di lurbi i1n m ediati n ell l egr etario. l ' u o n10. 1

Spedali Cirili di Genova. })resirl e11te: Prof. DA GRADJ. e d u l a o el 27 flj)l'ile 1982 . Prof. 'l'REV I \NELLO. I1i n?.argin.e al r ecent e Congresso i rile r nazio1tale di Rabdomanzia di Ver ona.

Nuova cura per le ulceri gastriche P rof. GE11v11\fo. - L 10. clo·p o a\ er illus lra lo u11 r a ro caso di nl!egaesofago prirri i l i vo riferiscc s ui b en eiici e l'fe l Li ot te11u ti cor1 le i11iezio11i e11d oven ose di b oral o di sodio nel trat la1nent o d1ell e ulce r aziorti gas lricfie.

II diabete renale. .ProJ. GEL.ERi\ . J„'0. ri1er isce d u e ca j elinici di di abe te r e11a le l 11d i a ti accu ra ta111e11 le ia d a l l a to eli11ico eh e co11 ricerch e di la b ora torio. Met te in eYide n za i Ll atj prin cipali riscontrati e eh e individl1alizzan o La ie form a inorb osa: soglia r en ale b a sa, g lieemin i1or111ale a d ig iuno, curva g licen1ica co 11 ipogliren1ia fin ale, r esis le11za a ll 'insulin a , a se n za d i i i1Lo1Tii di d i ab ete, g lieosuria p ar aclo „a. I 11 ur1 caso otlenr1e quaJch e ris ultato co11 la cura ca lciea, a lropi11iea ed a dre n alinica, n el l 'altro Ja s le sa ct1ra ebbe esilo n ega livo .

Seclt1la d el 18 rnarzo 1932.

Sugli esiti lontani della nafrectomia nella tubercolosi re· nale. Do ll. E. LEN I . - L 'O . espone il ri assu11to cli uno sl udio su lla nefrec tomia n eJl a tubercolosi renale. 'fr:rtta 1'arg omento su lla scort n di 22 ca s i presc n1nl isi 11el r ep arto chirurg ico ctti ß, addetto dal 1924 al 1930. u 22 i1e frec lorni zza ti si avuta l a morte in una forn1a ])ilaterale in 9"' g·iorn at a, una ~1os luma cli 4 n n ni p er tuher colosi polmon a re e co11 ripris l i n o d e lla fttnzion e r en ale e 20 viven Li in o ltin1e co n d jzio ni 'gen e rali e co11 reintegr azio11e funzio11 nie })er fe ll a in 16a. Co11fronta que Li d ati con quelli di altri _i\11lo ri, n e r ilcva l 'ottirr10 valor e e co11c lurle })er l 'assoluta inclicazio n e all a 11efrec tomia J>recore n e lla tuber colosi r e n a le

e

Leucemia acuta a sindrome emocitoblastica. Do ll. J>1sToN1. L 'O. riporla lln ca so di 1e ure 111ii.t ocuta e1noritobl ns ticn, rapid a n1 e n Le n1orl.nle, osser va t a in un adullo n<l e rn ocullur n n cgn1 i va e sc nza spleno1neg·a]ia. Scclut a rlel 20 april c 19:32.

Quattro casi di toracoplastica totale allargata per fistola pleurica cro111ca. Prof. LussENA. - Presenta 4 soggetti ormai d a l tt11go tc1n po gt1ari Li, r h e Iuro110 op er ati in piu te1n1)i p e r collassa re Ja ga h b ia to racica ove esite ,·a fis tol a pl13urica r r o11ica, esito d i a ntico em pie1na. Illus tra i ca i cliuic i co n Ja Joro s tori a e d escri ve gli i n t er ve nti J)r a ticati. 11 ris ulla lo volu lo ed o lte11uto in tutti i casi , sen za aleun d ecesso, 0 qu e11 o di ri usci re ad a n11 ttllar e u 11a cavita pleurica <liven11ta 1ibrosa rig ida, eh e 11on si sar ebbe n1ai rid ott.1 si a p er iu esp a1.1sion e ]Jolrr1onare sia p er 1:i cr on i·e i th del processo e ·1·i11esting u1bi1 e . u.p puruzion e.

Sugli .interventi precoci per sppendicite acuta . Prof. L ussENA. - Ri1)r ende il lem a di una prececlenle co1nu11i r.::tz ion e a llo scop o di r ibadire conre l li e p ersu a d er e i colleghi eh e l 'n ppendicj le <1c u ta esuJ a d al ca1n p o m eclico ed di sp e ttanza r llir u r gica. ~el 1931 h a op er at o d 'urgen za 11 casi cli a ppen dicile ac uta fra Ja l a e l a 4a g iorna t a, tu tli g l1a rit i i n i2a-24a g io rn a 1a. Ha .p oi op era t o d i • p crito11ite acu ta d a p erfor azion e app endi colare fra 1n 4a e l a 7a g i orn a ta , eon 3 g u arig ioni .

e

ll R Qrlio cu r vo di NJadel u ng . l)o t.t. NrcoLI. C:o n t r; bu l o cz; n ico e trat I an te11 lo chir urgi co ortofJC'<l i cv. Il Segretario.

Sulla cura iocruenta deJJ ' invaginazione acuta del lattante. Dott . CosTA-STArt1cco. - Riferisce l 'O. i buoni ris ultat i ot te nuli co11 la cura incruenLa m edia nte enter ocl i ini ad alta pressio11e. Ta le e ura i1011 d e" e essere l en La La ~e 11on n e l]e prim e 12-14 or e, n e quand o la te t a cl e lla p or zion e invagina la e p ercepib i le co11 1·espl or azion e r et la le. I11oltre d eve esser e pra Lica ta n el le Yicina11ze cl 1una sala d a · op er azio n e. in inocto r h e se l 'esito d e lla riclu zio11e r e s t a i n cert o po a es. i:r e esegui ta im111 ec1i atan1e n te l a Japar o to111ia.

Acca.Jr1r1i't P1tglies1' di Scienze .. Seduta d el 28 april e 1932. Presidente: prof . PAOLO GA1FAl\11.

lntorno ad alcune questioni riguardanti la genesi dei tumori. Ricerche sperimentali e considerazioni. l) r of. \ T. B1 scEGLIE. -· L ·o. cl op o alcunö con. idcr a1.ior1i i11torn o a l ,proJJJerna d ell 'orj g·i11 e d e i l 11 n 1ori, riferisce i ri s u lta ti di u n prin10 g rup-


~Al''' \\\I.\ ,

t l\ 1.

25]

SEZJONE PRATICA

ricer cl1e <lalle q ua}i e ri ul (il IO eh e il ))I Oc't 'O clel s. R . J~ . non e capacc cl i de ler1r1j11are 1'atlet·ch i me11to e lo sviluppo d eg· li in1tes l i tu 1r1ora li c lero loghi . In un seco11do gru1)PO <li ricereh e . sceglicnd o opportunurne n le g li anjn1al i e „ollopone11do qt1c ti cid u 11a di ela j.pervi tarnin ica ß., l 'O. co111u11 ica (e ne proje tla i preparn li ) cti a,·e r o tlenulo i11 3 cnsi, dopo in n e lo cfj p o1lig lia e1111J riona lc e oluzione di an idricl e arsc n iosa 1 :80.000, sviluppo di tumori nrco1na losi.

j )O 11 i ~ LIC

Di cu s"ione: pro ff.

~ lAR IA 1,

G 1\ NN ELLI ,

C.tccA-

RELI I .

II significato della neurite ott ica retrobulbare nella semiologia medica generale. .Prn t. ~l ·\CGIOR E . L ·o. ricl1j nn1a l 'atter1zio 11 e ul fa llo el1e vnr ia le 111 ala Ltie i >o. ·011 0 e ser e in <"rimi1late n el la geHesi d e11a n e11 riLe o Llica r e t rol l t II bare cl1e C ·un a lJlanifest azio uc qu jsi larnell l C 111unosinlon1atica c J1011 da J)er ·c s le o ele rn en l i „uflicienli pe r porre i11 tuLl i i ca i un a diag uo i dil lere11liale e liolog ira preci a. l >1la Ja frequ e nza eo11 l a qua le Ja l1 euri te r e lro] )ul bare ttole inan i fe Lars j n eJle affezioni l a Lenli d ci ~c 11i j)O Lc riori , l 'O. riLie ne n eces~ ario. 1) ri111 a cli 110Ler i11crin1i nare u11a eve n Lunle a ffezio11 e di -cn rnlle re gen ernl c, escl11der e la pre enza cli u n a . i11u ~ il c oncl e n on in corrcre in crrori cli clietg no. i. 'Sull 'i mportanza del reperto radiografico nella d1agnosi et iologica delle neuriti ottiche retrobulbari. }Jrof. l)EL ß uoNo. - I..'O. fa ril evar c Ja gran cl ~ in1porLanza eh e oggi h a a sunlo 1'e an1e radiolog ico 11 elln diag no i <i elle s inu ·i Li , e rp lin<li j u que l la e lioJogi ca delJ e n euriti r elroJ)u llJari. IJ J us lra, pre en t[tnd o 11ttn1ero i r ad iogra1n111i clel cr<tr1io, alc uni ca ~i clinici co n g r a i turhe octd ar i e di vari a n aL ura. lJisc ussion e: Pro ff. G 1AN F.LLI , GALLERA:\'I . CozzoL1No, I ~ AB \'ro e cl ott. ANACLERIO e ll 1 - so-FRATTA i. II egr etario: D. GARGA OL.E. 1

Societa Italiana Fascista per g li Stndi Scientifici snlla Tuber colosi. (Sezione di Napoli). Riu11io11e seie n lifiea d el 19 gen 11aio 1932. Presid en le : Prof. 1-l. .J r!~ tl\r A.

Tentativi di vi rulentaiio11e del B. C. G. J\ . GANTANI. - L '() . si e servito del Jllelodo <le]] e iniezioni end ocrn1tich e a cavie e co n igli , 111e tod o da lui u sa to co n ucces o p er altri n1i rr obi. l)ai u oi e per j rn en Li non i p o son o lrarre co11cJusioni defin ilive. AJtre ricer ch e n on a11eora co111vleta le, ono Late is lituite rn cd i anLe infezioni m iste eo.J B. C. G. D isc ussione: H. BEvEnE, ll. J El\lc IA, A. CANTA 1. .!\. .

ull e 1nocla.lila di funz ioriam enl o dci c:cnf.ri di accerlam.enl o p er l e profilassi a11liJub cr 1;olare. J) i r u „..i on e: f) . . . CALFATI, V . DE BoN1s, R. J E) l JA ,

CANTAN I. -

A.

.

CANTA. l.

Ricerche sull'ultravirus tubercQlare. . G. J)1 BELLO. - L 'O. l1a rip e tulo le r icercl1e di inni Lenclen Li a dare l a <limos! razion·e delle fo r m e vj sibili d ell ' 11J tra iru s t11b er rol nrC' con la ino-

983

cu lazion e di fil trati ct i c ult ure d i bacilli tubercolari boYi ni (eeppo Vallce) i11 22 ca ie, e con la 111oeu lazio11e in 10 cavie 1 di glancl ole prelevate dal Je cavie e i11oc uJa Le cUre Lta1nen te co1i fil Lrati sempl ici o cöncentra li, segt1e11do in t u l lo la tec11ica i11<licata da 1i1111i; n on e r it1scilo a m ettere in evid en za for1ne baciJlari o g ran u larj aeido-resilen.li, ci o e~e e riu ci Lo a i nn i, a de Bonis Ugo e acl altrl. Discu.ssio11e : U. D.E BoNIS, v'. DE Bo IS, A. CANTA NJ , 1\ . LAUR INSC H , M. ZAPPl A, A. G. CHIARELLO. ~.

ANG

I GNO.

A. LAtJRI N 1c u . - Su alcuni casi di taberc olosi [J0 1n1011are aperla a deco r so lieve riell ' inf anz i a. J)i cu .„jone: A . CANT .\ , 1, A. LA LR1Ns1cH. cirt ligie ne per la de11iazio11 e d el co m:p lcH n en.l o riella l ub er colos i. .·\ . FO RTUNATO . - - : tud io

di

UI L

Contributo sperimentale ad una ulteriore cono~cenza dei rapporti tra tubercolotici e diabetici. 1\. . J~,onT NAT O. L ·o. ha e egui lo rice;~che s u a nin1ali non t uher cololici trall a ti eo 1l tubercoli11a, rice rche ~ u a n irna li afic lli cla Luber colosi e rirer ch e ull 'uo1n o l uber coloLico, studia11do l e vari e eur e g l ire1r1ich e e Yiene alla con cl usione cl1e i eler1i tube rcolari olubjli tendono ad ostacolare il llormale i11e lnhol i ::;n 10 rl eg·Ii iclra li di carbo11io del ern1inando n e] l 'orgn11i n10 co11d izion i a11alog l1e a q u eJle eh e i 11a11110 11ell ' i1 is ufficienza ep atica. Di ' <' ll ione: L. ßE\ EHE , N. NGL JG. . o , A. F on1

Tl' "\T \ T O.

Contributo alla collassoterapia bilaterale. T\L ZAPPIA. - L.'O. r iferisce su 5 casi d 'infer111i d i luber colosi j)O ln1011ar e curat i col p·11eun1otor acc bilJlerale. l)op o aYer e de cr illn la lec11icn eguita e ria · u11to i ca i vlinici rü~l1ia1l1a l 'a ll211zjone dei col lcgl1i ~ ull n po:sibili La d ella !perforazione del JJol1no11e c11e ~ ueces ivan1e11te vien e otLoposto a co1la o ler npia, evc 1lir nza for lt1na lt11 ne11Le i1on eo 1 lJerieol osa co,n1c u pr i1na vi .La p olrcblJe e1nbrare. 11 ichi a1na J'atlc nzio11e inver.e s nlla con 1plic anza, forlt1natnn1enle r ara , ina l a p·i i 1 fFttale ehe possa nccadcre e cioc•, s uJ L'ispe, sin1en to ]Jil a ler ale dell a ple ura Yi ccr ale con u cces iYo i ncar ceramento de1 poJ1no11e e ji1 ·ufficienza re piraLori a cli eui un C[I„ '.) e „ la to de .~criL l o d a Fici. Egli 11a av uto buo11i ri ·u l lali, per c ui puo co11clucler e eh e h a aYut o 11oteYole iucorag·g ian Le nlo ad e tc11der e l a cura 1)11eu111o lorar icct ~\d i nfer 111i 11ei qun li, pur presen tando scar se le ion i coi 1 trolu Ler a11 , r i111a11eva per1llesso se i11izi are o J11en o l a col las olerapia al l ato pitL forte1T1f•11le llf fe lto ed affer1na co11 tutta si~­ rerila cJ1e que La u a e p er ien za u l pneu1na b1 lul eral e hn fallo tacer e i11 1ui i clubbi, i timori, le .11erpl e.', iLa cl1c j11 lui orgevF1110 ad oani injzio cli ])11eu111a l)er Je ion i lt11ila ler ali, a cau sa d elle po ibili cliffu s io11i all 'altro Jalo 11011 cosi i~lfre­ q uen Li i11 cor so d i cu ra. · Il p ~~uH1o tor~ ce b1~at e­ rale 11erla11 Lo, id ea lo da iVIa ur1r. Lo A eo]! ,. anzi eh~ c ser e co11 id eralo co1ne una co11 Lrarld1z1on e de1 po, tulati del pne u1110 Lor ace del For lanini cle'\~ e sere eon sider a to con1c la su a i1atural e eYoluzione sc ie11tifica, eh e 11ell 'ap1Jlicazio11e pra Li ca este11cle in inodo 11ole ole l 'appl icazio ne della collassotera· J1ia rlel For l a11ini . J) iscu s_ione: ' ' · DE BoN1s. Jl egrelari o: Prof. V. DE B oNIS.


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cc JL P OLI CLINIC'ü )}

[ANNO XXXIX, Nul\r. 25}

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. SEMEIOTICA.

Tale fatto sembra pero cor1trastare con le osservazioni ste e dell 'A. e di altri sul eom1>orL'esa1ne del malato di cuore. S. Bio11do (C llOre e circolaziorie, n1a go-io tan1ernto ·della pressione m edia so tto l 'azione· dell 'i.:Lamin.a. In b·ase ad esse, si dovrebbe am1932) ril ev.a il notevole at1n1e11to d ell u n iorbosita e m ortalita per n1alattie dell 'ap'J)arat& n1et.tere cl1 e, n eJl ' ipote.nsione a genesi primiticardi-0-v.a scol.are e dimostr.a l 'urg·enz.a ·del pro- v.am ente ·e prevale·ntemente periferica qu.ale e ble1n1a diag.n o tico p·er le sue strelte relazion i q11clla istarninj ca , l'e·fficien za cardiaca, e quindi i fattoi'i ce11trali del eircolo, esercitino una con ]ia terapia e l.a IJre, 1·enzione. in fluer1za notevole. Egli o. „erva come spe·sso il n1 cdico tra C.lILo studio della pres ione m edia n on 1consente ri ·di ind.agarc Lutti o·li aspetti della diagno i pertanto delle con clusioni sicure ne sulle con1percl1 e non a ppreiza a dovere le com1)le e r e1.azio·n i fra .cl iagn osi e ter.apia, l ir11 i tan do pesso 1)011en ti een tra li e periferi,ch e dell ' j potension e q11esta alla digitale o rim edi affini. Ma!agevole 11elle malattie infeittive, n e sul significato preo eh e .a: tale nuo\ 0 indioe delJ 'attivita circoe po i spe o per il lnedi co la ·di ngnosi di un ci~ vizio organico da un sen1t1li ce di 'tl1rbo fun zio- latori.a e stato a ssegn.ato d.a Vaquez ed a llievi. fil. n.~ le, ia per l 'in ufficienza dei trattati 11 tale ri gt1ardo, ia 1)er che non si tien ei il ·dovuto co11to dell 'e~a111e radiolo o·ico ed elettrocar·dj oo-r.a- La pressione e la mor fologia dei capillari nell'ipertensione essenziale. fj co. ~ quindi n.e cessario procedere C'lnzitl1lto ad Nello stu·dio siste111 atico d ei capillari negli t1n 'ain amn e ' i accurata (cl1e me•tta in ri li evo jl ip·e rtesi, si.a 0011 1e1.:ioni ren.a li , sia 11ei cosi dretsintom o don1in ante, le .a bitu.dini di vita. eicc.) li i1)erte i essenzia1i . P. Bi bi11i (Cuore e cir e a·d un e a.n1.e o.J)1b iettivo ·fatto con m·ertodo , per cola.ziorie, nov. 193 1) h.a rilev.ato eh e tanto il 1qu.al e l ' . da opportuni. con sigli . Per lo J)e- n eo·li uni come negJi altri, si trovano delle alciali ta e per arri~rare ad una di aa-no i. ri10-o- ter.a zioni nella ·disposizione delle .an "'.e dei caro a·m ent e cie11 tifi ra, . . 0110 i.noltre n ece sari IJillari; le anse, an zieh e essere tulte dirette in ],a r.adiodiagno i e l 'elettroeardiogramma. . enso centripeto e parallele, o qu.a ·i, fra di loLa ·di.agn o . . i dovra es ere sch em atizzata in ro, si ri scontrano co11 d i„110„izion e 11orn1ale ale·ziol og·ica. anato mi1ca e fun zionale. Per arri- le ~1ltre o·d .a11 ch e a direz ione oppo ta. Tale di,,a r e a tale scopo, sara n ec.essaria l 'introduzio- „ ord i·ne· 110n e se1npre eo.„ tante ed alle volte e ne in pratica ·di una non1ene1atura $tandardiz- eo i lieve da n on pot er e esse.Te eon icurezza zata. i11 modo da poterr otten e-re d ei da t i omo- a plJr ezza to. Q·enei e confront abi1i. fil. ei ca sri dell 'A. i 7)otr1ebb·e con cludere }Jer UJD, certo r apporto fra o-ravita d.e}l 'ipertensione La pressione 1uedia nello studio della ipote.nsio11e e di ordin,e n ella dis1)osizione .dei 1c.a1pillarj. arteriosa 11elle n1alattie infettive. Se si m isu.r a Ja pr essio·n e cap illare n·elle vaA. Po·zz i (Crcore e circolazione, mag-gio 1932) , ri e forme di iperto·n i.a durante la ta.si provodopo aver e esposto· d elle consider.a zio·n i gen erali sul 1Con ce'Lto di p•r erssione media qu ale e cata con il la ccio e ·dopo eh e1 qu.esto e stato tolto , si OS''"'etrva, llre]Ja gra nde n1ag·giora nza stato r ece.n temente intr-0dotto da Vaquez, ridei ca si, un ritor:no i tanlan eo della pressioporta i ri ultati delle ricercbe perso·n ali ese"" n e, cl1e con il· laoc.io eTa a ume,ntata , ai valori guitc su una cinquar1tina di n1.alat i di for.m.e cli prin1a. TalYolta , Ja di eesa n on e rapida eoin fettivei diverse (m orbillo , sea rla ttir1a , difte1n.e di norrr1a, n11a .a vviene ~ad. atamente. In. rite. carbon chio, ecc.). I m:al-<tti verln ero seq11esta eccezione , in corrono, sia gli ipertesi ~l1it i nelle varie fa, i della malattia , in n1odo • c·ssen ziali cl1.e q1J.elli eo1n le ioni r en.ali . da ~ tudiare il 1com1)ortamento dell e n1orl i fi cafil . zioni pre sorie eon l 'a·nclam ento <li (fUrell fl. Non ri t1 l L.an o lJ.ero cla tal.e tu clio eJ.e.n1ent i CASISTICA E TERAPIA. tali dR far consid cirare la l)ressione m edia com e indi cc sicr.lro dell'.a ttivita c.ardietc.a. L'A .. Reu1natisruo cerebrale iperpiretico a decorso acntissimo. di fatto. ha risco·n trato n elle ipote11 sion i st11di a te, dei v.a]ori ·della pressione .m ,e·di.a fond.a\ T. De Bern.ard i ni s (Gior1iale di 111 edici1ia !J·t in1 en ·1 alm entc e quas i costanterr1e1n te normali-. litare, aprile 1932) rif.eri ce su due casi di r eu- . Questo, egli agginnge, potrebbe indurre .ad as- n1atism o cer e·brale ip erpiretico os~ervati i1 eleg·n are mago-ior e irr1portanza, n ell a patogerne- l 'O.s ped.ale l\ (i lit-0 re di Roma in due ali dell ' i1)oten ione dell e mal att.i e infettive. ai l i,evi C.ar.abinieri di 1n e tiere contadini e in ella fa1tori l1rrj ferici , qualora si dovesse r ealmetnte c ui anamnes.i nulla d 'im,portan.te vi era da ricon sid e r~ re la pressione m e.diEi n el sen o di levar·e · er.ano rie-0ve·rati per poliia:rtrite re11rnaVaauez , cioe com e elem rinto di ,g-iudizio dcl- 1ir a acuta. el primo, in sesta giornata d i n1a' l 'effi r ir J)7rt drl l ' a1tivita c.ardi.aca. J.atti a, m entre t11tto decorreva regolarrn.cnte, 1

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~.i\.NNO

XX "IX,

l Ul\l. 25~

SEZIONE PRATICA

'eh1Je rep e1rtir1a111ente rialzo Ler111ico fi11 0 a -13° od altaccl1i .convul iv i a lternat i a tri ma eu opisLo Lono; i11eo . . c.; ie·1tza; 11torLe1 <101)0 circa 5 ore dall 'inizio di ~a li fe110111e11 i. L 'altro in di(,,ia· etlo6iri1a g iornaLa ·di inalattia a. dcro rso del tu·l.lo norn1ale, e p·rop ri o qua11do si a n111unzi.u va u.? a ri 111L.: :::io11e de i fe11orr1eni i11orJ)o . . i, i111provv1:::;.a111e11Le i con ·Lato elevaz io11e ter111ica delirio e . . .caric l1e convul~ive; 111ortc d'.1110 11 ore. L 'A. ,enzu i)rete a di 111 e l'~o re i n evi<len za fatli nuovi, fa n? La1 e il ,n1odo d i i11 ~ argerc inaspetta•Lo clella . . 1n·dron1e n er\ osa ed i l uo deco r. o ae t1li i1110, speeie 11el p riLn.o, di os er vazio11e no11 lreq ue11 Le, a g iu·dicar.e dai ca ·i ri.porUiti nclla lelteratura. Tali fon11e 0110 a'ltual1l1 ente i11olto ra re e cio, eco1n do qua lch e . , v er eff~ llo de~la cura sa licili.ca opportu11a111e11te 1)raL1cala, il eh e 1)e r allro non Lrova confe·1111a . .i1ei due cas i riferiti, 1)(; rcl1e in ~ or ·ero ad 011La d.ellu cura te a. Doi)o avere accennalo alle le io11i analo111icl1e rileva te a eatieo tlrl iste111a 11er oso e con::,j · t 0 11 Li i11 i11Le11sa co11gestione cereb ralc e feuo111 en i degc11craliv i de 1lie C·ellule p.ira111i dali , t1u e~t ' uJLi1111 n on ,co ~t a uli , 1'1\. ·disc uLc con 4ui ·iL o acu.rn1e clinico e critico la i>atoo·c11esi della i11dro111e quale e s tata da diver 1\ A. _pruspeLLat a, l)aloge11e... i c l1 e rego lar111e11Le riser1 le cli tullc le incertezze eh e. don1i1n a110 1'etiologia dell 'i11fezione r eu1natica, a11zi Lal i in certezze a un1 e11L.ano quando si ,c erca di in Lerpreta re la sindron1e in esa111e eosl ca ral leris tica ed im1)1e iona1n le .per la ua rapida ir1orgenza ed cvoluzione. l{icon osce quindi allo ta lo ,a.ttuale delle nostre eonosce11ze l 'i1111)0. sibilila di vie.g ar ei la speciale forn1 a morbo ·a J1e co Jla teoria batteri.c.a, n e con qu.cJLa focale .e anafila l Lica. In base e111pre a lle sue osser vazior1i discu lc eo.m1e n on os lenibile un rap1;orlo tr.a gravi ta dell 'i11fezio ne reum a l.ica e 1ocalj zz.azion e cerebrale e tanto meno l ' ipow~i ehe si LraLLi di rneLasta i en cefalica in .coinci<lcn za d i UJ1,a1 remis ione dei fen orneni .articolari, in c1ua•n Lo tale remission e e olo appar.e11 le ed in dipenden za dello taLo d 'i11co c ienza ·del paz ien le, p er cui muove con1e n ormal111e11Le ie artiicolazioni malate. -on crcd0 ami111 i ~ il>ile J'ipole i, ·da .alcuni av.anzata, cl1e iatbb ia i11flue11za l 'uso· abbondante del rim edio specifico, i 11 c1ua nto da altri e stato a ffermato cl1e propr io tale terapia ha diminuito la frequenza d.ella i11dro·m ·e in esiCl!m e. Non ritie.n e infine eh e a ll 'insorgenza de1lJ a gra ve co rnpli-canza dell '~nfez i one reum.atica contribuisca l '·eredita n e.wropatica o il surmenage iin tellettuale, cio a lmcno n elle su e due osservazioni , in quanto queste riguardavano du·e contadi11i , qua i v ontenni, arruolati nell 'Arrr1.a dei Cana1binieri Reali, quin,di soggetti fi siea.m1ente e psiehicam en te ben selezionati, oltre ehe con esame obbiettivo rigoroso anch e con diligcnti i·nformazioni sui p:recedenti personali e fa1niliari. Pl . D ' ALESSANDRO. 1

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1'I eningite primitiTa <la gonococco trattata con un a11to-lisato-vaccino.

P. En1ile-Weil, Du·cl1011 e Bertrand (Bulletin et il1 de la Soc. des Hop. de l)aris, 27 vembre 1931 ) riferi_con o un caso d i ir1 cning it_e ac uLa . sie1ro-1>urul enta i>ri1r1itiva. In segu1Lo al rt... U•l tato d ella pu11 tura lornba rc fu la Lt.~l ?i.a;gn osi di ine·n ing ite cer·ebro-spin.ale e fu 1 t1tu1to un trattan1cn Lo serico, ·p·er qua11to all 'e ame diretto i1on fo, e stato trovato .alcun gern1e. Lc eulture pero misero in evide11za un dipJ ococco gr am n·e g.a ti vo, eon i caratleri d eil gonoeo.ccc. . Di,'er i fa ltori ·d i ordine clinic-0 e t er.apeut1co parlavano ug ualn1ente in favor e della naLura gonoeoccic.a di q.u esta m ening ite. 11 trat ta·m ento antime11i11gococeieo fu inefficaice, m en Lre il vaccin o fa tto con il ger111e dell 'an1n1alato pern1ise una rapida o-uariaiob 0 , l n•e. D .a lr~'l i}arLe la g o11oreaz ione fu nettan1ente p ositiva i1el angue e 1'infermo dvpo alcuni m esi .a n1n1:alo .di artrite sca.pol-0-omerale eh e porto all 'an cl1ilo i. Il caso e ecoezion.ale IJercl1 e tutte le osservaz ioni di nie11i11 g il o gonococc ic.a ri portat e nclla letteraLura con ce rn ono l11 e11ing iti siero-1) urule11te o purulente seco11d.a rie o contem1p oran ce a seLLicen1ia go·n ococcica, a endoca rdite gon ococcica. For e l 'a ... enza -clei gcrmi a11 'e.~ am e· diretto del liquido ccfa lo-ra.c hidian o fa i ehe ca i simili a quello o. serva to dag li AA. non f'ia no riconosciuti . Dell e ricerche di eont1rollo for ·e dimostrerebbero eh e ca i di ques.to gen er e n·on costituiscon-0 una rarita p.a tolog ica. · C. ToscANO .

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em.

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Neurosi e psicosi nei disturbi delle mestruazioni.

B. A'"'cl111 er (Wi en. /(l in.. l Vschs., n. 36, 193 1) ha n otato da vario t empo cl1e le r11e1$,Lru.azioni so110 u11 proce o di rican1bio i111p or~ainte per il bcn·es ere fisico e psichico della don·nra. Sta a ·dimo trazion e di :cio lo stato di irritazion-e ·e m.a]es ere el1e n on ·di rado p recede <!>gni tern1in e: i1elJa dism enorrea e nel1'i pomenor'Dea poi si pt10 g iungere a qu.adri di inlo sicazio1n1e e di eccilazioI1e n ervosa. Prem es o cio, l 'aulore illu Lra varii casi in c ui sulla base di una incompleta O· m ian cante funzione m1estruale si cr,eiaino quadri rr1orbosi diver si. Egli o , ervo p.a;restesi1e e vertigini, inson,ni.a o sonnole;nza insistente, s ta li ang·osciosi e isteriei e casi di n1elanco n in. G ua rire in n1·o,d o p erfetto 1Sie con stin101.anti ·del ricambio venivano riportati a l n ormale i n1estrui. Nei casi di pal'lan oi.a g li riu sci inv eee p iu diffieile la guarig ione ia J)erch e lo stato m o-rboso spesso durav.l da Lrop1)0 tcn1po sia per l 'avveirsione a lle m edicine frecruente in queste m1alate eh e t em ono di e·~ sere avve}.enate. 1

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« II- POLICI. I N l CO n

Do·p o aver citaLo alcuni m edi:ci c l1e co,n buon e ffe Lto h a nno 1a11)'1)li ca to il s uo m. eto·d o l 'auto-re invita altri a sp erin1 entarlo en za pregi Ll·dizio. ~1 .

l)1PE i t N 0 .

Dismenorree e nevralgie pel,·iche trattate con la resezione del nervo presacrale.

P. R azen10.n e M. L ambret (A rch . jra.11cobelges de cliirurgie, n . 8, XXXII) hanno pratic.ato tale tr.a tba.m ento in 25 casi ottenendo 10 g ua rig ioni , 6 n1ig·lioram enti , 4 insu cGesi i, (5 .c.as i n on fu p-0ssibiJe eguirli). Tali dis turbi ono ta ti os er va ti piu di frt'quente in pluriJJ.are; a l t avolo operatorio n e J m a.g gior numero (20 ca i) si e trovata l 'ovarite s clero- cistica . L 'o1Jerazion e ha se·m prr,8 t roncato o attenuat o i d olori , e fav orito le regale m e trwa.Ji , il rias..,.o rbirsi d ell e a d.er enze pelvie h e., .d elle Do u.g la siti , -dell e par ametriti e m etriti d el collo; n on h a m ,ai cau a to disturbi d ella ·n1Jinzione, ·d el1a d efecazio.n e, d el con ce1)i111 en to . E stata e111p r e seguita la Lecni.ca di Cott e . R. GRAsso.

[A NNO

XXXIX,

.\1-:.\1.

25;

240 g r. di C·ervello· eotto i>er a ltri, ~e 111pre per la durata di ß-7 n1e.si; 6 1nalati 111igliora r on o e 3 n o. I 1n1igliorati a cqujstarono la capacila di cone rv.~1re ·da soli la slaz ione e retta e qu.a lcu;no a nc h e di ea mmin ar e, mig lioro la lor o a tassia, con1e pure .l 'a ter eog·n os i in ·due ea s i in .oui c' ~ra .• In 3. m alati con, dis.Lurbi sfi11teriei que:t1 d1sturh·1 sco·m parvero completam e·n;t e. !F u an ch e notata modifi cazione dei riflessi, ricoml-' .a: a d el . . 3n s o d ell.a vibraz io.n e ,e d ella po1z1on e. Duran te la c ura in 4 m al ati il nurn ero de i g lo buJi rossi ·diminui tanto eh e si ri.corse a c u r.a col fegat o-. Seb·b etne si sa pp ia ehe esiston10 r e.miissioni d ei sin:Lomi ne rvosi ehe compli cano l'a nemia p ernj cio sa, l 'A. ~riti ene eh e la ·dieta con cervello sia ve ramente utile su gli .an emici .cor1 dege11erazione d·c1l midollo spina le, sull a quale il fegato 'Illon h.a n es una effi c.acia . 0

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R.

Lese~.\.

MEDICINA SCIENTIFICA

La cura della sclerosi a placche.

Sul linfotropismo polmonare del bacillo tu bercolare.

D . P.a ulian (Paris ~l edical, 193 2' Il. 7) l) f8co11izza un ·n ·u ovo n 1e:1todo di cura della cler o... i a p laceh e con i . . tente n ella .combinazio·n e d ella r ad iot er.apia con I.a vaccinoterapia. Si p r a tica l a r a dio·ter apia rp .ro fon.da s ulla colonn a vert.ebrale .a1ll.a d ose di 300 R e d eventualm1e;11te a·n1c}1e a l capo· qua n·d o esist on o diLurbi cer ebr.a li . Conite•n1por an ea.m.en Le si IJra tican o iniezio11i endo, re110 e d i n eu ro-yatren a p i.c.colc d o· i prog r e · ive (1, 2, 3 ein e.) , assoc ia to co 11 soluzio·n e di el oruro o g luconat o. di calcio a l 10 %. L 'a·ddizio·n e d 'u11a soluzio11 e di cacodil ato d i so.d a (33 %; 0,5-3 cn1c .) r e11de la c ura i1iu e ff i.c.ace. Il n euro-y.a t r.en p r ovoca r eaz ione feibb-ril e (38°-39°). L ' in i1ezion e i ripeite qu.a·n°do la febl')r e cad e, os ia ogni due o t re g iorni . Si posson o l)l'a ticare da 18 .a 30 iniezio ni. L a cur.a si puo ripet er e a di tan za ·di urno o du e m eisi. All.a, fin e d ell e sedute di r.a.dioter.api.a e utile praticare 1'ionizzazion e t ransmidollare cal~ica (. o ln zion e di elorl1ro di calcio all ' l %) e p iu ta rdi i o11izzazion.e io data. L 'A . .assi cura .c.h e a doper.an·d o qu e to trattam en to h a se111pre o ttenu to sen ib ili b ein efici a:nc.h e n ei casi .av.a n zati. DR.

F. Guer cio (l?ivista di Patologia e Cliriica de,lla tubercolosi, fa c. III , 1932) rile \ a .oh e iniettando in conig li e cavie bacilli tuberco~

Azione dell'alimentazione con cervello nella dege11erazione combinata s11bacuta del midollo spinale. Il eeTvello h a cap acita di r igen er a r e i g lobuli rossi inferiore di 1/3 a que lla d el fegat o . C. C. U·n g ley (Th e Lancet, 30 genmaio 1932) h a provato questa die~a i.n 9 casi di ane mi.a perniciosa con degooer azione combinata d el midollo sp.iniale . La quantita di ,c,erve llo cTu·do u sa ta fu di 480 g r. al g iorno p er alc uni e di

lari attenuati di tipo b·ovino , si p uo otten er e u•n 'in.tezione a lento d ecor so ch P. se1n za ·dare r e.µe·r ti macr o'"'copi1camer1te visibili fa rilevare all ' ir1.d.a gin e istolog ica un.a cost an te e 11ot evoie r cazion e d ell 'apparato linfalico po ln101nar e . olle c.avie e sa ' 'a d.a .se rn pli ci inf~ l tr.a ti o n1ante1lli peri vasali a fo1r:mtazio11i eh e h an n o caral t er e inorfolo,g ico di v.eri e propri t uber.co li linfoidi; n ei conig li da t1na n et ta e fo·r le iper!:Jl.asi.a d el tessu to, li1n foide l' r eesi„ I e11te fi110 ad una chia1ra r1 eoformazio1n .e di esso·. Ancl1.e n ei ·e tti .alv.eol.ari si p osson o not.ar e l e~ i o·ni prog1it1s ive eh e va11no da un legger o aun11ento d ei 1nuclei fi 1n o ad un rrttadro a nato111ico di polmonite inter stiziale acuta : non e po sibile ·dire; in q.u.ali r appor ti Liano i due tirpi di l esio n e e .d 'altra p a11t e diffieile e dirt? sino a q·u1al punto· I.a r e.azion·e li1nfatic.a si.a dovu ta al baicillo tuber col.ar e d ato oh e a ccumuli lin·foidi gia n orm aln1ente esi t on o ·n e J pol1n on.e ·d egli anin1ali trattati e dato eh e la ricer ea d el b acillo n elle sezioni non fu p otuta eseg ui re. E. A NTONI.\ZZI. 1

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Studi sulla eliminazione del bacillo di Koch per · via biliare in soggetti tubercolotici. Rifer endosi a i la vori dimostranti la possibilila ·d el passaggio d el bacillo di K och n ella b ile d ei tuber colosi, C. Curr.ad o ( ff iv. Clin. Ped., n . 1, 1932) h a intrapreso delle rieer ch e per co·n trolla re tale eventualita, est endend ol 1~ a 25 sogg etti porta t ori di !esioni tub·er eolar1 i·n dubbie . La ri.cerca e s tata fatta nel liauido . duodena-

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[ANNO

XXXIX ,

U~ l. ~5]

~EZ I O.'\H

PRATI CA

987 1

le, e tratto con la 011da di Ei11horn, e n t"ll c feci . II bacillo risulto presente 3 volle n ella bile e 5 n elle feci, ma l 'indagine accurata assodo cfie, i11 tali oa1_i , l 'espettorato , ben cl1e ncgativo micro copicam ente, ri ultava ba cilli fero alla cul tura. II predetto ·pa aggio sarebbe dunque u11 fatlo assai raro, e la ua con tatazione n on rappre enterebbe certo un u idio rliagnostico utilc. ~1 . FAB ER I. Ricerche sulla presenza del bacillo della tuberco· lost 11el sangue circolante secondo Lölvenstein.

H. Dettling (dell 'I, tituto d '!g ien e d 'E·rla naen) ri feri ... ce sulle ricer ch e da lui fat te (Iil üncli . A1 ed. Woch., 1° a·prile 193 2) all o ~co­ po di porre in. eviden z.a il b. Koch n el sa ng·ue ciccolante di ma lati di,1eir ... i. L 'A. pa o dap1)rin1a una di ecina tl i n·iorni n ei Laboratori di Lö\ve.11 tei11 , ehe lo g ujdü })C rsonalmen.te a lla ricerca; ui 150 can11lio11i di sangue - preleva ti qualch _etti m.a11a l>ri u1a

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solo uno dette risposta positiva. 1

Tor11a to ad Erla11cren , l '.\ . al le tl nu111 erois in1i controlli ( 115) eh e fu;ron.o tenuti i11 Lern10 tato per 6 eltin1 a·n1e e anel1e d i pi u:

tutti i campioni , risriltato negativo.

indistin.la1nente,

,r. ,

dett ero EHR \.

POST A DEGLI ABBONATI. Artropodi ematofagi e 11on vettori di n1alaria. ~

Al l '.a bb. n. 6249-1 :

A pro1)0 ito della n1an cata tra 1ni :-: io11c <lclla malaria IJer i11ezzo di m olti a r'tropocli ehe i cibano del nost 1o ·a n g uei e spe so a IJe e di u o1r1ini a ffetti dJ1 f.ebbri m.alari cl1c, Gra„s i fa ceva o ·ervare : 1) eh e i uddetti anima li , dopo, cl1 e J1an1 110 su cchiato, n on mo ·trano·, in gen e1·ale, l 'a11pa~ato u1 cehiator e i1n tri „o di sangUJe; 2) eh e n o11 ripetono m.ai il loro pa ·to senza i11Lcrvallo , almeno di alcume ore, dura11te il quale il para ita malarico notoriar11ente 1

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Jl l Ll01l'e;

3) eh e, ancorch e abbiano sa1J1.g ue co n pn-

rassiLj malariigeni n el loro inte tino, 11 0 11 po ·sono, per la specia le eonformazione di qu·eist o, em etterlo ed inocula rlo alle loro vitti·me . Si .:J ggiw1g·a ch·e le 11iu piccole qua r1tita <li angue 111alari·co dim o 'L rate finora ca1)aci di in f.e ttare un u omo sa n o, soin o sempre piu rlevate (poco piu di 11l 0 di cm c. di ·ang ue) d ella quantita di ..>an g·ue 1c.h e p otrebbe inocuJa.r e un insetto succhiatore. Fu in seguito dim o tr.ato eh e la sali va dei Cule.,x, e pre u.m ,ibilm,ente a1Ilch e qtuella ·dei Pedicralus, dell e pulci, etc., u ccid.e i gerrni d ella 1nalaria um ana; per cui , n el caso di SL1c·cessiv1e p untUJre di qu·eis ti in se tti , .a n corch e a vvenga u·n rigurg ito di sangue ricco di pa ras1

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siti n11al.arigc1li, es c ri u ci:r.antno inno·cu.e, g iacc.l1e i J)a ra ~~ ili ~0 11 0 asso·c iati a saliva, ehe li di trugge. A. J\1.

./.\.11 'abb. n. " 066-1: Co n ~ ultarC:1: 1) Bianc.a11i : Les rayon..s ultraviolettes . Ed. GaUJthi er-Villars, Pario-i, Va l. di pag. 218. Fr . 20; 2) Guilla u1n1e :

Les l'adiatioris llhmin.euses (i 11f1·01 ou.ge- irifra.Piolet) en rhy11ol ogie et therap1eutigue. E. l\fa~~on. 1Frs. 40. . 3) ardo11na11 . Les ra)'Ons ultraviolettes.

Doin, ed. , P.ari g·i. 4) 1'rattato italiario di 1'erapia Fisica. Ca-

E. M.

v.alleri, ed., C:o1n o.

\ l clo Ll . L . J~ . d i l\1. 1±59-2 : IJ".ap1M :\ re,ccl1io .ad a1pi1~az101ne eontinu:a µer la cura deali e1111)ie111i, si tro va descritLo 11el l1!1ru ·d"I 11ro f. E. 1\fr,re lli: ~c Le 1P.rite ioTaco})O lrn n n:ll·i », ed . <:i:l p·pelli, J~ologna (forse esa t1rito) ed i11 .altre arie su e pubblicazioni, a.d e~. , cc I ja (i$iopatolog'ia d·el pneumotoracc arLifi cia le », ed. Pozz i, l\01 11a. L. 10. A. P. • :\ll 'ab b. n . 7 21: Evi·de11te111 on te co11vien e. la s1)ec ializzazione jn os tretri('ja-g·i11 ecologi.a. A . P.

VARIA ~ Studio delta storia mestruale di 22b2 stn„ dentesse universitarie . . Que. . to ~ Ludio c sla Lo tat to da Ilutl1 E. Boynton (Jl nieric . .Tou,r11. of Obstetr. a 111d Gynecology, a IJrilc 1932). Avle,r.a1n o di n1e11orrea 465· ~t u1dc11 Lr sc (20,38 '7~), ame11orrea 19 (0,38 %) , irregola.rita del ri ~11110 236 (10,34 %) , r1tentre era.no l1or111ali 15G2 (68,45 %). La disn1enorre.a ~ i e dirr1-0 tr.ata piu frequente . eco11 do l 'et.a da i 20 anni in su. Meno frequente e st.a ta n c1ll1e stude·ntes e idei prirr1i an11i. Tnl eres ·anLc nota.re eh e in un grui)po di allieve in l'er111iere la di m en orrea fu b·a ss issi1na co n u11 a ·per centualc del G,98 %. Non e ~ talo os:er,·ato n es un rapporto fra CSC'rcizio fi.... ico C cli fllCJl O·ff ea n e fra di ... ni enorrea e ,g ra;1dezza dcll a citta cla cu i le s1udente e prove11iva110. Ne un a i1111)orla nza nella dis1nen orrea ha la corpora t t1ra . La 1c.ap.acita vilalc delle di sn1 enor.roi che e . iata p iu nlta eh e i1 elJ e no11mali. Inoltre 1a percentu.a le di c.asi con dism en orr.ea e stata maggi-0re n el rrru.ppo cl elle pressioni arter iose piu ba se, n el g ru1)po del piu basso rapJJorto fra peso e alt ezza e 11el .grt1ppo con p iu basso tasso . emorrlobin i eo. Non c'e tata JJe rcer1tuale piu alta di dismen orrea Cra le stu·d e·ntesse classific.ate fra l e don-r1 e « nervose » . R. tusr::~A. 1

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'.988

« IL POLICLINI CO »

[A NNO

XXXIX, NuM. 25]

NELLA VITA PR 0 FE S SI 0 NA L E. SERVIZI IGIENICO-SANITARI. Colonie estive. •

Il Ministero dell 'Interno (Direzione Gen. della :Sa n . Pubbl. ) ha dira1nato ai Prefe tti e Autorita assimilate la seguente circol are i11 data 11 febbraio 1932-X. n. 20.300.20ill.448: '

· L 'organizzazio11e delle colonie eslive, in questi .ultimi an11i, ha segnalo un prog·ressivo perfezionamento, dovuto speeialme11te al tempestivo inizio del lavoro di pre,parazio11e di esse. E p er cio op1Jortuno el1e, n11ch e per l 'anno in ·Cor so, Ja coordinazione delle attivita e dei mezzi, per organizzare quest a forma di assis lenza infantile, sia iniziat a 1in da ora, e e h e, Lenl1te presenti alcune manchevolezze ed inco11ve11ienti vcrificatisi i1egli anni preced enti, si pro veda, co·n formemente alle d isposizioni imparll te, .p er poter ovviare in te1npo. Le dire ttive di n1ns in1a, per il corrente an110, .sono quelle sle se con1u11icaLe con Ja Ministeriale del 20 d icemhre 1930, 11. 20300,20 ull 'oggelt o. E be11e pero avverlire eh e, per quanlo si ri[erisce ai mezzi di ricovero (te11de, p«i;ldiglioni, eee.) nonche all 'arredamen to (letti, hra11de, lenzuola, cop erte, ecc.) nort dovra f arsi, in alcun caso, assegnarnento sul concorso di questo Nlinistero. Il l\IIinistero ha doYulo sostenere, nei decorsi .eser cizi finanziari , considerevoli spese per il trasporto, .per le missioni d el personale i11carieato della conseg11a e sopra lutlo per l a riparazio11e del 1na teriale, restituito spesso in isla lo di i1otevole deperirnen to; Je eondizio11i a ttuali del bilancio non 1ascia no margine per tali spe e. lnoltre, a eausa del 11aturale consurno, del1e di.spersio11i e dei delerioramen li i1·r eparabili, le scorLe del n1ateriale profilattico d ei magazzi11i della Sanita P ubblica, sono a sai sen sibilmente rido.tte, " ed a.ppena sufficienti a fron leggjare eve11 tuaJi esigenzc di earatt ere sanitario, c ui d etto materiale e particolarmen te destinato. Per ultimo si deve rilevare ehe, ove gli enti eh e provvedo110 alle co lonie est.ive non sia110 ancora in grado di poter disporre di una adegu ata atlrezzat nra e di u11a efficiente or ganizzazione t eenica per l 'impianto ed il fu11ziortamento, anno per a11110, delle istituzior1i in oggetto, queste non potranr10 avere eh e assetto preeario, 11or1 su sceltihile d i g radu aJe sviluppo e ,perfezionamer1to e su di esse nessun assegname11to polra farsi 11el eampo deTJa assistenza climalica ir1fantil e~ Per le su esposte ragior1i il Nii11 isterb e venuto , nell a deler1ninazione di n o11 eonse11tire ulteriO'ri <:on eessioni in u so d el materiule della Sa11ita Puhhlica, per 1'impian lo e l 'arredamento di t ali islituzioni. Cio premesso, si ritiene opportun o di porre in ,p artico lare r i lievo alcuni punli specialmente imporla11li nella orga i1i zzazion e dei servizi di eui tratt asi. 11 primo riguarda la seel La e l 'assegnazione dei fanciulli alle co:o1lie inarine, mo11tane, diurne, eec. Con1e e stato gia d isposlo preeeden tem ente, tanto l' una ehe l 'al tra devon o essere fatte attraverso i rlispen sari antitubereolftri, i servizi medico-scoJaslici e quelli dell 'O. N. B., dar1do la preferenza

-

ai fan eit1lli ehe g ia, per le loro eo11dizioni di saLuLe, avessero av uLo n eeessita di altre assistenze in clispen ari infa11Lili, seuole all 'aperto, colonie diurn e, ecc., sc11za raggiu11gere Ja guarigior1e; per i qu <:1li qui11di l 'invio in eolonie es tive ha carattere cli co11\pletamenlo clella cura preeedentemente efl'etlu ata. '"f a11lo Ja designazione dei bambini eh e devo110 P.arle~ipare ai turni di cura, eh e la loro assegnaz1011e uile eolonie mari11e o monla11e, ece., dovra farsi tempestivam ente, prima an eor a dell 'iriilio dei turni. La con oscenza d cl i1umero d ei fanciulli da assistere e d ella loro riparlizio11e fra le varie colonie, e un elemento indispensahile, per la piu r azio11a]e organizzazione di ques la forma assisteuziale. Ai Cini della profilassi delle n1alattie i11fettive, e di partieo lare jnteresse la visila 1nedica da eseg uirsi .pr1n1a dell a par tenza per le eolonie. Detta visita dovra in ogni eomu11e esser e affidata nll 'ufficiale sanitario eoadiuvato dai m edici co11dotti, ed ha per scopo la esclu sione dei bambini ehe, per il loro &talo di salute, non fossero ritenuli in conclizioni di viaggiare e di quelli ehe presentano sintomi, aneh e sospetti, d i malatlie contagiose o p ur a&si tarie (tracoma, tricofizie, seabhia, pedieu losi, eee.). Sara altresi tenuto conto di eventuali episodi epiden1ici esistenti nel comune, con s,peciale rig u ardo ai easi di m alattie diffusive eh e si fosscro verifieati nella fa1niglia del hamhino, nelle ultime sei set limane. In t al e visita ve1·ra inol tre aocertato ehe ogni fanciullo sia stato sottop osto ai trattamenti i111munilari pre. . critti eon1preso l 'ohhligo di legge circa la vaceinazione antivaiolosa. Per ottenere l 'autorizzazione preventiva al fu11zionamento delle colonie, gli Enti inleressati devono far pervenire te1npestivamente alle LL. EE. apposit a i ta11za, con le inrlieazioni circa la sede d elJa colon ia, le dime11sioni de1 dormitori ed i rela tivi mezzi di cui questi dispongo1no per il rinnovamento dell 'aria durante la notte, il nu1nero inassimo di lelli ehe posso110 con lenere, in rap-porto alla euhatura ed ai mezzi di aereazione dei clormilori, leuuto altresi conto clegli im.pianti e dei servizi (lavandini, docee, eessi, cu cin e, personale di assis,lenza e <li servizio) e il nome del sa11itario eh e assun1era la direzione e la re„pon sabilita del servizio medico. Le EB. LL. , p·r evi glii a.ccert amenti <l.el caso ove occorra, dovra11no determinare, n e11·autorizzazione eh e rilaseiera11no per l 'apertura di ciasct1na eolonia, il n umero massimo dei bamhini ehe polranno esservi aceolti per ogni turno. Quanta alle applicazio·n i elioterapieh e ed agli esercizi di ginnastica respiratoria, essi d ebhono esser fatti eseguire (la p.er sonale tecnicamente preparato e sotto l 'assidua vigilanza e contr ollo del medico addetto alla colonia. Premesso quanto sopra si pregano Ie EE. LL. di riunire al piu presto pos·sibile, presso le Prefetture, i eompon enti l 'Ente Opere Assistenziali, insieme con le rapp resentanze degli Enti e privati eh e intendono concorrcre all 'op era di assistenza giovanile nelle colon~e estive. In tale riu11ione, come n egli anni seorsi, sar a con cretato (tenuto conlo delle direttive di m assi1


[AN:xo XXXIX,

Nu~r .

25]

SEZIONE

ma di c ui n ella cilata circolare 20 dicembre 1930, n . 20300.20), il pian o, di or ganizzazion e e fina n zia111enlo, e h e dalle EE. LL. verra c omt1nieat o a ques to Minist er o .

•••

Il Segr et ario d el P . . F. on . S Lar ace h a e1na11alo disp osizio·n i r iguardanti il funzion am ento d elle Col onie pe r i figli d egli a ssoci ati d el pubblico impiego. Po tranno e er e a1n1nes i an el1e i figli degli iscritti alie asso-ciazioni d egli adde LLi a lle azie11de indus triali d ello Stato.

••• La egr e teria d ei

~_,asei

all 'ester o o,r g anizza, com e gli scorsi a nni, colonie proprie; il comm . P aeini h a impartilo disp osi zioni al rig uardo.

Lotta o.ntin1alarica. 11 i\Iini ' t er o d ell 'Interno (Direzio11e Ge11 . d ella Sa11 . Pubbl .) h a dira m ato ai Pre fetti e Aulorita as imilat e l a segu e nte eircolare in data 14 febbraio 1932-X, n. 20.183.4: Quest o Minis le r o con preced e 11ti circolari ed in p a rticol ar e co11 quella d el 29 m aggio 1931 h a richiam a lo 1'a lle n zion e d elle LL . EE. s ulJ a indilazio11abile n ece ila di una comple la e rigorosa org anizzazion e d e i servizi assis te n zi ali e profil a ttici 1)er l a difesa u11timalarica d ei lavo ra lori, <legli oper a i e d elln p opo lazion e r e id ente i.n compre11sori soggetli o lavori di b onifica e di lrasfor1nazioni fondiarie. In queste localitA il p ericolo di ave re lar ga e g r ave diffusion e d e lta m ala ria e J>iu i1n1ninent e eh e in aITre p a rti, a cau sa d e ll 'afflu sso e d c1l 'acl densam e nto di n1an o d 'op er a si a s tal>il c eh e avve ntizia, e d ell a m aggior e i1npone1tza d el fe11om en o de ll e mig r azioni ir1terne. Le schier e di lavor at ori av ven lizi e n om adi, eh e <lura nte l 'ep oca d i talu11i l avori i ~1postano frequenlem ente d a Jo, calila a loealila, e n ei con fro nti d elle qu ali m en o e fficace pu o riuscire l 'a zion e di a i s le n za sanita ria e di dife a a ntimala ri ca, d e von o esser e p articol arme n le vig·il at e ed assistile r1ei 1u og·hi di con centram ento, seg uendole n egli sp os lnmenli c n elle peregrinazioni p er i 111og hi di lavor o. Tra ttasi di una complessa e vas la OJ)Cra nssis tenzial e d a a ttu ar e, e le EE . LL. vorra uno sc n za indugio provved er e a eh e essa a])bi a ovu11que l a mig lior e e piu e ffici erite esec u zion e informando qu este Mini te ro sulla org artizza zio n e d a ta ai ser •

VIZI .

Reputasi n ecessario insist er e eh e qn es ti scrvizi : con1unque ve o g ano a ttuali, sia dire t tantent e rla parlc d ei con so rzi di b onifiea, d ei con cessio nari e d egli a ppaltolori di lavori, ~ ia da parte di Enti e di associazioni , d evo no svolger si seeondo le diret tive date d alJ 'EE . LL . sul1 e r1orme dale d a queslo Minist er o , e controlla t e dal Medico Provinci ale, il quale 11ediger a m en si1mente apposito r a pporto d a inviarsi a qu est o Minist er o . Frattanto si p rega 110 Je EE . LL . di c ura r e eh e la Provincia provvedo a riforrtirsi di ehini;no a sen si deg li articoJi 69 e 71 del R . d ecr et o l egisl ativo 30 dicembre 1923, n. 2889, e di aecerta i eh e il funzionamenlo d egli ambula1ori antimal ariei sia r egolare, e eh e ovunque si effett11i l argam ente l a sommini s trazion e d el chinino a favore d elle person e eh e h anno contratta la m alaria n egli anni d ecor i , in m od o d a con seguire p er qua nto p ossi])il e, in qu esto scor cio di stagion e inter epide1nica, Ja cura radicale d ell 'infezione, c on lo scopo di riclurre co s1 al minimo le sorg enti di infezione.

PRATICA

CONCORSI. P0'-5TI Vi\CANTI. n 'EGrrro. Osp edal e I taliano « B e11i l o1 M ussolini )> . - Aiuti d el llep ar lo c hirurgico e aiuto d el Reparto ostetrico-g inec.; scad . 31 lug.; d om anda s.u carta libera; eta m ass. 35 a. a l 30 mag.; c lassifica n ei singoli esami ; bicnnio di assist ente o aiuto in Clinica chirurg ica o, Reparto di chirurg i a di Osp edale, risp ettivam e1rte in Clinica ost. g in. Q R eparto di Ma ternita di Osp edale o in ,Scu ole di Levatriei ; d oc. a 3 m esi d al 30 m ag.; vitto„ allo,g gio, partecijp az. proventi con g aranzia di un minimo di L. egiz. 200 a nnue a r a te m en sili p osticipa te. Chied er e annunzio. ALESSANDRIA

AosTA. A m1 n inistrazione P roviric Post o di . i ale . coadiutore d ella ,Sezion e l\Iedico -~Iicrografica d ei L ab or atori Provinei ali ui !g ien e e Profilassi. Sti pendio d i. L . 13.5001, a u111e11t abil e d i un Yentesimo })er ogni biennio e p er d ieci bienni. Supplem e nto di ser vizio attivo di L . 3000. Compartecipazion e contrav ve nzioni e p er centuale ui proventi p e r ricerch e, analisi , ecc. II t11tto soggetlo, all a riduzion e cl el 12 %. 11 co11eo·r so e p er ti to1 i e p er esami presso Sede universitaria d a eomunicarsi a suo t empo'. Scad en za ore diciotto d el 16 luglio 1932-X. P er informazioni rivolger si Segr e leria Gen er ale d ell 'Am1nin.istrazione Provi11c iale. 1

BERGA~Io . Osp eda l e P r i n cip essa d i P iem o,n te . -

. ead . o re 12 del 20 lug. Ai.u to ])er u11a d elle Sezioni chirurgieh e; L .· 500 ; Li toli. ecl esam e. ß aEscrA . O sp edali c:ivili . - Doclici assi stenti m e <lici ; et a li~ . 28 a.; L . 4500 oltre L . 1200, guardie L. 25, oltre vit to. CALTAGinONE (Cat ania). - Scad . 20 ag . ; 3a condbl ta urbana ; L . 8000 e 4 quinquenni d ec.; e ta lim . 35 a . CAPANNORI (L ucca). -- Scarl . 25 ag.; 2° circo·n dario; L . 8000 e 5 quinquenni dec., addizion. L. 20 ogni f amig lia p ov. eccedente il numer o di 120; quota mobile L . 1400: per c. -v .; L . 2500 trasp . ; L . 400 ambulat.; riduz. 12 %; e l a lim. 35 a.; tassa L . 50 . , CENGIO (Savo n a) . - Scad . 15 l11g .; L. 8400 e 10 ])ienni ventes. oltre L . 500 &e uff. san. ; c ta lim . 35 a. C1v1TACASTELLANA CVi l ~ rbo) . Pri1na condo tta 111edico-chirurg ica. Stipendio L . 10.560 per i primi 1n ille poveri; oltre i mille Lire q11at tr o p er ogni p overo; L . 880 quale Ufficia le Sanitario; cin que a11menti d ecimali p er ogni quadriennio; i11d en n ita car o viveri di legge. Doc u1n en ti di rito. Eta m assima a nni 40 sal vo ß<"cezioni di l egge. Scad enza 31 lug lio . Scad . 31 ag.; con (B erga1no). Berbato; pianura , b,u ona viabilita; chied . avviso a l Pod esta. f<' ONT ANELLA

G REVE ( Firen.ze) . -- Scact . 5 ng.; L . 8500 ollre L. 3000 c aval c.; et a Jim. 35 a. LA:\1PEDUSA e L1NoSA (Agrigen t o) . Scad. 26 giu .; L . 8800, d etralto il 12 %; 4 quad rienni ; eta Jim . 35 a . ; servizio entro 20 gg. (Siracusa). Cong r egazi one di Car ita. 11 con cor so· presso· l 'Ospeda le Civile e stato sosp eso fino a nuovo !.tvviso . L E NT1N1


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« IL POLICLINICO »

MANFREDONIA (Foggia). Proroga 30 giu.; V. lfusc. 20. MoRIGERATI (Saler no) . - Scad. 31 lug.; L . 7000 '°ltre L„ 2000 cavalc., L. 500 even lua1e incarico .u ff. san.; ritenuta J2 %. NovARA. Ospedale Maggiore d.ella Carita. - Scad. ·25 lug. ; dirige11te se.rvizi radioelettrico,- fisioterapi<ei; L. 4000 oltre indenn. serv. att. L. 1300, quote partecipaz.; eta lim. 45 a. OnnALENGO GRAN.DE (Alessaridria). - Scad. 31 ag.; ·L. 7000 oltre L. 1700 cavalc. , riduz. 12 %; capitolato visibile nella Segreteria com. OsILo (Sassari). - Scad. 31 ag.; L. 10.500 oltre L. 2600 cavalc. , c.~v., 4 quadrienni dec. ; riduz. 12 ~lo ; 4 anni di eserc. profess.; titolo di prefer. : ·diploma in tisiologia. PERUG!A. Amministraz. Prov. - Direttore della Sez. 1ned.-micr ograf. del Laborat . prov. d 'igiene 1e profilassi. Proroga 30 lug. PoLESINE (Rovigo) . Scad. 21 lug.; L. 8000, oltre serv. att. e c. -v . ; trasp . L. 3000; eta lim. 40 a. Rol\lA . Minist.cro d,elle Comunicazioni (F erro vie ·<:lello Stato) . - Co11corsi per titoli ai seguenti posti di medico di riparto: Aos ta (Torino) ; Chilivani (Cagliari) ; Francavilla Fontana I (Taranto) ; Catriati II (Reggio Calabria); Gioiosa Marea (Palermo) . Inviare d om anda e richiedere informazioni .ai rispeltivi Isp e ttorati Sanitari (indicati fra .p ar entesi) . Scadenza or e 17 del 30 luglio. SASSARI. Enle Provinciale per la lotla contro il tra coma. - Ispettore dei servizi n11titracomatosi; :scad. ore 12 del 15 lug.; titoli ed esami; eta lim. 40 a.; doc. non anter . al 1° tnag.; L. 24.000 lorde -Oel 12 % e altre ritenute di legge ; rimborso spese viaggio in 1a. classe; indennita chilometrica; divieto esercizio libero; chiedere an11unzio. ScANSANO (Grosseto). - A va.riazione del concor:so al posto di Direttore-Ch.irur.go Primario del local e Ospedale Civile, la Congregazione di Carita, comt1nica : 1) La chiusura del concorso e prorogata a tutto il 15 luglio; 2) i liberi docenti possono partecip,arvi anche se hanno s uperato i 40 anni di e ta ; 3) saranno se1npre acre tta ti i certificati penale, di cittadinanza e di bl1ona condotta rilasciati in data non anteriore al 1° aprile 1932. 'fREv1so. OspedaLe Civile cc Elena di Savoia >>. .A. tu tto i1 30 agosto 1932 e aperte il concorso al posto di .primario radiol9g·o: assegno annuo L . 7500 lorde ridotte del 12 ~~; cinque aumenti quadriennali del 10 %; eventuali indennila caro-viveri; compartecipazio~e negli utili del Gabi11.etto. Per informazioni rivolger si alla .Segreteri a. VENAFRO (Campobasso). - Scad. 23 giu.; L. 6500 oltre L. 1500 cavalc. VERONA. Istituti Ospitalieri. Scad. 30 lug. ; ·due aiuti di chirurgia, uno di medicina, sei med. chir. assistenti. Rivo·l gersi alla Segreteria del Pio Ente. V1cENZA. Ospedale Civile. - Scad. 16 ag„ ore 18; <lirettore sanitario; L . 20.000, oltre L . 3000 serv. att ., 6 trienni ventesimo, L. 4000 alloggio ; riduz. 12 %; eta lim. 45 a. al 30 giu.; 4 anni in Ospedale; tassa L. 50,10. Triennio di ,prova. Divieto eser cizio libero . Rivolgersi Segreteria. VILLA M1Nozzo (R eggi o Em. ) . - Scad. 15 lug.; L. 7040 oltre L. 2640 indenn . categoria; L. 2640 ' ·c avalc., c.-v.; e la lim. 35 a. 1

[ANNO XXXIX, Nul\1. 25)

~ILLAR PELLICE (Torino) . -

Scad. 1° ag.; con Bofibio Pellice; L. 9000 e 5 •1 uadrienni dec. , ol tre L . 920 trasp.; riduz. 12 %; eta lim. 45 a. 11vvertenza. - Quando non e altrimenti indicato i concorsi s i riferiscono a condotte medichechirurgiche, i compensi allo stipendio base. Co~CORSI A

PREMI.

Sociela Italiana di Psichiatria.

Sono indetti due concorsi a premio fra gli studiosi inscritti alla Societa almeno entro il 1932. 1 lavori debbono essere inviati in cinque copie alla presidenza (Clinica Neuropsichiatrica della R . Universita di Modena) -con domanda in. carta semplice, entro il 15 marzo 1933, e debbono es~ere inediti (dattilo·g rafati o in hozze di stampa per pubblicazione, ehe no·n deve avere luo·g o prima della scadenza del con corso). 1 premi sono i segue11ti: 1) Un premio di L. 2000 al miglior lavoro di Istologia patologica del si st ema nervoso, preferibilmente in r a,pporto alle malattie rnentali; 2) Un premio di L. 5000 al miglior lavor-0 sul t ema : Terapia della paralisi pr0gressiva (offerto dallo Stabilimer1to chimico-farmaceutico Russi e C. di Ancona) . 1 premi verranno assegnati ai vincitori in occasi one del Congresso della Societa, progettato per la primavera del 1933 in Siena .

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Alla ca ttedra di storia della medicina dell 'Universita J ohns Hopkins di Baltimora e stato nominato il prof. H. E. Sigerist, direttore dell 'Istituto di storia dell a medicina dell 'Universita di Lipsi a, al pos te d el prof. W. H. Welch (il celebre batteriologo ·e he, dopo aver lasciato la cattedra di palologia in quella stessa Universita., nel 1926 aveva assu11to l 'insegnarnento di storia della medicina, p er lui espressa1nente istituito) . Alla carica di presidente <lell 'Associazione Medica An1ericana e s tato eletto il dott. D. Lewis, pr imario chirurgo n ell 'Osp edale Johns Ho·p kins e professore di chirurgia n ella Scuola Medica dell ' CJr1iversita J o,h n s Hopkins a l~altimora, redattorec apo degli « Archives of Surgery », autore d 'imp ortanti co·n tribu ti E:cientifici . II prof. Giuseppe Vitetti, vice-direttore del Centro assistenziale « Principe di Piemonte » dell '0pera Nazionale Maternita ed Infanzia di Roma, in seguito =l COilCO'fSQ e stato llOminato direttore de} Brefotrofio Provi11ciale di Ro1na. In esito a concor~ bandito dall 'Ospedale di Loreto in Napoli, sono stati nominati direttori di sala chirurgica ~ dottori Gennaro Siciliani e Dom enico Andria. La Coim missione era composta, per la parte t ecnica, d ei P'r off. sen. Pascale, De Gaetano, D 'Amato e Liguori. L'Accademia ·Nazio11ale di Medicina di Buenos Aires ha chiamato il prof. R. Armando Marotta, titolare di clinica <'hirurgica nell 'Universita di Buenos Aires, al seggio rimasto vacante per la morte del prof. Antonio C. Gandolfo. Dopo le parole di benvenuto del presidente, prof. Car1os Bonorino Ud aoin do, la presentazione del nuovo accaden1ico fu fatta, co,n un largo discorso , dal prof. AYel ino Gutierrez.

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{A NNO

XXX IX, Nul\I. 25)

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SEZJ ON.ID PRATI CA

NOSTRE COBRISPONDENZE. Da Torlao.

Congedo a due prlmari e medaglia di benemerenza .

II giorno 31 inaggio u . sc. 11ella sala d el Con sig lio dell 'Osp ed ale, presenti il Presidente d ell 'Osp edale, il p er so11 ale ::ia11itario e la rappresentan za delle Suor e ve1111e co11seg·11ata la m ed aglia cl 'or o di bcn e111er en za ai .proff . Fa11 Lini e Ferria prir11ari p er 21 an11i rj spettivam enle dcll e sezioni di chirurgia ge11er ale e di urologia. I l Prcsidente d e ll 'Osp edale n el con seg11ar e Ja 111ecl aglia h a ring r azialo i due ,S an i tari p er l 'op er a J)r eziosa, cliuturna, sapiente eh e e si prestar o no a sollie' o d ci soffer en t i, a de<:;or o d ell 'I li tu to. II prof. ßobbio , com e pri1nario anziarto, h a r ecalo il alu lo di lut to il corpo sanitario r ivoJgend o Jor o u n p a rli colarc })C n s if!l'O tli ricon osce uz.1 ed affe llt10 n rol1 ega n 7.a. I pr i rnari u ~ce nti c101)0 aver r ingrazinto J'A111Jll i ni lrazione p er l 'offer ta, h nn no vol u lo dire pure la Jor o g r a li lu d iue per la b cn pvole nza n1ai s111e11tita dell 'a m1ni11islr azioue dell 'Q ~pedn le, per la sapic11 tc e p rezio a coll abora~io n e d e~·li a · is len Li e ::; uorc e per l 'nffe tt11osa din1oslrazio11c a Loro da Ln cf ai Co ll eghi. II Pre idc11lc j n f ine cia il be11venuto ed iJ salulo auguraJe ai 11uovi 11om in a ti p r off. ß ertocchi e Ch icl ucl ano ch i:tn1al i, in se.gui lo a con cor so l)er e ~ an 1i , n , 11ccecler e a i d u e b ene1neriti · a1li Lur i. Egli si augur a eh e i 11uovi ele tt i abbiano a couqui Lure lc tesse be nen1cre11ze e l e stesse sin1patie cl1e 11n n n o c i rconcl a lu em p r e i )or o .predece ori. Il p1 of. Dob1Jio i u n isce a ll~ p ar ole clel Pre id en le portand o i 1 snlu lo e l 'augurio di Lu l lo i1 C.)rpo anilario n i n u ovi rollegl1i in p rin1ari c1 to. G. V. Oa BarJ.

Chlus ur a del c ors o ufficlale dl clini ca medlca.

Gon u na sin1palica cerin1onia si e chiuso iJ Co,r ~o u fficiale d i Cli11ica n1edica ten uto dal diretlo• e prof. L 11igi f•'crrannini eh e h a riepilogalo, tu tLa l 'a ttivita espl ica ta dalla Clinica sia n ell 'am bilo d e1la Clinica sle . H eh e fllori &pecialmente con l 'assis Lerizä ai J11alali poveri ed agli op er ai di occupa li. Ha an ch e esp osto in r a1)ida sinlesi l 'a t livi la scientifica svolta duran le l 'a n no dai su oi allievi facendo rileYar e l 'i mportanza d ei lavori origin ali alcuni d ei quali di n olevo le impor tan za. Ha term in alo 0 ug t1rand osi di r iveder e ogni anno i11tor110 a e r accolti nell a CJinica gl i an t ichi allievi, n el giorno rl.el1a chiusu ra del Cor o. Al prof. _..,erru n11ini e h e e s lato applauditissimo d a .parle clei co1Lve11 uti h anno ~i p osto. i lau~eand.i J 0Ya11ovich , Zara Li n o e Rugger1 p er r1ngr az1ar e 11 lor o Maes tr o f)er l 'oper a d a lui svo,l ta a favore d egli tudenti. La sign orina Buon Yin o ~c~ 'essa la_u r eanda h a offerto al direttor e d ella Cl1n1ca u n r1cL. co fascio di ro~e. Rlcordlamo l ' lateressaate pubbJJcazloae :

Prof. MICHELE SOJ..AFFIO Direttore della R. Clinica Ostetr. Gin . dell'Univ. di

Modcna

Lo stato attuale detla Radioterapia Oioecologica Volume in-So, di pa,gg. VIII -112, nitid a mente e t ampato su ottima. carta . con 10 figur e in t ercalate nel teeto e a ltr e 20 s u sette tavole fuori teetu. - P r ezzo L . 2 O, pi il le s ~se pos tali di spedizione. Per i n oetri abbo· nat i sole L. 1 8 in por to fra nco. Invi a r e Va.gl ia a ll'Editore LUIG I POZZI . Uffi cio P oetale S uooutea le dicio tto, ROMA.

NOTIZIE DIVERSE. Convegno nazionale sulla fangoterapia. Si e svolto ad Aqui l 'tt.nnunziato 1° Co11vegno medico nazion ale or ganizzato d al centro di s tudi su lla fan goter apia. Vi p artecipar ono piu di 600 1ne<lici , tra cui nun1erosi professori univer sitari. All 'inau g urazione, eh e ebbe luogo il 4 giugn o, inLervenner o il p r efetto di Alessandria S. E. Reb u a ed al tre autorita; p ar lar on o il podesta di Aqui 1nar ch ese Spinola ed i proff. Vale11ti, Donati e Gtiali n o, presid en te. F uron o Iatte n u1ner ose e'l jnteressanti comunicnzioni.

Convegno medico toscano. lJ G luglio ad ore 16,30 i11 una saJa d ei RR. Spedali Riuni ti (li Pis toia avr a luogo il secon do Convegno n1edico Loscar10 .p r o1nosso dall '.i\ccad emia ~ [edica Pis loiese << Filippo Pacini ». Il p r of. Pier o J)alagi, dell 'Alen eo Fioren li no, p arler a sul t em a « Il lra tlan1ertlo ortopecl ico d~ll a par alisi infan til e)), ill u slrandolo con numero e p r oiezioni. Le Clinich e, gli OspedaJj, le Accad emie Medich e della ·ro, ca11 n son o ir1Yi ta te ad intervenire e co1·1 esse t u ttl i n1eclici liberi e ercenti e ogn u no C j)rega Lo di ))OTlar e all 'ar gom en to il <'.O·n tributo della pr0ip r ia j)er son ale esp erienza. Color o eh e desiderar10 fa re co1nunicazioni sul1'a rgomento i n q u e lio11e on o p r egati d 'inviarne iJ litolo al Presiden te dell 'Accad emia 'Nleclica Pi. loie e, p r of . Collat in o Cantieri, n on piu Lardi del ;3 J uglio.

Convegno della mut ualita liber a. TI presidente dell 'En te n azionale fascista della coo.p erazione, on . Carlo Pei erelli; p r esi accordi col presiden te dell a Feder azion e n azion ale fa cista delta 1nutualita, h a fissato per il 26 giugno p . v. a ~fi l ano il convegn o d ell a n1 utualit a libera, al quale pnr tcciper a11no i rap1)r esenta nti delTe Societa muLuali lieh e di n1ol le r egionj : l .ornbardia, Pie1n o,n le, Lig 11ria, \ Ten elo, Emil in, 1'oscan a, l\il arch e e i cl ir igenti dellc u n io11i r egion ali clel Lazio e clella Campa nia.

Corso internazionale di perfezionamento. Il 4° CorsQ internazio11aJe di perfezion amento della Fon dazion e Tom arkin (Locarno) per m edici avra l u ogo quest'anno dal 12 et temhre al 2 ot tobre n Milan o. n Co rso e orga nizzato in collab orazion e della R . Universi ta d i ~IiJ ano. Duran te il cor so saranno Lra tla li i Le1n i segu enti : affezioni del cu ore, cancro, vaccinazion e antidifterica, n eurologia (neuro ifilid e, sclerosi a p lacch e, poliomielite), or n1oni . 1,r a altri h anno assic11rato la loro collabor azior1e: E. Abd erhalden (llalle), JI. Alexander (Agra), M. Ascoli (P alermo), L. Ash er (Berna), E. Bertar elli (Pavia), R. BirLg (Basilea), Fr . Blum.e nthal (ßerlino), L. van Bogaert (A nversa)~ Th. Brug~ch (Halle), A. Dustin (Bruxelles), G. F1ch er a (Pavia), C. Foa (Milan o), B. Gosio (Uoma), C. Heyman s (Gan d.) A. von Kor an yi (Budapest), E. Laqu eur (A111ste~d am), Ch . Lau b r y (Par igi), R. Leric~e (St~as­ burgo), C. Levaditi (Parigi), .E. Lö,ven ste1n (V1enna), ·r . l\!Iad sen (Co,p enhagh en) , E. ~Iorel1i (Roma), I~. M. Pautrier (Str asburgo), T. Pende ce:e1~ova), F. Pentimalli (Per 11gia), Cl . Regaud (Par1g1), P. llondoni (Milano), G. llou r (Par igi), H. Sach s 1


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« lL POLlCLlNICO »

(Heidelberg'), D. Sarason (Berlino), F. Sauerbruch (Berline), A. Schittet1heJ111 (Kiel), W. Weichardt ('Viesbaden) , C. v\iil n1an11s (Heidelberg), L. Zoja (l\Iilano) , J. Lepine (Lio11e) . Per i11formazio11i parLicolareggiaLe rivolgersi alla segreteria della Fondazione Tomarkin, casella ,postale 128, Lo,c arno, Svizzera.

Un corso di conferenze cliniche sul cancro a Siena. E s Lato recenteme11te inaugurato a Siena, pro111osso cla quella Sezio11e della Lega co·n tro' il cancr o, un corso di conferenze ai medici, al quale han d ato 1a loro ades-ion e tutti i Cli11ici di quella .U niYer ita. Do1)0 l 'i11au g urazio1ne ufficiale del cor o, tenuta dal rcttore prof. Lungbelti e dal prof. Tiberti con una co11ferenza di quest 'ultimo cc Su alcune questioni cont.roverse intorno alla eziologia dei tu1nori », si sono inizia te nel Policlinico le eonfere11ze pratiche eh e h an110 adunato da tutta ]a pro'Yir.icia e dai centri vici11i n1olti simi mediei i quali segt10110, co·l piu vivo interesse il corso.

Corso d'igiene scolastica a Genova. i e ehiuso il COJ:'.SO· teorieo-pralico d 'igie11e SCOlas tica tenuto a Genova presso la R. Universita e l 'Ufficio inunicipale d 'igiene. I medici <::h e hanno t1perato g·li esa1ni e conseguito il diploma sono sta ti i11 11umero di 21.

Giornata della Croce Rossa. Il 12 giugno si e celehra la , <=On inten so fervore, in tutta Italia, la giornata della Croce Rossa, e he il G·overno Nazionale ha istituito d a quattro anni, allo scop o precipuo di esaltare la grande Associazio,n e, di farne conoscere ed apprezzare sempre meglio la complessa e varia attivita b enefica, di far con correre sem.pre l)iÜ l argame11te - per m ezzo di adesjoni e oblazioni - allo svolgimento1 del su o vasto, programma.

Consiglio nazionale delle ricercl1e. ll direttorio del Consig-Iio r1azio11ale delle ricerche 11a tenuto la sua riunione .periodica. II direttorio ha constatato· col piu vivo con1piaci1nento come le relazio11i presentaLe sia alla Ca1nera dei deputati sia al Senato per l 'approvazione rlella legge e he 1nodifica l 'ordinamento del Consjglio, si esprimano in terrr1ini vera1nente lusingl1ieri per l 'opera da esso· svolta ed ha preso 11umerose deliberazioni per I 'applicazione della legge tessa l a quale g·li affida i1uovi i1nportantj COlllpili. Il direttoTio ha poi tratLato dettagliatamente del 1)rogran1ma di b ase ,p er ~ i1uovi laboratori scierttifici del con siglio p er la fisi ca, per Ja chimica e per la biologia, ehe sorgerartno, co1ne f u deciß-0 da S. E. il Capo del Governo, n ella zona della citta u11 iversitaria jn Roma. Tl direttorio h a infjnc preso conoscenza di alct111i rapporli sui risultati otlenttti nelle ricerche volte in base al programma 1931, eh e, saran110 co11:i.presi nella relazio11e Ghe verra letta in occasione della sua riunione plenarja. 1

Sull'O. N. Maternita e lnfanzia. 1\lla Casa ilel Fascio cli Milnno, per iniziativa dell 'Associazione nazio1lale clonne professioniste ed artiste, l 'avv. Sileno Fabbri, R. Co1nmissario del1·o. N.. per la prolezione della maternita e dell 'in-

[AN~O

:\XXIX, 1\' V l\I. 25J

fa11zia, Le1111e u11 discorso sul te1na: cc L 'Opera naziona le ~Iaternita ed Infa11zia e la missione mor:lle e sociale della donna ». Era110 presenti S. E. il Prefetlo gr. uff. Bruno For11ü.ciari e altre autorila. L ·avv. Sileno Fabbri espo·s e la cor1dizione atluale dell 'O . N. Maternila e l11fa11zia e quali invece do,·rel>bero essere, per compiere appieno l a sua lllissi one nelle nuove esigenze della vita nazionaJ.e. L 'alta c<trica gli iinpose d ei d overi di rinnova1ne11to e di riorganizzazione, ispirati alla realta delle cose e allo spirito di con cezione totalitaria cl1e deve a~imare le n1ultüormi assistenze a va11tagg·io delle madri e ciella prima infanzia. Prendendo consiglio da sa11i tari e d:i giuristi eminenti, studiando cio ehe di meglio in questo can1po si fa all'esLero, ha stabilito un completo inquadramento d 'opere basale sul pri11c~pio di un 'assisterrza sociale saldame11te organizzata, a carattere nazionale, a mansio11i Iisse e 11etlamenLe distribuite, affidate soprattutto all 'opera delle donne, le quali, ed ucat e d all 'opporluno i nsegnanan1r.,11to1 di servizio sociale, sap.p iano aden1piere l e varie e necessarie funzioni ehe il vastissimo cam,po della assiste nza n1aterna e i1lfantile richied e. La creazio11e di cielegazioni provinciali, le catt edre am))ulanti di puericoltura, i nidi, i refettori per la gesta11te, l 'assistenza privata preventiva e curativa, tutlo e riorganizzato -per una ,prestazione di contirl.\lita, affidata a persone r h e diano assoluta garanzia di cultura, di tecnica , di addestramento· pratico'. Non si i1~tende con q11cslo cli far senza del volo11tariat o, ehe anzi sara tanlo piu ben accetto, quanto pii1 I 'assistenza orga11izzata estendera l e sue 1nansio11i, ma si traLta di cio: eh e l o Stato ha biog110 a so lutamente d 'essere sicuro in questa as is le11za e per la stabilita del perso11ale e per il suo inquadrarrtento in mansioni fisse e b en specificate. 1

1

Lo svilnppo della lotta contro Ja tubercolosi in Italia. L '<< Agenzia di Roma » infor1na ehe al 18 marzo gli ospedali sanatoriali appaltati erano 39, con un cornplesso di 14.071 Jetti, gli o p eflali gia siste1nati erano 2, co11 218 letti, e quelli di prossimo ap palto· 4, con 782 l e tti. A qu~sto i1nponente complesso ct 'o pere dovevano essere aggiunti 12 padiglioni pro,vvi ~ori, gia cos truiti o in costruziony, con 2510 letti. Paral1ela1nente a questa attivjta, si sviluppa, consegu en za dell 'assi curazione obbligatoria contro. la tubercolosi, l 'op era di assistenza. Dal p,r imo gennaio 1929 a t.utto il J 931 son o state ricoverate nelle case di cura 56.523 persone ; cu rate a domicilio 12.935 persone, per 2.250.326 giornate; curate negli ambulatori 28. 986 persone, con giornate 5.928.886. Co1n1JJcssivarne11te sono slate dunque curate ed assistite 98.444 persone, con un totale di 16.857.638 giornate dl cura. E la lotta ha dato e conti11uera a dare risultati sempre piu tangibili; nel 1925 si sono contati in· Italia 59.829 morti .p er tubercolosi; nel 1928, 51.379; nel 1929, 50.161. Anche la mortalita infantile infine e itiminuita: dal 1925 al 1929 i casi di morte per tt1bercolosi sono diminuiti, p er quel. ehe riguarda l 'infanzia, dal 37,9 al 29, 7 per m1lle. _ Conte1nporanea1nen to alla poderosa opera d1 costruzioni sanatoriali, pro„egue l 'azione di propaganda. 1


S E ZJONE PRAT l CA

Sono .p ure i11 cor o a lto111a i lavori d ell 'O p edale Sana tor io 'l Be11ito ~I u oli11i » e ci ell 'Is ti tu to « Benito ~Iu -olini » (Clinica d ella lt1ber colosi e deJle rr1alallie d ell 'ap,par ato r e pira lorio). Qucsta Clinica sar a la scu ola d alla quale u seira11~10· Je SCl'lier e d egli S})8Cialis li di doma11i ed il centro seien tüico ctes lina Lo a se1npre piu p erfezionare i m ezzi di lot La co11 lr o i l 111ale. Aecanto a ques ta sorger a il an atorjo di oltre 1200 lelli, m enlre una et1ola di i11fern1iere p ern1ettera la preparazione di p er sonale ver am e11te specializza to per l 'assi s ten.za ai i11alati.

ConTalescenziario per solfatai iciliani. Presso Caltagirone, i11 provincia di Cata1tia, c sla lo avviato iJ fu11zio11a111ento di un Convale ce11ziario p er i mina tori d elle solfar e, costruit o d alla Ca sa Nazionale p er le A iet1r azioni Sociali, eh e 111ilioni di lire. ~ 'istiall 'u o.po h a speso piu cli tu to eon sla di un eclifi zio a due piani, eon due ezion i , riunite da ver a11d e; puo ricover ar e 200 p er so11c; e ror11ito d i tutti T presidi igieniei e sani tari . E diretto d alla prof .ssa E111ilia Sorrentino .

Alla Casa del Sole di P ale1·mo. I Principi <li Pie111011te l1a nn.o iI1au gura lo un nuovo p adiglion e clella Casa del ,Sole. Qu es ta istiluzione, er e lla in E11te Jnor ale 11e1 1919 e direita daJ pro.f. alva lore ~1 aggiore, offre ai b ambini circa 400 p o li, con ollre 60.000 g iornate di dege112a l 'anno. 11 nuovo pacliglion e, in 1l1uratt1ra, all 'ingr esso de11';tn1.pio r eeinto, <~ des li n a Lo com e ambulatorio e t erno, con anne " o un ampio r e feltorio p er le llladri. l\llisura 1700 inc. ecl e st ato costruito 111er ce u110 s tan zian1ento d i 170.000 lirc clella Direzio11e gen er ale d ell a sanila pub]') lica. Un secondo p adig·Jion e, i11titolalo ai Pr i11eipi d i Piemonte, mi ura 1000 n1c.; n e, fan,i10 p·arte vera11d e c~paci di 36 let ti c ampie salc i)er la clege11za n ei giorni in c u i n on e })() sibi le la pe:r111ane nza n el1 e. .Yer ande, ollre ai local i acce so ri per i Yari er YIZl .

Nnovo ospedale in Cala bria. Il 1° g i ug r10 e st a to i11au g urato a Tauriar1ova, i111porta11te cittadina della provincia d i Reggio Calabria, il nuovo 0 p ed ale cc Prineipessa cli Pien1onte », all a presenza d egli Au g u sti Pri11cipi. L 'Osp edale, alles lit<;> secondo gli u l limi d e LLami d ella tec11ira 11 osoco111iale e eo11 ricco e 111od cr110 arred am ento, sara cap ace, a comple ta1ne11to finito, di 75 1etli ; ed h a con1ple ti i111pian ti d i r adioLer apia e di agn ostica, t er a,pia fi siea e gabi nel Li . Le loro AA. RR., guida te i1ella vi ita d a l dlr ettor e prof. Lucio Di Bernardo, ha11no espres o il lor v vivo compiaei111ento p er la inoder11a e l)Cr fetta op er a as: isten zia1e.

Un gigantesco preventorio a Leningrado. ~].

s tato inau g·u rato a Len ingrado un g·r andioso I stituto eh e h a lo scop o cli ,prest ar e un 'assist e11za prevaJentem ente profila ttica. Risulta di dis1Je11sari e a1nbulatori per b am b i11i, p er ven er ei e p er Luber colotici, di servizi elinieo-diag11ostici p er le var ie sp eeialita di un grande laboratorio ge ncrale, d'istil1 azi~ni moderne p er l a fisioter apia, cli un ser vizio d 'assisten za ,p er la maternita, cli una c uci11a cliet etjca, ecc. L 'immen so I s tituto occupa t.tn 'ar ea cli 51.000 mq. ; la costr u zione e eo La ta 2 111i1ioni

993

cli rt1bli , rua essa ha un valor e m ol to superior e, e e11dosi utilizza li inateriali forni ti <lalle fabbrich e sovie tich e. Per ora l 'attivi la e orientata verso l a profil assi del la mortalita infantile; m a presto essrt sl este11dera ai lavoratoir j, sovr atutto a quelli delle i n dustrie insalubri . ,Si prevede eh e esso sar a in g r ad o di as i ler e 150.000 )p er son e l 'anno. n al tro isti luto eonsimile Yerra eo 1rt.1ito i11 altra zo11a di Leningr ado.

Leprosario nelle Ca1utrie. E s La lo inaug ura to a L as PaJ111 es (isole Ca11arie) n uoYo leprosa rio, eh e attu alme11te ricover a 52 infermi. Risu l ta cli 4 p adigJioni indipende11ti e sor ge lo,nta110 dn11 'abita lo, tr a una m agnifica vegetazion e. Vi so110 upplicate Lu l le le odier11e eonoscen ze sul trattamen t o d ella lebbra. u11

Museo del bambino ad Ambnrgo. E ta lo fonda lo d alla « Allge1neine Ort kranke11k ns e » 11el pro1>rio p a lazzo e ven11e in aug urato il 1° ai)r ile. Comprende, Lra l 'al tro, 150 prep ar azion i cc trap ar e11ti », su l tipo di quelle idea le dal1'a11 a tomico p al Len l1oltz d i Lip ia; esse cli111ostra110 lo svilu p p o d el feto d al 3° giorno d ella vita ernbrion ale al1'epoea del parto e l 'an a lom ia i1or1n ale e p atologica del b am bino. 11 i\{useo e de lina to ad aYer e efficaeia edueativa J)Clfi rt q u e]}a d i1110 tra liYa.

Esposizione di libri antichi di medicina. T11 ragion e d ell 'inter esse destato dall 'Esposizio11e cli Jibri a ntichi di m ed icina , or ganizzata n ell 'Un iYer il:\ di Liegi ( al a Witte rt), il Comitato h a d~­ ei ~o di prolungar e a tutto· il m e e di g iugn o questa riu cita Jnanifestazio11e di storia d ella n1edieina.

Per due pnbblicazloni d' igiene.

. . naz10-

I I concor so a .1)r en1i inde tLo d all 'Isti tu Lo nale clclle assieurazio11i n ell 'ot lobre u. s.. p er due pubblicazion i di igiene e h e illustrin o . le i1orme d 'jg ien e a lte al prolun g amento d ella v1ta ~111an.a 11elle iniglio,r i co11dizioni di salute, si e cl11uso 11 15 i11aggio u. s. I laYori p en·enuti son o stati in 11un1ero cli 69. La co1nmissio11e giudieatriee e costiluita d al p r of. B. Nlar ch iafava, d a S . E. il prof. Dan te De Blasi, accademico· d 'Italia, direttore dell 'Istituto d 'ig-ien e (lella R. Universj La di Nap oli, r>residente clell 'Asociazion e ital ian a cl 'igienc, tlal ,p rof. Silve tro Baglio ni, dire ttore d ell 'Istit u to. cl i fi siologia della R . Univer sita di Ro1n a e pres1de11te della R. Accad emia m edica di Roma, d al prof. A. Jlvento, v iee-cl irettor e gen er ale della sanj ta pub~l.ic a a:1 Reg110, cl al prof . I . Rom an elli, capo-s~rv1 z1~ s~111Lario d ell 'I stit uto nazionale <lelle ass1curazJ0111. La prima riunion e della co1111nissione h a avuto Ju oo-o nella sed e d ella dir ezion e gen er ale dell 'Isti· tu t; n azion ale d elle assieurazioni. La eommissio,n e e s tata insediat a dal gr . uff. clot t. Ig n azio Giord ani, direttore gen er ale clell 'Isli: lu lo nazion ale d elle assicurazioni . Su p rop osta rl1 S. E. De BJasi e t a to elett o p residente dell a co111n1issio11e il sen . E. l\far ehiafava.

Pensione privilegiata :id un r adiologo. I,a Corte cfi Cas azion e, r ig·ettando t.1na i ta1ua clella P rocura Gen erale, b a eonfermat o u na pe11-


994

« IL POLICLI.NICO »

sione privileg.i ala di superinvalidi ta a Javore del dott. Franceseo JVI011teverdi, il quale dura11te la g uerra presto ser vizio intensivo di radiologia nel1'0spedale di La Spezia. Nel 1918 gli sopravvenne una &indro~e n eurastenica; nel 1919 venne accertata una « neuro-psieaste11ia » e poco dopo egli . dovette essere ricover ato 11ell 'Ospedale p sichiatrieo di Volterra per « d eme11za 1>recoce ». La Corte h a considerato eh e i raggi X sono in grado di determinare profonde alter azioni organieh e, cosi da con sig liare ai radio1ogi tutto un sistem a prote ttivo ed u11 orario limitato, alternato a periodici sog giorni n ell 'aria libera, precauzioni eh e, nel eentuplicato servizio attinente alla g uerr a, il Monleverdi no1~ pote osservare: ignor andosi le cau se della demenza precoce, no n si puo escludere eh e il so·p ralavoro· s pecifieo abbia avutoi delle eonseguenze sul sisterna ne.rvoso .

(:\ NNO

AXA.IX ,

Nu~I .

25j

lale e dovetle essere ricoverata i11 un manico111io > dove e morta in capo a tre n1esi . La famiglia h a intentato cau sa contro l 'empirico. II Tribu11a1e in ;prima istanza ]q h a rico11osciulo colpevole di errore professionale gr ave; ha ammesso una relazi0n e ·da -cau s::t ad effetto lra la di lui mancanza di rirerbo e lo choc n1entale co11secutivo d ella paziente e lo h a condannato a 100 marchi di dai1ni e interessi . II Tribuna]e imperiale, in istanza d 'appello, h a cassato questa sentenza, negando: la rel nzjon e d a ca usa ad effetto . Non conoscendo gli eleme nti di fatto d el caso concreto, n on possiamo esprimere un parere; astr attamente e pero concepibile un r apporto di causalita tra imprud ente riYelazione al paziente ~ d anno alla salute.

1

Processo giudiziario contro due medici per oltraggio a nna salma. Si e svolto innanzi al Tribunale di Budapest, int ent ato dalla vedova d el capitano Sar, morto in ospedale dopo un 'operazione allo stomaco; il g iorn o sueeessivo il cadavere era stato sezionato. La vedqva chiese un secondo esame neeroscopico, eh e determino l 'esun1azione della salma; ma, con molt a sorpresa, i medici settori trovarono, nell 'intern o del corpo, due fegati, due stomachi, tre reni , nonch e un rp aio di guanti di go1nma. Gli accu sati si giustifiear ono dichiarando· di aver agito secondo le regole d ell 'ospedale : accade a volte eh e gli organi vengano inviati all 'istituto chimico, ,p er un esan1e to·ssicologico; intanto i cadaveri devono essere sepolti immediatamente. Qu ando gli organi csaminati ritornano all 'Ospedale, i medici li introduco no in altri cadaveri; si tratta di un procedin1ento piu riguardoso di quello ehe consisterebbe nel disfar si degli orga11i suddetti in a·l Lro n1odo. 11 gi udice ha sti.tnato la gil1stificazior1e IJ<l levole ed ha assolto i due imputati. 1

Azione giudiziaria contro un chi1·urgo per operazione simnlata. E stata ir1tenLaLa, in Ing·hilLerra, dai ge11ito·r i di una h·ambin a, eh e era stata operat a di appe11diceetomia ; alcuni mesi dopo i sinton1i si ripresentarono ed llil secondo chirurgo rimosse u n 'appendice lunga piu di 8 cm. Il primo operatore era accusato di aver si rrtulato l 'interven to. I due periti, sir Ch arles Gor don-Wa tson e V. ·vvarren Lo·w , attestarono eh e l 'organo rimosso non era integro, ma si trattava di un lungo rnoncone: al primo interven lo l 'appendice era avYo}ta da ad er enze e da masse reat live compatte, di m odo eh e si pote asportar ne solo un a parle e ~pp1icare un drenaggio: l 'operatore - il quale conta al &uo altivo circa 3000 appendicecto·r nie - a eva d u11que agito con tecnica perfe tta. Un inedico ed un 'ir1fermiera ehe assist cttero all 'intervento, dichiararono di aver visto l 'appendice aspo·r tata. L 'accusa venne r itirata e il processo, cl1e si annunziava cla1noroso, non ebbe scgu i to.

Ri velazione di malattia letale, fatta ai pazienti. l Jn empirico tede.sco, basandosi su fenomeni « pendolari » e sull 'esame dell 'iride, aveva rivelato· ad ur1a clien te, di aver e scoperto un eanero . ed 'una infezione generale. La paziente r1mase straordinariamente abbattuta da tale rivelazion e; qt1alch e tempo dopo fu col ta da alienazione men-

Anniversario di lanrea. I laurea ti a Napoli n el 1902, ehe volessero p artecipare al radl1110 a Napoli del 19 settembre 1932-X, per festeggiare il 30° anno di laurea, so,n o pregati di mandare la loro adesione al prof. Mich ele Lar1dolfi, via Egiziaca a Pizzofalcon.e n. 11 , Napoli (J 05) .

Ribellione di lebbrosi nel Giappone. Si e prodotta nel piu grand e lebbrosario del Giappon e, quello di Kumamoto, capace di ospitare cinquecento infermi - uomini e do·n ne - e n el quaJe h a ,prestato l a sua opera eroica la signorina americana Elena Riddel , ehe vi ha trascorso quasi tu tta la vita. Per r agioni politiche il Governo aveva licenziato il direttore d ell 'istituzione, amatissimo· da tutta la comuniLa. Per protestare efficacemente, gl 'infermi, il 12 marzo, si ammutinarono e riuci rono ad infranger e la reclusione; si diressero compatti verso Ja citta. Ne venne un conflitto con l a polizia, durato, due ore; alla fine la p.refeittura promise di ado perarsi a far ritornare il direttore: cosi Ja ribellione venne sedata.

Comunicato. Il dott. Giuseppe Zanoni - l\filano, via Co1nelico, 17 - prega i Colleghi eh e fanno ricette ~po·t e­ r~piche di mandar gli le ricette piu esper1mentate, corred a te d alle relalive indicazioni clinich e. Lo scopo e di riunire il inateriale per fare un cc piccolo formulario di opolerapia pratica >L Le ricelte verra11no pl1bblicate so tto i no·m i d eg·li AuLori .

Il J1'rof. GIOVANNI ALLEVI, nato atl Offida (l\iiarche) nel 1870 e stabilitosi a Milano·, ha d edicalo stu<li e pubblicazioni alla m edicina d el lavoro, materia da lui insegn ata anche nei eor si di perfezionamento p resso la R. U1river sita di Milano. Ha messo costantemente la sua professio·n e a profitto dei lavor atori e degli .umili. Pubblico numerosi articoli di divuJ gazio·n e n1e<lica in vari pe riodici . Da giovane milito n e] partito socialist a; ma se ne stacco al tempo <lella guerra e fu uno dei primi medici volontari; ebbe anche l 'i ncarico della pro·p aganda fra le trup,p e d ella 2& Armata. Sereno, altruisla, di caraLtere mile, era generalmente benvoluto. ' P. I. 1


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SEZIONE PRATICA

[,i\!\NO XXXIX, Nu1'r. 25]

BA88EQNA. DELL.! ST.!MPA MEDICA. Journ. A. 1\il. A., 20 feb. - n. H . H ALSEY. Eziologia delle cardiopalie. - J . \\.' . F. BRAASH. 'frattamento conservativo de·l rene mobile. A r ch. Internat. lVIed., feb. - A . .J . Br:.A~rs. Azion e d ei nitriti sul lobo gastro-intest. - M. WETHERBY e B. J . CLA\.VSON. Artrite cronica. - W. GoLDRING e H. CHASIS . l tiocianati nell 'iperlensione. l(lin. Wocli., 12 mar. - H. KNA U ER. La meningite asettica quale malattia encefa1itica. - 1. Rörn e B. STANTER. Anafilassi degli organi. Acta Med. Scand., IV . - T. G. HALF STRÖM. Glicosuria renale - Y. USTVEDT. 11 metodo SUbentran te in sieroterapia. - A. Kn1sTENSON. Elasticita del coagulo sang. Mediz. Klinik, 11 mar. LEVADITI. Linfogranu loma inguir1ale. - F. REICHE. 11 significato di malattia. · .4.mer. Jour11. Mied. R es., ina1. H . VINOENT. Sier o a11 licolibacillare. - R. A. CooKE. Asma in-

fellivo; natura ~!i ergica. - B. A. GouLEY. Patolog i a d ella polmonite reumat. ~ urg., Gyn. a. Obst. , mar. C. J oHNsToN e C. E. BROWN. Studi sulla funzione della vescica. --L. 'frxraR e C. CLIVEL. Sindrome retroperitoneale. - G. SPURLING e al. Morbo di Raynaud. A nn. Osped. Psi chialr. 'P erugia, ott.-dic. - V. U . GIANCALLI. R apporti fra accessi epilettici e mestruazio·n i. L. MoR1. Sulfopiretoterapia nelle malattie metaluetiche e me11tali. Bull. d . Sc. Med., sett.-dic . - G. BnoTzu. Determinaz. dello slato di putrefazione iniziale nelle carni fresch e e co·n ge1ate. Gac . l~fed. Espaii., P."ar. - Numero sul Congresso internaz. di chirurgia. - G. VILLANUEVA. Trattamento medico dell 'ozena. Ann. di Ost. e Gin.. , 31 gen. - G. MorrA. ,Secr ezione interna e cosidetto colloide del corpo luteo. - G. M. CoRDA. Col es terina nella parte mat erna e fetale della pla centa . Rev . Med. Suiss e Rom., 10 mar. - Numero· sulla poliomielite. 1

lndice alfabetico per materie. Ar cyue 1\lhltle: con siderazioni idro-geologi ch e . . . . . . . . . . . . . . . . Pag . 981 )) 982 Appe ndicite ac11ta : interventi precoci . )) 982 Appendicite: ir1tomatologia . . . . . . AvYelenamenli poco conosciuti: tera-

. . p1a

. . . . . . . . . . .

Bacillo tifico : azioni . . . . Bacillo tubercolare : ricer cl1e Bibliograf ia . . . . . . . • Cardiopa tici: esarne . . . . . Ca laratta . . . . . . . . . . Cis lectomia to tale p er can c::r o

. . •

• •

)) )) 986, )) )) )) ))

975 981 987 978 984 974 971

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9 8

Diabe te r enale . . . . . . . . . · · · Emoglobinuria p aro ~sj Lica co11 ttrlica-

))

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r1a . . . . . . . . . · · · · · · · · ·

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Co l oni;e esti ve : n orrrte .

. . . .

Epiploon : voluminosa p seud ocis li tbc. d ell a r etrocavil a . . . . . . . . . · . . 111.ll azioni di gas carbonico in alcu n e c i r dos t an ze pos t-opera lorie . . . . . Intossi cazion e saturnina accider1t nle per pol ver e n asale . . . . . . . . . · · · 111' aginazione acula n el lattante : c ura i ncruen La . . . . . . · · . · · · · · · Iper te11 ion e arteriosa es e n ziule : p re ion e e m orfolog ia d ci cupill ari . .

Irite . · . . · · · · · · · · · · · · · · ·

Is tamina : iper sen sibilila .'l1l a n ell 'i posurren alismo . . . . . . . . . . . Leu cemia ac ula a si 11dron1e e1nocilobla„ Li ca . . . . · · · · · · · · · · · · · ~1 a l a ria : arlropocli emalofagi 11 0 11 ve l-

tori . . . . . · · · · · · · · · · · · ·

~f al aria

: lolla co nlro l a ·- . . . . . . .

l\leningile prin1iliva da g onococco : tralLa1'Yl.. • • . • • • • • • • • • • • • • • •

.i\lestru azion e i11 s lude n tesse universi -

.

t ar1e

. . . . · · · · · · · · · · · · · ·

~Ies truaz i o ni: J1eurosi e p icosi 11ei di-

s lurbi d erl e -

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~I ido llo

spinale : degenerazione subacu la, alim e ntazj one con cervello . . . Pag. 986 Nefrectomia n ella lbc. r enal e : esiti lont ani

. . . . . . . . · · · · · · · · · ·

Nefroclomizza ti per tbc. r enale: e1nal urie . . . . . . . . . . . . . . . . . · Nervo sacrale : r esezione n elle dism e11orree e nelle nevraJ g ie p elvich e . . . Neurili o ttiche retrobulbari . . . . . . Occhio : prontq soccor o n el1 e l esioni e e m alattie . . . . . . . . . . . . . . . PAGLIAN I

L . . . .. . . . . . . . . . . . .

P erito n eo : noduli d a oxiuri . . . . . . Peritonile cr onica Jibrosa jncapsu1 ante Pres ion e m edia a rteriosa . . . . . . . Re 11n1atismo cerebrale iperpiretico a d ec.:or so act1 tissimo . . . . . . . . . . . c1eros i a placch e : cura . . . . . . · Sindrom e e nlero-re11ale . . .... · leat osi: ricer ch e . . . . . . . . · · Slridor e congeni to . . . . . · · · · To racopl aslica t o tal e alJargata per fitola pl eurica c ro11ica . . . . . · · · ·ro ~ i-infezio11i ali1ne11tari d a molluschi . . . . . . . . . . . . . . · · · · rfrJ.pianto Le ndineo in arlo paral~tico 1~rombo·fl ebiti d .\ s for zo o trau1nat1c h e 1' ube rcolosi : co·1 nunicazioni varie . . · 1~ ub e r co1o si inte ... t. : tra lt am . con ,p neu1noperitoneo . . . · · · · · · · · · · 1't11nori : gen esi · . . · · · · · · · · · · Ulcera peplica: trat la1nenlo con muci11a g astrica . . · · · · · · · · · · UJcer e gastrich e: nuove eu re . . ·. · · · Ure lere : sle·n osi d ell 'estremo ves.c1cale : ler api a op er a tiva . . . . · · · · · · · · V ccchiaia: palo~o gia e proifilassi . · · · escica: ipertrofia con genila d el col1o : • • • r esez1one; g u ar1gione . . . · · · · · ·

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· · d· i · piLbblicati nel Policlitnioo se non in Diritti di proprieta risarvatl. - Non ~ consentita i_a „1stampa a~or: di sunti di essi senza citarne Za fonte. aeouito ad autorizzazione scritta dalla Tedaztone. B vietat a la pu icazion

A, Pozz1, resp. C. FnuGoN1, Red. capo.

Roma • Stab. Tipo-Lit. Armani di M. CouNier.


'996

<< l L P OLlCLINICO ))

[ANNO XXXIX,

N U :\!.

25]

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Richiamiamo l'attenzione dei lettori del '' Policlinico ,, su questa interessantissima

COLLANA

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DEL

''VALSALVA,,

Dtretta dal Prof. GUGLIELMO BlLANCIONI '

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Risultera di una serie di lavori monografici, anche su argomenti circoscritti, riguardanti l' Anatomia macroscopica e microscopica, normale e patologica, la Fisiologia, la Patologia e la Clinica, la Profilassi e la Terapia nel campo della moderna oto-rino-laringologia compresa la Fonetica ßjologica e la Storia della Specialita. Sono puhhlicati:

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7. Guglielmo Bilancioni :

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Sviluppo del linguagg~o articolato nel bambino. Lu1c1 MACGIORE: Manifestazioni cliniche oculari nella patologia del na.so, dei se11i facciali e dell' orecchio.

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Altre monografie saranno dettate dai professori ToRRIGIANI, PALLESTRINI, BuSCAINO, ecc.

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ANNO XXXIX

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Roma, 27 Giugno 1932 . X

Nnm. 26 •

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fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

S.EZIONg PRATICA .

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE Clinico Medico di Roma ~==========================================~':t11'•ilf't:::================= ~ i~

SOMMARIO. Lavori originali : M. Biazza : Modificazioni immediate della pressione a.rter iosa da p.n eum otor a.ce e m leseo pleuro-.car d i aco. osservazioni cliniche : L. Copetti : Due casi di fitobezoar. Sunti e rassegne : ORGANI DIG'ERENrI : H. Moore : Osservazioni li.ntorno a llo studio cl inico dell'acloridrria. M. P. ' Varmu th e W. A. S\valm: Posizione Qdl()'Dla.la dell'intestino e stasi d·u odenale. - Anschiitz: Sull'ulteriore destino .del m egaoolon congenito oper ato. Dubour g: Ri cerohe sperimenta.li sulla tecnii.ca delle resezdoni gaatro-intestinal·i . - SANGUE: Schulten: L'.anemria essenziale ipocr<>mi ca (oloranem ia achilie.a) e i euoi raipporti oon l'an emia perni-cic-3a. - M . R. Castex : La funzione del sistema nervoso een•trale sulla regolaz,ione ,d ella form ula em atica. - H. Mogena, J . Garci a Orooyen, A. Lopez Fernandez: L'ista,màna, nel t r attamento delle anemàe e achilie gastriche. - PELLE: R. Sabou raud: L'eczema: ·q uello che eaJppiamo e che non sappiam o. - F. Gardiner: Seborrea. Problemi discussi : O. C. Okell : La funzione dello etreptooooco emolitico neJla scaTlattina. L'attualìtà terapeutica : S. LivJngston e L. P rince: I l trattamento dell'oetecmielite cronica CO([). il pri ncipio attivo delle larve di m ua.cidi.

t~otizia

bibliografica. bibliografici. Profili : V. Mont esan o: Alf·r edo Fourruier . Accademie, Società Mediche, Congressi : Reale Accademia .di Medicina ·di Torino. - Accadeniia Pugl.i ese di Scienze. - Soci età Medico-Chti.rurgd.ca Calaibr €6e. Associazio ne Mediioo . .Ohirurgioa di Alesea,ndr ia. - Socdetà 1ifedioo-Chirurgi.c a Bellunese. - F ede·r azione Nazionale Ita.liaina Fascista ·p er la lotta contro la tubercolo&i. - S-pedalli Civili di Genova. ·- Ara Medica (San Paolo del Brasile). Appunti per il medi·co pratico : DALLA PRATICA CORRENTE: G. Serafini : L'aJPpendioi te nella p r ima infa..nzia. CASISTICA E TERAPIA: S11ri f enom enri. v-eTtigin<>Bi e l a l oro teraJpia. nell a p r atica neurolog.ica. - Il vomit o aoeton em i.co negli a.dulti con p·s icosi ed il s u a s ign ificato. - Eruzione erpetica acoompatg.n an te r egol armente le .cri si gastriche tabe1iioh e. - Il t r atta.mento deglJi stati del!iramti. - MED!CINA SCIENTIFICA : .!Jipoidoliei e tumo.ri. - I n tonno a ll'azion e testicola r e sul .pirocesso di cicatrizZJazione. - VARIA. Nella vita professionale : Servizi igieni oo-sanitar.i. Concors i. - Nomine, I>romozi<>ni ed onori·ficenz--e. Notldie diverse. Indice alfabetico per materie.

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LAVORI ORIGINALI. OSPIZIO UMBERTO I presso l'Ospedale del SS. Salvatore al Laterano in Roma. P rimario : P ro f. GAETANO LAURENTI

Modificazioni immediate della pressione ar· teriosa da pneumotorace e riftesso pleorocardiaco. Dott . MANLIO P rAzzA, assistente. È fa tto orma i comunem ente n o·to ch e l 'in-

troduzione di .ar ia n ella cavità pleuirica, a scopo t er apeuti·co, l)UÒ dar luogo a fen om eni a carico .di .altri apparati e specialmen te di q u ello n ervoso e c i1rcolatorio. Tali femom eni r agg iung ono talvolta caratter e inqui.etante, cosi d a esser e più sp1esso r il1e v.a ti e d escritti sotto form a di incidenti d a p n eumot orace . Ma lgra.d o per ò le numie r osissime osserv.azioni sull 'ar gomento restan o ancora oscure l e cause , il m eccanismo , le m-0d.alità, per i qua li i d etti fenom eni si pro ducono. Le v.a r ie i·potesi formula te

al rig u ardo dai ·d iversi AA. , posso110 riassun11er si e com1p r ender..,i in du1e teorie i)rincipraJi, q u ella del ri fl es.~ o pleu:rico in ibitore e q uella dell 'e mboli.a gas o~ a. on. è m i.a inten zio·n e di procerd er e a lla d~samina d eille a r gom·en tazioni cl inich e, sperimentali ed an.atom o-p.atologiche ch e son o state portat e in appoggio a ll 'una o a l! ',altra teoria, i1è ·d'altra p·a rte io cr edo ch e si :poss.a invoca re U!ll meccanism o patog·enetico Utnico per i vari e così diversi fein omeni m orbo..,i ch e è d.ato osser v:arre n ella 1)rat ic.a de l pne umotoraice. Or l ' u na, or l 'altra cau sa inter vien e ·e cer ta·n11ente con n1.agg.ior fr.eqli.en z,a ìl. riflesso· p leurico, a l quale .p u ò essere fon datam ente e r.a gion.evolmen te r iportata la magg ior ·p;a r te ·d ei fe·n on1e11i: Ciò ch e iinv·ece a i11e preme rilev.ane è I '·e sisten za di t u r ban1e1n ti e di modif icazio·n i ch e interven g·on o n ei v:a1ri .ap parati , ·e p.ar t icolarm ente i11 quello circolatorio, i1ell 'atto ·dell 'i nt r od uzio·n 1e d el g.as n ella cavità pleur i,c.a , m .odificazioni le quali rn on J)O·sso· 110 consider ar si . . a lla Str egua rd ei r.a ri •e 1S:p ora dici inciden t i da p n eum ot or.a ce, m a ch el invece, pur variam em1

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'


te comport.an·dosi, sono se111pre presenti ad o.o-ni in traduzione, così da essere legati ad essa per un r.aipporto co... tante di ·cau sa ad e ffetto. Dirò ubito che ta li foo omeni, mentre si producono· ra pi da·me·n te e durante l 'introduzion e t·e..,sa, poi rapidamente si dilre guano, qua..,i te o a sig nificare la risposta, il turba1nento dell 'organismo1 din.anzi alla m.ano'ri'a di collas o, ·del ,p ,o lm,o ne. Si tratta du:11qu·e di fenon1ieni p·ur.an1emte funzion1ali. imn1 ediati fil u ~ ualme·nte tran sito·n ... e pertanto rla riportarsi ad un meccanisrno d 'ai-ione in c11i il ~ i stcma n er' oso, parti1colarme1Jte stimolato, l1:a la in.assi1na ·p a1rte. Di queste turbe · funzionali alcune, come l 'arro a·m ento del v~lto, la n1idria i pupillare , l.a1 udor.azion e Je'ìl 'ascella, il <lermografi._.1110 dal lato dell 'introduzione, son o state inro tantemein te e varian1ente osservate, altre, com e le modificazioni del ·polso , dell a presf'io11e, ·d,el r~spiro e del reperto e1n.atico, sono , se pur diver e n ei diversi casi , .p ressoch è cost.a·n ti. La letteratura al :r iguardo si lin1ita però o ad afferro.azioni g1e n erich e o all 'illust:ria.zione di r eazioni rilevate in casi isolati , piuttosto ch e proceclere .a d un:a1 osse:rvazione sistematica di que ... ti ch e io chian10 i piccoli femon1eni <la pneumotorace. Car1Ji accenna a fen o1m eni di deprejssione p ... ichica ed a manifestazioni die pre" ive circolatoriei osservalJili pecialn1ente in indi,1 idui in condizio1ni di in su.fficien za circolatoria (tachicardia, ipotem ione). · Dun1arest . . .i sofferma sulla ·dispneia e rife~ ri ~c e inoltre su p iccole crisi di aritn1ja, cons~atat e in du1e o tre 1c.asi, ie sulla dil.atazion·ei delle pl1pille dal lato d el pneu n11otorace, fenomeno più particolarmente studiato ·da T eissier e <l~ Sergent. ,- il~airet, Be. . atilçon e Conti.adie s hanno osser' ato in un caso una sindron1e d 'eccitazione clel . . in1 patico cervico-tor.acico rap1)re entata da i11eguaglianza pupillare e da ·n11odificazioni del rifle... o oculo-cardiaco unilaterale e, da un i11odo particolare di reaziorne pilo-motrice. Laurienti ha rilev.aito in due casi l 'arrossa111ento ·della metà della guan cia, in altri due e.a i I.a . . udorazione dell 'ascella ·dal lato corrisponde11 Lei ed in un altro caso n1odificazio11i in e11 o 11egativo ·d.el term otatto e del riflesso va on1otorio della sola n11età ,d el torace omolateralre. Cl1i 11 i 11a po ~ to in evidenza l ' eosinofiliia. postl )Il e 1..1J111otoracica, mentre Griesbacl1 e Fernandez l1anno o ervato la leucopenia cori moclificazio11i dell a formula leucocitaria. F errari, 1

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[ANNO

cc JL POLICLINICO »

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XXXIX,

Nu~1.

26J

riprendendo in parte i })recedenti lavori di A' rezzù, Ponticaccia e Reggiani, 11a rilevato co·me il J1umero dei leuicocili e l 'indice refrattom etrico1 presentino co tantemente dopo il pneumotorace le n1odi ficazioni ch e si riscontrano nell:ar cri i e111ocla.sica. Aloigi ha notato qua 'i costanti n1odificazioni .d el p·o lso in 1corrispondemza del pneumot0race, con prevalen za di reazioni a tipo brad"icardico. Le ricer ch e da i11 e eseguite nel Sanatorio Umb·e.rto· 1°, so:i10 tat e rivolte principalmente allo studio . . ·i. tematico d elle modificazioni cl1e interven gou10 netta pre ion,e arteriosa im·1nJediatamen te e in corri .. pondenza del pnenimotoraice. I risultati che 11-0 ottenuto mi sembrano degni di intere e, non tanto im .sè stesi , trattandosi di fenon1eni tr.grn itori che neppur ver1gon o, rilevati s ubbiettivamemte dal paziente, n1.a per le d edu zioni cl1e da essi si possono trarre. Per la misurazion e d'ella pressione ho usato l ' oscillometro del Pachon, che pur non for11e11d.o· dati rig·oro1. . am er1te esa lti ~n confro11to • degli apparecchi a n1ercurio, specialmente per quanto riguJarr d.a la })t'e. ion e massima, ha il vantag:gio di e... ere di fa cil e1 u o per 1chi contem1poranean1ente i)roceda all 'introduzio·n e di gas nella pleura. La pre. . sicme Yeniva rileYata in1mediatamente prin1a, durante e al ter111ine deil l '·i11troduzione, senza che 11 p1arzie nt e si nluovesse d alla posizione ch e aveva a ... unto e rin1a n en do sempre in posto iì bracciale. Le introduzioni stesse sO!Ilo state ... e1n:1)re eseigu ite il i11attino a ·digi·u no. Prima di esporre i valori ottenuti dirò che talvolta la pre ione mais sim.a , rilevata pri·mra del pneumotorace, i din1ostrò sensibiln1ente sup·eriore .a l v.aJorle n11edio della pressione d el og·getto in esame, ril evata attraverso ripetute osservazio1n i compiute in giorni di, ersi, il che è ·da riportarsi allo Lato en1otivo· del p~z. dinanzi .al trauma ch e ta per ubire. Questa eemtualità non viene })Crò a d eformare il riultato, poi1ch è 1' intere.. '"'e della ricerca no,n è rapipre entato tanto ·dal valore assoluto della pressione, qu.anto d:a1ll e n10,dific.azio·n i ch e essa vie·n e a subire in relaz ione all 'introduzione del g.a;s. D 'altra p.art e ricerche di co11trollo praticate in paz. n·eri qu,a li 1'intro,d uzione venmie ·rin,1 iata prima dell 'infissione clell 'ago, ·m~ hanno dimo Lrato ch e ques to aumento emotivo della pre iou1 e i va dilegu1a ndo prog r essivamente e lentan1ente, iSenza dimo trare le ·curve :a, rapida o cillazione ch e i o servan o quando il pn eun1otorace ,-ie11e ese1

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[ANNO

XXXIX,

N U l\I.

26 )

S E ZIONE PRATl CA

g uito, 1curve cl1e p erta11to possono sicuran1enle riportarsi al p11eumotorace t esso. Tutti i sog·getti presi Ìlil esam e erano clinica111ente inden11i da affezioni cardiach e o r e11a li che g iuis tificassero le n1a nife tazioni d epre.. , i,·e circ olatorie, osservabili appunto seco11do i l Carpi in individui in condizi oni di in~ufficienza circolatoria. Dai 25 ca i e po ti n ella tabella segu ente, co11 40 os er azioni, po ·iamo tra rre i egue nti dati di fa tto: L 'i11fi . . ione d eJl 'ago inella cavi tà pleurica e la ·u ccessiva introduzione di ga , danno luogo n e Ila grandi . . i111a 111aggiora'Ilza d ei ca i a d u11a din1,inuzio11e bru,_ca ed in1mediata d ella Jll'C~~ion e a rte ri o a n1a . . in1a . Que ta di111in uzio·ne .., i r e11de i)er olito g ià appa rent·c a ll 'inizio d el p11eumotorace o d opo la ola i11fis ioJte clell 'aao, 111entre di poco i a ocentua poi i1el co r o d el pn eumotorace te o. In due sole o -..~e r' azioni la p untura d1eltai p leura è tata ~eg uila da una elevaz ion e d ella pre ione mas~in1a, fenon1en o però ch e in un caso n o11 si è r egis trato in una ... u cce i a o ervazion e. Le r11odificazioni d e lla pre ion e o n o 'arie e ,·anno da differ enze tra curabili i·110 a di~1 i" e lli di 40 g radi a l P ach on . La i):rie ione 111i11in1a n1 o. l ra 111odifi1caz ion i irregola ri e di pocl1i ... , imo conto. Le n1odificaz ioni più c ospicu e della pres io11e i l1anno i11 corri . . ponden~' d elle prim e inlro duzio11i, n1e11tre .. on o 1)er a lito di n1inore a 1n1)iezza i1n pneu r11oloraci i quali vengano da lungo lempo pratica ti. \'e. u.n a r elaz ione . . i può porre tra l ' intenl- ilà e le modalità d elle mod ificazioni della p; e.'" ion e e la f-0rn11a a n'allon10- clinica di tubt1r-colo ... i da c ui è a ffe tto il paz. Ta le indipe11den za può })Or ... i a n cl1e in c 001fronto d ell e pres ioni esi st enti ne lla cavità pleurica, d elle quantità .di ga introdotte .e de lle nu ove pres:-:ioni endopl euricb e raggi unte. Le c urve di .discesa d eJl a }Jr e io11e tendono a con . ervar e n ello stes o individuo e in diver e o. _er' azioni i m ede imi caratLeri. Riguardo ai fenomeni ch e si verif~can o n elle or e f'egu enti alla1 p untura , l e mie rioer ch e 'accordano ... olo in p arte com le affern1azion i de l ,f ,errari, il q u.a le 1)er ò i b a ... a u di un materi a le di solo 8 01 servazioni . Egli infa tti dioei : « L ·o ervazion e d ella pressione .a rterie a din10. tra oo abba, samento più r apido all 'inizio; di~ce nd e poi prog r e ivam iente ino a l 40° m~11ulo . I·n seguito essa tende molto, 1en tan1entei a ri·a·lzar..: i. In qual ch1e caso la pression e ragg iunge il su o abbassam ento mia ssimo d opo 10' e r.itorna subito a l valo,r e iniziale. Altre r ar.e 1

999

t

volte e · a re:.~ ta co tante o pre e11ta oscillazio11i irregolari. In gen ere i n ota110 variazioni di p oc.hi i11illin1etri di n1,er curio » . A parte il fatto ch e, come si ·r ileva in p:a1reccl1ie o . . ervazioni di c ui alla mia tabella , le ' ariaz io,11i ono a inpie e di parecchi milli·m etri di m er c urio, a 1ne Tisulta ch,e n el n1aggio·r nu111ero d ei ca i la dimii nuzione d ella pre ionie ~'arre La o qua i a l term.itne d el pneumolo race, qu.a ndo l 'ago cioè vien·e tolto d a lta, cavità pleurica. Da quel n1on-iento la pre ione rimane . . tazionaria p er pochi minuti; dipo i e "a ten,de lenta n11cnte a risalire .per raggiu·n ger e il valore inizia le. ei ca ' i in c ui vi fu u·n in.n alzamento CO pic uo d elJ a pre LOil e l)er fa ltori .emotivi, que ta continua lenta111ente1 a din1inuire i110 a riprender e il a l-0r,e n1 edio normiale. In un cerrto nu mer o di ca i i11 e·ce circa il 20 %, la pressione collJtinua lentamente a di111inuire, a n che d opo il tern1in e d e l pn€·un1 otora e, per n1ezz' ora od anch e uin 'ora. Dipoi e a r iprende a bbatanza rapidan1ente il valor e iniziale. Da qua 11to 1 opr a abbian10 e 1)0 to pos i1aim10 d edurre ch e l e modificazioni d ella pre sione ... ono dovute n on tanlo a ll 'introduzion·e d el gas, quan lo a lla pw~tura d ella pleura .parie tale, il cl1e d el r e to mi è tato co·n ferm a to dall 'osser' 'azion e da in e fatta cl1e l e m ed esime din1itnuzioni d ella pres ione po sooo, verificar i p er se1111Jl ici ~pw1tu rfe 1esp 'l ora tive. 1L 'intro,duzione de l 01a v ien e a d acicentu.a r e il fen om en o, ch e g ià i era r e o e' idente i)er il trauma portato a lla ple ur.a , e ciò p r obabilmente per il nuo vo sli1nolo portato ulla p leura te ·-a ,dal la diten ion e n11eccanic.a. Ci tro' ia n1 0 dunqu e d inar1zi a d un fenomemo circola torio rifle o a p unto di i)a'r ten za preval entemente p leu ral e. Ve drem o IJiù oltre . . e a ltri C·oeffi c ienti pos. .,a110 e . . e 1'€1 cl1i an1ati i11 cau a, a ln1eno 1come elem enti coadiu a nti, m a è certo in ogni modo ch e l o ti1nolo portato u lla pleura pe r il trau111a ch e essa v ien-e .a ubire, è ·u fficiente per dar raa io·n e d el ri entin1e nto .d a parte d ell 'appar.ato circolat orio. Affern1a infatti il Guill.au·me ch e n e un territorio ·d ell 'or g ani mo fugge ,a que ta regol1a1 .a saluta, .d ',e ser e 1eventualmente il punto di partenza di un rifle o sein 1 ib ile, l e c ui n1.anifestazioni motri1ci appa iono in tutti g li org.ani ch e r icevono d ei n ervi 0 r ganoveg.etativi . Anch.e [}el lllO tro ca o dunque noi o ervcr emm o· un o di que ti riflessi ch e il Guill a1Jm e chia m1a organi vegeitativi , i q.uali , pu1r non ·es endo semp1r e ohiari n el l oro m eccanism o di produzion e e ne lle l or o correlazioni, rientran o i1curamemt e mel domi11io d el vagoimpatico. Ta li r ifl es i , diVier sissimri p er g li 1

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-


[ANNO XXXIX,

« IL POLICLINICO »

1000

NUl\l.

261

.

Pressione arteriosa

Pressione endo· pleurica inizia-

Gaz introdotto

le

N. Valerio : Broncopol1110. nit e tbc . lobo· sup. D. \TII Rifornimento . . . •

M. Primo: Infiltrazion e api·c ale e sotto-apicale D. VIII Rifornimento . . . IX ltifor11imento . . .

500

-10-7

Pressione finale

- 4 -1

iniziale

dopQ. la puntura.

finale

abituale

170-55

135-50

132-52

160-65 I•

-15-10 - .18 -10

500 500

- 7 +1 -8-6

160-50 165-50

132-50 135-50

140-45 145-58

150-55

-7-5 -7-4•

300 500

1-5 + 7 - 3-1

140-65 138-65

132-65 132-65

130-60 132-65

135-65

-5-4

600

+2 +5

112-58

122-52

130-60

120-65

+4 +8

250

t- 13

+ 18

110-60

100-58

98-60

- 15 - 10 - 12 -5 -12-5 - 15 -10

300 450 350 350

--7

o

180-70 122-70 125-70 165-65

170-70 115-70 115-70 160-65

128-60

-3+3

190-70 125-70 128-70 170-65

--14 -7

500 600

-2 +5 +7 +12

140-70 130-65

13~-65

130-70

124-65

135-65 120-65

118-70 140-70

115-70 135-68

125-75

120-75

118-70

130-75

M. Giuseppe: Broncopol111onite lopo sup'. D. X Rifornimento . . . XII Rifo·r nimento . . . Luigi : Infiltrazione bilaterale diffusa ulcerosa prevalente a D. XIII Rifornimento . . . XV Rifor~imento (versamento) . . . .

V.

D. A. Remo: Infiltrazione ulcerosa difft1 sa D. · I Introduzione . . . I Rifornimento . . . II Rifornimento . . . III Rifornirnen to . . . M. Severino : Infiltrazion e bron copneumo11ica totale S. LII Rifornimento . . . LIII Rifornimento . . .

-1 +5

t5 +10

1

- 11

o

'

G. Adolfo: Infiltrazio11e . broncopneumonica totale S. Fibro torace D . X Riforni111ent.o S. . XI Rifornimento . . .

-13 -11 -5 +2

450 350

+7 +13

125-75 145-70

C. Giuseppe: Infiltrazione bronco1pneumonica diffusa prevalente i n alto e a D . XXV Rifornimento D. .

-12-6

600

-:-6 -3

130-75

'

+2 +9

Z. Rosina: Infiltrazio11e broncopneun1onica apiro-sottoapicale D. VI Rifor11i1nento . . .

-7 +3

250

+5 +12

210-80

180-70

170-70

135-65

L. Maria : Infil traz. scl ero-ulcerosa diffusa S. XX Rifornimento . . .

-4 +5

350

+~

+14

130-65

llQ-60

110-60

125-60

4{)0 400

-10-2 - 10 - 1

95-60 92-60

90-60 85-60

88-55

90-60

80-.55

I•

P . Maria : Lesioni infiltrative sclero-ulcerose ,, totali a D . .XIII Rifornime11to . . . - 17 -5 X.IV Rifornimento . . . -18 -7 B. Antonia: Infiltrazione bronco-pneun1onica diffusa D. e apicale a S. Pneumotor ace corticale bilaterale LII Rifornin1ento D . .

-2 + 10

75

+ l +21

135-70

132-70

132-70

135-70

P. Ada: Lesioni infiltrative diffuse bilaterali con es~avazioni . Pnx bilaterale XV Riforni111ento D. . .

- 10 -4

150

+5 +. 10

115-75

100-70

100-70

115-70


[ANNO XXXIX,, NuM. 26)

1001

SEZIONE PRATICA

Pressi o ne a rteriosa

Pressione endopleurioa inizia-

Gaz introdotto

le

Pressione fina le iniziale .

I

d opo la puntura

D. S. Lucia: Lesioni sclera-ulcerose 2/3 sup. S. con numerose cavità IX Rifornimento . . .

- 12 - 7 - 12 - 7

1

L. Concetta: Infiltrazione broncopneumonica apicale e sottoapicale bilaterale. Pnx bilaterale VIII Rifornimento S. . XVIII Rifornimento D. .

- 12 -5

I

250 250

- 8- 5

250

abituale

C. Elena: Lesioni cavitari e nel medio - torace rli D. III Rifornimento . . . IV Rifornimento . . .

fino.le

108-60 102-60

105-60 100-60

110-60

4

112-60 110-60

-5 +2

160-75

130-70

110-70

125-70

- 6

. -15 - 5 -8 - 3

250 200

-8-2 t6 +10

112-70 110-70

100-65 105-65

100-65 105-65

110-70

- 7- 1

125

+12 + 21

llp-60

120-70

124-70

110-60

o

200

100-70 100-65

96-70 95-65

96-70 95-65

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200

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108-65 105-65

100-65 98-65

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P. Giovanna: Infiltrazione ))roncopneumonica notevolmente diffu sa bilatera}. XXVII Rifornimento D. .

A. Antonietta: Les. sclerose a D. Lesioni broncopneumoniche 2/3 sup. a S. Pnx bilaterale LIII Rifornimento S. . LIV Rifornimento S. .

-8 -- 7

o

P. Lia: lnfiltraz. broncop11eumonich e apico e sotto-apicali bilaterali. Pnx bilaterale V Rifornimento D. . XII Rifornimento . . T. Anna : Lesioni a tipo sclerotico 1/2 sup. a D. Lesioni ulcerose diffuse in tutto 1'ambito a S. XT..1V Rifornimento S. . C. Gavino: Bronco-alveoli le diffusa S. Infiltrazione sclera - ulcerosa a.p icale D. I Introduzione S. . I Rifornimento . . . D. C. Giovanni: Infiltrazio11e sclero - ulcerosa diffusa S. I Introduzione . . . I Rifornimento. . . . .

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- 15 - 5 1•

~18

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100-GO

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C. Lina: Lesioni broncoJl11eun1oniche 2/3 sup. a D. . VIII Rifornimento . . . M . Giuseppe: Broncopolmonite apicale e sottoapicale S. con grossa escavazione III Rifornimento . . .

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D. Marcella : Broncopol monite apico-sotto-a.picale S. XX Rifornimento . . .

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1


« IL POLICLINICO »

1002

organi ch e volta a volta interessano e 1)er gli stimoli meccanici, chimici, farm.a codinamici, psichic i 1coi quali va;riamen te vengono provocati, po sono in ogni modo essere d·e scritti, secondo il Sodherbergh, in un gruppo che compren·d e i r.iflessi extmi visoorali, ed in un altro gruprpo, cJ1e anco·r più attira l'attenzione, ch e c orn1prend·e i riflessi intra e intervisceralì . A qu est 'ultin10 gruppo appartiene evid ente111ente il riflesso pleuro-cardiaco: per il quale 11anno luogo :a·p purnto le modific,a zioni ·d ella pression.e arteriosa che abbiamo osservato. Lo stu dio ·del sistema ' 'ago-simpatico è ricco di prove e di riflessi i quali, portlaiti sui ,p iù diver i t€11Titori dell 'organismo, i esplicano in u in a modificazione d ell'azione e d ella funzi·o·n e 1del ouoir e (riCe.... so oculo-lca:ridiaco, ooulo-miocardio-tonico, oculo-cardio-dilatatore, orbito-ca1idia.c.o, bregm_o cardiaco, auricolo-cardi.a co, labirin:tioo-cardia1cl): naso-cardiaco, sinoca1~diaco, faringo-esofageo-cardia co, 1 pneum·ooardi.a1co, pal,a to-caTdiaco, celi.aco ipotem,s or e) . Per ragio1ni di analogia col rifleisso pleuro-cardiaco, la!coenniamo particolarmente al riflesso pneo- cardiaco di Roger il quale consiste nel1.a proiez.ion e brusca ·d i vapori ir:ritanti nelle fosse nasali o n ella tra1chea. Lo stimolo produce una caduta della ·pressione sanguigna, la quale è seiguita da oscillazioni sisto-diastoliche chre fanno risailire la pressione a l di : op~a d ella cifra iniziale. Dopo vagotonia doppia, il rifl esso pneo-cardiaco si semplifica; 11! fase depres iva è infatti soppressa e la ·p roiezione brusca d ei v:apori 1con.duce subito a e levazione della pressione. Pier l 'interpretazio11:i,e di questi riflessi a rispo1sta circolatoria, noi dobbiamo richiamarc i alle connessioni vlago-sitrnrpatiche d·el cuore e alle correlazio,n i nervo,s e che inte rvengono nella funzion e 1c.ircolatoria. Noi sappiamo cl1e il vago, per mezzo del n ervo ·d·e pres ore di Cyoi11 che da esso prende origine, ha rapporti a ·destra col nodo del , eno o nucl eo di Keith e 1F lach e col fascio .d i His e ' a ini tra principalmente col nodo di Tawara e col fascio di His. Il simpatico destro ha conn es ioni col no·do del 1seno e col ventricolo d es tro; il simpatico .sinistro col nodo atrio-v.entricolare e col ventricolo sini stro. La funzione d el cuore sarebbe penciò govern1a1ta d.a ll 'azione simultanea di due pote·n ze antagoniste, ma arn1onicamente funzionaill.ti, l 'uin.a in di·pendenza del pneum•ogas trico, che tende ad ab·b assare la pre ione, l 'altra in dipendenza del simpatico ch e tende ad elevarla. A questo meccanisn10 }>re ... iede secondo il Battisti.Jni, un centro vegetativo vago-simpaitico cardioregolatore 1

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bulbare al quale g iiungono le fibre neirvose sin1pati,co-vagali cl1e han•no rapporto col cuore e che è in diretta ~orrelaz ion e col centro vasoregolatore . L'azione regolatr1ce dei oentri mesen oefalici .si esiplicherebbe, sen1pre secondo il Battist~ni , o mediainte ' 'ariiatiioni nel tono, ch e si trasmettono attraverso la so1 tanza grig i.a del midollo spinale, o mediante stimoli orig inati in via riflessa e cl1c percorrono vie; efferenti ben deterrn~n.ate anche anatomicamente. Tali riflessi possono schemat1crumemte essere ·distinti in segmenta.li, i quali provooain.o modificazioni vascolari limitate e determinati territori , lurighi, che percorrono Lutto l'asse oerebro-spinale, si ripercuotono ul mesencefalo e interessano i centri va o e 1caridioregolatori, COII1 modificazioni n ella frequenza dei battiti cardiaci ·e modificazioni ampie dell'alveo circolatorio. Alcuni rifle i poi partono· dalla corteccia o per proiezioni ·di s tir11oli 1)eri(erici, ch e hanno percorso lei vie spi110-talami1oh e, o per 1 timoli che si origi111a1no direttamente nella corteccia (associazioni ideative, e•mozioni). Se noi riportiamo il s uaccennato meccanismo allei nostre ricer ch e e tenian10 presente, ciò che era stato g ià mes o in evidenza dal Luschka, come la pleura parietale riceva fibre n ervose d.a l frenico, dal vago, dal 1 impatiJco e dai nervi intercostali, noi siamo autorizzati a pensrure ch e la puntura della pleura produca umo timolo s ul sistema simpatico-vagale pleiuTale, che si diffonde e si ripercuote s ui oentri ' 'ago-simpatici bulbari cardio-regolatori e quindi sui 1centr.i v:asoregolatori, causando le modificazioni della pressione . J,n tutte le osseirvazion·i da imie fatte, meno ·due, ab.b iamo visto come l'inf~ssio1ne de11•ago n ella pleufla, dia luogo a brusca da•duta della pressione; le osservazion.i dell 'Aloi.gi sul comportamento de l polso nelle medesime condizioni, hanno dimostrato nel maggior numero d ei casi una reazione a ti po brachica:r-dico. Per la pll!Iltura de lla pleura ci troviamo dunque dinanzi a i.potensione e bradicardia, a fenomeni cioè di eocitazio,n e vagale. A cosa dobbiamo attribuire questa prevalente azione d el sistema vagale? Affem1a il Guillaume che I.a sensibilità riflessa è fatta di una ·duplice azion.e sincrona, ciascuna contraria all'1atl tr.a, c·o n l,a risposta definitiva del sistema prevalente. Ora in lin.e a generale noi sappi.amo che n ei tuber colosi si osserv.a no molto spesso d ei fenomeni riflessi ch e provano l 'ipersensibilità del n ervo vago e Lésieur e Thèvenot ne hanno studiato le principali · manifestazioni. Ain ch e del r esto l 'ipotert ione arteriosa rile1


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SEZIONE PRATICA

va ta quasi co tanteme nte negli spe1cifici poln1onari, ad eccezion e dei soggetti cl1e presenta110 forme a ti1)0 fibroso od 1a1ffetti ·da conco111itanti le ioni cardiacl1e o renali , arebbe una e._ pres .. ione abituale di questo tato di vagoto11ia. ~la a prescirndere da questo dato di fatto, .cl1e h a però fondamentale importanza, abbia1110 dei dati sperim entali 1ch e ci di111ostra no co111e g li timoli porlJarti sulla pl1eu1~a i trasmetta no prevalenten1ente p er via vagale. Riportian10 a questo propo ito le clais icl1e esperienze del Cordier e del Ba rd , i quali h anno di1110 ' trato cl1e i fen on1eni convulsivi ch e si otte11gono iniettando o tanze chimich e irritanti n ella plelllfa di un con ig lio , non i produ co110 ~e i proced e a lla re ezione d el pneumo-ga-.tri,co da l lato dell 'iniezione. c:or11e possiamo spiegarci il fatto cl1e in due o ..,ervazioni riportate ne lla n1ia tabellla1, la puntura abbia dato luo()'o ad ele Yazione d ella pre ione, a stimolazione cioè d el istemia impatico ~ Io ho isag.a iato nei due soggetti i·n, esam e, .con le 1)rove p iù comuni e pecia lmente col rifles"o oc ulo-cardiaico, il tono del i tema simJ:>a liro-vagale, rnni n on ono tato in g ra do di n1eltere in eviden za un a a un1entata eccitabilità in1.1:>a tica . A inter1)retaz ione de l fenome no io n1i limito pertanto a ricorda re, come il P otterl ger abbia dimo trato ch e i Tifle i ad orig ine pleurica possono eg uire talvolta anche la via del im·p atico. A proposito del rifle o oculo-caroiaco, da n1e i tematioa1mente ricercato n ei oggetti in ·esa1l1 e, posso affermare ch e e o dimostra un comportamento del tutto indipendente da lle modif~cazion i o servate a carico della pression e va ale, dumostr,m dosi a n ch e in u•n caso invertito (caso 3°) là dove invece si era avuta una ·din1inuzione de lla pressione 1 econdo lo schema olito . Questo 'accorderebbe con le osservazion i dell 'Aloigi il qual e non lm1 trovato nessuna relazione tra il comportamento de l ri'fl esso oculo-cardiaco e quello del cpolso du... rante il pneumotorace . Abbiamo visto com e le n1odificazion i de lla })re ion e vasale durante il pneu·m otorace, si re ndano g ià evidenti dopo la ola infission e del1'ago, mentre poi di poco si acceintuano dura11te o dopo l ' introduzione d el ga1s. Nella par togen esi del fen omeno possiamo allora rovo.care altre cause coadi.uvanti od a ltri meccanismii all ' infuori della puntura della pleuTa? Arnone, im b ase a lle sue ricer ch e sull 'influen za d el pneumotorace sull 'apparato circola torio, af·fe rnta ch e oltre a d .UJn 'azione attravier so il vago· .ca usa ta dalla puntura della parete toracica , si .avrebbe u n interessan1ento dei centri di .auto1

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nlatisn10 cardiaci, bulbari e su,b corticali per l 'intervento di tre f.attori: fattore fi sico d.i timolo ana logo all 'azion e d eilla 1uce sulla retitna; azione ·di neutra lizzazione d·e lle sostanze to& ich e; azione fi ico-,chimica regola ta dalla diversa tensione dei gas contenuti n el siana ue per il n1eccani mo della variazione della con centrazio11e i.d·r oge nionica del a1ngu e. Mentre cre·do cl1e p·er legittin1arei le variazioni im n1etdiate d ella pression e arterio·s a, possia mo cartare g li ulti m i due fattori, i qua li posson o r ender i evidenti soltanto in un tempo più prol ungato, 1non troviamo spiegazion e suffic ie nte inel primo fa ttore, il quJa•l e, p iù ch e una ca u1. . a, è una semplice ipotesi :per via a·n alogica a n1eccani mo del tutto oscUJro. Più fondatamente noi possian10 volgerci ali 'azione meccanica de l pneum otorace in rapporto a lla fumzionalità del poln1one ed a lla r eazion e re piratoria d el 1c uore. Infa tti il collasso de l polmone e ~a· con seg·u ente di•miin·uzione del letto circolatorio polmonare, potrebbero portare ad un, a bbassamento ·della presi ione, come g ià Tigersted-t aveva dimostrato :prodursi fisio... logicamente n egli atti espiratori. Groedel , riferendosi sempre alla fisiologia d ell ' in.- e d el1'e pirazione, ritiene ch e le variazioni della pre ione arteriosa siano dovute a n ch e ad una azione di tI1atZione o di pressione d·el polmo ne disteso o retratto sui g rossi vai i . Tali consideraz ioni potre bbero valere anche per il pneum otarace, pm- le modificaz ioni 1ch e e so in duce n ella capac ità polmonare e nella m eccanica respiratoria, ma le ricerch e del Carpi sul corruport.amento de lla pressione iairter:iosa in relaziome con le fasi del respiro n ei pne1umo~oca1ciz­ zati, ave.b bero portalo ad una con clusion e del tutto opposta e cioè ch e n el pneumo torace le variazioni sfigmomanometriche respiratorie so. no ·m~nime, e endo il cuorei sottratto in tutto od in parte a-11 'azione della pressione. negativa endotora,c.ica. D 'altra parte all 'ipotesi ·di una influenza immediata sulla ·p ressione arteriosa per azione meoc.anica d el pneumotorace, noi possia mo contrapporre i seguenti d.a ti d i fatto : I ) Ch e le variazioni imme diraw della pression e a rteriosa n·e l ·pneumotorace, com e già abbiamo veduto, ono indipendenti dalle pres~ sioni en.dopleurichei esistenti per le precedenti intro duziooi , da lla quantità del ·gas 'introdotto e dalle pressioni raggiunte con la n.uo·va introduzione. Aggiungo ora ch e esse sono ain ch e indipen,d enti d2lla config urazione del .p neumotorace (totale, par zia le, d ~aiframmat~co, mediastinico) e quih·di dalla n1ìsura del collasso ch e e1 so è in grado .di esercitare sul polmon·è . 2) Ch e l'accen tuarsi , i.in seguito all 'introdu1

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cc IL POLICLINICO >>

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zione del gas, delle 1m1o dificazioni della pressione già eNi<lenti per la pu•n tura della pleura, è di poco, conto e talvolta nullo. 3) Ch e n elle due ossro-vazioni in cui la puntur:l della pleura ha dato luog·o ad innDlz<.l1nento della .p ressione, l 'in,troduzione deil gas ha accent·u ato il fe11o·m .eno senza invece dar luogo ad una diminuzione della pressione. ±) Che pur ammetteITTdo un compenso funzionale da .p arte d·etl cuore, se le modificazioni della pression·e fosser.o· ·dovute ad una dimir1uziOIIle dell 'alveo circolatorio ·p olmonare, tale azione, si.a pur ridotta ta•l minimo, dovrebbe essere più Clurat-u-ra. Ora il Carpi, in base a num ero i ... sim1e osservazioni , afferma che dura:qte la cura del pneumotoraice, '!lon è dato osse·r vare variazioni significa11ti dei valori assoluti d·ella pressione arteriosa. Per tutte queste con sideria:ziooi, io ritengo ch e se oltre alla puntu·r a della pleura noi vogliam.o chiamare in causa per lei diminuzioni immediate della pressio·n e mel pneumotorace, anche l 'aziol).e d·e l gas introdotto, noi dobbiamo riportarci no[}. tanto alle mo·dificazioni portate sul .p olmo·n e, quanto al nuovo e più prolungato stimolo 1che la pleura viene a subire per 1a distensione mrece1anica da parte del gas via via introdotto. Si tratterebbe· quindi di uno stimolo meccanico analogo a quello della puntu·r a , che si estrinseca per le stesse vie e col m ede imo rifle so e .che ad esso viene a sommarsi. La sansibilità del riflesso, c ol prolunga:nsi dello stimolo, va man mano attenuiandosi simo a scomparire, mentre di conseguenza si ain·n ullano le modificazioni della pressione vasal,e, l,a quale riprende il suo livello norm.a le. Concl~dendo: io èredo di Jpoterr dedurre dalle ·m ie riceTche, ch e nell'esecuzio1n e del pne un1otorace si verificano costantemente delle modificazioni immediate della pre1ssione vtasale che consistono , nel m1aggior numerro <lei ca"i, in una brusca e più o mJeno sensib·ile caduta '{ii essa. Tale fenon1e1I10, il quale è dovuto per massima .parte allo is timolo portato sulla pleura dalla puntura e, second.airian1ente, alla distensione della pleura da parte del gia1s introdotto, si compie per un meocanismo riflesso· organovegetativo pleuro-c.a1r·di,a co, a pu·n to di partenza pJ.euralei ed a risposta cardiaca. Le· vie di conduzione on,o presumibilm·e nte rappresentate ·d al vago, dal centro vago-simpatico bulbare, dei ce1n tri cardio- e vaso-regolat ori bulbari, dal n ervo ·depressore di Cyon. È logi1co pensare che tale riflesso, in particolari condiziotDi di eccitazion e o di minorata resi ~ t enza per fattori psi chici , fi sici od ormo1

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n1c1, o im in·dividui che preisentino uno squilibrio v.ago-simpatico, possa esaltarsi sino a daT luogo ai veri incidenti di c ollasso cardiaco. D 'iaJtra parte questo riflesso ad origine pleurica, oltre ad avere una r~sposta nei centri cardio-vasali, può interessare e stimolare altri centri e sistemi, cosi da dar ragio·n e di altri incidenti ·da pneumotorace mon a base cardiaca. RIASSUNTO. L'A., in base alle su·e ricerche sulle modifiaa1z ioni imm·e diate della pressio·n e arteriosa da pneumotorace, afferm.a che l'infissione dell 'ago n ella pleura parietale e la sucoossiva introduzione di gas, danno luogo ad un riflesso vegetativo pleuro-ca;rd~aco che si trasmette per via vagale e ch e provoca nella grandissima m11ggioranza ·dei casi una brusca e più o meno sen sibile diminuziooe della pressione arteriosa • ma ssima. 1

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I

[ANNO

XXXIX, NUl\I. 26]

1005

SEZIONE PRATICA

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OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE C1v1LE DI DINE - REPARTO CHIHURGico cl i retto dal dott. prof. U. DALL 'AcQuA

Due casi di fìtobezoar. Dott. Lu1c1 CoPETTI, assistente.

La casistica riguarda.n te i corpi e tranei c l1 e per errore o volontariarr1ente vengono ir1gl1iottili e g it:Ingono nello stomaco è assai ricca (anche in questo riparto fu operata n ell 'ottobre u. s. con buon esito una ragazza cl1e a scopo s uicida aveva i·nghiottito 24 chiodi), invece 11 orL è abbondante la stati stica d ei corpi ch e si sono formati nello stomaco. Se n e distinguono dt1e varietà, i tricobezoar, cioè viluppi di capelli, ed i fitobezoar, viluppi di fibre o s ostar1ze ' egetali , as ai pi.ù rari d ei primi. In qt1esti l1l ti1ni :a nni co rnunicar o no osservazioni di jilob ezoar Camp, c:a tellani, Droegiemu elJ.er, G.an·et, Good, Balfour et Good, Hamdi, Israelski, Goldsahmidt, Larimore., M.a.m brini, Porter e l\.inr1e.j, Maes. La scarsezza di tali osservazioni e le diffi coltà che s'incontran o nella diagnosi m ' indu co no a comt1ni ca re du·e casi che furono oper a ti ·in c1 uesto riparlo. 0

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sinis tra dell 'on1bellico . Quivi si nota l a ,presenza cii una massa en1isferica, a superficie liscia, del volume èirca di una mela~ molto mobile, spostabile anche durante i inovimenti respiratori. Il paziente racco11ta di aver avuto vomito due volle a dis tanza circa di quifl:dici g iorni, non emati co. B. un ragazzino robusto, in ottime condizioni generali . Ha alvo regolare. Null a di notevole al1'esame del su cco gastrico. Non è stato possibile eseguire un esame radiologico d elle vie diger e11ti. L 'insufflazione dello lon1aco non chiari sce sufficie11temente l a diagnosi. Il 15 dicembre Yiene opera lo dal prof. Dal1'Acqua. Incisione laparoto111ica so.p raombellicale mediana. .A.perto il peritoneo si riconosce facilmente ch e l'intumesc enza d elle dimensioni dianzi indica le, giace n e11o i11 terno dello stomaco e~tro . al quale si può ballottare. Incisa in senso longitudinale l a pare te gastrica anteriore si estrae un co rpo sferico, di colore grigio scuro, del peso di g r. 300, evidentemente costituito da un ammasso di buccie d 'uva. Sutura in triplice strato della parete gastrica, sutura delle pareti addominali. Decor so po Loperativo regolare . ll ragazzo vie11e dim~sso in dodicesima giornata. Il suo medico dott. Solero il quale per vario tempo continuò a tenerlo in osservazione assicurò che no11 ebbe più mai inconve11ienti da parte del1o tomaco. ..

rvI. P., di a1111i 14, da Artegna. Entra i11 Os1>edale il 25 nove1nbre 1931. Nulla degno di nota nell'anamnesi remota per .. sonale e famigliare Ha cinque fratelli che godono buona salute. Il IJazie11te dice che otto gior11i or sono fu preso in pieno b enessere da un dolore acuto all 'ipoco~drio di i11istra ed all 'eipig astr.io. Il dolore è cont1nt10 ed ha qualche esacerbazione, ma indipende~te­ mente dall 'inges tione di a1imer1ti. Solo otto gior11i or ono si accorse della tumefazione che presenta in corrispondenza delle regioni colpite da <lolore. Ebbe durante ques ti g iorni due volte vomito 11on ematico. Appetito 11ormale. Mai rialzi termici. Alvo e minzione regolari. Non accusa dep·e rimento nè se11so di debolezza. Esame obiettivo: Condizioni generali buone, cute e mucose visibili rosee, costitt1zione sch el etrica regolare. .4pp. cir colatorio: Polso ritn1~co, br.ad ~c ardic.o (50 pulsazioni al 111inuto) , toni card1ac1 purt. Il primo tono è rinforzato all a punta. App. r espir atorio : Normale . .4.ddome: Trattabile. Forma e volun1e normale. Al L'ipocondrio sinistro e in parte all'epigastrio si palpa una massa indolente di consistenza dura el ns tjra, a superficie li~cia. Non vi ~i appr.ezza110 inc isure, essa è &pos tabil e e ballottab1le, e s1 muoYe dura11te gli atti r espiratori; in alto lur1go I 'ascellare a11 teriore l 'ottusità determinata da ques ta jn tumescenza arriva all 'ottavo spazio inter costale . on si apprezza nulla alle ordinarie stazioni linfa tiche. 1 •

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« IL POLICLINI CO >>

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Esame orine : P. s. 1015, leggermente torbid e, giallo-paglierine, r eazi one acida. Zucchero . assente. Albumina: legger o intorbiclamento. Sedimento

scarsissimo costituito da ql1aJch e cellula di sfaldamento. Esame sangue: Emoglobi11a 65; gl obuli r ossi 4.970.000 ; globuli bianchi 9000 ; valor e g lobulare 0,66. St risci: Nulla a carico d ella serje rossa. Si notano alcune for1ne imm ature della serie linfocit arja. Succo gast rico: Non è possibile un esame n on esse~do riusciti ad es trarre un quantitativo sufficiente. IJ:same r adiologico: Gli esami radiologici har1no fornito il segu ente r eperto: Stomaco ad u11.cino con grande difetto di riempimento a tutto sp essore e a tutta lar gh ezza interessante l a maggior p arte d el corpo gastrico, in corris.po11d e11 za del qu·ale si osserva soltanto un so ttile strato di b ario irregolarmente distribuito in modo da d ar e un aspetto m armorizzato. Qui n on è dato osservar e nessuna onda peristal tica sul profilo d ell 'immagine gastrica. Uniforme il riempimen:to della porzione caudale d el corpo gastrico e <lell 'antro. Nor1nale la cam era d 'aria d ello stomaco. In b asso il limite della lacuna è a forma semicircol are, i1on netto e ad andame·n to un po ' irregolare. I d ati morfolo·g ici accennati non si modifican o gr an ch e nelle varie proiezioni. Piloro pervio. Nulla . al duodeno. L 'evacuazione ' gastrica è ritarda ta. Osservando lo stomaco durante l 'ingestione d el ;pasto opaco la sost anza di contrasto subisce un n ot evole arresto in alto p er fluire poi l entamen.t e e irregolar mente verso il basso, disegnando l 'ampio difetto di riempimento sopra ricordato ch e n el suo insiem e assume, come n ell 'osservazione ad amm alato in posizione orizzontale, una forma grossolanamente oval are. In conclusione per le alterazioni m orfologich e. su descrit te, per la r el ativa st eno·si d el corpo gastrico, p er l 'assenza della p eristalsi a livello d el1'alllipia lacuna, si ritiene ch e l a massa rilevata all 'esam e clinico apparten ga allo stomaco e ch e essa sia a .sviluppo quasi esclusivamente endogas trico. Nulla a carico delle altre sezioni de l tubo digerente. Ope1:azione: 3-XII-31. Opera il prof. Dall 'Acqua. Narcosi e terea. Laparotomia m ediana xifo-ombelJicale. Aperto il p eritoneo si esteriorizza l o st omaco c h e ap1par e di volume m olto grande. Est ernamente i vasi sia venosi ch e arteriosi sono m olto ectasici . La caYità gastrica è occupata completamen te d a una }nassa dura-elastica ch e pare n on sia ader ente alle pareti d el ventricolo. . J?ife.so il .camp o operatorio con compre;sse sterili , si pratica sulla parete anteriore in zona n on p er cor sa da vasi, un 'incision e della lungh ezza d i circa 10 cent., pnrallela al grande asse dello stom aco. A,perta la n1u cosa ch e non sembra eccessivam ente al te:ata, for se u n po" più iper emica del c9nsuelo, si P.resenta ~na massa di colore grigiastro, ch e, sp1nla , facilmente sguscia dallo sto1n~ co. Sutura ~n ~eta a 3 strati. Guarigione p er pr1n1a. In dodicesima g iornata il p aziente viene di1nesso.

La massa asportata presenta, come lo conferma l a fotografia qui annessa, la forma d el ventricolo . Ha un p eso di 450 grammi, una lungh ezza di 16 · centimetri una circonferenza massima di 22, ed ' di . una 1ninima 17. Essa è cos.tiluila da un con\

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FIG .

glomerato di sostanze veget al i, sp eci almente da un ammasso di bucci e d 'uva.

I sintomi clinici ch e pr.e entan o questi volt1minosi corpi estranei so mig liano rr1olto a qu elli forniti d.a i tumori, però se vi è sa n g ue i1elle feci }Jisogna pen sar e al tum or e, d el pari · le co·ndizioni gen e r.a li ca ttive ·d e pongono in gen e rale per il tumore, i·n vece i 1corpi estran ei gas tric i p osson o con sen tire uno sLato g.en eral e bu ono com e si è con stat a to n ei due ra gazzi d ei qua li h o riferito le storie. Preziosi elementi per la d i.ag11osi presenta l 'esan1e radi ologico. U·n corpo estraneo in tra,o-astrico è fa cilm ente diagn o st i1c.abile se sia cos tituito d a t1na sost.anz.a opaca, o se, anch e qua ndo sia trasparente, risulti mobil e ·entro il lu·m e ventrirnl.nrP, nel q·u al ultimo caso il dife:tto ·d i riempirnento a c ui esso d à luogo si sposta entro 1 or gano n elJ e varie posizioni d e-I soggetto e co·11 le ordin ari e mano vr e. M.a se il corpo estra n eo è fortem ente ad·erente alla superfi cie inteirna g·astri ca , pt1ò sic.a.mbi.arsi c-0n un tumore. Recentem ente Goldschmidt comunicò U·n ca o di.agnostioato r.a·diolog ic.amente co·m 1e polipo ·dello stom .aco e ch e a ll 'intervento operativo ·si trovò esse re dovuto ad un n oicciolo di pesco in g lobato n ella reg ion e pr epilorica, e Castellani in vece b a illu s trato un pse·udo tumore d ello stomaco dovuto ad ammassi ·di I\..aki selvatico g ià radiolo·g ica1ner1te ir1terpretato com e corp 0 estran.eo per Ja spostabilità ·dimostrata d al difetto di rien1pimento . D ei casi che 110 riferito 1Tior1 ·era stata, fatta diagn o·si n el primo, n el secondo invece il r efierto r.a.diologico ed il ricordo d el com1p l esso d ei sinto·m i veirificaÌisi n el primo operato avevano m ·esso il primario prof. D.a ll 'Acqua g in prima d ell 'intervento 1sulla via di form ulare una diagnosi di probabilità st111a n atura d ol male. 1

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SEZIONE PRATICA

RIASSUNTO.

SUNTI E RASSEGNE.

L'A. desorive due casi di corpi estranei dello stomaco costituiti da un gran·de ammasso di buccie d'uva. Entrambi furon,o operati con buon esito. In entrambi esi tevano gravi difficoltà per la diagnosi, la quale n el secon·do caso venne agevolata dall'e•same radiolog ico.

ORGANI DIGERENTI.

BALFoun e

ciated with gaslric ulcer, special re/ erence to persimmonbezoar ivillt reporl of case. Am. J . .Surg., 6, 579, 87, mai 1929. J . D. CAMP. Phytobezoar, case. Am. J. Roentge, nol, 23, 413-14, avril 1930. CASTELLANI. Rivista di radiologia e Fisica m edica, fase. III, maggio 1931.

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DaoEGEMUELLEn

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Interessante pubblicazione: Prof. ARCANCELO ILVENTO V. DIRETTORE GENERALE DELLA SAN ITÀ P UBBLICA DEL REGNO - DONJCA DELLE

MALATTIE TUBERCOLARI

E

<<

1932).

sta interessante rivista

R. W. Goon. Pliytob ezoar asso-

CENTE DI IGIENE SOCIALE ALL'I STITUTO

(H. MoonE. Brit. Med. Journ., 27 febbraio

Le con c lusioni alle qu.a li gi·unge l 'A. in que-

BIBLIOGRAFIA.

D. C.

Osser-razioni intorno allo studio clinico dell'acloridria.

B. M USSOLINI »,

DELL'APPARATO

CLr-

RESPIRA-

TORIO DELLA R. UNI VERSITÀ DI ROMA.

Igiene sociale della tubercolosi Lezioni tenute in Roma nell'Ospedale di Porta Furba al Corso di per/ezio1iamento per i medici specializzandi nelle malattie tubercolari e dell'ap• • parato respiratorio. (.Arn.no accademico 1931-1932) Raccolte dal Dott. Albino Ciucci Rivedute e completate dallo stesso Prof. A . I LV ENTO

Volume in-8°, dli. p a,gg. VIII-200, nitidamente stampato. Prezzo L. 2 5 più le spese postali di S1>edi~ii01I1e. Per i n-QBtti abbonati s ole L. 2 1 ,9 O in porto f•ran-co. Inviare Vaglia. all'e.ddtore LUIGI POZZI, Uffieio Postale Sù<>cursale diciotto. ROMA.

crit~ca

deill'argomento c ui porta co1n tributi originali di osservazioni clinicl1e, i)'a toge·n e tiche e terapeiuticl1e, so.n o fo:i1dart1.e11 t:almen te le se.gu·enti : l 'acloridria è un sinto·m o assai più frequente di quanto· comune rr1ente non si pensi, ·e l 'esame ·del su1cco gastrico v.a fatto in numero se serie di malattie anche all ' inft1ori d ell e gastropatie. Esten·dend-0 l ' inda.g ine a un grande numero di n1.alati è possibile osservare che tale sintomo si Tisco·ntra frequentemente ·e in una forte 11ercentuale di in·dividui affetti da svariate farine morb ose. Così l ' A. ha potuto riscontr.ar1o ancl1 e in persone apparente·m.ente sane, in nurr1 erosi casi ·di affezion i gastro-intestin.ali , ed in al.cunii casi di forme diveirse quali ad esempio il diab ete m ·ellito ·e a•n cor ,più frequ.e11temente in individui con segni ·di ipertiroidismo e specie in casi di anemia i pQcromica non meg.alocitica. È appunto attorno a questa particolare sin·dro•n1e ane111 ica cl1 e l ' A. si fermla· più d ettagliatamente discutemdone l 'imr11o·rta·n za dal pu·n to di vista. patogenetico .e pratico e l 'eventu.a le r elazione,. ancor~a· non be n c hiara e precisa, iTudir·etta o dir etta c he sia, tra a naicl oridria e anemia. Le recenti osservazioni su1ll 'anemia perniciosa inducono però 1a,d andare cauti nell 'affermar.e rap·porti ·causali di questo tipo. Co·munqu ei, tale forma di anemia ipo·cromic.a non megalociti,c.a accom 11agnata ·da a_clo·ridria gastrica quale sintomo pre1s.socl1è costante, è ·di risco·n tro frequente i·n cli·n ica e ·dev e essere conosciuta e riconosciuta a tempo nei sin.g oli casi; perichè è as ai favo·r evolmente influenzata da un ap·p ropri.ato trattamiento con prep,ar~at i di ferro per h·o oca a·d a lte dosi (sali ferrosi). Le caratteristicl1e fond.am entali di queisto ti.po di .a·n1emia so·no le segue·n ti: e·ssa si riscontra anzitutto assai più frequ.entemente n elle donne ch e n o·n n1eg li uomini, tra i 20 e i 50 anni e va assai s1Je1sso ,aiccon1p.a gna ta d.a ·disturbi m ·estru:ali; è di tiipo· cronico .a lun,go decorso e ad inizio subdo-· lo ; si hanno i segni clinici generali d.elle .anem ie con prervalenza di fatti a carico del! 'apparato gastr o-intestina le, facili flatulen ze e ,s.en so di peso epigastri·c.o d opo i pasti, qual ch e volta vomito, perdita d '.appetito e fr.equeintem ente diarrea . Nei casi sturdiati dall 'A. vi era frequ ente nssociazione con glo ss ite di ti·JJiO atrofico s11peirficiale con 1sco-rr1parsa ·d elle pa·pille d_o r sali, a v·o lte con profonde solicatu.re: in qu.a lol1e caso le alterazioni g lossitiche dimos trarono di aver fayorevolmer1te risentito dal trat1

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tam-e nto curativo. Sono generalmente manca·ti segni ·di ·compromilssione del mid?llo spi~al~. I dati ematologici mostrano una discreta d1m1npzione d el nurr1ero ·dei globuli rossi ch e in media sono attorno a i 3.700.000, l 'en1oglobina nettan1ente ·diminuita con valori n1edi attorn o a l 50 %; in :a1lcuni casi i g lobuli rossi erano a l disotto ·d ei 2. 000. 000 e I ',e moglobina a l 15 %; in qualche a ltro caso il numero dei g lo·b uli rossi era 1pr e1s.socl1è n ormale, ma l 'emog,lobina sen1pre n ettan1.e11te ·diminuita; il valo·r e globulare è ,quindi risultato .co·s tantem ente basso e attorno a valori meidi di 0.66, essendo si avuti alcuni casi co·n valori n1olto bassi (0,32) a ltri con valori pre.ssoch è normali (0,95). In genere esis te discreta leiuc~penia (media: 5 :200) con prevalenzrai ·d elle forme poli·n ucleate nella formula leu,cocitaria. Parallelamente a l g rado dell ' anemia vanno la poichilocitosi e l 'anisocjtosi ; ma generalmente i g lobuli rossi sono di forn1a e gra·n dezza normali. Se1npre nor111ali risultarono le piastrine, i reticolociti, ·e l a bilirubine·mia. L 'anacloridria è stata in tutti questi casi riscontrata a ttraver so ripetuti ·esami de l socco g·as trico d opo opportuni pasti di ·p ro, a ed in un certo .n umero di casi in cui fu pratioata anche alla prova istaminica l 'a·n aclo·r idria risultò com:Pleta. CH. 1

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Posizione anomala dell'intestino e stasi duodenale. (M. P. vVARMUTH e ·\i\,-ILLIAM A. SwALl\1. A1 edical Times and Long Island A1edical Joizrnal, settembre 193 1). La posizion·e anom.a la dei , risceri a·ddo111in a]i è una evenienza molto rara; si risco·n tra m en o fr.equenten1ente ·di altre anom,alie de l tubo digerente, come un ano im1perforato o una sten-o si ipertrofica. congetnita del piloro. Nei ca· si di semplice posizion e anomala il tratto i·n tetinale è completo, la funzione normale , così ch e l 'ano malia .non . pl1Ò -ejs sere scoperta senza uin'esplorazione ·d·el tratto a limentare o U·l l esame radiolog ico. e'è tuttavia qoolche sin tomo nell'esame fisico che !PUÒ po-rtarci a sospettare l 'anomalia, come in un ca o ch e si presentò agli AA. per la cura. Paziente N. F., donna di 33 anni. Nulla di notevole 1niell 'anamnesi r em ota. Attualm.ernt e si lamenta di forti ·dolori a lla r egione mammaria sini1s tra, all 'ipocondrio sini.stroj, e vomito persiste·nte. Appetito norrr1.ale. Ha avuto rigurg iti a cidi e senso di nausea . Accusa un senso di peso e ·d i p ien.ezza \Ilell 'addo·m e alto. La pazi ente frequente1nentei vo•mita dopo i pasti e n e risente un s-0llievo.. Il vomito contiene a lim enti el bile ma non sang ue.. Notevole perdita di peso. L'e arnie obbiettivo ge11erale e dell 'addon1e 1particolarme·n te non dà nessl1n segno im portante. 1

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XXXIX, NuM. 26J

L',esame !radiol·o gico n1ostra un o s tomaco dilatato .c-0.n notevole difetto di riempimento n.ella g.ra1nde c urvatura a lla parte cardiale, esse·n do· im questo punto lo stomaco tirato verso la milza. Il b ario non segue il cor so normale ·del duodeno , ma rin1ane i1ella parle d estra.

Ricerche di laboratorio. Nulla ·di patologico n ell 'a11ali si delle urine. L '.ana lisi -d.el s u cco gastri co· rivela u.n 'ipe racidità; po·s itiva la ricerca delle emorragie occ·u lte; non ritenzio·n ·e. Il sondaggio duode11ale i1on so.ddisfacente una prima volba non fu ripetuto . L'esame.i delle feci .n on rivela nulla di patolog ioo. Glicemia 96,2 %0. Wassermainn n ega tiva. Si fa diagnosi ·di ulcera gastrica. nella parte della d e formità del fondo, nolala alla radiog rafi.a. Dopo url· trattam ento medico la pazi ente lascia l 'ospedale compl etamente rimessa. ~1a cinque mesi dopo, i1n seg11ito a ingestione di pomodo·ri, la paziente accusa nuovamente i sintomi prec.e.denti e vi1en e ricoverata per l 'opera• z1one. Si apre l '!ad·dome con un 'inciisio11e pararettale sinistr a d el marg~ne costal e a un dito sotto il li vello dell 'ombelico . Lo s tomaco è molto dilatato, così .anche il duodeno. Si nota una ade.nenza ·di notevole spessore e.be va dal fo11do dello ston1aco a l margine interno della milza; questo spiega il difetto di r iem:Pi111ento n otato a ll 'esame ra·diologico . La parete dello stomaco è 1norn1ale. Il colon ascendente comincia a livello d el bacino con un m esocolon distinto che si inserisoe sul lato d estro della colonn·a ve.rtebrale, raggiunge in alto il livello della terz.a vertebra l ombare dove si pi1e ga a S - colon l raverso fino a ll 'a1ngolo splenico, di qui !Si volge in basso per raggiungere la fossa iliaca sinistra. Da ·questo puiD.to ersso si dirige diago·n almente in .alto e ' 'er so lta1 linea mediana e di qui volge nuova1ne:nte in basso· fino a ragg iungere il bacino. Il colon. è tenuto jn questu posizio·n e da una membrana che lo fa aderire alla parete posteriore d ell 'addome a l disotto ·del masocolo·n trasverso . A livello del bacino comincia il sigma con u1n meso molto notevole. Quando si alza il col o11, Lrasverso si nota la n1ancanza d el mu scolo di Tre1itz, e inoltre il digiuno n on passa .attraverso il mesocolon. L 'intestililo tenue che occupa lo spazio sotto il colon trasve:nso ·n o.n l1a l 'ir1serzione mesenterica al lato norm,ale. Spostando il colon ascend ente a sinis tra e .p o·rta1ldo in basso il te nue e.b e riempi ei lo spazio tra il colon ascendente e la p.arete ·destr.ai dell 'addome, si può seguire il duo·de·no che passa sotto il l egamento gastroepatico e si continu.a col digiurno. Da questo l)Unto comincia il mesentere che si est ende in ])asso verso il bacino sul l ato d estro de l colon e d e.I m esocolon fino al cieco. Il mesentere1 è ~u fficie·ntemente 111n go p er 1)ermettere all'int€1 ,


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LA~No

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Nu~r.

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s lino ten ue di occu.p are la sua posizione normale, al disotto <lei colon trasverso, passando intorno al cieco. Il leg.a1m ento gastroepatico comprim,e l 'angolo duodeno-digiunale causando UJna notevole ... la i duodenale; :non ·Ci sono 1 egni di ulcera duodenale. Tenendo in co n id ~razion e i g randi vasi cl1c contimie il legan1enlo gastroepatico non lo si sezion.a e si fa inveoe una duo,d eno-dig iu·n oston1ia. Il quarto g iorno dopo l 'intervento cessa il vomito e la paziente '"'i r imette complet.am ent e lai ciando l 'ospedale. Co1nmenti. - La ca·usa della stasi duo denale in questo iea o è dovuta ad u·n a stenosi per aderenze dell 'arngolo duodeno-dig iuna le, le quali 11ar1r~o prodotto unl• dil-ital io11 e del dl10deno e econdariamente dello ston1.,a co. Il caso mostra le difficoltà ch e 'inieontrano n elle dispe1>sie o cure, in cui la vera causa è data da una anomalia con genita. La notevole anorn1alità d ella porzione cardiale dello stomaco cl1e simulava un ' ulcera , fu quella ch e fece o IJettare ullla iposizio11e anon1a la dell 'intestino tenu e. La trasposizione con.aenita dell 'inteistino tenue è dovuta probabi lmente ad un 'anomala ro tazione d,e l colon . R. MARTO E.

Sull'ulteriore destino del megacolon congenito operato. (ANscHuTz. Z erit. f. Chir., 1931, n. In , i). 912). C:on lra rian1ente a ll ~asserzione di Ask-Up1t1ar k cl1e avrebbe ~rorato ne·11a letteral;1ra mondiale oltanto 28 casi seguiti da 1 a 6 anni Petren ne raccoglie 102 casi ·degli ospedali svede i con risulta li lon lani ·da 1 a 25 a nni di 38 l ra ti.ali 1col m etodo c o11 ~ ervat ivo e di 29 operati. Q'u-Osti trova \ra fra i 38, n on o pera ti 24 g uariti o iniglio.rati, 5 poco migliorati, 6 n on migliora li o p eggiora ti , 4 m orti in seguito al m egac:olo11. Fra i 29 operati 13 g uariti o in io·liorati, 8 poco migliorati, 2 non m.iglio,ra ti o }Jeggiora li , 6 m-0rti. Cioè i avrebbe col trattamento con . ervativo un. buon risultato in ciTlca i 2 /3 , 11egli op er.ati soltanto in cirCJa1 la metà. Si deve pen sare ch e i casi operati so·n o certamente i più gra,ri ed inoltre si può contrap•porre I.a tati ti.c:a di Lowein tein ch e su 59 casi tra ttati col m etodo con servativo ha avuto iJ 66 % di morte e alo il 12 % di g uarig ion,e e cruella di Neugeb,a.uier ch e ha a vuto il 68 % di mo1te e solo il 6 % ·di guarigio,n e. L ' A. riferi scie su 20 e.asi di m·egacolo,n congeJl.i lo. Ci1"ca la pato,o-en esi essa I) UÒ es.ser e varia: o~tacoli .al passaggio, m eccanici costanti o intern1ittenti (ing'Ln occl1ia m enti , forma zioni di hriglie, alterazio1n i m esenteriali) : m alformazioni della sfera •caudale (n1eg.a colon idiopatico accon1pagnato da altre n1alformazioni); alterazio11i spasticl1e in r elaz io11e C·O n cau se nervose, acaJonia di Lehma1111 i)er cui lo sfinter e intérno 1

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SEZIONE PR.\TlCA

dell'ano o pelvi rettale non si apre a causa di u11 'alte-razione riflessa). Nel 1907 P erthes e n el 1911 Konietzny mise,r o in evidenza il fattore meccanico. Nei suoi casi operati la sie.de d·el m egacolon era n ella fle ssura sigmoidea che era soltanto in 3 n ormale. In t utti ha praticato la • re ez1one;. Crede ch e 11a1 dilatazione r ettale ch·e a ccompagna il meg·acoJon ia semplicemie n te 111eccanica dovuta .a m.a ncanza di potenz.a p eristaltica de l colon per cui si 11anno· a cc.umuli fecali n el1'ampolla rettale ed a l disopra. Anche le dil1a... tazioni ed ipertrofie della ve.s cica crede che iano in rapporto con un fattore m eccanico piuttosto che •c on alte.razioni n -ervose. Lehmann ed a ltri avendo osservia·t e delle recidive 1c.on la I'esezione c.olica cr edo110 che la causa ·d·ella malattia sia ·u n di sturbo funziona le degli s fin1teri . I risultati dell 'A. parlano contro q.UJe ta a· erzione. . Dal suo materiale ha ch e ·di 16 casi ·operati e controlla ti poi diéll 2 anni a 30 solo uno 11a avuto 1cattivo esito, ·dovuto ad un restring in11ento del punto di r esezionie. Gl i altri 15 lw nno avuto come risultato d uraturo: funzione intestina le normale, possibilità di lavorare, stato gen erale buono subiettivo ed obiettivo. Anche lo tato idrocefalico, si è in un caso migliorato dopo 1'operazione. Di questi 15 casi con buon ifi ultato su 16, furon.o trattati 12 .con la a spoT'lazione radicale, in più ten1rpi, J ,cJJ a fl es ura siL)·n1oidea, un1a volta d of'O un 'o· J)erazione palliativa (ciecostomia, anastomosi dell a1 flessura) .... eguita da r esezione non ra dicale della fl e ·ura, fu fatta una colectomia toLale; due volte fu fatta l 'a !)Ortazione radicale del m ega Lr.a v•e rso. ei 12 casi fu adoperato il tipico· metodo di l\1ikulicz as1)o ttando p er la chiui ura dell 'ano pret-erniatura le in alcuni bambini da 2 a 4 n11e. . i p er attend·e r e un miglio ra m ento d1ello tata g·ene.rale cl1e su ssegu e alla disinto·s sicazione. Crede ch e la r esezion,e sia Lai o·p erazione di celta peir il megacolon come 11anno anch e ._o lenuto Nie1Ugeb au er e Laqua: r e ezione fatta in più t en1pi secondo il m etodo di Mikuliez. Anch·e n ei tra ttati il metodo in più t empi· vie· n e ripor tato come la ;regola e quello in un tempo comie l 'eccezione. Com.e prielimin.are si l) UÒ a dopera re Ja ciecostomia. Anch e la tatit ica reoente di A k-Urpmark dà u 21 resezioni in un tempo 9 ·m orti e su 10 in più tempi 3 m•Orti. · ei suoi 20 ca i la r esezionie fu fatta 1 volta j11 u11 alo, ten11)0 sen za n1orte, 1 volta in l)iù t empi a tipiÒa1 .sieinza morte ·e 18 volte la Li pi e.a resez ione all.a l\ilikulicz co11 2 morti . l J1n o di quei ti 1norì per una fistola t ercoracea conis ecutiva ad un difetto di tecnica; l'altro .a veva ·una dila tazione del tr.asver o ,e discendente : era stata fatta una cieco· to mia e la r e. . . .' . séz1or11e venne com1JLuta· in p1u te·m 1p1. ' I ·risiultati a distanzà ·di 16 ca i operati dann'o 1

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15 gu.arigionii ed un insuccesso che C·On~r?n­ tati con quelli di Ask-Upmark consecutivi _a vesezioni o·d anasto mosi, sono certam·e nte mial.iori (su 30, 10 in successi). ti Intanto può ancor.a rilevarsi dai. b.u oni risu.ltaLi così ottenuti ch·e nel m eg,aSI.gma congenito no·n sia l 'operaz i~ne .d i scelta la cole·~..­ tomia totale che ha suscitato proteste da varie parti (Ende.rlren, Payr ed altri) e 1che 1ancbe dalla statistica di Ask-U·p mark ·dà alta mortalità e cattivi risul'tati definitivi. 1

R.

BRANCATI.

Ricerche sperimentali sulla tecnica delle resezioni gastro-intestinali. (IDuBOURG, Bordeaux chirurgical, n . 2, aprile 1931). L 'A. ha eseguito ricerche sperimentali sulla ter..nioa delle resezioni gastro-intestinali. Le sue osservazioni sono costituite da 22 operazioni gastri1che e intestinali (.an.astom..osi intesti.n ali termino-terminali e resezioni piloro-gastrich e .alla Billro1th II). E ·dà 7 casi clinici . Non ha operato altro ch e sul tenue e sullo stom.a co. Basandosi su qu,e sto materiale egli ba tratto le seguenti con clusioni: ] ) Sull 'evoluzione della natura intestinale o gastr.o-irntestin.ale. La· mucosa cicatrizza 1come l 'eipidermid·ei in una ferita che cicatrizza pe·r 2a intenzione; al 4° giorno le mucose sono soltanto in contiguità, all '8° si stabilisce la conti nuità m ediante un unico strato di cellule, verso il 12° appariscono delle villosità ch e verso il 16° si trovano più numerose e si accompagnano a cripte a ghiandole a formazioni cistiche. La muscolaris muoosae degen era ed è sostituita totalmente da connettivo neo formato; tale tessuto di cicatrice si form1a princip:a lmente a carico della sottomucosa, il connettivo so·ttosieirosoi vi parteciipa solo a c.oessoriamente e avrebbe funzione vicariante. Ogni sutlllfa gastro-intestinale è infetta e là infezione è por· tata e mantenuta d.a i fili perforanti. 2) Sul. valore dei metodi di scbia.cciamento. Essi sono responsabili di lesioni gravi della parete in tutti i suoi strati. Tali lesioni favoriscono lo stabilirsi ed il permanere dell 'infezione e provocano una inibizione dei processi di rigenerazione. Co.n cluden·d o rispetto ai meto·di senza schiacciamento provocano un ritardo nella cicatrizzazione e una maggiore gravità della inevitabile infezion·e delle suture. 3) Valore comparativo tra i metodi di sutura: Pum,t o di Conmel, punto p eirforante totale, punto perforante parziale extra-mucoso. Il punto di Connel è r esponsabi1e di lesioni a naloghe , ma molto meno aocentuate, a quelle degli schiacciatori, inoltre esso drena all 'estern o ver so il peritoneo, l 'infezion·ei; il punto perforante totale traumatizza poco i tessuti e la cicatrizzazion·e è più ra pida ch·e con il Connel

.p1erò dr~na anch'es so, verso il pe1ritoneo, I 'infezione; il punto parziale extra muco.so, traumatizza poco i ressu~i ~me il 1precede·n~~, h~ su ques_to il vantaggio d1 non drenare l 1nfez1one all ' esterno . Esso è il migliore. 4) Valore comparativo fra materiale di sutura riassorbibile e non riassorbibile. Coll 'impiego del primo la durata dell 'infezione è notevolmente diminuita. Ricerche b,atteriologiche . - Ha riceTcato lo stato microbico della cavità peri torte.a le nel · corso di resezioni piloro-gastriche e giunge alle seguenti con·cl usi on i. 1) Non esist.e nessuna tecnica capace di evitare la contaminazione del peritoneo nel corso di resezioni piloiro gastrich e . 2) Il poter e patogeno di questi germi è molto attenuato, inoculati in cavie, sorci , ratti bi.an chi n on h.a mai con statato r eazioni ge' qu·a lche lieve reazione locale. n erali, solo 3) La lesione ch e ha d,et ermin.ato l 'intervento sembrer ebbe non avere influenza sulla virulenza dei germi ahe si è dimostrala eguale in 5 casi di ulcera gastrica, 2 casi di ca.n .c.ro ·d ello stomaco. 4) Il m ateriale prelevato da superfici di sezione iodate è sempr·e risultato sterile, sia n ell ' Ltomo ch e n el crine salvo in u·n caso (cane). 1

Infezione delle suture e complicazioni postoperatorie. - Molte comnlicazioni locali postop·eratorie sono d-ovute all 'infezion e; esse talora po:Ssono apparire sotto forma di semplici acci·d enti m eccanici 0 con una passeggera elevazione t ermica ·dal 6° al 10° g iorno . L'infezione delle suture sta anch e secondo gli autori alla ba1s.e d elle .c,o mplicanze cardiaco-polmonari ed i germi raggiungono i polmoni il più spesso per I.a via linfa tica. B. PAGGI.

SANGUE. L'anemia essenziale ipocromica (cloranemia achilica) e i suoi rapporti con l'anemia • • pern1c1osa. (S cHULTEN. l\1iin[c~.

Med. Woc'h ., 22 apr. 1932).

D.a qualch e ,a nn.o è d·e scritto· um quadro · em1a tologico che compare di solito nelle donne di m ezz.a età, ied è cara tterizzato da un'anemia ip·o cro·mica .e mi1c.rocitaria, ch ei si trascina per .anni, 1a1ccomp:1gnan.dosi .a distu·r bi varii da parte· ·dello stomaco. Questa forma morbosa è stata b.attezzata dag li Autori in modo diver so, e si è parlato di clorosi, di clor.anerr1ia a chilioa•, ecic. : ma lo Schulten, fondandosi su quelli che so·n o i caratt·e ri principali della m .a lattia e· i più e ssenziali alla .diag nosi, parla di an.emia essenziale, p·ercbè D·Otn si tratta ·di form.a sin tomati·cia , ipocromica)· in quanto alla microcitosi, essa non m erita di irientrare nel titolo, perchè è un attributo assai frequente ma non cois tante. 1


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SEZIONE PRATICA

Nell'.atllairrunesi di questi malati si ritrovano mula ve rso ·sinistra e r eazione mieloide; poi i ha caduta della tempeTatura, .dimirnrutiione tutti i sim tomi dell 'anemia in geneire (debolezza, febbre, vertigini, ecc.) non esclusi quel- del numero de i leu cociti con linfocitosi relali che si ritengono icaratteristici dell 'anem ia tiva. P erò se le dosi non sono· elevate si può perniciosa, come il bruciore d ella ling l1:a•, le iavere leucopenia con numerosi eritroblasti. Lo pares tesie delle estremità, ecc.; onde è fre- ste so 1Si può avere in alcune setticemie leucoquente la confusione diagnostica co n quest ' ul- peniche. Circa il mecca:n.ism·o ·d i queste modificaziotima forma morbosa. rD ifficile è il differenziare queste forme di ni, Freund e Grafe hanno v·e duto ohe la moanemia j,pocromica da quelle dovute ad emor- . dificazio·n e della temperatura e deil metaboliragie: si tratta di emorragie ~che hanr10 pro- smo proteico non si hanno n·ella cavia per a' 'ocato uno stato anemico, o di un 'ratnerrtia che i ione di proteine batterich e se si seziona il misi accompagna alle emorragie? La dec i·sion e è dollo cervica le e Holf e Linhardt, n ellre medesime condizioni, hanno veduto che mancaspesso ardua . In qua111to alla diminuzione dell 'indi ce emo- no l 'interu a leucocitosi e la ·deviazione ·della globi11ico ch e talora si osserva in casi di acJ1i- formula , ch e in·vece :ci sono se la sezione del lia gastrica, dobbiamo considerarla com e uina midollo è stata fatta solo da un lato (emisemanifestaz ion e m eno marcat;a d ella tessa m.a- zion e). Da questo si d eve d edurre ch e le modificazioni leucocitarie da proteine b atteriche lattia . Le condizioni gene rali del tJazien te n on l1anono r egolate da centri vegetativi posti nelle· no nulla di cara tteristi co : il pallore •n on a - vie ch e attrave rsano il miidollo cervicale. Hoff !'-urne m a i la tinta g iallastra caratteristica d el e Linl1ardt h an.n o· con statato leu cocitosi .. con d eviazione a sinistra e r eazion e mieloide do·p o Bicrmer. In quanto a ll 'esame. fun zio·na le d ello sto- iniezion e di aria n ei ventricoli per la ventrin1aco, esso ·dà in gen ere dei valori bassissimi culogriaifi.a e qu·esta reazione è stata veduta di acido cloridri co e di acidità Lot,ale, m a pure da Rosenow (ma n el coniglio) dopo punl 'a.chilia non è un sintoma costante. tura ·d ella r egion·e dien ce fa lica. ono invece n otevolm ente frequenti lei tromDa ulteriori esperien ze di Ho ff e Linhardt bosi. La m a l.attia decorre coo piccole tempe- risulta una n etta indipend.en za d ella 11eucocirature ell e fan.no pcn are alla tubercolosi e altosi ·dalla iperp ire sia . 1'endocardite leint.a. R osen ovv ha veduto u.n a leucocitosi n eutroNel sang ue si trova il r eperto di una ani- fila per puntura del corpo ,striato, d el talamo sorito i, co11 preV'alenza delle em azie pi ccole e dell ' ipotia·la mo e da questo con:clude per una (microc itosi); il valore globulare è basso. influ,e nza n ervosa sulla morfologi.a. del safioaue Importa nte il criterio terapeuti co : queste lr''d em.ette I '~po tesi di UJil disturbo circolaanemie reag isco110 m eravigliosamente all 'azio- torio cer ebrale n elle leucemie . n e d ei preparati anorgaiDici di ferro, ad a lte L ' A. ha studiato un acromegalico con altedo i g iornaliere; s i ottengono così d elle g ua- razioni subleu cemich e ·del sang ue e ch e un rì o-ioni o per lo m eno de lle remissioni pro- anno dopo divenn1e veram ein:te leu·c emico. lu~gat~ ; ma le ricadute non sono rare. È di.fMoser ba veduto :casi ·d i Parkinson po·stenficile ch e questa terapia non riesca, tuttav1a cefalitico e di tumore miesen cefali co con leuse ne ha qualche eserrupio. rocitosi , n eutrofilia eJ d eviazione della formuSebbene, d·a1 un punto di vista teorico, sia la verso sinist:ria.1. 1necessario manten ere n ettamente divise tra Oregia, T ornese.a e Ro·m a:n • e poi Grecco loro l 'an emia perniciosa, dall 'an. i pocromi ca hanno veduto delle modificazioni d ella foressenziale, tuttavia bi sogna am·m ettere ch e e- mula ematica .dopo puntura lombare. Orectica sistano tra loro -d elle relazi0ll1i assai strette, e Dreaaomir ha nno veduto· modificazioni d·elgia.cch è le si vedono comparire con frequenza la for~ula lemcocitaria dopo iniezioni di aria nella stessa famiglia, probabilmente ~n rap- nel cavo craniora chideo. porto con uno 1Stato eredita.r io costituzionale Castex, in collab orazion e con Ontosed1a, ha comune. V. SERRA. · veduto in 25 casi, dopo pu:ntuna· della cisterna, leucopenia n ella prima ora, d alla 3a alla 6a La funzione del sistema nervoso centrale or.a l1eu1cocito·si co·n in dipenden z.a fra m.o.difi. sulla regolazione della formula ematica. e.azione ematica e teimperatura. Sistema n ervoso, cen·t rale e formula rossa. (M. R. CASTEX. Le sang., n. 6, 1931). Castex ha ·emesso 1'ipotesi che la sin·drome di Da poco t empo, si conosce l 'importanza d el Gerobock o poli.citeimiia ipertonica fosse una indro'm \e dien cefalic.a . Ci sono poi delle os.sistema ne rvoso n ell1a1 d·e termitnazio·n e della forervazio·n i ch e stanno a favore .d i quest 'ipot esi: mula ematica. Sistema n ervoso centrale e formula l eucoci- l1e policitemie emoz ionali, da ese:rcizio fi sico, taria. - Le proteine batreriche iniettate all 'uo- da freddo e da asfissia osse rvate da Can·n on e mo provocano febbre e levata , leu cocitosi as- Isquierdo; la poliglobulia vi'....ta da Schulbof, soluta con n eutrofilia, deviazione d ella for- Germa.nowitch, l\1ade1 e W olff e alt ri n el de1

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corso d·ell'encef.a lite epide n1ica; la co,m par sa di normo1b lasti ve1d·u ta d.a Rosenow in animali do.p o puntura oe;reb1rale. La polig·lobulia è stata veduta in molte n1alatti.e endocri!n·e e Gunther h1ai insi,s;tito Sl1llia su a o·r igine ipotala1nica. Mecht e Weil hanno ' 'e1duto una policitemia in rapporto con un tr.aum.a . Urrecchi.a ha studiato il 1cervello 1d ei ca;rdiaci veri e sostie n e la origine oereb·r.ale dei si·n tomi. Guill.ain, Lecl1e·lle e Garcin h a nno· veduto la poliglobulia nelle sindromi.i ipo·f isarie . Castex e On.to seda 11anno veduto, d opo· puntura 1d1ell.a c~sterna, oligo·cite.mii.a senza idremia, senza aumento di volume d el sang ue e senza distruzio n·e critica d elle em 1a:Zie (pro·b abilm·ente si accompagna ad .a ccumulo di en1azie negli organi a·ddominali). Da tutte quest ei osservazio:nii .clinich e e sperimentali Cas tex conclude p er l 'esistenz.a di una reg olazione ne)r vo;sa d ella formula emati'ca· e ritien1e esistente I.a corr el azi on·e fra sistema neurovegetativo. .e_i sistema r eticoloen·doteliale messe in evi:d.e1n1z1a d.a11e esperienze di H.andel e Nalet. R. L usENA . 1

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L'istamina nel trattamento delle anemie e achilie gastriche. (H.

J. G.ARCiA 0RCOYEN, A. L oPEZ ·F ERNANDEZ. Arahiv. de 1\1 ed. Cir. y Espec., 6 febb1r.a io 1932). MoGENA,

So·n o n,oti i b ein.eifici effetti che ha l 'istamina sug·li infermi còn .acl1ilia. Gli AA. hanno provato a somministraTla per via o.rale, seguendo le espe1rienze ·di P.al, per oomprovare la rapida ri'gen e,razio1111e eniatvc·a .ohe n e consegu.e : a diversi infie.rmi, 1seinza reoenti en»orna'.g ie, h1a nno ·dato per os da dieci a venti milligram:mi di istamina pro die, 1osseTvando og·ni otto g ioirni le n1odifi:cazioni del qu.adro ematièo: si Ji.otò. un aumento considerevole dei globuli rossi, che talvolta raggiunse circa un milio~ ne: a pa.r te poi il n1igliora1mento dell 'appetito e 1d ello stato g·en era le. Sperime·n talmente h anno ' controllato quie·sto a urr1ento di emazie in conigli sottop osti a salassi : han.no visto così ch e i conigli t naittati con istamina r e:cuperHv.a·n o rr1olto più rapidan1ente il numero delle .e1n.azie µrjnìitivo cl1e n o n i conig li ch e no11 erano sottoposti a l trattame,n to· istaminico. In qua·n to a.g li infern1i ·e.on achilia non can.cero'Sa ha·n no u sato l 'istan1ina sia ·per via sottocutanea, da tre .a c inq11e decimi di mgr. in due voltei prima dei pasti , sia per ' 'ia 0 rale alla d ose ·d i di·eci-venti mgr. ·p rim.a d ei pasti. I risultati più brillanti furon o· ottenuti neg li acl1ilici co·n colite: in ·questi si ·ebbe un pro·n to mig'lioramento con diminuzione id ei dolori e d ei fenom·eni nervosi , sparizione del n11U·co dalle feci, n1ig·lioramento d ello st ato gene r.a l e. Risultati 1Si,111ili ebbero in a l cune diarree con achilia di origi•ne non tubercolare, cl1e erano rimast e insensibili a l tr.atta111ento 1

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cion H Cl e con i comuni m 1ezzi terapeutici. Nelle diià.ir.:ree ·d ei.. tubercolosi con gastrite achilica e con rispo·sta negati,ra filla pro-ya istan1inica nòn otten.ri.ero n essun risultato favorevole se si eccetua UJil lieve mig·lioramento d ell 'appetito e ·dellG stato gen erale . . Negli inf.e:mni .astenici, inapp etenti , con stomaco ipoton~c.o otten;n .e ro buoni risultati dov.u ti, ,secondo g·li AA., all 'aurn·ento d el perista,ltismo e del tono gastrico con co1n·s.eguente Tapi.do svu.o tamento del oonte·nuto g.astrico. G. LA CAVA..

PELLE. L'eczema: queJlo che sappiamo .e che non • sappiamo. (1\. SABOURAUD. Presse Méd., 10 febbraio 1832). Turtte ,l e lesio·n i qualificate un te•m po co m.e 1

ecz·em.a hamJ1o, dal punto 1di vi sta a na tomi1co, un punto comune, l 'exoserosi. Che 1si tratti di eczemi di cui I.a cau sa .è ignorata, o di una d eirmite ·p1rofessionale, o a·nche di un.a in fezion1e r8CZ·e matigen.a di superficie, ciò ch e •caratterizza la lesione anatomica1rnien.te è l 'ed ema epide.rmico,: I.a spongi1o si , 1produ cen te la vescicola. È qUiesto1 un .proc.e1s.so di r.eazione 1cutanea comUJile · .ai mille cause esterne <liff,er·enti , a n1Jille a·ntigeni, processo di 1reazione che si Titrov.a anch e i.n lesioni ch1e non fanno p.arte de-11 'antico..eczema. · . iD.al punto di vista 1clinioo l 'amtioo ·ecz·ema si è a po co a poco smembrato . Una enorme parte d ei fatti ch e prima si qualifi cav.ano con queisto nome dipen1de 1da cause microbich e, con1e la p itiriasi steatoide, la coroina seb o·r roica di Unn.a , l e infezio11i impetig jnose cronich e, ecc. Altri vecchi 1eczemi sono di n.a tura lnicosica, co1n·e la pitiriasi semplice, l 'e,czema . m .a rgin.ato1 di Rebr1a, le tricofizi e plantari e palrr1.a11'i, l 'a·ntico eczema i per ch eratosico intertri:g inos·o d ei pollici e tutte le oidiofizie. Una seco·n da ed enorme1 parte ·d ell 'eczem.a , prim.a oonsider.ata rc om·e n11alattia da oa.u s,a intero.a, si è staccata da esso a misu.ra cl1e si è pot·urta provarn·e l 'origine est eirn.a ·e tr.aumat1 ca. Sono l e derm.atosi professionali, in g·ener e le d ermatosi d.a sen sibilizz1a1zione . Ch e resta· allora del veccl1io eczema? R e1sta!1 10. tutte le· ·dermiti rosse .a te·n idenza essud.ativa ed in seguito esfoliativa di cui la cau sa 1ci :r.etsta scono1sciuta. In effetti, .a misura ch e noi riconosoia1no u.n .a causa preci1sa ad un,a in.al.atti.a ·di ioui sconoscev.am.o l a preci sai n.aturra, questa 1m1alattia prende naturalmentei il •n ome ·della su.a c-au sa. E questo è g i1u is to, perch è n1an mano ch e le co!Ilo· ciamo me.g lio noi ' 1 edi.amo •Ogni specie d.efi:n.i ta 1del vecchio ecz.ema p1ren1d e1re d ei sinton1i cliniic.i un po ' differenti e differenzi1ali. A misura ch e la cau sai delle affezioni si chiarisce, aip1p rendian10 a differ en ziarla a occhio n,u,do . 1

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SEZ IONE PRA1'JCA

dose di O, I em e ., aumen.ta11do questa ad ogr1i torie , ,cJ1e si din1ostrano b·en g ranulanti , e iniezione di O, I cc. fino a g iu:ngere a 1 cc. ri- obliterazion e <l·ell·ai cavità p r 0d otta da ll 'interpetendo se n ecessario la seri·e delle i:ni1ez ioni vento, con parziale r ista bilimento d ella circoladopo una .settima·n a di interva llo·. I seni fistozio·n e san g ui g·n a lqcale. lo~ i .erano irrigati ogni ± g ior.n i con soluzione I risultati n e.g itivi furono. dovuti l) ÌÙ ad erconten~nte il prin cipio attivo oppure le ferite, rore n ell ' indicazione e 11ell ' esten sione d el t raterano im.p regnate con ga rza imp r egnata nella tamento .c.h iru.rgico che a d in efficacia ·d el soluzione s tessa. L 'applicazione d elle larve vitrat tan1ento con la r ve. :E: perciò cl1e se si .d esiventi si fa ceva solo nei casi di infezioni gravi dera ottenere buoni ris ultati, biso·gna eisattao d atanti da lungo tempo. Dei 200 casi tratta- mente stUJdiare \ da l :p unto di v ista chirurgico ti in 183 si e bbe g uarigione duratura: la g uail caso individuale .ed esat tam ente eseguire l 'inrigione si ebbe in questi cas.~ n ella media di te ry;ento cl1e precede il trattarr1ento con larve. 6 se1tti1na n e . Dei casi con risultato n egativo 8 Ed .è a questa .c onc lusion e cl1e noi sottoscrino11 ebbero a lcun 11ùig lioran1ento, u110 inorì vi·a.r110 volenti eri. La cura co1n larve potrà esper degen erazione an1iloid.e constatata a ll 'a u- sere, a quanto dicono g li AA. a111ericani, lin top ia, g li altri ebbero recidiva e son o ancora ottimo coa diuvante per la guarig ione d elle f1e so tto trattamento. rite prodotte ·d all'intervento operatorio, n1a Gli AA., dall 'i-nsie 1ne d elle osserv<.lzioni fatno11 potrà m.ai, e sar ebbe ingenuo il crederlo, te, con c lu·dono cl1e nei casi di osteon1i elite, in por iare di per sè solo alla guarig ione. Il tratc ui l ' inter essamento d el periostio è inolto tamento chirurg ico è e sarà ancora forse per esteso, ·con ·p resenza di un involucr o cl1e cir: lungo tempo l 'uni.ca c ura di questa malattia , co11da l 'intera c irconferenza d ell ' osso, in quei contro la quale sovente i mezzi, che il medico casi c ioè in· .c.u i la rin1ozione chirurg ica d.e ]ha a s ua di:s.posizione, rie- con o vani . l 'o ~ O risulta particolarmente difficile, si l1a G. LA CAVA. co11 la c ura s u.dde crit ta la g uarigion e n ell '88 per cento d ei oa i. Sono invece re i t enti a q·uieNOTIZIA BIBLIOGRAFICA. la fo rma di terapia l 'osteomi elite d elle ossa tarsali le osteomieliti d a s tafilococco emolili' · treptococco en1olitic-0 per l 'a lta viru- P 1E n RE- oEL DES CFIA lVlPS. Electrocardiograpliie co e da clin.igue. Vol . i11- 8° di J)agg. 1-1 92. Masson lenza di questi germi e le osteomieliti di oriéd., Paris, 1932. Frs. 30. g ine t.b ..c . In queste ultirne solo i ge~n 1i che l1anno infettato secondariamente la ferita ve·n È UJJ1 breve manuale· o''e son o s u·c cintagono ad essere di s trutti~· Son o. a n cl1e l~n! i . ~ r11ente raccolte le p iù importiamti e fond.a111enguarire i pazienti con fo colai os teom1el1tic1 ta li cognizioni re la ti ve alla tecni ca elettrocar n1ultipli disoominati, perch è in ta li casi e~iste dio,g rafica e a ll 'interipretazione d elle principali uria infezione latente d ella massa sa:ng m g11a modific azioni fi siologic he e ·p atologich e d egli cl1e abbassa i pot eri ·di r esistenza organica; e elettrocardiogram1ni. Inter essanti dal p unto ·di i .casi molto avanzati e molto c ronici , nei quali vi sta te·cnico i d ati relativi alla ma1niera corl 'esistenz·a di ·un<.l a 1niloidosi generalizzata r enretta di raccogli ere e ·r egistrare i tracci.a:ti ed erà il trattamento nullo. lettrici del cu ore, a ll:u so degli appar.e cchi , a i Atten zione deve esser e 1)0 la nel prevenire modi di ovviare a i princip<lli dife tti e a lle più cl1e la ferita g uarisca tro·p po rapidamente : la ·c,omuni cau se di errore. Lo studio d e lle arito-uaricr ion e di essa d eve incominciare da l fon- ..mii.e, ch e costituiva sino ad ora in n1a•n .uali di do e ~pesso è n.e cessario ri~prire g li ~tr~ti s uquesto tipo la parte più import.a nte del laperfic iali ·d ella ferita ch e si e rano. ch1us1 .. voro, ·p ur essendo svolto sufficientemente e Con lo stesso m etodo son o stati trattati a l- con intendimento pr1atico e, 'con chiarezza, è c uni pazie nt i .e.on ulceri croniche d elle gamb e, piuttosto limitato . Del resto, questo è stato· apco11 ir1fezioni d ella ma!stoide e d ell 'orecchio ·p unto l 'intendim·e.nto ·d ell 'autore il qu.a le l1a rnedio. Ma sa.r ebb e prematuro pa.rlare d ei ri- voluto dare n el s uo manuale più larga parte sulta ti ch e si son o finora dimostra.t i molto ad altri importantt e pilì moderni c.apitol~ de l ~ buoni,' dato il p iccolo nUJmero ·di pazienti così 1'el ettro·c ar.diografia, anch e per.eh è sul caprtolo , trattati . certo inter essante, d elle a ritmie esistono tra ttazio·n i ·ampie, diffuse ·ei complete a n cl1e re* ** Dello stesso a r gomento si oc.oupailo n el rn e- centi e d 'a ltra parte in qu·esti ultimi ten1pi d esimo periodico E. W1LSON C. DoA.N, Mrr.: poco' si è aggiunto ,_ in que~s to ~.affilpo, ·di nuoLEn, i qua li h a·nno curato co1 n .a ppl1c:az1011e. di vo a l brilba1n te a1·g·o mento.. L interesse dello -larve di Lucilia Se racata ·e: di Phormia. Regirta studio e lettrocardiografico ~ stato· r i chia 111ato 26 casi di osteon1ieliti cronich e e a cute in bam - dal! 'autore su altri campi ch e son o attua lmente aIJ,cora in svilu1ppo, ma ch e, è probabil~, bini e a·d ulti. H annb ottenuto la g uarig ione i11 c ostituir<ln1no tra br.ev·e il più impor tante canf22 casi: il tem·po medio .di guarigio~.e per ~l! po di osscrvazionei e ·d i ricerca in diretto rapa duil ti è stato di 10 settima:ne, i)er i b1amb1n1 . di 7 settimane. Il trattamento suddetto produ- porto ·co n I.a pratica cliniaa.. È in base a u11 tal e co11cetto seguito dalce u11 rapido miglioramento d elle ferite ope.r a1

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« IL POLICLINICO »

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da notare a n cl1 e 'è l1e spesso r1ella convale. cenza d ella scarlatti11a si ved ono r eazioni di Dick positive•. E i . . tono ,a nch e i)seu<lor e.azioni di Dick; ma seco11do l 'A. son o così · rare da essere senza grande importanza. · . . I tenLa tivi di ottenerei d alla tossina streptococcic.a u·n tossoide m.e diante la formalinizzazione della tossina co mte ha fatto Ramon per la ,d ifterite non hanno avuto applicazione pe~ch è non si è avuta immunità col su10 uiso. Con questo l 'A. non intend·ei n eg.are l 'importanza d ella r eaiione1di Dick ch e ha permesso di ridurre notevoln11e nt 0 la n1orbilità delle infermiere ad·dette alla cura d ei' bambini scarlattine i. :È importante 11otare ch e n ei primi m €lSi di ,,ita m.a n ca la r eazion e di Dick a·n ch e per quantità g r ande di tossina eritrogena . Ques ta .a1ssenza di r eazione non dirpende da pre enza ·di antitossina d erivante; dalla inadre. La compa rsa d ella sensibilità è in rapporto oon l 'assorbimento da p arte del bamh·i no di tossin.a streptococcica attra, 1 erso le vie respiratorie, secondo· Coo1k, il quale ha v,eid uto la reazione div·e ntare positiva in un· bai;n:bino in~n si­ bile, ra1l qua le era 'stato iniettato -siero ....dì pe rsona sen sibil e. L' A. n on approva il concetto a llergico d ella scarlattina . Non è provato ch e la ·d esquan1azione de1lla scarlattina ia l egata a ll ' eritema, perchè si è avuta in casi di angina scarlattinosa sen za eruzione. R. LpsENA. , 1

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L'ATTUALI T 'A TERAPEUTI CA Il trattamento deJJ"osteomielite cronica con il p1·ineipio attivo delle larve di 1nuscidi. (S. LrvI ~GSTO N e L. PRINCE . Journ . Am. M éd. r1ss., 2 aprile 1932). Oss·e rvazioni s ull 'azion e Q.ei verrni viventi (la rve cli 1nuscidi) sulle ferite u ppuranti n,o n son o nu ove, esse sono veccl1ie quanto la m eùi c i11a. Già Ambrogio Paré, n el sedicesimo secolo, ave;va os~rvato come rapidamente guarissero le ferite in c ui d ei 111uscidi a·v essero· d epositato le loro uova . E Larrey, il famoso cJiirl_].rgo ·di Napoleon e, a,reva notato la rapida cicatrizzazione delle ferite ch e contenevano larve ·di m{)·Sch e, Malgaigne n el 184 7 fece una r elazione r ig u.a rd,a n te l 'azio,n e dei .bachi n el tr.atta111 ento delle fratture com,plicate. Sc ientific.am ente i b.achi furo110 ' per la prjn·1a volta u sa ti come antisettici viventi dal Baer, medico militare dell 'Arm ata a1neric.ana in Europa, durante 1'ultima g uerra. Questo A. aveYa n ota to con1e a lcuni solda ti feriti e rin1 as ti an ch e per ·una settim.ana sul ca1\1J)O di ba t la o-]ia priYi di assistenza, tra sportati al0

l 'ospedale base n o11 presen ta,ra no febbre n èal cun segno di sepsi. .. Rirnovend9 g li indun1enti fu sorpreso net notare ch e le · ferite erano piene di la rve, apparenten1ente qu elle di moscone ; fatta la toilettealle ferite queste apparivano ben granulanti e tend enti alla g ùarigio,n e invece di present.are ,. come ,di solito., d el 1).US e d ei detriti. Queste osservazioni spiin sero il !Baer a sperimentare con vermi vive·nti , applicando larve di mosch e in casi di osteomielite piogena e tubercolare : usò il trattamento in 87 casi - e dai risultati otte·n uti concluse ,e.b e i bachi 11ossono riten·e r si di un enorn1 e aiuit o n ella cl1ra cl1irurgi ca d ella osteomielite c ronica e forse il metodo più efficace per guarire p ermanentemente l e estese lesioni di continuo ch e essa provoca. Secondo il Baer i bachi, con la lor0r azione digestiva, ripuliscono la ferita , come. m eglio in altro modo tnon potrebbe farsi, da~ ininuti framn1enti ossei che residuano in sitod opo l 'intervento, e qu esto è l1n fattore di notevol e importanza per la g ua rigione ~ Inoltre-produ cono l 'alca linità d ella ferita e o·st.acolano. così lo · svilll!ppo dei g~rmi patoge ni. Essi J1fO ... b abilmente agiscono per me.ccanismi biochi1n i~. c i più fini e cau sano una r eazione ]ocal€ con,_, trAsta111.e lo sviluppo d ei ge1rmi. Gli AA. r iprend e11do le osservazion i del Baer,. o ervarono ch e i b€n efi ci ris ultati otten.uti ' COrt ! 'appli cazione di larve, continuano anche se le larve m uoiono : imm aginarono quindi ch e l 'a.zione di queste non fo sse m e,ccanica bensì fosse in cAusa un nuovo agente, che si sviluppassea ttraverso il contatto dci bachi viventi con i.e tessuti e clte qu esto fo s e il vero acrente cura-. tivo. Ed infatti, us ando i filtrati di larve iw {'U]tura p estate, otten.n,e ro i n1ede.si1ni buo11i ri. ultati . Videro inoltre ch e questi s tessi filtrati, inessi in contatto con culture di b,att"eri piogeni iin. capsule P etri , d istrugg·evano l e c ultui.& stesse. In. un primo tempo g li AA. pensarono ch e questo nuovo agente fo·sse un batteriofago. rr1a qual).do videro ch e l a sterili 7.zazio11e non in ta cr.-ava la potenzn battericida d el filtra to furono spinti a pe11s.are ch e si trattasse invrce,di u·n principio attivo . Sono ora alla ifi cerGa1 dell:a1 costituzione chimi ca di esso. Hanno :con questo :principio attivo trattato 200 casi . 'di~ adulti co·n. lesioni cr o11ich e, la m aggior parte da piogeni ed alcune tubercolari d elle '1 arie~ ossa ed articolazioni , a l'cune datanti d allà ultima g uerra. Ebbe1ro sol ta·n to il 12 % di insuccessi. La maggior pa.rte dei' casi' trattati erano· g ià stati ospita li z~ati e · curati ma senza alcup.1 ri sultato ·duraturo. Il rn1~to!Io di cura· u sato da-1 g li AA. era il seguente: Si praticava, se neces~ ~· ar io, una sequestrectomia radieale, :seguita d~ un 'iniezione :p reventiva di siero antitetanico: si i11troducevano qujrtdi n ella fe rita delle larve viventi e si rij>eteYa l 'applieazione per 2 o 3· volte; si inierttavan o i11ol tre vaccini autogeni e· pol i,-a}cnti contenenti 11' principio attivo alla; 0

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Nc ~r.

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8EZ l 01'- E P RAT I CA

dose di O, 1 em e., aumentando questa a d ogni iniezione di 0,1 cc. fino a giunger e a 1 cc. r ip etendo se n ecessario la serie d elle iniezio ni dopo una se ttima na di interva llo . I e11i fistolosi erano irri.g·ati ogni 4: g ior.ni con soluzion e contenente il principio .attivo oppure le ferite, e ra110 im1Jr egnate con g arza imp r egn a ta n ella ~oluzion e s tessa. L '.applicazion e d elle la r ve vi,·e11ti si faceva solo n ei casi di infezioni g ravi o dala11li da lu11g o tempo. D ei 200 e.asi trattati in 183 si e bbe g uarig ione ·d uratura : la g uar·i g ion e i ebbe in questi e.asi n ella m e dia di 6 ~etli111ane . De i casi con risulta t o n ega tivo 8 n on ebbero a lc un n1iig liora n1ento, u110 1norì per d cgen erazio11e a miloide con s ta ta ta all 'a ut o1Jsia, g li .altri ebbero r ecidiva e son o .an cora so llo tra tta m ento . Gli AA. , da ll 'insie m e d elle osser vazioni fatte, rortc lud on o c h e nei casi di ost eomielite, in c ui l 'inter essam ento ·d el p eriostio · è m olto es te ... o, con presen za di un involuc ro cl1e circo11da l 'intera ci rconfer en za d ell 'o so, in quei .casi cioè i:n cui la rin1ozion e chirurg ica d ell'o ·~o risu1ta pa rticola rmffil te difficile, i l1a con la c ura u1dd escritta la g ua rig ion e n ell '88 per cento d ei oa i. 'on o in,·ece· r esi t enti a q.u1e~ta fo rma di te ra pia l ' ost eomielite ·d elle o ·sa ta r a li , le ost eomieliti d a s ta filococco e m olitico e da · treptococco em -0li tico per l '.alta, virulen za di questi germi e l e o teomieliti di o rig in e t. b. e. In que te ultime o lo i aern1 i ch e l1a nno infettato econda riamente la ferita ven go110 a d e er e dis trutti-: on o. a n cl1e l ~n~i. ~ g ua rire i pazien ti con focola i o leom1 el1t1c1 n 1ultipli di semina ti , pe rch è in tali e.asi e . i te uria infezion e la ter1te d ella m a sa sang u1g11a cl1e a bbassa i p oteri di r esi ten za organica; e i casi m olto avan za ti e molto c ronici , n ei qua li l 'e ·isten z·a. di una a 1n iloidosi gen era lizzat a r en derù il tra ttamento nullo. Atten zion e deve esser e p osta 1n el })r evenire c h e l a feTita g u arisca troppo r apidamente : la a ua r1oion e di essa d eve in cominc iar e d al fond o e s pesso è n ecessario ria prire g li strat i ... u p erfic iali ·d ella ferita ch e si e ra n o c hiusi . Con lo s tesso m etod o sono st ati tra tta ti a lc un i p az ie nti .con ulceri cronich e d elle gambe, con ir1fezioni d e1lla m ast oide e d ell' o·r ecchio m edi o. Ma sar ebbe prem aturo pa·rla r e d ei risulta ti ch e s i son o finora dimostrati m olto buoni , da to il p iccolo nUJmero di pazienti così trattati . 1

**:ile: , ·D ello st esso a r g omento si ocoupan o n el m edesimo p erio·dico E. W1LsoN C. DoA.N, Mir.: UEn, i qu.a li h a·n no cura to con .appl1c:az 1o n e . d1 lar' e di Luci Lia Seracata e di Phormia R egLrta 26 .c as i di o:s l.eon1ieliti cr onich e e a cute in b ambini e a·d ulti . Ha nno ot tenuto la g u.a ri g ion e in 2 2 ca·si: il t em po m edio .d"i g uar igio~e i)er f! l~ a dulti è s tato di 10 settima:n e , per i b·amb111L di 7 settiman e. Il trattam ento sudde tto produèei u11 rapido -m iglior am ento d elle ferite op era1

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t orie, cl1e si din1 o~t ra110 b en g·ranula nti , e obliter azion e . ·d elJa CaYÌtà l.>f Od Ot°ta d a l} 'intervento, con parziale ri sta bilin1erllo d ella c ircolazione sa n g ui g n a lqcale. I ris11ltati n e·ga ti vi furon o d ovuti 1)iù a d errore n el! 'indicazione e 11ell ' e ten sion e <lei tra tta m en to .chirurg ico ch e a d i11efficacia ·d el tra l t.a n1 ento con la r,'e. È per ciò c11e se s i d esid era otten er e buon.i ri s ultati , biso.g na eisattarn er1te s tudiare da l :1Jiu11to di vi ta chirurg ico il caso individuale .ed e at tam en te eseguire l 'inte r~ento oh e preced e il tra tta111ento con larve. Ed è a questa con clu sion e cl1e noi sottoscrivi-a.r110 volentieri . La c ura con lar ve p otrà eser e, a quan to dico110 g li AA. a n1 ericani, un ottimo coadiuvan te per la g· uarig ion e d elle fe rite p rod otte d all 'inter vento 01)er a torio, ma n on potrà m a i , e sar ebb e ingenuo il cr ed erlo, porl a r e di p er sè solo a lla g ua rig ione. Il tr attamento chirurg ico è e sar à a n cor a for se p er lungo tempo l 'un i.ca cura di questa m alattia, · contro la qua le sove11te i 111ezzi, cl1e il rnedico ha a u a diispo izion e, ri e .. con p Yanj . G. L A CAVA..

NOTIZIA BIBLIOGRAFICA. ,o.EL DEscn .\ l\ IPS. Electrocardiographie clin.ique. Vol. in -8° di i)agg-. 1-1 92. ·Masson éd ., Pa ris, 1932. Frs. 30.

P r E HRE -

breve m ant1ale OYe so n o su ccinla111ente raccolte le p iù import1a1n l i e fon.d a 1ne11t a li cognizioni r elative al1 a tecni ca el ettrocardio;g rafica e a ll 'intenpretazione d elle principali m o dificazioni fisiolo:gich e e pa tologich e d egli ele ttroc.ardiogram111 i. In ter e ~ .. a11li dal punto ·di vi sta te·cnico i d ati r elativi alla i11a1niera corretta di raccog lier e e .regi tr.a re i tracci.çi:~i e: lettrici d el cuore , a ll 'u so d egli a ppa r~cli1 , a i m odi di ovviare .a i p rincipali difietti e' a llè più ·cio muni cau se di erro 1~e . Lo .. tudio d elle arit·mri.e ch e costituiva s ino ad or a in n1a·n uali di ' questo tipo la parte p iù im1)ortante d el la voro, -p ur essendo svolto sufficient~e nte ~ con intendime nto p r1a tico e con ch1a r ezz.a, e piuttost o limitat o. D el r esto, q u esto è stato ap1)unto l 'i•ntendim,ento dell 'a utor e il quale 11a voluto dare n el uo m anuale p iù la r ga p ar te a d altri impor tan t i e p iù m od·erni ca pitoli d e], l 'elettrocardiografi a, an cl1e p e·r ch è sul capitolo, certo in ter e&san te, ù e llc .a ritn1.ie esis ton o tra ttazioni ampie , diffuse . ei con1p.le le _an.cl1e r e: oenti e d 'altra parte l!D qu.e st1 ult1m1 tem p t p oco' si è aggiunto, i11 q u esto cam1po, ·d i nuovo a l bril~ainte ar gom ento. L ' inter esse dello . tudio elettro·cardiogr a fi co è s ta to· -richia n1ato da l! 'autore su a ltri campi ch e son o a ttualm~n ­ te ancorp. in sviluppo, m a ch e, è probabile, costituir.anno tra breve il più im po r tante campo di osscrvazioneJ e di ricerca in diretto r apJ)Orto ·e.on la pra tica cliniaa.. . t in base a u11 tale con cetto seguito dalÈ

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d a notare a11ch e cl1e s:vesso n ella conval e._cenza d ella scarlatti11a si vedono reazioni di Dick positive1. E~i tono ancl1e pseudore.azioni ·di Dick; ma seco11do I ' A. sono così rare da esser e senza grande im portan za. I ten Lativi di ot tenerei dalla tos ina streptococcicia. u·n · tossoide m e diant·e la formalinizzazion,e d ella tossina com1e b a fatto Ramo·n per la ·d ifteri·te i1on 11.anno avuto applicazione perchè non si è avuta in11n unità col su10 u1so. Co·n questo l 'A. non intende n egar e l 'importanza de Ila reazione1di Dick che ha permesso di ridurre i1otevol1n 1ente la i11o·r bilità d elle infe rmier e addette alla cura d ei ba1nbini scarlatt •t n OS •l. · f: im1Jort an te· i1otare cl1e n ei primi m eisi di viLa m .a11ca la r eazion e di Dick a·n ch e peir quantità g r ande di to ina eritrogena. Ques ta .a1ssen za di reazione non dirpend1e d.a 1)re e11 za ·di a·n titossi11a d erivan tei dalla madre. La com parsa d ella sensibilità è in ra·ppor to c-0n l 'assorbiment o· da parte del ban1bino di to ssin.a trerptococcica .a ttra,rerso· le vie reispiratorie , secondo, Coo,k , il qu1a l e ba v.e1duto la r eazione diventar e positiva in uni b.a mbino in sen sibile, ;ail quiale era stato iniettato siero di persona ... en~itbil e. L' A. n on approva il con cetto a ller o'ico d ella sc.arlattina . on è provato ch e la ·d esqua111azio·n e de1lla f:ca rla l Lina ~ia l egata a ll 'eritema, perchè si è avut a in ras i di angina $Carlattinos.a sen za eruzione. R . L usENA. 1

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L' A T T U A L I T 'A T E RA P E U T·I CA Il trattamento de.Jl"osteomielite cronica con il principio attivo delle larve di · innscidi. (S. L1v1 r.sTON e L. PRINCE . Journ. ;im . j\rf éd. .~t ss., 2 aprile 1932). OsseTvazioni s ull 'azione çlei ver1ni v ive11ti (la rYe di 1nuscidi) sulle ferite ~ u ppuranti n·o n so110 nu ove, esse son o veccl11e quanto la n1etli ci11a . Già Ambrogio Paré, nel sedicesimo ecolo, aveva osservato come rapidamente g uarissero le ferite in cu i d ei ntuscidi a vessero d e}Jositato le loro uo,1a . E Lar~y, il famoso chirurg·o ·d i Napoleo11e, aveva nota to la rapida cic.atrizz.az ione d elle ferite ch e conten.evano larve di 1n-0·sche, Malgaigne n el 184 7 fece una r elaz i.o ne rig uard,ante l 'azione d ei b achi n e l tratta111ento d elle fratture com·plicate. .'rientificamente i bachi furono per la prjnia volta usati con1 e a•n tisettici viventi dal Baer, med ico mili tare dell 'Arm!(lta a111eri.cana in Europa, durante l 'ultima g uerra. Questo A. <i YeYa 11olato corr1e a lcuni soldati feriti e rin1a s ti a·n r l1e J)er una settimana sul ca111110 di ba l tag li a pri Yi di assistenz.a, trasportati a l0

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l 'ospedale base 11011 pre entava110 febbre nft ·a·l c 9n segno di sep s i. . ftt..rri9vendo g li i11du111enti fu sorpreso nel notare ch e le ferite eran o piene di larve, ailparenten1ente qu·e lle di mosco11e; fatta la toilette a lle ferite queiste appa ri vano b en granulanti e ten·d enti a lla g uarig io·n e invece di i)r esentare, come di solito , d el p·us e dei d etriti . Queste osservazioni s pi1n sero il 1Bae1~ a perimentare; con vermi vive·n ti , applicando larve di mosche in casi di osteomielite piogena e tuber colare: u sò il trattamento in 87 cas i e da i risultati otte·11uti con c luse ch e i bachi possono rite;n.ersi di un enorn1e aiuito n ella c ura cl1irurgica d e lla osteomielite cronica e forse il metodo più efficace per g uarire permanenten1ente le estese lesioni di continuo ch e essa provoca. Secondo il Baer i bachi, con la loro azione dig1e stiv.a, ripuliscon o la ferita, c-0mie m eglio in a ltro 111odo 1non potrebbe farsi , da i inin uli fran1menti ossei ch e residuano in sito dopo l 'intervento, e questo è t1n fattore di notevole importanza p er la g ua rig ione. Inoltre p'r oducono l 'alca linità della fe rita e ostacolano così lo svilupip o d ei germi patogeni. Essi probabiln1ente agiscono per me.c.canismi biochirr1ic i più fini e ca t1 sa no una reazione locale co11lrc1 ~la11f e l o svilu ppo d ei germi. Gli AA. riprende11do le osservaz ion i d el &er, o ~ servarono ch e i benefic i risu ltati otten.ut i con · I 'applicazione di lar,'e, continuano <l11ch e se l e larve m1uoiono: imma g inarono quindi ch e l 'azione di q u este non fo ... se ineccanica bensì fosse in causa un nuovo agente, ch e si sviluppasse attraverso il co11 tatto d ei ba.c hi viven ti con i tessuti e clte qu e. to fos e il vero agente cur.ativo. Ed infatti, u "'an<lo i filtrati di ]arve in cultura pestate, ott enin er o i n1 eùe i1ni bu-011j ris u l tati. Videro i11oltre ch e questi s tessi filtrati, 1nessi in contatto co11 c ulture di batteri piogeni iin. capsule Petri, distru1ggevano le culture s tesse. In u11 primo tempo g li AA . .pen sarono ch e questo nuovo agente ·rosse un batteriofago, rr1a quando videro che la sterilizzazione n on inlacr...a., 1a la potenzn battericida d el filtrato furono spinti a pe11s.ar e ch e si trattasse invece ·d i un principio attivo . Sono ora a lla riéerca della1 costituzione cl1imi ca d i esso. Hanno con qu esto p.r incipio att i ' ' O trattato 200 casi di ad ulti co·n , l esioni cro11i.ch e, la maggior parte da p iogeni ed a lc u,11e tube rcolari de lle ' 'ru:ie ossa e.d articolazioni , alcune datanti dalla ultima g·u e rra. Ebbeiro solta·n to il 12 % di insu ccessi. La m aggior pa.r te dei ca·si trattati erano g ià stati ospitali zzati e curati ma senza alcun r1 su ltato dura turo·. Il mie todo di c ura u sat o da.gli AA. er a il segu ent e : Si praticava, se n ecessario, u11a seques trectomia radicale , :seguita dit uri 'iniezione preventiva di siero antitetanico : si i11troducevano quir1di n ella ferita delle lar'1e ,·iventi e s~ ripeteYa l 'applicazio11e per 2 o 3 volte; si iniettavano jnoltre va ccini autogeni e ·poli, a l ~ 11 ti contenent i il prin c ip io attiYo a lla 1


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XXXI X, Nt-ì\t. 26)

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n arie e solleva11dosi , fi110 a t orn ar e tal volta a valori perfettamen t e 11or111 iùi , n ei ca ... i i1ei quaJi S4':>pravve11g ono m~ ieran1enti obbiettiYi e subbje ltivi . · L 'O. ritien e q t1incl i prob abil e ch e il quozien t e albumine -g lob1 1l jne possa costituire un indice a sai preciso della ft1nzlon ali tà ep atica ecl i11 gr acto di p r esentare su 11 e altre prove abi lt1alm ent e i r1 \ISO il non .pìC'col o ,·antaggio di u11 a pratici l à n1olto

m aggior e. L 'O. rilie11e a11c h e probabile ch e !n cleter11 1i11at e condizioni, l a r icer <'a d el quoziente suddetto, 11ossa ~~s litui re u11 el e111ento di n o teYole v alor e p er differenziare, tra le diver se indrom i ascitich e, quelJe riconducibili é1d una affezion e ep a tica , J)Oich è in q t1este esso si cljmos tra co t an ten1en te abbas ato e per Jo più in' erti to. ' ILLAT•.\ .

.Accademia Pugliese di Scienze. edt1 la del 16 n'laggio 1932 .

Pre.. id e11za : Prof.

P RAT! CA

r u zion e chi1n ir.a temporane.a de~ file l ti d 'origine i11idoll ar e d ei i1er vi splancnici i11ibi tori d e11 'i11tet in o. Uìsct1_ ion e: pro f'f BoNOl\fO: B ,.\ LDON1, CECOAREr~LI -

Atrofia cerebro.cerebellare crociata. Prof . U. P o PP1. - L 'O . h a a' u lo 1'op,p ortunità d i s tudiar e nnato Ln icam ente un caso d i atrofia cer ebro-cer eb ellare crociata. i~e d in1ostra i prepar a ti allestiti col m et od o di Weiget-Pal , e d al lor o esam e con clt1de c h e n el caso osserva t o no n si possa p arlar e tli atr ofia cer ebellare secondar i a ad a trofi a cer ebrale, 111a di un arr esto di svilupp0: di ce11lr i a1ta ton1ic an1e n te e funzion almente col1

legat i tra di Jor o.

Prof . .I\ . SA. TO~>\STA~o.

cli Je ioni p o1111on ari clinica1ne n le e radiologica111en le apprezza bili , trae occasio n e p er ricer care si. tem a licam e11t e in 65 b ambini lulJer colosi i eg11i più com t1ne1ne11le descritti coni.e r i vel a tori di ltno l a to di dia t esi em orragica: i ~egni cli a1)11orme fragiJità va ale .,.j rilevan o pres o a poco con la tessa frequ enzfl d i quelli riferibili alle alterazio11i d elJ a co111p o ' izio 11e del san g u e. Qu esti r i sultati inducon o 1·o. a c r ed er e ch e la tuber colosi non è d a co11 ider ar e S-Olo co!l11e u11 fattor e occasion a le 11el Ja p a togen e i d el in orJ)() di Vlerlhof cronico, e po lreJJlJe r o er Yire di confern1a al! 'ipo tesi c h e a egn a Ul l<l ba e em oge11ica a n l olt i casi di em o ttisi a r ipetizion e frequenti ed insistenti e s p rop or zion a ti allè lesion i analon1ic h e locali e agli squilibri di pressio11e. Di cu s ion e: p r off. CozzOLI NO , FERRANN1N1, ~1 Ao­ Dott.

L ENZI . -

1

Prof. E. cipit al e.

Ta1'ie l à co11socia t e i n, u n oci l Seg r et ar i o: D. G ARGASOLE ..

G 1tt0 Ne . ·- .

PAOLO GA1FA~1r.

Prof . B ARBE RI . - L 'O., d a ll e o ervazjoni p er sonali d i tre ça i d i 111or])o di ~'erlh of cr onico ii1 bambini I uberrolari e d i un ca o re la ti' o a<l u11a bambin a di due a nni con e111o tt i ~ i profu ~ e e r i petute eh e prececle tter o <li 1110 1 ti n1e i i l r e1)erlo

c 10 RE1 Q t .TARANT A,

I l fu ri <lo ocu la re 1iella

-

l ebbr a .

Socjetà M.edieo·Chirurgiea Calabrese ..

Diatesi emorragica ed infezione tubercolare.

1019

(.JALl.O.

Coaguli n el cuo r e.

(S(lzioue Cosentina). .""eclu la d el :30 a prile 1932. fJresid ente: J)r o1\.

5

R OBE RTO FALCONE.

ca~ i

di cisti da echinococco a localizzazione rara. Dott. ~· OLAu r ScH ETT 1N r. - L ·o. illu s tr a 5 casi di c is ti d a ec hi11oc occo a ]ocalizzazion e r àr a: u11a della loggia sottom ascell are des tr a , una della fossa iliaca interna cles tra , u11 a d ella i1atica, t111at ra i foglie t ti del m esocolon discendente, una d ello spazio preve cicale. Si soffer1na su con sider azior1i diag11os lico-cl)ffer en zia] i e sul valor e d elle ·. · comuni prove di lnbor atorio p er il cer zior a111ento. deJl a cl i ngn osi .

Contributo clinico alla diagnostica delle infezioni delle vie urinarie nei bambini. Dott. L.

L 'O. i llus tra quat tr o casi c linic i in J)an1bi 1ri d i m esi quattro e di anni 2, 4 ~ 8 j quali presentavan o forme faciln1 e nte di a-. g n osticabili per inlossicazioi te in.testi r1ale, malari a, oligoen1ia, influ en za ; e ch e ad un esam e clinico Suì\-I !VIARJA . -

più accura lo ris u lta ron o affe ttj d a i ufez ion e delle. Yie ur j1 tarie.

Ozena • dacriorinostomia. l)ol l . R esso

L 'O., pren1e se alcu 11e con. ider azioni r~elle condizioni in cui si è costr et ti ad op er ar e di d acrioci s lite incliYidui affetti d a ozen a n asale, ri lien e ch e q11 ando c iò n o n è p ossibile evitar e, sia as olutam ente i1ecessaria l a d a F RATTA. 1. -

criocinestectomia lo·t ale.

Considerazi Jn i su un caso di appendicite erniaria. Do tt . S. L AUHELLT. L 0 . illu stra un caso <l f1 eruia d ella sola a1:>.p e11dice a sed e ing uinale e 111et te in rilievo l a r arità di essa, la difficol tà di dia1

g n osticarla p·r i1na d ell 'inter vento chirurg ico e di differ e n ziarla d alle altre varietà erniarie od a ffe-. zio11i simili.

La rachianesfesia nelle occlusioni intestinali. l)rof. M. R oNZJ NJ . - L 'O. avendo otte11u to su 25 soggetti a ffetti d a otr.1u sio11e intesti11 al e, effetti evacu ativi i1n med ia t i alla R . A. n el 72 % dei casi, confrontando ques ta . cifra con quella d el l '8 % ottenuta s u sogget t i o,p era ti di affezioni diverse d all 'O. I. A ., d op o aver p ren1es e a]cune nozion i d 'ordine fisio]ogico, con cl 1J de con l 'assegna· re alla A. R. n elle O. I. A. valore di an est esia d 'elezione. Il m eccanism o cl 'azione di questa an est esia si con cr e t a, seco11d o l 'O., in una inter'

L'ereditarietà dal lato materno nel determinismo del sesso •. Dott. E. (j .·\ LLO . - L 'O., dopo aver p assato in rasseg11a le teorie for1nul at e su lla deter1ni11azione d el sesso si sch ier a in favore dell a t eoria cr om o~on1i,c a, a tt rit) u en<lo ai cromosorni d e lla . cellula u.ovo l a sp eciiica funzione <li determi11are il sesso,. secondo le proprie ten rlen ze ereditarie. Eg li , in seguito alle su~ m ol tep lici osser vazioni sta tistich e, r itien e di p oter st abil ire ch e la preva le11za di un. sesso verificat asi i t1 11na fa111ig·lia si ripe te nelle :


« IL pr1LJ(.LJ> JC:O

1018

..

PROFILI.

••

' •

' I

Alt.redo Fournier. Il cenlc11ario della n ascila di _\ LFHEDO Fou RNI ER (12 maggio 1932) è s ta lo solen ue111e11te comrt;1emorato a P arigi. con una co11fe .çe.nza i11 ter11az1011ale delle legh e contro i l ,p er icolo ,-e11ereo e con 111anifestazion i ufficia li alle q ua li ha11no p artecipa to i rappresentanti di qu a i tutte le 11azioni c i,-ili , co11ve11u1.i d a og·11i }Jnr te per rp,11tl er e ornag·gio alla 111emoria del g rande siiilografo . Anche per le g iovanj genPrazio11i e co n ltitti i progressi co111piuti i1eg li u l ti1ni cl ecen11i , il no111e di ALFREDO Fo n>IER risu on a co1ne quello cti u11 g r a11de i11110Yalore la cui opera rli cli11ico e di 111ae lro, d 'igienista sociologo e di scr ittore, ha gitt at o le b asi i11crollab ili clella Sifilologia c linica: opera che il t e1npo e l e su cces i,·e co11quist e cie11tifiche non solo 11on h anno offt1scata 111a h anno per così cl ire di seco11da corona redi111ita., confer1nanclo cori i ri, ulta ti d elle siero-diagno i ed i r eperti clel t r epone1\la le geniali i11tuizioni di quella n1en t e i)od erosa. È appena n ecessario ricordare, oltre ai lavori di clermatolog·ia e Ye11ereologia \la gan gren a spontanea h1l111ina1tte 4 ell 'asta fu da lui p er il primo clescr i ttaJ, i s uoi innurnere,·oli studii sull a sifilide, coordina ti e sviluppati di })Oi i1el c1assico « Traité de la Spyhilis », che clalla di111os lrazio1te della natura contag iosa delle n1a11ifestazion i ifilitich e secondarie (1861) Yan110 111a110 inà110 fi110 a quelli più r ece11ti su l l 1i1nporta11za della sifilide T1ella patogenesi clegli ane.u ri ·111i, sull a cc lues cerebri », sulla sifilide b t1cco-faringea, ulla sifilide n1aligna precoce e finah11ente sulle co ì dette affezioni parasifili ti ch e co11 la co11cezio11e dell 'ori ginc sp ecifica e dell a 11atura tossica delle leucopl asie boccali, d ella sifilide })ig i11entaria e opraltutto d ella tahe e cl ella .par a lisi J)rogr essi va: concezion e ch e le scop erte s u cce , iYe ha11no modifi cato solo in 1.iuanto hanno di111os tra to il rapporto ancora più d iretto fra le 'affezio11i s tesse e la (< lues ». Nè inino,r e imporla11za h an 110 élvuto ed h anno tt1ttora i s uoi l aYori, riu11iti riel volume L'eredità sifilitica, sull a ereditarie tà I uetica, sulla sifilide ereditaria (o con genita co111 'oggi si dice) tardiva, e soprattutto s ulla sifilide qt1ale Yeleno della stirpe e quale causa cli spo1)ol ai11e11to. Dal l at o <:li nico 1·edificio i1111 alzn to eia ~\. . FouRN IER r esta pressoch è intatto e l "a1nn1iraz:io11e d ei posteri cre.sce a dis111i i..1r a quando ~ i pens i a lla scarsezza dei J11ezzi diag nos tic i e terap eutici eh ~ era110 allora a &ua disposizione in parago11e cti quelli di oggi , e si ran1111enti ch e Egli, a confer1\1a delle Slte talYoJ ta 1nera' ig1iose diagnosi clifferen ziali, no11 poteva servirsi che cl.el solo n1ercurio, il .p iù delle vol te som1ninistrato cc p er os ». Con tutto ciò egual1nente proficuo ed efficace fu l 'indirizzo da lui dato p er l a c"L1ra della ifilide (dimostrando l ' uti.lit à d ei jod uri alcalini, peci e 11ei periodi tardivi d ell 'infezione, e preconizza ndo quel 1netodo di cura cronico-intern1itte11te cl1e an cora og~·i tiene testa ai decnntati sistemi di c ure aborli,·e) e per J)revenire il g r ande flagello . IL uo volume « La propliylaxie de la Siphili s » p er i con1petenti. eèl i Yarii opuscoli per i profani tra cui :il pi(1 nolo Per i n ostr i figliuoli quarido avran,no

[ _\ >>o

)l

XXXIX,

~ur.1 .

26]

18 an 11i , ~r rilli , fra pare11lesi, t;Ome tutti i suoi lavori , in ior1nà efficace e·v idettle e s uggestiva, attestan o r1u:ile .orina profonda Egli abbia l asciato a11cl1e i~1 · questo can1po dur an te ci.11q uanta anni di clinica e di i n segna111e11to. 111 tema di profil assi, seg uendo l 'indirizzo cl ei tempi. i att eggiò a eYero regol a1nentaris la, co111e s i dice co11 brutta }Ja rola, fa c:e11do cardi1te del sistema di prevenzione la sorveg lianza o})bli-. gatoria sul inere tricio: è peraltro frutto dell a s u a mente l 'idea dei dispensarii pubbl ici per la c ura gratuita , _priYata e segreta (affidati a specialis ti di sicura co1npètenza l delle inalattie celtiche, i quali dovevano più tar di rapprese n tare con la propaga11da a11ti,·e11erea ·e con, la crescente coscie11, za igienica . il n1 ezzo pii1 efficace per cir co cri vere il dilaga re della ifili<le. ·. Non è dunque esager<izio1te il dire · che tutta l 'attivilà -scje11tifica ed u111a11itaria d i ALFREDO Fou RNIER riveli 1'i1111)r-onta del. genio, il quale , con1e tale , e i>er cl1è riYolto unicamen te ad u 11a g r a nde opera di bene, h a Yarcalo i confi11i della patria ed h a fatto se11tire u11 benefico influs o .. u tutto il ge11 ere umano ch e tleYe all a sua g loriosa n1en1oria. ,pere1111e gratil udine e riverenza . V. l\!IoNTESANO. /'vola. ulla vita e u ll 'operf\ di Ar.. FREDO FounxrER cfr . L ·ospedale Si . Louis e la Clìnica di A. F., pubblicato d a GouGEROT e BRODIER per inca rico del Comita to d el centenario. P eyrronet ed ., 1932.

ACCADEMIE,

~OCIETA'

MEDICHE, CONfiRESSI

Reale Accademia di Medicina di Torino. Seduta d el 1:3 mag·g·io 1982-X. Presirlen.te: Prof. , . ~:\ zETTI. Studio radiografico della circolazione linfatica e delle linfoghiandole. Dott. S. TENEI·'F e - TOPP.\ 2\l. Gli 00. clopo aver praticato iniezioni ~o t Locutanee di Thorotrast in corrispondenza d ella pianla d ei piedi di cavie, h anno potuto o ttenere 11un1erose radiografie eseguite a vari a dis tn11 zrl , . ull e quali sono evidenti le ombre dei Yasi 1i11fa tici delle estremità e d elle l infoghi andole p OJ)litee ed ing uinali. Il Thorotrast, in gran parte fermalo nel le linfoghia11d ole s ia libero rLei sani sia inglobato dalle cellu le fagocitarie, n on esp lica nessun 'azione le iva sugli eleme11ti li11fogh ia11rlolari nè sulla s truttt1ra del le linfoghiandole. · C)li 00. cr eò0110 ch e. a 111pliate queste ricerche, p erfezio11ando la tec nica, possano aver e t111a ,grand e importanza <1nch e nel carn1)0 clella patologia uman a. Ricerche sul significato clinico delle alterazioni del contenuto proteico del siero nelle affezioni epatiche. Do tt . l\. . CroN1Ni. - L ·o. l1él o. ser\·ato c11e. nella evol uzione d elle dive r. e affezjo11i del fegél to diffuse a tutto l 'organo. il quoziente alb u 111i11e-g lobuline d imos tra di r egola un compor tamen to parall elo al grado della lesione funzionale del fegato , abbassandosi :p rogressivamente nei casi c he evolvono verso }'jn s ufficienza epatica co11cl a111ata , restando pressocch l' st azionario n ei casi ch e si inantengono in condi zioni c1inich c pre occh è s tazio-

-•


~1.1 :\1.

[.\..'iNO XXXIX,

26]

~

EZH l\ E l' RA TI C .\

narie e sol~eYando i , fino a t orn a 1~e talYolta a Ya lori perfettam~nte norinali , 11ci . ca~i nei qu ali sopravveì1gono m jg lioramentf obbiettiYi e subbie ltivi. L'O. ritiene qt1indi probabil e ch e il ·quozien te aJbu m ine-g lob11li n e possa costituire u11 i11dice a ai preciso della ft1r1zionalità epatica ed in grad o di p resentare ... ull e altre prove abitualn1ente in u o il non .p iccolo ,·antaggio di t111a pra ticità 1nolto maggior e. L 'O. r itiene anc 11e pro)) abile ch e ip d eter111i 11ate condizion i , la ricer ca d el quoziente suddett o p ossa costit u ire u11 ele111ento .di notevole valor e per differenziare, tra le <li verse indromi a ci tich e que lle riconducibili cld una affezion e epatica, p oich è in que~te esso si cl iJnostra co tan ten1ente a·b bas ... at o ,- , LL~T..\ . e per lo più in ,ertilo.

Accademia Pugliese di Scienze. · Sedu ta d el 16 m aggio 1932. Pre .. icle11za: Prof . PAOLO

GA 1 FA~r1 .

Diatesi emorragica ed infezione tubercolare. Prof. B~RBERI. - L 'O., cl alle o .... eryazioni personali di tre casi di · n1orJ)o di , , ,erJhof cronico i11 bambini tuber colari e cli un co o r eJa1i,·o nfl una lla111bina di due a nni con emo lli ~ i profu e e ri petute ch e precede t ter o <li n1olti 111 e i il r eperto di Jesioni polmon ari cJinican1e11 te e radi olog ica1nenle apprezza Lili 1 trae occasio11 e per r icer ca re !:-i~temalicamenl e in 65 bambinj • luuer colosi i &eg ui più comunem e 11te descritti co111e rivelatori di ur10 . tato di lliat e i emorragica: · i :-.egni di ab11ornle fragilità va ~al e ~ i rilevano pre ~o a poco con la tessa freque11z:i di q11elli riferiLili alle aJ ter alio11i della co n1po. izion e del sa11gu e. ()uesti risultati inducono 1 · • a cred ere ell e lét tu bercolosi non è da co11 ... iderare solo co111e u11 fat lor e occa. iona le nell a pa t oge n e~i del morJJo di ,,,. erl b of cronico, e potrebbe ro er' ire di co11fern1a all .ipolesi ch e a egn a lll Ht b a e em ogenica a n1olli casi di emotti i a ripet izione frequ e11ti ed in i s lenli e sproporzionati alle Jesionj an a lo n1ich e locali e agli q u ilibri cli pression e. J)i cu ssione: proff . CozzoL1~0. FERR>\>:'>1:--;1, )fAGc1onE, QUARAN T A, G.\Lr.o. Do lt . LExz1. -

Coaguli nel cuo r e.

1019

ruzione chi111ir a len·~poranea dei filet ti d ·origine 111idoll ar e dei 11~ rvi spl ancnici i11ib it ori dell 'ir1t e::-t i110.

.

D'i ~cu. ione : JlÌ·oJl' BoNOl\IO; BALD0 2'1 , CECCARELL1.

Atrofia cerebro-cerebellare crociata.

Prof. l,;. P OPPI. - L 'O. h a a\u to l 'op,})Orlu11ilà di s l udiare ai1a lo n1ica mente un r a o di atrofia cerebro-cer eb ellare cr ociata. Ne cli1nos tra i preparali allesti ti col n1etodo d i \i\lei ge l-Pal , e dal lor o e an1e conclude ch e riel caso osl:lerYa to n on si po .. ~ a p ar l are di atro iia cerebellare econdaria ad a Lrofi a cerebrale i11 a di un arresto di sviluppo di e n t ri a11a ton1ican1c11te e funzionaln1ente col Jega ti tra di ]o ro. Prof. _.\.

\ .,TO><\:--T.\ ~o. -

Il f v1ido oc ulare 11ella

leb bra.

Prof. E. cipital e.

G1n02'E.

1 ariel cì consociate in, un oc11 - 'egrela rio: D. GAHGASOLE.

_.,.

-

Società Jl~dieo·Chirurgiea Calab1~ese. ( ~ezi o n e Cosentina). Sed ula ù el 30 april e 1932. Presid en te: Prof. ROBERTO FALCONE.

5 casi di cisti da echinococco a localizzazione rara. Dott. A . CL \l. S c CHETT1:'ll r. - L ·o. iJlu - tra .5 casi di ci li d a ecbi11ococco a localizzaz ion e r ar a: u11a della loggia so tt om a~cellare destra, un a cl ell a fos~ a i liaca inter11 a d e tra, u11a d el la n atica, u11a tra i foglie tti d el n1c ocolon discende11te, una d ello J)azio preve . . r icale. Si soffer1na su co 11sideraLio i1i diag uos Lico-difJe ren zi ali e ul Yalore d elle co111 uni JlroYe di I a bor a torio lJe r j} cerzior~tt11e u lo d ell a diag n osi .

Contributo clinico alla diagnostica delle infezioni delle vie urinarie nei bambini. Dott. L . ... t:i\1l\IARIA. - L 'O. iJlus tta qua llro casi c linici in J1a111bi 1t i di mesi qu a t tro e di anni 2, 4 e 8 i quali pre~en t avano forme Iaciln1 ente diag nosticabili p er i11 lo ·icazione in le lin ale, malari u, o ligoemia, influ en za ; e ch e act un esa111e clinico }J jù accura to ri ul lé1rn 110 affetti d a i11fez ion e d elle ' ie urin arie.

, Ozena e dacriorinostomia. •

1Jo lt. R -c;s ·o F n ATTASI . - L ' O., pren1esse alcu r1e <.: onsiclerazioni I!e]le cond izio11i in cui i è costrettj ad operare di <;1acriocbti te intliYidui affetti d a ozena nasale, · ritien e ch e ql1ando ciò non è p oss ibile eYitare, si a ' n · .. olutan1enle iie<:e - ~ ari a la d a .. criocinestect o1nia to tale. I

La raçbi•neafesia

Considerazi Jni su un caso dj appendi cite erniaria . Dol t. S. LAt -1\.e.LLI. - L ' O. illu s tra u11 caso di ernia d èlla sol a ap,p e11dice a sede ing ui11aJe e J11ett e in rilievo la r arj tà di essa, la difficoJ tà di diag nosticarl a pri111a clell ' i11terYento chirurgico e di differen zi arl a d all e altre varie tà erni arie od affezioni simili. ·

nell~

occlusioni intestinali. L 'O. avendo ottenuto su

Prof. ~- R0Nz1~ 1 . 2.5 soggetti affelli d a orc i u sio11e intestinale, ef1'elti evacuativi i1nmerli a li alla R. A . nel 72 % d ei casi , confrontando que ... ta cifra con quella del1'8 % ottenuta su sogget l i op er a li di affezioni diverse dall 'O. I. A ., dopo aver pre111 e~ se· alcune nozioni d 'ordine fisiologico, ·con clude con I 'assegn a· re alla A. R . nelle O. I. A. valore di anest esi a d'elezione. Il meccanismo ... d 'azio.n e d i questa anestesia si con cr e ta , seco11d o I 'O., in una int er-

L'ereditarietà ·dal lato materno _nel determinismo del sesso. Dott. E. Ci-\LLO. - L ·o. , dopo aver p assa to in ra, ~ egna le teorie forn1ul ate su lla detern1inazione del ' es o si . ch ier a in favore del] a teoria cron10~o n1i ca, a ttrilJuen<l o ai cromosor11i dell a. cellul a uoYo l a pecilica fun zion e di deter111in are il sesso, secon .d o le provrie te11clen ze ereditari e. Egli in seguito alle . su e n1olteplici osservazioni talistich e, ri tie n ~ ~i p oter st a])ilire ch e l a prevalepza di u n sesso verificatasi i1t un a fa111ig lia si ripete ne11e.


cc I L

1018

PROFILI. Alfredo Fournier. Il cer1le1La rio d ell a 11 a cila <ii i\LFH EDO Fou nNIER (12 maggio 1932) è s ta lo sol e 1111e1n e~l e co n1~en10rato a P arigi con una co11fc;:e11za 111ter11az1ouale .d elle legh e contro il ,pericolo ver1ereo e con 111a.n ifestazioni ufficiali alle quali 11anno partecipato i rapprese nta11Li di qu a i l.ttlte le IH1zio11i c iYili, co11Yer1uti ùa ogni })ar te p er re11cler e omaggio alla J11emoria d el g rande sililografo. Anch e p e r le g io"ani gen eruzior1i e con lt1t ti j progressi co111piuti 11egli ullimi decenni , il n ome di ALFREDO Fo lJRI~I En risuo11a con1 e quell o cli u11 g ra11d e in110,'a tore l a c ui 01)era cli clinico e di 1naestro, d 'igienista sociolog·o e di scrittore, ha g·ilt a to le basi i11crollabili della Sifilologia cli11ica: -0por a ch e il te1npo e le su cce sive co11quiste scie nJ.ifich e non solo non h a11no offuscata m a h a nn o J)e r ro ì dire 1

I

di secoud.1 corona r ec..Ji1nila) .co 11fermar1d o co11 i ri. ullali d ell e siero-diag11osi e d i r eperti d el lrepo t1e1na l e ge11iali intt1izio11.i di quella 1ne11t e J)Odero a. È appena n ecessario ricordare, oltr e ai lavori di -clermatologia e Yenereologi a (l a gangre11a spon.tanea ft1lmi11a11t e d ell 'asta fu d a lt1i per il primo ·d escritta), i su oi i11nu1ner e voli studii ulla sifilide, coordi11ati e svjluppali di })Oi 11el classico -<< Traité d e l a Spyhilis )) c h e dalla din1os trazio11e .della :qatura contag iosa delle n1a nifestazioni ifilitich e seconda rie (1861) va11no nlano ina110 fi 110 .a quelli più recenti su11 ·i1nporta11za della sifilide i1e l1a patoge11esi d egli a11et1ris111i, sull a « lues cerebri », sulla sifilid e bt1cco-fari11 gea, sulla sifilide maligna precoce e fi11 a l111enle sulle così dette affezioni parasifiliticl1e co 11 l a co11cezione dell 'orig ine specifica e della i1 atura to ·sica delle leucoplasie b occali, clella sifilic.l e l)ign1e ntaria e oprat tutto della tabe e tl ella ;paralisi progressiva: con-cezione ch e le scop erte su cce iYe 11a11no mo<lifi.cat o solo in •1u a nto h anno di1nostra lo il r apporto anc ora più diretto fra l e affezio ni te se e l a cc lues )). Nè minore importa 11za h a11110 av uto ed h anno .t t1ttora i s uoi l avori , riu11iti nel Yolu1ne L 'er edità .sifilitica, sulla ereditarie t à lt1etica, sulla sifilide ereditaria (o conger1ita com 'oggi si dice) tardiva , e sopra ltutlo s ulla ifilide quale "eleno d ella s tirpe e quale causa cli spo1)olan1e nto. Dal l ato clinico ] 'edificio i1111nl za to d a A. F ouRN IEH r esta pressoch A i11tatto e l ' a111111irazio1Le dei posteri cr esce a di t11ist1ra qua11do i p en si alla .scar sezza dei 1l1ezzi diag nostici e t erapeutici ch e .era110 allora a 5ua àisposizione in parago11e di qt1elli di oggi , e si ra1n111e11ti c h e Egl i , a conferJna d elle s ue talvol la 111er a Yigliose di a gnosi differ e11ziali , 11011 p ot eva ervirsi ch e d el solo iuer c urio, il p iù delle volte -sorn1ninistrato « p er os >L Con tutto ciò egn al1r1ente proficuo ed efficace ft1 l 'indirizzo d a lui dato per l a cura della sifilid e (dimostrando l '11tilità dei joduri alcali11i , sp ecie nei p eriodi tardivi clell 'infezione , e preco nizza11clo quel rne todo di cura cronico-intermittente c h e an-<'O ra og~i tiene tes ta ai decantati sistemi di c ure al)orlive) e per prevenire il g r ande flagello. IL su o volun1e « La prophy laxie d e la Siphili s » p er i competen li , cd i vari i opuscoli per i profani tra e ui i l pii1 11o lo P er i nostri figliuo li quando avr anno 1

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[ ~\ t'<~u

P0L I CL1 ~ J t:O li

XXXIX, NuM. 26]

18 a1tni , st·ritli , fra pare11tes i, t;0111e tulli i suoi l a,·ori, ir1 for1n·a efficace evide t1te e s uggesliva, att es tano qu:ile o rin a profonda Egli abbia lasciato a 11ch e !111 questo ca1npo durante c inq u a11ta anni cli clinica e di insegna111e11to. In t~ma di profilassi, seguendo l 'indirizzo cl ei tempi , si a lleggiò a severo regola1ne n tarista, co me si dice <.:011 brutta parola, fac..e1tdo cardi1te d el sistema di prevenzione la sorveglia11za obbl igatoria sul meretricio: è peraltro frutto della s u a m e nte l 'idea dei disipensarii pubblic i per la c ura g ratuita, privata e egreta (affidati a spec ialis li di sic ura co1npetenza) delle inal a ttie celtiche, i quali doveYano più lardi rap1)resentare con la propaga1tda a11tive ne rea e con la crescente coscie11, za igie nica. il rnezzo più efficace per circoscrivere il dilagar e della siiilirle . Non è clt1nque e age razio u e il dire c h e tutta l 'atlivilà cie11tifica ed u11ta11itaria di ALFH EDo Fou RNIEH riveli l 'in1pro11ta del ge11io , il qttal e, come tale , e i>ercl1è riYolto u11icamente ad u11a gra 11de oper a di be n e, 11a V:\rca to i ronfi11i cl ella }Ja tria ed h a fatto sentire un benefico infll1 s o u tutto i l ge ne r e umano ch e d eve alla s ua gloriosa rn e1noria ,pere11r1e gratil ttdine e ri\ er enza . \ -. l\IONTESANO. J\ o/ a. -

Sulla Yil a e s ul! 'op er a di ALFREDO FouR~IEn cfr . L 'Osp edale St. L <>uis e la Clin.ica di A. F-) pubblicato da Got .rGEROT e BRODIER per inca rico d el Con1ita lo del ce nte n ario. Pey rro11e t eò .. 19:32.

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONGRESSI Reale Accademia di Medicina di Torino. Sed ti ta d el 13 in aggio 1932- "X . Pre ~ iòenle:

Prof.

,- ,~Z ETTI.

Studio radiografico della circolaz1one linfatica e delle linfoghiandole. Dott . S. TENEFF e ToPPAi\L G li 00. rlnpo aver praticato iniezioni o llocula11ee di Thorotra t j 11 corrisponde n za d ella pianta dei piedi di ·caYie, h a11no poluto o tten er e numerose radiografie eseguite a varia rlistn n za , . ull e qua] i OQ.O evidenti le o·m bre d e i va si li11fati ci d elle e tre111ità e d elle linfoghia11dol e ])Op li tee ed ing uina li. Il Thorotras t , in gra11 p a rte fermato 11el le lin foghia11clole ia liJ)ero r1ei sa11i si a inglobato rlalJe cellule fagoci tarie, non esplica nessun 'azione lesiva s ugli ele111enti li11fogl1i a11dol ari n è sulla trutlura d elle li11foghiandole. c;-ti 00. cr eò o110 che, a n1pliate queste ricer t:.h e, p e rfezio1la11do l a tecnica, possano avere t111a g rand e ùn1)orta nza C1 11ch e nel cam1)0 d ella patologia uma n a. •

Ricerche sul significato clinico delle alterazioni del contenuto proteico del siero nelle affezioni epatiche. Dot t . A. C10N1Nr. - L ·e). ll;:t o~. ervalo cl1e, nella e,·oluzione d elle diver e af(ezio1ti d el fegé.l lo difft1 se ::i tutto ! 'organo , . il quoziente albu111in e-globuline dimostra di regola u11 comportame11to parallelo al gra.do de11a lesione funzional e d el fega to, abbassa 11dosi :l) rogressivamente nei casi r h e evol·vono verso I 'insufficienza epatica con cla111ata, restando pres occhè st alionario nei casi c h e s i 1nantengono in condi zio11i clinic he pre occh è s t azio-

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[ANNO XXXIX, Nul\r. 26 ]

SEZJONE PRATICA

P~r

quanto riguarda I 'o curo m eccanismo di un a tal e i.p erglicemia gli 00. })en sano ch e, a11ch e i11 ))ase a ricer che di controllo istituite in al lre forn1e 1norbose (iperpiressi a d a zolfo, i11sufficien ze r espiralorie acute e cronich e di varia n a tura, ecc. ) ch e oltre al fattore tossiinfe tt.ivo ammesso da altri autori p ossa avere notevol e importanza l 'accu111ulo del C0 2 e I 'as Cissi a sui centri n ervosi della gl icoregolazione in forma acuta e sen za pos il)ilità quin'l i di cou1p en &t ( adatta111e11ti. Effetti della resezione del nervo presacrale in 2 casi di amenorrea funzionale. •

Dott. G. Bol\1Br. - L 'O. pratica da qualche an110 sistematica tnenl~ l a r esezio11e d el n ervo presacrale, si.a com e interve11to isolato, sia come operazione complem entare n ell e sindromi dolorose pelviche fen1minili di origine genitale. 1·a1e op er azio11e essendo s tata praticata anche i11 due casi in cui l a sindro111e d olorosa si accompagnava acl una ainenorrea preesistente (in una datante d a 6 mesi e in una d a 5), egli osservò l a ricomparsa e la persi l en za delle rego1ari mestruazioni, ch e si mantien e rispetlivn1nente d all'agosto e dal n ove1nbre 1931. In tutti e due ~ casi si trai tava di an'l.en orrea seco11daria , insorta cioè i11 donne precedentemente n1eslru ate; l 0eSiplorazio11e l aparatomJca aveva dimoslrato in un caso una ipoplasi a dell'utero co11 atrofia dell'ovaia sinis tra, nel secondo una degenerazione sclerocis lica di modico grado di a1nbe(lue le ovaie. L 0. non è in grado cli precisare il meccanismo di azione della operazione praticata sullo slato di amenorrea, data anch e l a oscurità dei rapporti fra il sis lerna nervoso vegetativo e il fenomeno della ov ulazione. Egli pensa ch e forse non Lutte le amenorree cl i origine ovarica si ano in rapporto alla so.ppres ione della ovul azione, e ch e alcune possano e sere in r apporto ad anormali influenze del sistema nervoso , ·egel a liYo , che vengono soppres e colla re ezione d el ner' o pres acrale . 1

Sui tumori desmoidi .

Doll. ~. Bosl\11N. - L 'O. illustra due casi di tu1nori desmoidi, an1bedue osservati in donne di 37 an11i di età: in un caso il tumore si palJlava nelJa fos a iJiaca sinis tra e si a ttaccava con u11 pecluncolo alla spina iliaca antere-superior e, 11ell 'al lro esso si era s' ilu.ppato nella regione lombosacr ale con attacco alla spina iliaca pos tero-superiore.. I. tumori furo110 a portati e seguì normale guar1g1one. L 'esame mi croscopico dimostrò l a tipica struttura dei tumori desmoidi, costituiti nella quasi ~ta1ilà da fasci collageni con scarse cellu le con nettivali e scar sissirr1i vasi. L 'interesse clinico di qt1esti tumori consiste sopratutto nel fatto dell e loro caratt eris tich e semiolog iche, ch e vanno conosciute p er evitar e facili errori diagnos tici . Si tratta di tumo ri di form a ovalare ~ bozzuta, molto duri, a lenlo sviluppo; di solito si originano dall a s_pina iliaca ant erosuperiore e discendono lungo l 'arca ta di Falloppio, ma r estando in connessione colla spina medianle un peduncolo; è eccezi onal e ch e si sviluppino (come nel secondo caso) dalla spina iliaca pos tero-superio r e. I l .Seg r etario: Do l t. G. LooATELLI. 1

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Federazione Nazionale Italiana Fascista per la lotta contro la tubercolosi. Sed11ta del 4. i11aggio 19a2. President e: On. Prof. E. MoRELLI. La pleurite essudativa controlaterale nel corso del pneumotorace artificiale.

Dqtt. LuzzA1'To-i;'EGiz GIUSTO. - L 'O. d opo aver brevemente ricordato l e caratteris tich e di questa co1nplicazion e r clativa111ente rara del p 11x, quali risaltano dallo esam e (lei casi pubblica l i e dalle proprie osservazjoni (in 11umer o di sei) si sofferm a sull a patogenesi e l a t erapia, riter1endo impr obabile le teorie ammesse da alcuni autori circa la clipe11denza della P . e. c. d al .pnx. ~1ol ti elementi parlano invece in favore d i una origine autonoma della j)l eurite come es:p ressione di riviviscenza e di germinazione di focol ai pleuro-polmonari del lato opposto. Jn qualch e caso l a concomit a n za di localizzaziO·n i in al tre sierose (pericardio, meningi) oò i11 al tri orgàn i, far ebhero pensare ad una possibile origine ematogen a di detta form a di ple u rite. Solo eccezionalme11 te si posso110 osservare delle P. e. c. la cui i11 sorge11za è da mettersi in rapporto con l tn riforni1nento ; a spiegare tale evenie11za l 'O. elne lte l ipo lesi di un 'origin e allergica dell a p leurite an aloga1l1r.nle a quanto è sta to suppo to da al ct111 i AA. per la l)let1rite pneumotoracica. Salvo i casi con versa111en lo l11inin10 e quelli bilaterali graYi .riei quali ogni ir1 tervento è inutil e, l 'O. ritiene che l a terapja dell a I> . e. c. debba es ere r appresentata dalla evacuazione del liquido con sostituzione· d 'ari a, is tituendo così un pnx contro1aterale a bassa pressione e cli breve durata , allo copo di o Lacolare la for1nazione della si11fisi pleurica e di inlpedire l a insorgenza di complicazion i l eg ale alla rapida evacu azio11e dell'e s~ sudato colla cn1pl ice toracentesi, la quale date l e particol ari co11dizioni circol atorie pol1nonari creale dal pn x favorirebbero in maniera anche maggiore ch e 11elle co111,1ni pleuriti da comparsa cl i u11 edema })Oln1or1are . 1

G. ~1ENDES. - Osserva ch e l 'is tituire u11 pneu111o torace bilaleral e i11 tl1 t l i i ca i di ver samento p leurico controlater ale gl i sembra ua regol a t r oppo a oluta e non se1r1.1)re op1)ortu11a, quando i pe11si che molte volte ques ti versame11ti contro1 alerali sono scarsi, ft1g·acissin1i ed a <lecorso benigno. Ritiene ch e l a . co11do tta terapet1tica sia da d ecidersi caso l)er ca o. L uzzATTO-FEGiz. - A IJTOJ)O i lo dell 'ossenrazione del prof. Menrles sull a be11igni tà e fugacità d ella pleurite co11trol a leralc al p 11eun1otora ce ch e r enderebbe superflua la pnel1111otorace11 tesi, cred e di ,1)oler insis tere su1 fatto che non si possa110 co11sider ar e equival enti tt1t.ti i casi sia per ciò che concerne l a pntoge11esi, sia per qua11to riguarda la prognosi. Q11i ndi 1 11oicl1è 11on si può dir e a priori quale arh 1 'ulteriore clecorso delle lesio11i co11 lrol ateraJi a versn111ento abbondante è raccon1anct abile i11 tu lt i i casi di pleurite con trol aterale a ver samento abhonclante èli istituire co11 la pneu111otorace11tes i urt seco11do pneumotorace , 1nantenendolo per ·J>Oco te1n po, 11on soltanto per m e tt ers i al ripar o da i11c icl cn ti (eden1a poln1o n are) ma

,


1022

soprat utto p er evitare la sinJ isi pleurica che potrebbe costituire un danno immediato o lontano per l 'infermo. ~IonELLI. - Affern1a il principio ch e si debba eseguire sempre una .p neumç>toracentesi e non una i:iemplice 1oracentesi, sia per evitare le aderenze e ~ fenomeni di edema polmonare, sia per impedire le sinfisi pleuriche co11 r etrazioni toraco-polmo·n ari immancabili quando si lasci riassorbire il 1iquido o si ~viti l 'introduzione dell 'aria in sostituzion e del liquido evacuato. Quando invece si s·e gu e la pratica della pneumotoracentesi, anch e se avverranno aderenze queste avranno luogo in polmone dilatato e p er ciò ben funzion ante . R . ~1oTTA e R. BoRNIOLI. -

Rapporti linfalici tra la base della lingua e la laringe . Contribu to alla patogenesi della tub er colosi laringea.

O. CEnu rn. -

B r evi consi derazioni su un centinaio di r adiogrammi di lesioni tu.b.er co lari ero... niche diffuse e p1ersislenti n el campo polmonare sinistro con r elativ(l; integri tà del p olmone des tro .

Discu ssione : MoRELL1. Toracometria in corso· di pneumotorace ter~peutico. V. AGNELLO. - Con le presenti ricerche l 'O. si

è p·r oposto· di rilevar e le modificazioni volumetriche del torace durante la collassotera.pia. Gli esami sono stati eseguiti col compasso1 di spessore e col nastro antropometrico di Viola, r icercando ~ seguenti valori: altezza sternale; diametro traverso ed antero-posterior e toracico a livello del IV spazio intercost ale sull 'emiclaveare; il diametro trasver so ed antero-posterior e toracico a livello della X vertebr a dorsale ; i perimetri del torace all 'altezza del IV spazio e della X vertebra dor sale con la lettura dei relativi emiperimetri e del1'indice di Hirtz. I soggetti finora studiati sono complessivamente 90, di essi 20 sono stati seguiti metodicamente con esami compar ativi e ripetuti sia prima del1'istituzio·n e del pnx ch e durant e l a collassoterapia; a p eriodi più ravvicinati da principio, più distanziati in seguito; gli altri ch e possono costituire un gruppo di controllo ri&p·e tto ai precedenti, sono stati esaminati una sola volta durante il tratt am ento. I risultati posson o essere così brevemente riassunti : 1) Rispetto alla quantità e qualità del collasso, n ei prue a t1Jtta altezza, t atali o subtot ali, si n ota un aument<, cost ante del perimetro toracico, sia a livello del IV s.pazio i11ter costale, che a livello della X v. d. che oscilla da un minimo di 1-2 cm. ad un m assimo di &-7 cm. L 'aumento del perimetro totale è r iferibile ·esclusivamente all 'aumenlo dell 'emiperimetro dell 'emitor ace trattato . Scarsa o n essuna mo(lificazione si ha a carico dell 'en1i tor ace controlat.erale. I inaggiori aumenti dell'e1niperimetro si hanno nei c~si con camer a d'aria più am1pia e polmone magg1ormente retratto_. Inoltre la m aggiore tensione del pnx influenza tali modificazioni dell 'emitorace i1el sen so di favorirne l'aumento di volume . Infatti subito dopo i rifornimenti si nota un ul~ t erior e lieve attmento dell 'emiperimetro. Contemporaneamente all 'espansione dell 'emitorace tr a ttato, r d in rapporto inver so all 'ampiezza ed alla tensio·n e del pnx, si constata una progresiYa diininuzione dell 'indice di Hirtz. 1

[ANNO XXXIX, NuM. 26]

« IL POLI CLINICO »

2) Nei ,p nx parziali le modif.icazioni toracometrich e sono meno evidenti e di solito limitate alla stazione di proiezione della sacca pneumoto• r ac1ca. 3) Negl i idropnx, l 'aumento dell 'emiperimetro si nota solo a livello della ca1nera d'aria, mentre invece a livello del liquido non si h a alcun aum ento, quando nQ~ intervie11e una successiva retrazione, che inette meglio in evidenza il co1ntrasto fra la parte superiore pii1 espansa e la parte inferiore più o meno retratta . 4) Rispetto alla data d 'inizio del ,p nx abbiamo oss~rvato che fin dai primi rifornimenti si h anno lievi modificazioni volumetriche, modificazioni ch e si r endono più apprezzabili man mano che si procede avanti n ella cura. 5) L~ modificazioni toracom etrich e constatate durante la collassoterapia variano anche in rapporto all 'età c:d al tipo cos tituzionale del paziente, n el sen so ch e i soggetti giovani ed ad hapitus longilineo ,p resentano lina maggiore espansione clell 'emitorace che n on i soggetti vecchi e brachili11ei con torace P,ii1 o me110 rigido. Dai precedenti riilevi si può dedurre ch e l 'istituzione del pnx porla costantemente ad uno spostamen to della posizione d'equilibrio dell 'emi torace trattato verso l a posizione inspiratoria. 'f ali risultati ch e co·r 1cordano con le ricerche pneumografiche eseguite da Monaldi 11ell 'Istituto BenitQ M11ssolini confermano ancora una volta il meccanismo d'azione del .p nx t er apeutico secondo le vedute della Scu ola Forlaniana. MoNALDI. - L 'O. dice che le ricerche toracometrich e confermano ~ risultati delle ricerche pneum ografich e: gli sembra p erò necessario eseguire anch~ osservazioni n egli spostamenti mediastinici, nei versamenti pleurici o nei periodi di abb andon o del pnx. In questi ultjmi casi potrebbero essere utili anch e a scopo terapeutico. 1,raLta dellQ spostamento della posizione di equilibrio dell 'emitorace come un elemento nel meccanismo di azione nel Put., rendendosi così !p iù difficile l a risposta agli stimoli partenti dal polm one. Circa il determinis1no egli pensa che sia da attribuirsi al fatto che venendo a mancare la trazione tra i due fo glietti pleurici si m ettono in libertà le due forze a direzione opposta centripeta polmonare ~ centrifuga toraco-diaframmatica, venendo anche ad esse ridotta l'azione traente del polmone. 1

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E. ~loRELLI . - Domanda all 'O. se ha studiato an ch e il comportame11to dell 'altro emitorace mediante esami sistematici toracometrici perchè probabilmente avr ebbe trovato anche da questo lato una dilatazione. Rie-orda ch e t alvolta si può avere anche un pneumotorace completo con retrazione della paret.e cost:1le p1ro~ abilmente p er un p rocesso di pach1pleur1te par ietale ,plas tica che h a trasformato l 'emi torace in una corazza rigida ch e non si restringe nè si dilata negli atti inspiratori ed anzi tende sempre più a ritrar si per l 'azion e delle cicatrici pleuriche. Perciò non si deve esser assoluti n ella affermazione, ~a ammettere ch e un certo numero di vecchi pneumotor aci si accompagnino a retrazione a~zichè a dilat azione della gabbia t oracica. 1


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SEZIONE PRATICA

BAGLIONI. - Consiglia di esaminare se1npre an-che le variazio·n i d ella circonferenza addominale, ·che possono dare ulili indicazioni sulla funzionaJità diaframmatica. AGNELLO. - Ringrazia gli illustri interlocutori . Ri&ponde al prof. rYiorelli d 'avere riscontrato d elle lievi modificazioni anche su ll 'emitorace controlaterale a quello tratLato; così pure ha con statato in qualche caso una modica retrazione invece d ell 'espansione dell 'emitorace ov 'è il collasso. Le poche osservazioni però non gli conserttono almeno fino da ora, di trarre d elle illazioni con clusive. Al prof. Baglioni ri ponde che pur appr ezzando 1'ulilità delle sue osservazioni per lo studio della funzionalità diaframmalica, tuttavia fa presente ·che la tecnica antrQpometrica-clinica della Scuola .costituzionalistica da lui seguita prescrive di prendere le misure su punti di r epere ossei -per evitare l'accentuarsi d ell e cau se d' errore p er son ale ·ch e falserebbero i risultati. Dott. BRUNO BESTA. -

L a pressione venosa p eriferica bilaterale nei portatori di pnx terapeutico monolaterale. A. Ol\100E1-ZoruN1.

Spedali Civili di Genova. Presidente : Prof. DA GRADI. ,S eduta del 18 maggio 1932.

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Su un caso di emoglobinur ia parossistica con urticaria. •

Prof. AGNOLI. - L'O. espone lo studio clinico -e biochimico di un caso di emoglobinuria paro&sistica a frigor e accertato m ediante la positività d ella reazion e di Donath e Landslein er , di MurriEhrJich, di W<t sserrr1ann. La 1particolarità clinica -del caso con siste n ella comparsa di una eruzione urticariana a placche provocata dal freddo e precedente l a scarica em oglobinurica ed albuminurica. Durant e I 'accesso venne con statato : aumento della pression e arteriosa, della glicemia e d ella calcemia, diminuzion e della coleslerinemia, forma leucocitaria normale. Per queslo caso 1'0. rigetta la patogen esi colloidoclasica d ando invece magg iore importanza ai fattori biochimici attestanti un perturbalo ecp1ilibrio neuroveget ativo. Trapianto tendineo in arto paralitico.

Prof. VrGNOLO. - L 'O. illustra e presenta un bimbo di otto anni già affetto da paralisi com.pleta del quadricipite crurale secondaria a polio1nielite acuta: in detto caso il trattam ento co11 trapianti t endinei ha avuto· buon esito. Prof. SEGALE. -

Breve relazione sui più importa.n ti argomenti di chirurgia dell '~sofago al r ecente Congresso inlcrnazionale di Madrid. - L_'O. con

particolari di tecnica riferisce sul m egaesofago, sui diverticoli, sulle plastiche e sui tumori d el}'esofago . L' esagerata valutazione della sintomatc1logia gastrica nei sofferenti di append icite.

Prof. GERVINO. - L 'O. presenta diver si casi clinici ricl1iamando l 'attenzione sulla troppa facilità con cui si con siglia l'asportazione d ell 'ap1pendice nei gastropazienti. Alla discusion c ch e segue partecipano oltre il relato·r e, i proff. DA GRADI, TnEvrsANELLo, DunANTE, GELERA e VALLEBONA. ll Segnetario : prof. GELERA .

1023 A t'S •

Medica.

(San P aolo del Brasile). Seduta del 4 marzo 1932. Un caso di ulcera duodenale perforata.

N. STABILE. - L'O. presenta un caso di ulcera duodenale perforat a n el quale era resa difficile l a diag11osi per la presen za d i una sintom atologia pseudo-ap,p endicolare. Assodata la diagnosi l 'O. procedette all 'o·per aziorte su turando l 'u lcera perforata, praticando una gastro-enterosto·m ia posteriore e dren ando in corrispondenza della fo ssa ileocecale. L 'ammalato g uarì in ventesima gior11ata. Discu ssion e: MANGINELLI parl a sull e perforazioni degli organi addominali, ponendo in rilievo l 'importanza dei sinto1ni locali per la diagnosi differenziale, e le difficoltà ch e sp esso s'incontrano nel riuscire a m etterli ben e in evidenza. Un caso di atrofia dei nervi ottici , in luetico, migliorato con la zolfoterapia.

A. BusAccA. - L 'O. dopo aver esposto come i metodi di terapia, sino ad ora in u so nell 'atrofia dei n ervi ottici di orig ine luetica, abbiano· d ato risultati scar si o nulli, riferisce su di un n1.etodo, pro·p osto r ecentemente da Winkler, b asato· sulla zolfoterapia associata a terapia antiluetica. Secondo questo A. si con segue con il suo metodo associar e alla ,piroterapia anch e l 'azion e antitossica d ello zolfo. L 'O. riferisce quindi su di un caso di atrofia dei nervi ottici in lue tico, d a lui trattato C-On il melodo suddetto. Per mezzo di quest a t erapia fu possibile ott ener e un miglioramento: il visus ch e era d i 11n cincruantesimo salì a qua ttro cinquantesimi ; si ebbe allargamento d el campo visivo; tornò la percezione dei colori . Potè confermare alcuni dei fenomeni g ià osservati d a Winkler e cioè un a forte iperemia della retina e d el n ervo ottico evidente già alcune ore dopo l 'iniezion e; dopo ogni iniezione notò una brusca caduta d el visu s che durò talvo·l ta ancl1e due gio·r ni; n ei} paziente si resero evidenti, n ella papilla, d ei vasi ch e, anche in seguito, rimasero visibili all 'ottalmosco·p io. L 'O. chiam a l 'atten zione su questo, nuovo m etodo ch e forse potrà rappresentare una buona arma contro ciuesta malattia fino ad oggi resisten te ad ogni t entativo ter apeutico . Il Segretario.

Il N. 5 (maggio) d el DIRITTO PUBBLICO SANITARIO reca un inter essante articolo:

Le prescrizioni mediche. Obbliglii e responsabilità dei medici e dei farmacisti (A. CARAPELLE) , nonch è la seguente Nota Sintetica:

Per l'assunzio11e del personale Sanitario degli Enti locali ; più le consuete estese rubrich e : Rassegna di Giurisprudenza e Leggi ed Atti del Governo . I ~ed~ci che non ~ono abbonati a ~etto • periodico e rhe desiderano leggerle, si affrettino a spedi1:e yaglia Pnstale di Lir~ 6 all'editore LUIG! POZZI, Via Si.ytina N. 14 Roma e rit:everanno presto il Num ero che le contiene.

Avvertenza .

Prezzo di ogni numero separato del sana tari o "• L. 5.

cc

Diritto Pubblico


cc IL POLICLINICO

1024

»

[ANNO

XXXIX,

NUl\l .

261

APPUNTI PER IL MEDICO PllATICO. DALLA PRATICA CORRENTE. OSPEDALE I NFANTILE DEL BAMBIN GESÙ IN ROMA. REPARTO CHIRURGICO Prim.ario : Prof. A. Lu1G1 BoNANOME

L'appendicite nella prima infanzia. Considerazioni cliniche. -

Dott. G1uL10 SERAFINI, a.ssiste1nte. L 'importa1nZJa1 d ella appendicite n ella prima infanzia specia lmente in rapporto alla sua gra: vità, mi ha spinto- a raccogliere i casi occorsi n egli ultimi sette anni e mezzo inell 'Ospedal e Infantile del !Bambin Gesù in Roma. Ho creduto di dover r estringeire la statistica al 6° anno poicl1è a l .diso·pra di questa età la sin·drome appendicolare a ·m ano a m ano si avvici'!la all.a formla! d ell 'adulto perd endo· quelle caratterist~che cl1e la rendono così inteiressante n el biambino. La stati tica raccoglie i casi occorsi dal 1924 a l 30 giugn o ·del 1931 con 46 ca i , poca cosa se si ·p ensa iche lo stesso numero di bambillli fu op1erat-0 in un anno (1927) n.el Royal Alexan: dra Hos1)ital ·di Sidney. Certo la scarsezza deii casi non si deve attribuir.e all1a1 rarità d ell 'affezio·n e in rapporto ad altri paesi ma a molti fattori fra cui il principale è la dis tribuzione .dei .p iccoli m.a lati tra i vari Ospedali e Pronti Soccorsi, cosicchè se si potes ero riunire i casi occorsi in t u1tti g li Ospedali di Roma si vedrebb·e I.a statiistica a urne·n tare di molto. Pur tuttavia l 'ap1p endicite rin1a11e una malattia r.a r.a ·dell.a prim.a infa·nzi.a, e d.a ciò non dissentono i vari autori 1ch e si sono interessati ·d ell 'argon1.e nto. A m e sembra però ch e IIlo1n si possa sicuramente parlare ·di rarità d ell'app endicite ma solo di rarità della forn1a distruttiva dell 'appe11dicite. Infatti sulle 4 7 appendiciti della ini a tatistica 38 furono opeTate in periodo acuto, di queste non una si troviaiva nello sta·dio di appendicite semplice, ma tuttei in stadio distruttivo più o memo .a v.ainzia to e ciò in forn1·e operate anche nell e primei ore . Da questo si può dedurre ch1e la form,a semplic·e sol o eccezionalment e ' rien e diagnosticata poichè in gene re passa sotto il nome di colica addominale. D el r esto, perchè quest 'organo così facilmente soggetto ad iinfi.ammazione (50 % d eg·li uomi1ni s~condo Aschoff) non dovrebbe am1nalare più friequentemente nella pri·m a in fanzia ? I tologicamente non è uguale a quello 1

1

1

del g io,,ane i•n 1Cui 1'affezion e è così frequente?· Anzi esso è più ricco di folli coli linfatici che, se da U!Il lato lo ·d ifendono più strenuame nte facendo sì ch e molto .spesso l 'affezione g uarisc.a , dall'1a1ltro una volta distrutti più faciln1ente ne aggravano l 'alteraziooe. Certam e.n te con c iò n·on voglio .dir·e 1che 1'appendic ite nei bambini sia ugualmente o più frequ ente cl1e negli a·dulti. Penso sol o ch e il primo decennio di vita serva a, preparare in quest'organo molt e ·di quelle cau se predisponenti , oggi da tutti an1n1esse ch e serviranno poi unite alle determinanti a far scoppiare l 'attacco grave nella n1.aggiore età. Ora in tutti quei aaisi i1n c ui, sia per cause cono-e:nite (po·sizione abn ovme, ecc.) ch ei acquisite (pregressi a ttacchi ) l 'appendice si trovr g ià nella prima infanzia in condiziooi di minor resi.stenz.a, essa amm.alerà tainto facilmente 1come nell 'età adulta . Questa supposizion e è avvalorata da dati statistic i : infatti neil 50 % dei casi da m e raccolti, l 'appen·dice si trova va Ln posizione retro e.e.cal e, mentre n el 25 % es a presentava segni ind ubbi ·di pregressi attaccl1i; cifre quasi uguali portano anche altri autori . La Forgue tro,-ò la posizione retroc.ecale n1el 29 %. Vallée n el 40 %, e Gary nel 45 %. Quest ' ultin10 Autore pensa, che l a detta posizione che l 'appendice viene ad assun1ere, dipenda direttamente d all 'infi.amm.azion·e, ·essendo questa posizione n1olto più comUIIle nelle s tatistiche chirurgicl1e cl1 e in quelle .a natomicl1e, e ciò col meccanismo ch e Mario1n ha cercato ·di spiegare, amn1ettendo ch e il cieco , i dis Lcndereb'Q·et per il n1eteorismo ed abbas andosi verrebbe a mettersi avanti a ll '.appendice, t enuta in po.sto d.a I suo 1cordone vascolare o ·da aderenze già formate; nuovi -essud.ati infiamm.atori potrebbero poi bl occare l 'ap1)endice in questa posi• z1one. I o stimio invece cl1 e la posizione r etrocec.ale n on dipend.a dire Ltame'!lte d.all 'infi.a·m1111.azione, ma che l ' infian1n1azione più facilmeinte atteccl1isca su di un erg.a no ch e per la su a anormale posizione si trovi in stato di mimor. 1 Desistenza. Infatti se l1a; supposizion·e ·d i M.a rion fosse vera anch tro. ei nell 'adulto si dovrebbe \rare .a lmeno un u.gu.al numiero rd i appendici retrocecali, me·n tre invece la penc1erntuale è molto infeTior e. Inoltr·e iperch è l 'ap·p endice organo m obile .p er eic cellenza non dovrebbe se·g·uire il cieco a cui e sa è appesa n ei s11oi movimenti ?! Non v'è .dùbbio cl1 c la i)osi zione abnorn1e 1

1

-


{ANNO XXXIX, Nul\r. 26]

dell'appendice abbia un,a grand e i11l flu en za sulla precocità -dell 'attacco. Nella mia stati tica ria.ri sono i casi in cui I 'appendice fu trovata in posizioni norn1ali ed anche quando lo esra presentava sempre qual1che an-0malia n ella sua struttura. Spesso h o riscotlltrato delle appendici molto lung h e ch e di scendevano fino in fondo al piccolo bacino risalen do poi ulla vescica o sul retto, a ltre volte seguien·do lo spa zio parie tocolico destro venivano a raggiungere il fegato. In un 1caso l '1aippendice era sotlosierosa e retroceca le cosiccl1è fu d 'uopo aprir e lo .spazio parietocolico ed asportare l 'ap])endice perforata . In un poppante! di 23 g iorni I 'appen dice ·perforata fu ri contrata in un sac.co erniario occu pante l 'emi eroto de tro , il b an1hino era st1aito iinviato a ll 'o pedale con diagnosi di ernia strozzata. Da ql1e te con ider azioni i J) UÒ dedurre ch e l 'appendicite n ella prima infanzia non h a raa ione di e sere più ra ra ch e nell 'età adulta, })Oich è la ua struttura, se si eccettui un numero n1aggiore di follicoli linfa tici, è la m ede ima; si può però amm ettere che date le 111aggiori resistenze d ell ' organi mo lia m aggior quantità di tessuto linfatico è principalmoote ! 'integri tà dell 'appendi ce; moltissim.i casi ri.s ol' 'ono e servono o lo a preparare il t erreno ·p er a ltri attacchi. Lo sLad io di truttivo sarebbe invece raggiuin to solo raram ente ed in quei ca i in cui Qià ne lla p rima in fan zia i verifichino quelle condizio·n i p er le quali I 'infezione più fa1cilmente potrebbe 1aittecchire : condizioni , come h o g ià detto, ia congenite (alilormalità della po izio·n e e della forma) che acqui site (aderen~e, briglie , ;~ tenosi , ecc .). Dai risultati della statistica, il sesso non sembra avere soverchia i mportanza. La percentuale d ell e femmine e ,d ei m aschi è quasi la stessa. Importante sembra invece l 'età. Certo dato l 'esig uo numero dei casi n on penso ch e i dati siano molto probativi, ma lo stesso com portamento ho inotato in statistich e più numero.se. La freque11za dell 'appendi cit.e aumenta coll 'età in m·o do indubbio. 1

Età N. dei casi sotto ad un anno 1 un ann o 2 2 due anni tre anni 5 qualtro anni 4 cinque anni 12 • • sei anni 20

Percen tu al e 2,17 % 4,35 % 4,35 % 10,86 % 8, 70 % 26,00 % 43,50 %

Nei casi operati in periodo acuto una sola volta fu possibile iin·dividualizzar ei n ell 'ana1nn esi un ra,ttacco simile avvenuto u1n anno prima e risolto medicalmente; in tutti g li altri 1

1025

SEZI ONE PRATICA

casi la st9ria tace su pregr esSie coliic h·e appendicola ri, spesso però le m amme raccontano che i propri bambini andavano soggetti a do·lori addominali ch e in gener e scomparivano in seguito a so,m n1inistr.azion.e di un purga11tei, all 'infuo,r i di qualunque con siglio medico . Ma e tia1cciamo un confro nto fra il silenzio anamn e tico ed il reperto operatorio vediamo quanto spesso .attacchi ap pendicolari 1siano pasati con1pletamente sotto silen zio e cornei solo a ll '01)erazi-0ne ci si sia trovati di fronte a segni indubbi di una vecchia infiamn1azion e. In un sol caso si trovò n ell 'an1a,mnesi un 'ang·ina follicol,a r e i·n tem1p o utile per potersi collegare con l 'appendici te. Per centua le invero m inima se si melte irn confronto coo altre stati_tich e. Ma n on voglio qui entrare n el la bir into patogen etico d·ell 'appendicite, certo ch e de umiendo da lla •mia statistiica si prop.enderebbe più per la teoria enterogena ch e per quella ern1a1toger1a. L ' inizio <lell 'appen·di1cite mostra una quasi perfetta uniformità dei su oi sintomi a giu-d ica.re dai ca i in esame. F ebbreJ, von1ito, stipsi vengono riportati dai genitori com e sintomi quasi cos tant i . Il vomito iin iziale, spesso ripetentesi dopo ingestion·e ·di cibi , la febbre cl1e s.ale grada lame1nte fino a 39, 39,5. La stipsi fi1J.10 alla comple ta chiu ura dell 'alvo. Solo eocezion.aln1ente il ,rom i-to iniziale miancava; in un caso la malattia iniziò con diarrea ch e cessò im seconda g iornata p er lasciar posto alla stipsi. Il dolore è il sintomo capitale c'è sempre, e le mamme i n questo son o maestr e n el saperlo scoprire an che n ei bambini più piccoli. Quasi en1pr e tutti questi sintomi' si presentarono al com pleto e con carattere progressivo; solo in un caso si ebbe una r em1i ion e ir1 3a. g iornata di circa 12 ore. Data la 1chiarezza e l ' unifo 1~mità d ei sintomi d el ·p.eriodo inizi1a1J.e sembra tr.a no comie trop~ pe volte si g iunga all 'operazione isolo dopo parecchie 0 re, quand o le probabilità di g uarig ion e sono oltremodo scarse. Se tlloi esami1n iamo il seguente quadro 1~iassuntivo vediamo quanto spesso il tempo tra l ' inizio dei sintomi e l 'ingresso all 'ospeda le sia stato lungo, sebb e·n e tutto fin .da ll 'inizio parlasse per un ' affez io1n e ·d ell ' apprendice vermiforme. 1

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1

1

N. d ei casi 1 1 1

16 12 3 1 1

Ore intercor se. tra inizio d ei sintomi e l 'operazione 3 6

12 24 36 48 60

72


.. 1026

,

« IL POLICLINICO »

Quali -son,o dunque i fa ttori ch e ritardano l 'uni ca speTanza di salvezza? l ' operazione. Mancato interve.rnto m edico O· ·m ancata diagnosi ? Nei tre anni trascorsi rc omei a ssistente chirurg o n ell ' Osped.ale Infantile d el Ba·m bin Gesù ho co·n statato ch e qua1si sempr e il medico era s tato chiamato solo pochi momenti p r ima e n oin aveva potuto c.h e constatare una p eritonite ed im.viare ·d 'urgenza il m a lato all 'ospe-.. d ale. Quindi è errato dire ch e la . diagnosi precooe di 1a1ppendi1cite n ei b1ambini è difficile, bisog n erebbe correggeT.e ·dicen-do ch e la diagnosi raramente si fa illl. tempo utile p er ch è il 1m:edico non vioole chiamato altro eh.e quando lo stato è g ravissimo. A chi a llora la colpa? Purtro·p po sp·essissi·m o è d ei genitori: il terrore d ell'Ospedale, I.a pig rizia nel iehiam.are il m eidico 1sono le cause prima di tanti disastri. E la m1a·dre ch e da sola pensando si tr.a tti d ella solita indigestione somministra con le: su e m ani il ve leno .al proprio barr1bi110 sotto forma • di olio ·di ricino . P er avere· un 'idea di quello che può portare la somministrazione di una purga nel p eriodo· iniziale dell 'appendicite basta co·n frontare le seguemti cifre: Su 38 casi operati in p eriodo a cuto in· 13 fu som1n~n i str.ato un purg.ante ed in 7 si ebbe l'esito letale. Si di1ce ch e l'appendi cite n·e l ba·m hino bruci le tappe, infatti semb>ra ch e tra inizio dei sintomi e p erfo·raziotne non si iabbia una reg ola fissa e neppure approssimativa. Mentre negli adulti ecoezio·n .a lmente si ha la p erforazione nelle prirr1·e 24 ore ne i bambini questo è quasi costante. Basta d.a re uno sguardo a lla seguen te tabella p er vedere com e g ià in sesta ora si possia1 avere la perforazione e coosecu tiva perito·n ite. l\folte ipotesi s ono state em esse per spiegare il d·ecor so tl1multuoso .d ell 'affezione. Anali zz.a1n do ben.e i f.atti io cred o che in complesso non 1ci sia gran differenza con quello ch e avvie n e {Degli a·dulti . Infatti alla facilità d ella perforazione si potrebbe obbiettar,e ch e non con o oendosi la proporzione fra i colpiti d 'appendicite e i p·erforati, e ciò perch è, come ho già detto, molte colich e appendioolari legge.re passano i·nosseirvate nei bambini, la statistica formul.ata n·o11 Til1ev.a la r ealtà co·m 1e n egli a·dulti in cui ri.su ltano· la maggio·r parte d ei casi an1che l eggerissin1i . Quanto a lla precocità, data la difficoltà di sorprendere i primi s~ntomi d el male, n on si può mai essere sicuri ·d el tempo ich e intercorre tra l 'inizio d1ella m .a la ttia e la perforazione, così spesso ci si trova avanti a casi di

[ANNO

Tempo tra l'inizio dei sintomi e o· perazione

XXXIX, NuM. 26]

Reperto operatorio

Esito

.

1

Ore 48

Appendicite flemmonosa · peritonite diffusa

Morto

1

2

))

24

Appendicite p erforata; peritonite diffusa

Morto

3

))

72

Peritonite diffusa, si drena senza asportare l'appendice

Morto

4

))

36

Id.

5

))

36

Appendice perforata; Morto peritonite diffusa

6

))

36

Appendice flemmonosa

7

))

36

8

))

24

Appendice perforata; Morto peritonite diffusa Guarite> Id.

9

))

24

Id.

Guarito

10

))

24

Appendice .flemmonosa; peritonite sieropurulenta localizzata

Guarito

11

))

24

Appendicite flemmonosn; peri lonite purulenta diffusa

Morto

12

))

48

Appendice perforata; Morto p eritonite diffusa

13

))

24

Appendice perforata; • • • in sacco ern1ar10; p eritonite localizzata

14

))

24

Appendice perforata; Morto peritonite diffusa

15

))

36

Id.

16

))

24

Appendicile flemmon osa; ascesso d ella fossa iliaca destra

17

))

36

Appendice p e r forata ; Morto. p eritonite diffusa

18

))

24

Id.

Morto

19

)}

3.6

Id.

Morto

20

))

24

Appendice sottosierosa r etrocecale perforata, liquido torbido nel peritoneo

21

))

12

Ap·p endice perforata; Morto p eri toni te diffusa

22

))

24

flemmonoAppendice sa; p eritonite circoscritta

23

))

36

24

))

60

Appendice flemmonosa Guarito Appendice perforata; Morto peritonite diffusa

1

.

.

Guarito·

Guarito-

Guarito

Morto Guarito

Guarito

Guarito


[ANNO

N.

XXXIX, NuM. 26]

Tempo tra l'inizio dei sintomi e operazione

1027

SE ZIONE PRATICA

Reperto operatorio

Esito

Guarito

25

))

24

Appendice perforat a; peritonite localizzata

26

))

36

Appendice perforata ; Morto peritonite diffusa

27

))

36

Appendice flemmonosa

Guarito

28

l)

36

Id.

Guarito

29

))

36

Appenc:lice perforata; peritonite diffusa

Guarito

30

))

3

Appendice flemmonosa

Guarito

31

))

96

Appendice flemmonesa; ascesso d ella fossa iliaca

Guarito

32

))

6

Appendice p e rfor a t a; peritonite diffusa

Guarito

83

))

48

Id .

Guarito

34

))

12

Id

Guarito

85

))

24

Id .

Morto

36

\)

48

Id.

Guarito

37

))

24

38

))

84

Id. Appe11dire iperemica

Morto Guarito

appendiciti perfora tesi in poch e ore (casi 30, 34), m entre forse i primi sintomi risalivano a temrpo maggiore. Da tutto ciò una sola d eduzione : operar e sempre nelle primissime ore, non attender e i segni certi ch e spesso n on si presentano, norn. terg iversare in attesa di un miglioramento o di un .aggravarsi d ei sintomi, operare a n.ch e in caso di dubbio, m eglio togliere un appen·dice sarna ch e operare un cadaver e vivente. Non bisogn1ai troppo illuder si s ulla potenzialità ·di difesa del peritoneo, infatti è raro trovare d egli ascessi p eri appendicolari b en circoscritti , in genere il pus si trova libero in mezzo a d a n se m eteorich e e d iper emiche con ten,d en za a formare g rossi ascessi ch et n op. h a•nno però limiti b en n etti e qujndi quasi sempre sono invadenti . Ciò ch e è viera·mente importa1J1te è il m odo subdolo con cui si 1m tamifesta la p eritonite; non c'è un p erio,d o di tra n sizione tra il quadro ,della banale colica appendicola r e e qu ello d ella peritonite g rave. In gen.ere, ~a si1n drome si manifesta improvvisa , spesso dopo un purgarn te, gli occhi si incavano, il naso divien e freddo ed affilato , l 'alvo si chiude 1comple-

L.am ente, la dif.esa si g·eneralizza, il p olso divien e piccolo e fuggent e. È lo stato· generale più che i sintomi locali ch e impressiona ed infa tti solo allora ,si p ensa a qualch e cosa di veramiente gr.ave m ai in gemere è troppo tardi. Su 318 appendiciti operat e i'Il periodo acuto 25 si trovavano in sta·dio di peritonite ge11eralizzata , di qu.est e si ebbero solo otto guarig ioni , il resto soocombè a lla peritonite con una percentuale del 68 %. Nei casi operati n·ello stadio flemmonoso con o semz.a periton i te siero purulem ta localizzata si ebbe sempre la guarigion e. N ei casi operati in periodo acuto si ebbe così una m ·o rtalità g lobale 44, 7 %, cifra veriarmente impressiona nte se si operate a fre ddo son o a bb.astarnza r.are. llilfatti p ensa ch e n ei piocoli bambim i le appendiciti in soli sei casi fu cr eduto b en e attendere . Si tra ttava quasi sempre ·di ma~a.ti entrati all ' opedale con ·d iagn osi .di a.s cesso appemdicolare ed in cui il decor so e l 'esam·e clinico faic.evano p en sare a form e b em circoscritte; in questi casi si e bbe un solo morto per bron co polmoni te in 22a. giornata. È interessante notare come nei casi operati a freddo si tra ttava sempre di bambini n el sesto a'lllno ·d i vita; e questo si p otrebbe spie@arre 1con la maggior potenzialità di difesa d el p eritoneo col cr e.s cere degli anni o m ·eglio con la minor virulen za dei germi. La statistica riporta ·du e sole appen diciti croniche operate irrl seguito a disturbi vari in cui l 'op erazion e confermò la diagn osi. Da queste cifre si può 1conclu·dere in un sol modo : Diag noisi precoce. Operazione d 'urgen za. Si deve operare1 sempre anch e ava nti ad una p eritonite ·diffusa con stato gen·eTale gravissimo P Le cifre suesp oste .n on ci spingerebbero troppo, pur tuttavia io cvedo 1ch e sia dovere del chirurgo di t en tare iSebberne le possibilità ·d i gUJalfig ione sia no minime. Si cercherà in tutt i i c asi di essere cauti nell 'esplorazion e a di mani pola r e le a n se il meno p os ibile, e n,el ·caso l 'asportazio1n e d ell 'appendice fo.sse troppo inda.ginosa m eglio za ffare intorno a l cieco sen za tog lierla (n el caso n. 4 si eb·b e esito favor evole). P er finire un 'ultim a co nsider azione. Qual,e è la cau sa .d ell.a mortalità così a lta P Una sola il credere ch e l 'appen ·dicite n ei ' . b,a mbirni :sia un '.a ffezione r.aTissim.a e 1ch e quindi avanti ad una sindrom e addo111inaJ e si debba pensare solo com e ultima cosa ia1 questa malattia . Se al contrario il criterio fossei quello che ci guida per g li a·dulti, ·e .cioè di ricercare sempre e p er prima cosa in qualunque 1

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IL POLICLINICO »

[ANNO

XXXIX, 'Nul\i1. 26]

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sindrom e addominale i segni di un ' infiammazione dell 'appendice, molte catastrofi potrebbero essere oertamente evitate. RI~l\.SSUNTO.

L 'A. con sidera 46 casi di appendi_c itei della tJrima infanzia sia dal la to clinico ch e sociale con clu.den·do p er l'operazione precoc.issima anche in c.a so di diag·nosi d ubbia. 1

CASISTICA E TERAPIA. Sui fenomeni vertiginosi e la loro terapi:t 11ella pratica neurologica. B. Wichma·n n (1Vluncli. 1-YI ed. W ocli., 4, 1932) elen ca le pri:n.c ipali cause di vertigini : quelle da turbato circolo cer ebrale, p eir anemia, come nell 'arterio:...clerosi o n ella insufficienza 1cardiaca, o· p er iperemia, come n e gli forzi fi sici, quelle d.a a lterato equilibrio n euroveg·etativo, com e :n egli stati .di debole:zza, n elle mal;attie ·d e.11 'iaipparato djig.er ente, ecc. , quelle da m~lattie d·e l .l abirinto·; quelleJ da leio1n i del sistema n ervoso ce·n:trale, in primo luogo i tumori del cer vello· e tutti gli altri stati ·d 'ipertensio n·e del liqùor. La terapia sintomatica de;lle ve rtig ini di orig ine n ervosa, a ttuata con gli a•na lgesici, i èdativi, i to•s sici, no·n riesce molto efficac e; particola.rmente utile.i riesce invece l 'iniezione en.doveno a di soluzioni ipertonich e di NaCl, ch e, . per un sem.p lic.e mecaam.·i smo di equilibrio o n1otic10 tra sangue& e liq1u or, d etermina no u1n a notevole diminuzion e della iperten sione ·di quest 'ultimo . Molto utile si è rivelato1 a i1cl1e l 'u so d e1 Mo·n otréan, con1po·sto di chi1n i·no e pa·pave.rina , già raccom:a·n.d ato d.a altri autori (un.a con11)relssa 3 volte al gio1rn.o). Una breve statistic.a conferma la gra·n 1de effi cacia « antivertig ino·sa n di qu_e sto preparato. V . SERRA. 1

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Il vomito acetonemico negli adulti con psicosi ed il s110 significato. Il von1.ito aoetonemico, finora osservato soltanto in ·b ambini, ·è stato riscontrato con le s tesse caratteristich e a n ch e in adulti . I\... Kiipp er s (lYliinch . m ed . Wochenl.S. , 17 aprile 1931) in un ·manicomio femminile ne h a osservato 8 casi , di cui 2 .su 12·5 epilettich e e 6 su 142 schizofrenich e. Nessun c.aso in al.tre forme. Anche in queisti casi , il consueto trattamiento u sato n·ell 'infa n zia ha ·d.at o buo·n i risultati: somi:rii?istra.zi?·n .e di abbondanti quantità di ~1<?3-l~ni e ·d i idrati di carbonio (gluco·s io per ln1ez1one endove11osa , bicarbonato di sodio 30 g. per cli Ler e) seguìta da cura di avena sero~do v. oorden. Il von1 i to aceton emico si osserva n elle cos l i luzioni infantili (a cui apparte ng<?no ap-

punto l'epilessia e la sc.h izofrenia) e sarebbe un segno di infantilismo. Sarebbe a ltresi interessante il vedere se i così detti bambini 11europatici con vomiti aceton em.ici diventano più tardi epilettici o chizofrenici. È un lavoro p er cui occorrerebbe I.a collaborazione del p ediatra e -d ello p sichiatra. .fil.

Eruzione erpetica accompagnante regolarmente le crisi gastriche tabetiche. Laig~iel-Larva1~time e\ Boqui·en rit'eriscono (Biill. M ém. Soc. M éd. H op. Paris, n. 3 1932) di un caso in cui regolarmente a l momento delle crisi ga1striche tabetiche, in. una donna di 31 an.n i, si osseirvava UJil·'eruzione di erpete lab,ialis. Gli AA. spiegano questa conicomitanza coll 'ipotesi di Levadili cioè che la localizza- zio·n e ecto·derm1ica del virus nemrotropo del! ' erpete e zen.a si1a1 condizion ata ad una moinentanea caduta del cc tono im•m,u notrofico » dei met.a1neri del sistema n1ervoso. i.n q·u el cao l 'erpete sarebbe in : r apporto alle turbe trofi che e umor.ali 1are.ate dalla crisi tabetica. Gli .l\.A. · ~icordano .pure la frequenza ciclica de.g li erpeti n1estrua l1. CoRELLI. Il trattamento degli stati deliranti. Le· cau se più freque nti n e o·n o: a·rterioscle·r osi cei:e.brale, ma~aittie r enali, malattie infettiv~ (t!foidei, polmonite, m enimg ite), i:µtòssicaz1oni (alcool), g ravi traumi cran~ci infezioni .settiche. ' Il trattamento etiologico varierà naturalmente secondo la ca.usa, u quello sintomatico; dà alcune in·dicazio·n i H. I\..risch (Fort. d er Th era1pie, 25 genmiaio 1932). Difficile è il trattame nto dell 'inquietudine 111oto·r ia n ei : r iparti ·n on p sichiatrici . Si .aip1>lich erannò al letto delle pareti in1bottite·, facendo eventua lmente u so di wn.'a.n1ac.a . Della cami;cia ·di forza, si ten,de generalmente a·d abusare. Utile è l '.ap,p licazi.one· all e mani di m.a no})Ole chiuse. Nelle malattie febbrili , una buona indicazioo.e .è quel~a di ahbias are la temperatura, con lutti 1 m ezzi, non esclusi i ba.o·ni freschi . Poich è I 'agitazione motoria ~onsuma di ·molto le forze dell 'i1ndividuo , si curerà um.a buona nutrizione liquida; eventua l.miente si u seraIDno ·delle sòluzioni ipertonich e di glucosio. Particolare attenzione si rivolgerà a ll 'attività cardiaca, s?m1!1ini~tran·?o fi1n dal principio a scopo prof1~artt1co i n°o t1 cardiotonici, specialmente quando si tratta di stati de liranti a carattere p·sicomoto-rio iper cinetico, in cui si può avere la morte im·p rovvisa. Come rime·dio sinton1atico è raccomandabile i.I luminal, ch ei }1a aziorn e' energica e pronta. S1 ,deve ten er ·p resente ch e vi sooo individui molto sen sibili a tale .r imedio· ed abbassarne quindi le d·osi quando si osservi un eanten1.a rossiccio spor co. (~on le dosi elevate •


L-.\~~o

XXXIX,

Xu~r.

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SEZIONE PRATICA

di luminal (in m edia oltre 30 cg.) si aumenta il torpore cer ebrale; tale rim·e dio verrà pertanto usato sol'~anto n ella violenta eccitazione n1otoria. Se poi questa è fortissin1a, in modo da rendere assai difficile l 'assistenza a l malato , si ricorrerà alla scopolamina, ch e però dai non •p siobiatri vien e usata a dosi tr oppo piccole. e si vogliono ottenere d egli effetti sicuri in a dulti maschi, si dovrà iniettare in u11a volta .p er via sottocutam,e a un milligram1110. La d ose miassim1 a sarà di 1 mg. 3 volte al giorno (ch e n ei riparti psichiatrici viene anza timore sorpa sata). L'azione d ella scopolamina può venire rinforzata con I 'aggiunta di un ·cg. di morfina, purch è non sia leso il centro respiratorio. Si d eve però andar cauti con la morfin:a1, perchè in questi malati si ha tendenza alla Tite11zion e di urind. La sc<>1)Qlamina non ha azione sfavorevole sul cuore. Nei g ravi stati d eli,r anti, si r ende n ,e cessario l'internamento in un riparto psichiatrico, dove il n1alato trova un 'adatta assistenza. fil.

ze su cani e cavie per indagar e l 'eventuale aziooie cicatr izzante eser citata dal testicolo eterogeineo n ei confronti del testicolo omogen eo del tessuto ·,muscolare eterogen eo . In base ai risultati ottenuti il testicolo eterogeneo in applicazione locale rita.r d·erebbe il processo di cica trizzazione mem.tre que·sto viene b·en eficamente influenzato da ll 'applicazione locale di testicolo omogeneo. Anche il muscolo eterogieneo per via l,.ocale ritarderebbe il processo .di cicatrizzazionei, meintre riuscir ebbe cicatrizio protettore una volta di trutto a 65° per 10 minuti il suo ormone inibi Lo re che è termolabile. Il testicolo omogeneo ·e d eterogeneo. o i loro derivati (orohitaisi ecc.) a doperati p•er via generale rie cono inefficaci completam entei. L 'azione cicatrizz.alllte d el testicolo omogeneo per via locale è da riferirsi piUJttosto all'azione del &UO trefone anzichè a qu1ella d ell 'or,m001e com,e studi precedenti hanno dimostrato.

MEDICINA SCIENTIFICA.

VARIA _

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Lipoidolisi e tumori. Dopo una rapida esposizion e d ell e moderne vedute sul metabolismo d ei lipoidi n ella cellt1la neoplasti.ca Rondoni (l\1inerva Medica, 11um ero 8, 1931) riferisce il risultato di numero e e varie ricerch e sperimentali in tese a mettere in evid enza i rapporti fra agenti 1ipolitici e fenomeni proliferativi e can cerizza•

.7.IOil e.

Fi•n dal 1926 l ' A. provò il trattamento con lipoidi (e tratti alcoolici) di Ol'gani di coni1glio E.• siero di maiale in conicrli sottoposti a pennellature di ca trame ull 'orecchio con tatando che le caratteristich e neoformazioni fibroepi telial i erano m eno sv iluppate·che n ei controlli. Anche per l'adenocar cinoma del topolino (ceppo di Ehrlich) ha notato che il trattamento con l e miscele. dì lipoidi e siero di maiale riduce la velocità di cr escita d el tumore. Fra i lipoidi la lecitina , non solubile in acetone, ha dimostrato la più netta azione inibitrice. La colesterina è una vera sostanza attivatri ce d ella crescita del tumore : se tale so tanza però vien e inattivata m ediante legam·e in vivo a una saponina (.dig itonina) si ha riduzione della velocità di sviluppo d ella n eopla ia. Il rallentamento è ancora più marcato ini e.t tando alternativam ente lecitina (con siero) e digitonina. Anche r ecenti osservazioni di ·altri AA. (Magath, ecc.) r afforzano l 'idea che un turbamento d el metabolismo li poideo sia nella can croaenesi importante e forse d eci sivo . GIACOBBE. 1

Intorno all'azione testicolare sul processo di cica· trizzazione. S. Gu ~ .. io e S. Gibilisco (Archivio it. di chir., di cembr e 1931) hanno i·stituito d elle esperien-

ALIERI.

Il rumore. diffic ile valutare gli effetti d ei rumori ul co11po uma no . Le con seguenze ·degli eccesivi rumori prodotti dal traffico str a dale, . dalle radio, d.a lle fabbriche, ecc., sono diminuita efficienza al lavoro, aumentata irritabilità e qualche volta anch e vere e proprie neurosi. I rumori improvvisi provocano aumento cii frequenza d el cuore e d el respiro ed aumento della pressione sa•n guigna tanto nell 'uomo ch E negli animali. Il lavoro m entale è certament<: o tacolato dai rumori. I rumori provocano anch e tensione musc0La re. La Commissione per lo studio dei rumori nella città di New York ha proceduto alla miurazione strumentale d ei rumori cittadini ed ha potuto stabilire 1ch e c i sono delle zone in c ui i rumori sono così forti ch e una tig re del Be ngala potrebbe rugg ir·e senz.a essere intesa a 20 piedi di distanza. Su 11.068 lagna·n·z e per run1ori il 53 % ricruardava il traffico automobilistico e il tr«porto su ro·taie. In InghiltePPa il problema ·d ei rumori è stato .... tudi:a.to a lungo 1 Lì la sorgente più importante di rumori è costituita d ai macchi:nari d el1' indu stria tessile. Fin da l 1917 in Inghilterr a c'è una .giorna!ta nazionale dj .eliminazi~ne della fatica ch e ft1 istituita per .a tti.rare l 'attenzione sui danni prodotti ·dai rumori. Negli Stati Un iti fu creato' un comitato di ingegneri per studiaz:e la dimmuzion e d ei rumori, penc.h è se con iaJcu•ne r.e strizioni lega li questi si possono ridurre, isolo ricerche metodich e possono g iungere a d eliminarli. (The Journ . of the A. M . A., 16 gen[} . 1932) . R. LusEN.I\ . È

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IL POLICLINICO

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XXXIX, NuM. 26 )

. NELLA VITA PROF E S SI ON AL E. all 'assistenza di 38,033 i 11fermi; altre istituzioni SERVIZI IGIENICO-SANITARI collaborano alla giga11tesca lotta, co1ne l 'Esercito, la R. Marina, l 'Opera di Maternità e I1uanzia, ecc. L'opera della Sanità Pubblica Un certo i1npulso ha11110 avu lo a11che le vaccinae le condizioni igienico-sanitarie del Regno nel 1930. zioni antitubercolari. Nei due ben nutriti volwni della Relazione preNelle malal tie ·11eneree, si è avuta una lieve dis~ntata al Consiglio superiore di Sanità (1) troviaminuzio11e nella sifilide ed i11vece un aumento mo riassu11ta l 'opera sagace e benefica della Diprogressivo nella blenorragia. rezione generale di Sanità pubblica e rispecchiate Diversi in1porlanti provvecli1nertti sono stati le condizioni sanitarie del nostro Paese. e111anati per i t1unori rnalig·1li , il lrat1ma, ecc. Co11fortante è il rilevare le basse cifre della ~articolare a ttenzione ha richiamata la vigilanmortalità generale, discesa al 13, 7 %0. Tale da lo costituisce l'indice pii1 sicuro e sensibile dello sta- za ai confini, con risultali soddisfacenti . )\l~q vasla e con1ples a opera della Direzione, to sanitario e, senza dupbio, è notevolment~ i11hanno validan1e11 te con lribttito i Laboratori scienfluenzato dalla diminuzione specifica per malattie tifici cen trali, sia quello ba lteriologico, chiamato infettive. Queste gravano Qra soltanto per un o tin queslioì1e l)er ,·ari episodi epide1nici, sia quello tavo sulla mortalità generale, determinando così chi1nico e quell o fisico (radio), ch e hanI10 dato un beneficio ch e ,può valutarsi del 63 % in conanche un co11tribut0 11otcYole di lavori scientifronto del 1839. l\'l olivo di soddisfazione è pure il rilievo della . fico-prut ici. Ma a11ch e in Gl tri rampi si è estesa l 'opera della assenza completa o quasi, da circa .u n decennio, Direzione generale cli Sanità, a proposito della del vaiuolo, inalgrado la grande e diffusa ~pi­ (lisciplin a delle accrt1e 1ni11era li , della vigilanza demia cl1e si ha in altri Stati d 'Eur0ipa. Episodì sugli st upeface11Li, s ull 'i1npiego dei gas t ossici, epidemici non gravi e, ad ogni modo, pro·n tamen11onchè nel campo ve terinario a cui fa anche te debellati, si ebbero p er tifoide, morbillo, scarcan1po la vigilanza su ll c rar11 i, sul l atte e sui lattina, difterite. Irnportanti sono le disposizioui prodotti ani1nali ctes t i11at i t.· 1la pub}?lica alimenemanate sui trattamenti immunizzanti contro la tazione . tifoide e la difterite e gli studi compiuti sulla La relazione si occupa anche clell 'Istiluto di Savacci11azione antiscarlattinosa, ch e non ha11no annità ,p ubblica (in cor so di cos truzione, da inaucora dato risl.tltati tali da consentire un fondato gurarsi il 28 o ttobre 1933) il quale, oltre a riugiudizio sulla questione. nire i11 i1npianti perfet li e dotazio11i modernissiPer quanto riguarda le malattie a car attere son1e i Laboratori scie11 lifici, avrà il co111pito di ciale, la Relazione osserva giusta1nente che i bepreparare e specializzare il personale per i serneficì veran1en te apprezzabili si han110 solo quanvizi di igie11e e sa11ità. do le rrdsure di profilassi e di prevenzione sono L~ a111pie i1otizi e statisti che e la raccolta di integrate da qt1elle di carattere sociale; quali sono tutte le disposizioni e111anale i11 i11ateria di igiene in pieno svilu,ppo 11el nostro Paese. e sanità pubbli~a rom,pletano ques ta interessante Così è per la m.alaria a cui darà valido e depubblicazione ch e testimo11ia la fattiva attività cisivo con corso l 'esecuzione progressiva del piano della Direzione generale di a11ilà pubblica ed di bonifica integrale. ;I?er tale malattia, si è avuta è della massin1a importa1lza per chiu1tque si ocnel 1930 una recrudesce1tza epidemica, specialcupi di questi proble1ni. fil. 1nente 11el Lazio, nelle Puglie, in Basilicata, Calabrie, Sicilia, recrudescenza dovuta a parecchie catlse e particolarmente all 'aumento nel 11umero . CONCORSI. dei lavora tori noinadi per i nt1merosi ed imporPO STI VACANTI . tanti lavori stradali, di bonifica, ecc. AGRIGENTO. A 1nm'i1i istraz. Prov. Scad. 24 lug.; :Nlolto notevoli nel campo ,pratico sono stati i risultati raggiuriti nella lotta contr o la tuberco- coadiutore della Sez. i11ed.-111icrograf. de1 Laborat. Prov. d 'igiene e profilassi; L. 11.500 aumentabili losi, essenzialmente imperniata s ulla costituzione dei Consorzi pr6vinciali e sulla Assicurazione ob- a L . 13.600 dopo 3 quadrie11ni, oltre L. 900 serv. attivo. bligatoria contro la tubercolosi. Notevoli somme ALESSANDRIA n 'EGITTO. Ospedale Italiano « Benito sono state spese per l 'istituzione ed il funzionamento dei dispe11sari, per il ricovero e la cura Mussolini >>. - Aiuti del Reparto chirurgico e aiuto del Reparto ostetrico-ginec.; scad. 31 lug. ; .dodei tubercolotici negli I stituti, per le nuove comanda su çarta libera; età mass. 35 a. al 30 inag.; struzioni a1lti tubercolari, ecc. Parallelamente si classifica ne~ singoli esami; biennio di assistente svolge l 'azione della Cassa nazionale per le Assi- o aiuto in Clinica chirurgica o Reparto di chirurCl.trazioni sociali , che ha provveduto, nel 1930, gia di Ospedale, rispettiv.an1ente in . Clinica ost. gin. o Reparto di Maternità di Ospedale o in ,Scuo. (1) u i /atti e sui pro1 l edimenli più notevoli la di Levatrici; doc. a 3 mesi dal 30 mag.; vitto, alloggio, partec~paz. proventi con garanzia di un r1guarda11fi l 'Igi ene e la Sanità pubblica nell'an1io 1980. Due voli . in-4°, di pagg. 175 e 401. minimo di L. egiz. 200 annue a rate mensili poIst. Poligrafico dello Stato, Roni.a , 1931. sticipate. Chiedere annunzio . 1


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XXXIX, NUJ\I. 26 ]

SEZIONE

AosTA. Amministrazione Proviricial e. - Posto di coadiutore della ,Sezione Medico-Micrografica dei Laboratori Provinciali di Igiene e Profilassi. Stipendio di L . 13.500, au111entabile di un ventesimo per ogni biennio e per dieci bienni. Supplemento di servizio attivo di L. 3000. Compartecipazione contravvenzioni ~ percentuale sui proventi 1per ricerche, analisi, ecc. Il tutto soggetto alla riduzione del 12 %. Il concorso è per titoli e per esami presso Sede unive_!'sitaria da comunicarsi a suo· tempo. Scadenza ore diciotto del 16 luglio 1932-X. Per informazioni rivolgersi Segreteria Generale dell 'Am1ninistrazione Provinciale. BERGAl\ro. Ospedale Principessa di Piemonte. Scad. ore 12 del 20 lug. Aiuto per una delle Sezioni chirurgiche-; L. 8500; titoli ed esame. BRESCIA. Ospedali (;iuili. ~ Dodici assistenti medici; età li~. 28 a.; L. 4500 oltre L. 1200, guardie L. 25, oltre vitto. CAPUA.

Congregaz. di Carità . ~ Scad. 7 sett. ;

clirettore dello S,p edale cc Ferdinando Palascia110 »; L . 2000. CAVENAGO o'AnoA (Afilario) . Posto di meclico co11dotto. Stipendio iniziale L. 11.500 soggetto alle ritenute di legge e del 12 ~~ . l11d e11nità trasp orto di L. 1500, oppure di L. 3500, da ridursi del 12 %, a seconda del mezzo di trçt&porto u sato. Indennità Ufficiale Sanitario di L. 700. Scadenza 31 luglio 1932. Per informazioni rivolgersi alla Se·g reteria del Comu11e. La tassa di concor so è di L. 50,10. CETONA ( ... ien<JJ) . - A tutto 31 ag., per Piazze; L. 8500 oltre c. -v. e L. 3500 trasp ., 6 quadrienni dee .; ritenute 12 %; età lim. 35 a. al 4 giu.; certificati punti speciali e di laurea; tassa L . 50,10; doc. a 3 mesi dal 4 giu. C1vITACASTELLANA ( Viterbo) . Prima condotta medico-chirurgica. Stipendio L. 10.560 per i primi mille poveri; oltre i mille Lire quattro per ogni povero; L. 880 quale Ufficiale Sanitario; c inque aumenti decimali per ogni quadriennio; indennità caro viveri di legge . Docur11enti di rito. Età massima anni 40 salvo eccezioni di legge. Scadenza 31 luglio. CosENZA. - Scad. 30 giu.; 2a. cond. con incarico di rez. Dispensario comun.; L. 9000 ~ 5 quadrienni dee., oltre L . 600 indennità vetlura; riduz. 12 %. FALENA ( Viterbo) . - Scad. 31 lug.; L. 9280 già ridotte 12 %, 5 quadrienni dee., c. -v. L. 739,20 se il titolare ne avrà diritto, L. 352 se uff. sa11.; età li1n. 30 a.; tassa L. 50,10. FRANCAVJLLA FONTANA (Brindisi). - Scad. 9 lug.; L. 8000 e 5 quadrien-r1i dee.; addizion. L. 3 e L. 5 oltre 1000 e oltre 1500 pov. G11EVE (Firenze). - Scad. 5 ag. ; L. 8500 oltre L. 3000 cavale.; età lim . 35 a. LE~TINI (Siracusa) . Congregazione di Carità. -

Il concorsQ presso ! 'Ospedale Civile è stato sospeso fino a nuovo !lvviso. LuccA. - Scad. 25 ag., 2° circond. (circa 4400 ab.) ; L. 8000, oltre quota mobile L. 1400 se c. -v., L. 2500 cavale., L. 400 ambu1at.; di1ni11uz. 12 %; età li1n. 35 a. • MEL (Belluno) . - Scad. 1° sell.; 2a. co11d. ; L. 8000 e 6 quadrienni dee., c. -v., L. 1000-2000-3500 trasp. , età lim . 45 a.; tassa L. 50, 10.

PRATICA

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MEL1zzANo DUGENTA (B en evento) . - Scad. 29 ag.; capoluogo; L. 8000 e 5 qu adrienni dee.; età lim. 40 a.; tassa L. 50, 10. MoruGERATI (Sa lerno). - Scad. 31 lug. ; L. 7000 oltre L. 2000 cavale., L. 500 eventuale incarico uff. san.; ritenuta J2 %. NOVARA. Ospedale Maggiore d.ella Carità. - Scad. 25 lug.; dirigente servizi radioelettrico-fisioterapici ; L. 4000 oltre inden~. serv. att. L. 1300, quote partecipaz . ; età lim. 45 a. OnDALEl"lGO GnAN.n.E (A lessaridria) . -. Scad. 31 ag. ; L . 7000 oltre L. 1700 cavale., riduz. 12 %; capitolato visibile nella Segreteria com. OsrLo (Sassari). - Scad. 31 ag.; L. 10.500. oltre L. 2500 cavale., c ... v., 4 quadrienni dee. ; riduz. 12 %; 4 anni di eserc. profess.; titolo di prefer. : diploma in tisiologia. POLESINE (Ro vigo) . Scad. 21 lug.; L. 8000, oltre serv. att. e c. -v.; trasp. L. 3000; età lim. 40a. R11\ICNc (Forlì) . Co ngregazione di Carità. Prirnario m edicina: direzione sanitaria; dieci anni l aurea e cinque aiuto Clinica o aiuto prin1ario; stipendio L. 13.000; servizio attivo L. 2000; direzione sanitaria L. 3000. Aiuto chirurgo: laurea quattro anni; biennio assistentato; s tipeI1dio L. 6000; percentuali; alloggio. Assistenti med~cina e cl iirurgia1: laurea non oltre triennio; biennio frequenza ospitaliera; stipendio L. 5000; percentuali; alloggio. Primo farntacista: quinquennio come titolare o dipendenze Ente; stipendio L. 9500; servizio attivo L. 2500; inde11nità servizio notturno. Seg1~etario - contabile-economo Ospedale: diploma ragioniere; triennio servizio analogo; stipendio L. 10.000; s~rvizio attivo L. 2000; stfpend~ e assegni ridotti 12 %. 'fermine 15 luglio per tutti eccettuato concorso primario (30 luglio)~ Per inform azioni rivolgersi Segreteria Congregazione. Rol\1A. Ministero delle Comunicazioni (Ferrovie dello Stato). - Concorsi per tit.oli ai seguenti posti di medico di riparto : Aosta (Torino) ; Chilivani (Cagliari) ; Francavilla Fontana I (Taranto) ; Cariati II (Reggio Calabria); Gioiosa Marea (Palermo). Inviare domanda e richiedere informazioni ai rispettivi Ispe ttorati Sanitari (indicati fra parentesi). Scadenza ore 17 del 30 luglio. Rol\IIA. Ministero per la Giustizia e degli Affari di Culto . - Scad. 5 sett.; 6 m edici assistenti nei Manicomi giudiziari (grado 11, gruppo A) ; titoli scientifici e .pratici; elà lim. 35 (40) a. Ilov1Go. Consorziq Prov in,ciaLe A ntilub!3rcolare. Il co11corso a direttore è sospeso fino a nuovo avviso. SCANSANO (Grosseto) . - A variazione d~l concorso al posto di Direttore-Chirurgo Primario del locale Ospedale Civile, la Congregazione di Carità, comunica: 1) La chiusura del conco·r so è prorogata a tutto il 15 luglio; 2) i liberi docenti possono parteciparvi anche se hanno superato i 40 anni di et~; 3) saranno sempre accettati i certificati .p enale, di cittadinanza e di bt1ona condotta rilasciati in data non anteriore al 1° aprile 1932 . STROPPI AN A

(Vercelli) . -- Scad. 31 I ug . ; rivolgersi

Segreteria co·n1.


[A~No

« IL POLJCLJNJCO »

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TARANTO. Ospeclale Civile SS. An.nunziata. Scad. 8 lug.; specialist a oculista, aiuto chirurgo , 2 aiuti medici; L. 1200 annue per lo specialista e L. 3500 ,per gli aiuti; e tà Jirrt. rispettiv. a. 45 e a. 35; titoli ed esami; 3 quadrienni decimo; doc. a ;3 m esi dall '8 giu.; chiedere annunzio. 'fREv1so. OspedaLe Civile cc Elena di Savoia ». A tutto il 30 agosto 1932 è aperto il conçorso al posto dì primario radiologo: assegno annuo L. 7500 lorde ridotte del 12 %; cinque aumenti quadriennali del 10 %; eventuali indennità caro-viveri; compartecipazione negli utili del Gabinetto. Per informazioni rivolgersi alla .S egreteria. URZULEI (Nuoro). - Scad. 15 lug.; L. 9000 e 4 quinquenni ~ec., oltre c.-v., L. 500 se vaca il posto di levatrice, L. 500 uff. san.; riduz. 12 %; età lim. 25-40 a.; tassa L. 50,10. VERONA. Istituti Ospitalieri. - Scad. 30 lug.; due aiuti di chirurgia, uno di medicina , sei med. chir. assistenti. Rivolgersi alla Segreteria del Pio Ente. VILLA MINozzo (Reggio Em. ). Scad. 15 lug.; L. 7040 oltre L. 2640 indenn. categoria ; L. 2640 cavale., c.-v.; età lim. 35 a. VoLPAOo DEL wloN1.'ELL0 (Treviso). Condot ta consorziale del Moltello ; proroga a 3 mesi dal 20 mag. 11vvertenza. - Qua11do non è altrimenti indicato i con cor si si riferiscono a condotte medichechirurgiche, i compensi allo stipendio base. CONCORSI A

PREMI.

Premio ·per le Giornate m ediche d'Évian.

Nel settembre 1933 si terranno a Évian le « Giornate mei.lich e. » organizzate dalla Società Medica locale con il concorso della Società delle Acque di Évian-Cach at . In t ale occasione questa Società ha deciso di asseg11are un premio di fr. 10.000, intitolato al nome dell 'idrologo dott. Chiais, da conferire all 'autore del lavoro giudicato migliore sul tema: <<L'importanza ~emiol ogi ca delle prove di diures.i provocata », allo scopo di provocare nuove ricerch e su questo inetodo d 'indagine, sorto ad Évian praticando la cc cura di diuresi ». Possono con coTrere medici e studenti in medicina di qualsiasi nazionalità ; è .fatta eccezione solo per i medici residenti 11el distretto di Évian. Le memorie saranno inedite, redatte in fran cese, daltiloscritte, inviate secondo le modalità consuete; vanno indirizzate alla sed e sociale, rue de Londres 15, Paris (IXe). NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

Con deliberazione in data 28 m aggio u. s. S. E. Renato Ricci, Sottosùg·retario di Stato p er 1'Educazione Fisica, h a chiamato il .prof. Francesco Valagussa a far parte della direzion e e della Con su lenza generale sull a vigilanza e sul controllo sanitario degli organizzati dell 'Opera Balilla. Esprimiamo al prof. Valagu ssa tutto il nostro più cordiale compiacimento. . Il P.rof .. Lud,vi~ Ascl1?ff, dj patologia all 'U11ivers1tà di Friburgo 1. Br. , e i101ni11ato dottore honoris callsa de11 'Università di Amsterdam. Il prof. Angel Gallardo è n omi11 ato rettore del! 'Università cli Bu e110... _\ires.

XXXIX, NuM. 261

NOTIZIE DIVERSE. Il dottorato ''honoris causa,, al prof. Alessandri. Il 15 del corrente giugr10 ha avuto luogo a Glasgow, n~lla cappella della Università eretta a commemorazione dei morti nella guerra, la cerimonia del conferimento della laurea ad honorem che si è appunto iniziata con un servizio religioso, e ,p oi nell 'aula magna con grande solennità e se· gu endo dei riti tradizionali fedelmente mantenuti dall 'antico cerimoniale; il conferimento riguarda la laurea in legge (LL. D. ) : questa è l 'onorificenza ch e si assegna anche a studiosi ch e appartengono ad altre Facoltà. Otto sono state le lauree ad Jiohorem, di cui una ad un francese, una ad un americano, quat· tro, ad inglesi, una ad uno scandinavo, ed una al prof. Alessandri. Nel discorso ch e 11 decano pronunziò in elogio di ciascun ca1rdidato sono state rivolle parole assai lusinghiere all 'Italia in genere e a Roma ir1 specie· venne ricordato Francesco Durante, ch e pure ebb~ la st essa laurea ad honorem in legge ad Edimburgo, e venne descritto il frontone della Clinica Chirurgica al Policlinico, dove è rap1presentato Lister ch e espone il suo metodo antisettico che appunto a Glasgow, nella vecchia Royal Infirmary, ebbe il suo inizio e la sua pri1na appljcazione e portò poi alla grande rivoluzione in chirurgia. Vennero poi rilevati i meriti del clinico chirurgo di Roma, ricordando i notevoli contributi suoi n el campo della chirurgia e dell ' urologia , e la fervida operosità dell 'Istituto da lui diretto.

Per gli orfani dei !'ledici morti in guerra. Si è tenuta in Roma, sotto la presidenza del tenent e generale 1nedico Della Valle, la seduta a11nuale del Comitato nazionale d 'assistenza agli orfani dei medici m orti in gu erra, co11 l 'intervento dell 'on . prof. E. Morelli ,per il Sindacato nazionale dei m eclici, d~l se11. pro.f. Simonetta per I 'Opera nazionale di assistenza agli orfani clei sanitari italiani, dei rappresentanti della Direzione generale di JSanità, dei Ministeri della Guerra , della Marina della Areo·n aµtica ecc. Il segrelario generale prof~ Bocchetti espose in lucida relazione quanto è stato fatto nell 'anno decorso per gli orfani assistiti, tracciando quanto resta a far si p er essi fino a tutto il 1942. Questa relazione e quella am1ni11istrativa da cui risulta 1'entità dello sforzo fatto· e la accu~ ratezza della gestio,n e, vennero n.p·p rovate con plauso da tutti i presenti; in parlicolare l 'on. Morelli espresse il completo consenso, del Sindacato dei Medici! che in_fluirà affinchè tutti gli Ordini compiano 11. pro~r10 dovere, ~ssendo risultato ch e qualcuno d1. e.ss1 non lo h a ancora fatto in rapporto agli orfani in parola. Ve.nne~o ,pure approvate 1e varie iniziative (medaglie d1 benemerenza, libri di scienza italiana n:-e~si. in vendita pro orfani, ecc. ) del prof. P. Picc1n1n1 , ch e, seduta stante, versò lire settemila di recente incasso effettuato mediante tali iniziative eh~ avranno ulteriore sviluppo. ' Su proposta del pro,f. Bocch etti, del quale venne encomiata 1'opera fattiva e continua, si appro·vò ch e venga attuata, per tutti i medici d 'Italia una speciale edizio~e, artistica111ente illustrata, d~l di· scorso del Duce ai medici itali3ni; e che sia chiamato a far parte del Comitato di assistenza agli orfani dei medici morti in guerra il comm. dott. Cesari, dell'Opera n azionale orfani di guerra. 1

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[ANNO XXXIX,

N U l\l .

26)

SEZI01'E PRATICA

1033

La giornata della Croce Rossa Italiana.

Congresso nazio11ale per il progresso delle Scienze.

La 411. g iornata d ella Croce ltossa ha oltenulo un otti1no su ccesso: il po.polo italia110 ha risp osto ancora u11a volta con entusiasm o e gen er osità all 'invito rivoltogli. Dalle notizie g iunte d alle principali città d 'Italia co11 le più lusinghier e notizie sull 'esito d ella m a 11ifestazio11e, ri ull a l ·imponente su ccesso d ell 'iniziativa. Co111e er a prevedibile data l a p erfetta e comple ta o rga11izzazio11e, l 'esito d ella 4a giornata dell a C. R. è s tato d ei più brillanti e dimostra con q11 a 11l a inJ.patia il popolo italiano segu a ed a.pprezzi l 'op er a della g r ande e ben efica Associazio11c . 1\o l ia111 0 in j)articol ar e ch e a Ro111a, n el cortile rlel <2uirin ale , 111e so a disposizio n e d all 'Aug u s ta ·o, ra11 a, è .. la lo un conlin110 pellegrinaggio di p opolo e })c n .p resto l 'albu111 apposila111e 11 le di p o to è s ta to riéo perto di 1ir1ne.

S. E. il Cap o d el Governo h a ricevuto l 'Ufficio di Presiden za d el Comitat o ordinatore della XXI rit1nion e della Socie tà italiana p er il progrèsso delle sci en ze, presenti . E. P arravan o, l 'on. Blanc il sen. Simo11~tta, l 'on . De Fran cisci ed il segr e: tario g en . .prof . Visco. · Il Congresso si terrà il 9 o ttobre e ss. nella Capitale e sar à dotato, d a p arte di S. E. il Capo del Gove rno, di 25 premi cli lire ] 000 ciascuno p er i g iovani s tudiosi ch e i)r esenteranno una t esi e la so terranno or a11nente in I)ieno Cong r esso.

Iniziativa della Croce Ro n Italiana in fa1·ore del· le Opere di ditesa sociale. Il Capo ci el Governo ha ricevuto il ei1. Cr em o11esi, pre id ente d ella Croce R0ssa Italia11a, il quale b a riferito ullo svolgimenlp delle a llività d ell 'Associazio11e. Il sen. Cren1on esi h a an ch e presen laLo al Capo del Go·vcruo un progetto p er una Lotteria Nazio11a le ant1u a le, a })en eficio d elle Op er e Assi s te11ziali del llegin1e, d ell 'Oper a Tazio11a1e Balill a, dell 'Op er a Naz io n~a ] e per la Protezi on e della Ma ternità e d el1'Infanzia e d elJ a Croce Rossa Italian a . 'f ale Lo tteria differisce profor1cl a111e11te dai soliti is lcmi in uso ed è con gegn ata in m odo ch e con un 111inimo ac rificio ind ividuale sar à p o sibile clar e un 11ttovo i111pt1lso alle n os lre m a ime op er e assi:::,l en zial; e cr ear e i111ove forlu11e , ch e ar a11110 prop or zio11a la111e11le dis tr ib uite p er proYinci a ed alle 4 u ali con c;orre r anno, en za p r i vilegi cli sorta, tu l Le le cl assi .. oci a li, d alle più m od es te alle p ii1 eleva le. Il Ca1Jo <l el Goverr\o si è r eso conto dell a si11gol arilà clell 'injzi ati ·a, ch e l1a approvato, ed h a dato disp o izirJ ni p er lo s tuclio d e LJ e m oda lità di al tuazion e d el la Lotteria.

La. festa della Sanità Militare. 11 Corpo Sanitario Militar e 11a, co1ne di con su eto , solennizza lo in tutta Italia l a prima d om enica di giug n o, ricorrenza d ello Sta tuto. F uron o tenute riunioni e discor si i quali doc u1n~ntaro no e lum eggiar on o le b en en1er en ze del Corpo.

Convegno nazionale dei delegati dell'Opera 1'1ater· nità e Infanzia. Al Ca1npidoglio h a avuto luogo l a riunio n e d ei delegati provinci ali d ell 'Oper a Nazionale Maternità ed Infanzia; vi h anno p artecipato i 92 r appresentanti d ell 'Opera n elle provincie ; vi h a assistilo il vice !:'eg re tario del P artilo, })rof. Arturo Marpicati . Il R . Com1nissario deJl 'Oper a , avv. Fabbri, h a esposto l e nuove dire ttive r ecentem ente em an at e. Alla discussione hanno partecipato numer osi d elegati ; h a occupato l1r1a parte d ella seduta antime ridiana e L' jnter a seduta pomeridiana; sono s tate affrontate numerose ques tioni di carattere generale. I clelegali provinciali sono stati ricevuti d al Duce.

Congresso nazionale di chin1ica. Si è svolto a Roma n ei gior11i 6-8 g iugno; vi furono fat te varie co1nu11icazioni interessanti l a 111edicina; n e segn aliar110 u1ta d el .prof. C. Serono su cc I prod otti. op o ter apir i ». eguì una visita agli t abi1ime11li industriali d ell 'Abru zzo ( Avezza110, Bu::; i, P escar a).

Congresso francese di oftaln1ologia. La oci e tà fra11 cese d 'oft almologia celebrer à in qttest 'anno il 50° a nniversario della su a fond azion e. In t ale rico rren za il cor1g r esso annuale è s tato, eccezional111enle, sp ostato, portandolo al 1nese di luglio: esso avr à luogo d al 18 al 21 di questo m ese. Si i)r ep ar a110 ricevi1nenti ed un banch e tto. Per informazio11i rivolger si al segretario gen er ale Dr. Iten é Onfray, avenue de la Motte Picqu e t 6, P a ris C'· Ire; .

Per l'assetto

~dilizio

dell'Uni1·e1·sità di Roma.

La « Gazzetta Ufficiale » p t1bblica l a legge ch e approva e r ende esec11Liva l a con ven zion e p er l 'ase tto edilizio dell ' niver ..,ità di Rom a, di cui ab~ biamo gi à dato i1o tizi a.

Cattedre vacanti alla Facoltà medica di Vienna. i son o r ese Yacanti varie cattedre importanti alla F acoltà inedica di ' ' ienn a e bisogn erà occu p arle prin1a ch e i11izi il 11uovo sem estre invernale. So110: l a cattedra di clinica inedica (poichè il prof. Chvos tek ha rasseg·11a to le dimissioni) , quella di clinica chirurgica. qu ella di clinica ostetricog in eco1ogica (p er ques l · ul tin1a era g ià s tato desig 11ato il ,prof. Halban ; 1na u 11 int1igo relig ioso e l)Olit ico gli h a precluso il pos lo) . Si vorrebbe anch e provved ere per un su ccessore d eg110 di Hol zknecht (ver amente I 'insig n e r adiologo l aYor ava in u11 « I li t u to Roentgen centrale » ch e faceva p arte d ell 'Osp edale Gen er al e; or a però si è progettato di cr ear e un istituto esclusivam ente t1niver sitario) . Pri111a ch e l 'anno accademico finisca, si render a11110 vacanti altre due c attedre: d 'anatomia e d 'istologia, p oich è i titolari (Hoch es latter e Sch affer) h anno r ag·giunto l 'et à lin1ite, 70 anni. In p assato 1)arecchie cattedre dell '.U niversità di Vienna venivano occupate d a studiosi tedeschi di varie r1azionalità; ma le condizioni econo1mich e disas trose d ell 'Aus tria h anno, ora, eliminato del tutto i cam.didati s tranieri.

Corso della Scuola Medica Ospedaliera di Roma. La Scuola ~1Ieèl ica O ped a lier a di Rom a , oltre i r o r i co·n su eti e un riuscili sin10 cor so sp eci ale ai 1neclici condotti, h a qt1esl ·anno voluto organizzar e


1034

cc IL P OLJ C:t.lNICO »

p er i i11esi es tivi a11ch e u11 cor so di tiroci11io per laurean cli jn 1nediciI1a e p er laureati i11 a ttesa d egli esap1i cli Stato. Il corso che avrà i11izio il 15 ag osto, si SYolgerà sulle materie di medicina generale, chirurg ia ed os te tricia ed avrà luogo al Policlinico Umberto ì ed all 'Osp edale di S. Gi0Ya11ni. Per schiarime1i ti ed iscrizioni, g li inter essati potra11110· rivolger i al segr e tario d ella Scuol a, . dot~ . Lupi, Policli11ico Uinberto I , 11elle ore ai1 t1mer1dia11 e .

Centro rurale (li assistenza mate1·na. Co1n'è n oto, le diretti ve cl el R. Co1n1nissario d el1 '0p era ['\azion ale ~1ater11ità ed I11fanzia p er il i1uovo ordi11amento locale, basato ,p recisamente sulla cr eazio11e di or gani tecnici , corrispondenti alle circoscrizio11i assi .. tenzi ali dell 'Opera, co·m pren clevano la costituzione di Centri cli assisten za m ater11a ed i11fa11lile an ch e n ei capoluog·hi di mand am e11to o n elle località ove lo si credesse più opportu110 e più utile dai dirig·enti provinci ali. l\llil ar10 h a dato subito at tuazio11e pratica alle dir e ttiYe d el Co111n1issario e si è or a ir1aug urato a Codogno il Centro rural e di assiste11za, ch e è il prirno soi-to i11 Provincia e la cui circoscrizio11e co111prend e 28 co·111 uni d ella Bas a Lodigi a11a , con una i1opolazio11e con1ple ·siva di pil.1 che 86 in ila abitanti. ~i lralta cli u11 cc Ce1tlro » i11 ocl ello. ordi11a to in quella che fu la villa Rapelli, co 11ve 11ient ei;i1e11t~ trasformata: al pia110 ter r eno so110 le cu c111e, I r efettori e l 'amb11J a11za rri edica; al pri1no piano il cc 1\ icl o n, Je ca111erale coi l)icroli letti e co11 tutt0 q t1ello c h e occor r e ,p er 1'o. pilalità più co111plet a ai b an1bini cli età fra i clue i11esi ed i t r e ai111i. J.,a cer im o11ia sj è sYolla i1el gi~rdi110 della casa e vi l1a11110 prese11zinto S. E. il Prefe tto, gr. uff. Fornaci ari, l ·avY. F abbri, ll. Comn1i sario d eJl 'Oper a !\lat er11ità ecl I.nfan zia, il prof. Picci11i11ni, inedico cap o d ella p r ovinci a, e m olte al tre autorità. La ceri1no11ia si è sYolt a i11 for ma e11111lice ed a ust er a . lje fin alità del Ceutro son o sta te i llus lrate dalla i ~ .ra Bi a11ca J1~ n l::>bri .

L'Ospedale Bianchi Melacrino di Reggio Calabria. '

Durante l a vi sita alla Calabria i Pri11cipi <li Piemonte h a11no ;nau g ura to a Reggio l 'Osp edale Bia11cl1i ~Iel acrino. RiceYuti dall 'Ar ciYe coYo m o11s. Puj a, d al Commissario alle Opere Pie co1111n. Bio11cl o, dal cliretlor e p rof. Car ossi11i e d a tutto il corpo sa11it ario, ~ Principi h a n110 visi lato tutti i locali e 11anno a1n:mira to l 'or ganizzazione e gl 'i1npianti. In occ:lsion e di taJe i11 au g11razio11e, cospicu e famiglie h anno fatto all 'Osp edale n o tevoli el ar gizio11i p er la dot azion e di r adio. I Pri1lcipi h anno a11ch e visita to il clisp en sario· arttiluber col ar e ce11trale « Pri11cipe di Pien1onte ».

Nuovo padiglione all'Ospedale ilaggiore di Milano. 11 16 giugno, con l 'i11 ler vento d el Carclinale cht1 ter e d ell e at1torit à cit tadi ·n e, &i è i11aug·ur ato a l\ilila110, in via della Pace 15, un nuovo P adiglìon e a1111e ~ o all 'O pecl aJe ~laggiore. Il nuoYo Pncliglion e,. cles ti11n lo all a teTm oterapia ed all a en1a11oter api a r aclioa ltiYa , ser Y1r à alle cure con acq ue "al. oioclich e e solfor ose 11ebulizzat e . È sorto per la mu11iii ce n za <lel d olt . Am])r ogio Bertar elli, p ri111ario e co11 ule nte d er1natologo d ell 'Osp ed al e,

[ANNO

XXXIX, Nul\1. 26]

ecl è l ato dal Co11 iglio Osp edali ero dedicato alla 1nem oria dei frat elli <li lui, 'fo·m aso e Luigi, benefattori clell 'Osp edale p er larghe donazioni e cospicui legali. Costituirà un complemento della Sezion e fo lor aclioterapica, ch e porta il nome cli A1nbrogio Bertarelli .

Padiglione sanatoriale ''Lazzareschi,, a P istoia. 1

Con l er edità ciel cav. Gillo Lazzareschi, gli Osped ali RiuniLi cli Pis toia hanno risolto il 1)rohle1na cl ell 'a ... si len za ai m alati òi })Ctto, n1ercè la costruzione di un padiglione san a loriale, nelle adiace11ze deil '0 ...JJedale ci el Ceppo, :>u t erreno dell 'Ospea ale, CO ll prog·~ lto d ell 'i11g. P . Baldi ,.Papi11i. J~sso si co n1po11e clj u11 corpo cenlrale a 3 pia11i e rli dl:te a U later ali a 2 piani, e misura m. 68 x 15; è circo11òat o d a u11 rider1te gi[lrdino.

Certificato n1e(lico per l'invio alle colonie marine e montane. Il ~{ i11is tero d e11 'Educazion e azionale ha pubbìicalo jl 1Hoclulo cli certificato inedico per l 'i11Yio in colonie ~i1ari11e e inon Lan e di fa11 ciulli dai 7 ai 12 a1111i, fig lì di i ~c ril ti a11 ·oper a di previdenza p er il p er 0·11ale ci il e e tl1ili lare dello Stato, da ri lasci '.\r i cl a u11 111e<lico pro,inci al e, da u11 ufficiale 111ed ico i11 a t liyjlà cli ~ervizio , OPJ)Ure da un uffi-· ci ale sa11itario o d a 1111 inedico co11dotto. Esso d eve ri ·p o11cler e ai .. eg ue11ti d ati: 1) Cog11on1e, J10111e, e tà d el fanciullo; 2) Stato ge11er ale cli a Iute del fa11ciullo, co11 i11dicazio11e clei fatti co tit 11zio11ali o delle 11ote morbose che consiglia110 l a cura cli1na tica (marina o monta11a e fi110 a quali dllitud j11i) ; 3) Cog nome, i1om e e qualilica clell 'impiegato o del inililare ; 4) È s tato vacri11a lo e qua11rlo riYaccin a to ?; 5) E affe tto da tub er colos i p ol1no11ar e o 1ari11gea?; 6) R affe tto da 111al a tlie oculari co11tag iose?; 7) È affetto da rn ala l tie co11 lagio ~e d e lla p e lle ;1; 8) ell a eve11tualilà ch e ia tat o affetto da 1nalattia ii1fettiva è trascor so i] p eriodo i11 a . . in10 d el l)ericolo cl el co11t agio?; 9 ) 1~ co1n u11q t1e nffe tt o d a u1al attie cliffusibili p ericolose p er l a colJ e tli,ilà ?; 10) Soffre di c11ure . .J. .a ~lostra

sull'artrite cronica.

111 occasio11e rl ell 'ad u11n11za an11l1ale d ella Socie tà Ì\l edica del l\Iassachu elt s, cl alJ '8 al 10 giug110, i11 Bos lo11, j è te11t1ta p er l a quarta volta, u11a 111os tra sul! 'artrite cr onica, sotlo g li au spici d el Co111it at o A1nerica110 ,}Jer l a lo Lla contro il Re111na li n1o. Con la 1nassin1a eYide11za è risultata l a s traordinaria i 1n 1)orl an za c1 i q ues la forma. morb osa 11ell a p a tologi a conl cn11)or a11ea.

Settimana d'igiene mentale in Spagna. Ad inizi ativa d ella Lega Naz ion ale d 1I g iene ~Ien­

t ale e col con cor so <l el Con siglio uperiore Psichiatrico, clella Spagna, si è svoJ ta dal 6 all '11 giugn Q a 1\ladrid, e clal 23 al 28 nlaggio n elle proYinci e, l a cc se tlin 1ann d 'jgie11e m entale»; 11u1ner ose confer e11 ze di pro•p aganda so110 state te11ute d a cli ti11ti p sichia tri e la Società di Neurologia e P sichia tria di Madrid ha or g anizzalo una seduta straordin<tria ull 'igiene me11lale. Il ministro dell 'i11terno ha 011or ato con la su a prese11za 1'inaugt1raz io11e d el ci clo di ronfere11ze tenute a ~fadrid, Ja ll a d a] l)r of. Recasé11 , , a ll 'Accacl e111ia azionale di ~I eclic in a.


[ANNO

XX\.IX,

Xt:1\I.

26]

SEZIONE PRATICA

Lotta contro le mosche a Milano. Il Co1nu11e di l\ilila110 e per e so l 'Lfficio cl 'Igie11e diretTo dal prof. R agazzi , sta preparando una nuov~ carnpag11a di de111uscazione, conclotla come 11egJi scorsi a11ni con norn1e rigor o e e razio11ali.

Centenario di Fournier. Dal 9 all '11 n1aggio ·i è celclJr a lo a Parig i il ce11lenario di Alfredo Fournier, 11 a lo in que t a città il 12 maggio J8:32. \"e1111 e inauguralo 1·,c I. tiluto lfred o Four· nier 1> , eretto dalla Lega fra11ce e contro il pe ricolo venereo; vi Lrovera11110 p o lo Ja c u ola di erologia dell a Facoltà n1 edira di Parigi , diretta eta J>in1anche , u11 laJ1oralor io ·p er ri cer ch e pe rinJe11 tali ulla sifilide, dire tto d a LeYadili, ed u11 l aboratorio per il controllo d ei ri1nedi a1 Lli ifilitici , diret to cla Crur1u , Rich e l figlio e Coquoi11 . L 'in aug urazion e rlell 'Is titut o Yen11c ,presenziala da Wag 11er vo,n J at1regg di Vie11r1a , Jacta ohrt di Br eslavia, Ehle r s di Co pe n t1gh e n , Tr uffi di Pado\'a, \icolau di Buc nre l ecc.; •l)arlarono Ballhazard , der nno dell a Farolt à medica, Ach a rd e Ca1nus })e r l ':\ ccacle1nia di fed icin a. i è poi tenut a la Conferenza i11Lernazional e p er la dife a soc iale ro11Lro l a . . ifilirle; Yen11ero fatt e varje relazioni sull a ifilide n ervosa; lra i r elat ori era iJ prof. Truffi . lnfi11e, l '11 1naggio, nel ~Iu eo d ell 'Ospeda1e ainl-Loui , i .. voJ. e u11a ceriJ1·1011ia comn1emorat iYa <lella 11 a cita di Fournier, co11 u11a erie cli di~co r i te nuti da a lte pe rso11 alil à nlediche.

1035

Pubblicheremo prossimamente: La prolusion e del prof. ( ;AST ELLAN I al corso di Cli11ica de l l e 1nalattie t r opicali e. su blrop·i cali: « Brevi cenni storici sulla Medicina Tro!p icale d ai t empi a ntichi ai nos tri g iorni »; Una iezione clinica d él p rof.

ALE SANDRI

sul

te-

n1a: cc Un caso di sar coma o st eogenico d ella tibia d es tra »; Un 'altra l ezion e clinica del prof.

« Su u11 caso di uronefrosi sinis tra d a vaso anomalo »; [Jn a lezione clinica d el proj. « 'Nlorbo di Still-Chauffard » .

ALESSANDRI:

FR UGON 1

sul tema :

i è spento a Roma , in età di 70 anni, il doli. g r. uff. ENRICO BALLERINI , ch e fu a lungo preidente dell 'Ordine dei Medic i d ella Provincia e coprì altre carich e; era stimalo· e benvoluto da l ulta la famigli a medica roman a p er la dirittura d el car atter e , 1'affa bilità e il valore. Dello, scompar o cliremo p ii1 ampiamente in un. prossimo 11u1ner o.

È m orto a

Roma il dott. coiln1n. GI USEPPE LESSA DRINI, ostetrico esperto e apprezzato. Le 11os lre co11dogl iar1ze al figlio doll . Alessandro, dii e ltore dell 'O ped al e p sichiatrico di Rie ti.

Indice alfabetico per materie. 1\ cloridria: ludio r lin ico . . . . . . . . Pag. 1007 Aucmia e. e111 i nle ipocr o111ica e ~ u o i r a1) porl i co n I 'an . pe r11ic. . . . . )) 1010 .\ppendiri te e rnia ri n . . . . . . . . • )) 1019 Appe nclici le n e ll a p r i1na i r1 fan zia . )) 1024 • Atrofia ce rebro-cereJn~ JJ are <·rocia la )) 1019 ni])1iografia . . . . . . . . . . . . . 1015, 1016 <~nl co1 osi del! ' ure i ere J)elvico . . . )) 1020 .. Cicatrizzazion e : azioJ1e te li 'Ol are )) 1029 t;i li da echi11orocco a localizzuzio11e rara )) 1019 Deliri: trattan1. . . . . . . . . . . . . . )) 1028 JJia le i en1orrae-ica ed infezio11 e tubercol ar e . . . . . . . )) 1019 J~czen1a . . . . . . . )) 1012 )) Fitob ezoar: ca . . . . 1005 )) Fo RNIER A. . . . . . . . . . · . 1018 J11leslino: p osi zio11 e anomala; stasi cluo)) cle nal e . . . . . . . . . . . · · · · · 1008 l: tamin a nel tra ll arrtenlo d elle anemie e d e lle acLili e ga trich e . . . . . . . . )) 1012 LaJJar otomie: dei ccnza d ella ferita oper a loria . . . . . . . . . . . . . . . . )) 1020 Linfa tici : s tud io r ad iogrrtfico . . . . . . )) 1018 MegacoJon congenito operato•: cles ti110 u 1ter i ore . . . . . . . . . . . . . . . )) 1009 e rvi o ttici : a trofia in l ue tico: trallam .' )) 1023 ·erYo presacra1e: re. ezione : effe lti in ame11orroich e . . . . . . . . . . · · )) 1020

Osleo111ielile cr onica: lra ltam . con larve cli inusc idi . . . . . . . . . . . . . . Pag. 1014 < zc11a e d acriori nos lo111ia . . . . . . . )) 1019 P11eumotorace : effelli s ulla pres io n e a rlerio ::t: rifles o J1leuro-card i aco . . )) 997 PoJ1nonite lobare : gliceìllia e i11sulino)) 1020 . . . · · · · · · · · · · · · · lera pia Rachiane tesi a nell e occlt1sio11i intest . . )) 1019 Jlac hi a n est esia percai11ica ulla chirurg ia addo rn. . . . . . . . . . . . . . )) 1020 llesezioni ga , tro-d 11ode11 alj : r icer ch e )) 1010 s11er1m. . . . . . . . . . . . . . . . . Ru1n or e: il . .. . ... . . . . .. . )) 1029 . a11gue: fun zio11e regolatrice d el si s L. i1erY. cen t r. . . . . . . . . . . . . . . )) 1011 carla Lti11a: co1n J)Ì to dello s treptococco e111olitico )) 1013 Seborr ea . . . . . . . . . . )) 1013 S erv;zi igien ico-san.ita.ri )) 1030 )) 1019 e so: delermini ino . . .. )) 1018 iero nel le affezioni ep ati ch e . )) 1028 Ta1>r: eruzioni erpe l ich e nelle cris i gas tr. )) 1020 1' u 1Jer colosi : co1nunicazioni varie ·rumori d esmoid i . . . . . . . , )) 1020 'fu1nori e lipoiclolisi . . . . . . . . )) 1029 Ulcera duodenal e pE-'rforata . . . . . . )) 1023 Ver tig ini e lor o t erapia . . . . . . . . . )) 1028 Vie urin. : infezioni nei b arrtbini . . )) 1019 )) 1028 Vomito acetonico ir1 .p icopatici 1

Non è consenti~a la f'istampa di lavcTi pubb l icati nel Policliin ioo se non in •eouito ad autorizzazione scritta dalla r edazione. E vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citaTn e la fonte.

Diritti ai proprietà riservati. -

C. FnuooN1, Reù . capo.

A. Pozzi, resp.

Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. O:>urrier.


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cc IL POLICLINICO

[ANNO

)>

XXXIX, Nul\-1. 26]

Interessantissime pubblicazioni: Oott. W. SPIELMEYER Profeseore all'Università di Monaico di Baviera

Manuale di tecnica per la rice1 ca microscopica del sistema nervoso Quarta edizione tedesca, accresciuta Traduzione ita.l. del Dott. Cuglielmo Lippi Fr~r1cesconi Assist. Clinica Neuropsichiatrica della R. U·niv. di Piea con Prefazione del prof. C. B. Pelli~z~ Dirett. R. Clinica Neuropsichiatrica dell'Univ . di Pisa

Riportiamo l'Indice dei capitoli :

I. DEI PRINCIPI! DELLA cor.ORAZIONE

DEI METODI ELETTIVI Ill COLORAZIONE, pagg. 1 a 13. - II. SCOPI. E METODI DELLA RICERCA MICROSCOPICA DEL SISTEMA NERVOSO, pagg. 14 a 31. - III. LA FISSAzlONE. pagg. 32 ::a. 43. - IV. L'INCLUSIONE E IL TAGLIO. pagg. 44 a 59. v. QUADRI D'INSIIEME, J)agg. 60 a 71. - VI. LA MESSA IN EVIDENZA DELLE CELLULE NERVO~E, pagg. 72 a 84. - VII. LA 'MESSA IN EVIDENZA DELLI') NEUROFIBRILLE E DEI CILINDRASSI, pagg. 85 a 100. - VIII. LA MESSA IN EVIDENZA DELLE GUAINE MIELINICHE, pagg. 101 a 116. - IX. LA MESSA IN EVIDENZA DELLA NEVROGLIA, pagg. 117 a 140. - X. LA MESSA IN EVIDENZA 1'1 SOSTANZE DI DISFACIMENTO E DI DEPOSlZIONE, pagg. 141 a 157. - XI. LA l..fCeRCA SUI VASI E SULLE MENINGI DEL S>STEt~A NERV080 CE~TRALE, pagg. 158 a 167. APPENDICE, J)agg. 168 a 16!>. - XII. LA RICERCA DEL SISTEMA NERVOSO PERIFERICO, pagg. l'lO a 180. - XIII. LA DIMOSTJltZIONE DI _ALCUN I MlCRORG-ANISMI PATOGENI, pagg, 181 a 192. - APPENDICE, pag. 193. - INDICE, pa,gg. 194 a 208. Volume in-16°, di pagg. VIII·208, niti·d amente stampato su carta u.so mano. Prezzo : in brochure L. 2 2 ; rilegato dn tela con inscrizioni sul piano e sul dorso, L . 2 8, più le epese .postali di spedizione. Per t nostri abbonati, riepettivaanente, sole L. 1 9 e J,, 2 5, in porto f1 anoo.

Prof. Dott. A. ROMAGNA MANOIA LIBERO DOCENTE DI NEUROPATOLOGIA DELLA R. UNIVERSITÀ DI ROl\iA DIRETTORE DELL'ISTITUTO « GAETANO GIARDINO i>

I fanciulli epilettici (Note patogenetlche, cliniche, di assistenza e di tera , ia) Volume in-8°, di rpa,gg. VIII-188, nitidamente stampato in carta semtipa,tinata, oon 47 figure !llel testo. Prezzo L. 2 2, rpiù le &pese rpostald di eped:izione. Per i nostri a,b bona.ti sole L. 1 9, 5 O rin porto f ra.nco.

E

MOGLI E

Prof. oott. Cl u LIO docente nella R. Università di Roma

Manuale di Psichiatria ad uso dei medici pratici e degli studenti Prefazione del Prof. SANTE DE SANOTIB Direttore della R . Clinica delle Malattie N ervoee e Mentali nella Università di Roma. Riportiamo qlutnto conclude l'Illustre Maestro nel presentare al pubblico medico italiano, il volume del prof. MòGLIE. t< ............ Ecco perchè io penso che i nostri allievi e tutti i « medici specialisti e non specialisti saranno riconoscenti al « prof. G. MÙGLIE e al benemerico edit<Yre Pozzi della loro

non piccola fatica • . < La parte "Speciale,, del volume di G. MUGLIE, nella < quale si tratta dt:.lle singole malattie mentali, conferma gli < intendimenti che traspaiono dalla Parte " Generale ,,. Il « lettore vi tro'l:erà tutto ; e tutto e.~posto secondo le buon e < traduzioni d.etla medicina pratica. Nè dovrà faticosamente < cercare per orientarsi, essendo la materia trattata con or< dir.e e chiarezza. Se poi lo studente e il medico pratico tro« veranno che l' A. preferisce di far sapere quel che ha fatto e la Scuola Romana più che le altre Scuole straniere e ita« liane, ciò, anzichè creare al libro diffidenze, contribuirà ad (< accrescergli simpatie. Quod est in votis ».

(<

Prof. Dott. GIOACCHINO FUMAROLA Docente e primo aiuto nella Oldnd.io& delle maJi.ttl• nervose e mentaJ.i della R. Università di Roma.

Diagnostica delle Malattie del Sistema nervoso Prefazione del Prof. CIOVANNI MINCAZZINI GENERALE: con due capitoli del prof. C. Mingazzini. Volume in-8 di pag. VIII-352. i n car ta dli.stinta, nitidamente stampato, con 175 figure quasi t utte origin ali intercalate nel testo e 8 tavole, fuOl'i testo, a colori. Prezzo L. 4 2. Per i noetri abbonati sole L . 38, 2 5. PARTE

PARTE

SPECIALE in tre puntate: •

di pagine 242, con 67 figure intercalate nel testo. Prezzo L. 2 8. Per i noetri abbona.ti, sole L. 2 5 I 7 5. 1)

Sistema

nervo&o

periferloo.' Volume

2)

Sistema nervoso ce ntrale. MIDOLLO SPINALE •

Volume di pag. 238, con 66 figure intercalate nel testo. Prez.zo J...1. 33. Per i nostri abbonati eole L. 30, 7 5. 3) Sistema n ervoso centrale.

IL CERVELLO· Volu-

me di paig. 350, con 66 figure intercalate nel testo. Prezzo L. 4 2. Per i nostri a. b bona.ti sole L. 38 1 2 5. Prezzo dell'opera completa (Parte Generale e P a r te Speciale) L. 1 4 5, più le sp~e postali dli epedizione. Per i nostri abbonati sole L. 1 3 3, in porto franco.

Prof. CS-\ETANO BOSCHI

e

dell' Osp. Prov. di Ferrara; Doc. di Neuropatologia nella R . Undv. di Pardova

oott.ssa MARIA CORI del Repa.rto N eurologioo della Poliambul. , Med.-Chir. di Ferrara

COMPRESSIONI MIDOLLARI Rilievi clinici e guida diagnostica Prefazione. - Definizione di « compre• sione midollare ,,. - Richiami anatomici. - Anatomia patologica. Sintomatologia: Sintomi della com·

SOMMARIO. -

pressione e>..tramidollare. Poeizione della compressione rispetto a.l piano orizzontale. Compressioni extra· midollari a sede intra- o extra.dura.le. OompressionJ da cause intramidollari. Differente sintomatològia a norma dell'altezza.. Esami sussidiari : St udio manometrrioo della. tensione del u liquor». Puntura lom· bare. Segno di Queckenstaedt. Prove di QueckenetaedtStook~y . Indice di pr~sione. Prova di Ayer (e di Boech1). Esame del liquor». Esame del cc liquor» : doppia tPuntura. Prove radiologiche ·dirette. Prova del lipiodnl di Sicatrd e Forestier. - Casi personali. - Indirizzamento diagnostico : Diagnostica differen· ziale. DiagnoeU.ea di natura. Deoorso e prognosi. 1

Roma - Marzo 1930. SANTE DE SANCTIS Volume in-So, di pagg. XVI-420, nitidamente stampato in ca.rta americana. con 68 figure intercalate nel testo. Prezzo L. 5 6 più le spese postali di spedi zione. Per i nostri a,b bonaiti sole L. 5 O, 7 5 rin porto

l(

Oott. Prof. A. ROMACNA MANOIA Docente di NeurQpatologia nella R. Università dd Roma

?l disturbi del sonno e loro cura Prefazione del Prof. GIOVANNI MINCAZZINI Un volume in-8°. di pagine Vill-196, nitidamente eta.m. pato ~u c.~~ sen>:i·patinata. con 12 figure nel testo ed una ~1usc1t1ee1ma .illustrazione sulla copertina. In com~erc10 .L. 1 8 , J?lù le spese di spedizione poetale . Per i nostri abbonati sole L. 1 6,25 in porto franco.

-

Cura. -

Conclusioni. -

Bibliografia.

Volume di pagg. VIII-128, nitidamente stampato, con 28 figure in nero e 2 a colori intercalate nel testo. Prezzo L. 1 8, più le speee postali di spedizione. Per gli abbonati al cc Policlinico n sole L. 1 6,50 in porto franco.

Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia all'editore LU I Cl POZZ 1, Uffici· o Postale Succursale diciotto, ROMA·


Itoma, 4: Luglio

ANNO XXXIX

1~32

·X

Num. 27

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''

fondato nel 1893 dai protessori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE •

SEZIONE PRATICA

REDATTORE CAPO:

P ROF.

CESARE FRUGONI

Clinico M edic o di Roma

SOMMARIO. Note e contributi : S. Calabrese: A propc13ito dell'emot. tiei cardiaca male interipretata. Osservazioni c:1i1n1che : M. Margottini: Qualttro casi cLi lussazione -congenita della irotula. - S. Tirel1i: Lus.. sazione traumatica bilaterale delle spalle. Sunti e rassegne : SISTEM .\ NERVOSO: A. Gua1di: Le le8iani nervose dell'anemia, ipernioioea e la loro cura. - Fa.vre, Dechaume e Croizat: Le forme nervose della grMtuloma,tosi m a ligna. - M. L. MaJrch and : Le crisi epilettiformii di o r~gi1oe pleuro-poln:.onare. - M. Péhu e H. Jarricot: La con cezione attuale dell'acrodinia. - Bonnah<Cm: indronù dei nervi •Cr ani.ci e ipartecipazic ne •del simpatico nel1e neopla.&ie ,del n a. so-faainge. - M. Bergonzrj : Ga,nglioneuroma s impatico. - ORGAN I RESPIRATORI : F. c. Arnllaga, M. Mordeglia e A . Taquint : Tratta.mento della ga,ngrena polmO!llare. - G. Hanau: Un nuovo ca.mpo d'aP!Plicazione <lel pneumotcraice a.rtiliciale: la polmonite lobare aiCut.a. - Rehn : Irrigidimento ariiificiale del mediasti1no e medi aistinografia.. - Ch. Roubiin : Sifiloma bronco-polmonare; ·considerazioni clin iohe e radiolo1

1

gdche.

Problemi di scussi : E. Manoussakie : L'idiosincras ia per i l -chinino e la sua cu r a. Cenni bi'31iog raf ici.

NOTE E CONTRIBUTI. Ospedali Civili di Genova - Ospedale PaT.matone. A1v1Bu t.ATOkJO 0 1 MEDIC I A Gv: E RA LE d ir et lo dal Prof. C:AHLO TREVI .\ EI.. LO.

A proposit o dell'emottisi cardiaca male interpretata. Considerazioni cliniche µer il dott . . .

CALABRE E.

P1g lierò lo spunto da un ca ·o clinico , i11!\ <ruello che verrò per d ire è il r~su l tato d i a lLre osservazioni. Argornenlo sfruttato è il mio, ma sempre fe r Lile, per chi ama ·darsi ragione di ogni qua-· dro patologico. E poi non è v e1~0 cl1e ogni aro.malato m er ita u·no studio a sè? Og,g i sappiamo ch e' non indifferiente di fron te a lla manifestazione morbosa è il bioti po Seicondo il con cetto d·el Pem·de. !neo-ragg iato da q ue Lo fa lto, sicuro per altro ch e un .a.mm.alato .a lrneno doveva eisse·r e illustrato 1)er poter .dare cl1iara vis ione di al-

Accademie, Societ à Mediche, Congressi : R. A-ccademia delle cienze Medico.Chirurgich e di Napoli. - Società idi C·oltura Medriiea Nova.rese. - Società MedicoOhirurgi·ca Verooese. A.::sociazione Medi-00-Ch.i rurgica ·di A lessandria. - Società Piemontese d-i Chirurgia. - Società Medico-S c-ientifdca del Centro Sanatoria.le di Aroo. Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPI A: La leggenda. dell'aerofa.gia. - A-0lo ridria nella pellagra. - Cura raz.ionale dell'atonia gastrica. - Ileo paral!iti·c o cOOilJplicante l'aerocolia,. - E mi oolectoillltia destra. per e ta.3i ceco·aiscenclente. - Ap-pend ioite a,cuta e strozzamento dell'ileo. - Il si&tell!.a nervoso vegetativo n e i colitici. - NOTE DI TECNICA: S·u un nuovo metodo d·i colorazione rapida del B. di Koch nell'es pettorato. - MED ICINA SC IENTIFICA : Strep.tocoocpi anaerobi nella vagtlna di gravide normali. - Gli agenti del vaccino e del vaiuolo. - POSTA DEGLI ABBONATI . VARIA : Linguaggio ed iintelligenza. Nella vita professionale : Cronaca del movimento ·professionale. Ccmcorsi. - Nomine, rpr o.rnozioni ed onorifiicenze. Nostre corrispondenze : Da Gen ova. Notizie diverse. Indi ce a lfabetico per materie. 0

cu11e con clu ioni gen,er.ali i1ti .accin.go al 1a.vor o. G . Carbone si prescr1 ta i11 1\1nh11latorio e chiede se si riliene opportuno o 110 l ' i1 1LerYento del pneun1otorace, cons ig lia togli d a u n S. <U iitario e se an che cla noi si r iti c1te g·i.u. l i[ir uta la sua d ecisione cli al lon ta11ar i dalla fa1nig·lia p er t ema rl 'infettare i su oi ban11Jini , aYcnd o aY uto p er la terza volta un 'e111ottis i. l)u n c111e, co n cjse doma11de da una })arte, gra e imbar azzo cli rj po.: ta da11 'al tra. l l ,pazi ente è di. a1 l u i 36, nor111olipo, vagotonico. A11 a1r1nesi fa111igliare co1n p le lar11ente n egati va. Ana11111csi per o nal e : è n a to a lern1ine da parto eulocico , n on h a sofferto i co1nuni esa11ten 1i dell 'i11fanzia. All 'elà di 14 nn11i, r iferisce cli avr.r aVll to il reumatismo arlicol ar e acu Lo· c h e cl urò 20 gior11i. Tale nlal a t tia }Jerò n o 1t f u curota. Guarito , 11on e])be mai a ]a111enlar i di alcun d is turbo n ell e su e funzioni. Fece il 111iliLar e p er 54 mesi n el perioclo della gu erra. Dura11Le il er izio, riferlsce ch e p er un insie111e cl i circostanze emotive: ri tirata cli Caporetto, morte di un fratell o eèc. no tò che <lopo qualcl1e s lrdpazzo g·li veniva I 'affanno; 111a, d a lo il te11ore cìi Yi l n di qu el lempo, cred e t te cl1e il dis turbo fos~e cosa tran sitoria. Congedatosi , ammalò dell a cosicl etta Spagnola con for te feb})re e rie g·t1arì d opo qualçhe· setti 1nana. E co·sì sino al febbraio del 1928, epoca in c u1. si a1nmalò di lieve raffr eddore febbrile che gli i)rovocò della tosse s tizzosa e acl accessi· pe~ u11 solle tico alJ a gol a. I r1 uno di questi- accessi 1


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« l L POLI CLINICO »

i1otò tn1 cerlo en so di _a gitazio n e cardia ca e s u bito eln ise un p o' di sangue rosso Yivo co1n111is to acl espe t loralo. Preoccupa t o del f a tto i f ece vi itar e e o ttOJJOsio a ,cure gener aJi i ri1ni se. Se r101'l. ch è n ell 'an110 s u ccessi vo e propri ~u11en t e n el e t ten ibre ebbe d i b el nuovo d ell a Lo ve se11za fe bbre, causala da s trap azzi iisici ; e i11 eguito a ques ta en1issione di pochi SJJuti a11guig11i. Il In edico, co n s ul la to p er l a seco11da Yol ta, disse c h e i s u oi dis turbi era no doYu ti a fa lli tuber colari sertza · spec ificar~ l a sed e e con sig-Iiò d ei ricostitucn ti. A11che i 1 ell 'o·t lo}Jre del 193J l1a a u la i r1 comple La apiress·ja dell a tosse a11cora pil.L i11si s ten te e do·p o qua lch e g ior110 del di turbo i11 u11 inome n Lo di n1aggiore 111ol eslia e111ise quasi una tazzin a di sangt1e s u sseg·uito poi IJe r un paio cli g iorni eia esp et tor a lo 1ieYein e11 te sa11g uig·110. Al lJuanto ~ ll ur1u ato, 1Jcn sando ch e la 111al a tli a prog r edi' a, volle ch e il iuedico i èf ecicl es. e p er più e11erg·ic l1e c ure. Osservato atte11 la1ne11 te e d opo qualcl1e or a d all 'emissione del a11g u e (i1nport a11 le Ho tar e ques to p articolare p er qu ello cl1e Yerren10 a dire) gli fu propos to lo 1J11eu1110 Lor ace a sirti lra dice ndo ch e il pol1none i1e lla regio11e so ttoscapolare er a un po ' leso. Ques to è q ua11to i11 teressa d el l 'a111111al at o pri111a della u os lra osseryazio11e. ~1i 1)ren1e far subito notare ch e dall 'interrogatoria èf ell 'an11nalato a proposito de l co1ne si 1Jrese11tnYa l 'ern o l ti i, 111j ris ul tò c h e egli , b en ch è preocc upa lo clel1 a diag 11os i del 111ed ico, e r a co11vin to eh e l a c ausa d ete r1ni n a n le era d a ta d ai colpi òi t o ~e ch e g li si prese n tavar10 o s ti11ati e rihe11i ad oguj piccolo carnbia m e11to di tempera tura. L 'a 1n1na la to ~ i .1)resc11tu cla n oi i11 tali co11dizioni di 11ulrizio 11e e psichi che (la far cr ed er e di e ssere effe lti, a111er1te di fro11te act u11 1ulJer cololico. 1'ale s110 s ta lo di nt1trizio11e , a seri ce ch e ciura ~ in (lalla s ua pri1na g ioyjn ezza e })er ciò 11011 l 'h a lnai preocc upa to. l{ifer e ndoci subito s u g li organi cl1e <l a que .. ta s toria veniva110 in ra111po, abhi a1n o o . e rY a to prin1n cli t t1tlo i pol111oni e p oi il cuore. DeYe servire di 11orn1a 11011 din1e11ticar e mai l 'o servazio11e ct el c uore in si111ilj ca i. Senza esser e p ed a nt e j11 tutte Je . 1ni nt1 zie di rò ciò cl1e i nler essa: Sull 'ap,parecchio r espiratorio ipofonesi alle })asi e un diffu so i11deholi1ne11to ciel inormorio vescicolare <l 'arr1lJo i lati. È s ta t o colto a11c l1e qualcl1e sibilo ed ol l r e a ques to 11on vi è altro d n fa r rilevar e. S ull 'apparerchio c ardiovascolare si ha soffio pre is lolico , ~is to lico s ulla pl1nta e itto spostato un (lito i11 b asso e u11 po ' a s inis tra. T~sa1ni eseguiti: ricer ca nello sp l1to d el bacillo di Koch e per tre Yol te a perioòi djycr i , sempre 11egativa Negativa è stata .p ure Ja ri cer cn di cel1ule cardiach e di Hoffn1an n , 1'j1nporta11 za di qt1e s to fa llo sarà p oi discu ssa. R adiog·rafia fatta eseg11ire i1ell 'I s lilulo Radi olog ico rl ella R. Università <lire tta cl al prof. V. Ma r agliano ci dice : J\ carico <l ei pol1r1oni qua nto appresso: a d es tra si riscontra una punteggiatura a tipo micronodt1lare dissernin ala prin cipalm ente all a b ase; apice ris,pettato. A sini s tra si h a quadro ide nti co a quello di des tra , 1Y1a ineno evidente: apice nncl1e qui indenne . A cari co d el1'ornùra cardi ovascolar e si m ette in rilievo un a accerLI u azion e d e l! 'arco corris p o nd e n le a 11 'orer chi ett~ di sinis tra. Conclud er1do, il quadro radiologico corrisponde ad un polmon e da s tasi ir1 cardiaco . 011 si apprezzano foco lai di ))ron co})O l m o n i te.

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Questo è Lullo ·qua11to re11de l 'amrr1a-latD ,e dal quale bi --ogr1a rie.avare I.a causa dell 'emotti i . L 'aspetto ,_ la lo ·~e, i11 1}n1te i fenorneni obbiettivi sul torace, la d iagnos i del primo medico ci attr.aggono J)e r u.11 '·em ottisi di natura tub er colare . L 'a1_coltazione cardiaca, il probabile r eum.atis1no, l 'as e11za (lelJ a febbre, la caratteristica ·descri zion e dell 'e rr1,o ttisi, la negatività del bacillo di I\.och })C r tre volte ricer c.ato n ello sp11to c i la ciar10 •propendere per .una en1ottisi di n a lur.a e.ardi.ara. l\1.a. no·n è tutto queto1; ancl1 e a111111 es~ a la n a tura cardiaca come si è pro dottaP E quali a ltre probabili cause potrebbero es ere in1put a t e~ Prima di entr.ar e n el Yi vo della discussione in i i pern1 elt:a· ri corclare (j\1a11to segue per magg·iore chiareizza del lavo ro : Il J)Olmone è irrorato sia dai vasi dell 'e m,a tosi per la sua funzio11e e sia dai vasi i)ropri J1utritizi. Tra i primi, arteri e e ven°e pol111 0.n a ri e i secondi arterie e ven e bron cl1iali vi ·o no· elci rapporti anastun1 oti c i, Nè }) isog· n.a credere cl1 e I '.anastomosi, esi ·· tente· tra le c n c L>ronr hia li e le poln1onari 111 édia11 te le en uzz.c bro1tcl1i.a1i provenienti dai pie.col i })ronc 11 i (Je ro1_idett e ver1e broncop1olmo11ari di I.. eforl) e vc r_anlisi nelle vene polmonari, lascia irnmiscl1iare sang u e> venoso con qu·ello ossigenato, perchè i [eno1neni osmotici dell 'emato i ono e"' t e ~ i ino n ei piccoli broncl1i .cl1 e precedor10 l 'aci110. 0Il m.a·nc.ano n€anch e a11astor11osi fra il territori o della i)olmon.a re e le arterie n1'e·dia .. tun i oh e e ·l)e1ric.ardico-fren i c.he. l n co11 clu .sionc è da ritener(} cl1e le a11astomosi si veri fi c.an o i·n o ad un certo orcline di dira111azior1i va ali così da lasciare ch ei le • arteriole ;aein.o se })r.esen t i11 0 il c.ar,at tere ter111 inale. Ciò stabilito , di ciamo .. ubito, ch e il n ostro malato non è 'da con . id erar i un tute~coloti­ co e s piegher·en1 0 la din1inuzione del morm.orio vescicolare e l 'ipofon e i coll 'essere di fro·n te, con1e. 1sosten.eva Vo11 Ba cl1 , ad al,reoli ingran diti perm anenten1e11te per la clilatazione dei capillari d.a c,a rdiopa ti.a, fìa tto, ch e non farebbe più rim,uovere in e· ·i 1'a ria (vedi !lncl1C'- e11fisem.a polrr1011.are). Il reperto di qu.alche sibilo sarà per un lieve fatto· in fia n1ma to rio transito·rio d·e i bronchi p·e rcl1è 1'a rr1 n1,a lato ci ·dioe che passata la to·sse, prese1nte ·per qualcl1e settirnana , .p-0i si 1sente be11iss imo. Di ,conse.guenz,a alcu11 fatto di spec i,fi cità e l 'errore in cui incorse il 1pirimo collega potrebbe' essere g iustificato dal re1?erto g·ià fatto presente, forse di probabili ranto1ini più o m eno crepitanti ascoltati in deter1ninata zona, cat1sa 1'osservazione a sca1

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denza di breve tempo, d e1ll 'e·m ot Li ·i p er p er '"'id elle fibre elas'lic l1e di tutte le parti co m1po·n en~Lenza di piccole q u1a1n tità di sa·n 1gu e i1eg·li alLi il po lmor1e { 11 ianese) interrompendo così le ' coli o r1ei broncJ1ioli. Cornpren·do, cl1e il n1agan.astorr1osi fra l 'arteria poln1onar.e e le esofag·ior allarme fu dato dall 'emottisi, n1a se si gee, le bronchiaJi, le mediastinich e e le ;p erifosse ben riflettuto l 'i11ganno ·.fu1n1ava. La cardio-frer1i.ct1e, come in <.iltro punto è 1stato 0111ottisi tubencolare 1si piresenta i11 gen ere aldetto. Non pen sererr10 n el caso ·nostro neanl 'impro·v viso e lascia nello. sgon1e11to l 'an1malac.h e ad e1nor1~agia da dia.p,edesi, cr,e an.do un inlo, è pr·eceduta e seguita da di111.agrim ento e fa rto da s tas i il quale, a di.fferenza ·d el primo astenia ed ha una durata di oltre qt1alch e g iordi natura ernbolica eh-e è cuneiform e p·er la no. Spesso vi è anc.h e fe bbre :a m e1lo cl1e nor1 manier.a di uddivisi·o ne dicrota, ·d ell '.arteria polsia l'emottisi e spo11en te i1on di u·n processo atn1ionare, si presenta a co·n torni sfumati partenLi vo n1a di un pro c'e.~ so scle·rosante per fragido ·dal punto in .cui è avvenuta l 'emo1Tagia. lità dei vasi neoforn1ati. La to· e a sua volta In sirnili e.asi l 'infa rto è 1sernpr·e accompa1gnato L1ei fatti atti vi o si pre ent.a p er ca cciar via il dal re to sinto·m atico d ella stasi polmonare e sa11g u e o se vi era, au·111enta n el momento d e ll 'emissione d·e l sangue .d.al la bocca, se pur si l 'en1oltisi. Come si vede nulla di tutto que to verifica in caso di ·n on ria&~ orbin1ento, avvienel caso nostro ; s i aggiunga ancora : l 'esar11e n e co11 tosse, ma .c-0ntinua, per g iorni ed è semdello sputo, il r eperto r<.idiologico , l 'esame obpre sa11gue scuro in piccola quantità commisto biettivo n egativo e credo di avere ·dati più ch e a muco. sufficienti per non i1lettere in campo simile Non cr edo di •prospettare la trombosi poleziopatogenesi. Invece , l 'ascoltaz io·n e car diaca 111onare perchè que ta è caratterizzata principaldic l1i:arandoci u11a st enosi e insufficie1tza rnin1ente da un periodo ,di asfissia inco·n1pleta e lralica d eve far soffermare la nostra atte11zio11e progre iva, cosa !Il.o n presente n el caso in : : .u un 'em·otlisi cardiaca. Come avvenu1ta? Non esame. embDlo con con se.c utivo infarto, perch è n1anca Noi invece ci trovian10 di fronte ad un quaLutta la sintornatologia: dispnea, sen so di pedro b en chiaro: abbi<.imo avuta -emission e di 11.a, ciano i, c uore irregolare, r espirazion e acangue rosso-vivo per breve durata in ra.p porcelerata e con vulsior1i se si trattJa1 ·di gro o to a ·dei forti colpi .di tosse. Nessun seg·no di ta i p olmonare , n è del r esto alcun sintomo da embolo e finan che dolore1 e I ' en1bolo è sottoµl eu,rico o in vici1lanza d e l diaframma. Nè il f.a·r pensare a e.attiva funzionalità cardi.nc~a , salcuore destro viene a sos teg110 dell 'en1bolia, ·avo un ·1)iù ·fa c ile affanno inerente al lavoro pendo ch e in gene re, i11 si111ili ca i, il pu.n to p rotratto. La radiog rafia ci parla solo di u·n a di partenza d ell ' embolo è quasi sern !pre l 'orecpunteggiatura a tipo micronodulare disseminato .alle basi , n è di più ci può dire, e. con clud,e r l1ie Lta dilal<it.a, favorendo per ristagno d el sanohe è il r eiperto ·del polmone da stasi in cargu e i coagu·li, i quali, s taccati dalla corrente, l)enet'l'ano nell 'arteria 1Jol1t1 onare .e v.a11110 ad diaco. Per conto mio, .anch e .p erch è ho il conforto dell 'esame continuo dell 'ammalato, r10 u ostruire uno d ei rarr1 i di i1tedia g r andezza . L ' edirei che simil1e reperto radiografico ve.nga a mottitsi in sirr1ili casi è preceduta dai segni uld tabilire La diagnosi di stasi polmonare. P er detti ed è frazionata e conti·nua; infatti si prestasi, bisogna intendere difficoltà del de1flus so senOa· per rr1olti giorr1 i cor1 s puti p iccoli di cosanguig no per c t1i i cap illari, dilatandosi, no·n lore specia l1n en te rosso-ne·ras tri e la tosse si olamente detern1iner e1b bero·, secondo osservapresenta sern1Jre corne conseguenza de ll 'embozioni e stu,di già pubb lic.ati (e ricordo fra quelia p er ragiorti .d e ll ' i11farto e qui11di 24-48 ore sti un b el lavoro d e i dott. Gl1io e• Balestra) rad opo l 'embolo. Si ag.g iu•nga a questo c h e I 'infarto di origine e.mbolica non è poi tanto fa- diogm1fi can1·e11te la caratteristic.a puntegg iatur:ile a produ!rsi, sapendo, com ·e g iusta m en te ra micronodularei disseminata alle basi, più at<lisse· Gra,viLz, e.b e l' embolism·o in un .p olmone . t e a rise·n tirne per ragioni m-e cc.a nicih e; m ia fasano non produce infarto. Perch è l 'in,farto da r ebbero· pure fuoriuscire ·p er alterazioni anatoembolo avvenga, 11ecessitano delle alterazioni mofunzion.ali elementi co·rpuscolati e p1asma • • • dal loro lume . Nel nostro ca so inveoe, n1 ente vere e pro•p rie anatomiche ·delira struttura pol1nonare, come l 'i1ldt1rirn ento b.runo di .cui non di tutto ciò: assenza <.i~sco ltatori!a· .a lle b.a si e assenza anche ·di cellule c.ar.diache n el rep·eirto miabbiamo .a lc un segno nè obbiettivo, nè subbiettivo, nè radiologico, ch e si determina n·e i croscopico dello sputo. Di co•n seguenza diremo cardiaci J)er le abituali 1st.asi capillari e. ecta- che sim il e reperto ra.dio,g rafico è creato anche fn primo tempo n~i cardi.a.e.i 1p1er dilatazion·e d·ei sie che ne <leri vano, non.chè da una moderata ma diffu1S1a· iperplasia con lieve infiltrazione capillari dovuta a sola ipertensione del picdel tessuto interstiziale e aumento numerico colo c ircolo, m.a ancor.a ben com·pensata per 1

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b uona funzi onalità del ventricolo d estro 1c.h e vince le re is tenze. Invece non iatppena questa forza ventricolare vieine ad esaurirsi allora s ì c h e la stasi si presenta con tutta la sua co·l llr pleta fenomenologia. Il n ostro cardiaco invee.e è ancora in com .penso pur aver1do una dilataz ione dei ca1pillari alverolari. Da qua·nto abbiamo n otato , scaturi1soe logioaim ente una massim a ·da tenersi presente da o·g ni buon osservatore: No·n bisogn a ma i sostituire l 'e-sa1ne cliniico col reperto radiog rafico, perch è questo, pur palesandoci d elle a lterazioni ·degli org.a ni. molte volte per la sua rig ida o·b biettività deve .'.Lasciare al clinico 11a vera in·terpretazione dei .fatti . E~ clu se così le cau se più comuni d ell 'e1nottisi prospettabili nel 11ostro arnmaì ato ri1nanendo la so la t osse la causa ·d eterminante, vediamo C·om e qu·e sta h .a agito. Il n1eccanismo co11 cui la toss~ può crea r e l 'emottisi , credo, ch e non possa esser e d isgi un.to d a alcun e importanti leggi fi siologich e s ul ra·pporLo tra lrai respirazio·n e e .circolazione. S i tenga anzitutto presente il comportamento d ella i1ressione tor acica inerente all.a Despir.azion e ·e cioè: essa è diminuita 111rel1a inspi:r.azione ed è .at1mentata n ella espir.az io·ne. Ciò isi spiega col Catto, cl1e, essendo i polmoni l 'i11termezzo tra l '.aria .atmosferica e la cavità toracica , fanno in mod o ch e la pressio11e atmosferica d elle vie r espiratorie agisca durante la inspiriazione in 111isur a tanto inferior e n ella cavità toracica di q uanto rn.aggiore sarà la pressione impiegata e .c1uindi neutralizzata .p er dila tare i polmoni vincendo l e r esistenze ·d ei loro tessuti. La press ione poi ch e agisce dall 'esterno sulla parete toracica è vinta n ell.a inspirazio·n e d alla d ilatazion e attiva della gabbia toracicD:. Nella espirazione invece, la pressione d ell 'aria a tmosfieri ca trasmessa attraverso la p arete del torace alla cavità t oracica, crea a u·m 1ento della pressi on e in detta cavità, :perchè n on è più in parte neutralizza·t a d a a lcu·na contropressione, dato ch e i polmoni e i tessuti sovr astanti tendono a ritornare su sè stessi per ragioni inerenti alla loro fun-zione. Non si farà allora fa ti ca immag inare COJ!le il sang u e, n elle due fa si r espiratorie, pe re:orre·n do in tubi e lastici ed in ambiente sottoposto a ,cambiamenti di press ion e, sar à in r apporto all 'auimento o diminuzion e ~i questa llacilitato o non nel s u o m ovimento di ritorno al cu ore. Ma come qu este variazio·n i ·d i pression·e agiscono sulle grosse vene t<;>racich e così agiranno, ia pure in minor misura per l o pe sor e maggiore ·delle .p.areti vasali, a n che s ull e gros e arterie toraci.che nel sen so, ch e e in que to il sang ue h a un movi111er1to cen1

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tri f Uig·o, tale' rn o vi111c11 Lo sarà fac ilitato nella inspirazione e ostacolato nella e~pir.a zione. Tutto ques to par la11do della g rande c ircolazione me:ntrei la ;piccola circolazione risente in r11a11i era diver a della r espiraz ione e non solarn·ente 1per i carnbiamen ti di pression e intratoracica ma anch e e forse prin cipa lmente per i movime·nti propri de l .polmone. La inspirazion e infatti, agisce s ul pie.colo c ircolo diversarnente secondo il m o n1 e n lo d ella su:a, estrinsecazione e ·propriamente si ve.de c'T1 e mentre nella prim.a fase favori sce l '.a fflUJsso polmonare sangui.gn.o, in second o t empo inv.eoo, favorisce il deflusso . La rag·ione d i ciò ' ' a ricercata n el fatto cl1e i c.ap ill.ar i p olmo,n ari, da tortuosi che sojn o p er 1'espirazion e, vengono distesi dalla n1odica espa111sione 1>olmonare d ell 'inizio inspiratorio per cui , ve11er1do a diminuire le resistenze circola Lo rie è favorito nell 'organo l 'afflusso san guigr10; 1r110 n t re poi, la s uccessiva corntJl eta dis tension e del po lrr1 on e per l 'acme in spiratorio, stira11do se n s ibilrr1 e11te i capillari e ricJ l1cen don e p e rc iò i I Jur11 e vasale, favorisce il deflu.sso (R eger ·e Spehel). AltreLtanlo· vier1. fat lo dalla e~ _p i razione1; difatti , l 'inizio esp ira torio, trovando i ca pillar i dis tesi })er il prece d enLe acme in piratorio, li fa ritorn.are in modi ca distensio11 e e a umenta 11doll C di nuovo il loro lt1n1e fa c ilita l ' irrorazione ~a nguigna; l ' ulteriore fa se espira toria invece , comprime·ndo i ·p ol·moni e per essi i capillari favori sce il d eflu sso. L 'influe nza poi d ejle variazioni d ella pressione intratoracica su questo, sì come esposto, meccanismo ·d el piccol o circolo , lo dim0tstra la r espiraz ione artificialem ·ecc.ani ca, la qu.ale durar1te l ' inspina!Zione favorisce, contrariamente al normale, pri111a il movime·n to centrifugo e ])O i il centri1>eto del san gu e rispetto a 1 polmone (l(o,vale,iVski) . E ciò perch è i polmo11i, spr emuti tra la pressione che agisce s ulla gabbia toracica ch e sta immobile per la ·m .an.c.ata espansione a ttiva , non riuscend o p iù così atl annulla r e colla propria forzia funzionale la pressio·ne che agisce ·dal1'csteTno su di essa; fanno fuoriu· cire il san g ue . prima .anoor.a ·di r i ceverne. Non s fugga il conce tto ch e: nella r espira zione artificiale la espan sione ·della gal1b i.a toracica è parssiva r quindi è g iusto ch e venendo a mancare una forza vitale si d etermini un o squilibrio· delln pressione intratoracica e con sec utivamente alter.azioni d.ell e fun zioni -d a essa influ·enzate. Ri t engo p ertanto noo superfluo ricor·dare eh !' ultin1amente si è cercato di avere la conferm ~ raldi~DTafi ca di queste influ enze r etspiratori e sul piccolo circolo ; (e riic ordo fra 1e ricerch e


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quelle· del Vallehona), rna non si è l)Oln ta, ad onor del vero, ancora dire co11 certezza l ' ultin1a })arola per cui noi ci a.cco nten teremo dellia log ica esposizione descritta. Co.n1 unqu e, dato che è pacifico, ch e la r espirazione norm ale influenza con le sue fasi la c ircolazione polmonare, credo c l1e non pussa mettersi in dubbio com,e le alterazioni r·eSJJiratorie ven g·a n o a di,;turbare questi rapporti producendo dei veri pertu•r ba m.e1n ti circo latori. Questo aJ)punto succede colla t o se; Ja qua1 e, esser1do una profo·nda e, a ggiun go, r.apida in SJ)ira zione seguita <la una espirazione forzata a glottide cl1iusa, di turba sia pe:· la durala che per la modalità degli atti respiratori il c ircolo poln1onare. L'in p iraz ione profor~da • e rapida determina infatti solo l'a fflu so anguigno perchè susseguendo immediia tan1 ente I 'e piraz ione a g lottide chiusa nort . dà te 1r1 po a cl1e j l deflusso si verifichi. Jl polmooe allora abb-Ond.antemen te irrorato , a11zi con.gesto , compret o bruscamente dalla rapida espirnzion e pu ò far rompere i capillari polrnon ari determinando emottisi. E ciò, si badi , co n iderando ur1 solo colrpo di tosse! i J)en si poi a c1uel ch e a e.cade, se, come succede general1nente, e come n ei oa. . si os ervati, la to se si manifesta insistente per urla rapida eque la di in s pir~z ioni e d espiraz ioni più o meno s u per fi c ia li , enn1pre a glottide chiusa, segu ite di tanto ir1 tanto da profondi sime inspirazioni! J n tal caso si verifi ca u·n perturbamento spiccatissimo e i pol1noni, e con essi i capi ll ar i, tirati e con11p ressi, più o meno pieni di sa ng ue, non ia<Vendo il tempo necessari o p e'I' equilibrare queste brusche variazioni di press io ne, si rompono con facilità forse n el n1ome11to in c ui vi è una inspirazione o espirazione m.assiima, e danno emotti i . Clie dire poi, se a queste condizioni , si aggiur1go no dell e vere e proprie alterazioni dei capillari ? I: saputo che nei cardiaci, e in ciò oltre l 'anatomia ipatologica anche la· radlograria attualme11te ci i 11 nmina , i capillari alveolari sono sovraripien i, tortu·o si e dilatati specialm ente alle basi. è c redo ch e debba eis er e trascurato il fatto cl1e i vasi polmonari i distendono sotto una ·data pressione molto di più dei V'<lSi viscerali e muscolo-cutanei, e se la pressione eccede un .poco, dopo essere stati dilatati, non ritornano più sopra sè stessi (Stefani). Jn conclu1Sione, il meccanismo con cui la tosse, nei cardiaci prin.cipalmente, pu ò produrre emottisi è molto complesso, e un in sieme di fa l1 ori . ch e f.a cilm cnte son0 ri co11trabili in detti pazienti , n e sono la cau sa.

La diliger1te an.a1nne ~ i prossima e remota , l 'osser,'azio11e minul'ios;i (lell ':11r1rr1alato e.i g uid e1~a1nno sulla g iusta via diagnostica e tera1)eutica, se si vorranno evitare d elle sorprese agli ammalati. Molte volte basta calmare la tosse per vedere sparire l 'emotti1si. Si ccxm•prenderà ancl1e la differenza prog nostica tra l 'e111ottisi per err1bolia o da stasi o da altri processi e qu·ella ·per tosse, sì come concepita; perchè n ei primi casi spesso sono i11 atto e residuano delle alterazioni anatoim ofunzionali, rrt e·n tre nel caso de ll a to ~ e, cessata questa, tuLto ritorna n ell 'ar11bito prin1iero. Come spirito del lavoro , secon·do il mio parere bisogna ritenere: Che nei cardiaci la tose, opravvenuta per altre ragioni , è causa più di qu.a·nto non si crede di emoftoe. (]1e la radiogra fia n on può stabilire se un polmo.n e d ebba o non con . id erarsi da stasi cardiaca per il solo reiperto attribuibile a dilatazione dei capillari alveolari, essendo la staisi il ri ultato oltre ch è di questo fatto, anche di un in sieme di disturbi funzionali sia subbiettivi ch e obbiettivi e pote·n do la ·dilatazione dei capillari ia1lle oosi d et erminarsi in primo tempo per un qualsiasi os tacolo a~ piocolo circolo. Cl1e dev'essere preso in seria considerazione il con cetto direttivo terapeuticG nei singoli casi clinici e sopratutto, I 'intervento del pneu.motorace, dev'essere sempre molto accuratamente vagliato, potendo , oltreohè essere coni roindicato in alcu.n i casi di vera tubercolosi polmonare, rappresentar.e , come eventualmente in q uestò caso, se fosse stato eseguit-0 , un'arma notevolmente offensiva , se errone.am ·e nte appli cato. 1

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RIASSUNTO. L'A., dall'osser,razione di molti r..asi di emio ttisi cardiaca, visti all 'Amb. di Medicina del! 'Ospedale Pamm.atone in Gemova, si sente in grado di af~ermare oh e in simili pazienti, la to se, considerata a è, è sufficiente a determinare l 'emottisi. Ne discute il m ecc.anisn10, soffe rmandosi sull 'influenza ch e la inspirazione ed espirazione creamo nel piccolo circolo ne] mom1einto del tos• sire. Tratta anch·e I.a ·diag nosi ,d iffer,e nziale di ,a lcune; form e d'emottisi e richiama purre l 'attenzione sul reperto radio·g rafico ,dei polmoni nei cardiaci, dicendo : Il re·perto radiog rafico non può stabilire la dia.~nosi di polmone ·da stasi in cardiaco, essem,d o invece ciò il ri sultat.o di un insieme di rilievi c.Iinici e di laboratorio . 1


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IL POLICLI NI CO

BI BLIOGl-l.AFIA. VALLEBONA.

(:onlribulo ccllo sludi o del diseg110 p ol-

Radio]. l\[eclica,

1nonar e.

, -ol. \ 1 III, fa se. XI ,

1931. LtrcrANI. 1• isiologia dell ' uomo. P. ALBERTONI-A. STEFAL'lI. Manu al.e rli fisiologia uma na. II Ediz., Casa Ed. V all ardi . N. ZuNTz-A. LoEwY. Afan1iale fisiologia dell ' uomo. III Edi z., Unio11e Tipografica Editrice Torinese, 19·21. 1

A.

CANTANJ-E. MARAGLI ANO.

Tratl a.to i l:aliaino di Pa-

f;ologia e T er apiw m edica, vol. 111, parte· III (Nlalalti~ diel polmone) . Casa Erl . Vallardi. G. BALESTRA-A. G H10. Stil quadro radiologico polmon.ar e riei v izi valvo lari d el cuo r e. R adiolog i a

Niedica, vol. X\ TII , fase. VI , 1930·. CHATERON. P aris i\:Ié(lical, 1927, fase. VI. V. ~11.\RAGLl A o. Tra/iato italiano di diagnosti ca rad., 1928. D u MAl:\EST. Pneumoth or ax et h émoplysies. C1inique e t L aboratoire ,n. 10, 1~31 . P. BROUA RDEL-A. GILBERT. Malattie dei polmoni e bronchi e del la t rachea. Un. Tip. E d. Torinese. PrANESE. Anatomia Patologica. Napoli , Off. Arti Grafich e Ciro Russo , 1927. SERGEJ.'lT, B onnET e DunANT. Expl. r ad. d e l ' appat. r esp .} 1931.

[AN.NO XXXI X, Nul\<1. 27 J

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lu azio11e .co11ferm an o pienamente questo concetto. I . - Emina '1., di 22 a. , sarta, entr a i11 Osp edale il 28-VIII-1931. L a p . n a ta di p arlo fisiolog ico da genitori Yi,·e nti e appare11t em e11te sani, ricorda di aver sempre avuto la d eformità del g inocchio sinis tro , e cioè l a rotula spostata alt 'est ern o. Non h a inai soJferto dolori n1a avvertiva spesso ca1nmi11ando una certa rigidità i1ell 'ar tic0Jazion e. È caduta più volte n el correre. Nel 1930 cadde balle11do fortemente il g iuocchjo si11is tro cl1e si gon fiò. Ir1 u11 altro ospedale le ve1111e pra tica lo inter·· ven to chirurg ico per ridurre ]a lu ssazio11e; ne r esicluò un tran1ile fi toloso 11011 ancora c hiu so· e la JJe rsist enza dello spo ~ t an1e11Lo la terale della rotul a . E. O. Co tituzjo11e schele lrica regol a r e . Condizio11i gene~ali e s tato di l l t t lrizio n e b11oni. Negativo I 'esame cl egli or gani j n ler11i. Arto i11feriore sinistro i11 es le11sion c e rotnzio1le es terna ; i,p o trofia a carico del qu a<lricipile. u ll a faccia anterior e rlel g i11 occhio sini lro i i1o la u11 a cicatrice curvili11ea a co11c._l\ il FI upcrior c, d i colorito rosso CA SO

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OSSERVAZIONI CLINICHE. LITTORIO IN RoM1\. PADIGLIONE FLAIANI. - Primario: L. UnBA.I'\ J . OsPED...\TJE

DEL

Quattro casi di lussazione congenita della I'otula. Dott. 1\1. M..\.RGOTTINI. La lu azion e co ngenita della ro Lula· a omig lianza di n1olte a ltre deformità 1congen ite ·d e.g·li .arti, m.alg1ia do i numerosi s tu·di ·dei qual i è stata og·getto si presernta an cora non be11 chiarita n.ell.a sua p·atog enesi. Ne f.a·n110 fede le m olte1)lici alte·r azioni alle quali i è dato v.a lore cau s,ale secondo i vari AA. , e i numerosi m etodi o·p-erato·r i proposti e1d atLuati 'lJicr la ua corTeziooe, diret~am ent e derivali da que ta o quella interpretazione patogenetica . Malgrado la r elativa Tarità di ques ta malfor1n11azione ne . ., ono stati pubblicati pareccl1i ca i in que ti ultin1i an11i: io st esso· ho putuLo 0 5serv.a rne tre n·ello spazio di cinque m e5i. A que te O·S ervazio!Ili n e h o agg·it1nLo un.a quarta di l'u sazion ei recidiva acq.uisit a perch è, come giustam ente dice D.alla Vedova, ·dovrebb e1ro1 co·n . . iderarsi 1c.o ngenite anch e (1uelle form,e di lu azione della r otula .a.a tr.aum.a eh.e pre. entino nella articolazione condiziorni coingenite· })redi J)011enti a lla lussazione . Le g·raYi alterazioni sch eletrich e in es e ir1 rilievo dalla ra·diografia in questo c:a-so IV, e la i n io-11ifican za de] trauma ch e determinò la 1

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s})iudilo , che all 'unio11e lra bra11ca in tcr11a e tratto lrasver sale presenta una soluzio11(' d i continu o <l ella grandezza di una n1on eta da t1 1t so ld o co11 fo1?clo ricoperto· in parte d a secr ez iou e g·ialÌas tra e in parte da desq u a111 azio n e e pid c r111ica. Il ginocchio inistro si prescn la g loh o. o e d eforrna Lo: è numentat o il suo dia m e tro lrasYerso. Con l a p alpazione si aYverte u11 a d epre ioll e trasversale sulla faccia a11teriore d ell 'arlic0Jazio11e, e si · a,p prezza la rotula sollevata di circa 1 cm . e m ezzo risp e tto all '01nologa e sp ost ala all 'ester110 . Essa è discr eta1nente mobile in sen so trasversal e} ])en ch è non si rio.sca a riportar la n ella doccia inter condiloidea . Scarsa l a mobilità. in sen so ver Licu le. Il cor1dilo femorale interno è lievcrn e1lte sporg·er1te. Movimenti pas ivi: l a fl essione clelln gamba sull a co sci a è ridotta rli circa 15° ri sp e I lo a quella d ell ' arto cles tro; in posizion e <li Cles ione lo spost a1n ento d ell a r o tula ull 'es lc r110 è nnrora più evidente. i\l 0Yime11to di es ten sione 11ormalc. _l-\.u111e11 tat a inobilità l a te ral e d ell n gamba sulln coscia. i\Io,·in1e11to a t liYo d i fl es io11 c s i ro n1pj e ben e;


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SE ZIONE PRATICA

quello di e te1i. io11e è .p ossibile 111a ])O,co e11ergico. L 'estensione ostacolata è i1Ytpossibil e. Misurazione: Dis tan za spi110-n1 alJ col are a sinj stra 77 cm. a D 79 cn1. Circo11fer en za cl ell a coscia (3° medio) a sin. 48 c1n. a D. 51 cm. Circo11ferer1za al 3° 111erlio cl elJa g<l111b n: a si11i s tra 32 X cm. , a D. 32 c1n . Nella stazion e er e tta J'arlo inferiore sinis tro m ostra un ne1to ,·al g·i.1no. La 'olla plantare è appinltita n ei du e piedi. R. ':\ . nega tiva . E: .. a111c r adiografico : I~ i le l111 a ù efor111azion c g·rave dei capi articolar i d el fen1ore si11j s lro co11

CASO II. - Publio P ., di 42 anr1i, verniciatore; e11lra i11 osp edale il 25-X-1931 percl1è in seguito art i11ves tirnenLo atito111obilis tico rjportava contusio n e d el gin occhio (lestro, e l111a ferita l aceroco11tusa dell a regione soprao rbitaria d estra. E. O. 111clivicluo di costituzion e schele trica r egolare in buo11e. con cl izioni di nutrizione. Orgn11i inter ni n orn1 ali. Oltre alle l e. io11] lra urnntic11e ch e ]o avevan o ind o t to a far i r icoverare in os1)edale, si sco.p re nel fnre I 'e a1n e del ma lnto ch e egl i prese11ta una deforrnilà a carico d el g i11occhio sinis lro, dovt1ta all9 ~pos ta1ne11 t o Jater ale cl ell a rotul a ch e p oggia sul conclilo ester110 d el fe1nore . La r o tul a è i1ot evol111e nte spostabil e in sen so •

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2.

FIG.

atr ofia d el co ndilo es te rno comprn snlo j11 })ar le d all 'aumento di vol urne d el condilo tibiale corripondente. Lu saziane l ate rale es ter11a d ell a r otula eh~ è an che risalita: essa è l111 p o ' atrofi ca 111a inorfolog ica111en te 11or1n ale. . Nella porzione inferiore d el Jegu1nento r o tuleo esistono delle fo rn1azion j ossee n e l tam en le forr1ile cli cortical e . L 'aspetto· normale della r o lula f a p er15are che dette formazioni si an o r o ll1le s uccenlu riate. È probabile l ' ipotesi rli 111ulfor111 uz]on c con gen j ta del gin occhio sinis tro. l~ i to110 inoltre d elle irregol arità o teofitich e n 0lcv0Ji dell a tuberosità Libiale. La t ibia sinis tra 11 o n è pcrfe t ta1nente in a sse con il femore n1:i ti n p o sp os la ta ver so l 'esterr10, ed es traro tata con1e dirr1os tra l a radiografia Jalerale ch e fa ved ere il profjJo d el p er o ne quasi cornpl e lam ente libero e non :sovru.p pos lo a quello della libia (figg . 1 e 2) . Diagn osi: lt1ssazione cor1ge11ita perma11cnte della rotula sinistra. La p. venne so ttopos ta n osleo.to1nia sopracon·diloidea secondo J\f ac E'iven il 2-IX-1931 (prof. Ur}Jani) . Apparercltio gessalo i11 vari sm o. Si ottenne ·COSÌ l a correzione d el vfllgisrno clell a gamba sinistra. L a .p . rifiutò ::). ltri interventi e ltscì dall 'o pedale conteJl t and o~i d i p ortare un apparecchio ·Orlop eclico ch e Jj1nitasse la per i s tente m obilità la\lerale della ga Lnba. 1

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3.

trasver ale ma n o11 si riesce a rico11ùurla nella su a i10 izion e i1ormale; l a ga1nba è un p o' rotata all 'esterno; i 1novime11ti attivi e p assivi si compio110 i1or1nal mente. Lieve ipotrofia del quad~i­ cipite. Il .p. dice cli n o·n aver parlato di questa s ua d eforr11ità ch e insor se qua11do egli ave a due a nni in eg··uito a infezi one ( ?), p er ch è non gli proct1rava alcuna molestia 11è l imitava in nessun i11odo la su a a tt ività. Durante ]a g u erra aveva infatli prestato er vizio n1ilitare co111e t erritoriale. Esn111e racliolo,g ico: Si i1ota l l1ssazione esterna cl ell a ro l11l n s inistra. Il condilo fe1norale es.terno d i questo l ato è pit1 a1)piattito ch e di norma. Di1Tti11uila profondità dell 'incis ura i11ter condiloidea. S11lla faccia interna d el condilo f en1orale inter11 0 D. e st1lla Luberosità tibiale interna si notano de ll e i1r11nag"ini calcificat e riferibili a borsite (figt1re 3) . Diag110 i: lussazione con gen.ita p ermane11te della rotula sinistra. Il l). r ifiuta og11i inter vento p er corregger e là ltissazione. CAso III. -

Alrlo C., di 16 an11i, commesso . Entra in os,p ed al e (P adiglion e Lanci si dire tto d al pro·f . S. Muzii) il 19-X-J 931. Nega lues e altre malattie ve1t.eree . La i11adre d el lJ. aveva notato che egli fi11 da piccol o,. a,·eva l a rotula destra fuori posto. Ne.ssu11 dis turbo· della d earnbulazione fi110 a sei

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n1esi fa , allo rc h 1~ dopo essere stato lungo len1po in bicicle tta, avvertì dolori al ginocchio destro ch e in seguilo si ripe terono spesso n el movimento e t alora an ch e i11 riposo. Una volta m entre cammj n ava h a avuto la scr1sazione ch e ] a gamb a d estrl\ si fosse piegata ver so l'est ern o ed è caduto. E. O. Individuo r obusto, di cos liLuzione sch el etrica r egolare in ottime co11dizioni gen erali. Nega Livo l 'e~ame d egli orga11i interni. Ar to inferior e d es tro: il g inocchio sj presenta a t1mc11tato di volu1ne in to to e deforn1ato . La faccia ante·r iore è &piana ta: Sulla parte est erna di essa si nota un rilievo dato dalla rotula in cattiva p osizione, un po' più piccola di qu ella sir1istra, 1nobjlissit1H1 in sen so trasversale tar1to da poterla rico11durre pressoch è in posizione 11or1nale. 1:si st e an cl1e u11 <:; c.:! r · t a 1nobilità in sen so verticale. La sino iale si percepisce ispessita. Invitando il p. a flettere il g j. 1

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le proclusse lussazio11e cs ler11a d ella rotula. Ft1 praticata l a rid u zion e jn narcosi . E stata poi bene fino al 25-XIl-1931 allorch è, mer1lre in piedi faceva dei movimenti g i11nastici con le braccia, improvvi sam e11te si lussò nuovame11te la rotula destra. La ltlssazione si ridusse sp ontaneamente . .Si formò scarso versamento n e1l 'a rti col azione che si riassorbi a poco a p oco. E. O. La p. è di cos liluzion e sch eletrica r egolare e in floride condizio11i ger1erali. Negativo l 'esame d egli organi toracici e addomi11ali. L'esame deg li arti inferiori mette in rilievo soltanto un lieve valgisrno bilaterale e l a presenza di modica quant.i tà di liqt1ido nel ginocchio d estro.

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nocchio la r ott1ìa scivola all 'esterno. Flessio11e ed es ten ione quasi normali, lln p o ' li mitata quest ' ultima. La deambl1lazion e è ost acol at a più ch e altro dal d olor e ch e il p . avverte sul condilo esterno d el femore. Il piede è m octicamen te estrarotato; lieve ipotrofia d el quadricipite. Esam e r adiografico: Lussazione l aterale es terna della rotula D. Si n ot a inoltre u11a a trofia spiccata d el co11dilo femorale esterno parzialmente compen sala dn un aume11to del]a crorj s,pond ente tuberosità t ibi ale. L 'incisura inter co11diloidea d es tra è m eno l)l'ofonda di quel1a sinistr a . Deviazione d ella tibia all'esterno : il suo asse m ediano è lateralizzato rispetto a quello femorale (fig. 4) . Diag n osi: lussazione congenita p ermanente della r otula <l es tra. Operazione : 30-X-1931: Prof. S. rvf u zii . Rachia nestesi a tutocainica buo11a . Taglio l ongitudinale anter oest erno: asp ortazion e so ttoperiostale d ella metà est erna della rotula e modell amento della superficie <'artilag inea con il t essuto p eriostale della faccia anteriore, al quale viene suturata. Capsulorrafia d el lato interno dell 'articolazione . Spostarnen to ali 'interno dell 'attacco del l egamento rotuleo . Sutura con sovrap,p osizione <lel le ale lte intern e. Cos1 ~i ovviò a tutti i coeffi cienti cal1 sa d ell a lussazion e, esclu sa l a ipopl asia d el cor1clilo est erno e lo sfiancam ento del marg in e trocl eare est erno. Sutura a piani. 1

CAso IV. - Ai1n a Maria O., di a. 17. Visita ta il 25-XII-1931 . Circa un anno fa l a p. ricevette t1n colpo <( i1o n molto forte» all a ga1nba destra ch e

Esrun e radiografico : Dimostra una malformazione bil_ater al e d a riten er si di orig in e congenita, consis lente in una ipopla i a d ei condi l i femorali es lerni mentre i condili interni sono più sviluppati ch e d i n orma ecl alquan to più ba ssi. Le tibie compe n ano in par le all a d eformazione con uri magg ior sviluppo d ella tuber osità esterna, ed una ipopl asia ccl u11 al)bass:lm ento ctell a tuberosità interna. Al lnom ento dell 'csan1 e ]e due rotule appaion o i11 sed e 11 ormale. Lo s tato di c alcificazione dei capi articol ari è norma le bilateralm ente, e non esis to n o segn i r adiologici che depong ano per pre. enza di proces i artritici cronici (fig. 5). Diagnosi: Lu ssazion e r ecici iva clelJa rotula destra.

L'i.ndag·ine ra diolog·ica dei qu.a ltro oasi in esame ha dunque rivelato: I) Spo.sta m ento della rotula i11 fuori: Nel caso II mietà della rotula sporge all 'esterno del margine laterale del condilo esterno del femore; n.ei casi I e III il uo profilo si delinea qu.asi per i11tero l.at,er.a melmente a quello del condilo. 2) Diminuita i1rominenza della spina intergleoineda accom11agnat a da minore profondità dell 'incisura i·n tenoondi.loidea in tl1tti i casi, più rile,rainte n ei primi tre. 3) Su1p erficie g len oidea· laterale ·della tibia lievemente più accentuata della superficie me- . 0

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d iale e a11cl1 e .p iù e ... tesa di questa (ca i I. II . e III). T ale maggiore p-rofondità d ella g l enoi·d e laterale è più evid er1te in I e III . Nel cao IV la s uperficie esterna d eil la g len oid e è più appianata, n1a ·rappre en~a· c i11c.a i 2/3 d.elJ 'i ntera uperfic ie articolare d ella til1ia, m1e11tre quella interna, i11olto rido tta, è fo rte1nente -scavata. Questo rap1)r e enl a il co rr11)er1 o tibia le a lle .alterazioni dell 'e IJrem ità infe rior e d el fe1nore. 4) Spo tan1ento .a·l l 'es terno ·di tutta la gamba ris1)e tto .a1ll 'as e fe1nor.ale, sì r,l1e i111lalzando U!ll r>ia110 tangente .a l n1arain.e latera le de lla tub·er o ... ità tibia le e o 11on tocca il cond il o fe1l1ora le 111a g li i:>assa l ater~lm e nt e (aa i I e lll). 5) :Nei .ca i , I , II, III, una lieve e trarotazio1le della gamba cojm1e n1e ttono in ev id en za le ·radioO'rafie laler a li ch e mo ... trano il profi lo del I ' e. tremo uperiore del perone qua i corn})letan1en te libero da quello della tibia. 6) Alteraziorne d·el condilo e ..:ter110 co tante i11 tutti i ca i: atrofia acce ntuata n e i ca .. i I, III , Iv,., appi;a1n amento 11el caso II. Ad essa fa risco11Lro l 'aum ento con1pensatorio di vol ume della tubero it à tibia le corrisµonde 11te. Questa a trofia rao-O'iun O'e il s uo mas~ im o grado n el e.a o IV in c u i è bi la tern le, e s i as ocia ad u1na ipertrofia del condil o in terno. 7) Presenza d j rotule succenturia te nel ca o I. 1

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.'econdo g li tu·di della De Vrie e La ·rotula non a rebbe u1n esamoide, ma un os o breve in ' 'ia d i r egres ione, il cui abbozzo s ch el etrico compar·e a l di fu o ri del tendine quadric ipitale e non n el s uo spessoTe. (Bernays, Kazza,n der). L ' im portan za d ella rotula s tarebbe n e l fatto ohe e a, aum entarn·do la distanza tra l 'asse di rotazione d ella tibia e la direzione secondo la qual e agisce l a forza d i trazione r 11e si espli cai a mezzo d el tendine rotuleo, diminuisce lo sf()lfzo n e1c.e ario a compier e il movimento di e tein s ione della gamba. Ma la r otula può ma'Il care congenitamente sen za ch e 1'arto inferiore s ia minorato n ella s ua effi cien za, e vi sono ca i ·di lus -azione con gernita ch e non sem 1brano a rrecare .m10Iestia ~a lcuna, nè limitazione de lla funzione d el g inocchio alm eno })C J' 111olLi arn ni : <ne lI.:1 casistica pe•r sonale c.aso II i1 e sun dis turbo fino a 16 a.; caso III il p. a 41 anni n on ha m a i a.vuto so fferen ze ed l1a })Olt1to J)re ta.re servizio, m ilitare). Qu·e ta relati,,a in'Ilocuità d elta lu ssazione congen ita dell a rotula è in certo mo·do conf ern1.ata dal frequente ri tard o con i l quale i pazienti ve11gono a li' osservaz ion e del chirurgo. 1

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SEZIONE PRATJCA

Per quan to dall 'a•n.amnesi si rilevi .cl1 e la d eforn1 ità elfa stata notata fin Jalla infac1zia sono spe o d egli a dulti qu·elli ch e vengono a fars i esamir1are, i11 ge11ere perch è una n1alattia, o u•n trauma p iù spesso, h a rotto \.mprovvisa1n.e n Le l 'equilibrio fu·n zio11alei de l gin occhio , clc Ler111i11an·do l 'insorgenza di dis turbi che tend on o a p·er sister e e ad aggravarsi. L e q u attro t orie clinich e da m e ripo rtate si riferiscono tutte ad a dulti. Il criterio di congeinitalità del1'a ffezion e è d apprima solt.;atllto ar1amn estiieo, con1e dice g iustamente E sto r. P er l 'eziologia sernbra n o avere influen za la eredttarietà e la fam ig liarità, come dimostrano i non ·r ari ca i di lussazion·e con.g enita in mem·bri ·disce:nd enti e collaterali di una stessa famiglia. Questi faltori ffiia·ncavano ne i mie quattro ca i , così come era as ente l 'associazione pes... o 1riscon t rata con a l tre d eformità congenite ·d ello sch el etro, e si ecce ttua la presenza di rotule su ccenturi.ate n el •c.aso I. L 'eguale di t ribuzione n ei due sess i co rrisponde n eilla mi.a statistica a qu.e lla del1a1 m .aggioranza d e.g li AA., m entre ·e ssa è troppo p iccol a per e onfeirmare la lieve prepon·d eran za a carico d el1'arto sinistro trovata <la a ltri . L e .al terazioni a lle qUla·l i si è dato importanza for1da.mientale per la produzione d ella lussazione 1congenita son o quelle ch e, rite nendo le cond izioni d el! 'apparecchio legamentoso secon·d arie, localizzano n ello sch eletro la causa della d eforn1ità. Dalla Vedova però, basa ndosi .. ulle e perienze d i Bonomo (impossibilità di lussare la r otula in fuori anch e spianand o il condilo es terno fi1n1ch è è integro il legarr1ento laterale interno, e sui cas i d i Lange e di l\1én a;rd n ei quali i c:a1p i a~tico1ari e la rotula eranc, J.:Grfc Ltan1cnte t10r i11 ::ili). r1Liene eh e si d ebba dare valore an1ch 1e a lle a ltera1.io11i le.gam -e ulose . Anche Galie e Le.me1urier dicono di lllon aver trovato rru.a1si 1m1a1i a lterazioni anatorL1jche .gravi n1a so,ltanto l ~ssiLà d ei legame11ti. Il valg i.smo a 1ooi spesso s i accompagna la lussa.z ion e congenita non ha certamente ' 'a la r e cau sale . Vi sono r elativam ente mol ti valg i con geniti mentre so no, pochi i l ussati di rotula . Quan,do le du e d e formità coesistono, · l 'osteotomia so.p racon.diloid,ea ch e corregge il valgismo non modifi,ca a ffa tto la lu ssazione (caso V ·di Zia!Jloli , c.a so I persoinale), n è imp,edi soei ad urna lussazione ridotta di. recidivare. È stat o co,n sider.a'Lo fattor e primitivo d ella deformità l ' ipertrofia d el co·n ·dilo in teri~. o (l\{a.as), e più spes o l 'insufficiie nte sviluppo del condilo esterno .c.l1e è u 1n reperto frequ en. ti. simo. Esso spiega anche com e lo spostamento dell.a rotu.I.a .av,ren,g a quasi sempr e a ll 'esterI

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no. Per alcuni AA. però le lesio11i <lel '::ondilo .sarebbero seco11darie al lo scorri1n1e11to· d ella rotula u di es o. Ma qu esta H l·rofia e s tata riscontra ta nelle lu sazioni cong·enite irrc1.J o·11ib1Ji i11 cui la ro tula fi ssa 110111 poteva e~ 1di c .qr e que ~ ta ua azione1 atrofizzante. E vicever 5a Da Il.a Vedova cita u11 c.aso di Mèn ard i 11 c ui lo ·c.ivolan1ento ri·p etu:to ·della rotula sul condi lo no1n .a,vev.a d.a to a lcun.a alterazione ·di que to duranl.e rnolti anni. Nei n1i ei ca .. i è stato· ·µin r eperto costar1te e molto· evideJl te i1n tre di ·e· si : rag·giungeva il suo g1~a·do rnassin10 1n el caso IV di lussazione recidivata per la econda volta, i11 c ui appunto per esse1re la rotula ituata i11 sede n o rn 1a le i1 on poteva .avere influito in .alcun n1 odo .. ulla a lterazio·n e dell 'estren·10 femorale. Per "'' iemuth tale ipotrofia potrel)b·e essere do vull.l o a1 di poizione en1•brional e difettosa, o ad eccess i va lì ression e d·ella parete uterina sulla parte e ter na dell 'articolazionie d el gi1nocchio per car ità del liquido amnio·tico. Zan oli rife1risce ch e su qua si 20·00 e.asi di lussaz ion e co•n.g enita clel1'an ca veduti all 'f5tituto Rizzali e n ell 'anarr1n esi d ei qu;a,Ji risultava sc.arsità di liquid o amnioti co, nr;n venne mai ri scontrata atrofia ·d el condile esterno ·del fenl,o r.e . Qu e to r eperto non nega la possib·ilità ch e l 'alterazion e del condil o sia primitiva. D 'altra parte non è sempre possibile diagn osticare 1'oligo idramnios neppure durante la g·ravida·nza (Ferroni). Per Ul1de è la ·din1inuita profondità dell 'incisura troclieare la c.a u ~1ar della lussazione co11genita delJ a rotula . Il ,caso di Scaffer in cui i produ sse lu1ss.azio11 e in seguilo allo· viluppo di u.n a esosto i sul solco trocleare cli1110 tra questa l'ossibilità , ch e è conferrn.ata dal successo cl1e si ha co1n l 'operazione di Murpl1y. Qt1·esta alter.azion e però è consi·der.a.ta in gen ere ~·e c on daria al mancato· a1)poggio della r otula di locata. Si potrebbe anrl1 e a111mettere ch e essa sia contemporanea a ql1ell a del co ndilo , o an ch e d.ata la loro cos tante ::i1 socia zion·e, ch e i tratti di appianarn ento ·della do1ccia relativo al minore sviluppo ·della part e esterna del ra po fe1n1orale. Altro fattore invoca to è la piccolezz.a dell:a1 rotula : teoria difficil.m1ente so tenibile se si pe·n sa alla incostanza di q·ue. te i11inori din1.ensioni (presente solo i n mod ico g rado· nel caso III), e al fatto che t.1le riduzion e di \rolume ·dovrebbe piuttosto compcn are le alterazioni atrofich e del condilo , e r e•11dcre l)iù difficile lo spostan11ento pat!::llar e. J,a ra di ogra fi a assial e dell:a· rotula , presa a pazie1J1te in g i11occhi o sull a lastra e in fles~ ione con1pleta , h a m ostrato cl1e la sua fac 1

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setta articolare interna anzicl1è ug uale a. q ueJl.a este rn;a1 come n el! 'individuo norrn.ale, nella lu sazian e è p·iù ])iccola e più appiattita (Jar osch y, Marziani). lli1)rendendo l 'ipotesi di Co div il la e llolb a un1, Zanoli in base a l r eperto cost a!nte nei suoi •Casi di u•n a torsio·n e d ella tibia e talora an cl1 e dcl fen1 0re, riti en e che questa devi.azioJ1 e assiale in senso op11o·s to ·dei ca pi articolari nbbia inizio n el periodo fet;a le, e ra.pp1ìes.enti la ge1nesi for1nale d ella l us.... azioll o. Per l :udivilla l 'estremo fem ora le inferiore sare bbe extrarolato·. Zanoli i111\'ece l1a trovato e·x trarotazion e })rimitiva co, lante. La intratorsione femorale invece può e sere p·r imitiva, o ptll J)e so tabilirsi seco ndariam ente corne renom.e 110 di con1penso. ln due .ca i dell 'lstituto I\izzoli furon o ri co11Lrate conlen1poraneament e alla n:ascita. Queste torsioni d ei egmenti scheletrici del1'arto inferiore sono egna late da n1ol ti l\A. enza ch e fossero tate i1nvoca te coim e fattore dello spostamento dell a rotula . Infatti a n ch e 11elle lussazioni ant i1c.l1e irrid·ucibili di orig·ine~ tr.aurrlatic;a1 . . i trova extr.ar otazione della tibia e i·n trato·r sione del fen1o·re, lesioni eico1n darie ali 'alte rata st atica. La torsior1e tib·ial e all 'e terno era presente n ei rniei primi tre ca ·i , e probabiln1ente ad essa si accon1pagnaYa una intra tor io11e ·d el fen1or e ma così li eve ·da ·n on e serre facilmente ril evabile. Più ch e I.a torsion e n ei casi I e III era n otevole lo spos tam ento all 'e.. terno della tibia rispetto .all ,asse n1ed ia no ·del fen1or c, deviazione 1certa.n1,e nte seco11da ria e di compenso al l'a lterato equilibri o. Inoltre il barnbin o al n1.on1(1ll to della nascita presenta u.n:a te nde11za a lla lu sazion.e della rotula piuttosto ch e un a ve.ra lu sazione. Com e avvien e per ] 'an ca, e olta11to i•n seguito a l c.arico ch e la 1rotUJla si IJO la. P er Broca infatti si trattere·b be ·di u11 a rresto di sviluppo ch e col1)isce i11 r11i ....ura n1 acrgio.1e o minore le ' 'a rie parti dell 'arti colazione. Sarebbe fo·r sc j)i\:t e... a Lto :ritene1~e· c h e la lu ss.azione ·dtell.a· rotula anzich è ·e ssére dovuta a d una si'Il gola le ion e O· ea, muscolare1, leg-.an1ento1&a, sia l 'e ffetto di qu,eil co·n1plesso di alte·r azioni ch e colpiscono conten1poranean1ent e i compon enti articolari . È noto 1che le ossa ch e for·m 1ano un 'articolazio1n·e1 e·d i 1nuscoli ch e la controllano h.a nno di r e.gola u1n 'innervazione corniu1n e, sì ch e i100 è difficile ammettere c,h,e una l·esione o e111 influ enzi i tessuti periarticolari. Perciò l '.apla ia ·del condilo e~ terno, la din1i1

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[ .!\ No XXXlÀ, Nuì\c. 27 ) .

i1 ui ta

profo11'dità della doccia troc leiar e, suscettibile di a umentare in eg uito l">er n1ancaI o co·11 latto rotul eo , il rila cia111en to d ella pia rlc i11 ter11a de ll 'a pi}ar alo leg.a·m ento o e l 'atrofi a del quad·riicipite , ~ ano probabil111e11te le~ i o r1i all'atto delll i1a ~c it a co11co111itanti e \ aria111enti a sociale-, e ch e po _ono acce11tuar, i i1n 111i_ura di ersa i)er influe11z:a1 reciproca. Questo piega ro111c J1c lla i111ag•rioranza dei 1C.a i, ~e 1100 in lutti , .. i trov i più di nn 'alleraziorte }).re ente. f: so lta11to per il p re.don1iuare di qu sta o di qu·ella che Yari r\ . 11e 11a11'n o eleYato tina i11 aolarr11e11te alla dignità di fn tl ore pri111 iti vo dell o ~ i~ o~lèt 11 1 c a t o . ~e i ca~i pe r anali è 'la to r eperto co ta11te l 'a1)pia11a1l1 e n lo dell 'in ci · u ra troclea.re e Ln· ..picca ta atrofia d el co1n dile e tern o: n el ra . . o IV bastò UJl J)ic.colo for zo n1u colare a gan1ba fi '"'. a p ér riprodurre la lu"'"az ione deter111ina ta la prima \ Olla da un trauma di lie' e entità. L 'i1)otrofia del quadrici1 >il e era pre .. ente ne i i)rimi tre • ca, 1. I dati for11iti d<1ll o tudio d i qu e ti l)(lZient i ~o no ta]n1 ente unifornli ch e 1nri pare n on pos.. ano e ere lra .. curati •nell 'apprezza1nento dei fattori patogenetici dell a 1u, ~az i on e d ella r otula. Es"'i del .r e ... to corri "'1)011dono al r eperto più frequenten1e11le indi cato dalla a ra11de mag~ i oranz.a degli AA. Re, ta <l:a, d.e}u1 ci,dare la ragione di que te a lterazion i o ee . e i am111ette ch e l 'apla, ia del condilo e tern o e probabilm ente le alterazioni legan1 c11lo e i·nizia!i .. ian o prin1ilive - e il e.a o IV è troppo ugl{e tivo ,per n on e .. ere add otto in favore di c1ue ta teoria po~ si a.m o pieo-a rle ..,olt.anto ammetteindo u.n a deform.i tà da inanca to sp·azio o urn: arre to di vilup1)0 . Ipole i cl1 e forse r11a cl1era1I10 la n o tra incapacità a ri olver e n1 eglio il problemi'.11, n1a cl1e n on tro,'a n o per il mom ento una o tituzione più conv in cente. Arre Lo di viluppo o de fo·r mità ch e •colpi ~ ce talora ambedue le articolazion i (il 50 % dei ca i la lus azion,f' è bilaterale, n·el caso, IV l 'altcra zio1n e dei capi fen1ora li er a bilaterale), talvolta urn a ola (ca i I, II e III). :E: l}robabile ch e qual ch e ' olta pe-r speciali olig oicondizioni della vita intra uterin1a· dra.mmio aic.centuato, briglie amnioti cl1e, attor cigliamento ·d el cordo~e ombelicale attorno agli arti , ecc. - le lesioni del gi·n occ.b io· pos. on o es.ser e più rrr.av i di qu el],e gen eralmente riscontrate n eilla lu ~ az ione con.g enita della rotula, arrivando filflo alla tor ion e fe1noro-tibiale, al vagismo grave, e all 'as ociazioine con 1a1ltne defoirmità (lu &az ione con ge11ita dell 'a nca, piedi torti , ecc.). La cura della lu s.azionre congenita della ro1

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SEZIONE PR.\TICA

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lt1 la è c.hirm·gica. Essa .p o·t rà esserei ritardata fin cl1è il pazie·nt.c non aiccusa a lc un disturbo e non de.iiva dalla ua deformità alcuna di 1t1 ir1 uzione fun.z io.na le dell 'arto. Il trattan1en to ortopedico· con i le J1ell 'apIJlicazione di g inocchiere d i cuoio o {li tessuto oJa tico robusto : può a1Jplicarsi 11elle lussazioni re cidive 'e in qu elle abitua,Ji . ~ inutile 11elle 1U·, azior1i pern1a11en ti. 'e11za enumerare. tutti gli interventi eseg uili, m olti ·d ei qua li ono cad uti g·iustamen te nell 'oblìo, co1n1e qu·ell i troppo ra dicali dell'a~po rlaz i o·ne della rotula (Fowler), e dell 'a rtrode i del gin occhio ( ovè-Jo serand), r icorderò cl1e alcuni di es i ono ·di.r etti a corregger ei lo cl\eletro, altri l 'apparato 1c.ap ulo leg.am e11toso o i miu s.coli . Talora du e o· ·p iù n1elod i vengon o., a 'soci;ati. Le 01)c:razio11i ·ullò ch eletro piu i111po rtar1t:l sono: a) L 'osteotomia opracondilo idea : ut ile co1110 operazione co1nplem entare1 n ei casi di valo-i, m o g.rave iconcomitante. Come trattar11e11t.o curati o ri chie·de ch e I 'arto sia posto in grado ta le di ''ari-.mo per otten ere una p1robabilità di ucces o, c.h e porta a vantaggi ev ider1ti. b) E cav.a2ion e chirurgica de l solco troicleare rives tendo la u11erficie cruenta con uno trato di grasso e di .aponevrosi portatov i a contat to dall 'alto . (Murphy). e) ezion e del con·dilo ,est ern o ,._ postando in a vanti la ua m età a nterioce sì da solleva re j} labbro est e1mo della gola t rocl eare. Il frarnn1enlo così postato è n1antenuto in posto da un cun eo osseo trapiantato d'.l ll.a tibia, e in"astra lo n ella sezion e1 con diloidea. (Albee). Sull 'apparato cap. ulo l e,rr.am~nto,~o si intervien e co·n i segue nti metodi: a.) Capsulorra fi:a1 (Le Dentu , Hoffa, ecc.) as. 01ciata ad esci ion e di un le1n1bo ellittico dalla ua parte illlterna (Mèn ard , Wrigl1t, Bajardi). Poich è la cicatrizzazio•n e dei tessuti fibrosi i fa a m ezzo di tes uto· I.asso a·re<Ji~arre· ch e f.acilm en te si di tende sotto· sforzo, la r ecidiva è po sibile .dopo pochi mesi . bj C.apsulorrafia a ociata a pla tich e aponeurotich e (Ruggì). e) Spostamento interno· ·dell 'ir1 serzion e1 infrriore del leg.amento rotuleo (Ro·u x, Durrante}. A qu.e ta operaz ion e alcuni rimiprovera•n o la i.Q co .. lan z.a del su ccesso perc.l1è vien·e an co,r ato il tend in ei .ma no·n la rotula, e la possibilità di una dim inuita potenza est ensoria del g in occhio. D;al] a V.edova dopo aveT liberato il m.arg·in e e tern o ·della rotula ·dalle in serzioni Iegamen tose, sen za .a prire la c.ap1su·l a, seziona vertic.al1

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n1.ente il legarri ento r otuleo fi ssandon e l 'inserzio111e inferiore, staccata insiem·e a sc.aglie osteoperioste·e, al condii~ ir1terrno. Mouch·et e DuPand fanno pa1ssare il tendine ro Luleo e la tuberosità tibiale a11teirior e per un a bottoniera c.npsular e ·e li fissan o m edia lm en te sulla tibia con una vite. Gallie e Lem e uri,er ha nno .av uto rist1.Itato perfetto in seitte casi fissa11do la rotula al .condilo intenn.o del femore a m ezzo ·di una striscia libera ·di fascia lata. Questa be·n der ella vien e fa·tta p assar e a d a nsa a ttraverso due sott ili tunrnel trasversali scavati nella r otula ; i · uoi estremi ven gon o spinti a ttraver so due fori ;praticati nel condilo irn terno e diretti in m odo id.a incontra r si a lla profondi tà di cirr,.a ulil cen Q;i.m i(l)tro. Gli estren1i lib·elri sono ribattuti e sutura ti a sè stessi a fibbia a ll ' uscita dal aana1e osseo. Sui muscoli, sen za ricordane le ten otomi-e e g li allungam enti plastici son o tat e eseguite va rie operaz ioni. La t enodesi tr.a nsrotulea con il t ~ndine ·de1 semiimembranoso sezio·n.a to m olto in iatl to (Ombreda nn e). I tr.api.a·n ti tendinei d.el vasto Ìiil tern o, di uno· dei ten.dini del] a zampa d 'oca, ·d,el r etto a nteriore, fi ssando il tendine sul margi.ne interno della r otula in alto (Krog ius, Sa lieri , Lan z, Wull&tein , ecc.). Lai miorr.afia del qu.a d.r icipite n ella su·p·posizion·e ch·e esista 1.assità d el muscolo (Tubby); ma è dubbio ch e un ,m uscolo possa rinfo·r za rsi con una sutura. Galeazzi sezion ato il tendine del semitendin oso il più in alto po1ssibile lo fa passa.re per un tunnel sotto apon evrotico, e iTuciso il perio·stio d el bordo iln·terno dell.a ;rotula, lo fissai nella doccia p1erio·stea così ·foìr mata d al basso in alto . Ha .a vuto risultati eccellenti in 15 casi . Metodi misti: al trapianto dell 'inserzion e o s.ea d el legamen to r otuleo è stata a.s sociata l 'osteot omia sopra condiloidea (Tave·r nier); la c.apsulorr:aifia; la ten-0tomi.a a zig-zag del retto anterio·r e e l 'os teotomia ·de1l condilo este.rno (Tusirii). Pollard, alla Murphy unisce la capsulorrafia e la tenotomia d el vasto estemo. Cam era, ,s coperta ampiam en te la faccia an1teriore d·el ginocchio, taglia un lembo qua dran golare d al ri,resti.mento fibro-apom1erv:ro·tico.capsu1a ne della .p arte intern.a ·dell 'articolazione e lo ribatte ulla rotula pa·rzialmente cruemt a1La. Sdoppia il tendine r otuleo trapiantandon e la parte i'Il·terna me·dialmente alla . tuberoità tibiale a nteriore . Putti h a usa·to la plastica cap ulare, la plastica o sea, la trasposizion e del t endine rotu1

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leo, la tenotomia , sia isolatan1ente sia associa ta. • Muzii u.sa anch 'egli u'n m et odo misto. Qu.a si o.g ni operazion·e vanta dei ~u,ccessi e poich è an;c.h e le più sen11plici sembrano dare risultati duràturi, è g iusto da r e ~a preferenza a quelle ch e richiedono minori manovre int ra rticola ri. ' I '

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Ring·r:azio viv.am en te i Prim,ari S. Muzii e L. Urbani per avermi perm.esso la pubbli cazione d ei loro casi, e il Prof. U. Nuvoli per gli esarn-i · ra diogr.afici eseguiti. 1

RIASSUNTO. L 'A. riporta quattro osservazioni di lussazione conge•n ita della rotula. 1.,re di esse erano es i tenti dalLa· })ri·m1a infa n zia (du·e permanenti e una a bituale); la quarta eira una lussazion e r ec.idiva ch e per la g ra ve .alterazione congenita dei capi a rticolari e la scarsa entità del tra um.a ch e produsse lo spostamento d ella rotula , cr ede ·d eibba rientrare nel gruppo delle lussazioni da causa con genita. J)aLo il re.p erto co tante di sp1ccata atrofia d el condilo ·esterno (unila•t era le in •t re cas i , b ilat erale 11el qua rto), di ap pianamento dell 'incisura trocleare, -e ·data l 'assen za di altre d efoTmità sch eletrich e in un grado tale da essere pre se in con·s id era zio n e , ri·t ie n e che per i suo i icasi la gen e i d ella lus ...azio·ne d ella rotula debba .attribuirsi a ll 'apl.as~a' del condilo esterno , associata probabilmente · a d alterazioni primitiv·e dell 'apparecchio capsula legamientoso. 1

B JBLIO(xll~i\FIA.

BAJARDI. L ussazio n.e c. del l a r olula all 'es terno. Archivio di Ortopedia, 1894, pag. 209. BE•\ARD. L uxation c. des deux r otules. Lyon Méd ., Tl. 49, pag. 880. B1LLON . L uxal io n c. de la r otu l e. Gaze lte des Hòpitaux, 1910, n . 41, p ag. 575. BnocA. Subluxalio n d.ie l a r otule. Ibid ., 1912, p agina 13, n . 78. CAMERA. Bollettino e Memorie d ell a Società Piem ontese di Chirurgia, vol . I , n. 2, febbraio 1931, pag. 72. Coo1v1LLA. Ar chivio di Ortopedia, 1902, pag. 144. DALLA VEDOVA. L a lussazi on e abitual e de lla rotula Ibid ., 1902, n . 5-6. DunAND e MoucHET. Trai tem en t op ératoire d e la luxation co·m plète irrédulible d ella r otule. Journ al de Chirurg ie, 1921 , to1ne 18, pag. 225. DuNN. British Medical J ournal, ottobre 10, 1931. EsTon. L a l u xation c. de l a r otu l e. Revue d 'ortho,p édie, janvier 1925. FERRONI . FALDINO.

Trat tato di Ostetr ici a. Ricer ch e su llo svi luppo delle articolazi o-

ni: ~Chirurgia degli organi del 111ovimento, 1921,

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[ANNO

XXXIX, NU!Vl. 27]

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SEZIONE PRATICA

vol. V, fase. VI; 1922, vol. \ ' I , fase. I ; 1923, vol. VII, fase. III-IV. GALLJE e L:EM ESURIER. llabilual dislocation of patella. American J ou rnal of orthopaedic surgery, 1924. ~1Anz1AN1. Archivio di Ortopedia, vol. 46, fa se. III, selt. 1930, pag. 797. MoLONY. 1'b e Journal of l>one a11d Joint surgery, 1927, pag. 480 . \iV1LMB. Trattato di Chi rurgia. SoLIERJ. Sopr a tre casi di lu ssazion e della rotula. Accademia dei Fi i ocriti~i di Siena, serie IV, vol. 15. ·rEsTUT. Trattalo di Anatomia. ·r !\ vERNIER. R evue d 'orlhopédie, 1923, pag. 379. · 'f1x1ER e PATEL. Préci s d.e patliologi e c11irurgical e, vol. VI. ZANOLI. La lussazion e conge.n ila della r otu la. La c hirurgia degli organi d el movimento , vol. 10, fa c. 1 e 2, dicembre 1925.

Ospedale Civile " C. e 6. Mazzoni

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di Ascoli Piceno.

SEZIONE Cl;cIRURGlCA

Lussazione traumatica bilaterale delle spalle. Dott.

SEVEHI NO

T1RELLI,

chirurg•o prim.a r'io

Me11.tre le lussazioni traumatich e unilaterali d ella pal~a,, e oprattutto le varietà anteri~ri, ricorrono con g rande frequ enza, le form e bila• . . te rali ra.p pr e entano una vera, e propri.a cur10. _ ità clinica. Vale per ciò la pena di !Spendere pocl1 e parole su di un ca o recemtem~nte da m e o .. er vato. D . e;. Co La n r a, ina aia, di 46 anni. Ricovera nel reparto l '11 genn aio 1932. Non ha mai so fferto in preced enza nessun trauma. Il giorno avanti. (10 gennaio), m e11tre scendeva le scale, ha sdrucciolato a•lcldndo violenteme11t ~. a battere <::011 i talloni di 'ambo 1e mani con.tro il muro di frolilt e del pianerottolo sottos tante: me!ltre. gli arti superiori e rano comple tamente estesi ~ 11 tro11co, in i stazione er e tta , g r avava con tutto 11 st•O: p eso su g li a rti ' tes i. Ha prova to subito.,un d olore fiero n elle spalle e non ha potl1to p1u mt1overe le braccia. . Al momento d ell 'ingresso accusa ancor~ forte d olor e, è incap ace cli compiere alcun m ov1rnent.o con le braccia e avverte intorpidimen to e form1rolìo in tutta la man o s inistra e n elle prim e tre dita di quella des tra . Obbieltivamente, la donn a è di aspe llo molto co1;pulento . Gli avambracci son o len u ti flessi quasi ad a naolo r etto i gomiti e le mani i11cr ociatc s ul "pet.to. Impotenza ' . ft,1nzionale a ssoll1ta ne11 e articolazioni scapolo-om erali ; le mani e i gomi li possono. essere inossi un p oco nel sen so d e1Ja fl ession e ed estensione. Nessuna in c1inazione laterale del tro·n co e d el capo, ch e è 1nnnten11to diritto sulla lin ea m ed.i a11a e leggermrn le fl esso in .ava nti. I gomili sono alqu anto di scosti dal tron co e gli assi d egli om eri , prolungati , vanno a p assare p er il mezzo delle clavicol e.

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La rotondità della regione d eltoidea è diminuita bilateralmente e gli acromion formano una certa sporgenza al di sopra d ei deltoidi aJ)ipiattiti. Alla palpazione, le volte acromia li risultano vuote e l e teste d egli omeri si apprezzano nei due cavi ascell ari . lmprirnendo dei lievi movimenti di rotazione agli omeri , a sinis tra è p er cettibile una c r epitazione ossea lieve in corrisp or1denza dell 'estremo u,p eriore. Nulla di abnorme in ambo i lati a carico del polso radiale; ]a sensibilità n el territorio del ramo culaneQ del n ervo circonflesso è pure normale cl 'ambo le parti, nè esis te alcun segno di l esione n e i territori innervati dai nervi radiale , cubitale e mediano, così a des tra come a sinistra . La diagnosi clinica diretta di lu ssazione traumatica sottocoracoidea bilaterale d egli omeri venn e confermata dall 'esam e radiog·r afico eseguito dal primario radiologo, dott. G. Savini, e mise altre ì ir1 evidenza una frattura parcellare della g rossa tuberosità a sinis tra. L e lussazioni venne ro ridotte, in narcosi eter ea, col m etodo della trazione nell 'abduzione alta, econdo Mothe. e la riduzione fu controllata a1tr h 'essa radiograficamer1te · La pazie nte ha continuato ancora, pe r una decina di giorni, ad ncc u sare d elle parestesi e nelle lnn ni ch e sono andate a mar10 a mano scon1parendo.

La lussazio.ne traumatica bibaiterale d ella palla è un.a le ione strao,r dinariamente difficile a ved€r i. Infatti il Pi lz, della Clirnica di Hildebrand a Berlino , n-0n n e ha potuto ;raccoglier e, in tu.t ta la letteratura , ch e soli 56 1casi, com.preso il suo, in uno pazio ·di tempo che va da l 184 7 1aJ 1923. Cifra veramente esigua in· rapporto alla straordinaria f~.equ·en za della lus azion.e tra umatica unilaterale ch e :rapprescm ta, 1secondo tutte le . ta tis tich e, il 52, il 54, il 55 % di tutte le lussazioni ·prese insieme (l(ronlein , Bardenheuer, Cahier). :È b en e ~emettere ch e, .p er lu1ssazione traum21tica bila terale d egli omeri, dobbiamo intendere esclu sivamoo.te quella ch e s i produce .contem poran·eamente e per la m edesim.a azione violenta in articolazioni in preceden za mai vulnerate o che, in qualch e maniera, non abb-iano perduto la loro normale re i temza ed elasticità . È così ch e vanno escluse le lu sazioni abituali ·pur.e d'ambo i l1a1ti; qu·elle b,i ]ater.ali c ontempo:ranee n elle qua li da un lato trattais.i di una V•eTa ·lussazione tr.aum.at ic.a e ·d all '.altro· diuna lussazione recidivante O· abitu ale. Infin·e, ill-On vi ,d evono essere · inclusi quei casi n ei quali la lussazione si 1s.tabilì · in am·b o i lati , im1a su ccessivam.ente, se pur.e con bre vissi1no intervallo di tem·p o prima 11ell ~ una e poi nell '1aJtra .articolazione come, per esempi-0, avvenne nei 1sei casi ci.tati dal Lim-d emann. In 1


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C< ,l·J;, P.OLICLINICO »

qu1e sti, si tra ttav.a di tra umi tC.h·e ..avendo p.rodotto la lussazione ·di urn.a . spa·l la , avev.ano d et ermina to p ure la caduta in terra ·del pazien.te ' ~b e , p er qu esto secondo accidente, riportav~. à n ch e la lussatZion e d ell '.altra spalla. P oiclxè 1non in t urUti i cia&i :p ubblicati è e•s post o chi.aram entie il modo in cui si pro dusse la ·doppia lus azion e, è probabile ,e.b e il loro numer o p otre!b·b e fors'.anch e scem,ar e un poco. Esse sono· sta te osservate, in tu;t te l e et à d ella vita. N·ei ca15·i· :r.accolt i dal Pilz, l 'età è in·di- • ca la solo 30. volte e va dai 18 ag li 86 anni ~ Il se so, in 4·6 casi , eI~a Tla1ppresentat o d a 35 u on1ini e: ·11 d onne; la propor zione ( I: 3) ar ebb e per ciò un p oco p iù forte .a cariico d el e o f~·n1m}inil e relaJti,ran1ien~e a ciò ch e avvien e n elle lu s.az ioni unilat er ali, nelle qtLali le d onn e on o colpite quattro-cinque volte n1er10 d eg·li uomirn.i . Per la etiologia , le lussazio1n .i bila ter ali n ella gl~an·d1e 1n.ag·gior.a11za ~.i son o st!a1bilite })er una caduta, in avanti o·d indietr o, st11lle m.ani o sui go·n 1i:ti . In .altri casi ft1. d.e:te rrn i n.at a d.al1'in,re ti111 ~rnto da p·a rte di u1n muro ch e c r oll av.a (Zenk er) o d.a ·u111.a 1cla1duta .d.a l letto (GiiteTbock), dalla ca·duta di un for te ·pe1 o sul d or so m-e ntTe il t ron co er a for tem·enite flesso in ava11ti e poggiato, su gli arti suiperiori e te i (Szczy,p ior ki). el caso di W orn er la les.ion·e fu d Pterm ina.la da una vio]e1n la ele, razjon er ·d elle braccia in u1n, tienLa.tivo d i m1an ten er i affer r.ata a1gli 5:ti1)iti d i una r ·oTt a n1en tr e il ror po cadeva J)esan tcimie11te .a terr.a. In con clu ion·e, i p u ò di r e ch e qualurnque mo111e1nto et iolog i!CO capace ·d i determin ar e un.a lussazi o11e unilate r.ale pt1 ò p r ovocar e quella bila t.erale se agisce i·n mod o .e.guiaJ·e e n ell 'iste o is ta11te 1 u t utt e e due l e a r t icolazio·n i sca;p·o lo-o·m er ali , a·d e1ccezion e· d el le ca.dute ul m on con e d ella sp1all.a i1er ;r.agion i evidenti . La lui sazion e tr.auma.tica bila teral e può tab ilir .. i a1ncl1e duran t.e gli a tta!cchi d i ei)il e·~ si a (5 c1a i riferiti ·d.a Pilz) e durante ],e con v ulsion i d a eclamp sia puerp er a l e (1 ca. o di Sn1ith). CiTca il n1ecca·n is1110, esso è qu ello ·dell e lu ~­ .. azioni in .o-en er e d ella sp.alla, d etermin ato perciò da for ze vulnerant i agenti in Cf t1 e1~.ta o in qu·ell a dil'ezion·e e favorito d.all.a st r uttuT.a ain.a. ton1ica d ell 'aTtico1azi·o·n e S!Capolo-o·m 1er al e n el1.a qu1a1le- la $t1perfici·e · o-ien oid.a l e r.a·pnrese:n ta solo 1 /3 o· 1/ 4 di quella su peTioTe de1ll a testa d ell 'omer o, circond.ata d,a lln.a c.a,ps·u la assai. ~nipi n. di m odo cl1e solo l a ten1sio·n e musco ta r e e la lim it.az io nie d at a diari leg.am enti forni con o i m ezzi ·di arre to al lungo braccio di leva, n1obil e irn ogni d.iTezion e, ,costituito d all '.arto 1

s uperiore. S.it agg iung a che il labrum glenoida le p uò .P ar eggi.a r e fino a un certo p\lnt,o la ·diff~~è?Za di sup~rficie tra la g lenoide. stessa e la t esta d ell 'on1ero ·e S!airà chiaro p erchè que•S:ta sgusci fac iln1ente d a quella, pe r assumere la p-0sizione a bnoP1111e corrispond ente alla direzion e· ·d ella for za ch e la ha ollecitata . 111 qu.e ste lussazioni bil.a terali n1 el1a gr.and~ n1aggiora·n za d ei casi furono osservate le lus.sazioni anteriori (33 rc1arsi) , n elle loro singole varie1tà di 1uxatio subcoracoidea axillaris p raescapllla ris e infraclavic ula ri s , p er seguire la classificazione di Kocl1er ; in un caso (Bardenl1eu e1-) si vide u.11.a. lu~a Lio r etrog·lenoidea e in un alt ro, pu.b blicato ·dall 'AJbert con r e;perto di sez ion e rc.ada,reriaa:, la luxa ti o supracorac-0idea. La .g r a nde 1naggioran za d elle lussazioni biIa.terali risultan o d ella te ..a specie in ambo i la ti . Su trenta casi , olo in qua ttro l a lussazione or a ·div-eir &a ; co i t re volte fu vedu1ta la luxatio infra c.lavi cula ri d a un la to e la u.b coracoidea ,dall 'altro (Gii.terbock, Sulli van , P o,i\'e rs); in un .altro (Hunter) Ja luxatio u·b ro·r.acoid€•a a d estra e la su.h g len oidea a .. i11istra. Ma poich è qu esti q u.attro ie-.a. i sono ~ 'tati osser,ra.ti e pubbli ca li i1el l 'epoca J)r e•radiologica , n on ostam.te l.a . . eri elà d eg li a utori, c'è da. ·dubitare ulla pe1rfetta ident 1tà tra il riscontro clinico e la vera forn1 a a1n.nton1ica . el c.a .. o di Ht1n ter , a d eset111pio, lo ste .. so Pilz n1ette forte111ente in d ub bio l 'a ut enti cit à d ella lussazion e ot Log lenoidea e pro.pe11d e a 1cr ed er e ch e siasi tr.at Ua.lo di una lu,x.a ti o .a iJJ aris. Qt1anto alla sinto111 aLologia e alla diagn <? i, n el in io c.aso i1on Il o r il evat o ·n ull a di µ.a rticolar e p eir ch è i .. ieg·ni er an o class jr i i11 tu~ti e due i lati . Nè n ella 1eLte r.a.1ur.a i f.a oenno ·di sp eciali rilievi . Il W orne'r .. olta nto· n1ette .in evid en z.a n elle lu saz io n.i b il1g.Le rali aint eriori la n1anca·n za della te11denza a inclinar e la testa e il tron co ver o un la Lo, co111e avYie n e n·elle fo1in11e un ilater ali . E i.in r ealtà 110 potuto 1COIIlt r ollar1e I.a sua .as .. erzio11e n ell a n1i.a p.azi-énte. Ma n o·n mi se·n1b ra ])er ò r l1c tal e1 rilievo d ebba e ... er d·egn o d el 11on1e di ·i11.ton1.a , p er ch è è cl1iar o ch e, se n elle l us.. azioni unilateT.a li la test.a e il tron co ~01 11 0 o] lec ittarti sopr."a tutio dal d olor e, ·e qui1n·di C·Orl1ei a'Lteg·gia n1e·n.to· istintivo , .n inclinar.e ' 'erso .il l a to C·O lpito, ciò non d1ebb·a a vvenire qu.an·d o ono lese tutte e due le s:p,a lle e il d olor e ·e la di lo.e.azione d-ei capi articolari sono eguali e simn1etrici . Sàr ebbe ozi oso in i t er,3 sulla ~n toma:tolo­ gia e sulla diagn ostica p er le quali non v 'è nulla ch e i•ar diver so ·d.a ciò ch e è consiacr.ato in tutti i tra ttati cla .. ici per le forn1e unilaterali. 1

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[ANNO

XXXIX,

NUl\1.

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Lo sle so p uò dir i d ella c ura. La riduzio11e in tutti i ca i fu oittenuta incruenten11en te con i v.ari m etod i (Kocl1er, l\1othie , •n11etodo del calcagn o) perch è i lra tta,,a di lussazioni recer1ti. Solo in un ca o (Pilz) i dovet te intervenire ·operatorian1 ente perch è la lus ...azion ei era i·nvetera ta, d.a 1circa 6 ·m e i. Nel n1io ca o fu facili . . "' i111a, for e an che ]>err l1 è e~iegui ta sotto n.arcosi 1a1lla qu.a le fu1111no J)iù ch e altro obbligati dalla in1 p re. . ionabilità della ])azien te e dall.a . . ua intolleran za qua. i a ~, ol uta al dolore.

De-.c rizic•1e di u11 raro caso d i bi lateral ità de ll a l u ~ ~az i one lrau111ali ·a dell a .. }Jall a: d iag·n n~ i r liuica confern1ala ù&. ll 'esan1e rad iologico· riduz ione fa cili ... in1a, ~ ot to n arcosi .

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L \ 'Ofll CONSULTATI . Li.si ons l rau matiques rl es ar l icu I at io11s. In: LE DENTU et Dc;;LnF.T. Nou l'<>au T. de C'1 iru rgie, tome 6, Ba illj ~re, Parj , 1908. . 'EnEN u. ~ cEDEN. Ch i r urgie r1. Schu lt er . In : TTandb. de r prakl. Chi r u rni e von GAR n.É, K " 1'TNEn, LEXF.R, ' ' Band, 6 .! \t1fl . Enke, S tu ll gar l, 1927. Pn.z. Ueber doppel sei tige t.raumatisc J1e chuller1Jerrenkungen. Arch. f. Klin. Chir urgie, B. 1.23, 1923 (co11tiene qua i t11tt a la bibliografia). sz~ZYPron~KT. Gaz. de Hopitau x, juille t 1892 ''"0R~1~n. U eber t1'>[Jpelseil ig e t raumat i scJ1e J ! '·, ; ', .. r11 slu:ra t io 1ien Bei trage zur Klin . Cl1iru r gie, CAHIER·

Bel. 2, 1886. _ . Rammeatlamo l'Interessante pubbllcazloae : Oott. .-rof. CARLO DE CRECORIO T,i ber o docente nella R Univereità. d1 Roma

Sindromi

SEZ lONE P RATICA

ipofi~arie

'eO'\lMARTO. - Introdumone. - 'PAR1'B PRIMA : Premesse di morfologia, fisio-oatolog1a e diagnostioa generale ipefisaria. - Cap. I . Anatomia dell'aJYParato ipofi i;IAl"io 1 Q1ll1'.ttro +eflauti che lo compon gon o . Ual). II Fi~iooatolo~ia. ei oArimen tale e eli niica ; le loealizza zioni fun~ionali dell'a ooarato ipofisario . Ca.l). III. Se miolo~ a e òiagnoet ica gen er a lP dell' ipoft•d. Al ~l'azi ont della F1ella turcica.. Sintomi oculari. ~~nflihilità a~li e Rtratti ipofì flari. Cefalea pi t nita ria . Adil>O@it à. ipoflfla ria.. Tn<>termi a. Al te r ~ 7.ioni n ell a t oll#lll'anza rl ei <'&rboitlrati. CachEN-ia. DiF1t nrbi deJl ' apOJtl'ato genit" le. Sintomi\ fl <'h e lPt ri<'i . Sintomi tegnmen t ari. Rintomi n e urovel?Ptat iTi. P o liuria. Sin tomi nfliohdof. Sonnolen~ e narcolieeht.. Sintomi rli equilibrio inì.Pr1?landola.re a RSO('iati -:1 ll e 1 PRion i i poflearie. PA~TB RPJ r.ONDA: LP. sindromi cliniche ipofisarie. Oa.J>. I . DfviflionA ~lini o a-patogenet ina d elle s indromi lfl"lfl~arfp . Can. II. Rindro mi ipoftsa T'ie: 1) f:Rcbefl•ia il)Oflflaria: 2) Na.n iflmo 1pofl s11Tio: 3) Tnfa ntili Rm o ipofisario: 4) FeminiliFtmo ipoflf!>ario: 5) Dietr ofla adi nneo-eAnitale: 6) Dia hete ineioirlo ipofh1ario : 7) Aor ome(l."&lia: 8) nil?a.ntiemo inofl~a.rio f'd atoromegalo-gicrA•n t iemo: 9) 'l'emneramento ipopituitarioo, iperpitui t...,rico, ctie'J)ituitarioo. Volume in-8°, di pagin e 156, con 8 figure e 6 tavole "fuori t esto. P r ezzo JJ. 1 5. P er i ·n oetri abbon ati &<:>le 'L. 1 3, 7 5 in porto fr a n co. Invi a.re Vaglia all'Editore LUIGI POZZI, Ufficio P ò~t al e Suoottrea.le diciotto, ROMA.

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SUNTI E l{ASSEGNE. SISTEMA NERVOSO. Le lesioni nervose dell'anemia pe1·niciosa e la loro cura. (A. GuALDI. Il Morgag n.i, 1± febb ra io 1932).

Nel corso d·e·l l 'anen1i.a a tipo per·n icioso p osis.on o insorgere a carico ·del m ido.tlo spinale delle n1.anife tazion i n ervose di lieve entità (e on o i casi più frequen ti) ch e si accom:pagnafl·o a d u1n o tato a n emico g r ave ieh e ·domina il q uadro clinico o i può ri contrare una sindrome nervo a a . . ai p iù inten a·, u na vera mala ttia m id ollare cl1e può acrompao-na1ìSi ad a11emia 111a anch,e 11recederla da ola pe·r lu·n go tcn1po; è la c lero i ·con11b ina ta da l inidollo spi11ale, l.a sindron1e di Licl1tl1eim. Essa è caratterizzata an at on1icam ente da una clerosi pseudo si'"'tem.atica parle a ch iazze, parte com·p atta, cl1e colpi'"'ce i cordoni })O_ teriori e anter olaterali. • L'altro gruppo (fonn11e ner vose fru ste, lievi degli AA. fran.c esi) si di stingu1e .an at o,m icam enle ·dall a indrome di J.jichthe im, J)erch è le les ioni anaton1 ich e po 0110 essere limtitate e._ r l u~ ivan1ente ai cordoni po teriori ove la loro diffu ione è in·egoJare, a chi az1)e poco estese. 'e il proce o è d iffu . . o anche ai cordoni la tera li, le le ioni . . i pre e11ta·n o .an ch e q u i irregoJt1ri , a - ai circosc ritte. Clin icamente la i.ndrom'c di Lichthein1 è ra ra Lterizza ta da di.. turb i di n1o lo ( din1i11 uzione della forza n 1t18colare, l)are i e p.a ra lisi . d i. turb·i del la coordinazione) e ,d i sen so (par e. Le.. ie, dolori, disll1rbi ·de lla .. en . . ibilità l)fO fonda e uperfic ia le). N.clle fo rm·e .ava11zale della , clerosi co•m1biIlata del i111id·o·1lo .. pi11ale all 'atas i.a, .a i fenom eni , pastici , su,ccede 11na J)a r.ali si flaccida; i di turbi ·d ella e•I l il)ili tà 1._.i aggr,av.a·n o, inso·r gon o d isturbi ·fin te rici , al ro.fie rruuscolari . Si può o-iu·n gere fi 110 alla J)arapJeg·ia con11)leta e la paralisi si può e. . tendere ai · mu . . coli deill 'ad·d Onle 18 del t rOTI CO. La durata con111lc . . iva dellfl '~ i 11drome di Lir h th eim varia, . . cc::ondo gli AA., da u no a Lr e an·ni. Molto più freque n ti .ad o ... ser' '· 'J re , .anzi , seco11drJ le o.-seTvaz ioni più r ecenti , pr e~enti in · o~· n i e.a o ·di a11erni a J>r rni cios.a, .·orto le forn1:e nerv<)Se lievi , fru1 te. TI distu rbo più frequen1.c è d.at o· ·d.alle p.ar e tesie, precoci n ella loro co·1r1par a al pa ri della· glossite di Huin ter . La . ede n·referita .a.alle p1ar e te ie son o gli .arti inferiori. Alle pare te ie si posf;ono ag~iun.gere fen·otn en i rn otori Ii.evi ·e· lievi disturbi della sen sibili tà. Ot1.anto a l rappo rto r l1e intercorre tr.a· lo $la lo an e1r1ico e le le ioni d el n1ido llo. oggi la maggior.an za de.gli AA. le11·de ad a·n1mettere


]Q.52

« IL l>OLICLINICO »

ch e l 'anen1ia le lesioni d el mtidollo spinale e se,condo vèd~te recenti anch e l 'a chilia gastrica siano ·dovute alla stessa caus a, che può colpire isolatamente o contemporaneam ente g li org·ani ematopoietici, il midollo· spinale, l 'apl)élra to digerente: . . . . . Discordi appaiono le opinioni degli AA. circa· la possibilità di combattere .'con 1su~cesso le leisioni spinali co n. l 'epatoterapia. Molti ·p erò dei pretesi insu ccessi sono dovuti ad una cura m·a l con·dotta. L 'A., in base alla sua personale esperienza, afferma ch e l 'ep·a toterapia apporta n elle lesioni n ervose dell 'a·n.emia perniciosa effetti benefi ci variabili seoon.do il p eriodo n el quale le lesi~ni n ervo1se .si trovano e il tipo ch e :r ivestono . I disturbi midollari recenti sono influ1en zati m eglio di quelli di più lung.a1 data . Nelle forme recen:ti la cura .del fegato .p uò condt1rre .ad u·na completa e totale scomparsa delle ma·nifestazioni nervose, ma anch e i disturbi midollari insorti da più tempo so·n o susoettibili di miglioramenti non ind~fferent~; e l 'o tten ere nelle formiei ·n ervose gravi ch e :n vestono il car.atteTe ·d·ell.a sindrome di Lichtheim, an cl1e il solo arresto del decor so, d eive consid era risi un su ccesso terapeutico di non poca im,portanza. . . . I disturbi a ·carico dei cordoni p osteriori ... or10 più fa cilmente influenzati ch e non quel~i .dati a.a lla lesio·n e .dei cordoni antero-later.al1, perrò an ch e questi sono .s u scettibili di miglioramenti cospicui . Le far.mie ITT.ervose lievi, fruste risento.n o p·r ont.amen te i b·e·n efici ·della epatote1~a1pi.a, scomparendo del tutto. . . Per ottenere tali riisu ltati è n ecessario riportare lo stato del sang u e ad una 1C.<}m.pl.eta norm.a lizzazione il più rapid.a m,ente possibile, evitan<lo qualUJnque reci.diva; occorre dum_que sommli.nistrare il fegato in sostan za o .g li estraLti ;:,i. ·dosi inten se, specie all 'inizio, cdn e. strem:a1 regolarità, 1 enza .alcuna pausa. C. T OSCANO . 1

Le forme nervose della g1·anulomatosi maligna. (FAvRE , .D ECHAUME e CROIZAT. Le Jour. d~e Méd. de Lyon, 20 ·dic. 1931).

Le manifesta zioni n ervose della g ranulomatosi mia1igna sono .al g iorno di oggi cla.s siche . E se sono delle più varie; dobbiamo anzi t utto ·distinguere deille lesio.ni n·on specifich e e JlOi delle lesioni specifiche del tessuto n ervoso. Lesioni n ervose non specifich e : si tratta anzi t11tto di lesioni ;meccanich e di vici~anza. 1) P ossiamo, avere u.n a invasion e d eil canale r ar hidieno in cui il tessuto g ranu·l omatoso può pen etrare per gli orifici .fisiologici cioè fori di coniugazione o della base c;ranic1a., Il granuloma può interessa1re l 'osso stesso : in ogni caso

[ANNo XXXIX, NuM. 27 J,

si tratta di un tumore del canale rachidieno ·di morfoloo-ia e topografia variabile •Che comprime il n,: Vrasse; · 2) si può avere una in~iltra­ zione della dura madre : ma questa anzi per· lo più op·p o·n e un.a b.a-rriera. i~ sor1nontabile ;: 3) abbiamo· imfin e le vere les1op.1 da compressione del n evrasse che n on presentano IDulla di specifico; 4) a lcuni autmi s.i domandan? se· n o n possa il g ranuloma eserc1tar e u·na azione· tassie.a, sul n evrasse. ·Favr·e aven·do con statato un.a 1a,b olizion.e deg li 1a,cl1illei a l di fuori di lesioni Jl e\r vose pensai a d un.a possi·b ile azio·ne tossica della m.alattia sulle radici rachidiene. In complesso possi.amo dire: il più spesson egli acci.denti nervosi da g ranuloma m aligno il mevrasse non invaso·, non presenta cl1e ·delle lesioini n on specifich e di vicinanza, lesioni ·d a co·m1pression·e pe•r la Jleoform.azione cl1e non p ervien e a sorpassare la barrieira infra n gibile che sembra c ostituirne la dura rn.adre. L esioni nervose specifich e d ellcn granulomatosi maligna: in qualch e caso si h a vera in-· vasio·n e d1el t essuto nervoso : queiste osservazioni so1n ·o purtroppo· :rar e. Anch.e in base a documenti persona li ch e· riportano, gli AA. dicono: 1) da pprima si h a u.n a infiltrazione g ranul0Jl1atosa d ell e m-e ni·n gi molli; 2) si h a una vera invasione d ella sostanza nervo1sla1 peir continuità. A co·ntatto· del g ranuloma n1.eningeo lo strato n eìVro.g lico· sur.>1erficia le si ispessisoe, ·diviene più lar:go, e })are t enti ·di formare una bar.riera. Ma il granulom.a par e i!Ilfiltra re la g ua ina esterna delle tunich e ·mruscolari dei vasi e segu endo que' ti cominci.a 1a1d affond.are u·na rr.a dice nel paren.chima n ervoso. Il .gr anuloma penetra quindi 1n ei t essuti n ervosi restando .acc.antonato n elle fo-rm azioni connettive dei vasi nutritizi d.el n evrasse. M.a presto questa tapp.a è vinta, la g uaina avventizia scop pia e1 si ha la vera invasione del tes t1to n er voso vicino. 3) In qualch e :caso si posso·n o amn1e ttere (Her,h er) vere m ebastasi granulom.atose del n evrasse. Anche in questi nodi ch e si trovano in pierno n evrasse esiste a l centro un vaso, onde sem1)re qu·e sti anch e n·el caso di v·e re m etastasi a distan.za, sar eb b·erro .a!Ji .elem enti ·di g uida. 4) Ch.e cosa acca.d e def{li elem.ein ti nervosi ·davanti al g ranulo·rn1a? Le cellule granulom.a tose sembrano infiltra.r si ~ ol.aL.amente e disseminarsi n el pare11chima n ervoso che si· n1 odifica poco a lo·r o contatto. Le cellule n·e urona]i presentano fatti degemer.ativi o di n eulfonof.a gia. JJa neuroglia 'P·rolifera e si i perplasizza. Non· sappiam o se g li elementi ~ranul omatosi siano tutti importati per la via dei vasi o d elle lo ro g ua in e , e siano tutti indiscutibilmente di origine connettiva , o se siano n ati in sit1l dagli elem·e nti locali del sistema n ervoso. 1

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XXXIX, Nul\1. 27 ]

SEZIONE PRATICA

5) Anatomicamente la forma nervosa primitiva della gra1n·ulomatosi maligna non è stata c onstatata. . L'infiltrazione nervosa, quando essa esiste, è .sempre secondaria 18.d un 'altra localizzazione granulomatosa. L'esame clinico ci mostra il carattere proteiforme delle manifestazioni nervose di cui il sustrato anato·mo-patologico è così capric•

CIOSO.

Le 1nanif€st1atZioni cerebrali icomportano i soliti segni neurologici di localizzazione o di ipertensione cranica associate o :no a lesioni ossee. Es e non hanno alcun carattere pecifico. Que... to manca pure alle localizzazioni midollari che rivestono l 'aspetto di c ompressione 1nidollare e simula·n o: m. di Pott, n eoplasma racl1ideo, tumore meningo-radicolare. Ne ~ una osservazione anatomo-clinica ci permette di a·m mettere una forma n ervosa primitiva. Lo studio di queste localizzazioni nervose del granuloma è anche i·nteressante dal punto di vista pratico perchè ci permette di ricorda re l 'effica eia gran de della roentgen tera.pia. L. TONELLI.

Le crisi epilettifo1·mi di origine pleuropnlmonare. (M. L. MARCHAND . Gazette des Hopitaux, dee. 1931).

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Nel corso delle affezioni infiammatorie d el pulmone po sono verificarsi crisi convulsive a tiJ>o epilettico . Ma le form e più caratteristiche di queste crisi si verificano più frequenten1ein te in seguito ad un'irritazione pleurica o pulmonare piTovocata. Più che di classici accessi epilettici si tratta di stati sincopali che si compli1cano con. convulsioni o emiplegie. Le crisi sono generalmente acute e si hanno in genere in individui che non hanno mai sofferto disturbi ne rvosi. L'accesso ·P·UÒ essere unico, ma di solito si ripete illl serie e spesso oonduce alla morte. Si scatena nel cor so di un interven lo sulla pleura, dell'empiema, della. se~pli ce toracocentesi; dei traumi della pleura, della })Untura pulmonare; durante l 'iniezione di prodotti medicamentosi n ella cavità pleurica; nel corso d el lavaggio della pleura e del pnet1motora1ce terapeutico. Più di rado per provocare la crisi basta un sem;plice spostamento del liquido pleurico occa.sionato da un mutamento di posizione del corpo. La crisi convulsiva sopravviene per lo più al momento dell ~intervento, più raramente qualch e ora dopo. Talvolta nell'istante stesso in cui s'introduce o si ritira l'ago il soggetto pre-

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enta uno stato sincopale con movimenti con\>Ulsivi. L 'accesso può iniziarsi con un dolore intercostale o alle spalle e a.n che con un 'irritazione laringea provocante un attacco di tosse. Spesso le convulsioni s'iniziano alla metà e.lei corpo opposta a quella nella quale si è fatt,a la .puntura tora1cica o l 'insufflazione del pneumotorace artificiale, poi si g·e neralizzano. Alle convulsioni toniche succedono quelle cianiche. Dopo l'accesso· il soggetto rimane in coma per qualche tempo. Qualch e volta si sono constatate contratture generalizza.t e con deviazione coni ugata della testa e degli oochi, talvolta em~plegie al .lato 01)posto a quello d ell 'intervento oppure mo110plegie, disturbi sensitivo-sensoriali, vaso-motori ed anche mentali. . In a lc uni casi l 'emiplegia con .p aralisi facc iale e deviazione coniuga ta della fa ccia e deg li oicchi precede le convulsioni. Spesso si ha. la morte dopo le e risi, specie qua·ndo queste si ripetono a brevi intervalli. ei casi favorevoli il coma scompare ;rapidamente, ma i fatti paralitici possono durare se ttimane e mesi. f 1er spiegare questi a ocidenti son o state su.p po te parecchie cause: 1'isterisn10 traumatico, la Los i-infezione, I 'azione riflessa, 1'embolia gassosa. Secondo la prima teoria le crisi convulsive sa rebbero di origine emotiva. Si tratta però di una coniee.zione !Ilon. più sostenibile di fronte al fatto che i di ~ tu:-bi stessi presentano indubbi Gara tleri organici. Secondo la teoria tossi-infettiva l 'epilessia sa rebbe scatenata dall'aumento dell'eccitabilità dei centri nervosi determinata dai ·pro·dotti settiic i assorbiti dalla ple·ura. Ma con questo meccanism10 non si spiegherebbe l'improvviso inizio delle crisi, seguite da emiplegia, nel inom ento stesso dell 'intervento sulla pleura o sul ·pulmone. Secondo la teoria riflessa l 'irritazione pleuropulmonare provoca eccitazioni cerebrali che ·catena no la 1crisi. Questa teoria è sostenuta da molti autori. Col'd ier e Garin potettero riprodurre negli anirnali crisi convulsive iniettando n ella pleur a sostanze irritanti (tintura di iodio, acido acetico). Secondo questi autori l 'eccitazione si propagherebbe attraverso il vago, in quanto Ja vagotomia bilaterale o un 'iniezione .di morfina im pedisice le crisi, mentre la sezione del freni co e del simpatico rimane se·n za effetto. Thiroloix e !Bretonville attribuiscono gran-· de importanza all 'azione del freddo sulla p leura. L' eccitazione nervosa a punti di partenza pleurico insieme a.Ila vasocostrizione pulmonare produce quella cerebrale, ·d onde le crisi. Si è notato che le pleure co,n . ad,e renze o ispessite sono le .p iù irritabili. 1


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cc IL POLICLINICO n

Secondo la teoria dell 'emibolia cerebrale le ,crisi sa.r ebbero dovute a bolle d'aria penetrate n elle vene bea·n ti del fo cola io pulmonare e formerebbero embolie nelle arterie cerebrali. 1\{olti fa tti clin ici e sperimentali giustifich er ebbero questo meccanismo, ma la maggioranza, deg li autori propende verso la teoria riflessa cl1e sembra la più log ica e più adattabile alla quasi totalità dei 1casi. Le indicazioni t e rapeutiche che si dedu, ,ono da questa conoezior1e patogenetica corrispondono a i rilievi sperimentali. Pe·r evitare i disturbi n ervosi originati dal1'ecci tazione pleuro-pulmonare sarà prudente prati.car e l 'an estesia locale o un 'iniezi0ne di morfina ogni qual volta s'interviene sulla pleura. Dura.n te le crisi oltre ai ·m edicamenti che hanno la pro·p rietà ·di abbassare l 'eccitabilità dei centri nervosi, si propineranno vasodilatori ed in particolare acetilcolina a forti dosi. DR.

La concezione attuale dell'acrodinia. (M.

e H. JARRICOT. Paris Médical, 7 novembre 193 1). In questi ultimi tempi, ai sintomi cardinali dell 'affezione, se ne sono aggiunti degli a ltri, che è interessa·nte conosoere. Tra questi sono da citare : i disturbi m u.scolari, in forma di atonia a oc·entuata, quale si osserva n elle encefaliti; le a d enopati.e periferiche, di notevole volume, ed evolventi di pari passo con la m alattia; la tem.p eratura febbril e, frequente al1'in.izio, e persistente. talora per lun go tempo; le modificazioni d el liquido cerebro-spi:nale, ch e molte volte presenta una iperalbu minosi apprezzabile. Esistono poi del le forme attenu.ate, nelle quali i disturbi circolato·ri , e sopratutto l 'eritroedem.a scompai ono· poco dopo l'inizio del1'affezion e, o si riducono al minimo , li m itandosi a piocole zo,n e cutan ee di col orito Tossastro più intenso, sem.p re però simmetrich e e dolorose. Si sono anche descritte associazioni morbose con poliomielite ant. acuta ed encefalite a cuta a tipo epidemico. L'anatomi,a· patologica, nei rari casi sotto-· posti ad autopsia, ha mostrato lesioni del midollo e dei nervi periferici, m .a , sopratutto , alterazioni di alcu·n i rr1uc1ei della base e di elementi gangl ionari nella r egion e infundibolotuberale. Modificazioni patol ogich e si trovarono anche nell 'apparato endocri•no , specie nelle suTrenali, e nei gangli del simpatico cervicale. Simili lesioni n on sono però caratteristich e d ell 'acrodin~a· , riscontrandosi a·n cl1 e in altre affezioni neurotrope , quali le en cefaliti e nevrassiti. PÉHU

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[ANNO

XXXIX, NuM 27]

Tutti g li elementi più importanti della sindrom.e acrodinica possono essere interpetrati come una dis fuinzione dell'apparato neuro-vegetativo leso nei suoi centri, vale a dire come una « distonia », riportandosi ciascun sintoma ad alterazione di una parte specia le del si.s terna. Non sono s uf fi cientem·ente convincenti le teorie fin qui formulate per spiegare la pre·dilezion•e della malatti.a per la prima infanzia, dai 6 mesi .a l 5° anno di età. In complesso si può ritenere .che si tratti di una malattia infettiva, da virus aincora sconosciuto , neurotropo, c.h e colpisce il nevrasse , con predilezione per la reg ione infundibulotuberaJe . Tra acrod inia, encefalite epidemi ca e poliomielite esistono poi dei legami geografi·Ci , anatomici e cli11i ci , i quali tuttavia non depongono per una identità delle tre forme morbose, b en si per una probabile a ffinità . Recentem·e nte, infine, si è e m essa l ' ipotesi ch e 1'.a.c rodinia, alla stessa guisa d elle a ltre due m.aJ.a ttie, non sia che l 'espressione di un.a infezione grippale. M. 1F ADERI.

Sinilro1ni dPi nPrvi cranici e partllr.ipazione dPl simpatico nelle neoplasie del naso-fari n~e. Revue de Laryngol., Otol., Rhinol., maggio 1932). L ' A. ha compiuto uno studio anatomrco, patologico e sin tomatologico accurato al riguardo. Gli e n comi maligni d el naso-fari,nge, diffondendosi v.e rso la base del cranio, provocano, quale fatto più caratteristico, la paralisi di alcuni nervi cranici, a livello degli orifizi di uscita. A seconda ·dell a sede e d ei n eTvi interessati sono s t.ate descritte varie sindromi e cioè : sindrome del foro lacero-posteriore (par.alisi del IX, X e XI p~io); sindrome dello spazio retro-parotideo posteriore (stesso quadro, con partecipazione del simpatico cervicale); sindrome condilo-lacera posteriore· Cantora stesso qu.adro, co11 partecipazione del XII paio); sindrome retro- sfenoidale (paralisi d el II , I~I, IV, V e VI paio); sindrome tum.orale di Lannois-Gra.d,e·n igo (tri.ade sintomatologica: para li si del VI paio, nevralg ia fronte-parieta le da inter essamento del V paio e otite med ia acuta suppurata); in fine, sindrome para}it i ca un il.a terale g lobale dei nn. cra ni ci. L' .\. corre.da J 'e~posizion e con tre casi clinici: 1° parali si dell 'o·culom otore esterno e sin .. drome condilo-la cera posterior e ; 2° paralisi del] 'oculom otore esterno e 1n evralgia del trigem i110 del lato oppo·~to all a lesione; 3° parali si ùell 'oc nl o-1no tore est~ rno, nevralgiia trigemina e si ndrome cond il o-la cera posteriore, con partecipazione del simpatico cervicale. ( BoNNAHON.

R. P.


[A~~o

XXXIX , Nul\t. 2i J

Ganglionenroma simpatico. (~f. BERGONZI.

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SEZTONE PRATICA

Arch. per le Scienze Mediche,

lug . 1931). Lo studio di un caso di gang·lione uron1a s i111 pa.tico ha dato occasione all 'A. di fare una breve rivi ta dell 'interessante argomento d ei tumori simpatic i in gen er e. · È noto come le cellule prin1itive del simpatico, chiamate simpatogoni da Poll, cellule formatrici da V\.riesel evolvono verso le due for111 e adwte, cellula gan glionare simpatica e .cellula cromo-affine, passando attraverso stad i inle rmedi cl1e prendono il nome rispettivamen te di impatoblasti e di foecromoblas ti. A ques ti , -ari tipi di eleme nti cellulari dovrebber o corrispondere altrettanti tipi di tumore ma nella pratica comune i tumori d el simpatico ven gono invece classificati in neuroblastomi, ch e comprendono i tumori embrionari non differenzia ti o con differ enziazion e gang liare; paragangliomi, ch e comprendono le forme ad e voluzione paragan g liare; e garigliori.euronii che comprendono le forme a dulte di element i aangliari simpatic i. u Qu e te tre form e si presentano a lla os erva zione con una frequenza varia dall'una a ll 'altra. Fino ad oggi i casi d e é:;or itti sono: n eui~o­ b lastomi 74, gan g lioneuron1i 78, p aragan g l10mi 31. Il caso d ascritto dall 'A. è, coi11e speso cat)ita p er t ali tumori , un re~erto di .au.top.sia. Si tra ttava di un uomo d1 57 anni, inviato a l tavolo anatomico con la diagnosi di emi.at etesi. Nel cavo pleurico di des tra, n ella docc ia costo-ve rtebrale , si n otava, in corrispondemza d ella 3a_4/~_5a toracich €, la p r esenza di una nlas a d el volu.m e ·pr es o a poco di un 'arancia, liber a per la m a -ima parte d ella s ua . s uperficie, adesa solo dal lato pos tero-mediale, rivestita n ella parte sporgente dalla pleura! c he essa sollevava. Cercando di liberarla s1 notò ch e essa era tenuta in sito da propaggini a cordoncino, du·e de lle quali, più sviluppate ed evidenti d elle altre, risultavano g ià a d u11 esam.e grossolano tronohi n ervosi. La m assa è di uperficie liscia e lucida, di consis tenza ·duro-elastica, presentante al taglio una discreta r esis tenza. Al microscopio il tuinore s~ presenta. c i~­ condato da una capsula costituita da fasci st~1)ati di connettivo adulto, disposti in tre ordi~ ni: dalla fa ccia profonda di tale capsula s1 dista,cca·n o ·delle so ttili trabecol.e , ch e invado110 la compag ine d el tumore e, dispo·~ e ~do si a r ete a larghe maglie, ven goi10 a d elimitare s pazi di varia ampiezza. Insiem ·e con quest e tram,e si av.anzano i vasi .sanguigni, di numero e volume proporzionati alla massa del tumore , con parete il più dell·e volte j al.in~. La m assima parte d el tumore è costituita da fasci di fibre contenuti n egli spa~i testè n ominati, .disposti in vari sen si qu~si a f~rmar~ d ei plessi. Se si esamin.a uno d1 quest1 fasci

sez ione longitudinale a ppare ondulato e dis··eminato di numerosi nuclei, m ie ntre in seziooe trasver sa esso presenta il comune aspetto d ei fasci .di fibre a111iielinich e sim·patiche r ivestite da lle guaine di Schwann. Le cellule ·n ervose sono :assai scarse e si presentano i1 1 parte ben con servate, in parte mostr.a.nti evidenti caratteri reg r essivi . In diver se di queste cellule si vede uno o due p rolungam enti uscire dalla ca psuda e perdersi n ei fa sci vicini dopo breve 1p1e r:corso Le caratteristiche dei fasci .di f ibve e quelle d elle cellu.l e dico·n o chiaramente trattarsi di u·n tumorie di natur.a n ervosa e più precisarnente da attribuirsi al simpatico : ciò è confermato dalle colorazioni s·p ecifiche per i cilin.drassi, cioè dall 'impregnazioine aurica· e arge.n tica secondo i metodi ·di Bielscho,vsky e Cajal. 11 caso descritto si pre ta a be11 poch e considerazioni d~on e di inter es e: se si eccettua for e quella per cui l 'età d el pazie nte, l 'assenza a ssoluta n el tunl.ore di elem enti embrion a li , il carattere ·di cellule adulte posseduto dalle pocl1e cellule n ervo e pr:esenti n el tumor e, d elle quali molte in preda a fatti regressivi, possono riten er si e lem enti da i111.v ocare in appoggio d ella teoria avanzata. ·da Cushing e Wolbach, eh.e cioè i tumori d el sin1patico tendono ad invecchiare attraverso ad lilila evoluzione che rispecchila qua nto avviene 11ella ge11esi de l simpatico ste o. In base a tale con cetto nulla vieta di pensar e ch e anche il tumor e di cui qui si parla abbia rivestito in pa sato il qua dro di una form a immatura d el impatico e ch e poi in virtù di tale capacità evolutiva, esso i.a a·n dato len tamente migliorando : al m om1ento dell 'esame lo si direbbe g iunto a ll 'ultima fa e, 1cioè prossimo a lla forma ultima e. più 1natura di n eur oma. Q11esti concetti potrebbero a n ch e servire a pieg.are la spropor zione fra il ~um ero. d1e~l e cellu1le e delle fibr e n er,·ose n ei g ang lion·e uromi adulti: n ei ·diver si momenti della evoluzione di tali tumo1i prevarrebbero priina le cellule sulle fibne, poi cellule e fibre si eguaglier ebbero in numer o, ed infine le cellule cadrebbero in preda a (atti involutivi per scomparire gra.datamen te. G. LA C..\.V ..\.. i11

1 •

ORGANI RESPIRATORI. Trattamento della gangrena polmonare. (F . C.

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A. T AQU I NT. 1932) .

ARRILLAGA , M. MoRDEGLIA e

La Sema.na 1\1 édica, febbr~aio Sieroterapia anligangrenosa. ì\ilolti AA. racco1n.a nd.a·n o la sieroter.api.a nel trattamento ·d·ei processi ga·n ,g·r en osi d el polm?n.e. Gli A~. ~ o·n 11anno 'Però ottenuto risulta ti in·c.oragg1.a n t i e fa11no notare ch ei, se i sieri a•n tigan grenosi sorr10 polivalenti, n on corri spondono tuttavia alla flora di anaerobii ch e ,_i trova nell 'infermo,


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cc I L POL ICLIXI GO

a parte l 'impo r la11za ch e le r110.d e r11re rice·r cl1e a tLrib·u iscono a lle pirocl1ete, so pra le quali i s ieri n on h.anno a lcu11a az io n e . I sieri a·n tiga n g r en osi se costituiscon o l1110 dei n1e t odi di c ura .a.diuvainte, n on p osso110 d a soli vince-re la m a lattia. Trasjusiorie. Costituisce un eccelle 11te su ssidio ter.ra1)eutico i11 tutt i i casi di g·rave aggr.e .... sione toSi~i- infettiva con pro fo11do decadimen to d ello stato ge·11eirale. Usata in g·en erale al la dose di 200-3 00 ·cc. di '"a11g u e p assato <lire tta1nente d.a l datore all 'infeTmo, oggi si t ende, per e vitar e sgra d evoli .accidenti e p er ottene r e m ao-giore .eifficacia , a utili zza r e quantità minor i (80-1 00 cc.) ripe tut e con p och e or e di intervallo. Gli AA. so·n o p·er le 11iccole quantit à ripeLute. L ' i11fern10 , ·ien.e is timola to in tutti i suoi poteri difen si,ri . Immu,n.otrasfusiorie. Consi te n ell 'in1munizzare il dator e 1c.ontro i germi ch e s i vogliono co.n11b.a tter e, a m ezzo ,di un aut ovacc ino o di vaccini pre1)arati con germi simili . Co·n seguita I 'immunità , si ·esegu e la tra•... fu sion e ·n e ll a forma abituale. Trattam e11.to airsen,icale. L 'az io n e fo nda m e nt.ale, econdo AA., d egli pirilli sulla miarc.ifl ìnva iva d ella ganigir ei1a, g iu t ifican o il tratta m e nto ars en~c ale cl1e, oltre il p oter e spirilli·cida, offre il va ntaggio dell 'iazion e tonica ed eccita·n te .delle difese gen erali . Gli AA. danno la pre fer en za agli ar sen obe n zoli e r itengo·n o cl1e la cura a flsenicale i1011 d ebba esser e tra s curata. Pneumotorace. P er la sua applicazio n e n e ll a g a11g rena p olmo na r e si richiedo n o con·dizioni, loc.a lizzazione d el processo , m.an ca·n z.a di r e;azioni pleurali , e·cc. i11 tut to imi li a quelli in,disp en sabili ·per la su a app licazio n e in quialunque altro processo polmon are. Il collasso i)olmo n ar e si d eve n1.a;n te11er e per n1olto t empo , ·p er o tten er e la cica trizzazion e d elle lesioni. Disgraziatan1en te qu·es to n on è 1~.en11)re 1)ossibile. Nei ca i co ì curati dagli .L\ L .\.. il J.1r ocesso dis trt1tt ivo contint1ò. Broncoaspirazìorie. È una ter a pia cl1e deve esser e t e·nuta: in conto n el lratta.n1ento d·e lla ga11g·r en a. P er m ·ezzo di asp1irazioni i cer ca di estra rre il contenuto d elle cavità polmona r i , liberando così l ' infer1no di una en o rme qua ntità di sos tan ze to s icl1e. F acilitan d o il drenaggio n aturale e dila ta n·d o i bron chi steno._ ati , viene .aumentata l 'ar eazione ·d elle cavità p utride e ·con ciò vien e r esa difficile l 'azio n e d egli a1D.a1er obi, così da nnosi p er i pr ocessi di dife a p erifocali . Lavaggio de l polnion e. Esisto110 nun1e ro~i n1etodi ·di la,·ao-o- io d e1l polmon e. Gl i AA. d escrivono il 111etod·o di G.a r ci.a Vioente. ~1e&so l 'inferm o in po izione seduta con u na p inza sp.e ciale, previa l eggera ain estesi.a, si in tro duce la ond.a a ttra,-er so il la ringe e la tr.ach ea. Si su ole impieg·ar e una . onda serinirigida con 0 rificio laterale. l in :--olo pol n1on e d eve ricevere l 'a1

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... zio11e d·e l la·r agg·io, _l)erc iò, i11trodotta la S011da, si colloca il 111a lato orizzontalmente so,pra il lato c l1e s i d eve I.avare; l 'altro polmo11,e r·e s ta così asso luta n1ente liber o dalla corrente liquid.a . L ' evac uaz i.o ne d el liq ui·do si effettua attraver so lo si)az io cl1e r e1s ta fra trachea e sor1<la . Se la i11Le11... ità della corre11te è moderata, non ·s i co111pro111ette la. r es1Jirazione de l pazient.e . i f.a· pas are u110 o du·e litri di siero fisiologico a lla te.1111p eratura di 38°. Alc oo i AA. aggiu1n gon o, p er m.ag·g·io r e e fficacia, delle so::; ta11ze ineidicamento..,e (gon1enolo al 5 ~o , e ucali·p tol, a lcanfor 1-2 %, jodoforn1io 25 g occe, a dre·n a li11 a, ecc.). Que ... to .1111e lodo, realizza11do il con1pleto lava.g gio d elle cavità g·ang r e11ose, elin1ina la principa le cau sa di tos i-infez io11e e p ern1ette l 'azio n e locale1 d e i i1tedica111er11li, g o111e11olo e jodo forn1io di ,p11efe.r en za. _ on si de,'e .adoperare n e,i casi ·di evoluzio11e ac uta a focolai circ oscritti , per cl1è s i correr e})})e i l risc l1io di pro' oca r e una disse111i11azio11e. e. T osC..\.NO. 1

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Un nuovo campo d'applicazione del pneu· motorace artificiale: la polmonite lobare acuta. (G. H.\ ·..\l.- . Gazzetta deyli O. [Je1tal i e delle Clinicl1 e, 28 febbr. 1932). J. J. C~ogl1lan 11.a •lìer }Jor i1110 e "' lC ·o il pn eu111oto r ace a rtific ia le a lla c uir a d e ila polrnoni l e lob a r e acuta, a r)ip licand o lo i11 se i ca i. 111 q u e· ta mala ttia la lJr e .. "' ion,e cli ili-pleurica o cilla tra - 4-0 e + -.1:0 e le ,-ariazioni s ucce ... iYe alla introduzio11e di aria 'n on sono r egola ri ; ino l tr e la cavità i)lre uri c.a a sorbe l ari n con eccez io n ale ,-elocità. Alla istituizio n e de l p11x artific ia le egue una r ri .. 1 ·caratterizzata da <lisce a della ten1pera Lura in po·c h e o re, cessaz ione d ella dispn·ea .e della cia 110 ... i , fenon1eni di collasso ; a.u111en lo dei .cloruri urin ari , d imin u zio n·e ·dei leucoci tj . l\La n on appelila, n el t er1n ine di 11och e ore avYien e l 'assoir bim.en to d e 11'.a ria i1ella 1pleurn J) n ~monitica , rico111p ar e l ' in ie i11e d ei s into111i di p rin1a . Se però s i tien e il J)ulmone sotto 1'azion e ·d etl p 11x 11er 48 ore, s i r iesce a stra.ne ar e il proces o infe LtiYo. Secon·d o il Coghla11 il p11x agirebbe sep a 1 a n do le s u.perfici pleurich e infiammate , el i111 inan1d o il dolore ei 1)e rn1etteindo, una fa cile r e!'pirazio n e; 1nette11d o in ripo o il p olm on e infia1nma to ; limitarndo l 'affl·u·sso cli sang ue a tra' er o il polm on e 111ala lo; d al cl1e 11e d eriv erebbe una di1ni11u zio 11e d ella anossiemia ed w1a. op pos1zton e al pas."' a.g gio di to s ine n el circolo gen eral e. La tecnica d a egu i rc '\ c1uesta : a) inietta re u11'o ra p ri111a u11a fi ala di morfina ; b) p-ratirare l '.a~estes ia loeale co11 n ovocaina; e) introd ur re n ella p le•u rra cc. 400-600 di aria molto 1

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(ANNO XX\IX,

~liì\1.

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SEZ IO~E

lentan1 e11Lc; d) dopo 12 ore Jiraticare altra i11troduzione di cc. 300-±50; e) se il i)roce ·o non è corn1)leta111ente don1ato fare un.a 3a in trodu·zio11e <li cc. 100-150 do1)0 12-18 ore. Le con11)licazioni ·p ossibili ono le seg·u enti: piopneumolo1 ace, co lla ~ o cardiaco, shoc ple~­ rico, .as.:e ·o e g·a11gre na pol111onare, err1bol1a polmo11are, ·e tt ice11111ia pne.un1ococci·ca. Dei ... ei in.a lati trattati dal Cogl1lan uno solo morì, 11er i1n uffiicieinza cardia ca e edema d e l polrn 0110 conLrolalcrale. VI CENTINI.

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Pl\ATI C \

Le i111.1)ed1 Lo dall 'irr ig idi111 cnto a rtific iale d el inediastin o. L'uso di tale procedin1 e11to in c linica è airl cora all 'i.nizio . L ,J\. lo h a .aipplicato in tre Ci1SÌ ·di torac.opla ti·ca , in un caso di chirurgia Loraco-1)oln1ona·r e e in quattro oasi di r esezi o11e ter-nale. In n es. u1n ca o ebb e a os er\·are di, turbi re'" I)i r .q Lori e ci·rcolatori do1)0 1 i.iniezione; cl1è anzi i malati lai c ia,rano il tavolo operatorio in ottin1 e co11'dizioni pecialmente i)er la a11g uificazione d ella 1c:ute e d elle m1Uco e. La f.reique11za res1)i r:atoria in un caso di toracoplastica rimase invaria ta; ,n e1g li altri due u·bl i.n, i a. g iornia:ta un a u1n ento fino a 30-±0. T·n lm ca o di sarcoma ·d ella parete toracica co11 infiltrazione n el polmon,e fu 1potuto as1}ortare la parete toracica 1con a·n nesso il poi n10ne. Durante l 1interve nto il mediastiino anteriore, preced enten1ente ~ ottoposto a irrigidi1ne11 to aTti fi ci.a le, si man ife lava con1e u11 ~o ­ li do etto rie mpito di liquido e tale ri1nan?Ya an ch e dopo tolta l 1iperpre ione ch e e1 a ~ t.a­ la eser citata durante l 'op e1razione. La frequ e nza re_pir.atori.a rimase costante ·d i 30. Non iano i rpostopera toria. Il 11nziE>nte pur aven do . t1 penato l 1rn11m e diato perico lo po top.eratorio rn orì p e r un 1en1b·olia d ell a polm onairer ,d ell'altro lat-0. Nei 4: 1 c.a~ i di re czion e . tern ale in cui l1 a ])Iia1ti c a to l 'irrigidin1re·n l o del n1 edia~ t in o, l1 a potuto o s crvare ro 111 e tale n1etodo costituista a1n cl1e un vali·do a iuto percl1 è l o 1 pi egamen to d el n1ediastino fa ci1ita la ua separaz io11e dn1lo s terno e d e,·ita co11 ir urezza le ferit e d-e lla 1])l eura e d ei , -a i . In tutti i ca ~ i di 1cl1irurg ia pol111onare in cui occorre opera r e con iperpressione, il m etodo è as ai indica to come comple111ento di que ta. Lai rrvediasti11ografia, può avere una g rande i n1porta1n za dia.g nos tica l)er cl1è può fo·r nire d ati assai utili '" ulla form a, m obilità, r etrazioni 1 o spostamenti d el m edia tino anteriore e 1 A. 'I'iporta in diverse figure i ·d.ati ,dell a su.a esiperienza 1clinica sullo stu.dio radiolog ico d el m ediai~tino iniettato con so .. tanzc opach e. La ter nica d ell 'iniezio11 ei è la . les a: il liquido opaco è Utna soluzio11e di Abrodi l a l 20 ~~ ; se i1e iniettano in media 10 cc., ina i può anch e arri va.r e a 20 cc. sen za p ericolo. E "cluso u11 lie' 'e sen so di bruiciore i 'ini ezione è in.dolore, n o.n 11a azione seco11daria, m.on influ~sce .. ul c uove , 1~espiro e temper.atur a. Dopo 12 ore il liquido si 'I'iia.ssorbe. Allo scl1ermo l ' ombra n1°ediastinica ap pare circo,_ oritta dietro il n1a·n tlbrio stern.a le , s i •mJuove coi movim enti respira torì e ca1'dia c i eid l1a variazio·n i di f~r111 a ·d o,ru:te a lle con·d izioni del media s tin.o i11 rapporto agli org ani v ~c~ni . Tutli i p'I'oceis.si cl1e si svolgo·n o 11.el medias ti.n .o a nteriore importano un 1immo bilità a oluta d·ell 1omb l'a media tinic.a. G. P..\CETT O. 1

Jrrigidimento artificiale del mediastino e mediastinografia. (REH~. Zentralbl.

f.

Chir. ,

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47, 1931).

La funzion e del cu cino adiposo cl1e rie111pie la cavità m edia tin~ca r etro ternale è di 1

.assic ura•re un adattan1ento elastico alle modifirazio11i d ella cavità prodotte dal movimento del c uor·e, dei polmoni e d ei gro ~ si ' 'a i. ~ nolo il con1porta rniento d el n1 ediastino r11obile in ca . . i di pneumotor.ace, c ioè il uo i)osLa.mento ' ' E:ll' o il lato sano e l 'influe nza ·d i La le spo Larnento ull.a :r ·espirazione e sulla c ircolazion e. Ora la 1clinic.a iil11segna cl1e qualunque prece so capace di condurre a un. i·rrigidimento del m e diastino offre una ic ura pl'olez io,n e contro i t em uti disturbi da '.5110 tan1eu1 ti rn edia• • • st1n1c1. 1 L 1A. h a potulio otten ere l irrig idi1n.ento a rtificiale del media tino e h a potuto dimo tra. re ch e è po ibile con tale m etodo di scongiurare i nra,,i disturbi c iPcolatori con sec u.tivi alla r e . . ezio n e s ternale e a l _pnewmot-Oracc unilaterale aperto. L ' iiirig idimento media tini co ' 'ien e ottenuto fa cilmente ·con l 1iniezione di liquidi a settici, rj1a~ orh i1b il i, roorn. i!l'"ri ta!Diti. Il più .i nnocuo, , ufficiente per p iù o·r e, è la soluzion e fi io logica. Un effetto più duraturo , in !l'apporto al meno rapi·d o riassorbi.mento, si ha con t1na soluzion.e di gomma a l 5 %. Con un a go , in trodotto ·dal g iugulo e ma.rute.n uto a contatto col miargine 1 uperiore dello ste r.no, rie ce facile penetrare n el m ediastino anteriore ed iniettare il liquido in quantità m edia di 50 cc. Non è rcon ig liabile iniettare maggiori quautità per ,e v itar e l1a1 diffus ione alla p leura e al pericar.dio. . e si arriva a u'na carica •più alta della press ion,e m edias tinica, questa si manifesta con u11 aumento di pre · ione ·delle veine perife rich e; il ch e non· ha grande impo.rtanza ma è b en e e·vìt.al'lo ~Th oerti malia.ti gT.avi . Le osservazicmi d ell 1A. sono di 11a tura sperimental•e e clinica. In preced enti r~cerche sperimentali aveva dimostrato ch e il pneu·m oto:race aperto, in c ani e co11.igli , viene sopportato 1m olto m eglio con l 1irrig idimen to artific iale ·del m ,e diastino e l 'osservazionre radiolog ica dimostrò ch ei lo spostamenito del 1cuore in seguito a pneumotorace Yeniy·a i1ote,·olm en1

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IL POLICLIN I CO

Sifi.Ioma bronco·polmonare,_considerazioni cliniche e radiologiche. ( CH. Rot.:HIN (Le .Jour11al de Mé,Jecin e de Lyon, 20 ottobre 1931) . L ' A. h a o ._ servato e studialo una fo rn1a un poco speciale di sifilide terziaria dei~ ·polm? ne, n ella qua le la lesio.n·e ben ~ ocal1zzata in un,a r e.o-ion e po1n1ona r·e 1d et crn1 tnata, venn·e.esclusiv~mente metisiai in evidenza d a ll 'esa1ne .ra dioisco.p ico. Si tr.att.a di u11 uo ruo ·di -±8 a 11ni vecchio si.fili tico co·n fesso, il cui sifilo1na primario ri8al e a ,circa venticin·qu·e .a nni fa e ch e d.a u 11.a diec ina d 'anni h a trascurato ogm i cw ·a. Verso l.a m1età d el 1929 essen,d o ... i a 111111al a to con tosse e dol ore a l lat.o de: lro d el tor.ace fu .sottopos to a d esam e radio copico il quale . mise in eviden za un.a n1assa s.c ura n ella r eg 1ooe i lare .d e tra. L ' esam e d egli 1spul i fu n·egìa:tivo. 11 m .a lato entra in Ospedale il 9 agosto 19.30; 1da ·due .m esi h a di n uo,-o to - -e, feb·b re e va di1n.a.g r.a·n do. Presenta un aspetto cacl1ettico e·d e1l1ette a blbond.a n·t e esp·ettor.ato muco-p~rulernto . La te1nperatura oscilla intorno a 38·° C. L 'e ame fi si co ·d el tor.a ce .rivela soltanto un r espiro ·enfisematoso ed a lcu11i ~ ibili . . L ' e arnie ra dioscopico fiai scoprire un.a le~ 10ne ch e occupa tutta la r e.g ion e iuxta-ila r e inferiore d estra : è u.n .a zona opaca, vagamente arrotondata, a contorni irregola ri •ch e non ragg iungon o la linea ascellare, n è la c ui)ola d ia-. fra mma ti ca. sputi per la ricer ca d el baL ' e ame d e,o-li 0 cillo ·di Koch è n egativo e così pure 1'esito di un.a inoculaziooe. La r,e.azio1i.ei di Wasserman 11 è forte111e11te ·positiva . Vien e iniziato i l tratta.n11f:lnto sp ecifi co con arsenob en zoli ·e ci.a11uro di merc urio. Do·p10 un mese le comdizion.i del p. so110 migli o1~ate, il ,pie so è •a1Ume11ta to , la tosse e L'e spe tto1rato ·dimint1iti . Dopo un a l tro n1ese l 'aspetto del m .alato è florido, egli i1on tossisce e non sp11La più. L ' i m.agin·e radioscopi ca però persiste immutata. Nell 'aprile 1931 il p ., ch e h a ininte·r rottamen te coo·t inua to la cu.ra 1amtiluetica. trovasi in ottime condizioni gen erali. All.a ra.di.oi:::•copi.a si vede n·e ll 'an golo inferointer.no d el campo polmonar e ·d estro, un.à zen.a s fu.m1ata, ·velata a conto·r ni indecisi , I.a cui opatcità è n1olto m ·e no a cc€ntuata ch e .n ei preced.en ti esami . Fra tutte le visceropatie: sifilitich e , la sifilide pol n1.011.aTe offre le ma.ggiori difficoltà diag n o ti ch e. L ' A. è a iunto i1el malato in e·s ame a lla dia _g-110 i cli l)t Ol)abi le ifilon1a 1)oln1011are, dopo 1

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-ca r La to due a f[ezio11i inolto più freque 11ti, la t uber colosi e il n eoplasma. Il trattame.n to spiecifi co po.rt.ando una ra{lida r isurrezione; n elle con·dizioni di salute dell 'infermo oon fe rmò I.a di1a1gn.osi clinica ventilata . ~è contro la veridici l,à di tale diagnosi può parlare il fatto ch e dopo un certo tempo dall 'inizio d ella cur.a p er i tevano i segni r.a.diolog i ci immutati o quasi ·d ella lesione. Si tratta di un malato portato.r e di una lesione un po ' v1ecchi.a e si sa ch e la cur.a spie cifioai agi~ ce ~ u lesio·n i re.lativamente recenti e n o,n è capace ·di tr.asform.a r e ·m ,iiìacolosamente un polmon1e già in·durito e bron chiettasico in un pol: m10me normale. L 'A. d opo .ricerc he bibliografiche eseguite c i informa che in un g ram 111um1ero di casi, il sifiloma d el polmon.ei ·è una scoperta della radio copi1a1. I '"'egni stetoacu stic i sono assenti o qua. i e d è l 'esam e con lo sch ermo che perrnietle d i riconoscere UJilia. così imrportante le. 1

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~ i on e.

Il sifilo111.a bron,co-polmo1I1are -è più frequente a de·stra ch,ei a sinistra: la s ua 1sie.d e è la reg ion e ilare o l 'a ngolo infero-inter-n o d ell 'emitorace d estro. La forma d ell 'in1agin·e radiologica, è molto varia bile : vagamente arrotondata od ovalar ei o triangolare, i suoi contorni sono poco netti e d irregolari ; I.a ua opa·cità non è omoo-enea . Qu1e te im.a.g1n1 n on ha 11no Liliente di cal'1rutte,ri tico e non è ipossibile d e crivere una sindrome ra diolo.g ica propria d ella sifilide terziaria ·d el polmon e. VICENTINI.

PROBLEMI

DISCUSSI

L'idiosincrasia per il chinino e la sua cura. (E . MANOUS SAKIS. Paris NLéd ., A. 22. N. 5, 1932). e .a si d ' iperse·n sibili '~à a l chinino sono non del tuLLo r ari ·eJ r appresentano talvolta un evento molto sgra dito per il medico e un problema d el più a lto inter esse ·dal punto di vista ter apeutico, specia lm ·ente là d ove per l 'imperversare dell 'infezion e m a larica a lla t erapia chi11in ica si fa sistematica1nente ricorso. Accanto a fen ome11i p eu.do-asmatici a11g.Ln.osi, non c ostanti, n el qu.adro clinico dell 'idio·s incrasia ahininica han parte predominante· l e manifestazioni esantem.a tich e. Fondamental1ne.nte se n e ·dis ti11guo.r10 due tipi: scarlattiniforni.e e o•r ticariforme; il rprimo non sempre fac ilm!ente disting uibile dall ' esantema scarlattinoso vero e propri-o, ch è, se la m .a!Ilcanza di enantema , di tachicar.dia, di felbbre el evata di vomiti val e in genie re a caratterizzare I.a forma pseudo-scarlatti.n osa d eill 'i·diosi11c.rasia cll ininioa, casi si da nno, e l ' A. ne cita du e personali , i,n cui il quadro dell 'idiosincr asia chini-

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(ANNO

XXXIX, Nu1vr 27]

nica simula p erfettam e1rte qu ello d ella scarla ttina malig na .a d inizio brusco , con esante1n.a em orrag ico a m orfolog ia e distribuzion e le p iù tipich e , i1n ten so en.antem .a, fe bbre .a 41°, p olso a 120, rr1olle, vo miti , confusion e m e n ta le. Tre sintomi son o d a l] ' A. elen cati, a tti a diffe r en zia r e l ' un.a d a ll 'a ltra forni.a : la r apidità di diffusion e d ell 'esa ntem a chi11i1nico (ge oeraliz.zazione in m en o di un 'or a), il varia r e d 'inten sità da un inom cn to alt 'al tr o di qu es to esa r1tema, la contemporan ea ·diminutZion e d ella pressione a rteriosa (sopra ttutto d ella massima) e d el numer o d ei g lobuli bia n chi . L 'esan ten1a orticariform e d a chinino è in gen ere di facile diagn os i; talora s'accom1)agna .a dis turb i gas tro-intesti11ali (colicl1c1, se nso di bru cior e a ddomina le, a na le), a fa tti respirat 0ri ~c,atarro os ulo-11asaJ e inten so con sternut i .a salve, tosse stizzosa). QL1este ·crisi orticari cl1 e i,11 gen er e h anno d ecor so b enig n o; solo a l.cun e rare volte intervengon o fenomeni gravi qua li dispnea inten sa con senso d 'an goscia es trema, e d emi p iù o men o circoscritt i, sta to com a toso, ch e .com plican o e dramm a ti zzan o il qua dro m orboso. In ter essa,ntei n ei rig ua rdi d ell 'orticari a da c hinino, a n ch e a i fini terapeuti ci, è I.a s ua differ en ziaz io ne1 d a q uei rari casi di m alaria con m.a n i fest.azioni d 'orticaria g igante, con o senza fenom eni pse udo-asm ati ci o pseudo-a n g i.i1osi, di c ui l 'A. cita un esem pio tip ico. È necessario, di fronte a ma nifestazio ni di tal gen e-re in m ala rici , prospet tar si sem 1pr e la possibilità di un 'eziologia malarica pura e sem pli ce d elle ma nifestazioni s tesse, per n on incorrer e nel!' err or e di in terrompere un tra ttamento chinini·co quan do proprj o a lla terapia chininica si d ovr eb be far ri cor so per aver ragion e dcll 'inf ez io n e e ·dell e m .anifestazioni co ncorrlitan t i, a d e sa stre ttarnen te co nnesse. Alt. ro aspetto d ell 'idios in crasia per il chin in o è l 'em oglobinuria d a cl1in iino, spesso con fu sa co11 la febbre itter o-e m oglobinu rica da m alaria, ]a quale r iveste car atter e ·d i particola r e g ravi tà . Nei r iguar d i ·d ell 'i:per sen sibilità al ch imino esiste innanzi t u tt o una cosidetta dose d'i tolleranaa, ch e varia da qual ch e d ecim o di millig ra mm o a un g ra m mo secon·do i soggetti e n ello stesso individuo da un m o1neinto all 'altro, sebbene an tro li m iti r istretti, a secon da de llo stato di .salute in cui questi si trova. Sor passata questa. d ose-lim ite, com paion o i disturbi e la 1or o inten sità .è in certa misu ra propor zio.n a le .a.lla .d ose stessa. La ra pidità con cui appa ion o i va ri s inton1.i è in fun zion e della r apidità d 'assorbim en to d el m edicamento; in gen ere però la crisi esplod e n e lla prima or a d alla somminist razion e ·d el m edie.am ento. L iper sen sibilità al otlinin o· è, alm e·n o p er l 'idiosincrasia ·con manifestazioni c utanee, una 0

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1059

SEZIONE P RATI CA

disposizion e con genita e dura probabilm ente tutta la vita, rn entre l 'idiosincrasia con carat· tere em o·g lobinurico a lungo anda r e din1int1tsoe, secondo l 'A. , e non è improbabiJe cl1e g uarisca totalmente; t al volta è a ltre si familiar e, rna n on er e·di taria . U n ultimo caratter e di quete crisi è l 'identità d el tipo de lle ·manifestazio ni m orbose in uno s tesso soggetto , p er qt1ante volte v en ga n o provocate, prescindendo d a l g ra d o d ella loro intensità. Quanto a i m e·zzi p er ovviare a ques ti accide nti ·d.a chin1no , l 'A. , dopo aver sperimentato sen za successo tutti i m edicamenti con sigliati in simili casi, tutti i m etodi di dissen sibilizzazion e conosciuti (somministrazio,n e di dosi prog ressivam ente crescenti , iniziain d o dalle più basse d osi), h a fi1tito p er applicare un suo m e. . tod o, sca turito da lla o sserv.aziòn e di più ca si d el gen er e a lui capitati. Con statò l 'A. ch e il cltin in o provocava de lle c risi og ni volta che era om m inistrato quando la d ose d a ta in precedenza era stata g ià e liminata e ch e a l contra rio veniva peirfettamen te tollerato qua ndo er a sor11m inistra to agli a mma la ti og ni g iorn o e prima ch e la d ose assunta il g ionno prima fosse elimi na ta . Condizion e indispen sabile rper la tolleran za d el m edicam ento a·pp.a ri va quindi la p:e rman en za d el m edicamento s tesso n ell 'or ganis m o. Is tituendo prove in va ri .a mma la ti iperen ibili , con Io scopo preciso ·di sagg ia rne la tollera n za a 1 chirtin o i:n r elazion e col tem po cli somministrazione (dosi frazionate a distan za d i tempo va ria fra loro), pot è l 'A. convince rsi cl1e veramente il m ezzo. miglior e per e vitare g li acciden ti da chi11ino n egli ip ersensibili è di somministrar e la d roga p rima ch e la dose in preceden z.a assorbi La sia elimin.ata . Com e condo tta terapeutica in casi di rnalari·ci iper sen sibili a l cllinino, q ua lunque sia la forma e la grav ità d elle rna·ni [es tazioni rnorbose, egli -p ro11on e : ini ezioni ·di cl1inino (gr. 0,25) a ll 'indo· mani d ell a cri si , a n ch e se an cor a per sistono a lcur1i dis turb i, con in te r vallo d i 6 or e fra una in iez ion e e l 'altra, 1cor1tinua11d o con questo ri tmo e aurnen tan do I.a d ose, se occor re, fi11 0 a g ua rig ion e completa d el m a larico. Se si h a a ch e far.e cori arr1ma1ati ch e h anno avuto Ja crisi qualch e; g iorn o p ri r11a, n ei qu ali 1cioè a l1'a tto d el n os tro in ter ver1to la d ose ·d i chinino ell e l1a p r ovocato la crisi è s tata pr esumihilmente g ià elim inata, n on è poss ib il e evitar e u11a n u ova reazione, ch e seguirà a una nuova dose di chini no som rnini s trata; sarà opportuno in tali casi far .coin cider e l 'esplo d eire di questa reaziolile con un p eriodo inteir accessua le e sommiinistr.ar e d ose si piccola di e.b inino d.a. provocare uina reazione n on tr oppo violenta (gr. 0, 10). La secon da imiezion e seguirà a dist an za più o men o bre, e .a secon da d ell 'en tità d ella r eazione osservata e d ella sua durata, e così di seguito. 1

M oL I NARI

T osATII.


]060

<< IL POLI CLI NI CO

CEN N 1 BIBLIO GRA1''ICI. ·( 1 ) T railé d' an,a.tornie li um a.i ne, sou s la dir-ection di A. N1cOLAS . Vol . 1°, fase. 1°, ·divi&. i a.. Un vol. in-8° di p . 66b' oon 393 figure. Edit. Masson & C.ie, 1931. Prezzo IF rs. 130. ~

questa la seconda e dizione del tratta Lo già diretto da P . P oirier e A. Cha rpy; è intera m en te rima n eggiata. L 'an.a,tomia uma na non è qui u ma sci en za arida , pu1r arr1ente ·d escrittiva e cl1e tratta soltanto la m .ateria morta ; essa è p·o sta in re lazion e con l 'an at omia compara ta , ·e.on l 'embriolog ia, con la fisiologia , oon le a pplicazioni alla semeiologia, a lla patologia , a lla clinica. Vengon o rilevate, ·d e.:critte, studia te co.i1 i'Ura l e variazioni. Ne risulta una trattazion e di nltissimo valore dottri.n.ale. Essai con1·pruva come oggi l'amore d egli studi più eil evati n on sia ina ridito, malg ra do il parer e d ei pessim1isti e d eg·li scettici. Questo fascicolo com prende una bre ve introd uzion.ei di L . Man ootrier, sulla posizione, le fina lità e l e divisioni d ell 'an a tom ia; seguono le n ozioni fo,n.damen tali d ell 'an.a tomia g en er ale (istologia), r acco lte da J. Verne; poi le nozio·n i gen erali di osteologia, a cura di J. Verne e M. Au.g ier. La massima pàrte d el volume (584 pag·ine con 305 figure) è d estinata allo sch eletro cefalico ; tutta questa parte è d ovuta a M. Augier ; rig uar da : 1° }.a, cr.runiogen esi ; 2° la 1no·r folo·g ia norm a le e 1-e variazioni d elle ossa or ani•c.h ei; 3° il cr anio nel su o iiilsiem e e la craniom,etria . Il libro è oorreda to di copiosissime indicazioni biblio gra fich e (!Ilotiamo ch e vi hann o la l or o parte gli italia ni) e da u.n indice a lL. V. fa b etico de lle m aterie. 1

1

A. TzANCK. lmmwnité, intolérarioe, biophylaxie. E ditore Masson , Parigi . P rezzo Frs . 35.

L 'A. a ffronta con vedute or ig ina li il problem a di varii fe•n om eni biologici (a na fil assi , i diosincrasi a1, i1m1m unità, into lleran za, colloi·d ocJasia, amer gia, allergia, ecc.) ripor tandoli a meccanismi sem plici, n ei qua li la parte p iù importante, più attiv,a sp etta all 'oirg ani1smo. Il libro, in fon.do , è ul!la Ta ssegn a de i grandi pr oblemi biologici attuali con la tendenza a ben p r ecisar e l 'essen za e fe nomenolog ia di ciascuno di essi, d elimitandon e il corucetto in m od o da evitar e l e confusioni d erivanti da ll 'a ssegnazion e d ello stesso nome a fenomeni diveirsi o di vari n omi a llo stesso fenom e n o. DR. 1

H.

V1GNERON .

Manuel des calculs de labora toi1

re. Un vol . iin-1 6°, di 184 pag ., con 45 fig. M<isson et C.ie, Pa ris, 1932. Prezzo iF rs. tO. Questo libro è destinato a tutti coloro che intraprendono delle r icer ch e speri,n1 entali; n1e (1) Si prega d 'inviare due copie d ei libri di cui si desider a la recensione.

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,dici ch e d e sider a n o interpetrare i risultati num eric i di osserv.azionj clinicl1e, fisico-chimici ch e fa nno d elle ri c.er ch·e n.e l dominio svariato· d eilla cl1imica fi si ccl , biolo·g i, chimici, ecc. Qualunque sia l 'og·getto d ella .ricercai, i primi la vori per sonali posano su un certo numero di rproblen1i second.ari , di fronte a i qua li l'individuo novizio è disarma to ed indeciso. Come verifica r e l 'esattezza d ei propri appareccl1i di mis ura ? Quale 1pr eci1sionei si può sperare da~ numeri sp erimentali che ·e ssi fo·rniscono? Quali corire-zioni sistemiatiche od a'c cidentali si devo!Ilo p ortélJTe? Com e scegliere, fra i diversi risultati di esp erien za , quello cl1e è più prossim o a lla ve rità? Qua le precisione si d eve attribuir e :t·d essi ? 1F ra i capitoli , segna liamo: la teoria degli. errori, la co·s truzioo·a e la verifica degli appia1r ecchi di 1m risu1ra, la rappresentazione grafica ·d ei risultati sp erimentali, l ' interpol.azione e l 'applicazion·e d elle formule teoriche ai risultati sp erimen tali , la semplifica zione delle operazioni a ritmetich e . fil. 1

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E.

PEHEGRIN. J\tJo.ntiaL tec11.ico rl e analisis clinicos. II ed. Un vo1 . in-16° di 520 pag. I m p. ed . Ur ania, Granada , 1932. Prezzo P es. 16. SlTAREZ

Come t utti i libri ver a,miente p ratici , anche questo è sorto da a p p unti presi ip eT la pratica di ogni giorno, •ch e si so n o venuti riunen·do e com pletando. Soltanto quando si oon oscono le· difficoltà ch e p osson o presentarsi n elle analis~ e si son o su pera te le incertezze a prezzo di p r ove e rip r ove, si possono licen zia,re libri com1e q u esto ch e posson o così servire d a. utile guida a •chi si a ccinge al d elicato compito di a na liista. P recedo·n o alcune n ozioni gener ali su.l l'analisi chim ica .applicat a alla clinica, sulla tecnica b a tteriologica, sui ·p rin•cipali germi patogen i , sulla tecnica i stologica e parassitologica. Seig uon o p oi le ana lisi .d ell 'u,r i1n a, sangue, spruti , feci , latte, secr ezioni genitali , essudati b u cco- farimgei , peli e squam e, se·cr ezioni diverse, ecc. e d , in Ulil 'appe·n dice la prova di ;\ scl1h eim -Zom d ek per la diagnosi biologica di g ravid.an za. · Il lihro è sw to n lolt o a ppre:zza to, tanto che in un a n no è stat ai esaurita la .prima ediziooe. 1

1·1

-· l •

F ACULDA.D DE MEDGCJNA DE MADRID. LABORATORIO CENTRAL DE ANA.L1s1s CLINico s ETC. Director: Prof. G. PrrTAL01;:\ . 1'rebajos .1931. Madrid,, 1931. È una raccolta d ei la vori origina li eseguiti

duran te il 1931 n ei laboratori diretti dal Pittalug.a ; concernono argome nti vari di ·patologia e di biologia e n on pochi sono di speciale interesse. S·egnaliamo i lavori di Mezquita, Vich e ]{if c.arbello sui (( pleocariociti )) ' elementi nuo-


[ANNO XXXIX, NuM. 27 )

SEZIONE PRATICA

Yi del angue ~:coperti da l Pittal u2a · le r icerche di Pitta luga s ul trattam ento dell '~chinococ­ co ' i con 1·anlin1on io; le r icerch e di Gil ColJado, le qua li prova no ch e il ditter o « Je-Je11 » di Fernando Po è la Ciilicoides h ostilissima Piltaluga; e poi an cora t 1110 ~ tu,d i o d i ·. d e Buen sulla laten za primiti,·a in verna le della 111alaria ; un o di Sala ed altri ulla r eazion e dì Takata-Ara; uin o di Carta ii a sulla reazion e di Henry ; _ ~on tin o del C,a stillo si ·o ccupa d·ei corpi ch eton.1c1 n ell 'a11estesia chiru rg ica ; F a n j ul e Goya.ne ~ra ttano d ell 'i1)ervitam in osi D; ecc. Comple s1vamente oltre una ventina di lavori avvalora n o la fervida e feconda a ttività d ella "'cuoia cr eata dal Pittalug a. L. V.

ACCADEMIE, SOCIETÀ MEDICHE, CONfiRESSI R. Accademia delle Scienze Medicc•·Chirnrgiche di Napoli. Seduta d el 30 aprile 1932. Presidente : Prof. G. Bo ERI .

La malarioterapia nella paralisi progressiva e demenza precoce, provocata con iniezioni intrarachidte di liquor e di sangue di malarizzati. La malarizzazione endovenosa con liquor di malariuati. E. MARIO'ITI e M. ScruT1. - Gli 00., in b ase alle es.µe rienze fatle con i l m e tod o d e]le i n iezion i i11trar achidee di liq uor e d i an g u e di mal ari zzati e con. Ja 1!1a1arizzazion e en doven osa con liq u o r di 1nal a.r1 zzat1 , ?elJa par alisi progr essiva, e con i l pas::--agg10 del v1ru r11alarico sempre con lo s tesso sistema d a ind ividuo a in divid u o allo ta to a tt u a le d elle l or o ricerch e, n on posson~ a n cor a affermar e <l~ av~~ pr~otto u 11 em atozoario 11euro lrop o e p erciò p1u a ttivo n elle mal attie m en t ali ch e si avvan taggi an o della m al ar iot er api a. I car a tteri r linjc i d ella m alaria oLte nuta co n i lre nlezzi .p r opO$ li n on clifferisco110 d ai car<l tler i della comur1e ll1alaria sp er i n1ec tale. Gli 00. h a11 110 ottenuto n ella d e1n e11za precoce risu 1tali favorevoli, p er qua nto il 11u1ncr o ar1cor a car so d ei ca j t ~a.ll é\ li J1on poss~ autorizzarli ad ess~ re J)i ù csplir1t1 n elle lor o con cl11 sio11i Le r icer ch e d egli 00. h a11no dimostra lo ch e il ~iq;uor spin a le n e ll a co1nune n1 a laria s1Jerintcr1lale ('. \ ~1fe tla nte e ci oè· J)er i11 ezzo di e so è sta lo J)O 1b1le lrasm e tlere il ,par assita d eJla t cr zau a la l Lo ch e. aequi ~ la ù n a g rand e importa11za p er l a 11iolog1a cli ques to pl asm od io . .Altre ricer c h e son o in <:or o per chia rire il pro blem a abbas t a11za con1ple so. ))alle i11d agini r es ta dimostra to ch e <:on i11iczion i e11dovenose di liquor m alarico e con iniezioni encforachidee di san g u e e clj liq11or i11alar ico r accolti 5empre d urar1te l 'accesso, è possibil e ~·j pro<l urre la in nlaria s perim entale. Le i 11iezioni e ndor aC'h id ee d i san g u e n1aJar ico in <rui11d ici cns i d i .p Jr a li i prop-r cssiva ha 11110 d a to }Ju o ni ri s ul t at i d al P u ~l ~o . ~1 i vis la t er ap eutico, le n uto co11 to ch e i f >él ral1l1c 1 so ttop osti a <: uraJ si tr ovar10 lutt i in fa s i . ' o 1n e no avar1za te . p 1l1 J..e ricer ch e diJ11osl. r ano che l 'err1a tozoario p nssa ò ~ l .l iquido, cefalo rachidiano n el sang ue, 11011 Jl uò d1rs1 e super a ndo l a b arrier a emat ica o quell a

106!

m enin gea o t u t te e <.lu e, e ciò anch e qu artclo come· ? e.i rlem e11li )) reroci, l a b arrier a emato111e~1in geai e integr a.

Sul passaggio dei parassiti malarici nel liquido cerebro-· spinale e loro comportamento vera~ le candele porose •. <7.. Asc10Nro: e f. . ~[ An t OTTJ. - Gli 00. h a11110 ese-· g u it o l1n a se rie di esp erie11ze d i fil trazio ne a ltra -· ver~ ca.nd ele Berckef~lcl vV. ed N.,· col sa;1g ue e. col 11q u 1do cer elJro-sp1nal e d ci inalarizzati r icover a li n ell 'Osp edale l):;ich i a lr ico Provi11cial~ di Napol i. Il sa11g u e cd 11 l iqu id o cer cl>ro-s1)i11aJe fu to110. preleva li 1d nran te I 'accesso fcl>J)ril e. La i11oculazion e d cl filtra to n ell e ven e o 11el l iqu id o cer ebro-spin ale di al Lri in fermi m eHtali r i-· produsse costan terr1en le ln infezion e p al u s lr e ·t ipi~a, si a J?er i cu: a tteri cl inici , s ia p er il re,p erto. in1cr oscop1co, e sia p er ch è Ja si po lè trasn1el ter e· s~ccessiva1nente ad .al tri infermi, col sa11g 11e e cor liquor <l egl i inocula li col fi ltr a to. Son o in co rso al tre ind agini, all o scop o di s tudi~ re se il p o ter e infettnnt c dei filtra li sia cl ovt1to a cond izioni speciali , 01>pu re ad t1na ver a e J)ropria_ fase fil lrab ile nt Lraver so la qu ale p assa il parassita della ter z<1n a lieve. 11 el s uo c iclo di svil u pp0i asessu ale .

Variazioni degli elettroliti del sangue nella ipoglicemia sperimentale da insulina. A. TAnSITANO. - DlJ r a11t e lo sl1ock. i n sul inico provocalo in conig li co n l 'i n iezio11e so ttocuta n ea di 20-40 (J. I., l 'O. h a 11ot a lo au111ento del p o t as.. io, del m ag11esio, d cl cl or o cl cl sa11g u e \ostante 1

clin1 i11uzio n e d el fosfor o in or ga11ico e d in1 i u uzion e n on nlen o costan te d el calcio e d el sodio. Poich è il p o tassio a bbassa la soglia di inlc n sit àd ello s ti n1olo n1 ini1no 11 ei rig uardi d ella ecci ta bili là 11e u rom t1sc0la re, J11erllre i l calcio, vircYe r sa,. la eleva, I 'O. p e11sa r l1r I 'aurne 11lo cl e l1 a po tnssien1ia r iscon lra to i1cll o l1ock i n s ulin ico ahhi a g ran p arle n e ll a p a logen csi dello con vu ls ioni ipog lice rn ich c (e forse d egli n1Lri f e no1ne11 i j pogl ice1n ici), coadiuva to sp e o ir1 tale azio11e d a1l n cos ta11le ipocaJcern ia. Se r icerch e più es lcsc uvvnl orcr ann o Lale rn od o d i vedere) se n e p otr à {}edurre ch e l a det erminazion e d el t asso g licemico durant e Je c ure con in su lina è n ecessaria r na 11011 è sen1 pre s ufficie n Le per escl u de re l a })OSSilJ iJ ilà cli insor gen za d j dis turbi spi act~voli p ('r 1'i n fe rino. Occorrer ebbe, nlrneno qu and o si richied e l '11 o di fo r i i d o i di in s ul i 11 n, p o ter de t ern1 inare jl p o tassio ccl i1 calr io d el san g u e, al1o scop o d i rilevar e un a evcnlu a1e t e nd e nza alla iperpo lassie rni a ed nll a ipor a lcemi u.

I l Segretario.

Società di Coltura Medica Novarese. Seduta d el 7 april e 1932. Pre1sidente: Prof. PAOLO P1ETRA. Prof . P. A.

M E INER 1. · -

Presentazion e d i casi.

Do lt. P. SAcco. - Caso clinico di tbc. primitiva della mamm ella.

Pneumotorace bilaterale (present1zione di casi ). Prof. G. F . CAP U AN I. Presentazion e d i d11ecasi di pne umo tor ace con le1nporan eam ente b il at er ale con brill an te risultato clinico. In u na .p a ziente il <loppio pneumo tor ace è orma i i stit uito


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ì062

IL POLI CLINICO· >>

[ANNO

XXXIX,

:Ntrl\11.

27 J

Sull'avvenire delle donne affette da mola vescicolare. .cl a più di u11 a11 n o e si è a'' uto sco 111parsa della ' febb re, rlell a to ~se e dell'espettorato . La piroProf. V1AN A. ---:- _ ell a lVIa te rnilà di Verona s u Jne tria è abilt1al1nenle di eme. 1200. Le co11dicirca 9000 fra parti ed abo rti I 'O. h a osservato .zio'n i ger1e rali sono o tti1ne sì cl1e la p az ie11te può 30 casi di 111ola vesc icolare. CJ no olo di questi ebbe r iten er si alinicamente gu.ari ta. esito le tale i1nmeòia to: tra t lavasi di do11na di 52 ~11 .un seco ndo pazie.i1te il do,p pio p11 eQn1otoa n11i inorta p er ro llasso, le al tre do11ne sono tut.race è s ta to is tituito ~ol~an t o d a u11 n1ese e la t ora Yive11ti e ~a11e: s i 11oti ch e l a prima osservaradiografia di1nos tra u 11 collasso clei lob i superiozione risale a 20 a1111i or sono. Rel ativamente in ri e he era 110 sede di gravl lesioni cayj Iarie , Jnen - • pochi casi furo110 n oita1e lesio11i r e11ali g ravi: freJre le basi i uct en11i so110 rel a tiva111en l e es p~11 se que11ti in vece le en1 orrag ie; due esempi tipici di e tali il a 1)er111ettere u11a capacità " il ale d' dege n er azione cisti ca ovarica . .Dodici d on11e ebbe.e m e. 1100. ro in seguito uria o pi\1 g r aviclanze a termin.e con L 'O. esp o11e alcu11e co11si cler azion i 1 ig·u a rcl a n li feti vivi e s~ ni, u11 solo caso cli r ecìdivà ( tre vo1li ('0·11cet ti ir1forn1 atori rlel i11etodo, I à iu n zio11e t e) d ell a inol a: qt1est o con quell o di l\1uggia sono res1)ira toria, i criteri cl a segl1ire 11ell a co11dotta i soli casi pubblica ti i11 Il ali 11 <li M. , ._ Fecidivante . .della cura. Ritie11e troppo basso il li111i te s u ggeL 'O. 11a osservat o un solo ca o, H , . e11e·zia, di mola rito abitual1ne11te per la cap acità Yitale, ritie11e in fil tra11le e due ca i di ro rioe1)i telioma, nè I 'uno .ch e rie ca110 lne110 pericolosi i casi di J) 11x parn è l 'altro cl ei quali su s eguì a 111ola vescicolare. zial e p er acter e11ze, e riò contra ~ia111e11L e all '01)iVicev~rsa i11 11essu110 dei casi di l\il. V. ha .v isto .nion e di altri Au tori . · poi ·yiluppar si il corioepitelio111 a. Rileva piuttoG iuclica ch e il m et od o debba co 11 id erar i co111e to 1'as oci azio 11e e la lH'CP io11e i11 parecchi c as i .n1e toòo di eccezio11e e p er i pericoli in er e11 li d ella ir1... ufficie11za o,-a rica e 11e discute i rapporti .cleve es e re ap,plicat o a casi sic ura111ente no11 ricon l a inola vescicol a re. ' 1c uper abili co n altri i11etodi ler ap et1tici , p erò i11 Di cu ssio11e: d o ttori 0PP 1, F 101u ·r, SEVERI. buo11e co11d izio11i generali e sop r attutlo co11 un a _bt1011a capac il~ res1)i ratoria. Prof . R ossi . - I .ncer l ezze, errori ed imp ossibiE pon e ed illt1s tra i radiog·r a n1 n1i cl ei dt1e J)al it à diagnos tich e (n oi e d i cas i sti ca clinica) . ?Zie n I i · el1e ve.n go110 presentati all 'as err1bl ea. l Ji sru ssio11e: prof. AnTOl\I. Sindromi di sinusit.i croniche. Prof lVL Ll.iPO . - L 'O. rl op o aYer rél,J)id an1e11le pa .... a lc in ras ~ eg11 a le 11umero e i11clro n1i che alt n a h11enle i rite11go110 patogenica111e11 te 1egat e all e ~ i 11 u ili cr o11iche, co1ne i1eurili o ll ich e r elrobulJ)a ri, cer te forrrLe cli cefalea e cli e1nir r a nie ·d el tipo oi lal1r1ico, cer te si11dro111i ~ in1p a tiche, ·ce rte ine ni11 g iti ed iperte11sio11i , nlol le for111e di acrorncgaloirli 1110, ed an r h e di acron1eo-alia e11. ~ za .ttn_11or e ipofi sario. e n1olle sindro111i d i l)i lui tar1ch e, aJcu11e diplo iti, t alora g·ra' i in1e ed jnJi11e, talur1e forn1e clisoslosicl1e, es1)0 11 e i 'con cetti a n a to1nici, clinic i e r adiolog·ici ch e 11an110 port a to a veder e i111 legan1e .pa tog·eneti co fra taJi ."i1tcl ro·m i e l e si11t1siti cr o niche l a te nti. 1~ se.ndo· l a co11cezion e di si11u ite cronica qt1asi . escl~s1.va 111e i1te lega ta a] r eperto r adiolog·ico (le · t a li l1che a n a to mich e co11fer1na110 Jn g·rancle freque n za di ques te for111e per lo più 1n".lte ])er il ri1 1ol ogo), l 'O. co11 la scor ta cli d oc u111 eHti rarlio.g r .Jii ci, n e illustra le caratt e·r is lich:e 111K>rfolog icl1e. 111 pro si1na seòuta, in colla})or azio11e col p rof. , . ERCELLI , ar à J) reser1ta ta l a ca istica cli11ica in ar gom e nto. Do lt . E. Gr UBERTOì\"I. - Aspe/ li r adi ologici dei rdi11erlicoli del duodeno. Il Seg retario: Dott. L1.r1G1 F ERRERO.

Società

]f edico-Chiru·rgica

Veronese.

DELAINI.

. Il P~e~ id ~11l e clott. D E LA1N1 a 11nu11ria ch e l a pros:s1n1 a secluta sarà cteclica la alla dift erit e e sua proj ila.ssi. Dolt. Fiocco. .~·e llag r oide.

Presen ta un ca o di

Dott. F 1on1 i . L '(). illu stra u11 ca o in cui in si te n li von1i li ])ili ari in . . orl j 11 ell é1 e t lima giorn a ta clopo una gas tr oò ig iun os lo n1ia e ... ilnulanti u11 circolo vizioso t ardi' o re . nr o110 d opo eli1ninai-ione cli u11 oll1111ino o a ra ricle . I11si Le sulla opportunilà di 11 011 lrn Cltrnre il r e1)ert o di paras... i t i i11tesli11ali 11 eg li e a1n i prc-01Je r atori sia racliofogici ch e di l a bor a torio.

Tubercolosi cutanea post-morbirlosa. }JroC. ARTOl\L - L '(). riro rrl a l i i ro11 ce tti rel ativi alla az io11e r iattiYa nlc clelern1inata d al 111 orlJillo s ?-l~ a. evol?zio n e. dell~ luhercolo j , tra tta d ella ,p o ib1J1tà rl1 J ocaJ1 zz~1z Lo r1e cut.a11e a d ella t uber colosi p os t -111orbillo·sa . ftjfcr i cc n lai pro1)osito tre casi pers-0111al1ne11te os_er vn li : l ' 11 n o ct i Jich e11 scrofulooru1n, l ' u110 di tuberc uli d i p a1Julo-n ecr otiche ed tino rli lu1)u s n ei qtrali J 'in o rge11za d ella forma c t1Lanea aveva ... jcuri r ap porl i cli clip e ndenza co11 u11 ,preg resso J11orJ)i llo. 'fr a l la d elle carat teristich e r li11ic h e cl ella l uberco lo. i r u l a n ea pos t-n1orbillosa e cl a co11siderazion i cli' er, e t r ae la co11clusion e ch e il f~tto~e patoge11 etj ro d i ques te 11 011 p ossa differ en z1a r s1 cl a quello ch r è i11 cau .. a 11elle altre comp~ir azio11~ t11 b e rcol ari _d el rnorbil1 o e ch e in primo p1a110 s t1 a l a o pe11 io ne dei proce i organici di òifesa co11tro l 'i11fezion e bacillare, òi cui è indice 1'anergia l uber colinica ch e ncco111pagna il n1orbil lo. ' 1

La formula leucocitaria locale nella cutireazione tuberlinica. l?ott .. :F1occo: - L 'O. riferi ce s u cli uua prima

Seduta del 6 g iugno 1932. Presicl e11te: Dott . F.

Falso circolo vizioso da elmintiasi.

e ril ~1n a

serie cl1 esperie n ze ch e cti111 0 l r a110 le ,-ariazioni della for111ula le u cocitaria loca le 11ell a cutireazio11e tubercoli11ica i11trap:·ese col cluµ1i ce scopo di O.Yer e u11 crite rio più Ii ne d ell a se1111Jl ice r eazione in acr oscopica. pe r g iuclicare d ella p o . . itiYità. e òef grado di. posi Livilà d ell a c u lireazione e di chia rire


lANNO

XXXIX , Nl'l\t 27 ]

il n1ecra nis n10 dell a reazione stessa. I risulta li ot te11u ti n1 et t 0110 i11 eYict enza una attiva p art eci.p1zio11e d el i ten1a r eticolo-endoteliale sin1ihn e n te n quanto di1110 lraro110 alcu11i 1\utori ch e r i'<'ercarono con al tri n1ezzi e incor aggia a pro eg u ire le ind:lg i11i p er p o ter trarre d edt1zioni p i t1 ~ i ru re a11rhe dal pu11lo cli vi ta pra.t ico. Il . . egretario.

Associazione Medico·-Chiru1·giea di Alessanft ria. edula del 111ag·gio 1932.

Ascesso corticale del rene. Prof. F A'Sl\:"IO. L ·o. riferL re breven1en te u <li u11 ca o di n ce o corticale de l re11e d e lro, affez ion e no11 r11ollo frequente e la c ui rarità, ec-.011c10 1·o., {.\ dovt1la 1)ec ia l1r1c nte all a difii co·l tà "lella cliag n o ~ i. )ue ta 11011 i ba a u di t 111a inton1a tologia 111olt o ricca, l11a e - en zial111e11le ul co11tra lo fra i , inlon1i loca li l)iullo to le11 ui e la · indron1e gen er él le inolto g raYe ed all ar111 a nle. La l)rog110 i è n1o lto g raYe e dipe11de d all a i)re<'OCi tà della d iag 110 i. llig uard o a lla lerapia ]Ja la l a se111pl ice cleca1) · ulazio11e ciel r e n·e e dren agg io d ella loggia 1)erire11a le acl o tt en er e la r en1issjor1 P d ell a i11i,1)rc ~ · i o11 a11te i11lo nl a lologin ge ner ale e la con egt1cnt c . . gU tlftg1011e. Pr of. Bo ro. -

r.aso tli or ch i/e JJ1ieurnococcica in ba1nbinu lnllcc nl e. Prof. l )Ear:::-;EoETTJ. rljelle e1n orroidi.

Trattarnenlo

-

flottura spontanea di milza in corso di

itlcrueril o

mal~rioterapia.

J)oll . CL RR\DO. - L 'O. riferi ce il ca .. o cli un uonto di ;30 anni , affello da una j11rlron1r n evrolog icu di d a la rel a li,·a n1e11le nnl ica e riferib_ilc co n pro babilità ad una sclero i a placch e, nel quale \ Cun e te nt a la la 111nlnr jzzazione lerapet1lic:a. Durn11l c I 'arn1 e di un acces o lebl)r il e (il ·vII), i l p ., e 11e I1011 a,·eya 111a 11 i festa to n e ·s un eg no prcn) On i lore, fu visto ce ncl ere in1prov'i a111enl e cl<d lello accu a nelo u11 bi og110 corporelle e, fa l tj p ochi pa si, cad ere a terra 111 orlo. L 'autop il\ di1no lrò un i rnpo11e11le Yer a111e11lo e1uorr agiro (ol tre 2 lit r i 1 ne l cavo acld o111in ale. Lei ntilza er a ri<l ol la art u1t <·e11c:io spa ppola lo, co111 e in . egu ilo acl tino scoppio. L 'O. egn a la la ra r i là di un a sin1iJ e e,·e ni e11za: L lra ller e1Jbe infal ti del 15" r.:: a o riferilo i1ell a le l' teratura .

Corpo estraneo nella vescica. l)oll. L ENT r. - · .L 'O. riferisce su un corpo e tra11~, costi lui to da u11 cii i11dro flj re·ra ·cl i 4 i1111L cl i ·diame tro i11tc·od olto a co po di · 1n as turJ)nzio n e at LravPr so I 'ure tra di un giova11e di 17 a1111 i, e ch e aYeva in izi ah11e11 le cl a lo u11a siI1ctro111e pi eloris ti li ra. Il corpo es l r a n eo d oYel le essere asport a lo co11 ' la epic islolo1n ia, d opo in l;llili te11 t a ~ ivi di. })resa co 11 la pinza d el cisloscopio .o peratore , ced endo la .cer a alla pre ion e d ell e bran·r l1e d ell a pinza. Il Seg relario!:. Potl. A. SALV I N L . . 1

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SEZIONE PRATICA

Società Piemo11tese di Chirurgia. Sed1.1 ta del 16 a;prile 1932-X . Presidente: Prof. .1\1.

DONATI.

Sulle perforazioni delle ulceri gastro-duodenali. Prof. 1\LESs \.NDRJ. - ·· Riferisce su 37 casi ; acC'en11a a ll 'in1port a11 zn asso lt1la della dimostrazio11e di aria ]i})era n el cavo 11eritoneale, che si può ricercar e a11che con la ructioscopia. Per d eterrni.11 nre la sed e precisa d e ll a p erfor azione ve1111e talor a ~01nrr1in isitr ri ta per os, lJ l ima dell 'interve11to un a so tanza colorante (l11etodo di Gibson). It1 16 casi su 27 Q])erali I i110 al 1929, ha esegtii lo l a so·l a s u I ura c-011 a fionct an1 e11lo dell 'ulce..... ra. i11 11 ve11ne aggiunl n la ga lrodigiu11ostomia: guarigio11e nel 60, 7 %. In altri 10 casi o perali rlopo il 1929 so110 st ate praticate 6 resezio11i (4 guarjg iortiJ, 3 gastrodi· g itnt,o to111ie previa su l ura e nffo11cla111e11to dell ' ulcera (2 guarigioni) ecl una ulura co11 affo11cla 1ne11to (1no rle). In que .. li ulti1ni t e1npi ven11e e eguila la r eezio11 e gtl . . Lrica i11 tutti qt1ei ca i cl1e lo p ermet teva110 le ~011dizio11i ge 11erali d el p. , . e11ne al! 'operazione ttn ca o in cui oltre al1' ulcera duoò en ale perforala, Yi er ano altre tre t1lre ri dell 'a11 tro di ct1i un a p erfora ta . Dol t. C0Lo1vrno. - , onra un caso cli torsion e cr o11ica isolala del colon. · ascerirl crtbe e di r ar a fosse l la r ei rorluo cl e11ale ( osservazione occo r sa du ran 1e u nrt clissezior1.e anatomica) .

Stenosi duodenale bassa. Doll. Cocc1. - · Il lJ. Ye1111e operato cli Ji . . i d elJe ndcrenze fra la printa a1La d ig i u11ale ecl il mesocolo11 tra ver o e cli r e ezio 11e ga lrodu odenale sec. l~ e ic l1P1-l)oJy él. ·P rof. l\lr. NEGno. - - RenP policis li co e p·ielogra-

fi u retrograda e endo?.>enoso. •

Su tre casi di frattura patologica dell'omero. J)ol t. A. B oHR1u . -- 1 11 u11 caso Ja frattura era ·inln provocat a <l all a J)r csen za cli u11 a cisti ossea (lHHr1hi11a di sei aJtni ); in u11 econd o. era dovuta ad una o teomielil e cr o11i rn 11 011 1u1Jer rolare; i11 u n terzo ca o a\\e1111e in 1111 indi viduo affetto <la ~ ir i ngo1nielia. Co11clud e ull a 11ec:e....i là d elJ 'jn tervento il piL1 r aclicale po ibil e 11 ei ca i jn cu i la frattura av' e11ne d a rati ~ a locale. Co11 igl ia di e ere n1olto r io-uard at i i1ella J)rog110 i <JUOCld vale luclinen1. Prof. A.

BERTOCCHL -

La .-liagnoslica. pe r mezzo

rl el li[)iorlol 11ello spazio peridurale.

edu La d el 30 april e 1932-X. l)reside n te: 1-' rof.

UFFllEDUZZI.

Sulla istero-salpingografia. })rof. L. Dr l ATALE. - l Jsu11do l 'is tcr o111a1101net ro d el B·écJè re, 110·11 ohl>e alctin i11conve11ie11te; cou ques to 111czzo p o lè sta bilire la forma, la siLu az io11e ed a11 r h e il YolutllC dell ' utero e n elle trombe per co.n ·ta lar e ed alcu11e volle coprire le 1nalfor111azio11i 11 terine; i11ol tre ebbe la possibi-


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[ANNO XXXIX, NuM. 27]

IL POLICLINICO »

S9cietà Medico-Scientifica del Centro Sanatoriale di A.reo.

Jità di 'S tudiare ·la co!ntrattilità e il tono dell ,utero u delle ovaie. Lo s t\ t.d io d ella p ermeabilità tubarica coìl ,i11iezione di so·st anza o,p aca è sicura e . prec11sa.

Sul trattamento de.ll'anchilosi temporo-mandibolare. Proi. B. 1-loccrA . - Il caso venr1e trattato con la sola r esezione énnpia del) 'o s,so e senza l ' interposizio11e di par.ti inolli ; a qltesto seguì un tratta111ento ort odontico per CO·r reggere le ano·m alie di po·sizione cl ei denti del m ascellare super. forte1nente protrusi . Seduta del 14 magg·io 1932. Presidente: Prof. M. DONATI. Prof. D . BA11GELLIN1. Artroplastica del giIntervento di alta chirurgia ortopenocchio. dica.

Intervento per diverticolo del duodeno all'angolo duodeno-digiunale. Prof. 1\11. DONATI. - ,Si t ratta va di u11a vera e propria formazio1Je diverticol are diag nosticata ra,. diolo·g'icam ente ; il p. aveva prese11 tato una storia ili ulcer a duode11ale e i1ella . prima po·r zione duod enale si tro.v ò difatti ·all 'inter vento u11a cicatrice, vi sil)i]e 8l1lla fa ccia ant eriore del duocleno . Il diverticolo ve·n ne asp orta to· legand o con set a il ,p eduncolo alla b ase e su t uran d o a due piani trasversali il duod eno. I

'(}n. calcolo della cistifelLea ili insolilo aspello e di rara composizione. - J>r of. O. UFFREn uzz r. -

Caso int er essan te p er l a eccezionalità d el r ep erto (eonsistenza mollicci a; 95 % d i carbonato calcare~ . ])ott. A. Fo,\ .. - - Irrip ortan za dell 'indagine ra-

diol.ogicai in alcu_n i casi ini calcolosi de l coledoco. - Due casi di {'al coli col esterinici co11 corteccia calcarea m essi in evirlenza ser1 za u o di so st anze di contrasto.

Tecnica dell'esame della funzione motoria della 'lescica. , Dott. E. RAGNOTTI. --· L'O. p o11 e in rilievo com e l 'esar:rte ci~o1metrico ,può avere notevole utilità nella fine d'iagr1ostica urolog ica, per porre in evid eri za lo stato fu11zio11ale d ella i11u sculatura. Data l 'i11dagin e p u ò dipender e l 'es.ito di inter vento sulle b ass·e vie ltrj11arie e pl1ò costitui re anch e el em ento utile, all 'indicazi on e d el tipo di intervent o.

L'importanza della funzione renale nella insufficienza post· operatoria del fegato. Prof. STROPENI. - Din1ostra ch e l a quantità di acetone elimir1ata nelle urine n egli o,p er ati di fegato, n on corri sponde affatt o alla qua11tità di ace to rie ch e si accun1ula n el sa ngue; dai su oi studi si può dedurre ch e i11 certi casi di grave insuffice.n za epa Lica, l 'ace tone vien e tutto fa ci]1nente elimi11ato p er via r en ale ed in questi a111rnalati 11or1 co-m p·are nessun sinton10 di acidosi , rnentre i11 altri co·n scar sa c li111inazion e di corpi c l1etonici si posson o aver e ace u1nuli di essi Ilei .san g ue da portare a morte il p. 11 fenomeno si riscot1tra an ch e i1el co.n1a diab etico: esso insorge 11on tanto per } 'aumento d ella prod uzio11e di corpi ch et onici , quanto per il comJ)arire di una iu sufflcie11za d ei r e ui ch e p er111etta ai cheto n i di acc11rnularsi 11el sa n g ue. VrLLATA.

Seduta del 29 maggio. 1932. Presidente : Prof. C. .A.RRIGONI. •

Il PRESìDENTE c.ommem()'ra il Socio defunto dott, ALBERTO p ARENTI.

L'auroterapia nella tubercolosi polmonare. Prof. U. CARPI. --, L 'O., espo•sti brevemente alcuni cenni s torici sull 'auroterapia da Paracelso a Koch , Martinotti, Bru.k e Gl11eck fino a F eldt e Mollgard, sostiene co1ne i preparati d 'oro non ab~ bia110, com e in .p rin cipio ·si credeva ( era sanocrisinica ))) un 'azione st erilizzante. L 'auroterapia è una c·ura esclusivamente di stimolo ch e agisce sul si st ema r eticolo-istiocitario dell 'or gano malato e non g ià una cura sterilizzante i1el se11so cl assico di Ehrlich. Indicazioni dell 'al1roterapia sarebber o, secondo l '0. , le forme subacute, circoscritte; le forme a d ecor so cro·n ico oon po·l1 ssées evolutive; i pnx artific. p er prevenire l e pleuriti essudative e com e cura 11elle forrne evoJ11tive iniziali controlate, r a li ; il lupus. Co1n p1ir azio,n i si pDSson o avere a carico d ell 'appa rat o diger ente , d el fegato , dei r eni e d ella ,c ute_ T.,e complicazioni cutanee w n p erò i:arissime ed in rapporto m olto probabile ad uno s tato di s atur azione dell 'or ga11ismo. Prepar ati m ig li ori so110 - se.condo I 'O. - i sali orgarti ci di oro con u11 radicale solforico . Le dosi d ebbono essere sempre ,pi ccole e ripetute ; si iniett er anno prima dosi mini1ne p er saggiar e la r eatti;-ità costituzionale de11 'individuo, i11 seguito si potrà aumentar e l a dose a seconda d ella reazione individual e; irt i1essun caso son da sl1perare i 20 c tg·r ., sufficiente una cura prolunga ta an ch e con so·l i 5-10 c tgr . ..\ttenendo,si a ll e indicazi oni su espost e ed u san<lo piccole dosi e ripe tute, si possono con l 'auroterapia o ttener e dej buoni risultati, ,p er cui - secondo l 'O . - ])isogn a sempre t entarl a. L ·o. ilJ11stra infine alcu11i casi clella sl1a numer osa casi stica r1ei quali h a o ttenuto d ei risultati veramente soddisface11ti. I l Segretario: Dott. G. DEcLEVA.

«

Import~nte

pubblicazione:

Prof. PIETRO

MARIA FRANCO

Doo. dli Patol. Spec. Med. n ella R. Univereità di Napoli

Le pseudotubercolosi ele sindromi pseudotubercolari del polmone Generalità: pag. 1 a 5. A), - Le pseudotubercolosi del polmone. I. LESIONI DA PARASSITI ANI .M ALI: a) P·rotozoi, pag. 6 a 61. - b) Metazoi, paig. 62 a 87. - II. L ESJONI DA PARASSITI VEGETALI: a) Schizomiceti. pa.g. 88. - b ) Funghi, pag. 89 a 133. - III. LE~roNI DA VF:LBNI (GAS , PULVISCOLO) , pa.g. 134 a 142. - IV. LESIONI DA SOSTANZE I NERTI (POLVER(, CALCOLI) , pag., 143 a 156. V. TUMORI E RACCOL'rE PURU LENTE DEL POLMONE, DELLA PLEURA E DEL MEDIASTINO, pa.g. 157 a 178. - B ) Le sin· dromi pseudotubercolari del polmone, pag. 179 a 284. - VI. APPENDICE (a propos ito dei metsizoi) pag. 285 a 286. - VII. INDICE ALFABETICO DELLE MATERIE, pag. 287 a 290.

Indice sommar io. -

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Volume in grande f01'mato, di pagg. XII-290: nitidamente s·t ampato, con 41 figure nel testo. Prezzo L. 4 5. più le spese postali di spedizione. P er i noetri abbona.ti sole L. 3 8, 7 5 in porto fr anco. Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Pot-tale Succursale diciotto. ROMA.

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[ANNO

XXXIX, NuM. 27 ]

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S EZIONE PRATICA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO . •

CASISTICA E TERAPIA. La leggenda dell'aerofagia. c:11. Jac.quelit11 (Bull . m édical, 26 111arzo e 2 .aprile 1 9 3~) os erva ch e lo _sviJ uppo d ella nozione di aerofagia si basa su una serie di confu sio11i, i11e.rntre l 'a erofag ia è un fen om eno de l .Lutto fi siol-0g ico . I fa tti i)at o logici riuniti sotto il n o1ne di ae ro l'aigia 11011 dipendon o se non il1 ca i cccez io11ali dal 111,ecca11i n1o d ell 'ae r ofagia te sa. Il . ' pe. . o, 111vece, . . l )lU ono in r.a•p porto con u11 disturbo d el p eri Lalti "m o e p ecialn1ente d ell a tonicità d elle pareti d ell 'esofag-0 , d ello s lon1aco o d el colon, all 'infuo ri di ogni d egluti zion e 1 ~ to logi ca di a ria . L'A. co11, ig lia di riunire t ali fen on1c1ti , o tt o una d e11o n1 inazion e oh,e non faccia richia n10 a qua l ' ia ... i i11eccani nio produttor e e 1prop on e perLa'Il.to que lla di dispneurnatosi g01Stro-colica; qu e~ la, per ò, non co... tituisce una n1a la t lia, m a be11 .. ì urn 1n.Lo1na il quale, a sua volta, può a" ... um er e uno viJ u ppo esagerato, e 1)r ovocar e d e l1 e cor11 plicaz ioni. opra ltutto, l ' A. m ette in g u ardia C0111tro la fal~ a dia ()'n o i di aer o fagia in a n g ino i, n ei qua li la crisi tern1ina con d elle e rut lazio11i; il ra diologo con,ferm a la diaigno i, in qua nto cl1e la acca ad aria g li .. embra a u1ne11ta la. La m or te in11pr ovv isa ch e i è n otata i11 di ver ... i ca i d el ge n er e i·nfi r m a la diagn o i di aero fagia. Il inlo111a p uò e ere d ovuto a par eccl1i e .cause; la di::;1)ep ia di orig ine co lec.i tica è quell.a ch e r ea)izza al 1na imo le condi zio11i per la u a prod.u,z ione ed in cui l 'eruttazion e è più freq uente ; la ra diolog ia m o t r:a in tal ca o la frequen za d el lo pa sm o sp ecialm ente di quello 1t1edioo·a tri co. Altre a ffezioni ga .. tro1-,du od enali e g li ·pa . . n1 i esofagei possot110 e.. er e i11 cau a . epp ure l 'elem ernto a j11vcintib1ls 1p uò -es$o8re .a·ddo tto a favor e d ell 'aer o fagia , p er ch è il bi muto ed i bromuri p os o no agire .. u g li elem enti ch e . t a1100 a lla b a e d el i11tom a. La diag110 i e Ja terapia , pertanto, n on d eb b on o secondo il d etto A. a rre. tar i al olo intorn a, ma con idera r e le varie a ffez ioni cl1e p os.. on o pr odl1rrlo. fil . 0

Acloridria nella pellagra.

J. B. Guthrie (Jourrial of Tropical Nl edicine

and Hygierie, 1° marzo 1932) , pasis,ato in r asS(\,ona g li a utori ch e h ani:n.o studia to ia qualitativa1n e·nt e ch e crua ntitativamente la secr ezion e ga Lrica n ella pellagra , riferisce i ri sultati di 196 os er vazioni p ersona li. D a quest e risult a ch e m entre in un piccolo IJ}Um er o di oggetti i h.a ip.er cloridria, n ella m .aggior anza d ei ca ·i si l1 a diminuzion e o scom .p ar sa d el1'acido 1cloridrico libero n el su cco gas tri co.

L 'A., pur n on volendo dar e a lle su e ricerch e un valore assoluto, dice c h e , n ei ·casi da lui tu·diati i pazienti co11 iperc loridri a presentavan o un d ecorso d ella n1,a l att ia benig110 , m entre m olto riservata era la pr og,11osi d ei ' ogg etti con acloridria completa . M. P oNs .

Cur a razionale dell'atonia gastricà • Se 11e occupa G. Lyo11 ( ~ e Bu l l e.tin m édical , 12 rri,a r zo 1 9~2). L 'a Lon ila· ga tric,a h a un'individua l1 l.à c linica e ·ra diologica. Può e se re cohaenita (11ei so~gc l l i con 111u ·coli flaccidi) e i 1confonde colla })tosi e p uò es ·er e ac quisita r>e·r cau ·e locali (a li111t:11tazion e tro.ppo a bbond anle) e p er cau e gen.era li (infezioni , vita sedentaria, er11ozioni d epri1m1enti ripetute, s trapazzo intellettuale). P er la cura, qu alu11quE1 ia la ca uisa bi ogna 1) rescrivere un r eg·in1e c l1e, }Jur assicur.a·ndo u11a nutrizio n e uffic ie11te, 11011 r a1)presenti un ovraccari1c.o d ell o to n1 aco, cruindi r egime mit o cornpren,d en,te carnei, p esce, u ova, le.g umi ecchi e fr e cl1i , rii o, pat a te , frutt a cotta, for111aagi frescl1i e co tti . I p a ti d evono esser e po'1co a bbon·da nti , maio-a ri ri.petuti . Bisogna abo lire g ra i , fritti, a lse, a 11tip,a t i, p an e fre co, bev.ande ga so e. L 'acqua ·dev'es eT1e ingerita in scar sa quantità. Un p o· di vino è b en s opportato. tile l ' in.o-e ~ t i o n e di bibit e c.alde 4 o re d opo ogni pa to. Do µo i pa ti il ripo o è indic.at o , p er ò a lc u11i i t rovan o b en e colla d ea mbulazione . Ino ltre bisogna tiair e g inna ti cu, sports p oco fatico. i. Può e ser e utile l 'id1iotera pia, inen o utile è il massaggio. A volte si h,a g iova1n1iento d ,all a riflessotera pia , o ·da ll 'elerttrotera pia (correnti gal vanofaradi ch e, scintilla sta tic.a, dia termia), o d all 'ia ttin ot erapia. Cla ica è la cura colla tric.n in a; qualcuno consiglia l ' ipecacuana , altri g li a m a ri . G. Lyon pre fe·risce il cloruro di m agnie1.. io i11 co1npr esse di 0, 60 o-r . (due compresse per ,-olta prima d el p ast o di m ezzogiorno) o in ... oluzione . Fie sin ger co11 ·ig lia l 'acido fo fo rico. S econ·do ~1e.nnierr la dilui zion e d el con,~enuto gastrico con soluzione di la tto io (in una tazza d 'acqu,a cald.a n1etter e I.a tto· io gr. 180, bi carbon at o di sodio 16 e citrat o di so·diQ ±) è •c.o.n:sig li.abile. A volte è utile l 'estra tto po t erio·r e d 'i))Ofi si e a,n cl1e il t artrat o ,di ergo•t amina . L ' A. ritien·e, c,om e co·n clu ion e d ella sua v.a s ta esp erien za , ch e n on si d e\ron o 111ai di1sprezzar e si 1Jen1.a tica.1nente le •1111edici11 e suin·dicat e, n1a esse d evo110 e ser e· in econda lin ea di fron t.e alle c.t1re fi sich e e igi enich e. R. L usENA. 1

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[ i\ NNo

« Il'.. P OLICLINICO »

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Ileo- paralitico complicante l'aerocoiia. ~1. 'fhé,renard comunica alla Socie Là di C:l1iruro-ia di Parigi (Bull. et 1\1 ém. de la. So·c . d'e Ch~-. de Paris, n . 1-2, 1932) due ca..,i di a e'roco lia co11 indrome o•cclus iva p er ileo p.a ralitic:o, in un.o dei quali fu spinto ad i11ter,re11ire p er ince rtezza di dia.g·n o_.i. N·e l 1° ca o i trattava ·di u 11 uo1110 d i ±O anni, con a d·don1e 1no.Jto· n1 et,eor ico, te. o, J111a trattabil e ed in·d ole1nte; non si11ghio·zzo ·Il.è von11ito, arresto di feci e ga·s , p ol ·o otti1110, lein1pera lu1ra i1ormale. Do.p io 48· 11. per . . i. t endo il qu.a dro uaccen·n.ato, i pen sa di i11te rve11ire, n1a opraggiu1n ta la m o·g·lie. ra·:co11ta c.: lie ·$pe... so in pa ~·ato a' reva avut o s.in1.i li di turb·i , ce ~­ sati spontaneiam·ente ·d opo qualcl1e g ior no e ch e er a un g r.aive n e,rr opatico. L ' i11fern10 aveva empre ri po ~to a mono illabi e con ... egni di irrequietez_z a. Si o·pras ede all 'i11ter' ento ed il g iorno dopo, la indro111e· co111pare poco per volta e. en z.a em ission e di g.a . Il 2° ca . . o interes ava una g iova11e i11viata al chirurgo p er c.h è 01cclusa da -18 11., con carsi ·d olori a ll 'i·n izio. L 'a.ddom e è m ieteoric.o , t eso, i11dol01rte, l 'esploraz ion e r ettale· è n egativa, i1on febbre, ottimo tat o gen eir.a le , n·o·n ' 1 o·n1iti . F1ait'La diag n osi di aerocolia il lavagg io ,g a trico, la 011da r ettale, la posizione geiniu rpettorale ·11.0 11 1110difica il quadro ~ Si atten·d·e ino alla ... e,.. ta g ior11.ata in cu i .. i ritiene prud.ente e p lorare 1' infern1a in a n e t esia locale; l 'inter, einto co•n ferm1a la diagn osi e 1'ano iliaco . pr.a·l i·c.a to· i1on da e ito n è a gas n è a liquidi , e l 'i11fE.1r1l1a mig~lior.a lentan1ente !Ilei g iorni egu enli , e11z.a e me lte.r e gran·di quantità di g.a .. ed aiut a ta da qualcl1e iniezione di pìtuitrina. In quc ti 2 ca si non "i è trattato di e111 plice aerocolia , comrplicazio·n e b.a na•le d·eill '.a ero·fag ismo in1 c u.i il m eiteori•s.m o è ·e10·111e·ntario, ... u:l dieoor o· d ella co·r ni1c.e colica, ·d ell a durata ·di qualch e o:ra ·e svanisce bru scan11ente con l 'e111 i s~ io ne r apid.a di .enorn1i quantità di ga . P er il m eteoric:mo .g en e1ralizzato , p er l 'inu tilità del 1avaggio gastrico e ·d ella so nda Te•t tal e, per la ·durata d ella sindrome e su a con11Ja 1 a i 11 modo lento C· enza emis ione di ga i deve pensa r e ad un ileo paralitico , affezione1 ch e ri e·n tra n el c ~p it ol o d ella timpanite isterica. R. GR •\ SSO. 1

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Emicoleetomia destra per stasi ceco-asce11dente. E. Vandeput (Le Scalp el, 10 genn.a io . 19:31) in un c.aso di costipazione invet er ata d el ti1Jo ceco·-a ce,ndente .p er mobilità anorm.a le d el ceco e d e] colo.n a·scen.denìt e e p er a lterazione d el in·ecca11i mo muscolare, dato il car atter e pern1an;ente della sta si e l 'esist en za di lesioni parie tali ·d el ceco-ascendente, eseguì la en1icolect om ia destra ed unì, con un 'an.a stomosi la·terc-lat er al e, l 'il eo a l tra ver ... o . I ri ultati in1m ediati dell 'operazione furono eccell enti e l 'ammala to la ciò l 'ospedal e 17 g iorni d opo 1

.\XX.lx,

Nul\1.

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l ' inte1~vento;

· in J~ela z i on e p er ò al -deficit di riassorbimento a c qu o 1~ 0 c r eato dalla cole cto·· mia d estra, le emi s ioni fecali erano frequenti. Nove _eit.tiri1ane dopo le condizioni d el malato erano molto m ig ·l io ri , aveva in ge·nere due ~·carie.be a.l o-ioron o, con fer i g ià consi stenti m 1 in ufficienten1ente .:cccl1e. D opo 17 n1esi Ja guarig ion e p oteva e ·... ere co11sidera ta completa , le funzioni coli ch e erar10 perfette. Un esam,e radio logico ·di1110 t rò ch e il segmento di ileo un.ito o Ì tr.a:sver so aveva subl•to un adatt a111ento p art.i colar e })ler c ui ave,ra a ssunto una 1110 I' fol ogi.a colica . lJ }) l'a t Ì CO })Otl'à indirizz,are .a l c b1rurgo i c,as1 co·n g·c11eri. C. TosC..<\.NO. 1

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Appendicite acuta e strozzamento dell'ileo. R. Palma (Arcli ivio itali<11110 di chiru:rgia ,. ~et l e n1bre 193 1) riferì ce1 un ca o di appe ndic ite acut a con Lrozzamein to d ell 'ileo e e.on ec topia cecale m eaacolon e n1 ega il eo presenta-· tosi in una donna di 37 anni cl11e fi110 .aJl 'e tà di 20 au11n i no n ave a avuto· di Luirbi. L 'operazio111e è co·n istit,a ir1 una .appe11dic.ec tomia, n·ella a portazion e d ella m1embrana di Ja ctkso-n ch e esis tev,a e n ella set io·ne .di una brigli.a mesente·ria lr· •cl1e a n golnvri irt basso l 'uil1 in1a porzion e ALIERI . dell 'ileo. 1

Il sistema nervoso vegetativo nei colitici. .L\. Allodi e G. De J\liatti.a (Gior1i. accad. m edici11a T oririo, o tt.-di c . 193 1) studiando con i n1etodi con ~rue l i il s i . . Len1.a 'llervo -c vegetativo n ei colitici , h a1nno ri . co11Lra lo in quasi tutti l ' esi t e11za di vaaoe .. te .. ia ge n erale, accoml'ag11a11te i p er Jo p iù a11r l1 e a d un vero au-r11eJ1 l o d ell 'eccitahi li tà \ ~1ya l e . l a colite si sviluppa di }Jr efcren za s ul terr e110 d ella <élig oto ni.a e tale s ta to di vagotor1i~ è u tile per la s p•i egazion e di alc uni . i nto1ni r i ~c ontrabili n elJ.a colite , qu.ali l 'abbon·d:a11za_ d elle1 scaricl1e i11 ,ca o ·d i diarrea e la costipa-· ziot1'e in e.a o di coli Lie S!Jastica . La vagoeste ia, inoltre, d etern1ina11do di-· sturbi funziotn.ali a ca ri co d ella n1otilità e d ella s~c rezione in tt tinale, favorisce l 'azion e di a ltri fa ttori. E ssa, 1a1d ogn i ln odo, ci rende ra · g ione d ella utilità di i1np iego a •Copo t erapeutico di sostan ze c he ini bisco110 il vago o4 au-· rnen tano il tono d el sin1pa tico, quali la bella-donna, I 'adrenalina, il calcio, l 'e fe tonina, ecc .. 1

fil.

NOTE DI TECNICA. Su un ni1ovo metodo di colorazione rapida del B•.. di Koeh nell'espettorato. P. Do·g lio· (Giorn.. Ba·tter. e Ini rr1.u1t., m .arzo . 19.32) d escrive una n1odifi.cazione ·d el m etodo prop·o st o ·d.a Matsu se. Il mateTia le, essicato e· fi ssat o sul v etrino, è tra ttato· co·n fu csin.a feni ca di Ziehl, caldata fino a i i:>rin1d va1)ori: si lava abbondanten1en te i11 acqua corrente e s'imrr1er ge per cir.ca 4:0-50 ~ econdi , avendo cura di agitare d ol cem ent e' il bagno in cui si pTa-· 1


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XXXI ,

Nu~r ..

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SEZl ONE Pl\ATICA

tica I.a colorazio11e, ·nel liqu1ido così co111 1)0 to: Giallo brilla111 te (F arbenindustric A ktie1igese)lscli. ) ctg r. 15; Acido oJforico concentrato cc . 10; r\lcool cc. 20; Acqua di..; tillata cc . 85. . . i la,·a abbonda11 ten1ente e si a~ c iuga con ·arla bibula. I bacilli .. i }Jre ei1La110 colorati in ros . . o . . u fondo criallo lin1 one. T ' antaggi ·d i qu1 e ~ to in1etodo . ., arebbe.ro, ... ec<;> 11.ùo i .ri ultali .avuti dal] ' A., l.::t 111ag o-ior ra}ltd1là d1 coloraz 1011e e la n1ao·o-ior e 11itidczza dei pre·p·a r.at i. G. LA CAV1~.

MEDICINA SCIENTIFICA treptococchi anaerobi nella vagina di gravide nor· mali. • Per poter labilire la parte1c}1e i o-errr1i a na erobi po_ ono a' ere i1 elJ 'infezion e puerperale bisog1la ' edere co1t qt1aJ e frequ enza es i si trova110 n e ll~ ag i11a delle gravide, qual i ono c1u e li ger111i e c1 uale il loro· poter e l)a to crc110 e la loro eli.111·i nazion e per le Yie geni tali '011elJ·in fezio11e puerperale, . D. au le e T. K. Brown (Americ. Journ. of Obsletrics a11d Gy11e.col., aprile 1932) stuùi,a rono 103 donn e ·della Clinica Ostetrica di \i\' a hing ton. :!\'egli Lri ci di 'ec rezion e vagi11alt; trov<iro110 sern,pre bacilli g ra1n po iliv1 a ca tena e i11 26 ca i era il .. olo 1'€ perto di g er111i n1 e11tre le cullurc comuni re tarano terili. Nel 26 ~·~ dei ca.. i gli AA. ebbero culture ar1aerobich e po iti\'e. P e r lo p iù erano po itiYe anch e culturei a erobiche d i t.afilococ.co albo, o treptococco 1101t ernolitico o b. coli. Culture an aerobich e ='C llza germi a erobici : i ebbero olo n el 9 ,5 %, 1n cntre culture di a11aerobi con aerobi ci fu' 0110 nel 60 % dci f' a. i. 1el 40 % <lei e.a ... i fu i, ola lo lo ... treptococco anaerobico e l' i1'1 f req nenten1ente nelle primipare cl1 e 11ell e 111ulti })are. Soule e Brow11 credono r b e lo . . tre1>tococr o ana erobio abbia notevole in1portan za n el cJeter.m ina re l'infezione puerperal e. R. Lu ENJ\. 1 ..

Gli agenti del vaccino e del vaiuolo. G. Ledingl1am (Lancet, 5 ett. 1931) 11a polt1lo p1 e1)arare delle sospensioni omogenee i n soluzione fi iologica formali zzata dei corpi ele1n enlari del va ccjno e del vaiuolo (Pa cl1e11 1906 e Barre} 1904) privi di altr i elenl cr1ti. Que t i corpi co ì o pesi veng ono acrglutinat i dal siero di anima li (polli e conigl i) c he ono g uariti rj petti·van1e1nte dal vaiuolo dei poll i o dal vaccino o . . 0110 stati iperimmunizzati. mentre non sono agglutinati, in diluizione di 1 a 5, cl.al .siero normale. Le ma e così agglutinale i1n ,crocc ja i1endente· sono sta te colorate e i è v.eduto che con i leva no o]t.anto dci corJ)i accennati, Que. ti dati aJ)poggiano l 'idea che t ali carpi elem e11tari rappre entino gl i a O'e J1 Li in fetta.n ti d elle delle 1 ffe zioni. i il .

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POST A 'DEG.LI , 'ABBONATI. Cizre a11tiluetiche i1t età i111oltra:ta. - · Al dott .. e:. A. da P. :

R.i i1011dian10 in tesi ge11'erale. L 'e tà in oltrata i1o·n co tituisce di per sè stes-· sa u11a co11troi11dicaz ione a:.. soluta pe·r cure antilue li che i1n genere e tanto meno per qu:elle. a base cli ali di bi mu lo sia i.n disciolti sia nel-la for111a li1)0-olubile, ·· p·e.c.i.aln1e11Le qu.an·do tali luedicame1nti sia110 lati in precede·nza ben tol-lerali e·d abbian1i0 fatto co111parire m.a nifestaz1oni ospette. }~ ovvio ch e nei vecchi il loro uso <le1b ba essere circo.i1dato di maggiori ca utele c.11e no1n n ei ~ogge:tti giovani ed in Le·rrotto ai prin1i segni di i1otevole intoll,eranza ( lon1atite, a lbumi-nuria, eriten1i, ecc). \T. MoNTESA ~o.

Cure antilu.etich e e slayio1ii. - Al dott. A. P .. L. da . P. : Le cure antiluetiche, comprese quelle di ar-· se·n obenzoli e di bismuto, po son o normalment e far·"i in qualunque stagione. Quando si tratti di c ure periodicl1 e, pratic.ate cioè n on sotto. Ja necessità di mra nifestazion i in atto .ch e urge· far g t1arire, è naturale cl1e i debbano preferir e, quand.o -si può , le tagioni i11termedie (pri111.avera ed autu11no). V. l\ilo~TE SA NO. « Ringiovanini e11to » m ediante iniezion·i sa ;1gue. - .\.1 dotl. C:. Ilazile , da R. :

di.

Ja,vor, ky u a a tale scopo il p la.-111a sa11guig r10 citratato e steri lizzato (m edi.ante l 'aggiunta di piccole quantità di cianuro di r11ercurio) e lo int1oduce per via endove11osa; fa urn a serie di 12 inie.zioni a 2-3 giorni d 'intervallo. G. Proiti usa il ... a11g ue intero, di cui prelèva 10 em e. dalle vene ,d el datore (usare la siringa s terilizz.ata a secco, non m edi.a111te bo llitura)· i11iett,a11dolo subito n ei g lutei o nel deltoide. Bas tar10 ge11eralrnente 5 ini ezio11 i r1 ello .spazio di 10-15 gior•ni , oppure di tan ziate di 2-15-20 g iorni. Con iglia di praticare le du e pri1n e iniezion i a distanza di 2 giorni , per evitare fe11011 1eni di anafila ... i . Il datore ,,.a soelto dell 'età di 20-25 ar1ni, di: ·esso ma chile, non fra i parenti dell 'i•ndi viduo· a cui si inietta. Evidentem.ente va prima deter111 inato il gru.ppo ·sanguig 110 (si deve usare· ·empre sangue ·dello ste so gruppo) e control-· lato lo stato di salute d el datore stesso (Wasserman11 e le altre ricerche del caso). Si vuole cl1e il metodo ia utile n ella veccl1 i aia, :r1ell 'esaurirr1 er1to genera le, nell'obesità, nel di1n.agr.a1nento se11za alter.azioni organiche, a nch e in giovani. Per n1aggiori particolari , veda: JA\VORSKY .. Cornm ent rajeunir , Al. _Micb el ed. Paris, 1930 ; e : G. PROTTI. L' emoinne:sto int ramuscolare .. U. Hoerp 1i ed . Milan o, 1931. fil. 1


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VARIA _

IL POLICLINICO

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Li ognaggio ed intelligenza. Il ling uaggio corretto e ·preciso ·e sio·e un 5 particol.a·re forzo m ental1e di cui molti deb·oli di m iente son o incapaci. Bine L .g iunge a d.a r e un.a classifi c.azion.e ·d·el1~ d efi cie11ze· m,~1n.tal~ in 1~apporto· a l ling uagg io a d oper.ato : Iod1oi1, qu.ell1 cl1'e u san o i::1a.r ol-0 i1n p·l'OJ)r1e e d inade.g uate; imbecilli , qu,erl li ch e adoJ?erano parole prop1rire mia i 1cui periodi 1$01~0 incoe.r enti; ·d·e·b oli di n1ern·te1, q.u.elli il cui 11ng ua.g g10 n on si disco~ta .d.al norm.a le. Il li.ng·ua.g gio è formato dalle ·p arole, e le i~arole sono i simbo,l i ·e gli interpreti d el p en 1er o. La mancanza di liillguaggio parrlato in1porta l ' assen 21ai d el p en si er o, o è compatibile con un p ensi ero affatto rudimentale. Il .l inguaggio difettoso è in·dice .d 'in•telligen2a difettosa. In conseguen za è difetto1sa oa-ni a ttività m e ntale, la .m 1em oria il potere a~o­ .ci.ativ.o e.d imm.agin.a tivo, I.a c~pa1 ciià di comun1cazionre d elle idee con i ·p ropri simili. N·e risulta uno stat o .d 'isolamento ch·e r.en de molto limitate le pois sibilità ·di edu cazione. . Di 1reigol.a a diciotto m esi i b1ambini pro·n ·un7.iano a l1cune parole. Que lli ch e a triei anni tro"":a no difficoltà n el parl.afie d evono esiser e con.~ id.era ti tar.divi. Su una casistica di 84 b ambini Morison '(L curocet , 3·0 a·p rile 1932) h a r iscontra to ch e n~i deficie nti lo svilu.p po ·d.el linguagg io è tardivo, e ch e: quanto più bassa .è la ,m entalità tanto più 'baiTdi si sv·!luppa il liniguaggio. Co.mumque la, f~ co·l~à di pa~lare può arc.quistarsi a n ch e .a ll eta d1 otto o nove anni. Tra i bam1b·ini più d eficienti 1si trovò ch e 1 '.articolazion e d ell.a parrol.a era chiara solo in n ove ~si , disor·~in~1ta ed a scatti in cinque, ?le~:-\ 1n nove, 11mrt!a.ta a d un.a o due parol e 1n quattro, man1cantei d el tutto in sette. Tr.a i b1a mb·i ni m en o ·d·eficienti il 30 % ave·vano un 'articolazion e d ella par ola chiara. Gli a ltri presentavano dis-o r·di.ni var'ì: b.a l])11zie? blesità, ecolalia, idio·gl ossia. La balbuzie consiste in u.n.a ripetizioi1e s1lJ abica, involontaria, intempestiva , irresis LiJ)ile ' e h e hlai tutte le apparenze di :in f.orior11.en o convuJsivo. La ble ità è la sostirtuzion·e di un.a conso11ante 1oon un 'a ltra. È un difetto ch e si riscontr.a comu:nemente n ei b.a mbini ch e cominciano a parrlare. . La sua .p ensisten z.a oltre wn.a certa e tà dimos tra in gen er«~i fiacchezza m:e·n tale . Tuittavi.a ta nto la bia1lbuzi e quanto la bl esità non costituiscono se.gni pato1gnomo1n i1ci di d ebol ez~a m ent~le p·erch è si Tisco ntraiOo in par ecchi r a.g azzi n o rn1a li ed anch.e intelligenrti. Spesso q·uiesti difetti so.n o d_o vuti a ·d efi cien z.a da parteJ degli educatori . I nv,ec-0 un segno indub b io di d ebolezza ntentale è l 'ecolalia. Il ragazzo non fa altro ch e ri1

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p eter·e l e parole ch e gli 1son-0 rivolte senza da-re una risposta. Il ·difet•t o è verisimilmentie in r apporto con la inca·p acità di interpretar e le parole o di ogni forzo a p ensare. L'idioglossia con is te1 n ell 'a lterazione o n eJ1' elimiDJa1zione di silla be o di inter-e pairole- per modo ch e · n e risulta un linguag.g io presso ch e incomp:neDJsihile. L 'idio!g lossia può .esser e i.n r appo rto· ad un difetto ·di .atten zione o 1di autt o-oontrollo , m .a il più d elle volte è l 'espon·ente di un difetto n10torio an.al ogo .a lla b,alb.uizie. In effetti l ' idiog las ia si i~scontra molto comunemente in 1r.agffzzi intellettua lmente bene :iluppati ed è m olto su cettibile di e ducazion e. E sa pertanto n on può costitu.i re un segn o di ·debol ezza m e ntale . D~fferente valore ·diag n ostico e prognostico ha invece u.n 1a1 speci.a le forma di idioo-lossia per la qua le l 'individuo a d o pera ·UJil li~1Q"Uao-­ 0 gio affatrto partiicol,are ·e p er sonale. È q u esta l 'idioglossia de1lla sor.dità co·n genita . .In con clusionie il li.ng ua.g gio costituiis ce il pi~ chiaro espone nte d ell'intelligenza. La pro.pr1età, I.a correttezza, l 'a·b bo11·d.a nz.a de l ling uaggio, nonch è la t empestività d ell,e sua com- , parsiai oostituisc.ono l.a d·ocumentazione del ca'l)itale di ide.ei d egli i:n·dividwi e d ella l oro n orm .ale attività m enta le. La per sistenza oltre una certa età ·delle difasie (balbuzi,e , ble ità, ecoJ.a.lia, idiog lossia ) può ra·ppr.esentare un indice di d efic ie nte sviluppo psichic.o. Devesi comun,q ue te.ne r presenrte ch e la balbuzie e l 'idiogl os ia son o disturbi più n1otori ch e intellettua li, e che la blesità può p er si-.. .t er1ei per ·difetto di ed.u cazion.e . Un segno patogn o,m oni1co ·di debolezza m enttaJe è 1'ecol.alia . argo. 1

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PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. C.

0 RTALI.

Mest r uazione e nielr an.odina. -

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SEZIONE PRA'rICA

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NE .L LA VITA PROFESSI O.N AL E. Cronaca del movimento professionale. Per le supplenze nelle condotte mediche. ll ~lini tero dell =interno ·- Direzione ge1 1er al e di Sanità pubblica - ha diramato ai Prefetti e autorità assimilale, p erchè ne des ero partecipazione ai signori Podestà , una circolare che mira a disciplinare il servizio di supplenza nelle · condotte mediche; in essa è de tto: t< Il sislema ii1 val so in molli Co·m uni di provvedere alla supplenza dej sanitari condotti, durante il periodo dei co11gedi, mediante il cosidello « servizio a scaYalco » che si attua - come è nolo con l 'incarico clella supplenza ad altri medici co11dolti, 11on rappresenta il mezzo più idoneo per assicurare l çi continuità e l 'effi cienza d el servizio, quando il sanitario ch e deYe sostituire quello che va in co11gedo è scelto fra i titolari delle condotte di frazioni d ello stesso Comune, eccentriche rispetto alla condotta rimasta priva del sanitario, o fra i titolari <li condotte appartenenti a Con1u11i finitimi. In questi casi il coefficiente della continuità e regolarità del servizio, insito nel principio della « residenzialità » della condotta, viene m eno, e il danno che ne deriva si ripercuote su entrambi i Comuni, ,p er c l1è il sanitario non può essere in grado, il più delle YOJ le, p er evidenti ragioni, di a oìVf!re ron ,·en ien te m en te e coscienziosa m en l e j I proprio con1 pi! o » .

CONCORSI. Posn VACANTI . AGRIGENTO. Amministr az. Prov. _,. Scad. 24 lug.; coadiutore della Sez. med.-micrograf. del Laborat. Prov. d'igiene e profilassi; L. 11.500 aumen tabili a L. 13. 600 dopo 3 quadrienni, oltre L. 900 serv. attivo. AREZZO. Corriune. - Scad. 21 sett. , ore 18; 5a co,n dotta di campagna; L. 8000 e 4 quadrienni dee., oltre L . 3600 cavale., L. 800 arm. farm ., c. -v.; riduz. 12 %; e tà lim. 45 a.; doc. a 6 m esi dal 20 giu. Chiedere annunzio. CAPUA. Congregaz. di Carità. - Scad. 7 sett .; direttore dello S,p edale cc Ferdinando Palasciano »; L. 2000. . CASTELNUOVO CALCEA (Alessandria). cad. 15 ag.; L. 7000 ol lre L. 500 trasp . , L . 500 uff. san. CASTELNUOVO GARli'AGNANA (P.'1assa Carrara). Scad. 15 sett. ; L. 9000 oltre L. 2000 lra p. , L. 20 ogni famiglia ecced ente il numero di 120. CAVENAGO n 'AonA (Milano). Posto di m edico condotto. Stipendio iniziale L. 11 .500 soggetto alle ritenute di legge e del 12 %. Indennità trasporto di L. 1500, oppure di L. 3500, da ridursi del 12 %, a seconda del mezzo di trasporto u sa to . Indennità Ufficiale Sanitario di L . 700. Scadenza 31 lug lio 1932. Per informazioni rivolgersi alla Segreteria del Comune. La tassa di con corso è di L . 50,10.

CEHCGNOLA (F oggi a) . Opere Pie Riuriite « Osoedali ed Ospizi» . Scad. 20 lug.; chirurgo; {ire 5000 aumentabili. Rivolger si al Commissario Prefettizio. CETONA (Siena). - A tutto 31 ag., per Piazze~ L. 8500 oltre c. -v . e L. 3500 trasp., 6 quadrienni dee .; ritenute 12 %; età lim . 35 a. al 4 giu.; certificati punti speciali ~ di laurea; tassa L . 50,10; doc. a 3 m.esi dal 4 g iu. I·'ALENA (Viterbo) . - Scad. 31 lug.; L. 9280 già ridotte 12 %, 5 quadrienni dee., c. -v. L. 739,20 se il titolare ne avrà diritto, L. 352 se uff. san.; et à lim. 30 a.; tassa L . 50,10. FRANCAVJLLA FoNTA~A (Brindisi) . - Scad. 9 1ug.; L. 8000 e 5 quadrienni dee.; addizion. L. 3 e L. 5 oltre 1000 e oltre 1500 .p ov. GoRzEcNo (Cuneo). .._rad. 15 lug.; con Levice; L. 9000 ol tre L . .jQOO cavale.~ L. 500 uff. san.; tassa L. 50. LucGA. - Scad. 25 ag. , 2° circond. (circa 4400 ab.) ; L. 8000, oltre quota mobile L. 1400 se c.-v., L . 2500 cavale., L. 400 ambu]at..; diminuz . 12 %; età lim. 35 a. MEL (B elluria). - Scad. 1° se ll. ; 2a. cond.; L. 8000 e 5 quadrienni dee. , c.-v. , L. 1000-2000-3500 trasp., età lim . 45 a.; tassa L. 50, 10. MELIZZANO DUGENTA (Benevento). - Scad. 29 ag.; per Melizzano capoluogo; L. [>000 e 5 quadTienni dee .; età lim. ·10 a.; tassa L . 50, 10 ; d oc. a 3 mesi dall 'l giu . MONTIERI (Grosseto) . cad. 31 lug. , capoluogo; L. 9400 oltre L . 1000 uf'f. an. , L . 2000 per la fraz. Travate; riduz. 12 %; e tà lim. 39 a. al 15 giu.; tassa L . 50; doc. a 3 1nesi. NAPOLI. Ospedali Riun.iti. ·- Scad. 31 lug.; 21 pos ti di coadiutori aggiunti cli chirurgia e 21 di coadiùtori aggiunti di medicina; età lim. 35 a . ; chiedere annunzio. R1MINI (Forlì) . Cong r egazione di Carità. Primario medicina: direzione sanitaria; dieci anni laurea e cinque aiuto Clinica o aiuto primario; stipendio L. 13.000; servizio attivo L. 2000; d irezione sanitarja L . 3000. Aiuto chirurgo: l aurea quattro anni ; biennio assis tentato; s tipendio L. GOOO ; percentuali; alloggio. Assistenti medici ria e cliirurgia: l aurea non o1tre triennio; biennio frequenza o spi tali era; stipendio L . 5000; p er centuali ; alloggio. Primo farniacista: quinq·u ennio come titolare o dipendenze Ente; stipendio L. 9500 ; servizio at .. tivo L. 2500; indennità servizio notturno. Segrietario-contabile-eoo 11omo Ospedale: diplo .. 111a ragioniere; triennio servizio analogo; stipendio L . 10.000 ; servizio a ttivo L. 2000; stipendi e assegni ridoLti 12 %. 'fer1nine 15 luglio per tutti ec-. cettu ato con corso primario (30 lug lio) . Per inform azioni rivolgersi Segreteria Congregazione. lloMA. Minisl ero p<~ r la Giustizia e degli Affari di Cullo. - Scad 5 selt.; G medici assi stenti nei Manicomi giuòizi ari (grado 11 , gruppo A) ; titoli scientifici e .pratici; elà lim. 35 (40) a.


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XXXIX, Nu~r. 27 ] ...

lloNsEcco (J' erce lli ) . - Per ti toli. Posto di m edico-condotto Ufficiale Sanitario. Stipendio lordo L. 8500, car o vi veri, inden n i tà bicicletta ; il tutto r ido lto d el 12 %. Popolazione 1930 . Poveri 105. Ter m ine utile p resen tazione d ocume11ti di rito ore d odici d el 20 luglio 1932. Uoviao. Consorzi o Prov i .n ciale A n t ilub er co lare. Il con corso a direttore è sosp eso fino a nuovo av-

NOMINE, PROMOZION · ED ONORIFICENZE.

VI SO .

11 dott. A. C. Pohlma n , profP.sso·r e di anato1nia all 'Univer sità di Saint Louis (New J er sey), è nominato· d ecano d ella Sct1ola i11edica d ell 'U11iversità d el Dakota n1eridion ale e ;professor e di anatomia e direttore d ell 'l s lilut o a11 a lo1nico d ella stessa U11iver sità.

.

STROPPIANA ( Ver ce lli) . - Sca<l. 31 lug.; rivolger si Seg·reteria com. TARANTO. Osp edale Civ ile SS. Annunziata. - · Scnd . 8 lug . ; specialista oculista, aiuto chirurgo, '2 aiuti m edici ; L. 1200 annue per lo specialista e L . 3500 ,p er gli aiuti ; età Jirrl. rispettiv. a. 45 e a. 35; titoli ed esami; 3 quadrienni d ecimo; d oc. a :3 m es i d all '8 g·iu.; chiedere annunzio. 'f nEv1so. OspeclaLe Ci v ile e< Elena di Savoia ». .~ Lu tto il 30 agosto 1932 è aperto il con corso al posto di primario radiologo : assegno annuo L . 7500 lorde ridotte del 12 %; cinque aumenti qu adrien n ali d el 10 %; eventuali indennità caro-viveri ; com partecipazione• n egli utili d el Gabinetto. Per infor 1nazioni rivolger si. alla .Segret eria. Scad. 15 lug . ; L . 9000 e 4 quinqu enni dee., oltre c. -v. , L. 500 se vaca il posto di levatrice, L. 500 uff. san.; riduz. 12 %; età 1im . 25-40 a.; t assa L. 50 ,10. V 1CBNZ.\ . A mrn:iri i slr azion1 e Proviriciale. - Medi·ro su.pp·l ente 11ell 'Osped ale Provincial e « San F elice n. S Li1Jen d io ann uo L. 5000. Documen li di rito. Scade11za 30 lu glio 1932. Per cl1iari1n enti rivolgersi all a Segreteria clell 'Amm inistr azion e Pro' inciale di Vice11za . Vou>Aco DEL "lONTELL0 (Trevi so). Con dot ta con sor ziale clel 1\1oll e1J o; proroga a 3 m esi d al 20 m ag. URZULEI

(N uoro) . -

I

Qu a11do non è altrimenti indicato i con corsi sl riferiscono a condotte m edich echirurgich e, i compensi allo s tipendio b ase. 11vve rten za. -

U&lllsslmo ad ogni Medico :

Il Diritto Pubblico Sanitario Direttori: On . do lt . Aristide Carapelle, Con siglier e di St ato. Avv. Giovanni Selvaggi , Esercente in Cassazion e. Roma

NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Oeaova,

I professori Labbé, f orgue, Pier i

alla Reale Accademia Medica. I ella seco11cl a q u indici11a de l i11ese cli 1naggio

per i niziativa ci el presid ente dell a l\eale Accad en1ia Medica di Ge11ova, proI. icola Pe11~e , i sono ospit a ti i .proff. Labbé d el la SorlJo n a di Parig i, Forgu e d ecan o d ell 'l Jniver ilà di i\ fo11Lpellier e Pieri d ell 'Osped ale di Belluno, i 'JUUli h an11 0 svolto ciasct1no un ar go·n1e nto din an l i acl t111 pubblico nu111er oso di soci, di s lud e11ti, ·li c ulLori d elle n-0stre sc1er1ze. Il prof. Lal11Jé h a trallalo clclJ a diagnos tica d el le glicosu r ie . L 'O. i11izia co11 u 11a elassj1icazion e d elle g lico urie quali i osser' a110 i11 clir1ica che p ossono raggruppar i in Lre ca tegorie: 1) glicosuria d el diabet e vero; 2) glicost1r io d egli sta ti paradiabe tiéi ; 3) gJico u r ia ciel diabe te re11 ale. 'el diabe te Yero la glicos uria fa p art e rli un a i11drom e iper gl icen1ica abi tualn1e n le abbonda11 te m a ch e d ecorre .par allelam e11te al r eg·j111e idro-carbonato. Nel diabete benign o ~ e11 za d e11t1tr izion e no11 vi è ch e una turba d el J11e ta boli JH O jdro-carbo11 ato; 11el diabete gr ave co11 d e nutri zio11c vi so110 an ch e turb e clel inet ab olism o d elle ~o tél n ze albu111i11oid ee e d elle m aterie g·rasse 011d e 11e risulta il cli1t1agram e11to, l 'ace lonuria, l 'acidosi . La turba fo11damer1 tale è l 'in.suffic.ie11za de11 e isole cti Lan gh er an s; il rimeclio elettivo l 'i11sulin n. La diagn osi è facile: n ei casi du bbi si può rj<'orrer e a du e prove: a) la prova dell 'iper glicemia J>ro ,·oca t a con in.g estio11e di 50 gr . di glucosio cl1e t)e r111elte di disti11gu er e: dell e r eazion i normaJi, d elle reazioni corrisp on ò en ti agli stati p ar ad[abe lici e d elle r eazioni corri p ondenti al dia])ete vero ; b) l a proYa élell 'ipogl ice1n ia provoca ta l)er 1n ezzo d ell 'iniezione endoven osa di 12 unità di in sulina ch e p ermette di app rezzare la r esist en za all 'jnsu li11 a. Gli st a ti p ar adiabet ici sorto frequenti n el corso clell 'obesità, n elle affezion i epatich e, n ell a gravicl an za, durante infc1zioni g e ner ali e malattie endocri11e, n elle lesioni d el s.isle n1 a i1ervoso e 11euro vegetativo. Nel corso cli q u est e affe~ioni vi pt1ò esser e : la glicost1ria se111,p l ice isolata senza sir1drome iper glicemica leg·ara ad una t11rba glicoregoJatrice mod erat a cond izio11 3t a d alle turbe funzion ali ..endocrine (ipertiroidi 1no, iperpituilarismo, iper surren ali m o nlid ollure, ere.) oppure delle glicos urie ver am ente diab elich c cau s·ate dal! 'associazion e di una in ufficien za i nsulir10-pan cr eatica acl una turba glicor ego latrice rnu sa di p erturban1en to funzion ale d ella gl1ia11dola comprom essa . 1

.P eriodico mensile di legislazione e giurisprudenza

Editori: Fratelli Pozzi -

Al ~Iinis tero dj sanità cl ell a n.epubblica francese è st ato· chiam at o l '011 . Justi11 Godart. I dot tori E . C. Albrilto11 e , -. clu Vig neaud sono n omi11a ti risp e ttivamen te professori di fisiologia e di bio chi~i ca all '.lJniver ità Gior gio W ashington di V\Tashing ton e dire llori d ei rispettivi istituti .

I l Num ero 6 (Giu gino 1932) con t ien e :

Produzione e vendita delle spe· cialità farmaceutiche.

A. CA RAPELLP.

Rassegna di giurisprudenza : 8'in1da cati professio n a li e corpora zione; po'SJi.zicxne .giuri dica; dci.ritto d i ag1ir e. P cnGione .pr.ivilegiaJt a; m a laria e t u ber,coliQs i; n,ee so di. cau6 a lit à. - Ufifi oiale e a nitario ; .ociricorso. - L icenzirumento p er fine dri prova ·d elibera t o in term1n.e, m a aipiprovato d o1pr0; servizio valutabile ; m ot ivar z1one . Leggi e Atti del Coverno: VaooinaZlioni antidif terich e . - . Macella zione d a. pa.r.t e ·di priva.ti ; djrittd di v isita. 1

Prezzo di ogni nun1 ero separato, L. 5. L·ahlion a m en to ai dod ici Nnm eri del 1932 costa J.. 3 6, m a a.gli associati a 1 « Po liclini co » è concesso p e r sole L . 3 O, che vanno inviate, m ediante Vaglia P oa tn le o B a n ~'\ ri o, a ll'ed itore Luigi P ozzi, Via Sist>n n 14. Ro m a.


[ANNO XXXJ

r'

NUl\1.

27 ]

1071

SEZlONE PllATICA

Il diabete r e11ale 11on è ii vero diaJ)e le ,1)er cl1r non vi ... 0110 lurbe g licoregola lrici e g ja111111ai si trasfor1na i11 cliabe le vero.

....

Il prof. Forgue 11a trat tato d i un inlerc ssanle argo111e11to: di fr onte al <lolore. L 'O. di Li11gu e innanzi lttllo la chirurgia enza dolore, cioè il lral1111al i t110 r l1ir urg ico r e o indolore e la chirurg ia del cloJore, cioè il lral Lan1e11 lo operatorio applicalo a cerle affezioni clolor o e. Il IJrof. Forgue p a sa i11 ras cg11a epi ocl i cli chirurgia r apid a d el passalo, at la a clin1 i11 u ire il clo1ore èlel p aziente prirna ch e i labili e l 'era d e ll a an e te ia e rico rcla JJrilla nle1nen le cpi od i cli cl1irurg ia di guerra ch e 0110 !)a ~ ali all a lori a. Coll 'in taur:ir ·i d ell'era aneste tica i passo. al# tra"er o la fa ·e della a n esle ia locale, cl e ll 'n11 e le.. ia gen er ale, d cll 'an e.: le ia metamerica ed infine all 'a11e le ia l)er 111c1zo d cl1 a re }) i razion e <lei ga.:. L'oratore con. ·ider a ei a c una tap1Ja cli que lo i1n 1>orlanl e proble n1 a. l .. 'oratore co11sicler a quiuclj l a cl1irt1rgia ci el dolore lra lla11clo d ell a lleYrulg ia d cl t1 ige1ni110, de lla in1,p ntirPc L0111ia peri arler iuJe e d i tulle Je nllre \."• ])erazioni ul ~inlpa lico a ll e nel altenuare i I in lon1a clolor e. L ·orat or e ch e 11a cl i1110 lrnla i11 11ue la 1n .... egn a <li critica, cli Lor ia e di arle 111eclira l nlla lu s ua 1)ro fo 11cl a coin ]'.>Ctenza di cl1ir11rgo, di fil o. ofo: di 1é t tera to ha iu ue~gia l o u l I ji1 ire d ell a un con fercn za nl l 'Ila l ia con1e a quel })a ese '> Ve il n o111 c g ioYi 11ezza agi cc t'On1e u11 i mbolo, ro rn e t1n Yo lo, co me u11 'id ea P ~lO \'f:! è log ico chr i j piran o e })re ndan o Yiln e si con1f) iano i 1>it'1 gra ndi .rrobl clni d ell a vil n e delia c ie nza. •

....

Il prof. Pieri d e ll 'O~pcdule cl i Bel] un o lta p r1rlalo \li « !\ 1uo1•i ori=zo11 li n.ella cl i irurgia ciel sisterna rier 1oso i1er1etal i11u ,, })Orl r111do in q\J c to areo1nenlo it1 via cli for1 11 az io11e g li esili di u11 a sun h. illnr1ti in1a c a i tica operatoria. La chirurg ia dc>! si teina n cr o o vegeta tivo i può dire sia oggi al l ' i uizio per qu a n Lo i intravved on o la rgh e applj<·azioui in luL Li i ca1npi d ell a pratica clinica. I l Pieri :~a JJarJa lo .delle operazioni n el 1norbo di llay1taud, d elle .peri in1palicec tomie arterio e, del le re:ezioni dei ga11g ]i e clei nervi comu11 icanti neJJ 'a ng in a l)eclori , delle operazioni sul simpa ti co neJJ 'a ma es e n ziale, nella stitichezza pa tjcn, nPlla cislile dolore e, nelle al lerazioni doloro e epnl ich e, nelle ulceri gas trich e e nelle n euro i ~e n sitivo-senso·riali dell o s ton1aco. L'oratore ch e per oltre un 'ora e mezza ha e posti dati e co11 fro11li , l1a proposti me lod i opera lori ecl n I lri ne h" cr~lica l i, ch e è .. tato ol>biettivo anch e ui ri~ u I Lati bril1 an Li d ella SlHl casistica 01J)eratoria, cl1e l1a aJt~ lo ci11dere m oJlo r hiara111 e nte quel lo ch e del la chirurgia d el sistem a n ervoso vege ta li o potrà restare n el fu turo e quello ch e è già fin cl 'ora d estin a lo a soccomber e è s tat o seguito da un u<ljlorio a ttento cl1e ]o ha seguito con vero gocljn1en Lo. Il J)ro f. Pieri h a pro1nesso cli ren dere di l)Uhhli ca r agio ne le stie ricer che e l a sua i nteressa11 li ima ca i lica op er a toria frutto cii 20 annj <l j as id uo Javoro e cli stuòio i n torno a questo jn teressa 11le argomento , e n oi ci auguriamo di ved ere pre lo affer ma lo attraver so la m en le di un i tal ia110 quando 1a scien za di questi u l ti1ni 30 ai1ni ha apnto o.ffer1Tlare Jl el ran11)0 cl ella chirt1rgia clel ti vo. sistcn1a ner, oso Ye,Q·cla ._

NOTIZIE DIVERSE. A.Il' Accademia dei Lincei. La Reale Accade111j a Nazio 11ale d ej Li11cei ha le11 ulo, all a presenza dell e I. . L. ì\11\I. il Re e la Reg i1ta, Ja solen11e sedula di c hiu ura dell 'a11110 accacl c1nico . Il pre ide11te sen. Vittorio ,Srialoja ha rifer ito s u ll 'a tli,ilà d ell 'Accad erni a n e l corso d ell 'a11110. IL 1)rof. Bottazzi ha r iferito s ul pre1nio Sanloro, co,11feri lo al prof. c;iu sep,p e 'f al arico. Il i)ren1io Grassi è ta to as egna lo, al cloLL. Gi11lio Rnffae le, cl ell a S tazione pcrin1e n lale per Ja lotta anl ir n a larica di llon1a. Associazione ospedaliera internazionale. Qu es l ·a_ oc iazione, fondat a Io cor o an 11 0, n1 alg rn<lo Ja rri i n1ondiale h a a u n lo ur10 sYi]uppo co11 ider eYole: Jle fan110 parte 15 ocie là o ped aliere nazio11ali. Dell e 11 con1n1i io11i cli . ludio .) 11an110 condotto i la,·or i pre pa ralori al pu11t~ c h e il .progra111ma di JaYoro ~i è JJOlulo pulJblicélre ne l 2° fa cicolo d el 3° a n 110 cl i « ~o oko111eio11 » oro-ano ufficiale de lJ 'a ociazio11 e, e<li lo da Kol1l~ 11éun111er di Stoccarrla. Q ue li }Jr ogran1n1i offrono un n1a leri aJe d es l i1talo a r e11dere a r anci i servjzi t~ cl d o111i11io . p~ofe ion nJe e ali ~ nuLoril à os11ed a· l1ere e n111n11111 Lral ive. 21° Congr esso Italiano delle Sc.ienze. La ocielà Itali a n a per il J)rogre o delle ~ienze l1 a fi a to ln JJro .. i1na ri unio11e d al 9 al 15 ottobre in llo111a. I l ~) rogra n1n1a prOYYi ori o de;Jl a r iu nion e è in ro rso cli preparazion e . Per i 1nectici pre enla no s pec ia1 e i11tere e le cz j?11i 3a. ~ 4a a.ella Cla e B ( r ie11ze bjolog ir h e), de · t11tale r1 pelt1van1en le alla fi iologia e nJ la p aLologia , presieclule tl ai profl. i\ go tj n o Ge111elli e Giu cppe l\Iariani. 'fulta la co rris.p o11der1za dei oci, r ela tiYa alla riun ione di Roma, dovrà es ·ere indirizzo ta 3sc :u. ivn n1e11Le alla Segreteria gener ale d el Comitat0 ordi11 <1tor e cle lla XXI Riunio11e della .Società italiana per il Progresso rlelle Sc ien ze , via l\1Ua110 71 , n o ni a. So no putJblica ti , e in cor o cli ctislrib11zione ai sor i, gli cc Atli » d e ll a 2oa. rj11 11ione (l\IJi]ano, setle111])re 1931) . Risultano cli tre volumi: i primi due contengono i rap,porli ge11 erali e cii classe, il ler zo ro n lie11e le co1nunicaz io11i cli ezio ne.

4:0 Congresso Italiano di ltlicrobiologin. La ezione i lalia11a dell a ~.oc i età in Lernazjo11ale di 111icrobiolog"ia terrà il 41) Con gre b a l\ilila110, presso l 'Istituto Sieroterapico Milanese, dura11te la prin1a setlim a11:1 cli o l lo})r e. I lemi i n cli cu sione aran no: « Le clissociazio11i 1r1icro})ich e n, « L 'i1n1n un i tà locale n, cc I mjcr obi cl el lerre110 e la fissazio11e cl ell 'azoto atmo·sferico », relatori r ispettiva1nen te i proff. G. Pe l.rag·n 3ni, G. Mariani e ·G. De Rossi. Sarà ir1oltre svolto iJ Lema « Le encefal i li po lvaccii1jch e », r el nlo·r e il prof. G. B. Allaria. La pre id enza della Sezione 11a i11vitato a1cu11i l ud io si stra11ieri a parteci.pare al Cong·resso. I proff. et1berg e Ra111on terrfl n no delle conferenze. · U11a secluta del Con gre .. o sar lt dedicat a al Co111italo i laliano per lo s tudio clei gruppi a11g uig ni , cl1e terrà i11 tale occasio11 e la ll<l . ol ila rj t111io11e . 1


1072 ar à di c u

« l L P OLI CLINI CO »

il te111a : « G1·uppi sa Hg·uig11i e co... titu zione fi ica n, rela tore il dott. Domenico Viola. Sara11no per n1esse comu11icazio11i, ch e t rattino esclu ~i,·a111en l e argon1enti di relaz]on c. Dovranno perYe11ire alla Segreteria d ella Sezion e n on oltre il 1° e tte1nbre, esser e d a ttilogr afat e e r edatte in li ng ua i talian a o fran cese. I titoli d elle comunicazioni saranno accettati fino al 15 agost o. l)o tranno far e comunicazioni an ch e studiosi st ranieri . La quo ta di iscrizion e al Congr esso· è fissat a in Li t. 25 . Per ulteriori info·r rr1azioni rivolger si ai segre tari, proff. C. Arnau cli e G. Dessy, via Dar'\i\'in 20, Milano. ~o

[ A NNO

XXXIX, Nu wr. 27}

ticar ìa e d ei provved i111e11ti d a pre11dersi in qucs t~ zone. La Con1mis ior1e si è radunata il 14 e 15 g iugn o e h a ,proposto l e inod alità di una inchiesta d a compier si in tutta It alia p er individuare i focolai gozzo-cretinici ; inoltre ha proposto di est end(~re ad alcune valli ùel Brescian o e del Bergamasco Ja profil assi collettiva p er n1ezzo d el sale iodurato, d a ~ volgersi da un Comitato diretto dal dott. Muggia, e un esp erimento di profjl assi .co.n antistrumi n r1 n ei Balilla d ei dintorni di Genova, sotto la dirczjone· del p rof. Pend e. Fu deliberato un voto di pl<i u so· al comm. d ott. Ambrosi, alla cui tenace o;p~ra di più lustri si deve se la lotta antigo·zzigen a h a or a assunto questo carattere governativo, invece ch e r i1naner e iniziativa di pochi Comitati locali.

Go Congresso francese d'oto-neuro-oftalmologia.

Si è svol to a Montpellier d al 27 al 30 m aggio, con l 'inl er vento di n1olte per son alità, tra cui p arecchie st r anier e.

'Congresso internazionale di medicina omeopatica. Il con gresso quinquP-nnale avrà luogo a Parigi n e1 corren Le m ese. P er informazioni rivolgersi al dott . F ortier-Bernoville, rue Dnru 7, Paris.

Congresso e mostre della panificazione. Si è tenuto a Roma il 1° Congresso inlernazio11ale d ella p anificazione, sot to gli au spici d el Con siglio Nazionale delle Ricerch e; vi h an110 p artecip ato i delegati di oltre ce~to Nazioni. L 'inau gur azion e venne .f a tta al Campidoglio, d al capo d cl Governo. 1\.lcuni d ei problemi di scu ssi rigu ardan o l 'ig·ien e. A Rom a è Rta ta organizza ta una m ostra intern azion ale d ella p anificazion e, con sed e n ei Mercati Traian ei; a Bologna una m ostra internazionale di m acchinari per l a p anificazion e e un con cor so n azion ale e mostra d el p ane, n ei locali del Littoriale. Hanno avuto gr ande successo.

'

Sa. Conferenza australiana sul cancro. Si è tenuta a Canberra dal 29 al 31 m ar zo; all a seduta inaugurale intervenne il ministro au stralian o d ella sanità, on. C. W . C. Marr; i lavori furono presieduti dal direttore gen er ale della sani tà, dott. J . H. L. Cumpston. Furono presi in esam e molti lati del problema: statistica, diagnosi precoce, studi scientifici, radio terapia, assistenza ai in alali ecc. Vennero post e in luce ]e ben emeren ze d ella Direzione di sanità, sovratutt o per quanlo con cerne il rifornimento e la dis tribu zione d el r adio .

Commissione per lo studio dei problen1i r elativi al· l'endemia gozzo-cretinitica. Con d ecr et o del 6 apr ile scor so il mi11i lro dell 'Inter110 h a istituito una Commissione p er lo studio dei problemi r elativi all 'endemia gozzo-cr etinica. F an p arte di tale Commissione il prof. Sante De San ctis d ella R. Università di Roma (presiden te), i proff. Nicola Pende e Ugo Cerlet ti d ell a R. Univer sità di Gen ova, il prof. Luigi Cas taldi d ella R. Univer sità di Cagliari, il dott. Giuseppe Muggia · dire ttor e d el Manicomio di Bergam o, il comm. d ott. Vitto,r io· Ambrosi e il dott. Emanuele Miceli della Di rezion e della Sa11ità pubblica, il prof. Luigi De Ber11ardin is dell 'Istituto centrale di Statist ica. Scopi prin~ ip ali di ql1esta Commis io1:-e (la priH1 a g0Yerna t1va dopo quella fan1osa d el 1845), sono la d et ern1i11azion e d elle zon e i talian e colpite dal1·enden'lia gozzo-cr etinica, •.ì ei criteri per diagn o-

Corso di puericultu1·a. Per disp osizione d ell 'Opera Nazionale Maternità ed lnfa11zia son o ap erte, presso la R. Clinica pediatr ica di Napoli, le iscrizioni a un corso integ r a tivo di .p uericultura pren atale e postnatale, riser vat o· ai m edici condotti e liberi esercenti, ch e, secondo le nuove dire ttivo dcl! ' Opera~ sar an110 chiam ati a una 1nagg jor c rollab o1~zione n el camp o dell 'assist en za igie nica e sociale d ell 'infanzia. Il corso avrà inizio il 15 ll1glio ~ durerà un·m ese. Dom ande per i~cril to su car ta legale alla Delegazion e Provinciale d i Napoli d ell 'O. N. M. I., alrr1en o 15 g iorni prim a d ell 'apertura del corso, versando all'atto dell 'iscr1 1ion e lire 50 per tassa di iscrizion~ e lire 35 per lassa d i an1missione agli esami . Il numero rlcgli iscritti sar à limitato . Per informazio11i rivolger si alla sede d ella Deleg azione Provinciale di Japoli d ell 'O. N. M. I. (via dei Mille 48) o all a R . Clinica Pediatrica (S. Andrea de.lle Dame 8). 1

Ii numero degli studenti nelle nostre Università. '~

L 'Univer sità Italiana » h a ,pubblicato un prospetto numerico, d egli s tudenti inscritti presso le Univer sità e gl 'Istituti superiori d el Regno durante l 'anno accad e1nico 1931-32. Risulta ch e l 'Univ~rsità più popolosa è quella d i Rom a, con 5317 iscritti; segue Nap oli, con 5137; q ualora però si consideri ch e per Ro1r1a sono inclusi 363 studenti della F acoltà di scie11i e politich e, la quale manca a Napoli, se D;e d esu1ne ch e l a d en sità m edia maggior e, per le singole F acoltà, sp etta a Napoli. Tra ]e f"'acoltà m eclich e d elle Univer sità di tipo A, la più numerosa è Napoli con 1779 iscritti; seguono Roma <:on 144.7 e Bologn a con 1182 ; la m eno numer osa è Cag·liari, con 166. Tra le Facoltà di tipo B la più numerosa è Milano, con 818 studenti; seg·u ono· Bari con 387, Catania e Firenze con 378 ciascuna; il posto· più b asso è occu.p ato da ,S iena, con 89 studenti. 1

Per l'Università di Chicago. ll sig . Albert B. .Kuppenhein1er ha legato, morend o, un milion e di dollari a11 'Università di Chicago per u 11a fon dazion e di s tudi e ricerche nel cam po d ella ven ereologia. •

'-


[A~NO

XXXIX,

NUì\f.

27]

SEZIONE PRATl CA

Una donazione americana all'Università di Parigi. La signora Harriett Hale ''-roolley ha donato all 'Universilà di Parigi 50 mila .dollari, pari a circa un 1nilione di lire it., per 1nantenere un adegualo numero di p osti nel dormitorio americano fatto costruire, nella Ci ttà u11iversitaria, dal dott. Gage; i posti ono ri erYati a studenti beneficiari di borse di Ludio islituile dalla stessa W oolley.

La fine di una Società medica a Parigi. L 'asser11blea generale tiella « Société de l 'Internal des llòpitaux d<' Paris » l1a dichiarato Ln di soluzio11e ùella ....;ocie là. Qt1esta era sorta n el 1903, per iniziativa clel doll . .Tayle; ebbe una vita feconda sino allo ~C0{1J) io della guerra, q11ando annoverava 353 i11embri. Durante la guerra i n1olliplicarono i rapporti lra i medici ex-i11ter11i e quelli che non lo erano tali; dopo la pace, lo svi1up po assunto dall3. cc Sociélé médicale des Hopilaux », dalla « Société d e chirurgie » ~ da altre associazioni, fece con1prendere agli interni che no11 conveniva chiudersi in una torre d 'avorio ... Cos tituivano una « élite »; non hanno voluto essere una cas la e perciò si sono mescolali con i loro coll egl1i .

1073

1 , di cui 23 ~~ gralujLa111e11le. Alct111i trovano

c~1c Ja

C. R. dovrebbe utilizzare i suoi larghi mez-

zi per svolgere una maggiore attività nell 'assr:· slenza delle malattie più temibili: tubercolosi lebbra, p sicop,a tie ecc.; altri che le sue prest~zioni g_ratu1te dovrebbero essere più nu111erose, rinun.z1a11do i all 'a ttuale organizzazione quasj commerr inlc.

Per gli orfani dei n1edici italiani 1norti in gnerra. Abbiamo già dato notizia della seduta plenaria clcl Comitato di assistenza. Dal resoconto finanziario d ella ges lion~ 1931 rileviamo che g l 'introiti sono tali di L. 133.000 circa; le spese di L. 53.000; il re i rluo attivo risulta di L. 79.000, contro L. 46.000 del 1930. Si sono già laureali 4 orfani; ne restano 52 da assistere e le spese r elative vanno aumentando : si r accoma11da, p erciò, qua11to m eno, di eYiLare la m o rosità .

Per le lotterie a favore degli ospedali in Inghil· terra.

Alla Camera dei Co1uuni il minis tro dell 'interno, on. Samuel, ha fatto rilevare ch e le lotterie irlandesi a favore <legli ospedali, dal novembre 1930 a l 1narzo 1932 hanno fatto introitare una ·01111na enorme, })ari i11circa ad 1 miliardo· di lire Società mutua di medici francesi. it., di cui poco più della inetà è stata restituita Si è tenuta l'aduna11za d ell 1« As .. ociazione con so llo for1na di prem i, n1enLre il 25 % incirca è anfraterna dei medici di Francia » , la quale conta d a lo per spese (pubblicità ed organizzazione, prov1324 associati ~ dalla sua fondazjone h a soccor o Yigjo11e ai rivendi tori di cartelle) : il benefizio net1 4 famiglie mediche, distribuendo un totale cl i to ri ulta d el 20 % inc irca. Il popolo inglese ha 1.3 4.000 franchi; dispone attualmc11le di una ricon lribuito co n pitL <li dt1e t er7:i alle so111n1e inserva di circa n1ezzo m ilione di franchi . lroilate; ma non ne ha riavuto c h e p oco più di un ter zo, di ·111odo ch e l1a r ecalo il massimo conLa Croce Rossa Germanica. Lribulo all 'attivo delle lotterie irlandesi. ,Se il po.\Ialgrado la crj si, l 'azione sanitaria della Croce . ,p oto ing Jese vuole disfar ~ i di ta 11to denaro, è bene no sa in Germa11ia i1on ha s11bìto rallenla1nenti. cl1e al111eno que to vacla a b en efizio del paese .... Il numero degli istituti a carattere nosocomiale L 'organizzazione cli lotterie urla contro ragioni gestil1 dalla Croce llossa (ospedali, sanatori, pre111orali, ch e in Ing hilterra sono quasi irriducibili; Yen lori, ca .. e Jna terne•, , t abi1imenti lern1uli, rico- n1a le somme in discussione sono così elevate,, veri per lntlar1ti), è alit1J 1. t 386 11 el 1929-30 a 397 cl1e il m inis tro 11a stimato opporlt1no di 11ominel 1930-31; il 11un1.•r o 1:ei posti-J e t Lo cl a 18. 180 nare t1na Co·n11nissio·n e. a 18. 702 Il numero e!t"lle istitu zio:ui ch e, provvedono all'assisten za quotidiana (asili nido, case di Nella stampa medica. riposo, giarclini d'infanzia er.c.) è pure au1l1en tato, lla iniziata le pubhlicazio11i il « BoJJ etti110 bi111eda 766 a 892. Invece si è lieven1c11te rido tto il nus trale della Società Italiana di Pediatria », ch e ha rnero dei servizi esterr11 (co n sultori materni e i11lo copo, di tenere <'ollegati i soci con L11for1nazioni Jan liii, con sultori e di' p ensari antitubercolari, o n otizie, di d are il r esoconto particolareggiato d egocce di latte, infer111erie ospedaliere ecc.), da g1i s tucli e dei lavori con1unicati 11ei co n grcs.,i e 3414 a 3317. Quasi. tutti i 1702 Comitati locali 11elle riunioni regionali, di raccogliere e valoriz<ledicano la maggiore attiYità alle opere assistenzar e Ja produzion e scientifica della p ediatria itaziali per la maternità e l'infanzia; caratteristico liana. 11 bollettino è diretto dal presidente in caè il « prestito di culle ». Si è intensificata la proricn della Socie tà e perciò ora dal J)rof. G. B. Alpaganda ig·ienica: si sono tenuti più di 800 corsi laria; reclaltore i1e è il prof. Alfredo Lucca, Cliper 1< monitrici d 'igiene » e si sono organizzate nica Perliatrica della ll. l Jniver itù cli Torino. 13 mostre d'igiene. La massima a ttività è stata rivolta all 'assist e11za La piscina di A.equi. economica, ,per concorrere n fronteggiare la crisi. E' s tata inaug·urala ad Ar'qui-Tcr111e· una g·rande La Croce Rossa Giapponese. l)iscina 11ataloria: è l a più va ta e l)it1 perfettaL~ Croce Ros a Giapponese esplica molta par1nente attrezzata in funzione n ell 'Buropa. Alla te del] a propria attivi tà nella cura dei n1ala Li. ceri n1onia intervennero S: E. St1vich , co1111nissario Durante il 1930 le prestazioni compiute nei s uoi ,p er.l 'E11te Turistico ItnJiano, il prefetto S. E. Reospedali (compresi quelli di F ormosa, della Corea bora, il podestà di Acqui march e e Spinola, il e di MUJk.den) nscesero a 512.846, cli cui solo 41.158 pre ide d ella Provin cia dott. Franzini, il prof. Dogratuite, ossia meno del 10 %. Per la maggior 11ali, d ella Fangoterapia di Acqui, il dott. Sica, parte i tratta di inalati comuni; i tubercolotici p er la Direzione generale di Sanità, e al tre autoassis titi negli 8 sanatori delJa C. R. furono olo rità e personalità; furono pronunziali Yari discor si .


1074

<< IL POL1 CL1N I CO

Onoranze al prof. Recasé11s. 111 occasio i1e d el cinq ua11te11ario di Jaurea d el prof. Sebaslia11 Recasén s , un g ruppo di allievi eù e&ti1natori Ila Yoluto Ie teggia re l 'illustre s tud ioso ed o [frirgli u11 hanch elto, a l qual e interve11ne p er il Go vern o il 1ninislro l1"'ernando d e Ros Rios. Ques li 1)ro11 u11ziò uno sn taglinn le discor o, i11 cui ril evò i va11tagg"i ch e p os 0110 deriYare aJle Univer sità ct all ' assi1nilazio11e di el err1e11li es Lra11ei , formatisi fuori cl ell ' amhien le accaderr1ico , e annunziò di aver e1na. nato un a circo lare i n tale se11. o. P arlaron o anch e il prof. Carde11al , il do·lt. Luis Soler , il d ol t. Dolcet e il fes teggia to, il quale lu111eggiò alcu11 e cleficienze d ell 'i11seg11a.ri1e11to, ch e, a suo aYYiso, andrebbe reso p iù g ra(levole ed at traente c;.iun ser o pii1 di 700 ad esioni. 1

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In memoria di von Leyden. La Societ à tedesca di 111edici11a ii1Ler11a h a co1n 1ne1norato il centenario d ell a n a cita di Er11st vo11 Leyde11 (11at o a Da11zica n el 1832), con sicl eralo uno clei m aggiori inaestri della n1e(l)ci n a i11 Ger1nania. I su oi l avori s ulla p at ologia cl el midollo spinale 0110 co11sid erati cl 'i1nporta11za ])a il ar e; egli avYiò anch e i pri·1ni t entativi di tera pia p er le affezioni iniòollari. ~.fise in rilievo i l co1npilo d ei fa ttori p sicl1ici n ell 'assist en za ai mal ati : esal lava in sp ec ie l a cc virtù curativa clel conforto >> . La n1agnifice11za degli osp edali tedeschi odie~ ni è i11 g r a11 !)arte oper a u a .

Medici aggrediti. 1\. Civita Cas tella11a u11 01)eraio tuber colo tico a

11ome Alberto Gai, in u11 impe lo d 'i11 sana esasperazion e, prese a fucilate i su oi due m edici curanti, dottori Vincenzo l\1Iar lelli11i e Giaco1no Seri Molini, fere11doli g ravemente, il prin10 al l 'addome. I feriti vennero curati all 'Os1)ed ul e, d al ,pro·f. Vincenzo ·Ferretti ; il d o tt. Seri ~1oli11i , dopo un mese (li d ege11za, g u arì clel tutto; il dott. Martelli11i (lOI)O due n1esi è ancora so·f ferente , per aver e avut o l esi fegato , pleure e diafr amm a: se1nbra p er ò ch e l a g uarigione, quasi miracolosa, 11on ia lonlana ; noi forn-Luliarr10 auguri fervjdissimi in tal sen so1• Le cau se dell 'att o cr i1ni noso res.t arto molto incerte: occo rrerà attender e l o Yolgime11to cl el processo p enale, ch e st a i struendo l 'Auto,r i là g iurJizi aria.

Processo giudiziario per la morte di un n1edico. Il 29 agost o 1928 il dolt. Goyon, m edico i1el 1· o ~.pedal e di Sain t -Ar1loi11e cli Parigi, r estava u cciso , s ulla , piag·gia d i Cro loy, d a u 11 aer opl an o pilota to cla u 11 allievo della ~c uol a cl 'avi azione ch e l1a sede i11 quest a località. ~e è derivato un processo giudiziario, i11ter1tato tfag li er edi d el m edico contro l 'avjatore per 01niciclio d a impr uden za e co11tro il direttore <l ella Sct1ola co1n e r esponsabil e . L 'epilo,g o d el processo si è avuto or a. Il Tribu11ale cl i Abbeville e poi la Corte d 'a,ppello di 1\mie11s avevan o esclt1so ogni respon sabilità ; ma l a Co.r le di cassazio11e l1a annullato il verdetto e il processo è tat o n u ova1nente discu sso alla Corte cl 'a.ppello di l )ouai , l a qt1 al e h a a1nmesso la r esponsabilità dell 'avjn tare, .considerando ch e il cofan o del motore imped isce Ja vis ta al pilota e ch e l a spiaggia costiluisce un terreno pubblico non vigil a to e, perciò, gli avi atori non devo110 atterrarvi, correndo il rischio d ' jnvestime11ti; d'altra parLc però ba stabilito <'h e il inedico aveva commesso

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[ .A.i\NO

XXXIX, Nuì\1. 27 ]

u11'in1prude11za, poi ch è egli conosceva l a pis ta abil11al1nen te seg· uita dagli aero1notori e non si era rit ira to· a Le111po. P er ciò l a Corte ha diviso le re ponsabilità del! 'infortunio ed h a ridotto all a rr1e tà l a richiesta degli er edi, per d anni e inter essi., liquid and oli i11 250:000 fran chi . (c< Concours Mécl. », 29 mag. 1932).

Promessa di guarigione e responsabilità civile del medico. Si è chiuso i11 Ger1na11ia un lungo litigio giudizi ario tra un medico ed un inalat o. Esso è dur a lo più di dieci an11i , il ch e ,prova come l a rapid ità d ella giu s tizia tedesca 11ulla abbia da invidiare a quella di altri Paesi. Il medico aveva promesso l a g uarigio11e inediante cure arsenobenzolich e, p er una malatti a di cui al p·r ocesso n on è stato fatto il 11om e, onde ris;pcttare il segreto professionale. La g u arigione n o11 si è prodotta, 1na il n1edico 1n andò ugu almente l a parcell a. Il <:liente r ifiutò cli cor rispondere il co·1 npenso d o11 de jl processo, arrivato· sino all a Corte di Cassazione federale. Questa h a da to t or to al cJiente, pojch e Je prestazioni m ecli che son o da co11sid erare com e « locazion e cl 'opera professio11ale » e n on con1porta110 u 11 i11111egno positivo di g u arigion e. 1

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Un medico centenario. IL dott. l\11. Edcly, di Midcl leburry (Ne'v E11gland, Stati Unili), ha celebralo il <~entesimo annive·r sario cl ~lla· nascita j11 otlin1e condizio11i di salute fi si ca e jntellettuale . Sono medici anch e il figlio, u11 11ipote e quatt ro altre persone d ella su a famiglia .

Morte simulata. Il 'fribunal e correzio11ale cli Lio11e ha co11dan11 a to certo Luig i Dura11d a 4 anni di reclusione p er avere simulato l a pro·p ria 1norte; l a inoglie e tt11 amico a 8 m esi di 1)rigio11e con1e complici . La sirnulazionè- h a µ o rlalo a r isiC·t10 Ler e un premio (l i 150 mila franchi ; l a 1>uo11a fede dei medi co er a . t:-i ta tr:1 tta in ingan110 e il tr11cco era perfetta111 e nte riuscil o, finch è 11011 si e}>ber o clei sospetti.

Operazione gratis con1e primo premio. Il g ru,ppo cc You11g Me11 Cristiar1 Associa lio11 » (Associ azio1n ~ cristiana di giovani) resid ente a Tampa (F lorid a, Stati Unili) b a Len11to u11a originale lo tteria. Il primo pren1io, vantato coine particolar1nente pratico, con si steva in l111a operazione gratuila di appendicite.

f~ morto i n età di 65 a1111i il p r of. CARL SPIRO,

ch e fu a lungo j)rofc sor e di chimica fisiologica a ,S trasburgo; dopo l 'armistizio rimase senza cattedra fi11ch è 11el 1921 fu chiamat o a Basilea. Insieme a Hofmeis ler , su o maes tro, Spiro applicò p er l a prima volta .' a chimica fisica alla biologia; i11trodu sse l a nozio11e della chi1nica co•l loidale n el pe nsiero fisiologico ron te1nporaneo. Tra i su oi studi vanno p articol armente segnalati quelli relativi alla coagulazione del sa11g u e, alla regolazione d ella co11centrazione idrogenionic a 11clla sosta11za vivente, al ricambio 1n inerale, a11 'o1igodi11 amism o met allico, all 'azione delle vitamine ecc . ecc . Spiro si prodigava p er gli studenti e i giovani colleghi.

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[ :\:\'.~O .\\.\{.\, ~U l\L

27 )

S E ZJ ONE PRATICA

Il 17 g iu g 110 p eg11 e' a i in })Och e or e il g r . uff. clo tl. E RICO BALLERINI. L a i111provvisa u a dipartita iu u 11a dol orosa sorpre a p~~ l a. cl asse J11edica, p oich è a11 cor a q u alr h e le11iipo prima la . u a fig urn di tinta e iinp a ti.ca pre entava ut1. a i)etlo fl orido e quasi g io,·a111le. ! a lo a Cr em on a, <la fa1nig 1ia orig in a ria cli Bob Jlio, p~rror e g li s tudi u11iYer sitari a Ron1a 1 di1noslranrlo ~en1pre di ap er unire all a v ivu i11lelligen za u11a le n ace p er ever a n za J1ello ludio qunlilà cor o 11a te dall 'a egn azio11e <1 01 pre111i~ Rolli. La ureato i ll el 18 7 e 'i11to il co11cor o di as i st e11le n egli O p ed ali, p o eia q uello di aiuto la stia tnente i co111ple lò n e.Jla ' ttllura inedico~chi ­ rurg ica; lo pirito fin~ di osser vazio1i e erl il se11$0 r ritico-diag t10 lico s i ac uiro n o con cor re11do ad affe r1nar e l a ~ u a . picca la }Jer on alilà . L a 'ia ci el u ccesso professio11 ale er a segna La: c t1ll ura r e tlitu~ine, cli inte re e, a ffab ili te\ ' alsero a procur ar e ~ l Yaloroso 1nedico lt11a clie ntel a i1u111er osa ed ele l La, ror11 presi }1;n ti ed Associa zio11i. Allo ste o i11od o ...i er a accruis ta ta la s tima e l 'a111 ir izia d ei colleghi e l 'alla con sid er azio11e di Clinj ci e Pri111'1 ri . i-;c1 infa tti la cli1110 trazio n e i ebbe all orquanclo , fo r1d a li g li Ordini d ei Med ici p er elevar e il pre Lig io 111or al e ed eco11on1ico d ella Cl a se Sa11ila ria e inde lte le elezio11i cl el Co n ig lio, i <'01leghi d ep oser o 11 elle urne i l lor o volo a fa, o re d el d o tl . 1~ 11rico Ballerini . !~l e tto preside nte d ell 'O rclin c d ei ~ledici di Ro-

1075

1na, egli co1n prese lJe11issimo l 'allo ecl 011orifico 110 t o occu1)a '"' irlo an ch e di g r a vi r esp o11sabili Là e co p ar. o di acriJici . La su a forte fjhra a11ima ta da fer vore e11tusjas tico .p er i~ b e11e clella cl asse, n el p eriod o di p ar ecchi a11~1 l11ai ~·e nr:e n~e n o al g r avoso con1pito, .p orta ~<l o . L c~11tr1b:it1 . d 'in gegn o , di e11er g i a, di p e r sp1cac1a, d1 ec1u1là in t ti t tei le cliscu ssio11i ch e i p~e e11t a.vano con cerne11ti i m ol teplici ar go1r1en t1 qt1al1, µ er ci tarne alc uni la rifo rma d ella con ù? tl a m edica, l 'au1nen to d elle t ariffe, l a val uta~1011e n elle p erj zie g iuct iziarie, l 'assicurazio11e obbl1galoria con tr o l e 1nalat tie. La su a azio11e svolgevasi d oYunque, sia 11ell e controver sie fra J11edici e fra m edici e clie·11ti sia fra. 111ec~ici condo tti e Corn uni, sempre coll~ fi 11al1tà di m a11te11er e al to il decor o d ella classe. D 'ingegno .sottile, di <:ltOr e generoso· e aòa1na n ti110, di car a l ter e leal e, t alvolta di umor e .rare.Lo, a perto a lu tt~ le m a11ifestazio11i d 'a1n or p atri~ , 11on .p o teva rim an er e inerte do1po l a dichiarazion e rl1 g u erra. ìvl aggior e m edico de.Jla Croce }{ossa i r eca" a al fro nte prodiaa nd o l a u a atti0 Yità; e ritor11nto a Roma prenrl eYa p arte insiem e all a compag11a d ell a sua v ita e alle tre figlie a lt1Lte le forme di A ist en za CiYjle. Esube r a nle di affe t to, er a ad ora lo dalla f amj g lia, n ella quale eg li ave-y a lrasfu e le su e squis ile qualità n1or ali. Al m edico colto , la b orio o e prob o, a] cittadino i11legro, al p a triota, al p aclre affrlluoso la classe n1edica co1nmossa rj verent~ s'i11china . '

Indice alfabetico per materie. l\.e rofagi a : l a l egge11da d ell ' . . . . Pag. 1065 An e1nia J)erniciosa: lesio ni n er' ose i1 ell' e l oro c ura . . . . . . . . . . . )) 1051 )) 1054 Acr odinia: cor1cezio11e all u ale . . . . . Appe ndicite acuta e Lrozzan1ento d el-

.. . . . . . . . . . . . . . . . Chinino : idiosin cr a .. i.:i .per i l e ua

)) 1006

c ura . . . . . . . . . . . . . Chirurgia : comunicazjoni ' arie Coli tici: sist ema vege tativo . . .

)) )) )) ))

l 'il eo

(:ondot t e m edich e: su[Jplen ze

.

• •

. . .

Co nYul sioni a tipo ep ile ttico d 'orig ine pl c uro-polm on . . . . . . . . . . . . C utireazion e tuber coli11ica: formul a leu cocitaria locale . . . . . . . . . . . . ))olore i11 c hirurgia . . . . . . . . . . J~lmintias i : falso circol o vizioso da . En1ottisi cardiaca m al e in teirpret a la (J.anglione uroma simpati co . ... Gangrena p olmon ar e : tra ll am e11to • Glicosurie e diagn ostica . . . . . . . Granulomatosi malig11 a: forn1e 11er-

vose

. . . . . . . . . . . . . . . . . . Ileo parali lico com.p li<:a nte 1'aeroco·l ia. I~sulina:

ipoglicemia sip erime nlale cla Linguaggio e intel ligen za . . . . , . . Lussazione co n genita d ella r o tula . . . Lussazio n e traumatica bil aterale dell e spai le . . . . . . . . . . . . . . . . i\ialaria : !)assaggio <lei parassiti n el li-

1058 1063 1066 1069

)) 1053 )) )) )) )) )) )) ))

1062 1071 1062 1037 1055 1055 1071

)) )) )) )) ))

1052 1065 1061 1068 1042

1

.)) 1049

quicl o c. -s. e co111p ortame nto ve,r so le ca11dele p o ro e . . . . . . . . . . . Pari . J 061 ~[ al ari zzazion e: i ice rr h e . . . . . . . . >> 10,61 l\!~edias lino : irrig idirne11 to artificiale; )) m edias tinogr a fia . . . . . . . . .. 105';" ì'V(ilza : ro t ~ura f·p o11la n ea in cor o di 111alarioterapi a . . . . . . . )) 1063 )) i\-1ol a vescicolar e: e ili .. . . . . . . . 1062 )) P ellagra : ac loridria . . . . . . . . . . 10G5 Polmo,ni Le lob ar e: t :·aLLa1ne11Lo pn eu1no)) to r ncico . . . . . . . . . . . . . . . . 1056 )) P11eumo lorace bilater ale . . . . . . . . 1061 )) Rerte : ascesso cortical e . . . . . . . . . 1063 Sa11g u e: in iezio ni }Jer il cc ri11g iovanim e nto » . . . . . . . . . . . . . . . . )) 1067 )) Sifilid e: c ure . . . . . . . . . . . . . . 1067 )) ifil oma bro11co-p0Jn1011ar e . . . . . . . 1058 iu<lromi rlei n erv t cr a nic i n ell e 11eo)) p l asie d el r1aso-faringe . . . . . . . 1054 )) Si11u siti cro11icb e : sinclromi di . . . 1062 )) Sis tem a n erv . veg·e t .: chirurg ia . . . . 1071 )) tilich ezza inve ter a ta: emicolect omia 1066 )) S lon1aco: cura razional e d ell 'a to11ia . 1065 'fuber,colosi: coloraz ione r apirl a d el B. )) di Koch nel! 'esp e ttor at o . . . . . . . 1066 )) 1'uber colo·s i c utanea p os t-morbi11osa . . 1062 )) Tube r col osi po,J m . : auroteir api a . . . . 1064 )) \ 1 acri i10 e vaiolo : eziologia . . . . . . . 1067 Vagi11e cli gravide ilormal i : presenza di )) . 1067 s tre;plococchi anaerobi . . . . . . . )) 1063 ' ' escica : corpo estra n eo . . . . . . . .

A. Pozzi, resp. Roma -

~tab.

Tipo-Lit. Aru1a n i di M.. Courrier.


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cc IL POLI CLINICO »

[ANNO

XXXIX, N·uM. 27]

Rammentiamo l'interessantissimo libro del

Dott. Prof. ARNOLFO CIAMPOLINI Docente nella R. Università di Milano

Il trau111a nella etiogenesi delle inalattie (Rapporti clinici e medico legali). Prefazione del Prof. CESARE FRUGONI, Clinico Medico di Roma. Riportiamo i titoli dei vari capitoli di questo interessante libro: ~ . Argomentazioni clinicl1e e argomentazioni legalì L e casualità morbose - Causa od occasione? - Dei fat .. tori morbosi concausali nella clinica e nella medicina legale degli infortuni - La configurazione giuridica della lesione da infortunio e della malattia professionale. - II. Dello sforzo come azione morbigena - La lombag.. gine da sforzo - L'ernia infortunio - Orchiti e varici da sforzo? - Emorragie cerebrali da sforzo? - Le morti improvvise da lavoro? - Sforzo e malattie dell'apparato respiratorio. - III. Traumi e tumori - Traumi ed emopatie - Endocrinopatie e traumi - Traumi e malattie osteo.. articolari. - IV. Complicanze ed esiti del trauma cranio..encefalico - Traumi e malattie a sede spinale. - V. Pleuriti e polmoniti traumatiche Traumi e tubercolosi polmonare. - Traumi ed apparato cardio ..vascolare - I traumi dell'apparato digerente - I traumi del rene - Indice sistematico - Indice alfabetico. Volume in..8° d i pagg. xn..550 nitidamente stampato. Prezzo: in brochure L. 5 2, rilegato in tela L. 5 8 più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati , rispettivamente L. 4 7 e L. 5 3 in porto franco. Altre importanti Pl!bblicazionl a dlsposiz/one dei nostri Signori abbonati :

BOR I S

H. V AS SILEFF

DOTTORE IN MEDICINA E SCIENZE GIURIDICHE GIÀ DELLA R. CLINICA MEDICA DI GENOVA E DELL'ISTITUTO CLINICO MARAGLIANO

la responsabilità penale del tubercolotico dal punto di vista Medico-Legale · Seconda Edizione con prefazione del prof. A. MORSELLI. (OPERA. TRAD OTTA IN LINGUA TEDESCA, RUSSA E BllLGARA)

Ne riportiamo I' INDICE: Prefazione. Giudizi di alcuni Maestri, Scrittori e Studiosi. lntro· duzione. Preliminari. Brevi cenni sulla tubercolosi. Parte speciale: Tubercolosi e sistema 'nervoso. Malattie dell'asse cerebro-spinale. :Perturbamen ti e malattie dell'innervazione periferica e del sirnpa· tico. Disturbi della sensibilità. 'f"ubercol~si e malattie mentali. Pre· · disposizion~ verso la tubercolosi nei figli di genitori tubercolotici. N eurosi funzionali. La tubercolos i quale causa diretta od indiretta di malattie mentali. Psi:osi tubercola re di origine centro-nervosa. :Stato psicologico del tubercolotico. Rapporto fra t ubercolosi ed a lcoolisn10. Rapporto fra prostituzione e tubercolosi.

Il suicidio. Carattere del tubercolotico psicopata. Casistica. Il tuber.. colotico nell'Ospeda le. Morfinismo. Romanticismo. Misticismo. La tubercolosi negli alienati e nei neuropatici. Le malattie mentali in Italia. La delinquenza connessa alla tubercolosi. Studio e statistica sui detenuti. Statistica sui vari rapporti tra i delinquenti ed i reati da essi commessi. Casistica. L ' imputabilità del tubercolotico. La tubercolosi nelle case di pena e nelle carceri. Conclusione. Ap· pendice. Tubercolosi. Aggiunta illustrativa e polemica intorno ad osservazioni e discussioni fatte su questo lavoro sia in Sede Uni· v ersitaria sia altrove. L'eco della Stampa.

Volume in 8° di pagine 212, stampato su carta uso mano. Prezzo L. 2 5 più le spese postali d i spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 2 2, 6 O in porto franco.

Dott. B, DI 'ì'ULLIO

DOCENTE DI

ANTROPOLÒGIA CRIMINALE NELLA R. UNl VERSITÀ DI ROMA E NELLA SCUOLA SUPERIORE DI POLIZIA

,Manuale di Antropologia e Psicologia Criminale applicata alla peda· gogia emendativa, alla polizia e al Diritto penale e penitenziario (con Prefazione del prof. SALVATORE OTTOLENGHI). Riportiamo l'INDICE del libro: L' antropologia criminale e la sua funvita sociale. CAP. I. L'antropologia criminale e le sue fasi di sviluppo fino al concetto .moderno della costituzione delinquenziale. - CAP II. L'etiologia del delitto. IL fat.tore esscnziate spf!cifico della criminalità. l fattori secondari della criminalità: alcool e delitto; cocainismo, morfinismo ed intossicaz.ioni in genere e delitto; tossinfezioni (tubercolosi, sifilide, ecc.)

P REFAZIONE. INTRODUZIONE. ~ zione nella scienza e nella

gico

delle

principali

e

più

com uni

forme

di attività criminose. Determinismo biologico dei principali reat;i cotltro la p'l'oprietà, il

fologici, f untionali e psichici dei vari orientamenti . sintomatologici: deficitario, ossessivo, Paranoide, schizoide, distimi~~. instabile, mi-sto. - CAP. VIII. La costituzione deUnquenziaJe• ad orientamento

buon costume, le persone; dell'omosessualità e tn-incipali peruer• sioni sessuali, della prostituzione, del vagabondaggio e parassitismo, della criminalità colletttiva, deL banditismo e brigantaggio; della delinqueflZ<t politica. - (Parte l(a). Sul meccanismo di sviluppo della pericolosità del delinquente. Le varie forme> di pericolosità in rapporto ai vari tipi di delinquenti. - CAP. X. La pazzia nella delin· quenza costituzionale. I criminali pazzi e i pazzi criminali. Pazzia morale; psicosi epilettiche, neurasteniche; isteriche; frenastenia, psicosi ossessiva, paranoia, demenza precoce, psi, cosi maniaco depressiva, psicosi varie a < 1tomato 1n g 1n mista, ecc. CAP. XI. La classificazione dei deliquenti e il loro t rattamen:-o penale. L e 'Varie classificazioni. Classificazione biologica e classificazione giuridica. L'imputabilità nei delinqu en ti costitu, zionali. IL criterio della pericolosità n elL' applicazione della pena e delle misure di sicurezza. CAP. XII . La p rofilassi e la terapia della delinquenza costituzionale. Profilassi diretta ed indiretta. L'eugenica ·e L'igiene sociale nella lotta contro la criminalità. La terapia nelle varie costituzioni delinquenziali. La terapia nella delinquenza minorile. La medicina emendativa. La polizia di prevenzione e la giustizia penale nella dif~sa sociale contro la criminalità. Il regime penitenziari., e la rieducazione dei delinquenti. L'assistenza ai liberati dalla carceri. Cenni sommari sullo sviluppo della lotta contro il delitto nelle principali nazioni. Conclusione. Indice .alfabetico degli

. sintomatologico misto. -

autori citati nel testo.

e c1-iminalitù; traumi fisici e psichici e criminalità. Cenni somma1·i sulL'anatoniia patologica del delitto. - CAP. III. L' esam e del delin· quente .

I

principali

caratteri

somatici

e

psichici

dei

delinquenti.

.La metodologia nel 1-ilievo dei principali caratteri morfologici, funzionaLi e pischici dei d elinquen ti; il loro valore sintomatologico in -rapporto allo S'Lliluppo della criminalità. L'esame biografico anamnestico del delinquente. CAP. IV. La costituzione delinquenziale . semplice. I criminaloidi. CAP. V . La costituzione delinquenziale ad orientamento prevalentemente Ì!>O•evolutivo (regressivo,atavico). . I Principali caratteri morfologici, funzionali e psichici di essa. CAP. VI. La costituzione delinq .1enziale ad orienta1nento prevalen· temente neuro-psicopatico. l principali caratteri morfologici, fun-

zion~li e . psic.hici dell'orientamento sintomatologico epilettico, . neura-

stenico, isterico. -

CAP. VII. La costituzione delinquenziale ad orientamento prevalentemente psicopatico. 1 principali fattori. · mor-

C AP.

IX (Parte Ia). Sul fondamento biolo-

Volume in 8°, di pagg. v111 ..368t stampato su carta uso mano. Prezzo L. 3 5 più le spese postali di spedi . . zione. Per i nostri abbonati sole L. 3 1 , 5 O in porto franco . Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia all'editore LUICI POZZI, Ufficio Postale Succursale diciotto, RO.MA.


ANNO XXXIX

Roma, Il Luglio 1932 ·X

Num. 28

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fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI •

Clinico Medico di Roma •

SOMMARIO. Lezion i : C. Fru,gonJ: Mocbo di Still-Chau.ffard. Osservazioni cliniche : G. Aquilanti: Sul trattamento delle fratture del colla oblixurgi<X> dell'omero. Sunti e ra sse~ne : 'I'1s10LOGIA: P . Lereboullet e M. Lelon.g: La tuberool06i nel 1931. - P. Véra.n : L'aspetto della guaJI'liigione delLa tubercoloei dopo cessazione del pneumotorace. - G. De Masi: Dubbi e peTicoli dell'au.r otera,pia nella tuberceiloai polmonare. - Sog1ia : La terapia. stamosinica inella, tbc. polmonare. - BMATOLOGIA: Codvelle e Sohier: Sindrome ganglio-splenica con leuoocitoei e linfocitosri. guaribile spontameasmente. - G. M. Piersol e E. Steinfield: La granulopeniia. - G. Do· minici e G. Oliva : Il cica.ml>io emoglobinioo nell'anemia perniciosa in corso di trattM11ento organo-terapico. - FEGATO: P. ABRAMI: Le grandi sindrOlIIli delle cirrosi epatiche. - P. Morawitz e Mam.cke: Diaignosi pr eooce delle cirroei del f ega,to4 Problemi discussi : Sohmi,d t: Lo svilUJppo del concetto e -del .p roblema dell'a.miloide.

Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : Acca>demia Lan-

~sdana

di Roma. - A ccademia Medico-Fisica Fiorentina. - Società Medii-0-0-Chirurgica della Roma.gna. Appunti per il medico pratico : DALLA PRATICA CORRENTE: A. Mucci: Avitaaninosi tipiche e fruste d i fronte all a .p.ra.ti-Oa quotidiana. - CASISTICA E TERAPIA : Le lesioni p~t~logiohe, prov?ca~ dagli aecaridi Il eignificato cl1n100 dell amebiasi . - Il trattamento dell'a>mebi ae1 r.:on. g li a lca loidi del Kurchi. - 11 cloroformiio nel t r attamento dell'ancbiloetomiasi. - NOXE DI TECNICA: U.n ·I lUC.'VO dispositivo per il drena,gg;io aereo a peDmanenza ·dei pneumotoraci irpertesi da perfor azi one. - ME· DICINA SOIBNTIFICA: Anfot ropismo del rifleseo seno-carotideo. - VARIA: Brillat-Savarin e la medicma. - POSTA DEGLI ABBONATI. P.Olitlca sanitaria e Ciurisprudenza : G. Selvaggi: Risposte a quesiti {)er questioni di massima. Nella vita professionale : Oon·c orsi. - Noonillle, piI'oono· zioni E!'d onor ifi cenze. Nostre oorrispondenze : D a Parigi. - Da Cagliari.

Notizis diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

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LEZIONI. IsTJTUTO DI CLINICA MEDICA GENERALE DELLA R. UNIVERSITÀ DI ROMA Prof. C. FRUGONI, direttore.

Morbo di Still-Chaotfard. LEZIONE CLINICA raccolta dal dott. :F . CoRELLI, assistente volon tario.

La malata ch e oggi assi eme esamineremo e che vi presento (1) è una sposa di 26 anni ; essa appartien e a famig l ia sana, senza al1ou1na ereditarietà artropatica o specifica. Tuttavia degli otto fratelli della paziente, 5 sono morti in tenera età di malattie. sull e quali non si hanno <la ti precisi. L'anamnesi fisi ologica è compl etamente normale : nascita, allattamento, dentizione, deamb ulazione, svilu1p1po fisico e psioh i,co : tutto fig ura regolare. l\1estruò a 12 anni e da allora i corsi si susseguiremo normal m ente. A 25 an n i , u n a.nno fa, sposò .u n u o·m o sano e ne segui una gravidan za regolare, sol o essendo stati notati ad un certo periodo lievi edemi (1) La 11'\alata fu present at a il 26 gennaio 1932.

mall eolari :che poi si r id ussero e infine scomparvero. I l parto avvenne ·due m e.si fa, normalmente; I 'allattan1ooto veniva invece sospeso al secondo 111 ese sia a causa d i ragadi mul tiple molto rnoleste a l capezzolo, sia per l 'insorgenz.a di u no s tato febbrile continuo, di cui diremo. La malata ha c01ndotto vita regolare, in ambienti sani, con vitto normale ed abitu,d ini corrette. Aruimnesi patologica. - La malata .11a probabilmente avuti i comuni esantemi infantili f1 ha sofferto ·d i varie forme influenzali , ma non ritiene fo ssero a cco·m pagn.at e da a ngina , così come esclude d 'aver sofferto di fatti reu- · matici. A 4 m esi ·di età ebbe una piccola suppurazion·e a lla r egione sopraclaveare destr,a ch e . e·m bra esser si aperta spontaneamente e rapidam.ente g uarita: oggi n e residua una cicatrice lineare, r egolare , non aderente alle parti profo1n·de, si che è d iffi,c.il e poter dire se f.u o 1neno un'adenite specifica: certo non vi son o quelle aderenze coi t essuti so ttostanti e quei c.aratter i di cioatrice irregolare ·ç.h e siamo soliti veid er e in una a d enite scrofolosa ch e si apra spon taneamente e ch e poi lootamente sparisca, più o meno attraverso fistolizzazione . Com1Unqu«:~ da quell 'epoca mai fu m alata godendo anzi 1


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« IL POLICLINICO »

salute perfetta fino all 'inizio della mala tlia attuale c.h e risale al terzo m ese ·d i g·ra vi danza. Or sono circa 8 m esi infatti, si presentavano dolori acuLi, ma non violenti, prim a localizzati alle g inocchia, poi estesi a tutti g li arti inferiori, specialm«mte a lla coscia , ·dolori 1 C 0h ~ insorgevano particolarmente durante alcuni rnovin1enti come il salire o ·scen.d ere le scal e' e si riducev.a no 1c.amminando in p iano, m entre sparivano nel riposo com·p l·eto. La p e1lle degli arti e d elle articolazioni non era nè rossa, n è tumida , n è calda. Più tardi a1nche cominciava qualch e doli.a a lle articolazioni tibioastrag.al ic.b e e contemrporaneamente si aveva un notevol e oedimento delle condizioni gen·e rali, con manifes to pallore ed astenia. Successivame111te intanto .a nche a ltre articolazioni erano prese e agli arti superiori com inciava prima dolore durante i movimenti delle spalle c on limitazioni poi ·dei movin1enti anche del gomito, e .dolore ai polsi ed a lle piccole articol azioni delle mani, dove in corrispondenza dell'articolazion e fra la I e I.a II falangetta si formava a poco a poco una leggeira tuim efazione periarticolare senza p1erò !Il.è . rossore, nè calor.e. Anche a gli arti superiori, co·mie a quelli inferiori, ·d urante il riposo i dolori m .a ncavano, insorg·evano invece solo ·durante i movim.ernti. Intanto a poco a poco, gradatamente .si stabilivano 1nodificazioni .e d eformazioni delle dita delle mani , con subltIBsazione ·d elle seconde falangi com ·e ora vedete, m entre le ·CO!Il·dizio·n i generali ·d ecadevano ulleriorn11onte. Nel frattempo la gravidanza era r egolarmente portata a ter·m ine. E anch e di poi la paziente bench è si fosse fa tta astenica e mag ra , benchè soffeTe.nte dei detti dolori , m a i però molto intensi, alle articol.azioni, ed avesse le articolazioni delle dita de1formate, potè continuare a s volgere, s·e bbene ir1 modo ridotto, una certa attività, non tenne m .ai il letto nè m ,a i ,aveva avvertita fino allora febbre. M.a già però due mesi prima della fine della gravidanza in o ccasione di lieve dolor«~ di gola, con modica d olia alle articolazioni temporo-·m ·andibolari per la q.u ale l 'apertura della bocca era limitata, casoolm'erllte palpan·dosi l'ammalata aveva avvertito bilateralmemte in corrispondenza della regione sottomastoidea, delle masse, ch e 1possiamo dire senz'altro ghiandolari e ,che da allora si sono mantenute stabili e simm,etricb e. Ma d opo un l eggero mig liora:m1ento .d urato fino a pochi giorni dopo il parto, circa ·due mesi fa, si ripresentavano nu.ovi dolori articol.ari) sempre con gli stessi caratteri, contemporaneamente a tutte le articolazioni eccetto quelle dell'anca e della colon11a vertebrale e nello stesso te mpo insorgeva e si stabiliva una febbri<'ola intermittente-remittente , mod,esta, bene so pportata, senza brividi, ch e tutt ' ora persiste. E le condizioni generali siffattamente pegg ioravano .p er sempre maggiore astenia e pal1

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lore, che la paziente, costretta a letto, si decideva infine a chied ere ricovero in ·Clinica. e vi enLrava il 7 gennaio1 ultirno scorso. E noi osserviamo un 'a·m m.a lata <li costituzione schel·etrica normale, appartenentei alla seconda combinazione morfolog1ca di D e Giovaruni. Essa ha a.spetto leggermente sofferente m .a se sta ferma, immobile, non ha dolori, ch e com·p ·a iono invece appena si muove o si m ·ette a sedere sul .l etto. La cute è decisamente p·a llida; i muscoli fla oc.idi. Il p·a nnicolo adiposo 's e.arso. Il lìolso è ritmico , moJle, ipoteso, (La pressio·n1e arteriosa è : Mn 50, Mx 90), con frequenza proporzionale a lla temper.atura; il r espiro è regolare. Vi è n1odica febbre. Il riflesso oculo- cardiaco è - 7. 1'\.ll ',~same generale particol are menzione ar1·cora m eritano il sistem.a linfatico , e le articolazioni. Il sistema lirnfatico è g l ob almente e totalmen.te com1prom1esso : a lla rEt,o1one sottomastoidea bilateralmente si hanno due voluminose linfoglan·dole, da voi stessi visibili anche a distanza, grosse come una noce o più, di consiste11za poco più ch e fihrosa, indolenti, liscie, rr1obili sui pia:n.i so tto La11ti e senza adesioni ialla pelle rch e non è n è ca1d.a , n è dolente, n è rossa: n1ancano quin.di i segni sia di p eria·denite, che di fluidifi cazione. .S empre ai lati d el collo i•noltre un po' più a . . i11istra ch e a d estra vi è una pleiade ghian·d oia re, fatta di g hi.ar1dole catenate, della grossezza fra un seme di grano-turco ed u11 fagiolino , fibro e, li gnee , ii1dolenti, non fluidifica le n è aderenti fra loro in.è a i piani soprae ... ottostanti ; e e sono isolate e non hanno te·n denza a raggrupparsi a pacchetti. Altre ve n e sono a lle regioni .ascellari, di cui qualcu.na anche calcificata, come potete vedere nella radiografi.a ·di c.ui f.accio co1ntemporane.a ip-roiezione e altre ghiandole carenate si palpano alle regioni epitrocl,eari; altre ·du-ne, g rosse e con i soliti caratteri, anche figurano alle regioni inguino-crurali. Possiamo bene qui ndi ·p arlare di polilinfoma tosi generai izza ta. L 'altro rilievo patologico che emerge all'esame gen eral e è lo stato ,delle articolazioni. Le t emporo1nandibolari che furono compromesse i:n. un periodo iniziale della n1alattia, og.gi più non lo sono e dif.atti la nostr.a m1ala ta apre b en ei la booca senza averne nè dolori, n è ridu·z ioni d el gioco articolare. Liberi sono i movimenti ·del capo e d ella colonna ceir'vicale. Osservan,do p·oi le articolazioni degli arti supe-riori vediamo chei le scapoloom1erali non so•no libere, e ben funzio.nanti, per una modic a dolenzia bilaterale alla pressione sUJll'interlinea articolare; ma la riduzion e del movimento della spalla è dovuta più a contrattura· di difesa eh-e a·d a n chilosi. Ridotti sono pure i movimenti dell'articolazione del .gomito ch e è costantemente tenuto in -serrui1

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SEZIONE PllATICA

flessione: l 'estensione d ell 'avambraacio sul braccio . Infatti è possibile solo in parte e ciò n o11 tanto per ·compromission,e· intrinseca articolare, quanto, (come bene si avverte con la palpazione quiando si cerca di e te11 de r e l 'arto), p er cau sa di una relrazione muscolo-tendinea specie a carico d el bici pite; tal e riduzione di funzione cioè va attribui ta a fibrosite retraente. Più g ravemente colpite sono bilateralme1I1te e simrrtetricamente l e articolazioni d ·e llc mani e del polso che è pastoso e tu.mii.do· com e a ma11icotto. I movimenti attiv i sono molto ridotti , e quelli passivi p iù liberi 1na dolorosi, la pelle è lucida, sottile e detersa. Le articolazioni melacarpo-falangee 0d interfala1n gee sono tun1efatte ed anch e i 11 queste i movime nti sia a llivi ch e passivi ligurano molto ridotti. 1n nessuna artico ]azione vi è fluttu azione; non sinovite es~udat i va mè alle mani nè a ltrove, non rumori di scro&cio. I.Je articol.azio11i

D 'altra •parte lo stllldio d ella sen sibilità, J 'c.·::-a 111.e elettrico, la r ice rca di .dolenzia lungo i tron chi n ervosi , ecc. tutto è neg.a tivo; anch e i riflessi sono normali e manca O·g·ni segmo di lesio11e p·iramidale. Per il resto d ell 'e ame obbiettivo abbian10: Al c.a1)0, movimenti liberi indol enti; i nervi cran1c1 ono normali , come ·pure la ... tatica, la r11 o tilità e r.e fleltività ocul o-palpebrali . Solo e iste un l eggero esoft a lmo, sul ten1po di comparsa ·del quale 1'.amm.alata non sa d are ragg uagli. Così pu1r e, ed è importantei notarlo, l 'esame ·d el cavo orale figura nor1nale e le tonsille ch e ono fibro se ed inca.p sulale, - quando "' pre1nute non danno zaffi di I) U ì ch e ancl1.e u·n accurato e ame dello sr>ecia lista otorinolaringoiatra nulla ci segnal a di patologico. Al collo nullu vi è d ' i1nportante, eccetto le linfoa landole g ià d e critte, la tiroide è norrn al e. 1

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F1G.

1. -

Mani de1la paziente.

r11 etacar po-falangee 1ed interfa langee, come b enissimo vedete hanno invece bilatera lment e tendenza alla sublussaz ione (vedi fi g. 1), e ricoridano benchè lontanamemte l e a lterazion i r l1e ~ i osservano nel reumatismo cronico deformante nel quale vi è noto 1che si possono aver e t:re tipi: in sublussazicm.e, in flessione e rettilineo. La dolenzia a rticolare è ..modica a.g li arti su·periori l e cui m asse muscolari sono tutte n ot evolmente ipotrofiche ed ipoto·n ich e (contratture segnalate a parte). I riflessi te11dinei e periostei agli art i superiori son o n ormali. Agli .arti inferiori , dove la mal.atti.a ebbe inizio, poco ora si ve·de: e solo si 1nota una oerta tumidezza ·dell'articolazione tibio-astr·a galica e al dorso del rpied e; i movimenti sono abbastanza liberi ed indolori, a n ch e a lle g inocchi a, ch ei sono normali , i movimen ti sono poco ridotti. Nulla si osserva alle a rticolazioni d ell 'anca. La pelle che riveste le articolazioni, sia quelle tumefa tte, sia quelle norma li, non è arrossata nè calda, nè dolente . 1

Al tara.ce, per esser e brevi, dirò eh ~ l 'esarrle è del tutto n eig.ativo : apparato respiratorio, centro circolatorio e vasi son o normali , consentite d·U1I1que ch 1e sorvoli : sottolineo solo clic r1011 v'è nessun segno di en docardite o ·di miocardite e ness11'Il d ia to specifico, n,e ppu;re a lla ra. 1diografia, a carico dell 'apparato respiratorio. L 'addom e è in·dolente, trattabile, regolare. Il fegato d eborda appena nelle profo11de i11spira zioni .di mezzo centimetro a ll"a,r co costale, con limite uperiore normale, la milza invece è d ecisamente com pr o1m essa: dacch è il limite su1peri0Pe è a ll 'otta.va costa sull 'ascellare m e dia, i I polo inferior e ·d ebordava , all 'e111trata, di due dita, e or.a appena un dito e il margine a nteriore è all 'ascellare an teriore, ìa con siste11za d el1 organo è n orma le . La milza quin.di è si cu ramente e patologicamente in grossata, b en ch è non di ta11to d a poLer si parlare di .una vera e propria splen o1n ef{a lia. Tutto il r est o d ell 'esame obbiettivo è norn1 al1e. Così la d ea mbulazion e si compie o ra ·d i-

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cc IL POLICLINICO »

scretamente b ene e il g ioco articolarf\ dcg]i arti inferiori non è alterato. Devo infine informarvi ch e anche tutte le articolazioni vertebrali sono normali. Sarò breve per le ricerch e : le urine sono normali, l 'esarne del sangue dà un' anemii.a di tipo secondario , con, emoglobi·n a all'entrata: 80, or.a 75 (Sahli). Globuli rossi all'entrata 4.180.000 ora 3.8·00.000, valore globulare 0,9&'. Globuli bia1i-c.bi 4. 800 prima; ora G.500. La formula leucocitaria m ostra ·U1n a leggera

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<leila gola già vi dissi; la cutireazione alla tub ercolina è posi:t iva. L '·e same radiog rafico delle ossa denota de.i fatti inte.r essanti che ' conviene bene considerare. Anzitutto osservate questa radiografi.a del torace: Non si notano in essa alterazioni nè del cuore nè dell'apparato respiratorio, neppure vi sono quelle modiche adeinopatie ilari etio così frequentemente si trova110, anche i·n soggetti norma li e non vi è complesso prima•

TIO.

,

I

FIO.

l in fo ci tosi: P olinucleati neutrofili 69, basofili O, oosinofili 1, monociti 3, linfociti 27 . La pressione arteriosa, come vi ho detto, è Mn 50, Mx 90. Le reazioni di W assermann e Meinicke e Khan sooo n egative. Le sieroreazioni per la n1altese sono state, pure n egative. Le emoculture praticate sui terrfilli comuni e sul terr eno di Loewen stein , son·O· state n ·e gativ1e. L'azote·mtia è. 0,20 %o La g licemia è 0,94 %0. La colest erinemia è ·di 130 mmg. Il ri can1bio em oglobinico ha dato: feci di 3 giorni: gr. 700, bilina eliminata i,n. 24: h. Unità Terwen 233. Indice emolitico == 1,6. Il m etabolismo b.asale è n ei confini della norma, però vm-so· i limiti inferiori. Dell 'esame

2.

In questa seconda radiog rafia invece si vedono b en e a lcune lin.fo·glan.d ole ascellari calcific.a te. Nelle seoa uenti radiografie voi V·e~dete la m.an o della paziente ch e mostra una notevole osteo p,o r o,si epifisaria, .e d ecaloificazione molto manifesta ·delle epifisi. Un.a netta diffusa demin~eralizzaz ion e· esiste pu:r·e all'articolazione del .go mito, e a•n c.h e il g inocchio della n ostra amma lata, sia all'epifisi che alla diafisi pia.lesa un processo evidente di demineralizzazione (vedi rad. 2-3-4). I m.argini .1rticolari appaiono per contrasto più visibili e n ettam ente segnati. La stessa alterazione si ha ai ·p iedi; onde osservate sopratutto alle ossa del tarso u!Ila manifesta decalcificazione, con scompar sa di numerose tr<'- 1

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1

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' 'ate ossee secondarie. In n essun punto dello scheletro si notano fa tti iperproduttivi o di addensam ento.

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Abbiamo quindi t1n 'amma lata ch e prese11ta due ordini di fatti: l 'uno nel campo d ella patolog ia osteoarticolare, l'altro in quello della p atolog ia linfoglan·dola re , coµipr esa pate11te compro missione d ella milza.

F1G .

Quale procedime nto logico se·g uiremo per giu11gere a lla diagn osi, di fronte a 11 ·a1tc r.azion e patologica di due sistemi ch e gen eralme·n te n on presentano una correlazione consen sua le ad una unica causa ? Le lesioni articolari infatti e quelle linfoglandolari gene ralmente non figurano associate. E da qualei d elle due p r enderemo le mosse p er arri va re alla diagnosi ? Più &emplice, ma m eno didattico sarebbe partire direttamente ·dalla malattia stessa, qual'è, e fattan e una d escrizione, vedere se qua·dra col caso, ma io preferisco il m etodo classico di risalire dai sintomi e da qu·esti arrivare in via discrimi,na tiva ad un concetto unico, ad una diagnosi più e.b e è possibile unitaria, m etodo ch e si giu.dica antiquato ma ch e è ad og ni modo dida tticarr1ente il più utile e ~uiello che in 1

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S EZIONE PRATICA

ultin12 artalisi 1101 sern1>re 1nie11talmeinte se• g u1.amo. Dalla milza è evidente ch e non si :può partire : ·si pobr ebbero tuttavia forse prendere in con siderazione le malattie infettive ch e possono da re ·qua dri fin o ad un certo p uinto simili con febbre , milza grossa e 1c.io·è di pseudor e uma ti sm o infettivo com e la ·m eliten.se m .a· n on è eviden tem.en te il caso di so fferma rvisi per c.h è n el n o t ro caso la febbre è insorta p·a 0

3.

r ecchio tempo dopo ch e il quadro 1norboso er a g ià conclam ato, e ch e g ià erano i·nsorti dolori e tume fazioni e s'erano costituite d eformazioni articolari, ecc. senza contare ch·e vi è l 'ade nopatia sist em.a tizzata ch e con la m elitense null·a ha a ch e fare mentr:e l'amma la ta rilevò le ghian.dole la prima volta per caso, palpandosi il collo in o ccasio·n e di un dolore di gola, quaindo g ià aveva la malattia e non sa dirci ·da quanto prim.a esistessero. Certo che talu11e linfo,g'luJ1doJe alm-cno sono· di antica daLa, <lacchè , 1com,e le a scellari, sono calcifica le; e p er ch è una g hiandola in seguito ad u11 processo pia tologico - ch e i1on è n t6cessariamente sp ecifico si cal1cifichi così n ettam ente, come ved.ete a lla. r.a·diogra fia, occorre un t emipo lungo ben più dei tre m esi , <la . 1

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.cui claLerebbe l 'o servazione ·d ella adenopatia. ' (:i i l)UÒ in vece do11·!aJldare Se l101I l può trattar . i d i polili11fon1atosi specifica, con pseu·do1 cu·n1ati mo tlLb er col.ar e ·di Grocco Pon cet . Va i11Lanto s ubito d etto ch e il trovare delle g11ia11dole calcifi ca te r1c·n irn plic.a di n·e cessi tà natura specifica : i1oich è anche linfoghian·d ole i n.gr o salo per altri pro cessi patologici , posso11 0 calc ifica r e . J\1a anc11e alla r adi o·g ra [ia d cl tor.a oe nulla .assolL1tam ente vi è di s1Jec i fi co. 1

[ ANNO XXXIX,

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IL POL ICLI NICO

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NUIVI.

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n1ente fistolizzano. Nè ·d 'altra parte è facile clte in un aduil to l 'infezione specifica dia una con1 promissione li·nfopatica così sistem atizzata, quale si può avere invece specialmente n ei ba.m bini, m .a a llora col quadro scrofoloso, n el qt1al caso le linfog landole non g ià sono come queste dure ma b en sì molliccje e qua e là r~m111ollite e fluidifi cate con flo gosi ch e si proJ)ag·a in vici n.anz.a per periadenite. Quri niente cli t ut to ciò e può qt1indi esclu·d er si una poli1

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Vero è c l1e i 11a una cutireazione alla tubercolina pos itiva, 11la è ben n oto ch e se essa ha notevole irr1por tanza nei b ambini e tanto p iù qua,n Lo p iù di tenera età, perch è significa ch e il soggetto è g·ià stato infettato, n egl i adulti ir1vece no, ·dacc.hè la cutireazione è i)ositi a n1el 90-96 % d ei sog·gett i d ei i1 ostri ambienti di vita civ ile, e ci inf0r1na cb.ei vi fu l ' i nfezione, ch e ''i è la 1nala·tiia tub ercolare. Qu i n o n vi è .a·d en opatia ilare, man ca il com])1esso i)rimario ecc. , e all 'i11fuori d ell a cutir eazione }) O itiva non r iscontri amo a l cun e le111en Lo ch e ia ... p ecifico, da cc.h è anche g ià avvertii che la cicatrice alla r egione sopra claveare de Lra non h a i caratteri abituali alle cicatric i r e idue da linfoghiandole sp·ec ifiche spo,ntan ea111ente apeTtPsi e c11e p i-4 o n1eno lunga1

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l infomatosi specifica. è è il caso di p erd er temipo· ad escludere sia la polilinfosarcomatosi generalizzata· ch e la forma localizzata di morbo di l\.undrat, non r iscontran·dosi ca ratt ere aggr essivo, e progressivo , ·con t endenza d ei p·a cch etti g l1iandolari a disalveare, confond er si e in fil tr.ar e.. D ella l eucemia : manca il qua dro err1atologico; e anch e man·cano i cara tteri di . una ps eudo-leucemia n el senso stre tto di linfo.ade1nosi .a leu oemi·ca e cioè di forrr1a in tut to e per tutto· u gu ale alla l euce111ia, n1.a sen~a il q.u1adro leu cemico ·del san.g ue . Tuttavia in tali casi no·n è eccezionale di trova r e un quadro subleu cemic.o liev e , con m o<lico aum en to cl ei g·lobuli b ianchi , o quanto 1r1 eno è piutto to fre-c ru.en t e (an ch e con un nun1e·ro c om1p le ivo di leu cociti n ormale) tro0


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' 'a.r e ma1~cata li11focito i relativa, ciò oh e cotitt1i ce il interna ·di Pinkus; senza contare c l1e que ste forme i1on d.anno quasi rnai le io11i articolari e di questo tipo. Lo stesso .arg omento, fria g li a ltri , ancl1e er\'e ad escludere il linfogranuloma n1alig110 (Hodking ternber.g ), malattia sistematica d eJl 'apparato linfatico· con proliferazione di specia le ti·fJO gran.UJlomato . . o ·degli elen1enti t1 o1natici e relic uloendoteliali, d 'onde (a pa1"Ie i vari ti.p i della forma· a seconda d elle varj c sedi i11 vase e del decorso) le molteplici turnefazioni ghi.ando1ari , .e milza grossa e fegat o gro ~ o, ecc. ecc. Carattere importante ne è la febbre c.h e 1può es ere ard ondate, ta lvolt a allora c on e e coer entem ente oscillando il volu111 c delle linfog l1iandole il ch e equivale al l 'n 11 Li ca cc febbre ghiandolare di Eb tein n . Ma qui l e g hiandole non hanno n è la durezza d el linfogranuloma, n è la tendenza a conglobar ·i e la Jcbbrc non è ondulante, e la c utireazione a lla tuber colina è positiva, mentre n el g ra·nulon1a r11alig no è p er lo più n egativa anch e e il ~ogO'e lto è umo p ecifico, e.cc. ecc. Inoltre "'e f'Cr ta le diag n o i i dovesse conc}u.d ere rester ebbe d.a ·p orr.e a l tr.a· diagnosi per g li a ltri ·d ati }latologi ci qui presenti e specie per le lesio11i articolari m entre è regola elementare che biog na sforzarsi per fare - ove ne sia possibile - una di.ag11osi unitaria. Si è g iun ti co l alla ola a ffarmazione generica di una linfor11ato i "' i temica ì eh.e oocorre vedere ·e esan1i na11,d o i dati patologici del secon1d o g.ruppo di intorrui e cioè idi quelli art~colari, i })UÒ attraver so ad essi arrivare ad una diamo i intetica e unica. Con11e data intanto mentre non sappiamo con preci sione .da quando si sia iniziata la linfopatia, (da 6-7 mesi a lmeno) si.a·m o certi invee.e ch e le Lesioni articolari nOIIl. er.ano costituite in a•n tecedenza. ~ intanto poco rprobabil1 e che si tratti ·di u11

reumatismo cronico fibroso consecutivo a un reumatismo genuin10 perch è la febbre è insorta da poco, m ·o otre I 'artropatia pree isteva assai da tempo prima e perch è a parte l e fug.a ci manifestazioni iniziali la forma articolare rimase all'inizio localizzata e fi ssa nelle stesse a rticolazioni c.h e p er prime furono col1pite, sì r he ebbe del tutto a m a n care il caratter e flus.. ionario , cc r eumatico » tipico del reumatismo articol.are a cuto. V.al ar e a ss.ai più T•ela tivo ha ir1vece la con ider azion e che qwesta paziente non ha nulla a l 1cuore : dacch è la ua com1)romissionc può b en issimo mancare e tanto più fa cilmente qu.anto più si avan za con l'età m entre l 'a,d en o•p·atia ·e la splenopatia non sarebb e·ro '))Oi i11c1u.adr.ab ili n ella form.a . D'altra p arte n on vi furono mai i ca ra t Leri d ella polia.J l1·ile acii.ta, e ora si os erva uno s tato p articolare ·delle articolazioni cioè una diffusa dicmincralizz.azion e , con o teopor o i n otevole d ei ca11i articolari , e della p a r le ~ l)On o· io1

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SEZIONE PRATICA

sa, n1Jentre nll!lla vi è di articolare nel vero seno d e lla parola, di artritico, e sudativo, e ancl1e manica ogni segno di for m ,a. fibrosa e non vi è tendenza anohilotica. On·de possiamo ecluder e il r euma tismo cronico fibroso secon dario ad una forn1a a cuta ·e il r eumatismo articolare cronico d ' emblée,. Ci n1uoviamo p erò in un campo d ei p iù delicati dacch è i l c.a.p itolo dei reu1n11atismi cronici è ancora uno, ·d ei più oscuri della pato1ogia, cgn i c.aso r.aochi ud e in SJè un miistero, e ogni ca o è un, problen1a a sè. Intanto non pare si po sa parlare, osservando la nostra ammalata r1el suo stato, attuale di u1n 1~eumatismo cronico clef armante, nelle ue varie sottospecie di g ià ricordate. E ciò ia peirc.h è sono in questa pazien Le libere le articolazioni dei ·p iedi che ne] ret1ma tismo cronico d eformante sono prevalcnt en1ente e quasi senza eccezione ·colpite; sia [)Cr ch è i prece i articolari si l ocalizzarono da t)rincipio in più articolazioni , alcune d elle qual i in egurito diven11ero e sono tutt 'ogg i lilJere, s ia infin e p erch è esist e sì la ublussazione i n talune piccole articolazio,n i delle man i , ·m ia non è .d.ell 'alto grado ch e siamo soliti o ervare n.el r eu matismo d e formant e. E se di r eun1.a tismo croni.co d eformante e anchilo san~ te i trattasse , do·v remmo· a ver e l 'anchilos;i o ea o fibrosa di qualche articol.azione o quanto m eno riduzion e di movimenti p er caua intraarticolare. Nel nostro caso i·n vece abbia·m o, è vero, in qualche articolazione una di cr eta riduzione d el g iuoco articolare.i, ma 11on p er causa intrin eca articolare ma bensi i)er una fibro site t e1I1.o -muscolare e cioè, per un processo extra.articola.re periartioola re e caps ulare . E per vero anche alla radiografia l ' in terlinea articolare è completamente libera ed i contorni articolari r egolari , mentre J1elle nrticolazioni immobilizzate dal reumatisn10 croni1c-0 noi vediamo, le travate 'ossee ch e attraver sano i l 1c.ampo articol1a.re, e dislo,cain-0 , e fi ssano l e articolazio ni con relative· anchil-0si e defarmazioni e criterio prognostico inerente. Nè si tratta ·di un reu.matismo cronico infettivo da un cc focus infectiosus ». Noi abbiamo a lung o ed a ccUJratamente cercato se si ·p oteva nlettere in evidenza .um fo cus, ma inut ilr11 en te. D evo infatti farvi i)r esente che ogigi si p en ~a ch e molte .a rtriti r eum.atiche infettive iano sostenute da fo ci infe.t tivi a sede varia e cioè a cari co delle tonsille , delle c-Rvità pn eu111<lti ch e ·della facci.a, o d ell 'ap•p endice ecc. o rapprc.sentati da g·ranulomi d entari ei co·si via. Si tr.atte-rebb-e qu~ndi del caso specia le, di qu elle cc infezioni fo cali », nel senso ·p·i ù vasto, la cui dottrin.a è tata fondam entalmente for1n u lata da R ose n o' v e da altri autori americani e :;econ·do la quale n1olte malattie sarebh ero o sten~ite da Ila pre enza di p·a 'rticolari focola i infettiYi (<e foci ») i11 svariati punti dell 'or g-allis1n o (lon , ill e, seni , facr ia , d enti, ecc.). 0

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Da ·detti foci passerebbero in circolo sia dir ettamente dei germi, sia loro prodotti tossici, oa.p aci in ogni modo di agire a distanza provocan·do quadri morbosi div ersi a secon ~ da della diversa sed e d'azione: tali fo colai infe ttivi son o, seco11do Rosenow, gen eralmente dovuti a streptococchi; ·m a , anch e nel ca.so del reumatismo infettivo a cuto o cronico, rnon è obbligatorio p ensare alla n ecessità di una b en d efinita specificità di germe, avendo, secor1do g li AA. americani, m.aggior v.a lore in questo senso, piuttosto il tropismo dei germi stessi. Ed infatti, secondo le ricerche d.i Roseinow, ·d i allievi ·e di altri autori, è risultato ch e sp esso streptoc.occhi isolati con la sp·ecia le t ecnica d.a fo colai infettivi gen eralmente ton·s ill.ari o dentari soino stati capaici id i ·derterminare inoculati in conig li qu.adri morbosi tali da richiamare quelli presentati dagli individui da cui provenivano. Io non mi adde11tro qui in questo brillante argomento ·da varii punti di vista· att~almente allo stu.d io anch e n ella mia Clinica : ma voglio semplicem ente accennare di sfu.g gita alla sua grande com·plessità ed importanza, ' ricordando oh e la presenza ·di un foous n·el1'organismo d·eve essere considerata, seco·n ·do alcuni autori (Swift ed altri), quale causa di possibile sensibilizzazione ;specifica dell 'organismo ai g.ermi e ai loro prodotti, ·donde la possibilità di r eazioni anche ·di tipo allergico da parte di quei particolari tessuti verso i quali gli streptococchi dei cc foci » hanno presentato particolare corrispondente tropismo. Ed oggi al fattore allergico si torna a dare ·p articolare valore precisamente anche n el terr en o della patol ogia articolare ( Chini). Ma trattasi, ripeto, di problemi tutt'ora allo studio, bisognosi ancora di accurate ricerche e ·ch e per ora non consentono sicure d eduzioni. Ma poich è nella no·s tra ammalata non abbiamo n essun fo cu s infettivo ·da chiamar respo11sabile delle lesioni articolari , e poich ·è no·n sar ebbe poi affatto spiegato nè il qua·dro di multipla linfo1n,a losi .n,è il tu1nore di milza, d obbiamo ceircare altrove. E 1cioè melle malattie infettive, n el campo degli pseudoreumatismi infettivi, ch e meglio sarebbe chiamare r eurn.atismi infettivi p er san cire che ogni infezion e può ave.re il suo corrispondente r eum atism o secon.d ario e consensuale. Di reum atismo infettivo in senso stretto per è, dovrebbe pa rlarsi solo· quando i fenomeni articolari o p·r edomina·n o su tutta la sindrome o sono talmente accentu.ati da essere per e.osi dire in primo piano n ella manifestazione infettiva . Semplici artralgie infatti sono frequeAU.ti in qu.asi tutte le m a1attie infettiv·e, e non rapp.resentano ch e la quota di sofferenza articolare di urn organismo ch e risente n elle articolazioni come in tut ti i suoi organi lo stato .di m alattia. E tali r eumatismi infettivi, che possono an c,h e aver e quadro e decorso del tutto sim.ile 1

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al reumatismo acuto genuino se ne distinguono perch è sono sostenuti da un agente infettivo moto (reumatismo infettivo, gonococcico, trubercolare, pneumococcico, ecc.). Cosi mentre da una parte vi sono le airtriti ve.re, metastatiche, ~nfettiv e , da invasione batterica del cavo articolare, per esempio go·n ococcioh e, ch e si distinguono dai reumatismi infetti vi anche p·e rchè mancano del carattere speciale cc reumatico » flussionario proprio di questi ultimii, dall'altra vi son o i qua,dri articolari in ·e.orso di infezio·n i di vario generie, qu.adri ohe sono variam ente spiegati o ammett·e n.do che i germi siano pochi o ch e siano poco vir.uilenti, o che si tratti 1piuttosto di una localizzazione periarticolare co11 ·risentirnen to sinoviale da vicinanza . Sia fePmr0 intanto ch e possiamo avere tanti p seu·doreumatismi quante sono le infezioni. E ricordiamo subito p er la maggiore import an za pratica il gonococcico a localizzazione articolare e doloros issimo, peTchè eròde ed esulcera in profondità. Si è per que•s to iche j ·dolori is ono cosi vivi anche se l 'ammalato sta fermo in completo ri1p9so : ·e che si pu1ò passa re alla fibro si articolare anchilosante, il che ora assai m eno avviene di osservarne per la indub·b ia efficacia della vaccinoterapia per via 1nuscol.e re e (q.u ando possibile noi n e faccia·mo u so) anche intraarticolare. Ma qui la forma gonococcic.a va esclusa sia per la molteplicità delle articolazioni compromesse (la forma da ' gonococco in ~n ere è mono od oligo-articolare), sia per ch è manca ogni segno o presunzione di infezione gonococcica, sia per la tenuità dei dolori e la n essuna lesione strettam ente endo,a rticolare. Ed è fuori discussione anche . lo pseu.doreum (JJtismo luetico in quanto non vi è nozione, n è vi sono sintomi di lues, coerente·meinte a e.b e le vari e r eazioni sierrolog.ich e (R. Wassermann, Meinicke e J(.ahn) sono n egative , cosi com e il quadro gen erale ·della malattia, la p olilinfom.atosi, le artro·p atie d el tipo in·dicato e la sieroreazione n egativa anche eisclUJdono lo pseudoreumatis·m o da maltese. Discutere invece bisog na lo pseudoreumatismo tubercolare di Groaco-Poncet. Fu Grocco (1) ch e per primo pensò ch e l 'infezione I<.ochia na possa sosten ere un quadro po1ia'r ticolare, e ch e b en e in·dividualizzò tale forma di p seu.doreumatism o tub ercolare (che a·l l'estero va sotto il nome di Poncet), ben quattro anni prima del! 'autore fra·n cese. E io vi rimando a una mia precedente lezion.ei clinica in arg omento (2) ove voi troverete riportate le testuali parole del mio Maestro. Così oome io }10 allora esposto, conferm.o tutte le mie rise.rve r elative al concetto di tu1

(1) GRocco. Cenni sopra due forme cliniche di infezione tuber co lare . Lo Sperimentale, 1892. (2) FRUGONI . Pseudoreumatismo articolare di Grocco-Poncet. Minerva Medica, 1929, n. 8. •


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SEZIONE PRATICA

bcrcolosi i11fiam.matoria di Poncet ·e Leri ch e, esse11do i11fatti incline a credere ohe nei casi <li l1'seudoreumatisn10 tubercolare si tr.atti di sog.gietti n ei quali una lesione sp ecifica attiva 11a indotto una ipersensibilità dis trettuale articolare e cr eata così la possibilità di r eagire ipe1 ergic.a111ente ai vele11i b.atler1ci d )011de più o n1euo ricorrenti sinoviti a cute, sub.a c ute o c ronich e. I11tesa in questo seq. o, quale rn0 do di r eazione di Li po 1ll er~ico d ell ' 011ganismo scr1,jbilizzato, la cc tube rco lo~i i11[iarn1na tori.a » deg li AA. francesi potrebbe costituire il terre110 d el re umatismo tuber colare, n e1'1o st esso 111odo con cui si a·n111n elte ch e una iper sen sibilità a i prodotti streptococci ci sia una d elle concorre1tli a q.uest :a ltra forr11a di re un1atisn10 i11fetli vo. J~ poicb è la nostra malata non ha le io11i specific.l1e <lin1ostrabili in atto e poich è non . l1a essudazione.i sinovitica, n è borsiti multiple, 11 è teuositi lungo le g ua ine. t endir1ee d·e l polso, n è qu1ei torpidi igromi oh e non di rado indica no la n.a tura specifica d ella lesione, 11oi esc ludia1no lo pseudo reumatismo tubercolare. \ rero è cl1e a lle ra diog rafie si nota marcata de1r1ineralizzazion·e e cioè .un .caratter e ch e è a11cl1e dell ' infezione specifica, ma in questa la les ior1e non è così ditfusa e precoce. E p er di più 1n.a·n ca ne lla nos tra malata anche ogni seg110 di produzioni osteof:itich-e ch e esis tono in"cce in tutte le form e ch e ora vi ho breve1•te11te ricordate e·d anch·e nell e specifich e pot cn<losi cioè avere accanto all 'osteite rarefacente an ch e la r eazio 11e produttiva e osteofiloge11a. on arrivando i così ad una diag n o:-i co11clu siva e sinte tica da n essuna d elle due vie o ra tent.ale, IJossiamo ora e in via di esclusione e in via direitta affermare c h e .una sola è la malattia ch e può spiegar e ad un tempo i tre g ruppi di ' intorni a ca rico d ella milza, g h.i a ndole e a rticolazioni , è cioè la malattia di StillChaufjard, che è una specialE:i forma di poliartrite cronica infettiv.a a individuazione cli11ica n etta. In Italia Micl1 eli e Gamna l ' hanno l)ene e d a mplian1ente de re.ritta sosten endon e I ' individu,alità c linica ed anatomo-patolog ica e altresì eziologica b en ch è ignota. I casi noti ~arainno sì e no in tutto un centinaio (1) . Da n oi, in I talia n e seri sero Cozzolino , Longo, f:o ta, Giordano, Ro·s.si, Reitano, 1F ieschi , ecc. Si riten eva, una volta ch e fo sse solo una malattia infantile , (e Still la ·deiscrisse infatt i com e una poliartrite c r onica d ei bambini) , m .a· oggi an cl1e la clinica gen er al e d egli adulti ha la su a casis tic a e si può dire cl1e è una m alattia ch e esi ste: oltre ch e ·n ell ' infanzia anche n ell'adolescenza, giovinezza e ·p er sino n ell' età adulta, sen za p re feren za dii. sesso. Si sono se.rrna lati casi a.d inizio acu.to e t11n1 t1ltl1os0, da •

sin1Julare un reumatismo articolare acuto con febbri alte, vive tume•fa2io ni ·dolorose articola ri e qualch e volta dolori di gola. Ma anche a llor.a sono caratteri ·differe nziali .la :con1parsa dell 'ad enopatia diffusa, d ella splenomegalia, la n1.a ncan za del cara ttere tipico , r eumatico , flussionario d elle manifestazioni artico lari e l 'inefficacia ·d ella t erapia salicilic.a. Predominano p erò i casi ad i·n izio s ubdolo insidioso e·d a lungo progressivo d ecorso, a bitualmente febbrile. E si11tomi car.atteriis.tici sono: linfomatosi i11ultip la, artropatie, febb·r e, splenomegalia e d ecad.ime11to· marcato dalle condizioni ~en erali con astenia e d anemia: <lati tutti ch e n ella ·n otra a 1r1ma lata fig ura no .p ositivi ·e presenti. La febbre insoirge in périodi vari d ella forn1a a n ch e t ardivamente e dopo le manifestazion i a rticolari, e può per lu·n go temp·o d ecorre r e com e una fe bbricola i·otern1ittente o r emittente a d ecor so cronico oontin.uio, così come possono aveflsi d egli accessi fe bbrili rico rrenti note'Voli p er inten sità e alternati a periodi <li febbricola o ad altri di apiressia, ·dura nte l e quali fasi febbrili anch e possono aversi d elle e ruzioni c utanee dive rse: quali esatemi i11orbilliformi e scarlattiniformi. · intoma capitalei e ob·b li.gatorio è la polilinf omatosi, e cioè un 'adenopatia mult1.p la, diffusa n ei vari te.rritori linfoglandolari e spesso di posta in modo simmetrico co·m e spesso in i11odo simme trico sono col1)ite le a rticol azioni. i h a nno gen eralrnente linfog hian·dole più g r os .. e e .pirecoceirnente inter essate pr-e sso le articolazioni più colpite, carattere c.h e pure n el i1ostro caso c hiaramente esist e <lacch è abbian·10 una ver a catena g hiandolare all ' epitroolea, ,·ero rosario sat ellite a l processo morboso e a lle le ioni ch e 11anno sed e all e ma1ni ed ai pol si. E in sed e loro mai avven gono fu1sioni, o r arnm ollimenti ch è le ghiandole r estano bene iso Ja t e e mobili e .inai molto voluminose, note 1>ar licolari 1qu·este ch·e le fa11no klisting u1eire dalle g hia ndole tubemco la ri. E a lle volte si n otano (e qu1est o come nel linfogranulon1a di Sternberg) l1e m ·o·d ificazioni d el volume d elle g l1ian·dole p ar all ela m ente a.i periodi di ripresa febbrile e specie in ra.p porto alla recrudesc~11 za d ei fen omeni articolari ; sì e.b e qua·n do poi l e J.e ioni artico l.a ri diminui ~ co n o di inten sità anc l1e le linfo1g land ol e si fanno più piccole e diven tano i ndolenti. Ma n ella nostra a mmalata dato ch e la ten1per atura è i11:::orta· ·d a poco tempo, nulla di questo eventua l e r.apporto P?Ssiamo specificar e. All 'esame .an.a~oma:1)atol~g1c.<? l e lin foahiandole ·sulla superf1c1e· d1 taglio• •&1 b presenta no di colorito ~niform emen~e . g1:g1~ biancas tro , se nza fo colai n eppure m1n1m1 . d1 necTosi , sen za n ola alcuna di tuber colosi anch e quando n ell 'o·r gani m o e?iste q~1 al~.h e l ocalizzazione tuber colare. La l1nfopat1a e data , (1) Per la letteratura vedansi so,p·r a tutto i lavori di Mrc HELI e GAl\'.fNA (Minerva Med ., 1928) e com e ·dicono Mich eli e Gamna , da u na iperp lasia d egli el em enti propri di seni linfatic i , di G10RDANO (Arch. per le Scienze medich e, 1931). 1

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endoteli e cellule del reticolo, e dagli elernemti reticolari del tessuto -linfatico propriamente d etto, con notevole dilatazione dei se·n.i riccl1issin1i di elementi sì da aversi quello che è chiamato benchè impropriamente catarro dei • seni. Al quale processo iperplastico ·c.h e h.a: qualche nota dii atipicità si accompagna la presenza ·di un certo numero di plas.1nacell.u1e e di lievi notei di essu·dazione citogena, di un numero insolito, cioè, di neutrofili e di eosinofili, con .differenz·e n ell 'intensità .d ella reazione dovuta i·n particolar rr1odo a lla div·r.rsa età dei pazienti ·ed al diverso sta.dio evolutivo delle lesioni. Onde nel complesso risulta più il quad·ro di uno stato irritativo cronico, ch e di u no stato infiam•matorfo come se la tumefazione ghiandolare avvenisse per opera di un virus ch e, dalle articolazioni, attraverso ai vasi afferenti arrivasse alle linfoglandole, il che dice non. solo lo stretto rapport;o fra. linfopatia e artropatia, ma altresì e.b e le tappe sono verosimilmente dall 'a rticolazion e alla stazione linfog landolare satellite; il ch e anch e sembra provato oltre oh e dalla comparsa dell 'adenopatia, '.d opo dell 'artro·p atia, dal decorso di poi parallelo delle due alterazio·11i. L 'altro dato di capitale importanza è costituito dalle lesioni articolari 1Ch·e spesso dominano su. tutto il quadro morboso: sono lesioni che localizzate frequentemente, negli stadi inrziali della malattia , almeno a poche articolaz ion i, finiscono per assumere ·U·n a •n otevole diffusione. E tutte le D.rticolazioni possono v·einirne inter essate, dalle grandi a lle piccole, come le piccole articolazioni delle mani e le articolazioni vertebrali ; e la diffusione spesso avviene in modo si1nmetrico, e può ava·n zare sia lentamente e prog ressi vam1ente ch e a poussée durante le esaceTbazioni tipich e della malattia. Le artropatie co·n sistono specia lmente in alterazioni d ei tessuti periarti·colari , alterazioni a tipo cap·sulare o pericapsulare da cui risulta un ingrossam ento a manicotto più o m eno pastoso, con notevole demineralizzazione delle ossa specialmente epifisaria, e osteoporosi epifisaria, che abbiamo ' reduto essere n el nostro caso marcata. Le 1a.r ticolazioni interessate dura11te le poussées evolutive anch e possono essere ricoperte d.a pelle leggermente arrossata e appaiono tum efatte, a ·superficie liscia e regolare, fusifor11l i . freq·lllentemente ripeto disposte in modo sim1m1etrico. I movimenti articolari sia passi vi che attivi, dolenti ,d urante i periodi di esaoeirbazione, sono spesso molto limitati, e si può arriv.a r·e fino alla completa rigidità; e ·p ossono pure costituirsi delle posizioni viziate prevalentem ente in flessio11 e, con gra, ì difficoltà funzi onali per cui questi an1malati sono allora obbligati a letto, imn1obili , p.a llidi ed emaciati. Le ·dita delle mani poss-0no sposta r si in sublussazione verso il bordo ulna re, defor1

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n11azione ch e n el no:>tro caso è henc DYid e11te. La r ig idità arti·colare e le posizioni viziate SOìllO però di orig in.e extraarticolare, iu gran parte. dov.u-te cioè alle lesioni della capsul~ e dei lega1n enti ed a lla ror1tratt11ra dei nl.usroli e retr.azione dei tendini, spesso coo notev-0li atrofi e, c.h e fanno ancor più risaltare l 'i11.grossa· n1ento articol<ire a .fuso. 1\ ccar1to a i qu.ali da ti positivi altri ve ne son.o di n egativi; per cui cioè in queste artropatie ma1nca l'essudazione sinoviale, e non si arriva all'anchilosi ossea perchè il cavo artioola·r e resta libero ed il contorno d·elle ossa e d.e lle su.p·er fi ci a rticolari riml(llne quasi sempre inalterato ancl1e q11artdo la rigidità artiico·lare è clinicamente assoluta. In qualch e raro caso sono state osservate lesioni a tipo ulceroso della cartilagine articolare con proliferazione ossea lieve, e n ote di: a.rtrite deformante, ma sono casi rari, con lesioni di scarsa e11Lità, secon·darie, ed i•n sorgenti in periodi avanzati di malattia. L '.alterazione fondamental e cioè che è la base cli que:;ta speciale artrite cronica infettiva, ch e è il morbo ·d i Still-ChaU1ffard, rimane pur se1npre la lesione della capsul ~t e ·dei tessuti periarticolari. E intanto con.oo·m ita anemia di discreto grado di tipo secon.dario anemopoieticò, con v.alor·e globu~are m~nore di u.n o, e OO·n fr.equ1ente, ma non costante, leucoc itosi n.e utrofila n e.gli adulti, mentre n ei bambini è frequente la li·nfocitosi l'elativa, e vi ha decade11za sµesso notevole dello stato generale, come già ebbi a dire. Terzo sintoma importante da porsi a l·ato delle artropatie e .d,elle adenopatie è la splenomegalia, ch e è quasi sempre presente,. benchè qualche volta compaia tardiva·miente,. anche cioè dopo vari m esi di malattia, sì che la soo asse11za non .autorizza a d ,esoludere la forma. E p ure il tuim ore di milza 11a il caratt ere 1particola re ·da potersi n·o tevolmente ridurre durante1 i periodi ,d i remissione per poi ricom1p arire e a ument.are oon le esace-rbazioni d ella malattia, parallelam€.lllte all 'ac.oentuarsi d ei feno·m eni articolari e delle adenop:atie~ I stologicam ente si h anno i caratteri di u11 tumor·e infettivo di m 1i.lza, con polpa· a bbo,n da nte e congesta e senza aiterazioni speciali dei follicoli. Tolt.a la splenomegalia, a ll'a.ddom.e si hanno r eperti IIlormali b enchè Fieschi açl es. segnali nel suo caso· c.ompartecipazione delle ghiandole anohe profon.de e specialmente d el distretto addominale1. Il fegato or·dinariamente non è ingrossato. Si sono trovate al tavolo anatomico spesso delle aderie.n ze peritoneali e pl·euriche e q.uialch e volta an ch e pericardiche e anioh e n el .e.or so della m.al,attia ve1isarnenti cavitari. Localizzazioni pe·r icardiche non sono r.a re nel mior.b o di Stil!; mentre lesioni en·dor.-8 rdich e si han110 eccezionalmen te . L 'eziologia d ella- f-0rma è tutt'ora ignota e discussa: ·Chi ammette una (lntità n osografica a sè, chi vuol parla·re non di ma lattia ma di sindron1e di Still, Jegll ndola al reu.m atismo tu1

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SEZIONE PRATICA

bercolare. E non 'i è ·dubbio i11fatti cl1e ' 'i sono dei ca· i di pseudorerumatisn10 specifico cl1e la ... imJUlano assai d.a- vicino fin o .n poter presentare anche ·Uùla modica splenon1egalia, e poten.do benissin10 co,esistere un 'adenopatia i11ulLipla diffusa di natu·r a specifica. Ma il cara Ltere i·s tologico delle lesioni ghiandolari, oltre a ll e note cliniche g ià dette, erve allora a differ€nziare le due forme. Noi pe.r o,ra non abbiamo fati o alcu11a biopsia, 1'amma lata essendo entrata· solo ,d a pochi g iorni , ma ci r iserviamo di praticarla (1). J\ficl1eli, e secondo 1ne a r<tgione, la c )nsidera una malattia a sè, ben definita, ad eziologia infettiva senza alc.UIIl rapporto con l 'infezione tubercolare anche perchè tutte le ricerche batteriologiche e istologiche sono risultate in questo sooso nega•tive. Nè l 'ignorare fino ad oggi il virus corrispondente vale co. cosi' come non vie. me argometnto contrario ne n8g'ata I 'entità nosologica e il caratter:e infettivo d.e1] linfogranuloma perchè da un ' iru ignoto. Così è infatti per il morbo di Stil]; la cui diretta eziolog ia ancora ci sfugge, ma tutto parla per uma forma infettiva ch e Miicheli c.onsidera co1ne una sepsis cronica ahe colpisce prima specialmoo te le articolazioni dando processi prevalentemente capsulari e pericapsulari, e che quindi passando dalle articolazioni all e linfoglandole specie viciniori darebbe una polili•nfomatosi, e i11fine tumefazion e splenica, d'onde il tripode su cui ·poggia l 'affezione: artropatia, linfopatia, spLenomegalia, a cui si aggi.umgono febbre, anemia e progressivo decadimento delle condizioni gmierali. Venne anche in qwalche osservazione segnalato UJD. leggero e of talm,0 la oui origine 'Il·OOl, è ben nota e che n el nostro caso esiste in modico grado. È icura la diagnosi 1del caso nostro? Io credo di averlo sufficientemente dimostrato poich è non è sufficiente obbiezione 1'osservare 1che la febbre insorse tardi e che l1a, milza è solo modicam,e n te ingrandita, perchè è proprio di questa malattia lo caglionavsi ed il susseguirsi dei vari d.ati: ed è stato sicurramente osservato che nella fase in·iziale splenomegalia ed adenopatie possano anche mancare per comparire più tardi durainte le poussée evolutive. Pe.r la febbre, per le linfoglandole, ·con i oa·r atteri 1segnalati, per il miglioramento presentato, lo stato anemaco, la tipica forma ·d i artropa1tia, con n1a·n canza di manifies tazion~ sinovitich e, e per la notevole decalcificazione ra,d iograficameinte documentata, per le retrazioni fibrose e per tutte le esc.lusioni e con sid.erazioni fatte noi 1

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(1) L 'ammalata quasi

subito dopo la Jezio11e volle abhar1donare la CJinica, ma la biopsia fu ugualmente eseguita nel Padiglione ospedaliero ove fu poi ricoverata (prof. M1LAN1) con reperto corrisponden te alle Jesioni del n1orbo di Stil] , come mi fu cortesemente riferito.

r i sentiamo autorizzati ad a·ffermare la diag·nosi. Per le lin~foglandole però si.a· detto eh" se quelle recenti 1sono in genere qui tipiche, i olate 1poco o punto dolenti, dure e fibrose, anche ve n ei sono di calcifiicate, che potrebbero an.c.he essere antiche gl1iandole specifiche calc iticate. Nessuno può infatti esoJu,d ere le pos~ibilità che IS·UJ di un terr1eno tub ercolare si ordisca anche uno .Sti 11 nel quale caso si dovrebbero considerare ·due mal.attie associa·te indipendenti non m.terdipendenLi. È un .caso quindi che era bene presentarvi e pe1rc.h ·è ne pren·di.ate diretta conoscenza e perchè ci ha perrnesso .di fare durante il ·s uo esame una sistematica discussione in tema di linfopatie e artropatie e di a lcune sindromi circa le qua.li le opimioni non sono ancora concordi. Aggi.Uinge1~ò che la forni.a ha qualche volta una lunga parabola, anche di an.ni pur potendo poi la forma arrestarsi. Anche è pos... ibile in qualche caso, hoochè raramente, il r itorno in buone condizioni generali e.o n. miglioramento della crasi san.guìgna e r1duzione anche notevole dei f<atti articolari. Qualche volta poi il d ecorso si arresterebbe con I 'insorgen.za di malattie intercorrenti.. Ma tutto som111a to la proginosi è sempre di entità e riservata : <lacchè la m,alattia suole avere andamiento c ronico si ohe dopo periodi di più o me110 ·lunga q.u~escenza, alternati a ria~utizzazioni , que ti ammalati, anemici e. denutriti finiscono non di rado per malattie .acute i•n tercorrenti. Micheli consiglia il neosalvarsan, e lo inizieremo e faremo anche terapia iodica intensa, 111entre non daremo preparati antireu·m atici nè arntiartTitici, perchè qu1esti malati, n1è so.no r eumatici nrè artritici nel senso giottoso della J)arola. Useremo invoce preparati io·dici, neoalv.arsa.n. e ricostituenti. 1

No1'A. - Durante la degenza la malata ebbe una cura di n eosalvarsan, avendone ad ogni inie.zio·n e reazione termica, qualche; volta anche elevata ~a senza reazione articolare Dopo di che la paziente che al] 'entrata in Clinica non poteva per i dolori articol ari reggersi o muoversi da sola sul letto, nè poteva da sola indossare indumenti e teneva gli arti su.periori in semiflessione quasi rigida sul gomito, risentì, per quanto riguarda Jo stato arti-' colare, notevole miglioramento. Il giuoco articolare si fece più libero, più ampio e quasi indolore ma la tumefazione pastosa articolare non si modificò, invariate rimanendo pure la milza e le adenopatie e lo stato febbrile (37°,5-38°,5). Negli ultimi gi orni poi un fallo nuovo insorse e cioè Ja pelle specie al viso, alle mani ed alle r egioni malleolari cominciò a tumefarsi, a diventare .pastosa, su-cculenta, leggermente edematosa; e di poi regredendo, la p elle rin1ase tesa poco· sollevabile in plich e forinando come uno strato resistente e teso :1 tipo sclerodermico. E modificazioni sirnili· della pelle si notaro,n o pure alle mani specie al dorso', ai polsi ed ai piedi, mentre si andavano neg·li ultimi giorni delineando i segni di inultlpli versamenti cavitari (pleure e pericardio). 1


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(( IL POLICLINICO

OSSERVAZIONI CLINICHE. 0SPEDAI.E DELLA. M1 SERI CORDI.·\. , REPUBBLI CA. DI

S.

M .t\.RINO.

Sul trattamento delle fratture del collo chirurgico dell'omero. Dott.

G r usEPPE AQuILANTI ,

direttore,

chirurgo primario.

I.1a tendenza di voler tratta:re ·sistematicamente con intervento chirurgi1co le fratture del collo dell'om·ero, mi spinge ad illustrare un caso ca.d uto recentemen.te sotto la mia osservazi01ne' pe1r dimost~cre come sia possibile ragg·iung.ere la guarigione ed il ripristino della funzio·n alità in tali lesioni, adoperando soltanto apparecchi adatti. Co·n tale dimostrazion1e credo .d i fa r conoscere come nelle fratture del collo e lussazion·e della testa dell 'omero !Il.on si debba sempre ricorrere alla riduzione cruenta e sutura de~ m on ooni o.ssei, ma che questa .d ebba sol-' ~nto rappresenta·re casi eccezionali per motivi speciali. Nei oasi comiu1n i in cui no n si .ab·b ia no schegge ossee libere e multipl1e determinate da fratture comrniinu:te, si de;v~ a mio parere ricorrere .a d appa:r:ecchi atti a ir:ag.g iungere la guarigione, evitando gli inconv,enienti e po·stumi n eoessari all'~ntervento chirurgico. 1

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bran ca ischio-pubica, sen za notevole spostamencc to dei fram1nenti ». Per la lesio11e del b acino la cura. si p·r esentava in m qdo semplice, poich è la inancanza di spostam ento di frammenti richiedeva soltanto un 'app·ar ecchio immobilizzan Le. ~la r~on così semplice appariva la via da seguire per la lesione dell '01nero. l~li111inato l 'intervento chirurgico bisognava applicare un apparecchio che pon esse il braccio ad an golo r etto, <:he esercitasse una trazione tale da porr~ in contatto· diretto gli estremi della frattura e spingesse la Lesta nella cavità articolare per ridurre la sublussazione. Feci pertanto preparare l 'apparecchio costruito <(

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R. G. , anni 16, d à Montegrimano. Il 26 lt1glio 1931 n ello staccar e le foglie dai rami di un olmo cadde dall 'aitezza di circa quattro metri b attendo violentem ente a t erra il lato sinistro del corpo, per cui si vide nell 'impossibilità di adoperare 1'arto superiore ed inferiore sinistro. Accompagnata nell 'ospedale da m e diretto riscontravo: intenso dolore nei ffi:Ovimenti p assiYi dell 'articolazio·n,e. della coscia sinistra e n ella pressione in corrispondenza del p11be; tumefazione d el terzo superiore del braccio sinistro·; abolizione dei movimenti di elevazione, abduzion e; accor ciam ento di tre centimetri dell 'arto. La diagnosi clinica di frattura del bacino e t1el collo dell 'omero trovò conferma nell 'esame r adiog r afico praticato dal prof. Pietro Abbati, radiologo nell'Osp f}dale di Rimini e San Marino, c~l radiogramma n. 1 e <:on la segu ente re] azione: .((Frattura dell'omero al collo chirurgico, com(( plicata da sublussazion e sottoacromiale della <( testa . • <( Frammenti ifl: r apporto di contatto, ma in po-<< sizione n on corrett a per spostamento m ediale << <lel frammento diafisario. (( Frattura dell 'ileo sinis lrq all 'altezza dell 'ace<<> t abolo, .senza apprezzabile spostamer1to dei «i fFa~1m enti e all 'union e del corpo del pube coll a f

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FIG.

1.

cq.n due assicelle di legno ad angolo acuto in modo che su una riposasse il braccio all'altezza del la sp alla e su l 'altra l 'ava1nbraccio fl~sso. Al1'es lr emità della prima assicella due molle robust e ed elastiche determinavano la trazione sul terzo inferiore del braccio. L 'apparecchio trovavà appog·gio sulla cr esta iliaca. Esso fu sopportato dal1'inferma con tutta facilità e senza il minimo disturbo.. Tolto dopo 25 giorni, il braccio non presentava nulla di anormale: nessuna deformità a carico rii eS$O e della spalla, chiaro appariva il saldamento dei m on co11i ossei , l 'accorciamento dell 'arto er a di m ezzo c~ntime t;ro, i movimenti p assivi erano tutti possibili sia quello di elevazione, di r otazione, di abduzione; quelli attivi non possibili subito per ovvie r agioni, si ripristinarono rapidarnente e complet am ente . Dopo 20 giorni infatti si rivide l 'i11fortunata e la funzionalità dell 'arto era tornata talmente nor-


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SEZIONE PRATICA

male dal far 1nettere in dubbio l "esiste11za della frattura, se non fosse s tata consacrala dal! 'esame radiografico. A confer111a dell "esito fu praticato dallo st esso prof. Abbati un nuovo ri scontro coi raggi, otte11endo ~l radiogramma n . 2 con la seguente relazione: « I frammenti sono valiò amente saldati d a u callo OS$eO già in avanzato con solidamento e con u accenno di inizia lo ripris tino strutturale.

SUNTI E RASSEGNE. TISIOLOGIA. La tubercolosi nel 1931.

(P. LEREBOULLET e M. LELON G. Paris Médical , 2 genn. 1932) . Dopo aver passato in rivista le principali teorie e le più moderne cognizioni sulla tuberl~ o lo$ i g li A_~ . ri 1:hid1r1ano l 'a ttecnzione sull ~ opera vasta e comipleta pub·b licata recenten1ente da\ Sergent, Bordet, Durand e· Couvreux e su~le r elazioni d egli ultirni congressi ·sulla tuber.colosi ~ tenutisi a, Bordeaux e a Bologna. S,pecialmente interessante è riuscito questo ultimo per i nulOvi provvedimenti in esecuzione per l 'applicazio-· :n·e delle leggi sulle assicuraz ioni sociali . Dal punto di vista c.ientifico-biologico g li ullimi s tudi rigua.r da n o e la question e della bacteriolisi d el b. di K och, bacteriolisi che~ vienie contestata d·alla m aggior parte deg li autori , e que lla d ell 'ultraviru s tuber colare. 1Fra i contributi più interessanti sull 'argon1ento g li AA. .citano i lavori ·d i Sanarelli e Al es san dri:n i . J . A. W eil dallo studio d elle opinioni corr enti e da lle s ue ricer che personali pensa che ai va.ri costituenti isolabili d el bacillo di Koc.h si possan o a ttribuire lesioni proprie. Così ai li:poidi sar ebb ero attribuibili l e forr11azioni specifiche tuher.cola ri, m entre <i ll e frazioni proteiche, a i polisaccaridi sa r ebbero d o• vu te le lesiO'Di a specifich e. -(.f(} jl_li •JI ,f. Jnd--~ Le proteine bacterich ei agirebbero .c:.ome antigeni provocando l a formaz ione di anticorpi , tale funzion e e quindi lo stato di sensibilizzaFIG. 2. zion . e allergica . . . spettano n ella n1.aggio.r misura a1 germi v1v1. <e La s uhlu ssazione della t esta 0111erale è pra tiSull 'er edità tubercolare le più recenti sono le « cament e ridotta, com e bene appare n el radioteorie di Monckeb er g, il quale ammette la pos« gramma eseguito a braccio abdotto ». sibilità ·della tras1nissione placentare nelle tre forme : tubenc.olosi con genita b acillare con leHo cr eduto opportuno richian1a·r e l 'attenzioi on i anatomiche; bacillari con genite senza len e sul tr.a1ttamento d elle fratture ·d el collo omesioni (forma setticemi ca pura); i·n fezionei tranrale, p er far 1como cer e con1e sia possibile r ag- splacentare pe r m ezzo d ell 'ultravirus. _ La t eoria è molto contr.adetta dal Courvelaire g iungere esiti ottimti oon m etodi semplici , a lla portata di tutti e per dimo._tra re com e 1'ap- e Lecomme. Studi ed osservazioni rigu:a rdo alplicazion e Tazion.ale di apparecchi, possa ripri- I 'im,portanz.a ch e ha il ·c.ontagio diretto e. pro.. tina r e la completa funzionalità di un a rto, lunga to n ella d eterminazion e d ella tuber colosi nell 'adulto hanno fatto R. Debré e T. Martmysenza J1a1 ùlecessità <li ricorrere ad interventi Gag.,ey. c hirurgici. P arecchi AA. })anno lavorato sulla bacillen1ia tubercolare, s1p1e rime ntand-0 varii m etodi !{!ASSUNTO. di coltu1r.a ch e h.a nno mo·str.atio d 'e.ssere seillsibili so lo a con centrazioni. altissim e ·d i germi. L 'A. espone un caso di frattura d el collo chiCiò fa pnesun1er e ch e la abitual e ne~atività d ei risultati d ell 'emo.coltura non dip enda dalla rurgico d·ell 'om ero in cui si rag.giun e la completa guarigione coo la sola applicazione mancan za di ba cillem.ia. I m e todi r ece·n ti per l 'isolamento d el b. di di apparecchio a·datto. K och dal sang ue n on h anno dato .buona prova an M.arino, febbraio 1932. a lla maggior parte dei ricercatori . oi=.

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Sulla pressio11e arteriosa ha p ubblicato il IFarna, il quale dichiara ch1e I.a tuber colosi n or1 è affatto una malattia ipoten siva, e ch e la tensio:n ·e a rteriosa non ha sig nificato prognostico. Alle s t esse co·nclus ioni sono arrivati n1olt i autori per il dosaggio delle proteine nel sangue. Riguardo a lla vaccinazione preventiva c,on il vaccino B. C. G. vengono citati num1e.ro.si lavori, i qt1ali ne confermano l 'inmocuità e l 'effi• cac1a. Nel .cam·po ·della terapia vengono citate le r icerch e di L eva·diti e di Yuan Po, i quali con l 'ergosterolo irradiato h anno ottenuto .r apide calcificazioni di focolai tubeirwlari, g li s tudi sul pneumotorace tra i qua li uno interessante di Paul Veran sui .c.rite:ri per dosare la ·d urata del tratt'am·ento e molti lavori sul m ·etodo di frenico exeresi e di alcoolizzazione1 d el frenico. I

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C.

NERVI.

L'aspetto della guarigione della tuberco· losi dopo. cessazione del pneumQtorace. (P.

VÉRÀN.

Gaiz. des Hopitaux, n. 24, 1932).

D.a llo studio di 250 casi di pn·e umiotorace artificiale, interrotti da paDecchi aDtni , l 'A. l1a pot11,t o schematizva1re i ·d ifferenti aspetti d ella lloro g ua ri.gio.n.e. Riferi'3.mo i puinti p iù salienti. S T ATO

FUNZIONALE.

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Dispnea da sforzo.

Non -esi1s te a lcun ra.pp·orto tr.a I.a tcn·d·en z.a a lla dispnea, l 'esten sion·e d elle c ioatr:i:ci, da r etrazio.n e toracica, lo spostamento d el m ediastino e del c uore . In a loun i casi si osserva indif fe r en temente l ' esistenz.a ·di un fibra -torace, di destrocardia intensa, d 'una marcata retrazion·e tor.areica wn a ttraziònre del mediasti:no in individui ch e eser c itano sen za distt1.rbi dei m ·e stieri .faticosi . In .altri casi invece si l1a facile dispn ea , m .a lg rado ch e la l·esion e inizial·e ·s ia stata poco g rave , si.a ritornata quasi ·n ormale l 'immagine toracica, il 1cuore poco deviato ed indenne d a manifesta i.n sufficienza. Dolori toracici. - ·Semhra .n -o più inten si qt1.a ndo è più m .a rcata la r etrazione to1racica. Interve•n ,g on o spontaneamente in ocoasione di una f.atiic.a o di cambiarrt·etnti di te mpo. Pro·h abil.mente sono dovuti ad irr itazione de i nervi intercostali ·da pa.rte d ell.a pa chipleurite · iper11l astic.a viciniore. Espettorazione. - In un.a s~rsa proporzione 10-15 % d.ei casi si è osservata la persistenz:a d'u·n.a espettorazion e r egolare ·di n1oderata qu.a•ntità in soggetti in cui il P. A. er.a 1stato is tituito a freddo sqpr a l eisioni cr oni·c issime. L' A. non può sottoscrivere all 'opinione di Burnar-d e di Week sulla possibilità di tr.asformazion e ·d ell e anti ch e caverne tubercolari i·n dilatazion e bron chiale poich è questa eventua lità dann osa n on è •stata osservata. Aspetto del tor1QJC1e. - In un n otevole nun1ero cli casi co·n un eisame diligente si può 1

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111e ltere in evide r1za un grado variabile di r etrazione tora!cica p iù o n1eno localizzata. 1.,alvolta la retrazione toracica è evideinte e corrispan·dente a lla cliassica descrizio.n e di Laennec. U1p. ' intoosa r etrazione dell 'emitorace si osservava ne i oasi in cui il P. A. era complicato a r eazione pleurica prolungata, generalmente liquida. La retraz ione può esser e accompagnata da deformazioni localizzate più o m en o inten se . L'ascoltazione. - Inter essante è il r eperto ascollatorio di ques ti sog.g etti esa.minati parec chi anni dopo il riassorbim-e nto d el ga·s. La respirazione può essere pura an:eh e se il P. A. si complicò con versamento. Più frequent emente .è ·diminuita a ll 'apice, alla base o in tutto l 'emi torace. T alvolta si percepisce un Te!spiro bronchiale loca lizzato o esteso; !IlO·n si percepisc.ono ru111ori di t imbro cavitario. In alcuni casi si sentono ran.toli localizzati o diffusi , fini cr epitazioni , o dei rantoli sonori -secchi e differ enti dai rantoli cc con sona·nti' » di sig nificato a llarm a r1te. In con1 plesso l 'esa In.e fis ico prova cl1e la res titu.tio ad integrum è freque nte dopo i.n ter ruzione d el P. A. anch e se la lesione iniz iale era g rave e la ·p ersi t enza di ra·u toli seccl1i più o meno de n si e diffusi no11 d eve far dubitar·e d ella g uarig ione se non esi ste alcun seg·no di attività tubercolare . IMMAG I NI RADIO GRAFICIIE. -

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I polm.oni e la

pleura.. La restitutio ad integ 1~um s i avvera n el

37 % dei casi. Il :campo polmonare è chiaro e s i ri schiara b ene sotto· tosSe n elle .r egioni anteriormtynte mala te. ·Talvolta, sebbe·n·e :raran1 ente, è im.possibile a ll 'occhio m eglio eser c itato disting ue r e quale fu il lato a ffetto. Il seg·no p iù fede1le e ch e non manca mai e 1'attrazione pa r zia le o totale, anche discreta , d el rri edias tino o d el cu or e dal lato a nte·riorme n Le rn alato. Le i-n1n1agini t ora.c ich e cosidette cc n ormali >> s i vedono nei cais i più diversi pur osservandos i p iù freque1rlen1ente n elle lesioni più recenti. Non sono eccezior1a li le g ua rig ion i per calc ifi• e.azione. I casi misti j,n cui .accanto .alle op.acità pol111on.a ri si osservan.o opacità p leuricl1e so110 i j) ÌÙ numerosi. Lai pachiple urite può vela r e i11 tutto o in parte il campo pol111onare, localizzars i al ·seno costo-dia fran1matico , a lla regione ascella r e, coprire più o n1eno 1'01)acità cardi.a.ca. Qu.ale ch ·e sia l 'esten sion e di queste ombre 11on si d eve, da ques to · asp.etto ra diolog ico ·n on fi siologico, pe·n sare .al l ' in sufficienzà della g ua1

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r1g1on.e. L 'A. prende quindi in con si d~razione : 1) a lc1u1ni paradossi ra1dioclinici 1dell.a gu.arigione quali l~ ombre so pradiafran1.111ati ch e simulanti in1111agini cavitarie, sinfisi residuali i Ur.xtamedi·a.sti.n.icl11e sim.ulanti una pericardite. t\ l ato 1

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XXXIX, Nc;l\c. 281 .

di paradossi 1radiologici quelli c linici quali una respirazione pura ali 'apice primitivame nte Inalato n1cntre ques ta è diminuita o soppressa .alla base del torace. Questi paradossi, in cui i seg11i a11ormali si trovano alla base .mentre la lesion e interessavia l 'a·p ice si spiegano fa cilJtle.n te riferendoli a. processi pleu.ritici. 2) l l comportamento del peso consec utivo a l1 'arresto del collasso. Sopra 181 casi di P. A. interrotto, nel 18 % si o sservava un aumento del peso dopo l 'interruzione mentre e.ra slazior1ario o prog r essivamente abbassato durante il collasso, n ell '82 ~~ la c urva ponderale fu in .corr1plesso a scendente dura·n te il p eriodo d ei rifornin1e-nti e poi stazionaria o ain cora ascen<lente. 3) L'atrofia del seno omologo in c ui si tratta di atrofia intensa dei lobuli glandola1r i diveu u ti da 1 lato collabito indiscutibilmente me110 voluminos i che dall 'altro lato è stata osservata nel 4 % d ei casi. L 'atrofia della glandola m.ammari:a sembra riferibile a·d un disturbo trofico p er l esione locale d ei n er,ri intercostali e d ei loro filuzzi s impati·c i . 4) Un terzo tono del cii.ore. Sopra 150 sog.g·c tti esen Li da ca.rdiopatia in ± ca i si senti va u11 terzo to,n o d el cuore cl1e risied eva alla punta. Si trattava di soggetti con s inistrocardia ied attrazio11e d el m edia tino. on si trattava nè di ritmo di galoppo, ·n è di sdoppiamento del secondo tono. Sembra all 'A. ch e le modifi cazioni statich e e cine matiche d el cuo re d ovute alla sclerosi pleu·ro-polmonare retrattile, 11on siano d el tutto estranee alla p roduzion e <lel fenom eno. 5) Sui rapporti tra guarigione e gravidanza i ris ultati dell 'A. non si di.scostano da quelli noti, avuti da altri AA . D. LON GO.

Dubbi e pericoli dell'auroterapia nella tubercolosi polmonare. (G.

DE

MASI.

1091

SEZIONE PRATICA

Il Morga.gni, aprile 1932, n. 17).

110 più frequenti: nausea, vomito, colic.a, diarrea passeggera. Rari sono gli itteri. Degli accidenti c utanei il più banale è il prurito, spesso sintoma di allarm·e , più frequenti g li eritema. locali o 1generalizzati, eritrod ermie esfoliative. Sono stati descritti ca si di porpora emorrag ica con eruzione rosso vinosa su tutta la pelle, ingrandimento d el fegato, ritardo di coaguli.,zio1te de l sangu e. A volte si har1110 pigmienlazioni locali o ge11er.a lizzate c.h e pùSSO[lO compil rire an che parecc l1i m esi dopo il trattan1ento C'On i sali d'oro . J~ara è la stomatite ·da oro ch e non deve e~se re confusa con il licl1ene planus d·e lla 1

})OCca .

Circa gli acc ide nti renali ·p ossiamo dire che ta11to l 'albumi.nuria quanto l 'anuria non d ebl>ono essere con troppa facilità attribuite .rull 'azio11e d ei sali d'oro, e che seppu:rei qualche vo lta sono riferibili a l trattamento criso-t eraf>Ì co non d ebbono eccessivamente preoccupare . c:irca la fèbbre, non vi è dubbio a lcuno sulla ua origin·e quando essa si ,r ipete e coin cide con la introduzione .di oro, e p erò sem·b ra che essa non, porti un agg ravame nto al d ecor so della n1alattia. I casi, d el r esto rari, di pleurite essudativa durante il trattamento con i sali d 'oro sono d 'ascriversi quasi totalmente all 'azione d el bac illo di Koch. Rigu a rdo a ll e dosi i pareri sono molto discor·a i ; le conclusioni d egli AA. ch e più s i sono occupati \d ell'argomento, ·dimostrano ch e le piccole dosi, molto sp esso sono più nocive delle dosi elevate . Le dosi saranno in linea di massima a·pplicate t enendo conto sopratutto de lla en ibilità dei singoli malati. In cor so di acci·d e n.ti da .a·uroterapi.a sono Ultili l 'autoemoterar>ia e il bromu,r o .di sodio e1ndovenoso contro il i)rurito, l 'opoterapia epatic.a e SElenic.a contro a ie.uni disturbi della dig,estion e . Tutto sommato, la crisotera pia va oggi considerata come una buona con1q uista p er la ·cura d ella tubercolosi. R. GARBINI. 1

L 'awroterapia, oggi molto in voga nel tratta111.ento de lla tubercolosi, è ;però ancora n1olto discu.ssa e si può dire che anc ora non se ne <.:onosc-0no le precise iindicazioni, le c ontroin- La terapia stomosinica nella tubercolosi dicazioni , così cornei la scelta e il dosagg io dei polmonare. preparati. ( SOGLIA. Rivista di Patologia e Clinica della TizLéon Bernard, ch e , con Poix è stato fors e beretolosi, n. 3, 1932). uno d·e i maggiori sostemito ri ·d ell 'auroterapia, I fenomeni r eattivi ch e s~o-uono a ll 'intro com e ·del resto la maggior parte d egli AA., non duzio,n e di tuJbercoline , vaccini od a ltre sola cred·e un.a terapia .c.h e agisca direttamente e bacillare hanno m. ,e1sso in s ul bacillo , rna pensa ad un 'azion e sclerosante. . stanze ·di orio-in o evidenz.a, il f.atto ch e le r eazioni difen sive verso Secondo il Bcrnard i casi più indicati sar ebl 'infezione tuber colar e hanno luogo sopratutb ero dati dalle ·p o u ssées evolutive ·della tbc . polto n e i t essuti, c osì ch ei oggi, scartata orm.ai 1r1onare; n el 45 % ·d ei ca si egli h.a. ottenuto pro.gressi va caduta d ella febbre, diminuzione e l 'i1nn1unità sier ale , vm·so la qual e dopo la scoperta di Behring erano fluite tutte le spera n ze scom.parsa d ella tosse ·e dell, espettorato. d ell ' immUtnoterapia amtitubercolare, questa s i I principali a ccidenti da auroterapia, secon<lo Am eu.ill e e Hinault sono : gastrointestinali, è indirizzata allo. scopo di esaltare con opportuc utanei , r énali e ·d i indole gelilerale. I primi so- 11i s timoli J.e r eazioni dife:n sive d ei t c . . ~u t i , cioè 1

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« IL POLI CLI NI CO »

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XXXIX,

~UM.

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rapia allerg izza11te , le emottisi recooti e g_ravi, quello e.li.e s i chia n1.a. lo stato a llergico d ell 'or. e le forme i p~rtermiohe ch e d enun ciano u.n gan1 s1110. . . . processo 1r101to attivo. L ' A. ·D01n ha osservato nè Fra le varie sostanze ch e so·n o capaci d1 azioreazioni locali notevoli n el punto· d'iniezione, ni s timolanti ge.n erali sull 'organismo infetto n è l e verei r eazioni di focolaio cui di solito dandi tuber colosi, i prodotti batterici sono que lli no luogo le c ure tubercolinich e. ci1e hanno azione allergizzante p iù tipica e La s.tomosinoterapia d etermina soltainto d elspecifica e di questi, secondo Pick e Spiro, possibil e H eilr1er, W eich ardt , ecc. la parte attiva stareb- le reaziollli t ermich e , sllllle qu.ali be unic.amente i~ una frazione a.biu1retica . Da basare i criteri ahe d·e bhono i.n·form.are I.a scelta a.elle d osi e la ripresa e prosecuzio·n e d elciò ·d eriva cl1 e queste sostan~e1 a ller gizzanti debbono, co ine primo r equisito, cointen.ere il prin- .la cura. l{imane perciò confermato ·q uanto era cipio attivo al maggior g rado di ·deptirazione già acquisito a ll e nostre con oscenze, cioè che possibile, così da con sen t irei . la g·rad11.azione la terapia stomosiflli ca antituber colare, quando d ello stin1olo curativo e sovratutto d a ev itare· le vooga applicata con giusta tecnica, rappresen· ta un valido aiuto n ella clllra d ella tubercoazioni •coll aterali tossiche. A. P ozzi . J,a stomosina antitubercolare, ch e è u.n pro- losi polm'On.a.r e. d otto ab iuretico ·del bac illo di Koch, risponde EMATOLOGIA. rn eglio di og ni alt1:0 preparato a queste condi zioni e sono ·noti · i num erosi contributi clinic i sulla t erapia stomosinica d ella tubercolosi Sindrome ganglio-splenica con Jeucocitosi dovuti a Morelli , Piol.a,, Castella ni, Winternitz, e linfocitosi guaribile SIJOntaneamente. .Taccl1ia, Castelli , 't%ritzer, Zappia, 1Bottacin,, (ConYELLE e SoHIER. La Presse Médicale , 1± Aloigi-L11zi, Abr.ate, Coda , ecc. m aggio· 1932). L' A. agg iunge nuove osservazioni raccolte ri el sanatorio Villa Azzurra di Bologna, ·diretto l Jn u omo di 25 a.r1nì, sen za f.atti n1orbosi pried al Prof. Costant1ni . I casi presi i.n esame so no ced ein ti e se1nza contem ·poranee e levazioni tertr.enta, dei qua li otto di p eribron·chite .fibrom •ich e, nota uri rapido pro.g r es ivo in·d ebolisa, sei di broncl1iolite e p eribronchite, sette di m ento e la co·m parsa di g hiandol e tumefatte broncoalveolite m 1odieiia.ta, .a piac-0li fo colai iso-- alle ascelle: viene ricoverato a ll 'osped.a le e l 'elati, !Ilove di broncoalvoolite a focolai confluensame obbi&ttivo m ette in evidenza, oltre la 0omti unilatera li o bilaterali con o sen za 1p·r oce.ssi pro1r1issione g hia nd.ol.are limitata a l territorio u1loerativi. suddetto, una evide11te ipertro fia sple·n ica. AlNel primo grupp·o l 'A. ha c.ontato sei casi i ' esan1e ·d1el sain·gu e si han·n o 21. 200 leucociti g1Jariti clinican1oote. e d11e molto rr1ig liorati di 1aui il 76 % è dato ·da linfociti: rarissime co·n. apiressia stabile, m iglioram.ento d elle con- - tanto da non poter esser e com1prese nella dizioni gen erali e d el r eperto toracico. Nel seformula l ei fo.rm1e immature a tipo 1infocor1do g ruppo h a co·n tato 3 g ua rigioni cliniche blasti c.o. Nessun segi10 ·di diatesi e morragica; e tre m iglioramenti notevoli; n el t erzo gru1p - n ormal e la cr asi d ella serie rossa. Nell'attesa di 110 tre gu.arigioni cli.nicl1e e qua ttro rrtig liorapoter prati car e una biopsia viene i tituita una m enli notevoli, con scom1Jarsa d ella tosse e semplice cura .ricostitu.einte e, a sorpresa , si condeJl 'escreato, .apiressia, aumento di peso, 1nistata e.b e i·n poch e settimane il nume ro de i l eu g li oram ento d ella sanguificazioin e, asse·n za di cociti e l1a formul.a si n 0Tn1a lizzan o e la milza fatti urnidi a ll 'ascol tazione. Soltanto l 'ultimo ritorna a l su o volume fisi ologi co. g ruppo h a fornito r is u,l tati n egativi , in quanto Entro tre m esi è scampar o d ell ' affezione in un so lo caso s i è avuto un rr1i gliora m1ento e pregr essa ogni se.g no. soggetti,ro, ·e ma tologico, u·n caso è rim asto stazionario. ghiandolare.. I risultati f.a.v or·evoli sono quindi n ote·vo1i, Niella discu ssione clini ca d el caso, esclu.sa ave11do raggiunto il 70 9b d ei cas i c11rati . I.Ja og·ni forma infettiva compresa la. lue sec·o11dat ec nica seg u1it.a è stat.a quella di una ir1iezio11e ria, escluso il linfogr.a·n uloma n1.aligno oltre ogni cinque giorni a dosi minim e, per via sotch e per l 'assen za di molti segni clini ci per la toc utanea, parten.do d.a unità 1 ,25, ed aumenmancanza d ella .abituale stiigm .a ta linfopenica, ta ndo s uccessivamente di sei unità per volta siè da con s iderarsi la leu cemia di cui si è voluto no a r aggiun gere la dose m assima di 200 uni- ·da taluno .arnmetter e la forma curabile; m.a le tà. Dopo u.n p eriodo di ripo so di 40 g iorni la .g l1ia11dole n on avevano :nessun carattere tu•m o. c n.ra e' r1p·etuta. rale , m .a lo staLo g en erale 11on era alterato, ma ])alle sue osservazioni l 'A. con clu.d e ch e la la serie rossa sanguig na era norn1ale mentre sto1nosin oter.apia dà buoni r isultati nella c11ra l e va riazioni d ei leucociti erano sopratutto qu.andella tuber colosi polmonare quando sia a1ppliti tu.tive, in n1inin1issima parte qualitative. E la guarig ion e comple·ta e totale e, sopratutcata con la g i11sta t ecnica e 1n.ei casi a d.atti, qu elli cioè a tendenza fibrosa, non molto evollll- t o, spontan ea n on può a ccordarsi colla diag nosi tivi, co.n discrete oondizioni gen e•r .a li e senza di leu oerriia o pseu·doleu cen1ia. impon enti complicazioni tossi.e mic.h e. Le conP er · le st esse ragiooi è da escludersi anche troin.dic.azioni sono quell e gen.erali di ogni t e- la possibilità e.b e si sia tr.atta.to di una po·u ssée 1

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( :\XNO X~'{IX , N11?t1.

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SEZIONE PRATI'CA

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li11focitaria in corso di linfomatosi aleucemica; la a ccom1pagnata .da prostrazione, lieve ittero , più ardua è invece la discussi001·e sulla pseudo- angina necrotica, l esioni ga11grenose della bo.cleu cemia di natura infiammatoria e specie ca, d el faringe, d ella vagima e, an1ch e di altre 21011 ·p otendosi invocare n è la tubercolosi nè parti (esofago, stomaco, colon, retto, iàno). C'è alcuna. forma parassitaria n è una forma genenotevole diminuzione del numero dci leucociti, ralizzata di linfogranuloma inguinale su specialme nte de i polimorfo.n ucleati; ohe · posquella sindrorr1e, che è conosciuta come febbre sono essere il 1O %. Non alterraziomi 0 scarse gangliare di Pfeiffer, mononucl eosi infettiva a carico delle emazie, dell 'en1oglobina e d elle di :;J)ruut e Evans, angina monocitica di pia trine. C'è modiic.o au1nento del fegato e S chultz , linfadenosi a c uta di Mac Kinlay e della in ilza. Morte in uiil i11 ese c irca, per lo Do,,·ney. più; alcuni 1C a ~ i p erò guari con o·. Di questa rr1alattia g li /\A. riassumono una All '.a,utop ia: funzion e eritropoi etica del miosse.rvazione ch e può con iderarsi co~ una dollo osseo normaler con sca r i g ranulociti; raforn1a intermedia fra l 'ang ina monocitica e il ra mren te s i trovano n1ieloblasti ed eosinofili ca~o in discussione da l quale difforiva soìtan to e mie·l ociti . j)e r la precedenza di un episodio febbrile con Granulopenia secondaria : è }) ÌÙ frequente. ano-in.a : ma non possono concludere i)er l'uniSi avvicina di più al qua·dro d ell 'anemia aplacità del quadro morboso poichè, se anche l'antica, quindi con diminuzion e d·el num ero angina può mancare o essere d el tutto inavverch e d elle emazie e delle pia trine. Qualche tita. la assenza di febbre e di ogni sintomo di ' 'olta l 'a·n emia è a.g gra vata da emorrag ie doacuzie, l 'inizio itnsidioso e l 'evoluzione prolunvute .all.a trombopen1a. gata costituiscono d ei caratteri differenziali che • Per I.a forma da ar fen a111i11a. o i tratta de lnon si possono tra scurare. l' azione di qu1e ta so tanza direttam en te ul La nozione d el caso d esciritto ch e per ora, in midollo o. eo o di un.ai r cazion,e ·di H erxh e ia ·scu ta di og ni dato eziologico e ·p atogenetico m.er con liberazione di so tanze mielotossiche. n1 eno ch e ipotetico , d eve essere con iderato !Ben lllOta è l a g ra nulopen ia secondari.a a·d irsoltanto dal punto di vi ta c linico, può radiazioni. i os erva anch e qualche caso di i)ern tettere , in circostanze analoghe, di evita- g ranulopenia secondaria a ca.n cr·o , a linfosarre prognosi ingiustamente infauste e di soprascoma. sedere ad inutili trattamenti radioterapici che Le forme di g ra nulopenia ·da sepsi difficilfalserebbero il criterio diag.nostico. n1ente i di tinguono dall 'an emia a•p lastica e M. PISA. ,dalle fasi leu copemich e d ella leu cemia. Due casi citano gli AA. (e li ill Uistrano amrpiamente) di La granulopenia. g ranulopenia da infezione. foc.ale. Ci so·n o forme atipich e di granulopenia de((;. :\I. P1ERSOL e E. TEI NF TET.n. Arch. of Jnt. scritte ·da l Thompson e clal Rosenthal. Ci o1nedic., aprile 1932). no poi de lle p er son e cl1 e harnno tendenza alla Secondo chultz e u:n grufJpo di autori che g·ranulopenia. Ne videro il 25 % su 8000 casi i·11a11110 seguito la agranuloc.ito i è un 'entità Robert e Krach e e i trattava sempre di incfi11ica ne tta.mente di ~tinta ecl è preci amente di,ridui (56 % donne e 44 % uo mini) con faciu1J a 111alattia lo um ' infezio1n iei prin1ar ia d el la lità a tane.arsi , ch e si sentono d,eiboli , ch e han. trutlura granuJopoietica d el midollo o seo con no spe so sonnolenza,. 111a11ifestazioni n ecrotich e al cavo orale e le maPier sol e Steinfield hanno inoculato sp erim entalm ente in conigli numerosi germi e d ha n11 ife. t azion i necrotich e son o il focol.aio primario <li un 'infezione specifica. no veduto ch ei qu1este ino culazioni provocano _.\Itri a.u tori invece ricono con o anch e a ltre leu1cocitosi e ·d ànno transitoria Jet1copepia ra nse ·di g ranulopenia: varie infezioni , veleni se si produce un.ai iperergia (fenomen o di Schc hin1i ci, ragg i X, radium. '"~artzm an) . Le iniezioni e ndov·o oose di culture Dahlen e Wahlg r en riten gono ch e si tratti di inattivate, di filtrati di culture di tifo e1di teru11 'i11 fezione che agisca su un individuo predi- r eni di cultura· dànno rapi da e breve l eucoS})Osto per ipopla ia del midollo. penia, cl1e si ha anoh e per iniezioni di peptpne r:o. ì dal ter m1ine « agranulo,c itosi » si è giun- e di cloruro di sodio·. . ti a (I nello di cc g ranulopenia » per indicar e ch e · Secondo Sabhn. nella fun zion.ei grant1lopoietic.a bisogna distinguere un fattore ch-e mi otatci sono form e di pa saggio ~n cui l 'assffilza di t ico e UJn.o di maturazione; n el nt11nero dei leug ran11.]ociti non è assoluta. La sindrom e di Schultz è un.a. g ranulopenia co citi c 'è uma vari.azione oraria n ell·e varie or e })rim.aria, senz.a1 c.ausa nota per ora. Ci sono d.e•l la g iornata indipende1nten1ente ·dall'assunl)Oi g ranulopenie secondarie a infezio11i gen era- zione di cibo. 1i (in fluemza, tifo, sepsi, ec.c .) , e locali, a intosU.n 'ipotesi che può spiegare la patogenesi ~ i r azion i (arsfena1nina , b,e nzene), a irradiaziode lla g r.a!n uloipenia ·è quella ch e in questa mani . .a mal.atti e del sa.n gue (leu oemi.a , anemia la ttia il fattore ch·e miotatti co siia a ttivo mentre <lJ)l astica, ecc.). è a ssente quello di. m .atu.razione, ·p,er cui si può G1'an.1zlopenia primaria. Malattiia febbrile a cu- avere clistruiiione ·di O'fanulociti se1n za la loro 1

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lL POLICLINICO »

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XXXIX, NuM. 28]

r igenierazion e. Clinicamente si possono osservare tutt 'e due le modifica zioni per effetto dell 'arsfenamina usata a scopo terapeut ico, e precisamente tanto il quadro della granu lopenia q uain to quello della l eu cemia mieloblastica. Sperim:entalm.emte n egli animali no·n si è riusciti a riprodurne il quadro ·d ella granulop enia; quadro lieve, che somiglia transitoriam ente a lla g r.a,n ulo·peinia , si h.a solo· subito dopo l 'i.niezio n c endove1n osa di ·p eptone e iper breR. LusENA. vissimo tempo.

lo in ricer che s ul ri cam1bio emoglobinico e nella loro interpretazione, appa ion d ~ni di grande interesse g li studi di questo genere neg li .anemici perniciosi. Gli AA. h a nno studi ato appunto il ricambio ,emoglobinico in vari a n emi ci perniciosi (8 casi) sottoposti a cure diverse ( fegato, stomaco, es tratti ·di feg.a to ir1iettabili, arninoacidi). Il ricambio ern og lobinico è stato seguito d eterrr1i1nan·do (c on ur1 metodo spettrofotorr1etrico s u c ui g li AA. si riservano di riferire in seguito) g iorna lmen le la <1uan tità di bilinogeno feca le e orinario elirr1inata, e procedendo ogni Il rirambio emoglobinico nell'anemia per· . 3-4.· giorni al dosagg io d ella bilirubinen1i<i, oniciosa in corso di trattamento organo· gn i 8 alle ·d e1erminazioni della resistenza g lobulare e ogni 3-± g iorni, o anche meno, ali' eterapico. same del sangu e n ei suoi elementi essenziali (G. DoMr I CI e G. OLI'' A . A rch. Se. M ed., volu- (Hb, Gl. r . , Gl. b., forn1ula l eococitaria, di m e LVI, n. 2, 1932). Ar11 eth , esan1 e qualitativo d ea-li strisci , reticoNei riguardi della com;plessa. ed oscura pa- locitosi, ecc.). Di og11i cil so sono es1)osti dettatog·en esi ·d ell 'A. P. l 'introauzion ei d elle nuove g liatam ente l 'anan1·n e i, l 'e ame obbiettivo, terapie org.a nich e h.a dato nuovo in1puJso a.g li • tutt e l e ricer ch e coJlaterali c l1e si sogli ono l)l'astudi e ha fornito, attra:ver.so i terntati vi ·d ' in- t icare in .simili casi a i fini d iag nos ti ci (con1t erip·reLazione del ·n11e·ccani5mo· di azione delle presa in qualch e ca o la })ltntura d e l midollo osseo), il decor so v.alutato attraver so le varie cu r e stesse , nuovi argom.e.n ti per analizzare sen1p·r e più addentro ~ termini d el problem .a modificazioni ematich e e dello stato ge11erale, patogenetico ·della n1alattia. la terapia , m inut am e11t e riferita secondo l 'or- e l 'e i st enza di un '.au men·tata emoli si n ella ·di1ne cr onolog ico d e11a s ua applicazione,; ad A. 1'. o la ua in:ipor ta'Il za fin dagl i alb ori d e- ogni caso sono ann essi una tabella coi dati d elgli studi sulla ma lattia è stata affe rmata, .s ul- la bilina orinaria e fecale eliminata g iornalla valutaziotn e d el post o· ch e l e compete n el n1ente e un diagr arnma in c u.i ono r i11ort.a ti qUtadro p atogen et ico, quale f.attore premin ente i·n funzione d el tempo ~ in relazi one coll a terao a ccessorio , l 'a ccordo fra g li AA. non è anpia i dati d ella bilirubin emia, d ell 'Hb. dei gl . cora rago-iunto . V 'è chi .amm ette un ·eccessi va rossi, d ei r eticolociti e d ella bili11a fe r a le e en1olisi ini ziale, a c ui il midollo r eagirebbe orinaria eliminata. coli.e modalità p roprie dell 'A. P., e ciò sia ch e Co i tiati d ella bilin a e~liminata , del l1eso del entrino in can1po speciali en1olisine sia che s i cor.po , d el % di Hb de11 'i11divid110 i11 esa n1 e tratti di .alter.azioni fisico-ch imi ch e del sang ue è ·calcolato di volta in volta l ' indice en1oli tiatte .a condizionart€} questa emolisi n1o·r b osa. co d i T ervven-Lichten stein, ed è a ] tresi ap1)liSeco,n .do a ltri AA. l 'emo.Jisi avrebbe n e] quadro cata là formula di Belog o1nowa , p er cn i l 'enmorboso una posi zio.n e subordinata e altrove , tità ·d ell '·e molisi è riferita a g r . lOO di Hb (g li specialmente in u rn '.a}t,er.azione dell 'emo1)oiesi , AA. per questo ca]colo comp11tar10 a 100 delan·drebbero ricercati i fattori primari . 1'emometria gr. 15 di Hb e valu·tnoo la qtlanIn rap11orto alle terapie òr.gan ich e, e s pec ialtità totale del an g u e 1 : 13 d el corpo). m ente all a terapia epatica, ·prescin dend o d a 1I ris uiltati sono i seguenti : in tutti gl i a u11'ipotesi ·degli AA. arn eTic.ani iniziatori d el m e- malati è evidente, priina di ogni trattàmento, todo , che consideravano l 'effetto b enefi co d el- un aumento della bilina eliminata , sia di qu·e lla sommir1i strazion e di fegato cr1Jdo com e do- la orimaria ·e.b e di qu e ll a fecale , e })eJcialmente v11to ad .a1)porto di materiale n ecessario a ll n di quest'ultima , ~ i.a i11 via a ssol11ta sia in via forn1a zion e d egli e"ritrociti , ipotesi ormai ~o r­ relativa, in propor zion e cioè a ll a ricch ezza di passa ta , <l u.e interpretazioni essenzia]men 1e si pigmento ·emogl obinico determinabile attradivido,no il camro : q11 eilla ch e fa del fegato 11n verso l 'emometria ; le cifre medie più alte delmezzo atto ad inibir.e l'·e·m olisi · esagerala (o si . la bili11a totale eliminata corri spon dono non m ett e in!Ilanzi, quasi a riprova , ·d a talun o la g ià ai valori ·più h·assi dell 'Hb percein tua le, ma possibilità di provocare 11na polig lob11li.a nel invece a quelli più alti ; n on è dato · scorgere rpe rnicioso in cura), e l ' altra ch e ritiene ch e ra/pporti fra ·tasso bilir111binemico ed en\tità l 'epatoterapia .ag isca soprattutto su11 'emopoie- ·dell 'eliminazione bilinic.a. L ' in.d i ce emolitico si, variam ente inibita o qualitativamente altedi Terwen-Lichten stein , p·ur presenta·ndo varata , e comunqu·e neg.a ch e la ca11sa prirr1a ri.azion i m ·olto forti da caso a caso. e cosi pure d ell 'alterazion e e matica dell 'A . P. risieda in il rapporto di ~elogonowa denunziano coi loro un a11ment<ita emoli si. vàlori l 'eccesso d ell 'elimin<izione bilini ca in Di front e a questo contrasto di ve1dute, la r.a pporto a lla qua·ntità di Hb 1Josseduta dallo m aggior 11arte d elle quali h an loro fondamen- in·dividuo in esame. Quanto all 'in flu·enz.a d el1

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[ANNo

-xxix, NuM.

28 ]

1095- .

SEZIONE PRATICA

la te ra1)ia a vo ll a a volta i s tituita g li AA. l1anno notato: ·ucce o }) ronto e .c.om·pleto col fegato s om11lini tra to crudo o quasi c rudo, così pu,r e cogli e tra tti di fegato iniet tabili, inen o n etto cogli e tra tti di s tom a co pe r os , ch e in qua lc h e r..-aso h anno fa llito o h a nno dim ostrato un 'efficacia a ·a i n1e110 pronta ed en er g ica di <!uella d e l f.egato; car si risultati con la so n1n1inist.razio11e di u11a miscela di tripto l'a•no e istidir1a. In r elaz ion e poi al g en ere di t era1Ji.a n1e sa i11 a tto l 'eliminaz ion e della bilir1a l1a presenta to d elle 1nodificazioni p iù o m e no profonde a seconda d ei casi: ria suntivam ente s i può <lire cl1e in gen er e sotto l '.azion e d ell 'o r gan o-terapia p er u11 certo tem po essa "i conser va a lta, invariata ·n elle ci fre cl1e la e primon o, quindi i11 m od o p iù o m eno lento co min cia a diminui re. 111 un a par te dei casi la diminuzion e d ella bilin a ._i r en de n1anifesta in un period o cl1e o ci lla d a 10-11 fino a 15- 16 giorni dall 'inizio d ella cura co11 tenden za ad a vvic inar si a cifr e n or mali , mentre in a ltri casi le cifre s i m a n ten gon o p r e s'a poco l Jg ua li o u perior i a q u elle p re sen tate pri n1 a d 'og ni tra ttam ento. Nei cas i in c ui la tera pia ha .av uto nullo o scar so effetto, I ' elimi11azion e bili1nica è in g en ere a un1en la la an·cora. La diminu zione ri s ulta quant ita tivament e più n etta n ei co n fronti d ella bilina feca le cl11e di q u ell a o r in a ria, la qua le pesso pre en ta di nuovo un cerLo a u n1en to a d i tan za, dopo La d e cri tta d irr1inuzion e , aumen to tard ivo ch e n ei malat i trattati co11 fegato crudo 'è dirno tra lo a gli A . u n fenomeno 1)r e. o cl1è co tainle. L 'a u menLo d ell 'H b e d el n u m er o d e i g l _ r . e la cr is i r eticoloc itJaria (11on co t.an t e; in o-en er e eri fi ca11tesi ver o _il 3°-7° g ior no di c ura) t1.an n o ser11pre preceduto il dimi1n uire d ell 'elin1i1, azio n c l) ilinica; là d ove })iù inten so è stato l 'a 11n1ent o d elle em azie a o ta n za g ra1111] 0- fil am entosa (in un ca so fin o a 40 %) , J) LÙ r apida è tat.a l'ascesa d e·Il ' H b e d e i g l . r o si e più precoce la di m inuzione d ella bilina fecale . ArJ·p ar e in un a parte d ei ca si un a cer ta r ela zion e fra il va lor e g lob u lare e la q u1a n tit à d i bili na eliminata , ne l en o ch e a lJ o j)arir e d al a·ngue d el •caratter e d ell ' ip ercromiia cor r i p on d·e Teb·b e u na dim inuzion e d el contenuit o· b il icn ico d egli e cr et i . La b iliru bin emia n elle st.esse con d izioni si abl)n ~­ . . a n ot evolm c:nte , e qu esto p r in1a d ella dirni·nu zion e d ella bi lina, e in c oin c id en za di solito colla cr isi r eticolo citaria. La r es i ten za g lob ular<> è com pr e a in tu tti i casi s lu·d iat i e n .1 ro 1imiti n o rmali e non si mo difica dura nte la c ura. L ' i•ntcrpr e tazion e d e.i d a ti d ag1i /\A. raccolt i ecru ivale a lla i n1}1ostazione e ~ Il a ri soll1zion e di u na er ie di problemi , c.h e li a nn o tre tta a llin en za col fen om en o e·m olitico in teso in s en so g en erale e 11ei su oi r app orti ~pe ci fi ci col q u a dro p a I oo-en et iro ·d ell 'A. P . Si chiedon o innan zi tutto g li AA. se r eal-

n iente l 'a urne ntata -- eliminazion e ·d i bili11a è la espr ession e di un ' esagerala emolis i: pur te11e11do conto d elle difficoltà che s i fra ppong o110 a lla possibili tà di .s t a bilire un rapporto e satto tra l 'un·o e l 'altro tern1i.ne d el complesso fen o111eno biologi co per l 'interfeTire di faLlo ri e trin eci va riabili e ma l v.a lulabili e I•e r le incognite ch e an cor a su ssisto·no , appa re ag li AA. indubbio ch e· la a umentata e lirnina zion e e prima una maggior distruzione di sangue, e a ddu·c.on o a riprova d el fatto la concomitante sider osi , ch e n ell ' A. P. è p artico-larrr1einte accentua ta e spec ia lrnente a carico d el fe gato, sider osi ch e secondo l 'opinion e prevalente è in r apporto ·di dipendenza colla composizion e d ell 'H b, e a lla qua le c orrisp onde u11'iper. ider emia r ela tiva , per p r evalente a u 1nento d el cosidetto ferro di t ra sporto, e una cer ta m inor e eliminazion e d el [er ro p er l 'intest ino. -ell 'a n emico pernic ioso q uindi a l c on tat at o aumen to d ella elimiinazion e d ella bilina si d eve a m m e tter e corrisponda in r ealtà UJna effett iva distruzion e di san gue s, 1 01gien tesi i_n m o,d o p iù ~n.ten so (in en so Telati,10 e .assoluto) d ella .nor ma. Altro pro·b lerr1 a ora s i a ffa cc ia: il rr1odo e 11 luog o di questa\ a umenta ta em olisi. Rico11o sci uta I 'im possibilità di trovare in pa tologia u m an a esempi ch e esa Lta111en te corrisponda n o a i fenomen i c t1e si a vv e ran o n ell 'A. P. (n on ·dissoluzion e in travasale d i er itrociti , parag onabile a quell,a. cl1e si a veva n ell 'em og lob inuria paro ist1ca o paragon a bile a q ue lla cl1 e verosim ilr11enle s i com p ie n ell 'am b ito <l el la c ir colazion e r enale, cara tteris tica dell 'a nen1 ia con em o id e1r in ur ia per p etua tipo l\{arcJ1i.afava- Mi ch eli ; n on d 'altro lat o a n alog ia con c1uar1to avv ien e n ell 'i ttero em oli t ico, a lm en o n ell 'e en za d el fen on1 eu.10, JJier u n co111plesso di r ircosta11zei .diver se ch e dis ting uono n ettani enle i ·du e st a ti m orbosi), g· li AA. s i i1011g ono fonda111.e11talm en te il quesito e n ell 'A. P. la ragio•u e p rima d ell 'eccess iva cl i t rt1zion e di san g ue r i ieda n elle emazie s le ... e o fuori d i esse. D i fro n te a qu esto c1nesi to i J1ar er i d egli s t11d io. i f'ono r1et lam en te d ivi i : g li l1ni p e11sano ch e il n1idoll o n o11 .. ia pili in g r ad o di fab J)r icar e g l . r oss i 1lo r1l1al m e n le cos tit uiti, m a ~1 rod n ra elcm e·n li in c1ua}c.h e 111 odo p iù l.a b·ili ; .g·li a ltri cr edon o al l 'e i len za <li un tossico ch e cl iret tan1 ente o i ndire Ltan1enle d an11eggi nel . a n gu e cir colante o o-ià •n el ·n1id ollo le emazie, per sè or1g inaTian1 e.n te n orma ln1e1nte co t i tu.il e, ·e int er p r etan o la cosidet la re azione mre ga lohta ti ca d el m i doll o com e un p r ocesso r eattivo rli difesa d ell 'o,r .ganismo alle au n1entat e e. ig en ze post e a ll 'appa,r:ato eri'lr opoietico. Sta d i fat to ch ei l e ricer r,b e in t e e a dimo~ l ra r•e , .a sost eg n o d ell 't1n n o d ell '.altra i po tesi , ~ i ~ l1n a maggior ]a bili tà gl0b11l a r e d ell 'an emir n (n ega tive quelle eh i m.icl1 e e fi s ico- chi111ic l1 ei, p iù ·pr ob a tive q 11cll e b io·1ogict1e-esper i111 r n to di Mora ''' itz), ·ia lu possib ili tà d i u11'e1

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. 1096

e< IL POLICLINICO

molisi periferica p er l 'in.ter vento di un.a causa agente in via meccan~ca (differenza di pressi0n e osm otica) o in via fi sico-chimica per sostanze o veleini, comu'Ilque intesi, a punto di attacco sui costituenti de lle emazie (tossina. emolizzante di natura lipoidea , d el tipo saponina), tali ricer ch e non ha nno portato finora a risultati conclusivi riguardo alla causa e alla natura d el processo ch e s ta alla base dell ' eccessiva distruzione g lobulare [l.ell 'A. P. Il conc·etto ·d'altra parte dell ' influenza i)reminente ·d ella milza 1e d el t essUJto .r e ticolo endoteliale in gen erale, quale fattore di abnorme emolisi nel quadro n1orboso dell 'A. P., è andato sempre più indebol.er1dosi. D a u 1n punto di vista teorico non è d a escluder si, secondo l'avviso degli AA., un 'altra mod.a lità con c ui la ·c omponente emolitica potrebbe essere interpretata nel qua dro morboso : un 'a zion e primitiva della noxa perniciosa sul sist ema reticolo endoteliale e p er esso particola rmente sulla milza (come s ul midollo, come sul tratto gastro-intestinale, com e sul sistem .a nervoso) , comprometteindone la fun zio n e e con correndo appunto a produrre, come fe n o rr1 en o co lla terale, l 'esagerata emolisi. Riassumendo in brevi proposizioni: è aimostrata n ell 'A. P . un 'eçcessiva eliminazione· di bilin.a, dovuta a d un ' aumentata distruzion e di san g ue, cui presumibilmente corrispondono ca use sv.ar iate, quali una difettosa costituzion e ·d ell,e em .azie, un ,d .a n!n eggia m ·ento diretto o indiretto delle s tesse per opera d ella noxa p erniciosa, un 'alter azion e d ell 'equilibrio funziooal e interdipenden te fra midollo e .sistema em olitico , con segu ente al di sordine d el1'.attività m i dollar e, ed infin e influenz.e dirette d el toss1c.o sul t essuto em o1d istrntto,r e. Di questi fattori di em olisi a lcuni h1 a nm ~ a so stegno ·e l em enti di dimostrazionie diret t~, a ltri ~om enta zioni più o m erio in·dirette; dir.e fra di essi qual e n el singolo ca so sia il pred omin.an te n on è a llo s tato a ttu al e ·de lla n ostre co·g nizio·n i p ossibile. Ora n e]l 'A. P . la d ieita di fegato (e in genere l 'organ o-ter apia) a.gisce essen zia lmente inibend o primrariam·ente l 'emolisi? Inna n zi tuit to, .a parte l 'aziooe cola g oga d el1'a limentazion e -carn·e a, inclusa q uella epatica , sulla ·p r,o vvist a di pig m e·n to accumu]a to n el feg.ato, è a mmessa da taluni a u tori una azion e diretta•m1emte stimo lat rice sia d ell 'em o·p,oiesi ch e dell 'eritrolisi d.a parte d el fegato i1n tero .in u om ini sani , azione cl1e evidentemente esclude ch e il punto d 'a tta cco d ell ' epato-t·e rapi.a sia ra p pr esentato d al :reticolo-endot elio n ell.a su.a attività em o- distruttrice; quindi non è affatto d im ostr ata, anzi , in b ase alle con clusioni su espost e, è da n·e gar si un ' a zio'D e antiemolitica dire tt a della dieta epatica. Se n ei rig uardi d egli e ffett i d ella terapia epa1ica n ell 'A. P. si s Labilisce un ordi11e cronologico n el s ucced·er si d elle variazio11i conseguenti a lla ter apia s tessa, si ved e cl1e p rimi a sco m parire (3°-±0 g ioflno d i dieta e patic.a o g.a - . 1

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[ANNo XXXIX, Nu~1. 28]

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~trica

'e spec1ùlmen Lei ,col!l 'uso dj preparati iniettabili) sono ~ disturbi soggettivi (anoressia, apatia, •p arestesie lievi, ecc.), ed a.oche la dia rrea cessa a ssai presto, talcl1è si ha l 'impressione manifesta, dicono gli AA., cornei se l 'ovganismo venisse liberato da una noxa tossica, quando ancora mancano in circolo segni di rig enerazione. Viene fatto di pensa re a qualcosa ch e abbia analogia colla funzione antitossica d el fegato, e del resto alcuni AA. pensa110 proprio ch e l 'azione dell 'eipato-terapia consista esse11zia lmente in un 'azione svelenatrice in senso j .{tO. l,a c risi reticolocitaria, la quale non accompag na sempre ne i casi ·d egli AA . il mig lioram ento d el sa'llg ue , precede di parecchi giorni il dimin.uire dell ' esagerata eliminazione di bilina . La risposta quindi da parte del midollo sarebbe la p rima ad intervenire in ordine di ten1:po, e la rip,a ra zion e si f.a con elementi morfologicamientei normali , m entre le cellule megaloblastic.h e e m egal ocitich e s pariscono con rapidità, senza ch e interve.n ga una vera crisi di san gue n el senso preciso di v. Noorden . I g l . r ossi n eoprodotti n oo si distruggono più c on1e prima e a d essi è da a ttribL1irsi il mig lior.amiento d ello stato de l sa.n gue. Pa re quindi log ico a g li AA . a mmettere , in base ai fa tti osser vati, un rapporto di cau sa ad effetto fra la r i sposta midolla r e da u,n la to e la diminuzione d ella bilina elimin ata d a ll 'altro, e non vioever sa; diminuzio n e, m a non riduzio·n e a . valori no:r-m.a li , poich è in un certo r1um1e,tro ·di casi il bilmogen o p erma ne ancora alto, indicando ch e la distruzion e del sangue soven te e cced e an cor a in vi a a ssoluta o relativa i limi ti fi siolog ici (importanza di m eccanismi a ccessori di err1olisi, va ri.am ente corr1,plica•nti il qu a·dro m orb oso fondam enta] e). D ai d a ti risultanti ·d al lo r o s tu1di o g li A A. c on cludono ch e ap pare a ssai poco accettabile, n ell 'in ter p r etazior1e d el i '.azion e d ell 'orga n o-terapia n ell 'A. P . , la d ottrina ch e i1one l ' inibizione dell 'em oli si com.e il J)rimum m o·vens de l m igliora m ento pro<lotto d all 'or gan o-terap ia e di con segu en z.a il fen orr1 en o ern oliti co come l' eJern ento c entra le d ella patogen esi d ell 'affeziooe. Il processo em odi struttore n ell 'A. P . non è ch e un an ello d ella co m.pl essa catena ·e la esse.n z.a d el processo san g uigno va ri c ercata~ più ch e n ella di struziorle g lobulare, r1ell'alter azion e de l midoll o osseo (Mi cl1 eli). Su u n midollo, n o,n g ià stan co· e ri spondBn~e in m odo abnorrn e a lle ri chieste d ell 'organ1sm o, ma in pred a ad u,r1 ' azion e mielotossi ca , comunqu e la si voglia intendere, come e ffe t to dir et to di un tossico o quale risult:tto del ,d efici t ·di u n oscuro fa ttor e, l'org.ano-tera pia agisce, sia direttam .e nte sia attraverso la n eu tr.a lizz'lélzi q.n e d ell ' igno1to virus ~tossi co, e at traver so quest a a zione d etermina il profond o cambiam emt o de lla crasi sa.nguJigna e la diminuzio·n e ·d ell 'esager ata emolisi. 1

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P.

M oLI NARl'. TosATTI.


.[ANNO

XXXIX, Nul\'r. 28 ]

SEZIONE PllATICA

FEGATO. Le grandi sindromi delle cirrosi epatiche. (P . AaRA~II. Rev u e Méd.-Chir. des nial. du foie, du pancreas et de la rate, marzoaprile 1932). L ' A. dà u11 aggio di interpretazione pato.genetica .delle grandi sindromi delle c.irro5i .epaticl1e e di1t10 trn, con acceittabili argornen.tazioni, con1e n1tOl te delle manifestazioni cli11ichc no11 siano dovute, come sin qui si ri.tiene, alla lesion e epatica ma alla con comitante sistcn1ati.ca partecipazione della milza, .del panc reas, de i surreni e d egli iner enti distretti r eticolo- endoteliali. · Nessun dubbio che all 'ipertensione portale siano da attribuire la c ircolazione collat&ale, le e n1orroidi, certe turbe d ella diuresi ma J1011 altrettanto è d ella splenomegalia, d ell 'a~cite e di certe gastrorragi e. I r apporti ('.b e ·lilli ·cono le alterazioni d el fegato a quelle .d ella i11i1~ sono e5tre1n.an1ente complessi e J'i1111)orta11z<t d ella milza n elle c i1Tosi è ben magg·iore di quella di una semplice spugna .ch e si gonfia e che g radatamente s i scl erotizza quando i 1 passaggio d el san gu e a ttra, er so il feg.ato con1incia ad essere ostacolato: a cir.rosi con uguale sintom a tolog ia e cc·n ug ua li seg11i di iperten ionei portale ·p ossono cor r i-spond-er e n1i1ze di aspetto dive r si ssimo, le ui• c g rosse, a ltre ,Ji volume n orn1~'lle, altre infin e atr o fich e; d 'altra parte avviene spes o di tro\arc, l)le n or11egalie, t llora CO$picue n el cor ... o d1 epatiti cronich e, ipertro fiich e o a lro fi t:lie , c l1e non presenta.n o il mini1no segno di ipertensione portale; in tutto UII1 g rupl)O di cirrosi infine, le a lterazioni epatich e sono c r o nologicam ente po teriori a que lle d ella milza e n es uno attribuirà all 'ipertension e )Jortale l e splenom·egalie ·c.h e oosì spesso si Qsservano n e l corso di epatiti a cute o ·di epalit i con.o-estizie o litiasich e. Bi ·ogna dunquJe r adiar e la spl enomegalia dai sinton1 i sig r1ificativi di ipertensione portale. .l\naloga sorte, n ell ' interpretazio ne i)atogen etica , de,'e avere l 'ascite : l 'ipertensione portale non h a ·ch e un'importa·n za localizza trice, a l ·p eritoneo , di una vera sindrom e idropigena gcn.erale di cui sono manife tazioni oltre l 'asri le, .gli ed emi periferici, l 'idrotorace e so])ra lutto le a lterazioni dell 'equilibrio proteico del 11lasrr1a anguigno con l 'ipo1)r otei·n emia, 1'1po~crinem i .a, l i11ver sione d el rapport o serine-g lol)uline: e ·di qui l 'abbassame11to ·d ella l e ns.~oin e oi:;1notic-a d elle p roteine; tutti fatti cJ1 e trova·n o l a contropartita n ell 'impo ibilità di ottenere perimentalmente ascite legan·d o o ::- ten o ando l a v. porta, n ell 'esisten za di cirr osi a.n asciti ch e, nella constatazio,n e di frequente scom1).ar a, porritanea o a seguito di · puntura , clell 'a cite m alg ra.do 1'evoluzione 1

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f)rog r e siva d ella cirrosi atrofica, ne ll 'esistenza di ed emi preasciti·c.i in cirroticì che non 11anno a·n cora segni di ipertensione portale. Sooza dubbio quindi l 'ipertensione portale non fa ch e localizzare l 'edema 1I1ella cavità periton-e ale, corne fa la forza di gravità che localizza alle estremità inferiori gli edemi ·dei 1I1efritici . Analogamente all 'asc.ite, .an ch e le emorrag ie ga trointestinali non riconoscano n,el1'i'pert en sione portale jl principale movente patogen etico: se in qualch e caso è stata realm e nte constatata l 'eisistenza di var~ci esofagee, molto spesso l 'esame ·della m1Ucosa diger ente noo svela ch e una 1picchiettatura congestizi.ai : si tratta cioè di emorrag ie a nappo aventi sed e all 'estren1ità inferiore d ell 'esofago, n ello stomaco o n el duo d eno. Secondo l 'J.l\. non il fegato, ma .la milza è .responsabile di tali emorragi e : esse sono paragooai:>ili in tutto alle emo rragie ch e si verificano in corso di splenomegalie primlitive, sen za alterazioni epatioh e, in cuii. non sempr-e è stata con statata I.a trombo fl ebite d ell a vena splenica (Frugoni) e in cui tuttavia solo la splen.ectomia ha potuto a rrestare la p errdita di san gue . Non al fegato m a a lla. disfunzione splenica ono ancora da attribuire, secondo Abrami, le n1an ifestazioni em orrag ich e cutain eo-mucose dei cirrotic i: p etecchi,e, ecchimosi, epistassi , .. torna torragie. A base di e se stanno caratteri tich e anomalie d ella « crasi san guigina » : diminuzione d elle pias trine, a llungam ento d el tempo di coagulazione, segno d el laccio positivo, a llU!Ilgamento d el tempo di emorragia , a produ\I' le quali', c ome n.ell 'em1ogenia idi P. E. W eill, è g ioco for za invocar e la milza. Il fega to in quanto, fabbrica il fibrinogeno h a azione sulla coagulazione ·d el san g ue; la .asportazione o la distruziolile d el fe.gato r endono il sangue incoagulabile ma ciò nonostante non con1 pare nessuna manifestaziooe em ogenica, n essuna en1orra.g ia spontanea, a produr le quali entr a direttamen te ed unican1ente la milza. 111 un malato a ffetLo da cirrosi atr ofica a ll 'ultimo stadio , febb·rilc, can ascite recidivan te, ittero , ed emi e eh.e da a lcu ne settima n e iJ>re ~ entava epi stassi , Lomatorragje incessanti ed 1n.coer cibili , segn o d el laccio positivo, allungamen to .'del ten1ipo di emorragia ecc. , Abrami fa ipr aticarei i11 extremis la splen ectomia: ul tavoìo operatorio, d.a lla 1eg.aturra ·d el peduncolo splenico, come in un pl1.rpurico, le err1orragi e si arrestano e il t empo di e morra g ia passa a cifre .n ormali. La porpor.a d egli e1patici quindi e l a; sindro1ne em ogenica ch e l 'accompagina, n on è una ti grn1a ta ·di insu ffi cien z.a epatica, ma una sindro·m e cc spl.elJlo-endoteliale ». . Si è oliti imputar.e a ll ' in ufficienza epatica le t rnrbe d ella g licor egolazione : a parte il gempli cisn10 di tale con cetto ch e non tiene


,

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[ANNO XXXIX., NuM. 28]

<e IL POLICLIN1 CO »

conto dei numerosi a1tri fattori che entrano i1elLa r e·g olazione del ricambio dei carboidrati, sta di fatto che esiste tutta una serie di osservazioni d ' ordine clinico e .ain.atomico, le quali ten·dono a ·dimostrare1 clhe le turbe della gli·COregolazione constatate n egli epatici sorn o in rea~tà attribuiti ad'. un (deEiciJt pancreatico: tra il di.ah·et e bronzilllo, .a ba~e del qu.a le st,a una cirrosi epatica ed una cirro.si d el pan.cr.e as, e },e 1cirrÒsi con sen1plici turb·e speri1nentali ·della g licor.ego1azione, la clinica ci .d à esempi ·di tutti i gradi , interm edi, a dimostrazione che il fon.d ame.nto patogen etico- d ev 'esser e il m ed esimo iin tutti i ·Casi . E necessario dunque a llargar e i nostri concetti interpretativi ·d·elle simdromi cirrotiche: la clinica e l 'anaton1ia c.01n tinua1nente ci mostrano l'associazione di cin~o si epato- splenich ei, epato-p·a ncr eatich e e epato-sp1ernopancreatich e rnentre ci .. seg·rn.alan·o la rel.ativ.a. parità dell.a .cirrosi is olata d el feg·ato: panc1~eas, milza e fegato sembr.ano colpiti da uno stesso iproc.e1sso, .da una cc polis·c.l erosi portale », e·~ a cia·scuno di essi qu~ndi dobbi.am10 attribuire ciò .ch e i·n realt ~ .&d o.g·nu1n o è dovuto nelle n1.anifestazio1ni clinich e. E. . t\.NTONIAZZI.

po

la prov.a è 11ei normla li di 20 mg. %. Nei rnalati ·d i fegato la curva r1e·lla fase ipoglicer11ica è molto più bassa e la differenza tra i v:alori suddetti è pii1 g rande di 20 mg. %. In 11 casi ·di cirrosi incipiente ·il punto più basso d ella ou•r va era di 40 mg. % in rnodo cl1e la .differenza tra la g licemi.a a digiuno e la più bassa risultava di 70 mg. %. (~ on la prov-a di Mancke si dosano gli arr1i110ac idi n ell e urine pi'ima e ·do po la som~ilili­ str.az ione di gelatina e .acqua nel giorno stesso d eilla prova . Si pren;dono in considerazio11e: l ' inten sità . .d,ell '.am~·noaciduria sponta11ea e quella d ella prova di carico, la concentrazione media d egli aminoacidi e quella massima nelle p rime otto ore dalla prova . . Mentre neri norm.ali si 11a solta.11to uno scarso aumento della conce·n trazione dell'azoto aminicQ, nelle cirrosi · i11c ipienti questo, v.alo~r·e si innalz.a d el 100 % entro le prime 8-12 ore . Nei casi stu·diati d.a,gli AA. la pro·v a di Altl1a u sen fu fJOsitiva in tutti i casi., la prova di M.an cke in 7 su dieci . Naturalmeinte n o·n valflno trascurate le altre prove funzion.a li e si. ·d eve tene r conto dei ·d ati an am11estic.i e d ei raperti clinici. 1

1

D.

Diagnosi p1. ecoce delle cirrosi del fegato.

LONGO.

(P. MoRAvVITZ e MA.NCKE. Klin. Woch., 1J1umero 15, 1932).

PROBl.EMI DISCUSSI

Qu.an·do d.a un '.anam11·e si rn-o lto a ccu·rat~l si sospettano alterazioni tossich e d el fegato ; s i deve p-e nsar e alla possibilità .d i un.a cirrosi . ·Bisogna a llora proced ere a q~ell e prove funzio·nali ch e ci d.ar1n o modo di mettere in evider1 za disturbi ·delle 1)arziali ft1nzio11i d el fegato , e cioè .all1e cosi dette p rove di carico. Accanto all 'i11dag·in e radiolog·ica cl1e pt1ò 1t1ettere in evidenz.a varic i ·esofagee , due sor10 le prove di carico ch e per esperienza d e.g li AA . d.a11no r isultati p iù costanti: la prova con1b ina La con insulina -g l u1cosio-acqt1a secondo Altl1a11se11 cl1e rigu.arcla il rie.ambio .d.ei carboidrati e la prova dell 'acqua-g·elatir1a secondo· IVJ:an cl~ e con cui si sargg·ia il ric,aml1io •proteico. P er la prova di Althat1sen si p·rocede :n el .. egu·ente n10-c:Lo: il l}. .a ·digitino riceve d.ap1)rima 20 U. di insulina , dopo 20 minuti 50 g r . di glucosio ir1 500 cn1c . di a cqu.a e q.uind~ 1000 em e. di acqua. 1/2, 1, 2 , e 3 ore dopo la sorn1ninistr.azione di g·lucosio, s i ·dete rn1ina l a g licen1ia. Se i11 questo tern]JO si i11anifestano sintom i ipoglic.emici, si somministrano dosi a biLuali ·di g·.lt1cosio. Il p. rim1a11e d.igiuno per tutta la clurata d ell 'esarr1e . La curva media d el r icambio di 15 soggetti . .ani ·dimos tra ch e 1/2 or.çl d·opo la somministrazione d etl g lu•cosio la g licerr1ia ra.g·giun ge 1111 111assirno di 14. 0 Jr1g . % ·e ch e quin.di seg·ue una caduta cl1e d op o 3 o.re raggiu!ng·e il ·p11nto 11iù }).a so di 80 m ,g· . %. La diffe renza 'Lr.a il valore della g·licem ia a dig iun o e q11ello più basso ·do-

Lo sviluppo del concetto e del problema dell'amiloide.

1

1

(SCHMIDT. LV/ed. l Velt, n. 19, 7 magg·io 1932). 1

1F u il Virchovv per primo che nel 1~'51 dimo· trò la omigli.anza mo·r folo·g ica delle formazioni amiloid-eie del oo~:po urna.n o con i granuli amidacei d elle pi.ante. Egli stesso, poi , in i se i111 r ili evo i caratteri chimici e le speciali r eazio11i da t.aJi form1aziooi pr·e sentate, ven en,d o alla conclusi one ch e anch e n ell ' uo·m o p u ò ritrovarsi la cellulosa come Dilla metamorfo si cellulosica delle oellul e. H . Meck el, dipoi , in·di1c.ò la mala ttia amiloide come << malattia coleisterinica )) , ritenendo· che l.a c.olo r.azioo1e bleu d ell '.a,m iloide con lq iodio fosse data ·dalla colest erina; ma Virchow dimostrò che la r·e azion ei .eiolora~te del1à colesterina non corrisponde a quella dell 'amiloide altro cl1e1 dal •p unto di vista apparente, restando .aid esemipio in.alterata n·ei corpi amiloidi della prostata , amch e ,dopo l 'estrazione d ella colesterin.a. In seguito , però, an·d ò sempre più scuoternd osi il concetto di Virchow ·d i un.ai affinità con la cellulosa e si afferm.ò l 'id.ea che la formazion e 1dell '.~piiloide fo sse d.a inqu.adrarsi tra i disturbi ·d etl ricambio intermedio delle albumine. M.a -poichè tal.e corpo i1on corrisp1onde chimicamente a n essuna d elle specie di albumin.e org anich e, il problem,a della ricer~ d~lla su1a identità fu affrontato dal punto d1 vista · · 1

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[ANNO XXXIX , N

l\L

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SEZ IONE PRATI CA

istolog i.co,. cJ.!i111ico, sperimientale e erologico. Co1n1nc1ò mLa1n to 1 A. a din1ostrnre r ]1c 1·amiloide non è nn m.ateri.ale cellulare modificato, b en sì lilla d epo izione intracellulare ed intrafibrillare, de riva nte dal liquido clie inibisce i tes uti, peir cui ubentrò il con cetto di una ostanza dappri1na ·olut.a , e c.ioè di un cc prean1iloide ». La ro11 tra dizior1e delle vedu·t e o riguJ.a.r ie sulla natura cl1imica d ell 'a111iloide in parte sono spiegate dal1a difficoltà del uo i solamento da i tes, uti . P er c1ua11lo le analisi e•len1 entari dei vari autori corris.pon dano, . ., pecie per il rapporto d el C. all ' ., la truttura fu g iudicata differentem ente, e i g iun e . . olo a lla con clu ione ch e si tratta e di urna re. i tenza d eirivata dalla {>recipitazion e to ... ica d ell 'albu1ni11a. La coperta di Oddi dell '.a ido condroitin~olfori co 11egli organi i11 deo-anerazio11e a 111iloide fece poi erron eamen te ritener e n ece saria la J >re~e nza di questo p er la forn1azione della ~ o­ , ta11za a ir1ilo i,d e. l Tn. noterv~le progre o fu inv ece fatto per le e ·1)er1en ze d1 Fra:n,k , il quale, riu ..,cì a riprodurr~ la d eo-en er azione perime11 talmente n e1i topi, ù11nostrando che il nucleo amiloid.co 11on è <' l1 0 un prodolto <lell 'attività cellulare, e per ciu·e lle <li K u czy n ki , il qua le pa.r im·e nti la riJ>rodu ~e artifi cia ]n1e11te com una alin1e ntazione prolungata a ba e di o-ro se quantità di a lbumina, . p ecie di ca eina, o iniettando dcl nutro io. Le ult eriori ricerche di Letterer chiarirono il fatto, i1el en o ch e l ' introduzion e di a lhun1i?-e ]>rovoca .nell 'or.gia.n ismo urn prece so , per cui v ien fo rn1ala l 'amiloide. IJ quale timolo formativo può e er e e'"'er citato an ch e d.a sostan ze 1prive di albumine, tra cui quelle usate per 1a ter.apia eccitante, e il fenomeno principale ch e egue alla loro introduzione è <1uello dell '.aurrnen Lo delle globuline an g uig n e. Jm.1rorlainza o-r and e vengono dunq1J e ad a. sum ere le g lobulirn e, per quanto i1on ia chia ro il meccani ffil{)' per il quale que te1 precipite 1:ebbero, a cqui ·Lande le proprietà chin1ich e e n11crochimich e <le11 'amiloide. Secondo recen ti vedute, sostenute peci.alrnente da Loosch cke, avverrebbe nei tessUJti una : pecie di reazion.e precipitante, per la quale 1I materiale d erivato dalla distruziotn e leuc.o citaria funzi onerebbe ·d.a a.ntigene. E in realtà, l'ini ezion e pareinterale di sostan'ze eterogen e:e J)er !'organi mo, ;provoc.a l1na intensai prerrpjtazio.11 e le ucocitaria. Le esperienze n egli .a.nim.a] i hanno ancl1e din1ostrato ch e la so st an za preamiloidea fuories~e dall e oellule, coagula ndosi n ella loro victnanza , m ern tre nel sa n g u e circola sola m e,nte la sostanza ch e timol a le cellule alla Sllla produzione. . In con clusion e, l 'A. ritien e c:he l 'amiloide va con siderata com e un autoprecipitato. 1

~f. IF AB8RI.

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CBNNl BIBLIOGRAlllCI. G. E Grnr. T 11attamento delle lesioni crani0-ce-

re,brali traumatiche (escluse quelle da arma da fuoco). Atlante dimostrativo. Casa edit. Luigi Pozzi , Roma, 1932. Prezzo L . 30. Al Con gre.... o de lla Società Italiana di Chir~rgia adunato in Roma n el 1930, il prof. Egid1 ave.a prese11tato· s u quest o tema un,a lodata L\clazion.e ch e assumeva fig ura ·di una vera ino1101ù'rafia, e della qu.ale tuttavia eo-li si di_- hj arava .no11 an cora oddi fatto , per la brevità in11Jo ta i , relaLi, a a lla va tità deJ l '.argom•ento . Con quest'Atlan,te 1egli ' 'Ìeu1e oggi a dare p ien ez~·a e 111.aggior ehia rezza .a11 'ar o-omenLo, che egli 1llu t ra con 30 tavole dimo ~ lranti . . Lrun1enti, craniotop?grafia, uperfi ciale e pro fon.da, d ocu1ne ntaz1one ·di i11ezzi diagno t ici , e fig ure di1110 tra ti ve delle operazioni , dalle i)unture e}Jloratric i .alle tra1)an.az ioni , a lle i)lastich e, oc-· correnti in tal o-e11ere di chirurgia. Alle tavole, chiarite ·di volta in volta d.a brevi cenni spie-· ga ti vi, precedono a lcun.e pagine in cui l 'A. co t11 pe1n.dia i precetti di tecnica, le cautele sia 11C4lle ricerche diagno tich e, sia durante I ' oper.,azione, gli strurm enti di olta in volta pre feril)ili ed il m odo di a.d op er a rli con minor dan110 e inao-gior g iovamento ·po .. ibile per 1'opera11do. Il testo illu1nin ato· ·dall e tavole, queste !tiu Lificate da J testo, forn1.a1no del Jibro de ll o ~:gidi una produzio11e orQ·anica. effica ce, ed utile per gli operatori, ch e fa~ann o bene di a crlo sotto 111ano. DAvrnE GroRnANO. 1

1\ .

La ciira d ella tubercolosi chirurgica con olio ioda.to e sali di calcio. Vol. di pag.~ . 250, con 93 radiogr.a fie e 26 tabelle. J!'"'r NIK OFF .

. Maloine, editor•e, Pari g i, 1932 . La novità ·d'8l rne todo non C·0111siste •tanto n ei' i1tezzi tera·p·e uticj impiegati quanto i1 ell ~ loro· a.. ocia.z ione in un si Le111a on1ogcn eo fondato ·u basi sc.i entifich e. Le quali ono esposte n el- . la prirna par te d el lavor o e r iguarda n o: I ) Il potere lipolitico e degli 01rga1ni linfati ci, dovuto .alla lipasi ch e disgrega l 'invilu ppo ciro-grassoso del bac ill o di K och ; 2) Il potere ·1)roteoli t ico d el san cru e dovuto · a1la polinuic leosi e· de lin a t.o a digerire' o n eutralizza re le o tanze proteicl1e d el B. K. ; 3) Il po tere ren1iner alizza11te d e1ll 'organis1110 cl1e consiste nel n eutralizza r e col calcio· e m a tico g li a cidi g ras ·i d erivan ti d alla disgre- , g-uzione ·d·ell 'ia1viluppo oiro-.g r.a soso, e le tossi ne coropJ.eisse de l B. I\.., n on ch è n el favorire' la calcificazione ·de i fo cola i. Il trattamento p-ro1)oslo dall 'A. inira a : 1) Aun11entare la lip.a si "e la monocitosi" con iniezioni di olio vege tale riassorbibile; 2) Stimol are la polinu cleosi ·p er mezzo di e.lesi minime di iodio; 3) Ri calcifièar e ! 'organi r110· con do~i m as~ ive ·di sali di calcio per ovviar e all 'intossica-zi o·n e da acidi g rassi e a lla demineralizz.azione ..


l!l-00

Il

IL ..J?OLlCLlNICO

Nella seconda ·p arte viene espos ta d ettaglia\am-e11te l a tecnica d el metodo ch e consiste in una serie; di iniezioni periodi c.h e (og.ni 5-8 g iorni) intram uscolari o sottocuta n ee di olio di arachide n eutro, ste·rile, c.u i va aggiunto estemporaneamente il 10 % ·di u.na soluzione di iodio a l 10 %. Coniemiporaneamente si so1r1m ir1ist:rano dosi massive di sali di calcio per os o per via endovenosa e il paziente vier1c sottoposto .al r egime a hi tuia le d·ei tub,e r coJosi : ri])OSO, in utrizione abbondante e ricca di g ra ssi e d i cal cio, immobilizzazi on e nel p·eriod o doloroso. Le dosi di olio iod.a to ,e di sali ,d i calcio, come pure la ·dur.ata e le modalità d el tr.a.ttarr1 en to; vari.a.n o secondo l 'età, lo stato gen s ral e, l 'evoluzione della malattia, e l 'A. ·d à in proposito minuziosi ragguiagli tr.atti dalla sua esperie nza clinica. La g ua rig ione clinica è stata ottenuta dopo 4-1 O mesi, moo tre la ricalc.ificazione richiede un t empo più lungo: d.a ciò I.a necessità di p-rolum.g are il t rattamento per t1n certo periodo, dopo la g u.arig ione clinica. . Nell3: 3a. e 4a. parte del lavoro vien ei riportata la casistica ch1e compren·de 245 osservazJoni , di cui 160 ;personali e 8·5 di a ltri Autori . Tutte l e tubercolosi chirUJrgi ch e vi sono rappresentate. I 160 casi trattati dall 'A. diedeTo 126 guarigioni clinic.h e, 24 migliorame nti e 10 ins uccessi (6. %); gli &·5 casi trattati. dagli altri AA. died ero 55 guarigioni, 22 m iglioramenti e 8 insucce5si (9,5 %). Risultati degni ·di inter esse se si tien conto ,a nch,e ch e la magg io.r pa.rte d ei c~si riguardavano forme a ssai gravi d ell 'adulto. G. P.t\.CETTO.

G.

Die gesiinde und f(ranke wirbelsaiibe im rontgeribild. G. Thieme, Lipsia, 1932. MK. 30. ScHMORL

umd

J uNGH AUNS.

Si va sempre più senten·do, nel ca1n1po d'ella radiolog ia , il bisog no di lavori sistematici di a.n atomi.a, normale e patolog ica, radiografie.a, che a i qua·dri radiologi ci ormai ben d efinit i , possano dar la spiegazione minuta . fin n el più piocolo d ettaglio. È comprensibile come que. sto· I.a varo di gr.a ndissim.a importanza possa eser condotto più agievolmoote nel cam•po dell 'ap1parato sch el etrico, dove il r.a diogran1ma eseguito sul ca.davere, si può sovr apporre a quelJo. eseguito in vivo. Negli a ltri. ,.campi invece l.a. ' r1.cer ca spesso urta ·contro p1u o m en o o·rav1 difficol tà. Il libro di Sohmorl e Jiing h auns (:ricco di 211 pagine, di 3± 7 figure e corred.ato ·da una amplissima l ettera tura su1l 'argom1einto), si € proposto il con1rpito ,d ell 'indagine comparativa, anatomica e radioloai•ca , n·el campo delle malattie e della malfonn.azione d ella colo·n na vertebrale. . . Lo studio , la d escrizione , la presentazione d el pezzo anatomico, sono ic,o mple tati d.a lla radi0c<>Tafia di qurs to, ch e vien e messa ~n r apporto agli a ltri r.adiogra mrrni pre, 1 n el viv.e nte. In-

[ANNO XXXIX, NuM. 28)

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dagine utilissima, procisa, metodic-a , c·l1e non poteva a meno di riuscire di grande interesse. La trattazione è completa per ogni singoloar gom e11to, si.a rigu.ard.aiDte la parte norrnale e patologica dei corpi, dei dischi, dei lega1nenti, sia i ·difetti di sviluppo e le malformazioni, nel loro insieme e nella loro genesi. Molto interessanti ci sono sembrati i capitoli di maggior attualità, ch e forse sono stati trattati .anche con m .aggior cura: l 'in,dagine d,e i ·dischi, la patologia ·del nucleus polposus i difeJtti di sviluppo. ' In generale quindi si può con cluder e ch e il libro .d el quale oggi facciarqo cenno, ha ra.g g iun to completamente il suo scopo: ra.ggrup1par e c ioè i quadri .r:a·dio1ogici della coloona vertebrale e stabilire d efinitivam ente alle diverse imm.a gini il loro preciso, indiscutibile valor e anato1nico. È un libro ,a,d11nque che sarà sempre di g rand e aiuto n ella p.ratica radiolog ica, n ella quale la colo nna vertebra le spesso riserba difficoltà i1001 lievi, alla g iusta interpretazione. GAST. l\1ELDOLESI. 1

I slit ulo Nazionale Vitt . Em. II I per lo st1idio e la cu.ra del cancro in Milano. Vol . TII, 1931 .

Ir1 qt1esto volu.m e sono raccolti tutti i lavori e pJ etati n elle v.a1·ie Sezioni d ell 'Istituto durante il 193 1, s uo t er zo anno di vita. !)recede un.a relazione sintetica d el Direttore Ge11erale Prof. G. Fich era, dalfa qt1ale risulta il caratter e asc.en siona l e d elle varie attività tl ~ll 'I stituto rispetto agli ainni precedenti, spec1alrnente per quel ch e riguarda iJ n uro.ero de i ricover ati e i risu1]tati d elle cure (11tortaI i 1·ù g lobale del 15 %). · ~eguono 44 lavori , pubblicati d a i Dirigenti e Assis tenti ·d elle varie S·ezioni , c l1e trattano argomenti di notevole impoirtanza e di palpitante .a ttualità n ei ca mpi della Biologia , dell'Anatomia Patolog i ca, d ella RadioJog ia e della Terapia d ei tumori maligni. Degini di particolare interesse1 sono le nurn erose ricer ch e su i lipidi ·dei tumori e sui vari m etodi di diag nosi sierolog ica d e l can cro; g li studi ,e i risultati d ella ch emiotera.p ia istogena d ei tumori malig ni; alcuni pregevoli con tributi clinici e a natomo-patologici sull 'a·ctir1omico·s i primitiva d ella lin·g ua, sui rap·p orti fra tiroide e tumori, sulla p luricità di tumori 11ello stesso in·dividuo ; alcuni lavo1ri di radiocli.agnostica sulle rnetastasi sch eletrich e e polrnonari e sul oancro d ella mandibola da propagazione, e d ell' esofago; alcuni contributi di · ra dioterapia degli angiomti ei del cancro, dell 'utero . G. P ..\CETTO.

A.

LAFFONT.

Gynécologie. Val . di pag. 206 co,n

35 fig . Ed. Masson , Pari1g i , 19.~ 2. Fr. 22. È lIIl volumetto d ella col1 ezione « des ìnitiations m édicales », destinata sopratutto agli stl1denti e ai m edici pratici . l\f a lto elem entare quindi la trattazione, m.a chiara , come sempre


LANNO

XXXIX,

N U J\1.

28)

in questi manuali frain cesi. È divisa i11 4 cHpitoli : nel 1° sono enumerate le ragioni principali per cu i il ginecologo è ch iamato; n el 2° si insegna a fare l 'esame ginecologico: nel 3° sono d elineate Je grandi linee d ella sintomatologia ginecologi ca; infine nel 4° si disegnano i quadri n1orbosi si11goli. L 'edizione è bella; la parte icon ografica forse un po ' sacrificata ; ma oc.c-0rre te·n er conto che questi vo!umi si propongono solo un fin e di orientamento, e s i i.n.d irizzano sopratuitto « à l 'étudiant novice » , come è d etto 111ella prefazione. Il loro compito è du nque ottiman1tente a solto. I l ch e non deve g ià farci suggerire p . e. una tra duzion e it alian~a· ; ,n e abb iamo aià anche fra noi di t ali t e ti e1e111 e1n Lari . p. g. 1

1

A. BuscKE, A. JosEPrr e V'.1 • B1RKE~FELD. Leitfaden der Kosm etik. E ditore .De Gruyter, Berli·n -0-Lipsia . l'rezzo ~\f . 8, 70. La co i11esi int ~sa in ei1 so largo, n el en o cioè di eliminazion e di d efonnit à e brutture ch e ostacolano la tl1orma le fun zione o co titui. con o fatti r e])UO'nanti o co111unque anti estetici va assumeindo la dig11ità di u1n a pecialità 1nedico-chirurgica . GJi autori pa sano in ·rasseg na le ' 'arie affezioni cutan ee e ,d elle u e appendi,ci che i prestano all 'azio·n e cos111etica ed indicano per eia~ cuno di e~ i i n1ezzi corretti,·i a datti. ·d i cui in uno speciale capitolo fanno un 'ar11pia espo•

:oì l Zl Oil e.

La eico nda parte è dedica ta alla chirurrgia cosmetica ch e può e ere utilm1ente a doperata per ciascuna pa.rte del corpo . P er ogni anomalia o imper~ezionie è precisato l 'i1ntervento adatto e la tecn ica relativ.a. DR. _.

RammeaUamo l 'lmporta a te pubblica zione :

Prof. D•tt. PAOLO CAIFAMI Direttore della R . Cl inica. Ostetr ioo-Oineoologiea dell'Università dJ Bari:

E lementi di Ginec o logi a Avviamento alla Dia9nosl 61neoologlca e Schemi di Terapia PER MEDICI

PRATICI

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SEZIONE PRATICA

E STUDENTI.

<Con 243 figure, delle quali moltissime or1gilf1ali, inter. oalai:e nel testo). Indice-Sommario. -- Premessa dell'Autore. Norme generali ~ deontologich e. - La anamnesi ginecologica, eua importanza, modo di r accoglier la. - L'esa· me obiettivo in ginecologia . . - ·Sintomi pI"incipa.li della patologia. ginecologica. Le ·direttive olin.i.-c<rdiagnoetiche. - Cenni di pa.tolog.i a genitale. - Malconfor mazioni dei genitali i'llterni. - Le modificazioni gravidiohe e la patologia degli organ·i genitali in r~;:.tIJ C.rto oon lo stato puer perale. Le a&3ociazioni plurineoplastic>be e neoplasti che-infi a mmatorie. - La patolo gia de-ll 'appara.to urinario ohe rpiù interessa j] g-inecologo. - Sc•hemi di terapia ginecologica. - I più comu1ni errori ginecologici del medico pratico. - Indice a nalitico. Volume iin-8°, di pagine XII-373, stampato su carta american a in nit i dis s imi caratteri bodonia rii, oon 243 6 guro nel teeto ed artisticam ent e r ilegato in piena tela, con inscrizion i sul piano e sul do r so. P rezzo L. 68, più le spese postal i di spedizione. Per i n~tr i abbonati eole L. 6 3 in por to franco.

I nviare Vaglia all 'Editore LUIGI POZZI, Uffi ci<' P oetale Suooursale ~ iciott-0, ROMA.

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSl Accademia Lancìsiana di Roma. Seduta del 9 giugno 1932.

Il diplometro. Dott. D. STRAl\fPELLI. - Il comune metodo di esame della diplopia con l a candela e un vetro rosso, a11te.posto ad uno d egli occhi del pazie1 1te~ r appresenta lln m etodo di indagine eminentemente subbiettivo ecl è quindi sogget to a cat1se di errore. Per tale 111olivo h a ideato e cos truito un appareccl1io capace di render e m olto più obbiettivo I 'esame dell a diplopia, permettend~ al tempo stesso una misura esatta del grado della diplo1lia tessa, e quincli della deviazione del bulbo, sededi una }Jar alisi o paresi di tino o più muscoli ocu lari. Il pri 11cipio su c ui ...i è basato n ella costruzione di tale appar Pcchio cor1siste n ell 'utilizzare, per l a de terminazion e e la mj sura di un a diplopia, il fatto ch e t1n i11dividuo di.p lopico ·ch e guarda con un occhio a ttrnverso u11 vetro rosso e con l 'altro attraver so u11 vetro verde, per vedere fuse due imm agini luminose di egual e forma, l 't111a verde e l 'al lra ros a, d i ciascuna delle quali ha una viione simultan ea m a n o11 binocul are, deve disporre t ali i111magini più o meno disla11 ziate l ' u11a cl all 'al tra e Yariamen te orien tél te l 't111 a rispetto· alt 'altra a seconda delJa 11atura e clel grado deJJa. diplopia del paziente. L'a1)parecchio è fond am er1tal111ente costitl1ito rla due lampadine elettrich e munite di un siste111a olliro ~1-peci a l e, c apace cli proiettare sull a parte, ch e ser,·e da sch ernìo, l 'un a l 'im1nagi11e di u11a coppia di punti r ossi e l 'altra l 'irn1nagin e· éli una ~oppia di punti verdi. La lampadi11 a di destra ch e proietta i punti rossi, mercè uno snodo di cui è 1l'1unilo il st10 suppor to, può veniresposta ta ò al n1alato in m odo d a compiere m ovim enti di inclinazione i11 ogni sen so e di rotazion e sul proprio asse. Quando il pazie11te affetto d a diplopia, lnunito di un paio di occhiali costituito di un occhial e r osso e da uno verde e con la testa immobili zzat a su una speciale m entoniera e su uno speciale poggiafronte di cui è mu-· nito l 'apparecchio, orienta la lampadina rossa in modo d a vedere i due punti rossi da essa proiet tati su una p ar ete, fu si con i pu11 ti verdi, l 'osservatore vede le due coppie di punti invece spostati e varian1ente orientati tra loro. Tale specialedisposizion e ch e il mal ato fa assumere alle due· coppie di punti luminosi , e ch e corrisponde alla. diplo.pia da lui presentata, puè venir proiettata e tracciata su uno i:ipociale fog1io g radt1 ato, ch e· i11eni ante un telaio viene inna1zato a })reve dist an za al davanti delle due sorgenti luminose. Si può così leggere direttamente Sll tale foglio l<>sposta1nento in gr adi sia in sen so verticale sia in sen so, laterale e così pure la inclinazione in grarli di una i rnmagine rispet to all 'altra . Per stabilire quale è il muscolo leso bast a rjportarsi a speciali sche1n i che variano a seco nda ch e l 'occh iale rosso è stato posto di nanzj all 'oc·chio destro (posizione 01nonima : occh iale rosso dallo stesso• lato della lampadina rossa) o al si11istro (I)OSizion e eteroni1na). In tali schemi 1' jm1nagin e ver de, ch e è quelJ n fi ssa) è indica ta al centro con· una crocetta verde, e ln sede dell 'irnmagine rossa, nelle sing~ e paralisi dei vari mu scoli oculari , è-


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indicata con una crocetta rossn, una per ognu110 dei dodici musçoli oculari. Si può qui11di inediante il presente apparecchio in modo rapido e serr1plice procedere :.illa diag11osi e misura obbiettivcl deil 'esistenza e dell 'entità di u11a paralisi o .paresi di un muscolo oculare éstrinseco e, potendosi comparare in modo esatto i risultati ottenuti in esami eseguiti in diversi tempi, avere un criterio prezioso dal punto di vista prognostico, terapeutico e medico-legale. Il prese11te apparecchio può servire a11che per deterrninare l 'esistenza di spasmi dei muscoli oculari per lo studio della .eteroforia '(strabismo latente) e della capacità di fusione relativa dei dl1e occhi. Prof. U. N-cJVOLI. - Quattro casi di tumore del

.t enue. (Controllo operatorio) . Dott. G. CHITJ CINI. - Gluco.()io e irtsulirto-terapia ne!la insufficienza cardiaca. Paraplegia spastica insorta 36 anni dopo un trauma spinale per forita da coltello. PrQf. G. ANTONELLI. - - L 'O. riferisce un caso nel quale, a dista11za di 36 anni da u11 trauma -spinale consis tente jn una ferita da arma da punta e taglio della spina (lorsale con permanenza del frammento infisso e immediatam.ente seguito da t111 'emi1paraplegia omo1aterale, rispetto alla lesione, gradual.rrtente declinante e scomparsa dopo 7 mesi, si è sviluppata una sindrome di paraple.gia spastica associata a disturbi della sensibilità, -come ne]le gravi compressior1i del midollo dor·sale, sindrome nor1 più in rapiporto diretto con 1a presenza del corpo estraneo, ma con un tardivo processo reattivo, infiammatorio e produttivo nel senso lato della parola a t~p~ meningomielitico, avente col trauma l1n indiretto co1leigamer1to patogenetico; 10 studio clinico e radiologico ha permesso di localizzare esattamente fra la VI e VII v. dorsale 1a sede del corpo estraneo, che è stato <.:hirt1rgicamente asportato, previa apertura clello speco vertebra]e ; l 'asportazione del -corpo estraneo, pur essendo seguita da una sen'Sibile attenuazione di alcun.i dei sintomi non che ·daila quasi completa scomparsa delle reazioni a tipo meningitico constatate nel liquor, non ha condotto alla soppressione ·:iellv sindrome neurologica, ancora ad un anno e mezzo dall'atto opeTativo· certamente a causa di lesioni midollari secondarie ·oran1ai definitive, e non più suscettibili di « restitutio ad integrum »; questo caso non interessa soltanto, dal ·p unto di vista clinico -per il periodo di tempo straordinariamente lungo <li completo o presso che completo benessere se.guito all'epoca delle conseguenze dirette del trauma , ma anche e so;p ratutto <lal punto di vista medico-legale, per quanto riguarda i criteri..di valutazione giuridica ·del grado di responsab1l1tà ipenale rispetto agli effetti clinici delle lesioni spinali criminosam ente cagionate. · Il Segretario: D 'AvAcK. ..

Accademia Medico-Fisica Fiorentina. Adunanza del 9 giug110 1932. Presidente: Prof. FILIPPO NERI. Frattura omerale diacondiloidea. _Dott. V. GRrSERI . - L'O. illust.r a di taJe rara -frattura un caso di particolare interesse: per sin~om at6fugia, i11solita dislocazione del frammento :articolare, e per ]a atipia .-l ell e immagini radiog r afiche. •

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Epitelioma cutaneo su fistola ossea da osteosintesi. Dott. V. GRISERI. - L'O. riferisce di un epitelioma cutaneo spinoçellulare sviluppatosi, dopo molti anni di suppurazione, su di una fistoil a ossea della gamba, in u~ paziente operato di osteosintesi metallica per frattura c~iusa. ,Si intrattiene quindi brevemente sul tema generale del trattamento delle fratture degli arti, valendosi della statistica traumato1ogica dello Spedale di S. Giovanni di Dio in Firenze·, nettamente favorevol~ alla terapia incruenta. Otiti • meningo-encefaliti streptooocciche in un allevamento di topi. Prof. L. P1ccu1. - L'O. riferisce, ìllustrandoli cQn 1proiezioni di fotografi~ e microfotografie una morìa riscontrata in un allevamento di topini bianchi caratterizzata da una netta sindrome vestibolare (vertig~ni e posizione forzata su di un lato) e da reperti istologici di otite media e interna, di ~eningite e di encefalite; agente patogeno uno streptococco. 1

La terapia della crisi di angor pectoris e di edema poi· monare acuto con gli estratti muscolari iniettabili. Prof. A. TERZANr. _,.. L'O. espo11e il resultato n ettame11te favorevole ottenuto in tre a1nmalati co11 attacchi di angor pectoris complicati i11 u11 caso di edema polmonare acuto: u11a 11etta influenza g·li estratti muscolari iniettati hanr10 avuto, oltre che sui fenomeni subiettivi ed ob iettivi relativi agli stati morbosi suaccen11ati, sulla })ressione arteriosa con una dinunuzione di notevole graclo e sul 1polso nel senso di una bradicardia in qualche caso notevole e duratura. Nessuna co11 troindicazione e nessl1r1 inconveniente. Adu11anza <l~l 16 giugno 1932. Preside11te: Prof. F1L1~PO NERI. Stenosi neoplastica e perforazione del sigrr.a; resezione e anastomosi immediate; guarigione. Prof. S. MENGHETTI. - - L'O. riferisce il caso di una donna di 52 an11i che soffriva in a11tecede11za di crisi di subocclusio11e recidivanti e che. fu operata d'urgenza con ano cecale per occlusione acuta. Otto giorni dor>o il primo intervento·, nuovo dra1n~a addominaJe, per cui, di fronte a una perforazione del sig·ma, stenosato ad anello poco sopra all 'ampolla rettale, fu praticata resezione i~­ mediata ed anastomosi ter1nino-termi11ale col ,processo di Lockhart-tvlu1nmery . La malata guarì per prima e sta ora ber1e con alvo p~rfettamente regolato. L 'O. dimostra co~ proiezioni alcuni particolari di tecnica, prep~a!1 del pezzo asportato e radiografie del colon s1n1stro a distanza di quasi dt1e anni dall 'int~rvento. Un caso atipico di leucemie linfatica a decorso subacuto . Dott. U. SI.MONDI. - L 'O. descrive un caso· di leucemia linfatica a forma iper$plenomegalica sepza alcuna partecipazione delle ghia11dole superfi: ciali, .fino .alla morte. L'esame degli ~tr,isci - ~i, sangue colorati con May Grijnwald e G1emsa d1~ mostrò la presenza in circolo di l~foblasti e ·d~ :p articolari e1emen~i linfoidi gra11d1, a n~oleo ~1 aspetto spongioso cqn uno· o dl:le nucleoli cele~t1, , p-rotoplas1na senza granuli , leggermente 1>asof1lo~ qu asi scolorato. , L 'O. si augura cl1e Jo stuclio approfondito di tali


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-casi possa dare un 'impronta 11osografica clinica -ed ematologica precisa a tali forme rare di leiu-cemia linfatica. Non fu possibile, n el cnso dell 'O., eseguire la • 11ecrosco.p1a .

t.a forma iper1plenomegalica alinfadenica della leucemia linfatica. Prof. M. VOLTERRA. L 'esistenza di forn1e di leucemia linfatica nelle quali la milza , anzichè presentare un modico ingrandimento, come di <:onsueto, assurne di1nensioni enormi m entre le ghiandole non si tumefanno o al massimo sono appena ·palpabili in qualch e s tazione linfatica, è .11ota da moJto tempo m a non di frequente osservazio11e. L 'O. sulla base di un caso osservato n el 1927 e di quello illus trato n ella 1uedesima adunanza da Simondi, tratteggia le caratteri tiche <:liniche ed ema tolog ich e della forma subacuta d el tipo iperSJ)l e nomcgalico alinfoadenico della leu ce111ia linfa tica, fi11or a non descri l lo. Car atteri di 1ole forma subacuta, ch e erano p arin1ente risco,n tral>ili in entra mbi i casi , sono : l'età avanzata d ei n1alati (oltre GO a nni), il d ecorso subacuto (5-6 1ne i dai .prirr1i dis turbi ali 'exitus) , 1'ipersplen o1negalia, l 'assenza di tun1ori ghiandolari, la scarsezza d el numero d ei leu cociti n el primo periodo della malattia, la comparsa pretermi11ale di una diatesi emorragica (piastrinopenica) , la presenza i11 circolo di nume.r ose forme del t ipo indicato co111e « e1noislioblas to linfoide ». L 'O. presenta an cl1p pre1par ati is tologici di varii organi. Dott. E. C1AUANF1. ··- Osservazio11i sulla f itotossi~i là

del sier o di sangue in varie f orme m ortJose.

Dott. G.

Riferisce su di un sintoma precoce n.ella pertosse e cioè sull ' cc ipertermia r elativa, specialmente delle mani e della fronte >>. 'I'ale sintomoi.. di p er sè s tesso non sp ecifico, lo <I i verrebbe ali 'inizio d 'una pertosse quale espres~ione d ' un a lossi~mia, co11 ripercussioni riel sis tenia n ervoso cenlrale e ch e insorgerebbe fino d al primo localizzarsi del b acillo Bordet-Gen gou. I Segretari: Proff . L. P1ccH1 e P. ~1ccoLrN1. RrGBL

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Società Medico-Chirurgica della Romagna. Secluta del 5 g iug no 1932. Presidenza: Prof. F. G r t:G)l1.

Morte apparente nel teta110 : reviviscenza mediante la respirazione artificiale. ~IoNDOLFO

(Cesena). - Pren1esso ch e una d elle. cause più comuni di n1orle i1el te tano è r appree'n la ta dall'arresto brusco d el respiro p er crampo dcl di afra mma e dei 1nuscoli i11ler costali, l 'O. afferma come sia logico in t ali casi praticare la res pirazione nrliliciale, l a quale avrebbe lo sco.p o di 111anlen er~ un 1nini1no di effice 11za r espiratoria iino al ripristino della r espirazione normal e. È evide nte ch e itei casi gTavi, con contrazioni s ubentran ti e di lunga dura ta, a11ch e la respjrazio11e nrtificiale può ri111anere senza effe tto. 1\1a se ~i con siclera che in qualch e caso la inorte può av, ·entre solo un is tante prima d el 1no1uento i11 cui cesser ebl)ero le contrazioni , è evid ente ch e qu el minimo cli aereazione p olmonare può ridare la Yi La a l ,paziente.

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Riporla in proposito alcuni casi clinici. Nel primo (un ragazzo quattordicenne, ricoYer a to in gravissi1ne condizioni, la s~ra stessa del! 'ingresso in Ospedale) si ebbe l 'arresto istantaneo del respiro. Il pronto intervento d el m edico e del p er sonale valse a scongiurare l a minaccia di asfissia. Nei giorni seguenti si notò deciso miglioramento e in 14a. g iornata cli degenza il paziente fu climesso guarito. Nel secondo caso l 'arresto d cl respiro si determir1ò in seguito a .p untura lombare. Anche questo infermo dovette la salvezza alla prat·ica della r espirazione artificiale. . Nel terzo p e r ben tre volte, col mezzo citato, fu scon giurato il 1)ericolo d el! 'asfissia; al quarto att acco p erò, sopravvenuto a breve distanza dagli altri , ogni soccor s0 fll vario e si ebbe l 'esito letale. È stran o con1e di questa semplice manovra alla p ortata ùi tutti nor1 si faccia m en zione n eppure n ei più noti tra ttati di ter apia. on è fuor di luogo segnalar] a all 'a ttenzio11e del rriedico pratico al quale può d are in qualch e caso effetti insp er ati. MoRETTr (Cesena). -

Su di un. caso di colit e da

« Balontidium coli )) .

I.oRETr (Meldola). -

Di alcune pretese analogie fisio-pat ologiclie fra le vie biliari e le v ie urinarie.

L'importanza del fattore meccanico nella patogenesi della pleurite nel pneumotorace artificiale. CoRINALDESI (Imola). - L 'O. esp on e con rilievi e d a ti clinici l 'importa11za ch e avr ebbe il fattore 1neccanico n ella patoge11esi della pleurite nel cor so del pneum . art. b asandosi ,principalmente sul fatt~ g ià 11oto ch e sospendendo i rifornimenti gassosi n el pnx l111ilaterale il versamen lo si attenua e scon11Ja re , m eutre insistendo n ei rifornimenti e por tandoli a pressioni elevate il liquido ricr esce r apidam ente. D 'altra parte l 'O. h a pure osservate che nel pnx unil a terale con ,p let1rite controla ter ale, il versamento compar e quando la pression e è molto elevata , mentre diminuisce progressiva~ente fino alla scomparsa colla deten sione del pneumotorace. Inoltre ha notato che nel pnx bilat erale la comJ)arsa della plelrrite è più rara, ciò ch e potrebbe oipendere dal minore spos tamento del m ediastino. Dall 'insien1e rlelle osservazioni fatte l 'O., in conc.lusione ritiene che la ragione scaten ante della pleurite n el corso del pnx sia dovute principalmente ad un ost acolo circolatorio p er deformazion e meccanica dell 'ilo polmon ar e.

Il glucosio e l'insulina nella terapia delle cardiopatie. (Imola). - L'O. h a sperimentato l 'impiego del glucosio-insulina e d el glu cosio solo i11 cinque casi di a ffezioni cardiach e in iscompen-so . ·Non h a notato dis turbi evidenti, h a ottenuto invece risultati ahhasta11za sodrlisfacenti, sp ecialmente .p er quell o r h e rig u aròa aunte11to d ella diuresi, e p er le rnigliorate c·onclizioni generali soggettive. In quanto ai reperti ob·b ie.ttivi non h a avuto risultati molto apprezzabili. L 'O. crede ch e la combinazione insulina-glucosio 11on s.ia m iglio,r e dcl g lucosio solò; ch e tale terapia ~ia p ar ticolarm ente utile nei c asi ch e si debbono trattare a lt1ngo co11 la digitale e su ccedanei; ch e non può sostituire i co1nuni ieardioc~­ ne lici, ma ch e si pl1ò associare u til mente ad essi. Il Segretario: Dott . PAOLO GALLI. DETTUZZI


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IL POLICLINICO

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. .

DALLA PRATICA CORRENTE. Avitaminosi tipiche e fruste di fronte alla pratica quotidiana. Dott. Anor.Fo Muccr - Riolunato (Modena). La vitaminologia, iniziata dal Funk nell 'immediato anteguerra, ha assunto in questi ultimi anni uno sviluppo e una importanza di .p rimo piano, ad -0pera delle v.arie scuole, tedesca, francese, inglese e sopratutto americana. L 'Italia tiene un posto onorevole per m e rito d el suo tenace e valoroso cultore, il Lo. . renz11J11. D elle vitamine r esta ancora oscura la .composizione chimica; ma dalle ricer ch e ed esperienze di laboratorio, dalla farrl1acodinan1ica e d alla patolo·g ia um.ana è apparso tutto un nu-0vo orizzonte fi siopatogenetico· n ello sviluppo ·del .c.orpo u·m ,ano, nel metab·olismo delle proteine, d elle sos to nze ternarie e d ei sali miner ali, nelle secr ezioni i11tern e, n ello stato di difesa contro l e malattie infettive. E così oltre a ll e si11dromi classicl1e (beriberi, ·xeroftalmia, scorbuto, ra chitisr110) si fanno oggi rientrare n el quadro d elle a vitar11inosi L·osteomalacia, la tetania d ei bambini e degli a·dulti, Ja malattia d egli e d em i, le anemie ali111entari infantili. Gli AA. fran cesi comiprendono le carenze vitan1iniche fra le distrofie n1anifeste, inte.se com e sql1ilibrio nutritivo , .acca11to a l diabete, a lla gotta, alla obesità; m entre dalla l ettu:r a d ei lavori americani (Plimmer, Ca.risson, Gross, Scern1am, Smith, ecc.) si è tratti ad abbr.acciarn e l 'opinione che la stitichezza abituale ripeta la s tessa causa, e ch ei svilu,p po e ulteriore destino dei nostri d enti sia deciso n ella vita endouterina dallo stato vitaminico d ella madre . Ancora, acca•n'lo .a una avita.minasi ·d a ·Carenza alimentare è risultato esisterne u11 'altra da car er1za endogen.a, per disvitaminosi (Lorenzini), cioè p er in capacità dell 'orga ni smo a utilizzare le vitamine in qualsiasi qua11 ti tà introdotto con gli alirnenti. Ma .acqu.i,s izioni di ber1 più vasta in1porta11za l)ratica sono lega te alla scoperta ·delle for1ne fruste (avit.a1r1ir1osi fruste, Lorenzini; stati precarenziali, d istro·fie latenti, AA. f ran ceisi) ; le quali presentar10 in m.ag.gior o minor grado la sintomatologia comune a tutte le avita-n 1inosi ·- -pallore, a n o ressia, arresto di sviluppo , insor1nia, agitazione o· atonia - e caratterizzano la carenza specifica con tendenza a congiunti1

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viti, a rinofaringiti (avita111inosi A), ad anoressia più grave .con disturbi intestinali e nervosi (B avitaminosi), a inappetenza con lievi ipertermie, m 4nifestazioni d~ malessere con imn10bilità peir ·d olorabilità delle articolazioni, pallore (Av. C), al rachitismo (Av . D). Queste forrne so·no ·di gran lunga più f reque nti nell 'infanzia, ma possono riscontrarsi anch e nell 'adu lto : dovute qualche volta a disvita·minosi, più spesso a deficienza alimentare per alJattamento artificiale, per insufficienza, piartico l.are rigore o uniformità di reg ime dietetico, quale può esseTe prescritto in gravi inalattie acute, in istati cachettici, in ulcerati dello tomaco, in enterocolitici, o quali nevropatici, solitari e individuri in cure di di,. magram -ento spoo taneamente s 1n1poogono. Ho l 'impre.ssione che nella JJrati<At comune queste nozioni non siano sempre e adeguata.m .ente tenute presenti: o pierchè .alle vitamine non si dà la n ecessaria importanza, o fJer chè ·non si ritien e ch e i nos Lri r egimi ·dietetici possano essere a in ufficiente contenuto vita1ni• nico . questa considerazione che 11a ispirato la ,presente nota, basata sull 'osservazione personale cli t1na forma non frusta ina conclamata di avitarninosi e, in una do11na trente11ne ammalata da quattro anni di dispepsia grave, probahilme11te ed esciusiva1nente funzionale. Madre di quattro bambini, ha il p enultimo, di tre anni, in cura ortopedica per piedi torti, e ha slattato l 'ul ti1no di anni due, in ottavo 1nese. Nel s uo male ha avtito alternative varie; da circa tre m esi si è nuova1nente aggravata con anorresia grave, digestioni penosissime e prostrazione delle forze tan lo cresren te da essere da un mese obbligata al letto; accusa osteoartropatie e mialgie vaganti, e ha lievi rialzi febbrili serali e tosse. È pallidissima , emaciata, atonica e profondamente astenica. Presenta gengive r ossovinose, tl-1mide a gittate e a escrescen ze digitiformi; an1pie chiazze irregolari ecchirnotiche a tutto il terzo 1nedio posterointerno de11 a coscia si11istra e ~1 lle regioni anteriori delle gamhe, dolenti alla palpazione. È pure dolente aJla palpazione la spal la destra e la regione interna delle co5cie (aò<iuttori). Presenta un vasto fo colaio congestizio alla b:isc def polmone di sinistra . Mercè larga ~-01nministrazione di aranci e li1noni e di preparati vitaminici totali, l 'ammalata rapiclamente migliora: con arres[o e regression e dell e m anifestazioni ernorragiche, sco1nparsa della congestione .Polmoné1re e della febbre e, alla distanzn di ltn mese, co n buo11a ripresa delle forze e del1'appetito. È

Negli ·adulti, viventi la comune vita civiJe, questi casi con clamati sono rari. Le ricerche nella nostra letteratura mi sono riuscite neg.a ti ve; p ocl1i casi i·n queil la straniera, ma in com1


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SEZIONE PRATICA

penso un 'evidente tend-einza al! 'interessam ento. Nel 1922 Urr1ber rileva va cl1e du1rante tutti i 58' an11i ·de lla Soèìetà di Medicina di Berlino n essun caso era stato preserntato. Gich er e Scerry n e riportano due casi i11 un lavoro d el 1930; e ir1 una p ubblicazion e dello stesso anno Dinkir1 11e descrive tre casi. U·11 nurr1ero relativan1e11te m aggiore è .s tato riscor1Lra to n egli osped.a li di Boston e dello Sta to del ìvlassact1usse.tts da l 1923 al 1928 (venti casi). llie11Lra n o tutti in queste categor ie: gastroe11teropazienti (ulceri dello sL0111aco e d el duodeno, coli ti, :neurosi gastricl1e); ipoc-0n driac i clte si limi tano p er .suggestion e o si preparan o d.a soli i I poco e scarso cibo. La 11tia paziente cl1e da quattro anni ten eva u11a dieta ristre tta, dura nte i peggioramer1ti si nutriva di solo la tte, b ollito , pasti11e d el -corr11nercio con.dite a l burro o i n brodo, e ra rarnenle u ova. La g rav i dan za e l 'alla ttam ento · ultirn i l 'hann o sor presa in istato di carenza frusta; e, poich è in quelle condizio11i il bisog no di vitarr1ine è m olto a um en ta to (Abel.s), si è avuta la rr1anifestazion e scorbutica con clarr1ata. Se n ello sta to di ca re 11za fosse stata nu trita cli ali1nenti fo rternente vitarr1i11izzati , si sarebbe ro tto il circolo vizioso ch e inevitabilrr1e1rte si stabilisce (di sturbi ga.s trici, dieta, a vita rr1i11osi, a umen to d ei disturbi dell o stom aco), e l 'ar11 malat a p robabilmen te g uarita. Da ll 'esperienza di questo caso e da qua nto sopra esposto sono tra tto a co ncluder e e a rias.sum er e : I ) avita:r:r1i11osi in gen er e e scorbl1to in [>a rticolare possiamo r iscontrarli 11ella co rnu11e pratica, n on solo fra i b ambini m a anch e fra gli ad u.It i ; 2) esiston o, m olto più di ffu se, for r)> e fruste e latent i da imputar si a ristretti e 11rol u·ngati r egimi diete tici, e qualch e volta a pa rticolare i11ca.pacità d ell 'organism o a utilizzare le vitamin e intro·dotte; 3) a n emie, an oressie, tl1rbe gas trointestinali e n ervose, ten·denze e·m orragich e n ell 'inf.a•nzia, conv.alescen ze trascinantisi, stati di astenia gene ra le, ator1ia intest inale dell 'adul to posson o dipen.dere da carenza vitam inic.a; 4) n ella donna gestante o allattan te, n egli alleva ti a rt ificialm ente, n ei gastroenterop.atici, bambini e adulti , è prudente e doveroso far opera di pr even zion e, a ssicura ndo un sufficien te apporto vitaminico . 1

RIASSUNTO . L 'A. espon e un caso di scorbuto tilpico i11 donna gast ropazie11te cr o,nica, da lun go tem po a regi1n e dietetico ristretto. 1

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Tra tta delle avitaminosi in gen ere, ril evando opratutto la r elativa frequenza e l 'i1r1portan za pratica delle forme fruste o la tenti, le qua li vann o sem pre tenute presenti , s ia a scopo di preven zion e ch e ,per essr-r·e in grado di diagn~s ticare s intom atologie cliniche vagh e alt ri·m ·e nti di ·d i fficil e interpretazione. BIBLI 0 <} llAJ..~IA. LonENZINI. Teo r ia del l e vitamine. Pozzj, Rom a, 1928. ScEarvrAN an d SM1rn. Tlic vilam.i n s. Ch e1nin al Calalog. Compan y, N. Y. , 1931. Acu.NA. Rivista di Nipiologia, 15 maggio 1928. G 1c HGR a. ScERR'.l . Jour11al Am eric. ~ftd. Ass., volume 95, n . 1. DINKI N. Mediz. Klin ., vol. 26, i1 . 30; r ecen sito i11 Pensier o Medico, 1931, n . 2. Moun1QUAND. P resse ~fédicale , 19 settembre 1931RtnADEAu -Du~L\ S . Ibid., 4 febbraio 1931,. MARTIN. '"f he Lancet, n. 5632, CCXXI , 8 aprile 1931. MARTIGNETTI. llinnovam e11lo Medico, 15 m arzo 193 1_

CASISTIO-A E TERAPIA. Le lesioni patologiche provocate dagli

ascaridi. ~

E noto che, n el •Corso d ella loro evoluzion e, le la r ve di a.scari.di .p assan o per il polmone. Da r icerch e ,e seguite da G. Géb el (R ev. m éd. de la Suisse R om ande, aprile 1931) risulta ch·e, in tale passaggio, esse provecano delle lesio11i (p olm-0niti, e mo rragie) quan do sono in quan tità n otevole. F requente è la proliferazione d el1' epitelio br onchia le ed a lveola r e, talvolta con formazione di cellule g igan ti. In un caso è stata osservrruta tr omrb osi .arteriosa e d a rterite acuta . Oltr e alle lesioni polmO'Ilari , si osser vano anch e em orragie, infiltrazioni cellulari , pi·rcole n ecr osi, d egen erazione grassa ID.el fegato e piccoli focolai infiam matori n·ella parete intestina le. 1 veirm,i adulti, che vivono gen,e raln1ente n el tenu e sen za dciterminare disturbi apprezz.abili , .p ossono · talvoltla• provoca;re diso1·dir1i diversi. Si possono avere disturbi gastro-i11te.stinali (a n oriessia, bulim ia, vo·m iti , coli ct1 e, sen sibilità d e'll 'addome .al.l'a 1palpaziooe) ch e posson o co·n ·durre .a.d in debolim·ento· gen erale e a·d an emia, s1)ecialmen te n ei ba:mtbin i. · Niella paret e inte.stin.ale , sono st~t i oss.e~­ vati dei focolai n ecrotici . Quaiil do i parassiti div.en tano molto num·erosi , i di.sturbi inte~ st inali possono a ccentu arsi , dan do meteor~­ smo feci di.arroich e, talora anch e emorr.a g1ch e.' In qua lch e raro caso1 po·s sono d are ile~, si.a p1er agglomerazion e dei V·ermi ch·e ostruiscon o m eccalTl icamente l 'intestino·, sia per produzion e ·di u n.a contrazione in testinale spastica. Talvolta, si ·p uò produ1're una vera in~ vaainazi.on e intestinale, com·e conseguemz.a d. t o . en ter ospa.sm o nel punto dove stann o i vernì1 .


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« IL POLICLINICO »

Diffejr enti n1anifestazioni morbose si possono avere per · influ· e~1 za ta:ss~c:a, (m·einingi~~o, convulsioni trisma, insens1b1l1ta della pupilla, prurito). 1F ;equente è l 'eosinofilia .. Altr.i distur: bi, infine, possorno aversi per migrazione ~e1 ·vermi in altri organi (coledoco, d-0tto del ~V1rsung, appendice, eor.). fil. Il significato clinico dell'amebiasi. J. A. Macfadyen (South African Me~. ~OlJ:r"":.,

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XXXIX, NuM. 28~

po n ell 'lndia (aln1eno da 1000 anni a. C.): Gli alcal-0idi che se i1e estraggono hanno det vantaggi che possono farli preferire all 'emetina. Essi, cioè, sebbéne molto amari [}On sone> nauseabondi e, quindi, possono essere som1ninistrati per via orale; ·n on h.anno azione depressiva sul cuore e non hanno effetto cumulativo; le proprietà .a mebicide, in laborat-0rio, sono uguali a quelle dell 'emetina, sebbene, in clinica, appaiano n1.e no pronte. · R. Majumber (Journ. trop1ical med. a. hygiene, 15 agosto 1931) ha fatto i.n proposit~ nuo,,i esperimenti dai quali risulta che tali alc.al-0idi sono di gra11 valore nel trattamento dell 'amebia si. Le iniezioni ipodermiche possono essere son1ministrate, in casi acutissimi, insieme con qUJellei di emetina, potendosi così usare una dose m 1inore di questa. La som1ninistrazione orale può essere fatta contemporaneamente a qu,e lla ipodermica ed essere continuata per qualche tempo durante la convalescenza. Vanno preferite le preparazioni liquide, mentre quelle solide od insolubili vanno u sate ·n ello sta.di-0 cronico o per i ·p ortatori. Il kurchi si è ·dimostrato molto attivo nel trattamento dell'amebiasi cronica e, dato i} SUO carattere .n on tossico, è 1COnveniente per una prolung.ata .somministrazione. Andrebbe saggiato e introdotto n ella pratica corrente. _ fil.

9 g·enn.a io 1932) riferisc~ su. .100 .casi ~1 infezio.n e d.a Erita.moeba histolitica i-n, cu1 manca va o la dia·rr.ea o l 'ascesso epatico. . . I sintomi presentati da questi mal8:ti, i~ ordine di frequenza, sono stati: I 'astenia,. disturbi gastrici, ·dolo.re .-0 mal~~e.re 1a·ddomJ nale, depressione ps1ch1ca,. st1t1~.h e~za . ~'!?pure diarrea, palpitazioni o sintomi rifer1b~l1 ~I­ l 'apparato circolatorio, relllil1atismo, urt1car1a, disturbi urinari. L ~astenja e·ra presente ·n el ~O % .d~i c:a~i; ~I gra·do di astenia era vario n; 1 .v:~T1 ind1v1dUI, e si è sempre a.g gravato all 1n1z10 della cura em.etinica. I diJsturb,i g~stric.i ~rano presei:iti rnel .54:. % d ei e.asi (e precisam·e nte 25 % ~·p1erclo:1d~1a, 24 % dispepsia flatulenta e 5 % rpo clor1d~·1a). In a lcuni la storia era qwell:a· d·ell 'uloera clu-0denale. . Nel 40 % dei casi esisteva dolore a·ddom1nale , nel 39 % a•n oressia, n·el 33 % depressione psichica. . Il cloroformio nel trattamento dell'anchilostomiasi. La diarrea 1c'era solo nel 33 % dei c:a.s 1, B . Cavagliano (La medicina del lavoro, mar1nentre la percentuale .degli stiti~ è .stat:a del 12 % e d·el 32 % quella dei casi d1 diarrea zo 1931) ha applicato in alcuni casi di anchil ostomiasi, la cura JJroposta da Ceresoli nel e stitich ezza alteirnate. 1915 contro l'elmintiasi in gienere, somminiPalpitazioni furono osservate in m~la.ti, strando 6-8 gramm.i di cloroformio disciolto reumatismo in 11, u.rticaria in 3, p1eloc1s t1te in 30 g. ·di olio di ricino. in 2 (però n·o n furono dimostr:ate amebe nelle urin·e). In tal modo, il cloroformio si libera solL 'aspetto generale dei malati era c~~atte­ .tanto nell'intestino ed agisce in maniera lenta ed un.iformre. rizzato da ipallore rsenza notevolei den.utr1z1one. Il metodo, osserv.a l 'A. è innocuo e sicuro. La di.a o-n,osi non si ·p ùò fare in modo certo ch e coll '~same ·m icroscopie-0 d·ell e fec.i. . L'A. è inoltre favorevole alla denuncia obLa prognosi in gen·erie è b~o~a, ma non s1 bligatoria .d ell'anchilostomiasi in ogni c~·S-O. consider erà duratura la guar1g1one ch e do pO -1 l·z . un :a:nn-0. NOTE DI TECNICA. La cura più consigliata , è quella. dell' emetii1a associata a Y.a tren . L yatren s1 può dare Nuovo dispositivo pel drenaggio aereo a permanenza in pillole o per clister e, l 'emmin~ per iniedei pneumotoraci ipertesi da perforazione. zio1n i o per bt)Cca. Lo stovanS-Olo e usato coSecondo D. Bettirni (Tub ercolosi, gennaio munemente, però il suo u so da .solo non gu~­ 1932), è noto quanto sia firrequente il sovraprisce l1a m1alatti:a1. Do·p o l 'em1et1na fu consipor~i di U1I1 pneumotorace ,s pontan·oo ad un gliato, dal Con•n or, il so·t too.i.trat? di .bismuto a dose massiva (180 grani, cioè circa 10 pneumotorace terapeutico a qa1usa di una perarammi ogni 3 ore); ma sui risultati di qlW- fo·r azio1ne pleuro-polmonare. Men.tre nel pnoo~ta cura ancora .n on ci si può · pro1nu~ziar~. motoraoe unilaterale il compenso è in questi casi fa,c ile e ·s pon tameo, non è così in q.u ello l Tna ·dieta senza restrizioni e ·m 1olto vrtam1bilateir.ale ov.e bastano piccole variazi-0ni per ~~ nizz:ata è 1pr.eferibile ad una di·eta ,d i fame. versi disturbi molto pericolosi. Due proce·dt. R. LusENA. menti tera;peutici so no stiatti proposti : la sotIl trattamento dell'amebiasi con gli alcaloidi del trazione continua di gas e la iniezione nel cavo knrchi. pleurico di sostain ze che valgano a rchiudere la La corteccia ed i semi del kurchi (H olarrhe- breccia del polmone. Questo ultimo è da scarna a.rttidyssenterica) sono usati da lungo te1n- tare perc.I1è dannoso, r esta }lerciò il })rimo. 1

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SEZIONE PRATICA

Ad ottenerlo nelle i11igliori condizio11i il prof. Varisco, Primario .rruedico dell ' Os.})edale di Udine, ha ideato un pi.e.colo apparecchio . Es.so « constai di un piccolo trequ.a rti di metallo inossidabile (di varie lunghe·z ze secondo lo spessOl'e della ·p arete toracica) terminante ad una estremità co11 u11a oliva; que_ta può ricevere un tubo di gomma che mette il trequarti irn 1comunicazione con un com1une dis1:>0sitivo a sifo,n e. L'oli va porta aJla base Ulila scannella1tura con la quale a mezzo di una aletta mobile, si fissa ad una placca metallica che poggia sul torace. Questa placca vie11 e mantenuta in sito da u'll nastro elastico c.h e ci rconda il torace stesso e pur .mantenendo fissa la 11lacca, non disturba i movimenti respiratori ». Quasi tutte le perforazioni trattate con questo apparecchio sono gua1tj.te i:Q pochi giorni . Se l 'appliqa1zione di esso dove~se durare a lungo , è prudente can1biare la posizione una volta al giorno onde evitare, a traverso il foro allargato i, la formazione di enfisema sottocutaneo e teso. V1cENTINI.

i)rodu1rre talvolta extrasistoli o una tachicardia e terotopa; e, &ltto ancora p·i ù in'ter essante, queisti femomeni abnormi ve1ngono fatti scomparire con, una nuov.a stimol.azione del seno carotideo. '"f utti i fatti sopr:ariferiti dimostr.ano in rr110do inconfutabile ch e i1ella ,compre sione del seno carotide-0 si ha uma s timolazion,e si1a del simpatico ch e d el parasimpatico. Gli autori infin,e, rif.erendosi a loro precedenti espe1ri1n1ienti, ricordando· come la compressione d el ... eino .p oss.a pro,,o,care conV'u1lsi.oni epilettiformi, ritengono c-he la nevre;ctomia si!nocarotidea sia indic.ata nell 'epilessiia1. Men tre r eciden·do il solo nervo di Hering,. (ramo sinoca•r otideo del glosso faringeo) si ha ·tachicardia e iper·tensione 1c:ronica, tiaJi fenomieni no11 si producono se si recidono tutti i Tl ervi che si portano a l seno. Cosi pu•re 11ei tabetici, in cui manca il riflesso sino-carotideo, nan si ha nè ipertensione n.è taichicardia. ono qu·eisti altri fatti che in modo sicuro dimostrano l 'azione duplice, inibitrioe e stimolatrice, del seno ca1rotideo. i\{. PoNs.

MEDICINA SCIENTIFICA.

VARIA~ Brillat-Savarin e la medicina (1) .

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A.nfotropismo del riflesso seno carotideo. l.,n tempo si .c.rcdeva Ghe la compre.5sione del fascio vascolo-nervoso del collo provocasse, con la stimolazione del vago, un riflesso che aveva comJe ri. ultato un ralle.n tamento del ritmo caTdiaco; riceric!1e più recenti invece hanno dimo5trato che nO'Il si stimola il vago., ben ì il seno c;arrotideo , eccitandone contemporaneamente i fil1uzzi simpatici e parasimpatic i. Si ha cioè un riflesso anfotropo, con prevalenza de ll'azione inibitri ce (parasim·p atica). Danielopolu, Marcu, Broca e Aslan (Presse M édicale, 30 marzo 1932) riprenden·do esperi1nenti prece·denti, sia su animali che su uomini, hanno osservato che, stimolando il seno si ha bradicardia, 1aui , Jaippena cessata la sti1n10lazione segue una taohicardia, dovute alJ '<izione d e lle fibre pa:rasin1 paticl1e la prima, delle ,s impatiche la seconda. In qualche caso poi, all'azione inibitrice succede un 'azione stimolatrice dell'azione cardiaca, mentre amcora peTdu11a1 la co·m pressione del seno. Nella scimmia e nel gatto poi il riflesso è a volle esclusivame11te inibitore, alLre ,,olte stimolatore, altre volte difasico. Così pure nel1'uomo .si ha talvolta un 'azio·ne totalmente inibitri1ce ·dell'apparato cardiovascolare, coo bradicardia, e diminuzione della pressione airteriosa, ia1ltre volte la pressione viene i·n nalzata e il ritmo cardiaco s.i accele·r a, altre volte aincora si ha un 'azione dissociata, con aumento della tensiQIIle arteriios~- e rallentamento della freqmienza del cuor.e . Studiando elettrocardiograficamente l'azione del rifle so c.arotideo, si è visto e.b e esso può

È evidente che Brillat-Savarin, la C•U.Ì cc fi-

siologia deL gusto » riflette cosi c urio e conoscenze n1ediche, ha dovuto priina di formarsi ·delle opinioni così giuste e di conseguenza c.:osì ascolta'lie, circondaPsi di studi m edici, le~ere d elle numerose opere. e frequentare i nostri an1tb ienti. Egli stes o del resto si presenta •COSÌ : cc I o sono sopratutto m .edico .dilettante; questa ' e' per me quasi. una mania ». Ma se le cono·s cen ze mediche e fisiologiche <lel ·B rillat-Savarin sono stnain e e c uriose, non 1na11cano però di quella genialità e di quello spirito finem-e nte osse.rvator-e a·ssociato .ad una fi losofia piena di esperienza e di buo11 scr1so, di c ui si trova traccia in ogni pagina della su.a opera. Veramein te dileittevole riesce quir1<li l 'anal i·.: i ch e ·d ell 'opie ra d.el simpatico avvocato, uon10 di ·mondo e sopratutto buongusta io che era il B. S., ha fatto un g iov.a·n e m edico fr.an cese, il Laroche. La ma.g gior parte dei dati fisiologici .di cui è infi orala l 'opera ·del B. S. ~i r iferisco110, natu1ralmente, agli organi ·d ei sensi e particolarrn·ente al gusto, il •Cui meccanismo ·sembra essere b en noto al nostro autore . Vi è 11n.a. esposizione dettag liatissima ·della · fisiolog ia della di g·estione e d ell 'a· similazio.n e, un gra 11 nurr1 ero di asseirzioni molto poco scientifi cl1e rr1a non per questo ·m1eno dive rtenti sul sonno e i sog·n i, s ulla morte e sulla teoria di Gall, cl1 e (1) J. A.

LAROCRE .

Hrillaf-Sa1·arin et la Médeci·

ne. Librairie Le François, 21. Bd., St.-Germain, · Paris .

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JL POLICLINICO

era a qu1ei tenl'pi la questio11e ·del g iorno. È c ~­ rioso di vedere co1r1e il n ostro .a utore concepisce l 'evoluzione dei sensi: « Se è permesso di portarsi con l 'i n1 n·1agir1azion e a i primi momenti d·ell 'esjsten z.a del gen.ere un1an o è a n ch e p erm e . . so di cr edere ct1e le prime sen sazior1i so.n o state puran1ente dirette; si è cioè visto senza precision e , udito co,n fusa·m ente, odorato senza . . celt.a, rri an g iato senza assaporare e goduto con brutalità ». Il sorger e delle arti cc è dovuto alle esi,g~enze di questi sensi perfeziooati, i quali non domandano altro che ·di essere g radevolmente occupati>>. E r ig ua r.do alle scienze : « Le sçienze non sono ·Come Minerva , che u scì corn1)l.etarr1ente arrr1ata dal cervello di Giove; e sse sorto fi glie d el tempo e si form.ano insen sibilmente, in un primo tempo dalla collez ior1e ·dei rn etodi indicati dall '·eisper ie r1za e, più tardi, .d alla scoperta dei princìpi ch e si ·d educono dalla combinazione di 1questi m etodi n. · Ma ·di tutti i sen si, quello ch e più attirò l 'attenzione di 1B. S. fu certarrie n te il g usto, ch e egli spiega in m an iera precisa e là cui esposizione fisiologica è degin.a di uri m e dico. cc Per co·nto mio, io isono non solo i.q.timam·en te CO·n vinto c}1e, senz.a la partecipazione d ell 'odorato, .n on si ha deg ustazione completa , ma soino ancl1e tentato di credere- che I ' odorato e il gusto non formano ch e un so.Jo senso , .di cui la bocca' è il laboratorio e il naso il caminetto o, p er pa.rlare ·p iù esattame·n te, di cui l ' uno 1serve a lla ·degu stazion e d ei corpi tattili e l 'altro a lla degustazione dei gas » . E, di ta11to in tanto, l 'osservazione filosofi1ca : cc Gu ardana·o bene ·da vicino, g li elem enti dei nostri pi.aceri so·n o la difficoltà, la privazione, il desiderio del g odimento » . O a.ncora: << La d igestion e è, di t utte le operazioni corporee quella ch e più unfluisce sullo stato moral.e ·dell 'in,dividuio ». Il sonno, e l.a. morte g li h.ann o inspirato d elle p.a gin e veraran11ente b elle·. Quest 'ultima non l ' impal1risice; egli la descrive così : « La• m orte è l ' interruzion e a ssoluta ·delle r el.azio.n.i seinsitive e l 'annienta1nento assoluto delle forze vitali, ch e abb.andonano j l cor·p o a lle l.eg·gi della d ecomi. . pos1z1on e » . La seconda parte ·della ·s ua opera tratta della ter.a pia e ·d·ella dietetica. A1 J)rincipio lina definizione .della g·as tronomia. « :È - egli dice - la 1con oscen za r.ag·ionata1 di tutto ciò ch e è in :rapporto all'u omo, in quan Lo questi .si n utrisc.e n . E più in là: cc La Gastronom 1a governa l 'ir1tera vita; chè le .grida del n eor1ato chiam an o il sen o· ·della nutrice e il morente riceve a n cora con .p i.ac·e re la poz ion e 611pre:1nia:, qiie, lielas! , il ne doit plus dig érer ». E ancora: cc La oo-astronomia è la scienza di 1co11servare la vita l 'arte ·di con serva re la b ell ezza e restar g iova11e' : essa da agli occhi più luce;ntezza, 1

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XXXIX , Nu~r. 28 ]

alla pelle maggior freschezza·, i)iÙ durezza ai n1UJscoli: col oro ch e sanno· ma11 g iare sono di dieci anni più g iovan i di quelli a c ui ques!il scier1za è ign o ta ». Interessanti so.n o le opi11io ni ch e il simpatico scrittore esprime sul valore ·delle varie so·Star1ze a limentari: tro·p po lungo sa rebbe il riportarle; m.a n on vogliamo tralasciar.e questa im p.a lic.::. dicl1ia razione c b e potr·ebbe essere di va li do a iuto a qualch e giovan e me·dico in dubbio r1ella sceJta di U!Ila specializzaz ione. cc Se io fossi slato m edi1eio ·€1 con diplon1a - dice du-r1qu e il n o Lro a utore - io avrei i)rima fatto una buona m.onog rafia sul~ 'o }Jesi'là; · avrei qui11di stab ili to il rnio imperio in qu.esto cantl1 cc io della scienz.a e avrei così avuto il dopI)io v.antaggio ·d ':a1veue, per m.a l~ti , la gente cl1e sta in salute meglio di tutti e d 'essere a-ssedi.ato tutto il g io rino, da ll a rn età più ~el]a del gen ere un1 a.no; ch è posseder e u11a giusta .p ropo·r zione d 'embonp oint, n è troppo n è tropJ)O poco, è, p er le donne lo studio ·di tutta la loro vita. Con cludendo, Brillat-Savarin , ha saputo fo ndere delle nozion i fi·s iologicl1e e terapeuticl1e 1c.on un gran num ero di fatli storici , osserv.azioni p sicolog ich·e e riflessioni filosofiche, in un insiem e armonioso. Tutti i dettag li , malgrado la loro eterogenità, concorro no a sosten er e la tesi d ell 'a utore, ch e è la dottrin.a della g.a.s tron·o mia n el senso la rgo d ella parola. Nessuno potrebb e oggi interessarsi a tale dottrina più del ·m edico. Se Brillat Savarin ha improntato a lla m edicina i più v.a·l evoli e durevoli fra i suoi argomenti , la m edicina deve essere a lui ri·conoscente di m-0lti inseO'n amenti ch e solo il buon sen so e la riflessio~e di un grande spirito ·po·tevano dare. 1

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G. L.l\

CAVA.

POST A DEGLI ABBONATI. Circolare sullai repressione dell' esercizio abusivo della professione m ed'ica. - Al dott. V. L. d.a R. : d.ella circolar e 5 luglio 19'28 , n . '20400.3, ch e illustra l 'applicazione d~lla Si

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tratta

legge 6 maggio 19'28 , n. 1074 sulla r e-

pr:essione dell 'esercizio a bus ivo delle) professioni sanitarie; 1

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legge f23 giug·no

19~ 7',

n . 1'264 sulle arti

a usili1a.rie ·delle prof.essi on i sanitari·e; - .e R·eo·ol.amento 31 m .ag.g io 1928, n. 1334 per l '.esec~ion. e della legge 23 giug no 1927. Que5te leggi e r eg~o]am~nti .. s?no stati. illl_lstrati n·ella rubrica dell UfJiciale Sanitario su1l cc Poli1clinico » del 6 ge!nn.aio 1930, n. 1. A. FRANCHETTI


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XXXIX, N Ul\II . 28]

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SEZIONE PRATICA

SANITARIA E GIURISPRUDENZA.<*) Risposte a quesiti per questioni di massima. 48° D ottor O. lvf. -- Il Comune non può agire arbitrariamente, ma ha facoltà di riordinare il servizio sanitario e di sopprimere condotte ever1tualmente esuberanti. Ciò in astratto. Il provvedimento di riforma deve avere, però, una cau sa legittima. Trattandosi di modificazione del capitolato, la deliberazione del Podestà deve essere approvata dalla G. P . A., in sede di tutela, sentito il parer e del Consi gl i o Provinci ale Sanitario.

Contro il provvedimento clella G. P. A. Lei può ricorrere al Mi11istero dell 'Interno, in sede ger archica. Approvata la riforma, bene o m ale, e soppressa una delle tre condotte dovrà esse re dispe11sato uno dei titolari. Contro il provvedimento di dispen sa, l 'interessato p otrà ricorrere alla G. P. A. in sede giurisdizionale, n el termine di giorni trenta dalla notificazione. Egli potrà dedurre motivi in erenti alla causa della dispensa (cioè alla soppressio11e, in quanto questa non sia legittima), e alla scelta del sacrificando, in quanto il provvedim ento che dispen sa tizio o caio violi 11orme di legge o di r egolamen to o sia viziato ·p er cattivo u so del poter e. L'attività del Podestà, agli effett~ della dispen sa, 11on è r egolata d all a legge; è discrezion ale, ma deve essere guidata da criteri obbiettivi e logici: anzitutto, I 'interesse dell 'amministrazione e del servizio, sicch è deve esser e dispen sato chi è m en o idoneo; in secondo luogo, ~ssicurata l 'assistenza sanitari a, il Podestà deve aver cura di cagionare il minor danno, sicch è, p er esempio, deve essere preferito al fine della con servazione del posto chi non h a diri Lto a pensione. Posti questi criteri gen erali, . il Podest à provvede <'aso per caso, con siderati tutti gli elementi di fatto.

ge eh~ dovrà modificare l 'ordin am ento delle nomine. Ma queste disposizioni, ch e entreran110 in vigore quando la legge, non ancor a approvat a. sarà pubblicata, r egoleran110 l 'attività futura e 11on avr anno effelto ~ ul passato. 51° Dottor .13. B. - - La giurisprud e11za, interpetra11òo l 'arl. 27 del I-l . D. 19 lug·ìio· 1906 n. 440, h a ritenuto ch e siano dj spen sa ti dal limite di età, in ogni C?-SO, coloro che prestino o· abbiano prestato servizio in al tra condotta p er ufficio di titolare e in posto di organico. Ma queste con dizioni, ch e escludon o l a val11 tabilità del servizio interinale o di suppl enza, son o 11ecessarie ql1ando si tratti della ese nzione ,p revist a dal r eg·olament o generale, con disposizione ch e è ohbl iga toria in ogni caso. Non essendo stabilita dalla legge Ja condizione della età e potendo invece i singoli enti prescindern e o prescriverla e quindi r egolarl a, non è escluso ch e possa essere anch e stabilita una diversa cau sa di esen zione, per la quale non si richieda la prestazione di precedente servizio p er ufficio di titolare. Nel caso da Lei indicato, se è dispen sato dalla condizione della età « chi da oltre un anno presta servizio com e medico condotto», si ,p uò ritenere ch e basti la prestazione in b ase a n omina r egolare e non sia n ecessaria la titolarità dell'ufficio . Se Lei è stato medico condotto titolare in tempo passato, può far valere questa causa di esen zione, a norma rlell 'art. 27 del citato r egolamento, il quale è oper ativo di effetti anch e se altre e diverse condizioni sianQ prescritte dal regolamento locale.

52° D ottor V. F . - La condizione di aspettativa per riduzione di quadri, con assegno fisso, come quella di pensionato, non è di ostacolo all 'assunzione di altro impiego: nledico c~ndotto , ecc. 49° D ottor G. L. C. - ~ vietato l ' uso dell a qua- . L'impedimento ,p uò derivar e dal limite di età, ch e è stabilito dalla legge p er gli ufficiali sanitari, lifica di specialis ta, ma non i 'esercizio di speciali salve eccezioni determinate, e può essere prescritto attività profession ali e la desig n azion e di queste, purch è, s'inte nde, ~a forma u sat a non sia atta o dai r egolamenti locali per la nomina dei mdici predisposta a cr eare equivoci e a dissimul ar e la condotti, dei sanitari ospedalieri, ecc. Vi sono esenzioni da questo limite, ma sono qualifica. A me pare ch e la design azione « medico stabilite dagli stessi r egolamenti . chirurgo ostetrico » non sia il1 egi ttima, non sia Per la nomina dei sanitari condotti c'è una dicioè compresa nel divieto. sposizione gen erale ed imperativa ch e eccettua dalla condizion e della et à coloro ch e prestino o 50° D oltor L. L. - Seco11do le n orme ora viabbiano prestato servizio, anche in tem;po non genti, iJ Podestà h a facoltà di scelta; praticam enprossimo, in altre condotte. te, p erò, la su a attività è gl1idata dalle note istruzioni minist eriali, essendQ ordinata al Podestà la N B . - Ai quesiti d egli abbonati si r isp onde, comunicazione preventiva dei motivi di esclusione in ogni caso, diretta1rierite, p er lettera. I quesiti <lel primo gr aduato e la nomi11a del secondo esdevono essere inviati, in busta, accompagnati dal sendo subordinata all'autorizzazione del Prefetto. franco bollo per la risp osta e sempre indirizzati imAstrattam ente n on è vietato al Podestà di delibe1 >er sonalmente alla R~dazion e del cc Policlinico », • rare; m a in pratica è ovvio }Jrevedere ch e egli si via Sistina 14, Roma. uniformi al] e islruziorti degli organi gerarchici. L e rispost e. ai quesiti ch e no.n richiedono esam e :B st ato presentato alla Camera il disegno di leg- di Jf.ti o speciali indagini , sono gratuite. (*)La

presente rubrica è affidata all'avv.

GIOVANNI SELVAGGI

esercente in Cassazione, cone. leirale del nostro periodico. • \

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IL POLICLINICO »

[ANNO XXXIX, NuM . 28.1

NEL LA VITA PROFESSIONALE. ·co N

CORSI.

POSTI VACANTI. 1\ CQUAPENDE.NTE ( Viterbo). Congregazione di Carità. - Scad. 10 ott .; chirurgo direttore e m edico aiulo chirurgo·; et à lim. risp ett . a . 35 e 40; tassa L. 50, 10; doc. a 3 mesi dal 21 giu.; s lipendi rispettivam. L. 14.000 e L. 8.000; partecipaz. Pel dj rettore: Litolo di specializzaz . o biennio di aiuto chirurg. in o,spedale. no11 infer. a 100 l etti. Scad. 21 sett., ore 18; 5a condotta di c ampagna; L. 8000 e 4 quadrienni dee., oltre L. 3600 cavale., L . 800 arm. farm., c. -v.; riduz. 12 %; età lim. 45 a.; doc. a 6 m esi dal 20 giu. Chiedere annunzio. AREZZO.

Comune. -

BERGAMO. I stituto Ortopedico Matteo Rota. Scad. 15 ag. , ore 17; medico assistente; L. 3360 annue più allog·gio n ell 'Istituto (obbligatorio) e p ercentuale sui proveit1ti d 'esercizio; età lim. 30 a.; veglie di L. 25; nomina e conferme biennali, fino a 40 a.; chied~re annunzio. Rivolger si all a Seg r eteria . CASTELNUOVO CALCEA (Alessan(lria). - ;;cad. 15 ag.; L . 7000 oltre L. 500 trasp., L. 500 uff. san. CASTELNuovo GARFAGNANA (A!lassa Carrara) . Scad. 15 sett.; L. 9000 oltre L. 2000 trasp., L. 20 ògni famiglia eccedente il numero di 120. eASTIGLIONE

LAGO (Perugia). Ospedale Civile di « S. Agostino » . Scad. 31 lug.; chirurgo primario direttore; L. 12.000 oltre L. 1000 serv. alt., L. 1339,50 c.-v., con le limitazioni di legge; riduz. 12 %; 65 '7~ onorari abbienti per operazioni chirurgich e e visite di ambulat., 40 % gabinetto radiologico e cure fisiche; età lim. 35 a. DEL

CASTRO DEI \ ToLscr (Frosinone). - Scad. 15 sett. ; 2a cond. ; L. 9500 d a ridurre del 12 % e 5 quadrienni dee., oltre L. 1500 cavale., addizionali L. 4 e L . 5 oltre 1000 e 2000 pov.; età lim. 40 a.; lassa L . 50. CATANZARO. Consorzio J->rovinciale Antituberco~ lare . - ,Scad. 16 ag. Direttori tecnici dei Dispensari di Nicastro, Crotone e Vibo Valentia; L. 6000 oltre i11cl enn. serv. att. L. 1500; nomina quinquennale. Direttore tecnico d ella Sezione dispensarial13 di 'Tropea; L. 4000; nom. triennale. Conferme per uguali perjodi. Età lim. 45 a. al 15 giu .; tassa L. 50, 10. I

CERIGNOLA (Foggia). Opere Pie Riunite « Ospedali ed Ospizi ». Scad. 20 lug.; chirurgo; lire 5000 aument abili. Rivolgersi al Commissario Prefettizio. C1v1TELLA S. PAOLO (Roma) . Scad. 15 ag.; L. 10.500 ridotle del 12 % per 1000 .pov.; addizion. L. 4; 5 quadrienni dee.; L. 352 uff. sa11.; età lim. 45 a.; tassa L. 50 ; doc. a • 3 m esi . DIANO MARINA (Porto Maur. ) . - Scad. 31 L. 7500 e 10 bienni ventes. , addizion. L. 5 i 500 pov. , L. 2000 cavale ., L . 800 se uff. riduz. 12 %; età lim. 40 a.; tassa L. 50,10; entro 15 gg.

lug.; so·p ra san.; serv.

FABRIANO (Ancona) . - · Tre condotte medico-chirurgich e residen zi ali di AJbacjna-Collamato-San.

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t'Rlia. Stipendio inizial e L . 9000; cinque aumenti quadriennali del decimo; indennità caro viyeri come per l 'altro personale del Comune; abitazion e g·ratuita ; indennità di L. 3000 o di L. 2000 a seconda che I 'eletto si servirà come mezzo di trasporto p er la generalità degli abitanti dell 'automobile, cavallo o d ella motocicletta. Ritenute òi legge ol tre quella del 12 %. Documenti di rito. Età n on su 1periore agli anni 35 salvo eccezioni di leg·ge; limite d.i età au1nentaLo di cinque anni per gli• ex combattenti . Scadenza ore dièiotto del 20 agosto. MoNSANVITO ( An.cona) . Per titoli: condotta medico-chirurgica con incarico d el ,s ervizio , all 'Osped ale. Stipendio annuo lorde L. 10. 700. Indennità t emporanea car o-viveri, lorda come per gli altri impiegati comunali. Indennità per mezzo di trasporto L. 3000 se con cavallo o automobile; L. 2000 se con motocicletta; L. 1000 se con bicicl etta. Il tutt:o soggetto· a riduzione del 12 %. Nt1mero cinque aumenti quadriennali di un deci1no dello s tipe·n dio iniziale. Documenti di rito in bollo e l egalizzati a sen si di l egge•. Tassa di co11cor so L . 50,10. Scadenza l 5 agosto. Per chiarimenti rivolger si alla Segreteria del Comune. MONTIERI (Grosseto). - Scad. 31 lug., capoluogo; L. 9400 oltre L. 1000 u(f. san., L. 2000 per la fraz. Travate; riduz. 12 %; età lim. 39 a. al 15 giu.; tassa L. 50; doc . a 3 mesi. NAPOLI. Ospedali Riuniti. ·- Scad. 31 lug.; 21 posti di coadiutori aggiunti di chirurgia e 21 di coadiutori aggiunti di medicina; età lim. 35 a.; chiedere annunzio. POMPEI (Napoli) . - Scad. 15 sett.; L. 9500 e 4 quadrienni dee.; età lim. 40 a.; certificato punti negli esami di l aurea e speciali. PONTEBBA (Udine). - iScad . 5 agosto; consorzio·; 2° reparto; L. 9000 oltre L. 500 serv. att. , L. 3000 tras•p ., L. 500 uff. sa11.; c. -v.; riduz. 12 %.

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RAPAGNANO (Ascoli Pie.). - Scad. 8 ag.; L. 9000 e 5 quadrienni: dee. , oltre L. 3000 cavalc., L. 500 uff. san . ; riduz . 12 %; direz. Ospedale. l~oNsEcco (Verc elli) . -

Per titoli. Posto di medico-condotto Ufficiale Sanitario. Stipendio lordo L . 8500, caro viveri, indennità bicicletta; il tutto ridotto del 12 %. Popolazione 1930. Poveri 105. Termine utile presentazione documenti di rito ore dodici del 20 luglio 1932. S. l::,ucrno (Cosenza). - Scad. 30 sett.; L. 6500, ol Lre L. 600 cavale.; riduz. 12 %; 5 quadrienni dee.; età lim. 45 a. SANT 'OREsTE (V·i terb o) . - Scad. 25 ag. ; L. 8700 e 5 quadrienni dee., oltre L . 352 se uff. san. , L. 1056 arm. farm.; età lim. 40 a .; tassa L. 50,10; doc. a 3 mesi dal 22 giu. TAGLIOLO BEL.FORTE (Alessandria). Scad. 30 sett. ; L. 7000 e 4 quadrienni dee., oltre L. 2000 trasp ., L. 1000 uff. san.; riduz. 12 %; età lim. 45 a.; tassa L. 50. 'TAIPANA ( Ucline). Municipio.

Sraci. 10 ag.; rivolgersi


[ANNO

XXXIX,

NUl\I.

28 ]

SEZIONE PRATICA

V1cENZ.\. Ammini strazione Provinciale. - lVIedico su pplente nell 'Ospedale Provinciale cc San Felice ». Stipendio annuo L. 5000. Docu menti di rito. Scadenza 30 luglio 1932. Per chiarimenti rivolgersi alla Segreteria dell 'Amministrazione Provinciale di Vicenza. VoBARNO (B r escia). Scad. 20 ag. ; 2a cond.; L. 8800 oltre c. -v. , L. 2640 trasp.; r iduz. 12 %; età lim. 35 a.; tassa L. 50.

1l vvertenza. - Quando non è al trimenti ind ica to i concor si si riferiscono a con dotte medich echirurgich e, i compen si allo stipendio base. CONCORSI A PREl\'IJ.

Pr emio per i lau r eali in medicina e cl1irurgia a Bari.

E aperto il concor o ad un premio della Fondazione cc Ton1maso Storelli » fra i l aureati in 1nedicina e chirurgia n ell 'anno accademico 193031. Il premio è di L. 1250. Possono prend ere parte al concorso tulti quei laureati in medicina e chirurgia i1ell 'Univer sità di Bari che: al1neno 11 ell 1u ltimo trien11io siano stati iscritti. all'Università di Bari e vi abbiano consegui lo la laurea al 6° anno d 'iscrizione; abl.>iano ottenuto t1na votazione non inferiore agli otto Jecimi negli esan1i di Patologia e Clinica medica; presentino una o pji1 memorie a stampa, posteriori alla data della laurea, oppure lavori originali inediti, ma dattilografati, riguardanti argomenti di Patologia e Clinica medica. Non si terrà conto dei lavori in collaborazione. A parità di merito per l 'entità dei lavori il premio sarà assegnato a chi n elle votazioni dei singoli esam i, sostenuti d urante la carriera universitaria, abbia con seguito l a più alta media e ottenuta la migliore votazione di laurea. La domanda in carta bollata da L. 3 sarà inviata al MagniJico Ilettore dell 'Università di Bari non ol tre il 31 l uglio 1932 e sarà corredata dal certifica to di citi adinanza italiana, oltre i docu r menti soJ_>raelencati. Conco r.<:: o « Luigi SabbalOJni >>.

Per donazione della llalmerck S. A. - fvlilano. concessionaria esclu si va della casa E. Merck Darmstadt, è band ito un concorso tra gli studiosi italiani sul tema cc Calcio e vitamine - Ricerche scientifiche»; la Commissione lo intitola al nome d i Luigi Sabbatani che, per .p rimo in Italia, ha lasciato l avori fondamentali sul calcio. • Il termine del concorso è stato prorogato a richiesta di molti interessa ti di sei m esi ed è stato fissa to al 30 giugno 1933. I concorrenti dovranno presentare 5 copie dattilografate del l avoro, indirizzandole al presidente <1ella Commissione giudicatrice del co·n corso presso l 'Is tituto della Clinica Medica Generale della l{. UniYersità di ~1ila110, via Francesco Sforza 35. Norme con suete. Saran110 assegnati 3 pTemi: 1° di L. 12.000; 2° di L. 5000; 3° di L. :3000; l 'assegnazior1e di essi sarà fatta entro jl set tembre 1933. La Commi sione giudicatrice è composta dei ~)roff. Luigi Zoj:l, presidente; F erdinando Micheli, Alberto Pepere, Luigi Spolverini, Adriano Valenti. Per informa1.ioni eve ntuali rivolger si al prof. Adriano Valen li, Jstituto di Farmacologia, Tossicologia e 1'erapj a Sperimentale dell a R. Urlivers ità di i\Jilano, via ~Ia1:lg i agalli.

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NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE .

Il pre-m io internazio11ale sul tracoma, istituito dal Reale Ministero della Previdenza Sociale del 1'Un gh eria, dell 'importo di 2000 franchi svizzeri, è st a lo assegna to, pel 1931, ai dottori prof. Ugo Lumbroso (Tunisi) e J. TaJ)oriski ('Palestina). InolLre sono state co11ferite me·n zioni onorevoli ai dot tori C. Cattaneo (Sassari), P. Q]jtsky (New York), Rothh e Kany6 (Buda,pest), C. Trapezonte"va (Mosca). Il prof. Lu1nbrosq è, notoriamente, un i taliano ch e h a lavorato presso il prof. Nicolle; attualme11te è nella Clinica •)culistica di Roma. 1

Il Consiglio Sliperiore rlell 'Un iversità di Buenos Aires h a delegato, straordinariamente, il c6mpito di direttor e della Facoltà Medica al prof. Raul W ernicke, in seguilo alla rinunzia dei .direttori precedenti ; il W ernicke ha designato come segretario il prof. Fernando G. Ramos. Il Nu.merQ 7 (1° Luglio 1932) della

Sezione Medica del '' Policlinico ,, contiene i seguenti lavori:

V. CHINI

- Contributo sperimentale alla cono· scenza del rapporti tra fenomeni periodici e alternanti del cuore. A. GIANNELLI - Un caso di· mancanza del corpo calloso. Eterotopia, degenerazione dei fasci anomali. G. GHERARDINI - Sopra una forma n-01n comune di ipofunzione pancreatica nel corso di· una calcolosi della cistifellea. E. MORETTI - Sopra un caso d.i morva umana a decorso acuto. N. CIAMPI - Sull'a zione emopoietica di alcunt aminoacidi . 18" Prezzo del Numero L. 6 L'abbonamento pel 1932 a lla sola Sezione Medica (dodici 1111Umeri) costa L. 5 O per l' I talia e L. 6 O per l'Estero. Se cumulativo con la Sezione P ratica, coeta L. 1 O O per l'Italia e L. 1 5 O per l'Est er o. Se cumulativo con le Sezioni Pratica e Chir urgica, oosta L. 1 2 5 peT l'Italia e L. 1 8 O per l 'Fietero. L'iianporito dei nU!lll.eri separati o dell'aibbona.mento va. inviato mediante Vaglia Poetale o Ban.cario, all'editore Luigi Pozzi, Via SU>tina, 14 - Rom.a. Il NUIIIlero 7 (15 Iroglio 1932) della

Sezione Chirurgica del '' Policlinico " conterrà i seguenti lruvori : F. UIANTINI - Su di un oaso di neurinoma della lingua. V. GHIRON e - Ricerche sperimentali sull 'etiologia S. SCANDURRA del ·e bronco-polmoniti da irritazio· ni del peritoneo per cause meocaniehe e chimiche. S. RAGONE - Una inversio111e ren a le in antortunistica. P. VALDONI - Alcune cons iderazioni sull'ulcera pep... tica digiunale post-operatoria. G. ZAPPALA - Modificazioni del tasso glicemico dopo ini ez ion~ endovenosa. di. ~etra­ iodofenolftale1na e lo r o s1g n1f1cato. Prezzo del Numero L. 6 L'abbonamento pel 1932 alla sola Sez.io.ne Chirurgica (dodi ci numeri) coota L. 5 O per l 'Italia e L. 6 O per l 'Estero. Se cumulativo con l a Sezione Prati ca, costa L. 1 O O per l'Italia e L. 1 5 O per l 'Estero. Se cumulativo con le Sezioni Pratica e Medica, costa L . 1 2 5 per l'Italia e L. 1 8 O per l'Eetero. L'.iimpcxr.to dej nUilllel'i separati o dell'ahbonMnento va !inviato n.:.ediante Vaglia Pootale o Bancario> all'editore JJt1igi Pozzi, Via SioStina, 14 - Roma.


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JL POLICLINICO »

NOSTRE CORRISPONDENZE. Da ParJgJ.

Congresso Internazionale della litiasi biliare.

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Poche sono le questioni ch e, in questi ultimi tempi, hanno subì to tante modificazioni quanto il problema tiella litiasi biliare. Ci contenteremo di accennare qui solo alle principali controversie, pe.r mostrare quanta sia I 'importanza del con g·resso che si sta preparando. Recentemente ancora i1on si vedeva r1ella litiasi ch e la m anifestazio11e di un a i11fezion e microbica localizzata e imitata alla colecisti. Orm ai, invece, la possibilità di colelitin si asettiche è da tutti ammessa: molto frequenti son o infatti i <:asi ch e sembrano originarsi da un 'alterazione delle funzioni muco-secretrici o assorbenti del1'epitelio della cis tifellea, da uria stasi l>il i are per atonia colecistica di origine n euro-vegetativa, da una modificazione dell 'equilibrio, colloidale degli umori, e soprall1tto da una ipercoles terin emia , dipendente a stia volta, i1iù o m eno djrettamente, da un 'ipofunzione cronica del fegato. Nell 'i11sie1ne, s~ tend e ad accordare '\1 11 'in1 portanza sempr e pil.1 grande al fegato, il quale risulta sempre leso, nella colelitia si, co111e l1a11no dimostrato le biopsie: in Lal modo -si spiegano i legami che uniscon o indiscutibilmente la litiasi biliare alle altre inala ltie dcl ricam h io (litiasi urin aria, gotta, reumatismo, obesità, diabete) le quali - come quella - posso110 avere un 'orig ine epatica. :f.,ino ad ora si era ammesso ch e i calcoli non si formassero ch e n ella colecisti. In realtà possono originarsi anche nel cistico, nei can ali secretori e perfino nei can alicoli biliari intraepatici , cosicchè la colecistectomia non basta sempre ad evitare le recidive. La .si11tomalol ogin del le coliche epatir.l1e può essere dovuta a rnolte ca use, oltre cl1e nlla prese11za di calcoli nella cistifellea : ad esern pio, a semplici colecistiti , a coliche proteinich e, a co11gestione epatica, a ptosi viscerali, ecc. L 'ittero, an ch e durante la colelitiasi pit1 11 etla , r1on è serr1pre dovuto ad una causa rnecca11ica o ad una semplice occlusione: molto spesso è originalo d a un disturbo fun zional e del I a cell\1 la ep a tica, fallo ch e, 11aturalmente, rende spesso <lul>biosi sulla conver1ie11za di un in terven t.o chirurgico, sempre nocivo di per se st esso al fegato. . La colecistec tomia precoce godette, al c\111i a11n1 fa, di grande favore: si p e11sava in ral ti ch e, asportnndo Ja cistifellea, causct di tutti i inali, si po lesse o tte n er~, co m~ cori l 'a ppe11d iccc lornia, una g uarigione radicale. I risultati furono invece talora molto scoraggianti, così p er la persistenza dei dolori, come, e so pralutto, per lo st ato cosla11 te di fragilità epatica. CJua11do speciali circos lar1ze i1or1 . si impongano, si preferi sce oggi di ,praticare una colecistectomia con dren aggio, ed anch e Je cure mediche e 1e cure termuli specializzale, cl1e con serva110 tutto il ]oro favore. D'altro lato, m olte sono le discu ssioni sui d ati for11ili dall 'esan1e radiologico e dall e ricerch e chimiche di esplorazione fur1ziona1e del fegato : s ui risultati del drenaggio, clell a diatermia, ecc. No r1 essendo possibile trullare in lJila sol volta 1

[ANNO

XXXIX, NuM. 281

tanti e lnr1to svariali argo1nculi, il Corr1itato del prossimo (~ongresso h a deciso di lirnitare la discu ssio11e a tre temi , particolarmente im1>ortanti: 1) I postumi della colecis lectomia; 2) La cura medica ed idro-rninernle della colecisti della liliasi biliare; 3) 11 fegato litiasico. L 'i11sieme d ei rnp.por li, de] le di sc ussioni e clelle comunicazioni, cui queste qucslioni daranno luogo, formerà un largo studio cli tutto il carnpo della litiasi ])iliare e de·i moltepli ci problemi che vi si riferiscono. A giudicar e d all e numerose adesioni già ri·cevute <l a ogni parte, le riunioni mediche che si sta11no preparando avranno certamente un grandissimo succes,s o.

••• Ramm entiamo ch e il termine delle iscrizioni è stato fissato al 1° agosto e ch e tutte le domande di informazioni, le adesioni e le quote dovranno essere inviate al dott. J ean Aimard, segretario generale del Congresso Internazionale della « Litiasi biliar.e », 24 boulevard <les Capucines, Paris (IX). Da CagllarJ.

Conferenze mediche.

Per iniziativa dell 'attuale Consiglio direttivo · dell 'Accademia Medi ca, si sono tenute, in queste ultime settimane, tre conferenze di aggio·r namento e di cultura. La prima è stata tenuta dal prof. Luigi Castaldi, direttore del R . Istituto anatomico universitario. Per quanto il teina « Dalla m orfologia classica alla n1orfologia sperimentale n possa apparire come una rassegna di nomi e di tappe monotone e d 'indqle str ettamen te &pecifica, il prof. Castaldi, con la su a vasta erudizione e cultura storico-medica, lo h a reso attraente e suggestivo, poich è oltre a sfior are il continuo progresso delle mediche discipline, al ct1i sviluppo h anno potente111ent~ contribuito gli studiosi italiani, è riuscito a in·c atenare l 'uditorio col sottolineare in modo speciale episodi e figure d~lla Scienza nazionale . La second·a, sulla costituzio·n e motoria, è stata tenuta dal prof. Lionello de Lisi, direttore della Clinica delle m al attie nervose e m entali. L 'arduo argomento cui solo recentemente il contributo di poche scuqle h a dato una fi sionomia che si imipon~ all 'atten zione degli studiosi, è stato affrontato dall 'O. non solo con la competenza che gli deriva da una lunga e appassionata a,pplicazione ma ravvivato dall 'arte di porgere e di esporre che ~ono una delle più felici doti del prof. de Lisi. Egli h a rivelato in tsso a11che l a profonda co1n:1>etenLa tratta da studi personali universalmente apprezzati. Ed in ultimo il prof. Gino Bélggio, <iirettore della R. Clinica Chirurgica, h a 'intrattenuto uné\ numero sa accolta di universilari , di medici liberi e di studenti, sulla etiologia, patogenesi e cura chirurgica de11 'ulcer a gastrica . . L'uditorio ha seguito con intenso i11teresse l 'esposfzione sintetica ma co1npleta deill 'argomento, dove l'oratore ha lasciato traccia di ricerche sperimentali largamente n ote ed ap1prezzate. P. A. T. 1

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[ANNO

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SEZIONE PRATICA

NOTIZIE DIVERSE. Società di medicina e igiene coloniali. Il Consiglio direttivo si è adunato a Roma sotto la presidenza del prof. sen. sir Aldo Castellani, presenti i proff. AJessandrini, Castronovo, Gosio, Levi della Vida, Penucci, Pullè, Rho, Spezzaferri. Vennero co~unicate le dimissione del sen. Gabbi; ma il Consiglio ha deliberato, al riguardo, d'invitare il Gabbi a recedere dal suo proposito. Il Consiglio ha fatto voti perchè i soci i quali ultimamente non si sono te11uti a contatto col sodalizio, vogliano rientrare a prendere parte alla sua vita e intanto r egolarizzino la loro posizione economica. È stato chinmato a far parte del Consiglio il prof. Jacono. Al segretariQ cap . med. Spezzaferri è stato associato il prof. Pullè; al cassiere economo prof. Levi della Vida il dott. G. Acaniora. La ~ed e sociale è stata trasferita presso la R. Clinica rle11 e malattie tropicali e subtropicali. St1 .proposta del presidente, il Con siglio direttivo deliber a che una volta all 'ann o si O·r ganizzi in Roma una riunione della Società a scopo scientifico e ammi11i .. trativo . In epoch e da determinarsi si lerran11Q Congressi in quelle sedi ch e volta p er volta verranno determinate ed eventual tl1ente an ch e nelle Colonie. Circa le puuJ1li cazioni sociali (Bollettino, Resoconti delle sedute, Atti dei Congressi ecc.), il Consiglio delibera di prendere accordi col « Giornale di ~Iedicina Militare », cogli cc Annali di Mec1ici11a Navale e Coloniale », nonchè col « Giornale italiano di m alattie eso tich e e tropicali ed igien e coloniale ».

Società di chirurgia della bocca. La prima riunione della Società si è tenuta a Parma il 19 giugno, con l 'intervento di oltre duecento stomatologi. Alla seduta inaugurale, ch e ebbe luogo nell 'aula magna dell 'Università, parlarono il magnifico r ettor e prof. Preti e il presidente della Società .p rof. Arlotta. Furono poi svolte le r elazioni : « Il pratico dinanzi alla produzione scientifica odierna (prof. Ber etta di Bologna); « Le fratture della m .andibola (prof. Cavina di Padova); « Tappe della ortopedia dento-facciale » (prof. Maggioni di Genova). La seduta pomeridiana fu in ter nme11te dedicata agli inter essi interni d ell Associazione. La relazio11e del presidente ,pose in luce i prof:·r essi nella Società in sei m esi di vita: gl 'iscritti da 65 nel noven1bre 1931 sono saliti a 330, fra cui 26 professori univer sitari della specialitn; la « Rivista Italiana di Stomatolo·g ia » ha ottenuto un r apido su ccesso. Fu inviato un teleg r amma al Duce. Il })rof. Beretta, presidente del Comitato ordin atore del II Congresso stomatologico internazionale, che avrà luogo a Bologna n el settembre 1934, ha informato 1'assen1blea dei primi atti dell 'organ iz1azione di questa mondiale assise. La pro sima riunione della ,Società avrà luogo }Jrobabiln1e11te a Tripoli .

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Settimana medica padovana.

A Padova da 22 al 29 maggio u . s. si è svolta la Settiman a medica organizzata dal locale Sindacato m edico provinciale. Inaugurata alla preser1za dell 'on . Morelli e delle autorità loc ali, ba radunato ben 185 m edici venuti da ogni parte d'Italia.

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I corsi tenuti da~ professori della Facoltà Me· dica si sono svolti cori criterio es·s enzialmen te prati co, e le lezioni sono state integrate da quotidiane esercitazioni e dimostrazioni . In uno dei giorni della cc Settimana» i medici · iscritti si sor1 reca ti assieme ai professori della Facoltà Medica a visitar~ le antiche Terme di Abano, ed hanno avuto modo di ammirare la perfetta organizzazione dei servizi e i rinnovati magnifici impianti, che fanno di Abano una stazione termale veramente modello. La « Settimana » si è chiusa con un breve discqrso del prof. Mario 1'ruffi, ch e è stato 1'anima della felice organizzazione. Essa ha lasciato in tutti i frequentatori il desiderio di ritornare perioclicam ente a riudire la voce dei maestri. La Settimana Medica si ripeterà nel venturo anno.

Le giornate mediche di Bruxelles per il 1933. Saranno dedicat e (m odificando in ciò la direttiva seguita fino ad ora) allo studio speciale di un solo tem a, e cioè alla sifilide n ei suoi rapporti con i diver si rami della medicina. Il programma è in parte già elabor ato e alla sua completa realizzazio-. ne concorrerà il prezioso aiuto di numerose pers~11alità del m ondo m edico. Fin dalla prima ora il prof. Gougerot ha offerto alla iniziativa 1'appoggio dell a su a autorità ed esjperienza. Egli darà inizio ai lavori scientifici illustrando cc Le nuove nozioni n ell'evoluzione della sifilide ». Parleranno in seg uito il prof. Nicolas di Lione, « sulla sifilide e I.e g hiandole endocrine » ; il prof. Ravaut, « sulle sifilidi n ervose »; il prof. Fiessinger , su « la sifilide 11elle affezioni del fegato »; il prof. Laroche, « sulla sifilide del tubo digestivo e dei r eni ». Il prof. Spillmann illustrerà cc Gli ultimi 25 anni di clinica sifilografica »; il prof. Lian « la sifilide del cuore e dell 'aorta »; il dott. Ameuille cc la sifilide delle vie respiratorie»; il prof. Levaditi cc la sifilide sperimentale e clinica ». Comple teranno il ciclo delle relazioni il prof. Bessema11s di Gand, che esporrà i suoi lavori sulla cc sifilide sp erimentale»; il dott. Bernard, che tratterà cc la sifilide e gli accidenti da lavoro »; i dott ori Branden e Dubois, professori alla Scuola di Medicina tropicale di Forest-Bruxelles, che parleranno « sui rapporti della sifilide con la medicina coloniale e le malattie tropicali >> . Hanno assicuratq inoltre il loro· concorso i proff. Dekeyse, Dujardin, Lespinne, A. van Lini. Non farà invece ,parte del programma il problem a della sifilide esaminato dal punto di vista sociale e n ei suoi rapporti co11 l 'eugenetica, la medicina preventiva, la prostituzion e, ecc. L'Associazione :ftledica Cinese. I Comitati esecutivi deJl 'Associazion e Medica Nazionale Cinese e dell Associazione Medica della Cina si sono ad un ati a Sciangai il 15 aprile e h anno deciso di iond ere insiem e le due associazioni. Alla presid en za del nuovo ente è stato chiamato il dott. W. S. New; segretario generale è stato no1ninato il dott. H. P. Chu. Per qualsiasi informazion e rivolger si alla cc Chinese Medical Association », Ma 78 Tze1pang and Avenu·e Roads, Shang hai, China. Organo ufficiale dell'Associazione è « The Chin ese Medicai Jo11rnal », P. U. M. C., Peiping (Peking): China. .. 1


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IL POLICLINICO

20 Cong1·esso spagnolo di patologia digestiva. Avrà luogo a Vàlenza dall 'll al 13 maggio 1933, sotto la presidenza effettiva del Dr. Francisco Gall art; segretario generale n e sarà il Dr. J uan Fo11cuberta Casas (Calle de Clarfs, 113, Barcelona), cui possono richiedersi oventuali informazioni. Le relazioni concerneranno le coliti : eziologia e patogenesi (rel. Oliver Pasenal e Gutiérrez Ar;rese di Madrid) ; diagnosi clinica e trattamento medico (rel. Gimeno Marqt1ez di Valenza); trattamento chirurgico (Gar cia Pelaez di l\.fadrid).

Corsi internazionali di perfezionamento. Avranno luogo a Berlino, sot to gli auspici della Facoltà medica, della Lega dei docenti ,p er corsi di vacanze e della Casa Imperatrice Federico . Durante I 'autunno si svolgeranno i seguenti corsi: internazionale di medicina interna (17-29 ottobre; onorario 75 mar{'.hi); sulla tubercolosi (1015 ott.; onorario 50 marchi); per medici pratici: progressi nei campi della tnedicina, al! 'Ospedale municipale << Rudolf Virchow >> (10-15 ott.; onorario 40 marchi) ; di urologia (3-8 ott.; onorario 100 marchi); di psicologia e psicoterapia medica . (17-22 ott.; onorario 50 marchi); chirurgia delle malatti~ intratoraciche con Tiguardo alla tubercolosi ,polmonare (17-21 ott.; onorario 80 marchi); tecnica amministrativa degli Ospedali minori. Corsi singoli in tutti i campi della medicina, con attività pratica, si tengono ogni mese. Nella primavera 1933 avranno luogo corsi di m edicina, di oculistica, di chirurgia, di radiologi? sulle malattie ~utanee e organi genitali, sulle malattie del bambino. L'ufficio dei corsi è nella << Kaiserin FriedrichHaus », Robert Koch-Platz 2-4, Berlin NW 7.

Riforma degli stadi medici a Buenos Aires. La Facoltà inedica dell ' Università di Buenos Aires ha adottato una riforma degli studi, che è andata in vigore a partire dal 16 marzo, cioè alla riapeq-tura dei corsi. Per l 'esame d 'ammissione è ora stabilita Ja conoscenza di almeno due ling u e moderne, e cioè inglese ~ tedesco, ovvero francese e italiano, anzichè d~l solo france se, come era prima; tale cqnoscenza s'intende come capacità a tradurre dalle lingue suddette. La durata complessiva del corso viene portata da 6 a 7 anni, quale era prima del 1918; a questo riguardo la relazione per la riforma faceva osservare ch e so]o il 30 % degli &tudenti finiva il corso in 6 anni. Ai semestri scolastici vengono sostituiti gli anni scolastici, con due sole sessioni d'esame, a dicembre ed a marzo. Il .programma, oltre le materie comuni a tutte le Facoltà rnediche, comprende: biochimica, biofisica, microbiologia, parassitologia, terapia fisica, roentgenologia, urologia e ortopedia; l'igiene ò all'ul timo anno.

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Conferenze sulla documentazione grafi.ca nelle di· scipline mediche. Il dott. Charles Cl aoué e il sig. Jean Painlevé terranno una serie di conferenze con dimostrazioni pratiche, dal 10 al 15 ottobre, allo scopo di fissare la metodica indispensabile .per ottenere una buona documentazione fotografica nelle scienze mediche in generale, particolarmente in oto-rino-laringologia, chirurgia plastica ed estetica. Vi saranno comprese la cinematografia , la radio·g rafia ecc. Verranno illustrati procedimenti personali. Per infor-

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mazioni rivolger si al dott. Claoué, rue Singer 1, Paris (16e).

Per l'Ospedale di Brindisi. i';, •

stato recentemente approvato dalla Giunta Provinciale Arnministrativa di Brindisi la contrattazione, da parte dell 'Amministrazione Provinciale di un mutuo di L. 4.300.000 per la costruzione del~ l'Ospedale « Agostino di ,S umma » su cui ha già espresso parere favorevole il Consiglio Sanitario. E

Un ospedale militare a Gorizia. Il ministro della GueTra: in applicazione al R. decreto 19 maggiq 1932, tenuti presenti i bisogni della Divisione militare di Go~izia, ha disposto che I 'infermeria presidiaria di Gorizia venga trasformata iD; ospedale militare, assumendo tutte le attribuzioni proprie di uno stabilimento di tale categoria. Il provvedimento è stato attuato col 1° luglio.

Elargizioni. La Società Italiana Pirelli, nella ricorrenza del 60° anniversario della propria fondazione ha elargito 300.000 lire ali 'Ospedale ~1aggiore di ~filano e Case pie annesse.

Per la lotta contro il cancro a Napoli. Un'« Opera Assistenzialé per il cancro della donna » è stata costituita in una riunione di sanitari e di fila11tropiche signore tenutasi a Nnpoli. L'Opera sorge con carattere assoluto di )Jeneficenza, h a scopo sociale e scientifico e si propone di combattere il t erribile flagello con tutti i Jnezzi clinici e di laboratorio specie 11ei {'asi iniziali. I presenti alla riunione, dopo una cb.iara esposizione delle finalità dcli 'Opera , fatta dal pro.f . pt efano delle Chiaje, docente di Clinica ostetrica e ginecologica e iilt:a ~ore della nuova Istit uzione, ha proced uto alla discu ssione dello Statuto e alla nomina del Consiglio direttivo e del CorpQ sanitario. Il Consiglio direttivo è risultato composto di elette signore. 11 Corpo sani tariq è stato r1ominato nelle persone ael prof. Stefano Delle Chiaje, quale presidente, del prof. Giuseppe D'Arrigo, per la Sezione istologica e del prof. Ferruccio Valerio, per la Sezione sier ologica. Il Corpo sanitario sarà completato con la presenza di un radiologo. Alla fi~ della importante ril1nione, sono stati spediti, tra le entusiastiche, generali acclamazioni, telegrammi al Duce e al Papa.

Per le stazioni di cura e di soggiorno. Un decreto del Ministero degli Interni stabilisce quanto appresso: 1) Sono riconosciuti a ogni co,n seguente effetto le caratteristiche di Clli all'art. 1° del R. decreto-legge 15 aprjle 1926 alla ,parte del territorio del Comune di Castel San Pietro Emilia e precisamente a quella nella quale si trovano due sorgenti di acque minerali, una solforosa e l'altra salso-iodica, delimitata da apposita pJanimetria, nonchè al territorio litoraneo del comune di Camaiore, delimitato dalla planimetria allegata alla deliberazione 18 maggio scorso . 2) Le aziende autonome delle stazioni di soggiorno e.li Viareggio, Forte de' Marmi e Pietrasanta sono unificate nell'azienda autonoma della Riviera della Versilia, alla quale resta aggregato


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SEZIONE PRATICA

il territorio del comu11e di Camaiore, di cui al precedente n. 1. 3) È autorizzata 11el territorio della stazione di ct1ra, soggiorno e turismo di Acireale l 'appl]cazio11e delle speciali contribuzioni a carico di coloro che si giovino degli svaghi e dei trattenimenti. della stazione stessa. La mi ura di detta contribuzione non .p otrà eccedere l a metà della tariffa massima fissa ta d all'art. 20 del R. decr eto 12 agosto 1926, n . 1615.

L'azione del Regime per la difesa della maternità. Alcune cifre di questi ultimi anni e m esi rivelano la progressiva di1ninuzione del numero dei partoriti morti in Italia, fenomenQ che sta ad attestare l'efficienza del! 'azione iniziata dal Regime per l a protezione della maternità e della 11atalità. Negli anni prebellici i partoriti morti furono 48. 723 nel 1913 e 49.501 nel 1914. Questa cifra no·n subì variazioni apprezzabili nei primi anni postbellici. Infatti i partoriti morti furono an cor a 48.794 nel 1924 e 48. 117 n el 1925. Dopo quest 'anno, in aipplicazione della politica di protezione demografica impostata dal Duce col noto discorso dell 'Ascen sione, cominciano a m anifestarsi gli effetti dell 'azione svolta dallo Stato. Nel 1927 i partoriti morti discendono a 41.899, nel 1928 a 38. 730, nel 1929 a 38.239, n el 1930 a 41.234 (cifra questa ch e indica un aumento, ch e deve essere collegato alla grave epidemia influenzale), n el 1931 a 37.059. Le cifre ch e si h anno p er i primi cinque m esi di quest 'anno confermano la progressiva diminuzione dei partoriti morti, i quali sono stati 3271 n el gennaio contro 3788 n el gennaio 19~1; 8322 in febbraio, contro 2523; 3009 nel marzo, contro 3425; 2870 in aprile contro 3097; e 2855 in maggio, contro 3029. '

Difesa dell'infanzia nel Belgio. L « (Euvre Nationale de l 'Enfance » del Belgio ha tenuto il suo 8') convegno a Dinant il 18 giugno. Dalla reliizion e ge11erale del sig. Velgh e si desum e che nel 1931 funzionarono 1185 con sultor1 ,per lattanti; ch e i med) ci del! 'Oper a han.n o eseguilo 1.412.673 esami ; che si sono assegnati sussidi per 73.041 bambini; che in 428 piccoli comuni rurali, oYe i ·u1>e.rtura di un con sultorio avrebbe importato spese sproporzionate al r endimento, le visi te sono stat e compiute da infermiere o da levatrici che operano con la collabor azione e sotto la sorveglianza di m edici ; inol Lre l 'Opera si ò assunti gli oner i di 262 consultori .p ren atali, ha sussidiato 6 maternità e 60 nidi materni· 6592 fanciulli deboli sono stati inviati al m are ' o i11 camr>agna per un i>eriodo trim estrale eventual~ente rinnovato; l 'O pero ha partecipat~ alle sp ese dt manteni1nento di l'i" .315 baml>ini accolti in col?nie organizzate da Comuni Q da privati ; ha assicurato l 'istruzione di 279 ricoverati n ei due istituti per anormali educabili di Rixensart e di Bicrbais. • 1

Gare d'igiene nelle scuole di Roma. Alla presenza delle autorità .politich e sanitarie e scolastiche e dei roppresenta11ti dei' m·aggiori Enti assistenziali, il 29 giugno si è svolta nell'Au gu steo la consegna dei premi assegnati nelle gare <I 'igiene svoltesi nel decorso anno 1930-31 nelle scuole elementari del Governatorato. Erano presenti il sen. Marchiafava e il direttore del! 'ufficio d 'igiene prof. Pecori.

. Tcni1e un breYe discorso il comm. Moretti, per il Governat or ato. Vennero distribuiti premi in da11ar~ , carte.Ile di r en clita, m,edag·lie, diplomi e doni var11 alle classi, agli insegnanti, agli alunni. In onore del dott. Buizard. La .« So ci~t é des Chirttrgi~n s » di Parigi h a offerlo il 19 giugno una n1edaglia d 'oro, unitamente alla rosetta della Legion d 'Onore al ,proprio segre tario generale, dott. Ch. Buiz~rd. Alla cerimonia intervenne una folla di chirurgMi; parlarono Léo, Lobligeois, Roederer , Dartigues, assart, Baudoin , Pau ch et in nome di vari sodali~i ; rispose ron sobria eÌoquenza il festeggiato, espr11nendo la st1a commossa gratitudine.

A llom a, il 28 giug·no, moriva n el pieno vigore dell a vita, il prof. dott. TE~1ISTOCLE LAURENTI. 1 alo in terra d 'Abruzzo, era venuto ancora fan ciull o, a Roma , per compiere i su'oi studi. Laure;itosi con onore in medicina si dedicò alla chirurgia , sotto la gt1ida som1na ai Francesco Dura~tle. ç<>nse~ite lP; docenze nelle tre discipline ch1rurg1ch e, s1 ded1cò con p assione all 'insegna1ne11to; ebbe, poi, <la un altro maestro l 'Alessandri , l 'incarico degli eser cizi di sem eidtica per gli studenti del 4° anno. Pubblicò moltissjme monografie d 'interesse pratico e scientifico. Preparava un lavoro di gros~a ~ole sulla, i:iarcosi, ch e, purtro.p po, rimarrà inedito, per ch e il m a teriale raccolto non potè essere .elaborato. Fece, invece, in tempo a ultimare per il Trattato di Chirurgia della Scuola di prossi1na pubblicazione, gli articoli, a lui ~ssegnati, sulle contratture, l 'a11chilosi, Je m alattie e l a chirurgia dei muscoli e delle unghie. Partecipò alla guerra, e com 13 capitano medico fu direttore di vari ospedaletti da campo. Fu decora to della Croce al m eritQ di guerra. Con sapevole d el! 'oper a di bene che dalla sua scienza pote.v~ venire all 'umanità soffer ente, egli dava la perizia della su n tecnica come un dono a tutti, e in lnodo particolare agli umili e ai po~ veri, ch e impararono ad amarlo nell 'Ambulato·rio d e] Sovra110 Ordir1e Militare di ~1alta, del quale er a direttore. A. P.

Durante un viaggio i11 Italia, è morto a Torino, in età di 75 anni, i.I prof. CARL BENDA, noto per i suoi stu·d i di anatomo-patologia e sulla patogenesi delle grandi sindromi endocrine. Si era giubilato nel 1920; ma aveva continuato a lavorare inten sam ente e ad insegnare. morto a 68 anni il dott. C. CHRISTY, medico coloniale inglese, compagno di lavoro di Castellani e di Low; da giovine prese parte ad una campagna contro la peste a Bombay; nel 1902, fece parte di una commissione p er lo studio della malattia dei sonno n ell 'Africa orientale bri t~nnica; 1poi fu nel Congo belga, con lo stesso scopo ; organizzò la lotta con tro la malaria n ell 'Africa orientale britannica; poi diresse molte spedizioni scientifiche. Ultimam ente aveva organizzato la lotta contro la schiavitù n ell a Liberia (Africa), richiamando sul proJ)lema l 'attenzione di tutto il mondo civile. È

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IU.SSEGNA DELLA. STillPA. MEDICA.. Wien. Klin. Woch., 18 mar. - E . NEUBER. Im~unobiologia dell 'actinc micosi . - L. KnA UL. Diagnosi ginecologica. Clin. 1\1ed. It., feb. - L. CoNDORELLI. Fal si aneurismi p er rottura dell 'aorta. - G. BArrISTINI. Sensibilizzazione all 'insulina. - G. SANTUcc1. Studio flebog rafico d ella prova di Cardar elli-Katzenstein. Miner va Med., 10 mar. - G. DoMINICI e G. 0LIvA. Iperch etonemia p,r ovocata come prova funzionale del fegato. - E. LlVERANr. Sindromi ipoglicemich e da adranalina n egli ep atici . J ourn. Méd. Franç ., feb. - Numero sulla patologia p leuro-polmon. Arch. Mal. App. Digesti/, ecc., feb . - M. LABBÉ e al. Il fosforo, d el sa:q.gue in alcune affezioni epatich e. - M. E1NHORN. Cardiospasmoi e dilataz . del1'esofago . Rev. Méd. de Barce lona, gen. - M. BARKIMA. L 'anuria. ~ A. TnfAs. Arteriografia intracranica. Folia Med., 29 feb . - P. CA STELLINO. La gotta. Deut. Medi. Woch., 18 mar. - BAUER. Le stigmale endocr ine . - ScII,VARz. L 'avvel enam. cron. da benzina. Riv . ! tal. di Ginec., feb. - G. DELLEPIANE. Azione degli alcaloidi dell 'oppio sul l a fibra uterina. - M. FLon1s . Azio·n e di estr a tti ovarici sull 'attività d ell 'utero. Soc. des Chir. de Paris, 5 feb. - PASTEAU. Il silen zio dei calcoli del r ene. - R. MASSART. Trattamento d ei postt1mi d ella coxalgia. PÉRARD. Sincope per compressione del bulbo· carotid eo.

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Indice alfabetico per materie. Amebiasi: significato clinico . . . . . Pag. 1106 Amebiasi : trattam. con alcaloidi del kurchi . . . . . . . . . . . . . . . . )) 1106 Amiloide : concetto e problema dell ' )) 1098 Anchilostomiasi: trattam. con clorofor,m io . . . . . . . . . . . . . . . . )) 1106 Anemia p ernicios a: ricambio emoglobinico in corso di trattam. organoterapico . . . . . . . . . . . . . . . . . . )) 1094 Angina p ectoris : trattam. con estratti muscol ari iniettabili . . . . . . . . . )) 1102 Ascaridi: lesioni patologiche provoçat e da . . . . . . . . . . . . . . . . . )) 1105 Avitaminosi atipich e e fr u st e di fronte all a pratica quolidia11a . . . . . . . . )} 1104 Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . )) 1099 Cardio,pati e: terapia con glu cosio e insu1ina . . . . . . . . . . . . . . . . . . )) 1103 Cirrosi epatiche: diag nosi precoce . . . )) 1098 Cirrosi ep atich e: p a togenesi d elle grandi sindromi . . . . . . . . . . . )) 1097 Corrispondenze . . . . . . . . . . . . . )} 1112 )) 1101 Dipl opia: esame o·b biettivo . . . . . . . Epi telioma cutaneo su fistola ossea da osteosintesi . . . . . . . . . . . . . . )) 1102 Frattura omerale discondiloidea . . . . )) 1102

Fratture del collo chirurgico dell '0 mero : trattamento . . . . . . . . . . . . Pag. )) Gastronomi a e medicina: Brillat-Savarin )) Giurisprudenza sanitaria: quesiti . . )) Granulopenia . . . . . . . . . . . . Le·ucemie linfatich e at~piche . . . . . 1102, )) Morbo di Still-Chauffard . . . . . . )) Pertosse: sintorna prP,coce . . . . . . . Pneumotorace artificiale: patogenesi della pleurite . . . . . . . . . . . . . . )) Pneumotoraci ipertesi da perfor azione : drenaggio ae reo a r>ern1anenza . . . . )) )) 11iflesso seno-carotideo: anfotropismo . Sigma colico: s tenosi n eoplastica e perforazione; intervento . . . . . . . . . )) Sindrome ganglio-splenica con leucoci)) t osi e linfocitosi g u aribile &pontaneam . Spina dorsale: trauma ; paraplegia spa)) s tica insorta dopo 36 anni . . . . . . Tetano: morte apparente: revivescenza )) rner cè la res,p iraz. artific. . . . . . . )) Tubercolosi n el 1931 . . . . . . . . . . Tubercol osi polmonare : aspetto della )) g uarig ione do;po il pneumot orace. . . Tubercolosi p olm . : dubbi e p ericoli del)) 1'auroterapia . . . . . . . . . . . . . )) Tubercol osi polm. : terapia s tomosinica . 1

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A. Pozzi, resp. Roma - Stab. 'Tipo-Lit. Armani di M. Q>urrier.


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Num. 29

Roma, 18 Luglio 1932 • X

fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA

REDATTORE CAJ>O: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Prolusioni : A. O~tellani: Brevi cenni storici . sn.l la. Medici111a Tra:pieale dai tempi a.ntiohii ad nostri giorni. Osservazioni cliniche : P. Em i1iawii: Appendieite aicuta con peritonite in individuo con « sitUs viscerum inve1'6118 » . sunti e rassegne : CracoLAzIONB : La.ubry e Tzanck : La oiroolamone di ritorno. - L. Criep: Gli ef.fetti sul oiroolo dell'asma broniohiale. - PANCREAS: R. Desjacques : Cinque oasi di pa.ncreatite acuta emorr~ica. Pancreatité .acuta in un bambino d\ 5 anni. Il eegno bleu dell'om•belli-00 nella ipancreatite emar.ra,gica. M. Morelli : Contributo allo studio della tu.beroolosi del paniereas. - Kersohner : Anastomosi transd uodenale di u.na cistd pancreatica. col duodeno. - RICAMBto MINERALE: G. B. Franci: La diffusione della carie denitn,le nei rapporti ccù ea.lcio contenuto nell'acqua potabile. - H. Velu: Il « Da.rmUS> >> : fluorosi &p<>ntanea delle zone foefa.t.i:hfere. Problemi discussi : M. A1beaux-Fernet e M. Millian : Corwezionri. attuali delle a..vita.minosi. L'attualità chirurgica: A. Ce.mezzi: Novità in materia dJ rach.ianesteeja. - Kirchner: L'anestesia locale sotto pressione. Cenni bibliografici. Accademie, società Mediche, Congressi: R. Aooademia Medica dii Roma. - Reale Aooa.demia di Medicina di

Torino. - Società di Coltura Medica N01Varese. Riumioni mediiche fra i earuitari dell'Ospedale di S. Spirito in Sassia (Roma) . Appunti per il medico pratico : SEMEIOTICA: Valore semeiologico dei segni classici dell'enfisema.. - Su un 1Piooolo segno dli bronchiootaeie rilevabile con lo studio della oinematica. .dei b.ronchi mediiante lipiodol. - CASISTICA : La. sin~ome 1Parali.,tica dell'apice orbitario. - La eind'l"Ollll.e chiia&ma.t i.ca flogdstica. - Le rnevrri.ti retrobulba.ri. - Paralisi oculari e herpes doreolom.bare. - I colori di canfUSiione nei daltonici. TERAPIA : La vaooinoterapia nelle infezioni geng.ivodentamie. - La vacoinoterapia nell'artrite gonoooccica. - La. meooano-vaccirno-terapia del tracoma e delle we oomiplicrun.ze cornealri. alla luoo di nuovi criteri ana;tomici ba.tteriologiici e clinici. - Sieroterapia della perit-Ondte. - Il trattamento delle reazioni da E!liero. - La 01.llra del tetano. - MEDICINA SCIENTIFICA : Studi . sulla rivivid'ica.zione. - VARIA : Spirito e corpo. - POSTA DEGLI ABBONATI. Nella vita professionale : Concorsi. - Nom.ine, prOilllozioni ed O!Il<>rifi.cenze. Dichiarazione : E. Ma.ragliano: Sull'immunizzazione dell ' uomo oontro le malattie tuber oolari.

PROLUSIONI

mento altissima, per il consiglio e l'aiuto costantemente dato ·nell ' organizzazion~ di questo nuovo istituto, e per la ingente· oblazione ai fondi ,d i esso. La mia ri1spettosa riconoscenza va a S. A. R. Amedeo Duca di Aosta, per la sua ·p resenza qui oggi, ·p rincipe valoros? che la vita tropicale •conosce per J.U/Ilga esperienza, ed in pace ed in .g uerra. I miei fervidi ringrazia·m enti vanno al Duce, I ' uomo immortale ch e ha costruito la Nuova Italia, .a nuove fortune portandola, il quale la Clinica ·Tropicale volle, e la cui parola spazzò via ogni difficoltà. I m~ei rispetto si ringraziamenti vanno al Ministro della Educazione Nazionale, S. E. Balbirn .o Giuliano, ed al Governo Nazionale per la legge speciale con la quale questa Cattedra fu istituita, legge basata su idee larghe e generose, permettente al primo detèntore di essa di conti nuare gli uffici e g li insegnamenti che egli ha a ll 'estero. I miei ·p rofondi ringraziamenti va;nno a S. Magnificenza il Rettore della Università, al Preside ed ai membri tutti della Facoltà di Medicina •per l 'onore altissimo che mi fecero di chiamarmi a questo posto. E grazie io rendo sinceramente a tutti c oloro cl1e generosam ente contribuirono ai fondi ·della

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CLINICA MALATTIE SUBTROPICALI E

TROPICALI

R. UNIVERSITÀ DI ROMA.

Brevi ce:Qni storici sulla Medicina Tropi-

cale dai tempi antichi ai nostri giòrni. Prolusione rzl Cors-0 di Clinica Subtropicale e Tropicale della R. Università di Roma

del Sen. Prof. ALDO CASTELLANI, Dire ttore. Altezze Reali, Magnifico Rettore, Illustri Colleghi, Giovani Carissimi, Signore e Signori. Nel prendere la parola .p er la prima volta in questo glorioso Ateneo, m,.io primo dovere è rivolgere i miei umili ringraziarn.e nti a S.A.Il. il :Prilllcipe Ereditario per il Su0 gencros<J i11teressamento alla istituzione della Clinica Tropicale; il mio devoto e grato pensiero va a S.A.R. il · Duca degli Abruzzi che questa Clinica ideò e la fon.dazione della quale Egli rese possibile finanziariamente. La mia umile e profo,n da gratitudine va a S.A.R. la Principessa Elena Duchessa di Aosta, l'Augusta Signora che al cuore dolce e gentile a1ccoppia lei qualità di

Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

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[ANNO XXXIX,

cc IL POLICLI N I CO »

1118

Clinica : a.g·li Aug usti Oblatori 1cl1e 110 nominato, a S. E. il Principe Bon corr1pag ni Ludovisi di Piombino, Governatore di Roma, a S. E. Conte Vo l1)i · di ~Iisurata, .alle Grandi Ba n cl1e, alle Grandi .Aziende Cornmer c iali, ai numerosi privati . E n on posso iniziare· l e mie lezioni senza ricordarre i m1iei maestri cui tanto d~bbo, Pi etro Gr ooco, Kru:se, Sir Pa trick lVlan son e Sir Rona ld Ross; n è posso cominciare i miei corsi 1Sen za ch e il mio p en siero ric9rra . a~ . buoni e san ti missio11ari ch e iin tanti m odi mi a iutarono cogli indige·ni n ell e r egioni inospita li de,J Tropico. E sarei un ing rato se in questa occasione i ,m~ei sen si di riconoscen z.a no n a n.d.asse.ro alla rnemori.a di u·n Grande Statista di un.a na zione tradizio·n a lm.ente amica, Giu1seppe Ch amb erla in , ch e molti a nni fa , n el 1902, dan·do a me g iova·n issimo e scon osci•uto straniero un f)01sto ufficiale nrel Servizio Col onial e Tropicale d el suo ·paese, mi aprì la stra da e mi d e·tte i m ezzi per quel lavoro di ricer ca n ei m orbi esotici, ch e è stato ed è la mia ' 'ita e la n1ia pas. s1one. ~

Nu~i.

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cognizione ·di scienz.a, l 'astrono·m,ia ·com presa, ma fino a •poco tempo fa si credette che la loro m edicina fosse molto primitiva, s~mpliceme·nte urn mi st-0 di m agia e ·d 'as trologia. Nei primi tempi i loro sacerdoti furono anch e m e dici, oer cavano di curare le m .alattie con 1

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. Com e soggetto dell a n1ia J)rolu sione h o preso cc Brevi Ce11ni Stori1ci s ulla Medicina Tropicale dai tempi a ntichi a i nostri g iorni n. Debbo far.e due osservazioni prelimina ri : a d·o pro. il termin·e « Medicin.a Tropicale n n1el sen so moderno, cioè <e Studio di quelle m .a l attie ch e occorrono più con1unemente in Climi Tropicali 1c.h e n ei Climri. Temperati n. Se per malattie tropicali s' in·t ei:idessero :s oltanto le malattie limitate 11ell.a loro ·distribuzi-0ne geografica ai tropici, n on vi sarebbe Tagione di far e assurger.e la medicina tropica le ad 1Una branca speciale ·d ella Scienza Medica, po~chè il num .e r o ·d elle m .al.attie esclusive d ei ·t ropici è . quasi nullo; durante g li ultimi 30 anni è stato dimò.s tr.a t o ch e la g r.a ndis ima m .aggioranza d elle m alattie c h e prima si r eputava n o limitate a lla zorn.a tropicale· si r ~scantrano anche n eii n ostri 1c.lim1i, ed al cune vi son.o anzi frequenti ; b.a sta citare la ·dissenteiria am·e·b ica ed il kalazar. La seconda osservazione c.l1e d ebbo fare è .ohe io purtroppo non possie·do l 'arte orato-ria, e qu·i ndi chiedo ve·n ia ai miei ascoltato.ri pe'l' ìa forma i1n.adorn.a ·di questa mia .p.r im.a l ezione e di qµ elle che si su sseguiranno.

-------F1c. 1. Tavolelte Assire contenenti ricette di una lozione e fii un u11g uento. La lozione sem]Jr a fosse per tingere i capelli; l 'unguertto cont en eva zolfo e veniva r acco1nandato per una cllermatosi, ch e deve essere l a scabbia. ~Iuseo Brit annico). 1

..

2. - Idoli Babilonesi, che venivar10 u sati per tenere lon tano i demoni delle malattie. (l\tluseo Britannico).

FIG .

Altezze Reali , La Medicina Tropicalei è forse la branca d ell o Scibile Medico la più antica, 1perchè l e antichissime civiltà furono in realtà tropicali e semi-tropicali: Mesopotamia, India, Egitto.

Mesopotamia. ~ In Mesopotami.a e :regioni vi·cine, vissero i Sunwrani o popoli della pianura, e g li Accadiani o popoli d ei monti . Gli uni e gli a ltri ebbero e svilupparon o qualche 1

g li esor cism1i ei coi filtri. La loro r eligione era m olto sim.ile a llo Sh.amanismo odie rno d ei Sil1eriani e Samoiedi, e la loro lingua rimase per lungo tempo il segr eto ling uaggio d egli esorcismi e d egli irn cantesimi .d eilla 1B abilo1n ia, della C,a ldea ·e de.11 '·A~stria . · I Caldei distin.gu evan o due sta ti morbosi: antar , l a peste, e Ie lpa, la febbre, e tre spe••


(ANNO XXXIX, Nul\c. 29 J

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SEZIONE PRATICA

cie di n1edici: Chab1a min o vero medico, AsaIJnin o teo ofo, e Filiartin o stregone . Queste erano le no·s tre cono1sicenze sulla medicin::ll di Mesopotaim~a, Assiria e Caldea sino a pochi an·n.i or sono, ma recentissimam ente, grazie alla traduzione di nume rose tavolette di terracotta as~ iria n e da .parte del Dott. Thompsorn ed altri, ci siamo accorti ch e dura nte il periodo n1igliore della civiltà Arccladiana, vi era una vera cienza medica separata da lla m .agia, e grande in1portanza venne data special1nente a misure profilattiche peT prevenire le malattie. In queste tavolette è stata trovata una intere sante corrispondenza tra il Re Esarha·d·don ed il suo medico curan,te Arad-Nana. Il r e si lan1e11ta ch e il rruedico no n 1capisce niente della su.a n1alattia', e questi rispettosamente g li rispo11de che è . completam1e nte della opinione di S. ~f., cioè ch e no·n capisce niente d ella malattia di S. M., ma cl1e ad ogni modo S. M. tenti u11 certo ung uento da sfregarsi sulla nuca ogni sera dopo aver fatti certi incantesimi . La farmacopea dei Babilon esi era abbon.danti sima e ricca specialmente di droghe per la cura di malattie intestinali e d ella pelle, e que.sto 'intende bene ·p erchè tali affezioni sono specialmiente frequenti in zone tropicali e subtro j)icali .

Cina. -

La magia, l 'astrologia e la demonologia dell 'era prin1itiva ·del! ' Accadia sono probabilmente le fonti della m edicina cir1ese, poichè i cinesi si credono di origin e Acca·diana e la loro religione è piena di magia, come quella degli a1nitichi simi Cal·d ei nei temtpi primiti"i, n1entJre il loro Budd~smo è degenerato in Shan1ini.smo, 1cl1e consiste solo in incantesimi e stregoneiiie. Nè la loro arte medica è m olto migliore .p oichè le m.àlatt~e a n ch e qui si credono cagionate da demoni e n1andate come ·p unizione d ei peccati commessi in una esistenza precedente, mentre il cc mal occhio » qui, come ' a ltrò.ve, è con siderato com1e una ricca sorgente di ·mali. J,n Cina la mig liore misura preventiva è I 'amuleto; l 'am u~eto agisce come adescamento ; il de·m onio o !Spirito maligno vedendo l 'amuleto lo prende per ~a parte :del corp~ 1cl1e egli intendeva offendere e vi si attacca, e così Sl)ddisfa il suò mal animo su di un soggetto· inanimato i·nvece c h e su un organo vitale. P.uir iuttavia non mancano segni i qua li indicano che di tanto irt tanto, insiem e a tali idee primitive, si fecero tentativi per far prog redire la rs cienza della m edicina. Per esempio vi è un catalogo ·di erbe ch e si 'd ice datare d a un tempo antichissimo, circa tremila anni avanti I 'Era Volgare, e attribuito all 'Imperatore Chin-n ong. Vi è anch e un famoso trattato in 40 volumi di Farmacologia e Clini1ca, scritto, sembna., verso la stessa epoca. Come tonico generale vi si raccomanda il brodo· di carne umana! Certe n1alattie vi tSOno 1però bene studiate. 1

Alcuni anni fa io ·descrissi una peculiare forma di calvizia permanente ch e osservai in alcuni pazienti cineisi e singalesi, e 1che chiamai « Tir1ea decalvans per~tans » dovuta a·d un ft1ngo. Un auto.re Giapponese in un lavoro recente ia no~are ch e tale malattia fu b en descrit1..1 clinicamente col nome di cc la-li-tou » in uno dei suddetti 40 volumi cixica cinquemila anni o r son o, ei me n e contesta perciò, e b en e a r agion e, la priorità. Soltanto in t empi relativa m ente moderni, uri serio tentativo di rinn·ovamento fu fatto da qu.alch e Ge lllita durante i secoli xv1r e xv111. Solo in tempi recentissimi la m edicina Europea ha cominciato a diffondersi nel paese, grazie 1s.pecia lmente ai. missionari Europei ed agli sforzi de1lla R ocke feller Institution , ch e ha fondato a Pechino un ospe·d.ale magnifico e·d u·na cuoia Medica di p rimo ordine. India.. - Nell 'India vi sono segni dell' esistenza di popoli jn n1ezzo ai quali, in un 'epoca lontanissim,a , si avanzò ·d.a l n ord-ovest una razza ' uperiore. Tale razza è spesso ricordata com.e il ceppo Ari.ano. La sua prima l1e tteratt1ra appariscei sotto forma di inni e di canzoni e questi sono riuniti in 1ciò ~he si chiama il « l\~g-Veda ». Più tardi a ltri tre libri , chian1ati Samaveda, · Ayurveda e Atharvaveda, furono aggiunti a quello e formarono così i qu.attro Voda . I"'a parola « Veda » si crede sia derivata dalla stessa radice del latino cc videre ». I Veid a furono creduti' ispirati d.alla Divinità e periciò rappresentavano la sapienza di Dio . Gli Ayurveda, o lavori di m edicina interna, si CTedevano scritti direttam ente da Br.ahma . La chirurgia secondo la. initolog ia in.diana è pure di orig ine divina, ·d iscend e da Indr.a e fu da lui i111segnata a Dhanvantari, un m.a estro della scu ola lieggen·daria di Beinares. Il suo scola r ò Susruta scrisse un compendio ch e tratta principalmien'te ·.di questio·n i chirurgicl1e. La maggior parte dei rcapitoli di medicina sernbra furono aggiun,t i, verso il secon·d o ·secolo del1'era volgare, da uno, scrittore ig noto ed il ri sulta lo fu il Susruta-S.amhità, come og.gi è coinosciuto. S usruta ascriveva le febbri alle IJunture .rJelle zanz<lr&. Alcu11i dei ·suoi aforisrt1i sulla necessi tà de lla educ.azi6ne scientific.a d ei medici e su!le r elazioni fra medico 6 pazie11te. 5ono degni di essere citati Per t::5ern pi o egli scrive : <e Un medico ch e em1 p iricamente è esperto n el1.a. propri.a 1a1rte, ma deficiente 11ella cognizione delle scienze su cui quest 'arte: si basa, è condannato .da '.ulti i j~,n oni cor11e u11 ciarlata.n o e nlerita la punizione célpitale dalle m a 11i de l re n. E l 'altro: cc l Jn i11alato può 11011 avere fidn·cia nei propri parenti, r11a deve Hvere coni pleta fiduci a nel st10 n·1eclico e pnr re la vjta r1elle m.a11i di lui senza t in1ore del minin10 dannJO, pcrch è il n1edi,co ·p roteggeTà il proprio i


1120

« IL POLICLINICO »

inalato con11e se fosse il figlio da lui gen erato >J . { Tn terzo sisterrta di medicina fu svolto da Vagbhata, il maggiore, il quale probabilmente visse nel settimo secolo dopo Cristo, e r.he conobbe Charaka-Samthità ed il Susruta-Sa111hità. Il s110 lavoro fu chiamato cc Astanga-Samhità » o il sommario della scienza di otto ·p arti: me·dicina interna, malattie esterne, chil'lurgia superiore, chirurgia minore, de·m onologia, tos sico I ogia, t-0 nic i, afrodisia1ci. N o·n vi è dubbio che i medici indiani furono molto vwsati nie lla medicin.a, chirurgia e neli ·ostetricia, come pure nella ig iene e preve nzion e delle m 1alattie. Sembr.ai che essi conoscessero il diabete mellito·, la disserute·r ia, la tuber colosi, la sifilide, le malattie dovute ai vermi. Nell 'investigazione dell'am111alato ponevano grande attenziooo all'esam.e del polso, alla te1nperatura d el .corpo, al colore della pelle, all 'aspertto d elle orine e d elle feci. In riguardo al trattan1ento, dividevano le malattie in due gruppi: incurabili .che essi ricusavano di trattare, e ou rabili per le quali adoperavano una copiosa n1.ateria n1edica. 1

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Ceylon. -

Ospedali furono fon -d ati da Princi.pi Buddisti in I·n dia e Cey lo·n. Infatti vi è notizia di un ospedale eretto a Aranajapura, l 'an-

[ANNO

XXXIX, NuM. 29]

mano degradando finchè furono chilllSi perfino g li ospedali e la medicina indiana cadde in posizione bassissima, divenne solo un conglomerato di superstizioni c he tutt'ora sussistono. Nel Ceylon per esempio, dove fui assai te1npo, le pestilenze sono ronsiderate come dovute al1ai congiunzione di vari pianeti. Se i pianeti sono conitrari, ·p reghiere rivolte alla Dea Pattini possono allontanare la pestilenza. Prima ·di sommJinistraire qualsiasi medicin1ale, devèsi esattamente accertare Lai posizione d el cc Balawa » o segno vitale, il quale si muove ritmicamente lungo il corpo in regolari successioni e trovasi in diverse parti secondo le diverse fasi della luna. È dannoso per il malato il contatto co,n persona impu.r a, che può attuare in. esso un « killa » cioè a dire qualche cosa che acutizza la gravità della malattia. Ogni malattia è dovuta ad un demonio o spirito mali~no. Da tempo immemorabile il metodo che ha più proseliti per caoci.are via lo spi.rito maligno è que1lo di ingaggiare i cosidetti « danzato1ri ·del diavolo » (devil-danoers), i quali vanno davanti alla ca&? del malato e per ore ed ore saltano, dantZano, s i contorcono in mille modi, e schiamazzaf!lo, accompagnati da una musiica davvero infernale di tomtom o tam.b ,uil'i indigeni ; tutto ciò allo scopo di atterrire lo 1s.pirito maligno e fargli abbandonare il corpo del malato. En pass01rtt posso ·dire che per gli indigeni d el Ceylon, l'onore ·più alto che mi fu mai confe·r ito fu che un.a volta fui chiamato a ved ere un malato, UJil importante capo i ndigeno, dopo che per ore ed ore i danzatori del diavoio non erano riusc iti a far fuggire lo spirito malig n o dal suo 1corpo. Per fortuna poche ore dopo la mi.~ visita c iò apparentemente avvenne: il m .alato g u.arì; si trattava di una perniciosa cer e·br.ale ed il chinino d.a togli da me 11rodusse il miracolo. 1

Il più a11tico ,med~co di cui abbiamo notizie è lmhotep. Egli fu oltre che medico grande architetto, averndo 1costruito una delle piramidi, e fu prim10 mini&tro del Re Zoser (circa. 2980 a. C.). Il suo tilome divenne leggendario e gli furono dati attributi divini. Alcune notizie di altri me<lici antichissimi sono state trovate in tombe. l1n u.n a tomba di circa 2730 a!Illli a. C. fu trovata scolpita una iscrizione in çui il re Sahuro., (5a. dinastia) esprime la sua gra titu1d ine al medico sacerdote N-·eniekh Sekhmet per averlo guarito di una malaitti.a d·e l naso. Ma le nostre cognizioni sulla Medici•na Egiziana ·d erivano· ·p rincipalmente da quattro papiri: il 1cosid,e1tto Pa;piro· Edwin Smith di circa 1600 anni a. C., l 'Eb.~s di circa 1500 anni a. C., il Hearst di circa 14-00 aincni a. C., ed il cosi.detto Berlino N. 3.038. Dal lato medico i più importanti di questi quattro papiri sono l 'Ebers, tradotto da una ·cinquantina d'anni. e 1'Edwin Smith, tradotto soltanto due anni

Egitto. -

3. I danzatori del diavolo. Al Ceylon ecl in India· vengono chiamati in casi disperati per scacciare dal corpo del .p aziente lo spirito maligno ch e procluce la malattia.

F1G.

tica capitale ·di Ce)Tlon, nel quinto secolo A. C. e molti altri furono poi istituiti in altre parti dell'isola; anzi fu stabilito un vero servizio m e ·dico 1sanitario co·n 'l.lln me·di1co o·gni dieci villaggi. Inoltre sorsero filantropici ricov.e ri ·p er gli zoppi, i d eformi ed i ciechi. Vi è la tradizione anche che uno dei re Singalesi fo1sse lui stesso medico. Sotto l 'influe·n za però della invasione dei Tamils, e con l'i·n troduzione di nuove religioni, la ·divisione di caste divenne molto rigida ed i Bramini, temendo di toiccare il sangue, escrezioni e secrezioni dei malati come cosa impura, a bbandonarono lo studio della m edicina :lll c c:iste più basse, per cui essa andò m.a n


[ANNO XXXIX,

NUl\I.

29]

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SEZIONE PRATICA

or sono dal Prof. J. H. Brea1sted. Quest 'ultimo papiro può èonsi·derarsi in realtà un trattato di chirurg ia. È interessante notare ch e per la c.u ra <li conttusioni ed eccl1imosi deil la faccia si raccomarndava l 'appli cazione di fette di carne cruda - un trattamento che viene anche adesso seguito nella m 1edicina fa1m igliare. Gli Egiziani possedevano una farm.acopea abbondantissima, con medi1camenti di orig i1ne vegetale, animale e mi·nerale; parecchi dei loro medicamooti vengono u sati ancora, ad esempio la mirra, 1'aloe, il solfato <li zinco, la menta, la ioorteccia d el pomograrruato, ch e veni-

perchè le zanz.a re, numerosissime, non .ascendeva110 a quella altezza . Sembra che 11 Eille rcg io11i paludose si usassero anch e ' 'ere e pro1)rie zanzarier e. Erodoto poi anche ra1cco1nta che p1er tenersi in bu.ona salute glj_ Egizia·11i delle c lass_i a lte avevano l 'abitudinei di prender e delle .a bbon·d.an.ti irrigazioni intesti·nali tre giorni con ecutìvi og·ni m ·ese; no·n sorridia1no a questo u so: è ritornato di m oda r ecentemente in m 1olte capitali moderne col nome di « Lav.a.ggio colonico », con nurses speicialmente trena te nel dare tale trattamento preventivo di o.g 11i male. Niliil srib sole 1iovi. Riiguardo ai morbi <leill 'anticò Egitto, è interessante il notare che la Patologia di allora• fu pressocch è identica a. quella dell 'Egitto attuale, come si può riscontrare dalle notizie che si trovano nei papiri e, cosa m ,o lto più irr1portante, dagli studi a·n.atomi1ci ed istopatologici fatti su mrummie antichissime ·da Elliot Smith, Ruffer, F. Wood Jon e . . . L 'eimaturia endemica, l 'urina sanguinolente dovuta a l verm e Bilh.arzi:ai Haem.a tobia, era comune allora come adesso. Nel Papiro Ebers vi son o molte prescrizioni per essa. Nello stesso papiro vi è anche una d escrizione di u·n a malattia caratterizzata da profonda anemi:ai dovuta al verrne « H elu » forse l 'a1n chilostoma. · La malaria er.ai frequente; la iscrizione nel famoso tempio di Denderack si riferi se e con tutta probabilità a questa malattia. Le malattie degli occhi erano comunissime, ed in finite ric.ette per tali affezioni si trovano in vari papiri. Come ognuno sa, le malattie ocul.a1ri sono anch e adesso estremamente frequenti jn Egitto. 0

4 - Imhobep . Il pit1 antico tnedico Egiziano, il quale fu deificato.

FIG.

va usata per espellere i vermi, l 'an'Li1nonio, che veniva adoprato principalmente per uso esterno ed imbellire g li occhi fem·minili. Nel Papiro Ebers vi è un intero capitolo sull' olio di ricino; veniva usato iin ternamente come adesso per disturbi intestinali. ed esternamente nella cura di uloeri e dermatiti. Nel Papiro si raccoman·d a vivamente ad ogni donna di ungersi la testa con dell'olio di ricino ogni sera per rendere la 1capig liatura ·p iù abbon.dante e più lucente. Riguardo alla pratica ed alla consulen.z.a medica, da prima furon.o i sacerdoti che la professarono, ma poi una classe di professionisti medici sorse completamente separata dalla classe sacerdotale; in1ca1n tazioni ed amuleti però restarono e fecero parte importante nell 'armamentario terapeutico di ogni sanitario. Vi fu grande ten·denza alla specializzazione e super-spec~a1lizzazionie. Erodoto, 5° secolo a. C. nel Libro II. cap. 84 dice : cc In Egitto i medici sono numerosissimi ed ogni medico c ura una una sola malattia n. Erodoto raoconta anche che gli Egiziani della campagna aveva110 1'abitudine la notte di salire in delle torri e dormirvi,

111 edicina ebraica. - Nella 1B ibbia vi sono n1ol'Li passaggi di interesse tropicale. Nel pri1no libro ·<li Sa.mrue1e, oap. V, si d escrive u11a epidemia caratterizzata dalla presenza ·di cc emerods » o bubboni; certamente la peste bubbonica. E l'epidemia di serpentelli che protrudono ed escono da lla pelle dei malati nel libro dei Numeri si riferiscé con certezza alla Filaria mediriensis. Sulla malattià denominata « Seraat » nel 13° capitolo di Levitious, ich e afflisS•e gli isra·eliti dopo l 'esodo, vi è una discussio·n e. Alcuni commentatori ritengono che sia la vera lebbra, altri la fra·m boesia. Importanti e pratiche sono lei norme Mosaiche di Igie n e per coloro ch e vivono in paesi tropicali e subtropi1cali; ad esempio 1'aste·n ersi a.a lle carni suin-e .

La medicina minoica e la medicina greca. Per semplicità di ·e sposizione è vantaggioso dare al termine « Medicina Greca » un · senso geografico e storico latissimo, includente Creta, l e i1sole ·dell'Egeo e più tardi le colonie Greche delta Sicilia e dell 'Itali.a M·e ridionale. Intesa cosi si possono distinguere in essa quattro periodi: 1) Il periodo -d e lla civiltà Minoica - la ci-


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1122

IL P OLI CLINICO

-viltà di Cr eta ed altre isolei .d ell 'Eg eo - p_eriodo qu.asi 1pr eistorico, cq e iniziò verso il 3400 a. C. 'q ua ndo le genti Ach ee comp letarono l 'i•n vasion e d elle i.sole Egee e di Creta ,e quan·d o Troia ·ca dde. 2) Il peiriodo Preippoc ratico: 7° e 6° se:solo .a vanti l 'Era ' ' olgare. 3) Il p eri-0,d o Ippoc ratico 5° secolo. 4) Il periodo postippocratico. Il 1° ·p eriodo, civiltà Mino·ica, è inter essanl issi mo . P1urtroppo le iscrizioni cr etesi no1n son o state a·n cora d ecifra te, m .a gli scavi 11an110 dimo·strat o ch e la Scien za 1\1e·dica era molto p1r o.g r edita, e certamen te l o, era I.a Ig iene . Nell e città l 'acqua er.a a bbo·n d.a nte e la tubatura ed i bag ni ·ecc~llenti ; g li sc:awi di I<.. n ossof~ hanno addimostra·to ad esempio la esi st er1za di cc W a ter Closet s » m o·d erniss.imi .

Perio·do preippocra.tic·o . -

Tra il periodo rr1inoico ed il periodo preippocr a tico vi è un IIi.atu s di par ecchi secoli di cui sap pi.amo s~ ]) UÒ dire niente . Nei poemi di Om·e ro, ·p erò v1 sono m olte a llusior1i a soggetti m iedici ; tantoch è a lcuni 1comm entatori ha·n no co·n 1siderato ch e Om ero e ra un m .edico, a nzi un m edico militar e. Ma a quante vic.en·d e Omero è s tato às: socrcret tato d.ai su oi comm enta.tori: tre decadi 00 .. or son.o ci si. insegn ava ch e la sever a cr1t11ca

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ta1m enti cura tivi ch e venivano f{l.tti in templi d edicati .a d Asklepiade, Esc111lapio ·dei Latini. Questi templi probabilmente 1c.on1anciarono. ad essere e,r etti n·eill 'ottavo .secolo a C. Asklepiade o· E scula p10 fu un capo della Tessalia eh.e ·p rese ·p arte a lla guerra di Troia, ed Omero nomina i suoi ·due figli 1co•m 1e duè abili medici. Circa il 770 a. C. il poeta Greco, Arctinus, dà a Asklepia.de attributi divini, e ·da quel temipo si iniziò il culto popolare per lui , In questi templi il pazi.ente veniv.a: fatto· dormire n ell 'Abaton, una lumga camerata o terrazza coperta. I sacerdoti la sera c onducevano d ei riti 1specia li dando sembra al malato, degli stu.p efacenti . Durante il sonno il Dio Esculapio si approssimava al paziente e lo guariva o gli da va d elle istruzioni utili pe r il trattaim ento c urativo. ·

Periodo Ippocratico. -

Ippocrate, il Padre d ella Medic ~n1a1, nacque a Cos circa 400 a nni a. C. e1 fu stuid e-:nte e poi in1segn ò nella Scuola di Cos . Bench è a rriv.a sse a fa ma incr edib ile , ancora viv·e n te, poco· sappiamo sulla sua vita privata ; m orì in 'tarda età, .alcuni ·d icono a 85 anni , altri a ll 'età di I 09 a1J1'ni. È pro babile· abbia visitatto Atene . 1

1

5. - Monete coniate n el 480 a . C. in onore di Empedocle per aver e liber ato l a città di Selenos dalla m alaria.

F1G.

scientifi ca .aveva compJetarnen te dimos tra to cl1e egli non era mai esi1stito,! . Ver so la fin.e ·d el 7° secol o soTse a Cn1dus, Asia Mi11or,e, la prima scuola m,edi ca, e po.co più tardi sorse I.a g ran.d e riv.a le di e~sa a, C:os . Alla fin e d el 6° secolo fu fondata in Magna Grecia l a uamo,s a scu ola di Cotron e da Pythagora di Samos. Ad essa appartenne Em.p e·docle, filosofo , n atura li&ta e m edico . Empedocle fu cr1~and e sp·ecialmemte come Ig ienista. N ell 'an~o 4.80 a . e. una te1rri:bile eipide1m ia di malaria fece s trage ;nella 1c.ittà di Sele·n os ; la città invocò ·ed ottenne l 'aiuto ·di Empedocl1e ; egli per -m ezzo di ra pi.di la vori di bonifica e di drenagg io d elle acque intorno all'a bitato f.ece com"' pletam iente cessar e tale epide mia. l'Il segno di ricon oscen z.a ·d elle m on ete furono conia te in ·suo on or e. Nel period o Preippoicr atico, ·e del r e15to anchei n1olto più tardi , ebb ero g·ran vog a i trat1

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Fra. 6. - Medico Greco del Periodo Ippocratico, ch e fa l 'esam e clinico di un a piccola p aziente. (Wellcome Historical Museum) .

Con Ip·p ocr ate p uò dirsi nacque la ( ~ linica. Tenn e in g rande c onto l 'osservazione accura ta ·d el m ra lato· e ·d ette d elle d escrizioni clas,. sich e ·di alcuni sintomi e sindron1i. Chi non ricorda la. sua m eravig liosa descrizione ·del1'espressioni~ facciale d el malato prossimo a m orte, la facie•s Ippocratica ? Nella terapeu- , tica fu parco ne l d ar e, m .edicin:ali e dette la massima impo-rtan za alla vis m edicatrix natu-

rae.

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P er quanto rig u.aiida le malattie tropicali, ramm1emti.amo ch e 1egli ·descrisse ·m agistra·lmente la febbTe malarica terzana e· quartana, e d escrisse pure I.a febbr-e 'l'icorrente; si occu·p ò ain ch e· di clima tologia e geografia m edica , dando gr.an·d~ importanv..a .all':ruzione dei vari climi 1sulla salute d egli abitanti e sulle ca.r atteris tic.11.e d1elle r.azze . Alcuni suoi afo,r ismi sono· esatti ade's so, com e e ra no· due milacinquecento a nni fa·.· Eccone 1

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SEZI ONE P RATI CA

due : cc Dura nte la c risi di una g rave m a lattia o subito dopo, non disturbare il paziente con i)urgh e ed a ltri tra ttamenti a ttivi ; lascia il paziente in ·pace ». « Quando il p azien te 1Sp11ta san g u e spu·m oso, il sang u e vien e d ai p olmoni ». Tutti poi conoscon o il g iura m ento ip pocra tico c h e vien e a n cor a fa tto d agli stu·denti di a lcune scu ole m edich·e . Sul period o Postippocratico n on vi è t em po di occupaflci , m a basta il dire cl1e la scien za n1edica d et erior ò gTad at a m ente. Il g r ande filo o fo Aristotile n1e l 4° secolo si occu pò con pro fon d ità d elle scien ze ch e son o .. le b asi d el la m ,e dicina mod·e rn:ar : Botanica, An atomia C:o1nparata, Embriologia , e 1F isiologia . P oi venn ero i fil o ofi Empirici , Dog.IDJaitici , E ccletti ci e tanti a lt ri , al cuni d ei quali furoin o ,m .edici. Tra i d ogmatic i è da ci tar si Diocles, il q ua l e per il p rimo , b e·ne a ragi.on e, a ffermò ch e la febbre n on è u na m ala ttia m a un sin tom o.

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il ver o introd utto,r e <lell 'arle m edica Greca ir1 R oma; però n on seguiva la d ottri1n a ippoc ratica di cc lasciar fa r e alla Na t11ra il i)iù possibile». Se i r omani n ei prim i t en1pi n on d etter o m olta im1portan za a ll:a, :Nl ed icir1a . Clinica, sempre n e d ettero m oltissin·1a sin o da i tern pi più r emoti a ll 'I gie n e. Le basi <lella l oro ig ien e fur ono : '.Buon a :F o.g na tura - bastai ricordare la Cloaca J\1assima - e·d acq11a pura ed :abbondante b ast a ricorda re i numerosi ~cqu·e ­ d otti . Qu est e son o pure le basi d ella Ig ie.r1 e Moderna . Nella le·tteratura rn edi ca rom a na .d el t em1)0 di ..<\ ug usto p ri meggiò A11 lus ·corne lius Cels us (25 a . C. -4 7 d . C. ·1 ben ch è 1Con ·m io lta probabilità, egli non fu u·n rriedico p ratican te m a un co•m pilat or e. Il med ico pi ù fan1oso dura nte l ' imper o fu Cla udio Galen o . Esso na cgu e a Pergam o A. D. 131 , in A i:ai Mino r e, un centro b en con osciuto d i studi m edici e possed en te una m eravig liosa bib lioteca, seconda solo a quella di Ales._.an dria. Galeno venn e a R o m a n el 162. In nu1

/\/ edicina Roma11a. -

Duran te i prim i secoli d i Rom1ar l a m edicina fu prim it iva. Negli au"'teri tem p i r epubblicani il pat er fan1ilias era

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• F t G.

...

7. -

Strumenti chirurgici rom ani .

spe so a n ch e il mediico d ella fa m,ig lia e a.egli chiav i ; si accon ten tava gen era l._men te di d are de lle semplici erbe. L 'arte m edica fu por tata a R oma ·d ai m -e dici gr,e ci , i quali incontraro110 a ll 'inizio g r ande opposizione . Cat one tuonò contro i medici g r eci ; egli ten eva in buona saJ.u,t e la famigl~ai e gli schiavi da ndo a bbondanza di cavol o.. P er lui il cavolo (Brassi C<l) er a un.a pan acea : il cavolo 1contien,e assai vitamina c e p r ob abilme nte preve11iva lo scor b uto d ' inverno qwa1n..d o g li scl1iavi avevan o come cibo cereali secchi e n essun legu1m ei fre.s co. Nel ·p rimo secolo a. C. diven·n e famoso il m edi.c-0 Asclep iad es di By thinia, il qua le si stabili a Roma ver so il 90 a. C. · Divenne a 111ico di Cicer on e. È con sidera t o da mol t i co1ne

8. - Medico Rom ano, del Periodo ·dell 'Impero, col su o Armadio FarmaceUtico.

F1G .

r11er o i trattati, 500, d i cui 81 son o conservat1, esso sistematizzò la medicina e t erap eutica dei su oi tempi , e la sua sistem a tizzazion e ve:une poi accettata per secoli . Nei su oi met odi ter ape utici vi è 1n0Jto -d i buo,no : peT 1~sem1)io, il tra t tam ento d elle febbri con bagnj te,p 1lli; ma il su o a r mam entario· di m,edi1came·n ti e rice tte fu a ,a vv.ero col oss.ale. Egli soleva dire « Pop,u lus r en1e1dia cu pit >> . Alla fin e ,de.li 'era r epubblicana .e . dunante l 'I rnrper o esist erono eccellenti osp eda li f} cc Valetu,dina ria ». L 'organizzazion e m edica n ell 'eseTci to fu perfetta . Gr andio·s i ospedali militari furo n o. cos truiti a llre frontier e; ·u·n o famoso e ra a Novaesiun1 s ull a stra da di Colo·n ia; fu cos t,r u ito d a Tib erio. R ovi11ei di altri ..gra!If:di ospe1


cc IL P OLI CLINI CO »

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di questa scu ola . Questa opera· col titolo « P"eg im en san itatis » divenne conosciuta in tutto il mon do . Ecco uno d egli a fori smi: « Si tibi Defi1ciant Medie i Tibi 'F iant Haec tr ia: mens laeta, req uies, m od erata dieta » . « Se non vuoi aver e ch e far e con m e·dici, prendi co·m:e m edici ques ti tre : Um ore contento , Riposo, Dieta moderata >). La 1scuola di Salerno non approvava m olt9 la siesta n el pomeiriggio·: « Fa soltanto UJDa breve 1siesta, o meglio ancora ne ssuna; cl1i soccombe al d esiderio ·di d ormire nel n1ezzo de l g iorno si sv·eglia 1colla t esta dolente e la sua ·mientei riman e instupidi ta ». Circa il 1100 a ppa.r ve, scritto da Archim.athaeu s di Salern·o , una specie di g uida ·p er il g iova ne medico col titolo cc De A,dventu 1\1.edici n (La Visita Pro fessionale d el Dottore), in cu i v i è u n misto di saggi con sig li prati ci con pi1ccole fur be riole, indegn e ·di m edici. Eccon e La m edicina araba. - P ocl1i seco li d OJ)O la un breve ·e stratto in t ra d uzion e libera: « Quancaduta d ell 'Im1per o- Rom a n o si ebbe l1na rifio- d o sei chiam a to a ved er e u·n pa ziente e vai verritur.a d elle scienze m ,edich e m a n on n el Mon - so la casa, col servitore ch e ~li 11.a mandato a do Cristian o, b e·n sì nellei contra d e d-ell 'Asia, pr ende.irti, cer ca di otten er e il m assin10 di inAfrica cd E uropa tSotto la ·d·o minazione Ar.aha . forma zion·e ·da questo m essagger o riguardo al La m edicina a r aba fiorì principalmente tra mala to e a quello ch e g li a ltr i m edi ci prima di il 900 e d il 1200. Il più fa m oso m edico ara b o te h anno d etto.. Il pazi ente res ter à .a ttonito alla fu Avi1cenna, il quale nacque a Bo~h ara n ~l tua profon da conoscen za d el s uo caso. 980. Dai suoi connaziona li fu chia ma to 11 Tieni in .m iecn te qua ndo g li prendi i! i10Jso « Prin cipe d ei Medici n, m a fu a·n ch e astron ~­ ch e q u esto può erssere infl·uen zato dall 'emoziom o, p oeta e fil osofo. Il suo Tra t tato . di Med.1 - ne ne l ved ere un nuovo m edico ; inoltre, se il cina cc Qa n.u n fil Tebb >> fu t enu to in p r egi_o paziente p er caso è oo avar o pen ser à all 'onop er secoli , e d è inter essan te il n otar e ch e era ra rio ch e t i d ovrà d:aire, e ques~o pensiero renancor a il libro di testo p rincipal e a lJa Scu ola derà il polso rapido e d irregolar e. Non dare Medi1c.a di Montpellier ne l 1650 , cioè in t ern pi sguardi a mmira tivi a lle ·d onn e ·della f.ami g lia , r ela tivam ente m od ern i . Egli si occ u1)ò m olto di m alattie tropicali , specia lmen.te ·della lebbra o alle fantesch e. Ciò a nnebbier ebbe la tua ch iaroveggenza n ella diagn osi e n ella progn osi e dell '~lefantia.si . 1D escrisse minutam ·e nte ia.n ch e e l 'assistenza divina ti abbaildon·e·r ebbe; inoluna malattia ch e egli chia m ò « S a fat » ei iohe tr e ciò potrebbe agitar e la m ente d el paziente ». è ,pr ob.abilmente la 'F ra n1boesia . · « Se dopo il consulto sei invitato a pranzo Albucasis di Cordova scrisse un buon tra ttato di Chirurg ia. Averro·e s, n a to n el 1120, fu da lla fa mig lia , non co_fTere a vanti a pren·dere Vi1cer è di Cordova e l'ultimo d ei g ra ndi m edi- il posto di onor e a m en o ch e ti s ia offerto. E m entre sei a l d esina.re m a nda di ta:nto in tanto ci a rabi. · qualcuno n ella s tanza d el m a lato a sentire coAg li a ra bi , oltre che m olte con oscen ze clim e sta , altrimooti il pazien te potrebbe credere ni c h e d obbia m o alilch e in gran parte l 'arte. ch e sei assorto solo n ei p iaceri della tavola e prati~ fa rmaceutioai m od erna . ~n ~gd:ad. v~ ch e lo h a i di·menticato >). E così di seguito. furon o infa tti farrr1acie da tem pi ant11ch1ss1m1 Quale diffe ren za tra la m eschinità e miser a ed i farm a cisti form avan o un a p r ofession e sefur b eria di queste is truzioni colla ,n obiltà d elle par ata da i m edici . r egole d a te ai g iovani m edi ci da Susruta e da Medicina m edioevale europea. - Nel m edio Ippocra te ! Non d eve cr ed ersi p erò ch e niente di utile evo la m1edici1nia ·decadde, m a non si dirrre n ti chi ch e vi furon o centri di studio famosi: basta si sia fatto in m e di1cina in ·ge ne rale ed in m era m mentar e la Scuola di Salerno , la quale fio - dicina cosidetta tropicale dura nte il Me.dio Evo. ri principalmente tra il 9° e.d il 12° secolo. Il Ad esempio le 1severe mJsure contro· la lebbra n ome d ella Scuola Me.dica fu « Almum et Rip- ch·e allora furono prese ... feeero praticame)nte sparire tale flag'8llo d:all ' Europa. A·ppena un pocraticum Medicorum Collegiu·m » . Salerno dive nne conosciuta qu~le « Civitas individuo era considerato lebbroso veniva comHippccratica » - la Città lppocrati ca. Ver so la ple tamente tolto dal consorzio umano ; si confine d ell ' 11° sécolo a ppaTve un tra ttatello in siderava 1civilmente morto e su di lui in alcune cu i ' 'enivan o dat i i·n m odo popola r e e sotto c ontrade la Chiesa leggeva l ' ufficio dei defor m:a di a foriis mi e ci &n ver si gli insegna m e nti fuinti.

d a li rr1ili'tari sono state trovate in Spagn a ed al tr ove. D opo Galeno la medi1cina rom 8:n a . decad~e rapidamen te e si incontr:a·n o. n omi. di ~o mpi ­ latori solta·n to, tra i q uali p r1megg1a Oribasio ! medico di Giulian o l 'Apostata. Nell 'Impero di Orien te si trovan o soltanto com .p ilatori , tra i qua li è ·~u ffi ciente n omina r.e il Biz.antino Aetius ch e compilò i~ « Tetra biblos » ver so la m ·età d el 6° secolo; il suo co,ntem pora n eo ?ll:a corte dì Bisanzio ' Alessandro di Tra lles scrisse. d o·di1ci tomi su soggetti m edici; a lcune part~ di qu.est 'oper a ha·nno ll:n. ce;.rto valor e, . n:a :'l si trovan o d elle p rescrizioni m olto or 1g1na l1 . Ad es~m1pio p er la cura d ella febbre quar~n~ si raccom a nda di pPender e una cer ta var1e ta qi scar a faggio, involtarlo d elicatam emte in un pezzo di panno r osso e con lllil fil o attaccare ques to p i1ccolo involto a l collo d el mala to.

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SEZIONE PRATICA

Egli poteva associarsi soltanto a1d a ltre perso,n e soffere·n ti della stessa ·malattia. Qua·n do i lebbrosi si avvicinavano a villaggi e case dovevano annunciarsi suonando un corno. o scuo-

famosa, e terribil,e epidemia di peste fu quella ch e si iniziò a Messina n el 134 7 , portatavi da una nave genovese proveniente dal Levante. Si spar e presto pe·r tutta l 'Italia ; l 'orrore di essa fu })en descritto dal Boccaccio a Fi.Penze 11elle su e famose no·velle1. Alcune città perdettero la metà della popolazione. Dall 'Italia passò nel r esto ·d i Eu1ropa; in Londra vi fece s trage Black Death - la morte n er.a1; ·dicesi che più di due terzi d·eilla popolazione p erì. Questa terribile epidemia portò a nlisure .p rofilattiche importa nti. Nel 1370 Venezia , e n el 1377 fi agusa, introdusser o l[e quaranten e con !Special i lazzaretti . I medici e i loro attendenti quando and avan o a visitaTe i pestosi ·si m.ett_ev.a,110 sotto il n aso ·d elle spugne i1n·b evute di essen ze'. In a lcun e contrade ·p orLavano· d elle m ,aschere, che in certo modo r assomig lia vano a quelle ch e si adoperan o a d esso in p.a·e i d ove infierisce la peste polmonave, per esem ·p io i1n l\1.anciu1r ia.

Era moderna. -

Le])broso, col can1pane1lo per render e i1oto il suo avvicinarsi.

Fro. 9. -

tendo un campan ello o qualch e altro strume nto. Si .costruiron o inoltre numer o i ospedali per i lebbrosi. Queste inisure, ben1ch è a-l cune di esse crudeli per i poveri pazienti , furono di

I.

Passo ad esso })r ev issiman1en te a li 'Era Mode1rna. Alt 'inizio ·dell 'era moderna 1a m edicina rifiorì, g razie prin c ipalmente a11e n os tre gra·n.di Univeirsità. Colomb o e Va sco di Gama e poi Vespucci, Piga fe tta, i due Caboto, Veraggena , ei tanti altri n avjgatori s1)alancarono iagli Europei le reg ioni d ei Tropici , e medici prinçiipal m einte Portoghesi e Sp~onuol i iniziarono lo studio ,d elle ma la ttie tropicali nei paesi di origine. De Oviedo nel 1526 pubb-li1cò I.a sua famosa « H ystoria atura l d e las Indias », i11 cui d ette descrizioni esatte di tante m a1attie tropicali, tra le quali la fran1boe sia. Bontiu1s, n el 1642, pubblicò a [Ba-t avia il suo lib·ro famoso cc D e Medi cina Indo rum » . Da Orta, ·miedico di Dom lVIarten d e Sc usa, governatore di Goa, viaggiò molto in In.d ia e Cey lon , e n el 1563 pubblicò un libro sulle drog h e e n1edi1c.am.enti ·dell 'India. Il nos tro Prospero Alpi110 (1553-1616) m edico e botanico, dopo i s uoi lung hi viaggi in Oriente d escrisse numero e nuove pia nte e drog he e tr.aittò di parecchie malattie tropicali, quali la 1p este bubbonic.a. l Jno .d ei uoi famosi libri fu << De Medicin a Aegyptorum » pubblicato a Parigi n el 1645. - Una ·data memorabile ne lla storia d ella Medic ina Tropicale n ell 'era · moderna è la sco·p·erta della corteccia di Chillla. ' Nel 1638, la Contessa ,di Chinch o11, m oglie d el Vioer è d el P erù , si amm ailò a Lima di feb bre intermittente 1ch e r esistette a tutte le cure d el suo medico Don Juan de Vega. Il Governatore di un dis tretto r emoto, Don Lo·peJz di Canizarios, aveva sen·t ito parlare ·da Indiani de1lle virtù miracolose 111elle febbri della corteccia di un oerto a lber o; un con ta·dino india n o g lie ne po-rtò uin piccolo p·a cco e d egli lo, sp edì a l n1iedi1co de ll:a Contessa, il qu.ale somministrò la corteccia in forma di infuso·.. La contessa g u arì completam en te; ,d opo pochi a1nni e_sa ritorn ò in Spagna e portò con è e di trihuì a i con1

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FrG. 10. - Medico m edioevale che visita un pestoso : per precauzione tien~ una spugna imbevuta di aromi sotto il naso.

grana.e ·effi cacia e fecero ·d iminuire la malattia talmente in Europa ch e d.a allora in poi diven n e conis ide·rata affezione esotica. Di interesse anche sono l e nlisure ch e si pren·devano contro la peste bubbonirca. La più


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cc IL POLI CLlNJCO »

tadini del\e su:e te·n ute presso Ma·drid la corteccia sotto forma di polvere, 1che venne conosciuta come « Pulvis Co·m~tissae », la polvere della Contessa. Nel 1670, l\fissionari Gesuiti inviarono della corteccia a Roma ed il Car·dinale Lugo la fece distribuire in diversi paesi, on·d e il nome « Corteccia dei Gesuiti » o « Corteccia del Cardinale ». La 1cura della malaria colla corteccia di China non fu taccettata UJDanimemente dai medici Europei; vi fUJrono a1112i infinite polemiche sull'arg~mento ise si dovevano curare le.1 febbri malariche colla china o no. All'inizio dello stesso secolo (XVII) una scoperta nel 1campo dell'Ottica e ·d ella Meccanica fu fatta, la qlllale ebb ei i,.m.p ortanza massima nel progre.s so della medicililta. - il Microscopi<?. Zacharia1s e Hans . Jansen costruiro·n o per primi questo stru·m ento che doveva. aprire la .via alle più grandi scoperte d.ella Scieinza Medica. Già n1el secolo precedente Fra1castoro (14841553) nel suo famoso libro· cc De· Co•n tagione » aveva aniilunciato· la teoria dei contagi vivi. Nel 1656 u:n.a ep1idemia ·d i peste. bubbonica investì NtaJpoli e Genova, e poi Roma. Qui un padre Gesuita, AtaQasio Kircher (1602-80) affermò che per mezzo del microscopio si poteva vedere nel sangue ·del pestoso miria·d i di pa~as­ siti viventi che egli descrisse icome vermicciattoli. Probabilmente egli vide soltanto i corpuscoli rossi ·d el .s angue, mia ad ogni mo·do venne alla conclusione cher la peste veniva causata da inv~sìbili pa(fissiti ohe si trovano ncl sangue. Tra il 1675 ed il 1683 il grànde Olan·dese Leeuwenhoek de1&erisse e figu;rò esatta·miente organismi apparternenti ai protozoi e batteri, e può considerarsi jl preicursore della Protozo·ologi:a. e Batteriologia. Nel 1665 Roberto Hooke., n el suo· trattato cc Micro1gu:-a ·p hia » dà un' eccellente ,d esorizioille di un fun go,, di un micete ch e produce delle maccb:i·e g ialle sulle foglie ·d i. un ar?u~~o.: . la rosa di Damasco, e può c ons1derarisi l iniziatore della Micologia, seguito presto dal grande Malpig hi. . È .da nota.rsi però che la scoperta de l microscopio eb1b e in realtà poca iD:fluen2:a . sug~i studi di rri·edicina tropicale e d~ me~i~in8: in ge: nerale sino al XIX isecolé>, s1no 1cioe a·i tem:p1 preco,n tempo,ranei e contempo·r anei. . Alla fine del Secolo XVITI apparve un importante trattato itali~no di M~dicina Tro·p icale; fu un libro pub~licato a Livo,r no n.el ~ ~88 da Nicolò !Fontana col titolo cc Osservazioni intorno a lle mala ttie che attaocano gli Europei • • • n·e i cli1m i caldi e nelle lunghe navigazioni ». lFoi1tana fu m ·edico, su una nave ·d ella Lega Anseatica, ;uma famosa Compagnia tedesca, e navigò nell 'Oceano llll·diano e lungo le coste dell 'Africa per quasi cinque anni . L 'equipagg io , di 155 uom~ni, 100,n sisteva ·di italiani e di marinai ·di varii paesi nor.dici , ed il Fontana

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fece interessain ti studii comparativi sulla resistenza ·d elle varie razze ai climi torridi ed ai morbi di quei climi, concludendo che gli italiani 1e1rano naturralmen~e 1p iù msistenti nei viaggi di lrungo corso agli ultrnmontani perchè già usi a,d un grado maggiore di caldo e pe:richè « men·o dispo1srti alla nera ·m elanconia, e naturalmente giulivi e· vivaci ». Egli trattò molto bene delle febbri putrescenti, queste ultimei corrispoQdenti con ogni probabilità al gruppo delle febbri tifoidi-paratifoidi. D,e tte a.s sai acourate descrizioni della dissenteria, epatite, beriberi, coler.a1 ed altri morbi esoti1ci. Il suo libro fu tradotto in tedesco ·d a Sten·dhal nel 1790, ed in francese dal KeTandreu nel 1818.

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La me.d icina tropicale precontemporari.ea e contempor·anea. - È in tempi relativamente recein·t i che la MediJci.n a Tropicale è assurta a specialità ed ha fatto meraviglios i progressi. ·Nel dare· uno sguardo storico· ad alcune1malattie tr0picali recentemiente -e.Jucidate, 1cli farà piacere il ved8fl'e ch1e n ella investigazione di esse hanno preso parte notavole anc he osservatori italiani~ ed è pm-ciò che, n ei moderni tmttaiti ~i Pat~lo: gia Esotica ricorrono frequentem;e nte i nomi di Dubini, Sonsino, Perroncito, Bozzolo , Ba1ccelli , Golgi, Pasquale, Celli, G:rassi, Dio~isi, Bignami, Bastianelli, Ascoli, Iziair, Boeri , Sanarelli, Lustig, Galootti, Cristin.a, ·Caronia, Polveri1ni, Pianese, Gosio, Jem.ma, S.ambon, Carini, Splendore, Galli Valerio, Testi, Pontano, Pittaluga , fFranohini, Jaioono, Cerruti, Peruzzi, Ghiron, Saccone, Pullè, Gelonesi, Basile, Onorato Giordano, Marmo, Ciastro·n uovo, CToveri 'GrixO!lli e itanti altri, e speciale menzione d~vesi far~ di Ettore Marchiafava, di Filippo Rho e di Umberto Gabbi. La letteratura medica tropicale corrente è enorme e paTeicchi giornali e riviste sono . dedicati esclu1siv,a,meinte a tale branca della scienza medica. Il primo giornale di Medici·n a TropicaJe fu fon·dato da Cantle e Ma~son nel ~9~0 , col titolo di cc J-0urnal of Tro·p1cal Me.d ic1ne and Hygiene ». È an~or.a in esistenza .ed. ho l 'onore di esserne il direttore. Eccellenti giornali so.n o stati fondati in Itali:a da Rho , Gabbi, Franchini, Castronuovo. Diamo dunque un brevissimo 1sguardo storico ad alcllne malattie esotiche stu.diate in tempi recenti e recentissimi.

Malattie dovute. a vermi. -

Ne nominerò due : Anchilo·s tomiasi e !F ilariasi. Negli antichi trattati si trova spesso no:miln;ata l ' cc Anemia Tropicale n ed « Anem.iJaJ Egiziana ». ~~ non .è che l'anchilostomiasi. Nel 1838 .D1u bin1 a Milano scoprì l'Anchilostoma duoden,ale. Tre decadi do,p o il Perrom1cito assoélò ohe questo ver·m e era la causa de.Jl ' Ane~a ~ei mi: oatori che attaccav.a in {orma epi·dem1ca gli 1

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SEZIONE PRATJ CA

operai addetti al traforo ·d el Gottar·do. Grassi e Paronia (1878) dimostrarono come la diagnosi dell'anchilostomiasi si poteva fare dalla pre~ senza delle 1caratteristiche uova nelle feci.

Filariasi. -

Nel 1863 Demarquay scoprì n el fluido di un idrocele di un paziente a.ffetto da elefa11tiaisi un vermicciattolo1, l 'emhrio·n e di una filaria; nel 1872 Lewis la trovò nel sangue; nel 1876 Bancro.ft scoprì il verme adulto (femtnina). Patrick Manson in Cina, nel 1878, di-

verrn1e umano portala dalla zanzara ad u,n a ben nota società medica Lon.d in.ese. Il presidente dopo aver aiscoltato la comunicazi·o111e. e quando il Manson la1sciò la tribuina per tornare al suo poto, si rivolse a uno dei segretari e toccandosi la tesbai col dito gli disse cc He is·a bit craked » . « Manson è un po' pazzo». Questo ci raccontava Manson stesso quando in tarda età ci teneva le sue memorabili lezioni alla Scuola ·di Medici1na Tropicale di Londra n el primo decennio del nostro secolo.

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F1G.

11. -

F'1G.

Patrick Manson.

mostrò che questa filaria era probabilmente la causa della elefantiasi; inoltre egli scopri che la filaria era trasmessa all'uomo dalle zanzare,

13. -

Camillo Golgi.

Malattie dovute a protozoi. - Notiamo soltanto la malaria, la malattia d·erl sonno, l'Amebiasi, la Framtboesia. I

l

F1G.

12. -

Alfonso Laveran.

scoperta memorabile ch·e apri la via alle future ricerch e sul modo ·di trasmissione d·ella malaria e della febbre gialla. A·desso ci embra una cosa banale ch e g li agenti etiologici di ta•n ti morbi vengano tra.s messi da insetti, ma a quel tempo fece stupore e sembrò incredibile. Manson ese:naitava allora in Cinia; ·d urante un su·o con.g edo in Eu,ropa fece una com;um ic.azione sul

F1G.

14. -

Ettore Marchiafava .

Nel 1881, in Algeria, ill!Il modesto medico francese, Laveran , fece una scoperta di importanza i1ncal1colabile: scoprì il protozoo che causa I.a malaria. Pochi ianni dopo Golgi (1886), MaTchiafava e !Bignami (1891) ·d imostrarono la pluralità di specie di tale par.assita. Nel 1898. Ronald Ross in In.dia, sco,prì che la malaria ve1


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cc IL P OLICLINI CO »

niva trasm ·essa: d a un.ai z.a nzarra « .a dapple-wing ed m osquito ». Gra ssi colla cooperazion e di Bign a mi e Dionisi .e B astia 11elli in ri cerch e cla ssicfie 1completò la scoperta . 1

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rni venne il d esiderio ·di s tudiare il liquido cerebrospina le in m aJati viventi invece che al1'auto·p sia ; all 'a u.topsia vi era sempre una infezione streptocoocica. Scelsi un caso tipico mia mon tanto avanzato., feci una puntura lomb ar e e qu.ale fu la mia meraviglia nell 'osservare n el centrifugato del liquido cerebrospinale de i tripan osomi. Avendoli poi trovati nel liquido cerebrospinale ·d i altri casi, e qualche volta n·el salilgu·e, venni alla conclusion.e - che pub·b licai ' - ch e il trip.anosoma era p ro babil1nente l 'a g ente etiologico ·del mo,r bo. Le mie os er-yazioni furono confermate da Bruce e N.abarro, i quali non solo confermarono e d amplia rono le· mie -ricerche, ma dimostrarono che il p ar assita era portato da una m·osca tse-tse Glossina palpalis, come avevo suggerito io ste so e come fu subito s uggerito a.p pena la mia sco1)erta fu 1conosciuta , dal Brumpt e d a l Sa111bon. Klein dimos trò che il tripanosoma aveva nn vero ciclo di sviluppo n ella mosca . Le rioeir ch e sulla m alattia de l sonno sono stat e continuate e continuano con :1 ttività, e tra g li studiosi ch e vi hain·n o [)reso parte nti fa 1)iacere nominare un mio allievo, professore l\1ario P eruzzi ·d ella Regia l\iarina . 1

Fio. 15. "J', f alattia

Ron ald Ross.

del sonno. -

Da tempo imm emor abile in certe r egioni dell 'Africa Orientale e d el Cong o, infierì una malattia caratterizzata d.a so•n nolen za , -tremori ed a steni-a · profonda., teirmina.n te sempre colla m ·o rte. I rr1egri e1b ber o sempre terro re ·di questo morbo . In certi dis tretti d el Co·n g o· I 'imprecazione più atroce ch e un indigeno potesse fare ad un a ltro e ra fino a tempi r ecenti cc N 'ora nan tolo » cc Possa tu morire d ell,a Malattia .d e·l Sonno ». L ' elu1cidazione della ·etiolog ia di questo morbo av\renne a tappe, come è stato il caso ne lla e luc idazio n,e di tanrti altri morbi tropicali . La tappa più importante fu la segu1e nte : N·el 1901 e 1902 una epi·d emia terribile di malattia d el sonno infi·erl in Uganda ;· il Gover.n·o Britannico vi inviò una Commi·ssione composta ·d el dott. GioTgio Low come p arassit ologo , d el ·d ott . Cuthbert Christy come epid e·m iologo, e ,di m .e 001mle battetriolog o. Uno d·e i c oinJpiti ·de lla Commissione eTa di conferma re o no la teoria d el Ma·n son , secondo la quale la m al.atti.a era dovuta ad un verme, la Filaria perstans . Low e Christy n·ei loro importanti studi tTovarono· che la distribuzione geografica d·e lliai Filaria perstan1S e della Malatti.a del Sonn o non colli·m a vano , inoltre trovarono cl1e n el l e zone ove la filari;a. e la malattia d el sonmo co esisteva n o , la filaria si osservava anche in m olti i.n.dividui cl1e non aveva·n o alcun sintom a di m ala ttia . Ben p.resto· i miei due collegl1i e d amici d ovetter o a ssentarsi e rima.si solo a condurre la investiga zione etiologica de l morbo al Lab oratorio Centrale ·di Entebbe, la capita le dell 'Ugan da . Dopo a ver brancola to n elle tenebre e nei dubbi pensai dappriml3. ad u rna possibil e orig ine streptococcica d el morbo - un g iorn o 1

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I

A m cbiasi. -

1

~oc o

una malattia trGpicale comrunissin1a da noi ·e DJon ra ra nel r-eisto di Europa . L 'a meb.a patogein:a fu per la pri•m a volta trovata e d escritta in clima nordico, a Pietroburgo, ·da Loesch n el 1875 in U!Il rcaso di dissenteria . Di g ran·de irr1portanza furono i lavori ul soggetto di Kruse e del nostro Pasquale e poi ·d i Schau.d inn. ·

l\alazar. -

Il kalazar o febbre nle ra, o febbre ·Dun1-Dun11, è stato conosciuto in Assam da r11olli a nni; trent '.anni fa vi furono grandi discu s io11i se era una malattia a 1sè o no. 1F ·u c onsidera to un.a forma di anchilostomiasi , e fu ancl1e corui:der a to di orig inei malarica. Nel 1900 Leishma n , e n el 1903 Donovan in India scoprirono il protozoo ch e lo causa. Nel 1904: Laveran e C,a1thoire trov.a rono il par.aissita in prepa r ati di su cco splenico proveniente da u·n bi·m1h o affetto da lla malattia in Tunisi. Pianese n eil 1905 scoprì il parassita in casi d ella cosidd·e tta a nemia infantile a Napoli, e Gabbi dimostrò la g ra nde frequenza della malattiia. n ell 'Italia e·d in tutto il bacino Mediterrameo. Gabbi serµ.p r e sostenne ch e il kalazar ·m edi· terraneo è identic o a l kalazarr indiano.

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Framboesia. -- Questa malatt:iia.i caratterizzata da lla ~p11ìesenza di numerosi no.d uli framboesifo,r mi - indi il n om e - è co·mJUIIlissima in molte zooe tropicali e subtropicali. Il germe rc.h e la produce, ch e osservai quando ero a Ceylon, è una spirocl1eta e viene trasmesso per contatto ed anch e n1olto spesso dalle moscl1e. In a lcw1i villaggi tropicali l ' 80 per 100 d ella p opol,azione so ffre di questo morbo.


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SEZIONE PRATICA

A1 alattie, dovute a batteri. -

Robert Koch nel 1884 ::;coprì il vibrione d el colera, intra vi1sto dal Pacini molti a·n ni prima. Nel 189-! Kitasat'o e Y ersin indipendootemente scoprirono il bacillo d ella peste a Hong Kong. Ha ffkine e poi Lustig e . Galeotti, Kleim, Strong ed altri introdussero vaiccini che ha nno d ato eccelle'nti ri1sultati nella profilassi d el morbo. La peste può considerar i ~a malattia d ei . ratti ch e viene trasm essa all iUOmo dalle pulci . Le dissenterie e coliti b.a tteriche sono di g rande importanza pratiica, e molto frequeint~ tra di noi. Si possono distinguere tre gruppi di bacilli p.r i·n cipali: a) il Gruppo Dissein ~e­ rico sensu stricto con ten ente una sola specie, B . 'd ysente1·iae s~operto d.a . Shiga .e Kru~e! b) il secondo gruppo, Bac1ll1 parad1ssemter1c1 e pseudodissenteJri1ci, scoperti da Kruse, .F lexner , Hiss-Russell; e) il terzo gruppo, . 1 !Bacilli m eta dissenterici, da m e trovati.

Malatti e dovute a miceti. - Le malattie tropicali d ovute a funghi o m~ ceti. s?no . nume~ rose·. b asta citare le blastom11cos1, 11 Pied e d1 ' . Madura, il To kel8;u , le numerose tigne. Mi fu possibile lavorare in qu.e sto. cam rp o ~ lungo e di d escrivere nuove i:n100.s1 e ~uov1 mioeti. H o avuto anch e la sodd1s faz1one d1 trenare in questo carnpo d ei di ce.poli , tr~ i quali Jacono in Italia e Mendelson. in Ame;1ca. La Micologia Medi1ca ha fatt o in tem p1 r ecenti grandi progressi, grazi e a molti l avoratori: Sabouraud, Langeron, Bru1m1pt, Ota, Po!lacci, Nannizzi , Gougerot, Agostini , R~dae1lli, Ciferri , Bolog n esi, Chiurc-0 e tanti altri. Malattie di carenza. - Men zion erò il BeriBeri. Una malattia con tutti i sintomi d el b eriberi attaccò un esercito roma·no in Arabia n el 24 a . C. 1con1e si legge in Strabo·n e e Pio Cassius. Il b eri-beri si trova d escritto sotto il n ome di Kaik kè in un libro cinese nel II secolo d ell 'Era Volgare. Bontius lo d escrisse ne l 1758-5 9 sotto il · n ome di · Beri-Beri. Vi sono state infinite teorie sulla etiolog ia d el morbo, rna da tempo immemorabile n ell 'estremo Oriente è stato connesso con una dieta prevalentem ente di riso. In terrupi m od erni fu un fla gello ·d ella marina g iapponese, fino a l 1884 quando le autorità GiaJ?ponesi fe~etro a dottar e unar dieta in cui la razio n e de l riso fu m olto diminuita ei si aggiunsero proteine di orig~ne anima le. el 1897 Eijkma n notò ch e galline nutrite con riso brillato sviluppavano una polineurite molto sirr~il e al beri-beri. Gli s tudi di lui ·di IF raser, di Stanton e di 1Funk, hanno 1chi aramente din1ostrato ch e il b eiri-bcri è d ovuto a d una dieta d eficiente in vitamina B; questa vitamina si t rova ·n ella parte esteriore (perfcarpio) d ei chicchi ·di riso, l a, quale parte è a sselllte o quasi n el riso brillato. 1

La Clinica tropicale. - E ora ver so la fin ~ della mja lettura si attender à, come è u so, dai

colleghi e dagli studenti, che io aiccenni brevemente alle direttive ch e mi propongo seg uire n ell 'insegnan1ento. Come in medicina gen erale così in m edicina tropicale vi è la Patologia e la Cliniaai. Da noi da molto tempo sono esistite d elle Catte,dre di Patolog ia Esotica da te per incari1co a valenti cultori delle discipline n1edich e tropicali. Le prime due molti a nni fa, furo n o .d ate a Rho e Pasqua le, e poi venrn•ero Fran cl1ini , Pullè, Castron1u ovo, Gelonesi e·d :altri . I tempi era no maturi p er il sorger e a n che tra n oi di un istituto di Clinica 1

Tropi cale. Il Frugoni recentem.ente, n ella sua mag nifica prolusion e di Clini1ca M~ dica Generale, seg uendo la tradizione d el di lui e mio Maestro , Pietro Grocco, insistette suJ fatto che la C l ~n i1ca Medica m entre utilizza tutte le scoperte d elle scienze biologich e ha scopi pratici e d eve rimanere. pratica. Lo stesso· può dirsi per la Clinica Tropicale. La Cliniaai Tropicale forse ancor più ch e la Clini1c a GeIDerale si basa sull e scien ze biologiche , e principalmente sulla b.a tteriologi:a1, la micologia, la protozoologia, la ,e lmintolog ia, la ·dietetica pura, ma senza lo s tu,dio clinico perenrr1e e minuzioso d·e l m a lato si rimane d ei biolog i, non si diviene d ei c li'nici. Dirò quindi subito ai ·m ·i ei s tud enti ch e il mio insegnam ento sa rà essenzialmente prat~oo, al letto d el malato, con tu1tti i soocor i , s'intende, del laboratorio . È ·d 'uopo unire non dissociare l 'osservazione clinica d el m alato e la investigazio·n e di labora torio. Di più ·darò importanza molta all'insegnamento d ella ter apia. 1

. T erapia e ·m alattie tropicali. - . J.n . Clinica Tropicale, fo·r tunatam ente, la terapia t1 en~ un posto a ltissimo" L 'antico insegn:ame~to . ?1 Ippoicr ate di cc lasciar fare alla . natura il p1u P?Ssibile » non è d a 'Seguirsi nella nostra specialità . cc Lasciar fare alla n atura » i.in numerose malattie tropicali porta n on a lla g u arig ione! ma a lla morte. Clii h a mai veduto un caso di m .a,lattia d el sonno o di kalaz.ar g ua rire spontaneamente? o con qualsiasi trattamento palliativo aspettante P Il m edico troI?icale ha una g ra1n de soddi fazione : può g ua rire n1u merose malattie ch e lasciate a sè porter ebbero certam ·e n te a lla tomba. I m edican1enti più utili e pote•n ti n ell 'arma m entario fa rma1c.eutico tropicale sono il chinino la cui introduzione n ella terapia ho n otato '.roco fa, l 'antimonio, l 'arsenico e l 'em etina. È co·s a inter essante il notare ch e la stes_1a ·droa:a· p uò aver:e azione spe1c.ifica su malattie di etiologia diffe1rentissima; l 'a1ntim onio a d esempio è specifico d el ka la·zar! malattia dovuta a d un proto·zoo, e ·d ella b~lha:­ ziosi m .a lattia doViuta a d un verme. L <lnt1monio sotto forma di tartaro emetico fu introdotto in terapia tropi1cale da Plimmer e Thomp on n ella tripanoson1iasi 'S perimentale,


cc TL POLICLINICO »

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. e ·da Mesnil ·e Brimont nella cur.ai della malattia del sonno; nel 1913 fu introdotto da Vianna e M.a chado nella cura della leishmanios i Sud Americana; da me (1914) e da Rogers (1915) nella cura ·del kalazar indiano, e da Cristina e Caronia (1915) nella cura del kalazar m.e diterraneo·. Fu introdotto nella cura d ·e lla bilharziosi da Mac Donagh e Christopher:son. L'arsenico in ·differenti forme è specifico della m .alattia ,del sonno 1com.e pu-ne .d ella frambo·esia. Il primo preparato organico di !3.II'senico che dette buoni risultati fu l'atoxyl . Questo fu preparato da IB ochamp nel 1860-63 , e per la prima volta adoperato nel trattamento della malattia del sonno da Thomas e !Breinl [Ilel 1905. L 'emetina fu usata nella ·dissenteria amebica molti anni fa in Indi.a .da medici militari inglesi. L'uso fu ripreso e posto su basi scientifiche d.a Vedde'r e Roger.s. ·~d in connessione colla terapia ·d elle malattie tropicali e subtropi1ca li , mi si:a1 permesso ,d are questo ammonimento ai g ioyani medici coloniali ed agli studenti di Medicina Tropicale: cioè di non co·n sid·erare .sempre ·inrutili e non ·degni di studio i m·edic.amenti ed i metodi di cura indigeni. Nella m1ia lunga permanenza nei tropici, io mii convinsi ch·e parecchie eirbe e ·d roghe adoperate ·dai praticanti indigeni, quali i vooerallas del Ceylon, hanno rilevanti virtù terapeutiche. E d1el resto, m10lti .d egli ~ecifici che possediamo sono di origÌ111·e in·d~ena: nel Brasile l 'ipecacuan:ai - .donde viene estratta l 'emetina - veniv~ data nella dissenteria secoli a van ti la scoperta europea dell 'America, e ip Euro·p a si morì ·d i malaTia sino a tre secoli or son o, quan·do la corteccia di china, medicam·ein to indigeno, fu intro·dotta dal Perù. Durante gli ultimi anni 1a1b biamo assistito agli effetti meravigliosi della dieta a ba:se di fegato nell 'a·n emi.a perniciosa; ebbene, da temipo immemorabile il fegato vi·eme dato al Ceylon in una malattia molto simile: lo sprue.

• ••• Sono giunto al termine ·della mia prolu·siom.e; tutte le mie mo·deste forze, tutta la mia attività, tutta l 'esperienza 1chre ·posso a1v ere acquistato in lunghi anni ·di residenza coloniale ed in lunghi anni .di illllsegnamento in differenti scuole n1ediche di Euro·p a .e di America, saran:no svolte a fare sì che ·questa Nuo·v a Clinica non sia indegna .d ell'Augusto patronato sotto cui è sorta; che non porti disdo ro D?a possibil1nente on.ore a qu1esta illUJsltre Università ·e a questo Ce.n tro O.s pitaliero, fa1moso; ch e la sua funzione non sia in.u tile al Paese, m .a, che n ell.a sfera della su.a attività porti vantaggio alla Nuova Italia, l' Italia o·r dinata l.avor,a tri1ce e fort,e, l 'Italia 1F asci:sta. 1

OSSERVAZIONI CLINICHE. Sezione Chirurgica dell'Ospedale 6. B. Morgagni - Fortl diretta dal Prof. SANTE SoLIERI.

Appendicite acnta con peritonite in individuo con « situs viscerum inversus » per il dott. P. EMILIANI, aiuto. L 'anomalia anatomioa dell 'inversio·n e della posizio·n e ·dei visceri oltre avere un alto interesse sci.e:ntifioo per la anoora 0 saura patogen esi ha anche un interesse ,e.Ii.n ico · ei pratico. Di fronte a un destrocardico, peir esempio, nessuno può negar.e e ig,norare che 1differente sarà la pro·g nosi. qualo ra tratt·a si di un fatto con·genito o oonsecutivo a gravi lesioni toraciche. E 1oosì questa pur rara ano·m alia tpUÒ essere fonte ·di gravi errori diagnostici neille più svariate affezioni di tutti gli origani. Da ciò soalturiisoe per il me1d ico il monito di conoscere e di tenere .p resente l 'ano1m alia; perohè un attento esame semeiotico è •m olte vo•l te suffi.Jciente a scoprirla e a fare Ullla diagnosi ·b rillante. 1

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G. M., di anni 35, da Forlì, professione facchino. ])adre morto dopo, breve degenza nella ~e­ zione Medica di questo O.spooale 'per bronoopolm oni~e all 1età di anni 65. Forte bevitore, era da quattro a11ni affetto da mo·r bo di Parkinson. La madre morì nel Manicomio di Imola di malattia che il paziente non· sa pre.cisare. Riferisce che era donna forte e florida. Il padre dopo la morte della moglie passò a seconde nozze ed ebbe altri quattro figli, tutti viventi e s.a ni: no n presentano anomalie di sorta. Nato a termine ila parto fisiologico, ha avuto allatta1nento 1naterno, ha sofferto i comuni esantemi dell 'in·f anzia, ha sempre goduta buona salute pur sottoponendosi quotidianame11te a fatiche fisiche gravi dato il suo mestiere. Accusava solo leggeri trafitture all 'emitorace destro e una dolenzia continua e molesta alla foss•a iliaca di sinistra specie dopo i pasti copiosi. Una notte del 11ovembre 1926 i dolori all'addome si fecero più intensd. e questa volta accompagnati da vomito e ~odica temp.e ratura. Un medico chiamato d 'urgenza fece diagnosi generica di colica addominale, ordinando impacchi freddi. I sintomi a poco a poco diminuirono e il paziente in sette giorni lasciò il letto. L'attuale malattia risale a tre giorni fa; verso le sei di sera fu preso da doloTi violen.ti al quadrante inferiore sinistro dell'addome. La colica aveva la sede e i caratteri della prima; tentò anche questa volta gli impacchi ma inutilmente, i dolori si fecero sem{>re più forti, l 'addome diventò doler1te anche negli altri quadranti; comparve a110he quesia volta il vomito accompagnato da singhiozzo. Il me.dico lo inviò d'urgenza al1'0spedale colla diag11osi di: peritonite da? Raccolta sommariamente la storia, .çi accingevamo a~\l 'esa1ne ob·b iettivo e precisamente alla perc11ssione dell 'area e,p atica quando il paziente notafl:dò la nostra 1néraviglia ci co·m unicò ch e un medico visitandolo due anni prima per quelle 1

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SEZIONE PRATICA

trafitture all 'e111itorace destro gli aveva detto che aveva il cuore a destra anzichè a sinistra, ma che stesse di buo11: animo perchè tale anomalia non presentava il carattere di una infermità. Guidati allora da questa preziosa notizia ixoseguiamo ad un attento e completo esame obbiettivo. Costituzioqe scheletrica perfetta, ~asse muscolari ben sviluppate, scarso pannicolo adiposo. Decubito laterale, colle coscie flesse sul bacino. Al1'ispezione del torace si nota subito una pulsazione al quinto spazio intercostale destro fra la linea papillare e parasternale per una estensione di circa cm. 2: l'impulso cardiaco. Nessun battito a sinistra, nella regione precordiale non sporgenze, no:Q. depressioni . Alla percussiQD:e a sinistra in avanti, il suono è schiettamente polmonare, su tutte le linee. A destra invece nel 1° e 2° spazio il suo·n o è polmonare; dalla mediosternale alla emiclaveare dal 2° al 5° spazio si ha prima una ottusità relativa poi assoluta che termina a livello della pulsazione notata. Ascoltando su questo punto si rilevano due toni che hanno tutti i caratteri dei toni cardiaci normali così al 2" spazio a sinistra e a destra rispettivamente per l 1aorta e la polmonare. -L 1esame dell 'aipparato respir'ltorio nulla mostra di anormale. ,Si cerca a sinistra lo spazio semilunare di Traube e si nota invece una ottusità che si estende in altezza sulla marginale sinistra, dal margine inferiore della 5a costa per circa centimetri 7, l'ottusità si estende lateralmente e posteriormente a .sinistr.a dai sette ai dodici centimetri, nessun dubbio du"D:que che trattasi della ottusità epatica trasposta. A destra sull 1ascellare posteriore dal nonQ all'undicesimo spazio si ha suono ottuso. Il testicolo destro più basso del sinistro; non mancinismo. L'addome è leggermente meteorico, dolente· in tutti i quadranti, specialmente in quelli inferiori di sinistra, dove anche la palpazione più superficiale provoca vivissimo dolore. Si palpa in corrispondenza di questa regione una intumescenza uniforme, pastosa che comincia a livello dell 'ombellicale trasversa per perdersi nella fossa iliaca di sinistra. Alla percussione si ha smorzan,ento del suono; l 1esplorazione rettale provoca dolore specie a sinistra dove si sente anche una pastosità. Temperatura 38°,8; polso 110. Nella notte le condizioni si fecero più gravi : il vomito si fece biliare, il singhiozzo più i11sistente, il polso più frequente e alla mattina con diagnosi di perit<>nite da appendicite in soggetto con cc situs uiscerum inversus » si .procedè all 'inte~vento chirurgico (prof. Solieri). . Incisione pararettale sinistra, simmetrica alla J alaguier; aperto ~l peritoneo parietale fuoriesce liquido puruloide. Nella fossa iJiaca a sinistra si trova, dilatato e arrossato, il ceco cosparso di pseudo-membrane fibrino~e; all 1l1nione del!~ tenie in posizione retrocecale l'appendice è gangrenata e ve,r so la base .perforata. Si procede alla appendicectomia, alla toilette della regione e si chiude l'addome senza lasciare drenaggio previa immissione di 20 cc. di elettrargolo. Decorso postoperatorio ottimo; il paziente lasciò l'Ospedale perfettamente guarito dopo dodici giorni.

Già Aristotile aveva conoisoenza dell' etero,tassia o situs inversus viscerum. Ma questo fu

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per la prima volta osservato nel vivente con Maria ·d·e ' Me1dici. La frequenza ,d i questa malformazione è discreta: Martinotti dal 1669 (anno della prima osservazione) al 1880 segnala 230 casi. Non raramente passa inosservata a chi lo porta; il mancinismo .ai cui di solito si pensa non dà alcu.n lume perchè molte volte si è visto non coesistere. L'eterotassia può essere parziale (o unicamente torac.ica o unicamente addominale o d·i UJn segme·n to solo del tubo d.iger€Jllte) o totale e questa è la varietà più frequente. Si suddivide ancora in eterotassia fisiologica (cioè senza distmbi ful!lzionali di sorta) e in eterotassia teratolog·i ca .(con coesistenza di disturbi vari specie per malformazioni cardiache). I visceri più frequentemente trasposti isolatamente sono il ;cUJOre e il fegato. Il ouore è invertito non solo nella posizioo·e ma anche nella funzione delle sue parti: l'aorta infatti prende origine dal ventricolo destr.o· che è più svilup1pato del sinistro e .d iscende a destra della colonna vertebrale; l'arteria polmonare IIllaJsce dal ventricolo sinistro, nell'orecchietta sinistra va il sangue refluo dalle cave e ·COSÌ via. La valvola tricuspide ~ nel cuore sinistro, la valvola bicuspide, nel cuore destro. Le ·c urve elettrocardiografiche nell'eterotassia totale, specialmente nella prirnJaJ deirivazione sono caratteristiche, presentando esse una inversione completa, cioè tutti gli elementi della curva sono capovolti. L'elettrocardiogramma assume nella iD. I. la figura detta a specchio, cc en miroir n dai francesi e che può essere utilizzata come criterio d~ffereJnziale con le destrocardie isolate che danno in questa deTiviaiZione elettrocardiogra.m ma normale. A che cooa è dovuta l 'inver.sione elettrocardiografica? Waller la attribuisce all'inversione degli assi del cuore. VaquezDon-zelot-Lauibus-Lewis inve:ce all'inversione amtomi:ca delle cavità cardiache (il ventricolo più muscoloso più contrattile a destra e non a sinistra come di norma). Il cuore nel situs inrversus totale presenta spesso alterazioni: stenosi dell'arteria polmionare, comunicazione interventricolare, ano1nalie vasali, persistente del dotto, o consociazionieJ di tali alterazioni ed è solo in questi casi .che il situs inroersus rappresenta unia1 veTa e propria' infermità. Negli altri casi invece no·n deve con·s iderarsi una malattia e i soggetti che presentano questa conformazione possono godere il più completo benessere fisico ed e~porsi alle stesse fati che materiali degli individui normalmente sviluppati; nelle do·n n·e a.nzi si è not.aita una spiccata .prolificità. 1


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« IL POLI CLINI CO »

Nu111erose sono le teorie ern·~sse tper spiegare il meccanismo di fo·r mazione ·de l situs iriversus viscer'f!.m, n1a nessuna r.lesce a dare una spiegazione d el tutto convincente del rr1odo di formazione .de ll 'a·n omalia. P. Garnot ricollega il proble·m a dell 'inversione completa dei v~sceri col problema genena.Je degli assi e d ei piani di simmetria. Si sa - egli dioe - ch e nella serie d egli esseri viventi e in quella dei corpi inanimati com.e i cristalli vi sono· d·e i modi ·differenti di simmetria. Ceirte simmetrie si fa·n no attorno a un p unto··: tale è la 1simmetria radiale di certe oristallizzazione. Altre simmetrie &i fanno attorno ad un asse mediano, tali per esempio le sinnnetrie di mo,l ti fioir i . Altre· simn1etrie i1n.fin e ~i ·fanno in r<iip1p orto· ad UID . piano 1nediano: n ell 'uomo i mu scoli e· lei pareti del corpo r esta·n o simili e s immetrich e in rapporto a un pia.n o n1ediano, 1Si prod·u ce una differenziazion·e delle due parti per atro fia di certe e per sviluppo esub·eran te di altre. Per Merkel . l 'emb·r ione si situ·er.e bbe a d·estra o a sinistra deilla ' 'escicola ombelicale in un periodo ·di tem,po, ch e egli , e gli altri autori, non hann o saputo precisare, sicch è, se pe.r una cau sai ignota, l 'e·m hrione .si corica a destra, invece ·ch e a si·nistra, tutti gli organi in forrrtazione, si situereb·b ero inversamente; ma questa spiegaziG>·nei, non è c0nvin cente. In base alla irp.o tesi sorta inna·n zi al reperto di due fe gati, in alcuni mostri, o di un fegato composto, si è pensato che il bottone epatico determinasse il piano di simm etria in tutti g li or gani, il ch e,. in ogni caso, 1)erò , non varrebbe a S!Piegarci la destr o-car·dia. Martinotti basandosi sul fatto ch e in condizioni normali delle due ven e o nfalo-mesenteriche solo la d estra scompare molto presto, me ntre la si·nistra rimane, attribuisce a questa asimmetria lo sviluppo del fegato a d estr:a, d ella milza a sinistra ecc. Nei casi , invece, in cui è la vena s inistra a sco·m pa rire mentre l'ersiste la destra , si avrà n ecessariam ente UtDa trasposizione n ella to pografia d egli org1a!Ili e il fe1gato si s' rilu1p perà a sinistra; il cu ore a destra. Il Lochte ritie ne ch e oltre alle vene on.fa lo1neisenteriche abbiano una· grar1de importanza le vene ombelicali , ch e durainte lo sviluppo embrion aTio· subiscono la med-esin1a· involuzione delle prime e c.i oè m.entr·e la destra scompare rimane solo la sinistra, n ei casi di sviluppo normale. Se invece, si ha una persi1stenza delle vene onfalo-mesenteriche e omb'elieali destre al posto ordinario delle omonime sinistre, n e· conseguirà ch e lo sviluppo del fegato avverrà a si.nistra, qu·ello de lla m ilza .a destra , 1

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il cuore sarà a de6tra, ecc. cioè si avrà 1.lllla localizz.azio,n e inveTtita degli organi. C9munque, sia, il fatto certo è che l 'eterotassia completa rivel:ai sempre un disturbo precooe .d ello svilurppo (Vaquez). La soo, genesi ancora ci sfugge, e finchè non si sarà appreso come si svolge n elle condizioni o·r dinarie l<> svi}u.p po degli oTgani e, più particolarmente, per qu·a li ragioni, normalme11te, il fegato si localizza .a destra e la milza, il cuore, ecc . .a sinistra, il voleir spiegare il m eccanismo di formazione ·d ell'a n omalia ·d i cui trattiamo non può r estaTe ch e n el campo puramenté Speoulativo. RIASSUNTO. L 'A. descrive un ~so di peritonite da appendicite in soggetto con situs viscerum inversus; intervento Cp rof. Solieri). L ' A. discute la patogenesi dell 'ano1nalia anato mica. I . 1

BIBLIOGRAFIA.

FoÀ. Anatomia patologica (teratologia).

SPALLICCI. Tesi di laurea. · . VAQUEN e DoNTELOT. D·e strocardia e destroversione. Presse Médicale, 1920. FRONTINI. llivista Clinica Pediatrica, vol 40. ToY e ELLIS. Trasposition. J ournal of the American Med. Ass., 1921 . MARTINOTTI. Della transposizione laterale d'-ei visceri. Bologna, 1888. RoGER. Ac;ad. de m6d. de Paris, .1879, VIII, 1014. VAQUEZ. Maladies du coeur. P aris, Baillière, éd. ,. 1921. PAOLO CARNOT. Co liques liépatiques à gauche dans un cas d 'in:version viscérale. Paris Médical, numero 52, XXI. LIOTTA. Situ.s v iscerum inversus co1nplicato a stenosi dell'arteria polT)lonare. L a Riforma Medica, n . 37, 1927. G. ARENA. Su lla « Sit us inversus vis ce rum ». Ibid .,. n 2, 1927.

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Import~nte

pubblicazione: oott. E. FIORINI

Aiuto nel Reparto Chirurgico dell'Osped. Civ. di Verona diretto da.I prof. S. Spangaro

L'APPENDICITE CRONICA STUDIO ANATOMO-PATOLOCICO E CLINICO (con 18 fiigure ~u tavole fuori teeto). INDICE. S TORIA E DEFINIZIONE, pag. 7 a 10. SINTOMI, pa,g. 11 a 20. RADIOLOGIA DELl.'APPENDICITB CRONICA, pag. 21 a 30. DIAGNOSI DIPPERBNZIALE, pag. 31

a. 56. -

APPE!\DICITE CRONICA ED OCCLUSIONE INTBSTINALB,. pag. 57 a 59. - APPENDICITE CRONICA ED ERNIE, pag. 60 e 61. APPENDICITI CRONICHE Al'PARENTEMENTE O REALMENTE A SINISTRA, pa~. 62-63. APPENDICITE CRONICA B ALTERAZIONI DEL SISTE MA NERVOSO, J>rug'. ·64 a 68. APPENDICl·fE . CRONICA .E TUBERCOLOSI POLMONARE, pag. 69 a 71. APPENDICITE CRONICA E I NVAGINAZIONE INTESTINALE, pag. 72-73. - ANATOMIA PATOLOGICA, ipag. 74 a 94. LA CURA, pa.g. 95 a 100. - BIBLIOGRAPIA, pag. 101 117.

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Volume in-16°, nit idamente stampato, con 18 fdgure in tavole fuori testo. Prezzo L. 1 4, più le spese poetali idi spedizione. Per i n06tri abbonat i sole L. 1 2, 6 O in porto fra.neo. '

Invia re Vaglia all'eddtore LUIGI POZZI, Ufficio Postale Succursale diciotto. ROMA.


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SEZIONE PRATICA

SUNTI E RASSEGNE. CIRCOLAZIONE. La circolazione di rito1·no. (LAuBRY e TzANCK. Presse l\1 édicale, n. 24, 1932) . Il cuore è il motore centra le quasi unico; egli ca·ccia il sangue nelle arterie, che con l a. loro elasticità g·li prestano un valido aiuto·, e lo aspira ne lle vene con l 'aiuto d ella vi a tergo, d el g ioco polmonare, d ella depre si·o11e toracica e per una serie di dispo izioni anatomiche che, come l e va lvole delle vene e i musr..oli di vicinanza, hanno un g iuoco predo,m inante . ~1a il fattore più importante d ella r ego laz ione idraulica è rappresentato dai vasomotori ch e possono far variare gran(lerr1ente la capaci Là d e l bacino venoso, vero serbatoio d ella mas a sangtJigna, il cui ' 'olun1e non h a pro p-0rzionc co n quello riserbato al circolo di a ndata . Al di là delle .arteriole, la pressione a rteriosa ca de e sono il tono capillare e quello venoso che intervengon o allora come motori periferici. Il !';istema venoso costituisce dunque un apparato di propulsione d.el sangue, egli n e assi~ cura il ritorno al c uore di cui n e regola l'ali1nentazione sotto il triplice aspetto di serbatoio di propulsore e di r egolatore. Se così n o n fo sse non ci potremrr10 spiegare .alcuni f.a tti fi siologici quali le variazioni ince santi della massa sanguigna, l 'e ffetto minim·o o null o d el salasso sulla pressione arteriosa ed u11a ser ie di fatti patolog ici, quali la s incope e d il coll asso cl1e solo 11er una rappre entazione scl1 ema tica del circolo ·di ritor110 possiarno ·co 1r1prenderc e classificare. Secondo gli a utori clas ici è al dc·fi c it dell'a zion e cardiaca con ca du ta bru sca <le lla pressio11e e a lla con eguer1te anen1ia cerebrale1 cl1e dev'e se.re .attribuito l 'avvenime nto d ell a sinco pe : secondo gli AA . è al cuore iperi ferico, immen so e p o tente, ch e dev'essere attribl1ita la r esponsabilità della sincope. Quando i serbatoi venosi so.n o dis tesi e paralizzati, la con seguenza ·<liretta è l'an emia: il cuore ir1 tal m1od o .n e è l a vittima non l 'agente, esso infatti co ntinua a pulsare ma si contrae su cavilà vuote di sangue, e di tal g uisa n on fo.rnisce più sangue al cervello. Con analogo m ecca nis mo, n1a più attenu.a to, si costituisce il coll a so, alla ba se del quale, in tutte l e fo·r.me e in tutte l e etiologie, sta un bru8co ristagn o di sangue n ei vasti serbatoi ,a ddom in.ali . Una condizio.n e di co a opp:osta, si ha n el1'iperte.n. ione d ella c ircolazione di ritorno, che a second.a d el modo di installarsi, della sua inten sità, d elle §i ue orig ini e del terreno nel quale si svolge, farà sentire i s uoi effetti in n1odo diverso . Se si instaura lentamente, come qu.a nd_o è con seguenza di condizioni circolatorie deficien0

Li, la massa sanguigna si .a·ccumulerà nei serbatoi venosi dilatati al massimo, si avrà la corigestione viscerale. d elle g1r.a1ndi in s ufficienze, l 'iperte.n sione per s tasi già classicamente now. Se si instaura in inodo brusco, la rnassa san g uig na nor1 essen·do più •proporzionata a l suo coin tenente è costretta .ad emigrare d.al rifu g io o.r dinario e a refluire a lla cavità d es tra del c.u or e . essa l HlSsa 11el l)Ìccolo rlrrolo e poi n el grande, ove provoca una poussée ipertensiva . Ma è raro ch e il passaggio .attraverso il polrnon e ~d il cuore cornpia sen za lasciare tracce, c he possono essere appena avvertibili o g iungere a lla costituzione di un ed ema polmonare a c uto, o .all'insufficien za vent ricolare sinistra. . Da questa interpretazion e d erivano le considerazioni terapeutiche: s ulla sin cope e ne.gli stra ti di collasso si dovrà cercare di fornire al c uore il san gue o il -liquido ch e gli m a n ca e di ridestare il tono va.somotore addominale . La trasfu·sion,e sang uigna e l e iniezio·n i di siero, fisiologico soddisferanno alla prim a indicazione, le iniezioni di adrena lina alln seconda. Negli accidenti di ipertensione e nell'edema polmona r e .acuto g li sforzi ~n ranno a l contra rio indirizzati a diminuire la n1assa sanguign a e ad aumentare la ca-p2 cità dei serbatoi venosi: il salasso soddisfrrL1 alla 1)rin1a ind1 cazio·ne, l~ morfina , il tartr.ato d '·er gotamin.a, l'insulina , lo svu·otamento di un utero gravido, sod·dis fe ranno a lla second.a. E. ANTONIAZZJ. 0

Gli effetti sul circolo dell'asma bronchiale .. (L. CRrEP. A r ch. intern. flt1 ed., febbraio , 1932). Gli accessi ripetuti di .asm.a bronchiale portano nella grande ·m aggioranza ,d egli asmatici .ad uno stato più o meno notevole di enfisema polmonare con consegu ente riduzione d el ciwaolo capil~are polmonare : qJUeste inodificate condizioni .di circolo polmonare devono, d1a1l punto di ,,i t.a teorico, farsi risentire sul l.a' 'oro' e ull 'effi ci enza del cuore, particolarm ente e d in un primo tempo sul ventricolo de. tro. In b·a se a tal e ipr esup1)osto· numero i autori hanno in questi u Jtjmi anni c,er cato di analizzar e più da vicino il co·m portam1e nto d el <:t1ore n egli i•n.dividru i a ffetti d a asma bronchiaJ le ed il m etod o di r iceJTca generalmente pre. . 0elto è stato lo studi o elettrocardiogr<tfico : i risultati però ·c.l1e so·n o stati 0 tte1n uti da queste rioerche n on on-0 stati a ffatto con cordi e le modificazioni elettro cardiog.rafiche osservate hanno parlato in alcuni ca i per urna certa compro,m issio·n e del cuo·r e· in sen so lato, in altri invece per condizioni ca rdi ach e perfettamente normali. Spesso è ven11to an c1h e a ma11care qtl!el se1g n o ch e ·da l punto di v ista teorico poteva pres ùmibilm ente riscontrarsi con un a certa frequ einz.a, cioè la cosidetta « ·p redominanza ventricolar e di d1estr a », ch·è pe o an zi venne segn.alata la presenza di .u na « predomin.anza 1

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« IL POLICLINICO »

ventricolare di sinistra» : a tal riguar.do va però tenuto pr.esente che non sempre i segmi elettrocardiografici di una cosidetta predo·m inanza ven tricol.aTe corrispondono ai da ti a n atomici ·di una ipertro.fia o .d ilatazione del segmento cardiaco corrispondente. Alcuni autori riscontrarono anche modificazioni ,e J.ettrocardiog ra fich e interpretate come alterazioni della con ducibilità dello stimolo, e altri invece· elettrocardiogr.ammi fo ndamenta lmente e· n ella maggioranza d ei casi, normali. L. Criep, parten·do dal risultato discorde di queste p recedenti ricerchei, ha condotto tutta una serie di indagini cliniche 1e1d elettrocardiografir.he s.uigli asmatici sia fuori accesso che in accesso (in queste ultime condizioni i1erò solo in poc1h i casi perr ragioni ovvie): g li asrr1atici prescelti per questo studio -eran o tutti soggetti con chiara an amn esi di asma bronchiale cl1e presen taViaiI10 .a coessi per lo m·e no da cinque anni allo scopo di stu·diare gli e·ffetti di lung hi periodi di asma; a lcuni pr·eseintavano sindrom e asmatica a11ch e da 20-25 anni; si tratta di soggetti di varia età e ch e praticarnente non preisentavano affezioni chiare cardiache di a l'Lt'i:l origine: in t utto cinqu.anta casi: nei ~e­ riodi fuori da accessi asm.Jatici le indagini elettrocardiografiche hanno messo in evidenza nel 20 % i segni di 11r1a prepon.dera11za ventricola r e sinistra, e n ell 'b. % ·di una preponderanza \ 1 entri c.olare destra; n el 42 % i tracciati eran o perfettamente n orm ali; qu.a lche ·c aso presentava un 'aritmia sinusale apparentemente di orig ine r·es11iratoria. Ferman.dosi particolarmente su l sig nificato della cosidetta pre·p onderanza ventricolare, l 'A. è in.dotto ad assegn are a d es53 sc1.rso valo re ei con clude affermanrlo cl1e i1n lin ea di massima gli asmatici n on pr,e sentano n.ei periodi lontani dagli accessi alcun segno chiaro ed evidente ch e parli si.a d.al punto di ' 'ista clinico, si.a dal punto di vista delle ri cerch e di laboratorio p er una compro·m isione del ce11tro cir,oolatorio . N·ei casi invece ch e furono potuti stu,d iare durante l 'accesso asmatico vennero notati dei f.atti che ·depongono per un risentimento cardiaco ,d urante g li attaochi stessi. Poich è durante I 'attacco asmatico si hanno s~D"Ili più o meno n ote.voli di as fissia, così 1'autore è intd otto a con siderare le concomitant i alterazioni cardiache com e dovute ad uno stato ·di anossiemia deil m io,c ardio: ed infatti furo·n o r egistrati degli elettrocardiogra mmi in cui le a lteTia!Zio,n i d el1'onda T assumevano il tipo cosi.detto cc coro... narico »; e d inoltre alcUJni pochi casi presentarono segni evidenti di alterata conducibilità de.Ilo stimolo da ll 'atrio al ventricolo e bigeminismo extrasistolico ventri1oolare. Q.u esti fatti sono a na log hi in 1parte a quelli che si possono osservare in determinate circostanze n ell'anafilassi sperimentJale . Cn.

PANCREAS. Cinque casi di pancreatite acuta emorra· gica. Pancreatite acuta in un bambino di 5 anni. Il segno blen dell'om bellico nella panc1·eatite emorragica. (R . D EsJACQUES. Revue dle chir., n. 1, 1932). L 'A. riferisce su cinque casi di pancreatite acuta emo·rrag.ica da lui operati in UJl quin• que nn10. Un o di essi è particolarmen.te interessante> perch è sopraggiunto in un bambino di 5 .anni. Il qua·dro clinico ·e ra quello di uma appendicite grave iniziatasi 48 h . prima; obb.iettivam1er11te si aveva uno stato gen erale grave , um n1Jerteo.rism o intestinale diffuso, contrattura più marcata n ella fos a iliaca destra. Disteso il b1am,b ino1 sul tavolo 0 pe:ratorio la luce migliore fa ceva ioonstatare una macchia bleu , una ecohimosi sull 'ombellico e la stessa. coloraziom.e ma memo m 1arcata lungo i tragitti in1

gu~nali.

Ciò fece pensare a·d un emoperitoneo ma non modificò il con oetto di.agn ostico di .a·p·p·endicite. In.fatti il bambino fu operato con incisione n ella fossa iliaca destra, fu r iscoin trato un emoperitoneo; macchi,e di ste.a tomecrosi; appendioe -&d intestino norn1.ali. D.ato l 'aggravarsi delle condizioni del bambino durante l 'inte,r v,ento sì d a tie mere ch e m-0risse sul ta\ro]o operatorio, fu fatto soltanto· un tampon.amento del Douglas. Il b ambino migliorò; n ei g ior n i successivi a ndò di corpo, l 'a ddome divenne trattabile, non vomitò più fin o al 7° g iorno; a quest'epo·ca essendosi manifestato di nu•ovo il vomito ed essendosi diagnosticata una raccolta pancreatica il bambino fu nuovamente operato e la raccolta e\1aGu a ta e drenata; ·dapprim.a1 sen1brò ch e il b.am:bino mig-liorasse; i vomit i ces areno, m .a poi giorno per g iorno le con dizioni andarono peggiora·n·d o e l 'infermo n1orì in 7a. giorn.ata dal 2° intervento. L 'autopsia :comferrmò uno sfacelo pancreatico a livello dell a t esta, maccl1ie di steato-necrosi , niente p iù versam ento peritoneale, aderenze intestin.ali, ni1en te 1a·l1e vie bi.liarh, niente trom1b osi ' 'a colare, niente parassiti intestin.a li. Gli altri 4 casi so110 tutti in adulti e s0tn 0 casi bana li ; furon o tut ti operati, tre di drenagg io della retrocavità, in uno dei qu ali fu a.gg iunta una la:cerazione della testa del pancreas; nel 4° oaso fu aggiunta la co]ecistecto• mia. In tutti e 5 i e.asi l 'esito è stato in fau sto. Per ciò ch e rigu arda l 'intervento l'autore osserva ch e il caso che è andato meno peggio è stato il primo, in c uò. ni1ente ~enne fatto nel pancreas in primo tempo ~ e all '8'° giorno fu aperta una racco.Jta pancreatica. Pur po~do­ si obbiettare tratbar si in questo caso di una 1


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SEZIONE PRATICA

flogosi subacuta a·d evoluzione più inoderata , Infime è stata riscontrata, per quanto di raI 'A. riavvicinerebbe volentieri qu1e sto caso a do , una forma cronica disse:minata, ch e si loquello trattato da Leriche 1con semplice cole- ,calizza speci.alm.ente nel tessuto interstiziale e c istoston1ia e ch .eJ guarì, attribuendone qlllin.di · pre. enta fenomeni ·di de.g en erazione caseosa il decorso meno rapido al no11 a' rer toccato il dissemin:a1ta, insie1ne con fenon1eni sclerotici. pancreas. L 'A. ill·u stra quindi a n1pia1nente, da l punto Ricorda poi come i casi di ·p anc.reatite emor- di vista anatomo-;p atologico, un caso, occorragica ·n·el fanciullo si·an o r a!i ma .r ipetutamen- sogli a lla osservazione , di tbc. diffusa .fibrote osservati. ca~osa ·del pancr eas in teressa:n te lo stroma e Infine tratta della 1p atogenesi del segno del- il parien chima. la mac chia blieu n elle pareti ad·d ominali, seIl paren chima era in parte distrutto da una .gno che egli e b,b e .a ri ... oo.n tra.re i:n. tutti e cinformazione cavit:atria. VrcENTINI. que i suoi casi e ch e econ·do lui non è che um egno di en1operitoneo. B. P GG1. Anastomosi transduodenale di una cisti 1

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Contributo allo studio della tubercolosi del pancreas.

pancreatiea col duodeno. (KERs cHNER. Bruns Beit. z . Klin. Chir., 1930).

L 'asportazione ·d i queste cisti del pancreas (M. MoRELLI. Rivista di Patologia e Clinica delp er i rapporti anato,m ici e per lo sviluppo inla Tub ercolosi. 31 gem.naio 1932). timo con organi vicini è possibile alo raraLe l·esioni tubencola ri ·del pancreas sono men1te ed il trattamento chirurgico si può ripiutto to frequenti nei casi a cuti di tbc., n1a durre ad una sutura della cisti alla paret e adrare n elle forme cron ich e e rare a ltre ì so110 d om inale (Gussenbauer) e al drenaggio all 'ele torme estese e g ravi, n1acr o·s copican1ente ap- . Ler no . con residuo di fistole ch e durano per mes1. prezzabili . l\.icerch e speri111entali eseguite dimostrano Nella clinica chir. di Praga hanno operato ch e la tbc. a tteccl1i oe difficilmente n el 1p an- n egli ultimi 10 anni 10 cisti del 1p ancreas di cr eas, i n virtù di un particolare tato di r esi- cui 4 vere cisti (di cui 2 m align e) e 6 p seudo cisti (1 traiu matica e 5 di natura infiammatosten za del tessuto pancrea,t ico a l germe. Le g hiand ole 1salivari sono a ltrettanto r esi- ria). L 'a portazion e fu p os ibile solo in u111 caso · Lein ti a l bacillo di K och: vi è dunque tra 8 vol te fu fatto il ·dr·enaggio a ll '·estern o e nelquesti organi una analog ia oltre ch e anatomi- l 'ulti1110 una unione .della cisti col duod,e110 })er via tran sduoden ale. e.a e funziona 1·e, a n ch e fisiopatolQgica. Dei I O casi 8 gu arirono : uno ebbe i seg·ni Oltre alle le ioini specifich e , sono state riscontrate nel p an creas a lterazioni d el paren- di n ecrosi pancr eatica e subito dopo l ' operachima e aumem.to del connettivo , legati non zione ' 'enne a morte, un a ltro m orì dopo 6 tanto alla presen za del gern1e n ei te.ssuti , .. ellima11e con reperto ,d i n ecro i g ra o ~ a n el quanto specialmemte alla azion e dell e to sine. me en tere . N ci casi operati con dr.enaggio h an110 tratrf ali forme vengon o de critte ora· sotto il n otalo i m.alati con dieta privà ·d i idrati ·di carn1 e di cir ros i, ora sotto, quello di scler osi. 1 vari a utori p erò, n o n sono d 'a.ccordo ulla b onio e con bicarbo11ato di so·dio e astringenti . frequeinza di queste J,e io11i e n e1)pure sullo Jn un caso la fi tola si chiuse dopo 4 n1esi. La e tirpazione di questi tramiti fi ;tolosi è stato degli isolotti di Langh eran . La più frequ ente delle forn1 e a:n:a,tom ich e, un jn tervento o-rave. P er lo · più l ' impianto in 1cui i manife la la Lb·c. del ]1an crea , è la d el]a fi tola i h,a in un organo cavo dell 'a dforma mili.arica: sono tubercoli e lem ent.a ri dome. Doyen e Micl1on ha nno impia n1tato il trach e i localizzano· prev,a lentem ente n ello stronl a. È stata an ch e d escri.tta 111n.a form:a1 di a- mite fi stoloso n ello tom.aco, e I\.ehr nella citifell·ea; Holbaum in un 'an sa ·del digiuno , sce so tubercolare , ch e si svolge in modo acuto. Vi è p.o.i il linfon1a tubercola r e, forma Volck.er, I\.auscl1 e Lorenz n el duodeno o n eleterogenea n ell a quale le le... ioni t ubencolari lo stomaco. Jed1icka in un caso di ci ti del sono a carico dei gang li linfla,t ici p eri o intra- pan creas dopo esci ione parziale l 'h.a impiantata n·ell.a pa rete po terior e del]o to1111a1co. })ancreatici. Wa1zel n el 1927 u sò in un caso il dren.aggio Un 'altra forma è · chi.amata tubercoloma: qui il :par en chin1a g hia11.do]ar e \ iinfjltrato da interno a ttraverso la cistifellea ch e pu ò essere teswuto g r.anulomatoso, in form!ai di g rossi n o- praticato quando n on c'è infiamm.az ion·e delle di. Questi posson o in alcumi 11unti pre. entare vie biliari e quando il contenuto d ell a ci t) i' la necrosi caseo a , m.a prevale piuttosto la puramente iero o e n on contien e coaguli , detrito, ecc. te·n denza alla trasformazione fibro a . L ' A. ha avuto occasione ·di oper.are n el 1928 Il l~n foro.a e il tubeI)colom a sono r iuniti nelun caso facendo l 'anastomosi col duodeno al ~ai tubercolosi p e.udo-neoplasti ca, unità clinidi otto dell a papil la m.a non abboccan·do la cicarnente· a lqu.a nto· eterogen ea. ~

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sti aperta al duodeno, bensì a prendo la dopo abboccata per via transdu·o denale. La cisti aveva la g randezza ·di un testa di fe to e alla puntura ·diede un liquido scuro, . fortemente emo.r ragico. .S car:tata l'idea d.ella estirp1azio·11e per l 'estensione pe·n sò .a ll '.an.a stomosi col duodeno . P·er ciò, prima feoe una sutura posteriore, poi a prì il duodeno anteriorm,enjte e poi lateralme nte all'interno aprendo oosì la cisti che si vuotò sporgendo nel duodeno . Quindi suturò la br·e ccia duo.denale con doppio pian0. L'·e sam.e istolo·g ico di un frammento della cisti diede un te uto con flogosi e quindi si trattava ·di una pseudocisti . Il malato guarì e non ebbe più i segni pr.e ce denti di dolori, vomito, dimag·ram·ento. Il malato dopo qualche m ese venne a morte per tuber colosi e alla sezione si potè costatare che n·el pancr·e as esistev.a una piccola cisti grossa com,e una noce cl1e av.eva una co·m unicazion.e co1 duodeno , la.r.g.a un centimetro. 1

R.

BRANCATI.

RICAMBIO MINERALE. La diffusione della carie dentale nei rapporti col calcio contenuto nell'acqua potabile. •

XXXIX, NuM. 29]

I nuovi risultati furono i seguenti: Pi<~TcentUJal e ammalati 89,25 %. l\1e1dia dei denti cariati 6, 15. Risulta dal confronto delle ·due statistiche ch e dopo I 'u so di acqua leggera la percentuale di .amm.al ati fu più b1assa del 0,54: %, ·miemtre la n1edia dei ·denti cariati fu più alta di 0,16 . Nell 'insiem e però non si ebbe aumento come si ea:a dubitato ma lieve diminuzione. A maggior riprova dei suoi risultati l' A. ha voluto, .a nche ved.erie se Ja diffusione d ella carie dentale seguai o no i rapporti con i qua.n titativi di calcio delle rispettive acque potabili nelle varie città. Richiese perciò agli Uffici Munici.p ali d 'Igie~ n e di 10 città le an.alisi delle rispettiv·e iaicque p otabili ed ·elencò gli indici rr1edi di durezza totale in ordine progressivo crescente, segnando a fia n co l 'i·n dioe di ·diffusion·e della carie. Non riuscì a stabilire alcun rarpporto tra queste ·due setrie di eleme11ti, dal ch e fu dedotto cJ1e il quantitativo di calcio contenuto n ell 'acqu.a potabile non ha capita,le importanza niello sviluppo e n ella diffusio11.1e ·della carie dentale come fino ad ora si era ritenuto" V I CE'NTINI. 1

Il'' Darmns ,,: fluorosi spontanea delle zone t·osf"a tifere.

rG. B. ~..,JtANCI. Rivistai Italiana di Sto1natologia, febbraio 1932).

(H. V1·:Lu. Archives de l'l7ùstitute Pasteur d'Algérie, X, n . 1, 1932).

J-' 'A. richiesto da nun1erosi clie11ti se la notevole ·diffusione della cari e d entale iù1 Siena fosse eventualm·ente causata dall 'uiso dell 'aeiqua I)Otabile della nuova conduttura del Vivo, perchè pover.a di sali di calcio, si d iette a ricer care e raccog·liere ·dati precisi di fatto, at ti a portare 1u ce sull '.a.rg-0n1en lo. La città di Sie11a fi110 da tempo antichissimo si serviva di .acqu.a dell.a vecchja conduttura , du.rissin1a (durezz?- m edia 32,03) e ricca di sali ·di calcio. Nel 1913 g iunse alla P orta di S. Mar co, l 'acqua della muova conduttura della so.r gente del Vivo· ch e gra·datam ente f11 in condottata in città. Tal1e .aoqu.a è leg·geri sirr1a e pover.a di sali ·d i calcio (1D. 3, 3). Nel 1913 l ' A. compilò t111.a statistica rig uardante la diffusione della carie dentale n ei bambini delle• Scu.o le Con1un.ali di Sien a con i seg uenti risultati: Diffusio,ne b'9 ,79 %. Media ·dei de·n ti cariati peJr ogni bambino 5,99. I sogg·etti si erano nutriti con acqua durissima della vecc.h ia conduttura. Nel 1930 e cioè d0·p o 17 anni dall 'approvvig iona me nto con la nuova conduttura , stabili di ripeterei u1na simile ricerca n egli scolari delle scuole elem entari della s tessa città, nutriti fin dal periodo del con cepimento con acqua leggera .

Col nome rdi Darmus (o Derms) è descritta un~ ·distrofia dei dooti permanenti che si osserva in diverse zone fosfatifere dell'Africa.i del Nord (Algeria , Tunisia, Marocco) e che colpisce così l'uomo com·e g li animali (bovini, .. ovini, equini). Si tratta ·di una intossicazione cronica caratterizzata da sintomi generali vari e da ·disturbi d eil m etabolismo fosfatocalcico, che si mla1nifestano· specialm·en·te con a lter.azioni più o m en o complesse ,della dentatura perman.e nte. I denti possono ·presentare modificazioni di dim en ioni e di forma, anomalie d'orientazione ·e di struttura (erosioni) ed un ' esageirazione mot$vole de1l'u1su ra; anch e il mascellare inferiore può essere alterato. Accurate indagini hanno messo in evideJnza ch e la distribuzione geografica della malattia coin cide con quella d ei giacimenti di fosfati , e cl1e esiste un rapporto fra il Darmus ed il consumo ·di acque ch e ha1n no traversato g li strati· fos fatiferi. P er spiegar e la na tur.a. di questo r apporto si possono invocare le esperienze fatt e da AUJtori ,a m eric.ani sug li anim1ali alimentati ·Con fo sfati naturali. La prolung ata sommi·n i:tr.àzione di qu.esti fosfati provo·ca lesioni den tarie idemtich e a quelle ch e si ottengono col flu oruro di sodio , e g li Autori le attribuiscono irl fatti alla i)resenza ·di u.n tasso elevato di fluor.o n ei fosfati natu,r ali. Nell 'organismo animale il fluoro si trova in maggior proporzione nello smalto dei denti ,

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r1elle ossa, nei capelli, p eli ed unghie, n ell 'epidern1ide; più poveri di fluoro sono gli orga11i ghian·dolari, il tesst1to n ervoso , i muscoli. Il fluoro a nima le provien e da i vegetali a lim e11tari, c l1e, a loro volta, lo traggono dal terreno (fluoruri e fluofosfati). Fluoro in quant ità v.ariabile esiste an cl1e n elle acqu e. L 'i1n tos~ ic.azione sperimentale da fluoro produce cac11essia e sintorr1i a carico del sisterr1a nervoso (bulbo, midollo) , de lle 0 ssa, ·d elle g hia ndole a secrez ione intern,a ed infine lesioni de11ta rie. Intossicazioni spontanee sono state osservate (C ris tia ni ) in animali ch e ingeriva110 foraggi provenie11ti da pra terie espos te ad emanazioni conte11enti fluoro di origine industriale (fabbri ch e di a lluminio). Velu , colla so cnr11ini trazione prolungata di p iccole dosi di fos fati naturali ai montoni, h a ottenuto una dis trofia totale de i denti d ella secon·da dentizio11e perfettamemte p·a ragonabil e a l Da rmus spontaneo d egli a nima li d elle zon e fosfatifere. ]{a lti bian chi sotlopo li a r egi111 e di 15 milligr.an, 1n i al giorno ·di fluoruro di cal cio, sono morti colle lesioni car atteristich e d ell a fluor osi cr oni ca; identi co r esultato si è oLtenuio colla omm inistrazion e prolumga ta ·di fosfati Haturali provenienti da i rriacim enti d el l\1arocCO e d ell 'Algeria. P oich è tali g iacim enti n on s i trovan o gen eraln1ente a lla superfici e d el suolo , non potrebbe tuttavi a attribuirsi ]a malattia spontan ea all 'in ge tione diretta di fosfati , n è a modificazioni dei vegetali alimentari. Si è a llo ra lJen sato ali ' azione d el1 'a cqua. La prol ur1gala somministrazion e di acque tenute in contatto con fosfati, ha pr·ovoca to, m.ei montoni, lesioni ·d en tJa,r ie d el tutto simili a quelle d el Da rmus, e, n ei ratti , le ste. se le ioni a ccompagnaLe d.a una cach essia an aloga a lla cach e s ja da fluoro. Sommi.o i tran·d o acqua traLla La con fluoruro di cal cio l 'intossicazione sp eri111cntale r isulta a.n ch e più grave. Queste esperi enze perrnettono di con cludere che, con tutta verosi111ig lianza, il Darmus è una flu orosi i)rovocata .dJa,ll 'acqua ch e h a trave rsato degli s trati fosfatiferi. L 'i mrport.anza econ om iqa d ella malattia è data d al fatto ch e g li animali affetti d a l esio.ni d enta r i-O, ma ticano· ·e si a lirr1 entano rn ale ea essen d o n1alnutriti so no notevolmente deprezZ!l- tÌ ul mer cato. Ri petto a11 'u omo è imJ>O r lan Le indagare e le popolaz io11i ab ita.n ti in zone fosf.atifer e pre en ti1no, oltre le le ioni d1e ntarie, a l tri sintomi cl ' intossicaz io11e, da fluoro. Gli e ffe tti d ell a cosid.ett,3 fluo rosi la7rvata (Cris tiani) soino: la mor tali1à infantil e, il rall en ta1nenlo d ell 'acc rescim enlo nei b.arr1bini , l ' insufficien za di svilup1po, la pau cinatalità, la diminuzion e d ella secr ezione lattea, l 'i.nappetenza <notevol e, la predisposizio·n .e a ll e infezio,n i. Perr il g iu1dizio sulla p otabilità d elle a cque , in rig u.a rdo a l loro con tenuto in fluoro, può essere u.tilizzato il m etodo di C ris tia.n i che cons is te n el dosaggio ·del fluoro· n elle ossa degli 1

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animali alimentati a lung o ·colle acque da esaminar e. In co11.dizion.i norma li il contenuto in fluoro è inferio1re al 0,50 p er mille di ceneri d elle ossa; in a nimali intossicati .col fluoro è stato trovato in proporzion e ·del 2,.16 fino al 5, 18 per mille. Nelle zone fosfatifere l ' igienista ·dovrà sempre ricercare il flu·o ro .n ,e lle a c.que tellurich e, e d ove non sia possibile procura r si acque ·p ure , sotto questo punto di vista, prospetter à la n ecessità di approvvigiornare l 'abitaA. FRANCHETTI. to co·n aoque m eteorich e.

PROBLEMI DISCUSSI Concezioni attuali delle avitaminosi. (M. ALBEAUX-FERNET e M. MrLLIAN . Gaz. des H op., nn . 35 e 37, aprile-m1aggio 1932).

J. Concezioni patogenetich e. Definizione e

classifioazione attuale delle vitamine. de~ign~n o

Si

sotto il 11oma di vitamine d ei f[lttori i11di p en· abili a lla vita, ch e l ' org,a ni smo ani1nale n o:q. •può elabor.ar e e ·di c ui la natura e11i m ica è scr;no~ci11 L(I. I ~a vit.amina A, solubile n ei g ra:·si , t1ell 'a lc-oo l e n e ll ' ete re, è cont.e nu la i11 r.crte sustainze g·1-.a s e, com e il bu1r.r o, m entre l 'olio di ulivo e lo strutto non n e conteng ono. Recen temeinte s i è con , tatato che il carotene, corpo di formula ·Cl1imica b en ·d efinita ch e fa p,a rter della porzion e insaponificabile di a l cuni gr.assi, possie de le proprielà d el fattore A. Sembra che il caroten e sia non u11a vita1nina ma u11a provitamin.a cl1e l ' organism o sa tras.form.a re i11 vi ta111ina. La vitamina A, oltre ch e n el burro, si trov.a n ella cr ema, n el g iallo d 'uovo, n ell 'o,] io di pesce ed anch e n elle carote, n ei pomodori , n egli s.1Jinaci , n ei ca voli , ecc. La vitamina B è UJn complesso, n·el qu.a le si può tlistingLier e : a) urna v iLa1nina antinevriii cai o vitamina cli l'qt1ilibrio nervoso; que sto fFttLore, ch e si rp,u ò chiamare vitamin.a B1 , i trova sopra tutto n ei pericarpi e negli embrioni ,d elle. g r aminacee, n el l.a.tte e n el lievito di birra, e sare b ])e sopratutto r esponsabile della polineurite . . avi.a ri.a ,· b) u11a vitamina di utilizzazione1 nutritiva, indispen sabile ·p er 1' u1tilizzazione dei g lucidi, o vitamina B2; essa si trova sopr atutto n el lievito; e) una vitamina di u tilizzazione cellulare o fattore di cr escen za dei nlic.rorg ani smi , chiamata vitamina B3; d) infine si può .a n ch e comprendervi il fattore idro ol11bile anti·p,ellag roso, abbondante n·ella carne e n el I.atte; esso i1npedisce, n el cane, la sto·m atite ulcerosa p r ovocata ·dall'a,ritamino.si corrisp·ondente. Dal punto di vis ta d ella sua costituzion e, la vitamina .antin.evritica avrebbe d ei rapporti con le basi pirimidiche. 1


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Il complesso B è assai sensibile al riscaldame.n to . La vitamina antin·evritica è distrutta d.al :calore, le tre .a ltre r esisto.no al calore a 120°. Il lievito di birra e i g"ern1i ·dei cereali so·n o ricchi in vitamina B; ma essa si trova an che in nurr1erosi a li1nenti, com e g iallo d 'u.ovo, feg·ato, cer vello, carne ·m1Usc.ola.re, le1nticcl1ie, cavolo, carote, spinaci, · ecc. ll fattore C è U1na vitan1iJna assai fragile; il disseccamento, l'ossigeno d·ell '.aria b.a stano a ·distruggerla; df.t ciò lu diffico·l tà di isolarla. Tutto quello ch e si sa d ella su.a costituzione è ch e rac1c.hiude un ra dicale polifenolico. ~ una vi'tami11.a solubile n ell '.acqua e nell '.a lcool diluito, insolubile n ei solventi dei g.rasf'i. La si trova sopr.atutto m·ell.a frutta e nei legumi freschi, n1a anch e i1.elle ostriol1e1, nel sugo di carn.e crud.a , ecc. D 'altr.a p1arte, rece11tissi111~ ­ mente R. Ryg.h avrebbe isolato dal sugo di limone ver1de una sostanz.a -ehe sareihb·e id·enti c.a .ad un alcaloide estratto dall 'oppio·, la llarcotin.a. Qu1esto ,a lcaloide d.arebb1e, n·el cor so della maturazioùleJ del limo·n e, la vitan1ina antiscorbutica. Riscaldain·do l 'olio ·di fegiato di n11erl.uzzo a . 100°, in mod.o da distrug·g·ere l.a ., itan1ina A, 1'olio p erde le sue proprietà relative alla cr esoenz.a, m .a r estai .an tirachitico. Vi OJ10 dun.que; d u e fattori liposolu1b ili , ciascuno con le :sue carattei;-istiche fi siolo1g iche. Il fattore an·tirachitico o vitamina D i11ter iene n ella fissazio!Ile del oalcio e nello s·viluppo ·del tessuto -osseo. Og·gi si conosce b er1e la n.a ttir-à chi111ica d eJla vitamina D , poi.c h è si sa che si tratta di uno sterolo irr.adiato. L 'ergosterolo, sottopo·s to .all 'azione delle ra·diazio n i ultra-violette, .p resent a. le pro·p rietà della vitamin,a D. . Questa ' 'itamina si con serva bene i1elle soluz~o,ni oleose. Uin mezzo eleg.a nte di p1rocu rare della vitamina D a un sog:getto consiste n ell 'esp.orlo a lle r.a.di.azioni ultraviolett·e ; si tra.sformano così i s uoi steroli in vitamina. Certe sostanze .alini,entari come l 'olio di fegato di n1terlu2zo, le aringih e, le sardine, il saln1one, il giallo d 'u,ovo, ecc. somo ricch e in vitamine D . Gli AA. .americani Ev.a ns e Sure 11.anno sco·cperto, nel 1922-1925, wna vitan1ina indispensabile alla ripro·duzione. Essa è indisp en sa bile al maschio p er la fo·r n1aziolll e degli spermatozoi, .alla femmina p·er lo sviluppo della p l acienta, e avr·ebbe anche importanza n ella utiliz-z,azione ·dei sali ili ferro. La tro1)po recente sco·p1er ta di questa vitarriin.a , chi,a m.ata vitamin.a E, spieg.a l.a. scarsa ·"Conoscenza deill e su e proprietà. Secondo Grins si ·distin.g uer eb1b·ero t r·e f.atto:ri: di spermatog·en.esi, di g·estazioin e normale e di allattamento. La vitamina E si trova, soip ·r atutto in certi t0lii in s.aponific.abili di grano , di m.ais, ·di semi 1

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di cana.pa, di cotone, di palma, in ce;.rti grani, .nella carne· r11uscola.r e. II. Coricezlorui clin1ic·h e. Studio sperimentale ~ cliniioo delle avitaminosi. Nell 'uomo Je avita:m;inosi franche so,n o ogg·i rare ; per contro sono relativamente frequ1en,ti ~ particolarmente hl.1te)ressanti le avitamiinosi fruste, dovute .non a ll 'assenz.a , nla a lla insufficienza di una o di 'lJarecchie vitamine nel rt\,O'(Ìme alimentare. Le m.~if.estazioni cliniche dell 'avitaminosi A possono esseire tipic.h e e sono le manifestaziOtD.i note da ·ffiJO·Ì lo tempo, oppure fruste, e sono gli stati di precarenza A descritti rece11temente da Mouriquan,d. Le manifestazioni tipiche po·s sono prendere tre aspeitti ·essenziali: la xer·oftalmia, l'emeralopia epiden1ica e i ·disturbi di crescen,za. La xeroftalmia si osserva ::o.ei lattalllti di cui l 'a lin1e1n tazioine è troppo povera in grassi, come. è il caso dei Lattanti nwtriti per molti mesi con lattei scTem.a to. Il peso dei lattanti resta stazionario ·e si manifestano disturbi digestivi . Sopratutto il bordo delle palpebre si tum1efà e si oopr·e ·di piccole croste giallastre p.r oven ie11 ti ·da u.n,a leggera secre1zione purulenta della congiuntiv.a. lin seguito la cornea diviene appannata, si infiltra di essudati emorragie.i, si opiacizz.a, si ulcera ·e, se un.a ter.a pia specifica i1on viene praticata, la panoftalmia provoca la perdita .d,ell ' occhio. L 'em e1ra1o·p ia epiden1ica ~ car·a tterizzata dalla din1inuzione della visione a l crepuscolo e fu osservata ·durante l ' ultima guerra, particolarm etn te in Russi.a . I disturbi di crescen za· sono ·1rrovocati- dalla diarrea. · Le forme fruste ei latenti dell 'avitaminosi A si osseirv.an o frequ.entemente nei lattanti . Le prirne manifestazioni sono: la ·s tabilizzazione d·ell.a curva ·del peso, un .a spetto &ffiiorto· della pelle, l 'as temia. Sop;ratutto lei cong iuntiviti possono essere delle forme fruste ·di xerosis e.on- . g iu11tivale. Infine l 'avitaminosi A può ni.ani festarsi com e uno stato di predisposizior1 e all 'infezione. A ciascun-0· dei fattori d ella vitamina 13 corrispondei lllno stato di carenza particolare. L 'assen za. ·della vitamina .antin evritica ~ responsabile d el heri-beri, nelle su e quattro form e: f.orm.a comune, forni.a paralitica o atrofica,· fo·r ma edematosa e forma acuta cardiov.ascolare. Le forme frust e sono cara tterizzate da per.dita ·dell 'appetito, .d.a vomiti, ipertonia inuscolare, edemi, eru.zioni diver se, costipazio·n e a lternantesi con diarrea , anem~a, dimagrim.ento., disturbi car.dio·-vascol.ari, talor.a paralisi dei n ervi cranici. Qu.a ndo è il fattore di utilizzazione nutritiv.a oh e fa difetto, il rp·e so si a bb·assa progressivam ente, i capelli cadono; si assiste ad una denutrizione tainto p iù rapida quanto più è elevata la proporzione ·di gl11Jcidi nel regime ali1nentare. 1

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SEZIONE PRATICA

Lo stato di denutrizione si a.coentua più rapidamente se, alla carenza di utilizzazione nutritiva, s,aggiunge la carenza d el fattore di utilizzazione cellulare. Quanto alla carenza d·e l fattore a11tipell.a.groso, è ingègnosa ]a pato.g enesi ·d ella pellagra ammessa attualme nte in Ameri ca : i disturbi digestivi sarebbero i p rimi a presentarsi, essi favorirebbero il passaggio nel sangue di sostanze fotosensibilizzatrici; l 'insolazione basterebbe allora a d etermi11are le lesioni del derma. L'assenza di alimenti fre chi co11tenenti la vitamina C d et ermina Io scorb uto e la malattia di Barlow. Alcuni AA. ·d istingt1ev.aino due fattori n ella vitamina un fattore di integrità dei capillari ed un fattore di formi.azi one di emoglobina. Accanto alle forme tipich e di avitaminosi C esistono d elle forme fru st e e latenti. Le prime sono form e monosintomatich e, con1 e la forn1a emorragica, caratt erizzata da petecchie o da emorragie .mucose e I.a. forma anemica, r he può prendere il tipo di anemia emplice o il 'tipo di anemia clorotica. Le forme latcn I i ono caratterizzate da disturbi organici o da a lt eTazioni della nutrizione gener.al e ch e non ricorda,n o affatto lo scorbut o. Anores. ia, pallore , astenia, ·disturbi de l carat tere . .arre to di cr escenza , costituiscono la cc di strofia avita111inosa » di Aron. Ribadeau -'Dumas e Ch a brun hanno descritta la cc febbre pre c orbutica n : febbr e el evata, irregolare, diso rdinata assoc iata ad arresti ·di cr eiscenza. La natura di questi ·dtsturbi è prov,a ta a.a, diversi fatti , fatti clinici (pi ccol e manife fazioni emorragich e muco e o cutan ee. qualch e dolore). biolog ici (a1n emia) e radiografici (lin ea epifi saria allargata, asse.n za cli trabecolatura d ella diafisi). Ma questi . e1g-ni po·s sono man care. Valore mla~gi ore h.a nn o l a nozione etiologica (bambini nutriti con la tte .. 1erili zzato o con farine diver se) e l a prov.a terapeutica (la som mimistrazione di s11cro ·di frutta n1 i1g-lior.a i disturbi in pochi .g io,r ni) . La carenza in vitamina D produce cla ssi camente i] raohitismo. Clini cam ente i f.attori che entrano in gioco· n eill 'Ptiologia d el ra chi ti . . mo t1mano sembrano m111ltipli ed è diffi cil e preri~are l'imnorlarnza che convi ene attribuire alla vitamina D n e lla su.a co·m pa1r a. Si possono consi,derare com e form e1 frt1 ste dell'avitam in osi D i ,primi ~t.a di del rachiti ~mo n ei lattanti. Questo nrerar hi.t.i smo o rachitismo inapparente fu stu·diato d.a Sch.a1b.ad n el 1910. ll dosagg-io del calcio n ell e foci ' e n el fo s.foro n elle urine dà ·d ei. ri s11 lta ti e.b e n e rmiettono la dia qnosi prima ch e com11aiano i se~ni radiogr.afici. Alcumi AA. si sono doman·dati se la carenza rli vitamina D non abbia importanza n ella etio1o!ria d elle amermie d ella prima età. Si ammette oggi che r.achitismo ,e anemia non hanno fra 1

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loro alcun rappo rto di causa a effetto. Al più si può amm ettere ch e la coesistenza sia dovuta ad una tessa causa, le tossin·fezioni, cosi comuni n ella prima età. P er contro, certei sindromi neuro-muscolari embra n o n ettam ·ente in ra pporto con l,avitamino .. i D. _ L 'avita1nù10 .. i E è dal i)u11to di vista clinico la più r ecente111ente studiata. È caratterizzata da lla soppres io11e totale o parziale d ell 'attitudime alla riproduzione se11za ohe si possa ancora l)arlare ,di sindrome clinica precisa. III. Ded'.rizioni terapeutiche. - La migliore· profil a .. i d elle a vi Lamd.nosi consiste evide.ntem ente n.cll 'impiego di un nutrimento variat°' e i>er qt1a11to è ·PO· ibile naturale. Dal pumto di vi sta curativo, la condotta da. ten,er e è emplice quando si tratta di .avitaminosi fran ch e. L 'avi Laminosi A ced·er à 11~1 b1an1bi110 con l 'impiego d-el latte con1pleto. Bisogna sapere ch e il latte non contiene sempre la ste ~ a quantità ·di fattore A; la ricch ezza d el latte in1 vit,an1ina di crescenz.a dipen·de in effetti dal nutrim1en Lo e dal Il}Odo ·di vita .de lle ' 1.acch e latti.fere. D :altra parte bisogi1a istituire, s in a.alla com1)arsa ·dei prin1i sintomi , il trattan1ento con olio di feg·ato di m erluzzo e bisogna ~do­ p era re un olio di fegato di merluzzo controllat o biologi cameinte, poicl1è il contenuto di vit arni.n e è e tremamoot e variabile da un olio a ll 'altro. }\.louni AA. imp ie.o-ano de i preparati indu triali di ,ritam~na A di cui la titolazione è fatta biologicamente e d espressa in ul1ità Javillier. ell '.a.dulto l 'olio di fegat o di m erluzzo sarà u g ualm e11le utilizzato. Si ao-giungerà al regim e ,d .e1la carn e e del burro. Bi ogm.a notare, a questo propo ilo, cl1ei al cun e m arg arin e agg iu.n te a l burro , 11on solo non C·ontengono fattore A, ma po. siedono un 'az ione ilI\attivante ri p etto al bun·o. In presenza di b er_i-beri o ·di p e,l la.g ra, bioo-na riequilibrare il r egim e .a ggiun gen do tut0 to quello ch e può fo-rnire la vitamina B in· quantità assai forte: germi di 'Cer eali e sopratutto1 lievito di birra fresco. Lo sc-0rbuto sarà trattato con su cco di limon·e o di aramcia e, più gen eralm ente, con frutta e l erumi frescl1i. La frag ilità .estrem1a d ella o l . vitamin.a non p ermette a cuna preparazione industriale. Il rachitisn10 sar à trattato o con i r aggi 111tr.avio letti o con l 'olio di fegato ·di merluzzoo e.on i. ,p rodotti irradiati. :È indispen sabile utilizza r e un prodotto di fabbri cazion e r e·cente e, per olf:tenere u.n e ffetto ter apeutico certo, bi- · sogn.a dare 100-200 unità al giorno. La terapia <livie1n e più d elicata quando si ha' da tra ttare le ipovitaminosi. Bisogna in questr casi sapere perch è l 'alim entazio·n e è car enzata, pe-r potere rim.ediare. Attu1a,l mente si tende a,d est ende re il domi- · 1

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« IL POLICLINICO »

nio terapeutico d elle vitamin.e. Alcun i AA . hanno cercato ·di utilizzare il fattore A nella lotta contro le infezioni. La vitamin.a1B, per la sua influenza sul metabolismo ·d ei g lucidi, potreb·b e render.e qualch e servizio nel Lr.attamento del diabete. La vitamina C sembra avere una influenza benefica sulle .anemie, .amche non scorbutiche. Ma è so1p ratutto la vitamina D eh.e h.a ·e steso il suo campo d i .azione. Il suo potere fissatore del .calcio la fa impiegar e in numero,s i stati di d·eminer.alizz.azione. Scheurlem e Orlowitsch suppongono ch e n el r egime di Gerson-H emniannsdorfeir-Sauerb,r uch apiplicato alla tubercolosi polmonare, abbia sopratutto imrportanza non la carenza. del cloruro di sodio ma l 'a·p po·r to vitaminico considerevol e. Il fattore D presenta una efficacia evidente sul consoli·damento d elle fratture sulla craniotabe e sulla o t eomal acia d ei lattanti , sulla spasmofili.a , sulla tetania e sUJll.a carie dentia1r ia. La vitaminoterapia d eve esser fatta con discernimento. Posta l'indicazione, si devo,n o prescrivere l e vitamine seguen·do i loro effetti, aumentan.don.ei 01 di:i;ninuendo·n e l e dosi secondo lei re.azioni d.e] m .al.a.t o . C. ToscANO. ""

L'ATTUAL,TA CHIRURGICA

Novità in mate1·ia di rachianestesia. (A . CER. Ezzr. Gazzetta degli Ospedali e clelle

Cliniche, 6 marzo 1932). Dopò àver ricord.a to l '·empirismo con cui prima d ella relazio·n e di 1Forgme e Basse] e d ell e quasi contemporanee ricerch e ·di Pitkiu, que ta fo rma ·di anestesia veniv.a g·eneralm ente praticata, l 'A. passa in rasse.gma alcuni rnetodi recenti ed .al cune novità in proposito . Il m•etodo Pitkiui, indicato anche col nome di cc R.a chi.an·estesi.a c.o,n trollab·ile », consis te.: 1) n eill 'uso ·di U!Ilo speciale anestetico, la Spi·n ocain.a., associazione d ella novoc.a in.a con l 'amiloprolamina, :derivata !dall 'amido, cl1e avreb·b e lo scopo, di a umenta.r·e la viscosità della soluzion e; 2) nel dimin11ire o n ell 'at1mentare il peso specifi co d ell 'a·n estetico aggiungen.do rispettivamente alcool etilico o i)ropantriol. Il nom1e di controllabile, co n c ui si qt1alifica qu1esta a n estesia, è, come fa notare l 'A., niuttosto conn·esso a lJ.a possibilità di avere 11.n liquido. che salga o scenda n el ra c.h ide, a second.a della su,a. dernsità, ch e .all ' ide.a di .avere un ve.ro controllo d el titolo, cl1e ci s fugge come per gli a ltri .a nestetici. Da numerosi lavo·r i fatti intorno n. q11esto meitodo risulta : 1) ch e delle ·due formt1le. q11ella più g·e neralm ente 11s.a ta è a 11ell a di d ensità inferiore .a] liquor; 2) ·ch e .a 11 'am il ol1.r olamina si J) UÒ sostituire più comodamente la destrin a : 3) ch e malgr.a·d o ·o gni illusione di controllo an ch e d etto· m;eto,do ha fatto· l e su e vittim e. L' A. invece si dimostra più propenso a lle solu zioni pesanti e, pur non annettendo al meto1

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do Ptikiu una straordin.ari.a importanza , g li r iconosce il m erito di aver attirato l 'atten zione su fonda m ·e ntali principii fisiologici prima non coiilsiderati. L ' A. ricorda l)Oi le ricer ch e de l DogliCYtti ch·e 11.a agg·iu-nto d ell 'alcool etilico alla soluzione di peircaina allo sco1)0 di · favorirn e la penetrazione e l 'effetto, ma si dimostra p iuttosto riservato •per il timore di un '·~zione .n ociva ·d ell 'alcool sugli elementi i1 ervos1. · Pren·d e cruindi in esa111e Ul!la seTie di nu ove sostanze ·en tr.a:te in questi ultimi .anni nella i)rati~a d ella ra1C~i,an1erstesia. ~!ra ,queste: la Perc~~na, ch e ha 11 pregio di a vere un peso spec1f1co molto basso e quindi di a vere una facile diffusion'e verso l 'alto e .di da r e un'anestesia di lum.ga ·du,r ata; la Delcai11a, estratta dai residui della preparaz ione d ell.a. cocaina, di scarsa tossicità; la Pantocaina, ·derivato della novocaina, m .a ·di questa meno tossica. Quindi. l 'A. :ricorda ,~ual cb e 1artificio pe1~ rendere p1ù duratura e p iù innocente l a rachianesteisia movoca ir1ica. Così l 'iniezio·ne ·contempo.rane.a nel liquor e nelle vene di una soluzion1e g·lu cosata, p•r oposta da Ju-ra , il vantaggio ·di 1p ratic.are l 'ini1ezione nel r.a cl1id e i·n ·decubito lateral e a 11zicl1è in posiz io·ne eduta, I 'uso d ell 'efedrin.a per prevenire i forti a bb.a ssamenti della ].>.re1ssio·11e san g uig n a, l ' iniezione preventiva di u na piccol.a dose ·cli novoc.ai na ( 1 c·c. di soluzione all ' l ~~ ) o di qual ch e g·occia di liquor. Circa la cefalea , ch e con tanta freq uemza comparie dopo l a racbia n estesia, l 'A. è d el parere d el Sicard n ell 'attribuirla a d una ipotensione d el liquo.r per continuata perdita di questo attraverso, il foro della dura. P e r ques to , con1e profilassi del la :c1e falea., consiglia l 'uso di aghi so•t tili e la cura 11ell 'eseguire noo più ·di un.a pullltur.a ·e, oom ·e tierapi.a , r i corda l e iniezioni cli aoetilcolina, .di eifetonina , di gynerg·en, di sol fato di magnesi o. Infine l 'A. co·n clude con la necessità di conti·nu.a re n ello studio ·del m eic.c.ani n1-0 d'azione, .del comportam.einto fra liquor ed ane tetico·, d ei car.atteri fisici di que t'ultimo a l fin·e di a11n1entar e i vantaggi. e di dimint1i.re i r ischi di questa forn1.a di an e l e i.a. RuBEG.NI . 1

L'anestesia locale sotto pressione. (K1R c HNER.

Dtsch. z. Chir., vol . 234, pag. 99).

L' A., diretto,r e ·della Clinica Chirur gica di Tubing·a, h a ideato e 001struito un .apparecchio ch e permette di iniettare soluz. anestetich·e per an.eistesie lo cali sotto pressioni altissime (.3 .a tmosfere}. La sostanza anestetica a·doperata è ulil.a soluzione di Novocaina, Peraaina , Suprorenin.a. I vantag.gi ·d·ella anestesia locale sotto pressi on e sono secondo l 'A. di due speci e: 1) Ri_sp eitto all 'anestesia maggiore r apidità (basta.n ·do un.a -due punture .al posto d elle num erose 1


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SEZIONE PRATICA

punture col i11 etodo n1an,u ale im cui occorre portare. la pu11 ta d ell ',a go quasi in og11i punto del te suto da ane t etizzare) e maggiore 01noigemeità della anestesia. 2) Rispetto .al fu'.Il zionamento della ·S ala operatoria, non 0 cco rrendo ogni volta 1preparare le soluzioni, riem11ira le siringhe ecc. , ma potendo l 'apparecchio per l 'anestesia sotto pressio·n e, servire per 111umerose a.n estesie, e pot e ndosi , in grandi sale operatorie, portare da un ta\1010 al] 'altro; basta tper ogni a nestesia applicare un nuo,~o ago srerile, oon grande risparmio · di tempo, specie in sale 0 perato rie ove si co1npiano nume rose operazioni conten1po raneamoote. A. CALÒ. 1

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Brulé, J. Catb.ala, E . Chabrol , P. Chevallier, E . Donzelot , Grey-Laroche, C. Lian, R. Moreau, P. Vallery-Radot. Gli argomenti tr<,ttati sono del n1aggi.ore interesse : cardiopatia e gravidanza, il sangue dei radiologi, ]a nefrosi lipoidica, l 'amilosi renale , la dilair.rea coleriforme e le sindromi tossiche d ella prima infanzia, l 'esplorazione qella funzio11e biliare del fegato, l 'idiofag·ed e11ismo, le ipertensioni arteriose parrossistich e, le ipoglice,m ie, T e d ema polmonare acuto, concettì attuali sulle n efriti. DR.

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CENNI BIBLIOGRAFICI. Die Krc.~n.kh eitsanfting e bei cronischen L eiden. Un vol. in-8° di 175 pag . G. Thieme, Leipzig, 1932. Prezzo RM. ±. L 'importante problema ·di riconoscere l ' inizio · delle malattie croniche interressa , oltre che i ìllIBdi1ci pratici, arnche quelli delle società di assicurazio,n i, quelli ch e fanno visite di assunzione (militari, ferrovie , ecc.) e g li studiosi di medicina sociale, specialmente dal punto di vista della medicina preventiva. !Buona è 1 tata quindi l 'iniziativa di A. IFraenkel, di fa;r tenere U·n ciclo di ·conferenze su.Il' argomento ,-t1 Sa11atorio Spe)' erersl1of di Heidelhera. Ta li confe renze , ch·e abbiamo viste in parte pubblicate anche nella D eutsch e m t:dizinische Wochenschrift, sono qui riu1I1ite. Ne citiamo 1 titoli, che bastano di per . è a destare l 'interesse d e l lettore. Gli inizi delle malattie cronich e (A. FR.<\F~­ KEL). L '·e sam e inedico d ei 1sani (A. GoTTs·rEIN). L 'esame d egli assicurati sulla ' ·ita (H. DoLL). L 'inizio d elle .mialattie re nali croni che (R. 1EBECK) . L 'inizio d ell 'insuffi·ci enza rc.11ale (E. BECHER). L 'itnizio de ll 'ipertireosi (C. 0EHME) . L 'inizio del diabete mellito (F. H ERzoa) . L'inizio ·d el! 'insuffic ienza cardiaca (C. KRoETZ). L 'azione a cuta d ella dig itale per a.ccertare la debolezza cardiaca in cipiente (A. FRAENKEL). Ricerch e sulla dinamica circolatoria negli insufficien ti di cuore (W . GR .<\SSMA ~) . I prodromi delle p sicosi schizo·f·r enich e ed il loro riconoscimento. (K. W1LM ..\NNS). Gli inizi d ell'alooolismo (W. MAYER-GRoss). L 'inizio ed il trattame nto ·d ella parali i e della tabe (G . STEINER). Gli inizi della malattia nella tuher colo,s i polmonare ,dell'adulto (A. FRAENKEL). L' anatomia pa tolog i1ca d ella tisi ~nizialei (W. P.t\GEL) . L 'insufficienza epatic.a ini ziale (H . STAUB) . La diagino i funzionale epatica (B. WE1CKER).

O. MuNscB. Leitfaden der Pathologie und Th erapie der Kampfg'a serkrankungen. U,n val. in-8° di 94 pag., oon 29 fig. in .p arte colora•te. G. Thieme, Leirpzig, 1932. Pre·z-· zo RM . 10,50. Il li.b ro del capitan,o medico O. Munsch intende colmare uma lac'llllla, ,e8~stente nella letteratura tedesca, di un manual1ei a·datto p er i medici che riunisca ed esponga in modo facilmente in te}ligibile le 1principali nozioni sui gas da corr1battimento. La conferenza imt~.a­ zionale deJlla Croce Rossa (Aia, 1929) ha, di fatto, consigliata la diffusion e di tali nozioni , i11 modo ic:he si possano app1r estare le difese a lla popolazione civile, lll·e l caso di attacchi • aerei. L 'A. studia perta;n to lo sviluppo dell 'arma: chimica, riporta qualchei statis tica di guerra (fra curi figura l 'America e manroa I 'Italia l I) ed indica i vari mezzi di produzione e di lanci.amento. Espone la tossicologia generale e la suddivisione delle sostanze chimiche usa te, con i limiti di tollerabilità e tratta poi delle sin.gole sostanze tossiche, accan·nando alle conseguenze tar-div.e, alla .p atologia e terapia1 de l1'ossido di carbonio e d ell 'a ci.do cianidrico (non ancora usabili in guerra), delle nebbie artificiali e della .p rotezione contro i gas ivi com,p randeindo a1D1che i compiti del medico. Riport:a da ultimo la bibliografia. Belle e dirnostrative le figure, una delle quali è di un autore italiano (Rovida). fil. 1

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Problèm es aattiels de pa.t hologie médicale. Editore Masson. Prezzo Frs. 40 . f\ è~Ccolta di conferenze dettate sotto 1a direzione d el Clerc da ' alenti m ·edici d egli 0 .spedali di Parigi: C. Aubertin , H . Bénard, M. CLERC.

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Conferenze cliniche e di S c.ienze mediche, tenute n ella S cuola di applicazione di Sanità n1ilitare di 1F irenze. Vol. VI. U 11 voi. in-8°, di 167 pag. con fig. Edito a cura della Scuola , Firenze 1931. Prezzo L. 10. Continuando nella buona tradiziooe, la Scuola di Sanità militare pubblica anch·e qu.est 'anlilo un bel volu,m ie 1e.h e contieme le conferenz,e tenute nel 1931. Diamo qui l 'elenco delle co·n ferenze: s tesse. La g uerra chimica sulla nostra fronte. l~icor­ di ·p ersonali (A. Lustig). Le a11atossine n ella pro,filassi delle m ,alattie infettive (S. Belf.a nti) . Il male di testa e la sua c ura (G . .Boschi). I criteri scientifici modeirni 1ohe reggono le cure climatich e marine (G. Cereisole). Problerili d ella tubercolosi i111 patologia oculare (O. P es). I


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<e IL POLICLINICO »

nuovi codici e l 'esercizio prat:iJoo della "'Uedicina (!F . Leoncini). Co·m e si veide tutti airgome·n ti di gra11de interesse, trattati da competenti della materia. Segnalia,mto specialmente l'ultimo che, riguarda i !lluovi doveri venuti al medico dai nuovi codici, e ·ch e dovrebbe essere tonuto i)res~nte per evita.ire di inoorreire, pur con la massin1a buo·n a fede, in omissioni. Pireced·o no le conferenze, la Relazione del Direttore, Gen. medico prof. G. Grixoni ed una conferenza sulla Chimica nel momento· .tlluale (W. Parri), letta all'iJnauguTazio·n e <1ell'anno adc..ademico 1931. Il volume, in bella càrta rpatinata, porta sul frontespizio la rr-iproduzione del monumento ai meidici itali'lni caduti nella guerra. fil. L 'A nnée médicale pratique. 1932. Uni vol. i·n-16°, di 64·5 pag. R. Lépine, Paris, 1932. Qu,e sto annuario meçliico, rpubblicato sotto la d1rezione di C. Lian, da num etrosi collabo:raLori che trattano ognuno la propria ·Specialità, ci si ·p resenta ormai al suo decimo anno di vita, ciò ch,e e-01sti tuisce u.n 'S{\,Olll.O de1lla sua vitalità ·e ·d el favore con ·ou1i esso .è ac:olto dallai classe medica. I pregi ohe abbiamo già :rilevati in· occasio·n e ·d ei volumi precetlè!nti si 11ann·o anche in qu·est'anm10. Ogni articolo costituisoe una concisa .r ivista sintetica dei lavori compiuti nell'anno sul relativo argomento, fatta ·prevalenterrniente .su lavori di fonte fr.aJI1'Ce&e. Vi sono considerati tutti i campi della m1eidicina, chirurgia, ostetricia, ginecologia, igie1n·e, m·eidicin.a legale, specialità. C·OmpletalilO il volume la riip.roduzione delle leggi e ·circolari riooU1ardanti l 'eseJrcizio della medicina pubblicate in Francia nell'anno (in questo, ' ri è, p . es. , la legge sulle malattie i:•rvfessian.ali), I '·elenco delle nuove specialità farmaoerutiche, ·delle novità in fatto di strumenti, dei princi.p ali libri pubblicati nell 'a nmo. l Jn indice alfabet~co riguardante gli ultimi qt1attro a nni facilita lai oonsultazione. fil. 1

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A. RAVINA. L 'anné& thérapeutique. Un vol. in-16° di 182 pagg. Masson eit C.ie, Paris, 1932. Tutti gli studiosi ricordano i prezio1s i volumetti con cui Cheinisse dava ogn.i anno il resoconto ·delle principal~ acquisizioni nel cam.po della medicina pratica, con esatte ·informazioni e con spirito critico e·d equilibrato. Dopo l 'interruzione per qualche anno, A. Ravin:ai riprende la serie co·n questo volume, che si divid1e in, tr·e :p1a rti: malattie e sintomi; metodi e tec.nich e terapeutiche; medicazioni nuove. Con una soe.Ita giudiziosa dei diversi metodi teirapeutici, si h a in questo libro, che contilll:ua le buone tradizioni di Cheinisse, il bilancio dell'anno decorso, portando alla conoscenza del .p ratico le nuove teaniche e gli attuali orienfil. tarr1enti di alcu11i metodi terapeutici.

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ACCADEMIE, SOCIETÀ MEDICHE, CONfiRESSI R. Accademia ·· Medica di Roma. Seduta del 28 maggio 1932. Presiede il Prof. S. BAGLIONI, presidente.

Su di un caso eccezionale di pneumotorace extrapleurico. Prof. A. 0MODEI-ZORINI. - Si tratta di un caso di tubercolosi polmonare dapprima soltanto a destra trattato co.n 1pneumotorace terapeutico : poi bilaterale trattato con pneumotorace bilaterale. Il malato non presentò mai disturbi particolari subiettivi, m a radiologicamente il pneumotorace destro era opaco. Considera le possibilità o di una raccolta del gas fra la fascia toracica e la pleura parietale o d ella formazione. di una ernia della pleura. Ritien e più ,p robabile la prima ipotesi. Dimostra il pezzo anatom.ico. 1

Descrizione delle cisti di Trichomonas intestinalis: Dott. G. PENSO . - In un caso di Trichomonas intestinale l 'O. h a notato molti corpi piriformi forniti di un nucleo renifo.r me e, sospeso a questi, un blefaroblasto da cui parte un flagell9 che delimita i resti della membrana ondulata; in più esiste una banda evidentemente residuo dell'assostile, che segue il percorso del flagello ondulato e va a terminare verso la metà del nucleo dopo aver disegnato nell tinterno del .protoplasma una specie di punto interrogativo rovesciato . L 'O. accompagna il suo dire con la proiezione di disegni ~ di microfotografie.

La flora secondaria nei tracomatosi di Roma. Dott. U. BoNCINEr.r.1. - L'O. ha compiuto una ricerca sistematica sulla flora batterica congiuntivale dei tracomatosi di Roma scegliendo tra i varii casi pres~ntati (in tutto 5), le forme floriche recenti o riacutizzate. Ha isolato un certo numero di germi che elenca (dai piogeni alle muffe). Giustifica questa sua ricerca avanzando l 'ipotesi ch e tali germi possano avere la parte maggiore o ~inore nel determinare il quadro co·m pleto del tracoma. Es.prime il pr~ciso scopo ch e ebbe all 'inizio delle ricerche di sperimentare una terapia polivaccinica di quest'affezione e si riserva di far conoscere in seguito i risultati di essa. 1

Importanza delle infezioni secondarie del tracoma e loro cura con una terapia vaccinica. Prof. V. RuATA. - Secondo I 'O. il tracoma è bas.atQ su due fattori etiologici, un su9stratum di fondo ~ non ancora ben conosciuto . secon. do alcuni di origine parassitaria specifica; secondo altri, e secondo l 'O., dì origine costituzionale (adenoidismo, comune a tutte le razze a tracoma) ; questo primo fattore, fattore complementare, è dato .dalle infezioni miste sovrapposte, L 'O. ha prepar:ato e sperimentato sopra un centinaio di casi un vaccino polivalente diretto contro tutte le infezioni oculari, e di con seguenza an ch e contro l'infezione tracomatosa. I risl11tati ottenuti sui casi di tracoma e le sue complicazio ni curati dall 'O. portano l '80 % di guarigioni. Il p·roif. Ov10 si felicita con i due oratori ponendo in evidenza come ben poco di sic11ro si conosca ancora sul tracoma e rileva l 'importanza


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SEZIONE

delle infezioni secondarie che si sovrappongono al tracoma stesso aggravandone il decorso . Mette in rilievo l 'importanza delle ricerche tendenti ad istituire una ter~pia vaccinica . II prof. Ru ATA rispond~ ringraziando .

Otturazioni parassitarie del dotto biliare comune. Prof. A. Cu1ASSERIN1 . - L 'O. riferisce su 2 cas i relativi a · diagnos,i clinica di c alcolosi biliare co11 ritenzione completa, n ei quali l 'interve11to chirurgico dimostrò invece trattarsi di occlusione del coledoco dovuta nell 'uno alla presenza di u11 ascaride, nell 'altro a una cisti da echinococco proveniente da una cisti del fegato. Il prof. ARCANGELI cita due casi di o lturazionc dei quali unQ con ascessi m111tip1i del fegato i1t çui in ogni ascesso fu ritrovata un 'ascaride, l 'altro di echinococcosi in cui fatta diagnosi di calcolosi della cistifellea venne eseguita l 'asp ortazione della cistifellea m entre i dist11rbi di occlusione delle vie biliari persistettero invariati. ,Si trattava invece di un echinococco d el fegato com,primer1te il coledoco. Richiama 1'attenzione sull 'importanza della eosinofilia, dell 'esam e delle feci , dell 'esame r adiologico delle vie biliari per accertare il giudiZ1o diagn ostico prima di ricorr er e ad inlerve nt i chirurgici .

Il prof. G1unrcEANDREA ricorda come u11 a volta ebbe occasion~ di vedere all 'al1topsia un ascaride penetrato p er metà nel coledoco. Rileva l 'importanza d ella ricerca della eosinofilia ch e può far sospettare una eventuale ascaridiosi od echinococc.osi. Il prof. CuiASSERINI risponde in sistendo sull a necessità, durante interventi chirurgici, di un 'acc urata esplorazione del fegato e d elle vie biliari. Per la diagnosi cr ede che l 'applicazione dei m ezzi sussidiari di laboratorio dipenda dal pensar e o 1neno alla possibilità di un 'ascaridiosi o di una echinococcosi_ • Nuovo processo di cura dell'ipertrofia prostatica per via endoscopica (rimozione dell'ostruzione).

J . CARTHY (New York). - L 'O., socio corrispondente s traniero dell' Accademia, non ha potut.o fare la sua comunicazion~ perch è impedito per ora di venire in Europa; ha pregato il prof. Alessandri di legger e la sua comunicazione invian(IO anche le diapositive illustrative. Il metodo di Carthy deriva da quello di Bottini ed è b asato s ull'uso dell 'uretrocistoscopio operatore di Mc . Carthy che permette di vedere co11 sicurezza le parti esuberanti da togliere e fornisce possibilità di compiere l 'operazione precisa e senza pericolo, sempre sotto il controllo della vista. Secondo l 'O. ~l metodo può essere applicato d alla semplice fibrosi del collo alla ipertrofia vera e propria ~ p erfino nelle costrizioni da tumore maligno. L 'O. ha a,p plicato il suo metodo a parecchie centinaia di casi con risultati sempre ottimi. Ven gono proietta te <tuindici diapositive ch e illus trano l 'appa recchio e le varie fasi d ell 'inter vento. Il prof. EG1n1 ritien e che il metodo si a particolarmente importante quando si hanno soltanto disturbi prem onitori e no11 ar1cora ritenzione.

PRATICA

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·Pensa ch e il metodo sia da a1>cplicare in coloro ch e n on voglior10 assoggettarsi ad un 'operazione radicale od in coloro che p er particolari co·n dizioni non potrebbero sopportarla. Ricorda un apJ)arecchio d a lui id eato circa un anno e mezzo fa in tutto analogo a qu~llo d~J Carthy, ma che non usufruiva d el controllo visuale. • Il prof. ALESSANDRI ris.ponde dimostr a ndosi d 'accordo con Egidi in quanto riguarda le indicazioni circa l 'applicazione dell'apparecchio nel trattam ento preventivo , n ei casi gravi ed in coloro che rifiutano l 'intervento radicale. Afferma che non si possa, n è si debba parlare di ap·p licazione di aipparecchi eh~ p~rmettano soltanto interventi alla cieca e jnsiste sui p articolari vantaggi dell 'appar ecchio di Mc. Carthy e sulla sua utile e facile applicazione. I l V. -S•egr etario: E. TRENTI.

Reale .Accademia di Medicina di Tol'·ino. Seduta del 27 m aggio 1932. Presidente: Prof. F. VANZETTI.

Ricerche sulle forme itteriche nell'ittero emolitico. Prof. M1cHEL1 e G. DoM1N1c1. - Una bambina di 10 anni affetta da ittero emolitico fin dalla nàscita, presentava l 'eJiminazione della bilina fecale ed urinari'a attorno a valori normali, mentre la bilirubina del siero di san g u e presentava valQri insolitamente elevati (18-28 mmg. %). Le ,p rove dirette ad ossidar e questa bilirubina h anno dimostrato ch e si trattava di un corpo m eno perfetto della bilirubirta a reazione indiretta degli ordinari itteri emolitici , in uno st adio cioè di elaborazione meno avan zata. Comportamento fisico chimico .assai simile gli 00. h anno rilevato nella bilirubina dei neonati n ei primi giorrni di vita, e g li 00 ..pensano che n el caso descritto si tratti probabilmente di persisten za di caratteri fetali. I

Sopra un caso di cisticercosi cerebrale. Prof. CnoVEn1 e dott. MARCOLONGO. - Gli 00. riferiscono un caso di c isticercosi multipla, ma m ettono in. evidenza la s ingolarità del quadro clinico, iniziatosi con epilessia durat a due anni e seguita da un ,p eriodo di sei anni di tregua e quindi da crisi di cefalea accessionale durata otto mesi, a cui tenne dietro, dopo un altro periodo intervallare di circa t1n anno , · un quadro finale di idrocefalo acuto. Dal punto dì vist a an a tomopatolog ico fanno rilevare com e le m aggiori lesioni encefalitiche siano i11 dipe ndenza dei due cis ticerchi morti rinver1uti nella cavità del ventricolo l aterale destro e del 11ucleQ caudato, mentre ch e attorno al cisticer co vivo, situato nel lqb o temporale, non si sono potute m etter e in evidenza ch e le lesioni relative alla compressione eser citata d al parassita contenuto nella cap sula fil)rosa di r eazione. Prof. A. V.

Raffronto tr a il C0'11;tenuto in glucosio d·el sangue e d el liquido di bolla dop o somrr~tnistrazione. oral e in indiv idui a/jet ti da eczem ai e cla psoriasi. FERRARI. -


cc IL POLI CLINI CO ))

1144 I raggi vitali o raggi mitogeni. -

Dott. A. VÀCCARI. - Ha cercato di svelare questi r aggi col metodo fotoelettrico e co,n app.a recchi ad amplificazione e di altissima sensibilità. I risultati furono negativi; così pure col metodo, elettroscopico. Ha pure assodato che l~ poltiglie di vegetali non dànno fenomeni di ionizzazione. Invece le prove fotografich e riuscirono positive. Esperi1ne11tando in ambiente non biologico' ha c·e rcato di ott~nere gli stessi effetti ' con reazioni ben definite. I risultati furono positivi sia nelle reazioni di ossidazione come nella scomposizio·n e del perossido di idrogeno. Conclude ritenendo i raggi mitogeni come radiazioni secondarie alle reazioni chin1iche che avvengono nei tessuti e nelle cellule e ritiene pure che sarà possibile colla teoria di . Plank-Einstein calcolarne la frequenza. VILLATA.

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]o svuotamento dell 'ascesso con medicazione alm e110 una volta al giorno. Prof. G. VERCELLI. - Ritiene utile richiamare l 'attenzio:Qe sul valore, specialme·n te prognostic0> delle ricer che batteriologiche e dei dati dell 'esame del liquido cefalo-rachidiano. Clinicamente ricorda le difficoltà della diagnosi differenziale dell 'ascesso i11 inodo particolare co,n le diverse forn:ie di me11ingite sieròsa otogena (saccatn, ecc.) Prof. P. PIETRA. Prof. P. A.

~fEINEHI.

Presentazione d~ casi. -

Presentazione d'i casi.

Dott. T. MENEGHINI. - Sulla gravidQ.riza tubarica· doppia. Il Segretario: Dott. LUIGI FERRERO.

Riunioni mediche fra i. Sanitari dell'Ospedale di S. Spirito in Sassia (Roma) ..

Società di Coltura Medica Novarese.

Riunione del 30 aprile 1932.

Seduta del 12 maggio 1932. Presidente: Prof. PAoLo PIETRA.

Considerazioni radiologiche sulle metastasi O$see dei tu• mori.

Su alcuni interessanti casi di ascesso cerebrale di origine otitica.

Pro·f. T. LucHERINT. - Presenta le radiografie· di tre casi di cancri ossei diffusi a tutto lo scheletro tranne le ossa degli avé\mbracci, mano, gambe e piedi, localizzazioni che concortlano con la t0;pografia osservata da tutti gli AA ., meno che per la metastasi clavicolare c1ui presente e in ge-nere negata da tutti. Espone considerazioni cliniche ed anatorrtiche sulla distribuzione delle metastasi Gancer ig ne ossee.

Prof. C. FERRETTI. ~ L 'O. inizia una dettagliata esposizione della patogenesi e delle vie di diffusione dell 'infezione dell 'oTecchio inedio all 'encefalo. Si sofferma sulla sede, sul volume e sulla batteriolo,g ia dell 'ascesso: passa poi a descrivere l~ varie fo rme anaton10-patologiche che distingue in: aseesso, cer ebrale u11ico, ed ascesso cereb·r ale a focolai multipli (encefalite purulenta). Tratteggia rapidame11te la sintorr1atologia del ,p eriodo latente e del p eriodo man~festo. Passa infine ag alcune considerazioni sul trattamento, chirurgico riguardanti il momento dell 'intervento e la vi'a di accesso. Per conto suo, dà la preferenza alla via attraverso il focolaio osseo che ha pro·vocato l 'ascesso perchè questa via permette di compiere la pulizia chirurgica del focola~o infettante, ed i:Q secondo luogo perchè permette l 'evacuazione dell'ascesso con meningi aderenti e con minore .p ericolo quind·i di meningite co ns.ecutiva. Descrive tre casi di cui uno da otite cronica e due da otite acuta. Nel prin10 si trattava di ascesso cerebrale unico d~ otite cronica, operato e guarito. Nel secondo di ascesso cerebrale a focolai multipli da otite acuta operato e seguito da decesso dopo 20 giorni dall'intervento. Nel terzo di ascesso cerebrale diverticolare da otite acuta operato da 17 giorni ed in via di guarigione. A conclusio,n e I 'O. afferma: 1) Uascesso cerebrale di OTigine otitica da otite ac uta, p,u r essendo abbastanza raro, non è una evenienza eccezionale co,m e da molti è ritenuta. 2) Grande importanza per l'esito ha la p·r ecocità e tempestività dell'intervento ed una metodica, scrupolosa cura postoperatoria, mirante specialmente ad assicurare il drenaggio dell'ascesso stesso , condizion e n ecessaria e sempre molto diffi cile da ottenere. Per q11esto egli ritiene non doversi fissare su un i11etqdo di drenaggio unico, ma adottare nel singolo caso il più conveniente, ten endo presente ch e in tutti i casi si deve compiere 1

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Xantomatosi colesterinica familiare· benigna.

D. PATRIGNA~1 . - L'affezio11e interessava guattro figli con accenni anche ni genitori, presentandosi con grosse tumefazioni giallastre occupanti ii gomiti, le ginocchia, i glutei, le mani, che l 'esam~ isto.Jogico riveJn.va costituite da grosse cellule birifrangenti riferite dagli AA. a cellule del sistema reticolo-endoteliale, e I 'esame clinico da coleste-· rina. Lo stato deJ sangue ~ra normale tranne in uno dei giovani colpiti che aveva una colesterine-mia del 6 %, i)crò era in istato febbrile. In tutti i soggetti il siero di ~~ngue era color giallo carota che l 'O. definisce pa tog11omico dell'affezione e gli' fa avanzare l 'ipotesi di un disturbo del ricambio cqlesterinico, per quarito non apparisse aumen-· tata la colesterincmia; questo ultimo dato potreb-· be attribuirsi al fatto che la colesterina è presente come molecola incompleta e non rivelabile eon le· comuni reazioni: alle cellule del s. r. endotelio e sp~cie agli elementi istiocitari presenti nel ~er- · ma spetterebbe la proprietà di completarla Im-.. magazzinandola nel ,protoplasma, co·sì da dare il carattere p eculiare degli xantomi cutanei. 1

RiL1r1ione del 7 maggio 193·2. FADINELLT. __,. Un caso cli meningite emorragica: in sogget.to giovane. I. NtrvoLr. - Importanza diagriostica e terapeutica della esofagoscopia e tracheobroncoscop·ia. Discu ssione : P . ALESSANDRINI. Il Segretario .


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SEZ IONE PRATICA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. SEMEIOTICA. Valore semeiologico dei segni classici dell'enfisema. Vi è in clinica un nUll11er o con side r evole di ina lati ch e son·o riuniti sotto Ja d enom inazione di e nfisematosi. e esi tono parecchi t~pi assai n etta,rniente 'differ enti, fra i quali , sono freque nti i fa tti' di tran izione. Essi sono d escritti ne i libri sotto le rub1riche: Asnm ed Enfisema , Enfisema e Bronchite cronica, Ca tarro ed Enfisema, Enfisen1a esse11zia l.e, Enfisema tipo Freund, ·ecc. Tutti hta1n no co111e punti comumi, al di fuori d ei seg111i clinici e radiologici di racrefazi one polmonare. la presen za ·di un elemento catarrale e l 'e'Volu. . . z1011e per cr1s1. Se si vu ole ·conservare a l ternune di enfisen1a il s uo significato a natom o-clinico e d il s uo valore progn ostico, bisogna dis tinguere, da l punto di vista sem e iol ogico, da una 1:i1a:rte i egni di ispezione, di palpazione, di p er cu sion e e le in1magini ra-d io logich e 1ch e, eoo11do l ' idea che n oi ci facciamo attualn1ente d el1'enfisem a, corris1)ondo·n o alla disten sione ·p olmonare anatomica, d 'altra parte i segni di catarro bronchia le; fra questi , e a llo stesso titolo de i rumori avventizi, le modificazioni stenoia1cu sticl1e <lel rumore respiratorio, prod otte da due fattori: il catairro e lo pasm o. Fa tte C}'Ueste r estrizioni, non si dovrebbe fare a colpo sicuro la dia.gnosi di enfise111a ad un primo esam e, qu.a ndo esso è praticato in J>eriod o di catarro . Se1n za dubbio vi so·n o f01rti p:riesunzioni ilil favore di questa diagn osi quando il quadro clinico è a l completo, quando esista una particola r e de formaizione del torace e delle stigmate radiolog iche. J. Minet e P . Dui1)ire (Revue de M éd., marzo 1932) ritoogono n onp·e r tanto ch e sia nece sario :rivedere i malati qopo trattamento. Accad e allor a frequenteme nte ch e la maggior parte dei segni siano scompar si ; in questo .nwmento si potrà mettere in ·ev ide n za, con l 'aiuto di t eoniche a ppropriate, la diminu zion e d ella capa:cità respiratori.a , di cui l1ai misur.a iin periodo di cala rro è illusoir ia. Gli AA., convinti ch e 1.a ripetizione ·deg li accessi d i catarro bronchia le dispn eizzante sia a ll '·o rigi1n e de lla m .a ggior parte ·d egli e nfisemi veri , ritengono ch e n on sia fill,diffeirente :con· siderar e i m .a lati ch e si osserva no in periodo di crisi come enfisematosi o come atfeitti ·da catarro· spasm odico. • In quest 'ultima i.potesi si I)IUÒ, in effetti , colil un1ai ter.a1)ia diretta cont·r o il ca tarro biro1J11c.h iale, per are ·di ritardare il 1m omento in cui i malati ara nno d efinitivam e n te d egli e nfisema tosi. C. TOSCANO.

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Su nn piccolo segno di bronchiectasie rilevabile con lo studio della cinematica dei bronchi mediante lipiodol. F. Piéchaud e C. Rudeau (Journ. de Méd. de Bordeaux, 30 marzo 1932) s.egn.al a1no un 11 uovo segno di bronchiectasie rive labile con l 'o er v.a.ziolfl1e r adio co·p ic.a .a ll 'atto ·d·e lla iniez~o ne tr.a.n sglot tidea di piccole qua ntità di Li1)1od ol (5-10 cc. ). I.i1 caso di bronchiectasie a.d OO'ni forte inspirazion e, si osserva una diiatazione .ampollar e d ell,e pa1rti ·d el bronco. leso, 111entre le altre can1bia no a ai poco il loro calibro. · econ·do questi a utor i si può così a sistere al rien1pi111ento de ll 'ecta ia bronchiale ·ch e da cavità viTtuale divien e cavità r e)ale, e ' ritrarre un.a impressio11e cinematica de lle lesioni bronchiali. Ta le accorgimemto radioscopiic o, ch e va sem1).re con1.pletato con l 'e ame radiog rafico, nvn r1esoe dimo trativo qua111do i bro11chi , 1per proces i cleiroti1ci, 11a11no perrduto la loro normale elasticità. E. LrvERANI. 1

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CASISTICA. La sindrome paralitica dell'apice orbitario. E. Ilollet (Journ. d e ~1 éd . de Lyon, 20 marzo 1932), d escrive qu e ta s i1ndrorne, data dall 'occlu io11e ·co111 plàta ·della scissura sfenoida le e de l canale orbitario , siindrome car atte·rizzata d.a oftal11101)leo-ia totale, sensorio-sensit iva-si in p·a tic o-m1otri1c e. 1'a lre sin·dro1ne p uò esser provocata da tre g r a 11di cau se morbo e : un processo n e1oplastico , o luetico, o traumatico. II pro,c e so 11eo plastico· può esser e pirimiti vo, o da n1etastasi secondarie. I tun1ori primitivi sono prevalentemente epiteliom i o sar comi , cl1e h anp.o come pUlllto di parter1z.a lo sfenoide, o la 1nucosa ·d ei seni sfer1oida li ; i secon dari hanmo il fo colai o primitiv o in special modo n ei car c inomi mammari o n egli ipernefromi. La lesi one ·di origin e lue ti ca può essere o una 1p eriostosi d ello feno ide, o un.a gomma del la capsula di Zinlil . I,e lesioni tra t11matich e posso·n o a n ch 'esse a ve re una dop1)ia na tura : e ser cioè d·e ri vate da fraltua:e r aggiate ·del cavo orbitario, oippure esser prodotte ·d a un corpo estra n eo incuneatosi n ell 'apice. La sintomato logia, qu.alunque sia la cau sa d el qi1adro m.o rboso è uni.ca: Esoftalmo, tal,rolta inten so talaltra appena a pprezzabil e, d.a to d.a e d em.a. o imbibizio·n e sierosa d el te·s suto lasso apicale. Distiirbi visivi, ch·e possono arri v.a re fin o a ll 'an1at1rosi ·d efinitiva . 1

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cc JL POLICLINICO »

Disturbi della motilità, che van·n o d.a ll 'oftalmoplegia parziale alla totale. . Disturbi della sensibilità, in tutto il territorio del n. oftalmico. Cefalee, localizzate, continue o accessionali. Cheratite neuro-paralitic·a, molto· rara. Disturbi simpatici, ohe sono sempre prese,n ti, pur essendo <li volte ·m ascherati dalla contemporanea paralisi dei muscoli oculari. Disturbi della ciraolazione venosa, sono scarsi, probabilm~oote per le numerose arnastomosi ,d elle vene o·c ulari con quelle della faccia. La diagnosi differenziale è facile,: nelle paralisi alte ·dell'orbita, che son sempre dissociate, ~si ha tumore palpabile, .chemosi, motilità oculare scarsa,. Nei e.asi di lesionie endooranica, il n. oftalmico 'non è il solo colpito, mai il trigemimo viene ad esser iinteressato in tutte le sue bran·che. La pr(\,crnosi è infausta nei casi di le sione can cerigna, poco propizia anohe nelle forme traumatiche, ,d ecisamente ottimista nelle loca. lizzazioni luetiohe, iiil oui, con uma terapia tem pestiv,a,m ente iniziata, si può, sperare in una gllarigio,n e co·m pleta. M. PoNs. La sindrome chiasmatica ftogistica. Mentre le sindroim i chiasmatich e di 0 rigine neoplastica o traumatica .. sono hen coo1'osciute e differenziate, poco si .conosce della sin1:d rome infiammatoria d el chiasma stesso. J. Rollet (J ourn. de M éd. de. Lyon, 20 mar• zo 1932) ne illustra ahiaramente il quad·r o: etiologicamelnte essa può esser data dai più va,r i agenti patogeni, la cui !Datura non sem1pre si .riesce ad ide.n tificarei. L'infezione si può avere per contiguità, da ·d iffusione del processo morb·oso dai seni sfenoidali, o dallei me• • • • n1ng1, oppure esser portata per via sanguigna o linfatica. Poco mote sono ancora le alterraziomi anatomo-patologiche; si possono avere distuif'bi di vascol.arizzazione, o edemi, o formazione di essudati, che allora, comprimendo il rchiasma simulano il qua,d ro clinico ldella neoplasia. Mentre nei quadri dati diai neoplasmi o da fratture si hla1 costante l'emianopsia bi temporale, questa è rara nelle· sindromi flogistiche. In .queste si ha quasi semipre·, fin dall'inizio, una diminuizione del visus, con scotomia oontr.ale uni o bilate.r ale, in,d ice ·d i una alteraziooe elettiva del fascio maculare. Inoltre si ·hanno modificazioni periferriohe del campo visivo, - riduzione notevole del quadrante s111piero-estem·o,, minore del quadrante su·p ero-intelìno, quasi insignificante del quadrante infe·ro-eisterno. Me.n·tre nei tumori l 'ultimo quadrante ·Colpito è il su1p eroi·n terno, nei processi flogistici è invece l'infero-intertDo: e questo perchè l 'infiammazione aggredisce più facilmente il bordo poste1

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riore e la fa ccia inferio·r e del chi.asma e della benderella ottica. Clinicamente si può avere una forma chiasmatica tipica, simile alla neoplastica, o una forma tirpo nevrite retro·b ul·b are acuta, bilaterale, o ancora una forma con simtomi meningei, i quali domin.a no il quadro clini.co. La ·diagnosi differemziale deve prendere in conside razio;n e la sin·drome chiasmatica neoplastica, la iDevrite retro bulbare tipica, e le affezioni motr.bose e.n,c efaliche, e meningee. La prognosi varia secondo l'agente patogeno : se questo· è individuato, si tenti la sieroterapia specifica. Se siano consigliabili interventi chirurgici .n elle forme croniche, sarebbe prematuro affermarle. M. PoNs. 1

Le nevriti retrobulbari. nevrite retrobulba·r e è una sindrome oftalmologica caratterizzata da una diminuzione uni o bila,t erale ·della capacità visiva lin1itata per lo più alla visione centrale, cioè con scotom.a centrale assoluto o relativo. Anatomicamente si ha una d·e generazione del fascio pa·p illo-maculare. L. Panfique (J ourn. de M édec:in,e de Lyon, 20 marzo 1932) fatto un rapido ,cenno storico della sin·drome, ne· espone diffusamente la patogenesi e il quia·dro clinico. La sintomatologia è data anzitutto dalla dim~nuzione del potere visivo, che è più o meno completa, e la c ui causa, molto facilmente si rivela all'oftalmoscopio. · Talora il p. non ha la sensazione suhiettiva dello scotoma centrale, ma solo accusa come un annebbiamento uniforme della vista. All'esame dell'occhio la papilla, all'inizio, è integ;ra; in utD peir iodo 1più avainzato si soo1rge un lieve pallore di essa, pallore che, se la forma passa allo stato cronico, si farà sempre più intenso. Le cause della nevrite retrobuJbarei si possono divid.ere in 5 gruppi: 1) Nevriti tossiche, dovute specialmente ali 'alcoolismo cronico, e, in casi ·m olto più rari a iintossi,c azioni professionali (solfuro di carbonio) o terapeutich e (arsenioo, o ad autointossicazioni (diabete). 2) Nevriti da infezioni del nevrasse, che si hanno specialm.ente n ella sclerosi in placche, di 1c.ui anzi ipossono essere umo dei primi sintomi. A questo gru,p po a,p partengono le nevriti luetiche, da b . di Koch (rarissime) o da infezioni acute gener.a li. 3) Nevriti da infezio·ni di origine nasale o dei ser1i, frequenti specialmente nel corso di sinusiti sfoooidali. 4) Nevriti 1d a compressione del nervo oltico, sia p er tumori dell'orbita che, ipiù specialmente per tumori della. regione ipofisa. ria. 5) Nevriti da tinfiammazione· del bulbo oculare. La


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SEZIONE PRATICA

La diagnosi di nevrite non presenta particolari difficoltà; · più importante è indagare sul1ai causa .o he l 'h.a provocata, ,onde poter praticare una a·datta terapia noo tanto locale, quanto generale, sia questa terapia esclusivamente m·edi ca, come nella forma luetica, q essenzialmente chirurgica, come n.elle nevriti da sinusiti sfenoidali. La prognosi in generale è favorevol e, se si interviene prima che sia iniziata l'atrofia d el 11. ottico; solo nelle nevriti d a sclerosi i n plaoche € nettamente sfavorevole. . . . M. PoNs. 1

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Paralisi oculari e herpes dorsolombare. Le pa:ralisi oculari e.b e sopravvengono nel decorso dell 'infezione erpetica si osservano di norma quando la lesione viene a interessare il neil"Vo oftalmico. Vi sono dei casi però in cui la regione in cui si manifesta lo zoster è molto lontana , e difficilmente perciò si può spiegare Ja consec,UJtiva paralisi oculare come una diffusione d el processo per contiguità . L. More n.as e A. Colrat (Journal de Médeoine de Lyon, 20 maTzo 1932) d escrivono Util caso, capitato alla loro osservazione, di paralisi dell 'oculo motore esterno, consecutivo ad erpete dorso-lombare d ello stesso lato. Gli autori, ricoDdato 1c h e tale associazione morbosa si presenta solo raramente, e b en pochi casi sono descritti nella l etteratura, avanzano I 'ipotesi, del resto g ià in rarissimi reperti autoptici confermata, che l'imfezione ~r­ petica, la quale di solito prod.UJce solo U!Da lieve reazione meningea circoscritta, possa, in soggetti di età avanzata , o in condizioni generali cattive, penetrare nel nevrasse, e 1U1I1go questo venire portat1a. a i nucl ei endocranici. M. PoNs. 1

I colori di confusione nei daltonici. Pollack (Acad. des sciences, 9 nov. 1931) ha dimostrato che i ·c olori di cui la conrusione è comune a tutti i daltonici sono,: il blu, i.I violetto , il porpora ed il blu verdastro. La saturazione di questi colori è variabile secondo i gradi dell'anomalia. La confusione .d,e ll 'aràID.Jcio e d el verde giallastro è estremanwnte frequente, mentre quella del :rQsso e ·del verde lo è molto m eno. Lo :studio del ·dalto nismo an d:rebbe ripreso. 1

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fil .

TERAPIA. La vaccinoterapia nelle infezioni gengivo-dentarie. La v.aiccinoterapia com·e osserva Thibault (Paris Médioal, n . 38, 1931) è utile n elle infezioni acute e ,croniche ·d elle gengive. e ·d·ei denti purchè applicata nei casi adatti e s econdo precise modalità tecniche. Tra le in.fezioni gengivo-.d en tarie croniche è nella piorrea alveo-

lare dove 'SÌ è fatto il più largo uso della vaccinoterarpia, sotto forma cli stock e d .autovaccini, iniettati per via sottogoogivale o per via sottocutatllea. Gli autovacicini, difficili a prepararsi, sono di uso limitato; m10lto adottati sono invece gli stock vaocini polivalenti preparati con culture di qiuei · germi che più frequ.entemente daDIIlo la piOTrea (streptococchi, stafilococchi, ecc.). Secondo recenti vedute di alcUllli A. i quali ritengono chei Teumatismi, en docardite maligna, ulcera gastrica, nefrite, eoc. sono provocati ,d ai germi delle infe·z ioni croniche geng iv&li e dei grainulomi apicali, si è tentata una terapia con i vaccini preparati con, i germi di tali infezioni. Solis e Cohen \Sono riusciti pe·r sino a·d isolare d ei germi verso i quali l 'infermo non è immunizzato, e con questi han•n o preparato dei vaccini da usarsi a picoole e progressive dosi, ma i !risultati di tale vaccinoteir apia eseguita con germi di oTigine focale non sono stati troppo soddisfacenti. Nelle infiammazioni a yute d'origine dentaria 1'.a1 va ccinoterapia può essere preventi;va e c urativa : la preventiva serve a prevenire le complicazioni infettive in tutti i traumiatismi dentari accidentali od operatori (estrazioni difficili, resezio,n i di mascellari, ecc.), Ja curativa può essare usata 111ella maggior parte delle suppurazioni acute d'origine dentaria (osteoflemmoni, adenoflem.moni, adeniti, celluliti acute, ascesso periamigd.alico, angina dì Ludwig) associata, s'intende bene, al trattamento chirurgico, specie l'ablazione del d ente causale. Il trattamento vaccinico, c.h e dovrà es::>ere completato a tempo opportuno e a seconda dei casi con, un a pprop·ri.a,to in terven Lo Lìr! ru rg i co, potrà essere praticato· quotidianamente od a gi-0rni alterni. La qualità del vaocirn .0 1 da usarsi a dosi crescenti, sarà in funzione della n.a tura del processo morboso: si useTanno vaccini di streptococchi non emolitici e diploco:ochi catarrali nelle infe~ioni che hanno colpito l'osso, vaccini an tigangrenosi nelle infezioni in cui predominano gli a1J1aerobi, ecc . Inconveniente della vaccinoter.arp ia può essere la reazione febbrile tro·p po elevata, la vaccinoterapia è quindi contr?in?icata ~egli i~­ dividui defedati, nei card1ac1 e nei ren:aJ1; in costoro si tenterà .d i ricorrere alla fagoterapia, o ,con pru·d-e nza, alla oolloìdoteTapia . 1

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R.

GARBINI.

La vaccinoterapia nell'artrite gonococcica. A. Wiedman·n (Wiener kl~ni. Woohens . 22 genrn. 1932) ha ottenuto buoni risultati con l 'uso del vaooino gonococcico a dp·si da 1/ 4 a


1148 .

« I L P OLf CLIN I CO »

2 em e. Le iniezioni ·etndo1m1uscolari, p erò, ehb eiro scarso o punto effetto, m entre que to fl.1 evidente ·d·o po ohe le iniezioni vennero pra ticate n ei tessuti periarticolari. Le p rime inie zioni endomuscolari di 1/4: di e~. aveva no provocato reazione; in se... g uito questa venne a ma,n c are anche con 2 em e . I movimein.ti articolari, dopo urna quindicina ·di gio·r ni dall 'inizio delle iniezioni p eTiarti1oolari, ·divennero liberi e ·d el tutto indolori. Questo tratta1miento costituisce una stimolotera·p1ia , che è pe:rò controindicata se vi so no elevazioni spontanee di temperatura od un.a tub er colosi con comitante. fil. 1

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La meccano-vaccino-terapia del tracoma e delle sue complicanze corneali alla luce di nuovi criteri anatomici, batteriologici e clinici. C. Addario (Annali di Oftalmologia, 7 agosto 1931) ·discute sul valore e tiologico del bacterium granulosis del Noguchi , ri1cordando an ch e g li studi di Olitsky ch e dimqstra rono d etto b atterio capace di produn·e il tracoma n·elle scimmi1e, e il proprio esperimen.to umano pure positivo. Ricorda com e questo microrg a,n ism o h a una sede profonda «~ una sede superficia le, corne quello ch e si trova per entro·. ai noduli , e sparso a nch e n elle lagrime. Considera il tracoma quale espr essione di due processi patologici caratteristici ch e sono il g ranuloma &pecifico e la flogosi r eattiva . Discu sso p oi sul valore t erapeutico del vacc ino specifico ·del tracoma, che egli chiama vaccino di Noguchi, fa 1sapeTe che questo vaccino p eir sè st esso mio n modifica nè distrugge il nodulo, ma ha urna sicura azione batteTicida ei antiflogi stica. Esso direttament:e guarisce le alt era zioni poco tprofonde, come per es. il pallino ·oorn1eiale, e completa poi la sco,m parsa d,ei n oduli dopo che qu.e sti so·n o .s ta·ti m eidcanicam eaite sqUJaJrciati o spremuti. Con1s iglia perciò per curar e il tracoma di applicaire il vaccino dopo av·er pra ticat o la cosidetta cura traumatica, coTuSiste;n,t e n ell'abrasione della co ngiuntiva, fatta collo striscia mento ·di una liam a taglient e, oppure n ello sm11ngime nto energ ico, d ei noduli, fa tto o schiacciandoli fra le 11ng hie , o colla .pirnza di Knapp. Ri1p orta 45 casi trattati i.n questo, m od.o e coronati da successo·. G. O. 1

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Sieroterapia della peritonite. Dick (Br. Beit. z. Klin. Chir. , 154, 2) ha a ttuato in 1ci·r ca 100 casi di peritornite la sierotera pia u sando p er via peritonetaile al momento dell 'intervento, -e su ccessivamente per via intramuscolare ed endovenosa, antitossin·e coin tro il B . coli e coin tro gli maerobi. Con tale tra ttam ento la moirtalità delle p e-

[ A NNO

2~ l

XXXIX, NuM.

ritoniti gen eralizzate sar ebbe1 discesa da 35 % a 25,5 %. e la m ortali Là ge11erale d elle appendiciti da 4: ,3 % a 2,5 %. L ' A. h.a a n che u sat o la sieroterapia preventiva con buoni risultati. Tali praticl1e n on sono esenti da pericoli talora letali (sh ook anafilattici , ecc. ) per prevenire i qu ali è utile un ' i1n iezione desensibilizz.a trice di una pi 000 la quantità di siero o la so·m 1ninistrazion·e .d el sier o in dosi frazionate o la intro.duzione 1entiss1m1a del medicamento. Con tali .accorg imemti l 'A. non ha avuto a larr1Jen ta1re incidenti. Egli ritiene che la sieToter apia ra ppresenti un notevole aiuto della terapia chirurrgir,,a ·de lle p eritoniti. P. STEFANINI. 1

Il trattamento delle reazioni da siero. H . Vincent (Bull. Acad. m édecine, 19 aprile 1932) con siglia a tale scopo la m edicazione benzo-salicilica. Alla com parsa delle i)rime· 111anifestazioni, si fa ·p r ender.e 0 gm i ot a (in s~a:uito og ni 2 ore) u11 ou cchia io di u11a pozione co nte11en.te 6 g ramrn i di salic-il.ato di sodio ed a ltrettanto di b·etn zoato di sodio in 200 cn1c. di eccipiente. Nel b ambino, le dosi saranno m~nori . È utile dilu ire 0 gni dose in tè leggero od in altra tisana e.al da. I sintomi r eazio11ali locali e ge11erali i arresta n o gen eral111ente dopo pocl1e or e. La febbre cade, gli ede n1i e le eruzioni i at~enu.ano lentan1en te, m a sopratutto ce ~ a il prurito. In caso di individui sen i'b ilizzati da un 'iniezion e di siero a ntecedente, l ' ictus morboso è più g ra,·e e le erua;ioni so110 più inte!Ilse; ~n tali c1a1si, la m1e·dicazio11e in.dicata e rinnovata quante vo lte .è n ecessa1rio attetnua o fa scom1p arire gli in.c.identi al 1°-2° g io·r no . Applic.ato quan·do l.a ~eazio ne .al1erg ica è già ·del tutto scat en ata, il n1eto.d o h a p1l)Jre1 i suoi effetti sebb,en e m en o evidenti . • • La m edicazione può an ch e usarsi in senso profilattico in individui g ià e11sibilizzati per iniezioni precetde1r ti . fil. 1

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La cura del tetano. Le lie Cole (Th e British M edic. J our.n., 23 aprile 1932) riferì ce su 10 casi di tetano e trae occasione da questi 1per sostenere la n ecessità di fare u so dell 'antitossina ,p,r oifilattica. La 9-iagnosi ·dev ' essere fatta più presto •p-OSsibilei e subito do·po fatta la diagno.s i bisogna iniziar e1 I.a cura . Si1nto1ni precoci soin o il dolore e la rigidità del dorso e del collo.. Non va trascura ta la cur.a ,della ferita ch e è sta.ta I.a po rta d 'i.n.g resso dell 'infezio11e. L 'antitossina dev'essere .a·doperata a forti dosi an cl1e per via -e ndoven osa e contemporaneam ente si devono 01n·rruirnistr,a re sostanze che sistem aticam ente g iovino riducendo spasmi e dolori e fra queste sostan ze è utile l 'avertina. 1


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NUNf. 29~

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SEZIONE PRATI CA

Si <leve an ch e nutrire b ene il malato e dargli glucosio in forte q uant ità . Il Cole ebb e 5 m orti su 1 O casi . Nei r iguardi della prognosi egli conferma che la lunga incubazion e è indice prognostico m en o g rave d1ell 'incubazione breve e l 'età avan zata è causa aggravante della ma la ttia. R. L usENA.

MEDICINA SCIENTIFICA Studi sulla riviviftcazione.

La morte improvvisa fu pr ovocata da J. ù. W an ger e S. N. !.Blackberg (A m eric. Journ . of the Medie. Sciences, febbr. 1932) in 52 gatti e 29 cani m edia nte an estetici vola tili , asfi ssia, em orragia ed elettrocuzion e. Sebben·e sembri che circolazion e e r espirazion e sia n o indipendenti , p erch è può cessaire il respiro m entr e la circolazion e continua ancora (n el 96 % degli esperimenti), i due sistemi sono di·pendenti l ' uno dall 'altro n el sen so ch e la para lisi d ell 'uno provoca p oi anch e p aralisi dell 'altro. Quindi ccmcetto t erapeutico fonda m entale in questi casi di m orte r apida dev'esser e quello di ripristinare circolazione e r espira zione. Bisog na quindi fornire ossigen o e facili tare l 'eliminazion e d ell 'anidride carbonica. In 53 esperimen ti le misure risuscitanti sono con sistite solo n ella r espirazio n e aTti ficiale. In a lcuni casi fu effi cace, in altri n o e fui efficace in a nima li con sidera ti m orti , ma in curi l 'elettrocardiogramm a indicava la persisten za di pulsazioni cardiache. La r espira · zion·e artificiale sola fu ineffi cace in casi in cui cuore e polmoni n on funziona.v ano più • • • • n emm eno in m1n1ma misura . In 44- esperimenti fu ·pTovata la circolazion e iartificia le accom pagnata da r espirazion e artificia le , da com·p ression e dell 'addom e, o da com pressione del torace o <la in assaggio del cuore. 82 esperimenti furono fa tti p er stabilire un pian o definitivo <li soccorso da prestare in casi di a rresto di respiro e di circolo. F ui u sato come stimolante cardiaco l'adre11alia:1a per via endovenosa o intracar.diaca. Gli AA. ritengono ch e per far risuscita.r e anima li morti p er eter e, cloroformio, emor· rag ie , scal'iche e let.trich e si d eve mettere l 'anim a le in posizione supina, fare la r espirazion e artificiale colla compressione ma nua le del torace finch è si potrà cate terizzar e o ca.n nulizzare la trach ea; poi si ·Continuerà la respirazione artificiale con m ezzi m eccalllici e si ap, plich errà lllla cintura addomina le. Poi si imm etterà ne lla vena fe m oi·ale soluz·to11e g lu-c-0sata e si inietterà adrenalina n elle vene. Se entro 3' il cuore non riprende a batter e si ripeter à l 'iniezione di glucosio e di adrenaliilla .

R. L usENA.

v ·ARIA _ Spirito e corpo. La

cli~ica e l 'esperimento accum ulano ogni

g ioTn o fa.tti nuovi comprovanti l 'azione d.e]lo spir ito sul corpo. Tra funzion i .p sichi ch e e fun zioni soma tiche c 'è una interdi·p endmza r eciproca ch e oram:ai n on si può più n egare. Com e le condizioni organich e h anno un 'in· fluen za mani.festa sul to.n o affettivo e sul corso d1elle idee, così lo spirito influisce sulle singole attività fisiologich e e sui processi rpatologici. J . Bonjoux (Revue Médioale de la Suisse Ro· m and e, 1931, n . 11) ricorda come clinici d ell a maggior e .autorità e ·di ind.iscutibile buona fe de abbia n o osserva to la pr oduzion e di lesioni a natomiche ed a lteraziooi um orali in seg uito a lla sola azione d ello psichismo: verTuch e, condilo1n i , acumina ti, eczem a, orticaria, febbre da fien o , eritema, m anifestazioni genera li e locali da idiosincrasia. Re ciprocam en te vi son o osservazioni ch e dimlQstra no i!ncontesta·b ilmien te che a m ezzo della suggestione si può otten er e la g uarig io· n e dell 'ulcera gastrica, dell 'ulcera corneale, delle u11ceri da g·eloni , d elle iriti, e che si può provocare il paTto ad un'ora det erminata. .Bordet dimostrò l 'azion e dello stato em otivo n.ell·e infezioni . A·pplicò sotto la pelle del1'or ecchio di CO'Iligli tubi pieni di culture virulen ti, e poi sottopose alcuni di questi conigli a scosse violente, lasciando g li altri in riposo. In capo a ·q ua lch e ora rcon statò che in q u esti ultimi i tubi eTan o ripieni di leucociti, mentre tnegli a ni ma ii sottop osti a scosse i tubi co·n ten evan o a n cora un liquido virulento senza leucociti . Ciò prova eh.e l 'em ozion e n ei conigli impedisce la m oltiplicazion e dei leu •cociti o il loro a ttacco co·n tro l 'invasore, m entre n egli anima li tra nquilli la difesa leucocitaria avviene autom a ticamente. È n oto il fatto ch e duTante le epidemiie, specie di quelle di colera, son o più facilm.ente colpiti coloro ch e più h anno paura d el contagio . No.n è dub.b io ch e lo stato em otivo h a una influen za decisa sulle infezio ni e ,sulla .immu·n ità. Al riguardo sono di grande interesse le ri· rcerch e di Metalniko f, il quale h a applicat o a lla f.ormula leucocita·r ia· ed al! 'agglutinazion e la .dottrina dei riflessi condiziona li di Pavlow. Metalnikof h:a proceduto co,sì. Ha fa tto sent iTe a d alcuni cO'Ilig li un suono musicale e nello stesso tempo g rattava loro dolcem ente il corpo; ·p oi ha iniettato sotto la pelle del1'oreoch io culture Id i colera rese a virul1ente con il calore. Ha ripetuto quotidianamiente • • tutte e tTe queste opera zré p1•• .per tre settima ne, 1

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e· qui11di ha lasciato tranquilli gli a:nimali fino a che la formula leucocitari;a ritornava normale. Allora ha sottoposto gli stessi animali al riflesso del suono musicale. In capo a 3-5 ore si c0J1statava che il nu.r n·ero dei leucociti nel sangue e nel liquido peritoneale diver1tava 1 triplo, mentne rimaneva normale nei testi. InOnl.

Ni.colau e Antinescu hanno ripetuto l 'espeTimento su 15 con igli ottenen·do· il m.e desimo risultato. Con esp1erimenti ;analoghi Metalnikof, Nicolau e Antinescu rilevarono che il so.Jo stin1o lo condizio·n aJe .determi11a l'aumento del lJotere di agglutinazione del sangue in conigli i)reced entemente trattati con l o stesso stimolo (suo.n o musicale 1ed iniezioni di vibrioni colerici avirulenti). Adoo1que come nelle classi1ch e ricer cl1e di P.avlow la ·sec:r.ezion.e della saliva, d·el latte, del socco gastrico può .esseTe provocata da un-0 timolo . sen soriiale condizion.ato indipend entemernte dagli stimioli or·dinari che deter1ninano tale secr ezione, così g li anticorpi sono secreti {}alle cellule dall'.a zion.e isolata di stimoli 1c.he prec·e<d·e·n tem.e,n.te han·n o agit.o conLemporaneamente agli antigeni, e questa funzione secretiva ·è goveTnata auton-iaticamente dal sistema nervoso. Dopo l 'immurnizzazione g li organi s';adattano· .agli antigeni e.d acquitano la pro·prietà di produrre anticorpi, proprietà che. 1si co·n serva anche quando sono comparsi gli anticorpi, che, come banno dim io strato le brillanti ricer che, possono riprodursi 1come effetto di u.n riflesso psichico. In. u 1n. teTzo esperimento g li stessi conigli a 3-4 ·settimane dall 'esperimento precedente furono in~e,ttati con culture virulente di vibrioni colerici, e di essi alcuni furono sotto·p osti allo stimolo· condizionale, altri fuTono lasciati tr.a nquilli. moriro·no tutti, mentre i pri.Questi ultimi . m1 sopr.avv1ssero. Così l 'immunità .diventa non soltanto un fenomeno biolo,gico e fisiico- chim~ co, ma anch e p sicologico. Le esperienze di M·e•talnikof danno ragione di molti fatti p e;r lo passato ritenuti sorp.rende nti re miracolosi ed aprono nuovi orizzonti .allla scienza, isu scitano lro•s ee speranze ~tera­ peutiche. Sta di fatto ch e quel eh.e si è ·p otuto pro,-are per l 'immll!Ilità batteTica è possibile ancl1e per la reazio,n e <lell 'or~anismo di fronte a sostan z·ei chimi•oamente d·e finite. Al riguardo è a ric0Tdar.e l 'osservazione d i Na.g eli e de Quervain (KlinischP,. Wochenschrift, 1930, n . 30), i quali constatarono che U!D' individuo affetto da sciatica era colpito da eritema ogni qual volta prendeva antipirina. l)o.p o qualch·e tempo lo stesso individuo soffrì polmonite, gli si pro·p inò antipirina che d·etern1 inò 1e1r itemia, il qual e ricomparve di 1

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cc IL POLICLIN JCO »

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.n uovo a d istanza d i tem.p o qua·n do il soggetto ebbe una nuova polmonite ed in o ccasione di un infortunio. Nè l 'una nè l 'altra volta egli aveva preso antip ir ina. Gli autori procedettero allo stu dio del caso che p ,r esentava il singolare fenomen o. Asportarono un pezzo d 'epidermid e sana ed un pezzo ·di epidermide eritematosa e li trapiantarono sostituendo l 'uno all 'altro. Quindi som1ninistr.arono antipir ina : si Timanifestò l 'eruzione e diventò leir itematoso il pezzo trapiantato di .c ute sana, m•emtre il pezzo d i cute precedentemente eritem.atosa trapiantato nella zona di cute sem.pre rimasta integra non presentò a lcuna· reazione. I l fatto che· la reazione eritierrnatosa si mar1ifesta sempre n·e lla stessa zona dapprima ·in seguito all'azione del farmaco e poi co·me semplice r~eazione emotiva prova che il fenomeno è d 'origine psichica e si estrinseca attraverso }.e m·e·desim,e vie ·n1ervose. L'irTitazione c:utanea si produce dove l 'atte11zi-0nie cosciente o incosciente de l so.g g·e tto è con centrata. L'influenza dello psichismo sul le funzioni organiche può spiegar.si .ammettendo che esso provochi azioni vasomotorie cl1e eccitano o smorzino l'attività dei tessuti. L 'origine o la .causa di questi riflessi è ora meno oscura. Lo spirito o lo psichisrno può attraverso interazioni varie eccitare o paralizzare la secrezione ·delle glandule endocrine e delle secrezioni ester.n e, regola il ipH, il ch imismo del calcio e del potassio, provo·ca l 'ipertrofia o la distruziane ·dei tessuti, eccita o in ibisce la ·produzione deiali anticorpi ed il loro versamiento in circolo. argo. 1

1

FOSTA DEGLI ABBONATI. All'abb. n. 2966: In fran.cese : Saidrr.uann: « Les. rayons ultra,riolettes en thérapeutiq·u e ». Doin, édit. Manca i·n italiano u.n manu.aletto corrisponde11te. Buono il ma111 u1aletto Hoepli del dott. i\1atteucci (con prefazionie de l Baglioni) su tutta l 'elio-fototerapia. E. M . 1

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI·. S. V Esc10. Osservazioni pratiche su quattro casi di rrtalaria emoglobiriurica. Rinas. Medica,

Napoli, 1930.

.

C. Ann1Go~1 . .)anatorit di pianur a. - Tip. E. Zer. boni, 1\IIilano, J 930. P. RE y D. PoTICK. Estudio de los desalb r uninantes y del metodo de Folin para el dosaje de los aminoacidos .en la tringre . - Rev. 1Soc. Arg. Bio-

logia, 1929.

C.

IJ 'o rgan:izzazione Sanitar ia Colonial.e e il m1edico coloniale. - Rinnovamento MediTEDESCHI.

co, Napoli, 1930.

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[ANNO XXXIX,

NUÌ\{.

291

SEZIONE PRATICA

1151

PROFESSIONALE. CONCORSI. POSTI VACANTI. AcQUAPENDEi'iTE ( Viterbo) . Congregazione di Carità. - Scad. 10 ott.; chirurgo direttore e medico aiuto chirurgo; età lim . risp ett. a. 35 e 40; tassa L. 50,10; doc. a 3 m esi dal 21 giu.; stipendi rispettivam. L. 14.000 e L. 8. 000; partecipaz. Pel direttore: titolo di sp ecializzaz. o biennio di aiuto chirurg. in ospedale non infer. a 100 letti . BERGAl\.IO. Istituto Ortopedico Matteo R ota. Scad. 15 ag., or e 17 ; medico assistente; L. 3360 a nnue più alloggio n ell 'Istituto (obbligatorio) e percentuale sui prove11ti d'esercizio·; età lim . 30 a. ; veO'lie di L . 25 ; nomina e conferme biennali, fino 0 a 40 a.; chiedere annunzio . . Rivolgersi alla Segreteria. · CASTIGLIONE

LAGO (Perugia) . Ospedale Civ ile Scad . 31 lug. ; chirurgo di « S. Agostino». primario direttore; L. 12.000 oltre L. 1000 serv . alt., L . 1339,50 c .-v., con le limitazioni di legge; riduz. 12 %; 65 '}~ onorari abbienti per operazioni chirurgich e e visite di ambulat. , 40 % gabinetto radiologico e cure fisiche; età lim. 35 a. DEL

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CASTRO DEI ' 0Lsc1 (Frosinone). - Scad. 15 sett. ; 2a cond .; L. 9500 da ridurre del 12 % e 5 quadrienni dee., oltre L. 1500 cavale. , addizionali L. 4 e L . 5 oltre 1000 e 2000 pov.; e tà lim . 40 a.; lassa L. 50. CATANZARO.

Consorzio Provinciale Antituberco-

.Scad. 16 ag. Direttori t ecnici dei Disp ensari di Nicastro, Crotone e Vibo Valentia; L. 6000 oltre indenn . serv. a tt. L. 1500; n omina quinquennale. pirettore tecnico de1la Se~ione disp en sarial13 di 'fropea; L . 4000; nom. triennale. Con ferme per u g uali p eriodi . Età lim . 45 a. al 15 giu .; t assa L . 50,10. lare. -

Civ1TELLA S. PAOLO (R oma) . Scad. 15 ag.; L. 10.500 ridotte del 12 % p er 1000 .p ov.; addizion. L . 4; 5 quadrienni d ee. ; L. :352 uff. san. ; età lim. 45 a.; tassa L . 50; doc. a 3 mesi. DIANO MARINA (Porto Maur. ) . - Scad. 31 L. 7500 e 10 bienni ventes., addizion. L. 5 i 500 pov., L. 2000 cavale., L 800 se uff. riduz. 12 %; età lim. 40 a.; tassa L. 50,10 ; entro 15 gg.

lug. ; sopra san . ; serv.

FABRIANO (Ancona). - · Tre condotte m edico-chirurgich e residenziali di Albacina-.Collamato-San~ t 'F:lia. StipendiQ iniziale L. 9000 ; cinque au~ent~ quadrienn ali d el decimo ; indennità caro vi~eri com e per l 'altro p er sonale del Comun.e; abitazione gratuita; indennità di L. 3000 o d1 L. 2ooq a seconda che I 'eletto si servirà come mezzo d1 trasporto per la generalità degli _abitanti ~ ell 'automobile 1 cavallo o d ella motocicletta. Ritenute di legge oltre quella d el 12 %. Documenti di rito. Età non sup eriore agli anni 35 salvo eccezioni di Jegge; limite di e tà aumenta to di cinque anni per gli ex combattenti. Scad enza ore diciotto del 20 agosto. GENov \.. Municipio. - Due posti di m~i co .igienista di 2a. classe. Per titoli e per esami. Stipendio annuo lordo L . 14.000 con dieci aumenti bienn ali di L. 450, oltre indennità tempora11 ea di

car o-viveri n ella misura di legge. Tutto soggetto a riduzione d el 12 %. Documer1ti di rito ed inoltre laurea in medicina e chirurg ia conseguita da almen o due anni, certificato dei voti d egli esami, dip loma di ufficiale sanitario, fotog r afia autenticata. Assunzione servizio entro quindici g iorni dalla partecipazione di nomina. Chie~ere avviso di con cor so alla Segreteria Comunale. Scad enza ore diciasette del 15 settembre 1932. LuccA. Consor zio Provin ci al e Antituber colar e. - Per litoli ed esami . Posto di medico direttore del Con sor zio, direttore del Dispensario Provinciale. Stipendio L . 17.800, eleva.Pile a L. 20.500, med ia11Le due sca tti qt1arlrjenrtali, risp ettivamente di L. 1200 e L. J 500; indennità di servizio attivo L. 5500. Ricono,scimento, limitatam ente ad un quaclriennio, del servizio g ià p·r es tato in posti di ruolo di .p ari grado e specie. Età massima anni 45, salvo eccezioni di Jegge. Per m aggiori schiarimenti, rivolgersi all 'Amministrazione del Consorzio, ch e, a richiesta, invia copia integr ale del bando di con cor so . Scadenza 30 settembre 1932. MoNSANVITO (A ncona) . Per titoli : condotta medico-chirurgica con incarico del servizio· al1'0sp ed ale. ,Scadenza 15 agost o. (Vedere preced ente . 28). PoMPE1 (Napoli) . - Scad. 15 sett. ; L . 9500 e 4 quadrienni dee.; età lim. 40 a.; certificato punti negli esami di l aurea e sp eciali. PONTEBBA (Udine) . - Scad. 5 agosto; consorzio; 2° reparto; L. 9000 oltre L. 500 serv. att., L. 3000 trasp., L. 500 uff. sa11.; c. -v.; riduz . 12 %. PRAS01vrAso (Sondr io). - Posto di 2° assistente in erlico nel Sanatorio Umberto I . Per titoli ed eventualmente esame; e tà non superiore ai 35 anni; documenti di rito ; s tipendio lordo L. 6200 (con cinque aumenti biennali d el d ecimo), più indennità di carica di L. 2500 annue; vitto ed alloggio ad p•ersonam. Domanda ali ' Amministrazione, via E. De Amicis 45-A, Milano'. Scadenza 30 luglio. RAPAGNANO (Asc oli Pie.) . - Scad. 8 ag.; L . 9000 e 5 quadrienni dee. , oltre L. 3000 cavale., L. 500 uff. san . ; rid uz. 12 %; direz. Ospedale. S. :E:.ucIDO (Cosenza). - Scad. 30 sett.; L. 6500, oltre L. 600 cavale.; riduz. 12 %; 5 quadrienni d ee. ; eià lim. 45 a. 1

SANT 0RESTE (Viterb o). - Scad. 25 ag.; L. 8700 e 5 quadrienni dee., oltre L . 352 se uff. san., L. 1056 arm. farro.; età lim. 40 a. ; tassa L. 50,10; doc. a 3 mesi d al 22 giu. TAGLIOLO BELFORTE (Alessandria). Scad. 30 sett . · L. 7000 e 4 quadrienni dee., oltre L . 2000 trasp. , L. lOOQ uff. san . ; riduz. 12 %; età lim. 45 a. ; tassa L. 50. 'fAIPANA ( Udine). Srn<l . 10 ag.; rivolgersi Municipio. VoBARNO (Brescia). Scad. 20 ag.; 2a. cond. ; L. 8800 oltre c. -v ., L . 2640 trasp .; riduz. 12 %; età lim . 35 a.; tassa L. 50. Quando nor.i è altrimenti indicato i concorsi si riferiscono a condotte medi'chechirurgiche, i compensi allo s tipendio base. 1lvvertenza. -


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« IL POLICLINICO

CoNCORSI A PREI\-11.

Premio « Gus lavo Ga.sp~ri1ni ». "

~

Presso la R. l.Jniversità degli Studi di Firenze è aperto un concorso per u1t premio biennale per l 'a~montare di L. 2400 1ntitolato al nome di e< Gustavo Gasperini .» · da conferirsi al migliore lavoro originale p·u bblicato sopra argomenti di idrologia medica a preferenza con indirizzo bio·logico e sperimen tale. Potranno concorrere al premio studiosi del Regno ~ delle Isole dell 'Egeo. Le domande in carta bollata da L. 3 dovranno essere indirizzate, insieme al l avoro, alla Segreteria dell'Università (piazza S. Marco 2), entro il 31 ottqbre 1932. Il premio è unico ed indivisibile. La Commissione giudicatrice del premio emetterà il suo giudizio i11appellabile entro il mese di novembre s11,ccessivo. A concorso ultimato i concoi"renti potranno procedere al ritiro del loro lavoro. Premio Vi&e

L 'Accademia di Medicina di Barcellona offre ~l premio Vise di 15.000 pesetas (circa 25.000 lire it.) per il lavoro giudicato migliore concernente l 'eziologia o la pato·g enesi del cancro. Scad. 31 maggio 1934. Per informazioni rivolgersi al: secretario de la Academia de Medicina, Barcelona, Sp·a gna. NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Il Consiglio della Facoltà medica di Pavia, con votazione unanime e lusinghiera, ha proposto il passaggio del' prof. Pietro Di Mattei, incaricato di farn1acologia e tossico·lo gia, a ordinario. Rallegramenti al giovane e illustre studioso. 1

Il prof. André Lemierre, di batteriologia nella Facoltà m~dlca di Parigi, è trasferito, con decorrenza dal 1° ottobre, alla cattedra di clinica delle malattie infettive nella stessa Facoltà, in sostituzione del prof. Pierre Teissier, deceduto. Il dott. Edgar Wohlisch, di Heidelberg, è chia1nato alla cattedra di fisiologia dell'Università di Wiirzburg.

_.. Interessantissima pubblicazione: NELL'lsnTUTO DI RADIOLOGIA E TERAPIA DELLA R. UNIVERSITÀ DI PERUGIA.

[Al'iNO

XXXIX, Nul\tr. 29}

DICHIARA~IONE ' . Sull'immunizzazione dell'uomi contrd le 'm:alattie tubercolari. . Riceviamo: Poichè da qualche parte si comincia a ripetere ancora: che il vaccino italiano rivolto a premunire l 'uomo dalle malattie tuberco•l ari, composto come è noto di bacilli Irl:Orti è, sì, sicuramente innocuo ma poco attivo e per brevissimo tempo, ID:entre solo i bacilli vivi sarebbero ca.ipaci di dare immunità più forte e p.iù duratura, credo opportuno il ricordar~ per conoscenza ai medici che no~ si occupano « ex professo » di questi studi : 1) che la affermazione di limitata efficacia dei bacilli morti è basata esclusivamente sopra. esp·e rimenti di alcuni esperimentatori, sopra animali ~ specialatent~ sulle cavie, non sull'u.,omo; 2) che questo dato di fatto n on deve essere t aciuto poichè, ornai, universalmente si conviene 1

che tutti gli cspe rin1 enti fatti sulla ·immunizzazione degli animali, non hanno valore per cjò· eh~

riguarda la immunizzazione dell 'uomo; 3) che il tacerlo dà luogo ad affermazioni non vere e pregiudizievoli alla diffusione dell 'innocuo vaccino italiano a bacilli morti. Ciò premesso prego coloro che parlano o scrivono s ulla immunità tubercolare, a specificare. che è sugli animali e sipecie sull~ cavie che i bacilli morti si sono dimo:s.trati, nelle mani di alcuni sperimentatori, poco o pu:n,to efficaci (dic<> alcuni, perchè sono in inaggioranza quelli che li trovarono efficaci). }1~ li prego· altresì, ove ne abbiano, a citare osservazioni da essi o da altri fatte sull 'uomo che provino questa asserzione. · A mias cqnoscenza non ne esiste alcuna. E questo chiedo jn nome di quella onestà che· deve sempre guidare nelle polemiche scientifiche. Nell 'osservare tutto questo, rico nosco però che 1e dette affermazioni enonee, sono abitualmente ;pure e semplici ripetizioni; perchè nella massima parte dei casi, chi le dice, ripete in buona fede ciò che ha letto od inteso, non quello· che esso stesso ha veduto. Prof. E. MARAGLIANO. 1

NO TIZIE DIVERSE.

Prof. BRUNO BELLUCCI AIUTO

>)

FISICA

Lesioni da Elettricità (con speciale riguardo alle lesioni prodotte da apparecchi elettromedicali) (Con 4 figure intercalate nel testo). lNDlCE DEL VOLUME: CAP. I. Meccanismo di produzione delle Lesioni da elettricità atmosferica. CAP. II. Mecc::anismo di produzione delle lesioni da elettricità generata a scopo indu.. striale o domestico. CAP. Ili. Meccanismo di produzione delle lesioni da elettricità generata da apparecchi elettrome.. dìcali. - CAP. IV. Fattori che rendono variabili gli effetti del.. l' elettricità s ull'organismo. - CAP. V. Lesioni che l'elettricità produce nell'organismo. CAP. VI. Cause della morte da elettricità. - · CAP. VII. Terapia delle vittime degli accidenti da elettricità. CAr. VIII. Prevenzione degli accidenti da elettricità. - CAP. IX . La questione delle responsabilità negli accidenti da elettricità. - APPENDICE: Sulla possibilità che le onde hertziane radiotelefoniche e radiotelegrafiche producano effetti ~an:tosi sull'organismo. Volume in 16°, di pagine 168, nitidamente stampato su carta uso mano. Prezzo L. 1 2 più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 1 0 1 6 O in porto franco. Inviare Vaglia allteditore LUIGI POZZI. Ufficio Postale Succursale diciotto, ROMA.

Convegno Nazionale della Società Italiana di Pedia· tria. È stato ap·p rovato da S. I~ . il Ca1po del GovernC> ed avverrà in Perugia il 18 settembre prossimo, cioè subito prima del Ili Congresso di nipiologia (dal quale il convegno è indipendente). La ~iscus... sione si svolgerà, in linea generale, con questo ordi11e: siero-profilassi e sieroterapia (comunicazioni clinich e, statistiche, sperimentali); vaccino-profilassi (comunicazioni cliniche, statistiche, sperimentali). I soci della Società italiana di Pediatria e tutti i i11~dici che si occupano dell'argomento debbono inviare i titoli delle loro comunicazioni alla presidenza entro il 10 agosto; dopo questa data non saranno più accettate. Con ulteriori comunicazioni verranno date notizi~ sulla riduzio11e ferroviaria, sulle modalità per la· prenolazione degli alberghi, sul programma definitivo delle ·sedute, sulla sede di queste, ecc. Per informazioni, rivolgersi al presidente della Società Italiana di Pediatria, prof. G. B. Allarjai (corso Bra1r1ante 29, Torino). "'


[ANNO XXXIX, NuNr. 29]

.oo

Convegno dei tisiologi lombardi.

Si è svolto a Cremona il 12 giugno, con l 'intervento di oltre 200 medici. Il prof. Alfieri tenne una lezione ascoltatissima sulle interferenze tra tubercolosi e gravidanza. Il prof. D 'Alessandri riferì sul virus filtrabile, provocando una discussione animata. Il prof. lntrozzi riferì sul linfogranulo~a; seguì un serrato dibattito cui parteciparono Carpi, Cesa-Bianchi, Ferrata, Pepere ed altri; seguirono varie comunicazioni della scuola di Ronzoni in argomento. I convenuti visitarono le Colonie padan e-cremonesi; S. Rizzi tenne un discorso sull 'o,r gar1izzazione de11 'assistenza infantile da parte del Consorzio Antitubercolare attraverso i Dispen sari . Chiuse il convegno un vibrante saluto d~l presidente sen. prof. Maragliano. 30 Congresso dei medici dell'O. N. B. Avrà luogo in Roma, presso la sede della R. Accademia di Educazione F'isica e Giovanile al Foro Mussolini, il 30 luglio. ·

so Congresso francese di chirurgia estetica. La cc Société Scientifique Française d e Chirurgie Réparatrice, Plastique et Esthétique » terrà il suo venturo congresso a Parigi n ei giorni 7 e 8 ottobre, sotto la presidenza del dott. Dartigues. Durante il congresso avrà luogo un 'esposizione di strumenti, modelli e libri concernenti la chirurgia estetica. Le comunicazioni vanno indirizzate d 'urgenza. Per iI?-formazioni rivolgersi al segretario della Società dott. Ch. Clao ué, rue Singer 1, Paris (16e). La Società ha tenuto una seduta il 16 g iugno.

Conferenza snl cancro nell'Africa. meridionale. L 'Amministrazione provinciale del Transvaal ha convocato gli Enti ospedalieri, le Associazioni m edich e e scientifich e a una conferenza sul cancro, che avrà luogo a Johannesburg, in epoca da stabilirsi . Scopi della conferenza sar anno: 1° la fon<lazione di un Istituto nazionale di oncologia, sotto il controllo d el Governo; 2° la costituzion~ di una Società per la lotta contro il can cro; 3° la propaganda; 4° l 'acquistQ di una « bomba » di radium .

La

o•

Giornata medica di Amiens.

Si è tenuta il 19 giugno, CO·n l 'intervento di molti medici e dentisti, sotto la ,p residenza del gen . 1ned. Langlois. Molto apprezzata fu una conferenza d el prof. Bezançon, della Facoltà medica di Parigi, sulla radio-diagnosi delle ,p leuriti sierofibrinose tubercolari .

Ambulatorio per la profilassi antivenerea in Roma. stato aperto in Roma, alle dipendenze dell 'Ufficio del Medico provinciale, _un ambulatorio per la profilassi d ella sifilide e delle malattie veneree, particolarmente destinato al servizio di vigilan~a sulla prostituzione sia autorizzata che clandestina. Questo ambulatorio, allestito secondo gli ul~imi criteri scientifici, e con ricco e moderno arredamenlo, consta di ampie sale di visita e di med.icazione, completamente attrezzate, di una direziO'ne ed annesso ufficio di statistica, ed infine di un completo laboratorio, largamente provvisto di materiale e di mezzi per tutte le ricerche batteriologiche e sierologich e iner enti a1la specialità. Ne è direttore· il prof. Giuseppe M. Garibaldi, ispettore dermosifilografo per il Lazio. f'l,

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SEZIONE PRATI CA

Biblioteca dello studente a Napoli. Il prof. Pietro Castellino ha fondato a Napoli una « biblioteca dello studente»; l 'insigne clinico n e avrà la direzione; l 'amID;inistrazione sarà r egola ta da disposizioni ;prese in accordo col rettore d ell'Università.

Il prof. Manfredo A.scoli nel Venezuela. L '« Agenzia di Roma » riceve da Caracas che al prof. Manfredo Ascoli, ,p rimo aiuto della Clinica chirurgica della R. Università di Roma, è stato rivolto invito perchè dia una serie di conferenze sulla chirurgia dell'apparato r espiratorio con speciale riguardo al trattamento e cura della tubercolosi polmonare, nella Università di Caracas e nel mod~rno Policlinico della città di Maracay. In tale cor so il prof. Ascoli illustrerà anche il mat~riale scientifico dell« Istituto Benito Mussolini » di Rom a, reputalo uno d~i migliori d 'Eùropa. È, questa la .prima volta che un simile invito viene rivolto ad una per sonalità bcientifica italiana e gli ambienti universitari e politici italiani preparano al prof. Ascoli una accoglienza degna d ell'ammirazione e dell'amicizia che si ha per l 'Italia. Esprimiamo il nootro vivo compiacimento al prof. Manfredo Ascoli, figlio del nostro compianto redattor~apo prof. ' ' ittorio, d el quale continua le lradizioni di studio e di valore professionale.

Fondazione Donders. La Società Oftalmologica Olandese, nella ricorr er1za del pr0ipriq. quarantenario, ha deciso di onor are la m e~ori a del grande fisiologo e oftalmologo Frans Cornelis Donder s di Utrecht, mediante una fo11dazione che organizzerà , ogni quinquennio, una conferenza scientifica da parte di un oftalmologo di gr ande valore, cui verrà anche assegnata un a m edaglia d 'oro. Per quest 'anno la designazione è caduta sul prof. A. Vogt di Zurigo.

Assicurazione dei medici in Francia e nel Belgio. La 7()& assemblea dell '.i\ssociazione generale dei 1nedici di Francia, adunatasj il 5 giugno sotto la presidenza del dott. Bellen contre, ha approvato la realizzazione di t\n sistema d 'assicurazione contro le 1nalattie, estesa a tutli gl 'inscritti.

••• Il comitato dir:ettivo della Federazione Medica Belga ha preparato un progelto d'assicurazione collettiva, per i cas~ d'invalidità e di decesso ; il contratto-tipo è stato studiato COD: alcune potenti compagnie, ed in particolare con la cc Nationale » di Parigi. Ora è indetto un r ef ~rendum per le adesioni di massima ; il ,premio annuale sarebbe stabilito in 350 franchi, ossia ad una quota bassissima ed accessibile a tutti i medici.

Incerti professionali. Il dott. Giuseppe Gotti, medico condotto· e prim ario del! 'Ospedale a Fusignano di Romagna, è s tato gravemente ferito da UD: certo Eligio· Zauli, ch e esplodeva contro di lui quasi a bruciapelo cinque colpi di, rivoltella, di . cui tre raggiungevano il segno ed uno produceva perforazioni multiple dell 'i11testino. Il dott. Gotti è morto dopo tre giorni di straziante agonia. La sua tragica fine ha destato la ,pit1 dolorosa impressione, poichè egli era generalmente benvoluto per la bontà ed era molto stimato quale medico coscienzioso ed esperto. Lo Zauli per seguitava il medico da un paio d'an-

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« IL POLICLINICO >>

ni, acc usanclolo di aver curato male un suo bambino ammalato di osteomielite e morto per una complicante pericardite settica. Si erano già svolte d11e azioni giudiziarie, intentate dalle due parti: una aveva avuto per esito I 'assoluzione del dott. Gotti dall 'accus•1 di omicidio colposo, l 'altra la condanna dello l'.auli per calunnia. Il dott. Bernet, m en.tre nell'Ospedale Civile di Bastia staYa per o.perare un paziente di cataratta, venne aggredito a colpi di rivoltella da un cliente di nazionalità bulgara, sig. Kutchor1koff, che da lui era stato pure operato qualche giorno prima di ca taratta traumatica. Poco dopo questi si uccideva , per la strada, con ja stessa rivoltella. Il medico è rimasto :fortunatamente pressochè incolum e (lievemente ferito a una ga1nba).

Vittima del dovere. Il laurea11do J ean Granon, addetto al! 'Ospedale della Croce Rossa di I .ione, nel Servizio dei contagiosi , ha contratto successiva1nente l a scarlattina e la tifoide; della seconda infezione è morto. Il GovernQ della Repubblica Francese ha citato al1'0rdine del Giorno della Nazione la condc>Lta del Granon. Pro e contro l'aborto provocato in Germania. La lega delle 1nedichesse tedesche ha compiuto un 'inchiesta tra Je donne laureate in Germania, sull 'ab'orto provocato. L 'inchiesta è stata molto minuziosa; ci lin1itia1no a rilevare che, tra le interpellate le c1ua]j 11ar1110 dato risposte utilizzabili, solo il 6,4 '>fo stima che l 'aborto provocato p er cau se non inediche debba considerarsi criminoso e perciò vorrebbe mantenere l 'art. 218 del vecchio Codice Penale tedesco; il 20,9 Cfo vorrebbe addirittura che questo articolo fosse abolito. Quando è in gioco la vita della madi:e, il 100 % stima l 'aborto giustificato; qua11do è in gioco la sola salute della madre, il 96 %. ~er ragio11i ,p uramente economiche (donde incapacità di_ allevare bene i fig li) il. 32,8 % giustificherebbe l 'aborto incon,<fizionatamente e 11 24 % condizionatamente. Un 'inchiesta condotta ad Arnburgo, ha . dimostrato che i 1r1edici (intendiamo quelli di sesso 1nascbile) sono meno radicali delle medichesse nel voler abolire o riformare 1'articolo suddetto de] C. P. tedesco. Episodio giudiziario tra dnt1 medici. Al 'l'ribunale correzionale di Buda-Pest si è svolto un processo tra du~ medici, Parassin e Szalay. Il primo aveva accusato il secondo di aver falsificato le statistiche dimostranti l 'efficacia curativa del vaccino Friedmann 11el1a tubercolosi: donde una querela. Alla seconda udienza il Parassin ha riconosciuto la buona fede d~l collega e fatto, ammenda onorevole. Questa ritrattazione, prodottasi con carattere d"improvvisazione e nell'atmosfera giudiziaria, è poco atta a definire un dibattito tecnic0;, il quale, per sua natura, pt1ò essere &volto solo in cor1dizioni di assoluta 'i11ctipend enza di apprezzamenti. I medici di Cuba. Secondo un 'informazione riportat a nel « Bol. de la Of. San. Pa11an. » (giu. 1932), il segretario ge-

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nerale della Federaz iorte Medica Cubana, dott. Pélix: Hurtado, co1npt1lava i medici di Cuba alla fine del 1930, in 2878; per t1na popolazio:.ie di 3.600.000 abitanti, viene ad aversi un medico ogni 1250 persone incirca.

I medici e il telefono in Francia. A richiesta dell'associazione deglj abbo11ati al telefono, l 'amministrazione rlelle P. T. R. in Francia ha deciso di accordare ai ·m edici la priorità per le riparazioni alle line~ telefoniche. Ne·Jla Lezio·n e del .Prof. C. Frugoni : <e Morbo di Still-Chauffard >>, pubblicata nel N. 28 de]l '11 lugl io u . s., a pag. 1082; 1 a col ., riga 19, leggerei: non che vi è la malattia tubercolare. Corri f1enda. -

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Si è chiusa l 'esistenza del 1p rof. ETTORE LEVI, l a quale è stata spesa nel lavoro e per nobili ideali. Fu allievo del Grocco,, che lo ebbe n1olto caro· si affermò nell 'agone medico con importanti stu~ di di neuropatologia e sull'assistenza so·ciale. Durante la guerra e l 'immedialo dopo-guerra si adoperò efficacemente per organizzare l 'assistenza ai mutilati e agli invalidi. Fu vice-presidente del1'Opera Nazionale, più tardi costituita. Creò poi, in Roma, l 'Istituto Italiano d 'Igiene, Previdenza ed Assistenza Sociale, do ta11dolo di una copiosissima documentazione e facendone un centro importante di studi sociali. Quale organo dell'Istituto, egli fondò il periodico << Difesa .Sociale », che ebbe largo credito e diffusione. J..,e sue forze non ressero all 'inten so lavoro ed egli dovette rinunziare a tale attività, che gli era ca rissi1n~ e ch 'è stata ripresa e continuata <fall a Cassa Nazionale per le Assicurazioni Sociali. Col Levi è scomparsa una eletta figura di studioso e di apostolo. A. P. 1

Si è spento il .p rof. WILLIAM: W. KEEN, decano dei chirurghi t.lmericani. Contava 95 anni. Fu dapprima medico militare; poi insegnò anatomia chirurgica, patologia chirurgica e infine clinica chirurgica successivamente al Co1legio Medico Femminile ed al Collegio Medico J efferson di Filadelfia. Ha pubblicato due trattati, che fanno epoca, sull~ ferite di guerr a e ha diretto l'enciclopedia chirurgica cc Keen 's Surgery », in otto volumi; è stato presidente dell 'Associazione ìvledica Americana e dell 'Associazione Chirurgica Americana; er a tenuto in altissima estimazione. G. •

Il chirurgo tedesco VON ROTHE è morto a 52 anni precipitando dalla ripida scala di u n belvedei:e presso un amico architetto, il sen. Hoger di Amburgo. Il Rothe si ·era acquistata inolta fama per l 'alto valore operativo. Molto su ccesso aveva avuta una sua invenzione relativa alla ripresa cine1natografica clegli interventi chirurgici dall 'alto , in modo ch e risulti continuativa e sempre ben Yisibile. G.


(ANNO XXXIX,

Nu~r.

29]

SEZIONE PRATICA

RASSEGNA. DELL.l STAMPA MEDICA. Proc. R . Soc. M ed ., nlar. -

Discu ssioni su : la p atologia compar ata dei tumori ; la diagnosi e il trattam ento dei trau1ni cranici. Casistica. Brit . Atf ed . J ourn. , 26 1nar. A. BounNE. Le affezioni cr oniche p elvich e muliebri. Bu ll. Aléd., 25 mar . - Numero di gastro-enterolog ia. Paris M éd . , 26 mar. M. P1NARD e R . EvE.t'i. Le sifilidi arseno-resistenti e arsen o-recidivanti. Ann.. Inst. Past eur, mar. --. C. OK1scH10. Antivirus pneumococcico . P at l1ol ogica, 15 rr1ar. - A. CEsAn1s DEMEL. Encefalit e pos tva'ccinica. G. VERCELLANA . Ictus anafilattico e blocco d el sistema r. -e. - B. DE VEccn1 e _i\. CosTA. Coloraz. vitale delle pareti d ei vasi san g. M orgagni, 6 m ar . - V. PENNATI . Contagio d 'en cefalit e d a p arkinsonism o p ost-en cefalitico . Ri v. ~ a n . i cil. , 15 mHr . - P . ANnREANI. Tra lt a1nento d ella gas tro-ptosi secondo la tecnica di Losio. - G. D ',.\ NGELO . Insulina-ter apia d ell 'asm a bron ch . · J our1i. d P. Micr obiol . (Leningrado, l\llosca), n . 1. - W . J 0 F1··E e .'\.. LoP.\TKIN. Azion e d el freddo lJi processi infettivi. - ~I. P . GLUSMAN e al. Mig r azio11e rlel virus r abbico p er azioni ele ttrich e. A ccad. lvi ed ., 15 mar. - N. PENDE. Riflessi duoT. B1A den o-ins ul ari e a.ppendico-insu ]ari. CIIERI . Complican ze rare d ell 'ernia. F e/leraz. Med ., 29 feb. - F . MARCOl\A . L 'an afi-. lassi in clinica. Presse M éd., 23 rr1 ar. - A. BESREDKA. Vaccinoter apia locale n elle enter ocoliti. A1edi z. W elt , 26 mar . Numer o sul 56° congresso ted . di chirurg ia.

1155

D eut. M ed. W ocli., 25 m ar . -

Numero su R .

Koch. L an cet , 26 m ar. -

vV . HARRlS. Tra ttam. d ello

sp asm o clonico facciale. M ed. Kinik , 24 mar . - II. v. HABERER . Terapia chirurgica dei casi n on chiari di ittero grave . L. iVIo ~ K0\\·1cz . Tra ttam. chirurg ico della colite ulcerosa. J( lin. W och.. , 26 m ar . - E. REHN e H. ETTE:L. L 'importan za del fegato in chirurgia. - H . LAì\IP ERT. Il problem a della trombosi-embolia. J ourn. 4e Chir. ecc . , feb . CaRISTOPHE e al. L'antivirus in chirurgia . Soc. M ed . d . H op ., 11 m ar . A. -B. ~\RFAN . Complicazioni n ervose d ella varicella. Brasil-Medi co, 5 m ar . H . Roxo. 1'r atta1n. dell 'alcoolismo. J ournal A . !YI. A. , 12 m ar . A. H. CuRTis. S ten osi della cervice uteri11a . - H . E. PEARCE j r . Tra tta1n. d el la gan gr en a diabetica. - G. Ce ENEY. Eritrociti umani ellittici. -.. J. fVIcGu1nE e P. Z :EEK . Edem a cr onico er editario d elle estremità . A.nn.. de M éd. , m ar . . F1Es SINGER e al. Dis turbi della funzione gala ltop essica e lesioni istologich e n elle ep atiti. - G. LAROCBE e P ouì\IEAUDEvILLE. Indossiluria. J ournal A . M. A., 19 m ar . - Numer o racliolog ico . St omatologia, m ar . O. TEMPESTINL Concentrazio11e d egli H-ioni 11ella sa.liva. - S. BÉLA. Le n ostre soluzioni anest e lich e. Ann. di Ostetr. e Gin,., 29 feb . - f\11. TRETTENERO. Trasfusion e di san gue con sp eciale rig u ar do alla ter apia d elle infezioni puerper. - E. P0Nz1. Affi11i tà sier ologica n:iaterno-fet ale e d ei coniugi in rappor to alla prole.

..

Indice alfabetico per materie. Anest esja Jocale sotto pre sione· . . . . Pag. 11 40 ~ppe11clicile acuta con perito11ite in • indivictuo con. cc situs viscerum inver su s )> • • • • • • • • • • • • • • )) 1130 Ascessi cer ebrali di origine otitica )) 1144 . Asm a bron chiale: effetti su l ci~olo )) 1133 . . . Avitami11osi: con cezioni atluali )) 1137 Bibliografi a . . . . . . . . · . . . . . . . )) 1141 Bronchie ltasia: r adioscopja , . . . . . . )) 1145 Carie dentale in r apporto al calcio d ell 'acqua .p ot abil e . . . . . . . . )) 1136 Circolazion e di ritorno . . . . . . . )) 1133 Cisticer co i cer ebrale . . . . . . . . . . )) 1143 Colori di con fu sion e n ei d al tonici . . . )) 1147 J~nfisema: valor e semeiologico d ei segni classici . . . . . . .. . . . . . . . . . )) 1145 Florosi spontan ea n elle zone fosfatifer e: il << d armu s » . . . . . . . . )) 1136 )) 1143 Itter o emolitico : ricer ch e . . . Mef1 icin a tropicale : cenni storicj . . . . . )) 1117 ~evriti r etrobulbari . . . . . . . . . . )) 1146 Pan cr eas : cisti anastomizzata col duoden o . . . . . . . . . . . . . . )) 1135 Pan cr eas : tuber colosi . . . . . . . . . )) 1135 Pancr eatite acuta em orragica . . . . )) 1134 1

Par alisi oculari e h erpes d or solo1nbar e Pag. 1147 )) Pneumo torace extrapleurico . . . . . . 1142 Prost a ta: ipertrofia ; nuovo intervento· chi r . . . . .. . . . . . . . . . . . . . )) 1143 )) Rachia11es.tesia: n o,v ità in m at eria di 1140 )) Raggi vitali e raggi mitogeni . . . . . 1144 )) Rivivificazione: studi . . . . . . . .. 1149 )) Sier o : r eazioni d a - ; tra lta111. . . 1148 )) ,Sieroterapia d ell a pe rito·n ite . . . . . 1148 )) Sindrom e chias matica fl ogistica . . . 1146 )) Sindrom e .p aralitica dell 'apice orbitario 1145 )) Spirito e corpo . . . . . . . . . . . . . 1149 )) Te tan o : cura . . . . . . . . . . . . . . 1148 'fracomatosi: flora b atterica e vaccin oter apia . . . . . . . . . . . . . . . . 1142, 1148 cc Trich om onas intestinalis n: cisti . . » 1142 ·rumori: metast asi ossee . . . . . . . . » 1144 Vaccinoter apia d el tracom a · . . . . . 1142, 1148 Vaccinoterapia 11ell 'artrite gon.ococcica n 1147 Vacc inot erapia n elle infezioni gen givo,cl en tar ie . . . . . . . . . . . . . . )) 1147 )) 1143 Vie biliari: otturazioni p arassitarie . . Xan tornatosi colesterinica .famili ar e b e• )) 1144 n1g n a . . . · · · · · · · · · · · · · · 1

Diritta di proprietà riservati. - Non ~ consentita la ,.i st ampa di lavoTi pubblicati nel Policli1nioo se non in •eauito ad autoTizzazione scTitta dalla Tedaztone . B vietata la pubblicazione di sunti di essi senza cita1'ne la fonte .

A. Pozzi, resp.

C. Fnu GONI, Red . capo. Roma - Stab. TiPo-Lit. Armani di M. Courrier. ·. I

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« JL POLI CLINICO »

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[ANNO

XXXIX, Nul\i. 291

COLLANA DEL ''VALSALVA,, diretta da G UGLIELMO BILANCIONI ' DI ROMA PROFESSORE DI CLINICA OTO·RINO·LARINGOIATRICA DELLA R. UNIVEllSITA

Risulterà di una serie di lavori monografici, anche su argomenti circoscritti, riguardanti l'Anatomia ma· croscopica e microscopica, normale e patologica, la Fisiologia, la Patologia e la Clinica, la Profilassi e la Terapia nel campo della moderna oto-rino-laringologia compresa ia Fonetica Biologica e la Storia della Specialità.

_.. Sono pubblicati :

A. M. VALSALVA

' ' De a11re h 11man.a Tracta t.1...ls ,, Traduzione italiana del Prof. V. MANOANO. Proemio del Prof. OUOLIELMO BILANCIONI Volume in-8G grande, stampato su carta patinata, di pagine 164, con dieci tavole fuori testo. Prezzo L. 2 5 più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati L. 2 2, 7 5 in porto franco.

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SCURI

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G. BILANCIONI

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Volume in-8°, stampato su carta patinata, di pagine 306, con 34 figure intercalate nel testo. Prezzo L. 3 5 più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati L. 3 2, 7 5 in pcrto franco.

Seguiranno prossimamente :

Sulla fine struttura dell'anello di w aldeyer. G. G. CARRARI : Istologia della pituitaria. GIORGIO FERRERI: Guida per l'esame vestibolare dell'infortunato. ARNALDO MALAN: Terapia fisica della tubercolosi laringea. PIETRO DEL BUONO: Radiologia della pituitaria. GINO FRONTALI: Sviluppo del linguaggio articolato nel bambino. LUIGI MAGGIORE: Manifestazioni cliniche oculari nella patologia del naso, dei seni facciali e dell'orecchio. Altre monografie saranno dettate dai professori ToRRIGIANit PALLESTRINit B.u sCAINOt ecc. FEDERICO BRUNETTI:

Per

ricevere quanto sopra, inviare vaglia postale o chèque bancario all'editore LUIGI POZZI, Via Sistina, 14 - ROMA


ANNO XXXIX

Num.

Roma, 25 Luglio 1932 ·X

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fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

~o

UT

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA •

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medic o di Roma

SOMMARIO. Lavori

originali : F.

Corcrna: Sulle necrosi a;drenali-

niche.

Note e contributi : C. Faelli: Diabete ins ipido e sua

tera.pia. Sunt i e rassegne : TIRO IDE : Sauerbruch: Morbo di Fla

jani-Ba edow. - 1I. Schlecht e P. Hees: Il traJttamento interno dell'ipertiroidosi. - G. Maranon: Ipertiroidismo e tubercolcsi . - J. Beretervide e L. Herrera : Ascite ed ins ufficienza tiroidea. Maisin, Goidsenhoven, V a.ssil6.Mlia, J acmin, Steen : La cuxa delle ilpertiroidie con la Roentgen- e la curieterapia. - PARATIROIDI: H. MMDcm: Sclerodermia, e para.tiroidi. - M . Ba.llin e P. F. Morse: Paratiroidiemo e paratiroideotom..ia. Welti: L'dm'Portanza dell'j'Perparatiroidismo in a.lcune distrofie ossee e nella poliartrite anohiloeante. - SURRENI: M . Poumailloux : Corteccia S'Urrenale e malattia di Addison. - Greene, Rowntree, Wi1bur, Swingle, Pf<iiffner: Studi sul metabolismo nel .morbo di Addiscm ; effetti della cura -con l'ormone corticale surrenale. - IPOFISI : E. Reye: Clinica e terrupia. del m. di Simmond& e degl i sta.ti aesociati. - W. Susma.n : L'importanza della pituitaria IT\ell'ettlologria del ca'l\Cro. - GLANDOLE GEN ITAL I : R. Courrier: Note sull'endocrinc.l ogia ovarica. Kennsth Walker: Il climaterio maschile. - PANCREAS: Nanna Svartzl: Dia.bete e pancreatite Tecidivante. F. Umber: La, sorte dei dia.betioi. - POLIENDOCRJNOPATIE: A. Gigon: Sulla .malattia di Schiiller-Ohristian.

Cenni bibliografici. Appunti per il medico pratico : SEMEIOTICA: Per la dia-

gnosi precoce di insufficienza tiroidea. ,

lpergU ce-

LAVORI ORIGINALI. Clini ea Medica della R. Università di Palermo d iretta da l Pro f. MAuR1z10 AscoLJ.

Sulle necrosi adrenaliniche i>er il dott. FRANCO CoRONA, a ~ j: tenle. L 'o ervaz ione d i un 1caso, ca1JiLato fortu it•a111ente a l nostro e art1e, di a to fa celo d i le ·. uli, dovuto a lJ 'azione locale del l 'adrena~ lina, c i ha .spirtto a . l ud iare il J)roble1na deg li inconven ien ti ai q uali p u ò d.ar luogo l 'in1piego del farm.a co e cl1e, per le n1ol teplic i indi raz i011 i e p er l e a ti in1e a 1)p l icazioni ge11cra l i e locali d ell 'adrenalina, i ripetono i1011 rara111enle. l~no d egli effett i l>iù cara~tterist i ci del l 'ad.r.c nal i na consi ste 11ella energj,ca asocost ri zione e ite.l con ecu livo au mento del]a pressio11e art eriosa. " Te el , Langley ed Elli ot J:>er

~ia

in soggetti con a.vanzat.a. cataratta senJile. S1ntoma.tologia dello etato ipoglicemie<>. - CASISTICA: Il gozzo tossico : decorso della malattia e cura. L'influen:z>a degli i.n terventi chirurgici ed iniezioni concomitanti su llo avilupp0 del m. dJ. Flajani-Basedow nei casi di gozzQ adenomatoso. - Colecistite e dia.bete. - L 'ipoglicen1ia. - TERAPJA: Scopo e limiti della terapia endocrina. - Il bo·r o nel" morbo di Flajani-Basedow. - Le possibili indlicaziorui clinic he della tera.pia coll'ormo.ne- follica.lare eeconido l 'effetto biologico negli animali. L 'azi one della radioterapia della regione surrenale nel tratta;mento del diabete melllto. - La. C"t1ra del dia.bete con l a legatura della coda del -pancreas. - Sag.gU. con l'anticoman, preparato antidiabetico per via orale. Terapia pituitaria dell'alopecia. MEDICINA SCIDNTIFICA: Sull'orm one ipoglicemizzrunte della mucosa dell' intestino tenue (duodeno). - 811 di un nuovo ormone pancreatico : l'ormone circol ato:rio. - I l componente attivo dell'rinsu l ina. - Ricerche sulla patogene&i del diabete mellito. - L'importanza dell ' ipofisi nell'eziologia degli stati v01ricosi delle gravide. - VARIA: J. S. Sankford : Le g hdamdole endc1cr ine e la perso nalità umana. Nella vita professionale : Concor si. - Nomine, :promozioni ed onorificenze. Nostre oorrisp1>ndenze : Da Imola. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

i pri111 l J1a11110 uatto r ilevare che l 'a dr ena] ina agi, c e u1le term inazion i del si tema ne rvoso "ege tali,,o (seziorte simpatica prop riamente el etta); infatti l e u e azio11i co rri po11dono a c1uell,e de.J l 'ecc itazione d i qu·e stJa sez ione. L 'a rlrenalina man i fe. ta la ua .a tt ività pecifica anci1e ·e il impatic-0 è p·aralizziato; i)elìciò Lan O']ey ri tiene ch e. la detta azione si svolg a su u,na sostariza recettiva i11term ediaria fra n ervo e n1uscolo (giunto mio-nervoso di Biedl). L 'a·drenalin.a ha ur1 'az io11e genera le vivacie anc h e 1a do i m in i•m:e. L'azione locale J)()i si os1)lica a ttivamente in do i p iù p iccole ed i11 ~o lu zioni diluitis ... in1e : 1/ 1.000.000, 1/ 5 n1ili o11e i1no (M . A.. coli, V. Groer). Secondo Hanz]i,c ] 'applicazione locale a lla diltiizione di 1/ 10-1 / 50 milioni di gram1110 aumenta l 'e1l1or11a.gia d i ferite cuta11ee n ei c.arnivori (ment r e concentrazioni più fo,r ti la d i1ni11uiscono o I 'a 1"restano). V.a ria è la sen sib ili tà delle d i-· '\ er"e zonie cutane.e a ll 'a drena 1i11a (Carrier) ; 1


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« lL P OLICLJN ICO »

co. ì 1ad ,e s. s ul d o r~o della n1ano e a è i11agg iore ch:e a i pol1Ja lrelli. Tralascia.mo , esorbita ndo dai limiti in1postici :µ ella presenta nota , di .a nalizzare g li effetti d1annosi sia imm ediati (disturbi ·d.a i1)erten sione, - r eazione em otiva di Ma r aii o11) ch e lontani (arter on ecr osi ) do,ru ti a lla uia a zione gen era le; e.s.amin ePem o q ui solo le controim di cazioni alla ua a p,p lic.azio11e diretta com e que]]1e ch e ci danno rag·ione di gravi si111i processi di n ecrosi talvolta det erminati dalla sua azione loc-1 le. L 'azion e ,rasocostrittri ce sta na tura ]m,e nte in r ap p orto con la qua 11tità -d i fa rmaco e con I.a e ten sione dei l e ..... uti inter e sa ti; allo sta.to a ttu1al e non on o per ò 1completam1ente definiti a lcuni fen om eni connessi a ta.l:e azione e su di e si i p a·r e·ri on o tutt 'altro cl1e concordi . In base ·.ad osservazioni clinicl1e ed esp erim enti sugli .anim ali fa tti dia . Loew e e M. Simon su zone infia mmate d.a poco l 'applicazion e dell 'adren.alina da rebbe il risultato d esiderabile : an emizzazioniei con consecutiv.ai din1inuzi·on.e de11 'essudazione; inveoe secon·do g li ste i r\A. n1ei processi infiammatori a nticl1i l 'azion e dell 'adr·enalina non sar ebbe n1a nife la. Ma nfredi h!a n otato microcopican1ente tra ud.azione di linfa dai ca pillari sotto I 'azion e dell 'a·dr.en.alin!a nel polpastr.ello dell 'uomo. Uguale constatazione è stata fa tta da Spi11a, l!acobi e Roemer sulla corteccia 1cerebrale. C:erto si è ch e sotto l 'influ e11z.a d·ell '.adrena lina si verificano d·elle m o. dificazio11i n egli cambi idrici fra tessuti e sang ue; co m:e h anno dimostra t o .an che le n ostre esperi en ze sotto riportate sulla cute del conig lio , dove in seguito a·d iniezione intra d·ermica di ad:r.e11alin.a il connettivo iaveva in parte perd.uto }.a caratteristica struttura fibrillare e presen Lava f.atti di imbibizione edematosa. Com·u nque, m .al.g rado n on si sia r agg iunto una com:pleta uniformi1tà di 'V edute in proposito, in linea di m.assim?a allo stato attu.ale sembra stabilita una controin·dicazione a ll e .a pplicaz ioni locali qu.ando vi si:a vna lesio ne di continuo e qu.ando i tessuti si pre.sentino infetti, per ch è l ' adre nalina , per }' isch emia prodotta, favori sce le infezioni loc,.ali e ritard!a i processi di riparazione e di c ica trizzazion·e . In questo modo si spiegano i casi num·erosi di gangvena ga ssosa in seg uito ad iniezioni ·di adrenalina (W .a nke), cl1e n on t ro,ran o rispondenza •n ei casi, piuttosto rari , seguiti a d iniezioni di altre sostanze . 1

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* ** Con sidera to il n1eccani:smo di a zionè del f.arm.a co è b en e ana lizzare · davvicino le modifi c-azioni cl1e . . i determina no ne i tessuti su

cui questa a zion·e si esplica. Abbiamo pensato ch e poteva offrire oggetto di esame la co~.g iuntiva ocular e umana per ·due .nagioni : un,a _ prin1.a p er le modificazioni loca li ivi seg nalate , che · talvolta culminano in focolai di n ecro.si n el punto dellia iniezione ; un.a seconda perch è condizioni favorevoli di osservazion e bi omicroscopi c.a consentono di poter e seg uire passo pa so le v.arie modificazioni cl1e 1'a zior1e del farma co localmente i·m·prime. Soggetto ò~ é\ rt11i 50 con glaucoma emorragjco. Si i1r atica una iniezione sottocongiuntivale di O, 10 di adrenalina al %o (Clin) n ella congiuntiva bul b are a circa 3 mm . dal limbùs alle ore 5. Dopo 10 mir1uti rl all 'iniez jone si osserva u11a zona isch en.1ica (bian co-ala bastrina) òel tlia.metro di 6 mm. All 'osservazion e alla !e11 te e m eglio ancora a quella biorr1icr oscopic3 si nota: il reticolo vasale i presenta a inagJie molto diradate rispetto al1 e zone circostanti; il calibro dei vasellini è diminuito di molto, da ridursi filiforr.ne. Dopo 24 ore all 'osservazione m acroscopica si rileva ancoTa in corrip onden za d el punto d 'iniezione tina zona un po ' _più pallida relativ.am ente a quell e circostanti, con un 'ampiezza di 4-5 m11t. All 'osservazione biomirro ~copic a si p er cepisce un diradamento del retjcolo vasale n elJ a zo11a sopradelta. Il calibro d ei vasel1i11i n on prese11ta più · differ en ze n otevoli rispetto .a· quello dei vasi rl elle zon e circostanti. Grad a tam ente si ha il ripris tino della situazione preceò e11tc in a11alogia alle zone vicine. La prova è stata ripetuta in occhio normale e l 'iniezione è stata p1raticata in J)rossimità del lin1 bu s, perchè ~vi la trama sottocongiuntivale è pit1 fitl n; i risultati sono stati identici. 1

Da qu.este os. erva zioni è ri sulta.ta esclusivam ente -u n 'azion e va socostrittrice inten sa e durevole, certo i11 rapporto a lla relativa conce11trazion e d.e l f.arm.a•co; ma il q.u1a.dro si pre senta b en di ver so da quello offerto dalle iniezioni intradermich·e, poich è diffondendosi nel 1° caso rapidam·e nte il liquido introdotto dà luogo sempli cem ente alla zona ischemie.a senza la macchia ble u centrale. G.li effetti dell e in·iezioni ulla c ute corrispo11dono .a qu·elli de critti ·da M. Ascoli e 1Fagiuoli e sono 'costituiti dai tre elementi: mac.cl1ia bleu oentrale , circond:a.ta .dall 'alone bianco ed alla pe·r iferia di esso l 'a1one rosso . :\bbiamo fatto d elle prove di intensità e d elle prove di diluizione. Jn quelle di i11tensità abbiamo introdotto ne]l 'in traderma e m e. O,i) di adrenalina (CLIN) soluz. all 'l %o ed abbiamo potuto• osservare che la reazio11e conservava la sua più completa esplicazion e per la durata. di parecchie ore (4-6), dopo le quali la macchia b1 eu cedeva il po~to ad una macchia rossa; la zona isch emica ,perdurava in certi soggetti sino alle 24 ore. È notevole il fatto che della m acch.ia bleu n ei giorni successivi non si aveva più alcuna traccia. Nelle prove di diluizione abbiamo adoperalo l 'adrenalina diluita 1 :100.000.000 riscontrando taJYolta la comparsa della zona isch emica e di quella


[ANr-.O .\XXIX,

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S EZJ ONE Pl\.\ TJ CA

ipere111ica circosl a11 te; p er ò si110 alla diluizione di 1:10.000.000 abbian10 aYuto quasi costantemente la rip!oduzion e del quadro in tutti i suoi tre elementi. A questa diluizione ]a presenza d ella macchioli11a bleu perdurava per una m ezz'ora, la zon a ischemica e quella i11fia·m matoria per un paio d 'or e; sen za ch e rima1lesse poi traccia alc una. Al)bia1110 aYuto cura di eseguire cost antement e le proYe di control1o con acqu a distill ata.

Sull'interpretazione a.elle zon e bia n co-alabastrina co111e zona iscl-1en1ica e di quella a rrossata circo tante con1e zona iperemi ca g li AA. (~1. A ... coli e Fagiuoli, Von Gr oer) on o co11cordi ; rimane d a cl1iarire lia macchia bleu ce11lrale su cui a bbiamo concentrato la n ostra o ervazio11e con 1' i11dagin·e micro copica. 111 l111 coniglio al Lino (peso Kg. 1.800), r asa· una ,-asta zona della cute dell 'addome, s~ pratica una iniezio11e intrader111ica di eme. 0,3 di adrenalina al %o (CLI1 . Dopo 10 min11ti si nota una zor1a. bluastra del diametro di circa 1 cm. in corrisp onclenza del punto <lelJ 'ihiezione, circondata da u it alone bia11co-alabas lrino. Si preleva un frammento della cute inietta La, a Lutto spessor e, sino al tessuto 1nu colar e sottostant e. Il p ezzo viene fissato in alcool , inclu so e color ato con i comuni metodi. All 'esa111e istolog ico si rilevano d ei focolai emorr agici, inclubbiamente d ovuti al trauma dell 'in iezion e. l \1 corrispondenza del focol aio bluastro si rivela ch e i pi ccoli ' 'asi <) rt~riosi si presentano co i Jumi ristretti, vuoti di sangu e, contratti ; in contrapposto le piccole vene appaion o dil atate d ai lu1ni complet:tmente zaffati di globuli rossi ben conservali. In alcune zon e il conn ettivo h a in parte perduto la su a caratteristica struttura fibrill are e presenta fatt~ di imbibizion e ed ematosa. I feno1neni rileYabili al reperto istologico in corrispon d enza della zon a blua tra sono quindi le dilatazioni .ielle piccole vene con fortissima con gestione, l a imbibizio11e ed e111atosa del connettivo; i piccoli focol ai em orragici son o d a riten er si dovuti ttl trauma.

Tutto •ciò induce ad ammettere ch e la zo11a blua tra ia d ovuta a stasi ve n osa; del resto il fa tto trova vi scontro nell ' osservazione clinica la quale ci fa rilevare che dopo la sromrparsa della zon a blua tra n on persistono fen om eni ecchi111o tici. Il fen o1neno rie.sce a n cora più compren .. ibil e se ci riferiamo alle parti cola ri condizioni d el sisten1a circolatorio cu tan eo. Esite n ella circolazion e d ella pelle (ipoderma e der111a) una certa autonomia zonale . Essa è for nita di una r ete anastomotica r>0vera, la quale inte r vien e solo 1ardiviamente e d in maniera insufficiente, a collegar e le varie zone per cui la . tasi venosa si r ende palese imprime ndo alla cute un colorito bleu-viola ceo a chiazz~ (es. : az ione del freddo ul tegumento) (Poiri er e Charpy). L 'insieme di modificazioni rilevate ci dà un 'idea d el g rave })erturbamento locale ch e 1'adre.na lina determina. È log·ico inferirne ch e 1

1

e l 'azione del fa rmaco vien e inten sificata e pro]ungat?a (eccessiva quantità, r itardato a ssorbimento, speciali condi zioni de.i t essuti, e tc .) a queste iniziali manife tazioni possano eguire a lterazioni più gravi (fenomeni d egenerativi) ch e conducono all.a mortificazio n e d ei tessuti interessati, detern1inan.do focolai n ecrobiotici più o m en o ' 'a ti .

* ** opr a ,

Pren11es o quanto e pre cindendo dalla _ somministr azione ora le ·e d end ovenosa, la ia di ~ on1 111 inistraz ione sottocuta n ea appare poco raziona.I.e, per ch è l 'adrenalina si o ccl ude da è la via d ell 'a orbin1ento e viene inatti va la n.e1l con.n,e ttivo ottoct1taneo (Meyer e Goottlieb), e secon·d o Simon per ottén er e riultati comparabili con quelli ch e si h a nno per via endoven osa occorre lina dose 100 volte n11aggiore. Alle ini ezioni sottoc ute o no da preferire le iniezioni intramu scola ri perch è la vascolarizzazion e più ·r icca dei m u coli facilita l 'assorbim,e n to e più rapid.am en te ripara i di sturbi locali dovuti all 'azion e del farmaco ed al piccolo traum-a. Infatti econdo Wieting in se~ gu ito a.d ogni puntura per la emplice azion e d el traum1a vien e a d.etermina rsi · u lla cute, ri , pettivamente nel sottocutaneo e nell a mu~ colatura, un piccolo fo cola io di n ecrosi locale, ch e è della più g ra nde importanza p e r l 'attecchimento di g•e rmi patogeni e per il loro vilupp o. Tale n ecro i è molte volte facilitata da JJ.a n.atura ·del liquido iniettato; ed a qu1esto pr qpo ito •p articolar e im portanza ass unte l 'a drena lina, cli.e ·di per .s.è isch emi zza i tessuti e facilmente produce n ecrosi (Bandi). Proprio in ques ti g iorrd è occor so rilevare in Jaboratorio d ei processi di necr osi verificatisi in rlue cani trattati p er alLri scopi con iniezioni di adrenalina. Essa ven~va impiegata alla dose di 1 mgr. sottoc ute all a faccia interna d elle coscie. Dopo qualch e g iorno al plinto d'iniezione si manifestò un infiltrato, ch e gr adatamente si rendeva superficiale imprimendo alla cute un colorito rosso-violaceo ed una certa p astosità. In seguito si verificava ulcer azion e e sfacelo dell 'infiltrato C01' eliminazione di. 1nateriale necrotico.

Nell 'uomo i processi di n ecrosi sono m eno frequenti, tuttavia anch e n.el1 'uomo possono verificarsi. È facile arguire com e la situazione possa aggr.a, 1 ars i se in vece di una iniezion e si pra tica una ipod·ermoclisi. Esporremo su•ccin.ta m ente il caso capitato alla nostra osservazione, ond e poi an.aJlizz.iar e le possibili cau se, che cospirano a l determina rsi del g ra,.e accidente, ch e p uò segl1ire le ipod errnocli i a drenalizzate . 1

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« IL POL IC'LJN I CO ) >

S. L. , di éu1rti 45, co11iug·a to, co11 prole. Ana11111esi personale: da <1ualch e tempo soffriva interini LLen temenle di doJ ori alle r egioni lo1nbari, specie quando andava a cavallo. Poco ten1po fa vien e preso i11 cura d~ UQ collega p er un processo broncopolmonare .al lobo i11fer~ore d estro, ritenut9 di 11atura influenzale, e gi à in via di risoluzi~ne in .5a._6a. giornata; in 1a. giornata si h a olig uria. L 'esa1ne d 'uri11a riveiò: peso specifico b asso, albumina abbo11dar1te, cloruri scar sissimi, urea scar sa. Nel edi1nento: prese11za di cilindri ialino-granulosi . Su ccessivamente si st abilisce a11uria. Fu posta diagn osi di g lo111erulo-11efrite cr onica e praticata una i poder1noclisi di 250 crr1c. glucosata (45 %0) e ndre11alizzata (1 111gr .). Riprende l 'eliminazione d elle urine ch e p er due giorni raggiunge la quan tità d i 4 litri c irca n elle 24 ore. In tanto si h a au1nenlo rli temp er atura (d alla ipotermia a 39°) e, l ' i11doman~ dell 'ipodcrn1oclisi co111parsa di una va..,La. zona eccl1imo lic<l, dol e~te, con una certa p as toità dei tessuti superficiali, in corrispondenza d ella regione d()IVe er a st ata praticata l 'ipodermocJj si . Dopo qualch e g iorno l a febbre diminuisce e le concl izioni gen er ali n1iglior an o. L 'esam e clel san gu e dà: g·1ice rni a 0,90 ~o . . R . mgr. 55. Fra ttanto n ella. zo11 a necroljca si forma u11a vasta escara di col ori to bleu -violaceo, eh~ solo d opo parecchi giorn i il chirurgo riesce a staccare. Nessun fenomeno g·e11erale, ad eccez jo11e di uQ n otevole prurito .i11 lutto jl corpo. 11 processo si è svolto jn ur1 indiYiduo robus to, m •ai alquant o d ep erjlo per la ma] a lt ja 8:Cuta .

(:ol diffonde r. i dell 'ipodermoclisi dalla pri111itiva soluzion e fisiolog ica. ch e veniva adoperata pe1" tutti g J.i scopi, s 'è g radatamente passato a soluzioni più compl•e sse ch e meglio risponde&ser o alle varie indi1cazioni e n ei diversi stati ·dell 'organismo. In questo modo, fra le altre 111odifich e; s 'è pe rve nuto a ll 'agg iunzione d1ell 'adrena lin:a; infatti Krause e Ga·r r è co1nSfi€liiano di ag.giun.g er e adrenalina a lla oluzio·n e fi iologica n ei casi in cui. si vog·Jia co~mibattere con particolare en ergia una pa r alisi vasomotoria . Ab.b ia1no accennato trattando delle iniezio11i ... ottocut.an ee in gen er e, ch e esse r.apprese11ta no dei piocoli traum·i, i qu.a li possono da·r luogo a prooessi di n ecrosi ; tale possibilità si moltiplica pe r ovvie rag ioni n elle ipo·dermocli si. J(rause e Garrè hanno osservato u11 ca so ·di gangr ena della cute in seguito ad infusione di emplice soluzione fisiologica in trOJ)po gra nde [quantità, senza ch e I.a soluzione fo sse tat!a troppo calda. Infa tti fra le cause fi sich e della gangrena 1cutane.a bann o t111a parte pr eminente la co·m pressione e la di ten sion e d ella cu·t e (Bosel.lini). Onde I.a n eres .. ità che la quantità da iniettarsi ogni volta ia piuttosto modest.a (50-100-1 50 cc. nei b,11nbini, . 200-250 11egli a dulti) oltre ch e pe.r non obbligare il cuore a d un eccessivo la voro, ·da.to il cospi1cuo aumento del liquido r ircolante, an cl1e percb è la c ute non si1a trop1

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po distesa dalla sostanza inietta la. In quanto alle r egio11i del corpo so110 da preferire il lato estern o d1elle cosci e, le r egioni la tera] i d ell 'a.ddon1e. ]:; noto ancora ch e l 'introduzione di forti 111asse di soluzioni fi siolog ich e i)rovoca talora elevazione ·di temperatura, ch e può arrivare a i due centignadi e ch e fu d esignata cc febbre salirn a o da cloruro », più raramente nausea, vo·n1ito, cefalea, ·e cc. In ·r eal tà peTò, secondo W ecl1selrn ann, tali r eazioni non sono1 affatto p roporzionate alla dose di cloruro conte11 uta n el siero, e d ebbono essere in,rece attribuite alle n1.aterie organich e contenute n elle a·cque di stillate· vecchie, materie ch e prove11gono secondo l 'A. da lla distruzione avvenuta durante la sterilizzazion e di una fauna ·e d i u11a fl ona sviluppatesi n el! 'acqua di stillata in seg uito a lung·o soggiorno n ei r ecipienti. Comunqu·e qu.e sta n1anifestazion e termica è un indizio, oltre ch e di una r eazione O'enie rale, di una so fferen~a locale. Ciò valte per le ipoderm oclis i in linea gen erica; quia lch e parola in part icolare bisogna aggiung·er e rig o.ardo ai siieri g lucosati, il cui u o è Ja.r g.amente diffuso . Que ti sfaice.li, val i e di difficile riparazion e, sembrano più frequenti adoperando l 'ia·d Denal ina in unione a l sier·o g lucosato : la nozioJ1 e pare praticam ente abb.as tanza diffusa pe·r quanto non mi i!a riuscito di ri11tracciare richia·mìi let'terari . Al rig uardo abbiamo voluto 111e tter e a con fronto le azioni locali intra d ermich e d ell 'a dren.alina in soluzion e fi siologica ed in solu zione g lucosata. Sebbene i lirrliti di errore del m etodo r1on consentono ·r ilievi assoluta111ente d ec.isi, pure a no tro a pprtezz.am ento ]e r eazioni gluco.s ate sono più ' 'ivaci. Tutto ciò in condizioni di asepsi assoluta. Ma la situazione si presenta più d elicata qua n do si con sideri la possibilità chre le soluzioni . ia n.o inqui1nate. È noto quanto diflìcile ia a r ealizzar 5i la st erilizzazione ·d elle soluzioni di adre nalina (Richard e Maln1y); e seconrlò gli tessi AA . le so.l uzioni non a ddizionate d 'u11 .anti ettico, com·e il cloreto11e, o non suffi·cientem ente terilizzate per evita,re una possibil e a lte razion e, conten gon o spesso d1ei filam enti di micelii. Ed ancor a Guyot ha potuto n otare ch e fiale di siero g lucosiato al 4 7 %o, st erilizzate a 105° p1er 20 n1inuti, d opo un mee e n11ezzo presentavano u11a .tinta più scura <.1 i prima e n el liquido si er ano sviluppate delle n1en1b nane fioccose; inoltre la reazione da 11eutra era diventata aci da per a cido butirrico e si er a sviluppata una certa quiantità di gas, 111iscela di atcido carbonico e di idrogeno. L ·a1

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[ANNO XXXIX,

~tr ~r.

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gente di qu10 ta fer111entazione sare bbe il ba-

cillizs aniylobaioter. Dati tutti questi elementi se n oi considerian10 quanto inte11sa è la so ffer enza d ei te .. ut i, sia p er il .traun1a di di tens ione di e si sia i)er l 'az ione particolare v.a·r ia del f.arm.a co ed a11cora la fa c ilità di inquinam,e11to d ell e soluzioni g lucosate, ci r endiamo conto d ella rela tiYa facilità con ·C ui possono tabilirsi de i processi infiamn1atori e di n ecrosi. Co11cludendo : è da prosoriver e I 'aggiunta di adrenalina alle ipode rmoclisi g lucosa te; e quando i , ·uol ago-i un g·ere ?ai s ieri isoton ir i ti1)0 Ringer ques to farmaco, è opportuno n on . orpass.are p er 11 ~ u11a ·r ag ione la 1dose di 1/ 4-· l / 2 mgr.; avendo cura di fa r seguire inln1,ediatameinte apJ)li cazioni topich e calde, 011.de di111inu1ire l 'i ~ cl1emia ed ageYola r e l 'a .. sorbi111.e nto.

RIA SUNTO. L '_r\.. trae lo ... punto da ll 'o er vaz ione di

t111

caso di n ecro i eguiLo a d una ipod ern1oc li ... i adre111alizza t.a per a11a lizzar e g li e ffetti loca] i d e.11 ·a1)1)li caz io11e a dne11.aUinica in 1)artico l.a1e . ulJa co11giuntiYa e ulla cute. E. . an1ina te le ' ra rie m odalit à a ttra,rerso le qua li le so luzioni a drenalinich e e s1:>ecia lm e11le le g lucosate }) O ... an o con·durre a proce s i n ecrobioti c i, co·n clude cl1e i a d a proscri ver-e I 'ao-giunzion e d el! 'adrenalina a ll e oluzioni per ipodiernlocli . . i e 1)a rti cola rn1en te a quell e g lucosat e. BIBLIOGRAFIA. A cor.r !\I. e lì'Aa1t·oL1 A . .. aggi farmaco-di r!:a.m ici Reale Accad e111ia d ei Li 11cei . Sedu la 15 g jug no 1919. G. Neberiniere11. Handbu cl1 d er junere11 Sekretion. ~Inx fljr, eh . BA1'·01 G .. ulla gangrena gassosa da i11iezi o11i i1>0d er1n i ch e. ~fjn erYa ~[ed i ca, 1931, n. 11 . B ENDA R . Dell 'uso dell'adrenalina in cerl i sl al i en1 orragi ci e n elle ni,alrtllie del sarigu e. A11n ales d e l\ilédeci11e, 2 febbra io 1930 . BERNITAnnT H. t111d 0ELKEnRs H. A. Zur Frage rfe r J?11tslP.hung v on 1Velt·rose1i. Zeit chrift fur Kliniscl1'! ~led izin, Band lJ 3, 1930. BosaLTN1 P. L a tt erm alologia riei su oi r apporti co n BAYER

la 1neriicina i 11l tJ r na. CAzzA~r U. La ipoderm ol er apia nella l ec nica farrria.ceutica e n el la prati ca m edica. C 10FF1 E. L 'ad r enalina TJ er iniezion.i trac lieali 11ell a ern ol tisi. XXXI Congre so di l\ledici11a Inter11 a.

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1927, n. 52-58.

1161

SEZIONE PRATICA

Gazet le d es Ho11i lal1x,

l\.. e rfl\.\ 1\LONTI P. Feriome11i d i sinergi sn10 e di potenziam erilo l r a farmaci ad azion e vasal e.

L U ISAD,\

Società lVIedico-Chirt1rgica di Padova, seduta 18 gen11aio 1929. l\IAtlFORJ 1). Ji'arm acologia e T erapia . l\fEoov1KO\V P. S. L es rapp or ts entre l 'allergie et l e sys l.èm e n er ve ux végél alif. llevue cl.e la tu])ercu lose, p ag. 147, 1926. l\IENF.G HETT1 E. Gli scopi dell 'ip odermoclisi ed il morio più opportuno p er r aggiungerli. Bolle ttino d el! 'Istituto Biologico ToritlE}Se, marzo 1931 MEYE R UN D GooTL1EB. Expe1i1n e1itelle Pfia rrn akol ugie. P ENDE 1~.

EnLiocrinologia. . " In . Trai lato sinl elico di Pat ologia e Clinica n1erli ca. Po1z1En P. e C HAHPY A. Traif é cl 'a11atomie h uma in. c,

1912 RoNzrN1 ~r

L ·a,z tonf iperl ertsiva e cardio- ecc ita11l e rl c, lla niiscela atropo-adre11alinica. Rifor1na M~d. , 1928, Il . 12. S1ì\ t 1 > ~ l'rALO. J?armacologia. · S1~LLA P. L 'azi orte rl ell'adre11alina sul l 'occhio glauvcnnal oso .. Bolletti110 d 'Oculis tica, 1925, i1 . 12.

NOTE E CONTRIBUTI. R. Clinica Medica Generale della R. Università di Genova. Direttore: prof. N. PENDE.

Diabete insipido e sua terapia. Dott.

C ARLO

F AELLI, assistente.

La .. i·ndron1 e morb.osa ch e ,,a attualmente . o tto il n om e di diabete in ipido è tra quelle ch e il n1.edico a ffronta, co11 animo tnep ida nte perch è ~ a qua,nto i1)otetici iano i rim edi cl1e l a ter.a 1Jeutica possiede contro quest a entità patologi.ca. Le teorie cl1e ono tate formulate s u 1'etiolog ia d el diab·ete insipido, ono infinite e contra ddittorie e tutt e sen1brano ottime p er spiegare la polidipsia e la poliuria; n1a difficile è la scel ta qua,n do si d ebba _tabilire una condotta te1rapeutica . Bi ogna destreggiarsi fra le idee cl1e fan1no il diab e te in i1)ido ·d 'orig ine n ervosa centrale e quelle che tutto attribuiscon o alla innervazione r ena le, o a i vari sist emi r egola tori e dell 'innervazion e; p eriferica e del i t en1a n·ervoso centrale e le varie t eori e neurocl1imi.c.h e , ecc. pur trascurando tutti g li err ori ch e g ià .a lor tem1)0 l1a1n t enuto brava mente il campo . Tutte le t eorie sono buone per spiegare u11 s intoma, ma non per eilin1ina-re questo che può esser e dato da un.a infinità di cause, la 1naggior i)arte d elle quali ci s fuggono e cl1e pur raggiunte n o1n ci aiut.a·no a far scomparire la sintomatolog ia cl1e ci accusa il paziente . Evitando una s istematica esposizione delle teori e ·del di.a1b ete in si pi do, ci fern1e r en10 a l 1

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« JL POLIGLl .NICO »

1162

sintoma principale : la poliuria con conseg u ente polidipsia sintoma che è in indiscutibile rappo·rto con l 'ipofisi e con le r egioni cer ebr,a li ad essa vicine. Infatti in tutti i casi di diabete.i insipido g li estratti di ipofisi frenano la poliuria, mentre non hanno effetto su l 'urinazione dell 'uomo sano , e questo sta per una pa1rtecipazione ipofisaria a lla sind·rome n1orbosa e ch e asportan·do 1' ipofisi nei cani , en za ledere i centri vici1n i non si genera il diabete insipido e ciò ·s.ta co,n tro un esclusivo de terminismo ipofisario. Se si ledono i centri peri-ipofisari insorge il diabete insi·p ido, e h e può essere però provocato anch e da le ioni relativamente lontane com e da quell e d el p.a vimento del qua·r to v entricolo. l .,a storia moderna d el diabete in.s ipido co111 in.c.ia con Lacoù-rte (1841) c~e per primo lo trattò dal pUlilto di vista etiolo1g ico patogenetico, e fece ri salire l 'essenz.a. del m,a le ad l1na « follia della sete >> cioè ad una alterazione eminen teim ente psichica ch e fu subito acicolta d.a tutti g li scienziati ·d el m on·d o. Ma n1el 1860 C. Bernard dà appunto il primo contributo scientifico allo stu·dio d e la ·patogenesi del D . I . ottenendo UJila poliuria con la puntura del pavimento del IV 0 ventricolo. Ciò nonostante J,e discu ssion i patogenetich e contin1Jano e s'i1n vocano rapporti oltrechè con traumi .e lesioni n ervose centr.ali, con l 'alcoolismo, la tubercolosi, la lue, l 'iperclo~idria, l 'alimentazione salina, pur n on perdendo mai di ' rista l 'isteria ch e ifil. quel momento storicò 11a un periodo eccezionale di voga. l\fa non era stata prestata troppa attenzione d a parte .d,ei clinici all1e esperienze d·e l 1860 di C. Bernard, me ntre più dimostrative semrbr.airono quelle di Ka,eler del 1885 che riuscì a s tabilire una poliuria durevole 111egli ~nima­ li da esperime nto lesiona ndo con nitrato d 'argento il pavimento del IV0 ventricolo . Così ch e al i)rincipio ·del secolo gli scie·n ziati am111etteva·n o due form e prin,c.ipali di poliuria una consid·erata co me diabete insipido vero, l 'altra secondaria ad una polidi·psia n ervosa, e ull 'argomento Ach.a,r d e Rammond pubblicarono un caso di poto1na11ia o ir·r esistibile b i "ogno ·di bere e tutti eran o d 'a cco.r do n el dare il no·m.e di diabete insipido solta1n to alle forn1e di poliuria primaria. Ecco· che dai lavoi:i di Bro,vn-Sequar·d n ace l ',e ndoor inologia e Liegeois subito a ttribuisce all 'ipofisi glandola a secrezione.i inter11a una funzion e regolatrice d ella diuresi, funzione dimo.strata poi da Scaepper (1906), Hallion e Carrion, Falta e Pol con l 'iniezione n egli an imali di estratti ipofi sari. 1

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301

il 1contributo più in1portante è dato da Paulesco (1906), · .da Cushin1g (1910-14), da Bie·dl (1911) che riproducono il diabete i11 sipido asportando l ' ipofisi dal cane. Così p ur non essendo tutti d 'accordo se si tratti n el diabete insipido di una aume·n tata o di una diminuita funzion e ipofisaria la origine . endocriin,a1 del diabete insipido appare b en dimostrata; i sucoessi terapeutici su l 'uoffitO con estTatti ipofisari danno il mig·lior suffragio :ai questa ipotesi. Ma ecco ch e n el 1913 Can1us e Roussy confe·r mando le con!statazioni di Aschner: dimostrano ch e l 'ipofisectomia non dà n essuna alterazione de1lla ·d iuresi ·n el cane, se l 'intervento rispetta il pavimento d el III vea1tricolo, al ·contrario se si ledono i nuclei propri del tuber si p·11ò dar luogo n ell 'anim.ale al tipico quadro ·del diabete i1n sipido. A conferma della teoria infundibolo-tuberale si può ,a ggiungere l 'osservaZtionie clinica della re lativa oliguria in seguito a puntura lombare , fenomen o s tudiato da Graham, "\\rilliam e Rocheister e interpretato com e dipende nte da una dimi1nuita compressione del liquor sul pavimento. del III ' entricolo, ta nto da far preconizzare la ·p untura lombare come terapia de l dia bete insipido . Finalmente basandosi sui n1olti elen1enti sicuri di istopatologia il mio Maestro Pende h a creato la sua con·c.ezione eclettica i1euro ghiandolare, per la patoge11~~i del diabete insipido. Con cezione oggi domi·n ante. Pende ammette 1'esistenza, di una forn1a di diabete iinsipido da lesioni primitive dei centri ne·rvosi i1nfundibolari senza necessaria pa,r tecipazione di alterazioni secretorie ipofisarie e di urna formia di diabete insipido da lesioni primitive d ell 'ipofisi . Alcuni qrmoni <lell ' ipofil i agiscon o regolando la eccitabilità d ei centri n ervosi ipotalamjci ·ch e governa n o la funzione se.cretrioe dell 'a1cqua dal rene, senza esc}u,d e·r ei cl1e tali Ol'n110ni possono anch e agire direttamente sul i ten1a n ervoso, intri·nseco de1 re.n e o s ulle cellule renali stesse. Pende non è a lieno dall 'ammettere la possibilità ch e i centri infu:ndibolari possono stimolare la sec·rezio1n e ipofisaria. Qu\esta tteoiria unitaria n etrveoglan·dolare è sta ta accettata da numeroisi aiu tori, qu,a li M,a ragnon, Salmon, Ceconi , Di Guglielmo, E. Meye.r , J. Bauer. Le lesio11i capaci di i)rovocare il dia b ete inipido, secondo il n11io ~Iaestro, sono per lo più tumori della r egione i11fundiboloi·p ofisari a, ·e più specialmcente n1etastasi di carcinomi ~


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SEZIONE PRATJ CA

111an1mari , o tuber colosi, o g omn1 e, o placc he di n1e ning ite ifilitica, o tra umi cr anic i, 1)roiettili arre. ta ti n ella r egione del pe du11colo i1)o fi sario , en1orrag ie ipofisarie, tutte le ioni c l1e possono int e re~ ar e la · sola regio•n e infundibolare o ·solo l 'appara to ipo fi sario o tutti e <lue, i con1l)on enti, i 1 n er voso ed il g l1iandola r e d ell 'appar a,to unitario ipofisario- dien cefalico. In tal modo i spiegam o le ,,arie form e di diab etie insipido,· e a11ch e le forme mi te. Seco.n do P ende la pituitri·na è efficace so.µra tutLo ne lle fo r111e in cui il n1eoc.ani1s1no g hia ndola r e è quello le o e son o integri e s uscettibili di ri entirne lo t im olo ormonico i centri i1nfun d ibola ri , e questi sono di trutti e 11on ricettivi all o timolo, com e in ca o di leion e p ri m itiva ·d ell 'infundibolo, la p ituit ri na può agire . ul compon ente renale e clor osodico d el la sindrom e ch e è acce sorio n el ' e ro dia bete in ipido provocando u na olig uria rela tiva, un a umento di elimrin azion e e con ce·n tra.z ion e c lo rurica re na le, pu·r e e nd o i11 ef(icace sulla poliuria primaFia da m a n cata fissazion e di acqua , ch e richieder ebbe l 'i11t.e!{rità d el centro n er voso para-ipo fi sario ch e 'iene tu tta,·ia ton i fi ca lo da lla p i tuitrin a . La terapia po t-ipo fisa ri a ra·p pre enta oggi il tra ttan1ento più importa n te, ch e po i.am o dire ~ pec ifico d el dia b ete in sipido. C1ià ch e -on o ben rari i ca i ch e ·a ta le m ed ica rnen lo r esiston o (qua lch e forma di dia be te in i p ido ipoclo roem ico di E. Meyer, e di Veil; o n erYoso di Gilbert , e di Ra theJrY). Que ta terapia h a per ò il g r.aiVe in conveniente d ella , ua ... picca ta tran sitorietà, J)er ciò deve essere la cura continua e proliin gata.. Fortuna tam ente n on i ha in pra tica a tem er e 1'assue fazion e, come l 'intollerainz.a· cl1 e è d el pari eccezionale com e le complica n ze d el tra ttam e nto ch e posson o esser e n e friti (Tl1 aon , ~Iarafi on ), e morragie e ulcerazioni inte tinali (Fran chini), iperten ion e a rte riosa (E tienn e e Parisot). La sommin i trazion e sottocu tan ea di. un e111ilobo po t erior e di ipofisi (di olito 1 cc.) ùa una a 3 iniezioni a l dì p u ò esser e conti11ua ta inde finitam en te. n a ltro ·mie todo di ~ ommini strazi o11e d e ll 'ipofisi ch e d à spe :so ris ultati brillanti è que llo della via nasal e, p er istillazion e o ap J)licazione di ta1nponi imbeivuti di pituitrin a o m eglio , per I.a su a ·com o dità, la polver e di i pofi i da fiutar si. (Cushing, Blungar t, Ler el:>oullet , Adler sber g e P o·r ge , H ogarth , Bi zzar ro, Ro'''ntree, Calder oni e Ma zzei , ecc.). Pur n ece~s itando. di <lo i }Jiù c h e d oppie per v ia so ttocuta n ea, (gr . 0,05 di IJolver e = 1 oc. d i

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pr odo tto i11ierttabile) la v ia na a le h a il vantag g io di aver vinto q wa lcl1e. diab ete imsipido che a ' er"a .resistito a ll 'iniezio11e (.. esn e Hutivet , ~1arqu ezy , e Ben oist). R ecentem einte a n ch e P ra tt e Sm eltzer parla110 in favor e d ella 0111n1inistrazione d egli ormoni a conta tto d elle n1u·cose, all 'infuori d ella mucosa dige re nte. L 'assorbim.e nto così r ealizzato essendo più le11to e più conti·n uo, l 'azion ei d egli orn1o·n i vieiue pr olungata e si avvicina 1nolto a lle co ndizi.o ni 11atu·r a li ; a que to i .agg·iung·e la comodità d ell 'impiego. l)erin1en talmente n el r a llo, le m ucose vag·ina li , nasale e co11g iunlivale i m ostran o capaci di assorbire g li orn1on i con d o i na tura ln1en te più for ti di quelle u a te per ' ria ipod errr1ica . L 'a_ orb im ,e nlo degli ormoni introd otti per , ·ia n asale ·con la pol,·erizzaz ione è molto od di f.ac en te e n on i con s tata a lc uh egno di i rritaz ion e loca lei. T erra·d e ha fa tto l ' ipo le i cl1e la diminuzio·ne delle diuresi di1)enda da una eccitazion e 1neccanica de lla muco. a na ... a]e e da t1n consecrue11te risentimento Yagale, ma Ra thery n eaa recisa m e.n te ta le as erzio11e e pen sa ·che 1.a via n asale d ebba rappr e entare la v ia di scelta pe r l a tera·pia i11ofi ari a a condi zione per~ (Cl1oay) ch e la mu co~a 11a. aie t olleri ben e d etta t erapi a. Ila1nm, A1d·r ich , Gr ate, Rave, Bug lee, l1anno cercato di estra rrei d alla retropituitrina il . uo ]Jri·n cipio a ntidiure tico e r ecenten1ente ~{ . Lab bé, Boulin , .Tu·~ ti11, Besa·n çon , Azera.d , sono r iusciti a separ ar e u n estratto O o c.itoc ico en za azi o n e sulla poliuria e un estratto P pressore , con proprieità antidiuretich e ed iI>er1e11 sive; questo e tra tto. a rebbe attivo, per via sotto cutanea1 e nasale. Ho p r ovato qua lch e volta a n ch e l'es tratto cortico-surre.nale cl1e avreb be un 'azione coslan te a ntidiuretica (G ilbert-Drey fu ) ma non l1a avuto appr ezzabili 111odificazioni d ella dit1resi, peT q u1a·n to ta le medi cazion e ia sem pre cli ottimo a u ilio e n on altro per corr1batter e la g rave .a stenia ch e n on è l 'ultimo de i distur bi d el dia bete in sip ido. en za r isultati h o 1)u re . ag·o·ia lo l 'az ione <lell 'es.tra tto ipofisario. I... a n1.ag·gior p.a rte d ei inedie.a.m enti ch e si usava1n o a11ch e in pas ato con1:e la vale·r iana , la bella do11r1a (rl ·r ous eau ), cl1i11ino, 01}pio, a.DI ipiri11.a (Rathe ry, Ca m u , Ro ussy Le Gra nd) . i ino tra110 in genere insufficien ti (M. Labbé), i)e r quanto io cr eda cl1e ... i possan o bene usar e com e coadiuvant.i spe·cialme·nte per i i)eriodi di riposo d i cure più en erg·ic he. 0

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POI~ l CLl N J CO

stato da Villa, Klein, Holzer , con sigliato anche l 'u so dell insulin.a., IJer favorire e aun1 entare il potere fissatore d ell 'acqua dei colloidi dei tes uti, ,m a non pare cl1e l ' u so di questo n1edicamento dia risultati n1o1to cosLa.nti. Personaln1ente non n1i 11a dato n1ai riultati apprezzabili . Ho ' roluto .. ]J~ri n1entare a•n ch e 1..-.t terapia sintalinica cui Ca·n 1panacci e D e .F ilippis attribuisco,n o, conferm.a·n.do le ri cer ch e d ·e i Barboni , u·n a influ enza diretta stil ricambio d el] 'acq·u ,a , inibente la ·diu.r esi e ~end·ente a favorir•e l a ritenzion e ·di a1cqua n ell 'uo1110 sano, azio111'e dimostr.ata da Campan.acci pressocl1è immediata, ma io non h o avuto n essuna diminuzione ·della ·diuresi da D. I. 1n eanch·e dopo due settimane1 ·di intensa c ura sintalinica. An1bard e Hatzie·g a·nn ha11no avuto qualch e sùccesso dalla proteinotera·p ia fatta con la tecnica u su.ale, come Gui ll.aume, Camus e Rou.ssy dalla i1niezione di novocaina. Hitzenb erger e Karftl1eil IJensando ch e il rene nel diabete; insipido :n on possa con centrare il NaCl, partendo dai ·dati di Sazl e H eilig· cl1e attrib·u iscono al novasurolo uno spiccato ed e lettivo potere ·diuretico per il sale, ri conf.ern1iarono i dati di Bauer e Ascl1ner ed ottennen·o tisultati di inibizione de lla diuresi ed ipercloru.r emia , sommini trando in capsule ·di cherati•n .a due voJte con l 'in'Lerv.a·llo di 1/2 or a, gramn1i 0,2 ·di novasurolo. Gli effetti della inibizione furono spiccati avendosi ·C OSÌ ur1 risul tato assai simile a quello cl1e si ha con la pituitrina, l 'u110 e l 'altro caso dimostrano una qua.si costante notevol e inibizio,n e della diuresi. ~ un 'azio11e ·declorurante più o· l~1eno inten sa a seco1n da .d ella speciale costituzione colloido-ema ti ca e tissur.a·le d·el soggetto: i l loro ·p unto di azione dovrà quin·di •n ecessariame11te esserie ugua le e poichè è oggi amn1esso cl1e la azione d el nova urol si e1... plica r)ecialm.ente sull '.ex~ra:rene così è presumibile che anche la p,i tuitrina ag·isca specialmente sui tessuti. L 'e ffi cacia di qu.es ti f.ar1naci è dunq11e u·n a ripresa ·d ella genesi exlrare·nale del perturban1ento del ricambio idrico d·e l diabete insipido. Si è anche i)en ... ato 1cl1e l 'efficacia d el novasurol sul diabete insipido dipe:qda dalla esisten za ·di un fattore lu.etico per il quale questo f.armaco .a b,a . . e n1ercuriale .avrebbe un '.a zione pecifica, az ioine che log icam ente bisogna sempre provocare a-nche con altri n1edi1c.amenti quando esis to110 fatti che possono far pensare a ll 'esisten za di u1ia infezione sifilitica. Infatti i risultati più brilla nti di inibizione d ell a poliuria da D. I. con preparati mercuriali li ho aYu li i11 ·e.asi in cui e ra presente l1na 1

[ANKO XXXIX,

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~u~r .

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netta positività d ella R. W. Buoni risultati, del tutto transitori cl1e1 non ho avuto solta·nto . .dall 'u so di nova. u·r olo ma anche di altri diuretici mercuriali. (Discesa ·della diuresi da 1.9.5. a 1.3). La puntura lombiare nel diabete insipido di1n1o stra che ben spesso si ha un aumento d ella pressione del liquor, cosa che d,e l r esto appare anche ·dall 'esaine del fondo dell'occhio e d ai ·d isturbi ' 1isiv i cl1 e sono l 'espressione di un aumento d ella pressione endocranica anch e quando la puntura lombare sia n ~ativa . Perciò si è 'p ure pensato di decomprimere i e.entri nervosi con la sottr azion e di 5-10 cc. di liquor a scopo terapeutico. Henich promotore ·di questa• ter.apia nota un a spiccata din1int1zio111e d ella diuresi, come Marafiion, l\ioltz, Feld, ecc. Tucker ainzi h a pubblicato un caso di guarigio11e di diabete in ipido con una so, la puntura lombare. l >arecchi AA. però notano che questa tera}Jia i1on dà di ·... olito cl1e miglioramenti transito.ri gia c.ch è l 'azione di un.a puntura !Don dura più di ·due o tre giorni. La Roentgenterapia è sta ta fi11ora a sai poco ll!~ ata, è stata fatta dalla radio-terapia })enetrante della regione ipofisaria, mia. è stata preconizzata da i3eclère solo in cas i di D.I . da tum·ori ipofi ari o juxtaipofisari . Cignolini d ell a tnostra scuol a l1 a irradiato con aosi m,e.die di R. X. diversi casi di diabete insipido associato ad alterazioni distruttive deJlo scheletro: una sindron1e di Scl1uller, un diabete in ·i 1)ido con ReckJi1ngl1a u .. cr1, diabete insipido con osteopatia ·c.a.Icepriva a t ipo rachitico, associazioini morbose che .secondo .Pe11de sa·r ebbero ·dovuit ie alJ,a vic i11.a11za del centro vegertativo regolatore ·del ricambio d ell 'acq u.a e di un centro r egolatore del metabolismo scheletrico. Cignolini ha irradiato le ossa lunghe per avere un 'azion,e istolitic.ai topica, ed ha avuto una ra·p ida ricostruzione del tessuto osseo e d in.a spettatamente una spiccata diminuzione della poliuria . , Cignolini h.a pure visto eh.e as$a i più spesso di quanto si cred e a l diabete insipido si associano .alterazioni d ello sch eletro, e riconosce che le modificazioni della idruria susseguenti a lle irradiazioni dei focola i osteopatici !Ilon· trovano ancora una spiegazione soddisfa cente. P·ensa ch e probabiln1ente i prodotti d ella li-.i degli elementi osteoidi agiscano sopra i centri vegetativi regolatori d el ricambio· per qua nto si possa ·p ensare ad ammettere che agiscano come protei•no-tèr.apia già ch e tale terapia abbiamo vis to applicare e a tale azione potrebbe [a r pensare ancl1'e l a dimin.uzione d ella po1

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SEZJONE PRATI CA

liuria del diabete insipido, durante la febbre. Tenendo pre ente tutte le precedenti acqui sizioni terapeutiche del diabete insipido e la teoria patogenetica i1ervo,so-glandolare di Pende, ho pensato di associare la terapia pituitrinica alla Roentgenterapia d'ella regione ipofisaria e peripofisaria utilizzando dosi di raggi X a. sai d eboli per avere anche un 'azione inibente sui 1)les i secretori del liquor in modo da otteinere pure una decompressione dei centri nervosi. Convinto pure della superiorità d elJa somministrazione della pituitrina ·per via nasale ed in polvere ho usa.t o qu•e ta f-0rma del m edicam ento con ri . . ultati cosi incoraggia.nti cl1e 111i _pingono a pubblicare i segu enti ca i: 1

CAso r. n1 . l , 75 ).

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I. A., anni 19, agricoltore (Kg. 70,

Il 1)adre del paziente dopo poco tempo della na cita di ques to figlio partì per l ' America senza dare più su e 11otizie. La madre è ana e r obus ta (56 anni). Il p . ha tre fra telli ch e s tanno bene ed una sor ella pi.ire sana. Nulla nell 'anamn esi r emota del paziente, n è l ue, nè altre ma1atlie infettive. Egli è sempre s tato u1t forte lavoratore, e due setti1rta11e prima di presentarsi a noi mentre lavorava nei campi, dopo essere s tato per parecchie ore al sole, fu preso im1>r~visam ente d a una in1e11sa sete e da urinazione abbondante così da essere costretto ad abbandonare il lavoro . All 'esam e obiettivo )1 m ala to non presenta nulla di speciale, nulla cli11icamente dimos trabile ai polmoni, cu o·r e nei limili , fegato e milza normali. Non glandole palpabili. Riflessi normali . !{ o mberg n egal.i vo. Il r adiograJ11ma del cr anio in posi zione later;l fe D. ; mos tra u11a sella turcica normale. Le a}J. cli11oidee anteriori sono lievem ente abbassate; nt1ll 'altro; lieve aument o della pressione. endocranica. 30-11-1928. Urina ne1l e 24 ore circa 22 litri; densità 1002; nie~te zt1cchero nelle urine. GJicer1,ia 0,84 . . R. \V. egativa ; Pressione art.: Mx 120 ; Mn 60. Nel primo periodo di cura dal 3-12-28 al 12-5-929, gli si fanno iniezioni di estratto ipofisario e g li si somministra liquore arsenicale di Fow ler con tint11ra di valeriana. 2-1-929 : urina litri 5. densità 1004. fi-3-929 : urina litri 6, densità 1004. Se per qualche giorno abbandona l 'iniezione il volume sale a litri 15-16. 6-7-929: Titri 5, densità 1006. Nel secondo periodo di cura si sostituiscono le iniezioni con la polver e d 'ipofisi da fiutar si. 1-10-929: urina litri 4 1/2, densità 1007. 3-12-929: urina litri 4, densità 1007. S'e però il ,paziente per qualche giorno non prende la polvere di ipofisi l 1t1rinazione sale subito a 1, 10-14 ]itri al dì. 3° periodo di cu ra. Associazione terapeutica di ina1aziorne di polvere ifi estratto pituitarico ed applicazione di raggi X. Il radiologo dott. Moretti di Roma, alla cui alta c~mpetenza mi sono affidato per la parte radiologica , ha usato la seguente tecnica:

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Apparecchio Simn1etrie (Reineger G. e D. Erlar1gen ) Se. Eq. = cl\iI 38 - ma. 2 = filtrato1 Al mn1. 4-Zn mm. 0,5. Distanza anticatodo-pel1e cm. 40. Limitatore cm. 6 x 8. Ogni irradiazione di ciasc11n tempo è durata 15 minuti. lv-1-30: r eg. temporale 8., urina litri 16, den~ sità 1004. ' 14-1-30: r eg. ten1porale D., urina litri 5. 21-1-30: reg temporale S .., t1rina litri 5, densità 1009. 25-1-30: r eg. tem1)orale D. 31-1-30: reg. ten1porale S., 11rina litri 5, densità 1012. 7-2-30: reg. frontale. 14-2-30: r eg. vertice-, urina litri 3, densità 1012. Dopo questo periodo di applicazione di raggi X cl1e e bbe termine il 20-11-30 il paziente ha urine cori densità 1012 e con cloruri e fosfati normali e con l1na urinazione m ediél g ior1ìaliera di litri 3 con una proporzionata ingestione d1 liquidi anche restando fino a 6 giorni sen za fiutar e polvere di ipofisi. IJ 15 maggio si inizia una n11ova serie di applicazioni di raggi X. 13-5-30 : reg. temporal~ S., litri 4, dens. 1011. 25.-5-30 : reg. tempora le D. 26-5-30: vertice, litri 1.800, dens. 1016. 3-6-30: volta palatina (20'), litri 1,500, dens. 1017. Dopo questo secoindo p eriodo di irradiazioni il paziente può restare fino a 20 g iorni senza fiutare l a polvere di ipofisi, con un volume medio di due litri di urina a:l dì e con una densità di ques ta sempre superiore a 1014. Dopo 20 giorni ch e non fiuta poi vere di ipofisi l 'l1rinazion e sale ad un n1assimo di 3 litri scend endo a litri 1,5 appena fiuta la polvere. Il 31 n1arzo 1931 si i11izia un ultimo p eriodo di irradiazioni : 3-~-931: r eg. temp . D. 6-3-931: r eg. temp. S. 11-3-931: vertice. 18-3-931 : volta pal a tina. Urina litri 1,500, densità 1017 . Dal 3 marzo ultimo scorso non fiuta più polvere di ipofisi. Urine d el 30-4-1931 : litri 1.400, d en s. 1016. Cloruri normali . Fosfati noir mali . Glicemia gr. 0.096 %. CAso Il. M. L ., n egozian le, a11ni 51, Perugia, peso kg. 68, statura in. 1,69 . P adre morto a 60 an11i di polmonite. Madre vivente e sana (80 a11ni), due sor elle stanno b e11e. Moglie sana e due figli ch e s tanno b en e. Nell 'annn1nesi r emota e prossima il paziente 11ega lue ed altre malattie infettive. Da 2 an11i ha cominciato a sentirsi stanco e ad acc u sare impotenza sessu ale. Consultò p er questi disturbi urt sanitario• ch e gli ordinò una cura joimbinica . Dopo ql1al ch e giorno di tale cura il paziente cominciò ad urinare abbondantemente fino A 16 litri al giorno, e cominciò a soffrire una grande se te. Sembra ch e in un primo tempo vi siano state fuggevoli tracce di zucchero . All 'esa1ne obiettiva nulla di clinica1nente dimos trabile negli apparati cardio-vascolare e r espira-


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torio. S tom aco leggerme11te ingrandito, intestino norm ale, fegato debordante tre dita trasverse dal1'arca ta costale, reg·ione pancr ea tica indolente, milza impalpabil f:'. Riflessi esagerati, .Ron1berg negativa. Emianoipsia sinistra. 4 marzo 1930: urina n ell e 24 ore litri 14; densità 1004; glucosio assente; albumina tracce; cloruri scar si ; glicemia gr. 0,085 ~{,. R . W. n egativa ; pressione arteriosa: Mx. 130; Mn. 90. Il radiograrnma del cranio in posizione laterale destra 1nostra una sella t\1rcica normale. Segni di modico aumento della pression e endocranica.

c~ e

la terapia ,da ·n oi usata1abbia agito con un du pli1ce m eccanismo: ·d a una parte per il lento assorbimento della . pituitrina da parte a.ella mucosa nasale, il ch e permette u•n 'azione più p rolungata; dall 'altra sensibilizzando i centri infundibulari regolatori .del ricambio dell 'acqua alla pi tui trina stessa, che co·me è noto secondo i concet.t i da prima emessi dal Pende, d,eve agire in condizioni fisiologiche come un tonico dei centri infundibolari. , 1

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LITRI DOPO LA lii" • APPL. ~ . X. + 20_._-"~---PO_L_V._11 P_O_f • l/_I_ _ _ _ -./_ _ _ POPO lr PERIODO _ _ _ _ _ _--i DOPO LA vr. CVQA ORMO-~.x.

APPL. R.X.+ POLV. IPOFl/J.

15--t-:i~-~-:---- - - - - --DOPO 2 rtt/1----1--~0PO 2 MEJi------t DI RIPO/O

PI RIPO/O

11r PERIODO bi CVQ.A

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Iniziata subito la c ura con polvere d'ipofisi per via nasale l 'urir1azio11e scende dopo 3 giorni a litri 10 al dì. Nell 'aprile comincia le applicazioni di r aggi X nssociate a polvere di ipofisi con 1n st essa tecnica del caso precedente : 5-4-930: r eg. t emp. D. , urina l. 10; d en sità 1004. 9-4-930; reg. temp. S.; urina 6, d ensità 1010; 13-4-930: reg. t emp. D., t1ri11 a 4,5, densità 1010 17-4-930: reg. temp. S. 18-4-930: reg. temp . 22-4-930: reg. frontale. 26-4-930: r eg. vertice, urin a 1. 750, densità 1016. Rivedo il p. n el luglio, fiuta soltanto raram ente la polvere di ipo·fi si e l 'urinazione è di 1-2,250 e la sete i~ assai scar sa piit spiccat a nelle or e pomerid1ane. R. aumentato di kg. 2.800. Si sente bene ed h a ripreso il potere sessu ale. Ripete la Roentgen. applicatione fiutand o 4 volte al dì la p ol ver e d 'iJJofisi e 1<l diuresi ridiventa normale, come quar1tità e q11alità.

Dai ·casi su esposti risulta evidente il vantaggio dell 'associazio111e della Rontgenterapia ·della regione neuro-ipofi aria e della teirapia pituitrinica nella cu1ra del di.abete in sipido, va·ntaggio, ch e si dim·o stra assai più durevole d ella semplice terapia pituitrinica. Con oscendo l 'azione eub·iotica ·dei R. X. 1c,osì sull·e glandole endocrine, quando e si agiscono a dosi stimolanti , come sui centri n ervo·s i (u.n a riprova è l 'azione efficace .dei R.X. nella cura della polion1 iel ite an teriorei aouita) possiamo ammettere

In ogni modo crediamo che i no.stri casi, .anch e per la t ecnica ·seguita nell 'ia1pp1lic.azione dei raggi X, apporti no un contribuito alla cura di una ma lattia la quale non h:a, nella pituitrina ch e un rimedio d el tutto temporaneo, quando, come il Pen.de ammette, sia in gioco qualch e costellazione patogenetica no,n soltain to l 'insufficienza post-ipofisari.a ma la · unità ~unziona·le infundibolo-ipofisaria alterata nel suo anello nervoso o in questo e in quello gla·n dolare al tempo ,stesso. 1

RIASSUNTO. L 'autore dopo av:e;re fatto una esposizione critica delle; varie .teorie eziologiche del D. I. analizza tutto ciò ch e fino a oggi è stato tentato n el campo .della terapia. Espone quindi i brillanti risultati da lui ottenuti con una terapi,a1 1ch e associa U·n a particolare applicazione d ei raggi X con polv·eri d 'ipofisi J>ost. per via nasale.

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BIBLIOGRAFIA. et L . IlAl\ rdNo. Ptoniani e cliez l'enfant. Soc. méd . Hòp,., Paris., 12 mai 1905.

1\ CRARD

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Diabèle insipid e des j emm es à barbe. R . ~~eurolog. , 1922, pag. 606. · AcHARD. Diabèl e i n sipide. Monde Médical, 15 aprile 1925.

AcRARD e t

TRIERS .


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XXXIX,

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SEZJONE

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Klin. Chir., v·ol.

167,

pag. 332, 1931). Occ-0rre di,stinguere più tipi di mo.rbo di :Flajani-Basedow. Nella forma nervosa la malattia inizia con un trauma psichico. Il viso è arrossato, g li occhi sono molto prominen.ti, lo sguardo fi so, il tremore molto .p ronunciato, 1'attività card·i ale i·n tensa co·n sensazioni doloro e di pulsazj.one, dominan-0 crisi di su-d-0razionre1 e distu·rbi gastro-i111.t estinali. In questa forma c iò che domrina è lo stin10lo ab norn1e d el sistema V8t,c:>-.etativo che detern1ina un 1aun11ento di secr.ezione delle ghiam dole endocrine. Spi cca fra le a ltrei la tiroide per 1'attività particolare della su.a secrezione che malD tiene lo· tato di tensione pat~ologi ca del isten1a n.e rvoso . Allo stimolo a lla ipersecrezione la tiroide r eagisce mettendo in circolo una quantità maggiore de l secre to normale, forse i1on ancora co·m pletame11te m~­ turo. In, un seco11do t empo si ripertr·o fizza . La gnarvità di questi .casi non dipen.de solo dalla tiroide, ma da tutte l e ghia·n dole endocrine e dalla irritabilità d,e l sistema ne rvoso. L'esame microscopico· dimostra ch e l 'alterazioin e ·della ghian.d ola tiroidea è Gli ffusa. Le cellule sono pii1 grosse, cilindrich e, con nucleo basale. Il Basedow nervoso è caratterizzato da una .serie di ra·l teraziooi v.egetative, cardiovascolari e se.cretive in cui la lesio•n.e primitiva è quella .del sistema n ervoso e la lesione tiroidea è solo umo dei di turbi d ella irritabilità netrvo·s a. Il Baseid ow n·ervoso può scomparire ancl1e spon,taneamente, di i.Solito però persiste e peggiora. La frequenza di queste fo:r me rispetto a ll e a ltre è notevol e, circa il 60 % ed è di grande impòrtamza priatica perch è se i pazienti vengono operati precocemente si può spe• • • rare 1n una g uarigione. 1

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· La econ·da forma di base.dow si riallaccia rati· i!fl. più sed ute. L 'operazio111e di scelta è la alle a ltre alterazioni d1 g l1iandole a secrezione r esezione estesa bilaterale. interna , a!nzi m.o n è raro di trovu1 ei u11a comLa; mortalità operatoria è scesa a lla metà bin1a·z ione con disturbi di secrezione della dopo l 'impiego della cura preoperatoria, seov.aia. Una diminuzione della secrezione delcon·do le statistiche va d al O al 27 %. la ovaia prrovoca una attività maggiore delta I risultati lonta.ni sono buoni. Si può contiroide . Qu.e.sta forma è stata definita da a ltare nel 70 % di g ua.r igioni complete, 20 % di cuni AA. con forma ovarogena. m ig lio·r ame nti, 10 % di insuccessi. Di fronte; a questa forma ·di Ba edow i11 P. VALDONI. c ui l1a1 tiroid1e è i nteressata secondariamente, esiste un ·gruppo di a lterazioni che possono Il trattamento interno dell'ipertiroidosi. esser ·Ùefinite c ome ipertiroosi vere. Qu este (H. ScHLECHT e P:· H Ess. Die M ed . W elt , 30 somio de·terminate da .a lterazioni pri.m~Live d elgennaio 1932). la tiroidei. In. un punto circoscritto il paren.chima subisce un.a trasformazione nel senso Quan·do ci si acci n1ge a fare un trattan1ento ,del. ·basedow : e fa Slµl se~rezion e pr:ovoca la inter,n ,o della Malattia di Basedow, occorre pazienza e fiduc ia, sia da parte del •p az. ch e da c.omparsa ·dei sintomi gravi del basedow: la trasformazione può dipendere da una tiroidi- quella del medico , essendo questo met·odo di te, da un go~zo pr.eesistente (gozzo lindocifi- UIIla ·durata assai lunga e la ·m'Oltepli•cità dei quac.ato). A questo gruppo appartiene anch·e l 'a- dri fisiopatologici d el Basedow g iustifican.d o la d enoma tossico ·degli americani. Tra queste ll1ecessi.tà di trattamenti speciali per ogni caso. forme di ipertireosi è da r icordare an che il Gli AA. partend·o da u1nta base unic ista , racbasedow da iodio. colgono tutti i casi d i Basedo'v dai più legLe ipertireosi e il vero Ba,s,edo'v h a nno in geri (cosidette forn1 e 1Basedowoidi" o fruste) a i ·comune l 'a umento· d el m etabolismo basale, si più gravi, in un 'unica forn1a in c ui a b.a se del differenzia no 1p e r la pro.gmos i benig na n elle cornplesso sintomatico -0 clinico e ·d elle r ic.erpri111e, per il n-rorn.ento della co·n 1parsa (più cl1e su.I ri•cambio si ·d imostri una maggiore attardivo n el M. di B .) per il fatto eh.e le manitività die lla tiroide, essendo l e a lterazioni semfes:tazioni car.diovasicola;r i sono m eJilO inten se p r e le stesse, e solo essendo differenti per ·nella ipertiI1eosi. Un criterio ·n etto differen- g rado. Ne lla ·e ziopatog'iene·si del Ba.sedow, g iu-0ca un ziale nom. esiste. Lai cura d ev•e i1n.d irizz,arsi .a second.a de lle ruolo importante la costituzione e la disposicau se. Nella forma n er,·osa bisogna ricorrere zione ne uroti,ca, spesso e reditaria, e tutti i fe.p Tima a una cur.a 111.edica diretta spe·c.ia linen- 11orneni lascia•n .o chiarire come esista una i pete sul s1stema n ervoso. Dopo 2-3 mesi, se non reccitabilità del sistem.a sim.p atico e d in piccola parte at11ch e .de l para.sim·patico. Su tali si h.a1nno .migli oram.en.t i, l ' i·ntervento porta a guar igione: la n1alattia ; quanrlo la n1alattia è basi si deve istituire la ter.atpia interna del1'ipertiroidismo. La terapia con servatrice si bain,ieterata l ' opero:zioo·e è da rifiutarsi. Nella forma di B. legata a disfunzione d i sa sulla 1cura del riposo e sùlla oura climatica. ghiandola endocr.ina la •C:rura v.a diretta a que- La cu ra d el riposo deve essere a.s soluta e prolung.ata, speci.a l:m1ente D'ei casi di medi.a g rasta o .all.ai eliminazione 'd i fo colai infettivi, quando è su base imfettiva. L'interve11to chi- vezza o g r avi a n ch e per settimane e n1esi . rurgico dà buO'Ili ris11lta ti . Quan·do -è possibi le queste cure de bbono esNella III forma di ipertireosi ver.a , l 'in.ter- ser e f~tte iin Clinich e e,d istituti .s pecializzati . vento rappresenta la cura cau salei. Con tale metodo· si ottengono mig lior.am.e·n ti La timectomia .è giustificata nei casi d i iper- assai co•s picui, senza però oh e si possa ottenetrofi.a timica in cui questo stato .abbia de ter- re u:nia g ua rig ione com·p leta. Data l 'eoc.itabiliminato I.a comrparsa del Basedow. La simpa- tà d el sistema n eurovegativo ·di qUJest_i sog. tec tomia potrà essere impiegata con r isultato getti, affetti .d.a Based ow, e della gr.ande loro solo nelle forme n ervose. labilità psichica, è dovere d·el m1edico· di fare Sono s tati esagerati i r isultati della cura raum contempora11eo trattam·ento psichico, rassi<liote:-apica. Qu.aJ•che risultato si potè ,otte- curando il paz. de·l l 'effica•cia de lla cura e della nere nellei for.mie in.izia li , nelle forme concla- n€cessità di avere 1)azienza e_ fidu cia D1el tratmate i risu1tati son·o nulli e la cura stessa pe- ta mento. Tutte le cure fisich e ed· idrotera.piricolosa ·dan·do una mortalità ·dal 12 al 20 %. che invee.e non giovano 1a1 nulla, ma qu.alch e Per il buon risultato dell'operazione ha1 volta invece possono recare da.n in o. Riesce di grande importanza una buona preparazione gran·de g iovamento la cura climatica, specialdell'operarnd·o. Riposo, dieta, sommin.istrazio- mente associata od intercalata a lla cura del rine di iodio s01I10 s~mpre da impiegar&. Si ot- poso, in luoghi a m e dia a ltezza (600-1200 m.). ti«~ne così un miiglio·ramento notevole d·e lle Gran·d e im1portanza 11.a- la terapeutica ·dieteiticon·dizioni gernerali d o,po 8-1 0 giorni ed è in 1c.a. Il rica.m bio dei Basedowiani è a ume ntato , questo periodo ch e bisogna operare. m e11tre i11veoe il bilancio d·e ll'azoto è negativo ; Casi gravi e refrattari allo iodio vanno ope- esiste quindi in questi soggetti un'abnorme di- _ 1

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SEZIONE PRATICA

struzione di albu1nina e i tentativi di r ende re positivo il biJancio de ll 'azoto con una supe1 alimentazione di albu:màna , n on portarono ad a lcun benefic io de i sintomi g ravi d ella malattia. Occorre i11vece limitare l 'arpporto di albun1ina a!Ilima le, perch è, secondo Cu.r schrr1ann , il rioco contenUJto d elle carni, i11 triptofano (e anch e d el latte, formaggio ed uova) ch e è la so ... ta nza fo11damentale della tirosina, r.apprese11 ta la ca usa da11no a . In ogni modo la ri cca alimentazion e albu.m~noidea aun1enta l 'attività secr etoria della g·hian1dola . Gli AA. fino dal 1911 impiegano ne lla terapia di.e te tica d el Ba .. edow un trattamento rioc-0 di idrati di carbonio, con limitazionie de lle a lbumine a l n1inimo possibile. Iin ·ca i g r avi tal e tratta111ento è prolunga to a n.cl1e per 1/ 4: o 1/2 a nno, interca lan1do a lcuni g iorni co11 dieta conten ente pi ccole quantità di c arn e, p e ... ce o u ova. Con tale n1e lodo g li AA. dicono di avere ottenuto, ancl1e in ca i g ravi, otti.n1 i mig lioran1enti , en1a danno a lcuno p e·r i paz. dall a privazion e con1 pleta di a lbumi·n.a La die ta è basata u idrati di . carbonio, rie.ehi anc.h e in proteine 'egetali (pa la te , n1ai , segala, legumi, fa rina di legumi, frutta e zu cch e ro), in cui invece la rerce ntua l e in grassi è Lonuta ·circa a cifre norn1ali. L 'a limen.tazione povera i1D g ra si, r acco111andata d a Lange, e il vitto spe.c.iale di Thoenus, ch e h a lo ropo di abbassa-re il R. B. per li111itazione di apporto di calorie, n on è raccon1andabile, perch è e r.ao-giunge il su o scopo, può a rrecare d ei danni coll 'abbassamento d el peso de l corpo. Non conviene qui ndi arrischiarsi in questo nletod o, quando si sa c h e è possibil e ottenere 1'abba samento de l R. B . anch e ~enza perdita d el pe o corporeo. L 'altezza d el R. B . .non corrisponde .al g rado d ella .m .alattia, nè essa è la ca u a d ella tachicardia (Smith, Korn merell) . Gli AA. h e nno osserva to- infatti ~u 150 casi di Basedo'v. in trattam•e nto cuflat ivo, ch e se di regola cadon o tanto1 il R. B. quanto la tachicardia, tuttavia si d ann o casi, a11ch e non r aramente, in cui inve ce a R . B. ritornato n·ormiale la tachioa1rdia persiste. Si d eve quindi n el Morbo di Basedow, prendere come segn o di buon· trattamento il mig lioramnnto ·d el quadro clinico, e n o111 di singole n1a.n ifestazio11i. Colla 1c.ur.a dietetica e d ig ie·n ica si può .arrivar e cosi a d un sicuro miglioramento d ella n1alattia, 3n za avere la pretesa di un.a, vera e p ropria g ua rig ione; pe·r ò n ei casi g ravi questo rnetodo n on d eve esser e la sola terapia. Com e cura m edicam entosa g li AA . con sig1ia11 0 il fo fato di sodio, in soluzion e al 10 ~6 (3 volte a l giorno un cucchiaio da ta.v ola); il ton o fosfa n non presenta alcun va·n taggio sul fosfato di sodio , il qu.ale a.g irebbe, se.con.do· Konig, pe r 1'apporto di bas.i , per le quali le a lter azioni de lla labilità d el potere r egolatore di fronte a.? li a cidi nella ipertireosi son o influen1•

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zate fa ciln1·e nte. Allo ste so scopo servono il Basika, Proty In i , Recresal ecc. Negli stait i ·d i maggiore eccitan1ento è utile il bromuro di sodio, o il lumina le sodico e certe v·olte l 'idr.ato di cloralio. Gli AA. non raccomandano il trattameinto iodico, pe·r c·h ·è l a Radioterapia lo sostituisce, evitandone i pericoli even tu ali, mentre la cura iodica invece è vantaggiosa in prespar.azione d el trattamento chirurg ico. L 'uso d e l sang ue arnimale (Bier ) non è stato· ipr ovato d agli AA.; Blum ha racco·m 1a1nda to la' t erapia d el !Basedow con il « Schuthkosf » il quale è un preparato, ch e si basa su gli studi esperimentali fatti da Blum sopra il sig'nificato e le foo zioni delle paratiroidi ; Blun1 consiglia di u11ire il trattamento con vitto di latte, veridUJre ed « Haemokrinin ». Herz~eld e Frieder dicono di avere ottenuti buoni risultati con la cosi d etta << terapia di sosti tuzion.e ormonale ». Molti raccomandano il trattam·ento colla ergotamirna (Ade r sb erg-Porges e.cc.) ch·e si basa sul1'azione a ntagonista d ell 'ergotamima sul simpatico. Platt è contrario a questo m e todo, non a ' re n,do avuti buoni risultati , ma anzi in u n cao una gangrena. Difficile è la cura si1ntomatica delJ.a, tachi•cardia. Il chinin10 e la chi11idin.a., abbassando la frequ en·~a d el polso, mig li0ran.do anche l e condiziooi gen erali . La digitale invece è in utile . In qualch e 1caso il trattan1ento in su linico h a agito fav.orevolm ·e nte specie, e associa to a lla cura diete tica. Nulla azion e h a sulla ta chicardia l ' ins.ulina . MA NZJ NI . 1

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Ipertiroidismo e t11bercolosi. (G. M ARAii rJN . El ~v. 't.l éd. de Barcelona, novembre 193 1). Questo tema, ch e n on d e ta forse più oggi I 'inter e.., e ch e sollevava n el mo.n do· medico alcu:n i a nni fa, riveste indubbia m e n te un1a, notevole importanza pratica e teoriica. Un primo punto i1nteressante è la r elativa rarità d elle leioni tuber colari d e!lla tiroide per cui i turbam enti funzionali di codesta g l1iandola orig inati da lla infezio·n e tubercolare, si pro·d uco·n o sen za inv.asione pacifica de lla g·hia11dola tessa. Questa rarità inon è però ta.n to g rande se si pensa ch e è talvolta necessario un ace.u rato esamei microscopico per stabilire l 'esistenza di una le ·ion e tb·c. ·della tiro ide, n1.e ntre la n1.agg ior parte degli a natomo-patologi si lin1ita a l semiplice esam e 1miacroscopi co. Ad ogni m odo ap pare probabile una speciale r esistenza d el ptatr en cl1in1.a tiroi.deo di fro·n t.e .alla infezio ne tbc . Ciò è confeirma to an ch e d alla clinica poi·c.h è i e.asi di lesioni tbc . d ella tiroide evolYono con particola re le11tezza e be11ig nità : questi ca$i però n on presentano· i.nter.esse cl in ico notevole in quanto ch e gen er alm ente r1on d anno luogo a:d a lcuna sintoma tolo.g ia fu.n zionale. Ben 1naggiore importan za · ,r ivestono invece le a lter azion i d ell a fun zion e tiroidea (gener.a.lmente 1


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e< IL POLICLINICO

ipertir-oidismo) ch e si hanno 1n ei tubercolosi con infezione in atto in un qualsiasi organo. Gli AA. concordano n ell 'amn1ettere 1ahe queste manifestazioni di ipertiroidismo si 11a·n no generalmente n 1ei g iovani e nelle forme lievi ed iniziali: sono in, eoe estremamente rare nei casi avanza t i. 1

Frequenza dell 'ipe.rtiroidismo tub ercolare.

diffic ile a stab ilirsi per la difficoltà ·diagnostica della malattia in sè : si tratta infatti gen er alm ente di i1pertiroidism,o lieve e di infezione iniziale. È .d.a con sider are inoltre cl1e esiston o si.ndron1i particolari di irritabilità neurovegetativa, p rincipalmente simpatica, cl1e riproducono gran parte ·della sintom.atolog ia b ased owiana (tre1m,ore, tachicar·dia, irritabilità vasomotoria, disturbi gastrici e intestina li) sen za ch e si possa affe1rn1ar e ch e la tiroide abbia alcuna parte n ella patog·e nresi. Indubbi!amente esiste u.na ·s.tretta parentela fra qu.e ste forme ch e si potrebbero chiaro.a re cc n eurosi vegetative basedowoiidi » e 1'ipe.rti.roidisn10, nla que'sto ultimo sar à di1agn-0sticato so]o qua'Ildo si riscontrerann o i tre sintom i p rincipali: a u m ie nto · di volun}'e della tiroide, dim.agrirr1e11to r a1pido e a u m ento d el metabolismo basale. Ma pesso n ella pratica una n etta ·di·stinzione non è possibile; il1è la 1~icerca d e l rr1etabolismo basale è di grande a iuto poich è è fatto noto ch e anch e i casi più a utentici di ipertiroi·dismo presentano periodi di riposo con metabolismo b.a·sa l1e no rn1.a le. Ma se la diag a osi di ipc:,rtiroidisn10 in soggetto tubercoloso è ttrtt 'alt.ro, che facile, non m en o ·diffic ile è il •riconoscere g li stati di tubercolo i i1n cipient.e neg li ipertiroidei in quanto i sintomi della iprim.a forma possono essere facilmente giudicati pertine11ti al quadro ·di iperfunzion1e tiroi.d ea. Nè la febbri1c.ola è un se~no sicuro dell 'infezione i.nquantoch è .e ssa ~n casi relativa1n11ente frequenti è legata direttamente alla dis funzio11-0 en·docrina $enza partecipazione in fetti,,a dimostr.a1b ile. È d.a consider.a1r.e p erò cl1e la stessa instabilità termica creata dall'ipertiroidisn10 11uò servir e come rivel atrice ·di foc.ol.a i inftettivi, prin1cipalme nte tbc.; tanto latenti e m inimi ch e non sarebbero stati c.apaci di p er sè soli , in un ter reno non sensibilizzato, a produrre alc una reazione febbril,e. Posti in cl1iaro questi fa tti si può affermare ch e la frequenza delle reazioni ipe rtiroidee n ella tbc. g iovanile e inc i pierlt•e è v·era rn en.te notevole, ovverosia, <lettq in a ltr.a manier.a, che è molto frequ·ente I.a origine tbc . latente dell 'iperti·r oidismo . g iovanile. Que ta frequenza l ' A. ritiene, da l con1r p lesso delle sue osservazioni , sia del 68,5 % onde conclude 1COme sia necessario ricer care in ogni ipertiroidismo g iovanile la presenza di un eventuale focola io tbc. latente. Sinitomafologia.. È quella ·delle sindromi i p~rtiroidee attenuate con m .a nifestazio ni pri.n 1

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cipalmente sim.p aticotoniche (tachicardia, tremore, reazion.i vasomotori.ei) : maJica generalm e.n te I 'intenso .d imag.rimento e il forte esoftalmo: lo struma si presenta quasi sempre di piccole dimensioni. Talvolta si può seguire cl1iara1nentei un parallelismo fra la evoluzione d elle manifestazioni ipertiroidee e quelliai d elle lesioni tbc . La febbre di ti1po discreto e conti1n uo è n1olto frequente. D ei 137 casi di ipertiroi1dismo tbc. studiati d a ll 'A. il Met. lBas ., ricercato in 27 casi diede sempre risultati superiori alla normia. Ma c iò non prova ch e in tutti i casi di ipertiroidismo tbc . il M. B. sia aumentato perch è è dimostr ato che può mancare l ' ipermetabolismo e esistere l 'ipertiroidismo, come a nche può l 'iperm etabolis1no .esser cau sato dalla · evoluzione febbrile de l . fo colaio infettivo. 11 d ecor so di . questi casi s uole esser be n~­ ~n o ·dal punto di "VistJa: d ella tb•c. m entre invece il corso d ell 'ipertiro idismo suole essere molto tenace, r esiste a i trattamenti abit utali e presenta .u na chiara tendenza a Pecidivare . Patogenesi. Oggi sap1p iamo ch e l ' ipertiro idi~ smo in , gen erale risulta da lla cooperazione di d.u e fattori : un filttore pr·edisponente, costituzionale (costituzione astenica) e· un fattore de- · t.ermi:nlainte (ch e può essere u.110 stato e motivo, un accidente sessua le, una infezione gen er a le o latente). Fra queste infezion i latenti la più i1nporta111te ~ la tubercolare. La r agion e d ella fre quenza di· q.u·esta varietà t ub ercolare d el1'ipertiroidismo dip.ende non solo dal fatto ch e I ' in fez ione ~b e. è la più frequente be11sì a n che dall ' in·dubbio tropismo ch e ha la to~­ sina tbc. per il sis tem.a si1n.patico. Da· Jiredisposizione asteni ca fa milia r e è g ià u 1n a bbozzo del quadro clinico d ell 'ipertiroidismo : qualunqt1e focolaio tbc . può e sere il punto di f)artenza per la reazione ipertiroidea : il più frequente però è il focolaio J)Olm on.a re. Mol te di queste lesioni sono difficili a diag nosticar si sì ch e talvolta i tern1ini d·e l ragionamento si invertono e d inverce di ricer ca rP. i segni d ell 'i-pe.rtiroidisn10 n ei tubercolosi si ricerca, in presenza di un ipertiroidisn10 g iovanile con le da!r atteristich e s uddescritte, la possibil~ esis tenza di un focolaio tubercolare · latente. È diffi cile spiegane per quale rag ione essen-. do l ' ipertiroidismo una con seguenza d ell a lesion e tl1ber col.are esso si .abbia solo n elle forme lievi ed i niziali d ella mala ttia m entre m.a nca n egli sta di av.a nz.ati: ma se 11a1 peazione ipertiroidea · viene co.n siderata di tipo difensivo; come pare con ferun.ato d.al fatto che la tubercolosi b a n egli ipertiroidei una evoluzione lenta e benignra., si può .arnmett•er e ch e i·n sgguito ad lin eccessivo stimolo tossico com e si h a ne lle infezioni tbc. gravi la r eaz ion e d ella tir oide venga a mancare ei si trasformi n ello stato opposto di ipotiroidisrn.o . Tra.ttaith1ento . È ·n ecessario cur.a re la tubercolosi -senza preoccuparsi dell 'ipertiroidismo. 1

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Quaindo il tnattamento contro l 'infezione agisce efficacemente, anch e la sindro1ne ipertiroidea cede lentamJente il c.an1po. :È da segnalare l 'effi1cacia d el trattamento insulinico: l 'azion.e i•n certo qual modo antisimipaticotonica dell 'insuli na n1odera la sintomatolog ia n eurovegetatiYa ed agi ce favore volmente ullo stato generale. L 'insulina deve esser e sommri11istr.a1La insieme a forti quantità di idrati di carbonio c ompre e le iniez ioni di siero glllOOsato. Il riposo e la cura climatoterapica sono infine l 'arn1a più poderosa che il m edico possegga per combattere que ... ti stati di ipertiroidi mo tubercolare. G. LA CAVA. 1

Ascite ed insufficienza tiroidea. (J. l~EHETERVIDE e L.

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SEZIONE PRATICA

A rch. 1trg. <.le eti/erm. apar. dig est y nutricio1i), febb-raio111arzo 1932) . HERRERA.

L 'azione benefica degli estratti tiroidei n elle cosidette « sindromi i·d ropigene », siano esse o no associate alla insufficienza, tiroidea, è un fatto conosciuto già da tempo . Eppinger, Alison, Coronedi e·d altri 11anno dimostrato l 'ia?ione diure tica della tiroidina , i 1n nefritici e cardiac i c0n a-nasarca, ancl1e i11 casi in r ui non esisteva alcun sintomo di ins uffic ienza tiroidea. Più chiaro è l 'e ffetto d ella tiroidina negli infermi portatori di ritenzioni idrict1e, sia sotto forma di e de1ni più o m eno estesi, sia sotto forma di asciti, nelle quali .n on s i trova altro disLu,rbo che un teirreno fran camente ipotiroideo. Alc uni casi di tale natura, con ed emi blandi, ascite ed idrotorace, in donne la cui età oscillava fra i 20 e i .J:O a nni, furO'llo trattate da Knud 1Faber, Marsh ed altri con tiroi({ina, ottener1do un ' intensa diuresi , una rapida e liminazion e degli edemi e trasudati, e ra1Yido miglior.a memt-0 ·dei sin.tomi ipotiroidei. L 'A. co11 tribuisce al lo studio d ella q·uestione riportando l 'osservazione di una inferma di 28 anni, la c ui malattià erasi iniziata tre m esi prima di venire sotto I ' osservazione dell 'A. Essa presentava un notevo le grado di ascite libeTa, ch e alla puntura esplorativa s i rivelò formata d a liquido a Rivalta intensamente positiva , con linfocitosi dell '85 % e albumi•na in quantità di 76 g.r . per mille , assente il b. di Koch . S cartata l 'origine cardiaca, renale o tuberc olare dell 'ascite, I' A. pensò di trovarsi di fronte ad una sindrorr1e endoc.rino-simpatica n ella quale predominassero i sintomi ipotiroidei: si trattasse cioè di una ascite ·d i origine ipotiroidea . Lo confortavano nella su.a opinione I '.assenza d ei b. di Koch ripetutamente ricercati ne l liquido, la negatività delle inoculazioni alla cavia, la ma1n cata azione dei vari tratta· menti .classici dell'ascite: rip·o so, tonificazione, elioterapia e raggi ultraviol~tti.

Ir1iziata infatti la opoterapia tiroidea attenne subito una rapida e marcata azio·n e ·risolutiva non .solo sull 'ascite m .a. anche s ull'aspetto : gen eral e d ell ' inferma , essendo scomparsa la. çara t teris tica facies d etta « maschera renaie degli ipotiroidei n . Da notare ch e la sospensione temporanea d ell 'opotera1pia provocava liai riap1)arizione dell 'ascite. G. LA CAVA.

La cura delle ipertiroidie eon la Roentgene la cnrieterapia. , ( MAISIN, TEEN.

GomsENHOVEN,

VASSILIADIS,

JA CMIN

e

Rev. Belge des scienc. m éd'. , n. 7,

voi. III, agosto-sett. 1931).

Do1:>o avere ampiam·e nte discu·sso lo stato attuale della t erapia m e dico-chirurg ica delle ipertiroidie gli AA. riportarnQ i ris ultati d ella 101·0 larga esp erie nza in proposito. La tecnica da loro u sata · fu la segu ent.r.: 1) R oentJg entterapia; una sedu1ta settimanal e di 350 R. Solomon u ogni lobo tiroideo. Il ragg io d eve essere dirie tto tangenzialmente al laringe in ·1nJodo da evitarla. 160-180 kw., filtrati su 1 / 2 millimetro di rame + 2 millimetri di alluminio. i .o oppure 12 sedute settin1anaJi consecutive. Due mesi do po I ' ultima eduta, sa il ca o lo esig e si fanno altre 6 od otto 1sedute . 1) Curietera.pia: si applica sul collo del malato un appar.eCJchio mo·dellato in p,asta di Colu1mbia o in, Stents, in mainiera 1c.l i1è avviluppi tutto il gozzo e non lasci ch·e un po·' di libertà per i moti d el collo. Si mantie11e a tre o quattro cm. lontano dalla })elle con feltro od ovatta in fog li sovrapposti . Su queto appareccl1~0 si ·di pongono 100 mmgr. i11 tubi ·d.a 5 mmigr. filtrati .a.d 1 mm. di plati- ' no. Si devono ·disporre i tubi in s uperfic je sl da r ealizzare ~na irradiazibne omogenea' lasciando urn, bordo in alto e in basso da dare 1 / 2 milli1curie p er centimetro quadrato di sup erfic ie irradiante. In gen er e occorrono 55-60 ore divise in 5-7 g iorni. Coriseguenze del trattamen.to: le prime tre o quattro settima·n e ch e seguono alla cura sono assai moleste p er il persistere o :an ch e l 'aggravarsi d·e lla sintomatologia. Passato questo periodo .di reazione, il m .a lato mig liora subito molto. Circa il vero modo di agire d el r adium esso ci è ignoto, sem·b ra però ch e esso modifichi proprio la funzione cellulare. Risultati terapeutici: Gli AA. su ~~ c~s i di gozzi esoftalmici tipici avrebbero avutò con i raggi X: 16 evoluzioni felic i; 12 sono da considerare guariti, 3 sono molto mig liorati ed uno è migliorato disc retame nte. Su sei casi di ad enomi tossici: in tre casi si e bbe risultato felicissimo: due sono del tutto guariti, e d uno è . fortement·e migliorato. Negli altri 1

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1172

cc IL POLI CLINICO »

tre casi n on vi fu n1iglioram ento ·n otevo le onde venne ro sottoposti alla c ura col r.adiu·m ch e li g uarì o li mi gliorò. Furono poi trattate quia ttro forme frus te, di c ui una g uarì, una m ig liorò molto, me ntre le altre due dovetter o esse.re t1lteri orrn e·nte c urie terapizzate . Alla lc.urieterapia furono sottoposti ~n tutto 9I casi. Sui 6-! g ozzi esofta1lmici ti p1ici si ebb e ro 58 evoluzioni favorevoli: I2 g uarigioni, 6 fortissimi miglioramenti, 5 notevoli migli oram.enti e 5 migliora·m enti. Vi furono poi se i evoluzioni disgrazia te: un o senza effe tto ch e si dovette ·p oi operare e 5 morti; due pe r causa sconosciuta e tre per progre sso infrenabile del morb-o . Su I6 casi di adenomi tossici si ebbe col radiun1: Il guarigioni, tre mig lioramenti spi1c.c:ati e duie miglioramenti. Su Il ca si di forme fru ste · si ottennero otto guarigioni, un m·ig liora me nto assai ·netto, e due m~glioram e·nti. La morta.lità osservata dopo appli:cazione di radium è certo una question'e del più al.to interesse. Sui 3I casi riuniti dagli AA. si ebbero cinque d,ece.ssi n ei primi mesi consecutivi allà cura. In realtà essi fanno notare ch e qu1esti 5 de.cessi vanno ripa rtiti n ella totalità dei ca si trattati col radium cioè su 250 casi . I icasi di curieresistenza si devono considerare eccezionalissimi. Le lesioni c utanee, le radion eurosi, le aderen ze post-terapeutich e si devono evitare con una corre tta tecnica. Il trattamento m edico a.ssociato solleva un g ra ve proble ma. Paiono preziosi coadiuvanti il riposo fi sico e morale, non ch è l 'alimentazio n1e a datta. Cir1ca l'uso d el lugol si deve certo condanna re la soppressione dello jodio durante il trattamento al radium quando la cura jodica è g ià stata in:iziata prima. In og ni modo la m edicazione jodata a ssociata alla curieterapia è un m etodo di va lore , m a deve essere sorvegliata assai da vicino se no ·p uò essere assai pericolosa. I risultati ottenuti col mie todo deg li AA. sono i1n tutto para.g onabili a quelli ottenuti con la tiroidectomia . La scelta del trattamento chirurgico o curielera pico può essere lasciata al malato, salvo indicazioni spec iali . L. TONELLI. 0

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[ANNO

calcio costantem en te de rmia.

Sclerodermia e paratiroidi. (H . MAMON. Gazette des Hopitaux, 12 marzo I 932).

La sclerodenm1i:a1 è ancora una malattia piena di in cognite. Tra le numerose teorie paLogenietiche quella ch e predomina· oggi è la plurig landolare e fra le g hiandole a secrezione interna la maggio r e importanza è data alle paratiroidi , che· regolano il m ieitabolismo .del 1

•a1lterato

nella

sclere-

Sindromi paratiroidee . Sin·dromi d'ùn·s ufficienza paratiroidea isono la tetania spesso associa ta a cataratta bilaterale, e inoltre distu.r bi trofici: alopecia, canizie, lesioni dentarie. Si.n dromi d 'iperpa:narti-roidismo si hanno. nel1'osteite fibrosa di Recklin.ghausen, nell'osteomalacia ie n el rachitismo, e il loro quadro clinico è composto da ipotonia m'lllscolare, diminuzione dell 'ecci·tabilità elettri1ca dei muscoli , decalcificazione ossea con. ipercalcemia e ipercalciuria. Vi si po~sono aggiungere coli che renali, depo·siti calcare·i sottocutanei. Per i Tapparti fra scl1e rodermia e insufficienza paratiroidea 1s.i devono rilevare i casi,~ non eccezionwli sebbene non frequentissimi, di tetania o di 1cataratta associa:ta a sclerodermia, e anche di tetan.i a e c.atar.ailta insieme associate a sicJeroder.mia, com e pure di sclerode rmia e malattia di Du1p uytren. L 'associazione scle rodermia-cataratta costituisce la sindrome della m.alatti&, di Ilotl1- • mund, che può comparire a tuit te l,e età, ma è più frequente· n ella donna gio.v ane, ha inizio insi·dioso, 1co.n disturbi geni.tali niella don·n a (amenorrea ·p reJCOce e per sistente), e si accompagna a distuirhi la ringei. La catara tta è precoce, bilaterale e rapidamente progressiva e·d è prevalen·t emente corticale . ùa1 sclerodermia è s pe's o aocompagnata da altri distu,rbi trofici cutanei (ulcerazione•, ipercheratosi). Si possono avere co.n temiporaneamente telangectasie, a lopecia, modificazioni de ntarie. L 'alterazio·n ~ del ricambio calci,co nella sclerodermia è un elen1iem·t o a favore d ei rapporti fra questa ma lattia e le paratiroidi. La scler0de,rmia co1n concrezioni c:aJcaT>ee dolenti che possono eliminare spontaneamente il contenuto 1erretaceo costitui sce la sindron1e di Thibie r.g e e W ei ssenbach. Le oon1c.r 1eiioni sono state paragonate ai tofi della g otta e a gli xantomi. Le concr ezioni calcaree po ~isono essere cutan1ee, ma anche visc.eraJi (pleure, polmoni, miocardio, ipofisi). All:a1 ~1cler-o dermia possono a ssociarsi anche lesioni arti colari ed ossee osteomalacia. ' L'aumento d iella calcemia non è .p erò costain•te nella sclerodermiia. · E istono ·due casi, uno ·di Sannicandro e uno di 1Lerich 0 in cui fu osservata un 'alterazio,n e anatomica , 1controllata .anche i1~.tologica­ m ente , delle ;paratiroidi. Pe r l:ai cura , se ci sono segini di ipoparatiroidi smo si possono avere miglioramenti coll 'opoter.apia, specialmente con i preparati più recenti (paratormone di Collip, paroidina di Ha usion). Nei casi con iper calcemia e 1c.o·n manifestazioni di iper.paratiroidi1smo è imdicata l 'estirpazione di una o di due paratiroidi con o senza legatura dell 'arteri:a· tiroidea infe riore. R. LusE~A. 1

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PARATIROIDI .

XXXIX, NuM. 301


[.t\~~o

XXX IX,

-u~r.

30 J

Paratiroidismo e parati1·oidectomia. (l\I. BALLIN et P. F . MoRSE . ·Ann. o/ Srirgery, voi. XCIV, 4, pag. 592-610). Intendono per para tiroidismo l 'iperparatiroidismo. I rapporti fra questo e l'osteite fibrosa ci tica fu.r ono n1es i in eYidenza lia prin1a volta da Askanazy nel 1904 e in seguito da Erdhein1 nel 1907. i possono avere si.ndron1i da ipo- o da iperfunzione d1elle paratiroidi. Gli AA . presentano que ... to schema: Defice1i:a

mala le

traun1at)zzate'

Paratiroidi

a ~ porlate

lperfun=ione

iperpla lich e

adenon1atose

non interessate alistere lich e fragili con trazioni clo·· ipotonici niche ipereccitabili i1orn1ali

O.. sa ~Iuscoli

::Xervi Calciemia

ba .. a (4-6 111illi- alla (12-20 mil-

grammi) ligrammi) au1 nen tata (10 diminuita (1-2 mmgr.) 1n1ngr.) e .. tratti ghi anparatiroidee lodolari . mia calcio

Fosforemia Terapia

Gli .!\A. rit€ngono ch e i tumori giganto-celJulari e le cisti en1atiche ch e caratterizzano il 1norbo di v. Recklinghausen siano in dipendenza di zone decalcifi cate. La decalcifioa.zione causa un abbassamento della statura per flessione dell e ossa lunghe e schiacciamento delle vertebre. Si h an.n o dolori ,·iol enti per queste deformazioni scheletrich e e ~ econ do gli AA. sopratutto per l 'ipercalcen1ia . Questa però può anche mancare e la diagnosi di iper,paratiroidismo può essere posta in presenza degli altri sintomi . Si riscontra sempre flllll deficit nel metabolismo del calcio. In accordo con Oppel includono fra le lesioni dipendenti dia. una ipercalcem.i a anche le artriti anchilosanti i.Specie quelle che interessano anche Ja .colonna; le neoformazioni ossee caratteristiche di questa n1alattia sono interpretate co·m •e d epositi m etastatici di calcio. L'origi'lle paratiroidea delle n1.aJattie d elle ossa r icoifdate e del morbo di Pa.g et, di Perthes e altri &aPebbe dimostrata sperimen tal111enre e clinicamente. Hanno operato per diverse malattie dello sch eletro 15 malati di paratiroi.d ectomia , con buoni ri sulta.ti. Le operazion i p erò dovrebbero essere più pre.coci perch è molti si.ntomi non regred i cono più. D 'altra parte l 'intervento 11on presenta rischi tali da non essere g iustificato anch e in ca· i precoci. ~ e i loro casi gl i AA . hanno a.n ch e osservato "" intorn i gastrici, sopr atutto vomiti e orinari •

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SEZIONE PRATICA

con istenti in formazione di calcoli. Molti dei loro malati presen.t avano an.chie sintomi dovuti a lesioni ··di altre ghiandol e a secrezione i11terna. In gran parte dei casi degli AA. le paratiroi·d i apparivano ingrossate op·p ure si rinvennero dei noduli nel grasso periglandolare, senza cl1e l 'esame istologico rivelasse chiari segni di una iperfunzione. L~ cura consiste n eail 'asportazione di al- . meno 2 delle paratiroidi , possibilme.n te le 2 inferiori. M. AscoLI.

L'impo1·tanza dell'iperparatiroidismo in alcune distrofie ossee e nella poliartrite anchilosante. (WELTI.

Journ. d. Chir., t. 38, n. 5, 1931).

L 'importanz.a dell ' iperparatiroidismo nell 'e' 'olu zione di alcune 111alattie ossee, particolarn1.en te n ell 'o . . tei te fibrosa cistica generalizzata, embra ormai accerta ta e la questione della paratiroidecton1ia in tali c ircostanze è all'ordine del giorno. In hasei a dati clin ici e sperimentali si è aocertato ch e .l 'ipocalcemia è legata ad ipoparatiroidism10 e 1' ipercalcemia ad iperparatiroidi mo. Sperimentalmente l 'iperparatiroidismo, ~n ieme ad una elevazione del tasso caloemico, importa anche u11a decalcificazio·n e del tessuto os •eo. Secondo i più r ecenti C-O'Iltributi l 'otei te fibro sa cistica generalizzata, o malattia di Reckling hausen , sarebbe ·dovuta ad una iperfu111zione delle paratiroidi ch ei in una forte perce111tuale di casi si mostrano ipertrofich e. Ch e questa ipertrofia sia la causa e non la con egu1enza della malattia ossea vien dimostrato da con statazioni anatomi c.h e, cliin iche e terapeuticl1e. L'ipertrofia, infatti, interessa il più delle volte una iSOla1 ghiandola mentre se fosse secon·daria dovrebbe colpire tutte le paratiroidi. Clinicamie11100 esistono grandi analogie fra le i11ani fe tazioni del morbo di R eoklinghausen e la si11'drome i1p·erparatiroide.a sperimentale di Collip: il metabolismo del calcio defi citario, i disturbi digestivi, l ' i patonia e l ' i poeccita.b ilità muscolare si osservano ugualmente ·!Dei due ic.asi. Solo l·e lesioni scheletrich e sono un po' differenti poich1è nella sindrome sperimentale si ottie·n e uma rarefazio·n e ossea senza formazione ·d i cisti . Evidentemente le con.dizioni specia li ·del.l '·e sp1eirim·e·n to son o la ca usa di questa discordanza, e d 'altra parte nei casi aV.a1Dzati ·d i m1. di Recklinghausen le formazioni · cistiche 1p ossono sparire per dar posto a um 'osteomalacia diffusa. Final·m~nte i risultati terapeutici hanno fornito l 'argomento deciivo per amm·e ttere iche l 'iperfunzione paratiroidea è prin1itiva e 111on secondaria, reattiva, 1

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(( JL P OLICLIN rc o ))

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alla n1.a lattia 0 1... sea poi ch è in tal caso non si SURRENI. ar ebbero avuti i su ccessi in alcuni casi ver.am•einte brillanti ---- consecutivi a tparatiroi- Cortecc~a surrenale e malattia di Addison. d ectomia . Nel 1930 Ask Upmark rac·coglie 14 (M . PouMAILLoux. Ga.zett'e des Hop., n. 9, ca i comple tam ente g u.a riti, ai quali è da ag1932, e Paris Méd., n. 5, 1932). g iungerne 3 raccolti su ccessivamer1te da Welt. Alcuni fatti depongono contr o la concezioP er molto tempo nello 1studio d elle funzion.e endocrina ·d1el m . ·di Reckling l1au sen. Dal ni del}.e1 g hiandole surrenali si è fa tta p·a rte punto di vista terapeutico, l 'incostanza dei ri- prep·on.d erantie .a lla zona midolla r e e al s uo . ultati d eilla p.a ratiroi·dectomia, ch e però in pro.dotto, l 'adrenalina, in. confronto· della zonon pocl1i c.a,si è d.a riferir;e a.d un 'abJazione na corticale, n1egletta. Già dal 1913 peirò, per in .. urfficie nte di t e uto paratiroid·eo Dal puninerito di Biedl , si ·elra sperimentalm1ente stato d i vista clinico, la possib ilità di trovare vabilito ch e quest' ultima, sola, è indispensabile lori caloemi•c i rn.orm.ali in ammala ti di Rec kalla vita e , .conseguentem ente , si era fa tta straling·l1ausen e I.a diversità ·dell.e manifesta- <la l ' i·d ea eh.e nell.a malattia di Add~son si tratzioni ossee n elil 'ipe rparatiroidismo sperimentasse probabilmente più ·di 1t1.1n•'insu.ffi1cienz:a tale. D.al punto ·d i vista an.a1tomico, l 'esist en- delJ.a corticale ch e d ella midoll.alfe . . za di adenomi paratiroidei senza a lterazioni Te ntativi fatti i•n · passato n ella m. di Addiso n ossee e l 'assen za di lesioni anatomich e delle si.a con adrenalina sia con. estratti ·di surrenale paratiroidi in alc uni casi di m. di Reckling- d·etti toit ali avevano sì permesso di con stata.r e h au en. In questi casi è lecito pensare che qu.alcl1e mig lioramento parziale n el lo svolger11on tutti gJi a·denomi ·par.a.tiroidei son o tossi- si del quaidro .morboso (.aiumento deilla presci - e p er ciò non tutti danno segni d 'iper- sione arteriosa, ripresa d~llo stato genera le), ma no·n si era mai perve·n uti alla sicura .C·O·Ilpar.atir oidisn10 - e ch e i ,disturbi funzionali endocrillli son o possibili a ll'infuori di altera- statazione di una rigoirosa azione sostitutiva rla zioni :m 1a•cToscopich e della glandola m1entre pa rte deg·li estratti impiegati. In queiSti ultiiin qual1ch .e caso l e lesioni anatomich•e posso.n o mi .anni in Arqerica dia1più parti si son o intrapresi studi con questo• obbietto; recentemente n on essere state ricoinosciute. In conclusione W . è sosteni tore della etio- due g r uippi di ricer catori, lavoratrl'do indipenlogia e ndocrina ·d el] ' ost•eiite fibros.ai cistica ge- dentemente g li uni dagli altri, sono riusciti a fabbricar e d egli ·estra~ti surre n.a li tali ch e in n eralizzata e dell ' intervento precoce sulle paanimali surre·n al ectomizzati esplicano una funratiroi·di n.ella ter.apia cli questa malattia. P err- quanto riguarda i rap.p orti fra iperpara- zione suppl,e tiva C·Om·p leta ~ forni!scono altresl tiroidism;o e altre distro,f ie ossee, W. ritiene ottimi risultati clinici se im·J.)iegati n e·l la c ura ch e il rachitismo, l 'osteomalacia1, il m. di della m. di Addison. Ora la caratteristica essen ziale di questi nuoPag et non son o da' n1ette re in rapporto con un 'iperfunzione paratiroidea, e ·ch e spesso so- vi estr.a•tti è d 'esser preparati con la corteccia n.o tati confu,s e qu1e ste n1alattie co,l m. di Reck- d elle g hiand ole e d'esser privati il più comi)le1ing·hau sen. P er e.a ntro, n•ell.a p olia,rtrite an- tame·nte po1$Sibile di quella piccola quantità di cliilo·sa:!lite l 'ipercalc.emia, l ' ipoeccitabilità mu- a·drenalina ch e n ella co.rticale si trova . I metodi di preparazione, cui g li AA. son o g iunti scolare e i risultati incoragg ianti d ella paratiattraverso 111nghe elaborazioni, son o essenzialroide•c.tomia in ·divensi casi pairlano in favore m ente due : quello di Rartma·n (1930) e quello dei rappo·r ti fra q ue ta malattia e un 'ipetrfumdi Swin.gle e Pfiffner . Il primo con siste fonzione paratiroid ea; ma la sua orig ine unicada n1 entalment.e in u:n 'estrazione .c on etere, che m ente en.d oc rina non è stata potu•ta dimoè in seguito ·e vaporato a bassa temipeiratura; sLrare . Sem·b ra piuttosto ch e essa si:a dovuta il r esidt10 è ,r ipreso con alcool a 80° scaldato a un processo in fiarr1matorio locale ch e colpi- leggermente, di nuovo •p urificato e infine· risce su cceS1Sivam1e1nte par ecchie a rticolazioni e ·d.i sciolto n ell '·a·cqua. Con un estratto prepara.capace di produrr e a n chilosi. Ta lora l 'iperpato in qti.eis to n1i0do, che Hartman denornina ratiroidismo favorirebbe queste anchilosi, ma cc cortina », l 'A. è riuscito a ma·n tenere in viciò è da ammettersi con riserva e solo i111. casi ta dei gatti decapsulati da 80 a 200 g ioifni. Se-. d i ipercalcemi:ai molto elevata. :È in tali casi ·C-0ndo la d ose somministrata l'aume nto di pech e può essere consigliata la paratiroidectomia. so è più o meno grande; gli animali c ui è somN1ell 'osteite fibrosa cistica localizzata non rninistrat.a una ·d ose 1suffioiente no·n si distinsono state ·des•critte alteTazioni delle; parati- g uono per nulla dai normali; gatti ridotti a roidi, la ca]cemia è normale e le cisti g uari- uno stato d 'im potenza e di prostrazione estrescono spontarn eamenle o con un intervento di- m e con <lispnea e conV11lsioni, ritornano alla r etto locale; perciò non è g iu stificata la paravita in seguito ia·lla sommjnistrazione d ell 'eti roidex::tomia . stratto e il ripristino funzional e è estremaC:l1iud.e il lavoro un breve capitolo sul do~ mente rapido . saggio del calcio . G. PACETTO. Il metodo di Swingle e Pfiffne·r si. basa sul- . 1

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XXXIX, Nul\I. 30)

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SEZIONE PRATICA

l ' us o di sostanze solventi de i li·p oidi n ella preparazione dell 'estratto. Essi utilizzano le surrenali di bue ·private il più completamente possibile <l-e1l grasso e della loro sostanza midollare. La prima estrazione è fatta con l 'alcool ; le successive con la benzina, l 'a.cetone e con un miscug lio etere-alcool a 70°. I solventi sono successivamente evaporati a freddo in un vuoto relativo; l'ultima soluzione è sottoposta a una filtrazion·e speciale per icui si seipara l 'et.ere, che tiene in soluzione ·i lipidi e a sporta il residuo d ell 'adrenalina, dall 'alcool ch e contiene l'ormone corticale. Questo è ri·pr eso con alcool a 95° e finalmente utilizzato in soluzione acquosa. 30 gr. di corteccia: surrenale tdam·n o 1 cc. d 'estratto iniettabile ; questo non contiene ·più di 1 :4.000.000 d 'adrenalina. Tutti i gatti surrenalectomizzati trattati con questo estratto hanno m os trato una sopravvivenza praticamente indefinita, variando la do ~e g iornaliera ir1.iiettata d a 1/4 a 1/ 6 di .cc. Passando .dal campo sperimentale alle applictaZioni cli·n ione, n el 1930, quasi contemporaneamente, Hartman da un lato col isuo estratto, Rowntree e Greene dall 'altro, u sando l'estratto di Swingle e Pfiffner , o ttennero risultati brilla·n.ti in due casi di m . d 'Addison. Somministrati g li .a stratti quasi in extremis, quando già g li ammalati con scarso b eneficio erano stati trattati sia con iniezioni d 'adrena lina ia con estratti surrena li per via orale, l 'effetto b ene fico fu quasi immediato, sorprendente. Questi risultati clinici vennero in s~u.ito rOOnfermati da più parti. In Europa S1mpson , di Londra , ha riferito un 'osser vazione ch e è perfettamente 'paragonabile a quella d egli autori americani. All'ultimo congresso annuale dell 'Associazione m edica degli Stati Uniti Rowntree e i suoi Collaboratori hanno riferito i riisultati ottenuti in un, lotto di 20 ammalati, da loro fino ad oggi trattati col nuovo estratto . Tre di questi, avendo dovuto sospendere la c ura per la impossibilità del procurarsi l 'estratto a domicilio, sono ~.orti qual che settimana dopo le ultime iniezioni. 1\ltri quattro, dei quali tre erano in condizroni molto g r.a vi, avevan conservato u·no stato 1so,ddisfacente; quantunque l'estratto fo sse loro somministrato solo intermittentem ente, ricevoodo ·n egli intervalli sia dell 'a drenalina sia delle su r.renali disseccate per via orale. Uno iscacco è riferito dagli Autori: trattavasi di un malato in istato di estrema debolezza €J con segni di ipotiroidismo oltre ch e di iposurrenalismo g rave. Nella stessa riunion,e Mc Cullagh segnalò ch e aveva sperim entato con estratti preparati isecondo i due m etodi e ch €J aveva notato maggior efficacia ·dall 'restratto p,r eparato secondo ,S win.gle e Pfiffner ch e dall 'estratto seicondo Hartman . In tUJtti i casi è stato !Ilotato fra g li effetti più precoci e manifesti d e1lla somministrazione di questi estratti in Addisoniani: migliora1

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m ento rapido della pros trazione e dell 'astenia, ritorno dell 'appetito, ridestarsi del sen so di attaccam ento alla vita, scomparsa dei distu:r:bi digestivi, dei dolori lombari. Il migliora 1nento funzionale appare di g rain lunga più n etto d ei cam ,b iame nti fisici, quasi che ! '.azione degli estratti si esercitaisse elettivamente sull 'astenia e sulla fatigabilità muscolare. Anche il peso aumenta con un 'incredibile rapidità , e in questo si ha una co·n .ferma dell 'opinio·n e di P.einde, secon·d o· il quale la corteccia surrenale avrebbe parte im portante n el m·e ta:boI.isrr10 dei grassi. Al con tràrio la pressione arteriosa resta abitualmente immutata. An'Che la pig~entazione . pare attenuarsi in capo a qualch e giorno. La via di sommJnistrazione è pe;r iniezioni: la via parenterale, impiegata negli ia·n imali, par e spesso mal tollerata n ell 'uomo; quasi costantemente n ell 'u om o ve·n ne µsata la via intravenosa . Quanto alla d ose si è evidentemente ancora nella fase d'assaggio; si sono u sate finora dosi elevate, forse trop1)Q elevate, e spesso in modo discontinuo . I primi mala-ti di Rowntree ricevettero in dosi frazio·n ate da 10 a 20 cc. al giorno. La malata di Sim1pson .ricevette 6 cc. mattina e sera duranter quattro g iorni con secutivi, e nei g iorni segue·n ti solo d ell 'adrenalina. · :È manifesta la mecessità d 'istituire ur1 test biologico; più d 'uno è g ià stato proposto, ma solo quello di Swingle e Pfiffner, ch e i basa sulla dose minima ·n ece·s saria pe.r man ten ere in vita un gatto decapsulato, m erita per ora di esser preso in considerazione. Altra difficoltà è qu,ella d 'aver estra tti d 'efficacia un.i forme; si è em~ss.a l ' ipotesi, a spiegare questa disformità ·d 'azione in estra tti preparati con lo stesso metodo, di una variazione stagionale dell'attività della surrenale, come g ià per la tiroide; è .e.erto eh~ la preparazione de.gli estratti è a n cora lung i da ll 'essere standardizzata . Pare ch e gli estratti siano sem·pre b er1 tollera ti; u'Ila sola volta Rowntree ha constatato agitazio11e con brividi e n ausea una-due ore do.po l'iniezion e. Difficil1e è la con ser vazione degli estr.atti; il principio attivo è ·distrutto da l calore a 80°, può r ei ister e invece, a lmeno })arzialmente, al1'azione .d ei succl1i ·digestivi . Qua·n to alla sua costituzio·n e chimic.a nulla· si sa : la soluzione di S\vingle e Pfiffner non dà la reazione d el biurello; conterreb b e d ello zolfo, m.a nulla per ora p erme.tte1 d 'assimilare il presunto ormone cortico-surrena le al glutatione, .c.h e di per sè s 'è mostrato del tutto inefficace in animali d ecapsulati. Ri cerche in.fin e. sono state fatte sull 'infl uenza d.agli estratti esercitata sulle m odificazioni un1orali oh e 1conseguono all 'insufficien za surr enale . Modifioazio·n i constatate sia in a ddi1soniani sia in anir11ali decapsulati, quali aumen1

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« IL P OLI CLINICO »

1176

to d ell 'azoto non proteico, dei fosfati, dimin uzione 1del tasso di cloruro di sodio, del tasso glicemico, della rise :v~ al~ lina, sc~mpaion.o in Seg-uito alla 1Somministraz1one d egli estratti. In 1cani spancreati e tenut i a un regim1e + insulina tale da intrattenere una glicosuria giornali~ra· m .e dia di 25-30 gr. di glucosio, I' estratto fa dimi·n uire la g ij cosuria e l 'azoturia, mentre l ' iniezion e ·d'adrenalina aumenta la g licosuria. Il metabolismo basale, costantemente diminuito , ritorna alla norma, dopo un 'elevazione p1a1sseggera sopra la norma, i·n seguito all'uso ·d egli estratti. La capacità di difesa dell 'organismo di fronte ai tossici, diminuita n egli animali decapsulati , aumenta in quelli trattati ooR cc cortina ». La resistenza alle infezioni, notoriamente diminuita negli addisoniani , è influenzata pure favorevolmente d agli estratti. Altre ·p>toprietà ancora si 1sono attributite a questi estratti, ch e merita:n o ulteriori conferme; fra queste 1proprietà e m.atopoietich e, anticancerose, ecc. Dal punto di vista dottrina rio la discussione sulla l egittimità d'attribuire la qualità d'ormone vitale .al principio attivo contenuto negli estratti corticali acquista da qu·e ste ricerche nuovi e importanti argomenti. ln Ame rica la questione è da tempo risolta iin senso affermativo e g ià da tempo l ' ormone corticosurreinale aveva ricevuto più nomi di battesimo : cc cortina » , cc interrenalin.a » , cc i.n.terre11ina ». Certo è ch e le r ecenti esperienze paiono rigorosarr1ent e rispondere a due dei canoni fo ndamentali ch e si richiedono per s uffragare l 'esistenza di un .ormone .cortic:a:l ?: . i~ ­ ·p ossibilità di vita senza cortico-surrenal1 , az10n e sostitutiva ·p erf.etta d el loro secreto iniettato. Comunqu e due delle proprietà es enziali , già attribuite in paissato all a corticale sL1.r renale, la fun zio1n e antitossica e di di\esa dol1'org;ainismo e un 'azion.e s tenica neurc::>-muscolare, ricevono d~ ques te ricer ch e piena sa n• z1one. (L 'articolo sulla Gaz. des Hop. è corredato d ella biblio.gr.afi.a compl·e ta1 sull'argom1e nto). P. MoLINARr-TosATTI. 0

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Studi sul metabolismo nel morbo di A.ddi· son. Effetti della cura con l'ormone corticale sur1·enale. ( GREENE, RowNTREE, WrLB U R, SwrNGLE, PFIFF-

The Am. Joiirn. of the ·m e,d. Soiences, genna io 193 2). NER.

Il n1orbo di Addi on si può dividere in tre p eriodi: 1) della lesione iniziale delle capsule sun·enali , senza sintomi caratteristici ; 2) della s indrom e m anifesta ; 3) d ella ·CTisi. I m1alati istudiati dagli AA. erano nel secondo perio·d o, con sintomi netti, n1.a in discre te condizioni e non pre entavano di turbi gastrointestinali.

[ANNO

XXXIX, Nul\1. 301

Le alterazioni del rican1bio cc:>nsistevano in M. B. e g licemia a bbassati leggermente; achilia gastrica; diminuita elimi11azione dell 'azoto urina rio; bil:a1n cio azotato negativo nei malati c he perdev.a no peso: espressioni tutte sia delle cattiv.e condizioni .di nutrizione che dell 'insuffi cienza sun·einale. Nel periodo terminale, con l 'aggravarsi del1'ipotensione e il comparire d ei g ravi disturbi gastroenterici, predominano la disidratazione e l 'insuffic ienza renal e : ·diminuisce la n1a1s.sa sanguign.a , aumentano la concentrazione delle proteine, il Ca e il K; diminuiscono i clorùri. La ritenzione di urea, creatinina, solfati e prodotti a cidi ·del rie.ambio è 1cau sa di ùn certo gr.ado d '1acidosi, .a lla cui g·enesi con corre l ' inanizionei dei malati. Una forte ipoglicemia .p uò esoore un evento terminale. L'opoter.apia surrenale corticale, riducendo il vomito e perrn·e ttendo l 'introduzione di abbon,danti quantità di liqùido, ovvia alla dis idratazione e .all ' insuffic ienza renale e p ern1ette anc l1e •notevoli miglioramenti, ·senza tuttaYia impedire l 'esito fatal e. M .i .\SSAROLI.

IPOFISI. Clinica e ~e1·apia del m. di Simmonds e degli stati associati. (E.

REYE.

Zen1tralb.

f. inri.

j\f ediz.,

41, 1931)

L 'A. rico-rda che 'i111mo nds descrisse nel 1911 ooa n"lial.attia ch e portai - ·oggi - il suo nome le1g ato alla 1distruzione del lobo anter~o­ re d·ell 'ipofisi (1. a. ip. ) : questa l?'uò avven1re per processi che nascono nella g 111an·dola ste ~ sa o ch e vi giun.g ano provenendo dalle I)arit • • v1c1ne. La , rer.a m. di Si·n111Uo11ds' è so . lt.a . .nto quella . . in cui la m .alattiia d el 1. a . e p·r1•n1,1t1va e i cuL sintomi sono riportabili ad u11a distruzione d el lo bo stesso: essa va dunque di.stinta d.a qu1ei casi in cui il danno d el lobo ante~iore compare unito a que llo del l o~o posteriore, dei nervi ottici, della compressione cere.brale che segu ono a un tumore della base, a una gamn1a, a un tu•b ercolo solitario. La m. di immon·ds divienta così abbastanz.a rarai : Je malatt~e infettive acute del 1. ai1t. so110 molto rare e non 11anno im1portanza etiologic.a; talor.a si trovano ga1nme, tubercoli, tumori m ali g ni: ma l 'a lterazione più frequente è la nec ro.si e la trasforn1.azione fibrosa. co·m e appunto trovò Sim1nonds nel s uo caso. La necrosi è sbata trovata solo n elle don· . . . .' ne, e sempre associata a gestazioni p1u o rnen o laboriose , a·ccompagnate d.a ei11orrag ic o d.a .all.atta.m iento prolungato. M1emtrei Simmonds 'l)en ava a embolie delle piccole arterie del lobo, l 'A. inclina a cr·edere che si tratti ·di processi tron1botici, ch e ne lla gravida.nza sono così frequenti e che, d 'altra parte, sono favorite dn l fa tto che il 1

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[ANNO

X.X.XIX,

Nu~1 .

30 ]

SEZIONE PRATICA

l. ant. i1)ofisi presenta dura nte la gra vidanza - tipich e fa i di iper t r o fi a e di involuzion e. Se il classi1co m . Si111n1onds è dato da l da n no di tutto il lobo 1an terior e, forme più li evi possono com1parire per d anni n1eno estesi. La rr1alattia i•nizia di solito dopo un parto o le m e strua zioni non tornan o più, o torn,a n o per due-tre n1esi , "'i tianno scar se, e , ~co~­ paiono idi nu·ovo : questo fen om eno e I indice di U!Ila ipofunzione ova rica ch e segu e alla d e~i c i ente a ttività d·e l lob o a11t.erio re . Compare poi una insuffici ~ nza. fisioa e .Psicl1ica; le donne diven gon o ina ttive, lascia n o a me tà il lavoro, non s.i ·pu ò p~ù c-0ntar e . s~ di loro: f~ni scono p er star sen e in oaisa , tris ti e inerti: si lamentano di un continuo senso di freddo , ed h anno una sonnolenza .conti~ua : la parola si Da }.enta e monotona , i pe: li e i capelli finiscono per cad ere de l tutto, i d enti vacillano: la pressione sanguigina è bassa e il m e tabolism o din1inuito . La fin e a vvie ne in n1ezzo a uno stato di ca ch essia prog ressiva, gene r al m.oot e per una malattiia inter corrente . Secondo l 'A. , all ' inizio d ella n1alattia si ha un accumulo di a dipe a lle •coscie , a ll 'addome , alle natich e e a lle m a mmelle c~e cede poi il posto a lla oacl1essia : quest.a ~ di­ posità iniz·ia l.e sembra in rap porto colla ipofunzion e ova rica. Di fronte quindi a d un 'ame~o,i1-e.a ch e compaia d opo i l pa rto è 111ecessar10 pen.~r~ sempPe a ll 'i•pofi si : e questo è tanto piu , importante, in q uanto una c u ra i)recoce puo n1olto . g iovare. Re,re h a c ura to con uccesso d al 1918 un.a maLatt ia la c ui a utopsia (1929) dimostrò l 'esattezza ' d ella diagnosi: iin questi undic i a 11nU. la paz. era stata ben e, coo una c ura ostitutiva ia base di 1. a. fresco. La cura deve esser fa tta a dosi suffic i1enti (1 cc. per -inie z. e tre ta bloidi per os, di .Praephyson ) e per lungo ten1po : essa e r1nfor : zata dalla somministraz io n e contempora n ea d1 prepanati ovaric i. . . , . Le forme di a m .en orree con adipos1ta e lievi disturbi psichici ch e seguono talora a lle gra vidanze , vanno inte rpretate sec ondo I ' A. come form1e più lievi di m. Si mmonds , for se in r apporto a d un ecoesso d·i invo l~ione ch e ·seo-ua la ·f.a:se dell'ipertro fia da g r avidanza . questo fa pensare ch e le for~e di e.s tre: m,a m agr ezza che seguono ai parti, con forti m estrua zioni, possano esser e legate a d UD: f.en om eno inver so la in;suffic iente involuzione d ell ' ipofisi e in tal caso 1 A. propon e l 'irra·d ia V. SERRA. zione d ell 'ovaio. 1

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L'impo1·tanza della pituitaria nell'etiologia del cancro. (W. SusMAN. Brit. Med . Journ., 31 ott . 1931). :È n oto che il lob o anterior e d ella pituita ri:a h a influen za notevole s ullo s viluppo d el-

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l 'organism o in gen era le n11a n on su que.llo di un tessuto o di una cellula in partiicola r e. I·n un.a buon a percentua le di casi di tun1ori m a ligni (15 %) Zondek trovò la r eaziodi Aschl1eirn-Zondeck p ositiva, ciò cl1e significa ch e in quei casi l 'attività d el lobo anteriore d ella pituitaria era discre tamente a l disopra de l n orma le. Ma ch e non sia questo aum ento di :attività ghiand ola re a p rodurre il tumore è p rova to da l fatto ch e in · centinaia di donne g r av1d,e e sa11e la r eazion e di AschheimZondeck è posit iva; a n zi d a questo punto di vista i p u ò com para re il tumore m a lign o e la g ravidamza. In a mbedue vi è lln tumor e cl1e i svilup pa, ma n ella g ravid.anz.a questo viluppo è controlla to,, n e l ne oplasm a questo cont r·o llo m :a·n ca. Da ch e co a l)UÒ e ser e costituito q u esto con t rollo,? L 'o "' ervazion e di casi di infantilism o i.n 1cui si a veva n otevole ipertrofia d el lobo po teriore fa pensar e ch e a questa parte d ella g l1ia 11dola ia d evoluto il controllo d ello sviluppo. Ved re m o c.o m.e questa ipotesi possa aver e confer ma. Ma an c h·e le a ltre g l1i.a ndole a· secr ezione interna, e spec ia lmen te quelle in r elazion e col m etabolismo 11a n.n o un lo ro ruolo, sebbene m en . d e fi11ito, n e ll 'etiologia dei tumori m a lio-n1. Queste con vin,z.ioni ,J'A. 11a tra tto d a ll 'esa m e i. tologico d ell 'app,a rato end ocrino ài oltre 200 casi d i tu more m alig no in cui egli tro' 'Ò q ua i co tan te1n .en te : a) un 'i per attività d el lobo anteriore d ella p1tui t:a.ria; b) un ' ipoattività d el lobo posterior e; e) Ull a un1en tata ricl1ie la di car boidra ti, ch e p ro duce u 11 aum ento di numer o e di g r andezza d elle i sole di La.n g h er:an s n el pan cr eas. Basandosi s u quest e prem esse l 'A. st u1diò il con1portan1iento di ra t ti s u •Cui er.an o stati trapia nta ti dei tumori di fronte a d un t r a ttan1ento diete tico ricco di carboidra ti e di fron t e alle iniezioni di pituitrina. P otè così conclu.d er e da q ue te ricer ch e com e la presen z.a di o-lucosio in abbonda 11za :nell 'or ganism o ra ppre~enta un forte st~~?lo. per I.o ?vi~UJ?PO · di u11 tumore ' 1n1entre l in1ez1one d1 p1tu1tr1na . h:a l 'e ffetto ,contra rio, ten.d e c ioè a ridurre e im: pedire lo 1sviluppo d el tumor e. Concor~ando i d ati sperimen ta li con le p re1nesse. teoriche sovra esposte I ' A. si r itenne au~or1zz~to .a tentare il tra ttam e:n 1to sopra v.art pazienti, ch e divide in due g rup pi. N.el primo g ruppo , costi tuito d.a quattr~ ~­ zienli t utiti m o lto avan zati n ella m a la t tia i l tratta1~ ento con1sistette in una dieta bassa in carb oidrati e in iniezio·n i di pi.t uitrina di 0,5 a 2 cc. due vol te a l g iorno : si e bber o in tut ti i casi fen omeni r egressivi n o tevoli , ch e si a rr estar on o però appena g iu11Li a.d un oerto gr~­ d o di reO'r essione : i dis turbi causati dall ' 1n iezion e pi tu i.trir1a er.ano dolori in corri1

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spondenza d el lun1ore e aum.ento della press ione sis tolica e dias to~ica . Nel secondo g ruppo con1posto di 5 pazienti, un nuovo concetto fu intTodotto ne lla terapia, la somministrazion·e cioè di un estratto ov:a1rico (thee1lin) il quale, sE)condo l'ipotesi emessa da z,ond ec.k, avrebbe il potere di dim~nuire l 'iperattività d el lobo anteriore de lla pLtui.ta1·ia : e c iò in seguito a ll 'osservazione fatta ch e moltei donne castr ate operatoria1nente presentano po iti,ra la r:eaz ione di Asc1h hei111Zon1deck. In sostanza a i p azienti di q u esto secon.d o g ruppo si diede: a) UJna dieta po·v era in. ca1iboi.drati onde n on favorire lo sv ilu})J)O ·d el tumore; b) la pitui trin,a per rinforz.are l 'azione d e l lobo pos teriore; e) la th·eelina (0 ,25-0,50 a l dì) p er diminuire l ' i1)er attività del lobo a nteriore. Con que. ~.to .tratt.an1ier1to si ebbe in u11 caso (epitelion1a del dor o d el piede) la de1narcazione e l 'enucl eazione d el tu1nore dopo 7 settimane: il n1argine neoplastico scomparve dopo 5 g iorni. N·egli a ltri c asi si notò reg r ession e n ello sviluippo della.i n eopla ia, l e condizioni gen er.a li migl ior.ate e la vita apparve essere prolungata. G. LA CAV.\ . 1

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GLANDOLE GENITALI. Note sull'endocrinologia ovarica. (R. CouRRIER. A nier. l\1ed., rnarzo 1932). •

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[ANNO XXXIX, Nu~r. 301

« IL POLICLI ICO »

Lo· stu.dio .delle secrez i·on i interne dell 'ovaio ]1a fatto in qu·e sti ultimi .anni r.apidi e costa11ti p rogressi , progressi ·da cui l 'organoterapia ha p r ontan1e n.te tratto benefic io. Pu.r tu.ltavia a lcuni ·p unti .r estano sempre ,0scuri n è è servita a c hiarirli la r ece.n.te scoJ)e rta dei Prolan.. Ad esempio l 'en·docrinologia de lla gravida11..za è oggi conosc iuta solo framme·nta.r iamente, j )er qu.ain.t o a nessuno sf ugg.a l 'in1portanz.a ch e la conoscenza di essa avrebbe p er la oluzion-e ,di mol ti problemi . La fisiolog ia d ell 'ovai o n eg·li intervalli . fra 1e g r avidanz.e ci ·dioe ch·e l '.ov.aio secerne due (disti11 ti 0°r n1oni a·n tagonisti1oi; infatti •percl1 è la l oro azione sia .effìc ac e essi devono succede r si a lteir·n a tivamente l 'uno a ll 'altro in pe.rfétto ordi1n e. La p i:tuitaria anteriore. è poi l 'organ o .r egolatore d ella .funzion e o~arica . Da lla p ubertà -sino a lla m enop-a usa, l 'ova io è in u.n o1 sta'to <ili perpetu o ca-m bian1en.to, reg·o 1a Dm.e nte ciclico . Ciascun o di questi 1cicli è composto di un.a fase follicolare, ch e inco m1in·r ia s ubito dopo l e mestruazioni e ch e va s ir1 0 -<lllo scoppio· d el follicolo, ·di u.n a fas e di ovulazione cioè d e1J:o -scoppio ·d el folli colo (11-14 -dopo l 'inizio ael flu sso m e&truale) 1e di una fa se ltel •Cor po Zuleo che va dalla, ·evulazione s i:no alla segu·e n te .n11es.truaz.ion.e.. 1

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Durante la fa e follicolare, l 'ovaio seoorne la follicoli.tna, ch e gove1:ina la nu.trizione del tratto gen ito-m.a m.mario. Dura nte la fase di co rpo lute9, l 'ov.aio secerne un secondo orm·o ne, d e tto << p rogestin J> che esercita sull'utero una azione prepa.ratoria alla gravidanza. La spiegaz ion e ch e oggi si dà a questi processi è la seg uente : la follicoliina, che è secreta durante la maturazione del follicolo, agisce sull'utero i1)ertrofizz.andolo.. Intervien e quindi la ovulazion e e l 'u ovo soende lu·n go gli ovidutti. Durra·n le questa migrazione il corpo luteo n eof'orm alo elabora lai cc .p rogestin » cl1e agisce sulla rm:ucosa uterina trasformandola in una spe·cie di n~do (condizione 1prerniestruia1le). A <1t1esto pur1to sei avviene la fecondazione il. corpo 19teo gravidico continua a sec-e rnere la progestina 1c.h c presie·d e alle modificazioni d ella 11tucosa ute rina n ella IJrima parte .d e lla g ra-vida·nza; se inve·ce la feçondazione n on avviene, finisce rapid8mente l 'attività del co.rpo luteo e la rapida scomparsa della « progestin J> provoc.a l 'im.p rovviso scarico della mucosa ute;ri na iperplasti1ca e- quin·di la mestruazione. I / A. crede di dubitare , che il ver o m ie cca n ismo del ciclo m estruale sia quello suddeSoritto.. D.a esperienze sue e di a ltr i AA. egli cre·de ·di poter concludere c h e non è l 'i1m1provvisa mancanza di « progestir1 » ch e causa, qua1ndo l 'uovo non viene fecondato, la mes truaz ione, ma ch e sia la follicolina ch e viene form andosi d al nuovo folli1colo a provocare l 'emorragi.a mestruale. Si avrebbero cioè durante un completo ciclo m estruale la seguente su ccession e umorale : follicolina , progestina e follicolina . I due ormoni sono di ug u ale importa·nza per il i)rodurs i d1ell 'inte1u cic lo uterino, ma la folli1colina potrebbe bastare da sola a mantenere l 'intetg rità dell'apparato ge·n itale; la progestina è indispensa bile solo per la Tiproduzione: è l'ormone delle madri. Quando i due ormoni agiscon o contemporaneamente possono essere antagonistici . E siccome lo stu·dio scientifico non d eve mai farci dimenticare lo scopo prat ico, r.osla stabilito cl"l!e i due ormoni non d evono essere somministrati a caso, .b ensl meli ' ordine fisiologi co, ,r icordan·d o ch e la · progege tina non agisce se non è stait a ·p receduta da una sen sibilizzazione con follicolina. Ma ques ta te rapia deve essere sempre prieced.Ulta d .a lla t erapia causale con pituitaria amterior.ei: solo qua11do qu esta sarà fallita si t enteranno, e n el1'ordin e s tabilito, g li orm·oni ovarici. G. LA CAVA. 1

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Il climaterio maschile.

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(KE NNETH

WALKER .

Britìsh NI ed. Jou.rn .,

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g.en . 1 9.32) . Il climaterio maschile non è ancora stato ufficia lmente riconosciuto da lla medicinia ortodossa. Nell ' uomo, a ·d ifférenza d ella donna,


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SEZ10NE PRATICA

non vi è un ter.n1iine preciso d.elle1 fu!n zioni ri- .a ttività, ch e non richie·de .n110lto e di cui può })roduttive e non mancano esempi di uon1ini rp ortar e il fal'dell·o a n ch e se i suoi pote ri fisici ch e l1an.n o man.tenuto la loro f.rucoltà riprodut- so.n o scar si. Aocade quin,d i cl1e l 'involuzione tiva fino a tarda età; Metchnikoff cita il caso d el si stema ·r iproduttivo - si verifica molto più di un individuo ·di 103 anni, n ei testicoli d1e l tardi per l 'uon10 ch,e per la ·d o·n na ·e può anc1uale sor10 stati ritrovati .d egli 1spern1atozoi . ch e esser e rin1an.data a tarda età . Nella magÈ noto ch e Goethe si è disp.er.ata1ne11te in11ag ior parte d egli u omini, p erò, noi troviamo 1no rato a 74 anni .di ooa ragazza di 17, il ch e c he i segni di involuzìon e inco·m inciano negli dimostra c h e anche in età a bbastan za tard.a o•rgani d ella gene razio,n e verso la fine d el qui:n.po sono, esservi d elle passioni violente. to d ecennio o l 'inizio d el isesto. La causa d elMalgrado quitÀsti esempi più Q m en o ecce- l ' involuzion,e n on è ben n ota ma, tenuto prezionali, l 'idea di um clima te rio mascl1il e appa- sente ch e le ovaie haILno gran ,p arte n ell ' invore g ius tifi cata; a d esso accennarono i medi ci luzion e d ei geniba,l i femminili, se ne p uò inarabi e greci, ch e lo posero all'età di 63 anni. feri.re 1c.h e un 'ana loga azione sia eser citata dai r\n r l1e nella letteratura: mie.dièa tale idea h a testicoli per l 'uomo. preso posto, sebbene alcuni come Kraft-EbL 'ins ufficienza te1ticolare compare p erò mebing ie Vinay ritengano che n on vi è n essun no bruscam en te di qu.a,n to si a bbia per quella fatto psiJoolog ico ch e possa sosten erlo. Certa- ovarica nella m en.o.p au sa femminile . In quem ente il parlare di cc menopausa maschile » t 'ultim.a , le ovaie passano dalla pien a a ttivi1100. è esatto perchè nel] 'uomo non a bbiamo la tà a lla completa ce sazion.e in pochi m esi. Nel-cessazione d ei ricor si n1en sili qua le osservia- ] ' uomo, il .p ir oce so de ll '.estinzi on·e genital e p1u ò 1110 n ella d onna; invece il termine di climate- prendere pa-recchi anni e l 'aumento d ell 'attirio, cl1e non impl.i ca n essun ricor o n1ien sile è ' 'ità tiroidea, ch e caratterizza la m e nopau sa.i più a datto; ad ogni m od o, Ma ra ù on, per evife1nn1inile è m en o marcato n ell ' uo·mo·. I di-tare ogni possibile confusione preferisce il t er- . turbi d ell 'equilibrio en.do1crino son o m ieno n1ine di età critica. 111arcati in que to, in cui mancano quin.d i le Prima di passare a lla d escrizion e d.i questo \'am1)ate di calo.r•e , le .palpitazioni, la t1achicarperiodo n ell ' uomo, è bene rilevare alcune dif- dia ch e r ivelano gen eralmente n ella donna la· ferenze essenziali ch e si rriis contrano n ell ' uo- disfunzion e tiroidea; ne ll ' uomo, l 'ipertiroidimo e nella d onna, ali' età corrispon,d ente. An- ~ mo, e pure i main ifesta, i rivela soltanto· zitutto, si d eve t en er pre ente ch e la m en opa u- ron un a g-raduale per.dita di pe o ed uno scar~a femminile è primariamentei un episo1dio ~ o g ra·d o di irritabilità psichica. Q'e11itale, con reazion.i seconda-rie u a ltri organi e sis temi . Nel caiso d ell 'uomo , il c limateCAMB l AM ENTJ NELL ASPETTO ESTER NO . rio o l 'età crit~ca ha un 'altra significato; esso Come la do11na d o·p o la 111 enopausa tend·e è uno s tadio d ell 'evoluzione organica in c ui predorriinia 1'estinzione della vita attiva geni- ad 1a.umen tare di ,p,eso e ad a un1ere le forme r otonde d ella matrona, così an ch e l ' uomo , ai: tale, sebben e essa n òn costituisca l 'aisse attorperiod o d el suo clim aterio tende ad ing rassa-. no a cui essa si muove. Come l 'ad olescen za 111a·rca iI passaggio dalla fa n ciull ezza alla m;a... re; anch e senza · div·entare obeso, a c.cu.m ul.a tu.rità, il :c limaterio ra1p1p r esenta la discesa da d el gras o n ell 'addom e e ne lle s ue pareti. L 'adiposità add om inale può aversi anche in que:st ' ultima a lla vecchia.i1a1. Biologicam ente, esin·dividui ch e .r in1.an gono n1a.g ri n el resto del ~o si fonda sulla d eca.d enza genitale e, seconco·r po . da riame nte , sulle reazioni endocrine . Quando, l'accumulo del g rasso è pronunÈ evidente ch e il climiaterio costituiis ce un evento m eno rile vabile e m eno d e finito n ella c iato, si posso·n o avere altri disturbi , di cui ir vita dell 'uo-mo che in quella d ella donna e più rcomu,ne è q.uello rigu1arda n.t e il circolo;· r l1e esso è ·m eno legato a ll 'estinzione d ell e il paziente, a llo.ra , prova·Ddo l 'an sam .ento ad f u,n zioni genitali. ogni eser cizio fi1sico li sospe·n de tutti e·d af-fretta così l 'avvento d·eil la vecchiaia. Oltre a l-Sebbene la riprodu zione sia un, atto 1a1 cui prendono parte l 'uomo e la donna è chiaro Ja circolaz ion e, la digestione ten.d e pure a sof-frire: la dispepsia flatul enta è il disturbo· più, ch e quest'ultima vi prende una parte• molto più prepon·d erante; la natura ha m esso tutta comune e, con l 'aum·ento d ella ·p ressione en-la sua ingegnosità p er :rendere la do·D·Da a dat- ·d oa·ddominale do·v uta al nleteorisrno, contri-. ta per la fumzione, sacrifi cando in certo n1o·do l) uisce .ad un. ulteriore ostaJc,olo· .d ella circola-'zione. Il paziente preiso· così n el circolo vizio-. a questa le 1aJtre attività. Ma la donna può fi110 ad un certo punto con solarsi pensando che , so del s uo addome, si rassegna 1allor.a a lla pola Privata a ll 'età critica essa viene liberata dalle trona ed a lla l ettura d ei g io.r nali. Un a ltra co·n segue nza ·d·e lla ten,d enza all 'a-. sue d ebolezze. Pie r l'uomo, per ·cui la funzion·e ri.produ·tti- diposità ad·dominale ·è la .p ossibilità di ernie , va non costituisce un aggravio, non vi è af- do vuta a ll 'aumento della pressione iad do·mi-nafatto hisogno di cambiamenti d.e finiti e subi- le ed a lla minore r eisi1 tenza delle pa r eti. An-tanei. La procr eazione, peir lui, è una forma di ch e se n on si ha nessu11a protru sione nella re-1

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mentre 1pre\ algon10 quelle inibitorie. L 'opera d ell 'uomo che ha raggiunto il climaterio· è priva del c1a1rattere di aud.a cia e di aggressività della gioventù e si muove n ella direzione del con servatismo ; 1soltanto im. via eccezionale, troviamo artisti e scienziati che hanno compiuto le loro opere migliori e più ardite dopo i 50 anni . Quello ch ei è intere·s sa·n;te dal punto di vist.a d.ell'a;rgomento trattato si è ic he quegli uo,mjni ch e hanno con.seirvato· il loro pote:re i•n.novatore hanno quasi costantemente conset' 'ata anche la loro attività sessuale. Mia , com e per le donne dopo la men-0ipausa, così per la n1 aggior parte deg li uomini, al clirna terio , la p sicologia rispecchia il Tiassetto e.n do·crin o di tale .perio.do. Generalmente si ha soltanto ùn oerto gira·d o di instabilità emozionale, m a tal,ro lta lei deviazioni dal normale sono maggiori . Sp esso, tali distuTbi hanno l1Il carattere sessuale e l 'età critica viene cara tterizzata da unia• fiammata n elle a n cor calde ceneri di ll1I1 desiderio ch e si ta spegnendo. I ·ro.m .an zieri hanno b en e descritto l 'età « pericolosa » d,ella ·donna; il fen·o m1eno !Corrispond ente, n ell 'uomo, ha ricevuto minore attenzion e, forse p er ch è meno marcato. Di solito, esso ~ i esprime sol tanto i11 u·n conflitto fra il desid erio e la capacità di soddisfarlo , il ch e può, a lle volte, costituire il punto di partenza di U·n a n e u.r osi . Qualche volta , peTò, si hanno conseguenze più g ravi, speic.ialmente se l ' impul,so sessuale 1p roode delle; fonne anormali. La più frequ ente è la tendenza gerocomica dei ' recchi per le bambine oppUTe d egli atti di esibizionismo, ch e vanno considerati comle un fatto patolog ico più che 0riminale. U·n: uomo che è stato ris pettabile per una sessantina di an,n i non ·diventa a·d un, t·ratto un individuo indecente se n.on. è vittima di qualche impulso più forte di lui. Il suo esibizionismo, non è che la conseg.u enza psicologica di uno squilibrio endocrino al pari di que llo della do nna quara.nteru:le ch e si in.n amora pa1zzamente di un ragazzo ' :entenne. È 1p ossibile che l'esibizionista abbia avuto in passato delle f.anta1sie latenti ed insoddi sfatte , ma è la in.s tabilità neuro-endo·c rina del climaterio !ohe lo ha ~al~o ceCAMBIAMENTI NELLA PSICOLOGIA. dere tog lien.do·g li le facoltà in1bitorie. Fortunatamente, queste manifestazioni. sono Nei rapporti sociali e Illell 'attività degli affa- piuttosto rar e ed il cambia.m~nto di m entalità ri o della professione, possono agire due gru1p- associato col climaterio si estrinseca, per esempi opposti di forze, quell o attivo od e1ccita1I1te pio , n ella tendenza a giuocare in borsa in un e quello passivo od inibitorio. In gioventù, uomo di affari da.p primia• molto cauto, nel predomina il primo, poichè la g ioventù è ca- cambiamento d el carattere delle pitture di un . . ratterizzata da l facile· soggiace1re all'impulso a rt1sta e cosi' via. senza pen1sare a lle conseguenze, dalla mancanza di autocritica e dalla predi~ezione peT ciò CAl\IIBIAMENTI NEL SISTEMA RIPRODUTTIVO. ch e sa di ribelli one. Fra i più importanti è da m.e nzionarsi il Sono queste le for ze ch e portano alle maggiori sico·p erte ed alle riforme. Con l 'andiair de- carrtbiam ento ch e si ha nella prostata,. per la gli ann i, queste forze attive prend0I10 una par- quale l 'A. ha osservato le stesse modificazioni te sempre m inore nella vita d ell ' individuo, istologiche, eh.e si hanno nella .m ammella fem-

g ione del canale ing uinale, si manjfestano dei sintomi che indj can o lo sforzo dei muscoli, con dolenzia 1c.h e oes·sa nella posizio·n e supina. l Jna leggera fasciatura od un cinto co·n un tam1p one ·adatto faranno scomcp arir.e tali dist urbi. In alcuni pocl1i casi, si. 11a invece ten·den za al dimagrin1 ento (comie si h a del resto i·n alcune donn e dopo la meno.pausa), da attribuirsi a d ,u n 'iperazion e della tiroide. L 'al terazio·n e ~d.el peso., pure essendo una caratteristica comune d.el clin1.a terio, n on va con siderata come essen ziale. Un uomo può conservare la sua fi gura 1e manten ere il su o peso, ep1) u.re i su oi cono centi g uarda ndolo trovano qu!a1lch e lieve differ·e nza da pri1na; cc sembra più veccl1io » , essi dico,n o e, con questo, rilevan o ch e egli è entr.ato , no1n g ià g radatamente, ma b rustcan11ente nella direzione della vecchia ia. È un fatto ch e il nostro progredire n ella vita non si fa con un movimento co.ntinuo, ma come a sbalzi. Il neonato, da un momento all 'altro, diventa un bambino, questo p·oi u.n a dolie scente, poi un uomo; nella corsa discend.ente, l 'uom o n1aturo passa rapidamente nel clim1aterio e, fin1a.Jm ente, balza .n ella senilità. c:ome il fi1sico trova 1ch e i can1biamenti nel1'orbita degli elettroni si fanno a sbalzi, il biologo osserva che le variazioni compaiono subi tam ente , noi m edici vediamo ch e il n ostro viaggio n ella vita è costituito da una serie di gra·di scoscesi piuttosto· ch e da un pr0oD'lf·e1sso continuo dia.Ila culla alla poltroin a . Forse, quan do 1conoscerem o· meglio le leggi che governano la vita scop·r iremo qualche ritmo fondamentale ch e sta alla base di tali camhiamenti. ti'·rattan.to accontentia.moci ·di r egistra rli , corn e fa il più acuto d egli osservato.r i, Shak·eispeare, oon. I.a sua descrizione 1clas ica de lle sette età d ell 'uomo . ~i.a lo squilibrio en.do0rin o e le modifi oazioni del n1etabolismo ch e caratterizzan o il climaterio n o·n si Tivelano soltanto nell 'alterare l'aspetto eistemo, ma an ch e nel cambiamento d el carattere. 1

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mi11ile in stiato di involuzione. Vi son.o anche qui d elle differenze individuali e non si comprende la Tagione 1per cui i·n: un in·dividu·O, dopo la 1cessazione ·de.Jl 'attività se suale la prostata si raggrinzi, 1ne11tre in um altro si ingros~: i. Jrt linea ge.n ora·l e, la prQstata ra.gg·iur1 ge il n1assimo del suo volume fra i 50 e d i 60 :a:nni, ma nessuna ipote i avanzata riesce a piegare tale fatto, com e non i spiegano le differenze ch e si hanno fra le divens.e razze (n ei 1nongoli , 1'ipertrofia ·della pro·.. Lata è :rari.s ima ). Per quanto riguarda i testicoli , l 'A. segnala la frequenza, ne l periodo di involt1zione, d el! 'idrocele, nonchtè kl·ellie ci ti dell'epididimo (ain taloghe a quelle delf 'ovaio dopo la men.opausa). I egni di ·diegene-razione delle ve.. cioole seminali ono di isolito .miascherati da quelli del1'i1)€1rtrofia prostatica . Alle volte, per ostruzio. ne dei dotti e.jaculatoiri, le vescicole i dilatano e van110 oggette a.d infiamm.azion€ c ronica. Vi si po ono inoltre formare dei calcoli, che provocano ejaculazionie doloro._ a, dolore ia1lla defecazione, emo permia e fanno talora orgere il osp-etto di _noduli cancero 1. 1,

TRATTAMENTO DEI DISTURBI DEL CL IMATERIO.

Nel caso del clim.aterio maschi le, i va·rii disturbi vanno trattati separatamente; ne:lla donna, le cose vanno a ltrimenti, .perch è avendo i disturbi un. ca.r attere essen zialmente gen itale, l 'uso <lei diversi estratti di or.giaini .può essere 1:ltile. Nell 'uomo, il uccesso d eill 'organoterapia è a sai problemiati1co e discutibil e, tanto più che non vi è ne una prova che la prois tata abbia un.a ~ ecrezione interna. In qualche caso, sarà ;nece sario ricorrere al chiruro-o. fil.

PANCREAS . Diabete . e pancreatite (NANNA

.SvAR·T Z.

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recidivant~.

Acta M.edica

vol. 77, fase . I-III, 1931).

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SEZIONE PRATICA

can •di1iavica,

or11n1ai vecchia 1cognizion.e· ch e la pancreatite può esse.re seguita da g licosuria , rna si crede gem·eralmente choe tale gli cosuri1a solo raramente appaia in rapporto alla pan creatite acuta: casi simili sono però st.ati de critti da vari autori e Bernhard recell1.temente ha d e critto un caso di gli1cosuria seguito ad una necrosi del 1pancreas. Riguardo poi a lla frequenza delJa glicosuria nelle pan cr e.atiti c.roniohe, le opinioni sono varie: chi la c rede frequ enti ssima, chi l 'ha notata in relativamente pochi casi. Secondo la maggioranza degli AA. la g licosuria si manifesta verso g li ultimi stadi della n1alattia. Ciò parve 1confermato dal fatto ch e in un gran numero di oasi di pancreatite esa·m!inati anatomicamente il pan creas mostrava profon· cle alterazioni per quanto le isole di Langhe.

ran "' risultassero integre. Ciò fece dire che le le ioni che colpivano la secrezione esterna del pan c reas non •p rovocavano alcU1n danno all 'appar.a to in ~ ul.are. Purtuttaviia Opie cred,e di aver din1o"trato 1cl1e in alcuni casi di pancreatite l 'apparato insul.are r in1ane effettivamente integ ro , n1 entre in ,a ltri casi esso .a1p1pare precocemente Jcso: Op i e si domanda perfino se iaccu· rate o ervazioni microscopich e non farebbero coprire nel ·diabete delle alterazioni infiammatorie lievi n1a e tese ·del pan creas. Molti autori però credono ch e la g licosuria 1c,h.e si rnanifesta talvolta ITTei casi di panc reatite non sia un .o-enuino diabete, ma semplicem ente una dim inuita toll eranza dei carboidrati. Con le m1ig lior1ate .p os ibilità diag nostiche dell ' ultima deca·de a rig uar,d o sia dell e panc reatiti che d-el di.ab1ete è stato dimostrato ch e no n• raram ente il diabete mellito ger1uino può sorgere come co11 segue nza di u.n a pancreatite. llir chfe1d è il ·più tre;nuo propugnatore di que .. ta teoria: -egli ha particol1arn1en te tudiato il d iabete ch e i m1anifesta occasionalm ente in I relazione con in fez ion i acute come angina, parotite epidemica e influen za : questo diabete egli con idera come dovuto ad una pa11cr eatite ematoo-ena causata da ll 'infezion e in questione . In quanto poi .alla frequenza della pan.creatite le idee si sono in questi ultimi anni molto modificate ed oggi si sa ch e l1a panc reatite è una malattia n1olto 1p iù frequente <li ql1anto prima non si cre desse. Luce è stata fatta Stilla cornplessa sirn·d rom e pancreatica e il numero di diag nosi di que ta miala ttia è rapidarnent·e a um entato in que ti ultimi a nni . In questo stato di cose appare indubb iamente di g rande in tere se ogni ulteriore ricerca ten,dente ad illun1inare sempre più qu e ti rapporti fra pancreatite e diabete ch e oggi appaioni anicor.a nebu1losi: ed è perciò che è degno di attenzion e il caso, Ti portato ·d all 'A., di un pazi,ente affetto d.a pan creatite con n etto cara tter e recidivante e da 1diabete ch e i aggravava enorn1 en1ente (g iun aen<lo fino a l coma) in corr ispondenza degli attacchi pancreatici me11tre a ~ um eva un canatle re n10Jto lieve durante g li intervalli , in ,c ui si aveva assenza completa di inton1i pan cr eatic i. L' A. riferisce a nch e di altri casi sin1ili da lui os ervati di diabete coesistente a pancreatite, 1na in cui quttsta non aveva un così n etto caratLere recidi vante. Que ti rapporti ch e lentamente si vengono scoprendo fra diabete e panicre.atite l1anno ed avranno sempre più una grande r iperc ussion e n e1ll.a pratic.a ·clinica: qu.a.n te di,a gnosi di diabete lasciano completamente soddisfatto il med ico, il quale n·o n tenta nessuna ulteriore ri- . cerca che lo con·d urrebbe forse alla rivelazion e di una pancreatite l.at•ente! E se si pensa che sono· stati riportati 1ca si <li diabete con pancreatite in cui il rr1iglioramento dei sintomi pancreatici si acco mpagnò a n otevole rr1iglio1

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ran1ento del d iabete, non è chi 11011 veda qua l·e i n1portanza abbia la diagn osi ed il t rattam.ento .di una .even t ua le pan cr€iatite in u n di.ab etico. I n ~a,li casi si trova nel} 'anam nesi la pr esenza .di infezioni acut•e ch e gen eralmente da nno luo,go a panicreati te (ang ina, paro tite epidemica, i•nfluen za) oppure la p resen za di affezioni capaci di produrre pan creatite ascendente (cole.dociti , u lc.eri e diverticoli d el duod1eno, en t·er it i, ecc.). In tali casi i sintomi ·addomin a li precedon o il di.ab ete n è bisogn,a dimenticare ·1ch e avendo la pan creatite in genere un n etto .caratt·ere recid ivante con periodi ·di remissione .con1pleta e a dovrà esser e r icercata neil diabete specia lmen te q u an<lo si mani festin o ag.gravan1en ti in1pro·vvisi e r ecid i va n ti dei in tomj diab eti ci . II ,d olore ad.dominale 1p·u ò esse re di g uida per diagi1osticare la p1an creatite, r11.a i11 a lcun j .casi esso può essere an.cl1e molto lieve, o nde Ja diagn osi i devie basare spe o sull 'esame delle feci (in cui la steatorrea è il segn o prin ,cipale) e delJ.e urine . " Stabilita la diagn o·si di pan creat ite, se un itrattam ento chirurgico n·on· è con sigli.a bile, si .attuia un tra ttame11to dietetico: il . g rasso 1dev·e e ere dato in for m.a emul sion ata ed in piccola 1quantità, le proteine posson o essere ·date liberan1ente soegliendo però. i p reparati più d igeribili (somato io, .p lasm on,) e i carboidrati ..anich e, evi tando p·erò i legun1i. Buoni risultati , :specialn1en te n ella steatorrea son o tati ottenuti con prep,a rati pan cr eatici. In tale m.aniera, la cura della affezione pan creatica avrà si.cur.an11en te un favorevole effetto sul dia bete .concomitante. G. L..\ CAVA.

indur.re delle le ion i insula ri a causa di ur1.a pancreatite indura tiva con secutiva . Quan·do il sistem .a insulare sia costituzio11al1nente integro, u n a m a la ttia pr oveniente d al fega to o ·dalle vie. biliari (infez ioni , sifilide, neopla·sma, cancro) potrebbe produr re u·n diabete duraturo solta11to q•uan do fosser o colpiti i n ove d ecimi ·del ·pan crieias . La pTo~nos i quoad vitam ·dei veochi dia b et ici con a r teriosclerosi dipende più dal tipo , d.alta sed e, dall 'esten sione e progreissività delle lesiooi ' 'asa li che dal dia b.ete stesso il q ua le, di regola, n on peggiora le condizioni vasali . La calc_ificazione della media con gangren a delle estreimità non è la con·seguenz.a, ·del diabete, ma un fe11omeno ei1ile 1con co·m itan te. La g lome rulo-n efrite azoternica o l 'arteriosclerosi r en ale ìl1a influeJ1za s favor evole sul ' diabete a ca usa della p rogress ività della m alattia rena le. Le com p licazioni endocrir1e rnodifioa.n o il dia bete, ma no·n han1n o un 'az ione essenzia le. Un a progn osi sfavorevole, però, va fa tta per la com p licaz ion e co.J rr1o rl)O di A·ddison , perchè la terapia in sulini1c.a JYr1c uppon e un sisliema adrena linico ben fu•nzio na·nte. I disturbi d i toller a11za del la gravidanza e del parto si cura no facilm1enle; il rapido a un1en to d ella toller.a n za dopo il parto può po i por ta re ad ipogli cemia ins.ulir1ica . Per quanto rigiuarda poi gli interv-e nti chir urgici, q 11es ti mei .d ia b etici b en tra ttati n on comiportar10 con1pli1c.az ioni n11a.ggiori ch,e p e( i sani; assenziale è però ch e il malato venga seguito -d opo l ' u cita d.a 11 'ospeda le e ben cu fil. r ato con die~ adatta.

La sorte dei diabetici.

POLIENDOCRI NOP AT IE .

Deut . ,~t/. ed .. Woc h ens., 1932, n. 8) . • L 'A. ril,eva ch e gl 'in·ciden ti più .p ericolosi per la ' Tita d1ei di.abetici son o, più ch e le in fez ior1i gen erali , q uelle banali , come il raffreddore, le malattie da r affreddam.en to e le in fez ion i .delle vie ·d igere.n ti . L 'insongenza di un.a. forn1.a t ubercolare dei .Polmo.n i agisce 1n el sen so ·di abba ... sare1 la toll era nza per g li idra ti .di carbonio; ,a 11zi, la diminuzion e di tale tolleran za se·n za ch e possa :spiegarsi con disor·di.n i dietetici dev.e far pe11i.. are alla 1complicazion ei della t ubercolosi poln1onare. In tali casi, u na iperi11sulinizz.a·zion e ·Ottiene d ei btwni risulta-ti ed il trattamente d el ·diabete deve essere in ·p rima I in.e.a. Nellei infez ion i acute e cronich e, a ll 'a bbas:sa·m1ento della tollera n za si p uò rimediar e i11 nalzan·do le dosi d ' insulina . I m portant i ·s on o per il d iabetico le mal:a•ttie degli organi come i l fegato, il pancreas, i r eni , n o.n ch è quelle d ei -vasi. I ·disturbi della sintesi .del g licogeno ·dovuti a d una lesione par en chimatosa ·del fe.gato non provocan o il dia b ete qua1n .do sia in.tatto il 1sistema insulare. La 1cirrosi epatica p uò

Sulla malattia di Schiiller-Christian•

{F.

lìMBER .

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(A. G1GoN. Sohweiz. Mediz. Woch., n . 1, 1932). L 'A. ri fer isce I ' os ~r vaz io 11e clinica di una m.alata d i 48 a nni nella di c u-i an amn esi si rilevan o i seguen ti p un ti essen ziali: m estru azion i com.parse per la p rima volta a 21 :a nn i ed in seguito quasi sempre irregolari e1 scar se. D.a q ui:n,d ici a n ni a qu·esta .parte u11 ·p rogrescsirvo·, modico· accresci'rr1e11to ·delle iest re•n1ità (n1ani e piedi) sen za alcun disturbo soggettivo par ticolare poich è la p. conduceva una vita p iuttosto attiva·. Verso la 1n.età .di Maggi o 1931 sopravvenne in m anieira relati vam ente rapida, polidipsia e polifagi.a ; n el Settembre s uccessivo 1&i cor1statò zu cch er o 11'e lle u.r ine. D.all 'esam·e clinico e radiologico è risultato: acrom egalia m anifesta con sella turcica amp ia, esoftalmo, xanto·m a tosi. Ques ti sintomi si associavan o con diabete m ellito, poliuria, e,n orme lipoide m,ia s01pratu.t~o ipercolesterinemiia e pa lesi modificazioni del tasso d el carbonio, dell 'azoto e d egli elettroliti nel sa:ng ue. A c.ar ico delle ossa si trovavan o alterazioni carat1

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[ANNO

XXX IX, Nu1vc. 30j

1183

SEZ IONE PRATI CA

teristiche: a carico della cortica le non ço111une sma. s traordinarian1 enle ricco di calorie l 'ainte11sità d ell 'ombra, processi di distruzione zoto era in minore q u.antità n1el siero anzi·ch è e di rias orhir11en to, d e1r1i11era lizzazione, clic 11cl plas ma. I valori ·della colesterina erano irt gene.re ·Corri si-1ondo110 a quelle alterazioni stra·ondin,ari.a.m1e.~te .a\lti: 936-ll b'8 mg. %, desc ritte da Ch ester corr1e fo colai osteosclero- e COiiltemporaneame nte erano · anch e moltic i di g ranuloma lipoideo nel la diafisi e m eta- lo a lti i valori ·della lecitina: 1230-630 fisi delle ossa tubulari . m g . %, fatto .ch e din1ostra come non sempre Si tratta di quel c ompJ ~ so sintomatico d e- la col~es terina e la lecitina si comportino func1ilto per la pri111a volta da lland ·n el 1893 e zionalrniente in 1naniera antagon~stica . L'A. cl1e ir1 q ue ti u ltin1 i a11ni è tato d ettag liata - p ensa che con l 'aumen lo d ella colesterina idro1r1e11te s ludiato i11 A111erica dove è noto col foba h a lu ogo un aumento d ella lecitina i·dronorr1e di 1ualattia di Schi.iller-Cl1ri tian e ch e fila e rispettiYarr1ente· d ell a g lobulina e dell ':a1l11a trovato po1sto in nosologia 11el g rup1'0 d e lle bumina per la tendenza ch e ha il sa·n g u e a c osidelte lipoidosi generali . mantene re invariata il più possibilm.ente la Nella c lassificazione di Di Guglic l111 0 è d cpropria cos tituzione fi sica. Interessa11te il com11ou1inata lij)Oidosi colesteriuica e 11ellan1eiI1te J)Ortamento d egli elettroliti. Si osservav.a l'alto contenuto di P. e i baSt i valori de l .~lfg, Na e disLi11ta d.alla lipoidosi ce rebrosidica o inorbo <li Gau1cl1e r e dalla lipoido i fosfatidica o 111o rCl. Il calcio presentava. osc illazioni r el ati,ra bo di Nierr1ar1-Pick (1). rnente scarse e c iò malgrado si fosseiro riDei si.ntorni cardi11ali d e l la li1)o itlosi co le lccontrate a lter.az ioni gravi e senza dutbbio crorir1ica esi ·Le vano in questo caso i seguenti : i nicl1e dello sch e letro. s inlo111i i11)0 fi arii (a cro111 egaìia) , l 'e~oflal1rt o, Le variazior1i d egli elettroliti possono rSpiiela xanlon1ato i, 1'enor111e iper cole te rin en ùia, ga r i s upponendo l 'c1s i te-nza di rapporti tra Je a lterazioni delle ossa. la ft1nzione ipofisaria e il rie.ambio mineral e Nel caso i)resente du1e fatti non sono co1r1uni co,m e tendono a ·dim ostrare i lavori di Gol1e c ioè: 1) l 'età r e lati va m e nte a lta per cttè la \\: i tzer-Me)1et, Ro sen1beck e di altri. rnalatlia si osserva. molto più frequente1r1ente D. LONGO. 11ell 'età g iovan ile; 2) la corr11)artecipazion e d e l . diabete rnie ll ito, n el ca o in ogO'etto r>e r la i1riC'BNNl BIBLIOGRAFICI. 1r1a vo lta osservalo. IJ tliabete mellito ha prese11tato u11 d ecorso P. G1ttou x e! N. KisTHIN1os. l.Je extra.its pan · relati vam er1 te lieve e perc iò non s ufficiente a créatiques dés insu..lin és en th érapeutiq11 e. ~piega re la poliuria e i1en1rr1e no l ' intensa liVol. in-16° di p.a gg. 125. Masso11 et C. P a,r is, poidemia e la xanto1natos i quantunque · i due 1931. IF r s. 16 . ulti mii fen on1en i l)Ossono pre entarsi tia-1 volIl libro è basato s u que lo principio : prenta, m a in modes to g rado, · co rr1e 1nan ifestad er e come punto di 1)artenza i fatti osservat i a l zior1i accessorie del diabe te rn ellito. La poliu}1elto d el malato, cer e.are di interpretarli •coll e ria rimaneva immutata an.ch1e quar1do l 'eliricer ch.e di laboratorio e dalla si11tesi sulle conminazion e dello zucch ero era discesa a quan·cl u ioni tratte dallie o en 1.a zioni cliniche e spe: tità minimali. rirrl!entali ·far.e ulterio ri d eduzio11i utili a lLa Biirger . pone a base di queisto particolare1 lato m .orhoso lllil disturbo primitivo dell:a rego- tera,pia soprattutto. perimentalmente era tato dimostrato c l1e lazion e dei lipoidi e in rr1odo partico lare d ella c olesterina. La l esione ipofisaria sarebbe dovu- l 'iin ulina, pec ie se impura , 11a una azio11e anta all'accumulo di lipoidi n eill'i1)o fi si ; ques ti cl1 e ipoten iva, la quale è dovuta a una ostandepositi indu1rrebbero contemporaneamente un za cl1e () U•ò esse.r e i ola ta da qu,ella parte dann eggiamento d e lle i)arti cerebrali limitro- di estratto panc·reatico, td otato di attività ipofe (Tuber, ecc. ) d 'onde l 'acromegalia e il dia - g licemizza·nte, ma di costituzione chimica scono ciuta > ·e.b e è l ' insulina. b ete insipido. Ta l,e so tan.za ipoten iva d'origine pancr eatica J>er l ' A. è più veros imile cl1,e tutto dipe·nda da una lesion.ei primi ti va del 1sis tema n ervoso dj s tint.a d.all ' insulina , è an t.agonista ·d ell 'adr€centrale che porterebbe a un ·d ·i sturbo dell:a n alina , no.n sembra possa essere id·entific,.ata regolazione sia del rica mbio lipoideo ch e di coll 'is tam•ina, colla coli1n a e col p eptone, h a un a potente azione ·vasodilatatTice che in un quiello dello zucchero. primis im,o te1npo predon1in.a sui va:si ce11tr.ali Nel caso presentei si tratta del la combinae cl1.e i gen·eiraljzza poi a tutto 1'organismo; a zione di u·n ·d isturbo J)lurig landolare costituzio11ale (insufficie·nza ovarica, acromegalia) a 1 que te propriie tà vasodila tatric i sarebbe dovl1ta quale più tardi si è associata la lipoidosi per l 'azione ipoten iva de ll 'estratto pancreatico diin u linizzato. lesione de·l sistema nervoso centrale. Gli AA. h ainno ~1perimentato con ' ' aqu ez tale Interessanti sono i risultati degli esami del sangue. Gli eritrociti sedimentati i)resentava- estnatto nell 'angina di pe tto, somn1in.istrandolo per ~n.irezioni intramuscolari e ha~no con1110 un lrascur.a1bile .aumre nto d el valore in calorie, qu.antunque essi si tro,v assero in un pla- cluso ch e tale terapia dovrebbe essere oggi con side rata lai migliore per tutte le forme dian( 1) Nota del traduttore. gor . 1B uoni riisultati si €bbero a n ch€ ·n ell 'iper1

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« lL POLICLINICO »

[ANNO

XXXIX, NuM. 301 •

tensio.n e specie ne lle form e essenziali, parossistiche e d.e lla m enopausa, n.e Jlie arteriti obliteranti, .n e l morbo di Raynau·d, n.e ll 'ostruzione dell ':airteria centrale. della retit11.a, nell 'itto emi. p le.gico, in· 1~lazione al concetto nòn ·solo che il r.ammio llirrtento sareb·b e molto più frequente del l 'emorragia cerebrale, ma c.h e la ca u:sa del rammollim e·n to sarebb·e spesso dovuta più ch e a una trombosi, a uno spasmo arterioso persist en I e, onde sar ebb1e utile anche l 'associ.azion.e d•i a!cetilcolina, di va.sodilatatori , come la trinitrina e il nit1ito di so·dio. Gli estratti ~Jancreatici disinsu]inizzati , si sarebbero in-0lt:re dimostrati. utili n ell 'i nvoluzione senile, J1egli stati ansiosi com· fenom eni vascolari, n elle ,aJt-eir.azioni funzi on.ali ·>(l 'ordine simpatico e <l 'origine en·doorina; sp ecia lme.n te nel Basedovv si sarebbe avuta notevole r~res­ sione di tutti i sintom~, ad eccezio111'e d el tremore. Interessante a.p par e infine il trattame nto d·elle ulcefli gastr-0-du-0denali e varicose p er le quali si ~nano g ià ·dim-01strate utili le insuline pcc.o p urificate. In cun c lusione, sebbene sia e viden!t e cl1e gli estratti pa.n creatici no·n p o;ssono r iuscire a mi~ g liorar e, n è a guarir1e tuit:te l e affezio·n i n elle quali la . loro indicazione ap·p are co,n venie nte, è ce1to ch·e i fatti riferiti n ella mon-0gr.afia di Giro1u x e Kis.t l1inios .giu ~ tificano· l 'inter esse suscitato d.a i d~tti ·e s'tràtti ·n e·Jta teraipi.a ~ possono gu.id.a re il pratico n el loro imp·i ego. 1

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M.

MES S I NI.

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L.

Ph ysiopathologie. de la tliJ'rofde . Vol. in-8° di pagg. 326. ~las son, Paris, 1932. 'F rs. 40. DAUTEBRANDE.

Destinata al m ·e dico come a l fi siologo, qu.est 'opera co.n tien e n ella prima :p arte . la fi siolog ia norma le e pat-0logica d ella tiroide n-ei su,oi rappo1rti con la oomposizioin e chimica d ella g hi.an·dola, la s u,a is tologia, il metab·oli sm ·o gen erale, ec1c. In og·nu·n o di qwes ti capitoli, 1'A. a·p porta delle sedu.te1 origina~i e muove, oomb.atte n-d o , con .a rgon1enti basati sulle ultime acqui sizion i d ella fisiologia, g li antichi conce1tti ri.guard.anti l 'iperti.roi·d ism ·o. E' così fC·h e l 'A. m ette in dubb io l 'antagonisn10 supposto tra tiroi·de e pancr eas. Alla stessa 111aniera , con lo studio di ciò ch e egli chi.a ma il coe ffic iente n1.etab·o lico d elle pr'oteine, ·dimo.stra to~e le con.d izio1n.i m1elle qu<!.l~ un ipertiroid-e o può far e de llo ·squilibrio az·otato n.oi11 ha nulla di spie ci fi co. Infin1ei in un capitolo .destinato alla cir colazion t , 1'A. fa osser vare l 'i1n fluenza ch e può avere, Sci.I cuore e sul d ebito cardiaco, l 'ipertiroidi 6m o. La se1conda partle d ell ' 0 p era è consacrata alla clini c.a ·ed in essa l 'A. sviluppa la sua c.J.assificazione fisiopatDlog ica de i gozzi e studia su ccessiv.am ente l ' i·p ertiroidi sm o, il gozz-0 endern1ico, il gozzo se n1p lice, gli adenomi 1

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semplici e tossiJci , le cisti tir-0idee, il m. di Flaiani-1B a sedow. Dal punto di vista terapico·, l 'A. d.opo aver criticato con ·documein tazioni personali i differ·e nti modi di tra ttame-nto de i gozzi., ripor-ta in sintesi i noti lavori ·sul. trattamento prolun.gato dell 'ipertiroidismo oon lo iodio. L 'op1erra è c orre data di :una completa bibliogr.afi.a. A. Pozzr.

H.

et C. LoBo-ONELL. Précis dJu diabète. Vo l . in-8° ·di pagg. 280. Masson e C., Pari s, 193 1. 1Fr. 26. C HABANI ER

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.D.a ~1l1cuni anni la que1sti0rne d el diabete c he sembrava esser e stata abbandonata dOJ)O le g randi r icer che di pura climica dte l secolo scorso, l1.a1 ri1preso un.a vitalità nuova. L 'innov.azione di alc·u lile t ecniche , comie l:a valU1ta2ione d ella riser va alcalina, ·d ei 'corpi c.h eto.J1i1ci , ecc., l 'applicazi-0r1e sistem .atic.a di alcune fra e,ssè (quale lo studio d -e lla glicemia), le rj c-e r ch e recenti sul meccanismo del1'aceton emia, sull 'acidosi , i:n1fine la scoperta d ell 'insulina hanno a ll1a;r:gato i problemi ch e sviscerati hanno ape-rto delle p r ospettive tutte nuove tanto n e l} 'ordine teori1co qua nto nel dom inio d ella pratica medica. La quiesti-0ne è stata abbordata in quest 'opera ·d agli AA. nel isuo insieme; essi hann9 rid otto le ·c.onsiderazion,i d '-0rdine teorico al minimo indispemsabile e stu.diato i problemi dal punto di vista pratico; per cui questo libro è u.n ottimo co1npen·d io pratico sul diabete ch e vien e prescn ta t o .ai m e dici. A. Pozz1 . Ricordiamo la Jateressantisslma pubbllcaz/oae:

Prof. LUICI ZOJA

Direttore della R. Clinica Medica dell'Univ. di Milano

I J, D I A.. B E T E INDICE . - PREMESSE. Ghiandole endocrine tono-vegetative e ri, cambio. Centri regolatori del ricambio. Sistema n ervoso e ri, cambio. Ricambio e cos tituzione chimicofisica. , [.. GLICOSUR~ NORMOGLICEMICA E IPERGLICEMICA: L a glicemia. , li. SOGLIA RIY NALE PER lL GLUCOSIO : i ) Con siderazioni preliminari: 2) Soglia renale per il glucosio : Glicemia n ella ioertonia; 3) Rene e so, glie. , lii. IL GLUCOSIO NEL SANGUE. , IV. CARBONURIA DISOSSIDA, TIVA . , V . CURVA GLICEMICA: 1) Andamento generale: 2) Ascesa: 3) Acme, discesa; 4) Ipoglicemia ; 5) Secondo compless·o: 6) GJj, ce"'lia dopo il digiuno : 7) Glicemia da carne. , VI. RrcAMBIO EIVIOGLOBINICO. ,, VII. IL GLICOGENO NEL DIABETE. CHETONURIA: 1) II glicog'!no nel diabete ; 2) La chetonutia. , Vili . RAPPORTI FRA SE, CREZIONE ESTERNA E SECREZIONE INTERNA DEL PANCREAS. , IX. INSU, LINORESISTENZA. , X . LE DIVERSE FORME DI DIABETE MELLITO: Dia, bete dei giòv ani e degli adulti. Diabete dei giovani. Diabete de, gli adulti. Glicosurie. Glicosuria ipofisaria e surrenale.. Glico, suria s urrenale. Glicosuria nelle ipertiroidosi. Glicosurie da le, sione nervosa. , Xl. IPERSENSIBILITÀ ALL' INSULJNA. , Xli. SULLA lNSUUNA. , XIII . CURA DIETETICA INSULINICA NEL DIABETE: Evo]u, zione del diabete. Cura causale. V alutazione del lavoro nella prescrizione della cura nel diabete. , XIV. CRISI IPOGLICEMICHE. , XV. CURVA QRARIA DEL GLUCOSIO NEL SANGUE E NELLE URINE. ' XVI. ALCUNE NOTE DI TERAPIA NELLE COMPLICAZIONI DEL DAJBETE: Nella tubercolosi polmon:ire. Negli interventi chirurgici. , XVII. C URA CHIRURGICA DEL DIABETE. , XVIII. QUALCHE ALTRA CURA PER IL DIABETE: Il fegato. Sostanze ipoglicemizzanti. Acque mi, nerali. , PROPOSIZIONI RIASSUNTIVE.

Volume in-8°, di pagi.n e 104, ·n itidamente stampate', in -0a.rt'l. semipatinata. Prezzo L. 1 5, ptiù le speee postali ct i S'Pedd.ziOO'le. Per i nostri abbonati sole L. 1 2, 7 5 1 n porto franco. Inviare Vaglia all'Editore Succursale diciotto , ROMA.

LUIGI

POZZI,

Ufficio

Postale

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[ANNO XXXIX, NuM. 30]

SEZ IONE PRATICA

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1185

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO . SEl\lEIO 'l~lCA.

Per la diagnosi precoce di insufficienza tiroidea. H. Cecil Barlo\\' (Tli e Practitioner, dicembre 1931) fu indotto ad occupar i del problema della diag nosi precoce dell ' in ufficienza tiroid·ea dall 'averne offerto egli stesso. Era depresso, aveva spe ~ o cefalee, coqtinuan1ente senso di freddo , 01rore dell 'attività fi sica, dolori articolari e muscolari, disturbi che comparvero dopo u o di estratto tiroideo. Nella parola ipotiroidi ino si d·evono con1prendere tutte le deficienze d el la g hiandola. te111poranee o perma·n en ti, progre sive o sta.zionarie. Gli ipotiroid·ei ·i sentono facilmente t,a nchi, ·entono freddo fac il111e11'Le h anno sonnolenza peci.alme11te dopo i pa ti , offrono di amne ie. pesso · si a ttribui cono i di turbi a ll 'età ch e cr esce e ìllOn consultano il medi·co. Senza arrivare a l mi:xiedema, la pelle può essere secca, inrela tica, sen za secrez ione di sudore e ·c'è desquarnazione sottil e , come di polvere fine, bianca, e, è caduta dei capelli e canizie. pesso il 3° esterno del sopraccilio è privo <li peli. La facies è caratteristica : c'è pallore con· tendenza al g iallognolo, c'è tende nza t31\l'enotta·lmo, m ,an cano Ji. m-0vim enti espressivi della f.a.ccia. Di più l 'aspetto generale è di persona pesante e c'è tendenza ad ingrassare, c'è diminuzione della en ibilità tattile delle dita, e i movimenti ono gen.e1-.a lmente le nti. La pel le . presenta spe so alterazioni: eczen1a , ittio i . La temperatura è subnormal.e, la voce spe o è aspra. L'ipotiroidismo è più frequente n elle donne, in cui può presentarsi a lla pubertà come anch e alla m enopau a. ~ un 'affezione n ella quale il me dico può fare del bene, perch è la cur.a· tiroidea coll 'estratto secco per bocca è efficacissima. R. L USENA. 1

Iperglicemia in soggetti con avanzata cataratta se· nile. O' Brien. (J. A. ~1. A., 23 gennaio 193 2) ricorda le mc>lteplici e non sempre soddi sfacenti teori1e ulla natura della 1cataratta senile, tra cui vanno pigliando ora ter.reno quelle teorie oh e vedon-0 n·e ll 'alte:nazione oculare il ri ultato di una a lterazione metabolica gene rale . Alcuni autori, rilevati ii carattere fa miliare e la bilateralità .d ella forma, hanno i•n1 particolar m odo pen ato a ,d isturbi del m etabolismo dei carboidrati. O' Brien stu·di.a su 218 ca: i l.a glicemia e le curve dell ' iper.glioemia alimentare e da carico (destrosio), e con clude eh.e in un.a metà d,e i casi circa di cataratta senil.e ebistono iperglicem1ia ed a lterazioni ·del rica,m bio dei car1

bo idrati n elle varie prove funzionali ; in base a quest i dati e ad .a ltre considerazioni l 'A·. ammette ch e l 'abnorme tasso di zucohero ·11el ~·a·1tgue e nei liquidi org.anici (liquidi oculari) possa avere un certo valore in molti casi per· l 'etiolog ia d ella form:'.1•. CH.

Sintomatologia dello stato ipoglicemico. If. Zernik (Deut. Med. ltVoch., 1, 1932) ri ~ corda c h e nello choc ipoglicen1ico vanno ditinti tre oDdin.i di feno~·e ni: vegetativi, p.er~ vo i di origine centrale e psicotici. Tra i intorni nervosi oentrali, è più volte , tata os ervata la diplopia; ma 1'Autore cita 3 ca i in cui la diplopia apparve come pri1no e unico sintoma di uno tato ipoglicemico, per un:a paresi d.ell 'abducente di d·estra: queto sin.torna va dunque tenuto presente , quando tengano in .cwra dei diabetici e va rrà a i.m1pedire stati ipoglicemici più gravi. V. SERRA .

CASISTICA. Il gozzo tossico : decorso della malattia e cùra. egli UJ!timi dieci an.n i, osserva F. R. Traser (British M edie. Jou1'n ., 24 ott. 1931) i lavori ·ul gozzo tossico si sono specialmente so ffern1ati s u tre punti: su] rapporto fra condizioni anatomiche della tiroide e sintomi clini ci, sull 'u so terapeutico dell ' iodio e sulla terapia cltirurg ica. 1

A11iatomia .patologica e si11tomatologia clinica: la ·distinzione fra gozzo e oftalmico e

adenom.a con ipertiroidi mo è arbitraria. I feno1neni ipertiroidei ono accomrJagnati d:a ipertrofia e d iperpla ia d e.lla ghi andola. La porzi one di tiroide ·ch e rin1ane dopo r esezion e di una p arte ·della ghi1a·ndola e successivo trallamento in ca i di ipertiroidismo present.a un 'involuzione del tessuto g hiandolare (però con porzioni ipertrofich e); questa è la così detta remissione iodica. Nei maLati con frequenti esaceTbazioni d ' ipertiroidismo pesso '"' i h a un gozzo nodular.e , il quale va ·di tinto dall 'adenon1a. Cura iodica. Non conosciamo il suo• n1ec·c.anismo di az ione. Si sa però con certczzia c l1e il uo _ u so migliora il pazi ente e rende minori i rischi operatori; pe.rò si sa anche che cnon è un rimedio curativo e che il ~uo u so non diminuisce la durata della mal1attia. Secondo .a lcuni I 'iodio agisce solo per dieci g iorni, ·dopo i quali ]a cura si deve sospend-Ar e. Si può .ritenere ch e l ' iodio renda m .e no gravi le ri.a·cutizzazioni, mia ch e non le impedisca. L 'iodio va dato continuam.ente, secondo I ' A., e si deve contempor:ain·e amente tenere il paziente in letto. In quanto alla prognosi, si può avere lia 1


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guarigione senza intervento chirurgico nei giovani. Pe,r ò si dev-0no operar.e i malati con gozzo nodulare, quelli che -non ·m 1igli()rano rapidamente col~a, cura medica e qu,elli che non possono assoggettarsi a lunghe inattività. La prognosi è meno buona quanto maggiore è l 'età del malato. L' A., toirn.ando alla cura, ritiene che quella chiru.r gica sia la più logica e ,s empre consigliabile (e dice questo in base .a i risultati osservati n,ei suoi 136 casi). I risultati d elle cure con raggi X e con :radium sono meno buoni. R. LusENA. 1

L'i1=lfl1'enza dègli int~rventi chirurgici .e d'infezioni concomitanti sullo svily.po .del m. ,di Flajani-Ba· sedow nei casi di gozzo adenomato.so. '

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W. Plummer e C. M1aiyo (Surg. Gyri. e Obst., dic. 1931) basan1dosi ·s ul iricco materiale clinic.o della Fondaziane Mayo, ven.goino alla conclusio·n .e che co·n trariam·entei all 'opinione diffusa - g li interventi chirurgici e i p roeie1ssi , infettivi ch·e possono seguirli ben raramente soo o fattori capa.c i di ·t rasformare d·ei gozzi adienon1.atosi in m. di Basedow o forme affini. I casi in cui si è verific1a1to tale trasformazione sono e1stremamente scarsi e gli AA. li riportano 'Per esteso. V. GiirnoN. 1

Colecistite e diabete.

M. D. I .

Wa~serthal

(Arch. des mal. de l 'apiparieil dig esti/ et des mal. d~e la nutrition, maggio 1931) sottolin·e a la frequ ente associa-

zione, rilevata specialmente in questi ultimi anni, del diabete con le ·m,ala~ti e .d·ella cistifellea e in tesi generale con · le _ malattie litiasioh e. · · Alcuni AA., tra i quali Un1be_r in prima line)a, 'sp1iegjano 1que.stiai ·!lssociazione amm·e ttendo .da una parte una diatesi famigliare dovUJta a pil'edispos izion.i ere1ditarie, e dall 'altra a ccusando le vie .biliari di servire da punto di partenza per un 'affezione d el pancreas. Le opinio·n i però sulla genesi d elle colecistiti e della liti.asi sono tutt 'altro che concordi e ancora si discute se l 'infezione . o un determinato stato costituzionale siano i r.esponsabili della formazione dei calcoli. Probabilmente entrambi, infezione e costituzione, .entrano jn cau~. L ' A. per suo conto, è incline ad a ccettare la concezione di R . Scl1midt il quale classifica la colelitiasi non fra J.e m.ala,t tie del fegato ma piuttosto fra le malattie del m etabolismo, sopratutto per la sua app_a rizione frequ.ente e i suoi rapporti con il sistema genitale della donna. M. TRIPODI. L'ipoglicemia.

G. D. Gam1non e W. C. Ten·e ry (Arcli. int. méd. , gillloono 1931) osservano che l 'ipoglicem ia risulta dai ti.pi seguenti di abnç}:rme 1n.ec-

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canismo: 1) ,d isturbi della regolazione dei carboidrati, dovuti s\a a:d eccessiva produzi~ne di im.sulina (iperfunzione 0 1d iipertrofia o tumore delle i sol1e di Lange.rharis) oppu.re a perdita di sostanze a.n tagoniste d·ell 'insuli,n a (iposurrenalismp, ipo tiroidismo, 1disfunzione pituitaria); 2) interfe renze fra immagazzinam!ento e versamento in circolo del glicogene nei depositi dell '·o rganismo (fegato e muscoli) o da deficienza ·d i g licogene (sforzi fi>Sici); 3) pe.r·ditJai di glucosio (diabete renale) o di alt~i zu ccheri (allattamento) . La causa più im.p orta.nte va ricercata nella i.p erprod.uzione di insulina. . Quando si vogliano distin.guere ·i vari tipi -di ipogliice·mlia, si deive ricercare la presenza o di disturbi delle. ghiandole en,docrin.e o nei depositi di g licogeno , oppure là perdita di c.arboidr.a.t i. L 'ipoglicemia .da origine paJltc.:re.atic.a 1)resenta µna sindrome tipica facilmente riconoscibile. La dis tinzione fra attacchi ipog licemici e co11vulsivi si basa su.l b~ s, so livello dello zucchero san guigno . La sto·r ia di un migliorainento ottenuto con ingestione di cibi spesso dà indicazioni p er la. diagnosi . fil . 1

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TER~PIA.

Scopo e- limiti della terapia endocrina.

Secondo Swale Vincent (The Practitioner, <li1cemb.r e 1931) nessun preparato endoorin-0 (escluso quello tiroideo) ha e'fficacia per via oral·e. 1111: questi ultimi anni il numero dei prodotti -e11docrini entnati in terapia si è a ccresciuto, e si ve,~o.no a sso c~azioni pluriglandolari non facilm1einte ammissibili anche dal punto di vi,sta scientifico. Molti preparati sono fatti coll 'essircazione della ghian.dola senza estrazione d.eJ principio atti\ 0 . I · p reparati seccati di oorv.ello, 1nuc-0sa ·duodenale, gl1iandola 'linfatica, ghiandola mammla·r ia, testicolo , paratiroide, timo dati p er bocca so,n o inefficaci. Una certa effica1cia l 'A. riconosc'8 all'estratto e.patico e quello ·d i mucosa gaìs trica. Ma dubita che si tratti di sosta·n za la cui attività ·debba ri1oer car si in un prodotto di secr ezione inte:ma. Esistono prepar.a ti opoterapici in cui prevale la tiro·i de, a cui si uniscono altri estratti: p . 1es., tiroid·e, ipofisi e surrenale per la CUir .a dell'a.stenia (con testicolo per g li uomini e ov~io .p er le donne), oppure tiroide, ipofisi anteriore ·e adrenalirna più ghiandola sessual1e; oppure tim·o , tiroide e ipofisi, per la cura del r eumati smo, o rene e pa11crea s per pT·e venire l 'uremia. L 'uso di estratti ·di ghiandola linfatica , di prostata, . ·di ren,e, di testicolo non h.a risultati •clinici certi. L' A. ;:riferisce un caso di Rowe e Lawren oo riguardante un1a ragazza di 17 al]lni, non ancora sessua lmente svilu ppata nè 1

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N U f\1 .

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SEZIONE PRA T J CA

morfolog icam ente nè funziona lmen te iin cui dopo 18 m esi di cura con ipofisi anteriore pe11 bocc.a si ebbero .sviluppo ·d·ell e mammielle e comparsa delle m estruazioni e si domanda se quest o ri sultato n on i sarebbe avuto a n ch e spontaneam ente, sen za cura opoterapica. L 'adrenalina .s econdo a l1cuni potre bbe essere .attiva an ch e p er b occa. P er quanto ri gua rda ] 'ovaio, per via ora le 1'estratto potrebbe es"'erè a tt ivo olo a d o i molto superiori delle u sate comunem ente. Secondo ricerch e sperim entali fatte da Haunan nel labora torio del] 'A. , la sostanza estroger1a estr.at ta da lla placenta e non da ll 'ovaio è a ttiva per bocca se data a dose gen erosa. Con cludendo, l 'A . ritien e ch e g li estratti u tili in terap ia son o q·u elli di tiroide, paratiroide , pam1ctl'eas, ovaio, corteccia surrena le, midollo su r.rena le e ipofi i anteriore e posteriore, ma che soltanto l 'e.stra tto t iroideo ia efficace per via orale. Co~ì pu.r e è effi ca ce I 'estratto di fegato per via ora le. R. LusENA. 1

Il boro nel morbo di Flajani-Basedow.

l -. Loeper, P. oulié e T. Bioy (Presse

~l éd. ,

29 g iugn o 1932) h anno propo to sette ann i fa di curar e il m . di Ba ...e dow col b ora to di sodio e ai 4 ca• i pu.b blicati a llora pos on o aggiu1n aerne a ltri 4 ora. Orlov ki ha con fermato 1'effi>ea cia del boro sopratu tto per combattere l 'insonnia e le. tachicardi a, man.tre r im an e,·an o ina lterati il peso, l 'esoftalmo e il m etabo lism o basale. Invece, secon·do Loeper, Soulié e Bioy, col] 'u o pr olungato d el horo i modificano tan to l.a p. roteinemi.ai qua nto i ] metaL o1i ~rr10 basale. . 1 pre cr1ve : gr. 10 Borato d·i sodio )) 1o Gliicerina )) 200 Acqua e se n e dà un oucchia i·o 2-3 volte a l g iorn o. Si può a n ch e un ire ·del citrato di sodio n ella tessa proporzione, sostituendo lo alla gliceri na . Si può ad operaire il boro a n cb -0 per via r ettale, non per via endovenosa, i)er la q uale via i .p osson o u sare preparat i organici di boro. Nei riguru-di dell 'azione farmaoologilca i preparati di boro sono ipotensivi e.i diuTetici , aumen tan·o il coefficiente azoturico e d il peso dell 'an·imale e abbassan o la oolesterillleimja e la glicemia. Circa il su o m eoca nismo di azio11e n·el m. di Basedow, esso an cora n on è completamente studiato; è un edativo dei cen tri nervosi, è a n tispasm odico 1eJ può rr1odificare il riflesso oculo-cardiaco. Al1cUJ11i hanno pensato a d u n u o tr opismo bulbare. Provoca modicissime alterazioni delJa t·iroide: diminuzion e di volurme d ei folliooli , r iduzione de lla sostanza colloide. Sono in corso ricerche sul boro n ei vari orga 1,1 d opo la som m inistr.azio11e.

Il boro non g uiarisce il ·m 1. di Basedow, ma . pu ò mig li ora rlo e prepar:ar e il malato aill >interve·n to. R. LusENA. Le possibili indicazioni dliniche della terapia coll'ormone f ollicoJare secondo l'efl'etto biologico negli ani inali.

Se n e oocupano W. Scb oeller , M. Dohrn e W. Hoblweg (Th e A m eric . Journ. of the .~J edical cie1ices, ettembre 1931). . L 'or1non e follicola re ha la p rop.rie.tà di impedire n egli animali castnati la formazion edelle n1odificazioni a nat omiche dovute alla castrazion e, e, negli anima li giovanis imi, qu ella di sviluppare pren1a tura n1ente g li organi ·Se sua li. C'è un sinergi m o di ~z i o 11e fra orm one follicola re e ormon e del coripo luteo. L 'applicazione terapeutica dell 'ormon e follicola re trdNa la sua principale indicazi·on e n ell 'ipo fun zione ovarica (tanto per me•n opausa che per soppr e sion e a rtificia le d ella funzion e). Giova n ei disturbi circola tori , cutanei (ecrem.a , prurito), intestina li, articolaPi ·che a ccomparn·an o la m en opau sa. U n 'a lt ra indicazione della cura è n elle amenor ree, di inen orree, oligomooorDe•e. Molte volte 1' i11effi c.acia del] 'ormon e follicola re d eve ricercarsi n ell 'e isten za di un distu rbo concon1ita n te dovu to :a deficien za d el corpo luteo, il ·Cui ormone deYe essere all ora associato a l follicola:r.e. Controindicazione a lla oura son o la t isi , la cacl1 ess i~a o altre condi zioni d i gra,re ·s tato generale. ll . LusE A. 1

L'azione della ratlioterapia della regione surrenale nel trattamento del diabete mellito.

L. Lan o-eron , R. Despla t s e J. Béra (Presse M éd., 21 nov. 1931), in 5 ca i di diabete di inten ità diff€Jrente, apparten enti a forme di inten sità media con la ra·dioteTarp ia d1ella regione urren.ale ba nn o ·determina to .ab·bassan1en to della alic-0 u:rti.a . Questa azione b.a avuto una durata variabile, una in ten sità differ ente secondo i ca i, ·mia è d:a a mmettere che in cer ti casi , ch e un 'esperien za più lunga deve preciare, la ra.dioterapia può dimostrare n el dia be·t e inellito u111a efficacia non tra curabile, permettendo di di tanziare le seri·e insulinich e e di rimpiazzarle quando occorra. E perrò da notare ch·e in a·l cuni casi la ra·diote.rapia de;termina effetti inversi , sotto forma di u·n aumen to de lla g licosuria e d·ell 'acidosi. Qu est'ultimo risultato dimostra ch e si trattta di un m etodo ,d otato di attività cer ta e di cui bisogna an coTa b en precisare le indicazioni e la po olagia. C. ToscANO. 1

La cura del diabete con la legatura della coda del pancreas.

De Takats (Surg. Gyn . a. Obst ., 193 1) riporta due casi ·d i dia b·ete g ra ve in fan ciulli, r ibelli al trattam ento con· insu lina e nei quali


1188 ~seg uì

una legatu.ra d ella coda pa.n creatica avvolgendovi attorno, sen za stringere un nastro di fatScia lata. Nel primo caso si è avuto un mig lioramen.to notevole, senza però g iu·n.g er e 1a]la g ua rigion·e in quanto era ancora n ect ario il trattame11 to .con insulina, n el secon.d o s i ebbe una vera .gu<;t,rigione con scon1parsa qua i totale d ello zu cche ro e a bo]izion·e d el trattamento in:sulinico. L ' A. consiglia di riser var e questo trattame nto a i casi più grra1vi in c ui l ' i.n sulina è inefficace. V. Gn1RON.

Saggi con l'anticoman, preparato antidiabetico per via orale. Secondo Grate (D eut. M ed. Woch., 11 dic . 19.31) <l.a qua ndo Fr.a nk lanciò s ul mercato la s intalin,a co1n la pr'etesa di aver trovaito un sostitutivo d ell 'insu1lina ne i casi di diabete, molti .sono g li sforzi fatti dai ri:cercato ri a llo scopo -di trovare un m etodo di trattam ento capace di -evita.re i molti inconvenienti cau ati dalle in ie.zioni di insulina . R ecenteme nte si è fatta un.a gran campa1g n a r eclamistioa ne i perio·dici n o11 n1e·dici sul pre. parato a1n.tidi.a b etico Anticom1a1i: si arriv.ava ad assi·c.urare cl1e con e so era .p ossibile il tratta1nen to d el diabete sen za· ini ez ioni -O.i insulina e senza il .regime ·dietetico c l1e ta!Ilt-0 sacri fi cio richied1e d.a pra rte d el cliente. La r espo,n sabilità di tali affe·nmraz ioni è senza dubbio grave ·e il professor Grate l1a voluto sperim·e ntare l ' ainticon1a11 in un g ruppo di ·suoi malati, a llo scopo di far rco11oscere ai rr1edici i r isultati ottenu ti . L 'Antico1nan è un preparato di g u an idina .ch e contien e sostan za pancr e.a ti ca, .a tropina e fosfato sodico, queste du.e t1ltime sostanze· .ave11do solo lo scopo di evita re le azio ni seieo1n .darie d ella guanidina. È qUJindi molto i_m ile al GlakJiorm e1it ch e, carn e si sa, è riuci to .asso1uita·men~e in°ef f io.aioe. Negli .ain.nun ci si parl a dell 'innoolllità dell 'anti coman: può e- eTe, ma l 'A. h a co ~ t atato di s turbi in testina li , talvol ta g ravi, in un. qu.arto dei e.asi. P·err giudicare dell 'efficacia del preparato, i' A. lo so1nministr ò in v.a ri casi di g licosuri.a r esidua di ·d ue a quattro g ramn1i , alla dose di dieci pa·stigli e a l g iorn o, se1n za che .riu.scisse ad ottenere in un solo caso il risultato che otten eva in modo .s ic uro con la semplice iniezione di 30 illlil·ità di insulina . Analogamente tentò in un caso grave di sostituire una delle tre iniezioni g iornalie.re ·di insulina con la somministrazione doi anticom a:n ,e il risultato fu n egativo. Sen za n egar e cl1e l 'a·n ticon1ian , com ·e d eTiva to d·ella g uanidina, possa influiT·e sulla g licosuria e sulla g licemia, questa• influenza risulta prati!cam ente molto piccola e dalle p rove fatte si deduce ch e il preparato può oonsiderarsi ine ffi cace e a volte dannoso. 1

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« fL POLl CLINI CO »

Stia•no dunque in g uardia i medici e gli infermi d a.vanti a lle affermazioni d elle case pre . par.atric i di n.uo vi rimedi , perchè, ad a ccoglierl e c iecamen te, potrebbero verifioarsi inconve nienti. G. LA CAVA. 1

Terapia pituitaria dell'alopecia• U n r.a pporto terapeutico b en definito tra alcune a lopecie e i preparati di g hia n·dola pituitari.a 11sati esist er·e bb e secondo lie ricerche di B·. N. Bengst on (Th e Jour. of A. M. A., n. 19, 7 nove mbre 1931). Nella m .ag.g ior parte d ei c a. i infatti, il iobo anteriore ri ultò l 'unico agente rc apace di provoca;re la crescita de i capelli. In tal SP.n so la via ipodermica si dimostrò più attiv.a di qu·ella oral·e . I 'migliori resultati Ri ottennero poi associando le iniezioni ipodermlich1e a d alta ·dose (2 eme. ) e la somministrazione orale. Secondo l 'A. tale azione terapeutiea Sia·rebbe in r e lazione a l fatto c he, secondo quanto ris ulta d.a s tudi e mbriologici, il lobo a nterior e, di struttura g hiandola:re e invaginazione dell ',ectoderm.a bucç.ale, d-0v.r1ebbe •eser citare influsso anch e su a ltre formazioni ectodermic}1,e, quali i follicoli piliferi. M. f' ABERI. 1

MEDICINA SCIENTIFICA. Sull'ormone ipoglicemizzante della inucosa dell'in· • testino tenue (duodeno). Heller (Wi en. Kl. Woch. , n. 15 , 1931) ri · prende I 'argomento g ià da lui esposto n el 1929 circa la presenza di una sostanza. estratta dal· la mucosa intestinale, e capace di esplica re un 'azion e ipoglioemizzante. Non si tratta di insulina, n è di colina, nè .d 'i stamina; ricerche :sperimentali h.anno dimotrato ch e essa ab,b assa il ta o g lice·m ico, e quanid o esso è elevato , e qu.ando è norm.ale non ha azione ulla pressione sanguigna. Non s i è potut~ esclUJdere con certezza l 'identità di questo o.r mone co11. la secreJtina, ma embr:a t uttavia chie esso ·s ia qualch e cosa di dive r so. La s ua .a zione si esplica principa lmente per la via sanguig na. V. SERRA. 1

Su di un nuovo ormone pancreatico: l'ormone circolatorio. E . Fr.ey (D sch . Z . f. Chir., ·n . 23 1, 193 1) riasume le ricer ch e compiute d.a 6 .anni su ·di un ormone pan cr eatico , dissimile dall'insulina, cl1·e avrebbei effetti ipoten sivi e· vasodilatatorii. L 'ha u sato negli ipertesi e in malati di Rayn aud e Les Bur.g er ·c:on ri sultati soddis facenti come appare ·dalle , tabelle e da lle fig ure a·n inesse. AVIìebbe effetti buoni a.n ch e n ella g lio.osUJria. {È da n-0tare cl1e sostanze a nal ogh e son o g ià in commercio, vendute da case fr.ancesi). V. GHIRON.


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KlJ ~c.

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Il con1ponente attivo dell'insulina. L ·a,,er ·~"Otuto }Jl'O·d urre i11le tica111e11le osta11iie cl1imic.a1111e11te imili a d o,r n1oni, con1e è stato fatto colla . coperta dell 'epinefr.ina e d-elJa liroxin1a , ha ~ 1)i11 lo a ricerch1e ... u a llri ormon1.• ~ ei rigua rdi ,d e 11' i11 "ul i11a, questa fu otte11ul a ("11011 per via intetica) sotto forn1a cristalli11a ad alta con ce11tr.aiz ion·e (2± unità per milligra111n10 di o .. tan za). J~ cristallizzazion e dell 'i111. uli11a ottenuta da Abel rappresenta ce rtan,e11'le una g ra·n de tappa n ello 1tudio idi que la ... o tanza. I cri l.a lli di in·s ulina conten gono zo]fo (3 ,2 %), appartengono a l ar u1p110 del tri1)tofano (sono qui·ndi protei11e) e tratt ati co11 alcali dànno an1n10.niaca. Frendenbe rg ritiene ch e la capacità di a bbas, are la g1ice.n11ia ... ia le()'ata ad un radicale cl1i111ico della n atura. J)e1)tide, e 1ch e l 'ii1 ... ulin n . . ia u11 in ieme di proteine compie c. Fi11 'ora non si è riusci ti ad ottenere u·11 prodol lo 1cri .. t a llino j)uri ... imo nè a eparar e n eltan1 ent·e il con1ponenle attivo. Lo te . . o autore ritie11e cl1e il gruppo attivo ra1ppre enti no11 ])iù del 3 % dell a 111olecola di in ulin,a cTi .. tallizza ta . (~ er ta n1 e.11 le ~ ian10 a ncora lonta11i da un.a inic ulina intelic.a•. (Tl1 e Jou1·11 . of tl1e Am . P.led. Ass., 30-1-1 932) . 1

R. Lu

EN.\.

Ricerc11e sulla patogenesi del diabete mellito. Leo Polla k ( l~ 'i e n1. l\l. Woch ., 9, 1932), 1>ur e... se11do un co11vinto o, lenitore della teoria in ular e deJ diabete, .rico110 ce ch e e ... a non s1)ieaa quello clic si jJOtrebbe cl1ia mare i I cc feno111 e110 j)ara·do~!:\O " del dia bete, e cl1e con si. te in ciò: da to cl1e l 'in ul im.a favori . . ce l 'a!--. iu1ilaz io11e non . . olo d el ·de tro ~ io , n1a a.ncl1e del cra latto io, sar ebbe logico .an1r11 etre re cl1 e 1i.el dia])erte, irt cui i l1a -d efi cienza d 'in ~ulina, l 'as~ i111il azione del galatto i·o, ·dove. e e ser e dan11 egg iata: ·i·n,vece , e qui è il ])arados ·o, i di a})e ti ci a .. in1ilano il galatto. io co111e, e forse a11c l1e 11 teglio d ei ani. Le ri cercl1 e dell ' A. pern1 etlono di .. tabi] ire c he è J)roprio l a iperg licemi.a caratteri ti c.a dello . ; tato diabetico que lla _cl1e1 111a ntier1 e o per. ii10 esalta Ja toller.anza per il galatto io. A sua volta la son1mini trazio·n e di O'ala ttosio e. ercita .un 'azione « iperg·li cemizz.a•n.te n poi.ch è eleva il tasso d el ·d estro io n el sangue; I 'azion e iperglice111izza.n.te .·del ga latto io è presente a11ch e n ei n on diabetici , ma in que. ti ultin1i è I)i ù i·n le11sa J)eTch è viie•n.e· a m.an care l 'influ enza dell ' in ~ uli,na ch e abba·.. sa la ecc itabilità del fegato di fro11l e agli sti.m ,oli d el galatto~io. V. S ERRA. 1

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L'importanza dell'ipofisi nell'eziologia degli stati varicosi delle gravide.

Gaug ier (La Presse 1'1 édical e, 11 feò. braio 1931, n. 12) ricorda come, in co ndizioL.

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SEZIONE l)R.\TJ CA

11i orùinarie, oerti arnioni secreti da gl1iandole endocrine mantengono la tonicità pelle pa- · r eti ve11ose ag·eDJdo a n1ezzo d el "' i111patico IJe ried ei1doveno o ulle fibre mu colari liscie. Mette in primo luogo g li ormo11i ipofi ari clic- . . arebbero per il si te.111a n ervoso, ciò c t1e I ' adre11ali11a è f)er l 'arterioso . Durante la g ra, idanza , acciocch è l 'ul er o 1>0 ·sa di tender i e i)ermettere lo svilup1Jo del1' uovo i ha da parte d el ror110 luteo una L<'-1111Jora11ea e parziale n eutralizzazione dell 'o r111one ipofi ar io. Ne consegue non solo una din1inuzion e del ton o del n1u colo uterino m a pure d ei mu scoli lisc i dell e ' 'ene il cl1e, unito al fattore 111eccanico e costituzion ale basta IJer lo s tabilirsi delle varici. A favore di qu.e ta ua ipolesi, ricorda cl1e tali varici co1111)aiono nei J)rin1i .m e i dell a g ravidan za, quando J ' utero è an cora piccolo e che co111paio110 in . . eg uito all a m orte d el feto , cui con egue a trofia del corpo luteo senza diminuzione d el ,·olun1e uterino. Le vari c i delle o-ravide a i pri111i me i sarebbero quindi causa te da n e·utr.alizzazione ten11)oran ea d ell 'orn1one i1)ofi1sario. L ' t\ . è g i un lo a la li ro nclusio11i a ' endo o ~e rva to, in·_ieme al s uo mae tro prof. Sicard, all 'o. pedale di Necker , ove i 1)ratica la cura fl e b oscl e ro ~ ant e an1bul atori a, numerose J)azienti. R. GRA.s~o. 1

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VARIA. Le ghiandole endocrine e l:t. personalità umana. (.J.

. S:\ NKFORn. Amer . .~l elt ., n1arzo 193 2) .

{:l1e .i l , i t e111a e11docri110· abb ia tin a g ra 11de im i)orLanza n ello v i1U·IJPO ·e i1ell e cara tteri Lic he 1 on1ati ch e dell 'i11di,riduo è cosa ornlai no ta ed ac·oettata da tutti ; 1m1a ch e s i.ar1 0 j)ro1)ri o le g l1ia11dole endocrin e a formare la 11ost.r.a inlellig·enz.a e il n o tro caua tlere p uò Cl j)parir e a i)ri111 a Yi la e ager.ato. Epj)Ure l 'A. è convi11to cl1 e il n ostro cor1)0, la n o tra mente, il ·n oslro ca rattere 11on .. i1a,n o altro ch e la di.retta trad·u,zion e di ciò cl1e so110 I e n o· tre ecr ezion i interne, che utilizzano a que.. to scopo iJ uolo, l 'acqu.a, il cibo f' le caratteri 'ticl1e cJin11a.ticJ1e. E cl1e le g·hia ndole a . . ecrezion e inte rna sian o devolut e .a fu11zioni biologich e a lti sime è ·di1110 tr.ato evoluzioni. . ti:ca m ente d.al fatto ch e esse com1)aiono tardi sia n ello vilU])po en1brionale (do.p o la te.rz.a etlim.ana) ia ·ne Ila scala zoolog·ica .ascc11dente. La 11 )1re~a}1e nz.a del l ' u11a o dell '.a llra g·l1i andola dà u11a speciale car.a tteristica a lla persona lità di u11 individu.o. Così il tipo tiroid'eo è uom o en ergico e d '.azione, cordiale, vivace, .a ttr.aente, brillant e in società. Nelle donin e p.revale la bellezza. Il na o è a linee m ar cate .m.a ben for-

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« IL POLICLINI CO »

111a to e i linea111e11ti :a11·n1oniosi : i denti sono r egola ri, belli, perlacei. Se vi è ipertiroidismo o distiroidismo la Le111peiratu.r a è alta, il polso molto ra.p ido, tutti i poteri e le funzioni della vita sono i-n s tato di iperattività , il paziente è e stremamente nervoso. La pazzia o · il crimine, sono spesso· l 'eito di lqu·esto s tato. Ne1lll'ipofunzionam·e nto d ella g hia ndola i.n·v ece , anche le fulilzioni ' 'itali sono basse : la mente è ottusa, il pen siero è leg-:aito, pigro; il paziente è privo di energia, 111ian c.a d 'i·n izi.ativa ed è incapace di azioni int e llig.em t~. U na maggiore in.sufficie nza n ella secr ez ione oonduoe a l e.r etini mo, a 11 ' idio~i.a·, una vera morte nella vita. P er il tipo p·ituitario b·isogna disting u ere a seconda cl1e abbia prevalenza lia. secr ezione del lobo anJterio1re o· quiella d·e l lobo posteriore·. Nel p.rimo caso l ' individuo .possiede un fisico splendido : è quello cl1e si dice com.u ne m e nte un b.ell 'uo·m o. Inoltre , avendo il lo·bo anteriore g rande influenza sullo· sviluppo ·d ella m ente. e i)arti!col1a rmente ·sulla parte intellettu,ale di que~ ta, il pituitario Li pico è il poosatore, l ' inven~ tor e , il filosofo: uomo a ggr ess ivo , vede le cose dall 'alto e· .r iesce sp esso vittorioso nella vita, ise è a iutato da un i te n1a e ndocrino b en control)ila11ci1ato . Egli è il tipico r.acconlatore di stori elle, ·e.entro di attrazione di o.g ni circolo. Se invece la secr ezio.n e fJit uitari.1 è insufficie nte o alterata, l ' in·di,riduo . a.rà c.ar.atterizzato da t1n:a1 m ente ·particolarmente ri!s tretta senza ' 'i~ ione chia,r a d elle cose , degli avveni,m te·nti e d egli uomini che lo :circondano. Egli sarà u!Il r itta,dino iindeciso e non r edditizio, spesso, in conflitto con le leggi d ella soc ietà: sono note p·o i le alterazioni somatich·ei prodotte da nn t.ale disturbo g hia1n dolare. Il qu1a1dro cambia :~e si con sidera il lobo po~ teriore: questo è il :centro d elle sensazioni e d eld 'einozion1e, 1d ell an1ore 1e ·d ella crealjione a rti tica , ·di tutto c iò in·s omm.a ch e è bello e ge11tile. Ma è ancl1e la ede d ella ge l06ia, d ell ' i11si.d ia, d ell 'o.dio e di altre passioni inferiori. Questo ten1peran1ento e mozionale può costituire l:a base p er ]o sviluppo di un genio del1'arte , di un forte passionale come a.n c he di un })azzo e1 di u1n criminale. Il tipo surrenale è uomo ·di carattere forte di t111a cos tanza e volontà a tutta prova . Il suo ap])arato ch el.e trico e mu scola1r e è superbo: è ip erLricoti·co, di colo.rito brum.o, l 'art tacco d ei caJ)elli basso sutlla fronte, la faccia larga, squadrata, i d e11ti forti, g iallastri. È un g ran lottatore e god e n ella lotta : con la sua energ ia e la ua for za ago-ressiva egli corrupie g ran.di cose e vince quasi empre nielle battaglie d ella vita. L'iposii.rrenalico invece è I 'eternamente mala to : la sua temperatura e subnormale , la pressio·n e .. an guig n a è ha1s:sa, le m .a11i e i piedi sono f.reddi ; e teirnam ente n ervoso eid eccitabile egli soffre continua m ente ·d i d olori vaganti per il cor1)0: te m e sempre l a più g·rave d elle malattie. È i11 ~os lan za il inevi·a teni co tipico. 1

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[ANNO

XXXIX, l\ul\1. 30]

Il tipo gonadico è alla111ente effi·ciente, l)ieno di ' ritalità e di m ·ovi.n11e11to: forte volo11là, eg oistica, c·on tendenza a l possesso. Le gonadi l1ainno inoltre una g·rande influe·n za sullo svi1uppo d elle altre ghiandole : nessun eUI1uoo sarà mai grande nelle arti, scienza o letteratUtra. Se poi la secrezione delle gonadi è molto limitata o alterata si possono avere quei casi di criminalità sessuale, di cui troppo spesso, f)Urtro,p po, le cronache parlano. La ghiandola timo h.a principalmente la fur1zione di in1pedire lo .s viluppo ressua]e ino all 'epoc.a della pubertà . Ma può occorrere che essa conti11ui a f u11ziona.re iamch ei oltre la i) ubertà e allora gli orga11i sessuali non si sviluppano. Si ha allora un quadro caratteristico : ·pe lle vellutata , d enti bianc-0-lattei, m ente inf1a-ntile: in sostanza Lutti i vari caratteri filfantili t:r.asportati nell ' eLà .a.du1ta. Nell 'uomo il collo è rotondeg·giante le fo.r rne fe m1n1inee e il caratte re è uno s tra110' misc ug lio di infantil e ·e di adulto: 11011 infrequ.e11tem ·ente omosessµa li so110 talvolt.a incli•n ati .al delitto . Osc.ar Wilde e ra un tal e tipo en z.a p erò la tendenza a l d elitto. Ma ' 'i ono tal volt1a. brillanti eccezio11i nel caratte r e timocentrico ce tale può es. er e con iderato P\.affa ello. E pa•s sando dall 'indiv iduo ai popoli , se i11 u11 IJopolo pred omin.a u·11 dato tipo g l1i ar1do.lare, ciò è dovuto alle p a·rticolari condizioni ambientali e di etetiche: la carne e in genere le proteine stimolano la pituitaria anteriore e le gonadi; g li zuccheri, l,a tiroide e la ·p ituitaria post eriore; il fosforo, le lecitine e il pesce, i surre11i: a q·uesti dati corrispondono cl1iaram ente le caratteri stiche d ei popoli . E Yera111en t e è da augurarsi di posse.dere un sistern1a end ocrino b en bilanc iato ed egregiamente fu11zio n a nte se c ome afferim1a co11 e11tusias1110 l 'A., ' da1re la salute , la felic ità, il s uccesesso ci può so ed UJn1ai boona longevità . G . L.~ CA,'A· 1

POST A DEGLI ABBONATI. All 'abb. n. 5190: Gli indurime nti p.rodolti da iniezio·ni di chi11ina, ·di •calomelano e si111ili si riassorbo110 col ten1po ; l 'a ssorbimento può essere favorito con l 'applica zione d e l calo!r e e de lla dia.w rn1ia . Esi ·te in comme r cio un vetro trasparente per raga i uJtravioletti; porta i non1i co111n1 er ciali di UvioJ, Vitag l.a . fil. Al dott. C.' E. da O. : I

Ved.a: C. Frug·on.i e G. Ancona : L 'asma bron..chiOJLe. Unione tiip. ed . torinese. Pr€zzo L. 18. <)11ando si pratica l 'iniezion~ endove1~os~ , il an gu e che refl uisce nella siring a o ' ' 1 ,-1~ne a pira to non coag ula .a.ffat.to e i1011 l) UÒ c1u1·ndi p ro·, 'ocare emboli sn1i. fil . 1


• SEZIONE

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PRATICA

NELLA VITA P-ROFESSION ALE. CONCORSI. JPOSTI

alloggio ad personam. Domanda all 'Amministrazione, via E. De Amicis 45-A, Milano. Scadenza 30 lug lio.

VACANTI.

BAru. Am n1i11is l r az. Prov . -- Scad. 3

et t. , ore

12; coadiutore della Sez. med.-1nicrograf. ctel La]Joratorio Pro,-. d'Igiene e Profila si; L. 16.000 ·e 2 quadrienni di L. 1000 oltre L. 4000 serv. atl .; rid uz. 12 %; ever1tuale partecipaz.; tassa L. 50 al .Cassiere .p rovinc.; cloc . a 3 mesi daJl ' l lug. Chied . aYYiso e regolart1. (que to jn1porta L. 2) nl Ja egreleria generale. GENONr (Caglia r i) . e-art. 31 lug.; conso,r zio: L. 12.000 oltre L. 2000 ca" aie., L. 1000 uff. an.; ·clecurtaz. 12 °o; 4 qui11que11ni dee. ; addizionale L. 5 oltre i 1000 pov. ; c. -v.; et à lim. 35 a.; tassa L. 50. GENov .\. Municipio. - Due posti di medico igie11ista di 2e. classe. Per titoli e per esami. Stipendio annuo lordo L. 14.000 con dieci aumenti biennali di L. 450J oltre indennità temporanea di ~aro-viveri nella misura di legge. Tutto soggetto .a riduzione del 12 %. Documenti di rito ed inolilre laurea in medicina e chirurgia conseguita da .almeno due anni, certificato dei voti degli esami, .diploma di ufficiale sanitario, fotografia autenti-cata. Assunzione servizio entro quindici giorni .dalla partecipazione di nomina. Chiedere avviso <li concorso alla Segreteria Comunale. Scadenza -0re diciasette del 15 settembre 1932. :CuccA. Consorzio Provinciale Antituber colare. Per titoli ed esami. Posto di medico direttore -del Consorzio, direttore del Dispensario Provinciale. Stipendio L. 17.800, elevabile a L. 20.500, 11.nediante òue scatti quadrienr1ali, rispettivamente <li L. 1200 e L . ] 500; indennità di servizio attivo 'L. 5500. Riconoscimento, limitatamente ad un quadrie11nio, del servizio già prestato in posti di l'uolo di pari grado e specie. Elà massima anni 45, salvo eccezioni di legge. Per maggiori schiarimenti, rivolgersi all'Amministrazione del Consorzio, che, a richiesta, invia copia integrale del ban<lo di concorso. Scadenza 30 settembre 1932. LuccA . Comune. ~ Scad. 30 sett.; 6° circond.; L. 8000 oltre 5 quinquen11i dee. , L. 300 serv. a tt., L. 1500 trasp.; da decurtarsi de] 12 %; c .-v . LuccA. RR. Ospedali ed Ospizi. - Scad. 31 lug.; 2 assistenti di chirurgia e 2 di 1nedicina; L. 3000 e guardie di L. 20; deduz . 12 %; agli assistenti di ('hirurgia compartecipaz. Voti degli esami speciali. ~[ATERA.

Consorzio Provinciale Anlitub~rcolare. - Scad. 31 ag.; dir~ttore del Consorzio e del dipendente Dispensario provinc.; L. 16.000 e 8 bien11i ventes., oltre L. 2000 erY. atl.; co n sulen za privata condizionata.

P1ETRAl\CARAzzr (A lessandria) . Scad. 15 ett.; L. 7000 ol tre L. 1500 trasp., L. 500 uff. san. , L. 800 an1bu lat.; età lim. 45 a. PRASOMASO (Sondrio) . Posto di 2° assistente 111edico nel Sanatorio Umberto I. Per titoli ed eventualmente esame; età non superiore ai 35 anni ; documenti di rito; stipendio lordo L . 6200 ~con cinque aumenti biennali del decimo), pjù indennità di carica di L. 2500 annue; villo ed

Rol\tA. t.!li.n iste r o dell'Interno . (Direzione Generale del_la Sani~à Pubbli ca). - E. prorogato al 15 agosto 11 termine .p er la presentazione d elle do111ande di ammissione al con corso per esa1ni a 24 po ti di n1edico provinciale aggiu11 lo di 2a classe ir1 prova 11eJl 'A1n1ninistrazione della Sanità Pub})lica. Per info1111azioni riYo]ger i al le Prefetture del Regno. S. 1\ NGELO l N VADO (Pesal'o-Ur birio) . Al 20 . e tt. , ore 21; capoluogo; L. 8000 oltre L. 1000 direz. O p edale Civile e c hirurgo primario, c. -v. ; e là lim. 40 a.; doc. a a ll\e i dal 30 giu.; lassa L. 50, 10. rnAcl: A. Ospedale Psich.ialric o Provinciale . cad. 15 ett.; direttore; L . 22.000 elevabili a L . 25.000 per effelto cli du e aumenti quadriennali· ri<l uz. 12 %. Rivolger i all a Segreteri a Generai~ d ella Provincia. TAIPANA (Udine ). Municipio .

Scacl . 10 ag.; rivolgersi

'J'onELLA DEI Lol\11HARDI (A u.ellino) . Scad. 31 ag.; L. 6500 ridotte 12 %, 5 quadrienni d ee.; età Jim . 40 a . 1'AURIANUOVA (l ?eggio Cal. ) . Ospedale <e Principe?sa di Piemonte». Scacl. 15 ag.; chirurgo Jlr1mario; L. 13.500 oltre L . 2800 incarico direz. e parleci1Jaz. GO % atti operativi a pagam. - Medico pri1nario ; L. 12.000 e partecipaz. 60 % cure a paga1ne11 to. - :\iulo Sez. l\'Jed ir ina e a iuto ,Sez . Chirurgia; L . 7000 e parteci1)az. 10 %. - Chiecl. a1111 unzio alla Congregaz . di Carità. ; 'foR1No. R. Opera di Nfaternilà - Scad. 31 ag.; 111edico chirurgo ostetrico prin1ario; L. 3000; r10mi11a biennale salvo co11fer111a; età lim. 50 a. Ri' olgersi Segret eria. ' ' Eaucc.a10 (Forlì). - Scad. 31 Iug.; 2° repar to (ab. 1938, i scritti 143) ; L. 9000 e 10 .bie nni vente . ; c.-, .. ; e tà Jim. 35 a . ; tas a L. 50,10. , . rcENZA. Ospedale Civile. - Scad. 31 ag., ore 18; chirt1rgo aggiunto; titoli ed eYe11tualm. esami; L. 6000, riduz. 12 %, compartecipaz. 20 %; nom hien11ale, conferme quinquennali ; età liJ11. 35 a.; doc. a 3 nles i dal 21 giu.; lassa L. 50 , 10 al Tesoriere. Chied. ann.unzio. VoBAl\NO (Brescia). Scad. 20 ag.; 2a cond.; L. 8800 oltre c. -v ., L . 2640 trasp .; ridu z. 12 %; età lin·1. 35 a . ; tassa L. 50. Frenocontio <li . Girolamo. - Scad. 4 ott. ; 2 medici di sezione; età Jim. 35 a . al 4 Jug. ; cloc. a 3 1nesi dalla prese11taz.; L. 11.600 e 5 quadrienni dee. , oltre L. 1500 alloggio, L. 1200 serv. att., 2 c. -v.; dec urlaz. 12 ~~; tassa L. 50,10 al Tesoriere dell a Congregaz. cli Carità (Cassa di RisparmiQ di Volterra) . U11 anno di lodevole servizio in l\[anicoJ11io o Cli nica p sichiatrica. Chied ere annunzio. ' ' oLTERRA.

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Avvertenza. Quando non è altrimenti indicato i concorsi si riferiscono a condotte medichec hirurgich e, i compensi allo stipendio base.


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